Estratto da Scienza e Conoscenza n. 44

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N. 44 - Apr./Mag./Giu. 2013 - € 6,90

Scienza e Conoscenza, Editing snc, maggio 2013, n.44, Poste Italiane SPA, Sped. in Abb. Post. DL 353/2003 (Conv. in L. 27/02/04 art.1 Comma 1. DCB Forlì n. 67/2009



Editoriale

Cambia ufficio...

cambia vita! Ovvero come siamo passate dalla muffa al sole

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a qualche mese la redazione di Scienza e Conoscenza si è trasferita in un nuovo ufficio. La scelta di spostarci è stata dettata da ragioni di benessere psico-fisico. Anni fa avevamo scelto, per la nostra redazione, un ufficio in centro città, vicino alle grandi zone di passaggio, alle istituzioni cittadine, alle vie dello shopping. Ci sembrava che questa posizione “centrale” avrebbe potuto dare energia, input e rigoglio al nuovo seme che stavamo piantando insieme. La nostra prima sede era un ufficetto lungo e stretto, al piano terra con vetrina, affacciato su una viuzza ricca di movimento. Era bello lavorare in centro città, ma presto si sono manifestati i primi “contro” della situazione: passaggio significa anche disturbo, gente che si affaccia per avere informazioni, venditori di ogni tipo, rumori del traffico. Difficile concentrarsi tra la folla! Un altro fattore negativo era la lontananza dal verde: i palazzi e il cemento che ci circondavano si traducevano in freddo d’inverno e caldo d’estate. Ma la spinta a cambiare è venuta dall’ambiente, malsano in sé: l’umidità che pervadeva i muri e il fatto che non ci fossero aperture, oltre alla porta d’ingresso, non permettevano un corretto ricambio d’aria. Soprattutto Erica, quella di noi che passa il maggior numero di ore in ufficio, cominciava a risentire dell’aria umida, del fatto di avere il muro di fronte alla scrivania, di un ambiente poco sano che stava compromettendo il suo benessere fisico e psichico: la sua insofferenza nei confronti del luogo di lavoro era arrivata ad un punto di non ritorno. Il desiderio di cambiare era diventato impellente e così lo scorso giugno la decisione è stata presa e il trasloco è stato effettuato. Abbiamo scelto il nuovo ufficio in base a criteri differenti: ci siamo spostate

dal centro a favore di una zona più periferica, ma a stretto contatto con una splendida area di verde cittadino; abbiamo optato per una costruzione nuova in bioedilizia; il fabbricato che ospita il nostro ufficio è composto soprattutto di appartamenti e di conseguenza molto silenzioso nelle ore diurne. Ora dalle nostre scrivanie possiamo ammirare la bellezza del parco e degli alberi fioriti in questa splendida primavera e in inverno possiamo godere dell’efficienza e del benessere del riscaldamento a pavimento, che teniamo sempre al minimo dato l’ottimo isolamento dell’edificio. Inoltre, come descritto nell’articolo a pagina 22 di questo numero, abbiamo invitato un tecnico geopatologo nella nostra sede per imparare a collocare e utilizzare al meglio le apparecchiature elettroniche, in modo da minimizzare il più possibile gli effetti dell’inquinamento elettromagnetico. Inutile dire che la qualità della nostra vita in ufficio, e conseguentemente la nostra produttività e i nostri successi lavorativi, sono cresciuti da quando ci siamo trasferite. In questo numero di Scienza e Conoscenza parliamo di un tema caro a tutti noi, un tema che ci riguarda da vicino perché relativo ai luoghi in cui trascorriamo le nostre lunghe intense giornate e le ore del riposo notturno: la casa e il posto di lavoro. L’inquinamento elettromagnetico pone sempre più numerosi interrogativi e le più avanzate ricerche indipendenti dimostrano come i campi elettromagnetici a bassa e alta frequenza interferiscono profondamente con le naturali dinamiche degli organismi viventi. Ora che sappiamo perché i campi elettomagnetici fanno male, possiamo iniziare a difenderci e proteggerci, a volte basta poco scopriamo insieme come fare in questo eccezionale fascicolo! Buona Lettura La Redazione

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Scienza e Conoscenza è un marchio Macro Soc. Coop. Via Bachelet 65, 47522 Cesena (FC) www.macroedizioni.it Ideatore del progetto Giorgio Gustavo Rosso Editore Casa Editrice Editing snc Direttore Responsabile Marianna Gualazzi Coordinamento di Redazione Romina Alessandri Abbonamenti e Customer Care Erica Gattamorta Tel. 0547 347627 info@scienzaeconoscenza.it Comitato Scientifico Fiamma Ferraro (Medico) Urbano Baldari (Medico) Valerio Pignatta (Naturopata) Davide Fiscaletti (Fisico) Massimo Corbucci (Fisico e Medico)

Campi elettromagnetici e salute: quale verità? Luigi Maxmilian Caligiuri

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Alla radice dell’intelligenza delle piante Alessandro Silva

Che cos’è il campo elettromagnetico Davide Fiscaletti

I telefonini fanno male?

