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DALLA BAINSIZZA AL PIAVE 71

gliatrici montate sulle motociclette, si sarebbe spinta fin qui, provocando una fuga generale. La storia è inverosimile: come avrebbero potuto penetrare le motociclette attraverso questa bar riera d'uomini e cose? e poi, mitragliatrici mon tate? Non ne ho mai udito parlare. Forse non c'erano le mitragliatrici, forse nemmeno la pat tuglia, ed un falso allarme, il grido di un vi gliacco sarà bastato per seminare il terrore nella masnada incretinita .

Impaziente di correr dietro alla Brigata di cui nessuno mi sa dir nulla, mi butto in un prato e procedo affondando fino al ginocchio. Il prato ha dovuto servire, fino ieri, di accampamento; di fatti ci sono ancora le tende rizzate, e fra una tenda e l'altra si ammonticchiano i detriti della recente occupazione, dai farsetti alle bacinelle, dalle scarpe alle maschere. Ecco la sede d'un Comando di reggimento: la indovino ai cumuli di carta stampata. Più in là m'imbatto nei resi dui di una sezione di sanità, che ha abbandonato i pacchetti di medicazione, i rotoli di garza, le fiale, una busta chirurgica, una macchina da scri vere, una bella valigia di cuoio, tutto un nitore di cose nuove e riguardate che contrasta con la

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