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VALENTINO CODA

Al galoppo!

-- Ferma!-urlo io, furibondo di quella fretta che può suscitare un altro panico, e gli afferro la briglia.

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Balzato a terra, mi spiana contro la pistola, poi rompe in singhiozzi, gridando che è stato tra dito, che gli artiglieri sono stati scannati sui pezzi predati dal nemico. Ci abbracciamo e gli chiedo perdono. Ormai la disperazioneè in noi, e ognuno guarda in faccia al suo compagno, dubitando di vedere in lui un traditore o un codardo .

Prodromi di battaglia. Le mitragliatrici sgra nano il loro rauco rosario, i colli crepitano di fu cilate. Vado a vedere, preoccupato della mia ri voltella che si è incantata e della lettera a casa che mi sono dimenticato in tasca .

Dalle trincee che i nostri hanno rioccupato senza lotta , non si vede l'ombra di un austriaco . Ma quella collina bassa che fronteggia, imitandone esattamente il profilo, questa su cui mi sono ar rampicato, è anch'essa nelle nostre linee ? Lassù scorgo muoversi degli uomini, luccicare delle baio nette. Un sergente mi assicura che quelli sono austriaci.

E allora faccia fuoco !

Il sergente punta la mitragliatrice e spara. Ma

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