Reach #01: il Magazine di Richmond Italia

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Powered by B.LIVE I B.Livers raccontano Richmond Italia I B.Livers sono ragazzi che lottano contro la malattia e hanno deciso di dire sĂŹ, per andare oltre i propri limiti

Dicembre 2018 Anno I #01

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Powered by B.LIVE I B.Livers raccontano Richmond Italia I B.Livers sono ragazzi affetti da gravi patologie croniche

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La vita è troppo bella per avere paura LOG IN

Luglio 2018, Anno 1, numero 00

clicca per leggere il numero #00 di REACH

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REACH è stato ideato e realizzato da B.LIVE Dicembre 2018 - Anno I - Numero 01 Distribuzione gratuita

In copertina: Sharon Selene, foto di Stefania Spadoni Concept: B.LIVE Impaginazione e grafica: Elisa Legramandi, Freepik Video e foto: Davide Papagni, Stefania Spadoni Redazione: Ada Baldovin, Eleonora Bianchi, Maria Antonietta D’Onghia, Elisa Legramandi, Davide Papagni, Eleonora Prinelli, Stefania Spadoni


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Laura Rossi

Perché Reach? Meet the Founder

Claudio Honegger

Fashion & Forum

Claudia Broggini

#Ritratto

Cosimo Accoto

Il Natale

Mirko Manaresi

Valentina Gallio

#Top 3 #Ritratto

Fashion & Forum

Marco Spezzaferri

Liberi Tutti

Giovanni Gueli

Liberi Tutti

Matteo Giudici

Giorgio Netti

Liberi Tutti

Matteo Pagliarulo

Daniela Rossi

Liberi Tutti

In viaggio

Matteo Stragliotto

Fashion & Forum Tobia La Marca #Ritratto

Il Natale

Chiara Teresa Barletta

Personaggio

Sebastiano Barisoni

Fashion & Forum

Greta Giolo

#Ritratto Andrea Brumgnach La posta di Marina #Ritratto

Gabriele Fava

Fabio Manuppelli

#Ritratto

Francesco La Pietra

Francesco Salvoro

Il Natale Andrea Franchina In viaggio

Cristiano Cafferata

Mai più senza

Barbara Villa

Mai più senza

Stefano Pierbattista

Mai più senza

Riccardo Porta

Mai più senza

Luca Battistini

Mai più senza

Mariella Scuderi

Emiliana Fusco

Fashion & Forum

Antonio Maria Tambato

Francesca Montessori Marco Terno

In viaggio

Fashion & Forum

Ivan Ortenzi

#Ritratto

#Ritratto

Personaggio

Alberto Torchino Ivano Monni

Barbara Daprà

Fashion & Forum

#Ritratto

Cristiano Dondi

Mattia Paolini

Il workshop di B.LIVE

#Top 3

Personaggio

Giacinto Siciliano

Mariano Cunietti

Marco Giusti

#Top 3 Alessandra Monasta

#Top 3

Ricetta del mese

Nicola Querciagrossa

Trova le differenze Personaggio

#Ritratto

Marco Policastro Claudio Di Bernardo

#Ritratto Andrea Zin

#Top 3

#Top 3

Ricetta di Natale

Alessandra Carriero Francesco Rotolo

In viaggio #Ritratto

La posta di Marina

Marco Fadda

Francesco Tusino Carlo Maria Leardini

#Ritratto

Fashion & Forum

Giuseppe Curatitoli

#Ritratto

Gianluca Marchi

In viaggio

Storie positive Le location dei Forum Trova le differenze (soluzioni) Il team di Richmond

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Perché Reach? La vita è bella! Mi rendo conto che sia una cosa banale ma ogni tanto è giusto ricordarselo. In mezzo a tutte le opportunità che la vita propone ho avuto la fortuna di coglierne una in particolare che oggi mi rende orgoglioso di presentarvi un nuovo progetto: Reach. Reach nasce dall’incontro con Bill Niada e con un gruppo di ragazzi, i Blivers. Bill è un imprenditore illuminato che in seguito a un’esperienza personale ha deciso di volgere le proprie capacità imprenditoriali al mondo di quei giovani che, per vari motivi, la vita ha deciso di mettere a dura prova facendogli affrontare una lotta contro sé stessi. Questi ragazzi grazie alla loro forza e alla guida di Bill hanno fatto cose meravigliose. La prima e più importante hanno deciso di vivere ogni giorno intensamente, con coraggio e soprattutto con il sorriso, hanno deciso di comunicare con il mondo usando parole semplici, capaci di arrivare al cuore e hanno deciso di non farsi compatire ma di farsi ammirare. Poi tra le altre cose hanno anche disegnato borse per Coccinelle e scarpe con Vibram, hanno costruito una testata giornalistica il Bullone, hanno scritto canzoni e disegnato gioielli. In ultimo, hanno ideato questo progetto per Richmond Italia e così è nato Reach. Da anni volevo pubblicare un magazine che mi permettesse di raccontare i forum di Richmond Italia, ma non trovavo mai la forma e il progetto giusto fino a quando con Bill e i Blivers abbiamo trovato la quadra. Reach è un magazine che nasce da un gioco di parole tra Richmond e la nostra voglia di rimanere in contatto e di raggiungere (to reach) le persone che partecipano ai nostri forum. E’ un magazine che vuole dare voce e sentire parlare i manager sotto il profilo personale con le tante sfaccettature che questo può significare. Per noi quel che contano sono le persone e ciò che ognuno di loro può apportare con un racconto di viaggio, una ricetta del cuore, un sogno o un progetto importante o le parole chiave per vivere meglio. Reach è un magazine multimediale fatto di testi e video freschi, divertente e genuini. Un magazine prodotto al 100% dai B.Livers, dal piano editoriale, al progetto grafico, alle interviste, ecc. Oggi che Reach non è più solo un’idea o un progetto ma esiste sia online che su carta, posso dire che è un progetto favoloso che mi rende orgoglioso. Non so bene dove arriveremo con questo magazine ma so che sarà un percorso interessante e stimolante per tutti coloro che lo stanno vivendo e che entreranno a farne parte. Ringrazio quindi tutti coloro che hanno lavorato a questo progetto: i B.Livers , Bill che mi ha permesso di conoscere e vivere il mondo dei B.Livers, i miei collaboratori che hanno creduto subito nel progetto e lo hanno tanto supportato. Mi auguro che possiate viverlo con lo stesso entusiasmo con cui lo vivo io. Attendo con trepidazione i vostri commenti, positivi e negativi, che ci aiuteranno a farlo diventare ancora migliore. Grazie a tutti e buona lettura.

Claudio Honegger Amministratore Unico di Richmond Italia

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Meet the Founder 6


“La felicità è uno stato mentale” Siamo qui con il fondatore di Richmond. Quanto sono autentiche le relazioni che si creano all’interno dei Forum? Quanto le persone si rappresentano per quello che sono veramente? È un tema fondamentale per creare delle collaborazioni? Capire quanta autenticità c’è in queste relazioni è difficile dirlo: spero e credo che ce ne sia tanta. Il principio con cui cerchiamo di portare avanti tutti gli eventi di Richmond Italia è che la persona sta al centro. Dietro le persone ci sono le aziende che sono qui per fare business ma il mio lavoro in primis è fare incontrare le persone, ed è anche la cosa a cui tengo di più in assoluto. Se poi le persone sbagliano, vengono ai forum e si vogliono vendere per qualcosa che non sono è più un problema personale legato alla vita e a quello che sei, non al luogo specifico. I nostri eventi sono uno spaccato della realtà, sia in termini di business che di attitudini e atteggiamenti personali.

ne hanno meno ma si vendono bene e pensi che siano dei geni. Una delle caratteristiche principali è la capacità di venderti, e fa parte di quello che sei. Domani potresti svegliarti nei panni di un’altra persona, chi sceglieresti? Marilyn Monroe (Risate). Non la sceglierei, vorrei risvegliarmi Claudio, non perché mi piaccio ma perché io oggi sono il risultato di tutte le mie esperienze passate. Se mi svegliassi nel corpo di un’altra persona cosa vorrei? Avere più soldi? Essere ricco? Essere uno sportivo? Davvero, non saprei chi scegliere. Neanche per un giorno? Per un giorno è diverso. (Risate) Non ci ho mai pensato. Un musicista! Beethoven, che visualizzava tutto in maniera perfetta, e funzionava.

Quale consiglio daresti, per evitare un percorso difficile nella relazione con gli altri? Seguire la propria Quindi tornando alla domanda, quanto è importante passione. essere autentici? Lo è tanto. Però è anche bello raccontarsi in maniera diversa rispetto a quello che sei, e E la tua passione qual é? In termini lavorativi quello questo capita a tutti quanti. Sei quello che sei, e quando che faccio, mi piace molto. Faccio l’imprenditore e sono ti racconti alle persone cerchi di essere il più autentico stato abbastanza fortunato. Mi piace costruire delle cose possibile ma lo fai sempre in maniera diversa. Quando per creare posti di lavoro. Credo nell’egoismo positivo incontri persone nuove con le quali ti confronti racconti o negativo. Per esempio Madre Maria Teresa di Calcutta, esattamente le stesse cose, però lo fai con occhi diversi, era una Santa perché aiutava gli altri, ed è un lavoro perché magari è passato del tempo e sei cresciuto o faticoso e importante; però un lavoro ti deve dare soddiperché le racconti omettendo un piccolo particolare. sfazione per farlo, quindi l’energia che spinge le persone Io nella mia vita cerco sempre di essere autentico, anzi, è un’energia positiva, fai dei sacrifici per qualche cosa forse lo sono sin troppo. che ti piace e perché ti dà indietro qualche cosa. Allo stesso modo un serial killer, che è un malato, uccide Quando ti racconti, ti senti autentico? Dipende da quello per avere indietro qualche cosa. Sono due esempi, uno che ti aspetti dalla relazione con la persona con cui parli: se di egoismo positivo che viene chiamato altruismo, e vuoi avere una relazione vera e sincera e parti mentendo l’altro di egoismo negativo perché fai del male agli altri. avrai una relazione basata sulla menzogna, e quindi Quindi, se mi piace creare dei posti lavoro, è perché mi quello che ti tornerà indietro sarà un po’ di menzogna. piace sapere che ci sono persone giovani che hanno iniziato a lavorare con me, si sono sposati, hanno potuto E nel Business come funziona l’autenticità? Per me il accendere un mutuo e iniziato a costruire la loro vita. Business non può prescindere da quello che sei come persona. Nel business non puoi essere totalmente Quindi quello che tu fai, non lo fai solo per avere diverso da come sei nella vita privata, altrimenti fai dei soldi in più, ma anche per avere un ruolo sociale. una vita che non ti appartiene e devi cominciare a Come quello di aiutare gli altri. Cosa consigli di fare recitare, e recitare tutto il tempo è pesante. Meglio assolutamente nella vita? Essere felici. Perché la felicità cercare di essere quello che sei sempre: se sei uno è uno stato della mente. Ti alzi la mattina e canti, perché? “stronzo”, lo sei sia sul lavoro che nella vita privata. Perché stamattina mi sono alzato. Poi vediamo come affronto la giornata, però intanto ho una giornata in più A volte ci si vende meglio, o peggio, di ciò che si è. che devo capire come affrontare. Però la vita mi ha dato Cosa ne pensi? Questo non c’entra con l’autenticità, ma una giornata in più. con la capacità di comunicazione e di vendita: cercare di vendersi bene è basilare. Ci sono persone che hanno Puoi cantarci una canzone? (Guarda il video per delle grandissime capacità e le vendono male, altre che ascoltarla!)

Guarda il video dell’intervista qui

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Claudio Honegger Amministratore Unico di Richmond Italia

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#Ritratto

“Amore per la famiglia e nessun rimpianto” Accogliamo Andrea nella splendida terrazza del Grand Hotel di Rimini, in una bella giornata di sole di fine settembre. Rompiamo il ghiaccio con una domanda tanto semplice quanto spiazzante:

giovane. Tutte scelte che mi hanno cambiato la vita, ma non ho neanche un rimpianto!

Mai fatto pazzie per amore? Probabilmente sì, ma non me ne ricordo neanche una. Lo ammetto, nulla di eclatante comunque. La mia compagna dice che io non esternalizzo molto i Cosa ti rende felice? La famiglia, quando ci penso miei sentimenti, è vero. Ma io li dimostro coi fatti, sono felice e tutto ciò che faccio è per la famiglia. non con le parole. Con le parole non sono molto bravo. C’è un profumo, un cibo o un oggetto legato ad un ricordo di infanzia? Ci sono tantissime Qual è la tua paura più grande? La paura del cose, soprattutto profumi che ricordano istanta- futuro. Viviamo in un ambiente che cambia così neamente momenti del passato. Infatti ho letto velocemente da non avere la sensibilità per che la memoria olfattiva è la più potente di tutte. capire come affrontare le sfide future. Le maggiori Anche il profumo di Rimini mi ricorda quando da paure sono per i miei figli, tutto ciò che faccio è in piccolo andavo in vacanza al mare, ad esempio funzione della loro serenità futura. l’odore dei fritti per strada. I B.Livers vogliono costruire un mondo migliore, Nei panni di chi vorresti svegliarti domani tu cosa faresti per farlo? Comincio dalle piccole mattina? Fortunatamente non ho grossi rimpianti cose, cerco di aiutare nel mio piccolo persone e sono felice di me stesso. Non provo alcuna invidia meno fortunate di me e collaboro con delle nei confronti di altre persone. Ho una famiglia, una onlus locali.Tuttavia noto che in Italia c’è ancora casa, un lavoro stabile. Sono fortunato. tanta resistenza a dare una mano agli altri, come se togliersi qualcosa fosse un disastro. Si rimane Scelte determinanti della tua vita? Ce ne sono quindi a distanza, pensando: “Cavoli suoi”. Credo tantissime. Andare a convivere molto giovane, si debba aiutare di più gli altri, ma nelle piccole accettare un lavoro che mi faceva viaggiare tutti cose, per costruire pian piano un mondo migliore i giorni da pendolare, avere dei figli abbastanza tutti insieme.

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Andrea Zin CIO/Head of E-Commerce Brooksfield brooksfield.com/it/ Torna all’indice


Andrea Zin

CIO / Head of E-Commerce

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Claudia Broggini Digital Innovation Manager Il vestito di Claudia è una creazione sartoriale realizzata con tessuti riciclati. Le scarpe sono un prodotto artigianale e la collana un ricordo di famiglia.

Claudia Broggini Digital Innovation Manager Di.Gi. International spa digi.it

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TROVA LE DIFFERENZE

Soluzioni a pag 129

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Vuoi ospitare la mostra CICATRICI? Scrivici a info@bliveworld.org

Puoi scoprire di piĂš sul nostro evento alla Triennale di Milano su: bliveworld.org/cicatrici/

Segreteria organizzativa:

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Cosimo Accoto RESEARCH AFFILIATE

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Con Cosimo parliamo moltissimo e le sue parole ci accompagnano in un viaggio dentro le possibilità. Può la filosofia dialogare con la tecnologia? Può questa commistione aiutare la società a diventare migliore? E` davvero questa la strada verso un mondo migliore? Noi lo speriamo tantissimo. Cosa ti rende felice? Mi rendono felice tante cose. Sicuramente stare con la mia famiglia, leggere e studiare, incontrare persone nuove, chiacchierare con gli amici, nuotare e tante altre cose. Forse oltre alle cose che normalmente rendono felici tutti, come stare con la propria famiglia o con le persone che si amano, per me studiare è in pole position. L’ho sempre fatto fin da quando ero bambino e continuo a farlo al MIT. Quindi lo studio può aiutare la felicità? A me ha aiutato nel trovare un lavoro e a dare senso alla mia vita e poi molte delle cose che leggiamo e studiamo possono contribuire a migliorare la vita personale e collettiva della società in cui viviamo. Tra l’altro in periodi di cambiamento e trasformazione, o uno continua a studiare e ad aggiornarsi, oppure rimane indietro molto rapidamente. C’è un oggetto o un cibo o un profumo che ti riporta a un ricordo d’infanzia? Mia nonna era una cuoca straordinaria. Sicuramente tutti i dolci natalizi che si fanno giù in Salento, fritti e poi conditi con il miele. Quegli odori di quella frittura fatta in quei giorni particolari è una di quelle cose che non dimentico. L’altro sapore/odore è il pane fatto nel forno a legna, con la legna d’ulivo. Lo facevamo nel paesino dove sono nato e non erano soltanto gli odori, mi ricordo che eravamo bambini, ma ci alzavamo di notte, perché il pane si faceva di notte, preparavamo l’impasto, poi lo lasciavamo lievitare e poi a mezzanotte si usciva, in queste città un po’ buie ed era una specie di avventura notturna. Poi si arrivava al forno, dove c’era la vecchina che sembrava una sorta di strega, tutta vestita di nero ovviamente, un classico delle donne salentine, un po’ curvata, magrissima, piccolissima e quell’odore che arrivava dal forno me lo ricordo benissimo. Nei panni di chi ti piacerebbe svegliarti domattina? C’è qualcuno? Ci ho un po’ pensato, ma in realtà no, mi piacerebbe svegliarmi nei miei panni e magari cercare ogni giorno di costruire un Cosimo migliore rispetto al Cosimo che si è addormentato la sera prima. Ci sono state delle scelte importanti che hanno delineato la tua vita? Quella più determinante è forse la scelta di aver studiato filosofia. Dopo aver fatto le scuole classiche avrei potuto scegliere qualunque cosa, ma al liceo ho capito che la cosa che mi piaceva studiare di più era filosofia e l’ho scelta senza neanche chiedermi se poi mi avrebbe dato un lavoro. All’epoca immaginavo di fare il professore a scuola, poi non è andata così, però devo dire che quella scelta lì fatta a 18 anni ha condizionato tutta la mia vita, anche se la mia vita non riguarda direttamente la filosofia, ma quella scelta lì, col senno di poi, ha condizionato anche le cose non filosofiche che professionalmente facevo e adesso è tornata prepotentemente con i miei libri. Quell’amore di un tempo è tornato a galla. Ma ci puoi dire in parole povere, che cosa fai? I miei libri sono un po’ particolari, perché generalmente chi studia la tecnologia è un tecnologo. Io arrivando dalla filosofia, mi sono reso conto di quanto fosse necessario studiare la tecnologia attraverso le lenti della filosofia, quindi della cultura, perché in questo modo possiamo capire l’impatto che le tecnologie hanno sulla nostra vita. Non soltanto saperle usare, ma che tipo di mondo migliore queste tecnologie possono produrre. Noi come società abbiamo bisogno di cose che funzionino tecnicamente per costruire un mondo migliore. Nel mio ultimo libro “Il mondo dato: Cinque brevi lezioni di filosofia digitale” un filosofo va al MIT dove ci sono ingegneri e informatici e comincia a interrogarli per capire se le tecnologie che loro costruiscono possono aiutarci a costruire una vita migliore. Questa cosa che è tornata nella mia vita recentemente mi ha fatto capire che avevo dentro una necessità di tornare ai libri di filosofia che avevo letto e utilizzare quei concetti per studiare il mondo di oggi. Se noi riusciamo attraverso quella capacità di riflessione a studiare la tecnologia e a capire se ci può essere utile oppure no, facciamo un servizio migliore alla società in cui viviamo. “A Better World” è il motto del MIT, la frase chiave scritta dappertutto, è lo spirito. Tutto quello che facciamo è for a better world. Quindi alla domanda cosa faresti per costruire un mondo migliore la risposta l’hai data già? Io cerco di fare qualcosa nel mio piccolo. Ho intuito che non c’era molto e quindi ho deciso di

