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Mantova

Intervista al giovane ingegnere mantovano Matteo Modè: "Con Laura Sapiens sfidiamo i big dell'informatica"

Ombre sul Monte

Il mio MOUSE alla conquista del mondo Prosegue il disegno di MPS di ridurre il personale: saltata la trattativa sindacale, la palla passa alla politica. E dagli uffici si solleva la protesta

GABRIELE CANTARELLI PAG. 3

MANTOVA GRANDE MANTOVA ALTO MANTOVANO OLTREPO LAVORO SPORT SPECIALE ORO

ANDREA MURARI PAG. 4-5

Primarie Pd, si muovono i bersaniani Natura in gioco, alberi e libri per la comunità "TAV? No, grazie" Tra Mondadori e Monicelli: la cultura ad Ostiglia A Vidana in arrivo un mese a tutta musica La riforma del lavoro - Licenziamenti Rugby Viadana - The Rowland Way Investire nell'oro

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DICEMBRE 2012 Dal 06 al 09/12/2012 Dal 07 al 10/12/2012 Dal 08 al 09/12/2012 Dal 23 al 26/12/2012 Dal 28/12 al 03/01/2013 Dal 30/12 al 02/01/2013 Dal 30/12 al 02/01/2013

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Mantova

IL PERSONAGGIO Intervista al fondatore di

“Laura Sapiens”, azienda con sede a Mantova pronta a lanciare sul mercato un mouse capace di dialogare con qualsiasi dispositivo elettronico di Gabriele Cantarelli –------------------------------La “lampadina” si è accesa nel 2008 durante una lezione universitaria. Matteo Modè era allora poco più che ventenne e sedeva sui banchi dell’aula dell’Università di Parma, facoltà di Ingegneria Gestionale. Il professore stava utilizzando un monitor “touch” per la lezione. E a Modè venne l’idea: inventare un mouse “intelligente” capace di collegarsi a qualsiasi computer portandosi così in giro la propria identità digitale. Ora Matteo Modè ha 26 anni e, brevetto dopo brevetto, ha finalmente messo a punto la sua invenzione, “Ego!SmartMouse”, dando vita con quattro compagni di avventura (Matteo Fornacciari, Stefano Garusi, Stefano Salati e Stefano Ghidoni) all’azienda start-up “Laura Sapiens”. Modè, in azienda siete cinque ragazzi. Ma il nome è “Laura Sapiens”. C’è di mezzo una ragazza? “No. In realtà cercavamo un nome che desse l’idea di un’identità, e quindi abbiamo pensato a un nome di persona. Laura richiama il latino ‘alloro’, quindi non c’entra nulla con le ragazze”. A proposito di nomi: tre Stefano e due Matteo…. “Vero. Viva la fantasia…” Come dividete i compiti tra di voi? “Io sono il ‘papà’ del mouse, pensandoci e lavorandoci in pratica incessantemente da quella lezione universitaria, ma sono gli altri quattro che pensano alla ricerca e allo sviluppo del prodotto. Lavoriamo in sinergia, non sempre ci sono compiti ben definiti, ma tra di noi c’è sintonia”. Voi siete cinque cervelli che avete deciso di restare in Italia. Perché? “Ormai, grazie alla globalizzazione, aprire un’attività in Italia o all’estero non fa più differenza. Le distanze si sono accorciate, uno può vendere negli States anche senza essere negli States. Perché Mantova? Qui diciamo che è più comodo. Questo è il mercato che conosciamo meglio. Ci sono limiti sì, ma anche famigliarità. Forse la vera convenienza dell’estero

NEL 2013 IL LANCIO SUL MERCATO Lo Smartmouse di “Laura Sapiens” sarà presentato allo Smau di Milano. In attesa dello sbarco sull’e-commerce, il mouse “intelligente” è gia preordinabile sul sito www.laurasapiens.com. Il prezzo? Si parte 149 euro

Matteo Modè,

la rivoluzione in un click è sull’e-commerce. Fuori dall’Italia si vende online molto più facilmente”. Da bambino era uno “smanettone” di Pc? “Ho avuto la fortuna di avere un padre impiegato all’Ibm e quindi i computer in casa mia non sono mai mancati”. La passione per l’elettronica e il computer le ha portato via tempo per la vita sociale? “Non mi sono mai sentito un nerd. Ho avuto una vita da adolescente normale. Ho studiato elettronica, ho giocato a calcio. Diciamo che ho sempre avuto passione per l’imprenditoria, trovando nell’elettronica lo sfogo a questa passione. I miei genitori mi hanno dato la possibilità di farlo. Anche se i primi brevetti me li sono pagati lavorando come assistente informatico a scuola e come impiegato all’Iveco”. Meglio Mac o Pc? “Non rispondo. E sa perché? Voglio vendere a tutti e due…” Posso farle una domanda un po’ maliziosa? “Prego…” Non vi siete mai chiesti perché nessuno di voi prima ci avesse pensato a inventare uno smartmouse? “Sì. Ce lo siamo chiesti. Ma è una cosa normale per un’invenzione, o no? Nessuno ci pensa mai prima…” Non è che il mouse è un po’ superato? “Noi crediamo di no. Il mouse esiste ormai da più di 40 anni, eppure non è mai stato del tutto abbandonato. Con il mouse sono nate tutte le interfacce più utili (icone, cartelle, etc). E poi è comodo, consolidato, meno faticoso rispetto a un puntatore.” Mi dica un buon motivo per usare il vostro mouse? “Bhè. Non ce n’è uno solo. A me piace parlare più della filosofia che sta dietro a questa invenzione. Una filosofia che porta a semplificare il rapporto tra persone e computer, ad aiutarle nel gestire la propria identità digitale. Se proprio devo indicare un motivo, pratico e immediato, forse è che con questo mouse si potranno trasferire un sacco di file con un solo gesto della mano. Non è poco…”.

INVENTORE SENZA FILI Matteò Modè, 26 anni, con il suo rivoluzionario mouse intelligente. Sotto, Modè insieme allo staff di "Laura Sapiens" e il logo dell'azienda


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Mantova

TUTTI CONTRO TUTTI I sindacati denunciano la volontà della Banca di esternalizzare ad ogni costo. Rottura anche nel Partito Democratico, con Mantova che si contrappone a Siena. I dipendenti chiedono un fronte comune in difesa del lavoro.

PRIMO PIANO

Difendeteci!

Saltata la trattativa sindacale, i dipendenti di Mps a rischio esternalizzazione si rivolgono ai deputati mantovani

A

fine Giugno il cda di Banca Mps ha approvato il piano industriale 2012-15. Obbiettivo: un utile netto consolidato di 630 milioni di euro a fine periodo. Il suo raggiungimento tuttavia passa, tra gli altri aspetti, per una riduzione dei costi operativi di 565 milioni di euro, la chiusura di 400 filiali e una riduzione del personale di 4600 unità. Di cui 1200 unità relative alla cessione di asset, e 2300 derivanti da esternalizzazione di dipendenti operanti nei servizi di back office. Il piano prevede inoltre il taglio di 100 dirigenti, pari al 20% del totale, e del 5% della retribuzione per 12 mesi. Il lavoro in banca da “botte di ferro” diventa “a rischio” perché, come ripetono i sindacati, l’esternalizzazione è l’anticamera del licenziamento. Anche a Mantova, dove ha sede uno dei più importanti poli di back office d’Italia, e in bilico sarebbero quasi 300 posti di lavoro. LA TRATTATIVA SINDACALE I sindacati hanno cercato di formulare una proposta alternativa che potesse raggiungere obiettivi simili a quelli posti dalla Banca, senza ricorrere a tagli sul personale, o come preferiscono dire i dipendenti, sulle persone. Anzitutto la riduzione dei costi amministrativi, consulenze, auto aziendali, benefits remunerazione del top managment, sponsorizzazioni. Non solo, per ridurre ulteriormente i costi del personale, i sindacati hanno pensato a soluzioni solidaristiche e socialmente sostenibili, come l’attivazione del fondo di solidarietà di sostegno al reddito per la parte relativa al prepensionamento. Tuttavia, a nulla sono valsi i sacrifici a cui si sono dimostrati disponibili i dipendenti pur di evitare lo spauracchio dell’esternalizzazione, che invece la banca sembra determinata a perseguire. Il primo di ottobre la trattativa è saltata, e la rapidità con cui la Banca ha inviato un comunicato

stampa contenente le ragioni della rottura ha rafforzato il sospetto che la decisione fosse stata presa prima del confronto con le parti sindacali. NON RESTA CHE LA POLITICA A Mantova, inoltre, le preoccupazioni sono state acuite da un comunicato del Pd di Siena che invitava la Banca a privilegiare i dipendenti operativi su territorio senese. Una prova ulteriore di come la vicenda, per usare un eufemismo, sconfini nel dominio della politica di partito. Fatto che ha convinto una volta di più i lavoratori mantovani a chiedere un incontro con i parlamentari del territorio, nella speranza di trovare una rappresentanza efficace dopo il fallimento delle trattative sindacali. Nello scorso fine settimana, più di un centinaio di dipendenti del back office ha fatto la spola tra la sede del partito democratico – per incontrare Carra e Zani – e l’oratorio di San Barnaba, dove li attendeva il deputato leghista Gianni Fava.

LE PROPOSTE IN CAMPO Incassata la solidarietà delle parti politiche, i dipendenti hanno incalzato i parlamentari, alla ricerca di soluzioni concrete. In casa democratica Carra e Zani hanno preso le distanze dal partito senese, sostenuti da un comunicato del segretario provinciale Fontana che ha definito incredibile e inaccettabile che si “cerchi la propria salvezza proponendo di affogare tutti gli altri”. I parlamentari democratici hanno garantito che presenteranno un’interrogazione parlamentare, e faranno il possibile perché ottenga risposta in tempo utile. Ezio Zani, in particolare, ha chiarito che Mps non può permettersi, anche in termini squisitamente economici, di voltare le spalle ad un territorio che pesa l’8% sul conto economico della Banca. Ha aggiunto che proverà a parlare con la senese Rosy Bindi, e a consolidare un fronte comune con le altre realtà distaccate: Lecce, Padova, Milano, Firenze. Il giorno successivo, Fava ha ricordato la sua profetica contrarietà all’incorporazione

della Bam in Mps, criticando aspramente il ruolo che ha giocato la politica – il Pd in particolare – nella vicenda. Un po’ provocatoria – ma in perfetto stile leghista – e molto apprezzata, la proposta del deputato viadanese di far entrare direttamente lo Stato nel capitale di Mps, così da ottenere le garanzie occupazionali auspicate. Così

come la promessa di un incontro tra una delegazione di dipendenti e il ministro dello sviluppo economico Passera. Gli incontri con le parti politiche hanno avuto complessivamente l’esito sperato di compattare un fronte trasversale in difesa dell’occupazione nel territorio. Anche se non possono essere taciute le chiose disincan-

tate che gli onorevoli hanno fatto ai loro interventi, da una sponda e dall’altra: “farò sentire la mia voce, ma sono all’opposizione” ha ammesso Fava; “non ci fermeremo, ma siamo pesci piccoli, deputati di campagna” hanno concluso Carra e Zani. Come a dire: faremo del nostro meglio, ma non è detto che basti.

