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Editoriale
Un cuore
rosso fuoco
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icordo spesso un’episodio accadutomi qualche tempo fa in redazione. Un cuore, rosso fuoco, brillava al collo di una persona a me molto cara, illuminato dal sole che passava dalle finestre dell’ufficio. «Ti dona molto quel cuore, è nuovo?» — ho chiesto rapita dal potente riflesso e dalla strana energia che emanava. «Sì, è un regalo, serve a ricordarmi che ho un cuore» — è stata la risposta, calda e pacata, del mio capo. Una risposta intelligente e profonda, proprio come lui. Quel cuore non era solo un ciondolo, ma energia pura, pura consapevolezza, una forza che non avevo mai notato prima. Semplicemente perché prima non c’era. Quanti di noi spesso si dimenticano di avere un cuore? Presi dalle mille faccende del quotidiano ce lo scordiamo nello sgabuzzino della nostra anima o lo nascondiamo volutamente in una cantina buia e profonda, dalla quale non riesce neppure a fare capolino. Ma un cuore dimenticato si inaridisce e riflette la sua aridità nel corpo, nei capelli, nella pelle e soprattutto negli occhi di chi lo vuole nascondere.
Come si nutre, allora, il cuore? A ognuno la sua risposta. Potreste rispondermi con l’amore, con la gioia, con la musica, la poesia, l’arte, l’amicizia, ma io credo che tutte queste risposte portino ad una sola: il cuore si nutre di emozioni. Parlo di emozioni positive, che possano contrastare lo stress che pervade molte delle nostre giornate e che, se non viene controbilanciato, può portare al funesto crepa-cuore.
Questo numero di Scienza e Conoscenza è dedicato al cuore a 360°, dal punto di vista medico, energetico e spirituale. Scoprirete come prevenire e curare le malattie cardiovascolari con la cardiologia metabolica del dottor Sinatra; con le nuove ed efficaci prospettive terapeutiche della medicina ortomolecolare; con l’approccio integrato tra omeopatia e medicina tradizionale cinese della Medicina dell’Informazione del dottor Baldari; con la Semeiotica Biofisica Quantistica del dottor Stagnaro. A seguire, Fiamma Ferraro ci accompagna in un viaggio alla scoperta dell’importanza della PNEI (PsicoNeuroEndocrinoImmunologia) nell’eziopatogenesi delle malattie cardiovascolari, dell’intelligenza del cuore e del pericardio, e del rapporto cuore-emozioni-stress. Inoltre, Ulisse Di Corpo e Antonella Vanini introducono l’affascinante teoria della sintropia e dimostrano scientificamente perché dobbiamo ascoltare la voce del cuore per compiere le giuste scelte nella nostra vita. Dal punto di vista energetico e spirituale Dharma Kaur ci racconta la visione yogica del cuore e del relativo chakra ed Elsa Masetti ci invita a riconoscere, ascoltare e comunicare con la voce del nostro Cuore. Per finire il grande e dolcissimo Gregg Braden – lui sì che sa farsi ascoltare dal Cuore del suo pubblico – ci parla del campo elettromagnetico e dell’intelligenza del cuore. I migliori auguri, di Cuore, da parte di tutta la redazione per un fantastico ed emozionante 2013!
Romina Alessandri 1
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Scienza e Conoscenza è un marchio Macro Soc. Coop. Via Bachelet 65, 47522 Cesena (FC) www.macroedizioni.it Ideatore del progetto Giorgio Gustavo Rosso Editore Casa Editrice Editing snc Direttore Responsabile Marianna Gualazzi Coordinamento di Redazione Romina Alessandri Abbonamenti e Customer Care Erica Gattamorta Tel. 0547 347627 info@scienzaeconoscenza.it
Il potere del Cuore La Semeiotica Biofisica Intervista a Gregg Braden Quantistica nella 4 prevenzione dell’infarto 50 Il chakra del cuore 11 Il cuore e il Cuore: le La Medicina nutrizionale relazioni con il cervello, come supporto per le la mente, la pancia patologie e l’hara 54 cardiovascolari 14 Psiconeuroimmunologia La correlazione fra stress e patologie del cuore 21 Individuare e risolvere le patologie cardiovascolari con la Medicina dell’informazione 28 La Cardiologia metabolica del dottor Sinatra 35 Cuore e Sintropia 38
Fisica Il tempo realtà o Illusione? Le teorie del vuoto quantistico e della gravità quantistica che rivoluzionano i concetti di tempo e spazio 56 Bohm e l’entropia quantistica Rileggere la gravitazione e il comportamento quantistico della materia 68
Comitato Scientifico Fiamma Ferraro (Medico) Urbano Baldari (Medico) Valerio Pignatta (Naturopata) Davide Fiscaletti (Fisico) Massimo Corbucci (Fisico e Medico) Immagini www.shutterstock.com www.sxc.hu www.istockphoto.com Stampa Lineagrafica, Città di Castello Distribuzione in edicola ME.PE. (Milano) Hanno collaborato a questo numero: Elsa Masetti Alvise Fedrigo Dharma Kaur Stefano Pravato Fiamma Ferraro Urbano Baldari Ulisse Di Corpo Antonella Vannini Davide Fiscaletti Maxmilian Caligiuri Si ringrazia Mauro Villone (fotografo) per le immagini di pagina 66 Autoriz. Trib. Forlì N. 21 dell’8 luglio 2002 Numero 43 gennaio/marzo 2013 I° trimestre
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Il Potere
del cuore
Gregg Braden ci spiega come ri(trovare) la Coerenza Cuore-Cervello e il metodo per far risuonare il nostro Cuore nel Campo che tutto e tutti collega
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Elsa Masetti e Alvise Fedrigo
Intervista a Gregg Braden
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vviva skype! Sebbene la voce – caspita – arrivi distorta, e poi le orecchie si graffino un po’, sbobinando. Grazie a questo mezzo superlativo abbiamo raggiunto Gregg negli States e fatto quattro chiacchiere… Tra le novità annunciate, una Grammy Nomination imminente per la sua opera. Inoltre, una rinnovata e instancabile volontà di condividere la forza e il potere del Cuore, e le sue qualità. Quello che ho spesso rilevato nel suo insegnamento è una mancanza di spunti esperienziali su cui fondare e nutrire tale potere e questa volta le domande ad hoc non sono mancate. Che dire? Fatene buon uso.
