Il Punto stampa

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Politiche a favore dei giovani per il rilancio delle imprese

IMPRESA: LA PERSONA IL VERO “CAPITALE” Assemblea nazionale dei Giovani Imprenditori Confartigianato: Firenze 12-13 marzo

di Marco Colombo Presidente Nazionale Giovani Confartigianato Da «Sfidare la crisi» a «Impresa 2.0 la persona il vero “capitale”» è il titolo che abbiamo voluto dare alla nostra assemblea che vuole porre in evidenza lo spirito che è tipico dell’impresa artigiana il saper coniugare innovazione e tradizione. 2.0 è nel nuovo linguaggio della comunicazione, rappresenta l’evoluzione dei tempi, e noi abbiamo voluto affiancare l’impresa per dare il segnale che non ci siamo arresi ma siamo andati oltre alla ricerca di nuove strade, un nuovo modo di interpretare e vivere l’impresa. La persona, il vero “capitale” sintetizza la tradizione delle nostre imprese dove da sempre chi lavora con noi è la vera risorsa che deve essere sempre più valorizzata. Le micro piccole e medie imprese danno ancora oggi il principale contributo al benessere del Paese sia in termini di PIL che in termini di occupa-

zione; sono un esempio di flessibilità e di agilità economica; sono espressione del valore della famiglia; dimostrano nel comportamento quotidiano una dimensione di naturale coesione e responsabilità sociale. Questa crisi economica ha messo a dura prova gli imprenditori nel tentativo di salvare la storia della propria impresa, anni di lavoro e sacrifici, e di salvaguardare le persone che lavorano con loro. Una crisi che ha cambiato il modo di fare impresa. Possiamo dire che la grande differenza con le crisi del passato è che sono stati persi quei valori che sono le fondamenta della nostra impresa, valori come tradizione, rispetto delle persone, fiducia, il valore del denaro, valori che a noi giovani sono stati trasmessi dai nostri genitori e li abbiamo fatti nostri. Siamo fortemente convinti che per uscire da questo difficile momento si debba ripartire dalla creatività del popolo italiano, dal modello dell’impresa familiare come

la nostra che sa comunque guardare lontano. Se l’economia italiana ha subito questa crisi in tono minore rispetto ad altri Paesi è proprio grazie ad un sistema fondato sulle piccole e me-

die imprese. Realtà solide che rappresentano l’economia reale, che hanno sconfitto l’idea di quanti per anni ci hanno criticato per il nostro nanismo considerandolo la debolezza del sistema

economico italiano. E la vera risorsa del Paese sono le giovani generazioni, quelle “riserve magnifiche di energia, talento, volontà” alle quali la società ed i poteri pubblici devono dare delle occasioni ed, in primo luogo, debbono garantire l’opportunità decisiva di formarsi grazie ad un sistema di istruzione più moderno ed efficiente, capace di far emergere i talenti e di premiare il merito. Nel periodo di crisi, infatti, le imprese artigiane hanno mantenuto quasi inalterata la forza lavoro grazie anche all’apertura della cassa integrazione per le nostre imprese che ha permesso di mantenere il patrimonio dei nostri collaboratori che rappresentano il valore sociale ed economico dell’azienda. Ecco perché anche per i Giovani Imprenditori di Confartigianato è fondamentale rimettere l’uomo al centro della società. E insieme all’uomo, la famiglia, nucleo centrale della società medesima e, in molti casi, primo “ammortizzatore sociale”.

In questi mesi la prudenza è tornata ad affermarsi come criterio di uso ragionevole e pratico nelle nostre decisioni di investire, rispetto al passato dove era tipico dell’imprenditore rischiare con maggiore spregiudicatezza. A questa crisi molti imprenditori hanno reagito pensando ad un ridimensionamento, altri hanno ripensato i propri processi produttivi. Altri ancora hanno cercato di ridurre i costi, di allargare i mercati, di diversificare i prodotti mettendo in pratica la formula migliore alla reazione alla crisi che sta nella capacità di coniugare innovazione continua, abilità creativa artigianale, confronto con le proprie radici e reinvestendo gli utili nella propria impresa. Tutti hanno comunque cercato di creare una nuova risposta ai bisogni del cliente in termini di prodotto, di caratteristiche tecniche di servizio. Le imprese quello che dovevano fare l’hanno continua a pagina 2


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