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Mantova

O V I US L C ES VOCI dal

Back Office

Sono molti i protagonisti della complessa vicenda che riguarda la Banca senese: la vecchia gestione, la nuova, i partiti, il governo, ma soprattutto loro, i lavoratori a rischio. Come Laura e Barbara, entrambe occupate al back office di Mantova, che hanno accettato di rispondere alle nostre domande. Vi sentite lavoratori discriminati rispetto agli altri dipendenti MPS, ad esempio chi lavora in filiale? Laura: “No. Si sente una mancanza di solidarietà tra colleghi anche a fronte di obbiettivi comuni (la disdetta del contratto integrativo ad esempio) Anche i colleghi delle filiali hanno i loro problemi: chiusura di 400 sportelli con relativa ricollocazione del personale”. Barbara: “Siamo discriminati da un’operazione che improvvisamente colpisce solo le operatività di back office, senza alcun preavviso, senza darci la possibilità di essere riqualificati nella rete commerciale. A detta dell’Ufficio Risorse Umane ogni richiesta di trasferimento dal Consorzio Operativo verso la rete commerciale è assolutamente blindata”. Avete l’impressione che i senesi siano maggiormente tutelati rispetto agli altri territori? Laura: “Malgrado siamo tutti dello stesso gruppo rimangono diversità tra chi compra e chi è comprato. Differenze che dipendono

sia dal contesto territoriale in cui si opera sia dal retaggio precedente. Banca Agricola Mantovana era una banca privata, Mps una banca pubblica in seguita privatizzata. BAM rispondeva a soci privati, Mps ad una fondazione i cui membri sono nominati da comune e provincia di Siena”. Barbara: “Siamo sicuramente discriminati rispetto ai colleghe senesi. Basti leggere il comunicato del PD senese che rivendica la senesità. Cito: “la riduzione dei costi e la riorganizzazione operativa del gruppo dovranno intervenire sulle sedi decentrate, tutelando prima di tutto l’originario insediamento storico dell’indotto”. La vostra è una tra le tante crisi del lavoro di cui si parla in Italia. Fino a poco tempo fa, tuttavia, il lavoro “in banca” era considerato una garanzia, uno degli ultimi a resistere alla precarizzazione dilagante. É stata una sorpresa trovarsi in questa nuova situazione, o credete che sia il destino inevitabile anche del mondo bancario? Laura: “Chi non ricorda "...voi bancari avete 15 mensilità?" Le cose sono cambiate parecchio negli ultimi anni anche se il lavoro in banca è certamente da preferire ad altri lavori. Se non altro è ben remunerato. Ci sono colleghi che fanno 150 km al giorno per venire in ufficio. La differenza economica spesso la fa il contratto integrativo con i premi. Se la banca ha bilanci in perdita... Il mondo bancario si evolverà ancora e

probabilmente in peggio per gli impiegati e in meglio per i vertici. Tagliare i costi troppo spesso vuol dire togliere soldi e diritti alla base”. Barbara: “In una fase di spending review è necessario un ridimensionamento generale, questo non significa certamente perdere il lavoro, considerando che non ci sarebbero i presupposti. Lo sforzo fatto con le proposte sindacali è enorme, sia per l’intera categoria, con il C.C.N.L. firmato il 1 gennaio 2012, sia con le proposte di deroga e rinuncia di istituti previsti dal contratto integrativo, che ci riportano a paga base”. Chi ritenete responsabile di ciò che sta accadendo e per quali ragioni? Laura: “Le scelte del piano industriale 2012 - 2015 sono del nuovo management. La situazione economica è stata ereditata dalle precedenti gestioni. Occorre considerare anche il contesto dell'economia italiana, europea e mondiale. Alla nuova gestione forse si possono rimproverare scelte che non fanno parte del dna MPS basato sul dialogo e sull'accordo con le parti sindacali”. Barbara: “I responsabili sono tanti e su tanti fronti. Dal management che ha responsabilità societarie ( vedi per es e non solo l’operazione di Antonveneta), ai politici che sembrano assecondare, se non altro con la loro indifferenza, quello che sta accadendo. E al Governo che finanzia un con soldi

pubblici una società privata, almeno nella forma statutaria, senza pretendere alcuna assunzione di responsabilità”. Oggi su quali soggetti sono maggiormente riposte le vostre speranze di soluzione di questa situazione, e perché? Laura: “Si sono fatti incontri con alcuni parlamentari mantovani. Interrogazioni parlamentari, lettere ai media e raccolte di firme. Le speranze sono basate su di una ripresa del dialogo tra l'azienda ed i sindacati. Le proposte dei sindacati prevedevano sacrifici economici per tutti i lavoratori e, forse, meritavano di essere prese maggiormente in considerazione. Il Monte sono i 31000 dipendenti che ogni giorno sono a contatto con milioni di clienti. Dal 1472”. Barbara: “Oggi tutti sono responsabili e attori di uno scenario che nulla ha a che fare con un aspetto aziendale. Il problema è come minimo “di categoria”. Sembra che già UNICREDIT stia pensando di attuare la stessa “politica” Il Governo deve rendersi garante del mantenimento dei livelli occupazionali e della categoria di un’azienda alla quale sta regalando miliardi a costo zero. La politica deve ragionare in un’ottica nazionale e non locale (in visione delle amministrative del 2013 in territorio senese) perché il Consorzio Operativo del gruppo MPS non opera solo a Siena, ma anche a Padova, Mantova, Lecce, Firenze, Roma, Milano”.

Hanno detto all’Assemblea degli azionisti di sabato 9 settembre...

Viola: “Sulle dismissioni di Banca Mps le strutture stanno lavorando intensamente per creare le condizioni. Fare delle previsioni è quanto mai azzardato perchè abbiamo visto nel caso della cessione del 60% di Biverbanca che queste sono operazioni che fino a quando non c'è lo scambio delle azioni non si possomo considerare concluse. Un po' di prudenza sulle dismissioni deve essere considerata nel fare le previsioni. Sul nostro impegno e determinazione non c'è prudenza perchè vogliamo realizzare il nostro programma che è un pilastro fondamentale del piano industriale perchè da un beneficio significativo in termini di liquidità e in termini di capitale. Uno degli obiettivi primari è il rimborso dei bond governativi e per fare questo bisogna avere creato del capitale".

Fabrizio Viola direttore generale banca MPS

Profumo: "I 4600 esuberi non sono tagli ma una riduzione di organici". "L'unica riduzione riguarda cento dirigenti. Le riduzioni riguardano in partr cessioni di rami d'azienda, turn over naturali, pensionamenti. I futuro che noi immaginiamo per la banca è quello descritto dal piano industriale, una banca che abbia avuto la capacità di rimborsare i bond governativi che ci vengono dati e che avrà la capacità di stare sul mercato in modo autonomo e avrà la capacità di attrarre talenti e di farli crescere come ha sempre fatto nella sua storia".

Alessandro Profumo, presidente banca MPS

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Mantova

MANTOVA La coordinatrice dei comitati

pro Bersani, è stata all’Hotel La Favorita per lanciare la campagna per le primarie

B

otta e risposta. Dopo lo show di Renzi al teatro Bibiena, e in attesa che sia lo stesso Bersani a mettere in agenda un passaggio a Mantova, tocca ad Alessandra Moretti, vicesindaco di Vicenza e coordinatrice dei comitati pro Bersani, lanciare la campagna elettorale per le primarie in terra virgiliana. Nuovo volto – molto telegenico– della politica democratica, la trentanovenne vicentina ha affiancato al tavolo dei relatori Sara Yahia, giovane segretaria del Pd di San Giorgio e coordinatrice mantovana dei sostenitori di Bersani. “Ho scelto il Partito Democratico perché la politica deve parlare a chi come me è giovane e magari

TUTTE LE DONNE DEL SEGRETARIO Due giovani donne hanno inaugurato la campagna elettorale per le primarie di Pierluigi Bersani a Mantova. Sara Yahia, coordinatrice provinciale e Alessandra Moretti coordinatrice nazionale. Due giovani donne a testimoniare che il rinnovamento non è argomento solo renziano

Primarie Pd, si muovono

i bersaniani

cerca lavoro. Bersani mi ha dato e mi da fiducia”. Credere è il verbo che ritorna come un mantra nel suo intervento di apertura, comunicando come il sostegno a Bersani sia quasi un atto di fede nei confronti del leader del Pd. “In politica ci vuole tanta passione”, ha esordito invece la Moretti, che ha subito affrontato la vicenda terremoto, esprimendo solidarietà e vicinanza alla comunità mantovana. Generosità e competenza sono gli aggettivi con cui si riferisce più spesso al suo segretario, che “ha scelto di rimettere in discussione i 2 milioni di voti con cui ha vinto il congresso”, e che “ha saputo tenere unito il partito in tutti

questi anni”. Gli affondi polemici contro Renzi non tardano ad arrivare: “le primarie sono per il governo del paese, non per guidare una città. La sfida è troppo alta per ridurla ad una questione anagrafica, abbiamo bisogno di aggiungere risorse, non di sottrarle al nostro partito”. La Moretti non nega affatto che si tratti anche di rinnovare il partito: “ma bisogna avere il coraggio di farlo dall’interno, venendo a parlare nelle assemblee, anche se è difficile e faticoso. Non da fuori, con gli slogan e i format televisivi”. Un rinnovamento che sarebbe già in atto, a suo dire, “come dimostra la nostra

nomina (riferimento ai giovani coordinatori del comitato ndr), che il segretario ha deciso in autonomia, dimostrando coraggio. O come testimoniano i tanti giovani segretari comunali e amministratori espressi dal Pd”. La chiusura è sui grandi temi economici che riguardano il paese: “Il rigore dell’agenda Monti, che il presidente del consiglio ha interpretato con grandi capacità, deve essere bilanciato da politiche per la crescita del paese. Merito e competenza sono anche per noi parole chiave, ma prima vengono le pari opportunità per giungere a merito e competenza, a cominciare dalle giovani donne”. (a.m)

Chi è Alessandra Moretti 39 ANNI, VICESINDACO E ASSESSORE ALL’ISTRUZIONE E POLITICHE GIOVANILI DEL COMUNE DI VICENZA, CITTÀ DOVE È NATA IL 24 GIUGNO DEL 1973. AVVOCATO

Sara Yahia

Alessandra Moretti ha cominciato a impegnarsi nei movimenti diventando nel 1989 la prima segretaria donna dell’Associazione Studenti di Vicenza. Si è laureata in Giurisprudenza con tesi in criminologia e dal 2001 svolge la professione di avvocato, specializzandosi in diritto civile. Dal 2002 al 2008 è stata docente nelle materie di diritto del lavoro e tutela della donna presso alcuni Istituti Superiori della città di Vicenza. Nel 2008 si è candidata come capolista nella lista civica di centro sinistra “Variati Sindaco” ed è entrata in consiglio comunale. Contestualmente è stata nominata Vicesindaco e Assessore all’istruzione e politiche giovanili del Comune di Vicenza. Impegnata nella costruzione di una comunità interculturale, nel 2009 ha fatto approvare dalla giunta municipale il Piano Territoriale Scolastico, con l’obiettivo di favorire l’integrazione dei bambini stranieri nelle classi anche nei quartieri ad alta densità di migranti. Il

Alessandra Moretti provvedimento è diventato un progetto pilota anche per il ministero della Pubblica Istruzione che lo indica come buona pratica per tutto il territorio nazionale. Nel 2010 Alessandra Moretti ha fondato il Centro per la documentazione pedagogica e la didattica: primo esempio in Italia che coniuga la ricerca con la prassi laboratoriale e che vede attivi oltre 60 laboratori didattici e sportelli di consulenza gratuita per i bambini dai 3 anni e per gli adolescenti e i loro genitori, con oltre cento volontari tra insegnanti, medici, psicologi e professionisti dell'educazione. wImpegnata nel campo dei diritti e delle pari opportunità, nel 2009 è entrata a far parte della direzione nazionale del Partito Democratico, occupandosi principalmente di Scuola nell'ambito del Forum Istruzione.

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GRANDE MANTOVA potuto conoscere il valore delle piante e i benefici che possono trarne

Natura in gioco: quattro alberi

piantati dai bimbi della materna S

i chiama “Natura in gioco, alberi e libri per la comunità” l’iniziativa che ha avuto il suo apice nella mattinata di venerdì 5 ottobre a Eremo, nel parco adiacente gli alloggi comunali di via Parri. Si è infatti svolta una cerimonia di “consegna” degli alberi, 2 liriodendri e 2 sorbus e dei libri, 87 in tutto quelli raccolti grazie alla collaborazione di diverse aziende e attività locali, alla comunità di Curtatone e in particolare agli alunni delle scuole comunali. Erano presenti il vice sindaco e assessore ai servizi sociali Giuseppe De Donno, l’assessore all’ambiente Alessandro Benatti e il consigliere delegato al verde pubblico Alcide Imperiali, oltre al referente dell’Informagiovani Andrea Bresciani e alla dirigente dell’area servizi sociali Valentina Scipioni. Presenti anche alcuni referenti delle attività commerciali che hanno sostenuto le attività di “Natura in gioco” durante la “Festa del Volontariato e dello Sport” di Curtatone dello scorso giugno, le famiglie che hanno prestato servizio di volontariato all’interno dei laboratori proposti ed una classe della scuola dell’Infanzia di Eremo.

