Nuvolari

TAZIO NUVOLARI La vita, le corse, le vittorie del pi첫 grande pilota di tutti i tempi.

Guida al Museo e alle manifestazioni in cui rivive il suo mito

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Ringraziamenti I nostri ringraziamenti vanno

all’Automobile Club Mantova, al Museo Tazio Nuvolari,

a Gianni Cancellieri, giornalista,

scrittore e già curatore del Museo, per la preziosa consulenza storica su biografia e carriera sportiva di Tazio Nuvolari e agli sponsor che hanno permesso la realizzazione di questa edizione.

REPORTER w w w . r e p o r t e r m a n t o v a . i t

Editore: Reporter srl - Via Acerbi, 10/12 - Mantova Tel. 0376 367622 - Fax 0376 310107 e-mail: redazione@reportermantova.it Supplemento a “Reporter Mantova” n. 32 dell’ 11 Settembre 2015 Iscritto al n. 1220 del registro Nazionale della Stampa - Aut. del Tribunale di Reggio Emilia n. 1220 del 21/01/2009 Dir. Responsabile: Gabriele Cantarelli Ideato e curato da: Paolo Salvaterra Testi a cura di: Virginia Novellini Coordinamento editoriale: Nilla Balboni Immagini degli interni e della collezione del Museo Tazio Nuvolari: Gian Maria Pontiroli Progetto grafico e impaginazione: Massimo Galetti Grafiche: Beatrice Fagan Stampa: Litocolor - Guastalla (RE)

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Indice Presentazione ........................................................................................

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Tazio Nuvolari, mito immortale ...........................................................

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Il Museo Tazio Nuvolari ....................................................................... 23 Nuvolari, passione infinita di scrittori e giornalisti ............................... 87 Tazio, idolo pop ....................................................................................... 89 Nuvolari e Ferrari: due leggende, un'amicizia ...................................... 97 Le vittorie in moto (1922-1930) ........................................................... 99 Le vittorie in auto (1921-1950) .......................................................... 101 Il Gran Premio Nuvolari .........................................................................105 Associazione Mantovana Auto e Moto Storiche “Tazio Nuvolari� ....... 111

MUSEO TAZIO NUVOLARI

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edicare una pubblicazione che racconti in sintesi la vita e le imprese di Tazio Nuvolari e presenti il Museo a lui dedicato, senza tralasciare le auto guidate dal grande campione in trent’anni di carriera, è una operazione, oltre che divulgativa, anche e soprattutto culturale.

Attraverso la sua straordinaria carriera, e i cimeli unici al mondo che ne sono testimonianza, i lettori e i visitatori del Museo possono comprendere gli entusiasmi che accompagnarono l’affermazione dei motori nel secolo scorso: una filosofia, quella della velocità, che ha guidato buona parte degli eventi storici del tempo.

Nuvolari rappresenta ancora oggi un formidabile esempio di modernità. A partire dalla fiducia, e acuta intuizione, che il futuro sarebbe stato delle macchine, delle meccanica e della velocità: di tutto questo egli fu grande interprete e massimo protagonista.

Allo stesso tempo, Tazio impersona ancora oggi la figura dell’eroe romantico che combatte contro tutto e tutti, che riesce a superare ogni difficoltà grazie a un coraggio indomito. Una sconfinata passione per il rischio – e per la vita – che solamente il destino crudele riuscirà a piegare, strappandogli entrambi i figli in giovane età.

Rinnovare il ricordo di questo grande personaggio storico italiano, la cui immagine potrebbe sbiadire in un presente in cui le tecnologie dell’informazione creano e distruggono miti ad una velocità un tempo impensabile, è quindi un’operazione di grande sensibilità, che sottolinea la straordinaria ricchezza del Museo e permette di consegnare, non solo agli appassionati di automobilismo storico ma anche alle giovani generazioni, il ritratto di un genio del volante, di un mito del Ventesimo secolo, di un eroe che ha promosso l’immagine dell’Italia in tutto il mondo.

Un plauso quindi a questa iniziativa alla quale volentieri diamo il patrocinio come Automobile Club Mantova, come Museo Tazio Nuvolari e in qualità di eredi della sua memoria storica.

Dr. Giancarlo Pascal Presidente AC Mantova e Museo Tazio Nuvolari

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Tazio Nuvolari, mito immortale

 Tazio Nuvolari è nato a Castel d’Ario il 16 novembre 1892 e si è spento a Mantova l’11 agosto 1953.

Ha iniziato a correre nel 1920, a 28 anni, e ha continuato a farlo, prima in moto poi in auto, fino al 1950: a 58 anni ha disputato la sua ultima gara, vincendola.

Nel corso della sua carriera sportiva ha preso il via in 353 competizioni, 125 in motocicletta e 228 in automobile, arrivando 106 volte primo assoluto e 76 primo di classe, facendo registrare per 101 volte il giro più veloce (59 in auto, 42 in moto).

E’ stato sette volte campione italiano: due in moto, cinque in auto. Ha anche conquistato cinque primati internazionali di velocità: tre sulle due ruote e due in auto. Sul chilometro lanciato, ha raggiunto i 321,428 km/h, quella sul miglio di 323,125.

E’ stato anche coinvolto in numerosi gravi incidenti, riportando ferite e fratture in tutto il corpo. Ha rischiato di morire bruciato vivo nel rogo della sua macchina o schiacciato sotto il suo peso.

Ma nulla ha mai fermato la sua passione per la velocità e il rischio, al punto che le sue imprese hanno fatto di lui una leggenda.

Lo hanno chiamato in mille modi: “Figlio del diavolo”, “Figlio del vento”, “Moschettiere del rischio”, “Mantovano volante”, “Nivola”, “Campionissimo”, “Asso degli assi”, “Maestro”.

Enzo Ferrari lo ha definito “Il più grande di tutti”.

Ferdinand Porsche ha visto in lui “Il più grande pilota del passato, del presente, del futuro”.

Gli sono state dedicate vie, piazze e monumenti – due a Castel d’Ario, uno a Mantova, uno a Roma – oltre ad una infinita serie di libri, copertine di quotidiani e riviste, perfino canzoni divenute celebri come la splendida “Nuvolari” di Lucio Dalla.

A più di sessant’anni dalla sua morte, l’emozione che il suo nome ancora suscita in tutto il mondo è immutata.

Perché Tazio Nuvolari è tra i pochissimi protagonisti della storia dell’automobilismo ad aver vinto la più difficile delle sfide: quella contro il tempo.

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Coltiva il futuro con Confagricoltura Mantova Confagricoltura Mantova è l’organizzazione di rappresentanza e tutela delle imprese attive nel settore primario. Riconosce all'imprenditore agricolo il ruolo di protagonista indiscusso della produzione e persegue lo sviluppo economico, tecnologico e sociale del comparto e delle aziende associate. La Confederazione segue anche le problematiche dei giovani imprenditori agricoli, delle donne imprenditrici in agricoltura e degli agricoltori anziani rappresentati, al suo interno, rispettivamente dall’Anga (l’Associazione dei giovani agricoltori), da Confagricoltura Donna e dal Sindacato nazionale Pensionati.

Confagricoltura Mantova appartiene alla Confagricoltura dal 1947 e, a livello regionale, fa capo a Confagricoltura Lombardia, la Federazione delle unioni provinciali lombarde. In Italia rappresenta la quarta realtà provinciale per numero di soci e la terza in termini di produzione lorda vendibile. Le aziende associate occupano quasi il 50% della superficie agricola utilizzabile nella nostra provincia e contribuiscono per oltre il 50% alla produzione lorda vendibile mantovana.

La presenza dell’organizzazione sul territorio è capillare grazie a un numero significativo di uffici di zona dislocati in tutta la provincia: ad Asola, Bozzolo, Ceresara, Marmirolo, Quistello, Rodigo, Roncoferraro, Sermide e Viadana. I nostri recapiti, invece, sono a Campitello, Casatico, Castel d’Ario, Castellucchio, Castelbelforte, Gazoldo degli Ippoliti, Gazzuolo, Goito, Medole, Moglia, Monzambano, Ostiglia, Pegognaga, Poggio Rusco, Revere, Rivarolo Mantovano, Roverbella, Sabbioneta, San Benedetto, San Giacomo delle Segnate, Sustinente, Suzzara e Volta Mantovana. I servizi offerti sono in grado di rispondere a ogni esigenza: assistenza sindacale e paghe; consulenza legale e sul diritto agrario; assistenza tecnico-economica; Centro autorizzato assistenza agricola; consulenza fiscale e tributaria;

ambiente e rifiuti; Patronato Enapa; servizi di assistenza CAAF. Da tre anni, Confagricoltura Mantova è presieduta da Matteo Lasagna che è anche alla guida di Confagricoltura Lombardia. Il suo operato si è distinto soprattutto per i risultati ottenuti in termini di unità sindacale. L’anno scorso, infatti, è nato Agrinsieme: il coordinamento che riunisce sotto la stessa bandiera Confagricoltura, Cia e Alleanza delle cooperative italiane. Un soggetto che integra storie e patrimoni diversi che non sono stati annullati, ma valorizzati in una strategia comune. Più volte Confagricoltura ha ribadito la necessità di un dialogo fra le varie organizzazioni di categoria per il bene delle imprese e in poco tempo Agrinsieme è diventato un interlocutore affidabile per gli operatori del settore e per il mondo politico.

Sempre nel 2104, Confagricoltura Mantova ha lanciato due petizioni che hanno avuto un buon riscontro di pubblico: una per l’inserimento della nutria fra le specie cacciabili e l’altra per ottenere la possibilità di seminare mais Ogm. Più recentemente, invece, l’organizzazione si è fatta promotrice di una proposta per l’utilizzo produttivo – tramite l’affitto – di quelle aree urbanizzate e non ancora cementificate per il protrarsi della crisi. Infine, Confagricoltura Mantova ha chiuso un accordo con una delle principali compagnie assicurative italiane per garantire ai suoi associati polizze per trattori e macchine agricole a costi decisamente vantaggiosi, provvedimento che arriva dopo l’introduzione di un apposito servizio sul prezzo agevolato del gasolio e la positiva esperienza delle assicurazioni nel segmento della difesa delle colture. È possibile conoscere meglio Confagricoltura Mantova e le sue attività visitando il sito www.confagricoltura.it e la pagina Fb. Oppure presentandosi nella sede centrale in via Fancelli 4, a Mantova, o negli uffici di zona. Vi aspettiamo…

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Il giovane Tazio  Tazio Giorgio Nuvolari nasce a Castel d’Ario, in provincia di Mantova, il 16 novembre 1892. È il quarto figlio di Arturo Nuvolari (1863-1938), proprietario agricolo benestante e ciclista con all’attivo più di un’affermazione, e di sua moglie Elisa Zorzi, di origine trentina (1864-1943).

A suggerirne il nome, ispirato a un antico re sabino e decisamente insolito nel Mantovano, è lo zio paterno Giuseppe: lui è un vero e proprio asso del ciclismo, più volte campione italiano e protagonista sui velodromi d’Europa.

Ed è proprio il desiderio di emulare lo zio, a cui il piccolo Tazio è legatissimo, a ispirare le sue prime imprese. Ragazzo molto vivace e poco amante dello studio, è da subito attratto dalla velocità, sin da quando a sette anni gli viene donata una bicicletta, oggetto ambitissimo per quei tempi.