Valerio Pignatta

La Redazione

Urbano Baldari

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Howard Straus

Vincenzo Primitivo

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Terapia Gerson Cromopuntura Colore che Cura

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Gli accorgimenti per la casa sana

Mal di testa? Sposta il letto!

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Il sale fa bene Sabine Eck

Area 51 A caccia di alieni Sabrina Mugnos

Immagini www.shutterstock.com www.sxc.hu www.istockphoto.com

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Stampa Lineagrafica, Città di Castello Distribuzione in edicola ME.PE. (Milano) Hanno collaborato a questo numero: Luigi Maxmilian Caligiuri Davide Fiscaletti Urbano Baldari Alessandro Silva Howard Straus Vincenzo Primitivo Sabine Eck Sabrina Mugnos Autoriz. Trib. Forlì N. 21 dell’8 luglio 2002 Numero 44 aprile/giugno 2013 II° trimestre

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Campi elettromagnetici e salute:

quale verità?

Luigi Maxmilian Caligiuri

Dalle contraddizioni della sedicente scienza “ufficiale”, ai risultati sconcertanti delle recenti ricerche “indipendenti”: la coerenza elettrodinamica quantistica nei sistemi biologici ed il principio di precauzione

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È vero che i campi elettromagnetici fanno male? L’esposizione alle onde elettromagnetiche generate da telefoni cellulari e wireless provoca il cancro? E che dire di chi abita in prossimità di linee elettriche ad alta tensione? La scienza “ufficiale”, sempre più arroccata su posizioni oggi obiettivamente indifendibili, nega l’esistenza di effetti cancerogeni a lungo termine. Le ricerche più avanzate di tipo “indipendente” dimostrano come i campi elettromagnetici a bassa ed alta frequenza siano in grado di interferire

profondamente con le naturali dinamiche degli organismi viventi, esigendo l’adozione di un approccio al problema estremamente cautelativo e di ulteriore approfondimento.

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o studio dell’interazione tra campi elettromagnetici (CEM) non ionizzanti e materia vivente e dei suoi possibili effetti biologici e sanitari costituisce, oggi, uno degli argomenti più dibattuti e controversi non solo per via del suo interesse prettamente scientifico, ma anche in riferimento ai suoi risvolti culturali, sociali ed economici. Ciò è dovuto sostanzialmente al fatto che da circa mezzo secolo a questa parte, lo sviluppo tecnologico ha consentito la realizzazione di un numero


Che cos’è il campo

elettromagnetico

Fenomeni elettrici e magnetici in fisica classica Davide Fiscaletti

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n fisica, il campo elettromagnetico, costituito dalla combinazione del campo elettrico e del campo magnetico, è il campo responsabile dell’interazione elettromagnetica, una delle quattro interazioni fondamentali che strutturano l’universo. Sulla base delle equazioni di Maxwell, la variazione temporale di uno dei due campi determina il manifestarsi dell’altro: campo elettrico e campo magnetico sono caratterizzati da una stretta connessione. In particolare, un campo elettrico variabile nel tempo genera nello spazio circostante un campo magnetico e un campo magnetico variabile nel tempo genera nello spazio circostante un campo elettrico. Le equazioni di Maxwell indicano che il campo elettromagnetico è generato localmente da qualunque distribuzione di carica elettrica variabile nel tempo e si propaga sotto forma di onde elettromagnetiche. Il campo elettromagnetico interagisce nello spazio con cariche elettriche e può manifestarsi anche in assenza di esse, nel senso che è un’entità fisica che può essere definita indipendentemente dalle sorgenti che l’hanno generata. In assenza di sorgenti, il campo elettromagnetico è un fenomeno ondulatorio che non necessita di alcun supporto materiale per propagarsi nello spazio e che nel vuoto viaggia alla velocità della luce. Secondo il

modello standard della fisica delle particelle, il quanto della radiazione elettromagnetica è il fotone, mediatore dell’interazione elettromagnetica. Le equazioni di Maxwell possono essere formulate anche in elettrodinamica quantistica, dove il campo elettromagnetico viene quantizzato. Nell’ambito della meccanica relativistica, i campi sono descritti dalla teoria dell’elettrodinamica classica in forma covariante, cioè invariante sotto trasformazione di Lorentz. Nell’ambito della relatività speciale il campo elettromagnetico è rappresentato dal tensore elettromagnetico, un tensore a due indici di cui i vettori campo elettrico e magnetico sono particolari componenti.

