Lettera del Presidente Cari amici d RCI, un nuovo anno si è appena concluso e come al solito è arrivato il momento di riflettere su quanto è stato fatto e soprattutto su quanto sarà necessario fare nel prossimo futuro. Il forte contrasto tra l’usuale carenza di fondi ed i risultati raggiunti quest’anno ci permette di sottolineare l’importante ruolo giocato dai volontari nelle attività che sono state realizzate. Il buon livello di interazione tra i gruppi Reef Check USA, Germania, Francia ha fatto si che quest’anno si lanciasse il protocollo Reef Check Med. Questo è sicuramente uno dei risultati più significativi per il 2017. Sono trascorsi nove anni dalla nascita di Reef Check Italia e il principale obiettivo che ci eravamo prefissi era quello di far diventare il progetto MAC unico per tutto il Mediterraneo, coinvolgendo il maggior numero di paesi possibile. Ora il protocollo Reef Check MED è una realtà condivisa da diversi paesi del Mediterraneo (fra questi Spagna, Francia, Germania) e numerosi altri si stanno aggiungendo. Altro risultato importante, nato all’interno del network del progetto Green Bubbles, è stato realizzato con l’Università Politecnica delle Marche (UNIVPM), con PADI e DAN: abbiamo avviato il primo Corso di perfezionamento post-laurea in Ricerca Partecipativa, Valorizzazione del Patrimonio Naturale e Subacquea Ricreativa, presso l’UNIVPM. L’obiettivo è quello di creare una nuova generazione di professionisti della subacquea in grado di operare all’interfaccia fra ricerca e impresa, una nuova opportunità per laureati e dottorandi in diverse discipline delle Scienze del Mare titolari di un brevetto Dive Master (o superiore) di una qualsiasi didattica riconosciuta. I progetti di citizen science sono oggi sempre più diffusi ma per portarli avanti con la credibilità scientifica necessaria servono persone che abbiano una formazione adeguata. Per le scuole e i centri d’immersione un biologo marino può rappresentare non solo un importante riferimento culturale ma anche un’innovativa opportunità commerciale. Il prossimo corso: Biologi Marini: nuova generazione di professionisti della subacquea, si terrà a Malta nel mese di febbraio 2018. Un’altra importante attività che stiamo portando avanti dal 2011 riguarda l’organizzazione della spedizione a Bangka (Indonesia), un’esperienza sempre più ricca di contenuti e partecipazione a livello internazionale. Quest’anno oltre alle consuete attività di monitoraggio dei locali reef abbiamo collaborato con la Fondazione Suara Pulau al ripristino della barriera corallina attraverso la tecnologia del biorock.
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A abbiamo appena pubblicato un nuovo libro che sarà presentato all’Eudi (info al seguente indirizzo https://www.reefcheckmed.org/italiano/sea-store/). Abbiamo celebrato l’Ocean Day 2017, organizzando in collaborazione con Ocean Literacy Italia, Adriatic Recovery Project e Subtridente Pesaro l’evento “ C’era una volta l’Adriatico: quali ricchezze stiamo perdendo?” . Una serata di successo che ha visto discutere insieme i problemi del Mar Adriatico pescatori, ricercatori e tutti gli amanti del mare. Abbiamo inoltre aderito alla European Citizen Science Association (ECSA), un'associazione senza scopo di lucro istituita per incoraggiare la crescita del movimento Citizen Science in Europa. oltre a svolgere ricerche sulla scienza dei cittadini. Abbiamo rinnovato la nostra adesione alla Carta del Mare, presso il Museo del Mare di Genova, una carta a punti in cui ogni aderente valuta le sue buone pratiche dando un punteggio che varia in caso di buona pratica, in fase di realizzazione, o in caso di buona pratica già adottata. Infine voglio ringraziare tutti coloro che hanno organizzato corsi Ecodiver, manifestazioni con le scuole con il protocollo MAC emerso, e tutte le altre iniziative che, grazie all’insostituibile partecipazione dei nostri volontari, hanno garantito il successo di ognuna di esse. Il 2018 è stato dichiarato dalle Nazioni Unite “International Year of the Reef”, RCI non farà venir meno il suo sostegno a questa importante manifestazione, fra le iniziative programmate ci sarà la proiezione del pluripremiato film “Chasing Coral”, un’emozionante corsa contro il tempo allo scopo di salvare le barriere coralline. L’anno prossimo RCI celebrerà il decimo anno dalla fondazione. Sarà un’occasione in più per motivare tutti noi a rendere il progetto Reef Check Italia sempre più rispondente alle vostre aspettative. La partecipazione dei volontari rappresenta un contribuito fondamentale alla crescita di una comunità sempre più consapevole del valore dell’ambiente marino e della necessità di collaborare alla sua salvaguardia.
