GIORNALE DI MEDICINA MILITARE 1885 PARTE I

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GIORNALE or

~IEDICINA ~IILITARE PUBBLiCATO DAL COMITATO Dl SANITÀ MILITARE (P!.R ORDINE DEL MINISTERO DELLA OUERRA)

Anno XXXlll.

ROMA VOGHERA CARLO, TIPOGRAFO DI S. M.

i885.


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MEMORIE ORIGINALI

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SULLE

FEBBRI

TIFOSE

CfR AH NEL 2° RIPARTO llEDICI~A NEL ?o Sf\IESTRE DEGU .\:\SII 882-83

11•·1.1tion<! 1l•·l lll:tgn'ÌOT•' Jnedi'!u l.ontlolft Pt•dt·riNI, Iella 1wl1• c•ìlll<'rt'nz.• >I'ÌPntllka ù··l ~··•mJ o JR.~~ n~u·o,p;odalo: milit.lm r1lt•a1~rmo.

l'm le tnala1l1e :li'Ule le

rel!bri tifose fllr(llll) ]ill',(,"((mente rappre!'entale in •Juesl•l periodo di tr>mpll, che r:umpre11do quello in cw r·M,Crf• epidemiche nella popolazione civile. ~·ehlti in Cllra 'i9 rn:,i dei C]tlali dod1ci rimasero nei confini di nna feltLricula. :jJ assnn1-et·o l'<L~pNlo dì grare ileo-tifo, u·e casi poterono riferirsi alla clas.se degli aù~no-Lifo, gli altri LUlli rive~lirono quei caratteri speciali poi quali ò ormai :lt'Cellata la genericn denominazione d1 ft>bùre infeltiTa, e <JilÌ di feJ,IJre palermitnna. ll maggior numero occorse tra i militari <let lil 0 r·e).fgimento hnterin. e del i • her~a~lieri: In cifra piii. rilevante degli entra ti è riferibilc ai mesi di norembre e dicembre dell'anno 82. La maggiore gravezza si è avuta tra gli individui del 61° fantelia e del locale dislretlo ed altresì nei ca1-al.inieri della le· ~ione di questa cillà e nel per,onale degli stabilimonti militari ùi :pena. I casi di decesso furono al numero di selle sopra i~ curntL il no;e circa per cento, due cioè nei militari appartenenti al :!3° dist1·euo, tre a quelli del G1° reggimento a due allt·i ll'a gli addelli agli stulJilimenLi miJilari di pena. Colle


SULLE FERBRI TIFOSE l

pt·aticale nutopsie si risrontrot·ooo sempre le ben note e caratteristiche lesioni :matomo- patologiche dell'ileo-tifo. Dei curati doverono 3 l inviat-si in patria in liccnzn di conyalescenza, tutti gli altri si fu pur costrelli di farli t·icovernre nel deposito di connlescenza di Snmpolo, ove 'fannero traltenuti siuo n che non furono in grado tli riprendere il ser\'izio. Quali sono state le cause vere di queste febbri, quale t! la notnra dell'ngenle infct.Livo elle fatalmente dà loro origine r nel caso nostro ne ~ono sta.ti i veicoli l'emanazione putr·ida. delle mal costruite latl'ine, on-ero l'acqua inquinata per infiltramenlo rlai corsi delle materie ltuide? ClUOllla parte ha avuto il contagio nella produzione di esse, quali momenti han determinato dalle suddette emanazioni l<> svolgimento clel Yirus ti neo? La soluzione di questi problcmj òmollo ardutt e richimnando alla memoria le 'arie ed opposte opi nioni dt'i più esimi cullori ·ielle scienze mediche su tali nr·gomenti, e quelle non meno tlifl'erenti e controverse, sollevatesi recentemente intorno ad e:;si nell'accademia di medicina di Parigi, è lecito aiTennare che dessi sono Lutlorn oscuri ed incerti. È hen vero cb e l'op inione pitt fondata è quella che microorganismi diano origine a taU malattie; m_a donde essi provengono, qnali sono le vie dell'assorbimento, quali sedi prediligono, come vanno diffondendosi 1 E qui pm·e, mentre che il Pasteur ed il Davaine ritengono elle penetrino dal di foori, mentre che il Bi.ichncr ,;ostiene che i micro-parnssiti che accompagnnno il tifo, quali i micrococchi, il bacillo tilìco del 1\lebs, possono penetmre nell'organismo per tutte le Yie dell'assorbimento, che nella prima settimana della mnlatLia. si trovano in gmn numero nel fondo delle gianduia intestin,!li, nella se:onda settimana in quelle di Lieberkiibn e nella mucosa, nei giorni successivi nella milza, nei reru, nel cer-vello,


CURATE ~El, ::1° 1\Il'.\HTO lrEDlt:I~A, 1':1..\..

n~'l s~n;;t P; ii-Pet~>r mvec:e p(~, a h sua .1ulorerole 'oce c<mtro

qup:;tn inntsione di paras~iti, che egli dice. ci minaccia come un'und.,·inut piaga di Egitto: illlechnmp crea un'altra dottrirn t'olia IJnalt> l'crea di ahhallere qutlla del l'a~teur, non auuuelteuùo parns:;iti penl'lt1tli dal tl1 fuori, ma sosten1•nrlo ÌIIH· ·,· che ~ono Juicrozimi

uormali che lmn giil loro l'ntlice nell'urr.mi,mo, i t}uali s •llu ,.peci·lli iullueuze divenendo malati pnJlltu•ono la malatlin c rhe sono stalc appunto In lnro forme cwluthe quelle che 'ennero scnmhiatc per pnrns~ili. Que~ta upiniont' d\ reblte non certa relazione con queUa clello Stil-. ilt[nalt1 ritiene che l'or·gaui~mo auima.le ha in sé i materiali •lcll';n Yelenamento put•·ido nell'intest:uo e nella esnlazi·•nc pulmonalP, t• che qualora h fuuzioualila delle muco!'>e slf's~~· d<'pulale ad annionlaro la inllucnza nociHI di 1}uesti lll'Otlolli <ia all<'r.tl.t, allora si genera il Yeleno tilico, e wsi ta. mal. llia ~ ~enerala. dall'pr_:nnismo mede<iuw. n.• sill':tlln disconlia di pnreri em<'t·ge put· tt·opp•> che il 'cio cl te 1 i··oprc. i ,.uùdelli mnmonti CLiologiri i: a~sai fiL tG, e fltc d ra!.!";.:iriamo tu !tura DI'IlO sconfinato campo ddle ipolt',;i, epperò f,tceudo a:.Lrazione tla quanto ci pot·tere!Jhe ben !ungi dal pre,.cnle argometllo clinico. credo poter affermare nel 1'a"o cont•retn dte lt' eman:tzioni putt·icle di lttrine m.,J costruile speeialmento so fil\ ori lo nella loro pemiciosu az w ne dall'agglomeramento, dal difetto ùi >enlilazione e di luce escr,•itino ;.:ranJo inllnenza nello ,., tlnppo di tjue-.tc fehhri, 8(1 in falli in rngione che gli irwocaLi prov' ed imenti igienici contro tali inlluenze \Onooro aJoll<\ti in alcun~ ca.;erwe delle ti'Uppc di t{lle ''IO presidio, SC Ile SJlt'I'ÌnlCOliii'OUO ~IIÙÌlO faVlll'OYOii eneui, O qnnndo Jl61' causo, ChO Jllll' li'Oppo Sflll:(f.f0110 1 quc,ta ciua eùLt• a lamenlare un'tn\Obione epi.lemica tli tali Iehl•ri, il migliore ~lato degli alloggiamenti delle truppt>. il diradamento di esse, lu piit f<trorevolo condi11ione dello la-


-------~--~- -_,,..,.. , r.nl'lll fii'USI.

trine non fnrono ccrL'lmentc estranei nlla mmoro diffusione ed nlln mi nn n• r:r·a\ ezzn del morlw. La fc•r·mo rw~orrrafica prc-entnta dalle 'uddette pire,~ie non è .~P.rlnmenll! Jl •·a>tl di dt>~cri' ere. ma crcdn ben riconlnre alcuni falli che cuntriùnirouo nlla diagrw~i, rdla prognn~i e furono anche eli .~nitla nella ltmrpia dei o;nirulicati lnnrbi zirnotici e co,cf'lnzio:-.unentP. 'tudinti, fnrono pru· di fondam~'nto ad ntili •'OHsiùernzioni clirri.·lte. Grande impor·tan1.a ho d:lla ai falli Lermomdrici, nlla mi:;ura dd t:<l!ore, ol•hedenrlo ai precetli Ili eminenti clinici t• ciel \' umlerirch .:pecialment~> che nell'nurea opera ~n Ifa termomt•tria diniea "*'rive: che qud medico il quale non n;:lia mis111-:lre il c:tlorr. nei ··a~i di fuld1r~ è COllie tfuel cieco ciro vrH.Je on7.zontar::i :'Il ,}; un tPrr••nv nuovo. con multn pratica ed intelligen~a putrir :,rw,..~o ~:olpirt' nel ""gno ma i t pi i1 delle \olte n'stera tldoso. Il lt't'nroruelro mi hn foruito inrJtti JU'Pzi,,,; in!lit:i clinici sollo ilrnpporln dingnostit·u e prognnsticn. "t> i raj;i onlin:1ri •lumnte i r~t·iuri cinqu .. o ,..ei ~rorni. si l: leri6catu qun..i cost:HlLPmente u;::ni mauina una t·emi:;siono dt>lln temperatura tli cirr.a mcu.o ~rado in coufronlo 11 '(lll'lln della -.t>m precedenti', meutr·e che le temper.~lure sr.rotinc, mP~sP in I'Onfrontn l m di lm·o nello ~t6'0 pel'iotlo di temp11, bnn la!'t:into notare un aumento di un grado rirca ogni 'era, ~

1JI'OÙUI'ent10l>i t'O'Ì JJJI'efPV":lliOTIP /!l'lllfUafe ÙeJia JirreJ lCI'flliCa, che ha rag;!iunto u11 m:tssimo di IJtr:trantuno f.p"<rùi CPniÌ,!!ratli nelle nre ve:;p~.>rtinr: CfUe5lo statlio Ì! stato :>e~Znito ùa q nello delle o~rilla!i(lni slazionarill intomo al mi'lssimo del perinùo pn·retlenlt>, ed indi da un pt•riollo di gratluatu tlt'fen:r~cpnza. nel '}unte le remittcnze rlel mali i no sempre cresc(•nti. fnr·onu SI'J?Uite da più lìef"i esacerbazioni ntlle <•re \'"e~pertinto ,..ino n ra::giuugersi la temperatura nurmnle. ~ on sempre però la defen·esccnza ~i è yerifìcatn rn un


Cl!R.\TE :'\EL 2° lUI• \BTO

EDICI:H, ECC.

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modo co-i pàmllelo e regolnrc tra mattina e sera. st:.mlecllè spesso la temperalut~t cominciata n :>cemare run-.illt>re' olmeule In mattina, è rima:;ta per alcuni "Ìorni immutabile la ~era. cosicd è t.tlrolla ,.j è n' uto una fonua feLl11·ile perfeuameute ae~.:essionnle. empre qu; ndo i suddetti rapporti nt~lla temperatura .:.i -.cmo mattlennti costanti o IJUa·i, -.i i· a\ulo un andamento tcgolarc c benigno della malattia. ctl in tre o quattro ~ettimaue si ò :mùati incontro nlln com nle::.ccnza. pel C· .ntmrio il àeCo!'so è ..tato più prolungato c la malallia ha assunto un aspello più ;;"":n e qunnito nel matlino le a-..pellate tellli,.,.ioni si :.-ono attese inrano. Xe l' ,.i lie\ i di Jito aùllominuh.:, mentreclJò il fasti~irlm andava decre::;cendo, :;i è tal\ ultn tHunifestnta una bnHe p~r ­ turbaZione lt:!IIJÌCa ' ,,, fl•l r·bu.t:Q rr (m, dt,..,Ji antichi), • :a•' una strnordinnria el e' azione della temper·ntut·o, la quale in men di un t,ioruo è ce,sal.t rnn sorprenùcntt> miglioramento dell'inf~rmo, perturbazione che potreLbe dar luogo ad errore di pro~no~i -e uon ~i fu·-e edolli della po~~ihilità tlella "-Ua mnnife.,tnzione in Lalt• periodo. Si c verifìeato pure ciJe le temperature mollo ele\'ale con remiuenze cou:-.iùet·e\ oli del malti no sono meno pericolo~l' e meglio tnllerat~ di queUe che, selJ)Jene meno nlle, ~i mantengono qua<:i uniformi nelle ore del mattino o della st.'ra. Infìno nei casi ~rn\'i si è osservato che Ye~o il radere <lei periodo 'tazionari_o, in luogo di subentrare qnello delle osi· illazioni tliscenùenli, ... i è manifestato il periodo amfibolo contrasse~nalo da oscillnzioni lermomelriche quanto straordinarie, altrellnnto inattese ed in·egolari, per cui ben si denomina pnr p('J'iodo d'incer·t('zza. Tale periodo è durato da quattro a sei giorni ed ha me ·so in grare pre\'enzione e re:-a la prognosi ancora più riservata.


SULLE FEBBI\1 TU'OSE

La temperatu1·.t ;.'\OD si è mo~trata !'empre in relazione con Ja [retJUCnza Ùl'i puJ~i. anzi spC!:'O ron lf'lllperalure basse j polsi si ~on mo.;tr,lli frequenlis:>imi ed in rapporto coll'e~auri­ menLo delle forzo orgnnichc. La cui~ si i.• mantenuta pet· )c, pi1't aritl.t, di un caldo acre mordente. rnrt' rnlle si ~ono 111anifc<::tati scarl'i sudori nel primo e nel sccoudo srtlenario, -.enza pe1·ù spie~are alcuna inlluenzn sul decor~o dcll.11ll:tlaltin. La ro:;eola tifoidea per lo più è ~tala scarsa ma co~tanle; le piccole ma cc h ie rnsce lenticolari si sono manifestate alla parte inferiore del Lor·llc'P c del hnsso 'POtresin d.llta Jìnt• ùel primo Sf.'Ltenar·io, c sono apparsi' uon tutte in una !:Ol volla. ma con eruzioni :.u~'"e"" P. span·nrlo dopo tre o quattro éÌor·ni, lasci:! ndo una dcl111lt' pigUlenlazione bigia; la :-ua manifesta;done è ~lata Ili ,!!l'nndt> importanza per il ùiaguo~tico .• i ,~ però osser·valo d1e tra l'intensitiL d~:~ll'infezione e l'abbond:mza dr l!' esa Il lCIliO 1 DII O esiste 1111 l'li pporlo costnnte e uecisho, es,;('odo~i 11·1tato con ro,eole mollo conlluenti, or mite or graYe audameuto dell.t malattia. La fun;donalità delle l'ie digcrP.nti ~; è mostrata molto comprom\'s:>a: la ~Litichczza qua,j costa n te nei pr·imi gio1·ni è !'!aLa. seguita tlu dial'rea fr·eque11te ed o~Linala ver· il caLn1TO inlf'stinale. speci ti mente in dipenclenz:t del proce~so locale delle glandole del Pc~ er; spesso si (• 'ìerificnta la complicanza

di ascnridi lomul'icoidi. l i gor;.:o~lio P l il dolore nella fo~.~a ileo-ct>cale non sono stati sintomi costanti, in,·ece qnnsi ~cmprc s:i è nolnlo il metcorismo elle genemlmente ha r·ag;:innto nn ~,rrado considerevole nell'acme del mo1·bo. In un rnso solo . i è nvuta emol'l'n~i:t intestinale abbon dante e ripetuta, un' en1cuaziooe di 'angue fluido, nera!'tro, fctidissimo, e con sintomi di gra' e collasso nel bersagliere


CCIUTE Xl:L ~o BIPARTO YEDICIU, ECC.

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del 6° reggimento u nome Morelli Satumino, in cui si mnnife-tò pur gr;n j,,jma p~>tilr·nitc dn propah·•zione. I l tumore della milza il :,tatll mollo rilcv:mle, oltrepassando so,ente l'tll'Ct• costale, estenùeodo-i pur lino nlla linra t1npillare dd lato ,.ini-tro, e ~ì è not.ttn che la ,.,randena del lumo•·e linnnle è più in rapporto colla durata auzicltò colla grnl~z.za del morbo. Frequenti localizzazioni del prn•·e~so IIIÌt'u :-i :->ono ri:-contrate negli or~nni ùel respiro, cs~endos.i a\'Ulc in vari ca:;i 8:-te,-e bronchiti t:;lpillari e WU\ i Cufl.,.;t>-.'H•Di Ot:\ ro-p·waJiIÌ CiiO, cile IJan concorso }liHCntrrncnlO i\U aggravnt·e i sirijomi cerebrali ..tià jn campo pE>r l'init.uione cli:;c1·asir.t del t•er' ello, e •t ni è a notare C•lllle ;;i a :.t alO co,tante il torpore dci nen·i LwoncO-J)Uimonali nell'infezione Lifìca per cu i le suaccennatc lt,calizz:tt.ioni d· llero lufJ~O a formi! funzionali hen poco ma nife, te . ~on ,j è tl<lla.;cialo nei ··a~i d n hbi e ;;•·:n i di sottoporre ad anali:->i dtimi<"a lo urine, e :-i è pvtUl(.t dtdnrre cl11' l'as::.•·nza della urocriLI'inn é un oli imo itHlizio pcl' csdude1·c la complic:uiza ddla meninéLe e de:lla in t·t.ione p. lustre eon quella tifosa e che l'nlhumina 11ei casi gra' i si ri~contm scmpn• in piu o men grande quantitit :;;jn clall'oua ro o nono ginmo della malallia, e elle rtuando la sua prt:.enza nelle urine non può riferirsi n nefrilc seconrlal'ia vn scomparendo gradalamcnle col dileguarsi della fehhrP. Quanta gru,eua altrettanta int'ostanza e >ariahiliLil. hanno offerto i perturhamenli delle funzioni dcll'appan\lo nen o:;o e specialmente di quelle cerebrali e si è a\ ulo campo di riconoscere l'Ome non sieno sempr·e suhordiunleall'intrnsilil dell'infezione, potl'rulo a:-,umere un aspetto ìmponente anch" in casi miti per la impressionaLi! i tu ùel1'111dl\iduo, per naWt'\tle ÒÌ:-p0$Ìzione a Ùi~lurbi IHJI'VOSÌ.


IO

St,; I,LE fEIIIIRl TIFOSE

1Il due ~~osi, sia pCl' il illlll[fl fl~cor~o Cho JiCI' le lttwrdinm ·il~ oscillazioni termometriche e la mancanza qu:~;;i u,;soluta tlei falti iute-tinali. la formn clinica :-i allontanò rim<lrdlerolnwnte •la lluolla tipica ,]el l'ileo-tifo, a~-unu:n1lo inrece quella dell'adt!Uil·lifo. ~cl -oldatiJ Sturi c' \ meùeo, dl'l li0 r~g!!imento ca' alleria, e nel soldato Zunarone Tranquillo. dd G~· f.mlt!J"ia, 1:1 febbre coutinua remilteule. ostinntrt, ma unn mnllo alta. co11 frequenti ma breri apin•:-.:ie intercon·enti, llf·lla duratn tli ~i­ a ~8 ore, .-j è prolrnlla pe•· 1luo mc~i: a\ e\'"ano preceduto l'infezione dolo• i acuti. dilru~i e ,·ashi nelle memltra e nel lOrrti'C, clnJori ChC ~i ride::.la\'1100 nel CUI'.;(I 1Jel ffiOI'UO all'e:;ll::pernrSÌ od al re~idivare dellll febbre, e tn·ece,le,atHJ la manifestazione di l•rÌ\ idi ripetll,li e mole4i. 1.1 Lcmpcralnra non ha oltrepa-sato i :liJ gradi c 1t2 al terlllO!lletro centigrado. ~fai manifC$la7.ÌHili:\ Iii fOSPOh, ÌIIYCCC CI'IIZÌIIIIe di miliare cri~tnlliua, però molto raùn al c<JIIn ~d al torace: ut>s~uu Ienomono imponnull' relali' o alle rie dig•••t:nli, ant.i •lopo lie"e diarrea le ùeil•zioni aiYino divetli\ ano normuli, o :,Ì unta m riruarehemle :-eu:;o Ji fame non ost:mte In febltre: nessun perturhamento dr! :;i ...Lema nerroso, nes:;uo fallo rilcraute degli organi del re:;piro. 'Non gorgoglìo nè dolore alla fo;;sa ileo-cecale d~st1~1. però l'addome alqm111to meteoristico e tumor di milz.n con,.iùerenJ)e. , lu IJUC')Li due r..a-i perciò 1.1 fehbre tli lungo dct:orso, con bre' i e r·iptlUIP. .tpirc:'sie, eou grande Lnmore lienald non si a:..so~inr.lu fatti iutc:.Liuali 11 nervosi, ma l•ensi aù algie ùiffu~c reumal'Jirti. In •Jnc:;to forme pare elle il tJirus infellante, giu~ta le o:;sPtTazioni tle}t:nutaui, siasi quasi esclu:;h'amenle localiwtlo nelle glandule me.;eraiche unzidtè in quell11 del l'e) er, d'onde la maul!nnzn dei fenomeni relativi all'apparecchio digerente e la facililà immensa ali~ recidive, quando


• Clllt\TF. :\.El. 2" RfPAHTO lfEOICI~ \. ECC.

Il

sia abhantlonata nua rlieta a.s.:.olut·•menle liquida. il che cagionaJI(lo irrituzionl'l delle glandoiP me~P.rai~he per l'a,:-OI·birncnto 1li un chilo pii.t -.Limol:mlt>, pu{, dar luogo a l'ersamenti tli nuo'\'e so,lunze piroven<' c prmlnrre P«a5Iu~raziuni e recidiYc JI!!Ì fatlÌ rehhrili. ~i t'. Jllll' [ltll:llll eh~ in que,La forma ili tifo i ruri ·ali tli ch.n;n.t ,lati per u~u interno. riescono mollo noti\ i per la irl'itaziour elle de:>!!! no nelle glandole me.'-erniche co~icche più \'olte "P ·rirnentali più rolte si è stnti oLhligati a sosprmlerneo l 'nsr• llnPsln form.1 -.i an ici nn di moli n n quclln eh t> contmilt!i~lill!.!IIP In febbre. gen.·ric:lmentP qui rlclla infellim o palcrmitma. da '""·' però \ unl..;i diiTerf:'uzi.m~ (l~"l' le al~ie dìffu,;e in tullu il corpfl, fnrieri"cfell'iufl'ZIOnt', e d1e .;;j ride,tuno all'e.~a.;perar~i ùella fchhre. per- l'anùntnenlo .'Iella feh!Jre-;te~ a, spe,,o interrutto Ja hre,· i e freqn•'nli npir·Ps:.ie di ?i a~ S nre; per In pora Pie' ah tPmperatnra, per la facilità a nùe:.tarsi nppena si ahharuloni una dieta a~~nlnlnmcnle liquill:t, l'rl infine per il dcd.;o nocumento cùe s~··ne all'oso dei chmn~.:ei i nternameme ~ommi ui,trati. Durante il decor~o ÙPIJ~ SlJJdcltr> r~bhri infellive :SIJN~ro importanti conqolicnnze. tra le quali rkordenj due ca-i di graris.,ima peritonite, dte poro m:~ncù nnn tr•.tsfonnas't'ro il pel'iodo di ripa•~•zione in periodo mortale; difatti l!CI carahiniere della le"ionP rli Palermo, i'\oto Sahalore, e nel he•·sa!.!liere. Morct11 ·a,,trnino, del o' re!:!;imento, rneutrei'hè tutto ,·olgera a mi •ltùl1lffit>nlo, menlrt'ch~ $urritlera 1.1 speranza 1li pro.;sima ~r~o~rigionc, snpr;l~i;ÌIIn'~'fO s'lbitaueallleuto doluri acnti ...;imi all'atlllome, OlTipilazioui, vomito, sin~hinr.zo infrenahili. t·ide,Lanolthi h fei.JIIl'e nltis~ima t.:.Oll mNenl'bmo l!rfi\'Ì""imo. :>oppre,~ione delle orine e sin turni di collasso ~pn­ nnte' ole: i pobi i mperccltiltili e \ :me:-c•·nti, il sud or frc•ldo 'i~ ·oso, la lì-iunomia ::;com~o:.ta ed alter.1ta esprimm ano l'ansietà e J'abhnuimeuto.


,., L'inge:;tionc di rtutd:-ia. i medi1·ameuto era impedito dalla lumollnal'ia per·turhazione funzionale delle ,·ie digerenti, per· cui fed ricor·..o u ript>tute iniezioni tli ,·asloro, ma pcrtlurand,) imponente quanto minno·rio,.a In scena adinamÌt'a, :1\·valorni l'n.dune tlt•l ca.-loro cou quella di nn ~cci tante più rapido l' diiTul'illl, r.ioè rnn l'P.ll'rl' !-lllfur·i,•u: ne fu iniellato un grammo solto la pelle, e dopu pochi minuti i pol:.i si rianimarono, i t1mi llt>l r.uure :;i fecero più -;elliibili, qut•l 'ollo slìgnt~lto, J•:tllido. contratto perdi· l'impronta c.1da,·erica l'ero i per·icolu,;i ,;inlomi di colht:.:'O non tar·darono a ricomparire, e gii1 tlopo due o tre ore ~i era obbligati a coulballc.>r·li di nnn\ u t'o n iniezioni tli f'lt>1 e e di caslor·o aher·n;llivaurentc adoperale. Cosi tra la 'iLa e la morte, fra speranze e timori passarono ' I IHilll'O lunghi giorni in cui Jli infèr·mi erano tonncntati da continui HJllliti, da singhiozzo infrenabili, non oslanto l'uso tlell'oppio, il largo uso del ghiaccio e <lei r i n tl ~ i v i l' ltlnnei. Al quinto giorno cominciò ad iuiziarsi nn gradualo miglioramento, l' a mano t\ mano ,;i allontanarono i sinlomi acuti c con e~,j il gr·:n·i.-·dmo pet·icnlo, e dopo nn me;:e ancora di d"genzn. nell'o.-ped.lle s.i ra;.:-giuuse in ent1 amùi il periodo della connle:ccnza, co:-i lieramente contr-astalo dalla gravezza del morho . ~ ei suddelli due casi in cui impronis.amenle in ammalali d'ileo-tifo :-.i :-\ ilnpparono sint(lmi ùi per-itonite tanto \'iolentn e di !To:;.'l. non si esitò n dia~no,.tirare perfot-azione in Le::.ti naie, ma tale con~ellu di,t;.rnoslico rtmasc modificato dal fa, orC\ ole ri::.uiL1lo ollenutu. che in ca'o di perforazione intestinale si ha rarissimamenle c, giusta le ossen azioni di J enncr, del Trousseau e del Griesinger, sol rpwndtl da precet1enti aderenze possono r·irnarwre parziali e circoscrilli l'acuti..sima llog-osi ùel pcrilonco ed il YCrsarncnto. ~ei casi suddetti si


Ct!ll.\TE NKJ. 2° nti1.\RTO \fEDICI ~H, ECC.

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era dunque trat1.1to di pedtonite da propaJazinn•', complicanza sempre mollo ~raYe e, come all'et·ma put·c il Jacl·oud, orli inariamcn le mortale. ~el ~oldalo llel 33° distrello llJililnrc, il nome Gentil<' Denc<lctto, e nel caporale del Gl 0 fanteria, .\mbt'fbelli, si 'erificò la lrllmbosi della. ,·ena ft'morale :-iui .. tt·a, tromiJo,.i marnstica del Yi1chow. In essi ,tffraliti, ischeletrili clallc pcl·tinari ft>hhri, dalle profu·e dwtTee, dalle l•,.teso e }'mfonde piaghe di decnhito. si de3larono lutlu nd un lrallu clolori Yn0hi, gravati\ i, diffusi a tu !lo L'at·to pch ico siui .. tm, l't·ùemo. manifestalosi aJ piede corri;;ponJento non tanlc) gual'i ;Hl in' :ulf're tullo l'arto, che preso proporzioni enormi. \ ppena mnnifestntasi l'edemazia, la e:;plorazione tki 'a:>i crurali nel triangolo <le! lo carpa fece riconoscere la prc'scuza di m1 eordone dm·o, resi:;ten te, alquanto doloroso in rol'l'ispontlenza della vena femorale. Dopo qualche giomo nnmct·osi vasi capillari .si disegnarono alla superficie del ch:rrna fomHtnllu '.u·ie at horizzazioni, la termogenesi dell'm·lo non t•ituase modificata, e La cute, che con~ervaya un rimarche' ole Jlallore era estremamente sensi Li le. La più leggiera tm'.':Sionc riu~dra oltremodo peno:ta, <•gni moYimento ::ia spontaneo che tomunicalo era dircnuto impossibile: questi falli si mantennero qua:.i allo stes~o grado per uua diecina di giorni eù in entrambi non si 'erifica•·ono fenomeni di emi.Joli... mo p.} andm·ono ma n mano dileguandosi le tracce della ra:scola1 e lesione. Il più delle volle è stalo cosi completo ilqnadnl sintomatico delle suin<licaLe febbri che da esso solo emct·geva e\ idente e luminosa la diagnosi delle 'arie forme dt.!ll'ileo-tifu dbtingut'ndosi pur facilmente dal dermo-Li fo pel modo d'im·asiono, poi caraLlere della febln·e spesso ncccssionale, per la prevalenza dei falli intestinali, per la ritardata manifesta-


li

St:I.I.E FEBBRI TIFOSE

zione dei fatti ner\"o~i e dellt1 forme ~erehrali c per la graduata lleferve.~cenza. Tah olia pc n-, la forma clinica si i• presentata co.-.i incompleta cd :~bboz1.ata che riusd\a (liffìdlc oPi primi giorni formarsi un giu~to cri:orio .liagno,tiCI,. Talmltn pure la fel•llr~, ,-emmenle int(•r·millentt; nel prirnu c nel teno ::enenario, la:-ci:wa so;;pellar·e di n n'i nft•t.ioue palustre tl' on!lP la net·e~­ sità dcll":mali.-i tlelle orine. del minuto ~ln•lio Jci ~intomi , tlel decorso dt•lla mnlallia c dei criteri ter11peulici per e:•cludcre tale origine. Inlinc non han mancato clci casi in ~ni ::.i sarebht• scamlliaiO l'ileu-tif, r.ol entnrro :ll'nlo fchln·ile clelltl :>l•uuaco c dell'inlt!.$lillo. ma il cnrallen) acre, monlncc dr l ralo! c. la sua ah•·ua, la prese11za del tumore lienale, il caratlt'te ùclfe orine, sp•·-~o la preceduta epi:-tas'i, noncltt• l'appr~zznme nto tlei rriteri eliolo,!!ici hanno eritato ilJHI:S~ihile errore. Tali Jifficoltb diagno~ticlle e (fuelle uncora più gra,·i dtn ben spes~n ~orgonn al letto dell'infermo nelle cir·coslnnzc in cui hl prosenz:\ eli alt:uni sintomi p111rehuero fa1· confondere tali fc!Jhri con la meningite ('Crebrnle, ron la tnlwrcolosi miliare ac·nta. con infe1.ioni piemicltl•. rmtde heu lusinghiN·a la ì'pt>ran1.n, gii1 da ID•)Iti uutrit1t, d1e si péi'H'ITit a ùi:;tinguere con sicurezza i uri orgnni.,mi paras::.iti, che cn~titui­ scono i ,·irus infetlmlli, ed a cono:.cersi in }.1:\l'i tempo i meui che nlgono a riutra1~ciare èon facilità qnc:>la cnu;a \ j,·cnte del morhu. San·hbe una rera con•JIIisllt della mt~Jicina cht• emandperellbe In diagno;,i in tali ca:;i dai quadri cliniri c dalle- note nn;ttomiclte. più salienti, cui è tulln1-a snborùinat:1 e In rouderellhe piil spedita. piu facile, più r.c>rta, ed alcune forme infclli \e in cui il quadro :'ÌnLomaticu è appena sfumato con pallidi coluri, non lasccrehharo dci gra' i tlubhi sulla loro origino.


l'ti li \TE NEL :!" lUP \IlTO \UWIC.l\'A., ECC.

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l:impurtnnzn che la moùernn patol11gia attribuisce n1 poteri fi~iolo,;ici nPIIa cura •lei morlti, ha dato un colpo mM·tale nll1 nwilicithl rulinaria e l'arte del rnra1·e ·olle,,11a all'nltC't.7.n 111 cui tl••' 'es,CI ,., iutlnce n combatlere la mnlalli:l, o:enz1 i,oJarla. -cm.a fm ne a,traziune d t!l'orzani ...mo. Ora t! • ben noto che ,jffalli poteri ~pie~no una o:trnordinaria e nnturalt! \Ìrtn rnt'.tli\a, spe~ialment•• in •Jilesle infezioni in cui per l'cner~ica realinne dell'or~ui-mo all' a_ente Tirnlenlo clH~ lo colpi.-c(l, ,;i tlc ... r•• quella febbrile ;;;opralli' ità di o,:.i<l.tzioni t' tli ridtazior.i orgnni~lte, dte \aie ,Hl e~aurire J' infeziOI1t' :-l~"•;;a, ;.upplcndo eo~• mernvi~lio:-amente all'arte che non po-,if•ale ancnrn iluwzzo dì ··umhallP.rla nella sua c'senza. EssPutlo •Jnindi llt'rt• ...silil non disLul'ltarP f{uesta mirabile CUI':\ uatnralc, che ll'Ilde a compiersi per flpel ,, dci pott-ri snnc ·ennali. mi !'r•tlll sPmpre studiato eli rirono;;rere quali tli e~si fu~i;CI'O JlÌÙ compromosst r <fll<lli localizzazioni morlw»e ne lhlneol:b:>~!ru In ltl'lll'IÌt'a .tziou(•, adoperando nei sin~·,li cu:-i rimedi dh cr:;i, sul_lorllinali non ~(Jio all'inlt>n;;ilà PÙ alla natura dell'alll'razione suscil\llasi, ma altre~i alle 11periali partÌt'tJinritil e dispo:-izioni dei siugflli malnti. Ili fronte nIle lei ribili con'Cl;'llt'llze della ipertermia ... ono rima~tn --pe-so impensierì to. e mi :;o n ~forznto a trcnare J'inaedi(l per woclemrlil. per' inceria. Ho sp~>rimentalo in rnri cn~i l'azione ùcl >-alicilalo di :::o,ia c dell'::tcido fenico ,·ant.lti in •1ne:;ti ullimi unni, utili 1·itnedi a cnmoallere J'ele>ata temperatura. tna hu dm ulo rom:incermi r.he tanlo l'uno clte l'ahro non corri'ptmdono alle concepite S[l(:rall7.e e rie,cono di p i n. facilmente c·atNI d 'i l'ritazione delle 'i e di~ereo ti, ed ' io credn, cho con la lligitnlioa, h veralrina e la sle... ,a chinina e·si p1·otlucono nn trnn~itorio ;lbbassarucnlo di l~m­ pen\lm·a ,;o( IJilllndo ntlopcrali a gl·nndi do~i infrnliscono co,, l,t vitalilil degli elementi organici da rendel'li incapaci a


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SULLE F.EDDni TIFOSE

rea~it·e conlt·o lo stimolo pirogeno. È un'azione paralizz.'lnle

da cui è d'uopo rifug3ire SClprntulto in qur:;Je feh1H·i, in cui tanto spesso il pericolo di nta :;orge per l'adinamia cardiaca. J\Ia se può aJiermr~rsi elle non è dato neutt·nlizzare la Yera, la essenziale causa di queste piressie e che riesce oltremodo dannoso O$Linarsi eli comhuttero l'ipertermia con mezzi cl1e operaoo sorprimt'ndo In virtù di reagire ùe;li elementi organici, si può però riLenet·e che con In purn acqua da Lcre ghiacciala, sonuniuistrnl.'l a brevi intervalli: in poca quantità per Yolta, in modo però da consurname qualLJ'O a sei litri nelle ?.l. ore, giusta il metodo del Canlani, ,;i rit>~ca aù ottenere una modet·aLa e coni inua sottrazione di cnlot·e e ad impedite alLresi l'inspessimento del sangue favorendo pur cosi In funzionalità doi reni e quindi la eliminazione delle matel'ie esct·ementizie con sicuro vantaggio dell'infer·mn. ttilissimi rimedi sono pur riescite.le generali e frequenti abluzioni di acqua ed aceto aromntlco, :Sempre adoperate qua nd•> la temperatura raggi ungeva i 39 gr. e 112. come pure i ripetuti involgimenti nel lenzuolo bagnalo nell'acqua Iresra ed aromatizzata quando la temperatura crn piti alta ancora. L'applicazione :mi capo della vescica di gbiar.cio a permanenza è riuscita utilissima a mitigare le pcrlurbnzioni delle funzioni cerebrali elle sorgevano neli 'acutezza del morbo e lo foment~tzioni freddo sull'o.tldome a diminuire il grave meteorismo. Lo iniezioni poi di etere solforico riuscirono veramente di sorprendente effetto a dileguare i ~intomi di coll'asso e la minacciante parnlisi cardiaca, è ben rero che ftt necessità ripeterle spesso, pcrchl! di azione quanto t>nergica altr·ettanlo fuggerole ma non è mon vero che t·iuscirono superiori a lutti gli altri mezzi di cura eccitante. e rimuo' endo un pericolo cosi imminente lasciarono tempo all'infezione di esaurirsi,


CuRATE l\l!.L 2°m PARTO ~lEDlCINA, ECC.

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alla malattia ùi svolgersi sl'condo le proprie lt>ggi. Efficaci pure rinscìeono le iniezioni di tintura di casLot·o negli stati a!linamici. come pnre (1uell~ di Pqotina del Bonjean furono prontamente seguite dn fa\!Jrevole ri~ultuto nel grtn issimo caso di emot·ra;!ia iote.,tinale. La stessa via cutanea fu pure ulihnente prescel ta per adoperare i prep:1rati chi 11acei quando la deprP:.sa innervazioue 'nso-molorin e le frequenti congestioni nevro-paraliti1·he dei polmoni no c\msigliar{)no l'uso. L'abl1oodante v-entilazione, iJ pronto allonLanameolo delle materie csct'emeutizie, la disinfezione delle deiezioni al vi ne, la maggiore pulizia dei lPlli, della persona, il diradamento degli infermi ftu·ono norme igieniche costanti, che non solo impedirono la tlill'usione della malattia al pet·~ùnale tli as,.,istenza ed ai mulali, tra i quali erano sparsi i tifu~i nello scopo dt eritare un fomite di mag~iore virulenza. ma furono aJtresl polen6 :msilinri degli espedienti curativi direlli a rìmuovPre le complicanze e atl analol':ll'e j poteri fìs.iol(l~ici simboleggiati tln da Jppocrate nel mito ùella natura medicatrice: me(lict'-8 eu rat morbos. 1Wittra sa1tal.

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STUDI SUL COLERA l .UTJ :\f. LL •

OSPEDALE DI MARINA DI SPEZIA DUR1~n: L'EPIDEMIA COl ERICA DEL 188-i

G l OELL t

Se l'i conl'ide•·o ili rJUtlnla impoJ•tanza sia, in sul pl•inripitlre d'uu'ephlemia colerica, In diagnosi sicura e ptonla dei primi casi si gravi cl•e lnggel'i, i IJUali ordinariamente precedono l'i11fezione geHer·nlo; o dull'nllra parte la gravo respnnsabililò, e le grandi tlifClcolla cho talvolta deve suptJrare il medico !"ia al lello d~>ll'ammalalo che al t,a,·olo anatomico, per la deficienza di tloli certi che non la!"Ciano dubbio ~ul g:iudizio; :;i rile,·a lo::;to la grande ul1li~ della scoperta del prof. Kocl1. Qua n• l'anche non ri"oh·esse la ornai tanto controversa que:-;lione ~ut reziologia del colera, siano la causa, siuno J'cfl'ell() i bacilli virgola, snrebbe giù di per sè solo del massimo inl~>re«c;p, il \'Cri!lcot'no la presenza nei casi di colet·u. e specialmente ueiiA prime ore trattandosi d'un primo ca!"o1 mentre il gia<li:~.io pende ancora sospeso. Va;-i mic•·ogral1 però, rlopo la pubblicazione del Kocb, dalisi alla 1·icerca del bacillo \'irgola, non sempre lo tro,·arono accompagnare i ca~i di colera; in alcuni casi notarono la mancanza sia nelle deiezioni alYine, che nel liquido intestinale, elle nelle sezioni della mucosa. Basti citare il prof. Slraus~. che nella comunicazione relativa alle r icerche folle nell't'piùcmia di Tolone, di iS cosi


STUDI SUl. COU:IU FATTI NELL'OSPED.\LE DI .\IAJU~A, .ECC.

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11 aflèrm6 aver dato risultato negali"o; e d'a,·erli riscontrati in un caso di leucorrea per caocl'O uterino, recentemente JrOÌ ~<i troYarono da aJtri nel colera nostrale, e nella t.l h;~en te1'ia epidemica. QuBsl"ultima osserv&zione del l'isconlro occidentale in malattie dheJ•se, ruel'ilando ancora ccnrerma, poiché non bastan!J alcuni casi isolati, il non avere Lt·ovalo il bacillo virgola in lulli i casi di colera non ò un ft1llo che tolga ogni importanza al diag-nostico, se si consideJ'8 come spesso la l.lirno;.:Lrat~ione degli schizomiceli nelle malattie i ofettive, riesca difllctle f'ia perché al tavclo anatomico si presenta w1 materinle non adatto di ammalali che soccombetLero al morbo mollo lardi, sia perchè in vita J esame, venne fallo quando già l"organi!tmo si era liberato degli agenti palogenelici. Presl'ntandosi l'opportnnìLA duro.ntc l'epidemia di Spezia, ~bbi l'incarico dal ùir·ellore di sanità murillima, di scegliere alcuni caE<i tra i piu spiccaLi sia nella forma acuta, che nella suJ)ìlculo, f' di tarne oggeLLo d'esame, solto la sua direzione, lln clAIIe p1•imo Ot'e d'invasione del mot·bo; non omettendo il confronlr) con allt'i risuHall d'os~ervtl?Jone in casi di semplice diarrea~ di catarri gastrici nculi e cronici. Quattro casi di colera vennero !'lcel'i nel lo..zzaretto militart!, tre nel lazzarelto di città, e due nella p1·alica private; eon rp.tel'ti st<:::;si materiali e liquidi di coltura vennero falLi alcuni cspel'imenlì su animali, cLe pe1· circostanze di tempo non ~i polot•ono compiere in quel numero che si sarebbe dec;JÙUI'UlO.

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Si principiò coll'esame delle deiezioni al viu e e vomito clel]'uunnalalo plù grave nellaZ'larelto tnililaro Tremat.oni Giovanr.i, briga1lierc delle guardie doganali, ctrlrato il giorno 13 $eltembre con diarrea e vomito. Le deiezioni si presentarono abbostanza colorate, alresame ttùct•oscopico si rile-varono molte forme di batteri, e catene di lorula; non si riscontrò altro :;chizomiceta che potes$e rappresentare, o raftl::rut·at•e alla lontana la forma del bocillo vit·gola, L"esame ripetuto piu vulte nel gio1·no succ~s::.ivo fu parimenti: nefit~livo, cosi pure nelle materie del vomito. È a notar~i come già Iln dal giorno in cui venne fatto l'esame, l't\mmalato pre-


zo

'TUOI SGL COLERA

senlll\"ll una temperatura :<upelioro ai 3i•, e sintomi di colera tifoido. AJlm el'lnme venne fallo nelle deiezioni alvine del cornbiuiere Franl'e!-chini. entralo 11 ~iorno 19 sellcmLr e in !"lato l\"flttico, morto d giorno ZO settembre. n coll)rc delle fel'i l:ra ri~ironne. alrinda!line microscopica col solilo m •lodo di prepnra?.i<'ne non s11'itarùò a risconiJ·nt•o bacilli, mollo rassomiglinnli per la for ma n ~tuolli dlllla tubt>t•colosi; a lcuni pre~entarono la l'orma di spirali allungate, "llri quelli d'uu.1 mezza circ·l>ntiJrènza, altri la fo1·ma tipica del bacillu~ ''irgolo. A qucslo e ...arne si conlrapJlO":O que1lo folt(l in leiPzioni tii un ammalulo ~i "·mplicè d1arr ..a ab ÙtffC-<tlis, rio ve si ri,:couiJ'at·ono forme 'arie di micr()-or~onismi, rnn nes~una formn vir~olala. Prn.Lil'ata .. , J'aulopf.;rfl h·C' ore dopo lu tni)J•le, altro non notammo ncll'mte"tino che uno fo.rle iprremia e .. lel'n o quasi lullo il cannle inte.,tìnnl ; il tenue nt>llo sue ullime t-rnrzioni pre~· nto la mucosa C•)lornla in rl'"so Lruno per inflllruzione em0I'I'ngien; i follicoli o le ghiandolu do! Peye1' ingl'O:>sale, scaT"'o il litp1io.lo inlP~linnle nel tenut; nel crasso si r·i-•conlrat'OnO tracce di so lilnze ve~tali non di~erite cornc bucce d'u\a, e emi in notc,·olc quantilir. Hnccollo il liquido inl~­ slinale di r.olore hiauco -o:porco, COUle ra1•ina spar follll8, al IDÌCl'(l"C'fl{liO ÙÌ8ÙC ~pÌ!'CillC rol'me ÙÌ hncilli virgoJu molto numero"-i nrl campo; !<Ì I'Occol se un Oocco di muco con un fllo di platino previa calcinazione, e ,·erme immerso in uno proYetto. con(• ncnte brodo di cnrne convoni<!nlcmente prepnrato. e sottopo~tn ad una lcmueralura dai 37 ai W m appo::.ita c.amerfl 8 r•olliYarione. In qne5'ta dopo 18 A 24 oro ~i ebbe una mollij1licazione grande di bacilli vir·gola, che preHentarono spiccatn nllivil3 di movimento, SIJeci .lmenle nelle pmne Zl ore: si notò dre abbandonando qu•"·ln proYelta la<:cianùola aperto, appena s'iniziò la pulrefazione. ce,o:ò ogni movimento nei bacilli, che compnru·ono nel rnmpo micro.,coplCll come forme inerti. Alcune Ot'l' clopo nel lirJUido in fermentazione, pu.trioln non 1>-~> ne lrovc) p1ù tracc1a . • _\ltrc collure Yenncro fatte nel siCI'CJ di san~e sterilizzato. e nella gelatina nutrili\'a. Varii pezzi d'inlc::;liuo vennero t'llccoltl . e inùurati nell' aleool, sezionati dopo la colora-


FAT'ti l'\ELL'OSPEDALE DI MAEll'A DI SPEZIA, ECC.

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tione in .,,,lozione concentrata rli bleu di metilenr>, presPnlarouo in alcuni punti una vera immrgrazione di halteri, spP.dnl m cute ai margini delle placche del P Pyer; e nei punti p1u copcrlt d"emorragitt Lra Je J:!lllnùo!e follicolari e il tessuto cin:o~tanle, btlrilli ,·irgola abbastanza numeros;i; in alcune ..,,,tJoni !lVi l"•·pilf'lio :::1 Lrovo qua::~i completamente distrutto. \'erHJP ::ocelto I'urc ad e~ame il marinaio Consiglieri, en11'8\ 1 il f('iorno 20 settembre iu !'lato asfittico e morto il :W ~t>Llt>mllre; le detezioni vennero esaminale il ~iorno stesso 1fentrata al\ o"pedole, si trovarono de! colore ùel brbùo di cn!·rw. In esse dopo t•ipeluli e::;ami non fu dalo l"iscontrare !)(,.-,no vir!rolA, 1:osi pure nelle materie rigettate. L"aulopsin non presentò nulla d'interessante ecceUo ryuclle alterazioni •:ormllli nel periodo llfoiùe. - L'lnLesliuo conteneva abbustnnza li•Juiolo ~~ colol'e ro~:;!"asLI'o; esamillalo non si trovarùuo bacilli vir~ola, bensi un grau numero di microrganismi i «Jtlllli ordinat·iamt>nte ospita l'inleslino; le sezioni fatte ddla Wll•·co:.oa •liedero lo ~t~so risultato negali\"O. t n quarto esame si praticò nelle derezron1 alvine e nelle !'0slunle emesso per vomito llnl soldato di fanteria nomoli Euri•:O, (;nlraliJ il giorno 2:3 s~·llP.mbre in stato asfittico ron diarrea e Yomilo e una tempe1·atnra di 36.2. morto il giorno ;)'()llobre. Alla pt•irua iudagino: fatta poche oN dopo l'<'ntrala nl luzzarelLo, SI trovarono batilli virgola m scaL·so numero nell•l deiezioni; in Jn secondo e lct•zo esame uel giorno sucCt's'-'ivo non si ri~contrò più alcuna fnr·rua vil·gola.La, nel vom •to non si lrovurono mai. - Quest'ammalato per lutto illempo della malultia non presentò una temperatura che fosse Sllj)( rio re si a;•, ud inl.e:rvalli ebbe forte deUrio la n lo da doverlo n!"sicurare in l~tlo; negli ullimi gior·ni forli dolori ai reni, et;! cm~:~Luria . .\.ll'eulop"ia, pralicatasi it•a ore dopo la morte, quasi luLli i vi~t..,ri pre!;enta.rono notevoli allerazioni mu::ro~copiche; tuua la massa intestinale di color~o1 nerognolo, con forti} Otlot·c d putl•efazione, nolevule emorragia nell' ulliroa porzioml del tcuue, scat-so liquido intestinale rossb sporco come fect:ia di Yino, le glliandole del Peyer tuHtefalte, la mucosa inSJ>~>ssita, inl!mssate nowvotmenle Le ghiandole mesenLeriche. Fcg:alo var1egato, sct·icchiolante al laglio, milza rammollita e di


.:t t !..LIJ

SU L l:OLEII.'-

YOlwne inferiorP al normale. rtlni molto ing:·o::;sali, polmoni enflsenlRLosi con iposlasi alla ba~e. il ventricolo destro del cuore ripieun di sangue, p1u·eti carwache nowmlrnenle assollhrliate. Dalla vescica, si raccoglie il litJUido conl .. nuto che si pre!'lentò quasi pretto san;..rue, di r r>azione alcali nn; esamino lo tosto si lrovm·ono in questo un gran numero di mlcroorganismi con bacilli virl!"olu. - Si infellò con que5lO una provetta conte· n enle gelatina nutr itivu, s i ebbe una moltiplicazione di batteri. e mirrococchi Renza alcuna forrnn v il't!Oiata, for !IO pea·chè il liquiJq :-<i lro\"ava gui in pulrefazionc, quando si tentò la pro,·a. Il conlonuto Yescicale fu raccolto con tutte le cautele, ed elimiunta per quanto fu possibil~ le cau"f' ù"errore; ùi p!'o,·enienzn dall'e~terno potrebba supporl"i l'unica ctmsa l'alto del cat.-tcrismo, prnticnto negli ultimi ~-iorni di malallin. ll liqul(lo inte.c:tinale ~ia dt>l lenua che dtd crasso non si trovò coutenert~ bacilli; nelle ,..czioni fntle della mucoAA si l!•o,·arono in g-ran uuiUero b1\Ueri e microc(lcchi, che ~i ri"<'nntraron(J pure in alcuni tagli praticati n ella sostanza midollare dei reni. Due cn"i pre<.i in eMme nella pratico privatA; di questi !';Olo si potè far l'nnali"i delle cleiezioui ahine e vomito. ~mpre nelle Jll'ime ore dalla compar!la dei sintomi. Il primo cn~o in una bambina d'nnni 9 colpila il giorno 3 ot· tol•re e morta dopo 20 ore nello ~t.nto asfltlico, le deiezioni si trovarono di colore risifot•me e ~i notarono in esse in gran uumcro bacilli ''irgola, con forme iocur,·ate ntl S, e a ~crnicerchin; le •ruali pure ~i cbbP.ro dalla biancheria imhral!Ata di deiezioni, e Ru listo cli cart.n ùa fillro imrocr:;e iu questo, e tenute in nmhienta umido pe1· alcuno ore. ll ~e­ condo in un adulto ch'ehhe diarrea nelle prime oro, alla quale s'aggiuu~t~ il ,·omito e lo ~Ialo ac:flttico, e morivn ia meno di 2i ore. Dall'~~me fatto si trovarono deiezioni eli colore brodo di carne, che uelle sc~uenti :-cariche andarono ma n mano sbiadendoF<i sino alla tintu di biunco d'uo\"O; in queste si tro· ' 'at•ono bacilli !'!Olo nelle prime analisi. N ciiP collure falle colla gelatina nutritiva :;j notarono forme eli ~pirilli, che mollo.


F.\TTI :'\'ELL'O!'PEO.U.E OI llARl\.\ 01 SPEZL\, ECC.

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si ra-.sonti~linvano agli ~ririlli d'Obcrmegcri piu sottili però e ptu corti, ,. che ~.i ric:coulrnrono pure io altro e.-=ame. Tre ca...i ,·utmero presi in c~me n€'1 lnzznretto ùi città, dci flUa.li i l primo si l'ifer'l all'ammttlnta FnneJli F(JI'lunata la,<mùa.ia, entrata 11 :!'iornn J• ottol•rtl in stato asfitlu·n. J·reooduto J.n diarrea nei lre gi()rni anti)Cudo.mti al c:uo lllgrc::.so. Le feci prc~cularono un colore bianco l"pot•co, che ~~ rnssomiélin va n! la farina c:pappolalà; o o n "Ì r i!"contraronn in esse 1>aciili vh·g•"ln, ma in ~ran numero IJottcri e microco€'dti. 11 secondo riflettè Guitli .\nuuuziata entrata la c:era dol t• ottobra in <ilulo nsfiltico. 1roo·.luto da breve periodo dt cliarrea e ,omito, e m•,rta il 1-l iornn i ottobre. Il col n re delle fcc1 era risifor mcj nll'esame fuLto nt•llu priwc oro si rivelarono bo.cilli virgola, di ljue;..ti UllA coltura raUa nella gelatina lllllritiva diede lorm~ th "r•irilli identiche a flUe lh• oc::servate nel NI!<O anlm·edenlc. IILPI'Zo esame fu fallo oell'amrnalato Tori ,\ le ...c:andro ontralo il giorno :H Olt(lbl't! in :;IalO n.sfil.ti•'O, che su[)l•rl>, o perJur ù udln 'tnlo llroitl••, J•Pr now ~ior:-u Le deit:zinni alvine dopu ili ore dnl !'IliO ìn~res::;o l'i pro~enlarono di colore r i::ifor mc, si riscouh•m·oun iu C!"Se c:,•nr"i hocilli Yirgoln; una coltura ncl111 !teJAtiua nutrìli\·a diede forme di bacilli uniti a catena, e colonie numero!"o. Il \"omitu tanto nei ùuu ro«i antecedenti, come nei tre ut-

limi e nei •Jmlltro primi ùol la;r.z~;~retto militm·o, diede !'-empre r i>;ultato negativo acl O!\'lli indagine lhltn, !'\ia nello primo oro, che nell'ultimo pe•·ioJo ·li malatra. .\ IJUCc;lt! provi! :-i a;;giun"cro altru quattro falle nùll • deiezioni tli amnmlati, di cntarro j:taslrico, si acut() che cronico; mn ginmmai !'i potè io quest•· riscontrare alcuna forma chu pot c,...:,e scmuhiar:-oi col bacillo vil·gola trovato nelle deict.ioni colero<oe sei voi! o in nove esami, ratti nelle prime 2i- ore. )Ici lutuido i ntcstinaiP " nelle ,.azioni dt>lla muc• •"8 Il bAcillo ,.,rgola si tro\'O una '•)) ,·oJta !'\U tre autopc::ic; avvertendo pPrò cbe una sola l'li praticò in u11 Individuo morto IJ('IIo stadio acuto, le altro due rlopo pnrecchi ~!orni Ili mah1ttia. C.:on fJUI!!-ilo maleri!lle c;j J•rnltcarono alcuni esperiluenti ~ui cani c sui conigli, sommint~h·rutc.lo per le vie diA"et·cnti, o iniettando dircltamente rwl t n ho ;:tnc:Lro enterico c nel circolo sanguigno, deiezioni colerose e li'!uìùi di collura.


STUDI SUL COLERA.

Ad un pir.colo cani' !"i diE>dero a più riprese deieztoni colerost> fresche mescolate con pezzi dl cat•ne e brodo, !"enza cll.to.tl r · alcun lfell•J; n" ncll•· deiezioni si potO rinlracctare bacllli virgola. A..d un cane robusto di rana volpina del peso di circa 6 kilog. dopo d'aver ~barazzato rah·eo con un forte purgante, e dopo un digiuno dt 2i orfl, si diedero col ctbo deiezioni coleroc:e fresche, e liquicli di collura d: bacilli, l'animale rt;Sl" completàmenle sano, nè nelle deiezioni si riscontrarono rorrue u virgola. Alcuni "'iorni dopo introdotta una cannula pi!r la via del reUn c:j inietta nell'inlec:tino quant.o ptù in alto si può con una pompa, li!']uidi d1 coltura o deiezioni colet•ose con t.enen(i bncilli, ma si nell'un caso, che ne-ll'altro. l'e!:ame delle feci r1e ci ne.gali>o; in un coni,.;lio pure, pr aticata la stessa operazione, si ehbe lo stesso J'bultato. ~ello sl«>sso animale due ~iorni dopo si iniettò nella cavità peritoneale Hquido di coltura dJ bacilli Ucri~o pocù·· ore dopo, nè nel ~angue nè nel liquido stesso per1loneale sì trovarono più bacilli. In un altro <:oniglio si iniettò colla 8irin~a di Prs\:llZ direttamente nel Cègalo alcune gocce òi liquido dt coltura di bacilli, cosi pure nella camera an~el'i01·e dell'occhio. Dopo sei OI'C i1 coniglio venne ucciso. Nel fe~Ialo non ~i ri~conlrò pili alcuna forma dì bacillo Yir~ola, Lt-Dbl nel liquido della caroera anteriore si pot.é ancora osservarne; nel sanf:fue non cti lrovò nulla. Al robu:;to enne che giA servi negli e~perimenti anleCP.denti, !o>coperta la vena fttmoralc, si inieLlnt·ono cinr1ue centimetri cubici 1li rleiezioni eolerof'e freschA contenenti ba· cilli. \' t~rìi esami làtli nel sangue ad int.er,·alli t li un'ora, e ancb~ in quelli fatti poco dopo l'iniezione, diedero nel campo microscopico f!rnnulazioni informi, roicrococchi, nessuna forma vir!!olata; eslralto un ro' di sangue, que-t.o non pref'lenlò t•ìtardo nella coagulazione. L'animnlu sopportò bene l'operazione, non si \'Crlficò il più pkcolo c:tìolomo d'infezione colerica, solo un leggero malessere nelle prime 24 ore. Dopo alcuni giorni, ripetuta la stes~a operazione con liquido dt colture di bacilli, questi non si riscontrtlfono nell'e~ame


FÀTII ~f.Lt'Cl~r!D.\I.F. Ol IL\R.l~.\ DI Sl'EZl.\1 ECC.

del sangue, e ;.i notc'J che l'iniezione non cagionò il male$· sere della prima. Ad un gros::-o coniglio si mielt.arono nel cir•colo san~n1igno due gmnuni e l[~ di deiezioni coiProse f1•eschu. L'animalo dOJJO l'atto operativo si moc.trò noll'volmente aLbatlulo; ccCilnlo rr"ponde ! oco 11.:li ~limolt, JIUÒ reg~er--i upp1'118 sullo zan1pe, In pupilln è dilalatu. Esaminato il l'langne nd campo micro::::coprco 'li tro"nr"n J ,:rranuloz.ioni, alobuli ro'-'<i abbastauz.a l ..•n rono.:ervali, molli glub tll biau•·h• c m1 ·r· ~'..uc. h , n,.ssunu forma di bacillo vit·~ola, il sangue l'it.ar.lò nella coa::ulaz1· >n~. ~i menleunt> li1Iuido per •JUa:.i un'ora. L'animnle ronlinuò in «[ttcllo :-Ialo di aiJballirncnlo per lullo il giorno, u.IIJ s:era andò J•imetteni.Ju ... i. in c•apo a :H OL"l' circa ritorno cornplelamenle !>uno. La .:lessa operazmnt:l pl·al!C>illl con liquido dt colluro. eli bacillo dieJe ;li sle~!-i folti, con intenl:'itlt molto minore che colle ddczion•; nel sangue si l'isconlrat·uno pet·ù bacilli vir::rola. In un nllro < ·' izlio col '•ntezt(one di <h .··zioni col· l'O;:;e :>i eLLe lo f<lesso r·isult.alo di primu; colriniezionc di ùrodo di carne ronteu..rtiP bacilli ,.,r ~ola numerv" ;oi trovarono pure rwl sangue que:-.ti, ma prl\·i affatto di IIIO\•imenlo. com~ nel primo c·a<~o . Ucci«o dopo poche ore dt1ll'wiezione, il <~an~ue di quest'ultimo coni~lio si inieltò in un alleo couiglto, che n on ne risenti alcun eff~llo. Da questi pochi falli, ntm certi) in nulllero sufficiente pe1• fQndare un ~iUilizio qual"ia<~i, paro che il bacillus vir·~ola al quale ia al uni troppo rrec:lo "' vollc.> negar~ ogni imporlanzn, costrtuisca nello. mag~ioranzn tlet casi un <'lemento irnporlant · per la · a,:rno~i lei t:nlt;ra. ~r •cialmente quondo l'e!-ame delle deiezioni nlvine e J, !liquido rnlc::olinale 'en,;ta fat to nelle prime ore; che l'iniezione ùi liquidi ùi collul'a di hncilli ne 1 ··irr lo --an~uigno non ru·~ca affatto noCt\'a ne!:'li ar :.· mali sou.,posh nd ··~perimemo mollo Ji più le t!eiezioni colerose slc:;se; chP sia nPI san~tu~, nell'intestino, nel rl·~alo, nel periloneo, alcune ore dopo iniclt.ali t bacilli virgola non c:i po!!.· sono p n) I'Ì!':C.Ontrare, salvo nella Cllmera anteriore dell'occhio, e nel s~-tngue del conio-.lio d ~ , dove si riscontrarono ancora • opo alcune ore, ma pravi di movimento, come forme. im:wli.


RIVISTA DI GIORNALI ITALIANI ED ESTERI

I~IVISTA MEDICA

L'inooulazlone della tid baolllare. - Sr::E. - (Revue seiantijique ~. 21 del 2~ mo!?gio 1884 . La cau.,alitti vera, dit·ett.n, efficace llel JWogresso tubercolare, si riac:sume iu uno. sola parola: il hacillo. L'ic:tolog'in lasciò f'Cllza ri!'lposta la quer-:tione Rulla natura del tubercolo, c non c:cppe ,.tabiliro ni> i caratter i precic:i della infiammazione della so--tanza amorfA peri-tubercolare, né di!illn~u~we il lubercolo ,.e,·o da quei prodotti comuni d'indole inlìammntoria, che al ;.dorno ù'ozgi c:i chiamano pseuùo-noùuli. Fu nectJ-.-.nrio l'eoer{lico inlervenlo della patologia ~pcrirnen­ lale per mettere fino u queste discu!lsioni bizantine, sopra i rapporti tlel tubercolo colle flemmastc. Ec:c:a dimostra che le flemmn"io ùeltc peritubercolnri sono del tutk> speciali alla natura Jlledesima della ti!"i, essa proYerà inoltre c.-he il nodulo lu)u;!rcolare, mal;.!rndo In sua sorprendente rassomiglianza rol falso tu!Jcreolo, presenta unR proprieta inalienabile e nello stesso tPmpo cttraUeri.c:tica. cioè la trac:rnisc:ibiJit.à e J'itloculahilità dopo due o tr e generazioni, per mezzo di culluro !'IUCce&.c:ive. Qmtlo fu il procedimento della patologia sperimnntale per arrivare a quesll risultati decisivi ? Es~ ha semplicemente ripr·odoltu la malattia in tulta la sua enlità e sotto tullc le l>Ue l'orme. Per otleuere f}uesto scopo, c::i inlrodu-.-.e nell'organi"mo de ... h animali supt>riori, per le loro diverse v io d'assorbimento, dulia materia lnLercolaro, o piuttosto il parac::sita che determina la Ytrulenz.a. l prOC'Pc::c::i d'esperimento consistono pr odc::amonto nel far penetmre la :<oc::tanza tubercolare: 1" per mezzo d'wl'iniezione del 'iru-. c::otto la pelle, nello ~iero,..~>. nella camera anteriore dell'occhio; ~ per mezzo dell'uso artilicialo e forzato di ali-


RlH5TA li.EOlC.\

_,

q-

men ti prm·~.mienli dalruomo ti"ico, o meglio dagli animali tu l ercolfllici. Fra q ne'li alimenti, quello che mn~:giorm• ·n l(> ci interè~,a, (. il lotto proveuienlo dalle vacche tuhercololtche O uffelte ùnlla lllllll\lliad~:tta pO!llltlClli(•rl'; 3• il terzo proce~~o d"o.,~urbimeulo ><J•ct·iluentale COHl"isle noi rare ree:.pit•are l'aria conlamlunla ed c~pil'Hln dagli ammnlnti, o meglio ancora l'aria che è pa-;'-nla ...oprtt protlot ti tu hercolar , fra cui gli sputi e:s~iccali e mlotti in pohere. Noi m que.... to momento 11011 ab]linmo di mira t'he la tubercolosi inoculata. In l[lll~le finora forluual<Ullf!llle t'o Olfatto,, •Crimcntnlc, llf· l e::;sen.lo rlirno'-trata prc,.so l'ul)mO tu hcrco!ol:>i controlla. per mezzo dell'inoculazioue. Ln lubet·colo5;j ru inoculata circa venti anni fa ùa Villemin; u lui ;::pella, mai!-{T'OÙO l8luni tonlaliYt nuteriori tlRRai tncomph.:li, la gl(lria di awr "R[tulo, per mc u.o dell'iuocuhv.ione, pt"Oolurre la rnalatlin pre,.-.o gli animali, farne vedere tutto il )'roce::-;.;o IJ)Orbo ...o, e dirno~trarne In "pecificil.il, la virulcuza. Clmrli.:i()ni tle/l'1 ~perinlPnto. - Parecchie condizioni sono ncc'Pl-i>=aric, inùi~('L'nsabili per il succc"t~o dell'operazione, e si rleve al noo nwrle cono<:ciulo où al l'averle appo::-ilumente lra,curatP. so per mnltn tempo !-OTIO'"'Ì l'alli errori molteplici, ed ~meo::;;:o ipolc:si ingiuf'tiricabili. 1• Le materie tla inocularsi de,·ono ec:~er\} non solamente tubercolari, ma bac1l.iftre e pri\·c di •tunlun r1uo microfito l"etlico; 2" L"arùmale sottoposto all'o'-'per il•uza non cJe,·e eR"ero rcrratturio alla lubct·colosi; 3• L'inoculazionc 1h!\·e es~ere pr·nlica la ;.opra organi o ll.•,.sutt che non «inno troppo soggetti all'inflammnzione. I ,\IaiPrre bacrllifere. - Si è ùi~cu;;:;;:,> se con-çeuga. per le mvculazioru, ~er\'ir:;i di preferenza della granula~ioru' miliar·c. o del lubercolo, o tlella materia caseosn, o della cosi della pncumonito cn;.eo!'S, che dn pr incipio si era cr~·luta inetticacc. Si riuscl con questi prodolli che sono lutti tisiog<':li, percltè contengono il bacillo; s:cnza que"to agente che e la ,·irulunl.Q ~le.c:"a, lutli j tentativi ù'inoculazioni !!arc!Jbero vaui; per cui si può inieLLare del pari la materia dcllH ~ero· folo~n delle o~o. delle ghiandole, il l·tl•Crcolo degli nr~ant ge ntal.i; per lo :-le..,~o moliYo bll•'-l.a il c:oper e quali sono i tessuti e i liquidi che sono bacilliferi per scrvirsene. Ora è pro-


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RIVTSTA

vato che il hacillo oécupa noi tubercoli, qualunrrue ne sia rorìgine locale() geherale. le p8rti in via di rammollimento e fta i noduli stessi, la partu centrale del neopla~ma, !e cellule e:iganti. Fra i liqnldi non conviene mai rare assegnameulo sopra il "'ru.tgue, !;uJ!o orine, ~uue materie escrcli•e; souo le secr eziouì JlaLologicho dello muco!'e, il 111ueo-pu." dei prodotti d'espettorazione, che po&'iedono il m.azimum dl '\i· ruJonza. Male1'ie bacillifere fresche - Ati eccezione degli sputi i quuli cort.<>ervano l~ loro virulenro per mesi, le materie di cui si fa la ~ella l)evouo essere fresche; anche gli avanzi tubercolosi dell·uomo, a motivo delle autop!"ie tardh·e, non potrebbero serVIl'e; non si può us~:n·e che gli sputi. Gli animali naturalmeute od arlificialmenle tohercolo!"i, non devono e nOli po;.~<ono l':Oinmiuic:.trare le sof'llauzo inoculnbili, cbu nel ca~o i11 cui siano ucci~i. Le materie putride danno luO#ZO, alla setlicoemia putrida, o non producono niente. Quel-'le precauzioui elle Villonùu r accmnanda al riguardo, hanno, senza potcrle dustiftcare. una rs~ione cl:e...c:_<:ero de~-wlla dalla biologia dei microlìti; noi al1bian1o appr eso due falli 1iegni di considerazione; a contatto delle mnterie iu putrefnrioue i micr·obi hacillal'i perdono SOYente il loro potere virulento, e ques:to splef!a gli inscccess.i delle inoeulaz.ioui faLle colle materie miste; d'altra parte le iniez.ioni di materie putl'iùe ttc:cidouo gli animali per setlicoemia, e fauno scomparire la tubercolosi. 11. Animali tubeT'coli;;;abili o refrallarii. - La scelta degh animali per innestare la tubercolo.;i presenta anche una vera difficollà; ~l giorno d'oggi si E<a quali snno gli ru1~ mali nei quali allecchisce lR ti.si, e che ne muoiono, e •ruali sono quelH refro.tlarii. La catia. S1 iufetl~ facilmente e sì inietta anche meglio. Il coniglio è la Yiltima predestinata delùl tuhercolos~ contrat1a:spoutanemneotc per coulagio, o comunicata ùa.l tìHiéllogo. Gli hnnuo ps.rimenle rimprovernto di aver delle lisi di compiaceOUl, ma e'\'idenletnenlc lo hanno calunniato; Lebert non ha mai riscontrato in questo animale CO!"l docile, dei tuLercoli spo11lanei, e Ra~·rnond sopra trl!cento autopsie di conigli parigini, Jsa "ist.o molto soventi delhl cisti


nutC.\

vernunoso, ma cìniJile volte ~olnmcnlc Ilei btbcrcoli. ~i cani, che ,.,(>ll'l rnrameutc tuber<"olo ...i, le inoculazioni sono riu!"Cila uguulmPnto pt!l' opera Ji Bollinger ,. 11i Kluus; il ,gattn, t:o..:i po{·n "ll!!gatfu allu lisi come il enne, rn ino!!ulato con succe"-M «IH Chnuveau e Tonssai11t.' Finalmente ::-t', nd e~cmpio di Kr1"'haber c D~euhtfoy, ~ SC('glic l'nnimal,., !1\ cui co..,lituzione fl--iologica l' patolo~ica ,..j uvvicini di più alfn liO!'lt·u, \'ale a dii·,, la scimmifl. si rt•nùc fncilrucule tulJcrcoloUco, anclie nello :stato di salute il piu perretk>. S\'ILUPPO OEJ,t~\ TUllEHCOLO::!I 1::-<0CULA'f,\,

I. Effetti tubereoli::~anti delle in~u.la:ioni. - L'inol'rtlnziorH~ :si fa nel tc~«rdo CfllluluJ'C l"ottoculant•o, nel periloneo, o nella camera anteriore dell'occhio. Quc.~rultimo meto,lo è il pit'r proprio c1l il più "icut'n. L'inocula.Lioue Ri praticn col TOP:n:o d'unn Inucetta tlnn, alla IJUale "Ùl nlll.lccatn un fr·amme Jlo di tull~rcolo prc c::ochc mìci'O"copico, o per m.c>zzo della -.iringn ùi Pl'nvnt piena 11i lillA ~oluzione tli materia tubercolare o di ~1•uli. Ecct> 1p1i <JUanto ,...j , ....,-er' a. e que ... ti dali ~i npplicano ur:unluHmte oJ pcritoneo, do'e però l'infezione ,.; fa : iu rupidarnente. TvJ,erco/o!<i locale. - Qnakhl' airl!'no tlopo l'inoculnziona ... j wnnife!'ln nel punto d'inoculazionc un disturbo locaiOr che nou lta con . . eguenza ~opra il generale deJI'or!:nnic::lllo. Tubercolo.•i genera/i;;;ata. - Pn ...,·ra a C"apo ù'uu lculjlO \'S.riabilc, l'animale «i indelx>liscc, c~,.t.. in mara:-mo1 e umoN in "cguilo nd una diat•t•ett colliquu1i\'n, comn i ti"ici. A fl'aulop"iR, "'' o-.servnno di falli. oltre la tubcrcolo;;.i locale, di\'ennta gi1'! ca~P<'"ll, piccole gmnulnzioui milinri all'intorno Jel punto inoculalO, J'in::!Orgo luhtWCOIEH'C dei g'81ll!lii, e dello "l'QnuJnzi0ni più o tuenn cn:-eiHctlte t•ei poltnoui, nell'intestino, nel li·gato, nelln lllilzn. nei r..:ni e IH~lla ... j,~rosn peritouealc; f[118"1a è la lU}H.JrCOIO,j g•'JLCrolc. fltoculabilità dei tu&Crl!oli arliJl~iali. - La tuhercolo!:'i CO"Ì prodnfla. ,. la veru. la. llacil:t"lt'C, Ìlllj•Orocchè cs.,o può e<>~wr·e fndlmentH ino~ulaln u,.,Ji mlirnali tlclla mede:;iolH ~pl!­ cie o parim(;nti f'!a ,..pecie dherse, c con certezza durante piu generazioni o serie :succe::;si\'C.


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Rl\"ISTA

Il. Controprore f'cloòùi~ioni.- VonnP negato a lutti que!o~Lt ~;pcrimcnli il loro ,·ct•o carattere; si ohietlò In natura connme di •1ue--ti proùnUi, dicendo che non si sono fatti Iu cho «ctnplici noduli inthunmalori, le cui tlppnrenz;e rìcorùtlllO ùensi i noduli tubercolari, mu che non hanno nel loro mnùo ili produzione nulla ùi ~peciflco. E.treiti delle sostn.n•e inerti. - In luogo ùelln mnleria tubcl'colare o caseo~n, :-,i inlrotltti'>!'\O infatti, per collfronto, dei corpi inerti, delle filncec, della carta ~ugo.nte. o clei fmm menli di cancro nel peritoneo. Si iniettò nelle venP, del pus eli un a!!'Cesso, dclln poh·ere di lìcopoJ1o, ecl in tutti questi <:a"'i, si sat·cllbero ottenute, nlli'A le !!ranulazioni loco.li, alte· razioui tubercolari generalizzate. L'iuiezione sollocutl\nea produs--e i mcdesiuli elfclti. Si vide, introcluceudo ucl tes<:uto collulorc un liquido irritanlù come l'olio di crotoulig-lio, ocluna poh-ere irritante, prodursi un proce;;,.,o anatomico del mclie,.iruo genC>re ,Jel tubercolo; ::-i put'> pariu11•nti veder() •rne!--l(J liquido apparire nl'llo cellule giganti cho ~i sviluppano in r1ue~li no<luli infio.mruntori; ~i può i nfinc, !'c•r,·eudo:,;i tli un lictuido colorato, rilro,·arlo nelle cellule gigauti. Pm·e dunque che il lullercolo non agbca como uu virus, che t•!rli non co;.tituisPa cue nn it·ritaole ordinario. e che il neopla::;mn che ne ri--ulta ra":::omigli a tutti i proelolli '-'Ìmili ai tuhercoli che ::i ottengono dni <:orpi :-;lruuieri irritnuli. Dal punto eli visln anntomie·o •tuc;;lo ò inc.. ntc,.,tubile; 11111 considernndo le Jll'Oprict8 patologiche di lJUC::fi prodotti, IIOil è J!ÌÌI co,.i. E.Urdti :~per:itiei delle W><ilan:se tuf,ercolrcri. - Le C!=!pcrienzc ingegnose di l\1. Tou,..;;nint e spt!ciahncmto ùi M. II. :\Iartm hanno risolto tlefinilivamente In difficoltà: • La malt•r,a tubercolare, dice quc;;to ulJile fisiologo, determina dopo l'iuoculazione, lu formazione eli un l11hcreolo lol~alc, al qunle licne dietro una tu horcolo"i ,:eHet-al P • Se si inoculano. al cQntrario, lt~ Tnutcrie e~Lt·nt.te dai llOduli che }•ro,·eugono do.ll'inii.'zil)ne ili corpi stranieri, nou :;;i ottiene 111ai una tuhet·colosi geucrule, es~~ }Jerclo o.uzi nn clal ~c(;(luùo cspcritncntodella ~ric, la proprietà di determinare uno. iullamma.zione loc.ale. ~


MEDI G.\

!li

È àllunque la serie delle innculabiliLè che cm·aHerizza il vero tuhercolo: la specilicit.à del lubercolo è cosi climoslratll, mal::n·adn la ~ua somiglianza anatomica colle •rritazioni comuni; ~h~ i uoduli LulJcs·colari pre;;entino i caratteri d'una lesione inflawtHnloria, rtuesto poco importa; essi ho.nno le loro propriclit pnlo7nonmniche, dal punlo di dsta della loro origine, e dulia loro riproduzione per serie successive. DELLA TCBERCOLOSI Il"OCULA.T~ ::-:ELL.OCClliO.

Nn i nbhiamo nell'occhio un modo di dimoslruzione il'l'ef•·a· gahilP, imperocchò si possono sogLtire. a pa«so a passo, tuLLi c-li elfetti del bacillo tubercolare, sopra i diversi tessuti clel· l'occhio. L'ingegnosa idea di inlt•odurre nella cam<Wtt anteriore dell'occhio la rualCl'ia. tubercolal'e e lli M. Cohnheim. Le t'llcenti e;:pcrienze ùi llnum5!arlun inlil.olate: Della ùiiOo><trazionc del ..-alnr() patogenico ùci Lo.cilli luJJet'cnlati per mezzo dell'ìstologia, non lascio 110 p iLI dubbi sopru l'iuvasione del viru~. ed il cmom·no proc:re;;;sivo clei bacilli nei meuJ dell'occhio; vi l>i ve.),•, per co,.l dire, l'opt>ra in,itlio-.a del bacillo. Si introduce lo !'>Ostanzo l ubercOlll-hfl.cilln ro nella camera anterio-re deU'ncc:hio; durnnte i primi rruatlro giorni, uon si manife>'ta alcuna nlterazinne, alcun camhiamcnlo nei te!lf'Uti dell'occhio; ma ~ia.,.cun !:!iorno si vednno i bacil1i moltiplicarsi sul sito. A cominciare dal ctuinto giorno ~i Cl"fiet•v a che i bacilli ~i tliffondono. uumf'nlllndo di numero. al di fuori ùcl frammento tuLercoloSll, i•<'r occupare la cornea e l'irid~i ora è nel punto OYO C8Si abbondano, e nelle vicinanze, che si producouo delle nuo,·e cellule opitelioidi, dapprima iu piccola quantità. quindi in numero samJlre piu numei'oso. fino alla Corruazione tlel noùulo tnhcrcolnrl'. La dimensione ùel tubercolo e la "IlO. ricchezza iu cellule epitélioidi corrìs:l'ondono f'empre alla ([Uaulità ùei baci11i. Falli tlello stesf'o ordine f'i osservo.no nei reni i quali si rìempionò rli bacilli; i parassiti si accumulnno nei glomeruli, llllche allol'tJUttndo il lel"!';ulo renale è aucOJ'a complclruncnleMmo. È da uotar:<i che que~tC' esperif>nzP furono rauc 1'-ui co-


RIVISTA

nigli, i «Ju&li offrono il terreno il piu favorevole per la coltura dt:i haeiliL pre.,~o que"to animt~le il tubercolo prf>-

spera ,. progrcdi-.cc sempr~. ~on succede altrettanto rre.""O il vme, che è poco --o:zgello n! la tuLercolosi; esso ò lnlrncnto rofrattorio. che la tuhcrcolo!'>i inoculat.a. generalmente ~i manlicue locale e si arresta. BACILLI I:>;OCIJLATI.

Oop()Chè il tubet'cnlo fu &accinto cl' indiff'e1·enli:smo e credulo l'''Ì\'1) di'Il& "lll\ virulenzn. ,j lBnl6 Ji sottoporre il bacili•) :;l••!';bQ alla provn diretta di!ll'inncull'llione. A «lue-.to "COpo, Knch pre::e tutte lt> precau:t.ioni pe.r mettere le sue e-:perienze al coperto ùi ngui rimprOYCl'O. IN NESTO IlEI DACH.t.l NELL.OCCIIIO, NT':L PEHITONEO, NEL SANGUE.

l bacilli ::ono :-tali coltiYati sopra il '-'Ìtwo di ;-;ang1.lo con· _gelAto. •' raC'..clllti iu sPguilo cou flli di platino pa:.suli al fuoco, di modochè il liquido ,Ji coltunt fu prin1lo di ogni I.Pnceia tli ,;anguc, 1li qualunque nllrf) ruicrofilo, restò comJl<'"I.O c::sdush·ameule di bocilli. l })ac.illi erano e;:;trulli orn dalla malt'ria tubcrcolnre tlull'uoml•, vttl'-' a dir·e dol polmone afl'ello dA granula:lir1ni o da pneumonite cn!'e0!<8, ora llnl polmone d··lla scirutn:n, " ·lei lupns. L'inoculnzione !OÌ prulica !':<>llo forma di iniezione nellA~ ­ meta anlo>riore, allru\'I·I''an.l•> la cornea. Ora m tutti 'Jnesli casi, CJUOlunque sia l'auimolu operato, l'i osservano Jrli ~tesl:'i fl!numeni che in seguito ali· woculazione delle !<O:;Ianze lubet·colo~e; cou un liquido povero di bacilli, si produce lcnLa· mente :-ull' kide un nodulo. il qnale infcltft a poco o poco le gbrnndola lin(allche che !':i verluno cnseiflcar"i; q11indi il pro· co~"o morbo;;o pos~a nel snuc:ue per propagarsi azlì altri ort:Ani; - r{UOndo il liquido di collura é ricco di bacilli, il le,..~uto rl' innesto ed il l'istoma li n fatico t'ono rapidamente sorl'assnti, e numerosi noduli appari.,cono nei polruoni, ••ella mrltn, ecc., come "e i ùncilli fossero slati iniettati uel sa ngne. ~nn po::o~iRmo noi :-piegnr~i d&IJUestc diifèreuz~ n•_·l pro:.:resso


M:EDJC \

33

doll'im a"-ione lmcii'Rre. il motivo per cui tnluni tuh rcnh :s1 arrestnno e si limitnno ,Jdlnitivtunf'nle, mentre in allri ca:;i l'in'"a"10ne ,·. nenerale e fulminante? Jnìc~i•Jfte bucillart:! nel pcl'ilottco. - Noi perilonoo si os<>crvan , _:li ste.. ~i ell'elli. ~:;ec.onùo lo ttuanliltl dei 1ucìlla inne..lnti; qnardo si opct·a ::.u annnnli t·cfrallat'ii o poéo soggetti al a Lubct·coJo,i, come i cnni, i lopi. i sorci biAnchi, e "Ì non muoiono che ,Jopo molti me,..i, pre"entsndo allora una ct·uzione abl;orulantis"'ima di tub~>rcoli nei \'Ì«ceri del Lo;;::.o Ycnh·e, ,. !< • . r <>is... tmn n~>i polmoni. Questi folLi che l'Inno irrofr·a~a.hili, dimòs!rano egunlmun t•~ lo sup· rioritl\ dell'infezione OO.C'illnre, sopra l'infczronc luberco are; eccone una pt'uYa di piu: furono uulriti elci Lopi per più me;.i con "oslanze lubcrcolo~e. senza 0"''-'Cr\"orue c!Tetli Hpprezzabili: le inoculazioni tubercolari non opprotla · rono ugualru••nle o nulla; aUorquunJo i11vece si praticò l'inic.,ione u,.l p ritoneo del bacrllo colli\'alo. ne susseguì una consi•lct•evole eru;r.tnno di lubercoli. In.ie-::ione ba,.il/, re nelle r:c11t. - Quando si iniclta nel ~~n~ue un hfJUi !o pm·bsiwo e pdvo nrfallo di pm·licdlc ~o­ lu.le, "Ì pr odu<:c una lubercolo"'i miliare più rapir!a c piu e:-tcsa di •ruel a che si ~\tlnpp.a sponlanenmonte. CAU::ìE f.:s rf.R:o<E. OHIGINE v:STERNA E SVILUPPI) IN'rJ;RNO DEL BACII.LO.

l. l·ira para.,sdm ia . - I1 bacillo t~""'endo il solo fallo re della tuhercQJo..,i. t·ome lo ilimn.. lrano gli e.-,.perimculi -.otto tuUe le fot·mc, ne consc~e la ncce ....ità ùi r icercarnu le or igini. Dontlc Jlro,·icuc 1 YJHl C!">"O nell'nmbientH comun( et.! iutlipeud.-ntemoute doU·organismo noimnle o umano! So · di origine ••cotèruu, "0 per et>empio ù !:tpMRO dovunque vi htwno delle rnatcri1• anitnuli o Yegeluli in putrofazione; :-e c-.so Jruò 'h ere in meno a qn~slc. produr' i delle spore tJ Juoltiplicar"i, noi ~arcmo ncu·impossi!Jilità di prc::Cl'Yarcene. Fortunntrunente non ò CO"l, il bacillo tubercolare si "'"iluppa mollo pif1 l••Hto.monte degli altri bacilli, e non si moltiplica. eh•' Ut·l ::;icro ùi 5angue o nel Lrodo ali carne; innan;c.i lutto 3


111\'ISH. ~li occorrono

tl'enln !!rfl!li centigradi, ~iorno e uollè per poter'-i S\ iluppare. Quo-.ta lèmpt>l'nturu cl~vc ùurarc inYn•·•nLilmenle per .:.:cttimruw; rtunnd'nncbc que.,tc con •t<n·u fa\'Orù, oli tn~c:cro ri 1111 i ltJ, ci l! ch1: nn n i• po,..,ihilt:. esso 11011 tm·,lel'f~hbe o l e!",..('rf! ~Jppt•cs<:n o "OJirnfl'tllto da nltr ha.cll·rJi, più I'8J dament" t••nhfll'i, e meuo m; idt di calort3: ha•Yi cn,i 1111 nllliltr011Ìf<liiO ,, 1 cr di 1•iì1 1111 O'-l11t.:nlC1 Al ~uo ~viluppo altnoc.fl'ricn; ... j JUÙ tlunqué olittl che l! Ull \ P.l'f• Jiarns-.illl l'hO non puoi \Ìvel'e ,enza i -.uoi o-.pili \iH)llli.•\l cnulmrin (!cl llactcrio del ;~u·bont 1io il fJUa!o può continuare IH ... na ~'o­ luzi<mc 111 ih rnm·i ùoll'm·gnni<:uu:l, il l•tll'illo 11(111 l'rolincn cl•o nel t.:fJI'Ji(l m imnte; puo hcnc:ì tn·.,durt·c dellO}. por(} che 'l nndendo-.i all"a.rin hbc.rH. I O"sono rlt::ntrare nell'nrgnni-<mo pPr II'R!"[()t'llllll'"Ì l!l hocilli, UJII <Jih' ... li nou IJunno bbo~rm ùi un Hmb:onl · nppoc:iLo per a ...:.urner.; w.n lhrma defluita e ùn-

roturn. Il. rJrifJine metamorfli!a. - I lmcilli no 1 ,,rendono la IOJ'O Ort.-llll" frll Ì UliCnlfiti \'Olguri; iJ l t•a<~fCll'llli~lllO Jll't)l'llUÌZZiltO

dn ~~\!'~!l'li. BiiclHH.!I', nnn ru mat ù.iuw ... lrRto, nè dAlla tnOt': .. _J_ .~.né c:oprntullo da~lie--perimenti; un hactcrioqualunqul} llf)ll [Ilio pt•c11lurru 111 tulJl'l'eo[n ... i, nw.:.h•• ucgli uuiuHtli i più :--o;..rt:èlli nllo. Li~i. ,·ome lo ctn·ie ed i coni::!li. Il hn<:illo luhcrcolAre quando t\ ,..vilupJ atn t'OO!'t't'\'H indcfìuilfllnente le ~ue flltnli prcro~Hth·c: nei liunidi di r.oltnra, fu y· " i'lta·to tlopn due anut, nP.gli c:pult nnchc in preda alla pult·efaztollo, ~i con~crvn per sei ::'Cllilllnne. OELL.\ RF.SIS'l é:N/..\ DEl IlA CII LI.

LORO A:-.TAG<>:Sl~MO COt l\IICRORI DI:. LL \

POTHE~Al'IO:SE,

Tra.lt.nndo do•ll'8.7.ione reclproctl e comparativa rlei para,..:-iti, :-orge 111111 •JIH•stinnu inlet'1'<4!-'1lnlu. HHV\·i an(t~goni!'illtO lr·u i bacilli ed i microbi della pntrefnzione ( Falk, in -e;:mito ad e"perìeuze reccuti. ammette che la v1r 1lenza dei lubercoli bacillari Aia arJle·"olila dalln pulrefaztoue. Egli ha inoculnlo ~ ... tauz~> tuhercolo..,o pulrol'alle, e non Ln olteuuto al piit. che tuberc0li lo~·nli; ma bisoa:na notare che il PU8 clelia suppura· :Lione ri,.ult.ante ùnll'inoculazione delle mru:;se tubercolari in


VF.DH.l\

decompo izlbnc, ùelerminn. «oprfl nllt•i animn li. un'infezinnu tuberoolo"'a tmmife;.ta. Orn :-o i l ncilli tuberoolnri ,ono rc.nlme 1le debllitati dal procr""'O d' fer111entn~:ioue tl11n tlnllo prhna ino ulazionc, e,,j òo,•onn. JlCr maggior ra!rlonc dar luogo ad m m tuhorc :~lo:- i di uos"nna e utili\, o pil1 debolt•. allA F.•!· 00 da generazione. Que'la Ò adunque Ullt\ (JUB'-"lione n.;;cnrn. BtuuugariC\n illlet'\ iene cnn niiOYe cspol'ier 10. Il lnlte, f!d un liqu lo ft•cc:cn che hn già dalo lll'0\0. dellu ,.ua \"irulonza t• me <~o ruln tempcratm·a di ctunern od atl'nr;a cnlda. in modo tho '-'i l•nlrP!ac·cia; .rnlln111 in 1·oi C'"O JlOII produce ruù dm le,ioni 1 c:tgnifl ·.nuti. e ciò no 1 o ... tnnte il bncillo con,.,Pt'\fl a teora i suoi cnt·ullct•l, vnltl n di1··· la sua t'nt••na lo ua reazm P. colorante; C'~o ha qtundi J erduto , •ml liCt'n1• nte lo "ue l roprinlil mor•hi;-ene. Orn. qunutlO ,j me~ln del pus pulre(nllo con un liqultlo conl~>nea le 1lei hncilli rrco::chl, 6 ~j inietta fJU~"!O li JUido t ella tamera AnterÌOl'O dell'oochio, i ve l· 'iluppnr,.,t la tuhcrcolo,.i, mnlgraùo fin"as one dei para tU della fermentflzionc nei te""'llli: ,i può quindi f'OIIChiwJt>rc che 11011 Il f'!tt3 Ìll !'I';:;'UllO O.J IlO COlli Hl '0 prolu ~l.l'l dei hncilli colle f-O,Ulnzo in putrcfnzionc, che ,.,._j perdono il loro JIC•toré. RPsisten:a de,tl• sputi. - ~c!till e Fi-.cher (M~>morin sulla di"'infezione de_li !':[IU\i dei U-.ici, l ~'l ,·amw •r · 11 i· uanzi·> e~o::i "'O"tcngono ,·he zii :-puli in prcùtt allo pulrc rnzione durante {Jiù !<i'llilllnnu c'mserYann il loro potere •<'Ì'. r· C!'.~ ltauno vi:-l(l :o-puli in putrerazione con ...erqu·P iulatlo, al rptarat•t.èHmo gim•no, il loro contenuto bacillllré. mAh:-rullo la pmo::euzu di munerosi loaclct·ii dì putrefaz:ione, u f'erl•aro il loro potere li,iogene. giacché iuietltlli a ca' ie le resero tubercolo"'e. IliO!'(• potere \'irulento U('lJI H dUIHJUe mettere in olulobio. Ku.s!Sner conferma (llu"ti falli; iniettando "'puti bacilliféri <J comuni. olteuuc t·i>-ul tal i all'allo oppn>o ti. l .n resHenza ùcdi )'oiillli nll'azioue degli onti"eltici non è meno dcci;:h·a. L'alcool fuòH•luto, l'tu•ido ;.;nlici •co, l':l.cqua ~lut-a •l'nmliua n•>n Rgi,cono che a1l tJU ,n-udo nltis-.imo di conccmlwlziQne; l'acido fenico Jlelln proJlf•rl.iOu • del dnque per cento può agire. Il calore ~ceco a ceuto ~rndl durante 1 •

ua.


36

Rf\'JSTA

pm ore fìni<~ce col di ...infeltarli; una cottura dai tJnindici ai Yf'nti 111inuti é l'<UI'ficicult- per· proùurre il mcdc~irno effetto; la cnnttuuo.zionc c.leli'Azione deleteria è dovuta sovratutto alle spore t'Ù al loro !-ilato refrattario. Tl.lDl RCOt.OSI 0' ORIGI~F: RF.SPIRATOR!.\ . -

PROPA0.\ZI02"E Dl

E~"\ PER 'tEZZO !)ELL' ARTA INALA"rA, BACJI..LIPEI1A1 DEGL I

SPU'rl.

I Contli.:ioni rlelltt f'ulr P.,(tr4ione dd bacilli flf'i polmoni. - 1l modo 11iù ~ic·uro tli tro,.mi--<~ionc della tic.:i umana è la r e<.:jlira/.Ìnue clcii"AriO Ìlll[llinata dalln roi\'Cre dr'gli ~putr essiccnli. Allorquando gli spuli <.:ono manùnti a terra, es c: i si

ec:<.:ircano o S;i mec;cnlnno al puh;..rnlo; quando r nmmslalo imhratto In c:ua loionc.herin. 1l -.uo fazzoletto, (di cui si <.:erve sO\·euli pt•r llsciugor~i In bocca che t• co,.i in contatto colla matcr111 Yirulenh), 11c risulb\ paritnenli una c.:pecie di strato secco, pohe!'ulenlo; ora «i .:a che i haclerì dell'atmosfera non vi si trovano ic:olali. "0"'PC"i. ma ch1) C"'"i non vi si rtuwntrono che tlnpo lA e""'iCitziolll' e frnrnmcu t.nzione dello <.:Irato <.:upcrllPialc •IE>I 1tquid(l l•ncteril'ero, o •1naudn sono portali da poh l.lri fiui:;:~ime t• volo.li li, come f)Ucllfl che Jll'OVl~ngono dalle fì11r~ vcgcttlli, dai peli, tl••lle '"JUnmmo epiùermichl', cosiccllè> t'nl'rnauo o copl'On61e nosLt·c vec:tituenta; questo è pure ditnn..,lralo dn He."'-0. Ln 'irulcnta dc::-li c:puli e.<;,..iccnti "Ì mantiene per me<>i inlicri, r.ome nni nbhiamo detto; f)UC..,to dipende in i,.pecial m oùn tlulln :-;viluppo più o meno co111pleto dei LaciJIJ, c dalla qua1tlrtfl di '<!'OI'C <·hc\ C"c:i coutcnuouo.

l/. l.[r;cTo cl i pe1wlr a:ione nelle r. i e respiratorie. - Ostacoli lllWI''ro~i - AllorfJunndo la Jlolver·e bacillifera é inalata. Cl'"R può, come le nltre pohc1·i. nrrestaNi nelle vie resrurnloric SUj 'el'ÌOI'Ì, o prOgTedire fluo agli aheoli }JOIJl"lOlllll'Ì, ci(l cht• ba luogo rJUIIJtclo :.i re~pirn prorondamonle, a bocca 8Jlertn.