dalità che siano utili, che offrano soluzioni sensate ai problemi con i quali il nostro mondo si sta confrontando. Se raggiungo un sempre più largo pubblico, quindi, è perché uso nuovi linguaggi che onorano diversi tipi di persone. Non si tratta della religione, della politica, del denaro, si tratta della verità della nostra relazione con noi stessi, con il nostro cuore, con gli altri, la nostra relazione con il passato, per unirli tutti sotto il cappello di una nuova saggezza che possa aiutarci a risolvere i problemi in modo sensato. Non ha tanto a che fare con il seguire cicli temporali, seguo il mio cuore che dice che questo è il tempo per le persone di acquisire nuove informazioni, nuove soluzioni, per cercare nuove modalità, per comprendere ciò che sta accadendo nel mondo. Questo è il tempo di condividere quello che la scienza ci dice e devo essere onesto, la scienza stessa non è capace di dare risposte. La scienza è buona ma è incompleta, è giovane, ha solo 300 anni, ecco perché sto creando un ponte tra la scienza di oggi e migliaia di anni di saggezza dell’antica tradizione indigena. Inoltre, incoraggio il loro confluire in una nuova saggezza che parla davvero al cuore delle persone. Questo è ciò che penso possa nutrire il mio successo.
Seguo il mio cuore che dice che questo è il tempo per le persone di acquisire nuove informazioni, nuove soluzioni, per cercare nuove modalità, per comprendere ciò che sta accadendo nel mondo Il tuo successo sta diventando davvero grande… segui un codice dei cicli del tempo per plasmarlo?
Non ho notato che il mio successo stia diventando grande, quello che so è che il mio lavoro da diversi anni è molto ben conosciuto in alcuni circoli, ma non è così noto in altri. Quello che ho scoperto è che sono tante le persone interessate alle nuove scoperte e che il linguaggio con cui sono trasmesse è molto, molto importante… Ciò che voglio dire è che se uso solo il linguaggio della new age raggiungo un certo tipo di persone, ma se posso usare il linguaggio della scienza e condividere il fatto – il fatto scientifico che sappiamo essere vero e che ci dice ciò che funziona e ciò che non funziona – ottengo il rispetto, la fiducia di chi appartiene a circoli al di là del nuovo pensiero, della new age e in questo modo raggiungo una sempre più larga audience. Lo scopo del mio lavoro è unire il linguaggio della scienza con l’esperienza dell’antica verità e con la nostra vita di tutti i giorni, del mondo reale, con mo-
Affermi che il nostro modo di percepire la realtà (interna-esterna) sia influenzato dai cambiamenti planetari e dalla posizione dell’orbita terrestre. Un’intelligenza molto più grande (o sorgente) sembra far funzionare i movimenti principali. Se è così, che cosa è veramente nelle nostre mani?
Ohooo... anche questa è una domanda molto interessante. Ci sono molti modi diversi per rispondere. Cominciai presto ad accorgermi che i cambiamenti fisici nel nostro mondo sono largamente basati sulle variazioni nello spazio. Ciò che intendo è che l’angolatura del pianeta cambia in relazione al sole, al sistema solare, al livello e secondo l’ordine dei movimenti dei pianeti. Quando essi cambiano, muta anche il perimetro fisico, il clima, il tempo atmosferico, quando piove, quando nevica, quanto è freddo in inverno, quanto è caldo in estate. Tutti questi cambiamenti avvengono grazie ai cicli. Che cosa rimane nelle nostri mani? Il modo di rispondere a questi cambiamenti. Non possiamo controllarli, dalla mia prospettiva possiamo agire sul modo in cui
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La strada maestra
del cuore Dharma Kaur
Copyright: D. Czarnota
Lo yoga kundalini ci insegna ad aprire la strada del cuore con il respiro, per esprimere il potenziale infinito di amore, compassione e comunità che ognuno di noi possiede
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ella visione del mondo e dell’uomo dello Yoga Kundalini il cuore è molto più che un semplice organo che invia sangue a tutto l’organismo e che con il suo incessante lavoro è l’indicatore dell’essere ancora in vita o, quando si ferma, della conclusione del corpo fisico. Il cuore, per Yogy Bhajan e i suoi predecessori, ha una valenza che va oltre la semplice esistenza fisica e materiale, in quanto viene riconosciuto come un centro importante della componente sottile/spirituale dell’essere umano. Per comprendere questa affermazione, è necessario specificare cos’è un essere umano per uno yogi. All’interno di discipline come lo yoga si afferma che l’uomo è composto non solo da un corpo fisico, ma anche da una parte mentale, emozionale e da una parte chiamata anima, che, probabilmente, risulta piuttosto misteriosa e incomprensibile per la nostra mente. Le antiche conoscenze ci informano che la parte che potremmo definire sottile, in quanto non facilmente percepibile dai cinque sensi, è in realtà la componente più importante e che essa controlla, plasma e dirige tutto il resto.
