reset 1-2004

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01 rivista mensile gratuita per le nuove tendenze: musica sport moda hi-tech eventi cinema letteratura arte

www.resetmagazine.ch

open.space Criticalmass

hi.tech 2004 Visioni e previsioni

trend.setters Alejandro Jodorowsky

free.style L’altra metà del calcio

02.2004

psych



Lo ammetto, questo numero è lisergico, psychedelico, un po’ magico ...drogato? No. Il nostri presupposti sono come sempre culturali, ci interessano i fenomeni di costume ed i diversi aspetti della cultura moderna, quindi non è certo nostra intenzione quella d’istigare all’uso delle sostanze psicotrope. Partiamo da una domanda provocatoria: come sarebbe oggi il mondo se nel 1938 in un laboratorio svizzero della Sandoz un certo Albert Hoffman non avesse scoperto accidentalmente l’Lsd? E se il Governo americano non avesse deciso di promuovere in seguito quella sostanza? Sì, stiamo parlando della Rivoluzione Acida, partita negli anni ‘50 negli ambienti intellettuali e poi diffusa alle masse negli anni ‘60, l’Lsd era diventato uno dei marchi più conosciuti dalla gioventù mondiale dopo l’avvento della Coca-Cola (!), aprendo quelle controverse porte della percezione che a molti hanno dato e a molti hanno tolto. Sì, le rivoluzioni lasciano purtroppo sempre molte vittime sul campo e quella acida non ha certo fatto eccezione. Che le esperienze con le sostanze allucinogene abbiano pesantemente influnzato l’architettura, il cinema, la poesia, la musica, la pittura, la letteratura, le rivoluzioni studentesche ed i costumi della società moderna è innegabile. Ma la conseguenza più importante di questa rivoluzione acida è stata indiretta: un esercito di giovani antropologi e ricercatori illuminati partirono per i cinque continenti a scoprire rituali, filosofie, religioni e culture antiche che abbracciavano una più ampia percezione del mondo. Da queste contaminazioni culturali nasce il fenomeno della new age, ovvero la soluzione alle nuove esigenze spirituali e psicologiche di quel periodo, la cultura alternativa! Vi ricordate il film documentario del ‘68 su Woodstock? Una folla di gente a perdita d’occhio, erano quasi tutti fatti... c’era però una scena dove un istruttore di yoga impartiva delle tecniche di respirazione e diceva: “non avete bisogno di spappolarvi il cervello con l’acido, anche con queste tecniche yoga potrete perseguire l’allargamento della coscienza ...” Questa rivoluzione che ha abbattuto i muri del conformismo e ha aperto nuovi dialoghi tra occidente e resto del mondo, continua a vivere ed a influenzarci anche se spesso non ce n’accorgiamo o non vogliamo ammetterlo. In questo numero troverete alcuni spunti per approfondire l’argomento di questa nostra imprescindibile eredità culturale. R.C.

editoriale

AT T E N Z I O N E Q U E S TA R I V I S TA H A U N A LTO CONTENUTO PSICHEDELICO. DOSARE CON CURA. PUO INDURRE S TAT I A LT E R AT I DI COSCIENZA


008

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020

index 01 open.space Mail - Criticalmass

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trend.setters Report - Adbuster Report - Arguzia e ironia con Effetto Serra Report - Alejandro Jodorowsky

008 009 010

free.style Report - Ticino Freestyle - Coppa del Mondo 2004 Report - pandACTION Report - L’altra metà del calcio

012 014 015

hi.tech Cybercorner - 2004 Visioni e previsioni Cyberflash & Product Webcorner Games - Prince of Persia Gameflash

016 017 018 020 021

re.view

029

034

re.play Dischi - Recensioni Report - Le genesi di Melissa Auf Der Maur Report - The ultimate Stoner experience Informer Localcorner Localcorner - Festival di Cultura e Musica Jazz - Chiasso Live - Agenda

024 029 030 031 032 034 036

re.vision Cinema - Alla ricerca della memoria perduta Cinema - Psych Cinema - Big Fish & Nextscreen Report - Tris d’assi Rassegne

037 038 039 040 041

re.ad Libri - Recensioni Kult- Millelire speciali Report- Matteo Guarnaccia

042 044 045

re.art Teatro - Agenda Mostre - Agenda Gallery - Maurits Cornelius Escher

046 048 050

Abo Impressum

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copertina by marco cassino



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007

mail Ciao a tutti, scovo fra le pagine di re.set (di dicembre 2003, NdR) il logo di Criticalmass e stupito leggo l'articolo che si conclude “…. A quando un movimento simile in Ticino?”. Criticalmass in Ticino è arrivata già da tempo, la prima si è svolta il 5 aprile 2003, poi a partire da settembre le CM si svolgono a Lugano con regolarità (ogni secondo sabato del mese, partenza ore 14.15 dalla Gerra) coinvolgendo diverse dozzine di persone. Naturalmente i media ufficiali non danno ampio risalto all'avvenimento, ma in questa pagina speciale di Indymedia potete trovare diversi links, rassegna stampa, volantini e fotografie di come si muove la massa in Ticino. Vi sono state delle incursioni anche nella rete viaria di Locarno e Chiasso. Per rimanere informati e partecipare ai dibattiti su CM è in funzione una mailing list aperta a questo indirizzo: www.autistici.org/mailman/listinfo/cm-ticino Baci e bici a tutti. Ciclista urbano

open.space

Ho saputo che sulla vostra rivista si è parlato della Criticalmass, e a mia sorpresa ho sentito che avete fatto richiesta di introdurre una Criticalmass anche in Ticino. Ebbene in Ticino esiste già! L'appuntamento è in programma ogni secondo sabato del mese presso la Gerra di Lugano alle 14.00. In più si fa anche a Locarno la prima domenica del mese sempre allo stesso orario. Per info vi mando al sito: www.ruotalibera.ch, dove, oltre a interessanti articoli sulla bici e sulle problematiche che ci sono in Ticino con le FFS, si parla in modo esaustivo di tutte le Critical Mass che ci sono in Italia e in Ticino. Allora mi raccomando, l'appuntamento è per il secondo sabato di ogni mese alla Gerra. Non mancate! Fabiano Carissimi redattori, vedo con molta sorpresa che siete completamente all'oscuro di quanto succede in città nell'ambito della Criticalmass (ma non solo a Lugano). Per fortuna anche in Ticino ci sono avvenimenti di particolare interesse che meritano di essere seguiti e sostenuti. Nel nostro piccolo cerchiamo di informare con completezza in merito agli appuntamenti e alle manifestazioni di carattere politico, culturale e ricreativo (“militanti”) che avvengono in Ticino. Nella nostra agenda www.ps-ticino.ch/sonvico abbiamo inserito gli appuntamenti di Criticalmass a Lugano. Se volete far capo alla nostra agenda per essere informati ne siamo ben felici. Cordiali saluti. Maurizio Cerri

Ci scusiamo con i sostenitori di Critical Mass Ticino per non aver menzionato il loro movimento nell’articolo pubblicato su re.set di dicembre. Ciò avviene perché spesso i movimenti e le associazioni non ci rendono noto (con comunicati stampa o con dei mail informativi) sulla propria esistenza e corrispondenti attività. L’articolo su Critical Mass è stato “ispirato” da un comunicato della sezione di Bergamo, Italia. Come già detto in varie occasioni, noi siamo sempre disponibili a promuovere le attività di questo tipo, soprattutto se si svolgono sul territorio ticinese. Ringraziamo “ciclista urbano”, Fabiano e Maurizio Cerri per i loro mails, i primi (e pure i più gentili) di una lunga serie di messaggi che ci sono pervenuti in proposito in redazione.


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trend.setters di martino lapini

Anche la pubblicità ha i suoi fantasmi

L’ectoplasma della comunicazione può essere altamente appiccicoso e dal cattivo odore. Ma anche estremamente divertente e significativo, quando mira a parodizzare il narcisismo dei brand multinazionali e la foga mediatica nel pubblicizzarli. Quando invece l’attività di disturbo si veste da mercenario o addirittura da killer professionista, la scena cede il passo ad un boicottaggio ideologico. Stiamo parlando di adbusters, di guastatori della pubblicità. Ahimè, già nella parola è contenuto un significato che rimanda direttamente a una certa forma di attivismo. Tuttavia la parodia degli spot pubblicitari o delle campagne stampa, non per forza deve rispondere del reato di terrorismo mediatico. Spesso è solo figlia di un semplice principio: il realismo. E il realismo si esprime spesso con uno strumento affascinante, cioè l’ironia. Avete presente la campagna pubblicitaria dei supermercati Esselunga, quella che ha sfruttato i nomi di innumerevoli personaggi storici e famosi per comunicare la qualità dei prodotti presenti sui propri scaffali? Vi ricordate di John Lemon, di Antonno e Cleopasta, di Vincent van Coch e di Mirtillo Benso conte di Cavour? Bè, questo ritornello è continuato per circa due anni, ha recato successo alla catena di supermarket e ha fatto sbizzarrire i copywriters dell’agenzia Armando Testa. Anche i consumatori hanno apprezzato. Tuttavia alcuni di loro si sono un po’ stufati di queste variazioni sul tema di frutta e verdura. Certo non hanno cominciato a protestare alle casse e non hanno smesso di fare la spesa. A uno di loro però è venuta un’idea altrettanto divertente, che per di più utilizzava lo stesso tema, dissacrandolo. Eh sì, sto proprio parlando di quell’immagine di palma e noci di cocco, ben più nota come Cocco Siffredi. Questo è un esempio di adbusting; totalmente innocuo, ma significativo. Usa infatti la stessa semiotica dei messaggi della campagna Esselunga riuscendo contemporaneamente a lanciare un segnale – divertente, per fortuna – nei confronti di chi quella campagna la stava cavalcando da ormai troppo tempo.

Fuga dal codice a (s)barre? Per qualcuno l’adbusting è sopratutto un’interferenza mediatica, una controcultura che spesso si tramuta in guerriglia dell’informazione. A Vancouver stampano addirittura una rivista noprofit – Adbusters appunto – che tira 85.000 copie. I suoi lettori sono una sorta di movimento trasversale: si va dagli attivisti politici anti WTO, alle madri preoccupate dei propri figli per l’uso-abuso di diavolerie elettroniche. Gli autori di Adbusters amono definirsi terroristi mediatici o media jammers. Il motivo è semplice: utilizzano lo stesso linguaggio mediatico delle Corporations per immettere in quel circuito delle visioni alternative mediante la creazione di spot di qualità che vengono programmati su varie stazioni radiofoniche e televisive americane e canadesi. Adbusters viene prodotta dal Culture jammers Network, ovvero la rete globale di artisti, scrittori, studenti, imprenditori e persino pubblicitari che appoggia il movimento attivista sociale (leggi no-global&Co). Lo scopo di questo network è quello d interferire - secondo loro - nell’omologato panorama culturale odierno, scardinando la “grammatica” dei media attraverso segnali di disturbo. In quest’ottica rientrano le feroci parodie pubblicitarie della rivista o le campagne di sensibilizzazione contro la globalizzazione. Primo fra tutti quel famigerato Buy Nothing Day. Famigerato non perché sia sbagliato, ma quantomeno ingenuo. Secondo i promotori doveva servire infatti a sensibilizzare a una più diffusa lotta contro il consumismo, spingendo a un giorno di digiuno dallo shopping. Mah… E c’è di più: questi network “arrabbiati” si preoccupano di organizzare campagne di comunicazione per gli enti no-profit. Tuttavia dovrebbero sapere che questa azione la attuano da molti anni anche alcune della più celebri ad-agency del mondo, chiaramente gratis. Insomma la pubblicità, se letta con buon senso, non lede nessun tipo di libertà o diritto. Spesso diverte, spesso se ne parla e spesso lancia nuovi trend. Altrettante volte stufa, esagera o invade eccessivamente il seminato. Ne nasce una parodia: azzeccata quando intende suggerire, fine a sé stessa quando si prolunga in crociata contro il consumismo.


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repor t Arguzia e ironia con Effetto Serra La radio ci accompagna in ogni attimo del giorno, proponendo soprattutto musica, ma pure argomenti e storie che ci fanno divertire e riflettere. La Rete Tre legge e riporta trend e fatti “in corso” in uno stile tutto suo, personalissimo, improntato sull’arguzia e l’ironia. Il nuovo Cd della Rete Tre, Effetto Serra, è uscito a gennaio per rievocare gli “highlights” dell’anno appena trascorso. Cosa ricorderemo dell’anno appena passato? Abbiamo vissuto un anno eccezionale oppure, per citare la Regina d’Inghilterra di qualche tempo fa, è stato un “annus horribilis”? Difficile dirlo adesso; tra le poche certezze, si fa per dire, c’è l’uscita del nuovo Cd di Rete Tre, Effetto Serra, che raccoglie il meglio del 2003. I fedelissimi del terzo canale della Radio Svizzera Italiana sanno che la pubblicazione di un suo Cd è ormai una tradizione che si è consolidata negli anni. Con una puntualità degna di un esattore delle tasse, verso la fine di gennaio si è materializzato un tondino di plastica nel quale sono racchiuse le migliori gag della Tre, che spesso e volentieri rappresentano una vera e propria summa degli avvenimenti dell’anno appena trascorso. In Effetto Serra, come si può evincere dall’astuto titolo, non mancano argomenti scottanti come i notori blitz anti-canapa, nonché la terribile afa estiva; non mancano nemmeno alcuni beniamini degli ascoltatori come il buon Duilio Gianinella e il Maestro Zen Roshosho. Il tutto impreziosito dalle hit musicali - orgogliosamente made in Rete Tre come la leggendaria El Perugito, Ti raserò l’Irak e l’immortale I will survive (nell’ispirata versione di Fiurenz).

Se volete mettere le mani sul prezioso Cd, non fiondatevi nel primo negozio di dischi, non lo trovereste. Potete ottenerlo ascoltando Rete Tre durante le trasmissioni, regolarmente durante il giorno ne vengono messe in palio varie copie. (Info sulle trasmissioni su: www.rtsi.ch/rete3) Rete Tre mette a disposizione una copia del Cd ai primi dieci lettori di re.set che invieranno un e-mail a redazione@resetmagazine.ch, con indicato l’intestazione “Effetto Serra” ed un’indirizzo personale.

DAL DAL 13 13 FEBBRAIO FEBBRAIO AL AL CINEMA! CINEMA!


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trend.setters di stoner

Alejandro Jodorowsky la psicomagia panica Regista, teatrante, poeta, scrittore, sceneggiatore, esoterista, saggio e sciamano, Alejandro Jodorowsky è nato in Cile nel 1929 da genitori ebrei di origine russa, migra a Parigi nel 1955 dove lavora come mimo per Marcel Marceau, in seguito si trasferisce in Messico dove dà origine alla sua nuova scena teatrale e cinematografica. E’ regista di film di culto come El Topo (1971), The Holy Mountain (1973), Santa Sangre (1989), sceneggiatore de L’Incal di Moebius … Questo emblematico personaggio appare sulla scena nel pieno della rivoluzione psichedelica degli anni cinquanta. Molte persone a quel tempo erano diventate ricettive ed erano alla ricerca di libertà mentali e spirituali, di culture alternative, di dottrine esoteriche… anche Jodorowsky era impegnato nel costante tentativo di dilatare le proprie capacità mentali e di comprendere la realtà attraverso una serie di rigidi e crudeli esercizi zen, le esperienze con l’Lsd, la poesia, la psicologia, l’incontro con gli sciamani mapuche e con le arti divinatorie, distanziandosi sempre però da qualsiasi indottrinamento. Con le sue perspicaci e folgoranti intuizioni, il suo essere allo stesso tempo clown e mago universale, il “maestro” riempe le sale con il solo passaparola e per le sue consultazioni è ricercatissimo da rock star e artisti di tutto il mondo. Il teatro Panico Nel 1962, a Parigi Jodorowsky, Fernando Arrabal e Roland Topor fondarono il movimento Panico, intrattenendo amicizie con grandi personaggi del calibro di Pasolini, Jim Morrison, Beckett, John Lennon, Louis Bunuel… Il movimento Panico propose un modo nuovo di fare teatro e di proporre storie. La pièce teatrale diventò un happening, un rituale con l’obiettivo di spiazzare il pubblico, togliere gli appigli alla realtà abitudinaria, destrutturizzare lo stato delle cose scontate e permettere di intravedere altre possibilità d'esistenza aggirando i limiti del quotidiano. Per questo scopo anche il cinema surrealista fu un buono strumento, così nel 1968 Jodorowsky realizzò il Fando y Lis scritto da Arrabal, avviando così la sua carrirera cinematografica.


repor t Terapia panica e psicomagia Jodorowsky è famoso anche per l’applicazione della creatività e dell’arte alla terapia, ambito nel quale ha elaborato un modo nuovo di entrare in contatto con l'inconscio, partendo dai Tarocchi di Marsiglia che ne sintetizza il simbolismo e la numerologia (Jodorowsky ha avuto inoltre un ruolo determinante nel loro restauro). La psicomagia fonde il mondo magico delle credenze popolari e la psicoanalisi. La cura che lo sciamano Jodorowsky fornisce è una ricetta che consiste in un atto psicomagico, ovvero una breve sceneggiatura da recitare nella realtà. Eseguendola alla lettera, come un rituale, avviene la magia. A proposito Jodorowsky dice: “…la gente desidera smettere di soffrire, ma non è disposta a pagarne il prezzo, a cambiare, a cessare di definirsi in funzione delle sue adorate sofferenze. La terapia panica vuole essere un modo, dirompente, per azzerare l'abitudine e aprire nuove porte verso una comprensione diversa dell'esistere. Perché essa funzioni, occorre crederci, e questo dogma è vero per ogni tipo d'azione nel mondo.” Se siete incuriositi vi consiglio di leggere Psicomagia (Feltrinelli-1997) il quale contiene curiosissimi aneddoti ed esempi di terapia psicomagica ed un'esaustiva introduzione all’argomento.

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Psicogenealogia Dopo la pubblicazione di Quando Teresa si arrabbiò con Dio (Feltrinelli, 1996), paragonato per ambientazione e forza evocativa a Cento anni di solitudine di Garcia Marquez, è stato recente pubblicato Il figlio del giovedi nero (Giunti CityLights, 2003) che ne è la continuazione. Difatti, con questi due libri Jodorowsky da buon visionario realista racconta, mitizzandola, l’incredibile storia del suo albero genealogico partendo dalla fine dell’Ottocento, con la persecuzione degli ebrei in Russia che ha spinto i due ceppi della sua famiglia ad emigrare e peregrinare in Sud America, tra pene e tribolazioni, attraversando nella storia le sanguinose rivoluzioni operaie, incontrando terremoti, dittatori, anarchici, saltimbanchi, rabbini e criminali d'ogni risma. In realtà la storia comincia ancora prima con l’apparizione nella sua famiglia dello spirito “Rabbi”, cioè un mistico asceta ebreo che, durante un viaggio astrale, mentre è fuori dal proprio corpo, viene divorato dagli orsi nelle montagne sacre del Caucaso. Egli per relazionarsi al mondo terreno decide di accompagnare e ad aiutare nei momenti di difficoltà la famiglia Jodorowsky, e come se fosse un’eredità, viene tramandato da padre in figlio. E' quindi Rabbi il filo conduttore della storia ed è lui che spesso conserva la memoria delle vicende degli antenati di Jodorowsky. In questo doppio racconto si possono trovare inoltre quasi tutti gli elementi del mondo visionario del cinema di Jodorowsky oltre a vari esempi di atti psicomagici e una dimostrazione di come la rielaborazione della propria storia familiare, anche se esaltata fino a leggenda, possa essere una fonte preziosissima dalla quale attingere: gli antenati trasmettono un’esperienza che può essere assimilata e rivelarsi utile ai fini di chiarire la propria identità. In un breve tratto del racconto Jodorowsky va oltre e racconta delle sue vite precedenti introducendo anche il tema della reincarnazione. A proposito scrive: “Non so se i ricordi precedenti alla mia nascita corrispondano al vero o siano semplici sogni. Non ha importanza. Comunque la realtà è la trasformazione progressiva dei sogni, non c’è altro mondo se non quello onirico.” Ultime notizie E’ appena uscita l’autobiografia di Alejandro Jodorowsky , La danza della realtà (Feltrinelli). Inoltre dopo l’ultima fatica cinematografica The Rainbow Thief (1990) con Omar Sharif e Peter O’Toole inizieranno a marzo le riprese di King shot con Nick Nolte e Santiago Segura, protagonisti di uno spaghetti-gangster dal sapore metafisico. Annuciata pure l’uscita di un fumetto di Milo Manara con testi di Jodorowsky sulla saga dei Borgia.


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free.style

Il freestyle è disciplina nuova ed emergente, con un no-

Per la prima volta in Ticino si organizza una competizione valida per la Coppa del Mondo di Sci. Il freestyle-moguls, disciplina acrobatica ed olimpica, s’inserisce nella nuova filosofia dei giovani, dove libertà, divertimento, espressività, spettacolarità, musica e competizione sono i cardini imprescindibili. Le gare di Freestyle World Cup appartengono alla Federazione Internazionale di Sci (FIS), che in base ai rigidi criteri di selezione, assegna il mandato alle singole federazioni nazionali e regionali. In collaborazione con la Federazione Sci della Svizzera Italiana (FSSI), lo Sci Club Airolo e lo Sci Club Tamaro, hanno creato un comitato d’organizzazione con il compito di allestire due gare del circuito internazionale FIS.

I migliori freestyler del pianeta si sfideranno sulle pendici di Airolo per la prima gara di Coppa del Mondo Freestyle per donne e uomini mai organizzata in Ticino. Spettacolo ed emozioni garantiti sui percorsi di mogul e dual mogul. Da non mancare!

tevole seguito d’appassionati, quasi tutti giovani. Sulle pendici di Airolo, dal 3 al 7 marzo, potremo ammirare le performances dei migliori freestylers del pianeta. Gli obiettivi sono più d'uno: organizzare un evento sportivo con elevati contenuti tecnici ed agonistici e di coinvolgente spettacolarità; sostenere lo sport dello sci in generale e del freestyle in particolare; promuovere le attività della FSSI e degli Sci Club Ticinesi; infine diffondere l’immagine della nostra regione, nonché il paesaggio e l’ospitalità della gente del Canton Ticino. Tramite queste giornate dedicate allo sci acrobatico, le immagini della Svizzera italiana faranno il giro d'Europa. Il Dipartimento Cantonale dell'Istruzione e del Promovi– mento dello Sport, così come pure Ticino Turismo, hanno creduto nelle ricadute economiche che porterà un evento di tale caratura.

