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VALENTINO CODA

sonzo, e che sarà difficile persuadere ai posteri che sono gli ufficiali di complemento i respon sabili della rotta. Durante la disputa, che durò assai e prese un tono piuttosto acre, il mio ge nerale non disse verbo : tenne gli occhi sul piatto, con un'espressione di noia altera e malinconica.

Eppure egli deve avere sull'argomento un' opi nione lucida e sicura, ma capisco che egli sdegni, come supremamente inutili, le postume recrimi nazioni, i meschini sfoghi, gli odiosi palleggia menti delle responsabilità. Anche in questo il Ge nerale Manti è maestro di virtù, ma io non mi sento di imitarlo. Ho troppo amaro in corpo!

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Ore 11. -- Il brigadiere Baistroni, comandante l'Artiglieria del nostro Corpo d'Armata, tempe stava poco fa con certi suoi ufficiali, la voce con citata come sempre e rauca più che mai, più che mai vorticoso il gesto tipico di roteare, parlando, l'avambraccio come una fionda. Povero Baistroni! dopo aver creato dal nulla le gigantesche forti ficazioni del Pasubio, dopo aver animato di pro digiosa energia l'offensiva e la controffensiva del Carso (maggio 1916) e la vittoria della Bain sizza in agosto, vede ora crollare come un ca stello di carte l'opera sua, l'opera e il sacrifizio

AL PIAVE 107 di mille e mille valentuomini. Tempre come Bai stroni sembrano fatte apposta per opporsi all'av versa fortuna: ma che può un uomo dinanzi al l'uragano che spazza via gli eserciti come fuscelli?

Quasi tutta la sua artiglieria, l'artiglieria del no stro Corpo, è perduta; i pezzi che sovrumana te nacia di ufficiali e sforzo erculeo di soldati ave vano trascinato sino al fiume, non hanno potuto passare perchè il ponte era saltato. Ed ora, dopo ventiquattro ore, giacciono sulla strada di Lati sana dozzine di cannoni e tutto un immenso ma teriale di cui avremmo tratto in salvo fin l'ultima carretta senza l'anarchia e la frenesia che ci ha travolti.

Ricordai a Baistroni il generale Papa di cui era intimo. Gli si inumidirono gli occhi, e mor morò voltandosi in là: « Pensare che avrei po tuto morire con lui ! » .

Ore 16. Un quadrivio in mezzo alla cam pagna verde e gialla, lo stemma dell'autunno.

Proprio nel centro del quadrivio un grande olmo vetusto, nel cui tronco fu intagliata la nicchia d'un santo. Intorno all'albero defluisce lentamen te, dividendosi in tre rami, la fiumana che, var cati i ponti a valle, risale la sponda destra per

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