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Nuovo sito web Reef Check MED
https://www.reefcheckmed.org/
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Cari amici, sono trascorsi dieci anni dalla nascita di Reef Check Italia onlus, l’associazione che per prima ha offerto ai subacquei italiani la possibilità di dare il proprio contributo al monitoraggio dei fondali marini del Mediterraneo e delle scogliere coralline con continuità e credibilità scientifica. Grazie alla vostra collaborazione, il database di Reef Check Italia dispone oggi di una enorme quantità di informazioni, indispensabili per un gestione ottimale del nostro ambiente marino. Il forte interesse internazionale verso questi risultati ci ha dato ora l’opportunità di estendere il protocollo MAC a tutti i paesi dell’area mediterranea. Abbiamo già l’adesione di Spagna, Francia e Germania e altri paesi hanno manifestato la loro volontà di partecipazione. Reef Check Med è ora il nome del protocollo che tutte le organizzazioni aderenti all’iniziativa utilizzeranno nel monitoraggio dell’ambiente marino, in tutto il Mediterraneo. Sarà possibile accedere al protocollo nella versione inglese all’indirizzo: https://www.reefcheckmed.org/ Il nuovo sito web di Reef Check Italia onlus sarà accessibile al seguente indirizzo: https://www.reefcheckmed.org/italiano/ Vi ringraziamo nuovamente per aver reso possibile il raggiungimento di questo prestigioso risultato, continuate a sostenerci come avete fatto fino ad ora. Ogni vostro suggerimento in merito sarà il benvenuto. Grazie Il team di Reef Check Italia
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MAC Emerso in Mozambico
Aperta a Ponta do Ouro, Mozambique, una nuova frontiera per i biologi marini di “Reef Check Italia Onlus”, impegnati in questi giorni a collaborare con l’area marina protetta di Ponta d’Ouro (https:// www.facebook.com/PPMRMozambique/) tramite diversi incontri con gli alunni della scuola locale. Il saper conoscere i tesori nascosti sotto la superficie dell’oceano, la sensibilizzazione delle persone locali, in primis le nuove generazioni, riguardo l’importanza della salvaguardia dell’ambiente marino e la promulgazione delle attività di monitoraggio sono i punti chiave di queste attività.
Giovedì 16 febbraio ’17, sono stati coinvolti gruppi di alunni che per la prima sono entrati in contatto con il mondo sommerso e che hanno potuto guardare, anche attraverso un microscopio, quanto biodiversa e straordinaria sia la vita nei reef tropicali. Nei prossimi giorni seguiranno attività di Mac-Emerso sia lungo la spiaggia che in prossimità delle pozze di marea affinché gli studenti e i loro professori possano iniziare a conoscere e riconoscere gli organismi nel loro ambiente naturale, raccogliere primi dati importanti e iniziare così una collaborazione attiva con il parco per il monitoraggio delle spiagge.