Il Sistema energetico dei chakra
Il cuore si colloca all’interno di un sistema energetico complesso e molto articolato, in cui esistono migliaia di canali o Nadi e vortici o Chakra: i primi si occupano di trasportare-distribuire l’energia cosmica chiamata Prana e i secondi di assorbire-elaborare e distribuire sempre la stessa energia, governando in realtà tutta la manifestazione fisico/mentale/emozionale/spirituale del nostro stato di esseri umani spirituali incarnati. La rappresentazione della nostra più completa essenza e dei suoi molteplici strati si può apprendere in un processo di consapevolezza attraverso la scoperta e l’esplorazione dei vortici o chakra più importanti, comunemente riconosciuti come sette, che rappresentano nella loro disposizione e nel loro percorso sette stadi dell’essere che si manifesta nella vita e di una sua possibile evoluzione di consapevolezza. Questi centri energetici sono collocati lungo la colonna vertebrale, il primo alla sua base e l’ultimo due dita circa sopra la testa. Il chackra del Cuore, all’interno di questo sistema, è situato proprio al centro, nella zona del petto all’altezza dei
capezzoli, la sua posizione lo colloca perciò tra i primi tre chakra o triangolo inferiore e gli ultimi tre o triangolo superiore. I primi tre chakra governano la parte più materiale, corporea, emozionale, gli ultimi tre quella mentale, intuitiva, immaginativa e comunicativa: sono due poli opposti che rappresentano il polo maschile e il femminile, Shiva e Shakti, il cielo e la terra, lo spirito e la materia, il mentale e il fisico, gli istinti e la ragione. nNella centralità del cuore queste due polarità possono incontrarsi e integrarsi, qui ogni coppia di contrari può trovare la sua riappacificazione. A questo proposito, è molto interessante osservare che lo Yantra (il simbolo, come da immagine in alto a destra) che rappresenta il chakra del Cuore ha, all’interno di un cerchio che simboleggia il fiore di un loto a dodici petali, una stella a sei punte formata da due triangoli che si intersecano e che rappresentano “il movimento discendente dello spirito nella materia e la liberazione ascendente della materia nello spirito” (Anodea Judith). Inoltre il colore che comunemente si associa a questo chakra è il verde che si trova al centro dello spettro della luce visibile tra i colori caldi (rosso, 11
Lunga vita
al cuore
Vitamina C, ossido nitrico, medicina nutrizionale e stile di vita nelle patologie cardiovascolari: le proposte di Pauling, Rath, Levy, Ignarro, Ornish Valerio Pignatta e Stefano Pravato
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ià nel 1989, il premio Nobel per la chimica Linus Pauling e il dottor Matthias Rath suo collaboratore annunciarono al mondo intero di aver trovato la causa di gran parte delle malattie cardiache. Alla base della scoperta c’è la cronica insufficienza di vitamina C, dovuta alla mancanza di un enzima epatico scomparso per un difetto genetico che accomuna tutti i primati e poche altre specie animali. Poca vitamina C provoca l’aumento del colesterolo, inclusa la variante detta Lipoproteina A – Lp(a) – che induce il restringimento dei vasi sanguigni. Non appena Pauling comprese che le Lp(a) si legavano alla lisina (un aminoacido essenziale per l’organismo che si deve assumere con l’alimentazione) delle pareti vascolari danneggiate, ideò la terapia ad alte dosi di lisina di cui parleremo diffusamente. In estrema sintesi, l’idea di Rath e Pauling è di innalzare la concentrazione sanguigna di vitamina C e di lisina per neutralizzare le Lp(a). “La mia raccomandazione – scrive Pauling – è che ogni individuo a rischio di malattie cardiache assuma 5 o 6 grammi di vitamina C e almeno 2 g di lisina, anche se potrebbero esserne necessarie quantità maggiori”. La ricerca [1] fu dapprima accettata dai Proceedings of the National Academy of Sciences USA per poi essere rifiutata e infine mai pubblicata. L’attrattiva della terapia di Pauling-Rath per le malattie cardiovascolari risiede nel fatto che i due principali nutrienti, vitamina 14 C e lisina, non necessitano di ricetta. Anche la lisina,
come la vitamina C, è un nutriente essenziale, cioè non sintetizzato direttamente nel corpo umano. L’unico problema è stabilire il dosaggio corretto: le quantità da assumere e per quanto tempo a seconda della malattia. Parleremo delle proposte di Pauling, Rath e Levy per le malattie del cuore e i disturbi cardiovascolari. Tutti e tre sono ugualmente sostenitori della necessità di integrare la dieta con sostanze nutrienti e sono accomunati da una profonda conoscenza dei benefici effetti della vitamina C.
n Linus Pauling
Pauling dice testualmente: “Con un’adeguata assunzione di vitamine e seguendo precise regole salutari a partire dalla giovinezza o dalla mezza età, credo che si possa protrarre la vita e il periodo di maggior benessere fisico di venticinque o anche trentacinque anni” (Pauling, Come vivere più a lungo e sentirsi meglio, 1989 Edizioni Frassinelli). La sottolineatura è nostra e tende a rimarcare un ovvio principio: gli integratori da soli non bastano se non si seguono “precise regole salutari”. Pauling formula 12 punti: 1. Prendete quotidianamente da 6 a 18 g di vitamina C. Non dimenticatevene neppure un giorno. 2. Prendete, ogni giorno, 400, 800 o 1600 UI di vitamina E. 3. Prendete una o due pastiglie di complesso vitaminico B al giorno.