Il campo elettrostatico

Il campo elettrostatico è il campo vettoriale che esprime lo “stato” speciale dello spazio determinato dalla presenza, nella regione in considerazione, di una o più particelle cariche ferme. In particolare, il campo elettrostatico creato da una carica puntiforme Q in un dato punto dello spazio è definito come il rapporto tra la forza elettrostatica di interazione tra la carica sorgente Q e un’altra carica puntiforme q, detta carica “di prova”, posta in quel punto, e il valore della carica di prova q stessa (purché la carica di prova sia suffi-


I telefonini

fanno male?

L’elettrosmog e l’elettrosensibilità : i danni di telefoni cellulari et similia Valerio Pignatta

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tilizzare il telefono cellulare per diverso tempo al giorno fa davvero male? Abitare nei pressi di un elettrodotto è un pericolo per la salute? Le leggi italiane ci tutelano dall’inquinamento elettromagnetico? Quali sono i sintomi della Sindrome da Elettrosensibilità? Per rispondere a queste e altre domande abbiamo intervistato Angelo Gino Levis, già Professore Ordinario di Mutagenesi Ambientale all’Università di Padova, attualmente esperto di inquinamento elettromagnetico e vice presidente dell’Associazione per la Prevenzione e la Lotta all’Elettrosmog (applelettrosmog.it).

Le conoscenze sugli effetti dannosi dei CEM erano già sufficienti alla fine del secolo scorso per imporre la minimizzazione delle esposizioni

Se dovesse definire la situazione dell’elettrosmog oggi nel nostro paese cosa potrebbe dire? Come siamo messi? In Italia, tra la fine degli anni ’90 e i primi anni

2000, le leggi – sia nazionali che regionali – sul controllo della nocività dei campi elettromagnetici non-ionizzanti (CEM) erano sufficientemente cautelative. In particolare nelle leggi regionali i limiti di esposizione allora fissati, improntati al Principio di Precauzione che fa parte della nostra Costituzione, erano: 0,2 micro Tesla (µT) per il campo magnetico prodotto dai CEM a frequenza estremamente bassa (ELF: linee per il trasporto dell’energia elettrica e strumenti elettrici per uso domestico e industriale) e 0,5 Volt/metro (V/m) per il campo elettrico dei CEM a frequenza alta (RF, radiofrequenze: impianti radio- 17


Stacca la spina! Roberto Venturi, tecnico geopatologo e ricercatore indipendente, ci illustra alcuni semplici accorgimenti per eliminare l’inquinamento elettromagnetico nelle nostre case La Redazione

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el nostro viaggio volto a conoscere meglio i problemi di salute legati ai campi elettromagnetici non poteva mancare il contributo di chi, come te, fa esperienza diretta sul campo. Per questo abbiamo intervistato Roberto Venturi, tecnico geopatologo e ricercatore indipendente che da oltre dieci anni analizza

case, uffici, aziende per capire quali sono i punti di emissione più nocivi all’interno degli ambienti in cui le persone passano la maggior parte del proprio tempo. È di questa esperienza sul campo che abbiamo parlato con lui, analizzando per punti tutto ciò che, di invisibile e nocivo, si può trovare all’interno di un’abitazione o di un ufficio.


Le basse frequenze sono spesso associate a problemi di tiroide, disturbi del sonno, cervicali, mal di testa, disturbi nervosi Rispetto alla tua esperienza diretta, che cosa incontri maggiormente nei tuoi rilevamenti? Nella mia personale esperienza per la maggior parte noto una presenza importante di basse frequenze (50 hz), quindi di campi elettromagnetici generati da utilizzatori collegati alla 220 volt. Spesso le persone non sanno che l’alimentatore del telefonino, o quello della radio-sveglia hanno all’interno un trasformatore che per abbassare la tensione della 220 volt, trasforma l’energia in calore e in onde elettromagnetiche. Ogni trasformatore produce onde elettromagnetiche che, se troppo vicine alle persone, possono influire sul loro sistema ghiandolare e immunitario. La scienza ufficiale come valuta questo tipo analisi? A livello scientifico ci sono limiti prestabiliti decisamente alti rispetto a quelli che possono influire negativamente sugli organismi viventi. Di certo ho notato che le persone hanno reazioni e problemi

di salute legati a emissioni con valori molto al di sotto delle soglie permesse dalla legge vigente. Vi faccio un esempio: le basse frequenze si misurano in microtesla, secondo la normativa vigente se si permane in un luogo oltre le quattro ore il valore di emissioni non dovrebbe superare i 10 microtesla, di fatto però io ho notato che nel tempo si manifestano fastidiose reazioni del corpo già con emissioni molto più basse di 10 microtesla. Cosa accade nelle persone che vivono o lavorano in ambienti esposti a campi di questo tipo? Le persone esposte spesso riportano problemi di malessere generale o anche patologie gravi che inizialmente pensavo non potessero essere collegate all’inquinamento elettromagnetico. Solo dopo anni di casistiche mi sono reso conto che persone ipersensibili hanno reazioni anche a campi elettroma-

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Mal di testa? Sposta il letto! Geopatologie: come curarle con l’intervento del tecnico geopatologo e della Medicina dell’Informazione Urbano Baldari

