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L’ascesa dei nazionalismi a Trieste e in I s tr ia

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EPOCA DELL’ASCESA DELLA BORGHESIA E DEI CONTRASTI NAZIONALI

delle potenze occidentali preferí tentare la conquista coloniale. Appena nel 1986, dopo la sconfitta in térra abissina che ridimensionó tutte le ambizioni coloniali del popolo italiano, le aspirazioni italiane si rivolsero ai Balcani.

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L’ascesa dei nazionalismi a Trieste e in Istria

Fino al rivoluzionario 1848 a Trieste non c’era del malumore contro gli Slavi. In Istria le cose stavano un po’ diversamente. La tradizione veneta era ancora presente, la popolazione delle cittá non era tanto mista né dipendeva dal traffico con il nord come quella di Trieste. Gli Sloveni e i Croati rappresentavano il ceto subalterno, che in un primo tempo non era nazionalmente cosciente. Questa coscienza é di data recente, mentre allora era decisiva Pappartenenza regionale - tutti erano istriani. Anche Pacifico Valussi, che all’epoca ancora prendeva le parti degü Slavi ma che successivamente avrebbe cambiato radicalmente la sua posizione, pensava che la regione in breve sarebbe diventata italiana se si fosse liberata della tutela austríaca.

La rivoluzione del 1848 aboli il feudalesimo, i cittadini ebbero Foccasione di esprimere le loro aspirazioni politiche nelle elezioni per il parlamento austríaco. I rappresentanti della borghesia italiana in Istria avevano giá elaborato i programmi nazionali, mentre tra gli Sloveni e i Croati tali movimenti non c’erano. I risultati delle

Rovigno nel secolo XIII 65

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