Sesso - Istruzioni per l'uso

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Sesso - istruzioni per l’uso

INDICE

1. Perché una guida alla sessualità non etero-normale........................pag.4 2. Sesso..........................................................................................................pag.6 3. Luoghi comuni............................................................................................pag.9 4. Identità sessuale.....................................................................................pag.12 5. Sesso: alcune basi..................................................................................pag.19 6. Autoerotismo...........................................................................................pag.23 7. Quando manca il rispetto.......................................................................pag.29 8. Malattie sessualmente trasmissibili (MST)...........................................pag.33 9. La contraccezione prima di tutto...........................................................pag.41 10. Interruzione volontaria di gravidanza.................................................pag.46 11. Sentinelle in Piedi e teoria del Gender................................................pag.50 12. Chi siamo..............................................................................................pag.51

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1. Perché una guida alla sessualità non etero-normale

1. PERCHÉ UNA GUIDA ALLA SESSUALITÀ NON ETERO-NORMALE A scuola si impara , oltre che l’italiano e la matematica, anche la socialità, e attraverso essa ci si conosce meglio. A scuola si parla, ci si diverte, ci si incontra, ci si innamora. Spesso professori, presidi e governi, per intervenire su comportamenti considerati a rischio, prescindono totalmente dalla nostra opinione e reagiscono, al contrario, con repressione condita da bigottismo e paternalismo. Come studentesse e studenti crediamo di essere assolutamente in grado di esprimere la nostra opinione, anzi ci sentiamo in dovere di ricercare, insieme a chi vive la scuola con noi, risposte al disagio. Vogliamo avere la libertà di parlare di sesso e sessualità nelle nostre scuole, consapevoli che il silenzio delle istituzioni e degli insegnanti rappresentino un terreno fertile che lascia instaurare modelli sbagliati di affettività etero-patriarcale, in cui si radicano valori escludenti che permettono il moltiplicarsi di discriminazioni e prevaricazione tra pari. Nessuno può negarci la possibilità di conoscere e approfondire questi temi, credendo che il compito della scuola pubblica sia educare a valori appartenenti a ideologie fanatiche e cattoliche, dimenticandosi del grande valore della laicità dello Stato. La nostra società, ancora, discrimina ogni giorno i diversi orientamenti e comportamenti sessuali, e questo clima di odio nasce proprio dai nostri istituti scolastici, ed è da qui che dobbiamo partire e denunciare il silenzio così come ogni genere di discriminazione. Noi siamo convinti che non ci sia nulla da reprimere e che quel che realmente occorre sia una seria politica di informazione sulle malattie sessualmente trasmissibili, sulla contraccezione, ma anche una politica di superamento culturale di ogni discriminazione, sessuale o non. Per questo, valori come la democrazia, la partecipazione, la laicità e le pari opportunità devono essere rispettati e diffusi proprio a partire dalle scuole. Purtroppo invece ancora oggi vediamo costantemente calpestati i nostri diritti, messa a tacere la nostra voce, negata la possibilità di esprimere liberamente

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1. Perché una guida alla sessualità non etero-normale

la nostra diversità, sia essa culturale o sessuale. Le differenze sono un crimine e non un valore nelle nostre scuole prima ancora che nel nostro paese: è necessario pertanto ripartire da lì, dalle aule e da noi stessi, per invertire radicalmente la rotta. Da queste e altre considerazioni nasce la presente guida al sesso. Troverete al suo interno informazioni preparate da esperti sulla prevenzione, la contraccezione, gli orientamenti sessuali , ma anche un rapido manuale di educazione sessuale, scritto dagli studenti per gli studenti, perché crediamo sia fondamentale poter vivere la propria affettività con serenità, liberi da arcaici pregiudizi, pericolosi stereotipi, liberi dall’omofobia e orgogliosi della propria identità, qualunque essa sia! Buon divertimento!

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2. Sesso

2. SESSO Il sesso è inevitabilmente argomento di discussione e di scherzo un po’ a tutte le età. Tutti ne parlano: la televisione, i film, le pubblicità, le canzoni. Circolano voci e si creano falsi miti, leggende metropolitane e dicerie, ma quasi nessuno ne parla sul serio. E quando si prova a parlarne sul serio si parla di malattie, aborto, contraccettivi, come se il sesso fosse principalmente una fonte di problemi e di ansie, un terreno scivoloso sul quale bisogna stare attenti a muoversi. Non è solo questo. Di sicuro le malattie e il rischio di gravidanza non sono da sottovalutare ma il sesso è in primo luogo una cosa bellissima. È divertente, piacevole, fantastico. Si può fare in ogni modo, in ogni luogo, con ogni persona. Si può fare in fretta o lentamente. È un gioco, un gioco tra i più belli. Bisogna solo conoscere alcune regole di base e tutto il resto è pura improvvisazione. La prima regola che bisogna conoscere e ricordare sempre è: “fai solo ciò che vuoi e non obbligare nessuno a fare niente che non voglia fare; finché rispetti te stesso e gli altri, non ci sono limitazioni”. Dove? A parte alcune limitazioni (ricorda che gli atti osceni in luogo pubblico sono reato!), si può fare sesso dovunque: in macchina, sul letto, nell’acqua, in spiaggia di notte, sotto la doccia, sul divano, in un prato, davanti allo specchio, sul tavolo, ecc. Ogni posto ha la sua particolarità, scopri quale preferisci! Come? Tutto è lecito... se c’è il rispetto. Il rispetto non dipende dal cosa si fa, ma dal come. Non esistono pratiche di per sé irrispettose. Esistono, però, atteggiamenti irrispettosi. Rispetto significa ascoltare l’altro o l’altra, significa sentire i messaggi che il suo corpo ti manda, significa porre il suo piacere al di sopra del tuo, significa

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2. Sesso

non fare nulla che lei/lui non voglia. Rispetto significa non vedere l’altro/a come un corpo, ma come una persona. Significa fare sesso con l’altro/a, non attraverso l’altro/a. Cosa si può fare? - baciarsi per ore, coccolarsi, leccarsi, toccarsi, sfiorarsi appena lasciando la pelle tremante di brividi, afferrarsi con forza, annodarsi; - baciare il collo, l’interno coscia, la pancia, il seno, la schiena, il sedere, le dita dei piedi, il pene, la vagina; - masturbarsi l’un l’altro o masturbarsi l’uno di fronte all’altro; - spogliarsi lentamente davanti all’altro, fare sesso vestiti; - fare sesso sul letto, appoggiati ad una parete, seduti su una sedia, sulla lavatrice, in ascensore, ecc; - usare oggetti (preferibilmente usa oggetti già creati a questo scopo o se li usi per infilarli nei vari buchi controlla che non siano appuntiti, che abbiano la punta più sottile della base, così non restano incastrati, che siano puliti.); - usare lubrificanti vaginali o anali, farsi legare al letto, usare vestiti strani, mandare SMS con le tue più ardite fantasie all’altro; - bendare o essere bendato/a durante l’atto sessuale; - fare la doccia o il bagno insieme; - passare ore abbracciati/e a coccolarsi; - giocare con tutte le parti del tuo e del suo corpo; - e tanto tanto altro... Con chi? Con tutti. Provare piacere sessuale con una persona non dipende dal suo genere, il sesso è una forma di comunicazione, di socialità, di relazione, di esplorazione del partner. Inoltre si può anche fare sesso con più persone, ma anche con se stessi ed essere molto felici. L’omosessualità non è un’aberrazione moderna, non è una perversione, non è una malattia contagiosa, non è una scelta, né una ragione per discriminare o aggredire qualcuno. Un gay o una lesbica sono, in primo luogo, persone, ricordatelo sempre! Sono persone che amano persone. Sono persone che soffrono

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2. Sesso

per amore, a cui piace essere amate, a cui piace fare sesso, esattamente come agli eterosessuali. Sono persone che hanno tutto il diritto di poter amare e di poter dimostrare il loro amore come e quanto pare a loro. Parliamone! Parlare in generale di sesso non è un tabù. Parlarne davvero sì. Quale ragazzo parlerebbe con i suoi amici dei suoi problemi di erezione o di eiaculazione precoce? Quale fanciulla racconterebbe alle sue amiche delle difficoltà che trova nel sesso anale o su come fare meglio quello orale? “Un ragazzo e una ragazza intelligenti”, dovrebbe essere la risposta. Invece, con ogni probabilità, il ragazzo si vergognerebbe all’idea di parlare di certi problemi con i suoi amici e la ragazza avrebbe qualche imbarazzo nel raccontare di fare certe cose. Quindi le domande rimarrebbero chiuse nelle loro teste e le risposte magari verrebbero cercate in forum internet in forma anonima, di nascosto e senza informazioni adeguate. Quanto sarebbe più semplice se se ne potesse parlare o se la scuola mettesse a disposizione degli sportelli o delle figure professionali ad hoc cui rivolgersi per fare le domande opportune! E poi, nella “coppia”, spesso parlarne è difficile...Eppure in questo modo si risolverebbero tanti problemi! Dirsi chiaramente se e quando lo si vuole fare e/o cosa si vuole fare e non fare è la cosa migliore. Parlare con calma di che cosa non funziona nella propria vita sessuale e non aspettare che l’altra persona capisca da solo/a, può risparmiarti tanti fraintendimenti e tanta frustrazione. La prima volta può essere difficile, ma prendi fiato, conta fino a tre e poi... PARLA! Non sai con chi parlare dei tuoi dubbi e problemi? Fallo con noi! Contattaci alla pagina FB Nessuno Escluso - Sportello Lgbtqi.

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3. Luoghi comuni

3. LUOGHI COMUNI 1. Se faccio sesso subito non sono una ragazza seria, se faccio passare troppo tempo mi lascia. Scegliere quando fare sesso con qualcuno/a non deve essere un calcolo complicato tra quando è troppo presto e quando è troppo tardi. L’unica cosa importante è che entrambi/e vogliate farlo e vi sentiate pronti/e. 2. Le ragazze che si masturbano sono poche e perverse. La masturbazione è una pratica tanto femminile quanto maschile, comune per entrambi i sessi, che dà piacere sia alle ragazze che ai ragazzi. Anzi, sono stati riscontrati più di cento modi diversi di masturbarsi per le donne! Lascia spazio alla fantasia... 3. Ho baciato una donna quindi sono lesbica / mi piace un uomo quindi sono gay. Omosessualità ed eterosessualità non sono due insiemi nettamente separati: puoi stare per anni con uomini, poi innamorarti di una donna, poi metterti con un uomo oppure puoi stare tutta la vita con persone del tuo stesso sesso o di quello opposto. Se sei attratto/a da una persona del tuo stesso sesso non viverlo come un dramma e non avere l’ansia di definirti in qualche modo. Viviti la storia senza porti più problemi del dovuto. Al sesso delle persone con cui andrai a letto in futuro ci penserai un altro giorno. 4. Omosessualità = malattia. L’omosessualità non è un vizio, non è una perversione, non è una malattia. È un orientamento sessuale che esiste da sempre. Non è indotto dalla società, dai mass media: fa parte del proprio essere. Non è di certo un virus dilagante. 5. Meglio stare alla larga dai gay. L’omosessualità non è infettiva, i gay non mordono e tu non sei necessariamente così carino da attirare la loro attenzione. 6. Gli uomini hanno sempre voglia di fare sesso. Non è così. I maschi non sono macchine da sesso più di quanto non lo siano le ragazze. Anche i ragazzi hanno “mal di testa”, non ne hanno voglia o sono

