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Anno 30 - N° 12 - € 0,50

Dicembre 2011

Direzione, Redazione e Amministrazione: Via A. Airoldi, 9 - LECCO - Tel. 0341 364685 - Fax 031 860311 - E-mail: ilpuntostampa@fastwebmail.it - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Lecco


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Guardare avanti con speranza (continua da pag. 1)

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Venerdì 2 Dicembre Assemblea annuale ANCE Lecco

“Crisi anno zero: ripartire dal territorio” Si terrà il prossimo venerdì 2 dicembre alle ore 17,30 presso la Sala convegni dell’ESPE (in via Grandi a Lecco) l’Assemblea annuale di ANCE Lecco, l’associazione dei costruttori della provincia. “Crisi anno zero: ripartire dal territorio” è il titolo scelto da ANCE Lecco per caratterizzare la propria Assemblea annuale, in programma il prossimo venerdì 2 dicembre alle ore 17,30 presso la Sala convegni dell’ESPE. Un appuntamento che si colloca quest’anno in uno scenario particolarmente difficile per l’economia del nostro Paese, con forti ripercussioni negative in provincia di Lecco sull’andamento del settore dell’edilizia, contrassegnato da una profonda crisi testimoniata da un eccezionale ricorso alla cassa integrazione e da alcune chiusure aziendali. “Abbiamo scelto questo titolo – spiega il presidente Mario Sangiorgio – perché sintetizza al tempo stesso lo stato di salute del nostro settore e dell’intero Paese, ma anche l’unica medicina che riteniamo possa e debba essere somministrata per uscire da questa situazione”. “Siamo all’anno zero della crisi: perché crediamo, e speriamo, di aver toccato il fondo – continua il presidente di ANCE Lecco – Le nostre imprese si trovano in una situazione

di eccezionale gravità. Il mercato è fermo. A livello privato c’è molta preoccupazione, che ostacola ogni investimento; le famiglie sono state in questi anni duramente provate dalla crisi e frenate nell’acquisto del ‘bene casa’ anche dal comportamento del sistema bancario, che ha stretto i rubinetti del credito. Sul piano degli investimenti pubblici, il “Patto di stabilità” si sta rivelando una tagliola mortale, che impedisce ai comuni, anche a quelli virtuosi, di mettere mano non solo alle opere necessarie per lo sviluppo della comunità locale ma agli stessi interventi di manutenzione. Oltre a ciò le imprese fornitrici degli enti pubblici soffrono perché, sempre a causa di questo meccanismo, si vedono ritardare i pagamenti delle opere già realizzate oltre ogni misura sopportabile, mentre il sistema bancario, trincerandosi dietro gli obblighi di Basilea, impone loro di rientrare dagli affidamenti concessi. La burocrazia della macchina pubblica ci schiaccia con obblighi crescenti, che accresce i costi e allunga a dismisura i tempi di ogni pratica, impedendoci di fatto una pur minima programmazione della nostra attività”. Di fronte a questo contesto, sono sempre più numerose le aziende che ricorrono alla cassa integrazione quando, addirittura, non sono costrette alla chiusura: “Le nostre imprese sono considerate

di serie B, rispetto alle altre aziende manifatturiere. Quando invece le nostre imprese sono le prime ad essere vittime della finanza facile che ha portato operatori di altri settori ad invadere il nostro campo senza avere alle spalle alcuna preparazione professionale, attirati solo dal miraggio di facili guadagni. Ci si dimentica che è grazie alle nostre imprese se esistono case, strade, uffici, stabilimenti, scuole, strutture per lo sport e la cultura: spazi che ospitano la vita quotidiana e hanno permesso al nostro territorio di crescere e svilupparsi”. Guardare a Roma o a Bruxelles, per i costruttori lecchesi, non serve: “Non perché non abbiamo fiducia del Governo Monti o di quanto saprà incidere Draghi al timone della BCE. Semplicemente perché non è questa la stagione propizia per i grandi cambiamenti, né per le grandi riforme. In questo momento, Roma e Bruxelles hanno solo l’imperativo categorico di sopravvivere. È un altro il livello da cui occorre ripartire: ed è il livello territoriale, quello a noi più vicino, quello che tocca da vicino comuni e provincia. È da un cambiamento a livello locale che possono essere poste le condizioni per uscire da questa crisi e tornare a guardare al futuro”. Per questo ANCE Lecco si rivolge ai sindaci dei comuni della provincia e ai tecnici che vi ope-

