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Con Snom SRAPS servizi a valore erogati anche da casa

Con Snom SRAPS servizi a valore erogati anche da casa Snom ha reso disponibile un servizio gratuito di configurazione automatica dei terminali via cloud che consente di soddisfare da casa le esigenze dei client di Giuseppe Saccardi È innegabile che il centralino telefonico e i telefoni IP impiegati in azienda costituiscano la colonna portante delle comunicazioni di qualsiasi organizzazione e di norma si tratta di soluzioni personalizzate. Interruzioni del servizio o malfunzionamenti richiedono un intervento immediato. Modifiche all’impianto e ai terminali, l’aggiunta di ulteriori interni o la configurazione dell’accesso dei telefoni al sistema tramite VPN vanno implementate in tempi brevissimi. In questo momento, tuttavia, soddisfare l’esigenza di adeguare anche l’infrastruttura per la telefonia aziendale all’attuale situazione risulta problematico perché le aziende non gradiscono ricevere personale tecnico esterno, a cui comunque viene richiesto di ridurre gli spostamenti il più possibile. che permette loro di gestire il parco installato e analizzare e risolvere da remoto e gratuitamente le problematiche in cui possono incorrere i terminali IP. L’obiettivo del servizio, ha spiegato Snom, è quello di permettere alle aziende di rispondere alle esigenze della propria clientela in modo efficiente, nonostante la possibile carenza di personale o il verificarsi di situazioni che non consentono di recarsi presso il cliente stesso, ad esempio installare nuovi telefoni, modificarne la configurazione, aggiornare il firmware dei terminali. Tutti compiti che con SRAPS possono essere svolti dai tecnici dei partner anche da casa. SI tratta però, ha commentato l’azienda, di uno strumento utile in generale, e non solo nella situazione contingente, perché consente di ridurre al minimo la necessità e i costi che derivano da eventuali appuntamenti in loco, e che di conseguenza permette di semplificare e velocizzare i tempi di messa in opera e di passaggio in esercizio di nuove installazioni. «Con SRAPS i partner dispongono di un’arma in più per fidelizzare la propria clientela a lungo termine. Se da un lato riuscire a gestire in maniera perfetta le richieste più diverse della clientela in qualunque situazione contribuisce ad incrementarne significativamente il livello di soddisfazione e lealtà, dall’altro la clientela ha la certezza che il proprio fornitore dispone di strumenti ottimali per garantire che i terminali vengano costantemente manutenuti e adattati tempestivamente a nuove esigenze», ha commentato Mark Wiegleb, Responsabile del dipartimento Interop&Integration di Snom Technology GmbH. v Mark Wiegleb, Head of Interop & Integration di Snom Technology

SRAPS, servizio all’utente senza rischi e con meno costi

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Per far fronte a questa esigenza Snom, produttore internazionale di terminali IP per l’uso professionale, ha annunciato la disponibilità del suo servizio SRAPS (acronimo di Secure Redirection and Provisioning Service), uno strumento rivolto ai partner

L’E-COMMERCE SI PREPARA PER LE NUOVE REGOLE EUROPEE

Davide Gallino, Direttore dell’Ufficio Sviluppo Servizi Digitali dell’AGCOM, Illustra i piani relativi alla direttiva eCommerce di Gaetano Di Blasio

L’ idea è di creare un mercato integrato a livello europeo. Un digital single market in cui ci siano poche regole chiare, con una minima responsabilità della piattaforma. La struttura c’è, si stanno operando delle modifiche, per venire incontro a nuove esigenze, che tengono conto di comportamenti non consoni, quali quelli relativi a haters o fake news. Soprattutto. Si deve tener conto di un più ampio concetto di digital shopping, nel quale non si possano applicare meccanismi di geobloking nelle nazioni dell’UE, come sancito nel 2018. Nel 2019, inoltre è stata promulgata la tutela delle piccole e medie imprese sui marketplace, che entrerà in vigore il 12 luglio 2020. Trattandosi di un regolamento, verrà immediatamente applicata a differenza delle direttive che hanno tempi lunghi.

Più precisamente, il Parlamento e in consiglio Europeo hanno varato un regolamento per evitare che i fornitori di tali servizi agiscano in violazione delle norme e dei principi di lealtà e buona fede. Il Regolamento si propone anzitutto di assicurare trasparenza e parità di trattamento all’interno del mercato europeo dei servizi online o, meglio, si applica ai servizi di intermediazione online e ai motori di ricerca online, a prescindere dal luogo di stabilimento o di residenza del fornitore di tali servizi e dal diritto altrimenti applicabile, forniti o proposti per essere forniti, rispettivamente, agli utenti commerciali e agli utenti titolari di siti web aziendali. Parte della strategia del mercato unico digitale è incentrata sulla definizione di un quadro di riferimento adeguato per il commercio elettronico e sulla prevenzione di un’ingiusta discriminazione nei confronti dei consumatori e delle imprese, coprendo non solo i servizi online, ma anche la pubblicità e altre attività, come i servizi di consegna e altri ancora, sempre per una massima trasparenza. Non ultimi i servizi digitali, cloud compreso. La commissione europea, come accennato, sta ancora cesellando la legge, in particolare sul tema della responsabilità della piatta-

forma oline. Secondo alcune intepretazioni, infatti ci sono stati comportamenti che si è ritenuto essere scorretti, pertanto, si vuole intervenire con maggiore chiarezza, per rientrare nel solco della massima trasparenza. L’articolo 14 è quello che i regolatori guardano con maggiore attenzione, afferma Gallino. Esso regola l’hosting. In particolare, se rimaniamo nell’ambito eCommerce, il problema principale è appunto la responsabilità dell’host che nega di vendere, sostenendo di mettere a disposizione soltanto un punto di scambio, come, per esempio è tipico nei casi di bagarinaggio, dove si innescano anche reati fiscali.

La direttiva sul commercio elettronico che si intende varare dovrà dirimere queste situazioni, quasi certamente, secondo Gallino, adottando tre distinzioni fra: servizi online, servizi passivi e servizi attivi. Inoltre si vogliono estende ld protezioni di responsabilità solo ai fornitori di servizi che svolgono un ruolo neutro, cioè meramente tecnico e passivo nei confronti dei contenuti ospitati. In pratica, per tutelare i fornitori di hosting, s’intende andare oltre la semplice definizione di hosting e tener conto della diversità dei servizi online. Per esempio, il provider che ospita contenuti illeciti, viene tutelato se il contenuto risulta criptato e quindi invisibile per l’lhost. v

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