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3. Luoghi comuni

stanchi. Se una sera non hai voglia di fare sesso, ciò non sminuirà la tua virilità né la tua prestanza. 7. Le donne hanno sempre mal di testa. Vedi la risposta precedente. Non siamo macchine e non siamo sul set di un film porno. Impara ad ascoltare il / la tua ragazza. Se non ne ha voglia non sarà insistendo che cambierà idea. 8. E’ impossibile prendere l’AIDS se si ha una storia seria. I modi per contrarre l’AIDS sono diversi. Nella maggior parte dei casi, l’HIV viene trasmesso nei rapporti sessuali senza preservativo. Solo le precauzioni e il test danno la certezza di non poter contrarre l’AIDS anche da una persona iperfedele, fidata e seria. 9. Se non sono bravo/a a letto sono uno/a sfigato/a. Nessuno nasce super esperto in materia di sesso, neanche quelli che dicono di esserlo. Quando si parla di sesso, inoltre, non tutti vogliono e fanno le stesse cose: ciò che può piacere ad uno, all’altra può infastidire, e viceversa. La “bravura” sta nel capire le esigenze dell’altro e creare la complicità adatta per provare piacere insieme, anche corregendo il tiro un po’ alla volta. 10. Non piaccio a nessuno se sono grassa, piatta, con la pancia, il culo basso/ se non sono atletico, muscoloso, superdotato. Non è vero che tutti desiderano una top model o un body builder. È molto bello giocare con il proprio corpo, con la pancetta o dei bei seni sodi, e con quello dell’altro, con i suoi peli e i suoi odori. Tutti i corpi sono belli a modo loro: più sono diversi fra loro e più avrai la possibilità di liberare le tue fantasie sessuali. 11. Gli uomini sono tutti porci! Sicuramente più delle donne. Anche la mente e le voglie delle ragazze possono essere infinite e molto spinte e… non c’è niente di male, che tu sia donna o uomo. L’unica cosa importante è che la persona, o le persone, che vivono quel momento con te siano d’accordo e partecipi. Se con “porci” intendi irrispettosi, purtroppo quello è un errore che possono fare sia i ragazzi sia le ragazze. Ricorda che nessuno può costringerti a fare qualcosa che non vuoi. 12. Con il profilattico non si sente niente. Scusa vecchia quanto il mondo, ma mai passata di moda. Fare sesso con il

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3. Luoghi comuni

preservativo non sarà il massimo, ma è sicuramente molto meglio di prendersi malattie o dover abortire. Inoltre il preservativo può dare una mano su tutta una serie di problemi (es.eiaculazione precoce) e ormai non sono più in commercio quelli spessi un dito come negli anni ‘80! P.S. Non temere, i preservativi più sottili non si rompono più facilmente! Vengono testati e approvati al pari di quelli normali. Provare per credere! 13.La pillola fa ingrassare. La pillola contiene un dosaggio ormonale tale che l’azione anticoncezionale risulti efficace. I diversi tipi di pillola in commercio, permettono di trovare la pillola adatta al proprio organismo, evitando gli effetti collaterali (quali il lieve aumento di peso e la ritenzione idrica). 14. La regola della L è sempre vera! Quando si parla di dimensioni del pene, non bisogna tener presente dei canoni assoluti. Biologicamente parlando, il nostro corpo dovrebbe rispettare determinate proporzioni, ma sappiamo che nessun corpo è perfetto, anzi! Come i nostri nasi, i nostri occhi, le nostre mani, non sono uguali, così non si può pretendere di trovare dimensioni o forme omologate tra le gambe di tutti. Ha senso probabilmente ribadire che le dimensioni non contano: ad ognuno il suo... 15. Non ci si lava durante le mestruazioni. Niente di più falso! Per quanto alcune credano che possa bloccare il flusso, il corpo necessita anzi di una cura intima maggiore, proprio perché in quel periodo c’è un’alterazione del Ph della pelle e del sudore.

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4. Identità sessuale

4. IDENTITÀ SESSUALE L’identià sessuale, un modello scientifico della persona che dia pari dignità a tutte le diversità, liber* di essere e liber* di amare! L’identità sessuale: è costituita da tre componenti: il sesso biologico, l’identià di genere e l’orientamento sessuale. Il sesso biologico: Caratteristiche fisiche, fisiologiche e ormonali con cui nasciamo, è strettamente correlato al nostro corpo e non lo scegliamo noi. L’identità di genere: Sentire con cui percepiamo e identifichiamo il nostro sé. È un insieme di sentimenti introspettivi e non con cui costruiamo il nostro io. La società e l’educazione hanno cercato di stabilire dei ruoli di genere, ovvero stereotipi basati sull’appiattimento a due generi, quello maschile e quello femminile, sovrapponendo l’identità di genere al sesso biologico e attribuendo odiosi luoghi comuni imposti, come il fatto che un ragazzo non possa piangere o che una ragazza debba stare a casa ad occuparsi dei figli per forza. In realtà si tratta di qualcosa che è unico per ciascuno di noi, come la sfumatura di un colore e non è per nulla correlato al sesso biologico o all’orientamento sessuale. Rivendichiamo la libertà di autodeterminazione dell’identità di genere e dell’espressione di genere, ovvero di come ciascuno di noi sente di esprimere il proprio io. Tale rivendicazione si colloca nell’abbattere gli stereotipi legati al genere e alla sessualità, gettando le basi anche per un sistema di welfare e diritti che dia dignità a tutti! L’orientamento sessuale: È l’attrazione fisica e psicologica verso un’altra identità sessuale e dunque non meramente verso un altro corpo. Questo non significa che tutti debbano sperimentare rapporti sessuali con tutti i sessi biologici, ma pone come principio il non doversi etichettare secondo stereotipi di sessualità fissi, bensì dare dignità a qualsiasi sentimento e attrazione che noi proviamo verso una persona. Ricordati che l’organo sessuale più potente non è ciò che hai in mezzo alle gambe, ma è il tuo cervello!

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4. Identità sessuale

In Italia, sono presenti forti preconcetti e pregiudizi riguardo all’omosessualità che si manifestano nell’emarginazione, nella prevaricazione e nell’aggressione verbale e psicologica verso persone che sono o sembrano essere omosessuali. Questa situazione è più evidente nelle scuole, dove il fenomeno del bullismo, spesso motivato da xenofobia e omofobia, è assai pervasivo. Più evidente ed anche più grave perché le vittime sono adolescenti, cioè persone nel pieno sviluppo della propria identità sessuale. Nelle scuole, tra adolescenti, i commenti verbali dispregiativi verso lesbiche e gay, gli insulti a volte accompagnati da minacce o veri e propri atti di violenza fisica, sono molto frequenti: un’indagine italiana del 1999 ha messo in luce che 3 omosessuali su 4, sia femmine che maschi, hanno subito ingiurie o minacce verbali a scuola, a causa del loro orientamento sessuale. Inoltre, il silenzio ed i pregiudizi su questo tema sia da parte del personale scolastico, insegnanti compresi, sia da parte dei pari veicolano valori altamente dispregiativi nei confronti degli omosessuali. Questo atteggiamento aumenta il senso di vulnerabilità e isolamento che gli adolescenti omosessuali provano di fronte ai soprusi. Si innesca così un meccanismo vizioso: l’adolescente vittima di prevaricazione, consapevole di vivere in un ambiente potenzialmente ostile, non porta all’attenzione del personale scolastico le aggressioni di cui è oggetto, non chiede aiuto e si isola ulteriormente. Così facendo diventa più facilmente bersaglio di azioni di bullismo. Tutte le persone sono sessualmente e affettivamente orientate verso un genere piuttosto che un altro. Si può essere attratti da persone di genere diverso dal proprio (ed essere quindi eterosessuali), da persone del proprio genere (omosessuali) o da entrambi (bisessuali) o ancora si può rifiutare d’etichettare la propria identità sessuale (queer). Durante l’adolescenza è molto comune provare tutti questi impulsi ed è altrettanto comune avere esperienze omosessuali; se vi capita non pensate che ciò significhi che siete gay/lesbiche/bisex o che non lo siete. Solo il tempo lo saprà dire. L’omosessualità infatti è una normale variante dell’essere umano ed è presente in ogni genere animale esistente. Quel che è certo è che una persona

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4. Identità sessuale

non “sceglie” di essere gay o lesbica; la scelta sta semmai nel subire il proprio orientamento negativamente o nel viverlo positivamente emancipandosi. Se siete omosessuali, forse vi capiterà di sentirvi “strani”, diversi, gli unici o le uniche al mondo. In verità apparterreste al 10% della popolazione mondiale; quindi considerate che potrebbero esserci omosessuali nel vostro condominio, a scuola, in palestra... Insomma, proprio dappertutto! Non è facile scoprirsi gay. I pregiudizi che esistono nella nostra società possono spingervi a nascondere ciò che sentite ; il risultato è che ci si sente soli e sole all’inizio. Ma ricordatevi che la scrittrice Virginia Wolf o la tennista Martina Navratilova oppure Leonardo Da Vinci, come P.P. Pasolini e George Michael probabilmente si sentivano allo stesso modo e con loro milioni di altre persone meno note ma che hanno comunque contribuito allo sviluppo sociale, culturale e scientifico dell’umanità. La cosa migliore è non tenersi tutto dentro e trovare qualcuno di cui vi fidate con cui poter parlare: un amico, un genitore, un fratello, una sorella, una persona che in passato ha ascoltato le vostre confidenze e di cui avete ancora fiducia. Se proprio non conoscete nessuno con cui parlare tranquillamente, chiamate un’associazione gay o lesbica (ce ne sono in quasi tutte le città d’Italia) altrimenti potreste rivolgervi al CIC (Centro Informazione e Consulenza) scolastico o anche a un consultorio per adolescenti. “E se lo venisse a sapere qualcuno? E se mi sp@###anassi?”... potrebbe capitarvi di pensarlo se siete gay o lesbica. La società non accetta ancora pienamente gli omosessuali ma sono sempre di più le persone che si dichiarano gay o lesbica (ossia che fanno “coming out”, pratica invece sbagliata è fare “outing” e quindi spuxxxnare qualcuno-a). Non c’è ragione di dichiararvi se non siete pronti. A volte ci sono buone ragioni per non farlo. Ci sono persone che all’inizio potrebbero non accettarvi. Potrebbero essere i vostri genitori, gli amici, o i compagni di classe o di lavoro, persone a cui volete bene o da cui dipendete dal lato economico o affettivo. Ci sono anche molte ottime ragioni, comunque, per far sapere ad alcune persone che siete omosessuali. Nascondere il vostro orientamento impedisce alle persone che vi sono care di conoscere una parte importante di voi, impedendovi di avere “veri” rapporti di amicizia e di affetto, e nella stragrande

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4. Identità sessuale

maggiornanza delle volte le persone che ci vogliono bene, si sentiranno loro stesse escluse, e una volta informate possono solo dispiacersi per non avervi potuto supportare e conoscere fino infondo sin dall’inizio della vostra presa di coscienza. Qualunque siano le vostre ragioni, la decisione di fare coming out oppure no spetta a voi e a nessun altro. Ricordatevi che capire di essere omosessuale è solamente conoscere una parte in più di quello che siete. Un sacco di persone hanno imparato a dire a se stessi “Sono gay/lesbica e sono felice di esserlo!”, e ogni individuo ha il diritto di essere felice: gli etero non saranno mai realmente liberi finché non lo saranno i gay; e questo vale, ovviamente, per ogni altro schieramento sui due versanti di un muro di discriminazione.

