F.I.P.
C.N.A.
Mario Blasone
Costruiamo la squadra
Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005 “Soltanto nelle affannose ore di prova, germoglia la palma che corona il vincitore� Von Salis-Seewis, Psyches Trauer
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Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005
Le fondamenta Quello che leggerete in questo libro è esattamente ciò che ho fatto con le squadre di Club e, per dieci anni, al Settore Squadre Nazionali. Gli esercizi che troverete qui di seguito sono il frutto di una severa selezione. Sono stati scelti in base all’efficacia e al nostro scopo: allenare la squadra con esercizi combinati, martellando sempre i fondamentali individuali e di squadra. Per costruire una squadra abbiamo bisogno di solide basi. Consideriamo basi fondamentali essenziali: 1. 2. 3. 4.
il passaggio il palleggio il tiro la difesa • uomo a metà campo • uomo tutto campo • zona 1 – 3 – 1 • combinata
Questi sono i pilastri. Il resto della nostra costruzione è: 5. il contropiede 6. la transizione e la conversione 7. l’attacco alla zona 8. l’attacco alla uomo 9. l’attacco contro le difese pressing 10. l’incremento delle qualità fisiche Organizzazione dell’allenamento In ogni allenamento lavoriamo sui primi quattro – cinque numeri del programma (palleggio, passaggio, tiro, difesa). Gli altri elementi li inseriamo gradualmente nel programma di allenamento giornaliero. Percentualmente dedichiamo il 50% alla difesa, il 40% al tiro e il 10% all’attacco. Abbiamo alcune regole mirate alla buona riuscita dell’allenamento e ad evitare lo spreco di tempo: • i giocatori devono essere pronti 15 minuti prima dell’inizio dell’allenamento; • il pallone ha sempre un proprietario, dieci dita è il segnale che il compagno è pronto a ricevere; • tiri in libertà, eseguire buoni tiri; • palleggio, usare la mano debole; • conclusione degli esercizi, tutti gli esercizi debbono finire con un canestro realizzato; • quando l’allenatore chiama i giocatori per l’inizio dell’allenamento debbono arrivare in pochi secondi.
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Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005 Primo esercizio Quando entriamo in un nuova palestra vogliamo che la nostra squadra prenda confidenza con il nuovo campo. Eseguiamo sempre il seguente esercizio: Esercizio Prendere possesso Disponiamo i giocatori su tre file a metà campo; due palloni nella fila centrale (Diagr. 1).
Diagr. 1 Due passaggi per andare a canestro. Il primo passatore segue e va al rimbalzo ed eseguirà la rimessa. Il secondo passatore va sul lato opposto e chiede il passaggio di apertura con le spalle rivolte alla linea laterale. Appena la riceve passa al primo uomo senza palla della fila centrale. Il terzo uomo, dopo aver realizzato, si porta sul lato opposto per dare un altro appoggio all’uomo che esegue la rimessa. La rotazione è oraria (nello stesso senso della palla). Se il primo passaggio va a detersa la rotazione sarà antioraria (Diagr. 2).
Diagr. 2 4
Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005 Esercizio Prendere possesso tutto campo Tre file, con tre palloni nella fila centrale. Si va a canestro con due passaggi come nell’esercizio precedente con la variante che chi riceve il passaggio di apertura, deve palleggiare fino a superare la metà campo e servire l’uomo che non ha ricevuto la palla ed ha sprintato a tutto campo (Diagr. 3).
Diagr. 3 Organizzazione in palestra Il comportamento in palestra deve essere governato da regole e principi cui i giocatori devono sempre attenersi: 1. in attesa dell’inizio dell’allenamento i giocatori non debbono sprecare tempo con tiri strani, ma debbono palleggiare con la mano debole e tirare per fare canestro; 2. al segnale dell’allenatore debbono arrivare correndo. Ci piace far eseguire 5 piegamenti all’ultimo arrivato; 3. durante la sopraccitata “punizione” parliamo per alcuni secondi alla squadra illustrando gli obiettivi del giorno, oppure dichiarando semplicemente: “Poche chiacchiere e tanti canestri!” 4. non vogliamo palloni vaganti per la palestra. Tutti hanno un pallone ciascuno. I palloni eccedenti vengono depositati in un posto prestabilito; all’occorrenza vengono recuperati rapidamente e ciò senza inutili perdite di tempo; 5. tutti gli esercizi finiscono con un canestro realizzato, sempre; 6. ogni esercizio ha uno scopo ben preciso, mirato. All’obiettivo primario uniamo un corollario di fondamentali, cerchiamo, infatti, di usare esercizi combinati. Inoltre, per esempio, se stiamo focalizzando un aspetto della difesa non dimentichiamo l’attacco e viceversa. Se siamo convinti, infatti, che il continuo divenire dell’attacco e della difesa porti ad un continuo miglioramento della nostra squadra. Insegniamo ai nostri giocatori che ogni giorno dobbiamo migliorare, ogni giorno vogliamo fare un passo in avanti.
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Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005 Palleggio, passaggio e tiro Negli esercizi illustrati qui di seguito è assolutamente decisiva la visione periferica. Inoltre, per creare condizioni simili alla partita è indispensabile ottenere nello sviluppo degli esercizi situazioni di traffico: in tutti gli esercizi i giocatori si muovono liberamente pur rispettando le rotazioni e gli scopi che si prefiggono. È opportuno far procedere agli esercizi sui fondamentali una fase preparatoria di ballhandling; vengono suggeriti i movimenti personalizzati per le guardie ed i giocatori alti. Tutti gli esercizi devono essere propedeutici ai fondamentali di palleggio, passaggio, tiro, rimbalzo, ecc. Non vogliamo esibizioni di abilità circense, bensì una preparazione al fondamentale. Vogliamo sviluppare la destrezza con la palla. Consideriamo la palla il prolungamento delle mani non un attrezzo per stupire. Viene curata la velocità di esecuzione e la velocità di manovra generale. Esercizio “Napa Piiri” Lo scopo primario è il controllo di palla, ma, fin dall’inizio, vogliamo inoculare nei nostri giocatori un fondamentale che sarà sempre presente in tutti gli esercizi, sia di attacco che di difesa: la visione periferica. Tutti i giocatori si dispongono in cerchio attorno al Leader (Diagr. 1) con un pallone ciascuno.
Diagr. 1 Il leader esegue i movimenti suggeriti dall’allenatore che si muove all’esterno del cerchio; i giocatori, guardando il leader al centro, eseguono prontamente i movimenti suggeriti dall’allenatore. Es. “Callaloo uno” Lo scopo principale è la visione periferica, ma otteniamo inoltre lo sviluppo del palleggio, due tipi di passaggio, ricezione, tiro in corsa e rimbalzo. Ogni giocatore ha la palle e tutti devono usare la mano debole. Il leader, di fronte ai compagni, ogni due palleggi passa la palla “battuta a terra” a uno dei giocatori che, di rimando, gli passa la sua palla. Lo stesso 6
Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005 giocatore, non appena scambiata la palla, si gira e va a tirare a canestro e riprende la sua posizione (Diagr. 2). Dopo qualche minuto il leader viene cambiato e così via.
Diagr. 2 Da sottolineare la reazione che deve avere il giocatore scelto dal leader che deve recuperare la palla dal palleggio non appena vede il passaggio battuto a terra verso di sé. Es. “Callaloo due” Per aumentare il dinamismo e l’impegni, chiediamo due cose: il leader passa la palla ogni tre palleggi, mentre il giocatore “chiamato” dovrà tirare al canestro vicino e a quello lontano, sprintando tutto campo (Diagr. 3).
Diagr. 3 I giocatori così debbono reagire al traffico dei corridori con buoni passaggi. Lo sviluppo successivo sarà il passaggio in movimento, sempre con lo scambio di palloni tra il leader ed i compagni.
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Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005 Esercizio “Svejabauchi uno” Disponiamo i giocatori su due file (Diagr. 4) ognuno con un pallone. Chi occupa la fila centrale è leader e, pertanto, dovrà eseguire un passaggio battuto a terra.
Diagr. 4 Dopo lo scambio di palla, entrambi i due giocatori, leader e sottoposto, vanno a canestro, recuperano la palla e cambiano fila. Esercizio “Svejabauchi due” Sviluppiamo l’esercizio aumentando il traffico con tre giocatori che collidono sottocanestro (Diagr. 5). Il giocatore che non scambia la palla deve leggere la situazione andando a canestro per primo. Si ruota in senso orario.
Diagr. 5 Esercizio “Svejabauchi tre” Per aumentare al massimo l’impegno ed il traffico, i giocatori dopo il canestro vicino, sprinteranno tutto campo per un’altra realizzazione e ruotano sempre in senso orario (Diagr. 6). 8
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Diagr. 6 Esercizio “Dieci dita” Lo scopo primario è la comunicazione tra due giocatori. Passare e muoversi è il principio tecnico che vogliamo inoculare. Inoltre lavoriamo su: arresto ad un tempo; cambio di velocità; palleggio. Tiro in corsa, in sospensione, rovesciato, ad uncino). Disponiamo tutta la squadra su due file (Diagr. 7), ogni giocatore con un pallone, tranne il primo di ciascuna fila. Il giocatore di testa, senza palla, taglia dentro l’area ed esegue un arresto ad un tempo.
Diagr. 7 Usando una delle quattro possibilità di perno esce verso l’angolo o verso il gomito della lunetta con un cambio di velocità. Chiama la palla mostrando come bersaglio le dieci dita aperte. Riceve il passaggio e va a tirare in corsa. Recupera la palla e si porta in coda all’altra fila palleggiando.
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Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005 Esercizi Flash Sono esercizi che usiamo per pochi minuti ciascuno. Lo scopo è di rinfrescare ed enfatizzare il gesto tecnico. Esercizio “Socin” Lo scopo primario è di mantenere la spaziatura tra i giocatori sul campo. Disponiamo i giocatori a coppie, con un pallone, attorno a ciascuno dei tre cerchi del campo ed altri immaginari (Diagr. 8). Il giocatore senza palla deve reagire al palleggio del compagno scivolando sul campo in opposizione, per mantenere il distanziamento. Il palleggiatore può andare a destra o a sinistra.