Airolo Canalone Pesciüm

Ticino Freestyle Coppa del Mondo 2004

Dal 3 al 7 marzo

report


Cerimonia floreale Cerimonia medaglie

Allenamento ufficiale moguls Apripista moguls Qualifiche donne moguls Qualifiche uomini moguls Allenamento ufficiale finalisti Finale donne moguls Finale uomini moguls

Sabato 6 marzo

14.30 18.30

08.30-09.30 09.15-09.30 09.30-10.30 10.30-11.30 12.25-12.45 13.00-13.30 13.30-14.00

Come ogni mega-contest che si rispetti, dopo una giornata di divertimento agonistico e d’animazione sportiva ci vuole una serata degna dell’atmosfera gioiosa venutasi a creare. Durante l’orario dell’aperitivo ci saranno organizzate animazioni happy hours. Il dopo cena è il momento dei party, programmati presso il Salone Olimpia di Airolo dove pubblico e sportivi in compagnia festeggeranno con concerti e tanta musica a volontà! Let’s go party!

Party!

La Coppa del Mondo di freestyle non sarà soltanto un appuntamento sportivo: se sui pendii di Pesciüm vi saranno i riders, al traguardo ci saranno punti di ristoro, animazioni, workshops e divertimenti (anche sugli sci) per i bambini, in uno spazio aperto dedicato a tutti per promuove-

Cerimonia floreale Cerimonia medaglie

Allenamento ufficiale dual moguls Apripista dual moguls Qualifiche donne dual moguls Qualifiche uomini dual moguls Allenamento ufficiale finalisti Finale donne dual moguls Finale uomini dual moguls

Domenica 7 marzo

fino alle 4.00 Freestyle Party

dalle 22.00 Live con MANUPIA e VAD VUC (cover-rock + skautry-folk)

Sabato 6 marzo

dalle 21.45 fino alle 3.00 Magic Moment Dj set con animazione musicale a richiesta

Domenica 7 marzo

re varie discipline come gobbe, big-air, slalom, telemark, snowboard, carving, ciambelle, ecc. Questo spazio è animato e gestito dai maestri e monitori della Scuola Svizzera di Sci di Airolo.

Workshop nell’Arena

14.30 18.30

08.30-09.30 09.15-09.30 09.30-10.30 10.30-11.30 12.25-12.45 13.00-13.30 13.30-14.00

Mercoledì 3 e giovedì 4 marzo, nel Canalone Pesciüm si terranno gli allenamenti degli sportivi in gara.

Programma delle gare


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free.style

pandACTION

Questa lodevole iniziativa del WWF s’indirizza a tutti coloro che fuggono le piste affollate e le lunghe attese allo skilift dello sci di massa, ovvero a coloro che cercano le nevi immacolate e polverose del fuoripista e la perfetta armonia con la natura. E’ sottointeso che il vero freerider rispetta la montagna e si comporta correttamente nel cuore della natura: è a lui che sono dedicati questi giorni di neve.

Il programma è molto invitante: marce nella neve alta, favolose discese freeride con Reto Kestenholz, nottate nelle capanne alpestri, formazione preventiva alle valanghe da guide specializzate, scoperta e protezione della natura con il WWF… Sicuramente un’esperienza perfetta per tutti coloro che desiderano avvicinarsi al mondo del freeride, conoscere gente che condivide le proprie passioni e condividere con loro le massime emozioni che può offrire la montagna ad uno snowboarder.

Agli Snowdays possono partecipare snowboarder tra i 16 e i 25 anni con una buona condizione fisica. Costo: 190 franchi (150.- per i membri del WWF).

Prossimi appuntamenti:

Per maggiori informazioni: www.freestyle.ch/pandaction04/ tel: 081. 255 33 10

Dal 21 al 22 febbraio Lidernen Hütte - Riemenstalden (UR)

Dal 14 al 15 febbraio Chalet Schwarzwaldalp - Meiringen (BE)

Dal 28 al 29 febbraio Dortoir de la Drosera - Les Mosses (VD)

Appuntamenti di fine stagione La stagione invernale si sta concludendo, ma ci sono ancora alcuni appuntamenti interessanti rivolti agli appassionati della neve.

High 5 Freestyle Masters 2004

Winterthur Freestyle Series La serie di gare Winterthur Freestyle Series (Trofeo La Regione Ticino - Campionati regionali FSSI di Big Air e Cross) ha ripreso nel 2004 la sua consueta attività agonistica. Fino al 22 marzo le gare si susseguiranno in varie stazioni sciistiche della nostra regione. Ecco un'occasione sportiva ideale per mettere alla prova i propri limiti. Info su: www.fssi.ch Freestyle Series 14 febbraio - Big-Air Ski - Bosco Gurin 15 febbraio - SkiX - Bosco Gurin 28 febbraio - Mogul - Airolo 29 febbraio - Dual Mogul - Airolo 20 marzo - Mogul - Airolo Snowboard Series 14 febbraio - Big-Air - Bosco Gurin 15 febbraio - BoarderX - Bosco Gurin 28 febbraio - Slope Style Ski - Airolo 29 febbraio - Big-Air - Airolo 20 marzo - Big-Air - Airolo

Tappa dopo tappa continua l’High 5 Freestyle Masters che farà tappa a Braunwald il 14 febbraio e a Klosters il 6 marzo. Durante queste due date si assisterà ad evoluzioni ed acrobazie dei giovani riders emergenti in gara nell’ambito snow-freestyle. Organizzato in maniera ineccepibile ed in tutta sicurezza l’High 5 Freestyle Masters offre, oltre alle gare ed animazioni sportive per tutti, un ottimo servizio d’accoglienza completo di party finale a base di divertimenti e musica. Un’occasione imperdibile per godersi le ultime nevi della stagione! Info su: www.high5.ch 14 febbraio Braunwald Ski-Boarder-X mit After-Slope-Party 6 marzo Klosters/Madrisa Ski-Boarder-X mit After-Slope Party


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report

free.style testo di erik console

L’altra metà del calcio E’ partita da Sepp Blatter, presidente della FIFA (Fédération Internationale de Football Association), una provocatoria proposta sulla tenuta sportiva delle atlete del calcio femminile che ha fatto discutere il mondo intero… E' polemica accesa per l’idea del presidente della FIFA Sepp Blatter che sostiene che "Le calciatrici dovrebbero giocare con magliette e pantaloncini più femminili…". Secondo Blatter la leva sulla quale si basa la ricetta per promuovere il calcio femminile sarrebbe quindi il fattore "sexy". La divisa proposta prende spunto dal body attillato in uso nella pallavolo femminile, ma con in pantaloncini stile ciclista ad evidenziare... ehmm... diciamo le grazie femminili? E' evidente come quest’idea concepita a far tirare il calcio femminile risulti piuttosto denigratoria, difatti alle destinatarie dell'iniziativa la proposta non tira per niente. Per Pauline Cope, portiere della nazionale inglese del Charlton, Blatter si fa latore di "Una tipica idea maschilista". Patrizia Panico, capitano della nazionale femminile italiana afferma che: "La divisa deve essere funzionale, non deve essere lo strumento per attirare il pubblico, altrementi si rischia di strumentalizzare la cosa". Anche la norvegese Lise Klaveness è chiara: "Se gli spettatori vogliono vedere delle modelle, allora non devono far altro che comprarsi Playboy". Quest'idea inoltre escluderebbe automaticamente dal gioco le nazioni a maggioranza mussulmana: vi ricordate del film Bend it like Beckham della regista inglese Gurinder Chadha? E' già molto che alcune etnie abbiano accettato che le proprie donne si mostrino in abbondanti pantaloncini... La statunitense Mia Hamm è considerata la migliore calciatrice del mondo. Ha conosciuto la massima popolarità nel 1999, guidando la nazionale femminile americana ad Atlanta, durante i Giochi Olimpici di fronte a 80'000 spettatori acclamanti. Mai nella storia dello sport una squadra sportiva femminile ha attirato così tanto pubblico.

In definitiva Blatter sta incoraggiando la creazione di un campionato professionale femminile, e la sua proposta nasce come soluzione al problema della scarsa affluenza di pubblico, registrata ai Campionati mondiali di calcio femminile l'anno scorso dove ha primeggiato la Germania. Di fatto però, negli Stati Uniti, dove si sono svolte le partite rimpiazzando la Cina per i problemi legati alla Sars, operava l'unica lega calcistica professionistica del mondo, la WUSA (Women’s United Soccer Association), che a tre giorni dall'inizio dei Campionati mondiali ha dovuto dichiarare ufficialmente fallimento per debiti senza che nessuno muovesse un dito. La causa del fallimento risiede nell'affluenza del pubblico passata da una media di 8’500 spettatori nel 2002 ai 6’500 del 2003 (molti più degli spettatori che ha mai avuto l'Fc Lugano!) con la conseguente perdita di sponsor. Per rilanciare la WUSA bastava un'iniezione di 38 milioni di dollari, una bazzecola nel business dello sport professionista, ma troppi da dedicare al calcio femminile… a quanto pare. Le repliche alla notizia sono state di sconcerto e rabbia: “E’ una forma di discriminazione” questa la reazione di April Heinrichs, la ex centrocampista che all’epoca diresse la nazionale americana. “Solo se i tifosi si ribelleranno otterremo giustizia”. Resta di fatto che si è tornati anche in America come in Europa ad un campionato calcistico femminile semi-professionistico del quale, per il momento, dovremo accontentarci anche se, tutto sommato, non è poi tanto male se resiste già dal 1968! Nello sport gli interessi in ballo sono esorbitanti, e sembra dunque che le coraggiose ed esperte calciatrici dovranno lottare ancora molto e a lungo per ritagliarsi una fetta della torta. Per le donne è sempre una lotta continua!

Hanna Ljumberg, svedese, è una capace calciatrice emergente di cui si è discusso in Italia, quando il presidente del Perugia Gaucci, ha lanciato la proposta di inserirla tra le fila della squadra. Un altro tentativo di immettere nel calcio il fattore “sexy” per questioni di marketing, per fortuna non andato in “porta”!

L’attaccante americana Brandi Chastain, oltre alle sue indubbie e potenti qualità sportive, ha spesso e volontieri esibito le sue grazie femminili, anche in televisione e sulle riviste patinate per soli uomini.

Donne e pallone su: www.calciodonne.net www.wusa.com www.fifa.com


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hi.tech testo alessio cassis

2004

Visioni e previsioni

Per quel che riguarda la tecnologia digitale, il 2003 probabilmente verrà ricordato più per le piaghe quali gli spam ed i virus informatici, che per delle vere e proprie innovazioni tecniche. Ma il tempo d’analisi e di bilanci è passato. Ciò che interessa, ora, è il futuro e quello che serberà in questo nuovo anno. Nulla è sicuro naturalmente. Il successo di un prodotto dipende da ciò che la gente riterrà utile o meno, e, a volte, dalla bravura di società e pubblicitari nel persuaderci d’avere bisogno di un oggetto anche quando ne potremmo fare benissimo a meno… Grazie ai sofisticatissimi mezzi a mia disposizione, vale a dire un mazzo di tarocchi, ecco quindi alcune brevi previsioni per il 2004. Come accennato in precedenza, il 2003 è stato l’anno in cui virus e posta indesiderata hanno messo in ginocchio Internet e svelato le sue debolezze. Secondo la statunitense TrendMicro, una delle società leader nel software anti-virus e di protezione, i danni causati dai codici maligni ammonterebbero a 55 miliardi di dollari. Si stima inoltre che tra 20 e 40 nuovi virus vedano la luce ogni giorno. Le previsioni, secondo la stessa TrendMicro, vedono un incremento massiccio delle attività virali; e in special modo aumenteranno quei casi dove sarà difficile distinguere virus da spam. Durante il 2004 occorrerà essere più vigili che mai quindi. L’anno scorso è stata anche superata la soglia del 50% di traffico “spazzatura”. Attualmente, infatti, il 52% del traffico totale è rappresentato dal famigerato spam, che oltre a causare disagi a coloro che si vedono bersaglio di questi messaggi indesiderati, arreca enormi spese di gestione a società e provider. A questo proposito, il fondatore della Microsoft, Bill Gates, durante il World Economic Forum di Davos ha affermato che entro due anni lo spam sarà un problema risolto. Considerando la crescita esponenziale del fenomeno, alcune persone hanno storto il naso di fronte all’ottimismo del boss di Redmond. Per quest’anno, in ogni caso, sarà ancora lotta dura contro le forze del male. Novità in arrivo anche per il famigerato IPv6 (Internet Protocol version 6), il nuovo protocollo Internet. L’Unione Europea starebbe infatti spingendo per adottare IPv6 senza più aspettare l’avallo degli USA. Il nuovo standard di comunicazione, oltre a portare migliorie tecniche rendendo la Rete più stabile, genererebbe un numero pressoché infinito di nuovi indirizzi IP. E questa è proprio la ragione per cui l’UE vorrebbe adottare in tempi brevi IPv6. A detta degli esperti, in Europa gli indirizzi a disposizione scarseggiano, mentre gli Stati Uniti ne dispongono di un numero ancora consistente. Motivo per cui le autorità americane non s’interessano molto alla faccenda. Affaire à suivre dunque.

Altro settore da cui ci si attendono importanti sviluppi è quello dell’home entertainement. L’obbiettivo per il prossimo futuro è di dotare le case di un centro di controllo da cui gestire tutti i supporti multimediali, che siano film, musica, foto o altro. Il tutto attraverso una rete wireless che permetta di connettere ogni tipo di dispositivi portatili e non. Guardare i filmati immagazzinati nel vostro hard disk sul televisore, ascoltare la vostra collezione di MP3 sull’impianto stereo, visualizzare le foto delle vacanze su un palmare… Il tutto gestito centralmente da un unico apparecchio. Microsoft si è già lanciata in questo business lanciando sul mercato Windows XP Media Center Edition. C’è da scommettere che con la posizione di dominanza che possiede nel mercato PC, Microsoft rivestirà un ruolo importante nello sviluppo di queste tecnologie. Comunque la società di Redmond non sarà la sola protagonista. Intel ha annunciato lo stanziamento di un fondo di 200 milioni di dollari da destinare allo sviluppo delle reti domestiche e il colosso giapponese Sharp ha già cominciato a commercializzare i primi Media Center basati su Linux. Quello che attende l’industria dei sistemi operativi invece, ha tutta l’aria di una guerra aperta contro Microsoft e il suo dominio. Questa volta non più con processi per concorrenza sleale, ma con prodotti che finalmente rappresentino una valida alternativa a quelli targati MS, sia per quanto riguarda la facilità d’uso, sia per il prezzo. Neanche a dirlo, l’alternativa si chiama Linux. Questa volta però le case di distribuzione del pinguino, che finora non sono riuscite a semplificare il prodotto attirando il grande pubblico, dispongono della collaborazione di grandi società del mondo dell’Information Technology. Basti pensare all’accordo di cooperazione tra SuSE e il colosso SUN, che ha portato alla creazione di Java Desktop System, attualmente uno dei rivali più quotati di Windows. La stessa SuSE è stata acquisita da Novell, società storica nello sviluppo dell’informatica. E poi c’è il progetto Lindows, una distribuzione Linux che, seppur ricevendo alcune critiche dal mondo open, si propone come clone dei sistemi Windows. In mezzo a tutto questo rivestirà un ruolo importante il fattore economico. In tempi di crisi economica come questi, dovrebbero essere molte le aziende interessate a prodotti che permettono di risparmiare l’80% sulle licenze. Questo lo scenario, ma le scommesse restano aperte.


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cybercorner Cyberflash A Los Angeles “Master e Slave” offendono qualcuno

Il p2p gode di buone salute

La notizia risale ormai alla fine di novembre 2003, ma mi ha talmente colpito che ho voluto riportarla comunque su questo numero di re.set. Alcuni cittadini californiani si sono rivolti alle autorità di Los Angeles affermando che la denominazione “Master/Slave” (padrone/schiavo), usata per i componenti informatici, sarebbe offensiva e discriminatoria. Ragion per cui, pretendono che i costruttori di hardware smettano immediatamente di usare detta terminologia sui loro prodotti. Come direbbe il buon Paolo Rossi: “Ci dev’essere una nuova droga in circolazione!”.

Nonostante le voci che lo davano in netta flessione d’utenti a causa delle azioni legali intraprese in alcuni paesi, in special modo negli Stati Uniti, le ultime cifre parlano di una netta ripresa del fenomeno. Sembra, infatti, che proprio negli Usa, dopo le feste natalizie, il numero di utenti attivi abbia subito un balzo in avanti del 14%. I più attivi nello scambio di brani musicali sembrano essere però gli asiatici, Hong Kong e Corea del Sud in testa. Nella sola Hong Kong i dati parlano di 130 milioni di canzoni scaricate in due anni e mezzo d’attività.

Google e il miserabile fallimento

A Fidel non piace Internet (e un sacco d’altre cose)

I siti governativi con le biografie di Gorge Bush e Silvio Berlusconi, sono stati vittime di un simpatico scherzetto da parte di alcune comunità di blogger. Usando una tecnica detta “Google bombing”, che consiste nel creare una grossa quantità di link verso un sito in modo da scalare la classifica del motore di ricerca, le comunità blogger americane prima, e italiane poi, hanno legato il termine “miserabile fallimento” (“miserable failure” in inglese) alle suddette biografie. Mentre il governo USA non ha preso provvedimenti al riguardo, quello italiano ha deciso con poco fair-play di togliere il sito governo.it da Google.

Fidel Castro ha deciso, il popolo cubano deve essere protetto (sigh!) dai pericoli provenienti da Internet. A questo scopo il Leader Maximo ha varato una nuova legge che di fatto vieta al popolo l’utilizzo di questo servizio. Le uniche persone autorizzate a navigare in rete saranno quindi i funzionari governativi e i pochi eletti che possono permettersi i servizi forniti in dollari. Di cosa hai paura, Fidel?

Adobe parli chiaro di quel codice Recentemente è emerso che la nuova versione del popolare editor grafico di Adobe, Photoshop CS, contiene del codice che permette di individuare e impedire la copia di banconote di alcune valute

Il Primo ministro non fa i compiti a casa Magra figura per il Primo ministro danese Anders Fogh Rasmussen: un suo discorso distribuito ai giornalisti prima di una conferenza stampa a causa dei dati registrati automaticamente all’interno di documenti di Microsoft Word è risultato essere scritto da un’altra persona. Il servizio stampa del Primo ministro ha deciso così di prendere importanti provvedimenti: d’ora in poi i documenti saranno distribuiti in formato .pdf!

Product Auravision ™ EluminX ™ All night long…

iPod mini L’hanno fatto di nuovo!

Tivoli Audio La gamma completa

Ecco la soluzione perfetta per surfers, gamers e nottambuli del pc. La tecnologia della serie EluminX proviene da una ricerca commissionata dall’esercito americano per lo sviluppo di un laptop da usare al buio, ora, come spesso accade con le tecnologie militari, è stato creato un prodotto per usi civili e commerciali. Il risultato è una tastiera illuminata proposta nelle varianti acquamarina o zaffiro, compatibile con i sistemi operativi Windows 95/98/2000/NT/ME/XP e funzionante anche nelle condizioni atmosferiche più estreme. La Auravision sostiene inoltre che questa speciale tastiera aiuta a ridurre le emicranie provocate dalla Sindrome da Visione del Computer (CVS). Il suo prezzo si aggira sui 100 franchi. www.eluminx.com

Ve lo aspettavate? Certo che sì! La formula compatto e colorato è sempre stata vincente in casa Apple, quindi eccovi la versione mini di iPod, capace di contenere 1’000 brani musicali e di usare le applicazioni di papà iPod in soli 9 x 5 centimetri per 100 grammi. Compatibile con Windows e Mac il fenomeno iPod ha ridato un po’ di speranza ai bilanci del mercato discografico, grazie al sito di iTunes Music Store infatti si possono acquistare brani singoli a 99 centesimi di dollaro con un offerta di più di 100'000 canzoni, anche di etichette indipendenti. Resta tuttavia un mistero, almeno per me, come ci si possa godere un romanzo sullo schermo di Ipod, forse quando avremo le orecchie a punta…In vendita a circa 375 franchi. www.apple.com

Avevamo già parlato del modelONE della Tivoli Audio nel primo numero di re.set (10/2002). Ricordo ancora lo stupore che ebbi nel sentir cantare quella scatolina di legno… un vero gioiello. La Tivoli propone ora tutta la serie di scatole in colori assortiti e dal sistema modulare partendo dalla semplice radio monofonica. Vuoi anche lo stereo? Aggiungi un secondo altoparlante. Vuoi più bassi? C’è il subwoofer. Vuoi il lettore Cd? Eccolo! Ti accontenti di una radiosveglia? Ce l’abbiamo! Non c’è che dire, se ti è piaciuto il suono, la semplicità di utilizzo e il design, Tivoli Audio, con le combinazioni dei modelli e le gamme cromatiche non ti lascia scampo. Il capriccio completo costa 1'099 franchi. www.radio-days.com


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webcorner

hi.tech di alessio cassis

http://mars.telascience.org/

www.thetoque.com

www.cortoweb.tv

http://foia.fbi.gov

A spasso su Marte. Sito imperdibile per tutti gli appassionati d’astronomia e missioni spaziali. Dalle pagine di mars.telascience.org avrete infatti la possibilità di scaricare Maestro, una versione ridotta in tecnologia Java del programma usato dagli esperti della NASA nella missione che ha portato le sonde Spirit e Opportunity su Marte. Grazie a questo programma potrete ammirare le straordinarie immagini del pianeta rosso, compresa una serie d’immagini tridimensionali. Maestro integra anche un simulatore, che vi darà la possibilità di guidare le sonde e far svolgere loro delle semplici funzioni, funzionalità che permette all’utilizzatore di meglio comprendere l’aspetto tecnico della missione.

“Offrire il massimo di risate, con il minimo dello sforzo”. Questo il credo di thetoque.com, bellissimo sito di satira e humor in stile geek, creato e ideato da un manipolo di canadesi matti da legare. Decine d’articoli e immagini che vi faranno sbellicare dalle risate, il tutto naturalmente in inglese. Troverete guide alla navigazione sicura di Internet (con i software da usare per non restare fulminati), oppure come sensibilizzarsi all’ecologia usando il ricycler di Windows (invece di sprecare spazio cancellando i file), o ancora trovare dei cani (veri!) che passano il loro tempo guardando porno sul web (doggy style naturalmente), e molto altro ancora.

cortoweb.tv è il sito della sezione virtuale di Arcipelago, Festival Internazionale di Cortometraggi e Nuove Immagini che si tiene a Roma dal 4 al 9 di giugno 2004. La particolarità di questa sezione del festival è quella di svolgersi interamente in rete e quindi essere, scusate il bisticcio di parole, virtualmente virtuale. Dalle pagine di cortoweb.tv, oltre alle informazioni sul festival e alle interviste dei protagonisti, potrete gustarvi tutti i corti delle due sezioni in cui è diviso il concorso. La sezione Desktop in formato streaming e la sezione Wireless per PocketPC e cellulari Nokia serie 60.