Transessualismo (Transessuale e Intersessuale) I just want to feel safe in my own skin -Dido I. Questo corpo non è mio! A tutti è capitato di voler essere diversi da quello che siamo o di vederci diversi da come gli altri ci vedono. Però per qualcuno questa sensazione è una condizione quotidiana, vissuta ogni volta che ci si deve relazionare al proprio aspetto fisico: sono i transgender, costretti fin dalla nascita in un corpo avvertito come sbagliato ed estraneo. Ad interpretare un ruolo che non si sente proprio a casa, a scuola, con gli amici... Ragazzi che vivono in un corpo da ragazza e ragazze che vivono in un corpo in tutto e per tutto maschile. O che non si sentono appartenere totalmente a nessuno dei due sessi. I cambiamenti che tutti viviamo nell’adolescenza rendono ancora più aspro e doloroso questo conflitto tra mente e corpo, entrambi in trasformazione e crescita. È questo il momento in cui impariamo a vivere come giovani uomini e giovani donne, e come tali veniamo visti dai nostri amici, dalla nostra famiglia e come tali interpretiamo le relazioni con gli altri. Il corpo diventa pronto a vivere a pieno la sessualità e le prime esperienze:

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4. Identità sessuale

si rimodellano fianchi e si distribuisce la muscolatura, spuntano seni, peli e barba. Per chi non riesce a conciliare corpo e personalità questo passaggio delicato può essere vissuto con un grande senso di non appartenenza, in conflitto tra ciò che si è apparentemente e come ci si sente davvero e anche cose assolutamente normali per gli altri possono porre domande, dubbi e problemi: - nell’ora di ginnastica in che spogliatoio vado? - quale bagno uso? - parlo di me al maschile o al femminile? - mi presento con il mio nome? II. Pregiudizi La scienza gli ha dato il pomposo nome di “disturbo di identità di genere”, ed è il modo di percepire se stessi per più di 5000 persone nella sola Italia. Di per sé questa condizione esistenziale non pregiudica affatto la realizzazione di se stessi e delle proprie ambizioni in campo sociale, affettivo, familiare e lavorativo; sono semmai l’ignoranza, le paure e i pregiudizi che la circondano a renderla possibile occasione di isolamento sociale e infelicità. Gli atti di violenza verbale e fisica e le discriminazioni, a scuola come nei luoghi di lavoro o in famiglia, prendono il nome di transfobia. L’unico modo per non esserne vittima, o peggio, autori è fare un po’ di chiarezza sulla questione: - non è una scelta o una perversione: sentirsi uomo o donna, o vivere a cavallo delle due condizioni, riguarda solo il modo che si ha di vedere se stessi. Non è una scelta né una perversione; è qualcosa che riguarda non solo la sfera sessuale ma ogni aspetto della propria vita ed emerge in tutti i rapporti umani. Anche quelli che non hanno nulla a che vedere con il sesso. - non solo prostituzione: se sei transessuale, puoi studiare e lavorare come gli altri. Puoi scegliere cosa fare da grande esattamente come tutti i tuoi coetanei: esistono transessuali avvocati, medici, operai... Anche se le fiction in tv e i telegiornali parlano solo di transessuali che si dedicano alla prostituzione. - non solo omosessuali: L’essere transgender o transessuali non ha niente a che vedere con l’orienta-

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4. Identità sessuale

mento sessuale: è una condizione che riguarda donne e uomini, omosessuali, bisessuali e eterosessuali. Proprio perché le due cose sono cose diverse: si può nascere maschi, sentirsi donne ed essere attirati da donne. Sentire di appartenere a un genere piuttosto che a un altro non riguarda solo con chi vuoi andare a letto. III. Che fare? Ti sei riconosciuto o riconosciuta in quanto letto finora? Niente panico: come abbiamo visto non soffri di qualche perversione strana che ti porterà a battere sulla strada e morire in solitudine. Per cui, per primissima cosa, smettila subito di sentirti solo o sola. Non aver paura e non vergognarti. Parla con i tuoi amici e la tua famiglia. Ti sembrerà difficile, ma chi ti vuole bene davvero te ne vorrà indipendentemente da tutto, e sarà pronto ad aiutarti e a sostenerti. Prendi contatto con arcitrans, azionetrans o MIT (sul sito www.arcitrans.it o www.azionetrans.it, puoi trovare la sede più vicina; su www.transgenere.it puoi trovare un elenco di associazioni sul tutto territorio nazionale): conoscerai persone che stanno vivendo o hanno già vissuto tutto questo. Esistono diversi percorsi, previsti dalla legge italiana, che ti possono aiutare a fare pace con il tuo corpo: imparerai a capire meglio cosa ti sta succedendo e quale di questi fanno davvero per te, aiutato da professionisti appositamente formati e competenti. Dai 18 anni in poi, chi lo desidera, può ottenere il riconoscimento della propria nuova condizione dallo Stato Italiano, con documenti nuovi, dopo aver compiuto un passaggio di transizione e conoscenza di sé che prevede anche atti di riassegnazione sessuale chirurgica. Non prendere ormoni o terapie sottobanco, a caso! Anche se hai sentito della tua amica o sono quelli che prende qualcuno che conosci! Sono farmaci, il dosaggio cambia molto da persona a persona in relazione a peso, altezza, fattori genetici... Rivolgiti sempre a medici e professionisti! E se capita a qualcuno a cui voglio bene? In queste situazioni si viene assaliti da mille dubbi e la paura di causare qualche involontaria offesa può portarci ad allontanarci e a contribuire a creare quell’isolamento che vorremmo proprio combattere. Uso il maschile o il femminile? E se dico qualcosa di sbagliato?

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4. IdentitĂ sessuale

Non scappare, non vergognarti e non aver paura a continuare a rivolgergli la parola: usa il maschile o il femminile come lo fa sentire piĂš a suo agio, e se assisti a degli episodi di discriminazione reagisci, mostrati solidale e non temere che gli altri ti vedano farlo. Ma soprattutto continua ad essere te stesso, non aver troppa paura di fare gaffe o di dire qualcosa di sbagliato. Continua a volergli bene e a stargli accanto, tutto il resto lo imparerai.

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5. Sesso: alcune basi

5. SESSO: ALCUNE BASI Conosci il tuo corpo? Conosci il corpo dell’altro? Sai com’è fatta una vagina? E un pene? Sì? No? Forse? Diamo un’occhiata! Le fasi del sesso Come si sviluppa un rapporto sessuale? Si possono distinguere quattro fasi: 1) Eccitazione: Uomini: il sangue affluisce nei corpi cavernosi del pene e quindi si ha un’erezione. I testicoli si ingrossano e si alzano e in alcuni casi i capezzoli si induriscono. Donne: la vagina si lubrifica e si dilata, l’utero si alza, il clitoride si ingrossa e si scopre. I capezzoli diventano turgidi. 2) Plateau: è il momento della massima eccitazione prima dell’orgasmo. 3) Orgasmo: in un secondo tutta la tensione si scarica in un’esplosione di piacere. 4) Risoluzione: dopo l’orgasmo si prova un momento di pace dei sensi. L’uomo entra nel periodo refrattario in cui non può eiaculare. È il momento ideale per le coccole o per addormentarsi. Alcune zone sensibili La sensibilità in determinate aree varia in modo incredibile da persona a persona: uno può quasi venire se gli mordicchi il lobo dell’orecchio, mentre un altro potrebbe sentirsi come una bistecca morsicata da un cane. La prima cosa da fare è ascoltare il corpo dell’altro e capire quali sono le sue zone più sensibili: fidati che quando toccherai il punto giusto te ne renderai conto. Qui di seguito ti diamo alcuni indizi su parti del corpo che potrebbero tornarti

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5. Sesso: alcune basi

utili: - Pianta del piede: puoi massaggiarlo, leccarlo, baciarlo, ecc... oppure puoi usarlo per accarezzare il corpo dell’altro, masturbarlo, ecc... - Clitoride: è il solo organo, per le donne, che la natura ha creato con l’unico scopo di far provare piacere. È un fascio di nervi, ipersensibile. Per rendere l’idea, ha il doppio delle terminazioni nervose del pene pur essendo molto più piccolo. Per questo se non viene stimolato nel modo giusto può dare molto fastidio e fare davvero male. Inoltre tutta l’area genitale femminile è molto sensibile. - Pene: puoi toccarlo, leccarlo, succhiarlo, masturbarlo con mani, piedi, seni, cosce. farci quello che più ti piace! Ricordati, però, che non sitratta della leva del cambio o di un joystick: occorre delicatezza. Tutta l’area circostante -ed è una garanzia- è erogena: scroto, inguine, ecc... - Perineo: è la zona tra il pene o la vagina e l’ano. È molto sensibile. Puoi toccarla o leccarla, mentre agisci su una delle zone circostanti. - Seno/capezzoli: in alcuni casi può dare fastidio. Ma di solito anche qui si va sul sicuro, sia per le donne che per gli uomini. Tieni solo conto che la sensibilità delle donne dipende molto dal ciclo mestruale, quindi in alcuni giorni può essere molto piacevole, mentre in altri molto doloroso. - Viso: oltre alle labbra, possono dare soddisfazione anche le orecchie (soprattutto i lobi) e le palpebre. - Collo: per tanti è una parte molto sensibile. Fai molta attenzione, perchè è facile suscitare il solletico, che rende la scena molto divertente ma non favorisce l’eccitazione. - Schiena: se accarezzata lievemente o baciata può riempire di brividi. Si può graffiare (ma senza esagerare). - Sedere: puoi massaggiarlo, giocarci, accarezzarlo, morderlo,schiacciarlo. Ricorda che l’ano è anche una zona sensibile per ambi i sessi. Puoi stimolarlo con le dita, con la lingua o con oggetti (in tal caso cerca di usare utensili creati apposta, se non ne hai a disposizione controlla che non siano appuntiti e che abbiamo la base più larga della punta, per evitare che restino incastrati).