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MAC Emerso Tropical a Ponta do Ouro Mozambico
Tanta voglia di fare e materiali semplici per questa prima attività di Mac_Emerso nella Riserva Parziale di Ponta do Ouro Dopo il primo incontro avvenuto nella sede della Riserva Marina, mercoledì 22 febbraio ’17, gli studenti con i loro docenti, il personale della riserva, i biologi di “Reef Check Italia Onlus” ed alcuni ricercatori del progetto Green Bubbles si sono dati appuntamento in spiaggia! Ponta do Ouro offre l’opportunità di studiare non solo le dune e la spiaggia ma anche le ricche pozze di marea; per questo motivo è stato attivato un protocollo che prevede due moduli per il campionamento ed il monitoraggio della biodiversità costiera. I protagonisti di questi moduli sono il l’invisibile granchio fantasma rosa, Ocipode ryderi Kingsley, 1880, e tutti gli organismi “SuperEroi “ della zona intertidale.
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Gli studenti ed i professori che avevano partecipato all’incontro teorico hanno così potuto mettere in pratica le conoscenze apprese ed iniziare a utilizzare semplici strumenti scientifici. Divisi in due gruppi i ragazzi della scuola locale hanno preso confidenza con bindelle , quadrati e tabelle da compilare. Grazie a questa attività, ancora una volta è stato possibile promuovere l’importanza della salvaguardia dell’ambiente costiero e marino e ricordare quanto l’uomo riesca ad impattare anche gli ecosistemi più remoti e lontani dalle grandi città. Nella speranza che questo nostro incontro abbia gettato basi per progetti e monitoraggi futuri salutiamo Ponta, i suoi ragazzi e i suoi colori! Lisa Pola Reef Check Italia Onlus
El día del Investigador Científico
MAC Emerso a Senigallia: studenti italiani e spagnoli insieme per una giornata dedicata al monitoraggio della spiaggia di velluto. Un ricercatore che campiona una spiaggia vuole dare una fotografia dello stato attuale di uno degli ecosistemi più sfruttati e stravolti dall’uomo, una linea di confine delicata e sensibile, che va studiata e protetta. Un ricercatore che fa campionare una spiaggia a dei volontari, siano essi bambini o adulti, vuol fare di più: vuole trasmettere le sue conoscenze e l’importanza dell’osservazione, nonché sensibilizzare i cittadini nei confronti di questo habitat, unendo la ricerca all’educazione ambientale.
E’ questo il leitmotiv dell’associazione Reef Check Italia onlus che ha sviluppato un metodo di campionamento standardizzato, ossia applicabile da tutti restando scientificamente valido, per il litorale: il protocollo MacEmerso, per coinvolgere e sensibilizzare i cittadini con attività sul campo. Nelle giornate del 22 e 27 marzo, con la collaborazione del liceo Enrico Medi di Senigallia, questo protocollo è stato per la prima volta applicato anche in questa città, campionando il tratto di costa che dal porto arriva alla Rotonda a mare.
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Tutto ciò non sarebbe stato possibile senza la collaborazione dei ragazzi della classe IV BL e dei loro corrispondenti spagnoli, della scuola Ies Mar Menor del comune di San Javier (Murcia), che hanno inserito l’attività di Reef Check all’interno del loro scambio culturale. Insieme hanno potuto sperimentare il pensiero ed il lavoro del ricercatore per un giorno, ampliando le loro conoscenze sulla spiaggia ed il rispetto per questo habitat, che non è solamente un luogo di ritrovo estivo ma ricopre molteplici ruoli importanti ed ospita i più disparati organismi. Durante il primo incontro, infatti, ci si è focalizzati sugli aspetti caratterizzanti le spiagge: com’erano in natura e come sono ora, a seguito dei cambiamenti antropici a cui sono state sottoposte. L’eterogeneità che caratterizza la composizione di una spiaggia riflette anche la diversità degli organismi che quest’ultima ospita: attraverso il protocollo MacEmerso, infatti, i ricercatori di Reef Check hanno selezionato diverse specie, vegetali ed animali, che i ragazzi hanno potuto conoscere.