Diagr. 8 Possiamo aggiungere queste variazioni:
• il palleggiatore finta da un lato e passa al compagno, che deve sempre adeguarsi per mantenere il distanziamento (Diagr. 9).
Diagr. 9 11
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• il giocatore con palla, anziché palleggiare, passa e si muove lateralmente costringendo il compagno a spostarsi in palleggio per mantenere la spaziatura (Diagr. 10).
Diagr. 10
• il passatore esegue una finta a destra e va a sinistra (Diagr. 11) e viceversa.
Diagr. 11 Ricorda: il ricevitore deve sempre dare un bersaglio al palleggiatore - passatore, mostrando le dieci dita aperte. Per aumentare le difficoltà, possiamo eseguire lo stesso esercizio con l’aggiunta di un terzo giocatore in difesa sul palleggiatore per disturbare il passaggio tracciando la palla. Dopo il passaggio il difensore salta sul ricevitore per disturbarlo a sua volta.
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Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005 Si cambia ogni 30” (Diagr. 12).
Diagr. 12 Importante! Il passatore sotto pressione non deve girarsi per proteggersi. Al contrario, deve andare attraverso il difensore per eseguire il passaggio, usando anche una finta. Passiamo ora agli esercizi di reazione dell’avversario. Esercizio “Tic - tac” Disponiamo tre file dietro la linea di fondo. I giocatori della fila centrale hanno un pallone per ciascuno. Si inizia con passaggi tic - tac a tre: al fischio dell’Allenatore o altro comando, il giocatore in possesso di palla dovrà andare a canestro inseguito dagli altri due (Diagr. 13). Successivamente conseguiremo all’uomo con palla di scegliere il canestro che reputa sia più facilmente raggiungibile.
Diagr. 13
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Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005 Con la stessa regola di giocare uno contro due, al comando dell’Allenatore, si inizia una treccia e anche in questo caso il giocatore con palla potrà scegliere verso quale canestro dirigersi. In questo di errore di tiro, chi prende il rimbalzo gioca sempre uno contro due fino alla realizzazione del canestro (Diagr. 14).
Diagr. 14 Esercizio “Treccia a tre tutto campo” È un esercizio sempre molto indicativo per comprendere il livello della velocità di manovra della nostra squadra. Un solo pallone per tutta la squadra ed è imperativo realizzare sempre i due canestri all’andata e al ritorno; via ala seconda terziglia (Diagr. 15). Non è consentito alcun palleggio. Possiamo diminuire il numero dei passaggi per raggiungere al limite di rottura.
Diagr. 15
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Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005 Per aumentare l’impegno dei nostri giocatori ordiniamo ai giocatori di concludere la discesa di ritorno in questo modo: 1 esegue un passaggio corto contro il tabellone, 2 esegue un tap-in contro il tabellone, 3 realizza il canestro (Diagr. 16).
Diagr. 16 Esercizi di tiro “Intifada” Due squadre di sei giocatori con tre palloni ai due stremi del campo (Diagr. 17). Si inizia dove ci sono due palloni, ognuno tira, recupera, passa dal lato opposto e va in coda all’altra fila e così via. Vince la squadra che realizza 21 canestri.
Diagr. 17
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Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005 Il diagramma 18 mostra le quattro posizioni da dove viene scoccato il tiro per la gara tra le due squadre. Tre gare da due punti ed una oltre la linea dei tre punti. È una gara di squadra. Quindi, con una certa pressione per arrivare al 21.
Diagr. 18
Successivamente rendiamo più difficile il tiro facendo sagoma. Il giocatore che ha tirato, passa la palla all’opposto e disturba il tiro con le braccia alte, simulando una situazione di gara. Lo stesso esercizio con un palleggio, arresto e tiro; chi passa si porta a marcare con guardia destra o sinistra ben evidente. Chi riceve la palla deve leggere la posizione dei piedi, esegue un palleggio penetrante, arresto e tiro in sospensione. L’ultimo grado di questo esercizio (con atleti evoluti) si svolge con il passatore che danneggia il tiratore con piccoli colpi s pinte (push) per simulare condizioni estreme di partite. È il nostro esercizio favorito. Lo usiamo sempre dopo ogni esercizio di difesa e, quindi, già in condizioni di maggiore difficoltà. Lo preferiamo perché si eseguono un grande numero di tiri con buon traffico di giocatori che si muovono sul campo. “Eliminazione” Tutti con un pallone, tirano in rapida successione dalle posizioni indicate dall’allenatore. Non si possono commettere due errori consecutivi. Chi sbaglia va a tirare tiri liberi. È evidente la pressione psicologica della eliminazione sempre presente. Per aumentare le difficoltà chiediamo di leggere le linee del campo.
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Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005 Per esempio, chi calpesta la linea limite della posizione scelta per il tiro commette errore. È molto utile per il tiro contro la zona ed usiamo molto la linea dei tre punti come linea limite (Diagr. 19).
Diagr. 19 “Tiri liberi” Finiamo ogni allenamento con i tiri liberi sotto pressione. A turno, tutti i giocatori si presentano sulla linea di tiro libero con i compagni dietro la linea di fondo. Le guardie devono realizzare tre su tre, le ali ed i centri è, invece, sufficiente che realizzino due su tre tentativi. Ogni errore, però, costringe tutti i compagni e il tiratore ad uno sprint tutto campo. Per converso, ad ogni realizzato, i compagni applaudono il tiratore. Consideriamo questo esercizio molto utile per lo spirito di squadra.
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Le difese Difesa a uomo Prima parte Prima di tutto vogliamo rovesciare il concetto della difesa che reagisce all’attacco. Noi attacchiamo l’attacco. È la cosa più difficile da ottenere dai nostri giocatori. Vogliamo dare una mentalità di costante aggressività. Tutti debbono essere convinti che la difesa si impara: tutti possono difendere. Tutti possono essere grandi in difesa. Iniziamo costruendo la difesa a metà campo. Successivamente la porteremo a tutto campo. Principi generali 1. Attaccare l’attacco 2. Forzare su un lato 3. Volare con la palla All’inizio della preparazione seguiamo un rigoroso ordine di svolgimento degli esercizi, partendo dall’uno contro uno, fino al cinque contro cinque. Durante le competizioni invece, usiamo gli esercizi specifici per riparare agli errori della partita precedente. Infatti, ogni esercizio ha uno scopo ben mirato. Iniziamo, quindi, dalla base della nostra costruzione: l’uno contro uno, prima da fermo e mano a mano sempre più veloce. Consideriamo essenziale il lavoro difensivo nell’uno contro uno, non procediamo nel programma finché non siamo solidi in questa fase difensiva. Tutti i giocatori, difendono in tutte le posizioni. I piccoli debbono sapere quanto è duro giocare dentro l’area. I lunghi debbono sapere quanto è duro difendere sul perimetro. Regole per l’uno contro uno 1. Aggressività 2. Un braccio di distanza 3. Piedi che condizionano l’attaccante 4. Trenta centimetri più bassi dell’attaccante 5. Resistere quattro metri o due palleggi Cominciamo con uno contro uno da posizione statica e mano a mano arriveremo a situazioni di sempre maggior movimento e, quindi, sempre più difficili. Esercizio “Uno contro uno laterale” È il primo gradino, il più facile perché il difensore dovrà difendere una porzione di campo limitata. Cominciamo sul lato destro: si dispone la squadra su tre file, palloni alla fila centrale (Diagr. 1).
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Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005 Dopo un movimento di smarcamento (non dimenticare l’attacco), inizio in dai e segui ed avremo un uno contro uno in posizione di ala come si vede nel Diagr. 2.
Diagr. 1
Diagr. 2
L’uomo che ha ricevuto palla la mette a terra e diventa difensore. Piedi elettrici, un braccio di distanza, il destro condiziona la palla sul lato ed il sinistro protegge da un facile passaggio all’interno dell’area. se il lavoro delle braccia è efficace, l’attaccante ha due sole possibilità: andare sul fondo (ciò che vogliamo), oppure girarsi verso la linea di metà campo (ponti d’oro al nemico che fugge). Il difensore accompagna l’attaccante verso la linea di fondo senza stupidi falli, come spingere, toccare o cercare la palla. Deve resistere per due o tre palleggi, rimanendo a contatto, attivo con le braccia, per concedere all’attacco solo una piccola porzione di campo (Diagr. 3).
Diagr. 3 Non vogliamo rubare la palla, il nostro scopo è di portare il palleggiatore sul fondo, dove troverà altri difensori e un cattivo angolo di passaggio. Giocando vicino con atteggiamento aggressivo e soprattutto l’uso delle braccia, vogliamo restringergli la visione periferica. Il nostro scopo è di fargli vedere solo una parte del campo. All’inizio non ci preoccupiamo se l’attacco realizza in gancio o tiro rovesciato o altro. Ci preoccupiamo soltanto della tecnica da noi richiesta. 19
Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005 Quando il canestro viene realizzato, il difensore recupera la palla e, aggredito dall’attaccante divenuto difensore, passa all’uomo sulla fila opposta. Otterremo così una rapida conversione difesa - attacco con un due contro uno a tutto campo (Diagr. 4).
Diagr. 4 Conseguiremo altresì lo scopo di abituare l’attaccante alla conversione attacco - difesa. Dettaglio: il primo giocatore della fila di sinistra deve dettare il passaggio mostrando il segnale “Dieci dita”. Per aumentare il traffico, sia per fase di difesa che di conversione, usiamo un altro esercizio. Esercizio “Tenere sul lato” I giocatori sono disposti su quattro file, palloni nelle due file centrali. Stesso inizio con smarcamento, dai e segui ed uno conto uno statico forzando sul lato. Abbiamo così sempre quattro giocatori impegnati. Gli attaccanti debbono leggere il traffico ed essere sollecitati ad operare delle buone scelte (Diagr. 5).
