tempo
emozioni
FRED ALAN WOLF: Come Dio ha creato il Mondo / MASSIMO TEODORANI: La fisica olistica di D. Bohm / DAVID ICKE: Cronache dalla spirale del tempo / AURO PROIETTI: Tempo & Emozioni nell’Arte / AMRIT SORLI: L’origine dell’osservatore e del tempo nella fisica moderna / ARSHAD MOSCOGIURI: La coscienza superluminale / WINDY DRYDEN: Il senso di colpa: un’emozione letale / VALERIE & PAUL LYNCH: L’EFT / SHUNYAM DERETTA: L’Osho Rebalancing / R. ZANCHETTA & V. MOTTINI: L’Energia e il Corpo / ASEEL R. BARISON: Body eMotion / CLAUDIO TRUPIANO: La condanna al miglioramento M. MANTEGAZZA & F. BOLELLI: L’Età senza tempo / SOTANTAR S.K.: Lo Yoga delle relazioni
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Comitato dei Garanti Majid Valcarenghi Franco Battiato Piero Verni Claudio Fucci Nitamo Montecucco Auro Proietti Enrico Cheli Musicanti d’Amore Attilio Alioli Direttore editoriale & Direttore responsabile Majid Valcarenghi majid@renudo.it Segreteria di redazione Mukta Arianna Tidei Ishana Roberta Cinato renudo@renudo.it Tel.: 0577 961021 Fax: 0577 1959566 Grafica della copertina Menaka L. Pizzorno Layout e Impaginazione Menaka L. Pizzorno - Re Nudo Amministrazione info@renudo.it Tel.: 0577 961021 Fax: 0577 1959566 Servizio arretrati, Abbonamenti & SpedizioniI info@renudo.it Tel.: 0577 961021 Fax: 0577 1959566 Pubblicità renudo@renudo.it Tel.: 0577 961021 Fax: 0577 1959566 Grafica delle pubblicazioni Re Nudo Mouji Internet & Social Networks Akam Poli internet@renudo.it WEB www.renudo.it facebook.com/renudo twitter.com/re_nudo
Editoriale: Il nostro tempo di Majid Valcarenghi Intorno all’antispecismo - Intervista con il filosofo Leonardo Caffo di Antonio Priolo
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TEMPO EMOZIONI Come Dio ha creato il tempo di Fred Alan Wolf La fisica olistica di D. Bohm di Massimo Teodorani Il codice del Tempo di Gregg Braden Cronache dalla spirale del tempo di David Icke Tempo & Emozioni nell'Arte di Auro Proietti L'origine dell'osservatore e del tempo nella fisica moderna di Amrit Sorli La coscienza superluminale di Arshad Moscogiuri Emozioni che uccidono, emozioni che guariscono di M. Stegagno e C. Travaglini L'interruttore delle emozioni di Peggy McColl Il senso di colpa, un'emozione letale di Windy Dryden L'EFT di Valerie & Paul Lynch La spazzatura emotiva di David J. Pollay Matrix Reimprinting di Karl Dawson e Sasha Allenby Raggiungere il successo con l'intelligenza emotiva di Trevis Bradberry e Jean Greaves Il tempo tra due vite di Andy Tomlinson
10 12 14 16 20 24 30 34 36 37 38 40 42 44 46
TEMPO DI LIBERAZIONE L'Osho Rebalancing di Shunyam R. Deretta L'Energia e il Corpo di Riccardo Zanchetta e Valeria Mottini Body eMotion di Aseel Roberto Barison La paura e il coraggio di Osho La condanna al miglioramento di Claudio Trupiano Armonia, equilibrio, ritmo: intervista a Shastro Rodella Floriterapia per tutti di Bruno Brigo Yoga in gravidanza e post parto di Laura Mencherini Shatsu Do, un valore profondo di Bernardo Corvi L’età senza tempo di Manuela Mantegazza e Franco Bolelli L’energia della coscienza di Konstantin Korotkov La danza segreta delle yogini di Luisa Spagnoli Lo yoga delle relazioni di Sotantar S.K. & Eleven Healers Emozioni e Trasformazione di Marcella Rossi
48 51 54 58 60 64 66 68 70 72 76 78 80 82
Librazione. Letture scelte per voi Giardino di Gaia - Operatori del benessere Giardino di Gaia - Centri e Associazioni Dove mangiare bene Oroscopo di Samapatt Toschi
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Fotolito, Stampa e Confezione Lineagrafica S.r.l – Città di Castello info@lineagraficaonline.it RE NUDO Registrato al Tribunale di Siena Al n. 591 il 3 febbraio 1994 ASSOCIAZIONE CULTURALE RE NUDO Sede Legale: Località Podere San Michele, 1 – 53031 Casole D’Elsa (SI) – Tel/Fax 0577 961021
Editoriale
IL NOSTRO TEMPO di Majid Valcarenghi Il Tempo, apparirà chiaro dalla lettura di questo numero di RE NUDO, non esiste come realtà oggettiva ma solo come convenzione soggettiva. Ognuno di noi nella relazione con gli altri determina l’esistenza del tempo. In realtà il solo tempo esistente è quello che viviamo nel qui ed ora. Non a caso questa è un’affermazione comune a tutti i Maestri spirituali di ogni tempo. Che senso ha allora parlarne? Per me ha senso per portare l’attenzione all’importanza del vivere l’attimo con l’intensità massima possibile. La frenesia del fare quotidiano nasce spesso come nostra necessità di dare concretezza ad un Essere incapace di ritrovarsi. Un Essere che ha bisogno di una continua identificazione in qualcosa per riconoscersi. L'importanza che poi noi diamo al tempo è strettamente connessa all'età. Quando si è giovani ci si sente immortali,come se avessimo un tempo infinito davanti a noi, poi man mano che passano gli anni, cresce la consapevolezza che il tempo di vita non è infinito e quindi siamo portati ad avere più attenzione a come lo si vive. Qualche sera fa ero seduto sul divano di casa di fronte al fuoco e leggevo il libro di Sarjano pubblicato da Bompiani. Alcune pagine le ho trovate di rara intensità e mi hanno trasportato in uno spazio quasi senza tempo. Eppure il momento più forte è stato quando mi sono trovato a chiudere il libro, posandolo delicatamente sul tavolo, rimanendo seduto a guardare il fuoco nel camino. Lunghissimi minuti, non so quanti, proprio perché sono stati momenti senza tempo, come quando si è in meditazione ma non
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quando si “fa” una meditazione pensando a cosa fare dopo ma quando davvero si perde la cognizione del tempo e ci si trova in uno spazio vuoto di pensieri. Vi sarà capitato ma nel quotidiano momenti simili li possiamo vivere nel dormiveglia del mattino, quando ci svegliamo molto prima dell’ora in cui ci si dovrebbe alzare e restiamo ancora a letto senza volersi riaddormentare ma rimanendo in uno stato di profondo rilassamento. Ecco in quel momento con la mente ben riposata, possiamo osservare l’emergere di immagini che non sono sogni ma che paiono tali. E’ uno stato in cui emergono anche pensieri non consequenziali, non frutto di un processo razionale ma sprazzi di grande chiarezza e lucidità. In quello stato la dimensione del tempo svanisce. Possiamo guardare l’ora nel momento in cui la sensazione è che ci si deve alzare e potrebbe essere passato qualche minuto o qualche ora. E’ in quella perdita della nozione del tempo che si manifesta la più grande lucidità di pensiero. Non è una contraddizione oppure lo è come quando in meditazione improvvisamente si realizza la comprensione di qualcosa o la soluzione di un problema proprio nel momento in cui la mente si è assopita. Tutto questo per ricordarci quanto sia prezioso il nostro tempo di vita e come sia criminale “l’ammazzare il tempo” o “far passare il tempo”, concetti di un modello culturale che ha prevalso nel mondo che ci circonda e dove si vive costantemente proiettati in un futuro che si rinnova di attimo in attimo, come l’asino di Buridano con la sua carota davanti al muso che non raggiungerà mai.