Il colpo di fulmine con le quattro ruote scatta il 5 settembre 1904, quando Tazio assiste per la prima volta a una corsa automobilistica, il Circuito di Brescia, che si disputa su un tracciato stradale che tocca anche Cremona e Mantova. Tazio vede in azione i grandi piloti dell’epoca - Vincenzo Lancia, Nazzaro, Cagno, Hémery, Duray – e ne rimane affascinato.

Sempre lo zio lo mette per la prima volta in sella ad una motocicletta e gli insegna a guidarla, dando così il via alle incursioni di Tazio, ancora ragazzino, lungo le strade di campagna del paese.

Risale al periodo tra il 1904 e il 1905 un altro episodio che la dice lunga sul talento precoce di Nuvolari. Una notte Tazio avvia di nascosto l’auto del padre, fa un giro nei dintorni e torna incolume e con la vettura intatta. «Avrò avuto tredici anni», racconterà. «A quanto andavo? A non più di trenta...».

La giovinezza di Tazio trascorre così, fino allo scoppio della prima guerra mondiale. Tazio, che ha prestato il servizio di leva fra il 1912 e il 1913, è richiamato alle armi come autiere: guida autoambulanze, camion e vetture che trasportano gli ufficiali. È proprio con uno di loro che un giorno Tazio finisce fuori strada. E il rimprovero che subisce in quell’occasione - «Dammi retta, lascia perdere: l’automobile non fa per te!» diventerà memorabile.

Tra una licenza e l’altra, Tazio trova anche il tempo di sposare, dopo averla «rapita consensualmente», Carolina Perina (1894-1981), una ragazza del paese: è il 10 novembre 1917 e le nozze vengono celebrate con rito civile a Milano. L’anno dopo nasce il loro primogenito, Giorgio.

Tazio in uniforme militare durante il servizio di leva (1913-14).

Giuseppe Nuvolari (1871-1962), campione ciclista, zio e idolo del piccolo Tazio.

Elegantissimo in smoking.

Carolina Perina, in attesa del primo figlio, posa davanti alla Ronchesana, la dimora dei Nuvolari a Castel d’Ario.

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Gli esordi e le prime vittorie in moto  La carriera agonistica di Nuvolari comincia nel 1920, quando ha già ventotto anni: solo allora infatti ottiene la licenza di corridore motociclista e il 20 giugno di quell’anno esordisce al Circuito Internazionale Motociclistico di Cremona.

Un debutto non fortunato: Tazio, iscritto alla gara con il suo secondo nome, Giorgio, è costretto ad abbandonare dopo pochi giri per un guasto alla sua Della Ferrera.

La vittoria invece arriva al suo esordio con l’auto, una Ansaldo Tipo 4 con cui a Verona vince la Coppa Veronese di Regolarità: è il 20 marzo 1921. Quell’anno partecipa ad altre tre gare con le quattro ruote.

Poche corse anche nel 1922, anno in cui si trasferisce con la moglie e il figlio da Castel d’Ario a Mantova. È solo nel 1923 che Tazio ingrana, diventando di fatto un pilota professionista. In moto è la La prima tenuta da motociclista di Tazio: indossa già la sua caratteristica maglia gialla. A tracolla porta una catena di ricambio, come i ciclisti la camera d’aria di riserva.

Una cautela per cui qualcuno lo prende in giro, ma che per lui diventa una sorta di portafortuna.

Tazio in sella alla Freccia Celeste posa con la squadra della Bianchi durante una sosta negli allenamenti.

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20 aprile 1924: Nuvolari spinge la sua Norton dopo una sosta ai box: è al Circuito di Belfiore, a Mantova.

rivelazione dell’anno; in auto non decolla, ma si fa comunque notare, soprattutto grazie alle sue performance con la Chiribiri Tipo Monza.

E’ proprio al volante di questa vettura che, nel 1924, Tazio deve vedersela al Circuito del Savio con un avversario destinato a cambiare la sua vita: Enzo Ferrari.

Sempre nello stesso anno, Nuvolari partecipa a 18 corse in moto e soltanto a 5 in auto. Fra queste ultime spicca tuttavia la vittoria assoluta su Bianchi al Circuito Golfo del Tigullio, la prima della sua carriera.

“Campionissimo” con la Freccia Celeste  Nel 1925, Tazio corre esclusivamente in moto, con un’unica, significativa eccezione. Su invito dell’Alfa Romeo, l’1 settembre partecipa a una sessione di prove a Monza. L’Alfa cerca un pilota con cui sostituire Antonio Ascari, morto un mese prima in un incidente al G.P. di Francia, e gli affida la famosa P2, la grand prix progettata da Vittorio Jano.

Nuvolari non si lascia sfuggire l’occasione per mostrare il suo talento: percorre cinque giri a medie sempre più elevate, battendo in velocità Campari e Marinoni e insidiando il record stabilito da Ascari l’anno prima. Poi, però, finisce fuori pista: la macchina è danneggiata, lui è seriamente ferito.

Ma appena dodici giorni dopo, ancora dolorante e contro il parere dei medici, torna a Monza: imbottito e fasciato di tutto punto, si fa mettere in sella alla fida Bianchi 350 e vince, con grande sorpresa di tutti, il G.P. delle Nazioni.

L’ascesa inarrestabile di Tazio continua anche nel 1926, anno in cui con la Bianchi 350, la leggendaria «Freccia Celeste», Tazio vince praticamente tutto.

Subisce anche altri incidenti, il primo dei quali sul circuito della Solitude, vicino a Stoccarda: la nebbia lo tradisce e Nuvolari finisce fuori strada. Subito le sue condizioni sembrano molto gravi e qualche giornale lo dà addirittura per morto. La diagnosi però si rivela più favorevole e all’indomani dell’incidente Tazio fa ritorno in Italia,

incontrando al confine un dirigente della Bianchi che si era precipitato in Germania.

Episodi come questo, oltre alle sue vittorie, fanno aumentare incredibilmente la sua popolarità: per tutti ormai Nuvolari è il «campionissimo» delle due ruote.

Monza, 1 settembre 1925. Nuvolari accanto all’ingegnere Nicola Romeo, in attesa di provare la “grand prix” Alfa Romeo P2.

Nuvolari, finito in fondo a una scarpata al circuito di Monza, viene soccorso: ha varie lacerazioni e qualche costola incrinata.

Circuito del Lario, 29 giugno 1924.

Tazio in sella alla Bianchi 350, impegnato in una difficile curva.

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Le auto, finalmente!  Tazio è il re delle due ruote, ma nei suoi sogni c’è l’auto. Nel 1927, la vittoria al G.P. Reale di Roma gli dà la determinazione giusta per mettersi in proprio e fondare una sua scuderia: nel marzo 1928 vince il G.P. di Tripoli, la sua prima affermazione internazionale.

Segue un periodo frenetico: alterna l’auto alla moto, e parallelamente commercia in vetture. I risultati però, eccezion fatta per la Bianchi, non sono esaltanti.

La svolta arriva nel 1930. Dopo il brutto incidente di cinque anni prima, Vittorio Jano offre a Nuvolari una macchina ufficiale della casa del Biscione, una 6C 1750 GS, con cui correre alla Mille Miglia. E Tazio non lo delude: stravince la corsa, diventando il primo pilota capace di percorrere i 1600 chilometri del tracciato a oltre 100 km orari di media.

Il racconto del sorpasso a fari spenti ai danni di Varzi – verità o leggenda creata ad arte? - fa il resto: e così, l’Italia intera impazzisce per Nuvolari.

Nello stesso anno Tazio entra a far parte della neonata Scuderia Ferrari, regalandole la prima vittoria alla Trieste-Opicina. Nuvolari guida un’Alfa Romeo P2, la stessa con cui vince anche altre due importanti corse in salita (Cuneo-Colle della Maddalena e Vittorio Veneto-Cansiglio).

Poi, con la 1750 GS, va in Irlanda dove vince il Tourist Trophy.

Gli ultimi quattro successi con le due ruote, tra cui il primo posto assoluto al Circuito del Lario, segnano il suo addio definitivo alle moto.

12 giugno 1927: Nuvolari portato in trionfo dopo la vittoria al Reale GP di Roma.

Da allora, per tre anni, esisteranno soltanto le Alfa Romeo della Scuderia Ferrari - la 6C 1500 SS, la Tipo A bimotore, ma soprattutto la 8C 2300 – con le quali nel 1931 Nuvolari conquista sette vittorie assolute, tra cui la Targa Florio, il G.P. d’Italia, la Coppa Ciano.

Mille Miglia 1930: Nuvolari al volante e, accanto, il suo coéquipier Giovan Battista Guidotti.

Tazio sorride al volante della sua Bugatti 35C prima della partenza del Gran Premio di Roma.

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1932, l’anno della consacrazione

 Per Tazio il 1932 è un anno trionfale. Con le Alfa Romeo della Scuderia Ferrari - la 8C 2300 spider corsa, la 8C 2300 Monza, la Tipo B monoposto detta P3 – conquista ben 7 vittorie assolute (nonché 5 di classe): G.P. di Monaco, Targa Florio, G.P. d’Italia, G.P. di Francia, Circuito di Avellino, Coppa Ciano, Coppa Acerbo.

Inoltre si diploma campione italiano assoluto ed è primo nel Campionato Automobilistico Internazionale, basato sui G.P. d’Italia, Francia e Germania.

Nuvolari ormai è una gloria nazionale: il 28 aprile, dopo il trionfo a Montecarlo, viene invitato al Vittoriale da Gabriele D’Annunzio, che gli regala la tartarughina d’oro destinata a diventare simbolo di Tazio.

Dopo la vittoria alla Coppa Acerbo, anche Mussolini lo vuole conoscere e lo riceve a Villa Torlonia.

Strepitoso è anche il 1933, che vede Nuvolari aggiudicarsi ben undici vittorie nelle competizioni più importanti, come il G.P. di Tunisi, la Mille Miglia, il Circuito di Alessandria, l’Eifelrennen, il G.P. di Nîmes e la 24 Ore di Le Mans, vinta in coppia con Raymond Sommer.

Sono gli anni in cui si consolida la sua fama, quelli in cui l’Italia si appassiona ai duelli tra lui e lo storico rivale Achille Varzi.

Proprio allora, però, Tazio prende una decisione clamorosa: rompe con Enzo Ferrari per correre in proprio. Vuole poter contare su auto migliori

delle Alfa Romeo di cui dispone la Scuderia del Cavallino, e anche guadagnare di più.

Passa dunque alle ‘giovani’ Maserati, con cui vince il G.P. del Belgio, la Coppa Ciano e il G.P. di Nizza.

Su una piccola MG Magnette K3 vince ancora una volta il Tourist Trophy. Poi, a San Sebastiano, in Spagna,un brutto incidente chiude la stagione.

1932, GP di Monaco: Una spettacolare immagine di Nuvolari alla guida dell’Alfa Romeo 8C 2300.

18 giugno 1933: fiori, sorrisi e applausi per Nuvolari e Sommer dopo la vittoria alla 24 Ore di Le Mans.

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L’incidente di Alessandria e poi il trionfo in Germania

Alessandria, aprile 1934: la Maserati di Nuvolari ha finito la sua corsa contro un albero.

Tazio soccorso dall’autoambulanza, esorcizza a posteriori l’incidente con la consueta ironia.

Nemmeno in convalescenza Nuvolari perde il buonumore.

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 Il 1934 è segnato da uno dei più gravi incidenti occorsi a Nuvolari: il 22 aprile, ad Alessandria, complice la pioggia, dopo un’energica frenata finisce fuori strada. Ha una gamba fratturata e altre lesioni; nella stessa gara, un pilota perde la vita.

