01 Edizione n. 01 • Gennaio 2017
nuova bmw m2 coupe
Test drive sul circuito dell’Hungaroring
sportività esibita con classe Mercedes Classe E Station Wagon
anima racing
Alfa Romeo 4C Spider
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Emozioni dal sottosuolo. www.galleriaborbonica.com
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L’Editoriale
E’ giunto il momento non di “staccare”, ma di spalancare nuovamente il gas, non è una novità per noi, ma questa volta siamo soddisfatti del nuovo progetto che ci vede protagonisti: ReportMotori Magazine.
Tante emozioni dunque da non poter esser lasciate unicamente ai motori di ricerca ma da porter vivere in prima persona, comodamente, attraverso un tablet, uno smartphone, computer.
Abbiamo creduto nell’on-line nel 2004, oggi stiamo puntando nuovamente a qualcosa di originale, il numero di Gennaio è solo il primo di 12 speciali che daranno vita al primo anno di ReportMotori Magazine.
Spazio non solo al mondo delle quattro ruote, ma anche al fantastico universo delle due ruote: la concomitanza di questa prima uscita con la recente edizione dell’Eicma ha comportato l’uscita di molti nuovi modelli, spesso ultra prestazionali e così vi porteremo a sognare spaziando dalla Ducati 1299 Superleggera, alla Suzuki GSX-R 1000, per passare alla futuristica Honda CBR1000RR per finire poi con la Café Racer, Triumph Street Scrambler.
Ogni mese vi racconteremo nel formato scaricabile di ReportMotori i nostri test drive più incisivi, le news più importanti dal mondo dei motori e le novità più scottanti del panorama motociclistico, saranno speciali ad alto contenuto di adrenalina, perché i nostri lettori, vogliono sempre nutrirsi della stessa passione che noi di ReportMotori.it da quasi 20 anni viviamo quotidianamente.
Auto, Moto, Racing: il 2017 sarà un anno molto interessante per il Campionato Mondiale MotoGP, il passaggio di Jorge Lorenzo in Ducati, l’uscita di scena di Andrea Iannone, ora con il Team Suzuki Ecstar e il duo Valentino Rossi e Maverick Vinales, comporterà un inizio di stagione particolarmente affascinante e combattuto. Nessuno dei migliori piloti della MotoGP vuole abbandonare il sogno del titolo, compreso il veterano Rossi, pronto ad abbracciare il suo decimo titolo mondiale.
La decisione di rendere disponibile, gratuitamente, 12 numeri speciali di ReportMotori Magazine scaturisce da un principio che da sempre ci contraddistingue: l’informazione deve esser gratuita, gli appassionati di motori devono sognare e documentarsi, con la massima facilità e libertà, su tutto ciò che accade nel mondo dei motori.
E poi c’è il capitolo sicurezza con ampio spazio ai nuovi pneumatici sportivi, ai caschi integrali che garantiscono la massima sicurezza ed alla campagna di richiamo messa in atto dalla KTM.
ReportMotori Magazine avrà rubriche costantemente in evoluzione! Questo mese troverete test particolarmente impegnativi, come quello della BMW M2 sul circuito dell’Hungaroring o quello dell’Alfa Romeo 4C su una pista di kart, e due novità molto importanti nel mondo delle competizioni, il Trofeo Kart Bannati ed il Trofeo Ovhale Rental Master 2017.
Il primo numero di ReportMotori Magazine ha un profumo particolare, un primo passo verso un‘altro ambizioso progetto: buona lettura ! Marco Lasala
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GENNAIO 2017 AUTO 5 7 8 10 11 12 13 15 16 17 19 20 21 22 23 25 26 28 30 31 32
ACCESSORI
Alfa Romeo 4C Mercedes AMG GT-R MINI John Cooper Works Clubman Skoda Octavia RS Ariel Aero-P Alfa Romeo Stelvio Ford : sperimenta la guida autonoma AC Cobra MK VI Mafra e Touring Superleggera Nuova BMW M2 Coupé Renault Twingo R1A Evo Ford Mustang Hybrid Arrinera Hussarya GT Lamborghini Aventador S Mercedes-Benz GLC Coupé Ferrari SP 275 RW Competizione Porsche 718 Cayman Nuova Suzuki Ignis Nuova Dacia Sandero Alfa Romeo 164 ProCar Ferrari J50
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BMW HP4 Race Nuova Suzuki GSX-R1000 Honda CBR1000RR Fireblade SP
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Nuova Triumph Street Honda CB1100TR Concept Ariel Ace R
Pneumatico Michelin Power RS Pneumatico Pirelli Diablo Rosso III Navigatore Garmin GPSMAP 276Cx Nuovi scarichi Akrapovic per Kawasaki Ammortizzatori Ohlins per Ferrari F40 Aero kit Lamborghini Huracan Dunlop GP Racer D212
SICUREZZA
Campagna di richiamo KTM 690 Duke Nolan N-Com ARX X-lite X-502 Lifeline Zero 3620 Marshal Continental VDO Autodiagnos Check BMW Motorrad Street Air Arai RX-7V replica Rea 2015
Racing
Ducati Multistrada 950 Aprilia RSV4 FW-GP MV Agusta Turismo Veloce BMW R 1200 GS Nuovo Yamaha TMAX Ducati 1299 Superleggera
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Moto
Scarico HP Corse GP 07
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TKB 2017 : il primo Trofeo Nazionale Kart Trofeo Ohvale Rental Master 2016 Yamaha YZF-R6 debutta nel CIV Calendario Mondiale MotoGP 2017 MotoGP 2017 :nuovo regolamento tecnico Il Max Racing Team debutto in Moto3
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Alfa Romeo 4C Spider : Anima racing !!! Marco Lasala • Leopoldo de Fazio Leggera, potente, estrema, oggettivamente bella, l’Alfa Romeo 4C Spider incarna la vera indole sportiva di un auto progettata e costruita per far sognare. Ha un look da vera super sportiva, un design che, complice un corpo auto esiguo, trasmette già a primo impatto, tutta la cattiveria e l’adrenalina di cui questa bellissima scoperta è capace: l’Alfa Romeo 4C Spider, ad oggi, resta una delle più straordinarie vetture prodotte in serie. Un auto da corsa, un anima in fibra di carbonio ed un motore da 1750 centimetri cubici, che punta più che sulla potenza massima, sulla notevole presenza di coppia già ai bassi regimi di rotazione, una vettura perfetta per cimentarsi in pista, ma che al limite, riserva non poche sorprese.
al minuto ed una coppia massima di 350 Nm tra i 2.200 ed i 4.250 giri. Ha potenza, ma anche un sound estremamente coinvolgente e delle prestazioni superlative, complice anche un cambio automatico doppia frizione, l’Alfa TCT, che assicura tempi di cambiata spaventosamente rapidi.
Obiettivo leggerezza Pesa 950 kg circa ed il suo telaio è realizzato interamente in fibra di carbonio, un plus che rende l’Alfa Romeo 4C Spider, una delle più estreme e ricercate scoperte, prodotte in serie. Non ha eguali, solo salendo notevolmente di livello, andando nel segmento delle sportive da sogno, quelle per intenderci dai 180.000 in su, troviamo auto costruite con caratteristiche tecniche simili, eppure, quando un corpo leggero lo si abbina ad un motore potente e rabbioso, il risultato è
Immancabile su di una vettura nata per dare il meglio in pista, la funzione Launch Control ed i paddles al volante, due caratteristiche queste, che danno chiaramente l’idea di quale sia la reale vocazione dell’ Alfa Romeo 4C Spider. Le prime tre marce sono da auto da corsa, con una prima cortissima. Sterzo diretto Sospensioni anteriori a triangoli sovrapposti, posteriore McPherson evoluto, differenziale autobloccante Q2 elettronico, monoscocca in fibra di carbonio, scatola sterzo a pignone e cremagliera, qui il servosterzo non ha motivo d’esserci, perchè la 4C Spider va condotta con la massima sensibilità, complice un retrotreno incollato all’asfalto ed un avantreno che trasmette al pilota ogni più piccola asperità. Emozioni dirette, nessun filtro tra auto e pilota, qui le prestazioni e la velocità sono al di sopra di ogni esigenza, qui non c’è alcun spazio per il superfluo.
straordinariamente appagante. Una scoperta nata per la pista, perché questa è la sua naturale vocazione, bellissima da osservare, unica nel farla danzare tra i cordoli, impossibile pretendere di più da un auto che ha tutte le carte in regola per divenire nel tempo, un autentico oggetto da collezione.
Tempo di provarla su strada ed in pista Dopo un aver scoperto le sue caratteristiche tecniche, è tempo per noi di saggiarne le sue qualità stradali. Abbiamo pensato per capire al meglio quale sia l’ambito più naturale ed evocativo della 4C Spider, di realizzare due test drive, il primo su strada, percorrendo circa 500 km, il secondo in pista. Nel corso della nostra prova su strada, è emblematica la curiosità della gente nel capire quale mostro si celi dietro lo splendido vestito dell’ Alfa Romeo 4C Spider,
Potenza e cilindrata ridotta Un quattro cilindri in linea, turbocompresso, con una cilindrata di 1742 centimetri cubici, un motore che eroga una potenza massima di 240 cavalli a 6.000 giri
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le loro domande nel corso dei nostri rifornimenti di carburante, erano non solo sul prezzo d’acquisto ma anche sul motore, il loro stupore nell’apprendere che la 4C Spider era spinta da un millesette turbo era evidente, complice anche un sound, che anche a vettura ferma, evoca potenza e cattiveria.
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un agilità impressionante e in totale assenza di rollio. Insomma, sto guidando e rido, parlo da solo e quando si intraversa piango ma sono lacrime di pura gioia. Un vero trionfo della guida! La 4C Spider è un vero animale da pista.. ma attenzione a non esagerare perchè il tradimento in modalità RACE per chi si improvvisa fenomeno del volante è dietro l’angolo e arriva improvvisamente se non si presta attenzione o non si corregge velocemente. Insomma il giocattolino è divertente ma richiede capacità altrimenti DYNAMIC tutta la vita. Continuo a girare e mi rendo conto che a stupire non è la potenza di questo capolavoro quanto la coppia già disponibile a 1750 giri che unita al peso piuma di appena 950 kg, mi spara fuori dai tornanti con una rapidità inimmaginabile costringendomi a controllare sovrasterzi di potenza e accelerazioni brucianti fino ai 6.500 giri, quando l’indicatore si colora di giallo ed è giunto il momento della cambiata! Aziono il paddle per salire e arriva un colpo che mi stranisce e mi distrae per velocita e violenza.
Un abitacolo stretto, un posto guida che pone al cospetto del pilota, tutto ciò che serve per governare al meglio la vettura, sicuramente la sportività qui regna sovrana, complice un’altezza da terra della vettura, esigua, ed una impostazione guida che punta alla massima sensibilità
del pilota: gambe distese, volante verticale e visuale praticamente assente al posteriore. La strumentazione digitale prevede il grosso contagiri in primo piano con a seguire velocità e info di bordo, dalla pressione dei pneumatici all’autonomia residua, ai chilometri percorsi. Una vera auto da corsa!
A proposito, l’ Alfa Romeo 4C Spider brucia i 100 km/h con partenza da fermo in 4,5 sec e per rimanere in ambito di numeri vi dico anche che al nurburgring la piccola supercar del Biscione, affidata alla guida di Horst von Saurma, pilota, giornalista e grande conoscitore della pista tedesca, ha girato in 8’04”, un tempo al vertice delle vetture con potenza al di sotto dei 250 cv e allineato a quello delle sportive con potenze e prezzi ben superiori.
Su strada, condurre l’ Alfa Romeo 4C Spider è un’esperienza per certi versi unica: è rigida, ha un sound che anche a bassa velocità manifesta la sua voce in maniera evidente, ed una tenuta di strada elevatissima, bisogna fare solo attenzione alle asperità stradali, perché non c’è alcun filtro tra pneumatici e sterzo, qui le sospensioni sono state progettate per la massima aderenza in pista, con asfalto perfetto!
Ma è ora di rientrare ai box, scendo e mi sento come un bambino che ha finito i gettoni alle giostre... la questione si potrebbe risolvere velocemente con un assegnuccio da 80.000 euro e spicciolini. Vi sembrano pochi? Io direi di no, ma la 4C è senza alcun dubbio un capolavoro di ingegneria meccanica vero e proprio, una vettura progettata per emozionare e le emozioni in questo caso sempre più rare meritano di essere vissute.
Alla prima curva aggredita con leonino coraggio, i triangoli sovrapposti delle sospensioni anteriori mi trasferiscono immediatamente le qualità di un avantreno rigido stabile, il volante senza il servosterzo mi trasmette in tempo reale tutte le informazioni dell’asfalto e contribuisce a fornire una precisione senza pari nell’inserimento e nella gestione del sotto e del sovrasterzo che con queste condizioni di pista e con il selettore in modalità RACE si presenta ad ogni uscita di curva puntuale. La pista si sta asciugando, provo a spingere e mi rendo conto che la 4C Spider è davvero fulminea nelle reazioni e nei cambi di direzione. Posso entrare veloce in curva e danzare sui cordoli con
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Tempo record per la Mercedes-AMG GT R al Nurburgring Poco prima della pausa invernale legata alle condizioni atmosferiche, la nuova Mercedes-AMG GT R ha registrato il tempo più veloce sul Nordschleife (il più celebre circuito del complesso del Nurburgring) nel corso di un test condotto dalla rivista tedesca specializzata sport auto. La nuova punta di diamante della gamma di modelli AMG ha percorso il cosiddetto ‘Green Hell’ (Inferno Verde) in 7:10,9 minuti, un tempo record mai raggiunto prima da una sportiva stradale testata dalla rivista di settore.
Il motore anteriore centrale con configurazione transaxle, il motore biturbo V8 430 kW (585 CV), il telaio ampiamente modificato, la nuova aerodinamica, l’asse posteriore sterzante attivo, pneumatici specifici e la costruzione leggera intelligente costituiscono le basi per un’esperienza di guida particolarmente dinamica.
7:10,9 minuti per percorrere l’Inferno Verde, mai prima d’ora una sportiva omologata per la circolazione stradale ha raggiunto il record stabilito da Mercedes-AMG GT R nel corso di un test. Questo modello in grado di erogare ben 430 kW (585 CV) di potenza è stato dunque battezzato Beast of the Green Hell. E mai nome fu più calzante. Un giro sul leggendario Nordschleife, considerato il circuito più difficile al mondo, rappresenta la prova del nove per testare le qualità di una vettura sportiva. E, per gran parte del tempo dedicato al suo sviluppo, Mercedes-AMG GT R si è ‘allenata’ proprio su questo circuito d’eccezione. Numerose innovazioni e modifiche evidenziano come la sportiva stradale possa vantare il DNA dei modelli da corsa.
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MINI John Cooper Works Clubman
Anteprima del primo modello John Cooper Works dell’ultima generazione nel segmento delle vetture compatte; la nuova MINI John Cooper Works Clubman combina l’autentico race feeling con il massimo livello di abitabilità, idoneità alla guida giornaliera e ai viaggi lunghi del brand finora mai realizzato; la tecnica di propulsione e di assetto sviluppate con il know-how delle corse, il sistema di trazione integrale ALL4 di serie e la configurazione variabile degli interni mettono a disposizione una versatilità unica, sia a livello di caratteristiche di guida che di funzionalità.
trazione integrale ALL4; quattro cilindri con tecnologia MINI TwinPower Turbo e 170 kW/231 CV; incremento della potenza motore di 29 kW/39 CV rispetto alla MINI Cooper S Clubman; nuova versione del sistema ALL4 a regolazione elettroidraulica a peso ed efficienza ottimizzati; cambio manuale a sei rapporti di serie, cambio Steptronic sportivo a otto rapporti offerto come optional; consumo di carburante nel ciclo combinato UE: 7,4 l/100 km (cambio automatico: 6,8 l/100 km), emissioni di CO2 nel ciclo combinato UE: 168 g/km (154 g/km).
Divertimento di guida estremo e appeal esclusivo garantiti dal pacchetto di propulsore, assetto, esterni aerodinamicamente ottimizzati e cockpit con ambiente da automobile sportiva, messo a punto con la massima attenzione, questo ed altro sulla nuova Mini John Cooper Works Clubman .
Nuova MINI John Cooper Works Clubman ha dalle caratteristiche di performance uniche, proprietà prestazionali affascinanti e sound fortemente emozionante; trasmissione di potenza a trazione ottimizzata a tutte le quattro ruote; accelerazione da 0 a 100 km/h in 6,3 secondi (cambio automatico: 6,3 secondi); impianto di scarico sportivo, impianto frenante sportivo Brembo, cerchi in lega John Cooper Works da 18 pollici Black Grip Spoke e regolazione della stabilità di guida DSC (Dynamic Stability Control) incluso DTC (Dynamic Traction Control), EDLC (Electronic Differential Lock Control) e Performance Control di serie; Dynamic Damper Control e cerchi in lega da 19 pollici offerti come optional.
Vettura dal carattere indipendente, sottolineato ulteriormente dall’equipaggiamento di serie riservato al modello, con proiettori LED, MINI Driving Modes, Park Distance Control, Comfort Access, radio MINI Visual Boost, tasti multifunzione sul volante e regolazione della velocità con funzione frenante. Per la prima volta l’attuale motore a benzina da 2 000 cc, sviluppato appositamente per i modelli John Cooper Works, è stato combinato con la nuova generazione di
Interpretazione audace e sportiva dell’innovativo concetto di shooting brake, unico nel segmento delle
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vetture compatte; silhouette dallo slancio dinamico con lunga linea del tetto; quattro porte laterali; due volumi con le caratteristiche Split Doors; per ottimizzare le proprietà aerodinamiche, Air Curtain, Air Breather e altri stilemi di design tipici di John Cooper Works; Nel modulo frontale della vettura le prese d’aria laterali particolarmente grandi sostituiscono le luci di posizione e i fari fendinebbia; brancardi disegnati appositamente per il modello; larga grembiulatura posteriore nella quale sono integrati i terminali obliqui dell’impianto di scarico sportivo bistadio; spoiler posteriore John Cooper Works; calandra del radiatore esagonale con struttura a nido d’ape e listello orizzontale in chili red. Logo John Cooper Works sulla calandra del radiatore, sulle Side Scuttle e in coda; vernice della carrozzeria in rebel green, vernice di contrasto rossa per il tetto e le calotte degli specchietti retrovisori esterni e sport stripes rosse o nere come optional esclusivi riservati ai modelli John Cooper Works. Cinque “veri“ posti; volume del bagagliaio: 360 litri; ripiegando lo schienale del divanetto posteriore, divisibile a richiesta nel rapporto 40 : 20 : 40, estendibile fino a 1 250 litri; apertura touchless delle Split Doors di serie; pacchetti porta-oggetti, mancorrenti sul tetto e gancio da traino con testina sferica separabile offerti come optional.
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Skoda Octavia RS : evoluzione della specie del cambio. La pedaliera risplende in design alluminio. Tra le tipiche soluzioni “Simply Clever” Skoda figurano un ombrello sotto il sedile del passeggero anteriore e la torcia a LED estraibile, nel bagagliaio della Wagon. Assetto, tecnologia e motori L’assetto sportivo più basso di 15 mm rispetto ai modelli di serie, la carreggiata di 30 mm più larga che in passato e le pinze dei freni rosse sottolineano il carattere sportivo della nuova Octavia RS . I cerchi di serie sono da 17 pollici, a richiesta Skoda monta cerchi da 18 pollici e da 19 pollici color argento. Lo sterzo progressivo, il Performance Mode Select con Performance Sound generator, il controllo di stabilità ESC con bloccaggio trasversale elettronico XDS+ e le sospensioni a controllo elettronico DCC aumentano il piacere di guida. Il sistema DCC permette di scegliere tra le configurazioni Comfort, Normal e Sport. Il 2.0 TSI eroga 230 CV con coppia massima di 350 Nm, disponibile da 1.500 a 4.600 giri.
Poco tempo dopo aver svelato lo stile della rinnovata famiglia Octavia, Skoda presenta oggi la versione al top della gamma: la Octavia RS berlina e Wagon. Il nuovo frontale, il posteriore rivisto e gli interni sportivi ne definiscono il carattere dinamico. Disponibile con carrozzeria berlina e Wagon, Octavia RS è disponibile con due motorizzazioni: 2.0 TDI che conferma la potenza massima di 184 CV e 2.0 TSI che ora raggiunge la potenza massima di 230 CV, facendo della rinnovata Octavia RS la più potente versione del modello mai prodotta.
Il moto raggiunge le ruote anteriori attraverso il cambio manuale a 6 rapporti o il cambio DSG a 6 rapporti, optional. La berlina con cambio manuale accelera da 0 a 100 km/h in 6,7 secondi, la velocità massima è limitata elettronicamente a 250 km/h. Il consumo nel ciclo combinato è di 6,5 l/100 km (149 g/km di CO2).
Design dinamico La rinnovata Skoda Octavia RS accentua il carattere sportivo del modello. La calandra più ampia, resa ancora più estesa dai gruppi ottici in stile cristallino, e le prese d’aria maggiorate con struttura a nido d’ape rendono il modello decisamente più sportivo e personale. I quattro fari in tecnologia LED integrati nel rinnovato paraurti scolpisco il nuovo frontale. Al posteriore, lo spoiler presente sia sulla berlina sia sulla Wagon dà un tocco personale, insieme all’ampio diffusore in colore nero e all’illuminazione LED per la targa e per i gruppi ottici posteriori con caratteristico disegno a C.
Il motore 2.0 TDI del modello RS eroga 184 CV con coppia massima di 380 Nm già da 1.750 giri e permette un’accelerazione da 0 a 100 in 7,9 secondi e una velocità di punta di 232 km/h. Il motore Diesel consuma solo 4,5 litri di carburante ogni 100 km, che corrispondono a 119 grammi di CO2/km (tutti i valori si riferiscono alla berlina con cambio manuale). Skoda propone l’ Octavia RS 2.0 TDI con trazione anteriore (cambio manuale o cambio DSG a 6 rapporti) oppure con trazione integrale 4×4 e cambio DSG a 6 rapporti.
Gli interni di Octavia RS sono realizzati in nero, per un effetto elegante e dinamico. I sedili sportivi RS presentano fianchetti alti e appoggiatesta integrati per il massimo supporto laterale. I sedili sono disponibili con rivestimento in pelle/tessuto e ora anche con rivestimento in Alcantara. Il volante multifunzionale in pelle ha la corona rivestita in pelle traforata. L’illuminazione ambiente è di serie e comprende anche luci negli incavi delle maniglie sulle porte. Se la vettura dispone di cambio DSG, sul volante sono presenti i paddle per il comando
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Ariel Aero-P : un missile anticonvenzionale Marco Lasala
è un qualcosa di assolutamente unico nel panorama automobilistico attuale.