rano: “Occorre cambiare atteggiamento, passare dal reciproco sospetto ad un confronto aperto, franco e collaborativo tra le parti – spiega Sangiorgio – Chiediamo attenzione e impegno, responsabilità condivisa, perché se l’edilizia va a fondo, trascina con sé tutto l’enorme indotto che attorno ad essa ruota e la stessa sopravvivenza degli enti locali, che in questi anni hanno potuto ottenere dalle nostre imprese risorse importanti, indispensabili per garantire quei servizi che il taglio dei trasferimenti pubblici ha messo irrimediabilmente in crisi. Quindi chiediamo di lavorare insieme per realizzare procedure più semplici e snelle, ridurre l’inefficienza, mettere in campo tutti gli incentivi possibili per rinnovare il patrimonio edilizio esistente, che si presenta obsoleto non solo a livello architettonico, ma anche sotto il profilo dell’impiantistica e del risparmio energetico. Basti dire che un edificio in classe B consuma 7 volte di meno energia di un edificio in classe H. E il 90 per cento degli edifici dei nostri comuni sono in classe H”. Ripartire dal territorio, dunque, è la ricetta proposta dai costruttori lecchesi. La sola ricetta che, oltre a garantire una ripresa del settore, appare anche premessa indispensabile per città più moderne, sostenibili e a misura di una migliore qualità della vita.


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FONDAZIONE PER LA SALVAGUARDIA DELLA CULTURA INDUSTRIALE ANTONIO BADONI Nasce a Lecco grazie alle sinergie attivate fra soggetti pubblici e privati e le aziende del territorio la “FONDAZIONE PER LA SALVAGUARDIA DELLA CULTURA INDUSTRIALE – ANTONIO BADONI”, promossa da Confindustria Lecco e della quale sono Soci Fondatori, oltre all’Associazione stessa, anche Camera di Commercio di Lecco, Fondazione Gruppo Credito Valtellinese e un gruppo di imprese associate a Confindustria Lecco: A.A.G. Stucchi, Camusso Tubi, Cartiera Dell’Adda, CEA, CICSA, Cogliati Aurelio, Deltacalor, Electro Adda, Feat Industriale Div. Feat Group, Fiocchi Munizioni, Fischer & Rechsteiner Company, Fomas, G.R. Informatica, Giuseppe Dell’Era, Maggi Catene, Metalfar Prodotti Industriali, Omet e Regina Catene Calibrate La Fondazione, il cui Atto Costitutivo ufficiale verrà siglato a dicembre, si propone come obiettivo prioritario la valorizzazione e il sostegno all’Istruzione Tecnica, che riveste un ruolo strategico per la crescita e la competitività delle imprese del territorio, e dare un segnale forte agli stakeholder per avviare una strategia di rilancio nei confronti dell’istruzione tecnico industriale. La Fondazione potrà contare, tra conferimenti iniziali e ulteriori contributi già assicurati, su una dotazione complessiva di circa 700mila euro. “Il nostro territorio - commenta il Presidente di Confindustria Lecco, Giovanni Maggi - trova alcune delle sue più importanti leve competitive nel forte radicamento dell’impresa e nelle competenza diffuse, che sono un patrimonio strategico da conservare e accrescere. Oggi le imprese manifatturiere lecchesi hanno un fabbisogno cronico di diplomati ad indirizzo tecnico che non trova risposta. Questo è un paradosso che vogliamo risolvere anche rafforzando ulteriormente il legame fra industria e Istituti Tecnici e professionali del territorio e in particolare l’IIS Badoni, che rappresenta un esempio di eccellenza nel campo della Istruzione Tecnica.” Per questi motivi è strategico anche favorire l’incremento delle iscrizioni alle classi prime degli Istituti Tecnici e Professionali, affinché il mondo imprenditoriale possa attingere in misura adeguata ad un bacino di profili professionali coerenti con i fabbisogni del sistema manifatturiero lecchese. La “FONDAZIONE PER LA SALVAGUARDIA DELLA CULTURA INDUSTRIALE – ANTONIO BADONI” non ha scopo di lucro e si propone esclusivamente di coordinare, promuovere, sostenere e realizzare ogni genere di iniziative idonee a favorire il raggiungimento dei seguenti obiettivi: il mantenimento di stretti rapporti di collaborazione tra il mondo produttivo e gli istituti di formazione tecnica, con particolare riferimento all’IIS Badoni di Lecco affinché l’attività didattica che si svolge all’interno della scuola sia costantemente adeguata all’evoluzione della tecnologia coordinata alle esigenze dell’industria; l’approfondimento e l’aggiornamento della formazione tecnico-professionale dei docenti e degli alunni, da ricercare anche mettendo a disposizione della scuola macchinari e strumenti di interesse tecnico-scientifico eventualmente ricevuti in donazione, o favorendone l’acquisizione da parte degli Istituti; la migliore conservazione e manutenzione, sempre a fini di approfondimento e aggiornamento tecnico-professionale, dei macchinari e degli strumenti acquisiti dagli Istituti o messi a disposizione; la promozione dei valori e delle opportunità dell’istruzione tecnica