FOIA - Freedom Of Information Act, ovvero le teorie del complotto viste dai cospiratori. Con il FOIA l’amministrazione USA ha reso pubblici documenti che per anni sono rimasti catalogati come top secret, e quindi inaccessibili al pubblico. Su questo sito troverete migliaia di pagine sulle indagini più scottanti e misteriose effettuate dal Federal Bureau of Investigation (FBI). I documenti sono divisi in sei categorie: spionaggio, personaggi famosi, periodo gangster, interesse storico, strani fenomeni e crimini violenti. Dalle indagini sui Beatles a Frank Sinatra, dagli UFO di Roswell al progetto Blue Book, Martin Luther King e il Ku Klux Klan, tutti i documenti per chi è curioso ed è armato di tanta, tanta pazienza.

webflash Sun Java Desktop System L’alternativa a Windows http://wwws.sun.com/software/javadesktopsystem/ siasta. Finalmente una distribuzione Linux adatta anche per chi, come me, non è un grande esperto in fatto di pinguini. L’installazione è facile ed intuitiva, la maggior parte delle periferiche vengono riconosciute e installate automaticamente. Ho installato JDS su due PC, prima su una recente mainboard Asus P4P800 Deluxe con Pentium 4 2.5 GHz e poi su una “vecchia” mainboard CUV4X-D Asus con due processori Pentium 3 a 900 MHz. In entrambi i casi, dopo un solo reboot il sistema operativo funzionava egregiamente senza bisogno di grandi configurazioni, o di estenuanti modifiche all’interno dei file di sistema; e anche la presenza di altri OS, nel mio caso Windows 2000, è gestita in modo del tutto automatico.

I sostenitori di Linux avvertono: il 2004 sarà l’anno del pinguino. Questa volta però, non si limiteranno a rinforzare la loro già buona presenza sul mercato server. L’obiettivo dichiarato è il settore desktop, dove Windows la fa da padrone, presente sul 95% dei PC. Anche Sun, il colosso informatico dei server, ha deciso di buttarsi nella mischia con una propria distribuzione Linux basata sulla celebre SuSE. Nasce così Java Desktop System (JDS), un sistema operativo Linux comprendente l’interfaccia Gnome 2.2, il browser web Mozilla, il client e-mail Evolution e soprattutto la suite StarOffice 7, un ottimo concorrente alla suite Office di Microsoft. Mischiate bene quest’ingredienti, aggiungete un pizzico di tecnologia Java, la grande esperienza di Sun Microsystems e il risultato è sorprendente. Ho avuto la fortuna di provare personalmente questo prodotto e ne sono entu-

Il setup del client e-mail Evolution non ha preso più di un minuto, con Mozilla navigare in rete è facile e tutti i miei documenti creati con Office 2000 sono perfettamente compatibili con StarOffice e viceversa. Inoltre, il funzionamento dell’interfaccia grafica molto simile a Windows, addolcisce il passaggio per coloro abituati ai sistemi Microsoft e l’attivazione di default del servizio Samba, rende possibile l’inserimento di JDS all’interno di una qualsiasi rete Windows. Il prezzo di tutto questo è di soli 100 dollari, cioè circa 125 franchi, che se paragonati ai 450 franchi che occorrono per un sistema Windows e suite Office, fanno un risparmio netto del 75%. A questo proposito, vorrei finire con una provocazione. In questi tempi di tagli alla scuola e al settore pubblico, invece di fare economie sul personale, forse si dovrebbe cominciare a risparmiare sulle licenze dei software.


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hi.tech di michael bartolotti

Circa quattordici anni fa, un programmatore chiamato Jordan Mechner creò una piccola perla videoludica chiamata Prince of Persia, un platform 2D con forti componenti avventurose. Tale fu il successo che le generazioni future lo presero ad esempio, per struttura e giocabilità… o almeno ci provarono. Nel corso degli anni, vista l’onda del successo, si tentò di replicare e si assistette al proliferare d'altre versioni, con risultati tutt’altro che lusinghieri. Quindi, memore dei fallimenti ad opera di altre case di sviluppo, la divisione canadese di Ubisoft ha deciso di (ri)mettere le mani sul titolo in questione, impegnando l’atletico Principe in una missione che definire sfortunata è davvero poco.

Per la prima volta però l’impresa non sarà solitaria, al fianco del Principe di Persia troverete un’affascinante fanciulla di nome Farah, con la quale intreccerà una relazione piuttosto travagliata. Un’eroina che in alcune fasi di gioco entrerà attivamente nel cuore dell’azione, ma su questo non voglio anticiparvi niente altrimenti …addio sorpresa! Evidentemente i programmatori volevano differenziare il nuovo episodio da quanto si era visto fin d’ora, regalandoci un’esperienza tutta nuova, e per riuscirci hanno sviluppato uno dei prodotti più spettacolari di sempre, curato nei particolari con piglio quasi maniacale. Lo stesso design dei livelli saprà, da solo, calarci nelle magiche atmosfere “orientaleggianti”, donandoci percezioni uniche ed irripetibili. Sarà come trovarsi veramente al centro dell’azione, come al primo appuntamento con la ragazza dei sogni, il tutto mentre si affrontano insidie paurose e decine di nemici contemporaneamente. A questo proposito, il sistema di combattimento di PoP merita un plauso particolare, non tanto per aver introdotto particolari innovativi, ma quanto per essere riuscito ad abbinare immediatezza e spettacolarità in un’unica soluzione. Si potrà combattere con oltre quattro avversari, puntandone uno piuttosto che l’altro, semplicemente selezionandoli con un piccolo tocco dello stick analogico, alternando colpi di spada, scivolate e salti sui muri. Queste fasi devono molto al cinema, dove pellicole come Matrix o La Tigre e il Dragone sono fonte inesauribile d’ispirazione. L’intera avventura procede con una curva di difficoltà molto graduale e ben calibrata, che aggiunge di volta in volta nuovi elementi e che contribuisce all’assimilazione delle molte tecniche utilizzabili. Il protagonista, infatti, è in grado di performare mosse degne del miglior acrobata, le cui animazioni (realizzate con un set di movimenti impressionante) risultano naturali, fluide ed assolutamente perfette. La possibilità di poter scegliere tra una visuale ravvicinata e una più ampia permette, in ogni momento, di tenere sempre d’occhio la situazione e i pericoli che s'incontrano. Qui si segnalano rari problemi di centratura dell’inquadratura, piccolo neo perfettamente risolvibile tramite aggiustamenti con la levetta destra. Ogni singolo elemento, al di là dell’impianto grafico d'eccellente qualità, è stato creato per non stonare nella complessità. Scordatevi di recuperare energia tramite medikit o quant’altro, per farlo dovrete solamente trovare una fonte d’acqua e bere.

Abbiamo accennato alla strutturazione delle locazioni, la cui progettazione è stata studiata in maniera sublime, in modo da non costringere mai il giocatore a domandarsi cosa fare. L’azione procederà in maniera molto naturale, e in svariate occasioni vi sorprenderà scoprire che il modo migliore per superare un ostacolo è anche il più coreografico e spettacolare possibile. Quante volte, nel corso di una partita, poco prima di “passare a miglior vita” per un salto mal calcolato o per evidente inferiorità, ci siamo detti: "però, se avessi fatto in questo modo forse le cose sarebbero andate diversamente". Finalmente potremo dar credito alle nostre preghiere, cambiando il corso del tempo in qualsiasi momento del gioco. A patto di avere un’adeguata scorta di “sabbie del tempo”. Il sottotitolo The Sand of Time, infatti, non è casuale, ma si riferisce alla possibilità del protagonista di manipolare lo scorrere degli eventi tramite delle sabbie magiche. Il sistema funziona alla grande e concede una libertà di scelta superiore a qualsiasi altro titolo sul generis. Questo grazie alla opportunità di ritornare sulle decisioni prese e di poter intraprendere le diverse fasi in mille modi differenti. Di cose da dire ce ne sarebbero molte, ma non voglio rovinarvi il piacere di scoprirle da soli. Una delle caratteristiche più belle di questo capolavoro Ubisoft consiste proprio nell’emozione della scoperta, nel godimento che si prova andando avanti nell’avventura. Posso darvi solo un consiglio: prendete questo gioco ad occhi chiusi e fatevi trasportare dalla magie… non ve ne pentirete!


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games Gamesflash Sword of Mana Square Enix per Game Boy Advance di Marco Mascaro

Sword of Mana si presenta come il rifacimento del primo capitolo di una delle saghe più famose prodotte da Squaresoft, intitolata Seiken Densetsu (Secret of Mana in Occidente). Rispetto all’edizione originale, uscita per Game Boy nei primi anni ’90 (intitolata Final Fantasy Adventure), questa reincarnazione presenta una nuova veste grafica ed un rinnovato comparto sonoro, entrambi eccellenti. Sfortunatamente però, gli sviluppatori hanno voluto modificare anche la trama, diventata in quest’edizione estremamente banale e lineare. Oltre a ciò il sistema di gioco è fin troppo semplicistico e la difficoltà è mal calibrata, a tal punto da rendere il tutto fin troppo facile. Tutto sommato Sword of Mana rimane un gioco divertente, ma la concorrenza è troppo forte perché riesca a trovare un posto di rilievo nel mercato Game Boy Advance.

WRC3: FIA World Rally Championship Sony per Ps2 di Michael Bartolotti

Dopo poco tempo dall’uscita del suo agguerrito rivale della CodeMaster, Colin Mcrae 4, ecco uscire il gioco realizzato dalla Evolution Studios sul mondo del rally. Oltre a far tesoro delle licenze ufficiali, questo simulatore di guida da prova di aver imparato la lezione dal suo predecessore e adesso non si assiste più al fastidioso effetto perno che faceva sembrare la guida su quattro trazioni come il giro sul cavallo delle giostre. Rispetto al concorrente della Codemaster non esiste la stessa accuratezza per quel che riguarda i settaggi della propria car, e neppure la tanto amata telecamera mobile all’interno dell’abitacolo presente in Colin. La grafica si assesta su un buon livello con alcuni tocchi di classe degni di lode come gli effetti particellari e i detriti su strada. Il sonoro è funzionale ed efficace anche se spesso non eccellente. Cosa veramente lascia a bocca aperta e il livello di difficoltà che questa volta è stato studiato per rendere ulteriormente accattivante ed incredibilmente alto il fattore di sfida. In definitiva risulta esser un buon prodotto ed un must per gli appassionati del genere.

Amped 2 Microsoft Studios per Xbox di Michael Bartolotti

Di giochi di ruolo la console Microsoft ne ha sempre sentito la mancanza. A colmare questa grave lacuna giunge dopo un’interminabile attesa, quest’opera colossale, costata tempo e mezzi alla Lucas Arts, che fonde il mondo tanto amato di Guerre Stellari con quello dei giochi di ruolo alla Dungeons & Dragons. Aspettatevi una storia incredibilmente coinvolgente, ambientata 4'000 anni prima degli avvenimenti della nuova trilogia (a mio parere la storia del videogioco supera di molto quella dei film), un gioco di ruolo immediato, corredato da una grafica mozzafiato e una colonna sonora tra le migliori uscite quest’anno. Non posso commentare il parlato, poiché la versione recensita è in inglese. Non resta che dire, compratelo assolutamente The force will be with you!

1080° Nintendo per Game Cube di Michael Bartolotti

Se il gioco recensito per Xbox ha dal canto suo un impatto molto curato e simulativi dello sport, questo seguito del gioco uscito anni fa per Nintendo 64, ha un pregio insuperabile: adrenalina! Ci troviamo a parlare di 1080°: un gioco squisitamente arcade, che sfoggia una dovizia di programmazione degna dei migliori prodotti Nintendo. Inoltre, oltre agli innumerevoli tocchi di classe quali il pulviscolo di neve che si attacca ai vestiti degli snowboarders, la presenza d'ignari sciatori sulla pista e via dicendo, offre una modalità carriera estremamente divertente e calibrata per avere una difficoltà progressiva e un fattore di sfida sempre alto. Forse ciò che può spaventare eventuali neofiti del tipo di gioco e la modalità acrobazie dove per poter avere punteggi degni di nota bisogna veramente sbizzarrirsi e padroneggiare i comandi del pad, non sempre funzionalissimi. Le piste non sono realistiche come quelle di Amped 2, ma hanno il pregio di essere estremamente accattivanti, con tanto di effetto valanga ad inseguirvi, nei momenti più concitati della discesa. Se il gioco Microsoft brilla per una ricercatezza simulativi, qui ci troviamo su un vero e proprio ottovolante del divertimento dove ad ogni taglio del traguardo, bisogna asciugarsi la fronte per la tensione di riuscire a restare sani e salvi. Se amate questo genere di giochi, è il momento di prendere il martello e spaccare qualche salvadanaio. Non ve ne pentirete.

Neverwinter Nights: Hordes of the Underdark Interplay/Bioware per PC di Marco Mascaro

A distanza di un anno e mezzo dall’uscita del gioco originale, Bioware presenta il tanto atteso secondo set d’espansione per Neverwinter Nights. Hordes of the Underdark presenta tutto ciò che ci si aspetta da un'espansione del genere: nuove abilità, nuovi incantesimi, nuove classi di prestigio, nuove armi, nuova grafica, nuove opzioni per il multiplayer, e il limite di livello dei personaggi alzato considerevolmente. Il piatto forte di questa produzione è però la campagna in Single Player, che vi vedrà discendere nel sottosuolo per sconfiggere le forze degli Elfi Scuri che minacciano la città di Waterdeep. L’avventura si sviluppa secondo una trama ben articolata e non lineare ed è sicuramente più interessante della campagna originale. Hordes of the Underdark è un must per i possessori di Neverwinter Nights, oltre ad essere uno dei pochi buoni motivi per giocare il prodotto Bioware in Single Player.



023

re.play The ultimate Stoner experience

re.vision Concorso - Paycheck

re.ad Millelire speciali

re.art M. C. Escher

Le genesi di Melissa Auf der Maur


024

dischi

re.play

Air

Almamegretta

Lost Prophets

Mark Lanegan Band

Talkie Walkie Virgin

Sciuoglie ‘e cane Novunque

Start Something Visible Noise / Sony

Here comes the weird chill Beggars

by gaby

by owen

by blindFREAK

by iggy

Dopo aver espresso la nostalgia con Moon safari del 1998, due anni dopo l’esercizio di stile con la colonna sonora di The Virgin Suicide, poi nel 2001 il futurismo con 10'000 Hz legend, infine l’anno scorso la figurazione sonora ai testi City Reading di Baricco, il duo francese Air esce con l’attesissimo Talkie Walkie, l’album che dovrebbe essere quello della conferma assoluta. Per tale attestazione Jean-Benoît Dunckel e Nicolas Godin hanno scelto la difficile via dell’intimismo dove la forma canzone assurge il ruolo principale. Ebbene sì, i due transalpini cantano (tiepidamente a dire il vero) e si rifugiano in brani dal taglio minimal-pop e dalla durata essenziale. In perfetta armonia con Nigel Godrich (già produttore di Radiohead e altri) i due hanno prodotto un album di classe dalla leggerezza evanescente. Il marchio Air, venato dalla malinconia melodica alla francese che ne ha decretato il successo, si riconosce in molti brani, come nel singolo Cherry Blossom Girl, quello che da qualche settimana a questa parte sta conquistando il pubblico per tenue freschezza ed eleganza. Incantevoli i sogni di Surfin’ On A Rocket, e superba la sensibile Alone In Kyoto, composizione strumentale composta per il film Lost in translation di Sofia Coppola. Ovunque piccoli dettagli elettronici, sfarfallii sintetici, arpeggi di chitarre, ed un pianoforte struggente, romantico. Un disco che forse al primo ascolto potrebbe sembrare inconsistente…dategli la meritata attenzione, potrebbe sedurvi senza via di scampo.

I partenopei Almamegretta sono uno dei pochi gruppi italiani che hanno saputo mischiare la tradizione mediterranea ai suoni dell’elettronica più ricercata e del “dub”, una ricerca che in passato ha attirato l’interesse della scena trip-hop di Manchester (do you remeber Karmacoma?). Gli Alamamegretta d’oggi si ripresentano senza il pugnace vocalist Raiss, scegliendo così di proseguire la propria strada senza snaturare lo spirito della band. Un collettivo musicale aperto, dunque, che si compone di una folta schiera d’ospiti, da Francesco Di Bella dei 24 Grana (con la bellissima e suadente Sulo Cu tte) a Marco Parente. Qui la matrice trip-hop è ancora presente, ma non in maniera preponderante, mentre certe etno-sonorità si fanno risentire. Massimo emblema in stile alma Nowhere Home, un pezzo circolare, strascicato ma allostesso tempo d’ampio respiro, quasi psichedelico. Voci principali al microfono quelle di Lucariello e Patrizia del Fiore, che ben lungi dal voler sostituire la personalità del grande Raiss, sanno far valere ognuno le proprie preziose peculiarità. Un disco internazionale, anche perché cantato in napoletano, italiano, inglese e portoghese, lingue accumunate dal linguaggio comune della musica. Con Sciuoglie ‘e cane poesia ed ispirazione, e tanto spirito guaglionesco: “…L'aria parla sempre e me dice chi so / sento na voce ca me dice guagliò / nun te fermà nun te attiggià / e rieste comme sì.”. Parole sante.

Con il secondo album Start something gli inglesi Lost Prophets confermano la loro indiscutibile bravura che mi aveva tanto colpito nel lontano 2001, quando avevano sfornato The Fake sound of progress. L’etichetta nu metal non si addice totalmente al sestetto inglese, che contamina le sue canzoni con molte influenze e non usa chitarre troppo pesanti e monotone come si usa fare in questo genere. Se nel primo album erano soprattutto gli scratch del dj e gli intermezzi elettronici ad arricchire le ottime melodie del gruppo, in questo i Lost si sono lasciati contagiare (qua e là) dal dilagare di musica rock che impazza, e probabilmente hanno tratto anche qualche spunto dagli amici e colleghi Funeral for a Friend, inserendo parti un po’ più cattive con tanto di urlato (ecco dov’è finito il dj!). Ottima la voce del cantante Ian Watkins, che richiama moltissimo quella del singer degli Incubus e conserva alcune particolarità del timbro dell’irraggiungibile Mike Patton, ex Faith No More. La Sony ha certamente scovato nei Lost Prophets una nuova macchina per fare soldi e sta promuovendo i nostri con video “pompati”, con tanto di moto, ragazze pon pon e folle adoranti. E’ proprio forse questa l’unica pecca presente nell’album: un po’ troppi cori “da stadio” e alcune parti di chitarre stridenti a mio avviso fuori luogo. Nel complesso Start Something è un ottimo disco e i Lost Prophets sono pure belli oltre che bravi, speriamo solo che non approfittino troppo della loro immagine.

Gli immancabili Josh Homme e Nick Olivieri, eppoi Dean Ween, Greg Dulli e Chris Goss: sono quelli che hanno collaborato per la registrazione del nuovo Ep di Mark Lanegan, Here comes the weird chill, che inizialmente è stato pensato per essere un singolo dell’album Bubblegum previsto per fine primavera, ma in effetti è diventato un mini album di otto brani sottotitolato Methamphetamine Blues, Extras & Oddities. Novità è il termine “band” aggiunto al nome, un’auto-concessione che gli amici-collaboratori hanno di sicuro apprezzato. Da questo Ep traspare il sottile e coinvolgente fascino torbido tipicamete laneganiano: blues innanzittutto, intermezzi strumentali, aperture pianistiche e rock del deserto; il tutto rischiarato da braci di sigarette fumate a catena. La musica di Lanegan vive della sua voce. Potrebbe cantare su qualsiasi base musicale, sia essa jazz o country o rock, ma sua voce rimarrebbe immutabile, riconoscibile e tremendamente affascinante. Clear Spot di Captain Beefheart è l’unica cover presente, ed è un perfetto esempio di come l’ex-vocalist degli Screamin’ Trees sia in grado di far “suo” qualsiasi pezzo. Favolosi tutti i brani, tra cui la delicata Lexington Slow Down (blues interamente basato su voce e pianoforte) e Skeletal History, dove il Nostro mostra il suo lato più oscuro sempre sul punto di sfogarsi in rabbia. Da notare inoltre l’efficacia dell’accoppiata tra la sua voce e la chitarra di Homme, un’alchimia rara nel rock alternativo americano. Ottimo!


025

Probot

The Coral

Verdena

AAVV

Probot Southern Lord

Nightfreak and the sons of Becker

Il suicidio dei samurai

ZEN - a Ninja Tune Retrospective ZEN RMX - a Retrospective of

Deltasonic Records by stoner

by stoner

by owen

Con questo suo progetto personale Dave Grohl realizza il classico sogno nel cassetto, che per un musicista come lui è sempre stato di comporre e suonare con gli idoli di gioventù. In Probot ritroviamo King Diamond, Max Cavalera (Sepultura e Soulfly), Lemmy (Motörhead), Cronos (Venom), Mike Dean (Corrosion of Conformity), Kurt Brecht (D.R.I), Lee Dorian (Cathedral e Napalm Death), Wino (Spirit Caravan e Obsessed), Tom Warrior (Celtic Frost), Snake (Voivod) ed Eric Wagner (Trouble). Rispolverando questi miti dell’epoca d’oro del metal mi viene la pelle d’oca e posso immaginare quanto si sia emozionato Dave Grohl: questi nomi ispirano giustamente un timore reverenziale anche per un musicista navigato come lui. La sua idea era di riunire alcune icone del metal per tracciarne una mappa. In Shake Your Blood e Centuries of War troviamo il thrash metal, in Access Babylon entriamo nel hard core, in Red War ritroviamo l’alternative death metal dei mitici Sepultura, in Sweet Dreams la memoria va ai Black Sabbath. Che viaggio ragazzi! Dave Grohl rinnova (se ce n’era bisogno) la sua fama di musicista intelligente, dimostrando di aver acquisito l’esperienza della storia del metal. L’album manco a dirlo è suonato e prodotto egregiamente, e l’ispirazione creativa presa in prestito dal passato trattata con il dovuto rispetto. Ma se da un lato questo è un tributo devozionale di Grohl ai grandi del metal, questi ultimi con la loro partecipata disposizione hanno a loro volta riconosciuto il figliol prodigo.

