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DALLA PRIMA ALLA SECONDA GUERRA MONDIALE
Allo scoppio della 1" G.M. l'utilità della fotografia p er la conoscen za analitica del terreno della lotta era ormai universalmente riconosciuta; il progredire dei mezzi tecnici consentivano , inoltre , di ottenere fotografie sempre più nitide c quindi una facile lettura ed una esatta int erpre tazione di ogni più picco lo particolare dell ' im mag i ne .
Nel magg io del 1915 vennero mobilitate le segue nti squadre (1) :
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- 1• Squadra fotografica da campagna , comandata dal capitano Antilli, con sede ad Udine e a d i sposiz ione del Comando Supremo ;
- 2a Squadra fotografica da campagna , comandata dal sottotenente Gastaldi , con sede a Tricesimo e a d ispos i zione della 2 ' Armata ;
- 3 a Squadra fotografica da campagna , comandata dal capitano Lancellotti , con sede a Cervignano e a disposizione della 3 ' Armata.
Le squadre erano composte dal l ' ufficiale coma ndante , da 3 fotog raf i, 1 conduttore , 1 meccanico e disponevano di un'autovettura. Erano dotate di macch i ne formato 13x18 e 18x24 e d i alcune camere a mano d i formato m i nore
Compiti principali di tali squadre erano le ricognizioni panoram iche del terreno e la documentazione delle operazion i militari ai fini storic i.
Vennero pure mobil i tate 4 squadre telefotog r afiche da montagna dt cui due, la 1' e la 2·', erano rispettivamente a Verona (a disposizione ·della 1" Armata) e a Tolmezzo (a disposizione del Coma ndo Zona Carnia). Ogn i squad ra era somegg ia ta e comprendeva 1 uff i c ia le, 3 fotografi , 5 sold at i alp ini , 5 muli; dispon e va d i un apparato telefotografico 24x30 , di una camera a mano 13x18. d i una tenda attrezzata a camera oscura Era compito di tali squadre la telefotografia , in zone alpine , di fortificazioni e di o pere campali
Furo no inoltre assegnate squadr e fotografiche ai parchi di assedio del Genio , composte da due mi litHi fotografi con macchine 13x18 e 18x24 e materiale di sviluppo e stampa
Personale e materiale vario venne destinato alle Sezioni Aerostatiche , ai Dirigibil i, ai Gruppi e alle Squadrigli e (2).
Considerata però la crescente importanza che la fotografia aerea andava acqu istando e pe1 alleviare i Gruppi e le Squadriglie dalle operazioni di sviluppo, stampa e trasmissione delle fotograf ie, il Coma ndo Supremo (con c i rcolare in data 23 luglio) ritenne opportuno modificare il se rvizio fotografico per i l Corpo Aeronautico.
(1) Modifiche organiche avevano dato luogo, nel frattempo, al Corpo Aeronautico e all'inquadrament o della Sezione Fotog ra fica nel Battag l ione Dirigibilisti.
(2) Per la Marina furono cost it uite, con personale e materiale della Sezione Fotografica, una Di rezione del Servizio Fotog rafi co di Av iaz ione per la Reg ia Marina. con se de a Roma, 2 Sezioni Fotografiche, con sede a Venezia e a Brind isi.
Presso ogni Comando dì Gruppo Squadriglie venne costituito un laboratorio fotografico campale con personale (un capo operaio borghese e tre militari dì truppa fotogr afì) e materiale forniti dalla Squadra fotografica del Comando Supremo, diventata Sezione, a llo scopo dì avere il più rapidamente possibile le fotografie eseguite durante le ricognizioni aeree. Le squadriglie furono dotate dalla Sez ione di Udine di macchine fotografiche a ripetizione e a mano.
La sorveglianza tecnica sul funzionamento dei lavoratori fu affidata al capitano Antilli e al capo tecnico Moretti (3).
La diffusione della fotografia , ormai a portata di tutti, e le dec ine di migliaia di immagini che circolavano dal fronte verso il paese , nel 1916 costrinsero il Comando Supremo ad adottare severe prescrizioni per la loro pubblicazione. La censura delle fotografie venne demandata all'Ufficio Stampa e Propaganda del Comando Supremo , presso il quale sì era costituito l'Ufficio Censura Militare (4)
All ' Ufficio le fotografie dovevano pervenire in triplice copia, corredate di didascalia e con i francobolli necessari per la spedizione di ritorno. Ottenuto il visto del censore, ne veniva restituita una sola copia. Il visto era necessario anch".l alle fotografie documentarie della guerra eseguite dalle squadre fotografiche; alle squadre fu anzi impartito l'ordine di inviare una copia di tutto quanto in loro possesso , perché potesse costitu i rsi presso i l Comando Supremo un un i co patrimonio, che non andasse disperso (5).