Diagr. 5 20
Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005 I giocatori si alternano nelle posizioni di guardia ed ala su un lato, successivamente si va sul lato opposto. In tal modo otteniamo che gli atleti inizino a difendere sul lato sinistro dove è più difficile per l’attacco che cercherà, quindi, di andare verso il centro usando la mano forte. Usiamo lo stesso esercizio, lo stesso schieramento, ma con i palloni nella posizione di ala. otterremo così un uno contro uno in posizione di guardia. L’attacco ha in tal modo più spazio per manovrare, costringendo la difesa ad un maggior lavoro. Il difensore deve portare l’attaccante sul lato in posizione d’ala dove ha già acquisito confidenza. Nel Diagr. 6 si vede l’inizio a destra in dai e segui ed a sinistra l’uno contro uno che può avvenire anche contemporaneamente, ottenendo di conseguenza un traffico che serve sia all’attacco, che alla difesa al fine di produrre condizioni simili alla partita.
Diagr. 6 Esercizio “Uno contro uno centrale” È la posizione più difficile da difendere. I giocatori si dispongono su tre file, palloni alla fila centrale, si inizia con un movimento di dai e cambia (Diagr. 7).
Diagr. 7
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Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005 La palla viene passata all’uomo che rimpiazza al centro ed il passatore segue sempre al centro per ricevere e giocare uno contro uno centrale (Diagr. 8).
Diagr. 8 Diamo due armi al difensore: 1. fintare; 2. appiattirsi. 1. Fintare. Il difensore finta, come lo schermitore, aumentando e diminuendo la distanza. Così facendo provoca l’attaccante ad iniziare il palleggio (possibilmente a sinistra), quindi ridurrà la distanza portandolo nelle posizioni a lui familiari e cioè prima in posizione di guardia, ala e dopo verso il fondo (Diagr. 9).
Diagr. 9 2. Appiattirsi, il difensore a contatto, appiattito con le braccia allargate, palmi in alto. Lo scopo è di forzare l’attaccante ad un palleggio lungo - laterale. Così facendo il difensore obbliga l’attaccante lateralmente e, quindi, in una posizione a lui nota. Stringere e forzare in ala e sul fondo (Diagr. 10). 22
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Diagr. 10 N.B. dopo il canestro realizzato, o palla rubata, sempre la conversione tutto campo die contro uno. Esercizio “Uno contro uno Kentucky” Lo scopo è di aumentare la superficie da difendere. Sarà pertanto indispensabile, per riuscire a coprire un percorso così lungo, che il difensore alterni scivolamento e corsa per recuperare la corretta posizione. Si dispongono due file alla base dell’area. il primo giocatore senza palla sprinta verso l’angolo di metà campo, tocca la linea e si gira per ricevere dal secondo giocatore che è scattato in palleggio dietro a lui (Diagr. 11). Il passatore diventa difensore. Simultaneamente un’altra coppia lavora sull’altro lato del campo. Si ottiene in tal modo una buona situazione di traffico.
Diagr. 11 23
Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005 Tecnica difensiva contro il giro in palleggio Talvolta l’attaccante cerca di andare verso il centro usando un giro in palleggio. Il difensore, per evitare di rimanere tagliato fuori dal compasso delle gambe, deve eseguire un salto indietro verso l’interno per recuperare la corretta posizione (Diagr. 12).
Diagr. 12 Esercizio “Uno contro uno Baghdad” Scopo: volare con la palla. La squadra si dispone su due file in posizione di ala, ed un difensore al centro (Diagr. 13). Il difensore, appena la palla lascia le mani dell’attaccante deve volare con la stessa ed arrivare in equilibrio sul proprio avversario. Vogliamo così allenare i difensori a ritornare sul proprio avversario, mentre la palla è in volo, condizionando l’attacco.
Diagr. 13 Variante “Baghdad due” Ora il difensore recupera sull’attaccante in posizione di guardia. Abbiamo aumentato così lo spazio da difendere (Diagr. 14). 24
Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005 N.B. rotazione: il passatore va in difesa, il difensore va in attacco e il ricevitore va in coda alla fila dei passatori.
Diagr. 14 Esercizio “Uno contro uno Malaga� Scopo: fermare la penetrazione e recuperare sul proprio uomo. Due file come da Diagr. 15, il difensore in aiuto, deve fermare la penetrazione, riprendere la posizione e volare con la palla ritornando sul proprio uomo. L’attaccante, penetra, viene fermato, arretra dietro la linea dei tre punti ed esegue un lob all’uomo in angolo.
Diagr. 15 N.B. il difensore deve affrontare il penetratore con un atteggiamento aggressivo, come uno schermitore.
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Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005 Per rendere più difficile il lavoro del difensore spostiamo la palla in angolo ed abbiamo lo stesso svolgimento e la stessa tecnica ma con una superficie più grande da difendere (Diagr. 16).
Diagr. 16
Variante “Malaga due” È la forma definitiva di questo esercizio. Il penetratore, appena fermato, passa la palla al primo della fila, riducendo così i tempi di reazione al difensore in situazione molto simile alla partita (Diagr. 17)
Diagr. 17
Esercizio “Uno contro uno Marzorati” Scopo: difesa sul dai e vai e sulla linea di passaggio e dalla periferia al centro. I giocatori si dispongono a coppie nella due metà campo, gli allenatori nei due angoli (Diagr. 18). 26
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Diagr. 18 Appena la palla viene passata all’allenatore, sul lato sinistro del campo, il difensore vola con la palla e si posiziona sulla linea di passaggio. Inizialmente, l’allenatore si muove lentamente per allenare il difensore a giocare sulla linea del passaggio impedendo il ritorno della palla. La coppia, dopo essersi alternata in attacco e in difesa, si porta sull’altro lato del campo. Quando l’attaccante si riporta verso la linea di metà campo, l’allenatore passa la palla con un lob ed abbiamo così un uno contro uno nella metà campo (Vedi esercizio Kentucky). Con questa sequenza di esercizi, abbiamo gradualmente costruito il nostro uno contro uno in tutte le posizioni del campo, con un movimento sempre crescente. N.B. la posizione di anticipo sul passaggio di ritorno può essere di taglio, chiusa o aperta. Noi insegniamo tutti e tre i posizionamenti. Il giocatore sceglierà quello più confortevole. Lo scopo è che la palla non ritorni diretta verso la metà campo: si concede solamente la possibilità di passaggio lob. Esercizio “Uno contro uno totale” È il più difficile della serie. I giocatori sono disposti come mostrato nel Diagr. 19.
Diagr. 19 27
Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005 La palla viene passata all’uomo a metà campo. Il passatore deve volare con la palla ed arrivare in buona posizione per reagire all’attaccante. Il passaggio può essere lob o battuto a terra. All’inizio, l’attaccante gioca nella metà campo, ma dopo qualche tempo, egli può scegliere il canestro ad un capo o all’altro del campo (Diagr. 20).
Diagr. 20 È un esercizio molto impegnativo, da sviluppare con cautela, soprattutto quando giochiamo a tutto campo. All’inizio il difensore viene sempre battuto, ma piano piano affina la sua strategia per limitare il grande potenziale dell’attaccante.
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Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005 Esercizio “Uno contro uno appoggio” È un primo riassunto delle informazioni fin qui suggerite più la conversione tuttocampo due contro uno. Disponiamo tre file e si inizia con smarcamento e dai e segui (Diagr. 21).
Diagr. 21 L’attaccante passa al primo della fila a sinistra e può tagliare o verso il centro (Diagr. 22),
Diagr. 22 o verso l’angolo opposto (Diagr. 23),
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Diagr. 23 o verso lo stesso angolo (Diagr. 24).
Diagr. 24 Il principio da seguire è sempre volare con la palla e il continuo posizionarsi del difensore. Si deve sottolineare che il posizionamento è un’azione preventiva contro tutti gli spostamenti dell’attaccante. Questo lavoro difensivo viene sviluppato nel Diagr. 24 dove l’appoggio si muove in palleggio, aumentando il lavoro di posizionamento. Quando l’appoggio passa la palla all’attaccante si gioca uno contro uno agonistico e, se la palla viene rubata, oppure su canestro realizzato, si va in conversione tuttocampo due contro uno. Ora la fase finale sarà la fase agonistica. Dopo l’inizio, smarcamento, passaggio e dai e vai (Diagr. 25), oppure, come abbiamo visto, usare l’appoggio e muoversi come in partita.
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Diagr. 25 Non dimentichiamo la conversione tuttocampo. Quando abbiamo una solida base nell’uno contro uno in tutte le posizioni, passiamo a sviluppare la collaborazione tra due giocatori in difesa. Seguendo la regola base di “volare con la palla”, mettiamo due difensori in angolo e gli insegniamo la regola geometrica: sopra e sotto la linea di tiro libero estesa (Diagr. 26).
Diagr. 26 Quando la palla è sopra detta linea, il difensore del lato debole deve stare al di qua della linea mediana. Se la palla va in angolo (sia in palleggio, sia con passaggio), il difensore si porta verso la palla al di là della linea mediana. Dettata questa regola, passiamo all’esercizio due contro quattro. 31
Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005 Esercizio “Lato forte – lato debole” I giocatori sono disposti come nel Diagr. 27. Debbono volare con la palla seguendo la regola geometrica.
Diagr. 27 I giocatori in angolo sono fermi finché non ricevono la palla dalla guardia del loro lato. A quel punto penetrano sul fondo forzati dal loro difensore (Diagr. 28).
