CONFLITTI DI OPINIONE NEL SALENTO
UN ANALISI POLITICO-COMUNICATIVA
Ilenia Colonna Introduzione di Stefano Cristante
INDICE
Il Salentino Editore – Vincitore del concorso Principi Attivi Giovani Idee per una Puglia Migliore
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Il Salentino Editore ® Via Larghi Case Sparse, 3 73026 Melendugno Tel. 0832 269377 Fax 0832 833918 www.ilsalentinoeditore.com info@ilsalentinoeditore.com ISBN 978-88-96446-01-0 Politica, Comunicazione e Territorio Collana diretta da Stefano Cristante Art director Edita Lecce
ISTRUZIONI PER L’USO di Stefano Cristante
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DINAMICHE DELLA DOXASFERA di Stefano Cristante
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DOMANDE SULLA DOXASFERA SALENTINA. OBIETTIVI DELL’ANALISI
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CAPITOLO 1. DOXASFERA DELLE ISSUES SULLA TUTELA
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E LO SVILUPPO DEL PATRIMONIO TERRITORIALE
1.1. Il caso del taglio delle tratte ferroviarie 1.2. Il fenomeno della mucillagine 1.3. Il caso della voragine di Gallipoli 1.4. Il caso del comitato Prima la salute 1.5. Il caso del randagismo a Crispiano 1.6. Il dissalatore del Chidro 1.7. Il caso dell’area industriale e del rigassificatore di Brindisi 1.8. Il caso della centrale a carbone di Brindisi 1.9. Il caso dei parchi eolici nel Salento 1.10. Il caso delle centrali a biomasse 1.11. Il caso della privatizzazione di un tratto di costa fasanese 1.12. Il caso Parco Corvaglia 1.13. Il caso della tratta degli ulivi secolari del Salento 1.14. Il caso dell’acqua color ruggine di Melendugno 1.15. Il caso Baia dei Turchi 1.16. Il caso di Punta Palascìa
CAPITOLO 2. DOXASFERA DELLE ISSUES SVILUPPATESI
IN CAMPAGNA ELETTORALE
2.1. Il caso della metropolitana di superficie 2.2. Il caso della movida leccese 2.3. L’inadeguatezza dei percorsi ciclabili a Lecce
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CAPITOLO 3. DOXASFERA DEI CASI TRA TUTELA E SVILUPPO DEL TERRITORIO E
CAMPAGNA ELETTORALE
3.1. Il caso della strada Maglie – Leuca 275 3.2. Il caso del megaparco di Galatina CAPITOLO 4. DOXASFERE “NEGATIVE” 4.1. Il caso della discarica di Nardò 4.2. Il caso dell’Anife Hana di Ostuni 4.3. Il caso del basolato del comune di Racale 4.4. Il caso del canile comunale di Monteroni CAPITOLO 5. LE ISSUES RAPPRESENTATE DA PROGETTI POLITICO/SOCIO-CULTURALI 5.1. Coppula Tisa 5.2. La Notte della Taranta
CAPITOLO 6. LOBBICRAZIA, MEDIACRAZIA, PLUTOCRAZIA E NOOCRAZIA NEL SALENTO 6.1. Il caso Fitto-Pagliaro 6.2. Il caso dell’associazione SaLUG 6.3. Paride De Masi
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CAPITOLO 7. ALCUNI SEGNI DISTINTIVI DELL’OPINIONE PUBBLICA SALENTINA 7.1. L’importanza del contesto 7.2. Quando i gruppi di interesse si configurano come comunità 7.2.1 Il carattere sociale dei gruppi di interesse 7.3. Perché si sviluppano le doxasfere negative? 7.4. Le condizioni ideali per l’azione dei gruppi di pressione 7.5. Plutocrazia e Lobbicrazia: poteri dominanti nella doxasfera salentina 7.6. Campagna elettorale: doxasfera in massima fibrillazione 7.7. I media nella doxasfera locale: narrano (spesso superficialmente), ma non fanno opinione 7.8. I grandi progetti politico-socio-culturali un affare per lobby e decisori 7.9. I new media locali: efficaci come “comunità” ma non come “classe”
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CAPITOLO 8. RISPOSTE ALLE DOMANDE DI PARTENZA Parco Corvaglia Privatizzazione di un tratto di costa fasanese L’acqua rossa di Melendugno
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Baia dei Turchi Punta della Palascìa La tratta degli ulivi secolari Le centrali a biomasse L’area industriale e il rigassificatore di Brindisi Il megaparco di Galatina La movida leccese La metropolitana di superficie Il taglio delle tratte ferroviarie La polemica Fitto-Pagliaro La Notte della Taranta Grande Salento L’Anife Hana di Ostuni La discarica di Nardò
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BIBLIOGRAFIA
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SITOGRAFIA
Istruzioni per l’uso
Stefano Cristante
ISTRUZIONI PER L’USO di Stefano Cristante
