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Mantova

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Numero 17 • VENERDÌ 3 Maggio 2013 • prossima uscita Venerdì 10 maggio 2013 numero 01 • VENERDÌ 11 Gennaio 2013 • prossima uscita Venerdì 18 Gennaio

Mantova

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Intervista Mantova Grande Mantova Alto Mantovano Oltrepo Mantovano Sport Eventi > Agenda & Gusto Tempo libero

Cinquant’anni ai Fornelli: la famiglia Nizzoli 3 Colori e profumi in P.zza Sordello con Mantova in Fiore 6 Un Premio Nobel a spasso per Virgilio 7 Castiglione, il 25 aprile è giovane 8 Storia e cucina si intrecciano nel nome di Matilde 9 “Prima la “C” unica, poi pensiamo in grande” 11 S. Benedetto Po, Sagra dell’Asparago 12-13 Castel D’Ario, Festa del riso alla pilota 14-16 Cinema, teatro, musica, gatronomia... 18 Lotto, Superenalotto, calcio.... 21

Rinnovati i vertici della Fum: si apre un nuovo ciclo. Ma la rottura con Pavia ha lasciato cicatrici profonde e molti dubbi sulle prospettive future del sistema universitario mantovano

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L'Intervista

La famiglia Nizzoli

CinquantÕ anni ai fornelli: la famiglia Nizzoli A Villastrada di Dosolo il celebre ristorante che era la seconda casa di Zavattini. Ci sono passati personaggi come Depardieu, De Niro, Monicelli, Pippo Baudo e Gianni Brera Di Giovanni BernarDi Cinquant’anni di successi enogastronomici, confermati dalla miriade di personaggi celebri e celeberrimi che hanno seduto ai tavoli del Ristorante Nizzoli a Villastrada di Dosolo. Da Robert De Niro a Cesare Zavattini – che da Nizzoli era di casa – passando per Mario Monicelli, Gianni Brera, attori e attrici, cantanti, musicisti e, oggi, di casa sono anche I Nomadi, appassionati della cucina della famiglia Nizzoli. Attualmente a guidare il ristorante, che lo scorso Primo Maggio ha festeggiato i 50 anni di gestione, sono Arneo Nizzoli con la moglie Lina, i figli Dario e Massimo e le signore Ileana, Lorenza e Roberta. Signor Dario Nizzoli, il vostro ristorante sta compiendo in questi giorni cinquant’anni. Cinquant’anni di successi, viene da dire. “Fortunatamente pare di sì. Prepariamo da mangiare da

cinquant’anni e abbiamo servito persone comuni come anche personaggi celebri e celeberrimi. Credo che sarebbe quasi impossibile elencarli tutti”. Sentiamo: qualcuno che le viene in mente... “Sicuramente Cesare Zavattini, che nacque a Luzzara ma la cui famiglia era proprio di Dosolo. Ma anche Gianni Brera, Robert De Niro, Katia Ricciarelli, Gerard Dépardieu, Mario Monicelli, Bernardo Bertolucci, Pippo Baudo, il giornalista e sceneggiatore Furio Scarpelli...”. Dove sta il segreto del vostro successo? “Credo che stia nella passione per i prodotti tipici della nostra terra: maiale, zucca, lumache, rane, sbrisolona e via dicendo. Proprio in base a questi prodotti, nel corso dell’anno, organizziamo feste e prepariamo prodotti ad hoc. Durante l’inverno prepariamo la celebre “maialata”, dove proponiamo solo maiale, poi c’è il mese

delle lumache, d’estate il mese del melone – quello viadanese è Doc – poi il periodo della zucca e poi si torna al maiale”. Ci parli un po’ della mitica “maialata”. In cosa consiste? “Vengono preparati quasi solo piatti a base di maiale. Per citarne alcuni: antipasto con i ciccioli, risotto con la salamella all’onda, come lo chiamava Zavattini, cioè un po’ brodoso, brodo col polmone di maiale, fegato di maiale e via dicendo. Poi mostarda e sbrisolona. Il vino viene servito come una volta, nelle scodelle bianche, dove se è buono lascia il segno rosso. Inoltre non si mangia nei piatti normali: le pietanze vengono servite su apposite assi di legno. Alla fine c’è il funerale del maiale: uno dei partecipanti, vestito da vescovo, porta in sala la testa del maiale e gli altri partecipanti al convivio suonano alcuni campanacci”. Ci dica... Zavattini cosa mangiava di solito?

Nizzoli con il giornalista Tonino Carino

In fondo, nell’angolo, Gianni Brera e Zavattini

“Risotto con la zucca, stracotto con polenta – quest’ultima la voleva molto abbrustolita, quasi bruciata – sbrisolona e poi come digestivo prendeva una coca cola o una gazzosa ghiacciata. Quando tornava a Luzzara, prima di venire da noi, ci chiamava, e noi preparavamo in freezer la coca cola o la gazzosa per il dopo pasto. La prima volta che venne da noi, mi padre Arneo non sapeva nemmeno chi fosse. Glielo dissero solo dopo, e gli dissero anche era rimasto contento e che quindi sarebbe ritornato. Ovviamente ne fummo veramente felici, tant’è che poi è stato lui a lanciarci e renderci famosi. Nel ristorante abbiamo un’intera sala dedicata a Zavattini, con foto, ritagli di

giornale e via dicendo. Spesso arrivava con altri giornalisti, scrittori, registi. Più di una volta si fermò a mangiare da noi con Gianni Brera. Ma ad esempio si presentò anche insieme con Monicelli e Scarpelli. Insomma era un via vai di personaggi che volevano mangiare prodotti genuini e caserecci”. Due piatti su tutti: risotto con la salamella e tortelli di zucca. Come li preparate? Mi dicono anche dei Tortelli di Zucca alla Nizzoli... “Il risotto con la salamella è molto mantecato: leggermente brodoso. Zavattini lo definiva “all’onda”, quindi non è asciutto e sgranato come lo preparano ad esempio a Villimpenta. I tortelli di Zucca

li condiamo con pomodoro oppure con burro e salvia. Altrimenti ci sono i Tortelli di Zucca alla Nizzoli, che sono conditi con pomodoro e anche con un soffritto di pancetta stagionata”. Breve cenno storico: apriste il Primo Maggio 1963? “Esattamente. L’albergo nacque nel 1910 con il nome di Albergo Tripolitalia. Noi lo acquisimmo e aprimmo i battenti il Primo Maggio 1963. All’epoca c’erano mio nonno Fortunato Nizzoli con sua moglie Udilla Bozzolini, mio padre Arneo con Lina e lo zio Rino. Una famiglia dedita alla ristorazione tipica mantovana. Speriamo di poter continuare a lungo in questo solco della tradizione”.


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Mantova

PRIMO PIANO

Universitˆ , ventÕ anni a cui dare futuro

Dopo la rottura con Pavia molte tensioni e poche prospettive concrete DI ANDREA MURARI Vent’anni di università a Mantova non sono bastati a far nascere l’Università di Mantova. Non è gusto per il paradosso, ma la cruda realtà dei fatti. Ci sono i corsi di Laurea proposti dal Politecnico di Milano, dall’Università di Pavia e dall’Università di Brescia. Architettura, Ingegneria, Educazione professionale, Fisioterapia, Infermieristica, Tecniche di radiologia medica. Ci sono le sedi, i luoghi materiali dell’insegnamento: S. Francesco, S. Maria Maddalena, il Padiglione “Ex Ortopedia presso l’Ospedale, la sede di Lunetta. E c’è un contenitore formale, la Fondazione Università di Mantova (Fum), che

dal 2001 ha sostituito il Consorzio Università di Mantova, ed ha il ruolo di gestione e di indirizzo del sistema universitario. Il Consorzio prima, e la Fondazione poi, erano stati pensati come soggetti transitori, utili a consolidare il percorso necessario a conquistare l’autonomia dell’Università di Mantova. Un progetto ambizioso, che aveva accomunato i soci fondatori: la Provincia di Mantova, il Comune di Mantova, la Camera di Commercio e l’Associazione degli Industriali. Scommessa vanificata dalla riforma Gelmini, anno 2010, che imponeva fusione e riduzione degli atenei. Nuove università non potevano più

nascere, nemmeno a Mantova che, anzi, rischiava di perdere anche i corsi già attivi. Venne in soccorso della Fum il celebre ‘Protocollo Gelmini’, sottoscritto nel Marzo 2011 da Ministero, Regione Lombardia, Fum e Politecnico di Milano. Il protocollo sottolineava la centralità della relazione con il Politecnico di Milano, che si impegnava a consolidare la propria presenza, a fianco di quella dell’Università di Brescia. Rispetto a Pavia si prospettava invece una sibillina “ricognizione dell’offerta formativa al fine di valutarne la sostenibilità”. Cosa significasse lo si comprese con chiarezza solo nella primavera successiva, quella del 2012, quando si consumò la rottura del rapporto tra la Fum e l’Ateneo pavese, al termine di un conflitto aspro, che vide contrapporsi anche i soci fondatori della Fum. Industriali e Camera di Commercio recitarono la parte dei falchi, decisi a chiudere il rapporto con Pavia, Comune e Provincia provarono invece a ricucire, senza successo. L’esito della primavera calda del 2012 fu il graduale abbandono di Ingegneria: i corsi sarebbero andati ad esaurimento, chi era già iscritto poteva terminare gli studi a Mantova, ma nessuna nuova immatricolazione. Difficile negare che la conclusione della querelle con Pavia abbia lasciato cicatrici profonde. Anzitutto nei rapporti interni alla Fondazione. A dicembre dello scorso anno le dimissioni del Presidente Pacchioni e del Segretario Sessi, da 12 anni alla guida della Fum. Poi, il mancato accordo – evento inaudito alla Fum – sul rinnovo dei vertici: la coppia Collini-Bonaglia è passata con il voto contrario della Provincia, che ha lanciato pesanti accuse nei confronti degli altri soci. Provincia che, a sua volta, era stata attaccata dal Comune, in sede di bilancio, per

avere ridotto drasticamente il proprio contributo, a causa della carenza di risorse. Clima teso, a cui si sono aggiunte le dichiarazioni taglienti del Prorettore del Politecnico Bucchi: “Sostenere il Politecnico a Mantova significa valorizzare ciò che abbiamo, altrimenti si rischia di perderlo”. Che, tradotto per i non addetti ai lavori, significa: smettete di chiederci ingegneria o perderete anche architettura. Verrebbe da chiedersi come mai tanta insistenza da parte della Fum su ingegneria. All’epoca della rottura con Pavia, molti sussurravano che il Politecnico si fosse assunto l’impegno di sostituire i corsi di ingegneria di Pavia. Al di là di congetture che non possono trovare conferma in atti formali, rimane un ragionamento di prospettiva a indicare l’importanza dei corsi di ingegneria per il futuro del sistema universitario mantovano. Il bilancio della Fum è retto in misura decisiva dai contributi dei soci fondatori. La Provincia è già stata costretta ad un taglio sostanzioso del proprio contributo, ed è assai probabile che lo stesso destino tocchi nei prossimi anni anche al Comune. Chi garantirà in futuro la sostenibilità economica della Fondazione? Se i contributi non potranno più essere cercati nel pubblico, è chiaro che si dovrà bussare alle porte dei privati, in particolare delle aziende mantovane. Alle quali, tuttavia, si dovrà mostrare l’utilità dei loro investimenti. Qualcuno, in passato, ha immaginato che potessero essere anzitutto gli ingegneri, con la loro attività di ricerca, a rappresentare il valore aggiunto per il tessuto produttivo mantovano, il tornaconto per le imprese. Se ora si ritiene che l’orizzonte sia mutato, è il momento di spiegare quale sia la nuova strategia.