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Queste risultano caratterizzanti per l’ambiente costiero sia da un punto di vista ecologico ma anche economico e permettono un’ istantanea dei vari processi in atto sul litorale e nel mare antistante. Analizzando e monitorando la spiaggia, infatti, è possibile comprendere anche cosa stia avvenendo in acqua (ad esempio a cosa sia dovuto il ritrovamento di organismi spiaggiati), similmente a ciò che faceva lo stesso Darwin, seguito poi dai primi studiosi biologi marini: osservare, riflettere ed ipotizzare. Una volta appreso il metodo standardizzato, armati di quadrati di campionamento, i ragazzi sono scesi sul campo da veri ricercatori, dando un primo importante resoconto sulla spiaggia senigalliese, utile per progetti di protezione ambientale, che andranno in un database con la speranza che venga arricchito di anno in anno con la costanza e collaborazione dei cittadini. “Si protegge ciò che si ama, si ama ciò che si conosce” Antonietta D'Agnessa Reef Check Italia Onlus
Castelfidardo (AN), XIX Mostra Mercato del Libro per Ragazzi Dall’11 al 16 Maggio 2017 si è svolta a Castelfidardo, in provincia di Ancona, la XIX Mostra Mercato del Libro per Ragazzi, a cui hanno partecipato i bambini dell’Istituto Comprensivo Soprani, con un’esposizione al termine del percorso di scienze svolto durante tutto l’anno scolastico con Laura Valisano, che ha coinvolto i bambini in lezioni di zoologia ed ecologia e in varie esperienze, tra cui la partecipazione al progetto di Monitoraggio dell’Ambiente Costiero Emerso di Reef Check Italia onlus. Dopo aver esplorato il mondo degli animali e aver imparato a riconoscere vari tipi di organismi viventi, i bimbi si sono infatti trasformati per un giorno in piccoli scienziati, partecipando al progetto Mac-E. Dopo la lezione introduttiva, in cui Laura ha parlato del progetto di monitoraggio delle spiagge e dell’importanza di rispettare l’ambiente naturale e gli organismi viventi, armati di quadrati di campionamento e schede da compilare, i bimbi hanno effettuato la raccolta dati sullo stato di salute della spiaggia, annotando sulle apposite schede, non solo informazioni su organismi animali e vegetali, ma anche sui rifiuti abbandonati lungo il litorale e in mare. Bambini ed insegnanti hanno attivamente partecipato al progetto, felici a fine percorso di osservare il materiale spiaggiato con occhi diversi e di saper riconoscere resti di vari organismi come molluschi gasteropodi o bivalvi e persino le uova di pesci cartilaginei!
Tutti hanno con dispiacere constatato, quanta immondizia la gente lasci nella natura, tra bottiglie, sigarette e pezzi di plastica a non finire e sono tornati a casa con in testa la lezione più importante: conoscere e amare la natura significa soprattutto rispettarla!
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Siamo ancora in tempo a salvare l’habitat a maggior tasso di biodiversità marina del pianeta
Resoconto della spedizione di Reef Check Italia, nell’isola di Bangka (Indonesia) per proteggere e conservare gli straordinari reef corallini dell’area.
Nel 2016, in un articolo intitolato “Obituary: Great Barrier Reef” gli autori proclamavano che la più grande struttura vivente del pianeta era morta per sempre. Che le barriere coralline fossero in pericolo non ci sono dubbi, la principale conferma è legata all'evento di bleaching di massa dei coralli, avvenuto in Australia nel 2016, considerato l'evento più grave mai registrato. Insieme ai cambiamenti climatici, pratiche di pesca insostenibili ed inquinamento, le scogliere coralline di tutto il pianeta sono indubbiamente in grave pericolo ma dire che stanno morendo è profondamente diverso dal dichiararle perse per sempre.
Dichiarare una specie estinta prima che lo sia realmente significa disincentivare tutte quelle misure che possono essere intraprese perché ciò non accada. È per questo motivo che la spedizione, che annualmente Reef Check Italia effettua presso l’outpost “Coral Eye”, nell’isola di Bangka (Indonesia), cuore del Triangolo dei coralli, ha tra gli obiettivi del monitoraggio dei reef corallini dell’area, quello di incrementare la capacità dei partecipanti di identificare i coralli costruttori della scogliera corallina.