Come sempre, torna a correre in brevissimo tempo: dopo poco più di un mese partecipa alla Corsa dell’Avus con la gamba sinistra ancora fuori uso. La stagione, salvo alcune vittorie verso il termine, ne risente.

Nuvolari intanto medita il passaggio all’Auto Union, la casa tedesca che, assieme alla Mercedes, esercita ormai un dominio tecnico assoluto.

L’accordo però non va in porto e a Tazio viene preferito Varzi.

Nel frattempo Nivola si è riconciliato con Enzo Ferrari e nel 1935 torna nella sua Scuderia: con l’Alfa Romeo Tipo B detta P3 vince subito a Pau, Bergamo, Biella e Torino.

Ma la vittoria più straordinaria la ottiene al G.P. di Germania, dove al volante della P3 riesce a battere i piloti di Auto Union e Mercedes, alla guida di vetture ben più potenti e competitive.

Una ‘splendida beffa’, quella messa a segno da Tazio ai danni dei padroni di casa: una delle più memorabili della sua carriera.

I record di velocità e la vittoria in America  Nel 1935 arrivano altre tre vittorie - Coppa Ciano, G.P. di Nizza, Circuito di Modena – e due primati internazionali di velocità, sul chilometro e sul miglio con partenza lanciata. Nuvolari li stabilisce il 15 giugno sull’autostrada FirenzeMare, al volante dell’Alfa Romeo Bimotore, facendo registrare rispettivamente 321,428 e 323,125 km/h, con una punta di 336,252.

Il 1936 è segnato da un altro brutto incidente, questa volta nelle prove del G.P. di Tripoli, a maggio, da cui come sempre Nuvolari si riprende con sorprendente velocità: seppur ammaccato e

Tazio al volante dell’Alfa Romeo Bimotore stabilisce i nuovi record di velocità.

L’arrivo a New York della squadra della Scuderia Ferrari.

dolorante, partecipa alla gara e si piazza ottavo. Il 7 giugno vince a Barcellona, al G.P. del Penya Rin, e poi a Budapest e a Milano, dove batte Achille Varzi con la Auto Union.

Altre due vittorie (Coppa Ciano e Circuito di Modena) precedono la trasferta negli Stati Uniti, dove il 12 ottobre Tazio trionfa alla Coppa Vanderbilt, a New York: l’ennesima consacrazione internazionale.

Tazio riceve la gigantesca coppa dal fondatore della gara, il miliardario George Vanderbilt.

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Il lutto per il figlio e il passaggio all’Auto Union  Con il 1937 si apre una stagione assai difficile per Nuvolari. Il 27 giugno il suo primogenito Giorgio muore a soli 19 anni, a causa di una miocardite.

Tazio riceve la terribile notizia a bordo del transatlantico su cui sta raggiungendo gli Stati Uniti per tornare a disputare la Coppa Vanderbilt: lo stato d'animo non potrebbe essere più diverso dal trionfo dell'edizione precedente. La sua Alfa subisce un principio di incendio ed è costretto al ritiro; poi, con la macchina di Nino Farina, si piazza al quinto posto, surclassato dai piloti tedeschi e dalle loro formidabili vetture, che lo penalizzano anche nel resto della stagione.

Altro duro colpo è il brutto incidente che subisce nell'aprile del 1938 a Pau, durante le prove del Gran Premio: la sua Alfa prende fuoco e lui si salva gettandosi dall'abitacolo. Le ferite sono serie ma ancor più grave è l'impatto psicologico su Nuvolari, che annuncia il ritiro.

In realtà, Tazio è stanco di correre con l'Alfa Romeo: l'occasione gli arriva dall'Auto Union, che cerca un pilota per sostituire Bernd Rosemeyer, rimasto ucciso durante un tentativo di primato sull’autostrada Francoforte-Darmstadt.

Con la casa dei quattro anelli, Tazio torna a trionfare: prima al G.P. d’Italia a Monza, poi a Donington, in Inghilterra.

Questa stagione felice però dura poco: dopo la vittoria del G.P. di Iugoslavia, a Belgrado, il 3 settembre 1939, il mondo delle corse si ferma per la guerra.

Tazio Nuvolari con il figlio Giorgio.

Donington, 22 ottobre: Nuvolari vince nonostante l’incidente con il cervo accaduto durante le prove.

A sinistra, Tazio posa accanto alla testa del povero animale, che verrà imbalsamata.

Monza, 11 settembre 1938: i festeggiamenti dopo la vittoria del Gran Premio d’Italia.

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Le ultime corse  Dopo la guerra, Nuvolari torna a correre. E’ stanco e invecchiato, ma soprattutto provato per la morte anche del secondo figlio, Alberto.

Nonostante i risultati non siano più quelli di un tempo, è sempre lui a essere protagonista: alla Mille Miglia del ‘47, a 55 anni, sfiora la vittoria, così come l’anno dopo, quando solo una serie di guasti ne interrompono la corsa.

A chiudere definitivamente la carriera è l’ultima vittoria alla Palermo-Monte Pellegrino su una Cisitalia Abarth, nel 1950: tre anni dopo, l’11 agosto 1953, Tazio si spegne a Mantova.

Finisce così l’avventura di quello che Ferdinand Porsche aveva definito «il più grande pilota del passato, del presente e dell’avvenire».

Alberto Nuvolari, morto l’11 aprile 1946, a soli 18 anni.

Tazio Nuvolari sul circuito del Te, a Mantova, partecipa alla Coppa Giorgio e Alberto Nuvolari, istituita in memoria dei due figli del campione.

22 giugno 1947: solo un nubifragio impedisce a Nuvolari di trionfare alla Mille Miglia.

1-2 maggio 1948: all’altezza di Roma Tazio, allora favorito per la vittoria della Mille Miglia, risponde al microfono di un giornalista della Rai.

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Il Museo Tazio Nuvolari

Dettagli dell’ex chiesa del Carmelino: a lungo adibito ad archivio, l’edificio è stato restituito al pubblico grazie ai lavori di ristrutturazione commissionati da Automobile Club Mantova e Associazione Amici del Museo di Tazio Nuvolari ed è concesso in comodato dall’Amministrazione Comunale di Mantova.

Gli interni del Museo.

Prima della sede di via Giulio Romano, il Museo Tazio Nuvolari fu per molti anni, dal 1985 al 2008, collocato in un’ala del trecentesco Palazzo del Podestà di piazza Broletto, per poi essere ospitato temporaneamente nelle Sale del Capitano di Palazzo Ducale.

 Il Museo Tazio Nuvolari si trova a Mantova, in via Giulio Romano, nell’ex chiesa del Carmelino, a pochi passi dal Percorso del Principe che nel cuore della città Unesco collega idealmente Palazzo Ducale a Palazzo Te. Dal 16 novembre 2012, data del 120esimo anniversario della nascita del grande pilota, questo elegante edificio ospita la formidabile collezione di coppe, trofei, cimeli, documenti, fotografie e oggetti appartenuti a Tazio Nuvolari e da lui stesso lasciati in eredità, con questo preciso scopo, all’Automobile Club Mantova di cui fu a lungo presidente.

Accreditato da Regione Lombardia e inserito nel Sistema dei Musei e dei Beni Culturali della Provincia di Mantova, il Museo è frequentato ogni anno da migliaia di visitatori, provenienti da tutto il mondo: in particolare Germania, Inghilterra, Stati Uniti e Giappone sono i Paesi in cui il mito di Tazio è più vivo che mai.

E il Museo è anche insostituibile punto di

riferimento per tutti gli appassionati e gli studiosi di automobilismo storico, che qui trovano un patrimonio unico al mondo.

Completano il racconto della straordinaria e irripetibile carriera di Tazio Nuvolari preziosi filmati d’epoca e rari esemplari di auto storiche, esposte a rotazione e scelte tra vetture di grande pregio, spesso guidate dal campione o a lui appartenute.

Questa Fiat 1400 è l’ultima auto intestata a Tazio Nuvolari.

La vettura venne presentata al Salone dell’auto di Ginevra nel 1950 e subito Nivola ne volle un esemplare per sé.

Dopo essere passata nelle mani di diversi collezionisti, nel 2013 è stata acquistata da AMAMS, Associazione mantovana auto e moto storiche, che periodicamente la concede in esposizione al Museo.

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Tazio motociclista

Tazio equilibrista sulla moto: 1915 circa.

Tutto ebbe inizio così.

Sugli stradoni deserti nei dintorni di Castel d’Ario il giovane Nuvolari si esibisce per il fotografo mentre si addestra a compiere funamboliche acrobazie. Un bulletto di paese? In realtà la guida della moto per lui non ha più segreti.

 Il percorso museale si apre con gli esordi di Nuvolari, che iniziò la carriera non proprio giovanissimo e in sella alle due ruote: una stagione durata una decina d’anni, dal 1920 al 1930, costellata di successi, al punto che Tazio viene già incoronato “il Campionissimo” dalla stampa sportiva.

In moto Nuvolari ottiene 77 vittorie (40 assolute, 37 di classe di cilindrata), un titolo di Campione d’Europa (1924), due titoli di Campione d’Italia (1924 e 1926), tre primati internazionali di velocità. In 8 occasioni, in sella alla monocilindrica con cui conquistò i suoi maggiori successi, la Bianchi 350, riesce a battere anche tutti gli avversari alla guida di moto di 500 centimetri cubi.

In quegli stessi anni alterna le moto alle auto: l’affermazione con queste ultime richiederà a Nuvolari molto tempo e tenacia. Già nel 1927 però Tazio ha le idee chiare e qualcuno comincia a scorgere in lui un astro nascente dell’automobilismo.

Questa è forse la più spettacolare foto di Nuvolari su due ruote: la moto piegata a sinistra e il corpo teso a destra per bilanciarne la deriva. Le inclinazioni delle moto di oggi (ginocchio e gomito del pilota a terra) si devono alla capacità degli enormi pneumatici di contrastare la forza centrifuga In questa licenza esposta al museo, un giovanissimo Tazio veste la maglia della Norton, casa con cui corse dal 1923 al 1924 ottenendo numerose vittorie.

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La maglia tricolore indossata da Nuvolari per il titolo di Campione d’Italia 1924 della classe 500 su Norton. Accanto, il numero di gara 67, che veniva applicato alla moto e, nel formato piccolo, usato come contrassegno identificativo del meccanico.

La piccola coppa che apre la collezione dei trofei del Museo venne assegnata a Nuvolari, malgrado il suo ritiro, nel Gran Premio de Motocicletas a Sitges, in Spagna, nel 1923. Alla trasferta spagnola è legato un divertente episodio.

Durante le prove sull’autodromo di Sitges-Terramar, Nuvolari scommise 50 lire che avrebbe baciato una sua fan, che aveva coraggiosamente accettato di sedergli accanto per un giro, mentre percorrevano assieme la curva sopraelevata del circuito, ad almeno150 km/h.

Detto, fatto. A fine corsa la ragazza, scesa dall’auto stravolta, mollò a Tazio un sonoro schiaffone. Quindi svenne.

Nella stessa teca ci sono anche il vaso d’argento ottenuto per il 3° posto di classe nel GP di Svizzera del 1927 e la coppa vinta nella classe 350 cc al Circuito del Tigullio del 1928.

Complementi d’abbigliamento motociclistico di Nuvolari: stivali, cintura, guanti, occhiali, accanto ad un modellino della leggendaria Bianchi 350 “Freccia celeste” con la quale Tazio vince tutto ciò che c’è da vincere.