L'anno scorso con il secondo album Magic and Medicine, i The Coral avevano già confermato le aspettattive di critica e pubblico. Questa prolifica band di ventenni ha già pubblicato tra singoli, Ep e album, una quindicina di dischi e si presenta come la band più talentuosa e credibile nella recente ondata di gruppi neo psichedelici e indie rock. The Nightfreak and the sons of Becker, un mini album a tiratura limitata registrato in diretta e senza trucchi in una settimana, rappresenta solo un'anticipazione al vero terzo album. Dopo averlo ascoltato sono ormai strasicuro che questi ragazzi hanno la sostanza matura per affermarsi come band in piena regola: lo ha capito anche chi ha deciso di dargli l'onore di aprire il concerto degli Who al Royal Albert Hall il 29 marzo prossimo, come chi ha immesso su Internet un falso album dal titolo The Coral: Five Tracks from the Wirral to Lend Your Ears To. Tornando all’aspetto puramente musicale James Skelly si conferma cantante dalla gran forza evocativa, e la band è consapevole dei propri mezzi e suona senza complessi di sorta. Questo traspare in modo evidente in Nightfreak and the sons of Becker dove i ragazzi sperimentano la nuova vena creativa suonando con estrema spontaneità e freschezza. I Coral non vogliono prendersi troppo sul serio e giocano la carta dell’ironia con il titolo dell’album e nell’interno del booklet, dove diventano tutti figli illegittimi di Boris Becker alla ricerca dei soldi di papà. Da tenere d’occhio, sul serio questa volta!

Sono passati più di due anni dall’uscita dell’ultimo disco dei Verdena, Solo un grande sasso, ed ora finalmente, dopo spamodica attesa per i fan, esce nei negozi Il suicidio dei samurai, album completo (preceduto un paio di mesi fa dall’Ep Luna, un mini con alcuni brani in anteprima) che mette a fuoco riconfermando con decisione l’assoluta originalità della band nel panorama del rock alternativo italiano. Il suicidio dei samurai è stato prodotto, arrangiato e mixato in quello che era il famoso “pollaio”, oggi diventato l’Henhouse Studio, uno studio di registrazione con impianti e strumentazione rigorosamente analogici. L’autoproduzione ha permesso al gruppo di avere il controllo totale del suono che, assieme ad un ritorno alla forma canzone, diventa il punto fondamentale. Un insieme di canzoni suonate nella maniera intensa, diretta e compatta tipica dei Verdena, dove si dimostra che l’attitudine e la crescita musicale della band si sta facendo più significativa e sostanziosa. Alla band si è aggiunto Fidel Fogaroli, già tastierista durante i live, ed oggi a tutti gli effetti quarto elemento della band pure in fase di registrazione di tutti i nuovi brani, tra cui cito Logorrea, Luna, Elefante, Glamodrama e Farfisa tra i più pregevoli e coinvolgenti del lotto. Psichedelia ed impetuoso rock sonico, frammisti a riverberi e virate chitarristiche fuzzose e valvolari: i Verdena sono giovani musicisti che stanno maturando, ed adesso cominciano a mordere per davvero.

Ninja Tune remixed ZEN TV - a Retrospective of Ninja Tune Videos

Ninjatune Recordings by mr. loop La Ninja Tune, etichetta londinese attiva dal 1990, può vantare dei grossi meriti nella nascita di quello che in seguito è stato etichettato come nu-jazz, svolgendo un ruolo di protagonista nella sperimentazione del crossover jazz/elettronica. Alla Ninja Tune il Dj viene promosso a componente effettivo dell'enseble di questa nuova forma di fusion nel jazz. In questa direzione si sono recentemente spinti anche personaggi come Herbie Hancock con Future 2 Future e Nils Petter Molvaer con Kmer, per citare i nomi piu noti. Questa decade di sperimentazione ad oltranza viene celebrata per la prima volta con una retrospettiva. ZEN è una raccolta di più di 30 tunes originali rimasterizzati dove troviamo Dj Food, Coldcut, Amon Tobin, Mr. Scuff, Kid Koala, Funki Porcini, Cinematic Orchestra, The Herbaliser, Jaga Jazzist... . ZEN RMX rappresenta una rivisitazione dello standard Ninja Tunes in un melting-pot di nujazz/funk, elettronica e hip hop, forse definibile in free nu-jazz. E' una selezione di venti remix di Cornelius, Fourtet, Manitoba, Fredric Galliano, Dj Food, Luke Vibert... la lista è lunga. A chiudere il trittico celebrativo è il ZEN TV DVD con ben 35 video promozionali dell'etichetta, quindici minuti di mix audiovisuale e mezz'ora di audio mix di Hexstatic. Molto interessante è l’aspetto creativo di questi video, non dovendo passare su Mtv la ricerca non va verso una promozione del singolo a tutti i costi ma ad un’interazione creativa e ideale fra musica e audio.


026

re.play

Primus

Animals should not try to act like people

Universal by retox Poche band degli anni Novanta hanno suscitato un forte rispetto reverenziale quanto i Primus di Les Claypool. Quello stile inconfondibile - strepitoso e pulsante funkyprog farcito da beffarda demenzialità - che nessuno è mai riuscito a riprodurre o ha mai osato imitare, torna con un cofanetto che farà la gioia dei fan più sfegatati. Animals should not try to act like people (titolo in stile, non c’è che dire!) contiene un Dvd con gli “original music videos” di tutti i successi dei Primus, cioè brani leggendari come My Name Is Mud, Too Many Puppies e John The Fisherman. Nel Dvd troviamo, tra l'altro, foto, riprese pirata o live, e immagini dal backstage, per la durata totale di due ore. Ciliegina sulla torta: il cofanetto contiene anche un prezioso Cd con cinque brani nuovi. Una leccornia per chi da anni aspettava un cenno da parte di quest’ineguagliabile band. Bene, eccovi il rimedio ad un’eventuale perdita mnemonica! Gli inediti di Animals Should not … vi rinfrescheranno la mente con la grandezza di questa band, richiamandovi alla memoria la loro formula vincente ed ineguagliabile. Inutile descriverli uno ad uno, sono il massimo! Notevole la scelta di unire in un'unica edizione Cd e Dvd, evitando di raddoppiare il guadagno separandone la pubblicazione. Insomma, un’uscita imperdibile per fans e neofiti… a questi ultimi raccomando la bussola: nel mondo dei Primus potreste perdervi!

AAVV

Incubus

Sophia

LateNightTales by Jamiroquai Azuli

A crow left the murder… Epic

People Are Like Seasons Labels

by mr. loop

by iggi

by gabi

La moda delle compilation selezionate dai grandi nomi della musica odierna non ha mai fine. Tra tutte le proposte che arrivano dalle case discografiche dedite a questo tipo di produzioni, incuriosisce quella intitolata LateNightTales licenziata dall’etichetta inglese Azuli. Il nuovo capitolo è cerimoniato da Jamirouqai, l’artista australiano che ha fatto dell’errebì la sua bandiera stilistica. Purtroppo la curiosità è stata delusa fin dall’inizio. Aspettative troppo alte forse nei confronti di Jamiroquai, che ci racconta i suoi LateNightTales accompagnandoci in un excursus tra soul e r’n’b dei più classici. Quindi si passa dalle Pointer Sister (Happiness) ai Commodores (Girl I Think The World Around You), da Rufus & Chaka Khan (Once You Get Started) alle Sister Sledge (Pretty Baby) e Marvin Gaye (Here, My Dear). Non c’è solo funky-soul nei racconti notturni dell’australiano, ma anche blues, brasil-funky (bellissima California Dreaming dei Mamas & Papas riletta da José Feliciano) e classici (Theme From Enter The Dragon di Lalo Schifrin). Senza nulla togliere agli artisti citati, Jay Kay indulge forse un po’ troppo attorno a quei generi di maniera che hanno fatto la sua fortuna, e forse un lampo d’oiginalità sarebbe stato auspicabile dietro a quest’operazione meritevole ma leggermente banale e senza atipicità di scelta. Con questi LateNightTales il rischio è proprio d’addormentarsi. Forse con il prossimo capitolo andrà meglio, visto che ci saranno i Turin Brakes alla regia.

Gli Incubus, band californiana formata dal cantante Brandon Boyd e che si è imposta due anni fa all'attenzione del grande pubblico con l'album Morning View, sono giunti oggi al loro quarto album, A crow left the murder… Il primo singolo tratto da quest’album s’intitola Megalomaniac, un pezzo che attacca Bush e la guerra in Iraq e che sta preparando il terreno del loro ritorno con un video provocatorio ed esplicito, già vittima delle prime censure e polemiche. Nel brano gli Incubus denunciano i dittatori del passato come Hitler e Mussolini accostandoli ai nuovi leader mondiali “…che scatenano guerre in nome del petrolio, reprimendo ed ignorando la volontà di pace di tutte le popolazioni”. Chiari quindi gli intenti del quintetto californiano, che prendono spunto dalla lezione lasciata dai Rage Against The Machine per proseguire sulla loro strada “impegnata”. Prodotto e missato da Brendan O’Brien, il disco di Boyd & Co. è un egregio proseguimento di un discorso musicale che da dieci anni si sta dipanando tra alti e bassi. Personalmete ritengo il loro debutto del ‘95, Fungus Amongus, il migliore della band, il momento forse più immediato e genuino. In A crow left the murder… troviamo quattordici brani fulminanti e diretti, in parte (e finalmente!) scevri dalle risonanze trendy all’ultimo grido dei dischi passati. Un passo verso una maggiore ricerca stilistica, che però qui non si è ancora completata. Buone le premesse per il futuro, quindi, sempre che gli Incubus mantengano costanza e coerenza.

Un nome che suscita devozione e stima, quello dei Sophia capitanati da Robin ProperSheppard, il superstite di quella splendida epopea che furono i God Machine, la leggendaria band che si sciolse dopo l’uscita dello splendido (ed oscuro) A last laugh in the place of dying a causa della morte del bassista Fernandez. Il dramma occorso durante quell’ultima registrazione sotto l’egidia God Machine ha profondamente segnato il percorso artistico di ProperSheppard, un tragitto che si è esteso sotto il nome Sophia a produzioni più intimistiche e personali. Cito Fixed Water, il primo delle produzioni Sophia, un disco eccezionale che ha mantenuto viva l’attenzione su questo raffinato e sensibile artista. Esce ora l’atteso People Are Like Seasons, l’ultima fatica del nostro dove a farla da padrone, ancora una volta, ci sono le classiche canzoni semiacustiche che qui troviamo raffinate nei suoni e negli intrecci strumentali delle intense melodie. Forti, struggenti emozioni in Swept Back e nella lunga I Left You, e lo stesso coinvolgimento si trova anche nei due brani più elettrici (e più imprevisti) del lotto, Darkness e If A Change Is Gonna Come, le cui rifrazioni distorte trasmettono, alla maniera delle migliori cose dei già ricordati God Machine, un fatale ed irrimediabile senso d’angoscia. Come s’intuisce dal titolo questo è un varco verso uno spleen autunnale, lieve, fioco e crepuscolare. Non il migliore dei Sophia, ma sempre al di sopra della media di tutto il resto che c’è in giro.


027

dischi Gluecifer

Missy Eliott

The Monsters

Lali Puna

Automatic Thrill SPV

This is not a test! Eastwest

Youth Against Nature Voodoo Rhythm Records

Faking the Books Morr Music

by stoner Alfieri del garage punk rock scandinavo, i norvegesi Gluecifer si sono affermati nel '99 con Head to Head Boredom, e dopo cinque anni d’alti e bassi escono nuovamente con un entusiasmante album che li riporta alla ribalta. Per farvi capire, la loro miscela rock si compone di Ramones, Stooges e Motorhead. Nel presente sono paragonabili ai grandi Monster Magnet che, non a caso, accompagneranno con i The Quill in una tournée europea che toccherà Friborgo e Zurigo i prossimi 3 e 4 aprile. Imperdibile power rock’n’roll!

Decisamente grintoso il nuovo album di Missy Eliott. La Bounce Queen ha tolto un bel po' di peso dalla sua figura tanto quanto dalla sua musica, percorrendo così una strada minimalista e concentrata. Il pulsante groove che si sprigiona dal disco ha un calibro più sensuale, rinfrancante e brillante del passato. Jay-Z, Mary J. Blige, Robert Kelly, Beenie Man ed Elephant Man fanno parte della partita. Sotto l’ala di Timbaland la nostra Missy mantiene ben saldo il suo posto di regina dell’hiphop.

by stoner

by owen

Rock’n’roll Garage Punk Trash: questa è la ristampa di un mitico album uscito nel 1995 su vinile in 1000 esemplari dai Monsters del reverendo Beatman. Perfettamente attuale e in linea con la tendenza del garage di oggi, contiene cinque classici del repertorio che la band ancora oggi propone dal vivo. Il suono è semplicemente spettacolare: è stato registrato (ancora in tempi non sospetti) ai Toe Rag Studios di Londra dove, tra gli altri, ha preso vita il suono dei White Stripes. Una chicca imperdibile. www.voodoorhythm.com

Cinque anni fa furono i Radiohead tra i primi a richiamare l'attenzione su questa band al debutto con l'Ep Tridecoder. L'album che uscì due anni dopo gli diede ragione, Scary World Theory è un acclamato capolavoro. Ora siamo al secondo album di questa stimata band tedesca capitanata dalla cantante Valérie Trebeljahr, la cui voce sognante ricorda i primi Stereolab. Della musica, un electro indie pop tra i più raffinati in circolazione, sentiamo i richiami di New Order, Mum e Boards of Canada. Stupendo.


028

dischi

re.play

kult AAVV

13th Floor Elevators The Psychedelic Sound Of The 13th Floor Elevators Sunspot

Oi Va Voi

by iggi

One Family Riddim Star Trail / Nocturne

Laughter Trough Tears Outcast by stoner

by mr. loop

La Star Trail ha giocato un ruolo chiave nel roots revival degli anni novanta: da quest’etichetta giamaicana sono usciti molti singoli di successo come Mama Africa di Garnett Silk, Dis The Trinity dei Capleton e buona parte degli hits di Anthony B. La musica generosa e solare che troviamo in questa compilazione è interpretata da Luciano, Sizzla, Capleton, Anthony B.…e da tutte le altre stelle della Star Trail. Ideale per sintonizzarsi sulle good vibrations solo la musica jamaicana sa offrire.

Acclamato dalle riviste, questo primo lavoro degli sconosciuti Oi Va Voi, è stato lanciato dichiarando influenze elettroniche miscelate al folk e alla musica kletzmer. Queste le direttive dichiarate dalla band, ma onestamente, nonostante la gradevolezza e l’eleganza del disco, di musica folk e kletzmer se ne sente ben poca, e quel accenno che si percepisce è ben nascosto tra pieghe elettroniche di raffinata esecuzione. Un disco che promosso in maniera più appropriata avrebbe certamente deluso di meno.

Stereolab

Diamanda Galas

Margerine Eclipse Elektra

La serpenta canta Mute Records

by owen Stanco e fiacco il nuovo Stereolab, purtroppo. Forse meno fretta di cavalcare l’onda alla moda e più concentrazione d’intenti avrebbe potuto dare uno splendore in più ad un lavoro che si dipana in maniera anonima ed esente da momenti esaltanti ed innovativi. Margerine Eclipse non è da buttare, eventualmente è da mettere da parte per i momenti in cui avete bisogno di un sottofondo tranquillo ed anonimo. Peccato per questa band che ci aveva abituati a lavori più profondi e raffinati.

by gabi Non può dirsi piacevole o di facile ascolto la voce della Galas, così come le sue opere non si possono dire proprio commerciali, ma questo doppio album uscito per la Mute merita il vostro più attento ascolto. Regina delle litanie dalle forti evocazioni e di potenti furie vocali, la Galas, attraverso un'espressività deflagrante e un uso primitivo dell'elettronica, è riuscita a rivoluzionare il concetto stesso di canto. Motivo più che sufficiente per avvicinarsi a questo personaggio unico nel suo genere.

Un capolavoro, uno dei dischi più influenti ed allo stesso tempo più sottovalutati di tutti i tempi. The Psychedelic Sound Of The 13th Floor Elevator è uno di quegli album che si possono solo e semplicemente amare: un lavoro influente, esponente dell’incrocio dei generi musicali in voga nei primi anni '60, che mischia alla psichedelia visionaria il rock'n'roll, il blues e il rythm'n'blues di gruppi come Rolling Stones, Animals e Yardbyrds. I 13th Floor Elevators furono una delle più bizzarre acid-rock bands degli anni ‘60. Formatisi nel ’65 in una delle patrie del blues, ad Austin Texas, questa band partì con il garage-rock dalle influenze skiffle. Ben presto la contemplazione “spaziale” del front-man Roky Erickson prese il soppravvento sulla linea musicale della band, che si rivolse quindi verso la scintillante luce della psichedelia improntata da una personale matrice folk-rock. Le tournée in California forgiarono i Floors su queste direttive acide, e non solo in senso musicale. I 13th Floor Elevators non entrarono mai nelle classifiche. Alla fine, nonstante i problemi di droga del geniale Erickson e l’indifferenza del grande pubblico alle loro gesta musicali, totalizzarono lo stesso quattro album grazie alla devozione di Lelan Rogers, il loro manager e titolare dell’etichetta I.A.. Purtroppo l’abuso di droghe con una predisposizione per l’acido lisergico, portò ben presto Erickson ad un punto tale che ci fu bisogno d’internarlo in una clinica dalla quale ne uscì, ma mai completamente ristabilito. Il sound peculiare dei 13Th Floor Elevators è stato il punto di riferimento per centinaia di band formatesi dopo il ’65: ipnotico, onirico, destrutturizzante, ed improntato dal tipico marchio di fabbrica, cioè le pulsioni dello jug elettrificato, la modifica di uno strumento usato in genere nella musica skiffle. C'è una canzone emblema della band, You're Gonna Miss Me, l’unica a scalare le classifiche pop-rock americane. Questo brano è fra quelli “mitologici” menzionati da Nick Hornby nel suo libro Altà Fedeltà. Innegabilmente danneggiato dal suo passato dissoluto, Roky Erickson è ancora vivo e attivo come solista. I suoi album risentono del suo grave stato confusionale: infinite le allucinazioni e spaventosi i mostri che abitano le sue canzoni. La Charly ha edito di recente un cofanetto sui 13th Floor Elevators con una specie di opera omnia, compresi rarità e inediti, mentre la Sunspots sta procedendo a ripubblicare i dischi, in cd e vinile.


029

report

di apache

(

Der Maur f u A a s s li e M i d i Le genes

)

La novità di questo mese è Auf Der Maur, primo album da solista di Melissa Auf Der Maur, l’ex bassista delle Hole di Courtney Love e in un secondo tempo subentrante a D'Arcy Wretzky negli Smashing Pumpkins. Per quest’album, prodotto dalla stessa Melissa e che sarà anticipato a metà febbraio dal singolo Followed The Waves, la bassista ha deciso di circondarsi di ben sedici (16!) musicisti d’alto calibro tra cui Twiggy Ramirez, Paz Lechantine, i Queens Of The Stone Age, Mark Lanegan, gli ex compagni d'avventura Eric Erlandson (Hole,) e James Iha che ha “prestato” il suo studio di registrazione. Manca all’appello solo Dave Grohl. Alla console Cris Goss, uno dei produttori più quotati della scena rock statunitense. Un’attestazione di stima da parte di questi musicisti non indifferente. Melissa Auf der Maur è nata nel 1972 a Montreal, Canada. Non tutti forse sanno che le sue origini sono svizzere, esattamente di Svitto. Durante gli anni Venti i nonni Auf Der Maur, una famiglia di casari in gravi difficoltà economiche, decisero d’emigrare in Canada, in cerca dell’oro e della fortuna. Indubbiamente la trovarono, visto che il figlio (il padre di Melissa) è stato un personaggio politico di spicco in Canada, tanto che a Montreal c’è una strada a suo nome. Melissa va molto fiera delle sue origini: “This album is dedicated to my grandparents and my ancestors I have never meet. I feel you in my blood and soul…”. Per fare onore alle sue radici ha riprodotto l’araldo di famiglia sul booklet del suo Cd e sulle t-shirt in vendita ai concerti. A quanto pare proprio a marzo ci sarà una festa che raggruppa a Svitto tutti gli Auf Der Maur sparsi per il mondo. Melissa dal Canada porterà sua nonna, una centenaria tutta d’un pezzo che ancora canta lo “jodel” (e di cui si puo’ sentirne una traccia fantasma nel disco). Melissa nel 2001 è stata premiata ai Gibson Guitar Awards come miglior bassista femminile. Nello stesso anno ha fondato una sua band, gli Hand of Doom, con cui ha tenuto diversi concerti, registrati e poi pubblicati in Live in Los Angeles (2002). Oltre ad essere un’affermata musicista richiestissima dal giro musicale americano, Melissa è legata alla fotografia. Alcune sue foto sono state pubblicate da Spin Magazine, e recentemente ha firmato un contratto come modella per Calvin Klein.

Melissa Auf Der Maur Auf Der Maur Capitol “Io sono la più orgogliosa tra i bassisti. Amo tantissimo il mio strumento, è il mio migliore amico. Mi ha portato in giro per il mondo e rappresenta la connessione alla cosa preferita della mia vita: la musica”. Una venerazione quella di Melissa Auf Der Maur che fin dall’inizio, con la sferzante composizione Lighting Is My Girl, ci propone un pellegrinaggio negli ultimi dieci anni del rock alternativo statunitense. Una dedica questa, quindi, alle proprie genesi musicali. Un buon disco, forse in alcuni momenti troppo pieno d’intenti ed influenze stilistiche … e questo chiamiamolo “peccato di gioventù” che però scompare di fronte a brani come l’ottimo singolo Followed The Waves (con Homme e Goss alle chitarre), o come il sensuale Head Unbound (lei bravissima alla voce). Interessante l’incedere e la potenza di My Foggy Nation e la dinamica agilità di I’ll Be Anything You Want. Una cavalcata travolgente (letteralmente) Skin Receiver, infine QOTSA al femminile con I Need I Want I Will (un gran pezzo!). Ottimo debutto questo che fa presagire sviluppi futuri in crescendo, e forse, sempre che Melissa sappia “tagliare” il superfluo, il prossimo album sarà da urlo. Staremo a vedere. Intanto godiamoci questo primo disco rock al femminile dell’anno. I prossimi in arrivo sono quelli di Courtney Love e PJ Harvey… fate spazio alle donne!