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“Intelligenza artificiale VS stupidità umana” recuperare il mio background di studente di filosofia e l’attuale mia posizione di ricerca al MIT tra gli ingegneri, metterle insieme e dire che sì la filosofia ci può aiutare a riflettere sulla tecnologia e a costruire una società migliore. Così molta dell’innovazione fatta al MIT diventa anche sociale e inclusiva. Un’altra parola molto usata al MIT è “diversity”. Cerchiamo di costruire un mondo dove la diversità diventi un concetto chiave. I ricercatori arrivano lì da tutto il mondo, tutte le culture sono ospitate e si crea una cultura della diversità, per costruire un mondo e un’innovazione che siano inclusivi, che siano al servizio dei molti e non soltanto dei pochi. Hai un trucco emotivo per far decollare il nostro sito? Non sono un esperto di content marketing o social media, ma sicuramente il lavoro di produrre contenuti di qualità per le persone che abbiano voglia di familiarizzare con questi contenuti e con la missione che vi siete dati è una delle strategie vincenti. Quindi produzione di contenuti di qualità, e speriamo che quest’intervista possa contribuire, e poi ci sono le iniziative di partnership tramite eventi come questo con Richmond. Quali sono le tue paure? Non sono un pauroso, ma non sono neanche uno che azzarda molto. Sono abbastanza calmo e quieto nelle mie cose. Ci sono delle paure legate al mio amore per i libri, quindi la paura dell’ignoranza e della stupidità umana. Adesso tutti hanno paura dell’intelligenza artificiale, però qualcuno mi ha detto che forse bisognerebbe aver paura della stupidità umana, ad esempio quella che non riesce a capire che siamo tutti uguali sostanzialmente. Io ho più paura di queste cose qui rispetto alle paure fisiche come la vecchiaia, la paura di non esserci più o che i nostri cari ci manchino. In realtà una delle paure che più mi angosciano e contro la quale bisogna combattere, forse, è proprio l’ignoranza crescente che non ci fa apprezzare il fatto che siamo tutti umani, uguali, anche sé un po’ diversi.

Guarda il video dell’intervista qui

Cosimo Accoto Research affiliate MIT Boston mit.edu

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#Ritratto

“Sorrido alle persone perché lo possono fare tutti” I B.Livers hanno una panchina speciale, che ogni tanto non è una vera e propria panchina, ma più un luogo dove sedersi insieme e chiacchierare. Ci siamo fermati a chiacchierare con Marco nella rumorosa hall del Grand Hotel di Rimini, ecco cosa ci ha voluto raccontare di lui…

Cosa ti rende felice? Alzarmi ogni giorno e vedere che le persone intorno a me sono felici e stanno bene.

qui? (risate) Beh banalmente, l’università che ho scelto di fare, le persone che si scelgono di frequentare, i viaggi che si decidono di fare e le cose che si decidono di non fare. C’è qualche rimpianto? No. Hai mai fatto una pazzia per amore? Penso proprio di sì, visto che c’è una persona che mi sopporta da 11 anni. Quindi è lei che ha fatto una pazzia? Beh, ovviamente.

C’è un oggetto o un cibo o un profumo che ti ricorda un momento felice della tua infanzia? Quali sono le tue paure? Parlare in pubblico, ad L’odore del pane o della torta di mele perché mi esempio, di fronte a una telecamera, perché non mi piace che la gente mi guardi. Ma la mia paura ricorda quando la mangiavo da bambino. più concreta è quella di non essere in grado di Se dovessi scegliere, domani mattina nei panni far star bene le persone che ho intorno e quindi di chi ti piacerebbe svegliarti? Mi trovo abba- creare dolore. stanza a mio agio nei miei panni, con tutte le mie problematiche, ma mi piacerebbe essere Noi B.Livers abbiamo uno scopo: costruire un una persona che ha avuto una grande intuizione mondo migliore. Tu che cosa fai per costruire nella storia, un fisico, un matematico oppure un un mondo migliore? Sorrido alle persone, che è una cosa molto facile, non costa niente, tutti lo musicista. possono fare. Cerco di dare il giusto peso alle Quali sono state le scelte determinanti della cose, perché non sono un cardiochirurgo e non tua vita? Fino a decidere di fare quest’intervista salvo vite.

Guarda il video dell’intervista qui

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Marco Giusti Major Account Executive Akamai akamai.com/it/it/ Torna all’indice


Marco Giusti

Major Account Executive

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#Top 3

Quali sono le cose che dobbiamo assolutamente fare nella vita? Ognuno di noi ne troverebbe moltissime, ma abbiamo chiesto lo sforzo ai nostri intervistati di ridurle solo a tre. Tre prioritĂ , che se non ascoltate si trasformano in rimorso ma, se valorizzate, danno un senso alla nostra esistenza.

Guarda il video dell’intervista qui

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Alessandra Monasta Life & Sport Coach Enpathos enpathos.com

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Alessandra Monasta

LIFE & SPORT COACH

IMPARARE A CUCINARE

perché preparare da mangiare vuol dire accogliere l’altro e prendersene cura.

AVVICINARSI ALLA MUSICA

attraverso uno strumento, il canto o il ballo, perché si sprigiona dell’energia che esce dal corpo e che ci avvicina agli altri.

SCRIVERE DI PIÙ

perché non siamo abituati a farlo per noi stessi. Scrivere un libro o un diario ci permette di tirar fuori le proprie emozioni e vederle su carta è la cosa più bella. Il tempo è importate per te? Lo è, e si può dilatare. Ho imparato a farlo scegliendo le cose che amo fare. Lavoro tantissimo ma lo faccio con le persone e per le persone. Questo è il nutrimento maggiore che possa avere e mi rende felice. Ma come si fa a dilatare il tempo? Aiutaci! Cercando di ritagliare sempre uno spazio per noi stessi all’interno delle 24 ore. Comunque, se fossero state quattro le cose da fare nella vita, avrei detto anche tornare bambini!

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Matteo Stragliotto

RESPONSABILE CONTROLLO DI GESTIONE

Come mai il tuo luogo è Nordkapp? Perché è stato il primo viaggio che ho fatto in solitaria in moto. Sono partito da solo e questo mi ha aperto la mente, mi ha insegnato a interagire con la gente e a capire il mondo. Questo viaggio mi ha fatto capire quanto sia importante l’interazione con le persone e come i valori nella vita siano ben diversi dall’avere un reddito sufficientemente elevato. Come mai hai scelto questo posto per fare questo viaggio? Perché è il punto più a nord del continente europeo raggiungibile via terra, e per questo è un po’ “mitizzato” dai motociclisti. C’è un’esperienza che ti ha portato a fare un viaggio interiore? Sempre quel viaggio mi ha fatto capire come cambiare il modo di interagire possa essere utile, e come la mia esperienza personale possa diventare un ponte verso tante altre persone. E come quando si dice “aiutati che il ciel t’aiuta”: se io aiuto qualcuno in difficoltà, sono certo, come è successo, che qualcuno a sua volta aiuterà me in quei momenti di bisogno. Insomma, è un modo per trovare un equilibrio tutti assieme. 22

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Nordkapp Il nostro “mezzo aziendale” è l’amato Ape Calessino. Lo usiamo per consegnare il nostro giornale, Il Bullone, per tutta Milano. I B.Livers hanno anche intrapreso un lungo viaggio l’anno scorso proprio con questo mezzo da Milano a Roma, per incontrare giovani realtà che fanno la differenza in giro per l’Italia. Viaggiare ci cambia e ci fa crescere, perché quando si torna non si è mai la stessa persona di quando si è partiti. Per questo il Viaggio è un tema che ci è molto caro e che abbiamo pensato di inserire in queste interviste fatte di persone che viaggiano.

“Una moto per conoscere me stesso” Guarda il video dell’intervista qui

Matteo Stragliotto Responsabile Controllo di Gestione Acciaierie Venete acciaierievenete.com/it

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Tobia La Marca Business Development

Tobia indossa una camicia confezionata su misura da un mastro sarto di Napoli. Il suo anello è un cimelio di famiglia, creato da un orefice. Giacca, scarpe, pantaloni e calzini sono Made in Italy. La cravatta è un manufatto milanese, mentre l’orologio è di fattura inglese.

Tobia La Marca Business Development Akamai akamai.com/it/it/

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#Ritratto quando non si trova ciò che ci rende felici, perché alla fine la propria passione arriva. Magari non è quello che si sognava da bambini, come fare il pompiere o l’astronauta, però possiamo scoprire che amiamo fare il CFO, il venditore, il gelataio Cosa ti rende felice? Tante cose! Mi rende felice o lo chef. Insomma provando si trova la propria mia figlia quando la sveglio al mattino per andare strada. Se non si è felici si deve cambiare. all’asilo, stare con gli amici e con le persone a cui voglio bene. Mi rende felice il mio lavoro, impa- Quali sono state le scelte determinanti della tua rare cose nuove e tutto ciò che arricchisce la vita. vita, che ti hanno portato fino a qui? Innanzitutto decidere di avviare un’impresa, di cui potevo Che consiglio daresti a chi si sta affacciando al guidare la trasformazione al di là del mero guadagno, bensì seguendo la mia passione e la mia mondo del lavoro per essere felice? Consiglierei di sperimentare e di cambiare se necessario, visione. Quando lavori con aziende importanti, benché non troppo spesso per via dell’immagine quando fai crescere la tua azienda, quando inizi a del curriculum anche se cambiare lavoro spesso dare degli stipendi a dei ragazzi che poi si sposano non significa necessariamente cambiare azienda. e hanno dei figli, questo ti dà soddisfazione. Consiglierei anche di continuare a studiare, anche Chiaramente anche il guadagno, la carriera e la da soli. Oggi con la potenzialità dei corsi online si fama sono tutti aspetti importanti, ma non sono riesce facilmente ad accedere a molteplici conte- tutto. E non sono quelli a fare la differenza quando nuti. Credo si debba continuare a cambiare fino a scegli di fare l’imprenditore. Nella cornice del magnifico Grand Hotel di Rimini accogliamo Matteo, che dopo qualche piccola incertezza sul ciak, si lascia andare e ci racconta di sé in questa profonda intervista.

“Studiare, amare e... Scoprire Batman!” C’è un oggetto, un cibo o un profumo legato ad un ricordo d’infanzia? Non sono molto legato agli oggetti, lo sono di più agli odori. In particolare quelli della cucina della mamma e della nonna. Se domattina ti potessi svegliare nei panni di qualcun altro, chi vorresti essere? Vorrei vivere un giorno come Batman. Non per la fama, i soldi o l’avventura, ma per provare la sensazione di questo mix tra bene e male, compreso il disagio che lo porta alla trasformazione. E’ un personaggio che riesce a stare in equilibrio tra le sue luci ed ombre, e nonostante tutto sceglie sempre il bene. Cosa faresti per amore? Per amore si fa qualsiasi cosa. Cosa non si farebbe per amore? Non esistono pazzie per amore, l’amore è già di per sé una follia. Quindi tutto ciò che si fa per amore è la normalità di quello che si fa per una persona che si ama, che può essere la propria figlia o la propria compagna. Non trovo che siano pazzie. Anche prendere un aereo e andare a trovare la propria compagna per un’ora, non è una pazzia. È la normalità. Altrimenti cosa ami a fare? Hai un consiglio per vincere le paure? Le paure non vanno sconfitte, bisogna imparare a conviverci. Sono quelle che ci fanno fare gli errori giusti, non sbagliare una seconda volta ed imparare. Se si vuole sconfiggere tutte le proprie paure, a parte che penso sia impossibile, ci si toglie un pezzo di umanità.

Guarda il video dell’intervista qui

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Noi siamo i B.Livers e vogliamo costruire un futuro migliore, tu cosa faresti per farlo? Nel nostro piccolo, nella vita di tutti i giorni, già amare e rispettare le persone che ci stanno vicino è una buona cosa. Cercare l’impegno sociale. Io ho partecipato per tantissimi anni al mondo dei Giovani Imprenditori. Impegnarsi socialmente, a qualsiasi livello, è già qualcosa. Dobbiamo partire dalle piccole cose e ognuno deve fare ciò che sente. È inutile cercare di fare i santi e dire: “andrò ad assistere i bambini malati”. Ci sono persone che non ce la fanno perché non se la sentono. Alcuni hanno un sentimento sociale più ampio ed altri semplicemente devono cercare di fare la differenza nel “piccolo”, amando e rispettando la propria moglie, la propria famiglia, i propri vicini e andando avanti così. Cosa pensi del creare ponti tra profit e no profit? Va molto bene ma non deve essere uno strumento di marketing. Spesso il no profit viene usato dalle aziende profit come strumento di marketing, perché in questo momento va di moda fare così. Le aziende invece devono credere nella responsabilità sociale. Il concetto del benefit company non deve essere solo un bollino che ci si prende perché fa “fa figo” e ti tiene sul mercato. Se costruiti sulle basi giuste, i ponti tra profit e no profit sono fortissimi strumenti di veicolazione di buone idee e ne favoriscono il moltiplicarsi. Matteo Giudici Founder & CEO Mesa mesaconsulting.eu/it

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Matteo Giudici Founder & CEO

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#Top 3

Quali sono le cose che dobbiamo assolutamente fare nella vita? Ognuno di noi ne troverebbe moltissime, ma abbiamo chiesto lo sforzo ai nostri intervistati di ridurle solo a tre. Tre prioritĂ , che se non ascoltate si trasformano in rimorso ma, se valorizzate, danno un senso alla nostra esistenza.

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Matteo Pagliarulo Founder Vrients vrients.com/it

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Matteo Pagliarulo FOUNDER

METTERSI SEMPRE NEI PANNI DEGLI ALTRI

quando ci si trova ad affrontare delle discussioni o quando si hanno punti di vista diversi. Questo in realtà vale in tutti gli ambiti della vita, quindi anche sul lavoro o nella vita di coppia. Sviluppare empatia, ecco ho trovato la parola giusta!

VIAGGIARE MOLTO

perché è il modo migliore per aumentare la propria capacità di essere empatici.

ASSECONDARE QUELLA VOCINA INTERIORE che ci parla ma che spesso ignoriamo involontariamente. Ascoltarsi di più.

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Il Natale si avvicina e noi non stiamo più nella pelle! Così abbiamo pensato di chiedere ai partecipanti dei forum di raccontarci qualche aneddoto sulle proprie avventure natalizie. Che voi siate inguaribili entusiasti o cinici sprezzanti del Natale, leggete queste divertenti interviste natalizie e non ve ne pentirete!

Fuori inizia a far freddo, l’inverno e alle porte, noi ci rifugiamo nella sala congressi del Park Hotel Cappuccini e parliamo di Natale con Chiara. Qual è il piatto tradizionale delle tue feste natalizie? Non c’è un vero e proprio piatto tradizionale, ma c’è una costante, che è la lasagna della zia. Anche a casa mia fanno sempre la lasagna e in vari modi… Noi invece rimaniamo sul classico, lasagna tradizionale. Qual è il regalo più imbarazzante che ti è capitato di ricevere a Natale? Penso una candela bruttissima, di quelle con i fiori dentro. Era almeno profumata? No! Chi baceresti sotto il vischio? Questa è facile. Il mio fidanzato e quindi speriamo che a questo punto… Invece se fosse un personaggio famoso? Io ad esempio mi farei subito una foto con Luca Argentero… Si effettivamente ci sta. Per questo Natale quindi abbiamo un sacco di aspettative e speriamo di non ricevere candele brutte…

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Chiara Teresa Barletta HR Development Axa Corporate Solutions axa-corporatesolutions.com

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“Natale 4.0”

Chiara Teresa Barletta HR DEVELOPMENT


B.LIVE è il progetto di Fondazione Near Onlus che coinvolge i ragazzi malati in attività creative e percorsi professionalizzanti, sviluppati insieme a professionisti e aziende, per andare insieme oltre la malattia, per dare loro il coraggio di continuare a vivere sperando e costruendo un futuro e un mondo migliore.

Il nostro simbolo in quanto B.Livers è il bullone. Lo abbiamo scelto per portare nel mondo il nostro messaggio di forza, coesione e coraggio!