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II trofeo assegnatogli per la vittoria nell’ultima delle sue affermazioni sull’amato circuito del Lario nel 1930.

Il 6 luglio 1930 Nuvolari, in sella alla sua fedele Bianchi 350, corre il Circuito del Lario dove ha già vinto cinque volte. Vuole ripetersi ma questa volta deve vedersela con Pietro Ghersi, su Velocette. La lotta tra i due è entusiasmante ed è giocata tutta sul filo dei secondi. Alla fine sembra che Ghersi sia riuscito ad avere la meglio. Ma prima di proclamarlo vincitore la giuria deve aspettare che anche Tazio tagli il traguardo (erano partiti a distanza di due minuti uno dall’altro). In anticipo sulle previsioni si sente improvvisamente il rombo della moto di Nuvolari che sopraggiunge a grande velocità.

La gente urla. La sua è una volata incredibile ma acciuffa vittoria e coppa con un solo secondo di vantaggio sul rivale.

Il casco di colore azzurro con stemma della Bianchi che Nuvolari indossava soltanto nelle corse in moto, mentre in auto usava cuffie di cuoio o di tela.

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Le prime vittorie in auto e l’incontro con Enzo Ferrari  Nel 1924 cominciano ad arrivare le affermazioni con le quattro ruote. Ed è proprio in quell’anno che Tazio incrocia il suo destino con quello di un altro mito della storia dell’automobilismo: Enzo Ferrari.

Entrambi partecipano al II Circuito del Savio, nei pressi di Ravenna: il giovane pilota modenese corre per l’Alfa Romeo, Nuvolari con una Chiribiri Tipo Monza. La vettura di Tazio è molto meno potente di quella di Ferrari - 1486 cc di cilindrata contro i 2994 della RL Sport di Ferrari -, eppure riesce lo stesso a dargli del filo da torcere.

«Il mio primo incontro con Nuvolari», scriverà nelle sue memorie Ferrari, «risale al 1924. Fu davanti alla Basilica di Sant’Apollinare in Classe, sulla strada ravennate, dove avevano sistemato i box

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per il secondo Circuito del Savio. Alla partenza, ricordo, non avevo dato troppo credito a quel magrolino, ma durante la corsa mi avvidi che era l’unico concorrente in grado di minacciare la mia marcia. Io ero sull’Alfa 3 litri, lui su una Chiribiri. E in quest’ordine tagliammo il traguardo».

25 maggio 1924: è il primo incontro fra Nuvolari e Ferrari.

Il 12 giugno 1927 il motociclista Nuvolari si presenta al via del Gran Premio Reale di Roma alla guida di una Bugatti Tipo 35 che ha acquistato con i propri soldi. Nessuno scommette su di lui. Invece, a sorpresa, batte tutti e conquista il grande trofeo messo in palio: un’imponente lupa romana, simbolo della capitale.

Il giornalista Corrado Filippini, su L’auto Italiana, osserva: “Da questa gara resta confermato che Nuvolari, tanto in automobile, quanto in motocicletta, eccelle: ciò equivale a dire audacia ed abilità a tutta prova e in tutti i circuiti”.

La coppa conquistata da Nuvolari al Circuito del Savio del 1924, accanto ad uno dei giubbotti di cuoio che utilizzava alla guida per proteggersi dal freddo.

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Il celebre sorpasso a fari spenti a spese di Varzi

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Tazio raggiante all’arrivo della Mille Miglia del 1930 assieme al copilota Giovan Battista Guidotti.

 La corsa che impone Nuvolari come pilota automobilistico di primo rango è la IV Mille Miglia del 1930, da lui vinta con l’Alfa Romeo 6C 1750 a oltre 100 km di media oraria.

Il Museo conserva la coppa di questa gara, entrata nella leggenda grazie all’inseguimento e sorpasso messo in atto da Tazio contro il compagno di squa-

dra Achille Varzi, che sarebbe avvenuto – anche se in molti ne hanno messo in dubbio la veridicità – a fari spenti. Lo stratagemma (benché ripetutamente e autorevolmente smentito) divenne una delle strutture portanti del mito di Nuvolari e tuttora gli sopravvive.

La targa del Tourist Trophy del 1930.

L’imponente coppa della Mille Miglia del 1930.

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La Targa Florio e D’annunzio

MUSEO TAZIO NUVOLARI Il trofeo della Targa Florio del 1932.

 Nel 1931 Nuvolari vince la Targa Florio, corsa tanto antica quanto difficile che si disputa in Sicilia.

Il 28 aprile 1932 Nuvolari viene ricevuto al Vittoriale, vicino a Gardone, da Gabriele D’Annunzio, che gli dona una piccola tartaruga d’oro, facendogli promettere che avrebbe

vinto anche la Targa Florio di quell’anno. Il poeta accompagna il dono con una dedica emblematica: “All’uomo più veloce, l’animale più lento”, assieme ad una sua foto con dedica.

Da allora, Tazio fa della tartaruga il proprio simbolo e talismano, indossandola appuntata alla maglia gialla, sua originalissima “divisa”.

Una foto immortala la storica visita di Tazio al Vittoriale.

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La tenera lettera scritta dal figlio primogenito Giorgio alla vigilia della targa Florio del 1931, in cui chiede al papĂ di battere tutti gli avversari.

La foto autografata dal Vate e una riproduzione della tartaruga.

Il telegramma con cui D’Annunzio, con il suo inconfondibile stile, si complimenta per la vittoria alla Targa Florio del 1932.

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Nel 1933 Tazio si mette in proprio  Dopo i trionfi del 1932 (oltre alla Targa Florio, anche i Gran Premi di Monaco, Italia, Francia, il Circuito di Avellino, la Coppa Ciano, la Coppa Acerbo e il titolo di campione italiano assoluto), anche il 1933 con le sue undici vittorie è un anno da incorniciare per Nuvolari.

Dopo una serie di magnifiche affermazioni (G.P. di Tunisi, Mille Miglia, Circuito di Alessandria, Eifelrennen, G.P. di Nîmes e 24 Ore di Le Mans in coppia con Raymond Sommer), Nuvolari decide clamorosamente di rompere con Enzo Ferrari, mettendo in piedi una propria scuderia. Con la Maserati vince il G.P. del Belgio, la Coppa Ciano e il G.P. di Nizza.

Ultima vittoria della stagione è quella al Tourist Trophy alla guida di una piccola MG Tipo K.3 Magnette di 1100cc. Nonostante gli venga assegnato il numero 17 (in Italia ritenuto portatore di sfortuna) vince. Anzi trionfa, riuscendo anche a compiere anche il giro più veloce alla media di 134 km/h. Il pubblico lo acclama e lo chiama “Maestro”! Poi un incidente a San Sebastián, in Spagna, chiude temporaneamente i giochi.

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8-9 aprile 1933: Nuvolari e il suo fedele meccanico Decimo Compagnoni sull’Alfa Romeo 2300 verso un nuovo successo alla Mille Miglia.

Coppa e targa del Tourist Trophy del 1933, accanto alle Coppe del Gran Premio Penya Rhin (1933) e del Circuito di Bergamo (1935).

Alcuni dei trofei del 1933: la Coppa Gran Premio del Belgio, la Coppa Ciano, il trofeo e la Coppa del Gran Premio di Nizza.

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La vittoria impossibile in Germania e la Coppa Vanderbilt

 Tra i tanti successi internazionali ottenuti da Nuvolari, il più clamoroso è quello conquistato il 28 luglio 1935 sulla pista del Nürburgring, dove si corre l’VIII Gran Premio di Germania.

E’ al volante della sua vecchia Alfa Tipo B P3, obsoleta e sulla carta nettamente inferiore alle nove vetture dei due formidabili squadroni di casa: la Mercedes-Benz schiera cinque W25 e la Auto Union quattro Tipo B. Eppure Tazio mette tutti ko, firmando dopo una spettacolare rimonta quella che è ritenuta una «vittoria impossibile».

Una beffa per i tedeschi, convinti di vincere e invece costretti a issare la bandiera italiana, riponendo frettolosamente quella di casa.

NÜrburgring, 28 luglio 1935.

Perfino la corona di alloro è stata pensata su misura per gli atletici piloti tedeschi: Tazio, dal fisico minuto (un metro e 65 di altezza), sembra perdercisi dentro.

E immediatamente ricorda Davide, vittorioso sul gigante Golia.

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Il trofeo del Gran Premio di Germania del 1935.

 L’anno seguente arriva la consacrazione di Nuvolari in America con la vittoria della Coppa Vanderbilt, uno dei più importanti trofei conquistati dal “Mantovano volante”.

Alla partenza, sull’autodromo americano di Roosevelt Field (Garden City, New York), vengono schierate dalla Scuderia Ferrari tre Alfa Romeo Tipo 12C-36 affidate ai piloti Brivio, Farina e Nuvolari. E’ il 12 ottobre 1936. La gara si annuncia combattutissima. A Nuvolari viene chiesto di perdere: la mafia ha scommesso contro di lui.

Ma Tazio non si spaventa, corre alla sua maniera e vince.

All’arrivo gli viene consegnata un’enorme coppa d’argento disegnata da Cartier: talmente grande che lui ci si può sedere dentro.

Ma in Italia riporterà solo una copia esatta ma più piccola del grande trofeo. Per avere quella grande avrebbe dovuto vincere due edizioni. Non accadrà: nel 1937 arriverà quinto, dopo avere ricevuto durante la traversata dell’Atlantico la notizia della morte del figlio Giorgio.

La Coppa Vanderbilt vinta da Nuvolari nel 1936, accanto alla prima pagina del Daily Mirror che annuncia la sua vittoria; la cintura premio per il miglior tempo in prova (indossata da Tazio nella foto a sinistra) e una coppa ricordo del viaggio sul transatlantico Rex.

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Nuvolari batte tutti

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Budapest, 21 giugno 1936: Tazio trionfa al Gran Premio di Ungheria su Alfa Romeo 12 C36.

 L’ultraquarantenne Tazio, campione indiscusso di caratura internazionale, comincia a doversela vedere con agguerriti piloti più giovani.

Al Gran Premio di Modena del 1935, al termine di un appassionante inseguimento, vince su Nino Farina.

Nel 1936, al VII Gran Premio Penya Rhin, a Barcellona, ha la meglio con la sua Alfa Romeo sul tedesco Caracciola e la sua Mercedes: nell’ultima parte della gara resiste caparbiamente all’inseguimento del formidabile avversario e va

a vincere malgrado le gomme consumate (che rifiuta di fermarsi a cambiare) e il carburante quasi esaurito. “Quando c’è Nuvolari alla guida, nessuno può stupirsi se compie grandi imprese”, scrivono i giornali spagnoli che già più di dieci anni prima lo avevano definito “el conductor de la emoción”.

E’ il 7 giugno del 1936, un mese formidabile per Tazio: il 21 sconfigge di nuovo Mercedes e Auto Union al Gp di Ungheria; il 28 è primo nel Circuito di Milano, davanti a Varzi.

Nella foto a sinistra, la coppa del Gran Premio di Nizza e quella del circuito di Modena, entrambe del 1935; è invece datata 1936 la coppa del Gran Premio Penya Rhin.

Accanto: la Coppa Gran Premio d’Italia del 1936.

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Nuvolari e Auto Union

 Molti i cimeli legati a uno degli snodi più delicati della carriera di Nuvolari: il terribile incidente di Pau, in Francia, dove la sua Alfa Romeo prende fuoco; l’annunciato ritiro dalle corse e, finalmente, il passaggio all’Auto Union.