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5. Sesso: alcune basi

Alcune regole e consigli: - cura l’igiene dell’area genitale: chi ha rapporti con te lo troverà un gesto carino; - usa sempre le precauzioni contro le malattie e le gravidanze indesiderate A questo proposito una piccola avvertenza, anzi due: se fai sesso anale usa comunque il preservativo perchè la mucosa anale è molto più sensibile di quella vaginale e quindi più soggetta ad infezioni e malattie. Inoltre, se hai fatto sesso “vaginale”, puoi passare al sesso anale senza cambiare preservativo, il contrario no! Nell’ano ci sono batteri et similia che possono creare seri danni se inseriti nella vagina. Meglio usare un preservativo in più che passare settimane dietro a un’infezione. Per sapere cosa devi fare comunica con l’altro: − esprimi con franchezza cosa pensi e cosa vuoi (anche il tatto è linguaggio...); − cambia e sperimenta sempre cose nuove, a volte possono non funzionare, ma spesso sono belle sorprese. La prima volta... non si scorda mai Sulla prima volta esiste una letteratura sterminata. Più estesa ancora è la marea di leggende che esistono sull’argomento.Per non parlare poi dei dubbi: esce o non esce il sangue? E se non esce vuol dire che si è sbagliato buco? E se non funziona? Calmaaaaaaaaaaaa!!! La prima volta che fai sesso è come la prima volta che provi a cucinare o a guidare o ad andare in bicicletta: 90 su 100 un disastro. È normale. È la prima volta che ci provi. Con il tempo le cose miglioreranno. L’imbarazzo che stai provando è ciò che ricorderai ridendo tra anni. Ed è assolutamente normale. Ricorda solo un po’ di cose (alcune cose sono riferite inevitabilmente solo ad una coppia eterosessuale, altre invece possono valere per ogni tipo di coppia). 1) il buco dove si deve entrare è quello e sbagliarsi non è possibile. Se ci sono difficoltà ad entrare è meglio aiutarsi con le mani; 2) è normale sentire un po’ di dolore (soprattutto per la ragazza o il ragazzo che viene penetrato); 3) per rilassarsi e quindi essere meno imbarazzati è meglio fare tanti tanti pre-

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5. Sesso: alcune basi

liminari in modo che la ragazza sia molto eccitata e lubrificata: questo renderà tutto moooolto più facile; 4) usa il preservativo: la prima volta regala già tanti ricordi, non c’è proprio bisogno di una gravidanza o di un’infezione per fissartela nella mente! 5) per diminuire un po’ il dolore e rendere le cose più semplici, usa un lubrificante vaginale. Puoi comprarlo in farmacia, senza bisogno di ricetta (importante: controlla che sia a base acquosa e compatibile con il lattice del preservativo); 6) ascolta bene il corpo dell’altro/a e non vergognarti di dire se qualcosa non va, non lasciare che l’imbarazzo abbia il sopravvento e non vergognarti del tuo corpo e dei suoi difetti; 7) dopo il rapporto, al di là di come sia andata, fatevi tante coccole e festeggiate. È un giorno importante! Défaillances e problemucci vari (impotenza, eiaculazione precoce, impossibilità o difficoltà ad entrare) sono molto comuni all’inizio a causa del nervosismo e dell’ansia. Rilassatevi entrambi e tutto sarà più facile. Inoltre è possibile che la prima volta (e magari anche la seconda, la terza e la quarta...) non proverai piacere e non troverai il sesso così favoloso come avevi pensato: è normale, non sei strano/a. Ci vuole semplicemente un po’ di tempo per trovarsi bene e conoscere il proprio corpo e quello dell’altro/a. L’esperienza e il tempo risolveranno la maggior parte dei vostri problemi. Ultima cosa: il sangue. Può uscire come no. Dipende dall’elasticità dell’imene. Alcuni sport possono renderlo molto elastico e quindi può non uscire sangue. In altri casi invece si possono avere perdite anche per più giorni. In ogni caso non c’è da preoccuparsi. È molto peggio un comune ciclo mestruale.

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6. Autoerotismo

6. AUTOEROTISMO Tra amici e amiche o con il proprio ragazzo o con la propria ragazza, l’autoerotismo sta finalmente diventando sempre meno un argomento-tabù. L’autoerotismo, che sia maschile che femminile, è una vera e propria attività sessuale, fondamentale per conoscere meglio il nostro corpo, le sue reazioni, come provare piacere e diminuire l’ansia nel rapporto con l’altro/a. Per le ragazze: Perchè farlo? Le risposte possono essere tante ma ci piace sottolineare soprattutto le seguenti motivazioni: - per conoscersi; - per amarsi; - per sentirsi sessualmente appagate a prescindere dalla presenza del tuo ragazzo o della tua ragazza; - per eccitare il tuo ragazzo o la tua ragazza. È importante costruirsi il proprio momento per il proprio personalissimo orgasmo. Ci si può ritagliare un po’ di tempo prima di andare a dormire, sotto la doccia, durante un bagno, nella propria camera, ovunque. Ricordati di essere serena e rilassata. Per le ragazze, esistono diverse modalità per raggiungere l’orgasmo: - accarezzare il clitoride con le dita - penetrare la vagina con le dita. - sfregare il monte di venere contro una superficie morbida, come un cuscino, muovendo ritmicamente il bacino. - penetrare la vagina con i sex toys adatti, vibratori et similia. Ricorda che anche le piccole labbra, le grandi labbra e la zona perianale sono estremamente ricche di terminazioni nervose e quindi fonte di eccitazione e piacere se stimolate. Ricorda che non ci sono regole, non esiste un modo giusto o sbagliato per farlo, ogni ragazza troverà il modo per lei più soddisfacente per vivere al meglio il suo momento di piacere, senza vergogna, paura o sensi di colpa.

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6. Autoerotismo

Per i ragazzi: La pratica di autoerotismo maschile è più sdoganata di quella femminile, tanto più oggetto di scherno tra amici, compagni. Vediamo quali sono le pratiche di autoerotismo che i ragazzi possono utilizzare per provare piacere da sè. Sui luoghi e perchè farlo, si veda l’autoerotismo femminile. Ricordatevi che vivere la masturbazione in maniera veloce e nervosa non combacia con il vivere la propria sessualità in maniera felice e piacevole. Vediamo insieme quali sono le pratiche di masturbazione maschile più diffuse: - stimolazione manuale del pene - penetrazione anale con le dita - uso dei sex toys adatti Un’altra pratica è quella comunemente definita “petting” che consiste nel masturbarsi a vicenda in rapporto di coppia o a più persone. Qui non è Hollywood. Nei film tutto è perfetto. Sono perfetti i corpi degli attori e delle attrici: nessuna pancetta, nessuna cellulite, niente peli di troppo e nemmeno maniglie dell’amore. Sono perfette le scene: non c’è mai la fretta e la paura che all’improvviso arrivi qualcuno di indesiderato, non ci sono mai problemi, non ci sono mai imbarazzi o errori. Bene, qui non è Hollywood. I nostri corpi non sono perfetti, né siamo tutti maestri del sesso. E soprattutto non c’è una telecamera che ti riprende e nessuno valuterà la tua performance. Quindi, fai un respiro profondo, conta fino a tre e lasciati andare. Ascolta l’altro e cerca di seguirlo. Andrà tutto bene. Nessuno ti sta valutando. Nessuno si metterà a controllare la sodezza delle tue cosce o le dimensioni del tuo pene. Nessuno darà un giudizio definitivo alla tua bravura a letto. Le cose si imparano mano a mano. A tutti capita o è capitato di sbagliare, ma nessuno ne è morto. Il modo migliore per avere dei problemi è proprio quello di aver paura. Quindi rilassati e pensa solo al fatto che stai giocando con un’altra persona al gioco più divertente che esista. Duro troppo, duro poco, duro abbastanza, ma quanto dura? Prima cosa importantissima: l’atto sessuale non coincide con la penetrazione.

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6. Autoerotismo

Ci sono molte cose che si possono fare prima, dopo e durante: toccarsi, leccarsi, baciarsi, accarezzarsi. Inoltre si può raggiungere l’orgasmo anche in altri modi. Quindi, se la fase penetrativa dura poco, ci sono molti modi per rimediare ad una prestazione “sotto gli standard”. Ma da cosa dipende la durata della penetrazione? Ci sono molti fattori che influiscono sulla durata, molto cambia da situazione a situazione, ma in generale hanno una certa importanza: 1 - l’età e l’esperienza che si ha: le prime volte si dura quasi sempre poco, perchè l’eccitazione e l’ansia sono alte; 2 - l’intimità con l’altra persona: più ci si conosce più il desiderio di scoprirsi, giocare, dare piacere all’altro aiutano a far durare il rapporto più a lungo; 3 - il luogo dove si fa: la paura di essere scoperti o la scomodità (es. in macchina) possono rendere tutto molto eccitante, ma spesso impediscono di rilassarsi, portando ad una riduzione della durata e del piacere. 4 - la paura di gravidanze indesiderate o delle malattie sessualmente trasmissibili possono essere un elemento preoccupazione e quindi influenzare la prestazione, (meglio usare il profilattico); 5 - le fantasie che si hanno; 6 - l’ansia da prestazione (quindi rilassatevi entrambi e andrà tutto meglio) Orgasmo sì, orgasmo no, orgasmo... Forse L’orgasmo è la cosa più bella che esista. È un’esplosione che pervade tutto il corpo, è un secondo in cui la testa si spegne e tutto viene sconvolto. Quando ne hai uno, te ne accorgi. Per i ragazzi è piuttosto semplice raggiungerlo, per le ragazze un po’ meno. Non tutte le donne riescono a raggiungere l’orgasmo sempre e in tutte le posizioni. Se sei una ragazza e non hai ancora provato un orgasmo non ti preoccupare: conoscendoti un po’ di più e provando più cose, capirai come raggiungerlo. La frequenza con cui si arriva all’orgasmo dipende da molte cose: da fattori psicologici, dalla conformazione fisica, dal livello di intimità che si ha con l’altro, da quanto si conosce il proprio corpo. In particolare raggiungere l’orgasmo con la penetrazione può essere un po’

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6. Autoerotismo

difficile, soprattutto all’inizio. Ma ci sono molti altri modi per raggiungerlo: la masturbazione e il sesso orale per esempio. Importante da ricordare per tutti: il non raggiungimento dell’orgasmo non implica che l’atto sessuale sia totalmente da buttare. Spesso si possono provare sensazioni stupende anche senza arrivare alla vetta del piacere. Per le ragazze: se, invece, il non raggiungimento dell’orgasmo inizia a diventare un problema, puoi provare ad andare da una ginecologa e fare delle analisi per verificare che non ci siano problemi fisici. In ogni caso... Tranquillizzati e avrai già risolto buona parte del problema. Come si è già detto, non siamo ad Hollywood, quindi ogni tanto succedono imprevisti, situazioni imbarazzanti, momenti che proprio non avresti voluto vivere. In questi casi la cosa migliore è mantenere la calma, non creare drammi e parlare apertamente del problema. Poi, se necessario, rivolgersi a un medico o a uno psicologo. Vediamo alcuni degli inconvenienti più comuni per i ragazzi: - Eiaculazione precoce Si tratta di un disturbo molto diffuso soprattutto tra chi è alle prime armi: l’eccitazione e l’ansia che accompagnano i primi incontri con il sesso possono giocare brutti scherzi. L’eiaculazione precoce consiste nel non riuscire a controllare il proprio piacere e conseguentemente ad avere un orgasmo inaspettatamente pochi minuti dopo l’inizio della penetrazione. Il più grande alleato di questo disturbo è l’ansia. Quindi drammatizzare il fatto, non parlarne con nessuno, chiuderti in casa pieno di vergogna è la peggiore cosa che tu possa fare. La cosa migliore da fare, invece, è iniziare a parlarne con la tua ragazza o il tuo ragazzo e provare a non pensarci la prossima volta che provi a fare sesso. Per rendere le cose più facili prova a comprare i preservativi ritardanti: potrebbero aiutarti ad uscire dal tunnel ansia-eiaculazione precoce più ansia-eiaculazione ancora più precoce. Se invece il problema si ripropone incessantemente e non riuscite a risolverlo attraverso il dialogo e l’amore, è meglio che tu ti rivolga ad un medico per verificare che non ci siano problemi fisici e/o eventualmente ad uno psicologo o