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Sebastiano Barisoni VICE-DIRETTORE ESECUTIVO

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“Il lato positivo del sacrificio” E` una calda sera di fine estate, siamo a Rimini, il mare a due passi, nulla farebbe pensare che da lì a poco inizierà il Finance Director Forum di Richmond Italia, a parte la presenza di personaggi inequivocabili come Sebastiano Barisoni, Vice Direttore Esecutivo di Radio 24. Forse Ada potrebbe chiedergli qualche consiglio per far fruttare al meglio il proprio salvadanaio, ma noi Blivers abbiamo sempre altri pensieri per la testa, perciò. Cosa ti rende veramente felice? Dal punto di vista personale mio figlio, dal punto di vista professionale fare il giornalista, quando riesco a farlo. Ho sempre provato a farlo in maniera deontologicamente corretta e quelle sono le vere soddisfazioni. C’è un oggetto o un cibo o un profumo a cui sei legato dall’infanzia? Si, il pomodoro. La mia madeleine dell’infanzia è il pane al pomodoro e in generale tutti i sapori legati al pomodoro. Nei panni di chi ti piacerebbe svegliarti domattina? Non ho grandi invidie per le vite degli altri, vorrei risvegliarmi nei miei panni magari 20 anni prima, per non fare certi errori che ho fatto. Questo si. Quali sono state le scelte determinanti della tua vita? Le scelte determinanti sono state da un lato la scelta dell’università. Io sono di Venezia e per studiare sono andato via dalla mia città e ho studiato a Firenze. A 18 anni è una scelta che ti impegna, ti rende più consapevole e più indipendente. Infine la scelta di andare a lavorare all’estero, a Londra, quando avevo 23 anni. In questo periodo ho avuto la possibilità di interfacciarmi con realtà completamente diverse e di uscire dalla mia comfort zone. La scomodità è quel qualcosa che spesso ti porta ad ottenere i risultati più faticosi e soddisfacenti. Difficilmente riesci a ottenere risultati importanti per te se sei su un sofà comodamente sdraiato.

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Cosa faresti per amore? Tutto quello che ho già fatto. Per amore si fanno tante sciocchezze, tanti sacrifici, però ricordiamoci che sacrificio deriva da sacro e quindi non è qualcosa di negativo, il sacrificio rende sacro l’atto. Sacrificarsi per tuo figlio rende sacro il rapporto con tuo figlio, sacrificarsi per lavoro rende sacro il tuo rapporto con il lavoro, e sacrificarsi per una donna rende sacro il rapporto che hai con questa donna. Quindi il sacrificio è qualcosa di buono e positivo. Un uomo che non si è mai sacrificato per la sua donna, ha un’idea un po’ strana dell’amore. Un consiglio per affrontare la paura? Pensarci, pensarci molto, metabolizzarla e non nasconderla sotto il tappeto. La paura esiste, la paura ti salva. Io per molti anni ho fatto l’inviato in zone di guerra e se non avessi avuto paura mi sarei fatto più male di quello che mi sono fatto. La paura è fondamentale perché il contrario di paura non è coraggio. Il contrario di coraggio è pavidità. Il contrario di paura è irresponsabilità. La paura ti permette di non essere irresponsabile. Noi B.Livers abbiamo uno scopo: costruire un mondo migliore. Tu, nel tuo piccolo, che cosa fai per costruirlo? Fino all’anno scorso ho fatto parte del consiglio d’amministrazione di Oxfam; è una realtà che si occupa di aiutare le donne nei Paesi in via di sviluppo e lavora molto sulla componente femminile, nell’idea che là dove c’è una donna che gestisce una famiglia ci sia un elemento di maggiore struttura e serietà. Per cui dare la possibilità, non tanto con aiuti economici, ma anche e soprattutto con aiuti concreti per sviluppare forme di autonomia economica per le donne e di conseguenza anche per i loro figli che non hanno avuto la stessa fortuna che ho avuto io.

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Sebastiano Barisoni Vice Direttore Esecutivo Il Sole 24 ore - RADIO 24 radio24.ilsole24ore.com


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Greta Giolo

Marketing & Business Development Manager Greta indossa un pantalone nero a vita alta, una chemise con la rouge nelle tonalità dei colori dell’autunno. A ravvivare l’intero outfit, Greta ci mostra i suoi meravigliosi braccialetti in argento battuto e intarsiato di artigianato locale, realizzati in Madagascar.

Greta Giolo Marketing & Business Development Manager Crediter srl crediter.it

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Il workshop di

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Quanto valgono le emozioni nel mondo del lavoro? Sempre di più le aziende investono nel valore aggiunto dei loro dipendenti, si cercano persone capaci di svolgere più mansioni e aperte alla sperimentazione di nuove strategie. Si cercano talenti e background diversi per riuscire ad avere un pensiero sempre più eterogeneo e innovativo. Seguendo questo filone i B.Livers, che da molti anni sono ospiti agli eventi di Richmond, hanno tenuto dei workshop su come integrare al meglio le emozioni e gli aspetti più personali in un contesto lavorativo. B.LIVE è un progetto della Fondazione Near che affonda le sue radici in una mentalità imprenditoriale nata dall’imprinting dato dal suo stesso fondatore, Bill Niada. Una mentalità aziendale applicata ad una realtà sociale fatta di progetti e collaborazioni con professionisti e aziende per costruire un mondo migliore. All’inizio del workshop, io (Ada) e Alessandra abbiamo posto una domanda: “Come deve essere il manager ideale?”. La risposta è stata ricercata durante un brainstorming durato un’ora. I Financial manager hanno ricevuto stimoli e aiuti dal businessman del Piccolo Principe e dalle emozioni del film Disney InsideOut. La risposta a “chi è il manager ideale?” alla fine non si è trovata, perché in fondo è impossibile per il semplice fatto che la perfezione assoluta non esiste, ma esiste il continuo migliorarsi. L’entrare in contatto con le proprie emozioni quando si lavora può essere una distrazione ma, dall’altro lato della medaglia, può essere allo stesso modo un incentivo incredibile per ricercare le proprie passioni.

“Emozionarsi per lavorare meglio” Fare un lavoro poco stimolante e non dare stimoli a chi lavora con te è deleterio perché si perde la motivazione, l’obiettivo finale per cui si sta facendo quel lavoro. Una delle cose che sono uscite dal nostro workshop è stata il fatto che il manager ideale dovrebbe saper riconoscere i talenti del suo staff e sfruttarli mettendoli a disposizione di progetti innovativi. A volte essere se stessi a lavoro non è un male, siamo persone dopotutto, esseri umani, perché fingere di essere androidi? A che scopo? Il fatto che il lavoro serva a portare la pagnotta a casa non deve costringerci a vivere una vita a metà per la paura di sembrare di meno agli occhi dei superiori, i quali a loro volta sono persone ! Eliminare piano piano le gabbie che ci costringono a dover lasciar perdere chi siamo, le nostre passioni, le nostre ambizioni, sul posto di lavoro potrebbe essere un rischio certo, ma allo stesso tempo il NON farlo sarebbe un ridursi alla stregua di una macchina. Il “lavorare per vivere” ci costringe ad una vita a metà a volte, lavorare per un progetto come B.LIVE ci ha insegnato che saper sfruttare le competenze e soprattutto le passioni di una persona può portare a grandi risultati. Questo perché più passione ci metti, più sei motivato in quello che fai. Alla fine del workshop, quel che davvero ci ha sbalordito, è stata l’apertura dei manager nei nostri confronti. Durante l’ora abbiamo cercato di creare un ambiente informale (il ché è stato facile dato che abbiamo vent’anni) e più andava a scadere il tempo, più dalle bocche di chi era seduto con noi uscivano storie di vita personali, di quanto a volte a lavoro fosse stato difficile comportarsi come al solito perché nel privato erano successe cose molto più importanti. I feedback positivi e i risultati ottenuti ci hanno davvero sbalordito ed è per questo che vogliamo dire un grande GRAZIE a tutti coloro che hanno partecipato al workshop. Un grazie da parte di tutti i B.Livers! 41


#Ritratto

“Sposare la donna di cui mi sono innamorato è stato come vincere alla lotteria” Intervistiamo Andrea nella Hall del Grand Hotel di ritengo una grande fortuna ed un grande dono. Rimini, ci accoglie con un sorriso e ci trasmette un grande entusiasmo. Partiamo con una domanda Hai mai fatto pazzie per amore? (Ride) Sì, diretta e preziosa: inenarrabili. Sono stato molto folle.

Cosa ti rende felice? Sinceramente, quello che faccio. Nel mio quotidiano sono molto contento, sia nell’attività lavorativa, sia nella mia vita privata. Mi considero estremamente fortunato, perché ho una bellissima famiglia e faccio il lavoro che adoro. C’è un profumo, un cibo o un oggetto legato ad un ricordo di infanzia? Il pane con burro e zucchero. Me lo faceva la mia nonna quando tornavo dai giardini tutto sbucciato e sporco, perché avevo giocato come un matto con i miei amici. Giochi di un tempo, di tanti anni fa, giochi fisici: dal pallone, alle biglie, al nascondino. Bellissimo. Quello è un profumo stupendo. Ritorneresti bambino? Devo dire di no. La scorsa settimana mio padre ha compiuto ottant’anni, e io e mia sorella gli abbiamo organizzato una festa a sorpresa ed eravamo tutti lì, e mi hanno fatto la stessa domanda: ho risposto che sono contentissimo dell’età che ho, e non farei cambio. Quali sono state le scelte determinanti della tua vita? Sicuramente sposare la donna di cui mi sono innamorato, quello è stato come vincere alla lotteria. E poi avere la fortuna di fare il lavoro che amo, che inizialmente ho fatto quasi per caso perché nella vita la casualità è tutto. Io ho studiato per fare una cosa e poi mi sono trovato a farne un’altra che mi piace tantissimo, e quindi la Guarda il video dell’intervista qui

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Hai un consiglio da darci per sconfiggere la paura? Non so se esiste una risposta che si può applicare a tutti. Io penso che la cosa più importante sia cercare di affrontarla e cercare di sdrammatizzarla. Perché ognuno di noi ha avuto i suoi momenti di dolore, i suoi momenti di paura ed angoscia, anche chi fa finta di niente. Penso invece che parlandone riesci a “smitizzarla”, e riesci a renderla più umana e quindi più sopportabile. Io ho sempre condiviso le mie paure ed ho sempre trovato grande giovamento da questa condivisione senza veli. Molto spesso ci si vergogna, penso invece che non ci si debba vergognare, se uno ha un problema deve parlarne, e parlandone scopri che tante altre persone hanno avuto quella stessa paura o quel problema, e condividere aiuta a superare. I B.Livers vogliono costruire un mondo migliore, tu cosa faresti per farlo? Ti dico quello che sto cercando di insegnare ai miei figli: “Ad essere delle persone per bene”. Avere un’etica, capire che vivi in una società insieme ad altre persone, penso che sia un grande passo. Oggi viviamo in una società che troppo spesso, invece, tende a calpestare e dove il menefreghismo è dominante. Essere persone per bene, che fanno di tutto per vivere in serenità in una società, è bellissimo. Se poi qualcuno vuole venire a lavorare nel mio mondo, che è quello dell’efficienza e delle fonti rinnovabili, che hanno come obiettivo quello di abbattere l’inquinamento e di rendere più sostenibile questo pianeta, questo è un altro passo. Andrea Brumgnach CEO Samandel spa samandel.it Torna all’indice


Andrea Brumgnach CEO

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La posta di Marina A chi non è mai capitato di avere un problema di cuore o qualche preoccupazione? Confidarsi con qualcuno è il primo passo per vedere le cose da un altro punto di vista e sentirsi rincuorato. La posta di Marina è proprio questo: una panchina sulla quale l’ospite può sfogarsi e ascoltare i buoni consigli di Super-Marina!

“Speranza, ottimismo e la piscina ogni tanto”

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Gabriele Fava Avvocato Favalex favalex.it

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Marina ha bisogno di rilassarsi e così decide di portare il primo ospite della Posta di Marina, Gabriele, nella Spa del Park Hotel Cappuccini di Gubbio. Finalmente in totale relax sulle comode sedie sdraio della piscina e con il suono delle cascate d’acqua nelle orecchie Gabriele confida a Marina un suo grande timore perché il mondo del lavoro va troppo veloce e ogni tanto occorre fermarsi. G: “Mi stavo chiedendo Marina, siccome sono sempre dentro le dinamiche del mondo del lavoro, che futuro possibile c’è per i giovani?”. M: “Una cosa la vedo Gabriele, vedo che diventeranno vecchi come noi”. G: “Peggio o meglio di noi?”. M: “Temo proprio che dipenda un po’ da noi come diventeranno vecchi loro”. G: “Sai cosa, questa è una santa verità”. M: “Eh si, comunque tutti quelli che vengono alla Posta di Marina mi fanno domande più facili, di solito riesco a risolvere i loro problemi, ma questa è una domanda difficile”. G: “Dobbiamo aiutarli questi giovani, come siamo stati aiutati noi, ma io ho dei dubbi sul come”. M: “Dando un po’ di speranza. Tocca a noi dare speranza. Noi ci lamentiamo sempre, del governo, dell’economia, della società e dei valori che non ci sono più e lamentandoci sosteniamo che non ci sono più speranze per il futuro e che le cose andranno male, ma se noi iniziassimo a pensare che le cose andranno bene, forse proprio perché non ci saremo più noi, magari i giovani vedrebbero più luce e saranno degli anziani contenti”. G: “Mi hai convinto: speranza e ottimismo, E` quello che ci vuole”. M: “Sì e la piscina ogni tanto”.

Gabriele Fava avvocato

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#Ritratto “Donare i frutti del proprio orto anche agli altri” Ci siamo rifugiati in una saletta del meraviglioso Park Hotel Cappuccini di Gubbio per prenderci un po’ di tempo e chiacchierare con Barbara che dopo aver risposto a tutte le nostre domande si è concessa un momento giocoso, come quelli che condivide con il suo bambino, soffiando via i pensieri dentro le nostre bolle di sapone.

Che cosa ti rende felice? Sono i sorrisi dei miei figli Leonardo e Luca a rendermi felice. Hai qualche ricordo della tua infanzia, un cibo, un odore, un profumo che ti riporta a quando eri bambina? L’odore dell’erba tagliata, mi ricorda mio nonno. Ancora adesso quando vedo un prato appena tagliato, ad esempio allo IEO lo fanno spesso, penso subito ai miei nonni. Hai mai fatto qualche pazzia per amore? Ho detto ai miei genitori che sarei andata da un’amica, in realtà andavo a Milano dal mio fidanzato. Non sono proprio scappata, però… Ci dai qualche consiglio per sconfiggere le paure? Non mollare mai, qualsiasi cosa succeda, non bisogna mollare mai, ma cercare di trovare sempre una soluzione o una luce in fondo al percorso. Nonostante le difficoltà, andare oltre e vedere sempre il lato positivo? Si esatto! Mi dici 3 cose da fare assolutamente nella vita? Amare, fare una gita in montagna (perché adoro la natura), avere un amico vero. Hai un amico vero in questo momento? Ho un’amica, è di Bressanone, la mia città. Abbiamo sempre studiato insieme, ora viviamo a Milano e abbiamo avuto due percorsi di vita differenti, ma se devo dire qualcosa a qualcuno, so di poter contare su di lei. Noi siamo i B.Liverse e vogliamo costruire un mondo migliore. Tu che cosa faresti per farlo? Secondo me ci vorrebbe un po’ meno egoismo e un po’ più condivisione. Non guardare solo il proprio orticello, ma creare più relazioni, cercando di donare i frutti del proprio orticello anche agli altri.

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Barbara Daprà HR Specialist IEO ieo.it

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Barbara DaprĂ HR Specialist

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Fabio Manuppelli

SALES EXECUTIVE

#Top 3

Quali sono le cose che dobbiamo assolutamente fare nella vita? Ognuno di noi ne troverebbe moltissime, ma abbiamo chiesto lo sforzo ai nostri intervistati di ridurle solo a tre. Tre prioritĂ , che se non ascoltate si trasformano in rimorso ma, se valorizzate, danno un senso alla nostra esistenza.

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Fabio Manuppelli Sales Executive Poste Italiane poste.it

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PROVARE

qualsiasi tipo di esperienza che sia importante per noi.

AMARE

qualcuno, piuttosto che qualcosa.

FARE IN MODO DI

lasciare un senso al nostro passaggio sulla terra, dedicandosi agli altri quando si può. Che valore ha per te il tempo? Senti di averne abbastanza? Il tempo me lo prendo ogni giorno quando, al di là del lavoro o della famiglia, cerco di dedicare almeno un quarto d’ora a me stesso, perché mi spetta. Lo faccio quasi sempre ascoltando musica, in particolare jazz, per ritagliarmi un momento tutto mio che mi appaga e mi rende felice. Spesso cerco di farlo anche quando di tempo non ne ho, cioè all’una di notte prima di dormire. Ci deve sempre essere un po’ di musica che mi aiuti a chiudere la giornata.

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Francesco La Pietra Assistente di Direzione

Francesco indossa una giacca blu di lavorazione sartoriale prodotta a Napoli. Anche il suo completo, la cravatta e la camicia sono tutte creazioni artigianali. Al polso un orologio portafortuna che indossa quotidianamente. Mocassini lucidi neri di un calzaturificio napoletano.

