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VALENTINO CODA

insieme ai medesimi sbocchi, ostruendoli e schiac ciandovisi.

Siamo a Latisana verso il tramonto . Il Genio ha minato il lungo ponte sul Tagliamento, e il passaggio dei convogli, circondato di rigorose cautele, si effettua al lume fantasmagorico delle torcie a vento. Latisana è un formicaio umano: tutte le piazze, tutti gli androni, i portici sono trasformati in accampamento; il viavai dei sol dati dà l'idea di un carnevale o di una som mossa. Eppure qui un resto dell'ordine e della disciplina militare sornuota : c'è un tenente che fa l'appello della compagnia schierata, un'altra ha aggruppato i fucili in fasci, come prescrive il regolamento, e ha collocato le sentinelle. In un terzo reparto si distribuisce pacificamente il rancio. Passa un battaglione inquadrato dai suoi ufficiali, con tutti i fucili, l'aspetto serio e mar ziale. I numerosissimi dispersi si sgolano a ripe tere la stessa inascoltata interrogazione : « Hai visto passare l'83? la 1213 Fiat? il 29.º da cam pagna? ». Altri, fermi ad un trivio, lanciano ogni tanto un appello sempre più rauco, sempre più disperato: « Brigata Acqui! Brigata Catanzaro !»

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Commovente quest'affannosa nostalgia del reg gimento che assale i poveri sperduti! Il soldato

Dalla Bainsizza Al Piave 79

si sente a disagio quando non è bene incastrato fra i duri congegni della gran macchina che lo imprigiona, ma nello stesso tempo lo sostiene, lo guida, lo alimenta, pensa ed opera per lui; e se un accidente qualunque gli rende la libertà per la quale non cessa di sospirare, non saprà che farsene, e tornerà a starnazzare intorno alla sua gabbia come un uccello addomesticato. Tanto meno poi egli può desiderare una libertà che gli si presenta con la faccia della devastazione e del l'anarchia. Perciò furono eccezioni sporadiche, spe cialmente nei primi giorni, gli sbandati volon tari; la grandissima maggioranza si è attardata per estenuazione o si è smarrita nella baraonda . Vista dolorosa quella degli spedati che zop picano servendosi del fucile come di una gruccia, più dolorosa quella dei poltroni che l'hanno but tato. Il soldato senz'armi è una figura losca, tra il bandito e il pezzente, e nel momento attuale assurge a valore di un simbolo, il simbolo del l'esercito vinto , dell'Italia disarmata .

Ore 24. - A Morsan, grosso borgo sulla de stra del Tagliamento, diresti che si è data con vegno un'intiera armata. Andiamo a deporre i nostri feriti all'ospedale, dove se ne stanno me dicando parecchi altri, segno che oggi si è com battuto . Un maresciallo dei lancieri che si è tro vato a Codroipo, mi narra che colà esploratori tedeschi, con una temerità giustificata dalla nul lità della resistenza, sono penetrati di sorpresa nel fitto della ritirata, evitando i nuclei armati e portando il terrore nelle colonne imbelli e pe santi degli autocarri e delle salmerie. Il sottuf ficiale era fermo a cavallo sulla piazza affolla tissima di Codroipo, quando sentì gridare un eso tico urrà e , voltosi , scorse un cavaliere vicinissimo che lo pigliava di mira col moschetto; una pal lottola nel collo e una nel braccio lo trassero d'arcioni, prima che potesse far fuoco a suavolta. Un altro racconta che all'imbocco della bor gata si fermarono due o tre tedeschi, sopravve nuti in motocicletta, e uno di essi si diede ad avanzare flemmaticamente, sparando una mitra gliatrice che aveva legata al petto. La ressa era tale che « non si poteva scappare ), e i colpi an davano tutti al segno; finalmente un nostro mag giore abbattè il tedesco con una fucilata a bru ciapelo, e gli altri si dileguarono.

Dopo aver girato un'ora in traccia di qualche cosa da mangiare e d'un asilo per la notte, de cidiamo di trasferirci a Saletto, piccolo paese

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