A partire dall’istituzione della laurea specialistica in Scritture giornalistiche per la multimedialità (anno accademico 2005-2006) ho insegnato Sociologia dei fenomeni politici presso il corso di laurea in Scienze della comunicazione dell’Università del Salento. Ho accettato con grande piacere la piccola sfida derivata da un insegnamento che pure non rientra in modo formale nella mia formazione (che è invece avvenuta sul piano della sociologia generale e poi della sociologia della comunicazione) perché fin dalla mia permanenza come ricercatore presso la facoltà di Scienze della comunicazione della Sapienza di Roma (dal 1999 al 2003) ho avuto l’opportunità di creare, con Alberto Abruzzese, un Osservatorio di comunicazione politica. L’esperienza dell’Osservatorio di Roma, condotta con ricercatori, dottorandi e laureandi della cattedra di Sociologia delle comunicazioni di massa mi ha portato a contribuire a ricerche specifiche sul rapporto tra media e politica. L’Osservatorio ha indagato le dinamiche delle campagne elettorali (in particolare quella delle elezioni politiche del 20011), lo svolgersi di grandi eventi politici e di movimento (tra cui il ruolo della comunicazione nelle tragiche giornate del G8 di Genova del 20012), l’andamento di campagne politiche e sindacali (tra cui quella della Cgil del 2003 contro l’abolizione dell’articolo 14 dello Statuto dei lavoratori3).
__________ 1 Cfr. Ocp (Osservatorio di comunicazione politica), La campagna elettorale del 2001. Descrizione di una battaglia mediale, Luca Sossella, Roma, 2001 (libro più CD). 2 Cfr. Osservatorio di comunicazione politica (a cura di Cristante Stefano), Violenza mediata. Il ruolo dell’informazione nel G8 di Genova, Editori Riuniti, Roma, 2003. 3 Cfr. Cristante Stefano, La Cgil e la difesa dell’articolo 18: interpretazione di una battaglia mediale, in Cristante Stefano, Media Philosophy. Interpretare la comunicazione-mondo, Liguori, Napoli, 2005, pp. 201-212.
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Istruzioni per l’uso
Autore
Dal 2005, anno in cui la Puglia ha destato l’attenzione nazionale dei media e della politica per via del duello tra il candidato di centrosinistra Nichi Vendola e quello di centrodestra Raffaele Fitto, le attività dell’Osservatorio sono state concentrate a Lecce, dove ho potuto contare sulla collaborazione di colleghi e studenti universitari. Da allora le attività dell’Osservatorio hanno cercato di rendere conto attraverso specifiche attività di ricerca soprattutto di come si sviluppasse il rapporto tra media e politica in sede locale (particolarmente durante le scadenze delle campagne elettorali4) ma il raggio di investigazione, anche teorico, tendeva ad allargarsi. Diventava sempre più stringente passare a esaminare non solo il rapporto diretto tra media e decisori politici, ma anche la presenza di gruppi di pressione collocati nel territorio che, con la loro attività, potevano condizionare non poco le dinamiche e le iniziative politiche5. Nello stesso tempo, risultava evidente che il contatto tra cittadini e politica non poteva essere valutato solo al momento del voto, ma andava trattato attraverso un’osservazione attenta della partecipazione popolare (o della sua assenza) nei momenti di conflitto su specifiche tematiche (economiche, politiche, ambientali e così via). Nel mio pensiero ha preso corpo l’idea, sempre più supportata da iniziative e ricerche dell’Osservatorio, che il campo generale di investigazione dovesse coincidere con l’area dei conflitti di opinione, dove l’antica denominazione di “opinione pubblica” potesse riprendere un significato forte, in controtendenza rispetto alle impostazioni teoriche che ormai la consideravano un semplice simulacro della modernità e un residuo retorico6. La