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Il lamento inascoltato
Intorno all'antispecismo
Secondo appuntamento con Antonio Priolo che ci propone un'intervista con il filosofo Leonardo Caffo, attivista antispecista di Antonio Priolo “Più volte ho pensato che, per quanto riguarda il suo comportamento verso gli animali, ogni uomo è un nazista.” Isaac Bashevis Singer La visione antropocentrica del mondo che genera inevitabilmente lo sfruttamento animale trova i presupposti su paradigmi filosofici che pongono l'uomo sopra un trono morale che lo eleva ad unica unità di misura, misurabile e misurante delle vicende dell'universo. Questo atteggiamento esclusivo impedisce, coi pretesti utilitaristici dell'obbligo economico-alimentare e delle necessità scientifiche (vedi sperimentazione animale), o nel migliore dei casi ritarda una presa di coscienza piena e globale dell'umanità e della relazione nonviolenta tra umani e non umani. Per approfondire questi temi interpelliamo un filosofo, Leonardo Caffo. Antispecismo quale chiave antropologica per riflettere sui limiti e sulle aberrazioni dell’umano? L’antispecismo è il modo attraverso cui noi filosofi contemporanei contestiamo l’antropocentrismo: l’idea che l’umano si trovi in una qualche posizione ontologica privilegiata rispetto al resto delle forme viventi. Dopo il fallimento della rivoluzione copernicana e del darwinismo, l’antispecismo è l’unica teoria che ci resta per rendere questo mondo uno spazio di convivenza pacifica tra diverse forme di vita. L’antropocentrismo è ciò che causa e ha causato le peggiori violenze fatte in nome del sessismo e del razzismo, dello specismo
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e dell’omofobia. L’idea che esista un solo tipo di umano degno di considerazione è l’errore che sta alla base di tutti gli altri fraintendimenti: l’antispecismo non è solo la rivoluzione del futuro, ma anche la nostra ultima occasione. Animalismo o antispecismo? Ed è in questione l'amore per gli animali? Se si capisce il senso sono sinonimi. Solo che l’animalismo, basta ragionare sul linguaggio, ne è la visione positiva: propone un’idea di mondo e non ne contrasta un’altra come, appunto, l’anti-specismo. Non è in questione l’amore: non si possono amare tutti gli animali, come non si possono amare tutti gli uomini. Non serve amare per rispettare: se rispetti solo chi ami sei un’egoista. E l’antispecismo è la filosofia più altruista che sia mai stata prodotta - il paternalismo non c’entra nulla. Uno sguardo sul mondo che fa della diversità un valore: posso non amarti o capirti, ma non posso fare a meno di rispettarti. Tutte le forme di vita si intrecciano e comunicano fra loro: la violenza gratuita non può essere mai giustificata. L'animale autobiografico e il tema della differenza tra umano e non umano. Umano e non umano: termini da superare. Esistono solo gli animali, di cui noi siamo solo una forma. L’essere si può dire in molti modi, diceva Aristotele, e l’antispecismo è la pratica di questa teoria. La differenza è ovunque, anche tra me e me, ieri ero ciò che oggi non sono, e così domani. Dobbiamo avvicinarci alla diversità con stupore. Violenza istituzionalizzata nei confronti dell'animale non umano e sistema
economico. Quali relazioni? L’economia piega ogni forma di etica possibile: l’animalità è la base del capitalismo. L’antispecismo è una rivoluzione complessiva: come l’anarchia, che ne è parente stretta, propone un superamento definitivo del concetto di Stato e un ritorno a società più piccole e organizzate. Società in cui l’animale non è oggetto ma soggetto. Sembra utopia? Cazzate: prima o poi andremo comunque in quella direzione, perché la devastazione di un futuro senza progresso etico reale non può che condurre a questo scenario. Arrivarci prima, anticipando i tempi e dando a ogni vita la possibilità di esistere, è la scommessa del futuro. Il dolore animale e la sua comprensione. Come spiegare? Il dolore è singolare: possiamo capire il nostro ma mai quello altrui (la mente non è trasparente, si dice tecnicamente). Questo vale tra “animali umani e tra animali non umani”. L’unico modo di capire il dolore è il rispetto: sappiamo che ogni vita animale soffre, biologicamente e non solo. Non basta? Teoria e prassi dell'antispecismo. I maiali faranno la rivoluzione? No. Qualche imbecille confonde resistenza e rivoluzione. Mi sono anche stancato di spiegare che se gli animali sono massacrati da noi, solo noi li possiamo salvare. Possono piangere e urlare, gridare e scalciare: ma se nessuno è in grado di ascoltarli, e di spezzare le loro catene, tutto ciò è inutile. Spetta a noi, per una volta, fare qualcosa che sia solo e soltanto per gli animali, al di là dei nostri interessi, ribellandoci per loro e dopo, ovviamente, insieme a loro. Potete leggere la versione integrale dell'articolo sul sito di Re Nudo: www.renudo.it/antispecismo
Leonardo Caffo (Catania, 1988), attivista antispecista, lavora presso il Labont: laboratorio di ontologia dell'Università degli studi di Torino ed è fondatore e segretario della onlus Gallinae in Fabula. È inoltre Fellow dell’Oxford Centre for Animal Ethics e ha fondato e diretto le riviste Animal Studies e Rivista Italiana di Filosofia Analitica Jr - dirige attualmente, con Valentina Sonzogni, la rivista “Animot: l’altra filosofia”. Tra i suoi libri, La possibilità di cambiare. Azioni umane e libertà morali (Mimesis, 2012), Il maiale non fa la rivoluzione (Sonda, 2013), Margini dell'umanità (Mimesis, 2014), Naturalism and Constructivism in Metaethics (Cambridge Scholars Publishing), An Art for the Other. Animals in Art and Philosophy (Lantern Books, 2015), Il bosco interiore (Sonda, 2015) e A come Animale (Bompiani, 2015). Scrive per HuffingtonPost Italia e collabora a vario titolo con molte riviste come A rivista Anarchica, Lettera Internazionale e L'Indice dei libri del mese. Ha scritto anche di narrativa pubblicando il romanzo Finalmente è la fine del mondo (Zona, 2012).