Un auto che della sua leggerezza e stile minimal ne ha fatto il suo punto di forza, una “Special” a quattro ruote, pronta a lasciarsi alle spalle, sportive ben più costose, la nuova Ariel Aero-P punta alle performance pure!
Rispetto alla Atom, la portanza è aumentata del 15%, il carico aerodinamico generato dalla Aero-P non solo migliora la sua stabilità in curva ma anche la frenata alle altissime velocità. Un veicolo leggerissimo, prestazionale, con soluzioni tecniche innovative, la Ariel Aero-P è pura realtà!
Vanta innovativi concetti aerodinamici, emissioni di CO2 molto basse ed una stabilità senza precedenti, perché la Ariel Aero-P porta con se soluzioni aerodinamiche attive e passive. Gli ingegneri in fase di progettazione del veicolo hanno a lungo studiato come ridurre i flussi d’aria che si generano attorno al veicolo riducendone non solo la portata ma anche le turbolenze che si vengono a creare sui pneumatici, fenomeno questo che riduce la stabilità del veicolo. Le prestazioni in casa Ariel sono fondamentali, non solo l’accelerazione, ma anche la trazione e la capacità di uscire a velocità impensabili da tornanti e curve strette, un plus che è il vero asso nella manica del marchio. Traendo ispirazione dalle auto da corsa del passato, dalla Braham BT46B di Gordon Murray, la nuova Ariel Aero-P
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Alfa Romeo Stelvio
per l’atteso SUV, i test continuano… bombati contribuiscono a dare risalto ad un corpo auto possente.
Dopo la presentazione ufficiale a Detroit, la nuova Alfa Romeo Stelvio , continua il suo sviluppo, il SUV più atteso continua a macinare chilometri per offrire affidabilità e durata nel tempo.
Il doppio tubo di scarico, probabile che la versione da noi immortalata sia la Veloce, lascia spazio al vistoso estrattore aria.
Sarà inizialmente proposta con la motorizzazione due litri, turbo, aspirata, da 280 cavalli, la stessa che equipaggia la Giulia Veloce , e con la motorizzazione sempre turbo ma da 2,9 litri e 510 cavalli, per la nuova Alfa Romeo Stelvio l’attesa è forte e l’aspettativa non deve assolutamente deludere.
La nuova Alfa Romeo Stelvio dovrà combattere contro l’agguerrita concorrenza tedesca, tutto si giocherà più che sulle prestazioni, oramai elevatissime, sull’affidabilità, fattore determinante e che lascia intendere il perché le Stelvio continuino a macinare chilometri lungo le strade italiane…
I prototipi da noi “beccati” lasciano chiaramente intendere la linea definitiva, le proporzioni tipiche del SUV, sono esaltate da un frontale sportivo e da fiancate muscolose. I gruppi ottici sono simili a quelli presenti sulla nuova Giulia, la griglia tipica del marchio Alfa Romeo dona aggressività ad un muso dove il cofano bombato lascia chiaramente intendere lo spirito sportivo della Stelvio, mentre lateralmente le minigonne laterali ed i passaruota
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Ford : continua la sperimentazione sulla guida autonoma miglioramenti in ogni area, a partire dai sensori che scansionano l’ambiente circostante per ricostruirne in tempo reale una mappa tridimensionale utilizzata dagli algoritmi di guida. Il posizionamento e la riprogettazione del “campo visivo” hanno permesso di ridurre il numero di unità mantenendo inalterata la quantità di dati raccolti. Infatti, a differenza della precedente generazione, i nuovi veicoli sperimentali adottano 2 sensori LiDAR anziché 4. I sensori LiDAR effettuano una scansione laser dell’ambiente circostante e lo ricostruiscono in 3d all’interno del sistema per sviluppare la percezione ‘mediata’ e quella ‘diretta’. Ford ha dato il via alla sperimentazione della guida autonoma con una nuova generazione di prototipi basati sulla Fusion, versione americana della Mondeo. Ford , nel corso del 2017, estenderà la propria flotta di veicoli sperimentali, già utilizzata per test su strade pubbliche, portandola a circa 90 unità dotate di guida autonoma. La nuova flotta di prototipi rappresenta un ulteriore passo in avanti verso la realizzazione di un modello di produzione a guida autonoma , il cui lancio è confermato per il 2021. Anche se tali prototipi dispongono di volante e pedali, il primo veicolo Ford a guida autonoma, destinato a operatori di ride-sharing e fornitori di servizi navetta on-demand, sarà completamente automatizzato e rispetterà lo standard SAE-4, che non prevede la presenza fisica di un pilota. Il software di gestione del servizio sarà sviluppato per prevedere ogni possibile evenienza, come per esempio l’ipotesi che il passeggero possa dimenticare oggetti a bordo o che si dimentichi di chiudere le porte.
La percezione ‘mediata’ consente al sistema per conoscere esattamente la posizione in cui si trova l’auto rispetto agli elementi che la circondano: gli algoritmi si avvalgono di una mappa già memorizzata e provvedono, in tempo reale, a ‘riconoscere’ e far combaciare gli elementi statici riconosciuti dai sensori, come palazzi, segnaletica verticale e orizzontale ed elementi di arredo urbano. Il posizionamento permette al sistema anche di conoscere con precisione le caratteristiche della strada, come per esempio il senso di marcia, il numero delle corsie, la presenza di semafori, stop e strisce pedonali.
I prototipi di nuova generazione avvicinano sia nel design che nella tecnologia le soluzioni che sarà possibile trovare a bordo del futuro modello a guida autonoma di produzione, come un design più appropriato all’applicazione su un modello di produzione e funzionale per il posizionamento dei sensori che analizzano l’ambiente circostante e un’infrastruttura elettronica già prossima a quella definitiva.
La percezione ‘diretta’ permette al sistema di riconoscere gli elementi dinamici presenti nell’ambiente circostante: altri veicoli, ciclisti, pedoni, animali ed eventuali ostacoli, come per esempio i lavori in corso. I sofisticati algoritmi sono perfino in grado di riconoscere e intrepretare i movimenti delle mani degli operatori addetti alla gestione del traffico.
Il riconoscimento ambientale I nuovi prototipi sono costruiti sulla base della piattaforma Ford per la guida autonoma , alla quale apportano
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Ogni entità dinamica viene presa in considerazione e analizzata tenendo presente qualsiasi possibile comportamento, come per esempio nel caso un pedone attraversi improvvisamente la strada o un’altra auto cambi direzione repentinamente, e reagendo nella maniera più appropriata. Questo approccio percettivo ‘ibrido’ necessità di grande capacità computazionale. I nuovi prototipi sono pertanto dotati di una potenza di calcolo ancora più elevata per analizzare in tempo reale i dati raccolti dai sensori e reagire istantaneamente alle condizioni di guida. Il guidatore virtuale Alla base del comportamento dell’auto a guida autonoma c’è un sofisticato software, il cui compito è quello di prendere decisioni. Il ‘guidatore virtuale’ è un’entità che deve replicare le scelte di un guidatore reale in determinate condizioni, e in molti casi essere perfino più efficiente grazie alla capacità di rispondere alle eventualità con maggiore rapidità rispetto ai tempi di reazione umani. Il ‘guidatore virtuale’ ha 3 compiti principali:
l’auto di fronte a me frenasse improvvisamente o svoltasse senza segnalarlo?”, “l’altra corsia è più veloce di quella in cui mi trovo ora? Potrei spostarmi in sicurezza?”, “Chi ha la precedenza?”. La grande potenza di calcolo permette di analizzare un numero di possibili scenari superiore a quello che anche il guidatore più esperto può elaborare, e a una velocità istantanea. L’algoritmo di reazione è sviluppato internamente da un team di ingegneri Ford per fare in modo che i futuri veicoli a guida autonoma siano in grado di essere più precisi, efficienti e affidabili anche dei migliori guidatori umani.
Identificarsi all’interno dell’ambiente circostante. Oltre ai sensori LiDAR a 360 gradi, in grado di ricostruire un’area grande quanto 2 campi da calcio, i prototipi si avvalgono di 3 telecamere, utilizzate per esempio per identificare oggetti e riconoscere la luce dei semafori, e di radar a breve e medio raggio, utili a capire le condizioni meteo come pioggia, neve o nebbia e in grado di aggiungere un ulteriore livello percettivo Controllare l’auto. Il ‘guidatore virtuale’ deve prendere il controllo dell’auto, agendo, per esempio, su ruote, acceleratore e freni, grazie a una serie di attuatori elettromeccanici. L’infrastruttura hardware-software è simile al sistema nervoso del corpo umano, riceve input da ogni elemento dinamico e invia, a sua volta, segnali che agiscono su tutti gli elementi dell’auto, tenendo presente, ad esempio, le condizioni di aderenza o l’inclinazione della strada. Il complesso sistema di guida necessità di più energia elettrica rispetto a un’auto convenzionale; pertanto, i prototipi sono basati sulla Fusion Hybrid che dispone di un pacco batterie per la propulsione ibrida al quale è stato aggiunto un ulteriore generatore.Prendere decisioni. Il ‘cervello’ dei prototipi è posizionato nel bagagliaio e dispone di una potenza computazionale paragonabile a quella di diversi computer ad alte prestazioni, che permette di analizzare in un’ora più di 1 terabyte di dati grezzi provenienti dai sensori. Gli algoritmi utilizzano queste informazioni per processare in tempo reale le risposte a una serie di possibili scenari, e decidere come comportarsi di conseguenza. Le ipotesi sono quelle che ogni guidatore effettua mentre è al volante, come ad esempio “cosa fanno gli altri guidatori?”, “e se
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AC Cobra MK VI Ritorna a splendere una roadster pura!
E’ costruita in Germania ed è una nuova occasione per la AC Cars di tornare a splendere nel panorama delle auto ad alte prestazioni, la AC Cobra MK VI sarà esposta nel mese di Gennaio al Performance Car Show. Era il 1901 quando John Weller in un garage di Londra diede vita ad una realtà che poi nel tempo avrebbe fatto sognare gli amanti delle auto scoperte e delle prestazioni pure, la AC Cobra era una vettura unica nel panorama automobilistico di quei tempi. Nel 1903 grazie all’appoggio economico di un ricco uomo d’affari, John Portwine, Weller riesce a dar vita ad un motore bicilindrico da 10 cavalli e successivamente ad un quattro cilindri da 20 cavalli. Nel 1915 la sigla AC viene utilizzata e nello stesso anno, nel mese di Novembre, nasce la Autocarriers Limited. La AC Cobra MK VI è l’ultimo step evolutivo della famosa ed indimenticabile roadster, un auto con un motore da 6,2 litri, un V8 capace di sprigionare una potenza massima di 434 cavalli, un valore questo che permette alla due posti inglese di raggiungere i 100 km/h con partenza da fermo in soli 3,7 secondi e di raggiungere una velocità massima di 278 km/h. La AC Cobra MK VI è omologata per le vendite in tutto il mondo ed è in fase di omologazione anche la versione da corsa, modello che dovrà rispondere alle severe norme in materia di sicurezza, imposta dalla FIA per la categoria GT4.
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Mafra e Touring Superleggera:
le eccellenze italiane al Royal Automobile Club Destinati al Detailer, il maniaco della lucentezza dell’auto, l’appassionato della perfezione, colui che ama trascorrere ore ed ore accanto alla propria auto prendendosene cura, i prodotti #Labocosmetica puntano sulla massima performance immaginabile nella loro resa estetica. E’ stato un giovane detailer dal grande potenziale, Filippo Carnio, ad applicare con estrema perizia i prodotti #Labocosmetica sulla Disco Volante; Mafra, infatti, si è data un’altra missione: premiare i detailer più originali e promettenti che operano sul territorio Italiano, portandoli in location prestigiose come il Royal Automobile Club di Londra, fino a farli operare nel nuovissimo Centro Tecnico inaugurato lo scorso ottobre presso la Sede dell’Azienda a Baranzate. Una missione di “celebrity booster” che solo Mafra poteva immaginare.
Al RAC di Londra, la Touring Superleggera Disco Volante splende in tutta la sua bellezza, grazie a una livrea che ne mette in risalto la sua possente carrozzeria, resa ancor più bella dai prodotti della divisione #Labocosmetica by Mafra.
La Touring Superleggera “Disco Volante” nasce su base Alfa Romeo 8C Competizione , vettura di cui ne condivide tutte le specifiche tecniche, ad iniziare dal suo potentissimo motore V8 da 4,7 litri, un propulsore con distribuzione 4 valvole per cilindro, che sprigiona una potenza massima di 450 cavalli (331 kW) a ben 7.000 giri al minuto.
Due realtà indiscusse nel loro segmento di mercato, due eccellenze italiane che testimoniano ancora una volta come in Italia la qualità sia fatta di persone e prodotti e così Mafra e la Touring Superleggera si sono unite per rappresentare al meglio il nostro Paese in occasione della presentazione della Disco volante presso il Royal Automobile Club di Londra .
Una vera granturismo che nasce per accompagnare i suoi fortunati proprietari in lunghi viaggi confortevoli: la pelle avvolge non solo i comodi sedili anteriori ma anche la plancia, mentre il cielo della vettura è rivestito, a richiesta del cliente, di pellami selezionati e pregiati.
Oltre 50 anni di attività hanno portato Mafra a sviluppare la divisione #Labocosmetica , una gamma di 15 prodotti altamente tecnologici pensati per garantire al detailer il miglior risultato possibile. I prodotti della divisione #Labocosmetica , applicati sulla scultorea carrozzeria della Disco Volante, hanno infatti dato vita a una lucentezza da vetrina: dalla carrozzeria agli pneumatici e ai cristalli, passando per le plastiche e gli interni, il risultato finale è impeccabile, anche nei particolari più nascosti. Il cultore della materia, colui che è maniaco della perfezione e lucentezza, non resterà deluso.
Per realizzare ogni “Disco Volante”, la carrozzeria Touring Superleggera impiega oltre 4.000 ore: un prodotto quindi che merita la massima cura, come solo i prodotti #Labocosmetica by Mafra sono in grado di dare.
I prodotti #Labocosmetica sono stati studiati e realizzati per dare lustro alla carrozzeria attraverso l’impiego delle nanotecnologie, per curare gli interni, in pelle o tessuto, per evitare lo screpolarsi degli pneumatici, per dare ancora più risalto alla bellezza dei cerchi in lega: una cura di bellezza quella formulata dall’azienda Milanese che avvolge a 360 gradi ogni vettura, dalla Special alla sportiva, dall’ammiraglia alla city car.
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Nuova BMW M2 Coupé la nostra prova sul circuito dell’Hungaroring A distanza di 40 anni ne rappresenta la degna erede, perché se la 2002 Turbo, a quell’epoca, fece scalpore, oggi la nuova BMW M2 Coupé, irrompe in un segmento fatto di piccole sportive, sfoderando tutta la sua cattiveria, tutta la prepotenza che una vera serie M vanta.
Disponibile come optional, il cambio doppia frizione M (M DKG), in abbinamento al Launch Control, permette alla BMW M2 Coupé di sfoderare prestazioni esaltanti. Nella classica partenza da fermo, i 100 km/h vengono raggiunti in soli 4,3 secondi mentre la velocità massima è autolimitata a 250 km/h ( 270 km/h in presenza del Driver’s Package, accessorio disponibile a richiesta). Obiettivo leggerezza ma anche rigidità E’ stato uno dei primi obiettivi dei tecnici tedeschi, quella di raggiungere non solo una leggerezza tale da permettere alla nuova BMW M2 Coupé di essere una gazzella tra i cordoli ma anche dotarla della giusta rigidità, componente imprescindibile su qualsiasi vettura ad altissime prestazioni. E così il largo usi di alluminio ha permesso il raggiungimento non solo di un peso ridotto ma anche di performance fino ad ora mai raggiunte. Un sound deciso e potente E’ una componente che deve essere necessariamente presente su di un modello che vanta prestazioni da primato, il sound di ogni vettura M, deve coinvolgere, affascinare. Grazie alla presenza dei quattro terminali di scarico ed alla valvola di scarico a controllo elettrico, la caratteristica sonorità BMW M, è presente anche sulla nuova M2 Coupé.
Ha tutte le carte in regola per appassionare chi vive di prestazioni ed in effetti la nuova BMW M2 Coupé, forte di un motore sei cilindri in linea TwinTurbo, non fa nulla per nascondere le sue velleità sportive. Esteticamente è cattiva, quelle sue linee muscolose e quei suoi particolari in puro stile M, decretano di fatto, l’arrivo di un modello ad alta prestazioni all’interno della gamma Serie 2.
Doppietta automatica La nuova BMW M2 Coupé è dotata di serie, di un cambio manuale a sei rapporti dall’ingombro compatto e dal peso leggero. La lubrificazione a carter secco evita, nei veloci cambi di direzione, situazione che tipicamente si verifica in pista, lo sbattimento dell’olio del cambio. La regolazione del numero di giri successivi crea la cosiddetta doppietta automatica in fase di scalata di marcia.
Un sei cilindri TwinTurbo Misure compatte per la nuova BMW M2 Coupé, ma anche molto aggressive e dinamiche, mai occasione migliore è stata quella di equipaggiarla con motore, un sei cilindri in linea, dal temperamento deciso e brutale. Grazie alla presenza del turbo, coppia e potenza non mancano, ma anche il sound diventa su questa versione caratteristico. Un tre litri, capace di una potenza massima di 370 cavalli / 272 kW, a 6.500 giri al minuto, con un picco a 7.000 giri al minuto, sono solo alcuni, banali dati, che la dicono lunga sulle potenzialità di questo nuovo motore. La coppia motrice erogata da questo TwinTurbo, rappresenta un riferimento nel settore, tra i 1.400 ed i 5.560 giri al minuto sono disponibili ben 465 Nm, valore che sale, attivando l’overboost, di ulteriori 35 Nm, raggiungendo complessivamente quota 500 Nm tra i 1.450 ed i 4.750 giri al minuto.
Smokey Burnout E’ una “ funzione “ che merita di esser segnalata : durante l’avanzamento della vettura, ne permette il pattinamento delle ruote posteriori entro determinati limiti, fantastico !
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PROVATA IN PISTA Pronti a testare le doti velocistiche della nuova BMW M2 sul circuito dell’ Hungaroring, Budapest, Ungheria una pista storica, un tracciato lungo 4,3 chilometri.
Prova in pista Siamo a Budapest, Ungheria, pronti a saggiare le doti velocistiche della nuova BMW M2 sul circuito dell’ Hungaroring, una pista storica, un tracciato lungo 4,3 chilometri, una delle tappe più difficili del Campionato Mondiale di Formula 1. Il tempo non è dei migliori, nubi minacciose sono un chiaro segno di come la nostra giornata sarà caratterizzata dalla pista bagnata! Ha un aspetto tipico da super sportiva, uno sguardo che incute timore, passaruota allargati che sono il chiaro messaggio che è un auto fuori dal comune, la nuova BMW M2 è potente, cattiva, veloce. Entro nel suo abitacolo, un tripudio di carbonio, pelle e cuciture a contrasto, tutto è al posto giusto, sistemato il sedile e volante, mi allaccio la cintura di sicurezza, pronto ad entrare in pista. Pressione del pulsante di accensione, un sound rauco inebria l’abitacolo, tasto sport e sono pronto ! Giro dopo giro mi rendo conto di quanto sia elevata la tenuta di strada di questa “EMME”, vuoi per i suoi pneumatici ultra ribassati, vuoi che tutto è votato al divertimento di guida. Scaldate le gomme, il ritmo aumenta, stacchi a pochi metri dalla curva senza nessuna incertezza, la BMW M2 non si scompone, entra neutra in curva e nonostante l’asfalto sia bagnato nessun segno di cedimento. Devi realmente esagerare con l’acceleratore per esibirti in coreografiche derapate, ma qui in pista, all’ Hungaroring, tutto deve funzionare alla perfezione per fare il tempo giusto. Il motore è un tripudio di potenza e coppia, il cambio ti regala autentiche fucilate tra una marcia e l’altra, i freni non dimostrano il minimo cedimento. Strega, affascina, conquista, impossibile pretendere di più da una sportiva che mostra un così alto potenziale e che è acquistabile a poco più di 60.000 euro! Onore al merito alla BMW, ancora una volta la saga MPerformance continua grazie a questa meravigliosa M2 !
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Renault Twingo R1A Evo : un diavolo scatenato! L’occasione è di quelle ghiotte, provare una vettura che parteciperà alla prossima stagione Rally , non è da tutti, soprattutto se la belva in questione presenta un equilibrio ed una facilità di guida impressionante: siamo alla guida della nuova Renault Twingo R1A Evo! Nasce sulla base della conosciuta Twingo Energy TCe 90 cavalli, ma di fatto ne conserva estetica e propulsore, anche se, per il 2017, il motore riceve un ulteriore dose di potenza e coppia: la Renault Twingo R1A Evo , ha l’obiettivo di portare nel mondo dei Rally, giovani talenti, ma anche chi, con un budget “basso”, vuole cimentarsi in gare e competizioni nazionali. Renault con la Twingo R1A Evo punta ai Campionati Rally 2017 nella Classe R1, una categoria che impone severe restrizioni ai costruttori e che prevede che tutto sia modificabile secondo la filosofia “Plug&Play” , ovvero smonta e rimonta senza alcuna modifica!
Prova su strada Una vera vettura da Rally, entro nell’abitacolo con l’aiuto degli assistenti Renault Sport: il sedile guidatore è profilatissimo e la robusta gabbia interna di protezione impone qualche contorsionismo per entrare, ma dentro si respira un’aria racing incredibile. Casco, cintura a quattro punti, collego interfono e…il “mio” navigatore mi dice che è tutto pronto per saggiare le qualità di questa Twingo R1A Evo.
Così sulla piccola belva francese, dal motore, ai cerchi, all’impianto di scarico, alle sospensioni, tutto è stato realizzato senza alcuna modifica sostanziale: il motore riceve una nuova centralina racing, dai 103 cavalli della precedente Twingo R1A si passa ai 128 cavalli della R1A Evo, con un passaggio di coppia sostanziale, dai 185 Nm a 2.200 giri al minuto, ai 215 Nm a 3.150 giri al minuto.
Sono a Castelnovo ne’Monti in provincia di Reggio Emilia e la prova speciale che mi attende è di quelle che difficilmente si dimenticano. Sono 128 cavalli che scalpitano alle mie spalle, il motore è posteriore, non c’è alcun differenziale autobloccante che tenga, qui è tutto fatto a misura del pilota e della sua sensibilità.
L’altezza da terra sulla nuova Renault Twingo R1A Evo è regolabile, l’elettronica è affidata alla Mektronic, l’impianto frenante viene privato dell’ABS e prevede un ripartitore di frenata regolabile, con comando posto all’interno dell’abitacolo. Importante è anche la presenza di un nuovo serbatoio carburante, che in luogo dei 33 litri di quello di serie, ora arriva a 60 litri ed è omologato FIA.
