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Per ricordare
Hubert Gasser, Direttore dell’Archivio di Stato di Bolzano
La sconfinata mole di sofferenze legate alla seconda guerra mondiale non ha trovato, nell’immediato dopoguerra, un’adeguata elaborazione storica. Da un lato i responsabili delle atrocità perpetrate facevano di tutto per mettere nel dimenticatoio le proprie colpe e connivenze, e il mutamento delle alleanze strategiche (guerra fredda) giocava a favore di questo disegno. Dall’altro lato le stesse vittime sopravvissute hanno stentato, a parte poche eccezioni, a ritrovare la propria voce e a parlare della propria esperienza. La loro sopravvivenza era legata più allo sforzo di dimenticare che al ricordo. Solo in anni più recenti assistiamo all’uscita di un numero crescente di pubblicazioni, sia in chiave memorialistica che di ricerca storica. Questo fatto coincide significativamente anche con ciò che viene comunemente chiamata l’apertura degli archivi, cioè con il momento in cui la documentazione delle autorità e degli uffici coinvolti nelle vicende viene resa accessibile alla ricerca. Questo è avvenuto anche nell’esperienza documentale dell’Archivio di Stato di Bolzano: tra il materiale archivistico versato negli anni a cavallo del millennio dal Commissariato del Governo si trovano cospicui riferimenti agli IMI (Internati Militari Italiani - Italienische Militaer-Internierte) e al CAR (Centro Assistenza Rimpatriati). Bolzano era infatti punto nodale per chi rientrava alla fine della guerra dai campi di prigionia tedeschi e conseguentemente la documentazione prodotta presso l’allora prefettura di Bolzano è piuttosto vasta. Una prima esperienza di ricerca su questo materiale si è avuta nell’ambito di un progetto didattico con l’Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato “Galileo Galilei” di Bolzano. Questa ricerca figura, insieme ad altre, sotto il titolo I.M.I. Internati Militari Italiani, 8 settembre 1943 - 30 aprile 1945 in una successiva pubblicazione: La scuola in archivio, a cura di Armida Zaccaria (Rovereto 2004). Con grande piacere abbiamo poi accolto l’iniziativa dell’ANPI di Bolzano di avviare una ricerca più vasta sullo stesso materiale archivistico. Da questa iniziativa prende le mosse il progetto di ricerca di Lorenzo Baratter e questo libro ne è il frutto. Che sia un valido contributo di ricordo degli IMI.
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