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6. Autoerotismo

un sessuologo che ti dia una mano con la tua autostima perduta. Consigli per chi incontra un partner che soffre di eiaculazione precoce: 1) non scoppiare a ridere (a meno che tu non voglia distruggere un uomo); 2) non raccontarlo a tutto il mondo, abbi un po’ di pietà di lui; 3) fagli capire in tutti modi che va tutto bene e cerca di fare in modo che un piccolo inconveniente non si trasformi nel “PROBLEMA” da cui non riuscirete più ad uscire; 4) coccolalo, bacialo, cerca di farlo calmare e magari tutto andrà meglio; 5) in ogni caso cerca di minimizzare l’accaduto, di sdrammatizzare la situazione, senza però esagerare con l’ironia. - Impotenza maschile Si definisce impotenza maschile l’impossibilità di avere un’erezione a causa del mancato arrivo di sangue ai vasi sanguigni presenti nel pene. Esattamente come per l’eiaculazione precoce, si tratta di un intoppo che molto probabilmente ha origine psicologica, ovvero che è dovuto al fatto che hai una fifa blu di fare una pessima figura davanti alla tua ragazza o al tuo ragazzo e quindi il tuo pene reagisce così al tuo stress. I consigli sono gli stessi: parlane prima di tutto con la tua ragazza o il tuo ragazzo e con i tuoi amici (se ti puoi fidare di loro); cerca in tutti i modi di rilassarti e di non trasformare un intoppo in una tragedia; se il problema persiste consulta un medico ed eventualmente un sessuologo. E quelli per le ragazze: - Frigidità Ne vengono accusate molte donne, normalmente tutte quelle che si rifiutano di fare qualcosa che il loro ragazzo vorrebbe fare. Tuttavia, la frigidità, quella vera, coincide con l’assenza o la scarsezza di piacere durante l’atto sessuale. Se sei alla prima esperienza o alle prime esperienze è normale, se il problema continua invece è meglio: 1) parlarne chiaramente con il tuo ragazzo; 2) parlarne con le persone di cui ti fidi; 3) cercare di stare tranquilla e di non pensarci altrimenti il problema peggiora; 4) andare da una ginecologa per controllare che non ci siamo cause fisiche

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6. Autoerotismo

e, in caso contrario, rivolgerti ad un sessuologo o uno psicologo per risolvere eventuali blocchi. - Vaginismo Si tratta di uno spasmo molto forte che coinvolge vagina e ano e impedisce la penetrazione. Non è il normale dolore che si prova nelle prime esperienze o in momenti di particolare tensione (in cui quindi i muscoli vaginali sono più tesi). Si tratta di un problema serio che occorre risolvere rivolgendosi ad un medico. E ora un piccolo problema che riguarda entrambi: Se senti bruciori o dolori anomali o particolarmente forti vai immediatamente da un medico o un ginecologo: potresti avere un’infezione o un’infiammazione che vanno curate, se invece sei un ragazzo potrebbe trattarsi di fimosi (ovvero potresti avere il frenulo troppo corto). Nulla di grave, ma di molto fastidioso sì!

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7. Quando manca il rispetto

7. QUANDO MANCA IL RISPETTO Il rispetto è la base di qualunque rapporto umano, quindi anche di un rapporto sessuale. Il rispetto non è moralismo. Non si vuole di certo porre limiti alle tue fantasie. Nell’atto sessuale si possono recitare ruoli di sottomissione e di dominio. Non c’è nulla di male, se entrambi sanno bene che si tratta di una recita. Il rispetto non dipende dal cosa si fa, ma dal come. Puoi rispettare la persona con cui stai facendo sesso legandola alla testiera del letto e bendandola o non rispettarla nella più canonica posizione del missionario. Se il rispetto viene a mancare in una relazione umana tutto cambia. Questo avviene in un rapporto di lavoro, in un’amicizia, in una classe e, ovviamente, in un rapporto sessuale o in una relazione sentimentale. Quando uno dei due smette di vedere l’altro come una persona degna di rispetto, di amore, di stima e inizia a vederla come una cosa o come un essere inferiore, tutto si rompe. Non può esistere amore o affetto in questa situazione. Il sesso smette di essere un gioco e rischia di diventare uno strumento di dominio. Si affaccia alla porta lo spettro della violenza. VIOLENZA Una parola che fa giustamente paura. Una parola che spesso, per fortuna, sentiamo lontana. Ci rimanda a fatti di cronaca da prima pagina del giornale, da notizia del Tg serale. Ma la violenza non è solo lo stupro, non sono solo le botte. La violenza inizia molto prima. Spesso anche le grandi violenze nascono da piccoli atteggiamenti apparentemente insignificanti, che poi con il tempo crescono e aumentano. Possono commetterla sia le donne sia gli uomini, ma statisticamente sono molto più gli uomini a fare violenza sulle donne. Questo non perchè gli uomini siano più cattivi, ma perchè la cultura del nostro Paese è ancora impregnata

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7. Quando manca il rispetto

da una mentalità che legittima l’idea che l’uomo sia il padrone della donna, un padrone che tutto può decidere e a cui tutto è consentito. Nonostante suscitino clamore gli atti di violenza avvenuti all’esterno delle mura domestiche, è soprattutto tra queste che si consumano la maggior parte delle violenze. Secondo i dati è vittima di violenza una donna su tre e circa il 90% delle violenze risulta perpetrata da persone che la vittima conosce, che sia un marito, un padre, un fidanzato, un ex marito, un ex fidanzato e a volte amico. Non devi per questo vivere bloccata dalla paura, ma solo fare attenzione e riuscire a fermare la situazione prima che degeneri e sfoci in qualcosa di pericoloso. Ti segnaliamo alcuni piccoli gesti che, soprattutto se abituali, possono essere segnale di un atteggiamento potenzialmente violento: - urlare e gridare in occasione anche della minima discussione; - mettere in ridicolo l’altra persona, toccandola sui suoi punti deboli per sminuirla di fronte agli altri e a se stessa; - controllare la sua mail, il suo facebook, il suo twitter ed altri tipi di social network, il suo cellulare; - imporle di non vedere mai o non frequentare regolarmente un’altra persona o una comitiva, o tentare di farlo; - dirle come deve vestirsi (divieto alla minigonna, la maglia è troppo scollata, sei troppo truccata, ecc...); - fare scenate che umilino l’altro/a sia in pubblico che in privato; - controllare o limitare gli spostamenti e le azioni dell’altra persona; Se ti riconosci in questi comportamenti parla con uno specialista che ti possa aiutare a risolvere questa tua conflittualità e il bisogno di importi sulla tua ragazza o sul tuo ragazzo. Se invece il tuo ragazzo o la tua ragazza si comporta in questo modo cerca di “ribellarti”: in primo luogo prova a parlarne con lui/lei e fagli/le presente come questi atteggiamenti ti mortifichino e ti umilino. Se non cambia nulla, ti conviene ripensare seriamente alla vostra relazione e al senso che possa avere portarla avanti se ti fa stare male. Ovviamente tutto ciò che è violenza fisica rientra in tutt’altro campo: se ti è arrivato un ceffone, non aspettare che te ne arrivi un altro!

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7. Quando manca il rispetto

Sesso e violenza Hai mai sentito qualcuna di queste frasi? − la mia ex lo faceva, perchè tu no? − lo fanno tutti. − ma cos’hai che non va? Al mio ex piaceva tantissimo... − ma... come? Alla tua età hai ancora queste pare? − come? Non vuoi farlo? Non ti fidi di me? Anche in campo sessuale esiste la violenza, che non è solo lo stupro. Ogni volta che sei spinto o costretto a fare qualcosa controvoglia, stai subendo una piccola violenza. Se il tuo ragazzo ti rompe le palle tutte le volte che fate sesso perchè tu gli faccia un pompino, sta commettendo una piccola violenza. La cosa migliore che tu possa fare è parlargliene e dirgli chiaramente che la cosa ti dà fastidio. E magari provare a farlo riflettere sulle ragioni che lo fanno sentire autorizzato a farti pressione. Se ciò che ti è accaduto ti ha fatto male o se hai paura rivolgiti ai servizi specializzati per accogliere persone che hanno subito violenza. Esprimere chiaramente i propri desideri e le proprie esigenze è una cosa molto intelligente e matura. Costringere qualcuno a fare sesso o a compiere una determinata pratica contro la sua volontà è una violenza, una violenza molto grave che sminuisce la persona, rendendola una cosa, un oggetto a disposizione. Se ti è capitato di farlo, devi probabilmente iniziare un percorso su di te, eventualmente aiutato da uno specialista. Puoi rivolgerti a questo indirizzo: www. maschileplurale.org Altri esempi di violenza La violenza non assume sempre toni bui e cupi. Spesso si può fare violenza ad altri anche nel più giocoso e goliardico degli spiriti. Lo scherzo può scappare di mano e da scherzo si trasforma in incubo per chi lo subisce. Quindi, prova a metterti nei panni dell’altro o dell’altra e a pensare come ti sentiresti tu. Se stai pensando di fotografare le tette di una tua compagna e appenderle in giro, prova a pensare come ti sentiresti se fotografassero il tuo

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7. Quando manca il rispetto

pisellino non in erezione e lo usassero per decorare la scuola... potresti sentirti un po’ in imbarazzo, no??? Ti segnaliamo, quindi, alcuni esempi di violenza/molestia abbastanza comuni e fastidiosi: - riprendere o fotografare una tua compagna nuda o seminuda e metterla sul web o appenderla in giro; - toccare il culo o il seno di una ragazza senza che lei voglia, soprattutto se in luoghi in cui può avere difficoltà a ribellarsi (es. in classe); - fare commenti volgari su di lei in sua presenza (es. minchia! Quella ha proprio l’aria da pompinara); - Scrivere il suo numero di telefono o insulti vari sui muri o sulle panchine o sulle porte del bagno; - fare chiamate ansimando oppure mandare messaggi osceni, soprattutto se anonimi (es. ti sfonderei il culo) - mettere voci in giro su una tua compagna o un tuo compagno (Vilfredo ce l’ha piccolo, Ermellina è una gran troia, ecc...) - dare nomignoli sessuali che danno fastidio all’altro (es. la tettona, il cazzetto, pompinara). Ricordati: 1) la discriminante non è tanto nell’atto ma nel modo. Non sempre dare nomignoli o fare commenti volgari è molestia. Se chiami “cazzetto” un tuo amico che la prende sul ridere e ti chiama “gamberetto moscio”, non c’è alcun problema. Ognuno può scegliere come stabilire il suo rapporto con gli altri, purchè gli altri siano d’accordo. 2) se un professore/essa allunga le mani o si comporta in modo inopportuno, parlane e valuta di andare a parlare con il/la preside. 3) se ti senti vittima di atteggiamenti come quelli descritti, parlane con le persone di cui ti fidi (i tuoi genitori, i tuoi amici, ecc...) oppure con un/una docente che ti sembra sensibile; 4) Spesso la violenza viene accettata gradualmente, lasciando passare ogni volta gesti di poco più gravi. Chiediti se ciò che stai vivendo rispetta la tua persona è quella del tuo partner, non accettare mai la violenza come normalità.

