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VALENTINO CODA

massano nella conca di Madoni : gli abiti azzurri si distinguono appena fra gli alberi. Il nemico risponde sulle nostre batterie, sui Comandi e sulle trincee del Na-Kobil. Il contegno dei nostri èma gnifico: nessuno sa ancora dell'annunciato mo vimento retrogrado, e in tutti regna la perfetta sicurezza di rintuzzare le velleità offensive del ne mico. Mi dicono che un colpo di mano delle Sturm truppen sul Na-Kobil è stato sventato di leggieri, e che in diverse scaramuccie di pattuglie i nostri hanno avuto la meglio.

Durante una sommaria colazione, due o tre gra nate arrivano sull'osservatorio e scuotono la volta della caverna, spegnendo regolarmente la lucerna. « Qui ci vorrebbe una fabbrica di cerini », bor botta il caporale dattilografo, e l'osservazione fà ceta ci rimette di buon umore. Dopo il pasto, riprendo la mia posizione di spettatore, sforzan domi di vedere le colonne austriache che, secondo le ultime notizie, starebbero dando la scalata allo Slemo, prematuramente sguarnito da una Brigata della Divisione laterale. Finisco per distinguere, in una valletta alle falde dello Slemo, una pat tuglia azzurra in ritirata: uno dev'essere ferito perchè cade, si rialza, e fatto qualche passo ri cade immobile. Un altro torna indietro e cerca

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