Come poi capirò a fine prova, la Twingo R1A Evo è un auto che va guidata senza alcuna indecisione e sul bagnato, ho la sensazione che vada forte, molto forte! Parto, prima, seconda, terza, arriva la prima curva ed il navigatore mi dice di scalare, seconda, giù il gas e terza, la Twingo R1A Evo ha un inserimento in curva impressionante, una tavola, una lama, giù di freni e nuovamente la seconda per poi affrontare un tratto veloce di terza piena.
Il Kit R1A prevede come modifiche alla Twingo TCe 90 Energy , l’installazione della dashboard programmabile, strumentazione che permette una veloce acquisizione dati, un impianto di scarico completo con catalizzatore Racing, il rinforzo della scocca con installazione del rollbar omologato, l’asportazione degli interni con sedile guidatore e navigatore di derivazione Racing, dichi freno maggiorati ( solo anteriori perchè al posteriore ci sono tamburi), ed una frizione specifica realizzata appositamente per la Twingo R1A Evo e cerchi da 16X6,5. Il costo del Kit R1A Evo è di 29.500 + iva.
Qui il feeling uomo – macchina deve esser incredibile, non puoi avere incertezze, di terza piena affronti una curva che in altre occasioni non oseresti mai, ed invece, il navigatore dice “giù con il gas e vai di terza piena”! Acceleri, stacchi, inserisci, parzializzi e giù di gas… Spettacolare!!
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Ford Mustang Hybrid
nel 2020 una sportivissima V8 con tecnologia ibrida
inizialmente il debutto del Transit Custom Plug-In Hybrid, successivamente arriverà l’Escape Hybrid per poi puntare sulla sportivissima Mustang Hybrid . L’annuncio è di quelli ufficiali, entro cinque anni, l’ondata della casa dell’ Ovale Blu sarà fenomenale, saranno ben 13 i nuovi modelli elettrificati e tra queste figura anche Lei, la Ford Mustang Hybrid . Un investimento per Ford pari a 700 milioni di dollari, nel Michigan, sono stati creati 700 nuovi posti di lavoro. Un impianto famoso perché da qui escono le Ford Mustang e Lincoln Continental, nuovi sistemi di ricarica elettrica o meglio motori con tecnologia Hybrid stanno per arrivare, altissime prestazioni che daranno un vero senso all’energia alternativa, la nuova Ford Mustang Hybrid sarà una sportivissima unica!
Sarà una vettura che grazie alla presenza del motore elettrico e di una nuova tecnologia innovativa, tra cui la ricarica wireless, sarà la vera svolta del marchio nel segmento delle auto ad alte prestazioni. La Ford Mustang Hybrid sarà spinta dal potentissimo V8, motore dalla straordinaria potenza e coppia al quale sarà abbinato una piccola unità elettrica, allo scopo di garantire alla vettura ancora più spinta dai bassi regimi di rotazione. Sarà prodotta nello stabilimenti di Flat Rock, in Michigan, e debutterà sul mercato Americano, precisamente nel Nord America, nel 2020.
Ford dichiara che in Europa i test delle nuove vetture Hybrid stanno per iniziare, commercialmente ci sarà
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Arrinera Hussarya GT
un missile costruito in Polonia
A distanza di un anno esatto dal debutto mondiale della Hussarya GT , il piccolo produttore polacco di vetture sportive, la Arrinera , ritorna ad esporre all’ Autosport International con una vettura che debutterà in diverse competizioni mondiali nel 2017, rispondendo alle specifiche di omologazione richieste dalla FIA : è la versione da corsa della Hussarya GT .
Ha un motore V8 da oltre 500 cavalli, un cambio sequenziale con paddles al volante ed ha sospensioni Ohlins con regolazione degli ammortizzatori, freni Alcon da 380 millimetri con pinze a sei pistoncini: il sistema ABS della Bosch ed il controllo di trazione sono di serie. La vettura ha richiesto un programma di sviluppo e test durato 12 mesi, ora è pronta nuovamente a far sognare gli amanti delle alte prestazioni.
Monta un motore da 6 litri, un potente V8 che supera abbondantemente i 500 cavalli e che grazie alla leggera del telaio in alluminio, permette alla Arrinera Hussarya GT di raggiungere prestazioni da urlo.
Il prezzo della Arrinera Hussarya GT è di 229.000 Dollari cui va aggiunto il pacchetto di ricambio obbligatorio pari a 69.000 Dollari.
La sportivissima Arrinera Hussarya GT è stata la prima vettura costruita in Polonia,a partecipare alla Michelin Supercar Run, all’evento annuale Goodwood Festival of Speed .
Le prime unità costruite nel 2017 sono in vendita.
Al fine di onorare i militari polacchi che si sono spenti alla guida dei caccia nel corso della Battaglia d’Inghilterra, la Hussarya GT ha una speciale livrea azzurra, in onore dei caduti polacchi.
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Lamborghini Aventador S : oltre l’immaginazione. velocità. Alle basse velocità, le ruote anteriori girano nella direzione opposta all’angolo di sterzata, creando virtualmente, una diminuzione del passo della vettura a tutto vantaggio della sua agilità nei tornanti stretti. La presenza delle sospensioni magnetoreologiche ha permesso il raggiungimento di una stabilità da primato. Quattro le modalità di guida selezionabili dal pilota a bordo della nuova Lamborghini Aventador S : strada, sport, corsa ed ego, quest’ultima modalità di guida permette la possibilità di selezionare ulteriori due profili per settore a proprio piacimento la trazione, sterzata e sospensioni.
Un modello totalmente nuovo che porta ancora una volta fuori ogni immaginazione il concetto di auto super sportiva, perché se in passato la Lamborghini aveva già stupito il pubblico con i suoi nuovi modelli, vedi Aventador e Huracan, ora è tempo di esagerare!
Straordinario il cuore della nuova Lamborghini Aventador S , un 12 cilindri da 6,5 litri, che sviluppa ben 40 cavalli in più rispetto al modello precedente, raggiungendo quota 740 cavalli, con una coppia massima di 690 Nm a 5.500 giri al minuto. Grazie ad un rapporto peso potenza di soli 2,13 kg/cv la Aventador S , raggiunge una velocità massima di 350 km/h e brucia i 100 km/h con partenza da fermo, in soli 2,9 secondi. Un enorme incremento di potenza reso possibile dall’utilizzo di un nuovo impianto di scarico più leggero rispetto al precedente del 20%!
La nuova Lamborghini Aventador S è il frutto di un sapiente lavoro di squadra messo a punto dal reparto Ricerche e Sviluppo della casa del toro, un affinamento che ha riguardato non solo il motore, ma l’intera vettura, a cominciare dall’aerodinamica, attiva e passiva. Esteticamente si nota sulla nuova Lamborghini Aventador S un nuovo frontale reso ancora più aggressivo da un labbro inferiore aerodinamico che fende l’aria deviandola, attraverso due convogliatori posti ai lati del paraurti anteriore, verso il motore e radiatori. Un enorme passo è stato compiuto in termini di efficienza aerodinamica, i flussi d’aria direzionati sui pneumatici anteriori ora sono ottimizzati e volano verso il posteriore creando carico aerodinamico.
Il prezzo della nuova Lamborghini Aventador S è di 281.555 € , tasse escluse.
L’alettone posteriore è attivo e regolabile su tra posizioni, a seconda dello stile di guida adottato. In Lamborghini sono chiari, questo insieme di interventi aerodinamici hanno migliorato la deportanza massima di oltre il 50% e la resistenza minima del 400% rispetto alla precedente versione. Ma le novità presenti sulla nuova Lamborghini Aventador S , non finiscono qui! Il suo peso è stato limato ed oggetto di alleggerimenti, per una massa complessiva di 1.575 chili, inoltre la presenza delle quattro ruote sterzanti, permettono all’ Aventador S una maggiore agilità alle basse e medie
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Mercedes-Benz GLC Coupé con pneumatici Michelin: un SUV sportivo a prova di ghiaccio Bella la coda, i fari a LED a sviluppo verticale dominano, ed anche il piccolo spoiler presente sul baule, contribuisce a dare personalità alla GLC Coupé. Il doppio terminale di scarico è incorniciato da un profilo cromato, il logo della stella a tre punte, domina su tutto, celando la telecamera posteriore…
Ha un’estetica che non passa inosservata, eppure trasmette eleganza e sportività, la nuova MercedesBenz GLC Coupé ha indole e temperamento sportivo, pur essendo a tutti gli effetti, un vero e proprio SUV. Ha una lunghezza di 4,73 metri, un passo di 2,87 metri e rispetto alla sorella GLC SUV è più lunga di quasi otto centimetri. La sua linea estremamente slanciata è frutto del sapiente gioco di luci ed ombre dei designer tedeschi, un tema stilistico oramai da anni in voga in casa Mercedes.
Belli gli interni, nonostante la presenza di numerosi pulsanti, l’ergonomia fa da padrone, tutto risulta facilmente raggiungibile ed intuitivo, il volante a tre razze è rivestito di morbida e pregiata pelle, con la razza inferiore con scheletro in alluminio satinato, un tocco che lascia intendere la vera anima della Mercedes-Benz GLC Coupé .
Dalla mascherina del radiatore Matrix, all’assetto ribassato di un centimetro e mezzo rispetto alla sorella SUV, la Mercedes-Benz GLC Coupé non passa inosservata!
Completa la strumentazione, il computer di bordo che separa il quadrante del contagiri e tachimetro, offre numerose informazioni sulla vettura, è praticamente impossibile non sapere dove si sta andando (info navigatore), cosa si sta ascoltando (stazioni radio) e quanto si sta rispettando l’ambiente (funzione ECO): l’elettronica vigila sulla salute della GLC Coupé , sempre e comunque.
Ha uno “volto” tecnologico, merito dei nuovi gruppi ottici, disponibili a richiesta con tecnologia Full LED; un vezzo stilistico che da qualche anno contraddistingue l’intera gamma Mercedes, un appeal che rende la GLC Coupé riconoscibile sin dal primo sguardo. Le due grosse prese d’aria presenti sul paraurti anteriore, lasciano intendere la sua anima sportiva, il tetto spiovente e le lunghe fiancate, riescono a dare al massiccio corpo macchina, una fluidità di linea, invidiabile. Immancabili su di una vettura di questo segmento di mercato, i cerchi da 20 pollici, posti a filo della carrozzeria, plus che unitamente alla notevole altezza da terra della vettura, contribuisce a dare al Suv Coupé, un aspetto ancora più sportivo, unitamente ad un notevole vantaggio durante la percorrenza di percorsi non asfaltati ed off-road.
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La consolle centrale riporta i comandi del climatizzatore automatico e del menu, quest’ultimo tasto, serve per accedere al sistema di infotainment! Lo schermo in stile tablet ha un’ottima visibilità, forse la sua grafica non è all’altezza della classe e della modernità della vettura.
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di 400 Nm e ben 170 cavalli, non è proprio da tutti, ed invece, la nostra prova su strada, voleva proprio verificare la validità del Crossclimate SUV. Ha una rumorosità di rotolamento quasi inesistente, percorro diversi tornanti a velocità moderata, eppure il Michelin Crossclimate SUV, non mostra il minimo segno di affaticamento. Non entrerò nel dettaglio sulla tecnologia e sugli studi che questo pneumatico estivo nasconde, ma la sua efficacia è pazzesca, il fatto di poter utilizzare lo stesso treno di pneumatici sia d’estate che di inverno, affrontando le situazioni che un automobilista medio potrebbe dover superare in condizioni di utilizzo della vettura a 360 gradi, ha un vantaggio incredibile! Lo stesso test viene effettuato con i Michelin Latitude Alpine LA2: qui i pneumatici montati sulla Mercedes-Benz GLC 220d 4Matic Coupé sono prettamente invernali e il design del battistrada, lo lascia chiaramente intendere. Si viaggia su di un binario, complice le sospensioni pneumatiche multicamera Air Body Control presenti sull’esemplare in prova, ed ovviamente dei Latitude Alpine LA2.
Prova su strada Mercedes-Benz GLC 220d 4 Matic Coupé con pneumatici Michelin Crossclimate e Latitude Alpine LA2 Siamo a Montello, in provincia di Sondrio e la temperatura non è proprio di quelle estive, si sfiorano i zero gradi: quale migliore occasione per testare, in compagnia del SUV Coupé griffato Mercedes, due fiori all’occhiello della produzione Michelin , il pneumatico estivo con omologazione invernale, il Crossclimate SUV, e quello invernale per eccellenza, il Latitude Alpine LA2.
La GLC Coupé ha una stabilità incredibile, un treno che in curva non accenna il minimo sottosterzo e sovrasterzo, praticamente neutra nel dare i suoi input al guidatore, con una silenziosità di marcia, degna di un’ammiraglia extra lusso! Quando un binomio è perfetto, quando la tecnologia e lo sviluppo di nuovi prodotti e soluzioni viaggiano di pari passo (Mercedes & Michelin), il risultato non può che esser straordinario come questo.
Sono due prodotti estremamente diversi nella realizzazione e finalità d’uso, ma sono contraddistinti da un’avanzatissima tecnologia, una peculiarità che da sempre caratterizza i pneumatici Michelin . Il Michelin Crossclimate SUV è a tutti gli effetti un pneumatico estivo, quindi con un grip eccezionale su asfalto e bagnato, ma che vanta, novità esclusiva del marchio francese, l’omologazione come pneumatico invernale! In gamma Michelin, il nuovo Crossclimate SUV, vanta ben 46 misure, dalla 165 alla 245, con codice velocità da T ad Y, con spalla da 70 a 40 e con diametro da 14 fino a 19 pollici. Un ventaglio unico, un’offerta che porta il Michelin Crossclimate SUV a comprire un ventaglio di modelli ampissimo, quasi l’85% del parco circolante ! Su strada, il nostro test drive a bordo della nuova MercedesBenz GLC 220d 4 Matic Coupé si è svolto prima con i Crossclimate SUV e poi con i Latitude Alpine LA2. Temperature prossime allo zero e spesso con diversi gradi sotto lo zero, beh in queste condizioni, provare con quattro belle “scarpe estive” un auto che vanta una coppia massima
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Ferrari SP 275 RW Competizione : esemplare, unica.
Ha grinta da vendere, pur conservando la proverbiale eleganza che da sempre caratterizza tutte le vetture del Cavallino Rampante, uno stile ricercato, frutto della collaborazione tra il Centro Stile Ferrari e Pininfarina, un design che richiama quello della 275 GTB: nasce su queste basi la bellissima ed unica Ferrari SP 275 RW Competizione .
è lampante, così come quel colore del team Ecurie Francorchamps. Una immagine aggressiva, un look mirato a far sognare chi pur potendo non potrà aggiudicarsela, è un esemplare unico la Ferrari SP 275 RW Competizione una vettura che sicuramente acquisterà un valore di mercato unico nel tempo, del resto Lei è unica!
Il telaio è quello della F12 berlinetta, ma il design è enfatizzato da una serie di appendici e soluzioni aerodinamiche che ne esaltano non solo l’aggressività ma la rendono ancora più incisiva su strada, la Ferrari SP 275 RW Competizione vanta un motore ancora più potente rispetto a quello della sorella da cui deriva e tante caratterizzazioni stilistiche, tipiche delle one-off di Maranello. Fari sottili, cerchi forgiati da 20 pollici dal design esclusivo, griglie laterali presenti sul paraurti posteriore e sul montante, la rievocazione storica con la 275 GTB
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Porsche 718 Cayman : un’ arma micidiale! Ha un look che non passa inosservato e non solo per quel marchio tanto nobile quanto sognato da tutti gli amanti delle auto sportive, in questa sua ultima edizione, la piccola di Stoccarda, affila le unghie e diventa veramente incisiva in pista e su strada: la nuova Porsche 718 Cayman arriva in tutto il suo splendore, pronta a conquistare chi vuole utilizzare un auto dalle altissime prestazioni, sempre, tutti i giorni. E’ questa la vera arma vincente della nuova Porsche 718 Cayman , esser veloce, sportiva, micidiale in curva, ma portare anche pilota e passeggero in un mondo fatto di prestazioni e lusso. Le prestazioni dichiarate dalla casa madre parlano chiaro: la 718 Cayman raggiunge una velocità massima di ben 275 km/h e brucia i 100 km/h con partenza da fermo in soli 4,7 secondi!
Una vettura da utilizzare tutti i giorni, che non ha nulla da invidiare alle sportive più costose e blasonate, del resto quel logo che riporta sul suo piccolo cofano ha una storia ed una tradizione che basa le sue origini sulle competizioni.
Merito questo, di un motore che non smette mai di far sentire la sua potenza, ma anche di un cambio, il mitico PDK doppia frizione, capace nelle cambiate, di assicurare una dolcezza di funzionamento ma anche una efficacia d’azione, paurosa!
Non confondete la sua livrea dolce ed il suo sguardo ipnotico e tecnologico, la nuova Porsche 718 Cayman , ha grinta da vendere e potenzialità da vera auto sportiva, di razza.Ciò che stupisce è che ora, in questa sua ultima edizione, la piccola di Stoccarda ha un motore di soli 2 litri di cilindrata, un cuore altamente emozionante.
E poi, c’è quella trazione, qui, rigorosamente posteriore, una motricità eccezionale, sempre, che garantisce alla 718 Cayman, uscite di curva velocissime e sempre con il giusto rapporto, un proiettile. La sua vera dote è quella di dare quella sicurezza al guidatore, anche nelle manovre più azzardate, un pregio spesso sconosciuto alle sportivissime blasonate ma prive di carattere. Questo è la vera Porsche 718 Cayman : riesce ad andare forte, sempre e comunque, dando una sensazione di altissima sicurezza al pilota. Impossibile sbagliare, anche spostando il manettino dalla posizione “base” a quella sportiva, c’è sempre un margine di tolleranza, di errore; se poi si vuole provare il brivido di comandare e tenere a bada la furia di una Porsche velocissima, allora in Sport+ , modalità di guida che consigliamo di utilizzare e provare in pista, i controlli di sicurezza, la famosa elettronica attiva, lascerà spazio alle abilità del guidatore.
Un quattro cilindri da 300 cavalli E’ la prima volta nella storia, che sui modelli Cayman e Boxster, debutta un propulsore così piccolo di cilindrata ma capace di prestazioni esplosive, perché di fatto, il quattro cilindri in linea, turbocompresso, da 300 cavalli , proietta la nuovissima Porsche 718 Cayman , in un universo fatto di prestazioni, passione, divertimento e facilità di guida.
Una sportiva facile da guidare, ma da tenere sempre a bada, perché si tratta pur sempre di una Porsche !
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Una tenuta di strada impressionante Una strada ricca di tornanti, un percorso ideale per saggiare e mettere alla prova ciò di cui è capace la nuova Porsche 718 Cayman. Dolce nel manifestare la sua anima sportiva, accompagna sempre il pilota in ogni inserimento in curva. Il telaio trasmette le sensazioni pure, le sospensioni lavorano con una efficacia invidiabile. Puoi andare a spasso, puoi andare forte, puoi correre in pista esibendoti in derapate coreografiche e gratificanti, ma Lei, ti dirà sempre, con largo anticipo, ciò che sta per accadere, ed è questo il bello di una vettura, che nella sua semplicità ha dell’incredibile. Nulla è più sincero di una 718 Cayman , nulla è più appagante di un manettino in posizione Sport + e di una serie di curve e tornanti, che nonostante il clima rigidissimo, sembrano create appositamente per dare risalto alla nuova creatura di stoccarda. Prova su strada E’ giunto il momento di capire come si comporta su strada questo piccolo capolavoro dell’ingegneria moderna, bella da osservare, comoda da guidare. Ha tecnologia a profusione, ma all’occorrenza, riesce a far dimenticare al pilota il superfluo per proiettarlo nel vero mondo Porsche. Il sound della nostra Porsche 718 Cayman è coinvolgente, l’impianto di scarico sportivo, soprattutto in modalità Sport e Sport+, emette una voce rauca, rabbiosa in prossimità della zona rossa del contagiri, ed in rilascio “sfodera” degli scoppiettii che danno la chiara sensazione, che quel 2 litri Turbo, faccia sul serio. Stabile, precisa negli inserimenti, impossibile metterla in crisi, almeno nella guida su strada, l’impianto frenante è perfetto, sempre ed in ogni circostanza. Bella da vedere, fantastica da guidare! Nel nostro filmato, che trovate nel canale youtube Repormotori, scoprirete tanto, molto di più, in merito ad un auto che per noi rappresenta, un qualcosa di incredibile ed emozionante!
Sound Porsche
L’impianto di scarico sportivo, emette una voce rauca, rabbiosa in prossimità della zona rossa del contagiri. 27
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Nuova Suzuki Ignis : a new angle on life Suzuki Ignis è l’unica MPV, inteso come fascia di prezzo e mercato, a disporre di una tecnologia ibrida. Parliamo dell’ SHVS, acronimo di Smart Hybrid Vehicle by Suzuki, ed è un sistema estremamente compatto che integra un generatore, un motore elettrico ed un pacco batterie agli ioni di lito, una novità che permette non solo alla Ignis di avere maggiore potenza e spinta, ma anche di vantare consumi di carburante estremamente ridotti. Disponibile, come del resto accade su tutta la gamma Suzuki, in alternativa al cambio manuale a 5 marce di serie, un automatico robotizzato sempre a 5 marce. Arriva in Europa ed è pronto a conquistare il pubblico italiano: è la nuova Suzuki Ignis, il SUV a dimensione cittadina, che forte di una nuova e promettente personalità, sfodera un appeal senza precedenti ed elevati contenuti tecnologici.
Anteriore o integrale Trazione anteriore o integrale? Un dubbio che in casa Suzuki hanno risolto brillantemente grazie alla duplice offerta: Suzuki Ignis può esser ordinata con trazione anteriore o con sistema di trazione integrale a giunto viscoso “ALL GRIP AUTO”. Un giunto provvede a ripartire la coppia, modo automatico, alle ruote posteriori, in caso di perdita di aderenza, su strade scivolose o superfici innevate. Per la versione integrale, la capienza del bagagliaio passa da 267 a 227 litri.
Design originale Ha un look che realmente crea una nuova nicchia di mercato, perché accoglie gli orfani delle MPV, segmento di mercato che di fatto in Italia è sparito da tempo e che ora con la nuova Suzuki Ignis, promette di ritornare alla ribalta. Grande spazio interno, design originale e moderno, contenuti di spessore con un occhio di riguardo alla sicurezza, queste le carte vincenti dell’ultimo arrivato in casa Suzuki. Pur se totalmente nuovo, chiari sono i richiami stilistici che i tecnici giapponesi hanno voluto inserire nel progetto della nuova Suzuki Ignis : montanti a C ripresi dalla prima generazione della Cervo, prese d’aria sul cofano motore in stile Vitara, tetto sospeso della Swift, tutti elementi di design che hanno contribuito alla riuscitissima linea della nuova Suzuki Ignis. Acciai ad alta resistenza e tecnologia ibrida L’obiettivo in Suzuki era chiaro, realizzare un SUV pratico, divertente, leggero: da qui l’utilizzo di materiali atti a ridurre il peso della vettura. La nuova Ignis vanta una scocca realizzata con un’elevata percentuale di acciai ad alta resistenza, un fattore questo che oltre a contribuire in modo determinante alla leggerezza del corpo macchina, ha permesso di abbassare notevolmente il baricentro, a tutto vantaggio della dinamica di guida.