Ferma lo stress,
proteggi il tuo cuore
La correlazione tra stress, infiammazione e patologie cardiovascolari (e non solo) secondo il paradigma della psiconeuroimmunologia Fiamma Ferraro
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Stress e Cuore
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ra i comuni mortali, solo rarissimi esemplari della razza homo sapiens sapiens non sanno cosa sia lo “stress”; questo perché nel quotidiano esso è diventato una componente intrinseca del tessuto sociale. Invito i lettori a riflettere: nell’arco delle ultime 24 ore, quante volte vi siete “stressati”, e quali sono stati i motivi di questo stress? Lo stress è uno dei tanti paradossi sia della vita che della medicina: affligge tante persone, tutti lo conoscono, eppure è difficile da quantificare, caratterizzare ed analizzare; possiamo veramente affermare di sapere cos’è lo stress? Le sue manifestazioni sono estremamente variegate, a ciò si aggiunge il fatto che lo stress viene percepito e gestito diversamente in base alle caratteristiche psichiche e fisiche del soggetto in questione; inoltre, l’importanza che viene attribuita allo stress non è universale, ma può dipendere da fattori socio-culturali. Provate a chiedere a dieci medici se e come lo stress incida sulla salute: otterrete risposte diverse. La psiconeuroimmunologia (anni fa era ancora migliore come scioglilingua, si chiamava psiconeuroendocrinoimmunologia), ci rivela esattamente come lo stress possa influire negativamente sulla nostra salute, correlando scoperte relativamente nuove della medicina molecolare alla neurofisiologia.
L’intelligenza del cuore e del pericardio
Nel parlare del tratto gastrointestinale come “secondo cervello”, per via della sua vasta innervazione (plesso di Auerbach), e del fatto che nello stesso vi sono recettori della serotonina (nel cervello i recettori della serotonina sono coinvolti nell’eziopatogenesi della depressione), non si dice nulla di nuovo. Forse sono invece in pochi a sapere che anche il cuore pare esse-
re dotato di una sua “intelligenza”, e detti come “le emozioni partono dal cuore”, “le ragioni del cuore” e “è morto di crepacuore”, tra l’altro citati in vari testi e filosofie antiche, potrebbero avere una motivazione anche dal punto di vista scientifico. I primi “sospetti” che il cuore potesse essere dotato di una sua intelligenza ed emotività nacquero decenni fa quando molti pazienti trapiantati di cuore riportarono di avere subìto, dopo il trapianto, delle modificazioni in alcuni loro comportamenti affettivi e in alcune abitudini. Le prime descrizioni del cuore come sistema neurosensoriale e sede delle emozioni e dell’intelletto, risalgono all’inizio degli anni Novanta del secolo scorso; nel 1991 si parla per la prima volta del “cervello del cuore”. Dati più recenti risalgono al 2007: il dottor Arthur Amour di Montréal in Canada dimostra che il cuore è anche costituito da 40.000 neuroni sensoriali con capacità di memoria a breve e lungo termine. Quanto al pericardio, la sacca del cuore, è piuttosto ignorato o “non contemplato” in medicina, a meno che non si sia in presenza di una pericardite, mentre è di una importanza rilevante. Basti pensare alla busta della spesa: di solito non la si prende in considerazione, ma se cede proprio mentre state attraversando la strada… Il pericardio è un tessuto fibroso-elastico che costituisce il rivestimento esterno del cuore: le sue connessioni nervose sono in contatto con il resto del corpo e creano una rete di collegamento estremamente complessa. Pertanto, il contatto tra gli organi e le arterie è un contatto diretto, e le influenze del sistema nervoso autonomo, (il nostro sistema nervoso inconscio costituito dal simpatico e dal parasimpatico) vengono recepite dal pericardio. Appare dunque logico che lo
Psiconeuroimmunologia: un nuovo paradigma della medicina Psiche: l’insieme delle funzioni cerebrali, emotive, affettive e relazionali mediante le quali l’individuo ha coscienza di sé ed esperienza del mondo esterno.
Neuro: primo elemento di composti, particolarmente attivo nella terminologia medica, nei quali indica relazione con i nervi o con il sistema nervoso. Immuno: difendersi contro le malattie. Logòs/logia: “lo studio di”.
Stress: reazione emozionale ad una serie di stimoli esterni che mettono in moto risposte fisiologiche e psicologiche di natura adattiva. La psiconeuroimmunologia ci rivela esattamente come lo stress possa influire negativamente sulla nostra salute, correlando scoperte relativamente nuove dalla medicina molecolare alla neurofisiologia.
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Cuore,
l’Imperatore
Individuare e risolvere le patologie cardiovascolari con la Medicina dell’Informazione
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l cuore è un organo centrale nell’economia del corpo, è la pompa che spinge ovunque il sangue; è così centrale il suo ruolo che il primo criterio che viene considerato nella constatazione di morte è proprio l’assenza di battiti cardiaci. In questo articolo cercherò di presentare non soltanto l’organo in sé, ma anche quanto ad esso si riferisce nella Medicina Cinese e nella tradizione popolare. Questi tre aspetti vanno esaminati insieme per capire la complessità di funzioni e di riferimenti psicologici e di costume collegati al cuore, e che ci porteranno a affrontare le relazioni tra l’organo e la Medicina della Informazione.