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e persone colpite dalla «Sick Building Syndrom» lamentano diversi disturbi alla salute durante la permanenza in un dato edificio. Grazie a studi sul posto di lavoro, è nota una serie di fattori di rischio. Dalla metà degli anni Settanta sono segnalati sempre più di frequente i disturbi dovuti alla permanenza in ambienti interni. Le persone colpite lamentano irritazioni agli occhi, al naso, alle vie respiratorie e occasionalmente alla pelle, cui si aggiungono sintomi generali come mal di testa, stanchezza, malessere, vertigini e difficoltà di concentrazione. Una volta lasciato l’edificio, i disturbi diminuiscono. La maggior parte delle segnalazioni e degli esami legati alla SBS riguardano il posto di lavoro. La SBS può però manifestarsi anche nelle abitazioni. Le cause della SBS sono molteplici e di norma provocate da vari fattori. In studi sulla SBS all’interno degli uffici è stata identificata una serie di fattori di rischio, tra

Ma non è così: innanzitutto, ridurre la scienza della Geobiologia a una sorta di branca secondaria della Medicina del Lavoro o della Psichiatria è non solo limitato, ma anche fuorviante. Dalla mia pratica clinica io rilevo che: 1) i danni peggiori si “consumano” in casa propria, e soprattutto nelle camere da letto, dove le persone rimangono ferme più ore nella stessa posizione, durante il sonno; 2) le situazioni emozionali possono aumentare il danno geopatologico, ma non ne sono la causa prima; 3) a parte qualche eccezione, almeno in Romagna, Emilia, Marche, Veneto e Lombardia, da cui proviene la stragrande maggioranza dei miei pazienti, le case sembrano essere costruite con materiali “ad hoc”; 4) nel luogo di lavoro ci si sposta anche per brevi periodi, magari per andare nella stanza accanto o nella scrivania vicina, ma comunque s’interrompe la permanenza continuata in una medesima posizione. Partendo da questi presupposti io cambierei, sulla base dei miei dati, la definizione di geopatologie, avvicinandomi molto a quanto sostengono, da tempo, studiosi del settore:

Una misurazione geopatica domestica può avere un interesse preventivo: ci può dire dove e come posizionare i letti nelle camere, o la culla di un neonato (i bambini molto piccoli sono molto sensibili a campi patogeni fisici) cui figurano una ventilazione insufficiente, climatizzatori poco igienici, emissione di sostanze odorose e irritanti da parte di materiali e apparecchi, danni dovuti all’umidità, ma anche un clima sgradevole nel locale, rumori fastidiosi permanenti e postazioni di lavoro al videoterminale installate in modo inadeguato. La frequenza e l’intensità dei disturbi dipendono anche dallo stress psichico sul posto di lavoro. Questo può essere causato ad esempio da sovraccarico di lavoro, mancanza di possibilità d’influenza, mancanza di sfera privata o problemi con i collaboratori o i superiori”. Ho voluto iniziare l’articolo sulle geopatologie con la definizione, trovata su un sito Internet, della malattia “ufficiale”, cioè definita in Congressi, come la forma che più s’inquadra in un danno da esposizione a “forze ambientali ostili”. Come ognuno può capire, dalla lettura s’intuisce quanta sia l’importanza data alla psiche, al punto che sembra quasi che le situazioni emozionali, in questi eventi patologici, siano le padrone principali del campo.

“Nell’ambito di questa branca della Medicina, rivestono peculiare rilievo causale tutte quelle forze fisiche, agenti all’esterno della persona, collegate a campi magnetici, elettromagnetici, elettrici, le quali interferiscono con il normale funzionamento dei sistemi difensivi del corpo, che sono: sistema ormonale, sistema immunitario, sistema psico-emozionale, sistema metabolico. Ci troviamo di fronte, perciò, a un problema ambientale concreto, collegato al luogo inizialmente e principalmente “fisico” in cui si vive. Questa è una scienza che deve essere studiata da: Medici, Ingegneri, Architetti, Geologi, Tecnici elettronici”.

Il Tecnico Geopatologo: una figura essenziale Il tecnico geopatologo ha il compito di effettuare visure geopatologiche “sul terreno”, cioè misurare in casa, o nel luogo di lavoro, o altrove, con apparecchiature idonee, lo stato elettrico, elettro-magnetico, magnetico dell’ambiente. Si tratta di una figura centrale nella diagnosi del danno, in quanto solo così si avrà la certezza di come e cosa disturba il paziente, operando quelle modifiche “semplici” che

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Alla radice dell’intelligenza

delle piante

Il ricercatore italiano Stefano Mancuso ci accompagna alla scoperta della neurobiologia vegetale

Alessandro Silva

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e piante si comportano in maniera intelligente: sono in grado di percepire segnali multipli dall’ambiente circostante e di prendere, in conformità a questi, decisioni in merito alle strategie da seguire. Ma possiamo davvero dire che le piante possiedono una propria forma di intelligenza? Lo studioso italiano di botanica Stefano Mancuso ci presenta delle prove sorprendenti.

