7 minute read

Note sugli stemmi araldici

L'araldica in generale, di cui fa parte quella militare, ha una storia molto antica, risalendo all'età feudale, ed è soprattutto un linguaggio figurato, il modo di rappresentare un'idea, un concetto od un fatto mediante simboli che, posti entro uno scudo, divengono il contrassegno tipico, inconfondibile di una famiglia, o di una città o di un ente. Nell'ambito che ci interessa in questa sede, lo stemma araldico di un reparto militare è dunque la rappresentazione simbolica delle gesta compiute da quel reparto, la tradizione figurata della sua storia e può quindi servire ad identificarlo alla stregua del numero ordinativo, della denominazione e delle mostreggiature. L'araldica si attiene tuttavia ad un insieme di regole ben precise e codificate, tramandatesi nei secoli e per lo più difficilmente comprensibili ai non addetti, per cui gli stemmi araldici dei reparti militari non risultano sempre facilmente decifrabili. Cercheremo pertanto di analizzare brevemente gli aspetti fondamentali dell'araldica militare, soffermandoci su quella del dopoguerra. Con la circolare n. 210 del 13/2/1950 fu ripristinata la concessione degli stemmi ai Corpi dell'Esercito, che era stata sospesa nel 1942, per consentire sia l'introduzione, negli stemmi stessi, degli elementi nuovi forniti dai più recenti avvenimenti, sia l'abolizione di quei motivi araldici che risultassero contrastanti con la nuova forma istituzionale assunta dallo Stato. I Corpi che avevano diritto a fregiarsi di uno stemma erano tutti quelli forniti di Bandiera Militare. Gli elementi che caratterizzavano lo stemma erano essenzialmente quattro:

)"' lo scudo (di forma appuntata, detta sannitica) che costituisce la parte più importante dello stemma, sul quale sono blasonate (cioè descritte con linguaggio araldico) le glorie dell'intestatario dello stemma, in altre parole il fondo sul quale sono disegnate le partizioni (cioè le aree in cui è diviso lo scudo mediante una o più linee verticali, orizzontali o diagonali} e le figure, cioè le raffigurazioni normalmente impiegate in araldica, sia naturali (uomini, parti del corpo, animali, minerali, piante, astri} che artificiali, cioè oggetti creati dalle mani dell'uomo (castelli, torri, ponti, armi, bandiere, corone, etc.), che ideali, cioè create dalla fantasia umana (draghi, grifi, liocorni, etc.), che propriamente araldiche come le croci, etc. l'elmo, di foggia tipicamente romana, cui veniva assegnata una funzione di distinzione categoriale: allo Stato Maggiore Esercito l'elmo consolare, alle Accademie e Scuole l'elmo di Minerva, ai reparti operativi l'elmo legionario, come da figura sotto riportata

Advertisement

elmo legionario

Nel caso dell'Artiglieria, l'elmo portava tre foglie di quercia nel colore tradizionale dell'Arma, il giallo, che però in araldica è sostituito dall'oro. L'elmo del reparto NBC aveva invece le foglie di quercia in nero, colore tradizionale delle truppe chimiche. il fregio, che era specificatamente indicativo dell'Arma, della Specialità o del Corpo cui apparteneva l'Ente titolare dello stemma. Di derivazione più uniformologica che araldica, si ispirava prevalentemente ai fregi per copricapi. Nel caso dell'Arma di Artiglieria furono elaborati i fregi per le specialità da campagna. a cavallo, da montagna (non trattata nel presente studio), corazzata, pesante e contraerei, illustrati nella pagina successiva. Questi fregi riportavano, per tutte le specialità, due bocche da fuoco in decusse (incrociate} alle quali erano aggiunti i particolari simboli di specialità, e cioè una granata fiammeggiante sulla cui sfera è inserita una testa di medusa per l'artiglieria da campagna, due sciabole da cavalleria e cordoni dorati intrecciati per l'artiglieria a cavallo, un carro armato d'oro sul quale è posto un drago verde che emette fiamme rosse per l'artiglieria corazzata, una granata fiammeggiante a fiamma diritta e testa di medusa per l'artiglieria pesante, un'ala d'argento per l'artiglieria contraerei.