SAN GIORGIO

I bambini hanno ascoltato le parole degli amministratori che hanno illustrato l’iniziativa prima di procedere all’interramento di una pianta pronta per essere messa a dimora. Come detto nel corso della Festa del volontariato le cinque mamme e volontarie Roberta Mazzali, Emanuela Portalupi, Laura Mizzulinich, Aurelia Dattilo e la coordinatrice del progetto Erika Sessi, hanno tenuto diversi laboratori dedicati alla natura. Per loro un attestato di riconoscenza per il lavoro svolto. I piccoli della scuola dell’infanzia di Eremo, accompagnati dalle loro maestre, hanno così potuto conoscere il grande valore delle piante e i benefici che se ne possono trarre. Infine la consegna alle insegnanti dei libri avuti in offerta da alcune delle aziende che hanno sostenuto il progetto. Le imprese sono state: My Wall di Levata, Grossi Store di Curtatone, Ca Nova di Levata, Non solo farma di Levata, Tea, Happy days di Mantova, Centro scuola di Levata, Punto amico di Mantova, Editoriale scienza e Mondolibri.

PORTO MANTOVANO

Riapre lo SPORTELLO

Comune record nella raccolta indumenti: riceve l’“Humana Eco-SOlidarity Award”

Il Comune di San Giorgio ha riattivato il servizio di “Sportello stranieri”, gestito dalla cooperativa Olinda. Lo sportello sarà operativo ogni quindici giorni, nella mattinata di sabato (dalle 10 alle 12.30) presso i servizi sociali del comune. La prossima data di apertura è sabato 6 ottobre. Il sabato in cui l’operatore non sarà a san Giorgio, sarà in comune a Bigarello. Il servizio offre ascolto alle problematiche relative a informazioni e consulenza sulle norme riguardanti gli stranieri e le procedure

E’ stato il vice-sindaco Angelo Andreetti a ritirare l’“Humana Eco-Solidarity Award 2012”, assegnato al Comune di Porto Mantovano per la quantità di indumenti usati raccolti nel 2011. Il Comune portuense si è aggiudicato il primo posto provinciale nei Comuni con oltre 10.000 abitanti, per quantità assoluta (55.195 Kg) e pro-capite (3,42 Kg), e il sesto posto regionale. Il premio è stato consegnato da Karin Bolin, presidente di HUMANA People to People Italia, nell’ambito della terza edizione internazionale dell’ “HUMANA People to People DAY 2012– Women in

STRANIERI

da seguire, l’orientamento ai servizi del territorio e ancora un aiuto nella comprensione e nella compilazione della modulistica in uso nei diversi uffici pubblici, la verifica dello stato delle pratiche di rilascio e di rinnovo del permesso di soggiorno, la preparazione del curriculum vitae, la mediazione linguistica su richiesta, il supporto del mediatore culturale per i colloqui scolastici, corsi di alfabetizzazione e un aiuto per l’inserimento scolastico dei bambini da poco arrivati in Italia.

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Action” che si è svolta nei giorni scorsi a Pregnana Milanese, nel corso di una cerimonia che si è svolta contemporaneamente in venti paesi. Impegnata da oltre trent’anni nel Sud del mondo con programmi umanitari, Humana opera per contrastare le disparità che colpiscono le donne nei Paesi in via di sviluppo, e per renderle protagoniste della propria vita. Grazie alle donazioni di abiti usati che HUMANA riceve quotidianamente negli appositi contenitori gialli presenti anche a Porto Mantovano, è possibile offrire istruzione, informazione sulla salute

materno-infantile, coinvolgimento in programmi agricoli e in attività generatrici di reddito. In particolare i 165.585 capi donati solo nel 2011 rendono possibile la formazione di 15 levatrici tradizionali, oppure una borsa di studio a 4 studentesse magistrali o supporto psicologico a 88 donne sieropositive. “Ringrazio i cittadini per l’attenzione e la sensibilità che hanno dimostrato” ha detto in consiglio comunale il sindaco Maurizio Salvarani “auspico che questi risultati vengano replicati anche in futuro come segno di attenzione ai temi dell’ambiente e della solidarietà”

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Mantova


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Mantova

ALTA… PROTESTA Non solo i partiti di sinistra. Anche le associazioni di categoria si ribellano alla proposta di spostare nell’alto mantovano la linea ferroviaria. Confagricoltura: “Preoccupati per nostri vigneti”

ALTO MANTOVANO CASTIGLIONE D/S: Dopo la

proposta di deviare il tracciato nell’alto mantovano parlano i “vendoliani” Ghirardi e Tiana di Dario Ferrarini –-------------------------------

D

alla Val di Susa alle Colline Moreniche: è una protesta “ad alta velocità” quella che ha raggiunto il territorio dell’alto mantovano dopo la proposta avanzata da enti e associazioni locali, tra cui Confagricoltura Lombardia, Comune di Desenzano e alcuni consiglieri regionali, di modificare il tracciato già approvato della TAV, che transiterebbe nell’area del Basso Garda, dirottandolo nell’alto mantovano. Una proposta motivata, secondo Confagricoltura, dalla “volontà di salvaguardare da un intervento così impattante l’area agricola gardesana, con i suoi vigneti e la sua economia portante per il sistema economico lombardo”. E dopo la recente costituzione del Comitato “No Tav” del Basso Garda, anche nella provincia virgiliana politici e cittadini si stanno muovendo per contrastare il sempre più contestato progetto. “Stiamo procedendo all'elaborazione di uno statuto che dia una precisa connotazione al Comitato No Tav Alto Mantovano – spiega Paolo Ghirardi, Coordinatore del circolo SEL Alto Mantovano – convocheremo poi una o più assemblee successive per definire la costituzione e vedremo quali iniziative

intraprendere. Siamo in contatto con il coordinamento No Tav del Basso Garda col quale collaboreremo per fare fronte comune”. “Sel – continua Ghirardi - è sempre stata contraria a quest’opera che sicuramente danneggerebbe l’assetto ambientale della zona, comporterebbe un incalcolabile dispendio di risorse e distrarrebbe fondi che potrebbero essere utilizzati per migliorare o creare servizi di pubblica utilità: si pensi, ad esempio, alla situazione in cui versano scuola e sanità o, più semplicemente, alle condizioni in cui si trovano i treni di cui i lavoratori pendolari usufruiscono quotidianamente. Comitato No Tav Basso Garda, Sel di Desenzano e Alto Mantovano e rappresentanti ambientalisti hanno organizzato una manifestazione in cui hanno espresso tutta la loro contrarietà alla realizzazione dell’opera, ribadendo in tal modo un deciso No alla Tav, indipendentemente dal tracciato scelto. Il nostro obiettivo è la creazione di un comitato unitario interprovinciale che diventi il punto di riferimento fondamentale per la messa in atto di tutte le battaglie future contro questa grande opera inutile e devastante”. Contrarietà al progetto è stata espressa anche dal consigliere provinciale di Sel, Franco Tiana. “La Tav – dichiara Tiana - non va realizzata

"TAV? No, grazie!" né nel basso Garda né nell’alto mantovano: si tratta di un’opera che non serve alla stragrande maggioranza dei cittadini, con un costo di un miliardo e 300 milioni di euro che devono invece essere utilizzati per migliorare la qualità del servizio erogato. Treni in orario, puliti e manutenzioni adeguate per evitare lo scandalo dei guasti ai treni sulla linea Mantova-Verona”.

Franco Tiana

Paolo Ghirardi

CAVRIANA

Un tetto fotovoltaico sulla scuola materna Non nasconde la sua soddisfazione, Enrico Caiola, vicesindaco ed assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Cavriana, nel presentare le opere realizzate dalla sua Amministrazione negli ultimi mesi. E, dopo aver tracciato un bilancio più che positivo, anticipa i prossimi progetti in cantiere. “A breve – ci annuncia Caiola - sarà realizzato un impianto fotovoltaico sul tetto della scuola materna per una potenza complessiva di 101 Kw. È scaduta in questi giorni, infatti la gara d’appalto, che prevede la realizzazione del progetto entro il prossimo dicembre. Un’opera importante che dovrebbe rientrare nel conto energia 2012 e diventare pienamen-

te operativa a partire dal prossimo anno. La Sovrintendenza ha approvato il progetto, che tra l’altro si integra perfettamente a livello paesaggistico, dato che i pannelli saranno dello stesso colore del tetto dell’edificio”. E sempre sul tema dell’edilizia, Caiola annuncia altre priorità: “Stiamo rifacendo diverse coperture di immobili di proprietà comunale, per un totale di ben quindici tetti in complessi residenziali diversi, tra cui una cascina all’interno del Parco di Villa Mirra, una casa popolare in Via Mantegna, e un’abitazione attigua al cimitero. Si sono appena conclusi, inoltre, i lavori di adeguamento impianti nella scuola elementare”.

Numerosi anche gli interventi nel complesso della Rocca. “Per quanto riguarda il restauro del Castello – spiega Caiola - le opere sono state tutte concluse, mentre stiamo ultimando i lavori di riqualificazione delle Scuderie di Villa Mirra: sono già stati rifatti i tetti e le facciate esterne, mentre per gli interni siamo nella fase conclusiva. I due terzi di queste operazioni sono state finanziate con contributi esterni, tra cui un finanziamento ministeriale e uno dal Gal Colline Moreniche. Prossimamente sarà restaurata anche la veranda di Villa Mirra, un’opera finanziata in parte dalla Regione Lombardia e in parte da due diversi bandi della Fondazione Cariplo”. (d.f.)

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"IL PREMIO" LO SCORSO WEEKEND Primo classificato il binomio libro-film “Scialla! Stai sereno”. Secondo posto ex aequo a “La kryptonite nella borsa” e “Vallanzasca – Gli angeli del male”

LTREPO MANTOVANO Fino al 22 dicembre la mostra alla storica Palazzina Due giorni a tutta cultura, come ormai accade da cinque anni a questa parte. Lo scorso fine settimana, a Ostiglia, si è svolto il tradizionale Premio Ostiglia Mondadori – Un libro al cinema. Vincitore dell'edizione 2012 del Premio Ostiglia, è il binomio libro-film che prende il titolo di “Scialla! Stai sereno”. Le premiazioni si sono svolte sabato scorso al Teatro Nuovo Mario Monicelli di Ostiglia. Quest'anno il calendario del Premio Ostiglia ha visto alcuni cambiamenti rispetto alle edizioni passate: se prima l'inaugurazione della mostra e il convegno si tenevano il sabato pomeriggio e le premiazioni la domenica mattina, quest'anno si è optato per convegno il sabato pomeriggio, premiazioni il sabato sera e inaugurazione della mostra, alla Palazzina Mondadori, la domenica mattina. Come si diceva, quest'anno il Premio Ostiglia è stato vinto dal binomio libro-film “Scialla! Stai sereno”. Il premio è stato conferito per la “dualità generazionale di ambienti culturali tra i due protagonisti, padre e figlio, che viene ben delineata sia nel libro che nel film e per l’uso insistito del dialetto programmatico già nel titolo, che scaturisce uno spaccato credibile della nostra società”. Il secondo posto è invece andato ex aequo agli