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L’interno dell’Università di Mantova. A sinistra Cristina Bonaglia che ha sostituito Frediano Sessi nel ruolo di Segretario Generale della Fum

LA CATTEDRA UNESCO “Un grande successo per la nostra città, una grande opportunità per la nostra comunità”. Così il Sindaco Nicola Sodano ha battezzato la presentazione della nuova Cattedra Unesco che, dal prossimo anno accademico, renderà unica l’offerta formativa del polo mantovano. Ma cosa sono le Cattedre Unesco? Sono centri di eccellenza in grado di realizzare programmi di insegnamento e di ricerca avanzati in discipline connesse alle politiche di sviluppo dei Paesi. In particolare, le Cattedre nascono con l’intenzione di rafforzare la connessione a livello internazionale tra centri universitari e avviare un processo che conduca alla sviluppo di legami forti e durevoli tra le istituzioni scientifiche ed educative di tutto il mondo. L’internazionalità, dunque, è uno dei tratti fondamentali delle Cattedre, che dal 1991 hanno raggiunto il considerevole numero di 762 in tutto il mondo, di cui ben 17 in Italia. La prima Cattedra italiana fu inaugurata nel 1998, all’università romana di Tor Vergata: Cattedra Interdisciplinare in Biotecnologia. La Cattedra Unesco istituita dal Politecnico

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nella sede di Mantova assume il titolo di: “Pianificazione e tutela architettonica nelle città Unesco”. Si pone come obiettivo di collegare discipline e tecnologie diverse tra loro al fine di gestire in maniera efficiente problematiche complesse e multi scala di tutela architettonica e ambientale nelle città contemporanee. Il Polo di Mantova ha svolto quindi il ruolo di collettore, promotore e propulsore di attività trasversali correlate ai temi della tutela e della pianificazioni nelle città storiche. La laurea Unesco si prende dopo un corso di due anni che viene svolto tutto in lingua inglese. La Cattedra prevede anche che vengano date borse di studio per avere anche studenti da tutto il mondo. A Mantova ne sono state assegnate 10, per cui questa laurea magistrale attualmente è frequentata anche da ragazzi cinesi, iraniani, portoghesi. In settembre, poi, si terrà la Summer School e la preside della Scuola di architettura e società del Politecnico, Ilaria Valente, ha annunciato che si terranno workshop su tre temi: lo spazio tra piazza Sordello e il lago, la zona a est di Palazzo Te e la zona di Fiera Catena.

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Mantova

L’INTERVISTA

DI

RIPARTIRE DAGLI INGEGNERI Rocco Linardi: “Serve una visione imprenditoriale dell’Università, una sciagura aver perso Pavia” Quando parla di Università, Rocco Linardi si scalda, libera il suo forbito eloquio, dispensa proposte, ammonimenti, critiche. Non risparmia note acutamente polemiche nemmeno nei confronti della maggioranza di cui fa parte, e dalla quale non esita a distanziarsi quando in dissenso. Da prima che si consumasse la rottura con Pavia, sosteneva la centralità dell’ingegneria nell’offerta formativa mantovana. In qualità di consigliere delegato all’Università ha deciso infine di mettere nero su bianco le sue proposte, con una mozione che ha trovato il sostegno trasversale di 14 consiglieri comunali e che è destinata a fare discutere, molto. Professore, quanto è importante l’università per la città di Mantova? “E’ assolutamente strategica.

L’università è il motore dello sviluppo, l’industria del futuro. La base per una crescita demografica. Senza università questa è una città morta, senza futuro e prospettive”. Qual’è lo stato di salute del polo universitario? “A differenza di altre città, cito Modena, Reggio, Trento, Verona, è stato perso il treno dell’autonomia. Il grande obiettivo sarebbe stato quello di arrivare a rilasciare diplomi di laurea targati Università degli studi di Mantova”. Obiettivo ormai sfumato. Quali sono stati gli errori del passato, a suo avviso? “Non si è riusciti perché il managment preposto non ha capito, quando era possibile, procedere per l’ottenimento di un simile importante elemento di crescita e di sviluppo. Perso il treno dell’autonomia Mantova è diventata una succursale, un prodotto succedaneo, di Pavia, Milano e Brescia”. Quali azioni dovranno essere messe in campo per il futuro? “Anzitutto la risoluzione del contenzioso con l’Università

di Pavia. Poi, ripristinare dal 2014/2015 –prima non è possibile, i corsi di Laurea in Ingegneria Informatica ed Ambientale, gli unici corsi in grado di garantire sicuri sbocchi occupazionali per i giovani”. Proposte che ha declinato in una mozione che presenterà al Consiglio Comunale, e che è già stata sottoscritta da 14 consiglieri, di maggioranza e opposizione. Pensa che i nuovi vertici dell’università accoglieranno le sue proposte? “É un auspicio, un augurio che io faccio nell’interesse della città di mantova”. Ne ha parlato con il Sindaco? “Ho fatto presente al sindaco questo mio orientamento, ma sembra essere stato completamente ignorato. Si riferisce anche alle recenti nomine del Presidente e del Segretario della Fum? “Io avevo proposto l’accorpamento delle due figure, Segretario e Presidente. E avevo anche pensato, ahimé ingenuamente, che le nuove nomine potessero essere il frutto di una rigida selezione merito-

Rocco Linardi cratica e professionale. E invece abbiamo assistito a nomine secondo il vecchio schema della spartizione politico-partitocratica, ma soprattutto ad una logica che io ho sempre avversato: quella delle nomine calate dall’alto”. La sua proposta insiste soprattutto sul recupero del corsi di ingegneria. “Avere disperso un know how acquisito in oltre 20 anni di presenza dell’università di Pavia a Mantova è una vera sciagura”. Si è fatto un’idea di come sia accaduto? “Mi riesce difficile capire ancora oggi come sia stato possibile decapitare un corso di laurea che da sempre aveva ed ha costituito il fiore all’occhiello dell’Università di Mantova. Si badi bene che la parola

Università dal 1992 al 2002, a Mantova, si identificava con Pavia. L’università è stata portata a Mantova da Pavia. La facoltà di ingegneria di Pavia è stata per anni ai vertici della graduatoria del Censis come prima facoltà in Italia”. Ora non ci resta che puntare sul rapporto con il Politecnico di Milano, come suggerisce qualcuno: un interlocutore con le spalle larghe. “Personalmente non voglio procedere con l’esaltazione aprioristica di Pavia. Se proprio non dovesse essere più possibile un ritorno, che in ogni caso io auspico fortissimamente, spero che si arrivi alla sottoscrizione in modo chiaro e distinto di un atto che garantisca da parte del Politecnico di Milano l’implementazione dei defunti corsi di laurea di ingegneria”. Per il momento si è scelto di puntare sulla Cattedra Unesco, come la giudica? “Non ho elementi per esprimermi in modo particolareggiato e documentato. Certo, ben venga tutto ciò che può portare ad una internazionalizzazione dei corsi di laurea. Mantova non può continuare ad essere solo il borgo antico

ANDREA MURARI

che tutti noi conosciamo, deve aprirsi verso orizzonti capaci di attirare giovani provenienti da tutto il mondo”. Il rischio che l’università chiuda è reale? “Non è un’idea del tutto peregrina. Credo che in futuro non ci saranno più interventi di tipo assistenziale da parte dello Stato, delle Regioni, degli Enti Locali: ormai la mangiatoia è vuota. L’Università deve diventare ‘causa sui’, va gestita con approccio imprenditoriale”. Come si troveranno i fondi per proseguire? “Mettendo a disposizione delle aziende il know how degli studenti. Gli ingegneri in particolare hanno competenze molto richieste dalle aziende, che tuttavia fanno sempre più fatica ad assumere personale specializzato a tempo indeterminato. L’Università dovrebbe per prima farsi carico di far incontrare la domanda con l’offerta. Con questo preciso obiettivo proposi, all’insediarsi dell’amministrazione Sodano, l’istituzione di un Dipartimento Lavoro, da realizzare all’interno del campus universitario. Ma la mia proposta non ebbe alcun seguito”.

TRA GLI STUDENTI

DI LEONARDA DI MEO

CORSI A RISCHIO MA TANTO ENTUSIASMO DENISE, 20 anni, Mantova, iscritta a Mediazione Linguistica Che giudizio hai dell’Università di Mantova? “Mi trovo bene, è vicina a dove abito ed è bene organizzata per quel che riguarda corsi e lezioni, non ho incontrato particolari difficoltà fino ad ora”. Cosa pensi del fatto che si vogliano eliminare corsi di laurea come Ingegneria? “Se non ci sono fondi mi sembra che sia una scelta obbligatoria anche se spero che non si continuerà con questi tagli che potrebbero minacciare altri corsi di Laurea, altrimenti la città perderebbe molto in prestigio.” Utilizzi servizi dell’Università? “So che c’è lo Studentato ma io abitando vicino non lo frequento, non so se ci sono servizi relativi alla Mensa ma penso di sì.” CRISTINA, 21 anni, Bergamo, iscritta ad Architettura e produzione edilizia Quali sono le principali criticità che hai riscontrato durante la tua esperienza universitaria? “Sicuramente si dovrebbe migliorare il servizio di segreteria che non è efficiente come dovrebbe essere ma in generale penso che l’università di Mantova sia un buon polo tecnico ed è anche per questo che ho scelto di frequentare

qui piuttosto che in altre università come ad esempio Milano”. Quanto è importante l’università per la città di Mantova? “Credo che sia molto importante per il territo-

DENISE

CRISTINA

so mentre in realtà tutti gli studenti dovrebbero poter usufruire di questo incentivo”. ANNA, 26 anni, Casalmaggiore, iscritta alla Magistrale di Architettura

ANNA

rio anche se in realtà la città mi sembra poco animata soprattutto la sera”. Pensi che la rinuncia ai corsi di ingegneria penalizzerà il polo universitario? “ Spero di no ma temo che questo si potrà ripercuotere su altri corsi, si dovrebbe invece pensare a finanziare gli alloggi che ora sono accessibili solo per chi ha un redito molto bas-

Cosa pensi si dovrebbe fare per migliorare il polo universitario mantovano? “Credo che la realtà accademica mantovana sia ben organizzata e non ho trovato particolari difficoltà tecniche nel mio percorso universitario, infatti ho fatto la Triennale qui ed ho scelto di continuare il mio percorso sempre a Mantova”.

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Giunti alla seconda edizione ritorna nel week end “MANTOVA IN FIORE 2013”. Nata da un’intuizione di SGP e dalla collaborazione con ASCOM MANTOVA, patrocinata dal Comune di Mantova, la kermesse dedicata ai fiori, alle piante e al vivere nel verde si pone fra le più attese sul territorio mantovano. Richiamando visitatori dalle province limitrofe l’evento punta a diventare un riferimento per gli appassionati e visitatori, infatti ben una ventina di floricoltori saranno presenti sabato 11

e domenica 12 maggio per ammantare di fiori e profumi il centro storico di Mantova. Uno spettacolo da non perdere e la possibilità di acquistare piante e fiori provenienti da ogni parte d’Italia, per la gioia degli amanti dal pollice verde. L’orario dell’evento sarà dalle 9 alle 20 ad orario continuato nelle giornate di sabato e domenica. E tutto ciò, in una cornice assai suggestiva formata dai palazzi antichi del centro storico di Mantova intorno a Piazza Sordello. Quindi un’occasione da non perdere.

Mantova in fiore offre di più. Altre sono le aree facenti pari della nuova manifestazione: l’artigianato artistico e le attrezzature per il giardinaggio. Bancarelle dell’artigianato artistico legato al tema dei fiori e per chi invece possiede un giardino, Mantova in fiore sarà l’occasione ideale per trovare ditte specializzate nella vendita di attrezzature ed articoli per il giardinaggio: tosaerba, gazebo, amache, barbecue, vasi in terracotta e tutto ciò che occorre per rendere sempre più confortevole e delizio-

so il proprio angolo verde ed il vivere all’aria aperta. Piazza Soredello sarà allestita a festa con fiori piante con un un piccolo settore gastronomico e un’altro dedicato al artigianato artistico. L’area gastronomica sarà dedicata ai buongustai. Da tutta la penisola arriveranno prodotti alimentari tipici di pregiata qualità artigianale. Oltre a Piazza Sordello con i suoi espositori, Mantova in fiore potrà contare su eventi collaterali come laboratori e dimostrazioni ed esibizioni con fiori recisi, alla altezza della rotonda San Lorenzo e altri spettacoli dedicati al verde realizzati in collaborazione con l’ Unione Fioristi Confcommercio Mantova. Insomma, Mantova vivrà un intero fine settimana ricco di colori e di profumi. La manifestazione gode del patrocinio del Comune di Mantova ed è organizzata da SGP in collaborazione ad Ascom/ Confcommercio.

