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DALLA BAINSIZZA AL PIAVE 61

in là degli ordini che riceve di volta in volta ed eseguisce scrupolosamente, mantiene una calma gelida; M..., istupidito, ride. Il capitano dei carabinieri, arrivato ora, non sa' rispondere alle insistenti interrogazioni che gli facciamo per sa pere dov'è il generale. Con gli occhi lustri e le gambe barcollanti, ha l'aspetto dell'ubbriaco; e il pover'uomo non assaggia cibo nè bevanda da quaranta ore.

Nel pomeriggio giunge in automobile il mag giere Nasi, incaricato di predisporre gli accam pamenti della Brigata Forlì che deve arrivare nella notte: apprendiamo il Generale esser ri masto al torrerfte Versa per sorvegliare il passag gio delle ultime truppe e far poi saltare i ponti. E il Capo di Stato Maggiore ? non se ne sa nulla. Anche Nasi è letteralmente finito : una sola idea, come rottame di naufragio galleggia nella sua mente, l'idea inveterata del dovere. « Debbo an dare... debbo andare », ripete meccanicamente a noi che, commossi del suo stato, lo esortiamo a riposare e a rifociHarsi; e senza accettare nè una sedia nè un caffè, riparte con la macchina.

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Andiamo io e Piccinni a scegliere il campo dove la Brigata Forlì bivaccherà stanotte sotto l'im placabile diluvio che dà l'ultima pennellata al

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