Diagr. 28 Il difensore del lato debole deve raddoppiare sulla linea di fondo. Il penetratore deve far lavorare i due difensori per 5’’. In quale modo? Chi ha portato l’aiuto, deve fissare la posizione sul campo e sarà il primo a saltare attaccando l’attaccante (non portare l’aiuto solo con le mani alzate). Il difensore sulla palla salterà a sua volta ed avremo così sempre un uomo in aria per scoraggiare un facile tiro. Dopo cinque secondi, l’attaccante raddoppiato passerà ad uno dei due appoggio in posizione di guardia. Tre secondi di pausa per dar tempo ai due difensori di riposizionarsi e via ancora in passaggio e penetrazione per trenta secondi. 32
Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005 Dopo si cambia, il difensore va in appoggio, l’attaccante in difesa e l’appoggio in attacco nell’angolo. Sei giocatori sotto canestro e sei sotto l’altro. Per aumentare le difficoltà, chiediamo dopo un certo tempi la penetrazione anche da parte degli appoggi. Diventa così una situazione molto vicina alla partita. Esercizio “Quadrato: tenere sul lato” Scopo: sviluppare la collaborazione su due lati. Si finisce con un due contro due con conversione. I giocatori sono disposti in quattro file, palloni nell’angolo. Il primo della fila passa alla guardia sul suo lato e va a marcare l’uomo nell’angolo opposto. La guardia esegue un passaggio battuto a terra all’altra guardia e vola a difendere su di lui (Diagr. 29).
Diagr. 29 Ora la situazione è quella mostrata nel Diagr. 30, due contro due sul lato. I difensori non debbono permettere alcuna penetrazione centrale.
Diagr. 30
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Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005 Gli attaccanti possono passare o palleggiare. Se l’attacco fa canestro, i difensori eseguono la rimessa immediatamente pronti per una rapida conversione tuttocampo. Se la palla va sul fondo il difensore si deve avvicinare progressivamente e su una eventuale virata in palleggio cercare la palla, raddoppiando il penetratore (Diagr. 31).
Diagr. 31 Esercizio “Cross” Se vogliamo un impegno massimo anche all’inizio del due contro due laterale, ordiniamo ai passatori di incrociarsi per andare a marcare il proprio avversario (Diagr. 32).
Diagr. 32 Stessi scopi, tenere sul lato e conversione a tuttocampo, non appena c’è un canestro o una palla rubata. Lo schermitore: nel caso, invece, che il palleggiatore cerchi la penetrazione dalla posizione di guardia (Diagr. 33) il difensore in angolo non deve lasciare il proprio uomo (andando verso la metà-campo), ma fare un movimento come nell’attacco della scherma: finta di attaccare e ritorno sul proprio uomo. 34
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Diagr. 33 La rotazione è secondo il movimento della palla. Spostando i palloni nell’altro lato, otterremo un due contro due sul lato sinistro. Non dimentichiamo l’attacco: sempre conversione tuttocampo. Esercizio “Difesa sul taglio” Usiamo la stessa organizzazione e disposizione a quadrato con una variante: la guardia passa ed aspetta il passaggio di ritorno (Diagr. 34). La guardia a sinistra esegue un passaggio battuto a terra
Diagr. 34 e vola a difendere. Abbiamo così una situazione di due contro due come nel Diagr. 35. La guardia con palla deve attendere il taglio e giocare due contro due laterale, situazione ormai nota. Il difensore in angolo, dopo essersi posizionato sul movimento di taglio, non deve perdere l’anticipo sia che si usi la guardia aperta, sia quella chiusa. Deve pretendere contatto ed usando le braccia come “deterrente” forzare il taglio all’infuori. 35
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Diagr. 35 Esercizio “Dilatare l’aiuto” Abituiamo i nostri i giocatori a fare un lavoro più forte in allenamento, cosicché in partita copriranno il terreno più facilmente. Disposti su tre file con il solito movimento di attacco di dai e segui (Diagr. 36).
Diagr. 36 Il giocatore che consegna la palla va a fare un blocco sul lato opposto e si ferma al limite dell’area in posizione di aiuto (Diagr. 37). L’ala sinistra sfrutta il blocco e riceve sottocanestro ma non tira: restituisce la palla con un passaggio battuto a terra all’ala destra e diventa difensore. Ora siamo in una situazione di uno contro uno laterale con l’aiuto dilatato (cioè più lontano secondo la regola geometrica) (Diagr. 38). 36
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Diagr. 37
Diagr. 38
L’ala viene forzata verso il fondo e l’aiuto deve arrivare in tempo pur avendo una distanza maggiore da coprire. Viene stabilito un raddoppio e si gioca in forma agonistica, finché viene realizzato un canestro (Diagr. 39).
Diagr. 39 Quando l’esercizio viene capitalizzato, dividiamo i giocatori sui due canestri per avere sempre sei atleti impegnati. Abbiamo visto che il difensore ha lavorato progressivamente in varie fasce del campo e le diverse posizioni di uno contro uno, la collaborazione sul fondo, sulla fascia laterale e la collaborazione a due in diagonale. Le zone tratteggiate del Diagr. 40 mostrano la costruzione della difesa a metà campo: • collaborazione sul fondo; • collaborazione sulla fascia; • uno contro uno centrale; 37
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diagonali.
Diagr. 40 Esercizio “Ruse” È una collaborazione difensiva a tre. Avremo una fase didattica ed una agonistica. All’inizio la palla andrà solamente da guardia a guardia. Chi passa taglia verso l’angolo opposto. L’allenatore grida “Tre!” per ricordare che tutti e tre i difensori debbono saltare verso la palla (Diagr. 41).
Diagr. 41 Il Diagr. 42 mostra la collaborazione atre con: pressione sull’uomo con la palla, anticipo sul taglio ed il terzo in aiuto sull’eventuale lob. Tre difensori contro l’uomo con palla. Appena il tagliante arriva in angolo si alza in posizione di guardia l’uomo dell’angolo opposto (Diagr. 43).
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Diagr. 42
Diagr. 43
Il difensore sceglie la strada più breve, pur mantenendo sempre un netto anticipo. Siamo così di nuovo in posizione simmetrica, due guardie ed un angolo. Lavoriamo sulla fase didattica finché non siamo soddisfatti della dinamica nel posizionamento. A quel punto l’allenatore grida “Venti!” e gli attaccanti possono fare quello che vogliono: tirare, passare, penetrare, … Se l’attacco realizza un canestro entro i 20’’ i difensori ripartono con altri 20’’ da difendere. Quando la palla viene rubata o recuperata su rimbalzo … conversione tuttocampo. Esercizio “Shell” È un quattro contro quattro nel quale abbiamo, all’inizio, un momento didattico. Successivamente, 20’’ secondi di gioco più conversione (Diagr. 44).
Diagr. 44 È un riassunto delle tecniche sin qui viste. La difesa è sottoposta a un impegno gradualmente crescente. All’attacco, infatti, vengono imposte delle restrizioni: si inizia permettendo solamente il passaggio, poi passaggio e palleggio e, dopo alcuni minuti, passaggio, palleggio e taglio. 39
Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005 La sequenza dell’impegno rispetto ai movimenti permessi all’attacco è: • • • • •
passaggio; passaggio e palleggio; passaggio, palleggio e taglio; passaggio, palleggio, taglio e blocchi; passaggio, palleggio, taglio, blocchi e taglia fuori.
Dopo la fase didattica, l’allenatore grida “Venti!”. Se l’attacco realizza ancora 20’’ di difesa. Se la difesa recupera la palla su rimbalzo o la ruba, c’è una immediata conversione. L’esercizio diventa sempre più difficile per la difesa fino a raggiungere una situazione simile alla partita.
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Difesa a Uomo Seconda parte La difesa contro i blocchi I blocchi si devono vedere, leggere, per mezzo di un perfetto posizionamento. Parliamo, comunichiamo soltanto sui blocchi ciechi tra lunghi (ali e centri) e guardie. In tutti gli altri casi pretendiamo che i giocatori li vedano e manovrino secondo le regole loro dettate. Partiamo da questo esercizio: Esercizio “Fintare” È un tre contro tre in continuità con conversione, nel quale i giocatori non debbono mai perdere di vista la palla ed il proprio uomo. Si dispongono tre file in posizione centrale (Diagr. 1).
Diagr. 1 Inizio in dai e cambia. Appena la palla va sul lato, il difensore opposto deve volare con la palla (regola più volte richiamata). A questo punto, il difensore del lato debole vede arrivare il blocco e deve fintarlo accentuando la sua posizione (Diagr. 2). Così facendo sbilancia l’attaccante ed aumenta il proprio spazio per manovrare: essendosi portato sopra al blocco potrà facilmente reagire sia che l’attaccante vada verso il centro, sia che tagli verso il fondo. Quando riteniamo di essere soddisfatti della reazione ai blocchi, gridiamo “Venti!”. L’attacco, a quel punto, potrà fare quello che vuole. La difesa non deve subire canestro entro i venti secondi, pena altri 20” in difesa. Soltanto un rimbalzo o una palla rubata, premiano la difesa con una rapida conversione tuttocampo per un facile canestro. Altri sei giocatori hanno intanto iniziato il lavoro. 41
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Diagr. 2 N.B.: è molto importante che i giocatori in difesa assumano un atteggiamento aggressivo, energico, sempre attento, pronto, raccolti sulle gambe (trenta centimetri più bassi dell’attaccante), braccia fuori e minacciose verso la palla. Come principio vogliamo che su un blocco singolo il difensore passi sopra mentre su un doppio blocco il difensore insegue. Vedremo più avanti, intanto preoccupiamoci di dare altre armi ai nostri giocatori. Esercizio “Superare due blocchi” È un due conto uno con un appoggio in posizione di post alto. Iniziamo passando la palla a destra e sfruttiamo il blocco del post alto (senza difensore) (Diagr. 3).
Diagr. 3
Il difensore passa sopra il blocco, ed il passatore si porta in posizione di post basso. Ora abbiamo la palla in ala con l’uomo in post basso marcato con forte anticipo (Diagr. 4). 42
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Diagr. 4
L’ala passa all’appoggio e vediamo che il difensore sul post basso deve aprirsi alla palla, sentendo con l’antenna sinistra il proprio uomo. Così facendo, egli deve vedere nel suo cono visivo il blocco che sta arrivando. Deve ora fintare il bloccante, come nell’esercizio precedente, per avere spazio sufficiente per passare in anticipo con il proprio uomo, fuori sul perimetro (Diagr. 5).