La neurobiologia vegetale

La neurobiologia vegetale è la nuova disciplina scientifica che studia come le piante superiori siano capaci di ricevere segnali dall’ambiente circostante, rielaborare le informazioni ottenute e trasmetterle al resto della pianta o ad altre piante, anche distanti. A differenza del comportamento animale che, come risposta a degli stimoli, tende all’azione (movimen-

to), quello che le piante fanno è di modificare la propria morfologia o il loro metabolismo. Questa nuova scienza, di cui si è tenuto di recente a Firenze il primo congresso internazionale, è il frutto delle ricerche di un gruppo di scienziati delle Università di Firenze e di Bonn di cui fanno parte Stefano Mancuso e František Baluška. Proprio il professor Mancuso, in Italia, ha creato il LINV (Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale) l’unico laboratorio al mondo che, applicando numerose tecniche tipiche delle neuroscienze, studia sensi, segnali e comportamenti delle piante e, inoltre, svolge un continuo lavoro di divulgazione delle nuove conoscenze sul comportamento vegetale. «La neurobiologia vegetale è nata all’Università di Bonn, con il team di František Baluška» – racconta Mancuso. «Abbiamo scoperto – continua – che in

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Lunga vita

al sistema immunitario Terapia Gerson: una cura per contrastare il cancro e le malattie croniche Howard Straus

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a terapia gerson è una terapia nutrizionale detossificante per la cura del cancro e di altre patologie croniche sviluppata circa 80 anni fa dal dottor Max Gerson per guarire le sue emicranie debilitanti. Un ulteriore sviluppo di questa terapia permise al dottor Gerson di guarire anche casi di tubercolosi, artrite e cancro. Gerson ha pubblicato decine di articoli in alcune delle migliori riviste scientifiche internazionali ad eccezione di quelle statunitensi, le cui pagine gli sono sempre state negate, per poi riportare i risultati raggiunti in un un libro pubblicato nel 1958. 46 Da oltre tre quarti di secolo, i pilastri fondamentali

della terapia Gerson sono rappresentati da una fase di disintossicazione e di cura attraverso una corretta alimentazione, supplementata da vitamine, minerali ed enzimi allo scopo di ripristinare il sistema immunitario e ricostruire o riparare gli organi vitali che sono stati danneggiati da scelte di vita scorrette. Il principio fondamentale della terapia è che “when anything heals, everything heals” (quando qualcosa guarisce, tutto guarisce) quindi, quando il sistema immunitario funziona correttamente è possibile sanare le disfunzioni, eliminare qualsiasi agente patogeno e distruggere ogni cellula danneggiata. Un recente libro di Nicholas Gonzalez e Linda


Cromopuntura Colore che Cura

Sviluppata da Peter Mandel, l’Esogetica è una medicina antica al servizio delle Nuove Scienze che cura attraverso fasci di luce cromatica posti sulla cute

Vincenzo Primitivo

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a parola Esogetica contiene in sé la filosofia di fondo di questo straordinario sistema diagnostico e terapeutico: essa deriva dall’unione del prefisso eso (di esoterica) e dal suffisso getica (di energetica). È il tentativo di conciliare gli antichi insegnamenti della filosofia esoterica, il sapere primordiale dell’umanità, con le conoscenze della medicina energetica e della moderna biofisica; cercare di rendere tangibile qualcosa di filosofico. In ultima analisi utilizzare strumenti terapeutici antichi comprendendone i meccanismi scientifici di funzionamento. Peter Mandel, il geniale ricercatore tedesco, che in più di 40 anni ha prima messo le basi e poi sviluppato la medicina Esogetica, parte dalla convinzione di fondo che tutto il sapere sia sempre disponibile, bisogna semplicemente riscoprirlo, adattarlo alle nuove conoscenze e al nuovo progresso tecnico-scientifico. Ma passiamo ad analizzare meglio il significato delle due parole.

all’esterno del cerchio, il cammino tracciato della vita di ogni uomo. Abbiamo assistito per anni alla diffusione e all’insegnamento delle tradizioni esoteriche orientali e questo ha messo in secondo piano il fatto che anche in Occidente è da sempre esistita una ricca tradizione esoterica. Pratiche come alchimia, cabala, astrologia sono state da sempre praticate nella nostra cultura e oggi vivono un nuovo Rinascimento. A queste pratiche fa riferimento Peter Mandel per aiutare gli individui a ritrovare il cammino perduto e di conseguenza equilibrio e salute: è quando l’individuo si allontana da sé, dal suo cammino, infatti, che iniziano i processi di malattia.