costruzione della politica nella sfera quotidiana, invece, non può evitare il momento della formazione delle opinioni, che orientano la definizione delle tematiche (issues) e creano un perimetro visibile per l’evoluzione dei conflitti che hanno rilevanza pubblica. Quindi l’opinione pubblica non è attrezzo teorico che riguarda il passato ideologico dell’individuo occidentale. Opportunamente esaminata in chiave sociologica e comunicativa, l’opinione pubblica è un processo fondamentale della società postmoderna, dove le grandi narrazioni novecentesche si sono sfarinate ma dove nuovi nodi emergono e chiedono di essere affrontati con urgenza. Essenziale è cogliere novità importanti della comunicazione politica, a cominciare dalla diffusione di un discorso generale di rappresentazione dei leader nella crisi della forma-partito (promosso dagli stessi protagonisti della politica ma riconfezionato – e in realtà ispirato – dai media). Essenziale verificare le novità colossali di un ridisegno mediatico che parte dalla tecnologia della rete. Decisivo saper dar conto e interpretare come i cambiamenti accadano in una cornice territoriale ben definita, pur condizionata da sconvolgimenti che occorrono in un reticolo di interdipendenze globali (e su questo molto ci dice la crisi economico-finanziaria di questa fine del primo decennio del nuovo millennio). Per questo il passaggio dall’opinione pubblica liberale del ’900 a una articolata doxasfera postmoderna dove sono all’opera attori stabili e complessi (decisori, media, gruppi di pressione e moltitudini) sembra fornire un modello di indagine capace di transitarci a una sociologia dei fenomeni politici dove la ricerca si svincoli dall’ortodossia dei sondaggi e dell’analisi del contenuto dei discorsi politici per fornire un quadro di nessi – dotati di senso e di significatività – tra attori sociali (ancorché idealtipici). Per questo il lavoro degli ultimi anni, condotto in massima parte con gli studenti dell’Università del Salento che hanno seguito le mie lezioni e le attività dell’Osservatorio di comunicazione politica, ha cercato di affrontare i conflitti sorti in un territorio reale del Sud Italia, zona piena di contrasti e inserita a pieno titolo in una transizione ancora misteriosa verso esperienze culturalmente postmoderne e socialmente postindustriali. A Ilenia Colonna, che ha partecipato con passione e serietà a questo processo intellettuale e operativo, ho chiesto di raccogliere, classificare e interpretare i tanti spunti emersi da lavori di indagine piccoli e concreti svolti dagli studenti nel corso degli ultimi anni. Ne emerge un’idea di territorio mai pacificato e piuttosto attraversato da conflitti di ogni genere, su
__________ 4 Cfr. Cristante Stefano, Mele Paolo (a cura di), Da Vendola a Prodi. I media nelle campagne elettorali 2005-2006, Besa, Nardò, 2006. 5 Cfr. Cristante Stefano (a cura di), Enciclopedia di Smallville (volume I). Lecce 2007: descrizione di una campagna elettorale, Besa, Nardò, 2008. Si tratta della prima uscita editoriale di una ricerca promossa dall’Osservatorio di Comunicazione Politica sulla città di Lecce (ridenominata Smallville con riferimento alle sue ridotte dimensioni, che la rendono rappresentativa di un genere di città – universitaria, turistica e di servizi – molto diffusa in Europa). La ricerca si ripromette di studiare per cinque anni (2007-2012) diversi aspetti della città, esaminandola come oggetto sociologico sfaccettato ma unico. Il primo volume è dedicato, stante la vocazione dell’Osservatorio e le sue precedenti investigazioni, alle dinamiche politiche della cittadina durante la campagna elettorale per le amministrative 2007. 6 Per una ricognizione teorica del concetto di opinione pubblica mi permetto di rinviare al mio testo Potere e comunicazione. Sociologie dell’opinione pubblica, Liguori, Napoli, 1999-2004.
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cui il modello della doxasfera cerca di fornire una visione d’insieme, articolando le tematiche di rilievo pubblico e dimostrando come esse si riverberino all’interno delle dinamiche comunicative di intere comunità. Ho fatto precedere il suo lavoro, pieno di osservazioni interessanti e anche di interpretazioni assai mature sulla connessione tra i tanti conflitti territoriali esaminati, da un’introduzione generale sul modello della doxasfera, in modo da alleggerire la sua narrazione dalla necessità di una ricognizione teorica generale. A Ilenia e ai suoi coetanei che mi hanno aiutato e sostenuto in questi anni un ringraziamento di cuore e l’auspicio che il nostro comune lavoro sia stato in grado di accendere qualche lampadina e di rendere più sottile il nostro sguardo sul mondo.
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