presso l’opinione pubblica, gli enti pubblici, gli enti privati interessati, le famiglie degli alunni e dei potenziali alunni; la tutela e la conservazione della cultura tecnica lecchese e del relativo patrimonio. La Fondazione, attraverso la gestione di un fondo di dotazione e contributi annuali, provvederà quindi a finanziare iniziative specifiche a sostegno degli Istituti Tecnici e Professionali. La governance della Fondazione deciderà in totale autonomia l’utilizzo delle risorse disponibili. Il Presidente dell’Ente Camerale Vico Valassi sottolinea: “la carta vincente a disposizione delle aziende per fronteggiare nuove sfide sono le competenze. Oggi per essere competitivi è assolutamente necessario il contributo di persone giovani in grado di portare in azienda un’iniezione di creatività e innovazione per percorrere nuove strade e differenziarsi dalla concorrenza. Far crescere giovani talenti è un impegno che la Camera persegue da sempre, e le finalità che si propone la costituenda Fondazione sono il presupposto per garantire ai giovani una formazione professionale di qualità ‘sul campo’, mirata alle specifiche esigenze delle aziende del territorio”. Fra i Soci Fondatori, la Fondazione Gruppo Credito Valtellinese il cui Presidente, Angelo Palma, sottolinea che “La Fondazione Creval ha aderito con vivo piacere all’iniziativa per due ragioni: Lecco è da molti anni un’area di particolare significatività nell’operatività della banca e

la Fondazione Creval, nell’ambito dei propri più ampi scopi, è da sempre particolarmente attenta alla formazione dei giovani, all’orientamento e all’appropriato inserimento nel mondo del lavoro”. “La nascita della Fondazione, per l’istituto Badoni, significa la garanzia di poter contare nei prossimi anni sulla disponibilità di risorse fondamentali – afferma Roberto Peverelli, Dirigente Scolastico IIS Badoni. E non penso soltanto alle risorse finanziarie, che certo sono indispensabili, ad esempio per continuare a sviluppare i laboratori e le loro dotazioni strumentali; penso in primo luogo alla fiducia riposta nella scuola e nel suo personale da tutti coloro che hanno deciso di investire nella Fondazione e di scommettere in questo modo su un’idea di sviluppo per questo territorio imperniata sulla qualità del lavoro. Questa fiducia ci carica di responsabilità, ma anche ci sostiene e ci dà forza nell’impegno a migliorare sempre la qualità della nostra offerta formativa”. “L’attenzione alle nuove generazioni è stato uno dei principali motori che ci ha spinto a promuovere la nascita della Fondazione e a concentrare su di essa risorse progettuali e finanziarie – conclude il Presidente di Confindustria Lecco Giovanni Maggi. Sono convinto infatti che il nostro impegno, come imprenditori, debba essere anche quello di lavorare pensando proprio ai giovani e al futuro che stiamo contribuendo a costruire per loro”.