Nel 1917 sopraggiunsero altre modifiche nell'organico e nella numerazione delle squadre del servizio fotografico terrestre, per cui esso risultò così ordinato:
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-Sezione Fotografica con magazzino fotografico avanzato , Comando Supremo ;
1a Squadra fotograf ica da campagna - 3• Armata;
23 Squadra fotografica da campagna - Zona Gorizia ;
-3. Squadra fotografica da montagna (6) - 2" Armata ;
-
4• Squadra fotografica da montagna - 1• Armata ;
- s• Squadra fotografica da montagna - Albania ;
5• Squadra fotografica da montagna - 4" Armata ;
7• Squadra fotografica da campagna - Mac edonia; s• Squadra fotografica da montagna - 6" Armata.
Unitamente ai Gruppi e alle Squadriglie, aumentarono anche i laboratori dell'aviazione Nel 1918 il Servizio fotograf ico si era talmente
(3) Fu i l Morelli a studiare, fin dall'aprile de l 1915, la costituz ione dei laboratori per l'Avi azione
(4) L 'Ufficio Stampa aveva in organic :> un Reparto Fotografico e una Sezione Cinematografica. che si occupava di visionare fotografie e film per scopi propagandistici.
(5) La preziosità delle immagini della guerra fu compresa non solo dal Comando Supremo, ma anche ben recepita dal Comando dell a 3' Armata, che emanò in proprio una circolare per acquistare fotografie fatte dai mil itari al fronte e aventi una certa validità storica o episodica ingigantito (7) e allo stesso tempo frazionato in tanti rivoli, che fu necessario un nuovo riordino organico e un dettato ben preciso dei compiti e delle dipendenze.
(6) Le squadre fotografiche da montagna avevano apparati telefotografici.
La Sezione Fotografica del Comando Supremo di Udine prese la denominaz ione di Direzione del Servizio Fotografico, perché fossero chiare ed inequivo cab ili le sue fu nzion i direttive ; fu composta da tre ufficiali, 20 fra sottuff iciali, capi opera i, m il ita ri fotografi e personale vario, ed aveva a disposizion e un ' autovettur a ed una bicic letta. L ' appellativo di squadra fotografica fu dato ai nu c lei che operavano presso unità minori , mentre le squadre già esistenti e assegnate alle armate e alle grandi unità autonome cambiarono la denominazione in quella di sezione.
Fu unificata la composizione de lle n uove se zioni fotografiche da campagna e da montagna (1 ufficiale comandante, 12 fr a sott ufficiali , capi operai , militari fotografi , dotati di un'autovettura ed una bicicletta) e delle squadre (1 sottuff iciale, 1 graduato fotogr afo , 2 soldati a iutanti fotografi).
Fu anche definita la compo srzione del Magazzino Avanzato di Udine (8) (2 ufficiali, 16 f ra sott uffic iali e mil itar i con qualifiche varie, dotati di un autocarro e di una bicicl etta), mentre i laboratori dei Gruppi e delle Squadrigli e, a l termine delle ostilità , risu lta rono essere ben trentasette.
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Il Servizio , in complesso , risultò così ripartito:
- Direzione del Servizio Fotografico con Magazz in o avanzato dipendent e dal Comando Superiore di A ero nautica del Comando Supremo;
- Servizio Potografico Terrestre , costituito dalle sezioni e da lle squad re fotogr af iche, con dipendenza tecnica dalla Direzione del Servizio e dipendenza di impiego dalle Grandi Unità; l rifornimenti d i tutti i materiali (macchine fotografiche , accessori, materiale di sviluppo e stampa) avvenivano tramite il Magazzino Avanzato.
- Servizio Foto grafico Aereo costituito dai laborator i fotografici di aviazione (dei gruppi e delle squadriglie) con dipendenza tecnica e di im piego dalla Direzione d el Servizio.
Per dare un'idea del lavoro svolto dal servi zio fotografico durante la guerra 1915-1918, diamo alcune cifre riferite ai soli mesi di massimo consumo (9):
- settembre 1915, 36 mq. di lastre fotogr af iche e 187 mq. d i carte sensibili; giugno 1916, 152 mq. di lastre fotografiche e 1015 mq. di carte sensibili;
(7) A lla fine del 1917 furon o assegnati (da un solo contingente di leva) al Battaglione Dirig i bilisti di Rom a per l'istruzione 106 militari, fotografi di professione, per al imentare le squadre fotografiche. E' da tener presente che il Capo del Servizio ne aveva richiesti 150 Nell'ottobre del 1918 il Battaglione Dirigibilisti richiedeva ben 205 militari fotografi per far fronte alle esigenze della Direzione del Servizio Fotografico.
(8) Non è nota la quantità di meui e materiali fotografici esistenti presso il magazzino.