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8. Malattie sessualmente trasmissibili (MST)

8. MALATTIE SESSUALMENTE TRASMISSIBILI (MST) Ora veniamo alle note dolenti. Niente allarmismi, con un giusto utilizzo del preservativo e di altre “buone prassi”, potrai vivere la tua sessualità liberamente e gioiosamente. Quindi, non facciamoci troppe paranoie e divertiamoci! Queste poche paginette, però, potrebbero esserti utili in caso di situazioni spiacevoli. E poi, come si dice: “il nemico è sempre bene conoscerlo”. Tre semplici regole per rischiare meno e vivere meglio: 1- Usa sempre il preservativo perché protegge da moltissime malattie sessualmente trasmissibili durante qualunque tipo di rapporto (vaginale, anale o orale che sia). Gli altri anticoncezionali (pillola, diaframma, spirale...) non possono niente di fronte alle malattie. Il coito interrotto, oltre ad essere un ottimo metodo per avere bambini, non ti dà nessuna garanzia sulle malattie. 2- In caso di sintomi o dolori, recati immediatamente dal medico e non auto-medicarti. Sarà lui o lei a suggerirti la cura più rapida e corretta. 3- Esegui controlli periodici (analisi del sangue, visite ginecologiche ecc.), soprattutto se hai avuto rapporti sessuali non protetti o il preservativo si è rotto. CANDIDA La candida è una delle più comuni MTS. È un “simpaticissimo” fungo che può essere contratto non solo tramite l’attività sessuale, ma può essere scatenato anche da situazioni di stress o depressione. Provoca prurito e secrezioni vaginali maleodoranti di colore bianco e molto dense. Per gli uomini nella maggior parte dei casi è asintomatica, si può riconoscere perché il glande è ricoperto da una patina bianca. L’infezione è molto contagiosa e si può trasmettere anche senza la penetrazione.

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8. Malattie sessualmente trasmissibili (MST)

Trattamento La candida può essere facilmente diagnosticata grazie ad un tampone vaginale ed è anche semplice da curare con lavaggi vaginali e creme o pillole anti-micotiche. Porta sempre a termine il trattamento, anche quando i sintomi sono passati. Nonostante per gli uomini sia asintomatica la cura è comunque strettamente necessaria: si tratta, essenzialmente di mettere una crema anti-micotica sul glande. Durante l’atto sessuale si scambiano già tante cose: non è necessario continuare a passarsi la candida all’infinito. Alcuni consigli per guarire prima, meglio e in casi di recidiva: - utilizza slip di cotone 100% - evita rapporti sessuali fino alla fine del trattamento (per circa 2-3 settimane) - quando riprendi i rapporti utilizza lubrificanti e preservativo (anche nel caso in cui tu prenda la pillola) per evitare un nuovo eventuale passaggio al/lla tuo/a compagno/a. CLAMIDIA La clamidia è molto comune. È causata da un fastidiosissimo batterio e, se non curata, può provocare gravi danni, specialmente alle donne (gravidanze extra-uterine, infiammazioni pelviche e altre brutte cosette). In genere è asintomatica, ma alcuni sintomi possono comparire dopo tre settimane: secrezioni vaginali anomale, dolori e perdite durante o dopo il rapporto per le donne; dolore e febbre per gli uomini. Trattamento È facilmente diagnosticabile attraverso tamponi vaginali, analisi del sangue e/o dell’urina e si cura tramite una terapia antibiotica, prescritta dal medico. Se scopri di averla, è necessario che anche il tuo partner esegua un test per verificare la presenza del batterio. E cerca di avvertire tutti tuoi ex partner in modo che possano fare un controllo e non contagiare altre persone. Chiaramente, quest’ultima cosa è un po’ complicata ed imbarazzante, ma se fossi al posto loro anche tu vorresti sapere una cosa del genere.

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8. Malattie sessualmente trasmissibili (MST)

CISTITE La cistite può anche non essere trasmessa per via sessuale, ma può derivare da una scarsa igiene personale. È di origine batterica e causa l’infiammazione della vescica. I sintomi più comuni sono l’urinare spesso e dolorosamente, presenza di sangue nelle urine, infiammazione e dolore vaginale, febbre e sensazione di caldo e di freddo contemporaneamente. Trattamento La cistite è diagnosticabile con un semplice test delle urine e si cura con una terapia antibiotica. Bevi molta acqua e assumi bevande ricche di mirtillo rosso e tè verde che sono diuretiche. Candida, clamidia e cistite sono malattie molto comuni che almeno una donna su due contrae una volta nella vita. Quindi non allarmarti o vergognarti se credi di averle, ma parlane con amici, familiari o medici per trovare la cura più adatta. VERRUCHE GENITALI o PAPILLOMA VIRUS Le verruche genitali si presentano come piccoli polipi rosa o grigi, molli e umidi e compaiono da 1 settimana agli 8 mesi da quando sono state contratte. Negli uomini si manifestano sotto il prepuzio, sul corpo del pene, sul glande e vicino all’ano. Nelle donne possono attaccare la vulva, la parete vaginale, il collo dell’utero e il perineo. Trattamento Le verruche genitali vengono diagnosticate tramite un pap-test1. Si curano con soluzioni che le fanno rimpicciolire o scomparire, con terapie di congelamento o con un semplice intervento medico-chirurgico. Bisogna intervenire in tempo prima che comincino a diffondersi. Se non vengono curate, nelle donne, possono dare origine al cancro al collo dell’utero, quindi è consigliabile fare un pap-test1 all’anno. Altissimi sono i casi di recidiva ed è quindi necessario eseguire controlli regolari anche alla fine della cura. GONORREA

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8. Malattie sessualmente trasmissibili (MST)

La gonorrea è causata da un bastardissimo batterio con un tempo di incubazione di 1-2 settimane. Se non curata, può causare delle complicazioni (infiammazione pelvica, gravidanze extra-uterine). Normalmente per le donne è asintomatica ma si possono avere perdite vaginali giallo-verdi, dolori ad urinare e all’addome. Negli uomini si presenta entro una settimana e può causare difficoltà ad urinare, prurito e secrezioni maleodoranti. Trattamento La diagnosi avviene tramite tampone vaginale o pap-test1, per le donne, o un tampone della zona infetta, per gli uomini. Si cura con antibiotici o iniezioni. HERPES L’herpes è causato da un virus che dà vita a una serie di bollicine biancastre che possono presentarsi sui genitali maschili e femminili, le natiche e l’ano. Le bollicine compaiono dopo un paio di settimane e possono resistere, se non adeguatamente curate, anche per parecchi mesi. Si può provare bruciore mentre si urina e le ghiandole linfatiche. È bene prestarsi ad un test che, tramite l’analisi morfologica delle cellule, indaga l’alterazione di queste nel collo e nella cervice dell’utero. Trattamento Si diagnostica con un tampone vaginale o con il prelievo del tessuto quando le bollicine sono presenti. Al momento non esiste una cura specifica, ma il medico ti prescriverà qualcosa per alleviare fastidi e dolori. SIFILIDE La sifilide è una malattia infettiva batterica che si evolve in 3 fasi: I fase (da 2 a 12 settimane dall’infezione): appaiono delle piaghe dure di circa un centimetro nel collo dell’utero o sul prepuzio, in bocca o nell’ano (per la loro infame posizione sono difficili da vedere!!) e si gonfiano le ghiandole linfatiche II fase (dopo 12 settimane): possono presentarsi eruzioni cutanee e sintomi influenzali (mal di testa, mal di gola, stanchezza, febbre). Frequente la perdita di capelli e la crescita di verruche intorno ai genitali.

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8. Malattie sessualmente trasmissibili (MST)

III fase (dopo anni): la sifilide, se non curata, può causare piaghe sulla pelle, paralisi degli organi interni, insensibilità alle estremità del corpo fino alla cecità e alla demenza. Trattamento Per la diagnosi si deve fare un esame del sangue specifico. Si cura con iniezioni di antibiotici. Alla fine del trattamento saranno necessari controlli. TRICOMONIASI La tricomoniasi è causata da un brutto parassita. Nelle donne colpisce principalmente la vagina, negli uomini l’uretra. Gli uomini, in genere, non avvertono alcun sintomo, ma ci possono essere irritazioni all’interno del pene, piccole perdite o un leggero bruciore. Nelle donne i sintomi sono più evidenti: perdite bianche, schiumose e maleodoranti, irritazioni vaginali e dolori nell’urinare. Trattamento La diagnosi avviene attraverso il tampone vaginale. Si cura con una terapia orale. Ricorda che non puoi bere alcool durante la cura. VAGINITE La vaginite è un’infiammazione batterica acuta, riconoscibile per le secrezioni maleodoranti che si intensificano a contatto con lo sperma, prurito e flatulenze Trattamento Si diagnostica con un tampone vaginale ed è curata tramite terapia per bocca. Ricorda che, anche in questo caso, non devi bere alcolici durante la cura. EPATITE L’epatite è una malattia virale che provoca una grave infiammazione del fegato, che può anche essere causata da un eccesso nell’uso di farmaci, alcool, ecc. Esistono diversi tipi di epatite: alcune possono causare disfunzioni totali del fegato e sono potenzialmente mortali. Possono essere benigne, acute (dalle quali si può guarire con cure di alcune settimane o mesi) o croniche (sono di lungo periodo, anche per tutta la vita).

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8. Malattie sessualmente trasmissibili (MST)

Epatite A Si trasmette quasi esclusivamente attraverso l’acqua o le feci, ma possibile è la trasmissione sessuale o per scarse condizioni igieniche. È molto diffusa nei Paesi caldi. Per l’epatite A è disponibile il vaccino. Il periodo medio di incubazione è intorno alle 4 settimane. In alcuni casi si possono non accusare sintomi e quindi contagiare altre persone in buona fede. I sintomi più comuni sono simili a quelli dell’influenza: febbre, stanchezza, inappetenza, nausea, mal di stomaco, vomito, diarrea, arrivando fino all’itterizia (il bianco degli occhi diventa giallo e le urine sono di colore pallido). Per prevenirla basta un corretto uso del preservativo. Trattamento Non esistono trattamenti specifici ma sono prescritte cure per alleviare i sintomi. È altamente consigliato bere molta acqua e mangiare cibi sani e leggeri. È severamente vietato fare uso di bevande alcoliche. Epatite B Si trasmette tramite i liquidi corporei (sangue, sperma, saliva e feci). In Europa, si diffonde soprattutto per via sessuale e per lo scambio delle siringhe (ma anche fare piercing e tatuaggi in posti poco sicuri e sporchi è rischioso). Per l’epatite B è disponibile un vaccino, obbligatorio in Italia. I sintomi sono simili a quelli dell’epatite A, si possono presentare tra 1 a 6 mesi dall’infezione e possono portare ad un’epatite acuta o cronica. Trattamento Per le forme acute non è solitamente necessario un trattamento (non si sviluppa un danneggiamento al fegato): si può essere solo un po’ più stanchi del solito. Per le forme croniche esistono trattamenti specifici (antiretrovirali o interferone) per impedire un ulteriore sviluppo del virus e danni al fegato. Epatite C Si trasmette tramite i liquidi corporei (soprattutto dal contatto diretto con sangue infetto). L’infezione attraverso rapporti sessuali non protetti è rara, ma non impossibile. NON esiste alcun tipo di vaccino.