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Mantova

Grande Mantova vIRGIlIo

Celebrato a Corte Spagnola il 68° anniversario della Liberazione

Il Comune di Curtatone, con una solenne cerimonia, ha celebrato presso Corte Spagnola, sede del Municipio, il 68° anniversario della Liberazione. La mattinata si è aperta con l’esecuzione dell’Inno di Mameli e con un momento di preghiera e di meditazione elargito da Mons. Egidio Caporello che ha ricordato più volte la figura di papa Giovanni XXIII e quella dell’attuale Pontefice Francesco. A seguire è stata deposta una corona d’alloro di fronte al monumento dei caduti della battaglia del 29 maggio 1848 e infine il discorso ai presenti da parte del sindaco Antonio Badolato. “La festa che oggi noi ricordiamo - ha sottolineato il sindaco - ha un profondo significato storico e politico”. Badolato ha velocemente ripercorso le tappe che hanno portato negli anni a questo epilogo del 25 aprile 1945, partendo dai fatti del 1922, passando per la promulgazione delle Leggi per la difesa della razza nel 1937 fino all’alleanza tra l’Italia e la Germania di Hitler nel ‘39 e all’entrata in guerra del nostro Paese nel secondo conflitto mondiale. Il primo cittadino ha quindi ricordato l’8 settembre con la resistenza prima dei militari e poi tra il ‘43 e il ‘44 dei patrioti civili che si rifacevano ai valori risorgimentali, per la libertà e

Un Premio Nobel in paese

Il picchetto d’onore delle autorià

Curtatone non dimentica

Il discorso del sindaco Badolato davanti al monumento ai Caduti) l’unità del Paese. “La fine della guerra - ha continuato Badolato - ha aperto una nuova fase, quella costituente del 2 giugno 1946 e a scelte di fondo che hanno portato ad una alleanza di forze politiche che hanno superato le diverse ideologie per un patto nazionale

senza eguali”. Il sindaco ha quindi parlato di Patria come valore superiore, scelta repubblicana, ricostruzione del Paese, crescita e benessere anche materiale. Il primo cittadino si è posto così una domanda. Quale insegnamento e quale lascito morale arriva dal 25

aprile? “Oggi stiamo vivendo la più grave crisi dal dopoguerra, in termini di politica, di valori, economica e sociale - ha ammonito Badolato - ed è proprio adesso che dobbiamo prendere insegnamento dai patrioti e dai padri costituenti. Le forze politiche del Parlamento sappiano tornare allo spirito della Costituzione per rigenerare dalle radici il nostro Stato”. Il sindaco ha fatto riferimento alla realtà locale di Curtatone, ricordando come nel 2010 diverse forze politiche si siano messe insieme per servire insieme la comunità al di là delle composizioni. Infine un duplice evviva da parte del primo cittadino. “Viva il Presidente della Repubblica e viva l’Italia”.

L’Amministrazione Comunale di Virgilio organizza un evento di tre giornate alla presenza del poeta irlandese Seamus Heaney, premio Nobel per la letteratura nel 1995, che sarà ospite della comunità di Virgilio venerdì 3, sabato 4 e domenica 5 maggio. Un evento unico dedicato al sommo poeta Virgilio e alle sue opere per la valorizzazione del territorio comunale di Virgilio, ricco di storia e di cultura. Séamus Heaney (Castledawson, 13 aprile 1939) è un poeta nordirlandese, Premio Nobel per la Letteratura nel 1995. È il massimo rappresentante contemporaneo del rinascimento poetico irlandese, e uno dei più importanti poeti del mondo. È uno dei più grandi poeti viventi, protagonista della cultura irlandese degli ultimi anni. Nato nella fattoria “Mossbawn” tra Castledawson e Toomebridge, nell’Irlanda del Nord, nella contea di Antrim, primo di nove figli. Nel 1953 la famiglia si trasferì a Bellaghy, a pochi chilometri, dove il poeta visse la giovinezza. La sua prima formazione scolastica avvenne ad Anahorish (in gaelico, “il luogo delle acque chiare”). Nel 1957 si iscrisse alla Queen’s University Belfast; dopo la laurea in Lettere, insegnò a Belfast, e in seguito a Dublino. L’Irlanda ricorre nella lirica del poeta attraverso paesaggi, ricordi giovanili e temi della rinascita irlandese (Celtic revival). Vive tra l’Irlanda e gli Stati Uniti, dove dal 1984 ha insegnato all’Università di Harvard. In tutte le opere di Heaney hanno rilievo le vicende legate al problema dell’indipendentismo irlandese. La sua poetica è legata alla sua terra, alla vita politica del Paese. Come egli ha scritto nella poesia Digging, il poeta userà la penna come il nonno e il padre hanno usato la vanga.

Il poeta irlandese Seamus Heaney

UN SISTEMA NUOVO PER RIABILITARE IN TEMPI BREVI L’APPARATO MASTICATORIO

Addio adesivo per dentiere. Benvenuta “Toronto” Il Prof ac Rocco Borrello Università degli studi di Padova Dipartimento di chirurgia orale Master in impiantologia osteointegrata

Borrello, chirurgo orale che lavora presso gli ambulatori odontoiatrici Gazzieri in via Montanari 73/B a Mozzecane, che possono rendervi pi• chiara questa innovativa combinazione tra impiantologia e protesi: la Toronto.

Nella pratica dentale di tutti i giorni, cresce continuamente la richiesta di riabilitare parzialmente o totalmente lÕ apparato masticatorio in tempi sempre pi• ridotti: la tecnica Ò Toronto BridgeÓ , che prende il nome dalla cittˆ in cui, per la prima volta, • stata messa in atto, offre un validissimo compromesso estetico, funzionale ed economico. Consiste nellÕ inserimento di pi• impianti contemporaneamente, quasi sempre successivamente alla rimozione degli elementi dentari o dei residui radicolari che vi erano in precedenza, e nella costruzione su questi impianti di un dispositivo protesico. Ecco a voi alcune illustrazioni esplicative ed alcuni quesiti rivolti al Prof. ac Rocco

RIsPeTTo AllA deNTIeRA NoN hA PAlATo e quINdI è PIù fAcIle dA PoRTARe e PulIRe, NoN sI ToGlIe e NoN sI muove

Prof Borrello, come mai la Toronto Bridge • cos“ largamente utilizzata come dispositivo implanto-protesico riabilitativo? Ò La sua caratteristica principale consiste nel numero di impianti inseriti, decisamente inferiore al numero di denti naturali che sono stati estratti. NellÕ arcata superiore o inferiore, generalmente ma non di regola, si inseriscono 4-6 impianti che sostengono12 elementi dentari. Tale protesi, in genere, se vi sono le condizioni osee, • realizzabile in unÕ unica seduta poichŽ basata su impianti a carico immediato. Inoltre risulta pi• economica rispetto alle soluzioni implantari

gazzieri

ambulatori odontoiatrici

tradizionali con 8-10 impianti per arcataÓ . CosÕ • il carico immediato? Ò EÕ una tecnica che consente di inserire gli impianti e di fissarvi sopra le corone provvisorie o la dentiera definitiva, nel caso di paziente edentulo, nel giro di 24-48 ore. Tale metodica, ha la stessa sicurezza degli impianti caricati tradizionalmente, cio• con carico differito (da 3 a 6 mesi). Per poter utilizzare tale tecnica, • indispensabile che gli impianti inseriti abbiano una buona stabilitˆ primaria, ovvero che siano saldamente ancorati allÕ osso di supporto. La valutazione della scelta del carico (immediato o differito) sta a chi esegue lÕ operazione, che devÕ essere in grado di stabilire se vi possano essere o meno condizioni ossee favorevoliÓ . Come si presenta la Toronto Bridge?

Ò EÕ una struttura portante in metallo, avvitata sugli impianti (vedi foto), sulla quale vengono modellati denti e gengiva rosa in materiale resinoso. La grande novitˆ , rispetto alla dentiera, consiste nel fatto che • completamente priva di palato e quindi molto pi• facile da portare, non si toglie e non si muove perch• • saldamente ancorata agli impianti ed • facile da pulire. Si comporta in tutto e per tutto come una protesi totale fissa, con costi meno elevati e tempi esecutivi pi• brevi. Inoltre, lÕ odontoiatra pu˜ rimuoverla in qualunque momento in caso vi siano problematiche agli impianti o semplicemente per eseguire la pulizia professionale della protesiÓ . In conclusione, a chi consiglia tale dispositivo? Ò A tutti coloro i quali, portatori delusi o stanchi di una protesi mobile o con situazioni dentali residue molto compromesse ed in procinto di approdare al disagevole traguardo della perdita di tutti gli elementi dentali, desiderino cambiare in meglio la propria qualitˆ di vita senza sottoporsi a trattamenti complessi, lunghi e costosi. A tutti coloro che vogliono tornare a mangiare come quando avevano tutti i propri denti. A tutti coloro che vogliono sorridere senza paura di perdere la protesiÓ .

045 6340735 Mozzecane (VR) Via Carlo Montanari, 73/b

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Aut. San 9333 del 08-08-2008


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Mantova

ALTO MANTOVANO

CASTIGLIONE,

IL 25 APRILE EÕ GIOVANE Coinvolti i gli studenti degli istituti superiori per commemorare il 68mo anniversario della Liberazione

MEDOLE

“I luoghi dello stare” è la mostra dello scultore mantovano Nicola Biondani, che inaugurerà alla Civica Raccolta d’Arte di Medole domenica 12 maggio, presso la Torre Civica di Piazza Castello. L’iniziativa, finanziata e sostenuta dal Comune di Medole – Assessorato alla Cultura e dalla Fondazione Cariplo, partecipa all’ambizioso progetto delle Terre dell’alto mantovano, per la valorizzazione del patrimonio culturale attraverso la gestione integrata dei beni. Nicola Biondani è nato nel 1976 a Mantova, diplomatosi nel 1998 presso l’Istituto d’Arte di Guidizzolo (MN) s’è laureato nel 2004 all’Accademia C.B. Cignaroli di Verona, nella sezione scultura. Dal 1999 ha esposto in numerosi occasioni e in diverse località, tra cui Padova, Trento, Mantova, Verona, Venezia, San Gimignano, Milano e Charleville (Francia). Inoltre, partecipa da molti anni con successo a concorsi e fiere espositive. Fabrizio Migliorati, direttore della Civica Raccolta d’Arte, dice delle opere in mostra: «Nicola Biondani dà vita a sculture che occupano spazio creando un de-

GOITO La cerimonia al Famedio

Il professor Armando Trazzi DI DARIO FERRARINI Una sala consiliare gremita di giovani ha ricordato, lo scorso 24 aprile, il sacrificio di tanti ragazzi e ragazze che, uniti dallo stesso sentimento di passione per la libertà del nostro Paese, nonostante la diversità delle idee politiche, combatterono fianco a fianco nella Resistenza Italiana. Per la prima volta l'Istituto Francesco Gonzaga ha aderito ad una proposta dell'Amministrazione che desiderava coinvolgere gli studenti delle classi superiori nel ricordo del 25 Aprile 1945, e dei valori legati a quello storico avvenimento. Alcuni studenti dei Licei castiglionesi, con la guida del prof. Armando Trazzi, docente di Storia e Filosofia,

I giovani in sala consiliare hanno preparato una serie di letture, tratte dalle lettere dei condannati a morte della Resistenza Italiana, e hanno predisposto la proiezione di una parte del film “Tutti a casa” (1960) di Luigi Comencini. Oltre agli studenti di tre classi quinte del Gonzaga, sono stati coinvolti anche tre classi della Casa del Giovane e del CFP regionale. L'incontro è stato introdotto dallo stesso professor Trazzi, che ha inquadrato storicamente il periodo dal 25 luglio 1943 al 25 Aprile 1945, spiegando le diverse motivazioni alla base della scelta di combattere contro i nazifascisti dopo l'armistizio dell’8 Settembre 1943: senza indulgere alla retorica, la lettura dei documenti e le scene del film hanno mostrato come nacque

e come si sviluppò l'impegno per la liberazione e il riscatto dell'Italia nel periodo cruciale della Resistenza. L'iniziativa, pur nella sua semplicità, è stata importante e ufficializzata dalla presenza delle autorità civili e militari di Castiglione e dagli interventi del Sindaco Alessandro Novellini e del presidente del Consiglio Comunale, Roberto Confalonieri. E all’insegna delle giovani generazioni si è svolta anche, il giorno successivo, la commemorazione ufficiale presso il Famedio: la banda giovanile Don Gorgatti ha eseguito alcune musiche della Resistenza alla presenza del Sindaco e degli assessori comunali. All’evento è seguita la celebrazione di una S. Messa di suffragio in ricordo dei caduti.

In mostra alla Torre Civica le opere di Nicola Biondani licato mondo intorno ad esse. Le opere sono presenze di una vita che chiama alla calma, senza patemi d’animo e senza la necessità di intimidazione. Si tratta di sculture che mettono in gioco le ovvie acquisizioni quotidiane, per installare nuovi e pacati modi di stare al mondo. Per la Civica Raccolta d’Arte e per Medole, la presenza del lavoro di Biondani è motivo di grande orgoglio e di preziosa scoperta culturale». Il vernissage di domenica 12 maggio, alle ore 17.30, accoglierà il pubblico in forma gratuita, alla presenza dell’artista, degli amministratori locali e dei curatori della mostra. Un momento importante sarà rappresentato dalla serata del 18 maggio. La Civica Raccolta d’Arte parteciperà, infatti, all’iniziativa dell’Unesco e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali Notte dei Musei 2013. La mostra e la raccolta d’arte saranno quindi visitabili, oltre che durante il normale orario pomeridiano, anche per tutta la serata di sabato 18 maggio, dalle ore 20 fino a mezzanotte.

