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VALENTINO CODA

tutti coloro, che avevano il sacrosanto dovere di conoscere la situazione, per due anni hanno dato da bere all'Italia e al mondo che possedevamo lo stratega, l'uomo di genio, il Napoleone redivivo ! Non discuto con M. che non ne val la pena, ma ci ingolfiamo, io e l'amico Conegliani, in una sequela di requisitorie e di recriminazioni (perfettamente inutili perchè la testa di un uomo nè dicento pagherà mai la millesima parte della iattura che la Patria subisce), ma che ci servono di sfogo. Unanimi nell'imprecare a Cadorna, dis sentiamo sul conto di Salandra che Conegliani accusa di aver consegnato leggermente a un inetto le sorti d'Italia. Ma si poteva forse mettere a concorso l'ufficio di Comandante Supremo? Sa landra, come qualsiasi altro ministro, non aveva un'opinione propria ed era forzato a rimettersi a quella dei tecnici. Il mondo militare da noi è sempre stato « l'altro mondo », e gli uomini po litici consideravano le cose dell'esercito, i quadri, le manovre e le emulazioni dello Stato Maggiore a un dipresso come si considerano le corse dei cavalli e le beghe della massoneria. Morto Crispi, nessuno dei nostri uomini di Stato fu mai in grado di giudicare da sè un generale. Allo scop pio della guerra il senso della propria incompe e

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