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Lo Statuto delle Imprese è legge Bonaiti: “Il provvedimento riconosce la dignità economica e sociale delle Pmi” E’ stato approvato il 3 novembre scorso, in via definitiva e all’unanimità da parte della Camera dei Deputati, lo Statuto che ha recepito lo spirito e i contenuti dello “Small Business Act” per l’Europa, voluto dalla Commissione Europea nel 2008. La legge, nata su proposta di Raffaello Vignali, Vicepresidente della Commissione Attività produttive della Camera dei Deputati, si pone come obiettivo quello di tutelare gli interessi delle piccole e medie imprese, sia sul fronte dei rapporti privati, sia rispetto ai rapporti con la pubblica amministrazione. Tra le novità introdotte: la semplificazione delle procedure per l’avvio di

nuove aziende con l’obiettivo di ridurre i tempi a un solo giorno; la soluzione ai ritardi nei pagamenti dalla pubblica amministrazione e le facilitazioni nell’accesso al credito, premiando la progettualità rispetto alle garanzie. “Per la piccola e media industria lo Statuto delle Imprese rappresenta davvero quello che i promotori hanno battezzato “la Rivoluzione

Giovani Imprenditori Confapi Il primo Congresso nazionale del neo Presidente Lanfranconi Numerosi i relatori del convegno dal titolo: “Essere innovativi è la nostra tradizione” “Essere innovativi è la nostra tradizione”: questo il titolo del Congresso nazionale dei Giovani Imprenditori della Confapi tenutosi venerdì 11 novembre a Roma. Ad aprire il convegno con un intervento su “Le determinazioni dei giovani imprenditori” il neo Presidente lecchese Oriano Lanfranconi. “In questo momento di particolare difficoltà di mercato e di credibilità del sistema paese, le Associazioni datoriali dovrebbero prefiggersi l’obiettivo di uscire da quegli schemi di rigidità che hanno caratterizzato le relazioni industriali degli ultimi decenni ha dichiarato Lanfranconi - Così come nelle aziende gli imprenditori hanno sempre innovato e cercato di raggiungere con le proprie capacità un’eccellenza per poter essere competitivi sui mercati, così le Associazioni di categoria dovrebbero essere protagoniste nel panorama politico-economico del paese. Questo può essere perseguito soltanto con una assoluta coerenza di pensiero e d’azione, che vada oltre l’interesse immediato” ha concluso. “Per ritrovare e ridipingere una politica industriale di rilancio, sono quindi necessarie una progettualità ed una vision di ampio respiro, t i p i c a d e l l a tradizione del mondo imprenditoriale - ha continuato il Presidente Lanfranconi - Nel nostro congresso abbiamo pertanto deciso di approfondire i temi della semplificazione del diritto del lavoro, dello statuto delle imprese,

del rilancio dei valori di integrità e solidarietà nella politica e nella società di oggi”. N e l l a prima parte dell’evento, oltre ai saluti istituzionali da parte di Vincenzo Elifani della Giunta di Presidenza Confapi, è intervenuto Aldo Bonomi, Direttore dell’Istituto di ricerca Aaster, Raffaello Vignali, Vicepresidente della Commissione Attività produttive della Camera dei Deputati e Mario Baldassarri, Presidente della Commissione Finanze e Tesoro al Senato della Repubblica. Il congresso è ripreso nel pomeriggio con l’intervento del Direttore Generale del Fondo FAPI Giorgio Tamaro e il Direttore emerito della rivista “Aggiornamenti Sociali”, Padre Bartolomeo Sorge. A seguire spazio all’ “inchiesta sul lavoro” con il Senatore Pietro Ichino, il Vicepresidente della Commissione del lavoro della Camera dei Deputati Giuliano Cazzola e Leonello Tronti del Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Copernicana” del mondo produttivo ha dichiarato il Presidente dell’Api di Lecco, Riccardo Bonaiti – lo Statuto riconosce infatti innanzitutto la dignità economica e sociale delle Pmi, strutturalmente differenti rispetto alle grandi imprese”. “E’ importante che gli imprenditori possano usufruire concretamente, il prima possibile, delle numerose novità che introduce. Per

questo auspichiamo che si avvii presto l’iter dei necessari decreti attuativi. Così questa norma potrà davvero connotarsi non solo per il suo valore di principio, ma per la propria capacità di contribuire a sbloccare un’economia attualmente incagliata – ha sottolineato Bonaiti – Il provvedimento fissa una serie di iniziative studiate ad hoc per la piccola e media industria. Prevede infatti una semplificazione e riduzione degli oneri burocratici, trasparenza ed equità nell’acceso al credito e certezza nei tempi di pagamento sia da parte di privati che della pubblica amministrazione, disposizioni che potranno portare importanti benefici alla nostra economia”.