Cuore e Medicina Occidentale
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Il cuore e il sistema circolatorio formano un complesso idraulico che
permette di far arrivare l’ossigeno, tramite i globuli rossi, e i nutrienti in qualsiasi distretto corporeo, ad eccezione della parte minerale del dente. In particolare il cuore è una grossa pompa a quattro comparti (i due atri e i due ventricoli) che, essendo costituiti in gran parte da tessuto muscolare, ritmicamente si contraggono (movimento di sistole) e si rilasciano (movimento di diastole), sotto il controllo del Sistema Nervoso Autonomo, o Vegetativo: ciò vuol dire che al 90% noi non possiamo influire con la psiche su questo processo ritmico che sposta sei litri di sangue in continuazione e rapidamente. Dico questo perché ciascuno di noi avrà fatto esperienza di emozioni che aumentano il ritmo cardiaco, mentre sono documentati esempi di fachiri indiani i quali riescono ad incidere molto intensamente
Urbano Baldari
sul funzionamento dell’organo. La divisione in quattro comparti potenzia la spinta del sangue nei vasi, cosicché questo liquido vitale entra nel circolo arterioso con una forza che spinge verso tutte le direzioni, che viene chiamata pressione, e fa arrivare ovunque ciò che serve al sostentamento dei tessuti (ossigeno, proteine, lipidi, glicidi, ormoni, sali minerali, anticorpi, ecc…). Il sistema arterioso si divide in rami sempre più sottili, perdendo via via pressione, fino a formare dei capillari, vasellini sottilissimi in cui fisicamente avviene il passaggio dei nutrienti nei tessuti, i quali sfociano nel circolo venoso che riporta il sangue “usato” verso il circolo polmonare, dove viene “depurato” con nuova immissione di ossigeno. La Medicina Occidentale è una medicina scientifica, che nasce dal
Fai respirare
il tuo cuore
Il noto cardiologo statunitense Stephen T. Sinatra ha sviluppato un protocollo a base di simil-vitaminici in grado di riattivare la funzionalità metabolica dei mitocondri e la conseguente vitalità del cuore
Shutterstock:Copyright: Nata-Lia
Valerio Pignatta
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na caratteristica ricorrente delle terapie mediche è la loro lentezza nell’affermarsi e nel diffondersi, anche quando sono ottime e funzionali. Del pari riscontriamo una riluttanza da parte del corpo medico ad abbandonare determinate cure anche quando esse si sono dimostrate, magari da anni, inefficaci o addirittura dannose. Le spiegazioni di queste dinamiche sono probabilmente da ricercare in meccanismi sociali (gestione di posizione di potere, associazionismo ecc.) o culturali (crescita infinita dell’informazione biomedica, frammentazione delle opinioni ecc.). Sicuramente c’è anche di mezzo il cosiddetto gap tra ricerca scientifica e pratica clinica, ossia quel ritardo tra ciò che viene appurato in vari studi di settore nei laboratori degli scienziati medici e biologi e ciò che viene praticato nella comune cura in ambulatori medici e ospedali. Solitamente si parla di un ritardo di acquisizione delle scoperte dell’ordine di svariati anni. Tenendo presente e verificando con mano questo ritardo, è interessante affrontare e illustrare la terapia cardiaca che negli Stati Uniti sta emergendo sotto il nome di cardiologia metabolica. Come sappiamo in molti paesi del mondo, le malattie
cardiovascolari precedono qualsiasi altra malattia come causa di morte. Una spropositata proporzione di persone oltre i quarant’anni soffre di patologie cardiovascolari e anche l’ipertensione sta divenendo un luogo comune in classi di età che sinora ne erano state escluse. Ma da qualche tempo si sta facendo strada in cardiologia un metodo di cura in grado di offrire risultati insperati solo sino a un decennio fa.
ATP e ossigeno
Il tutto è partito da un allargamento dell’approccio al problema. Normalmente si ritiene che il fattore principale che spinge alla genesi di patologie cardiache sia lo scarso afflusso di ossigeno al cuore. Tuttavia è stato ormai più volte dimostrato che la malattia cardiaca non dipende solamente dalla scarsità di sangue ossigenato che riesce a pervenire al cuore, ma dal disordine del muscolo cardiaco dovuto a una carenza di energia. Il focus quindi è stato spostato a livello delle cellule cardiache dove, in presenza di patologie cardiovascolari, si è potuta verificare un’insufficienza mitocondriale. Ossia l’ossigeno non è colui che provvede a fornire l’energia della vita. Ne è un cofattore essenziale, ma non ultimativo. Di fatto, l’elemento essenziale è un altro. Si tratta dell’adenosintrifosfato (ATP). L’ossigeno è un mattoncino utilizzato nella sua produzione. I mitocondri sono organelli presenti nelle cellule addetti alla respirazione cellulare e sono coinvolti nella produzione di ATP, la molecola dell’energia meccanica ottenuta dall’assimilazione e trasformazione del cibo. In ogni cellula esistono centinaia di mitocondri. La loro efficienza è importantissima per il funzionamento dell’organismo. Essi possono però andare in crisi a causa di varie sollecitazioni, come carenze nutrizionali di alcuni elementi nutritivi, stress eccessivo e duraturo, invecchiamento, intossicazione ambientale oppure assunzione per lunghi
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Scegliere
con il Cuore L’evidenza scientifica delle reazioni anticipate pre-stimolo della frequenza cardiaca mostra come e perché ascoltiamo i vissuti del cuore nelle scelte di ogni giorno Antonella Vannini e Ulisse Di Corpo E=mc2 è probabilmente l’equazione più famosa al mondo. Tuttavia, pochi sanno che è la semplificazione di una equazione più complessa che all’epoca era stata considerata inaccettabile. Anche se oggi viene associata al nome di Einstein, l’equazione energia/ massa era già stata pubblicata da molti altri, tra cui l’inglese Oliver Heaviside nel 1890, il francese Henri Poincaré nel 1900, e l’italiano Olinto De Pretto nel 1903. Nel 1905 Einstein aggiunse il momento, rendendo così l’equazione energia/massa compatibile con tutti i sistemi di riferimento: E2 = m2c4 + p2c2 Equazione energia/momento/massa della Relatività Ristretta. Dove E è l’energia, m la massa, c la costante della velocità della luce e p il momento.