Le nl\l'ici "i op~on!!'ono zià all\mh·ntn delle poheri nelle >io rt•--piJ•nloi·ie; ltt lurin~e le ari"e"t3, o le rigetta per mezzo deUn to!''-'Cj qual' dO Hrri vauo più innanzi, JJOD è ancora sta-


\

lH:DICA

:n

bililo certamente elle i ba<:illi pns:-ano 1•rcnùt>rvi una c:.cùe fi!l~; so\·enli souo ri:-o~piuti •lall"eJ •ilt•lio 'ibrulile dei hmnelli. Siccome i hncilli !<i sviluppnno molto lanu•menl~, cosl é necessario il coueorso 1b piil circo:4unzc fnw•revoli pèrché pos~no attecchir••; il muco ~<ttH.manla li trattiene l'acilmonle; CO!l\ pure avviene quando l."lclèi'Pnze ùel J•Olmouc rendono -que..rorgano immohi!e; una confnrmuzioue vizio~ del ltwnce protluctl lo !<IC!<l<O rotfetto; i1npedcuùo la ddntazioue comph:ta del polmone e"AA c1etcr1uiun l'uccumulo dcll'c!:SSUdnto nei hronebi, ove il bacillo non :<nlluncnh• ~<i ff-lt•ma, ma c:.i sviluppo fa· cilmeuLe. t.IQUlOO BACILLIFERO INALATO.

l. Eaperien;a di KOt!h. - Il lil{UÌ<ll) .li cnltura ru diluito, poi si la!reiò ripoAAre; una parlo !!-Ì •lcpo:-itò; lo ::;tt·nto l"nperiore le~germentc torbido l'u tlt>.cnntalo ~ mc:-;,..<1 iu do&.~ di cin· quanta eentimelri cubici in tlll armadio do\ c :::i t•rano raccJ.iu;:i otto conigl~ dicci cavie, rJUattro topi,•tuattrn rorc1 binnchi. Fra i quattordici ed i \euticiru(UO giorni, !<t•tle auimnli erano mnrl~ llli altri perirono alla lltlo tli vcntollo ginrui; le t.:nvie ed i conigli a,·e, auo i polmoni pieni tli tuhercoli anulogltl a quelli che si ottengouo coJl'inalaz.i•Jne eh• gli l"puti tubcrcolo::;i t:.'t;iccati, e che !:'i Cf'l~ntle\'ono lino ut.>gli ah·eoli polmouori r.ome an;ene nella tubcrcolo!-i :-pontanea; IJU(•,to l1mnstra una volta di più che trutln-.:i in lal caso di tul,ercolosi da. iuolazione. P resso i lc1pì eù i !;()rei bi anelli lo lesioni non ernno ca!'eiflcate come prt.!s:l"o gli ullri nnìmoli. J n tutli •{Uc:;ti cusi 1 tuhcrcoli oUeuuti artill<:ialmentc, iuocuhtli di nuo,·o ud altri animali d:edcro luogo ~tnprc a.lln LuLercolOl>i gcue1·ale. /1. Epiloao. - Poi' tal mOti() tulli i procc~:-i d'inl'ezionc haciliare, nnaluzione, l'inclCulnzioue, danno gli l-le:--si riE:-ul lati che dA l"inocuhujoue della so:,.U!nza lul areolare; C!ò~i generano i lubercoli miliari. i lubcrcoli ca~illcali come la Luber<:òlo~i !<poutaneA; non y' hanno i'arimcnt~ ecccziom per gli animali refrattari, come i <.'ani, i gatti, ecc. ccc. Dueceuto dicias~ette e~puriunze di Kocb stanno la a dinll)strare lo seguente leg~e generale; la J,ncillemia equhal~ alla tuLercolosi.


3S

RJYISTA

~ potroLbo obbicl Lare cl •., & ... , para ~i ti po--c:ono produrre

elTt>lti identici, cio • una tul•urcolo ....i: ln<.:ognu peri\ notare cLo, nella 'era lulu•rcolo~i. 'lualuwruc <>ia In -.ua origine, si t 0\8 da! pcrluUo, O "Cmpro, il um~illo; che j!jfllnmai '-i trO\a

nei p.-.eu.Jo-luLercoli. S1 può qu[nili diro che il J,acillo tulJerC(llaro, ha. cnlla tu-

Lorcolo"i, gli c;te i r'tlpporti, che il hal:terio cnrbouchio!'-D, col carboncluo.

Diagnostico dei rumori organici e d lnorganlol del onore -P. DuRomn- ((entralb . .fur .\-led. n~~ ense., N. 10, 1Hl-i}).

Qunle ft!nOm~>r.o ·aral ·r·i-- ·o della in"uftìcienze m1 r-ale l'autore incli~a quel awrmcwio dte é rll'l lui t•hiumato .9o{fio a qt t/o di Dllpore. ·1 qual · m ollo brP\'e e non "i e«l ·nde a· ... condo l<'mpo mentro il rumore onemic•l !'uole c:----ere più pt•olun~nlo all';~pice clol cwH't' Ad ò immt•tlialnmenlc' segu'lo tlal !<et:an.lo tono. I rutn r1 anemici Il' •sli< nor ·co sn• n pr>r Njlnla dolci. po -som) por(l es"' l'l'e anC'IlC asrwi. Una diRgCIOSi tliffl•rPnZÌOiP tld l'llffiOI'Ì IJI'l::A fiÌ Ci e tlt>,:li ÌDOI'~On.ici d l 'oorla m 1llo "PC'"CI non è po,~ibilr! eh • prendendo io dt--Atnina ullt•i momenti (percussi •Ile, anamnc~i ecc.). l soffl ca1·dinci dellH molullin 1li Bn"edow non pres••nt.Ano lo car·atle i~tica del offio n g-etlo di \'!'IJIOr e. non vengono per·ce. i ti alla l'· ·gion dor,.a!o del tornce e hanno ori~iue i n gran fl" rte dali•• nt•leriP c~ronnl"i~>. nnnlo!!hi in ciò ni r omori della glan-

dola tiroidE-n r. ai f'Mfi ulertni della 21'1.1\'idanzn. Altra oomun1oaz1one sui baoUll d el oolera., d~>l dolt. Koc:rc -

(Deut!<cl P Jfedic in Wol'ltPn ~c , N '~ -6 novembre l " l).

Duo laYori sui bacilli del r.olera che hanno fnlto un c11rto r um n re nellrt c:I.Jlmpn mPdira sono c: lal i presi pl'incipalm n te di 11111'11 dnl dJ ".... 1\.oeb per fai'\; !"apra akun ... o<>ser\'87.Ì rmj e spiegAre col loro ps~mpio quali fui'~Jno i rnojl'giori et•t•ori slnlt commecc... i in 'l" "'te rkerr.he. Uno di quel"li Ja vori è del dottor T. R. Lewis, stato pub-


fiDICA

lllicoLo nel I.anccl elci ~O sellembrc' 188i-. Il Lewis sfferroo che nella snlJ\ a b11 •Cifle ~i-tono der bacilli incurv 1 c ,,. l ·r In tur11 I'IJfl(lezz 1 '"'ni!-!lrnu" mollo ni bnrrlh ù ·l colera. Questa nor~ c 1 u11lo ltnA nu0'a l"copt~rtn. ~~ giù nolo do molli suni che iffalli ball"rl Jl0"" no lro\.'ars.i nt'IIa ~.l ·' r> parti c' Jr~run•nte nd 111uco (l••i don!l Jo. dtt'C il dollor· K >t'h. 110 r ivolto pal'lkolnre nltPm.ione a que..,lo fullo, P mnllll volte ho e-nm nnto la -ah\a che c.ontiene ques i ùnlleri med1anl · 1a ~·lutirrfl, nlla :-<lr ... u mt111ie••a doi bn"•lh del colera, mn ho a 'JIIÌ'-'lHlo In p •l'f<Ut>::iione che fJUt'll• si CPill[lOt'llltiO atl'.ollo da r,..am ·nle l qu -h • non p •-- no ur alcun m do "cambtRJ·~c cnt hacill! n 'i t·~ lo. E 1 inoltr~ 1111 e~r el'lo 111ìcrr- ,,,_ pc«lt1 ... j ae,., I'..!•' "'lll•ilo 1'11 • i hndlli cut'vi della «nliva !"ono Ut poco p u ~ro "'· nn 1 ,., ' me· J tozzi,~ olia t1"lr~nulà n. o ollu.,, dt•t ha ·ili• .lei colet·ol. ~..: !t t:ù orat. nue non è rm~ctl.a lt•uppt> 1111 11"8, !P e~lt'l.!lllltil tle1 bullel'i •ll'llu salh·u l"ètl1bl'uno a h m no cup del! ro mez.:o, -i ~~ rbb.: jumdi -urtiCl• n te I'ltgtone mwhe per le sole fhiY't:l cu~c rnorf· ·l• •;tiC h di 8t>pArare )'•mo nnll'oltt'8 fJ11~"1!6 tlllt> ~pl!f'ÌI' rJi hnllP!'Ì. S(~ il L wi« ~i r. ....e dalll la pena dt ~>-amimu'P. con lA _,\J,ti·,nl& 1'!8ltVfl cnntenento hacillt nnei.Jh ve lutn t'he 1 «uoi bactlli a v iq.roln 111111 ~i nwltiplicaun nell11 ~elntirm (c:•>n hrodo ,Ji C:lt'ne o peplone neutt•a o rleholrn n l~ olcnlina, mentre i bacilli o \'Ìr.goln cl el c(ller u ,.cmpr.: s 11~0 eccèt.tone '1 &i S\ iluppano. 11 "ecfHJdo In~ oro prt '"O a e"'runinat·e tldl Kod, f. qu.,llo dea -i!!nori F nk er e Prt r. "econdo cur. 1 ba ·i!t1 a "ir!! 1ltt e,.uRh 11 qtlf·lli t i~C(•ntrAlr dal Krwk c:olo nel colP.rn nc:ialteo, si O""~'''""rehbf>t'o ptH't' 11el C'holt•t'a no.,trono ~poradico. Il metodo "'e~u lo nelle loro collh·azioui dni sitmol'i F. " r e PriiJI' ru, COIIll) <.j rtiC\'IJ t.lallu luro stesse parole, il ...c. g11~11l<• . E""i Jll'f'tld''"HIHl •ldle pi!•t•ole prll'zinnr...lle delle tunter e I'\8CUa~ e l•· ~· anu1avano ~iii "I)PrA un pnnnol1110 bnfmRtn ~ta "npra ,,.,zzetti tii palAIA. :\.ta I(IIP!»lO ntfllwlo nnn cnndut:" n Ponc·Ju"ioni "' ddisfacenli. Deve eet•cat•~i che i smg li ~· rmi ... ;~uo più <'hc ò po ...,.,L ... L··· •u l nltmi ~li uni dagl: nIII i •' co-., "en:.:nuo a ",·iJuppa r~i c;eparatnmentP. A !Aie uopo "i r•m•• la mal~>ria ronlcnenl'1 i baltc•·i nella ~ola­ lina lr ru f61la, '1 "Ì divide pi•j che è po"'sibile e quindi la u: ·la-


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RIVISTA

tina ,.~r~ala "Opra una lastra di '\"elro !>i fa r apprendere rapidamente. In questa manir.•·a può far>oi che i ~in::oli bal· teri spar~i ndla ~datina si lil'lsino in luoghi separati, ed ogni go•rme non •ii"turbato da altri bn\leri, •' con qu··~li non mescolato ~i sviluppi e si moltiplichi nPl suo proprio post.o e pos><a formare una culliva<!ione pur·a YÌEihile unchP ad occhio nudo. II principio ili quer-lo mclorlo con~isll' 11el cercare d'ultellf!rt' da un solo indi"'iduo tlcll~ C()lou•·· sviturpalc. Sull•! pnlale la !'<Cpnrazions di più !>p•·cre di ballPri fra loro mescolate è molkl p1ù difficile acl ollt>ne1·:::j che col metodo della ~relatins. ~ella mag;tior parte tlei casi la separazione dei ht~tlel'i patologici dai non patologici sulle patate non riesce, dappoicchù i batteri dE>Uu pulrefazione, donw'lue sparsi , sulle patate crescono ri{!'oglioo:.amente, ~icché pn:eto soprarfanno tulli gli altri. Perciò si usa la patata come terreno nult•itivo pet' i ballP.ri patolo~ici !"Olo cJuando que!-li sono già colti,nli f'Cpnratnmeute u si vuoi cct'cMe ~c C$!'1[ possono prospl't'arc anche snpra un l.Prreno '"Cl{Pl.alt'. Col metodo del Finklet• e Prior. per IJUanLo piccole possono eo;sere le parlic·•lle prec;e dalle u1ateri~ e,·ncuate, contei-ranno per'ò sempre 111igliaia di batlt:>ri che pos~ono appar•tenere a ~pccie m•>llo Ji,·erse, e potendo tutti svilu pparsi sulla patata, e:i moltiplicano in~iemfl mf•<~co!nte. I d .. lll spe· rimenlatori credono che con successive colture uno degli orf!&lli"'mi sr.minati !"O>erchi ~li allri e finalmente nella lotta per la esistenza esca vincitore e po!':sa fot·mart:' una coltivazione puro. E ancora è fttlta la l>uppo<>itiOne che la specie di bul~r i clw rimane si o pt•ecisamcnte quella della quole ~·in te­ res!"ano F.nkler e Prior. Ma il vero é che nel miscu~lio di ballel'i eh.: <\ contenuto nelle parli~'clle tolte dalle materie f~cali ~i trovano sempre più specie che cr escono l'igogliosamente sulle pal.ate ··si ~viluppano l>enza di:slurbarsi le une acc.aolo alle altrt>. l n ollre con questo metoJo nou si e~clu­ dono le impurità cbe po!'<:;ono introdur~i piu lar di, co~icchè dopo molle collivazioni esiste sempre un miscuglio di bal· te:·i, i quali, non lulli l'li può affermare che derivino dalla originario sem(•nl.a. Anche sugli s tati di sviluppo dei batlet•i i signori Finkler


VEDI CA

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e Prior hnnno delle ide~ Lulle lol'O proprie. È amme«!IO uni,·er«tlhnonle che le !<flOrt' non colorite ~tenno nel mezzo del ba.:illo ~> le due e~tr·emihl oli f!Ue!<lO che o·onlengono ancora il pla ... mn inallerato hanno a~sOJ•hilo la materia c~loran~~ della nnihna e ap1 aric:cono quindi p.ù ,:cure. In un pcrwùo plU a\"au7.alo le estremità colorale dt?l bnc1IIO spariscono e rimano la "florn non colori•o. Il Finklt•r ~ il Prior rL.:uard~o la purlr• uwdia non coloralo come sporanf!i e lo c~tremtlà colorate r.omo due "por,•; anzi, "'econdo lot•o, le c:pore sono uscito dallo c:poran!!io c il :;mscio òi que-.to rima::;lo vuoto sla fra lcH·o iuter·po;.lol. ln"omma, conclu le il riol~or K·1Ck, r.on questo melo lo i si~nori Finkler· e Prim• 111011 posMno n vero avuto e non bauno avuto di fHLlo alcuna Cllllivaziontl pura, e ciò che C!<,.i dicono dei <:uppo~li ulteriori l'lnli di sviluppo dei ballcri manca di ogni sicurezza. Il dullor K11ck eLhe dai $ignori Finkler e Prior olcuui 1lei loro mi~liori prepnrali. Dall'esame rl1e egli rte fece col me· to•IO dclln ~daliua re ... nllll che ('s!'i contenevano qunllro divPrse >-peci~ di ha<·illi. cio•" primierumeule una specie non ftuidrlìct~ntc la gelallna, ma colot'Onlc que .. La in \'eroe, in se-

condo luoJ:o un corto bAcillo rcllo nou OuiditlranlP la ~eia­ tino, in terzo luo~o un bacillo pariuumll'l rello fluidificante la gclolina e formnulc nlln sua !'upel'flcie ùelle fìgm·c pat·ticolori. in rJuat·to luogo un bacillo fluidificante la gclalino di forma poco ddermiunlo. ma !!t·nPr·ahnente un poco cur'l"a. Qn• .. lo lmcillo coloralo 8 fresco ed esaminalo nell'aequo ha ben poca ra!",.omi:.dianm coi bacilli .H colt>ra. Solo ùopo che iltii'I'Pilt'ato ò slulo dill~eccato e chiur<o nel balsamo del Canatlà, f'!IIC ..li or!!anismi H mostrano rng,.trinz1ti e :->lffallameut~> nlteroli nella l•)ro forma che molti e;:emplar·i ~~m­ brtmo !"im ili ai bacilli del colera. Ma pre:,i nell'insieme, appari"'cono anche in cJue~to stato più loz.zi P più ,:ros<>i d i IJUl'"'li hacilli, dai quali differiscono soslauzialrnenlo oncora pf'r lo ultre loro quolit.a. Essi cr•('scono molto piu \igorosam Pntc o rapilfamenle dei bacilli di'!J colera tanto nella .., aetalana qunnlo anche parlicolarmente ""ulla palula. Le loro colonie nella gelatina sono a debole ingrandimento sempre di


RlrlSTA

forma regolarmnnlt" rotondn. ùi apparenza finarOPnle granulare ~ fluidilicau() muJio rapidamente m ampi cercbi. ili mor]r) r:ue tjllllliÙ~> l:mcLe l'Ì tcuV11JO rPIAttvameutP poclte CO · Jonia "'OPI'(; una pim:fra di ~elalina, ~i» dopo ùue o lre giorni tuttu 11'1 gr•lalina a flniùilìr.lllll. l ba~>illi 1lel c·oli'rf! al conlNII'io l'r rrunno nella ,gr•lalina nelle cohmie non t•egrllarrnente rolml1 cr)!';\ituile dll col'f!lCC'iuoH mDil•> spleruleut1 l'ili' 10 confrouh cres\:onn Jeutamr>nle e qumrli »oche Uuidiflcano solo a breve ùi>~lanza la g~>lalioa . Son 1 molt) "'JHC..:al~ ''flJe;;te 1liffel'f'rlZf' JJP.lle coltivazioni falle in )Ji ·chiel·ini da r..-n!!enli. La r-olliYOZÌftn~ rlt i bacilli del CfJJeru l'<I svilupnn alla lPmperollwa m'!linaJ•ia dcllll -.tauza molto lelll<H'0611!1' 1 ti iUI)go dtW"' fu falla fa puntura pPl' l'irmeSlO Si afiiJnrla n~.<lla suA porte ,:;nper·i•tP•' e !lnidica ben poco le parli VÌC.Ìnt~, W"ÌCCÌ!.; llé der·iva J' 11ppat't:f\Zfl CrJUl~ :"E" vi SÌ rosse fc>J'tnn!a turo b(IJI;) ,Ji Rt'itt. La pal'k iufel'ioi'e della puntura ri suoue (Wr de1 ait~rni sollilt• e ;r:pmbra come un lilo J..uancaslrn, pnichè la fiuidificazionfl rlella g••I~>~Liml pi'ocede JentamPnl~> dt~ll'alto al hH"'FO. Al cnnlrar)l) unA collul·a Ilei batteri

Fiuklf'r e Prior !!ili tlopo Ull{) o rlue ~:riorni moslra".i per tuH11 la lun..thezzn dello il1nt>sln rruns1 uniform~>menl~> e per m"lla l?l<lr.n ... iou~:~ fiutdilkala. qnin•li mnltCJ p r lèlllpo perde l'a ppAmnza !ili forme P.d ha la forula com~ di nua !"accoccia allun!.tala o di rwa calza. Alla e«lr<"mitù -.uperiore òella pnntnra non scorge c:ti mai, n è un profondo inros!>amf'nto. nè la formA di bolla. Sulle patat•• i baUCI'I Finklt•r-Pr·inr, alla t•rnpe1-alur·a ot•dinar!a cioè di 17-l !r c. rre ..cull!) mr11t0 r·igoglioS!Itnen t.e e ror•mano una ma ... ~a mucosa Ji color ~iallo l!t·igio pallhlo, ai cui rnar·~<ini la s""lanza della palala appnr1st:'e rh un bianco molto spieest" I bi\Heri tlèl colt>ra a qnestn L<!mpet·atul·a a;eneralmente non ><i ~"iluppano. mn ocMrrè portat'li llt!ll' aoparecchio eli incubAzione e allora for mano Jelh• colonie rli colo!' brunastro che rre..,cono mnll11 lcnlamenle. l~ poi da uolar~ che Il'\ coltura in cui erano contenuti i balteri del Fiukler procedeva cla nlflll'ri6 !!ÌÀ in ptttrefazione, uon dalle evacnazioru rreschc dei mnlati E poìch·· cnl processo di coltivazione 7.inkler e Prior non ~ono f"'"rlusc le impllrita che


11Eillf.A

po !'Ono entrar" i più tflrd•. •:O"l •lnlla pr~enzn dei batteri in qu "la coltura non <:i JIUÒ concludere che que>ti fo,,~ro .tn ehe contenuti ori;:innriameut~ nelle. cvaeui\710lli dei malati. Jl Koek ehbe Rl ,ignori Zmklet• c Prior anche dei p-;·paraU provenicnb dll o' a.cuazioui fr~be, ma lll que<:li riscontrò ~oltnnln i corti l~ttcilli di diYersn !l'rO"«ezza. clw "Ì tr1wa o oli 1't'gt>lo 111 tut!.(" lo mnL 'rie re•·oli, ma DO"":ìlll Lacillo a 'irgola. Receutem('nte il Kock ha mulo occa"i011e ùi esominure ll·e ea...i non dubb1 di cholera no,lrR', tloi t[uali uno ,..eguilo da m rte.. In ue..;;;,tmo di que-ti, bcnch.: le materie fecali dei maJat e 11 CO ll~·nuto int.cc:;tinnlo del cadll\CrC fo--ero e"RlUÌ· nati col mirro:;copio •·o n la mag~io•·e aceut·ntcz7.a e prm nli ool mf>t ìdo d lla :.relalino, pol~ dimo-tmrc i Lncilli a ,·irzola. M oltrl lmportaule ru pure un Cfi"O di &\'"\'ele aamcnlO arsen cale che terminò con la morte in <:ircf• tliPci ore con ,-omito, dlarrea e coll8""0. L'inlc.,tino ll\"e\'11 pl'Ocl,runen\e ro.ppar~uza di uu i atestino colero--o, oomc pu1·c il ,.uo contenuto. Qu sto coul.cuc'lin uumeroc:i hattt~t·i mollo vh·n(.;.l, ton frn essi D ~na lntccin tli bacilli a \ir~oln Halle molte ricercl'e falle non mni si é potuto ri..~ontrnr~. runrché nel colcNI n--intico, il bacillo a ''irgnla co11 qul:l:<li !ilpt'Cl8h Cfll'llltt l'Ì. } IO t]Ua]che letnpO prcs::.O J'urftçio d'igiene òi B 'l'llllo :-ono tenuti dei cor,i per j,truirc un f!l'an numero di medici nei m(llodi che "-Cr\'ono Il òimo4rare i hucilli del col~ ra. In que«ta occa-.ionc '-'Ono '-lnlc folte pnre~;chje ce nl" nn n dt r cerche !"Uile rnnterìe f•'cnlt d'uomini ,nni c malnt • "~"'l!'liBltltnf'Jile dei diarroi.~i e dis-enlcrici. come tmre della c:;all\u, del rnuw l'lu• copre i dtmti, tl'ol.!llÌ allrn !'O"tnnza po"' lulc contenente batteri. ma non ma t furom i rl!.'conll'ati de• m cror~oi-mi cl.te poies"cro e<:scrc confu,.i coi lmcilli dél colera A lozlier<! ozni rlul•hio l'hP i J,nciUi o t"1rgol~t "it•no lmtt ri specilìct e~duc::i,·i del eQl~>rl\ fl""-flt•co. "t·. nncl•o riu,citi R !!ellerare nrlìllcinlroeote il ~oh•ra ue,t;li swimali con le N>lture scmpuei d,.i hncllli a virgola. È noto, dice al dotk)r Kock, che durante l'ultitiUl epidemia dr ~for-iglia. i profe,-~ori Riet.'-ch e Nicali riu.... c·irouo a pro·


Rt\'ISTA

durre degli ~lati coler•forroi nei cani e nei porcellini d'India iniettando nel duodeno, dopo avere allaceiato il duUQ coledoco d~h animali, una certa r1uanlità 1li una coltura pura di bu· cill· a :virgola. Piit tardi lo sperimento riuscl nei porcellini d'Indio. anclle senza la lf'gahtra del rlutto coledoco. Que..ti sperimenti sono stilli ultimamente ripetuti all'ufficio d'igiene di Berlino e la coHura. pura dei bacilli era co:-i diluita che Ja quantità iniettata appena conteneva un centesimo d'una goccia del liquido d t coltivazione. Il liquido ero inielfalo nel duodeno !':6071:\ flllacciaro prece•lelliemente il dutto coledoco. Sah·o pocl1e eccezioni, gli ammali co~1 trattati mor1rono in un giorno e mezzo a Ire g~orni . La mucosa dell'inl~-.tino tenue era arrossata. il contenuto di es~o era acquoso senza colore o legg~rmentecolorulll in TO!?SOC in f·ari terupofiocco~o. ~el contenuto inte~tinale si lrovnvanoillacilli a vir gola in una coltura pura e io straorùmaria qURntilà. Si avevnno l}ttinùi gli stus"ì preci'"'i fenomeni come nel contenuto inle«tìnale del colera in ca;; r~centi. ::\.!~i può (llllJ])8tlere \Ulft intossicazione per prodotti vìrulentì che fossero cootanuti nelliqu do di coUi\'ul.ione usato per la iniezione, poiché troppa piccola ern la quanliU! della materia ìnfelttva inle.ttata Ga.a.riglone eU alounl statl morbosi provocati per vla rUleasa da malattl& delle na.rloi. - So~tliJERBROoT. (Berl. KUn . Wocltens., l&H, X. 10 e 1 1, eCentralb.fii.r Chir. X. 36).

Confortato dai casi già noti di coesistenza dell' at:ma con delle affezioni na.-;ali, e dali P OS!<e!'nu.ioni del Haèk sulle azioni rifie,se a,·enti il loro pw1to eli parlen7-s. òai turbinati na<:ali, il SornmerbroJl cercò e riuscl in molti caf'ì a fnr ce..«.-c:are dei sintomi mollo torment{)si con la cut-a della malaltia nasale, da cui derìYa.,.ano i fenomeni riJlessi. Come il Hack aveva ossPrvntl> degli aUi riOe&'i "vasodil.atori moventisi dal turbinato inferiore e delle cotn·ulsioni e delle se~rezioni riflesse, cosi il Sommerhrodt in un caso elrlesaruente de..c::critlo vide dei fenomeni riflessi vssodilatori verso i vasì della mucosa bronchiale cd altri verso il sistema ner-


llf.DIC..\

voro cutaneo (brividi. pallore della cute, ccc . Si trnlt.avo di un gim·anetto di undici anm nel 'luale. dua'1.ll•tP la convalescenza di una gravè mcuingitc si manire:·:to dajlpi•ima una corizza accompagnat.'l da nccc-"i :-u11·nutatnri e dn violenta eptst&lssi, la qualo coritza !"i a·ipclè phi volle uei segtll'uti me~i ftnché finalmente più nou <.:"'-ò e conJu:s"e a !!11\VJ disturbi. Ordinariament~> di nolle. il malato av~vn Jegli 8CCP~si con· vulsi,;i llltarnutalot·i, e ttllll Heglinr«i me,·n gli occhi ro':'~i e e le congiunth·e tumcrnth• ~ cnme coperte ,la un Yelnuumto ~mgao; fre(ru~>utcrncutP. questi occc,.....i cùe in pror.:rc:•so di tempo si ripclf'\"ft!IO più volte il :!im·uo e termiiUlvnno c.:•m un rorte brh·iùo, inten"o pallore culnnPo, ralll'ulamento del poiAA e "'Udòrl! nlla tP"Ul ed uua molto più eopio a ecre· zioue dellP nnrki. Nr:zli ultimi tempi ;:i aggiun;:ero degli ac· CC..«!!i di deliqui, clUI• n tre 'OlttJ il ;iorno ,·onùtO. l0~"0 ,-joleula senza C-"'peltoraz'one c indcbolimontò della IMtnoria e della intelligenza, comr• pur~ fu fre•(UE.>nlemculc o-.s('rvalo ;;ti a ccessi essere provo('ali da emozioni morali.•\lJ'ec:nmc delle narici, si mo:;tro una uotcvolc tumefazione della e-ll·!!milù antcriortf dci turbinati anteriorL rlOJ o la cw ripetuta caule· nua7Jone i distur bi ce.""arono. uu·altra volta il SornmP.rhrodl ,·We ùezli ocr·e~"i di crampo funzionale della ~lotlide che -.i mnnifc-.ta\ano ogui volla che il malato cerca m 1li Jlarlnre dopo ur. ncce«~o starnulatorio, c he aceade,·a ,,ua,.i o~ auattinn, ::-comparirE> mC~limatdn ùi· struzione della e.-trcmilit rigonfia dei turbinati iuferinri. Undici ca-i di a-.ma, ili cw quattro ~ono C'<IO~nmcnlt: Jescritl~ furono guarili con la rcmnz.i~"uo della malati in na--alc. MPrila di e"'c:erc iu pnrticolnr modo menzionato il fatto di due malati, i qunli dicevuoo C:•'nlirl! i loro di~turLi n-.matici !Wlo a ~ini ...tra.. e nei quali --olo a :-ini-.tra si tl'tlnn-ano dell(} piccolo ipcrlrofic della muc0-n.. c 'luello d'uun rn~zza. la quale ùopo il truttamento galva.no cau~lico ùi una uarice, nel f•I'O~~imo acc·e!'"O per la prìum volto notò che quc.-.to ncce..:-.o l;l s\'olgeva :-;olo nel lato 110n caut,.rizzato. l n un caso di Lo,.se com uh•a che nra,.i rnanifc:,talo con ingro,.~amenlo dei turbinati, il s ..mmo.rbrodl non "010 vide in"orgere Wl acc,-.""0 tipico dOi o la cauterizJ.Il.Ziono ùi un


111\'IST .\ CHIRUliGICA

turhi• alò1 tua dnJ•O In gnlvauo-cau'-lica rlelraltro lato, la comJiclll cc "tlZIO n <ll!gli acce"'"'i. i quali tcwnarono a riniTaccior~j Jll r una llU0\11 c:oprRncnutu corizza. ~ella opcNuJonl' il snrnmcrhrodt "i limita nUn cauterizzazione "'llpcrfreiolc, non u-.a In cnu!Rrizzazinne profor dn :raccomandata tlnllhlc.k con gli H •h i JÙ•'gati ad tut_olu :rtlllo poichè fJU la r c.i malati ir doetli pu•• faailrr ente cag-tonore d Ile le::;iout secondal'ÌI'\ ctl nllre c:pinceToli con,e;:ruenze.

IUVISTA CIIIHLRGICA • Sulle ferite per le modeme armi da. fuoco . - DnLL. E H"'J;sTO ltt.Gr.n. Sh'flslnu·go I~Ri. - (Demsehe militiiriir:::tl. /.eitsr:hr{Jt, i!\8~, di~pènso. 6•).

l n luUo lo di Cll":-<inni, in lutti i IJ'Hitati sulla azione offell::;i\'l\ dci f'l'Oietlili ciel h! Jnodcr~~e arllli è nolevolt) •1uesto fatto: cho nnc!Je rrn i pi•t rinomati clùrut·zi che si "'ono occnpali di •JUt},..to ogg~tlo non 6 ~tulo p0ssihile vouire ad un acc·nrJo. T uili uobtrono le pnt•ticolarHit de.Ue t'erite per (JLH!<;te armi, mn •tnflndo vennero nll t .,pie~ouc, un d1irurgo ùetlu purtic•)lal'e importanza fllltl fu:-ionc, nl più o me:r1o elevalo ri,;caldamento del proiettile, nllri parlò dell'azione pcnctror te, a gul~n di cuneo, altr1 h•a;:<.(! in campo In irregolare rotAzione o il rim.lJalzare del proiettile. wolti <:i attaccarono nlla t.eorin del HicUwt· ,.uiJn aziono c~plosiva dci proiettili. Tutti i moderni chirurghi, unilllillonte ad altre teorie da cin,cuno ili loro pUI·tJcolarmeutc cuJtÌ\ate. hanno a(;C(Ilto <!DO ravOl'O uuu nuova :-piegaziouo, quella della pre:'>"ioue Idrostatica o pre,..,iono idraulica. Il werilo priucipnlc tli IJUO"to lavot•o del Reger è d'm·cre spm·so luce in 'l"fl'ta Ctlmf licnta (' Ji '1kil~ makria. Fino ad ora tutw lo tcor.ie ::-ulla azlouo o!fcu:-~va delle armi du fuoco


1\IV!SlA CTIIRURGlCA

}.7

r un · 11• ii, te<, ue,-uno O\CYO pn-tn fuor di rluhhio la -t 1U1 •lln 1 rt·--iorul i h·nulkn. Egli lm J'Cl' il Jlrhno dotn In }ltl\fl -atta lelln 1!-i ... tt•nLa di 1ue-.tn pre,~k·rw, c l'hu m r t.n 1 ma oml:'lro, 1 rta 1do co...! lulln la t~orin MIra u o t rr· • o, por endo fine ali•· ipole"' e dando n~li c nrm da li 10 ·o m1 altro -· _nil1 alo.

110 1

da e;;;-o -cgr.t to nell~ ... te ... per'enze. Dopo o roduzio • rne ·mtietl. d ·Ile -chegS'JC o dl'llc rta do r proi tt.ih ili !lOmbo tent>ro "ollo un !'('; o dnpo n" r e mninoto le coudiztoni di lod ndo il roicttilc contro una IR!'tra eli ùnlo uel ~h ncci o o ucl IJUI't'O, "l nccm "O al e 1 r•em:e ullo pre""ione idraulica. P~r que .... to po-e 1111 e- f.i ...... 11 o 11HJnnwe11·o o muc;simo in cOUIUIJÌCUI.JOIIe l'Oli ~oli· , l''"'' o, • l ti di prova ~~:ut..Jc Ji lalta, t·ralli di animali, O" 1 cillllcl ·il'h••, t>cc) e in quc-ti ['Cl' llll~t.zo di 1111 nnhnto ÌH· lrudli<'0\11 l'u•· JIIH, llncllt' nn leggl't'o IIIOVÌJnPntf\ doli' indico ,)lo[ lllttli<Huld t'o dilll(l><h'lt><i<e che oruno t:.()lll['lHLtliiH'Jllo p ioni. H l'I.anin e l<• n ... -,H l't'lliW pooo;te aHn1li lo spur·itue11Ln per un',.r·u ndl'al!<JIIrl <'•lltlu n ;m H.

Il I'Ì ullnt.o di flli':->li im lOl'luuli "'PI!t'iruenti fu hrcn.:rucnte u r L • 111 :r: !;oli i in ..:ni ru npplicnlo l'appar·ccd1io mauonr tri . il He~el' • t tenne :!:l ri--ultatt I)Osit.i\i c l i negathi Ln p· "OM 'ari6 fra l 311no n 2 c •;, atmo ...feré. I ri ....ulta • n '1 -i ebbero iu 3 <'ll"i operando "IJJIP <:colo lo di lat t m.! cn.. i ulleQ ......a tn t.:Oipi lan:!enziali. ~e!!liallrWra ...i ncg tli\1, n CC4!CZ.ÌOne (h 11110 di cui fu O!!!!'etto ili -peritneuto il eu re d O\O per In cedevolezza delle pareti wu..<;colarJ nou potem In rc"ione e"-cre trn ... me-<-a atrappure<;eltio, doveva es~ r~i in nuato ,;econdo l'autore ryualcJJo errore. ~ci C8'<I postti\i le mi-urazioni manomelridte otlennle differirono uol ., o l mente :-ccoudo le di' er:>O '-pecie eli 1 rC'Ii~ttili: t• ~ i Colfr col ....emplice pioiettile di piombo teucro fu ottcnulu u a ]lrC""Ìuoe di J •;. fino a 2 •t. atmo--rere. 2' ~Cl ·oliUCOI pinmhot.enero evo iuvolucrl') di ra111c da '/• fluo 11 l • M atrnn«fcrc.

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:1" ~··i 1uo~l'era.

COlpi COli proioltiJe d'acciaiO da 1 /a fi110 !l 1 /a ù'a.t·


RHIST.\

Le concln"ioni 11 cui Io studio, lu r.ritica ,, i c:uoi !I"O)lri ~;pe­ rimcnti hanun cnnùollo l'autm·c "Olio espo~<teiu :l7 l• :;i, dn cui sh-alceremo i ..eguenti brani dì lnt\~~iore impOl'tanzn. Le ferite t..lellc moderne armi da fuoco di piccol11 t•olil>ro ùilferic:cono per molti l'igunrdi ùu quello prodotte cc'n gli nnlil'lti fucili: o.:pccinlrnent~ la vocclliu mru::-ima del Lcgoue::;l che le ferile "'Ono tauto più re!:Qiari 'luanto più da Yicino sono :-la le J•rotlntte r·e•· i mode n i prniP.Uili, almeno quando esplosi n 1w~\'t-! ùisumza, non vnlo .Mentl·e pri1r1a !-i soleYano ùir;;lin~U<'I'O solo tre ~:ruppi ùi l'erite cioé: t• quelle prodaLle dalla fnrzn 'iva opero.n lo con in teo~ilit; 2" quella prodotte ;,'CIU!'Ikemcnto dalla forza 'IV8 e 3° llUClle protlolte dalla forza morta del proiettile, oggi ùolJhiamo a!.{!!Ìuna-cre per i proiettili dci moderni fucili un quarto gruppo, (JUt•llo do!lle ferile pro.lotte Jalla forza \ivn operante cou "ll'ttnrdinariu inlcm::ilil, e (]ue:-:-to gruppo noi metteremo cotuo prnno avnnti agli Altri. Nella primo zona, che con proiellile di piombo o nelle le~ioni delle os"n nrt'ÌY3. fino n 400 metri, i guasti hanno la torma come l'l' fn"-~o!ro provocnli da proiettile e.e;pl•1dcnte. Ln secon•la zm1a, corri«pon<lcute Ellraulìca prrma. comprende le ferile ~empi ici tiuo a l!JOO tnetJ·i; la terza, corri--ponùonte a1Ja ~conùo twtica, le ferito ~on forza viva fino a F100 metri; la quarto. corrispondente nlla terza antica compl'Cilclo le ferile più o tneuo contuse o anco le ~ole contusioni Jluo nlla coiopletn e-.tinzione della forza 'iva. Col piombo rluro la prima zona o.rrha fino a cirl!n t:,o metri. la seconda fino a 1200, la terza lino a 2000. la quarta fino a 2:)()() m. Que,..te Yalutazioni '-'Ono n)•pros>-imnli\1!. La for111n e.fll'alleri:-tica .lelJL~ Jc,oioui del primo gruprtO ò dislinlu vm• q nn nlo r1gunrda In appnreuza esterna dal rapporto della ferila ili ontratH a quelln di u~cila. ~eli~ piccole fe1•jte di entralH, la cui f01•rna 'aria secoudo falltinlo di inc1inaziouP dctln ,..upcrficie colpita Clln la lraicttorin ùd proielUle, le pii.J c'te'e ùi:-lruzioni ~i trovano al fnt•o ili uscita che è 10 fluo n :W Yolt.e piu grando di quello di onlratca. I mnrgini di ambedue r-ono spinti Ycr:-o i corr-isponùeuli loti. lembi di tessuto pendono fuori dall'una parte o dalrallra,


CHIRURGICA

1.9

e le parti vidue -.ooo coperlt• iu l~ltc le direzioni -~ branÙt'lli ,u te";;uto. Il r.annl~ dellA fCI'Iln mo"lra lr ptu C"tese di.:lruzioni Jolle pRrti 1nnlli "'J't1Ciahucule •(nawlo vi i• in pnri Lempo iesione dnUo os~a.. Que<:to :-:onn rotte, frn"a""ate in di,·ersa mnnicra. eoza regoJa alcuna, privote delln mi~lolln, le scheggic os::-CtJ l'ono <;pinto nei tessuti in tutte lo dire:tioni. Pnl"80 l'apertura di U"cila il l""'"uto dell~ parti 111olli ù hnprewtato delle piu piccole ;:chO!!!:iC, ridotte fmo allo :-lnto di polvere O!'sea. Nel corpo umano non accnde la ru.:ione del Jli'oiettile . Le del"ni·mal'.ioni dei proiettili "'uccedono solo per nzione meccanica. Le derorma;lim•i, le rottm•u •lei pr•>iett•li hauno effetto: a) battendo il proiettile coutro un corpo soliJu .wolto resi· stante;

b) IJUIUhiO Acca,tonn nell"oc:.so: 1) p!'r forte aziono della tol"'.ta centrifuW!I. 2) JlCr la rosi.:tmnn inconl.rntn; c) si 11rotlucono all"mgrt)S.~ tlol ct~nale della ferita c:J"regendo contro i umrgiui acuti dell'o so. o n.n~lw nella canna stessa del Cucile prem~ndo contro le ri!:!:alnrt~. ~. ·l• • le ~che,z!!ie del proiettile del 11rimo aTuppo po~!<OtlO produrre un effetto apprezzabile, JKI~"CIUO ('ro,JUI·re un can.'\11.' proprio nella ferita con uscita particolare. La rolllz.ionc irrcgnlurc, il movirnent.o ili penùnlo, il rimbalzo del proiettile non JXI"'"nno mni ca:;ionara effetti e:.plosivL Xeppure l"nzione penetrante n gui ...a dì cuneo o la rorte pcrcus.....iune po,.::.ono dRre ra~ono 1li 'Jue·4i effetti. La spie-gazione ùel Kocher ùi una pnrtico1Me Cona ec;pan~ha è puro da rifiuta t•.::. i. L'azione e-:plos"a non si può spiegare so non ammeltonùo unn prec::!';iooe idralllica proùoLta,...i nei te_c;•mti al momento delln l~siono. Dn 'Jile"'ta pres"iooe si !'lprigiona. uua forza cho opern in lutti i lati in Jirezione ra~giata che «trappa e incera i te~suti !lnll"intcrno ull'o ... t.erno. L'aziono di .. truttrice della J'rcssione idraulica varia secont:lo la J"e:~i"'teoza dei te~suti che circondano o contengono i liquidi. Quanto piu eta~ttci, flllnnto più cedevoli eS:;i sono, qnanlo più nurnero"'i c larghi canali esi!'tono per la u:;cit.a. del oonleJmto liquido. lant.o più fadle è In compen~azione, tanto 1•iù

4


50

ll lV.STA CHIRURGICA

piccola è l'azione e vice,erEa. I colpi tangenziali non producono alcuna pressione idraulica. La pressione idraulica ha eiTelto uolla diuflsi a nclla epifisi dtllle os!'a IWlgho, per6 la zona è per lo epifisi mollo piu liloHata.

F erita d'arma c1a fqooo a.ttr&veraaute U cervello da parte a parte - Guarigione - MICIIEL. - (Centr alb. jii.r Citi· rur{Jie, N. 23, 18'3i). 11 cnc::o si rirorisce ad un giovine di 25 anni il quale nel 18i2 caricando una veccJ1ia pic;tola da cavalleria Cece e~plo­ dere iuan·erlcntemenlc l'arma rivolta verso di sè di modo c!Je la bacchclla della carica lo colpi alla to...ta penolrnndo nel crMio all'angolo ostet•no dell'occhio ~inislro ed uc;cendo in parte Al di •lielro a de'-'tra c ~uperiormentc in corrispondenza della gobba pal'ietale dove si ' 'eùova la punta !'~por­ gere fuori por circa à o u centimetri. Il paziente strarno.zzò a terra prh·o di c;Msi; suo fratello prec;ente Hl fallo tirò fuori la bacchella che si era fortemente incuneata. Eù usci poca quantità di sangue, la bacchetta non a,·ova trascinato fuori alcuna particella di c;oc;!anza cerebrale. Veunero di seguito vomito, illanguidimento 6 rnllentameitto dei polsi, rec;pirazione rara e !'luperficinle, abb~ts;:amenlo della temperatura. L'ammalate inghiottiva normalmente. Gli si ammini.~trtn·ono bevande ecciU'Inti, gli si fecero frizioni stimolanti e si medicò la ferila con compresso umide; per nutrimento brnòi e vino di Bordeaux, e per eccitare il moto peri-..tallico dell'inte~tino si amministrarono clisteri di aceto. All'wdomani il polso, la temperatura e lt1 rec;pira.zione si erano rialzati pel'ò persisteva la perdita di coc;cienza; soltanto dopo il r giorno cominciò il malato a lamentarsi, n muoversi ad april·e gli occhi. Allontanata la fasciatura flui dalJa ferita anteriore un poco di siero sanguinolento,la ferita po:;teriore era tappata da nna scùeggia o~scn che vc110e subito rimo,.:sa, sm vide allora per entro In ferita la dura madre o in es!':a il foro d'uscita ùella bacchetta. ~el giorno medesimo si staccarono ancora piccoli


RH"JSU DI ST.\TlSTIC.\ )(EDIC.\

frammenti ossei. Ln gua.t•igione chbo luogo regolarmente Un me!-'6 dopo ravveouta.lcsione il paziènle era capace di rare ~che picco!~ ~s~e~giala. Egli guarì poi completa.monle ùt modo cbe dtect nmu dopo non manifestava il bencho minimo se~;no di disturbi cereb rali.

56nza notevoli particolari.

RIVISTA DI STATISTICA MEDICA a. Bserolto belp: 1882-79. Nel 1870, con R. Decr·•·lo, fu prescritta la pubblicazione ufficiale, a cu1•a ùdl'l!:!pelloralo di sanità militare, della statistica medica del R. Est•rcilo dul Belgio. ~el 1871 fu pubblicato il primo volume di essa slalislice, che comprenJuva il per iodo •tuinquennnle 1862-186U, l'anno 1877 e con maggiori dettagli •tuella del bienniu 1t-ti8-G9, premettendo"i quale introduzione u11 compiuto cenno dell'ordinamento generale e lallico dell'c.. ercilo. Nel 18i7 fu pubblicato il 2• volume, statistica del periodo quinquennale 1870-74, o nel 18H3 il :r, ~lalistica del periodo •tWn'(uennole J 75-79. E~si lrd volumi sono segnati lla~tli illustri nomi del l\lerclry, Fromont, o dell'alluule ispettore generale C1\larier.

l.

L'esl'!rcito, calcolalo per un effettivo di ~erra di 100 m1la uomini, è alimentalo con un contingente fornilo dall'annuale recluLamento, distinto in allivo e di riserYa (io genere 11000 uomini per la primo, 1000 della seconùa categoria). L'etlèltivo ùi pace non è vero cht! di 3;)()00 uomiui, e la effellh•a loro presenza alle armi viene ancora npertita in due pe-


RlVISTA

riodi, ò'in\'et•no ci ,,\ (21~ gior!ll) e d'estate (153 giorni); in que::-lo !'~condo pt•l'iodo ben mat;giore è il numero reale degli uowint allo l'11ndierc. Il .. cr,izio di !-llnilA comprende: 1 ispetoore generale, +medJci c~pi e priucipali, ì medici di guar nigione, l'>'> altri medki miliLHri (di re~gimcnto. di halla;?lione, afrgiunti), 1 farmaci--tn principale, 30 farmaci-ti di 1•, 2" e 3- cla,.se, 1 ì$pettore di "eterinario e :?s vctet•inari di t •, 2" e 3• classe. Un battaglione tl'ammilli8lrtt::ione a 4 compagnie è destinato pei ::;er"ìzi ~Umrninislrat.ivt: la prima .sezione d'ogni compagnia è co"tituitn dal r~er...onale pel ~"ervr.ào sanitario. Fanno parlo dell'ordinamento sanitario lì ospedali (5 di 1•, ;:; ùi :?-, 7 di a• cla!<c;e). capaci di ricoverar e complessivameute il:10 arnmalnli.


r· 3

•)

DI STATIST[C.\. ' fEmCA

Movimento degli oapeda.li ed infermerie.

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Giornate JOCr m.ùllto

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Prblelpall mt.l&ttle.

lliennin O.~pedali C<l

Alienazione montale

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l 18614!1

in.(ermerie.

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Meningite cot•ebro·spinale •

. . . . Dl!ln·iurn lremens . . . .

Epilessia o corea

40

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il O

. . . Risipola. . . • . . . • Intermillcnti . • . . . . , 5650 •

l l

107 l i 02 l

. . . . . . . Vaiuoloi<le, vòricella . • .

• l

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Dissenteria. • •

1876

Oi

GlH 9·)5

. . . Perniciose . . • • . • . l

1875

112

883

Cachessia palus tre .

l l

)l

320

Morbillo, swrlallinà

l8i4

4

61

Voiuolo .

11Ji3

i 3l

t87i

1

Alcooli!.lmo - Ubbriacbezza. Forme tillchc. . . . . . Tubercolosi polmonare

l l

l 30 l 21 l 20 l 21 l :lO l 28 l 2R l 27 l ~l

1 l

1H

1871

-


Fratturo c lussazioni . . • Distorsioni. . • . . • • 496 Altri truu.ni ed accidenti. . 2650 Ernie . . . . . . . . . 177 9;j Congelazioni, gelon,i • . .

320

287

271

202

2-i7

227

240

268

253 l 306

679

499

550

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456

599

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41

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23

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17

Formo erpetici• o (Oarlres) . 1068 Venerei. • . . • . . . 65tH G•·anulosi . . . . . . . l 268 ScablJìosi . . . . . . . 13!) Incontinenza d'orina . . . 107 13 Miopi a . . . . • . . .

496

5!l5

4i8

25 _, •ru

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4522

40{0 140 407

2771 t34

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2!!85

4H 2!H3

19 2()5

133

2i6

Tigne.

. . . . . . . .

2

1

1

2

l

166 20 02 25 1

3

2

770 Granulosi . . . . . . . Venerei . . . . . . . . 52 Scabbiosi . . . • . . . l L0867

266

100 267 7 3 9799 4668

170

Suicidio per arma da f11oco . Suicidio in ollro modo. . .

121

318 ·iO i :i

83

53

65 82

85

8

5

21

8 77 12

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2625

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Ammalati alla camera. 17 54~2

320

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RlVlSTA

Decessi uegli 011pedali (cenno di alcune malattie). il)ti!-66

Tubex·colosi ~115 F orrne lillche :H3 Febùri pcrnido"e P. caches ....ia palustre 69 ~Ienin.[il~ ~.:erebro-,..pinale . 6 Vaiuolo. 3i S carlallmn e morbillo 2i _, Colera epidemico (1) •rG Alcoolislllo 4 SuJciclio. 1 o

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572 1356

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4

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Totale

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•)

o

212

a-

3

Dece,,.~i fuori clei luoghi dì cura. tSG~-66

Al quarlie1·o. per malattia. 65 }ll'r uecideuli 55 Il per :.uJcidio . 7i l n pall•ia, in cou~edoili..:onvalescenzu. i-l Jl JJCI' molallil\ (2) . 1569 , per occidt•nti . 12

,

o

per ::>UICIIiio

Totale

o

o

i867

i868-69 i8iiH+ !873--79

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15

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56

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13

29

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143 8

·i25 5

i/2 4

3

3 3 6J8

6 1

2

Jl

2 2

18~5

170

256

GH

(Il Il colern •lomluò ucl lll6G. la. morl.allt.~ io quell'anuo :ll;CCSB a 49t (2) L.' rifra 11<'1 •lt•rc~~~ ili pnlrla I'F.I\ liULATTI4 é m~>ssa anebe in ri•rnntro c:qll'd!elh u orjl:~nico (di circa J.Ot.OOO U<Jmio•); ciO indichertlbbc tr;Lttat>i dello perdite il~Jl'li uomini in congedo IUiuutato.


57

Dl STATISTICA liEOlCA.

Sottratti temporariamente o dejhtiiiramen.te al sertJlzio. 1863-69

Man.lali in licenzs di convale~cerrz.a. . 1565 R iformali

.

.

. .

.

. .

1s1o-n Wà-'i9

·i!l89

4902 1M9

381

t.\:36

lf:5 297

313

1918

2-i-13

e con pensione pron1~oria .

e con pensione definitiva.

00 80

Totale riformati (l) . .

551

551

Riassunto pet·tli te. IS68-v9

572

i 350

H'-8

100

206

156

l }:J 381

1-25 l i-'l6

i-72

15\9

con compensi . .

iiO

482

864

Tolale 1\Iedta annua . Per iOOO uomini .

1:3titi

3905

(il43

781

3089 798

=>Q 9"'

1~ ,37

Deceduli agli o~p~>dalì . . . . . . • al quarl1ere . . . . • in licenza di convalescenza. Rlformsli . . . . .

l8io:-n ts;;;.;g

9!9

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-··

(l ) A m•'UO di! :umodl servizio= "'3-'2~-!!33; dt~la3anni = J84- 6:>3-873.


58

RIYISTA

R ia.'fsunfo generale.

186!-'6 (l)

1867

1868-69

187~74

1875-ill

Forza media. . . . 320i4 3219-2 321()'2 373\9 42~ Entrali all'ospedale ed inff'rmer ie. OO!rJ8 176lH 37392 83~7 7~~ 4-\7 582 5i9 G05 • p.1000 uom ini. 227\ 31•1 126:)1 1 24879i Jt Curati in ra mera . . " 15:?6 l 1:?9 1791 • p. 1000 uominL • • 155330 303306' 3~181 Totale malati . . . • 2424 1972 i4i5 • " p.1000 uomini. • " 9~ 572 1356 Ht9 212 Morti agli spf'dali. . 5,3 8,9 86 p. 1000 uomin1. 6,5 8,8 1,62 1 Jt 1,52 p. 100 malati . 146 1,20 .-9 i 1 Il fuoridei luoghi 93~ 6!12 62t:l :M3 93 di cura (2) . . - ::> \,01 3,59 • p . 1000uomini. 1éi2 2,!l5 ~78 15 1988 15~61 i tiM :305 T otale mo r ti . . . , 12,68 i 2,6J 8,891 • p. 1000 uomini. 10,12 935 Giornale tli cura an·o. 2452235 425.i08 8757071i 757"9:l3. J7163571 spedale . per uomo . . 1:),29 13,21 13,631 11.19 9,731 '>5 •>9 23,39 21,08 22,62 per malato. . 24,08 • ,di cura alla caIl Il 1712171 m ero . • . uom o . . 4,971 3,55 3,20 • 2,70 • per " 2,33 2,83 per malotu. • • • ili molatlie in l • totale . . •,. 10~692\ 2\'>2014 236Hì29 18,60 14,74 • per uomo • . • Mondati in licenza tli 490· con vale!'lcenza • • 1566 4989 2U. 551 1918 Riformati . . . " 1366 3905 3!)~ Totali! perdi le (3). • • 21,3 21,C t8,3t • p.lOOO uomini. •

..

.

..

-

..

66~081 6~52721

..

.