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8. Malattie sessualmente trasmissibili (MST)

I sintomi non sempre si presentano o possono comunque essere molto leggeri dato che il fegato non manifesta le proprie disfunzioni fino a un livello avanzato dell’infezione. In alcuni casi l’infiammazione può essere lieve, mentre in altri può degenerare in cirrosi o cancro (anche 20-30 anni dopo il contagio!) Trattamento Può essere curata con antiretrovirali (efficaci nella maggioranza dei casi). Bisogna sottoporsi a controlli regolari nel tempo per tenere sotto controllo lo stadio di avanzamento della malattia. Molti fattori come l’età, il sesso e la presenza di altre infezioni (HIV, cirrosi ecc.) possono influire sul decorso e sul trattamento dell’infezione. HIV-AIDS L’AIDS (Sindrome da ImmunoDeficienza Acquisita) è causata dal virus dell’HIV, un virus che attacca il sistema immunitario, impedendo al nostro organismo di combattere malattie e infezioni. L’AIDS rappresenta lo stadio finale dell’infezione da HIV, ma possono passare anche parecchi anni perché la malattia si scateni. Come si trasmette l’HIV L’HIV può essere trasmesso tramite sangue, fluidi vaginali, sperma e latte materno. Sono situazioni a rischio: - rapporti sessuali (vaginali, anali, orali) non protetti con partner infetti - lo scambio di aghi e siringhe - piercing e tatuaggi fatti in luoghi poco igienici e da non professionisti. Il test L’unico modo per accertarsi se si è stati contagiati dall’HIV è eseguire un esame del sangue, attraverso il quale si esamina la presenza o meno di anticorpi anti-HIV nel sangue. Ci vogliono circa dalle 3 alle 12 settimane perché tali anticorpi si sviluppino. Se tali anticorpi sono presenti nel sangue significa che si è stati infettati. Il periodo che va dall’infezione alla comparsa degli anticorpi è chiamato Periodo Finestra durante il quale le persone sono comunque infette (e possono contagiare gli altri) anche se il test risulta negativo! RICORDA: IL TEST PER L’HIV PUO’ ESSERE FATTO IN FORMA ANONIMA IN

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8. Malattie sessualmente trasmissibili (MST)

MOLTISSIMI CENTRI E OSPEDALI!! ...Se il test è negativo... Significa che non sono presenti gli anticorpi nel sangue, ma bisogna ricordarsi che ci vogliono fino a 3 mesi prima che questi si presentino! ...Se il test è positivo... Bisognerà eseguire un test di conferma. Le persone HIV-positive (sieropositive) arriveranno allo stadio di AIDS conclamato solo se decideranno di non sottoporsi ai trattamenti necessari. Ricorda: - una persona sieropositiva rimane sieropositiva per il resto della sua vita - una persona sieropositiva può infettare altre persone - può essere ulteriormente rischioso per due partner sieropositivi avere rapporti non protetti. Ma ricordati sempre che una persona sieropositiva è una persona che a causa di questa malattia soffre, cerca di avere tatto e comprensione. E ricorda anche che non sarà con un bacio che verrai contagiato, nè tantomeno stringendo la mano o abbracciando qualcuno! Sintomi e trattamenti I sintomi possono non presentarsi per molti anni, ecco perchè è necessario effettuare un test nel caso in cui si siano avuti rapporti/contatti a rischio. Si può conservare un aspetto sano e sentirsi in salute, ma essere ugualmente sieropositivi. Ogni persona risponde diversamente ai sintomi dell’HIV, quelli più comuni sono herpes, funghi, sintomi influenzali, perdita di peso, diarrea persistente. Non esiste una CURA per L’HIV e non esiste un VACCINO. Ciò non significa che una persona sieropositiva sia finita: le terapie retrovirali funzionano molto bene e consentono di vivere una vita normale: prevengono i sintomi, e riducono drasticamente il rischio di contagio. Ricordati che le persone sieropositive o con l’AIDS non sono pericolose! Potete mangiare dallo stesso piatto e bere dallo stesso bicchiere, usare lo stesso bagno, darvi la mano, abbracciarvi e baciarvi, scambiarvi magliette e altri vestiti, fare sesso protetto di qualunque tipo!

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9. La contraccezione prima di tutto

9. LA CONTRACCEZIONE PRIMA DI TUTTO Proteggersi è la cosa più importante per viversi al meglio ogni singolo rapporto sessuale, senza paura di diventare genitore prima del tempo o di contrarre malattie. I cosiddetti “metodi naturali” (il metodo del calendario, dei calcoli della temperatura e chissà che altro...) hanno un altissimo tasso di fallimento e per questo te li sconsigliamo fortemente! Un discorso a parte va fatto, invece, per il “salto della quaglia”, che al contrario è un ottimo metodo... per trovarsi 9 mesi dopo con un pupetto. Non importa quanto il ragazzo sia in grado di controllarsi, cosa che non è sempre facile. Alcuni spermatozoi possono uscire anche prima dell’eiaculazione e possono compiere il loro dovere di fecondatori con molta solerzia. PRESERVATIVO L’uso del preservativo funziona sia come contraccettivo sia come UNICO salvavita dalle malattie sessualmente trasmissibili! Che cos’è e come funziona Il preservativo è un sottile, ma allo stesso tempo, molto resistente, tubo di lattice che si infila sul pene per impedire che lo sperma entri all’interno della vagina. Per infilare il preservativo è necessario che il pene sia eretto, occorre posizionarlo sulla punta e srotolarlo fino alla base continuando a fare pressione sulla punta per far uscire l’aria. Consigli utili - compra sempre preservativi di buona qualità, che siano in lattice o poliuretano, controlla che la confezione non sia danneggiata o che non siano scaduti. I preservativi scaduti hanno maggior possibilità di rompersi! - tieni i preservativi in un luogo sicuro dove non possono danneggiarsi, quindi evita le fonti di calore. - deve essere infilato prima di qualsiasi contatto sessuale e NON può essere

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9. La contraccezione prima di tutto

utilizzato più volte! Per tutti gli altri metodi contraccettivi è meglio fare una premessa: utilizza sempre e comunque il preservativo se hai rapporti occasionali di qualunque tipo. Se invece hai una relazione stabile, prima di incominciare a “impillolarti” o simili fate entrambi un’analisi per le MST. E’ veloce, semplice e non costa nulla. E mi raccomando: scegli e condividi con il/la vostro/a partner la scelta del contraccettivo! Un’altra premessa: le malattie sessualmente trasmissibili non si passano solo tramite la penetrazione. Anche il sesso orale può essere pericoloso e, se hai tagli sulle dita, anche la masturbazione. La cosa migliore da fare sarebbe evitare pratiche a rischio in caso di rapporti occasionali oppure usare le opportune precauzioni (usare il preservativo e il dental dam per il sesso orale) e, nel caso di relazioni durature, fare un test sulle MST prima di abbandonare le precauzioni. DENTAL DAM Si tratta di una pellicola che viene posta tra la lingua e la vagina o l’ano. Si può comprare in farmacia oppure ricavare da un preservativo. Alcune regole per usarlo: - controlla che non abbia buchi e di non bucarlo; - metti dal lato della vagina o dell’ano un po’ di lubrificante a base acquosa. Per ricavarlo dal preservativo seguite queste istruzioni: 1) apri il preservativo; 2) taglia l’estremità superiore del preservativo; 3) metti le forbici dentro il preservativo e taglialo lateralmente; 4) srotola e usa su vagina o ano. PILLOLA La pillola è uno dei contraccettivi più sicuri, se assunta con regolarità e nel modo giusto. Altera l’equilibrio ormonale impedendo l’ovulazione. Esistono diversi tipi di pillole contraccettive con dosaggi diversi, per questo rivolgiti sempre a un medico. Puoi fartela prescrivere anche in un consultorio

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9. La contraccezione prima di tutto

che ti dirà qual è il tipo più adatto a te. Ricorda che: - la pillola NON protegge dalle malattie sessualmente trasmissibili! - se dimentichi di prenderla o se per diversi giorni vomiti o hai influenza intestinale potrebbe perdere di efficacia fino al prossimo ciclo. Per questo, leggi bene il foglietto illustrativo e per maggiori informazioni e chiarimenti, non farti scrupoli a contattare il tuo medico. - la pillola può provocare alcuni effetti collaterali, ma con le continue ricerche nel campo della contraccezione questi ultimi sono nettamente diminuiti. Se la pillola che stai prendendo ti crea problemi vai dal medico. Molto probabilmente, te ne saprà indicare una più adatta. - combatte le irregolarità del ciclo mestruale. Se usata in modo appropriato, la pillola è affidabile al 99% nella prevenzione della gravidanza. CEROTTO ANTICONCEZIONALE Si tratta di un cerotto che si applica sulla pelle e deve essere cambiato una volta alla settimana, bastano 10 secondi ogni sette giorni!!. Ha lo stesso effetto e la stessa affidabilità della pillola, non ha quasi nessun effetto collaterale ed è facilissimo da usare. Come funziona, dove applicarlo e altri consigli Si può applicare in diversi punti del corpo: sulla natica, sulle gambe, sull’addome o sulla schiena. Ricordati di applicarlo in una zona pulita in cui la pelle non sia irritata o lesa. Non applicare creme et similia sulla zona interessata. Il cerotto è stato progettato per resistere alle situazioni più avverse e quindi è veramente difficile che si stacchi, anche se conviene controllarlo tutti i giorni. ANELLO VAGINALE L’anello vaginale è un metodo contraccettivo che porta ad un’alterazione dell’equilibrio ormonale e ha lo stesso effetto della pillola. Che cos’è e come funziona Si tratta di un anello in materiale plastico, atossico e biocompatibile. È altamente elastico e, per questo, quando viene inserito nella vagina, può

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9. La contraccezione prima di tutto

adattarsi alle caratteristiche anatomiche di ognuna. Una volta dentro, l’anello resta al suo posto e non ha bisogno di ulteriori cure: ti dimenticherai anche di averlo. Durante i rapporti sessuali non dà alcun tipo di fastidio e non c’è il rischio che esca dalla sua “sede”. Devi solo ricordarti di rimuoverlo dopo tre settimane e di inserirne uno nuovo dopo una settimana di pausa. Vantaggi: 1) come la pillola, combatte le irregolarità del ciclo mestruale 2) è più difficile da dimenticare rispetto alla pillola, che invece va presa tutti i giorni 3) è efficace anche quando si hanno episodi di diarrea o vomito e, a differenza del cerotto, non si vede. L’anello vaginale deve essere prescritto dal/lla ginecologo/a. Non parleremo di altri contraccetivi, come la spirale o il diaframma, perchè sono più scomodi e meno sicuri. OPSSS...SI È BUCATO! Il preservativo per diversi motivi (se non è stato infilato bene, era scaduto, danneggiato... oppure semplicemente per sfiga) può sfilarsi o rompersi. Per essere sicuri che non si sia rotto, controlla sempre che sia intatto alla fine di ogni rapporto (sì, può sembrare poco carino o romantico, ma è meglio essere sicuri!). Nel caso si sia rotto. Tranquilli, fate un bel respiro profondo! Se non si assumono altri contraccettivi, la cosa migliore è prendere la “pillola del giorno dopo” entro e non oltre le 72 ore (prima la prendi più sei sicura). Si tratta di una o due pastiglie (dipende dal farmaco), costa circa 11 euro e per comprarla in farmacia hai bisogno della ricetta medica. Puoi richiedere la ricetta in pronto soccorso (anche di notte) o in tutti i consultori familiari. Se il medico non vuole prescrivertela perchè è obiettore di coscienza, ricordagli che è obbligato a cercare un suo collega che te la prescriva. Poi vai ad acquistarla in farmacia (qui non c’è santo che tenga... se non te la vogliono dare li puoi addirittura denunciare). Ricorda che esistono farmacie aperte anche di notte e nel week end. Normalmente in ospedale ti sanno indicare la più vicina.