Diagr. 5
Abbiamo così disinnescato il pericolo. L’esercizio continua con gli attaccanti che usano blocchi interno-esterno come nel Diagr. 6.
43
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Diagr. 6 Ora l’esterno sfrutta il blocco portato dal compagno nella posizione di post basso. Il difensore deve passare sopra il blocco. Il marcatore del post basso che vede l’azione si stringe contro il proprio uomo per rendere più sottile l’ostacolo per il compagno che sta superando il posto di blocco. Stessa tecnica di passare sopra il blocco, ma chiamando “Spazio!” al compagno in difesa perché sta arrivando da dietro. Quando l’Allenatore grida “Canestro!”, si gioca in forma agonistica finché si realizza un canestro. Se la difesa ruba la palla o conquista il rimbalzo fa conversione verso lo stesso canestro perché al capo opposto del campo è impegnata nello stesso esercizio l’altra metà della squadra. All’inizio non permettiamo cambi difensivi, quando però la difesa sarà diventata aggressiva e veloce non ci preoccupiamo dell’eventuale mis-match. Esercizio “Inseguire” Nelle situazioni di doppio blocco la regola è inseguire. Il difensore si nasconde dietro l’attaccante e supera, quindi, l’ostacolo con lui. Chiediamo al difensore di sprintare appena superato l’ostacolo per costringere l’avversario e ricevere il più lontano possibile dal canestro (Diagr. 7 – lato sinistro).
Diagr. 7 44
Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005 L’attaccante però può sfruttare questa situazione facendo ricciolo. A questo punto, il difensore più vicino alla palla esegue un movimento di andata e ritorno (aprire e chiudere la porta). Costringerà in tal modo il tagliante a fare una strada più lunga e il difensore che lo insegue (attraverso la porta aperta) può recuperare mentre il difensore che ha aiutato ritorna sul suo uomo. Il Diagr. 7 – lato destro mostra la situazione appena descritta. Nel caso, invece, di un taglio verso il canestro, tra la linea di fondo ed il doppio blocco, il difensore sul fondo apre la porta in faccia al tagliante, costringendolo ad allungare il percorso e lasciando passare il compagno che potrà quindi recuperare l’anticipo difensivo (Diagr. 8).
Diagr. 8
Esercizio “Doppio-Singolo” Si gioca un tre contro tre in continuità con i giocatori che formano blocchi doppi e singoli. L’allenatore ha la palla e dà il via passandola al primo attaccante che si smarca. Gli attaccanti cercano di realizzare, sfruttando i blocchi. La difesa deve reagire secondo le regole. Se i difensori recuperano la palla, giocano contro lo stesso canestro dato che al canestro opposto è impegnata l’altra metà dei giocatori (Diagr. 9).
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Diagr. 9
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Il Tagliafuori Abbiamo tre tipi di tagliafuori: • • •
sul tiratore; sul lato forte (a 1 passaggio di distanza dalla palla); sul lato debole (a 2 o più passaggi di distanza dalla palla).
Esercizio “Passa e scivola” A due, tre o quattro giocatori che sarà la forma finale dell’esercizio. Tagliafuori sul tiratore: si inizia a coppie, faccia a faccia ad una distanza di sei-sette metri l’uno dall’altro, si muovono lungo le fasce laterali. Il giocatore all’esterno, sulla linea laterale, è il leader ed è responsabile del mantenimento della distanza. Eseguono passaggi e scivolamenti laterali, dalla linea di fondo alla linea di tiro libero estesa nell’altro capo del campo. A quel punto, il leader tira in sospensione, al limite dell’area mentre il giocatore all’interno esegue un tagliafuori sul tiratore (Diagr. 01). Si lavora in due direzioni, sulle due fasce laterali del campo, ed avremo, quindi 3, 4 coppie impegnate contemporaneamente in campo.
Diagr. 1 N.B. Se il difensore non recupera la palla dopo il tiro deve eseguire cinque piegamenti sulle braccia. Tagliafuori sul lato forte (ad un passaggio di distanza dalla palla): si lavora a terzetti, il leader è sempre responsabile della distanza tra i giocatori. Arrivati all’altezza della linea di tiro libero estesa, il leader controlla l’anticipo difensivo dell’uomo all’interno del campo (Diagr. 2). Quindi, palleggia verso il canestro, arresto e tiro.
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Diagr. 2
Il difensore si apre alla palla, mantenendo il contatto con l’avversario e se questi va verso il fondo esegue un giro indietro, perno destro; viceversa, se l’attaccante al centro, esegue un giro ruotando sul perno sinistro (Diagr. 3).
Diagr. 3 Tagliafuori sul lato debole (a due o più passaggi di distanza dalla palla): il leader aumenta, con due o tre palleggi, la distanza tra la palla (due passaggi almeno) e il compagno marcato d’anticipo. Il difensore flotta verso il leader e, appena questi tira, volerà con la palla per riprendere contatto con l’attaccante ed usare la stessa tecnica precedente (entrata verso il fondo o verso il centro). Vedi Diagr. 4 e 5.
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Diagr. 4
Diagr. 5
Tre tagliafuori: è la forma finale dell’esercizio. Si lavora a quartetti, quando il leader tira avremo sempre due dei sue tipi di tagliafuori: tagliafuori sul tiratore e sul lato forte (Diagr. 6) oppure sul tiratore e sul lato debole (Diagr. 7).
Diagr. 6
Diagr. 7
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La difesa contro i giochi a due Si tratta di una situazione sempre difficile da affrontare. L’attacco punta sul mis-match. Regola generale: tenere sul alto. In questo modo vogliamo disattivare il blocco (Diagr. 8). Se riusciamo a forzare il palleggiatore sul lato il posto di blocco è inefficace.
Diagr. 8 Noi cerchiamo sempre di imporre il nostro principio difensivo, ma dobbiamo dotare la nostra squadra di una organizzazione più sofisticata. Regola geometrica: usare come riferimento l’arco dei tre punti. Il blocco può essere piazzato fuori, dentro, a cavallo dell’arco dei tre punti: 1. se il posto di blocco è fuori dell’arco dei tre punti, il difensore può passare dietro il blocco perché non c’è pericolo di un tiro da così lontano. Il difensore del bloccante arretra per dare spazio (Diagr. 9).
Diagr. 9 50
Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005 2. Se il posto di blocco è a cavallo dell’arco dei tre punti, il difensore passa dietro a tutti mentre il difensore del bloccante si nasconde si nasconde dietro pronto ad affacciarsi per disturbare un eventuale tiro (Diagr. 10).
Diagr. 10 3. Se il blocco è dentro l’arco dei tre punti, il difensore del bloccante deve attaccare il palleggiatore e scattare indietro per lasciare spazio per il recupero facendo sempre la strada più breve (Diagr. 11).
Diagr. 11 Il movimento di aiuto deve essere fato in andata e ritorno come un attacco-difesa della scherma. Siamo così arrivati alla più comune tecnica in situazioni di due contro due e cioè uscire aggressivi sempre in andata e ritorno (Diagr. 12).
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Diagr. 12
Principio: R.diM e aiuto del terzo. È l’atteggiamento più aggressivo che più ci piace e il più in sintonia con la mentalità che vogliamo dare alla squadra. Il terzo uomo è il giocatore più vicino al luogo dove si svolge il gioco a due e tutti sanno che se non riusciamo a disinnescare il gioco a due andremo a piazzare un R.diM. sul palleggiatore. Il Diagr. 13 mostra la situazione descritta.
Diagr. 13 L’attaccante libero può andare verso il canestro e questa è la soluzione più facile per la difesa. È agevole marcarlo con il terzo difensore più vicino alla zona del gioco a due (Diagr. 14).
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Diagr. 14
Se invece il bloccante esce fuori dall’arco dei tre punti, è più difficile per la difesa ci sarà sempre un percorso lungo da coprire (Diagr. 15).
Diagr. 15 Siamo costretti a cambiare uomo, ma appena eseguito il passaggio, il lungo impegnato nel R.diM. si butta sotto canestro a trovarci il suo nuovo uomo.
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La difesa sul pivot Esercizio “Pivot” Lavoriamo specificamente per i quattro lunghi, due impegnati all’interno e due come appoggi. Anche se l’esercizio è dedicato alla difesa, non dimentichiamo l’attacco e, quindi, i lunghi debbono sapere quanto difficile è servire i pivot. L’allenatore, con palla al centro, può passare a destra o a sinistra ed il difensore deve occupare subito la migliore posizione (Diagr. 16).
Diagr. 16 L’attaccante si porta nello spazio sopra o sotto il difensore che lo sente con le “antenne” e si chiude su di lui in totale anticipo (Diagr. 17).
Diagr. 17
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Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005 L’attaccante può muoversi per ricevere solo sulla linea dell’area, non uscire, niente lob. Quando riceve ripassa fuori sullo stesso lato, skip-pass, e l’esercizio dura 30”. È il turno dei due in appoggio che vanno all’interno per il loro periodo di lavoro specifico.
Diagr. 18 L’anticipo difensivo deve essere molto deciso e senza cambiare guardia (Diagr. 18). Il vantaggio è quello di non dover girare la testa, perdendo, quindi, di vista la palla. Aiuto sul pivot Noi cerchiamo di negare crudelmente la palla all’interno, ma siccome giochiamo contro avversari questo può accadere. Dobbiamo, quindi, preparare i nostri giocatori a questa eventualità. Usiamo due esercizi. Esercizio “Coltello 1” Quattro terzetti su ogni lato dei due canestri. Il diagramma 19 vi mostra lo sviluppo di un solo terzetto. Tutti ruotano in tutte le posizioni, pivot, ala e difesa. Tutti debbono conoscere le difficoltà dei compagni. Appena la palla va al pivot, il difensore deve volare con la palla senza girarsi verso la palla. Deve scivolare a distanza di un braccio e minacciare la palla con movimento della mano dal basso in alto.
