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VALENTINO CODA

sul posto ed offre al pericolo della cattura. Sup plico il generale di lasciarmi tornare in bicicletta a cercarli, ma egli molto ragionevolmente ricusa. Ormai tutte le truppe sono sfilate, a Castions noi siamo gli ultimi, e stormi di cavalleria ne mica sono segnalati nelle vicinanze. Partiamo: dalle finestre gli abitanti che, ignari o indiffe renti, rimangono quasi tutti, ci guardano con una curiosità alla quale ognuno di noi ha fretta di sottrarsi.

Ore 16. Da Castions a Muzzana non vi è molta ressa, ma da Muzzana in poi ravviso l'i dentica scena di Talmassons, con nuovi e più laidi particolari. La via è fiancheggiata da un ampio fossato pieno d'acqua, in cui, certo per far largo alle artiglierie e agli autocarri, sono stati rovesciati a dozzine le carrette da battaglione e i carri campagnuoli senza distaccare i cavalli: le povere bestie agonizzano, tentando di sporgere il muso dall'acqua verdognola. Gruppi di soldati dispersi si dànno al saccheggio; vuotano gli zaini ei tascapani per impinzarli di sigarette, di sca tole di carne, di biancheria, di tutto quello che stuzzica la loro avidità semicosciente. In questi uomini curvi sino a ieri sotto il giogo della di

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