Gas Metano: accordo tra Comune e Agsm

Comune di Goito e AGSM Verona siglano un accordo relativo al pagamento delle reti del gas. Il sindaco di Goito Pietro Marcazzan ha voluto presentare il documento sottoposto il 2 maggio al Consiglio comunale. I fatti. Tre anni fa, durante la precedente amministrazione Marchetti, venne affidata la gestione della rete del gas metano alla AGSM Distribuzione s.p.a. di Verona, vincitrice del nuovo appalto di gara, subentrata alla Italgas. In fase però di gara per l’appalto non era stato inserito nel capitolato l’obbligo di provvedere al pagamento delle reti degli impianti al precedente concessionario. Per questo motivo fin dal primo atto di riscatto esiste un contenzioso tra il Comune di Goito e la società Italgas in merito alla valutazione delle reti degli impianti, sfociato poi in un lodo arbitrale incondivisibile e che il Comune ha dato ai propri legali l’incarico di impugnarlo. Il sindaco imputa il grave er-

rore a diversi fattori che vanno dalla leggerezza con cui è stato affrontato il capitolato di gara, ad una lettura impropria della stessa fino a scelte prettamente politiche. “Abbiamo avuto notizia del lodo arbitrale a poche ore dal voto di maggio dello scorso anno - dice il sindaco Marcazzan quando qualcuno si vantava di lasciare in eredità alla comunità di Goito un tesoretto di 350 mila euro all’anno, mille euro al giorno. La verità è che le nostre casse comunali non riceveranno nemmeno un euro di tutto questo presunto tesoretto e il rischio reale è quello di essere commissariati perchè incapaci di sostenere il pagamento di errori fatti da altri”. L’importo a carico del Comune è pari a circa 3.600.000 euro che risultano coperti dal canone di concessione dovuto da AGSM nel corso dei 12 anni della durata dell’appalto. “Abbiamo cercato con il nuovo gestore - prosegue il sindaco - di trovare una soluzione se

Il sindaco Marcazzan illustra la proposto di accordo

la situazione dovesse precipitare in quanto se ci venisse ingiunto il pagamento, il nostro Comune sarebbe a rischio commissariamento”. E’ stato quindi stabilito di concedere ad AGSM la trattenuta di tutti i canoni dovuti fino alla definizione del contenzioso con Italgas, stimati in 350 mila euro all’anno. AGSM si impegna inoltre ad anticipare al Comune di Goito i canoni annuali necessari, stabiliti in cinque annualità, nel caso in cui l’Amministrazione sia obbligata a provvedere al pagamento a Italgas per l’intero importo del lodo, il cui primo livello giuridico è previsto per il mese di ottobre. Qualora le cinque annualità non fossero sufficienti esiste un’altra opportunità. In caso infatti di ulteriori necessità per far fronte al pagamento delle reti alle condizioni concordate, il Comune potrà accordarsi con AGSM, relativamente agli investimenti previsti dal contratto e da realizzarsi secondo le tempistiche di intesa, riguardo la possibilità di rinunciare ai suddetti investimenti. “Ci rendiamo conto che è una spada di Damocle che pende sulla nostra amministrazione - rincara Marcazzan - perchè c’è il rischio di avere in eredità una rete sulla quale non verrà fatta nessuna manutenzione e nessun tipo di intervento per ben 12 anni”.

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Mantova

Oltrepo Mantovano Storia e cucina si intrecciano nel nome di Matilde Per tutto il mese di maggio un’iniziativa storico-culinaria che unisce le terre mantovane e reggiane, accomunate dalla figura della contessa. Appuntamento da Athos, a Bonizzo di Borgofranco Il maggio matildico nel territorio reggiano è allegra espressione di feste medievali e eventi culturali che rinnovano la memoria della contessa Matilde di Canossa e delle sue terre. L’associazione Amici di Matilde e del Castello di Bianello di Reggio Emilia propone un’iniziativa culturale che esce dai soliti schemi per ritrovarsi a tavola con la storia. Per questo è stata ideata una proposta di menù matildico con la Trattoria “da Athos” a Bonizzo di Borgofranco sul Po, che ogni venerdì sera di maggio, in alternanza con un ristorante nel Reggiano, proporrà un Banchetto della Riconciliazione tra Papato e Impero con piatti tipici del periodo matildico.

Il trovarsi a tavola dialogherà con la storia grazie ad un’esposizione di incisioni e libri antichi appartenenti alla collezione di Giuliano Grasselli che viene allestita all’interno dei due ristoranti e che fa emergere e meglio spiega il grande personaggio che fu Matilde di Canossa. Nell’occasione saranno disponibili i gadget “I have got back Matilde”, il cui ricavato sarà devoluto alle opere di ricostruzione post-sisma dell’Abbazia di San Benedetto Po. Il ponte che si crea tra Reggio Emilia e Mantova con questa iniziativa da un punto di vista culinario ed enogastronomico, non è altro che il rinsaldarsi di una storia comune nel Medioevo e di tradizioni condivise all’insegna dei territori della

Gran Contessa che a Reggio, sulle colline, aveva i suoi castelli di difesa di Bianello, Canossa, Rossena, Sarzano e Carpineti, mentre a Mantova possedeva una residenza e più spesso ancora ritornava nell’amato monastero mantovano di San Benedetto Po. L’appuntamento con Matilde a Borgofranco sul Po è previsto ogni venerdì sera di maggio, dal 3 al 31, alle ore 20.30. Questo il menù: Crostino di Mais croccante con tartufo, Scorzone delle terre matildiche, Crostino di grano condito con Pioppini delle terre matildiche. A seguire, bagnati dal Pignoletto matildico, verranno serviti il Risotto con le rane, la Pasta di garganelli condita con tinche e pesce gatto, il Pesto di luccio in salsa matildica con misticanze delle erbe ai frutti di bosco. Infine, la dolcezza di una Fetta di Busulàn al Lambrusco. Prenotazioni: 346-5205204. Costo: 25 euro”.

Un’immagine raffigurante la contessa Matilde di Canossa e Il ristorante “da Athos” a Bonizzo di Borgofranco sul Po

vIAdANA

Portobello, il mercatino dell’usato per ogni esigenza

Il mercatino dell’usato Portobello di Viadana

A Viadana, in zona San Martino, c’è uno dei mercatini dell’usato meglio attrezzati di tutta la zona. Si tratta di “Portobello”, storica attività che da tre anni ha cambiato gestione, e che ha saputo diventare in poco tempo un punto di riferimento per chi porta e chi cerca prodotti usati di tutti i tipi. Aperto dal martedì al sabato, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19 (tra poco in vigore l’orario estivo dalle 9 alle 12 e dalle 16.30 alle 19.39), “Portobello” nei suoi oltre 450 metri

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quadri di esposizione propone prodotti di assortimento vario. A cominciare dai vestiti, anche firmati, presenti in grande quantità. Ma non solo. Ci sono accessori, con vasto assortimento di scarpe, anche firmate. E poi giocattoli, oggetti regalo, mobili d’arredo e tanta elettronica. I clienti, e i fornitori, arrivano da tutta la zona, anche da altre province. Insomma il luogo ideale dove fare affari in modo conveniente. Per informazioni profilo Facebook: “Portobello – Mercatino dell’Usato”.

San Benedetto IN

FIORE

Per il sesto anno consecutivo torna l’iniziativa “San Benedetto in fiore”, vera e propria festa del florovivaismo e del giardinaggio che dal 2008 viene organizzata, con notevole successo, dall’associazione “Amici di Vasco Devincenzi” in collaborazione con il Comune di San Benedetto Po. L’appuntamento è per sabato 4 e domenica 5 maggio prossimi: una due giorni durante la quale la cittadina polironiana vedrà il proprio splendido centro storico protagonista di eventi e incontri riguardanti, appunto, giardinaggio e florovivaismo, ma più in generale anche tradizioni contadine della terra mantovana. Questo il programma. Sabato 4 maggio: alle 10 conferenza su alberi e arbusti tipici del Mantovano nella sala civica. Alle 17 mostra mercato florovivaistica e di attrezzi da giardini in piazza Teofilo Folengo. Alle 19 stand gastronomico con i risottai di Villimpenta, gruppo “Noi donne”. Alle 21 musica per tutti in piazza. Durante le iniziative pomeridiane, produzione di pane fresco cotto nei forni a legna e rappresentazioni di figure sacre tra i fiori a cura dei madonnari del gruppo “Gam – Amici di Straccetto”. Domenica 5 maggio. Alle 9.30 corteo storico con la presenza di Matilde di Canossa. Alle 10.30 convegno e mostra fotografica sui caseifici dell’Oltrepò mantovano in sala consiliare, riaperta da un mese circa dopo il sisma di maggio. Alle 11 “Cani, gatti e bambini”. Alle 12 apertura dello stand gastronomico sempre con i risottai di Villimpenta, gruppo “Noi donne”. Alle 16 spettacolo per le vie del centro con la fanfara dei bersaglieri “Mario Cordone” di Mantova. Per tutta la giornata produzione di pane in piazza, esposizioni e vendita florovivaistiche ed enogastronomiche, mercatino di hobbystica. E’ prevista l’apertura dei negozi del centro sia sabato che domenica. Per informazioni chiamare: Alessio: 333-4844551, Grazia: 338-6169573, Roberta: 338-4735283. (gb)

L’interno del mercatino


Il nostro intento è favorire l’autonomia, la motivazione scolastica e la sinergia con scuole e famiglie. L’attenzione è focalizzata sui disturbi specifici dell’apprendimento, sui bisogni educativi speciali e sulle difficoltà scolastiche in generale, Avendo interagito con ragazzi in difficoltà, abbiamo iniziato a interessarci alle dinamiche che determinano gli insuccessi scolastici.

• Bambini della scuola primaria; • Ragazzi della scuola secondaria di primo • Bambini grado; della scuola primaria; •• Ragazzi Ragazzi della della scuola scuolasecondaria secondariadidiprimo secondo grado; grado; •• Ragazzi scuola secondaria di secondo Studentidella Universitari. grado; • Studenti Universitari.

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Il centro, fondato a Mantova nel gennaio 2011, vuole dare concretezza a un progetto maturato da precedenti esperienze nel mondo della scuola.

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Rendere partecipi i ragazzi nei loro processi di apprendimento; Rendere neipersonalizzati, loro processi di Proporrepartecipi interventii ragazzi educativi apprendimento; partendo da un’analisi dei loro bisogni; Proporre educativi personalizzati, Migliorareinterventi il rendimento scolastico e partendo daallo un’analisi l’approccio studio;dei loro bisogni; Migliorare il rendimento scolastico Creare una rete di contatto con le escuole, le l’approccio studio; famiglie e, allo nel caso dei DSA e BES, con i servizi sanitari Creare una reteterritoriali; di contatto con le scuole, le famiglie e, nel caso dei DSA e BES, con i Potenziare l’ autostima, sviluppando le loro servizi sanitari territoriali; con i coetanei; abilità e la socializzazione Potenziare l’ autostima, sviluppando Agevolare la programmazione e lo le loro abilità e la socializzazione i coetanei; svolgimento della normalecon attività didattica. Agevolare la programmazione e lo svolgimento della normale attività didattica.

• semplificazione, analisi e tecniche metacognitive per facilitare la comprensione e la produzione di testi • mappe concettuali per semplificare lo studio e il ripasso • strumenti compensativi e misure dispensative concordate con gli insegnanti • software e materiali didattici specifici per i DSA (forniti dalla Cooperativa Anastasis). ••

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Il centro, fondato a Mantova nel gennaio  2011, vuole dare concretezza a un progetto maturato da precedenti esperienze nel Il centro, fondato a Mantova nel gennaio mondo delladare scuola. 2011, vuole concretezza a un progetto maturato da precedenti esperienze nel Avendo interagito con ragazzi in difficoltà, mondo della scuola. abbiamo iniziato a interessarci alle dinamiche che determinano Avendo interagito con ragazzigliininsuccessi difficoltà, scolastici. abbiamo iniziato a interessarci alle dinamiche che determinano gli insuccessi L’attenzione scolastici. è focalizzata sui disturbi specifici dell’apprendimento, sui bisogni educativi speciali e sulle difficoltà scolastiche L’attenzione è focalizzata sui disturbi in generale, specifici dell’apprendimento, sui bisogni educativi speciali e sulle difficoltà scolastiche Ilinnostro intento è favorire l’autonomia, la generale, motivazione scolastica e la sinergia con scuole famiglie. Il nostroe intento è favorire l’autonomia, la motivazione scolastica e la sinergia con scuole e famiglie.

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Come insegnanti specializzate e operatrici psicopedagogiche accompagniamo i bambini e gli adolescenti nelle attività:

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• di studio • di svolgimento dei compiti • di potenziamento e consolidamento delle loro capacità • di recupero e rinforzo di alcune discipline • di trattamento sulle difficoltà d’apprendimento • di supporto per recupero "DEBITI SCOLASTICI"

SE SI VUOLE...