Tempo | Enozioni
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CRONACHE DALLA SPIRALE DEL TEMPO
Le più recenti rivelazioni sulla cospirazione mondiale
di David Icke L’uomo più pericoloso, per qualsiasi governo, è quello che è in grado di pensare con la propria testa… Quasi inevitabilmente, arriverà infatti alla conclusione che il governo in carica è disonesto, folle e insopportabile. H. L. Mencken, scrittore americano (1880-1956) Per capire ciò che sta dietro ai fatti che accadono oggi a livello mondiale, compresa la strage dell’11 settembre 2001, ho dovuto esaminare molti elementi, alcuni dei quali possono apparire bizzarri o folli secondo la nostra visione condizionata della realtà. Man mano che il quadro d’insieme si delineava, appariva sempre più chiaro come una rete di stirpi imparentate tra loro e discendenti delle antiche civiltà avesse esteso il proprio controllo sul genere umano, fino ad arrivare, come dimostra la situazione attuale, a un passo dall’instaurazione di una dittatura globale. Solo il risveglio del cuore e della mente umana può impedire che ciò accada. Non conoscendo i retroscena di tutto ciò che succede, la gente finisce per credere alla versione ufficiale dei fatti dell’11 settembre e di altre atrocità, guerre, lotte e carestie, di cui ogni giorno ci parlano i media. La versione ufficiale dei fatti dell’11 settembre è una menzogna colossale, come dimostro in Alice nel paese delle meraviglie e il disastro delle Torri Gemelle, ma la maggior parte della gente ci ha creduto, e le guerre di conquista che ne sono scaturite sono state poi “giustificate” proprio sulla base di quella versione ufficiale. Così è stata giustificata anche la morte di almeno cinquemila civili afgani, uomini, donne e bambini proprio come quelli che vivono vicino a voi, che sono stati massacrati dalle bombe americane e britanniche lanciate per “colpire Bin Laden” – l’uomo che dovrebbe aver organizzato l’attentato dell’11 settembre da una caverna dell’Afganistan. Si tratta di una bugia, ma in molti ci hanno creduto, sostenendo così una reazione che, in nome della “pace”
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e della “giustizia”, ha portato all’uccisione e al ferimento di altre persone. Alcuni giornalisti idioti che lavorano per mezzi di comunicazione allineati al sistema mi hanno chiesto a che cosa serve che la gente sappia cosa succede veramente. Be’, se la gente sapesse chi sono i veri artefici dell’11 settembre noi godremmo ancora di quella libertà che ci è stata lentamente sottratta a partire dal giorno in cui gli aerei hanno colpito le torri, e migliaia di civili afgani sarebbero ancora con noi. Né avremmo avuto l’invasione dell’Iraq, che ha causato la morte di più di settemila civili e il ferimento di decine di migliaia di persone, se la gente fosse stata a conoscenza dei
retroscena. Si può comprendere la natura della cospirazione globale in molti e diversi modi. Alcuni cominciano a indagare sulla corruzione legalizzata e sul furto orchestrato dal sistema bancario e capiscono poi che si tratta solo di una parte di una cospirazione assai più vasta che coinvolge tutti i settori della vita umana. Altri ci arrivano facendo luce sulla censura delle informazioni che riguardano gli UFO o la corruzione dei governi, la vendita di armamenti, il debito del “Terzo Mondo” e le manovre delle multinazionali che diffondono morte, fame e sofferenza in tutta l’Africa, l’America centrale e meridionale e altri luoghi. Se vi addentrate in uno di questi campi d’indagine, vi ritroverete invariabilmente all’interno di un enorme intrigo di manipolazione coordinata, stragi e corruzione facente capo alla cospirazione globale. A guidarmi in questa ricerca fu il mio desiderio di sapere perché le teorie alternative che spiegavano i fondamenti dell’esistenza venivano invariabilmente scartate a favore delle versioni presentate dalla “scienza” e dalla religione. Non appena il mio risveglio cominciò a configurarsi, mi resi conto che esistevano delle spiegazioni che sfidavano quelle della “scienza” e della religione e sembravano risolvere i “misteri” dell’esistenza in maniera assai più logica. Ma perché i bambini e gli studenti non avevano libero accesso a queste informazioni nelle scuole e nelle università? Dov’erano i programmi che parlavano di questi argomenti? Perché chiunque osasse parlarne veniva ridicolizzato dalla “scienza” o condannato dalla “religione”? Man mano che le mie indagini continuavano, emerse una gran mole di informazioni e io mi resi conto che la negazione della vera natura dell’esistenza era una parte, una parte essenziale, di una cospirazione globale che aveva proporzioni incredibili. Mi ritrovai coinvolto in un doloroso processo di ricerca che durò anni e che spesso mi tenne impegnato otto ore o più al giorno,
settimana dopo settimana, mese dopo mese. Si trattava di una cospirazione davvero ben occultata – che oggi tuttavia non è più tale. Prima di procedere ad analizzare i particolari attuali, delineerò per sommi capi la vera natura di questa manipolazione basata sui cinque sensi. La cospirazione finalizzata alla creazione di uno stato fascista globale viene orchestrata all’interno della “realtà” sensoriale da una società segreta nota collettivamente con il nome di Illuminati. Essi operano la loro manipolazione attraverso società e gruppi segreti come i Massoni, i Cavalieri di Malta, i Cavalieri Templari e i Gesuiti. Costoro e altri forniscono agli Illuminati reclute attentamente selezionate che vanno a occupare posizioni di potere in tutto il mondo, coinvolgendo ogni colore, credo, razza e nazione. Ma non tutti all’interno delle società segrete sono al corrente del complotto anzi, la maggior parte non lo è. Gli Illuminati agiscono come un cancro, infiltrandosi ovunque per controllare occultamente ogni istituzione. La maggior parte dei Massoni non progredisce oltre i primi tre livelli, i cosiddetti Gradi Blu, e non sa qual è il fine ultimo della organizzazione. Ciò è stato confermato da Albert Pike, uno dei più eminenti rappresentanti della Massoneria morto nel 1891 che nel suo libro, Morals and Dogma, scritto per i Massoni dei gradi elevati, svela come i gradi inferiori vengano fuorviati. «I Gradi Blu non sono che la corte esterna o portico del Tempio. Qui parte dei simboli vengono mostrati all’iniziato che viene però intenzionalmente fuorviato da false interpretazioni. Lo scopo non è quello di farglieli comprendere, ma di fargli credere di averli compresi. Le loro vere implicazioni sono infatti riservate agli adepti, i Principi della Massoneria». Persino quelli che raggiungono il livello apparentemente più alto, sanno veramente poco a meno che non siano stati “scelti”. Solo una ristretta minoranza, appartenente in toto alle stirpi e ai loro discendenti,passa dai vertici
Tempo | Enozioni
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Tempo eD Emozioni nell’Arte
l’eternità e il qui e ora nel non tempo e nel non spazio
di Auro Proietti Nell’Arte il tempo non è. L ’Arte non ha né tempo né spazio, l’ Arte è fuori e in ogni tempo, l’Arte, antica o moderna, è sempre e comunque contemporanea. (fig.1) L’arte è emozione e l’emozione non si misura col tempo. Quando ci troviamo di fronte ad un’opera d’arte e proviamo una certa emozione, il tempo si ferma, e con il tempo anche la mente si ferma, ma difficilmente ce ne rendiamo conto, poiché non c’è una consapevolezza che ci permette di essere totalmente dentro quella emozione, c’è sempre qualcosa che interferisce, qualcosa che ci distrae. (fig.2) Un simbolo che rispecchia il “non tempo” lo ritroviamo nel Ensō, una parola giapponese che significa “cerchio” ed è derivante dall’arte della calligrafia chiamata “Shodo”. Esso simboleggia il non tempo, l'illuminazione, la forza, l'universo, il vuoto, l’eleganza,
1) Auro: Il Tempo
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l’assoluto, l’infinito, l’estetica. (fig.3) Ensō è metafora dello Zen assoluto, la vera natura dell’esistenza. Si tratta di un simbolo che unisce il visibile e il nascosto, il semplice e il profondo, il vuoto e il pieno. È l’espressione del momento per eccellenza e rappresenta quell’attimo in cui la mente è totalmente libera da ogni altra cosa. Infatti, solo chi sia mentalmente vuoto e spiritualmente realizzato potrà disegnare e completarsi nel vero Ensō. Alcuni artisti disegnano l’Ensō più volte al giorno come rituale di meditazione e gestualità spirituale. Dall’oriente all’occidente dove incontriamo il “tempo non tempo” di Salvador Dalì nella sua opera gli “Orologi molli” del 1931(fig.4), un’opera, che a differenza del Cerchio Ensō che rappresenta il vuoto-pieno, assume qui connotazioni differenti nella percezione della mente umana: l’orologio che si scioglie non misura il corso del tempo,
2) Art-Happening "Emozioni"
3) Enso
4) Salvador Dali: Gli Orologi Molli