Poiché l’equazione è al quadrato le soluzioni sono sempre due: una positiva e una negativa. La soluzione positiva descrive l’energia che diverge in avanti nel tempo (causalità), ad esempio la luce che diverge da una lampadina o il calore irradiato da una stufa, mentre la soluzione negativa descrive energia che diverge a ritroso nel tempo da una causa futura (retrocausalità). La retrocausalità era considerata impossibile e Einstein la eliminò dalla sua equazione assumendo che il momento è sempre uguale a zero (p=0), in quanto la velocità dei corpi fisici è estremamente piccola rispetto alla velocità della luce. In questo modo l’equazione si semplifica nella famosa E=mc2, che ha sempre soluzione positiva, senza alcun 38 riferimento al verso del tempo.
Tuttavia, nel 1924 Wolfgang Pauli scoprì che gli elettroni hanno una rotazione, un momento (p) che non può essere considerato uguale a zero, in quanto è prossimo alla velocità della luce. Nel 1925 i fisici Oskar Klein e Walter Gordon formularono la prima equazione che univa la meccanica quantistica con la relatività ristretta di Einstein e che spiegava la dualità onda/particella come manifestazione della dualità causalità/retrocausalità. La retrocausalità era però considerata inaccettabile. Ad esempio, Werner Heisenberg, uno dei fisici più influenti dell’epoca scrisse a Wolfgang Pauli: “Considero la soluzione retrocausale ... come spazzatura che nessuno può prendere seriamente”. Nel 1926 Erwin Schrödinger tolse dalla Klein-Gordon l’equazione energia/ momento/massa giungendo così alla formulazione della sua famosa funzione d’onda. L’equazione di Schrödinger tratta però il tempo in modo classico, con un preciso prima e dopo, e non è in grado di spiegare la dualità onda/particella. L’anno seguente in un incontro a Copenaghen, Heisenberg e Bohr
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Quando lo stetoscopio aiuta il cardiologo La Semeiotica Biofisica Quantistica nella Prevenzione Primaria dell’Infarto Miocardico Acuto “improvviso ed imprevedibile” Simone Caramel
Shutterstock: Copyright: S_L
ed umano. I tempi per visitare sono significativamente ridotti, e molto spesso il medico di “famiglia” ricerca la causa dei disturbi del suo assistito attraverso esami strumentali (di laboratorio o radiologici). In medicina, la “macchina” ha preso il sopravvento in maniera ampia e diffusa, la sua egemonia ha portato notevoli progressi, ma come in ogni disciplina scientifica, essa mai potrà sostituire completamente l’uomo.
Due casi esemplari
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er capire cosa sia la Semeiotica Biofisica Quantistica (SBQ), una triade di parole così altisonante, e che relazione abbia, ad esempio, con la prevenzione cardiovascolare, è utile pensare a casi umani di vita quotidiana. Il medico di base, inteso come il dottore di famiglia che visita accuratamente il paziente per poi eventualmente prescrivergli degli esami, non esiste quasi più: la modernità e l’attuale momento storico socio-culturale fanno sì che i medici di medicina generale siano oberati di lavoro, e che una mole di limiti prescrittivi ed imposizioni di “tetti” di spesa vadano a limitare il rapporto medico-paziente, che 50 da sempre è stato ricco di scambio psico-emotivo
Due casi su tutti: la storia straziante di Piermario Morosini, ancora negli occhi di tutti, e quella sicuramente bella, ma meno nota, di Antonio Maione. Morosini era monitorato dalle macchine ogni sei mesi, come ogni altro atleta professionista di un certo livello, eppure tutta questa attenzione non fu sufficiente. Celebri cardiologi dissero pubblicamente che anche le visite più accurate e frequenti al cuore mai sono in grado di prevenire al 100% il rischio di gravi cardiopatie: c’è sempre una piccola percentuale che continua ad essere a rischio e che non è possibile riconoscere. Questa è una dichiarazione scientifica d’impotenza, perché non si può far di meglio. È proprio così? La Semeiotica Biofisica Quantistica non usa le mac-
Il cuore e il Cuore Shutterstock: Copyright: Fabio Berti
Le sue relazioni con il cervello, la mente, la pancia e l’hara Come il sole illumina la luna, il Cuore illumina la mente. Ramana Maharshi
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i pensa che sia il cervello che regola l’attività mentale e invece, come insegna la medicina cinese, è il cuore. È l’attività pensante che è programmata per corrispondere al cuore piuttosto che viceversa. È come essere cresciuti su un malinteso che dice: il processo cerebrale deve precedere e ottenere credito poi, semmai, vedremo anche le ragioni del cuore. Stando ai fatti, il primo a formarsi nell’embrione è il cuore. Il cervello viene dopo e ciò che prima si forma ha la precedenza e richiede il rispetto della temporalità. Perché, direte voi? Semplice, poiché senza cuore niente cervello. Imporre l’attività cerebrale sul cuore significa bypassarlo e poi non lamentiamoci se abbiamo bisogno del bypass! E qui passo con voluta facilità dal cuore fisico al centro energetico del Cuore, all’area del torace, davanti e anche dietro. La distinzione tra il cuore-muscolo e l’area energetica-spirituale che lo accoglie sta diventando sempre meno netta, anche per la scienza. Il cuore anatomico, si scopre, non è solo una pompa e tuttavia quando si dice Cuore la mano istintivamente sa dove andare, e si poggia al centro del petto e non a sinistra dove è situato l’organo. Allineare il cervello al cuore è ciò che prende il nome di coerenza cuore-cervello – quando la mente combacia con il cuore – ora sempre più esplorata in campo scientifico. È come un pochino sotto-mettere (in senso letterale) il principio maschile del capo (testa) a quello femminile del seno (non a caso area del cuore), i quali poi armoniosamente si affiancano. Questa sottomissione infatti va intesa alla luce di un ordine di precedenza, come di un qualcosa che si evolve grazie a chi viene prima. Si sa il cervello – e la sua area pensante, la mente-intelletto – crede di essere il capo (da qui anche il nome di testa=capo) e vorrebbe sempre tener testa. Gli piacerebbe e ci prova, così è fatto, tuttavia è il
Elsa Masetti