·t

~~~~

..

..

(l) l.'annQ t800 inftJS L'lto dal r<Jiern diede 4!8, dlll quali beo 176 appunto di COIPTil.

(! J Xon sono ralcolilti rhl' l morll al q\Ur Uore ed in licenza di com·aJCSC<Jn u (31 Pei m•1rll fnon del luoghi di rora noo c:a.lcola.si cbo l morti al quarliero ed m lircm:L dl eon,·nlcscrmm.


59

DI STAl'ISTICA JlEDICA

l'accina:sioni.

Vaccinati . . . . . Esili certi, per 100 Rivaccinati . • . . . Esili certi, per 100

• •

Totale innesti Esiti certi, per 100

186U9

1870.74

t87Ht

1222 50 1337-i 30

24H

253!1

58

44

323i2 31

.W>82 36

H596 32

31 i&l 33

47119 ~

ll&atlàtohft llalllt&tii-Berloht - PnauSa e Wartemberg.

- Anni militari 1878 (dal r aprile}, 1879 (al 31 marzo), 1879·80 e 1880-81. Forza (media): t818-i9

1879-&l

1880-Sl

327298 330\30 331747 Totale • 375 Invalidi . • • . 500 433 1571 iG7Z> ii9G Cadetti . • . . • . • • Truppa. • • • 32'i992 32805:> 329051 Fanteria 2H874 216930 21'i078 • Cava1leria . 512-i!) 51570 5168~ • Artiglieria . • • • . 35832 3595:l 3U588 Pionieri e rerrovieri . • . 81i0 sua 8153 Treno . 3667 3713 3712 A mmalati: Rimasti. i()"l-l3 0003 ~196 • . Entrali . 1872i3 100H4 193306 Curati • 100900 200067 20150"2 100328 103556 105302 • negli ospedali . • U!'Cili . • 186083 Hl2i71 l !ll8"13 Morti. 109:~ 1067 1093 Rimasti. . . . . 10'.22:} 8196 0079 • . Giornate d'ospedale Hi5367 2507U4.'> 251G7H alle infermerie distrel· " tusli . . . 734493 730116 705086 totale • . . . . » 3209800 :t23ii61 3221800 Entrali (movimento mensile}: . Aprile . . • 1 ~976 15900 17345 Maggio. . .. • . . . . 1':"7'14 10826 i5691 o

o

o

o

o

o

o


60

nlftSTA 1878-i9

JSi0-80

Giugno . Luglio . Agosto.

!880-81

15285

1530~

i7UO H I05

iGt67 14060

17115 171133

SelL,'mbro. Ott.>bre. .

1067:2

99:.;:2

i•iti8

8884

. l).iJ

1:;5'>7

Dtcembre.

0019 15620 1-iiiiO

Gennaio.

1U-i;)() Hi\>5

2021 2

~ovembrc.

Febbraio Mat~.lo

..

ibHH i !l376

.

Riformati:

.

Rimandati. . . . . • !'emi·invalidi . Invalidi . . . . . .

1~257

17201 2.2753 21210

2:20~1

16540

i f•59

G991

6~

800

~92

H71

1369

1!1~2

1:!1$8

Totale

9126 8!180 Malattie (cenno delle principali o più degne di note): t• anno 2" anno 3" annn Gtml, '""'M(;li Énlra!i o\lorll Éitlntli 1torÌì. Vaiuolo . . . . . 15 , 2 • • • Scat·lattina, m orbillo t50 13 3:20 l1 831 1G Ri ~ipola. . 071 10 6:W 3 2 D1flerile. . 58H iO 4(i1 13 i3 8 Cat·bonchio. 1:!6 1 12ì • 128 l Trichino'-i . 17 • i.O • 3J • Ft:bbrJ t f, i l t • 197i 195 1632 165 23U!) 2.27 Dissenteria. . 31U 11 317 10 5!.11 20 Tubèrculosi . 1023 269 !)19 306 9i6 21l5 Febbri per Jodkbe h~ l 11970 1 5!122 i Ottalmici hl>:l~ • <l':28 " 50:1 • Venerei (1). 12tit5 6 11~>19 2 130:!0 • Epilc~sia 1 209 • '>1l • Alcoolismo. 136 8 107 6 uo 10 Tr-ttumi . • . 37 JOS H 38:>i3 iO 3 'ì5i 27 Sutcidi (alllmessi negli • ol'lpeJalt) . . . :J3 IO 51 18

wi

__ . ,.,-

Cl) t-•mo a• 1 erl!'toi impntnhill llon 39~0~0 (t• nrtnol, ~'li>i6 (~0 anno). e :JS:>S:'l8 (3" IJUIJO) (!ÌOrll4t.c di S['cdalP.,


61

DI STAtiSTICA lfEDlC:\. i • 3.1\nO

·-

5

r: nll'ati, p. tllOO tlella forza. . . . . G1"rni ,Ji speùalilù m~diu individualfl. Dt :;t~ult dornaltnenle in cura . . . .. .. p. lOOOdellaforza. Giornute di malt~llia perinùìYiduo (tmno). • di !!'erviz.io per una d1 malattia.

~')

!"anno 3° anno f>q2 576

1(ì) 3

16.t

8i9~

~w

2ù.9 9 3- C)

2G,R

l·-

9,8 31. i

16 81'26 26,6 !),1 37,6

Il ma~~imo dominio delle l'orme erultive occorse nel gennaio; • • delle forme li fiche occorse n èl seUembre; •

delle febbri periodiche occorse ne l ma!!!tio, giugno e luglio. B.

Jlllltir-sta.tistischea Ja.hrbuoh. - Austria-Ungheria per gli anni 1!578-79. anno 18i8

anno l8i9

3238.% ·H!7G3l 24491 41595

281199

21970 8772

20Hi 7428

R t?g~iment.o pionieri

7lt78 4122

Tt·uppa di sanità

5281

H82 8530 99H

Forza media . Fnule1·ia . Caccìut.or i . • Ca \'U ller ia . . Artrglier ia da campagna da fortezza

..

Genio.

.

.

.

.

Treno militare . . Altri appartenenti all'esercito.

!l37S 10117

!53011 2l375 11418 8~0-i ~t29

A mmQ.Tati nelle infermerie, proprie abitazioni ed ospedali.

Rimasli . ~n tra li . Curali

.

. Morti. . . • . u~ciLi.

.

.

GiornaLe d'ospedale all'infer meria •

aDDOiSiO

10150 807413

14098 3l9ì:3i

626873

21;)2733 tl:1102

291350 198059

negli ospedali .

Rimasti.

aDD0!878

. • •

4035 16129

'2:19050

3108 10477

4795657 4111 i5:! 1683033 470756


RlVIST.\

Entrali (i), movimento mensile

..

Gennaio. Febbraio Marzo . Apnle . Maggio. Giugno Luglio . Agosto . Settembre . Ottobre. ::\ovembre. Dicembre •

4!W67 379-H 41726

..

..

40827

41990 31633 37288 3:Jfl() l

51201 503H

36.'560

GZ569

:}';'593

71796

36132

!H008

2~!62~

93025

31717

72250 57092

31-;)95 319i2

112()-2

10709

15002

11208

3~264

Licenze e riforme. In Jicem:a di convalescenza . . . . . Trasr!lrli ai veterani, pensionati, o riformati . . . . . . . . . . . .

IJfalaltie (cenni delle principali o più degne di nota).

--

t• annll rurnti morli

SCOt'bULO •

.

Ileo-tifo. . . . . . Febbri intermiltenli . Tisi pohnonare. . . MalatLie degli occhi . P olmoniti. . . :\Ialaltie veneree Vaiuolo. . . . Scabbia. . . . Sutcidi (ammessi agli spedali)

Entrati per 1000 della forza . Giornale di spedalita media indi"iduale . . . . . . . . . .

561

~

8 1';' ii 422

!" anno .....-----.. curnti

morU

64;)

5

1288 2:l2 23!)35 l 13186 ti 1:359 457 913 364 (i920 • 6702 • .,i-16;;5 138 ,)/ 273 20360 2 16G03 l 988 46 i71 55 282 • • • :~so 314 1-38 293 1620 H 87

-

26,5

(f l Dagli t·ntrnti lle',;h ospedali :.ono ,)edolU l proH•nicuU dalle inffrmerie e da altri stabiliruCllli SIUiitMi O dalle r•rupri<" nbit:lzluni;


DI 5 T.\.TISTICA )(EDICA.

63

St&ttatloa medio& dell'esercito franoeae per l 'a.Dllo 1880. EITdli,·o: -'OO!H9. .. Me Ha dei presenti i38-\ìl. Enlruti a:.!li t"p~>Jali 107\5:l = 2.18 per 1000 dell' effellivo, 2i~, pt!r 1000 rn·escnLi. Entrati nell'mfermeria H\GiG = 29i per 1000 dell"eiTettivo, :t.!9 pPr 1000 pr·escnti. MaiAli in camera 8GOi76- 29i per 1000 dell'effeltivo, 1000 p('r IUOO prc!!enti. Giornate di cura ed indisponibilit.à 7828!)5-i, 48,9 per 1000 di pre!'... nza - 1 di malallra per 20,H di presenza - 7,03 per mah•lO - 17 .~ per uomo presente. lndi!'ponibili giornahneule 20027: per 1000 dell'effettivo 47 ,to; der presenti 52..51. Per 1000 giornale di indi ~ponibililil, se ne conlarono ~:16 allo .. pednle. 231 oll'infcrm··ria. 332 alla camera ccc. Per 1000 urrlc.:iali, ne entrarono 51 allo spedale; all' infermeria u. Pl•r 1000 !'otlurtlciali, ne culrarono i .W allo spedale; all'ìnfermct·iu 122. P er 1000 soldati, ne entrarono 2:J3 allo spedale; all'infermeriR 3:!:•. P••r 1000 individui a m euo di un anno di servizio ue entrarono 257 allo sredalc; all'infermeria i20.

Rimandi. Totale 7i79 = 1:J,2 per 1000 ùell'effellivo; R i<;t:rvisli t :l52 i,5 p •r 1000 r servisti chiamati; E -;crcilo prrmanento G12i = 12,:1 pet' 1000 delreiTellivo; P et· rilit•o ll2 0,22 " • Congedo N. 1 : 5!l6 = i,1 • • • • 2 : 5392 = ll,4 .. Il Non attivitb (uftlcialt) S7 = 4,-'0 • • Rlmanrla.ti per Lisi. = 1:H8 = 2, H per 1000 (non compresi i riservisli); R imandati 1er epilessia = 260 (228 deJolli i ri!"ervisti ; » per malattie dell'npparecchio respi ratorio = 39 (i \9 dedotti i resen-i!>li);

= =


61-

RIVISTA

=

Himandali per malattiA del cuot·e e grossi va~i 689; ,. per var1ci = :! i t ( 12-1 rlcdolli i riservisti); • per ernie 511 (3:!6 d(.'dolli i riservisli); • per o«toovalie = ifi5; " per malntlic oculal'i =- 65t (539 .dodolli i riser,·isli); Rimanrlali pol' olopalre = 218;

=

.\tfortalità.

=

Totale dec~i .r;;a !"1,72 per 1000 effettivi - 10,88 pl·esenli; a meno J.i 20 anni =5,07 per 1000; da 21 a22 = JJ,:J5 da 2:l a 2i 9.:16: 1la 2:; a 2tJ i,Hi; da 27 a 30 = 7,59 da 31 a 3:l = 7 ,3-2; a :mo1l oltre = 10,15. UI'Rf'i'\li G,-t7; militari di le,·a IO,G9. Gennn.io 12; febbraio H,7i; marzo 13,20; aprile 0,9:>; ma~gio 8,68; giugno 6, 16; luglio s,on; agosto 9,7:;; setlombt•e 8,70; ottobre 10,91; novcrnbN 7,ai; dicembre 7,3:J. Afalattie = Febhea lifordo 201\7 morti (più della metil. della mortalità g .. nerale); ~,25 per 1000 dell'effettivo; febbri erutti ve 197 (13 per vaiuolo). l li m orLi di febbri periodiche e car.hP-sc:in ralu!"lrP. Ti'-'Ì a2:; = 1,07 per 1000 uomini (oltre ad altri 13i ca~1 dllhllil. Alcoofi.,mo 13 - ~Ialaltre ccrebro~pinali 2•J3. Su1cidio 1.37 = 0.27 per 1000.

=

=

=

Della leva sui nati nel 1883 e vicende del R . E1erolto dal l" ottobre 1883 al 30 giugno 1884. - Minislcro della guerra - Direzione generale leve e truppa. - R elazione del tenente ganeJ•nle F. TORRE (Roma, 18M).

Pel mutato periodo annuale ùolle operazioni di leva, e pella mutat.a epoca della chiamattt delle classi di leva alle armi, l'onorevole relatorc ha creduto opportuno cangiare il periodo al r1uale la Relazione si ri(eri"ce. Nelli scor.:-i arwì in\"Cro, per i dati relat. vi all'e«ercil.o lo relazioni si estendenno dal t• oltobre d'un anno al 30 !lelternbre del succe~sivo; ora il limite di esse sarà segnalo a vece dal t •luglio al30 ;:du11o0. Oltre ad essere cosi messa in accordo coll'anno flnanztario,


va..

.-:.

01 S l \TISTJCA 'fEOICA

le re!az oni polra mo fornire dali mcgliv rulnlti a 1lt•i ri~conlri <'.Ollt ~tali~ti ho demogrnflchc, c colle "nnitArie utilitari, che tull1 00111 rendo110 J'nnnn "'(JJart•. <::~ral.iatameute però fu giu ~ rw p Iln Helnz•ono di e ui ci oc<:upiamo, !imitarne l'e~l '" 1 e a h (l 111 1, dal 1• ottobre i"S3 al 30 !!iugno 1 88~, com nppunto 1 cl t a o lo è u.cc•• lllato. D.

Totale g nernie :?:!i3Gl circa il ..csto della popolaz. maschile).

Uf. dali: IJell'e-..rrdlo f'l'l'fl1A lillllC <>ollo lo Ill'lui. 12%7! 1297\1 id. in <li ... pouibtlilà, 122 fi"'J elluli\'8 . icl clicOLll!JICillelltl) . . .

~ J~~~o

:3290~

Della llllli7.in molJilo . . . 1l •li cmnpleJlll!llll.l In 1n lziouc tli li!I!I'\'Jz.in nnsilìario. Della nulizio. lcrriuwJale D1 ri --el'\'a • • • .

l!H9) ~-< 10-.1' '

lt:llffi •iati capùrali

1· ,crcilo pcrrnnuenlc

.

,__. 1-')l) 5~:)5

d{jl(j

2 008

Totale Tru11

2106

sold.lti

t1Jt.11

l lo

2607~l lo al'llli . . 13 06 18195/ 22138 E,crcJlopermnncnlein congedo ilhmilalo . • 10656 53!116 5.19'>1'> -· - 60 S2-i 'l o taio. . 2HH2 79001 72J20n s·)::.Gtì·) -.) "'3 ~hhzia mobile . 3JO'Il 3106!).} :ii-!Htx ··~ Totale e.•·ercilO permanonll! c milizia mobile 30005 11QOX2 1031003 ti72••SO ~Iihziu tc:rl'itorl(IIC. t:!Hao i002l 101!>619 1072:>70

.

.

.

Totale generai~

5

13025

-· -

150113 2051522 2-2Htl50


66

llTVIST.\.

PARTE I. Dati sulla classe di leca (nazi 1863).

ConLingMle di t• catC!\'OI'Ìa, con permananza ordinaria alle armi, 52000; con permanenza di 2 anni 2500{}; totale 77000. Gli in~crilli, 3:Ji160, lledoW i cancellati rimasero ~226 (dei quali :272771 nati nelrnnuo), che colle aggiunte c decluzion ulteriori si ridussero a 3t0018, dei rruali furono ell'etti\'amente visitati 327705. Di essi 66250 furono riformati (2~282 per deficienle statura, ii977 per imperfezioni e malattie) e quindi nella pt•oporzionl\ sui visitati di 20,22 Jl. % (7,41 per la ~tatura - 12Jll per malattia ecc.); furono poi, per malallia, rimandati ad altra leva G6R64 e quindi il20,13 p. •r. dei visitati. Gli idonei furono IJU.indi il 79,65 p. JOO dei risilati. Pel raLto delf11Lba«~ata F:laturn (a 1"',35), pe1 rimando a due SUcce."'-"'ÌVe leve, liiver:;i in~critli che rull•imenti sarebberO stati riformati, rurono a voce ri<'onosciuti abili: di e!'!"'i 2082 erano "'tali rimandati per deficienza del perimetro toracico, 41 H per debolezza della co;;tituzione cd infermità presunte sanabili; per difello di ~tatura 10507. In totale 16130. Que~le ciiì.•e danno un'.iùea dell'influenza dello morlificazioni apportate a:;!li articoli 79 e 80; è però spiacevole, rinl {Jttnto di vi~ta meclieo, che es;;e cifro non l>iano messe in riscontro col numero dei ca~i rimandati. Anche il nuovo sistema di riparto del continucnle di 1• calegoritt ebbe una evidente influenza sui risuitali della leva: si notò una deficienza nel contingente (1008); però tulU i cit·condari ebbero una 2• categoria. Il contingente che doveva (dedotti i già alle armi, ecc.),~ ridusse a 72813 indiYiùui di i• categoria, 33795 ùi seconda, 81S.i4 di terza in totale idonei 19~626. Non e una, questione medica . . . . non interessa pur il medico: sapevano leg!!'ere e scrivere 959U (vale a dire il 49,30 p. ce n Lo!); solo leggeJ'e 5337 (2,74 per cento): analfabeti 933-18 (i7,96 per cento) la proporzrone mal!giare de~li analfabeti spelta a quella sveglia ed intolli.gentissima popolazione cb e abita la Sardegna (i-~ per cento) la Sicilia (73 per 100); la minima proporziono spetta al compartimento Ligure~picmon lese (26 pel' cent{)) ed alla Lombardia (32 per cento). A questi dati è però ìn qualche


67

Di STATlSTJCA MBDlC.\

maniera ùi palt•iotlico con l'orlo il mt1ttP.re in t'iscoulro i risultali ù~lla tt-lruzioue lctlcroria impartita alle armi pelle cla-.!'li 18\5a lJUella del 1801. Vcnenùo alle armi= sapevano leggere e J>Crivllt'e ~6 ogni 100 individui, al congeda.menl.o = ~ape\'ann leg~ere e scrivere K7 ,27 per o~ni 100 indiviùui. Uu'altt'tl que~tiouu che non è medica, ma elle pure non pw'l a mP.no di iutere«!'are pur i medici: I renilenti furono pur 9881- (2,87 per cento); Genova (ti,G5) e Napoli (H,22) furo11o le pro vinde proetUi ne n t i; la quota lllinima fu ci ala da quP.lli di Siena (0,0~) e eli Fircnzt1 (0,20); e nessun renitentd poi diedero i cit•condat·i rli Cento. Ci>ila•ecchia, Lngo, Rocca S. Cassiano, Sienn, V l:lrolanuova. Ln ::-t.alura media. degli iils.critti lutti vi><i!.a.li ru 1•,63; quella per grimwl'itli di statura reyolamMiare (l'",55 OS!';ivero supet·iore) rtt t•.fii.. Per lllO ~i~;i\ati si riscot1t.rarono di statura di 1'",25 où infcrior•e I),Oi ; •li statura superiore a metri 1,2.1 ma inferiore alla ricliiosta (1,5f) 9,8't; di 1'",oJ - 3,!)8; di 1'".56 = 4,2:J; da i.~i; a l,tìO = l!l.5~; da l,Gl a 1,80 = 61,25; ùa 1,81 a 1190 O,i5; 9 inùhillni prf\sentarono una statlll'll di metri 1,91; 5 di Ut-2; 2 ili J,9 i; un !<Olo incliùùuo ra::r~iunse metri .1,00. Le mini111e sluLurc fUl·ono eminenti per Cagliari (che diede ben 22,61 ptJr 100 rml:'urati dt statura inferiore ad i,5j) pet· R eggio di Calaln·ia (ovc le stature iuferiot•i ad 1,55 asce!'lero a 21,17 p. 100}; le FlJllUrO massime (J ,75 OÙ altre) le diedero udine (0,07 p. 100) c Lucca (O,Oi p. ·100).

=

Imperfe:zioni e malattie, pili. importanti, catiSll. eli riforma. Ai consigli di 1<•\à.

.

Defichmte :;talura . .. . . . neboll'zza 'lr-lla costituzione . . n.~fici.mza del perimetro loracico . Dil'elln><a conformazione del torace. Crelimsmo, idiotismo, im!Jecillilà A lienaz.ione meul.ale . Epiles:--ia, corea, ecc. .

I\achiLi"'mO Gibbosità

. . .

. . . . .

2~2$.2 3~)!)1

10276 18!)() 3t7

G5 196 •

197 11-H


68

RIVISTA .\l cun,!=Li di lt•1 a

l\Iutolezzu

1~0

Bn .•uzic.

lG~

Snrtlilil . . • G ~7.ZO. • . Lnhbro leporino . . Trlbpo~z.ionn del cuore . Foro owhellicale perçio. Exlrofin della ,·ao::cica. . ~lnncnuza ed otronu dei ~~~ticoli ~Jnncan7.a lotnlc e paniale del pene . Er•i ed ipo"'J•ntlin . . • . . . . ConYcrgcu:ta e divergenza ginocchi Pic.ldi ccruiui . . . . . . . . :\laucani.R e deformit.ti delle dita.

i 59 l!iiJ:!

Dita l"Clili'OrtlllllllCro.rie

72 Gi:)

.

40 8 •)

;)

so

l

:l~ ~ -o

/J

201. 3!)3

Alf)pecia. . . . • . • P ordita t!' un occhio . . La,,ioni oculari diverse . Slrulli~uw . . ~liopia

1!H

331U 8:>

. . .

31~)

Ipcrrnetropio. .

r)9 15 1:->2

A·-Li~mnLi.smo.

Mnlattio ùcni.Hli . Yizi o1·znuici del cuore o !!ros~i \'"S.Si. T ulu!rcolosi cd emoltbi . EJ.•Jùe . .

Idrocele Cir&x:cle • Calcoli 'O;:.Cicali . Euurll...,j. . . .

2{)~

l:H 46~6

..

.

92i 4i5

-12 l

Varici . . . .

1018

F ratture mal riunite .

3;)1

Lu"'~zioni mal ridotto

38!)

Diffol'euza di lunghezza arti inferiori.

~

Amputali . . . . . . . . . • . Riunione di più difetti o malatUe • • ~Ialaltie uon accennate nogli Elenchi.

HS 4t

92


69

DI STATISTICA M:EDICA

.lfa~.«irtW e minimo numero tU riformati e rive<lébifi (p.100).

Alassimo:

rurormati ruvt'dibill

Cnlan:r.Qro . Sonrlrio . . Re~do Calabria. C~t2linri .

11,82

29,U6

25,GO

.,-'H _, t•

Culnuia .

ncrzamo No.poh .

·r _ ,),oJ

26,5/ì '>1- -l l 2-1-, l9 2;3,i-8 23,1-5

2:l,!)8

23.~:!

:H07

10,02 11,17

llì,Gi: l i.68

11,n:J

_r,,_,. "" <)r.. ~0,90

--

Sns<>nri . Dtme' r.nto . C'..alln 11 i "etln

:{1.38

3-2.28 31,02

f

lfi,7;l 19,75 ·)~ -3

- ·'

16,80

.Minimo: Pa.ùoYa .

Lucca

. novi~o . Yenozia.

Verona .

12,89 13,01 i3,!t! 1:3,:16

Yicl' llZU. Piacenza

13,.\5 18,' s

l '~,97

Reggio Emilia.

1 i,29

J:J.77

Mantova :\lo-lena.

17J.9 16 31

'

l :!.:26 1~>.60

Riepilogo. Sul totale inscritti:

Riformati . R.ve.lihili .

. . .

. , . . Computati in i• categ. .:\,:;:e~nati alla 2' ~ Id. allaa• .,

3

N. ss!l:~9 p. 'icl.OO : Hl,2· ~· o ( a!l,3S~ 2o,1 li • l 95 115 • 7i'i992 id. • 3:}i9fi id. 9,"3 56,5ì

6 "l 9

,, 84884 id.

22,08l 2i-,G6

,.,


IO

RI\"ISTA

PARTE H.

Vicende dell'c.,~;rcilo (O mesi). R "formali: per applkazione del!" elenco B . . 6-i61 .,-- '>

c

. 1906 :...).):..

Reclute della leva pt·ecedenlo 6i6, ùi 2• categoria 30i. Sollufrlciali :r;, caporali 122, soldati 1 i20. Per cause tli servizio 23. Fra lo cau~e del!e riforme sono degno di speciale nota: Deperimen lo della costiluz•one J Ocl, cacbe!"sta. 71, alienazione menln.le 55, t>pilessia. 03, deflcienza del perimetro toractco 26, gibbosità Hì, gozzi 23, arlrocnci ecc. 1:;, miopta :;2, ipermetrop1n 1, asligmnlismo i, malattie oculari HO, tubercolo~i p()lmonot•e 30~, malattie degli organi respiratori i25, vizi organici tlel cuoro e gro;;;~i vasi ltH, et·nie 429, re li 1uati di frallure e lns:;.aziolll W.

j\fandati in licen;a slraorcliMria di conralescen;a: 1St!. Jlorti Soli ufficiali 104-, dei quali p. !'Uicidio25 Caporali 9 96, • Soldati t:->68, • 28

Totale

1708

i2 (p. arma da Cuoco 53).

Per servizio i2, annegamento G. alcoolismo 1, accidenti e traumi 43. Malallie 1054. Proporzione generale per 1000 della forza: 8,43; morti por malallia: ì,93 p. JOOO della forza. Per vaiuolo 4, morbillo e scnrlaltioa 1.18, CormP lifoiùe 308~ menin~ile cerebro-spinale 53, riqipola 13, infezione malarica -l3, scorbulo l, affezioni organi respiratori 437, tubercolosi polmonari 2Si. ~Iala Uie car-Jio-,•asali 39, malattie aòùominali 9 1. La pt•oporzione fu pella fanteria 9,07 p. 1.000; ai dislrettr 8,0~; alpini 4,8i; bersaglieri i ,GO; cavalleria 6,32; artiglier ia 8,49; genio 6,32; caraLinieci 5,!>9; compagnie di saoitil 1 ,05.


01 STATlSTIC.\ l!EDIC.\

71

1 mnrli ùni i i ai 20 anni furono 226; nel :w 5i3j nel 22• ·i67; nel 2:-r 250. Nelr ollol>t•e 1~ 3 occorsero (pt>r maletl1a) 1:>i decessi; nel no..-eml.H·e 80; nel JecembrC' 11~; nel gtmnaio (l R ~) 328; nel rcbhr aiu .!SI: m~ l mntozo 2H, nell'aprile 1i0; nel maggio 169; nel gi ugnu l iO. Nd primi 6 me,.j di sct·vizio ùecadcllero 661 individui; nel i ' anno (ccnnples,.J\ amen t») ti2; nel 2' 433; nel 3' 206. B. 8tatlstioa delle oa.ue di morte nel oomunl capoluoghi 41 provlnola e circondarlo per l'a.nno 1883. - Direzione gener-ale della stall:.tica dal Regno. - 1\lmislero ùi agricoltura. intiuc:tria e comm~>rcio.

Questo. impol'lanlo pulJhlicazione ricra. di tlali, presenterebbe l'oppot·tuuilù ù1 molli utili risconll·i messi e~~ dali in parullel•) culle con lizioni analoghe nel wihtar~. Lo acccnniumo •tuiruh ai collo)glu ~ne lo;.;liamo, come imli:r.io, i pochi doli gtmet·nli ~.. ::u••nti: ComJ rende :!Si c{•muui. con una po;>olazione (in base al censJmPnlu lhXJ) eli 70731ì01 abitanti. J morti a::~c~sero io essi comuni a 205·~39, vale a dire furono 29,0 pt>r- lOOU abitanti: Di es~e morti r:,3f.l67 &Yvenncro al privulo domicilio, 4!J:l3 1 in pubblici swhilimcnti, 1:2:>i nelle c~u·ceri, 1187 in luoghi aperti. Si ebbero ben l i5G :suicicli, e c1oé per 100000 abitanti ne occorsero in : P iemonte 5,96. Liguria 6,72, L ombaPJia 6,57, V~nelo G,Gl, Emilia g,GG, Umbru1 4,20, :\!arche 5,i3, To!'lcana 6,75, R oma 10,Iia, .\bruzzi e ~f oibe 2,:?8, Campania 2,73, Pualie 2,39, Bo!'-ilicato l ,;~3, Calabt·ia l,i-,, Sicìlta 2,i6, Sarde~oa Ul ..... T otale 5,l:t Nei maschi 1167 (80 per 100); n ei rnAdchi celibi 070 (ai per 100); nei maschi da 20 a 2Z> anni l W (12,51 per 100); con arma o.la fuoco, maschi i23 (!la, 2:i per 100J. Il numuro maggiore dei casi occorso nel maggio ( 163); però In sta gione complessimmenlo più feconda di suicidi è l'estiva (nel lrimesll'e e:olivo 445; piu ùel 30 per 100). B.


,_

-~

VARIETÀ n t reno-oapedale della Croce Bossa italiana. Ln s~ra ciel 1!) ùicembrc :scor~o, l(sungeva allo. slazsone deila ferro"ia n Homn il lreno-o ... pedolc che la ~ocièta liella Cr •ce Ro sa, col valido suc:c:iJio delle società Lulle fel•ro vias•se n Jclla socieli.t vcn~;ta per le costruzioni f,.rroviarie, &'l'eva organizzato pe1· un pratico "'~[ll11'imento. Vs giungeva dopo ave1·e percorse tuLte le linee priucipHii della OO!-lru rete ferroviarm. Era coc:Lstuito d11 9 veicoli, 1'8ppreseutanti in diver"a pr•!porzione le di vcr,p fo..,. zie ds VPicoli, carr·i-merci e be>-liame, vetture eli l', 2• e ds 3' clas~e le piu. Ln .~UPf'l'ìore auloritù mi l lare aveva invitati tutti i capi di servizso. g-h ufflciali eol irop'"',;a.i a vif'iLare esso treno si 20 ne'la "-l.mdone ,..leS!'a. do\'euùo e"'-'crl" dopo sciolto. S~'• •JOO ,lc.l lun;::'() 'iaggio cs·a 1111 aspei·suHmto; mu era anche una rlimosl ra::ione: il lll•l!neuto era p·'l' qnesta oprortunissìmo. La prt:>-enlazi. mc al Pllrlamenlo .Iella propol:-la d'una legge pe1• veni1·e in soccorc;o della iHtiluziooe patria delta Croce Ro"' A. con unA lotteria a !'\UO vnotazgio, o;:u~geri\a dare delht pubhlicilil, fare un po' di buona ed ulilt: réf'lame, cue colpi ... "e un po', e prepai-a""'C gli onim1 a benuvolmente ac(ellara, oppcovare quello proposlfl •'d ingenora~!'e nnn favorevole opmsone cL' vaJe.,,~e all8 riuc:<'ila ùel granùe lentali vo. A ~iud . o:~ re dni ri,ullati altrove oll ·nuli, la prop· .. t,a ~al­ tuahile, o oflpo!·luna. e :;j può ::;perm·e rieRca ... In .\u<;ll'ia, per s:-~iziull\"tl. d'un {•r incip•• imfet•sale, e col patrocsn1o tlelnmpt'l'atul'l.! "'WS<:Q. COSl ~Ì è fallo C Ct)Jl buonis,..IJOO I'!!SUIlato. Al po,tuu., è una. e fnr"'e la :sola prallca 1., .....,.a, là o,-.. il pulthlico int.ert'""811Wnlo non ha ancora (come n \'cee s'è già ottenuto in Germania, in Olauda, in America, ccc.}


i3 croata una Lenevola, feconda opillione tla valere ad aeeumulnro sufficienti l'isorse spontanee per la i~lttuzione delle società di ~oct•orso ai malati e feriti in guerra. ~on è cho do noi nell'ora del bisogno mancherà il patriultico slnneio.... Si farà; ma, se non si sarà pr·evedui.J, i pii1 ingenti ..:nt•rilìci andranno in p-an parte olisper~i. riu::;ci· ranno por.o f••ccmdi, impari fH~T· I'isultalo oll'enlita loro, e non potranno C."St•re co<E.l ,Ji quf'l p-t·ande sussidio al servì~io ufiìcinle l) •1uin Ji ~ll'eserciltl, "be pur don•ebl•ero e polrebbi!t·o. Fu quiudt un buon pen<::iern far venP.re aii'H~lia Lulta un lreoo-o::;pe~.ale e f~:~r comprendere qu&le ne può ~sere In missione. l'iwportall7..a i 11 guert·a, quali ne sono le esigen~e, i re'{uisiti, i necesl<nt•i I'Omplemenlì, ecc. L'r..::rgloroer·nmnrtto dei malnU ~ uno dei macosimi falLori dèl "'<crificio di vite che lo. !!Ucrt·a impone. LR di~pe-r.oione ne t> ì ,..oJo oftil'!ac~ rimc,Jio: 'ul~ ai malati ed ai Cerili, ma ancl1e 'lil'e:-:er~:tto, rendenJonu p1ù spedite le mosse. diminu•mèo efiìcRt:Hilh~nte e prontamente il gr&\'~ cal'rco imposto alle tJUlorilà di peno::are ul lot•u l'ICOVet·o. al mantenimento. allu rura; e~"e pos.,ono co:::i mc~lio di~porre per l'esercito d..::::li accumuln!t muleriali, dei rilorniroeuti, che purtroppo non li<.,n facili e mei poi troppi ai bisogni. Ot•a il miglior,,, il più potenl.e mf'zzo pt-r la d i!>p;,r,:ione dei m nla li in guerra ROllt• appunto i lrt'ni-ospe.duli: oggi tanto più, che fu l>en C<)IU)reso che é precisamente i malati gntvì, che non si può srt~~re ù.i H~Ù61' in un Lem p o relativamente bren~ rido nali ali( file, eh~> Yogliono esl!'ere tl·a.,porlati il più p<~ssibill• lontutll dal teatro delle operazioni, onrle aver sempre sufficienti mt>•.zi p~r provvedere ai bi~ogni creati da nuo-vi evenli di gutrra. !'on sarà ccrl.amenle ai treni-o«pcdale che <>i attribuiranno i fmlli oltenuli dalla ideata llnanziaria operazione ... Servirarno all'appt·c..;Lo dPi mezzi di ~occorso, di coHrorto, di cura, d ricovero, ll'orditt8l'Ì trasprn·ti, ree.: pei tt·eni se ne dispor·rà mn pllrle per In provvi;.ln piu che allro tlel meni di arr·e<.àmeolo, di dohl7.tone, dei :nece~sari impMtAnlissiroi acceslDri che richiedono. Il materiale ferrovial'io, i veicoli prol!'iameo le detti, non saromto, e ll'infuori forc:.e di poche vet-


7t

VARIET\

Lure-moùello, apprestati fin dal tempo di pace. Sì le società della Ct·oce Rossa, gli ordini di Malta e Gerosolimitano, dei principi di case regnanti, ne fecero costrurre di spposili, ed in alcuni paesi esistono; ma in genere furono costrulli durante la guerra ed oro restano. ·an sarebbe però un pratico coucelto il ciò far ora da noi, tenetldo inoperoso un si cospicuo e costoso materiale, lasci&ndolo depet'ire, ecc. Si appresteranno ripeto i mezzi per assestare e dotare convenientemente le vetture, così come si appt·esterà il necessario per armare l piroscafi·spedale se la guerra assumere dovesse caraUere marittimo. Però siccome pei treni ospeùali la vel'a r isorsa, a cui vuolsi fin d'ora pensare, ò la possibilità dì ridurre i veicoU (viaggiAtori, merci ed anca bestiame) adalli allo scopo; cosi la società della Croce Rossa COftli ot· tenuti fondi potrà cercare di incoraggiare Je societa lerro· viarie, stabilendo premi, accordando indennizzi e sussidi a quelle che nei lipi dei veicoli adottassero j neces;;ari ,emperamenti per remlerli facilmente e prontamente trasformnbili per la. ~oslilu~ione dei treni ospedale. È di necessità che il Governo e le società ferrovialie fin dal tempo di pace preoccupinsi della questione, peeché llella costruzione dei veicoli si ottemperi alla necessita dell adozione di tipi, chP pur corrispond .. ndo a tutte le esigenze leil'ordinario servizi~, offrano la possibilità d'una soddi)facenle, ben intesa trasformazione pel servizio dei malfli e feriti in guerra. lnulile è però chiedere prù del necessario, più del giu3to e sacrificare cosi colla leorelica pretesa. del meglio e !el perfetto, il buono, l'uLile, il pratico possibile. Sarebbe tssurdo sollevare obbiezioni, difficollà, ostacoli alla reallz~a­ zione del difficile problema ingigantendo gli inconvenie1ti, di dettaglio. Perché il tale o tal' altt·o genere di veth re non soddisfa tutte, proprio tutte le esigenze di un tretoospedale sarebbe ben male il condaona·rne l'uso: bisognt accellar ciò di cui si può disporre, acceUarlo negli utili e con praticismo vero e fecondo trarne luUo il possibile per· ti Lo .... Un carro non ·vale una vettura; ma varra pnr mollo. rnoll..issitno di fr-onle alle imperiose necessità di guerra f


YARIEÙ

.....

ID

mtl"!;im~ cruna ~uerr-a grossa; c pei feriti e malati ~aro sempre tonto di guadagnalo il polersi sottrarre così alle mnrlali inlluenze dcll'agglorneram~>nlo. Bisogna hen melter~i in uwnte che i veieoli viag ,;ialori sono in numero ben minori di qu~lli merci o bcl"liami, c che le esiaf'nze decli altri servit.i ne lasciano nncora ti i~pon i bili beo pochi..·. Alr biamo liOOtl circa vdcoli m P rei. O<~ iO ci rea bestiame e riftut~>remo rli 1mpie~nrli p~>t·che meno C<'nforlevoli, meno adatti? La vera pratica ~apienzn consisterà nel trovar modo di ulilizzarli il meglio po~:<ibile .\}cune condìz.ioni es.,,.nziali pPro vo~liono assulutamenle essero !~Ocldisfatto nella costituzione dei treni-ospedale .... Dico treni (destinati cino a lontani tra!=>porli, a lunghi viaggi} per di<>tinguerli dai co1v·ogli-malati ferroviari, d••.,tinati a pronti ~t:ombri, o. brev1 di><tanze: questi pos!'lono l'lenza alcun danno, anzi con Jmmen!<o Yaola~ •io, coc;litui~i nlla me:;lio e !<l>mprl! che si nbbio lo possibtlilò. di applicare At Yeicoli quolsilwl'li cloi mf"ZZi <li !'\OIIpensiono o sostegno: i IC!ggormente ferili, crr., nei ,.onrogli poqsono, nei vn~oni viaggintori, slar !!teduti; p<>r gli altri e per gli altri ''cicoli si possono impt'ovvisare ~cmplicissimi m• zzi per nda~inrli, anche ~ollanlo dei buoni strati di pa~lia, ùe1 pagliar·Jcci, ecc. I treni t\ vece essen:irrlmente e~igono che le ''ellure siano comunicouti; che le mollo siano udaLle al carico, nel il mezzo di soslt'ICllO alalto al carico ed allo m olle; che i pnracolpi siano eJa,..tici e robusti e la com::iunzione esattamente stabilita, ~1 cla poter essi poracolpi re!-ltal'e permanontomente in pressione. La crue!-llione dalle molle e gravo .... I carri merci e bestiame ~ono adattati por pesi ingenti; le molle sono opportune P"r un carico di 10 a 12 tonnelletf', e quin•li, per 6 ed anco 8 tli peso utile; come riùnt·lo per un carico dt malati, che COA'Ii aooessor-i non giunge a 2 lclnnellate 1 Bi:.ogna sottrarre o r endere inefficaci un certo numero delle lamine che le compongono, ed il Brokmann suggeriYa dì ciò ottenere anche pelle molle più robuste o r igid.-, sotlt'acndole solo comP potenza elastica col capovolgerle .... E molti anni l'a ho visto a Firenze un si follo esperimento riescire perretla-


76

• fAillE!\

mente: anzi il capo-tecnico (Ji quellA officina di ~o«truzioni ~11ggeriva un semplici'>simo meuo perché fù,-se i revcnlh·amente delerminalu il numero dello! molle e quali dovovawsì capovolget'C clieLrn il c.alcolo della cliff··renza. della resistenza; con"isleva nella tlivcrsa colora.z>ono tldle ruolle. sicchè a cbiuwJUe riesciYa poi facùe t< spiccto lra:>foJ'mare il carro per ru'o riehiac:Lo. L'altezza do•i cu::;cioi di "'O~pensiono non è CO!"i alterata; la 1'C"'blenza delle molle dimmuita. Il ro.:zz.o mi era ~embraLo ef1ìcace e pratico: lw "i. Lo più lar·tli che il colnnnello Di Lenna 8ccennò oll'ulililà di tale lemperamoulo, ed ti suo competente giuclizio mi dà quindi il clit·iLto tH dirlo, anche tecnicampnto, buono ed accellcvole. Bic:ozna però notare ehe !o<U alcune linee (Alta Ikllia) tlt()dificala la costruzione dei cusciui di molle, siccbè non potrebbe più applicar~i quel mezzo, Jtercbè la fof·cola che le abbt·accia ò so.lùola a Cuoco colle molle: ::~arà p<!r:Ò poc:sibila pelle nou .saldnle, ma "emplicetoenle articolale (1\omaoc). Naturalmente non esigono tale modificazione le voLLure :o.'in "'gialori di qual$iOsi classe. Il treno-oc:pedale tleUa Sndet.B non nece;:silava, nò 'li ... arebbc pt•e..-.talo pet· lnle e:;;perirnenlc). Quanto f\IJA nece~Hit che le vettore tuUc siano comunictJn<;. VU• ·l~i prov,·p.dere fino dalla JPr-irna coslruz.ion.l dèlle carrozze e carl'i. O :;i de'e adolfarc, anche pel serv1~io or~ dinnrio illipt~ ad intercomunicaz1oni pelle carrozzcì O""ivero le ,.,.llure, c sempre poi i carr•, voglionsi costruire in modo cha le testate po~"nrto all'occa~ion.-• fucilmcnle ap1·irsi per stabtlire le comunicuzioni: i ponticelli a lamine imbricianlisi ll'1\ vcieolo e veicolo fur- deYono al!'o\'Oie o ;.;icuro il pa;.sa~gio tlall'tmo all'allro. Jl treno O!:òpe•lale era cosi appre ·t.Ato, e la Socidit veneta di lale Cog~ia co,..ln•isce e costruirti, lo ba dichiarulo, LuLte le Cl)l'I'OZze per le linea di suo esP.rt"izio. Non soo co~i rrueUe della linea lell'à.Jtn Italia, do>lle romane e lo"cane, qua"• tuUe qoeJtc JeH" linee napoliJ.ane e delle meridional~ :30nointer-. comunicanti quelle. ciel Gottardo, ma non si presh::rebbero sl.ante la !..&lleria laterale per unn fucile trasformazione a: U'enu-ospe.lale. Sul proposito giovn rar osservare cb e le 1 rima

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' V.UUET.\

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t(.>rrovi~ e•·ano dotate di vetture com!!nicanli; che "'Ue.cessivam!"nle, pe1• m~1oni d"eeonnroia òell'e~ercizio, ('lei' RUJnentarcl la P"•·lnln in viaggiatori fu atloUùlo il Lipo a s~ompar­ timenli. crm L»f<ll\te cbius"El e port.e ln!P'rè!li; cbe orn però c::pntesr la IJPe!'s!':ilA di t"Jlornare nl primo tipo, per eeoaomia della illumioazron •, 1wr l'fl~ioni ornmni !..'T~wi di sicurezzn. po•r la Ca...:llitlt delln -01'\C!.!lianza. per la ma~giore como Il là t!cl servizio del per-.nnale vi3 :!'!!'ianle• .Anche pei carr1 ùesliame sarebbe ciò ulile per raciliiJwe tl cul'ico e scarico. La compo«izinne •l" un ll.•.,no-ospetlale può rJsultart'! di anche 30 vellmv, glncr.lte con tale lroino è possibili<;simo il servi;zia e puos"i <li rP.rlo rnggiunu:ere la velocilò. rìchicsln, cue calcolasi di :ln chilometri al ma8:::itno all'ora. Cert.nmenle con La.e velocilà i conrogli apprei'\htli alla meglio nou potranno che effettuare cùr"e di 6 aJ 8 Ol'e, anch~ JO ~c fnrnilt di bar elle: ma uu treno normalmente montato può con u1 porlune SL,sle fal'l.l nncll~ lunglùs;,iruo ving~rio. Nella cvmpo,..iw>ne bìsoguu perù tctwr conto delle condizioni gener·ah clelln linea: ùa uoi, ~~ uell"Aita Italia s'lHmno linte livellnLe, t11:lle linee dP.ila media o ba::::a bi.,ogna tener conto delle pendenze. Un keno nort potrà quindi ecce lore 20 al più 2' veicoli (!0-48 as;;i). E inoltre da n oi inùispcnsabile che un cedo numei'O di ve1coli (uln\crto J 3J sia muuilo di freni ... Ora ch1 nvo sa come le vdtuPe a freno ri1lscano moleste, Lot·melltose, in:-

sopporlahili n d~>ì malati gravi. Però siccome nella c.uslitu~ zione d'un tl'eno ùebbono pur en lral'e dei carri pel personale, pella cucina. pei magazzini rleì maiali e rlel personale, cosi non sa.rit difficile asse~nare per questi uffici dei carri a freno e pei maiali delle velture libere. Il treno-o:;pedalo ~ile ab· biamo visitato era appunto <'Osi con pratico senno dkposto. P el carico c !'>enrico dalle lesta te ò natura! roen Le necessar·io stacca•·e l"uPo dall'altro od almeno (per economia di spàzio e facilità di manovrA) staccar<3 le vaLLure a due a ùut~, quando le vetture sono a semplici ponliceiiL I vagon1 a vece con terrazzini allo leslale presl8nsi anche pel carico e sc;wico laterale, con grande facilità pella manovra dfll lrcno. con economia di lempo e di personale, non essendo nece:-::ario staccare le Y(lllure. Il treno-Lipo present11va pelle vetture


78 della Socie!A veneta una ulile modificazione, eh~ oppunlo toglieva rli m.-.zzo la necessità di sU\<'•'are od allontanare le vellurt!: i terrazzi n i erano stati nn po' ri(tolti d'ornpir;~,za. nel senl'o lon.;iluilinnle, OO"'icchè il p· .nticelfo intermcclio riesci va più lungo. Inollre con ingègno:>o, semplice ma ~>Oiido e si· curis-,iauo conge.;no. il parapetto t rasv~rsale d'o:.o:n• lerrazzino era rt•so IUUOVJblit], cosiecluì la manovl'a pel carico e scarico dnlle barelle riusciva cornoùae;sima senza alcun bi· sof!no tli scostare k a loro le vctllu·e. Questo miXlitìcazion~ è ìf n.a~<.;imo del desiJu·evol~; ma n on u punto dello che non si possa t•iescire anche col s istema cornune ... Si richiederà un po' ptil di tempo, t.>CCO tullo. Unu questione impol'lanlissimn ,; quella del modo eli so· spensiono o di soste;.:no dcl!e barellt' .... 1\cl treno-tipo ernn applicati dul'. soli s istoani. ~on si era allunto nè il sic:tema Zawado,.:ki .-a corde, ,.tnnghe, ,.ronci, uncini a ,·ile, con sospen::;ione al letto, e coulro trazione al pavimento), n··· ti prussia no n gubbie a le lai. Il sistemn adoski avrobb<• da noi qua<;i Clll'ttllere uliìcialo, e!'lsendo sl..tlo già tempo apprezzalo con entusia«lica inJul~o>nza. 11 sistemo. a gabbie ero. ::.t.ato, poi treni merci e b~liame, t Joll<tlO regolameutarmente daUa Prussia fin dal 18U8 (l); es::.o sarebbe opportuno LNnpernm enlo per l'tmpiego dci carri a molle l'igide non modiflcabili, giaccht• i qunllro piedi del pfll'aJ ielepipeilo o ga11Jia (eh•! sopporta, in due piani, le \bar elle) $nuo m·mali di molle od at•co con una cAremità munita .Ji punte che inflggonsi nel pavim ento, e qumdi immnbìle, l'altrn è n vece mnnit.n d'una rotella... Questo modo di so::.tegno La fullo non tristo pt·ova davvero n••lla campagna del 18ì0, ed io l'avevo con So•lclisfazione pro,·a.Lo in una co1·sa di 30 chilometri su d'una linea di B t>l'lino. ~t.>1 lr env-tipo le bnt·dle erano meFse in aLLo col sistema S\'iZzer o dt c;ospensione, e col f:i;;Lcmu a sosle~ui cnn men· sole di fcrt•o a Lt•iangolo, fcr>malo cuu viti alle pareti. Que-

zn,,

(l) L'm p!lChle i-trtill.. u d~l 13 ~'O-lo ~~::miA tbl IJiillm~nD, dal Slurlrndl. •la l Yv~tl, dallo l)'hruhcrt l' dal Grumi, M nddltava Il parlil'ulartggiato impi•;;o O\'i lr;uJIQrti dei nuiJtari anunalau ·· Cerili.


V.UliETÀ

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:t"t'ullimo mi ~embrò buono, e tale l'a\·eva già dichiaralo il JJi L enna; ma uen pilt semplice. e comoc.lo, anche pell'im~ mettiata tra~fot'rnazione (sio. pt'r ridurre a treno-ospedale 1 vei<'oli, come r··r reslituirlì all'ordinario uso) ci sembrò il si'-lema a so~peusione, con montanti addossali e fissali alle pareti e con ganci e cinghie di tessuto di tela. È dello Mizzetu percha fu dal dipartimento sanitario milila,·e soi.s;;ero (ot•gano ceulrulo ùìreltivo cd esecutivo di Lu~lo chi' al ser,·izto !"anHario dell'c.."-cl'cito direttamPnte od mdir~ltamenle !ò-Ì riferisc~) studia lo, e dopo mut1!1'0 esame ed opportune pro•;e adottato, semplificando l'aulico sistema wurlembergh~.::e, ad anse di cuo1o, cbe aveva falta pur ottima prova nel 70. Le cinghie r1el wlirLembeeglscse erano inollre di--tinte, essendo la verticale o l'obliqua indi'pendenti; nello S\'Ìzzero sono riunite e fissale allo stesso anello o gancio di SO"-pCUSÌODC al UlOlllantP. Ù'-"\!l'Vai CUe Je éÌngflie eranO fiS'"8tU con cucitut·a. semplice o l gancio, como con una semplice cucitura OJ'O.Oo c•JsliluiLc le Hnso tormjnali d'ogni cinghia, che dc'iuno rìcevct·e le impugnuluee delle barelle; e la cucitura ù proprio al wa.rgine dell'c:olremità ripie!lala della cin!t'hia. A me parve non offrissero perciò lulla la t.lesidert\'vle sicurezza. .... Ma a ciò si polrit facilmenle riparare senza altenu·e il si::'lernn, tacendo lo cinghie doppie, od almeno o.llun~ndoue i capi cosi da. poLervi applicare una doppia cucitura. All'infuori dei montanti , lullo il necessario pell'appresto dPç:-li appare.:chi ùi sospensione sta riposto in piccole cas· selle, unilamon Lo ai pochi istt•umenti (sega, Lrh·eJla, ecc.), n ecessari per nppliearli. Fu d'akuni notato che le due cinghie,la 1·erticale (para Ilei&. e quasi addossata alla parete ùel ~agone. per la stanga esl.erna ùella barella) e l'obliqua (per la stanga inlerne) d'ogni testa di liarella, non sopportano lo sL~sso sfol'Zil e sono quindi sogg~;-tte a divet'So allungam\tnlo, ed a sentire e reagiro diversamente alla scosse. L'esperienza potra c.limoslrare quale grace valore abbia tale condizione, e suggerirà anche il non ctirficile mezzo (forse un di\•eJ'SO tessuto, un diverso spessore dello stesso te::~sulo) per andarvi a riparo. Ma qualche cosa


8'0

> U:IIET\

òi shnile è lecito pu1• o:ospetlal'e per le ruenc;ole. Xdla guerra deliO non I'isullurono però :,rr·a,·i le conseguenze d1 quel fatto. E:::!'<enzialmenle il sistema conP.ta di uu'ao:5ieella di legno (mcmtan.te) che ~~ arlt!nssa vertiC#Jimenle alla purele laterale del vagQne, wa cht~ ue ~ un po' di.:eosla: al pa.,..imenlo il rnontunte è lìss~;~to con duE' punte di ferro; in alto è fermata alla cornice della parete del -.a~ne, con un grosso chio,lo, chiavarda, bottone ili ferro, colla capocchia all'esterno ,lel vallone rnen tre all'interno !"-pora-e dal montan Le di le,.,'1lo, me~so 8 po:<to, a rui •·ient' asso,laLo con un ùado a vile. L'anello a gancio al rruale sono attuccaLe le estremità supAriol'i ùelle due cinghie è> schiaccialu quasi a formare uno !"lreUo retlangolo, con un't~ppeuilice nel mezw foggialR 8 zeta, che P.Ì paB;;n n''l fot•o appoRilo 1lel montante ,]j le;no e c!Je pe1· lo sforzn sles!;o esercitato Joll~ ciu!!'!Jie le.::.e Jul peso della bat·ella, viene ari n..\"arapparsi alla faccia esterna (r1 volto alla par·eto del vagone) dt>l tuont.ante. È un gaucio, ma un gancio a rovesclo: a vece di avere lll due hrauche riY<.~Ile enlrarube in bossn, fa seccmda Ila libera) ù pur rivolta in allo. li foro e11iLtico del moulanLe permelll., essendo ovale, al gancio una qual elle O!'cillazio11e luteraJe. t be 'ale a diminuire la reazione alle sco>:sn orizzonlali; le verticali :::ono altulite Joll'elasticilf• df•Uc cinghie ed a neo dall'eJa:-;licitd ùellt! Juughe aste laterali cosliLttenli le har elle. In O!!lli vellura le barelle SC\DO disposte in due ordini. un sovro l'ullro, sicdrè secondo Jl veicolo si possono apprestare 8, i2 e ftn l G barelle. Il t(·cno-lipo era munito di barelle di diverso genere. Alcune avevano il fondo di rete metallica (fE'rro zincato): mi sembrarouo buone, come materiale proprio di treni. ... Snrà per·ò ben tueglio alténersi al lipv deiJe bareiiP d'ambulanza regolamcnlare, onde polerne trarre dirello partito nel doppio uso, al che male parmi si preslino quelle. Le l.iareJIG pieghevoli moddlo Guida, egregie per lo speciale uso a cui souo destinale, poss(lno e:->sere ut.iliaate al bisogno anco per troni; ma nessuno pansò di certo a f11r ne un moùE'llo tipo per e-ssi treni. V'eran alcune barelle arrotolabili, con traver se. alle due


YARli TÀ

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estremità, foggiale a ~<em ireltan~:olo, in ft~r1·o, per ten•·rle aperte; della massiccia co~lruzione di C!;SU traver;;e non ho compresa la necessita, come non ho saputo darmi ragione del percll~ il montante \li èsso fo«"e co"i pronunciato. Sono una modifica zione del modello ~;iù d'uso regolamentare pelle barello arrololaùili e ct.e eru co... tiLuito da un·a~la terminata con due a nelli alle l·~tremilit, anelli che s'infilavano nelle impugnature della htu·eiJa e la tenevano così di:-le"a. Se di •·sso modello si hanno numeros·~ barelle nei mugazzini, non sarà Cuor di proposito il cercare un modo per utilizzarle; però io credo, che meccanicamt'nlc, il disten<~ore sarebbe !Jen meglio rosse curvilineo, ad arco poco pr onunciato; non sarebbe cosi necessar io ro!!se 1.8nto mn:o:siccio. Le barelle del comitato centralo della Croce Ros:'<a mi sembrarono poeo raccomnndevoli pcl shslema Ji tt:nl'<ione della tela: la si oUie ne a ll'uopo d'una corda che pas~a attraverso a gli occhielli mar ginali delln tela ed ntlrave~o a dei fori praticati nelle aste della barella; la tensione della tela non pu6 essere equabile nè durevole, e le r ipiegature a ngolo!"e della corda ai Cori nel Je:;mo ne provocheranno facile al logora· mento. Notai pur e clae ogni barella nveva una traversa rettilinea di legno che a·iuniva alla metà della lunghrzzu loro le as te laterali; rarù unn molesta, doloro!'<a, insoppor tabile pressione sotto il tronco del malato. È un si~lema molto semplice, ma ullretlanto poco pratico. Cer tamente la l~ln amovibile ha pPUe barelle dei vantaggi; ma è ancora il mi!!lior anezzo quello di inchiodarla. l\Ja par ve tuttavia accettabile il ~islema dello bat·ello r~golamentari a tela doppia in,·otg<:nle a modo di sacco le aste. J.e barelle ad oli lotea'8li articolate, che già usnvn In Pru~:sia , banno qualche vantag;io, ma non mi sembrano raccmnande' 'Oii pere! a~ i vanla"!::i non valgono gli i neon venjenti che per simili sen·izi sempt·e inevitabili prt!senta qualsia~i sistema appena complicato, che facile può gua:;larsi, ~connt.Jltersi, ecc. La Prus~<ia le ha abbonJonale. A proposito della questione deì mezzi di sospengione e sosl.cJ.mo. come delle barelle meglio rispondenti al spocialissimo uso d'un treno-ospedale, mi s'è 1Hlo in cupo l'iliea 6


8~

f\RlET~

che polo'> a .. i forse risoh·erlo, o tentare con prnticn opportu n•!~~ di ri~olverla ;;periméntnlment~.:. co~a per la •runle un ving:.do di mi~liain t'li chilomell·i, quAle l'e~eguilo Joll!•~::no­ tipo, ~vrt>.hbe presenlnln tutta ltl de.-.i lerabile opporlunìliJ. :\ on richiede vasi Jtilt di carict~r' dei malati, neppure d~>gli uonuni, ll di immobihzzat·li pe1· ore ed ore s~lle barelle: dei

sacchi cl'nr·'na, del p. . ~:~o e del e dimensioni pre~=~~o n poco d'un unmo, avrclJbern hn~tnlo. Si snrHhbero cosi potuli ot· Lene•·e ti ·i dnti di fallo . pt•c:.do~i. c•he bPn meglio d'un colpo d'occhio. ben me!:'lio .delle impre""ioni <:pesso non compiutamente di~inlere::"aLe r• ... ullanti da brevi prove uH1hiduali, anebllero vaJ;.o a fomire r\ei crilert per un giudi:.do atlendibih•. Co , mal~razz.i c:i t! rirnrso nll'imbollitura del ronclo della bar,.. Ila, com· le !Jarelle delle vcllm·c d'Etmbtùanza Hizzera: a dt>l loli di Yero feltl"o, di fellro llleccan.co. Il prirn l mezzo ronde le barelle !'e"nnli, e pi)Cù ~la'-liclte e S(lftl<>i; i f';~condi ~<ono ~~o..losi; i Ler·zi non dul'tllln nulla; n::n.:iungi chP- il feltro !<Odt.li!=tfO. ben mnle o diver!<e essenzìoJi-tsim'' P."igenze i!!'ienicbc. Io creÙll \'Alga assai mt• lio ricorr,.re a1 moterozzini comuni amovibili di crinE>, ùi lana, di relo, mn~,ime se pe1· 1lalr ca,.i s1 avranno disporubili lenwolinl di rooul.cbouc ùa a~or!!iunger\·i. • A ll"alle:;timento dì 1111 lreno-ospcdolc sono pur necc.~qari dh·et•,i RCCC!s<>ori itnpnr!Anlissimi. Yuol~i una cucina per gli n.o1mrunli: quella d~l treno-tipo era l1en ideald E> tli,.po... ta e mi por'' o nn che ben prot.P.Lla ùal puulo di vista d'un pos~i­ bile inc.-.udin. Era però ben piccotn per• 1;)1) malati. Bi sn~M lPner presonle (.;ha a sarnpliflcare, e dirE'i a ren-

ùere pn" ihiiP un buon st•rvizio di cu~'inn in marcio, ~;ervono e hi<>Ognll lrarne largo ~ u .. <~idio. le ampie prov-nsle di con~erve &liml'ntari, d'ogni !~pe<>ie. - [)'altra parte !"i poc:J"ono sl.abiliro due cucine, e per il servi<do in cer to modo sarà me~dio (l). Però la farmo.cia dovl'ebbe pur essere dotala d'un (Il Il IJI.'I'~on:tle ln!.eriore "~otntt! norm:J.Imnote Jl(ltrafare il rantio llllaogbi eli ~ m&. é llCTÒ ~rio tbc In clT~IìmlC SJle(']ali liOS:Sa JJUr ap)>reil.arlo

•lurnnte la marri&. •


\',\RIET •\

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for·nelletto, !>e' unlsi anch" 1 petrolio, o a• l Rlcool, ecc. Ytl<'>lsi uno "Com 1 m•ltnt.-:nln ri"f:!rvnlo alrarrnauJetllnrio, tlepn,..iLo di app!)re ·chi p!] o~!!eW di nlP•li~'Rzione; uno ::;compnrliLuenlo ma!!az.zino pei mah1ti P. pel per~naiP. ini'er·miere. Sono inrl' ..:pen.,:~bi h rliv.·t~P. latr;n~ ~» "'" non è •lirtkile n· , llare un ca~oll<) ad hoe ni vagoni inft t•weria, ~i • n\rà

l•'ro ~tudu r•' un meuo ~oruo.Jo e igienko pet' raccogl"ere gli escrl'm<•llti, !;iaccbè non ò da peu~are a tli~miMt'li "lilla via Il lt·ewl·ttpo non pre!'lentllv:l alcun m.;d.>llo ii tali lukino. n....p Jllerldn nei '\"asi, pd Ielle, ccc., opporllluamente delle :::O· «tnnz. • a ~· rhenti cat·boné) c. ,Jisinfeltnuti (solfalo di l'àme:,o at d• ~"l'l'n, l"r,e.) :;i t•t•n 1•'1'& piu sicuN il r·i:;ul•ai!J, Al a di"iBt'er.irmc tlei V<l!.!<Jlli in ispecit:J clie sel'virono per mo nti all'f"'lti da foru1e Lrasmis':.'ibili, cnr1l&!l'io,.,e. - pt-i vant h "Lioma che sempre ammol'balt ri lne l ·UO una th""ID· ~ zion' prcvt:'nliva) c.el'lamenle non puo~~i pron.. edPro che no l lunfth~ "O"' te o J. all'urri\'O a de'òlitlar.wne, n prima uctla paJ•Lenzn o nella stazioni doLute J.'un binArio F-eparatn, r.cc. 1\'elll:' manovra di r.nt·it!o c scarico ::rll'IÌ bene se pnlrossi avi> ~ 11n pinno-,.aru:atort•, unn rllmpa-mr,ldle. ma !'i può bem .. ,ìmo farlo anco dai wat•ciapiedi; I•e•·ò già notai come la mo lifìe'..qzwne iJeula ni lcr!'azzini dei vagoni della ~oc1età veneta !'Ommnmento solleciLt·rebbe e fucililerebbe es;;e ope.. r azioni. "Xon ho vic:to che ~iu"i l"'nlato né ric:olvere né dimo~trare alm<>no li problema della ventilazione e l'i~caldamculo che pure e tanto grave e difficile per un tr·eno spedale. Ct l'lamenl.e nella buona stagione in carrozze inlercomunicl!nli le porte a gt-lo::!.ie, colle !'\lecclie mobili1 e una copertu!'à del leLLo anche coi soliti c.opet·loni dei <:al'ri merci ben lP~i e ~lleYaLI sicch \ resti uno :ilr8lo d'aria di continuo !OCambiala tra il laLto del '·agone e la copertura ben te~, a me po_r e che !>iA la ;:ola soluzione veJ•amente proli<'a pnf.sibile. Io inverno l'illumiunziont:, il riscaldamento danno mozzo di oltenet•e nna buona venlilazione. n !:'iscalùameolo era nel lreno rapprel<entato dn untt piccola stufa di t'erro, la cosidetta Parisienne, a d ppi~ pareti riempite di fina sabbio ...... mi parve un semplice e lluon sis[ema..... l\la bisogna vederlo in seria prova.


8i

V.\RTET\

LA dirf'zione del treno ern affidata t.l tenente C{)lonnello di "talo mo~gior·e C. CortPse, ed al lenen;e colonnello medico D. C. Tosi come direltore sonilario. coadiuvato ùal rnasrglore mt>dico C. Di-Fede. Conror.rero poi ul suo ordinamento ed eset•cizio diversi altri urtlciali, e medici e di altre armi. ed un di'-luccamenlo di troppa ''' !'Unità. Tr•a una stazione e l'aiLru via~A"iarono pur diversi ufficiali mecllci, di stato maggiore, d'intendenza , o da R oma n Napoli vi fu pur comandalo un membro del comitato di sanilù mi· lil.ttrt•, il colonnello medico illpetlorc C. Machiavelli. G1i stuJi, le os..ervazioni rh lutti certamente !i.lt·niranno. alla apposil<t commissione insliluila presso il comando del CQrpo di stato muggiore, per raccoglu~rle, riunirle, ,·aiutarle, preziosi criteri pella soluzione dci numerosi importantis~imi iner·cnti quesiti. Anche i numer•osi ''i"ilalori forse vorranno rE.'n ler·e fruttuose le loro 0'-"ervHzioni, tanto più cb,. molti bauno competenza speciale in molerin, diversi ''i hanno uno sp,..rìlllo interesse essendo alla te~la di istituzione che ùovronno incaricar'si di tale servh:io. Le soriclù di soccot·:;o, della Cro~e- Rossa, dei cnvalieri di Molli\ o Gerosollmilani, le ~ocielà di Dame, ecc., hanno ad 8\l.!re in ~uerra una grande mi~!>ione, cbe può riescire, ancb~ rla noi come altrove riu,.ci, ~ommamenle proficua all'eserr.Jlo, al paese, au·umanitù. ~e mnulenuta nei limili che la natura di es~P. istituzioni loro 8"Qe;;ne. È quindi anche nell'inlflresso del ::;er\1 ÌZÌO ufficiale il favorire r atlivilà di CSSO società. ~è per i limtti c!Je saronno loro assegnali meno am 1•iu, m eno i mportante so rù l'azionf' di esse soc:ctà....... . . DiL•lr·o ,:rli spAdali da campo Ono olia più remolu opposta Crouliet'fl clello Stato, l'nmpio spazio ,., quasi esclusivamPnto per loro, ed ù una zona davvero estesa, <.la appagare lavoloul ro~itit, l'alli\' i là di qunl<;iul'i i<;liluzion~', da sod lisf11r· · le p i u nobili e Ffenet•ose &!>pirazioni. Il Governo ed il paese dsrar.no loro i mezzi; esse si pre· pamao a sostenere deznamenle tanto ~rande e palri<J ltica mi o;rono. Dal punto dt vista dell'appresto dei mezzi per alle,;;tire dci lt•E ni-spedaJe, gioverà notrno che ne ne,.esl<iU..no almeno ùuo per armatu: a d una parte di esse do tazioni prov·


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VARIEIA

Tetlere deve direttamente il Governo di cerlo, che accumuJer tì perciò n ei deposili-ccnlrali il necessario materiale di arredamento; a buona parle però devono poter provvedere in proprio esse società.•... L'esperimento del treno-ospedale è un passo Rulla buona via. Gli sLuùi relativi non sono, gio\'a nolarlo, nuovi da noi, se ne sou ~iù falli e si son condotti .a po~ilivi r isultati: devo alla gentilezza del collega D. Tosi l'avt~r polulo leggere uno scherno di f'CA"olaroento ed istruzione che li riassume e li renderebbe applicabili. Ho pur ,.i~to nel locale della stazione una tenda- malati, che dovrebbe rendere possibile l'improvvisazione d'un lem· porario ricovero nel caso che un treno-ospedale dovesse so~tare in localilà ove mancassero i rnezri di rico"ero, ecc. Benchù tale contingenza non sia facile occorra, fu Lultavio. una buona idea cbe ebbe l'eg-1·egio r:cgrelario del comitato centrale della società della Cl'oce Rossa. La tenda pl·esentat.a non era cbe un tenlali\·o d'attuazione. Però me ne sembl'ò sbRgliato il concetto, sicchè consiglierei l'egregio Maggiorani a tentare dl realizzul'la in allt·a. maniera. Dott. F. BAROFFIO.

l.e ambu)•nse civili od urbane pel 1oooorso e trasporto del oolpltl 4& gr&vi aooidentl nelle pubbliche vie. Da diYersi anni a ~uova- Ytwk fll stabilito un sistema ili soccor~o pei colpili da gravi accidPnli nelle pubbliche vie. Per un comples8o ordinamento dei mezzi a ciò necessari il soceorso è pronto, efficace, provvedendosi insiememente all'immediato rapido trasporto de1 colpilo sin al viciniore ospedale, sia nl suo domicilio. Il sistema runzioun benissimo ed Lta resi 1SCrvi:à 'Veramente straordinari e sah·ata molle vittime ri• • ~parlllJalo molte soffereuze. Tulli gli O!>pedali, che accolgono ammalati di mediche e chirurgiche affezioni e gli ospedali ostelrici di quellacittà ~no ·dotati di due ''eUure ciascuno d'un modello comodo slrelle • . ' l egg1et•e, a semplice te1to e chiuse intorno da cortine trainabili da un solo ca~allo. In una ca.:.-f<eltn, collocata soU~ il "'e· dii e del cocchiere, sono riposti gl' istrumenti chir urgici, gli


86 RPI•a•·e~chi d"urg-eraza. i

VAIUETÀ

mezzi dìlllledicazione, i vochi rocdìciuali in l'imiti casi richiesti. Uu aprarecc1Jio a campanello è appliell.to al davanzale del sedile, cd il condueeute col piede può farlo conlirtumueut.e rbuonare. Il corr,., della vettura è d.iVÌ'-'11 lr8.'-'\"Cl':5almeute in c)ue COmpartimenti, dei quaJi l"anterirtre più lungo co~titui...~e il ricovero del malato, il j!Osteriore pm piccolo ha il sedile )•el medi co: H primo con tiene uua barP.Ila con matera:t.zo, ori~;liere, coperte, ecc., elle può rimuo,·crsi e lacilmcnle rimellcrvisi e~endo a ruotelle scorrenti i.u tlue regoli scavati a g-rondaia (piccoli r·ai/.9). Gli nggetti da at.elaggio lengonsi :::empre ortlinoti pronti io l>crrt>Uo oròù1e: tre ca,·alli e tre conducenti cornplewno il servizio per lo ùue arobulallZe con una risana per ogni e...-onto. Xelle vie della città, uollc pia1.ze, ~ alevauo di tratto in trattn dei pali, AP.alogbi a queUi di sost{)guo delle lawvade dal ~o:nz, ma tinti ùi rosso ;.piccante; t{!IC!':.ti portano unn cassett.a, cnn Wl bottone teleurafko, ;;tendoudosi ilJ·elativo filo ili palo ìn palo finn .al più. ,;cino t)Spedalc; nn cartello f\rtJ:<so ad eF;si pali indica (lve lrm:asi la chiave ,!t>lla C!lS~etta, cbi<we clJe 1\ ùcpnsta in una bottega o casa Yicina. Tnlle le farmacie hanno pure un bottone telegrafico d'a.vviso cbe comunica col \"icino posto di polizia, menb·e rJoesto ne ha 1mn cltc comunica. coll"ol"pedale. L'npparccchio di ricevimento all"o~pedruo oltre al carupanoHn d'avviso ba un cong-egno cbe vale ad indicare il lungo da cui si ricllie.le <:occorso. Act'a<lendo w1 drsgrat.iato- acddontu i passan li, i polieemens. e•·c., nccorreDdo per p re." tar soccorso, se credono che il ~alo po"sa e~c;ere rimo~"o ~nza danno fl pericolo lo lr·Rsportano alla: più. vicina farmacia, ove gli possono es:->ere apprestati i primi soccorsi e se nece.c;~ita d"~sRere tr<l"'JO).'Lato all'ospedale où al suo domicilio ~;e ne Ùà avviso al po~to di polizia, il quale ricuie..le l"arnbula.nza al viciniore ospedAle. Se r ammalato è grave cos1 J.a non polersi senza g1·1wi so1Tel'enm o pericolo rimnoYere, si corre al più ·l'icino uv'risalore, si vede ove è la chiave, la si ottiene e si dl.i il segnale (lirellamente an·os}'edale. In ogni caso immediatamente un·ambulauza è allestita, parte ed in pochi minuti H malato,


• HRlEl'.\

soccorso e medicato, giacclu! culJ'amlmlaJ17,a accorre F<em1 re un medico, ò trac:porta.~1 al l'IlO d•1m•cilio ud all' o,...pedule

stesso. Una legge appol'ita ohbliga tutte Il' •ctturc, i l'arri, ecc. dietro il scs;!'unle ùcl ClllliJlllltello tlell'uiULulnnzn cht3 il COI!cbtere all'uopo fu risuounro, a trar"'i !'Il tl'uu lato dellrt 'ia, per lasetare all'ambulan:La libero il pu~:;.o, ~otto [lena d'una mulLa. Il tloUOl' EnriCO Nacl• lei. giù lJPnC'mnritn J•Pr l'ilnpinnto •iel serviùo notturno medi<>o-rnrula•·eutlc" a N no~ n- York, pe11'6 ordinat-e a Parigi il "'Cl'Yizin 41••11•• un1l1Ulnnze urlnllttl, in ntto a ·uoVft· \'o•·k, colle opportune Jnwhncuzioui di clnttaglu;, riehi~te dalle di\ cr:--e comhzinni !oca h. FJH Ila l ll:lhU l' ii\X&demia di medicina di Parigi acl'ol~e e t·act~on1 undò al municipio il Jlrogetlo. nel 1882 In nccnl'-'t' l' In rnccoutmHlt) alla prefettura, 11 consiglio munid pale, prnpn"e di uttum·ln in Via di C5pCl'Ìl11CfllQ IICI dUC' Cii'Cillldnl'l 11\'6 J.RIJJIO J-I!Ùll gli ospedali S Antonio o Laribni«il'ro. Fu npporlH!l~UHJutn notato ebe gli apparecchi an••bhern potuto pur us><tlr• utiliLzatt pe1 llegr.&h m eliSO d'inconù•o. l• i nora però nullo :ii è

fa&\0. Se al ser,·i7jo farm (•ccutico uotluruo coi pO!'<ti di gunrùia modica, n Ili' stAz•oni di f;Ocenr&fl p<·~li anuogati slaLilito ltmgo i !lumi, come p. è. n PUI'i!.l'i sullo riYc della ~erllla, fo,.se Al-tgiunto 1l ~•·vtdo dello u1nl•ulan:t.c urLIHltl, ù curtn che nelle grandi c1tlll ...o ue ••ll• nl'bl•cro ;.:t·tmdi Yllutnggi. ::"\alm·nhncule J'i,...tituz,onu dellt: amlmlanzu d0>l'l!Lb' o-.scre aUuata e "'11,.. idiata <lull'1111lnr1tà munidpnlc. cl1c :-e ne compeii«Hehbc iu ['lll'lll <·•)llu '"~'~PJII'C:"'siom• tli allrr SJ•CHl ora richie.c::te pcllo Stl•s;-;n l>Pr\'izio. Uit~ognerebhe, JH:r J·enrlere il 1-'Ì:<lellla pedelto, a-.sociani delle l!'òhlu:Lioai mtHingho ulle "'cunlo 1h~i :-runaJ·It<wi (che funzionano cgrllgit~uwnlc iu Germnuin, 111 Hus!'JI\, 111 ~vezin e N'or,egia, in !JnnirntH'ca, 111 Olandn eJ in ukuno citliJ dt•lla S\iz:t.CJ'H) nd alla socidu •lì S 1;iovm111i orgullit.tntR in lnf.!hii!Rrra e "'JI<•r·irtlmcllltl 1111111ern1-n a Lowh·a: di !l!i>'ll colà fanuo parte Jlèr,nnc tl'ng-ui celo. tntli !!li n~ent1 di pnlilin, i ]I(JlicemenN, t}l('lmplcri, lt• sociclu ginnn,;liche, ecc. Er-;se~cuole


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VARJETÀ

e la Mcielà sovra ricordata hanno per ìscopo ùì diffondere e popolarizzarc, con poche pratiche e dimo!'>trath-e lezioni (in genero cin'}UP.. o sci) e qualche pratico esercizio. le COl!oscenzc dei l'rimi soccorsi ad apprestare in caso di disgraz ia1i accidenti. E ùa far Cl\IJi Yoti che P arigi adotti le ambulanze urbane. Quando verrà di lA popolarizzata, e messa, nù si perdoni la non t'"'ll lta mn calzante parnla, di moda Ja loro istituzione, si ùivulghera, ~i imporr à alle grandi ciltà. Del re~<to la f'p<!sa, pelle nostre città. non "8l'ehhe neppure tale da far r iuuneiare ai benetìCl ùe' quali il sistema è caJoa•·e; massime che eia uoi non ueces:<ilerebbero 30 stazioni come a N uova- York, n i• 16 come a Parigi per render lo com}'leto e neppure i po,.:ti neccs!"itcr ebbero due Yetlw·e. Gli appar ecchi d'avvic:o polrebl•ero oppor tunamente essere modificati, ed il telefono for~c !Jfltrcbbe rendere più facile, spiccia cd economica rinsttillaziooe. ComuucJU<' lilcciasi, ~ara pure un grande progresso sui sis~mi uttuali, o nulli od irnper fcllissimi: anche in riscontro al prczioc:o sernzio che In compagnia stessa della misericordia rendo n Firenze cd in altre cittA della Toscana, le 50le for ... e che hanno da anni, per non dir e da secoli, Wl "'ervizio di soccor so relaticamente bene ordinato. B.


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RIVISTA BIBLIOGRAFICA Contributo allo studio della pepatnogenesl nell'uomo. (Doli. A. Fnan). - Assisi, 1884. Convinto ammiratore dello Scbitr, deii'Herzen, il Fiumi cerea nel suo lavoro di appoggiarne le dolh'ine, di dimostl'arne la vcriiA in rapporto alla pepsino~enesi, ai peptogeni ed aJia lo•·o azione sulla digestione stomacale. È un'aggiunla, e di certo imporlante, per la risoluzione della dibattuta questione; ma non la risolve, di fronte alle obbiezioni di tanti valorosi fisiologi, dell'Hcidenhain specialmente. Nè la conciliazione tra lo ùue teorie dello Schiff e deli'Heidenhain, tentata dalJ'Hcrzcn è tanto chiara e lampante quanto appare all'egregio scrittore. Quanto all'importanza delle sostanze peptogcniche interapeutica è un fatto sperimenlale che le discordie teoretiche non possono di sicuro infirmare. B.

L'&Um.enta:done del .,ldato. È un argomento per noi d'attualità: non è quindi fuor di

luogo riassumere le egregie considerazioni formulale in proposito dall' illu&re Kirn, capitano del 20" reggimento territoriale di fanteria, nel suo accUl'atissimo laYoro sull'argomento, testè pubblicato nel Journal des seiencesJ mililairM. L'opuscolo del Kirn, dice, a ragione, r egregio La,·eran (A rchiccs de Médecine et de pharmacie militaires)1 lo Jimoslra clistinto igienista militare. Specialmenle impot•t.auti souo i capiloli ove tratta dell'alimentazione del soldalo in campagna. In campagna necessita una razione piu soslanziosa, più ricca. cioè e nutriente; bisogna accorciargli una provvista i


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Rl V!Sl \ BlDLIOGR.\lo'lCA

risen·a. Il poter per due marce almeno 8""'icurarc, indipnntlenlt•lllenlo dal cat·t·eggio, i 'i veri ella lrnpJ a, è procurm·-.i In vroboltililà della vittorÌil (Lownl). Le (!00"-CI'Ve alimentari <le,ono as:::nmerc u•·llo ,.:ucrr~J dell'A\'\'Cnirc un'importm1za :-<ouuna (Von det· ()ollz - Da" Wollk in 'Wnll'èn)... Tullt> le potenz.· w. ··wiltar no ci·1 •ntrn\\·eduto· l'Cl·h"wur,..l tlel ts70, le conset·vu ùi carnc-legnmc al gr·as"o c di c,ol1'è c hl! o!!d• lì fobbl'i•'llnsi a :\la!!on.-.a per1o Germaniu~ la com:el"'l'l di carne ndoliHtfl do Ila Ru~siu; la Ctll'l!C Ìll con~CT'Vfl raubricatn in Italia (a Cac:oNilta): i llit:rt'S d11 .wu: dei ;France... i.att.e"-tmto con tfiiRie t·ura "'i tcmlì ri«oh·~ro il I.J'a"i"->ÌDIO prohlerna. Con lllllltl'l pmlir.ismo Il Kim nnlnre che le Jll'll\C da lentn•·~i, non Li..:n~nn r.tur·Ucrle al ::iudizin •lel ~oldatn ... Quarulo si ~~u·ie frmaln unn COIJServa nliwentnrc cùo appazlli le conrli1Joni tutte rir·hie<-te, bi,O::!'Tter.t imporlA. a1 . ol<lalo, come gli si t• ilnpo~-'h\ la gtùlettn: è uun necP..,~itò. . Kirn Jlell"a che il ri-so, i ra~iuoli, le lenliccluc. il pomo ..Ji li·rrn. rne..:colalì a1!;1 pohere di eurne e~l tll ll'ras~o e conveuioutemcnto drogali polrebbot•o costituire ln ra1iom: di ri:-:.ct'\11 rle--idcrata. Un po' di varietà Mvierehhc n] òi-<glli'lo ... T.a rnzionc ~nrebbc co~tituila tli :so gt•ammi di ~nllefu1 e tr,o d'una con~erYa ,·Jte coulenl!a :>O !!ramtm di poi\ ere di carne, ~ «.li fArme lc~rumino~e. :iO di ;:ras"o, del !';ule, del pepe, ùcUe cipolle: una lnl razione darebbe ~l gr. tl'azoto, ;~u; t.i cart.onio, olb·t.! iO di wal.erie gra:::-.e. In ilieei miuuti sarebbe apprc~tala: la oonscnnt.ioue nella carla llrcparala

ra

"·1rchl·e fl"'Ìcur,tla per almeno t'tue anui. Il prtmo lentntivt) per ln produzione della poi vero di ca1·ne fu fatto da Ulù\'oj,-: fJUCillt ehe vrel'~rac::i ogg•,JI in ,\ tuerica col mekldo IIoiTmaun è ec·~·ellcnle. Xoo hiw~ma pert} entn~iar;mor--i di lroppo o cakolarne il valore sull'azotn e <ru.l carl ,• ,jo ~oJLaoto, ma anche sulla dì!leriliilita e facilità d'ttli~ùuilaziouc. B


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NOTIZIE

ID4ic&:don1 delle disposizioni. istruzioni, eoo. del Giornale J/rlitat' 1'-Bi, ohe oltre alle riprodotte già. nell'ApfJeltdif'e al Giornale eli Mctlieirw Milttare hanno un interesn. anche indiretto, per gli ufficiali medici. 1. ORGA'•aCJ. - Ordinomenti generali - Circoscrizioni lert•ttoriuli. ecc. Ot·•linanwnlo d,•ll\1ini~tero delln guerra - Atti N.125-132. Cit'CO»crizioni tet·riloriAii- .t W N. 110. 112· 13U e 1:i7. Comaurli 1il'llle s lflzioui ferroviArie - Atto N. 4i. R it•arti d 'i•druzic.uP alliu\'t ,..tw:::"euti- ~1./to N. 211. Scl'ivani locali (cla::;sJ) - 1ltti N. 33 e 110. À~'~~gnazionc v okllllllt'Ì d'n11 llil'll) alle compagnie di ~anita- .4./to N. IX5. Bilancio per la f:'Ut> t·t·a. anno 1831--85- Ci'rcolrtre tOV,

parte ~. 2. Sr.ATO OFHcau - Xomine - Prorunzioni. Po"izione di set·vizio ausiliario - Alto N. 54. Ce~Mzione dal ser\·izio aLtivo- Alto N. ii7. ~ •lmina a S•Jllufficial~ - .M ti ~. 203 e 222. Promozioni a cnpocale mu~:n.riore -Allo N. 237. Pt·oposLe di ratìèrma - Atro ~. l 11. Pt·omozioni volonLari d'un anno - Atto .N. J71.

3. DISCJP.LL~A -

Punizioni - 1:-tt·uzione.

PubbUcazioni rifletleuli le coudiziotù òell'esei•cilo .4 tco N. l:"> L Raccomsnùaziooi indi1•eUe - Alto N. 21 1i.


.NOTIZIE

Passaggio di compagnia dei caporali retrocessi Atto N. ~t Biùlioleclle militari - A tto N. 106. 4. ScRvJzro .

.Modificazioni al r egolamento tli servizio interno Allo N, i18. ~.

DrvlSA -

Tenuta - Armamenlo. Burba e pizzo - A tto N. G. Divisa delle compagnie di sanitn della milizia mobile Atto N. 78. Armamento (compagnie di sanith, truppa di fanteria) - Altì x. 21 e 200. Distintivi o.llatlivi!':adeisolluftìciali anziani-Allo X. 203.

&. RECLUTA.\JE~TO - Chiamale. Istr uzione per l'assegnamento alle diverse armi Atto N. 211.

Varianti al r egolamento (§§ 10ihls, 1171Jis e H 7tor) Atto N . 2tll. Istr uzione sul reclutamenlo §~ 3, i, 5 e i'}- Cir colare N. 02, por to 2·. Norme permanenti per le chiamate - Atto N. 80. Riparto do l contingente - Circolare 122, parte :!'. '1. ScRITTunE - Dichiarazioni - Attestazioni - Corrispondenza. Situazione della forza - Atto N. 5. Soppressione del fogìio di saniU.\ - A tto N. 218. Ca r teggio (istruzioni) - A t ti N. 941 201 e 203.

l. MATA.lCOl.A. Non devesi notare il decesso dei genitor i - A lto N. 100. Annotazioni pei sotlaffìcioli anziani - A.tto N. 203. Duplicali fogli di congetlo e matr·icolari- Allo N. H7. !1. C o!.rPETENZE - Vantaggi - Trasporti - F amiglie. Competenze - I ndennità - A tti N. 181 30 e 139.


NOT17.rE

Jndetmilil spcfle tl'uflìcio - cm~olare 91. parte 2'. ltHleliiiÌLÌI ni soli Il rncinli promo!>.SI ufficiali - A t lo N. 153. ViYeri p• r la truppll - .tifo~- 2\1. Impieghi ni c:otlufliCiali l' scriva ni -A ilo ~. 1 i&. Alloggi dai l'nmuni - Atto ~- 205. T empo limite in cac:o di lrasloca.zione - .4tlo ~- 201\. Ric~)\ ero nei manicomi (~ l!l, Istru:;. nmmin. e conL

Circolare 8\l. Troqporli in fc1•roviCt - Alto ~- 115. Tracaporlo Nbe vo\uminO'"'"' - Atto N. 226. Pensioni e mezze pen<~ioni negli isliluti militari O}:<ji!d.) -

.4. tlu ~. l !!!ì.

10. hntoOJLt -

Mnlet'iPie.

Ge~Liont) mnlPt·inlP tlei c01·pi - ,A llo N. 100. 1 Catinella p r In tt·uppa. - Ctrcolare ~. 162, parte 2 • 'l'rombtt dt fanl•'I'ÌU -

Allt N. 15\ e 155.

11. AM\IISI!'TRAZION~: E CO~TAtlll.tT\ • .\nno finanziario - X '73, parte 2•. Risultati delle mo"se inteme - N. 136, parlo 2'.

1:!. P llntlLIC.\ZIO'<I . 1:-lruzicme sulle ic:pezioni - .lrto N. 46. • c:ulln mobllitazione (tomo 1) - .lttt) X. 57. • "Uiia ommioi«lrazione e coolabtllà degli

oc:pedoli - :::\. ~~. parte 2'. Istruzione sul carkg!;io d'ufllcio - J1tto X. 201. ~ulln con~ervazione degli immobili - .-\lto • N. 106. Xuovi allc~ali Re~olomcnto disciplina (7, 8, 9 e 10). Prontuario cl "lanze ferroviarie - A..fto ~- 103. Rc~olomcnto sullo stalo dei sottufficinli- Allo~. iOS. Curlo ùello circoscrizione Le1•riloriale- N. G6 e 74, p. 2'. Lihro sulla lettura delle carte - N. i02, parla 2•. R accolla. del Giorn.alc M ilit<1re (1831 60) - Allo~. 8S.


!H

SOTJZIE

Nornw p••r l'accruisto di pubblicazioni militari -.tito Comlizioni d·n!'socinzior.e al Giornale di _lfed icina .\lilitare - OI"PCn ...a 50-, parte 2'.

Siamo lieti di nnuunzinre che nel iS82 l'~ercito italiano non ebbe n deplorare alcun morto per Yaiolo. Lo \"8ccinnzioni csezuilo in dello anno furono. 10'J'J52 I cu!;i dj vniolo e vnioloiùc • • . . . . Quelli di ,·aricella . . . . • l

f: «fu '~la lu prima volut, dal b.13 ad oggi, in cui si e olteuuto CO><I ~plawlido lt·ionfo dell'igiene, che ci apro l'animo a bene sperare aucLc per l'avvenire. LA REDAZIONE.

Il Direttore

r>ott. Ft:LICE BAROFFIO col. med.

l i Redattore CLAUDIO SPORZA CapfiiDIO •ed&o:o.

N IJTI:-.11 FEUERICO, Gerente.


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NOTIZIE SANITARIE atato .antt&rlo dt tutto il R Esercito nel m eee di ma.ggio 1884. - (G ort. M•l. Ufjic. pubùhcal.(' il 1 dicembre l"' t • t·. p. -• . th 1 rn lillln oll" mnggrn

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Hun l! al 1• giu~mo l'i t. l~!'l~:;H Gt r1 nte l'O!<fl' ale . • I!J7t Et·uuo n• Il inr,,rmcri•• oli corpo al l' maggio 188~ . ~1:'!2 Eulruli nr!l m~«e. . . . C\iG3 U S\'111 '111\!'ili . I}G7 Id pe1• pu«:-:nt·e all'o,pe•lulc. ') . M m·t1 Ili!H Htuta"'ll ol 1• giugn<• lt-<St. tH7:H G101 nn d lllf~!'rncl'ia . Mortt fuot i drglì o ... rcoali c drlle infermerie di e<>rpo 2:1 T ot J,~ d 1 morll . . . . . . 176 .f 01 m ùm ~iornalicra della truppa nel mese di lllD~~~i . . , . , . F• aln mcdm gtornoliern ne~1 o-.peda i pH 1000 di ~ lz .. . . . . .. .. .. . .. . . 1.(Y.) Entra medm !!'IOrnahera nezli ospedali e nelle in· ~ rmcr1 • dt corpo per 1000 di fm-za 2 . . . . . Mcd1n gtornnh ro di ammalali in ~.:ura negli o-:pedali e n Il m~ rmPl'ie di corpo per 1000 di forza . . :r; Nulll ro de1 utot·li nel me"e raf!;Ua!!liato a 1000 di forza . .

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. . . .

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. .

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Il Olf•PdaJ• mllltar i !pr~ncipaU, succursali, infermerie di pre11dio • apectalli ., oepe<lah clvih. l'l) son(l d•·doltl glt ammalati passati agli ospedali dalle infermeriP di

corpo.


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NOTIZIE SANITARIE

Morirono negli stabilimenti militari (ospedali, inft1 rmerie di presidio, ~peciali e di corpo)~. l2l. Le cause delle morti furono: meningite ed encefalite 11, br()nchile acuta 6, hroncilita lenta 7, polmonite acuta Hl, polmonite cronica 7, p!Purite 20, tubercolosi miliare acuta :?, tubercolosi cronica 11, endocardite 1, Yizio organico di cuore 2, catarro enterico acuto 2, catarro gastrico acuto 1, epatite 1 peritonito G, nefr1le parenchimatoc;a 2, ileo-liro 1 , meningite cerebr(l·"Pinale epidemica 4, morbillo 1, febbre da malaria 1, anemia J, cachessia palustre 1, oligoemia, 1, t-incope 1, adenite cervicale 1, tumore bianco l, osleo-pPriostite 1, ferite d'arma da fuoco 2, orlt•ocace 1, suicidio L Si ebbe un morto sopra ogni 9:> tenuti in cura, o!"siu l,Oi> per 100. ~I orirono negli ospedali civili ~. 2!l. - Si ebbr! 1 morto sopra ogni 72 tenuti in cura, ossia l ,39 per 100. Morirono fuori degli stabilimenti militari e ci vili X. 23, cioò: per malatlia 1~. per annef)amcnlo accidentalo 1, per suicidio 8.

...


JI.I!:ElM. O R l : E

O R I G- l: N

.A.LI

ST O RI A 1>1 OXA

FERITA D'AR~IA DA FUOCO Léltum Calla :lllll <!O)'Iferenta :>eìentlflca del IO clicembro !883 all'ospedo.lo militare <ll Verona dlll dott. Trari .llc·•-•dro, tn:lggiof!' mfld.ico.

Onor~roli

ColLt'!Jhi,

Lo scor~n mese nel riJ-!arLn chirurgico di quesL'ospedate avvenne un fatto chP., lìe a prima Tisla può sembrare semplice e di ne::.:. una importanza. ~i Jlresta ad alenne considerazioni le quali. a miu ani~o. possono riuscire di qualrbe interesse per la chirurgia ùi )!uerra. t d ogni modo mi sarebbe dispiaciuto !asciarlo pa:;sare senza nn cenno di illusLrazione ed è per questo che, sebhenc nou mi faccia alcuna illusione snll'entilà delle mie forze, ho pensato di farne illema della presente conferenza. L

Ecco di •'he si tratta. Al ti ro di gara del la 4" ln·igata dell'So reggimento artiglieria al poli~ono di Spili1uberHo il 1O gi1,1gno del corrente anno, al primo col po di cannone che partì dalla batteria, due soldati i quali si trovavano al posto deglj ossenalori veninmo colpiti da ...cbeggc di granata. 7


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S'fOlU \.

Della ferila del soldato ~igro al torace destro, della estra· zione del proiellile, della !>Ila j.,ruarigione dopo il distacco di dh·er:;e scheg~de o-.!>ee non intendo parlar-e; é dell'altro ferito, del soldato Ciaocro Antonio che dobbiamo occuparci. Questi appena si c;enli colpito si mise a fuggire in direzione opposta al bersaglio un po', e sla bene, per ubbidire all'or·diue dell'ufficiale li presente il quale temera l'arriYo di uu secondo proiettile, ed un po' anche, diciamolo pure, per· rstinto; ma dopo fatto . al pa.N, di corsa. una cinquantina di metri doYelle fermaNi e coricarsi a terni perchè le gambe non lo reggenJno piu: era ferito alla co,cia !>inistra. Aiutalo dai suoi compagni, scopri la ferita e fra que:-ta e la camicia trovò il pr·oiettilo che con:>isteva in un dente di anello di granata da co11Limetr·i no,•e. Frallanto giunsi io e visto che non \' Ì era emorragia, lo accomp::tg.11ai senz'allro, provvislo eli unH semplice fasciatura, sul carTo ammalati allo. iufermeria della scuola. di Liro situata in Spilimbergo nel famoso casLello. Là giunto esaminai la ferita attentamente. Il Ciancio era slato colpito alla parte anteriore superiore della co·cia sinistl1l,all'e~hwno dell'arteria femorale, l'impulso ùell.t quale comunicato ai lessuti circostanti era distintamente visibile all'interno lat11 della breccia. Questa era a guisa di imùuto il cui asse rr·n ppr·vendicolare all'asse del memùro; la sna apertura esterna, di forma circolare, era di circa i. centimetri di diametro e la sua profondità di circa 5: la punta del dito esploratore ~i nrrt~slava sulle fibre mm:colari del peLli neo e le.,ione o sea non era a'' enuta di certo. La c~micia, le muLaode ed i calzoni enrno forati, ma senza perdita, dirò cosi, di sostanza. Il proietlile fu tro>alo del peso di l i- grammi. Ln progno i non nppnrro rertamente sfavore>ole. Il pericolo piu scl'io ronsisteva in una possibile lesione


DI C:U FERITA o'.\Rll \ D\ FUOCO

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dell'arteria iemorale: se le 5ue lunidte fossero state contuse, al di Lacco dell' e5cara aHehiJO potuto succedere mortale • emorragul. Frattanto riempii la breccia con tìlnccica imben~l.a io una leggera soluzione di acido fenico :di' l pet· cento e diedi rigorose con !le~ne al ptw:;onalo d'n:,:.istont.n dell'infermeria che istr uii appositamente sul motlo ai CSI:llo(liÌI'B )a compressione digitale della femontle contm la hrant•n orizzontale del pube, nel tempo ~tesso che a\"eva di~po~to tnllo l'occort·ente per la eventuale legatura dell'arteria. Della ~elltcemia e della pioemia e dt>~li altri accidenti conseeuth i delle ferite m ispecie ù'nrma da fuoco. io po,~o a\t!va da tt>mere, giace h è me ne ~arauth n ùu un lato la costituzione robusti>~ ima tlel Ciancio esentn dn qunlsivoglia malallia congenita od aCtfllisi La, e dnll'altt·o lo er1·ellenti condizioni igienicho dell'infer·met·ia ove il ferilo em ricovcmlo: un'ampia sahtJ ul primo piano, ben esposta, ben aerea la, nsciuua e non mai in an· tecedenzn adopemla per ricovero di malati. Fu anzi per questo motiro rhe mi deci~i a curare que.~li feriti all'infermeria; pHChè intanto all'o;;peùale 'uccursale di Udine con l'i chilometri di tmda ordinaria. più Ire quarti d'ora di ferrovia. non era nemmeno da pen:;are, e d'altronde nel piccolo spedale civile di Spilin1ltergo, oel quale ci era sl.:lta a~segnata, per ogni evenit•n1.a, unn :-;tanza con tre lolli, io sapeva esservi in cura diver~i ammnlati con piaghe largamente suppuranti . La fehhre lranmatica che insorsP :H. ore dopo, fn mite e non oltrepa~~ò mai i 38 gradi e:.; decimi, come mite fu la reazione locale: all'otta>o :iorno la ferila era tutta detersa; le granulnzioni 'or~ero rino!!lio. . e, e ùopo poco più di un mese la breccia era ~à del lutto riempita. A <Jue,lo ,ofdato. i:> facile immaginntlo, era sta la promessa una licenza di convalescenza, ed io attendeva per invial'lo in


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SJORIA.

patria, che In pia••a fo~:.e totalmente cicatrizzata; quando il '1i luglio (&.7° della cura) mi decisi a !asciarlo partire, sebbene la cicatrizznione non fo~se ancora completa, percht'! e"~en ­ do~i quel giorno presentato nn caso di catarro intestinale o~sai gr:ne con Yomilo: ahhassamento di temperatura, crampi ngli arti infel·iori, cianosi, ecc., stimai opportuno curarlo all'infermt>ria d:L solo. Partito adunque il Ciancio in licenza di convalescenza di due mesi. non fece ritorno al corpo che agli ullim i di ..euembre. l\l i raccontò che la ferita non si era peranco chìu!>a e rhe ne era sempre gemuto mt.teria. ~otai infalli nel mezzo della cicatrice un 'apertura quanto un foro di spillo, per la quale ìntrodouo uno speri Ilo soltilissìmo, questo si approfondi\ a per· circa 4 centimett·i: lo ricoverai all'infermeria del reggimento sperandt, di ouenere <'olia cauterìzznzì'Jne l'oblìlerazi('lno di qucsltl seno fistoluso . Lo trnllenni pet· più di un mese, cauterizzai parecchie volle, con un lungo cannello di nitrato d'argento, ma sempre senza risultato; di modo clu> persuaso che una operazione r.ruenla fosse divenuta indispensabile, il~ novembre mi deci.;i t•in,·iarlo all'o5pedale non :;enza a\"er fornito .ti capo riparto della chirur-gia, sig. maggiore medico .Ballerini, le nPces... urie informazioni. Quh i alle prime p~dllazioni si an·ertì alla profondi te't di cin·a quallt·o centimetri un corpo estraneo e dilatato il seno colla laminnrin, il giorno i uoYemhre JlOD senza l'aiuto di qualche la!.dio di llisturì. si potè estrarre un secondo proiel, tile ideniÌl'o al primo. un dente cioc di un anello di granala da rflntimPlri nm ''· Dopo ciò la ferila si chiuse, con lentezza bensì, ma senUl alcun altro incidente.


01 U~A FERIT.\ o' .tRMA DA FUOCO

10.

II. Ou~ln ,\ In narrazione ,em!·lice del Callo: ora mi siano per,

messe alcune pnt-ok di commento. Supporre che il soldato Ciancio simula~.-e. appenn rerilo, il ""' enimenlo del tm•ienile è co~a aùLastanza as:.unla. Egli i aspelta\'"3 ben tull'allro cbe gli inwglie~se quella di~;grazta e dopo che rn ~olpito. come aHehbe potuto axere il sangue freddo di andare in cerca di una scheggia per mo~trarla cume qudla che lo al'"e>a fet·ito! Eppoi ron rptale copo! for~e !'"~" e' itat·e il dolore della e;;plorazione o di llD elentuale :.hrièliatn('OI~> per la ricerca ùel proiettilet È nupos~ihile: nun 'i i• alcuno eh t• ignori che nn corpo estraneo chn rimane nella ferita, co~tituisce ~empre un pericolo ed il me nn che possn fare è protrm·t·e n tempo indefinito la. guarigione. ~1 .1 se pure ,... j,te~se IJUalche dubbio ~ull'itULenticila del proi~lltle rinvenuto .tlla :;uperfi~ie della ferila, aubiamo I:Llost.monianla tlell'uflicialt! al Ler'a~lio. Quel giorno era,·i com mllato, com P- "empre ai tiri di ;;ara. il tenente aiutante ma~­ giore ig. t;it-ondll. f:;:li fu pre.;;enle ai pl'imi :-flccorsi pre:.lati al ferito d allorquando venne rimo ... ~a IJ camkia l'"ÌÙd sicunuue.nte tra qutbta e la feri~t. il proietLile che il Ciancio afferrò dn ,e ,le . . ,.o oon flue ùita. ~e adunque t\ c.>rlo che e"li fn colpilo da q•lesto dente di granala. e dopo dniJue me,j si ~ e"Lt'"3LlO dalla >.le~~a ferila r·it1oua a !:enn Jì ...tolo'o nn altro dente con,imile ne ri,ulla che nel t:inncio si verilìcò il fallo alJhastann strano di due prQieltili in un'nni~a r~rita. ~.tturalmente la breccia risultò maggiore di quella che sarehbP. stata se pt·odotla da un proiettile solo e questa ci rco-


STOBU

stanza ed i movimenti muscolari che si produssero con molta energia dut·ante la corsa avranno probabilmente proYocato la espulsione spontanea del proiettile più esterno, men11·e che i mov imenli stessi avranno forse smosso e nascosto il più profondlo dietro qualche fascio muscolare in modo da non essere anerlito all'esplorazione praticato col dito . Che una ferila. si complichi coll'introduzione di altri corpi estranei lrasportativi dallo stesso proiellile, come fibbie, pineche e più spesso pezzelti di indumenti é cosa assai comune; che una palla incontrando un osso si divida in ùue pezzi è pure un accidente cbe molte volte è stato osservato; ma l' entrala contemporanea in una stessa ferita di due proiettili distinti, indiJI~ndenli l'uno dall'allro è tale un fatto che sembra appena possibile e cbo a quanto mi con<;la non ò stato osser'Yato mai. Vidal parla, è vero, di due pr'oiellili nella stessa ferila, ma egli li suppone partiti da un unico fucile caricato con doppia palla. Legouest osservò il casu dell'entrata contemporanea di due proieuili con uscita diversa, fatto questo che Billrotù qualifica per oltremodo raro: aocbe BiJiroth come Vidal lo ritiene cOrlseguenza di una doppia carica, perchè n que3to proposito osserva cbe << i zuavi nella guerra d'Italia caricavuno spesso << due palle nel loro fucile, e elle la medesima cosa racconlllsi «dei Bavaresi nella campagna del 1866 >>. Anche i due proiettili osserrati da Bech nello stesso cannle chiu<;o di una ferita erano l'effetto di una carica a palla doppia. Se uon che è egli proprio necessario nel caso che ci occupll!, supporre cbe le due scheggie colpissero sep~ratamente1 non av,,i un'altra versione meno s1rana e meno irbprobahile, e che dia egualmente ragione del fallo come ò avvenu(o?