poiché esso è relativo. I minuti, le ore o i giorni sono determinati dal sentimento col quale affrontiamo le situazioni che viviamo, il senso del tempo per ognuno è diverso ed è dipendente dallo stato d'animo e dalle circostanze assunte. Nell’arte sono molti i riferimenti che si possono fare rispetto al tempo e alle emozioni, ma io mi voglio limitare ad osservare soltanto alcuni aspetti che determinano il senso di cui stiamo parlando. Per esempio, pensando al grande Michelangelo le prime opere che vengono in mente a ognuno sono il Giudizio universale, la Pietà, il Mosè o il Davide, ma se osserviamo alcune altre opere scultoree con una certa attenzione si noterà che lungo i margini, specialmente nel piedistallo, presentano una lavorazione meno accurata, che lascia ben marcati i segni dello scalpello, l'artista spesse volte lasciava incompiute di proposito alcuni particolari della pietra. In questo caso Michelangelo ci da la possibilità di trovarci di fronte al blocco di pietra durante le fasi di lavorazione, come se noi stessimo li ad ammirare l'artista mentre realizza l’opera. (dalla fig.5 alla fig.9) Questa “tecnica” è chiamata dagli esperti opera del "Non-finito". Ma in realtà il grande artista amava lasciare le opere non del tutto concluse o levigate, come a dimostrare che la figura del corpo scultoreo è già presente dentro la materia del blocco. L’imperfezione delle sue sculture è un fatto voluto. Queste grandi opere del “non finito”, rispecchiano oltretutto una modernità assoluta. Al di
là del tempo, da Michelangelo alla nostra contemporaneità il passo è breve; ritrovandoci in una dimensione creativa del tutto diversa, incontriamo Allan Kaprow (23 Agosto 1927 – 5 aprile 2006) un artista statunitense che ha saputo fondere “Tempo e Emozioni” in una sorta di teatro-performance in cui ha contribuito a sviluppare l'arte nella sua dimensione installativa ed è stato uno dei fondatori del "Art-Happening" nei tardi anni '50 e '60. Nell’happening l’arte diventa azione e i partecipanti sono liberi di muoversi e fondersi con l’ambiente, si stabilisce così un rapporto nuovo fra arte e pubblico. Per Kaprow l’arte è un’esperienza non più separata dalla vita, così come l’artista non è più separato dallo spettatore: arte e artista diventano un unicum alternativo. Una forma d’arte che diventa azione comportamentale dove non c’è più separazione tra l’artista e lo spettatore, ambedue diventano parte integrante dell’opera. L’Happening si è poi evoluto nel tempo con diverse altre denominazioni e combinazioni: environment, body art, land art, arte processuale o comportamentale, performance di varia natura fino all’arte povera, tutte esperienze artistiche che pongono l’accento sull’agire diretto dell’artista, spesse volte con il coinvolgimento del pubblico. Ma purtroppo in questi ultimi 30 anni, tra gli scenari multimediali e commerciali di un certo tipo di contemporaneità triviale, l’happening è stato sostituito dalle alienanti visioni e voci pubblicitarie assordanti e odiose, a volte
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LA COSCIENZA SUPERLUMINALE molte delle risposte che cerchiamo fuori, potrebbero trovarsi dentro di Arshad Moscogiuri Non ce ne sono più quanti una volta, eppure... Se provassimo a fare un censimento per contare tutti gli alberi che esistono sulla faccia della terra, saremmo in grado di farlo? Anche se mettessimo al lavoro un gran numero di abitanti del pianeta, divisi in squadre, assegnati per zone. Persino contando tronco per tronco, chioma per chioma. Pur avanzando compatti nel conteggio, senza tralasciare un solo virgulto. Concesso tutto ciò e anche avendo anni a disposizione, saremmo veramente capaci di contare tutti gli alberi che esistono? Mettiamo di arrivare a un numero, che so, quattrocento miliardi (1), senza sbagliare neppure un calcolo. Ebbene, saremmo riusciti ad ottenere un conto preciso? La risposta è: no. Non potremmo mai riuscirci, almeno con i mezzi oggi a nostra disposizione. Durante il tempo che occorrerebbe per completare questa ipotetica somma, chissà quanti alberi sarebbero nati e quanti morti. Le probabilità che i numeri si eguaglino sono piuttosto esigue, vale a dire nulle. Il computo non
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sarebbe mai completo, non otterremmo un numero finito. Tuttavia, sappiamo bene che gli alberi della Terra non sono infiniti. È che serve troppo tempo per coprire lo spazio necessario a calcolare la quantità di alberi presenti. Una volta che abbiamo terminato, il numero è già mutato. Per arrivare a una cifra esatta, servirebbero calcoli molto più veloci, basati su strumenti diversi da quelli attualmente possibili. Il sistema non potrà essere un conteggio visivo effettuato da moltitudini di persone, ma dovrà fornire un quadro della realtà molto più rapido, quasi una foto istantanea globale. Ci muoviamo entro il campo delle stime, delle probabilità. Possiamo forse dire che esistono circa quattrocento miliardi di alberi. Più o meno, ragionevolmente. Ma non veramente, sicuramente, precisamente. Oggi, il numero degli alberi non può essere finito; dal nostro punto di vista, appare piuttosto infinito. Non idealmente, bensì pragmaticamente infinito, infinibile. Pur ritenendo che
sia un numero finito, non possiamo che averne un’esperienza di infinito. Non si tratta di un infinito statico, del quale non si può neanche supporre la fine, bensì di un infinito dinamico. Ovvero, lo stesso continuo movimento della realtà ne determina l’incommensurabilità, perché più veloce degli strumenti di calcolo esistenti. Questo è forse il caso dell’universo in cui siamo immersi. Non siamo ancora certi se sia finito o infinito, anche se quello visibile è stato quasi tutto mappato (2). Lo riteniamo senza fine, ma questo ormai non riguarda più la sua vastità quanto la sua dinamicità. È possibile fare una stima delle galassie esistenti. Che so, quattrocento miliardi di galassie (3). Però non si riesce ancora a contarle fedelmente, giacché nel tempo occorso alla luce per arrivare fino a noi possono essere nate e morte frotte di galassie, e altre possono essersi fuse insieme. In qualche milione, miliardo di anni luce, quale tasso di mutazione può essere individuato? Quante probabilità ci sono di azzeccare il giusto ammontare? Al momento non siamo in grado di stabilire un numero ineccepibile per le galassie che stanno in cielo, molto meno di quanto lo siamo di precisare il numero degli alberi che stanno in terra. Anzi, potremmo anche essere rimasti solo noi su questo minuscolo pianeta, in questo piccolo sistema solare. Se il resto dell’universo, se tutte le galassie inclusa questa si fossero già estinte, non ce ne accorgeremmo che tra qualche anno (4), secolo o milione di anni. Per conoscere l’esatta quantità di galassie ora nel cosmo servono altri sistemi operativi, capacità di calcolo ignote. Pertanto, sebbene la scienza sia arrivata a sospettare che questo universo sia finito, noi non possiamo che percepirlo come infinito. Un infinito estremamente dinamico. In ogni caso, tutte queste considerazioni prescindono dal puro concetto di infinito, ove la domanda si pone sul confine oltre il finito. Cioè: se anche riuscissimo, un giorno, a calcolare puntualmente la quantità effettiva di galassie, non avremmo risposto all’interrogativo che riguarda quello che c’è al di là dei limiti estremi dell’universo, che continua a espandersi. Dopo
il quattrocentomiliardesimo ammasso stellare, cosa c’è? Il vuoto? Il nulla? E questo com’è, finito oppure infinito? Se la comprensione dell’infinito dinamico è piuttosto semplice, il tentativo di trovare una risposta a questa domanda è destinato a creare un corto circuito mentale assoluto. Rientra nella sfera dell’incomprensibile per antonomasia, intrinsecamente. È infatti presumibile che lo sforzo stesso della coscienza di interrogarsi in merito al vuoto, al nulla, eluda automaticamente la possibilità di farne esperienza. Se un vuoto c’è non sarà possibile osservarlo, poiché la stessa consapevolezza necessaria all’osservazione lo riempie. Da quel momento, cessa di essere vuoto. Un po’ come il principio quantistico di indeterminazione: quando interviene l’osservazione, questa stessa energia provoca cambiamenti nel microcosmo. Sembra una situazione senza speranza, un vicolo cieco. Al contempo, offre un'ipotizzabile via d’uscita. Non siamo in grado di concepire oggettivamente cosa ci sia oltre i confini del creato, ma forse possiamo individuare come estendere quei confini, come piantare un’altra bandierina, un po’ più in là. Chissà, la bandierina potrebbe essere la coscienza stessa che, raggiunti i limiti dell’universo, si affaccia oltre, nel vuoto, e in tal modo ne riempie un altro pezzo. Forse, spingendo la coscienza oltre i suoi usuali limiti, anche quelli fisici e scientifici fin qui noti, questa può creare nuovi territori, estendere le frontiere. In un certo senso, è sempre stato così; un secolo fa, i limiti dell’universo erano assai più angusti. Credevamo fosse la galassia e nient’altro: un universo fatto solo di Via Lattea. Poi la coscienza ha osato nuove domande, ha cercato risposte con un sistema operativo totalmente rivoluzionario e l’universo è diventato più grande, anzi infinito. Oggi, si torna a supporre che sia finito, ma che forse non è l’unico. Il creato assume l’aspetto di ciò che è creabile, più la somma di ciò che già è stato possibile creare. Se i nostri strumenti fossero sufficientemente veloci... ma non basta neppure la velocità della luce, della quale già in un certo modo
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Raggiungere il successo con l’intelligenza emotiva