cuore e la più ampia area ritmica che lo accoglie la sua l’intelligenza intuitiva, il Governatore, il Maestro. Ed è mia intenzione affiancare il cuore fisiologico all’area spirituale detta del Cuore piuttosto che separarli nettamente, come mai l’antica medicina cinese e il loro Tao hanno fatto. Sebbene sia consapevole che le capacità del Cuore spirituale si espandano ben oltre forma, tempo e spazio, oltre anche l’ampio toroide di frequenze elettromagnetiche emesse dal cuore fisico, di recente sotto la lente delle nuove scienze. Tale radianza elettromagnetica permea ogni cellula del corpo, incluse quelle del cervello. E questo già dovrebbe convincere i più razionali dubbiosi a imparare di nuovo ad ascoltare la “sua voce”. Il cuore fisiologico è l’organo più sonoro del nostro corpo, il suo ritmo scandisce il contrarsi e l’espandersi del movimento della vita in ogni punto nodale dell’organismo. In questo senso tutto il corpo pulsa nel Cuore, anche se a una prima occhiata distratta potrebbe sembrare il contrario. Il cuore possiede anche un sistema nervoso autonomo, per più della metà è costituito da neuroni e può diminuire e accelerare i propri battiti senza ricevere impulsi dal cervello. Lo sviluppo evolutivo del cervello che si è dimostrato progressivo e plastico sembra richiedere ora più che mai il coinvolgimento del cuore. Le capacità cerebrali hanno bisogno di essere illuminate dal Cuore per scoprirsi nella loro sconosciuta ampiezza. L’intelletto arriva fin dove può, e ora più che mai l’urgenza delle qualità del Cuore si fa sentire. Meglio è dire che il loro congiunto corrispondersi è la base dell’armonia mente-cuore di cui sembra necessitare una rinnovata umanità Quali sono queste qualità? Apprezzamento, sincerità, gentilezza, rispetto, considerazione, gratitudine, generosità, attitudine al sorriso, apertura, inclusione, gioia e dall’altro lato, dispiacere, tristezza, amarezza,
Il tempo
Realtà o illusione? Le teorie del Vuoto Quantistico e della Gravità Quantistica stanno rivoluzionando i concetti tradizionali di tempo, spazio e della realtà, aprendo scenari scientifici e filosofici inattesi e sorprendenti
Luigi Maxmilian Caligiuri
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he cos’è il tempo? È reale o è soltanto un prodotto della nostra immaginazione? Esiste un inizio ed una fine del tempo? Perché il tempo scorre sempre in avanti? Perché ricordiamo il passato e non il futuro? Può il concetto di tempo fornire la base per la tanto agognata Teoria del Tutto? Sant’Agostino, nelle Confessiones, afferma: “Allora che cosa è il tempo? Se nessuno me lo domanda, lo so. Se voglio spiegarlo a chi me lo domanda, non lo so più” e, più recentemente, il fisico Julian Barbour: “possiamo riconoscere e misurare il tempo ma non lo comprendiamo” ed è “significativo che c’è un così debole accordo su cosa esso sia realmente e su come cercare una soluzione a tale domanda”. La scienza moderna ha sinora adottato, nei confronti del tempo, un approccio sostanzialmente “operazionale”, limitato cioè alla sua misurazione, relegando ad un livello secondario il problema della comprensione profonda del suo significato. In effetti le leggi del moto di Newton, la relatività generale di Einstein e la meccanica quantistica non richiedono la conoscenza della natura del
tempo per fornire previsioni corrette. Nondimeno è possibile individuare una caratteristica fondamentale del tempo sulla quale tutti non possiamo che concordare e che ci può fornire un indizio sulla direzione in cui cercare una risposta alle nostre domande: la possibilità di misurare il tempo esiste solo ove vi sia “cambiamento”, ossia in corrispondenza alla variazione dello stato di un dato sistema.
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Le foto
Amizade (amicizia) Rio de Janeiro è una città del tutto straordinaria e piena di profonde contraddizioni. C’è un abisso tra il mondo dei ricchi e quello dei poveri, così come c’è un abisso tra le zone residenziali e i suburbi. Questo momento l’ho immortalato nella Zona Norte, uno dei suburbi più vasti del mondo, caratterizzati da una psicologia, una sociologia, una antropologia totalmente diverse da quelle che si possono incontrare in altri centri cittadini e metropolitani. La gente parla addirittura un diverso slang. Ma ciò che permette di sopravvivere decentemente, in quello che spesso si presenta come un inferno, è la grande solidarietà e il profondo senso di amicizia. La Zona Norte è misera e difficilissima, ma non conosce la solitudine. 66
Il fotografo
del Cuore
Mauro Villone
È nato a Torino. Vive e lavora a Rio de Janeiro, a Torino e in viaggio. Fotografo professionista, giornalista pubblicista, scrittore e organizzatore di eventi e progetti culturali. Dal 1974 si occupa di fotografia, etnologia, antropologia visuale, scienze sociali e della comunicazione. Oggi dirige la ONG Para Ti di Rio de Janeiro impegnata nel sostegno di centinaia di bambini delle favelas e delle loro famiglie. (www.parationg.org). Qui svolge attività culturali, artistiche, pedagogiche ed educative. Ideatore e organizzatore di eventi e progetti culturali. Ha ideato il progetto Unaltrosguardo, nato con la realizzazione di un libro di fotografie fatte da bambini delle favelas di età dai 6 ai 12 anni. Ideatore e curatore del Turin Photo Festival dal 2008. Ha pubblicato i suoi lavori in numerose mostre e testate, tra le quali: “Marie Claire”, “Elle”,“KultMagazine-Avanguardie Creative”, “Oltremagazine”, “Tre”, “Itinerari”, “Itinerari e Luoghi”. Ha esposto i suoi lavori in Italia, Brasile, Russia e Cina. www.lastampa.it/unaltrosguardo http://unaltrosguardo.wordpress.com www.turinphotofestival.com www.parationg.org
Donna che prega nel Gange Questo scatto, esposto a Torino e a Rio de Janeiro, fa parte di tre collezioni private in Italia. È inclusa in una lunga serie intitolata: “Varanasi foggy morning”. Durante un viaggio in India ho trascorso molto tempo a fotografare dai Ghat di Varanasi, gli spalti che danno sul fiume sacro, il Gange,
dove si affollano sacerdoti, guru e fedeli. Molta gente prega lungo il fiume, fa abluzioni, lava i panni. Il rapporto tra Hindu e acqua è molto stretto e profondo. Questa donna è stata immortalata in un momento molto particolare, mentre stava facendo l’amore con lo spirito del fiume.
