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1180 a.C., quinto anno di regno
from SICULI
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Dalle predette raffigurazioni si può in generale notare che i popoli alleati, dopo aver distrutto ogni villaggio al loro passaggio, e pur se perdenti, si presentano al cospetto delle armate del faraone coi loro carri tirati da buoi. Sui carri alloggiano le famiglie, e vi sono deposti tutti i loro averi, e forse le armi, nuove per l'Egitto, realizzate in ferro. Da parte loro gli Egizi vantano una superiorità tecnica negli scontri navali, avendo dotato le loro navi sia di vele che di remi, per le manovre da fare in spazi limitati. Le navi d'altura degli alleati mediterranei si presentano allo scontro decisivo fornite delle sole velature: sono incapaci di evitare le bordate di frecce che i marinai egiziani possono più agevolmente indirizzare loro.
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1180 a.C., quinto anno di regno.
Perdurano i contrasti politici interni alla corte del paese del Nilo, cosicché il faraone non ha tempo, o possibilità, di accentrare maggiormente la gestione delle terre nelle sole sue mani. Le notizie che arrivano a corte sono pessime, la visione che si ha del suo paese è di una terra percorsa anche pacificamente da carovane di povera gente in cerca dell'indispensabile alla sopravvivenza. La lettura del Papiro Harris è chiarificatrice ed insolitamente veritiera per gli usuali riporti trionfalistici dei bollettini di guerra scolpiti (vedi in I documenti).
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