Tra Mondadori e Monicelli: la cultura ad Ostiglia

altri due binomi: “La kryptonite nella borsa” e “Vallanzasca – Gli angeli del male”. Alle premiazioni erano presenti le autorità ostigliesi, tra cui il sindaco Umberto Mazza e l'assessore alla cultura Ilaria Reggiani, e tutta la giuria del Premio: Luigi Giuliano Ceccarelli, direttore artistico del Premio, Luca Formenton Macola, vicepresindente della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori nonché nipote di Arnoldo, Marta Boneschi, scrittrice e saggista, Andrea Purgatori, giornalista, Ivana Monti, attrice che non necessita di presentazioni, e Chiara Rapaccini, compagna del compianto cineasta Mario Monicelli. Tutto il Premio Ostiglia, come noto, ruota attorno

alla parentela che lega le famiglie Monicelli e Mondadori, entrambe originarie di Ostiglia, e imparentate ai tempi di de giornalista Tomaso Monicelli, padre di Mario, e di Arnoldo Mondadori, fondatore della nota casa editrice. Sabato pomeriggio, prima delle premiazioni, si è svolto anche il convegno dal titolo “L’eredità Mondadori - Monicelli, parenti eccellenti della cultura italiana”, cui hanno preso parte tutti i componenti della giuria e anche il giornalista e scrittore Carlo Bonini, autore del libro “Il fiore del male”, basato sulle vicende del criminale Renato Vallanzasca, nonché firma di punta del quotidiano La Repubblica. Nella mattinata di domenica,

infine, alla Palazzina Mondadori di Ostiglia (che fu la prima stamperia di Arnoldo Mondadori) è stata inaugurata la mostra dal titolo “Le figure e le storie - Illustratori e narratori per l’infanzia a cent’anni da La Lampada”. L'esposizione, che rimane allestita fino al prossimo 22 dicembre, riunisce i primi lavori pubblicati nella collana per bambini dal nome “Bibliotechina de La Lampada”, fondata da Mondadori nel 1912, prima della nascita della casa editrice milanese ma mantovana di origine. All'epoca, per la “Bibliotechina de La Lampada”, lavorarono disegnatori e scrittori come Antonio Rubino, Bruno Angoletta, Olga Visentini e Tomaso Monicelli. (gb)

Il convegno di sabato pomeriggio

Carlo Bonini

Anche il Comune di Moglia sbarca su Facebook Anche il Comune di Moglia sbarca su Facebook. La pagina istituzionale del Comune della Bassa è stata attivata da pochi giorni e conta già 208 “mi piace”. Finora Moglia non aveva una sua pagina Facebook ufficiale ma solamente alcune altre pagine nelle quali venivano comunque fornite informazioni ai cittadini. Proprio per la “non ufficialità” delle altre pagine, tra l'altro, la minoranza consiliare aveva chiesto alcuni chiarimenti: chi le gestisse, da chi fossero state autorizzate e via dicendo. Ora la questione dovrebbe essere stata risolta con la creazione della pagina ufficiale: per trovarla è sufficiente cercare su Facebook “Comune di Moglia”. La pagina FB dell'ente mogliese è di sicuro un importante strumento di comunicazione semplice e diretta con la cittadinanza, soprattutto in un Comune come Moglia, duramente colpito dal terremoto dello scorso maggio, dove lavori, progetti e iniziative post-sisma vengono costantemente organizzati e portati all'attenzione di tutti. Non solo il Comune di Moglia è su Facebook. Ce ne sono numerosi altri: sempre nella Bassa si contano, tra gli altri, Ostiglia, Quistello, Gonzaga, Pegognaga. (gb)

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Mantova

CINQUE APPUNTAMENTI FINO AL 24 NOVEMBRE “Oltre la musica di Ludovico”, rassegna organizzata dal Comune in collaborazione con Ars Musica e prevista in varie location viadanesi

LTREPO MANTOVANO

A Viadana in arrivo un mese a tutta musica

Concerti in

scuole e chiese del territorio

Città di Viadana

Assessorato alla Cultura

oltre la musica di ludovico edizione 2012

Musica dal nUoVo MonDo

Concerto con Alessia Galeotti, Cristiano Maramotti, Fabrizio Benevelli, Giuseppe Cominotti, Daniele Donadelli, Max Savioli, Paolo Gialdi. AUDITORIUM ITC “F. Gardinazzi”, domenica 21 ottobre 2012 ore 18.30

sulle orme di lUDoVICo … quattrocento anni dopo Concerto degli allievi della Scuola Comunale di Musica “G. Moro”.

Oltre la musica di Ludovico”: è questo il nome della rassegna musicale di Viadana che prenderà il via domenica 21 ottobre prossimo. In programma c’è una serie di cinque eventi musicali che si svolgeranno dal 21 ottobre, appunto domenica prossima, fino al 24 novembre: insomma un mese durante il quale a Viadana la musica la farà da padrone. Tra l’altro i vari concerti in programma sono previsti in svariate location della cittadina in riva al Po: scuole e chiese. Tale scelta, oltre che essere dettata da motivi organizzativi, permette pure di valorizzare e sfruttare i luoghi nei quali i vari concerti avranno luogo. Questo il programma di “Oltre la

musica di Ludovico”. Il 21 ottobre, alle 18.30 nell'auditorium dell'Itc F. Gardinazzi, “Musica dal NUOVO MONDO”: concerto con Alessia Galeotti, Cristiano Maramotti, Fabrizio Benevelli, Giuseppe Cominotti, Daniele Donadelli, Max Savioli, Paolo Gialdi. Sabato 3 novembre, ore 21, sempre all'auditorium dell'Itc Gardinazzi, “Sulle orme di Ludovico... quattrocento anni dopo: concerto degli allievi della Scuola Comunale di Musica “G. Moro”. Sabato 10 novembre, ore 21, nella chiesa di San Rocco, “Arpa d'or dei fatidici vati”, concerto del duo di arpe Alice Caradente e Alessandra Zivieri. Per il 17 novembre, di nuovo nella chiesa di San Rocco alle 21, verranno

presentati al pubblico “Virtuosismi musicali fra ottocento e novecento”: concerto per flauto e chitarra con Felice Santelli e Luca Marazzi. L'ultimo appuntamento è fissato per il 24 di novembre, nella chiesa di San Pietro alle 21: “Cantate Ei Canticum Novum”, concerto del Coro Civico “Marino Boni” e quartetto di ottoni con Andrea Gabireli. La rassegna è organizzata dall'assessorato alla cultura del Comune di Viadana (assessore alla partita è il sindaco Giorgio Penazzi) in collaborazione con Ars Musica. L'ingresso a tutti i concerti in programma è libero. Per informazioni è possibile chiamare il Mu.Vi. al numero telefonico 0375820931. (gb)

AUDITORIUM ITC “F. Gardinazzi”, sabato 3 novembre 2012 ore 21.00

Arpa d’or dei fatidici vati

Concerto del duo di arpe Alice Caradente, Alessandra Ziveri. Chiesa di San Rocco, sabato 10 novembre 2012 ore 21.00

Virtuosismi musicali fra ottocento e novecento Concerto flauto e chitarra con Felice Santelli e Luca Marazzi. Chiesa di San Rocco, sabato 17 novembre 2012 ore 21.00

Cantate ei Canticum novum

Concerto del Coro Civico “Marino Boni” e quartetto di ottoni Andrea Gabrieli Chiesa di San Pietro, sabato 24 novembre 2012 ore 21.00

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Canali irrigui svuotati, a San Matteo moria di pesci infatti, i vari consorzi di bonifica svuotano i canali irrigui dopo il periodo delle coltivazioni e delle conseguenti irrigazioni. Ma la conseguenza dello svuotamento di tali canali, nei quali l’acqua rimane per mesi con relativo proliferare di pesci, è che proprio i pesci rimangono improvvisamente a secco. Agli occhi (e ai nasi) dei residenti nei

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pressi dei canali irrigui, tra cui anche gli abitanti di San Matteo delle Chiaviche, lo spettacolo della moria di pesci si ripresenta tutti gli anni, compreso quest’anno. Una situazione che però spesso ai residenti crea alcuni disagi, soprattutto di natura olfattiva. Ogni tanto comunque il livello delle acque

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Una moria di pesci a cui gli abitanti di San Matteo delle Chiaviche, frazione di Viadana, sono loro malgrado abituati. Si tratta della conseguenza dello svuotamento, che avviene ogni anno in questo periodo, dei canali irrigui che tagliano le campagne di Viadana e delle sue frazioni. In questi giorni dell’anno,

aumenta, ma altrettanto spesso diminuisce in tempi decisamente brevi riportando la situazione al livello di criticità. Situazioni transitorie che si risolvono in un periodo relativamente breve e che, nonostante tutto, anche quest’anno sono destinate a passare senza lasciare troppe tracce. (gb)

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Mantova

I LICENZIAMENTI Seconda tappa dell’approfondimento sulla riforma Fornero. Dopo le “tipologie d’impiego”, è la volta dei licenziamenti, forse il passaggio più delicato e contestato dell’intera legge.

LAVORO Viaggio in 4 puntate

negli snodi fondamentali della legge n°92/12

In collaborazione con Cgil Mantova abbiamo scelto di dedicare quattro speciali alla Riforma del Lavoro, per contribuire a fare chiarezza su un provvedimento complesso e molto dibattuto. Abbiamo scelto di distinguere la parre puramente

illustrativa della legge dai commenti, che emergeranno attraverso le parole degli intervistati. La seconda puntata è un approfondimento sulle molte modalità di licenziamento. Il commento è affidato a Italo Freddi, segretario Nidl/Cgil.

La riforma del lavoro LICENZIAMENTO INDIVIDUALE La legge innova profondamente procedure e regole sanzionatorie sottostanti ai licenziamenti individuali illegittimi, innaNzitutto riguardo al campo di applicazione. In luogo, infatti, dei tradizionali concetti di giusta causa e giustificato motivo, soggettivo ed oggettivo, il legislatore ha inteso suddividere la disciplina in tre ambiti, dedicati alle pratiche disciminatorie, ai licenziamenti individuali per motivi soggettivi, e a quelli per motivi oggettivi. Inizialmente va segnalato che ogni lettera di licenziamento dovrà contenere i motivi che lo giustificano, a giudizio dell'impresa: vale la pena ricordare che la legge 604 del 66 come riformulata nel 1990 ammetteva un “carteggio” tra lavoratore ed impresa, scandito con i relativi termini (15 giorni dopo la ricezione della lettera da parte del lavoratore per la richiesta di motivi giustificativi del licenziamento, 7 per la risposta da fornire da parte dell'impresa). D'ora in poi (le modifiche sono immediatamente operative) non sarà più così e i motivi dovranno essere indicati direttamente nella lettera di licenziamento. Vengono poi modificati i termini di impugnazione da ultimo disciplinati dall'art.32 della legge 183/10 (collegato lavoro), già segnalati a proposito dell'impugnativa del contratto a termine, cui ora si aggiunge un restringimento del periodo per la presentazione del ricorso in Tribunale, ridotto a 180 rispetto ai 270 giorni precedentemente previsti (il che comporta la curiosa condizione secondo cui un lavoratore a termine ha 120+180 = 300 giorni per l'impugnativa del suo contratto e il deposito in Tribunale della relativa memoria introduttiva, mentre un lavoratore licenzia-

to ha 60+180 = 240 giorni...). Innovando poi nuovamente rispetto alle procedure conciliative, anch'esse a loro volta riformulate nel 2010 con l'art. 31 della legge 183, si stabilisce che il licenziamento giustificato da ragioni economiche debba

essere oggetto, per iniziativa dell'impresa, di un tentativo obbligatorio di conciliazione da realizzarsi presso la locale DPL. La durata massima del periodo di svolgimento del tentativo è fissata in 20 giorni, o altra data che le parti possono concordare,

e si prevede altresì che le parti possano farsi assistere dalle organizzazioni di rappresentanza cui aderiscano o cui conferiscano mandato. Nel caso di esito positivo la eventuale decisione del lavoratore di dimettersi non impedisce l'attribuzione al

lavoratore dell'accesso all'indennità di disoccupazione (AspI, di cui appresso). In caso di esito negativo della conciliazione, la decorrenza del licenziamento è fatta coincidere con la data di consegna/ricevimento della lettera di licenziamento, e il pe-

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riodo intercorso da quella data si considera tempo di preavviso. Fanno eccezione a questa regola la condizione di maternità e l'assenza per infortunio. Passando ora a considerare le diverse fattispecie riguardo alle conseguenze di un licenziamento