(9) Te nente colonnello BERTINATTI. Sirio : L'Aeronautica e la sua mobilitazione industriale durante la guerra ila/o-austriaca, in Bollettino d ell'Ufficio Storico, n 1 1928.
-luglio 1917, 248 mq. di lastre fotografiche e 1800 mq. di carte sensibili;
-luglio 1918, 451 mq. di lastre fotografiche e 3855 mq. di carte sensibili.
Per quanto riguarda le macchine fotografiche alla mobilitazione ne furono distribuite 22 di vario tipo; nel 1918 ne risultarono esistenti 291.
Oltre 600 furono i fotografi militari che operarono in guerra, circa 150.000 i negativi archiviati al termine delle ostilità. Ricordiamo che presso l'Ufficio Stampa e Propaganda del Comando Supremo si era costituita, nel corso della guerra, una Sezione Fotocinematografica con un laboratorio fotografico (1 O); nel 1919 i 17.000 negativi d'archivio e le fotografie vennero ceduti, a seguito di accordi tra il generale Diaz e il ministro Boselli , al Comitato Nazionale per la Storia del Risorgimento (11).
Con la smobilitazione, anche il Servizio Fotografico venne ridotto all'indispensabile. Attraversò anzi una grave crisi , subendo in parte il declino cui andò incontro inarrestabilmente la specialità degli aerostieri in seno alla quale era nato.
Scarse le notizie che abb iamo sul periodo dal 1919 al 1922, anno in cui il Servizio , diretto da Antilli , era composto da un laboratorio e da una compagnia fotografi, comandata dal capitano Costantini, con sede a Roma.
Questo periodo " buio " fu, a tratti schiarito da nuovi successi. Nel 1922, all'Esposizione Internazionale di Fotografia Aerea di Bruxelles, la fotografia militare italiana fu la sola ad essere premiata con medaglie d'oro in tutte le sezioni della mostra.
L'Istituto Geografico Militare , nel campo della fotogrammetria, continuò a tenere alto il suo prestigio con N istr i e Santoni. Presso lo Ispettorato del Genio un apposito Servizio Studi e Esperienze iniziò e proseguì, fino agli anni trenta, esperimenti sulla trasmissione delle fotografie a distanza, sulla fotografia all ' infrarosso, sulla fotografia notturna con raggi ultravioletti, sulln t elefotografia (12).
Nel 1923, con la trasformazone dell'Aeronautica in Forza Armata, l'Esercito fu privato del servizio fotografico , assorbito dall'Arma azzurra.
Il consistente patrimonio fotografico passò parte all'Aeronautica, parte al Genio (13); la riproduzione e la vendita delle fotografie della prima guerra mondiale venne affidata all ' Istituto Geografico Militare. Con la legge dell'11 marzo 1926 n. 396, relativa all ' ordinamento dell 'E sercito, il Servizio fu ricostituito nel Gruppo Aerostieri del Genio e venne disimpegnato , a partire dal "'!927, da una Compagnia Fotografi, che poco alla. volta riprese tutte le vecchie attribuzioni, compresa quella di riprodurre a pagamento le fotografie della 1• guerra mondiale (1929).
(10) Oltre alle fotografie, numerosi furono i f ilm prodotti a scopo di propaganda. Nel corso della guerra furono anche allestite mostre in Italia e all'estero, sempre per fini propagandistici. Il laboratorio fotografico, infine, riproduceva fotografie a pagamento per pubblicisti e privati.
(11) Migliaia di essi, salvati dalle traversie della 2' G M. , sono custoditi presso l'Istituto per la Storia del Risorgimento di Roma.
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(12) Generale GUASCO, Giuseppe: La scienza al servizio dell'Esercito, in Rivista d'Artiglieria e Genio, luglio 1934.
(13) L'Istituto Storico e di Cultura dell'Arma del Genio conserva molte di queste fotografie ; inoltre una sezione del Museo, annesso all'Istituto, è dedicata alla storia dei fotografi militari.
La compagnia venne ordinata su un plotone comando, un laboratorio, e un plotone fotografi con ur.a squadra fotograf ica ed una telefotografica.
Il personale, come sempre, fu reclutato tra i militari di leva che avevano precedenti professionali o amatoriali nel campo della fotografia e avviato al particolare addestramento che l'i mpiego degli apparati militari richiedeva.
Nel 1932 il Gruppo Aerostieri fu sciolto e trasformato in Battaglione Aerostieri Fotografi , con dipendenza dall '8° Reggimento Genio {14).
Nell ' aprile del 1934 il sottosegretario di stato Baistrocchi decise di costituire. con elementi della compagnia fotografi, un Servizio Fotocinematografico Militare e una Cinemateca Militare, per dare impulso alla cinematografia militare di carattere addestrat ivo, educativo , propagandistico.