“WIRED-UP!”: internazionalizzarsi grazie a internet Si terrà dal 13 al 15 dicembre la prima fiera virtuale in 3D del comparto metalmeccanico

Mettere in contatto diretto le aziende del settore metalmeccanico e gli acquirenti esteri, dando alle imprese la possibilità di presentare la propria capacità produttiva e vendere on line direttamente ai buyers delle grandi industrie e delle multinazionali, ma pure alle aziende già clienti, utilizzando un computer e internet. Questo l’obiettivo di Wired-Up! – la prima fiera virtuale in 3D del comparto metalmeccanico – che sarà on line dal 13 al 15 dicembre (www. wired-up.it). A livello di Lecco e della provincia, tra i partecipanti ci sono realtà di primo piano del settore come Officine Riva Spa, Camusso Tubi Srl, Metallurgica Invernizzi e Mutazzi, Siderurgica Ferro e Bulloni Spa. E, ancora, Mollificio Codega Srl, Melesi G. Tranciatura e Stampi, Panozzo Srl e Selva Antonio. Alcune, come CEA costruzioni elettromeccaniche Spa, Galbiati Srl Metallurgica Alta Brianza e Trafilerie Brambilla, sono imprese tradizionalmente presenti anche alla Wire & Tube di Dusseldorf, che hanno visto in Wired-Up! la possibilità di fare business in modo semplice, economico ed efficace. Wired-Up! non è solo la fiera virtuale, ma diversi sono gli appuntamenti a cominciare dalla partecipazione a più

manifestazioni fieristiche e dalla presenza dei buyers di Germania, Polonia, Russia, Turchia e Romania, grazie ai contatti della rete delle Camere di Commercio all’Estero e al database di oltre 100.000 aziende internazionali messo a punto dalla Segreteria Organizzativa di Lariodesk. I buyers saranno a Lecco il 25 e 26 gennaio 2012, in concomitanza con la quarta edizione di Fornitore Offresi, la fiera della subfornitura. “La nostra produzione (trafilerie, tubifici, produttori di raccorderia, molle, catene, funi, cavi, viteria, produttori dei macchinari, lavorazioni e servizi relativi) da sempre è apprezzata per la capacità di problem solving, per l’eccellenza della lavorazione e per la tempistica nelle consegne. I nostri clienti sono in Europa, ma anche a latitudini sempre più lontane, in paesi che crescono con percentuali a due cifre ogni anno, distanti fisicamente ma anche dalla crisi. Per uscire dalla difficile congiuntura in cui siamo e per sganciarsi da una domanda interna che langue è necessario raggiungerli, internazionalizzandosi, e per farlo Wired-Up! è lo strumento giusto: facile da usare, innovativo e con costi ridottissimi rispetto alla partecipazione a una fiera tradizionale”, conferma Riccardo Bonaiti, presidente di Lariodesk.


Dicembre 2011 Assemblea di Confartigianato Imprese Lecco nella cornice della Mostra Mercato Artigianato

Economia sotto pressione: puntare sulle microimprese Si è svolta il 30 ottobre scorso l’assemblea pubblica di Confartigianato Imprese Lecco, dedicata al tema “Economia sotto pressione: puntare sulle microimprese per un costante sviluppo”, alla quale sono intervenuti Daniele Riva, Presidente dell’Associazione, Giulio Sapelli, docente di Economia Politica all’Università degli Studi di Milano e Giorgio Merletti, Presidente Confartigianato Lombardia. Il presidente Riva ha tracciato un quadro della situazione del settore artigiano, che appare ancora in sofferenza. Nel 2011 si è percepita, fino a metà anno, una condizione di leggera ripresa dell’economia artigiana lecchese. Dopo l’estate si è però registrato un aumento delle richieste di cassa da parte delle piccole imprese,

provenienti per il 40% da aziende che fino ad oggi non vi avevano mai fatto ricorso. I settori maggiormente coinvolti sono il metalmeccanico, a cui si aggiungono le piccole imprese legate all’edilizia. Più incoraggianti appaiono invece le prospettive per la filiera dei servizi. “Le imprese artigiane stanno facendo del loro meglio per affrontare l’attuale difficile contingenza – ha sottolineato Riva - ma i nostri sacrifici rischiano di essere inutili senza un piano integrato di rilancio economico. Da parte nostra, non ci tireremo indietro. Proseguiremo l’opera di rafforzamento della comunità dei piccoli imprenditori a livello provinciale, sviluppando la capacità di ascolto e di interpretazione dei bisogni e delle aspettative, creando reci-