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illegittimo, si può riassumere la riscrittura dell'articolo 18 nel modo seguente (e con ciò si deduce che non viene modificato il regime della legge 604 del '66 per i licenziamenti intimati nelle imprese con meno di 15 dipendenti). LICENZIAMENTO DISCRIMINATORIO Unico strumento utilizzabile la reintegra nel posto di lavoro con diritto alla retribuzione non percepita a seguito del licenziamento nonché della relativa contribuzione, dedotto quanto eventualmente percepito a seguito di altra occupazione, più una sanzione economica non inferiore comunque a cinque mensilità. Tale disciplina si applica al licenziamento discriminatorio senza riferimento al numero dei dipendenti dell'impresa. In alternativa il lavoratore può optare per un'indennità pari a 15 mensilità senza versamento dei contributi. Licenziamento di tipo soggettivo per ragioni disciplinari: il giudice verifica la sussistenza del fatto imputato al lavoratore, e la sanzione ad esso collegata secondo le previsioni del CCNL applicato. Se il fatto non risultasse provato, ovvero il CCNL prevedesse una sanzione diversa dal licenziamento, il giudice ordina il reintegro nel posto di lavoro, e condanna il datore di lavoro al pagamento di un'indennità risarcitoria fino a dodici mensilità, dedotto quanto percepito dal lavoratore per altra occupazione, oppure quanto avrebbe potuto percepire se si fosse comportato diligentemente. Nelle altre ipotesi,

il giudice condanna il datore di lavoro ad un'indennità compresa fra dodici e ventiquattro mensilità, in base all'anzianità del lavoratore e in considerazione della dimensione d'impresa, delle condizioni del mercato del lavoro, e del comportamento e delle condizioni delle parti. Di ciò il giudice deve dare adeguata motivazione. LICENZIAMENTO DI TIPO SOGGETTIVO PER MOTIVO OGGETTIVO Il giudice può applicare la disciplina reintegratoria come disciplinata per i licenziamenti disciplinari in presenza di “manifesta insussistenza del fatto posto a base del licenziamento”. In tutti gli altri casi provvede a sanzionare il licenziamento illegittimo obbligando il datore di lavoro al pagamento della sanzione compresa tra 12 e 24 mensilità: la decisione del giudice riguardo all'entità dell'importo da pagare sarà basata sul comportamento del lavoratore rispetto alla ricerca di nuova occupazione, e dal comportamento delle parti durante la procedura di conciliazione (vedi sopra). Nel corso del dibattimento il lavoratore può domandare, fornendo le relative prove, che il licenziamento sia considerato discriminatorio: nel caso la domanda del lavoratore sia accolta, si applica esclusivamente la reintegra e le disposizioni sopra descritte in proposito. La reintegra è anche l'unica sanzione prevista per licenziamenti illegittimi operati nei confronti di disabili per inabilità fisica o psichica,

o per il licenziamento prima della conclusione del periodo di comporto della malattia. VIZI FORMALI Innovando in modo sostanziale rispetto alla dottrina e alla giurisprudenza pregresse, la presenza di vizi formali (ad es. di motivazione o di procedura) viene sanzionata solo economicamente, senza produrre la nullità o l'inefficacia del licenziamento. L'entità della sanzione economica da corrispondere al lavoratore è compresa tra sei e dodici mensilità, da graduarsi da parte del giudice motivando la gravità del vizio formale. Qualora il giudice valuti l'assenza, oltreché dell'osservanza delle regole, anche della giustificazione del licenziamento stesso, la sanzione da applicarsi è la reintegra. LICENZIAMENTI COLLETTIVI Seguendo la logica prevista per i licenziamenti individuali, il legislatore modifica anche le sanzioni riguardanti comportamenti scorretti del datore di lavoro in caso di licenziamenti collettivi (legge 223/91) nel modo seguente: Vizi formali della comunicazione di avvio della procedura: sono sanabili tramite accordo sindacale nell'ambito della procedura stessa; licenziamento senza forma scritta: reintegra inosservanza della comunicazione scritta: sanzione tra 12 e 24 mensilità violazione criteri di scelta: reintegra.

Il ministro Elsa Fornero

IL COMMENTO Il giudizio di Italo Freddi, segretario NIDIL/CGIL: “Non esiste una correlazione stretta tra possibilità di non licenziare e garanzia di nuova occupazione” Qual è il giudizio complessivo sul capitolo licenziamenti nella riforma del lavoro? “Nei fatti si stabiliscono fattispecie precise di risoluzioni del rapporto di lavoro. I licenziamenti possono risultare collettivi e/o individuali. Per quanto riguarda quelli collettivi permane l’obbligo della reintegra in mancanza della comunicazione scritta del licenziamento unitamente al reintegro i caso di violazione nei criteri di scelta. Se sussistessero vizi formali, potrebbero essere sanati attraverso accordo sindacale attraverso un risarcimento che rimane solo nell’ambito economico. In questo caso non si tiene certo conto dei riflessi individuali che gravano sui lavoratori, le conseguenze sociali che potrebbero incontrare con la perdita del posto di lavoro. In pratica l’errore ricade esclusivamente sui lavoratori. Mi preme sottolineare che negli ultimi anni del governo Berlusconi sono stati siglati accordi sindacali separati che hanno causato perdite consistenti nei diritti dei lavoratori e conseguenze pessime per gli stessi, sia nell’ambito lavorativo che su quello sociale. Precisando che i licenziamenti nelle aziende con meno di 15 dipendenti non subisce variazioni, per quanto riguarda i licenziamenti individuali nelle aziende con più di 15 dipendenti la legge innova profondamente procedure e regole sanzionatorie e definisce le casistiche attraverso tre ambiti: licenziamenti circoscritti alle pratiche discriminatorie, ai licenziamenti individuali per motivi soggettivi e quelli per motivi oggettivi. Dal punto di vista pratico risulta importante che i motivi del licenziamento debbano essere scritti nella lettera che precede eventualmente il licenziamento e tutto l’iter per la impugnazione subisce modifiche sostanziali anche se va ammesso che l’eventuale intervento del giudice dovrebbe avere tempi molto più celeri rispetto al passato. Oggettivamente l’Art. 18 risulta modificato anche in questo caso con luci ed ombre. Potrebbe diventare importante, per i licenziamenti di tipo economico, il tentativo obbligatorio di conciliazione presso le Direzioni Territoriali del Lavoro che potrebbero davvero proporre una delle poche cose positive se riuscissero a sviluppare un ruolo riconosciuto da tutti. Va precisato che in caso di non accettazione, di una o di tutte e due le parti causa, il Giudice dovrà tenere in considerazione la proposta obbligatoria avanzata dalla commissione. Dispiace che l’obbligatorietà sia riconducibile solo a questa fattispecie. Prima della Legge 183 del 2010, il tentativo obbligatorio esisteva per quasi tutte le cause di lavoro”. Ritiene che la nuova normativa possa avere riflessi positivi sull’andamento occupazionale? “Sinceramente no. Non esiste una correlazione stretta tra possibilità di non licenziare e garanzia di nuova occupazione. Credo che la crisi strutturale

che stiamo vivendo dimostri in modo inequivocabile che questo rapporto, non solo non esiste ma viene strumentalizzato ad arte per diminuire in modo sensibile i diritti dei lavoratori, le loro rappresentanza, il loro ruolo nelle aziende e nella società. Le assunzioni si creano se si produce un piano industriale serio, credibile, concretizzabile che possa creare occupazione stabile. La crisi ha messo a nudo il sistema industriale italiano tutto basato sul contenimento dei salari( abbiamo i salari più bassi d’Europa), sulla mancanza di innovazione del prodotto, sulla indisponibilità di troppe imprese di investire in titoli e non in innovazione tecnologica e di prodotto. Inoltre, gli investimenti mancano in funzione di una politica che continua a non combattere l’illegalità, la corruzione, la burocrazia. Non v’è comunque dubbio che il costo del lavoro rappresenta l’altra faccia della medaglia di un mercato asfittico e tutto chiuso in se stesso. L’altro aspetto che non può produrre occupazione è quello legato alla ormai istituzionalizzata precarietà che generando un circolo vizioso non riesce ad inserire i giovani nel mondo del lavoro”. Esistono degli aspetti che possano essere ritenuti di avanzamento rispetto alla normativa precedente? “Leggendo e rileggendo la Legge, le interpretazioni che tutti ne danno, in un senso o nell’altro, la pratica mi porta a dire non si sono fatti passi in avanti in difesa della occupazione esistente, per cercare di crearne di nuova, per una stabilizzazione vera per i giovani. Non essendo state ridotte le tipologie per le assunzioni non è pensabile che questa Legge possa produrre effetti positivi o di avanzamento rispetto al passato. La precarietà era e resta il vero problema e su questo versante non si è inventato e/o innovato nulla. La possibilità di poter licenziare non crea nuova occupazione”. Cosa pensa della legge in merito ai licenziamenti illegittimi? “Per quanto riguarda le imprese con meno di 15 dipendenti rimane inalterata la normativa precedente e il risarcimento al posto della reintegra la fa ancora da padrona. Per le imprese con più di 15 dipendenti in funzione delle varie fattispecie di licenziamento individuate dalla Legge, si presume che i livelli di salvaguardia del posto di lavoro, si sono comunque ridotte. Le “ difese immunitarie” hanno perso parte consistente delle loro funzioni. I casi di reintegro vero rischiano di ridursi di molto. Non si dimentichi dei vari gradi di giudizio che esistono nel nostro Pese, che pur letti in una ottica vera di possibilità di difesa, se scalati dopo il primo grado, comportano costi ed oneri economici a carico del lavoratore difficilmente sostenibili dallo stesso che, nell’iter del procedimento, si trova senza lavoro”.

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RUGBY DECISION Coach Rowland Phillips: “Avevo offerte anche dall’Inghilterra. Sono rimasto per far crescere un club dalla forte cultura rugbystica come Viadana”

Sport  Cancellati gli Aironi, quest’anno il

rugby a Viadana riparte dal campionato italiano. E lo fa con un gallese al timone  di Enrico Corniani -----------------------------

Follow the Rowland way”. È lo slogan scelto per la campagna abbonamenti, ma sembra più che altro il motto, la vera e propria dichiarazione d’intenti con cui Viadana ha deciso di ripartire, rugbysticamente parlando, dopo il biennio celtico. E il Rowland in questione è Rowland Phillips, massiccio gallese (ex terza linea centro/flanker, 10 caps con la nazionale) cui è stato appunto affidato il compito di guidare i leoni giallo neri nel ritorno al massimo campionato italiano di rugby, il campionato nazionale d’Eccellenza. Rowland Phillips è arrivato in Italia due anni fa, scelto per far parte dello staff tecnico degli allora neonati Aironi, la franchigia viadanese chiamata a misurarsi nella Celtic League, campionato interbritannico di altissimo livello. Il gallese ricopriva il ruolo di assistant coach esperto delle tecniche di difesa, ma divenne dopo circa mezza stagione primo allenatore, subentrando all’esonerato Franco Bernini, uomo simbolo del rugby viadanese. Rowland, dopo la scomparsa degli Aironi la società ti ha proposto di ripartire insieme. Cosa ti ha spinto ad accettare? “È stata una scelta di rugby. All’inizio dell’estate mi avevano offerto quattro panchine. Due in Inghilterra, una in Galles, e una qui, a Viadana. Ma non ci ho messo molto a scegliere di rimanere. Mi piaceva l’idea di stare qui in Italia. Posso crescere io, come allenatore, e posso lavorare per far crescere il movimento e un club, come quello di Viadana, che ha già una forte cultura rugbystica costruita negli anni. Io sono qui, al di là dei risultati sul campo e del modo di giocare che voglio vedere dalla mia squadra, per far crescere ancora di più questo “rugby environment”. Senza contare che a Viadana mi trovo benissimo”. Tra la Celtic League e il campionato italiano d’Eccellenza, tecnicamente e qualitativamente parlando, c’è un abisso. È cambiato il tuo modo di allenare e di approcciarti ai tuoi giocatori? “È cominciata una nuova sfida, ma io lavoro nello stesso modo. Tratto i miei giocatori ora come li ho trattati negli ultimi due anni, e cioè da professionisti. Non è una questione di quanto vengano pagati, piuttosto conta il loro approccio verso il rugby, il club, i tifosi. Questi ragazzi vengono trattati da professionisti da tutto l’ambiente, me compreso. E l’atteggiamento di questo gruppo non è diverso da quello degli Aironi. Hanno la

THE ROWLAND WAY

stessa capacità e desiderio di imparare e lavorare bene”. Che cosa ti è rimasto del fallimento Aironi? “Tutto quello che ha ucciso gli Aironi, non è rugby. Dopo le indubbie, e ovvie, difficoltà iniziali, il rugby degli Aironi stava crescendo. Il gioco e l’atteggiamento mentale erano in continua crescita. Stavamo creando quello che noi chiamiamo “momentum”; c’era impeto, slancio e dinamismo, da parte del gruppo. Quando sono stati distrutti gli Aironi, è stata distrutta una mini “rugby-cultura” che stava per consolidarsi definitivamente, e che stava dando i primi frutti. Questo è quello che mi ha dato più fastidio”. Nell’Italia del rugby pochi giovani raggiungono l’alto livello, e spesso ci arrivano passati i vent’anni. Dalle tue parti ci sono fior di talenti che a 18 anni esordiscono in prima squadra. Che cos’è che non funziona qui? “Beh, so che cosa funziona in Galles: le accademie. Ogni club di alto livello porta avanti con il massimo impegno il proprio settore giovanile, che diventa il bacino naturale da cui pescare i futuri giocatori della prima squadra. Ci sono osservatori che seguono i ragazzi passo passo, e li guidano verso l’elite. Il club deve farli sentire parte di una famiglia in cui crescere. Qui a Viadana c’è già una stretta connessione tra prima squadra e giovanili. Diversi ragazzi quest’anno giocano stabilmente tra i professionisti. Credo sia la strada giusta da percorrere”.