Francesco La Pietra Assistente di Direzione MD spa mdspa.it

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#Ritratto

“Empatia: L’unica strada possibile” Qualsiasi posto può diventare la nostra panchina, mattina? Mi piacerebbe avere il carattere di Peppino perché la panchina è un modo di raccontarsi le Impastato, che è il mio idolo assoluto. Ho sempre cose. Quindi siamo seduti sulla nostra panchina con adorato la sua storia. Francesco e lo intervistiamo per conoscerlo meglio. Quali scelte sono state determinanti per la tua vita? Gioco forza la scelta del mio primo lavoro che mi ha portato ad avere questa professionalità. Cosa ti rende felice? Il mio lavoro che potrebbe Io mi occupo di risorse umane ed è stata una scelta essere la mia passione, di conseguenza dico le dettata dalla contingenza, perché io per motivi mie passioni e qui mi potrei dilungare aprendo un economici ho dovuto approcciarmi al mondo del capitolo piuttosto importante. lavoro con un po’ di anticipo. Questo ha anche avuto un risvolto negativo perché ha compromesso La tua passione più forte? La relazione. Il gior- il mio percorso verso quella che era la mia vera nalismo, perché io ho una formazione di studi di passione che è il giornalismo. carattere giornalistico, la scoperta e il viaggio. Sono Ti inviteremo a scrivere sul Bullone. tutte metafore per me assolutamente importanti. Hai mai fatto qualche follia per amore? No, Visto che ti piace viaggiare, ci consigli un posto purtroppo. E` una storia un po’ complessa. Si dove andare? Sarajevo, è la mia città simbolo, io parlava prima di Cicatrici e questa è un po’ la mia la adoro. E` la capitale della Bosnia ed Erzegovina cicatrice più forte, nel senso che ho avuto una storia, ed è la capitale europea dell’intercultura perché sono stato sposato, non è andata bene e forse nei secoli e nella storia Sarajevo è stato il crocevia proprio perché non ho mai fatto una vera follia. del secolo scorso, per motivi storici, ma soprattutto a livello interculturale è una città che racchiude una Noi siamo i Blivers e vorremo costruire un grande spiritualità e che unisce in un’unica piazza mondo migliore. Tu cosa faresti per costruire un una chiesa cattolica, una ortodossa e una moschea. mondo migliore in futuro? La mia idea, e faccio Un’interculturalità molto forte, è un popolo splen- riferimento alla mia città che è Sarajevo, è quella dido. Non è facile andarci, però ne vale la pena. dell’Intercultura, ma non solamente tra etnie diverse o nazionalità diverse, ma anche a livello di aspettatiHai un cibo, un oggetto o qualcosa che ti riporta ve e di creatività a livello relazionale. Quindi saper a un ricordo d’infanzia? La pearà. Tipico piatto convivere in sinergia e saper sviluppare una dote veronese, in sostanza è pane grattugiato con il pepe fondamentale che è l’empatia. Questa secondo me che diventa una salsina da mangiare con il lesso o è la strada più giusta, poi chiaro che sembra tutta con il bollito. retorica, sembrano tutte metafore belle e poi la realtà è un’altra, però, secondo me, è l’unica strada Nei panni di chi ti piacerebbe svegliarti domani che si può percorrere.

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Francesco Salvoro HR Generalist Everel Group spa everelgroup.com Torna all’indice


Francesco Salvoro HR Generalist

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Il Natale si avvicina e noi non stiamo più nella pelle! Così abbiamo pensato di chiedere ai partecipanti dei forum di raccontarci qualche aneddoto sulle proprie avventure natalizie. Che voi siate inguaribili entusiasti o cinici sprezzanti del Natale, leggete queste divertenti interviste natalizie e non ve ne pentirete!

Qual è il piatto tradizionale della tua famiglia? ll piatto tradizionale della mia famiglia sono le lasagne. La lasagna non deve essere molle,deve essere dura, con strati ben definiti e tanto sugo. Come secondo piatto adoriamo mangiare lo stinco di vitello al forno con le patate, che si taglia rigorosamente sul piatto davanti ai commensali. Qual è il regalo più imbarazzante che tu abbia mai ricevuto per Natale? Una cintura di Topolino che ho ricevuto qualche anno fa da un amico. L’hai mai utiliazzata? É rimasta appesa nell’armadio fino al trasloco, poi l’ho defenestrata! Questo regalo è rimasto lì. Io direi che regali imbarazzanti ne ho tantissimi, ma evitiamo. Chi baceresti sotto al vischio? Assolutamente la mia compagna, Elisa. Ami il Natale? Sì, mi piace molto. Adoro l’aria che si respira, adoro i festoni, mi piace tantissimo arredare la casa, addobbarla di ogni cosa, curare la tavola, curare l’albero in ogni dettaglio, ricoprire le sedie. Sì assolutamente adoro il Natale e l’aria che si respira. Tutto curato e preciso per far capire che sta arrivando la festività natalizia che si vive in quel momento. Lo zerbino fuori di casa è già natalizio!

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Andrea Franchina CIO Rapetti Food Service rapettifoodservice.com

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“Lo zerbino di Babbo Natale”

Andrea Franchina CIO


Cristiano Cafferata CEO&FOUNDER

Come tuo luogo del cuore, ci hai indicato Quaalude, dove si trova? E’ uno scantinato nei fondi dei vicoli di Genova. E come mai se ti chiedo di parlare di un luogo importante, mi parli di questo? Perché qui ho incontrato le persone che sono diventate le più importanti della mia vita. Intendi dire famiglia e amici? Si, famiglia ed un paio di amici. Ti va di raccontarci come è andata? Wow, si. E’ una storia lunga, dobbiamo partire per Firenze per una gita organizzata. La macchina dell’amico che ci deve portare si ferma, io non ho voglia di guidare, e il terzo amico del gruppo si ammala… io quindi rimango da solo a girare per la città quel sabato sera e a mezzanotte decido di entrare al Quaalude, che è un semplicissimo circolo di musica dal vivo. Però lì ho incontrato le persone che poi sono diventate gli ultimi vent’anni della mia vita. C’è un’esperienza che ti ha portato a fare un viaggio interiore? Intanto l’intervista con voi, sicuramente! Il Quaalude è stata una botta di fortuna che ha cambiato la mia vita, ma non un viaggio interiore. Lo è stato invece il Messico. Per via del confronto con le persone del posto, perché non è stato un viaggio superorganizzato in mega ville o hotel, ma il vivere alla “messicana”, tant’è che mi scambiavano per messicano, per ovvi motivi. Quindi un viaggio molto particolare, dal cielo a scendere fino agli specchi d’acqua scopri cose decisamente diverse. 56

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Quaalude, Genova Il nostro “mezzo aziendale” è l’amato Ape Calessino. Lo usiamo per consegnare il nostro giornale, Il Bullone, per tutta Milano. I B.Livers hanno anche intrapreso un lungo viaggio l’anno scorso proprio con questo mezzo da Milano a Roma, per incontrare giovani realtà che fanno la differenza in giro per l’Italia. Viaggiare ci cambia e ci fa crescere, perché quando si torna non si è mai la stessa persona di quando si è partiti. Per questo il Viaggio è un tema che ci è molto caro e che abbiamo pensato di inserire in queste interviste fatte di persone che viaggiano.

“Un’auto ferma a Genova per scrivere la mia vita” Guarda il video dell’intervista qui

Cristiano Cafferata CEO & Founder SecurEnclave securenclave.it

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Mai piĂš Senza Abbiamo ideato una mini intervista per raccontare il valore aggiunto che ogni forum lascia ai propri partecipanti. Un valore fatto non solo di incontri business tra aziende, ma soprattutto di relazioni tra persone. Al termine delle quali ognuno torna a casa arricchito, anche a livello umano.

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È la prima volta che partecipi al forum di Richmond? Si, è la prima volta che partecipo all’e-commerce forum, ma ho già partecipato ad altri forum in passato. Cosa ne pensi e che cosa ti lascia questo forum? Mi lascia degli stimoli e degli spunti molto interessanti, che possono servire per migliorare e implementare la nostra struttura organizzativa e il nostro lavoro. Hai partecipato anche a qualche conferenza? Ho assistito questa mattina alla conferenza su come migliorare la customer experience. È stata molto utile, infatti ho scambiato anche qualche contatto. Una parola per descrivere questo forum: crescita.

BARBARA VILLA

RESPONSABILE CUSTOMER SERVICE

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Barbara Villa Responsabile Customer Service Mokarabia Caffè mokarabia.com/it

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È la prima volta che partecipi al forum di Richmond? In realtà questo è il mio terzo forum. Ho partecipato per più anni, anche a forum diversi. Cambia la location ma il forum resta un momento di networking importante, anche per rincontrare qualcuno che nel frattempo è diventato tuo amico. È bello essere accolti qui e confrontarsi con persone e volti positivi, attraverso i quali ci si può mettere in discussione e rompere la routine quotidiana. Ti chiedo di trovare una parola che sintetizzi la tua esperienza al forum. Confronto, con gli altri e con se stessi. Forse è ancor meglio dire misura: ossia misurarsi con le proprie conoscenze e con quelle degli altri. Mettersi in discussione, confrontarsi e misurarsi penso sia lo scopo ultimo del networking.

STEFANO PIERBATTISTA

DIGITAL MARKETING & SALES MANAGER

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Stefano Pierbattista Digital Marketing & Sales Manager Fratelli Guzzini fratelliguzzini.com

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E’ la prima volta che partecipi ai forum? Assolutamente! È la primissima volta. Come ti sembra? E’ un bel format! Sono abituato a fare tanti eventi, dove solitamente si ha il proprio stand e si possono fissare gli appuntamenti, però è molto confusionario. Qui a Richmond invece ognuno ha un’agenda ben dettagliata ed è molto più efficace. Cosa ti porti a casa da questo forum? Mi porto a casa l’idea di aver sempre buttato via il tempo in altri eventi o altre fiere. Di fatto a volte si partecipa ad alcune manifestazioni solo perché “ci devi essere” e perché si tratta dell’agorà dove ci sono anche tutti i tuoi competitors. Invece a livello di qualità e numero di contatti è molto meglio Richmond. Una parola per descrivere questo forum: scoperta.

RICCARDO PORTA

DIGITAL MARKETING STRATEGIST

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Riccardo Porta Digital Marketing Strategist My Bank mybank.eu/it

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Da quanto tempo partecipi a questi forum? Saranno 8 anni, ogni due anni partecipo. Cosa ti ha lasciato questo forum? Siamo all’inizio, quindi è un po’ difficile rispondere. Sicuramente l’aspettativa è quella di potermi confrontare con colleghi, con fornitori e trovare sempre nuovi strumenti che mi consentano di potenziare il capitale umano che è presente nella mia società. Ti chiedo di trovare una parola significativa per questo forum: confronto.

LUCA BATTISTINI

DIRETTORE RISORSE UMANE

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Luca Battistini Direttore Risorse Umane Mercato Centrale Firenze Roma mercatocentrale.it

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Da quanto tempo partecipi ai forum di Richmond? Questa per me è la primissima volta. Mi hanno invitato tante volte, ma per sovrapposizioni con altri eventi non ho mai avuto il piacere di partecipare prima d’ora. Ti sta piacendo? Moltissimo, devo dire che sono molto colpita. Cosa ti ha lasciato questo forum? Al momento non ci sono grandi novità per me, perché è da 30 anni che faccio questo mestiere nelle risorse umane. Però tantissime conferme e puntualizzazioni su alcune cose, così come su quelli che sono gli argomenti più importanti del futuro. Per me questo forum, infatti, è una vetrina sul futuro. Ho fatto tantissime riflessioni in merito. Ti chiedo di trovare una parola significativa per questo forum: consapevolezza.

MARIELLA SCUDERI DIRETTORE RISORSE UMANE

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Mariella Scuderi Direttore Risorse Umane Werfen werfen.com/it/it

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Emiliana Fusco

Responsabile Risorse Umane e Responsabile Amministrativo

Emiliana indossa un vestito floreale, acquistato nel negozio della sorella LF Concept Boutique Bellona, a Caserta. Spiccano un paio di meravigliose décolleté in vernice nera.

Emiliana Fusco Responsabile Risorse Umane e Responsabile Amministrativo Fusco srl mangimifusco.it

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#Ritratto “Una pazzia da fare tutti i giorni è dare un bacio serio ogni mattina a tua moglie” È una bellissima giornata di sole quando incontriamo vissuto? Antonio nel giardino del Grand Hotel di Rimini e lo Sì, assolutamente. Premetto che la scelta più intervistiamo all’ombra dei pini marittimi. importante di tutte è proprio scegliere e non farsi trasportare dagli eventi. Detto questo, una Cosa ti rende felice? decisione fondamentale è stata entrare in AccaQuesta giornata per esempio: il sole, il suono dei demia Militare a diciotto anni e fare il percorso gabbiani. di vita militare. Un percorso molto rigido ma non poi così diverso da tanti altri. Poi scegliere di fare Quindi, anche il posto in cui ti trovi? ingegneria, laurearmi, andare avanti nella carriera Il posto, le persone, la modalità di interazione. militare e, infine, uscire dalla carriera militare. Tante cose mi rendono felice, difficile trovarne una sola. Hai mai fatto qualche pazzia per amore? Credo sia importante trovare in ogni situazione Uh, hai voglia! Una volta quando ancora ero miliun momento di felicità, altrimenti se ci si aspetta tare, per raggiungere quella che allora era la mia che arrivi da altri… Bisogna vivere ogni momento ragazza, mi sfilai da uno schieramento durante per essere felici, è diverso. una cerimonia, presi un aereo poi un treno per vederla due ore in Francia e tornare poi indietro C’è un oggetto, un cibo o un profumo che ti senza farmi beccare. Non è stata l’unica, ma la più riporta ad un ricordo d’infanzia? eclatante. Poi ci sono anche le pazzie che si fanno Se penso al gioco dei Lego, quello mi riporta quotidianamente. tanto all’infanzia. Oppure la città di Monza, dove ho abitato fino ai Una pazzia da fare tutti i giorni? diciotto anni, che ha segnato un momento impor- Dare un bacio serio ogni mattina a tua moglie, un tante della mia vita. gesto dal cuore, forse la pazzia più importante. C’è profumo, invece,che ti evoca un ricordo? Non ho alcun ricordo legato ai profumi. Sono una persona che si basa di più sulle immagini e sui suoni, come la campanella della scuola (ride), o le lezioni di pianoforte e la scoperta della musica.

Hai per caso qualche consiglio per vincere le paure? Affrontarle ! Conoscerle e guardarle in faccia, andarci contro e superarle.

Nei panni di chi ti vorresti risvegliare domattina? Non mi sono mai ispirato ad una persona sole e di recente ho fatto un’esperienza che mi ha colpito particolarmente. Qualche anno fa sono stato negli Stati Uniti, a San Francisco, e in tre giorni ho incontrato tre uomini di circa settant’anni. Il primo era il fondatore di Oracle, il secondo un professore universitario che ha assegnato come tesi a due ragazzi un motore di ricerca che è diventato Google, mentre il terzo era il cantante degli Aerosmith. Ecco: vorrei essere tutti e tre assieme a settant’anni e avere la forza che hanno loro.

Quindi, aiuta buttarsi dentro alle paure? Si, ma non in maniera impavida. La paura è un segnale che ci aiuta a fare meglio le cose. Il coraggio è saper affrontare le proprie paure, se no non si è coraggiosi, ma si è semplicemente incoscienti.

C’è qualcosa di pratico che faresti per superare Quindi hai una passione per la musica? le paure? Assolutamente si, la mia è una ricerca continua Per esempio avevo paura per ascoltare e imparare a suonare. dell’altezza e mi sono buttato col paracadute.

Noi siamo i B.Livers, e crediamo nell’idea di costruire un mondo migliore. Tu cosa faresti per costruirlo? Faccio mia un’espressione di Baden-Powell che era il fondatore degli Scout ed è “lasciare il posto in cui si sta, meglio di come lo si è trovato”. Se ognuno lo facesse forse tutto sarebbe migliore. Può non essere solo uno spazio fisico ma anche Ci sono delle scelte nella tua vita che consideri mentale. Il concetto di migliorare, non solo quello molto determinanti per quello che è stato il tuo che si ha, ma tutto quello con cui si interagisce!

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Antonio Maria Tambato Dirigente dei sistemi Informativi Ministero dello Sviluppo Economico sviluppoeconomico.gov.it

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Antonio Maria Tambato

Dirigente dei Sistemi Informativi

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Laura Rossi

MARKETING & COMMUNICATION MANAGER

#Top 3

Quali sono le cose che dobbiamo assolutamente fare nella vita? Ognuno di noi ne troverebbe moltissime, ma abbiamo chiesto lo sforzo ai nostri intervistati di ridurle solo a tre. Tre priorità, che se non ascoltate si trasformano in rimorso ma, se valorizzate, danno un senso alla nostra esistenza.

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Laura Rossi Marketing & Communication Manager Diners Club Italia dinersclub.it

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RIDERE

MANGIARE

STARE CON GLI AMICI

Ci sono delle cose che, nonostante la mancanza di tempo, bisognerebbe sempre cercare di fare nel quotidiano? Sì, ce ne sono tante. La prima è non dimenticarsi di sé stessi, cosa che ogni tanto succede quando si è stressati. Si è sempre di corsa e si perde di vista sia sé stessi, sia gli altri. Di conseguenza si diventa molto egoisti e allo stesso tempo ci si trascura. Bisognerebbe imparare a gestirsi e soprattutto ad avere attenzione per gli altri.

Ma quale potrebbe essere la soluzione? Un trucchetto? Bisognerebbe fermarsi: noi puntiamo la sveglia per tante cose, dovremmo mettere la sveglia anche per questo. Una sveglia per ricordarsi che magari è il momento di fermarsi e dire: “5 minuti per leggere un giornale, sentire un amico, chiamare la mamma…”. Queste sono le cose che andrebbero fatte!

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#Ritratto “Solo facendo un lavoro interiore si possono vincere le paure” Conosciamo Marco all’IT Forum, in una soleggiata giornata di novembre, e dopo un ciak di inizio partiamo con la sua intervista nello splendido giardino del Grand Hotel di Rimini.

miei panni; quindi cambiare per entrare nei panni di qualcun altro, così su due piedi non lo so. Ho pensato ad “un musicista” ma alla fine non so se mi sarebbe piaciuta quella vita. Un conto è viverla come passione, un conto è viverla come lavoro.