proche conoscenze e relazioni sia per presentare l’esperienza produttiva imprenditoriale collettiva come un dato di forza nel nostro territorio, sia favorendo le interazioni tra imprese. Ciò significa proporre il nostro impegno, concreto e produttivo di persone che ogni giorno lavo-

rano per produrre beni e servizi, ma soprattutto per creare reddito e occupazione. A questo proposito, un’azione rilevante riguarderà il

fare “scuola d’impresa”, cioè organizzare forme di aiuto allo sviluppo delle nostre aziende, mirate alle loro dimensioni e in grado di partire dai bisogni reali” Uno dei temi a cui Confartigianato Lecco sta rivolgendo particolare attenzione – ha proseguito il presidente Riva - strettamente correlato alla formazione, è quello della scuola. Riteniamo infatti che l’educazione dei giovani e la crescita di competenze degli studenti rappresenti un fondamentale motore di sviluppo, e costituisca la radice di ogni strategia di potenziamento competitivo. Con questo obiettivo, stiamo sostenendo con grande determinazione le relazioni tra le nostre imprese e le istituzioni scolastiche. Due gli obiettivi primari: da un lato trasmettere

agli studenti i valori e la cultura del lavoro e dell’impresa; dall’altro favorire nelle imprese una maggior sensibilità riguardo la formazione degli studenti, non solo tecnica ma anche etica e personale, attraverso il riconoscimento del valore delle risorse umane e la consapevolezza che gli studenti di oggi saranno i lavoratori, i collaboratori e gli imprenditori di domani. Se a queste nostre azioni di educazione e promozione nelle scuole si accompagnasse un sostegno pubblico per semplificare l’ambiente imprenditoriale e incoraggiare le persone, soprattutto i giovani, a raccogliere la sfida dell’autoimprenditorialità, potremmo dire di aver contribuito a realizzare una nuova, potentissima leva per la crescita economica del Paese.

Premio Fedeltà: 26 straordinari artigiani

La forza e la tradizione dei piccoli imprenditori sono stati protagonisti il 30 ottobre scorso a Lariofiere in occasione dell’assegnazione del Premio Fedeltà, conferito alle imprese associate da più di 40 anni. La cerimonia di consegna del riconoscimento si è confermata un evento emozionante, carico di significati, che ha acceso i riflettori su ventisei imprese ininterrottamente associate a Confartigianato Lecco per periodi che vanno dai 40 ai 60 anni. Ventisei straordinari artigiani, protagonisti con le loro famiglie della storia produttiva lecchese, creatori di ricchezza non solo economica e vera spina dorsale del nostro territorio. Hanno consegnato i premi gli onorevoli Lucia Codurelli e Antonio Rusconi, il presidente e il segretario di Confartigianato Lecco, Daniele Riva e Paolo Galbiati, il segretario nazionale di Confartigianato Cesare Fumagalli, il presidente di Confartigianato Lombardia Giorgio Merletti, il vicepresidente della Camera di Commercio, nonchè past president della nostra Associazione, Arnaldo Redaelli.

“Sono artigiani dal cui stile di vita e di lavoro emerge chiaramente il valore del piccolo imprenditore. - ha detto il presidente Riva È certamente importante che si determinino condizioni legislative, amministrative e infrastrutturali che facilitino lo sviluppo delle nostre imprese, ma è nel nostro modo di operare che si colloca il principale elemento di successo, molto spesso realizzato nonostante le difficoltà esterne. E’ il frutto di un’intelligenza e di una passione fondate su specifiche qualità e caratteristiche, che è nostro dovere riconoscere, potenziare e trasmettere a chi sceglie di proseguire questo cammino”. “Il Premio Fedeltà – ha ribadito il segretario Galbiati – assume un significato particolare in questo momento di grande incertezza, in cui l’ottimismo e l’energia degli artigiani sono messi a dura prova. Le storie dei premiati rappresentano infatti un forte stimolo a guardare avanti, nonostante gli ostacoli e le difficoltà, grazie alla capacità di ricominciare dopo le crisi e le sconfitte”.