Rendere partecipi i ragazzi nei loro processi di apprendimento; Proporre interventi educativi personalizzati, partendo da un’analisi dei loro bisogni; Migliorare il rendimento scolastico e l’approccio allo studio; Creare una rete di contatto con le scuole, le famiglie e, nel caso dei DSA e BES, con i servizi sanitari territoriali; Potenziare l’ autostima, sviluppando le loro abilità e la socializzazione con i coetanei; Agevolare la programmazione e lo svolgimento della normale attività didattica.

per disturbi specifici dell'apprendimento e difficoltà scolastiche

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Bambini della scuola primaria; Ragazzi della scuola secondaria di primo grado; Ragazzi della scuola secondaria di secondo grado; Studenti Universitari.

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Parliamo di: • disturbi specifici dell’apprendimento; • bisogni educativi speciali; •• informazioni legislative e documentazioni; disturbi specifici dell’apprendimento; •• materiali e suggerimenti bisogni educativi speciali;didattici; •• indicazioni operative sull’uso degli strumenti informazioni legislative e documentazioni; compensativi e sull’applicazione delle misure • materiali e suggerimenti didattici; dispensative. • indicazioni operative sull’uso degli strumenti compensativi e sull’applicazione delle misure dispensative.

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Mantova

SPORT Ò PRIMA LA Ò CÓ UNICA, POI PENSIAMO IN GRANDEÓ A colloquio con Michele Lodi, nuovo azionista di maggioranza del Mantova FC

Bompieri e Lodi con la Maglia del Mantova FC DI

NICOLA ANTONIETTI

“Un passo alla volta”: ecco la filosofia spiccia, ma proprio per questo senza inutili fronzoli, di Michele Lodi, nuovo azionista di maggioranza del Mantova FC e da fine maggio ufficialmente nuovo presidente della società biancorossa. Alla poltrona principale di viale Te arriva dunque, per la sesta volta nella lunga storia mantovana, un patron di origini scaligere, alla faccia di una rivalità tra Mantova e Verona che, evidentemente, nel mondo del calcio si ferma solo al rettangolo di gioco. Veronese - anche se nato a Milano – 42 anni compiuti lo scorso 4 aprile, a capo di una società specializzata in investigazione, vigilanza e logistica, e con una passione sia per il calcio giocato in prima persona (pare che sia un ottimo portiere) che per quello vissuto nelle stanze dei bottoni, Michele Lodi arriva al Mantova al termine di una trattativa condotta quasi a fari spenti, e che solo il malcelato entusiasmo di alcuni degli attuali soci del Mantova FC, nonché dell’ormai ex-presidente Bompieri, palesava come possibile di ottima riuscita. Presidente, lei è arrivato dove altri hanno miseramente fallito, e il tutto al termine di una trattativa, e lo diciamo in senso positivo, di “basso profilo”: è questo il principio che

lei applica nella sua attività di imprenditore e che vorrà applicare al Mantova? “Il basso profilo è una condizione essenziale per fare bene nella vita, non solo nella professione. Ho cercato sempre di non alimentare aspettative sul mio nome perché odio fare proclami, anche se mi rendevo conto, col passare dei giorni, che la trattativa era a buonissimo punto, e che il feeling con gli attuali dirigenti, dal presidente Bompieri a Tirelli e poi tutti gli altri, stava crescendo sempre di più. Una trattativa che alla fine è andata bene anche perché mi sono trovato a confrontarmi con un gruppo di persone oneste, concrete e pulite non a caso guidate da uno come Bruno Bompieri.” L’abbiamo chiamata “presidente” anche se lei ufficialmente lo sarà solo tra qualche settimana: de facto però possiamo già considerarla tale? “Sì, anche perché io sono già all’opera per definire lo staff che mi accompagnerà in quest’avventura: e per questo avevo bisogno di essere “fattivamente” operativo da subito.” Qualche nome del suo staff? “Posso solo confermare nomi già conosciuti come quello di Alessandro Dusi (direttore generale della Sambonifacese, che al Mantova dovrebbe rivestire lo stesso ruolo ndr), Federico Bosi (amministratore delegato della “Sicurint” l’azienda

di proprietà di Michele Lodi ndr) e Michele Cossato (excampione di Chievo ed Hellas ndr). Per gli altri nomi credo sia più corretto che io incontri tutti i componenti attuali del Mantova FC, compresi giocatori e allenatore, e poi prendere le mie decisioni. In ogni caso il fatto che il Mantova sia già salvo rende più semplice una programmazione che, in vista della prossima stagione, dovrà essere non affrettata e molto accurata.” Pensando infatti alla prossima stagione, quali sono gli obiettivi che dovrà porsi il Mantova? “Io cerco sempre di pormi un obiettivo alla volta, e così dovrà fare il Mantova: per prima cosa dovremo puntare alla C unica e non venire risucchiati verso il basso. Una volta ottenuta la permanenza nella C unica poi potremo lanciarci verso un successivo traguardo.” Non teme il fatto di confrontarsi con una piazza esigente come quella virgiliana, peraltro molte volte scossa in passato da vicende non certo felici? “Se fosse così non sarei qui, e poi guardi, me lo lasci dire: Mantova è una piazza troppo allettante per chi ama fare calcio. Qui il calcio si vive e si respira con autentica passione, come dimostrato dall’affetto che i tifosi hanno manifestato per questi colori anche dopo l’ultimo – doloroso – fallimento.” Un’ultima considerazione: con il suo nome il Mantova lega ancora il suo destino a Verona, al di là delle rivalità calcistiche tra le due città… “Il fatto che molti imprenditori veronesi siano stati alla guida del Mantova è tutto nella risposta alla sua domanda precedente: questa è una piazza speciale, seguita da gente speciale, e per chi ama il calcio, veronese o non, può rappresentare davvero un eccellente terreno di lavoro.”

Borsati, vincitore del trofeo “Città di Moglia”

A BORSATI IL TROFEO Ò CITTAÕ DI MOGLIAÓ Successo del pilota veronese nella prima prova del XVI° trofeo “Team Rossetti” Il tempo ha dato una mano, liberando il cielo da nubi e pioggia e rendendo gradevole la prima gara del XVI° Trofeo Team Rossetti di Formula Challenge, andata in scena a Moglia domenica scorsa. Un appuntamento apprezzato non solo dai piloti in gara, ma anche dal pubblico: “Compreso il sindaco di Moglia Simona Maretti – ci ha detto il responsabile del Team Rossetti, Claudio Rossetti – che si è complimentata con noi per l’organizzazione. È stata una bellissima giornata, favorita anche dal circuito allestito nella zona industriale di Moglia che si è rivelato eccellente per una manifestazione come questa. La gara – valevole anche come IV° trofeo “Città di Moglia” e inserita nel circuito nazionale di Formula Challenge dello CSAN – si svolgeva su 4 manche di 4 giri l’una, con mantenimento dei due tempi migliori per il computo della classifica finale. Nella cate-

goria “B” vittoria di Franco Merighetti (Peugeot 1006) su Simone Avigni (Opel), mentre nella categoria “C” (oltre 2000 di cilindrata), successo per il Team Rossetti con la Opel Corsa di Andrea Bellabeni che è riuscito ad avere la meglio su Fabio Grizzi: a frenare il pilota rodigino – vincitore lo scorso anno del Trofeo Rossetti – un problema al motore. In classe “B 4x4” vittoria su tutta la linea per Vinicio Borsati del Team Rossetti che non solo si aggiudica la prova per la sua categoria, ma avendo strappato il miglior tempo assoluto di manche, porta a casa anche il trofeo “Città di Moglia”, mentre nella classe “E” (prototipi e formule) successo del sambenedettino Juri Dalla Rovere (Team Rossetti) davanti a Enzo Grimaldi. Il prossimo appuntamento è fissato per il 12 maggio nella zona industriale ovest di Castiglione delle Stiviere, con una prova di challenge in linea. (nico)

DINAMICA POGGIO RUSCO: UN AMARO KO

I biancorossi sono condannati ai playout; a Recanati solo per mantenere una posizione migliore in classifica.

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Neanche la matematica ora può dare speranza: la sconfitta casalinga contro Castelletto condanna la Dinamica DWB Poggio Rusco alla lotteria dei playout. Ai biancorossi resta solo la gara di Recanati, in cui sarà comunque fondamentale vincere per mantenere una migliore posizione in classifica, perché all’ultimo turno la Dinamica osserverà il riposo, e dovrà fare affidamento sui risultati altrui per non vedere ulteriormente complicato il suo cammino verso la salvezza. La gara di domenica, al di là del risultato finale (87-86) con cui Castelletto si è imposto al Palabam, è la fotografia perfetta di un’annata ad andamento “alterno”, in cui a una prima parte di “ambientamento” è seguita una fase esaltante (che potremmo definire il “magic winter” poggese) in cui sono arrivati, oltre al gioco, anche risultati importanti,

e culminata nella vittoria interna sulla capolista Torino. Poi un’altra fase di crisi che ha compromesso tutto e per neutralizzare la quale servivano cinque “miracoli” consecutivi, ovvero battere nell’ordine San Severo, Latina, Lucca, Castelletto e Recanati: i primi tre sono riusciti alla perfezione – tra cui una spettacolare vittoria in trasferta sul parquet degli odiatissimi rivali lucchesi – ma alla quarta prova della verità i ragazzi di Tinti non ce l’hanno fatta. Peccato davvero,

soprattutto se pensiamo che domenica il Castelletto sceso al Palabam non era sembrato particolarmente irresistibile: bravo sì, ma troppo “a strappi” e soprattutto molto impreciso. La Dinamica, complice la non eccelsa giornata di alcuni suoi elementi ha però perso troppo terreno nel primo tempo, e malgrado una disperata rimonta contrappuntata dall’implacabile Losi (28 punti, best scorer dell’incontro), è andata incontro ad una sconfitta: amara perché nel clan podiense c’era la consapevolezza che, nonostante cinque successi in fila, l’eventualità playout potesse restare aperta, ma almeno si poteva sperare in qualche abbinamento più favorevole. Occorrerà invece tenersi pronti perché l’eventualità meno gradita (un playout contro Latina, da tutti ritenuta la più attrezzata tra le cosiddette “pericolanti”) potrebbe trasformarsi in una realtà. (nico)


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Mantova Mantova

Numero 17 • VENERDÌ 3 Maggio 2013

musica | cinema | cultura | spettacoli | fiere | mostre| mercati

SAN BENEDETTO PO SAGRA DELL’ASPARAGO

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San Benedetto Po, quattro giorni di festa per sua maestˆ

Asparago

Dal 9 al 12 maggio torna a San Benedetto Po (MN) il tradizionale appuntamento con la Sagra dell’Asparago giunta quest’anno alla sua diciassettesima edizione. La manifestazione, promossa dalla Pro Loco Teofilo Folengo con la collaborazione e il patrocinio del Comune di San Benedetto Po e patrocinata da Regione Lombardia, Provincia di Mantova e Camera di Commercio di Mantova, propone una quattro giorni di enogastronomia, spettacoli e cultura “tra passato e presente, nel solco della tradizione”. Tutte le sere (e domenica 12 anche a mezzogiorno) gustose specialità saranno servite nello Stand gastronomico sotto la tensostruttura di piazza Matilde: sarà un’imperdibile occasione per gustare risotto, lasagne, scaloppine, frittata e altre specialità a base di asparago verde. Giovedì 9 maggio alle 21 è inoltre in programma una Visita guidata al Cantinone monastico e alla Collezione di carri agricoli (su prenotazione allo Iat 0376/623036). In piazza Folengo, invece, spazio alla musica e alla danza con il Fitness Party a ritmo di Zumba per grandi e bambini. Venerdì 10 (e sabato 11) visita in notturna al complesso monastico con degustazione finale a cura della Strada

dell’Asparago – spiega la presidente della Pro Loco Doriana Martignetta - I deliziosi piatti a base di asparago verde (coltivato in queste zone fin dal tempo dei monaci benedettini di Polirone) proposti nello Stand gastronomico e nei ristoranti locali e le degustazioni guidate di prodotti tipici saranno accompagnati da una serie di iniziative volte alla valorizzazione “a tutto tondo” del territorio sambenedettino. Così accanto al 6° Junior Show Provinciale Agafi a cura dell’Associazione Mantovana Allevatori, iniziativa che sottolinea l’importanza dell’allevamento e dell’agricoltura, tradizionali attività del nostro paese e - forse le uniche al momento - in grado di farci intravedere uno futuro “sostenibile”, saranno riproposti tipici intrattenimenti dei tempi andati. Un percorso guidato alla scoperta del carro agricolo tra memoria e superstizione, visite guidate al complesso monastico polironiano che, nonostante le gravi ferite subite dal sisma, si ripropone agli occhi di turisti e visitatori come imponente testimone di una storia millenaria, consentiranno, insieme alle conferenze, interessanti approfondimenti culturali, alternati a tanti spettacoli e momenti di sano divertimento”.

