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Lo spazio come strumento narrativo | LAMATILDE
IL PROGETTO DELLO STUDIO TORINESE LAMATILDE FA RIVIVERE UNA CASA DI CAMPAGNA NELL’ENTROTERRA SORRENTINO
L’orto e il giardino sono stati disegnati in collaborazione con il paesaggista Stefano Olivari (Ph. ©Serena Eller Vainicher).
Lo studio lamatilde ha sviluppato il concept che ha trasformato una casa di campagna dello chef Antonino Cannavacciuolo nel resort Laqua, curandone la ristrutturazione in partnership con l’architetto Valentina Autiero per gli interni e la direzione artistica e in collaborazione con l’architetto Stefano Olivari per il progetto di paesaggio con la piscina e le stanze all’aperto a disposizione degli ospiti. L’approccio progettuale, che accomuna gli ampi spazi esterni, le sei camere e il ristorante, si basa sulla riscoperta della memoria e della tradizione, nei materiali, nelle lavorazioni e nell’accurato lavoro di styling. I rivestimenti sono l’elemento architettonico che maggiormente racconta il legame con il territorio e con la tradizione. Tutta la pavimentazione è realizzata in cocciopesto, tecnica di rivestimento con cocci di ceramica frantumati utilizzata anche in Campania fin dall’epoca Romana. Le superfici interne sono impreziosite da inserti in marmo Calacatta Oro e Rosso Montecitorio. Parte delle originali ceramiche di Vietri dell’edificio, inoltre, sono state restaurate e redistribuite negli spazi della struttura. Gli ambienti comuni e la zona ristorante sono caratterizzati da pannelli realizzati in ottone brunito, poi spazzolato sul lato inferiore per ottenere sfumature ondulate che esaltano la percezione di un unico oggetto continuo. La maggior parte degli arredi è stata disegnata su misura dallo studio lamatilde, mentre le sedute e i tavoli nelle camere, negli spazi comuni e nella sala da pranzo sono di Pedrali. La memoria torna protagonista nelle sei camere per gli ospiti, dai 25 ai 100 metri quadrati. I personaggi che abitavano la casa diventano l’espediente narrativo per caratterizzare l’allestimento delle camere. La Stanza della Nonna, del Tuttofare, dello Zio Matto, del Curato, di Annarella e di Marina: ciascuna è definita da un suo stile e una sua storia, offrendo agli ospiti la possibilità di soggiornare all’interno di sei racconti diversi. I personaggi che danno il nome a ogni stanza sono resi attraverso selezioni di oggetti di modernariato e accessori e l’utilizzo di finiture e materiali differenti, in particolare diverse
lamatilde Lo studio di progettazione di Torino specializzato nella realizzazione di progetti di interior, in particolare per il mondo dell’hospitality, è nato nel 2017 dalla collaborazione di Michele Cafarelli, Luca Macrì, Sandro Rizzo, Marco Ruffino e Silvio Tidu. Il concept che identifica tutti i lavori firmati da lamatilde immagina lo spazio come strumento narrativo. Il linguaggio visivo e quello architettonico vengono pensati come un unico mezzo, progettati in modo da far vivere ai soggetti un’esperienza immersiva all’interno non solo di un luogo ma di un racconto. Ogni progetto diventa una storia che, attraverso un’analisi degli stili di vita e della cultura del luogo, unisce architettura, prodotto, grafica e comunicazione in un’esperienza unica. www.matilde.it
I muri che sostengono le quattro terrazze del giardino sono costruiti con pietre calcaree raccolte dalla pulizia del terreno (Ph. ©Serena Eller Vainicher.)
tipologie di marmo: Verde Alpi, Rosa Perlino, Giallo Siena e Calacatta Oro. Nelle camere gli arredi su misura mixano ferro verniciato nero opaco a pelle e legno di rovere spazzolato. La netta predominanza del color corda e di toni neutri viene interrotta dall’utilizzo di campiture cromatiche più decise, utilizzate per accompagnare la narrazione del personaggio di ciascuna stanza. Anche all’esterno il progetto è stato guidato dall’utilizzo di materiali di recupero e da un forte legame con il territorio. I muri che sostengono le quattro terrazze del giardino sono costruiti con pietre calcaree raccolte ripulendo il terreno, secondo le tradizioni contadine in uso da secoli in questa zona della Campania ■
CREDITI
Località Ticciano (Napoli) Committente Ca.Pri Progetto architettonico e interni lamatilde con Valentina Autiero Architetto Direzione lavori Valentina Autiero Progetto paesaggistico Stefano Olivari Foto Serena Eller Vainicher Impresa di costruzioni Rep Costruzioni Arredi custom Disè Arredi Pedrali Rivestimento piscina Mapei Serramenti Falegnameria Panico Marmi Russo Marmi Arredobagno Cielo, Gessi Illuminazione Oty Light Superficie 3.520 mq Cronologia 2019-2021
Pannelli in ottone brunito caratterizzano l’ingresso, le scale e il ristorante (Ph. ©Serena Eller Vainicher). PEDRALI
Oltre che con gli elementi custom progettati da lamatilde, il resort è arredato con tavoli e sedie di Pedrali. I piani dei tavoli, realizzati ad hoc per il progetto, sono in pietra lavica. Le poltrone sono Ester di Patrick Jouin per il ristorante interno e Jazz, design Pedrali R&D, per quello esterno. Per le terrazze e nella zona piscina sono state selezionate diverse declinazioni della collezione Tribeca. In armonia con il concept di progetto le sedie, le poltroncine e i divanetti lounge disegnati da CMP Design sono echi della memoria, reinterpretazioni in chiave moderna delle classiche sedute da terrazza anni Sessanta realizzate in acciaio con intreccio. Nelle camere, protagoniste le forme morbide e arrotondate delle sedute Blume, progettate da Sebastian Herkner, e del pouf Buddy di Busetti Garuti Redaelli. www.pedrali.com