030

report

re.play di iggi

The ultimate Stoner experience

Suoni dal peso specifico denso e monolitico, atmosfere gravose e panoramiche, viaggi psichedelici dal sapore acido. Lo stoner non è facilmente definibile. E’ musica che travolge come un macigno, ma lo fa senza fretta.

Lo stoner è una miscellanea di suoni che si riferiscono in prevalenza agli anni '70. In questo genere troviamo molta psichedelia sottolineata da aperture chitarristiche heavy metal e southern rock. I Black Sabbath, innanzitutto, eppoi i Pink Floyd, i 13th Floor Elevators, i Doors e Jimi Hendrix e molti altri sono stati gli antenati di quelli che avrebbero generato lo stoner. Difatti i primi pionieri a trarre insegnamento da questi numi tutelari da citare sono i grandissimi Blue Cheer, come pure gli imprescindibili MC5, due band che senza saperlo ispirarono nei decenni a venire una moltitudine di gruppi americani e non, e diedero le basi a ciò che è lo stoner oggi. Lo stoner è un genere in continuo sviluppo dalle peculiarità differenti. Si spazia dal lisergico psychostoner (psichedelia spesso strumentale) all'estremo sludge, la derivazione contaminata da metal e hardcore. Seguitissimo dai fan anche il doom rock di scuola sabbattiana, e il desert rock venato di connotati folk californiani. Lo stoner potrebbe essere come un espositore di Cd in un negozio di dischi, che contiene album che spaziano dall'heavy rock alla psichedelia pura.Un genere che ha visto alti e bassi e che per molti anni ha riscosso poca attenzione dalle grandi case discografiche: difatti una band di stoner rock è l’esatto opposto di una boy-band. Di certo non ha aiutato il look tipico (capelli e barbe lunghe, abbigliamento hippiebiker, tatuaggi), come non ha aiutato la dichiarata (già dal nome del genere) propensione a viaggi psyco-chimici da parte di questi “astronauti” interstellari… Durante l’era grunge, lo stoner, che condivideva alcune ispirazioni musicali con la scena di Seattle, ebbe un improvviso scoppio di popolarità, distinguendosi però subito dal genere “cugino”. Quando si parla di rock americano delle “origini”, mi viene in mente lo stoner, non il grunge. Più d’ogni altro genere rock a stelle e strisce, lo stoner è quello che s’avvicina maggiormente alle radici che affondano nella storia americana, quella delle polverose periferie del profondo sud e dei deserti infiniti delle montagne rocciose. Negli anni ’90 furono i Kyuss che portarono alla ribalta lo stoner-rock ottenendo più attenzione sulla scena da parte del pubblico. I loro dischi Wretch (il debutto del ‘91), Blues For the Red Sun (il successo

del'92) e Sun Sky Valley (la conferma del ‘94) sono da considerare i capostipiti dello stoner odierno. Al loro avvento molte altre band si fecero riconoscere quale parte di questa scena, tra cui menziono i Monster Magnet, cioè dei pugnaci veterani psycho stoner-rock che hanno appena pubblicato il loro greatest hits, poi i Nebula, che si autodefiniscono un’High Energy Electro Blues Band, cioè dei guerrieri psico-rock’n’roll (sentire Atomic Ritual del 2003), infine i Fu Manchu (band ispirata dai Blue Cheer, Jimi Hendrix e Stooges) che sono usciti quest’anno con Something, un buon album che però ammicca a certe aperture melodiche che sicuramente faranno storcere il naso ai puristi. Da non dimenticare gli Unida di John Garcia nati dallo scioglimento dei Kyuss (Garcia ne era il vocalist) e che nel ’99 hanno pubblicato Coping with the Urban Coyote, un album in stile ma meno psichedelico, però dal suono caldo, valvolare e vintage. Un personaggio importante da citare è Chris Goss, mente e leader del progetto Masters of Reality, che ha prodotto attivamente tutti gli album dei Kyuss (e di molti altri) e ha partecipato come musicista alle produzioni dei Queens Of The Stone Age. Questi ultimi sono l’altra metà dei Kyuss: Josh Homme e Nick Olivieri si sono riciclati in quella che oggi è la band che detiene in mano il scettro imperiale dello stoner. Il Rancho De La Luna, il mitico studio di registrazione in mezzo alla Death Valley fondato dallo scomparso musicista e tecnico Fred Drake, oggi è un po’ la casa dei QOTSA e di un sacco di musicisti che gravitano attorno alla band. Da qui sono usciti i famosi Desert Session, gli album prodotti da Homme con vari nomi del rock - tra cui Dave Grohl (Nirvana e Foo Fighter), Mark Lanegan e l’inafferabile Pj Harvey - eppoi una miriade di album di stoner-band come gli Earthlings?, i Karma Burn, i Mondo Generator (la band dal sapore punk di Olivieri), gli Orquestra Del Desierto (una band emergente che ha appena pubblicato l’album Dos) ed i Gonga, la nuova promessa in arrivo il mese prossimo con l’omonimo album di debutto.

Lo spazio esiguo non mi permette di stilare una completa analisi su questa scena musicale, ce ne sarebbero ancora di cose da dire! Di sicuro mi saranno sfuggiti dei nomi importanti, quindi chiedo venia agli appassionati. A tutti gli altri interessati invece mi preme dire che se cercate potenza, melodia, evasione, passione, onestà e coerenza nella musica rock, allora lo stoner è quello che fa per voi. It’s time to join the ultimate stoner experience!

Orquestra del Desierto Dos

Kyuss Blues For the Red Sun

Nebula Atomic ritual

Monster Magnet Monolithic Baby

Unida Coping with the Urban Coyote


031

Informer

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Peter Gabriel e Brian Eno hanno lanciato in questi giorni - in occasione del Midem di Cannes - un sindacato che si chiamerà M.U.D.D.A., ovvero Magnificent Union of Digitally Downloading Artists. Il progetto intende tutelare i musicisti di fronte alle evoluzioni della musica nell'era del mercato digitale. Tra le principali proposte spicca quella di fare in modo che le case discografiche permettano anche agli artisti stessi di vendere on-line il proprio lavoro. Per gli amanti di Peter Gabriel si ricordano i suoi prossimi due concerti in Italia: 11 maggio al Forum di Assago, Milano, e il 12 al BPA Palas di Pesaro. •• Il nuovo album dei Tre Allegri Ragazzi Morti è in uscita. S’intitola Il Sogno Del Gorilla Bianco, contiene tredici brani inediti ed un videoclip in animazione realizzato dalla giovane artista pesarese Magda Guidi. •• Dopo aver chiuso il capitolo Smashing Pumpkins e Zwan, Billy Corgan ha cominciato a lavorare al suo primo solo-album, che potrebbe vedere la luce entro la fine del 2004. “Sono davvero eccitato all'idea di lavorare su questa musica”, ha spiegato Corgan in un messaggio web rivolto ai fan “perché per la prima volta saranno i miei pezzi, senza compromessi verso altri musicisti. Sarà potente e bello, poetico e infantile. Proprio come piace a me.” •• Vedrà la luce l’8 marzo (su etichetta Sanctuary/ Edel) Here Comes The Bride, il debutto dei Brides Of Destruction, super band fondata da due dei musicisti che più hanno saputo scuotere la scena rock americana degli ultimi vent’anni. Stiamo parlando di Nikki Sixx, leader dei Motley Crue, e Tracii Guns, tra i fondatori dei Guns N’Roses e leader indiscusso di un’altra band di culto: i L.A. Guns. A questo album hanno collaborato anche Pete Yorn e Sinead O’Connor. •• Il 2004 sarà l’anno del ritorno dei Pixies. Le notizie stanno propendendo in questa direzione, nonostante la casa discografica interessata, la 4AD, non abbia confermato niente. Di sicuro si sa che prossimamente sarà pubblicato un Dvd dal titolo Gouge contenente otto video dei Pixies, i promo di Debaser, Here Comes Your Man e Monkey Gone To Heaven, un documentario realizzato dalla BBC qualche anno fa e il concerto che tennero nel 1988 al Town & Country Club di Londra. Seguirà un Cd Best of. Tutte queste pubblicazioni fanno sperare in una nuova reunion del gruppo. Intanto pare che gli organizzatori del Coachella Festival, che si terrà il 1° e 2 maggio a Indio, California, hanno confermato i Pixies tra le band in cartellone. Nell’attesa del ritorno dei Pixies, Frank Black ha già completato le registrazioni di un doppio Lp dal titolo Frank Black Francis, che vedrà la luce in aprile per la SpinArt. •• I Cure si sono rinchiusi in uno studio londinese al fine d’elaborare il loro dodicesimo album che sarà, secondo Robert Smith, “… più pesante e selvaggio…”. Le premesse sono più che allettanti, vista la stretta collaborazione con Ross Robinson, già produttore degli Slipknot e dei Korn.

Robert Smith (The Cure)

Nikki Sixx

Pixies

Peter Gabriel


032

re.play

RECORD A DEMO! Diesel-U-Music & Demotape-Clinic 2004 cercano i nuovi talenti della Svizzera Italiana.

La sesta edizione della Demotape-Clinic avrà luogo, come di consueto, durante il congresso M4Music del 2 e 3 aprile prossimi a Zurigo. Che cos'è la Demotape-Clinic? Durante le due giornate del congresso vari professionisti del ramo musicale (musicisti, giornalisti, produttori, discografici) effettueranno, in presenza del pubblico e delle band che si sono candidate e che sono state prescelte, un ascolto di vari demotape. Le composizioni ascoltate saranno analizzate dai

professionisti assieme agli artisti, discutendone qualità e difetti. Come il nome stesso indica, questo forum intende dare una mano a quelle band nazionali che non hanno ancora un contratto e che non hanno ancora inciso un Cd. E' un'occasione unica questa - anche per le band ticinesi - di poter apprendere, grazie a professionisti quotati ed imparziali, quali sono le potenzialità musicali da sviluppare e le lacune da colmare. I partecipanti otterranno delle critiche e dei suggerimenti competenti, costruttivi ed incoraggianti. Durante il forum si parla in tedesco ed in francese. Il termine delle iscrizioni alla Demotape-Clinic è il 6 marzo. Gli artisti prescelti avranno inoltre occasione, durante il congresso M4Music ed all'infuori del forum Demotape-Clinic, d'avvicinare vari esponenti della scena musicale svizzera (tra cui anche varie etichette discografiche) che saranno a disposizione nello spazio ContactLounge. Confermata inoltre la collaborazione tra la Demotape-Clinic con il concorso interna-

Questo mese si propone ai lettori-musicisti un’interesby Nightattheopera sante opportunità di esibirsi fuori dai confini del Canton Ticino: Emergenza Rock (www.emergenzarock.com). Band emergenti di tutta Europa e America del Nord hanno a disposizione trenta minuti per esibirsi su palchi di locali conosciuti. Il prestigio del locale nel quale si suona aumenta con l’avanzare nelle diverse fasi del concorso. Nel sito ufficiale è possibile selezionare le diverse nazioni dove si svolge il concorso che, pensate un po’, è organizzato anche in Svizzera. Per partecipare basta spedire la demo e versare 60 euro come quota d'iscrizione. Il denaro versato viene praticamente restituito dagli organizzatori sottoforma di corde per chitarra, basso e una pelle per batteria (www.emergenzarock.com/document/info/italia.asp). I gruppi saranno votati dal pubblico presente nelle diverse serate, quindi si consiglia di portare qualche amico almeno per le prime selezioni dove i locali non saranno molto grandi. L’organizzazione fornisce amplificatori, service e tutto quanto serve per un concerto degno di essere chiamato tale. A disposizione sono anche

EMERGENZA ROCK

stice a t n Pho ne onlin uzio Distrib

zionale Diesel-U-Music, selezione che è alla base del noto network internazionale dedicato alle band emergenti. Difatti i primi tre nominati per ognuna delle quattro categorie della Demotape-Clinic (rock, urban, electronic, dance) saranno ulteriormente selezionati in vista del Diesel-U-Music-Award, assicurandosi così allo stesso tempo uno spazio sulla compilation annuale distribuita a livello internazionale. In questa maniera gli artisti emergenti avranno l'opportunità, grazie al concorso Diesel-U-Music e alla rispettiva compilation, di stringere delle interessanti relazioni utili al proprio futuro musicale. Per info ed iscrizioni: www.demotapeclinic.ch

tecnici del suono e talvolta è possibile registrare i concerti live. Perché conviene iscriversi? I primi ventiquattro gruppi vincitori, per quanto riguarda l’Italia, andranno a Rothenburg in Germania, dove si svolgerà la finale europea. Il gruppo vincitore di questa finale partirà per un tour promozionale negli Stati Uniti. I gruppi che risulteranno tra i primi avranno la possibilità di prodursi nell'ambito degli oltre quaranta showcases internazionali organizzati dal festival. Inoltre i gruppi selezionati come più promettenti saranno presentati ai responsabili di produzione della Columbia - Sony Music. l’opportunità di confrontarsi con altri gruppi e nuove realtà aiuta a crescere migliorando le proprie esecuzioni e presenza sul palco. Credo siano dei motivi più che sufficienti per lanciarsi in quest'avventura! Allora che aspettate? Per info: Infoline Svizzera Tel: 076.4401802 schweiz@emergenza.net

Una volta registrato il proprio Cd e completata la copertina, ci si pone la domanda cruciale: chi si occupa di mettere questo prodotto sul mercato? E’ qui che phontastic entra in gioco mettendo a disposizione una piattaforma online di distribuzione per Cd e Dvd, efficace, moderna e professionale. Dietro quest'etichetta e distributrice indipendente c’è la Società Svizzera degli artisti interpreti ed esecutori (SIG). Il partner per la gestione e la distribuzione altri non è che il maggior fornitore online svizzero CeDe.ch. Questo nuovo portale presenta gli artisti svizzeri con un gran sostegno d'immagini e di testi fornendo informazioni dettagliate. phontastic è reponsabile della gestione professionale, delle condizioni eque e dei pagamenti entro i termini. I supporti sonori e audiovisivi in vendita sono forniti direttamente dagli artisti e dai relativi produttori, come i testi e le foto che li accompagnano. Proponendo una piattaforma ottimale per la vendita diretta online phontastic è sinonimo della trasparenza e delle condizioni eque e non interferisce in nessuna maniera a livello artistico, restando disponibile a tutti i generi musicali. Inoltre realizza l’opportunità d'ordine da parte dei negozi specializzati e garantisce delle

condizioni di stampa vantaggiose. In caso di bisogno mette a disposizione i codici EAN e d'etichetta. phontastic si propone come un servizio senza scopo lucrativo. phontastic propone i Cd e i Dvd online, muniti delle informazioni più importanti sugli artisti, ai consumatori oltre che ai negozi specializzati. I mandanti di phontastic sono artisti, produttori, etichette, case editrici e società, alla condizione che non siano legati in maniera esclusiva con un altro distributore. Offrendo agli artisti svizzeri una piattaforma supplementare tramite la quale poter proporre le loro produzioni, phontastic intende incoraggiare la scena musicale svizzera nella sua diversità. Le condizioni di phontastic sono veramente vantaggiose, e le attività legate alla promozione dei prodotti in distribuzione si dimostra efficace ed innovativa. Un canale di distribuzione alternativo a quelli classici all'insegna dell'avanguardia e la promozione della musica elvetica. Dettagli su tariffe e condizioni si trovano presso www.phontastic.ch


localcorner •

Falling Silence hanno registrato il nuovo promo intitolato Another day, another dollar nel loro locale con i fonici Allan Olsen e Patrick Kulig. Si ricorda che il promo ha solo delle ragioni promozionali e non di vendita, quindi, l'intero lavoro sarà pubblicato su sito ufficiale, con tanto di copertine scaricabili che consentiranno ai fan di creare il Cd direttamente da casa. La versione originale avrà anche al suo interno sei brani tratti dal’ultimo Cd dei falling Dog's Life. www.fallingsilence.ch • Sulla cresta dell’onda i Maja che hanno in previsione delle date importanti durante le quali avranno occasione di presentare i pezzi inediti che saranno pubblicati sul loro nuovo Cd in uscita tra marzo e aprile . I loro prossimi concerti: 2 marzo Raiffeisen Indoor Festival (Sport und Kulturzentrum – Disentis), 13 marzo Endstation Club – Winterthur, 14 marzo Festival m4music (Rohstofflager – Zurigo). www.maja.online.com • Presto in uscita il primo album completo degli Zero In On di Locarno. Sul prossimo numero di re.set troverete la recensione dello stesso. Stay tuned! • l My Stupid Dream hanno in previsione due date durante le quali sapranno far valere le loro micidiali armi strumentali: il 14 febbraio in occasione delle selezioni di Palco ai Giovani al Metrò di

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Lugano, e il 25 aprile di spalla ai Ten Foot Pole e Snitch presso il Remise di Wil. www.mystupiddream.com • Il 1° marzo è la volta dei Vomitiros presso il Garage Music di Castione, dove suoneranno in compagnia degli Anti-Flag, Pipeline e Darkest Hour. www.vomitiors.com • Ritmi serrati per i Vad Vuc che s’esibiranno in vari concerti durante marzo: il 6 al piazzale della funivia Pesciüm di Airolo durante i Mondiali di Freestyle, il 18 alla festa del liceo di Bellinzona al Palabasket, il 19 alla Grande Notte Live al Mercato Coperto di Mendrisio. www.vadvuc.ch • E’ appena uscito il primo volume della compilation Nextpunk, cioè un esaustivo compendio della scena punk ticinese e italiana. Le band presenti sul Cd sono tantissime: Bcs, Cattivo Esempio, Ddr, Devilskins, Ffd, H-Niti, Klasse Kriminale, Latte+, Los Fastidios, Mannix, Matrikamantra, My Stupid Dream, Punkseck, Rappresaglia, Scatterbrains, Skandal Spreaders, Skruigners, Slartybartfast, Snotty Cheekbones, The Gone Overseas, The No One, Threat Of Riot, Topsy Turvy e Vomitiors. La compilation ha il costo di Chf 15/ 10 euro e si trova in vendita in molti punti dislocati in tutto il Ticino e nord Italia, oppure la si può ordinare direttamente dal sito www.nextpunk.ch

Disentis rocks! 2 - 13 marzo Sport- und Kulturzentrum - Disentis Raiffeisen Indoor Festival (Part 2) Live con LIRICAL ANALAS, MAJA, FAVEZ, ADRIAN STERN, VIVIAN, DADA (Ante Portas) e CLAWFINGER Il 12 e 13 marzo avrà luogo la seconda edizione del Raiffeisen Indoor Festival di Disentis, Grigioni, presso lo Sport- und Kulturzentrum situato in Acla Da Fontauna. Questa kermesse musicale è organizzata dall’associazione Indoor Festival capitanata dal promotore Florian Zanin assieme a sessanta soci. Grazie al successo della passata edizione - durante la quale si son contati 1'100 spettatori - gli organizzatori (con il patrocinatore, Raiffeisen Surselva) si sono sentiti motivati a ripetere l’avvenimento. Quest’anno la manifestazione è pronta ad accogliere l’arrivo di 1’400 persone. Durante il festival si avvicenderanno sul palco diversi gruppi svizzeri dal notevole spessore musicale. Venerdì sera dalle 21.00 sarà la volta dei “nostri” Maja a meritata rappresentanza della scena musicale ticinese (Maja rulez!), seguiranno i Favez, l’ottima band emo-core di Losanna che sta mietendo successo anche in Francia, ed infine i Vivian, una potente formazione power-pop di Zell tra le più apprezzate in Svizzera. Dalle 19.40 di sabato è il momento dei Lirical Analas, il combo hip-hop di Disentis che sta seguendo un percorso interessante nella scena nazionale; poi si esibirà Adrian Stern, un capace cantautore zurighese “mundart” con la sua band. Il gran finale consiste nel concerto dei Dada (Ante Portas), un’affermata live-band dal sapore pop-rock di Lucerna, che precederà la “tête d’affiche”, i Clawfinger, il noto gruppo scandinavo che in dieci anni di carriera ha avuto un ruolo importante per l’evoluzione del movimento crossover. Entrambe le serate proseguiranno fino alle quattro del mattino con programmazione musicale animata da vari Dj set. Qualità e divertimento assicurati! Sul sito del Raiffeisen Indoor Festival, o telefonando all’ente del turismo cittadino, si possono trovare tutte le informazioni necessarie agli alloggi e per la prenotazione dei biglietti. www.disentis.ch/festival Sedrun Disentis Tourismus tel.: 081.920 40 30


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re.play da sinistra Sonny Fortune Susanne Abbuehl Sclavis, Texier e Romano

Improvviso come donna Festival di Cultura e Musica Jazz

dal 12 al 15 febbraio ex-Fabbrica Calida - Chiasso

Quanti enigmi si celano nel termine “donna”: la notte, il mistero, il segreto, l’estro, la follia, l’arte. Improvviso come donna, titolo della settima edizione del Festival di Cultura e Musica Jazz presso l’ex-Fabbrica Calida di Chiasso, vuole essere un omaggio alla creatività femminile e allo strumento che più d’ogni altro ne ha caratterizzato l’espressione musicale, nel jazz e non solo: il canto. In questa occasione il festival contribuirà a rivalutare la ex fabbrica Calida, uno stabile postindustriale che si inserisce (tra il Cinema Teatro e l’edifico in costruzione del Museo Max Huber) in quello che si prefigura come il futuro centro della cultura di Chiasso.