Dualjet, aspirato, da 90 cavalli. Un’unica motorizzazione disponibile, un unico quattro cilindri in linea (sigla K12C), ad iniezione diretta, da 1,2 litri e 90 cavalli, un motore che ama viaggiare in alto per dare il meglio, ma che nonostante non sia sovralimentato, risulta discretamente pieno anche ai bassi regimi di rotazione. Su Ignis è prevista anche la versione ibrida (tecnologia SHVS), sistema che favorisce lo spunto ai bassi regimi e
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riduce sensibilmente i consumi. Vista la vocazione sportiveggiante di Suzuki Ignis, è prevedibile l’arrivo della motorizzazione mille turbo (BoosterJet) da 120 cavalli.
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preferito la regolazione del volante anche in profondità. La qualità dei tessuti è ottima, perfetta la leggibilità della strumentazione, con il completo display del computer di bordo che segnala informazioni sui consumi, istantanei e medi, sui chilometri percorsi, sulla velocità media, sul tempo trascorso alla guida. Ottima l’impugnatura del volante, precisa negli innesti la leva del cambio, discreta la voce del motore, che fa sentire la sua “presenza” solo ai regimi alti di rotazione.
Dotazione completa sulla iTop Tre allestimenti ( i-COOL, i-TOP, i-Adventure ) tre differenti modi di interpretare Suzuki Ignis. Disponibili 11 colorazioni con 5 combinazione di Bicolore (tetto nero), con inserti interni che variano a a seconda del grado di equipaggiamento e della dotazione di bordo. La connettività è garantita dal sistema SLDA : attraverso il moderno display touch-screen presente sulla console centrale, il dialogo con il proprio smartphone avviene grazie alle applicazioni Apple CarPlay ed Android Auto. Interessante è anche la presenza del MirrorLink, tecnologia che prevede che le applicazioni presenti sul proprio smartphone siano condivise sullo schermo del sistema di intrattenimento della vettura. Sulla i-TOP, versione da noi provata durante il test drive, c’è tutto quanto serve per capire che il passo in avanti compiuto sulla nuova Suzuki Ignis, è tangibile.
Su strada, il piccolo motore da 1,2 litri svolge egregiamente il suo lavoro, discretamente potente ai bassi regimi, ama viaggiare in alto, così in fase di sorpasso, meglio scalare una marcia e affondare il piede sull’acceleratore! Stabile e precisa negli inserimenti, la Suzuki Ignis trasmette sicurezza, complice anche un sottosterzo minimo.
Un SUV nuovo, moderno, che punta alla sicurezza ed al comfort di bordo grazie alla presenza dei quattro alzacristalli elettrici, del climatizzatore automatico, dei fari a LED, del volante in pelle e ai sistemi quali il Lane departure warning ( informa il conducente se si sta invadendo, ad una velocità superiore ai 60 km/h, l’altra corsia) ed al Dual Camera Brake Support (segnale acustico in caso di pericolo immediato).
Prova su strada Suzuki Ignis 1.2 Dualjet i-TOP E’ tempo di capire come si comporta su strada questa interessante novità, perché almeno sulla carta ha tutto per divenire in casa Suzuki, un best! Chiave elettronica, sedili anteriori comodi e sufficientemente rigidi, regolazione in altezza del sedile guida, ci siamo… Cintura di sicurezza allacciata, pressione del pulsante di avviamento e si parte…
Prezzi partire dai 11.950 euro per Suzuki Ignis i-COOL,promo valida fino al 31 Gennaio 2017.
Trovare la giusta posizione di guida è facile, forse avremmo
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Nuova Dacia Sandero
cresce nei contenuti ma non nel prezzo ! Novità anche per quanto riguarda le motorizzazioni, sulla nuova Dacia Sandero debutta il nuovo motore tre cilindri, mille, da 75 cavalli e 97 Nm di coppia massima, un propulsore che sostituisce il precedente milleduecento 16 valvole, vantando consumi ed emissioni di Co2 inferiori del 10%.
Ha qualcosa di unico la nuova Dacia Sandero e non solo perché rappresenta l’auto giusta al prezzo giusto, ma perché proporre allo stesso prezzo della precedente versione, un modello sensibilmente più maturo e tecnologico, non è cosa da tutti! Ha un look che rafforza la sua immagine da crossover, del resto, la Dacia Sandero ha fatto della sua semplicità costruttiva e della sua polivalenza d’uso la sua arma migliore, una vettura che in Italia è sempre più amata e che rappresenta quasi il 40% del preferenze degli italiani per il marchio Dacia.
Prova su strada Un press test originale, una di quelle presentazioni che lasciano il segno, perché siamo a Napoli, città che ci accoglie con un sole caldissimo e con dei colori che lasciano chiaramente intendere quanta bellezza nasconda la capitale partenopea con i suoi mille vicoli. La Dacia Sandero da noi provata è la versione TCe da 90 cavalli, turbo GPL. Il nuovo crossover sia nel traffico che nei brevi tratti di strada libera se la cava egregiamente, il motore, complice un cambio ben rapportato, ha un ottimo spunto, così come apprezzabile è la sua silenziosità di marcia.
Nel 2016, Dacia ha immatricolato nel nostro Paese ben 52.253 unità, con una crescita rispetto allo scorso anno dell’11%, un bilancio molto positivo che contribuisce a rendere unico anche il totale delle Dacia immatricolate in Italia in 10 anni di presenza sul mercato, circa 280.000 unità vendute. La nuova Dacia Sandero presenta una nuova calandra con finiture cromate, nuovi fari e nuove cornici passaruota. Aumentata anche l’altezza da terra, così come inediti sono anche i gruppi ottici posteriori. Sul model year 2017, presenti anche due importanti dispositivi di sicurezza: la retrocamera posteriore, disponibile come opzione o di serie a seconda del livello di equipaggiamento, e l’assistenza alle partenze in salita. Se le cromature ora ricoprono i profili rettangolari della calandra, le protezioni sottoscocca anteriori e posteriori e le barre longitudinali sul tetto, internamente i sedili beneficiano di nuovi rivestimenti in tessuto a maglia 3D. Sulla Sandero Stepway arriva il nuovo sistema multimediale Media Nav Evolution, la retrocamera posteriore, i comandi degli alzacristalli sul bracciolo anteriore ed il cruise control.
Attraversiamo Napoli e il road book ci segnala di attraversare le “13 rampe di Sant’Antonio”, ancora una volta la nuova Sandero mostra efficace agilità e delle sospensioni morbide che assolvono perfettamente il ruolo di urban rider della vettura. Difficile trovare nell’attuale panorama automobilistico, vetture che a questo prezzo offrano tanto, realmente la nuova Dacia Sandero offre al prezzo giusto, qualità e tecnologia, una vettura indicata per chi ama la sostanza e la concretezza. Prezzi a partire da 7.450 euro per la Sandero SCe 75.
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Alfa Romeo 164 ProCar telaio in carbonio, motore V10 by Ligier
Al Motor Village Arese sarà esposta, Domenica 18 Dicembre, una vettura dalle caratteristiche tecniche esclusive ed uniche, l’ Alfa Romeo 164 ProCar . Un telaio quello dell’ Alfa Romeo 164 ProCar realizzato interamente in fibra di carbonio, un motore che proviene dalla Formula Uno, e prestazioni che ancora oggi sono da primato. Era il 1988 quando la bellissima Alfa Romeo 164 ProCar stupiva per vie delle sue soluzioni tecniche esclusive: il suo propulsore era un V10, progettato dalla Ligier per correre in formula uno, il suo telaio, interamente in fibra di carbonio, era stato progettato da Brabham ed era composta da una cellula centrale a nido d’ape e due gusti, frontale e retro, che insieme danno vita alla prorompente carrozzeria. Ne furono realizzati solamente due esemplari! Pazzesche le prestazioni dell’ Alfa Romeo 164 ProCar : velocità massima 340 km/h, solo 9,7 secondi per coprire, con partenza da fermo i 400 metri e soli 17,5 secondi per coprire, sempre con partenza da fermo, il chilometro.
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Ferrari J50 solo 10 esemplari per una roadster da sogno!
gusti di una clientela da sempre amante dell’innovazione.
Durante un evento celebrativo per il 50esimo anniversario della presenza Ferrari in Giappone svolto presso il National Art Center di Tokyo, la Casa di Maranello ha presentato una nuova fuori serie, la Ferrari J50 .
L’obiettivo dei designer era quello di creare una roadster molto ribassata, che incarnasse i valori di leggerezza e agilità tipici della Ferrari.
La Ferrari J50 è una due posti secca, una roadster con motore posteriore-centrale che segna il ritorno al concetto di tetto asportabile tipo targa, caratteristico di alcune vetture stradali del Cavallino Rampante degli anni ’70 e ’80. Creata dal reparto Progetti Speciali della Ferrari, la J50 è stata disegnata dal Centro Stile a Maranello.
Per raggiungere tale obiettivo, una forte dinamicità è stata impressa sul fianco della vettura, nata dall’interazione tra le due principali direttrici: il bordo inclinato superiore del finestrino, in continuità con il filo parabrezza, e la linea di fuga nera inclinata che, dalla parte inferiore del muso, corre lungo le portiere fino a perdersi nelle prese aria laterali.
Questo modello, la cui produzione sarà limitata a soli 10 esemplari, potrà essere personalizzato secondo le richieste specifiche espresse da ciascun cliente a livello di colori e finiture, nel pieno spirito delle realizzazioni ‘su misura’ della Casa. Realizzata sulla base dell’attuale 488 Spider, la Ferrari J50 è equipaggiata con una versione specifica del V8 da 3,9 litri, vincitore dell’International Engine of the Year Award di quest’anno, con una potenza di 690 cv. La carrozzeria si contraddistingue per un linguaggio di design radicalmente futuristico che ben si combina ai
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Mentre l’effetto visiera, generato dalle superfici vetrate, ricorda le barchette Ferrari da competizione del passato, la linea di demarcazione nera è una nuova interpretazione di un ricorrente segno stilistico Ferrari utilizzato su vetture iconiche come la GTO, F40 e F50. Tale fuga grafica diventa un elemento chiave che altera la percezione della linea di cintura, fissandola di fatto a un’altezza decisamente inferiore rispetto al solito.
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Decisamente originale il posteriore, con il design dei quattro gruppi ottici, sovrastato da un profilo alare ad alto carico aerodinamico, che allarga visivamente il corpo vettura. Il diffusore presenta un estrattore la cui forma è ispirata ai postbruciatori dei motori a reazione aeronautici, donando all’insieme una possente presenza. Cerchi forgiati da 20” dal disegno unico sono stati realizzati esclusivamente per questo modello in edizione limitata. All’interno dell’abitacolo, specifiche finiture adornano i sedili sportivi, facendo eco al design del profilo del cofano posteriore, quasi a sottolineare un inconfondibile segno distintivo. L’hard top in fibra di carbonio è diviso centralmente in due pezzi che si possono comodamente riporre dietro i sedili. La Ferrari J50 svelata a Tokyo si caratterizzava per il colore rosso tri-strato e gli interni rosso/nero rivesti in pelle e Alcantara.
La Ferrari J50 si avvale di uno sviluppo aerodinamico molto dettagliato mirato a realizzare soluzioni specifiche funzionali a supporto dello stile. In primo luogo i radiatori anteriori sono stati riposizionati più vicini fra di loro, per consentire un disegno totalmente inedito del paraurti anteriore. Il risultato ha prodotto una sezione del cofano bassa al centro e con la sommità dei passaruota in rilievo che enfatizzano la muscolosità tipica delle sportive Ferrari con motore posteriore-centrale. Due canali d’aria in fibra di carbonio scolpiscono la massa anteriore e rendono il cofano ancora più deciso nell’aspetto, sottolineato anche dai proiettori LED di disegno specifico, con un profilo molto dinamico e rastremato. La trasversa superiore del parabrezza è stata abbassata per consentire un flusso maggiore sopra il profilo aerodinamico posto dietro alla cabina e sullo spoiler posteriore. La coda è invece dominata da un sapiente gioco di temi grafici e modellati tridimensionali. Il V8 è visibile attraverso una cover trasparente che fornisce un estensione visiva ai due roll hoop separati che proteggono la testa di guidatore e passeggero. Un’ala trasversale unisce i due elementi, rivisitando di fatto una delle caratteristiche peculiari delle Ferrari sport prototipo degli anni ’60.
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Ducati Multistrada 950 prestazioni e maneggevolezza
La nuova Ducati Multistrada 950 è la più piccola delle “multibike” della Casa di Borgo Panigale, progettata per regalare tutte le emozioni proprie della Multistrada, ma in un modo più accessibile e versatile.
Il bicilindrico Ducati Testastretta 11 gradi da 937 cm3 ha intervalli di manutenzione ogni 15.000 Km o 12 mesi con controllo gioco valvole ogni 30.000 km: valori di assoluto riferimento per il settore.
La Ducati Multistrada 950 è stata pensata per offrire prestazioni alla portata di tutti, sia a chi vuole affrontare lunghi viaggi, magari in coppia, sia a chi vuole una moto agile e divertente da usare tutti i giorni.
La Ducati Multistrada 950 è una moto facile da guidare e sicura, grazie al Ducati Safety Pack che comprende l’ultima evoluzione dell’ABS Bosch 9.1 MP, regolabile su 3 livelli, e del Ducati Traction Control, regolabile su 8 livelli. Questi sistemi di sicurezza attiva hanno un grado di intervento differente a seconda del Riding Mode inserito e possono essere personalizzati dall’utente che può così settare la Multistrada 950 secondo le proprie esigenze e capacità di guida.
La Multistrada 950 coniuga alla perfezione il design e le doti ciclistiche caratteristiche della famiglia Multistrada. Grazie al peso ridotto rispetto alla Multistrada 1200 e a un’altezza sella di 840 mm vengono esaltate ancora di più le ottime prestazioni dinamiche delle sue “sorelle” di cilindrata superiore. La ruota anteriore in lega leggera da 19’’ garantisce comfort e divertimento su qualunque tipo di fondo stradale, che sia asfaltato o no. Le sospensioni con escursione da 170 mm e il forcellone bibraccio contribuiscono a mantenere un elevato comfort di guida e allo stesso tempo danno agilità alla Multistrada 950. Inoltre, il serbatoio da 20 litri permette di percorrere lunghe tratte senza fare rifornimento.
Motore Il motore della Multistrada 950 è il già conosciuto e apprezzato bicilindrico Ducati Testastretta 11 gradi da 937 cm3 rivisto però in numerosi parti. Omologato EURO 4 ha quattro valvole per cilindro, sistema di raffreddamento a liquido e misure di alesaggio e corsa rispettivamente di 94 e 67,5 mm.
Il bicilindrico Testastretta 11 da 937 cm3 garantisce alla Multistrada 950 prestazioni da vera Ducati e alla portata di tutti. Questo motore è in grado di erogare 113 CV (83,1 kW) a 9.000 giri/minuto e una coppia massima di 9.8 kgm (96,2 Nm) a 7.750 giri/minuto e grazie ai quattro Riding Mode (Touring, Sport, Urban ed Enduro) permette alla Multistrada 950 di essere quattro moto in una.
Questo motore è in grado di erogare una potenza massima di 113 CV a 9.000 giri/minuto e una coppia massima di 96.2 Nm a 7.750 giri/minuto e ha un rapporto di compressione pari a 12,6:1.
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Il bicilindrico Testastretta 11 gradi della Multistrada 950 sfrutta due nuove teste dove sono stati rivisti il circuito dell’olio e i condotti d’aspirazione sui coperchi per l’aria secondaria. Il motore della Multistrada 950 respira grazie ai nuovi corpi farfallati a sezione cilindrica con diametro di 53 mm comandati da un avanzato sistema full Ride-by-Wire. Anche la centralina e il sistema di iniezione elettronica sono nuovi per questa motorizzazione. L’ impianto di scarico è del tipo 2-1- 2 con silenziatore laterale. La frizione è a bagno d’olio con funzione antisaltellamento, azionabile con un ridotto sforzo alla leva. La funzione antisaltellamento interviene quando la coppia alla ruota ha un’azione contraria e realizza una riduzione della pressione sui dischi della frizione che consente di mantenere la stabilità del veicolo nelle scalate aggressive tipiche di una guida molto sportiva. Il bicilindrico Ducati Testastretta 11 gradi 937 cm3 ha intervalli di manutenzione ogni 15.000 km o 12 mesi con controllo gioco valvole ogni 30.000 km.
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Aprilia RSV4 FW-GP : potenza massima ! Quella di Aprilia RSV4 è tra le storie sportive più vincenti in assoluto per un singolo modello nella categoria delle derivate di serie.
ottimizzate per l’uso in circuito. Il programma prevede la realizzazione di RSV4 Factory Works sviluppate secondo i regolamenti dei campionati Superstock e Superbike dei diversi Paesi, con differenti livelli di preparazione di ciclistica, elettronica e motore.
Dal 2009 a oggi nel palmarès della bellissima Aprilia RSV4 , sono entrati sette titoli iridati nel campionato mondiale Superbike, con l’ulteriore suggello – nella stagione 2015 – della vittoria dei titoli Piloti e Costruttori nella FIM CUP Superstock 1000. Una straordinaria carriera agonistica che nasce da una leadership tecnica del modello di serie, costantemente riaffermata delle molteplici vittorie nelle prove comparative organizzate dalle più autorevoli riviste motociclistiche mondiali.
Lo straordinario progetto arriva, nel 2017, a toccare un nuovo apice, introducendo una versione ancora più spinta di RSV4, denominata FW-GP, equipaggiata del motore V4 con alesaggio portato a 81 mm e dotato di distribuzione a valvole pneumatiche, configurazione simile a quella con cui Aprilia ha ufficialmente corso nel campionato mondiale MotoGP nel 2015. Aprilia Racing, per prima, mette quindi a disposizione di tutti la tecnologia sviluppata in MotoGP, accompagnata da una serie completa di servizi esclusivi prima, durante e post vendita, che mirano non solo a rendere questa esperienza davvero unica e irripetibile, ma anche a permettere al cliente di sfruttare al massimo tutto il potenziale di cui RSV4 FW-GP è capace.
Aprilia Racing – la piattaforma di sviluppo, innovazione e sperimentazione più avanzata del Gruppo Piaggio – ha varato l’anno scorso il programma chiamato “Factory Works” per rendere disponibile la stessa tecnologia sviluppata per la moto campione del mondo, a coloro che intendano competere ai massimi livelli nei campionati delle derivate di serie o che desiderino avere una RSV4 dalle performance
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Romano Albesiano, Responsabile Tecnico Aprilia Racing commenta la nuova straordinaria iniziativa: “da sempre Aprilia Racing compete nei campionati mondiali di velocità più selettivi, come la MotoGP, per acquisire esperienza e sviluppare tecnologie da portare anche sul prodotto di serie. RSV4 è il miglior esempio della stretta collaborazione che esiste tra il mondo racing e la produzione. Con il programma Factory Works, Aprilia Racing offre oggi qualcosa di più, qualcosa di davvero unico nel suo genere, ovvero la possibilità di possedere una vera moto da corsa. I livelli di sofisticazione disponibili sono differenti: si parte da una RSV4 ottimizzata per la pista, passando per la versione SSTK (in tutto la moto che ha dominato la Superstock 1000 FIM Cup 2015) fino ad arrivare ad una vera Superbike. Per il 2017 abbiamo voluto spingerci oltre, mettendo a disposizione una configurazione di RSV4 estrema, dotata di motore con distribuzione a valvole pneumatiche.
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sia i sensori originali, sia quelli opzionali disponibili e ammessi dal regolamento Superstock 1000 FIM Cup. Strumentazione speciale Aprilia Racing. Motore speciale con preparazione Aprilia Racing. Kit scarico Akrapovic e kit carenatura. La potenza massima arriva a 204 CV. RSV4 R-FW SBK Aprilia RSV4 dotata di Race Pack (sospensioni Ohlins e cerchi forgiati). Impianto elettrico racing, alleggerito e semplificato con cablaggio veicolo e motore dedicati e batteria al litio. Centralina APX2 made in Aprilia Racing, dotata di modulo GPS, completamente programmabile nei parametri di gestione della accensione e di controllo motore tramite il terminale palmare fornito di serie. La centralina include il sistema di acquisizione dati con disponibilità come optional del kit di sensori per la telemetria. Strumentazione speciale Aprilia Racing con pulsantiere racing. Cambio elettronico con funzione di scalata assistita (blipper). Strumentazione speciale Aprilia Racing. Motore speciale con preparazione SBK made by Aprilia Racing. La potenza massima arriva a 215 CV.
Con la FW-GP Aprilia Racing riserva ai propri clienti non solo la tecnologia sviluppata in MotoGP, ma anche uno speciale trattamento di informazione, assistenza e regolazione della moto, prima, durante e dopo l’acquisto, come succede con i piloti che corrono con Aprilia Racing, per consentire loro di sfruttare al massimo tutto il potenziale di questa eccezionale moto”.
RSV4 R FW-GP La base di partenza è la top di gamma RSV4 R FW SBK, ma il motore V4 Aprilia, derivato dall’unità della RS-GP 15, dispone di alesaggio di 81 mm e distribuzione a valvole pneumatiche, che garantiscono una potenza massima di oltre 250 CV. A questo cliente è riservato un trattamento davvero speciale: viene invitato a concludere il contratto presso la sede di Aprilia Racing a Noale, anche per scegliere assieme ai tecnici la configurazione ideale alle sue necessità e al suo budget. Durante la preparazione della moto, riceve le immagini “live” del progresso nell’allestimento e ha una linea telefonica e un indirizzo di posta a disposizione per eventuali ulteriori necessità, i quali rimangono attivi anche successivamente, per ricevere informazioni o richiedere assistenza. La consegna della moto viene fatta a mano dei tecnici Aprilia Racing, con ritiro, se desiderato, a Noale. Inoltre il cliente ha diritto a ricevere un completo in pelle per la pista marchiato Aprilia Racing e un paddock pass per l’intero weekend in occasione di un gran premio MotoGP, oltre ad un invito a partecipare ad un Aprilia track day, nel quale i tecnici Aprilia Racing possono provvedere a regolare il setup della moto in dipendenza delle sue esigenze di guida e fornire i migliori consigli tecnici per sfruttare al massimo il potenziale meccanico ed elettronico di RSV4 FWGP. Un tecnico del personale di Aprilia Racing sarà comunque sempre presente in pista, ogni volta che il cliente desidera utilizzare la FW-GP.
