Scheda tecnica sul diritto all'abitare

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SCHEDA TECNICA DIRITTO ALL'ABITARE Campagna Liberi Tutti Il diritto all'abitare nella città contemporanea Un'analisi della situazione In Italia l'80% della popolazione vive in case di proprietà: si tratta della generazione che è riuscita a risparmiare durante il boom economico degli anni 70 e che ha investito sul “mattone”, comprando una casa per sé e, in molti casi, per i propri figli. Costoro fanno parte della generazione dei nostri nonni. La nostra generazione vive una situazione davvero differente, sia per le condizioni economiche che vive, sia per una diversa urbanizzazione che è mutata negli ultimi anni con il processo di globalizzazione. La nostra generazione è stata appellata da molti come la generazione dei “bamboccioni”: coloro che non vogliono uscire dall'abitazione dei propri genitori una volta compiuta la maggiore età, la generazione che preferisce vivere con la propria famiglia piuttosto che rendersi realmente autonoma. La retorica su questo tema è stata abbondante. Ma la realtà dei fatti è molto diversa. Siamo la generazione che non ha alcuna possibilità di contrarre un mutuo (e che probabilmente non ne ha nemmeno il desiderio), siamo la generazione che quando esce fuori dalla casa in cui è cresciuto si trova davanti un mercato degli affitti quasi esclusivamente a nero, affitti carissimi e case fatiscenti, molte volte pericolanti e non a norma. Siamo la generazione dei contratti di lavoro atipici che non permettono di vivere un presente sereno e costruire un futuro stabile. La condizione di precarietà si acuisce fortemente quando si decide di prendere un appartamento (o molto più spesso una stanza) in affitto. La spesa per una stanza va dai 150 euro (al Sud) ai 500 euro della Capitale (la città con gli affitti più cari a causa della speculazione) e di alcuni capoluoghi del Nord. Quando parliamo di emergenza abitativa non possiamo non considerare il mercato privato degli affitti: una vera giungla di abitazioni fatiscenti e non sicure, quasi completamente a nero. Gli studenti fuori sede vivono nella maggior parte dei casi una condizione di ricattabilità e di esclusione da qualsiasi forma di tutela. Avere il contratto per studenti significa poter avere grosse agevolazioni fiscali (non solo per lo studente ma anche per il proprietario di casa). Nella maggior parte delle città però i proprietari di casa preferiscono non pagare nemmeno quelle poche tasse sancite dalla tipologia contrattuale “per studenti”. La condizione degli studenti fuori sede è a dir poco drammatica. Da un lato gli affitti crescono di anno in anno, dall'altro la mancata registrazione del contratto d'affitto o la diffusione del “contratto grigio” (contratto registrato all'agenzia delle entrate in cui l'importo scritto è inferiore al vero importo versato dal locatario al locatore) minano le poche possibilità offerte dal sistema del diritto allo studio. Infatti gli studenti che non hanno un contratto regolarmente registrato all'Agenzia delle Entrate perdono la possibilità Rete della Conoscenza - Via IV Novembre, 98 - 00187 Roma info@retedellaconoscenza.it Tel. 06/69770332


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