dei Vini e dei Sapori Mantovani. Sempre venerdì sera in piazza Folengo musica jazz e blues con Whitefly Band, mentre nell’auditorium della Scuola Media ci sarà la conferenza a cura degli Astrofili Mantovani dal titolo “La scoperta del Bosone di Higgs al Cern” con il fisico Luca Panizzi. Sabato 11 e domenica 12 maggio sono le due giornate clou con tanti eventi in programma anche nelle ore diurne. Sabato alle 15.30 percorso in bicicletta tra i paesaggi polironiani. Alle 17.30 canti gregoriani e sperimentazione musicale nel Chiostro di San Simeone e, a seguire, raduno statico di Fiat 500, Blackadillacs Acoustic duo, e serata latino americana con animazione di Fiaschino. Domenica 12 maggio mercato degli ambulanti, prodotti tipici ed espositori vari nelle piazze e nelle vie del centro storico. E ancora giochi e laboratori didattici per bambini, torneo di minivolley, burattini, musica e balli country e tanto altro. Alle 21 da non perdere in piazza Folengo il concerto delle vecchie glorie del rock, gruppi e insegnanti della Scuola di Musica di San Benedetto Po. “Enogastronomia e tradizioni popolari, cultura e spettacoli, ma anche ambiente e sviluppo sostenibile. Sono questi i temi fondanti della Sagra

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gemellaggio tra la Scuola di Musica Moderna di Sermide e la Scuola di Musica di San Benedetto Po • Ore 19.30 - Piazza Matilde - Tensostruttura - Apertura stand gastronomico • Ore 20 - Via Ferri - Cinquecentauri sotto le stelle - Rassegna statica di Fiat 500 - A cura del Club Sinc-Sent Mantova - Per l’occasione negozi aperti • Ore 20.30 - Via Ferri - Blackadillacs in concerto Acoustic duo • Ore 21 - Piazza Folengo - Serata latino-americana - Dj: Andrea Damonte - Con animazione di Fiaschino. Andrea Damonte • Ore 21 - Complesso monastico - “Un monastero di...vino” Visita in notturna al complesso monastico con degustazione finale (€ 6,00 a persona) - A cura dell’Associazione Strada dei Vini e dei Sapori Mantovani - Info e prenotazioni: ufficio IAT tel. 0376 623036 • Ore 21 - Osservatorio astronomico di Gorgo - Osservazioni guidate al telescopio del pianeta Saturno e di alcuni oggetti del “profondo cielo”. Osservazione del cielo stellato e riconoscimento delle costellazioni

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S. BENEDETTO PO 17° SAGRA DELL’ASPARAGO PROGRAMMA GIOVEDÌ 9 MAGGIO

• Ore 19.30 - Piazza Matilde - Tensostruttura - Apertura stand gastronomico • Ore 21 - Visita guidata al Cantinone monastico e alla Collezione di carri agricoli. Le simbologie della cultura egemone nella cultura popolare contadina. Solo su prenotazione (ufficio IAT tel. 0376 623036) • Ore 21.30 - Piazza Folengo - “Ready 4 Summer. Zumba® Fitness Party”

VENERDÌ 10 MAGGIO

• Ore 19.30 - Piazza Matilde - Tensostruttura - Apertura stand gastronomico • Ore 21 - Auditorium Scuola Media – Via Monsignor Bertazzoni, 5 “La scoperta del Bosone di Higgs al Cern - Perché è così importante per la fisica”. Relatore: Luca Panizzi, fisico teorico, Dipartimento di fisica e astronomia - Università di Southampton (Inghilterra) • Ore 21 - “Un monastero di...vino” - Visita in notturna al complesso monastico con degustazione finale (€ 6,00 a persona) A cura dell’Associazione Strada dei Vini e dei Sapori Mantovani Info e prenotazioni: ufficio IAT tel. 0376 623036 • Ore 21.30 - Piazza Folengo - Whitefly Band Quartet - Spettacolo con musica Jazz & Blues

SABATO 11 MAGGIO

• Ore 15.30 - Percorso in bicicletta tra i paesaggi polironiani • Ore 17.30 - Chiostro di San Simeone “Melisma” - Canti gregorani e sperimentazione musicale - A cura di Coro Polifonico Polironiano della Basilica, Compagnia d’Arte Drammatica, Associazione Musicale Polironiana-Scuola di Musica, Your Brother • Ore 18.30 - Piazza Folengo - Concerto-aperitivo in occasione del

• Ore 9 - Piazze e vie del centro storico di San Benedetto Po - Mercato degli ambulanti - Prodotti enogastronomici ed espositori vari • Ore 9.30 - 6° Junior Show Provinciale Agafi - A cura dell’Associazione Mantovana Allevatori • Ore 10 - Chiostro di San Benedetto - “Viaggio in Bottiglia” - Il percorso dell’acqua dalla fonte alla bottiglia - Laboratorio ludicodidattico per bambini - A cura di Slow Food Basso Mantovano e Coop • Ore 10.30 - Sala Polivalente, via Montale - Messa solenne con la partecipazione del Coro Polifonico - Polironiano di San Benedetto Po • Ore 10.30 - Piazza Folengo - “Giochi d’una volta” Rompicapo, giochi di lancio, giochi di memoria, giochi competitivi per tutte le età • Ore 11.30 - Piazza Folengo - Laboratorio di costruzione giochi con materiali di riciclo e truccabimbi • Ore 12 - Piazza Matilde - Tensostruttura - Apertura stand gastronomico • Ore 14.30 - Parco comunale – Via Dugoni - Tour Provinciale Minivolley per bimbi da 5 a 11 anni - A cura della Soc. org. Pallavolo Quistello ASD • Ore 15 - “Vedo e prevedo” - Incontro con la maga cartomante Ancilla • Ore 16 - Piazza Folengo - Laboratorio di costruzione giochi con materiali di riciclo, truccabimbi e scultore di palloncini • Ore 16.30 - Sfilata di Moda - A cura de “IL MONELLO” abbigliamento 0–16 anni • Ore 17.30 - Centro teatrale Corniani - Uno Sciame di Burattini - I burattini in viaggio su tre ruote e un Ape • Ore 18 - Piazza Folengo - Colorado Ranch duo - Musica, animazione e ballo country per tutti (ballerini e non… grandi e bambini). • Ore 19.30 . Piazza Matilde - Tensostruttura - Apertura stand gastronomico • Ore 21 - Piazza Folengo - “Dalle nostre cantine” Glorie novelle e d’annata del rock sambenedettino in concerto Concerto delle vecchie glorie del rock, gruppi e insegnanti della Scuola di Musica di San Benedetto Po • Ore 21 - Osservatorio astronomico di Gorgo Osservazioni guidate al telescopio del pianeta Saturno e di alcuni oggetti del “profondo cielo”. Osservazione del cielo stellato e riconoscimento delle costellazioni Tutti gli spettacoli, le conferenze e le osservazioni guidate al telescopio sono a ingresso gratuito.

EVENTI COLLATERALI

Visite al Complesso Monastico Orari di apertura: 9.00 – 12.00; 15.00 – 18.00 (da martedì a domenica) Info e prenotazioni: IAT – Piazza Matide di Canossa, 7 Tel. 0376 623036 Mail: iat@oltrepomantova.it Per i residenti ingresso gratuito domenica 12 maggio 2013

DA SABATO 4 A DOMENICA 12 MAGGIO Chiostro degli Abati – Sala Civica “Riconoscere alberi e arbusti tipici del territorio padano” Mostra fotografica a cura della Prof.ssa Maria Rosa Macchiella dell’Istituto Agrario Strozzi - sede di San Benedetto Po. Orari di apertura: 9.30 – 12.00; 15.30 – 18.00 (sabato e domenica) DA SABATO 4 A DOMENICA 12 MAGGIO Chiostro degli Abati – Sala della Crocifissione “Caseifici dell’Oltrepò Mantovano” Mostra fotografica a cura di Vittorio Negrelli, Anselmo Terzi, Natalino Cavalli, Carlo Parmigiani. Orari di apertura: 9.30 – 12.00; 15.30 – 18.00 (sabato e domenica)

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MantovaMantova

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Castel dÕ Ario

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tradizionale “Festa del Riso alla Pilota di Castel d’Ario” a cura dell’associazione Pro Loco casteldariese, patrocinata dal Comune. La rassegna enogastronomica oltre a proporre la prestigiosa De.C.O. “Riso alla Pilota di Castel d’Ario” propone un ampio menù con piatti di riso tipici

FA LA FESTA AL RISO Tutto pronto nell’Area Feste per il tradizionale appuntamento con la bontà mantovani e risotti alternativi: dal radicchio e pisto ai funghi porcini con anitra, da quello con zucca, mandorle e vin cotto a quello con carciofi e monte veronese, da quello col Pèsin a quello agli asparagi. Ma non di solo riso vive Castel d’Ario. Tutte le sere infatti ci saranno concerti e spettacoli di grande interesse. A cominciare dalla prima serata, venerdì 10 maggio, con

l’esuberanza rock di Little Taver, l’Elvis della pianura padana. Un mix tra il re del rock, Buscaglione e John Belushi per due ore di buona musica sano divertimento. Dall’11 maggio si inizia a ballare il liscio con le orchestre spettacolo che si susseguiranno nei fine settimana di festa. Sabato 11 arriva l’Orchestra spettacolo Sagittarius Group, mentre domenica 12 si bal-

la con l’Orchestra Spettacolo di Eros Valbusa. Le ultime quattro serate, dal 17 al 20 maggio, vedranno alternarsi nell’ordine Ornella Nicolini, Yanos Trevaini, Roberta Cappelletti e Baiardi con i suoi Makarena. Tutti gli spettacolo sono ad ingresso gratuito Apertura stand gastronomici ore 19:30. Domenica aperto anche a mezzogiorno.

CASTEL D’ARIO (MN) G.GARIBALDI, 87 TELCASTEL D’ARIO (MN) PIAZZA G.GARIBALDI, D’ARIO (MN) PIAZZA PIAZZA G.GARIBALDI, 87(area (areaIP) IP)87 (area IP) Tel. 0376 0376 1514766 Tel. 1514766 -- -saramerlo.cast@gmail.com saramerlo.cast@gmail.com Tel. 0376 1514766 saramerlo.cast@gmail.com Sara Merlo Merlo (Direttore Cell. 7680220 Sara (Direttore Tecnico) Tecnico) Cell. 347 347 7680220 Sara Merlo (Direttore Tecnico) Cell. 347 7680220 Servizio su appuntamento di consulenza Servizio su appuntamento di consulenza consegna documenti per privati e aziende Servizio su appuntamento consulenza documenti per privati edi aziende ee consegna e consegna documenti per privati e aziende

LÕ IMPORTANZA DI CHIAMARSI DE.CO Correvano i primi anni del terzo millennio, quando un gruppo di ristoratori di Casteldario decise di unire le proprie forze per promuovere il territorio attraverso la sua eccellenza gastronomica: il Riso alla Pilota. Dodici anni sono passati dalla costituzione del Gruppo Ristoratori Casteldariesi Riuniti e di strada quel “sogno” ne ha fatta parecchia. Merito dei soci di questo gruppo che hanno creduto fortemente nell’identità di un piatto per la valorizzazione di un intero territorio. Era il pensiero di uno dei massimi esponenti dell’enologia italiana, Luigi Veronelli, che lanciò l’idea di una nuova denominazione di qualità, la “DE.CO”, denominazione comunale per i piatti tipici, tesoro della cultura enogastronomica italiana. E qualche anno fa, questo obiettivo è stato raggiunto con l’appoggio del Comune di Castel D’Ario e della locale Proloco. “La nostra proposta – spiega Paolo Pergher del ristorante Edelweiss – è stata ac-

dal 1968 Lavorazione Artigianale

Trattoria Nuvolari Via G. Marconi, 39/A Tel.0376.661615 Ristorante Albergo Edelweiss Via Roma, 109 Tel.0376.665885 www.ristorantealbergoedelweiss.it Ristorante Vecchia Susano Via Roma, 143 Tel.0376.665939

Ristoratori Riuniti di Castel D’Ario

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Pergher – si presta molta attenzione alla materia prima, innanzitutto, che dev’essere il Riso Vialone Nano di produzione italiana, meglio ancora se prodotto localmente. E poi c’è il condimento, che noi chiamiamo il Pesto composto da un trito di parti nobili del maiale rigorosamente fresche e non stagionate. E infine l’aggiunta esclusiva di sale, pepe, aglio e grana, nient’altro!”. La “mission” del Gruppo Ristoratori Casteldariesi Riuniti è anche quello di promuovere la conoscenza del Risotto alla Pilota Deco di Castel D’Ario fuori dai confini mantovani. “Di recente – spiega Pergher – siamo stati a Vignale Monferrato ospiti della manifestazione promossa dal Club Papillon di Paolo Massobrio e Marco Gatti che stanno cercando di portare avanti il sogno di Veronelli. Insieme a noi c’erano tanti altri prodotti a denominazione comunale, anche questa è promozione del territorio e riscoperta di sapori e piatti autentici”.