Tutte le versioni partono dalla già eccezionale base tecnica di Aprilia RSV4 RR MY 17 Race Pack. RSV4 R FW-SSTK1 Aprilia RSV4 dotata di Race Pack (sospensioni Ohlins e cerchi forgiati). Impianto elettrico di serie con leggerissima batteria al litio. Centralina elettronica di serie riprogrammata in versione Race, mappature controllo motore e dinamica veicolo made in Aprilia Racing. Strumentazione riprogrammata e predisposta per i tempi sul giro se abbinato al sistema V4-MP. Quest’ultima è la piattaforma multimediale con la quale Aprilia introduce un sistema di telemetria che permette, tra l’altro, la regolazione “corner by corner” dei settaggi elettronici di RSV4 . Ottimizzato ed alleggerito l’impianto frenante con l’eliminazione dell’ABS Motore di serie alleggerito, senza termostato e circuito aria secondario, con circuito tubi di raffreddamento semplificato. Kit scarico Akrapovic, kit carenatura e ottimizzazione completa del motore. RSV4 R FW-SSTK2 Aprilia RSV4 dotata di Race Pack (sospensioni Ohlins e cerchi forgiati). Impianto elettrico racing, alleggerito e semplificato con cablaggio veicolo e motore dedicati e batteria al litio. Centralina APX2 made in Aprilia Racing completamente programmabile nei parametri di gestione della accensione e di controllo motore tramite il terminale palmare fornito di serie. La centralina include il sistema di acquisizione dati, con possibilità di sfruttare
Il programma Factory Works prevede che, incluso nel prezzo di ogni modello, sia compreso un training tecnico volto a dare tutte le informazioni necessarie a realizzare il miglior adattamento del mezzo alle caratteristiche di pilota e circuito, più una sessione di prove in pista con il “test team” di Aprilia Racing in cui verificare in pratica le indicazioni ricevute
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MV Agusta Turismo Veloce RC
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innanzitutto per la specifica livrea, comune nelle sue caratteristiche generali agli altri preziosi modelli RC.
La rivoluzione è stata concettuale ancor prima che estetica: Turismo Veloce , infatti, ha ridefinito l’idea di moto turistica.
MV Agusta Turismo Veloce RCL’evoluzione della Turismo Veloce passa per interventi funzionali ed estetici. Tra questi ultimi va annoverata la componentistica in fibra di carbonio, che include il parafango ante- riore e lo spoiler di quello posteriore. I cerchi forgiati vantano un disegno che ne enfatizza la leggerezza e l’estrazione racing, dato che derivano da quelli impiegati sulla F4 RC. Tra le modifiche funzionali spicca il nuovo portacorona, che permette di rendere più fluida e precisa la guida; la sella del passeggero è stata ridisegnata per migliorare l’ergonomia e rendere più comoda la permanenza anche su lunghe distanze.
MV Agusta ha ripensato priorità e obiettivi, puntando su volumi compatti, peso contenuto e naturalmente sul design unico, da qui nasce l’idea della Turismo Veloce. Studi che hanno tenuto in considerazione innanzitutto le valigie laterali, disegnate in modo da integrarsi perfettamente non soltanto con le linee della moto ma addirittura con la struttura portante della sella di pilota e passeggero. Incentrata sul leggero motore tre cilindri in linea di 800 cc – qui in colorazione completamente nera -, la Turismo Veloce offre valori di peso e potenza unici nel segmento. Il ricorso ai LED ha permesso di rendere più personali i gruppi ottici, che rendono subito identificabile questa moto, anche nei pochi istanti di un fugace incontro stradale.
L’inedito ancoraggio anteriore del motore ha permesso di aumentare la rigidità longitudinale della ciclistica, anche in questo caso a vantaggio della dinamica di guida. Profondi gli interventi sul tre cilindri in linea con albero controrotante: quest’ultimo è stato ridisegnato per ridurre ulteriormente le vibrazioni e la rumorosità. Le modifiche a livello della testa motore riguardano le guide valvola, riprogettate per ottenere maggiore affidabilità; l’harmonic
L’allestimento Lusso al vertice della gamma si arricchisce ulteriormente grazie alla versione RC, che uscirà dalla catena di montaggio in soli 250 esemplari, riconoscibili
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damper e il tendicatena, che ora garantiscono la significativa riduzione della rumorosità meccanica, come anche il nuovo ingranaggio della trasmissione primaria.
definiti dal noto e affidabile algoritmo Skyhook, opportunamente rivisto e adattato da MV Agusta alle peculiarità della Turismo Veloce.
La volontà di migliorare un motore che ha raggiunto fin dall’esordio elevatissimi livelli di efficienza è sottolineata dal nuovo cambio a sei rapporti, ottimizzato nel disegno degli ingranaggi e nella funzionalità generale per ottenere passaggi di rapporto più rapidi e precisi. Il motorino di avviamento e gli ingranaggi collegati sono stati rivisti e migliorati per aumentarne l’affidabilità e la durata nel tempo, decisiva per un modello che nasce per percorrere decine di migliaia di chilometri all’anno.
Eclatante la dotazione di serie, che comprende il navigatore satellitare Garmin, le valigie laterali da 30 litri di capacità, il cavalletto centrale, il parabrezza regolabile, la manopole riscaldabili e il cruise control.
Agli affinamenti nella meccanica si affiancano gli interventi sulla piattaforma elettronica, la nota MVICS 2.0 (Motor&Vehicle Integrated Control System), sviluppata in esclusiva da MV Agusta e dotata di EAS 2.0 (Electronic Assisted Shift Up&Down), oltre che di controllo di trazione regolabile su 8 livelli e disinseribile. Il primo miglioramento ha riguardato la gestione del controllo motore, con l’obiettivo di aumentare la regolarità dell’erogazione e quindi rendere più fluido e piacevole l’uso della Turismo Veloce, in tutte le condizioni. MV Agusta Turismo Veloce RCDi conseguenza sono state ridefinite punto per punto le mappe motore (Turismo e Sport a potenza piena, Rain a potenza limitata di 80 cv), alla ricerca della perfezione che è il solo punto di arrivo considerato soddisfacente.
Anche l’hardware è stato oggetto di significa- tivi interventi, grazie alla revisione del Ride By Wire nelle sue numerose parti, per ottene- re la massima sensibilità, prontezza nella risposta e facilità di gestione del comando. L’elevatissima qualità della ciclistica è frutto dell’integrazione con la piattaforma MVICS: forcella e ammortizzatore Sachs sono controllati dall’elettronica sulla base dei parametri dinamici del veicolo. Le sospensioni semi-attive garantiscono il controllo continuo della risposta, in base a parametri di funzionamento
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BMW R 1200 GS Model Year 2017 Questa versione dispone anche di decorazioni specifica, di paraspruzzi anteriore e del coperchio centrale del serbatoio in iced chocolate metallizzato. Sintesi degli highlight della nuova BMW R 1200 GS • Motore Boxer con catalizzatore nuovo e dati aggiornati alla norma Euro 4 e potenza immutata di 92 kW (125 CV) a 7 750 g/min • Immagine nuova, esteticamente più robusta. • Linguaggio formale affilato e attraenti varianti cromatiche. • Ulteriori optional di ergonomia con altezze e varianti di sella supplementari. • Netto ampliamento della gamma di motorizzazioni, dalla variante di base alla nobile R 1200 GS Exclusive fino alla R 1200 GS Rallye, dedicata al guidatore offroad più impegnato. • Nuova variante R 1200 GS Rallye con ulteriore sostanza di prodotto: sella Rallye, parabrezza sportivo, protezione del radiatore e del telaio, larghe pedane enduro e cerchi a raggi incrociati, nonché l’optional ciclistica sportiva e l’optional pneumatici tassellati. • Funzioni innovative di Dynamic ESA dell’ultima generazione: modalità di ammortizzazione automatica e compensazione automatica dell’assetto assicurano una nuova esperienza di guida. • Modalità di guida Pro con DTC, Hill Start Control e le nuove modalità personalizzabili Dynamic Pro ed Enduro Pro come optional ex fabbrica. • Accessori nuovi come staffa paracilindri, topcase per due caschi ed elementi protettivi per la guida fuoristrada, per esempio la protezione del radiatore e del telaio.
Un mondo a parte, chi ama la BMW R 1200 GS , vuole un mezzo adatto ad affrontare ogni tipologia di asfalto ed ogni terreno off-road, una moto che la si ama sin dai primi chilometri e che nell’edizione 2017 appare ancora più matura e tecnologica. Il model year 2017 è stato ottimizzato al fine di fornire una moto non solo più affascinante ma anche polivalente, e così la nuova BMW R 1200 GS può esser scelta in due configurazioni, Rallye o Exclusive , a seconda che il terreno preferito sia l’offroad o l’asfalto. Cuore di questa fantastica moto è il potente boxer raffreddato a liquido ed a aria, capace di una potenza massima di 125 cavalli (92 kW) a 7.750 giri al minuto, con una coppia massima di 125 Nm a 6.500 giri al minuto. La BMW R 1200 GS è Euro4 ed è dotata di un antistrappo sull’albero d’uscita cambio, per una guida ancora più rilassata e dinamica. Due le modalità di guida, rain o road, mentre sin dall’origine la nuova BMW R 1200 GS può esser ordinata con due modalità di guida supplementari, Dynamic e Dynamic Pro, Enduro ed Enduro Pro . Disponibile anche il controllo dinamico della trazione DTC. Le modalità di guida sono attuabili grazie alla presa di codifica e nella modalità guida pro offrono anche l’assistenza in partenza in salita Hill Start Control . Come optional è disponibile il sistema dinamico di guida Dynamic ESA che permette al pilota di configurare in marcia diversi assetti, a seconda della tipologia del terreno affrontato. Con la variante Rally, la nuova BMW R 1200 GS è ottimizzata per la guida in fuoristrada grazie a sospensioni dall’escursione maggiorata.
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Nuovo Yamaha TMAX 2017
tre versioni per tre livelli di divertimento Sono trascorsi 15 anni da quando nel 2001, la Yamaha con il suo TMAX irrompe sul mercato motociclistico creando una nuova categoria, fino ad ora inesplorata, quella dei maxi scooter, quella delle due ruote utilizzabili tranquillamente in città ma che hanno prestazioni tali da garantire divertimento di guida sempre e comunque. Seguendo questa scuola di pensiero ecco che nel 2017 irrompono tre nuove versioni del fantomatico Yamaha TMAX: TMAX, TMAX SX e TMAX DX.
della partenza, il TCS può essere anche disinserito. Evoluzione anche nel telaio, ora completamente in alluminio, così come totalmente nuovo è il forcellone, più lungo di 40 millimetri, novità che hanno consentito un risparmio di peso di ben 9 chili.
Sono tre modelli che sono accomunati dalla voglia di divertire ma che si distinguono per la destinazione d’uso, il TMAX è per l’utente di sempre o per chi vuole entrare in questo mondo e lo fa scegliendo un classic, il TMAX SX è uno step successivo perchè dotato di un’elettronica ancora più evoluta che permette di modificare il temperamento del maxi-scooter e di saggiarne le caratteristiche sul proprio smartphone, mentre il TMAX DX ha il cruise control, ed incarna così un pò quello spirito da granturismo che non è di certo la vera indole del maxi scooter giapponese. Oltre 230.000 unità vendute in tutto il mondo in 15 anni di vita commerciale, nel 2016 lo Yamaha TMAX si rinnova nell’estetica, pronto così a ripetere il successo passato.
Sicurezza ai massimi livelli Il nuovo Yamaha TMAX è predisposto per l’abbinamento con il sistema di sicurezza Dainese D-Air, uno dei più evoluti sistemi di protezione per guidatore passeggero. Il sistema D-AIR in caso di rilevamento di un pericolo immediato, si gonfia all’istante per proteggere contro eventuali lesioni al torso. Yamaha TMAX SX: D-Mode ON! E’ la prima grande novità 2017 in casa Yamaha, il nuovo TMAX SX è dotato dello Yamaha D-Mode. Un sistema elettronico che permette al guidadore di scegliere la modalità di guida preferita, attraverso il D-Mode è possibile scegliere sul proprio TMAX SX maggiore accelerazione o allungo ed anche connettere il proprio smartphone al maxi-scooter grazie all’applicazione My TMAX Connect. Grazie a questa App è possibile accedere ad una miriade di dati presenti nel proprio Yamaha TMAX SX e Yamaha TMAX DX .
TMAX 2017 : leggerezza e prestazioni Ha grinta, personalità ed è immediatamente riconoscibile anche ai meno smalizianti del mondo delle due ruote: il nuovo Yamaha TMAX 2017 cresce nel tempo con la cilindrata, da 499 centimetri cubici a 530, perdendo l’originaria trasmissione a catena in favore di quella a cinghia.Ora il telaio è in alluminio, le carene sono nuove e notevolmente più sportive, mentre il muso incorpora quattro fari anteriori a LED con luci di posizione. Forcellone più lungo e compatto ed un nuovo scarico più inclinato verso l’alto sono gli elementi distintivi del nuovo Yamaha TMAX 2017. Presente il nuovo sistema Yamaha Chip Controlled Throttle: una centralina a 32 bit monitora costantemente l’apertura del gas regolando al tempo stesso il corpo farfallato attraverso un motorino elettrico, il tutto per ottenere prestazioni ancora più esaltanti.
Yamaha TMAX DX : e’ tempo di cruise control E’ il primo scooter della sua tipologia a proporre un simile accessorio, ora lo Yamaha TMAX DX è equipaggiato con Cruise Control. Grazie alla presenza della nuova centralina, è possibile mantenere costante la velocità impostata indipendentemente dai fattori esteri, il cruise control sul nuovo Yamaha DX entra in funzione superati i 50 km/h e attraverso un tasto presente sulla sinistra del manubrio può esser aumentato o diminuito a step di 2 km/h.
Il TCS sul nuovo Yamaha TMAX 2017 è presente nella sua versione più evoluta, grazie ad un’elettronica che tiene conto non solo dell’aderenza del manto stradale ma anche di eventuali partenza su fondo bagnato e sdrucciolevole. Quattro sensori pronti a leggere in frazioni di secondo ciò che accade sotto la sella del pilota, in movimento o prima
Tutte e tre le tre versioni saranno disponibili nelle Concessionarie Ufficiali Yamaha a partire da aprile 2017 ai seguenti prezzi : – TMAX euro 11.490 f.c. – TMAX SX euro 12.290 f.c. – TMAX DX euro 13.390 f.c.
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Ducati 1299 Superleggera : leggera ed esclusiva Bellissimo l’impianto di scarico completo, in titanio, realizzato dalla Akrapovic!
Finalmente Ducati svela quella che rappresenta la sua massima espressione tecnologica stradale, la più leggera e potente superabike prodotta in serie mai realizzata: la Ducati 1299 Superleggera.
Tutto ciò che serve è di serie, dal DTC Evo al GPS evoluto al Riding mode, sulla Ducati 1299 Superleggera nulla è stato lasciato al caso e del resto che la si ordini in configurazione stradale o racing, Lei ha fascino e sportività da vendere.
Rappresenta una naturale evoluzione della precedente “Superleggera” e di fatto mai fino ad ora una su di una moto stradale si era osato tanto: la nuova Ducati 1299 Superleggera monta numerosissimi componenti in fibra di carbonio, ad iniziare dal suo prezioso e leggerissimo telaio.
Ne saranno prodotte solo 500, un numero strettamente limitato ai pochi fortunati che ancora oggi posso permettersi di sognare, ad occhi aperti.
Pesa solo 162 kg in configurazione racing, la Ducati 1299 Superleggera ha dell’incredibile a cominciare dal suo propulsore un potentissimo bicilindrico da 1285 centimetri cubici, quattro valvole per cilindro, che eroga una potenza massima di 215 cavalli e 146,5 Nm di coppia massima a 9.000 giri al minuto. Dal telaio ai fantastici cerchi, ai foderi forcella, tutto è in fibra di carbonio, come si suole su di una vera moto da corsa.
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BMW HP4 Race. Estrema, veloce ed in carbonio. E’ bastarda, cattiva, veloce e leggera, la nuova BMW HP4 Race è quanto di più cattivo possa esistere nel settore delle superbike estreme.
HP4 Race, è realtà. Non resta che attendere altre informazioni al riguardo, ma di sicuro dopo la Ducati 1299 Superleggera e la Kawasaki H2R, anche la BMW HP4 Race, rientra di diritto nell’olimpo delle moto sportive più estreme e desiderate del 2016.
Leggera perchè ha un vestito totalmente in carbonio, ha potenza da vendere grazie ad un quattro cilindri in linea che, forte dell’esperienza che BMW Motorrad ha maturato nel mondo del Mondiale Superbike, vanta una potenza stratosferica, sulla BMW HP4 Race, tutto è ancora misterioso e non dichiarato. Sarà realizzata con un telaio interamente in fibra di carbonio, dichiara Stephan Schaller, Responsabile BMW Motorrad, ed avrai anche dei cerchi, anteriori e posteriori, in materiale composito, la HP4 Race ammalia per la sua natura racing, perchè è una moto destinata all’utilizzo in pista. Sarà costruita a mano, in una serie limitata, con consegne previste a partire dalla seconda metà del 2017, avrà telemetria e sistemi di acquisizione dati derivati dalla SBK, ciò che è inimmaginabile per una moto stradale, sulla BMW
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Nuova Suzuki GSX-R1000 : potenza infinita La sesta generazione della più sportiva tra le Suzuki si rinnova completamente con le versioni GSX-R1000 e l’ancora più evoluta GSX-R1000R , e adotta tecnologie derivate direttamente dalla MotoGP.
in moto alterno, rispetto a quanto sarebbe possibile ottenere impiegando punterie a bicchiere. Riduce inoltre le sollecitazioni della valvola la quale riceve così solo la forza lungo il suo asse di scorrimento. Il telaio della nuova Suzuki GSX-R1000 è stato ridisegnato: ora ha una dimensione ridotta e la sua massa è diminuita del 10%. Inoltre si è riusciti ad ottenere una maggiore maneggevolezza grazie alle riviste e ridotte dimensioni del motore: più corto (avendo ridotto l’inclinazione dei cilindri che passa da 32° a 26°); più stretto, nonostante l’aumento dell’alesaggio dei cilindri a 76 mm, grazie alla rivisitazione del circuito di lubrificazione dell’olio nel carter. Le ridotte dimensioni del motore hanno quindi permesso di sviluppare un telaio più compatto nella zona serbatoio, per una maggiore guidabilità della moto.
Il nuovo motore quattro cilindri in linea da 998,8 cc ha una potenza massima di 202 CV a 13.200 giri/min e una coppia di 117,6 Nm a 10.800 giri/min, per 202 kg di peso.
A livello ciclistico, sulla nuova Suzuki GSX-R1000 si è ridotta la distanza tra il perno ruota anteriore e il perno del forcellone di 20 mm che ha così permesso di aumentare di 25 mm la distanza che va dal perno motore all’asse della ruota posteriore (a tutto vantaggio della trazione).
Come nella MotoGP anche la nuova GSX-R1000 impiega un sistema di fasatura variabile unico nel suo genere (SR-VVT), in quanto al contrario delle soluzioni proposte dagli avversari, è semplice, compatto e leggero. Il sistema è integrato nella ruota dentata della camma di aspirazione, che presenta delle scanalature nella quale, sfruttando la forza centrifuga, 12 sfere di acciaio modificano la fasatura scorrendo in scanalature oblique. In questo modo si è in grado di variare con continuità l’alzata delle valvole, consentendo al motore di guadagnare spinta agli alti regimi senza perdere nulla in fase di utilizzo ai bassi e medi. La progressione graduale della potenza e la spinta continua ad ogni regime sono garantite dalla sinergia del SR-VVT con il doppio iniettore verticale (S-TFI – Top Feed Injectors) e la parzializzazione dello scarico a tre valvole (SET-A – Exhaust Tuning Alpha), sistema denominato Suzuki Broad Power System, spostando così la zona rossa a 14.500 giri/min.
L’equipaggiamento prevede pinze radiali Brembo accoppiate a dischi da 320 mm di diametro, al posto dei 310 mm della versione precedente, che utilizzano un sistema misto di accoppiamento tra fascia e campana, costituito da 5 nottolini tradizionali e 5 T-Drive. Questo ha permesso di migliorare le performance in frenata con una minore rumorosità.
L’utilizzo dei bilancieri a dito (Finger Follower), più leggeri di 6 gr rispetto a quelli convenzionali a bicchierino (10 gr contro 16 gr), consente di ridurre l’entità delle masse
La GSX-R1000 dispone della piattaforma inerziale IMU che monitora i movimenti della moto sulle 6 direzioni
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dei 3 assi principali, inviando gli input alla centralina elettronica a doppio processore a 32 Bit ogni 4 millisecondi; del Traction Control regolabile su 10 livelli di intervento e Low RPM Assist per controllare il regime motore al minimo e ai regimi più bassi. Il Suzuki Easy Start System consente inoltre l’avviamento con un solo impulso anziché dover mantenere premuto il pulsante. La versione R ha una dotazione più ricca dove spiccano il Launch Control che elimina il rischio di impennata durante le partenze più veloci, il cambio Quick Shift funzionate anche in scalata, le sospensioni Showa Balance Free e la piastra superiore della forcella alleggerita. Completano il quadro una batteria ultraleggera e le luci di posizione a LED.
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Nuova Honda CBR1000RR Fireblade SP
I valori di potenza e coppia sulla nuova Honda CBR1000RR Fireblade SP, sono aumentati lungo tutto l’arco di giri, con un incremento della potenza massima di 11CV, ora pari a 192CV a 13.000 giri/min, erogati in maniera differente a seconda della modalità di guida selezionata. E per la massima efficacia durante i cambi marcia, sia in accelerazione che in frenata, Quickshifter, Downshift Assist (con ‘autoblipper’) e una rinnovata frizione antisaltellamento sono di serie.
La nuova CBR1000RR Fireblade SP segna un ulteriore sensazionale passo verso il raggiungimento del Controllo Totale. Il rapporto peso/potenza sulla nuova Honda CBR1000RR Fireblade SP, migliora del 14%, raggiungendo così il miglior livello di sempre per la Fireblade, grazie a un alleggerimento complessivo di 15 kg e a un incremento della potenza di 11CV.
Grazie all’impiego del magnesio, abbinato ad un accurato alleggerimento dei singoli componenti del motore, è stato possibile ridurre il peso della nuova Honda CBR1000RR Fireblade SP, di 2 kg. Il nuovo terminale di scarico in titanio riduce ulteriormente il peso e contribuisce alla centralizzazione delle masse, così come il nuovo serbatoio del carburante, anch’esso in titanio.
La dotazione elettronica prevede sospensioni Ohlins semi‑attive, controllo di trazione Honda Selectable Torque Control, funzionalità di controllo dell’impennata e antisollevamento ruota posteriore, freno motore regolabile, ABS di ultima generazione, Quickshifter in accelerazione, Downshift Assist in scalata, sistema Riding Mode per la selezione delle modalità di guida e sistema Power Selector di selezione erogazione. La tecnologia di derivazione MotoGP sperimentata con successo sulla RC213V‑S esalta ulteriormente l’esperienza di guida.