Diagr. 19 55
Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005 Non deve perdere di vista il proprio avversario e quando la palla viene ripassata fuori, ritorna sempre in scivolamento. Se l’attacco si muove verso il fondo, il difensore fa un solo passo con perno sinistro e quando la palla va in angolo, vola con la palla ed arriva in perfetto equilibrio (Diagr. 20).
Diagr. 20 Esercizio “Coltello 2” Con gli stessi principi lavoriamo a quintetti ai due canestri. Tre attaccanti e due difensori. Palla dentro, tutti e due i difensori degli esterni volano all’interno (Diagr. 21).
Diagr. 21
In caso di incrocio, i due difensori cambiano uomo, pronti a recuperare sul nuovo avversario. Abbiamo, infatti, sempre uno dei due difensori in grado di vedere la situazione e sarà l’uomo che griderà “Cambio!” (Diagr. 22). 56
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Diagr. 22 L’esercizio dura 20 secondi, ma pretendiamo grande reazione, lavoro di braccia e comunicazione. Tutti ruotano in tutte le posizioni, senza distinzione di ruoli. Tutti debbono conoscere i compiti di tutti. Esercizio “Diamante” È un quattro contro quattro in continuità, tuttocampo, con tre esterni ed un centro. Vogliamo saldare il lavoro esterno-interno (Diagr. 23).
Diagr. 23 Esercizio “Walk-through” È una “camminata attraverso” le regole ed i principi che abbiamo dati ai nostri giocatori. Lavorando nella metà campo vengono sottolineate le varie situazioni difensive (diagr. 24).
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Diagr. 24
1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.
Volare con la palla: posizionamento. Non concedere mai penetrazioni centrali. Impedire il rovesciamento della palla. Aiutare sul pivot. Forzare i post fuori sull’arco dei tre punti. Ritornare sul proprio uomo al momento del tiro. Conversione. Congestionare l’area.
Successivamente passiamo al ritmo partita, giocando tutto campo, in continuitĂ , cinque contro cinque contro cinque.
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La difesa a uomo tuttocampo Estendiamo la nostra difesa a uomo a tuttocampo per queste ragioni: 1. aumentare e sottolineare la nostra aggressività; 2. mantenere l’iniziativa; 3. aggredire gli avversari per tutta la partita. Per fare questo abbiamo bisogno di grande condizione fisica e di armi tecniche. Quindi, costruiamo il nostro pressing con una serie di esercizi. Solo alla fine introdurremo la tattica. Esercizio “Due squadre scivolano” Due squadre, bianchi e neri (diagr. 1) si muoveranno sul campo con tecnica e movimenti sempre più difficili. Lavorano alternativamente, appena una squadra arriva parte l’altra. A metà campo cambiano fronte sia all’andata, sia al ritorno. Toccano la linea cinque volte: alla partenza, dal lato opposto, a metà campo, quando cambiano fronte ed infine all’arrivo. Questo è l’inizio, il più facile. Infatti, dopo due percorsi eseguiti con la stessa tecnica, rendiamo l’esercizio più difficile inserendo l’uso delle braccia. Dopo ancora due percorsi lo rendiamo più difficile con 5 salti (toccare e saltare): quindi lo skip. Gli sprint e così via a seconda del livello di preparazione in loro possesso. È un ottimo test per valutare la forma della nostra squadra.
Diagr. 1 All’inizio dobbiamo curare la tecnica di scivolamento, le braccia, ecc., insomma la tecnica. Quando saremo soddisfatti della tecnica aumenteremo la velocità. N.B. Quando toccano la linea, tutti gridano “Difesa!!”.
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Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005 Esercizio “Rombo” È un esercizio per il gioco di gambe, scivolamenti e sprint alternati sui quattro lati del rombo. In rapida successione: il secondo giocatore parte quando il primo tocca il primo angolo del rombo (diagr. 2),
Diagr. 2 Abbiamo quattro giocatori impegnati ed il resto riposa: è un buon ritmo per recuperare. Esercizio “Gara in diagonale” È lo sviluppo del precedente esercizio con impegno di gara cioè massimo. I giocatori si battono uno contro uno, l’uno palleggia (con la mano debole) sulla diagonale, mentre l’altro scivola sulla metà campo; vedrà il palleggiatore quando si girerà di 180° sulla metà campo. Quando i due contendenti arrivano alla metà si scambiano la palla e giocano uno contro uno all’altro canestro (diagr. 3). L’attaccante può eseguire solo tre palleggi per andare a canestro. Si finisce sempre con un tiro realizzato da uno dei due avversari.
Diagr. 3 60
Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005 N.B. È evidente la ricerca del massimo impegno e, quindi, della massima velocità. Esercizio “Lituania gap” A terzetti, due passatori, senza palleggiare, corrono tuttocampo inseguiti da un terzo sottocanestro che li rincorre. L’esercizio inizia quando viene eseguito il primo passaggio (diagr. 4).
Diagr. 4 Esercizio “Mullaney” Per sviluppare l’aggressività a tuttocampo. Ancora a terzetti. L’uomo con la palla simula di perdere la palla, facendola rotolare tra due avversari (diagr. 5).
Diagr. 5 Ora il difensore non deve arretrare ma aggredire la palla e ritornare. Infatti, così copre per un attimo l’uomo con palla che potrà fare solo due scelte: palleggiare o passare. In entrambi i casi il giocatore è in recupero. Si finisce sempre con un canestro realizzato. 61
Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005 N.B. Con lo stesso principio di attaccare (e ritornare) l’uomo con palla, giochiamo due difensori contro tre attaccanti. Esercizio “Cinque sfondamenti” Per sviluppare il coraggio e la tecnica per prendere sfondamento. Il palleggiatore, a mezza velocità, va a zigzag tuttocampo, colpendo con il gomito il petto del difensore, che deve prendere lo sfondamento, cadere, rialzarsi e prendere altri quattro sfondamenti (diagr. 6).
Diagr. 6 N.B. Il difensore deve portarsi con il petto sulla direttrice del palleggiatore. Esercizio “Michigan” Due squadre divise sulla metà campo. Tre contro due, con il recupero del terzo difensore che entra in campo quando la palla supera la metà campo (diagr. 7).
Diagr. 7 62
Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005 Dopo il canestro realizzato i tre attaccanti difendono sul primo passaggio e, quindi, escono verso i serbatoi. N.B. I due difensori debbono partire fintando ed in posizione parallela, finchÊ la valla non va sul lato. A quel punto uno aggredisce il palleggiatore e l’altro gioca tra i due in attesa del recupero del terzo difensore.
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Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005 Esercizio “Raddoppiare” A quartetti, due attaccanti e due difensori. L’uomo che riceve il passaggio allena i compagni alla tecnica del raddoppio, facendoli lavorare per cinque secondi e, quindi, ripassa la palla al compagno di fronte (diagr. 8).
Diagr. 8
I difensori debbono volare con la palla e coprire il giocatore con la palla senza fare fallo. Si cambia attacco e difesa ogni trenta secondi. Importante: le braccia interne dei difensori debbono lavorare alto fino alla linea delle spalle. Le braccia esterne debbono lavorare dalla linea delle spalle verso il basso. Otterremo così un “ombrello” di 360° per cercare di toccare o deviare la palla quando viene passata. Dopo questo esercizio propedeutico passiamo ad un esercizio molto vicino alle condizioni di partita: raddoppio di marcamento di fronte e da dietro. Esercizio “Raddoppiare di marcamento” Due contro due tutto campo. I due attaccanti fino alla ¾ campo vanno a mezza velocità. I difensori debbono curare la tecnica del raddoppio (diagr. 9).
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Diagr. 9 Raddoppio di marcamento da dietro Permesso il primo passaggio, il difensore forza l’attaccante sulla linea laterale. L’uomo sulla rimessa prima va verso la palla e appena vede che il compagno chiude la linea laterale vola a raddoppiare. Lavoro di 5” dell’uomo con palla, quindi, ripassa al compagno entrato in campo (vedi diagr. 9 parte centrale). Ritorna sul proprio avversario, forzandolo verso la linea laterale e via così fino a ¾ campo. A quel punto, i giocatori sono liberi di fare un due contro due selvaggio che deve finire però sempre con un canestro. Si scambiano attacco-difesa e ritornano sull’altra metà campo. Raddoppio di marcamento di fronte Sempre a quartetti, uno dentro il campo. Il palleggiatore viene forzato verso il compagno. L’attaccante fa spazio ed il difensore lo segue finché vede l’attaccante vicino alla linea laterale. Salta verso la palla a chiudere sulla linea raddoppiando sul palleggiatore. Solito lavoro per 5”, per passaggio verso il compagno che si è portato sulla linea mediana e così via. Lavorano fino a ¾ campo, quindi, due contro due libero (diagr. 10).
Diagr. 10 65
Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005 N.B. siamo attenti alla tecnica del raddoppio, lavoro di braccia e recupero per un altro raddoppio. Quindi, togliamo pressione ai giocatori liberandoli in due contro due. Canestro realizzato e ritorno al lavoro sull’altra metà campo, cambiando attacco-difesa. Esercizio “Due contro due” A terzetti, tuttocampo, due difensori, uno sulla palla e l’altro sulla linea di tiro libero (diagr. 11).
Diagr. 11
Il difensore sulla palla suggerisce al compagno dietro l’opportunità per eseguire un raddoppio. Ci sono naturalmente 10” a disposizione. Se i due allenatori chiedono la palla con il segnale dieci dita, il palleggiatore deve passare e correre tuttocampo. N.B. noi curiamo il lavoro a metà campo, quindi, ripassiamo la palla e lasciamo giocare in libertà. Parte un altro terzetto. Tutti si alternano in attacco e difesa perché i lunghi devono sapere quanto è difficile difendere a tuttocampo. Esercizio “treccia” È una serie di esercizi con partenza a tre, quattro, cinque e sei giocatori. All’andata eseguiamo la treccia, ma il vero scopo è la difesa. Treccia a tre: tuttocampo, chi realizza gioca in difesa contro due attaccanti, ma in una fascia ristretta. La fascia di ritorno è quella della tangente ai tre cerchi (diagr. 12).