Con la casa tedesca dei quattro anelli Tazio debutta nel luglio 1938 al Gran Premio di Germania arrivando quarto, mentre a settembre trionfa al Gran Premio d’Italia.

A ottobre va in Inghilterra per il Gran Premio di Donington, dove durante le prove gli accade uno spettacolare incidente: un cervo gli attraversa la pista mentre corre a tutta velocità.

La testa del cervo gli sarà regalata e Tazio ne farà un trofeo, appendendola imbalsamata sulla porta d’ingresso del suo studio.

Nonostante questo episodio, Nuvolari si aggiudica la vittoria con una straordinaria rimonta sulle Mercedes che manda in visibilio gli spettatori inglesi.

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I tre trofei conquistati al Gran Premio di Donington sempre nel 1938.

La testa del cervo che Nuvolari investì a Donington.

Più a sinistra la copertina della Tribuna illustrata che rievoca l’incidente.

Il serbatoio di una Auto Union 16 cilindri Tipo C, monoposto guidata occasionalmente da Tazio.

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La riproduzione 1:2 dell’Auto Union Tipo C, al volante della quale Nuvolari disputò il GP di Svizzera 1937, con il permesso dell’Alfa Romeo, un anno prima di firmare per la casa tedesca.

Monza, 11 settembre 1938: Nuvolari su Auto Union Tipo D domina il G.P. d’Italia.

Questa immagine, particolarmente apprezzata da Tazio, spiccava su una parete dell’ingresso della sua villa.

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L’ultima gara prima della guerra

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 Il Gran Premio di Belgrado che si corre il 3 settembre 1939 è l’ultima gara di Nuvolari prima dello stop imposto dalla guerra.

Nuvolari sulla sua Auto Union deve lottare con la Mercedes di von Brauchitsch e l’Auto Union del compagno di squadra Müller. Poi li supera e vince. Ha quasi 47 anni e in molti ritengono che la sua carriera si sarebbe conclusa qui, come accadde per l’Auto Union, giunta alla sua ultima corsa. Ma Nuvolari, ancora una volta, sorprenderà tutti.

3 settembre 1939: la Seconda Guerra Mondiale è già scoppiata quando i protagonisti dei Grands Prix si affrontano per l’ultima volta a Belgrado.

Sarà la fine di un’era indimenticabile, e a siglarla sarà proprio Tazio Nuvolari.

Il trofeo vinto da Nuvolari all’Eifelrennen del 1939; il candelabro d’argento conquistato al Gran Premio di Svizzera nello stesso anno e il trofeo della vittoria al Gran Premio di Belgrado, sempre nel ’39.

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La leggendaria maglia gialla, corredata da pantaloni azzurri, cintura e guanti.

Sotto, la tuta che reca l’emblema della Auto Union, risalente al periodo in cui Nuvolari corse per la casa tedesca.

La leggendaria maglia gialla

 In barba ad ogni scaramanzia, Nuvolari sceglie il giallo come il suo colore. Con lui diventa il colore della velocità, del rischio, del brivido.

Gialla è la sua inconfondibile maglia, una specie di divisa sportiva che non abbandona mai e sulla quale porta le sue iniziali in blu, “TN”.

Al collo appunta invece la tartarughina, dono di Gabriele D’Annunzio divenuta il suo amuleto, fissata in alcune occasioni a un nastrino tricolore.

I pantaloni, di pelle quando corre in moto, diventano di stoffa azzurra, quando passa all’auto.

Nuvolari usava la tuta solo durante le prove.

Tazio nella sua uniforme da corsa sulla pista di Monza al Gran Premio d’Italia del 1931.

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Quando arrivava il giorno della gara, preparava il suo abbigliamento con una cura quasi rituale che faceva pensare a quella della vestizione di un torero, senza mai dimenticare i suoi portafortuna a cui aggiungeva anche un “Sacrocuore” in stoffa.

Questo veniva spesso inserito sotto la cuffietta in pelle scelta tra le molte che facevano parte del suo guardaroba sportivo, assieme a una vasta collezione di occhiali di ogni foggia.

Al Museo sono conservati alcuni dei caschetti in cuoio utilizzati da Nuvolari, gli occhiali da corsa e una visiera parapioggia.

Sopra, il suo gilet in pelle.

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Tazio privato

Il Museo custodisce numerosi documenti e oggetti appartenuti a Tazio Nuvolari, come le onorificenze, le licenze di guida, il libretto di volo del suo aereo personale (sulla cui fusoliera aveva fatto dipingere la tartaruga), le lettere alla moglie.

Ci sono anche le cose che usava ogni giorno nel suo studio privato della villa di viale Rimembranze a Mantova, la sua ultima casa.

Come testimoniano alcuni scatti, era proprio in quella stanza che Nuvolari amava circondarsi dei ricordi della sua straordinaria carriera sportiva: dalle immagini delle vittorie piÚ belle, raccolte nelle cornici oggi appese al Museo, alle decine di coppe e medaglie conquistate in quasi trent’anni di gare sulle strade e le piste di tre continenti.

Alcune delle numerose onorificenze ricevute da Nuvolari.

Tazio nel suo studio circondato dai trofei e dalle immagini delle vittorie piĂš importanti.

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Alcuni documenti personali di Tazio. Nella foto, la famiglia Nuvolari in vacanza: Tazio intento nella lettura della Gazzetta dello Sport con accanto la moglie Carolina, mentre a sinistra sbuca il piccolo Alberto.

Il cablogramma che annunciò a Nuvolari la morte del figlio Giorgio, ricevuto durante la traversata dell’Atlantico per raggiungere gli Stati Uniti, dove Tazio doveva correre alla Coppa Vanderbilt del 1937; la lettera scritta da Nuvolari alla moglie una volta arrivato a New York; un ricordo dei due figli morti in giovane età per malattia: Giorgio (1918-1937) e Alberto (1928-1946).

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Alcuni documenti di Tazio esposti al Museo tra cui spicca il libretto di volo.

Nella foto sotto, Tazio posa accanto al suo aereo personale: sulla fusoliera è riconoscibile l’emblema della tartaruga.

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Dallo studio di Tazio Nuvolari: la macchina da scrivere portatile Olivetti; una scultura raffigurante due leoni; un brucia incenso; il portafoglio personalizzato; un orologio Eberhard; un posacenere MG; una borsetta porta attrezzi meccanici; la macchina fotografica Kodak Retina.

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Tazio trionfa anche sulle copertine

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Al museo sono esposte le riproduzioni di alcune delle moltissime prime pagine di quotidiani e copertine di riviste con Tazio in primo piano.

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Tazio Fotografo

 Nuvolari era un ottimo fotografo: questa passione, coltivata negli anni, rivela un talento sorprendente.

Nel 2009 “Quando scatta Nuvolari”, la mostra allestita a Palazzo Te con 300 scatti inediti di Tazio, ha registrato più di 36mila visitatori.

A curarne l’allestimento è stato Gianni Cancellieri,

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che si è avvalso della collaborazione di Adolfo Orsi. Cancellieri, giornalista e storico dell’automobilismo, ha ordinato il Museo e ne è stato per due anni curatore. Tra le foto esposte, alcune, scattate da Tazio, furono molto ammirate nella mostra di Palazzo Te.

Tazio impegnato in uno scatto.

Un primo piano dell’obiettivo di una delle macchine fotografiche di Nuvolari.

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Nel patrimonio di 2.575 negativi lasciati da Nuvolari all’Automobile Club di Mantova e custoditi nell’Archivio di Stato, un numero ingente di scatti ritrae la moglie Carolina, qui inquadrata in un’istantanea di grande originalità.

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Alberto Nuvolari, il secondo dei due figli di Tazio e destinato a morire in giovane età come il fratello Giorgio, posa in caschetto coloniale sul predellino dell’ammiraglia Horch, la superba 853 cabriolet, al Bosco Virgiliano, nei pressi di Mantova.

Mantova, un giorno d’estate durante la II guerra mondiale.

In questo scatto dall’intensità degna di un grande reporter, Tazio immortala alcuni ragazzi che lui stesso ha invitato a raccogliere le mele da un albero del giardino della splendida Villa Rossini, acquistata ma mai abitata dal campione.

All’autodromo di Monza, durante le prove private dell’Alfa Romeo, l’obiettivo di Tazio sorprende il direttore tecnico Vittorio Jano mentre si sposta con una bicicletta (da donna) e accenna un sorriso all’obiettivo.

28 maggio 1937.

Nuvolari è a Berlino ma non partecipa alla Corsa dell’Avus. Questo scatto è dedicato al pilota Bernd Rosemeyer, suo amico, ripreso accanto all’Auto Union Tipo C dotata di speciale carrozzeria aerodinamica.

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Le ultime corse, le ultime vittorie

 Dopo la lunga parentesi della guerra, Nuvolari torna in pista nel 1946: ha quasi 54 anni, soffre per una malattia ai polmoni ed è provato per la morte anche del suo secondo figlio. Eppure riprende a correre, e a sorpresa vince: il 14 luglio ad Albi, in Francia, conquista il suo ultimo Gran Premio.

Il 3 settembre tenta invano l’impresa anche

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al Circuito del Valentino di Torino, dove non si arrende nemmeno quando gli si sfila il volante dal piantone della sua Cisitalia D46.

Con questa piccola monoposto, il 6 ottobre, corre anche al Circuito di Mantova nella Coppa Giorgio e Alberto Nuvolari istituita in ricordo dei figli perduti, che lo vede arrivare secondo.

Il manifesto della Coppa Giorgio e Alberto Nuvolari del 1946.

Nel 1948 Tazio torna a correre sul circuito di casa ma purtroppo è molto sofferente ai polmoni, al punto che corre con una benda sulla bocca per proteggersi dai gas di scarico: sarà costretto a ritirarsi per malore.

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Torino, 3 settembre 1946, Coppa Brezzi.

Al secondo giro Nuvolari è in testa ma passa davanti al box agitando il volante della Cisitalia che gli è rimasto in mano.

Guida per un po’ con la staffa del supporto che lo fissava al piantone dello sterzo.

Poi si ferma, fa sostituire il volante, riparte e arriva tredicesimo.

 Nel 1948 Nuvolari disputa la sua ultima Mille Miglia: l’anno precedente aveva sfiorato una clamorosa vittoria, e così Enzo Ferrari gli affida la sua 166 Sport.

Ancora una volta, Tazio sorprende tutti e passa in testa, dominando buona parte della gara nonostante lungo il percorso perda qualche pezzo della

vettura (prima un parafango, poi il cofano).

La vittoria sembra sua sino a quando il cedimento di una balestra lo ferma definitivamente a Villa Ospizio, nei pressi di Reggio Emilia. Ferrari lo consola: “Caro amico – gli risponde Tazio - giorni così non si ripeteranno mai più!”.

La vignetta ricorda l’impresa di Nuvolari alla Mille Miglia del 1948, con l’auto che perde i pezzi (e il meccanico): ma Tazio continua a correre, e il pubblico lo acclama.

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Quello esposto al Museo è proprio il cofano dell’auto perso da Nuvolari alla Mille Miglia del 1948 nel passaggio da Gualdo Tadino (Perugia).

Il cimelio venne custodito per decenni da un appassionato locale, Federico Cirelli, e poi riportato alla luce dal giornalista Mario Donnini, che ne ha narrato la storia nel libro “Nuvolari. Il rombo del cigno”.