Il coach Philips adesso e da da giocatore con la maglia del Galles

10 CAPS CON IL GALLES, VINCITORE DI UNA TRIPLE CROwN Rowland Phillips, 47 anni, è nato a St David’s, in Galles. Terza centro oppure flanker, ha giocato fino al 1990 nel Neath, guadagnandosi 10 caps con la nazionale Gallese, con cui nel 1989, durante il Torneo delle Cinque Nazioni, vinse la Triple Crown sconfiggendo Inghilterra, Scozia e Irlanda. Si dedicherà poi al rugby a 13, per poi tornare a Neath come allenatore. Prima di arrivare in Italia, agli Aironi, sarà l’allenatore della difesa prima per gli Ospreys, poi per il Galles. Subentrato a Bernini come head coach della franchigia nel novembre 2010, da quest’anno allena il Viadana rugby, impegnato nel campionato italiano d’Eccellenza. Nelle prime tre partite, ha ottenuto altrettanti successi.


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 Nuova sede per il punto

vendita di Mantova. Il gestore Mauro Bailoni: “I nostri clienti consigliati e seguiti in tutte le fasi della vendita e dell’assistenza post-vendita”

S

mettere di fumare si può. Ma qualsiasi fumatore sa quanto possa risultare faticoso e difficile allontanarsi da un vizio che, è provato, comporta prima o poi gravi danni alla salute. Da qualche anno sul mercato sono comparse le “sigarette elettroniche”. Viste dapprima con un mix di curiosità e diffidenza, ora questo prodotto sta lentamente, ma inesorabilmente, conquistando i gusti dei fumatori, anche i più esigenti. Sul mercato c’è un’azienda leader, la “Ovale” che può vantare anche una capillare rete di punti vendita sul territorio e che si prefigge lo scopo di portare innovazione, stabilità, responsabilità e serietà nel settore. Da inizio ottobre ha aperto i battenti anche a Mantova, per la precisione in via Legnaghese 1/A a San Giorgio, “Ovale Store”. A gestirlo c’è Mauro Bailoni. Bailoni, perché ha deciso di aprire un “Ovale Store”? “Principalmente perché avendo provato la sigaretta elettronica in prima persona mi sono reso conto direttamente della validità del prodotto. ‘Ovale’ poi, in questo campo, è davvero leader non solo per la varietà dei prodotti proposti al cliente, ma anche per la filosofia e l’attenzione ai clienti anche nelle fasi di assistenza post vendita”. Cosa si può trovare nel suo punto vendita? “Si può trovare l’ampio assortimento di Ovale, compreso la nuovissima e innovativa Elips-C. Ci sono tre modelli diversi di sigaretta elettronica e 14 differenti fragranze tutte perfettamente in grado di simulare il piacere di fumare, senza fornire tutti i negativi effetti collaterali associati a prodotti del tabacco tradizionale”. Quanto costano le sigarette elettroniche? “Quello del costo, presunto alto, della

Modello Ego-C

“Ovale”, la sigaretta

elettrOnica che fa tendenza

sigaretta elettronico è un luogo comune da sfatare. Le faccio un esempio. Per un kit completo, comprensivo di due sigarette elettroniche complete, si può spendere da 80 a 120 euro, in pratica significa che una singola sigaretta costa dai 40 ai 60 euro. Un costo che in pochissimo tempo viene ammortizzato se si pensa a quanto costa un normale pacchetto di sigarette. Senza contare che un flacone di fragranza da 20ml si può tirare avanti per circa 15-20 giorni”. Quali sono le fragranze proposte? “Gli aromi disponibili variano dalla vaniglia alla pesca, dalla fragola all’albicocca. Ma ci sono anche anche i gusti liquorice, caffè, cognac, cappuccino e tanti altri…”. Ci può fare un identikit dei vostri clienti? “Direi che uomini e donne si compensano in egual numero. L’età è medio-alta, e con la diffusione della conoscenza, anche su internet e soprattutto con il passaparola, il numero dei clienti è in aumento. Il mio punto vendita veicola qui a San Giorgio i clienti di tutto il nord mantovano, compresa la zona est. Oltre, naturalmente alla città e alla Grande Mantova”. Che servizi offrite ai vostri clienti? “Innanzitutto la vendita diretta di sigarette e fragranze. Ma molto importante è l’assistenza, soprattutto quella post vendita. Anche perché noi al cliente ci teniamo. E se per caso ci fosse qualche problema, non lo si può ‘lasciare a piedi’. Comunque, per chi volesse saperne di più, il negozio è aperto tutti i giorni, esclusi domenica e lunedì, per venire a provare gratuitamente e senza impegni sigarette e fragranze”. Il punto “Ovale Store” di San Giorgio è aperto tutti i giorni, dal martedì al sabato, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30. Per informazioni: 0376-42658 o 328-4765250.

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E

Investire nell’oro accessori come il pagamento delle imposte o la custodia, ma a prezzi mediamente superiori. Le commissioni variano a seconda delle quantità trattate e vanno dallo 0,02% all'1% del valore per l'acquisto e dallo 0,1% all'1% per la custodia".

' passato più di un secolo dall'epoca del Klondike, ma l'oro torna periodicamente a essere un bene rifugio molto richiesto. Nei giorni scorsi la quotazione del metallo giallo è salita sopra i 1.790 dollari l'oncia, come nei novembre del 2011, quando è esplosa con forza la crisi dei debiti pubblici in Spagna e in Italia. Neanche troppo lontano dal massimo storico a 1.895 dollari toccato un paio di mesi prima, nel settembre dello stesso anno. La domanda di Banche Centrali (quella cinese in primis) e degli investitori professionisti che ne fanno incetta sostiene il prezzo, che in euro ha toccato addirittura un record assoluto (1.380 euro l'oncia). Ma un risparmiatore privato come può accedere all'investimento in oro? Ed è conveniente, soprattutto adesso, visto l'aumento già realizzato? L'ORO DI CARTA Il modo più semplice per puntare sull'oro è acquistare fondi o certificati specializzati; oppure Etc (Exchange Traded Commodity), che sono strumenti quotati che possono investire tutto il patrimonio anche in un'unica materia prima. La maggior parte di questi prodotti utilizza derivati, cioè contratti finanziari legati all'andamento della quotazione del metallo giallo; altri a fronte delle sottoscrizioni mettono in portafoglio oro fisico e sono preferibili, perché rispecchiano più fedelmente il suo valore. Investire nell'oro di carta è comodo e veloce, ma comporta rischi aggiuntivi: oltre a quelli tipici dello strumento che si sceglie, si può incorrere nel rischio di insolvenza dell'emittente, come nel caso degli Etc. INVESTIRE IN LINGOTTI Dall'anno duemila, a un risparmiatore privato italiano è permesso detenere anche oro fino, cioè non lavorato. "I lingotti

d'oro possono essere di diverse dimensioni – spiegano gli esperti della società di consulenza finanziaria Gwa Sim – ma il loro valore al grammo è inversamente proporzionale al peso: 1000 lingotti da un grammo costano più di un unico lingotto da un chilo, per via dei costi di produzione. E' consigliabile l'acquisto di lingotti da investimento del peso di circa 12,5 Kg; si tratta di lingotti acquistati nei mercati regolamentati dell'oro e rifiniti da un raffinatore autorizzato. Questi lingotti hanno un numero di serie, almeno il 99,5% di purezza e un peso certificato ufficialmente. Il processo di verifica è chiamato "saggiatura". I lingotti che passano questo severo test di verifica sono classificati come lingotti Good Delivery dal mercato professionale dell'oro e mantengono lo status finché sono conservati all'interno di caveau accreditati nel mercato riconosciuto

dell'oro (formato da banche e altri intermediari autorizzati). All'interno di questo mercato, viene registrato ogni spostamento di un lingotto tra caveau autorizzati. Così si crea la catena dell'integrità, che si spezza quando il lingotto esce dal caveau autorizzato; per esempio qualora venga ritirato dal risparmiatore e depositato in una cassetta di sicurezza (nella quale potrebbe perdere la propria integrità). L'oro che rimane all'interno del mercato viene venduto a un prezzo più alto, perché gli acquirenti professionisti lo accetteranno al suo valore – senza necessità di ripetere la saggiatura. Viceversa, se un lingotto lascia il sistema dei caveau autorizzati, perde la garanzia di purezza e rischia di svalutarsi, pena il costo di una nuova saggiatura a carico del possessore". Per acquistare i lingotti ci si può rivolgere alle banche o agli

operatori professionali in oro censiti in un albo dalla Banca d'Italia. "La banca – precisano da Gwa Sim – offre servizi

L'ORO È DAVVERO UN INVESTIMENTO RIFUGIO? Un argomento a favore dell'investimento in oro è la capacità di difendere il patrimonio dall'inflazione. In realtà l'argomento è fortemente dibattuto tra gli economisti e – purtroppo - ancora poco attuale, data la bassa crescita economica mondiale che non scatena spirali dei prezzi, nonostante le grandi quantità di moneta stampate dalle banche centrali per arginare la crisi. E' sempre forte, invece, la relazione dell'oro con il dollaro, che è la valuta di denominazione; quando il biglietto verde si indebolisce il prezzo dell'oro sale. Però la forza dell'oro adesso deriva in gran parte dal fatto che i rendimenti dei titoli di Stato americani siano molto bassi o negativi, come chiarisce Edoardo Chiozzi Mil-

lelire, responsabile per l'Italia di Convictions Asset Management: "L'oro non genera flussi di reddito come cedole o dividendi; quindi il costo-opportunità di immobilizzare i risparmi in questo tipo di investimento è tanto più basso quanto più bassi sono i rendimenti di titoli rifugio come i titoli di stato americani; dunque i rendimenti reali (cioè al netto dell'inflazione) americani negativi costituiscono un forte supporto al prezzo dell'oro". La politica monetaria espansiva delle Federal Reserve americana mira a tenere i tassi Usa artificialmente bassi, probabilmente per molto tempo. "Per questo – conclude Chiozzi Millelire – nonostante il livello relativamente alto del prezzo dell'oro, possiamo aspettarci che resti tale ancora a lungo". In generale si profila uno scenario ideale per l'oro nei prossimi anni, aggiunge Gabriele Roghi, responsabile delle gestioni patrimoniali di Invest Banca: "Tutta la liquidità immessa sui mercati per compensare le perdite del comparto finanziario e la necessità di rifinanziamento delle economie mature molto indebitate fanno presumere che i tassi di interesse reali rimarranno negativi". Tuttavia e come è presumibile, esiste anche un rovescio della medaglia e lo evidenzia Jon Ruff, gestore specializzato sulle attività reali di Alliance Bernstein:" L'oro abbassa il rendimento del portafoglio in periodi di stabilità, perché ha un costo opportunità molto alto, mentre offre protezione nei periodi di incertezza; con troppo oro si condiziona il rendimento globale del patrimonio nel lungo termine, mentre troppo poco non fa la differenza in uno scenario davvero negativo. Infine, un acquisto nel momento sbagliato può vedere il prezzo dimezzato in poco tempo". L'oro, infatti, ha una quotazione molto volatile, come tutte le materie prime.