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No! Diagr. 12 Non è permesso il passaggio lob e la realizzazione è d’obbligo. Treccia a quarto: all’andata treccia a quartetti, tuttocampo; al ritorno chi esegue l’ultimo passaggio e chi realizza, sono i due difensori. La fascia a disposizione degli attaccanti si allarga a metà campo (diagr. 13). Vietato il lob. Incoraggiamo i difensori al raddoppio di marcamento. Sempre canestro realizzato.
No! Diagr. 13 Treccia a cinque: lo scopo è la tecnica del raddoppio di marcamento ad ogni passaggio. Sempre treccia tuttocampo a quintetti. Chi passa, chi realizza e chi cattura il rimbalzo sono i tre difensori. Tutto il campo a disposizione per i due attaccanti (diagr. 14). L’uomo con palla viene sempre sottoposto a raddoppio. 67
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Diagr. 14 Se la palla viene rubata si va a realizzare al canestro più visino. Treccia a sei: ora al ritorno saremo in una situazione di partita 3 contro tre. I difensori raddoppiano se c’è l’opportunità. Diamo loro, inoltre, il concetto del posizionamento verso la palla (diagr. 15) e della linea della palla (diagr. 16).
Diagr. 15
Diagr. 16
Infatti tutti i difensori debbono correre sotto la linea della palla. Ora i giocatori hanno armi sufficienti per attuare una difesa tuttocampo.
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Difesa a zona 1 – 3 – 1 La nostra organizzazione difensiva che è basta sulla difesa a uomo è completata dalla zona 1 – 3 – 1. In ogni partita la usiamo sistematicamente in occasione di ogni rimessa d’attacco. La nostra difesa a zona ha in comune con la uomo molte regole: • aggressività, • volare con la palla, • negare le penetrazioni, • congestionare. L’uso di regole identiche rende più facile e rapido l’apprendimento di questa difesa. La nostra zona è una zona di contenimento sulla linea dei tre punti. Questa linea è la nostra frontiera; sfidiamo l’attacco a tirare fuori da essa. I difensori non devono mai uscire sa questo confine per non creare spazio ad una facile penetrazione in palleggio (diagr. 1).
Si!
No!
Diagr. 1 Questo tipo di errore ci espone, inoltre, a facili passaggi all’interno della nostra difesa (diagr. 2).
Diagr. 2 69
Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005 Quindi, lo scopo fondamentale è quello di presidiare la linea dei tre punti costringendo l’attacco o ad un tiro da lontano o a un passaggio in spazi ristretti. Con la riduzione degli spazi anche la manovra dell’attacco risulta più difficile. Danzare: vogliamo che i difensori si spostino danzando come i pugili, muovendo le braccia per proteggere l’area e dissuadere dal tentare i passaggi all’interno. Movimento delle braccia: ha caratteristiche specifiche nella difesa a zona. Mentre la palla è in volo le braccia vengono portate al di sotto della cintola per ottenere una maggiore velocità negli spostamenti laterali. Un positivo riflesso di questo tipo di movimento è il rilassamento delle braccia che saranno, quindi, pronte per un nuovo energetico lavoro difensivo. Quando la palla è in possesso di un attaccante, le mani di tutti i difensori vengono portate in alto e si muovono alternativamente. In tal modo gli spazi per il passaggio si aprono e si chiudono agli occhi dell’attaccante con la palla che sarà, quindi, indotto a scegliere una soluzione meno rischiosa: un passaggi non penetrante. Per la costruzione della zona 1 – 3 – 1 adoperiamo il metodo globale con un esercizio di cinque difensori contro otto attaccanti. I difensori in forte sotto numero sono costretti a giocare in spazi ristretti per non scoprirsi a facili canestri. È una sfida tra Davide e Golia che stimola i difensori a dare il meglio (diagr. 3).
Diagr. 3 Gli errori più comuni sono due: • uscire fuori dai confini, • due difensori aggrediscono la palla. In quest’utlimo caso, il difensore che vede per primo l’errore deve comunicare con il compagno per rimediare. Le zone di responsabilità dei singoli sono quelle tradizionali (diagr. 4).
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Diagr. 4 Tatticamente usiamo di più questo tipo di zona quando incontriamo una squadra dotata di un centro molto forte. Il naturale sviluppo della nostra 1 – 3 – 1 è la difesa combinata che vedremo nel capitolo seguente.
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La difesa combinata È una difesa tattica da usare per limitati periodi di tempo. Può venire adottata solo da squadre evolute con giocatori che conoscano bene i principi della uomo e della zona. Con questa difesa vogliamo infatti combinare i vantaggi della difesa a uomo e a zona. Nella medesima azione saremo sempre con un giocatore a uomo sulla palla e quattro giocatori a zona. Si chiama combinata, inoltre, perché è una combinazione di difese: uomo tuttocampo, dopo la metà campo ci disponiamo a zona 2 – 1 – 2 e quando la palla ritornerà dalla periferia verso il centro andremo a zona 1 – 3 – 1; non appena la palla va in palleggio o in passaggio sotto la linea di tiro libero estesa inizia la difesa combinata. Un importante riferimento geometrico è la linea dei tre punti. Se la palla è al di fuori da questa linea, temporeggiamo a zona 1 – 3 – 1 regolare. I difensori simulano di giocare a zona ma in realtà ognuno ha il proprio uomo. Per assurdo, se gli attaccanti si dispongono tutti su un lato, i difensori useranno la regola perimetrale. Tale situazione è illustrata nel diagramma n. 1
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3 1
Diagr. 1 Pressione sulla palla Quando la palla va al di sotto della linea di tiro libero estesa, l’attaccante viene aggredito a uomo. Vogliamo così limitare la visione periferica dell’uomo in possesso di palla, sempre (diagr. 2).
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Diagr. 2 Gli altri quattro giocatori mostrano di giocare a zona, ma in realtĂ sono a uomo (diagr. 3).
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Diagr. 3
Caratteristiche dei giocatori n. 1 è il giocatore piÚ veloce, aggressivo. Con il corpo e le braccia forza la palla verso il lato sinistro (diagr. 4).
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Diagr. 4 Con la palla sul lato deve coprire l’eventuale post alto e lo deve tagliar fuori in caso di tiro (diagr. 5).
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Diagr. 5 Anche se non c’è nessuno sulla linea di tiro libero, il n. 1 deve trovarsi sempre in questa zona. In tal modo potrà recuperare un rimbalzo lungo o ricevere un passaggio al volo da parte dei lunghi in difficoltà a controllare il rimbalzo. n. 2 deve forzare l’uomo in possesso della palla verso il fondo. Se la palla va in angolo egli disturba un facile ritorno della palla. È importante mostrare un atteggiamento a zona mentre sappiamo che ognuno ha sempre il proprio uomo (diagr. 6)
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Diagr. 6 n. 3 è simmetrico al 2 ma gioca neutro cioè senza forzarlo verso il fondo. Deve impedire la penetrazione per spingere l’attacco verso il lato sinistro. n. 4 è il migliore rimbalzista. È responsabile del post alto e lo deve anticipare con decisione. n. 5 è il regista della difesa. Lavoro di braccia Per simulare più efficacemente la zona, i giocatori sono rivolti verso la palla con le spalle al proprio uomo. Reattivi sui piedi debbono agitare le braccia per scoreggiare i passaggi all’interno della difesa. Congestionare Non appena la palla viene forzata verso la linea di fondo, la difesa congestiona l’area per negare la palla nel cuore della zona (diagr. 7).
Diagr. 7 75
Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005 Se la palla va in angolo il n. 5 aggredisce l’uomo con palla e la difesa si ammassa maggiormente (diagr. 8).
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Diagr. 8 Se la palla arriva al post alto la squadra ancora una volta deve restringersi perché la situazione è simile a una penetrazione (diagr. 9).
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1
Diagr. 9 Il post avversario così minacciato sarà costretto a passare la palla fuori. Collaborazione esterna Vediamo il lavoro dei tre esterni (1, 2 e 3) su possibili movimenti dell’attacco. Come principio cerchiamo di mantenere i giocatori nelle posizioni d’origine. Per esempio, contro un incrocio in palleggio i difensori eseguono un cambio, rimanendo nelle posizioni iniziali (diagr. 10).
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Diagr. 10 Nell’ipotesi di un taglio dietro dell’ala, il difensore lo deve seguire. Non usiamo il cambio perchÊ il difensore sulla palla deve mantenere la pressione secondo le regole (diagr. 11).
2 1
Diagr. 11 Collaborazione interna I due difensori 4 e 5 debbono comunicare costantemente per il marcamento del post e del pivot. Nel diagramma n. 12 il n. 4 si adatta sul taglio del post alto.
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Diagr. 12
Nel diagramma n. 13 invece abbiamo un facile cambio tra 4 e 5.
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Diagr. 13
Ancora cambio nel diagramma n. 14 per mantenere il regista sotto canestro.
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Diagr. 14 Difesa contro i tagli L’uomo che taglia viene accompagnato fin dentro l’area. Se non sente l’ordine “Cambio!” deve seguirlo, altrimenti si ferma e cerca il nuovo avversario. Per esempio, se il play avversario passa e taglia in angolo il regista (n. 5) grida “Cambio!”, lo anticipa e lo marca in angolo (diagr. 15).
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Diagr. 15 Il n. 1 che ha coperto il taglio fin dentro l’area, lo abbandona al comando “Cambio!” e prende il suo nuovo avversario (diagr. 16).
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Diagr. 16 Il regista è sempre l’uomo più lontano dalla palla Nel diagramma n. 17 vediamo il taglio dell’uomo in angolo. Ora il regista è il n. 3 che decide di cambiare. Egli prenderà in consegna il play che va da un angolo all’altro e 5 marcherà l’uomo sottocanestro.