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Bohm e l’entropia quantistica
L’approccio basato sull’introduzione dell’entropia quantistica introduce l’importante prospettiva di un background unitario in cui rileggere gravitazione e comportamento quantistico della materia Davide Fiscaletti
L
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a meccanica quantistica è forse la teoria fisica del Ventesimo secolo che ha determinato i cambiamenti più profondi nell’immagine del mondo. Secondo l’interpretazione di Copenaghen – la versione della meccanica quantistica quale è stata formulata dai suoi fondatori (Bohr, Heisenberg, Born, ecc…) – nello studio dei processi atomici e subatomici è necessario abbandonare due concetti essenziali della fisica classica, vale a dire il principio di causalità e il dogma della descrizione dei sistemi fisici in termini di moto nello spazio-tempo. L’interpretazione di Copenaghen, benché sia pienamente funzionante dal punto di vista delle predizioni empiriche, non sembra scevra da contraddizioni interne. In sintesi, molti autori non trovano soddisfacente: il ricorso a due diverse categorie di leggi (da un lato, l’equazione di Schrödinger e, dall’altro lato, il postulato del collasso della funzione d’onda) riguardo alle modalità di evoluzione di un sistema fisico a seconda che sia soggetto ad osservazione o no; che, in virtù della validità illimitata del principio di sovrapposizione, esistono sovrapposizioni di stati macroscopicamente distinguibili del tipo gatto vivo-gatto morto secondo l’antica esemplificazione di Schrödinger; che non può essere definito in modo preciso e non ambiguo un confine tra il mondo microscopico (governato dal principio di sovrapposizione) e il mondo macroscopico (in
cui abbiamo percezioni ben definite riguardo alle proprietà dei sistemi fisici). Il fallimento della meccanica quantistica ortodossa nell’offrire una soluzione coerente a queste questioni è la ragione per cui la teoria quantistica è continuamente rimasta così ambigua ed oscura. Sulla base di queste considerazioni, dalla nascita della teoria quantistica famosi fisici come Einstein, Planck, Schrödinger, de Broglie non hanno accettato l’interpretazione di Copenaghen e hanno cercato di trovare interpretazioni alternative. La teoria di de Broglie-Bohm – originariamente proposta da de Bolgie nel 1927 a sistemi ad un corpo e poi estesa da David Bohm nel 1952 alla trattazione di sistemi di molti corpi – riesce a risolvere le perplessità sopra illustrate nel modo più semplice. La prospettiva essenziale introdotta dalla teoria di Bohm è che la meccanica quantistica è, fondamentalmente, una teoria che si occupa del moto di particelle e che la descrizione di un sistema fisico è specificata, oltre che dalla sua funzione d’onda, dalla sua configurazione, vale a dire dalle posizioni di tutte le particelle del sistema a ciascun istante. Ne deriva così una teoria quantistica deterministica delle traiettorie delle particelle: una teoria, predittivamente equivalente alla meccanica quantistica standard, che permette di fornire un completamento causale alla meccanica quantistica e di spiegare il comportamento quantistico della materia rimanendo fedele al
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pross uscitime e
Numero 44
Inquinamento elettromagnetico
(in uscita a metà maggio 2013)
Le prove scientifiche, basate sull’elettrodinamica quantistica coerente, della pericolosità dei campi elettromagnetici per la salute umana: un interessantissimo articolo del fisico Maxmilian Caligiuri attorno a cui ruota il focus di questo numero. Tra i principali contributi: • I campi elettromagnetici naturali di Sabrina Mugnos • Elettrosensibilità: le più frequenti patologie dovute all’inquinamento elettromagnetico di Valerio Pignatta • Geopatie: curarle con la medicina dell’informazione di Urbano Baldari E inoltre • Campi di Hartmann e misurazioni tecniche dei campi magnetici nelle nostre case • Cognizione e comunicazione nelle piante intervista a Stefano Mancuso • Lo shiatsu e la fisica quantistica di Patrizia Stefanini • Siamo fatti di sale: l’importanza del sale per il nostro benessere di Sabine Eck
Scienza e Conoscenza Numero 45
Il respiro
(in uscita a fine luglio 2013)
L’importanza fondamentale di una corretta respirazione per il benessere di corpo, mente, spirito e per guarire importanti patologie. Tra i principali contributi di questo numero: Il Metodo di respirazione Buteyko contro l’asma e altre importanti malattie - Dott. Fiamma Ferraro La consapevolezza del respiro, il respiro consapevole Il respiro secondo lo yoga kundalini Rebirthing Il respiro positivo di Max Damioli E inoltre La fisica delle acque sacre di Max Caligiuri Terremoti: cosa sta accadendo nel mondo di Sabrina Mugnos Dott. Hamer: un’indagine critica di Valerio Pignatta
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