8 minute read
Dare un senso al luogo | SPAGNULO & PARTNERS
IL LAVORO DI UNO DEGLI STUDI ITALIANI PIÙ AFFERMATI NELLA PROGETTAZIONE DI INTERNI, CON UNA FORTE SPECIALIZZAZIONE NEL SETTORE DELL’OSPITALITÀ DI ALTA GAMMA, CONSISTE NEL TRASFERIRE NEL DESIGN L’IDENTITÀ DEL LUOGO. UNA CONVERSAZIONE CON FEDERICO SPAGNULO
Spagnulo & Partners Fondato a Milano da Federico Spagnulo (in alto) con la collaborazione di Alessandra Carbone e Andrea Spagnulo, lo studio di architettura e interior design è composto da 15 professionisti tra collaboratori e associati. Nel corso degli anni Spagnulo & Partners ha sviluppato una particolare attenzione ai progetti di residenze e alberghi di lusso, in Italia e nel resto del mondo, collaborando con importanti gruppi alberghieri internazionali come Kempinski e Marriott International, ed è responsabile di tutti i progetti italiani e esteri del gruppo Baglioni Hotels & Resorts. L’approccio culturale ai luoghi, la costante ricerca sui materiali e sugli oggetti, la capacità di reinterpretare le tradizioni in chiave moderna e l’attenzione ai dettagli fanno di Spagnulo & Partners uno dei protagonisti della progettazione di interni. www.spagnuloandpartners.it
SPAGNULO & PARTNERS DARE UN SENSO AL LUOGO
di Antonio Morlacchi
Oggi, soprattutto quando si scrive di alberghi, tutti parlano di experience. Voi come interpretate esattamente questo termine? Con la ricerca di senso. Cerchiamo di comprendere le specificità del luogo in cui di volta in volta con i nostri progetti ci troviamo a operare e di trasferire queste specificità nel design, in modo che l’ospite possa costruire, attraverso il nostro lavoro, un proprio percorso di scoperta del luogo.
Quindi un racconto in tre dimensioni. Attenzione però, oggi si parla spesso di ‘narrazione’ che è un termine piuttosto ambiguo, come se ti volessi convincere di qualcosa raccontandoti una storia. Ma se invece riesco a parlarti, attraverso materiali e oggetti, dell’au-
Sopra e nella pagina di destra, render degli ambienti di Palazzo Portinari (courtesy Spagnulo & Partners).
tentica identità di un luogo non sto facendo una narrazione: ti sto invitando ad ampliare la tua visione del posto uscendo dagli stereotipi del turismo, che anche se ti trovi in una destinazione di lusso è sempre un turismo massificato. Per esempio, nel nostro progetto di trasformazione di palazzo Portinari Salviati, uno dei più begli edifici rinascimentali di Firenze, attraverso materiali, arredi, oggetti e colori ogni suite assume i caratteri di uno dei personaggi della famiglia e nelle camere gli ospiti troveranno documenti e ‘indizi’ per seguire le tracce del passaggio di quei personaggi in città, andando alla scoperta di una Firenze poco conosciuta invece di mettersi semplicemente in fila per visitare gli Uffizi.
Quindi progetti che oltre alla struttura alberghiera coinvolgono il territorio. Sì, e non solo dal punto di vista dell’ospite. Ti faccio un altro esempio: per il Sardinia Resort abbiamo ricercato, attualizzandole, tradizioni locali coinvolgendo artigiani che con questo intervento possono continuare a lavorare e anzi acquisiscono una visibilità che altrimenti non avevano. Non vorrei peccare di presunzione ma, a volte almeno, il nostro lavoro di ricerca in profondità può contribuire a salvaguardare un patrimonio culturale e materiale che oggi è a rischio di estinzione.
Quanto conta in questo processo di costruzione
Il team dello Studio Spagnulo & Partners.
Palazzo Portinari Salviati Firenze
Volto a convertire questo magnifico esempio di architettura rinascimentale fiorentina in una dimora storica con appartamenti, un ristorante stellato e una Spa, il progetto di interni di Spagnulo & Partners nasce dalle storie della famiglia che diede i natali a Beatrice e di quella che dal 1456 lo ampliò. Personaggi poco noti ai più come Lionardo Salviati, fondatore dell’Accademia della Crusca, o Filippo Salviati, intimo amico di Galileo Galilei, che il progetto di interni racconta ricercando – ad esempio nei tessuti – la fattura e i colori delle vesti dei personaggi ritratti nei dipinti dell’epoca e offrendo agli ospiti, attraverso documenti e mappe, la possibilità di ripercorrere la storia antica di Firenze seguendo itinerari originali al di fuori dei tradizionali circuiti turistici.
del progetto l’aspetto decorativo? Noi prima di tutto siamo architetti e senza un contenuto autentico la decorazione non ha alcun valore. I disegni, i segni e i materiali dei nostri progetti sono il risultato di un’approfondita attività di ricerca. Specialmente in Italia, che per cultura e bellezza non ha uguali al mondo, si tratta di riscoprire le grandi tradizioni artigianali, a volte sono autentiche forme d’arte, e poi certo reinterpretarle per renderle fruibili e contemporanee. Poi naturalmente per individuare materiali e prodotti appropriati conta molto l’esperienza accumulata in tanti anni di letture, viaggi, visite e incontri. Ma mi preme tornare al tema della decorazione: bello è ciò che è anche ‘giusto’, appropriato e in qualche modo necessario. La bellezza non è una questione soggettiva ma un fatto culturale.