Complessivamente, la nuova Honda CBR1000RR Fireblade SP pesa 195 kg con il pieno di benzina, cioè 15 kg in meno rispetto alla precedente SP con C-ABS. Il bilanciamento della rigidità del telaio doppio trave in alluminio è stato accuratamente messo a punto, e di conseguenza è stato irrigidito il forcellone a bracci differenziati. Il telaietto reggisella è stato ridisegnato ed alleggerito, così come le ruote, mentre le pinze Brembo monoblocco usano ora pastiglie freno pronto‑pista ad alte prestazioni.
Se la sofisticata elettronica di bordo è una novità assoluta per la Fireblade, gli altri due fattori chiave, leggerezza e potenza, sono totalmente ispirati alla filosofia della prima leggendaria Fireblade del 1992. Il motore sale di giri più rapidamente e rabbiosamente, con più allungo, grazie al rapporto di compressione aumentato e alla distribuzione riprogettata.
Le forme della nuova Honda CBR1000RR Fireblade SP sottolineano un aggressivo e funzionale minimalismo. La moto è più snella e molto più compatta ed il sottile codino è di tipo monoposto.
Il Ride By Wire (RBW) è una prima assoluta per un motore Honda a 4 cilindri in linea e sfrutta un sensore di posizione acceleratore, Acceleration Position Sensor (APS), ispirato alla tecnologia sviluppata per la RC213V-S.
Tutte le luci sono a LED e la verniciatura tricolour su base rossa rievoca la tradizione di Honda nelle competizioni.
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Nuova Triumph Street Scrambler
Belli i doppi scarichi con finitura in acciaio inossidabile, un sound inconfondibile, da Café Racer pura.
Ha uno stile ancora più personale, un motore sensibilmente più potente ed un’estetica che non passa inosservata: la nuova Triumph Street Scrambler si caratterizza per il cerchio anteriore da 19 pollici e pneumatici Metzeler Tourance .
Completa la sua dotazione tecnica, dall’ABS disinseribile, al Traction Control, al Ride-by-Wire, alla presa USB, la maneggevolezza è da primato con la nuova Street Scrambler. Per il solo mercato Europeo è disponibile un kit depotenziamento per patente A2.
Uno stile inconfondibile, il profilo della Bonneville reso ancora più accattivante da una carrozzeria essenziale ma pulita con linee scolpite e logo ben inciso, la nuova Triumph Street Scrambler presenta una ricca dotazione di serie. Pedane passeggero con supporti removibili, doppia sella a coste con effetto Alcantara, portanumero laterale con ispirazione racing, protezione serbatoio in gomma, tutto è realizzato per dar vita ad uno stile minimal . Rispetto alla precedente Scrambler, la nuova Triumph Street Scrambler compie un enorme passo in avanti in termini di prestazioni pure, perchè il nuovo motore da 900 centimetri cubici ha una potenza enormemente superiore rispetto al passato.
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Honda CB1100TR Concept Honda sforna ad EICMA 2016 tantissime novità e così dopo la magnifica CBR1000RR ecco arrivare un’altra moto, questa volta un concept, che speriamo presto veda la luce: la Honda CB1100TR Concept .
Il designer Valerio Aiello ha immaginato la HondaCB1100TR come la “Regina dei Circuiti Urbani”
Una nuda pura, una moto che appassiona per la sua essenzialità ma al tempo stesso per la sua possanza, muscoli da esibire così come accessori di prima qualità da far ammirare, la nuova Honda CB1100TR Concept è più che una banale immaginazione. La Honda CB1100TR Concept nasce per condividere l’emozione e l’adrenalina della cultura statunitense del Flat Track . Il designer Valerio Aiello ha immaginato la HondaCB1100TR come la “Regina dei Circuiti Urbani di Flat Track”, in contrapposizione ai tradizionali circuiti sterrati ovali dove si sfidano i piloti di flat track. Mentre le sue linee trasudano puro spirito racing, la sua impostazione meccanica e ciclistica è orientata alla strada, per soddisfare le preferenze dei motociclisti europei. Il #58 che campeggia sulla CB1100TR Concept è stato scelto dai designer italiani in memoria dell’amato pilota MotoGP Marco Simoncelli scomparso cinque anni fa.
Il #58 che campeggia sulla CB1100TR Concept è stato scelto dai designer italiani in memoria dell’amato pilota MotoGP Marco Simoncelli.
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Ariel Ace R : potenza ai massimi livelli !
Ariel annuncia l’ultima versione della sua originale Ace, una moto riconoscibile sin dal primo sguardo, per via di numerose soluzioni uniche e tecnologiche: parliamo della Ace R .
Mark Woodage attualmente lavora in MotoGP come direttore tecnico del Team Honda Sic3 Moto3 , ha partecipato a sei edizioni del TT e ha vinto numerosi Campionati Mondiali Supersport come pilota.
Ha le scocche in carbonio e un telaio tubolare nero ed oro, la Ariel Ace R , sarà prodotta in soli 10 unità, destinate ai collezionisti di tutto il mondo.
Ogni Ariel Ace R è unica, tutti gli esemplari sono costruiti con una cura per i particolari pazzesca, ogni dettaglio è frutto di una progettazione meticolosa, ogni motore viene montato e provato prima di equipaggiare le moto. La Ace R sarà prodotta a Somerset nella fabbrica Ariel, ed i primi esemplari saranno consegnati nella primavera del 2017.
Era il 2014 quando la Ariel decise di dar vita alla Ace, riscontrando numerosi consensi il tutto il mondo: oltre il 50% delle moto prodotte sono sparse nei luoghi più disparati del mondo, oggetto di cure maniacali da parte dei fortunati proprietari.
Prezzi a partire da 49.995 Sterline, Iva esclusa.
Un ulteriore fase di sviluppo da parte della Ariel e dei suoi partner tecnici ha fatto si che la nuova Ace R , abbia una notevole potenza ed un telaio rinnovato. La Ariel ha lavorato con gli specialisti del settore, con la MJW Mark per sviluppare un motore V4 da 201 cavalli e 143 Nm di coppia massima.
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ACCESSORI HP Corse GP 07
Nessun compromesso per prestazioni e design Un grande scarico non nasce mai per caso: HP Corse GP 07. Lo scarico HP Corse GP 07 , nasce dal sogno di chi lo immagina, dall’esperienza e dalle mani sapienti di chi forgia il metallo e poi lo realizza. Un grande scarico si riconosce dalle linee pulite, essenziali, dal fascino che sa trasmettere. Lo osservi e vedi il desiderio di libertà e tutta la tua voglia di correre, riconosci le tue stesse emozioni, quelle che ti trasformano in un vero “centauro”, un qualcosa di unico e indivisibile dal proprio mezzo…
Michelin Power RS
Il nuovo pneumatico sportivo ad alte prestazioni Il nuovo pneumatico Sportivo Stradale, Michelin Power RS , viene svelato in occasione del Michelin Australian Motorcycle Grand Prix. Il Michelin Power RS fa parte di una nuova gamma con prestazioni eccezionali disponibile a partire dal prossimo 1 gennaio.
HP Corse GP 07 è un cono dalle forme perfette disponibile in acciaio lucido e acciaio satinato nero (non ceramizzato). Omologato, è dedicato alle moto dal cuore sportivo e alle naked, ma non soltanto… gli piace accarezzare i cordoli o perdersi lungo le strade dell’anima, là, dove la passione batte più intensa. Dotato di DB Killer estraibile, ha il logo HP Corse inciso al laser e una lunghezza di 200 mm.
Aderenza sull’asciutto, maneggevolezza, stabilità e prestazioni senza precedenti rendono il pneumatico Michelin Power RS il nuovo riferimento per i pneumatici Sportivi Stradali destinati ai motociclisti più sportivi ed esigenti. Per riunire quante più prestazioni in un pneumatico, Michelin si affida al proprio know-how, alle sue conoscenze derivate dalla competizione ed alla diversificazione delle sue fonti di innovazione.
Lo scarico GP 07 è in vendita presso in concessionari HP Corse al prezzo di euro 380 (+ iva).
La combinazione delle nuove mescole, alcune delle quali sono state prese in prestito dalla competizione, insieme a nuove carcasse, consentono di ottenere un feeling ed un livello di aderenza sull’asciutto ai vertici. Il pneumatico posteriore che utilizza una carcassa innovativa brevettata dispone della tecnologia Michelin ACT+, grazie alla quale offre una stabilità impeccabile in curva come in rettilineo. Infine, con 13 dimensioni (4 per l’anteriore e 9 per il posteriore), Michelin equipaggia un’ampia gamma di moto, dalle piccole 300cc alle supersportive, passando dalle nude di media cilindrata.
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Pirelli Diablo Rosso III su Ducati Monster 1200 Il posteriore bimescola con elevate percentuali di silice che fornisce grip in tutte le condizioni e un chilometraggio di riferimento nel segmento pneumatici supersport I profili di derivazione racing Il battistrada che presenta un disegno evoluzione del simbolo del flash già presente sul Diablo Supercorsa Queste caratteristiche si traducono nei seguenti vantaggi offerti al motociclista da Diablo Rosso III : – la maneggevolezza dalla vocazione sportiva trasmette al motociclista una forte sensazione di sicurezza e di prevedibilità del mezzo. Questo è reso possibile dalle caratteristiche combinate di profili e struttura che derivano direttamente dal mondo delle competizioni Superbike dove la capacità di scendere rapidamente in piega e la stabilità in curva sono fondamentali
La potente naked della casa di Borgo Panigale, Ducati Monster 1200 , come pneumatici di primo equipaggiamento ha deciso di affidarsi ai nuovi Pirelli Diablo Rosso III nelle misure 120/70 ZR17 M/C (58W) TL (D) anteriore e 190/55 ZR 17 M/C (75W) TL (D) posteriore sia per la versione base che per la versione S.
– il grip di prim’ordine, non solo su asciutto dove storicamente Pirelli è un punto di riferimento per tutti i concorrenti, ma ora anche su bagnato, grazie ai nuovi materiali e all’esperienza maturata dal brand della P lunga in altri segmenti. Le ottime qualità su asciutto non sono più sufficienti perché i motociclisti chiedono ora migliori prestazioni in tutte le condizioni e con un più ampio spettro di temperature d’esercizio
Diablo Rosso III è il pneumatico supersportivo della famiglia Diablo che porta ad un nuovo livello le prestazioni offerte su strada da uno pneumatico. Diablo Rosso III è il successore diretto di Diablo Rosso II ma sposta ancora più in alto l’asticella della sportività esasperando ai massimi livelli le qualità del suo predecessore potenziandone i valori in termini di maneggevolezza e grip con prestazioni durature nel tempo.
– prestazioni di assoluto riferimento e costanti nel tempo perché le qualità dello pneumatico sono durature e lo rendono pienamente godibile e fruibile per tutto il suo ciclo di vita.
Progettato e sviluppato in funzione dell’ultima generazione di potenti moto stradali caratterizzate da importanti dotazioni tecnologiche e sistemi elettronici di ausilio, Diablo Rosso III è uno pneumatico nato dalla pista per la strada perché sfrutta tutta la ricerca e il know-how acquisito da Pirelli nel Campionato Mondiale FIM Superbike negli ultimi tredici anni di partecipazione in qualità di Fornitore Ufficiale di Pneumatici. Diablo Rosso III presenta nuovi profili, materiali di ultima generazione, una innovativa struttura, nuove mescole e un disegno del battistrada che è derivato direttamente da quello del Diablo Supercorsa. Le principali caratteristiche tecniche del Diablo Rosso III sono:
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Garmin GPSMAP 276Cx
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posizionamento GPS, per una maggior sicurezza negli ambienti più impervi e lontani.
Garmin introduce una naturale evoluzione con il modello Garmin GPSMAP 276Cx, che si arricchisce di molte delle innovazioni tecnologiche più attuali, per esperienze su fuoristrada 4×4 o in sella ad una moto enduro.
L’ampio display da 5 pollici è perfettamente leggibile anche sotto la luce diretta del sole e l’interfaccia di comando è rigorosamente “tradizionale”, con tasti fisici che permettono l’uso del dispositivo, ad esempio, anche indossando guanti invernali o tra gli scossoni di una pista africana in 4×4. GPSMAP 276Cx ha schermate personalizzabili, cosa che rende lo strumento altamente performante e ben adattabile a ogni tipo di uso. Robusto e impermeabile IPX7, per sopportare temporali e schizzi d’acqua se utilizzato in moto o su un’imbarcazione. Sono disponibili vari accessori di montaggio, che lo rendono uno strumento flessibile e al proprio fianco in ogni luogo.
Il sistema HotFix all’interno del GPSMAP 276Cx e il software di gestione consentono la ricezione del segnale dal sistema satellitare russo GLONASS oltre a quella del GPS, per una rilevazione ancora più precisa anche nelle zone più impervie, e come opzione è possibile anche utilizzare un’antenna esterna. Lo strumento è inoltre dotato di connettività wireless Wi-Fi e Bluetooth, che gli permetta di dialogare direttamente con la piattaforma Garmin Connect per la condivisione dei dati e tracciati, ma anche di ricevere preziose informazioni, come ad esempio aggiornamenti sulle previsioni meteo.
GPSMAP 276Cx prevede cartografia europea Recreational Map precaricata, la classica mappa base mondiale con rilievi sfumati ed un abbonamento gratuito di un anno al servizio di download di immagini satellitari BirdsEye. Questo strumento è inoltre compatibile con l’intera gamma di mappe opzionali installabili tramite microSD: City Navigator stradali, TrekMap Italia e le altre mappe Topo e le carte nautiche BlueChart g2 HD. La navigazione utilizza avanzati algoritmi di calcolo per i percorsi fuoristrada, Curvy Routes routing ed i percorsi stradali (anche con comandi vocali, utilizzando la staffa auto o un casco con auricolari Bluetooth).
Strumento moderno e versatile, il nuovo arrivato nella famiglia GPSMAP è in grado di gestire Smart Notification, LiveTrack e, tramite protocollo ANT+, essere associato ad ulteriori sensori esterni.
La memoria interna è di 8GB che può essere estesa tramite microSD aggiuntive, opzionali e vendute separatamente. Il sistema di doppia batteria agli ioni di litio ricaricabile (inclusa) garantisce al GPSMAP 276Cx un’autonomia fino a 16 ore ed è prevista la possibilità di installare le classiche batterie stilo AA (non presenti nella
GPSMAP 276Cx integra inoltre i sensori ABC (altimetro, barometro e bussola elettronica a tre assi), che forniscono indispensabili dati a corredo del
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confezione) che garantiscono invece un’autonomia fino a 8 ore. L’alimentazione nei veicoli può avvenire anche attraverso la staffa o tramite cavetto accendisigari.
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a mano, il design dei sistemi abbellisce il look della Z900 con una marmitta più sportiva che lo rende più aggressivo e personalizzato. La linea Slip-On è disponibile anche in fibra di carbonio, per far scegliere ai consumatori quali materiali ispirati alle corse desiderano aggiungere ai loro mezzi. Lo scarico, sempre a norma CE/ECE ed Euro 4, è, come la versione in titanio, un semplicissimo plug-and-play che non richiede rimappatura.
Il nuovo Garmin GPSMAP 276Cx sarà disponibile nei migliori punti vendita a partire da ottobre 2016 a un prezzo consigliato al pubblico di 799,99 Euro.
Nuovi scarichi Akrapovic
Tutti e tre gli scarichi Akrapovic miglioreranno i livelli di coppia e potenza su tutto l’arco dei giri, potenziando anche la reattività dell’acceleratore per agevolare guidabilità e controllo. Si possono poi potenziare ulteriormente le prestazioni aggiungendo i collettori in acciaio inox. Aggiunti a un qualunque scarico linea Slip-On, lo trasformano in un sistema da corsa completo facendo gustare ancora di più tutta la potenza.
per Kawasaki Z900 e Ninja 650
La casa slovena ha anche lavorato moltissimo per migliorare il suono e portarlo all’altezza di look e performance. infatti, lo scarico linea Slip-On (in carbonio/titanio), omologato CE/ ECE, lo migliora arricchendolo di una nota più sportiva mentre quello non omologato linea Slip-On (in titanio) lo rende più potente, cupo e addirittura brioso. Per abbellire ulteriormente Akrapovic ha sviluppato una gamma di sistemi di scarico per l’ultimissima serie di moto Kawasaki Z che, con i look da copertina, il ruggito potenziato e le maggiori prestazioni, garantisce emozioni da cardiopalma. La nuovissima Kawasaki Z900 è una splendida nuda dalle mille aspirazioni sportive. Lo specialista sloveno degli scarichi ad alte prestazioni ha sviluppato una triade di scarichi linea Slip-On dedicati proprio a lei. Della gamma fanno parte gli scarichi linea Slip-On (in titanio), linea Slip-On (in carbonio) omologati CE/ECE e linea Slip-On (in titanio) omologati CE/ ECE. Tutti nascono per offrire al cliente una super-scelta. I tre nuovi sistemi sono la prima fase del tuning dello scarico. Esprimeranno senza dubbio tutte le ambizioni della moto e, arricchiti dei collettori optional in acciaio inox, si potranno trasformare in sistemi completi per far volare prestazioni e suono verso nuove vette.
il look di questi scarichi linea Slip-On è disponibile anche un paracalore opzionale in fibra di carbonio, completamente realizzato internamente con materiali lavorati a mano d’alta qualità. È possibile migliorare ulteriormente anche il suono, conferendogli una ventata di forza acustica in più grazie ai collettori opzionali.
I due manicotti esterni delle marmitte linea Slip-On (in titanio) sono realizzati in titanio leggero di massima qualità che, rispetto a quelli di serie, abbattono notevolmente il peso migliorando la maneggevolezza. Queste due versioni sono progettate sia per i mercati dove sono necessarie l’omologazione CE/ECE e la conformità alle normative Euro 4 sia per le zone dove queste non servono, oppure per le piste. Rifinito da un fondello in fibra di carbonio realizzato
Per ampliare ancora di più la gamma di scarichi extra-lusso dedicati alle Kawasaki Z, Akrapovic ha creato un sistema linea Racing (in titanio) per la nuda Z650, che si adatta perfettamente anche alla sportiva Ninja 650. Una marmitta costruita con titanio ultraleggero della massima qualità e collettori in acciaio inox, il tutto rifinito con fondello in fibra
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Ammortizzatori Ohlins per Ferrari F40
di carbonio lavorata a mano: questo sistema è un’altra delle tante opere d’arte dello specialista sloveno di scarichi ad alte prestazioni.
Andreani Group presenta il nuovo kit Ohlins dedicato alle Ferrari F40 che consente di sfruttare le altissime performance di questo modello in grande sicurezza. Grazie alla sofisticata idraulica di ultima generazione con cui è stato sviluppato, il kit Ohlins F40 permette di copiare meglio l’asfalto con evidenti vantaggi in fase di trazione, frenata, inserimento e percorrenza curve. Il tutto si traduce in un maggior feeling con la vettura ed un piacere
Con un suono più tonante e sportivo, che si sposa alla perfezione col look aggressivo della nuda, è l’abbinamento ideale alla Ninja 650. Anche il design si integra perfettamente nel look delle due moto, portandole a nuove vette di perfezione estetica. Con un aumento di coppia e potenza su tutto l’arco dei giri e un calo del peso che contribuisce alla maneggevolezza, la linea Racing, pur essendo omologata CE/ECE e a norma Euro 4 per emissioni e rumore, non manca certo d’effetto. Il sistema linea Racing, corredato da semplicissime istruzioni di installazione, è di tipo plug-and-play e non richiede la rimappatura della centralina di serie. Per i mercati dove non è necessaria l’omologazione CE/ ECE o per l’uso sulle piste, Akrapovi ha lanciato anche un sistema di scarico linea Racing (in titanio) per la Z650 e la Ninja 650, all’altezza di queste esigenze.
di guida ineguagliabile. Il kit per la Ferrari F40 utilizza ammortizzatori Ohlins dotati dell’esclusiva tecnologia Ohlins TTX a stelo passante regolabili a quattro vie (compressione ed estensione sia alle alte che alle basse velocità) e adotta una valvola blow-off regolabile per la gestione dei picchi di pressione che migliora la guidabilità e il comfort sui terreni più sconnessi. Fornito in configurazione plug-in, non richiede modifiche alla vettura.
Performance migliorate a tutti i regimi, un suono più ricco che regala una tonalità più cupa e sportiva, il tutto unito alla riduzione del peso data dalla marmitta costruita in titanio di massima qualità: si tratta diun sistema di scarico che fa sul serio e accresce il fascino della moto.
Aero kit Lamborghini Huracan
I nuovi e sorprendenti scarichi linea Slip-On e i sistemi linea Racing ravviveranno look e prestazioni dell’ultima serie di moto Kawasaki, accrescendone la maneggevolezza e arricchendole di una meravigliosa colonna sonora che porterà le emozioni a nuove vette aumentando l’attrattiva di tutta la serie.
Lamborghini introduce tre nuovi kit post-vendita per i suoi modelli Huracán, sia per le versioni a trazione integrale sia per quella a trazione posteriore. Il kit aerodinamico Lamborghini include uno splitter anteriore dal look sportivo, minigonne e diffusore posteriore, oltre ad un inedito alettone posteriore.
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Tutti i prodotti della gamma Accessori Originali Automobili Lamborghini sono disponibili e vengono installati presso gli oltre 130 concessionari autorizzati Lamborghini in 50 paesi in tutto il mondo. L’installazione dei kit originali non influisce sulla validità della garanzia delle vetture.
Dunlop GP Racer D212 Tutti i componenti sono realizzati in materiali compositi, leggeri e resistenti con finitura nera opaca.
Dunlop annuncia che l’apprezzatissimo pneumatico per uso stradale e da pista GP Racer D211 sarà sostituito da un nuovo prodotto all’inizio del 2017: il Dunlop GP Racer D212 .
Il kit è stato completamente sviluppato e testato da Lamborghini nelle gallerie del vento per garantirne la sicurezza in tutte le condizioni, ed è l’unico kit aerodinamico approvato da Lamborghini per i modelli Huracan.
Il nuovo Dunlop GP Racer D212 è stato approvato dopo un programma molto intenso di test e verifiche in pista, incluse anche alcune delle gare più impegnative al mondo. Un’ulteriore esperienza di sviluppo in linea con la filosofia di Dunlop “dalla pista alla strada”.
Il kit estetico è composto da una livrea con grafica sportiva disponibile in nero opaco, nero lucido o rosso brillante, che viene applicata lungo tutta la carrozzeria.