Partiamo così: cosa ti rende felice? Sicuramente passare del tempo con la mia famiglia, con le mie Ci sono state scelte determinanti nella tua vita, figlie, perché ormai sono partite: una è in Svezia e che ti hanno fatto cambiare? Ho fatto quindici anni di consulenza in giro per il mondo, e arrivare l’altra è in Spagna quindi… E poi quando suono... in un’autority pubblica con i vincoli del pubblico, una mentalità distante mille miglia da quello che Qual è il tuo genere preferito? Blues, Rock Blues. è il mondo di un’azienda che fa profitto, era una C’è un oggetto o un profumo che ti riporta ad un qualcosa a cui non ero sicuramente preparato, ma ricordo d’infanzia? Un profumo, devo dirti, faccio che mi ha cambiato tanto rispetto a come ero prima. molta fatica, perché purtroppo sono allergico e Sia nella considerazione di come devi affrontare il questa cosa mi ha praticamente quasi distrutto il lavoro, ma anche la vita, perché ti espone a determisenso dell’olfatto. Forse l’unica cosa che mi riporta nate situazioni che sono un po’ diverse rispetto ad veramente all’infanzia, anche se non li vedo più una persona che non ha a che fare con lo Stato. Però perché le figlie sono molto grandi, sono i biscotti non è una connotazione negativa quella che sto Plasmon, perché quelli c’erano all’epoca. Quelli dando, ha anche tanti pregi e ti aiuta a strutturarti, che si liquefano dentro il latte. Quelli che li metti nel a vedere le cose, anche dal punto di vista di come biberon, lo scuoti e si sciolgono completamente. un governo porta avanti un Paese. Questo mi ha cambiato tanto. Anche il loro profumo. Se ti dovessi svegliare una mattina nei panni di qualcun altro, nei panni di chi vorresti trovarti? Questa è una domanda a cui non saprei dare una risposta perché non ci ho mai pensato. Forse con un po’ di presunzione ti dico che mi piace stare nei

Hai mai fatto pazzie per amore? Mah, qualche pazzia sì, piccola però. Non so cosa raccontarti su questo perché le mie sono sempre state pazzie interiori, non sono mai pazzie esteriori. Più qualcosa nei confronti della persona, mai qualcosa che sia visibile al mondo. Sono abbastanza riservato in questo senso. Hai da darci qualche consiglio per affrontare le paure? Credere in sé stessi e nelle proprie capacità, perché solo facendo un lavoro interiore si possono vincere le paure. Gli aiuti esterni possono aiutare, ma se non hai un tuo modo di affrontarle e viverle, loro avranno sempre il sopravvento su di te. Poi ci può essere sempre il colpo di fortuna che aiuta, ma non può essere la base principale, sei tu, dentro di te, a dover essere convinto di riuscire a vincerla. Noi B.Livers vogliamo costruire un mondo migliore. Tu cosa faresti, o cosa stai già facendo, per costruire un mondo migliore? Gli interessi politici e di profitto sono talmente tanti che se uno cerca una soluzione sistemica diventa difficile. Se lo vedi, invece, in un piccolo ambito allora sicuramente si possono fare tante cose. Quindi, se pensi a un piccolo ambito, come potrebbe essere per esempio portare una pompa d’acqua in un villaggio dell’Africa, che è una cosa concreta, piccola e ben definita, allora quello lo riesci a fare. Ma se vuoi cambiare le cose a livello sistemico, come dovrebbe essere, perché in fondo tutti aspiriamo a vivere in un mondo migliore, la vedo difficile, per come siamo messi adesso.

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Marco Policastro CTO Consob consob.it

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Marco Policastro CTO

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Claudio Di Bernardo Chef

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I forum Richmond sono anche l’occasione ideale per gustare cibo di altissima qualità! Tra una conferenza e l’altra gli ospiti possono continuare a socializzare davanti a un buon bicchiere di vino e un ottimo piatto, studiato nei minimi dettagli. Abbiamo deciso quindi di fare due chiacchiere con gli chef delle location di Rimini e Gubbio, per scoprire l’arte del mestiere e per farci consigliare un’ottima ricetta di stagione!

Da quanto tempo lavori qua e com’è lavorare al Grand Hotel di Rimini? Bella domanda! Lavoro qui dal 2003, sono ormai 15 anni. Per me è stato come raggiungere un traguardo, tagliare un nastro. Da giovane sognavo di arrivare fino a qui, perché giravo Rimini per lavoro. Quindi ho per-corso le varie tappe, prima in alberghi più piccoli e poi a salire fino ad arrivare qua. È stata dura? Abbastanza, perché per arrivare fino al Grand Hotel dovevo essere formato, quindi ho fatto varie esperienze sia in Italia che all’estero per arricchire il mio bagaglio tecnico e professionale. E alla fine eccomi qua. Questa è la tua passione? Si, venire a lavorare non mi pesa. Lo faccio con gioia. Ovvio, ci sono momenti i cui si soffre un po’ di più, ma va bene lo stesso. Siamo in tanti e amo gestire i miei ragazzi. Infatti gli dico sempre che io sono il più vecchio ed è come se fossi il loro zio. Gestire i ragazzi mi tiene vivo! Ci puoi consigliare una ricetta autunnale, per i primi freddi di questa stagione? Ce ne sono tante. Vi consiglio questa perché è molto facile da replicare a casa, la faccio spesso anche io per stuzzicare. Una piadina riminese sottile e farcita con melanzana, ricotta, sugo di pomodoro e i sardoncini, ricchi di omega, che fanno bene. Si trovano tranquillamente in pescheria. La piadina si può fare in casa oppure si acquista. Si puliscono i sardoncini, si tolgono le spine. Vengono marinati con succo di limone, aceto e sale. Si farcisce la piadina con ricotta fresca, il sugo di pomodoro e le melanzane passate in forno o alla griglia. Può essere un ottimo spuntino, pranzo, o (perché no?) anche un buon aperitivo, tagliata a piccoli bocconcini. (per la ricetta dettagliata, vai alla pagina successiva)

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Claudio Di Bernardo Chef Grand Hotel Rimini grandhotelrimini.com 79


Ricetta del mese PIADINA “RIMINESE”CON SARDONCINI, MELANZANE, POMODORO E RICOTTA INGREDIENTI PER 6 PERSONE Melanzane casseruola 300gr melanzane 30gr cipolla bianca tritata 80gr di vino bianco secco 20gr olio EVO coriandolo

Fonduta di pomodori arrosto 160gr fonduta di pomodori arrosto (vedi ricetta) scalogno olio EVO

Pomodori confit. 12 pomodorini datterini

Preparazione del pesce 24 filetti sardoncini freschi 1/2 litro acqua 15cl aceto balsamico 3gr sale

Base di formaggio 125gr ricotta fresca 125 gr mozzarella fresca 20gr grana padano olio EVO sale pepe

Finitura olivelle taggiasche foglie di menta fresca steli di erba cipollina rucola

PROCEDIMENTO Melanzane casseruola Pelare la melanzana e ridurla a cubetti; in un tegame appassire la cipolla tritata, dorare, mettere le melanzane, riscaldare, bagnare con il vino bianco, salare e pepare, aggiungere il coriandolo, coprire con un coperchio e cuocere per circa 3/4 minuti a fuoco moderato. Togliere dal fuoco, scolare e raffreddare velocemente, porre da parte. Fonduta di pomodori arrosto Scottare in acqua bollente i pomodorini freschi, raffreddarli velocemente in acqua ghiacciata, spellare e cavare la parte interna, sciacquare e scolare per bene, porre in mantenitore di calore per 3 ore a 65°. Tritare lo scalogno e soffriggere in una casseruola, aggiungere i pomodori semisecchi, cuocere velocemente e passare al mixer, aggiustare di sale, pepe e mettere al setaccio, mettere da parte. Pomodorini confit Lavare i pomodorini, asciugarli e spaccarli a metà per il lungo, porre in una placchetta, pennellare con poco olio EVO, spolverare con poco zucchero a velo, un pizzico, cuocere in forno a 85° per almeno 90 minuti, verificare se necessita altro tempo. Preparazione del pesce Pulire i pesci in maniera convenzionale, sfilettare e spinare il pesce. Mescolare acqua, aceto e sale, immergere le sardine e lasciare in frigorifero per almeno 4 ore. Sgocciolare i filetti di sardina e asciugarli, porli in un recipiente capiente e condire con poco olio EVO, conservare al fresco, le sardine sono pronte per essere utilizzate per farcire le piadine. Se non si dispone di sardine fresche, si possono utilizzare anche sardine già marinate, che si trovano facilmente in commercio. Base di formaggio Tagliare la mozzarella in cubetti piccoli, porre in una ciotola capiente con la ricotta e il grana padano, frullare con 4 cucchiai d’olio, sale e pepe da mulinello, fino a ottenere un composto morbido e cremoso, porre da parte. Affettare il prosciutto crudo e porre in fresco ben coperto per evitare l’ossidazione. Confezionare la piadina Riscaldare la piadina, dividerla a metà. Spalmare entrambi i lati con la base di formaggio, tenere al caldo una metà. Porre sopra l’altra metà della piadina le melanzane calde, i filetti di sardina marinati, alcune foglie di rucola, i pomodorini confit, qualche cucchiaiata di salsa pomodoro arrosto, le olivelle tritate assieme con olio EVO, infine aromatizzare con erba cipollina e foglie di menta. Coprire con l’altra metà della piadina tenuta al caldo e servire. Da mangiare con le mani, oppure con coltello e forchetta. 80


Il Bullone è il giornale mensile ideato e scritto dai B.Livers, ragazzi che lottano contro la malattia e che hanno deciso di dire sì, per andare oltre i propri limiti. Il Bullone è anche tuo, fai sentire la tua voce. Se ti abboni a Il Bullone potrai scrivere il tuo articolo.

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redazioneilbullone 81


Giacinto Siciliano

DIRETTORE CASA CIRCONDARIALE DI SAN VITTORE

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Da sempre noi Blivers siamo vicini alla realtà del carcere e la possibilità di intervi-stare il direttore del Carcere di San Vittore ci emoziona moltissimo, tant’è che seppur seduti comodamente e in un momento di relax Stefania non riesce a dare del tu a Giacinto Siciliano che accanto a lei le parla di grandi sentimenti, di valori, di dignità e soprattutto di libertà. Ogni tanto timidamente il TU torna a far capolino fra le domande, per poi cedere al più formale lei e viceversa. Ma la forza delle risposte supera anche gli inciampi dell’emozione. La libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione. Non posso che chiederlo a lei, che cos’è la libertà? Penso che sia effettivamente partecipazione, perché ognuno ha un limite alla libertà che è nella sua testa e penso che sia assolutamente fondamentale che ognuno si riappropri della capacità e della libertà di pensare. La capacità di pensare di essere libero. Anche in carcere questo è estremamente importante, perché il vincolo alla libertà non è dato dalle sbarre o dalle regole, ma proprio dall’incapacità delle persone di rivedersi in modo diverso e di essere consapevoli di poter scegliere. Ascoltando il suo workshop mi è tornato alla mente il titolo di un incontro organizzato da noi Blivers per la nostra mostra Cicatrici: “La forza dei grandi sentimenti”. Immagino che lei attraversi tutti i giorni dei sentimenti di una forza enorme sia positivi che negativi. Qual è l’importanza di saper cogliere questo aspetto umano e come lo gestisce a livello professionale e personale? Penso che non ci sia grande differenza fra la vita personale e quella professionale. Il discorso va impostato sul riconoscimento dell’uomo e dell’umanità. Tu sei quello che sei, perciò o hai la capacità di cogliere, di vivere, di trasmettere emozioni oppure non ce l’hai, né in famiglia, né sul lavoro. In carcere questo è molto difficile perché così facendo ti assumi dei rischi. E` molto più facile dire SI o NO in modo freddo e formale, molto più difficile quando, invece, vai ad approfondire, a differenziare, a cercare di capire cosa c’è dietro il comportamento di una persona ben oltre le apparenze. Come vive questi grandi sentimenti, come li porta nel suo vissuto, in un lavoro come il suo in cui non si può staccare alle 6 e ricominciare al mattino alle 9? Le emozioni te le porti dietro, quando parli con le persone, ascolti i loro problemi, cerchi di individuare soluzioni o semplicemente non ne hai. Questo fa parte del tuo bagaglio personale, ti entra dentro e tu non puoi prescindere da tutto questo. Però è anche vero che il tuo interlocutore sente te, le tue emozioni e la tua capacità di rispondere, qualche volta anche negativamente. Tuttavia penso che conti molto il rapporto di fiducia che si crea e soprattutto il rapporto di rispetto e riconoscimento dell’altro. E` difficile, ma penso sia anche una delle cose più belle del lavorare in carcere. Lei cosa farebbe per amore? Io per amore darei la mia vita, in fondo è quello che faccio tutti i giorni nel momento in cui vivo da uomo e nel momento in cui lavoro sapendo che rischio, ma la vita è qualcosa che va al di là della vita fisica. Io penso di dare tutto me stesso e lo faccio con gioia, con orgoglio, con entusiasmo, sperando di contagiare gli altri in modo che facciano altrettanto. Io amo il mio lavoro e questo penso sia importante per fare tutta una serie di cose che altrimenti non riuscirei a fare. Questo traspare sentendoTI parlare. Hai detto una frase meravigliosa che mi sono segnata: la fragilità del singolo, la forza del gruppo. E’ una cosa che noi Blivers, che siamo una fondazione che raggruppa tanti ragazzi fragili, capiamo e riconosciamo perché ci accorgiamo che la condivisione e la forza che creiamo nel gruppo aiuta ad andare avanti. Questo succede anche in carcere oppure il gruppo diventa pericoloso, o comunque da gestire? Il gruppo può essere pericoloso se non porti le persone al suo interno a sentirsi e viversi diversamente. Noi lavoriamo molto con i gruppi. Il gruppo consente alla persona detenuta di non fare entrare lo Stato, perché ognuno rientra nelle proprie logiche di gruppo e quindi fa fatica ad accettarti come interlocutore serio. Ma se tu riesci a mettere le persone in gruppo positivamente, il gruppo ti fa vincere tutte le fragilità, ti aiuta quando stai cadendo, ti fa capire gli errori. Questo è quello che fa la differenza. In un periodo come questo in cui si parla di muri, confini, linee, c’è un confine che lei non vuole superare nella sua vita? Il confine che non si può superare è quello della dignità, ognuno di noi deve rispondere a dei valori e deve fare quello in cui crede fino a che ci crede difendendolo strenuamente. Questa è la cosa

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“Per amore darei la mia vita” importante. Nel nel mio lavoro ti devi assumere molte responsabilità, a volte devi andare fino al limite (se non oltre), ma penso che l’importante sia che tutti possano percepire i tuoi valori e la tua dignità, e che in nome di tutto questo possano accettare anche i rifiuti e le situazioni che non condividono. Io credo che conoscendo delle realtà che sono “limitanti”, si rifletta maggiormente sulle possibilità della vita, quindi me le vuole dire tre cose che sono da fare nella vita? Amare, viaggiare e credere. La lascio con questa frase che noi Blivers abbiamo pensato e che ci accompagna per creare un mondo migliore: Essere, Credere, Vivere. Sono i nostri tre punti fermi. Lei cosa fa per creare un mondo migliore? Sono, credo, vivo.

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Giacinto Siciliano Direttore Casa Circondariale di San Vittore

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Il Natale si avvicina e noi non stiamo più nella pelle! Così abbiamo pensato di chiedere ai partecipanti dei forum di raccontarci qualche aneddoto sulle proprie avventure natalizie. Che voi siate inguaribili entusiasti o cinici sprezzanti del Natale, leggete queste divertenti interviste natalizie e non ve ne pentirete!

Visto che si avvicinano le feste di natale direi che possiamo entrare in una modalità di intervista più appropriata... (indossano gadget di Natale) Qual è il piatto tradizionale della tua famiglia? I tortellini in brodo, visto che sono di Modena. Do una mano anche io a prepararli perché mi piace molto cucinare. E da buona tradizione modenese, tramandata da mia nonna e mia mamma, anche io tiro la sfoglia e faccio il ripieno. Mi piace! Qual è il regalo più imbarazzante che hai ricevuto a Natale? Una sorta di maglione con dei colori improbabili, praticamente importabile. Mai utilizzato. L’ho messo esposto in un quadro però! Chi baceresti sotto al vischio? Mio figlio, Emanuele. A te piace il Natale? Si, mi piace il Natale. Perché mi fa riunire con la famiglia, che non vedo spesso. È un modo per ritrovarsi con loro in montagna, dato che io vengo dalla montagna. Con la neve fuori, mangiando bene e chiacchierando.

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Nicola Querciagrossa CIO Grissin Bon spa grissinbon.it

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“Tortelli in brodo e compagnia�

Nicola Querciagrossa CIO


#Top 3

Quali sono le cose che dobbiamo assolutamente fare nella vita? Ognuno di noi ne troverebbe moltissime, ma abbiamo chiesto lo sforzo ai nostri intervistati di ridurle solo a tre. Tre prioritĂ , che se non ascoltate si trasformano in rimorso ma, se valorizzate, danno un senso alla nostra esistenza.