DJ U1U FEBJT.\ o' .\Rll \ DA "FGOCO

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! noto che le granate >'ono formale da un certo numero di anelli dentali sovrapposti uno all'altro ricoperli da un involucro di Rbisa. Questi anell i, che somi~liano alle ruote dentate dei meccani!lmi. sono tuili di un pezzo e non è elle coll'esplosione che i denti ~i staccano nno dall'allro. SE\ dne di questi denti restano per caso uniti, grande ~ la forza che abbisogna impiegare per di,·iclerli: un uomt• anche robusto non Ti riesce colle mani . ..\l contrario i diver.;i anelli sooc> semplicemente soprnpposti uno all'altro. e se qualche volta contraggono adesionP riò può dipendete n da particelle di l!hi«a che nell'allo del rin•stimento si sono, in istnto di fu ·ione, in~i­ nuate, fra nnt'llu e anello, oppure anche :'olo da ossidazione della superfieie comllaciant~si. 01 tr11 che dalla umidità dell'aria questa ossidazione è specinlm~nte faYorita da 110 allro (illlo. Nell'operazione di l'ollamlo le 1-1rannte, onde assicurar i che non hanno qualche fessur·a, o rome cli1·ono. qunlche falla, nel qual ca o nello sparo potrebbe comunicarsi il fuoeo alla carica interna eagionandune lu -.coppio dentro l'anima del cannone, si sottopongono ad 1103 pn•::sione idraulica di l O atmosfere durante la quale l'acqua è spinta nei minimi intervalli fra i dive1·l'i anelli . ' Ciò posto è raginneYole supporre che due denti rimasti per caso uniti allo ~coppiu deU a granala, ah bi ano colpilo il Ciancio come un proiNtile solo e che la resistenza dei tessuti, e spe· cialmente della rnlm-.ta fasci a aponeurotica abbia valso n slacearli uno dall'altro, a patto perì1 che que t i tlue denti uniti non npparlene~sero ad uno stesso anello, 0riacchè la resi~tenza dei tessuti molli -.a1rhbe stata. incapace a òiriderli. ma fossero inl'ece due denti so\ mpposti di due anelli contigui, unico caso nel quale la t'oesioue può essere tanto debole da essero vin ta dall'urto contro l'aponeurosi e l.l muscolatura della C4l5Cia.


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STONI A

Ridotla a qu~>sle proporzioni la ferita del Ciaucio non rappr·esenta più un fallo cccessimrnente straor·dinar·io e qoa.-;i untcu; la sua frequrmza sarà in rapporto con la probabilit..i. di unione, dopo lo ~roppio di denti di anelli contigui~ :-enza l'intorTento, s'intende, dell'involucro che serva di legame. Qnest'accidtnle, a tlir \"Cm, è piotloslo raro, aueso il mimmo ~r:ulo di adcsion..; che que:.ti denti contipuj hanno fra di loro; difaui esaminando nclleadiarcnzedei bersa!-!li i pezzi di proiettile scoppiati si tro\'anospcssi-.siruo denti riuniti di uno stesso anello ma assai di r·ado di due anelli contlh'UÌ: io non ne bo •i..:ti mai. 8(' IJUesta, come ritengo, è la spiegazione esalta, si caj)isce facilmente comu nell'urto contro la coscia i due denti si si;tno staecati; t~ome uno si sia approfondito e nascosto nelle masse mnsl'oln ri por· vi rlù sp11cialmente della loro contrazione, mc nIre l'altro garebbo, P"'' co~i dire, rimasto a mezza strada ed uscito spontaneamente. Il pt·imo rimasto in mezzo ai tessuli perchè inaHct·tiLo all'esplorazione digitale, mnnteneYa unalent.asullpurazione, che l·iusci\ a all'e~Lerno por mezzo ùi uo seno Cistoloso. In seguito le protralle suppurazioni lo a-çrebbcro forse dopo anni spinLo all'esterno se l'imen-enlo chirurgico non avp,~e ah !tre' in to il lento hn ut io della natura.

liI.

La nece!;sita a le5ione recenle della ricerca e della estrazione del proiellilc eti in gentlrale di lutti i corpi estranei compre:oe le :sclreggie ossea dal lragillo di una ferita da arma da fuot·o è unn delle regolapiit uoi\"ersalmente accette dalla chi· rur~ia di guttrra. ~on ri è alcuno, lrallulista cd operatore, il quale non con-


DJ U:iA FERITA D' .\RMA D.\ FUOCO

10''v

sigli J'P.!'trat.iune immctliat.'l del proietLile, e ciò noo solo pei danni dte la ,u,t pre.~enza 1mò talora produrre, ma anche pel liollieHl mornlt> che ;;j reca nl paziente. La ferita dere essere ùunlJUe t> l'lornta e piit ~ollecit.am•'nte che "ia possibile: n ferita recente l'e:plorazione è piit tollerata ed il proiellile più ra~thnente ~coperto. pere h è le pareti molli non ::.i .sono ancora tumefane: 'Jnandn -.j voò !'i adoperi il dito, che è lo ·pecillo piu ...qui..itn e più intelligente, altrimenti 'i adoperino pure gli strumenti mt>t,tllici. ma ;;ernpre con gr·andi riguardi sia per ri .. pnnnmre il dolon' . ~i a per non ledere organi importnnti; rio' cuuto un .·urpo c:.traneo se ne tenti la esi razione; la riu· cita di qu .. st.'oper·azione rappresenterà senza alcun ùullhio un ht>nl'lìcin l"'' paziento. s.. non dtP. ~i 'l!'H~ :nm· presente che questi scandagli, questi tentativi di o;;tr·a~ione ùehhono essere regnlali da certe normt:'. debbono essere Lt·nttonnti enlt·o CCll'li limiti, diversamente, per vul4:1r· l{iovart!, lìi rotTe rischio di recar danno e peggiorare le conJit.ioni del ferito. Sn questa importantissima pratrca deii.LI'Itirur·gta dr guen-a, o per dir meglio sui limiti fino ai IJnali "~~a pw't e--~ere spinta, non sono sempre andale d'accordo l~> opinioni Ilei chir1rrgbi. È anenuto di e~;:e presso a poco come de~li ..l,ri!:!linmenti pre~enliri i quali c;ooo Yenuli ttt.lll mano perdendo terreno fino ad essere ora totalmente pro,cri ll i. ~ on ''l e .. ja dipeso dall'a-rere o~~erralo che le irritanti c troppo prolun).!ate manipolazioni allorno ad una ferita ernno troppo 'Jie~,o cau<:a di emorragia, di ri,ipoln e di altre comJlli ·azioni delle pin ~rho, oppure che d'altronde la permanenza J.d proiettile nella ferita non p~·oduce'a poi alla fio fine quei guai che ,j era solito di temere. fallo sta che le opinioni si :,ono ' ~'1lllt(' modificando. e che fJUCi limi li, dei quali testè }larhtYanHJ, ~i l'Ono vrnuli sempre più restringendo.


'IOG

STO fiL\

:ion parlo del secolo scorso nel quale l'estrazione del proiettile a tulli i co:.li um ancora, si può dire, un dogma; ma anclte consultando :~li ~crillori degli ultimi quarant'anni, quando già questi tentativi erano assai limitati e soggeui a condizioni ed a norm~ -.tnbilite, ~i :.rorge, qnaoto più ci avviciniamo ni l<'mpi attuali, maggiore una certa tendenza ad aumentare le cautele. Boyer, per citarne qualcuno, e di parere che debbasi soprasQedero all'estrazione dei corpi e--tranei quando qu~ti sfuggono allo ricerrhc c /r. più e.salle )). Yidal sron..iglia solo c le l'icerche lt~nghe dolorose e falle « in r•~gione O\ e sono orrtani i 111 portanti ». Bunlelclten come Vidal non può acconciarsi alla fidente noncuranza di H uuter: ciò nonostante se fosse sicuro, che nella ferita non vi è rinchinso che il proiettile, preferirebùe il mrlndo nspettante; wa egli si spaventa di altri corpi beu più irritanti, quali i brandelli di restito; però anche in questo caso li estmnit so non Yi è pericolo di lesioni maggiori~ ecc. Dupo le campagne d' ltnlia ùel ;)9 e del 60 il generale medico Cortcse (al quale non posso a mPno, ora che gli si è Séhiu,-a la tomba, tli rendere un tributo d'ammirazione per In gentilezza dell'animo e per la va-;tità della mente) scrn·era nella Guida t,.oriro-praticr1 dtl medica militare in campagna queste parole: (( Bisogna ponderare se La ricerca e l'estra(( t.ione dei delli corpi pos~a aver luogo senza danno maggiore (( di quello che apporterebbe il lasciar·reli a sito. È provato « da e::.perienzo innumerevoli che le palle possono .stanziare 11 a lungo nell'inter·no dei te ...suti or·6anici senza recar g111nrle ({ incomodo allij funzioni dei medesimi. Se, per esempio, ad t eslt1lrre una pall,t che siasi molto incuneata o nascosta, « fos:;e me:\Li~l'i procel101·e a manone specialmente c•·uenle e « pericolo:~e, 1\ meglio uon ostiuar:.i nella ~ua ricerca od estm-


DI (i!(,\ FERlT.\ n' .\R'\1A D.! Ft.:OCO

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c zione: la suppurazione succe:;~i va la smuove, e ne rende nt• lora più raeile il toglierla )) . 1 si noti che Pgli da"ra quP~ti ~u~gerimenti nel tempo ste~so che Demme,ehe pure aveva fallo la campagn•t del 1859. ~o­ steneva dover~i a tutti i cMli e .. trarre i proiettili incuneati nelle ossa maJ.:ari colla trnpanazione. Eric Ericksl'n nella .Sritnza f'd arte ddw chirtlraia, ùice ebe c nell'andare in cerra delle palle o dei corpi stranieri si c deve aver cura di non cacciot·e la tenta qua. e lit per la fec rita senza bisogno, pl"r ~empi ice curiosttà, oppure in modo c da destarTi irrita1.ione; ,. ed allrove: «'e nelln feri la si troc vasse qualche oggetto fortemente infisso cosi che non 5i « possa facilmtnlt estrarlo, si tle"re !asciarvelo fìnchè la -up« purazione l'abbia re$0 ffi()b ilc "'· Strome,er nelle con-..idern7.i(ll1Ì :-ulle •Yote e ricordi di tm • eltirurgo da arrtblflan:a di )lac Cormar., dice: « le fcritP da f arma da fuoco delle dialìsi dovrebbero essere Ja,ciat!' in« latte ogni qualrolla si miri aù uu trallnrnento consenntivo « e eiò anche ~ovente, nel ca~o clrP il proiellile sia rimasto c dentro ... Le fratture di que~Lo genere da noi vtdute riuc seire ad esito fel ire in ~'loinr: non vennero in ue~sun caso «esplorate col dito in pl'incipio della cur·a )). Lo stesso )lac f ormar, il q naie nelle citate .Yott• si r·h·ela (almeno a me ha fallo tlUP-,t'impres...ione) alquanto insistente nella ricerca dei proif'llili o nei tentati\ ì di estrazione, dopo aver raccontato n(•IJa 3:3• ns,ernlzione rh e un ferilo m<•l i per iorrenabilc emorragia pnlcsatnsi p!H'O dopo gli sforzi operati inotilmt>nte per •'!'lr.lrrt> nna palla .;epoltn nella secotllla vertebra lomhare e.:.dnma: · Qul'slo caso serre ad illu ·trazione c d"'i danni dt(' po~l'llliO nrrt>care i maneggi per est1 arre òelle « palle profond:u::ente ... ituatc nella -.pina; >~ e si polreboc aggiungere: ed in altre parti del corpo.


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S10Rll

~eli' Enciclopedia chirurgica di ])ilha e Billroth dopo esa-

minati dhersi pareri s1 formula co<:ì l'opinione deg!i autori: < Sarà in o~ni raso indicata l'estrazione immf'diala di IJUelle (( palle che possono esportarsi facilmente e senza oiTese lo• r~tli ... .\dogni modo que:-La, come già f:tceva l'iOeuere C Beli, « non ègià tale un'operazione che debba inlraprenùersi a tutto « costo;» ed altro\ e: «:O. el l'incertezza della dia#fnosi è da con« dannarsi assolutnmenle qualuniJUe lentati\O di eslrazione c per :;Pmplico prova. Se poi si sono riconosciuti ~enza alcun (( ùubb1o i delli corpi estranei e pos~<ono es~i raggiungersi << ::enza ùiHìcoltà e senza grandi offese c da. consigliarsi di ( estrali i con ogni precauzione ». Land::.uer;Ier nel ~uo manuale di Ternira rhirtugùn militare così ~i esprime:<< Rimo\'eransi ~ol quelli ' parla dei pro ieL~ tili) facilmente nrcessibiliJ où anco siti aiTutto 'uperlìcial« mente sotto la pelle }~. E più innanzi: « Qualora la palla << fosse troppo lontana tlall'uverlura della fet'ila si desista dal« l'eo;trazione >~. ll e~·ft>lder nel manuale di chirurgia di guerra dà questi procelli. << L'estrazione dei COI'pi ~I ran ieri, palle. frustoli di (< arma o di vc11limenta, cosLilui~ce di rado un'indknzione 'i« tale. Allorchè quc!:>Li corpi stmnieri sono in una po~izione « accessibile, è naturale cbo fin dalla ispezione della. piaga si (( porlerannoriacol dito, colla pìnzada medicazioni o col tira« palle. È pure indicato di togliedi Loslo: yuando essi detel·« minano un intollerabile dolore, ÙE.'IIe parali:;i. delle contra« ziou i donJlC alla pressione eEercitatasopra un nervo o quando ~\ la loro presenza nella laringe o nella trachea determina il (( perit{)lo dell':l.l){bsia. 'la per tuili gli niLri cnsi e nn pregiu-<< diz.io il credere che il primo allo dell'intervento cumtivo ~i( dehba ron:,istere nell'estrazione del proiellile ». )l i sembra co~i ~urficienll'menle me~c:o in sodo ché una


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DI l':'IA FERIT.\. n' ARMA DA F UOCO

ferila d'arma da fuoco recente deve bensì esser<' immediatamente esplorata tanto per stahilire una diugnosi e~ntta, quanto per iseoprire ed eventualmente e!:lrarre il proiellile. ma che questa esplorazione de,·' esser fatta con ogni po,;::;ibile cautela; dev'essere breve, superficialis!'ima e po~~ibilmcnte (H'aticatn col dito: rinYenendo un corpo Pstraneo si deYe prorcdere nlln sua ~trazione, purchè questt• si possa esej.!ui1·e con tutta raci • Jifl: se qnesto è situato troppo profondamente, se atTerrato che sia non si lascia smuc,vere, si desista, a meno che per la sua posizione non pote..!1e e.-sere tollenllo o compromell~e la vita, esi attenda il periodo della suppurnzione. f: certo che produce meno danno un proie>llile in mezzo ai tessuti ~be le lunghe, dolorose ed irritanti manovro praticate per estrarlo. IY. Ed ora, tornando al caso concreto. esaminiamo quale dovrebbe e!t'lere la linea di condotta del chi rurgo in presenza dj una ferita analoga n quelln che abbiamo ~ià descr·iLLa e che toccò nl soldato Ciancio. GioYa rirordare che un proiettile fu lro\'lllo alla superlicie della ferita. fra questa e la camicia. È rero che la ,.amicia era forata e rhe quindi non poteva es,-ere stata e5sa che nel venire smos"a l'aves,-t• e--tratto dal fondo ùella fea·ita, ma l'uscita spontanea di nn proietlil~> pei movimenti musrolari. non t'> un fallo sronosciulo e nemmeno i>lt'aot·dinnrio. Yidal nel suo trallato di paloloHia esterna dice che: «se la • palla non è profondamente sil•tala e se il tragrtto che ha (( percorso non è sinuo~ può succe~lere che le contrazioni « IDIL"culari, i ram biamenti di po,-izione h caccino fuori 1. hl;.ra per lutti il curioso fallo riportato dal Bover . •


Il O

STOIUA

E;;li racl!onla di una bamLina che ricerette per accidente un colpo dJ pistola nella parte antf'riore dell.t co~t ia: la palla non si potè scoprire e non ost.ante h piaga, che era poro profond;l, non tardò a guarire. ~ello ~pazzare la stanza si trovò la pnlla che senza dubl1io era uscita dalla ferila nel momento che que:>ta bambina strascinavasi per andare a chiamar soeco l'i!O. Ed il Ciancio (altro che stra~ciuarsi in una camera l) corse per una cinquantina eli metri. ln ~econdo luo~o il proiellile rin"reoulo poteva ritener~i sufficiente a produrre la fcl'ita che si aYeva soLL'occhi. Ho dello che il diametro dell'apertura esterna era di quaL tro centimetri ed a tnlla prima potera sembrare spropoi'ZIOnata al proiettile, il quale oel suo diametro maggio1·e !~Il pera va di poco i due centimetri: ma il fatto era spiegabile sin colla poca velocità dalla quale era animata la scheggia alratto di colpi1·c, Yelocilà cbe si estinse nelle parti molli, sia colla retrazione dei muscoli e della pelle. Se unemo adunque come nel caso attuale un proiellile uscito spontaneamente dalla ferita per efTello delle contrazioni muscolari. ~e anemo una brecci~ che possa beni~;;.imo ritenersi proporzionata al proi ellile stesso, io domando so potrà essere possibile supporre a 1Jriori che altro proiettile stia innicchinlo nel fondo della ferita? Io non credo che Yi si11 alcuno che possa rispondP.re all'erro ali vnmente, anche per la consider·azione che la presenza di due proiettili nello stesso canale è un fallo oltr·emodo raro nella chirurgia di guerra. Ciò premesso è facile determinare la linea di condotta da . . :oegUirSI. L'e::-plorazione di una f•'rita recente d'arma da fuoco, lo abbiamo già dello. si proponedne scopi: 1o l'esatta diagnosi della lesione per rllnminare il trall<lmeolo curativo; 2° la ricerca e la eventuale estmzione del proiellilo dal tragitto della ferita.


Di U:U FERlTA O' A!Ul.\ DA FUOCO

1

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Ora ogni quaholla questo secondo scopo venga a mancare è naturale che raggiuoLo il primo, l'esplorazione della ferita delll•a r.f.'ssare immediatamente. Non occorre dire che se il clito indagatore avvertisse un corpo straniero, questo der'èssero tosto rimosso, seguendo sempre, si capisce, le regole già annunciate, ma se il dito non avverti) nulla, o penbè il corpo straniero si ò nascosto dietro un musriJII) o per nn altra causa qualtmque non resta che passare ollre e procedere alla medicazione. Il proiellile poi co.J rimasto in mezzo ai tessuti o finisce per incap~ul.trsi, fatto però non mollo frequente, o mantiene, comt• è anenuto nel caso nostro, una cunLinua irritazione con formazione di pus che impedisce la cicatrizzazione perfetta e dà lnogo ad un seno fisLoiCiso. A questo modo esso si palesa da sè ed allora cou una cerla facilitò e con poco pericolo può ess~re e:-lratto.

Conchiudendo dirò che queslo fallo fornisco una 1wova ulteriore, se pure di pr·ove \·i fos:;e ancora bisogno, della tollerama grandis~ima che per i proiettili hanno i tessuti organici e ci aHerle che tro'"'andoci in presenza d'ona ferila d'arma da fun<"n che tnrcla a eicaLrizzar·e, fra le lante ipotesi che dobbiamo esaminare vi è quello. alLresì di un doppio proieLLile.


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STORIA CLI~JCA ED A~ATOMICA or t 'N

CASO DI OTlTE MEDIA ED INTERNA SEGOiiA DA MENING1TE PURUWIT! EDA PIOEMIA LNtur4 fatta nella conrer.mza >eleotin~.a del 26 ,,ttoLre t88S nell'osped;~le mflitare.dlllolngna dal dott. lonbt•iaco Pie tro , e-arJitano m('dlco.

I. H o credulo merilevol~ di speciale studio que!>l.o coso, pe1·chè, olh·e a!Pe$sere r aro, almeno nel noslro esercizio clinico, ci offre un quadr·o abbas.l<Jnz:a cat•allerislicu di quello lesioni gravi che traggono lalvolla origine dalle maJallie dell'ot·ec~hio, e specialmente della pacbimeningile pw·ulenta, e della trombosi dei seni della dura madre colle ~"onseguenze relative al rammollimento putrido dei trombi. Per la qual cosa, l'importanza. maggiore del coso, se, come a me pare, vet·amenle t!SSO ne abbia, sta nella stoPia clinica e necroseopica, ehe io quindi mi sono sforzato ùi raccogliere con tulta la po!'tsibile esattezza. Sto ria clinica. - P ostiglione Francesco sol.lato nel reggimool.o cavalleria Piemonte R eale (2°) ùell~ classe 1858, era nativo di Napoli, ovo esercitava il mestiere di mut•atore. Asseriva di non aver sofferto in passato, nemmeno dall'infanzia, malaltie dell'or·gsno dell'udito né altra infrrmilà degna di nota. Cinque o sei giorni primn. che rosse ir1vivto all'ospedale, fu collo da rebbl'e e da. un vivo Jolore nell'or ecchio sinistro. Al terzo giot'no comparve dall'orifizio ('sterno del condotto udit.ivo Ltno scolo, che scarl>o in principio, si


STORIA CLI:'f!CA ED AS.HOJIIC.\, ECC.

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rese rapidamente assai copioso. Il 21 ,:tiuuno 1883, entrava D Poati8fione nell'ospedale militare di Bolo~na. Si mostrava, al nostro primo c~ame, dì poco robusto cod&uzione organica, con ma!"sc muscolari llo!':ce, pelltJ fina e p;aUida, scarso pannicolo adiposo solloculaneo. Nulla di 8tJOMnale fu notato all'~>~plor·az•one d•·gli organi lora.c•ci. Il ._\l'e preaentavasi un po' depres~o e duro, ma indol~nle a1la palpezione. La lingua ~re coperta di una patina hiRn~ ed arrossita ai margini; era,·i poco appetito e raiYo cblaso da &re giorni. Il regalo e la milza erano nei loro limiti

DOtmaU.

La mucot~a del condotto uditivo eslPrfiO sinistro non ap. .rfva alterata in alcun modo, ~'l'Il !-Oilanto spalmnta fii mucopus. La membrana del timpano all'..sperirnenlo del \'ah; ah a mostravasi perroreta. Il d(lloro nel condotto udili\'o er.. del &otto cessato. Temperatura mallinole :r;•.t;•. Easendo stato que.~t' infermo o~o;;,.:.:nato per i~ha~lio nl t• riparto di medicina, pen!!at a tuLia prima di propome 11 patJt&Rgio nel riparto chirurgico, ma l'appartmte leggerezut

della malattia, di cui P~"umevo po,.Qil>ile la guat·igione in p.ocbi gtOrni, mi distol~e da ta o pr·oponimenlo. Fralt.anlo gli venne amministrato un le~gero purgante per ,·incere la etiUebezza, e fu iniziata la curn lat·a!P con irriguzioni delt>rsive d'acqua fenicata al 2 per 100, ecl applicata opportuna medicalura per raccogliere il pus che llui,·a abbondante dalrorecehto Né ru neces!'<a•·io ri·~orrcr·e più lal'di ad altri mezzi &erapeutiet, chè al terzo gicll'no d1 cura la !"ecreziono era caeeala, l'individuo non accusnYa ''crun putimento ed er-a tidivenuto aft'allo apiretico. Senonebé il 26 !;iugno, 10• giorno •li malallie, ver-;o le ore U antim., sopravvenne CIUO:oi all'improvviso un forle brivido di treddo e la temper·ulut·a asc<•lltlre montO rapidamente a 39" 8', m• ntro ù11 p11r!e dell'organo dAll'udito non orn insorto alcun fatto nuovo. Si prescris:-.e un grammo e mezzo dt solfato di chiuintt e la dimane !;i ebbe remi:-sione completa. 11 giorno :!'i ritonu) il freddo con inten'"ilà ancora me<>giore che il 2G, e la tempet·atura nsresc a «l'.&. "' Venne ro sommini!'<lrali Rllri due ~n·ammi di solfato di chi8


STOlti.\ CJ.INICA ED A:VATOMICA.

nina nello :<>pazio dt duo.: ot·e. l\Ia, ad onla delle summento,·ate do!:i del rimedio, ct·rlo non piccole, la sera del 29 il termometro t>egnò oncont !\8•.i>'. A-llora sorse io me non già il dubbio, mR la convinziune cbe non si potesse trattare di febbre da malaria; clnppoiehl> con un Lale giudizio diagno~lico conlrasla,•a non ~olamentc l'tmamnesi lotalment~ muta in ordine a silfa la inf~>rmilit, lo stato di stupore e di dcpr·,~­ l"ione in cui rc~lavn l'jnftwmo negli inlervalJj di apiresl<ia e l'esame della milzn, che aveva dapprincipio rivelata nor·male l'arPa di ollu<>ita di qucsrorp-ano, ma altrest il mo,lo imporlunte cr·iterio terapculico. D'altr-a pttrte mancava q•wl ... io!':i !'e~no dr Jec:ion•• delrappat•ecchio re!"ptraLorio com~ de zii altri orgnni ed apparec.:ha. :\è si potèva t•acionevolmente pCII!>III'e ad un procl!-<>~o tifìco. giaccM ,.; si opponevano l'anclamento della febbre e la manco n:t..n della dJtH'l'ea come dPgli altri sintomi propri sia dt>ll'ileo-lifo che dt'l tifo esantematico. Ern'ii bensi costiltttlo un tumore Rcuto di milza, ma questo falLo se potevn (·On~itl11t'Rr'Si come espressione di un g-rnve moa•bo infeltivo, non diceva nulla di ccrlo cir•ca lo nalura e I:!JleciP detri nfeziono. Trrllo calrolato a lurHJUI', l'ipolt~si piu razionale e più probul>ile, sebbene per 'oa·rbl non fondala che sui sola da ti anamnc<>tetici, era C!Uèlla di una febbre piemica od ic01·emira in nes<>o ni dipen•lerr7. 1 collo llop-osi suppuraliva delle parti profonde dell'organo ocuc:tico. In co<>ilfalle cnudli~icJIIi, il rnizlior partito era quello già pr~c;n, di limitarsi ad un ta·allamPnto curath-o a!Opell.anle, procurando di combntlertj unicamente i sintomi da mt~g~ior rili<l\"o e più m inacciosi. Furono per·Lanto amministrale nltre do~i. sempre larghe, eli !':Oiruto di chinina. sia per lo via rlPila bocca eh•• per I]Uellu apotlea·ruica; si ricorse altresr al snlicilato di soda, e "' ~rcò di ..,oJieYare le forze Jel paziente, f!Ìil as!"ai ùepre:-:-e, con bc"unde aromatiche ed al<:ooliche o con bro.Ji ri:,lr·elli spc"~o 1 ipeluti. Gli acce"!"i febbrili pr>rò, nonchè scemar~ e diradar<>i, !'i re;:ero ma~gaormcnlu inll'rt"i l' rt·equenli. L' invasiOOG ùella fc!Jbl'e era sompro Annuuzinta da fol'li brividi e la discP~a termica da copiO!'! e spossanti suùor·i. Il decorso della ft!bbt•e


DI UN C:\SO DI OTITE lrEDI.\ ED INTERNA, ECC.

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{u sempre as:oai irregolare: il più delle volla la caduta di essa aHeui\'R nelle ore serotine, rara mente in quelle maLI.inali e spesso si vide discendet•e la tempet•aluro molLo al disotto del limite normale, smo a 3~·.91. Ctò mi assicurava del carattere infettivo deBa piressia, tanto rn't che il tumore di milza prO~I'l'diV8 sempre. Ma l& mancanzn di fenomeni nervosi così uella ~rara sensiLiva e mllloria, come in fJUella dei sensi spec1fìci e psichica mi teneva lullavia iu un grande rh:et·bo Cii'Cil lu partecipazione delle meninl{l ~ncefaliche e clei soni dPlla dura madre al processo nnn·boso. E f1U6i colleghi che mi fecero la cortesia di oRSe"''are il malalo restsrouo ancor cs~i non poco dubbiost !'\l 'lue~lt> punlo di diagno~i. (:u esej:llll.tt il a luglio un'anali<li urO!'COpica, della quale rafe1·isco in bNve il risultato tulto<!hé veramente non abbia avuto Jlt'l' mc una grande signilkazione clinica. Urina torbido, cun mollo sedimento, che scomparve del Lutto col calore; c.l··n8ill• 102.'>, reazione debolmente aci(la; fosfali terros i &l alr.alini scarsissìmì; m·ati abhonòanli; uroxanlina pure ahboudaule: urofeina normale; ll·accl! rlì albumina. Il :.; lu~tlio. dieci giorni .!all'inizi() rlel periodo grave io cui (!ra enlrnto la malallìo del Po<tliglionE>, comparve un fallo ITII)Il•J sJgnillcnlivo, cioè no dolore urenle lungo il fascio nPr,eo \'Of<<.:()ltlre sinistro del collo. Tale dolol'é era granderneulo inaF"pl'ilo non solo dalla pres,.:ione, ma anche dalla ;rem pl!c•) palpazione quantunque nella regione carotidea non si SCf•rge:-~1' né rossore, nè lumPfazione, nè altro fatto anorMale •Jm•l,ioo;;ì. D·•J"' lt·~> o <JUnllro giorni il dolore si miLigò di m olto e fu soltanto f\JlrJrn che, 8'-'endo polulo liberamente infossare le •illa . ;.olln il ruu::;colo sterno-cleiùo-ma!<loideo, parvemi di senhr• come un cordone duro e resistente al lato e~lerno ..Iella cnroti le. Nei gtùrni ~nccessivi vennero man mano in iscena altri fnlli importanti, specìalmenL~ do paz·te dell'apparecchio rel'[llrnlt.ll'iO e •i.-l sistema nervoso. L'infermo ru collo da doIoru pull lot~io al costalo sinistro con dtspnea. tosse ed espettorato ,·uggmoso, e si formò rapidamente un copioso essudato


1·16

STORIA CLll\1CA ED A.i"iATO'MlCA

liquido nel cavo pleurale. Si manireslò inoltre una notevole deviazione io fuori ed in alto dell'angolo labbia!e sinistro, ed i muscoli della guancia pl'eseutavansi in tale stato di contrattura, da alterare sensibilmenLe i lratli mimici di quel lato. Comparve pure una grande dH'fìcoHa dt articolazione della parola, la quale difficoltà raggiunse ben tosto il g-rado di una vera afasia ala!>sica; pet•ciocchè mentre dallo sguardo, dall"alleggiamento deUa fisionomie e dai gesti l.'Ì scorgeva come l'infermo intendesse bene le interrogazioni c_'le gli erano t·ivolle, non era in grado di rispondervi e dopo gmndi sforzi o restava muto, ovvero non r iusciva che a pronunziare qualche monosillabo privo di senso. Infine devo notare due accessi convulsivi avvenuti il 13 ed il 14 luglio. Mi duole che, non essendomi trovato presente a tali convulsioni, non possa dirne altro se non che furono pat·ziali e lli breve dm·ata. Giunto a tal segno il corso del morbo si r ese possibrle coordinare i falli clinici e formulare la diagnosi nel mo,Jo sejluen te: « OLilé media ed interna sinistra con probabile " catie della rocca pelrosa; trornbo;;i e flebite dei seni pros• simiori llella dura madre e della giugular e profonda; pa" clùmcningile parziale suppm·aliva; pn~urnoniLe embolica; • pleurite pur ulenla sinistra; pioemia ». È inulilo dire di quanto e con quanta rapiùità siasi aggravaLo il paziente dopo la comparsa dei suesposti tenomeni e soprelullo in seguito alla grnve complicazione pleurica e polwonare. La febbre si r e!>e 'luasi continua, la dispnea imponente, il polso piccolo e frequentissimo e lo 5\tato delle forze rDggiuose J'eslr"emo Umile di depressione; sopravvenne meLeorismo, perdita involontaria dell'urinu e delle feci, irumobilit.à tlella pupilla, vaniJoquio, sopor·e e la morte poco dopo le ore 6 pom. del 16 luglio. Reperto necroseopico. - L'autopsia venne pralicala 24 ore dopo il decesso. Aspetto esterno. -Cadavere di media statura con regolat·e sviluppo e conformazione scheleLrica; nutrizione scaduta; pelle sottile e sollevabile in Jargbe pieghe; macchie ipostalichc nelle parli declivi del tronco; rigidità cadaverica pro-


DI Ul'{ CASO DI OnTE llEDI.\ ltD 1:-iTER~A, ECC.

11-1

nunzia&a. Le glandule linCaliche e!!lcrne present.ansi allo stato normale. Capo. - Nessuna alterazione appArente nelle parti molli e nelle oasa del cranio e della faccia. Aperta la cavilil cranica non si scorgono arlerenze paloIC)Iicbe né aiLro fallo anormale fra la l<Uperlìcie ossea e la dura meninge. Invece sotto que~ta mPmbrana al lato sinistro ai vede una raccolta di essu•lato fibrino-pur ulenlo a~sai denso e alretafteato sulle meningi molh sotlo1<lanli. Tale essudato necupe una larga superficie corr ispondente ai lobi frontale e afenoidal~ ed a gran parw di quello parietale di sinistra. La dura madre nella sua faccia interna SI presenta villosa. e di colorito bruno-giallastro con piccole macchi" ecclllfnotiche sporse. Sull'ar acnoide in vicinanza della 'trnn falce del cervello, si notano le solite g1-anulnzioni dd Pacclnoni e le .ohle aderenze colle oltre menm~i. La porzione di Ialo membrana cbe corri~ponde all't!Ssudato, si moslr11 torbida e di a spello giallastro, ma non inspes<~ita. La pia maJ.rG é inftltrala di pu11 nelle sue magli,.; ~i distacca facilmente delle earconvoluz•oni sotlogiacenti. le quali allo loro volta hanno un colorito livido e sono grandemente rammollito ed anemiche. Que"ti caralter1 "ono maggiormente appariecenU nel lobo ~fenoidale, nella circon\'oluzione frontale inferiore, ed anche nella parte più bac:sa ed ec:terna delle earconvoluzioni a ~cenùenli. Esplorata minutamenlù la sostanza nervosa degli emi· eteri, i grandi J:angli enrefalici, i pe.}uncoli cereb•·ali, il ponte del Varolio e la midolla allun~ata, nulla vi si scorge di anormale. È parimentc normale il conlt-nulo dei ventricoli, !iia per qualità che per 'tuanlitiJ. Tolla la ma~sa en..efalica e messa allo ~'<coperto la dura mad~ della bal:!e d••l cranio, c: i osser \'!l che il !'e no lrasverso da sinistra a .<>.ominriare •lal iorcular Jleroph i li smo a1 golfo della vena ~ugulare, é riemp1to eli trombi in ~ran parte ridotti in poltiglia icorosa. Gli stessi fatti s i riscontrano nel eeno pclroso inferiore, in 'IUello occipitale posteriore e nel eeno retto. Le pareti di quec;li seni sono inspessite, e sono tenacemente ader enti alla loro superficie interna i lrombi non ancora disfalli.


218

STORlA CLI~ICA ED X:U TOlUCA

La rocca peh·ose, così nella sua raecia posteriore come io quella anteriore superiore, presenta qua e là dei punti c:tcabri e delle mocch.e t•osso- brune, in corrispondenza delle quali l'osso è rammollito. La dura meninge ~vi è poco atlel'enle e se ne ~<lacca con rocililà. Xell'orecchio medio eJ interno che sono comunicanti rra loro. c:ti trova una reccolla di pus icoroso. Degli O"'"kini dell'udito non rimane che un peuo della slalfa. Lo memLrana del timpano 1\ di~lrulla I[U8St in totalità. Lo scheletro sia della casl'a che del labit•inlo come pure le cellu!e ma!:Jlotdee fonoo notare gli l"lessi folLi pulolof!ici r iscontrati sulla ~u­ perficie endocranica della rupe. Il ll·allo del nervo facctsle che allraYer--a il canale dt Falloppio, presenta una Ytv a iniezione vac:tculare sulla suo guaina. Esaminando i vasi del collo, sì vede la Tena giugulare profondo di sinistra quasi 10 tutta la sua lunghezza ollnrala da nn tt·ombo arlaronlo allH supet•Ocie interna ùol voso, ma nel cenh'o anch'esso rammollito e misto a maleria put•ulenta. Le pareti venosa sono aumenlatc di spessore, ri~iùe e rortemeute iniettate. Torace. - Nulla ùi anoa·male nd rnediastino anteriore. ]l CBYO pleuriCO sinh.tro COJJtii.!JJe Circa due litri di )it(llÌÙO siero- pur·ulento con abbondunli dPpositi fibrinosi sulle lomine della membrana sierosa ed in pat•licolar modo nei ~;;olclii costo-vertt>hrale e costo-diafro.mmalico. In laluni puuLt si notano delle aderenze leg~er·c, facilmente Jacerabili, ~d il foglietto pat·ietale è tempesta lo di lar.!be macchie eechimo· liebe. A de-. tra "'Oil\'Ì aderenze piu dtlfuSP, forli e tenact così che rendono quac:i impossibile ti di!';tacco del polmone n parte posteriore ed ulln base. Il polmone !<ini~lt·o è relt•allo e quasi in lotalilA impermeabile all'aria. Nel suo lobo infel'iore presenla due piccoli ascessi melasllllicr, entrambi \et·~o la periferia dell'ol'~ano; un infarto necrolico 8\"ente la grossezza di un ceca <:i trova put·e nel lobo superiore. Nel polmone destro si os<:erva congeslione alla base ed .alla parte posteriore del lobo inferiore, en.fisema uei lembi .anteriori. Anche in questo polrnone si vedono due piccoli ro-


Dl UN C!.SO Dl OTITE XEDU ED lNTElUU., ECC.

l 19

colai neerolici superficiali. uno nel lobo superiot•e l'tlill'O in quello inferiore. Nulla ùi apprezzabile nel pericardio. 11 roiocardio è floscio ed Al La~tlio lo llhrf'l muscolal'1 mo;.tr!'lnsi di colore gie.Uaslro· pallido. N es!.'un'alter>azione u<'t.:li orifizi, negli apparecchi v alYolari o ne• grO""i ,.as_i. Le glnndule peri-bronchiali sono annerite, xna prr \·olurne e per consistPnza norruoli. Il peritoneo app81'1SC.: sano. Lo stomaco è afltoscilu e Ynnln; l'intestino non prosenla altro di abnorme che un fibroull' polipoide ù~lla g'I'Ossozza di una noce avellana, impifmtato ~una mucosa del primo tratto del tenue Il fegato c al•1mml•' ingrossato e rou~eslo. La milza ò quasi il triplo ùPI suo normale volume. la polpa è raroroo!lila ed in molli punti -.i ve.le r i•l<Jlla acl iirillura in poltiglia. color reccia ùi vmC\. 1 t•eni hanno volume e consistenza nor·.nale, pet·ò 1 va!"l vt•uo~i. mass1me della soo:.tanza corlicale, sono "Yivamenle midlnti. La cap!=>ulo sì ùis\~cca senza alrunu dif(lcolla. Nes"U'I ratto patologico si t•iscontr·a 11egli altri Or!iiani della cavìtu otltlr,minulc. L'rgame ùelle arlicolar.ioni e del sistema o"seo r i.. ulta negativo. Tale è pure quello de\ ca'·o orale, ddla rarinl!P e c.lel cannlt> luringo-tracheale. Diayf!Os; flecro~;eopiea: ~ Olile media P.d inlE'I'l18 sinistra « suppurati ,.a Cllll osleite della rocca pelrosa; trombosi i coA clrlome. -

« roso e Oebile .Ici seni prossi.miori della ùu•·a madre e della « !!inguJt\t"O profonda cJello stesso loto; pachimoningile par« zìo\e purutonta; ascessi embolici nel polmone, piotOl·ace « sinistro ».

11. Epicri~i. - ~Ii sia ora conce~so di fare qualche consideruzionc epicriltc1:1. ~ on :;ono !-;CONi molli anni che in un ca~o pari al nostro sarcLbe s1.8lo ossai mHla;;evole stabilire uua dia~nosi esalta coor.tinAt'e le alterazioni con: statatc all'aulopsia coi i'aUi clinici. Ma dopoché per opera

~ t•icon~mngere

aoatc~micbe


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!'TORI.~ CI.I~ ICA ED .\:\.\TOllll:.\

del ' Virchow (l ) fu fondala su solide basi l"Cirntiflche la dot trina della Lrombosi ,.. dell'embolia e dopocho gli slu·li po~leriori. principAlmente del Cohnohim, del Billt•uth, di P anu m e di O. " 'cbcr, l1anno r;lulu h.i ~anziane spe1'1mentale o clinica a taio dottrina, riconosce1'e ellello doll"inf,.r mo le condizioni palo;;eneticbe dì cosìffttlle a1Lera7.ioni morbO!<e e le conf'eg-uen7.e che pos~ono dert"nrne, è divenuta facile impresa non soltanto per clinici di mnllò valore o di lnr14a esperienza, ma ollre<.;Ì per i medici pratici piu modesti. Tuttavia quan•lo in certi casi, qual'è appunto qu~llo che ci occupa, la forma smlomatica essendo r estnta fino agli ultimi gladi del processo m•cura ed incerta, si l'l'iunge a vcùer conft>r mala dal roiiRIIo anatomico la diagno"i climca, nou s i può nascondPre un Mnlimenlc di ~oddisfaz1one: magra e lrisle :sor!(lj1)fl:lzione, se vuols1, ma pur legittima e spiegabiJissirna. E chi mai vorrchbe in 8.mili riscontri biasimare il medico, cui h>Cc~tno nel !'UO arduo eser·cizio profe~~ionnle tanti arnari d1;.inganni, ~e non potendo r1portare la palma della vittor ia, si mosll·a pago di aver !:-apulo almeno ricOnoscere le posizioni e le mos!>e del nemico e misurat·ne le for1.e, comballenclolo ostinatamente, sebbene colla ce1·tezza della sconfìlta imma ncabile. 1\Ia non è cer to per ml'ltere in mu!';tra una dia:mo!>i clinica, alla quale come ùo detto Lef'te sarebbe pervenuto ogni medico, che ho voluto tener discorso di queslo caso. Egli è percluì è rnio in limo convincimento c<~!';er piu pi'Otìcua !"opera di clu ronda conto di alcun CA!>O muag1ormenle degno d1 nota fra lJUE'lli incontrati nellu propria pralir..a, che non tanti lavor i pur ume nte dollrinali P tante discu«sioni teoriche, lt> quali collo s<'opo r·eale od apparente d1 rischiarare qualche punto oscuro o conlro\'t>r~o. la«ciano spesso l'ol·izzonte scientifico piu buio di primo. V enendo dopo ciò ad esaminare ptù da vicino la storia clinica e necroscopica, richiama anz lnllo la no~tra atlPn(t) Wmcnow - Plllo(JilH unà 'fhrombos' in flt(ò~ llJIII'1'tl. Abhaudlu~tom. !855. Lo pathologi~ ullu.ltlil•t. - Trad. par PAur. PlftAftOL. Paris t 86t.

Gt.•'l'""'·


Ili l'~ C.\SO lll OT!TE )IEOlA E9 J"YTEIL~A, ECC.

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z 1one la ... jnùromc fenomenica poichc, a mio giudizio, lo "'volcimeulo e 1\:sl··nsiOne 1lei sintomi fu sino a corso inoltra: del morbo, impari alln intensità e molliplicil.à delle lesioni analnrnico-pnl(}lO~iclie. li di ''ero, l'ome nel nostro malato rominciò bensì quas1 b••nscamenle e con sintomi non dubbi òi acuzie, cowe il Jolore, la copiasa secrezione, la febbre, ma tali falli in breve lP.rnpo si dileguarono ed il processo morboso pHrve esaurilo. E;>puro esso aveva già superati i rnulìnì dl'll'o•·::rano acusuco, ed aveva invaso parti importnnli della cHvità del l"'ranio! lnollre, munlre gl'involucri del rervello ••ti i seni della dura madre erano sède di profon·l~> altPrazioni, pochi e va~hl disturbi funzionali ùel sistema w·•·vosoci p•·~>sent.ava il quadro noc;ograflco, mancando perfinll il dolore t'he è rapulato un<l dei sintomi più. costanti dt>lla dJITu<:ione dR:Ie mataltte dell'orecchio alle rneningi ed al cpr,·ello. E·i io .-re.)o che se non fos<>e stalo per l'intensità .!eli~:~ rebbl't>, per In sua forma acceC~c;ionale e per lo stato òi stupor~, dì apalill ,e di prostra-zione in cui era rapiòa.menle ·~duto il pazi... nle. forse non si !'&rebbe potuto neanche sospellare che e~li Pra in preda dì una gra.,·e infezione generale e condannnlo a prossima morte. Ora. Me noi consultiamo la letteratura scientifica inquanlo si rifel'i><ce alle malattie dell'orecchio. troviamo che i faLli da me r•l··,·ali non o.;ono nr· nuovi nè "trAni. lmpercio~hé, pur essendo le otiti ~=;uppurative croniche quelle che con frequenza incompar'lbilmentP maggiOl·e, danno luogo alle graYi succes::oioni morbose di cui ci occupiamo. non son poi tanto rari gli esf.!mpi di oliti acute anche in apparenza lievi, seguite dalle mPr1Psime alterazioni patologiche e da esilo letale. È oarim~>nt~> avvenuto eli Ll'OWU'e ascessi in parti del cervello lonU.n•· dal focolAio morboso dell'organo dell'udito, senzachè in vita siansi constatati disturbi nervosi di sorta (1), e di scambiat•e a cagione appunto della forma clinica vaga e incerta, p~>r febbre tifoidea o miasmalica, quella che era fetlo d'infezione piemica od ico1·emica per suppurazione della

er-

(l) V. fiE 1\osst -

Le tluùallie d•ll'orecehìo. - i87l, pag. 1>19 e scg.


STO IU \ Cli NICA E D A~ATOlUCA

cas~a ciel timpano e del labirinto e trombosi settica dei sent

della dura mwlt·e ( 1). M a come '<piegare le anomatie di simil fatta incontrate !<UI noc:tro infermo l lo non pt't!l.en ln di dare una ri<::posta adeguata a tale do· manda. Ili cui rìcono::;co tutta la difficoltà. Espongo solo il mio giuJr:tio p~>r quel eh•• vale, e questo è rispetto alla malallta dell'orecchio, che non .::iasi trattato di un'olite acuta, ma piutto<::to di un'otile cronica riaculizzata (e di ciò mi ri~ervo dt dar t•ngiouo piu larJ•) e che il processo tlo!Xi<::tico col diffonder:<i ad altro parli r•·ima .;;ane, abbia perduto d'intensilu nellu !"Ua <::ed e pt·•mill\'tl. È questa d'altronde una leggo cbe l'e!-'pttrtenza cliuica 'IUOlltliana conferma con innumerevoli esPmpi. In quunto Ai fatti cerebt•ali, nei primordi della flogosi mcningen, limitata com'essa era alla dura mening~, mancavano lo condizioni materiali ailo sviluppo di fenomeni nervost d'it'I'ILUt.iune, essf'ndo In sostanza cerebrale obbastartzu pt·oLeLLa rlnlle meningi molli tuLtora sane; né c'ora t·agione che si manifostossor·o quelli par alitici, poiché il proùoLlo flo~istico, Ct'rlo uon ahhontlante e stratificAlo per giunta su largo supel'llcio, non e~erciluva sulle sottoposte circonvolu~doni uno compt'f'!<::sione ba,tcvole a determinarli. Qunntlo poi n cor!lo ovam~alo del processo Yi comparlcci· pnl'Onn am·he l'arucnoicle e la pia madre ed avvenne l'itnbibiztone "Ìl'rosa cd il rammollimento della sostanza nervo,..n ~olloglncenle, cOmput•ver o Rllreo:-i i dislur·bi funzionali. l quali dil'-lurbi, importanti per la diagnosi della malattia, non ><ono, a me pare, nenuche pr i\'i cJi \'&lore solto il punto di \'Ì!;lll delle locaJizza7.toni cerebrali. E per fermo, senza tener conto det ~intomi !'pa::otici nei mu«coli della !!uancia sinistra tlei qunh dtt rogrone la virinanza del neiTo facciale colla ~s~a del timpano e la perinovrilc rrequenle compagna rlell'otito~ media, l'ara"iu aln!'!Sica e gli accessi convulsivi da una parte, e dall'ullra le alterazioni materiali, riscontrate in ispcciul modo nella lt•r·za circonvoluzione frontale ed in quelle cen!l) Tnu1. r ~~;u -

l'nrlialu delle malattie tlelt' orecc'hiv. - Trad. ìl:illnna. -

Mllmw, Vall.~rul , pag. !13t ,. sPg.


Dl U:-1 CASO DI OTITE 'lli;DIA ED l~lEIU\A, ECC .

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tra li, conl!oro.lano pienamente coi risullali ~perlroenlali e ~lei!~ osl"ervazlOni clinkhe (i) eire.:~ la fls1olog1a e la palolog1a dl sliTalli centri ner"o"i. Mi limito ad accennare soltanto, questo fallo perc 1ocdu\ "ebbene i rapporti ùei c.li"ordinì m~tori c di •tucllt della favella colle lesioni dt>lle circ~nvolu~i~lll a:cen· denti e •ldla r•it·conYolu:lio..ne del Braca ~;teno o!.:"gt fra l meglio J>tabtlili f:!) è tutlaYl& nolo come la scienza ::;ia anc~ra lontana dalra,er pronunziata l'ultima parola sulla ùoLlr1na delle localizzazioni cereb1·ali. Vediamo, dupo ciò, se ci sarà po~ibile determinare l'ordiM di successione ed 1l nesso di dipendenza o.lelle varie lesioni tn•·nnlrate alla sezione cadave1·ica. lncluhbiamenle il punto di partenza é la malattia dell'orecchio. Fu de::;sa un'otite acuta od un' otite cronica riacult?.zata f Se uoi polel>simo prestaJ' piena fede nll'anamMsi, non dovremmo nemmeno porre la •Tu~stione o l'ora enunciala, ~rvendo l'int't>I'JnO ripelulamenle asserilo di r10n esset• mai s tato offetLo 1la malallin dell'organo acu~tico. Ma, noi sappiamo per prova '{uanto :;:pes'Jo sieno itnperrelle e fallaci le nolitic anamn el'liche che ci forniscono i noslri malati; gioven\ 'luiudi mettere a contribuzione altri falli per vedere se essi confel'mtniJ o smenli"cano ie atJermazioni dell'inJividuo. Ebbene, e:-prim•> suùito 1l mio parere, io cre1lo ass&.i probabile che Il' -;menli"'cano. Gin, ho acceunato di sopra alln f1·equcnza di gr11n lun!Za maggiore con cui la difl'usione alle rnetlingi ed al et> t'vello ed i fa !lt ili trombosi e di emboli$mO seguono alle ollli «uppUl-ali\·e croniche eon o senza carie dello scheletro •lclrnrt•cduo; ma prove più valide e più ùlrelle militano, mi sembra, a favor e della mia opinione. Come mai un'olile ocuta (l ) Il •l ott. Gugllo·lmo Fabbd in un ca> o che lla molli punti eli .omlgliauza Ct•ll •JU•·IIo •Jul rlf• rito, ossen-ò l'afasia in rapporto t'Olia losiuno tlt•llo c•rcon\ohrzwrvl l•·ru]•orate ;u!Jeriore ~inì:Ura. llplllll.o dd Uruca, rl ~tru(lj\O dt•ll'll\sub di li t'ti " la t'lrcouvoluzione fron~t~ asrt>ntltllito, la t)tlale s~ondo S-tn~r,

(•arh ripc·ridJbc anr11r'e$sa alln funzione della ravella, uou ruronu tro\ale ma.latt'. - ( \'. Ili v l~ la Clinica di Baloguu, [a:;c. 11, ~883, p. 133). (2) "'()TRXAG~:L-.La diagnoti tlf sed~ delle mal!ltitC cerebr(lfi.- Tmd. ltal.,

àhl:\110, VaUnrdi, 1882, pag. 430, 413.


13 i

STOill.\ Cll~H.:.\ ED .\~\T(IXIC~

marufe'-tantesi con lie' i e fugaci falli ::;ubietth·i, ~o n mo1hca febbre, con secrezione abbondant.e si, ma di breve durala e con quasi nessun dislurbo dolla funzione auditiva, ha p<•lulo invadere in bL·~ve ora e ~ubùolamenle lulLe le parli dell'organo non escluse lo cellule rnasloidee 1 Non é cosa impossib1le, ma si stenta alcun poco a concepirlo. Pere a me più conforme al vero che quelle parLI non ro~sero sane, fossero già ~ede tli una flogosi cronica o q nanto meno sifl'allamente alterate n·>lla loro nutrizione da es..ore assai predisposte ac.l un nuo"o processo infiammatorio acuto. È vero bensì che l'aulop'-ia non ci rivelò les1on! ùa caroltere cronico nello scheletro dell'orecchio, in altre parole, non v'era ca1·ie della r occa pelro~a; v'era solo quell'osteile superficiale clu~ altrove suole accompagnarsi alla perioslile e qu1 ~i ac:socia alla flogosi flemmono"a delle parti molli. Tro vammo per·ò quasi inueramente distrutta la membrana del l1mpano, e questo fallo depone di ce1-to assai meno per un pt•ocesso aculo che pPr un'affeziono a corso lenlo. Ot•a per quali vie ed in qunl rnoùo avvenne nel nostro ca..o la propagazione !Iella flt,~o~i suppurativa c.lcll'orecchio alle menin:;:i ed al cer,.ello, e la trombosi settica dei !'eni della duro ma•lre? In generale le malallie dell'organo dell'udito po~sono diffondercoi alla ca>ìlà cranica per molteplici -strade. Una di e.c:se sarebbe costituita dal nervo facciale, tult()chè, a quanto afl'erma il Troltsch, non si conosca alcun esempio ben con~lalato di tliffusionc per tale via. Que~lo nervo, avvolto coll'acustico in un medesimo prolun,l'amento aracnoideo, decorre addossalo alla parete Interna c.lella cas!'a del timpano, clelia cui mucosa non lo !'epnra che una sottile laminello o.·s*'a, ed il suo oeurileroma r ice\'e t•ami dall'arteria sLilo-ma~loidea. rinchmc::a essA pure nell'acqueclollo del Falloppio, come ne rice,•e la stessa cassa; di qui la rretjuenza, già accennala della perinevrite e la pos.,.ibihlà che questa si estenda a3li in"olucr• COI'ebra.li. I processi cronici del condotto oudilivo esterno, sopralullo se accompagnali con carie delln sua parte ossea, poL•·ebbero 11llresl esser causa di gravi complicazioni endocraniche, p<'r


DI UN CASO DI OTITE=•EOIA EO I~TF.R~.\, l:CC.

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Ja breve distanze della semi-cirennrt.!rcnzu superior-poslcriore di quel canale dalla dura madre e riai seni. Mn le ~ue w, pi(t dlret.te e per l~ qt•ali di solìlo la eli !fusione flogrslJea .ne meningi ei effettua, sor:o la porC'le supe1·rore clelia cns~a e roreoebio intemo; stantecùè la primn t\ d'ordinario !;OlliQuima e per rorata dalla scis~urn potrcJ- !':f!lJAmo:;a e da numero i V88J, comuni alln mUC'OSS rlellu cassa ed alla dura madre, ed il ll6COildO é l!'epAI'At•l dalle IOCllillgÌ (• dal lobO sfenoidale solo da quelle picrule lamelle cribrose che danno paesag~no ai filamenli del nervo arusllco. Sarebbero state precisamente queste ultime v io quelle segulle dal processo flogi~lico nel cae<o in eu1 trallr81no: Senonebé, per quanta importanza nh brano i mento va ti rnpporli anatomici, i mezzi di lrasnw>~~iono, piu potenti o pru pericolosi, dei morbi deirorgAno uclrlivo l:!ono le \One. Il Morgagni e dopo di lui molti ehrrur~i ai quali non erano alugf{.te le conseguenze runeste delhi diffusione ali~ meningi ed el cervello delle suppurazioni dell' or·ccchio, spiegarono colesta ddl'usione esclusivamente cordati lopograflci: si lrat· taq di una flogosi cle Doisinnne. come diceva Gordy. Vennero intanto da Abererombie,da Rrbes,dn Weìl e da altri notati alcuni easi in ~ui eolie lesioni meningee cd encdaliche coincide,·a la flebite del seno trasvt>rso e ron quelle del polmone e della pleura la flebite della vena giugulare. Allora st cominciò a dar valore all'mHammazione dt>lls pareti venose, ecl il Leberl cbe alud1ò con maggior profundrlé la questione, crt;Jdelle di poter consrderare prerisnrnente la flebile dei semi, srccomo il p1.mto di p~trlcnza ùi tulle l·· altru SN]Ul•le dell'o lite purulenta. Ma fu la dottrina del Vll'cilnw sulla tNrnbo::.-i e sulrembolia, quella che Jntl!e, come ho dello dnppruna, in pientssimo luce il nesso patogenelico dei falli mot·bosJ in clisammo.; e basterà richiamare alla mente poche nozionr anatomiche per vederne spaccare la vertlà di questa mia aflennazione. Tutti !:'anno che le Ol>::.a del cranio ricevono il loro saw•ue C> arterioso da due ~<•rgentt, cioè dal pericranio e dai vasi delltJ dura nreningl', c che negli ~razi cellulari de11a diploe i ,.a ..ollini arlt>r·iosi, peuetrath·i o.ttraver·so 1 canalrcoh delle O!ilsn, formano una filla r cle cil'condala per ogni dove da


STilRIA Cl I~IC.\ F.O A'l'.\TOlnC.i

so«lanì".a m1dollare. j.; tla siffatta rele elle traggono pni or·i~inr le vPnc diploiche, le quali «boccano parte nelle venf! esterne, parte nei seni della dura madre, ritornando cn«1 lu, donde ~'rnno pnrlili i vn"i arlerio,., . Ollre a ciò, il rive.«lJmcnlo rnembrano~o delln ca~!"a del limpano e del labirinto Eta all'o«;:;o lcmpor11le per ciò che rJl:!uarda l'irrigazione sangui~&. siccome il peri•·ranio 1\lle O«!"a craniche, i cui vac;i !'<lln sempre in corme"s1on~ con quem della diploe, e la re Le -d1ploica alla ,.,ua volla è in e:ruale rapporto colla dura mcnin:re e coi "uoi l"Cni. In La! guisa, i va<>i diploici rappa·escnl.8no un vt>ro ant"llo li comunicazione fra parli m ulli dell'orecchio ed i seni. Non si stenterà quindi a concepil'c coma un processo Buppua·ath·o dell'orecchio possa lrovar facile la 'Via per propagarsi allA tliploe e da rruec;J.a ella dura meninge; e nemmeno sarà malagevole intendere come e le vene diploicho eù i i Reni della dura maÙI'O possano pronlumenLl' rh•mpn·~• da grumi o rli lrombi, dala la speciale disposizionPdi questi vasi alla trombosi: la quale <!isposiziooe secondo h• ricerche di v ,rcbow, non troverebbe risconli'O che nelle vene dt'gli m·ti infuriori e del bacino. 1r altra porte ndl•· anfralluoc;ità dell' orecchio e nei 1.8nli rpiccoli ~pazi ossei eh o lo cit•condano, il pus facilmente ristagna e 'i c;i c 1rrompe non :>o! tanto pel fallo del ristagno medesimo, ma nncorn perché di frequente è commisto a !Jiccnli coa!!uli ~nnguigni c perché ''i penetra l'aria atm• sfeJ'Ì•'!I dalla tromba da Eu«lachio e dal conJolto auditivo eslernoJ rtuando. come nel no:;lro infermo, sia perforalala membrana ci~>llim ­ pano. Da que:-li pochi cenni cmer!!•l cbiaramenl~ quel eh~> ùiceva dianzi, cioè la moni(:ra tli diffuc;ione delle flogosi dell'organo au.lili\'o alle r·orH interne del cranio, e le condizioni 11i sv•lU!·t o della l rombo~• dei seni c del rammollimento giallo dci lmmbi con "Ucce~"i \'O ll•n«porto di e-mboli e di delrilus iuft>tltvi nel torrente circolatorio. Dopo ciò mi corre ancora l' ohblisro di rispondere a due que"itì, i quali si presentano ~empre al medico quando lroY{I!'<i di fr·onlP. od un o!"ilo lelelc. V enna mai in alcun modo favorilo lo sYolgimenlo dei fe-


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C.UO DI OTITI JIEDI\ ED )"iTER~\, ECC.

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nomeni gravi che trassero a morte l'infermo~ Si Lrascur~ qnalcbe meuo per impedirne la compat'Ni o combollerue glt eifetU f Noa bo bisogno di estendermi in molte pnrole per rispon-

dere ~ tali domande. !lo 1iè detto neUa storia clinica cho furono praticate ~oltanlo delle Iniezioni deLer~ive con acqua fenicata clebole non essendosi preMntalo il bi!lagno oli allri mf'ZZi <'Uralivi più energici. Né parlo della cura generale, In quale fu e!'lclu~iva188Dt& eintomatica, prendendo sopralullo di mira In febbre. 8 quiJidi e'Vadente la innc)cuilà di co~tlfatto lrallamento leraplco, quasi nep:ativo. Carca l'altro quesito, tnlh gh aulùt'i con<'ordano nel r·•rutare inu&il~ ed ampoleoLe IJ118l"tasi mezzo inloso a tenet·lon&ane le perniciose succe"stont rlell'cJlilc purulenla ed a combatterle efficacemente qunlvra -.j fossero munifec;t.Ate. Ln sola indicazaone razionai poLreLb'e"" ·t·~ •1uelln di ,Jat'e esilo al pus st.agpante nella c11sso del Ltmpano o n~lle cellulo mastoidee. Ma di certo nel CS"O a mc ace• .r.-o c;arebbe stato poco serio il pensarH allo l'bt·iglinmcnto d··lln mf'mlm~na del timpano ebe era grà sponlancamcnte lo.cernta, o•l alla trapenezaone delt'apotl~>t ma~toiolo•u, quanùo lll'ssun fallo obbiettivo autor•zza,·a a crf'dere mnlnlc le ceUulé omonime. Ed ora, nel porre tE'rmiue nl min lnvort\ non è mc:slieri dire. dopo quello che l o gia e"poslo, '(U811la rist•rva sia impol5ta al medico ncll'cmcltcrll il >:uo l!iudtzio pronostico. intorno alle malntlie supput·nli,·c dell'ot·ecc!.io. - Ricordo solo le parole del "•tJdc: • sino a tanto che rotorrea per:siste, no" at può stabilire comr. q•taTido, e doce Jlnit à ed a quale ea to possa condurre • (l); ed ,. per quc~lo motivo che in InghJllerra, come llfi!Tu In f>les!!n \\'ili~ molle !'locietà ùi asSieumzaono sullo ' ila ,.j ritìut~on•, a J nmmeller\'i individui affolli eia quèl m01·ho. Laonde, noi medici militari, mentre abbiamo comune co~li altri medici l' ohhligo eli p:-ocedc•·e con cauta e prudente (t) l'l T hA e fliLI.IhlTII ~oJ. III, llag 4i.

E11tlrl11]1td1u chiruruka. - 'frad. l!.al., riapoli. t8!ll,


128

STOJIIA CT.J,ICA ED AXATOMJCA, ECC.

enerp-in nella curu di tali individui, c'incombe anche l'altro di procurare che i rnedc~imi non sieno accettaLi nelle tlle dell'e~en·ilo, e no ~ieno con prontezza eliminati quando ahbiauo contraltn la naalallin essendo già solto le armi; e ciò va anche di pieno acC('II'do C<m quanto molto opportunemenle f rescrivono i relativi articoli degli attuali elenchi delle infermità e!'lirn~n ti ùu l servizio rnrlr La re.

SULLA MISURAZIONE OBBIETTIVA

DELL \ liiOPJ \ E DELLA IPERJIETROPI \ Po1· mi!mrare obbioLtivamenle il grado della miopta e della ipermetropla, il cloU. Ginilici ha immaginato e fatto costrurre m1 iRtrunwulo, che ia modo semplice e spiccio può servire a determinar-t! la diF<lanzn, rui <ti forma l'immagine reliuica dell'occhio os~er,·alo. L'btrullltllllo è co:;Liluito da un cilindro metallico caYo, di 4 mm. di dinrnclro, dulia lunghezza di -çenti centimetri entro cui puo rnuo' cr«i un'a«ta scorrevole munita di crémaillère, por tante una :;cala d~> Ila «lc!':~a lunghezza divisa in c.entimetl'i e miJiirnclri. Que!-<l'&sta nlla ~ua estremità anteriore (vale a dire all'c~lrcmità ello dev~ collocar"i ticino all'occhio tlell'ossercatorc) !'lÌ con~iungc mediante un picc.olo meccani<=mo coll'ottalmoc::copio, in modo che questo possa muover<>i in tutti i !'cnc::i, mentre l'osservatore va alla ricerca dell'immaf!Ìne del fondo c)ell'occhio O!<~ervato. Alla e«lrctnili.t po!'tcrìore del cilindro cavo c·è mezzo di fissare una lente convu.<>c::a (di 12 diottrie) in moda che essa rimanga perpflndicolare all'a~se del cilindro. Vicino alla eslremilO. anteri()re ùcl ciliudro stanno un roceheito che comanda la cf'f!rnaillérc, ed uua vile per fermare l'asta mobile graduata nel puu Lo voluto. (Si veggano le figure 1• e 2').


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Ecco il modo rnn cui ,,lOI':\1 applicare codesto istrumento: A tropinato fo< chio da e~minru>e, l'o~servatore lo illumina collo ~peccbieUo uel modo ordinario accostandosi ad esso oc-chio pcl' quaulo lo pllrrnelto lo l un g-hezza ùel cilùtdro esterno la cui estremità posteriure , 'erli le figurE') deYe ttl'lersi appoggiata C()Otl o l'orlo nri.Jìlale iufer·im•e dcll'osserYato; quindi l'osRervaloro ...j va 1t•nlmumJt~ allontauandn, movendo il rocchcll<> in guisa ÙA (ar ltlnlawenlt! ll:-;CÌre i'&"l.a graduoi.D. ùaJ ciliuùto e&\·o. Appeua gli :-:i ra appal·~nte l'imma.,rine a.cr·ca reale (l'O· vesciat.a) dei va,., rt~linici più vicini alla toUclllftlulea Jblinti in modo cho i loro eontorni ~'<inno ben definiti, egli cessa dal muovero il rot'dt~•lt~>. e tlssa l'a::;ta gruduata in •ruesto punto. Supponiamo dm iu qlleslo punto lu distarl7.a dell'ottalmoscopio rlall'ncchìo """'~rvaln >'ltl di 22 cenlunelri o elle il punto pro!!sm111 della vh•la 1US:>tinltJ dall'o<~servalore eorrisponAente al suo mcMsìmo 8(or:::o tl'acr.'6TtlDdtL;rtH,e (1) sia egual~ a 15 centimetri. Se uc •lP\" t!\'Lr!t•nlel!lente dPdurre chP riunnagine retinka dclroccbiu n~!':er·va.lo si 0 l(H·mata alla dist~tnza di 7 centimetri ùa quP:-;Io. ~ t nne t rt. :... ""> - 1-·> = -, . L.en Siccome 7 in cc11Lo sta l~. ~volte , così la m:iop1a supererà lo 14 D.

Se I'O~l"f·t'Valoro (il cui punto proc;;::imo della vista di,-tinla "i tro' i, ,.,,me nhl•ifllllO "111 •pMto. a J:> cm.) [JiUnfre a redere l' immaqrne reale (rnvescmlA) priTULl ch'egli sJa~?i allontanalo ~~ 31Jlfl cm. pc1· li1r la cifra tonda diciamo 32 cm.) ,orrà d1 re che l'irnmagillf) "i c f0rmata ad una distauza dall'occhio O"ser ,·atCI minore eli l i CLO. e che perciò la miopia osservata Ili Ua llbl..ln7.3. d~t tnnto proS-<1171! dPll'o<•" n-:~.tore llo~ra •·ss~re sp~rim nWmPnt<li1NN~narJt 1•0•·o prima \lfll'osservatione, visto elle AAsa puu vnrlore flh1uanto nelle r.hversr t'flnùl?.iOni In cnì si lrovn l'osservntonl. È pur da notMe e!JI! SIJ '111 ' -tl è pn•,l•ili' sara untag.;ioso cb~ liCCord 1:t ùistllnzo.. 1M allo punto l'~~ mo ~rlia11te nna IPnte ronve;;s.:t po-ta dietro lo specchio oculari!. Una le_nuana fl•>sl~m <Jl 6 a lO U :wr..-ira as$al bene allo scoJ)o. Se l •••srnat(lnl IDV•·ro r.,s&&p,rco~'ivamento mitlpt in morJo ello la 1lì;otnn7.1 0 rlel " 0 llrr>prtll runtn rrosS!mo tos-..• minorij dt 3 o ' CPnlìm~td, IM!T ,.nunta.~~110 alquanto O<:c,,rrer hbe a~ungere aU'oltalmoscopiD una lente mgollvcs

.., rorza snffictente allo scopo.

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St:LI. \ \JlSUR.\ZIO~E OBBif.TTl\'.1, ECC.

ragoitmrte o supera il grado voluto dall'Elenco B per rlel~r­ minnre finaùilita, o che per conseguenza l'esaminalo deve e~sere rilonulo non idoneo. Per misurare ripcrllttMopia, si aggiunge all'estremità poslAriore ùel cilindro CAvo una lente positiva di 12 D. (Vcdasi la fig. 2'). Dopo di che l'osSQrYntore, acco~tato~i all'occhio deiJ'fls:5ervando 'JUOIIlO lo permette la lun~bezza del cilindro CSYO, sll ne 'iene n r oco a poco e lcntament~ allontanando come si è detto sopra <:;e l'immagine reale compare ad una dist~mza rlall'occMo ossercnto minore di centimetri 16,66 (diciamo duuque cm. 17) ciò ,·uol dire che l'osservato non affetto dn ipcrmetropia uguale o superiore alle sei diollrie e cho egli quindi t- idoneo. P er quel che •·ig-uarùa la miopia, la cosa e lalment.o chiara che rJual!li non occorro spiegarla. Infatti in una miopia di sei D l'immagine rea!<> (senza alcuna lent.e) si forma a cm. 16,G6 innanzi all'occhio. So Ri forma a distanza minore, la miopia è più forlo, ~c a ùi!'!lanza ma~giore, non raggiunge le f:Ci D. QuanLo all'ipcrmolropia si sa che applicando una lento po· f'itiva di 12 D utl nn occhio aiTcllo da uo'ipermelropio. di sei D, quc~ltl non !'olo vengono interamente corrotte, ma delle 12 uc I'IOpravanZAno 6 che producono gli effetti di una mioptn artijleiale ùi 6 tliotlt•ie. L'immagine reale elle ne conlWguila l-1 forma quindi n centimetri iG,66. Se I'{UC!<la f:Ì forma a minore di"la!l7,8. i> f:egno che la ipermetropia non raguiunae le 6 D. Il llotl. Giudici - conc;cio come è che, mentre l'immagino rove ciata dol fondo dell'occhio oc;~ervato (alropinaio) . i forma ari una di«tanza, da questo, {1ssa, vale a dtre indipendente c.lall'accomodazione. che è 1•aralizzata, la disl.anza del punto prossimo delrocchio o,,enatore (non alropinato) non ,.i può cou part pre<;ic;ione determinare - non si nasconde che neanche t(Ue::.to metodo di misurazione obbietliva .,i pos~a riloncrc mat~'rnnlicamente prec1so. Crede però che per la sua pratica ~omplicilit, e f'ome me.uo dt ri!lcontro delle ordin.arée misarazio1~i .~uùbiectioe pos'3a rendere non pochi servigii.

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LA REDAZIONE


RIVISTA DI GIORNALI ITAUANI ED ESTERI

RIVISTA ~fEDI CA oua me4loa delle vomi ohe. - (Art. 12679 - Jou.rnal de m~decine el de elliruryie, a;!~lo 188i).

11 pror. Tra!';tour ha pubblical0 nella G(!$ette méàieale de Naniu un la\"c.ro ~<ulle. cure. medica delle vomiclte, le cui conclusioni sono le seguenti. Allnrchi> in un iudividuo, lubercoloHo o non, si è rormaio e si forma ogm giorno del pus nel polJoono, nella pleura e nel mediastino, Re que:4o pus è e,·acuato per votnica e tal,·olta "'tmultanenmeutc per fistole toraeiche, e che non vi !:>ia ne urgenza, DI~ opportunilt) per la loraccutesi, per l'empiema o per la re!o:cziooc di coste, la prima indicazione si è di favorire l'a\"\·icinamtiuln delle pareti del focolaio colla dilatazione del pnlmnuc da una parte, e coll'ahba"samento della parole toracice. dall'altra parte. Perciò si deve vuotare anzitutto co:1 cura la raccolta il più spesso che si polrà. ll signor Tra,.,lour lu1 me~!'iO in pra!:ice. il metodo doli" inoer8ione, e ne ha ottenuto dei baoni!'simi risultati. Fa d'uopo iuoUro preserioere ed ottenere ello l'individuo (accia frequenlemento inflpirazioni profonde, metodiche, col bnu•,cin nlznlo e ~O"'peso, afJlnche il polmone si dilati e vada incontro alla parete tnracica. La tos.<;e volontaria deve anche tal volta e;. sere consigliata. Il signor Tra:-;tour ha osservato, nelle p16uriti croniche, i buoni~simi efl'etli dn quegta ginnastica respiratoria1 lungamente coulinuota. Egli fa abitualmente appoggiare una manQ 1'mll"nneu del lnlo sano, Jlerchè lo sforzo l:;ia più efficace e IDCI O flltiCOSO.

La secouda indicazione è di combattere la formazione del pu!>. Il signor Trastour usa con pre\B.1enza il jodo interua maute nella cura delle 'VOmiche, qualunque sia la loro causa, ~crorolo;:.i, tubet•colosi, sifilide.


RIY!STA

Unn terw indil"lltioue è 'Juelln dl migliorar(' le contlizionl generali tli l(tiCc:ti mnlali: e per dò ottenere, it mezzo miglioro si è l'uc:are un ndnllo regime lnlleo. Ben inle-.o, ~i ritornerà all'ulimentazionc urdtnaria. alla carne, alla birro, al 'ino, appeua che l'appetito lo J!CrmeUerù. Quarta irulicaziono iuflne: l'auto-infezione, nella ,·omica, come in tutte le suppuruzioni croniclJe, de"e e.c:<:ere lH'eYenuta c comhnttutn l'O Il gli an ti'-'ettici e c<li di<=iufellanti, cd il sizr:or 'fra"-lour crede che. prec~amente, ueulralinar do Ja fetidi lA dell'e") 'l!ttorazione, J' C"~enza. rli tremen lina, l'e-.c:enzn rli limo, l'eucalipl.0, la canfora, l'acido feutco sopramlto, interttnmt.nle ed esternam•llfe, po...~ono rendere dei reali ,er· vigi ai malati. U!'n pure 1 Yapori di glicerina con o !'<~nza addizione di ncido fenico . Quanto ai re' uJ..,ivi. il -.i~nor Trastou1• credo cb e le• moschtl di M1lnuo ed i cauloi'i lascio.ti in permanenza agic:cano più ener,;il·nmcHto c hll lo punte <.li fuoco.

FenomenJ reumatotdi nel reumatlzza.ntl.sl sotto l'in.fluenza della fatica . - (Art, l:Wi7 - Jou-rnal de rMdecine et 1.b.: clllrllr!Jic, ngo~to JR8~).

11 olotl. :\httnieu ba pubblicato negli A,.ehices de médtctne un lnvoro iu cui ba cercnto di dimostrare che la falicn ccces~h a può pro\·ocar e reno meni reumatoidi. i quali ::oi ri-.contrano a cagione dul predominio frequente della :.tanchezza nelle e!'tremitil iureriori. r.o n un comple,c:c:o clinico a;:c:ai ben limitato e mollo rrcquente. lo un (>rÌIIlO tipo. c:i vedono individui soltoposti ad ur a fatica cccezio aie. cho camminano molto, oppure che porU\nn pe.-.i, av>erllro nelle loro estremità infel'lori una ~en:-uzrono mollo accontuAla di c:umchezza. e dolori nelle articolazioni. Que.. ti ùolor•i r·i,ieJouo ::-o~ ratult~ nei ginocchi, 11elle articolazioni medio-tar'-'CC c tihio-larf:ee. Generalmente e~;:i "i producono a poco a poco con eguale int.er•sità r ci due arti; si nota pure un le~;.;-ero mo' i mento febbrile (3S•a 39 ). Qunlche volta Fopraqgiungono vomiti e dolo l'i epigastrici. Allorchè si esamina iJ malaln, «i os:-::ervn, indipendentemenle dallo. le!.!"-


:WEDlG \

133

~era febbr~,;, un ,udorc ~1 c"o pii.t abbondante nelle e.::tremtlà ior riori. La pre<;«ione nelln regione epigastrica dolerroma un dolore mollo \h"Or So-ronti infine 5i CO:lsLala uu 1 uulo d 1 roso lun~o il deéOrSO della oolonua vcrlebrale. in corriRporult·nza ,Jt!IJn l'O l'Il' in fL•riore d~lla re~ione dor->ale. Le nrticohuioni. i zinocchi iu Jlfll'licolare, po.-"'ono e ..,ere la ede di una cr~1·tn !urm•rm~ione: ·~ la Jll'c.-,-sio·le T•roduce do· loro a lhelln rlell'i Jtcrlitu•u arli•·olflrc e !'lOpralutlo ùel legamonti lnt •mi i. Questa rorma .li reunmtismo erA eltiamala tlal La~f>gue il reumat Stno d~gli urtlcwli dt polizia. E!lli è di 1•arere che m tron fr tue t mente m questi n;::cnti, i qun'i "ta mo !ungame 1\e i 1 1iedi e .. p()..u nl ll't)ddo eJ alla UUlltlilà. 11 una ·onda f• rmn climca Sl n<>!!iungono a ']UC'-li di,. l'SI ,.in\ w i qu. Ili del ha ne' rulgia ~L'rntica. T '-'inlon1i iniziali "011Ct i med•• .. imi chll nellu fornw precedente; 111n nel mede«lmo tempi) t:J notano dnlol"i lu ·~·J 1l cnN<n del nervo scutti ·n, priuciJ.mhucutl' nello F;uu vor:r.ione cruralo. I du~ lati Sl"lno "Ìillultaneamenlt.l nfl'ctti. Ùt.l wh" a h"rado diverso, e ctò tlltTcrenzia ~ I'JUO! ta ne' l'lll;;ia dn.lla sciotica comune. Le ar·ticolnzio••i '<)Ilo cnlte nel rucde~imo tempo che il ner>o; i l f,l'8rnenli laterali rlei f!"inocchi, i tPnrlini rolulei divengono sensibili, in quc..(a formn mfinc, rnezJir. che nelln precedente, si rJ!'!CO 1trano i punti doloro,i pla'll.arl. s, o:--,...en·ano anche i1 l !ore cplt:"a,lrico ej i punti dolor "l alla colonna ver-

tèbrale. Il •ignor :Ualhiou mulle infine iu una terza forma clinica dc1 ~"i nei quali, solto annloghc iulluenze1 sopraggiunge unu idrartro~i nc.nta.

Inoltre uon é co,a ra1-n il vedere :in questi \'ari ca"i a~~1unger"1 n 'JUC'-li fenomeni uu'eruzione di eritema pnptùo~o od anche un'erULione purpnNa. In qualche ca::-o anche i dolori "Ì zeneralizzuno e guada· .gnauo le ('Arti !"Uperiori, ma solo momentaneamente. In lutti que"li ca< però la m'llnLlia n<m ha duraLo piu eli IO a 15 gior.li. •

L.ò


13i.

RIYISTA MEDICA

Iperldroa unllaterale. Contribuzione alla conoscenza delle malattie del •impatico. - G. RtEaL. - (\1"rene,.. M~>d. Pre•.,e, 11-8~, N. 3-i e 35, e Centralb. 'iir die .\led. lVì.~sens., ~-

i9).

Unn ~i~or~ di U anno !<Offriva da parecchi anni di dnlore di lPsln a «inislra, che Yeniva a intervalli irregolari e.l era accompagnato da I'O""Ort>, "en ..az'one di calore e C(•pio~o ~:u.lore alla m~>tù ;.ini ... lra c.lel capo. In uno <li 'JU(;Sti accessi osservato dal Rieltl In metà sinistra della faccia era inl~:u ­ ssmcnte arr[·""-"ata; il ros, ore Lerminava recisamenre suila linea m<>diano; la temperatura di questo Ialo era aumentata; la pelle, fin dove si e~tendevà il rossore, era coperta di su !ore, la pupilla <~inh.tMI era con ..iderevolmenle dilatala. L'accel"so durò circa 36 ore. La malata morì in conseguenza di altra malattia. Nel ganglio superiore del simpatico sini!'>tro si trovarono le s('guenli allerazioni: ros"ore, infiltrazione di cellule rotonde, sovrariempimento dei vasiJ emorragie punli!ormi; le cellule gangliari erano sostanzialmente inlaLte e cosi pure le fibre nervo!!e. È notevole in que~to caso la dilat.azione della pupilla, dappoichè nel magJ.(ior numero delle O!-!Servazioni di questa spec1e finora state romunicate, esi!>teva la mio;.i. L'autore crede poler"i ammettere una paralisi delle fibre vaso-motrici unitamenLe ad una irritazione delle oculo-pupillari, ma è anche !<Uppon"bile che si trattasse solo di un fenomeno di irrìta1ione; l'eccessivo riempimento dei va~i sarebbe allora dovuto alla irritazicne delle fibre va~o-diJotalrici.


135

RIVISTA CHIRURGICA Il nbUJDato corrolllvo nelle meclioa.ture chirurgiche 1. LlSTF.n. - (Hf'it. m . joru ''· olto!w·· 1 l'l t, e Cent1 lb.

fur Chcrut;~ie, 18!H. ~ Jl}. 11 pror. Lt ~tet• h n negli ultilllt l··mpi o:;,ser\'alo più 'ol te degli esi li RrAvorAvnli «'oli l'uso degli onlisollici volatili ~>cl ba trovato numero"-i mi 'l'O ·v<'•·hi r1l'_. i ll'"Ce-;si piemici. QnP<:to proc sso non l"i «vol!!'e ron In !!O t z' curholica fi'C"CO, ma ha luogo rrequP-ntemr-nte con l'oli" ll'cucoliplo, cd anche con ractdo ~ tcJhco e c n 1'10 lnforru• • co,icchi: que::oli dc,nno essere r iguartlali come tnezzi tuul!'iic::urì ili m cclicaluru. A questi va conlrapp 'Lo tl ublirnnlu corro<:ivo la cui l"Upl'riontò é st.aln •peciolmente m Geruum in genPralmenle l'iconosetola. È merito del Kndt l'nn1·e richiamalfl l' allenzione 8Uilo au n delle cfeh• li "ime ,..o)nzioni (l: 300,000), "UI loro potere d• unpeùirc lo <~\ll u ppo tlt>lle l"[H)N. Di front~ n rruesta sta l'azione cl elle ~oluzwn i fcwti eli u~ciolere i gPrmi (11zione germicida A O:lgetlo di medicalurn bn.r::tn che impedì ca ai germi \'enuti o.lAI oli fuor·i di sviluppar-<i, le solu~ioni ,Jeboli sono quandi !'!Uffici.:-nli. M cntre però le <>oluzioni acquo-<e irriumo ln J elle, 11 c::ubhmalo allo sluto ùi alLuminato non e"erclto alcuna irritazione o d'allra pnrl~ protegge la ferita nella miglior maniera. ::-i lt·atta quind1 lì render•' acc~'<ibile qu •to a lhuminalo. P~1· quesi.O ~i uniscono 150 p. ùi siero

con l p. di uhlimolo fo rmandone una ~olu:àone lra:;parenle. Se con que ta ~·imbe,· .. J,' così detta lana di le'" no o il 'olone in flor.f'lti ~i lla uu rnateriole dl mPùicalura dot.alo di cccel· lenLi propri tù l'.lllli,e11' ·l e ..:enza ir·rilaz10110 della Ile, IO Pn tre

re

la ~oluzion•• ac.quo~a eli t ·;,()() irrita la pelle forlemFmle. In tutte le maceller ie pO!>ò'~On aver"'i "'ronda quantità di alburninali d1 stero a pie ·alo prezzo. Se"'con questo siero si me-


136

IUVISTA

scola il sublime lo nella proporzione rli 1: 7'iS si otliene combinazione che sì presta a meraviglia alla prepara r.ione d'una garza da medicotura. Duo parLi e mezzo di questo liqui lo servono a inzuppat·e unu parte di gal"l8 che :;;i dil:ltingue per· la sua mancanza di odore e per la sua pieghevol~zza, l'albuminato di s ublirnalo vi è cosi bene fisso e combinalo che non v'ha per kolo che ..rugga. Q u~sta garza così pr eparA la l'i distingue su lulle le a1Lre per la sua efficacia antisettica. Se con es"'a si cuopre un vaso contammte un albumin ato, questo rimane inaller~lo asettico; se <::i c:uopre un vaso eguale con la garza prepara La con l'iodofor tne, con l'e,.calipto, con1'acido salicilico, già dopo breve tempo apparisce

neJI'albuminato una scomposizione. Quindi il miglior materiale di m~dicalut·a, cosi conclude il Lister, é una ga.rz(l preparata con una pal'le di sublimato su 100 o 50 par ti di s iero. La: secr ezione sierosa o emorragica delle ferite venendo a centallo con que,lo materiale di medicatura, possiamo e;:;sere sicuri ~he in essa secl'ez.ione non si stabilisce alcuna scomposizione. SpeeialmenLe nelle prime medicalure quesln garza preparata col sublimalo merita la preferenza, perc hè esr;a si oppone in modo particolare e con somma efficacia alla alterazione dei primi liquidi colanti dalla ferita. I n un ragazzo di dodici anni nel quale il Li~ter esegui la disarticolazione delranca, usando lu mediculw•a col siero e subiimolo, non vi fu alcun aumunlo rli lemperatuJ'll, la secr ezione rima~e senza odoee e senza proprif!là irrilunli, non vi ebbe quindi alcuna complicazione settica. Ad un ragazzo di sei anni per ùare uscita fl 30 once di marcia ru fatta uua l'e!"ezione di coste; la ~erezione con la garza prerarata col siero e s~.;IJiimat.o a 1:50 ed ancile a 1:100 rimase assolutamente senza odol'e e senza azione it·ritanle sulla pelle. Perciò bisogna. Rmrnetlore clte tuLli gli or ganismi seltirj fossero stati im pediLi nel loro sviluppo. )(Pila stessa maniera della garza si può imbevere della stessa soluzione ogni allra mate t'ia a ssorbente, come colone ed alt1·e sostanze fibrose. Potrà anche usarsi il sier·o col sublimolo disseccandolo e quindi tncorporauduJo con la vaselina, e forse si potrà anc.he usar-e la polvere ùi questo pt·epa1·a Lo aspergendola sul materiale di medica tura.


t3i CUIRU ttGIC.A

OUfo ._u•utrtte uata ooll& oompresstone ela.~ttoa.. (.,. U1'81l·

Journal de mé•ledn.e el tle ehiru.ri]IC, a~osto

~11 clòtt B . Hall (Cincinnati Loncel ancl clinic) applica con wccnso e ftn dal princtpio del tMiumatismo una compres. e , eon una raseta ela..tica, e l'adopern per un lem~ ~h~ . . dei 8 ai 10 ~orni, come lo mosl1'8no -" os'"e:-vaz•om ùi liitrH& traumatica del gmocchio. P o'"c;a fa su~ef!uire all'uso aìlt8 benda el&I!LiCR l'apphcnzinne ò1 un app~treechio iugòsliRO amovo-lnamovlbile per r{\l·e rrizi{llll t! movimenti delratto di quando in quando. A quo'"la rura ha a~~iunlo tant.o Jtàppllcazione dol ghiaccio, come s~mplicemcnt.e l'elevazione

dell'arto. 'Egli eonatJtba di applicare la benrla mollo dolcemente; ed

..-rteee che 1 maln\t avvor\OnO Immediatamente un bene,_

eet'e e che l'artrilA diminuit~ce ttn òalle prnne or" dcll'appli-

't{Utone dfllla fasetatura .

Olilt. a.»•

•= ro141 per messo 4eUa cUlataslone. - Dult. 11

V~EtJIL (Gaiette ties I MpitauJ». - S ma:.:;~do 18&\ ~.:H}.

La priorità della scoperta della dilatazione quale mezzo di cura dell~ emorrouli. us..:cri<:ce lo ~te-;s'l Y erneuil, "peua al M•snnn U'oil', tl quolc dopo ù"a,.·erlu aJotl.al.a per la cnra delle ragadt Bnali \od irilitazione di Rècawiei'} cer·cò d' imptegarla anche contro h• t;morroirli molto doloro:::e, riuscendo a parire tanto tlueste quanto le ragodi che la complicano td frequentemente. L'applaca~10ne di un t.alo mez.zo meccanico di cura sj fonda eaUa pat.ogenest stessa delle emo1Toidi, la quale fin da 20 anni addietro venivasp1egolu dal Yernt~uilnel seguente modo: le emorroidi sono can,.:ate !la compression~ delle vene mel;en· \eriche superiori cll(l attravel·sano In parete del retto in un anello muscolnro e vengono r1uindi a mostrarsi Mlto la mu· cosa del retto; è appunto allraverso tllle anello che le vene subi!:!C()Ho una CO!'I.lri1.ione in seguito alla quale nasce la dilatazione vo::nol'la piu o 111eno voluminosa, nella medes1ma


138

mriSTA

guisa che l'anello del soleo, per lo strm~imento che esercita sulle vene che l'altraversano, genera le varici alla gamba. Ne viene in Mnseguen7_a l"..he ba!>la far ce.<;._~ re la costrizione mu!>colare, perchè Io sLringimenlo venoso cessi a sua volta, si >uotino l'emorroidi, si rislabilisca normalmente la circolazione ed a-n•enga la guarigione radicale. Perchè riesca la dilatazione. fa d'uopo operare non solo colle dita, le quali agi!'cono soltanto sullo fibre inferiori del retto, ma ne dev'essere praticata una piu ener.zica, previa clororo:rmizza"lione, collo speeulum del Ricord dapprima e poscia con quello del Lisfranc. il quale permelle una dilatazione abbast.aoza Ct}Dsiderevole. Si dovrà eseguire lenLamente, progressivamente, nello spazio di mezzo minulo circa. Il risulta lo di tale operazione.. dice l'autore, t; meraTi.zlioso. e la guarigione, radicale e senza pericolo, avviene nello spazio di 8 giorni. Ben inteso, aggiunge il Verneui~ allorquando le emorroidi sono la sede di qualche lesione più grave, si dovrà sospendere l'operazione sino alla scomparsa di qualsiasi fenomeno.

Peri t& dell"orecchio per strappamento (morsicatura di cavallo). - (Ga.;etle d es llòpitauz. ~ ~1, 5 aprile 18Sf.). Il 30 ùicembre 1883 un indivJduo d'annj i8, conduceva ca· valli cile si diver·li vauo morS"ican·losi. t; no di etti per isbaglio afferra l'orecchio del conduttore e lo distacca io parte dalla testa. Se si psra~ona l'attacco dell'orecchio ad un elisse e si tirano due diamell'i, uno verticale e !"altro orizzontale, il segmento auteriore e superiore rappresenta assai bene la porzione che era rimasta ancora attaccala nel nostro ferito; gli altri tre !;6fflllenti erano completamente slaccati ed i loro legamenti svelti. I l nervo, nato dall'auricola lempomle, pendeva sulla guancia; non era ::LaLo rotto alla sua entrata nell'orecchio. ma bensì sradicato dal padiglione con molte delle sue diramazioni. La lesione c;ra av,•enula un' ora prima, l'emorragia era


t39 Clllll\li.G1U

r uct • a..U. la lleftNhililà molto diminuila. La sola comppii rione, obe 'esiste-va, ere una tumefazione assa1. con~1'dew aie:. pi'OilaUa cJaUa morsicatura del ea,·allo. ..Je e r~$~ DGllemeDO di o\lent-l't'l lo riunione per prima inUl •wt; .feai combaciare esauamente le superficie. applicai 1 pr • e..aara me&allica e quindi immediai.8Jllenle una me-

a l , . . feaieala da rinnovarsi due ,-ol\e al giorno. &-Il ., wperaore all'incirca della soluzione di continuità a dr' inuM"ietamente; il resl(l, che era !>tato stretto rorweete. DOil ai riuni che dopo suppur&zione. La cicatl'iz• t T. . era oomplela dopo 22 giol'ni senza alcun altro ac-

dtn&e ebe la perdtla definiu,·a della sensibilità della metà

itlllliore del padiglione in seguito allo sta-appamenlo dei fi Mil aa toei corri~pondcnti.

ctae-toeeeu vauone dimostra la benignità relaliva.1e1le ferite per atr11Pl18mento delrorecebio quando la riunione è fatta poco 1 wpo dopO la lesione e mi si permetter! anche di rar notlileebeael caeo ln discorso la morsicatura del ca~allo a,·e,·a aaJ•\o GD8 gra-veua speciale al \reumatismo.

RIVISTA DI 'fERAPEUTlCA l.a llabta& pH uo ipo4ermloo. -

•Sunto tratto de un

articolo deU'Arehir:io elinieCJ). Dalle esperienze d l Quf'jrolo ri::;wterebbe che la '"ia ipodel'miea è esenle da accidenti c locali e ;enerali; che ..·otteagono abbassamenti di temperatura p:ù rapidi, durevoli e forti ~e propinandola per u;:;o interno, e che quindi si può con p1ta rare iniezioni ottenere quanto coll'uso interno ricbiederebbesi con dosi più ripelulP. . Le do~i meglio adotle ..ai·ebbero quelle di 1 2 ad 1 grcmm a 8Jaecbé colla prima l>i ollP-ngono abbassamenti di ~mpera-


HO

JU\'lSTA

tut•a che IJ"'Cillano tra 1 e 2,5 gradi cent.; slb-irno c l'li dilcgu mo dopo 2 a 3 ore. Co11 unu p-l'amma I'aLbussamento é di 3 a 5 gradi, è ol rnae:;irno clupo 12 ore circa e st dilezua lotalmenle dopo 5 ore. Entrarube le dost diminui"'COno pure la frequenza d~I p •Iso JWOporliouatam~nle slrabbas~amento della temperatura, .e con"'ervanùo t il ritmo re;wlare. La pression e intro-art..riosa può leggermente aumentare, ma di re~Ia re,ta immutata

B. Sulla a.ntlplrina - (Centra/b. fù r Med. WisseMclt. N. 29, i".'i-). l pt·ofes<:N•i File Ime e K norr hanno sperimentato una

nuova sostanza derivata ùalla chinolina e che essi chiAmaremo anlip11·ina. Quf.'~ta sostanza si presenta sotto l'aspetto di uua polvt•re hiunca Cl'i!>tallina facilmente solubile nell'acqua, di sapot•e asl<ai ùcbole. Nella quanLità di 5o 6 gt•ammi (di visa i11 lre ùosi di ciJ•ca due gr•ammi 1'ut1a e somministr·ate all'inlel'\'allo di 1 oro) essa àbbassa la temperalut•a dd rorpo in un arnmaloto febbl'icitante. La discesa dEI!la lempPratur·ll succedo ~raùatamt•ntP il più delle volle senza diaforesi " t·ogp-iunge il ><uo mas!'irno tre o quaUr'or•e dopo dal princrpio della medicazione. La durt~la dell'effe !lo è vario: per J,J più la terupct·aLura r·itorna alla sua primitint altezza sette o no"e ore più larJi, ma di soçente anche diciotto o venti Qrtl tlopo. Il ritorno del calore febbrile si fa gradatamente e sernprt• Renza br h·i li. Simultaneamente alla temperaturt• !>i nhbo..,!>a anche la ft·equenza del pol~o. benchè fr,~ i duo ft~lli non e.qiqla un e"atto rapporto proporzionale. Etl'elli fiOCI\'i non e ne manrfeslano. Soltanto si os<:nnò tah·oJta nau!'ca e anche Yomito in seguito a dosi el vult?. Le orine re--L~ no , empre pri\'C d'albumina e non prentlono colorazione nnor•male. Ftlelme raccomanda per i bambini Ona meta o due terzi della <lo!<e inclicato di sopra. Il modo più opportuno di SOnJ· miui~ll'lll'l! il mcdic~rnenlo i· quello di darlo in soluzione nell'~;~cquu coll'aggiunta di un cort•etlivo ar omatico (acqua di men ta) oppure nel vino.


DI TF.B.,PEUTIC \

Hl

