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VALENTINO CODA

Comandi palazzi d'inverno e d'estate, pelliccie, termosifoni, legna a profusione. La benzina mi surata col contagocce agli autocarri che traspor tano viveri e munizioni, scorre a barili per le gite di piacere dei pezzi grossi. E pazienza, se gli agi della vita rimeritassero una funzione ve ramente proficua : ma negli infiniti dicasteri della burocrazia militare non si vede altro che l'ozio eretto a sistema, l'ozio cosciente e astioso del l'impiegato che detesta il padrone, il culto della formalità e dell'inezia, la nullaggine drappeg giata nel protocollo, il vuoto concentrato dei cuori e delle menti.

Tranne alcuni uomini di vita austera e di in telligenza superiore che si appartano dalla cama rilla, i pascià della professione militare, saltati senza merito e senza sforzo dal grado di capi tano a quello di colonnelli e generali, giovanis simi quasi tutti ma senza avere della gioventù nè le fresche energie nè le generose audacie, giu stificano'il loro soprannome di asini d'oro e il detto proverbiale che l'aquila (che portano sul berretto a guisa di fregio) si è mangiato il cer vello. Soprannome e proverbio sono di conio degli ufficiali effettivi, i quali si vendicano con un ran.

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core e un disprezzo indicibili dell'umiliante in feriorità in cui li tiene la boria dei privilegiati.

Ben raramente ho ravvisato in costoro una pro fonda passione della Patria o uno zelo sincero della vittoria : durante la ritirata, in un solo ufficiale di S. M. mi avvenne di sentire la stessa mia anima, lo stesso furore di disperazione che avevo letto in tanti volti e udito tremare in tante voci di modestissimi subalterni e di umili gre gari. La carriera, solo la carriera sta, abbagliante miraggio, all'apice dei loro pensieri; l'annuario è il loro vangelo, i funerali e i siluramenti la loro bazza... e la sconfitta deve pur fruttare alcune decine di capri espiatori. Non hanno nemmeno sospettato che, anche egoisticamente, varrebbe me glio esser capitano di un esercito vittorioso che generale di un esercito battuto.

Ieri, a tavola, presi fuoco con un degno rap presentante di quella genia. Piombatoci commen sale fra capo e collo, si diede a sputare oroscopi, proclamando che il tracollo della ritirata si deve agli ufficiali subalterni di complemento che non sanno il mestiere e che si fecero sfuggir di mano gli uomini. Non potei tenermi dal rispondergli, ben forte, che andasse a contare quanti tumuli di subalterni sono sparsi sulle Alpi e lungo l'I

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