Maria Joao

........................................................... Giovedì 12 febbraio All the way live con SUSANNE ABBUEHL & WOLFERT BREDERODE Splendida, elegante e notturna come una stella live con MARIA JOÃO & MARIO LAGINHA GROUP Jazzafterjazz dj-set con TOSHKA & LOREM IPSUM (electro, d’n’b, nujazz)

........................................................... venerdì 13 febbraio L’alchimia delle relazioni live con SCLAVIS, TEXIER & ROMANO La signora del jazz è di nuovo in città live con SHEILA JORDAN & ESP TRIO Jazzafterjazz live con KERA + Dj-set con TER (minimal drum’n’bass)

Tra il 12 e il 14 febbraio prossimi con un’appendice la domenica 15 a Como-Brunate, questo festival s’annuncia sin d’ora ricco di allettanti eventi - tra jazz di tradizione e nuove prospettive, cinema ed esposizioni, cucina e vini scelti - all’insegna dell’incontro e dell’evasione di classe. Sarà reso omaggio alla donna che, con la sua ineguagliabile voce e il suo canto vellutato, è divenuta un’icona del jazz: Billie Holiday. Un omaggio per nulla formale, anzi, molto trasversale ed imprevedibile, come forse sarebbe piaciuto a Billie... Ricordare Lady Day è un’occasione per esplorare nuove sonorità d’artisti affermati in un articolato excursus tra jazz di qualità ed attuali contaminazioni: tra le protagoniste del festival vi saranno la straordinaria vocalist portoghese Maria Joao e quella che è considerata tra le stelle emergenti del canto jazz contemporaneo, la svizzera Susanne Abbuehl. Non mancherà una signora del jazz tradizionale americano quale Sheila Jordan (con l’ESP Trio), mentre tra radici mediterranee ed improvvisazione s’eibiranno la cantante Maria Pia De Vito e la pianista Rita Marcotulli. Spazio verrà dato anche al grande jazz strumentale, con il fantastico trio francese composto dal sassofonista/clarinettista Louis Sclavis, dal bassista Henri Texier e dal batterista Aldo Romano, nonché nell’incontro tra il grande sassofonista statunitense Sonny Fortune e il trio di Antonio Faraò, ormai uno dei più affermati pianisti europei della giovane generazione. Dopo mezzanotte il programma sarà completato dai concerti afterhours, tra groove, funk, hip hop, nuova elettronica e moderni ritmi urbani, e fino a tarda notte da vari Dj set. Il festival si concluderà domenica 15 febbraio, al Ristorante Bellavista di Brunate (ore 11.00), dove si esibirà il quartetto della brava cantante Maria Patti in un ultimo omaggio a Lady Day. Appuntamento irrinunciabile (ogni sera a partire dalle 20.30) di sicuro fascino e qualità, durante il quale il pubblico potrà constatare il carattere innovativo ed internazionale di un piccolo-grande festival che si è ritagliato un profilo qualtativo ben definito all'interno delle manifestazioni musicali della regione.

........................................................... sabato 14 febbraio Delicata sovversione delle tradizioni live con MARIA PIA DE VITO & RITA MARCOTULLI Sempre nuovi suoni da inventare live con SONNY FORTUNE & ANTONIO FARAO’ TRIO Perla di nordica bellezza live con BEADY BELLE Jazzafterjazz dj-set con KAY ZEE (black music)

........................................................... domenica 15 febbraio Ristorante Bellavista - Como/Brunate Lady Day sul lago di Como live con Maria Patti Quartetto Jazz-brunch dalle ore 11.00

On place JAZZCOMICS: esposizione delle tavole del fumetto Billie Holiday di Muñoz e Sampayo JAZZFACTORY & dintorni: progetto d’interni di Paolo Cavalli, Andreas Gysin, Jordi Riegg e Sidi Vanetti JAZZDINNER: proposte culinarie a cura della Cronoparty FROM DUKE TO BIRD: animazione a 78 giri a cura di Luigi Guglielmetti Entrata 25 Fr. (17 euro) tessera re.set e ridotti 20 Fr. (14 euro) dopo le 24.00 10 Fr. (7 euro) pass: 3 giorni 60 Fr.(40 euro) - 2 giorni 45 Fr. (30 euro) Biglietti e abbonamenti in prevendita presso Cinema Teatro - Chiasso, Libreria Leggere - Chiasso, La Bottega del Pianoforte - Lugano, By Pinguis Bellinzona, Music City Soldini - Locarno, Libreria Voltiana - Como. Informazioni tel. +41/ 91/ 6950914 - 17 www.jazzfestivalchiasso.ch / e-mail:cultura@chiasso.ch


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– N E ARE M CO RCHI O M I R

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Art.10 0Tab/TabV

Nuit gravement à la santé. Rauchen gefährdet die Gesundheit. Fumare mette in pericolo la salute.


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agenda

re.play

febbraio 5 giovedi

12 giovedi

14 sabato

Living room - Lugano live con MEMORIES MACHINE (indie rock)

Living room - Lugano live con NAFAKA (experimental groove)

6 venerdi

13 venerdi

Living room - Lugano dj set Room On Fire con WINNIE THE POOH & PEPE LE PEW (alternative rock, brit pop, electro, revival)

Living room - Lugano dj set Maffia Sound System con ROCC@ (breakbeat, d’n’b) intro Dj set Omini con ULTRACORE (breakbeat, techouse)

Living room - Lugano dj set con BLACKLEO (80ies, pop, rock)

Garage Music - Castione live con JOE COLOMBO (energy-blues) Teatro Cinema - Chiasso live Viaggio in Italia con ALICE (canzone d’autore)

7 sabato Living room - Lugano live con CRISTINA DONÀ (canzone d’autore) segue dj set con BLuE (alternative music)

Garage Music - Castione Rock’n’blues Party Serata benefica a favore della Federazione Ticinese Integrazione Andicappati live con SUNFLOWERS, CROSSFIRE e ELECTRIC CIRCUS

Garage Music - Castione The Hammond Night live con RIKI BRAGA e RICK WAKEMAN (prog-rock)

19 giovedi Living room - Lugano dj set Dance night con ANTISTATIC

25 mercoledi Metrò - Lugano Selezioni Palco ai giovani live con PUNKSECK, BCS, MY STUPID DREAM e THE GONE OVERSEAS

Tenda Acqua Fun - Biasca Carnevale Fun Promotion dj set con YOU CAN DANCE

29 domenica Garage Music - Castione live con GIANLUCA GRIGNANI (rock italiano)

Le date indicate sono quelle pervenuteci entro la chiusura redazinale. Potete trovare costanti aggiornamenti sui concerti nella nostra regione al link "Agenda" presso il nostro sito web: www.resetmagazine.ch

Garage Music - Castione live con VELENO (rock & pop)

sito o r t s il no o i h c ’oc d e t ch . e e n i ten z aga m t e s re ese m o www. t ues q e h c n te a d dove a e l are v o r t . e e t a n r potret gio g a i t r nce o c i e d ggio a m o in d c e i t liet g i b > > >


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cinema

re.vision di ado bader

Paycheck Alla ricerca della memoria perduta Immaginatevi un mondo in cui la tecnologia ha fatto passi da gigante: marchingegni capaci di eliminare ogni ricordo, macchine in grado di condizionare il tempo atmosferico e sigarette senza fumo. Ben Affleck, in Paycheck è un arguto ingegnere che, per contratto, accetta di farsi cancellare la memoria. Non è la prima volta che il genio della fantascienza Philip K. Dick affascina la macchina dei sogni hollywoodiana. Numerose, infatti, sono le pellicole tratte dai suoi racconti e romanzi. Tra questi, film che sono diventati cult-movie (Blade Runner), enormi successi al botteghino (Total Recall) o che hanno affascinato i più grandi registi contemporanei (Minority Report). Dopo Scott, Verhoeven e Spielberg è la volta del regista di Hong Kong John Woo mettere in scena uno dei suoi racconti. Woo, oltre che ad essere un mago della cinepresa - le sue caratteristiche visive sono i pregevoli e virtuosi movimenti di macchina e le monumentali riprese al rallentatore - è un gran fan dello scrittore deceduto agli inizi degli anni ottanta. In effetti, i personaggi di Dick sono agli antipodi di un qualsiasi super-eroe: sono volti umani, con i piedi ben saldi per terra che, però, si ritrovano al centro di cospirazioni oppure costretti a ricostruire la propria identità. In Paycheck le cose sembrano ripetersi. Michael Jennings (Ben Affleck) è un famoso ingegnere che viene regolarmente ingaggiato da potenti multinazionali in progetti top-secret. Sebbene le sue sbalorditive invenzioni siano retribuite con degli assegni stratosferici, i contratti da lui firmati racchiudono clausole particolari. A quanto pare, alla fine dei suoi progetti egli si sottopone a dei periodici procedimenti, il cui scopo è quello di cancellare ogni ricordo. In questo modo le compagnie sono assicurate da ogni fuga d'informazioni. Ma un bel giorno all’ingegnere, anziché un nuovo accredito sul suo conto in banca, gli viene consegnata una

busta con all’interno dei misteriosi oggetti. Incapace di ricordare gli eventi degli ultimi tre anni e braccato da misteriosi individui, Michael dovrà ricomporre la sua memoria utilizzando i pochi indizi a disposizione. Tra gli ideatori di Paycheck figura John Davis: uno dei più prolifici produttori hollywoodiani, già coinvolto nei successi de Il Socio, Daylight e Dietro le linee nemiche. Ma se le credenziali di Paycheck si prospettano validissime ciò lo si deve soprattutto alle leggendarie sequenze d’azione del suo regista. Il film annovera impressionanti sequenze, assicura Woo. Tra queste, un’adrenalinica scena che vede il protagonista in sella ad una moto scagliata a tutta velocità per le strade di Vancouver. La progettazione del complicato inseguimento è stata preparata minuziosamente attraverso degli story-board e messa in scena grazie all’audacia dei più quotati stuntman. Non da ultimo, il cast che affianca il protagonista Ben Affleck: Uma Thurman (Kill Bill Vol.1, Pulp Fiction), Paul Giamatti (American Splendor), Aaron Eckhart (The Missing, Erin Brockovich) e Joe Morton (Terminator 2: Il giorno del giudizio, Stella Solitaria). Riuscirà Ben Affleck a ritrovare la propria memoria? La risposta la conoscerete al cinema il prossimo 13 febbraio.

concorso

inviare un e-mail (con l'intestazione “Paycheck" e l'indirizzo personale) a redazione@resetmagazine.ch indicando la risposta esatta

PAYCHECK

PAYCHECK

La UIP mette in palio cinque t-shirts e cinque memory-stick Paycheck ai primi cinque lettori di re.set che risponderanno in modo esatto alla seguente domanda: Come si chiama l’autore letterario del racconto che ha ispirato il film? 1 John Grisham 2 Stephen King 3 Philip K. Dick


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re.vision di squalo

Il tema di re.set di questo mese è psych (mi premuro sempre di rammentarvelo NON perché reputo i lettori dei rimbambiti ma, piuttosto, uso questa scusa per trovare un modo per iniziare i miei deliri…). Psych nel senso di “psichedelico” e/o “psicotico”. Un buon tema per una rivista che si occupa di (cito dal microscopico sottotitolo in copertina) “nuove tendenze: sport, moda, hi-tech, musica, eventi, letteratura, arte e cinema (mi sono sgranato gli occhi per riuscire a leggere…Gabi, un po’ più in grande no?). Cinema appunto, dunque tocca a me. Vediamo innanzitutto cosa s’intende per “psichedelico”…dove ho messo il dizionario? Ah eccolo!

illustrazione: www.zero-uno.ch

Psichedelico: [ingl. Psychedelic, comp del gr. psychè « anima » e di una seconda parte variamente interpretata: dal gr.délôun « mostrare, manifestare » gli elementi psichici normalmente repressi)] agg. (pl.m.-ci) 1 che rende manifesto il pensiero, detto di droghe allucinogene che avrebbero il potere di dare la sensazione, a chi le usa, di liberarlo mentalmente dalle sovrastrutture delle convenzioni sociali. 2 (est) detto di figurazione o composizione che si ispira agli effetti visivi e sonori prodotti sull’uomo da droghe: manifesto, spettacolo p.; musica, arte p. Non so perché ma riesco a trovare mille ed un esempio per sport, moda, hitech, musica, eventi, letteratura ed arte, ma per il cinema non mi è troppo chiaro… Di film che reputo effettivamente psichedelici, nel senso “acido” del termine, sono davvero pochi…

Così,a memoria mi viene in mente Liquid Sky, un filmetto del 1982 diretto da tale Slava Tsukerman, regista russo di certo non proprio prolifico visto che l’altra sua pellicola l’ha girata sedici anni dopo (Poor Liza). La trama era quanto di più delirante potesse concepire un punk arrivato fino ad Hollywood: un alieno, che si nutre di una misteriosa sostanza prodotta dall’essere umano durante l’orgasmo, entra nel corpo di una cocainomane. Lei non ci metterà molto a capire i vantaggi ed inizierà ad andare a zompettare a destra e a manca con tutti quelli che non sopporta per farli fuori. Colori, inquadrature e naturalmente storia, tutto dava l’idea di essere decisamente psichedelico, anzi, a dir la verità, sembrava proprio che l’amico Tsukerman si fosse calato qualche acidino durante tutta la lavorazione. Mentre con pellicole quali Il Pasto Nudo (1991, David Cronenberg) e Paura e Delirio a Las Vegas (1998, il più delirante Terry Gilliam dai tempi di Brazil, 1985), è lo spettatore che sembra d’essersi fatto d’acido lisergico… Di film così deliranti, assurdi, visionari, psichedelici per l’appunto ce ne sono davvero pochi. Forse per fortuna… A pensarci bene però, il dizionario parlava di “dare la sensazione di liberare mentalmente dalle sovrastrutture delle convenzioni sociali”… Fermi tutti: ma allora il Cinema è la più gran droga psichedelica (legale!) a nostra disposizione! Chi (o meglio “cosa”) ci permette di vivere emozioni, sentimenti, sensazioni, liberandoci mentalmente dalle convenzioni sociali? Cosa (o forse “chi”) ci permette di “aprire le porte delle nostre menti” nei confronti d’argomenti, tematiche, problematiche che altrimenti non ci sfiorerebbero nemmeno? Chi (Ridley Scott!) ci ha fatto sognare “navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione...”? Certamente non sarà grazie a La Maledizione della Prima Luna che riusciremo a essere raggiunti dall’Illuminazione ma, ma probabilmente ci “libererà”, se non dalle “sovrastrutture”, quantomeno dai quotidiani assilli del logorio della vita moderna. Ecco cosa ci permette il Cinema (ma anche il cinema, quello con la “c” microscopica…): evadere dalla realtà di tutti i giorni, bella o brutta che sia, per precipitarci in un’altra, migliore o peggiore non importa ma certamente “diversa” da quella alla quale siamo abituati. Qualsiasi visione differente dalla nostra è certamente utile per “crescere”. Dunque ci permette “di liberarci mentalmente dalle sovrastrutture delle convenzioni sociali” come una droga psichedelica che dà sì dipendenza (provate a vedermi verso agosto, quando i film latitano: sono in piena astinenza) ma ha controindicazioni un po’ meno pesanti di quelle legate alla psichedelica droguccia mescalina sintetizzata dal dottor Albert Hoffmann. Altro che “bambino difficile”…

Oltre a “psichedelico” qual era l’altro senso di “psych”? Ah, già, “psicotico”… Psicotico o psicosico. A agg. (pl.m.-ci) Che riguarda la psicos : fenomeno p. B agg.: anche s.m.(f. –a) Che, chi è affetto da psicosi. …ovvero il sottoscritto!


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cinema

di erik bouzigon

Big Fish

Il regista Tim Burton ci aveva lasciati nel 2001 con lo scialbo Planet of the apes, film scontato e stranamente anonimo viste le sue opere precedenti. Incidente di percorso o primo segno di un nuovo tipo di creazione più orientata verso il grande pubblico? Sicuramente uno spiacevole intoppo: Tim Burton ritorna a fare quello per il quale è diventato celebre, un cinema visionario dedito all’esaltazione dell’immaginario “infantile” che cova in tutti noi. Un ritorno al passato quindi. Will, durante il suo matrimonio, litiga con il padre, reo di raccontare pubblicamente sempre le solite frottole sulle sue presunte straordinarie avventure. Per anni non si parlano, fino al deteriorarsi della salute del padre. Sul letto di morte, il figlio, che ha l’impressione di non conoscere il genitore, decide allora finalmente di chiedergli di raccontarsi seriamente. Partendo dal tema classico del conflitto padre/figlio, Burton esplora il mondo dell’immaginazione in modo sorprendente. Basato su una struttura narrativamente complessa, il regista costruisce la sua fiaba sull’incrocio, o meglio sullo scambio di tre epoche diverse, quella di Edward fanciullo (una parte molto breve), quella di Edward giovane adulto (Ewan Mc Gregor) e infine quella contemporanea di Edward anziano (Albert Finney) insieme al figlio Will (Billy Crudup). Tutte

nextscreen

queste fasi s'intrecciano, si scambiano e si sostituiscono le une con le altre in modo spesso sorprendente. La fantasia ed il genio inventivo del regista permettono al film di diventare pian piano un elogio di quell’immaginario fiabesco che si nasconde dentro ognuno di noi, tema caro al regista, e che riesce a trasformare la realtà, felice o triste che sia, in un mondo dove tutto diverte o commuove. Forse non si è stati un eroe di guerra, forse non si ha tappezzato di fiori il prato del campus della propria amata in una notte, forse il villaggio nascosto nella foresta non era così segreto o forse la famosa strega che spaventa i bambini non è mai esistita, ma in fondo tutto ciò non ha molta importanza. Moderno barone di Münchausen, Tim Burton ci invita a rivisitare la realtà dei nostri ricordi ed a reinventarla perché in fondo quello che commuove non è la ricerca della verità, ma il passaggio della propria vita dentro quella degli altri come atto unico ed irripetibile. Se i temi intorno ai quali si sviluppa la trama sono quelli classici dell’infanzia prima e del rito propiziatorio dopo, è soprattutto quel modo di raccontare gli accadimenti della vita come in un libro per bambini che lascia meravigliati. Con questo film il regista ci fa ben sperare per le produzioni future. Prima di concludere, piccola citazione per l’attrice francese Marion Cotillard (qui nel ruolo della moglie di Will) attrice conosciuta soprattutto in Romandia per essere stata più volte attrice in produzioni svizzere (L’appel de la cave, La guerre dans le haut pays). Trailer visibile su: www.sonypictures.com/movies/bigfish

di apache

77Dopo My Beautiful Laundrette e Intimacy, esce un altro film con la sceneggiatura realizzata da Hanif Kureishi: The Mother, diretto da Roger Michell. Questa volta, a differenza dei precedenti film, l'argomento ha delle sfumature decisamente buie e conturbanti: trattasi della storia oscenamente dura e morbosa giocata sulla passione sfrenata fra una donna anziana e l’amante di sua figlia. 77Nicole Kidman ha firmato per un nuovo musical: The Producers, il remake dell'omonima pellicola che nel 1968 segnò il debutto di Mel Brooks, il maestro della commedia parodistica. La trama, che fu premiata con un Oscar, narra di un produttore e un imbroglione che si coalizzano per truffare ingenue vecchiette (titolo italiano: Per favore non toccate le vecchiette): l'idea è di far loro finanziare uno spettacolo teatrale, poi mettere in scena una schifezza, approfittare dell'insuccesso per annullare le repliche e tenersi così i restanti quattrini. Nicole Kidman sarà Ulla, la segretaria svedese dei produttori/imbroglioni Max Bialystock e Leo Bloom, che saranno interpretati da Nathan Lane e Matthew Broderick. 77Se ne è andata un'altra icona del cinema mondiale, Ingrid Thulin, l'affascinante musa del maestro Bergman, per il quale interpretò una serie lunghissima di film immortali: Il posto delle fragole, Alle soglie della vita, Il volto, Luci d'inverno, Il silenzio, Il rito, Sussurri e grida. Da ricordare anche la partecipazione ne La caduta degli dei di Visconti, nonché in pellicole quali N.p.-Il segreto di Silvano Agosti, Salon Kitty di Tinto Brass e Cassandra Crossing di George P. Cosmatos.

77Rocco

Siffredi, alla soglia dei quarant'anni, ha deciso di ritirarsi. “Fra uno o due anni smetterò di fare l'attore di film porno. I miei figli sono grandi e conoscono il mio mestiere. Ora mi sento a disagio”. Siffredi, una volta abbandonato l'hard, non rimarrà lontano dal set: il re del porno, infatti, si sta affermando anche come attore “normale”, difatti in Francia esce in questi giorni il film Anatomie de l'enfer, una storia d'eros e thanatos di cui Siffredi è l'interprete principale. Il film è diretto da Catherine Breillat, la regista con la quale Siffredi ha già interpretato il film Romance. 77Il regista taiwanese Ang Lee (La tigre e il dragone, Hulk) dirigerà il primo western gay. Una mega produzione la cui uscita è prevista nel 2005 e i cui protagonisti saranno Jake Gyllenhaal ed Eath Ledger (Monster's ball). La storia è ispirata al romanzo Brokeback Mountain di E.Anne Proulx e narra della relazione omosessuale tra due cowboy nell'estate del 1961. Di recente, anche Gus Van Sant ha presentato alla Columbia un soggetto simile però mai andato in porto. 77Taxidermia dell'ungherese Gyorgy Palfi, Me And You And Everyone We Know dell'americana Miranda July e House Of Sand della brasiliana Andrucha Waddington sono i vincitori dell'edizione 2004 del Sundance Film Festival. Questo festival è stato creato da Robert Redford nel 1996 per promuovere nuovi talenti del cinema internazionale ed è diventato un punto di riferimento importantissimo per i registi emergenti provenienti da Europa, America Latina, Usa e Asia.

Ingrid Thulin

Nicole Kidman

Rocco Siffredi

The Mother


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re.vision di iggi

Tris d’assi Spike Jonze, Chris Cunningham e Michael Gondry I video-clip sono ormai entrati a far parte della vita di tutti i giorni. Qualsiasi produzione musicale s’avvale di questo mezzo agile e d’impatto per promuovere, sui canali televisivi musicali e su Internet, i dischi in uscita. Una professione, quella di videomaker, che sta assumendo più che mai un ruolo imprescindibile nell’immaginario collettivo legato alla musica e alla cultura giovane.

Alcun registi di video hanno acquistato consistente popolarità ed importanza nell’ambito del visual. Essendo il video una forma libera, questi registi hanno potuto esprimere un talento che all’inizio avrebbero voluto mettere al servizio del cinema, ma che poi con il tempo si è rivelato in tutta la sua genialità nell’arte dei video. La Emi ha pubblicato quindi tre cofanetti dedicati ad altrettanti videomakers che hanno fatto, e tuttora fanno, la storia dei videoclip. Siamo parlando di Spike Jonze, Michel Gondry e Chris Cunningham, il tris d’assi che ha, ognuno con il proprio stile, influenzato in maniera preponderante la scena dei visual musicali, e non solo quella, se si considerano le rispettive attività in ambito artistico, pubblicitario e cinematografico. Un progetto, questo della triologia edita dalla Emi, caldamente appoggiato dai tre registi grazie ad una reciproca ed affiatata stima. I tre box - che contengono ciascuno un Dvd con una dozzina dei video più rappresentativi più short cuts ed interviste, accompagnato inoltre da un volume completo d’intervista e fotografie - sono il must irrinunciabile che ogni appassionato di visual e musica dovrebbe avere. Per info: www.emi.ch

Lo statunitense Adam Spiegel, in arte Spike Jonze, ha lavorato con artisti come i Beastie Boys (per cui ha diretto il video Sabotage), Fat Boys Slim e Sean Lennon, Dinosaur Jr., Bjork. Nel campo pubblicitario si è affermato grazie agli spot realizzati per la Nike, la Coca Cola, la Lee Jeans e la Nissan, con cui ha vinto la Palma d'Oro al Festival Internazionale della pubblicità di Cannes. Oltre ad essere uno stimato fotografo per diverse riviste internazionali, con il lungometraggio Being John Malkovich (1999), suo esordio nella regia cinematografica, ha ricevuto la nomination per l'Oscar 2000 come miglior regista. E’ noto anche per il sostanziale contributo alla discussa trasmissione di Mtv, Jackass!.