11 Gultmann ebbe occa~ione di couft?rmar.a i ùati di Filchnc med1ante O"servazioni fRtte ~opra 2:' ammalali con fd·bre altiseima. La caduta della tempPrnlura nv,·enne ~empra in modo continuo e gradualtl 1-a g~:un~e il ~uo ma--~illlO dopo w o quauro ore, eccezi lltllmenLe dopo cinque ore e ,j. e--LE.~e. ftno a due o tre gra i C. Dopo di cc: ere rimo5'ta "'Lauona•·aa el pun&o infimo per una o dut> ore la tclllpcralul'ft r ia"Ce."e IP'8datamenle senza portflre bri~iJi p a• rAg~iuncere il ~uo ma:etmum entro cinque o sei. più spc ...c:o ctodici otl anche diciot&o ore. Perciò l'antipirina ~i dii~ romia es,.cnziolmerale dalla caarma e ID8n1fe"la un'azione che ,j an·icina di pau a quella della chinina; il Gultmann O" Cl'\ O. durante i fùrli abbes.~&mtJnli di tcmpt'ralura, dei ,..uùot•i t•rofu~i; 11lll'i eliNti •piacevoli non ne furono ro nstatati, Mllanlo in alc·uni rnri cas1 si ebbero \•omili. Conosciamo i r ic:ultati olto>nuti •lo allri clinici che "pcrimeutarono il nuovo nwdicamen lo. Falkunhei m, p. n~ , nou ta che conrerma.r e e~altnmenle la tn nnil'u«la azione antipiret.iea. A ''rebbe però trovato che nellll fl'ltbre pl•rìoùico. 1'19.· rebbe r•mac.la c:f>nza l'ft'dto anche :"P l'<·tnmini!'Lrnla in do"i l'levate. Il pror. Rank oltre a conrermal'e rrua.uto i fli'(.'Cedenll ~per1mentatori hanno 8!'Serrto, dalla propria e!'lperienza ri~~<ultE'r ·l he che l'ant pirma, data per u:-o mteruo ai ~oggetti l!lensJblli e nervo~i , produce infalltbilmeute il vomito. e quioili in lala casi 1! me.iicamento ba fallo mi~lior pr ova introdotto per \'la pod,rmica.ll Rank consizlia tli .::;ommiiJislrare il farmaco s mpro in qne,..rultima maniera. Le lni('zioni ipoolermiche non pro.Iucono alcun f nomE>no locale "6 "Ì eccettui illeg!!ero dolore oiello punlut•a. Soltanto una \ olio, mezz'ora dopo l'iniezione ~i manife~lò un'orLJcaa·io gen rale chc in pochissimo Lempo "'COmparve. • l.'azt ne nulipiretica "i manife~ta più r r e"lo clopo l'inieZione ;:ottocutanea ed anche a dol;i minori che •lata inlernamenlt', co~icché una sola iniezione ùi 2,0 ba~l.a •1uah·he volta n ['t'O(lurre un suftlcienle abba~samcnto di ll'mperatura. Quindi il succitalo autore prel'f'I'Ì8ce la via ipodermica a11'u"o int..r·no in lulli i casi dovP- un repentino ubbas<>amenlo di lemperaLura non é pedcoloso come nei bambini,


lUVlST!

nelle persone deboli e deperite. Quest"autore raccomaDda una soluzione a caldo acquosa nelle proporzioni di 1 di antipirina e 0,5 di acqua. Questa soluzione, benché una perle dJ anlipirina r ichieda lro parli di acqua fredda per sciogliersi, rimane perrettamcnl~ limpida anche dopo il raffreddamen to e si n1auliene inalterata per parecchi gi01·ni. Anche il prof. Alexandt:!l' osl'l~:rvò la benefica azione di qu~>'sLo farmaco in 1:.> casi (ti5i, pneumonia, lifQ 1 ecc.}. I o un caso di iotermillenta Lerzana egli riuscì coll'anlipirina, som· ministrata all'esordire dell'accesso ad interrompere l'acce$so medesimo, ma non gli fu possibile irapedirne il ritorno. Dato il medicamento nell'acme dell'accesso fu affrellato il ritorno della n ormale temperatura in poche ore. Nella febbre ricorl'ente, con grandi dosi in principio e con piccole dosi consecutive si polè mantenere una temperatura quasi normale. P are che il medicame.nlo non abbia azione manifesla contro il r eumatismo articolare.

Sulla azione della ag arlotna contro l sudori notturni dei tllloi. - Don. SEIFER'r, privato docente in WUrzem burg- (Wiener Med. Wochens., e Deutsche M ed. Wochens, 20 marzo 1884, N. J2). Il Seifert ha combattuto erdcacemente i sudori dei Lisici con la agaricina che nella clinica medica di W ur'Zhurg é usala in molLe malattie. E una sostanza crislallizzabile in lunghi aghi Ja quale è stata di cor lo estrella dall' agaricus atbus di cui è il principio amvo. Somministrasi in forma pillolnre, 1, 2 pillole per dose di 0,005. E:;sendo facile as· suefarvisi, la dose deve essere frequentemente aumentata. L'agaricina si mostrò anche attiva inieLtandola soLLo la cute neUa seguente soluzione: Agaricina . . 0,05 Alcole assol. 450 ' Glicerina 500 ' Ma per gli spiacevoli fenomeni eli reazione nel luogo di puntura questo modo d'introduzione è stato presto abbandonato. È notevole la osserva:zione faLla dall'autore della


H3 DI TIIAPECTICA

.... èrela dell'azione di questa sostanza.. E~li ba veri~· _ . ebe repricioe spiega la sua piena azione ~ un.o spaz~o 4f;.ll JG eia àaqae a sei ore. Quindi nella or~8Zl~ne ba-

1:tlllfrf e meo.o alla dose che al t.empo an cw suole a 1 il P Fie co~Dineiare il sudore. L'aJ~;aricina ~on falli llit 1111h eu utone quando ai malati che cominc•a"ano a •••q raeDe prime ol'fl della noUe era data ve~o cinque • clcll\0 meamgiorno, e a quelli ehe ,gudavano pelle prime - 4tl . .u.mo, vei'SO mezzanoue. Maggiori dosi potrebII.P uun dla\e per lungo \eropo senza pericolo. Talvolta eao uso ru ouervata la diminuzione della tosse e • afaU- eonno. Non eolo conlrO i sudori profusi dei li· aMbe nelle sudorree d'alLra specie la a~ricina s i .6! • .,...&rata giove-.ole. f.: un buono, quando anche non ssàieuro, anlidrolico. l}~ ProebsUn~t(Centrallll. Klinisehe Medie in. 1881-, N. 6) -* allo e\easo m lento la agarici ne. nella clinica del JUrl!l iD Gieeaen, ed ba osservato che data alla dose di O/IfA - O,Ol opera sicuramente o rapidamente e non proàae e«eul consecutivi spiacevoli come l'atropina. Era som· iJb'='"\a in torma piUolare secondo la !i'eguen\.e formala: Agaricma . . . . • . . 0,05 Polvere del Dower . . . 7,50 Radice d'alt.ea,roucilla~gine ana 4 l'a piUole N• 100.

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• ne lp'Jst_. lpt4enDlolle 4l prepantl ferrugillod.GI.APBCKB·- (Centralblatt .fii.r M ed. Wiss., ~. 2i, 188i).

Fra l.u~ ~ sali di ferro che ::;i sono finora esperimentali, 8la orgamc1 che inorganici, il citrato d'ossido di ferro ::;i è menite&lal.o pau lacilmcnla e più sicuramente assorbiliile. H eo~Lo d'ossidulo di ferro, solo coll'aggiunta di una doppia o &ripla quanla\à di cilralo eli "Oda si lascia assorbire mentre il ferro peplonalo "Ì llS"'n•·be in minima quantità, eù il solfato di Cerro. ammonll:lcale non si assorbe p unto. L~ elimlnaztrJne avviene per la più gran parle per via dci reru, per una Minima pot·le attraverso il fegato.


RIVISTA DI Tl'i:MPEUTJCA

L' escrezione c.he si fa per le orine comincia all'incirca m"z.z'ot·a dopo l'inie-.Gione, raggiun ~e il suo m.azimz(Tn. in due o quallro ore e !>i termina nel p~>riodo òi ore ,·entirruallro L'aut01·e nei suoi espcl'imenli troY6 che il fert·o compariva n ell' orin~> allo l'\lalo tanto di sale d'ossido come di Rale d1 ossiòulo e ciò indifferentemente se s i injeilava sia l'uno cbe l'altro dei detti sali. La bile invece con teneva il ferro allo slat() di solo sale d'ossido. Il siaro d~l sangue ed il sier o della cavità periloneale, stet•o che sempre si riscontrava nel conigli asso~geLtati a simili usperieuze, erano sempre ricchi di ferr o dopo d'iniezione iporiermica del prepara to. :Scssur..11 traccia invece si è mai rinvenuta nell' umor.e acqueo. Per conseguenza l'autore ammeUe che il ferro possa trovarsi nel corpo come ossaòo e precisamente solto forma d'albuminulo e che soltanto nell'orina esso subisca una riduzione e diventi ossidu1o. Dagli esperimenti fisiologici l'autore passò ai lerapeutici e provò il citrato di ferro sopra 10 pazienti con ottimo !'Uccesso. La dose che meglio si convienP é di 0,1 pPr gli adulti e all'incirca la mel.à per i bambini in una soluzione al 10 per cenlo. La soluzione deve essere chiara e non si può conser· vere o!Lre due m esi. A dosi maggiori della ora indicata possono sopravvenire fenomeni d'avvelenamento. In due casi di nefrile fu tentato questo metodo per arrestare o limitare la secrezione dell'urina, ma senza risultato apprez2.abile.

RIVISTA DI CHIMICA E FARMACOLOGIA La fermentazione panarla. Sopra questo argomento, parecchi mesi fa, il sig. Chican d ard scr isse e pubblicò nel Monileu r Scient((ique (Parigi, otlobre 1883) una oompiuta monog rafia, pregevole pPr le notizìe che contiene. Dopo di aver narTalo succintamente come siasi svolta ed abbia progredito l'arle di far e il pane presso


RIVISTA DI CHUIIC\ E F.\1\liACOI.OGI.\

H5

div ni popoll ftnltchi e m dcr ni, l'A. accenna i _principali proceaa• n uso p.-r qau"•L'arle; quinùi C"'PO"'e l•' teor1e eUll!"~e 1 an rm n~ sulla f rmenl87.10IIC poonrio, le d1mostra u•anc:an\i di ba llper m uta e c col! a iuto ùei ralli prova la ue· c:essii ar ant rameulc lo ~ludw dt qllc:-la f..:rmenlaZI , quanl m tue la nlRr-~h>r pat·le dt>~lt autori moderni l'abbiano compresa nel novti'O delle fermeutnz1oni me~lio co ute. Fmalmt'nle 111 ... guilll nil uno ,-tudto parllcolaregguato de• pr Jolll dello 1amlìcazioue e del fennen .o relaLivo, re enta, In ba a1 falu ~Ludmlt, In uur"·a teur1n c le eone u m, eh h c:."l rulli "0110 IC!!IUillll\ Cf)fl"C!:Ut'lll8. Ua qu sto la~ ro, mle"O n 11 mo~Lrart• ùd Lult.o erroneo il co tto cb 81 ebbe fillOI'Il c Ù6 1 più d Iii~ r... nnenli'IZIOOI' panaNlt u sat•t\ 1110pp •r 1111 t•trerire compen liali •[Uei !!unti,

ebe 111 J!j:( rm ul ml •n ... ano. l o un'opera p ..tumn eh vide la lu~:e n;.l 1860, Boland m 'a pr o a po ·o m que li lt>l m mi la leOt i a liellu pa11 z on q anle In st compren.!Pva a1 !'.Uol t!'mpi: • il glutine, di natura cuoiaia, cl'JÌ8C'C da Jer-m(:nto sul/'amulo; l'tJ iL/.o rata~ COIII:er[C8i lfl ff[IICOSÌII; il !){IICOSÌO pet• )el'• menta• on a coohea, Bi Bernde in nniJricle carLonica ed ako , e a cole rlla sua c 1llfr p116 ancora tra!iformarsi f'C r Jermcnta:~ton ~'~"' la 111 arul, nccticfJ •. l.'u<:o del Jie,·ìto pel' Bo and non fA da ac ·eler·ur·a lo r rm enla~ìone, aumenlanùu la (U80hi.U dPI r l'lllCillO. Sco r po!>.l('ri ri p <-ero in ma!:!zior luce lo sdoppia mento de tanz a nrlac.ee, o .., conobbe che l'idt·ata.ztone delram J , ll l'influ IIZ8 ICJIO dia. ta~l deJforzo O ,],..l!a C-eJ'('Oh a el rnunenlo, 11011 ~i spin!?"e fino al lt:rllline glucosro, ma s arre ..ta n\lo rn·oduz oue di un cornp ,..lo intermedio, il toso. In f' .-utlO le ~coperte ùi o· Sull•YA.n, Mu:sculus, riiber, Br Wll cd ll eron, J"i~cluaran·uo complct.umenle la

:;a

quesl one. Se..,'llnndn l'nrmclo colln formola. (Cr. IliO os ~. che meg IO &t pr .... n u rh!>tw :::u,•r~: lP 'orie fa::!J t! .-Ila reu.zione ser1 dt>gh ...JoppmmPnLi, tli tale su-:;lanza: SI può rapprC"• ntarc colle r•quozioui chimiche segueuti:

l~

cui~ ~u--~e\libtle

111


HG

Rl\ 1ST\

i'(Cfl T!f005):!0+ 112 0=Cf! H2"~ 011+ (Cf:H~Qtu)~

2' (CO !H005)2D+:HJ!O =2CJl UH O tt +(CU B :!OQt0)8

.:· (CG HtOO:;ro+a H!0=3 C!! H~ O li+(Cf2H.:!!JOtu,-

4' (Cfl JifOO;;):!O+ i IJ:1 0 =4CH H~ Ott +(Ctl H~QIU"'

a

5' (CG III00s)!0+5 H!O =~> CI!H~OII+ (C I~H-'OQIOJ!!

6' (C Il lliOQS)!O+G !HO =6 CH n;!~ ()J l +(Ci2 Bto Ulll)i

,

i' 1Cil HIOO:lr'l+7lh0 - 7CUH:!!Ott+ ~CtiH2lQI0)3

'·

H! I)=8CBH~0ll t-2CUll«lQIU

8'(Cil HIOQ;;)!O+

La t'ea;r.ione H• è lo reazionP fiuale 1rovocata rlal Cermen difl!;lasico, ~ia e~<~o la dia>ila::..i pr•opriamente dt•tla o la r Pahnn, e r 1e"'ce denamente opc•r·anùo sulln l'ni.Jn 1r ami,io F rattanto a l En!!el di :"\ ~n ;y pHr\'e i.! i uwr trova lo 111•l lievito dei fornai uno ~pe,..lale fermento, e lo descrisse deno• minnndolo !Utcch,ronwees minor; c Grabam pnchi anr11 fa nelle 1:1116 lezioni <:OMÌ I'Ì8SSUmCVO )Q terrnenl8.ZL011C panat•ia• c l'amido, sotto l'influenza Jdta ccrealina, !!~ner8 malloso

e ù~>--lrina, (C6 JI!O 0~)~ + SJJ:!O =l-l Cl! H~!QU +:!Cl~ JI!OQHI: il moltoso. per l'nzionn inverth·u del saer:/wrom!JCC8 minor, scmùcsì in rleslt·o;.io t' ll•vulo,.io, CHH~Ott+H:O=CG ](1206

+Cii HI!OG;

il de"lrosio t>,d il le\'ulosio. pet· iutiuf'nza del ~Accharomycc:> , subt~cono la fermentazione alcoolica, e l'ani.lriJe carboJlll'A e l'alcole, che ne sono i prodolLt, mit•ano ad espantler~ i c) quindi t'ausano, o:pecialmente poi al calor·e del forno, il gonflamènlo della pa"'ta •. L'azione chimica ~econilo Graham, ::.i limita a questo punto; egli non parla eli acido acetico che si produco: uola di pa saggio l'alterarsi degli albumtnOJdi, ma non vi scorge cho url fenomeno dannoso, e consiglia di evitot·lo t•endendo lo fcrmenlaziont: più t·apiJa mediante l'uso a lievitare la pa<:t.n d~>l fermento da birra misto a destrogio, e que«lo nell' jdcn che la fermentazione provocata dal comune lievito dei fot'nai non proceda rt>golarmenle e lasci libero il campo ad ogni contrario accidente.


DI CIIUIIC \. R FABIA.COLOGI\.

147

La tsorsa di Graham. quasi geMrnlmenle accettata. non regge ad un ellatne crstico. e parecchi Calli nvti da tempo sono ad essa chiArllmcnto eontrnri. Si ~tudiò lo :;doppiarsi d Ue sost.anze am1lacee ~opt·a sostanze amilacee giò alter ato dall'azione d l ruor: , cd 1 I'Ì3ultati rurono estesi all' nmi.lu eru o senza ver111caz1one "-P runentulc. Fu ne~letto lo sLudio d 1 pr nto e facile scompor,i dc clutmc. né \'enne tenuto oonl.o d l ratto, per altro noU~.;imo, eh~ r umitlo non s1 alto>Ul. men am nte p(•r lun~o contml'> col ~luline 111 <iccom{"l"iz one pr pr1elè qu !lln di cu1 " C!l\l'rr !!IO\'&t'On~i n•'lla lo r.~ in u \rJO i (abbrit'llflll h nmu]o. :-;ou potrehbc"'Ì per tanto <:allevare alcun dubb1 ' u la con" niclll' di t·~c:omlllciare dacca ,come gu\ dt«sonelln "UU sn1o.: 1· Ji olottia l lu '\;m x, lo "'lntlio della rerm ntaz. on plHIIII'Ill, ln"cu~Ltl a pm·te ogni P 1ualunqne

pree ncetla td a. L ma ve lnvl.'"liJl ;doni furon•) tlirellc n ~luJ.inre i pr.>tlol\i

~ rmano n~>lla (flrllì~ n ta t.ione poua1·ia propt•iA.tuente Lla, ~8\ 8 dire pl' VOCI\lO C:! ll COli lievilo COI Olllle '-'ÌII CI\JI Il Vtl o ~ rm nlo Ùl bh•rs. m a " nL.'nllra a~gtuuta ; ll!llR\'Ìa n n v nnero trascursl le rerm~ntnzioni piu com ple...:"C, chi! avv n no nei r rQC(! 1 di panit:C'iiZIOne in,:Je.."'"'· di Venezcd~t ha nei (UOli o l\1 pn,lu ollr nl ho \ ilo "ono n!!'~unte 'l 1 ze om l c J,:iil 1110 lificole med1ante il cakl'e. Per l n l pl't' C'e!•l.'r i r r qmrati Iella gl'lllHie indu a 1lalll nte SI "tu iat·ono 1" la fa t·ina, 2" lo 1r lnn pr C'r arale e li•.Vtlatc, le une col Cl) · ~ Ì ( 1'08 , lE' altre COli IÌC\'IlO di birra, 3' 1! pone l a coll ara .h dette paste. rar nn , c me iJ. noto, trovano.i in p1ccolis:::ima 'luantil.à rmal .le n ro- lMh·in . P. pure 111 poca quanti la tlelle tanz zue!'her ·n{'; mo erAtn c:on ac4(118 ce. le n C(UC'-'l<l dd· • •na a~u labilo per r lsculolamPnln, e dèllO. legllmina, l 'lU 4lko oi!Juminoiùi fot•manli 1l !!l11Line. Nel liq o !eli .m n <•rozìono filtrolo non vi ha nmiùo solubile n è 1·llro-de«h·me. ' Le pnsl•, c·omunque lieviluLP, pt•c<>e. al momento ùi e!'< sere ~le 111 0 1'" 111 p CP la Còllura, contenuono propot•zionnltnenle o slcs"'o •tunnttlil di acro·le~lrine o ili ::;ostanza zuccherina

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1}8

RIVISTA

che l' anaHsi mo~lra lrovar~i nello !ar-ina, che ser,J u parorle; maceratP con aqua, anche p~ r più giorni, non cedono, nò nmitlo soluLile, nè er·ilro- deslrioe; nel lii'Ju della maccraziono filtrato SI può accertare la pre~euza •li bumina modificata, non più cuagulabtle dal calot•t>, tli mina, e di peptone, che !>Ì JH'Oduce a spese del glutine rante !11. rermcnta1.ionc. Il lit[niJo, che c:i oltiene liscivian.Jo con acqua il comune Jic, t lo .lei fornai, c che 'Joinùi contiene grandli d' ami.lo a avanzi di ~luline, la~cinto fermentare liberamente a temperatura esti v a var•iobilc frn 16 e 2i griWt, eJ e~miualo do! o dne m usi e più, non prcs•·ul..'\ la menoma traccia di amido !'O• lubilt>, uò eli maJloqo, nù eli Jef:trir•a. Nel (18"'' invece oLbondano, ve l'~ o la Feri feria le aci'O-ed erilro -•le~Lrilte, ndle pat·Li inl1 rne 1' amido solubile e i pr·ploni; le materie alburmnoldi solubili a freddo !'Ono !"rom · par·,e, e lu materte zuccherine ~ono in f[uanmà propot•r.ionalmPnle t>guale a quella, in cut sono conteuule nella fur111a e m-Ila pasta. Non sono pcr•tanto a comprender e fra i proùolli propt·ìi dello fcrm~nlazione pannt•iA né le acro-eù eritro-tle::;lrinP, nù l'aruit!o c:nlubilo od il rnalto!"O: in es::n poi non vi ba nè pro· ùuzion~, uù conoumo di SOl':,l.anta zuccht>tina. I ga,., elle -.j svolgono durante 'JUO!"ta fermP.nt9zioHe, sono una me... calanzn di anirlrido carbon ca, azoto ed ulrogeno. a propor·t.io ni analot:he a quelle, che subordinatamenle alla temp~ratu ra ed alla 1lur ala ~· po~<sono ar.cer·Lare nei ~as prodotti dallu ferm eutaziorJe di ~o~tunze arbumi no idi pure. Con proet!~!"i con,enienti e ,.pectalmente operando sui liquidi di li!"civiazione del lievito ordinario, si po~sono r·iconoscer·e fr·a i prodotti dE'Ila ft'rmcnwzione panarin gli scali &Cl'Lico, bulm ico, e lalticu, la )(·ucioa ed in quantità minimo In tiro~iua, t'alcole •·ù il fenolt>. T utti questi composti si producouo rzian,!Jo nrlla fermeulazione ùel solo glutine, privato complelumenle di nmido e ùi soskmzc wccberinP, e quindi a spicg11rne lu presenza nel lievito e nella pasta non è punto ncce:::sario r·icorrerc atl una suppo~la trasformazione dtlla soslonzn arntlacea.


DI CRI111CA E f .\1\llACOLOGl.\

In quanto a\l'agcn\o delll'l r~rm 'nt.azi• •ne panaria, dopo che Engel descrisse al suo saccharormre·q minor, f!enerahnenl~ si amm se che quella s'a operR di questo fermento: eras1 1 not.ala la ;re~enz.a di OO.toncini nella pa~ta dei fornni, ma uon Bi allnbul alcuna import IIIZ.' a qU'>;:cli microbi. tranne un nftuenza più nocr~;a che ulile. Tulla\ia nell'{.<lQ Scù· ·urerKe8\ ter comunico va all'acca• l •mia ù •Ile '"CiPnzc cl: P tlrigi il Ce\tO, ebe la carne muccolare. minutnruenle d1\"iS8 1 introdotta nella pa!!\a durante la rermf!ntazione ~co.npare, o«cia viene dagortt.a, e 6 che no, può aUrtltuir !-i ulr llZione del ~c.·aro­ m ce, bens\ a quella tlt un fermento di~· ;;li"O che si f.,rmi neUa pastA. Alla sua .. alta 11 c.i:,rnor C hicandurd r iconobbe che le CIII ule del saccllnromyccs minor di En~el souo una ate"'a cosa colle cellule del saCCflromici! ordinario, e non una specie d •slinla; che niuna cellula di !"IICcaromice ~i lt'0\'8 nella pas\a a lioviw orJi 1ario, e chr n f'llil pa-<la R hevito di b1r ra U num er o di tali cellule va ~rnolalamenlt~ diminuendo, ed In pochi l(iorni quosl ù••l tutt0 scnmpaiono. A.l contrario nella pasla a lievito comuM, come in qut~lla a hevìl.o di Lirra, •l lrovanll sempre alcuni ori!anismi l'ferici, m obilissimt, che sembrano appartenere n(tli s.fcrolmtcc~l di Cohn, ed in mag~e quantità i lm-,ton<"ini, diritti, inr!!hi pressoclle o••,')OI, divenamenl'-' lunghi, ogili!<"lmi. i quali JlO:)!:Ono cla::;siflcarsi fra i devno-batteri del ~.-jà ùcllo au t•>rc, c semùrano efllni ai batteri, che SI producono uelh1 putrefazione dei peptoni e della caseina. Gl• organismi sft!ric'. che Chi ·ondarJ denomina miero;yma glut1nia, esi'!tono nnrmahnenlc fra lo cellule amila,..ee nei clnechi del frumento, " a co·,tallo dell'acqua in presenza d i sostanze nutritive npproprinte, quali esishmo nel hevilo in 8f) erale, si ~..,iluppano, l'assono odio stato di sr.. ro-batleri a.-ociali, e quindi in quello ùi bastoncini tbacillus glutinis). In questa evoluzione òel microzyma si delermioa la fer~en.ta~io.~e ps~ar~a; il lit:vilo o fermento di birra agisce per t prmc1p11 nulr•Uv1 che contiene e n on per virlu del saccaromice. l nfHlll schiaccian•lo in acqua freùùa le cellule ùel fermento d 1 bir ra e tlllr ant.lo il liquiùo per eli mi nervi ogni traccia di


1M

RIVISTA

saccaromlce, queo;;lo liquido serve benissimo a ferrn(nhllionc della pasta. Stab1llto pct·tanto quale ag-ente deUa fer mentazione PatlOrUII un balt• rio, il bacillus gl!Jlinis, vediamone il modo di agit·e. Il barilllts glutinis s ccerne unn ;yma,si o fermento diastasi ·o, cHp11ce di ridurr·•· il glutine e la carne in peptoni e convel'ltrè in d~~lrina c maltoM l'amido in salda. Questa zy. ma~i, clte volendo si può i~olare dal microbo per sLudiarne a parte l' azit ne, contiene dellu glutin.a.si e dell'amglasi (no· menclatura d1 Duclttnx) t..-d agi~ce idratando le sosta nzP, che abbiMgnono al hallcrio per nutrirsi e riprodursi; e~--a lrl'· ~for·ma in Albu01inoidi l'loluùili, q..aindi in peploni gli albuminoidi in ...olubili del glutine, e il bacillo o bastoncino ""·e o. 8pesc dt> i JWploni, e manda fuori quali escremPnti i gas ed i compo;>ti Yari, che furono anteriormente acct!nnat1 co me conseguenza !Iella fermentazione penuria Quanrlo però alla pa~la oltt•o il lievito si aggiungono SO"tanze amilacee già moòJftcote medwnle il calore, o ;;oslanze zuccher·ine, la zy. ma~• pt'Odurra pe1• la sua porte ma lloso e oestr·ma, u1entr•e d'alll'a parte è po~sibile che in liquidi abbastanza diluili s i svolga la fer·mentazione olcooltca; ma questi falli sul.Jor·dmali alla faltn a~giunla non sono a porre nel novt-ro di quelli che costitui-.cono la fermE~nlozione panariu propriamente ùt:llt. Coucludundo, la fermentaziOne panarra non coosi"te in una idratazione tlell'amido, susseguita da fermentazione alcoolicu; non è provocata da un !-<accaromice. La materia fermentabile è il glutine, che ~otto l' influenz~ di un fe!'lllento ~olu · bile, la zirnast, muta natura, diventa solubile e idrataru.lo"i si convc1·te in p ... pl(lne, ~iovando, solto tal forma, di nutrimento al microbo, da cui hbnno or igine la zymasi ed i divcr"i e già noti pr·odolli e~cr~mentizi, solidi, liquidi c gMosi. L'amido cr udo non e alteralo. nò dal microbo, nè dalla sua z ymusr; ca usa al proJurs1 dell'amido solubile e delle acroed erJLro-destr·ine nel pone è la semplice cottura. L'agente della fer mentazione non proviene da germi esisleu Li nell'aria, ma pree!<isle allo ~lato di srero-bullerìo mobile nei granelli del frumento, e le sostanze albuminoidi solubili col concorso della umid1tà ne provocano e favoriscono l'evoluzione a sfero-


Dl CtmUC.\ E l'AR li.\COI.OGI \

batteri associali e poi a bAt!lonciOI, e tanto mea;lio e rapi· damente quando In temperatura non Aal ùiso\lo del 23' grado del \er tnometro C

Whaclre ooaparaUv• sull' astone flslologioa del mup.tto (ooav&ll&ria JUJàUII L .) e della. digitale . Journo. !Upltarm. ecc. IJlarLO, 1~1-). In llf'gUilo alle notevoh memorie, che in •tuesli ultimi anni si vennei'O pubblicando mtoruo alle 'irlù medi.:amenlo!;e deh'l eotaMilaritJ ma;lJlill, al proft:><'"0N Coze ed tl òollore P . Smon, preparatore al laborutol'i" lerap~ulico ùella Facoltà •i m&hcin& di Nane), inRlltuit·ono •l elle e!:!perienze allo scopo 6i determinare col metodo grntlco le mo•iiticazioni impresse a'.le pul"azioni coròiaclte dalle varie preparazioni orfteinall d1 essa ptanta, in conft·onlo a quelle prodotte dalla tintura di dig1tale. Le et!perienze furono falle flullo ranP. n sulle t estugg101 ler1'88lri, animali ehe dal punto di vista musc.olat•e sono rea.tti\"'i estremamente olellcati dell'azione di cet•li medicamenti_ 1. &tratto del(a pianta (reRea. - Alla òolSe di 1 a 2 eenU(P'Bmmi produce cfr. lli h>-'n chtAri; 7 ad B mmuli dopo la ,nlezione le pulsazioni òuninuiscooo d'ampiezza e legger mente st rallentano; o questo perioJo. della durata dr due minuta a pena, ~<ucce i e per un minuto di tempo una irregolaralit mllu&fd ... ta, quinrli le pul--a2.ivui si rifanno t•egolari e si rallentano conR&rlél'evnlrnentc, tanto che da 60 pulsazioni per mmulo SI può ~et:mlerc a 26 ed anche meno, e nel frattempo ne aumenta l'ampiezza in motlo notevole, potendo l'aumento f:fiUn!!;~>re or! t/3 dell'ampieua normale; 6 millimetri a veoo •li ~. Ammani ... tranclo in una c:o\ \'Oila od una rana l'estratto in dose dieci V•Jite mng~1nre, il perio Jo utile e terapeulieo non si produce: dopo H a IO minult F<i osserva una tendenze rapida allo tel.Aniuazione del cuore (eccesso di elast1cilà); i battiti •li quest'' ot·gano "i fanno lentissimi e non si traducono più che pt>r una ltnea debolmente ondulata, e la morl& non lar•la a sopraggiungere.


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Ili \'l S'l\.

2. Alcolaturo df'/la inl.ern pianitt. - Alla do~ù Ili::. ti~rilmmi iniettato n Ilo rana manifesta razione lisiotn·e-tc:a pP.r lo piu dopo t5 o ~ minuti, ::;i osserva da prnna un !Pnl~meuto l~g-zi .. ro (•lA ~6 a W pul,azioni). La contrt11lone delrorccclueltn ,, m··~llo pronunziata. la linea "'Ì!'<lo!Jcu del 'cntricolo l' piu verl cale: poi !>Opt·nq-iene il periodo utile di rallPnl.'lmenlo (:H pulsaziom) con un aumento di i:! m tlllmelro nell'amp'ezzn (G millimetri mv~>ce ùi 5 e 1 :!). Alla tJo,e ili ~.o a i5 rAnligrammt cagiona un rapido ra lenl{amento con d mumz ono cro.:~cente dell'amptezza; ti lricolo «i fA pre... lo lelanico ~ ver"'o il fine le pubazioni .\U· ricolori l'Ono oppenn .::c~nale sul Lt·acctalo da un le!:!l'iero solie Vlllllenlo. :i. "1/,.obllllt'() del )ìor{. - Que<:la preparazione ~ lungt !lalrN::"ct·c ittalliva. Sulla t'finti si ollengono elfelLi chiarissimi, J'Allenlamenlo r Pgolnre, utile, con aumento di ampiezza. Egualrnente tnnntfe~ta ne è l'ozinne sulle t••stuggini. In lulle le esperienze fatle con la convalla1ùl majàlis le lr uccte ollenule mo.,Lrouo, che le vArie preparazioni oftìcinali 11i rJue~tA pianta p n!>~(• no {{eneraz-e un rallentamento nPi battili ciel cuore abbA.,lanza prolungato, ed accompagna Lo da un notevole aumento nell'ampiezza della pulsazione. Qunndo c;opravviene la morte, il cuore si arrec;l.a sempre in s.i-.tole. l numero~i lraccinli che si ottennero col mu~nello e colla digi lo le si poc:sono ria~<:limere nel modo se~uenle: t• OLLten"'i come col mu;zhetlo cosi colla digitale un pc· riodo utile di I'alle ntamenlo delle pulsazioni con un aumento di ampu.:7.za; 2' L A durata di questo periodo utile ru pr esso a poco la atessa p•~r l'uno e l'Altro medicamento; :ft L aumento di ampiezza ru in ogni caso sempre a van· lagt;io del mughetto; 4' Il mu~hP.Llo no n presentò mai, come la di;ril.ale, un periodo pericolo,.o, ca rotLerizzolo da un p t•olungalo a1-resto del ruoro inlet·cula to rra due serie di pulsazioni regolel'i t•allenlale.


DI cRUli~A K F.,R)I \ COI.OG lA.

Latte a••a04uto nuove rtoerohe.- (Jott rnal de phar., ecc. febbraio 18AA). 11 cloU. Sambuc fat•macisla profe.'-'"-ON tlelln marina ~ia nel l879, m seguito nd ~l cricnZl! fAUt' n H.nchefort., puùhlicò un uuovo metodo per di"t'Oprire ram ncqunmcnto del tar', adulterazione la plU froqucolO di que,ta ~O"tauza. ~ovo>lle ricerche, falle ultimamente a Tolone. confcrmOI'ono ill'i~u\lnlo

delle precedenti.

È noto che la detcrmmaz.ionc della den;-ità del \alle col laUe den 1melr0 di Quevonno, -.:cozn le "uccec:.sive opera1.1oni complementari, espone al pl•t•i.colo. !->Ì~t tli giudicare buono il lat\e spennato. cui sta c.tatn ng~iunln unR calcolala 'luanbtà dt acqua per riportarne al ~rodo primili\·o, o nl mirtilno ùi lollerarua. la den~iln t•r•::->dulu in cnu:-ocgucnza della !'paunatura, come pur e eh chchit'trtll't~ ,.,,:nclt\Ute o adulteralo, in ragione dclln scarf'R ùcnsith, un lnl\e. che al contrario sin, o naluralment.e, o nccidcutnlnwnh•, tunll11 ricco di liAnnfl. D'altra parte le npern1.ioui complementori nl proce::-;;o Jì Qu,··'V8nne ef'jJronO uno $pat.io cousi•ler·evole Ji tempo, per mo,Jo di avern$ ti ri.. ultalo. •{IUJlldn trtà il lnlte \'enne pN' nece"Eita con..uma\o; qutndi non 511110 pl·atiNunfml~ clttl di uu'il-

lueoria utih\li.

Facile in"e e c "!lCthlo è il mclotlo del tloU Satulmc. 1 on richaedendo altaoo fuorchl• di uccaC!'liare immediatamente una data f!U&nlitit di lttttc, -.ppnrarne In l:'icro, c prender e la densdA dt que.«t'ultimo, ciò dtc u.,ic-e non piu di f{uinùici n "Venti minuti di tempo. A 150 cc di lotte. fnllo sliepidirc fra \0' e ::.o• si nggiungono 2 CC di unn :-OIU7.ÌOIIC MlUl'll (0 = liJ;~O n 11t32) di acido tartarieo in alcolt) a s:)• C.; lollolo dal fuoco. si ùibalt-e con granatina di ' inchi. "Ili quali c:i nduun at:cadiala la. caseina, !lecn trAendo inl}ll'iginllalo il lourro: colal'>i per tela fitta o per panno {la Oltrnzionc per CRrtn richied~rebbe troppo t~mpo), e lo c:.iero, "epnrato in lt\l :.tui~a clolla f{UA!'ti lot.aliUl deoli elementi più ,·nrìnhili tlel lnLlc. s i pono a raffreddar e in una pro'\'etla iulmer~-;u ÌIJ IJCI}UA fresco; quindi collalLe-den~imetro o allro analogo slrumeut.o !'\O ne misura la ùenl;iltl, e qualora.


RlV.IST.\ 154 la temperatura del liquido al momento sia maggiore o minore t::.•, la densità lrovala deve con-eggersi secondo la nota rormola D= n"!: 0,2l. La densità nello siero, cosi preparato, oscilla costantomente a +15• l'ra 1030,8 a 1027,5. Aùollando per maggiore tolleranza la dem:ità mi Il ima uguale a 1027, le molle esper•ienze provarono che p-er ogni decimo di acqua aggiunla al lttltc la densiLa dello siero diminuisce di 2 millesimi. Questi in compeudio i punti più impOI'tanti ùelln memoria pubblicata ùal dott. farmacìst.a Sambuc, c!Jc par'e non inopportuno raccogliere, perc.:hè lo. conoscenza del riport~to molodo può lornnre vanta~~iosR, ~pecialmeole agli l>tabilimenli dove, com~ alimento e forma.co, si fa un grande consumo di !alte. allorquando non si ha a disf O!<lzione il lalle-buUiromelro per la val ulazioue dir,· Ha del bu t·ro, cheYi è con lenul().

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Solidific azione dell'azoto e liquefazlone dell'idrog eno. - S. WnoaLe·wsiCt.- (Jurnal de pharm., ecc., aprile 1884}.

Si può, al presente, ottenere l'ossigeno liquido in quaolité considerevole e con molla facilità e l'autor e se o e ser vi come te frigera n te. Liquefatto in grande quanlila e(! evaporalo bruscamente pel' l'istantanea soppre~sìone della pressione, l'o('sigeno non si solidifica punLo come avviene dell'acido carbonico, me. lascia un residuo cl'islallino sul fondo dell'appal'ecchio in cui s i trovava allo stato liquido, nonché sull'oggelto ùa raffreddarsi, Lulfato nell'ossigeno. ~on è a ncora cerlo se t.ale residuo si componga di cristalli d'ossigeno solo, opput·e se provenga dalle possibili impurezze, essentlo l'ossigeno Pl'eparalo con clorato potassico misto o perossido di manganese. Questo 1·esiduo scompare a ppena la temperatura comiòcia ad innalzare. L'azoto venne sottoposto con successo aWazione di questo freddo. Il gas compresso, raffreddAto nell'ossigeno bollenle e solloposto q uindi ad una. leggera diminuzione della pressione, si solidifica e caJc come neve in cr•istalli di notevole dimensione.


111 Clll~IC\ C P \1\)I .... COLOGIA

Lo elC"'>'O autore Clill uu'e"'pel'lt>U'l.tl, che cornplP.la quelle dt Cailletel p, Hnilul P iclel. dmlOc:tra come ridro~eno non racdn punto e ·cnzionc f1·n i zn ... riJucibili allo stato liquido. In un appnn•c ·lufl, llJlP''~itamenl·· co;;tt·ult >, rautor-e co m~ prnne l'tdr g"no fluo o iO:J &lmo4f re denli'O un tubo ili , clro, •hc.poc::lo 'e•·Licalnwnte, Jel thamelro l sterno di 2m m et reo, cd interno d1 milhnir!lri 0,2 a O,\. L'appar•·cchio permelle, tnl"dìanlo nnn vit1.1, ùi lasdill' ::fu~!!'Ìl'~ istant.aneamenl il gn-. r.ompre"'-0 nPII'aria, vale a dit·e d1 rila!-darlo I1berl'> in mod piu !JJ•nc:co, d1 •tuello che possa aver::i coll'apparr ccluo ·h Ctlllll'tet. A veu lo circonlat.o ti tubo dì O'"i!.!eno liquido e ratrretl<lntol•l me hllntc rep!lraln f'bnllizmne di rJUl~C:lù gas. al momPnlo 111 cui l'i lt·ogono v~'> n i nt la"' ·ialo libero l< i polP osservai'•' 1wl tuho ur1n t>hollit.tone uualoga n quella che fu oS"<ct\lll • da <:ttlllf'tt>l :-uii'CJ~~lf!"~lln.

L'unnlogiu ul•l r ''''"" •11n ''"'"'1!1'\'tllo, ron <[Uello c ho pre~;cnto l'os:;tgcuo In c·in 1n~inne a !'upporrP che la l•'ru.perol ur u neces"nl'iu n hquel'dt'e c•ornpl•·lamenle l'idroaeno non è molt«) lontunu .la 'lllt'lln t'be !'il può avere meclianlo l'os!òigeno boli nll!. ' Asto11.e del Uquidl del tubo digestivo sul oompostl anttmoDlall. - L. !.ÌAR:-\11 n. - (Juurnal de phartt•. ec·· ., flHO"'lCì, t h:l .

L'A .• p ·r I'Clhlt.>t~i conto il meglio posc:ibile dell'azione, che 1 h Jll di del Lu!Jo di$:!e:;livo po«sono eserci~re !'Ui comJIO ... tl anumon1oli, e co~l ve.!t're quali sieno i piu atliv1 in La~c allo loro c:oJubiliUt relaliYa, pose nella stufa a Ht durAnti' ilo<li ·i Ol'~. nj!itMulo inlet•(k)latam1:1nte, p~>si eguali di tple~te "O.. lanzc in volumi t'guaii d1 soluzioni di\·erse lilolale rapprcsculunli i li'luiJi. che l<i trovano nello stomaco e nell' intc"lino. Titolo dellt:l "'Oiut.i lni · ac1tlo cloriJrico n :'l p. 1000, 11C1do lortnrico o 3 p. 1000, !-~Oda a 3 p. 1000, cloruro sodico a 10• P· 1000. L' aci•lo lal'tarico, fino ad un certo punto, ci può mostrare l'azione degli acidi laWco e butirrico.


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Il i VISTA

Quonliltl tlellr• soluzioni adoperalo~: 50 cc. e iOO cc. Quonlil{l rlt•i COIJifJO~ll 11ntimoniaJi 0 gr., 50. lJ(IPO 12 or.: dr contnttn i lir1u·di filtrati ::>i trattarono «ucCé"'-'i\'amcnlc con ociolo cloridrico ed idrogeno solforal•J. Si pr·•~tlU"''"ero oro ddle ~cmplrd colorazioni rosso-rancittle, ora pr••CÌpÌIAlO ÒÌ c:o]fU!'O d'antimonio, che fu pesato dopo Javaluro c !'eccamento. UO

Ntlla Lovola, clu~ <-i l'ipor·!a in seguito, sono segnate in ~r·amrui c fr·uzioni di grarumo, le quanlrtà ottenute di detto soUuro, e dnl rornplc<:c;o di questa tavola risulta, che l'acido clotidrico del «ucco E:a,trico ed i ::>ali neutri (elor·uri) di lulle le !"CCrezioui inle... ti uoh non llanu'> che una ùeboltssima azione sui do rivnti ÙPJI'antimonio. Gli acid1 organici invece c gli alcoli l1tlrkcir·l~ono in l]llnulità as:>a1 notevole, ed é quind1 sopra tali compo8Li, che occorre basarsi in una Cledicazione anlimonialt•.

Tenendo C()lllO ùcll' n:-.ione dissolvente simultanea dei liquidi ~p••rlmontoli 1 t~i possono i derivaLi a.ntimoniali classi/icore (lC'l' ol'din11 di ollivilit decrescente nel modo seguente: C !11.~ l'IlHl !'l; Solfut·o nnlunonioso j)Uro; o.,~irln anlimonioso; Snlfur•o nalr\'O ('-liLina); P ..nla-solfuro pur·o; Solrur.Hior·ato ù' nulimomo; Anlirnouio por·flrizzuto.


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So.ll& questione dell'innesto va.coinico. Risulta.ti della vaoolnaztone e d ella rlvaocinauone dal principio dell'innesto fino ad oggi. - D->tl. A. 'VER:-<HER . - (Deu t~. milttiirilrziliehe ZeiiPchrUI. 1 8'1-, ~ 5). È •tue,.;ta pub!Jiicozione l'Oj•era po--Luroa di uno Jei pnJ. 1lil1· genti osscrva lnri, ('~lrallo c.li una copio<:n mes::oe :<cienlin\:a a lelLPro t•iu lrnlla dn tlocumenli ot'Ìf!Ìnali, continuazione l! cumplemenlo dcll'allt·o lavoro ùel lllCÙl·simo autore pu!Jhlil'alo cel 18!'1:! s ulln " Prunn compul'i>n o l a tlitrusione ùel \'&iuvlo i n Eut·opn fino alla introduzione della vaecina?.ione "• 0p1..•ru m ollo impol'la'lle c rnollo opportuna nella presente a~ita­ zione contro l'mncslo vacf'inico, importante in special m odo solto il punto di vil'lln milllAt·e, "Ìccoroe rptellu che ri~uat·d·l un-. que:.ltoue lo ·cnnlP mollo E.ul vivo la salute deali e"ercili, e che HPile ~loti-tiche "Snitari~ militari ha lro.,.alo la miglior parte del "UO m nte r iole eli prov11. Avanti il 1800 il vaiolo ero ur a malattia popolare perrna· nenlt~ che ogni nnno in Eur•opn porla,·a v1a milioni di uomini, ed era ri~uardnlo come un fune--lo, rna nece.,"ario proct>'l"'O di depuraz1one P- l anche com'una prova o un !.ta"ti;{O mou · dalo dnl cielo, contro cui cr1 vano lottare. Ver.:;o la fine dul secolo pa..;$ato <~pe-.-<e;:giat·ono le epi lemie; o~ni tre o ciuque anni la mnlallia si l•st.,n,Je,·n P.piJemicamentl.', ma anche n~?gl i intervalli ti nntnut•o tl••lle vittime non era pic,·olc>. Dopo il l -.:00 esso di$pat·,·e pC'r loJ·rwt· di nuovo con ft•rza verso i1 i " ts senza però raf!giuugcr rnni In e~lensione e la malignitù cho aveva primu dt>l 1800. A vanti il IRl~, qua>'i nessuno ne andava ljbero. Di Lutti quelli, i quali, como di~<sc il DiemN·broecb, non O\'cvauo la fort.una dt morì t'e prima, !>5 ' ', almeno una volla non rora-


Rl\"lSTA u'IG IE~l.

menle anche due volte>, erttno cnlptli 1illl vaiuolo. Ora i ~ul· terati dal va10lo e i ciechi pet· ([lt••F<ta rna\ nllta ;:ono rnrt. A \'an li al 1800 il "ntolo ern lu ,....condn fl'tl le cau'"e mag~:ta<•ra della morlalilit. Sec,ondo il _Sl'l'"'mkh, . il Grau~1t Il~ allri le malallie polmonari d!HnnnYI 12 •. ti vatolo negli an m non 'epid m t ci il 10 •. ùi tulli i ca;:i di morte; neglt anni ~i epulemia fino alla melà. Oggi la tnot·tn!Hà per vaiolo m G rmanaa non è cile una piccola ft•aztone di 1 '/. dellu utOt'· talité gen rale. A11anli al t liOO la mortalitàdoi l ambiui per vaiolo ero. euortne, quksa 1 3 dei nati va\'i ~occollli>evano a,J e~!>O H\'fllllt il com· 1 &menlo del pr tmo anno dt \ila, la metà fino al quinlo anno, qwn 1 dtmmuha sr-mpre p1ù, e tanto pau diminuiva quanto più era dalla morte o dal ~aio lo ~ce malo il numero dei di,po!!li al medesimo, c dal u,• al :!t)• anno era anzi più piccola cho dopo mlr doHa la vacCHtazionc, prima della vacr.itht7.ione obbbgalorla. Oggt in G rmania la mortalità Jei fanciulli per vaiolo è nulla, la mortalità generalo l.• nulevolm~nte d1mi· nwla, es!l8 non sunern piil il numero :Ielle na;:;cite Fma!mente il carall re della malattia nei vaccinati colpiti da vc.iolo è not.evolmente ptù uut.... Il p rUllO decenniO ,Jcl p~t·Ìotl' l oIella \"UCCÌ tl8~Ì()ne fU S('.j!rlll· lato da a loUa d 'ult1 "O!' tenere òni vaccinalOI'i in fa vorA Ila \8 cmaz1on~ .Ma ù dubbao sollc,·ato sullo sua 'irtù p reservati va do,·cttc svanit·" dopo le pl'O\'e spet·•mcntali Ici Pearson cd altri 111 I u~h~ll~'rt a, jlel Si"ltnmcriu.?. dello Slrohmey r, d l Hcim dt G~t·rna••in, i quoti pro ...·orono migliaia da \'Oll , mediante l'um ;;;to dei ,.atolali col vacCIItO e Jci vaccinati con la li11Ì1 Ici vntolo. l'azione prl!sCr\'aliva ili unafli queste inft•zwni \Cr,o l'allra. Anche il Hmora teor~h c.o ai una brulallzznzion~> dell'uou1o per via dell'innesto di una, ome:;;i tilccva, rnal~a·iu purmnent·~ ani alAle ~i tlilnguo di fronte alla pratico unanumln de• ,·nccinatt uelle epidemte di voiolo come nd 1804 iu In •hillerra. La Yacc.inaz.one fu anzi accet· lata dappertutto con entu.;io mo :-:piegobile con 1 di$8.Slrt cagionali oltil V810it) 11!.'1 ~CCOJu fll'tlCI!deut.c e fU pur riguar.:J.ala come un pubblico bcuefiz.io in lngbillet·ra, Germania, Francia,


IliO

Rl\"IST.\

l !.ti Ila, ecc Le cpitluuut> dì \'SÌ\Jio Ct!ssat·ono, c lo fede nelia durevole OZiOnù fll't'l<t'l"\'8livn della VI:!Cdnazione fu il!imitalu . Col 1816 conHnc:a uno nuo\a epoca. r casi Ji ''aiolo lll'Ì vaccinati, i!ià alcuni notati ÙH Jeuner stesso, clrvenlarono p: ù numcro~i . L'Aulor cdi 4JU! -to ..:critto dr mostra Stnlo per Slat<~,

como il \'&iolo a por:o o por- •' nuovo Aumentac:c:l' fino a prendere le proporliona "fiHiemiclao nel 1~1 , e n l 1823-:H ~i l!Sle~e in ,·era pancll!m a, e di '(uec:to inJebolrrncnlo dl:'lla aziont> pt·e:::ervntl\·n del ''accino l'i diè colpa dapprima ulla callr"n qualità della hnft.~ o.Jopcrala, e finalmente ~i in,·entò una purliCDiare fot·ma dr vaiolo, la vaiolouJe che si \'Oile iniporl~tln dalla Chino o conli"O cui la 'accina sarebbe impnlenl-... Ma dopoclrù lllt'cliAnte l'mneslo ùella linra della va1oloide si vule gcnera•·c:i il vt>I'O vaiolo urnunu, semp1·e più st fece slr·ncin fu doltrum dd Thom::;on, ·~~"'"''e ci·)~ la 'uioloiJe uou formu nlll'IIUIIIn o mo liOcnla •l: vo1olo. La opiniou'l emessa la prima volta ùu Gi'>lwt•lo H odonpyl iu Roltet•ùam che la efIJCtlC'Ìtl pre!'lervali Vti ,Jnllu vaccinat.ione pos!'1a indebolirsi co l ~emp •> c n poco n poco eslinguot·si del lutto lt•ovò quinùi ampio <·onrerrno pel ln\'oro ùei m <'du·i tedescbi (Nolfer!'., Dorubli.ith, Hartler nel lri22 c l82J}, e in pari lempo ru !=:perimPnlalruenle dimo..,lralo cill' JU~t· ren lcr<l pet•mam~nte la t.empnr·am·a azione pr~'"'<Wvu li vn ti P-Ila vaccinazione era necessa1•io di l'iunovarln Ma oru ancor a lontano il tempo in cu1 questo falt0 sci..nl.fìcnrncnle slnbtlito dove\'U trovare nella pratica generale appl caziono; "Oio n~:.!h c..;erèili del Vùrt(:mber~ nel J833 c di Rus-.1a nel lti3~ fu inlr()ÙOtla la rivaccinazione obblkntoria e le con-.cgucnze furono 'JU&U si dovc\'ano aspeltat·e. Per la popolnzione ci vile della Germania solo nel iRi i fu applìc11la la lel{ge ùclla rJvnccìnnzione obbli~s lo ria. L 'autore conl'id<:t'8 quindi rl pre,.l"nlt! perioJo della ,·ac-

ciru\l.lone che ClJilllllCia dal 1Sì0 e 18ii, esamina lo stato della vaccinaziont.! ""' singoh Sl<lli t! con documer:ti slalrslici Jesunti dalle gr•onùi epiderni~ del 1870-72 dilnostra che la causu del nuovo diffondersi del vaiolo fu precisamente l'es::.ct·:;i risvegliata nei vaccinati la ortl!inaria ricellività per questa maJaUia. E molto importante il confronto della mor-


D 'tt.tlEXI>

161

tnlltu per n•i"l" n~->11~ ùtvl·rse elà in Ola.nùa ,lov•a è poco u>~~tlu Iii n 1cc111 aJ.IIJ!Ie e in Boviera. ove l~;~ vn<:<·.Jnazione è fatta .;un ruulla esnllf'Z7.n. ma nun ~ prolicatu lu •·ivttccmazJCl rte: l t l ~rauJc }n IIIOrllllilò !Jt!l' \'UÌOI<l uei raut'tlllli e Jimiuuj,r•e ~ra.lntameute nCllt! eta p1u u\Sil:t.ut<·. qu1 invece la morhtltl.ù ,Jet fanciullt •' 1 iccola, auiiiClllB dopo clrt·o i vPnli nuni, 111 ~ 1u ~ettc 1·ale~ la perdll11 l'et• vn.olu à qualll'U volte UHtg-

giot·e in Olawla eh<~ in Btl vteru. l uumer1 fttnno veder•! l'lliut•amcule la rrl!q.!!.!i•n·e incolutlliJ.il 111 Bavtel'l1 l.>\:1' lo iSUtl mi ..dtnl'tl \8 'CIIlflZÌ••IW do>i r.. u .. ct~tlli, ma ditnnsu·auo u11cbe lu ue.;e,.-ila •h t•innovut~ l'in· u~.~::~tu a eLit ptù i11oll•·at& tfqpo i 1;; u :W auni. '\t~lre~et·t•ilo ~c1·munico fu comprovata la vh·tù J.lresct•votivn dello 1'1\'llt:cmaztune, an•he "'~Ilo gt•t•wll •Jplù~llii~· del 18-:'IJ-72. Ba ... tn cunft-outare la perdite .tetl'•· ..er,·tlo ~t:J'atuuico pel vrw•'o nClll:l c.amp81!ll8 uel ll:!7Q-71 Cl•ll quelle <telJ'e,l!t'cilo frunt::c!'o•. Le lt·uppe dellaGcrlllauia,l..J uut·tl pct·delkr•l :liti uomini. qu··ll•• deliH Germ81118 uul su ti pUl' puclu iu pt'OJ1Ul'tioue, r eset•t!ilv rnsnce~<e al conLJ'III'Ìo :a3Vi!l. L'Autore qumtli dimo::;LJ·,, che •}Ue::<l<J nztoue prvletlt·ice dello rt~accmaziOlll! "'i esle~t: ttncf• Hl! a popolR;~;iune ci ''i lP, dopo che, \'edeodost Il Joet·icol•J. -•il .lunwle la ephl•Jmia ùe118ill i:! fu èon magl!t tro •hligetlZu ""t'~uila la va<·cinnzione ù••i t'an· c•ulh e fu cowtuciultl ls l'l \llt't'Ìil<lz.Ì0111', ciò che conlJ•ibul con«!derevohueule ulla J't>P ., ...,. une del contagio e pur ancora dopo che fu llllroùolla nel lt;i} tu ,·aecinaztCJllf· e la t'i,accinnzJOII"' obLt...utot·ia. Dal 1:-.i5 ltt Germa111a è quasi affatto hbcrn d11l \atolu nun oslanl•'ciH• durante queslo tempo sitt Sluln Cll'CIIUdtìlll da, paesi dtO peP lDflllC<IHZtl ÙÌ SÙtìlte di"'(lO~tZl(JIII lugi"'IHtive, sono undali dal 1HG~l in poi sof!~~·lli •1uost co:tlirtu.Jrn ·nle a l epi·lem c> di VRtnlo. rnn lwe,·i r·emi"~•on

.

Lu morlulilu pel' vaiolo tu Germania fu dop'l gli ulli:ni pt·<tvv•~·.limeutt dr Il,! finoa 0,0 1 pc•t• cenLo tlulln UVJt'laliiAgen~:·al•', meulre rnugiun!tevu il 10 •f nel p1 riu•lro anleriora nlla v~tcrmar.t(JIIA , );el t·egno ,IJ Pru,~ia ht lll!lrllolil.it per varo! fu ntll'armc• ll:'l7 di 8:22, nd t~U dt !.!ts9. nel 1 t-1 ,!j 707 Il


Hi:?

Rl VISl.\ Il IGIE:\E

per,one. Al conll·flrio m•IIA ~ol'l Pari!!i nel 1~80 vi ru •ma pertfita per vaiolo •1i 21•;() e in tutta la Francia in prop(lrt.ione e in AnvPtt:;~ morir<) IlO rli voinlo 312, in Londra \75, a VJennn 53~· i n Prags 4;)0, n .\lfult•id 1202 in lulta la Sragna 12165 fll'rsnne. L'ultima parte di quo<~to ~crillo è ùiretto a confula1·e o rellillcAte le accuse degli oppositori sui pericoli dPIII:l vact·inn. zione. In due gruppi di«tin;:ru" l'autore le malallit> nnrle ~ «tA IA incolpata la vaccinatronc: 111 qudle i m mag:narie, in quPile rr:>a li. A f{lte~te ullime appal'lt'ngnun la ,..re.:::ipela, la qnnle pet•ò non ò unu compllcatione pr.1pria della vaccinazioneept:>rht ~un rarililnon ha alcuna impo•·t.Anzo, e la,itllide. ~a anche la «iflhdc pPr m n l'~< lo \'acr.inico i• rnl'i!>:;ima. I n un p~nodoòi fili BI anta nnnr sono slal.t> rattP. 36 o-.-.cr•vuzioni cnn al massimo ::;o() C8"1 "Il più che 100 milion1 d1 voccinatloui. Il fa llo che tlal 18i2 non è più venuta a cognizìonH ulcuna osservazione di sifllido vuccitJJca coufe•·ma lA espe!'ir>rtzn l'alta nelle rivaccinazioni rnilrlari, che cioè questo 6 un pericolo raro facile ad ~vitarsi dopo dJ Il l;Ì è conosciuto. Cn·ca In mulal~ie immaginarie alkibtule allu vacc111aziono, ò Lr•o, cm•~nl~ fallo cenno sol ùi due: del pr·eter-o aumento dùl Ufo tlop•l ltt vaccinaziontJ a del p•·opropagarsi del vaiolo u1narru per la poh·are dell~ crosle vac· Ciniche cadute, La espci'ÌI'lll8 cJdJ'esercilo prUS,.;Ì8.no> (l) COli lu ~u a rivaccinazione obbligolorìa che conta orma• un me..:zo ~ecolo ri pon·Je ,.,enz'alll·o u quesle accuse. (t ) SI 1'0\rell!le aggiungere c e d~ll'itallano ».

Il


163

RIVISfA Dl STA'! ISTIGA MEDICA

- -

•oJastoal mecUoo statistiche sulle condizioni sanitarie W • · BHroito negli &D..Di 1878- 1880. - ~Jinides ·o d~lls guerra. - (Compilate nl Cornitato di !':&nilà militart>, urtlc• td.ulieluw, ~:.otto la du·c~1ono) .!el colonnello medico •~P tlnre dotl. r.o mm. C. Pt eco Homa 1884). Ndln lmpossihililil rli ripro,luJ're nel giomale le imporlanUssime sovra AI'CMnnlP- rPia7ioni. <:Ili vnnnn ancora uniti di versi •tua(h·i, "Jiecchi e lA vnl•• !!roflche, abbiamo credulo pe ò nou limtlarl'i al uudo twnunx•o Ji esso Ja,•oro, ma rli (ar COlla greta e l utile Ili NIJIO::!hi d •~surnendooe alcuni d&ll, J pm •mporlautJ, Jlel' fo•·rn~~r~i 1111 concetto sufficiente dt>lle condsz•oni ~amtaJ·s·· deiJ'e;:er·cllo in quel pcl'rodo di tempo. La CJalldO Ol l •llOI'C il l111rne !e meglto Ullli e f·l"atiche JcdUZIOOÌ , 8 radltlllrghe ne ìl I'Òrnpilo abbiamo creduto opporlJOO r1produrre nlcune ~nllenlr TtHtlie propor;ionali: nelle rdazioru t..'SSe medie "ono rne:<"t! 111 riscontro a quasi lulti J daU nurneJ'ICI. Ct>rlasnenlù pt>rò, dobbtamo d1chiararlo i ' poch1 datJ, che at.hiamo credulo c polutQ qui riunire, non danno rhe una ben pnllitlu idea òel \'Bl>IO la,·oro.

B.


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111 VISTA

For z&. ~. lln Rela.:ron(• c IIP,!Ii "r·e.:.t·hi f11legari l~ forza e ~'Ou~r­ ' t ra11 .. olio •li\PI..,I tlo·lta!!'lloti a ~ pelli: siAmo però Cn<:'rr·:h ati IIII!Jcnr'fi '"Oio )(' •mil '-nlientr ll'edie .

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alt·uni ,..ornmori dali, quali risullano ùai seguenti specchieLli.


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JUauunto generale.

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. . . . . . . . .. . . . . . . . . u ìn lotal1• . . . . . .. . . . .. . lMcrilli l'ntti rivPd tbili. . . . . . . . . . . . . . . . . • t•ifm·mc ~;;I'<'I'Ìoli . . Rifortllc di rimondo . . . . . . . . . . . Uceuzc ot'<.hnori<• di ~·m ,•alesr·enzo . . . . . • >l por· r~;~sc;<•gnn tn· l:.! me-.i) . . . • Totnlo lit~<'nzo . . . . . . . . . . J;inJ•nAJ.e Jl'Osn....lnl--.

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Tro~Jo,·ati dnll•! inff>rmel'ie agli ~pedali mi-

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tJuiJ'unn oll'allt·o !>pe,Jole militare. r!u~li nc:pedali r·h·ili ai tntl l.'lri .

dn "f•etlnli tnil• tnri ai depositi di con ''Ole--cen7 a. Id. tluo~pe luli dviii ai olt.:poc:ili di convalesccuzu . luviuti dirt!llcuatCillC dm r't.H·pi ai dep0sili <li CCIII VUII!bCt!IIZU

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Traslvcati du "'PC•lttlt mililuri ui manicomi . I, . n '"pcdnli ci ,·jiJ . . . . . IJ. agli slabilun. bo l nenri, ù'acquP, ecc. I d. ollt•ov•: (manca l'indicaziame) . . Pn~'-' Hil dogli O"PPrlnli ai ric:p,.ltivi rleposili di convol•'l-<CE-IlZI:I . . Mandntt in lic••IJzn .!i con,·ole,..c' n1a (bre,·e}. Id. id. iù. (p. rac:<;e!!na). RHorrnati per rimontlo, t • categoria . . . Id. i l. ·• id. Rasse:.: m• "P"CÌ~> li (jn ... crit ti) riruruw ti ai cnrpi. IJ. iol, (id.) f'Ì\'I~rlibili id.

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171

DI Sf.Ul!'TH.A MEDICA

I.e malat i più ìmp(•rlanti d1e c;.i eLbP-ro a curare, appaiono do! seguente ~pecchietto rms::;unlÌ\'0 .legh entrali.

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Id. "llid•dto l'l'l' or·w11 da fuoco Id. id in alt•·i modi .

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174

RIVISTA

Ne, sottt~{Jlciali:

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B ilello ( Uari) • . .

Sampolo (Palermo) . Tr·as loco livi (dai coJ•pi, spcdali civili, e m ilitari . T otale . .

67

:n6 2554 270i


DI ST.\TISTlC.\ ' fEDJCA

BtabWmenti termali-lclropinioi-marinl. 1881)

TrnJtJ11

Acqui • • . Ca!'eieno • . 1"'<'hia . . . Selwmagg1ore

nort.,li TruJ•IIll

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RecoRro . . . . Stazioni marine. .

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Totale generale

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1031l • l 289 os1

Inhrmerle speciali delle scuole ed istituti t 879

uso -·c ~"

-"Q= os

. . .

Rimasti . 9 2X ;2(1l 57 G 11 41 58 Entrati . . i l" G2ll L2R5 2329 :~117 516 1486 23U9 Id. p. 1000 167!-1 u:,a 1'-!l t 1;;;9 an~ liH9 Hl H l :13.') U "r. ili guariti . . . .f.W 62:) 1251 22!12 366 50S t511 2:l85 l\1 Mi • . . . . j. i 5 t(l » i zl 6 Hima«ti . . . 6 lJ 41 ~ Mo1·ti fuori delle iu~ • 15 14 36' rermerie l :i 5' '» » » Mandati m ticenzà di convalP~cenza . . l J 8 26 5 1R 17

forza:

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Ili VISTA

Personali apeclalL 1819

ISSO

o,pc1hll mJiit:~ri

t • .l :-nn l'l'lkialr n cnttJ mtlitari c;nJrbli Inseriti

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Rima~ li ili" ~enna i• l~ntrat1 nPII'onno

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.

··•·a .

l

Reaoconto del reclutamento dell'eaercitoper l'anno 1882. - 1\lltiÌ:-<1\JrO dPllu guerra france"'e (Pal'igi, 1883) . .\ mmc,..si nll'e~~t·ut.ioue N. :l09,f>S9.

E:-:entnli i-0:!6:?. Iu:-;crilli sulle lislo di roclutamcnto 269i27. 2' parte ciel conlhgenle. Oi:spe1tMti ~O 6.

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condiziowùmenle :~ons.

( :; 11657

r.• parte ùcl conlin~enle. Hilnandati 377:.>1. \'

~

\ "critt al <:.ervilio au,.,i1ìario l5H7. Atti al :o;eni:do eda,;segnattvi i:J:'H:,

I I'imnrulnti (tJ.jmu nd~) cl •l a cln"" ' 1879 era!lo 300 5; nel l l dedotti''' t t·adiali (293S , ne fur(mo a"se;:,"llati aU11 pmu 1 pari•! 1lel contingente 8!15:J: olia ::>econda 2:lOH. alla tena iO. alla ~·10:?'1, fnrouo •1nindi nuo,·aulente rimandati 1~>3 7. Qué,tt ud b~2 dacdcro: 17 7 cancellai~ 2~-,cl!'l in,ca·itli peUn t' parte dl•l contittJICille, iO' aliH !'CCOnda, 1,3 alla lena, 7610 allu quurta .•. Uuindi dd ~Oti't: CO"Cl';lli pr.imilrvi. 136:.1\l furono a'-cl·tlli all\·4'rctlo att~ilinr·ìo c !HG:! (dedotte le dbpeu,.e, ecc.) Rll\·~erci t o n tlivo.

l rimf1ndAli ~tclln clll"'"'C 1 O, nt•l 1~8:?, diedero luol!o allo ~~'~ ucnti dcci!-:>ioui. t•,-entutr e cancellati 4~:)7, asscglll:llì nIlo. 1• p~ a·tc dd conlingontc o~;!{, alla~'<cconùu l762J alla tcnm l)!l,


<181

DI STA TJSTICA liVDICA

nlln qnnrt.n 8:J7, I!Oll"'er"ati st.lla a' parte ùella lista di reclutamoulo 1711". e tl••vranuo pre;:;enlnr~i uel 1k83. Ln vrimn [lOl'ZÌ<ine del l' i'Onlingcnle (Cflll 5 anni di ser\l:r.io) ri~uttò di LHJo>!l iJ,,(i\·it.lui (Ilei IJuali -.o'~/ furono asseJ.!IIAli all'nrmata òì lllAre, tla.%2 alrcsùrcit.o); la 2' porzione (rimiahih1 dopo 11 Il 1:! m~si) 2iil0 ... ~e ftll'OllO H"!'egnati alla fanteria i•'H7.~. alla CIWAIIeria l iS.91. all'arl:f!'lierin l aos. al geiUO 2s~;; al lrt•n•l t~n~•• ltlhunmini!".ra;.Jnne :l7UN. l riformati nel lf>~:! t'm•ow1 H~:iO, ùci quali ì23 cou congedo N. 1 (PN' malallie coulral!e "oll·' le armi e cl te dà !llo,to al•lu•ttll) d'e!'lenzione [!Cl' fratelli. t.: C•' .) c 7127 col con g-eti o ordimtrto "N. 2. Le foruw più «1\lìcnti di inubilitli nl militare servizio negli

iscJ•itti furono (l): Tigna LebhN.l cd elcfautin<:i.

SurJomutolczza.

\«crilli

lliformati

:ti senizio nusiliario

345 21 213

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Halbuzit'

G1bho"i1A .

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F.p1le.<:~in eec .

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Crelmic:;mo ecc Gozzo . • . A licuazìotlt' rnetJiult> - flCIJCJlèZZII UÌ CO:,filuzione T1'1 • • . Vizt car~hu-yasnJi .

Ernie. . . \'orici c \Rricocele Pi&.li \'U1'11-Y8l t:'"il i M n la tt ic lu;ulari. Stra},l,mQ.

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Il Ahlt~hlo or•'911Il 11 111 :un r h ' " orme r e att•·,t;•no l•• ~Lato. ci •J fi ·rmeJt;t di ~- ' 00 pa h 1 ' 11' 11ita •lt 1 tlti rarrr"nll colle rtlntlìzionl rto;lre -' • 1t·r faelli! un 111, tl<c 1 • h •·' Mrrltli ·d '"rtt•t'n 'Il 'J 1 . fili ro. fi.Skl a pro\'8t)O il OllnlùfO VOgli etOÌO~i . 1 u~. 11 e fars1• un'lt!Pa dPI ,J~;nificato •Il , lfr ,. · • •· •• ,_•l so JctfoO • · · \on l> l10so 1 ' - -e ern... <'$l> le r<'lmf.' m~l . ,.. J' \'"1710 militar,.. jlUO lnl Il tdUO T~JIUIM-Si idOnl\03dUII ~ •

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B.


18~

VARIETÀ

Apparecchio porta.tlleKuntze e Comp. per filtrare l'acqua potabile - 1'-Lokolnra.- ~ Jf ~~ •len, :'\. ') Ho r·u.:cvulo da Slokolma urr campioncino di 1111ro eli l'ill'bone 1 ol'lalilc. i•: un biugillo, wn elle pur seruht'a caj'nce di realia.ar·e come uppar·eccluo porlulile, anzi tascabile. lo <-copo i:;enico cui ~~ de-.liuato. É "Cruphci-.-.uno c th ctwlo -.mnmflmenle eeonoruico. E con · Lewtlo in unn pic..:oln ;.catolclln l'i !in lrica (alta -; centiruetrt e del dltllllOlt'll di a) motallit'll: il cilindreltfl tiltrn•tlt~ t> tfi carbone llnt'o'-~o, allo l con lilllell'i o mozzo e. ùol dJt;unclr'fl d'nn po' mono di a c· nn ti metri. l•: c1n o ""l cealro cosi d 1 oll'r'irc una camera cilindrir·a (n..,! "l'll"'O dell'asse) del olinmclr·n ,run cenlimt'lr·o t' mcuo, apcrln in unn -.oJa delle Jm.-i. L'aperluru c"'terrrn di c -.n cumorcttn c munito. d'un anello di -.uglu~ro nel tlualu ... j inrw-.ta uno 1lcr due lnlJettini metallici di cni ~onn munite lè P~lr'tHnit.ù ciel Luhetlino a<:piralore di :;:owmn da~lica, dw ~ lungo 15 <'Cnt.; l'lillt·o tubetto metallrco s'nppli:o alla l•occo. Il tutto pc>-.tt ;)tl gr. A~pirnndo ...• olli;me l'n JUO tlltrata e limj•iùa fo ..,e co-

mnnquo lorhit.ln e melmo-.n: ...o(lìando a Yece con forza p l tubetto a..,pil n toro "i c-.pclle quella che impregna il filll'o: '-'are!JI>c oll'u<>IHl 1 o...-.jJ,ilc c<..•-.i il di-..u~truirlo, quando :n·e.,...e serv.to pet· lfiiRkhc lelllpo, ftv~endO\'Ì pas~are in lSCQ':in in Yer<:o .lùll'm·quu Jllll'tl. Il ,ig. Kunl7.C Ili i {l,.:... j ·uro cl w l)s~o app<eren!hio ru J!j ... tribui lo, tlictro pr'OJ o<>ta l •l si g dolt Settemhlant, nIle h'UJ•F è della ~unr•olin r·oalu '''-''a dru pl'è~ero .;J8J'Le •JUé"fanno alle manovre aulllllllll i, e c tC lo porla\uno nella ~iberna: pare ne trae" e1·o l'e,tli vnnl1J;:zi. Cerlarnenlt' devo tornar· ntiln n chi è e::;po:::to alla nece:-;-


183 tl'•"·c!:'n li f,..."'."~ati, ,~ • '" <• t'"" "'' mente i mptii'P: alla cacci/l l'· t'., uellc mar~· ~ mwoYrc, in guerra. .

S bl di U"'àr UC!flll'l

Fot'"''' 111 Jnlé ctrcn"ll"\•t<~•' !'t'!t·, ·hlle p'Ire e::;!'let·e uldC' mnnirn<' itHiivi,JunhuPnlf' i <:<ildnLt. ~n11 AAl'ebhe ad qgui modo imp<>>-stl>il~ m\ i11npj orluu" 1l fnrL' in propO!>itO uu sHfficicu · t~rn<•ute Jnrr:o c"'pet•imenlo: a 111in 1 arer c il T•iccolo appateccluo pu~ mc-rttnrln. BAHOFFiù.

E8perienze d'alimentazione . lli:lt•ef: 't111enlo t'tn•lcriu fil'IIRF<ittnntlì ;:rnarnigiOlli'll :\luusler

e !'Ollllt n to Ol'l;l nrl tlll C"-pt.:ritueuln :"J'Pf'ia]e. Ul!tt {'OillJ •llg'llia,

co'-'t tmln c\tt u a •'•'rlla ili 11 !liYidui -ull'it tero re;rziu~ent.o. e CO$lill ila ' r. po.:r ·mlot larill nccellar.:oue. dfl! numern tli !<Oltnfi'C' n 1, ca1 •lrali e ~:;oJ.loU T•clln rnrmaziot o •l'Ili a com pag- 1a 1 t-::8111 nm ft, tn~'-"'11 nppunlo auche in cmuplc•ln ~qui­ pa.!-111111• nlo •h ~'IL'I'l'8 tle\ •. poi' 1 ~1 giorni, 1:!;-;f•::wll·e gini·nattnt•ule fÌ nt'ol di 1111\l'C'ÌI;I i.Jd t':"''t'I'ÌZÌ. Ct)ll UTI !>Oh1 od Hl [IÌI't, e "'l' --aru tu ,.•. ,..~m·i•J. ~ _inr i di l'ij o"tJ. SarH. JllÌ n1Jilll.!lil8.t.a e>< lu.. ·\nrncutP eolie dher·"l' ·c•1~::oerYE! che <:nno rc;Jnlamenlarnw l l llfltll r di' • "P l' ·11 • come ri"'Cl'\'8 alimentnre in C1.l rro \ h in li\idu1 -llt\1 ••on i-.pocialc ~"r'é-lion?.n ri~o­ ,. ~Hn• 1 t~ 11 lt tdl•ll.o J'u-o tl'o::rni ul!r· n'iJa ·rrlo. l)~ni !!Ìorno _(j 1101!11 l "tn l f!IJII n-ituti. I""'IILI, l'C'l'. Si vorr••lth' l'L'llller"i co Ilo d• l lewr c• durnnfc il 'fLIUI\! i :,;nlt!Ali, astretti n l t•cgirnc dt>llc •'OB•~>lllt Hlimenfar·i, f"l!hOIIO r.-nnservare ~~~ fnJ•zp rlchi<"·l l' •JI,, fHhelJe di ZllCI'I'f!, ,\ 110Jo;,;he Ct"J•I.'l'ÌPI!Ztl "llrO tJllO ]'Oi 1-'Ublt •, -. • 'OTido i ri«ul!ati Ili '!IIC"-Ia, alluRt.e in altt·i corpi.

B. Kulta renaaoentur ... X•Jll't·pzd•·rui•• Pnlerit.:ht~ òi TPlone e :\Iursi!!lin fn t'IIII>'IA.ktla ln llellr'fil'H ''.~H!'-"0 ,·crall!Pnlc cumli\'a. A:t.iù~e .tegli nppincei. -~,.. •·nmw: • Etlro... Lfu;olo t'be "JI"""o incn11lra"i ulllt I"'C•['illl'lzrfme ù.,ll oppw. ud vomito e rwlln iulolleran.zn tlc·i c[i,.IPri il Yul1 ian cd Il l)(otl>zac ehb~ro cnu \'Anla!!!!'ÌO rit'( t•,o fll me: lrJdo Li•[ ll1>::l1•o Hiberi, \'ille a dire alla inll'otluzi(Jllf> ncll'u-


• \ \J\H.l.\

relra J'uuo t•anclr.Juttn :-pnluwiR t}'pstralln gommoso di OJ•pio, fo"cwlvla pr.uetraru llno in ,.e,<·ica . • RicMdAndn gli in,UCC('""'i tlel Js5f) c 57, in Piemonte. uoi nou JlO ... iRmo tl\'Oro m o! VI confidenza nel mezzo curAti' n. Ct·ediArno 1crò occMnnrlo giaccllè mezz" irmocenl~. che non fa o,tocolo all'nppl'c :lione de,.;li Hllrr tnUi più raccom .nd··voli •••. cd nuche porchA nn 1 vn:!liamo e-.:::ere da meno ÙC!!•'i :-lrnuit>ri nel ricol''daro un tcntath·o immaginato !?i1:1 da un no--ll·o venerato mae,tro. .B.

Statistica. unitaria. D1 1 'fHtifl umuini incnrpnrali in 8 anni nel!'{':Sercitn in~lr· ... e. il r>n,·y rli<·c cltt• ~71H · abbandonarono le file deU'c8ercitn twl t• fllliHI, ;,~!Hl;l prima della fine del seconùo..... La IIrflllde Jnllgginr·nr~zn per utnlatlie del polmone e del cunt·c. Il DRvy nttt•ihrrisr•• tal lhtto all'esagerazìòne dagli :;;l'orzi irnpnl>lli 01 ~,tiovn.ui ~OI1l llti ilUI'ftllLO i l jWJ'iodo della pr iJna ÌSLl'll ·

zionc cd nucht• nllu f'll•cltezza dell'abhigliamento. (A reltioeH d t'l~ A!Mt•cwr et Pharmacie miliiaires)

13.

Amm1Dist1·azlone spedallera..

Ln tjunto ili rimborso delle :-pe:-:c rii cura negli c,pedali mi· Jitmi è in FrAncin tuhilltn per ozr1i riornata di lrattamPuLo· Pct• gli ufllcinli supe!'iori L. .i,IIO Per ~li Altri ufficiali • ~~,,-, Pci ,otturtlciali • 2.Z:• Pci caporali e «oldali » ::!,Oj Personale Sanitario nella guerra. Franco-Germanica

li arando ... Lnlo maggioro Germanico nella ~ua R~>ia.zionr:. sulla c:amJ•agna 1870-ì l acccnnnva essersi assunti in serYizio ~. 7022 111cdi ·i, doli a Storia medica (Der Sanitlitsilrcllsl !Jei rlen rleut.•u:Jwnllet N! li 1111 Krìe[Te qetjen Fr.enkreiclt, 18ì0, - Borlinn, t8i<iJ uon 1'11'\ttllerehbero che 69il7 meòicr (PI'll"sin 5't~•H., o ~.~,o farmacif;li. t>oi madi.ci furono addotti alle or-


\ \1\IF.T\ 1

mohihlnl•· itiD~. dt>i qnnh Il mnrit•nno t•er fllrile i11

nt

r 1·n 30 d 1 malnlfo C'Ornuni. 2:i rli mnlullie iufdliw (ili tn l,G:! p 11111 ; moltrc :-·. furono tt:rili (1,3~> p. 100), O.l~lll.lll1 r , t~; per malntte ccmunt 3'YJ, per malttllie mM , 1 !l 13 2• p. 1001), (l'omple,~h-nrnentc 16,il = 1111i del Pr p rz lllllnn ·nlr> 1 medici furono meno colpili che 1 trup In le tnnl tlìo mfelli'e. mn la ~nwilil c di con,.cu z la m rlnlita fu pE'i medtci ben ma::giot·~. lt.rcl•r ~ d .'\1 cc ne et J•l.armaeie mditaire~). n.

. . . .re metriche.

G ' lrnttammo In 'lue,..tion~> delle abbreviazioni dt>lle indi· caziom ml.'lrio'lac; wu IIYCIHIO ura il cnu!:'ré!"SO internazionale del tn"lro pt•opoo;;ta. una r ifurma, la acçenuinmo esc:f'nrio dt '!;Otnnaa ulllrtl'l il riu~cil·e ad 1111 accot·do uui,···r... Dle, che fAceta posethilo scnnsare mnlaugurnl" cnnrnsinni: se, crnYw '' desi· dr rio \'r\Ì!Isimo, !'O.ranno adollaLc, :-.e 110 lt•art•ò. granrlissitno ultle. Kl•ure. l un h \l.lll

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l .c Al•hro' io.zioni devono es~era poslll sulla ~leJO;sa linea d Il~> cifre, c dopo ru!Lima sia e'~8 un intero od utw dt!CÌmalu; non si tnetlerà alcun punto n de~ tra; si U!'!eranno caNttl ·t·i italid .


18(j

r.uta.:r\

llettifloazione. HtCIJrÙIInÙO lu memorie Ìll\ inte diii si::nori u1fìciali lllCthci e cho• per ~.llretto a-..-.oJuto d1 "!JftZIO uon era pos~ibile pubhl•cnre, fu ohlia.ta WUI :\[o•llt''IJ'ill olcJ ..;ottolcnenle me.lico :.:·[.!. tii)IIOr Perassi G1o•annì Stillo tlecerminrr.oiorte utialmo.~cnpi"a •l~>lla miopia •; me mori n rrq~·o, ole rcdotln eou compintn cngniziont• t!elrm;orneuto. c che :-lll't•hlle -.:lato dc<>idcr1o d• llR dn·czi(lne di puhhlic.'ll'c, c non 11e la a•es;.ero di~lolti ulcuui pl'C'c..,denti '-'lMici, che t'cncJ(lno per ora Uleno opportuno 11 !'1-.ohcrc qt;clln (JUC--ti(•ue. B.

Annali di statist!ca. - s ~,a :1•, Yol. !l" - Direzionr.: ~enc­ t·ale dello !<(dll~ Ì·'!t. - \1 ••"'let·o tli o~ricollnra. industrin C COUIIIICI CÌO (Hillllfl, J ~8 ~).

Nt•llu 1mpns~iloilllu 1.li drll't' nn r>llnto di rruef'ln e~r.~gio s ii('· co!"o lavoro, lo iudiclJian!o o.i collcgJ,i, percllò Al!'nopn nello p1·imn pnrlc (appunti •li l'lll!ifilico ~ònJpa.t'ala di alcune cillù ilalint1c ed e--teri') trowt·nnuo J>rP~im:i !lati per i ri~cuult·i "l-'t'"'"'O iwpr.rlnnti~~iu11 rèlnlh i nlla <~alul•ritil, morho<-ilu c ruut·tnlih della popolaziunc tuiltm·e c·olla ch·ile. ecr.

D oorpo medico della G ermania. in tempo di guena..

Dnlln puhhli•·nzionll dèl Ri\ i~ l'O --utr Esereito Gerr.wnic,, in Jll(!dC di <JIICrrrr, (Of!IÌOIJIO i f;è!!IICUIÌ dali f'U) Sùi'\'ÌZÌO ÙÌ !>flnillt. L'c~~.·rcito g-erutauico, ruo!.i!iz:wto in ~t:erra, richiede:

.\1•' /ici -IJ9(): pella tìmtcrin :!'il k I ella caYallcrin }7S.; pcll'arti~heriu tli Clltrlpllgnn 4H; pell'arli~lieria a piedi 2M: per 1, C(•H•J a •nie ft:!rrovieriP t l; pc! lrOtlo 2t26: pel "'t'r\'iliO ·li 11\j•pa t;;,o (non comprt.•"i i Cr)mnntli •li IFtppa e ~li altri r ·lkll\'i -.cr,·izi tcrrilor·inli). :..Gs•• Jitnuo parte dirella dell'u~cr­ cilo in C{Unpo~un. I~G~ tltllt• lr'IIJlf"' di guarnigione. I di luc-

cmnenti !:!tluitnri n:-c••ncloun noi R\ gh ospcùali da catnpn n 3:H.

n.


\' ..\llU.l \

18'7

Perimetro del Galezowskl.

A,T 11 J1 m tnc-~io d'c~c:cre di dimon:-ioni ridolte. porlaUl , , 1 l 1 :w clw, dato runporturua , mma dellt\ uu:;ura d 1 •1 , unl . hn ce•·tnmcnt~ un pro ico valore. E'•~en:zmlm ll c n t~lc nell'a\ ero rtdtJlUI l n vorzione (l ~' della sfera, ullt\1 u 111 i porzio 1i, chiU•IIl•ile od a vece "'·ilupf8 t. 1 fl 111 do di vt:'ntu..:Jio... Le qnullrolmniue che fnt·wano il d frra, si :-On'JlppO lg'OnQ pr01•rio COlllC lo 'cnta0 lw e l'i lruuH:nlO ~i riduce chiuro arl una s la la n 1 a. B. Del ooDaT•••o medico internazionale di Xopen.a.ghen - S 1. n t t 1 d1· nn un\ hwe.

B tr1 t"h dt '' el pollo .clln pt·ntica ntlli ..ettica in guerra, luu l' 1 1 ~ 111 t•n!f', •·oun :>JIC•'InlmNtll' m riauarùo oll'im ptc o tlNzl upp111' t.:dll pilt :.t•u1plit-t, ('it't cllkaci, e pret'erihtlt (Wl' tl l"l'<l 1ic ·olo ,·.. lnnw. Egli ~luhih i ~eq-ucnli principii· l l 'uu111 111bt t.:"iz ·1m p 1i •n!nt'ttll:l L'ti ut·c:eolemcnle cl1' SI l 11 o l sl•'ll l 'l'e anche sui fct·ill in gu ·rra il beueficio ·1el tr~l am 11 o malt~ lttco. :! A l 1 rnrc complctam nle o queo:te neces ...ilà dct hr : } h lullt 1 med1ci mihlnt•i ::inno fami!!liarizzati col lr tl m n oult •tticu e pet f tlamcnle e,er~:ttata nell'e::H~!.!utre tl m uno. ti bo ~o 1 cr!-'unnlc(oìutonli cl'o;-pedale, infermieri, ecc.) d r " I' Ì$lrutLi :>ui pl'incipit dl•lla pratica anti~etlica lrati Il• Ile medi~;a7.ioui e tlll\11<'!"21 rclati,·i; c !! 1 OQpedah da rtUllf)(). 1 rll:-laccnmenti sanitari. i ~rrt dt "'81lllh, gli zaini c le "BCCI} ·cic dezli aiutanti devono e ~ t•• pr ,.,eduli a -.uffidenzn di materiale antisettico: o;ni ,..oldulo in :::ucl'rl.l deve portare seco un patch llo lo uoJi ·azione, l!OI quu\e in mancanza d'altro :-ocCOI'"O pOlm es-.ere ratta )o'Ulla fertla Ullll rnedicuziooe 811lJ·

"el\tc 1. :1. l'ulltì ilmulet•iale lla medicazione do•ve essere dispo~lo


IIS8

V.UHET\

in modo da occupare il minv1·~ "pnzio poc::c::il· le "' lP varie sue pn1•ti di>\'ono e«sere lna-liate in dimensioni dh·c1·"e. 4. Jl c::uhl malo P.. la c:o~l.anzn ora r·icono;:~.• ula l'ì''t effit'nce J•Pr vil'lu anli<~t>lliche e che ~i pre!!ls beni"!i'itno alt'imbihiziono del male1·iah~. 5. La mi.'l'liore mate1·ia per proleza:ere c fa.,ciare le r~> ­ ril~> lo lu garza la «filale può essere foggiala a compres-c::e oppur'-! A fascie. 6. C:: èa conc;iglinrsi a·lun'lue come malerinle ua mc.ticnzionP. la ~ut·za irnprep-nalo lli c:nluzione di "ublimato all'uno ~ ~>r mille e ridotta al minim(t volume meJianlt! lo. com pres!"ionc. 7. Cnn 'lu"slfl .arza al ..ublimlllo "' polranno c Jnfezionare pPzze ~> t'ascie di dt>ler·minnla gl'andczzn ed apJ.!licabili a qualuni'(Ue .;:en ... re di fe1•ita. '· ~~ indispensal1ile la i~nluzione di acido fenico per disinfettare le mani e ~:li slrumPnli Qut·'~la so;uziun(l deve pr.::nd··r;.i ripiH'lita 10 dt~lerrnmale quanlrlà. Pe1· la rhir·urgin di guer1•a si poLril l'innnzio.re ~enzo inconwmienti aUn nebbin. alla ~eta pro t. ·Ui\'a ed al makint.o..h; que"li tre ultimi mezzi possnnn es!':!'re !o'uri'OJ!&li clalla t•nrta '·ornicialo. ~. Ec;!:en•lo n~>ce;;~ario a vere ~empre a d!spO!'IIltone Il ~utliiualo pf'r impt'~'gnai'C il malerinle di medirnzione (garzo, o,·atta. linl, torba, c::egatura), il ht~.;c;o per!>onalc Jo"rll esse1'P il'ltruilo ed e«rrcitato nelle relutive prepftl'azioni . 10. TI ioòoform·o non ~i arlalta che per alcune !'pccie •li rrrtte; il suo potere aulì~ellico é di molto inferiore a •tu~llo del suhlimalo. Il. In lun::ro di F:pugne, che non devono u<>arsi ~ul po<>lo di medicazionP, .~i adopreranno halufoli •li ovatta nl subiimAlo. che !'i 7t>lleranno via ùoptl u<>ati una volta. i2. D""E: non l'ia pos~il,!le una ri,..;orosa mecurnzior,e antiscllka, rome nei posti di prima liltt'El, do!Jhiarno a~te­ n··rci la esp OJ•azioni di'Ile ···rito> rr Ile J la o oon bh·,Jmenti, ecceltuoto il CII!>O di emotTAll'ia che mPlla in pel'icnlo l'e!'i· stenz11 .tel f, r lo. 1:}. Parimr.nti senza le Cflulele anti~cllieho non t.i dev!l procedc·t•e all't•slrazione di proiell'li.


1 t Sui posti dJ prima linea il nostro còmpito ~i lunilerit; a) aù opplicme appureccbi ptovvi~ori, cioè coprire generosamenl~ le fllt'ile recenti con materiale nntisellico; b) collocare in buona posiziono le parti ferite; r.) tras.portar e i ferili più presto che siA possibile ad a:tro luogo 110vc po!>sano essere d~flnillvamenLe e antiseltic!ttn•'11le medicati. t~•. Alrospedalc da campo non !'li esplorl!raono feriti medkali C•H• rascialura pron•isoria. Ls·tmoe che nei casi che l'e~mue sia d1 lulls neCE>~sslà febbre, ~lulor1, emorrn~it>. ecc.). tu. ln fJUI:'l'le e"<plora.zioni devesi !ilempt•e procedere C"olle caulfllc antisettiche; perciò spaccalur·e se ne abbi"'ognano~ òrena~gio 11 ttisinrezione delle ferite (col clvrurn di zinco, col '-tliJ!imalll, col iodol'ol'mio). quindi applicare la fasciatura anll~f'lllica.

l i. I porla-fet·ili hanno sollonto il ùovere di L1·asportare nel modo il f'Ìù &<'concio i feriti al vicino I oslo !i m( Ji<'.t~ztone.

Il materìnle da medicttzione che o~ni solùato porta sec(} nl c:um!• u deve es:oere adoper•ato como• estrema ri~or·sa, cioè n!:!\ <'O!'O <·lsfl si dnves$c a:::pl"llare molto tempo il soccor"o me lu:f•. O!l{lllre "he si manca..,se affollo d'altro maleriole. Que~to mul~>ritlle proprio del soldato con~islerù in: compres"e iml.o ·vule ,J sublimato. in fascia pure al subUmato con <>pillo di sicurezza et! un pannolino lrisnrrolare il lullo . o ' mvolto do mater·ia gommata imperJelrabile.

~eudorfPr di Yienna dice che anzitutto in gunrl'a si <leve P~'0 "' d~r"' •·ollP cautele ant~ellic!Je. Non sono i proietlih cbe lllfellano lo rertlc, llla l~ moni di chi assiste il f~:~riln. Sul campo t~i battaglia non do bbiamo troppo occupard dei f•l'iti legr-C 1' 1 tn ~Ctll're: Lutti i ferili gravi ùevono essero itl\'i&li colln LHHf'"lttla '-Ollecitu.Jine al poslo ùi 1ncdicuz.one. ~on c'è d:J afft-ellat•si ùt lro!Jpo a l'lisciare ti fet·tto, poichè ~~ sa eh•• l r}:=<!';tgt·uo dt>ll'aria u;.!isce piulto~lo favot•evolm •nle ~u~li U~Ol'i d.. lJr r:rtl.. S, as~;er~a dapprima la ft't'ila con lJOivere ù ;,es.!·~ saltethc:n; non ~~ adopet•i l'estensione che per le fratture. E un •iPsirlcrArsi e da consigliarsi che ùa Lutti gli eser-


190

\' \RlF.Ù

citi 8i adoltino armi da fuoco che altblano i seguenti requisiti: la lr&ieltoria cbe s'av,·icini alla linea reUa, velocittl iniziale grande quanto è possibile ed e~ualmenle grande la forza dt rotazioue. Il caltbro dovrebbe essere da 7.-8 millimetri (armi umanital'ie). :\fac Cot•mac, di Londra, ~ ,raccordo colle conclusioni di Esmarch. Siccome sul campo ùi battaglia ci tro\'lamo in con diziom ben diverse che nP~fi spedalì, dovremo allenerei unicamente alla massima di non. far male. È di necessità ut•~enle una organiaazione disciplinata del per:;:onale e degli f'pedali. Come malePiale si t'accomanda l'ovatta imbevuta di sublimato, ùi acido salicilieo o di iodoformio. Il prof. Michaelis, ù'Insbruck, pronùe la pat•ola. A ~uo parere non è già ùa ùisculE't'si se convenga oppur no proYYedere il stJldalo ùi un proprio mal~:>riale da medicazione; tale previùenza è ricoposcJUta ed alluala oramai in Lutti gli eserciti. lnvece sarebbe opportuno persuadere gli St.uli ùi aùotlare una sola rorma di paccheLLo. Il paccbcllo deve e!'set'e rivestito di pelle e collocaLo solto l$ gibel'niL In generale s i ò provveduto bene pel soccorso dei primi ferili, tnn dove ha luogo una lotta decisiva, di solito fa llifelto il personale; e quesla è una ragione di p1u per afft·etlarci a mandare i feriti più pr esto che $ia possibile a l posto ùi meùicazione.

PRETTI.

Nel Delgio si ranno set·ie esperienze sull'uso degli inclumenli militari r esi impermeabili all'uopo di un liquido album inoso. Il mezzo è più efficace, innocuo, non impedir~bbe il traspiro cutaneo, è finalmeute abbastanza dut•e,,ole (almeno dub anni) ... N ei nuovi conlralli pelle fornHut·e militari pare vogliasi esperimentare in IJUell'eset'cilo l'uso ùi simili stoffe in larga misura onde trarne pratiche conclusioni.


191

1-UVIST'l~- BIBLIOGR.AFIOA

11 oolèr& per :\l..\ x V o:-; P ETTENKOFER. - Trnduzione del doll r t;GoLtso :\1o;;:=;o - (Ermanno Loescher:-, 1~8;1 ..

L'nulore rliscu\t} la teol'!n conìagioJttstiea e vi contrappone la loralistir:a. t· .e non e-<,.lude la <htlùsìone a mezzo degli umani commer•ci, wa credi} n<lces"ario allo »viluppo epidemico della mnlallia con.ll:r.ioni fJH!ciali di lcwpo e di luogo. N 011 ~Rrebhe colle quaran l c1w, cogli J~olamt::uli,lnu.en~tli, ecc., che si impedu·ebLe la ,'!iftu-.ione del male: si invece c ,J rt'nder e mercè adalle igieniri.P mism·•· refraltat'Je le località al coléra. o spemahuP-nle k• g-t·anòJ località...... l migliorl)menii pero devono es~·we pre\'Ntlivi. Il piccolo hbro e ricco di fallr. discussi con dottrina e di argomentazioni <::lringcnti, alle quflli di cerlo non sur·ebbe lolo'{ICO negare valore ed importanza. :Son potrà convincere: ma certo é che per discutere bisozna conoscere od Sllpt·czz.are IJUP.Ste opinioni che hanno carattere ed importanza seria e scioulifica. Ha fallo lJulntli opera commende\ ole il Mosso traducendo e fa~endoci CO!<t po;.sibile appr•ezz.ftt'e il lavoro del Pellenkofer, scrittore noto nella scienlifìca paleslr·a e pratico di bella rama. B

llot& atorlco-ollnJca. au due lussa.z:loni sotto-coraooldee oompllca.te a frattura. del collo dell'omero. - Dottore prol'. FILIPPO SCALZI. É una forma tr·aumalica assai rara e l'illustre professore ne indica i pochi casi l'icordati dagli autori; accenna alle dif-

ticollil d•agnosliche, alle ancor maggiori curalive; e traccia le norme colle <1uali ba pr·ocedulo, norme dettategli dalle sue


l !l.:!

KI\I~T.\

cgl'czic anAlomichc cou11c:c •••w1 o •lo quel sano tatto Jl'olico, che lh~lin~uor.o •l lliOÙi.i"lo rna Jollo ed abile profe-.,.m·o•. llicot·leremo qui ~olo 1111 aurei) precello èallo Scnlzt formulato pcrcl1•\ !-Ìil cfl,.lnulo normn 111 ~imili cac:i. .. • • Vuol~i • fi'0\'81'1! c ripro\'arc la ri lu;o!'nue in 1- rimo tempo: la ri· " duzionc po,.tuntn (a fr11\lmu conc:oliùala) e dirfkile l'lC.,.cu, • l.hfficiJÌ!S"JmO i• che 0\'\ÌÌ ni lt'liquali funzionali». ll.

Cor•o di 11•1ca medica -

l 1ottorc CASALI ! rof. O!:>WALI o

(Par.l\ia P Com;• 1 Il l1bro e dedicalo ngh ~tu lcnli di meùicir.a: ma p•lò e:oc:erc un c~t'egio rnernol'iole auco pui OJe<lit.:i pratici. Ogni 11r,:omento di Allineuzn t.li•·cttn od ind•relta alla meuiciJ.u ,., ò S\'Oilo Cllll '-liCCO~ll r 81':-frtl<lllJU, ma t'Oli cbiarezza t•rtfClll'C, o colla più dec.idet·C\1 l~ dollt'ina cf ralico criterio. L'autore pul'ln !-iMtpt•c al IIHldÌI.:r>, t· pel medico. É, pe1• dirlo in u11a pnroln, un JJbi'O cita dn\'l'ebhu thr parte della ffi(>ucslu m u !';f't•lta biblioteca rl'ogui 111odico l•f·ati•:O. Comtnendevolissime :<o11o II'U l'ullre le IHll'li t'h<' lt•,.llano tlelt'eleLtrologia, deU'ollicn, t!ell'ocu:<tica, ecc. B.

Le preparazioni alla GalvaDi. - Oocc1 BALDt.:L'<O Sommat•u_a, 188:,.

Homo,

Il lib1·o, ricco di 1uolle li;::urc c di tavole sinolticbe, è divi~o in due pal'li: nello pl'ima, l'aullwc !'ti occupa dei fenomeni ritle.o:;"i del miùol!o ~plllnle, IH.. IIa o:;econda della conlt'&liOnc Il brillo re dei muscoli ,·olllntat·i.

Ln L{l'ande e la. piccola prr.puraziono uUa Gah·ani ser\'ono nll' A. in tulle le «u • c'-pedcnlc. Come mezzo eccilanl•! fa u..,o del cloruro di ,o lìo chimicamente put'O alla t.!os•· Jcl t 'h •. tlall'A. r 'cono::-ciuta co111e In piu opportuna. . ·r ··rimentanrlo ~ulle celi ulc gJ'IZi • di'l mi lo Ilo spinale l'A. duno...,h•tt 1 Cf' il primo ri~oro::am•·ut • cl•e le eutrgie molt'ici esplo;,ivc ~1 S\ilu! pono n~ll'inlt:>t no di c!'o:;i• Ct'llule e 'ruindi viatSJZinno lungo i nervi E~lrl'I'Prlli. L'A. tlf!termioa poi i centri l'ìllt.:ss dt•l midollo ~pinalo e c.liml.iSll'a r.lte quello per gli arli infc-


BI BLIOGII.\r!C \

193

r r• polrPhhc uuma~inar,i dJ"Ì"O in due meta perfettamenti'! "•mm~>tt·s hc; lo metà a ì~>~Lt·a rer l'arlo posteriore di 1t ~;;tra P la m• lA a !'inislr n pC!' l'arto po«tPrìore di sinistra, pero rht' 1111 "h cPnlri nnu ,ono 8E"Olul• né si possono ril•'n rt> rt tnt> t.al!. 1er<'be l"n:dc·n • rillesf'O d1e si sviluppa in nn j:!rllpf n tl1 rPllule e"!'igie lnholla "l' nvanza, f'Ì diffonde, e -.traripH impP.J.!IInnllo i gt'llf'{'l vicini c lontani; choun gruppo di rellulo• ~orri~de non rt·sla inope!'n~o quonùo !:'i taf!li ad esso o~m vin di conHwic-az1nne P' rifPI'Ì('Il, rrseult'C invece aiuta i et>nlr·t \JCIIII e louluui. Con unn helli«sim!l C!::>perienza pru\'8 lu co J•t.luu~Jl•n • int... lli:.:entP dd mo' JJilPillì riflessi del mid Ilo • c 11 uua c::e1·ie d'imp rtanti~s1me e-<perienze slabtlisce i rap1 rti fra i cu.;ri lmfal c 1Mtedor1 della rflna e le azioni r•lle!<!' e direltt' del mirlo lo -te~"o, I,'Ome pure il lempo di r az1oue, t:~Jndudt'n l!• CliP ·wi ft•nnau•ni Jlfl"'~"'' 'luesto tempo .-li t•eazwue 1\ bt·eve "'':! ~ lr pluw. la via P"~' gl'impulsi nervosi, lun~o ~·' è slupli"•'. lunJ!ht"'"''"'n ~P uuicn: e che nei renomeni t·•l1essi Ìll,..t'ocialì il 1em~0 lì~iolnA"ico é tanto più breve, quanto ptll numPr•)Se ;:;nr n le "'~ ofti>renli. Dimostra pure <"he 11 lempn li''l• ln~:icn o h t'"azinne "Ì prnltmga diminuendo l ,:;tnzioni crJiì.Jriche ~eu-" l w. r•ù anco cccitan lo il midollo <".cl cl ruro ù1 " ~<ho. P r dò che !'t IJrel"i~ce alla "CconJa pat·le, cioè alla con- traz • no t bri !or•• rle1 mu~coli \'Oiflulari, reputo opportuno r1er iN· mte~t·aln.eule le ronc!usioni pducipali rinssunLe dall'aulf)re.

• Ln d !'e pii! a•lalla a prl)durr" la contrAzione fìbrillare ò fJf'l d• t ~ru t11 c::r1,lio pu!'itirato ,r, gt•. t A i- J.f'l per [tr. J00 di ar•1 11 D tll"l!IIHtn, >-ia che le t·ice!'<'he sieno praticate neUe rane !ilBh ann<t <)pidte o uei reoscopi mu--rnlat'l. Per Ie prime la do!'le · PJU probaLtlrnente vi<·wa al i 'h. per 1 l"econdi in~ee~> al 4 •

1

Allo "llld o della conlrazton•• tlbt·lllart>, la rana g-ah·a11 "C p1ca ~i pre:--ta asst>i Dlt>!!'lio dt•l piccolo raoscopo. 1 Ncllu rune !!alvanoseo?iche immet'""e, ad eccezione degli arLJ ~ IH!IJI'! C::tt(UZIOnl ÙÌ C) OIuro ' J d• J • . t 1 so 10, a sllm~>lanone meccamco •llr~llu dc' 11eni lomLer1 ... riflessa cioè mediante i la


I !H

mnsrA

111'\' vi senl"i ti vi. 1\ di gran momento per tlcc:idere, aiuta re, rogolar·izzorc la contrazi• n· htrillurc. " La cellula ;!t'rt,-rill dd midollo spi11ale non solo lra~metle, mo di :-o,·eul.> ac•·c·t·scc l'impul~o d1e riceve, ceden.loqli porzirme (H I(Uella grnmle cner!!'ia che ;·• ·ssi 16. • Vi hanno ~olu~1011i dt cloruro aLte a produrre nei mu~coli c.tfjccati dal corpo l~ cnntraz10ni fibrillari. le mu<:colan pr .. priamenle delle e le leleniche. • Sino ati un cec·t.o liruile In colltc·azione d~l muscolo è IH'O• i'OrliOIIIIhl alla rlo~C Ùl ciOI'UI'O.

• La r.ontrazicu•e tlbt•illar·e p;•o,·ocala col clorut•o, insorge tJill facilmente ut:i muscoli bianchi Ji quello cb>: ne' r·osci e

ne' !'OSSi •h•! COIIigJto. • Un a.!t!llll! chimko (nel nostc·o caso il chruro tli «oaio) pufl indll'•·t latnenl•', cioè pt•l' mPzzo de' nervi promuovere nei 'lllUSCOii f•'llOIIICIIÌ COIISÌrlllli li quelli che vi C8!!i0118 l'agente -eh·llrico. • Gli u!Td.ti pero dir·elli e f'JUelli d'induzione sono mol LO piu .rapiùi, intcm;i -e generali pot' l'agtH1le elettrico. • U n r•eu:scopo, ,.,.•n81bili:-,.imo al cloruro, non é rapare da inclurre nell'urto enu cui i· in comunicazione né le cout r·n· zioni fil.willa t'i, nò le lliU'-~Colnri propr iamente dette, nò le le·

taruchP. • P uò iuJurre invece ll{,"Tli genere dt conlrazìl)tll' cd in ;;pccie lu fll>t•illur·P, :-;e almeno qualcuno dei !'<uoi wu-;coli ~~ l!'0\'8 fut·lemeute tetanizzal.J. • Ciò (; con«enlaneo a tJunnlo si conosce intorno al miglior m odo d1 r·i ... conlrat'" ol gulvnnomelt·o la ,·ari~tzionP. nec-ath a

.Jello ~ot·renlt mu ...~Iorc. • La con~l'8tioue frbr·rllare non è o~Lacolala e molt•> meno JOlP"dtle dullo t·clrnzione o dalla disten~iPne del muscolo . • La coulJ1\/.ione flbrillnr·e dt:ll'uomt1. in geuer e multo spiccata, uou c~":;u r~t•ppuro •tunuJo t'i contr·ae rorzatamPnlH t• :.i di::;leude il muc.colo. • SJ,e!->"o cl!~'W <'OI con le l lo an cl te fugace d t un cr11·po slrn· nier·n, co tue il Lott.. ne del rardiogt•ufo di :\t arey e la me wlJt•ans elastica Jello !'tel<~"CO!•io di Konig. Ne' vari casi in t'Ili ~i t!Onl'erva per !UU}Che ~ecoOÙ01 e C.Oncesso ÙÌ U lii'U Ull r u· more mur-colar e.


BllliiiiGR.\l'I L\

Il rumore che ~i produce è per lo più. lh bole, fugace . .. La conlrazi •nt> tJbrcllare pr.~d'li:!e alcuni mu--coli e alcune ftbre, dal momento che in ~sse ba luogo più frequen-

temetle. .. Ha rilrno 8"'"i irn ~OJiore. .. Ha ~elle lim1lnli;:sima, e di raclo sfuma in oscillazioni tnarginali. È a !Tatto in llpenùentc ,!alla volontà. ii: ptltofeltami'IJle :oimilc alla conll'atziom• fibrillare del'{li ammeh, sia spontanea. l"i~t proclolla adiflciAimente . • La ens87.t0lh! di«tinli"''"Ìtna ·h baltnta Phe accompA~a ta contr nzi••ne tìlll'tllare, ,.a in.lublmuneute aLlribLùla ai nervi sensi Li\ i della ct1le ».

Il melo•lo pz·es,•ello tlol clotlor Bocci " rlt salire cioè, dall'uno czl nwftepli e. dal ~eMplice rrl complesso, rf<llffl perU'eria a cet tro, dalfvlcttrodo alla pila • é verarneuto l-azionai" l t>fficace. Lo nurnero,.;e e~pcrtcnze, in gran pn •·Le nuove, <~ono convmceutl e pet"•Uof'tve eri il ratZionnmenLo è sempre ~

nd U.o con tale 1 i::rot'è eli locicn. ,.fle le conclusioni a!>-!';Umono l'aspetto ed il ,a.ore ùi LPorerni. Questo lavoro, eli una utilità indi"'cutibile, !1n ~ià •·i~olntQ e servirà a risolvere moUi allt•t importanti prollemi intorno alle funzioni del si~le ma

nervoso.

c. SFORZA. L 'epl4emta oolerlca a l a oondlzloni s a.nitarie d1 Napoli. - Pr•Jr. EciJI.l:-;lo FAZII). - Naroli, !HR1-. - Tipografia lell'Unione. Ce~"a <• nrmai ti clamm·e .-Ielle discussioni più o meno ùolle, Jelle ~ h•aci polemiche c J.,j sop01·ifici vanilorruii, con cui Lutle le JUe"tlOni relalìve a1 col('ra sono entrate nel ùominio t.lell'òpiuì(Hie pubLllc.'l, è Jovere della stampa scienLiilca salver·f'

l!.ill'obho quei lavori, che rurouo veramente ispirati dal dek!crio d l bene, fecondali ùal softìo della "cienza. ed avvalorati lall'espel'lPnza e .1allo !'<tuùio. - Uno ùi f'~Ìiflltli llwnri (! appun'o quello del dott. Faz1o, pror.,~sore univer-sitario d·1~iene a Xspoli; ed io non indugio a ~egnalar·lo all' alten-


196

RlTI ' T.\