 Il Museo conserva anche la coppa dell’ultima vittoria di Tazio. E’ il 10 aprile 1950: Tazio, a quasi 58 anni, scende in Sicilia per la salita PalermoMonte Pellegrino. Per l’occasione guida una Cisitalia Abarth, una nuova macchina messa a punto dal preparatore Carlo Abarth e dall’ingegnere Guido Scagliarini.

Gli occhi sono tutti per lui, che riesce a concludere la gara primo della sua categoria 1100 cc. La gente si rende conto di aver assistito ad un’impresa formidabile e porta in trionfo, per l’ennesima ma anche ultima volta, il grande campione mantovano.

Il trofeo ottenuto al Gran Premio di Albi del 1946, esposta al Museo accanto alla coppa conquistata nella salita al Monte Pellegrino del 1950.

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L’oro di Nuvolari

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 Al Museo si può ammirare, raccolto in quattro teche, il ricchissimo medagliere di Tazio: in tutto 109 pezzi, che includono premi a lui assegnati per risultati sportivi, riconoscimenti onorari e alla memoria.

Alcuni pezzi del prezioso medagliere costodito al Museo.

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L’11 agosto 1953

 Sono le sei dell’11 agosto 1953, un martedì, quando Tazio Nuvolari muore nella sua villa di viale Rimembranze, a Mantova.

Due giorni più tardi migliaia di persone assisteranno ai funerali, celebrati in Sant’Andrea

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e preceduti da un lungo corteo. Da tutto il mondo arrivano a Mantova piloti e personalità dell’automobilismo per rendere omaggio al leggendario campione.

Al Museo è esposto l’album fotografico dedicato ai funerali di Tazio, che registrarono una partecipazione imponente: un momento ancora vivo nella memoria di moltissimi mantovani.

Tra le centinaia di messaggi di cordoglio, spicca la lettera di condoglianze di Umberto di Savoia, che lo definisce “il più grande guidatore di tutti i tempi”. A destra, la copertina con il ritratto disegnato da Walter Molino dedicata al Mantovano volante dalla Domenica del Corriere. Dieci anni più tardi lo stesso settimanale pubblicò le memorie della vedova di Tazio, Carolina.

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Mantova, agosto 1953: alcune immagini dei funerali di Nuvolari celebrati nella basilica di Sant’Andrea, capolavoro di Leon Battista Alberti.

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Le auto di Nuvolari

 Oltre alla vettura storica esposta all’ingresso, al Museo è possibile ammirare una ricca collezione di modellini di auto da corsa, perfette riproduzioni delle vetture utilizzate in gara da Tazio Nuvolari.

Nella teca che conclude il percorso museale sono custoditi anche due volanti: uno mostra al centro la tartaruga simbolo di Nuvolari, mentre l’altro è un cimelio donato all’Automobile Club Mantova da Enzo Ferrari nel 1982, quando l’idea di allestire un Museo in grado di conservare e tramandare “le

testimonianze delle gesta e della personalità del grande Tazio” era ancora solo sulla carta.

Come scrive il Drake nella sua lettera indirizzata all’allora presidente Franco Marenghi, dattiloscritta e firmata di suo pugno, si tratta di “un pezzo significativo: il volante della Ferrari 166,12 cilindri 2000 cc, che egli guidò nella sua ultima grande impresa, la Mille Miglia 1948 che lo vide trionfatore lungo tutto il percorso fino a Reggio Emilia”.

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Il volante della Ferrari 166 guidata da Tazio nella Mille Miglia del 1948, donato al Museo da Enzo Ferrari, accanto alla lettera che lo accompagnava.

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 Il Museo Tazio Nuvolari è un luogo unico al mondo: solo qui gli appassionati possono avere l’opportunità di ammirare tutto ciò che è appartenuto al leggendario campione.

Ad accompagnare questa collezione di inestimabile valore è un ricco apparato iconografico: scatti di rara bellezza e potenza che immortalano le imprese di Nuvolari e

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sottolineano il racconto suggerito dal percorso museale. Non ci sono però soltanto le foto: le due postazioni all’interno del Museo propongono ai visitatori una selezione di rarissimi filmati d’epoca che vedono come protagonista proprio Nuvolari, assieme ad un video dedicato al campione e girato a Palazzo Te con un affabulatore d’eccezione: il cantautore Lucio Dalla.

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Il bookshop  Terminata la visita al Museo, i visitatori possono visitare il bookshop che propone un ricco assortimento di libri, pubblicazioni, stampe, cartoline e dvd dedicati a Tazio, assieme all’esclusiva oggettistica ispirata alla celebre tartaruga diventata il simbolo di Nuvolari.

E ancora: abbigliamento, modellini di auto, stemmi da radiatore, statuette, gadget, mug e altre curiosità, tutti dedicati al mito intramontabile di Tazio.

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Alcuni articoli della ricca oggettistica ispirata a Nuvolari.

Tazio è anche sul web

 Oltre al Museo, l’Automobile Club Mantova cura anche il sito ufficiale www.tazionuvolari.it, punto di riferimento per gli appassionati di tutto il mondo.

Nelle sue pagine si possono trovare informazioni approfondite sul Museo, la vita e la carriera di Tazio Nuvolari, l’elenco di tutte le sue vittorie, una ricca selezione di foto e video e il webstore attraverso il quale è possibile acquistare tutto ciò che è in vendita presso il bookshop del Museo.

Sul sito sono pubblicati anche tutti i contatti dell’Associazione “Amici del Museo Tazio Nuvolari” Onlus, l’Associazione nata nel 2011 per raccogliere i fondi necessari per la ristrutturazione della sede del Museo e la sua gestione.

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Il primo, scritto da Renato Tassinari, venne pubblicato nel 1930: segno che, perfino agli

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inizi della sua carriera automobilistica, in Tazio si intravedevano giĂ le doti del campione destinato a entrare nella storia.

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Tazio, idolo pop  Col suo volto inconfondibile, il talento fuori dal comune e le imprese leggendarie, Nuvolari irrompe nell'immaginario collettivo come simbolo di passione per la velocità, audacia senza pari e un gusto folle quanto calcolato per la sfida e il rischio.

A bordo dei suoi bolidi sfiora la morte ma, a differenza di tanti suoi colleghi, la spunta sempre; e anche quando corre con vetture più scarse dei rivali, li batte. Perché la differenza la fa lui.

E conquista l'attenzione e l'affetto del pubblico perfino quando non vince.

Tazio diventa così un'icona pop ante litteram: per lui non solo copertine, ma anche dipinti, ritratti, caricature, fumetti e canzoni.

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Con le sue imprese sempre al limite, Nuvolari faceva letteralmente impazzire stampa e pubblico. In questa foto Tazio parla per la radio inglese subito dopo la vittoria del Tourist Trophy, a Belfast: è il 24 giugno 1930.

di Vigliano Luigi

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 Il mito di Tazio affascina anche un grande artista, Lucio Dalla, che nel suo album Automobili gli dedica una canzone: “Nuvolari”.

Il brano diventa un grandissimo successo.

E’ lo stesso cantautore a spiegare la sua passione per Nivola.

“Lo canto ogni sera. Quando la notte cala sulla città e gli stadi, le piazze si illuminano, io avvicino le labbra al microfono, lo chiamo e sento già, lontano, quel rombo familiare. Poche sillabe, Nu-vo-la-ri, che inchiodano ogni sera migliaia di persone, che ci permettono di spaziare, liberi, nei cieli della fantasia. Quando passa Nuvolari. Tazio il vento, Tazio il razzo per la luna, Tazio la bandiera di una Italia che sogna di vincere.

Ma anche l’uomo del consenso illuminato, il trascinatore di folle, l’eroe senza macchia e senza paura. Quando passa Nuvolari.

E’ una storia quella di Nivola, difficile da raccontare ai giovani d’oggi, figli di anni senza miti, di sogni che muoiono in poche stagioni, di eroi a cui non si arriva mai a dare del “tu”.

Eppure, se si sono commossi, se hanno sofferto e pianto per Villeneuve, a maggior ragione

dovrebbero capire Nuvolari.

Tazio è l’uomo della trasformazione dei tempi, l’uomo dell’accelerazione, l’emblema di una Italia che da contadina si risveglia industrializzata. E Tazio è il simbolo di questa voglia di progredire, di conquistare nuovi primati.

Ogni volta che vince dietro di lui c’è la gente tutta, il popolo. E resta un eroe anche quando non arriva perché la gente è felice di trovare un alibi per lui e quindi anche per sé stessa.

Nuvolari, il rombo, lo sento. Non aggiungerei una strofa alla mia canzone, nemmeno una riga. Così l’ho “chiamato” la prima volta... bruno di colore, la maschera tagliente, la bocca sempre chiusa... così continuerò a chiamarlo. In attesa di rivederlo “a cavallo nel cielo d’aprile”. Perché Nivola sta per tornare, lo sento. Il suo momento magico sarà dal 2000 al 3000, quando la leggenda si trasformerà in epopea pura...

Dentro al fuoco di cento saette.”

Tazio, idolo pop

La copertina dell’album pubblicato nel 1976.

Un ritratto di Nuvolari realizzato da Flavio Manzolini, in arte Datramonte, autore tra il 1990 e il 1991 di una serie di opere pittoriche dedicate a Tazio.

Lucio Dalla, dalla prefazione di “Nuvolari, il romanzo del centenario” (Filippo e Fabio Raffaelli, Cazzola Editore, 1991)

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Nuvolari e Ferrari: due leggende, un’amicizia  Tazio Nuvolari ed Enzo Ferrari (1898-1988) si incontrano per la prima volta il 24 maggio 1924 a Ravenna, al Circuito del Savio. Pochi anni li separano – il primo ne ha 32, l’altro 26 – e all’apparenza non potrebbero essere più diversi.

Entrambi però sono destinati a diventare due leggende.

Nonostante sia più giovane, il massiccio Ferrari corre già per l’Alfa Romeo: dopo pochi anni abbandonerà l’attività agonistica per fondare la sua scuderia.

Come lui stesso ammetterà in seguito, inizialmente non dà peso a quel pilota minuto che ancora stenta ad affermarsi con le auto. Eppure durante la gara ne capisce immediatamente il valore.

Nasce allora un rapporto, di collaborazione e amicizia, che seppur altalenante tra grandi trionfi e clamorose rotture, li unirà per sempre.

Ferrari lo ricorda così.

chiamato, mai per nome.

L’ultimo nostro momento di comune passione fu in quella memorabile Mille Miglia del 1948, quando travolse tutti con un fantastico volo da Brescia giù e su fino a Reggio Emilia. Lo attendevo per il rifornimento a Villa Ospizio. La rottura del perno di una balestra lo privò di una luminosissima vittoria, che più di chiunque altro aveva sognato e meritato. Su un letto dell’ospitale canonica gli dissi: “Coraggio Tazio, sarà per il prossimo anno”. Mi rispose: “Ferrari, giornate come questa, alla nostra età, non ne tornano molte; ricordalo e cerca di gustarle fino in fondo, se ci riesci”».

Enzo Ferrari da “Ferrari 80” (1979)

“Nuvolari non ha mai sofferto per l’inferiorità del mezzo, non è mai partito battuto, ha sempre lottato con qualsiasi tipo di vettura anche per il settimo, il decimo posto. Faceva notizia, faceva clamore anche quando non vinceva. Questa sua passione, questo suo orgoglio indomito furono compresi dalle folle e da essi nacque il mito.

Un giorno, alle prove del Circuito delle Tre Province, nel 1931, gli chiesi di portarmi per un tratto sull’Alfa 1750 che la mia scuderia gli aveva dato.

