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DALLA BAINSIZZA AL PIAVE 31

Ore 8. Adempiuta la nostra missione, eccoci 8 di ritorno, al punto di convegno stabilito dal ge nerale nella sede del Comando tappa di Plava, sulla riva destra dell'Isonzo. Coricato su un muc chio di sacchi che contengono carte d'ufficio da bruciare, estenuato dalla fatica, guardo il fiume scorrere gonfio e lutulento, guardo le truppe sfi lare (Dio le protegga!) con aspetto tuttora ma schio e confortante. Il passaggio si compie sotto la pioggia, che imita in lontananza, come scrisse Baudelaire, le sbarre d'una prigione, ed è inter rotto frequentemente dalle trattrici che, obese e pesanti, si tiran dietro i cannoni con uno strepito di catene, facendo tremare il vecchio ponte sui piloni già imbottiti di dinamite. Speriamo che passino tutti!

Per disporre gli alloggiamenti, torno a Verolje con la Brigata Forlì, pigliando una scoscesa mu lattiera invece della strada carreggiabile che vien lasciata ai veicoli e all'artiglieria. Il sentiero, in vaso da nocciuoli e pinastri, è affollato di truppe che incominciano a frammischiarsi, fanti, arti glieri e uomini della sanità che portano alcuni feriti in barella. Non si sa chi sia più disgraziato, il povero essere che spasima sballottato in una rozza lettiga, o quello che per una rampa inu

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