Artiglieria da campagna Artiglieria a cavallo Artiglieria corazzata

Artiglieria pesante Artiglieria contraerei Reparti chimici

Il fregio del reparto NBC presentava una granata dorata di forma esagonale posta davanti a quattro saette dorate incrociate ed è anch'esso illustrato in questa pagina. gli ornamenti, novità introdotta dalla circolare del 1950, erano i nastri ed il motto. I nastri simboleggiano le ricompense al valore conseguite dall'Ente e ne ripetono i colori tradizionali: azzurro con fascia centrale rossa per l'Ordine Militare d'Italia, azzurro per le decorazioni al valor militare (con bordino d'oro, d'argento, senza bordo o due filetti d'oro, rispettivamente per la medaglia d'oro, d'argento, di bronzo o le ricompense al valor dell'Esercito. I nastri sono tanti quante le decorazioni concesse all'Ente. :,,. Il motto, invece, è una breve frase che testimonia i fatti gloriosi che motivano l'essenza dello stemma (in genere "gridi di guerra o d'arme"). Essi sono scritti in lettere romane su una lista bifida posta sotto lo scudo e con i tratti terminali smaltati con i colori della mostreggiatura. Per quanto riguarda infine il contenuto dello scudo, le sue armi potevano essere formate da svariate figure (araldiche, naturali ed ideali); per le blasonature, ci si doveva basare principalmente sulle origini, sulle tradizioni, sui legami territoriali e sulle più salienti glorie militari e tatti d'arme che hanno comportato la concessione di decorazioni al V.M. o glorie di eventuale altra natura dei Corpi. Nella tabella ufficiale della pagina seguente sono riportati gli scudetti araldici indicativi delle campagne di guerra cui hanno partecipato i nostri reparti. Negli stemmi araldici dell'Artiglieria sono soprattutto riportati i simboli araldici delle località di origine, ma anche le Campagne militari e le battaglie che hanno visto per protagonisti i reparti dell'Arma e poi le onorificenze meritate nelle operazioni belliche ed infine i simboli che evidenziano il vincolo tradizionale che lega il reparto alla regione o città di cui porta il nome. Con la circ. n. 121 del 9/2/1987, lo Stato Maggiore dell'Esercito, su impulso della Presidenza della Repubblica, impose, nel quadro di un riordino generale dell'araldica militare, che tutti i Corpi ed Enti militari, che avevano diritto a fregiarsi di uno stemma, ne rivedessero il disegno. Con tale drastico, e forse sconsiderato provvedimento, venivano sostanzialmente aboliti elmo e fregio, sostituiti con la corona turrita repubblicana uguale per tutti i Corpi ed Enti dell'Esercito. Rimase pertanto solo lo scudo a rappresentare, con la sua storia e le sue tradizioni, l'Arma, la Specialità o il Corpo dell'Esercito, mentre da quel momento gli stemmi non si differenziarono più da quelli degli altri Enti Pubblici.

La corona turrita, simbolo della Repubblica Italiana, che dal 1987 orna gli stemmi dei reparti dell'Esercito.

SCUDETTI ARALDICI INDICATIVI DELLE CAMPAGNE DI GUERRA

A - Monti al naturale su una campagna ver-de attraversa/a da 1m fiume: indicano la partecipazione alle prime guerra risorgimentali ed alle plima guerra mondiale (in alternativa 1848, 1859, 1866, 1914-1918).

' .·,n ~·j• I :~1 .... ·~ ... -. m .. '"',~'ì~ , ·_ =·11, il

L,.. ,.. .~ Pi'~

C - una palma al naturale con due frutti d'oro su una campagna di verde: indica la partecipazione alle guerre di Libia (1911-1912).

1 ~ . (. .. ·,; ~ . • • I .·· • .

.. .·. ··1 '

I

G - Colori dell'Albania disposti a scacchi di numero variato: il simbolo è usato in alternativa al pracadenle F). B - Due sciabole al naturale poste in croce di S.Andrea (lii decusse), una a lama dritta e l'altra a lama arcuata con sovrapposta la scritta ·custoza•·: indicano la partecipazione a questa battaglia, carattalizrnta da impetuose cariche delle opposte cavallelie, od anche genericamente alla campagna de/1866

H - Colori delle Gracia postì otizzontalmente o verticalmente Jipetuli alternativamente più volte (spesso nove): il simbolo è usalo in alfemafiva ai precedenti F) e G) e più specificamente per le operazioni svoltesi nelle isole dell'Egeo. I - Leone del Montenegro, passante, cioè visto anche questo di fianco: indica la partecipazione alla seconda guerra mondiale, operazioni nello scacchiere balcanico. O - Colori della Francia con la scritta Bligny: indicano la partecipazione alla prima guerra mondiale sulla frontiera occidentale europea. E - Leone de/l'Etiopia, cioè visto di fianco mentre cammina: Indica la pattecipazione al/a guerra italo-abissina (193536), più raramente alla seconda guetTa mondiale. In alcuni casi il leone etiopico è stato riprodo/lo eretto mentre stringe con gli attigli della branca destra una croce latina.

L - Silfio. fiore di Ci· renaica: indica la partecipazione alla seco11da guerra mondiale, operazioni in Africa Se/lentrionale. M . Tridente dell'U· craina, regione russa, famosa per la produzione di grano: indica la pattecipazione al/a seconda guerra mondiale, fronte orientale russo. F . Elmo dell'eroe nazionale albanese Giorgio Scanderbeg, detto Castrlota (14141467). riprodotlo sui colori dell'Alb81lia: indica la partecipazione alla seco11da guerra mondiale, frontiera greco-albanese.

N - Scudo interamenle azzurro con una fascia d'argento ove compaio· no i colori rosso ed azzurro ripetuti più volte: ha patticolare riferimento al nastlino della Guerra di Liberazione ed indica la pa,tecipazione a quelle operazioni militari.

Disegno celebrativo del 41 ° Rgt. Artiglieria da Campagna, realizzato da Paolo Caccia Dominioni.

This article is from: