2 minute read
LA FABBRICA DELL’ARIA
IL VASTO PROGETTO DI TRASFORMAZIONE DELL’EX-MANIFATTURA TABACCHI DI FIRENZE CREA SPAZI PER MAKERS E ARTISTI E DIVENTA OCCASIONE DI SPERIMENTAZIONE CON IL PROGETTO IDEATO DA STEFANO MANCUSO E REALIZZATO DA PNAC
Quello promosso da Manifattura Tabacchi Development Management, società partecipata da Cassa Depositi e Prestiti e Aermont, è uno dei più ambiziosi progetti di rigenerazione urbana in atto oggi in Italia: un’area industriale di 100mila metri quadrati sulla quale sorgono 16 edifici progettati negli anni Trenta del Novecento da Pierlugi Nervi verrà destinata a uso misto, con spazi formativi – la terza sede cittadina di Polimoda, inaugurata lo scorso gennaio – uno Student Hotel, spazi per artisti e artigiani 2.0 e residenze.
Mentre il programma immobiliare si svilupperà nel corso dei prossimi anni, interventi temporanei e manifestazioni pubbliche fanno già oggi di Manifattura Tabacchi un luogo vivo e attivo, con capacità attrattive che vanno ben oltre i confini di Firenze, dalle manifestazioni estive al recente festival dedicato alla rigenerazione urbana Many possible cities.
3mila metri quadrati dell’edificio B9, oggetto di una ristrutturazione conservativa che ha comportato un investimento di 1,5 milioni di euro, accolgono i laboratori di otto makers, una caffetteria e l’installazione sperimentale La Fabbrica dell’Aria, ideata da Stefano Mancuso e realizzata da Pnac, spin off accademico dell’Università degli Studi di Firenze, dove Mancuso insegna, in collaborazione con Artemide e Cosentino, che ha fornito le lastre di superficie ultracompatta Dekton per la pavimentazione flottante di questa speciale serra.
Agendo come un contrappasso per un luogo dal quale uscivano prodotti dannosi per la salute e la qualità dell’aria, la Fabbrica dell’Aria riduce l’inquinamento indoor migliorando la capacità delle piante di assorbire e degradare gli inquinanti atmosferici. L’aria catturata dal dispositivo – 5mila mc/ora – viene convogliata verso moduli che ne forzano il passaggio attraverso il terreno e le piante. Una parte delle sostanze inquinanti è bloccata dal terreno, il resto assorbito dalle foglie.
Si tratta di una vera e propria filtrazione botanica: gli inquinanti sono degradati dalle attività biologiche e incorporati nella biomassa delle piante, aumentandone l’efficienza e rendendolo stabile per lunghi periodi. Il progetto dei moduli è basato su un filtro botanico sviluppato da Pnat e testato nel laboratorio Linv di Firenze, che ne ha convalidato l’efficacia. I dati sulla qualità dell’aria, raccolti attraverso uno spettrometro di massa in grado di identificare l’intero spettro di composti volatili, hanno mostrato una riduzione degli inquinanti atmosferici del 98% ■
DEKTON BY COSENTINO
I pavimenti dell’installazione di Firenze sono in Dekton, la superficie ultracompatta creata dal Gruppo Cosentino per il mondo dell’architettura e del design, una miscela di materiali porcellanati di ultima generazione e quarzo prodotta utilizzando un’esclusiva tecnologia TSP di sinterizzazione delle particelle, che prevede un innovativo processo di ultracompattazione. Proprietà tecniche superiori, lastre di grande formato e spessori variabili da 0,4 a 3 cm fanno di Dekton la superficie ideale per una vasta gamma di applicazioni, sia per ambienti interni sia esterni. In un’ottica di economia circolare, alcune tonalità sono ottenute riutilizzando materiali provenienti dal processo produttivo della superficie stessa. Nel 2016 Cosentino ha ottenuto la Dichiarazione Ambientale di Prodotto per Dekton.
www.dekton.it