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Covid-19 e smart working: rischi e vantaggi per Kaspersky
from Partners n.50
by REPORTEC srl
Cittadini e lavoratori costretti in casa ricorrono allo smart working, ma non tutti sono preparati. Un’occasione per riesaminare le politiche per l’accesso da remoto e sfruttarne i vantaggi
di Gaetano Di Blasio
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Lo smart working anche in diretta televisiva, con gli anchorman, i giornalisti e gli ospiti che intervengono da casa, è la conseguenza della pandemia di coronavirus e delle misure messe in atto dal canale televisivo Sky TG24. Un messaggio forte di come tutti stiano abbracciando le opportunità dello Smart Working. Negli ambiti in cui ciò è possibile, le aziende stanno concedendo a più persone di lavorare da remoto. Gli esperti di Kaspersky credono che per le imprese, questa debba essere anche un’occasione per verificare le misure per la sicurezza dell’accesso da remoto ai propri sistemi.
5 raccomandazioni
Più in dettaglio vengono suggerite cinque raccomandazioni per verificare le prassi aziendali e il rispetto delle policy per la sicurezza. 1. Fornire una VPN ai dipendenti per consentirgli di connettersi in modo sicuro alla rete aziendale; 2. Proteggere con un software di sicurezza appropriato tutti i dispositivi aziendali, inclusi laptop e dispositivi mobili (per esempio, consentendo di cancellare i dati dai dispositivi di cui è stato denunciato lo smarrimento o il furto, separando i dati personali e quelli di lavoro e limitando le applicazioni che possono essere installate); 3. Effettuare sempre gli aggiornamenti di sistemi operativi e applicazioni; 4. Limitare i diritti di accesso delle persone che si collegano alla rete aziendale; 5. Assicurarsi che il personale sia consapevole dei pericoli derivanti dalla risposta ai messaggi non richiesti. A causa del Coronavirus, si aggiungono altre criticità, dovute a un ricorso “improvvisato” allo smart working. Infatti molte imprese hanno semplicemente permesso o imposto ai lavoratori di usare i propri dispositivi non aziendali, collegandoli a reti domestiche, non sempre dotate di livelli di sicurezza adeguati. Quindi aumentando i rischi. Per questo, gli esperti di Kaspersky sollecitano le aziende a mantenere alta la guardia. Morten Lehn, General Manager Italy di Kaspersky dichiara: «Raccomandiamo alle aziende di essere particolarmente vigili in questo momento. Tutte le organizzazioni dovrebbero garantire un accesso sicuro anche da remoto e dovrebbero assicurarsi, attraverso una chiara comunicazione, che i propri dipendenti siano consapevoli dei possibili rischi informatici in cui possono incorrere lavorando da casa. Oltre ad un notevole aumento dei dipendenti in smart working, abbiamo rilevato anche diversi casi di criminali informatici che cercano
di sfruttare il virus nascondendo file dannosi in documenti che sembrano essere collegati al Coronavirus. Considerato l’approccio opportunistico da parte dei criminali informatici e tenuto conto dell’aumento di accessi da remoto da parte dei dipendenti, le aziende dovrebbero prestare molta più attenzione alla sicurezza della propria rete». È molto importante, inoltre, concentrare l’impegno sul comportamento dei dipendenti nell’utilizzo degli strumenti aziendali e, soprattutto, della rete Internet. È comprensibile la ricerca spasmodica di informazioni sull’attuale pandemia in momenti allarmanti come questi, ma il consiglio di controllare le fonti e diffidare sempre, è quanto mai rilevante. Gli analisti di Kaspersky hanno rilevato file dannosi che si presentavano come documenti relativi al coronavirus. Per esempio pdf, mp4 e docx, il cui nome attirava i tanti preoccupati dalla pandemia. Il nome dei file suggeriva che fossero istruzioni video su come proteggersi dal virus, aggiornamenti sulla minaccia e persino procedure di rilevamento dello stesso, quello biologico, ma intanto miravano a “infettare” il dispositivo informatico dell’utente. Gli esperti prevedono che questi attacchi sono destinati a durare a lungo. In particolare, Anton Ivanov, Malware Analyst di Kaspersky ha dichiarato: «Finora abbiamo osservato solo 10 file unici ma, come spesso succede con argomenti di interesse generale, prevediamo che questa tendenza possa crescere. Tenuto conto che si tratta di un tema che sta generando grande preoccupazione tra le persone di tutto il mondo, siamo certi che rileveremo sempre più malware che si nascondono dietro a documenti falsi sulla diffusione del coronavirus».
Non perdere i vantaggi dello smart working
Già nel 2017, i ricercatori della Stanford University avevano scoperto che chi lavorava da remoto fosse più produttivo del 13% rispetto agli
Morten Lehn, General Manager Italy di Kaspersky
impiegati tradizionalmente operativi all’interno degli uffici aziendali. Quello stesso anno un censimento del United State Censius Bureau, mostrò che 8 milioni di persone quell’anno avevano lavorato da casa. In Italia, Lo Smart Working è partito da tempo, ma solo nel 2016 la vecchia legge che, regolamentava il “Telelavoro” è stata riformata allargando le opportunità di impiegare il Lavoro Agile, che, in molti contesti si è rivelato molto efficace e apprezzato da lavoratori e imprenditori. Oltre allo spazio e all’affitto risparmiato eliminando le scrivanie, il vantaggio principale del lavoro da remoto, spiegano i manager di Kaspersky, è la maggiore motivazione del dipendente, mentre alcune ricerche suggeriscono che il 58% dello staff sia motivato dalla flessibilità offerta. Il risultato da ottenere consiste nella maggiore produttività. Gli uffici possono essere luoghi difficili, rumorosi e affollati ma allo stesso tempo offrono la possibilità di fare amicizie e stimolare lo spirito di squadra. Si tratta di trovare il giusto equilibrio, sfruttando anche le tecnologie digitali e avendo cura della sicurezza dei dispositivi utilizzati.
Assenteismo ridotto
L’Office of National Statistics britannico ha fatto uno studio sull’assenteismo, calcolando che ogni anno, per diversi motivi, si perdono centinaia di milioni di giorni lavorativi, ma in tempi di Coronavirus non occorre fare calcoli: è ovvio che lo smart working permette di ridurre molte delle ore perse.
Maggiore fidelizzazione
È più probabile che i dipendenti si impegnino a lungo termine in favore di un’organizzazione se si sentono apprezzati nella loro singolarità e incoraggiati a vivere nel modo migliore per loro. Il lavoro da remoto elimina il pendolarismo, restituendo tempo utile per la vita moderna. v