Alla prima curva ebbi la sensazione precisa che Tazio l’avesse presa sbagliata e che saremmo finiti nel fosso. Mi irrigidii in attesa dell’urto. Invece ci ritrovammo all’imbocco del rettilineo successivo con la macchina in linea. Alla quarta o alla quinta curva cominciai a capire: intanto, con l’occhio di traverso, avevo notato che per tutta la parabola Tazio non sollevava il piede dall’acceleratore e che anzi lo teneva a tavoletta. Nuvolari abbordava la curva in un modo inconsueto, puntando cioè, d’un colpo, il muso della macchina contro il margine interno, proprio nel punto dove la curva aveva inizio.

Passarono gli anni e Tazio restò per me l’amico, anche se ci vedevamo con minore frequenza.

Quando nel 1947 una macchina col mio nome iniziò l’attività agonistica, venne e mi disse: “Ferrari, sono pronto”. Sempre Ferrari mi aveva

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GARA Campionato Mantovano Motociclistico Campionato Mantovano Motociclistico I Circuito di Parma I Circuito di Busto Arsizio I Circuito di Busto Arsizio III Circuito del Piave III Circuito del Piave II Giro dell’Emilia II Giro dell’Emilia Il Giro Motociclistico dei Monti Peloritani II Circuito di Belfiore II Circuito di Belfiore VIII Circuito Internazionale di Cremona VIII Circuito Internazionale di Cremona IV Circuito di Tortona IV Circuito di Tortona I Circuito di Monte Mario IV Circuito di Padova V Circuito del Lario V Coppa dell’Adriatico IV Gran Premio delle Nazioni I Circuito Ostiense I Circuito Ostiense II Circuito Colle dell’Infinito I I Reale Gran Premio Motociclistico di Roma V I Circuito del Lario VI Coppa dell’Adriatico V Gran Premio delle Nazioni II Premio Città di Lodi II Circuito di Lugo II Circuito di Lugo II Circuito Helvia Recina II Circuito Helvia Recina I Circuito Motociclistico del Pozzo I Circuito M otociclistico del Pozzo III Circuito di VercelIi VII Circuito del Lario III Circuito Colle dell’Infinito III Circuito Colle dell’Infinito VI Gran Premio delle Nazioni VII Gran Premio delle Nazioni VII Gran Premio delle Nazioni V Circuito Golfo del Tigullio IX Circuito del Lario IX Circuito del Lario V Circuito di StradelIa X Circuito del Lario X Circuito del Lario VI Coppa del Mare/IX GP Moto Club d’Italia

Venti del Novecento si tenevano solitamente a fine stagione su velodromi o ippodromi, con formule di gara prese a prestito dal ciclismo su pista: giro con partenza da fermo, giro lanciato, inseguimento e via dicendo. All’albo d’oro motociclistico di Tazio vanno inoltre aggiunti 3 primati internazionali di velocità, stabiliti a Monza nel 1925 con la Bianchi 350 (300 km, 3 ore e 400 km, con medie di km/h 125,006, 121,797 e 121,428 rispettivamente), 1 titolo di Campione d’Europa (1925), e 2 di Campione d’Italia, conquistati nel 1924 (classe 500) e nel 1926 (classe 350).

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RISULTATO 1° assoluto 1° classe 1000 1° classe 350 1° assoluto 1° classe 500 1° assoluto 1° classe 1000 1° assoluto 1° classe 1000 1° classe 1000 1° assoluto 1° classe 500 1° assoluto 1° classe 500 1° assoluto 1° classe 500 1° classe 350 1° classe 350 1° classe 350 1° classe 350 1° classe 350 1° assoluto 1° classe 350 1° classe 350 1° classe 350 1° classe 350 1° classe 350 1° classe 350 1° classe 350 1° assoluto 1° classe 350 1° assoluto 1° classe 350 1° assoluto 1° classe 350 1° classe 350 1° classe 350 1° assoluto 1° classe 350 1° classe 350 1° assoluto 1° classe 350 1° classe 350 1° assoluto 1° classe 350 1° classe 350 1° assoluto 1° classe 350 1° classe 350

Fonte: Sito web ufficiale www.tazionuvolari.it

 Le vittorie qui elencate sono quelle ottenute da Nuvolari nelle principali competizioni motociclistiche cui prese parte e delle quali si ha notizia certa. In totale: 49 affermazioni, di cui 15 assolute e 34 a livello di classe di cilindrata. Particolare degno di nota: dal 1925 il pilota mantovano gareggiò sempre con la Bianchi 350 e per ben 8 volte conquistò la vittoria assoluta, facendo registrare prestazioni migliori di quelle degli avversari in sella a moto di cilindrata superiore. Altri successi minori qui non presi in considerazione (non meno di 18) furono conseguiti in riunioni che negli anni

(1922-1930)

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GARA I Circuito Golfo del Tigullio I Circuito Golfo del Tigullio II Circuito Automobilistico del Savio I Circuito del Polesine Cremona, 10 Chilometri lanciati III Reale Premio Roma III Reale Premio Roma VII Circuito del Garda VII Circuito del Garda IV Gran Premio di Tripoli III Circuito Automobilistico del Pozzo V Circuito di Alessandria IV Coppa Messina I I Gran Premio di Monza IV Coppadelle Mille Miglia IV Coppadelle Mille Miglia VI Trieste-Opicina VI Trieste-Opicina IV Cuneo-Colle della Maddalena IV Cuneo-Colle della Maddalena VI Vittorio Veneto-Cansiglio VI Vittorio Veneto-Cansiglio IX Corsa al Passo Klausen IX Ulster Tourist Trophy XXII Targa Florio IX Gran Premio d’Italia VIII Pontedecimo-Giovi VIII Pontedecimo-Giovi XI Circuito del M ontenero/V Coppa Ciano XI Circuito del M ontenero/V Coppa Ciano III Circuito delle Tre Province III Circuito delle Tre Province XII Coppa della Consuma XII Coppa della Consuma IV Gran Premio di Monaco XXIII Targa Florio X Gran Premio d’Italia IX Pontedecimo-Giovi XVIII Gran Premio dell’A.C. di Francia V Circuito di Avellino V Circuito di Avellino XII Circuito del Montenero/VI Coppa Ciano XII Circuito del Montenero/VI Coppa Ciano X Corsa al Passo KIausen VIII Coppa Città di Pescara/VIII Coppa Acerbo VIII Coppa Città di Pescara/VIII Coppa Acerbo V Gran Premio di Tunisia

partenza lanciata, rispettivamente a 321,428 e a 323,125 km di media oraria).

Nuvolari si impose inoltre nel Campionato Internazionale 1932 della AIACR (l’associazione internazionale degli Automobile Club riconosciuti): in pratica, un equivalente del “Mondiale F1” di oggi.

Fu altresì Campione Italiano assoluto di automobilismo nel 1932, 1935 e 1936.

Nelle corse in circuito Tazio fece registrare non meno di 101 volte il giro più veloce: 59 in auto, 42 in moto.

AUTO Bianchi 18 Bianchi 18 Chiribiri Monza Chiribiri Monza Chiribiri Monza Bugatti 35 Bugatti 35 Bugatti 35 C Bugatti 35 C Bugatti 35 C Bugatti 35 C Bugatti 35 C Bugatti 35 C Talbot 700 Alfa Romeo 6C 1750 GS Alfa Romeo 6C 1750 GS Alfa Romeo P2 Alfa Romeo P2 Alfa Romeo P2 Alfa Romeo P2 Alfa Romeo P2 Alfa Romeo P2 Alfa Romeo 6C 1750 GS Alfa Romeo 6C 1750 GS Alfa Romeo 8C 2300 Alfa Romeo A 12C Alfa Romeo 8C 2300 Alfa Romeo 8C 2300 Alfa Romeo 8C 2300 Alfa Romeo 8C 2300 Alfa Romeo 6C 1750 GS Alfa Romeo 6C 1750 GS Alfa Romeo 8C 2300 Alfa Romeo 8C 2300 Alfa Romeo 8C 2300 Alfa Romeo 8C 2300 Alfa Romeo B-P3 Alfa Romeo 8C 2300 Alfa Romeo B-P3 Alfa Romeo 8C 2300 MM Alfa Romeo 8C 2300 MM Alfa Romeo B-P3 Alfa Romeo B-P3 Alfa Romeo 8C 2300 Alfa Romeo B-P3 Alfa Romeo B-P3 Alfa Romeo 8C 2600 Monza

RISULTATO 1° assoluto 1° classe 2000 1° classe 1500 1° classe 1500 1° classe 1500 1° assoluto 1° classe 2000 1° assoluto 1° classe oltre 1500 1° assoluto 1° assoluto 1° assoluto 1° classe oltre 1500 1° classe 1500 1° assoluto 1° classe 2000 1° assoluto 1° categoria Corsa 1° assoluto 1° categoria Corsa 1° assoluto 1° classe oltre 1500 1° classe 2000 1° assoluto 1° assoluto 1° assoluto 1° assoluto 1° classe oltre 1100 1° assoluto 1° classe oltre 1100 1° assoluto 1° classe oltre 1100 1° assoluto 1° categoria Corsa 1° assoluto 1° assoluto 1° assoluto 1° classe oltre 1100 1° assoluto 1° assoluto 1° classe 3000 1° assoluto 1° classe oltre 1100 1° classe 3000 1° assoluto 1° classe oltre 1100 1° assoluto

Fonte: Sito web ufficiale www.tazionuvolari.it

 Questo elenco raggruppa i successi conquistati da Nuvolari nelle principali gare automobilistiche cui partecipò.

Così il bilancio: 55 vittorie assolute più 37 a livello di categoria o di classe di cilindrata. Non sono state inserite nell’elenco altre affermazioni “parziali”, ottenute in batterie eliminatorie (7) oppure in gare di regolarità (3).

All’albo d’oro automobilistico di Tazio vanno aggiunti 2 primati internazionali di velocità stabiliti nel 1935 sull’autostrada FirenzeMare con l’Alfa Romeo Bimotore (1 chilometro e 1 miglio con

(1921-1950)

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GARA VII Coppa delle Mille Miglia VII Coppa delle Mille Miglia IX Circuito di Alessandria VII Corsa dell’Eifel VII Corsa dell’Eifel II Gran Premio di Nimes XI 24 Ore di Le Mans XI 24 Ore di Le Mans IV Gran Premio del Belgio XIII Circuito del Montenero/VII Coppa Ciano XIII Circuito del Montenero/VII Coppa Ciano I Gran Premio di Nizza XII Ulster Tourist Trophy XII Ulster Tourist Trophy III Circuito di Modena III Circuito di Modena II Coppa Principessa di Piemonte II Gran Premio di Pau I Coppa Città di Bergamo II Circuito di Biella I Circuito di Torino VIII Gran Premio di Germania XV Circuito del Montenero/IX Coppa Ciano XV Circuito del Montenero/IX Coppa Ciano III Gran Premio di Nizza IV Circuito di Modena IV Circuito di Modena VII Gran Premio Penya Rhin I Gran Premio d’Ungheria I Circuito di Milano XV Circuito del Montenero/IX Coppa Ciano XV Circuito del Montenero/IX Coppa Ciano V Circuito di Modena I Coppa George Vanderbilt II Circuito di Milano II Circuito di Milano XVI Gran Premio d’Italia IV Gran Premio di Donington I Gran Premio di Belgrado VIII Gran Premio di Albi II Circuito di Mantova/I Coppa G. e A. Nuvolari XIV Coppa delle Mille Miglia I Circuito di Forlì I Circuito di Parma I Circuito di Parma X Salita al Monte Pellegrino

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…i veri cultori del Lambrusco, quando bevono Grappello Ruberti, non bevono vino, ma degustano segreti della gente dell’Oltrepò mantovano…

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Il Gran Premio Nuvolari

Didascalia: La teca con il volante della Ferrari 166 guidata da Tazio alla Mille Miglia del 1948, assieme alla lettera di Enzo Ferrari; a destra un altro volante di cui non si conoscono esemplari analoghi.