La dipendenza tecnica fu demandata all'Ispettorato del Genio, quella di impiego al Corpo di Stato Maggiore - Ufficio Addestramento.
Compiti del servizio erano: addestrare il personale necessario per i bisogni di mobilitazione; ricercare e studiare le macchine e gli apparati fotografici più idon ei alle particolari necessità della guerra ;
- preparare copioni ed esaminare, dal lato tecnico , quelli approntati da altri enti:
- effettuare riprese dei copioni e delle più importanti manifestazioni dell'attività militare;
- curare la conservazione e la manutenzione dei film prodotti , compresi i documentari dell ' Istituto Nazionale LUCE.
Le nuove esigenze dalla cinematografia mutarono la compos1z1one della Compagnia Fotografi , che fu così denominata Fotografi-Cinematografisti e ord inata su un Plotone Comando e Laboratorio, un Plotone Fotografi, un Plotone Cinematografisti, con un organico (di pace) di 5 ufficiali, 7 sottufficiali , 150 militari di tru ppa.
Numerosi i mezzi a disposiz ion e, con autocomplessi da ripresa e proiezione e laboratori campali.
Il Servizio Fotocinematografico si presentava all'approssimarsi della guerra italo-etiopica e della 2° G.M., come un organismo funzionale, capace di operare in ogni condizione, riccamente dotato di uomini e mezzi.
(14) Le nuove micidiali macchine per la guerra non consentivano di utilizzare più l 'aerostato come mezzo di osservazione; per la sua vulnerabilità esso era ormai largamente superato. Fu tenuta in vita soltanto una sezione sperimentale , che nel giro di pochi anni spari in sordina.
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Durante la campagna in Africa Orientale (1935-1936) esso mobilitò una Sezione Cinematografica, 16 Squadre fotografiche , 16 Squadre Telefotografiche, più un reparto LUCE militarizzato.
Fotografi militari parteciparono alla Campagna di Spagna (19361937). inquadrati in una Sezione Cinematografica del Corpo Truppe Volontarie e in un nucleo fotografico.
Per l'occupazione de ll'Al bania furono inviati, al segui to delle truppe operanti, una squadra fotografica e una squadra telefotografica. All'inizio della 2• G.M., e nel corso della guerra fino all ' 8 settembre 1943, numerosissime furono le squadre mobilitate e i reparti LUCE militarizzati (15), che svolsero un 'i ntensa attività tecnica, documentale e propagand istica.
Le squadre operavano con macchine a tendina (Mentor Il 9x12 e 13x18, Mentor Ref lex 9x12 , Leica 111 B 24x36) , panoramiche (F iamma 13x18 e 24x30), telefotografiche (Fiamma 13x18, Gali leo G.P. 24x30), stereoscopiche (Stereflektskop Voitglander 6x13), e disponevano di apparati riproduttori, di lettori , di ingranditori (Siluro, Durst , Focomat) e di autocarri laboratori (16).
Con 1'8 settembre il serviz io si sciolse e i fotografi militari subirono la sorte dei repart i presso cui erano mobilitati. Durante la Guerra di Liberazione si formarono presso i Gruppi di Combattimento alcuni Nuc lei Cinematografici , composti onche da fotografi , che nel 1946 confluirono nel Nucleo Cinematografico per Scuole Centrali Militari di Roma.
La sfortunata parabola discendente cui andò incontro il serv1z1o trovò validi supplenti nei militari appassionati dell ' arte di scrivere con la luce che documentarono, nel 1944 e nel 1945, la volontà di rinascita dell 'Ese rcito , la sua attiva partecipazione alla lotta per la liberazione e gli oscuri sacrifici dei deportati nei lager (17)
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Nel secondo dopoguerra le tradizioni della fotografia militare furono mantenute in v i ta, per quanto riguarda l'Esercito, in seno all'Ufficio Addestramento dello St ato Maggiore ; attualmente, ma solo in parte, esse sono state ereditate dal Centro Cinefoto.
(15) La scarsa documentazione rinvenuta non consente di fare un bilancio in proposito Una memoria del capitano Arnaldo D'Agostini comandante della Compagnia Fotocinematografisti. nel 1941, riporta la numerazione delle squadre fino alla 33'.
(16) Una selezione d i fotografie della 2' G. M è stata pubblicata nell'opera dello SME - Ufficio Storico: " L'Es ercito italiano nella 2" Guerra Mondiale - Immagini , Roma, 1976
(17) 11 tenente Vittorio Vialli nel suo doloroso peregrinare da un capo di internamento tedesco all'altro, riuscì miracolosamente a salvare la macchina fotografica ed a procurarsi alcune pellicole Scrisse così la "fotocronaca di una triste vicenda "• riunita poi in un'opera (VIALLI, Vittorio: Ho scelto la prigion ia, Sala Bolognese. 1975).