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L’oro “trasparente”

Negli ultimi anni i ‘compro e vendo oro’ sono spuntati come i funghi” ammette Mario Mazzali di Oscar dell’oro, “ma la nostra attività ha caratteristiche diverse che la rendono del tutto trasparente e regolamentata, vi spiego il perché. Anzitutto noi non vendiamo l’oro, ci limitiamo ad acquistare quello usato per mandarlo in fonderia. Per questo non abbiamo vetrine e siamo sottoposti alla vigilanza della Banca d’Italia e dell’autorità di Pubblica Sicurezza. Oggi, purtroppo, non possiamo pagare in contanti cifre superiori ai mille euro, per

la nuova normativa sulla tracciabilità, e dobbiamo ricorrere ad assegni o bonifici. Dobbiamo inoltre dotarci di bilance di massima precisione, con display elettronico visibile anche ai nostri clienti – o per meglio dire fornitori di materia prima – per garantire la massima trasparenza. Pesato l’oro, lo quotiamo a seconda del fixing del giorno, senza far pagare al cliente l’attività di titolazione e fusione. Una volta comprato l’oro, inoltre, dobbiamo attendere dieci giorni prima di mandarlo in fonderia, per lasciare il tempo

di verificarne eventualmente la provenienza alle autorità di vigilanza. Se non lo facciamo veniamo immediatamente accusati di ricettazione e riciclaggio. Non solo, ma seguiamo anche un’ulteriore procedimento di garanzia della legalità dell’operazione, sottoscrivendo un vero e proprio contratto di compravendita che riporta anche i dati del fornitore. In sostanza siamo una sorta di sportello bancario che riceve oro e paga in denaro contante. Non dobbiamo dimenticare che fino ai tempi di Nixon vigeva la convertibilità oro-dollaro.

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Mantova

Speciale ORO L’oro continua a briLLare il metallo giallo scivola venerdì dopo la divulgazione dei non-farm payroll, per recuperare immediatamente per più della metà. anche l’argento è salito contro il dollaro, aggiungendo 20 centesimi rispetto alla settimana scorsa e chiudendo quindi la settimana a $34,85. Dopo aver toccato i massimi negli ultimi undici mesi, il prezzo dell’oro chiude la settimana a $1784 all’oncia, 50 centesimi in meno rispetto alla chiusura di due settimane fa, che rimane la chiusura di settimana più alta da settembre 2011. anche l’argento è salito contro il dollaro, aggiungendo 20 centesimi rispetto alla settimana scorsa e chiudendo quindi la settimana a $34,85, il livello più alto dallo scorso marzo. considerando i prezzi in euro, sia l’oro che l’argento sono scivolati mentre la moneta unica andava in rally sui mercati del forex. Gli investitori in oro dell’eurozona hanno potuto godere di un nuovo record storico raggiunto lunedì, anche se

il fixing pomeridiano di questo venerdì a €1366 all’oncia rimane in difetto di €11 rispetto a quello della settimana scorsa. così come l’oro, anche l’euro è andato in rally contro il dollaro nonostante dati economici positivi dagli Stati uniti, e notizie poco confortanti per la moneta unica. Dopo l’annuncio di Draghi di settembre in merito all’acquisto di bond dei paesi in difficoltà, la BCE ha dichiarato di non voler modificare la propria politica in occasione del meeting mensile di giovedì. Venerdì sono stati divulgati dati negativi per quanto riguarda gli ordini industriali in Germania, e poco dopo i nonfarm payroll dagli Stati uniti hanno rivelato 114.000 nuovi posti di lavoro a settembre (quanto previsto dagli analisti) oltre che una revisione in positivo dei dati di agosto. eppure sia il forte ribasso dell’euro che il tuffo dell’oro di $25 si sono mostrati effimeri. L’Euro è risalito fino a toccare il livello massimo di quattro mesi già raggiunto a settembre, l’oro si è ripreso velocemente, recuperando più della metà della perdita e confermando così quello che gli analisti questa settimana hanno chiamato “una positività di fondo del mercato dell’oro”.

La pietra fiLoSofaLe? un batterio i ricercatori della "Michigan university (usa) hanno trovato l'anello di congiunzione tra scienza e alchimia. il batterio metallidurans cupriavidus sarebbe capace di trasformare il cloruro d'oro in pepite da 24 carati. Ma non c'è da illudersi, il procedimento è più costoso dell'oro prodotto, almeno per ora. Quindi niente febbre dell'oro o fabbrichette casalinghe di gioielli e monili. "abbiamo creato l'alchimia microbica trasformando in oro qualcosa che non ha alcun valore se non solido",ha detto Kazem Kashefi, assistente professore di microbiologia e genetica molecolare. Lui e adam brown, professore associato di arte elettronica e intermedia, hanno trovato questo batterio resistente ad altissime concentrazioni tossiche di cloruro d'oro, un sale presente in natura normalmente utilizzato per dorare porcellane o cornici dei quadri e anche in elettronica. in circa una settimana la colonia di cupriavidus trasforma le tossine del cloruro in una pepita d'oro da 24 carati. i ricercatori ne hanno fatto un'opera d'arte: the Great Work of the Metal Lover, un laboratorio portatile trasparente che permette di contemplare tutti i processi chimici. un microscopio elettronico a scansione scatta a intervalli delle foto alla colonia di batteri così da analizzarne i progressi. "È la neo-alchimia. ogni parte, ogni dettaglio del progetto è un incrocio tra moderna microbiologia e alchimia", ha detto brown: "La scienza cerca di spiegare il mondo fenomenologico. come artista, sto cercando di creare un fenomeno. L'arte ha la capacità di spingere la ricerca scientifica".

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Mantova

Numero 37 • VENERDÌ 12 OTTOBRE 2012

Mantova

Nel locale di Mantova arrivano gli Achtung Babies

Doppio live nel fine settimana all’Arci Tom di Mantova (zona Borgochiesanuova). Venerdì 12 ottobre approda un'altra band che prosegue al Tom un ciclo nuovo, dedicato alla storia della musica mondiale: gli Achtung Babies, la tribute band più conosciuta degli U2. La formazione suona per la prima volta nel 1993, quando debutta al teatro Palladium di Roma. Nonostante fosse la prima volta in assoluto che in Italia qualcuno proponesse un concerto eseguendo esclusivamente musica degli U2, il riscontro è eccezionale. Da quel momento gli Achtung Babies si dedicano con impegno ed amore alla ‘clonazione’ della musica e dell`immagine del gruppo irlandese, suonando dal vivo tutti i successi e replicandone l`immagine ed il suono. Gli

Gli U2 “italiani” all’Arci Tom

Achtung Babies hanno suonato in ogni tipo di circostanza: concerti negli stadi, teatri, club,o partecipando a eventi aziendali, meeting, convention ma hanno anche fatto in pieno stile U2 delle apparizioni a sorpresa per strada , oltre a numerose apparizioni televisive. Attualmente il loro calendario dei concerti continua a crescere, insieme al loro seguito e alla loro dedizione per continuare a meritare di essere in assoluto il tributo italiano agli U2 più seguito, conosciuto e amato. Ingresso: 7 euro con tessera Arci. Sonorità hip hop invece sabato 13 ottobre con il gruppo italiano dei Uochi Toki. Il duo, proveniente dai dintorni di Alessandria, è formato da Matteo "Napo" Palma, voce e testi, Riccardo "Rico" Gamondi, elettronica. Nascono nel 2002, quando Rico e

Napo (già attivi nel duo hip hop Laze Biose) incontrano Fele e decidono di formare un nuovo gruppo. Esordio nel 2003 con La prima “Vocapatch”, 31 pezzi senza titolo con basi sperimentali e minimali, spesso composte da soli rumori e testi nonsense urlati nel microfono da Fele. Dell'anno successivo è invece l'omonimo Uochi Toki, che prosegue sulla strada del precedente, lavorando sulla sperimentazione e lanciando la provocazione dell'abnorme numero di tracce dell'album, ben 81. Nel 2010 esce il loro sesto album, “Cuore amore errore disintegrazione”. Ad un anno e mezzo dal precedente, nel 2012 esce, sempre per La Tempesta, il settimo album intitolato “Idioti”. Ingresso: 5 euro con tessera Arci (prima consumazione inclusa).

Achtung Babies

GUSTO & BUONGUSTO

Prodotti e gusti TIPICI in Piazza Sordello Confesercenti Mantova propone da venerdì 12 a domenica 14 ottobre un week end all’insegna del gusto con “Gusto e Buon Gusto”, il mercato di prodotti tipici e dell’artigianato di qualità giunto alla sua seconda edizione. In Piazza Sordello “Gusto e Buon Gusto” proporrà ai tanti mantovani l’ebbrezza dei sapori, dei profumi e dei gusti di quasi tutte le regioni presenti con stand che offriranno il meglio dei loro prodotti tipici. Assaggi, stuzzicchini

e delizie per i palati più fini. Oltre a degustazioni di ogni genere, all’insegna dei migliori prodotti tipici del nostro Paese. “Gusto e Buon Gusto” racchiude eccellenze della tradizione gastronomica italiana e dell’abilità dei maestri artigiani. Dai dolcetti di pasta di mandorle alle mele caramellate, dalla burrata di Andria alle olive aromatizzate, passando attraverso i salumi dell’Altoadige ed il rinomato “crudo” di Parma, gli oli essenziali per l’aromaterapia, la preziosa bi-

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giotteria d’epoca e l’oggettistica più ricercata. “Gusto e Buon Gusto” è tutto un mondo da scoprire. Ad aprire le danze, un dolcissimo banco di delizie siciliane con dolcetti di pasta di mandorle e mele caramellate, poi ancora tante tentazioni di gola ad iniziare dalle pugliesi con le burrate di Andria, le olive dolci aromatizzate all’alloro e semi di finocchio, i capperi giganti con il gambo del meraviglioso e magico Salento, i lampascioni di Minervino e i salumi piemontesi di

asino e di maiale al barolo. L’Alto Adige risponderà con i suoi pezzi forti: speck, wurstel, kren, canederli e il tipico pane di segale, mentre la Liguria ha presenterà il profumato pesto al basilico, le sempre appetitose focacce, l’olio di frantoio di Santo Stefano Magra, i testaroli lunigianesi e le trofie. La Sardegna incanterà con la sua bottarga e il pecorino, così come verranno sicuramente apprezzati anche il prosciutto e la mortadella di Prato.

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ottobre 2012

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Goito

Mantova

FIERA DEL GRANA PADANO DEI PRATI STABILI

19-20-21 OTTOBRE 2012 16ª EDIZIONE - GOITO

TRE GIORNI DI SAPORI E SAPERI Tutto pronto a Goito per la sedicesima edizione della Fiera del Grana Padano dei Prati stabili. Dal 19 al 21 ottobre nella cittadina dell’alto mantovano va in scena la manifestazione che segna

il rilancio dei produttori di questo formaggio dopo il sisma che ha colpito la Bassa Lombardia e l'Emilia Romagna nello scorso mese di maggio. La Fiera del Grana Padano dei prati stabili inizierà alle 17 di venerdì 19 con l'apertura degli stand dove le latterie latterie partecipanti esporranno i loro prodotti caseari, e del Mercato italiano del gruppo Passaparola, con prodotti di tutte le regioni. Tra gli appuntamenti dei due giorni seguenti della Fiera del Grana Padano dei prati stabili, si segnalano la degustazione guidata delle eccellenze gastronomiche del territorio con “La strada dei vini e dei sapori mantovani” e la “Pro Loco Sordello” (sabato ore 16; domenica ore 11 ed ore 18) e la dimostrazione di produzione di formaggio a cura delle latterie agricole S. Pietro (domenica ore 16.30). Attesa anche per l’ottava edizione della MotoGrana di sabato 20 ottobre con motogiri turistici, visite guidate e degustazioni. All’imbrunire aperitivo offerto dal Motoclub Mincio, a seguire cena con musica, balli e spuntino di mezzanotte. Il “bis” domenica 21 ottobre con il Motogiro e il pranzo con prodotti tipici mantovani. In programma anche eventi di approfondimento sulla situazione dell’agricoltura locale con il convegno di sabato 20 ottobre dal titolo “La qualità dopo il terremoto” con il sindaco di Goito Pietro Marcazzan, il Presidente della Provincia di Mantova Alessandro Pastacci, l’assessore provinciale alle Politiche agricole Maurizio Castelli, il direttore generale del Consorzio Grana padano Stefano Berni e i dirigenti delle principali associazioni di categoria.