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Migliorare l’abilità di identificazione dei coralli a livello di genere significa aumentare la conoscenza della biodiversità dell’area e, se effettuato sistematicamente, monitorare lo stato di salute del reef nel tempo. Il metodo applicato attraverso l’utilizzo del Coral Finder, un volume plastificato, consente di effettuare una prima identificazione dei coralli, direttamente sott’acqua, che può quindi essere perfezionata in aula, attraverso una discussione che coinvolge tutti i partecipanti. Al termine dell’esercitazione almeno 20 diversi generi di coralli saranno stati identificati, questo significa che diverse centinaia di specie potrebbero essere oggetto del monitoraggio. Alle già presenti minacce, in anni recenti, l’isola di Bangka ha aggiunto un grave sfruttamento di risorse legato all'estrazione mineraria. La compagnia interessata all’estrazione dei minerali di ferro è stata respinta dalla comunità, ma i danni, comunque subiti, si sono manifestati sia a terra che in acqua.
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Questo ha reso necessario un ripristino dei reef nella zona. Un team di esperti, Biorock Indonesia, in collaborazione con la locale fondazione Yayasan Suara Pulau e con il coinvolgimento di tutti gli interessati, sta ora provvedendo a un ripristino della barriera corallina attraverso la tecnologia del biorock. Tale tecnologia sfrutta il passaggio di una corrente elettrica attraverso l’acqua salata favorendo la lenta fissazione del carbonato di calcio (aragonite) intorno a una struttura metallica. Quando i minerali cominciano a rivestire la superficie si procede con la costruzione della barriera corallina. Tutti i partecipanti alla spedizione hanno dato il loro contributo a tale fase fissando frammenti di coralli danneggiati, raccolti in precedenza in aree degradate del reef, legandoli con fascette alle maglie di una costruzione allestita a forma di piramide. L’obiettivo è favorire la fissazione al substrato dei frammenti di coralli agevolandone la ricrescita e la trasformazione, nel tempo, in una vera e propria scogliera naturale. Una degna conclusione di un’esperienza di coinvolgimento globale che parte dalla conoscenza fino al recupero di specie sempre più destinate ad una probabile estinzione. Il 2018 è stato proclamato dalle Nazioni Unite “International Year of the Reef”, durante l’anno tutte le organizzazioni impegnate nella protezione e conservazione dei reef corallini si impegneranno a promuovere la conoscenza delle scogliere coralline del pianeta diffondendo le migliori pratiche per la loro conservazione. In questa ottica non mancherà l’impegno di Reef Check Italia nel portare a conoscenza questo messaggio presso il maggior numero di persone possibile.
PRIMO CORSO IN “RICERCA PARTECIPATIVA, VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO NATURALE E SUBACQUEA RICREATIVA”, 12-16 giugno 2017, Ancona
Dopo una intensa settimana si è concluso il primo corso di Ricerca Partecipativa per Biologi e Scienziati Ambientali organizzato dall'Università Politecnica delle Marche. Il corso ha visto coinvolti esperti e professionisti del settore che hanno condiviso le loro competenze ed esperienze ai più giovani per fornirgli gli strumenti utili alla loro carriera professionale. Le lezioni hanno affrontato prima in forma teorica e poi in pratica i temi della citizen science, del marketing, dell'applicazione di protocolli ambientali e medici. Alla realizzazione del corso hanno collaborato Green Bubble, Reef Check Italia onlus, PADI, DAN EUROPE, Project Aware e Sea Wolf Numana. Al termine del percorso formativo, gli allievi (Carolina Rebecca Bello, Zaira Da Ros, Alberto Colletti e Matteo Tamburrini) hanno proposto innovativi progetti di valorizzazione del biologo marino all'interno dei centri d'immersione, dimostrando le nuove competenze professionali acquisite.
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