Infatti, il prototipo è stato utilizzato durante la 12 Ore di Portimao e la 24 Ore di Barcellona, mentre pneumatici pre-serie, già dotati delle specifiche definitive, sono stati impiegati nel Bol d’Or 2016. L’ultima manche del Campionato francese Superbike è stata l’occasione per effettuare l’ultimo test pubblico dei GP Racer D212 , con Lucas Mahias che ha portato la Yamaha GMT94 alla vittoria in entrambe le gare della Supersport.
Completano il kit gli specchietti retrovisori abbinati. Le strisce che compongono la grafica sportiva sono progettate per garantire una finitura di alta qualità, ma possono essere facilmente rimosse se necessario, senza alcun danno alla vernice.
Il Technology Director di Dunlop, Sebastien Montet, ha spiegato la logica dietro questi test: “Per testare questo prodotto abbiamo percorso migliaia di chilometri in pista e su strada, a cui vanno aggiunte molte ore di simulazione, ma nulla equivale allo stress che il pneumatico subisce durante una reale situazione di gara per misurarne le prestazioni, la durata e la costanza”.
Aero kit Lamborghini HuracanIl kit monodado introduce per la prima volta su Huracan l’esclusiva tecnologia di derivazione sportiva di bloccaggio del cerchio tramite dado centrale. I relativi cerchi con finitura nera lucida e design ispirato al Super Trofeo sono compatibili con tutti gli pneumatici 20” Huracan.
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Il D212 GP Racer incorpora numerose tecnologie innovative mutuate dall’esperienza di Dunlop in pista: – Tecnologia Multi-Tread (multimescola) con mescole di nuova generazione progettate per aumentare la durata, assicurare un tempo di riscaldamento rapido ed estrema aderenza in tutti gli angoli di piega; – il rivoluzionario sistema NTEC, che permette di regolare la pressione per avere ottime prestazioni in pista e su strada; – un profilo di nuova concezione, sia per l’anteriore sia per il posteriore, per aumentare l’agilità e la fiducia del pilota; – nella versione con mescola E (Endurance), per le misure 190 e 200 è presente l’HCT, la tecnologia per il controllo del calore, che migliora il grip e garantisce un’adeguata temperatura dei pneumatici.
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la mescola, mettendola alla prova nei lunghi curvoni, mentre il clima caldo della 24 Ore di Barcellona è stato importante per testare le prestazioni sul long run. Il Bol d’Or è stato a sua volta un test determinante per valutare le performance in termini di frenata ad alta velocità e di stabilità, specialmente al termine del lungo rettilineo del Mistral. Infine, nella 12 Ore di Portimao, gara notoriamente molto fisica per via dei numerosi cambi di direzione e di altitudine, il nuovo profilo del pneumatico anteriore ha dimostrato un comportamento migliore del suo predecessore. Il GP Racer D212 sarà in vendita in tutta Europa da gennaio 2017. La gamma comprende 2 misure anteriore e 7 misure posteriori, a cui si aggiungono le versioni slick (1 anteriore e 4 posteriore) non omologate per la strada.
Queste tecnologie sfruttano il know how legato allo sviluppo del pneumatico da competizione Dunlop GP Pro D212 , fortemente apprezzato da Michael Dunlop, che ha deciso di usarlo per battere il record sul giro al TT dell’Isola di Man nel 2013 tenendo una media di 131.2mph – più veloce del tempo ottenuto con le slick. Dunlop ha scelto di effettuare i test finali nel campionato mondiale Endurance, proprio in virtù della varietà di circuiti tipica di queste corse. Il circuito di Montmelò è stato scelto per perfezionare
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SICUREZZA Campagna richiamo KTM 690 Duke
Nolan N-Com ARX
obiettivo realtà aumentata Nolangroup porta ad Eicma 2016 tecnologia ed innovazione presentando il progetto N-Com ARX sviluppato in collaborazione con Sony Corporation. Presso lo stand Nolangroup i visitatori potranno provare una straordinaria esperienza di realtà aumentata montando su una moto e indossando il prototipo di casco dotato del sistema N-Com ARX. N-Com ARX è un progetto di innovazione tecnologica, sviluppato da Nolangroup in collaborazione con Sony, che si basa sul concetto di realtà aumentata e che consente al motociclista di vivere una nuova e coinvolgente esperienza di viaggio.
KTM annuncia una campagna di richiamo sui modelli 690 DUKE e 690 DUKE R dal MY12 al MY16 al fine di verificare il corretto montaggio di un cablaggio dell’impianto ABS.
Il casco sviluppato specificatamente per N-Com ARX incorpora l’esclusiva tecnologia olografica a guida d’onda di Sony sotto forma di modulo ottico il quale prende la luce creata nel motore ottico e proietta un’immagine virtuale davanti agli occhi di chi lo indossa attraverso gli elementi ottici olografici.
A seguito di recenti segnalazioni pervenute al Customer Service KTM, sono state riscontrate irregolarità nel processo di montaggio dell’impianto elettrico dei modelli 690 DUKE e DUKE R dal MY 2012 al MY 2016 e in casi sporadici potrebbe verificarsi un contatto tra un cablaggio e il modulatore ABS. Dalle misurazioni effettuate è emerso che, in caso di difetti multipli, potrebbe formarsi un collegamento tra il modulatore ABS e la massa del veicolo attraverso un contatto con il tubo del freno. Per questo motivo su tutti i modelli 690 DUKE e DUKE R dal MY 2012 al MY 2016 incluso occorre controllare la posa del cablaggio, correggerla eventualmente tramite fascetta serra cavi e montare un cavo di massa. I clienti delle motociclette interessate e già consegnate verranno informati individualmente per iscritto attraverso raccomandata e invitati a contattare tempestivamente un concessionario autorizzato KTM in modo da concordare un appuntamento per la sostituzione.
L’interazione tra il sistema di comunicazione N-Com integrato nel casco con il modulo ottico di Sony e l’App per Smartphone creata ad hoc consente di proiettare un ologramma sull’head-up display nel campo visivo del motociclista, quindi di fornire informazioni di supporto alla sicurezza e al comfort di guida. La visione di varie informazioni utili ed essenziali informazioni sul display trasparente“see-through” in abbinamento alle indicazioni audio, permette al motociclista di concentrarsi sulla guida.
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X-502 il casco off-road racing in fibre composite che segna il ritorno di X-lite al mondo dell’off-road di alto livello.
Attraverso una piattaforma open source, N-Com ARX renderà possibile lo sviluppo di applicazioni per la proiezione di diversi tipi di informazioni su un head-up display.
Nella cornice di Maggiora Park, X-liteX-502 è stato presentato alla stampa italiana ed internazionale con il supporto di ben 4 testimonial del brand: Marco Melandri, Massimo Bianconcini, Carlos Checa e Alessandro Botturi.
Questo speciale prototipo di casco realizzato in collaborazione con Sony si inserisce in un progetto di sviluppo del brand N-Com per il prossimo futuro: “Si tratta di un’innovazione che non potremo commercializzare subito, ma che evidenzia la spinta innovativa che contraddistingue il brand N-Com, marchio del Gruppo che si occupa dello sviluppo dei sistemi di comunicazione”. – ha detto Claudio Corollo, N-Com Division Manager.
E con l’arrivo di questo modello Nolangroup annuncia anche un nuovo programma di sponsorizzazione piloti delle categorie off-road, cross e Dakar che, come per la MotoGP e la Superbike, porterà il brand accanto a nomi di fama mondiale. “Si tratta di un settore che negli ultimi anni avevamo coltivato solo marginalmente, ma gi à con l’arrivo, nel 2015, del modello in policarbonato Nolan N53, ci siamo resi conto che anche per l’off-road potevamo realizzare ottimi prodotti.
Corollo ha inoltre aggiunto: “La sicurezza dei nostri clienti rimane il nostro obiettivo primario, ma questotipo di tecnologie costituiscono ormai l’immediato futuro anche per imotociclisti e non vogliamo assolutamente farci trovare impreparati”.
E ovviamente l’obiettivo era quello di realizzare un casco di alto livello in fibre composite. Dopo due anni di sviluppo è nato così il nuovo X-502, un concentrato di innovazioni tecnologiche e dettagli ricercati che lo rendono un casco all’avanguardia pronto a conquistare i professionisti dell’off-road”ha detto Alberto Vergani Presidente Nolangroup.
“Lavorare con Nolangroup allo sviluppo di questa Demo Tecnologica è stato un piacere. In Sony ci prefiggiamo sempre di superare le attese del mercato e di fatto crediamo che la nostra tecnologia olografica a guida d’onda sarà in grado di regalare esperienze completamente nuove a chi la indosserà e, in questo caso specifico, anche ai motociclisti” ha affermato Hiroshi Mukawa, a capo dello sviluppo della tecnologia olografica a guida d’onda in qualità di General Manager del dipartimento SIG di Sony Semiconductor Solutions Corporation.
X-lite X-502
X-lite X-502 Quattro piloti con background differenti per rappresentare i diversi approcci al mondo offroad. Melandri e Checa si tengono in allenamento sulle piste da cross; Bianconcini è il 3 volte Campione del Mondo Fmx Step Up, mentre Botturi è stato per ben 9 volte Campione Italiano Enduro ed ha all’attivo due partecipazioni alla Dakar. Quattro nomi autorevoli che, insieme, al presidente Alberto Vergani hanno descritto e commentato tutte le caratteristiche tecniche di questo nuovo modello. X-502 si caratterizza per il design aggressivo e le ricche caratteristiche tecniche:
Dopo 30 anni il Motocross delle Nazioni torna a Maggiora e Nolangroup approfitta di questo appuntamento internazionale per presentare la principale novità 2017:
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Volume contenuto Due misure di calotta esterna.
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Imbottitura interna di conforto “carbon fitting racing experience” La cuffia con innovativa costruzione a rete (air net) agevola la diffusione dell’aria nella parte superiore della testa che, in tal modo, si mantiene fresca ed asciutta. L’imbottitura interna si compone, inoltre, di cuscinetti dei guanciali laterali (destro e sinistro) e bandelle di rivestimento, tutti completamente amovibili e lavabili. Sfoderabili anche le imbottiture interne dei guanciali, in schiuma espansa.
Nolan emergency release system (ners) Consente al personale di soccorso di rimuovere i cuscinetti dei guanciali dal casco, mentre è indossato dal motociclista, semplicemente tirando il nastro rosso posizionato nella zona anteriore del cuscinetto stesso. Obló ultrawide L’oblò rende possibile una maggiore visuale e può adattarsi a svariate tipologie di occhiali.
Predisposizione “camel bag” per il sistema di idratazione Il casco è predisposto per agevolare l’installazione di un sistema di idratazione (non fornito) ed il fissaggio del relativo tubo. A tal fine, sono presenti: – una fascetta porta-tubo laterale, posizionata sul nastro “READY FOR CAMEL BAG”ed utile all’aggancio del tubo del sistema di idratazione; – una sede deformabile sul bordo inferiore della mentoniera interna, per permettere il posizionamento dell’estremità del tubo con la valvola di suzione in corrispondenza della bocca. Inoltre, X-502 si presenta nel nuovo catalogo Nolangroup 2017 anche nella versione ULTRA CARBON ad alto contenuto di carbonio per chi cerca un casco ancora più leggero e dall’aspetto aggressivo.
Sistema di ventilazione raf (racing air flow) Composto dadue aperture posizionate sotto il frontino che canalizzano l’aria direzionandola, senza dispersioni, nella zona superiore della testa; estrattori superiori che, localizzati sul retro, permettono l’eliminazione dell’aria calda e viziata, garantendo un comfort ottimale all’interno del casco; due prese d’aria frontali che canalizzano l’aria direzionandola nella zona frontale della testa; presa d’aria sulla mentoniera dotata di un filtro esterno fisso (in rete metallica) e di un secondo filtro interno amovibile. Infine, altre due aperture sono presenti nella zona della fronte.
Il grande ritorno del brand in questo settore è supportato anche dalla presenza del truck Nolangroup a Maggiora per tutta la durata della manifestazione. Presenza che sottolinea la voglia del brand far toccare subito il nuovo X-502 ai professionisti del fango.
Frontino con puntale Il frontino può essere regolato in diverse posizioni, mediante rotazione verso l’alto o verso il basso. È, inoltre, attrezzato con un puntale regolabile in tre posizioni. Eyewear adaptive Esclusivo sistema pensato per il comfort di coloro che indossano occhiali. In modo rapido e semplice, consente di ricavare nel guanciale uno spazio per le astine degli occhiali. È reversibile: è possibile riportare i guanciali nella configurazione iniziale.
Taglie disponibili: dalla XXS alla XXXL. Prezzo al pubblico: a partire da euro 439,99
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Lifeline Zero 3620 Marshal
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Continental VDO Autodiagnos Check
Sicurezza a prova di competizione!
Continental presenta ad Automechanika 2016 VDO Autodiagnos Check, il nuovo dispositivo per la manutenzione delle auto, che ha il preciso compito di semplificare le operazioni giornaliere di manutenzione delle autovetture. Dedicato alle autofficine, il Continental VDO Autodiagnos Check, può essere usato anche da personale non dotato di specifiche competenze in materia di diagnosi veicolare. Molti dispositivi diagnostici di pura manutenzione sono concepiti per operare una completa analisi e identificazione dei guasti; possono quindi risultare complessi e richiedere che l’utilizzatore conosca esattamente tutti i parametri da utilizzare per ogni applicazione. Continental con il suo nuovo dispositivo offre un’alternativa semplificata ed efficiente basata sul Fast Check, un sistema di menu che guida passo a passo l’utilizzatore nelle singole operazioni di manutenzione, facendogli risparmiare molto tempo.
Dalla Lifeline in arrivo un nuovo sistema antincendio per auto da competizione, una novità che si preannuncia di sicuro interesse per chi si cimenta in pista da professionista ed amatore. Dopo aver lanciato sul mercato il sistema antincendio 3620, ora arriva il nuovo Lifeline Zero 3620 Firemarshal, un dispositivo di sicurezza dalle caratteristiche incredibili, testato con vettura da corsa che utilizzano benzina senza piombo, gasolio ed altri combustibili.
VDO Autodiagnos Check permette inoltre alle officine che non sono primariamente indirizzate sulla diagnostica di trarre grande vantaggio dalla componente di ‘manutenzione’ della loro attività: il dispositivo copre infatti tutte le principali applicazioni di manutenzione dei maggiori produttori di autoveicoli.
Il sistema antincendio della Lifeline può essere collocato all’interno della vettura, tra il motore e l’abitacolo, grazie alla sua forma ovale. Il sistema di attivazione è compatibile con quello normalmente presente sulle vetture da corsa, ovvero quello che comanda lo stacco della batteria. Grazie a raccordi in alluminio, tutti i collegamenti risultano veloci e sicuri, perché le tubazioni oltre ad essere leggere, sono sufficientemente lunghe per consentire uno stivaggio del dispositivo senza problemi. In caso di incendio, il sistema Lifeline Zero 3620 Marshal eroga sul motore oltre 1 kg di materiale 3M Novec, una polvere che permette rapidamente di spegnere il fuoco e qualsiasi altro principio di incendio, mentre per l’abitacolo sono previsti circa 3 kg di polvere.
Diretti alla manutenzione con il sistema plug-and-play Autodiagnos Check, mutuando il concetto del plug-andplay dal mondo digitale, è subito pronto per essere usato: le funzioni Fast Check sono disponibili per l’utilizzo subito dopo l’avvio dello strumento e sono chiaramente elencate in voci quali impianto frenante, sistemi di controllo della pressione di pneumatici, della batteria e dell’aria condizionata. L’utente deve solo selezionare la marca del veicolo e
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il dispositivo selezionerà autonomamente il modello, l’anno di produzione e la corrispondente centralina di controllo. Conoscere i dettagli che riguardano le funzioni disponibili nella centralina non è più una necessità. Il dispositivo guiderà l’utilizzatore nel processo step-by-step, seguendo la regola base del Fast Check che mostra solo l’informazione utile in quel momento, evitando così selezioni lunghe e complicate che aumentano le possibilità di errore. La semplicità ne favorisce l’utilizzo quotidiano “La semplicità è il principio base dell’Autodiagnos Check, che si utilizza con la stessa facilità di un avvitatore elettrico. Ha solo quello che serve e, rispetto alle pure applicazioni per la manutenzione, elimina complicati menu di navigazione che allungano i tempi” afferma Dominik Wrede, Product Manager Diagnostics & Services in Continental che precisa anche come “Con questo dispositivo abbiamo ridefinito il concetto di ‘service’ grazie alle nostre funzioni Fast Check basate sul concetto del plug-and-play: un vantaggio per l’utente che in pochi click viene guidato direttamente al suo compito”.
l’imminente sopraggiungere di un pericolo, gonfiando istantaneamente la parte superiore della giacca e garantendo così la massima protezione prima dell’impatto. Reni, petto, spalle, le aeree più esposte in caso di incidente, ora sono completamente protette, il tutto senza alcuna necessità di segnali aggiuntivi wireless. La giacca BMW Motorrad Street Air By Alpinestars, sarà disponibili sia nella variante maschile che femminile, in diverse colorazioni, a partire da Ottobre 2016.
Autodiagnos Check copre tutte le più importanti applicazioni di manutenzione per le autofficine quali ad esempio il reset degli intervalli di manutenzione dopo il cambio olio o una ispezione, l’inizializzazione di una batteria o di componenti del motore, la rigenerazione di filtri antiparticolato diesel o la lettura e cancellazione dei messaggi di errore dell’airbag o del sistema di condizionamento dell’aria.
Ecco gli highlights del sistema Street Air by Alpinestars: – il sistema airbag si gonfia completamente in 25 millisecondi in caso di arresto violento della moto o di caduta dal veicolo; – non è previsto il montaggio di alcun sensore sulla moto; – è pronto uso, quindi utilizzabile immediatamente una volta indossato; – la giacca con airbag può essere utilizzata sia su strada che in off-road; – massima protezione all’acqua.
Autodiagnos Check può gestire anche l’EPB (Electronic Parking Brake) e abilitare il settaggio dei fanali allo Xeno e dei sensori dell’angolo di sterzo. L’unità è fornita in una pratica valigetta.
BMW Motorrad è l’unico marchio ad aver realizzato, a partire dal 1970, una gamma completa di accessori ed abbigliamento, dalle tute, ai caschi, agli stivali, ai guanti.
BMW Motorrad Street Air by Alpinestars BMW Motorrad lancia il nuovo BMW Motorrad Street Air by Alpinestars, un avanzato sistema di sicurezza che grazie alla presenza dell’airbag offre una protezione totale. La tecnologia presente nel giubbotto BMW Motorrad Street Air by Alpinestars, non richiede alcun sensore aggiuntivo sulla moto, un algoritmo rileva con una velocità impressionante e con alta precisione,
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Arai RX-7V replica Rea 2015
QUI LA TUA PUBBLICITA’
RX-7V,la massima espressione del Know How, della tecnologia e dell’esperienza acquisiti da Arai nella costruzione di caschi. Grazie a una calotta completamente riprogettata in PBSNC2, al rivoluzionario Sistema Visiera VAS (Variable Axis System) ed al fatto di aver reso la zona delle tempie ancora più liscia e resistente, RX-7V si impone come nuovo riferimento tra i caschi Top di Gamma. Nuovi interni in Ecopure, ancora più confortevoli. I profili delle prese aria, completamente ridisegnati ed i miglioramenti al sistema di ventilazione Diffuser, mostrano l’attenzione ai particolari e la qualità costruttiva che da sempre, contraddistinguono i prodotti Arai.
Semplice. Scrivici a redazione@reportmotori.it
Grazie alla forma della calotta, che rispetta lo Standard R75 Shape, i nostri tecnici, sono riusciti a migliorare la capacità del casco di scivolare e rimbalzare su eventuali ostacoli, ottenendo ottime performance di assorbimento non solo in sede di test, ma anche nel “Mondo Reale”.
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RACING TKB 2017 : il primo Trofeo Nazionale Kart nel Rental
passare ad Aprilia (26/02), Misanino (19/03), Rieti-La Mola (23/04), Sulmona(14/05), Corridonia (11/06), Pista Italia (23/07), Viterbo (Gara notturna, 27/08), Agugliano (24/09), Arce (19/11) e Latina (03/12). Ancora da assegnare la tappa del 22/10, mentre viene confermato il suggestivo appuntamento in notturna a Viterbo e la trasferta sulla riviera romagnola in quel di Cattolica. Invariato è il format delle gare: per i Kart 125 2 Tempi, le prove libere dureranno 10 minuti, così come le prove cronometrate. Al termine di queste due sessioni verranno formate le categorie per le gare, da 8 o 10 giri, a seconda della lunghezza del circuito. Diversamente accadrà per i 4 Tempi, dove le prove libere avranno una durata massima di 8 minuti mentre le prove cronometrate saranno di 6 minuti. Terminate queste due sessioni, si darà spazio alle prefinali da 12 giri e le finali da 16 giri.
Tutto è pronto per una nuova stagione ad alto contenuto di adrenalina, perché se quest’anno è stato un successo enorme, per il 2017, il Trofeo Kart Bannati ( TKB ) promette di superare la spettacolarità e la competitività raggiunta nel 2016.
I Kart: KZ-R 400CC 4 Tempi e il Rotax 125 2T
Grazie all’organizzazione dell’ Associazione Sportiva Dilettantistica Motobannati , il Trofeo Kart Bannati 2017 , riserverà sin da subito grosse sorprese, a partire dal riconoscimento da parte dell’ ASI del primo Campione Nazionale KART Rental . Le criticità affrontate durante questa stagione hanno permesso di discutere e approdare ad un nuovo regolamento: nel 2017 non ci saranno più le categorie divise per anno di nascita, ma unicamente “Over 40” ed “Under 40”. Nel TKB 2017 anche i piloti meno esperti potranno gareggiare e trovare la loro giusta dimensione, l’obiettivo resta quello del divertimento e della sana competizione agonistica, con la grande possibilità di accrescere la propria abilità di guida. Anche per il 2017 ci sarà la classifica sia Junior (Under 23) che per Scuderie. Nel Trofeo Kart Bannati 2017 ci saranno 4 Campioni Nazionali!
Passiamo allo studio dei mezzi utilizzati nel 2017, partendo proprio dai KZ-R 390: Il telaio nasce dall’esperienza pluriennale dell’azienda nel settore Rental e Race Kart, quindi parliamo di un mezzo estremamente collaudato. Il motore, prodotto dalla PGK-Z, è un 390 4T con cambio sequenziale al volante elettronico a 6 rapporti, che garantisce un ottima fluidità e soprattutto la possibilità di avere sempre la marcia giusta inserita. Studiato appositamente per il settore Rental Race di fascia alta, questo Kart si posizione tra i più ricercati per le competizioni internazionali e mondiali.
Ma le novità non finiscono qui perchè saranno 12 le tappe annuali del Trofeo Kart Bannati 2017 ( TKB 2017), una al mese, sempre di Domenica, in 10 differenti circuiti. Si partirà il 29 Gennaio sul circuito di Artena, per poi
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Per quanto riguarda il buon vecchio due tempi, parliamo di unità con motore Rotax monocilindrico a 2 tempi di 125 cc., capace di ben 30 cavalli, con accensione a pulsante, molto docile e divertente da gestire.