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Mirko Manaresi HR Manager Gildemeister it.dmgmori.com

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Mirko Manaresi

HR MANAGER

ANDARE AVANTI

SEMPRE

E COMUNQUE

Che cos’è il successo per te? Non arrendersi e andare avanti. Credo che il successo sia riuscire a rompere gli schemi con i quali si vedono le cose, creandone di nuovi per cambiare punto di vista e quindi andare oltre. E più semplicemente il successo cos’è? Ti aiuto: è il participio passato del verbo succedere. Se hai raggiunto un obiettivo, perché tirarti indietro quando davanti ce n’è uno nuovo? Per me i miei TOP 3 sono la stessa cosa: andare avanti sempre. Girala come vuoi, ma mai voltarsi indietro, quello che è fatto è fatto. Non puoi cambiare, quindi sei sempre in un work in progress. La base ti serve per costruire il tuo futuro. Il successo è stato ieri, domani c’è una nuova sfida. Grazie per questa bellissima risposta, ma adesso me le dici tre cose concrete da fare per forza nella vita? Progredire e non fermarsi mai, non mollare. Cercare di essere sereni sempre, è fondamentale perché non puoi avere un avanzamento da arrabbiato. Avere la possibilità di creare una famiglia.

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#Ritratto “Le batoste servono” Seduti comodamente in terrazza, Mariano ci mentre ora lavoro nell’IT. Ho dovuto capire tante racconta di sé e del suo modo di vivere, lavorare e cose nel frattempo, ma sono contento di quello pensare, dando vita ad una profonda chiacchierata. che faccio. Quindi un percorso multitasking? Sì, abbastanza eclettico. Oggi ti chiedono spesso una specializzaCosa ti rende felice? Fare qualcosa che mi zione, quindi anche quando devo cercare lavoro, appassiona, in cui metterci tutta la mia concentra- faccio sempre un po’ fatica. In realtà un approccio zione. Perdermi dentro qualcosa. eclettico è una cosa che ti da molto respiro e una grande serenità perché dici:”guarda ho visto un lato Quindi non solo a livello lavorativo... Non penso e l’altro, soffro per le cose in un modo e nell’altro”, e che ci sia una sfera professionale e una sfera questo ti dà molta serenità. Anche questa intervista personale anzi, secondo me è un po’ sopravvalu- l’ho affrontata con estrema serenità. tata questa distinzione. Certo, ci sono comportamenti e codici, ma credo vada mantenuto un forte Quindi la risposta centrale è: le batoste! Le collegamento tra le due sfere. In tutte le letture batoste servono! A nessuno piacciono, poi di management che si fanno oggi è sempre più sembrano sempre peggio. Invece, quando le chiaro che il così detto empowerment è la capacità hai superate, dici: “Eh Vabbè, è lavoro no?”. di dare alle persone la possibilità di esprimersi, ed esprimersi vuol dire realizzare sé stessi come Hai fatto pazzie per amore? Ti potrà sembrare potenzialità. Se io so fare una cosa e riesco ad una cosa banale, ma mettere una persona prima esprimerla anche nella sfera professionale lo farò di me, è l’unica cosa che interrompe l’”Io”. con maggior entusiasmo e con maggiori risultati. Quando uno è contento di quello che fa lo farà Mettere davanti un’altra persona ti fa dimentimeglio, con una pulsione personale e quindi sarà care di te stesso? Dimenticare no, perché dimenmolto più motivato e concentrato. E se uno è con- ticarsi di sé stessi non è mai una buona scelta, se centrato fa le cose meglio. ti dimentichi di te stesso, prima o poi te stesso viene a ricordarti che ci sei. Intendo dire rendersi Ti viene in mente un profumo, un gusto, un conto di aver bisogno di certe cose, ma metterle oggetto che ti riporta ad un ricordo d’infanzia? da parte momentaneamente e dire: “è una scelta Gli alberi di fico al sud. Mia madre è del sud, vicino consapevole e non una scelta cieca”. L’amore cieco a Benevento, e quando andavo nei posti della sua “dura minga”. infanzia, ricordo gli odori degli alberi di fico. I fichi non sono altissimi quindi…mi arrampicavo per Noi abbiamo un motto: “costruire un mondo mangiarli! migliore”, che è generica come cosa, ma che abbraccia tante idee. Tu cosa fai o faresti per Se potessi scegliere, nei panni di chi ti sveglie- costruire un mondo migliore? Cerco di convincere resti domani mattina? Nei miei. Ho fatto fatica le persone che partecipare è sempre più importante per essere quello che sono e non vorrei sprecarlo che comprare. Che essere protagonisti è sempre diventando qualcun altro. Vorrei essere il me più importante di essere spettatori. Partecipare, stesso di domani, con tutte le sfide e le incertezze, mettersi in gioco, buttarsi in una cosa ancora ma me stesso. Voglio portar dietro la mia storia. prima di aver pensato a “ma sì, ma no”, mettere da parte un sacco di remore ed essere parte di un Ci sono scelte che hanno determinato quello gruppo, esserci. Nelle cose bisogna esserci, e poi che sei adesso nella tua vita? Si: gli errori e la queste succedono. Per quanto riguarda me, nell’IT, capacità di fermarmi e di accettarli come cambi di nell’open source, questo modo di partecipare alle percorso. Ho fatto degli errori nella vita? Sì, con gli community di incontri e di confronto ti fa scoprire elementi e il percorso che avevo allora, non avrei che sai molto meno di quello che pensavi. Incontri mai potuto fare una scelta diversa. Col senno di della gente veramente in gamba, come incontri poi uno rivaluta certe decisioni, ma si accorge che della gente come te. Siamo tutti un po’ viaggiatori il percorso è stato altrettanto importante. Perché, in diverse fasi di un percorso: non c’è quello che quando si sbatte il muso su certe cose, non ha sa tutto e quello che non sa niente, non ci sono il più la possibilità di aggirare i problemi, e solo lì maestro e l’allievo. Ci sono il viaggiatore esperto e si fanno i conti e si cresce. Io ho fatto un percorso quello che ha appena iniziato. É un modo diverso professionale abbastanza tortuoso e anomalo: di vedere le cose, siamo tutti compagni di viaggio nasco come umanista e come musicista classico, e questo mi piace molto.

Guarda il video dell’intervista qui

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Mariano Cunietti Open Cloud Manager Irideos spa irideos.it

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Mariano Cunietti

Open Cloud Manager

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Valentina Gallio Sales Manager

Valentina indossa una camicia di boutique in tessuto damascato. Il pantalone in cotone di color amaranto a vita alta con cintura in tessuto legata a fiocco. La giacca è in stile retrò, modello Jacquard. I gioielli portati con eleganza da Valentina sono dei braccialetti con bead personalizzati in argento e vetro di murano, l’orologio è di manifattura vintage e gli orecchini sono in perla di mare. A completare l’outfit di Valentina, delle scarpe stringate in camoscio blu, modello Oxford.

Valentina Gallio Sales Manager Innovaphone innovaphone.com

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LIBERI TUTTI Abbiamo ideato questo format di intervista con l’idea di liberarci dallo stress che si accumula nella vita di tutti i giorni e ritrovare un po’ di spensieratezza e leggerezza. È così che gli intervistati hanno pescato dalla scatola di B.LIVE un bigliettino con una attività simpatica e alternativa, che gli facesse ritrovare lo spirito giocoso nascosto dentro di sé!

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L’ABBRACCIO

CANZONI ACCENNATE

Il nostro Marco deve trovare qualcuno a cui regalare un bellissimo abbraccio: ce la farà?

Riuscirai a indovinare la canzone cantanta dal simpatico Giovanni? provaci!

Guarda il video qui Marco Spezzaferri Sales Executive Piteco spa pitecolab.it

Guarda il video qui Giovanni Gueli Chief Financial Officer Vorwerk Italia corporate.vorwerk.com/it

SELFIE E GADGET

L’ABBRACCIO

Guarda il video di Giorgio alle prese con un selfie dai mille gadget:

La solare Daniela stupisce qualcuno con un abbraccio davvero inaspettato e gradito:

Guarda il video qui Giorgio Netti Direttore Marketing Fusco mangimifusco.it

Guarda il video qui Daniela Rossi Responsabile Comunicazione MTU Academy mtuacademy.org

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#Ritratto Facciamo finta che siamo sulla panchina e ci racconti qualcosa di te? Eleonora rompe il ghiaccio così per iniziare l’intervista con Cristiano. Che cosa ti rende felice? L’amore, quando c’è. C’è un profumo che ti riporta a un momento della tua infanzia? Che bella domanda, sicuramente il cibo della domenica della mia mamma. Io sono bolognese, quindi potete immaginarvi le teglie di lasagne, il meraviglioso odore del ragù. Tutte cose che mi legano a mia mamma e al pranzo in famiglia. Se domani mattina ti svegliassi nei panni di qualcun altro chi vorresti essere? Onestamente è un pensiero che non ho mai fatto, alla fine i miei quattro panni mi vanno benissimo. Faccio quello che posso e cerco di farlo al meglio. Non ho tutta questa voglia di svegliarmi nei panni di un altro, anche perché poi ci sarebbero i problemi di un altro e ne ho già abbastanza dei miei. Non mi sono mai posto nell’ottica di poter abbandonare la mia vita per vivere quella di un altro. Quali sono state le scelte determinanti della tua vita? E` una domanda difficilissima. Spesso le scelte si fanno perché sei davanti a certe situazioni inaspettate e sei obbligato a fare una scelta. Non ricordo di aver mai fatto delle scelte deliberate così forti, veramente volute. Mi sono sempre trovato di fronte a situazioni davanti alle quali ho dovuto decidere. Di scelte importanti ne ho fatte tante, la vita ti pone spesso di fronte a decisioni e comunque ciascuna è determinante. Non sono fatalista, ma credo al fato.

“Gentilezze a caso” Hai mai fatto qualche pazzia per amore e ce n’è una in particolare che ci vuoi raccontare? Sì, certo. Ne ho fatte diverse, però una me la ricordo perché è buffa. Un giorno sapevo di poter incontrare una persona in un certo posto e a una certa ora, ma non avevo nessuna garanzia che ci fosse. Quel posto era a Roma e io ero a Bologna. Ho preso un treno e ci sono andato. Ovviamente la persona non si è fatta viva, ma questo è un altro discorso. Però tu ti sei messo in gioco e hai rischiato per amore? Assolutamente si. L’effetto era la sorpresa, speravo succedesse perché sarebbe stato una cosa meravigliosa. Spesso abbiamo delle paure, ci troviamo di fronte a tante difficoltà. Hai qualche consiglio per affrontarle? Buoni consigli da me? E’ dura! Posso dirti che le situazioni esistono e quindi in qualche modo vanno affrontate. Bisogna razionalizzare queste situazioni, perché ci sono tante cose che spaventano, ma non spariscono solo perché tu hai paura. Bisogna in qualche modo affrontarle. Noi siamo i B.Livers e la nostra frase è “essere, credere, vivere” e abbiamo uno scopo: costruire un mondo migliore. Tu che cosa fai per costruire un mondo migliore? Io faccio gentilezze a caso. Trovo che fare una gentilezza sia comunque un gesto bello, esteticamente bello e quindi mi da gioia, mi da felicità. Io le faccio, quando posso. Faccio una gentilezza a caso. Perché no? Tra scegliere se ignorare una persona e farle una gentilezza, preferisco fare una gentilezza, perché la faccio anche a me stesso. La gioia è il carburante per qualsiasi cosa. Mi fai un esempio? Ad esempio questa mattina Flaminia ha iniziato a lavorare alle 8:05 e io le ho portato il caffè. Guarda il video dell’intervista qui 96

Cristiano Dondi IT Manager Almet Italia srl almetitalia.com

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Cristiano Dondi IT Manager

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Francesca Montessori

SALES SERVICES & DIGITAL COMMUNICATION DIRECTOR

Portaci in un luogo del mondo che sia importante per te. Barcellona. È un luogo dell’anima, in cui mi sento accolta, a casa. C’è tanta energia positiva e buone vibrazioni. Non è un posto in assoluto migliore di altri, è il mio posto. Quale è stata un’esperienza che ti ha portato a fare un viaggio interiore? Esperienze belle, che ti cambiano, in realtà ne fai tutti i giorni. Se però dovessi scegliere, credo che l’esperienza che ha cambiato il percorso della mia vita sia stata una fase particolarmente problematica sul finire della mia adolescenza, per via di alcune difficoltà in famiglia. Questa fase ha cambiato le mie prospettive. Infatti quando cresci hai un idea di cosa sarai, magari vaga, però la strada la intravedi. Poi succede qualcosa che ti fa cadere a terra e quando ti rialzi sei diverso. Ed io sono grata di aver avuto questa opportunità, perché quando ti trovi per terra vedi che anche lì c’è un mondo bellissimo e di altrettanto valore rispetto a quello che vedi quando sei rialzato da terra, in piedi e nel pieno delle tue forze. Quando poi riesci a rialzarti ti senti un privilegiato assoluto. Questa consapevolezza te la porti dietro tutti i giorni e ti fa apprezzare persino le cose più piccole nel quotidiano e credo sia uno strumento impareggiabile di felicità. Ovviamente non tutti i giorni sono felici, ma sapere quanto si ha è un regalo. 98

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Barcellona Il nostro “mezzo aziendale” è l’amato Ape Calessino. Lo usiamo per consegnare il nostro giornale, Il Bullone, per tutta Milano. I B.Livers hanno anche intrapreso un lungo viaggio l’anno scorso proprio con questo mezzo da Milano a Roma, per incontrare giovani realtà che fanno la differenza in giro per l’Italia. Viaggiare ci cambia e ci fa crescere, perché quando si torna non si è mai la stessa persona di quando si è partiti. Per questo il Viaggio è un tema che ci è molto caro e che abbiamo pensato di inserire in queste interviste fatte di persone che viaggiano.

“Cadere è un dono” Guarda il video dell’intervista qui

Francesca Montessori Sales Services & Digital Communication Director Air Dolomiti airdolomiti.it

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Marco Terno Sales Manager

Marco indossa una giacca in Principe di Galles di creazione sartoriale. Un completo blu con panciotto a doppio petto in tessuto fiesolana, tre stagioni. I tessuti sono tutti del lanificio di Vittorio Veneto lavorati da una sartoria di Treviso. La cravatta di manifattura sartoriale. A completare questo abbigliamento le scarpe abbinate provengono da un calzaturificio di Napoli.

Marco Terno Sales Manager Synthèse synthese.it

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Mattia Paolini

Responsabile Sviluppo Clienti

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#Ritratto “Rispettare gli altri è rispettare sé stessi” Oggi siamo su una panchina molto comoda, che poi è un divano, quindi comodamente intervistiamo Mattia Paolini.

Che cosa ti rende felice? Diverse cose, molte legate alla mia famiglia e alcuni aspetti del lavoro. Ovviamente i livelli di felicità sono differenti. C’è un cibo o profumo che ti riporta a un ricordo della tua infanzia? Ce ne sono diversi. Ci sono cibi che vengono riproposti in famiglia, anche cene fatte con ingredienti banali, tradizionali, come la carne in umido o le patate, mi riportano indietro nel tempo. Se domani mattina ti svegliassi e non fossi più nel tuo corpo, ma nei panni di qualcun altro chi vorresti essere? Nei panni di un pilota di Formula Un. Sono un appassionato di automobili, in tutti i sensi, dalle sportive alle auto di un certo tipo. Per me sono un mezzo di trasporto, ma devono avere delle caratteristiche precise. La grinta in un’automobile per me è determinante. Ti piace anche l’adrenalina dovuta alla velocità della guida? Sì, esatto, ogni tanto bisogna anche risvegliare i sensi. Quali sono state le scelte determinanti della tua vita? Innanzitutto il matrimonio e poi avere un figlio, che ha creato per me anche una lunga pausa di riflessione. Il primo figlio è stato una forte scossa e poi la seconda figlia è arrivata dopo 10 anni. E` stato un periodo di forti riflessioni che hanno cambiato completamente la mia vita. Per molti aspetti in senso positivo, per altri è stato più faticoso, ma non rinnego nulla. Sono state scelte consapevoli e positive. Hai mai fatto qualche pazzia per amore? Sì, ho fatto anche un incidente per amore, sebbene molto leggero, ma la “distrazione” ha portato a delle conseguenze. Se possiamo, la definirei pazzia. Hai qualche consiglio da darci per sconfiggere le paure? Non penso di essere in grado di dare consigli su questo tema. La paura per me è una cosa naturale che io vivo come uno dei tanti aspetti della mia vita. Non ho una metodologia, sicuramente le affronto con la riflessione e con lo studio delle potenziali situazioni di paura. Non ho una ricetta, non sono in grado di crearla, ma la conoscenza della possibile paura, del possibile pericolo è importante. Non mi sono mai trovato in situazioni particolarmente urgenti o particolarmente pericolose quindi non ne ho idea. La mia finora è stata una vita piuttosto tranquilla. Noi siamo i B.Livers crediamo in un mondo migliore. Tu che cosa fai per costruirlo? Domanda molto impegnativa. Per il momento il mio tentativo è quello di trasferire alla mia famiglia (figli, moglie, parenti) un modo di vivere più responsabile e rispettoso. Per me è un elemento molto importante che può cambiare la vita di molti. Ritengo che in questo momento non venga dato sufficiente valore a quello che è il rispetto delle altre persone e dei modi di vivere di ognuno. Le scelte degli altri si possono non condividere, ma vanno rispettate per quello che sono. Solo rispettando l’altro si può avere un confronto neutro e alla pari. A volte non sai se il rispetto che tu dai è reciproco, ma il solo darlo ti rende più forte.