un graduale ed efficace programma che permette di sviluppare appieno il proprio potenziale di Travis Bradberry e Jean Greaves Non l’educazione. Non l’esperienza, né la conoscenza o la potenza intellettuale. Nulla di tutto ciò può servire a spiegare adeguatamente perché una persona ha successo e un’altra no. Quasi sempre, invece, la risposta ha a che fare con un concetto chiamato intelligenza emotiva. Malgrado la crescente attenzione verso l’intelligenza emotiva, permane una carenza nella comprensione e gestione delle emozioni. Comprendendo che cos’è realmente l’intelligenza emotiva e come sia possibile gestirla nella nostra vita possiamo iniziare a sfruttare tutte le strategie, la preparazione e l’esperienza che abbiamo accumulato per anni. Le quattro abilità dell’intelligenza emotiva L’intelligenza emotiva rappresenta la capacità di riconoscere e comprendere le emozioni in se stessi e negli altri, usando questa consapevolezza per gestire i comportamenti e i rapporti. È costituita da quattro abilità fondamentali: autoconsapevolezza, autocontrollo, coscienza sociale e gestione dei rapporti. Autoconsapevolezza L’autoconsapevolezza è la capacità di individuare con precisione le emozioni nel momento in cui si provano e comprendere le proprie tendenze in diverse situazioni. Una profonda comprensione delle tendenze è importante, perché aiuta a dare rapidamente un senso alle proprie emozioni. Un alto grado di autoconsapevolezza richiede la volontà di tollerare
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il disagio di concentrarsi su sentimenti che potrebbero essere negativi. Autocontrollo L’autocontrollo è la capacità di utilizzare la consapevolezza delle proprie emozioni per rimanere flessibili e dirigere il proprio comportamento in modo positivo, vale a dire controllare le reazioni emotive a situazioni e persone. L’autocontrollo si manifesta nella capacità di tollerare l’incertezza generata da alcune emozioni come la paura mentre si esplorano le opzioni. Una volta compreso ciò che si avverte, il miglior corso d’azione si rivelerà da solo. Coscienza sociale Rappresenta la capacità di rilevare con precisione le emozioni degli altri e comprendere ciò che veramente accade loro. Spesso questo significa percepire cosa le altre persone pensano e sentono, anche se non ne condividiamo le idee. Ascoltare e osservare, per rimanere concentrati e assimilare informazioni essenziali, rappresentano gli elementi più importanti della coscienza sociale. Gestione dei rapporti La gestione dei rapporti è data dalla capacità di usare la consapevolezza delle proprie emozioni e di quelle altrui per gestire con successo le interazioni. I rapporti solidi sono qualcosa da cercare e coltivare, in quanto costituiscono il risultato del modo in cui comprendiamo e trattiamo chi ci sta attorno. Più è debole il legame che abbiamo con qualcuno, più sarà difficile far capire il nostro punto di vista. Tratto da: Intelligenza emotiva 2.0 Travis Bradberry e Jean Greaves Ed. Il Punto d’Incontro 2013
Gloria Germani
TIZIANO TERZANI La forza della verità
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n questa nostra civiltà moderna e ipertecnologica chi può soffermarsi per capire cosa ci sta capitando? Chi si interroga davvero sui grandi temi della vita: la vecchiaia, la nascita, la morte? Chi osa domandarsi cos’è la verità? Tiziano Terzani è diventato una delle voci spirituali più amate del nostro tempo. Dalla prima cronaca di guerra in Vietnam, all’impegno post 11 settembre fino alla lucida attesa della morte, la sua vita procede senza accomodamenti e compromessi. Lo sguardo di Terzani smaschera i limiti della visione materialistica e scientifica della modernità, impegnata nella falsa impresa di impossessarsi del mondo esterno. Ma la questione fondamentale rimane sempre e solo quella della conoscenza. La strada verso una dimensione collettiva e sociale più in sintonia con la natura coincide con un percorso spirituale ispirato alla saggezza dell’Oriente.
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ARMONIA, EQUILIBRIO, RITMO
Shastro ci parla della sua musica e dell’avventura di Malimba Records da lui fondata diciotto anni fa
a cura della Redazione Come nasce la tua passione per la musica? Nel 1985, durante una delle mie prime visite in India all’Ashram di Osho, mio maestro già da qualche anno, vidi in strada un baba indiano che vendeva flauti di bambù; senza esitazione ne comprai uno per 50 centesimi e ricordo distintamente una voce dentro di me che disse: ora non farai più' il fotografo - avevo intrapreso una carriera come fotografo di moda in Italia - ma il musicista. E così, giorno dopo giorno, mese dopo mese, soffiai sul piccolo flauto imparando a ricavarne diversi suoni. Imparai poi le tabla, e poi la dilruba ed il sitar…insomma uno strumento tira l’altro e nel giro di qualche anno avevo una vasta "famiglia" sempre con me. Per il fatto che mi innamoravo così facilmente di diversi strumenti, non sono mai diventato un virtuoso in nessuno di essi. Ma qualche anno dopo, quando ho cominciato a registrare la mia musica, mi sono reso conto che potevo suonare da solo tutti gli strumenti di cui avevo bisogno per creare una certa composizione e questo mi ha dato una grande flessibilità' e controllo del processo creativo. Quando suonavo solo uno strumento non riuscivo a toccare quella profondità' a cui anelavo ma quando li mettevo tutti insieme…la magia accadeva! La musica come mezzo per toccare spazi interiori profondi, la musica come ponte verso il silenzio, la musica come supporto per la guarigione del corpo e dell’anima… qual è il processo creativo dentro di te per produrre questo tipo di sonorità? I quattro anni in cui ho vissuto nell'Ashram di Osho sono stati un periodo di formazione incredibile sia a livello musicale che a livello di sviluppo interiore. Le mie giornate erano scandite dai suoni di musi-
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cisti che provenivano da tutte le parti del mondo e poiché eravamo tutti influenzati dalla presenza di un maestro illuminato, la musica era sempre un supporto per approfondire quello spazio di silenzio interiore. Io ho assorbito tutto ció come una spugna e una volta ritornato in Occidente c'e' stata una vera esplosione di creatività musicale – e non solo-. Ora, la musica è un'espressione di chi sei, non puoi quindi creare musica per meditazione senza prima averla vissuta tu stesso, non puoi creare musica che provochi silenzio nell'altro se prima non hai toccato quegli spazi dentro di te. In questo senso possiamo dire che noi stessi siamo lo strumento primario che dobbiamo accordare di continuo se vogliamo essere in grado di creare armonia attraverso la nostra espressione, qualunque forma essa prenda. Direi per cui che il processo creativo
è semplicemente una conseguenza naturale di un certo lavoro interiore, un puro riflesso…e quando l'acqua del lago è immobile il riflesso della luna diventa più chiaro e risplendente, non è così? Quando ha preso forma e come si è sviluppato il progetto di Malimba Records? Sono stato molto fortunato a creare e a mettere sul mercato il mio primo CD in un momento in cui le case discografiche erano molto aperte a nuovi musicisti – era il 1994. Così con “Bandolè“ ho avuto un contratto con una casa discografica New Age negli USA. L'album vendette molto bene ed io ricevetti abbastanza diritti d'autore per potermi comprare tutta l'attrezzatura che mi serviva per avere uno studio di registrazione professionale e continuare a far musica. Nel giro di qualche anno poi il mercato è cambiato. I CD non vendevano più bene per via della saturazione del mercato e delle copie pirata. Le case discografiche hanno cominciato a chiudere le porte agli artisti ed io mi sono trovato davanti ad una scelta: smettere di fare musica o creare una casa discografica. È così che quasi vent’anni fa è nata Malimba Records. Malimba Records ha messo insieme alcuni tra gli artisti di maggior talento del panorama New Age internazionale, ci racconti come è avvenuto questo connubio? Un pò alla volta mi sono reso conto che potevo usare la stessa struttura di marketing anche per la musica di altri artisti di talento che conoscevo. Ho guardato come esempio a quello che Peter Gabriel aveva fatto con la sua casa discografica Real World. Aveva creato uno sbocco per molta della musica di valore meno conosciuta che altrimenti non avrebbe raggiunto il mercato e le nostre orecchie….è stata una grande ispirazione. Così al catalogo di Malimba Records si sono aggiunti gradualmente molti artisti da ogni parte del mondo, come il pianista/compositore Nadama dagli USA, la cantante danese Sudha, il cantante Sandeep ed il duo Mandala dall’India, Chinmaya Dunster dagli UK, Sambodhi Prem dalla Nuova Zelanda, Nanda Re dall'Austria, Kalyan e Nandin dal Canada, l'arpista Raphael dalla Francia, il cellista
Shakya dalla Germania…insomma siamo una vera compagnia internazionale. Ognuno di questi musicisti ha fatto un percorso simile al mio durante il quale non solo ha sperimentato con la meditazione ma ha anche raccolto influenze da svariate culture musicali. Il risultato? Un catalogo musicale con alti livelli di profondità interiore espressi attraverso una fusione di elementi sonori da tutto il mondo, creando quella che si potrebbe definire un'etichetta World/New Age. Quali sono i tuoi progetti musicali per il 2015? Sto per mettere sul mercato, attraverso Malimba Records, due nuovi album che coprono le due estremità opposte del nostro spettro musicale. “Zen Moments “, in cui suoniamo io e l’ arpista francese Raphael, molto meditativo e volutamente semplice (solo arpa Celtica e clarinetto) in cui di fatto abbiamo dato la stessa importanza agli spazi musicali quanto a quelli di silenzio. L’altro “Shaman Earth Dance” della musicista-sciamana Nanda Re, è una produzione più elaborata e raffinata, con un accento sul world/fusion, con molti ritmi un pò “trance”che invitano anche all’esplorazione del movimento corporeo e alla danza. Devo dire che sono molto eccitato di poter offrire questi due nuovi doni e spero ne gioirete!