Bohm, la Nuova Fisica e l’Informazione

Tutte queste pratiche antiche, che fino a ieri avevano solo una validatura empirica, oggi possono essere rilette, spiegate e chiarite alla luce dei costanti progressi della nuova fisica. Per fare un esempio, gli antichi maestri ci hanno insegnato che l’uomo è un’unità inscindibile di corpo, anima e spirito e che ogni sintomo organico patologico altro non è che la conseguenza di una debolezza psico-spirituale. Per dirla con Torwald Dethlefsen: “Il sintomo e ciò che manca alla coscienza”. L’ antica triade esoterica Spirito, Anima e Corpo oggi può essere riformulata e sostituita da una nuova triade: Informazione, Energia e Materia. La fisica quantistica ci ha spiegato come aldilà del mondo materiale, quello visibile, esista un livello sub-atomico che noi non possiamo cogliere con i nostri sensi; questa dimensione corrisponde all’Akasha dell’antica tradizione induista, all’Etere, definizione particolarmente cara a Peter Mandel, al Campo del punto zero, a quello che Jung definì Inconscio Collettivo: una dimensione non-locale, dove spazio e tempo sono trascesi e all’interno della quale sono contenute tutte le informazioni vitali. Per comprenderne il significato ci sono di particolare aiuto gli studi del fisico David Bohm; egli parla di Ordine Implicito, una realtà soggiacente, un mondo di pura informazione dal quale scaturiscono le Informazioni che, veicolate dall’Energia, danno luogo alla Materia presente in quella che lui definisce Ordine Esplicito. L’Informazione – elemento primario in fisica quantistica, ontologico, connatu-

Peter Mandel ebbe una straordinaria intuizione: comprese che la materia fisica, i nostri tessuti, i nostri organi, sono un’unità di spettro nella quale ogni gruppo di cellule vibra ad una frequenza specifica e questa può essere espressa in uno dei sette colori dello spettro La conoscenza di se stessi e il cammino perduto

La parola Esoterica oggi nella vulgata comune indicata prassi magiche, incomprensibili ed ermetiche, al confine con la superstizione. L’origine etimologica, invece, deriva da un termine greco che significa interno; è infatti all’interno di un cerchio di iniziati che vengono divulgati gli insegnamenti di saggezza e le filosofie più antiche dell’umanità. Esoterico significa rivolto a pochi perché solo pochi eletti possono comprenderne i significati profondi reali; è ad essi che gli antichi maestri decidono di tramandare la loro esperienza e le loro conoscenze le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Esoterica significa crescita, esperienza, conoscenza di se stessi, in un cammino interiore che non può essere comunicato

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Il sale fa bene Sale marino e salute. Come e perchĂŠ utilizzarlo per dare gusto alla nostra alimentazione e alla nostra vita! Sabine Eck

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Il sale fa bene

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redo che pressoché tutti abbiamo sperimentato quella voglia “matta” o meglio “impulsiva”, che grandi e piccini, senza distinzione di età, o di strato sociale, o di livello di istruzione, sviluppano verso il cibo salato. Ognuno ovviamente ha il suo favorito: il bimbo di 8 mesi apre la bocca solo se la mamma mette “una montagna di parmigiano” sulla pappa; il bimbo di 20 mesi beve l’acqua del mare durante il bagno al mare col suo papà; il bambino già grandicello di 3 anni stravede per il prosciutto cotto; il ragazzo di 15 anni adora le lasagne, i tortellini e soprattutto i wurstel; o ancora la ragazza sui 18 continuamente a dieta gusta i semi salati di zucca (i brustolini) o i pistacchi tostati e salati; il maschio adulto in carriera ordina come contorno sempre le patatine fritte; o la signora che ha sperimentato ogni tipo e moda di dieta fa fuori un etto, o più, di prosciutto crudo; o la dietologa stessa che mangia un pacchetto intero formato famiglia di patatine (di nascosto, e ovviamente in un momento di black out mentale, cioè di debolezza come si suol dire); o il nonno che ruba fette di salame dal frigo, perchè sua moglie non sala mai nulla (perchè l’hanno detto in televisione…); o il macrobiotico che condisce il suo piatto con il gomasio in abbondanza, esclamando che fa bene al cervello, oppure con il tamari o il miso; e il vegetariano che non si fa scappare mai l’ultima oliva sul piatto… E qui mi fermo, ma sono sicura che vi verranno in mente altri esempi visti e vissuti in prima persona. Come mai questa fame di sale? Indistinta per tutti, diversa solo nella tipologia del cibo. L’unica eccezione è rappresentata forse solo dai “masochisti delle diete”, che fanno tutto quel che gli si dice, mentre la vita gli scorre fra le mani fra ansie e frustrazioni (nota: per digerire bene il cibo bisogna goderselo, altrimenti non vengono emessi i preziosi succhi digestivi che dipendono dal sistema del Vagotono/Parasimpaticotono: sistema biologico che regola la salute e la rigenerazione del nostro organismo).