Guarda il video dell’intervista qui

Mattia Paolini Responsabile Sviluppo Clienti Irideos spa irideos.it

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Ivan Ortenzi

CHIEF INNOVATION EVANGELIST

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“Sopra le paure” Subito dopo il suo speech al Forum IT Richmond Italia, Ivan ci regala il suo tempo per rispondere a qualche domanda, raccontandoci un po’ di sé. Solitamente noi partiamo con una domanda un po’ “rompighiaccio” che è: cosa ti rende felice? Ci sono tante cose che fortunatamente mi rendono felice: mi rende felice passare del tempo a casa con la mia famiglia, mi rende felice andare al mare, mi rende felice fare snowboard, mi rende felice andare allo stadio con gli amici, mi rende felice il mio lavoro (devo dire che mi diverto molto), e mi rende felice vedere che, grazie a quello che faccio e quello che dico, le persone mi ringraziano. Così ho la sensazione di essere utile alle persone che mi circondano. Quindi ti senti felice? Ah, sì. Sono un ottimista cronico e devo dire che in questo momento sono felice. Allora dicci se hai un profumo, un oggetto o un qualcosa che ti porta un ricordo d’infanzia. Cavolo, sì, allora alcuni odori: l’odore della tintoria che avevo sotto casa, l’odore dello smacchiatore, della trielina, quella roba lì. L’odore della coccoina (la colla del vasetto), quelle cose antiche. E poi l’oggetto: il pallone che mi fa ricordare di quando ero bambino, ragazzino. Generalmente tutto quello che è pallone, un oggetto che mi ricorda la mia infanzia. Noi vorremmo sapere se ci sono state delle scelte o quali scelte sono state determinanti nella tua vita. Allora, ne parlavo recentemente ad un altro convegno, io ho avuto la fortuna di essere stato licenziato due volte, quindi per due volte mi hanno licenziato: la prima volta perché ero stato definito “troppo capace, troppo bravo” e la seconda perché non ho gestito al meglio una situazione complessa. E questi due eventi della mia vita professionale ma non solo professionale, anche naturalmente personale, sono state due grandi lezioni di vita e senza di essere probabilmente non sarei qui con te, con voi adesso, perché mi hanno insegnato davvero molto.

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Ma quindi hanno creato anche delle paure? Perché noi abbiamo una domanda che facciamo sempre: hai dei consigli per superare le paure? Guarda, nel libro che ho scritto c’è un capitolo sulla paura. Noi spesso diamo la connotazione molto negativa alla paura e tra di noi c’è un po’ il mito dell’eroe che non ha paura, invece per me la paura è una grande forza interiore. Nel libro parlo della paura come spinta all’innovazione, se non hai paura non innovi. La paura significa toccare il fondo e naturalmente essere costretto a… Ma la paura è anche saper affrontare i propri limiti e andare oltre i limiti è innovare. Esiste poi una paura che è contro il cambiamento e l’innovazione poi c’è una paura che invece lo supporta. Quindi sulla paura ho sempre questo atteggiamento un po’ bifronte e secondo me la paura è un grande nemico da affrontare. Ho avuto paura, sicuramente, in quei casi ma anche in altre situazioni della mia vita, fortunatamente ho avuto chi mi ha aiutato; probabilmente la lezione che mi porto dietro è che da soli la paura non si vince ed è in quel momento che si è più disposti a chiedere aiuto a qualcun altro. Le persone riescono a vincere la paura se sono aiutate da altre persone. Il metodo pratico potrebbe essere proprio quello di avere qualcuno con cui condividerla? Un metodo pratico potrebbe essere: raccontare le proprie paure a persone di cui ci si fida, e condividendo le proprie paure con chi ti vuol bene hai anche una facilità nell’affrontarle. Non rimanere da soli nella paura. Quindi con qualcuno con cui puoi essere te stesso completamente? Si qualcuno con cui puoi avere quella onestà intellettuale nell’ammettere di avere paura. Poi sai, ognuno di noi ha delle storie e ha una percezione diversa della paura, però penso che raccontare e condividere le proprie paure con le persone di cui uno si fida sia il primo passo per vincerle. Hai mai fatto pazzie per amore? Pazzie per amore? Oddio. Puoi anche non rispondere No, no, diciamo che in quello forse ho avuto un atteggiamento molto razionale. Senza passione? Senza sofferenza. Sei andato abbastanza liscio? Si, si, abbastanza liscio, le cose continuano fortunatamente. Noi siamo i B.Livers e cerchiamo di costruire un mondo migliore. Ti chiediamo: cosa faresti, o cosa stai già facendo tu per farlo? Ci sono alcuni punti che a me piace sottolineare: per migliorare il mondo, io penso che ciascuno di noi debba innanzitutto fare bene le cose che sa fare bene. La seconda cosa che possiamo fare per migliorare il mondo è essere d’esempio per qualcun altro. Credo che una delle più grandi forze di cambiamento dell’essere umano sia sempre stato quello di seguire un esempio. Se noi tutti ci mettessimo come obiettivo quello di essere un esempio per qualcun altro allora, quasi come se fosse uno sciame di api, sicuramente potremmo contribuire ad avere un mondo migliore. E spesso e volentieri il fatto di essere d’esempio è un po’ sottovalutato, anche se lo facciamo in maniera inconsapevole. Perché chi di noi ha dei figli vuole essere un esempio per loro, chi di noi gestisce delle risorse vuole essere d’esempio per i propri collaboratori e collaboratrici. Queste cose sono sempre un po’ riservate alla famiglia o al lavoro, sarebbe però bello espanderle in tutti gli spazi del vivere civile. E se tutti noi provassimo ad essere d’esempio in ogni ambito della nostra vita, dal fare la raccolta differenziata a buttare le cose nel cestino … Quindi essere d’esempio, fare le cose per bene che sai fare. Ma se uno non sa come farle? Anche imparare per bene è un’alternativa!

Guarda il video dell’intervista qui

Ivan Ortenzi Chief Innovation Evangelist BIP businessintegrationpartners.com


Alberto Torchino

RESPONSABILE SISTEMI E PROGETTI TELEMATICI

#Top 3

Quali sono le cose che dobbiamo assolutamente fare nella vita? Ognuno di noi ne troverebbe moltissime, ma abbiamo chiesto lo sforzo ai nostri intervistati di ridurle solo a tre. Tre priorità, che se non ascoltate si trasformano in rimorso ma, se valorizzate, danno un senso alla nostra esistenza.

Guarda il video dell’intervista qui

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Alberto Torchino Responsabile Sistemi e Progetti telematici GTT gtt.to.it

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ESSERE CONTENTI DI SÉ STESSI

quindi anche andare a dormire sapendo di aver fatto la cosa giusta.

RILASSARSI

perché se non sei rilassato non puoi essere efficiente, quindi anche per il lavoro è bene esserlo.

FARE SEMPRE QUALCOSA DI NUOVO Hai qualche consiglio su come potersi rilassare? Beh, in realtà, stamattina ho visto un bel sole e contavo di fare una lunga passeggiata sulla spiaggia qui, però sta venendo brutto tempo, quindi ci ho ripensato. In alternativa, io vado in barca. Immagino che andare in barca ti faccia vivere sempre un’esperienza nuova? Sì, ogni navigazione è una cosa diversa. Anche se dovessi andare sulla stessa isola, ci sarebbe sempre qualcosa di nuovo da fare.

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Ivano Monni Chef

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Ricetta di Natale

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I forum Richmond sono anche l’occasione ideale per gustare cibo di altissima qualità! Tra una conferenza e l’altra infatti gli ospiti possono continuare a socializzare davanti a un buon bicchiere di vino e un ottimo piatto, studiato nei minimi dettagli. Abbiamo deciso quindi di fare due chiacchiere con gli chef delle location di Rimini e Gubbio, per scoprire l’arte del mestiere e per farci consigliare un’ottima ricetta di stagione!

Visto che si avvicinano le Feste, siamo qui in cucina perché vorremmo chiederle una ricetta di ispirazione natalizia. La ricetta natalizia che andremo a proporre è una parmigiana di cardi gobbi che è un piatto tipico della nostra regione, l’Umbria. Semplicemente è una classica parmigiana che invece di essere fatta con le solite melanzane è fatta con il cardo gobbo, che è una verdura tipica di questo periodo natalizio. Si prendono i cardi, si pelano e si fanno bollire. Dopo di che si passano in pastella e vengono fritti nell’olio. Asciugato l’olio vengono messi in una pirofila o una teglia da forno, ricoperti con strati di parmigiano e pomodoro e si fanno così tre strati. Alla fine il tutto viene messo nel forno e gratinato per circa 25 minuti. Questo Natale la proporrò a casa mia, in modo che possa assaggiare questo nuovo piatto!

Parmigiana di cardi e gobbi INGREDIENTI cardi gobbi farina acqua frizzante freddissima un pizzico di sale un cucchiaio di olio EVO olio da frittura parmigiano pomodoro

PROCEDIMENTO 1) Pelare e bollire i cardi gobbi 2) Preparare la pastella 3) Lasciare riposare il composto della pastella per 1 minuto 4) Pastellare i cardi bolliti e friggerli nell’olio 5) Porre i cardi fritti in una pirofila da forno e ricoprirli con abbondante parmigiano e pomodoro 6) Creare 3 strati di cardi, parmigiano e pomodoro 7) Cuocere in forno e gratinare per circa 25 minuti

Guarda il video dell’intervista qui

Ivano Monni Chef Park Hotel ai Cappuccini parkhotelaicappuccini.it 111


Alessandra Carriero HEAD OF TALENT ACQUISITION

Noi di B.LIVE abbiamo una passione che è quella di viaggiare e siccome siamo un po’ matti spesso lo facciamo con questo fantastico mezzo: l’Ape Calessino. Adesso tu portaci in un luogo importante che ti appassiona e che significa qualcosa per te. New York. Ho avuto la fortuna di stare lì due mesi ospite di amici di famiglia, quindi l’ho vissuta da americana ed è stato il mio momento di pausa dall’università fra gli esami e la tesi e sono stati i due mesi più esilaranti che io abbia mai passato. Ho vissuto proprio tutti gli ambienti della città e sono rimasta molto colpita, ed è anche il posto dove ho conosciuto la persona che mi ha consigliato per la mia vita professionale. Mi dici un’esperienza che ti ha portato a fare un viaggio interiore? Io sono stata due mesi in India dopo la laurea e ho fatto due mesi di volontariato in una scuola. Insegnavo e vivevo in una famiglia indiana nel profondo sud dell’India, c’erano solo capanne. Probabilmente è stata l’esperienza più spirituale che ho fatto dal punto di vista interiore ed emotivo. Tra l’altro avevo moltissimo tempo libero, quindi al di là della differenza di cultura e di ambiente, rispetto ai ritmi che ci sono qui ho avuto molto più tempo per pensare e questo mi ha fatto fare un vero salto di qualità. Un’esperienza che ti porterai nel cuore. Assolutamente sì!

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New York Il nostro “mezzo aziendale” è l’amato Ape Calessino. Lo usiamo per consegnare il nostro giornale, Il Bullone, per tutta Milano. I B.Livers hanno anche intrapreso un lungo viaggio l’anno scorso proprio con questo mezzo da Milano a Roma, per incontrare giovani realtà che fanno la differenza in giro per l’Italia. Viaggiare ci cambia e ci fa crescere, perché quando si torna non si è mai la stessa persona di quando si è partiti. Per questo il Viaggio è un tema che ci è molto caro e che abbiamo pensato di inserire in queste interviste fatte di persone che viaggiano.

“I due mesi più esilaranti della mia vita” Guarda il video dell’intervista qui

Alessandra Carriero Head of Talent Acquisition Alfio Bardolla alfiobardolla.com

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#Ritratto “Non chiamiamole paure chiamiamole sfide” Accogliamo Francesco nella splendida hall del Grand Hotel di Rimini e diamo inizio all’intervista con il nostro simpatico ciak di inizio, targato B.LIVE. Francesco, estremamente amichevole e disponibile, si dedica interamente a noi, raccontandoci di sé in questo ritratto. Cosa ti rende felice? L’intensità. Nel lavoro, nelle relazioni… in tutto. C’è un oggetto, un cibo o un profumo che ti porta a un ricordo d’infanzia? La cannella, perché era nelle paste che faceva mia nonna. Nei panni di chi ti vorresti risvegliare domani? Gagarin, l’astronauta. Mi affascina il fatto che nello spazio, che è un posto pericoloso e senza aria, ci possiamo arrivare solo con una preparazione pazzesca: fisica, mentale, scientifica e tecnica. Lo vedo come una metafora ad andare oltre i limiti. Quali sono state le scelte determinanti della tua vita? Io ho fatto studi classici, mi sono laureato in lettere antiche e filologia. A un certo punto ho capito che lo studio del passato, per quanto interessante, non faceva per me. Soprattutto la vita da accademia, stare appresso agli assegni, ai professori… Così ho preso una decisione, che non è stata indolore. Infatti alla soglia dei trent’anni ho dovuto riprogrammarmi completamente, ripensare e riprogettare. È stato faticoso ma anche stimolante e il cambiamento mi ha accompagnato varie volte nella vita. I miei amici ogni tanto mi prendono in giro dicendo che ho nove vite come i gatti. Forse rappresenta anche un segno di inquietudine, ma spero che sia un’inquietudine positiva quella del cambiare spesso e non accontentarsi. Hai mai fatto pazzie per amore? Si, ne ho fatta qualcuna. Quando ero studente e dalla Sicilia ero appena tornato in Toscana per rincominciare l’anno accademico, andai in stazione e mi feci 24 ore di treno per tornare giù a sorpresa dalla morosa di cui mi ero appena innamorato. Quindi sì, ho fatto una pazzia, soprattutto considerando la lentezza dei treni italiani… Insomma non è sensazionale come saltare dal terzo piano, ma il disagio è simile! Ci dai un consiglio per affrontare meglio le paure? Si, perché tra l’altro io sono un coach e fa

Guarda il video dell’intervista qui

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parte del mio lavoro aiutare le persone a superare le proprie paure. Per darti questo consiglio però, la vorrei strutturare diversamente. Più che paure, parliamo di sfide. Ognuno di noi deve affrontare delle sfide, che siano da “oggi vado a fare la spesa” a “domani ho il concorso più importante della mia vita”. Davanti a queste sfide le nostre paure, che sono pregresse, ci fregano. Se noi le ascoltiamo troppo le rendiamo reali. Ti faccio un esempio: se un uomo cammina sul bordo di un burrone e ha paura di un animale immaginario che arriva e lo spinge giù dal burrone, a forza di credere in questo animale immaginario, si muoverà a scatti e magari cadrà veramente. Lui ha reso reale la sua paura perché anche se in realtà si è gettato da solo, nella sua testa è come se l’avesse spinto l’animale. In generale, bisogna affrontare le paure. Non le si può reprimere, non prendiamoci in giro. Non le si può neanche sconfiggere del tutto. Quello che si può fare è lavorarci, cercare di mettergli il guinzaglio. E una volta che riusciamo ad affrontare le sfide nonostante le paure, queste si ridurranno tantissimo, perché abbiamo detto a noi stessi che ce la potevamo fare. Quindi un pochino bisogna conviverci con le paure? Un pochino sì, e mettersi in gioco. E un’altra cosa: tra provarci e non provarci è sempre meglio provarci, buttarsi. Correre il rischio, pur preparandosi prima. Noi siamo i B.Livers, il nostro motto è “essere, credere, vivere” e vogliamo costruire un mondo migliore, tu cosa fai e cosa faresti per costruirlo? Faccio il mio lavoro e cerco di farlo bene, aiutando gli altri e mettendoci un po’ di etica. La mia visione è che se noi facessimo bene il nostro lavoro, con etica e correttezza, tutti noi (parlo di massa critica) daremmo già un contributo. La stessa cosa vale per i comportamenti ecologici: nel mio piccolo faccio la differenziata, che poi magari non serve a nulla perché buttano tutto insieme in discarica, però almeno io ci provo! Il punto è che se ognuno facesse la sua parte, le soluzioni ci sarebbero già. Cosa faccio oggi? Non faccio volontariato. Sostengo alcune fondazioni, ma io in prima persona mi espongo forse poco da questo punto di vista. Però nel quotidiano cerco di introdurre dei comportamenti virtuosi. Cosa farei? Se un domani riuscirò a fondare un impero basato su quello che faccio oggi, sicuramente vorrei dedicare una grossa parte del mio fatturato o dei miei proventi in attività benefiche. Francesco Rotolo Founder & Head of Strategy Storyfly storyfly.it

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Francesco Rotolo

Founder & Head of Strategy

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La posta di Marina A chi non è mai capitato di avere un problema di cuore o qualche preoccupazione? Confidarsi con qualcuno è il primo passo per vedere le cose da un altro punto di vista e sentirsi rincuorato. La posta di Marina è proprio questo: una panchina sulla quale l’ospite può sfogarsi e ascoltare i buoni consigli di Super-Marina!

“Marco, ti presento Marco”

Guarda il video dell’intervista qui

Marco Fadda HR Manager Humanitas humanitas-care.it

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E’ appena terminata una lunga giornata di incontri, conferenze, scambi di idee e di contatti all’HR Forum di Gubbio. Marina e Marco finalmente possono rilassarsi con un bicchiere di vino e confrontarsi su un tema che non è per niente scontato. G: “C’è un pensiero che ultimamente mi sta accompagnando, ma è un po’ strano da spiegare. Tu Marina mi conosci da un po’ di anni e sai che sono una persona molto socievole, mi piace chiacchierare e conoscere le persone. Io sto molto in mezzo alle persone. Però mi sono reso conto che quando ho del tempo libero e sono completamente da solo, come quest’ultimo weekend, non ho organizzato niente, non ho cercato nessuno. Mi sono costruito un momento di solitudine e tutto questo sarebbe normale se contemporaneamente non avessi riflettuto sul fatto che mi sentivo solo. E` come se una parte di me avesse paura della solitudine, di rimanere solo, di essere escluso e un’altra parte di me facesse in modo di essere effettivamente da solo.” M: “Io ti ringrazio di essermi venuto a raccontare questa cosa perché è una cosa molto personale. Io non sono una psicologa e non sono esperta di niente, ma penso una cosa: Marco sei qui e io ti presento Marco. Marco vuole stare con te. Forse tu non hai ancora scoperto il piacere di stare con te stesso. Forse hai anche un po’ paura di stare con te stesso. C’è un altro Marco che non è proprio quello che tu vorresti che fosse e hai paura di lui. Invece no, accoglilo e vedrai che ti farà compagnia. Ti farà talmente tanto compagnia che ogni tanto vi verrà voglia a entrambi di incontrare anche gli altri e lo farete con grande piacere, ma quando deciderete di stare da soli, starete benissimo. Che ne pensi?”