Il francese Michel Gondry iniziò occupandosi dei video per la propria rock-band OuiOui. Uno di questi venne trasmesso da Mtv e visto, fra gli altri, da Bjork, che lo chiamò per realizzare il video del suo primo singolo Human Behaviour. I video realizzati con Bjork sono cinque, tutti pluripremiati in vari concorsi internazionali. Attivissimo anche nel campo della pubblicità, Gondry ha lavorato per i Rolling Stones, i Chemical Brothers i White Stripes e Lenny Kravitz. Grazie allo spot Drugstore realizzato per la Levi’s (1994) si è aggiudicato un Leone d'oro a Cannes. Ha esordito alla regia di lungometraggi cinematografici con Human Nature, presentato al Festival di Cannes 2001.

L’inglese Chris Cunningham, quale quotato tecnico degli effetti speciali (con Ridley Scott in Alien Resurrection e Alien 3), e regista pubblicitario, ha raggiunto la fama grazie a videoclip di culto e pluripremiati come Come To Daddy di Aphex Twin, Frozen di Madonna e Only You dei Portishead. Videomaker dal tocco grottesco, digitale, alienante e assolutamente originale, e oltremodo legato alla scena musicale elettronica, Cunningham applica il suo ingegno in disparati settori, dalla realizzazione di videogiochi alle ricerche scientifiche del movimento robotico. Le sue video-installazioni - tra cui la celebre Flex, realizzata per la Apocalypse, mostra evento del 2000 alla Royal Academy di Londra - sono state presentate in alcune delle mostre più autorevoli degli ultimi anni.


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rassegne La rassegna Cineroom coordinata dal collettivo prosegue con costanza la sua stagione cinefila presso il Living room in via Trevano a Lugano. In programma per la serie Roman Polanski - La trilogia degli appartamenti un noto film di Roman Polansky del 1976, Le Locataire. In cartellone pure una proiezione per il ciclo Difficili convivenze - Il cinema del conflitto rivolto alle tematiche sociali, ed una dedicata al nuovo cinema italiano. Cineroom è l'occasione fuori dal comune dedicata ai capolavori del cinema.

Torna la rassegna Cinema in tasca organizzata dal Dicastero Eventi e Iniziative di Lugano in collaborazione con Cinema Cittadella 2000. In programma alcuni tra i film più belli e più visti della scorsa stagione, due martedì al mese e due proiezioni a sera. Cinema in Tasca offre la possibilità di vedere tutti i film in programma ad un prezzo interessante: 30 franchi per i giovani (fino ai 25 anni), 40 franchi per gli adulti, con uno sconto ulteriore del 10% per i tesserati Lugano Card. Iscriversi è semplice: basta richiedere la tessera mezz’ora prima della proiezione del film presso il Cinema Cittadella di Lugano. Le tessere sono disponibili fino ad esaurimento, anche dopo l’inizio della rassegna, fino ad aprile 2004.

Apertura alle 21.00 ed inizio proiezione alle 21.30. Ingresso libero. Per informazioni: www.livingroomclub.ch www.thermos.org/cinemino 11 febbraio Roman Polanski La trilogia degli appartamenti Le locataire (L'inquilino del terzo piano, Francia, 1976) regia di Roman Polanski con Roman Polanski, Isabelle Adjani, Melvyn Douglas, Shelley Winters (Versione originale inglese con sottotitoli in italiano)

18 febbraio Difficili convivenze - il cinema del conflitto Cidade de Deus (City of God, Brasile, 2002) Regia di Fernando Meirelles e Katia Lund con Alexandre Rodrigues, Leandro Firmino, Phellipe Haagensen, Douglas Silva (Versione originale portoghese con sottotitoli in italiano) 3 marzo Uno sguardo al nuovo cinema italiano Velocità massima (Italia, 2002) Regia e soggetto di Daniele Vicari con Valerio Mastandrea, Cristiano Morroni, Ennio Girolami (Versione originale italiana)

30 marzo Mona Lisa Smile (Usa 2003) regia di Mike Newell / ore 18.15 e 20.45 6 aprile Master of commander (Usa 2003) regia di Peter Weir / ore 18.00 e 20.45 10 febbraio Una settimana da Dio (Usa 2003) regia di Tom Shaydak / ore 18.30 e 20.30 17 febbraio Goodbye, Lenin! (D 2002) regia di Wolfang Becker/ore 18.15 e 20.45

20 aprile Il Signore degli anelli: Il ritorno del re (Usa 2003) regia di Peter Jackson / ore 18.00 (unica visione)

9 marzo Alla ricerca di Nemo (Usa 2003) regia di Andrew Stanton / ore 18.30 e 20.30

4 maggio L'ultimo samurai (Usa 2003) regia di Edward Zwick / ore 18.00 e 20.45

16 marzo La maledizione della prima luna (Usa 3003) regia di Gore Vidal / ore 18.00 e 20.45

18 maggio Io non ho paura (I 2002) regia di Gabriele Salvatores / ore 18.30 e 20.30

Per informazioni: Infopoint - Sportello del tempo libero Viale Cassarate 4 - Lugano (martedì e giovedì dalle 10:30 alle 18:30) Dicastero Eventi e Iniziative - Lugano tel. 091/ 800.82.30 e-mail: eventi@lugano.ch

Psicotica avventura

Kult Natural Born Killers Regia di Oliver Stone con Woody Harrelson, Juliette Lewis, Robert Downey Jr. e Tommy Lee Jones

Odierni e osannati Bonnie & Clyde, Mickey e Mallory Knox sono i protagonisti di questa psicotica avventura che porta la firma di Quentin Tarantino, ma che vive di luce propria grazie alla splendida regia di Oliver Stone.

di Pablo

Il film parte e finisce con l’acceleratore completamente schiacciato; velocità e delirio la fanno da padroni in quest'allucinata opera denunciatrice di diversi mali di fondo della nostra società. Il regista adopera un ritmo narrativo che non ha niente di realistico e psicologico, ma che unisce in una miscela visivamente esplosiva frammenti di bianco e nero, cartoons, fumetti, documentari e sit-com. Una “romantica” coppia di assassini semina il panico in America: mitizzati dai media i giovani coniugi Knox diventano i nuovi eroi di una massa assuefatta dalla trash-tv, moderni profeti di una generazione allo sbando. Natural Born Killers è un’opera che fa dell’esagerazione, dell’accumulazione visiva (tipica dello zapping televisivo), delle riprese vertiginose i suoi punti cardine; tutti i personaggi dei film altro non sono che caricature grottesche del mondo mediatico che ogni giorno ci si pone davanti, del quale Stone ci offre una visione cinica e non ipocrita, consapevole del suo ruolo in questo stesso mondo. Lo spettatore è costretto a reagire, a sottrarsi alla violenza delle immagini per poi rendersi conto, suo malgrado, che il film non è poi così diverso dalla realtà che quotidianamente e inconsciamente ci viene data in pasto dal nostro tubo ca-

todico. Il binomio violenza-spettacolo scorre per tutto il film, e ci si accorge che la pazzia degli assassini non è tanto distante dall’ossessione da scoop dei giornalisti televisivi o dal sadismo della polizia. Barocco, caotico, delirante, con una trascinante colonna sonora, il film è una festa visiva di colori, d'allucinazioni, di stravaganza formale, in costante antitesi con il lato più oscuro che è proprio del soggetto. Chi sono i veri colpevoli? Mickey e Mallory? O forse i metodi troppo spicci della polizia? Oppure l’imperante onnipresenza (impersonificata dal conduttore Robert Downey Jr.) della televisione del giorno d’oggi? Lungi da qualsiasi semplicistico moralismo, Oliver Stone ci propone un’agghiacciante fiaba che ha per protagonisti mostri della nostra realtà quotidiana, fantasmi che resi famosi dalla Tv e acclamati dalla folla non fanno altro che rendere tristemente palese che la violenza è ormai un’inevitabile sfaccettatura della nostra società.


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re.ad di stefano kirk

Simona Vinci Brother and sister Einaudi Stile Libero "Eccoli là: sono tre fratelli, tre piccole sagome nere nel nero del bosco che corrono a perdifiato, una dietro l’altra, legate da un filo invisibile". Brother and sister è una storia misteriosa ed impalpabile, che si svolge nell’arco di una notte in una casa nel buio della collina, nella quale vivono tre fratelli soli dopo la scomparsa della madre, morta suicida. Cate, Mat e Billo, già orfani di padre, si ritrovano ad affrontare il suicidio della madre, aspettandosi la perdita definitiva di ogni sicurezza, compresa la casa dove trascorrono quest’inquieta vigilia del loro destino, in una veglia funebre definitiva della fanciullezza. Una notte lunga, vissuta in ogni attimo, l’ultima prima che quelli dell’assistenza li portino altrove. Billo, il fratello più piccolo, osserva i due fratelli adolescenti, attento e sensibile nella sua infantile incoscienza, mentre essi condividono un segreto, che poco a poco si rivela nella sua cruda realtà. La notte si popola di strane presenze, fino a quando arriva un ragazzo down, Umpa, che inseguito dai cani trova rifugio nella casa sulla collina. Un segnale di speranza? Una favola raccontata da Cate scorre nelle ore dell’attesa e delle rivelazioni. Rivelazioni che porteranno fiducia ai tre orfani, e che gli permetterà di affrontare un nuovo futuro, sicuri del legame che li unisce e che scoprono, in questa notte bianca, più forte che mai. Simona Vinci, la nota trentenne scrittrice dei romanzi Dei bambini non si sa niente (1997) e Come prima delle madri (2003), e della raccolta di racconti In tutti i sensi come l’amore (1999), è un’autrice sensibile e vigile, dallo stile delicato ma penetrante che genera un’indimenticabile ed emozionante lettura. Da scoprire.

Giulio C. Giacobbe Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita Ponte alle Grazie Dietro a questo titolo provocatorio si nasconde un manuale “prêt-à-porter” che i nevrotici, o aspiranti tali, dovrebbero tutti tenere a portata di mano. Esso utilizza varie tecniche yoga, buddiste e zen, praticate da secoli dagli orientali ma esportabili anche a noi occidentali. L’autore, Giulio Cesare Giacobbe si è laureato in filosofia all’Università di Genova e in psicologia negli Stati Uniti. Insegna Fondamenti delle discipline psicologiche orientali presso la facoltà di lettere e filosofia all'Università di Genova. Attento osservatore dei mali dell’anima che scaturiscono dalla cultura occidentale, Giacobbe offre con questo manuale uno spunto diverso dai canoni tradizionali della letteratura di genere. La nevrosi, stato mentale diffusissimo che attanaglia la maggioranza di noi, travolge con ansie e paure che impediscono di gioire della vita e dei rapporti con gli altri. Eliminando il pensiero nevrotico - in parole povere, eliminando “le seghe mentali” - e ritornando a quella realtà da cui esso ci distanzia, possiamo imparare a godere delle cose che ci stanno intorno. La formula adottata con questo libro è di stampo umoristico, difatti secondo l’autore la cura migliore per potere affrontare questo male è ridere; ed è proprio in questo senso, nonché grazie alla scrittura spiritosa ed arguta che si snoda tra lazzi e profonde riflessioni, che Giacobbe ci conduce tra i vari rimedi utili a superare i momenti d’afflizione. Il linguaggio adottato che ricalca il gergo giovanile aiuta ad affrontare un tema che, soprattutto tra i giovani, non è ancora riconosciuto nella sua totale gravità. Consigliato a tutti, ai giovani prima che sia troppo tardi, agli adulti per riflettere con un sorriso su sé stessi.

Alice Sebold Lucky Edizioni e/o Sconvolgente il nuovo romanzo di Alice Sebold, già autrice del noto Amabili resti, romanzo che è stato tradotto in tutto il mondo. Lucky è un romanzo autobiografico nel quale l’autrice riporta la violenza carnale subita nel campus studentesco quando era diciottenne. Una drammatica testimonianza che racconta il calvario della protagonista decisa a denunciare l’aggressione. La famiglia, le persone che le stanno vicino, fanno di tutto per dissuaderla dall’intento ma la sete di giustizia - e la rabbia per la violenza simile subita successivamente da una sua compagna di scuola - la spinge ad andare avanti ed a denunciare il fatto agli inquirenti. Il suo gesto considerato “anticonformista” è inviso dalla società che la circonda, società composta da persone che si rivelano così deboli di fronte a quest’argomento considerato tabù dai benpensanti. Alice, condannata a passare dalla violenza alla solitudine e alla discriminazione, è costretta a vivere in un mondo indifferente ed ostile, che aggiunge al suo dolore la consapevolezza d’essere “scomoda” per gli altri. Il suo coraggio e forza d’animo, che si rivelano più equilibrati delle persone che fanno finta d’aiutarla, sosteranno Alice a superare le dure prove che conseguono la sua denuncia: il riconoscimento dell’aggressore, il processo, ed infine una nuova vita in un mondo dove orrore e amore convivono in simbiosi. Una testimonianza esemplare. Lucky è anche una dimostrazione illuminante sulla tortuosa genesi di un talento letterario tra i più innovativi della scena internazionale.


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libri Arundhati Roy Guida all’Impero per la gente comune Guanda

Susanna Arundhati Roy è nata nel 1961 nel Kerala in India, e vive a Nuova Delhi. Sua madre, un’attivista politica di religione cattolica, le ha dato un’educazione molto libera. Dopo essersi laureata alla Delhi School of Architecture, è stata assistente al National Institute of Urban Affairs e ha studiato restauro dei monumenti a Firenze. Ha scritto anche alcune sceneggiature, ma ha deciso di dedicarsi con successo esclusivamente alla scrittura letteraria. Ha vinto il Booker Prize nel 1997 con Il dio delle piccole cose, suo romanzo d’esordio tradotto in tutto il mondo che l’ha consacrata come una delle maggiori autrici contemporanee. Ora però si dedica all’impegno sociale e politico ed è diventata una delle figure di spicco della protesta in India. Guida all’impero per la gente comune è una raccolta di saggi sui grandi temi sui quali Arundhati Roy è impegnata in prima persona: dalla battaglia per la democrazia in India, con un’analisi della classe politica indiana che ha corroso il midollo della democrazia parlamentare laica per il proprio tornaconto elettorale. Gli scritti dell’autrice scandagliano inoltre gli spaventosi “giochi nucleari” in cui sono coinvolti India e Pakistan. Guida all’Impero per la gente comune suggerisce come contrastare l'Impero che non è soltanto il governo statunitense e i suoi satelliti europei, la Banca mondiale o il fondo monetario internazionale, ma è qualcosa di più, un qualcosa già metabolizzato dalle culture cosiddette civili. In molti paesi l'Impero ha generato sottoprodotti pericolosi: nazionalismo, fanatismo religioso, fascismo e terrorismo: saggio dopo saggio, Arundhati Roy scandaglia i fatti, piccoli o grandi che siano, e ne rivela gli intrecci politici, economici, sociali e culturali, ponendo al centro le donne e gli uomini comuni, i loro sentimenti e le loro tradizioni, i loro diritti e le loro speranze. “La polemica di Arundhati Roy è importante e necessaria... dobbiamo esserle grati per il suo coraggio e il suo talento.” Salman Rushdie

Giles Milton Il samurai che venne dall’Europa Rizzoli Il 12 aprile 1600, un veliero olandese arrivò alle coste del Giappone dopo un viaggio di quasi due anni. Tra i pochi marinai che si reggevano in piedi (sui venti sopravvissuti) c'era William Adams, il primo inglese giunto nell'Impero del Sol Levante, una terra di selvaggia violenza e raffinatezza estrema, molto lontana dall'idea esotica e folcloristica che se ne ha in Europa. Adams si distingue subito per la disinvoltura con cui si lascia incantare da un mondo così distante dal suo. Impara la lingua, sposa una giapponese e, con straordinaria naturalezza, s’impadronisce degli usi e costumi di quella che ben presto diventa la sua patria d'adozione. In breve, grazie alle sue capacità di navigatore e di mercante e alle sue doti diplomatiche, si conquista l'amicizia e la fiducia del grande shogun leyasu Tokugawa e un ruolo di spicco alla corte di Edo (l'odierna Tokyo), tanto da vedersi conferire il titolo di samurai. Da questa posizione privilegiata, Adams si trova a far da ponte tra Oriente e Occidente e diventa un punto di riferimento autorevole per tutti. Ma il suo caso costituisce un'eccezione. Poco dopo la morte, avvenuta nel 1620, gli stranieri vengono cacciati e il Giappone si richiude per due secoli ai commerci con il resto del mondo. William Adams è stato il modello di uno dei protagonisti di Shogun il celebre romanzo di James Clavell. Le sue vere vicende, raccontate con grande passione e fedeltà alle fonti da Giles Milton, ci restituiscono tutto il gusto dell'avventura di un'epoca in cui un viaggio per mare era la scoperta di un universo nuovo e sorprendente: e c’insegnano come l'intelligenza, la curiosità, il desiderio di capire il diverso e il lontano non possono che generare un dialogo fecondo e costruttivo tra gli uomini. Avventuroso e coinvolgente.


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libri

re.ad di stefano kirk

kult

MILLELIRE SPECIALI

Millelire online Molti dei libretti originari (quando il costo era effettivamente di mille lire) sono ora fuori catalogo. In quest'ottica è nato Millelire Online, il sito dove è possibile sfogliare online, e scaricare in formato zippato per una stampa, queste preziose ed interesantissime pubblicazioni. Quelli di Stampa Alternativa sono alla ricerca di edizioni ormai irreperibili, ed invitano i detentori ad inviarne la scansione della copertina e delle pagine interne via mail, con lo scopo di completare il database su internet. I tempi e i costi della ricerca di pubblicazioni “scomparse" non sono purtroppo compatibili con le disponibilità della casa editrice; perciò si è reso necessario chiedere aiuto a tutti coloro che siano interessati e che vogliano contribuire volontariamente all'impresa. In cambio del disturbo, ai lettori sarà inviata una copia omaggio del primo capitolo di Euro di Antonin Artaud che uscirà a breve, a tiratura limitata e speciale. Volete contribuire a completare il database di Millelire Online? Partecipare è semplice, basta possedere un semplice scanner e un Millelire che non sia nella lista di quelli già online o di quelli in lavorazione al momento. Meglio prima inviare un e-mail a millelireonline@libero.it per chiedere che il libretto scelto sia inserito tra questi ultimi (questo per evitare sovrapposizioni). Per digitalizzare tutte le pagine del Millelire basta osservare le semplici regole tecniche che si trovano sul sito www.millelireonline.it.

UN RECUPERO NECESSARIO

Piccole, essenziali, minimali: insomma sono un vero kult le piccole pubblicazioni della collana Millelire speciali della casa editrice Stampa Alternativa. Una delle più rilevanti rivoluzioni editoriali nel panorama italiano negli ultimi vent'anni - è nata nel 1989 - questa collana è oggetto di passione per vari collezionisti di pubblicazioni rare. Già il nome della casa editrice ne indica l'indirizzo: stampa alternativa, dunque, su vari argomenti ritenuti “scomodi”. Alcune di queste publicazioni tascabili (nella reale accezione del termine), ormai introvabili, sono ricercate anche dalla casa editrice stessa.