60 ANNI DI FEDELTA’ ASSOCIATIVA F.lli Redaelli Di Redaelli Giuseppe E C. Snc - Lecco; Mauri Giovanni - Taceno 50 ANNI Lavorazione Graniti Di Bonfanti Mario E C. Snc - Merate 50 anni; 42 ANNI Mazzoni Aldo - Ideal Stucco e Mazzoni Alessandro Al-ma - Rovagnate; 40 ANNI Papini Alfredo E Mirko - Airuno; Besana Giovanni - Barzago; Villa Arredamenti di Villa Elio ed Emilio Snc - Barzago; Brusadelli Bruno - Calolziocorte; Pietro Colombo e C. snc - Casatenovo; Grigi Mario - Cortenova; Riva Mario “Molino Riva” - Garbagnate Monastero;

F.lli Bonacina di Bonacina Giuseppe e C. Snc - Garlate; Balbiani Paolo - Lecco; Elettrotecnica Valsecchi e C. Srl - Lecco; Frigerio Angelo Snc di Venerio e Maria - Lecco; Panificio Locatelli Di Locatelli Paolo E C. - Lecco; Balbiani Cesare E C. Snc - Lierna; Spreafico Luigi Enrico - Merone; Panzeri Antonio - Missaglia; Corti Antonio - Molteno; Panzeri Lino - Oggiono; Corti Giulio S.r.l. - Olginate; Metil Di Panzeri e Galli Snc - Olginate; Broglia Giancarlo “ Dudu’ Car Wash” - Osnago; Gemma Snc Di Cereda Maria e C. dei F.lli Bonanomi - Santa Maria Hoè; Autoriparazioni F.lli Rusconi Di Rusconi Ernesto E C. Snc - Valmadrera

Nuova sede per la delegazione di Calolzio Dal mese di novembre la delegazione di Calolziocorte è operativa nei nuovi uffici di Corso Dante 29. Gli associati troveranno una struttura più ampia ed accogliente dotata di un capace parcheggio riservato, progettata con l’obiettivo di rispondere sempre meglio alle esigenze delle imprese. Gli indirizzi mail, i numeri di telefono e fax rimangono invariati, così come gli orari di apertura e il personale addetto. L’1 e 2 dicembre è stato organizzato un “open day” per presentare i nuovi spazi agli imprenditori calolziesi e della Valle San Martino.


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Inaugurazione dei “murales” di Afran alla presenza del campione Gianni Bugno

Il 10 dicembre grande festa al don Guanella di Lecco Tra gli ospiti il sindaco Virginio Brivio e Vico Valassi della Camera di Commercio

di Silvano Valentini Sarà ufficialmente inaugurato sabato 10 dicembre alle ore 20,30 il rinnovato salone della Casa don Guanella di Lecco, sede della comunità educativa gestita dai “Servi della Carità” guidati dal direttore don Agostino Frasson, con i dipinti dell’artista Francis Nathan Abiamba, in arte Afran, alla presenza delle autorità, tra le quali il sindaco della città Virginio Brivio e il presidente della Camera di Commercio di Lecco Vico Valassi, e di varie personalità del mondo del giornalismo, dell’arte e della cultura, dal direttore del “Punto Stampa” Claudio Redaelli a tanti altri giornalisti, pittori e cittadini lecchesi. Nel salone della Casa don Guanella Afran, pittore e scultore africano professionista dal grande talento artistico, proveniente dalla Guinea Equatoriale, dove viveva, ma nato a Bidjap in Camerun il 5 aprile 1983 e in Italia a Barzio con la moglie Giovanna Macrì da due anni, ha realizzato uno di fronte all’altro due cosiddetti

“affreschi”, anche se in realtà si tratta di dipinti murali ad acrilico di grandi dimensioni. Uno dei due dipinti rappresenta don Luigi Guanella, vissuto dal 1842 al 1915 e santificato da Papa Benedetto XVI lo scorso 23 ottobre, attorniato da un gruppo di ragazzi e l’altro gli stessi ragazzi di spalle che se ne vanno per la propria strada tenendosi per mano, mentre sulle pareti delle scale sono state illustrate dallo stesso Afran, in modo suggestivamente quasi monocromatico,