zione di chi medita sui gravi p•·obtemi solleva li dalla recente epidemia. 11 libro ,)p] Fazio non é uno di quem, ùi cui si può 8!!'<'volm.,nle faN una e~po"izione l"ommaria, poiché, a ,-ol··r ri fel·ìJ•e i dRll d1 fatto, le noJ•me pealiCitt! e b dJsquio;izioni scJenlifìehe, inlorno alle quali lu llo si rannoda, bisognerebbe poco men elle rifarlo. Mi limi lo fJUÌu•li ad accennare gli argomenti, di cui lralla. La IQalel'J& è distJ·ibuita in qualtro lettere scienlifìcbe, ili cui le pt·ime lre si occupano, ri"peUivameuLe, dello sgom&ro, delle aeque potabili e delle disinfezioni, ~ la quarta si eleva a considerazioni ed a proposle cbe non dovt'C'bbero pasl'arl.\ inossen·at•> pel Governo, per il Parlamento e per le siu~olc omminisLrazioni locali. A parte lo studio, che l'A. fa del C'Olcra nei quoi riguat'Ji antropologici, vuoi dire in rapvor lo alle oo!!'tiluzioni organichP, ai co;;lumi, alle abitudini cd alle varie modalità, che ~uol presentare la paura, bisogna r rlletl~J·e seriamente sulla parte prutJca 'della lellera quarta, che egli intitola, con una opportuna invocazione: Pensiamo alracC'enirel Fra le varie proposte, ve n'ha una, che per quanto conceme il colera, assorbe quasi lutle le allre, ed è che rltalia si facc1a inhdAlrice <li una Lega r'nlertta.fiiortale 1 la quale, me-

diante slazioni di sorveglianza lungo le vit:! terrestri e marittime, che il mor·bo percorre. ostacoli il suo avanzarsi daiI'A"'Ia verso rEuropa. Ma non è il caso, ripeto, dì ri11ssumere una pubblicazione, che vuol essl:!r lellf\ pet· intero, e elle parrni, francamente. una ùelle più serie, e, "'e si vorrà trarne fli'Otìtto, una delle piu utili fra quante ne sou veoult~ fuori a propo!'ito Jel colera. Dotl. ToREL.1.A.

Annunzi bibliogra.floi.

La Trasjrt.!ione nella cura del coli:ra, pel n. FERDI.NANPO MANNONL -

Roma.

Riassunto monogratlco dei tentativi fatti;;;i - FavoreYole al mezzo, l'autore non ha però nè uuo\·i, né propri falU da

addurre.

B.


81Bt.IOGR!.FIC.\.

L'••r •,Utù nr•lln t/1~1 prJITJWTIIIrc, pel D. Ct\113ALl. -

197 Firenze.

Hm~..nme ill hrevi pA~ÌIIl' i crìleri pci ~i l~ li~i dovrebbe deUa 1 rnria 11 d Yero c proprto >'t!!nillcato repu lnr~t· tt·'n " "red ~ . , . pnrola. !dCa • he c.Lho.! •.(H, cd La, rauturi c strenUI lauto~:

OsJ d(l e ltn iano in L•mdr1.1. (Queen ::'•tuure, Dloom~bury).

P er r h•JIO!Iflorcalla !!'culile lrasmissÌOIII' rattaci dello Stat~to e Reuufame 11 to. ntmu11ziruun l'apertut·n ili quesLo !ilnntroptco l'llahilimento, rnu.Jat(\ ncll'nuno l~i tlul 1~8.\'. G. H. 0RTF:LLJ. Ftuora .!li llahnni dovevano ricorr~re alla generoi<itA ~a­ •uera: a~rnnno ora nelln ;,p·ande melropnli un proprio, conforlovnle asilo.

B. Dd l« condotta ec&i d~>r.e tenf!t•c il r:hirllriJO nei ecati di peJletrn.Jwn~ t! t cnrpi t•srrrrnci nelle oic r•r:,piratorie. - DoUor V . GRAzzr. - ( F'irenze).

Ricordati i lllezzi suz;...:rili per l' e;•puls.ione !<pontanea Emetici ed espcttnrauti, po,..izjone nìulala dai lilillalori meccamc•J por l't~slrat.iono i]ir·utta, accelln(l alle indicazioni generali c ::<pt'eiali dellll lt't}cliC~oLomia, allù inrlicazioni della sua immediata o l mporez~itttn applicazione. ed ai conse~ucn li tentati' i di c"! razione (indtcazioni e controindicazioni).

B. Sulla cura 1 rntitatl). ai coli!T'o.~i. ecc., dollor E. :\IARI~t. -

(:So poli J sg~ . A ccenna t.:ou confìuenza all'acetato di allumina .<Jolubile noi pct•iodo •iella rliarre~ premuniloria e colerica slcs<:a; nel

J)(:rinclo 3l~i.),) ebbe a loòarsi dell' u::so del valet·ianato di chinma per ''in ipoJermica, tlelle frizioni generali d'alcoole ,.t'napizza to, del haguo germt·Ale caldo (:10 a 4-0"): del nitrilo d'ami·~ nel J'o:rit•do asfittico. Ha pur usato dell'ipodermocli;;i ma unn aeecn11a con quale elìeLtivo vantaggio.

B.


108 Pnz"IINO CHV.

111\"ISTA

(itACO,to -

C(Jnj'erenza POJ,Olare sul CIJ/i•ra.

~SH'-'~nri, lì lu~lin J8Ri-).

E 1111 hw•u r·in'-'"Uitlo cl elle norme igeniche più At lntte e ~auzionntc ou<le nppor"i all'iuYu!-'ione ed alla ditru ... ione della IIIA~Uin. B

Dii-Hl '-li r·rortl . . "OI' E:-..ntco. - J• Della Scro C)IIT. 2 l ·ziom. 2• o ., S "'' di cli11ica mr..d1cn (anni 18~-S:l. l"':~- i. (E"tl'illlr da• Giornale lntt rlw::ionale delle Scien;e :.1Icdtche, unno Y e VI).

H.

A l cune anali.«i r.hrmicltc, micro!>.copielte e cromocitome~rh· h~ dclfol'illft, .fer.i, .wwvue nei pella!Jrosi. Dott. G. B. Br'it·:m:rn (Tnrmo J"!o<i).

Acce11rtn nl lutte c 111eglio ul latte coll'arsenico qutJii meui n l ti ud unut•mlm•p la dolici e n te emoglobi 1a. B. Jfim icr.•mru U TH.i/1/'0.~i.~ ifiii(Wl(e. (1\fll'l.YACHI'f-} UMPIXG-LATAII). Armang11ù y lnHcl cl Giué y Partagàs. (Bat•cello:l>< 1881).

E unn compiuln tno11ogralln di ({llesta slra.1é1, ma J'nrluun · lllTIH'II(O t'nt·is ... ilnn 111'\'rosi, •!ll8«i però r>scluo::ivamente con <:idcratn dnl lut(t p!->iCO·fi"iologico. B.

F<,guatum CO/l fo.~'<C es.~ir.ranti. - (Tori•lO 18St). Dottor G. C.\"'C\.

E un hro,·i ... ~mo mn a~.:curttto Javnro .,una imrorlll ti'"ima CO!lii"OYél'"ll QUP,liono dci «i-.femi rli fognatura...... Accenno ai pri Jr•ipnli (l" (o "'0 n,., . .c n-.:-.orhenti ed imroermeal•ili. - ~ mobili e flltrnnli, n si tema diri~orw. - =~ <:istema fll<"umatico: Liern11r e Berlicr. - ~· cartalizzazinne ad immi-.sio: 10 noi fiumi c nel ir·ri"'ttzionc, setragcfarmens) ed enumerati ·1i i van~1gaj ed i gravi inti iur.on\'euienti, propone e del"erho il -.j... l~tnn o fi}Sl c c :-ir.:at1ti. corue quello che me!!li0 "-oddi:-flm•bha i•t unn ullt• , -.igPnzè i~ieniche ed alle econnn,iclu.l, h j,pe<'ia nllc riclJiH.-It' rlcll'ngJ•icoltura. li sistema c seclttcnntn :::cio·ttiflcnrnunlo, igienictllllonte.... L' esperienz, prnliea SOIH polt•it Jlt!I'Ò motlcrne in

positivo rilievo ratteDdiJ,jJitit. 1~.


BI BUOI,; H.H' l C.\

19\1

a C r , t'Opol ~-

Un

l!aj~JCIIIO um ri"li di li nmi ·' •cr•·bra'c, nel •tualo r Gov,ssa Gas~, p ,RT\ ,,\..,d t fiiÌIDn •' cor1ooUc 1

11 nllre mru i~ .... Uizi r i •i Il' nwnr 110 ·ere~· na.Hi d 'iamcnti uorhn,i, f'Ì fotti p tlOlOJ..ri ·i r a • rn.:,.11 _ere il punto mt.>"ci •do l'utile B.

Ccrct ia c ni mpt)t'Otl a,. dll!•cors peli' nmm"'"•ono alla 4' nc•·aclmnu• di Bm·· l d ttor 11. I n \'>C 'ero ù1 ~'iJtJ' lh 11 u~ nl•tllnlP, tu a IZlt li ~~n Ut;..:nl ·mi •, (•J•l O'-'~" 1111 t! ~cOI'"'o di t t n il lntt. [1, '•ltnA"Nl t;,,E Il ntn ffil"O an luce i prc.. I'C"'i lo•lln l'!til'lli'"Ìn, il IIÙ a oornpo c•he .,,,. npo•·to, il '-'t't'•lf do l'icorilnJtdo lP e••lllrnt;idicaziot l, la sc•uoln ùolln rwud,•••za, ltn c~r·t·c·»lr) rntrcr·rnru·o l'l 1 f i rali 'l limiti le lelltlt'llze l' l~ gi11s!Cl ~fiCI'IlllZI' dt•l11 .

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, u tatl dai J•riiiCtfl'lit , .'{f'r"-iti.

aa colle •l i que .... to mtcre.'-'-t\rtli"imo nrllooln llrcr l r a G ruo, pct"Chll, A pnr·to il \'n• 1 Lr, IOI'o forniru delle utili,~ ime nozioni e li di' ·r-i ru "ili rclath·i allo t rnum.nticn mihu •ut il 'CCO 1 lo ,pecclli!• (dnti c •• . . ultali unportnnza rc.'lle pcl mcdit;O militnre.

r~ n,. e lef~.;r te dL lJaionecla c di armt rlafuoro.

rti l 'uia e gen 10, ria-.c:.umcndo uu articolo la Pr 11 a '("ennn all' impf••·llUlZll delln l•ai•11ldta oggi•ll m nr rna i combnllimcuto, dù.,utuct ,J.,Ju .)a IIR entiln ,LeliP r l t occnc:ina n te. !Jul 1 ~).i le 1 ertlitu ('t'nùolle, t•t·irw\ l j d po l'utlro lmdo Jt~ rlt;IJc ar111i n rctt·cwarir·a, so•·chu!•J·n Tll~l seguente J'8pj cwlo:


~ () ()

fil i JST \ OfBLIOGJt.lFICA

Fucile Cannon• Dat•ln~ua

1 rima. dl'll'u~o dcllt> ni·mi a rctrocariea 103

4 r, dopo . . . . 112 il l. ~l'IlO Cllllljlllglh' lfUÌ ~Otloaccennate le perdite OccasÌ('IUAte da la Lnillrwlbi, furouo: Criurett (l'~•l-;N). O,H per !GO Jwlin (l :J{),. • • 0,23 • l lanimal'Cil. . o ;., • ' Germania (l ~>lihJ . • 0,034 • Francin (l i'O-i't) . 0.08G B '"'n in ( l~i~) . . 0,026 • · ul lotnlt' lerìti di haionclta, morti . i) • 11 rl i fucile " 1:3 » • tli cnnnone .. ·>'> _.,.. -,

.. ..

-

_

B. Corrispondenza . Il rlntlrw Surdirli tnetlic:n di 1• classe nell.a R . mat·uta ci hn geulilrlllllltl' rn\n r·ilo llll I'Ìill>F>Unto di un ar ticolo del Lanci'(, i n ti tolntn Gi11dt:. io .~/Il (reno ospedale I taliano. - Siccornr. f\ul nnsll'O girll'nnlo ::-i t'• git\ Jàtto un ragguagliato rapporto di e,:;,.n 'lr'Mio, co"'l ruculro non si reputa necessari!) di r ipt•n<lul'r!J per irrlcro l'm·ticnlo non rnancb.iamo di ringrAziare l'P..:I't•gill enllcgu, il 'JUAie ci ha porto OC{:asioue di far coJios•'Prt:l conae nnche all't·~tcro ~·incoraggino i no~u'i tentath i per Mgnuizzare ,.,otlo tuili i rapporti un buon serviuo 'tiUifilrin, 11011 é"CIU'O quello pel tra:::porlo dei malati t fer·ilJ

in guerra. LA REDAZIO:-;E •


zo 1

CONCORSI

Ooaooan pou 1ID moclèle-type de baraque 4'ambulauoe aoldle - C mllé int rnatioual de la C•ozx- Rou!:e -Gen v •

Sa MBJe lé l'm1p ratricc d' .\llollla_ne. reine de Pru,sc, &lfllll l zgn m ttre a la Ji'l o::;Iliou ùe la tru1~ieme Conto)r nce mt rnaUonale dt'::; S"ciélé-.. de In Croix-Hougt>, r ounie a G Il 'e du ter IHI li ~t'plcmbJ•e 188~. une som m P. de ciuq rnzlle frane~ N un · mf.uuille d'or, de>'LIIlPe~ à l'Lre dunuécs en 1 rax dam1 un t'fJOC<Har" ulìlt· ù l'u!uvt·e de In Croix-Rou~e.

1• Conulé inlca·nulinnnl, !'lelon lo vwu el au num rle culle Conrerf'n ce, OUVa'Q Ull C'<•ll<'Ollrl'l pOUl' Ufi lfWrlè(l!-f!jpf:' de IJar aque d'arnbulance m o/n {1•. PH OGR A~L\1 E:

l. l'r i 11ci'pe~o oénerattz.

a) La boraque doilsercir avanl toul à ùe::; iroprovbations rapa s, 1l ,ur le thélllre de la .._'tlert·e. -.oil pour de~ epldém qu1 cclatcraient dnn, I'mléz·Jeor du pays. Jl raut qu' l e pui"e, è \ olonle, fazre r·artie d'un étnhla::-.semenl hosp1Lalior plu,.. va:.te, ou con,.tituer, a\'ec ,ou annexe (' 01r JJ b.), un loul indépenùanl. b

ta

l~ baraquc doil élre con~tcruite, dans toutes "-% pare mamér <J u·on pu'""C: t• Lu d~rnonter factlemeut.

2* La tran"pMLer ~RT1s diflicuJt,; d'un PnùroiL à l'a1:tre, ~Oilferur lel'l I'Oules r,u les cl1emin" vicinaux, soil pat• chemin


202

CO 'iCO KSI

:r Ln reconstruire et la IOP.ltrc rapiùemenl recevo1r dc, rnalades cl d•·s !Jie...,_ès. La burmp1•• doil con ... tiluPr un bàtimenl stnhiP., dont les par·Lic,;, '-~>liolemcnl a<~~embli>P-s, puissent rési.,;ter à lottl•·s les inlPmpr\r·ies dcs climats tempérés, notamment à la ,·iolence

du ,·ent. e) L'aménllgement cle In bariH{Ue doit etre tel ttu'on JIWl~J.­ s'en ~< 0 1'\ir irmnélliatemen~. :-nil en >'te. soit cn hiw•r, ou ......... 8U ffiOIII ljU'on ()UÌ"'"'C, '>011"' ÌOC(•IIV•·ni~nts, l'appr.)J'lf'ÌE.'r 811 ser,·ice hive rnal, en pr •nRnl en coosiJération le poids cle la neige c•l le,., aut r.-.s complications qu'améne la sail"ons fr·oiùe. Dan<: ce dernicr cas, lf'S rllsposilions a prenùrc pour· l'bi· \'CI'IIA!!'e devroul ètr·e joinl""' aux projels PXposf.s par les

con eu rJ·t:nts. Il. Conditious spéciales.

a) Las matc1rtaua: empio~ c~:; rloivent èh·P. iulpet'mt!oblcs à la pluic el, uulont quo pus~i l >le, incomlJuslibiL•s; loul au lUOins foul-i) !Jli'On puiss~ facilt->rnent les meltr•e (t l"ab1·i du l'eu. Le choix de!" matériaux P-~l d'uilleurs ab!:<olurnent rncul· tali! pour· le"' coucurr~ul"'. Il l'aut qu'ou puis...'! òé-inrecter les poroi~ et lu plnuchcr !-0.11" Jit'ficu)lP. &) Quonl oux. drme11sznns, la Ì>l'll'8f[US ùoit pouvoir· con· lenir au moin~ 12 lils, Pn culculnnl pour chnquu !il un cu bè fl'au moin::; l:! m~tr·e~. En foil <l'annexP~r, il "<Uffil tl'un cabinf'l d'ai"ùuce", fai"ou t corp" ovec In ùararpae ou con,..trml a part. Dans ce ca,.., il faut qu'apl·lk l't~rechon de In bar·w1ue on puisse l'établir nt(!ilfe· mcnl el le rneUr~ en communicalion a,~el' eL~'. c) Alln dc facililer l'l!r~>/."liOfl òc la baraque, il fuul crue ses différ·cnlt•s pi~ces s' a"c.emblenl de lelle ::;orlu IJlle des ouvriers spéciaux ne c::oienl ~~~~~~·s!'aires ni pour la monter ni pour· la démonter. Il rnut aus~i donner la rnr•mc r'onue et les mt:me~ ùime nsions aux pièce.~ qui jouenl un mòme ròle dan~ féd itìce1 et resLreindre au plus petil nmuLrc> pos::-ible les Lyp~:s choi,is pour !es div~>rs élémenls de la construdinn.


Cll:'iCOR"l

203

Le planch r "t l'Il r.)rmt> d~ plnnc:he:; rabolée~. qu'on n·ébranle paq t>ll ruiH-c.hanl tle.:!-u . ol fJUÌ ~uieul son~ col'lt.aet direcl ave<' lo "ol . La t•r>nch•l illl••rm•'·diaire Pllli'C lo• :-ul el le ploneh~J· ~e planches l'!lhoh'•è"' de\1'8 étr•· tle twlnt·P ù r·ucevoir exndt>ment eL promplemeulle" elon~ de ee pll'llt •l~t•t·, du muin;; tlnus le ca.sou Ics c l' ll"l OCCI" ne pel'U!Ptlr .uml pa5 rusa;:;e du jlaneher tu t ro 't. Vadray dc st ··lr e ,..uflh;ant. tw•tue JWnJant .a "'tlisoon froiJe quand !es fenHre"' el le:, purlt>- "'i;lll fet·méllS. Le chr ix ùu meill{'ur "YSl••m... a adopler l''l !ai:;::;(' aux concurrenls. Le ehm4.[f'flfJP. do il clonuer e n lti ve r. ù J'iulét•ieut• cl e la ba r8'1Uo>, 11111' t••m" !'Hllli'P (\'ri,VII'OII \;'j" nt•~Uffilll'OII ['>•.75 cenlH.. I"8de,... Il ,. nvi<>ruiraaL Ùt! melll'e, ,.;i pos;;ible, le chauffage it pro ll pour· l'r' ra~e. d) Cout et fiC•ids. \'u le f!l'Hnù nou,bJ·è Je baraque!:S Jonl une ormcc n lo·" in et l'a\au\.ta...:•• tl'avoil.' de;: buliau••nls qui puÌ""~"nt c'lt•t ~fl••t·ilié::: MD" ::.crupule upres avvi t· :;ervi quelque temp", al raut •'Il rcduirll le po1ds uulanllfUC pusstble Il Lviser au bon marehé. e) F.":J trait(ifl du projtJt. Les concurl·enLs de\'l'onl pré!<enter le... !>pl'..:imen::. ùe baruque.~ de yr.11•deur Tlaturelle ou de.!' mod l li re lttit~ au cit1quteme de <:eU.- gra adt:ur. Si une har·a•(U•·,.. ~ com!JcJ.:;e d'un c.-rlain nombrC\ ù'cf/>111enls - ou de. plll'lii'S "·mLiables les une~ aux aulres, l1:s coustruc·· leur-s 1tlflt ronl '~~' pas exposc'J' !'.>dilìce entil!t' el :sù borner a e n pt···,.P.nler une fraction. pourvu tfUC tl'après elle on puisse sé r endro hi··n ClliO!l!e de l"enscm!Jie. Celle facilitP, Loutefois, u'e;:;t a lnaisco qnc pnu.r les sp~cirn•~ns de geanùeur uaturelle et non pou r le-- m o .è es réò ui t.... Cha•]Uc aui•"UJ' auro p1·~~Pnlt>r le pian d"ensemble de l'éla-

a

bli""ellleu\, tlY•·c coupes lransvet'i'ale el longituùiual•• à l'èchel!l.! de 112:;; pui~ cles plans ~péciaux pour chaque pa a·tiP de la Cull!:Lrnctioo. pour les syslèUlcs ùe chau1fage e~ ò·aérage~ le mocle d'n":;Crnbla~e, le cabine l ,f aisances, .. te., so1t de gt"anù~::ur nalul·clle. ;;oil, selvn ks dimensions ùc l'objeL à ref•l~<>entt.!r, à l'écbelle dè l 5 OU 116 t 10.


I.e pian •loit indi•r• er· le plo.-e Je<:> lit". Il y sera j()inL une ·lesrr1plion exacte de to ul l'établi:;~e~ meul, 'JUÌ cle\·ru ètro r·t'digél! en t'r·ançai$, eu allern~.~n.J, en au~lf'li ... ou t•n itaJi .. u. Cette de, ri1 LH n "'6tenJr'8 aux matér1aux à cmpluyer, aux particulurit.S.. cl uux .Jela.l"' dc la construcliou, ainsi •1u'nux marH.uunes nécc 'llires pour ùeruonter, l!•oni;porler eL ···.fifler la bat·a'!Ut>, O\'Cc iu.Jication du lPmps exig,·· l or celte t!erni..:r·e t~pér·atiou. Elle conliendr'll !es mol1fs qui auronl g-uidé rautcur Jan-• le cho1x du modu de coostruclion et ùe la nature fies mal~l·ioux. Il c~l désirable que l'auleur l>ignale l es modifkalions ava nl.ageuscs qua l'on JlOUI'I'8Jt. appor·Ler à son système, sui\ an t le~ p~ys où ou I'Appli'fUCrail, cn raison Je cond1Lions climnL~riJfues !$pécialeco, de la facrli!P relative à se fJrOcurer ('ertains malériaux (JU d'aulr·es parliculai·ités locales. La dcscription sl'I a complt'té~ par· une évaluoLJon approx imnth·a du couL el Jlu poids ne lo construction, par une explicolion tecbnirrue des coupes IHlnptées pour ses parlies pl'in· cipHle<:>, et eulln par un culcul ju<:>lificatif, soit du rooclion· nement des ap1 arcils de chauffage, soit du sysléme d'aé rage prr•pol"é. L~.:s concurrent;; aur•onlla faculto Je ne fìgurcr leurs pr«"j cts

quo par Jes plrws, pou1·vu ryu'ils Ics accompa~nent d'un mé· moire descriptir cl c :-t •licalif. Ib "C conformeronl, a cet égar l, uux 1''-des tracce, ci des>:us pour les plans el ml'imoire-. n fouruir a l'appui tle ... :-pécimens ou <lds moMief. de baraqu~ prc::;cutPs en ualut•e. Le~ concurreul,; qui n'auront envoyé que cles plans ne pour-ronl prélendt•e •Ju'a d es menlion::: ho noi ab le!'. a l'exclusioo ùu prix de :-1.100 fr&rtC."".

Il f. Oryal!is«tion. a) Lcs conctll't'.-ub devront envoyer leurs lravaux à An· ve1·s vour· le Jtr ~cph·rnbr·e Jss·,,

lb y :-;eront ex p o. e'> publiqu~tn~ul ùu lU au 20 sr•plembt e.


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LI'\ terrain J<era ntl'erl graluilurnent ?Bl' lll. \ille ,]'Anvers ou par le gouves·m•uH'IIl belge. Le$ concus·s·enl"' tlevronl aunoncer l'envoi tle leurs travaux, aoont le 1.'> Jwllel, au • Cummissarìal $!~11t1 rnl du gouvernem nt hel&re pour rexp~1lion .rAnwr;;, 10 a. rue de la l.oi, it Ba u xelles p,1ur toute" oulr''" informnli•11l'•, (Hl cl01L s'mlt•esser direclcmenl au. Ct~mit•~ inlPrnationnloll' la CrOlX nunge. ù Genè\ e •. Le:o emacus·r~:>ut ... de,•rr•nl repa·enJrP pns"-C'"SIOD de Jeua·s proj t" dc" le 22 '(ll'tcmbrP.. Le~ ohjets C'- osé" qui n·aurai('nl pas o·té relirfl ... fan<> un tlr·lai d·· <tuinze jour ~~evienlJ'8it'nlla pr •pri•· ~· du CotJttlt• centrai di' la Croix Rouge beige. b L<> jury "PI'A comro"'é do MM.: L~> prnfo>sscur D~" l>E L,,:-rar:xBECK, cronseiller inlime uctuul eL m· lA ·in ·!!énèral il la <:ouill? (A.llemagne). Le Dr Gm t.n, mé lecin-" néral (..11/cmaqr.e}. Le ps Jfcs.-eur Dr haroo :MLN O'l' (:iutriclte). Albet·l Eu.a!.'ISEN, in~ènieur, secrHaire de la Sociélé ft·anç~lise de In CJ·oix-Rott..rt' (France). Le prorf's"rur Dr Lo:-;G,\(CIRE, rhiruqtit•n-gènéral do l'arruée nn;:;1ni--e. à ~elle}· (Grantle-Bretayne). Le cornrnan leur Dr Bld~OF'FIO, colonel, mét!ecin-inspecleuJ· ({cr<f,c). Le 1\r CAnSTE~, seci"elaire-genéral ùe la Sociélé néer - loiiiiAI"e •Je la r.roix-Rou~"' (f>ays-Bas). L~> Dr BERTETt:ssn:-., mt'•decin honot'Aire de S. t\1. I'PmP~'reur, dir~ 'IP'lr de rhò:1ìtal Jes haraques de s. ~1. l'impf\. ralt'ICe. a Sl-Ptllf>r"bourg (Rww'e) .

Gu,.tav<• MoYNIER, pr·é::;idenl du ComiLé international de In Crnix-Houge, à G.mèvo. C). C•' ju1-y ùl!cidera si l'un ùeo: projets cxposés esl <lirtlle ~u pr1x d·~ ~.Cl()O frane.::: el ,Je 1!1 médaille olferls par S. >1. l rrup~·ralriC1' Au~.:u->la.

Cette l'é.!ompen"'e es l indivio:;ible et nrl poU!'I'O C.:lre parla~t>e. Elle pourT~:~ n•· ras èlre déees·nPe, si le jury eslime fJu'aucun le .. co:mcurrent... Ili' Ju mt•ril~. Le Ì 11 rr POUI'l'8 tlécernel" de~ mentiones honot·ables.


CO~CORST

Il adres~er·il au Cùmité intet•natioo!ll, su1· :::es lt•twr:tu:-.:. un rAppot•l d!!laillé, motivanl l:'Oigneu~emenl ses con ·lu~ion!<, Ce t'8PJ•Ot·t sera publi6 ùaus le Bulletin international de

la rroi:c-Rouae. Le r,\,u tnt de concour·,.. --era noh ~ aus~i, par h• Comrlé internationol, 8 lousles Comilés centraux de la Croix-Rouge. Gen '~'• le 3 fcntt'r lllbl. N)t;R 1.1! CO,IIT~. 1:'\TER:-oATIO:-IAL DE LA CROIX-ROCGE:

Le Présidenl, G. ~lOY:\rER.

Le Secrf}taire, G . .\DOli.

Col\oorso &l premio Jlliberl. - i• premio di L. 20 000. Tema: Ri('erchc embriologiche con pariìcolare rtguardo all'anatomia, tl.'litJiuaia e patologia dell'uomo. 1. Sono ammessi al concorso 1 la, ori Rlampall o mano· scritti dellati in lin~ua italiana, francese o Ialina. 2. I lavori stampati devono esst-re edili dopo il1R81 e :-Il· ranno in\ittli in ùoppio e."emplare all' aècaùcmia, ft·anco di por lo. 3. l lliOlloscrrlli de,·ono essere in carattere inlelligibilt• e r·imarrauno propricta Jell'occat.lemia, e.·c:endo dola facollù all'autore di rarne c'trarre delle copie a proprie spese. ~. Qualora l'occoùemiu a;::-giudichi il prenrio ad un lavoN manoscritto, I'(Ueslo Jo\'l'u 1•::ser;:o 1'8"'0 di i!Ubblica ragione dalrautoro prima di ricevere l' ammoot.are del pr~miCl, ~d i tJ\'iarne 2 copie ull'ar.eademia. 5. Il tempo utile per la pre::entazione Jeile mcmo1·ic scade col :H dicernbr·e 1 ~.

!l

Ct.t.C l"

Dott. FELJCB B.4ROFF!O col. med. Il Reclatt.ore CLAlJUIO s~·oRZA

Capllano mtdt~o.

;o.;uTr:->1 F&or.Rrco, Gerenze.


207

NOTIZIE SANITARIE Stato 8 anJ.tarlo dt tutto Il R Esercito nel mese di g iugno 1884. - (Gi(}rtt ••\ftl. C,.11c. pubblicato il1~ dicembre~~~. • t• • l'. -=>• . l l l;; • .,

6018

Erano n~glt o,.p~•illli mililut·• al t• giu~no 1884 (1). Entrat twl mt!"P . ( scili .

Gi35 0621

.

MOI·li • . R m1asli al t • lu:IIio tsSi Giornate l'o.., pP. In le • . E l'atiO llPll. inf··:-lllPI'Ì" rli corpo ol t• giUgno 181H

IHi ;>116 176597 1891

6670 ;,906

us~lli ,..uurili

. . . . . . Id. pnr P"~'~""IIJ'P all'o-:pedale. Morl1 . • . . . •

1246

1409 R una;;h nl t· luglio l~<RI . . . 56217 <i 1oruaiP rl'inletmr>ria . Mr rli fuori d~>.gli o«pertnli e delle infermf>l·ie di corpo 35 T e lole Òt~l morti . . . . . • . . • . 151. Fot'7.fl m"dia !!'iornaliern della truppa n••l mese di JUgno IAAi • • . • • . . 2-20200 Enlraln mcdi11 gturnaliet·a negli ospedali per 1000 di forza . . . . . . . . . . O' 97

. .

Entr ala lllPd1a I!IOI'nsliera neg-li o~pedali c nelle inr..r rn l'IC di COI'JlO per IOO<J di fnl'za (2) . . . , . MPdin ::ic•r·m•lilli'U ùi atntnalali in C'urn nt•gli ospedali e 11 Il•• lllf,..l'm••t•ie di ,..or!•O per 1000 di forza . . . ~umet· tl•>i rnorii nel r11ese raggua~lialu a 1000 di

. .

. . . . .

1,92 35

O,G!l

.ORI'"11~li milhnri IPrinc•pali, succursali, iorermerie di pre•idio e •pecnlli " Oijpedall civili. (~) So1·o d~dotll gh ammala i paasati agli ospedali dalle lofenuerit' di .. orpo. (l


:\Ol'IIJF S\~JIARlE

Mnrironn n~goli c:tabilimeniJ milltari (ospedali, infèrmerie di prP:-i.lio, "fl~'CJali c di l~Orpr J ~. 95. Le cau~e •Ielle morti rur·or10: •nening.lc ed cncefalt!P "· paralisi cai•diaCR J, bronchite ltculn L hrCinclute lenta "'· polmonil~: acuta ;, polmo rul~ cronicn 1, plcui·ilP- 9, idro-pio-torace 2. lubP.J-colo«i ero.

rucn 1:?, cntar•·o entenco OI'Ulo 2. catarro enlericn lento !, illerÌ7.Ì3 J, pet•ilOrlllO ;,, IICfrll,.. 2, ifPO-tlfO r;, Il1-'rJÌII!!'llC cerebrO-•pinoJe f1jiÌÙmnica 2, .. car·lallina L febbre da malar a t, dis<>cnteria ~. ,incopo l, tetano L pioemia l. re«ipolo fucc:al·• J, a"ce-:c:o acuto :l, carie vertchrale 1. S: Pbbe un mor·lo ..oprn O;!lli 112 tenuti in cura. ()1'::-ia o,st I·~-~' 111().

~lrwirono uezli o"pedali civili 'N. 2l. - Si ebbe 1 Olllrto ~opra Oflnt s:, lllnuli in cura, o<:sia 1,18 per 100. Moril·r no fuori dc~li slahtlimenti mililar·i e eh·ili X. :15• 1 cin< : pt•r· rnatolliu 18, pPt' apoplessia e conge><lione a, po>r atJtl~ghnll'lllo ucrJdcnlale 3, in scguilo a caduta l, pet' u~­ sosRinio l, per ~:;ukid1o 7, fucila4ione in seguito a condanna 2.


Al LETTORI

Col pit~ riro compiacimento annun::iamo eh,. col pre.~ente "'"n.ero il Giornale ria!J~mme la ~tua prima mis.~ione, rcdiDenfa cioè for[Jtrnn scientljlco-tecTll'co l'omune ai due Corpi Sanctari del R. H.-.ercifo e della R. Mrtrina. I due seroizi se ne acoanllt[f!JCrnnn.<) rNHf'rocamente, COJteorrenilo uniti i Colleghi dei due Curpi al nobile scopo, cke il Gmrnola ha cotfantemcnlu propc'unato, la mlllua ttostra i:slru:,one. Siamo perr:cò 8lcru·i di interpretare il penfliero dei Coll gl1 tutti. C$primendrJ la 11ostra vraiitudine a chi n' eù~·e i !Jenlile pcnsu:ro; alle LL. EE. i .\lin.istr, della Guerra e Mar na, che f appre;;arono e f accof~ero; ai Capi dei nl(e Cor[r, che con cordialissimo accordo Ile facilitarono la pronta

attuaz1onc.

L'rtJ!Icio cll Dmt:ione dà poi il ben oen.uto at Buoi nuoc:i Co legh1 e li ringra:ia del oalido aiuto che rorranno preataroli .... Unui raggiungeremo più sicuri la meta. LI 19 m:1n 1~.

Il Dirt/I<Jrt

D •. F, IIABC)••FIO.



MEMORIE ORI G IN ALI

CO~SIDER.\Z[U7'\I SO PR.\

l~ CASO CLI~ICO DI STRI~GDIENTO rRETR \LE &L DOTTOil

MARCO GIUSEPPE TC'l~XTE

l

)IEt>JCO

l~ Il Ila

•, n{~reuza scicnlillc:l 1M UOirmJ,re JSSJ 11 Il' U'IICtlaliJ n~tlilare •Il Gcnon.

fo'i orentino gnntn, di anni ~K, da ~npoli, soldato nel n• reggimento rnnteria. t·enitento di leva, e lìglio di geuitul'i ,;;ani o tuttora viventi, fe,·e tln. :,:iovint:llo il sarto, quindi il fahht·o ferraio, nel cui t',fWdzio si pt·odu ...,;e una scottatura di terzo grndo nIla regione '"}lerim c intern:t della t'O~f'itt destra, seguita da fenomeni settici n fla ~ompl icanze llogi:oticlte che lo mi ~ero in pericolo di 'itn. Fu molto dedito alla \ encre tlal primo inizio della pubrrt;'l ed ppena .l l i anni contra.; . .e un 'nretrite hlenorra~iC!l. la quale terminò pm· poca cnra in nretrite cronica. \ nrlb soglio in eguito altre 'olte nll:t ... te ...... a affezione di cui non si d le 1 er nltro pen,iero nlcuno, interprete <iella ma:-...ima: 11er q ae ici 1 s tt nati sum11 }'et eadem tfiam flt!}rotamu.~l... l n anno o mezzo ad,lietro fu rontn"iato <li ... ifilitle, le cui ,., m nifl!,t 1zinni pri111~rie e ·econdm·ie !'parirono seuz';tltri e$Ìli m :.P0 uito allo cure imlic!Je e mercuria li praticate. lla sei auni n questa parte asserisco di aYer sofferto disLut'ni


CO~STDtn.\ZlO~I

nell'orinnzionc, la qunle, difficile dapprima, divenne in seguito c:tenl.'ltn al punto che gli fu d'nopo ricorrere ai sor1·orsi dell'arte; ed il caletet ismo praticato all'uopo gli arreco noo pochr Ynntnggi. Tre anni c mezzo fa renne, per ciò stesso, ricoverato tlue mesi nell'o pecble ch·il• di Gesù e '!aria ove fu sotloposlo nuoramente al cateterismo, non -.enza. profilto pel più lihero scolo delle ur·ine. Senza cessare intanto la difficoltà. del mingere ha ripetuto di tanlo io Laolo il solito cateterismo nel quale :n·era acquistato anche una cert:t abilità. Da un pezzo a questa par·te ne omise addirittura l'oso, uoo accusando, a suo dire, di~turbi di sorta; ma il m.itto si consen·ò sempr·c poco modificato. Arruolato come soldato, chbe punto a sofTri:·e dalle fatiche inerenti al suo còmpito. Da soli cinque mesi i Rnoi incomodi riapparvero colla solita sindrome, per cu.i h d'uopo rico,•erarlo in questo nosocomio do re eoln\\ a il l:,; In~ lio e dal quale -renne dimesso guarito dopo praticato l'ntto operatorio sul quale ho l'onore di inlr:\l-

tenPI'ffii.

AU'e.....;1me ftSico enti ri,uha di mediocre costituzione, nutrizioiJP tJiullo:.lo deperita, con p:mnieolo ad.ipo~o scarso, pelle che si !>oli eva in pieghe sottili, masse muscolari flosce, oli"Oemico. Ila torace poco ampio ma regolaret nessllOa altPrazione apprezzabile negli organi Yiscerali, poteri a._::similatori integri. Fin dal primo e<.ame lamentando::; i il Santo della solita difficollà nel miu~ere (fallo che era dallo sttBSo anche es3òerato percbè renlmente all'c~ame ~plessimetrico della vscica non risultò es::;erri distensione della stessa & nemmeno sintomi grari di ritenzionP.), il capitano medico sig. De Prati, allora capo-reparto, rralicò l' e.:plorazione uretralo che gli riu:.ci solo con una cnnùeJeua el:lStiea n. 4, essendo stato impossibile


SOPRA

U~ c.\SO CUNlCO DI STRl~GUJl!5TO UllRTRALE ~\3

penetrare in "escica con c.atelere metallico di qualsino:i di-

men ione. Dal sondamento fallo e dagli ost..'lcoli meccanici the si incontrarono verso l'estremo del mento m inario e nell'ultima porzHme dell'uretrn bulbos!l, si stabili, ··ome era logico, dia· gno i di restringimento uretrole nelh• r..,.s~tta MYtcolare e oel Mi detto colletto detrnrctt':l ùn1Lo:m di Vdpean. Fu li~r.ontrato-ehe l'ostntolo nell't>~lrcmù 1m1b•JSO era come senglionato, e fn pure an-ertita qualche !triglia la quale t·endeva anebe più difficile il :>On•lamenlu dell' u.retra. l.'urina emessa dopo il !;ondamenlo nun fu molta ma affll1to fic;iologien pei snoì cat-attet1 tìsici o chimici. 11 milto si mantenne 'Sottile, "'Pe,,o intmTotto e doloroso. Non essendo il caso di :nrcingel'\'i 'uhilo ad un'operazione, sia percM il paziente ,.i ,j rifiutava a~~olutumenle, :;\a '\)erchè manrn\·n l'indicazioni'! dell'urgenza, il dello capitano :;i aLLenne itt r.onseguenza nl metodo n~pettanle l'ol quale riu~ci infatti a. moddieare ootrvolmentc lo stato sllhbiellivo del paziente e la difGcott:, del milio. Le 1)omnte t·i8oh·Pnti, ~o~li oppinti, i semicupi tiepidi prolungati, i cat<•pla~mi emollienti, gli alca.lini risposero bene nt rt·itel'io ter.qteulico cnl •rnale furono ammmistrati: nuntrc le ripetute applicazioni della t:tu!leletta. n. l prepar:wntHI la vil'l per 1ma dilala7.ione gmduale che ;n rebbe potuto tentarsi nel caso in discor~o. DQpo tutto non In mai po,-~iùj!e supemre il IL l; ~i senù perciò il bistt:;no di I'Ìmuovere la causa meccanica pcr~htente, ma l'oppo!.'i7.inn•· ;:.istematica J.el paziente fece però ùe~isle\'e dal dme~t:•rvi.::.i. Intanto c,:-entlo egli in condizioni relati;e d\ benessere :,però sempr·e la guarigione nei mezzi inLlireUi; riuscì invece appl'na a prolt'at'l'e un allo bperatorio che in se.,uito dovette p.rntic:mi in p~'ggiori condizioni e con minori probahilit.a di stcurez.za per gli esiti della operaziono (l. cui si addivenne.


CONS!DERAZ IO~I

Frattanto il sig. ne~ Prati p:u·tiva in licenza ordinaria c il sig. maggioro 1\olando cnv. G1·egorio, assistilo dali n ·ct·iYentc. U$~ume\ n la direzione del reparto chirurgico ove era n•'colto l'nmmalnto. l'ratkato nurn <ITnente il sondamento deU'urelra . il siznor mazgiore conrermò quanto "i era già riscontrato e com·cnne pienamente circa In sedi! e In natura dell'ostacolo meccanico, che rin~ci a :-uperare solo con una candeletta flessibile n. l. È però nulcl ole che la muco. a uretrale sanguina' n ad orrni tentativo di e.;plora7.ione e ~pe~~o fu d'uopo sospendere •Jun• lUU!JUO pratica perclu\ si determina-va una Tera uretrorraHin . , pe1·ò e tentò anch'egli una dilatazione graduata; continuù il Santo a giontt·si ancora pr1· un pezzo dei soliti mez~i adoperati l'Oll •·cinti vi Yanlnggi; ma non si andò invece più oltre di IJ UOS IO. Io stesso riscoll lrn i, sotto la direzione del capo reparto, la secle tléll'oslnrolo urelralo e, por esprimermi con una l'rase su h~ bieuiva, percepii llellr rol'e stlccoccie nelle quali s'impiglia,·a l'e,;lrcmitit deii'Jslrrnnento csplomtore. ~on taccio che mi parre an~he di con~tntaro dl'l le hriglie li bere dec-orrenti nPilurue Ù!>ll'urcll.t, ma ('t'a una Ycritil npodiuica l'esistenza dell'o:òlacolo nell'ultima pm~iont: dd l.lulho e nella fossetta naucolare e colla fonna più o meno accennala. t un r.utu l'l t t• i rithci :-pe.~,o a far passare o!Ire l'ostacolo una caudclclla Jlc,.sihile n. l , ma non mai una minu(;ia. per~ eh!! que,tn più facilmente ~·incuneava nelle lacune glandolari: elle in tutto il Junrro periodo d'u~peUazione l'jndinduo orinò a stento ma abha.,tanzn per mantenere l'equilibrio del ricam~ bio materiale o dei liquidi interstiziali in ispecie; fatto questo importante per spiegarci come il paziente si rassegnasse mnl , -olonlieri ad un allo ope1·ativo qualunque, non essendovi nno stato di assoluta incompntibililà colla yita.


SOPRA UN C.\SO CIJ~"lCO DI STRI:SG 1\lE'iTO UREl'nALE

21 !)

\ erso gli ultimi del me:--e di lng\it) sia chP il proce,;,.o neopia lico connellit aie si esa0er:l:'"'C nella sua e•oluziolll' ipcrplasli a, sia che un fallo intìammnlorin localerealti YO a trauma inferto dal pazit"nte ::.te~~o per le continue m:mo>re che e•:;o TI 1raticala si delermina.~e nell'omopl;bia. on·ero cl1e uno spasmo riRes~o esagerato complicasse la ,;tenosi paninle: è certo cbe il restringi mento m·clrale Ila pcn·io di' enne i mperT io. ed il m:tlato non potè piit emettere come nl solito le ,ue urine, per cui la di ..curia di\"Ctme unn Ycra i.;curht: le ~ue sof~ renzenument.'lrono a mano a mano che la ritenzione si fa cera piu com}llt•tn e la sindrome della fel.!Jrc urelralc da reazione nervosa o t·ifles:.a e ù t r~rzione infìnmm.ttoria ,·ominciava a presentarsi in tutto il suo no,.o;;rnfì,;mo. Si ripetN·mw i :wmiWJli c gli nllri nwzzi topici ~~omme n­ dati all'uopo nont·hi· Il' inì••1.ioni di morfinn e l'itlmlo di l'lol'Olio allo scopo ùi diminuire lo sp:1"mo ritlcs~o dcll'uretra e della >tps ·ica, le inaùiazioni dolorose al ba~~o venire e negli arti inferiori. Fu ndopcrnto anche il ghiaccio tanto topi··amenl~' chi! pP-r )tocca .a piccoli pezzettini allo scopo tli ùet,.rmina1·c un'isl!h~- mta locale, magari tr:m;:itt>ria, di aumentare il tono ·m~ale e mu, olare e climinuire all'infermo il lJi,o~uo eli -.mltli~arc In set('~ ril rdnndo in certo qual modo ilr·icamhio Ilei liquidi inter ttztnli e in con,e_ueD7.l l'accnmnlc, di urina nell'uroci,.ti. t'inff.>rmo cmi::..c a <.tento poche ~oece di urina, di reazione n tda e qu i n •rmali per il re,to; ma lo ~Lato tl'ipoeste:.in era l. h.: he fu~· uopo l'i ·orrere agli eccitami ed ai nen in i in bpeCJ •, onde nal1.. re i 'noi poteri fì.-iologici elle. specialmente nell.a !:(era v:bomvtu:h, emno mollo ,]ept·es:'i. n que~tt' "lato :.i rilentò il cateteri,..mo con so nde di vario ~llltr (J , 111.'l :;f'Tnpre infruttuosamen te. l)unlunqne tenta! h o 1 ~JIIomzwuu proYDCal·a dnlot·i in:.opporlaLili nii•azienl'~ etl

!


~16

CO~SIDEI\.\Zl~l

emvrragie uretrali non indifferenti. Nemmeno con nna sottilissima mìnogia si riuscì a passare l'ostacolo; il restrin~ mento era dìYenuto, come dissi, imperrio, la stenosi era quasi completa. È in questo momento che il caso si fa interessante. Ot:ror:--ero in tale stato d rea due 6ÌOrni, :.enza punto modificarsi lo con,lizioni locali c ;?enerali dell'inrermo, quando CO* minciò ad accusare brividi d1 freddo, vomito, diarrea, ,enso molesto tli peso al perineo, di costri~ione all'epigastrio, ma.. lessere profondo, agit.azìone in~olita, irrndiazioni dolorose molto estese. La f:tct·ia tlell'indiTiduo era l'e:.pre.o..sione del so o stato: ,·iso wntrallo, occhio infos.;ato nelle oriti te, bocca a~ri ulla. pelle secca e caldu, temperatura n tipo qua,;i intermiltente (!no al mattino, 39'' e 40° alla sem). Le posizioni che egli assume'-a emno le più goffe, ma tutte convergenti nllo scopo di aumentare la pre:>si(\oe addomin:~ l e, come nei premiti e negli sforzi di defecazione; il polso era frequente e teso, la re:.-pirazione -nperficiale, il bisogno di mingero orgcnti~-;imo. All'esame plessimetrico In vc!\cica si presentò poco o punto sporgente al di..,opra del pube, nono~tanle la ritenzione completa dt>lle urine da un gran Jno;so di tempo. Al perineo non fu pos,..jJ,ile st·oprire alcuna tumefazione e nemmeno la si rillsci a riscontrnre per la via del retto, lungo il decorso dell'uretra pro ·tatica. e membrnnosa. Direi rrunsi cl1e lo stato snllhieLtivo del paziento rilevava più di quanto non riuc;ch;se all'esame obbietti\o. Intanto i semicnpi ripetuti, gli oppiati. il chinino nlle;iarono potentemente il suo stato per cui si tro\ò modo Ji protrarre l'allo operatorio ancora. di parecchie ore nella spernnza di •eùere migliorate momentaneamente le conùizioni generali


SOPRA V~ CASO CU~CO DJ STII~Glll.JL'\TO URETR.\LE

"'17 -

delfinfermo; ma al terzo giorno lo slalo di esaurimcnlo era così avanzato che lungi egli 1li più uppurvi,i, lo redamò con vera insisten7.a aspettandosi dn es~u quei benefici, che invano aveva ~perato dui memi indiretti. L'operazione in sè J;Le,.-,.a i• tanto oHia quanto vecchia. ma è per questo meno delicata, m""'' t.ell.t, meuoutile1 Ci aneube guadagnato il paziente con un proce.,,.o più piccante ùi no~ità e meno di ri:~ultati! lo credo di no: i! per questo che mi sono occupato di riferii'De. fiducioso dwnnn mi mancheri1 ;tll'nopo l'indnlgen7.a ed il benevoln r.nmpatimenlo di cui ho bisogno per intrnttenerli. È perfino superfluo dire che il metodo Li,terinno, fin qui adoperato con succe.;;so, fu pieuamcntl' applicato nel e.n;o in discorso. Oramai esso~ entralo nel p.mimonio delh\ chirurgia operativa con tali au~picii r.he:ii l! n·so impresllindilJile a qual-· siasi allu operatorio; per cui pn,) 5nln f.ll':~i ca~o delle 'icende evolutive rli on principio, anzichè di un fallo clte lu rinneghi. Pnopnratar•onvenif'nlelllPnl!· una camera d'i:;olameni'J e disinfettata con ogni cura, merc~ una soluzione d'acido renico - al !l per cento; ~'olia stessa suluzione disinfellalo I'Rrnbien!e e tu.tto quanto poteva C'-::erc a I'Oillnllo dell'operando mercè un nebulizzatore di Lister a.ù alcool, il signor Rolando dopo aver tutto prcdi~po~to pet· h~ po::-"i laili ev-enienze dell'operazioo.~ si .lcr.inse ad e~egnirla il 1° agosto ultimo passato. Discussa Lr1nemcnte l'oppOI'Lunitil o llll'no dell'allo u(H'rnLuri o che intt·nprendeva, esclusa IO.!lOssibilità attuale d(lll'ut·ctrotomia in tema, per e-.set·e il resu·inh>imeolo impervio; In puntura della \'CScica -pel' la ~na po,·a "porgenza al disnpra del pube, e pel suo v:mla~gio troppo fu;pcP, quando non si ripela un gran nnmc•·o ali ' olte; esclusa la dilatazione Jentn. In rlirnlsione ùel tr-allo coartato, rl cateterismo forzato ecc. ecc., ad-


2 18

co~snn:n \ZJO~I

divenne al classico metodo della l)()tluniera prPliggendo~i in un 5t•condo tempo di pralil':u·e I'urelrotumia interna n altro procc~:.o :-•'condo gli ullèl'iori 1 -i ti e>enlnali dell'affedune. Il 1 Ì:O·trello armamentnrio ù'occa.-iooe consi:.LE'nte in un histori a punta ètl uno boll~,;nato. una sonda scanalaLa ape~·ta innanzi. duo dh·aricatoli. un L1ho 11i scolo ecc .. tutto ùt>hiLamente di,..infèll:Ho in una soluzione c·arbolica al 5 pe1· c·èuto, corri'P·' e pienamente ai !Ji,c·~ni dell'operazione che ..; praticanl. Culi. •Calo l'indi\ iùuo =>UIIa sponda ùi un letto senza tcstiera perfettamente romt• nell'opcra;done del granùe apparec ·Ili,,, rtl as,.kurnla l:t sua cmnpleta imnwl•ilità, cogli arti pelvici nc~:;i ~ull'ad!lome e ùivaric:llÌ. senza punto far uso di mezzi anestctit·i, l'npel·atun· feci' un tnglio mediatto sulmfe nel perirwo. l':;leso dai òuc tcr·t.i I'ÌJ·ta della ~oa altezza a due reutimcLri inrwnzi dull'ol'ifìt:io anule. tagliando successivnmeole a t'ono coll'apil'~ in allo i vat i slrnli di questa I'Pgionc smo a ra)!g-iuugcro lo :>pazio urelr·o ·proslnlo-rell.tle. ren cn:Hu -.ull'isltM 1lictrn d~J bulbo e dd ceolt'O lernliJJt>O del peri neo.' i penctrò 1:ol bi--tori a punta sempr·e a w·1n ,o:;pcsa, lino a raggiun~;ere LI porzione prostatica dell'uretr .t. Si ùiedc co:<Ì c~ito alle nriue le IJnttli r11m furono molto abbondanti ma mollo cunccntrale cd alquanto allemlc nei loi'O Cl) ~tiluenti, c , cn•lo di re.azione lt'égennenll! nlcalina e piullo:-Lu toJ'I,itle. Si npplici• JICii un tul 1o di ::.t·olu e si fect>ro dei la\lrcri in r cH·ica con d••lwle soluzione fenica le ( l p_et· cento). sinu n che 1',1 qua tli laraggi(l ne riu~ci limpida. Non si c!Jhe, durr:mle l'operazione, CIUOJTa·•ia ùi ~orta, :;olo pochi capilhri eqnnlclre ramo tlèlle cmul'l'oitlarie in'eriori nondu) lo urcii'Uli pmpl'ic dicùcro un .~.-mizio rhe prc,to ~i nrre~tò coll'arqua del Pagliat·i e col semplice r.afTamento. Fissato il tubo di scolo. f<:.!ta


SOPRA US C.\SO CU~CO 111 STRI"'"G l'l.f:STO URETil \LE

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la t ·~ette della feriLn e tìs~aln la mt•dicatnra a\l,t Listor con una rastia a T, mentre il neioéP.nu funt.inna,·a autom.•ticamente l'infermo fu rime~)\ll senr.'allro nel suo letto in tali condt~oni da mutareaddirillura llqua,Jro fenomenico di po~hi momenti prima. Nel torso del giorno ~~~ furono --omministrati dei brodi, peueUtni di ghiaccio ed nn grammo di ::.ulfato di chiuina. Scompal'l'n tntlll la sind•·un1c wtue 11er iu~nnlo rimlividno era poco d()po apirettièo e tale si mantenne per tutta la dnrata del proee!so ripnratore. Cessato lo st11to dt spasmo e d'iperestesia :;enerale il :.i;..:uor Rolaudo volle esplorare, 1:omo ttl solito, l'nrelra, ma non gli riusc1 di f.1r passar< nemmeno una minu;;i.t, resl.lndo infrultUQSO lo stesso tcututiru andw dalla partr> posteriore al pnnto coartato; e eu) era tant~J pii1 :.lli"JII'e!lllenle inquantochi• colla e&plornzione della ro<~rlaziane nnn :.i venni! a I'On,.lature nna omoplasia tulo che pule,_,.,, spirr!are il fallo della impet·meabalila. Solo nl :.ettimo ;.dornv ùell"op•·mzi"ntl fu po~"iltile supE'rare l'ostacolo con un.t rantlelella lle..~ìhile n. 1, per cuJ tiUSCJ furile prntÌi'att•, i'~ fiROSIO, l'are! l't; lomiainlernacol (' ure- trotomo del :\t.,i:-onneuH·. lnca~e quindi su vari '"·''"~e piuw,,;to mollo profondamente il tratto coartalo (tanto però th pcrmellf'rf!li il passa)-!~io di una r.111deleua el.~:-.tic.t 11. IU) ù rinwsso iltuùo di seolo dal pt>rineo applirò una .sonda a pt>rmauPnza nrll'urclra per iiolahihn~ Il-' 'iP. tli ~colo r~tllmalc. La ml!lclicaturn alla Lislt.!r nel }JCI Ìneo ru I'Ontbittala a •pwll.l dd iudofonnio, per CUi il proce~sn tli adcsionP. s1 fecn rapido c senza incidenti di sorta. Al 1e1~w ~ior·no ùella uretrotomia interna la solu1.ione Ili eonlinuu alpt'rinro f\l'n completameute adesa, e l'ioJi-riùuo o~ in,l\ a :'enza nemmeno il bisogno ùi catetere, come mai non rtcurdava da Len lungo tempo.


C:OSSIDEIL\ZIOS'I

Continuò pnrtnnto le applicazioni quotidiane di can,aete& fino al giorun in cui fu dimesso dall'ospedale per e...;:-ere y-iato in licenza di C"male.-,cenza. L'opemtore, é d'uopo notarlo, fu tanto . ollecilo quanto ue~ licato DI'Ila rn,tl\111 ''' operatoria; e ciò spiecra il alore completa cmo~tm.ia uU'e,.ito ù~l processo riparalore. i:: nu•' nolt>\ ol -o "~M at-e .che nn! tratto po,teriore a1 re~ll·in~imeoa~.-c non -i tro' ò l'nretra eorne nl .. ulito dilatata; per eai il rnt!n~~ dei ritw' i ~anatomici dc\'e.,i interamente alla sua &bilitil. ~8Jitl! quindi, cotnP rile\:hi clal tin qui dello, pr·aticò l' estema o ltottoniet·a non come mezzo finale, ma come ffi('.ZZO pr-t'll·tmlodo :11l'urotrotomia io tema che non fu possiLile nnl1. ti ca t'" ::;u lli Lo ~w nLe la impermeaùili là del traLLo colli'La Lo. AV''lldO poi l'otJCriliJWC raggiunto l'istmo dallo spm:iu urclr~ pro,;lato relt.ule, st venne qunsi a salvaguardare !'.apparecchio, muscolare. rho con1crge \ erse il centro tendineo ed il bulhodull'urPira. t rcro, che nell'urclrolomia eslerna, quanuo si voglia .tgire sul tl·ntto coa.rtato, è precetto d"intacMre l'nrel.ra il piUJ•os:.ihilrnr.nt" innanzi «..ella ri~ione dell'aponeHos.i snperficiale ~dietro il Stl}l(lrlicinle tras\"erso) per e,·iLare i por sibili infìltrmncnti nelle pu ti posteriori: ma nel c:t;)o in tliscor~ lo ,eopo della holtoniem era quello di ragginnbere la parle sana po:.Lct i ore al n~,u·in ni mt·nlo sle:.:.o. per dar ~ilo momcntane:uncnte alle urine, t!•l a1er tempo di calcolare le ,-ere condiJ.ioni della coartar.iQne, che non si rimcim però a percepire coll\·,plor:v.ione 1!.-..lern:L

Sapvinmo intanrv, che le alterazioni istologiche. cbe apport.l un1 ei>ll'inAimento or"nnico. colliistono prel"alentementa in una iperpla-..ia connetth·ale, In quale, spesso, ripele la -..ua origino dalle infs:1:nmazioni hlenorroicbe pregresse. Tale inlìruuuw;:ionc comi ne in nella mucoga dell nretra, e nella sollomuco:m, si coni in un su l rorpo caYernoso, sui muscoli, sul


SOPRA t'N CASO CWOCO Dl ST~L\fE"TIO URETI\.A LE

:2~ l

celtolllre souoeutaneo e per~ino nei tegnmenli ge11ernli. IJ primo prodotto dell'infiammazione è l'infìllmrione cellulare, che ora si mluppa tomoltoariamPnte ed ora lenLUmenle. ~el uso in dtsemso, la produzione essendo ,.,t..-\ta lenta, tale era stata auehe la neoformatione connettivale, e fin d:~ll'ìnizio prenlse sulla fonna. del callo uretrale e peri-nrPt.ralc. la ipertrofia della stessa mucosa, della sollomncosa e degli el •menti ~audolari. eosa non tanto frequenL~ a \l'rificar:;i in stringimenti di yectbia data. Prova ne sia il fatto della facili'! riduzione, non appen:t si mitihrarono i f.Llli iufiammaturi: lu che 1I8ft poteva soceooert>, se la rperplasia fosse stata molto profoaà, e perdi piil. io fase di retrnr.ione. l:.'i~les:<a iprrplasia ebe si detennina profondamente, si verifica anche alla snpcrleie della. mucosa, per eui non rie~e difflcilc concCJtire la oooformazione di briglie, decorrenti nel lume dtill' Ull'lra, potendo Kfi essudati plastici concretarsi alla superficie di es~a, cosi- come nella profondità. ne,·e riteuer'i intanto: elle non a..endo mai la rescka rag'5iunto un notevole Yalume (nou ostanle la ritenzic>neprolongata) l'i a e,;:;a stessa divenuta anorlltlÙmente ipertrofi1.:a l>escrca a colonne) e siasi qnimli consen'ato it suo voltllJle a l'Capir n della. capadlà, avendo tlomto sviluppare tutta la sua energia. pet· pt'orocare la minz.ione, st-nza rin$rire a TUolarsi mai completamente dell'urina. re5iduale, ta IJllale può essere tanto causa. di un cal:JJTO vescicale, quantn di lilla rPiatim inc.oalinenza. La ritenzione fu sopportata lungamente, percbe i principi arqoosi Yennet·(•ri:tssorbiti in gr·an parte, ed il re~l!l dell'urina, benchè mollo concentrata, si conservò lllllgo tempo acida. Mt>ugPl ritiene infattj, che l'urina acida ven~I:t sapport.1t:tin modo incomparabilmente rni.gliot·e che l'alcalina. La sufl srnrsa quantiHt infine non permise la dilalazione <lei tratto po.sLcriore al t·estringimenro, come ordinatriamente si ,et·ifìca in simili


CO~SJ DEn .\ZI0'\'1

cit·co,lanze; o lo stato subhiettivo del paziente deve rif,,rirsi g-r;, n parte a f, t lli ril1r~.;i, dipendenti dall' urelrO-CÌ' 0-SpasJDOo ,;intomatico, all:t reazione infhmmaloria locale. all ' ano~s••~Dllil che eccitando potentemente i centri nenosi, si csaturn~• colla forma della ipere.:;lesia eù ipoe;:t~ia con~eruti\ a, ed minima parte all'an·elenamenlo uremico, che potè fare plir.:u·e la sindrome. Le facili uretrorragie, pro'\"ocale da qualsiasi espln-atiYn, parlano anrhe in fax ore d'un' alLernzinne indi!Terente sulla stessa ~uperficie libet·adclla mucosa uret sulla •1ualo possiamo immaginare di~teso un rigoglio di """'..... !azioni fungose vegetanti e facilmente sanguinanti, le conforme a IJ uanto ha o~servato pel primo Desormeatl\, il fondamento per In fnrmnzione dei resll'ingimenti Su questo è difficile riscontrnrlo sul tavolo anatomico, dipl"nde dal collasso dei tessuti nel cadavere, o dalle nlter·:az•I[)Jtl più gra\ i che sopravren~ono in seguito ad un processo, pou·cbhc rilenersi iniziale afTallo. )la qui l'alterazione ol ad e~sere superficinlo. cr·a anche proronùa, diffu~a duhllio al conneuivo sollomu~oso, ed allo "te.~so te·,u to "l)()~ gio~o. ma in minimo ò11H1o; ecco percbè la neorormnztoll4 orno plastica non em gmn fallo per·cettiuile nlla palpazione si praticò nel decor'O ,]I,IJ'uretra dall'esterno. I precedenti anamnesi ici dell'infermo ci dispensano da supetllue con,.idcmzioni cir~a la ~cnesi ed il corso del proceSSO omo1 hsUco dcterminntu~i nell'ultima porzione del hull•o urelrnlc. Yogli,m1o &ol:lmonte nella ~ede dello stesso t•roresso lronre la condizione analomo-fisiologira. che ne spie~l!i la sua frequenza in quNo punto, ed il modo col qu:de tali allermdoni si esplic:mo uel decorso deii'UI·etra in genere. Se l'uretra fol>SO un cauulc '}ualuuquc soggello, come un trvnco artnl'ioso o vcnoso, ad una continua pressione interna. qua..i


SOI'R.\ UN C.\ SO CUNICO Dl STI11'\Gl'IE~TO cm:TIIALE

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costante. avremmo senza dubbio, nella sua ste55a struttura, le eondiz1oni meccaniche per le ectasie piuttosto che l'erle forme di stenosi: e tanto più, quanto marrgiore è la pressione interna, quanto piO. si altera col processo ù'in-çoluzione la struttura. organu~a delle pareti di detto canale, ~ia perth~ la resistenza di esse diminuisce, sia p<>rchè la ùilatoziooe vassint piglia il soprnvvento sul c.~liLro dello stesso ranale: nell'urelm irn ece, ebe è un canale n !'troma muscolare e connelli"ale, manca la principato condizione clPIIa pressione interna, costante; essa invece è appena intermillente, e soggella alle leggi deUa meceaniea idraulica, per cui nn canale a pareti rigide ancbbe forse risposto me~o:lio allo $Copo; m;t non arTebhe certamente i vantaggi di un sistema elastico. chl' permette la collah!'!'-t'enza dell pareti. c sottoporre il mino all'inlluenza dei Lisogni e delhl volontà. Le ripetute uretriti sofferte dal pa7.ienle, sono senza duLbio il momenL> etioln~ico pii1 importantu di questo processo. La mucosa del r:male urctrale (ricchissima di elementi glandolari è dispo~tn, come qualunque ultm, a tutte le alterazioni, che .;ono l'esito di frequenti infiammaziouÌ, a cominciare dalla - semplice depiteliazione, nll'ulcero ed alla ipertrofìa con selerosi. t per lo :.LC."'tl processo che si determina nei >ecchi la bronc1>-:.tenosi da catarro cronico. non ostante l'impalt·atura cartilaginea, rhe sostiene quasi i bronchi di gl'nnde, meilìo e piccolo ealihro. ~o~ bastereltlot> però que.;;to fallo a darci spiegazioni ,ufficwnll della cosa, ;;apendo, cl1e q11r1si lulLi i resll·i ngimenti non nppa1·tcngono alla mucosa, la quale spesso è inlalla, rna alla soUomr~co~a ecl .niJr, stroma spugnoso, che eCO:,lituito in ran 0 parte dr counettno o ùi lnoune vascolari mollo sviluppate. ~l r..nlre la difl'usione ili un lenLo processo infiam1naliro può a\ el :.t, nnchc a mucosa qua~i intattn, attraverso l~suti orno-


COl\SID.BR.\ZIONI

logh i. non è nect!:-< ·ari•> e.-clutlere per questo qualgiasi CODL-· p~Lrtccipazione della mu~o=-a, solo perchè le alter:tz.ioni que."ta uon !-Ono clelia stP.,.:;n inten.-ità dei tes,;uti conli,.ui. ~~"'·' cuno di ·i rcanbcc .pecificamente agli stimoli, e speci ue~L-i mente prolifera, per cui h differenziazione morfica è :lPlli'Oit-1 simali\amenlP. diff,..rPuzia:t.iooe funzionale. Ritengo poi, chi' l'l'h·ziooe di sede dei restriogimenLi ia geoPre, si dehba: alla .;trn llora del bulbo, alla sna 11u:"""in rapporto a;;li altri ~egmenli uretrali, alla sua ,.,~•:nea: glandulare (lacune del )l òrga,rni. glandule del LiUré. dPIJ" glandu1e d l Co\\ per), alla sua ricdtezz.a vascolarc. ncuimle e mn,colare, ma pl'incip:ùmenle a tre ... vu~ '"'''ullll• La sua confot·mn.zione, la sua direzione, ed iL suo anatomico coll'aponerrosi media e col ligamento triango dell'urctra. Che sin coslnnle lfi sede prevalente nel bull10 prova Smhiu, il qlUllG ila LI'O\'alo so.pra 98 casi di sLJ·ingimenu; uretl'nli, ;)7 al dnmnti tlel lignmento triangolare per la m:urgior parle nella porzione bulbosa dell'uretra o un poco inna di quest.a. ~l nella poniunti membranosa. Tllomp,;on ;.le:ssu: ritiene ~li l)trionimenLi molto frequenti al con •i della porzione pugnosa colla parte memhranosa dell' , e·ondo R~'' b:trJ iul.ine i Lre quarti dei re.strin:;rimcnli hallllt ' sede. nella rerrione bnlbo·membranosa; non cade perciò J!lbbio alcuno circ;t l'elezione di sede dei restringimeoLi. in parola. La conformazione tlt•l seno del bulbo è una delle precipue condizioni ptircht!. un prcccs~ infiammatorio. l eolo où acuto ri s'i11do\ i perfNtarnco le come in lnlte le estroJlessioni ,.acci· formi o diverticoli. È cc;,j che l'appendice nwiforme del eh•co , 'infiamma faciJmenlf~; i di>erticoli della ,-e._q:ica ,ono la ha"c di un catarro 'csr.icale; il grande e piccnlo cuJ di s.1CCO dello stomaco col suo bas~o fondo sono sede preripua del catarro gastrico, essendo i vi più facili le slasi venose c lo al·

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SOPRA L:~ C.-\SO CU :"liGO DI STI\1'\:GI\IF.:\TO CRETRALE

S?~;j

teruzioni 1lelle :toslanze clic ' i ;,Ì accumulano, non escluso lo stesso secrelo .glanùuhu·e. È co.' i uuche che la sede dcU'ure-

trite cronica si localizza nella fos,etta mn icolare e dovunque le la une del Morga;ni sono mollo S\ iluppale. La sede profonda sollomucosa del sistema glundulare determina quasi, mi passino la frase, una follicolite, la cui in{inmmazionè sì (li(fonde con facilita nel tessuto periam)liento dando per esito finale un'anomala. omoplasia che dt'\ e esagemrsi negli e.ffelti in tJuella parte dell'uretra che è viù ricca di connettivo, di n 1, di muscoli e d'involucri llbrosi. Non e:;clodo però che la mw·osa po~~a anch'essa alterarsi (ulceraodo;;i , ispes,entlosi o ù •gt'llùantlosi nella sua funzione) e costituire es<:.a stessa cau:m ùi >~ l riugiruento uretrale. ) la que:.to non è mai tanto com1'leto etl esteso quanto l'altro; costituis e piu che altro un re~t r ingim~uto sJIIo·io. i•er rapporto di c'mtinuità u ùi contignilà col ligr1menLo tri~ngolare un proces:.o inùontlo nel hulhn si dtffonde facilmente nei tessuti omologhi, determiuandosi presso a poco qo Ilo che :.i hn nella steJJo=-i ùcl ~:mlia e tlcJ piloro, cioè uno strtngimento del tratto meno mobile, in cni il legamento so~p nsorio fa da tendorio, direi quasi per esagerare coUa $Ua tcn:.ione gli effetli della costrizione ::-ull'ut·eLra. ~é questa mia supposizione sarebbe senz:.t la sua :tpplicnzione pratica, perche in calli estesi e 1leformi. spos~o clilfusi fino aiJa sinlisi dei pubi, f•,rse non sarebbe fuori di luogo intaccare direttamente il ligamentu in pat·ola cominciando d<tl suo punto fisso. Bel resto l'alterazione aur.he iniziale nel seno del bulbo non p trebbe ritlellersi che nella sna ultima. porzione.(colletto del l•ulhnJ dore il:.uo calibro diminuisce e dove passa insensillllmente nell'uretra memhrano~a dopo che questa ha altraversalo il ligrunt'nlo triangolare: ò ivi che questi rapporti sono l'iii intimi collo stesso ligamemo e dove per una disposizione. 15


CO :\~IDI:R.\Zl0:\1

congenitn può aver~i nno -.vilnppo di lib1·e circolru·i o ad nn~ 1, che di!qliiiiSOno'llgli ... trin'!imenli ron,..~culi\ i. l.'l.nto pii• qnaudo si pensa ~hfl i f;t~ckoli fiùrosi sul hulllO e della lamina media ,j tendono in continuità. La genc ...i dt~l pmce::;o noil'omopJa,ia tanto liborn rhe parenrhimale non r.and•in; ciò che muta è la forma. Un'ipergen i eonnettiHile pnò rappre.,entare l'esito di molli proce"i i qnali si ra-.,..omi 0 liano in ultimo nella istogenesi connt:tliYale come tuui i proco.s.:..ipnlolurrici -i ra . .,omi;;liano nell'e,it{l finale della di ...,uluziiJne 01~nicn: quel r.h~ è la morte p ·i les:.uli non 'i tali è il cunnelli\ u pei tessuti 'h·eu ti. \ i é 1111 doppio modo d'intAndcre il concetto anntornir.o della regione riguardo al ligamento lriangol;tre e apone\Tosi media ùcl perincn. Sccon1lo il Linhard il ligamento tri:uu;olarc cl eli' ur<'lra ..a rPbhe una formazione au lonoma, indipcndont~ nfl'atlo dall'aponevrosi media; secondo l'H.v•·tl imeco 'rue,to :-,,,. J,J,e emanazionotlireua. del lic!amenlo tri.tnl-'olan•, per ~ui con:-idct·,tiHio que,..Lo c.omP. I'O»Litllito da due foglietti, quello anl~>riorc piu J'obu,lo formercthe una ~oa.ina tJer l'ore· tra che l'nltrn,·er .1, quello po--teriore più :'oltilc si conroncl+>t·ei,!Je rou l'irnolucro fihro,;o ùclla pro:>ln.ta, mentre tra i due foglieui • situato il mu... ~olo '!:.Ompreswre dell"urelrn. Io tendo 11er quc,..t'ultimn >ersiout', ma nell'uno o nell'altro 1noilo," -endo l'alhu~inea dei cnrpi carerno.::i continua alla lamina medin nel punto ;do-çe questa é aurave~ d.JI'un~tt-a, ùore que~ta ri~colire !!li effetti della tensione sia che il ligam~nlt1 :->Ubut·cnnto \i pidi parte attiva, sia cùu (a~;dJ da t<emplicP..,.,U... lPIIl.tC~Jio dcfl,t !>~:.n, limitando la sua mohilità e In <:ua nutonmnin. \oglio inoltte far os-:ennre cbe rnppresentando il bulho l'ultima sezione Ùl•lla prima cur:va dell'asse uretrale, è ~u di es30 che ... j el>plica lu m.t:;siwo. prei'--ic:me e la ~un :.l:ruttnra ·•


~z7 pro p n.ionata alla re:-istt•nza. La di liusililne di un leo:o pro~ SOPR\ U:S C\SO Cll'SICO DI Silll.'\Gim!\TO QU:lR.\1.1::

o intìammatocio in questo !'te.,,o punto ohre ad essere fil cile per la ~;truuura e !'pecinli rappo1ti Ji :;e~e, ò -agevvlata un be dalla concomiLante comun(• iutìamm.a•one della mucosa pot'let•iore al restrinAimt\nlo, la q11ale può dilTI)nder--i fino all'ul'etra prostntica ed tùla V1·scica facenùo es~a :;Lessa da mom nto accehmttore del fJroce~~o hnlbate d1e già erasi iniziato per conto proprio. Ho voluto fermare la mia auenzione suprn que:~Li falli percbè n i faceian ' quelle ron!'il\èJ.Il:ioni ù quegli npprezz.amenti che snnnno del cn!\n, senza la pretesa pel' conto mio d1 dir ose nuo\e" pe1egrìne allatto. SJa qnalt.if'O lia la dassilìcazionc dPi rt>~tringimenli, che molli dividon(J nncOI'D in ;:.pastici, infiammalorii cd organici, .oYvero se ond l'iLha. in omop]astiti ed etcr\; pla:.lici, colle snl· tosi e ie pnrencùimato:.i e libed, m'ero. c..:onùo lluler e Lisfranc in ahJ o modo, noi ci domaudiam o egunlmenlr. In natura. eJ s i d;;J r slrinpim ·nlo in 6ame. Rispòndinmo scnz'altro aJ quesito ripnrtandoci ni pl'ecedenti l paz.ente e all'c.;;pJorazione,d~Jia coartazione. Le 1ipetuk uretri:•localizzatt>, dirò c·osi, in omoplnsia libera U Jla f c;ctta IIU\ icuJaree Oli~ta nt>l bulbo, Ue spÌE'SUIIO il ne,.::o eneti o: quanto alla natura dd te!'tringimento pn,;siamo ri.;pnud re: che esso era gr;l\e e ltnùliplo, di un genere misto, CIV~.< lib ·ro e l' ren. laimnle, ma pre' olentemente libero, non e""CJtd• la neopla. ia couneuivale mollo dill'u~a al tessutospongiu:o, lll:l limi!Jnùosi ull.t sotl•>lllUt'osa où alla ::t~sa mucOl!a )lei un proee- u iperplastico inlìammalorio lento, combinato

.LJia forma infia111muturin tlella coax·Lazione (prohahilmenle da •·au:.a mcccani· 1} e :tUo spa..qnu lrilllsi lo1 io ,·he può appena rappre cntan i una minima parte. li tullu, como ùlco, ba conlribuito all'impermeabili Là della


.2~8

CO~SIDERAZIO~t

coartazione per la quale si rese urgente una via di uscita urine. E a tal uopo fll preferita la bottoniera alla pm1tora nscicn sopt•a pubica eù alla rello vescicale; nel primo ca.'<> la poctt sporgenza della ,·escica al disopra del pube, nel condo per efitare il pericolo di una fistola retto vesci non sapendosi fino a qual punto la puntura s.arebLe stata u•u,.,.. Si praticò l'uretrotomia e:-terna dietro il reslriugimeoto cb è ove il callo fosse stato considerevole ed avesse ~nrnn•'·A~IA atliramenle l'uretra, aTrehbe potuto senz'altro intaeear:.i lungando il tagHo fino al dannli di esso. 1>endo im-ece la consistenr.a e il >olume deJI' uretra coartata ""'''""' normale, il signor Rulando giudicò più opportuno, a \>UILUu•o- • mento dell'operazione~ l'uretrotomia interna allo scopo non rendere ionmo' ibile pd pròcesso cicatriziale comecnli>o una coartazione nmoyibile, allo scopo, dico, di non sostiluire ad un restringimento caJioso uno cicatriziale. Il lungo tempo {7 giorni) cbe si dovette aspettare prima di superare l'ostacolo, anche con una minugia, ci dimos~ra ancora una 'oILa il p<>co \"O.ntnggio eh o si sarebbe ricavato dalla pllDlnra della vescica, ed infine l'esito delia guarigione è la più bella prora del posi hoc che tanti ind~inano troppo tardi,

per sapersene valere a tempo. Col processo seguito della incisione combinata alla dilatazione metodica nel tratto coar· lato si renne a ri:'pondere ai crilPri piil generali della indicazione dell'w·etrotomia interna, cioè: 1° i resLringimenti che hanno tale struuw-a da non potersi procedere molto innanzi colla dilatazione; 3° i casi di falrnJe o di briglie quando può essere precisata la sede; 3° i restringimenti allo sùocco esterno deli' urelra; i-0 la urgente necessità della riten~one ;


.JIA·UII CAIO CUl'UC:O DI STili:'(Glli~O t:RrrR.\U

~~9

P e· abwlei casi in cui non fa d'uopo di profonde ink·. .illepatallto aeeaniti

partigiani dell'uretrotomia p clin coscienziosamente ehe nel ca,o in di...., molle indiea.zioni per la uretrotomia ~··:·••:lftlllO certamente quelle piit importanti per cai nra indieazione era sopratntto l'o rgenza. Mni • priori per la uretrotomia interna, per la lnata, per la divulsione; ma solo nna lunga pra>..IJII'Ill rilolnre nel easo concreto per l'una piuttosto Qai ftnisceperò il mio as~nnto ed :m··b'io tìnita~lJ.INlal iopo \alto fongendo da cote non mi strapa1.zino

.--.wa l...._.

....... -


230

IL

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~O E rtf. LCORPO SA~IT ARJO MARITTI~O RIA •n>n: l>AL llUTTuR

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F I OR .A.:N·r

Lo duo cillit che più fumno tr;nagliate dall'epidemia di co lei'H asiati·~o, n-ell'ultimo sco1·so auuo 188-S., sono quelle 10 cui risiedono r~ princivali forze della no-Lro armata u.1\ aie: Spezia c Z'\apoli. l d.mni patiti in lJUc!Ja.ricorrcn7.a dai corpi dl'lla Il. )larina non furono inrero molti; nè si cuhcro a notare falli di tale impOI'taut.a du nlcr la {•cna òi accre=-cere con un:tnuoya pub· blicazionc la mole ùi quelle gin comparse sull'arr:owento. Ma poichè i mellid della marina prestarono lar.:Jti .....imi sen Ì6i, t"H'egi trarono o,. . .ennzioui anche fuori del campo militare: P puichi· molte furono le q ni,.;Lioni e le 111 eoccupnzinni del puL!.Iico e deiiP.accademie circa lequarantt·ne, i lauarctli, i mit•J·uhi; e non pochi aLL•·ihnii'Oilo la calamitù ma.;gion• !fiCcala alle men t o,nt~ ciuà, nl trnrar5i in >icinant.a dei doa grandi ln1.arelli ùel YariJnnno e di .Nisida, che furono al'"'rti alle nmnerose pru\ enicnze dei lno0 hi infelli; non saranno dèl tullo prÌ\(} d'imcr·esse queste poche nole del corpo sanitario mariLtimo.


IL COI.BR.\ DI SPEZIA

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Fra 1 diver~i pron-edimenti pr•·~i dal Governo per srongrurare od attenuare il peri•·olo r.l11• ~(•H<l"la'l"n aii'Ttalia. dallo sviluppo del colera nelle •iciue ··ittillilornli della Francin. e dalia moltitudine di gente che si pre>'entn va alla u·outiN'a per entrare nel no Lru p:tt>~P. fu'' i quello di farti all~slin: pat·eecbi bastrm nti dello Stai o, (' metCflltlili. per adcln·li ad uso di la.uaret.ti e di o~pe !ali g.tllt>"giauti pron-i::urì. .\kune navi {tUono anche adopet-ale per •gorol•t-:tt·P. J'alfullamenlo ~owrchio che si accnka va nei pae:; i e ln1.~a re t~ i di ossermr.iunt' ùel confine, e lraspotl<tre nei nostt·i i!laloilimenli sanilarì i numerosi,simi operai ìt.aliani che d.11le cilli1 infelte l'uggiYano, discacciati dal mt•rtjfcr·o morloo, non Ult'no che dalla mancanza di lavoro. E In matt~ior censura che~ .:tnla rivolta al G•l>Orno, da una p.trte della st.unpa e clt>l puhltlico. verte nppuntn su questa cireostan~u : •li essl't'"i, cioè, mo,lmlo troppo premuroso, umano e filnntrupico. Yer~o uua uu JneJ·os:t colouia .li cittadinj itnli mi, ·l• · uPII<~ lnru r•mi6ra:t.ione. cu!pi i da una pul1biica calamita ri hie lenno n,iJo ,, :-o~'COI'O alla madr patria: e di essere sLitto perciò J'nulor e tlella cilirunala e pt·u11a~nzione del morbo nel uo::.tro pae,e. Altt·i Jlllll'i• •lir·f! sf:' poteasi f;u·e rliversamenle. ~oi abbiamo rammentati t ali ptererlt>nti. per r1uanto ltanno allinenza a que,ta Rdazione. 11 .3 lnglio an·h·av:a a Yari••nano iJ pt·imo lHbtimenLo in coutuu1111;ia •la .\Jm·~ihlia; e ~hun·;na nel suo lar.zarello 635 individui. t,hr••sti scontarono il periodo conlurnncinle di 15 gior·ni. l'enza dar ombra ili mnlaltia sospetta. hrh·a~ouo :-usseguentemente altre navi con allt•i ~ruppi di pa"t>~gen; c parte in laz.zaretto, parte a bordo. d<'corsero U'All:tlrncnte la loro quarantena, e 1'imnsero totli inrolumi sino

al ~ l ln:.!lio.


Il. COLEit \ DI SPLZU.

] l l f. lnglio er·n at-rimlo tln ;\larsiglin un piccolo pirost·afo france~e (.!Nm .llntltieu) c:trico di 3i3 pa~seJgeri. Essendo il lazzat·•'llo pieno fu forza farli rimanere a bordo. 11 lta,timentu et ,1 mollo piccolo c disaòatto al trasporto dei pas-;cggeri; per· ··ui qu:hi tulli er.uJO conlìnati e sth ati sul punte scoperto: e patirono non fie' i di,:agi. :'ion prima del 17 fu potuta slullan' quella calca di genlt>, sLarcaodone una metà nellazzal't'llo: e ~olu il i. l s1 rese possil,ile di sLarcarla tull.t. Quella prima parte sharl'ata il 17. rim·1-e tutta incolume; fra In seconda im•cce: che )>harc:wa il 21, si riconobbero 5- coIPro:-i eS t'<hi -.ospNii: tlèi quali ultimi, due si confermarono, -e nell'in!'ieme no mol'irono i. Con tali circostanze di f.'llli pos~iamo dunqu.e 1o ammettere che fu n· i un perioùo d'incuhazione di almeno 8 gio rni, qun nli appun lo nr tra'>corsero cl a Ila partenza di quf'lla gente tla :\Iarsiglin alla man i festn1.ion o del colera: 2° confermare che i disagi, l'a!Tollamonlo, e le angustie della Yila non restano indilferenti allo <:\'Oigimento di questo morbo. Fra il l H o l !J luglio pcr><'nnero al Yar·ignano su tre nari circa 3000 qnarnntennnti dal lazzn1·euo di Pian di Lalle. imbaJ·cnli a \'cnlimiglin; e poco meno di un nllro migl.aio ne • nrr1raronu 1., ~~ :1 . Con tanta gente "i ~nrehbe potuta popolare una piccola rillà. Il l.tzznt·ctto di Yarignnno ne potè ricorerare appena 600; tullo il rc~ to rima,e a bordo. ~a per eritare i danni eù i pericoli ,)el ~orerchio n!Tollnmento su quelle na·d, fu dimezzato il lot'll carico tm,-}Jordandone una parte su altre naYi, che preridentt'mentc erano state dal Governo nolep~iate e preparate a laz1.a reui galleggino Li. Fra un numero 1·osi enorme di reduci da paesi infetti era naturale n:-~pello.J·si che non se la sm·ebbero passata tulli c.on la patente d'immunità.


lL COLERA Dl SPEZI.\

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Ora senza narrare CJ"tlllOl"~icamentt~ e minutamen:c tutto ciò che sueces.~e. rifl'rit·emo quello che è più utile di sapere. Il di se~uenle all'arri\ o, cioè il 19 luglio, un nmrinaro dell'equipagiio di una dt>lle real na>i (Ciu~l di (iwow'lche aveva trasportato ollre un migliaio de' summenzionati quarantenaDLi, fu atlnt•cato eli colet·a. Xìuno ùci pnsseggieri portaLi ave'fn fino nll(lra presentati SCADi di comimile morbo Fu diradato, come ~upra :-i di~se, l'affullumenlo ùi questa mwe trn~>bordandone oh re utHt m(•tà su di nn 'uitnL Questa parte di gente trasbordai,\ rimase tulla incultHn~. Fra quella iuvece che rimase a bordo della Ciflrl ti i Geunt'a si presenhtrnnn all t'i 4 ca:.i di colera: un passe~gcro il ~ l : un pn.sseggero ed nn marinaro il 2\.: un pas-;eg~ero il 25: ~lutti gra,issimi e~,..pndone morti 4- sui cinque u\lnt•cati . Questa na1e sgumhram internmente dai passeggiel"i e messa in contumacia di rigore por !!O giorni non presentò nllri casi. Qui non possiamo determinare la durata dell'incubazione polendosi ammeltct·e una riproduzione de[ contagio do l primo aunccato agli altri s«>;.rueuti; ma. ahbiaruo una delle tante incognite che tuttora si nascondono in que...;to mot·bo, cioè: prima - che qualuniJUe pa,l>eg~cro prorenieute da' Jnogl1i infetti a; vesse dato st>gno lli colera, fu allacrato un iodiriduo dell'equipnggitJ della nave, che fu in comunione con essi. ~leno equivoci per la ricerca dello stadio d'mncuhazione sono i fatti cho se~ntono: Il piroscafo mercantile Jlla.laba)• appena arJ•ivaLo al Varignnno ( 19 luglio) lrashordnva una parLe del suo carico $ull'lta/in . •\1 so giorno dell'ruTilo. cioè il 25, il primo ebbe a. lwrdu un ca.so di colera, e due al Lri il 28 e 30. Fra la gente lra~LC1rd.1ta sull'Italia.poi si manifestarono due casi il28, cioè fl giutni dopo arrhala, ed almeno l O o Il dalla pat·Lenza di Ventimiglia.


23i.

IL COLER \ DI St'KZIA

Il Was/dnaum il '27 Ju·•lio rictn·e,·a a bordo tnlli i passeiTneri delln. l'ilftì di Getlf1tfl .·fie per le ragioni ,.uin,Ji,·ate dovette evacuarsi. .N ella sera deli '8 ngo :ilo, cioè dopo l ~ giorni dello avreuulo Lmshonlo, e dopo l i. dall'ultimo ra~tl di colera • della Citl<ì di fTenor,a, fu colpilo un indi>iduo di col(•ra, e moi'Ì poro dopo. La R. nn,·e Ciuà di .1Yapoli. che pure a-rera SC'I"\ ito ptf med~,.imo LJ1l"porlo. arrinmdu nl \'ari 0rnano nYeY:t ,},arcali nel lazzareltu una partr dei tjuaranlPnanti cd nn'nltt'll parle ne aveva ritenuti a bordo. Tanto questi che quelli dl"cor-sero tullo il periodo qunrantonario ~enza acdò.enti di -orta PerAni tulli fumno amme,si in libera pratica il :? ugo~to-; e cou e:;si l'equipaggio del bastimento. il quale Iusci.1.ta la fonda rontumar.iale, andò ad nncor-ar~i presso la cill!L :\di t sera la p.u·Leo franra dello equipaggio andò •• terra. Nella mali i11<1 seguente uno dci mnri uari della squadra frane~ pre.•entò stnlrHltÌ ti' Ct·lera !!rare, e nPIIo stes:-oo éioruo mori. Cb~> :tl'es:se contratta l'infe"ione m•l discendere a terra in SpPz:ia è poco pre... umibile, !'.Ì:l per.;hr fino allora er':l dubbiosa l'esistcnzn del colera in quelln cilt71, sia pf'r l t l-n·' il& dell'incul.Htziuue tru~corsa e per la violenza del caso. Scm• bra piit ammi,!'iuile quindi che ar~"Sf' contratto il contagio o dai passct'!gcri di llo,rdo, mal~rado che tutti fossero pn"-saU inr.olumi, o nrl comunicare coi quarautenanti di Yen1 imi,.lia; e che il mol'l•o :n·e:;,e tenuto u.n periodo d'incuhaziouf! )"'" lo meno di l i o 18 giorni: e che ftlr>'e qunlche eccesso commosso a • pezia a~i come causa proYocnntc del suo SYiluppo. Il la7..zaretto del ~ariJ.,rnano fuo?;ionò dal 3 luglio al ~~ agosto. In qne;;to perioùo di tempo ri..-ovcrù nei suoi locali ~873 indi ridui. TI numero dei ba')timenti che iri approdarono per ess.ero


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IL COLERA DI SPEZI ~

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al re 'me eontumn i le a ese a l ~4: r.ioi·. 33 piI'OlleaD e 94 velieri . ~ell'in if.'me trn-:p11rlarono 'i5G') indin ~~i c:.ui Ul9 appartene~ ano agli eqnipaggi delle) n:n i. M ez10ne dj liDO, tutti i pa:)seggeri arrintli furouo ùi 8; e lutti vennero mlllltenuti n :.pe:-e dello Stalu. Meao &li eft'eUi d'uso per('onale, non ci f11 arri\ u di mor..:i 4i ctlsse da &barcare e disinfettare.

ToSai 1 baatimenli al servizio dello SLato erano prurretlnli 4

dici· e sa luUi fu esercitala la piu scrupolo;;a 'i~ilanza tar;ia.

-

l stn 1t gruppt fr:1 cui non si pre:.entnrono t-:asi di col ra. 1 rooo ua quarantena da oss n nztone di 1=i giorni. Quando rsero d re stanze n nn nn ti per manifestazioni c1i mofbo colerico., si sottomi ero u CJIIII':tnlena di rigm r di 211 iJ rni, a dt correre dalla data delle> ~hurco dell'nllimu c'a:lo. A mi ara ehe renir.mo me i in libem pl·atica, dnpo :n er ~· al ba mgli, e seqn lrati que~li e!Tetti lotJori o bru t rli; c lla 01 l d Ile nardie di pubblica rezza eranaJ imlmr .. ti e ondolli nf.'l R. ar•ennle ruaritlJm , da cui con nppo.oiti va •oni p:u Li\nno colla ferroçiu per la loro destinazione. l'enza cumunic.:.u·co colla citLà. Fnt LuUa que~ta aente p•·o, eniente cl a luoghi inft'lli si el•be l O casi di mut ùo ::.o spetto, l' ~l casi di culi m IIIILo' lo; dai quali ne morirono l s. no fluarirono l :1. l primi ca • 'uaonn denundnti il:! l luglio. l'ultimo il 3 ,-etr •mhrc. Il m ior uwne.:o dei casi e llci morli, in rapporto ul numero dei pa:.:.t•/geri, ,.; H t ilieu :-ul pi1 oscafo francese .lttw l/nti u, eh(' come '0Jll'3 fu nccennatn, diede un rontiw•cntc di H malati, ron ~ dece"i. -opra 3 ~3 passef!~ri: c furono an h i 1rimi nell'ordine cron logico. Tuili i casi di rol' ra ,j s' ihtl,ll arono a; bordo dei lr.gni; ne uno ne compan-e fra la ~cnto ::;harcn.La. in lazznrcllo.


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IL COJ.ERA DI SPEZIA

Tollo il personale di servizio dello stabilimento rimase incolume. La biancheria dei quarantenanti cm lav~la nellazznreuo. Nessun indumento dei passeggi eri, osserva il solerle ed instancabile Direltore di quel lazznrello, Signor cav. )larasini, sfuggì alla lavatura, alle :;uffumig:tzioni con acido ..solfm·oso, cd ai ripetuti sciorini; e Lulli gli effelli personali r~­ dolli in cattiYo stato furono bruciati. E siccome mollissimi difelta\aoo di nstiario e di biancheria per cambiarsi, si dispensò a carico dello Stato una larga quanLità di sapone, camice. pantaloni ed altro ai più ltisognosi. I paglicricci, muternssi, biancherie ed altre guppelletLili di leno che ::.i usarono pei colerosi fut·ono tutti bruciati. E io stes:So ~i fece degl'indameuti personali se furono a contatto dei malati, se no vennero di:;infellati con acqua di cloruro di calco e lavati. Intanto non mancarono persone che scrissero e str·ombelltarono che in Spezia si erano portaLe e vendute biaoclterie, vestimenta, stracci e maLerassi appartenenti o usati dai colerosi, ed altre cose ancor più gravi. Solite e~agern.zioni umane! Per chi conosce qual rigore di drsciplina e seYerità di leggi governa i lazzaretti sembrano poco pos~ibili tali contmvvenzioni . L'egregio direttore di quellazzarello poi fa di piu: nega recisamente qoelle dicerie

chiamandole h-"ugiarde; ed afferma colla più intima co~ienza cbe il contagio non oltrepassò le mura di quella fortezza sanitaria. Egli ritiene inoltre innmmi:;sibile l'ipotesi che col temporale fallo il .20 agosto dai reo ti sciroccali si fosse potu lo trasportare una nube di microbi dai bastimenti in quarcinlena, o dallozzo.relto in ciuà; dappoicbè e ciò si ammetle:sse la vicinissima borgata delle Grazie, e gli allri paeselli del go Ho


IL COLERA DI SPEZIA

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avrebbero dovuto contemporaneam"nle ed a preferenza risentirne l'influenza. Il che nnn fu. Per lui l'importllzjone del colèra in Spezia pel't:or~e ben diversa via da quella dl'l \'a•

rt~noo.

Altri nll"incontro. etl in SJlecie il chiarissimo direttore di sanilà militare marillima ùel Jlrimo Ili puri imenio. caY. Yerde, appena osa dubitare che aYe~~se potuto avere altra origine da quella infuori del vicino lazzarcllo. 'Xon perchl' ros::.O stato trascurato o poco rigoro~o il trattamento qmtt"llnlenarJO. mn perchè ritiene insuftìcif·nti gli attuali sistemi a mezzi di disinfezi one per distrug,;ere completamente i ge1·mi infellnnti; e perchè non crede un errore $CÌt'ntifico l'ammettere ìl Lra.;;migramento di eo ~si per mezzo dcll'm·ia. Tutli però convengono cbo per molli giorni prrr·Pdenli il !~ ngosto (datn di allarm i! nmer(l[8 per ln slrrlol'dit~tztia grtmt.fl che n.~suns•• l't•pirlmlia) \Ì erano stati parect·hi casi di colèra in Spezia con alcuni' viltime; e furono o non crl'duti, o non riconosciuti, o poc11 considerali. o tenuti celati (]alla b1ssa populnzione per eludere Je prescrizioni sanitnrie. E difnlli un giuruale locale sin dai primi ùi agosto narrava: che nn tal Giannuzzi pet'\enulo a Spezia il ~ l luglio da l\io - ~lil;;giore, dove l'e ~istenza del colt!ra ero. ufficialmente riconusciuta, era morto il di srgucnte per indigestione. E deplorava che il professore )la r·agliano di Genon, in,·iato dal governo per esaminare il caso, a\'esse portata profonda inqoiNudine nella popolazione, chiamando colèra la malattia che avPa cagionata la morte del Giannuzzi. Altri giomali pm·e accennarono a r.asi sospelli cbo qua e là si erano preSPntati in Spezia sin dal~~ lnglio. E il sullodato direttor·e di sanità militare marittima riferiva: che da qllalche tempo innanzi il morbo serpeggiava nella città, mietendo qualche viu ima alla sordiu fra la bassa popolazione; fincbè venne


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11. COLER.\ Dl SPEZI \.

chiaramt•nle ricon(ht'iuta la sua -vera nnlurn dall'autopsia falla il 13 ago:.LCI ,oprn una 1lonnn, per ordine dell'auloritil, da du~ rnt>tlici della marina, e da un altru sanitario ci ril~ ; i '}U:tli confe111tarono la diaJ.!nosi di colèm. Jal..;ra«lo 'lue.-ti f<llli la popolazione di pezia Ti,·ea in una t1ùucio~a nquie,;cen1.a di potet· e:.sere rt:<parmiata da tanto Ila nello; per motln che '}unsi impreparata ,;i ro\ & al!a ,ua fllrio:.a irruzione del~~ ngo,to; e per altrdtanto rimn:::e :ttterrita. r~r c ti non cono,re ~pezi:l, premettiamo cbe des~a, relati\ nmente nlh ::-un c<:tcn,ione l"dilizia , ha una popolazione multo a;.~lomerata: e f'er la natura geolo~~ c lopo~mfrca del suo ,nolo presenta condizioni opportunissime alle prodnzion i fenuoutal ire. Tror:bi t1ifalli co"Lruita snpra un terr~>no recenti~simo, mdmoso, cerlevolc, molLo adatto alle intillrazionì. Elevata di appena (.lodti melri dal livello del mare, ecl in Jliuntu·a, ha un sì:c-lerun. di canalizzazione, di latl'ine e di f•1gnatura n~:-ai dirt'llos<•, l' con pucltissirna penllenzn; perciò le itnbihizioni del lerreuu cd il ristngno delle materie luride nel suo sollo· Suolo :-OliO più che (.ldli, ÌllCl"Ìtaùili. È poi frequentemente esposta a bunasco~1 venti e piovnschi che dominano nel :;uo incante,·olc eoHo; i quali son causa d1 facili mnlazioni i<lrotenniche. Fn da 111olli notato nelle precedenti epidemie. come dietro le boriane e le :,CaN~ piogge succedesse ù' ordinario una e.;acerhazionc del morbo. 'fui fatto O· ~n si t' ,mentito nella ricorrenza epidemica di Spe1.ia. 'E tron forse la sua spiegazione nell · recenti os.;en azioni dei microlo;;i: nel biso~no cioè. di un certo grado di umidità rhe hanno le sporule de;.;l'inlimi o1·;;auismi, per progredire nella loro evoluzione, e raggiun~erc il completo :>' iluppo di microbi . •' ulla di più plnu~ibile quindi cl1e col temporale del .20 agù-


-~- _,IIMi.ilprim•ocuo -~" ......."della

.............. .. ~•IIIO:: nieilarie

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lL COLERA Dl SP.EZIA

I sintomi più carnlleristici di t}Ueslo morbo, costituiti dalle alJbondanli deiezioni sierose gastro-in testinali, furouo in gener·ale scar:;i. Penosi, spasmodici e frequenti si most1·nr·ono i t:onaLi del vomito, ma asciutti o con assai poche materie reielle. Di poca intensità furono anche i crampi sw-aJi e l'ambascia di stomaco (han-a). ~ei primi giorni il morbo fu femlissimo: quasi Lutti gli attaccanti pret:ipitarano solledtamenLo nelle forme nosogr'alìcbe gravissime di colera algido-asfiLtico, e morivano nella. stes-sa giol'nala, o poc'oltl'e. In seguito direnne gradatamente più mite. I reperti necro!:eopici fn.rono differenti secondo la durata e la forma che assunse il morbo. Quando la morte si verificò rapidamente nello stadio algido· asfittico mancarono le classiche note patologiche di tal morbo: quali l'avyizzimenlo della pelle, la defigurazione dèl volto, la retrazione delle pareti aùdominali e persino le erosioni e}>iteliali dell'intestino. Spes11o invece si rinvenne notevolissima distensione del tenue pee gas rnccoJtjyi, con pocbi materiali intestirwli. Se poi In morte ebbe luogo nel periodo di reazione, la nola pr~­ dominante fll una stmordinaria dilatazione del crasso, spesso con enorme 'lu:mtilà di maleriale semiliqnido giallo verdastro o nero, di odore fetidissimo di pulrefaziooe. Gli sLudi micl'oscopici delle deiezioni dei colerosi falli dal dottor Gioelli, od alcuni suoi sperimenti di coltura. e cl'inoculazione furono gi:\ pubblicati io questo giornale (Y. pug . 18). La terapia più =-odisfacénte fu la sintomatica; ed i rimedi già raccomandati, diedero risultati migliori dei nuovi Jlropo· sli. Gli oppiali, gli assorbenti, gli aslt·ingenti, i rcvulsiYi, gli eccitanli nella relativa indicazione riuscirono di non du!Jùia


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IL f.Ol.E.lU Dl Sl'EZL\

efficacia. La eotoina, la dori dina ed altri nuo\"i agen~ terapenliei furoM di un'azicme inc-erta e nun preferibili agli oppinli. L'azione del bagno caldo fu negaLh·a. L'enteroclisma disinfettante non diede, almeno da solo, positi\i beneGzi. Ftl sperimentato molle volte l'ipodermoclisi con generale insucce!'so. Nelle forme gravi:.sime del morl.lo niun mezzo riuscì c1i a-pprezzabile ulililà. Il colera di Spnia fini coll' 8 otloiJt·e. ~el decorso di tutto

il periodo epidcmi<·o furono ammel'~i negli speciali ricoveri della marina, ohre ad un certo numero lli hot·gbesi, i mahtti delle diverse corporazioni militari ehn si tro·myauo in quella restdenza. Il loro numero, esito e prupnrzione tronsi imlica&o nel seguenle qnndt·o. 1:'\111n•·ro <k;.:H P'ropunione Jl<'r iool ~· Fu'~

Specilkazlon Il 1 rOI'JII

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iì Popolazione Jella città . !8000 1000 52/ 563 6,05 3,13 :)t,G~ ~l l ' l l redattc.ri llelle mediche statistiche, che traggono nli ele.menti dei loro l.rrori solo dai numeri, saranno paghi notare

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11. COT.EI\A Dl SPEZl.\

le cifre del ~u tracciato pro, petto. i'ioi 'i a.!.!t!iungiamo qnakhe con, i det az1ono citi' Yalga so non aù attenuare, a renderei ragione delle difltrcnze che :.i l'iscoutraoo fm le diverse ca:egot·ie di milit.ui. e fra questi e la clastoe borghese. La. tenue proporzione dei ::;oldati d• guarnigione allaccati, ri~petto al corpo dci ma rinari. trum la. :ma di pemlenza for,e nella ma~qiot· lemperanw dei primi. ~e pur non sia per la maggior distanza delle loro ca~erme dal cf'nlro della ciuà, o per essere in parte di,taccati nei dintorni. Ln 110ehezz.'\ dei colpiti, e relativamente t'altissima mot·talil'l dei militari del cunlone ~anitari•l, ~i :;piega dalla lorn distnnza dal centro infelli"'• dai disarii del serrizio, e dalla tanlanza forse degli opportuni soccor:;i . Como mai il morùo potesse essere stato lm!'porlalo sino a loro, ci mancano i dati per pre&umerlo. L'allo numero dei colpiti, nella categoria dolle guardie di puhblica sicurct.zn. di finanza e dci c~u·abiniet·i, e In ma~s ima morlalitit ùi questi ultimi, che supera anche quella dei horghe~i, lrO\ a l':tgione nel gt'nere del loro setTi zio, nel t rovar~i in meu.o ai focol:lJ·i d'infezione, e fot·:;e ancbe Ja noncurt.tuza dei primi sronr·crli ris~:Prali. l.n differenza di proporzione infine dei casi e della mort.'llità fra l'elemento militare ed il eh ile, ra riferita ollrechèalla g~>neralc robu tezzn e re:;i~tenza organic-a della gio~entu. alle mir•liot i condizioni i..;ieniche in cui ;:,j LronTa il primo, ed nlla sollecitudine delle prime cure. ~iuno degli ufliciali ~anitnt·i. uè del p~>rsonale infermieri della marina :Hhlolti al servizio dei colerosi fu colpilo in moùo gr.:n e dal mod.1o. F. FJOIU~ li".Jico-r.o~J•o .J ·Tia 11. llirÌD.l.