I Millelire speciali, stampati in piccole tirature e autofinanziati da singoli autori oppure da comitati, circoli, gruppi, collettivi, sono il novanta per cento delle pubblicazioni Millelire. In origine furono distribuiti in maniera militante da curatori ed autori, oppure proposti a manifestazioni culturali di particolare rilievo. Nel 1994 questa collana è stata insignita del premio del “Compasso d'oro" per la comunicazione e la grafica. Oggi le sue nuove pubblicazioni si trovano in molte librerie e sono segnalate sul sito di Stampa Alternativa, sul quale leggiamo che …"I Millelire speciali continueranno, come servizio e per non lasciar cadere la sigla Millelire. Vivranno forse una seconda adrenalinica vita, sempre dalla parte del lettore, sempre per eccitare la sua intelligenza e provocare i potenti.". L'intento della collana è chiaro. (www.stampalternativa.it) Inoltre, sul sito è presente uno spazio dove possono ritrovarsi appassionati e collezionisti: un forum per scambi d'informazioni, di contatti, o per baratti e ricerche di Millelire vecchi o scomparsi. Molti sono i titoli che compongono la collana, tra cui si trovano importanti scritti od interviste "fuori dal coro" e spesso mai tradotti in italiano. Un recupero quindi che si fa importante ed utile per la riscoperta e la condivisione di parole e pensieri che andrebbero altrimenti persi. I Millelire sono un bene comune da tutelare assolutamente. Sono convinto che siano tanti, tra voi lettori, che hanno un vecchio Millelire, magari dimenticato nella tasca di un consunto cappotto il fondo all'armadio…


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report

di apache

a i ndo c a t c t e a p p n a r a nte z u e m G e t n o e Mattegiardiniere che sta dilig

“Sono un el fantastico.” d nell'orto Passando per la psichedelia, il movimento hippy ed innumerevoli viaggi per il mondo, il quarantaseienne Matteo Guarnaccia sa cogliere con stile unico Artista visivo, illustratore, art diuna miriade di stimoli artistici che, frammisti ad una personale e spiccata rector, attore, performer, sagcoscienza socio-politica, attualizzano ciò che allo sguardo comune appare gista, organizzatore di eventi e arcaico e soprannaturale. workshop: Matteo Guarnaccia Le simbologie primitive e le forti evocazioni di riti sciamanici di popolazioni è oggi considerato uno degli tribali nelle sue opere sono tradotte in un complesso indistinto, assumendo esponenti più affermati della così una valenza universale comprensibile ad ogni latitudine. cultura underground, in particolare quella dell'era psichedelica, argomento che egli stesso ha ratissime ed ammalianti opere visive sono state esposte in approfondito in vari saggi tra cui: Arte psichedelica & controculItalia, Stati Uniti, Giappone, Olanda, Germania, Spagna, tura in Italia (1988), Almanacco Psichedelico (1995), Beat & Svizzera, sia in luoghi istituzionali (come la “Triennale” Mondo Beat (1996), Provos (1997), Summer of love (1997), di Milano) sia durante dei rave oppure in oasi naturali. Magical Mystery Book (1998), Underground Italiana (2000). “La rivoluzione psichedelica rappresenta una delle ultime grandi L'attivissima creatività di Guarnaccia si profila sempre verso utopie collettivistiche del Novecento, anche se ciò che propomolteplici orrizzonti. Ha recentemente curato una mostra neva non era la collettivizzazione dei mezzi di produzione ma sulla space age a Milano, ha interpretato dei reading in giro quella della coscienza. Un movimento filosofico e sociale, per l'Italia con i Timoria, e delle performance con il grande particolarmente inverosimile e decisamente spettacolare, che Dome La Muerte. Ha prodotto immagini per una casa copropugnava per ogni essere umano il diritto di gestire in prima smetica francese, e disegnato degli oggetti per un'azienda persona il proprio sistema nervoso e il diritto universale d'accessori di moda; è in uscita una sua raccolta di disegni di accedere a stati modificati di coscienza.”. del periodo hippy, Cosmic Playground per la Jubal Editore, Queste sue parole sono tratte da un lungo testo d'analisi a e sempre per lo stesso editore è in previsione un'altra sua disposizione in rete (www.ecn.org/sissc/guarnaccia.htm), un opera, Elementi davanti alla grande Dea, con in allegato interessante articolo elaborato dall'autore stesso partendo dal un Cd. La sua prossima mostra si terrà a giugno, presso la capitolo “La Rivoluzione Acida” contenuto nel suo libro Hippies galleria Mondo Bizzarro di Bologna. edito da Malatempora nel 2001. Per le sue tavole Guarnaccia dà la preferenza alla china, Altre informazioni su: http://releasethereality.com/matteo/ utilizzando un pennino infilato in un'antichissima penna di legno con in punta una piccola testa di cane intagliata. Guernaccia stesso ama affemare che l'odore della china è ormai entrato a far parte della sua sudorazione. Per la pittura predilige i pennelli cinesi che intinge in colori acrilici. Per i collage ritaglia vecchie ed antichissime riviste recuperate in giro per il mondo. Le sue colo-


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re.ar t

............................................................................. 7 febbraio

............................................................................. Venerdì 5 e sabato 6 marzo 2004

Nuovo Studio Foce - Lugano La bisbetica domata Ovvero l’iniziazione di Sly da William Shakespeare Adattamento e regia di Antonio Latella

Teatro Sociale - Bellinzona Homo Ridens 2004 “Il sess, che stress!” La suggeritrice di e con Gardi Hutter regia di Fritzi Bisenz e Ueli Bichsel .............................................................................

con Giovanni Franzoni, Paolo Giovanucci, Fatima Martins, Christiano Nocera, Massimiliano Paggetti, Giusppe Sangiorgi Elsinor

............................................................................. 7 febbraio Teatro il Gatto - Ascona Chaos moteur Teatro movimento con La Compagnia del Giovedì ............................................................................. dal 6 al 8 febbraio Teatro di Locarno Tea for two (No, no, Nanette) musical con musiche di Vincent Youmans adattamento e regia di Corrado Abbati con Corrado Abbati, Antonella Degasperi, Fabrizio Macciantelli

............................................................................. 13 febbraio Nuovo Studio Foce - Lugano Mulini a vento di e con Ferruccio Cainero ............................................................................. 16 febbraio Nuovo Studio Foce - Lugano Rassegna Senza Confini Fare teatro nella scuola Tavola rotonda con Letizia Bolzani, Natalia Genni, Rossella Spadea, animatori di I Giullari di Gulliver, e Cristina Galbiati per Astej Ticino, esperti di teatro per ragazzi.

Entrata libera ............................................................................. dal 17 al 19 febbraio Teatro di Locarno L’apparenza inganna di Francis Veber Regia di Nora Venturini con Neri Marcoré, Ugo Dighero, Mauro Marino, Corinna Lo Castro,Andrea Cagliesi

............................................................................. dal 7 al 19 febbraio Palazzo dei Congressi - Lugano Il signor Rossi e la Costituzione regia di Paolo Rossi con Paolo Rossi e Massimiliano Loizzi

............................................................................. dal 21 al 22 febbraio Nuovo Studio Foce - Lugano Pecore… e altro Spettacolo di danza con Margit Huber, Natasha Melis e il Coro Movimento

............................................................................. 27 febbraio Teatro il Gatto - Ascona Secondi bianchi Teatro coreografico de I Dormienti Temerari Ispirato dagli scritti di Nancy Huston, da Magritte e De Chirico e dalla musica barocca con Vallerie Maillard e Jacques Morard della compagnia Obviam Est

............................................................................. dal 2 al 4 marzo Teatro di Locarno Un marito ideale di Oscar Wilde regia di Mario Missiroli con Geppy Gleijeses, Debora Caprioglio, Manuela Kustermann

.............................................................................

..................................................................... Dal 12 al 14 febbraio Teatro Sociale - Bellinzona Homo Ridens 2004 “Il sess, che stress!” Quando la moglie è in vacanza di George Axelrod e Billy Wilder regia di Daniele Formica con Selen, Daniele Formica e Compagnia

Durante l’assenza della consorte, la vita tranquilla di un apatico marito è sconvolta dalla presenza di una supersexy vicina di casa. Finalmente la bella versione della italiana della commedia che ha ispirato il famoso film con Marilyn Monroe. Nel suo ruolo la seducente e sorprendente Selen; con lei Daniele Formica, uno dei comici più ironici e graffianti d’Italia. Per informazioni: www.teatrosociale.ch

............................................................................. 28 febbraio Nuovo Studio Foce - Lugano Rassegna Teatri Possibili Macbeth di William Shakespeare progetto e regia di Corrado d'Elia Tutto parte dal niente. Il niente assoluto. Il nero. Un buio pesto che sembra non dileguare. Poi il destino chiama tre volte con una voce di donna e i tre “salve” illuminano strade di seduzione che aprono tempi diversi e spalancano il futuro. L'ambizione bussa allora alla porta con colpi di vittoria, ma varcando la soglia non c'è possibilità di tornare. Gli opposti si attraggono e si respingono in una danza di contraddizioni e la voce dolce di una Lady apre uno spazio dove il nero inghiotte gli oggetti e li fa riapparire. Anche chi è morto può ritornare per brindare. Quello che è cominciato non si cancella. Indietro non si torna. Quello che è fatto non può essere disfatto. Per informazini: tel. 091/ 800 82 30


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teatro Waterwall Uno spettacolo particolare e di sicuro impatto sta per approdare presso il Palazzo dei Congressi di Lugano. Il 12 febbraio il pubblico potrà ammirare la spettacolarità di Waterwall, uno show dove coreografie acrobatiche si amalgamano in una cascata d’acqua che sgorga da un’imponente struttura di metallo. Durante Waterwall i corpi si misurano con il brivido dell'altezza, sfidando le leggi della gravità ed esibendosi in un’armoniosa danza funambolica. Imbragature, corde elastiche ed altalene costituiscono il prolungamento necessario per affrontare lo spazio attraverso una nuova e coinvolgente dimensione del movimento. Suggestivi giochi di luce e d’ombra, scintillanti riflessi che modellano il flusso d’acqua come un velo trasparente a muro pressoché impenetrabile, musica ipnotica e martellante… tutto ciò sottolinea la ricerca di un gesto euritmico in sintonia alle suggestioni dell'acrobatica. Questa creazione di Ivan Manzoni (supportata dalle musiche di Domenico Mezzatesta) è ancora una volta il risultato della volontà di superare le barriere architettoniche e linguistiche tradizionali della danza. Nella contaminazione corpomacchina, nel flusso potente d’energia generato dall'acqua, elemento piegato ad un’inedita spettacolarità, risiede la suggestione di uno spettacolo dal forte impatto visivo ed emozionale, un’esperienza coinvolgente per un pubblico d’ogni età. per informazioni e prevendita: www.demamusic.ch 12 febbraio Palazzo dei Congressi - Lugano Waterwall

Teatri possibili Conta cchiù nu delinquente ca n’ommo onesto? Il teatro di Raffaele Viviani trova in Nino D’Angelo (il noto e simpatico cantautore-attore napoletano) un nuovo grande protagonista, cinquant’anni dopo le memorabili interpretazioni di Nino Taranto. In Guappo di cartone l’artista napoletano affronta il calvario tragicomico di un uomo, che sfuggendo con ostinazione al ruolo di guappo, si ribella al suo destino, preferendo la faticosa ricerca di un lavoro dignitoso e di una vita onesta agli onori destinati ad un “delinquente di rispetto”. Tra dramma e sceneggiata si dipana il capolavoro di Viviani che anatomizza con crudeltà ed ironia i suoi personaggi tratti dai bassifondi napoletani, senza mediazioni ipocrite e compiacenti. Per informazioni e prenotazioni: www.chiasso.ch (cultura) Teatro Cinema - Chiasso 26 febbraio Chiassoteatro Guappo di cartone di Raffaele Viviani regia di Carlo Cerciello con Nino D’Angelo, Antonella Morea, Vittorio Cioncalo, Imma Villa, Pippo Cangiano e altri

Teatri Possibili è un’ampia comunità artistica che ha come scopo la produzione, la diffusione del teatro, la formazione di artisti e di un nuovo pubblico. Ideata e fondata dall’attore e regista italiano Corrado d'Elia, dapprima è nata come associazione culturale (a Milano nel 1996), trasformandosi poi in società di produzione e gestione d’eventi e manifestazioni teatrali (Teatri Possibili srl) e dal 2002 in un circuito teatrale indipendente, con sedi a Legnano, Lugano, Milano, Monza, Trento, Roma e Verona. Ogni sede ricalca il modello milanese mantenendo proprie specificità territoriali. Si è formato così un interessante network culturale che coinvolge il pubblico e gli addetti al settore con professionalità e competenza. La sede di Lugano - diretta dal regista e drammaturgo Luca Spadaro oltre ad organizzare vari spettacoli di notevole spessore presso lo Studio Foce, propone un’articolata serie di corsi il cui obiettivo è quello di fornire agli allievi le tecniche di base per accostarsi al teatro. Il primo anno di corso sarà dedicato alla scoperta del proprio potenziale creativo, all'insegnamento delle materie di base, a definire le reali motivazioni e la sensibilità artistica dell'allievo, che saranno poi sviluppate e approfondite durante il secondo anno. Tra le materie insegnate: dizione, corretta respirazione, riscaldamento vocale, training autogeno, espressione corporea, tecniche di base per l’improvvisazione, l'attenzione e la concentrazione, l'equilibrio, l'orientamento e la costruzione del personaggio. Sono inoltre previsti laboratori, stage e seminari di perfezionamento della formazione, e da settembre prossimo l’apertura di corsi specifici di recitazione per bambini e ragazzi. Teatri Possibili è anche una comunità virtuale in quanto il sito www.teatripossibili.it è tra i siti di teatro più visitati in Italia, e diffonde le informazioni delle varie sedi, ospita un forum di discussione comune, e mette a disposizione anche a chi non appartiene alla comunità un servizio gratuito e aggiornato sui casting di teatro, cinema e pubblicità. Per informazioni e iscrizioni: Teatri Possibili Lugano via Simen 14/A Lugano tel 091.9213492 e-mail: info@teatripossibili.ch www.teatripossibili.ch


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re.ar t

................................................................. dal 12 febbraio al 15 giugno

............................................................................. Fino al 18 aprile

Il Museo in Erba - Bellinzona In viaggio con Gauguin Esposizione-gioco sull’arte di Gauguin ................................................................. Fino al 15 febbraio

Museo Civico di Belle Arti (Villa Ciani) - Lugano Arte in Ticino: il confronto con la modernità 19141953

Arte Spazio Aperto Momò Center - Mendrisio Nudi e altro Pitture di Edy Borradori ................................................................. dal 17 febbraio al 18 aprile Museo Cantonale - Lugano Collezione permanente: I protagonisti ................................................................. fino al 25 febbraio Art Gallery - Manno L'uovo di Luc Alchimie, segni e colori di Paolo Blendiger ................................................................. fino al 28 febbraio Accademia di Architettura - Mendrisio Eternit Svizzera Architettura e tecnica aziendale dal 1903 ................................................................. fino al 28 febbraio

La mostra ospitata dal Museo Civico di Belle Arti è il terzo appuntamento con Arte in Ticino, progetto nato in occasione del bicentenario dell'entrata del Canton Ticino nella Confederazione Elvetica, articolato in quattro esposizioni con l'intento di illustrare l'evoluzione dell'arte figurativa, grafica e scultorea in ambito regionale. I protagonisti di quest'esposizione sono i massimi esponenti dell'arte ticinese d'inizio Novecento, periodo durante il quale si assisté al progressivo superamento dei concetti cardine di fine ottocento assimilando nel contempo la lezione della scuola italiana che proponeva un nuovo linguaggio figurativo. L'attenzione dell'esposizione è dedicata soprattutto agli artisti stranieri che hanno operato in Ticino, ed in particolare agli espressionisti del gruppo Rot-Blau e a coloro che gravitavano attorno al Monte Verità. Anche in questa occasione il Museo intende proporre un servizio di visite guidate gratuite ai singoli visitatori. Queste si svolgeranno ogni martedì e giovedì alle ore 15.00. Informazioni e prenotazioni Tel. +41 91 800 72 09 e-mail: arteinticino@lugano.ch www.lugano.ch

Galleria Gottardo - Lugano Grande formato con opere di Marc-Antoine Fehr, Heiner Kielholz, Leiko Ikemura, Mario Merz, Peter Roesch, Franz Wanner.

................................................................. fino al 28 febbraio Galleria Palladio - Lugano Mostra collettiva Opere di Martin Disler, Marcel Dupertuis, Fabrizio Giannini, Gianpaolo Minelli, Silvano Repetto, Raymundo Sesma, Donald Sultan, Emilio Vedova, Francesco Vella

................................................................. fino al 28 febbraio La Fabbrica - Losone Signs of light Prospettive oltre l'immagine a cura di Stefano Verri e Paola Capata ................................................................. fino al 14 marzo

Marianne Werefkin - Vivi e morti (1924)

Museo Cantonale (Ala Est) - Lugano Adriano Pitschen composizioni 1994 - 2003 ................................................................. fino al 30 aprile Art Room Fasco Group - Lugano Figure e nature Dipinti a olio di Donatella Landi Vanoni ................................................................. fino al 4 aprile Deposito TPL - Lugano Pitture di Giorgio Zuncheller .................................................................

Giuseppe Foglia - Gerla fienaia (1935-1942) Lugano, Museo Civico di Belle Arti


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mostre ............................................................................. Fino al 22 febbraio

............................................................................. fino al 15 febbraio

Centro d'Arte Contemporanea Ticino - Bellinzona The stranded boat opere di Katia Bassanini da venerdì a domenica dalle 14:00 alle 18:00 o su appuntamento

Officina Arte - Magliaso La sintonizzazione del vuoto opere video di Gianluca Monnier

Questa mostra visibile presso il CACTicino fino al 22 febbraio è titolata The Stranded Boat ed è composta da opere recenti di Katia Bassanini, rinomata artista svizzera operante a New York. Trattasi di una personale che presenta due installazioni video, vari interventi su muro con materiali diversi, collages e carte: opere che sviluppano i temi legati all'esistenza umana, e ai suoi comportamenti e paradossi. Per l'occasione il CACTicino e Neos Edizioni di Genova hanno dato luce alla pubblicazione di un libro, di 104 pagine a colori con testi in italiano e inglese, di Geneviève Loup e Roberto Pinto che illustra l'opera dal 1996 ad oggi dell'artista svizzera. La pubblicazione può essere richiesta presso il CACTicino (info@cacticino.net).

Le opere video dell'artista ticinese Gianluca Monnier sono icone ibridate da una sempre maggiore invasione dell’informazione sonora e visuale, divenendo all’interno del mercato dell’informazione un esempio paradossale d'arricchimento tecnologico del mezzo di produzione a scapito d'un arricchimento dei valori. Negli spazi di Officinaarte fino al 15 febbraio l’artista presenta tre opere video: Warrior (2000), opera già mostrata l’estate scorsa in una collettiva dal titolo Che c’è di nuovo? svoltasi al Museo Cantonale d’Arte di Lugano e a Basilea in occasione di Liste03, Link (2000) opera-video in proiezione su muro, e un’installazione sonora inedita titolata The News Bell (2003).

Gianluca Monnier, La sintonizzazione del vuoto Katia Bassanini, Wrecks (2003)

Come un album dei ricordi L'advertising si è affermato come una delle più autonome e interessanti forme d'arte visiva del ventesimo secolo. Dopo i primi esordi del tardo Ottocento, infatti, il manifesto pubblicitario si sviluppa in una travolgente evoluzione tecnica, grafica. Seguendo il veloce corso della storia, e spesso interpretando meglio di qualunque altro mezzo espressivo le esigenze della comunicazione, il variare del gusto e l'integrazione fra parola e immagine, il cartellone pubblicitario ha spesso assunto il ruolo di testimone epocale di mode e trend. Grazie alla documentata ricerca di Elisabetta Marsano, l'autrice, questo nuovo titolo della collana “XX Secolo” della casa editrice Electa, offre ai lettori un fornitissimo archivio di manifesti, visti attraverso capitoli tematici in base a periodi storici e funzioni comunicative. Un volume che, oltre a fornire agli addetti ai lavori un esaustivo vademecum sulla grafica pubblicitaria del secolo scorso, offre pure momenti di riflessione sul futuro prossimo dell'advertising. Un pensiero al futuro, ma altresì al passato: come un “album dei ricordi” questo volume si lascia sfogliare rammentandoci immagini che fanno già parte della nostra memoria genetica. Manifesti è diviso in sezioni, dedicate alla comunicazione commerciale, alla propaganda politica e militare, alla presentazione di film e spettacoli, alla pubblicità turistica. Quale caratteristica della collana, il volume si chiude con le schede biografiche dei creativi più influenti del Novecento. Elisabetta Marsano Manifesti Collana XX Secolo - Electa

Roman Cieslewicz Liberté-Wolno c´ s, ´ 1981

Hugo Laubi Sankt Moritz, 1940

Keith Haring Montreux, 1983


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re.ar t di apache, immagini: © www.mcescher.com

MAURITS CORNELIUS ESCHER Meraviglie impossibili Maurits Cornelius Escher è uno dei più famosi artisti grafici della storia dell'arte del Novecento. Quest’artista è conosciuto soprattutto per le sue magnetiche opere “impossibili” che scavalcano le regole della gravità, della relatività e della prospettiva, e che spesso si trasfigurano in perpetue metamorfosi.

Dragon 1952

M.C. Escher giocava con l'architettura, la prospettiva e gli spazi irreali. La sua arte continua ancor oggi a stregare la gente e meravigliare milioni di persone nel mondo. Escher seppe rivelare la sua visione del mondo in maniera affascinante, libera da convenzioni e norme. La sua fu una vita da viaggiatore, fin da giovane, e ciò gli permesse di osservare la natura nella sua perfezione. L'arte di Escher esprime appieno la sua filosofia sui viaggi, che effettuò con slancio passionale sia fisicamente, sia mentalmente. Difatti le sue conoscenze si ampliarono fino allo studio della matematica e della psichiatria, dalla quale trasse le molte evocazioni presenti nella sua opera. Un talento naturale Escher nacque a Leeuwarden, in Olanda, nel 1898. Suo padre George era un ingegnere civile e la famiglia viveva in una casa monumentale di nome Princessehof. Fin dall'inizio Escher dimostrò i suoi talenti naturali: nel 1907 iniziò lo studio della carpenteria e del pianoforte, e, laddove i suoi voti scolastici fossero piuttosto bassi, a scuola eccelleva in disegno. Nel 1913 produsse i suoi primi lavori e stampe. Tra il 1919 e il '22 frequentò la Scuola d'architettura e arti decorative di Haarlem, sotto la guida del grafico portoghese Samuel Jesserun de Mesquita, che ebbe una notevole influenza sul suo orientamento artistico. Qui scoprì la xilografia, ossia la tecnica di stampa prodotta dall'incisione del disegno su una superficie di legno. Tra il 1922 e il '35 Escher visse in Italia, viaggiando attraverso la penisola in cerca d'ispirazione, e rivolgendosi in particolar modo alla bellezza della natura tipica del clima mediterraneo. Le stampe che scaturirono da questo lungo soggiorno riscossero subito un apprezzabile successo alle mostre in patria.

Circle Limit lll 1959


051

gallery

Self portrait 1953

Relativity 1953

Knots 1965

Viaggi Nell'estate del 1923, Escher conobbe la giovane Jetta Umiker, figlia di un industriale svizzero, e un anno dopo la sposò. Nel '26 nacque il piccolo George Escher. Durante i primi tredici anni di matrimonio Escher e Jutta viaggiarono e vissero tra Italia, Francia, Spagna e Svizzera. Durante tutti questi viaggi, Escher ebbe l'opportunità d'ispirarsi a moltissime tradizioni artistiche e a forme diverse d'architettura. Nel 1937 la famiglia Escher si trasferì a Bruxelles, in Belgio. L'artista abbandonò la produzione di paesaggi per dedicarsi con passione ai disegni astratti, riproducendo le forti emozioni maturate dopo una visita in Spagna. Nel 1940 lasciò il Belgio invaso dai nazisti e con la famiglia si trasferì in Olanda. La fama del suo lavoro crebbe negli anni successivi, tanto che nel 1951 le riviste come il Time e Life si occuparono di lui, e nel '54 lo Stedelijk Museum di Amsterdam ospitò un'imponente mostra delle sue opere in occasione del Convegno Internazionale di Matematica. Fu qui che Escher conobbe i matematici Coxeter e Penrose, i cui progetti e spunti influenzarono in maniera determinante il suo lavoro. Esposizioni L'artista, che nel pieno del suo successo fu quasi più apprezzato dagli scienziati che dai critici d'arte, lavorò fino alla fine della sua vita. Si trasferì a Laren nel 1970. Qui morì due anni dopo. Durante la sua carriera produsse oltre quattrocento litografie e xilografie, e oltre duemila disegni e schizzi. La casa di famiglia, a Leeuwarden, è diventata un museo (il Princessehof Museum), dedicato alle sue prime opere. Inoltre da novembre scorso è stata inaugurata la più grande collezione permanente di sue opere presso il Lange Voorhout Palace di Den Haag (info su: www.escherinhetpaleis.nl), dove un esauriente itinerario conduce attraverso le varie fasi della vita di quest'influente e prestigioso maestro creativo del Novecento.

Print gallery 1956

Depth 1955


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