Marco Fadda hr manager

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#Ritratto

“Superiamo le paure con il fare” Una terrazza al sole, una “panchina”, un paio di prove audio e tutto è pronto per l’intervista di Francesco! Ci racconta delle sue passioni, i figli e la fotografia, e di come affrontare le paure…

mente e che mi sta dando la possibilità di conoscere persone nuove, di venire a eventi come questo e di confrontarmi, perché amo la relazione umana. La scelta di cambiare percorso professionale negli ultimi anni, proprio per stare più a contatto con le persone, ha sicuramente influito molto sulla mia vita.

Cosa ti rende felice? Sicuramente i miei figli e la Parlando di relazioni umane, hai mai fatto pazzie fotografia, una passione e un hobby che mi porta per amore? Si ne ho fatte. Chi non le ha fatte? via tanto tempo. E poi mi rende felice anche il mio lavoro, perché mi dà tante soddisfazioni. Hai qualche consiglio da darci per superare le paure? Il mio consiglio è di non fermarsi. Io sono Cosa fotografi? Principalmente paesaggi. Quando una persona che “digerisce” molte idee e concetti e posso viaggio e quindi amo la fotografia di paesag- passa forse troppo tempo a pensare. Mi sono reso gio. conto che a volte è controproducente. È la sindrome del millepiedi: se dovesse ragionare ogni volta che C’è un odore, un cibo o un oggetto che ti porta a muove una delle sue zampine, ci metterebbe tre anni un ricordo d’infanzia? Viste le mie origini, il sapore a fare un centimetro. Invece tenerci impegnati e fare, degli spaghetti con le vongole. ci aiuta a superare le paure che costruiamo noi stessi, con i nostri pensieri irrazionali che si autoalimentano. Nei panni di chi ti vorresti risvegliare domani Superare le paure col fare, su di me funziona! mattina? Sicuramente nei panni di qualcuno che ha la possibilità di viaggiare tanto. Come dicevo, amo Noi siamo i B.Livers, il nostro motto è “essere, la fotografia e sono sempre alla ricerca di paesaggi credere, vivere” e vogliamo costruire un mondo nuovi da fotografare. E viaggiare mi piace tantissimo. migliore, tu cosa fai o cosa faresti per costruirlo? Penso che sia una delle cose più interessanti per un Essendo papà questo è un problema che mi pongo essere umano: per capire, per conoscere, per aprire tutti i giorni. Ciò che facciamo oggi influenza il la propria mente e i propri orizzonti. mondo che sarà dei nostri figli. Quello che cerco di fare educandoli è tenerli lontani dall’egoismo. Trovo E riesci a viaggiare? Abbastanza, quando posso. che oggi giorno imperversi l’individualismo. E per Bisognerebbe avere un sacco di soldi per farli tutti. quanto io sia una persona che ama stare al centro Sarebbe bello risvegliarmi nei panni di quei foto- dell’attenzione, non prevarico gli altri. Noto invece grafi che vanno in giro per tutto il mondo per fare che molti, pur di emergere, ucciderebbero i geniil proprio lavoro, viaggiando nei posti più remoti e tori! Quindi nel mio piccolo cerco di trasmettere ai più strani. miei figli che si può essere felici e avere successo senza far del male agli altri. Cerco di abituarli a stare Ci sono state scelte fondamentali nella tua vita con le altre persone e a capirle attraverso l’empatia. che hanno determinato ciò che sei? Sicuramente È un duro lavoro, ma credo che sia una delle responla scelta del mio lavoro, che ho cambiato recente- sabilità più grandi che abbia un genitore. Guarda il video dell’intervista qui

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Francesco Tusino CISO CNP Partners cnppartners.it Torna all’indice


Francesco Tusino CISO

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Carlo Maria Leardini Direttore Commerciale

Carlo indossa un completo blu di un’azienda di abbigliamento milanese e una cravatta elegantissima. Le scarpe abbinate sono dei mocassini classici.

Carlo Maria Leardini Direttore Commerciale Fluentify fluentify.com/it_IT?r=r

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Giuseppe Curatitoli IT Manager

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#Ritratto “Affrontare le paure e vincerle” Ormai è sera e il nostro divano – panchina accoglie Giuseppe e le sue idee, i suoi ricordi, aspirazioni e impegni per un mondo migliore. Ci racconta tutto, tranne le sue pazzie fatte per amore… Cosa ti rende felice? Crescendo ho capito che mi rendono più felice le piccole cose rispetto alle grandi cose. Ad esempio mi rende felice passeggiare nei boschi, dove io ho passato gran parte della mia infanzia. Mi rende felice stare e giocare coi miei figli, quando non litigano, stare con la mia famiglia. Non cerco grandi cose, ho imparato a gustarmi le piccole cose. C’è un profumo, un gusto che ti riporta a un ricordo della tua infanzia? Sì, tanti. Io sono molto olfattivo, ad esempio racconto sempre ai miei figli che quando ero piccolo mio padre mi portava sempre da un suo conoscente che era un cacciatore e aveva una piccola volpe. Questa volpe aveva un odore molto particolare e ancora oggi quando mi capita di passare da un sentiero sento quest’odore, lo riconosco e mi riporta a quel ricordo. Quindi molto legato all’aria aperta? Sì, ho passato gran parte della mia infanzia d’estate a casa dei miei nonni e miei zii che erano contadini. Quindi tutto quello che è legato agli odori degli animali mi riporta molto all’infanzia. Se domani non dovessi svegliarti nei tuoi panni, nei panni di chi vorresti essere? Non mi sono mai posto questa domanda effettivamente, ma mi piacerebbe essere nei panni di qualcuno che possa effettivamente cambiare le sorti del mondo. Bill Gates ad esempio. Ci sono state delle scelte della tua vita che hanno determinato anche un cambiamento? Io ho avuto parecchi cambiamenti. Una scelta sofferta che ho dovuto prendere in breve tempo è stata quella di andare a lavorare sulle navi da crociera. Io, tra le varie cose, ho anche studiato musica e mi stavo accingendo a fare tutt’altro, ma ad un certo punto è arrivata questa proposta per imbarcarmi su delle navi da crociera. Ero tentato a non lasciare quello che stavo per cominciare, ma volevo anche viaggiare, perciò sono andato. Dovevano essere due mesi. Sono stato a bordo sei anni e lì ho conosciuto mia moglie. Un’esperienza che ha determinato poi tutto il resto della mia vita. Direi che è stata la scelta più importante. Hai mai fatto una pazzia per amore? Forse più di una, ma non si possono dire queste cose. Avresti qualche consiglio da darci per vincere le paure? Qualcuno ha detto che l’unica maniera per vincere le paure è affrontarle. Alla fine vale la pena prendere il coraggio a due mani e buttarsi. Ad esempio le prime volte che ho dovuto fare dei saggi di musica davanti ad altre persone avevo la paura di sbagliare, però affrontare le paure è l’unico modo per vincerle. Noi siamo i B.Livers, abbiamo un motto “essere, credere, vivere” e crediamo di poter costruire un mondo migliore. Tu che cosa fai per costruire un mondo migliore? La maniera più tangibile che ho per costruire un mondo migliore è insegnare ai miei figli a vivere in un mondo migliore e quindi fargli apprezzare le piccole cose e insegnargli il rispetto per la natura. Purtroppo la mia generazione non l’ha fatto, abbiamo devastato tantissimo e lo vediamo tantissimo guardando i mari ad esempio. Spero che le nuove generazioni possano fare qualcosa di meglio rispetto a quello che abbiamo fatto noi.

Guarda il video dell’intervista qui Torna all’indice

Giuseppe Curatitoli IT Manager Lombardi Group lombardigroup.it

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Gianluca Marchi IT MANAGER

Preferisci mare o montagna? Tendenzialmente il mare, ma mi piacerebbe fare qualche viaggio in montagna con la mia famiglia, magari quando i miei figli saranno un po’ più grandi. Qual è stato l’ultimo viaggio che hai fatto? L’ultimo viaggio, come piace farli a me, è stato a Creta, quando ancora non c’erano i miei figli. Abbiamo comprato solo i biglietti aerei, poi la macchina, gli alberghi e tutto il resto li abbiamo presi sul posto. Così siamo riusciti a girare tutta l’isola, vedendo ogni giorno una cittadina diversa, una spiaggia nuova. Creta si presta molto a questo tipo di turismo on the road. E’ stato questo il viaggio del cuore o ce n’è stato un altro? Ce n’è stato un altro. Sono stato in Irlanda con un mio amico, sempre con lo stesso metodo del viaggio a Creta. La parte complicata è stata abituarsi alla guida a destra, perché devi ragionare al contrario, pensavi di cambiare marcia invece stavi abbassando il finestrino. Se ti dovessi svegliare domattina e potessi decidere di andare a vivere da un’altra parte, dove andresti? Domanda difficile, in realtà non ho viaggiato tantissimo quindi non ti saprei rispondere. Sono indeciso tra Australia e America, o forse rimarrei qui in Italia, che rimane comunque un posto bellissimo… mi avvalgo della facoltà di non rispondere, ci devo pensare un po’ di più! Che cos’è per te il viaggio? Per me è tante cose... è scoperta, è stare bene con le persone con cui sei in viaggio, non è necessariamente raggiungere la meta. Con chi ti piace di più viaggiare? Con la mia famiglia.

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Irlanda Il nostro “mezzo aziendale” è l’amato Ape Calessino. Lo usiamo per consegnare il nostro giornale, Il Bullone, per tutta Milano. I B.Livers hanno anche intrapreso un lungo viaggio l’anno scorso proprio con questo mezzo da Milano a Roma, per incontrare giovani realtà che fanno la differenza in giro per l’Italia. Viaggiare ci cambia e ci fa crescere, perché quando si torna non si è mai la stessa persona di quando si è partiti. Per questo il Viaggio è un tema che ci è molto caro e che abbiamo pensato di inserire in queste interviste fatte di persone che viaggiano.

“On the road alla scoperta del mondo” Guarda il video dell’intervista qui

Gianluca Marchi IT Manager Autajon Group autajon.com/it

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Storie positive

Abbiamo chiesto ai protagonisti dei Forum di raccontarci le “Storie Positive” delle aziende per cui lavorano. Storie buone, storie virtuose, storie responsabili per costruire insieme un mondo migliore.

Poste Italiane, in qualità di prima azienda italiana per numero di dipendenti, ha al suo interno numerose categorie protette così come previsto dalla legge e così com’è sacrosanto che sia. Anche nella mia sede di lavoro ci sono persone che lavorano e provengono da storie di vita vissuta particolari o da disabilità più o meno evidenti. Un mio collega, che chiamerò Luca per non divulgarne l’identità, è una persona di grande cultura: ha due lauree ed è oltretutto un poeta. La vita però con lui non è stata magnanima e vistosi abbandonato dalla moglie con un bambino appena nato, ha dovuto portare avanti una situazione che alla lunga lo ha schiacciato psicologicamente. Oggi il suo bimbo ha quasi trent’anni, lavora ed è felice con la sua compagna, mentre Luca è rimasto sempre più solo con se stesso e con i suoi fantasmi al punto da soccombere di fronte all’impeto di una depressione che non ha avuto pietà di lui. Abbiamo scoperto però che Luca ha una vena compositiva non da poco: scrive delle poesie e si interessa di letteratura ad ogni livello, ama l’arte ed ha trovato in questo una ragione di rinascita. E allora, perché non far si che questa forma di salvezza non potesse diventare anche una forma di riscatto, di rinascita? Così è stato: nel corso degli ultimi due anni Luca è diventato il nostro consulente letterario ed il nostro bibliotecario: ci consiglia, ci spiega cosa estrapolare dalla lettura di una racconto o di un saggio, ci indirizza verso autori nuovi o verso classici intramontabili, ma soprattutto è rinato, è felice e si sente finalmente utile e prezioso per se stesso e per gli altri. Ciò che non ha potuto la vita vissuta ha potuto la cultura, che mai come in questo caso è stata fonte di accoglienza, integrazione ed aiuto a chi non sapeva come chiederlo.

Poste Italiane

Un tema molto caro a quest’azienda italiana che produce abbigliamento in Italia da quasi mezzo secolo, in special modo verso i clienti e-commerce, è la diminuzione degli sprechi, l’utilizzo di materiali riciclabili o riciclati per l’imballo ove possibile e chiarezza riguardo allo smaltimento delle proprie confezioni: semplici accortezze per un commercio ecosostenibile.

Brooksfield 126


La mission di MESA è sempre stata quella di far crescere le aziende grazie a processi e tecnologie in grado di valorizzare il loro capitale umano. Oggi MESA è leader nelle tecnologie di digitalizzazione dei processi strategici che permettono alle aziende che le utilizzano di migliorare il lavoro delle proprie risorse, rendendolo più semplice e performante, facendo crescere la produttività dell’azienda e il benessere del lavoratore. MESA, grazie ad un mix unico di consulenza direzionale di alto livello e sviluppo e ricerca di innovazioni tecnologiche, aiuta a semplificare e rendere più efficace e produttivo il lavoro delle persone in azienda, promuovendo il rispetto e la tutela dei diritti, come nel caso del software di gestione del whistleblowing. Inoltre MESA cerca di ampliare questo obiettivo anche al di fuori delle mura aziendali e sta realizzando una piattaforma web da mettere a disposizione delle scuole del proprio territorio per sostenere educatori ed insegnanti nell’affrontare il grave problema del cyberbullismo.

Mesa

AXA Cuori in Azione è un’associazione di volontariato aziendale costituita nel 2000 e presente in tutte le entità del Gruppo AXA nel mondo. AXA Cuori in Azione è diventata un pilastro della Strategia di Corporate Responsibility di AXA, grazie a iniziative nazionali con partner di primo piano, come AIRC, WeWorld, ActionAid e all’attenzione per le realtà locali attraverso iniziative concrete e strutturate. Tutto questo con un focus sul tema dell’inclusione sociale, specialmente per le nuove generazioni. Tutti i colleghi possono diventare parte attiva e proporre iniziative e progetti di volontariato in tutta Italia a sostegno della società in cui viviamo e lavoriamo. Non una, ma infinite storie positive ogni anno vivono grazie alla partecipazione entusiasta dei soci e dei colleghi che formano una vera e propria rete di volontariato, coinvolgendo 250 volontari attivi e oltre 700 collaboratori con 30 onlus su tutto il territorio nazionale. www.axa.com/en/about-us/volunteer-program

Axa

Con il Network strategico Storyfly siamo “fisiologicamente” attenti a tematiche di utilità sociale e ambientale: ci mettiamo in gioco solo se abbiamo una chance di generare, attraverso il nostro lavoro, un impatto reale. Come? Con lo Storytelling professionale, l’approccio più potente per ascoltare i reali bisogni di cittadini, comunità, utenti finali, e tradurli in prodotti, servizi, canali di contatto davvero efficaci. Come nel caso del nostro sostegno al Progetto Europeo “SAFE” (Social Agencies for Future Europe), un importante passo avanti per lo scambio elettronico di dati sulla sicurezza sociale e la continuità previdenziale tra i Paesi europei, un contributo per abbattere le più insidiose delle frontiere: quelle invisibili. Leggi l’articolo qui: storyfly.it

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Storyfly 127


Artimino, Gubbio, Rimini LE LOCATION SCELTE DA RICHMOND ITALIA PER I SUOI FORUM

Artimino Villa Medicea "La Ferdinanda�

Viale Papa Giovanni XXIII 1 59015 Artimino (PO) +39 055 8751426 villa@artimino.com

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Gubbio

Park Hotel ai Cappuccini

Via Tifernate 06024 Gubbio (PG) +39 075 9234 info@parkhotelaicappuccini.it

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Parco Federico Fellini 47921 Rimini +39 0541 56000 info@grandhotelrimini.com

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CIONDOLO BULLONE è il nostro simbolo, di unione e forza, che contraddistingue ogni B.Liver! Se vuoi anche tu questo gioiello da vero B.Liver Clicca qui per acquistarlo.

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B.LIVER Un ragazzo come tanti altri, con passioni ed emozioni, gioie e dolori. E una malattia grave o cronica, contro la quale combatte e si scontra cercando di andare oltre i propri limiti. Clicca qui per saperne di più su di noi.

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CARTONATO “PANCHINA” La panchina è il nostro luogo di incontro, dove i B.Livers chiacchierano, si scambiano opinioni e accolgono nuovi mondi e persone. Per loro è una panchina speciale, sulla quale si siedono con la voglia di confrontarsi e di scoprire nuove prospettive! Guarda gli episodi de “La Panchina” qui.

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GADGET MANONA Il mondo di B.LIVE è simpatico e scherzoso, come i format delle nostre interviste. Ci serviamo di gadget ironici e divertenti perché crediamo che si possa raccontare qualcosa di profondo anche con leggerezza!

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GIORNALE “IL BULLONE” Il giornale attraverso il quale i B.Livers raccontano se stessi e il mondo che li circonda con inchieste, interviste e rubriche di ogni genere! Se desideri abbonarti per sostenere la rivoluzione del possibile, clicca qui.

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SILVIA RESTELLI

GIUSY GROSSO

BENEDETTA FAVARA

CLAUDIO HONEGGER

CARLA PARISI

PAOLA SIGNORINO

MARINA CARNEVALE NADIA PAVARELLI

TEODORO RUBINO

CARLA FINIZIO

MASSIMILIANO OLDANI SiLVIA MAGNAGHI

DENISE CORBETTA

GABRIELE TEDOLDI GIULIA LAROTONDA

GRISTINA GUIDA

FLAMINIA ANGELUCCI

DANIELA MOSCA

SIMONA BOMBELLI

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