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colta dall’ente pubblico che ha sviluppato il progetto partendo dallo studio storico del piatto. Da qui si è arrivati alla costituzione di un Disciplinare per la preparazione del piatto. Solo chi segue questo disciplinare può offrire alla clientela il Risotto alla Pilota De.Co. di Castel D’Ario”. Quella del disciplinare segue la ricetta storica del piatto, come riportata dal Cherubini del Dizionario dialettale mantovano del 1827 parlando di”riso cotto sì che riesca un po’ duretto accomodato con cacio, burro e salsiccia”. A tutelare questa tradizione sono i sei componenti del Gruppo Ristoratori Casteldariesi Riuniti: la Trattoria Stazione, la Trattoria Macello, la Trattoria Nuvolari, la Vecchia Susano, il Ristorante Edelweiss e la Locanda Commercio. Oggi solamente questi ristoratori casteldariesi sono gli autentici portavoce della tradizione, portando sulle loro tavole più di duecento anni di storia contadina mantovana. “Nel Disciplinare – aggiunge

Il gruppo Ristoratori Casteldariesi Riuniti porta avanti la tradizione del Risotto alla Pilota


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Mantova Mantova

Il segreto sta nel…pesto

LA RICETTA Il riso alla pilota, è un tradizionale piatto popolare mantovano, caposaldo della cucina locale, che deve il suo nome agli operai che erano addetti alla pilatura del riso, chiamati appunto “piloti”. La pila era un grande mortaio azionato a mano, dove il riso veniva depurato, e i suoi operai, specializzati nella preparazione di questo piatto, ne erano accaniti consumatori. Poiche’ il lavoro nelle “pile” si svolgeva in modo continuato non c’era molto tempo da dedicare alla preparazione del pranzo e questa tecnica permetteva di cuocere il riso senza che fosse necessario seguirne la cottura. Al termine di questa il riso viene condito con il pistume, anche se in origine il condimento era molto più semplicemente un soffritto di cipolla. Insieme al Riso Vialone Nano Italiano il pistume è l’ingrediente principale Il pistume previsto dalla normativa di produzione De.C.O. del Riso alla Pilota di Castel d’Ario, viene ottenuto solo ed esclusivamente dalla

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lavorazione di carni di Suino Italiano, fresche non congelate, accuratamente mondate a coltello. Prendendo spunto dall’impasto tipico per la produzione del salame mantovano, utilizzando appunto tagli nobili lavorati e mondati con cura. Durante la cottura non rimane rosso, poiché la normativa di produzione esclude l’aggiunta di nitrati e nitriti, come vuole la tradizione. Il vero Risotto alla Pilota De.Co viene servito soltanto nei ristoranti aderenti al gruppo Ristoratori Casteldariesi Riuniti (Locanda al Commercio Rolli, Ristorante Edelweiss, Ristorante Vecchia Susano, Trattoria al Macello, Trattoria Nuvolari, Trattoria Stazione), nell’Agriturismo Boaria Bassa o negli stand allestiti dalle tre associazioni casteldariesi autorizzate a servire nelle proprie manifestazioni la De.C.O. Riso alla Pilota di Castel d’Ario: Associazione Pro Loco di Castel d’Ario, Associazione A.V.I.S. Castel d’Ario, Associazione Ingranaggio. Per chi volesse mettersi alla

prova ai fornelli della cucina di casa, ecco una ricetta per 8/10 persone: 1 kg di Riso Vialone Nano Italiano (come previsto dalla normativa di produzione), 1 kg di Pistume, 1,2 litri di acqua, 80 grammi di burro, 80 grammi di formaggio Grana Padano grattugiato, sale grosso da cucina quanto basta. In un paiolo preferibilmente di rame stagnato o alluminio portare a forte ebollizione l’acqua e aggiungere il sale. Quando l’acqua bolle aggiungere il riso e tenerlo a fiamma medio-vivace, mescolando ogni tanto sul fondo per non farlo attaccare, per 4/5 minuti circa fino al completo assorbimento dell’acqua, successivamente spostare il paiolo su un fornello più piccolo al minimo della fiamma

per 15/20 minuti coprendo il recipiente con un coperchio, e con l’avvertenza di mettere un canovaccio tra il paiolo ed il coperchio facendo attenzione che non venga aperto prima del tempo sopraindicato. Trascorso il tempo scoprire il paiolo e dopo aver “girato” il riso con la stecca o con un cucchiaio di legno, ricoprire e far “riposare” ancora per una decina di minuti ancora. Nel frattempo si fa cuocere il pistume sminuzzato nel burro a fuoco abbastanza vivace finché sarà imbrunito (senza rosolarlo troppo, altrimenti perde tutta la sua fragranza). A cottura ultimata condire il riso mescolandolo al pistume aggiungendo poco alla volta il grana grattugiato. A questo punto il Riso alla Pilota è pronto per essere servito!

PAVIMENTISTA

LE OTTO REGOLE D’ORO Il prodotto gastronomico locale “Riso alla Pilota di Castel d’Ario” assume la denominazione comunale di origine esclusivamente nel rispetto del Disciplinare di produzione previsto dal Comune. Otto semplici, ma inderogabili, regole da seguire. Eccole. 1) Si può utilizzare questa denominazione se prodotto all’interno dei confini comunali. Se “esportato”deve essere prodotto, secondo le seguenti norme, da persone autorizzate. . Solo il sindaco, attraverso permesso scritto, può autorizzare un detentore a produrre il Riso Alla Pilota di Castel d’Ario all’infuori del territorio casteldariese. 2) Si utilizza esclusivamente riso “Vialone Nano” di produzione italiana. 3) Si utilizza come condimento “pistume tipico Casteldariese”, mescola macinata, trafila 8/10 ml, di tagli nobili di suino prosciutto compreso, freschi non congelati, condita con sale da concia, pepe aglio e/o altre spezie. Il “pistume” deve rispecchiare la “pasta” del tradizionale salame mantovano in rapporto positivo di magro rispetto al grasso. 4) Si porta a bollore l’acqua salata. Il tempo di cottura è variabile a seconda della pilatura del riso e “dell’età” del riso. 5) Si cuoce il riso per 4-8 minuti a pentola scoperta. Il resto della cottura avviene a pentola coperta, a fuoco spento, o riflesso, o minimale, utilizzando un canovaccio tra pentola e coperchio. 6) Levato il riso, si mescola utilizzando per un kg di riso un kg di “pistume rosolà” al naturale o con burro ed è ammessa la sfumatura con vino. Si prosegue con l’aggiunta di Grana Padano o Parmigiano Reggiano. 7) Non è ammesso l’uso di nitrati o nitriti nel “pistume”. 8) Facoltativo è l’ uso di “puntel” (riforzo) di costina, braciola, salamella, pancetta di suino, cotti in teglia od alla griglia. Da più di dieci anni l’Associazione Ristoratori Riuniti promuove in senso turistico il territorio casteldariese e non solo con il lavoro delle singole attività dei soci che

la compongono, sei ristoranti, ma anche collaborando all’organizzazione e realizzazione di numerosi eventi assieme alle associazioni casteldariesi.

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MantovaMantova

UN ANNO DI EVENTI A CASTEL DÕ ARIO Non solo Festa del Risotto tra le manifestazioni casteldariesi. In programma, durante l’anno, anche Bigolada, Fiera d’Agosto e Festa dell’Osso Tra gli eventi e manifestazioni di Castel D’Ario, la più antica è sicuramente la Fiera d’Agosto, ovvero la festa dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, patrona del paese, che cade a metà agosto: festa che già all’inizio del 1500 veniva definita una tradizione. La concomitanza con la Fiera delle Grazie di Mantova era però un

grosso svantaggio dal punto di vista commerciale per cui si arrivò, nel tempo, a fissarne la data alla penultima domenica d’agosto. Solo il 15 agosto 1758, quando venne inaugurata la nuova chiesa parrocchiale, sempre dedicata all’Assunta, si rispettò la data originale. Per tutto l’Ottocento, la Fiera si caratterizzò soprattut-

to come mercato di merci varie e di bestiame. Veniva allestito un apposito recinto nella zona di prato compresa tra la Molinella, l’attuale via Vittorio Veneto e la Piazza e si pagavano soldati e guardie per la sorveglianza ininterrotta. Nella seconda metà del secolo aumenta tuttavia lo spazio dedicato alle attrazioni, in particolare

al circo. Dopo la prima guerra mondiale, il mercato si limita alle merci; si sposta la sede davanti al castello, nell’ampio piazzale appena ricavato dalla bonifica; si amplia il luna-park e crescono le manifestazioni di contorno: cinema all’aperto, balli, gare sportive, tombola, fuochi d’artificio. Una formula che dura tuttora. La tradizione più caratteristica è però la Bigolada: distribuzione gratuita di spaghetti conditi con acciughe e tonno (bigoi con le sardèle) cotti in enormi paioli sulla pubblica Piazza, che avviene il primo giorno di Quaresima. Il nome e la tipologia del cibo risalgono agli anni Venti del Novecento, ma la festa si inserisce in una precedente manifestazione nata l’8 marzo 1848, alla vigilia della prima guerra d’indipendenza. Allora, in segno di protesta anti-austriaca e anti-clericale, si erano distribuiti gratis alla popolazione “polenta, aringhe, cospettoni e vino piccolo”. In seguito, si

era caratterizzata come Baccanale, ma sempre con una forte componente di protesta sociale. Sospesa durante la prima guerra mondiale, viene ripresa non più come forma di protesta ma con spirito festaiolo: diventa la festa dei bigoli, cioè la Bigolada. Dal 1969 l’evento è gestito dalla Pro Loco che garantisce il rigoroso rispetto della ricetta tipica e il successo della manifestazione. Da vari anni stanno diventando tradizionali altri due appuntamenti: la Festa dell’Osso, a inizio dicembre, con la degustazione di tutte le parti del maiale, così come avveniva un tempo quando la macellazione del suino era privata e coinvolgeva intere famiglie contadine; e soprattutto la Festa del Risotto, nel mese di maggio, resa ancora più importante dal fatto che Castel d’Ario è inserito nella Strada del Riso e dal 2009 è Comune capofila dell’Ecomuseo della risaia, dei fiumi e del paesaggio rurale mantovano. Per secoli Castel

d’Ario è stato terra di risaie: fino a inizio Novecento, più di metà del suo territorio era coltivato a risaia perenne. Il risotto ha una sua tipicità: si chiama “alla pilota”, dal nome degli antichi piloti, o pilotti, addetti alla pilatura del riso, che usavano cuocerlo ultimandone la cottura col vapore trattenuto da un panno sotto il coperchio, una volta tolto il recipiente dal fuoco. Ma la denominazione si presta bene all’equivoco, sembrando un omaggio all’universalmente famoso pilota Tazio Nuvolari, che a Castel d’Ario ebbe i natali. Nel maggio 2010, proprio nell’ambito della Festa del Risotto, è stato presentato il “Riso alla Pilota De.C.O.” (Denominazione Comunale di Origine), riconosciuto con specifica delibera del Consiglio Comunale e ora pubblicizzato da un simpatico logo ispirato al disegno vincitore di un concorso tra gli alunni delle scuole locali.