OSSE RYAZIONI MEDICHE

BAJA DI ASSAB ( & F F . l ~·.\.

OllJ F. :1i T .\. J,E) [Il

CES:\.R E N E.RA.Z ZIN I n!ICtlLE ~1:1\ICU l'.:ELL.\. Il, .ILiolllS.~

c n:umo:. e r. 1t r h (<~'·di uwnaiu ~ g!ug11iJ !881.

L6 les1oni chirurgiche a-n1te in cura, C{)rne già precedentemente l'Lhi luogo di accennare, sonu slale per me del mas· s imo emrnaeslram~"nlo c per il uumero t•ih::vaule con cui 8i sono pr e..enlate al lllio esame, e :.opralutlu per le circostanze speciali dd loro andamento, r-er la benigmk-\ del corso di fi'ODW all'importanza ÙC!C:li Ol';_!aHi le!ti, e per la loro facilità alla guarigione. P u1i giuslamenle recar meraviglia come iu un rc:>oconl.ù di molallie o~servale in quesl.() pae~e, llehba c«" r tanto rorle il predom:nio delle lesioni violenteùi fronte 111le> co;;i dett•~ mnlultie medid•c, rifieltendo comP per i1 grado di civiltù a cui sono giunli !JUes.ti popoli c per la ma n i era d••lla loro e::;i::~lenzn sociale, non enll•ino nel campo delle cuusolilu unn Sl!l'ie ùi tlR"enli che fra i popoli civili tengono di" razfulaw~:nte il primo c.ampo nello prorluzione dci 11iù. fatali aUcnlnli ull'inlegritit del corpo umano. Qua do,·e rApI hcuzione d ·l -vn.pOI'o.! a iou.a motrice non è per ora che un ,.• cconto f<.n oloRo ùi rJuei pochi elle sono sl.tlli in Europa; quu ùo'c l'indu,tria e ancora. o.i primi rudimenti della vila priUJiliva; dove lulla l'at·te edilizia cou!;i:slr?. nell"inh·ecciare poche ~luoio di paglia per comporre w1a capanna, che pesa


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OSSERY.\ZI0:\1 llF.DICBE

poco più di un'ombrella: qua dovo l'azione della polvere prica e sempre un mistero, e il po~sesso mollo raro •li unn arme da fuocn è più un elemento di curiosilil, che uu oggelto d'uso (t:tiacchè per forlunn no~lra pochi ora cono"c ilM la mano' ra dal cartcarnenlo di un'orma), semùrerdJ)H! cho le le>'ioni '\'iOiente con tanta pocbezza di causalita tlovec:~oro e<:sere ben rere. E per questo genoJro di lesioni il fallo cor· rit:ponde del lullo all'induziono: mo rimangono allre cau"e inerenti ai co~lumi, alle abitu :ini, allo maniera di vitn n di educazione: il corpo di !Juesli ind v1dui calie più facilmente sollo l'azione clegli agenli eslerDJ, pot•chò quasi completamente nudo in <:pecie nella testa e nei piedi, privi cnlrnmbi di copertura fJUal<:iosi: il costume di ec:sere conlinuamenlo armati; Io armi sono il primo pensiero c.he domini la lor·o ment·, appena ,.~cellibile di un desiderio o di un bisogno, si armano giovanissimi e sal\'o a deporre la Iancin c lo scudo per accudire aUo loro occupa~ioni, dormono anclte col grosso pugnale che tengono alla cintura, arma terr•ibile a curva falctforme, a lama larghissima, bila~Iiente, e che non l'Oio t! strumento di guerra, ma è l'ulen!'lile il più comuno e il più U!"Bto dalla guerra alla cucina, dal taglio Jelle legna più gros"o fino ai più sotltli lavori di toilello nella pulizia dello unghie e nell'abrasione dei calli. Quindi facili le ferile non ,.olo per rissa o per guerra, ma anche per le manowe più semplici della vil.a. tutto faoenclo con questo enorme coltello, clle a onor ciel vero manep-glano con la più grande abilità, mo. come l'abilità é frutto ·le1resercizio, co~ l prima di giungere alla perfezione è raro che un dankalo non porti pE:r occidentaljlà un rkordo della propria lome. E valga fra le cauc:o di sinic:lri a cci le nli la vita quasi nomade che essi conducono per dJflìcili seulieri, dove molte volle appena un quadrupede ha il passo sicuro, per cu.i il poco riparo del loro corpo li porta con facilità ad esser vittime di contusioni, di traumi, di Lrafilture, specialmente per il lungo pungiglione dell'acacia !tpinosa, che é l'albero più diffuso in lulla questa pnrle di co~ta a!ricana: quindi assai frequenti le fralturee sopralullo i flemmoni dell'eslrcmit.à, per i quali nelle regole ddla loro chirurgia indigena non si valgono dello pronta apertura o


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St.: LL.\ R.\U Dl ,\SS.\P

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d gli ampli .. quarciam~nti, ma ~oi•J dcllu scarlJkazio~~ rnul~ lipla della pat•le mfiammat.a. cue ranuo, ~e è po&stbtle, ~ pr prta mano per m ·1.zo del ~:·Ltl•• h,ro trt•os:;o c.ollello. G~t a iwtul'i 1lelln costn t•oi. eu€' "'' danno a QualchP. arle 11181'1nar ca in specie 11lla pesea rlt:ll p~>!'ce-(·an~ e della LU8· 1lreperl:, vanno in ·antro nCin !'olo a !6«t~nt i~t'renli .sl.r~ser­ cizt manualo le\ lo t'O meslìere. ma eZJandto a orf·tlult mutilaziOni per In t'eroe•• wn·oc1tà di I'JUCI pPFce. chH li addenta nell'a to in cui s'immergono fìno al fondo del m are ptr la rtef'rea delle l'ondti:;lìe madreperla~'ee. E come !'lato morhusn perlinerlle n un ramo imporlanlisimo d Ila chirut•gia .!enerale, CJlCl'll la rrequenzo del!~ lesi ni oculari per 1\~ud~tuiciln dell' onulrrun. la rJuole spesso irl\a le un inliero villaa~io n mnniern eli contagio e pr~duce 1 1 !t l b. h rcliquali n~ lrul'l!8liO vi;.inl~ oftalmia, chG como è fucilo in Egtllo Ju EH'ét' 8\ uto 8f1Illll1lo l'appellalh•o di onalmia egiztana, CO"''Ilo c ugualmt.!uh: nella COI"ta aruba, un poco meno ne noslJ'O J&e"e, ùo' 1 ero le cause di enùemiciln e~1:>t m o abhu..,tunza t•tlevnnli, t~ pet• l'a:Liouu iri·itante ùi masse di "abbia a,..altle ontinuamenledal vento impetuoso, io specil3ùuranteil m n:-one d'inw'rno: e l er le rifraz.i•mi e riilessioni ~lllari su •IU rli e~lcsi banchi rli !<abbia e clelriticii J!lYo; e per l'abitud .: di ùormire lB n •• tte o. cielo sereno nel m ... uo rlidla sLe!:tS8. sabL n c, in alcune sl.s~ioni do>Jl' anno, coo fJUBlcbe gra.Jo d'tu n ,Jilit; in ultimo pèt· la nt~ssuna netlét.za per::onale. ,.;pecialn ente ptr la faccia, per il continuo ~ft•egamento delle dita appenu eh•• un o..:chio si fa dolente e lrggermenle infiammnto, tanto 1•eggio se vi lta :::ecrezione, che, <'A)me la se rezione d<:Uo mucco::-a nnsale, è eoltn dalle dita e JU!Odi depo!'il.sta o ~ulle pardi df'lla capanna o sulle persona, s'in· léude 1'uU quanta fodlilù e pericolo di coulagio. A.lcune "olte l'e"pre.:.'-ìoue d l contagio è sl.stn la più assolul-a, si può dire ht fllÌI lÌf ica: ha Ln.-.talo una l.larca araba proventenle da 1\lrrka, drJw l'uftalmia pr·oduce anello dunnì roaggi.or1 per il manziore agglomet•arneuto e delle case e ti.<lgli abitanti, con Ut mùaviJuo all'i!Ho da oftalmia, ed il morbo in pochi giorni $Ì ;• muntf••,;tall) nl'i componenti la rami•"lia dove l'infet•mo - li t' m ~llc• l!ra c::talo O!ò'p•talo. AUre volle in'-'ece ò sorta in paes~


OSSERVAZIOXI )lt:DICHE

non per importazione, ma per contiizioni endemiche, rapidamente si è di !fusa, e si può dire che in maggiore o minor grado domini perennemente in ogni stagione dell'anno. Un'ultra cau$a per la (jUale nella sla.li$Lica dci morbi avuti in curo figurano sempre in matrj:!'ÌOI' numero le lesioni chirurgiche, si ò che queslc cadono più sollecitamente ~olto i sen~i degli ammalali o meglio !"Otto rosser,·azione dci parenti o dei compagni, e vi cadono con la coscienza comune che possano daU'al'le rilrarre -vantaggio, mentre le malaLti/3 interne, quelle cioè che noi classismo sotto il regime della patolo:;ia medica, più facilmente sono sopportRle dal paziente, che si abbatte e si denuncia malato proprio quando le torze gli fanno difello, e quando la lontananza e la gravii.U gl'impetliscono di ,·enire a chiedere il soccor so dell'arte nostra. E qu!;!sto è w1 foLto cLe non solo deve osservarsi in Assab, ma ezinndio in ogni luo~o che abbia con questi ai)italori analo:;iu di I'8Z7.a, di abitudini, di religione. Per i rapporti, o meglio, per la dipendenza che la medicina ha sempre manifestato con lo religioni e con le leggi morali e civili dei popoli, l'idea della salute e l'applicazione a q:nesla dell'arte si 6 svolta più o meno presto, piu o meno completamente, a seconda del gl"ndo di avanzamento morale di un popolo, da rtut•lla speciP di nebuloM mistica e soprannaturale, percui ogni potenza, ogni azlone ogni forza traeva. la sua m·igine da un ignoto, che rivestiva i caralter·i di divinità: e questa idea. e i frulli ùi questa itlea tanto antica e cosi generalmente ditfusn, se non t• ancorn del lutto esaurita in mezzo alle nostre popolazioni eh· ili, s'immagini quali maggiori radici deLba ave1·c in questi popoli, ùove il concetto del soprannaturale e del di vino domina sempre la maggior parte delle azioni loro. La medicina in questi paesi riveste ancora quelle rorme primordiali, come aveva nei primi tempi della greca ch·illà; è sempre dominata dal concetto religioso, e, come late, cade solto il monopolio dei sacerdoti o di antiche consuetudini di una. religione domestica. Quelle lesioni del corpo in veCI" che ripelono la loro origine rla una causa conosciuta e che obbJellivamente cade sotlo i sensi delle persone presenti, come le fcri\e, le fratture, le contusioni, le piaghe, tengono un altro


cam1 o nell'apprezzarnenlo che lo co~citmza popolare fa di ec: . Tali 1 aioni si sono oramai cc:trin«ecate di per ~è dal m 1.. wrioso concetto di cau~e ignote e ..oprannalurali capaci dt produrre condtzìoni d'infermtlò, cause che per essi invano ~i p lr lJb tentar di cornbatlorn, pct·ch•'· impotenti i mezzi umani contro i voleri rlel fato, <.' che solo l'i puc'1 tentare di remuovere calmando ron proghicrc, co11 suct•ifizj il Dw cliC le ha mandato, o scacciando Coli csorci~mi e con bo.medizioni tl calli~o g nio che è cuh·ato ucl corpo c che in~idiosamcnto Ja~ora p r di tru~tr~rne lP. parti piu vitnli. È c.:>si che ha potuto sorgcrè una 1·hil·urda in li!!l'na, sci "ngzin molte \'Ollc n l eone llo c nt>lla manualitlt, mn rnziounlc neUn ~ua azione, eh l tr·o·uìt il fuoco e la pohcre oli carbone o la ~abbia p r nrresloroJ l'emorrnzia ~ il rHo per lo ,.ulurt>; lo "l•rigliament d ·Ile fcr·ite ad lowmali c l' atlPnt, Jn,a!!gic dt>ll'iulel!lin strang lato e fuot u'-'cilo n C'Ile fr•' 111 n li rerile di colle.ll > che o onau"'i in quelln regione: u11a chirut·f:"ia, che ,.orno nH scmln·a tlt :wl't'e ollr·u \Olln ucc~>tliiAlo, è giunln f'ro. i Somnli pcl'llno all'•dea del lrapinnlnm •n lo nnimalc. l\ta non c r~r ln medie ua, non co<oi 1cr qualunque male In cui c~u a non ubhia oh!J olti\'Oml'lllt.: impr·e~"ìonato :a loro int Il eenza: nl'r ra domina il milo, c la pr·otica reìi~i•bn. ,. In uatut'fl 1 r h .. na "Orlo in c:o,l'nli cit•costnnze non mo!e;;latn ne1 uot pro ·e":-i da azioni iutempe-live, l' di p!'r ~ò beni~nn e l rna o-Ila alule il pnzieulr. Si faccia ~ì che pocl•e dO!=<Ì Il chinino tronchino delle fd hri r·ib •Ili flnorn al e piu ferve n l p r 0 hwt·e e perfino allo l• ne liz1011i d.-Uo ;:.Lorico sau· lu r10 di ':\l ko, che un'iuit•zionc di tnut·r1un tolga per incanto gli nculi dolor·i tli unn porto qunh•n•Jtw, dove per me!:ii e m 1 tl "\ tln lllulihucnte applicata una bot•sdla ùi cuoio con 5 o ti ver ·t i le! COt1lnt•, e uac:r.eril in que,.ti cet \'èlli una 1d 1 nuovo, t.:he non poteva ~o:: .. nrc innata, perchè mru1cnva l'mlpt·c"SI ne che lo }l'O luce~«e: Ju cosctcnw oonolare. ba~a ' nel ~o;mJi:tio dell;j II"SI.!izionc ,arà >'CO~"a dali'"loqu"enzn d l ! lt , c a i oro a 1 Ol'o il eone llo dell'arte, anche 1er questo goncre di mnlnlliA, c:i .,,., l:;•'t·à gpo-liando-:i del mi,tiGI"lll c d ll11 '-UpeJ•,.lJzione. l~ quello che giornahtcnte suec de, e cito I.'Cn Pl'0\1'1 eloquente mi ,·iene dim o!:it t alo dolio


OSSERVA7.10XI \1 ED ICilE

elfi'<! :;tnli:-tiche degli ammalati che esamino, e dal numPro dci domicili, che rni ~i aprono sempre pro~ressivamente cre~ccnùo, mentre unu volla era n chmsì pure per me, come lo -.uuu c lo :;aranno chi ~a ancor·n pt:r quanto tempo per il p:ede di qualunqur altro .~uropeo. Pct· lnle ln!'<ieme di li\tli c ùi circostallZe il pen;.iero trnl:iCOITC in lliolle occnsii)Jti n •·inh1tcci1H·e «Juello che era l'el;C:-cizio del ·arte nostra. o •ncg-Jio «Jnelln che doYeva Cf'~c re llùf.!li &Plichi lcwpi. t'l'animo gioi-.co nel!a comparazione col }'rescutc. per la riccheu..a dei mezzi ùiagno,;tici e lerapeutici di cui o;:ci di-.pone la ..cicn1.n o ne rJeTS maggionn~nte gli clfellt hencftci "ul corpo umano in ruezzo a gente n«solut.ameulf! 'ergine e ignara dèllé idt.!e nuuve, e che rompe velocemente col pn.ssnto, "OJll'lln'Hlla e attirata dal veri .... mo det fnth che gli offr~ il prc..ente. La chirurgia poi dal puu\0 ùi vi ... ta dolln pratica militare potrebbe facilmente riportar,..i oi lurupt di Omero o delle prirniJ invasioni barbariche, e cm<l ••inuHJor•e ancora per anni eù or mi, se, come palto di lega comUU:ll'dule 1la cui dipcuda Jn poH~iùililù pratica di ~RerRi itnfl(l~li più o meno bonariameuto in 1f116Sle terre non no~t•·e e t'rn lfUè:-ti popoli a noi 1 oco al'fìrti pPr bisogni e per ch·iltll, non comiucitbsùno anche uoi, a imitazione degli lngl~::i e dci FJ·ancc"'Ì, a portare armi da fuoco, come generi di scambio, mcrcati7.Ul di cui più che un hi;;o~mo sentono gli Affricnm uuR "ern Rvidrlit. E co>'i che a poco a poco anche qua avremo urr h·a-.fornH~mo, che Jlùr 11Hnuto J•ig-uarda le condizioni di :::alule tlcl corpo umono, porterà nella ~cena della vita un quadro nuovo e fuue,.to di CHU="fflitil morbo::e; quello cioè ri· ft:>riltilo aJie armi du fuoc•l ; e CJ)mincieranno le mortaliUi e lo rèritc, non !::olo per can~a dello facili gne1-re. ma iu principio, e proporzionatamente in numero molto maggiore, per acCJdcuti do"oluti all'ignoranza e all'iuespcrieuza nell'u.-;o dei n no\ i tncui ùi offe.~. comi) ili già ho a~to luogo in vari cn<:ì di o~ -.:enare. Contì:l::>'-ÌRmolo "'ìncera.menLe: il conlallo dclln no,.lro chiltà con ch·iltit ìnf~riol'i e la fiamma della lnmpadn Che! brUC'ÌA lA Ali rlr•Jln rnrrulta. 0 !;UCCede un fenomeno uum o ucllA storia delrl.lvoluzione civile dei popoli, como ne hn dato e~etnpio il Giappone, che in pochi anni, con le pro-


Sl LLA I .U.\ DI ASSAB

prie altiludmi c manlenen.lo In proprin in~liY~cl~~li lli Ji.razza ha rpassalo in cl\illà i suppo"11 mae.,lri mvlliunlor1. o le 'Vecchie razzo 1 Ceriori ,..j "pengono, con umat.e nclrattrilo della nuova Ylla, di cui in poco tempo v•)rrebbero trangugiare a il bene o il malo, non lnscinnùo quella difficile digestione al lauto lavoro dci ~ecoli. no,e "Ono O!Zbi gli aborigeni dell'A u~'~lralia e di mollo n)( l'O frn hl isole oC"eaniche 1 Dova gli a n tichi aLitatnri ùtllll• duu Anll'rit"he? Numerose &SSOCia.zmui di uomini u cui il conlnllo tld wonrlo europeo fece conce1 iro biso.mi che non rncHmo, de ... iderlillllOYi, costumanze e obiludini "' ·ono,;ciute: dta t l'fl\1tron(l n l'l calice d Ila nuo"n 'ila l'ebbrezza \'irulcntn de~li uiPoolici, la 'ç'Oluttil in sa di nllri ~u... li curopcL cb c ne dislt'lE'"'ero la rol ustezza dcll3 jJbra, la teun ·i!li "i tale degli organi e dei sistemi: un mondo lulicro, dt ctu o~g-1 l'olemeuto eon'llù-..tatora ritro~a appena rari tipi por e"emplor·e di t}tmlcbe muc:eo o por solletico ili tm·ica cmio::It.a. E fO oltre gli u::;i o le modalità dolla nostro. 'itn, de t l.Ji ...ognJ, du1 g1t«l1 o tlf'i piaceri ello crea il rorlinamonlo della un,;lJ•a <'ollll~"'ziono con mezzi che con tanta pcrnicio ila a 0 i,cono :;u questi UOillini uunvi, co:--tretli a uhtre l'irdlucnza del nuo•o conlnlto, 'o-li8.lllo po!'l'e Io s ULll'do su corre enlallt morbo~c, clHl ,..eruLrano \·h·ere più Sf cutlrne rte con noi c elle per con...ea;uenza ci set;uouo nello no r pere ru OL.ioni di ch;ll.ll, "edremo come per il :-:olo fallo dclle dm~rse ntliludini oli corpo, e della differente wnnlcra di \lln o ili chilizzazionc. certi Jll'Occ...!'l mnrboc:i rer noi ubbo ... ~ulut innocenti, trapianlu.li iu mezzo a loro acquistano u m (lntonLa tll:-;IJ·uttiva c micidialt• Lutt.n nuova c lontana dal tipo cnrnunc. Ba">li por provo sulla ve1•ità ili questo argomento In storia della cDmpnr:-a dPlla ro,;olia iu uua Jelle isole del gruppo dello Fi;i, compar"a do~uta allo ,.l.Jarcoin t erra non rJcordo ,.:e ili un rnnlalo o Jj un morto da un bastimento cho ove"a a bordo quol rocolnio cpiùe:nio.:o: il male ~co p16 istnntanea.meut.o fra !:!li abitanti, cagionando in pochi &nosi la qun t totale --compa.r.;n doll11 popolazione, nuoYa a quel genera di forma morboS8 c che lUOri quasi Lutla nel periodo secondul'io del male, quando cioè In runzionaliLà del.!a pelle ha hb:ogno di tali cure e ù1 cosi r<peciali riguarJi, a cui


OSSE IWAZlO~l ll ~: U lCHE

r.o:1 l"i pre,tava In moJu!lla dei co ~;.mi ,h f[Uelle lrihil !=el'agge. )fo il monòo corr. ratalnlf•nte co::-i, o i ùraccl•i tlella eh il !A flnumo <•ra i pas"i p11i facili 1 ~'r addPntrar::-i iu que:-:tn ùnmcm,o l!Ont!ncnte atfricflno, dovo l"i:lospilnli caratte!'i,Licl.e del "uoh•. •juanto riodolo sclvap-!:'"io c ritro"a degli ubit~;~nti, fauno barriera secolare n;:l'ima«ori . . Pe1· lo studi{• eli;) ~enc1·c delle fcl'ile c dello natura Jellc mrdosim•·, derìvut11 drulu uwtla.lilit con cui rurma fc•·ilrice le produco J1el c~'~rpo. darò 1111 brtlnl ct•Imo delle armi in u:;o prcc:so I'Jllf'"-le popolazioni, non limitanùmni a• soli Dunkali, gincché la nostr<l colnnin é un mi<:lo pure di altri pn1 oli. legnti dai tempi piu remoti per rapporti COllmlerciali fr,l l0ro. Tutti l tipi di arme .:-:o!IQ cnpaci di ferite di punta, di tnglio e tli tnglio c (lllliltl conlcmporanl'(llllUTlle. La natura drlle rt1ritl! ~cmpl1ce, !:!iacche m·mi avvt>lt•uate fra i Danknli, gli Abi.::~ini o gli :Arnbi, da quel ;:! .. 1 11 .; "a; pia, non C!'istono: mcnlro a.leunc LrD•ù del pne>-e Somnlo portnuo sem1 re 11rchi e l'recco le rtnnli ~ono di un étfelto mollo in<:idiol'o, pet•cllè taglinlc El. coda di l'Ondine, !Jlnloehè !"alto di c.-,trazionc delrnrma JIOI'la 116C6"$1'Ìtltl1C 1le lo !<li'RppamC IlO di lttlli i tessuti, per •ttumta ,, la larght>zza tl~lln hase clolla frccdn, nel Cl:· .lrt!::Oio rientJ•antc, full' 'alle luc Jlllnle,, ~ .,;filO una .:ostanza nmctlcu chinmatn Conkal, di non troppo conn"-dula natura, <li uu colnrc ncJ·a,.ll•o, di cousi:"l:enzn resiJJn,.n, che dicono aùùiu cfl'clti ùclcleri ;;;icuri"simi. Lo. ct\r&tl{'risticn piti S!!licnte dci lllOt•ti per la ro::r;(a di tulo arme "llrCbJ •', nl dire dd Smuali, di lro\·are il <.:nn;uc tnnlto pii• denso, è ùi un a,.petlo nera,.tro, come piccc. Quc<:L' armL' tende n ~parire anch" in •tuoi pac...-c. il Ttanknlo l: armato di un lungo coltello falciforme, mollo largo di lnmn e di uon troppa curvulurn, Litaglionte e che lcrmi11n in 11na punta molto a uminaltl: porh1 ezicuulio nnn 11 d~e lun;.:-!Je lan<'ll, mollo t'flhu'-LO e pe.~nnti. e che in comhallnnenlo ~~·nglit\ n di~tanza contro l'avn:Jr;:ario: da 'icino i m • 1r ufcri-:ce l'uso del coltello~ di uu oll'otlo mollo più sicuro. Quc~le nrmi ~o11o laYorule l' falle con le no!'<li'C lilne Ili nc•·iuio. ello t'"~i Lall1H1o alln fot•gin, rilcmprano, daru.lozli Ja fN·ma di lnncia o ùi c;oltello. La dire--n cr•n::.islo in un amplio scudo di pelle di hnfalo, rHJ'I! \Ollc3

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rl'il popotamo <li ror mn rotondn o che pw' co~rire bt.tonn parte rl 1 e rpo. Gli Ahic. .... ini ha mo !(• !ance c gh c:cudi prC""O a poc della tessa t: rma e llli"Urtl li quelli dci Dankali. ma in' occ del lun o colteliP lt·u!:OI" un .. lun,.his!:imn sciahola, che per In ua curvn ltA qunlc:hc C(I'Il dclln "cimiwrrn orientai . I Somali hanno la•lce piu "' ttili delle donkale o nlcun~J di e ~c sotto In prima punln hnlltHl in clirczione po•rpendic()· laro al piann finila pritua urùtllt'l\ punlu cnn base n eoda <li r on linc c rivoltn YCJ'"O lr\ ba"c rlcll'nltrll lnucia., 1 er,.ui l'arme o cntranilo nel corpn o u--cendrm~, rlc\ e neces..arinmente produrre UO{l r~riUI. con graYI) In 'l.li"IU:iono o !"trnppamcnto di l<' c:uti· il coltello uon e lhlo.:irormo. ma dritto. un po' ri.. nl nto ver<ìO l'e . . trcmitli che finio::cc iu punta c biln!:'Hente; c n<::ervn mo1Lo In fimira dclfnnticn dngn rom una. O tre <Jl.IC.'-le H t"IIJi i

Soomuli pori.Hun lUtR mnuu n codo manie;.~ •li legnn

clun "imo, n lln cui c,tremitit globo--a, <:he formo la te'tu del l>n;:tone, ,.,j trovA uno 'Pi~olu l'l bnrdi molto ottn"i: quc,.tn mnn:n pr ndnr.e ferilo cnutUl-'H, qm1:-i ~'<CIIIprc accompagnalo dn fratt uro ddle O!:i:!A del cranio, giacc::hù ò sulla h~--~. che m rnno i lot·o colpi co11 <JU~lo «trnmcnlo ili one....o. L8. di-

re n con'é lo iu un pkcolo c.cudn, ùi forme mollo t•lcganli e hl\"orato r·nn 11r1 rerto :;n"'tO, fntto oli pelle• di hufalo n d'ippo tnmo c di tì~ra cirèolnrc Gli nrnhi Jl<li <:pc.cinlm<'nto (\ l tribu lclr Yemcn, ùci qunli abhinmo fra noi una \Cm Cl lonia, lumno un lnr;.:o cnltcllo. che ('l'C'tissimo :,;i l'icun a c fii c in unr. puuht a~;urninatu; il collcllo è biln:.rlieule l'd Ila u . fod ro 'Pe~,c volle d'argento o bouissimo ln,·orato, Terclll (• uti'tmna ùi qualche \n)o)l•e: pm·lnno eziandio dne lmJI'e snttili, o:::.,ia l lll lbrro rlunrh·nngolnr!• terminante in unn puntn im['i I'1Luta sull't>"lreruilll tli tm lllnnico di legno: comI l •tn l"nrnl1nnento un n ;.eiaholn rJuac:i ùritln, c como difc'-'11 , u n JliCCOh rnò ><clldoì •li lmfnlo, n fot·nul rotoucla, tlul clin111 tro npp t a di :3:> c<:ntimetri. e IHIA rete mP.tnlli('a, che t••n· ~ n an !la al ha""O ventre c nl ,Ji "0}11'8 def;li al ili e che h l ~ nùo 111 1'8.rte dai colpi di colleJI(l tirati :<u quella regtonc. Il colpo ùi lancia, c pHrlo piiJ ~pcciolmente delle alutudini

n nnkalc, e~ endo gen~ralmonte ~cnglinlo a di::lan7.a e 11ua~i


OSS.ER lAZIO)il MJIDICHE

sempr e in eoul.balLitoouto, non ba regione ::;vecia:lc ùel corpo come obiettivo di ber::-n~lio, esc:endo già al•baslanza difficile il colpire nello spazio occupato da un uomo: ma quanto al colpo di colklio, rammaestralJJCilto tradìziona1e e :-.u cui posa l'e~crcitazione nelruso di qlH'll'nr me, è lo. feril.a del ha~"o venlre con un colpo da evenll•at.ione, a cui t·armo ~i rm•,fa per il tagliente della :sua parte concava, tirando & sè dopo l'allo d'ìmmersloue ucl corpo. Questa c;cella ùl colpo rispondo a.s~i hene alle abilutli li g-ueiTec:che dei lJf111kali, i quali tanno conc:i.stere la loro strategia negli attacchi di !"Ot'presa, , oprallutto a nemico adùormentalo; lauto meglio poi qutwdo si tmlta dl uu assa"~inio, giaccllè in tal cwo posl"ono cnn magziorc agio studiare roppm·tunit.H nel momento di coJr•ir~: e se per acciùcnte non riesce h~ ferita 11Iro.ddome, ciò sigui· ficç~ che, o I'CiscurilH dolla noli a ba ing1:1nnalo il fa6tore ::mila VCl'tl posizione della l:!Ua uttimO, O qualche altra ciJ•..:OSlaDZ8 forluila ba deviato il cclpo. E uon fra 1 Dankali, toa. fra gli A bissihii, un'altr a paJ•te di corpo è barbaromenLe consacwtla aUa mutilazione, per quanto il Re e i capi più inJluenti dell'esercito emarùuo ordioi e bandiscano proibizioni in proposito: parlo della completa estirpnzionedeHn llor~aeùel membro, che gli Abi>:sini compiono, quaudo possono, sul nemico ahbattuto, e fanno ciò lra~rinali dal fascino ùi portare app~o all'arcione I}Uel trofeo di guerra, che la tradizioue rla sec1•li hn consacralo come tale, nello stesso 111oùo elle le nn~lre uJ,ituJi·Ji trrulizionali di cacciallanuo consacraLo come emblema di gloria e i denti dei cinghiali c le corna dei cervi abbaltuti. Le guerre, o meglio l'e~cursioni di t'apina. cl•c tanto g li alti 1-\hissini, quanlo gli Scioaui ft:tnuo contro i popoli Galla, onrono esempi annuali eli que«le atrocità, ùi cui deve bene rieordarsi rarmata Egiziana, che in questi ultimi anni in'ano tentò la sorlc delle al'ml contro il Neguf'., e che r imase mi· sc1·omente scouiìlta. lo non ho twuto opportunità di vede1·e ancora ne~sun esemplare di ryuesle tm•riùili mutilazioni; alle quoli spesse volte resisle il pazionle, ancorchè abbandonato sul campo senza alcun soccorso dell'arte; ma la tll\rrazJou e eli viaggiatori, e la conlioua convivenza coi soldati del Re di Sciou, dei ryuali molli sono ora ricovera ti nel nostro ospe-


SULLA B:\1.\ DI ASSAB

dale, mi ha rutto cono~cere i più minuti pnrticolari in proposito. Venendo oro aU'c!mme più perticolare<'giato dei fatti. debbo por necessil.i.l di clinica oRservttzione dislinguere e sepnraro le lesioni \iolenle l rot·riamenl·' dette coi loro immediati erfelti e gli alli lulll di manualita chirurgiche, dalle Je;:ioni ad andame-nto cronico e in ispPcial moclo dagl'impiagamenli, dalle ulceri, dalle o<>leo-per iosliti dipendenti o dn azione traumatica o d~ viz.io co~liluzionale. ~iacchè tali Rtali mor·bosi sono tutti controdislinti da uno particolare tendenza alln cronicità, all'atonia, alla lenla necrohiosi molccolare. cbo, con ceraUeri più ac~nluali di quello che non si os;~er"i nei nostri climi, più che all'influen1.a del trnumntismo n di altra eanf.la che li produca, lc•ngouo all'organica miserio, nlla poco vitalità cellulare o robuRtezza 11i la\·oro nutritizio, ulla man canza del dovuto ripoc:o dulie parli le.c:P, nlla poca nettezza, all'abbandono di ogni soccorso n cui per molto tempo si condannano le parli ammalali>. Sono i vari tipi di queste lot~oni, che hanno dnlo origine n un' eRislcnza nosolozica speciale, illagedeni"mO tropicale, la cui parte ez.iolo;ica è stata con sani criteri st.ahilila in accurati lavori 1li medici inglesi e francesi, lnnto 1lella marina quanto dell' e~ercito, i quali jo serv.WO delle loro colonie hanno avuto agto di 5tudiare tal genere d'infur•milà. - Combia invece l'a:::.pelto clinico dei fàlti nelle le~ioni violoute delle :pnrti molli e ilellc oaa, nelle rerite aneo gra-vissime con inleressrunenlo di orp.ni profondi, e in gen~re nei traumi chirurgici di ogni mauiera. lo non mi per1lerò nella minuto a molteplice de· IICI'izione dei casi a mc occorsi; Ot! pren.lerò invece 'lualcuno dei ptù rilevanti come lipi e comA meritevoli di essere conoeciuli, Jimitandomi piuttosto n c!'lport•e i concetti genP.rali a cui la sintesi clinica mi ha con.l•1llo. I t'isullati inattesi e tuU'al'aUo insoliti, che hanno !'eguito le mio manualilà chi~. la localizzazione qua~i costante negli effetti dei ~~i ~nza compartecipazione grave o fntnle dei P~ipall 81SLemt organici, come quotidJanHmenLe si o.c:servn nea oodri ospedali e oome >&ole la regola comune in sitTatli staU morbosi, piutto~toehè addormen~re la mia coscienza


OSSERVAZIONi MEOICUE

nell'illusoria soJdi.Sfazione ili un Lrionfo !lell'arte, senzo. pensare ad allri coertìcienl1 nel risultato finale, hanno invece fin da lmon priuci}Jio jmpegnala vieppitì lo. ruia osservazione a ricercare fuori di mc la ragione eli tale fortuna curativa, non polendo la mia mano e i mezzi Lerapeulici t.la me me5si in opera rappresentare, se non in termini di gran lunga minori, quello che ho ''islo fat'e ed Lo appreso dai miei maestri, i f!uali compiono ciò giornalmente con perfezione di metodi e con attitudini elevale, verso cui io non potrò mai aspirare di paragonarmi. Cbe cerle ragioni ùi mortalità o ùi gravi complicanze ndrandamento delle cure chirurgiche in questo paese dovessero far difeUo, e quindi allernre in meglio la cirra o le propO!'zioni degli esiti, monll'e nelle citlà nostre c illudono spesso con la morte anco le più semplici manualilà operative, io ne era persuaso a priori appena vedulo il luogo e conosdute le conùizioni igieniclle di questo paese. E cosi non ho mai pensato alla infezione purulenta, elle piu o meno serpeggia sempre nei nosLt•.i ricoveri di ammalali e che è la spada di D.tmocle sospèsa di continuo sopra il letto ope1·atorio di un anfiteatro cuirurgico, giacché mancano qua le condizioni necessarie allo svolgimento di tal sorla d'infezioni, come antecedentemente ho avulo luogo di far notare pat"lando della formazione de1 veleni animali, o narrando dal punto di vista storico la verginil.ù di queste conLI'ade dalle epidemie di tifo. E valgano le stesse ragioni per le erisipele e le cangr-ene di ospectah•, tantoche qua si possicJe nacuralruente qua.nLo i noslri chirurghi cèrcano oggi di avere porlondo quegli ammalati su cui debbono eseguire grn vi operuzionj, ili syccie nella r egione aùdominale, fuori ùegli ospedali, possibilmente anche fuot•l dei cenLri abitali, preferendo qualche casa iso1a.4J, e vosla in apel'ta campagna. A tal proposito ognuno conosce le varianti nello statistiche sugli esili dello ovnriotomie, specialmente in lnghiJterra, Jopo l'aLLento e::òallle• del luogo dove l'operaztone dove essere praticata, unilamenle ai più recenli metodi d1 manuale operatorio e di attenta medicttlura. - Che il clima ca1dissimo, e, quel che più vale, pel' buona parte dell'anno assolutamente seeco, iu!luisca sulla


SULLA B.UA. DI ASSAB

9 ..... _,, ,_,

faciJi&é e proDleua nella riunione delle ferile, ~ lolgu un.a eerie di cagioni almosferiche, le 'Juali t.aulo fac1lmenlP ~:;~ 800110 sui feriLi, portando complicanze di

forme reumnhche e calarrali, le quali alla lor volLa alterano il proce~so normale di cieatrinaziooe e porLaM modificazioni nelle leggi eli aseorbimeDlo, anche questo comprendo come po"sa valere per rapido impulso alla facililà delle guarigioni. Mn du\'e la qqeffliooe sorge più seria e complessa, è nel mo~o ~o~e r9rga1usmo si comporla e rh;ente l'eff,~tto delle les10m; s1a lemediatamenle, col dolore, coll' e-.aurimento nervoso, coi feaomeai tuUi inerenti all'impres~ione nervosa di cui o pa ..IJ.Ì90 il sistema cerebro-spinale; siu t;econdar iamcntu, nrl perf.Qdo eo.i dello di reazione e per l"in!lorgere della febbre -meLiea u per i sintomi che 1 accompngnano il proce:;c:o ~vo, insomma per quella sindrone fenomennle !!l'Il· ,., btat. dae ~te~Dpre, o salvo pochissime eccezioni, accorn@JIM'· i RI'8Ddi aw chirurgici o i forti lraumi di natura ar.:QuaDdo io parlerò di ferite alla leste con rrauura ilfh ~• craniche, ioftssione dei frammenti nelle meningi, AW UIIJ.ODe dei medesimi e quindi eMrg ica rArU!lalita d'irri...,_. eaeeiiUca, e manualitil operatorie eseguitf3 a ricltiel'ta Menz-, "DU ehe ueppure una lieve reazione febbrile sia ......, o IlO disturbo funzionale qualsiasi, rife ri bile all'cnctfll@; .abbia dato appereoza di sè: quando io citerò cnsi di • •, . . . 008 r8J'licoJaziOD8 de!l'ornero aperta, OSUUO"lj fl al, . .~. hanno fallo a piedi più di 20 chilometri ~otto ~·eli QD eole tropicale, con In parte soltanto coperta dà..M penno imburrato per vcnil·e a medicarsi, J>euza la cxaparea di movimento febbrile o immediato o !>e<'onùnrio elle ebbooclanli suppurnzioni, all'immissione t•ipetuto eli tubi di~ durante la cura: qulllldo io po:-oso narrar··· di lerHi del basso ventre con fuoruscita di circn 2 metri d'inteatino, caduti e immersi nella "llllhia, rome ho trovato il P"'Mte; e l'inieslino ste.<~o:;o aperto in due punti suturato ~t.o e ri?trodolto cun pre\'io ebridiamento ù~lla trop1 ~ Piccola lenta addominale, senza che ul ;>t giorno ~or:;esse una peritonile rile,·csute c senza r eazione fel,ln·ile, for;;:e durante tuLLa la cura, se uno plcuro-polmonitc dClppia uon fosse

or.........


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OSSERVA.ZlO~I :UEOJCJIE

venuta nel frattempo ad alterare le condizioni del caso: quando inc.li..,idui c.lall'inlerno vengono c}ua per avere il fnoco, che io di solito applico volentieri col mezzo deJ lt>rmo-caulerio di Paquelin nei casi in cui répulo utile soddisf11re il loro desiJerio per questa cuJ·a, e v11do qut:sli inc.lhidui por· tirsane immcdialomenle con 5o 6 skiscie di fuoco sul co t•po, e rililrsene tranquilli la ~!rada, non volendo sopra le escare niente più tlì una pezzeLla bagnata ùi glicerina, e ciò non ostanlc star bene e rivederli poi con cicatrici sollecite e regolari: quando potrei narrare stnrie di prigionier·i di guerra. specialment.e nei popoli Galla, che disarticolali di una mano nel campo di ballat;lia per r ender loro impossibile l'uso delle armi, debbono quindi seguire l'esercilo vincitore e far da guida neUe rapide e faticoso escursioni di B\'amposLi; e molli altri di simili casi che lascio più volentieri al racconto dei viag~iaLori. volendo io posare i miei giudizi s u quello che posso dire a~Yer visto mi pr opri occhi, onde non se ne impugni l'autenliclla: - certo si ha il dirlllo di pensare !"6 si opera sopra uomini o sopra animali, e questa dimanda, c!1e potrebbe esger fat!,a ing.enuameo te dai profani alla ~cienza, magari per figura iperbolictl, onde esprimere la meraviglia del fallo, é dimanda secondo me che ha il dirillo di essere scientificamente discussa. Ammesse l'esis~nza di questi falli, i quali non rappresentano cosi di Hccezionalilà, ma la regola più comune, è necel"~ario rintrncciarne le ragioni, le quali possono esc;ere o r il'eribili all'individuo, o fuoTi di osso: valutate rigorosamente le influenzo estel'ne~ cioè la serie delle cagioni fuof] dell'inclividuoJ abbiano giil accennato fin dove possano giungere i vantaggi devoluti al clìma. alla natura geologica del suolo, al modo di succedersi delle stagioni, alla maniera di -vita, al gener e di civiltà, calcolando tlno a qual punto ùebba valutar si la coefficienza di questi fallori multipli di fronte al risoJlalo .finale. Ma r esteremmo sempre in una grave sproporzione fra cau~a ed effetto, !imitandoci all' analisi nelle cause esterne; percui ò forza rintracciare Js condizioni indivic.luali, stabilendo che gli abitatori di queste latitudini hanno in sé qualche cosa di speciale e di diverso da noi, e che di


SULLA 11\JA DI JSS,.\D

fronte a cause morhtfiche utiuali ue1 ;:::~nere e nell'intensità rispondono con grttnùe rlilferenzo. di e!fcLLi. Studiando clioicnmenlo i feraome:1i, la dtlllorenza appat·isce subito e in moùo rnnnifl)~lo nctl'ortliuu delle l'unzioni di sensibilità generale, l.dnto per la !'t'nsibilità lJ:::.ica che per la sensibili W. m orale. La r eazifme nervosa di fronte alle più violen lescoss(j rimane o nulla 0 ùeboli"5'iDlo; la senl'azione cenestelica, che dovrebbe Hecessarinmente trosformat•siindoiorabilitù ed eRlrtnsecarsicome tale con tutti i segni propri del Joloro, l'l'Sta quasi inalterata difconte aD'otfe'-a di pat·ti, doYe la Jolorahilìlà do-vrebbe esser più viva. Questo quiete r elativa in un si:;lemo, d'onde emanano influenze dirette c principali""ime sulle tunzioni della vita, quiete tanto ru•ces:::aria, tanto ricercata negli atti chirurgici, che la i!cienza ha potuto arlificialmente procurorsi, proclamnuùo fra le più graudi scoperte l'invenzione d..l cloroformio, è segno di perfì'zione altissima di questo sislen,n o ùi meno completa organizza71one ? Qlltlsti pnzìen!i che non gridano, che non dehrano, che non si contorcono in spac;imi e convulsioni, che non pìangl)no la probabilità della morte e l'abbandono delle cose piu care, sono piu lontani o più vicini di noi al cane u al coniglio che sollh~ una vh•i:sezione nel {.!abincll() di un fisiologo? Ippocrat~ vide P"'' il pt·irno e posò scienlifkamonto la questione sulla di1Tcr·enza delle racoiLa sensitiva dell'uomo secondo i climi, c diceva cbe la f<~coltà sensiliva è più ilncrgica negli abitatori det paesi caldi, che in quelli del paesi seltetllrionali. (VeJi Pt;CCLXOTn -Storia detla medicina . Fu già molto che il gl'ande maestro Cece sorgere nell'orizzonte ùelresurne scientific<> tale difflcile argomento biologico, e p2r quoulo lo ~enlouza emessa da Jppocrate debba oggi e~scre rnouifkata, è mesliet·i p erò di rifle ttere che egh si rifer·ì in ~enere alla fucoltà ><ensilivn, non considernudo inùividuallllente le varie~pecie cliseJJsibilità; inollre In comparazione ùa lui falt.a é denh•o lirn1ti geografici molto ri~<lretli. c:;sendo~i riferito solo a una pa, Le d~ l!' Em'O{)a e del Continente A:::io.Uco. Sulle tracce d'Ippocrnte la questione di clima si •! falla sempre, ma con poco successo, perché unica ed incowpleta, incorrendo tutti ncll'incouveniente di riferire ogni cosa al cLma, e niente all'influenza dei dati etnografici, ii


OSSEIIr.\ZIO~I ~EOICilf.

dci c:ingoli abitA l· li i. ( ;;ì ~tu.ti del Onrwin dovevano fol'lunnlamenle apriru un nuovo l'ìl'i:r.zonl~ alla que~lione, dnntlo altre !Jasi a uno Jìlo.,ofla me•li'!S nuovo, che analizza i falli der·omponeudoli nei lnt·o clementi (ic:!'li e posrlivi, e coOJ•dinondoli in Jeggj ~~:cncrali t! non contraditlorie. Ln teoria della tr·Rsformo~onc ed evoluzione delle :<pecie, cagionala dalla lolla per l'e:,rslcnzo. dalla formazione delle varieiA, dalla !'elet.ione natul'81e e •ialla ,.:celta esercitata alh·avcr":'o l'immcnsLI ù111-ala delle epoche ~eolo3iche, que:;la tcot·in che tro,·a l~ o::uo lmc:i nell'anatomia f'ompaNIIA. nclJ'emlt!•lolngin e nolln poleonlologia, com('> offre serie garan1.:e nella !'pieza7.iorH' èi molli ft>nomoui sulle azioni 'ilali, co:<i crodn po!'"-A validamente venire in "'O·Acor<>o nel trovare la ragione di faW r·rferihili R questa modn!ité diversa di Je~.zj vitali in indi vi lui appnr-t.eueoli alla ruede.c:ima specie. ~ella seulo dell'tmimuluù i pO~!'nggi non f'oun così n Ui e coRi monifeslamf:ntc spicc!ali, comA cert,... troriA mclafisicbe farj bbPro !'\Upporrl). HipHnsando nll'ugunglianza degli organi, alla di!'po~izione nei valli e rlci centri ucrvosi, all'analogia dei si ... temi fra un uou1o e nn rnammifrro !-\uperiore, semLra impo<;,ibile che di fr·onlo n non tmppo notevoli differe ze anatomiche, debbu O~'<SCI'\'i un obi~Ro p~r lo Hiluppo di certe funzioni o per ccr•ti cnralteri e allilurlini dell'animalità. 1\la qne."l > abisso si fu molto meno profondo, questa distnnza inrmf'n'"atpentc si nbbrcvia, quando si ponga al confronto non nn lìpo dcJin mn,.,<~itnn perfezione. ma, per esempio, un ec:emplat·e di quelle tr·i!Jù cl1t ,., vanno a mano a mano estinguendn n~-'lln co~la Owes! d S rmall'll o in alcuna delle isole PolinP.;;iane, o uno schia' ·) S ·o akalè o dei paesi Galla. Al· lora si riconoc::cono ~ubilf. una !"Crie. di nllitudin; pru rireribili n!!li anùnnli ch,l all'uomo, si appr~na la perfezione dei sen"Ì di fl•onte ull'nbbrutimenlo ùell'inlelliJCDz 1, e l'nnntomia del cerv••llo ri~poudo all'analisi ~Ici fenomeno che a don!' lec:: « rnces humaines pJuq elevè•'=> et plus civilisèes le cervAOU • C<>t plus denso, plu« compacl et plus ferme que cbcz li1s • raccs infericures ou E'll\IY&f!E'S •- (Bìrcmma - Force et .\latitre, lrad. par A. R~::GSARl'l). Anzi è ln patologia che rivela quosle specie di utuvismo verso classi inl'urior·i, specialmenlù


SULU B!.U. DI ASSAB

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qutri4o n la~oro embriologico è in qualche m~tlo inl1ue~l.al~ dal noa poter eompiere l'opera sua con lR tlo' ui.EIJH~rfczJOn~, e oella eloria deUe moslrnosità fetali si vcùc eempre la tcnd nrr c1.t JlitorDO ai tipi inferiori, come la menta acuta del 8 r>II'Nt SL Hilaire aveva divinato. La P ichialrW. canferma i!f1.,.mniera pur b'oppo apparente anche ui profnn~ della ' 1 1 'flllda fDna di ritorno (laseìo che la parola II~OrLIO ft ' upporr.e l'idea di partenza) a esser1 in~·riori o noi _. JN 21 • come la palcontologia e l'anatomia comp~NII dleaesero allret.tanto. LA tristi sale dove !SOno rla • e6• eweliibiy gl'idioti e, come u!U100 termino di abiej 1 ua e •. gli afl'eUi da automatismo, mentre hanno 1 O!'- ...t prufteoo eontributo di cognizioni per lo S'tudio dAlla 1111"t*• doftebbero scuotere la mente c le convinzioni tlt!i l' u•~ 4it Cf'l8i &oeoti che si addormentano nel dolco ROJ•ui'C •;t ti :k: metaftai be. !Superbi di avere com:epilo un mnwlo DG tpms di creazione speciale per l'uomo. Ma ln<>ciondo lleeoftea. clel1a q11estione, e tenendomi stretlnm n le MI ~ 114aei teDOmeni vitali, ritorno allo studio dogl'i,lioli tli~eiOII•·.clellà lol'O eeosibilit.a: ei!Si indifferenti al caldo e al . . .._ • Qlore al piaeere, mantengono i cara~tcri •lcll!illfilt??JJMIUJ*'perqael cbe r1guarda il coneer,·amento d 1corpo; •er ])er uto LUtto quello che: r nppref'cnL.l nzione P!lillli,•o intell Uuale, perdono eziandio la tlolornbililà etl . . . . . ..,. inv~ 'aU1lud ne a sopportare !~ioni che in nllro a' s,u ia•hhero es res:ae da gra~:ifenomcni mor.bosi. Esquirol Yed?tlo 1111 id a che coi diti e colle un,:.;hic !'Ì era sron.a.&o la~ e che giocando con un dito posto nell'nptwlurn, -~ IDi col lacerare la gota. fino nlla <'Oro mi auro delle lal:lbr•,, MDZa che a par;.~se dt soffrirnc. Le !<lesse ma.atlie ialem e sopraltnlLo le polmoniti, possano negl'idioli e in •••re in molU ommnlali di olicuaziono montolo, a~solut.n­ • Jnli& anosaervate, e ~~ rileYBno spes1<0 sollnnLo per raulo,.... che cerca la eau~ di certe morti a' venute ~:<enzn preludio ds fenomeni m rbosi. L'or~ni7.zat.ione del ~istcma eerebrale sia in e.ondizioni morbose, sia pt'r gt·ado l'li pl~r1'8UibiliJ8. e di forma, <:capace adunque eli porlaro àiiTo1enze grandiseime negli attributi delln vita, rimanenùo sempre così

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OSSF.H r .\.Zl0:\1 lLEDICIJE

fondamentale delle vario diYi~ioni etnografiche. È ùuoryue quPsla or gnnizzaziono che deve essere ~t udiata e cnn~illt>rata come capnce di certe ullitudini speciali rii alcune r nn:t.> a noi inret'iori anche nelrarJ!omento che ci ri ~uerJa, tanto più che ' nelropparen7.n di c~>rli fenomeni, o m c~lio ùi certe ec:tr·in~ecazioni di scnc:ibilil8, l•• patoll)g-ia delle conformazioni craniche offre analoghi altribuli. E la dimanda se {!l"lndi,·!dui eli questo Pflf'"P. sotto rnzione dei grantli traumi (J OCCidentali o cbirur?ici, offl·endo resistenze nuove ed insoliti' in pnragone di quello chB !<Ucced~> fra noi, sieno piu o meno vicini a!;li animali che !;Offrono con sufficiente impunità gli alli di una vi\ isezionE', mi :!"cmbra cho trovi la sua rif'posta in quanto sopra si ò ùcllo « L'homme, cct étre sup~'l'ie ur, « f.Sl le produit du devcloppement graduai et lent du moncl • nnimal ambian t, et l'ebauch~ et le germe de toutes ses • fncultPc; M retrouvenL man1fe<:temenl ùans les élr..s inle• rieurs a lui •. (Biicu:-;F.R). Ef'aminando eli fatti In sensibilità generale di que!"le e 1li lutte in genere !e razze inferiori, si vedo che, tan to l'imane bruta e rudimentale In ~ensibilità mornlc, altrettanto snno fini e delicaLi i sens• obbiellivati, comechè il lavoro cerebrale rimunos"'e per la massima parte e<:aurilo dal conlimto a~it'e eli CJUP.!'lli sensi. Ed è in questo modo che si acCi'nluano maggiormenll' i caratteri di animalità, e l'occhio di un dankalo può per giusta antonoma"-1a paragonarsi all'occhio c1ell'a•Jnila e dt.JIIa lince, chè e!l'si vedono a di<:tanze enormi oggetti e per<:one, educati, come sono, n l'~Or>egliare le loro capanne dalla compar«>a di lribu nemiche, educazione e pèrfe7.ione di srn"'o che viene in omaggio Al famoso principio della lotta [HH' l'esislen?:a. Lo stesso dica!li per l'udito: e lo stesso per il perfezio1 srnen to a cui giunge il giudjzio di una sen<:azione. dopo l'uc:o accurato di un senso giacchè, come il <'&ne segue e tro,·ala selvaggina re0 olandosi con la finezza dell'odorato, così questi popoli vedono or me di uomini o di animali nella !'abbia, do,·e noi non vedinmo alcuna cosa, riconoscono cer te tribù dnll'imprmita del pit>dc, seguono i lot•o armenti smarriti o rubati per lo studio d~lle slesse impronte c non solo ~on capaci di questo, ma, con una preci~ione che


SULLA BAJA DI .\S5.\8

.e() l

sembra miracolosa, dalla divcJ'"B pt•ofondità e colorazione o secchezza dell'orma deducouo du quanti !!Ìot•ni o l'animule o l'uomo é passato da rt uella parle. Co"-i certi ~peciali eserclza, o meglio la forza dell'abitudine, dà loro certi allribuli che nm non abbiamo. e cbc mumir1amo inwce negli animali d&e ci servono negli usi dt•lln noslt·a 'ila: e il dankalo resi•lu al digiuno e al f'entiml'ulo dulia sol è, come vi res1sle il mmello suo compagno di mal'l·io. fra queste aride snbbio, e montagne di Java; çli Alm·SIIII corrono ullo lesta del ruulo cbe monta il loro padrone, J•csisleud•) ver ot•e inliere e per m Ili chilometri, quasi ctuauto può t-esi;.tere un betto ginppon se. Quello mvecl! che li !'ell RttZIOne sul>ielli,·a offre fenomeni inversi: come un cavullu o un a"'iuo fortemente ammalato seguila spesse ,·olte o mnrciot-e ::-pinlo dalla voloutà d Il uomo, finché non si abbatte c anum·e ,..olto il carico che traaeina, cos\ gl'individui di quc Lu •·azza !;:èguilano di ~o­ '\"enle lo loro marco affranti dalla rt•},brl', fiaccali dalla tliS· senteria, oppressi da una pohuouilc, ello tOI'l'O falalmonlo i eaoi stadi. A propo!:!ito di dò, Jìl'opa·j,) in 'illtl ·ti giorni in cui pongo insieme queste me !ielle nntazie, mi e comparso allo epedale un dankalo beduino, che m-riva,·a è oli' io terno, con una grave ortopnea e con lutti i se~ni di unn profonda tceaone polmonare. Ho lro\'ulo infatti al mio c::ame una polmomte doppaa allo :;!.adio di rpa\iuozione, i polc:i esaurili, e l eaallbsi caa b nica giu incir ienlc: dopo circa ::! ore il dnnkalo è morto seduto sul lell<• che ~li era :-talo assegnalo. Ma do\ o ma t un "'im ile fatto p tlt•t'Lh~ aver l'u"'uale fra noi l . o l sa vo m certi ca,i da me !"OjH'Il Cl:lposli o di psicopalia o ùì adioUamo 1 Che cosa si os~el'\'a succe.ll're per le facoli.A intellelluali e per la sensibthlà mot'lilef L o l!C n ~ihtlita morale non essendo umrorme e mnala negli uomini, ma ~viluppandosi con l'cducaztone, coll' ic:truzione, coll' e"empio, con le abitudini della eoeiow in cui si 'i"e, tiene per il ~rado di ci\"Jiizzazione a CUI qucsla ~o~oli ::-oM giunti. Quello cl1e per noi c sorg.mlc deJ pm car1 mtcre;.!'i. di 'iolontc pa::;~ioni, quel che rorwa ~ehc1lil o inforlu1~io, gioia, lacriuH•, per loro ha un appt·..:kzomenlo mollo daverso, e lttholla opposto: i senlimenli

ar-


O 'SER\".AZJO:\l ;l!RDICII E

fetti"i hanno lull' nJlra maniera di e"'l'Ìil!<Ccazionc; C!'OdOnO di minol'e polen7.a, di influE>nzA molto ~er.ondaria o inon·ertillile Rulle varie manife~taztoui Yi tali. ConrorJemente gli oulori o m mettono la civilizzszione come cau"a principato dello alienazioni menluli, appunto f erdte la civilizzazione pot·tn nl Ul8"'"imo gt'tldo di perfezionallililil al sen..o morale. i ><enlimenli affclli\·i c l'impression~btlilt~ mdi\'iiluale: ma come fJUe~te racolla dell'umana natura sono in !!t'tldo det:re~cente col deG!-escere della perfeltibtllta delle umane rane. co--i puro concot'ilomente ·' stabilita che nclle sLalisllche Ili mnlotlie mentali non figurano quai:i rnui nel novPro degli alicrwli i popoli nomadi e m~zzi selva!.."~i specialmenl-3 deli'A1'1 ica, o in gNtet·e tutlt gli appartenèt li a Ntzze umnrh~ infct·irwi. E~')uirolt c:<>erYava già fino da t tem pi ~uoi, che la r·i"iliam:ioue molliplica i mezzi di "Cnlire, Ca Yi' ere l'indiYirluo !i•oppo c troppo pt·e8lo, P. imprime per conReguPnr.a all'alli' ilil I'N'ebraJ,, uno ~viluppo esagerato. Ot•a appuulo in queslo popvl uziotli lnlo oltivtlà si svolg1' in un ccrcllio U101lo p1ù limittJlo e stt·uLlnut~.mle in rap porto col luYnro d1e e,i~tl IR cnn..,itlt>rnzione bl'ola del loro C'orpo, !n ~ewttlicità dei loro costumi, e la rnorlalilà del loro ''iYet•c in untano con..,orz o. Ser.ondo gli ~tudi del Broca l' acere,cimento del C{'l'\"I•IJ(I Ò l •l'OflOl~/.ÌOnalc !IliO SYiluppO della \ it.a psiclùca: difatti il cer,ello del bombino non ha le circonw;luzioni PJ enfraltuosilu ùi 11Ucllo dell'adulto, ed il cc l'\ ello del ''ecchio lcnùc o1l alròfi.tzar·si o ad tllldensar;;i. E secondo le deduzioni dello c:te~,o Bro~a. cmer,..e rlalle misure crnnh:he da lui pt'C-:;0 nei cimilPri di Pari!!iJ r in.lluenza della ci\ ilt8 e del!o cullut'8 pro~re~'-ÌYa sarebbe "ufficiente pe!' prCtdurt't! nel cor;;ro d t IJUB!~he «ecolo un aumento sen"ihilc nella cttpacit8 Jet crAnio ron COtl'i!<JlOUdcnle accre,;eimenl(l del ,.tllume tic! cerv.-~llo. Parlantlo tlolle u!JHudini iulclletlnuli o morali a scconrla ùoll~:~ diYcrc;o razz~", co::i ::;i e<; p t ime il Bi.ichner (op. et t.). • Qui a jan!Ri"' ,.u, en oalur~ on eu pein• lut·e, le crani' d'un negre d'A frique. C'e crune étroit, t'u~·o n t • el rappelhwt le type <;imien, ~an<; le comparer parlo pens&! • uu cràne volumincux et hai·wonÌt'usemeot d·~,·P.loppl\ des • individua ùn ln roco caucosique? Qui ne coru111ìL l'inl'cl·io-


SUL!.\ BAJ.\ Dl .\SS.\.D

203

• rité inlellectuelle inr ée ùe, noir·;.; / Qui ne !-'&il que ce !"Ont • des nfanls en comparal,Oil des biOOC", i'l qu' il CII Hl'O.

• loujours ai n~? Le cer\'eau du nèzre plu::; peti t, plus for· • tement mpremt de« carach!re::o de d'onimalilé, moim' richo • en CJI'<'Onw>lulions que celui de J'Européen ....... A C"onrennR !>empre rnar.c~iot·c dei falli che ,to e"aminando, e di C'UJ mi sembra tro' are In piu nmplia !:piegazione nelle altitudini copeotali del tipo elno_rnllco in cui ~i vcriftcnnn, Il onde t g iE>I'e al chma quell' inllu~'n7.B d1e tla molti gli ò '<In la attnbu ta oltre i limiti rli quello che al dima renlmcnlc '-i devt> d tò che la posizione gt ografica della nostra colonia ei pre ta bonis!>imo a qu~lo 'tud10, potendo qui giovo~i d l C'rJl ri comparath·i fra popoli di varie razze e abitanti in UflUBh Rllludini. Que~lo ,., ilerio è impol'tanlb-irno giacchò fa t c are con mano, come i. fenorneui di !'en~Jbililà e in gent>re tutti CJUC!li da me riNlrtlnti rJfel'ihili t~lle lc!:'ioni \ÌnJentt>, s1 nc«·cntuano tlin>l'"aJJn·ull' 11 l>l'COJttla tlellipo tli raua BU cui si osservano. Col:'!, nwnli'P gli At•abi, rho sono i più nobili di razza cht> abbiatnrJ ndlano>-lt·n f'lllonia, diver~illcnno ancor es i da noi, que;.ta riifl"ei'Pn7.1l p~>ro non !>i nccentuu in modo senc:ibilt>, come in un tlanknlo o in un somnlo, e licne in parte anche a quel ><entimenlo difatalic:mo e di ras"egnazl ne, che i> nn resultato heneflco e mollo ~ rnlico delle tem·ie rell · mPomettane. 11 fenomeno in"ccc è :-piccato nei Danlwlh nei Somali, un poco meno nezli Scioani e negli Ab1 mi. ~rcbO'> nella ><cala etnografica "'Ono !'<Uperiori o rappre enlano poi un popolo che ho una storia di ci\·illò, remota el, ma non per que:::to meno in lcres..nnte, !''-'~endo ~tuesli popoli un avanzo dell'sutica civillll etiopica. Dove pct·ò fJlll'slo 88MÌ9m di falli ra!!"giun~c il llH\"l'iiDO nr&ÙO C la pnl'll boia de ltmpr "'"•one di chi o:;!'er' a c da ch1 confi'ODla :-ccnde più verso le pertinenze ammali elle urnanc, P. m cel'li tipi molto ba• • nella scala etnogroflcn. gen<'ralmcnte schil!VI o del Sudon m rid1onale. e dei popoli Galla. "tlpr-alutto delle tnbù s.c snkalé che sono la ver·a specie del lll'::ro afr·iC'ano. .;\Ji sta P ~me""O valermi di un piccolo aneddoto per lt·atteJ{giAre ~n ptu clnarezza J'insensiiHirtà di questa gente: cercando un giorno di togliere un CO!'po eslran(IO dn un occhio di uno


OS'>EitV \1.10:\1 lllilliCHE

l"chiavo GallA, clic Ycnne du m~ nel momP.nlo io cui lMnavo da unn ~ila di coccia, mi:>i inaVYertitArnenle il mio piede <'-On scal'lm munita di ~~·o««i chiodi !"Opt·a il !;UO che et•n nuJQ, nelrattl) in cui p:·en•l• v o u•ta buone posit' :me per lavorare sopra il suo ordlio: non me ne accot·si1 perchè il mio ammalato non rilit·ò il piede ne' fece mo,·imento akuno di !':nffPrenzr,: segli:tni rer vario t mpo le mie manO\!'•· :-:ull' occhio, IJUBndo, finita l'opPra mia, e cambinln posiz'onP, tro,•ai che nel dorso dt!l suo pieJ• aveva ratto una fet·tla con due chiodi della min ~r.nr1 n. Ct'P·l•\ forse quel po,·ero Rchiavo che anche il mio piede r.o!'i mnlnmenle Applicnlo sul suo. t•oppre«en .'lsse uno c:uccursalo di melodo curativo ~ Pet• l'insieme di fJUf•Rle r·Agioni resta cHiunque o mio crP..det·o pt·ovnlù, che ratliludino della razza. !'>enzn invocare .altre CIIU!'>e che ~at·rbbero troppo ,·a~!Jc e !-~peciosc, ri,::ponùe lullo intera n l(lle~tn serie tli fenomeni; e mi !'·•rul.ra di aYerlo d mo'<lraln, n m ~ l) con lP- ~ir ~v e earalléri<>lrche clnogro.lìche P con ct·rleri di confJ'OnLo fJ'fl lu varie rnzzc, ma eziandio con i cinti loiLi da nnalozia di f••nomeni dipendenli da C"rh.l'zionr mor bo"e dell' eneeralo. - .\mmf'~so que~lo P"incip1o credn che resti mollo facile il riconoscer·c quanto val:.ra l'in1lucnza dello scnsibilitil fisica, dell'irnpres~ionabili là morlliP, della r~>si!!lenza R l dolore, "1111' Andamento eli lulle le Jec:ioui in ~enrt'<\ mR ~pedalmente delle operazioni ehi rurz,c1tt' . :\t>. br·a,·i tramr " nelle piit in p• rtanli operazioni ha !lt>rnpre tenuto in giusla npprenc:ionc c in molla riset'\'Ulezza il pro~no:;tico dei più fc1rtunnli chirurghi il fullo <.'lini".O d •Ila sco~"ll c dctre--aurimenl) ner,·oc:o per il dolore, e tino dai più rc>moti tempi ..,i è ccrcuto con meni diversi

clrimici e meccanici di 6-boliro quel'ta condi1.ione di sensibi· lilà fl~iologica, di soppr•imero qu~l fJuadro di an!>ie, di timori, ùi abhnllimenlo morale. che preludin un allo (lperetorio e che agisce o 1 late ener;ia ~ul si,lema nE>r\·oso centrale, da cou1furre fino alle convul"ioni o al delit•io. Su que;:tn ìn11uenzn maleflcn. che l'~>cciromenlo morale, la leu«ione Jelfanuno per il fnllo 1 ro:>l"imo di subire un'azione che melle jn pericolo J'e<>i«tenza. e la poca rC"Ì~lenzCI a riCC\'cre l'impressione del dolore, manif~l'lano nell'andamento clrnico delle


St:I.LA BAJ.\ 01 .lSS.\0

Jc~i ni o nel cor~o delle vperR7joui cLil'urgiche, la esl'erJenza

quoUdiann CQn gli amuu1loli tli eerle ullenazioui menLt~li cuiaramento confermn, quanto per· nltro 'in siamo venult n su~­ porre c ll'csamc fisiolog-il!o ùcll~ azioni cei'Cllt'ali n.t>Jie .diverse razze, onde giungere n confl;!rmtlt'e uu falto ulenllco. ~ comuua pimon do;- li allem.:;ti che i•• certe forme psirbiatriche, lo\e la "'CTl!:'ihilitù fì»i<.:tl è piuttosto in diminuzione, che in e ·citmnl'nlo, e<1mo snr:;h1H! ur.lln mcluncolia con !>tup re c negl'imh ,.i lui C(1lpiti Ja tlemeuza paralitica o da parallsi generale, .. j os"Or\'a uu'tu:>ensihililil quasi completo al seguito di contu.,ioni, rli feril ·1 di fJ·atlnt-e, c di operazioni chirurgi he 'at•le. Il D11..:oneL poi, "' n7.a mollo resLL'ingere il numero di quel'te nlit·nazioni mrHlali, considera il futlo da un f unliJ di vista 1 iù gen••:·al.-. e ··<~si si esprinw m proposito: • Nous 1won!'. tleja fntl aillrmrs In remarque quP., • chez Ics alierw..:, rtuelle rpJt• soil la forme de leur afe Ceclion mentale, le" lesion!< lraumaliqués s~ guerissaienL c Cactll'menl. Ce fati, us;;ez rcmarquoble, pcut Lr-ouver son • expllcation ~lans l'ab~<'nct' mf.me. on pluL11l dans la ùimi• nution de la doul•·ur. que l'on obscnc chez la pluparL • d'enlro eux; l'oit 'llll' cet M.~t d'insonsibililj" existc e11 rf.a. • lit \ par su ile des pr·ogre~ m eme~ d~ la maladi~ menl.ale, • soil, nu wnlraii'E.', qu'il nfl soil qu'nppaN•Jtl eL placé, en • quelque sori, l'<ous lu dPpendonce de la cuuc.:entralton dus • Cacullt E. eL des ì.J,:·e" tìxe::; p:·edom.nantes "· (DAGO~ET -

Trait(; d es maladù·s tHen.fale.~). Nelle abiludini chirut :.:icho dei pae"i no.!iki il clororo1•mio ha per la mus;.ima pml.e ollennto lo scopo tli allulira quesla sensibilita, sruzn perù giungere acl escludel'c ranormale condizione dell'animo cl10 già si furma, prima che il cloroform io cominc1 a ;;:pil'gare l'azione ~uu, e 11011 sottraendosi agl'ineonYenicnli, che rome mezzo artilidale, capuce di ::>pe~n re le runziòn1 di un l':islemn, porta sull'inliero organismo, ua~eneranù~ uun. furzala alle razione in tutto il compleaso dct ~rocess1 \'lluh .•\.~irJa !"Oprà elctnenti, i quali pet· normale Cuuzron dei IUI'O si;.;temi. e non pe!' aziono di agenti nuovi e 1leleleri, l>ienn in una relativa c·almn di ~pirilo ed abbiano un graùo di ùolorahilità cosl poco ~viluppato da non sentire


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OSSER.rAZt<NI '1EDlCDE

lo stretto bisogno Ji sopprimer•lo, c1·edo che sia il mns~imo vantaggio nella cura delle lesioui e negli atti operativi, non solo per diminuire l"mlensità dPi fenomeni immediati, ma ezianùio per avC:H'C un andàmento ben diverso nella cur·a ulteriore. Quanlo all'flzione che il dolore come elernenlo dinamico può spiegar•e nella genesi di ullerarioni organiche, io non posso cht> ricordare con ammirazione e con compiacenza, perché molto opportune alla lef'i che io sostengo, le parole di Francesco Puecinolli, che con forma :purissima di lingua e cancello profondo ùi medica fllosofia così si esprime nel cercat•e le cttuse dell'omopatie: ~ Appartiene allre>fl a « questo luop-o il reputare que~to fenomeno (dolore) come • a.ttrs,:imo a C:lmsnciare le aifezioni iJiopaticbe aJI' eliopalie " meccanico-or :;aniche, a far passare l'eliopalie dinamiche " allo stato idiopatico ..... . 11 ~enso <li treddo, i] pallore, il • corrugamento alla cute, l'acceleralo respiro che soglion.> .c -accompagnAr;;:i a1 ùolori piullo~lo violenti, mostrano come " duranlo qut.:sLo slalo ad un'idlopatin di tuU'allra nabra " potrebbe sopr·a~~rtmgere un'affezione omopalica di alLer·ato • prnct::sf:o di e~aiazione esterun..... Quanto poi il ùu!Me • po:::sa influire l'nl turbamento delle fm1zioni nutr·ilJve, e ,J.i• ::oor..linarle e pern•rtirle e ridurle mancbevoli, non :sarà (!lec slieri prova l'In ...... La contrazione o l'espansione ùoloro"a « facilmente itld111' possono un diS~equilibrio nel circolo sRncl guigno e promuov~re cosi morbosi parziali processi tli nutrì• zione accresciul8. Siccome i muc;coli sono il vero dominio a dti nervi molor i, e S(lpra essi si esercitala loro più di:stin ta • azione. e col meno di questo azioni i neni operano i loro • ma~giori pfft>lli, e mellendo i mu,.coli in un'azione troppo « forte accrescono quella di tut i i vasi; cosi la energio. e Ja • rapidi là della c:it•coltdone pllò giungere ad un segno a cui « ness;Jn'allm c<ll1"8 potrebbe farla salire, e ne risultano « ùelle congè~tioni t!he poi hanno pr·ossìma la flogosi •· SollraUa adun11ue questa c~usa dmamica come alta a in generare allerazioM ne!! l'in timi proce-.~i nutritivi; ammesso che nella patogenesi della febbre traurnatica entri per importante coefficiente UJJS modtfìca.zione profonda del sistema lroflco e vaso- motore, modrficazione che é in diretto rapporto con la


SULLA B.UA DI ASS.\B

Q6- l

lalllllll dle 1"8!118 cerebro-spinale r ice"e per il veemente atttacoo e'Da sensibtlllà fisica e morale; !Il potrebbe in rrunlche •MOde ..piegare. come, in connessione con questa :mn.uì~ra oli ~lal'lri del sistema nervoso di rronlf! allelestOm 'to..,Jie worp 'I'M'&men\e o ben mite uon r eazione genet·ale, ftlllll87Piala nel suo massimo etrcuo dalla febbre trauma... 'B "1IDil uenen o eosl i proee!"Ì n" imilaLivi c nutt ili vi . . . .,e,.. IN'" modificazione per Jl rotto della prima inl*lii! •• ..bbl'lle, non esilendo i procegsi Yilali troppo didti~Mitf:nlnlinamieamente, ne mollo meno nei loro olll'ihuti •..l*at«<""'*88nJm, tulto rimanentio in un gt•sdo sufticienlr~ tli pe6 eaere che le rmnioni immc<liate delle f•·r·ito tNWbiO euàl 1D8taJ1 rl probabthlt't di compier.,i, e che, in c:ifle suppurezioni piu rare e più benigne, qwtndi la febbre p ursUva meno facile e più mite.- Eù ..,.,.t.eon lutto queeto buon apparato di di!'pOSiz.i ni indi. . . . e di *"l&wltni organiche, che l'azione coaùiuvuulc di ,... d6aa dldo, •ecco per la mas~ima parte dell'anno; l'Ilo ,._ ,, ' llit'& •t saolo e l'asl<enzu di ogglnmt-razionc eli I er.~Miàii!ç"elleil ere mplice di v1to, c l'innocuilil dei t•iroveri fa 1Bl am ente do,·e moi ~~ è \etificato un germe illl•w,, •o•ano il momento I por t uno di spiegare la loro lllebil!i8ea inhenza, d entrano ~ nlltlamente in campo n ri'tbliOvere eetlfle molteplici e co!';tanl1 rh rnortalilà1 coma l:'i ve~ 'nei nostri ospedali e Mila c11tA nostre. ••sembraehe rn que"t sol1 termini debba rimanere po!-Ria

1fl fiUfii!Jtitme, e e IO "8r O rima;:tn impotente a ri,..olveJ'la, sia

là' diltllo da rov e di ragionamenti qeveramente «cien• sia per r. Uo di tempo onde rec:cozliere ma,..cior nue, mero di OStlerva:r.wni e !>pecJahnenle comparaliYe c(lll'ele1Demo ew-opeo, t!ar ~~ c;(·mpre fnt·lunaliS!:im.o di avere t•ichiamato su questo temA lo studio Il l'iui:dntiva tli chi dovrà suceedvmi nella mi~"tOne, di cm il go' cr·no tni ha ow1t'u lu iu qae6ta eolonia. Ed ora eon la ma- ma hrevilà e1tcrò qualr.he storia clinica a easi ebe repulò d1 magzìorc import&n7.9. Come meto lo general~ dl cu1 a dn me tenuto nei numerosi easi di oftalmia, che, come bo dello, hanno domin ato in Assnb


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OSSERVAZJO:ol l \l ~DI Cn E

più o meno a maniera epidemica, non avendo mni la VIrulenza del morbo acquistata un'inlensitù n1olto forte, mi sono valso con vantaggio di h.1vande detersi\-a frequenti, e di colliri a skiugenti e leggermente caustici, come il nitrato di at·::ento. La difesa ùell'ocehio malato con uua fasciatura comprc::<siva mi ila sempre Yalidamenle coadiuvalo, non solo per mantenere incolume L'occhio sano, ma ezianùio per evilarel'ezione intempestiva dei loccamenli e degli sfregamenti ricùiel"ti ùal senso di bruciOI·e, la proibizione dei quali atti non poteYa raccomandar e con sicUI'ezza di esscl'e obbedito alla volontà ùel malnlo o ili cbi lo sorveglia\a, con sl poca alliLudine educativa •li cui questa gente dà esempi; e tanto più poi mi ha giovalo la compressione nei casi in cui la nutrizione della corn<>a rimaneva compromessa, o quando il processo irritaLivo minacciava d'invadere le parli interne d~ll'occhio . Di casi veramente gravi non ho nvulo che un'il'iLe reumatica in un impieRSlO addetto al senizio mil1tare di questa colonin, complicata da cheratite ulcerosa, ma for Lunatamuule, benché con un lungo COI'SO supet·iore a due mesi, l'occltio e to1'naLo alla normale funzione. Senza che duraulo la cura sia stato costretto a ricorrere a processi: operati vi sull'iride, valendo mi àei mezzi comuni di cura topi ca, coadiuvata dall'uso del ioùuro di potassio inlernamenLe e del solfato di ch inina congiunto con la polvere d'oppio, ernando l'inocnlazione di solfato neuL1·o di atropi na non valeva a calmare l'acuto dolore, che Lalvolla pL·ovoca,·a perfino il delirio, solo 4 o;; volte dovei ricot·rere a soltrazioui sanguigne locali col mezzo della roignatta nrlificiale ili Heurlelonp. - Come notizia che potrebbe interessare i cultori ùi fJuesto iltlporlaute ramo <.Iella chirurgia generale, denoto come nei Da.nknli ho lrovalo frequente in una maniera insolita lo pterigio, e facile pure la cateratta senile. QoHnlo allo ple1·igio ::.:a.rebbe bene di rintraccia l'e se questa frequenza può tenere a cause inerenti al clima, al trauma ùei granelli ili sabbia riscaldata, che sempt•c sono mess1 in molo dai ventì, alle forti refrazioni e rillessioui solari, insomma a Lullo quanto si riferisce o.l genere di vita, che g li indigeni menano in questo paese. Quanl,o agl'impiagamenti e alle croniche ulcerazioni, sulle


SUI.I.A llAJA 01 ASSAB

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quali ~i andava a~cPntuanJo il fa.:red1·ni::;mo ~"peci fico a que~li climi, bo vi~to eh~ il ripo1'o dr.lln parte, la nellezzn : le n~ petute merlicatut·P. della piaga, ~peci~mente la t'e~oz10ne ù~ ceJ•te cro.. te luride e fetide formate rn parlu darrlt ~~:--utlnh C"siccati, in parte dalla "abbia e dal pulviscolo che vi si a~~ lacca 1 cr dormir!' a ra1·t.i nudl' sullo nu ]a letTa, fl{)l'luva gta

un not \fllt.'l mi~lioramPnto s•dl'ac:petl(• Jelle lesioni. ~1a come criterio terapeulico, ho uYulo in mira sopra lutto ùi sosten re In nutrizione ,!!Pnl.'rn!P. amministrando dei tonici e dei ricol"tituPnti: )onulmente pni mi lta ~t>mpre mollo giovato la t.lislruzione fatta col fuoco dE> il'un Lico rontlo ulceroso. creando ~~ un nuovo terreno di granulazioni, che ho favortlo con rimedi eccitanti, tenendo poi In parte solto una leggiora o continua comprec:sionc fatta ron fasce e cotone fenicato. Ed ora desc~1'\'erò, con quanta ma,t:r~iore hrevjtà io possa, alcuni dci casi chirurgici più importanti e ~opra lullo in rapporto con le generali osser'\'azioni di fenomenologia, che !SOpra ho prenu~l<l'lo. Il gio\·ane Snmalo Umar niama, per ris"a avvenula. con il nakuda (captlano) di una barca araba, do'e egli ser,;va come marinaro, ebhe un colpo di sciabola somala, quella specie d1 pesante cla~a alla romana n doppio tagliente, nella regione rronlo·pllr-ietale sinistrn, per il qual colpo !'.tl'amazzò a terra in un la;:o di sangue, ma poi, riavutosi subtto, se ne ~enne a tesln nuda nelle ore meridiane del mese di luglio da Margaòle fino in As'-'nb, di!'.lanza rirca di 12 chilometri. In pieno esercizio delle fAcollù intellelluali, ancennando solltmto un poco di dolort! alla parte lesa, specialmente sopra l'occhio corrispondellle, venno n~ll·o~pedale, e al mio primo e.$8tnP. trovai quanto appresso: Una ferila longiludinale di 10 centimetri circa nella regione sudùelta, a poca distanza dalla linea me<liRna, con frattura scheggiat<l rli poPZione del fronlalè e dPl pnrielale. apertura della dura rueninge, ft•am menli o~sei impinntali, nella meningG stessa, e un grosso fr mmPnto del parieta!P., aderente sempPe per la sulul'a sag•ltnle colrosso tlell'allro lato, ma che, rimasto depresso, comprJm~>Ya. la snslunzo eet•ebt•ale, la quale era accessibile all'occhio e al dito e!Ctploratorc. Rasali i capelli e diligente~


_, q-o

OSSf:lW \Z10:-ì! MED l Cii:&

m ente lavata la ferita cou una lieçe soluzione eli acqua Pagliori, tol'"i a urlo fl uno tu l l i l piccoli frammenti con l')_uanta ma~~iot· delicatezza di manualil.à mi fDsse possibile, onde non irl'ilaro vii) piit !e meningi. Misi a leva poi il ~rosso frammento depres::n> e riùoltolo al livello normale, non volti per ragiom fttcili n compr~:ndet·si, far sutura della ferita esterna. !imitandomi durante lulte queste manualit.à a mantenere le parti in un ami ienle f,.nicato con un polverizzatore di RicbarJson. Riunii i lembt del cuoio capelluto tenendoli vicini con slri<~ce di cerotlo, non a'\"endo Yolulo praticare sutura, applicai compr~.:sse di cotone fenicato onde e::seecilut·e uu'tJffieace ccmpt·essìone sulla parte, e chiusi lutto con una rPmune fuscttJlura delta tesia a berretta d' lppocrate. li malato dut·ante tullo que!'to tempo non emi;;@ nh un lamento, "'\ un griùo; Ftedulo in una sedia comune non ebbe bisogno di akun sostegno. e si pose tranquillamente nel !ello che ~li assegnai. Surpreso di non aver riscontrato nessun fenomeno dut·evolo dl commozione cerebrale, ehe avesse se~uilo immeciialnmMLe il trauma, era certissimo però elle la reazione eArehbe più o meno sollecitamente insorta, e ~;~econdo le regole generali che ~uidano il giudizio del medico in tal genere eli ft!rile, tanto più traltaru:!osi di un fallo criminoso, mi tenni riservatissimo nel prognoslico, pronto a combatlere In r~azione ai primi sintomi coi qua'i ~i manifestasse. Prel"c!•is~i ùcl l alle per bevanda e per villo, tale es::~endo anche la costumanza indigena in simili casi. Riveùulo il malato dopo poche ore, seguitava nella perfetta reJ?Oiarit:\ ,Jj Lnlle le sue funzioni, solo lagnandosi del dolore clt~: ~!t :-embrava accresciuto, nell'area della parte le.'Ò!lo Alla ~era la temperatura era 3i".8, la nolle fo tranquilla e Ja maLlliJO. il lermometJ•o segnava 37".5, essendosi per di più dilc!!uato quasi dol lultu il dolore alla testa. Procedentlò le cose con :>imera~i)lliùst'l'lllide,iononremos$ alcuna fac;ciaLura, e così àllesi fino allea·mine del :i0 giorno, quaodoJ vislrJ il malalù che voleva alzarsi a <l ogni costo sentendosi bene, n--tu che di reazione e di cotnplìcazioni non vi era la minima appsrenzu, allura tolsi !a medicalura. La ferita esterna c:ra riullila per pl'ima. iulenziono: i frammenti ossei al posto , senza


SCI.LA BAJ_.\ DI ASSA13

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nlevi che accenna-,sero a spo!"tamenti avvenuti. Applicai allora nuovamente la solita fasciatura comprcg~iva. e al 5' giorno il malato volle ad ogni co,. lo parli re pP.r Aden. do~e io lo "Vidi due mesi dupo, venendomi c~ li 111contro per la v1a per dirmi che in grazia di Dio era forl•· e f-Lava brne. - E s1mile e~enienza di fl'()nte a trnumi !!;•ll1a le4a mi ,\ occorsa alLr volte. Crn le allre in quesli u!Lìmi ziol'ni iu tmQ c:c!Jkwo sudane.e, cbe ricevuto un Cl'llpo eli pietra ueJ o l Jnezzo ùel t!ineip&le, c.adJe come fulminato, rims~e pi'Ì\'O di ~eusi pnr melà di una notte nel punto O"\""e fu a,:grcd tu, e suJ r~ro ùel giorn , Corse per qualche lamento che emise, fu scnpc!'lo e portato a me. Non era ferita dBllc parti molh, solo un& larga eeehimosi accenna \"a la sedù della percossa: a veva perd La di conoscenza, della parola, ùella seusibilit.a e l'ilaf:!Ciamento generale del corpo: la respirazione o.:ru diftic:il!i e slertorosa: ~n lu~li questi fenomeni suppo!'i una fr·Hllura d 1 a base del cranio e progno«licai una ruorln vii·ina. Lo azioni del cuol'é di•boli~sime, minacciarono UtlA sln~npo e p r rlue valle fui co~lreltu di tenerlo in vila col mt1zzo della r spirazione arlìficiale. Senza ùescr·iy~_•re •tuHJJlo fer.i p~1· riuJlllll&l'e le funzioni encefaliche, nulla aw•wlo fullo di diverso da quanto mel tcame.atc si pratica in ::;imili circn~tanzt~. ~ r&o era ri rnpar,·e I'U''O -della pArola c fJOlè indkurc il n me dell'in h t uo col JUale aveva ovuto ll!IH 'JIIestrone r·ecent · cosi in hi tio1·ni "enza rhe 'Cnl$~e m •!tlrnpo nlc.llll fèll m no r.. azi nt.>, pol ~ pert'etwmenle I'i$lal.lili1·~i, solo rUDa endogli una con~rallur,l dolorosa ai muscoli del l l mu:a i.> u p i llrllilà, concltzioni fisiclJe tali che a.ct:elllll,\110 ma~r rm n le in lui un in"ieme di alli e di o~pres:"ione nella fis. no 111a ~a m vic~nar;;;i al tipo degli stupidi u per lo meno d l '" mpllc• dJ spmlo. Qul.'sto indiYiduo J1a un cranio pieoh-"' n ~· la re •one occipitale è spianata del Lutto; ha in· s. lllma l cnra l ri t·ichie~ti per essere cla::>sato nugll infimi l! l la raz.~a ~m~n.a: ~g~iungasi a LullO fJUeslo insieme la 1UM<.'à ~_del -i tnc·'"'"I rnfcrinri, che i popoli della sua tribù hanr o l abllu lue dt e<>tirparsi ùa g ·ovonf:!Lli per acquistare bel • a~ 1 e che l l t' • • . o <c orma>ano rnaggiot·ruenlé, e ::;i pensi pm, fra poren!J!"J, all'uruformil~ di concetto del ]Jallo e del

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OSSEilV.\ZIO~l llEDJCllE

buono. ·~he si vorrebbe come attributo caratteristico tl!!lla razzn umana, da coloro che ammettono la t~oria delle idee muat.e :>ecoodo P latone e De«cartes. F ra le varie ff'rite di arme bianca da me osservate citcrc) un cAso che inlereRsa. n•)n solo per la vastilt'l della ferita, quanto per una IL·~ione orlicolnrc che l'accompagnava. Un Dank~:~lo di Assab, certo Ali lsiama, che è la per..ona p; il innu ~nle del piccolo villaggio di AssAh o. noi vicino, una notte mentre dormi\'a fu colpito da una mono asso.. «inn in una capanna nel villa!:..;:rio ili Alali, distante un 30 chilometri ciru dn .:\,_!'ub. Ebbe forza di chiamare per essere soccor:-o, poi svenne pcl'l'abbondonle emorr•agia: sl·:lle un f!iorno nel luogo dell"iufo:-tuuio. e r.auimate le sue fo1oze, se ne ,·enne l ntamf'nle in Assab p~r dimnnclure ]"opera mia. Quando io lo vidi, la ferita data va Ja ku giorni: ttl'll una ft:l"ilu di la,::lio la quale con una direzione dal basso all'allo cominciava pO\:O sopra l"allacco ùel ùelloi lt> del braccio sinislro, laglitl\8 a tutta sostanza questo muscolo, $1llivn verso il collo dt•ll'omero, interessando il per ioslio o lus::.iando un solco nella Stlslanza ossea, romp~!YO lu cnpsula at•licolare e Let•m:nava con un tramite profondo con lel"ione dei muscoli eh~ (ormano la parete posteriore dulia ctl\'ÌW ascellaro, fino all'orlo c«t~rno d<"lla scapola. Per· fortuna il ple;;so ncr,·oso c vascolare lell"ascella tra rimoc::to intatto. La ferila era barba• rament.c riunita con due suture di gro::;so spa.;o, che ne ar.cost.nvfUtO un poco i margini: la suppur·azione era già cominciAla. Quella stessa sera contnle profonda lesione e col viaggio lungo e faticoso che il molato a,·eva fallo, la lcmpcraluru sua non er a superiore a 38",3: la malLina soguonle era liOl'trtnlc. Io de ..idci'Uva che il ferito si portasse immediatamente nello l -pcdale pr>r porsi in letto. come la g1·avttà del caso dov va con«iglie.rmi, ma egli dis:;c che aveva forza sufficiente p r venire da sè ogni mnllim'l a medi~arsi, e a voro dire pol~ fa!'lo l:ienza che lt6 sopt·aggiunga ..soro inconvenienti. Tol~i i punti di sutura daukala, applicai dei tubi dt drenaggio, uno dei quali fino all'orlo della scapola, eù essendo insortu una abbontlanlc suppurazion<>, &pecialmenlo dalla rc.riom' seapolare, potei col drenaggio dar esito perennemente alle co-


SULLA B.\JA. DI ASS.\B

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piose marce. e rar l"lpelulo lavando delel·~ive sul tramite d Ila renta. La lempei'Blura che 01 rivò olo 8 a •a nella pruna sera, non olLrepas.._--ò mai più la cifra normale di ìronle a u~ aupplli'&ZlOil cue (u abbondnllll""'lmO, non "-O~C l'omh~A .f~ compbcaz1ooe articolare, ed il malato dopo carca W g10rru potè rw nare, runanond(• soltanl l un r i ·colo impedimento n a moli di ele-.azione del bJ•nc..:io pu1· il ta;lio quasi completo o trasversale del muscolo J(llloi,lo. E analogo nnJamento dovei OR'<ct vnre in due individui pescatori da madreperla, uno dei quo 11 f··rllo alla gamba siniall'll con ioliera asportazione dei mu coli lei polpaccio per un morso di pesce-cane. l"altro ferilo ol braccio sini::-lro dal lato esterno p r quasi tutùt la ~ua lunghea~a con inJ.t!,r~­ samenlo an be del periostio lell'om ro, ferila anche que.-.ta prndolta eon altr" p"ù piccole p 1• m rso di pcscc-cano nei parag l le nostre i--ole. In •Juosl"ulhmo CA~o. rcgolnrizr.ali i lembi che erano un p co •·oulu 1 P qfrart~Rti. appunto p r la coorr rmazione analomieù specntlo c.lte ila la mac:;cPJia dl quoll'anamale, reet una C:IJ~ura <:ompl!•ln tli tnlta la fet'ita, la quale per r iu di due tenj rimm·~ino per· pl'imn intenzione: e uran&e il co~o do:.l male in an1ltedue rJIH:'!,li indivi.lui, per quanto n l pnmo la cura sia ,;tnla lunghr<>«ima atle<:o la gran 1\1 la da ~oc:tanz.a che o forza dr tc.. ~to ~ranulare dov lentam nte ripar-dr~i. mai compar\·e complicanza a'euna n Ila l htà, n reazione ~ener'"Oie di "Orla. La l'tu rave l "<rone che io alJb111 oeser,·ato, o di eu• -.~, u U lo da poterno rare 1"1sU>ria. giacchè porto. un esito fawrrev l in piu nella «la(l!'lÌCa gPIIf'l"llfB negoil Op6l'àli cii SUllltll degl'inlealinr, ò la seguente, dtn cle~cri vo con tjualche rHggunglio, an ·be per indicare •runli cit•co!'lanze speciali uccompagnauo di sovunle re."'"rcizio dell'arte in '{uesli pae::.i. La ~ del Ju marzo 1· :-.i ''el'-.,J lo 10 JIOmeridiane fuwmo n vegl ali da un grido di allarme, che davano gli Abi~smi di rta del conte A.ntonelli, grido carnt.terv,~, di moda· l t8 van • a nda dd vart popoli o d Ile '-arie triliu. ma eh i m o •u comune di annunziare l'amtninenza di un P n lo fra t 1lle le popolauom d ·Il' :\1frica Orientale. Un carabaruor dJ pnllu-ha mi avverlh"U coutèUJporaneamenLe ùi 18


OS5El\YAZ10~1 MEDlCllE

un ft> rimento a vvenuto nelle capanne degli Abissini, dove subito mi 1·ccai insieme col conte Antonclli a cui appartene va l'inilividuo fe1·ito. ~on so dir e quaJo esaltamento e quale confusione vi et•a in queii'islante, ave ndo suppo::;lo gli Abissini d 1e il colpo fosse sl.ulo impartilo da un Da11 kalo; e lascialo il ferilo , non facevano che g ridi di g uerra e corre,•ano come Cm·sennati a imhr anùire le armi. H istabilito un pn di calma, t t·ovai li fer ito, certo Valùe· E ma nu~l, steso s ulla sabbia ai pii:'.Ji del suo1etlo, c<>ll'occhio fisso e vitreo, senza pOJ·nla e con tutta L'e spr essione d~! \•ollo ca raLt~t·istica delle g ravi lesioniadùom inali: una fascia di cotone, o meglio uno s traccio di a bilo ~li serrtt vn il ventre, fascia c!Je gli fu po~ta tla un compagno per r accogliere le intestina cadute: t'emossa I"JUOila fascia, tr ovai una massa di anse intestinali fuot•uscila tlo. una ferilu del ventre nll'altezza della ei(;atricP ombelicale, a tre dil1:1 Lt·as,·erse dalla medesima, Ialo sinistro. Le intestine, che erano cadute insieme col malato nella sabbia, erano sporche di sangue, coperte di sabbia !50llile, e di altri piccoli corpi est-ranei ed ora applicate forzatamente sopra il corpo con Jo straccio di colone già ricordato. Il ferilo aveva ogni tanto accessi di vomito, t'ra freddo, i polsi cadevano e in alcuni momenti erano inavvertibili. Nou potendo in I]Uell'istaul~ di ma!"sima confusione trasportarlo allo spedalc, e il malato stesso p rotcsLamlo di volet· cnor il•o coi suoi compa!.mi, pen">oi di fare in sito quanto crede..-o opp~Jrluno: e venu'.o iu mio soccorso il medico .lella nave stazionaria, dotto r Ragaui, elle per caso qu~lla ser a et·a a lerra, mentre egli andò alla mediche••ia dello spedale per pren•lere istr·umenti f> gli oggetti di medicalura occorr euli, io cominciai l'esame ddl'inleslino. Le a:1se fuoruscite eranco dalla lunghezza di metri 1,50 cir ca: la più lunga appurlene~:ta al tenue, e una massa più piccola era Jel CNlb"''' inle!:<lino. Queste masse ognora più si facevano livide e tese, strangolate come erano dalla slretLa. apertura della torita, pcrcui, non .potendo io rinlrodul'le s('nza p re,•iamente liberar·Je da lutti quei corpi estranei e as!".icurarmi che non fossero lese, cosl feci subito uno shrigliamento della ferila aùdominale e mi det i n la..-ore con acqua


SGLLA liAJ .'\. DI ASSAB

diJ:>lillata le anse Cuuruscite, liberanùvle dalla sabbia, doi grum~ di sangue e ùui corri éslrauei ci.Je vi erano !';Opra. Constala.~ l' integrità della mas"a piil ,-olumino::a, che ~l'tt 'l_uella ù~t tenui; n e estraesi un'altro traltr1 allo scopo d1 asstcurarLnJ, per quanto mi era possibile. dell' incolumilà loro, e con do· beat& mano\ re cominciai la J•inlrodut.ione. Mi rimaneva !:'t>mpre, come massa indipendente dalln Jll'ima, quello. del crasso mleSlino, e temei subito di qualche ferila, gincchò era flaccido e molle olia pres«ione, u:entN il tenue era resistente e teso dni gas. Difntli, remllSSa appeua quella massa per cominciare la puliz:a, con:"tatei il -..·er~amenlo di materie fecali e lo sv1luppo di gas, che \'Cni>ano da duo fer·ile della medesima ansa, situate nello ~lt.:SS<J piano nél senso longilulmale, c della largheu.a òi 2 \)Cnlirnett·i circa cial"<.:Un&. Coadiuvalo dal mio collega dt bordo, feci allora la sutura di ambedue le ferile a pWlli pe.rduli, rovesciando in denlt·o, òSsia 'liCI'SO l'asse dell' intcr-lino, il bordo lnf!linto ùal f'(Uale ai eslr oflellcvo la muc~'o~a, ullo scopo di portare a muluo contatto le due supertlt'i sedose, e detti ~ punti per ogni ferita. P otei dopo ciò rmlrodur re anche quella porzione d'in· testino crasso. Feci '(uintli In sutura della ferila 11ddominale, app 1cando un va!'to cuscnw ili cotone kniCR.to ,..ul ventre, eon compres~e femrnle ~ul!n parte ferita; assjcun1i l'immobilità delle pareti con una l'Olmsla fasciatura compress1va, ed amministra i al fet·ito unn dos~ f J!·t!~ìma di Jautrano. onJe paralizzare per quanto mi l'l'll pos~ibile i movimenti inl('slinal. Come dieta non prescl'ic;-;.i che 'l'lRI<'he cucchiaio di lntle: impossibile l' arumini..,trazione del ghiaccto, percb.è la m ace uno tla ghiac~io per ì Li!'ogui eli que-f<ta c<llonin (· rimnsla an rn nello menlc di Dio. La nolte non si ebbe che qunkhe "~go dolore nll'n·'ldorne, quulche conato tli vomilo e dei r.nlpi dt :il lf!lllozz, T ro~nudo nl mallino che l'aJdome non dcM>a ne • "' lto una delicata l'~ e--«ionc fatta al di sopt·a del! n fast·talut·a, c n n:;senw completa ùi meleorismo. la~r.iai tutto nl '-'UO po-.lo. insi;.;tenùo setnp1·e coll'nmnùuislL'S:tioue del lau.dano•

. Sonza. d!lun_garmi nei minuti ragguagli dì una cura Junghis!;Jma, dJr{l che al ~>· giorno t·ìapertosi il \'enlre, prima con


OSSEJWAZJON J MRDICUE ctni~<:ione di U'A~. quindi òi escremenlt mediante un