8° MOtOGrana SabatO 20 OttObre

Iscrizione e consegna gadget dalle ore 13.30 alle 19.00 Nel pomeriggio motogiri turistici con visite e degustazioni. allÕ imbrunire aperitivo offerto dal motoclub, a seguire cena con musica e balli. Spuntino di mezzanotte.

19 OTTOBRE/ VENERDI’ Ore 17.00 - Apertura stand Saranno presenti le latterie con i loro prodotti lattiero caseari e il Mercato Italiano del gruppo Passaparola con prodotti di tutte le regioni 20 OTTOBRE/ SABATO Ore 9.00 Ð Apertura stand Ore 9.30 Ð Il mio amico grana padano. Laboratorio didattico rivolto alle scuole primarie a cura del consorzio tutela Grana Padano Ore 10,30 - Inaugurazione della Fiera del Grana Padano dei Prati Stabili Ore 11.00 Ð Convegno in sala consigliare Ò La Qualitˆ dopo il terremotoÓ Ore 16.00 Ð Degustazione guidata Assaggio delle eccellenze enogastronomiche del nostro territorio con Ò La Strada dei Vini e dei Sapori MantovaniÓ e la Pro DOmeNIca 21 OttObre

Loco Sordello. Ore 22.00 Ð Chiusura stand 21 OTTOBRE/ DOMENICA Ore 8.00 Ð Apertura stand Ore 11 Ð Degustazione guidata Assaggio delle eccellenze enogastronomiche del nostro territorio con Ò La Strada dei Vini e dei Sapori MantovaniÓ e la Pro Loco Sordello Ore 15.00 Ð Spettacolo per i pi• piccoli in piazza Matteotti Ore 16.30 Ð Caseificazione in piazza Gramsci Dimostrazione di produzione di formaggio a cura delle latterie agricola S. Pietro Ore 18 Ð Degustazione guidata Assaggio delle eccellenze enogastronomiche del nostro territorio con Ò La Strada dei Vini e dei Sapori MantovaniÓ e la Pro Loco Sordello. Ore 21.00 Ð Chiusura stand

Dalle 8.00 alle 11.30 iscrizione, consegna gadget e colazione. Ore 10.30 partenza motogiro con visita in caseificio e degustazione Grana Padano. Ore 12.15 benedizione delle moto. Dalle 12.30 pranzo con prodotti tipici mantovani. Info www.motoclubmincio.it


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Mantova

Anche nel Medioevo, il

formaggio goitese era rinomato in tutta Europa

"PRATI STABILI", garanzia di qualità Un rigidissimo disciplinare impone ai produttori di Grana Padano regole ferree in modo che la qualità di un formaggio conosciuto e apprezzato in tutto il mondo rimanga inalterata. I controlli partono dall’alimentazione dei bovini e questi possono essere nutriti solo con alimenti ammessi dal disciplinare di produzione del Consorzio di Tutela. Tra i più rappresentativi il tipico fieno dei prati stabili. Un prato stabile è un prato che non ha subito alcun intervento di aratura o dissodamento, non coltivato e lasciato a vegetazione spontanea per moltissimo tempo, da un minimo di 12 mesi fino anche a centinaia di anni: è mantenuto esclusivamente attraverso lo sfalcio e la concimazione. Sono solitamente gestiti in regime

irriguo e ogni anno si possono effettuare 4/5 tagli. Le produzioni medie annue ottenibili da un prato irriguo risultano pari a 12/13 tonnellate per ettaro di fieno. Tradizionalmente gli sfalci vengono chiamati maggengo, …., terzuolo e agostano. Il maggengo è il primo e viene fatto nella prima metà del mese di maggio. Gli altri cadono a distanza variabile dai 30/35 giorni. Il primo e l’ultimo sfalcio forniscono un foraggio ricco di graminacee, mentre le leguminose prevalgono nei mesi estivi. I prati stabili sono conosciuti nella Pianura Padana fin dal Medioevo. Proprio questo fu il periodo delle grandi bonifiche operate con lo stimolo dei monaci. La diffusione della coltivazione dei prati stabili

e delle marcite fu rapida e garantì grandi produzioni di foraggio. Nel contempo si sviluppò anche l’allevamento bovino e quindi la produzione di latte. La Città di Sordello si trova proprio al centro di questa zona di produzione: basti pensare che già nel ‘400 Bartolomeo Manfredi riferiva al marchese Ludovico Gonzaga che, in quel di Goito, cresceva un “grasso trifoglio, alto fino al zenochio”. La nomea dei prati stabili si espanse al punto che il foraggio ricavato dagli stessi veniva venduto dai Gonzaga alla Corona inglese per le scuderie reali. Oggi quei prati alimentano le mucche da latte del Nord di Mantova, a sinistra del Mincio, dove nasce, appunto, il Grana Padano dei prati stabili.

GRANA PADANO, TOP OF THE “DOP” Il Grana Padano è un formaggio a pasta dura e cotta. Il latte è raccolto fresco nelle stalle, ogni giorno, subito dopo la mungitura. Viene lasciato riposare in bacinelle dove, per affioramento naturale, la panna si porta in superficie. Viene tolta quindi dal latte una parte di grasso (panna). Il latte parzialmente scremato è versato in caldaie di rame a forma di campana rovesciata, della capacità di circa 10 hl, con un’intercapedine (camicia), ove è fatto circolare vapore acqueo per il riscaldamento del latte e la cottura della cagliata. Il latte viene riscaldato e si aggiunge il siero innesto naturale, che è una coltura concentrata di fermenti lattici ottenuti dalla lavorazione del giorno precedente. Si aggiunge quindi il caglio naturale di vitello e avviene la coagulazione. La cagliata viene rotta (spinatura) alle dimensioni di un chicco di riso e successivamente cotta a 54

°C circa. Per ogni caldaia si ottengono due fagotti di cagliata, che sono avvolti in teli di fibra naturale (lino), messi in stampi (fascere) e lasciati asciugare su tavoli spersori in una camera calda. In questa fase sono applicati i caratteristici marchi che imprimono sullo scalzo della forma (fianco) le caratteristiche losanghe con la dicitura “Grana Padano”, il codice del caseificio e la sigla della provincia, mese e anno di produzione. Inoltre ad ogni forma è applicata una placca di caseina, che diventerà parte della crosta, con un codice che permette la rintracciabilità. Dopo 48-72 ore le forme sono immesse in salamoia satura per 20-25 giorni. La stagionatura avviene in scalere, dove le forme riposano per un periodo che va da minimo un anno (grana giovane) a oltre due anni (Grana Riserva). Durante questo periodo vengono rivoltate e spazzolate regolarmente. Dopo dieci mesi gli esperti

del consorzio selezionano le forme ed imprimono il marchio a fuoco. Alle forme che non superano l’esame di espertizzazione, vengono cancellati i marchi sullo scalzo (retinatura). Quando è stagionato, si presenta a pasta granulosa, friabile, dal gusto deciso e saporito. Deve avere colore omogeneo con assenza di occhiature e fessurazioni. La crosta deve essere liscia, di colore paglierino, integra e priva di rosure o fessure. Il Grana Padano Dop è, assieme al Parmigiano Reggiano, il più conosciuto e apprezzato tra i formaggi da grattugia, ed è uno dei simboli del made in Italy agro alimentare e gastronomico in tutto il mondo. Una forma di Grana Padano DOP deve obbligatoriamente avere un peso variabile compreso tra 24 kg e 40 kg: per fare un chilo di formaggio Grana Padano occorrono 15 litri di latte. Oggi il Grana Padano è il formaggio dop prodotto in maggior quantità al mondo.

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Borgofranco Po

Mantova

PROGRAMMA

IL MENU’

VENERDÌ 12 OTTOBRE

Tru.Mu (Museo del Tartufo): Visite guidate Ore 19,30 - Apertura Stand gastronomico

SABATO 13 OTTOBRE

Ore 9.30 - Tru.Mu (Museo del Tartufo= XVII° Convegno Lombardo sul Tartufo Dalle ore 16 alle ore 19 Prima asta del tartufo con Giovanni Rana e il Sindaco Mariaelena Gabrielli Ore 19,30 - Apertura Stand gastronomico

DOMENICA 14 OTTOBRE

Dalle 10 alle 17 - Tru.Mu (Museo del Tartufo) 3° Raduno Mezzi Storici della Seconda Guerra Mondiale con Rievocazione Storica Ore 10 - Area Fiera Mercatino giornaliero dell’Antiquariato Ore 12,30 - Apertura Stand gastronomico Ore 19,30 - Apertura Stand gastronomico

VENERDÌ 19 OTTOBRE

Tru.Mu (Museo del Tartufo): Visite guidate Ore 19,30 - Apertura Stand gastronomico

ANTIPASTI Polenta con lardo tartufato e soppressa con tartufo Affettati misti alla mantovana PRIMI PIATTI Risotto al tartufo bianco Piatto tris (risotto, tortelli, tagliolini) Tagliolini al tartufo bianco Tortelli di zucca al tartufo bianco Tortelli di zucca senza tartufo Tagliolini panna e prosciutto SECONDI PIATTI Controfiletto con salsa e tartufo bianco Scaloppina al tartufo con contorno Uova al tartufo bianco Polpa di luccio in salsa di tartufo Tris con salsa tartufata CONTORNI Patatine fritte con maionese tartufata Spinaci tartufati DOLCI Salame dolce mantovano Sbrisolona mantovana Turtei sguasarot

SABATO 20 OTTOBRE

Borgofranco

Ore 15.30 - Tru.Mu (Museo del Tartufo) “Il tartufo... caccia al tesoro nascosto”. Ore 19,30 - Apertura Stand gastronomico

fa la festa al Tartufo Continua fino al 22 ottobre la kermesse gastronomica

DOMENICA 21 OTTOBRE

Ore 10 - Area Fiera Mercatino giornaliero dell’Antiquariato Ore 12,30 - Apertura Stand gastronomico Ore 19.30 - Apertura Stand gastronomico

LUNEDÌ 22 OTTOBRE

Ore 19,30 - Apertura Stand gastronomico Continua a ritmo di cene ed eventi a Borgofranco sul Po la diciottesima edizione della Fiera del Tartufo. Ancora una volta il piccolo comune mantovano si conferma un “grande” centro del tartufo a livello nazionale. Il fulcro della manifestazione, che ha preso il via ad inizio ottobre, è come sempre il Tru. Fu. (Museo del tartufo), presso il quale è possibile partecipare a visite guidate per scoprire i segreti di questo meraviglioso e profumato tubero. Lo stand gastronomico, poi, è aperto tutte le sere alle 19.30 (la domenica anche a pranzo) per sfornare a getto continuo piatti

prelibati come la Polenta con lardo tartufato e soppressa di tartufo, risotto al tartufo bianco, tortelli di zucca al tartufo bianco, tagliolini al tartufo bianco, controfiletto con salsa e tartufo bianco, scaloppina al tartufo con contorno, uova al tartufo bianco, polpa di luccio in salsa di tartufo, patate fritte con maionese tartufata, spinaci tartufati e dolci tipici. In programma, fino al 22 ottobre, ci sono anche convegni, mercatini dell’antiquariato e raduno di mezzi storici. Da non perdere sabato 13 ottobre la prima asta del tartufo con il sindaco Mariaelena Gabrielli e il notissimo Giovanni Rana.

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