primordiale: acqua, sale, oligoelementi e pian piano arrivano le prime forme di vita sempre più complesse e articolate. Le cellule prima semplici ed “egoiste” (unico scopo di vita: moltiplicarsi) “scoprono” che insieme (in simbiosi) si diventa più grandi e più forti e si creano delle specie di “società di interessi simbiotiche” (organismi superiori, appunto), dove ognuno svolge il proprio compitino specializzato. I nostri mitocondri, ex batteri (oggi la fabbrica endocellulare dell’energia) sono uno stupendo esempio di questa fusione di interessi. In memoria degli inizi rimangono comunque delle cellule totipotenti conosciute come le famose e ultranominate cellule staminali (gli scienziati e gli eruditi sull’argomento mi perdonino per la semplificazione fumettistica della santissima evoluzione). Ed è così che giungiamo a quel sistema che ha due grandi principi sui piatti della bilancia: Simbiosi e Lotta: un sensibile e sottile equilibrio dinamico ed

Acqua e sale: gli ingredienti del brodo primordiale

La culla marina dell’utero materno

Il primo alimento che conosciamo non è il latte materno (dolce), ma il liquido amniotico (salato) e il sangue materno (pure salato)

Facciamo subito un piccolo e velocissimo viaggio all’indietro: la vita inizia nel grande brodo/mare

evolutivo. Azzarderei dire che finché prevale il principio della simbiosi, si genera evoluzione. E laddove prevale la lotta? Qui ognuno risponda per se stesso. Quando penso all’evoluzione mi piace citare Italo Calvino…, leggete nel riquadro a pagina 61 cosa scrive nelle sue Cosmicomiche. Meglio non si può riassumere la grande opera della vita. Sarebbe da leggere a tutti bambini, prima che la razionalità scolastica indurisca i cervelli. Il linguaggio metaforico ha una forza molto potente, primordiale, irrompente, perfino divinatoria. Ricordo che Alice, bimba di 3 anni, disse: “Da grande voglio fare il mare”. Tutti bambini (quindi tutti noi) nascono con uno spiccato senso poetico/metaforico, “senso” purtroppo poco studiato e quindi raramente nutrito o coltivato. Giunti qui vorrei ricordarvi che siamo tutti nati con il sale sulla bocca: anzi ci siamo fatti nove mesi in una culla marina nell’utero materno: il liquido

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Area 51

a caccia di alieni Sabrina Mugnos ci accompagna nel Nevada, in un viaggio ai confini della mitica Area 51, base militare USA di sperimentazione di tecnologie aliene, oltre che di umanissimi prototipi sperimentali

Sabrina Mugnos

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o stato del Nevada sembra voler concedere al visitatore che vi si avventura null’altro che un brullo deserto montagnoso. Un luogo talmente ostile e poco attraente da scoraggiare il turismo di massa, che quindi si ferma a Las Vegas o la usa come base di partenza di escursioni nelle zone circostanti. Quale dimora migliore, insomma, per operare lonta68

no da occhi indiscreti? E certo la golosa occasione non è sfuggita al governo americano, che ha ben pensato di installare laggiù, nel cuore del nulla, una base militare talmente segreta da non comparire in nessuna carta ufficiale: la elusiva Area 51. Eppure è un po’ il segreto di Pulcinella, perché ormai tutto il mondo sa della sua esistenza, e la addita come sito di sperimentazione di tecnologie aliene, oltre che di umanissimi prototipi sperimentali. Del resto la stessa segnaletica stradale non ha alcun pudore nell’indicare il luogo incriminato. Si potrebbe pensare ad un tentativo mal riuscito di ironia; se è vero, infatti, che se da un lato troviamo cartelli stradali che recano scritte come Extraterrestrial Highway, che sembrerebbero un tentativo di sdrammatizzare la cosa per demolire quell’aura di mistero che attira i curiosi come mosche, dall’altro è paradossale che quando, finalmente, si arriva all’ingresso della zona, una profusione di avvisi minacciano di sanzioni severe (ed anche estreme) se solo ci si azzarda ad oltrepassare il confine prestabilito intimando,


nel frattempo, di astenersi dal riprendere immagini. Tanta cautela per cosa? L’accesso all’area è letteralmente blindato da ogni parte; ma siccome il cielo è di tutti e a semplice portata di sguardo, ecco che fiumane di ufologi si appostano, nottetempo, nei paraggi della zona più “trafficata” da misteriose luminescenze. Esplorare la zona, quindi, significa percorrere solo il suo perimetro, e sperare di assistere a qualcosa che trapeli dalla serrata sorveglianza.

