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Mercoledì 17 Novembre 2010
Lo sciopero dei soggetti in formazione
Flickr/ rofi
Monica Usai
Giornata di mobilitazione studentesca internazionale. In Italia cento piazze contro la finanziaria e le riforme della distruzione pubblica. E il governo nel frattempo cade... Il governo è precario: licenziamolo Lorenzo Zamponi Fermare il baratto, mandare a casa il governo. Sono queste le parole d’ordine del movimento contro il ddl Gelmini, la riforma dell’università finita al centro della crisi della maggioranza parlamentare. Il governo precario guidato da Silvio Berlusconi, infatti, si sta disperatamente aggrappando alla riforma per portare a casa, prima di cadere, almeno un risultato per i propri referenti sociali, dai baroni della Crui, a cui il ddl conferirebbe di fatto il potere assoluto, a Confindustria, a cui verrebbero spalancate le porte dei consigli di amministrazione degli atenei. continua a pagina IV
Mobilitazione
II
Le associazioni italiane e francesi lanciano l’appello europeo al grido di: Let’s stand up together! No alla crisi che taglia la spesa sociale e mercifica il sapere, mobilitiamoci per una vera società della conoscenza più libera e più giusta.
Francia
III
Da circa un mese studenti e lavoratori uniti nella lotta alla riforma delle pensioni di Sarkozy. Il governo alle strette prova ad uscire dalla crisi con un rimpasto ma le mobilitazioni continuano contro la precarietà e i tagli alla spesa pubblica
Finanziaria In discussione l’ennesima finanziaria che taglia ai poveri per dare ai ricchi. Blitz del governo sulle scuole private, restituiti cento milioni al clero. Ancora tagli al diritto allo studio e all’edilizia scolastica..
V
Sono oltre 100 i cortei che gli studenti hanno annunciato per il 17 novembre, giornata studentesca mondiale, e le iniziative si annunciano partecipate a considerare dal clima di questi giorni in scuole e università. Quasi la totalità delle scuole sono occupate a Genova e Trieste e autogestioni sono state proclamate dagli studenti in decine di scuole italiane. Assemblee straordinarie, periodi di didattica alternativa nelle scuole, blitz degli studenti universitari nelle mense per denunciare I tagli: sono tante le iniziative che negli ultimi giorni hanno caratterizzato la protesta studentesca. “Chiediamo investimenti per l’edilizia scolastica, una legge nazionale sul diritto allo studio, innovazione nei metodi didattici, maggiore democrazia e partecipazione nei processi decisionali nelle scuole, ma soprattutto, vogliamo un modello radicalmente alternativo di scuola che già stiamo praticando dal basso nelle scuole in mobilitazione e che rivendichiamo in maniera organica nel progetto di Altrariforma.” afferma l’Unione degli Studenti. “Abbiamo già smascherato il taglio dei fondi sul diritto allo studio che lascerà a casa 150.000 borsisti” – fa eco LINk Coordinamento Universitario, “ma siamo preoccupati anche per la discussione in parlamento del ddl Gelmini, che rappresenta l’atto finale di distruzione delle nostre università” “Affiancheremo le nostre iniziative a quelle di tanti studenti in Europa che il 17 novembre si faranno sentire per veder garantito e ampliato il diritto allo studio per tutti”, dichiara la Rete della Conoscenza. “Manifestiamo il 17 Novembre, in Italia come in tutto il mondo, perchè siamo convinti che la conoscenza sia strumento di liberazione di tutti e tutte, perchè crediamo che puntare su una scuola, un’università e una ricerca pubblica significhi riconoscerne lo straordinario valore sociale, l’unica possibilità per immaginare un’uscita da tutte le crisi tesa al miglioramento delle condizioni di vita di ognuno”, conclude la Rete. continua a pagina IV