La necessità del progetto. Un discorso che i committenti comprendono? Sì perché ormai sta diventando un elemento di distinzione che entra nel processo di comunicazione e di marketing del settore dell’ospitalità. Se vuoi competere con le grandi catene internazionali del lusso che hanno standard precisi per i 5 stelle e hanno dalla loro la forza del brand devi riuscire a fare la differenza.
Del resto è ormai da anni che nel mondo dell’hotellerie ciò che conta è saper creare una destinazione. Per tornare all’inizio della nostra conversazione: dare un senso al luogo in cui inviti i tuoi ospiti a soggiornare. Non solo, oggi noto che dal mondo degli alberghi questa ricerca della destinazione si sta estendendo ad altri luoghi funzionali. Pensa ai centri commerciali, con quei mall piuttosto tristi dove al più trovavi due panchine tra una vetrina e l’altra. Prima sono nate le food court, che ora stanno diventando centrali anche in luoghi di transito come le stazioni; poi Ikea ha insegnato che i servizi alla clientela includono anche aree gioco dove intrattenere i bambini. Ora chiedono a noi, e forse proprio perché di funzioni commerciali sappiamo poco, di immaginare gli interni di futuri centri commerciali con l’intento di trasformarli da luoghi puramente funzionali in luoghi di sosta e di intrattenimento, in altre parole in ‘destinazioni’.
Poi però ci sono gli aspetti concreti, i danée come si dice a Milano Ah certo, i budget. Noi lavoriamo soprattutto sull’high end ma pur essendo molto diversi anche qui i budget ci sono. A volte è una questione di scala, perché arredare 300 camere è più facile che produrre un su misura per un boutique hotel. Ma è anche una questione di responsabilità: ultimamente siamo stati incaricati anche di collaborare alla costruzione del budget. All’inizio la cosa mi preoccupava un po’ ma ha anche i suoi vantaggi: se sei responsabile del budget il product manager non può stravolgerti il progetto adducendo ragioni di costi. Si ragiona insieme, si discute ogni scelta all’inizio e poi sei tu che devi essere capace di non sforare il budget mantenendo l’originalità del tuo progetto ■
La sala da pranzo del ristorante del Baglioni Hotel Luna. Sopra, il bancone bar della sala del camino a doppia altezza e, a sinistra, dettaglio delle poltrone e dei tavoli di legno verniciati realizzati su disegno di Spagnulo & Partners.
Baglioni Hotel Luna Venezia
Il riferimento di Spagnulo & Partners per il rinnovo delle aree pubbliche dello storico 5 stelle a pochi passi da piazza San Marco è stata la secolare tradizione di ospitalità del luogo, che già nel XII secolo ospitava un ostello dei Cavalieri Templari, con i materiali, i riferimenti decorativi, i tessuti e le luci frutto di secoli di scambi culturali tra Venezia e l’Oriente. Moderni arredi fissi e mobili disegnati ad hoc si integrano con i lampadari di Murano, i pavimenti intarsiati di marmo policromo e gli stucchi alle pareti. Il banco reception è in ottone brunito con base in pietra d’Istria, come i basamenti delle colonne esistenti. Nuovo bancone bar con piani in ottone brunito al centro della sala a doppia altezza del Caffè Baglioni, dove lo spazio è scandito da vetrine vini in vetro e ottone brunito che creano ambienti distinti conservando la percezione completa della grande sala a doppia altezza, e su disegno anche i tavoli in legno curvato verniciati di nero effetto seta con inserti di ottone brunito e le poltrone con schienale avvolgente rivestite con tessuti di Rubelli. Nuova anche la Spa appena inaugurata, con pannelli in tessuto classico, inserti in vetro bronzato e mosaici in vetro sfumato.
Baglioni Resort Sardinia San Teodoro
Il progetto di interior design del resort sulla costa nord-orientale dell’isola, con la Tavolara sullo sfondo, riflette l’unicità dell’identità sarda, dove la materia è fatta anche di luci, suoni, colori e odori e il sapere artigianale è solo una delle espressioni dell’identità culturale dell’isola. Gli elementi forti della natura sarda sono uno dei protagonisti di molte scelte architettoniche fatte da Spagnulo & Partners: il granito delle facciate degli edifici, i pavimenti scomposti in pietra d’Orosei, i colori pastello delle pareti delle aree comuni, la calce cruda dei muri delle camere. L’altro elemento è dato da alcune tradizioni dell’isola reintepretate in chiave contemporanea: i tessuti, i cui disegni tradizionali sono diventati inserti in tessuto nelle testate letto, nei tappeti delle aree comuni e delle camere, nei cuscini e nelle tende; le ceramiche, con le brocche e le anfore anulari fatte a mano come nel 1850 da Walter Usai nel suo laboratorio di Assemini che arredano camere e aree comuni; il cotto artigianale con gli intarsi di cotti smaltati a mano nei mobili in rovere sbiancato delle camere.
Nelle foto, una suite del resort e il ristorante con dettagli delle tradizioni artigianali reinterpretate. Foto di Barbara Pau.