Tempo di Liberazione
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La Via Semplice - il Sentiero dell'Autocura
Emozioni e trasformazione di Marcella Rossi C’è chi teme le emozioni, proprie e altrui; chi non sa vivere se non attraverso le emozioni; chi le riconosce e chi le nega. Per decenni gli italiani sono stati disprezzati, e lo sono ancora, come gente troppo emotiva; così si sono creati assurdi sensi di inferiorità e di colpa e, sulla spinta di un processo mortificatorio, le persone si sono impegnate ad autocensurarsi per tentare di forgiarsi una nuova identità ispirata a modelli di cultura anglosassone. Con molta semplicità considero la figura umana formata da tre dimensioni basilari: quella sensitivo- percettiva, quella emotiva, quella mentale. La prima è più espressiva del livello fisico-organico, la seconda più legata alla dimensione intuitiva, la terza è in relazione con l’intelletto e la razionalità. Le emozioni in quanto appartenenti alla dimensione solare cardiaca sono fortemente un riflesso della sfera sensitiva. Senza la vita emozionale, o quando essa è costretta e ridotta, l’individuo vive compresso e sviluppa un’esistenza rigida e meccanica a vantaggio della sfera mentale, che diventa invasiva. Infatti, quando la sfera del cuore e del plesso solare per qualche motivo non entra in gioco, la dimensione sensitivo-percettiva legata all’istinto e all’intuizione finisce per costiparsi
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e non entra più in funzione; allora è chiaro che la dimensione mentale diventa dominante, dirigendo la persona sulla base di griglie prive di energia vibrante. Il termine emozione indica un moto energetico che dall’interno tende a dirigersi fuori di noi. Emozionarsi è veramente sentire il flusso vitale, è veramente una corrente che ti avvolge e ti trasporta, modificando il flusso sanguigno, il battito cardiaco e il ritmo respiratorio; il metabolismo subisce cambiamenti repentini, anche la linea del pensiero viene turbata, il calore corporeo si altera, così lo sguardo, la voce e la parola. Avere confidenza con le emozioni vuol dire avere confidenza con il cambiamento, con la trasformazione. Grazie alle emozioni noi riusciamo a trapassare ad altro, diventiamo altro, ci scopriamo altro. Il tempo esiste in quanto ci trasformiamo. Tempo è trasformazione. Tempo è emozione. Ci sono emozioni piacevoli e altre dure; ma l’emozione in sé risulta essere sempre un evento terremotante, di scuotimento, di percorrimento di tutto il nostro essere. Emozione è spazio di magia; la magia è la trasformazione. Il mondo emotivo è collegato all’acqua e agli umori, e come l’acqua e gli umori esso costituisce la dimensione primaria della
memoria. La memoria funziona grazie alle emozioni che ci consentono di trasferirci da un’esperienza all’altra. Le emozioni non vissute, trattenute, contratte generano uno stravolgimento della psiche umana e producono lo scoppio della mente o il suo deperimento. Alla nostra capacità di emozionarci e di far fluire le emozioni è legata anche la motivazione di vita, senza la quale non si procede nel personale cammino. La vita emozionale è guardiana della volontà, nutre la volontà e dunque anche la nostra capacità di incidere con le azioni il nostro percorso personale sulla Terra. Quando la sfera mentale è ingombra e impazzita, allora questo è il segno che la sfera emotiva non fa più da tramite tra il mentale e il sensoriale. Se d’altra parte la sfera sensitiva è isterilita e non più operativa, questo significa che il mondo delle emozioni è inceppato; questo significa che le relazioni saranno fredde, questo significa che si produrrà anaffettività. Rimettere armonia tra le tre zone costitutive della forma umana non è per niente facile, perché bisogna partire da elementi semplici, e il semplice oggi come oggi è la cosa più ardua da praticare. La prima cosa da fare è attivare la sfera sensoriale complessivamente, praticando a) la passeggiata quotidiana in luogo sereno e vivo, non avendo altro scopo che il camminare tranquillamente; b) preparare cibo per sé e per gli altri ogni giorno; c) curare che ci sia un calmo riposo notturno (tutte le sere infuso di lavanda, biancospino, melissa); il riposo notturno consente all’energia personale di immergersi nel buio indifferenziato che è la culla cosmica dell’energia a cui tutti indistintamente sono collegati e a cui ognuno può attingere; per facilitare la calma del riposo notturno si può assumere a partire dal tardo pomeriggio anche il seguente composto floriterapico: Walnut, Oak, Star, Olive, Impatiens, White Chestnut. Queste tre operazioni- passeggiata, cucina, sonno- nel giro di pochi giorni riescono a
restaurare la meccanica della sfera percettivosensoriale, allentando la morsa compulsiva del mentale che oggi tutti vivono nel nostro mondo urbanizzato. Il primo passo da fare dunque è partire da queste semplici pratiche e renderle sistematiche. All’interno di queste pratiche bisogna puntare su una nutrizione che faciliti la digestione-assimilazione per ottenere un sangue fluido scorrevole e leggero; certo, gli alimenti vanno raccordati alla stagione reale e al luogo, oltre che alla problematica personale; tuttavia i caposaldi di questo cibo rigenerativo della sfera sensoriale rimangono cereali come Orzo e Riso, legumi come Ceci e Fagioli Cannellini, ortaggi come Carota e Cipolla, selvatiche come Malva, Muraiola, Tarassaco e Ortica. Intanto che rigeneriamo la sfera sensoriale, è bene intervenire per rompere blocchi e pietrificazioni della dimensione emotiva, usando sistematicamente rimedi floreali come: a) Cerato, Agrimony, Walnut, Star, Oak, Holly, White Chestnut (Fiori di Bach); b) Billy, Goat, Plum, Red Helmet, Bluebell, Sunshine Wattle, Paw Paw, Bauhinia, Sturt Desert Pea, Bush Fucsia, Pink Mulla Mulla, Little Flannell Flawer, Wilde Potato Bush (Bush Flawer). La pratica di fasi di silenzio, anche quando si è con altri, consente il risveglio dell’attenzione alla propria e all’altrui modalità di vita, generando stati di quiete: attraverso la quiete l’emozione può essere percepita, riconosciuta, manifestata.