 Un appuntamento internazionale di primissimo livello nel mondo delle classic cars, ma anche una gara capace di regalare emozioni uniche alla scoperta del meraviglioso paesaggio italiano: è il Gran Premio Nuvolari, la manifestazione internazionale di regolarità riservata alle auto storiche promossa dalla Scuderia Mantova Corse in collaborazione col Museo Tazio Nuvolari e l’Automobile Club Mantova e il sostegno di partner prestigiosi come Audi, Eberhard & Co., Banca Generali.

Nel 2015 il Gran Premio Nuvolari taglia il notevole traguardo del quarto di secolo, con ben 25 edizioni all’attivo; la storia della manifestazione però è assai più lunga e risale al 1954, all’indomani della scomparsa di Tazio Nuvolari.

Oggi come allora, lo scopo del Gran Premio è sempre lo stesso: consentire ai piloti delle nuove generazioni di cimentarsi sulle vetture che scrissero la storia di quei giorni, rendendo omaggio al più grande, al più ardimentoso, al più audace dei loro predecessori, Tazio Nuvolari.

Ogni anno giungono a Mantova equipaggi da tutto il mondo a bordo di esemplari di grande pregio: 250 vetture storiche e 500 gentlemen drivers che si sfidano in uno degli appuntamenti più importanti a livello internazionale. Una formula riuscitissima, quella del Gran Premio Nuvolari, capace di coniugare la sana competizione sportiva, il piacere dell’avventura e il turismo di livello.

Immutato, e sempre apprezzato, il copione del Gran Premio: dopo le verifiche a Palazzo Te, le

vetture partono da Piazza Sordello a Mantova, al cospetto del maestoso Palazzo Ducale. Da qui percorrono 1000 chilometri attraverso lo splendido paesaggio italiano lungo le strade di Lombardia, Toscana, Umbria, Marche ed Emilia Romagna: da Mantova a Forte dei Marmi, da Forte a Pisa, poi Livorno, Siena, Arezzo fino a Rimini e da lì, passando per Ferrara, di nuovo a Mantova.

Il passaggio in ognuna di queste tappe è salutato ogni anno da un pubblico numerosissimo di collezionisti e appassionati di motorismo storico, uniti dalla comune passione per Tazio.

Poi il ritorno a Mantova, con il tradizionale taglio del traguardo ancora in piazza Sordello, e le premiazioni dei vincitori al Teatro Bibiena.

Le vetture in piazza Sordello a Mantova prima della partenza del Gran Premio Nuvolari.

MUSEO TAZIO NUVOLARI

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1954-1957: le origini del GPN

Il manifesto della prima edizione del Gran Premio Nuvolari.

 La scomparsa di Tazio Nuvolari, avvenuta l’11 agosto 1953, destò grande sensazione in tutto il mondo.

Ad esserne colpiti furono anche gli uomini della Mille Miglia: Renzo Castagneto, Aymo Maggi e Giovanni Canestrini, i tre che con Franco Mazzotti, scomparso durante la Seconda guerra mondiale, avevano ideato e realizzato la “corsa più bella del mondo”.

Castagneto, il deus ex machina della Mille Miglia, e i suoi amici erano autenticamente legati a Tazio da stima e affetto: amico, grande campione e soprattutto uno dei piloti che, con le sue gesta, aveva maggiormente contribuito all’inarrestabile crescita della loro creatura.

Per onorarne la memoria, nel 1954 il percorso tradizionale della Mille Miglia venne modificato così da transitare per Mantova. Nacque così il Gran Premio Nuvolari, da destinare al pilota più veloce e quindi da disputarsi sui lunghi rettilinei che percorrono la pianura Padana, partendo da Cremona e transitando per Mantova, fino al traguardo di Brescia.

Il Gran Premio Nuvolari venne disputato per quattro edizioni, fino al 1957, anno in cui la Mille Miglia venne sospesa a seguito dell’incidente di Guidizzolo, nel Mantovano.

Albo d’oro 1954 1° Alberto Ascari 2° Vittorio Marzotto 3° L. Musso - A. Zocca 1955 1° Stirling Moss- Denis Jenckinson 2° Juan Manuel Fangio 3° U. Maglioli – L. Monteferrario 1956 1° Eugenio Castellotti 2° W. Seidel – H. Glocker 3° O. Gendebien – P. Washer 1957 1° Olivier Gendebien – P. Washer 2° Berghe Von Trips 3° Piero Taruffi

Nelle foto: in alto, Eugenio Castellotti su Ferrari. Sotto: a sinistra, Alberto Ascari; a destra, Stirling Moss e Denis Jenckinson.

Qui a fianco: Olivier Gendebien.

MUSEO TAZIO NUVOLARI

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La Scuderia Mantova Corse

Il logo e i fondatori della Scuderia Mantova Corse, da sinistra: Fabio Novelli, Marco Marani, Luca Bergamaschi e Claudio Rossi.

 E’ il 1981 quando a Mantova un gruppo di ventenni appassionati di automobilismo fonda la Scuderia Mantova Corse.

L’intento di Claudio Rossi, Fabio Novelli, Marco Marani e Luca Bergamaschi è quello di raggruppare tutti gli amanti di questo sport per condividerne la passione e le esperienze.

Sull’onda dell’entusiasmo e dei primi successi, all’attività prettamente sportiva si affianca la prima esperienza organizzativa: nasce così il Rally Mantova Corse, un rally su terra nel bel mezzo della Pianura Padana, sulle poche strade bianche della provincia, tra le colline del Garda e l’Oltrepò mantovano. Nel giro di un decennio la manifestazione acquisisce una rilevante importanza nel panorama rallistico nazionale, fino ad essere inserita dalla C.S.A.I. nel campionato nazionale TRT (Trofeo Rally su Terra).

Nel 1991, con l’approssimarsi del Centenario della nascita di Tazio Nuvolari, si cerca di dare dinamicità al Museo del grande campione mantovano, racchiuso nel cuore di Mantova, tra le mura del

trecentesco Palazzo del Podestà.

Per Mantova Corse diventa imperativo intraprendere la strada dell’automobilismo storico: nasce così l’idea di rievocare il Gran Premio Nuvolari, facendo rivivere l’intuizione dei leggendari organizzatori della Mille Miglia.

Da allora, la manifestazione internazionale di regolarità porta a Mantova, nel terzo weekend di settembre di ogni anno, equipaggi provenienti da tutto il mondo con le loro superbe vetture e mossi da un unico, comune intento: celebrare al figura del più grande pilota di tutti i tempi.

In venticinque anni, il Gran Premio Nuvolari è cresciuto al punto di diventare una delle manifestazioni più importanti al mondo; anche la Scuderia Mantova Corse si è ampliata, e ne sono nate altre: la Scuderia Tazio Nuvolari Europa e la Scuderia Tazio Nuvolari Asia.

A riprova di quanto il mito del Mantovano volante continui a essere vivo in tutto il mondo.

La Scuderia Mantova Corse oggi: una squadra numerosa e affiatata.

MUSEO TAZIO NUVOLARI

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Associazione Mantovana Auto e Moto Storiche “Tazio Nuvolari”

 L’Associazione Mantovana Auto e Moto Storiche “Tazio Nuvolari” è un sodalizio senza scopo di lucro fondato nel 1986 da un gruppo di appassionati che ha l’obbiettivo di promuovere, conservare e recuperare veicoli a motore che abbiano compiuto vent’anni, oltre a valorizzarne l’aspetto culturale. Un’attività complessa, che svolge sul territorio mantovano attraverso l’Automotoclub Storico Italiano.

Amams è attiva nell’organizzazione di manifestazioni turistiche e di regolarità tra cui la Tartaruga d’Oro, il Trofeo Marco Magelli (dal 1995) dedicato al socio fondatore prematuramente scomparso, Il Mantovano Volante e Sulle Strade di Nivola in onore del campionissimo Tazio Nuvolari. Nel 2015 si è aggiunta l’iniziativa Le 5 Province Vintage per auto ante 1940.

Amams è anche sport: per avvicinare chi vuole cimentarsi con il cronometro c’è il CRITERIUM, un campionato sociale di regolarità divenuto fucina di campioni. Uno spirito sportivo che ha contribuito a dar vita alla Squadra Corse Tazio Nuvolari attiva dal 2014 con licenza di scuderia ACI SPORT. Amams sostiene le due ruote con il Memorial Guido Leoni, a ricordo del centauro degli Anni ’40 della Moto Guzzi, l’Aquila d’Oro, Il Raid degli Argini, la Rullata Selvaggia per ciclomotori a rullo e il Memorial Nuvolari - Coppa Giorgio e Alberto Nuvolari, che ha ottenuto dall’ASI il Premio Manovella d’Oro 2003. Grande successo ha ottenuto nel giugno 2015 Il Circuito del Te, prima rievocazione statica della madre di tutte le manifestazioni a motore mantovane nata agli inizi del Novecento.

Tra le attività di AMAMS c’è l’organizzazione e il patrocinio di eventi, mostre e convegni che vogliono sensibilizzare sulla bellezza e sul prestigio del patrimonio motoristico nazionale e per questo in passato sono nate mostre tematiche come “L’Italia in moto”, “Nuvolari e le sue moto” e “Le formiche” dedicato alle piccole motociclette del dopoguerra.

Queste rassegne sono state sostenute da pubblicazioni che hanno suscitato interesse negli appassionati del settore, così come i libri “Passaggio a livello”, “Il Canto del Breda”, “La rossa 26”, “Una vespa per due”,” La moto Parilla” e infine “De Portago – il pianto del Drake”.

Apprezzamenti sono andati alle pubblicazioni “Il colore del grigio”, una raccolta di pubblicità nata per raccontare i primi passi dell’arte della comunicazione nel motorismo. Tra i titoli di maggior successo c’è “Stelle al Volante”, ma anche “Anime e Motori” (riedizione del lavoro del maestro Cesare De Agostini del 1969).

Amams è anche membro del Comitato Scientifico del Museo Tazio Nuvolari e sostiene il Museo dell’Associazione Storica Nazionale dei Vigili del Fuoco, la più importante galleria italiana dei pompieri con sede a Mantova. AMAMS ha inoltre di recente acquistato un pezzo unico: la FIAT 1400 che fu di Nivola e oggi in esposizione al Museo Tazio Nuvolari.

AMAMS, mossa dalla passione dei suoi soci, spazia a 360 gradi nella conservazione e la promozione del motorismo storico mantovano.

MUSEO TAZIO NUVOLARI

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Bibliografia Valerio Moretti Quando corre Nuvolari...

Edizioni di Autocritica, Roma, 1992 Autori vari/A cura di Michele Marchianò Tazio Nuvolari Antologia Edizioni Legenda, Milano, 2003 Gianni Cancellieri Tazio Nuvolari, un’esistenza al limite Museo Tazio Nuvolari, Mantova, 2011

Questo volume è stato realizzato con i materiali (testi, immagini, apparati didascalici) messi a disposizione da Automobile Club Mantova e Museo Tazio Nuvolari, riconducibili al lascito Nuvolari.

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