La mia avventura è partita dal Nevada Joe’s, un’area di servizio collocata praticamente all’incrocio tra la statale 95 (che da Las Vegas arriva fino a Reno, la capitale del Nevada) e la deviazione per uno degli accessi alla Death Valley. In questo posto è impossibile non fermarsi, in quanto sovrastato da una gigantesca insegna (con tanto di omino verde a garanzia) che avverte di trovarsi sull’ultimo avamposto per l’Area 51 prima di raggiungerla. In realtà il messaggio è molto ambiguo, perché non si capisce cosa non ci sarà più in seguito. Carburante? Punti di ristoro? Di pernottamento? Anche perché, cartina alla mano, qui siamo dalla parte opposta dell’ingresso, distante centinaia di chilometri.

Solo dopo ho scoperto il significato del suo primato: era l’unico punto dove era possibile trovare gadget e informazioni varie relativamente agli alieni prima di raggiungere la meta. La tappa successiva è stata Beatty, ma è stata solo un “revival”, in quanto già esplorata come cittadina al confine della Death Valley. Qui ci siamo fermati solo qualche ora per assistere ad un motoraduno di veri centauri americani (che personaggi!), e visitare alcune baracchette, lungo la strada, gestite da cinesi, ma con stile di vita indiano, trapiantati in America da chissà quanto. I loro bazar traboccano degli oggetti più disparati. E sono convinta che un esperto potrebbe tirare fuori da molte di quelle cianfrusaglie qualche rarità antica. Quindi abbiamo raggiunto Tonapah, e non senza una certa apprensione. Abbandonata Beatty, infatti, la strada sembra inoltrarsi sempre più nel nulla, e si teme per eventuali guasti all’autovettura, problemi di salute o il semplice mangiare e dormire! Invece questa cittadina ci ha piacevolmente sorpreso, in quanto ricca di una storia (legata all’estrazione di oro e argento nelle sue miniere) che al tempo ha suscitato un grande senso patriottico nei suoi abitanti. Oggi, qui, si sono concentrati ingenti investimenti economici sotto forma di alberghi (uno con annesso casinò), ristoranti e immancabili fast food. Da Tonopah si prosegue per la statale 95, fino a che non la si abbandona per imboccare la statale 375, meglio nota come Extraterrestrial Highway. Sulla sinistra l’autrice in prossimità del bivio per la statale 375, anche nota come Extraterrestrial Highway, segnalata da un altro cartello messo in evidenza dall’autrice (sotto). Degno di nota è anche il cartello azzurro nell’immagine di destra dove l’automobilista è avvisato che il punto di rifornimento di carburante più vicino è a 111 miglia di distanza (circa 180 chilometri), ad Alamo. Se si considera che ce ne sono minimo un centinaio da Tonopah a questo bivio, significa che occorre percorrere una lunga tratta senza poter usufruire di rifornimento.

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Evento


JASMUHEEN

Promotrice di pace personale e planetaria

Una serata con Jasmuheen è sempre un evento speciale in cui vengono forniti potenti strumenti per essere in grado di seguire più facilmente la propria guida intuitiva, di conoscere la volontà della propria essenza divina, per riuscire a nutrirci a livello fisico, emozionale, mentale e spirituale, con un’immersione e allineamento con questa essenza. In questi tempi di grande cambiamento nel mondo, essere capaci di fluire nella vita con Grazia e chiarezza è davvero un dono incredibilmente prezioso.

“Sebbene il 2013 abbia portato nuove energie incredibili di unità e di supporto, ci sono ancora molti sistemi personali e globali che continueranno a subire affinamenti sottili e non-sottili e quindi c’è ancora molta ri-tessitura da fare sulla terra, perché i nostri sistemi operino per il bene supremo di tutti. Aggiornare i nostri sistemi operativi personali influenzerebbe sia il livello globale sia quello universale. Nel corso degli ultimi 45 anni abbiamo potuto osservare il processo evolutivo umano e abbiamo utilizzato il campo dell’intelligenza quantistica, più le nostre connessioni interdimensionali in qualità di Essere di Luce per fare arrivare dei sistemi operativi più raffinati al servizio di un Bene più grande. Nel corso del 2013 condivideremo quali aggiornamenti siano ora disponibili per tutti noi e quindi applicheremo questi nuovi aggiornamenti ai nostri sistemi sociali, economici, ambientali e anche politici . Ciò include anche il perfezionamento del nostro programma pranico di micro-carburante cosmico, a beneficio della salute e dell’ambiente”. Come di consueto, nel corso del 2013, Jasmuheen continuerà a focalizzarsi sull’Essere Essenza, sull’amore, sul potere e sulla saggezza che tutti noi abbiamo, per accedere e gioire dei paradigmi di pace e paradiso che sono sempre presenti. Tuttavia quest’anno farà molto di più portando l’attenzione della Ambasciata di Pace nelmondo su un altro livello operativo! JASMUHEEN

ASSISI 5-8 LUGLIO 2013 LA LOCANDA DELL’ANGELO L’anno del si!

Aggiornamenti con Jasmuheen per supportare i paradigmi di pace Info: Carla, cell. 3286124673, e-mail: cmsp48@hotmail.it

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