Marcella Rossi tiene correntemente fin dal 1992 recital di canto sonorità poesia. Si accompagna e si ispira con gong, tamburi, sassi, ciotole di terracotta. Telefono: 0742 314043 - 334 2725927
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IL giardino di Gaia Centri e Associazioni piemonte BIELLA > LA VIA DELLE NUVOLE BIANCHE Osho Information Center
Regione Renecco,17 – 13896 – Netro (BI) – Tel. 015 65577 nuvole.bianche@alice.it – www.laviadellenuvolebianche.it In un luogo immerso nella natura offriamo serate e campi di meditazione, rituali di purificazione, gruppi di crescita, sessioni individuali di tarocchi e massaggio.
LOMBARDIA MILANO > CENTRO STUDI DI TERAPIA DELLA GESTALT
Sedi: Milano, Siena. Tel. 02 29408785 gestalt.milano@cstg.it – www.psicoterapia.it/csgt Consapevolezza e contatto emotivo i leit motiv dell’approccio gestaltico alla Psicoterapia ed al Counseling, nella cui diffusione il CSTG è stato tra i pionieri in Italia. La sua Scuola di Specializzazione in Psicoterapia è riconosciuta dal Ministero per l’Università e la Ricerca ed il Corso di Counseling triennale è accreditato presso la Sico (Società Italiana Counseling). Scuola di Specializzazione in Psicoterapia. Corsi di Counseling.
> ISTITUTO NAZIONALE DISINTOSSICAZIONE E CHELAZIONE IONICA
Centro Studi e ricerche per il miglioramento della qualità della Vita! Via Colletto 14 - 12012 Boves - (CN) cell. 393 95 87 572 info@istitutonazionaledisintossicazionechelazioneionica.it indici2012@libero.it L'Istituto nasce con lo scopo di fare informazione e formazione corretta. Il nostro lavoro è supportato da un comitato tecnicoscientifico composto da medici, professionisti e operatori di altissimo livello ed è in grado di offrire consulenze utili per migliorare la qualità della Vita di chiunque. Al fine di preservare e mantenere o recuperare salute e benessere. consigliamo di visitare il ns sito: www.istitutonazionaledisintossicazionechelazioneionica.it Trattamenti di disintossicazione e chelazione ionica con LOTUSxe CLEAN YOUR BODY! Trattamenti antiparassitari con Original Dr Clark's Zapper
EMILIA ROMAGNA MODENA > Associazione DAMANHUR Modena
Via Pica 18/A – Tel. 059 280251 – Cell. 349 3291747 dhmodena@damanhur.it – www.damanhur.it/modena Corsi, seminari, conferenze, attività artistiche, benessere, percorsi sensoriali e laboratori di ricerca. Un ambiente vivo, dove è piacevole incontrarsi per mettere in pratica i propri valori etici e spirituali.
REGGIO EMILIA > Istituto Astrophytopsicobiofisico Istituto di ricerca per l’uomo totale
Viale Ramazzini 54 – 42100 Reggio Emilia (RE) Cell. 339 8811715 s.costantinimagal@campus.uniurb.it www.saniebelli.name 7 SCRITTE SUL TUO CORPO! SAI LEGGERLE? Con la Medicina Filosofica Cinese; Tutto puoi: ConoscerePrevenire-Debellare: Cellulite, Infertilità, Disfunzioni, Mal di Testa, Tumori. Più di 35 anni di esperienza. Metodo presentato al 1° Congresso Mondiale dell'Altra Medicina (astrale, sciamanica, agopuntura, segnatura riflessa, riflessologia plantare-palmare, body reflex, iridologia, grafologia). Alimenti vegetali personalizzati, Yin-/-Yang-aizzati ad personam. Trattamenti: Balneoterapia, mass-energetico, riequilibrio meridiani in vasca termica + Phyto-cosmetici-omeopatici, per la bellezza-cura del corpo.
Liguria genova > CENTRO EN.CO.ME.
Via Bottaro, 2 /1 – 16154 Genova - Tel. 3475961507 info@encome.it – nutrizione@encome.it – www.encome.it Nel Centro si svolgono sessioni individuali e seminari di Theta Healing, Access Consciousness e percorsi di crescita interiore, inoltre Reconnection, Nutrizione Vegetariana Vegana, Pranopratica, Shiatsu.
VARAZZE (SV) > OSHO ARIHANT MEDITATION CENTER
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Chiusdino (SI) Tel. 0577 960124 – Fax 0577 960213 oshomiasto@oshomiasto.it – www.oshomiasto.it Meditazioni di Osho quotidiane. Campi di meditazione mensili. Gruppi ogni settimana. Evening meeting tutte le sere. Sessioni individuali. Libri, cassette e video di Osho.
> CENTRO STUDI DI TERAPIA DELLA GESTALT
Sedi: Milano, Siena. Tel. 0577 45379 cstg@mclink.it.it – www.csgt.it Consapevolezza e contatto emotivo i leit motiv dell’approccio gestaltico alla Psicoterapia ed al Counseling, nella cui diffusione il CSTG è stato tra i pionieri in Italia. La sua Scuola di Specializzazione in Psicoterapia è riconosciuta dal Ministero per l’Università e la Ricerca ed il Corso di Counseling triennale è accreditato presso la Sico (Società Italiana Counseling).Scuola di Specializzazione in Psicoterapia. Corsi di Counseling.
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Via Montecchio 61-06025 Nocera Umbra (PG) Tel. 0742 813620 – info@ananda.it www.ananda.it – www.anandayoga.eu L’Ananda Yoga Academy offre programmi di formazione per insegnanti di Yoga e meditazione, con diploma finale riconosciuto a livello internazionale. L’Accademia ha sede ad Ananda Europa, una comunità di successo dedicata all’evoluzione spirituale di tutte le anime, fondata da Swami Kriyananda e basata sui principi e gli insegnamenti di Paramhansa Yogananda. Vi si tengono corsi residenziali tutto l’anno sulla meditazione e la realizzazione del Sé, il Kriya Yoga, l’Ananda Yoga, l’autoguarigione spirituale, e tanti altri argomenti, in un ambiente fresco e solare tra le bellezze delle colline umbre.
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volterra (pI) > Enrico Buselli Web&Wine Srl Via Porta all’Arco 11-19 56048 Volterra (Pi) Tel. 058 881531 - Cell: 346 4123 124 webandwine.com - blog.webandwine.com Ristorante Wine Bar nel centro di Volterra. Cucina vegetariana e vegan, con alta professionalità ristorativa. Menù bio degustazione a 4, 6 ed 8 portate vegan. Pane con farine semintegrali biodinamiche, pasta di Kamut biodinamici SARZANA > Biobar Indaco via dei Fondachi 38/40 – Tel. 018 7626317 Biobar con cucina vegetariana del territorio, spazio bagno turco, postazione per terapie energetiche, spazio laboratorio per seminari e concerti, emporio del benessere. TERNI > Meeting Point Lunch Caffè Via Cavour 107 Tel. 0744.420204 - www.salsaemerende.com Nel centro di Terni, locale caratterizzato da un’offerta per breakfast, pasto veloce, aperitivo pre-serale. La nostra mission: accoglienza, ricerca interiore, diffusione di un nuovo paradigma. Vendita libri olistici e riviste specializzate
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le stelle
a cura di Samapatt Toschi
Cari amici delle stelle, Buon 2015 a tutti voi!!! Questo nuovo anno ci accoglie con i transiti di Saturno in Sagittario, Urano in Ariete e Giove in Leone. Un trigono di Fuoco, non esatto al grado, ma sicuramente una combinazione potente che solleciterà tutti e tre i segni in maniera creativa e a volte imprevedibile. Verranno enfatizzate le qualità positive e negative dell'elemento Fuoco, come generosità, ottimismo, vitalità, gioia di vivere ma anche arroganza, prepotenza, atteggiamento dittatoriale, bisogno esasperato di attenzione. Saturno in Sagittario, sinonimo di conoscenza di sé, è una fiammella di luce interiore ed essendo il segno collegato alla religione, potrebbe intensificare i fanatismi. All'interno di questo trigono di Fuoco ci si dovrà confrontare con la dissonanza di Plutone dal Capricorno, che simboleggia il potere in tutte le sue forme, sempre in quadratura con Urano in Ariete, il grande rivoluzionario che agisce in nome di un'idea di umanità e di valori condivisi. Naturalmente dentro di noi troviamo sia l'energia di Plutone che quella di Urano, quella di Saturno e quella di Giove, siamo uno con tutto quello che ci circonda. Da questo punto di vista i transiti dei pianeti sono i nostri stessi movimenti interiori. Dipende quindi solo da noi cosa decidere per il nostro futuro e per quello del pianeta su cui viviamo.
