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DALLA BAINSIZZA AL PIAVE 57

verse direzioni si sono urtate, sbaragliate, sono en trate l'una nell'altra, immobilizzandosi a vicenda. Nessuno si dà pensiero di rianimare la massa inerte; i conducenti, stanchi e assonnati, parte sono entrati nelle osterie, parte dormono sui se dili, parte fanno una partita di chiacchiere coi borghesi. È in questi momenti che si rileva il di fetto dell'educazione militare, che abituando l'in dividuo all'ubbidienza meccanica, lo spoglia a poco a poco degli attributi dell'uomo ragionevole, sicchè, nasca una complicazione e manchi il supe riore, il soldato sta a vedere con l'indifferenza dell'orientale o del bruto, e non muoverebbe un dito si fractus illabatur orbis . Fremo di rabbia all'idea che quest'ingorgo trattiene tutto un eser cito, ruba alla ritirata ore decisive e le regala al nemico... Vedo per buona sorte un maresciallo dei carabinieri con qualche milite, mi precipito sudi lui, lo investo : vada in testa alla colonna, fac cia gettar da banda i carretti, svegli i dormienti, obblighi a procedere in fila, ristabilisca la circo lazione. Il sottufficiale dà un'occhiata al caos cir costante e allarga le braccia con un gesto d'im potenza. Ma io mi trascino dietro di lui e i suoi militi, corro su e giù, urlo, m'impongo; e dopo un'ora l'immane aggroviglio comincia a dipanarsi,

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Valentino Coda

la colonna principale si muove, sprigionando pi gramente le sue spirecome un boa intorpidito.

Eccomi vicino al palazzo del conte di Varme, dove ho alloggiato due mesi fa col mio povero Generale Papa, e della cui ospitalità serbo grato ricordo. Fradicio, intirizzito, mi balena l'idea mirifica d'un po' di ristoro, un caffè, un bagno!

Il conte è già partito alle prime tristi novelle, ma le cameriere mi riconoscono e mi accolgono gentilmente. Rivedendo la piccola camera signo rile dove ho vissuto, in un tempo che mi sem bra tanto lontano, ore felici, non so trattenere il pianto. Le umili donne mi guardano stupite,mi domandano se mi è successo qualche disgrazia, e non riescono a persuadermi ch'io pianga per la sconfitta.

Felice, felice ignoranza! Purtroppo l'invasore è alle porte, sarà qui domani, e domani anche voi, povere donne, capirete !.

Ore 11.- Sfaccendati, tetri, sfiaccolati, ci sia mo accolti in sei o sette nell'antica sede della no straDivisione. Con noi non è il Generale nè il Capo di Stato Maggiore, che si tengono costan temente là dove il pericolo incombe, e noi, un po' mortificati di starcene al sicuro, non abbiamo al

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