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Nel 2016, Riccardo Germani è stato il vincitore del TORM , distaccando di 24 punti Giovanni Serrone , proprio sul finale di stagione, nell’ultima gara. Menzione d’onore e bravura per Giovanni Serrone , Emanuele Curti , Alessandro Biagetti e Simone Capponi . L’ultima gara del TORM 2016 valeva 180 punti, per un finale di stagione mozzafiato!
Adatto a chi ha già avuto esperienze Kartistiche, ma molto facile da guidare anche per i neofiti. Il telaio ha quale caratteristica principale un’ottima tenuta di strada e grande facilità di guida, l’impianto frenante (con freni a disco anteriori e posteriori) è stato potenziato e garantisce al kart un’eccellente decelerazione senza scomporsi, permettendo anche al pilota inesperto di trovare velocemente il giusto feeling con il mezzo.
Nella categoria Heavy, vince Alessandro Biagetti , seguito da Andrea Buccheri , Stefano Grossi , Mirko Comito Viola e Valerio Santucci mentre in quella Medium , è Emanuele Curti ad aggiudicarsi il titolo per soli 4 punti di distacco sul velocissimo Maurizio Bottalico . Seguono Giovanni Serrone , Vice Campione TORM 2016 , Francesco Fracci ed Alessandro Rossi . Simone Capponi vince nella categoria Light seguito da Germani , Marco Isopo (3° a 22 punti da Riccardo), Fabiano Fortunato e Andrea Giombini . Grande risultato per Andrea, vincitore per due volte di fila della categoria Speed nonostante le sole 12 primavere di età.
Trofeo Ohvale Rental Master 2016 La finale Ha un sapore di successo la premiazione della prima edizione del Trofeo Ohvale Rental Master 2016 (TORM 2016 ), non soltanto perché fino alle fine, i piloti che vi hanno partecipato hanno duramente battagliato, ma anche perché il bilancio di fine stagione è estremamente positivo.
Ed ora largo al Campione 2016 del Trofeo Ovhale Rental Master, Riccardo Germani : “Mi chiamo Riccardo Germani, ho 27 anni e lavoro nel campo informatico. La ditta in cui lavoro cura parte del sistema elettronico del gruppo Fiat, ma la mia passione è sempre stata e resterà quella per le due ruote. Grazie a Dorso (Santi De Luca, NDR) per la prima volta ho avuto modo di giocarmi un trofeo in cui hanno corso anche dei professionisti, mentre fino ad oggi i costi delle competizioni erano sempre al di fuori della mia, o di quella di qualsiasi altra normale persona, portata economica.”
Era impensabile un così grande successo, eppure grazie all’impegno costante della Associazione Sportiva Dilettantistica Motobannati, un trofeo ambizioso quale l’ Ohvale Rental Master ( TORM ) ha dato vita ad un contest competitivo, economico, alla portata di tutti. Ma il progetto della Associazione Sportiva Dilettantistica Motobannati per la nuova stagione, prevede profonde novità, a cominciare dal carattere nazionale del Trofeo Ovhale Rental Master e del Trofeo Kart Bannati .
La moto ce l’hai? “Si, o meglio per ora faccio a metà con mio padre con il suo Guzzi California 1100. Avevo due moto sportive, mi è sempre piaciuto andare forte ma la strada è troppo pericolosa. Un giorno mi è capitato di assistere ad un brutto incidente mentre stavamo facendo un giro, da li ho deciso che non era più il caso di andare forte dove la sicurezza non lo permetteva. Così ho venduto le mie sportive e a mio padre per i suoi 60 anni il Guzzi.”
Grazie alla presenza di diverse realtà forti, ognuno operante in un settore specifico, le moto Ohvale sono pronte a dar vita ad una nuova stagione imperdibile.
Sei contento per questo titolo? “Contento mi sembra poco. Ad Airola ho pensato che sarebbe stato difficile: volevo essere uno di quelli che rientrava nei punti bonus, ma la moto nelle qualifiche ha avuto qualche problema e non sono riuscito a dare il 100%. Qualificandomi nella Masters e non nella Champions non sono riuscito ad accumulare i punti che avrei voluto. A Latina per rifarmi ho dato il 110% e il risultato si è visto, sono davvero contentissimo. Nella Champions hanno corso anche piloti professionisti e io sono riuscito a stare circa a mezzo secondo da loro,
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sono felice anche di questo visto che non lo faccio di professione.” Pro e contro del trofeo 2016? “I punti di forza sono veramente tanti, diventa difficile elencarli. I migliori, secondo me, sono il costo contenuto delle gare e il livello di professionalità e di competizione che si è creato. Nelle tappe ci si diverte, si ride e si va forte, e con costi così ridotti non è una cosa semplice da ottenere. I contro sono ancora più difficili da trovare, al massimo mi viene in mente un po’ di assestamento nei regolamenti e la mancanza di alcune bandiere: ad esempio durante l’ultima tappa si è dato bandiera rossa perché una moto si pensava perdesse olio mentre magari si poteva dare bandiera nera con pallino arancione a quel pilota. Ma sono minuziosità, alla fine dell’anno mi viene in mente solamente quanto mi sono divertito”
La nuovissima Yamaha YZF-R6 debutta nel CIV La nuovissima Yamaha YZF-R6 è già pronta per stupire. Per la stagione 2017, la Casa dei Tre Diapason, che rientra ufficialmente nel FIM Supersport World Championship, lancia la sfida anche nell’impegnativo SS600 del CIV – Campionato Italiano Velocità, supportando il G.A.S. Racing Team. La rinomata squadra riminese sarà, infatti, officially supported da Yamaha Motor Europe filiale Italia, avvalendosi, inoltre, della preziosa collaborazione tecnica del team Motoxracing di Sandro Carusi che si occuperà del setting della nuovissima Yamaha YZF-R6 che verrà preparata dalle esperte mani di Vanni Lorenzini .
Considerando la gamma Ohvale, avresti preferito la 160 o è meglio la 110? “Secondo me la 110 è perfetta per il trofeo. Mi spiego: la 160 ha sicuramente più motore ma queste sono moto da far girare forte, e per farlo devi portare tanta velocità all’interno della curva. La 110 lo fa alla grande, e resta un mezzo semplice che possono portare anche i bambini di 7 o 8 anni. Non a caso proprio questi ragazzi hanno vinto più di una gara… Secondo me la cosa migliore resta la 110, fa imparare tutti ed è estremamente divertente”
In sella alla nuova YZF-R6 , che farà il suo debutto assoluto sui circuiti più famosi d’Italia, saliranno l’esperto anconetano Marco Bussolotti , che arriva da due terzi posti consecutivi nelle ultime due stagioni del CIV SS600, ed il giovanissimo riccionese Lorenzo Gabellini, al secondo anno in 600. Esperienza, talento e passione, insieme agli ultimi derivati della tecnologia Tre Diapason, si preparano a creare il giusto mix vincente che permetterà di ottenere grandi soddisfazioni in pista e sicuramente di far divertire i numerosi tifosi Yamaha nel corso di una nuova e appassionante stagione della SS600 tricolore che partirà in primavera con il seguente calendario:
Ti vedremo anche nel 2017? “Ho già pagato l’iscrizione!”
– Round 1-2: 22/23 aprile 2017, Imola – Round 3-4: 20/21 maggio 2017, Misano – Round 5-6: 1/2 luglio 2017, Mugello – Round 7-8: 29/30 luglio 2017, Misano – Round 9-10: 23/24 settembre 2017, Mugello
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– Round 11-12: 7/8 ottobre 2017, Vallelunga “Con l’arrivo della nuova Yamaha YZF-R6 vogliamo tornare da protagonisti anche nel CIV SS600 e siamo sicuri che il G.A.S. Racing Team sia la scelta migliore avendo insieme già vinto un titolo nel passato coi colori del Bike Service e avendo alle loro spalle l’esperienza tecnica di Motoxracing, oltre che naturalmente i piloti giusti” dichiara Fabio Albertoni, Racing Manager di Yamaha Motor Europe filiale Italia. “Siamo felici ed onorati di poter collaborare con Yamaha Motor Europe filiale Italia che ringrazio per la fiducia accordataci” le parole di Paolo Meluzzi, Team Manager del G.A.S. Racing Team. “Siamo consapevoli di poter fare bene: abbiamo un eccellente pacchetto tecnico, un gruppo di tecnici affiatati e motivati e due piloti molto veloci, l’esperto Marco Bussolotti ed il giovane e talentuoso Lorenzo Gabellini. Sono certo che sapremo regalare ai nostri sostenitori le soddisfazioni che meritano”.
Campionato Mondiale MotoGP 2017 Nella pausa invernale, durante il breve riposo dei piloti che parteciperanno al Campionato Mondiale MotoGP 2017 , tante le novità che caratterizzeranno la prossima stagione, dal nuovo regolamento alle piste. Sul sito ufficiale della MotoGP è stato pubblicato il calendario provvisorio del Campionato del Mondo MotoGP 2017 : si parte in Qatar il 26 Marzo, sul circuito di Losail, per poi arrivare in Argentina con la gara del 9 Aprile ( Termas de Rio Hondo ). Sempre ad Aprile, il 23, ci sarà il Gran Premio delle Americhe, mentre per le tappe Europee bisognerà attendere il 7 Maggio, con la prima gara Spagnola sul circuito di Jerez de la Frontera. In Italia, sarà il Mugello ad ospitare la MotoGP, esattamente il 4 Giugno, mentre per la gara di Misano, bisognerà attendere il 10 Settembre. Il Campionato Mondiale MotoGP 2017 terminerà il 12 Novembre con la tappa di Valencia sul circuito Ricardo Tormo.
“Sono molto felice di tornare in sella ad una Yamaha e soprattutto con il team e i tecnici con i quali avevo partecipato ad una gara dell’Europeo 600 nel 2006” commenta Marco Bussolotti. “L’anno prossimo spero di conquistare importanti risultati e di conquistare il titolo italiano che mi è sfuggito nell’ultima stagione. Ringrazio il G.A.S. Racing e Yamaha per la fiducia e cercherò di ripagarli con un campionato ad alti livelli”.
MotoGP 2017 : nuove modifiche al regolamento tecnico
“Sono al secondo anno in 600 e cercherò di mettere a frutto l’esperienza maturata nella scorsa stagione e di lottare per le prime posizioni” conclude Lorenzo Gabellini. “Sarà importante per me raggiungere subito un ottimo feeling sia con la moto che con la squadra. Avrò al mio fianco un compagno di squadra molto esperto e veloce che spero possa aiutarmi a crescere”.
La Commissione Grand Prix composta da Carmelo Ezpeleta (Dorna, Chairman), Ignacio Verneda (CEO FIM), Herve Poncharal (IRTA) e Takanao Tsubouchi (MSMA), Carlos Ezpeleta (Dorna), Mike Trimby (CEO IRTA, come segretario della riunione), Paul Duparc (FIM), Mike Webb (direttore di gara), Danny Aldridge (direttore tecnico) e Corrado Cecchinelli (direttore Technology) in una riunione tenutasi a Madrid il 2 dicembre 2016, ha preso
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Eccesso di velocità nella pit-lane A seguito delle ripetute infrazioni del limite di velocità nella corsia dei box, la pena di 150 euro di multa non sembra più sufficiente. In futuro la multa sarà di 200 euro e con infrazione ripetuta la pena potrà essere aumentata in aggiunta a quelle inflitte dagli FIM MotoGP Stewards.
le seguenti decisioni in merito al prossimo Campionato Mondiale MotoGP . Stagione 2017 – Regolamento tecnico Telecamere Dummy / Pesi in Moto3 e Moto2 Attualmente i migliori sei piloti in Moto2 e Moto3 sono tenuti ad avere telecamere a bordo. Si ritiene che, in due categorie dove il peso delle moto è un discriminante per la competitività, la camera on board possa essere svantaggiosa. Le altre moto non dotate di telecamere dovranno quindi essere provviste di queste, reali o fittizie, per aumentare il loro peso. Nel caso non ci sia un cambiamento nel peso minimo di moto/pilota dopo questa modifica, il peso minimo sarà aumentato di due chili fino a 217.
Gara riavviata Il regolamento sarà modificato per far chiarezza sulla procedura del riavvio dopo che una gara è stata interrotta con meno di tre giri completati. Tutti i piloti possono prendere parte alla gara riavviata, anche quelli che non avevano compiuto il giro di allineamento o il warm up iniziale. I funzionari In ogni GP il Direttore di Gara e il Chief Medical Officer devono essere in possesso del relativo FIM Superlicence. Sicurezza del circuito In relazione a recenti incidenti, non è più consentito ai commissari di pista pulire la pista o alterare le condizioni della superficie di essa senza istruzioni precedenti o autorizzazione rilasciata dal Direttore di Gara e dal Responsabile della Sicurezza. Procedure disciplinari La funzione e le responsabilità della Direzione Gara e degli Stewards MotoGP FIM rimangono invariate.
Gomme nella classe MotoGP Dopo una consultazione con la Safety Commission e l’approvazione da parte di Michelin, le regole sulle gomme sono state cambiate. Le gomme intermedie non saranno più disponibili. Il numero massimo di mescole da asciutto e da bagnato rimane invariato ma vi sarà una specifica supplementare di pneumatici slick anteriori e posteriori da poter scegliere.
La Direzione Gara, che comprende il Direttore di Gara, il Rappresentante FIM e un rappresentante Dorna, non hanno alcun ruolo nella applicazione di sanzioni che possono essere comunicate solo dal pannello Stewards composto dal Direttore di Gara, da un membro permanete e da uno a rotazione nominato dalla FIM (tre componenti).
Regolamento Sportivo Test Moto2 e Moto3 Le norme che regolamentano i test privati sono state chiarite e ora si applicano solamente ai piloti con contratto. Le scuderie possono provare insieme ad un pilota con qualunque contratto e in ogni circuito per un massimo di dieci giorni durante la stagione. Questo in aggiunta ai test ufficiali.
La modifica prevede la creazione di un secondo livello di giudizio che comprende un ulteriore Steward nominato dalla FIM e un secondo nominato dal FMNR. Essi saranno presenti ad ogni evento e accoglieranno le istanze contro il primo organo. Ciò significa che in quasi tutti i casi le decisioni e le pene potranno essere confermate o annullate durante l’evento.
Procedura d’inizio gara Qualsiasi pilota che arriva alla griglia di partenza dietro la safety car dopo aver completato il giro di riscaldamento ora deve entrare nella corsia dei box e iniziare la gara della pit-lane.
Regolamento medico Diverse modifiche sono state apportate al Codice Medico FIM che danno al FIM Medical Officer più potere e più responsabilità. Il codice ha anche rafforzato il diritto dei piloti infortunati al rispetto della riservatezza circa
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la loro condizione. Il personale medico o i funzionari di pista non sono più autorizzati a rilasciare dichiarazioni a terzi, se non ai parenti più vicini, in merito alla condizione dei piloti infortunati senza l’autorizzazione della FIM e di Dorna.
che potranno far af damento su tutte le evo- luzioni tecnologiche della casa produttrice. Il Factory Mahindra Team, nella sua interezza, sarà espressione del legame con il nostro Paese in quanto la MFP3O sarà prodotta interamente a Besozzo (Varese).
In relazione ai numerosi incidenti sia in gara che nelle prove di eventi diversi dal Campionato del Mondo MotoGP, i piloti saranno responsabili delle notifiche presso il FIM Medical Officer e il CMO per qualunque infortunio o malattia che potrebbe pregiudicare la loro capacità di guidare.
Biografia Max Biaggi Massimiliano Max Biaggi nasce a Roma nel 1971. Sin da piccolo si interessa molto allo sport: è soprattutto il calcio a catturare la sua attenzione, per questo da 7 anni si allena nella scuola calcio del suo quartiere. Presto, però, dentro di lui comincia a farsi strada un’adrenalina ben diversa da quella che il calcio gli aveva regalato sino a quel momento. E’ attratto dalle macchine e dai motori, così tanto che riesce persino a mettere in moto un’automobile di nascosto dai suoi genitori. Eppure non risponde immediatamente a quel “rombo di motori” che lo chiama, infatti continua a dedicarsi al calcio per tutta l’adolescenza. Per gioco, un giorno, Max accompagna un amico al circuito di Vallelunga. Lo osserva correre sulla pista, il rombo di motore che da tempo lo chiamava si fa più forte, e Max ha una folgorazione: vuole correre anche lui, e lavora duramente per comprarsi l’attrezzatura.
Il Max Racing Team pronto al debutto in Moto3 Max Biaggi torna in pista con una nuova avventura: Max Racing Team, una nuo-va squadra di Moto3 fondata e capitanata dal più volte campione del mondo nelle classi 250 e Superbike. La presentazione, avvenuta nella suggestiva cittadina altoatesina di Ortisei presso l’hotel Montchalet, ha visto coinvolto Biaggi insieme ai due giovanissimi piloti Davide Baldini e Alessandro Del Bianco, personalmente scelti dal pluri-campione per comporre la propria squadra.
A 18 anni, corre la sua prima gara a Magione nel Campionato Italiano Sport Production classe 125cc in sella a una Honda. Il 1990 è l’anno della svolta: Maurizio Vitali, meccanico di Roma – e futuro capo-meccanico di Garry McCoy – ha sentito parlare di Max e vuole a tutti i costi seguirlo a livello tecnico. Vince 6 gare su 7, e nessuno ha più dubbi sul suo talento. Nel 1991 arriva un’ulteriore conferma: vince il titolo europeo 250 al primo tentativo, supervisionato dal capo-meccanico Mauro Noccioli nel Team Italia. Con questa vittoria, il pensiero corre subito al Motomondiale. Max prende parte al Team in squadra con Pierfrancesco Chili, e gareggia in sella ad un’Aprilia 250cc. Nonostante sia agli esordi, spicca su tutti per grinta e tenacia: durante il Gran Premio d’Italia, al Mugello, ottiene il suo primo podio. Vince nello stesso anno il suo primo Gran Premio in Sudafrica nell’ultima corsa del campionato: una vera conquista per Max, che ha descritto la sensazione della vittoria come “Qualcosa di unico, è stato come sentirsi in cima al mondo”. Conclude il campionato in quinta posizione e l’anno successivo lascia Aprilia per un contratto con Honda, prendendo parte alla squadra di Kanemoto.
L’obiettivo di Max Biaggi , dopo aver portato i due giovani a competere nel Campionato Italiano 2017 di Moto3, è di arrivare nel 2018 col suo team al Campionato del Mondo. Il Max Racing Team, infatti, è l’espressione della volontà dell’ex-pilota di credere nel futuro del racing e continuare a dare un contributo al mondo del motociclismo, dedicandosi a sviluppare le abilità di giovani e promettenti talenti. Attraverso una partecipazione in prima persona in tutte le fasi della gestione del team, Max Biaggi sarà a capo di un progetto non solo in qualità di manager e team principal, ma soprattutto mentore, af ancando i suoi piloti in prima persona e trasmettendo la sua ventennale e solida competenza nel settore. Biaggi, inoltre, rappresenterà Mahindra in qualità di ambasciatore uf ciale del mondo del racing della società indiana, seguendo gran parte delle gare del campionato del mondo di Moto3 per tutto il 2017. Si tratta di un’ulteriore confer- ma del sodalizio tra il pilota e la casa indiana – che ha registrato una fortissima crescita nel 2016 – sia per l’interesse e la ducia di Mahindra per le giovani leve del mondo del motociclismo, sia da parte di Max Biaggi per la MGP3O. Sarà proprio su questa moto 100% Made in Italy che correranno i due piloti,
Vince un solo Gran Premio, ma Max sfrutta queste occasioni per migliorare le sue performance e studiare a fondo le piste e i suoi avversari. La parentesi, in effetti, lo fa tornare in Aprilia più forte che mai: siamo nel 1994, e nalmente vince il suo primo mondiale. E’ il primo pilota
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soddisfatto dei risultati ottenuti, dopo un anno sabbatico si lancia in una nuova avventura: la Superbike, in sella ad una Suzuki GSX-R 1000 del team Alstare Corona di Francesco Batta.
italiano, nella storia, a vincere con una moto italiana Aprilia. Il re Max non si ferma, e si conferma vincitore di moltissime gare. Quello del 94, infatti, sarà solo il primo di tre mondiali vinti consecutivi (1994, 1995 e 1996). Nel 1997 l’anno torna ancora una volta in Honda a anco di Kanemoto, con una squadra rinnovata. Vince ancora: no a quel momento, Max aveva collezionato ben 29 vittorie e i quattro titoli mondiali. Un risultato unico, che nessuno era mai riuscito ad ottenere sino a quel momento.
Nonostante l’anno di stop, con 14 podi e 3 vittorie, Biaggi si gioca tutto no all’ultima gara, arrivando terzo in classi ca. Approda poi al team Ducati Sterilgarda e nonostante un mese fermo a causa di una frattura, arriva al settimo posto. Il 2010, dopo il ritorno alla “sua” Aprilia, è l’anno decisivo: Max è il primo italiano nella storia del mondiale SBK e campione con 10 vittorie e 14 podi. La stagione 2012 consacra Max come campione della superbike, con 5 gare vinte e 6 podi. Vince il suo secondo titolo SBK per solo mezzo punto.
Il 1998 segna il passaggio alla classe 500, al debutto in classe regina sempre in sella ad Honda e con Kanemoto in qualità di team manager. Prima gara, pole, vittoria e giro veloce: solo l’indimenticabile Jano Saarinen ci era riuscito 25 anni prima nel 1973, Max era riuscito al debutto a battere Mick Doohan allora campione affermata della 500cc. Vince facilmente la prima gara, ma non il titolo: si classi ca secondo. Il 1999, invece, avviene il debutto con Yamaha. Non mancano le soddisfazioni, come la vittoria in volata sulla posta di Phillip Island nel 2000, ma neanche qualche dif coltà, a causa di incidente nel GP di Francia nel 1999 e la mancata vittoria del Mondiale. Nel 2003 Biaggi ritorna alla Honda nel team Camel Pramac Pons, terminando le stagioni del 2003 e del 2004 con un terzo posto. Sebbene alcuni infortuni lo allontanano dal podio nelle stagioni successive e lo stesso Max non si ritiene
Il 7 novembre 2012 Biaggi annuncia il ritiro dall’agonismo, ma non dal mondo delle moto, a cui continua a partecipa- re in qualità di commentatore tecnico delle gare di Superbike per Mediaset nel 2013. Nel 2015 Max torna in Aprilia come collaudatore del team Aprilia Racing e compete come wild card nel mondiale Superbike, ottenendo un podio in Mali. Oggi, Max accoglie con entusiasmo la nuova s da di Team Manager, mettendo al servizio di giovani piloti la sua competenza di pilota campione e gran conoscitore del settore. Con una garanzia di successo: la grinta che da sempre lo contraddistingue.
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