ARIETE In evidenza il segno dell'Ariete, proprio come piace ai nativi che amano essere i primi in ogni cosa che fanno. Se sommiamo la potenza di Urano nel segno con la sete di verità di Saturno in Sagittario e all'espansione creativa di Giove in Leone, si può affermare che questo per voi sarà un periodo esplosivo di cambiamenti rivoluzionari. L'energia sarà altissima e avrete l'impellente bisogno di trovare nuovi canali espressivi e percorrere sentieri non ancora battuti, esplorando nuove possibilità e opportunità.
BILANCIA La Bilancia godrà dei favori elargiti dal bel sestile di Saturno dal Sagittario e di Giove dal Leone. Così come dovrà confrontarsi con l'opposizione di Urano dall'Ariete. I transiti di Urano attivano quella parte di noi che ha bisogno di rinnovamento e di movimento. Se si è ignorata troppo a lungo la voce del dio, durante questo transito sarà impossibile restare immobili sulle proprie posizioni, sia sul lavoro che nei rapporti personali, perché qualcosa dentro di noi si agita e chiederà di essere ascoltato.
TORO L'anno nuovo comincia con una bella situazione, Saturno è uscito dallo Scorpione e non fa più aspetto di opposizione, mentre continua il sostegno da parte di Plutone in Capricorno. Ma l'opposizione Saturno nei primi mesi dell'anno interesserà ancora i nati dell'ultima decade. Molti di voi hanno concluso una fase di vita, tagliato molti rami secchi e stanno cominciando a vedere l'alba di un nuovo giorno, mentre i nati agli ultimi gradi del segno sono ancora con un piede nel vecchio e l'altro nel nuovo.
SCORPIONE Saturno è uscito dal segno ma, nei primi mesi del 2015, i nati dell'ultima decade saranno ancora interessati dal transito di congiunzione al Sole natale. Questo aspetto segna una vera e propria linea di demarcazione fra quello che c'era prima e il dopo. All'inizio dell'anno con Saturno in Sagittario i nati della prima e seconda decade si renderanno conto di quanto potente e trasformante sia stato questo passaggio e valuteranno cosa è rimasto della vecchia vita, delle amicizie e delle precedenti relazioni.
GEMELLI Il trigono di Fuoco vi tocca di rimando poiché sarete alle prese con l'opposizione di Saturno dal Sagittario. Nell'opposizione le energie dei due pianeti entrano in conflitto, si attraggono e si respingono allo stesso tempo. Saturno vi spronerà ad entrare profondamente nel cuore dell'esperienza, per trovare quello state cercando da tutta la vita. Non lasciatevi scappare quest'occasione unica, anche se per alcuni potrebbe significare una maggiore solitudine e senso di responsabilità verso chi vi sta attorno.
SAGITTARIO Con Saturno in Sagittario non ci sarà spazio per chiacchiere inutili, infatti sarete messi di fronte ai bisogni profondi del vostro Io che non riesce più a stare nella scatoletta, magari comodissima, che vi siete costruiti. Giove in Leone vi spinge verso un cammino di espansione e riconoscimento delle vostre necessità. Alcuni potrebbero sentirsi spronati a migliorare la propria vita professionale ed economica, con nuove opportunità di crescita. Altri potrebbero rivalutare talenti inespressi o scoprirne di nuovi.
CANCRO Dopo un periodo di instabilità questo si preannuncia come un anno più tranquillo e meno nervoso. La situazione finanziaria è già migliorata dopo il transito di Giove nel segno, che si posizione ora nel vicino Leone ma che continuerà a proteggere i nati dagli strali di un mutevole destino. Plutone è ormai da qualche anno in aspetto di opposizione dal Capricorno e sta alterando radicalmente il vostro senso di identità e occorrerà abbandonare o modificare aspetti falsi e superati della personalità.
CAPRICORNO Nel 2015 potrete mettere a frutto e concretizzare i progetti, finora solo pensati, oppure ottenere un riconoscimento a livello professionale e lavorativo. Plutone tocca ora i nati della seconda decade; invece i nati della prima si stanno lasciando alle spalle questo transito che ha sicuramente trasformato il loro modo di essere e di vedere la realtà. L'aspetto esatto di quadratura con Urano ci parla di una lotta fra il vecchio che non vuol morire e il nuovo che vuole manifestarsi nella vostra vita.
LEONE Per il Leone la situazione planetaria è molto favorevole e molto vivace, in continuo movimento. Con l'uscita di Saturno dallo Scorpione il nuovo anno si apre all'insegna di una maggiore armonia, con meno conflitti di potere dentro e fuori di voi. Urano in Ariete negli ultimi anni ha destabilizzato il terreno su cui vi siete bene o male sistemati; Saturno in Sagittario e Giove nel segno da ora in avanti spingeranno verso un'espansione, più o meno controllata, delle vostre attuali strutture di vita.
ACQUARIO Urano è in aspetto di sestile positivo e incoraggiante, Saturno anche. Quindi questo anno vedrà per voi la nascita di nuove avventure della mente e del corpo. Urano non fa che enfatizzare la voglia di rivoluzionare la vostra vita e, se non lo avete ancora fatto, preparatevi perché non vi è scampo alla potenza del dio. I momenti migliori per iniziare nuovi progetti sono proprio i primi mesi dell'anno, anche se Giove disarmonico, in opposizione dal Leone, andrà a colpire il settore delle finanze.
VERGINE Per voi la situazione planetaria è alquanto sfaccettata e contraddittoria.Da una parte l'aspetto di quadratura di Saturno, che per ora interessa solo i nati della prima decade, che blocca le energie e crea come una barriera che rende tutto più complicato; dall'altra Plutone in trigono dal Capricorno che vi dona maggiore fiducia, senso di merito e, da agosto in poi, Giove nel segno. Questi transiti sdrammatizzano le situazioni e sono una protezione nel caso che ci siano all'opera altri transiti meno favorevoli.
PESCI Il 2015 per voi comincia con la marcia giusta, con Marte nel segno per quasi tutto gennaio e febbraio, che vi rende più intraprendenti del solito, più assertivi ma anche più aggressivi e nervosi, considerando la dissonanza di Saturno dal Sagittario, in aspetto di quadratura. Questo transito può produrre una distorsione del vostro senso della realtà e tutto potrebbe essere alterato e confuso da sentimenti ed emozioni negative, soprattutto da paure a volte reali ma sovente solo immaginarie.
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Per le Emozioni vi proponiamo la Scuola dell'Osho Rebalancing che attraverso il massaggio profondo provoca un rilascio emozionale liberatorio e trasformativo. Poi un discorso di Osho su paura e coraggio e a seguire un puntuale e rigoroso contributo di Claudio Trupiano della Scuola di Hamer. Suggerimenti su come affrontare le emozioni negative e le emozioni positive e infine un confronto/incontro di rara intensità tra Manuela Mantegazza e Franco Bolelli.
INVERNO 2015 RE NUDO 27 - TEMPO EMOZIONI | RE NUDO A.P.S.
Il Tempo, apparirà chiaro dalla lettura di questo numero di RE NUDO, non esiste come realtà oggettiva ma solo come convenzione soggettiva. Ognuno di noi nella relazione con gli altri determina l’esistenza del tempo. In realtà il solo tempo esistente è quello che viviamo nel qui ed ora. Non a caso questa è un’affermazione comune a tutti i Maestri spirituali di ogni tempo. Che senso ha allora parlarne? Per noi ha senso per portare l’attenzione all’importanza del vivere l’attimo con l’intensità massima possibile. La frenesia del fare quotidiano nasce spesso come nostra necessità per dare concretezza ad un Essere incapace di ritrovarsi. Un Essere che ha bisogno di una continua identificazione in qualcosa per riconoscersi.