quattro attività svolte dai guanelliani, l’accoglienzacondivisione, il lavoro, la preghiera e il divertimento. A proposito di quest’ultimo, l’artista ha rappresentato tra l’altro il ciclismo e per questo don Agostino è riuscito a far firmare il dipinto dal campione del mondo di ciclismo 2008 Alessandro Ballan, a strappare la promessa di firmarlo ad altri campioni del mondo e a invitare come ospite il 10 dicembre nientemeno che Gianni Bugno. Oltre a inaugurare i “murales”, sulle pareti del salone ci saranno anche delle teche con lavori artigianali creati dai ragazzi e nella stessa serata verrà presentato il libro di fiabe, illustrato da Raffaella Greppi, “Storie per vederci meglio” di Luca Bettega, che ha già pubblicato “Storie per guarire”, con illustrazioni realizzate dagli stessi giovani ospiti della comunità, e inoltre Afran, del quale sarà possibile ammirare anche un’installazione e che nei giorni successivi esporrà nel salone altre sue opere di pittura e di scultura, visitabili dal pubblico in orario di apertura della comunità, farà personalmente una performance con la ballerina classica Isabelle Cassinotti per raccontare la vita di don Guanella. Afran, che si esprime bene sia nel figurativo e sia nell’informale e nell’astratto, come pure nel concettuale, per quanto riguarda i due dipinti del salone afferma di essersi ispirato, con le dovute “variazioni sul tema”, al famoso “Quarto stato” di Giuseppe Pellizza da Volpedo, tra l’altro con le fattezze dei volti delle ragazze e dei ragazzi prese direttamente dai giovani ospiti

dell’istituto. Dal punto di vista critico, diciamo che Afran è un artista a tutto tondo che, oltre ai normali colori come ad esempio l’acrilico, usa abitualmente lattine di bibite e di birra, polistirolo e altri materiali di recupero, spesso pezzi di jeans, con cui realizza opere a volte surreali, volti etnici, cubi e parallelepipedi scomponibili, come “Blues brothers”, sfere all’Arnaldo Pomodoro, come “Pianeta blu”, lavori incentrati sui vestiti, sull’apparenza, “perché è la prima cosa che si vede di una persona e perché noi viviamo nella società dell’apparenza”. Altre opere di indubbio valore artistico e di grande attualità di Afran, sia per le tematiche spesso di forte significato sociale ed esistenziale, sia per la tecnica utilizzata in molte di esse, di grande impatto emotivo e assolutamente all’avanguardia, come la modalità dell’installazione e l’uso di lattine schiacciate e materiali di scarto, come già accennato sopra, sono, solo per fare qualche rapido e necessariamente non esauriente esempio, “Galleria Vittorio Emanuele”, “Piazza Castello”, “Situazione sotto controllo”, “Colombina”, “Marie-Soleil”, “Marilyn”, “Albert Einstein”, “Michael Jackson”, “Mia moglie”, “Pianeta di colori”, “Volumi” e “Abaa Melan”. Numerose le mostre personali di Afran, nel 2008 al Centro Culturale Spagnolo di Bata in Guinea Equatoriale, nel 2010 presso il Municipio di Olgiate Molgora (Lecco), a inizio 2011 a Bergamo, a luglio 2011 a Barzio con la realizzazione di un murale di vaste dimensioni, dal 12 novembre al 4 dicembre 2011 al Museo Africano di Verona (una mostra dal curioso e significativo titolo

“L’abito è il monaco”) e, dopo questa del don Guanella, in programma dall’11 dicembre all’11 gennaio prossimo al Museo Gianetti di Saronno. A sinistra, Casa don Guanella Sopra, Afran davanti a uno dei suoi dipinti Sopra a destra, Blues Brothers Qui sopra, il divertimento


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Liete festivitĂ


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Interno della Chiesa progettata dall’architetto Mario Cereghini

Quando è il momento di farsi sostenere Per la cura delle persone anziane - Residenza Sanitaria Assistenziale - Nucleo Alzheimer - Centro Diurno Integrato - Assistenza Domiciliare Integrata Gli Istituti offrono un servizio medico, infermieristico ed assistenziale continuativo nelle 24 ore, di riabilitazione e terapia occupazionale, di animazione con presenza attiva del volontariato in ampi spazi di socializzazione che si aprono su un rigoglioso parco secolare.

ente morale con personalità giuridica di diritto privato fondato nel 1594

LECCO • via Airoldi e Muzzi, 2 • tel. 0341 497172 • fax 0341 250354 • info@airoldiemuzzi.it Gli Istituti svolgono la propria attività anche grazie all’opera di volontariato e alle donazioni di chi con generosità ne sostiene il passo. Aiutare le persone anziane è un dovere civile che, fatto con amore e professionalità, diventa un bene sociale.


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