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9. La contraccezione prima di tutto

Dopo l’assunzione è possibile che tu stia male o ti senta molto triste. Stai tranquilla, può succedere! Il tuo corpo sta subendo una botta di ormoni che può alterare l’umore e dare fastidi fisici. Ricordati che è un contraccettivo d’emergenza e occasionale, quindi non abusarne. Non deve in alcun caso sostituire una contraccezione regolare. Inoltre è un metodo molto meno sicuro della pillola o del preservativo. Per i ragazzi: andare in pronto soccorso a chiedere la pillola del giorno dopo può essere molto imbarazzante e gli effetti collaterali possono essere molto fastidiosi. Cercate di stare vicino alla ragazza e sopportate i suoi eventuali sbalzi d’umore. Il suo corpo ha subito un bombardamento ormonale per un incidente di cui siete entrambi responsabili, quindi siate comprensivi e affettuosi. Se invece... Se ti si è rotto il preservativo e pensi che l’altro/l’altra possa avere qualche infezione o malattia, fai un test per le malattie sessualmente trasmissibili da 2 a 7 giorni dopo il rapporto.

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10. Interruzione volontaria di gravidanza

10. INTERRUZIONE VOLONTARIA DI GRAVIDANZA Il tema è assai delicato e difficile da affrontare. Qui ti diamo solo qualche indicazione e informazione nella speranza, però, che non tu non debba mai trovarti ad affrontare questa situazione. Se hai un ritardo oppure hai avuto un rapporto a rischio e non sei corsa subito ai ripari è consigliabile fare un test di gravidanza. Puoi comprarlo in farmacia o chiederlo al consultorio. Ricordati che ha senso fare il test solo se sono passate più di due settimane dal rapporto. Capire se vuoi portare a termine una gravidanza è una scelta che solo tu puoi prendere. Parlane con le persone di cui ti fidi (i tuoi genitori, i tuoi amici, il tuo ragazzo) e recati al consultorio per poterne parlare con persone esperte. Ma non lasciare che qualcuno decida per te o ti forzi a prendere una strada che tu non vuoi. Sei tu l’unica che può sapere se si sente pronta o no a essere madre o ad abortire. L’interruzione volontaria di gravidanza è legale, ma deve essere fatta entro 12 settimane e 6 giorni dal concepimento ed è completamente gratuita. La legge italiana consente l’interruzione della gravidanza oltre i 90 giorni solo in caso di grave rischio per la salute materna o di particolari patologie del feto. È necessario che ti rivolga a un/a ginecologo/a o a un medico di fiducia. Per qualunque informazione, supporto o chiarimento puoi recarti al consultorio familiare più vicino. Se hai deciso di interrompere la gravidanza A seguito di colloqui con il medico e di alcune analisi verrà fissato il giorno dell’interruzione di gravidanza presso una struttura pubblica o convenzionata. Ricorda: ti deve essere garantito il diritto all’intervento e che è dovere dell’ASL metterti in contatto con la struttura più vicina. Denuncia qualunque tentativo venga fatto di impedirti di abortire. Si tratta di

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10. Interruzione volontaria di gravidanza

una scelta già difficile senza che qualcuno venga a farti la morale o a stressarti ulteriormente. Se sei minorenne devi essere accompagnata dai tuoi genitori. Se, invece, non puoi/vuoi condividere questa cosa con loro, rivolgiti al consultorio più vicino. A seguito di un colloquio con un assistente sociale ti potrà venire rilasciato un certificato da presentare al giudice tutelare dei minori che ti autorizzerà a sottoporti all’interruzione di gravidanza. Durante questo iter nessuno è autorizzato a contattare i tuoi genitori senza il tuo permesso. In Italia, si può scegliere tra aborto chirurgico e aborto farmacologico. Per l’aborto chirurgico, nella maggior parte delle strutture ospedaliere è possibile eseguire l’intervento in regime di day hospital. L’aborto farmacologico, invece, consiste nell’assunzione della pillola RU486, senza dover ricorrere ad un’operazione chirurgica. Può essere assunta entro la settima settimana. È previsto un ricovero di 3 giorni, ma puoi chiedere di essere dimessa quando vuoi. Molti studi sembrano sottolineare come l’aborto farmacologico abbia minori effetti collaterali, sia psichici che fisici rispetto all’aborto chirurgico. Entrambi i metodi sono efficaci e sicuri. Solo in rari casi il medico deve sconsigliare l’uno o l’altro per ragioni di salute della donna in cura. Per maggiori informazioni e chiarimenti ti consigliamo di recarti al consultorio più vicino a te. Ricordati sempre che nessuno ha il diritto di importi o di impedirti qualcosa. Soprattutto perchè il feto crescerà nel tuo utero e non in quello di qualcun altro. Se puoi cerca di condividere questo momento con qualcuno di cui ti fidi e non doverti caricare da sola tutto il peso della situazione. Per i ragazzi: l’aborto non è una cazzata. Se la tua ragazza ha deciso di farlo, stalle vicino. Non farle pressioni di alcun tipo, ma non farla sentire sola. È in momenti del genere che dimostri la persona che sei, a lei come a te stesso. Lei ha bisogno anche del tuo aiuto. I CONSULTORI FAMILIARI Sono un servizio socio-sanitario che si occupa di offrire assistenza e informazioni a singoli individui o a coppie sui temi della sessualità consapevole

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10. Interruzione volontaria di gravidanza

e sicura (contraccezione, prevenzione, cura delle malattie sessualmente trasmissibili). In queste strutture potrai rivolgerti a personale medico altamente specializzato e a tua completa disposizione e potranno esserti forniti e prescritti metodi contraccettivi, test di gravidanza e per le malattie sessualmente trasmissibili, visite ginecologiche, ecc... Possono anche offrire programmi di educazione e sensibilizzazione per adolescenti, spazi e orari specifici solo per loro e centri di ascolto per giovani tra i 13 e 21 anni. I consultori pubblici forniscono il loro servizio gratuitamente. COS’E’ IL MOVIMENTO PER LA VITA? Una delibera della Regione Piemonte, che va sotto il nome di “Protocollo Cota-Ferrero”, ha concesso l’accesso al Movimento per la Vita nei consultori pubblici. Il Movimento per la Vita è una federazione di movimenti che ha come scopo la tutela della vita a partire dal concepimento (cit.), quindi è fortemente e dichiaratamente antiabortista. Al di là dei giudizi sulla loro posizione, il loro ingresso nei consultori non è una bella notizia. Il Movimento per la Vita ha come obiettivo, proprio quello di impedire l’aborto. Una struttura pubblica, come i consultori familiari, deve essere garanzia del pieno rispetto delle leggi e del pluralismo. In un momento delicato come quello in cui la donna deve prendere la decisione se abortire o no il personale all’interno della struttura deve sostenerla e tutelarla, qualsiasi sia la sua scelta. Questa garanzia di tutela non sembra conciliarsi con gli scopi dei volontari del Movimento per la vita come è evidente dalla lettura del loro statuto: “la Federazione si oppone anche alla legge 194/78, così come ad ogni provvedimento che voglia introdurre o legittimare pratiche abortive, eutanasiche e di manipolazione intrinsecamente soppressive della vita umana.” (art 3) Coloro che difendono la 194 non sono contro la vita né ritengono che l’aborto sia una cosa bella e divertente, ma difendono la possibilità per la donna di scegliere liberamente, se portare a termine la gravidanza o meno e, soprattutto,

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difendono la possibilità che ciò venga praticato in strutture pubbliche, dove la donna venga tutelata. Se ricevi pressioni da loro (urla, invettive, ecc...), non ascoltarli, non lasciarli scegliere per te. Solo tu puoi sapere se vuoi avere un bambino, se sei pronta, se te la senti. Loro non hanno un feto che sta crescendo nel loro utero. Tu sì. E per questo sei l’unica che può scegliere.

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11. Sentinelle in piedi e teoria del gender

11. SENTINELLE IN PIEDI E TEORIA DEL GENDER Cosa sono le sentinelle in piedi? È un movimento di stampo confessionale che sostiene di difendere la libertà di espressione, in quanto contrario a una legge sull’omofobia, al matrimonio egalitario e all’educazione sessuale (sotto forma di “Gender”) nelle scuole. Riteniamo le loro posizioni fortemente a-democratiche in quanto il voler negare pari diritti, conoscenza e dignità a cittadini solo in base al loro orientamento sessuale significa praticare intolleranza; una democrazia sana deve essere intollerante verso gli intolleranti! Infatti non devono essere contestati come una semplice opinione opposta alla nostra, bensì come sostenitori di posizioni non laiche, discriminatorie e pseudoscientifiche (“I gay hanno avuto traumi da bambini e sono persone perverse”). Cos’è la teoria del Gender? UNA BUFALA! Non esiste, fa riferimento ai Gender Studies presenti in numerose università che sostengono il modello dell’identità sessuale e non, come sostengono sentinelle, integralisti cattolici e neofascisti, un modo per appiattire le differenze tra maschio e femmina, bensì per valorizzare le differenze di ciascuno di noi. Per questo rivendichiamo un’Educazione sessuale seria nelle scuole, nei suoi aspetti anche sociali, umani e psicologici, oltre che scientifici, inclusiva delle differenze.

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12. Chi siamo

12. CHI SIAMO Siamo studentesse e studenti che ogni giorno vivono le scuole, le università, i centri di ricerca, le accademie e che aderiscono alla Rete della Conoscenza. Tramite la costruzione delle aree tematiche “Questioni di genere” ed “Orientamenti sessuali ed LGBTQi”, da circa due anni, ci occupiamo, con uno sguardo che supera il mondo della formazione, di denunciare e dare alternative alle disuguaglianze di genere ed alle discriminazioni sessuali, presenti, in parte, nel mondo del lavoro, nei luoghi del sapere, nella politica e nelle nostre città. Combattiamo, attraverso vertenze, un modello culturale patriarcale, una politica maschilista, che pervade la nostra nazione, ogni minaccia alla L.194/78, una visione oscurantista e bigotta della sessualità e guardiamo con attenzione ogni questione rilevante dell’agenda sociale, politica ed economica da un’ottica di genere. Da studentesse e studenti a cittadine e cittadini, per un’altra idea di Paese, per un’altra idea di uomo, per un’altra idea di donna. Cos’è la rete della conoscenza? Siamo studentesse e studenti medi, universitari, dottorandi, accademici. Aderiamo all’Unione degli Studenti e a Link Coordinamento Universitario. Rivendichiamo il ruolo di protagonisti della produzione di sapere e di saper fare nella nostra società. Siamo un nuovo soggetto sociale, non una classe né una generazione, ma un insieme di identità, un soggetto complesso con forti connotazioni sia di classe sia generazionali. I luoghi della formazione e le città che li ospitano sono lo spazio in cui questo soggetto vive, in cui le differenze sociali sono amplificate dalle barriere materiali all’accesso al sapere. Attraverso le aree tematiche (welfare, ambiente, antimafia, genere, ecc.), promuoviamo alternative sociali per un’altra società.

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