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Diagr. 17 Cambio lontano dalla palla Può accadere che avvenga un mismatch molto accentuato. Il correttivo, cioè il cambio può avvenire quando i due difensori implicati si trovano sul lato debole (diagr. 18).
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Diagr. 18
Nel diagramma n. 19 vediamo il taglio della guardia destra. Il n. 3 lo prende in consegna e lo segue in angolo. Il n. 1 è rimasto senza uomo.
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Diagr. 19
Il correttivo è buttarsi sottocanestro e il n. 1 troverà facilmente il suo nuovo uomo, cioè quello abbandonato dal regista. Raddoppio di marcamento Quando l’attacco riesce a penetrare aumentiamo l’aggressività raddoppiando l’uomo con palla. L’uomo che arriva in raddoppio fissa la sua posizione e salta per intimidire il penetratore. Il n. 2 eseguirà il secondo salto su eventuali finte dell’attaccante. Vogliamo così costringere il tiratore ad eseguire un tiro sotto la massima pressione (diagr. 20). 81
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Diagr. 20 Adeguamenti difensivi Se l’attacco si dispone, per esempio, con due guardie la difesa ruotando verso sinistra si adegua facilmente (diagr. 21).
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Diagr. 21
Nel diagramma n. 22 vediamo un altro tipo di adeguamento contro un attacco 1 – 2 – 2. È sufficiente che il n. 4 si abbassi a coprire il secondo pivot, mentre 5 modifica leggermente la propria posizione.
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Diagr. 22 Vediamo infine come ci possiamo adattare contro un attacco 1 – 4 alto. Manteniamo lo schieramento 1 – 3 – 1 negando però il passaggio ai due post alti. La palla può andare quindi solo a una delle due ali (diagr. 23). Il regista 5 coprirà il primo taglio ed abbiamo subito l’accoppiamento difensivo.
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1
Diagr. 23
È un vantaggio conoscere il sistema d’attacco degli avversari. La capacità d’adattamento deve comunque essere una prerogativa di questa difesa. Didatticamente cominceremo dallo schieramento 1 – 3 – 1 per passare successivamente a prendere la forma dell’attacco. Pertanto, se l’attacco si dispone 1 – 4 alto, a differenza di quanto visto nel diagramma precedente, la difesa prenderà immediatamente la forma dell’attacco (diagr. 24).
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Diagr. 24
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Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005 Per allenare la duttilità e l’aggressività della difesa combinata, usiamo un esercizio con i difensori sottonumero. Es. Aquelarre Abbiamo quattro difensori contro cinque attaccanti. I difensori debbono rispettare le seguenti regole: 1. 2. 3. 4.
pressione sulla palla; anticipo sull’uomo ad un passaggio di distanza dalla palla; volare con la palla; l’uomo del lato debole è responsabile di due attaccanti.
Il diagr. 25 mostra le posizioni iniziali.
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Diagr. 25 Vediamo come la squadra congestiona il campo (diagr. 26).
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Diagr. 26 85
Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005 Per allenare i giocatori in tutte le posizioni, gli attaccanti rovesciano la palla e la difesa deve volare con essa. Ma vediamo che i giocatori hanno giĂ cambiato uomo (diagr. 27).
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Diagr. 27 Tutti debbono difendere in tutte le posizioni. Ritorniamo la palla in angolo (diagr. 28) e vediamo come difendiamo sui tagli.
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Diagr. 28 L’uomo che taglia deve essere anticipato avanti, o almeno, nettamente anticipato perchÊ è ad un passaggio di distanza (diagr. 29).
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Diagr. 29
Qui abbiamo forte anticipo oltre alla pressione sull’uomo con palla. Lasciare libero l’uomo più lontano. L’attacco individua l’uomo libero sul lato debole ed esegue un lob (diagr. 30),
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Diagr. 30
La risposta è sempre secondo la regola: volare con la palla e tutti troveranno il proprio nuovo avversario (diagr. 31).
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Diagr. 31
Vediamo così una commistione tra i principi di uomo e zona. Siamo pronti a fare reagire i nostri giocatori anche in condizioni apparentemente molto difficili. È l’ultimo esempio che ci proponiamo. Contro un attacco 1 – 4 basso i nostri quattro difensori rispondono con pressione sull’uomo con la palla e gli negano ogni penetrazione. Gli altri tre difensori negano i due pivot scoprendo gli uomini in angolo. Il palleggiatore, non potendo penetrare passerà negli angoli a destra o a sinistra (diagr. 32).
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Diagr. 32
Volando verso la palla ci troveremo come nel diagramma n. 33.
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Diagr. 33 Lasciamo libero l’uomo più lontano. L’attacco però è abile e rovescia la palla dal lato forte al lato debole. Seguendo le regole ci troviamo facilmente come nel diagramma n. 34.
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Diagr. 34 Ora pensiamo che i nostri giocatori siano in grado di passare alla fase agonistica. I difensori debbono difendere trenta secondi senza subire canestro. Se l’attacco realizza un canestro si riparte con altri 30”. Se la difesa ruba due palloni esce per premio.
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Il contropiede Premessa Innanzitutto ricordiamo d’inoculare ai nostri giocatori la mentalità della conversione, cioè del passaggio rapido dalla difesa all’attacco non appena si entra in possesso della palla (in senso più stretto parliamo di contropiede e transizione). Il termine conversione, in senso lato, indica anche il rientro rapido dall’attacco alla difesa. Quando insegniamo la difesa, quindi, non dimentichiamo l’attacco e quando lavoriamo sull’attacco non dimentichiamo la difesa. Abbiamo queste regole base : 1. 2. 3. 4.
vogliamo una transizione immediata; usiamo tre fasce e la palla deve volare dove non c’è traffico (al centro o ai lati); la palla deve essere passata al compagno più libero avanzato; se due giocatori si trovano nella stessa fascia, l’uomo dietro riempie la fascia libera.
Esercizi per la conclusione Esercizio “Tic – tac a tre” Tuttocampo su tre file, palloni al centro, senza distinzione di ruoli (diagr. 1).
Diagr. 1 L’uomo con palla passa, usando la visione periferica. • Tiro dal centro – l’uomo centrale si arresta sulla linea di tiro libero e tira in sospensione. Le ali irrompono a rimbalzo (diagr. 1). • Tiro delle ali – l’ala tira e l’uomo centrale e l’altra irrompono a rimbalzo (diagr. 2).
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Diagr. 2 • Tiro dell’ala che rimpiazza il centrale che tagliato (diagr. 3), tutti a rimbalzo.
Diagr. 3 • Tiro dell’uomo che ha tagliato – questi riceve il passaggio dell’ala che lo ha rimpiazzato al centro (diagr. 4).
Diagr. 4
Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005 Esercizi per l’apertura e l’uso delle tre fasce Inserimento al centro – tre file senza distinzione di ruoli (diagr. 5). Tutti debbono essere preparati al rimbalzo, all’apertura, al palleggio, ecc.
Diagr. 5 Fascia laterale libera – lob a tutto campo: il passaggio lob è indispensabile per superare il traffico a centrocampo (diagr. 6).
Diagr. 6 Fascia laterale occupata – prendere il centro (diagr. 7).
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Diagr. 7 Entrambe le aperture negate – ritornare al centro (diagr. 8).
Diagr. 8 Per abituare alla reazione il rimbalzista, usiamo un assistente per disturbare o condizionare il passaggio di apertura. Ora i giocatori hanno sufficienti informazioni per una corretta reazione al traffico. Ma dobbiamo fare un altro passo avanti. Esercizi per la conduzione del contropiede Dopo aver impostato i vari tipi di apertura, vogliamo allenare i nostri giocatori a leggere rapidamente il traffico sul terreno. Due allenatori simulano di occupare due delle tre corsie. Si muovono sulla linea di metĂ campo quando i giocatori sono impegnati al rimbalzo ed apertura del contropiede. CosĂŹ facendo i giocatori si troveranno ad affrontare una situazione sempre differente. La palla deve avanzare nella corsia lasciata libera in palleggio o con il passaggio.
Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005 Successivamente, gli allenatori riducono il tempo di reazione portandosi di qualche metro oltre la metà campo. Esercizio “Reattività” Individuare la corsia libera. Si dispongono i giocatori come nel diagramma 9.
Diagr. 9 Dopo il passaggio di apertura, il varco da individuare è sul lato opposto. Per evitare il traffico, la palla viene passata rapidamente. La palla deve progredire in palleggio o passaggio nella corsia lasciata libera dagli allenatori. In una seconda fase, gli allenatori riducono il tempo di reazione portandosi un paio di metri dentro la metà campo (diagr. 10).
Diagr. 10 Esercizio “A terzetti” Si forma un trenino di tre giocatori che ribattono la palla in tap-in contro il tabellone. Al segnale dell’allenatore, l’uomo con palla apre ad uno dei due compagni che si sono
Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005 allargati per riempire le corsie laterali (diagr. 11). I giocatori si abituano a reagire con grande rapidità ed in tutte le posizioni. Si lascia ad essi la scelta delle conclusioni a canestro.
Diagr. 11 Esercizio “Tre contro due più un recupero” Si dispongono due squadre di almeno sei giocatori ciascuna, che partono dalle due metà campo come nel diagramma n 12.
Diagr. 12 Situazione di tre rossi contro due blu in difesa. Non appena la palla, in palleggio o passaggio, supera la linea di metà campo, il terzo difensore entra in campo toccando il
Comitato Nazionale Allenatori Edizione primavera 2005 centro campo. I rossi dopo aver realizzato il canestro debbono difendere per la durata di un passaggio, dopodichè escono e vanno nella loro metà campo per un breve risposo. È un esercizio molto condizionante, dedicato alla tecnica ed al ritmo del contropiede. È importante, inoltre, incitare i due difensori ad una difesa molto attiva per ostacolare al massimo lo sviluppo del contropiede. N.B. Il contropiede deve venire inculcato nei giocatori non tanto con esercizi specifici quanto con l’abitudine alla conversione immediata. Infatti, abbiamo visto che in molti esercizi di difesa, la fase finale è sempre dedicata alla conversione.