QUANDO PASSAVA IL GRANDE NUVOLARIÉ . Tazio Giorgio Nuvolari è stato sicuramente il cittadino casteldariese più conosciuto nel mondo. Nato a Castel d’Ario il 16 novembre 1892 da Arturo ed Elisa, Nuvolari è stato pilota motociclistico e pilota automobilistico tra i più grandi nella storia motoristica mondiale. La sua carriera sportiva abbraccia un trentennio dal 1920 al 1950, con l’interruzione di oltre sei anni a causa del secondo conflitto mondiale. La carriera di quello che sarà ricordato dalla stampa e dagli appassionati con gli pseudonimi di “Mantovano volante” e di “Nivola”, fu tutt’altro che in discesa. Nei primi anni di corse Nuvolari ha infatti dovuto superare molte difficoltà e ha dovuto inseguire per molto tempo quei successi che non volevano arrivare. Nuvolari è universalmente riconosciuto come uno dei più grandi piloti della storia dell’automobilismo mondiale ed è ancora oggi ricordato ed ammirato per le sue molte e speciali qualità, nonché per le sue doti umane. Come cantava Lucio Dalla… “Nuvolari è bruno di colore, Nuvolari ha la maschera tagliente... Nuvolari ha la bocca sempre chiusa, di morire non gli importa niente... Corre se piove, corre dentro al sole, tre più tre per lui fa sempre sette... Con l’Alfa rossa fa quello che vuole, dentro al fuoco di cento saette!”. La sua carriera cominciò con le motociclette, e disputò la sua pri-

ma gara ufficiale il 20 giugno 1920 a Cremona, sul Circuito Internazionale Motoristico. Vinse la sua prima gara il 20 marzo 1921 a Verona sul Circuito del Pozzo. Divenne un pilota professionista e ben presto incontrò Enzo Ferrari (anch’egli pilota e non ancora fondatore della Ferrari). Nuvolari divenne rapidamente molto popolare in Italia, dove venne soprannominato “Il campionissimo delle due ruote” (lo stesso titolo che verrà più tardi assegnato a un grande del ciclismo, Fausto Coppi). Tazio Nuvolari corse una delle sue prime gare, se non la prima, con una motocicletta Fongri, poi passò all’inglese Norton, ma divenne celebre il suo binomio con la Bianchi “Freccia Celeste” di 350 cm³, con la quale vinse anche il titolo

di Campione Italiano Assoluto, battendo moto di cilindrata ben più elevata, oltre ad aggiudicarsi il Campionato d’Europa, classe 350, nel 1925. Nuvolari iniziò poi a cimentarsi anche nei Gran Premi di automobilismo, e vinse la prestigiosa Targa Florio, in Sicilia. Dopodiché, decise di dedicarsi solamente alle autovetture. La sua fama crebbe ulteriormente e il famoso poeta Gabriele D’Annunzio, alla fine dell’aprile 1932, lo invitò al Vittoriale per fargli dono di una piccola tartaruga d’oro con la dedica «all’uomo più veloce, l’animale più lento», chiedendogli in cambio di vincere la Targa Florio che si sarebbe disputata dopo due settimane. Il pilota si mostra stupito della richiesta, e risponde «Io corro solo per questo». A Nuvolari,

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Mantova Mantova

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POGGIO RUSCO

Ò Ciao MammaÓ , un sabato di festa per grandi e piccini C’è tutta la comunità di Poggio Rusco coinvolta nell’organizzazione della manifestazione in programma sabato 11 maggio nel cuore della cittadina poggese. A promuoverla, insieme all’Associazione Commercianti Poggesi, c’è praticamente tutto il tessuto sociale di Poggio. A cominciare dal Comune, per proseguire con la Pro Loco, l’Avis, le associazioni sportive, la Fondazione Scuola di Musica dell’Oltrepò Mantovano, la Filarmonica intercomunale Quistello-Poggio Rusco, il gruppo Gigleur e gli amici di Argelato, comune bolognese che ha sposato la causa poggese per tutto ciò che riguarda la ricostruzione post Sisma. L’iniziativa si chiama “Ciao Mamma, Guarda come mi diverto!”, titolo che richiama alla memoria un celebre motivetto di Jovanotti e che vuole celebrare con grandi e piccini la ricorrenza della Festa della Mamma. Per tutto il giorno, dalle 10 del mattino, fino a tarda sera, la piazza e via Matteotti saranno invase da colori e suoni con giochi gonfiabili, aquiloni, giochi da giardino, mercatini, sfilate, enogastronomia e spettacoli musicali. “Ci tengo a sottolineare il fatto che davvero tutti si sono uniti per organizzare questo evento – spiega Luca Russo dell’Associazione Commercianti Poggesi – Noi come associazione abbiamo fatto da collante per coagulare tutte le forze che finalmente lavorano insieme per costruire qualcosa di bello. Dobbiamo anche ringraziare gli amici di Argelato che parteciperanno con il Mercatino dei Creativi e con la sfilata di maschere veneziane dando inoltre la possibilità a tutti i presenti di acquistare le foto della giornata ad offerta libera il cui ricavato sarà devoluto alla comunità poggese per le opere di ricostruzione post-sisma”. Alla manifesta-

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CINEMA TEATRO LUX

OPERA AL LUX I VESPRI SICILIANI di G. Verdi Dal Teatro Regio di Torino Venerdì 3 Maggio ore 21 Il dramma di Verdi, diretto da G. Noseda per i 150 anni dell'Unità d'Italia in una trasposizione del regista Livermore sull'Italia di oggi. CINEMA AL LUX IRON MAN 3 di Shane Black cinecomic Sabato 4 maggio ore 21.15 Dom 5 maggio ore 16 e 21.15 Lunedì 6 maggio ore 21.15 Uno dei capitoli più sorprendenti e drammatici di Iron Man. Tony Stark deve mettercela tutta per salvare le persone che ama e difendere gli Stati Uniti dalla minaccia del Mandarino, leader di un'organizzazione terroristica internazionale. RASSEGNA GRANDI FILM D'ESSAI: Ultimo appuntamento della rassegna IL FIGLIO DELL'ALTRA di Lorraine Lévy - drammatico Giovedì 9 maggio ore 21.15 Un film che riflette sulla stratificazione dei rancori accumulati dalla Storia. Due bambini, uno israeliano e l'altro palestinese, alla nascita vengono scambiati. La regista ci racconta il percorso delle due famiglie, tra rifiuto (dei padri), sensibilità (delle madri) e smarrimento (dei figli). Prossimamente al cinema: VIAGGIO DA SOLA di Maria Sole Tognazzi - dramedy Sab 11 maggio ore 21,15 Dom 12 maggio ore 21,15

Lun 13 maggio ore 21,15 Con M. Buy - S. Accorsi - G.M. Tognazzi E' un film piacevole che nella sua "leggerezza" propone un'interessante riflessione sulla solitudine, sui confini della libertà e sul senso di una vita non condivisa. Prezzi ingresso: sab/dom/lun € 6,50 - ridotto € 5 giovedì € 5,50 Prezzi ingresso: sab/dom/lun € 6,50 - ridotto € 5 giovedì € 5,50 Tessera fedeltà per tutti: ogni 12 ingressi uno è omaggio!! E tutta la famiglia può utilizzare la stessa tessera!! Info e aggiornamenti: www.cinemateatrolux.com

MANTOVA:

GLI SCARPONAUTI

Sabato 4 maggio CICLOTOUR: Tra Rivalta e Goito alla scoperta degli angoli più suggestivi lungo il Mincio In collaborazione con il Parco del Mincio e Coop. Partinverse www.parcodelmincio.it Info: Luigi Bertazzoli 349.8770504 luigibertazzoli@hotmail.com CAMMINAMANTOVA: 11 maggio L’isola del Te e le vecchie paludi del Trincerone Da Palazzo Te, la villa degli svaghi dei Gonzaga, raggiungeremo, attraverso un antico e suggestivo passaggio, il quartiere di Te Brunetti e da lì, grazie all’aiuto del satellite, percorreremo la vecchia cinta difensiva del Trincerone sino alla valle del Paiolo…… www.scarponauti.it/camminamantova/

GOVERNOLO:

SAGRA DI S. LEONE

Sabato 11 e Domenica 12 maggio a Governolo si svolge la tradizionale Sagra di San Leone con stand gastronomici tipici e intrattenimento musicale. Organizzato da: Associazione Governolo Eventi

MANTOVA:

LA FERA AD S. SIFU'LIN

Domenica 5 maggio 2013 Nel piazzale privato adiacente al circolo viene concesso il permesso ai soci Arci di esporre o scambiare qualsiasi tipo di oggetto "Venditore per un giorno". La quota di partecipazione è di € 4. Info e iscrizioni: Circolo Arci Bocciofila mantovana: Viale Te, 25 - Tel. 0376/364727

Casa del Sole Onlus TIENI ACCESO IL SOLE dona il tuo 5x1000 per bambini e ragazzi con disabilità da cerebropatia infantile.

RICETTA

VENERDI’ 15,00 - 17,00 Prenotazioni scolareche allo 0375/80139.

TORTA 5 MINUTI

GONZAGA:

MERCATO IMMAGINAZIONE

Sabato 11 maggio, presso piazzale Fiera Millenaria Il Mercato dell’Immaginazione è un festival delle arti che ogni anno coinvolge numerosi artisti di strada, musicisti, fotografi, pittori e bancarelle di artigianato con l'obiettivo di trasformare l'esperienza di una festa in un progetto continuativo per promuovere il territorio e valorizzare l’espressione artistica dei giovani in modo che si sentano parte attiva della comunità. Inizio spettacoli ore 17:00 Info:Tel: 348/8030600 info@diecixdieci.it

•Gusto• MANI IN PASTA

SCUOLA DI CUCINA

VIADANA:

MOSTRA DEI LOGHI

Domenica 19 maggio L’ecomuseo inaugura la mostra del loghi del concorso : Disegna un logo per l’Ecomuseo“Terre d’acqua tra Oglio e Po”. Il concorso si è svolto nel mese di dicembre 2012 e ha visto coinvolte le classi prime e seconde dell’istituto di Scuola secondaria di I° grado di San Matteo. I lavori, già visionabili sul sito www.ecomuseoterredacqua. it saranno esposti dal vivo. La mostra avrà luogo presso il Centro documentazione dell’Ecomuseo, presso i locali della Biblioteca San Matteo d/ Chiaviche in Via Ghetto 5, a partire dal 22 aprile e sarà visitabile fino al 22 Maggio. Orari di apertura saranno i seguenti: LUNEDI 15,30 - 18,30 MERCOLEDI’ 15,00 - 18,00

La Scuola di Cucina Mani in Pasta di Pieve di Coriano, propone: "Lezioni sfiziose... Farine senza glutine, farine alternative", la prima lezione si svolgerà venerdì 17 maggio alle ore 18.00 e tratterà "Pasticceria per celiaci": impariamo a realizzare dolcetti utilizzando le diverse farine senza glutine. La seconda lezione si terrà venerdì 24 maggio, sempre alle ore 18.00, e l'argomento trattato sarà: "I dolci con farine alternative: stanchi della doppiozero? Scopriamo insieme il gusto sorprendente dei dolci realizzati con farine di cereali diversi dal grano tenero". Le lezioni saranno tenute dalla Maestra di Cucina Stefania Vergnani. La lezione si terrà al raggiungimento del numero minimo di partecipanti. Info: via Amendola, 4 Pieve di Coriano Tel. 338.6358611 scuolamaninpasta@gmail.com

Ingredienti: - 250 gr mandorle tritate - 250 gr farina tipo 00 - 250 gr burro morbido - 250 gr zucchero semolato - 2 uova medie + un tuorlo - vaniglia: 1 bustina o 1 bacca Preparazione: Mettete le mandorle in un mixer e tritatele grossolanamente, quindi tenetele da parte Su una spianatoia setacciate la farina, disponendola nella classica forma a fontana. Aggiungete lo zucchero semolato, la vaniglia, le mandorle tritate ed il burro a pezzi già ammorbidito. Lavorate gli ingredienti con le mani, aggiungete anche le uova e continuate ad impastare, con movimenti ampi e veloci. Aiutandovi con una spatola, trasferite il composto in una teglia precedentemente foderata con carta da forno. Infornate il tutto per 35 minuti in forno statico a 200°. Una volta pronta la torta 5 minuti, fatela raffreddare e, se lo gradite, servitela con una tazza di tè.

PROTEZIONE CIVILE INTERFORZE ONLUS VOLONTARIATO Associazione senza scopo di lucro che opera al servizio del cittadino sia in situazioni di emergenza che in quotidianità. Dona il tuo 5x1000 alla nostra associazione, cod. fiscale: 93 02 44 30 204 Mantova, P.zza A Diaz, 40 Tel. 340.6085350

Ristorante Pizzeria Ponte Molino

…è tornata la tradizione…

CUCINA MANTOVANA PESCE D'ACQUA DOLCE

SPECIALITÀ DI MARE E DI CARNE MENÙ DI PESCE

€ 35,00

MENÙ DI LAVORO

€ 11,00

4 antipasti - 2 primi - 2 secondi - dolce - acqua - vino - caffè

• PRANZI DI LAVORO • OTTIME PROPOSTE PER PRANZI E CENE AZIENDALI • LOCALE CLIMATIZZATO

OTTIME PIZZE anche da ASPORTO

APERTO TUTTI I GIORNI Via Borgo, 10 - Marmirolo (MN) Cell. 389 0269462

AMPIO PARCHEGGIO Strada Statale Abetone Brennero Nord - Località Ponte Molino - OSTIGLIA (MN)

INFO E PRENOTAZIONI: 338.4554434


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