l"l!l!ei'O clblere olenl'n, le cose procedet'ono regolarissime sino al ~ giorno, in cui insor>~c una polmonite, che si ~stese ad ambPdue 1 polmoni e che portò in assoluto pericolo di 'rila d mio operato. non •wlo per i sintomi inerenti alla polmonile stessa, ma per<·h6 in un Yiolento acces~o di tosse si riapri parzialmente In ferila addominale, si ruppero alcune coe..,ìoof già note e sopra~r~iunse una cnncrena di una porzione dl epiploon, per la f'lUOie dovei prahcare incisioni 1 escidere R pezzo di eptploon cancrer•ato, passando per una trafìla di mi~lioramenti ~ dJ peg!Z'ioramenLi che durarono p·~r ollru 3 me~ i. Alltt fine del ~·mese comparYe un flemmone nel mardne superiore dello cìcalt·ice addominale, e dala uscita con un taglio allo morce, vennero fuori due piccoli CrammPnli di pa~lia. che cert.nmenlf' rimasero inovvertitiin mezzo ai molli dci rrunli si eru spot•calo l'inte&lino quando fu ravvoHo nella sabbia della capannu. Quel Uemroone adunque è da mettersi al mio conto, e solto la parlila di colpabililà: ma le cir-coslauze in cui opE-rai, lo poca luce di cui poteYO dispMre, l'! maucnnza ti i mezzi, sopra tullo l'orgasmo, l'agitazione che e!'isteva in quella capanna nel momento dell'accidente e a1Jche la poca lran·tuillitu •l'animo per conto n ostro, perché ricor,Jo di uver prestato lull~ le mie cure senza mai essermi slacciato il t•evulvtll' dal fianco, spE:ro che varranno a scusarmi. Ora il rnio or .. rato &<:pella di pat•lire con la carovana del re ':\fenelik per lo Scioo : inlunlo non lascia l'ospedale dove s la mc~lio ~~~~ai che m·lla «ua capanna. E quando parlo di lic••nttarlo. si difende col rispondere che lui era morto, che io non ho voluto che morisse, pt-rcbè l'ho sal'\"ato; per con· scguenza lui mi appartiene e sono io che debbo dargli da 'i vere. Sara suche qneslo un ragionamento, mollo orientale se vuol"i, ma non "0 se persuaderebbe troppo i revisori del bilancio. Chiurierò la ..erio di que~le storte cliniche con una ft>rila d'arma do fuoco prodotta per'lo ~>coppio di un vecchio fucil e do munizione, carico da un anno, e caricalo per errore una seconda YO!ta. L'armtt scopp1ò nella mano sinistra del dan· knlo Mohamcd Issa, uno dei capi di Margable, nel punlo


SULLA BAJA Dl ASSU

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~so dove la mano impugnava la canna nell'atto di tar lu~co~ FUI ovveruto di questo fallo nelht ,.;era 8\"00~la du un ~r r 1"8 mandato espressamente dal f!!l'ìto, pet• c~'· polet pOJlar m tuLl il necesl<ario per uno primo tnedtcalura e mon· d ~tre avanli un catTO tu-alo da un nmln al~o :;copo. . · ;.;e M era l..t le, di trasportare il feriLO in A ""Au. Ml"'lVBt a • ar::ble sul far del giorno, trovai il ti!t•ilo ""~uto, ~on la mano eoperta da uno seiaman pieno di ~nngue, ~>che L1 mala.lo_~• n alto con l'altra mauu p~r inlHi7Jone pt·nlicn dt dJnev 8 1 r . . mmuu-e in tnl mo.:io l'emor1-agia. Ln mano era in co~c tztom lfi"BVI me: l'rammenti di dito che pende,·nno aUB~h nd ~ ten ne, falangi nude mezzo cm·boniunle, emorra-~18 cApil· taro molesta, la mano tutta rappresentata da una ma;;;sa globmla nenslr&, gonfiA da non pcrmelldro l'esame Jelle o...;,.a, e 1edema che dal polso tn·evn invn~u l'avumlJrncdo, cou dol 1"8 che 61 8!llendeva 8 lutto r n t lo. Il ferilo calmo, \l'anqmllo, un poco fiacco per l'emorragia, ma che dava {ll\rflla· mente le 1nte di~posizioni per parlìre, giarr.hè volle RubJt,o rimettersi a lutto quAnto io gli con"'igllni di fure. Del<Wsi le ferale tnghai qualche lacerto di d1lo, ft•tmula l'emol'l'aA'Ifl ~;on appll azione di fila imbevute Ji ac·quo Png!iari, dife':l1 tutta la parte con una fasciatura legget·u•cnle cumpres;;iva con ttostanti strati di ovatta fenicata fino el ~tomito. Ginuto in Asseb col rozzo carro-ambulanza, il ferito non pre>'enla,·a al una !'llerazione ne-lle c::ue condi7joni genet·ali, e potè assrslere a una rtwuone di >ari capi D1urkali, ebc in •1uel momento @rano in pae:•e, ;iacchè, traltandoc:i di una fH•f'"ona di qualche influenza e di una lesione ~ho per la ~ua nalm·a sta unmèdiatamente, sia in seguito ad alti operati,·i pm>F<ibill poteva conilurr-e alla morte o alla pe1·ùita di una parte, 11 R. c-.ommis..ario volle inlerpellarli in propo~ilo, onde non far ~var • su tue, o meglio sul Govet·no, gli eff~lli di una re"'pOn!ilabililti che non dovevamo prenderct lroppo le;.r~cr­ mcnte, ma solcJ col completo loro assentimento e con rptalunque e!llslo potesse pre~eolare il raso. Sarebbe troppo lungo o::e io dove.,si esprimere i criteri che mi guJclarono nel giudicare se C!'>iste,·ano o no gli estremi per venire a un'amputazione irnmcùiata ciolla mano, lrattan-


~-s

- l

OS~ERLUJO~l lrEOICII F.

dosi !=:pccinlmente di una ferita d'arme da fuoco: ~enza una cognizione esatta dell'estensione del tt·ouma, di quanlo ci compat·lecìpn va la mano o l'avambL'accio, senza i limiti insomma riPliA lesiono, io pensai beno tli

at~ende t•e,

e po!<Lo

lutto l'arto in una doccia Uletallica, cominciai l irri~szinne fre,/da?: continua, òn principio con acqua unita a l acetato di piombo, poi con acqua semp!iCP. Pa8sarono così 48 Ol'O, con la primo notte alqunnlo insonne e con un lieve movimento febbrile: la seconda noltt' fu tranquilla, la temperatura normale, ma l'edema per~i"-tentc fino sJI'arlicolnzione del gomito e con qualche irradiazione flogistica al braccio. NPila sera avevo amministralo un na rcotico le~Jrero, e nel mattino una do"'e 1li solfato di chinina. Al teJv..:o giorno il dolure al braccio "'comparve, fl l'edema dE:Il'a,·ambr·accio cominciò gradatamonlo a cedere: remo::~sl allora la prima me,li ·alura, tol!liendo 'iR alcun~' porti, che private atfnlto della 'iL:rtl.là ritnanevano ormai come corpi

estranei, c nlla medicalut·n con l'aClJUU Pngliari sostituii quella tenicata, cou fascia compressiva fino al braccio. l'arto immoùllizzato in una doccia e seguitando l'Irrigazione continua. Se le teud• nze aJ uua chirurgia con!"eJ'\'ali>a sono nella pratl<'8 no:;lJ a ogni 1-!iurno ptù ÌIH'OI'U~!:tlate, e ofl't•ono all'osset·vazione suct·e,.si alcune volte in"[l"rali, queste Lendt>nze Mbbono fm •!liA~li popoli essere ancora piit srrupolosamente ~equile, zincch(• la Yila è talmente ~onne!"sa con la rt>goluro funzion•' di tutte le parti ùel corpo, e il ,!!enerc di abitudini e la J talitù dei IJi;;o~ni pCI' l'c~istenza ;:o,j strettamente uruli all'cse cizto completo dolln parte fl!';ico, che le m ulilaziouì a.vrehbcr·o un carattere doppio di svonturn, non esislenùo in queslo lipo di umana società il lavoro iutellelluale, che provveda e compenc:i al difello di IA\'Oro manualt>. Anzi io ril~>ngo che sar·ehhe difficile far comprendere A questa gente l'utililù pra fìcn dt•lla vilo, quando fo-;sero slnli privati di un arlo, c preferirt::hbero forse morlre, tanto più che all'idea della vita e alln tninaccip della morte non annettono quell'imptwlAnza che In nostra ch•iltà Cl chiama a senlir·e. Per que'<le e per molte altre ragioni io mi pl'•'JlOSi rfi aspettare, ~perando. l'alvo l'insor~enza di fenomeni che ri-


SULLA BAJA Dl A::-S.\R

chiedessero la remozione tlclla parte, di poter conc,erVEU'I! 1a 10800 o1 ratti con molta lE'nlezza. mo pur ~I'8rlalamf'niP., )'edema 61 dileguò; con"tatai la f1'Ullura èi un mo·tacarpo ~ fo3el pol la dasarticolazlnne di tm ollli, uno alla falung.elta, ~~~ allra due ol 'articolazione delln ftllnn::e ~·on la Calanzma. regolarizzando un allro dito con un·e~ci"sione di falange: neiJ'aUo di queste manovre, il llllllalo sosteneva la mano da sl', non facendO il più piccolo mnvimeniO fWl' rilirarsi dal lO.glienle del mio collello, né e~ts·w..:ecnrtdo in qualsin..;i mani ra il ol re. Os-a r_. perfellanumle :::unrilo. put'• eon la sua mano tenere impu~n&lo lo ~ u lo, c ps·cft•r endo di r·estare in A Mb piullosloché lornar:-ene al "UO \'Jlln:::g-io tli ~torC'able, è valulame ltl ulili:ualo tlall'autoriUt no,.tra nei rapporti po· b\ici con 1 capi d ·Ile ts·ll)u danknlc drco ... lonli. Nel Lcruoinaru l'illlorin Jci fulL1 J1 umg~iol' t•ilj(!,·o a mo occorsi ne 'e ercizi pr "f: • ior o1o dal gsorno del mio an·h·o in A ah fino n 1 o,:r;i, lcùl,o t·u;pou lcl't> a un'O!>"erv· zrone ebe nu s mhra 11! c:entirmi fm•t• olo. l'Ili avrt'l la bonlo di leg· gere queel mio ~crillo. 81 ,, pnr·lslo '-~Cmp t•e lli vivi e di e&iU fortunali, ma i morti do\ o Rono1 Q nanto B!tli e='ilì dn•,\ che ~talvo le le..; ioni \ iuleule le 'JIIIlli io du,·eva ric~vere in CUI'B qualunque fos;:;e il progno"lico C'11c io pak\a far», ~r ct>rle d f. rmilà l'Amai Ju,.:uarihih o per cerli ,·ecchi stati m l si nei quali Ycdevo l'inl•'rvenlo tlelrarle o dubbio o per 1 1 ù inutile '-'i a pe1· la nnturu della le~i(lne qua n Lo per il tém[•O lrll.-cot'-<0. Ilo l>'Hnlo il ~i"lt!mn di òichint·m·o sub11o all'mfes·mo che tunltJn•liiO cUI'It --arebhe stala inutile, c 111!8ndo ui un linguag,..:rv :.) ·olo c CIH' runggiornwnte JIPl'susdc e ~l'IIIH(uilliua lo spil'ilo 1!1 q uc~llì gente, ho tlelLo cho •(uellc luli lllfet·mita ~(ug~ivnn·l alla poh.mza curativa dell'uomo • pote' ano ;;olo tlr '"''nil·o nlll·ihulo della polt?nzo di Dto. D'nllr· ade t•Ct' azir~> ~ull' inunu!!ina~ione dr quec:;ti pop li nllo cupo di nttent-re 1111 r•i ... ullulo (ll'l}lllO e un effelto uU e dul a nt:s.-,ione mora1!3 che mi èl'8 ~t&ta affidata. io non [ 1 t \'tl COn l'ISU}lalr Ìllt:el'U é Ìll(}(llnplclt screditare refficaCÌR òe i n\Jo,·i t .u~zzi. che n loro 1 rt'qenla\"o, e creare dubbiezze o liluha,, ono ncll'ullo di zen~;~i ol i loro conYincinH:nli e della loro llducio.


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OSSERY.A'I!Ol'ìl liEDlCJlE

Quanto alla mOI'taliLa è veriss1mo che è stala in ben mite misui'II. Ho pa1·lalo di due Abissmi che nell'anno scorso morirono nell'ospedale, uno poche ore dopo il suo arr1vo per esaut•imento e rJassorbimento pur·nlento in seguito a una ferìt.a al rernore avuta in viaggio accidentalmenle per il colpo di un'arma da rooco; l'altro per infezione miasmatica presn all'A.ussa. Senza clirt> ili qualche caso di morte a domiciho in mal.ali clJ6 avevano avute le mia cure fuor>i Jall'ospedale, nolrt~nno presente ho Hvuto nell'ospedale ~Lesso tre morti. Un com)oniere della R. oave Caridd,i pe1• lubet·colosi pnlmonare: per una fawlilà r1ualunque questo giovane perdè in Aden ~a coincidenza d'imburco sopra un vapo!'e ilaliano, che 'love,•a rimpulriarlo, e cos.l, co!oll'etlo a.J aspettare un altro mese, ebbe un &A"gravamento rapido uei fenomeni morbosi, oon ru piu in condizione da so::.Lenere 11 viaggio e perdé il ben lieve conforto 11i morire in Tt.aliu fra le braccia dei suoi, essendo il primo italiano che lascia::;o:;e il suo corpo nel eimilero di Assah. Per affezione scorbutica mori nell'estule scorsa un GaUa di nome Tuffà. Era questi l'autore dt:l ma ncalo omicic.lio sulla persona di quel Vald-Emanuel, di cui ho descnllo l'islor ia clinica pt.'t' una ferita inleslinale. Il Governo italiano st.a.bili che fosse inviato al re l\lenelik dello Scioa per essere giudicato con le le~gi òel suo paese, profittando della prima caro'\'ana che fosse partita per quella volta. Egli allora comprese la sua sorte: eapi che, senza neppure arrivare allo Scioa, un'arma vendicatrice, in omaggio alla Consueludfnfl della vendella di sangue tanto rispetta ta in que..:;Le popolazioni, lo avrebbe certamente ucciso per \'1a; e allora, fermo nel convincimento di vole!' morire in Assab, dove almeno sarebbe stato sepolto, cominciò a rifiutare medicamenti e sopratulto il cibo, che non prendeva se non a forza; di lei maniera aggiunss all'azione dei Cenomeni scorJJutict gli e.ffeltJ pu1•e del génere di vita che si era imposto, e ottenne racilmenLe il suo scopo, giaecbè mort quasi d'inanizione. Il terzo individuo è il Dankalo beduino, che in quesli ultimi giorni si pr e!!enlò allo flpedale con una doppia poi-

moniLe e che mori dopo due ore. Per.chè i cadavel'i appartenenti allo spedale non hanno


SULLA UJA Dl ASSAB

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subito la necroscopia e come complemmlo di studio cliuico e come mezzo opporluno per t'lsservazioni etnografiche, di cui tanto ~<i difelta in que«l.i pne.l"it È tale il pregiudizio religioso e la poLenz~t dell'uso rhe clomiua relativamente ai cadaveri in queste flOP >lsziooi, dove le credetu..e musulmane sono pio o meno occeUule e 41tfl'use, che porre il coltello e proranare l'inviolabiliUJ oli un morto, non solo avrebbe disLr.uUo u1 un giorno l'effetto utile ;.pecialmenle morale e poliUco cbo il Governo ha ottenuto •!On lo ~tabJiire rtua un serVIZIO sani !arto, ma si sArehhoro di prr se ··hiust: per seruln·e le porte del nostro osp~ale. che nes!'uno vi sarebbe piu enlt-ato. E meno male se questo rosse tullo: ma for:;e sarebbero insorte complicanze e (JUe ...lioni, o per lo rueuo ravvivamenlo eli evversioue per lutto quanto e europeo o cristiano, da mettere ostacoli alla nos~ra sicurezzs r\irsonnlè e creat'P. un ambiente ostile e rel'rallarìo alla conv1 venza delrelemenlo eUI'f>peo con la pop()loziona mdigena. Faccio voti perchè eh1 dovra succedr•rmi in questo poslo abbaa COI'Lona mighore, troYi gli animi piil acce,..sibtli alle costumanze nosLre, m eno ~olva~(Iiamente dominali !lalle loro credenze e dalle loro ah&tudrni ·h vita. e cosi meglio •h me potrà rendere un servizio alla ~cionza.


RIVISTA DI GIORNALI ITALIANI ED ESTERI

RIVI 1'.1.\. . ~IEDIOA I niiuenza. della estirpazione del fegato sul ricambio ma· teria.le. -0. ~1 1:-I'KOW!-.C I(J. - CentruifJ. die medie. Wi8· ~t: T ,,eh. 1~~, "\. 2).

rar

Pe1' invf'slignrt> le altornzioni del ricambio motcr iole dopo Jn flstirpazion e JPI recato, il ùott. ::\liukowscki f•·ce molli ~"PCrunonli sulle oche.

Qut!Sti animali ~< 1110 per tu li r iee1 t he parli ·olormcnlc a•latlali. L'unu5lomo!'J fr·a il c::i.,lcma d•·lla pm·ta til'l r~Zfllo e qu ..llo d ·i rt!ni che -.i'-le in <JUibi lulli gli th·r.,.IJi e·l ,. ronosc11tln :<ì!>llo il norne ,Ji vena tld Jaco h~un P. tll'lle oche «\'iluppati!'lc:imn . Di '(Ui avviene che dopo la interruzione tlclln c redazione .) l f··::at • 110n o,c:cna!'i Jlltl~i ntni in <flléSli ammali unu ~tasi ùi quAlche impnrtnnza 1 egli Or ;.toni addonlinnli. La Jll''~"'"ione snn~uigna tH'll'rios(l -;i monr n" ro!'-ì che otwiJe 10 fJJ'e dopo la op~>razione , 'u una oca pt•hnll ·lei fc•guto. ,:.j otl ent:', iucitl~ndo i vn:-i del cnll•l, J~l(l- l ~t!J Ct!lllimelri cuhi Iii sangw•. Il ricambio mnleriole u poi nella oclte co<:i atti\'o che in un tempo r•,lnli,·amenle bl'è\'e ,i po..,-.ouo osservare camhinmenli di esxo. L'untor·e ha flliiH'Il opt•t·ato su J() odte, a parto delle qnn li ntrofì..:tò il fl!:;:oto •·o n l'allth'Ciulura tlei vn"i afferenti end oltm phrl•· lo esl!t•pil compll•tomente. Tn aml•· ùue i C!l!-<J refi~ lto sul rirl!lnbio mnlet•ialr.. l'u lo stesso. l mmeùiatnmenlc d•J[IO la p ·razion r gh animoli erano "Jl poc 1 afl~lti ~<Jitanl• t·itlul&\'OHO ogni a imenlo SfJiiùo e tlimo:·'ra\'ano u,·er" una gt·tln :>Ple. D np 1 alcunt> ore si manif~"ln,-a tl'nr.linarH> un \'Ìulcnlu vomito. Dopo 8 o 10 pr·r• gli animali cominciinano u tUan~uidit•e, t' moeiva1111, "6 crono !:'loli operuli nelle ore antilllPI'uliane, ol più ttu•,Ji nel corso •Iella notte ~e!!ueul ·. Le orhe opPral.e em ttonmo, :;e era ùala loro "uf,ici('nte ucqua rio ber~>, molLa 01·ina che giil per l'apparenza era


111\"IST.\ MEflll:.\

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molto tl&vena dalla orina not·rnole. L'orina eh•~ nelle ~cii~

. ·u· ,.li" di ~lobe llt d1 sane eoosl.a e~<senzu•lm ·nte 111 uno Jl0 a ,., " . • •. acido unco,divenlavu. d po la c"lìrpnzion•· ùcl fel!a.lo, ~~~h t c\ e tempo molto fluida, da color •m I"'·· 'olgenlP al_ ~tollo ~ al vet"'IO o perfellumente liul! ado. ~ei piccolo "ethmeulo s~ lrova,ano solo dei u~u~dt<'llt Ì•ll lalt eh•• c·nnlcncvano !icarsl gl bi 01 o nlcuni CM4Ùl r di nei lo nri•'O, l'nn !'imih~ O l'i na Uqu la é emesca an hP dalle o ·lae in ::-tnto normale cb c a. ..,_n pre ro ctb, cla mollo t.~mpn l' lmvvero molta acqua. l\fA pPro, m nlN in qu lo ultimo cn~ con la concentrazione a bnt:no man fii dep )Sila molto acido urico o sali urici, negli ununuli privata del fegalO l'orina C\'!\{lOl'Cila C(•llsCl'\'8 finO aiJ'ultilllO COD!!II l nza stroppo<~n. un• same più minnlo della oa•inn evacuata dopo In e ...tirpaz.ione del regolo dette i <~c•gn• nli not.·,·oli l'c•sulloli: La ma · r parte dE'l r "' luo pn "0 ncll"c.-.lrollo nkoolico. La aeparaz1one d ll'ac1 lo ur1co oh l 8'""-0 !'tlpidomtmle tlno o un m immo. Tullu la •tuanlatil ùell'uciolo ut·ic•• elin11nnto dnpn la es 'rpa ne d l f tlO f'f{UI'OnJ • <tOIO O 1120 l) (l l 30 della qu ntì laminata u 1'8ri L mpo da un· eu noJ•rr.nle. ~elle pram ore dopo la •J(I Jtlljun ti •'111• -"" r·~:lali\fliUenle li tolta ma fliOI' qunnltl.il ch rll'i lo 11 i •o c• la e non pt it tnr· Il. p,,re qulu 1 " me "C 111 • l pie~ ·li ~irna qunulilA di ad lo m·ico ros da rrf. rar~i non nd una pr • lm: Oli" a\'r.nto ori~in • fuori d l ~ tu ma ad una lenta -.ep unzjone dell'acido urico occumul to n l <>angue ,, ne~h c•·~nni. :-pccinlm·~ute nei r· ni prima dl;}llu otwruztotu•. 11 coi'-titllenle Jll'incipalc delln ut•ina eva uala .topo la l'sl·rpoziouc del ft!ZHlo è l'at·ido lnlt co. Ess • ~l l •tc:ce tln oltre la m là di tulh i principii fi"ci eJa onno Dalln •yunnlitù eli orinfl 1-rnel'"'n in clieci ore do una o~ pr·hala dal f•'!."Olt> si po~ ... ono avere 2-3 grommi di lattat 1 zinco chimi ·a mente puro. ~ello oriualll!lle oche uùrmnli non .... può •limoc:trarc nl '111111 Lracriu di Hcido lsl l•co. Ndloe oche operate i; puro:! nurnf'alnln ru~lln urina !a rpu nlità dell i nmmouinc.a. Pnichè nndtP ncHn ot·ina normnlc rll'lle oclu~ è 111ollo con>-ideJ•evole In !!rpal'a;:ioue della éltnHlniiJnca, 1'8Un11'11l0 H-,nlulo d~>Jia 8IDIOOJIÌIH'8 •lnpo la e.... t'rpi'IZ C del f>::~ Lo uon ~e m bra !Ilollo grand,, :\la onche 'lucsto nwdiocre


18i

lUVJSTA

aumento della ammoniaca é impol'LanLe in quanlochè la quantità di ammoniaca ::::eparala ollrepassa di 3 o 4 volle l'a-cido

urico separato e rappresenta la wollo maggior parte del nilrogeno della urina. Nell'eslratto alcolico deli'orinu sembra che siena contenuti anche diversi corpi che sano ridotli dal nitrato di mercurio. Se vi sia fra questo aoche l'u1•ea, l'a utore non lo ha potuto fin qui verificnt·e. La moderna medicina. den taria. e suot rapporti con la medicina g enerale e specialment e con la par te riguardante le malattie della testa.. - D.r Loct ScnAFFER, medico di reggimento. - (Al~Jem . Wtener medi;; Zeittma, J88i-, K 4?, 50).

Nella ca\'"ilà della bocca allo stato normale coi suoi tessuti sani formasi in certe circostanze un cleposilo solido e un terreno nuLritizio facilmente accessibile ad una f!Uantita di orga.nismi inferiori, i quali possono svilupparsi anche n elle par·li più lontane di essa cavità e nei vicini organi che sono con la bocca in comuoica7.ione (ot•eccltio medio, glandule parotidi), e con raria respit'a{a possono penetrare nelle ne lel respiro e con le materie inghiollile m.,J]o stomaco e in tutto il lubo diget·enle. l~ nola l'alterazione che mostra~i nPila bocca anche dopo un breve sonno, pur quando è scrupolosamente cut·ata la pulizia di Cfltesta parte, formandosi allora mollo J'acilroente dei prodotti ili scomposizione del temporaneo contenuto della canta buccale. ~ olw più appariscenti sono i prodotti della fermentazione putrida ne-lla cadà buccale nt·gli slaLi febrili 1 i quali prodolli nella infezione lifica possono provocare spc· cialmenle sullo lingua delle speciali ulcerazioni. Anche le di· vet·se gradaztoni del • /aecor ea; ore, corrispondono al grado più o meno avanzato della putrefatione della bocca. Que:;Lo stato è ancora p1ù grave quando si è formata una perioslil.e alla masc~lla per un dente o "per una radice cariata. Tutto l'orgnnismo in questo caso soffre visibilmente e l'aspetto del malato indica un processo piemico. Quundo anche non sempre i processi acuti o gli stali co11-


- .. '::)

·)

aeeutiTi che procedono dalle alterazioni rnor·hose ùei :l"_nti & della poiPfl dent.ariR non si reo !ano mnnif··"ti al paz•cnle per d 1sturb1 della sua Mlule. i trovano peru spe;;so nella cavtté boccale di molU indi,idm. anche r.on h·ascur&ll tlella pulb•a della bocca, motti focolai tos!'<iri clw coloro pnt'lnno MD%8 Baperlo all'ingresso delle \'ie rest ìratorie e d •l tubo

digerMte. Tanti sembrano malaticci cnch• ttid comi.' so la lorn nutrizione avesse sofferto per tli,.lurbi òclln 11igestione. d"l r espiro o di altre tunzaoni, e invece h• loro ,oofl'ert'uze non sono cbf' coaeeguenza del!a poco cura ehe hnuno della loro ca vita

buecal • Oltre qu •li disturb• ""ettici. !'lllCCedono in molli ca--i anche ti 1 estesi fenomeni nervosi come cou~eguenza di diverJ>i proc::eao.-4 morbosi dei denti o delle radici. i fJuali po<>sono essere a precun!On d1 Jn"&Vi atfl.'zinni ne rvco ...e, c dopo lo e.::tirpezt oe della radice o del dente pas"8ro rnphlamenle a ~'Om­ pleta guarigtone. Anche coi processt diflerJCI delle fauci {~tng-ìna diflerica) e eo la pneumonite acuta pare che qu sti infe..-.ti o.::piti della eavttè boceale sieno m stM.'Ua relnziorll'; di guisa che molti di questi ca~i polrebbero ri~tiardarsi come P-tfettì ili unn automfezsone. Frequentemente av\'engono que.,le malatlte di mf< n quando è res I rata liberamente per lnmro tempo aria ~o gelata sp(l("ialrnente so -.otto ~n di fatiche corporee, onde i teuuli delle rauci, specie dtJI!u tonsille., sono molto rarlred at1 e dovente no soguetli n picrolo emorragie, e quP.~la diminmla l ro l'eSistenza permette la pronln penetrazione ùei pu:coU organi..mi cho :;lanno Il come IO ll(!:ftU8to, e di r{Ui. commcìano gravi di~lurbt sul pt·incipio loculi. La forzaltl resprrazione può jn :;iruili cxrco:;lnnze r.a~tonare una venlilazion ins htamenle aU1va delle t'ctlule polmonnri: sicché l'oria J'e!'<t uale dei polmoru per la d11Terunza di temperatura delJ'ar n sut completamente rinnovnl!l: ~Ii elementi o:;tili che }lossono trovar~i in allo nella CO.\'ilù bur.c~~le e na.,.nlo possono quandi con la corrente dcll'arin ;:iungere direUarnPnle fino alle parli dei polmoni che offrono particolari ravo1·~voli condrzicmi {ler la invasione di cer ti corpi estranei. IL m1cro·


RI \'IC::T.\

coeco della saliva per e~emp10 può giungere per eiTdto d~'lla profonda v•mtilazione, nelle più minulu parli dei pohnoni, cii ò PO"''Ibile che ivi doventi il microcco t!ella pneumouil('. f.: : ure da notar ~ il ft'et[uen •' cornp1 ;·ire eptdemicnmenle cll cct•li processi pnlolof:ici allu lesta che hanno diroltarneute o iu!llrellamenlù rdoziouc con la et~ viliJ buccale. Cosi per influenza di ptwlicolari condizioui meteorologiche ::~i manira. slauo numerosi ca!'i di inflhmmnzionc delle glandole put·otidi e d1 all'ezioni put·ulenle clell'oreccuio mcd1o. UguahucutA !'uecedono nei tt·oppo ropidi s!Jìlouci eli lernperalut·a o Ili mnidiur dall'aria mollt cusi di llws'-iane dentaria come Ì•> vtdi lll occu~ioue di un \Ìazgiu li'UII~aUantico nello aUravcr:.ut'C due 'oIlo la zona tropicale. Fis~ando poi l'attenzione alla medicina dentaria propt·iamente d-'tla, vediamo anzitutto che lo malattie dd dente. 10 ragione delle sue proprictù c con•lizioni anatomirhe, hnnno mollo somiglianze con l' ulterazioni norbose ùcgli ullri gnuali sis temi di tessuti organici. La complicata ~ ll'ttllura del denltl lo fa pattecipare, come t•·s~ulo cutaneo, a1 ùi .. turbi dc!.!li r•rgani cutanei, e d'altra part.e, come lessuto o,.,..,eo, a UHA particolare malattia tlelltl os~ luholari, alla o"loomìelita. Le alterazioni del lc~;>~ulo dentario procedono qui ndi dal• J'e,t• rno all'interno, cioe iu sen:;o cenll·ipelo, o dalla polpa dcnwrio verso re,ltrno, cioè in senso centrifu~o. Co tnt' mah.UìA ,..nperfìcJale tl,•l dento, si potr<;;lJbo utliiO\ oraro una piliria~;1 del dentu ··on coloru:dune ve1'dc o brunH la ttllt'l~ apparisce ~ulle Cacce osposle alla cor1'enLe r cspil•atol'lll specie dei denti super:ori. QuP~to t'l il primo deposito nell!t bocl'a dei corpi organici iualati. Le pt·oduzioni di fun~hi po· lJ'I.lhlJcru aucue generare sulla superilde dei denti delle p1·ofontltl t't'osioni e ulcert? e uno t.li«truzioue dello stralu dello !'tu allo, onùe ~ po,..,ihtle anch~ una più profonda 1 •netra· ziono nel tessuto pocll rcSJslcnle della J,•utina. Se on opportuni processi non si pon~ ostacolo a ·1uesla pen •trmdon , alloro, andando sempre uvnnti la inflommazione, ammala nncho o ai ilistrug;e il ,,..,,.ulo 'iciuu ~ ::;ensibilc ùcl dcnlt!, cioè la polpa dentaria sle,..sn. Se lu superficie di un dente o anatomicamente iulalla a il


HDIC.\

98l

suo tessuto è compatto e bene costituilo, o i denti sono ben eu lit 8 alm nle questi re~"lono agla agenti• di distruzione. • Ma 1v n-ameule ~ucceie nel proce "0 da dt:.lt·uzaone centrifugo d un dente, la cui polpa come In midolla delle o;.sa o allacca.la nella sua a· "'Ì~!t·mn dalle azioni mec: 0 p u Rp caniche e dali grandi dafferenz•' di lo'lllper•nlura, onde gh orgamsml vegetali che sono presenti p••t· tnlto il corpo Lrasporlull dalla corrent~ san~uignn pew•ll·nno t"acilmenle, ed ambedu 1 tessuti cosa dift'ea·enti prt•Vuno lo blesso ctfelto di

dia ruzaone. m ni da reazione r.he accompagnano qu~to proces,o, per a l ro sede nf'lla nni à bue aie, ' JleS"O lra!:!~ono a parte pere lul~ !"organismo; i prodolli di que,lo proce~:::o patol reano aprarsi unn ''ia oH'estet•no per mezzo di fJ J che S 880 cboc.::ano mollo IOUlCUIO e fi"CiJUenlamente se no una 'aa !anfatica. Da granù pntologica importanza p r lutto l'organismo sono inr.ltro lo 111\'U,..ioni di funghi nei gangh hnfollct del t r1angol1> l'III Ct'ÌMI' o iuCcl'iot·e del collo, ali quali t affl.'zioni dt>lla bnccn o d~ll(l fuuc1 possono conlrtbuare sn dtven<o uaado. Dnnno fa'''f(Ut!tltcmenle occa::ione ali 1mm1graz oru da fun!!lu i denti n l lo t•o sviluppo e nella loro 1 truz. on . Ne, li adulti, porhe:olat·ment& nei soldati o n mar nar u alraulot'" a"-c:enala la cnlli\'O inUuenza delJo spu • re l d n t d lla «apit::ll7.n SJ ociohnent • sulla mas Ila re c n lumefazaone dello glondule vicine. La est u-ne d l'u luna molare ""'mbrn ti meuo mi~liorc pet• fa spaz o e co l procurare un fncllo !Hiluppo, senza feno meni d'arritazione, d l dcr1le d~llu !;nggczza. L autore fa qumdi VIoli che como ne.: gli o8pedali e negli ambulatori 1!'1 lraggonn zyatniwmenlc i dt>nli, cosi pure gratw m nt i &J 1 hchi la medicina denlm·in couservath·a: e noTtn•lt propone diveNOi modi a buon mercato' di n d la t i . Fra que-.ti t'il m menta l'a·-falto pla>'-tico, m nlo nrao, il ma,lice ohùo dn denti, l'amaJ::ama dt i m t h 1-'11 bili. ecc. E come mcdicatura nuti;;:uf·lu l n Troni<:orin dice ùi n vero U!>alo da wulli an 1i l m1,.,l r I'Ì"ultato la cera JUJ·a con 10-15 •. ùi r-inubro, lo qunln sostanza é m:diocrcatcnLa dura c rimane I


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RIVISTA.

lìssa per più sellimane nel luogo del dente dove si me:Ue; .Bglì flice che il mercurio è il miglior mezzo disinfoltanle escavazione di un denLe ed avere n questo uopo ollenuto migliori risullali con una torto soluzione alcoolicu di malo corrosivo o con una specie di pasta d'ossiùo gia llo mercurio <'OD mucillaggine di gomma. Quanto più si olLieoe l'asepsi d'una escavnzione o d'una polpa detllalt'it patologica wnlo più faclle è poter conserva1·e il denle e piu presto può e1I'eLtuarsi la sua duusura definiltva. Con ljoc.lufor me, !'.acido carbolico, con la troppo forte arsetùcale eJ altre simili sostanze è dif.ficile agire 10 piccolo Splfzio come è una escavazione dentnria in modo disinf~::tlare una polpa settica senza distruggerla. In ({Uanto alla applinazione dell'amalgama di piombo, vece tli spremerd le goc<'eLLe di mercurio pl'ima d'in con la pressione la massa crcpitaoL~::, come si ta co1nu:ne,. ment.c, ei consiglia di inlrodw·la quando è ancora mollo nera e coruprimeJ'Ia dopo fortemente col dito o con gli meoli; nel qual modo il mercurio eRce in piccoli glc>bit:mli che il paziente non ha che da sputar fu01•L QÙesLa cosi amalgama si inlroùuce molto facilmente e presto e si i risce l;a.nto rapidamente quanlo quella introdotta se(:on'llll rallt•o meloùo. L'applicazione della luce elettrica in forma di piccola paùa può aiutare J1 me~ilco dentista ad operare entro la J.)l)t:ca in ogni ora del giorno. P el l.rattarnento dei processi patologici nella cavità bucc1aJ1:• che banno ol•igine dai denti o dalla polpa dentaria raccomaod& i ~ali joùicì, rioduro d1 polas"-io o di iodio, poiché col loro uso vide sp81'ire con stNwrdiuaria rapidità delle ~urne­ fazioni infiammatorie e delle grandi periostili mascellari, ovvero rapidamente rassare a suppurazione da poter,.;ene con una puntura vuotare molto per l~mpo il secrèto pat.ologico. Le perio~lili alla mascella possono generare ;,piacevoli conseguenze spccia,lmente per la respirazione. c, sa o impedila la masticnzionc o se insorgono fenomeni febbrili, anche per la nutrizione. Alcuni casi hanno una upparcnza mollo grave. In questi bisogna lenlai"e ùi ottenere la guaril)ionc


lllEDICA

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p u pre"lo che ù PO""'ibill". L'ioJio r rc!<o iub 1 nun1ente fa spa•·ire m(llto presto le n lt ·r·nzioui palolvgiclie; e:sli''nJo separato , 1 Ua bocc.a contribui-.ce moltissim'' alla di~.nt<>zione, e questa 1 partJcOl!il'lll•'nle ,Jn rac~.:omaudat>si ue1 casi in cui i malati non po!:!son ri<.:ciac JU31'"'i l& IJOt·•·a. La Jo::e ù1 ' , g1'ammo o 1 ~rammo p r· ;,riot·lto è suffictonte. Dtchiara l'uso interno d,.ll'j 1dio mollo più ··fficace ùcll'ontico LOeloùo di spenucllare le gunuc~ o gli aheoh con la tintura di joùio. Afferma di avor1• molle volle r.almato il dolorl:l di <lenti apparentem•mlc uucora !"ani o quanlo il mlllalo vol•wa differire rcstrnzione con l'uso interno j 1-2 gro.mmi ùi joduro Ji pota sio. Fmahnenle egli usa ~ul'e l'joduro di potassio lfl'lml'l d •Ila cslt·ttzwne tli un dente o di una r~dice afferman lo che la fer·ita alveolare è favorevolmente influenzata per alcuni giorni tloll'azio;,e del joùio. ll paziente pr·ende alcuni minuti prima ùcll'estraziouc uno ùose di joùuro di potassio. Per un ulto·iorc c raJwale l!·attamenlo e.ulisellicod lln fertta ah·eolarc Jopo la estit•pazione dj un dente egli usa da molt.i anni il cloroformio, il quale procura pronlam~nte la cessazione del dolore, il r•slagnarucn lo dul Sf.lngue e una forte contrazione dell'alveolo. Tornando alla i~Ìl'ne tiPI denlt, os:s•·n-a come alcune sostanze med•cinaJi ohl.Jiallo una forle t~zione chimica sul lesaulo del denti, e talora il maiolo css~>ndo •~uarito dalla malaltia s1 tra.., a ave1·e come conscgueTJza delle medicine sommioislralc8'1i, Un cet•lo lllliDCl'O di d••nli guasli. CO~Ì ricorda: l'uso d gh acadi mtueJ-ali allungali (I'elisir e aci1lo d~JII'HaJler) negli stati febbrili, scgnalameule nellifo, e..l assicut·n d"avcre da JUest.a lerap1a O""'erve.to mol i eas1 di rvvina dei d13nli. L·nnume usa tu la nlo ft·e~l10lllemenle come gargarismo nalltt malallie delle raud tt pm·c da annove1'81'si fra <]Ue ... te so~tanze. Col lungo u"o dèi gargoril:'rni con sali dj alc.ali forti come il clot·oto ùi potassn. è pure chimicamente allaccalo 1~ ~ostanza d 1 denti .

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RIVISTA DI TERAPEUTICA Sull'uso della oooaina per l 'a.nestellla degll ooohl. - D. Kou.&R. - (1Viener, Med. Woeh., N. 43, 1884). È noto come IB coeflina, quell'alcaloide ehe venne la prima volta presentato rla Nleman nel 18:>9~ e che si ricava dalle foglie dell'Ergtro;eylon Coca !JOSsiede la sin~olare proprietà, meJ.ianle applicazione locale, di r~ntlere anestet1ca la mucosa ùella limrua. E pure co<oa notoria e.he la stessa cocaine introdotta nel sangue ba il potere di restringere le arlerit• periferiche e !'li s~ inoltre che IJùesto olcaloide, $ia inlroùotlo nella circolazione r:tanguigna sia locolmenle applicalo, a~isc() come midriatico ~ulla pupill~. Non astante que~ti bene accertati fenomeni prodclli dallo !"ua applicazione, la cocaina cadJo prima in discredito 1,) quindi nt?l completo oblìo. Il doLlor Kolier, persua"o che la cocaina, dal mornPnto che esercita un'az1one paralizznnte sui nervi della linguA, deve agke in sen~o analogo anche S~u quelli della cornea e della congiun tiva, intraprese una serio di ~sperienze sugli animali, i cui r-isultati crediamo ume riportare qui in compendio. Se si lascia ca !ere alcune goccia di soluzione acquosa di cloridratro di cocaina sopra la cornea di una cavia oppure di un cane, si vede l'animale stringere le palpebre, evidentemente io ~'susa di nna le{Xgera irritaziooP.; un minuto dopo apre l'occhio che p•·er1de una speciale posizinne fissa; se allora si locca la cornea collo testa di uno ~<pillo non si veue più un moYimenLo rifie!'!so delle.palpebre; il bulbo non devia e la lesl}l dell'animale non si por la indietro, si vede insomula che la cornea e la con~iùnliva sono divenute insensibili, com· t'lietamente anes~elitzale, taltioo non reaaiscono più né Ili raschiamento né alla forte corr~nle indoLtn nè aTlc caute- •


RIVIST.\. DI TFJ\APEUTI C \

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riz7,azioni di nilrnlO d'argeuLo. E pare onzi che in questo c.a..0 l'ene..tes a coiJIPCa la cm·ncu non "Oio superficiohnenl3 mR in tutto il suo spe~sore. Ma "'C !<Ì incide Io corn•'B a tutta sostanza in mollo da provocnrP. la fuoriul"cita ùe l' umore aequeo ed Il prolasso dell'u·ule, all•1ml'nnimah• .ti1 !'ICgni di vero dolore. In questi espet•imcnti uon ~i è potuto verificare se anche l'mdc si po""R rendere aue!<telica., ~i é pct•ò con talaLo ebe la co ama ha In recollil di m·endcre o n leUca an e la eot'nea mflammata La completa anA"lè'llB della cornea. in sehruilo all'applicazione di una "'Oinz10ue al :2 per cPnto dul'a in roeòin d1eci

mmutJ. Dal risullato d1 queste espenenzo su~!;li enimah J'nulore ru tncoragg~ato a 1 rosegwre i suoi slu li sugli ocehi umuni. L es erlm n l hm o ebbe uguale ri~ullalo ùi quello fallo ugla amma 1. anch nell'occhio umano IR cocaina rende inaens le la r 1ca e la congtunllva. La uccessionc rlet !e.nomeni la segu n te; msl111sn lo Alcnuo goccie di soluzione acquo88 al 2 rwr cento dt roca1na 1wl :,;ncco congiu11tivale Ili p voca un N"' brumorc clte dopo un minuto pan8C8 mentre in "UB v ce si mantfest& un ,en.,o di .!"Ccehcus, l e r 51 allE'nlano mag ionnenle e l'occhio ncqUlsLa tuell'espressJone dt fl"~ità c hA •i é .. opra noLaltl; toccando ali m a oornea con uno spillo, ~~ trova "he i: abolilo non 1 sen!JO l rifico ma nncho ti Lalhle. Parimenll sono a ! 1 moli rlll "'· E~ualmrmLc succooa p~1· la cOJtgiUntiva nello Jllale re~l• ahohlo anchl• 11 sauso l~rmico. St pun Ji re , ~ nza M"V.t> l Al'e alcun d oloro n è provocare moti ~~ tle.<::-:L, adi n-aM la ton unll\'8 Còn un pjnzeUa oppnrn Jnfoc: are l'a dtto n lls cornea. Qu ,ta complc.tn nnec:tesin dura da - a IO mmult. Scor:;i l'l o :!0 minuLi dulia in;;,lillo7.tono la pu llla commcta a dilolarsi1 la dilatazione rag~iungo il suo maxtm tm n •lla prun(l ora per ritornare nella seconda ot·a a suo 1ametro normaltJ. La dilolazioll!l non è mai lolale e la pup lla rea i" empre l'l'onlamente solto razioue della lu Po· A la mi ~In t> l ~i associa una lcp-trcrn ed effimern p:wesi eli aec moda?.t 1 e. lnolt!'e ~i~ O"!!ervato una pronunciata 8C emaa ella congiuntiva, speeìalmentn dello con~iunliva ùelle polpcbr.:-.


RIVISTA

In quoulo alla oo::ogèl'oln ùivaricozione delle palpebre sopr <,rlf>laln, quc~lo f..:normno precede sempre la paresi dei rouo::col• clell' iride P del muo::colo cilior~, coincide inYcce coll'aneo::tP~in rlt•IIA C•)rnen e dc!In congiuntiva; ciò >uol ùire che e il "'en~o delln corneR e dPlla con;:dunliva è quello che re~o~a In normalo apeJ·lnl"tl ddla ritnll palpebrale. In rpranto oll'ancsle ia l'oulOI'6 a~Tebhe ratto queste allre osservo:cioni a!IIJnslanzo importanti dal lato pratico. t• L"azione della c<>caina ">i può accumulare mP-dianle succ~~~ht: ju:-tillu1:iour; per ec;empio applicandola di cin<yue in cinqu~> minuti :-i puri cLlenere un 'aneste.o::ia che dura ti no a l~• o 20 minuti 2. L"aziono ani:'!Olctizzanle é locale cioè e più accentuala in quei punti che furono messi a contatto più pr olungato col m e.Jicumculo. 3. Co!le t•ipcLulc inslillozioni si può portare l'azione del medicamento anello P.U i tessuti profondi dell'occhio e t'POdere cof<'l insellslbilo lullo il hlllbo. Ciò si oltìene pr alicando ogni cirHrue ltlinuli una instillazione di soluzione al 5 •;. e conlinunndoln per mozz'ora. Dagli c«pet·imcnli llsiologici l'autore passò poi all'espel'imeulo clinico cioi· ad indagare l'azione lerapeulica del me· dic·unenlo, dò che egli fece avendo cii mira principalmente duP. ohbiell•,·i: cioi> ricercArne l'azione come narcotico nP.lle affezioni doloroo::e degli occhi e in secondo luogo come anestetico nelle operazioni di or.ulistica. In quunlo al primo molo d'applicazione, cioè com~:: nar· colico... , ve n no a couo-lalarl! che mo!Lo dobbiamo ripr•,)met· tet'Ci dal medicamento <>pecialn•ente nelle affezioni della C(lrnea o dello con~untiYa a~-<ociate a dolori ed a fotofùbia. F u u-.nta lA coct~inn (l'lolu:r.•one ol 2 • J in un gran numero di ammalali ..olTer·enti por congiuntivite lin!aLica con eruzioni cd ulcerazilmi delln co!'nea e lutti gli infermi cosi trattati, poclJi minuti do1 o l'inslilla.:ione accusarono di sentirsi meglio, lHminuziono dci dolor·i c della 1olofobia, però conconlcmenle usl:lel'il·ono che due o lre or e dopo la praticata inslillezinne tan to i ùulo ri che la fotofobia ricompal'iYauo. E ra adunque il caso di lusingar si che mediante applica-


Dl TERAPEuTICA.

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zioni pr-olungate i t'enomeni dolorosi si sarebbero allont&nBU

per manentemenle o per lo meno mitigati in modo ùurevole. Pét' , questo mo,lo ,.rapplicazionlj non si pol~ fino a~ ora allu!U'e, c nemmeno si polè fino ad ora ,-errticare se 1l mechcamcnlo abbia inllu..,.nza alcw1a !"ul clecor;:;o 1Lel pr ocesso m r·boS(). F. guahnenlu parve che la cocaina e:;ercill •1ualche influenza su1 lolca·t ne! l'ari le, la quale infl ueu.xa si u u~!blte ùa tUi p ttars• non lmtlo t!alraz.ion~ Uliùrialka la qualo ù cl~l>Ule, quanto dal suL, potere i::;dJemiuaulc. For~e st c.llerr<~hbe un paeno ciTetlo colla combinazione ò!':ll'alt·opinn colla cocaina. Colla cocaina si riesce a logliere i ùul<~ri elle son provocal• dalle cuulel"izzazioni col nitrato d'ar,.!'enlo. La maggior parle Jci maiali soggeLli a questo ll·nllanwulo e u cui in precetlenza si in~Lillavu la. c0caina dic:ttiararouo ili 110r1 aver !K'nlito alcun ,lolot·e. Veniamo ora ul secon.lo modo rl"applJcaziouc ùclla. cocaina cioè come anestetico n~>lle operaztuoi eli oculislica. Si ò mostrato vonlaggioso l'uso del l)"'eclicamenlo nelle operazioni Calle allo scopo di estrarre corpi ~tl'anieri tlallu cornea, operazioni che sono lanll.! volle difficilissime, cau~ l'm·erruictezza delrinf~rmo. I risultati delresperienza sono qui abbastanza conclu lenti. C n ;;-ran numero di pazienti (circa :ro ca~1) sw quali ::>i praticò l'anestesia locale colla cocaina pt•ima dell'operazione ltanno asse1·ilo che ùupo due in~lìlln<!ioni non uve v&no più 11 --en,-o molesto e doloro~oòel c01·po esll·aneo d Il' cehio e che nuHa avevano sentito duranle l'eslraZIOue d!;'l wrr o stesso. I r isulta li egualmente soJdisfacenli si ollenuero in un caso di tatuaggio di cicatrici corneali ed in un altro 11i e,;ci~sione di pterigio. ~elle conlerizzazioni delle ulcel'i comeali col caustico atLuol~, nello punzione della cornea e nella operazione ùi cateratta ,lo\·t·ebbe le co~aina pc,rlare buoni effelli; almeno cost ~;i ~ autorizzati ad ammellere, slando alle eRpet·ienze su~li auitnali, le sole elle fino ad ora raulore abbia t'alle per que,le due ullime operaziqpi. Il Jolt. Reuss ha eseguiLo sopra due fanciulli l'Oller·atione


RIV1STA

dello !-lufilomn I"CnZI\ narco~i. col solo impie~o della cor..aina secondo il m eto.Jo ~u.lJec:crttlo. l piccoli infermi SJ "Duo mant ... nuti c:ernpre tranquilli e o<~:-;icurarono di non o.v,.t· pr•>vato doloro cluro.nle tulta l'operazione. Lo «l.e~«o ùoll. Rei<;s e~~ui, previa rapplicaziOI't.: ùella cocaina. alcune i•·• !ollomie ed operazioni di cateratta. !Si ! uo a~c:erire che lulli i casi decorsero immuni più o tucno da fenomeni tl'u'l'tlattone e lale dccor,o si mustrò fa, os·e~ ole ed auzi o-tr'6rnamenta beni~•o in •ruei casi in cui f~t ,.e_u•to con tutto l'tgOJ'tl il c:egucnto metodo; mezz'ora prima ololl'op~razion•·. instillnzione cor1linust.a ùi cinque in cinque minuti di una Mlnzi<111e di cocmna al 5 •t., il malato --in collocoto colla le>~• \ 111 po;.izione m·i7.zonl.ale, si rialza la sua palpebru :;upe1·io•·e, e mentre lo si fa guarJare j vropt·i piedi si la~cia cadero la soluzione sulln sclerolica al dic:oprn della cornea. Uu~ donne assai timide et! ir1•equiete operate dal Heu"'s ìn ryuosto mo<lo da i••irlc•Llomia confermarono >~p )(ln­ didamenl.é le prop1•ielà anestaliche rlel medir~amenlo col lasciarsi opurat't1 ~ IIZI\ lagnur"i del più lieve incomodu, e senza nvet• menomamente senliLo nè il laglio della corn ea n~ lo Fliromonlo dcll'irirlc. A conclusione della sua le!ii rautore riporta un ullirot') ca,o, un uomo cho ovevn ecdusiom~ di arnbidue le pupiUe; dopo che fu lrallaln cnlln cocaina venne operato d'iridetlmnin all'occhio <:im<~lro. Rgli a!"sicurò ùi non essersi punto accurto dell'opet•azìone. Otto !:!•orni dopo e:::li domandò l'operat.ione anche all'occhio clc.,lro. Questa ,·oll.a fu operato <~euza la previa in"tillazionc di coct~ina. :\la l'operatore s'è penlito di qne:ola omi"ione in quanto che per i veementi dolori ! l'O· \'1\li tlall'inCermo, l'allo operativo proceJetle non <:enza gr·audi dJfficolla. Sulla. azione della antiplrin&. - Osse~azioni eli di,•er!"i nult ri. -- (C cntrnlb. /ùr rlle medie. Wissensch.1885, ~- 2 Il rloU. C. von " 'oorden (Berlincr /{fin Wochenseltcr. ISSi, N. 32) per vto eli mi!"urazioni con lo sfigmomanomelt·o e lo sfigmogt·afo slnhill che la pressione arteriosa non era c~~c n­ zia1menlc modificata dalla antipil'ma, che al contrario lu Lcn-


DI TERA.PF.UTIC.\

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$ione dello parete.arteriol"a aumenla,·a nolevolmeule, il pots~ da molto drerolo che éra, diventò in due o tre ore apptHta d_ieroto e \rieroto. Nella pneurnvmle tl 1113lla eresipda, li\ anLJpirma non pare che abbia uua ation•~ co,ol l'aptda o dur~vole come nel t tro altlominale e nelle list. lnquATllo alla tlflsè, fautore erede che non d .. bban"i ottt·~pa::-sate lf' tosi di 2-3 gnnnmt se n n è stata prima ~uggia la la lolleram:a dei malati per questo me..ltcamenlo. La .cadul<t òella febbre avviene spesso cosl p t· ~lo ehe è necéSStlt'tO dituilt ulre la dose. Qumdi • U precetto di prendere ogru ot·o lo L•'IUperulura. La secrezione del sudore b~u{·hé non lanto copiosa q nanto dopo l'U!'IO della ~airina, H pl't'Ò ~'~"P•'"so assai rilevante. Si può limi\arln mediante l'agat·ieìnu, Jue pillole <li 0,005 da darsi pro eon'\enit!nternenld IQ-1:> minuti pl'ima della c:omministrazione della antip1rìnn. bQnz.acLè l'azione ùP.lla antipirlna sullo tempt•raLU1'8 :-tU punto diminuita. Ut qui raulore tira la conseguenza che l'anllpu·iua n,'i;;ce sul c••ntl•o !:>kS50 produttore rl~l calore o l'aumentnta di,;persione del co.lore non è per l'PilHLu snlipirt!lico t•lw di nna impot•Lam.a secondaria. Il doll. F. M~tller (Centralu. (tir Klin. Med. lSH~, ~. 36) osservò pure net tifu:;i sollu l' aztone delia anl•PII'lll8 la cessazione del dtcrolbmo del pobo. Il sadore et·A ~;pesso molto profuso e molte vollù cu!.':ionò ne1Io spazio di due ore

una d1mmuzione del peso del t;ùi'IJO fino di 52ii p;t•amrui. La temperatura uell'iul~rno d•>l Cl)l'pv (misurala profuuùaUlente nel retto) abh11""1wa piu t•apiJatuenle che alla pt\riferia. L'anltptrma non l1a azione ridullrtce suUa milza o solo in fliccolo grudo. Due malati ebbero $Onnok·nza e pet·ilita involontaria della (,rina. Nei fcbbr1~itanl•, l'anttpiriua diminuisce mollo la eliminazione del nitrogeno per la via delle orine nei giorni in cui l"antipirina è f;Oillministt•ata, in media di 5,9 g rammi; laùdove nei sani la dimllluzione è piccolissima. Se que:•lf) result.alo d:uba vcraml.'nle aLlribuirsi u un risparmio dt li6,0 grammi dt mrne mu:scol&re non è daJie dt:lle esperienze sicuramente Jirno!'lralo. L'aumento ùel nitrogeno sepa1-o.to 11 giorno dopo quello in cui fu data l' antipil'ina fino a 23,421 n1entre


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Hl\ l STA

<:ra a Hl .li «i il a-ivt•no R\'&nli, c·onfor terehbe poco questa opinione. lu oltre ::e :-i di' ide In c:omrna del nilrogeuo ~cparato ll1Ci gÌOI'IIi in ùlli ru uotn J'antipirina e Oei giorni 8 IJilR!dj · · l l . . . . l t !J3._ Hl7 l" _ ~UCCO:>SI\"1 pc llllln ero t Cl gJOrlll SI 1a "·"' 1 l -che ,\ qunc.i precisamcnt~ In qunnlila ~iornalie ra tlcl nitr,.,_ geno S('IJill".liO il g'ÌOI'OO f>l'lrnO UCIJU SOillffiÌIIÌStraziOllP. clf•IJa ant1piriun. ~e In o1·inA l'autore lt·ovò un n•Hnei•lo .Jel''acido l"OlfMiC'o cowbinnto •h~> può ra~zmn;cre llno la rue'à di tutto l'nei lo solfurico . Benché l'nnlipii'IIIR pas~i coi 'apori aet)nei, n n ...i può Jl''t'b dunosh-a1·e nel prodotto di di-;Lillazione rleUa orina; <JIIC"-ll> l'i c<; cc solo dop.) n v~r fallo bollire l'orina con ~··ido clori,lricn u tplint!i n~utr·oliaa!nln crm itll'alro di "Oda. Qnnnrlo ne <umo dule ~t·andi cJnon litt), l'antipil'ina si può anchP ollmostr·nrt• diJ'ettnm(>n(l' pl'l colo!' \f\l'df' che acqui<:ta l'orina , (lopu 11VI"l'lo falla bollire l'on l'aeirln rloridrico, per l'ag:;riunta di un graMIIO d i niLt·Ho di M•Jn (l' eozionc data dal Kno rr come CJJ J'altcJ·islicu d,,JJa C'hinicino tel'ziarm). S olo io piccola quantità !!-i ptlò •·sLI'UI'I'e l'nntipi:·ino tlolla orina; mA non ~i oLticnc moi cri~LAIIinata. Il l>.r A Cnhn (f?erliner K lbt. V:ochen«chr. J qi, ~ . :li)),

jn 2 C,ll...,j dj f•OimonitP C in llll C8"0 ,)j Pre<-3pela OO::<:er"\'0 j, •pO g:o;mdi dosi d1 onlipirina pl'""e pe1' cin tue o ~i giorni In temJlPrnhu·a t•imnncre net duo tw11·ni ~··guenli subfebrtle, mcnlro il polso. la ro~p!razil)ne e lo ~111 'l g~>nr>r·alc dimol"lNinlOI) che Ja cri"i non e l'a u \'\'t'OHI l. ~P l tifosi oss•·rvò di regol11 m ~1um•·ulo tlelln diurec.i. In q •auto ullu srporazione dell'antipi r·mn )l~' l' \'i a della ori nn ), O"Set•vazioni del Cab n sono in conlra•lditionP c·on quelle d l Milller•. Quegli non troYò cnmhioto 11 ra pporto del solfdto in "!!nnico con l'acido solfori ·o "oluhilc nell'etere. l.'ol"iru\ non rotAva il piano di p(llarizza.zionc, non &\cvn, neppurt~ dopo bt bollitura con l'acido •'lo·

t·idJ•tco, 11lcuna azinne •·idulll'ic~. Due volle l'uulorc o<:ser' ,., l't•"antema dell'anUpir ina l n nn ~U"'O si ll•ullu va di 1111 Li fuso neiiJllBIP dopo l'USO di 43 gratnllll •li llllllflll'ina si manife~lr\ uno rruzionc erìtematosa ~rnzn ul.lt•rut.iOllP rlella temperatura o dello stato generale. E*')';a np-


DI TEJL\PEl'lll \

J.l8"

t97

0 11 rm i macchie rolon l . di color ro5:::0 cinabr~~ 1 vale che "pativano con In pr~ ~ ione; Cr>l p~u

an 1e t mttà n 1 IRto l l a e~l u~ioue che m qu lo d 1 a ft ton , piu este"" al t! ··~o .'~h~ ~l i etto; la te..ta, la palma d Il mani e la ptRntn ~1L·t ptClh l'llllane\"an~ bbere. La l mperotura delle pat·lt uutlatu d•'lla cule era di t,a• piu 1 val t di qu.,Jla •l.ellr. p~ l'li 'HIIf' •• Soc:p~ndendo la an\tpirino, 1 e nnlPmn s,·nnt, ma t•tpl'l Htlu l Il"'') tlt rruell~ sostan , ompar~e di nuovo. llun ..:-tm·ut lll•po In ces!"aztnne dell' ul m c mrar"e ura le!."gi 111 l 'lunrnmozione forfi 1'8 8 a r ., mrda unn donna th 36 anni nffetla da Il Ee<'l:>n polmonare ulcernli'"n o t'tlptdo COI':"O. Anche in un o r: trono pr• vsiPniPm nlf' un a e h• pnrU della ma 1m ·he la Cnccia, ti coli 1 c gli occ.;hi rurrmo l 11 eu io t:>ipdlulo, In paltua delle muui e la pianta l i 1 ierlt t'imacero immuni. Il ~t'con.lo giol'nO s i osser.o una piccola lrasuduzione. Il D.r E Btelschow"'kr (Bn•lauer iir::tl. Zt:ifschr., 1884, N. 16) r rl ri c sulla compar::.n dell'l' outemu in due casi di tiCo N l r1m0 ca o nppnn-e nel \Cntro o sul dor::o una eruzio l r, rme, lo quale :;i c te~~ f'UI p llo e ;:;ul collo, c e eu la faccia e :Sulle e~lrernil : nch~ la p:tlmn. m a ptnn n dci pied1 fut·ono inte1 e-...,ate. Menlre, , llllll' ClltnCiltO. !' -Anl.erno '<lR\•Q impallidendo, ru 1 nuovo doto l'anltJil'ino. La <'ouc:••gucnza !'i fu che molle mae 1i dovcnlut·vtll) pclecchiali ,. olnptl cluo giorni comparve un nuo\ o o an temu c~terhlenl•'si do l t l'OIl l'O solo sull'avambraccio, mo •ru cstn Yolta !:òcarlatlinifnr·nH.'. Mt•ntre fJUe~to secon o c outeuw f!i tlilt"frUÒ cornplPlnta~"ulP in due giorni rlopo la ce sntone l lla antipirina. le lt'llct·e ciel prJmo rimasPrO M no" ibth p r prù giorni come uun mnnnortzzazione '"o>Ua pel ol tt rnit!t. ~èl ~ecomlo ca~o l' •<:nnlerun I ut·~ roseoli(! rm i ~~ o al collo. al petto. a l ventre e a-:;:li antibracci, non do.., enl6 p tecchiale e ;:; \'Sll \ t re giomi dopo lo. ce:-<c: aZt ne ~>lln onlipirina. Come ('ff\ltlo ~econdario il Bicbc!Jow:,ok ~ ns;:;ervò io un tisico clot o In sotmuiui><trazione di 5 e ùi v r;rallttni di antipirina un


RlVISU

acccleramerolo del polso ùa Jll8 B lll a i32 e 125 con un bussamento di temperatura da 39,2 e 37.2 e tla JO,O a L'autore vìùe inolLre nei ltfosi più volle aceadere il '-"U''..."'IIU e in un caso un nuovo rinltamento 'iella temperatura forll brivith di rredJo. Jn un emolLoico con febbre a ltu, che era110 sparite dallo sputo le u!Lime tracce di sau;:ue, daLa di set>a l'anlipirina; la mattima dopo s i manjf~sll\ nuova considerevole eml'lllt!'IJ. Alcuno volle dopo la ~OtDDI n i~<Lrazione della unlipiriua per clistere non comparve la crezi.on~ ùeJ sudore e in cruasti

ca,.;i anche

della t~mpP.ralura fu poco distinto. L'autore crede che la dula della febbre sia una !'lemplict'l conseguenza dell"uu..,..,... lata perdita del calore. L'antipirinu ~Jgisce più atll\•ameroQ n el tifo addominale e nella lisi, meno nel Ltfo esl3Dl.~nlatseo.

nella Jebbr & ricorrente e nel morbillo. L'uso contemporaneo del calomelano e del ioduro eU ta.ssio. - Dott. BAUMEJSTr:R, oculi"-la a Berlino (Bcrl !.lin . Woelt. N. 43. 27 OILollre 1884). Jl Baumeister (morto proprio in questi giorni) ha l'JCnta; malo seriamente l'attenzione s.ull'incompat.ibilità del cfl lauo, come mezzo tOJIÌCO nelle affezioni oculari, con le jnterne ùei preparati di ioùo. Egli rAmmenta quanto !:li è scritto Eu l)'lJ~to argomento; e poichè non ~e n'è tenuto cun conto né dai pratici nè dagli <::crittori di lerapiu. n""•r leva la questione a proposito di un caso di ulcera delhi

cagionata appunto dalle spo!Yerizzazioni di calomelano fra pa pebre di un individuo sottoposto a cura iuterna di iodul'O di potassio. La ragione di questa incompalibilità. i>, secondo gli el"perimenti eseguiti da SchlaeTh:o sugli animali, la seguente. Pooo dopo la somministrazione del ìoduro di pota~io, prescntasi il iodo nella secrezione lagrimale; e qnindj, se si introduce il calometano nel sacco congiunLivale, ~i rnrma, col iotlo contenuto neUe lagrime, p1·otoioduro e biioduro di mercul'io, irritante il primo, irritantissimo, anzi lòrtcrnente caustico il secondo. Perché il iodo non ~i presenti piu nelle lagrime, conviene attendere che passino 24 ore dulia som-


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Il i TERA I'JH.:"fiC.\

m n Lrauone del ioduro di J){)ll:h'io; ma per lll"t:clcoz~ è h~ ne Ja ar pa888r e un tempo nm• ,,. l'iù lungo pt·tu.m dt a ....p~r­ gere li occht con calomelano. c nolcv?le che lo sl~sso m co tenle 1 è p er tato d I o i lm!!m dt acque tOdtche.

T.

'I'Jr tte•uto 4ella febbre s-1&11& m ecUante la cairina. Dott. GOGLIELMO ~.\EGELI. IIICtlicO Ìrt Rio de JanOÌI'O (Berliner klin~che \\ ochenlll'hrrft. ~. ;Jii SeltP.mbre 1 8~:H) .

Il Naegeli, che dA nrmi n·H.:\ 8 adollato per la febbre b..jRlla il m lodo di cura f!htbilìto drt LiebcrlllCÌ"lcr contro ti Ufo, si

co

se che auchc (JUel mot lo, noi casi gra\i. ri,pouùeva b'OJ > poco mentre, d'ullra J•nrlc, i cn"Ì lievi cedt>\ nno a qua u 11ue cura. E !:it.:oméutltlu dalla tuortnhtl• <=etupt·e note IO per cenlO. ~ cred • autorizz.oto a <:pel'imenlarc ;li an 1 retici recenl.llmente acqm,.tati dlllln te rapin. Nel marzo dello t~<~or!>O anuo "lierinu'ntn ltt c~iri rm , e non a~

b Je tralaSCiato. io eredo, 111 porro a contribuzione anche l'a li tr na, se qu lo prez o o rimedio foc:c::e stato nllora glb to. elle casi di ~ llhre ciallu ndopet-ò la Cllirina fin l!nl princi de la nuùattin ed iJ l'l"\llllllO fu CII:::] fiWMèVOJe 1:l:JC egli ~· rcduto nel dO\ ère dt nununzinrlo "Ut.ito ai Mlle!!hi. Fra e• tle v1 Pra o cinque ammalati grnvi, dei (JUali tre pre uta vano vomrlo rrer•1. cd uno rìpctuti accc~--i eciliiii]J"icì; e •oudimeno gunt'Jrouo tu tti IIledian\o cnergic1•e c t•ipctute f:10 m n1 tnwom d l rone.dto Anclm uei ca5i in cui non ,j pot t tenere uu notow)lo nbbn~"81llento d1 tempernturs. l'insieme ùd pt•oce:<"O HIOrboso di \'enne più mite. Ecco re trnccinta schenmticruHonte l'azione della cairina nel n fel ùre malln. Po IIft no che ._j tratti di nn nmmnlnlo con temperatura a .W •" l ol~o 110-120, pelle orida, volto accu--o, congumtiva inJ ltat.a, fo1-ti doJort alla ~h iena. al capo e nelle 1')5-.n; sint~mi tntlt ~·I.l!lunh tlt•lla febllro !rialla. Si snrnmini;:trn n"l legf! cr la alho (Ohfl di ricino o calomolnuo). Un'ora più lardi, senLa aspcllare l'effolto dol purgante. si comincia u ~ommi· l


300

UIVISTA

nistrare la cuirina secondo le norme rnccomantlale da Ricss, cioè 1)gni ora un grammo in O!"tia. Già dopo la prima dose, e più s1curamente dopo la "econùa, si osserva uua reruisl<ione della fehbre, la t"J.U81E>, dopO la tel'Ul. O t"(Uarla dose, lrm•asi ilisce"a a 38° o meno. Col cadore della temperatura si accomJiflgna una abbondruttc traspirazione, i dolori ::;i di::,sipano, subentra un'euforia qua"i completa, e rammalato, che prima 110n trovava riposo in nessuna posizione, si addormenta. Cosi in poche ore l'aspetto della malaltia e talmente mutato da potersi tare il paragone unicruoente con quel che suole accadere dopo i gravl accessi d'intermiUente. Parallelamente allo moùìllèazioni delia temperatura, le pulsazioni ditninuiscono di 20-30. ~011 si hanno, d'altra parte, a lamentare feuorMni d'inlollernnza. nè tendenza aJ YOmito, né g ravezza di capo, nè durezza d'udito. I::ssenùo!':i lo. tèlìl ~eratura abba!>sata sino al f,"'I'ado normale, bisogna evitare che s'innalzi di mtO\·o: si applicherà percio il termometro di ora in ora, sorurnini:>trando ogni volla mezzo grammo del farmaco se la temperatura si mantiene bas.." 8, e ri]10rtanùo la dose ad un grammo se tende a snlit'e. La sospcmsione del rimedio, come accadde alcune volte agli a mmalati di Naegal~ per incuria dul'anto la notte, lta per conseguenza una rapida ascensione della temperatura, preceJula da bri VH.li. Quando la t·ewissione è completa, ordinariamente al terzo o qutu'to giorno, non bisogna cessare di sorvegliare la temperatura per poter combattere in tempo un nuoYo incremento (IL esso. La soruminislraziooe della cairiua intanto ~ incJi;.;peusal>iJe Iincl1è lo. temperatura non sia disc:esa al disotto di 37",;:,. La dieta dove essere assoluta, cioè bevande dapprima fresche e poi ghiacciate e nulfaltro. Tale astinenza, del re,;to, spesso è imJJOSta ùal vomiCo. L'autore ha osservato il ritorno della febbre in conseguenza d_ell'a.li.ruentazione. L'inaiJizioue per mancanza ùi 11utrimento non il da temersi nel breve periodo di tre o quattro gior1ù o poco piu. Nel corso nlter~ore della walatlia, al rruarlo o quinto giorno, specialLmmte se una notevo.lo sensibiliw all'epigastrio o ten-


DI TERA I'EuTICA

301

d enza al , omilo. riwlanf• r·atth·c> condizioni dello ~tomaco, le soljl(• JQ,i di ~·.airina [•O"!>Ouo cs,-ero insu ffìcieuti; la loro az onc cio • JUÒ e:-"~t·e meno mauit'c:-;;ta 1 er mancanza eh regolare n«-<tWl•tuttnlo l n tali caFi bi~ogun eleYa.re lt• do~i a~ t 1/2 l!r -2 (!l'. I.o :-lt>'-'SO vomito ucro HOll è una controJ.ndi· ca:tJonc, f'~' lo r.-Ll•t·e ric·hicde l'nso tlol rimedio: ryue~to pcrù nlloru deve Jur"i ml'neme cott IJeYancle ghiacciate, oVTero par lo. 'ia del retto. Dop'(l ciò, è chiaro che la cairina agisce contro la fl.lLhre ginlln non i'Olo met'1·•\ In ~uo 'irli! nnlipiroticaJ mu ancora m~;rcé l'inllucuza <·ht• f':-Prcìta !i-HUn circolazione, Ful sistema ner,·o«o centrale c Full e Fecrezioui rlelr orina e del sudore. i·· bén ,·ero che le eondu"ioni tlel Naegel si fondano sopra un numero tli ca"i h·oppo ristretto; rnR furouo talmente gravi quei casi, dn poler-<i ritenere cl1e, con qualuui'{Ue altro tratt.am nto, alcuni ùt c~si "llrebl)ero stati letali. r:aulore non prel •n.Je ùi aver trovato uelln cairina il rimedio specif1co d lla fehbre giulia, ma 50"liene con fermo convincimento eh ' quN•Ia "e ne gioverà tanto 1la presenli!re quinrli innanzi una morl1llita minima. T .. La na.ftalin& in alcune malattie intestinali e vesoioa.li. -

l'rol'. M. J. RoSSflACH di Jena.. - (Berliner klin. Wuchens., ottobre ~.-i2, e N ..}6, noYem!Jre 1884). Ln Dflflalina, !>OmmiWstrata intei•namentc, disinfetta compldmoenle il tuho inte~linalc, e rendo in parte o in tutto inodore le materif' fecali. E;;sa mf'rita essere preferito ad ogni nltro me"m J~r la di!'inrezione delrinteslino, poiché può darsi per l'Cltimane intere a dosi giornaliere di5 gramnu ::oenzaalcun i11rnnvenien te, ed inoltre, essendo a~sorbita ;;olo in parte, pnssa negli ullimi tratti dt~ll'inlostino, si mes·~ola in gran rruantità a li•• fecce e ~pie~a la sua azione disinfettante fln nel retto. Snlo il calomelano può e><.eJ•citare un·azionc autisettica anat..:.rn n quella detla naftalina ma è tcmibile per la sua a:c:ione ~:wneralr- . . La naflalina deYe e"sere mollo pura, sicchll è indispensaLlle snttopo1-re quella <lei commercio ad un processo di pu-


303

RlVlST.\

riticnzione (lavaggio COli l'alcool). Ecco poi il miglior modo di pr<"'c:ri \'CI'IU: :\'nflalinR purÌ""Ìmn ~ zncchero bianco ann grnm. 5 Olio Ili horJ,!amottCI . . . . . . . . cenligr. 3 M. r. polv. DÌ\", in parti U!ntali \'CUti: :-,-IO-l5-20 polveri oJ giorno in o~lie. Volendo adoperarla per la ,·ia del rèllo. ~i emul~iona a caldo 1-i:i gram. di unftalina in fl.>- 100 gram. di acqua di<.lillatn, e !"i nggiun!le •JU• ,...11 ~nllll'-IOlle a lf:?- t litro di del:ùU • hollcnto di alt~>n S 111e~cola l•ene e si adopera appena la lemporntm·a !-'ÌU sce~a O 3i0 • Il Ro~;..hacla ha .:::perimentato la naf\alina nello ~e!!UP.Dti infer11uti1: t• Nei catarri cronici tlel tenue c del cras..-.:o, con o --enza UlCCt'azioni, f(lll\llclO O.IICltc I'ÌÙCJli a (Utli i llrOn-edimonti oh8lCtir•j e Lernpici. Riport.n in propo~ito cinque storie cliniche, dali • '1Uali ri. ultn la prodi~io<:a efficacia del rimedio. ~· Nello diarree acuto, per le ryunli veramente non e neCC!':l"nrìn., po!Gnrln bastare i rimedi comunem~nte m~ati. a• ~elle dit'll'reo elci humbtui (cholera infanll~m), con rio '-'Uilalo ecr~llonlc, come ttppare ùa 2 i :-torie climche. Il ri· motlin viouo ùnlo a do-.ti .li 10-20 c~nligrsmmi ogni lt·e hl'8

in polvere con zucchero o ~alep. 4• :\el tì ·o rulclominaln, che in alcuni casi ~i riesce ad abortire mct.linnt~ la nallalina in cinque o l;ei ;:iorni. L'autore ... piega <pae-.1{) ri-.ultAlo ammctteudo che al rarnedio ,opprima 11118 dello principoJi !=:Orgcnti ùelln febbre, cioè )'a!"~or­ bìmenlo di sostanze infcltnnti piro~nc da rarte dell'inte<>tino :)• :\ello ulcere tubercolari dell'int.e.<:Lino dci tisici. ma J'a?.iono della :noftn.l.ina ropra di e.'-"8 non è ancora e'idcnte per lo "'toso.:o nutore. 1l H0:<;:;bacl1 lcrminn ln !"Ua comunicazione esprimendo il com;udmento che la naftnlina come u tanto eilicace nel tifo acldomiuale u nPIIo acuto enteriti, co-.i del pari nella ùiarrca premuuitoria o nel Jlrimo s4ldio del cholera potré spiegure un'ttzione sommntnenlt• hencfìca. Con una ultPriore comunicazione, il Rossbacb ha dimostralo ~;he <JUella piccola parte di nanalina, che. siccome si


DI TEUPEUllt \

é dello. v1ene assorbila nell'inteQlino, ricomparisce nelle oriDe o del tullo immulnla O Mllo forma di nat1o)O, eJ e<;er: cala su di ene una potente a1i ne nnli--ellicu. Su ciò onna1 pare ebe non pos..q cadere p'u alcun dnbbin. 11"ultando da numerosi esperimenti non solo MI Hn,..,loach. mn anchP del Fiseber di Strasburgo tJ di alh·i, cho le orini-', l'lotto l'a7.ione della naRalina, possono con~cr·vorst limpide. inodore. ::-enza lracc&a d• reaz1one alcalina, in~ommn s uza fermentare. anche per qualtro settimane. L'aulorol 1a r tcndo da questo fattn, o coDlortalo, In alcuni casi clinici, ,lui eritct·io c.r. ;uoanitbus, preco01zza la natlalina come dficocissirno n i cntarri cronici leffgien Ila vesciea <' come alla n produrre dei nol ·oli migiioramenli nello alTi zaoni ves ·icnli grnvi e•l in!!Uar bilL Ed ecco com troviamo, nel Lancct del :!l feubraio ulllmo, conii rmala l eonclu~1om del HO!'l"'bnc.h. • Il dolt. Cu,hin::t • receu menl.e il l suo \B re (della noi\.) nella rau• A Ila S ol Medicai Soc1 ty, C!lando un ca!llt. nel • quale o h ave'la dulo oellc pnlvt>rl ('Oll!Pnl'uli cir<'n rluu c grana deJ rimedio. Prunn clw 11 lr·••llamento comintin~"~• • la ve ca era stata Ja,nta ;!riOJ nalrnenle con una solu:r.mne • ten ca; ma fu al SI'COndo ~~ rno del Lrnttmuenlo con la <:.f'ompsr\ . o~m o rù enti n v. l n segua lo. lo • natùlh U'Bzioni jut l'Cl 'dJ nanAJmn furono combinat CO!l • · cado b ne . La nnflalma e~~rcita dun ue 8ZIOllC anli,.eUica •. Il Lancat conclude racnaCla.hna c ripnrloudo la fo•·mole del Ro. s-

L ..mmnastoae del ferro. pl tsc/tP. Chcmie). -

Gl

n

G. llU;\'fiF.- (Zcitschri/11iir Où. !1, p. i9

tu il, r.h · qui rip01·to rJD~"unli, "'e:!nano una fo o d»fin u,a, nello fJU ~tione d ·ll'azione t1si lo-

• E'l' alo t e lerapeulico dm preparati ierru~uo ... i. l l llenult. mcùaaute il fe1·t•o, nella clorosi, banno 8 P rtato <' ncludcre che l'or~ant-mo abbia il potere di f(ll·lla. omo_lohulmn mercò le combmii7.JODi di'i compo...lJ manera l d• fcrr·o con l'aluumiuo. i'uuv~ rirel'Chc però hnnno


30~

nmsn

pt>renlol'inmPnte dimo,::ll'alo che i sali di fcno non n",;vl'lJiti, P che, !'e essi potessero penetl'at'e nel san~• produl'l'••hbero, c·oroe è r•i::.ultuto da;li esp ·runen ll ;;ugiJ mali. d~i l'enorneni LO"'"ici analoghi a quelli deiJ"ar..:enico. in qnnl rno,Jo, allora, è U"!"orbito ed assimilato il fer ro condiziom norma h • Come si forma r emoglohulma sotto cur"' di r~rro ~ P er r•ictpondert: apJ unt ) a que;Ele doma Bun~t· lw studiulo i composti di ferro nel latte c nel d'uovo, dai quali !"Ì formn tutta remoglohulina durante Jallnmento P. o!UJ·nntu la cova~. ELlet e, non vi ha ..,...•• che un com p 1sto orgunic,, di fcrr·CJ, l' ematotrrw. chu l'ificn nel 0'1'Uppo della uueleina. Del pari ne1 piu imnr.o·•t•• o.limcnli vegC!tali, i cereali e le le!!um:nose, ha lronito 1l in combinazioni organiche, salvo t1·accc impercelli bili iu hmazJOni minerali. L 'autore \'iene ryuin.li alla conclusioM i noc;tri alim•mli contengono il fP.rro solo in forma dt plicato combinazioni orgnniche, lo quAli vengono origin .. ,r~a. mente elaborale doi processi vit.ali dalle piante. StnnoloJ le coi' e, biso~nn indngnro in qual moùo si formi l ·errloB:lOIIta Jinn 1w1lo c!Ol'Otic-he Mllo l'azione delle cure di fer1•o , !'Otto l'azione di preparati miner ali di ferro, i qual! non SS"Of•biti. Il Bungc credo ri~olvero in modo soddisfacente la stiont;, s 'slt>nenùo che i compotili inorganici di ferro :-;ul i corupo5<ti or;.;anici dalle decornpoc.izioni che e"si ~ub'r• l1be1~ nell'mleslino. Ch~ l'accumulazione dei prodolli di mento di un corpo impedisca che questo ulteriormùnle soloppi, t· un fatto eli cui si possono aJùurre non pochi ~ l'miLo Or con quc::..lo prèci~mente si spie~a cin che sareb!Jo o menti ine,..plicaLile, che cio& 1 preparah di ferro nella clorosi si m(lstrano efficaci "Olame ut.> in grandi dosi, le quali poi non :-:ono in olcuna relazion~ con quelle piccolis!"im• . di l'or::ani"l'llO htl )li... ogno per formare em oglobulina. S1 tralla dnrl•JUC eli uni\ vil·tù di p1·esenza o di coutalto, comp:·•• va&a dal (ùllo eh~ 1 diso1•Jìni d(Jlla dJ gestione, catarri ga-.lricl e ime~linali, che cagionano anormali decomposizioni del con· tenuto inlestiru:ùc, appartengono ai sintom i coslanti della clor osi. E cho in ta l coso una sostanza ta!'ILO facilmente ù.ccom·


Dl n:R.\PEn'[C.\

30>

ponibile, quale i.•, "'ccondo l: riN•rt:he dPII"Rulore, l' e~a.lo­ geno, posl'a per ere il fl•rro. è r~r lo meno molto verosnrule. L'emalotrene rec:.ln isolato, nella di!!é!slioue ;;a-.trica, come cornpol'to ln•oluhilf', e non puo e"'~er·e assorbito che nell'inCerio~ trallo inlc"'tiuuh•, rlv\ •l la reazion~ è akalma. Orbene, lungo la v1a che ~~o de\·c p~>rcorrere ~ mollo ~rande il per icolo che resti .Jecompn!>to. Lo mag~ior•e probnlJilHà è che la scompo~izi Il(\ •lt·ll'emato:;eno nell' illlt'slino sia determinata dai solrurr akalini, i IJUall l'i producono costantemeule nelle rer mentazwni huliricho. allorrhé, mentre da un Ialo si sviluppa idroJ:eno, dRII'nllr•• hanno origiue i solfuri alcalini dai diver l'r sali di zolfu. E i solfuri alcalini scompongono, come ~ provato. l'emutogene>. Ot·n i preparati rain~rali di fet•ro si combinano cou lo zolfo prima elle cs~o agisca sull'ematogene e quin li sal\"&no questo dalle temute alt.•razioni, che ne impedirebb• ru l'u::;"ul'bimento. 11 von Schroder di Stras· burgo, nell'accettare que"'ta ll'Oria, fa notare che con essa si spiega nncho JlC>rclll' i pr·eparati ùi ferro sono effièilci so1o nella clorosi e non i n allr·" fnt·me arwtn1che, cioè io tutte quelle la cw causa è fuori delle por·eti inte..;tinali. T.

RIVISTADI CIIHHC.\ E FATl~lACOLOGfA 8all'aol4o benzoico. -~~~le ùi l. S. Dnro:-.'!1 (Journal de pl!arm., ,.,.•... a1 ril•· lb' i-).

L'acido henznico del counnercio cnmunemenle si oUiene ~tra~Jn ìt~P~n·Ic••, o dilll'm•ina putrefatta •legli erbivori per \la dt eholhzrono •·nu nl.!iùo clt~rhlrico. Il prodotto ~i ~uMima ~ co>~l r n~e 1mu l,ciJa ar•pfu·enza c~·i1<tallina. Tutlavia per l _.., m.e hcm le le fRrrml•;opee gcueralmente runml'ttouo il f'ulo acrdo bc>rtzotcr> d(ll benzoino. La _rarmncoJ ea brtlannica ùice cho l'acido benzoico del bonzomo deve po:::--edere !"odore ••rade,·ole aromatico che

20

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306

RLn SH

t•ìcor,la ([uello proprio 'Iella dro!:"11j ma l'odo:re ùcl !Jcnzmno è <l h cr ,o sc.:ondo lA pr<•vcniPnzo. Vi ..:ono varie tu i benw· o cll(} cmalcngon() lo stirolcne, nllre la Yanillina, oltre ir le quu"i n<1n hnr111n ndl)re (hcnzoiun m Palemliang. f .. \ fur·wa ·opL'Il ~wr·rnonica ruoli! clr•' l'acido henzoaC(l

u-

lJlimAto dPI benzoino ~odùi!'tl n tre c·ondr7Joui. abbin ci è: l' l'odore di benzoino; 2- !' O•lore eJn) ireumatico (}eboJe t :J• la unta gl&Jiognola o zinllo h-una. Ma se l'acido beu?. ico fu ublirnato ad una temp ' l'illura J a."-<>a,é incoloro, 1GO"C !'iono >=uflìcienti percM tutto J'acidn del beuzoino pa... ~ ~Ila "Ublimazione; un i11nab:nmento tl(•lla temperatura fino n :!:lO" C vr>r ...o il fìuire dcll'opcrazifmc non 1 fJrta con sè alcu•t mtouveuientc. D'nltrn par·tc è lmona r•cgnla al cominciamculn dell'.opera.z1onc di dllru lJIPrlJ o..fo!!o ni Yapori J'ac IliO e l o U idrocnrl uri color11LiJ chu primi <cj '-'VOl~ono. L 'acido lHmznaco non dovrd>he l'Olllel ere acido cinnam ico; m a non di r aùo lo l>le>;»o l'onznino lo contiene in 1itcola qua dilà. L'ncido cinnulllioo in 'JUe"lo ~'.SSO si subliJuo ucUo F<I.OI'~o tempo clm J'm:ido honznicn, c F<e no può ril:onoscnre In pre~cnzn nlrodore di e"'senzn di mandorle amare che si l'volge. risenlllnn,Jo l'aci•lo benznirn con un ossidante. La coloruz.iou.-• E; in Ila dci l'acido lrf'uzoico sublimato •' do' uta alla pr·c,,~nw di idrocterhuri 'olntili. che riducono con facilita il I \lrtunnt,"8lllltO pola"'-'ÌCO: però nn che r acido inrput• l dell'urina racilr!lcnto o nllo ::-tesso ruolio decolora le solnz10n i rli dello "aie. I.n farmncopcn deg'i Stati- uniti d'America raccomanda rac do benzoico do l C( le !'C r nnco c dall'odore debole di .benzoino, cho "Ì ottiene col proce...:..:o alla calce. L'ataore 'i ng~iungc r1ucsli due caratterj: l" scitlllo in acido solforico freddo e quindi scaldato. non dove colorar"'i al d• là del bruno cluaro; 2' misto ad <) ~ido di rame,aLbrn"tolito receutemer le ed umet• La lo, uon devo colo l'it~ in 'Verde la finmma, a cui "'i <>O\ rnp· pon~nmed.inule il hlo di ]'latino;CQn quc.-,lo ~aggio "'i dimo-=tra l'as enza di ucido cloro- bcm:oi.co. clae «i può trovare cmno impurezza nell'acido benzoico prepnrnto col toluene. L'acido bouwioo ùetrul'ina pcr•le colla c:ublimaz onc ]'odore l"g'l'adc\'O]~ e la CÌ'lrma cJ'i ... tallina 11glriforme JWil>OtaticH; sublt·


DI C.Uilll C.\ E FA!l)l \f'OI.OGL\

307

t.a i !>in tche o;;,en~lioline ai'"-tallint:, di orlnre

ma

1

,} b le, 1 è più puro di qucUo e~trallo tlirettam u dal 1zm (l: "C• lora R.Pf ena g mollo Jentatne11t.e la solut.iouo del p •rrum gauato pnt<.1"'icn, c ..:cmbra inlìuo lotalmonte idc1 t1 ·n n quello t><Ott·ullo, medinnte la calcP, rlall1u •zo 0 Ji P alt•mb.t t,..; rpullfli pos'-'it·dc 1 cm·a.ltel'i s:t:lhilili per l'a bcm t· ùcllo l<~rmaeopcu degli Sl<"t U- t;niti.

aro

Dl6:nmse o&r&t terlstiche del cloroformio e del olol'tlro 4l metUeae r: H C l') sotto a.l rapporto Jisiologioo. 1 ss. J

n.•

(wl!l t: YillèjNlll i11 tUtll memoria pubblic·ata nel Jcwrnal l l'I11Um. (ln!!lin J!N~l) col litnlo: JN:erche .}arI ·h' 11 r: ·ururo di metilt:ne, dilll(IS\ra.ronn eh e il pr•o-

,mer ··aln Hl durur_i è, se nnn "t'mpr~• •< n rte d l ca,. u a ~'<Cmplicc me...:c, lrm7.u r rmi ' d• t~l olo melthco. >O lun~ 1 ~ laborin,~ muw~olflzioni e..ssendo riu--cili o. a rare 1! v ro clr•rnro i llle1ilt•uo CIP C 1' puro ed in ufilCtl' 1l Il n11t ri •li\ i>"tii'IIIIO ùi :=::tndiarne lB proh m l'allvluuL:ulc a tnellc •lel clnr·ofortuio ,

di [

OJll

1a.. ctò che fu ~us.ta prudC!Jza. ::;ngli nni1' ~ul nti ,..ic.t delle 'nn esperienza riasnul:IIDRZ ne fntta n l :a Soc èlà di l~iologia me la primo, ù 11 J• 'Ima l dc phat m., :'CC ' it'O!t1 ete! lllt~"P. di li"IH f.n\'iCl l $8.j.. ltio•Yil r l r 1 e l · cnncJu,inlli. l") l c • l Uri di mel1leue oft'erti Ri clrir urgi do.lrmduo::lria. t:or:nme1· anl a 1o gunet·alment.e di comune al con•tX>"to C l • C 1' n tro l1 il nome; ::;ono semplici ruescolnm:c. le u r 1ri l "-Ono doYute al dorl•formio che l'ODlllu~o· o. :!•) L'az o C ll,'<•logica del •·IMttro di metil ,ne C H• C t• di •t:ri,~>o dn qudla escrcJtai.H clnl dnroformio. lhtll' llt'-'Ìt:me "'Ìr l<nnat co •1U<'r-li due corpi 11011 si rassomi.gliauo c~he m~lla fa ' lltà di Cntrallllli fl produrre l'insenEibilità. 3") l 'in lo mi rJsu11~uli ùàll'innloziouc del cloruro ùi meti1 e (contrazto i, mo\imenti clfmici, ct~i epileltiformi, core: e '"Ono Cù tanti e ili uatura cJ intensità tanto tcuùbili


308

RIYISTA

da I'l'Hr!Prc irnpo~ ...ibilc J•Ur l'id&l di scrYi~i di silfatlo n;e1 te liCIIH 1 raticn chi1·urgicn . 1•) Il clnr·oformio.mcnlrù inùuce l'nne"tc:oia. pr o•oca nello ~te ... '-C• te111po uu rihu-:c:nu•t•nlo mu;>c·olnre, opportuno 1Hl operare quantfl rn...... icurunte ! cl cl<•·hrgo; al contral'io 1 tunYimcnli ÒÌ!"C)J'tlinali che (1rr:ompfl1Jfl(lf10 e ,'U!!JUOn.O J' aiH·,tec:ia tnclileuica . co"'lltui...cono uu r .. facl)lo materiale e uao!"a le, p!>rche po~C:I\ YCIIÌI'C nÙOIJ1'81li. :l") In pre'Cll7.'l dci falti, non !>an\ lccilo domandar e. se giammni fu uc:ato in chi1·ursh il vero cloruro di meWeuc ~

Dosamento della. gomma. arabica nelle sue soluionL(.lortrna' dc pharn.acie, etc. gennaio 11' +). L"autore nota, come la prccipita?Jone 1le1la gomma arabica nelle sue> soluzioni an ed iaule l'alcole, a IJilel modo che fu J•t·oJlO,lo eiA Snuhcl'lllll, non din praticamente e nelle m(l~f'.imn pnrle ùf'i cn ·i 1111 risultnto f'.Otldi.'-faconle, anche tfUHnclo !;i op~ri cnn prolratt.n bollilurn dei licruiùi. Adoprando però l'ul-

cule le~tgcrnHmlc nciduiAto In procipitazione, pure alJn orclinoria lcmpc•rnlura, ~i fA completo, o tulla la gomma si separA in fiocchi ~c:cifo:•llli, dcbolmer t~> adesivi alli' pareti del ,·ac:o. nato il eac.o che ::;i voglia c~eguire il dosumenlo di I(UO!':to soc:.tamm nello sciroppo omnnimo. o in ollro di cui fac.cia parte. il si:wor .\ndouna·cl con~i~lia di (JC~arnc 10 grammi dentro Il bicchie1·c da pi't:r , tali di unn CaJ•a<'.tà suffici;:-nte, e di diluirli a poco ('Cr 'olln r·on 100• d'olcole a 85•, istillandovi poi 'enti f:'Occic di acillo acetico, ed at:iltmdr co bacchettino di 'etro. Dopo tluc n tre oro di 'Jlliclc, si l'flCcoglie la po!:!atura -.u ,H un doppio filtro di pec:o noto, !':i Jac:.cia !>gocciolar·e C<lmvlctauJenll'. O lfUÌIIIh si ric]i~ciogfie in pochi centimetri CULi ùi ac (Wl di,lillll' l. s, rocipitll nuoYamenle con alco o acidulato di acido 8Ct!lir·o, l'l il precipitato, ll·a,.cnrs!' come in m·anti alcune ore,~~ lava con alc(lle per decantazione, poscia si rilaYa !>nl fìllro. e "'i pone~ n "'PC1;8.rc alla ..:tura a 100' ; per ultimo :-i la"cia 11ll'arin JilJcru, affine h c rias"oa·J,a I'umidll.à, cb e allo ~:;La lo naturali' conlicw>, c dopo veuli•flUlttro ore si pesa. II ri!<ullalo :-urà. esalto oguitJual\'olta lo sctroppo non con-


DI CHnllC.\ E F.\RlUCOT.OGr:\.

309

t enga ~luco"<iO del {...,nmercio, perch• ·in ?aso contrari~ c~Jl~ •omma pre•'Ìpit~;rc1ht' anclte della d·'!Slt·~nn .. comu~e ~f ~~ 1·ezza del gluc••i'io ,.u,l•lelli•. Non è lJI}ro . •l:fficlle w _!'<Ullll~ caso di acccrt.arn~ In pr'""enz,t nE'l l'reclpltalo m"d fl:lh' . rea yenti chlrnlci oppJ·npriuti, cnmc pnre1 ernando occorra, di dt,.tin uer•• il p re ·ir il alo,.: ,,. -ù1t' 'ene ~Ha .;~m me:, d~ i'jllelln dovutn a de~trinn.poicltl> rpu~<::ta 111 pocb 1 lSllllltJ pc t-de l nsp~Uo 11 1ccn'n e "" o::+,, uie c.nlle pwt.i rnrnmntlv u ''' sll·alo nm••tlluguw!:lo c luhrwn, mcplre In g0mma si up:s.rregn it.a Bl~,;l;a. dolal8 di dt!I.ole adc·-.ivita ,, IUauCenc anrlte }lcr ptu ..;'tnl'l t unmulali f!'li e•lel'ni cnrnllori.

Tubi 41 oa.outohouo vulca.nlzza.ti malamente; inoonveJdeDtl del loro nso in ohimloa. 11 ~ ~- Li m or ..: u. C(llt unn.i\ n la ...lì tane lJournalde pharm.~cc. lmar:r.o lSs}), r i•'hinwn ,..;uJI'Hri!PlllCULo l'allemdone Ù('i lì.irJnl\ci h t lei chimici. I }ll'OCl!">'Ì ,Jj vukuu·zznZlllO~! in U;<() ru preseute cnrri~pon­ tlono ira ~('ni'r:-tl 8"''-llÌ l•l'tlt> per o~,_•1lti eli appltcazione m•lu-.trwle, tua ln•da.no n rlc>:irlerara per quelli deRtinati nlle chimiche ''1 ei'f!ZFmi. V erllorP...,f'l'nzn o di'po«ilfl cri,!allino eli ~olfo, che rimane sulle inlt rr P pnrcli ~lo i luhi ~ recrpienli •li caoutchouc e giuuge t.ahri1lu nd U!?llm!linre f {t del loro peso, non prec:enta r•el In, or • iudu,lri(ll(' u1l1·o iw·onve11ienlu all'infuori di ciò che annori"..:t: !}d inlncea «upel·ficÙ'ilnJent~ le parli metalliche de di appnrccchi ne: punti, cLn vi souo a corttalto; nl crmlrario nulle opArn.zioui cliin.iche può alterarue i risullnti, e pu6 dar luo;!O allrc!'<i a perìel•losi accidenti nolla l•r~>parazione ùi alcuui h'll" c partico1armenll' nella prer arazione dPl}'n,..;sigcno, IJCr ·!.·· ·TU~~lo gl,~, {ICr rnlta sua ternperalura al momento dello ~Yrluppo ~' , er la parlicellc di dorato pòla ..sicn che tra"CÌ!tn sosr1ese, Hlfì;1Jill11a lo strulicelln rli ;;olfo, e I!Uindi per la couil•n!:tion. · t le~ cnoulchouc ~i gerlèl'<l dello d rogeno !>Olforaltl, che u crmta.Un deu·ossigerao cc::plode. Ca~o questo. non una, wa 1 itt voll<> accaJuto. Sarei.Jbl' ùesirleraLile <·be i l'uhbricanti l'l'eparasscro a}lpo-


310

II IVIST \

"'-itllmento Lubi e recipienti ,,.. · ·..,.i m!n...o Mi ch.imi ·i; run ad ~i è •h m»g!!'JOre tor ta ·onto lo nltPnersi ai procer:-.i comuni o ,mcrcinre, nl Jl~Z7..0 d l cnont.chouc.la notcvo1c IUftDti~ dello zolfv o..:he des:cono n funi aderire. Giowm p ·rttmto c sere oculati nelrncqu.i... to d1 detti ~t•·Licoti e p rima J1 adopernrli t..'flm m·rit ra"'-cl1iM e nttcntaruenlP le interne pnr ti e (\Q'win lnYnrle. con ln •rual• n'' l't'll'117.~ >errà ad c""'er. •mpedtto Jl pr•)dur,i dei notati u ·cidenti. llclnti' nmcntP 1 o i n gli o••._cUi YUlcnnizzati al ...oJfuro di » tlimo i ccondo il proee"o dt Burke de"e'òi nott1rt.>, e IJUR lt,n JUC 'inno nalurnL:,ente c:!enti da qualsia-i ef r el"CC!lZO O deJJO"'ItO. tuttJI\ 18 no•t ne tOrJJQ oppoi'tuno fus.1 in clllnicn 1et· lu forte pt npot•:t.:ioao..: ·li notimouio, che vi con· touuln c 1 cr la e,.plo~ btlitu dell'llllt'llwiJio RJlforalo.

E6ett1 fi•lologicl e terapeutlci d ella oonva.Uamadna. L J·;NJJU~CHhl~. - ({"'cn/1'((1/J fiir .11ed. W i.s., N . 33). Li:mhu!'a•h•.>r bn oll •n11lo c0lln eom·nlflumu·ina risu1tuli Rl •Jwtnto diflerenti da qu~lli ottenuti ùn. l\Iarmé. ~1entt·e qne!-tl'ulUmo Autorè tiYCHl oc:..,·!·vato negli cm.irnali a san;rue caldo in -.cguilo a piccole do,.,i 1111 rnll•mtnmPnto nellu rrequen:r.a

1lc moti cardiaci, ed a do"' ma.:~ori. dopo un breYe periodo di rall ntamenlo. un note~ le U(;~:elet·amento. con ~imulla­ ne!l c5agerazi ne dello pro ..ÌOnt.! san 0 ui~na. il Lellbusc1Jer po ri conlrnrc dopc• gra •di do-i c:oltanto un rallentnmcnto dclln ntthiUr cnrdraca c l n do~ letali mr seu1pre mn_,..,i re abbossmueu lo della pl'ù""IO lP . nnguigna, ~enza alcunB r nS:COIL"'iouu prima della lliOrle. L" rnnrtc lUI ln ~go ret· f8 1'Rli.. j cardtacn, il cuore )'j ferma irr 11110 ,.fato medio di co ra1.iot o. Xe.IJ rane. le quali mostrnn(• i iù ncccntuato il ralle tamento del polso, -.j moniftHu••o repont!namente e .;:enza pre· ceder w irrt•,!::-olarilu. rno.., i menti di cUOl'e rli-.ordlnati, Yt>I micolal·l fuwht1 ftUt:"li ultimi Wlll compnri-enno si puo onc •rH, JUI' lmut•• llTÌlHZJOIIe dei )'eni, olll'JJcr~> l'arresto cliA,.;1nfjc • del cwwu, nw nou ci ~i rio;;;cc p1ù do1•o Y<'nute in scena le cnn· lr·uzioni poristulliche. A ncnu lfl Ja r.onlrozione sisto'tcù Jefl-


1!1 CIJJ)llGJ. E F .\R\L\GOI OGI.\

3 11

nili~a dd 'l:entr1colo, ll.lt!::>Lo non r .·a;.,i.oce piu "<Ollo verun eccllameul '·

1

L.a c' 1\'nlbtUUU'ÌUa pu pur cnmbillrC i:l SÌ"-iolico rarre3t l diRl lico pr ocato <Wiracillu cinnirlr1c0 o vict!Yer-ca sì può coll'a ·rl• t•lfU!IÙl'tCO t•it.Hr !are J'arre,[o ,_j,.lnlir·o l roprio della con,nllamnl't n, 11111 u•>n J•Uo quusln tJrl't!>-lo•'"'"Cre impedi!iJ. Parn'n 1li itt •'r>t.\allmuarinA lo!.!;lit• l"fH'I'<!.~t•> d O.'Lolico pr•>dotln rlall'atrnpi ,, mcnlrP. queC~l"uJliHifi t' itnpnt.enle coulro l'aZ IO lf1 d Il n !)Il\ alinmarina. r:llllll)l'\! LI'(JVt) In eccitabllità del Ht o rl ]l'lilla un po· amnenu la, • niudi alooli!a. La r·eSJ irozio e 1 nn t• iui'ucnzaL<1 in modo ù terminato. ~fiPJIUre l'attivt r 1 a nell•_ rane è note.,olmr-ulcatlenuatn da que;::ta o u · inie7iOnP ipoùcrmiL:Il di 0,1) t il pobo rc"l 1 nll r tlo. ~elle dO"l tli o.ut, --i 10 n 0/t'!. l'autore put~ O!l"enm·c u m li '\'C dtm m1zione tlt'liCi frequenza del pol;::o e dCIII (We'-'"~Ì• IH' "1\llg'\IÌ!:!''lfL P èl'r l i t·i"-ultnll dl.lgli e:'perimPttli sug·li ouimau, s:peciulm • 1t • J'•'l' rig lllt'dn au·a7.inne •lei uwdicutuc11lo sul cuore e Slllll p re 10.1'' "f\11~UI!..f 8. \'f\ntH! [llll!O tt'w·cnr,lo coi fatti lerape tl '! l d te. c:a,i i mto ·>~ rùtie l"lr uicu co 1 -ri~ma, •lit cr cd Gc•'C"'i "lalll"l(~rdici. iu lt··· cn:-si di ipo,.it"e ·uti'' • a br(·ncbtt~> cr •t 1ca ed e!I!J"t!IUa ipertrofia c 1. el YC tlr· ·ol•J de,lro. Il medicamento ha comL ·t _ 1 n t fallì l•). l c, m1 OIIID'Jalnto 8 è 'eùulo numcnt.n dPlia diure~i e rhtuttHJZtm' rll"ll'etlewa nG .;;i è 'cclnto auutPnlare 1ft pres..,ione. All tnr·r1 Ili'\' 1n tth•u11i cal'i il pol:;o cl te dappl'ima era abbasta tzu l'•' •nl~lt''' "' l'cc" cosi di"'{H'tllnntn che fl]'pP,na si poteva c:> IW • L• do- arnrui111~lrr~te furono: per Yia sottocutaJtea fmo a U :! •d ìr,lcrnumenl.: du o,o:. a U,(J(l ogni una o du~ ore.

d

Come Ili correggano gli idrolati filanti - (P. Charles. Jour na,l dP p/tm·maeie, ccc. :.rcnnait1 lfN~).

E." Il A p·al.ici, almenn ne· suoi elfel!i, la malattia _rara"~tl.lrA 1 eh · I'èuil,, yi<=ciJe P. tilanti l~ ncr111e di;;:tillate. L UIJL u·e l l'O\ 11 utill'azotato hasico ùi llismuto l'agente inof,


313

RT\' IST \

feustvo, in:<ipit!o ed in::,oluLilc che 'i dbtrngge il \'il<c oro pl11'8~"'ita ~en za moùiticnlione apprt:lunhile delle pr opt•tctà na lur ali. Due n h·c gr nuuui bt~'-'larto in rnedia per un lt lro dell'idrola to, ma ll"'ltlldo le in do"e alcun poco magginrt;l reeretto ò piu pronto e 8curo. Si riduce l"uzotnto, che deve es"-Cre puro. in pol\'ero l<Otlilc c •JI il•li m liquida poW;Iia.si 'ersn noil'idrolato c «i R!!ila vivnmcnle per due minuti. Il riposo di qunlchP. 1ra • -:uffi ientc pcrchè tutto il sal~> c::oc;peso si depu tti l<(!co lt·a...ci 1andn il !':tl'll""'ìt~l; ma qualora torni n ece&;aria uua prouta «eparaziOIIl',qUt'"'lH puo far~>i medinnte il filtro. L'ult·olot0 intanto r inc•JUÌ"la la Uuulità di primu, e nelle cowlir.ioni or dinarie rlòl"i ... te al r·1geuct•ar~i dt'lla malallia. La spe~ 13 mrnima o prcs,oclu.! nulla potendo--i tl snle di bismuto ricondur"l'u chirnicalncnlc allo "'talo t•rimilivo, o, cal~inato le~ger­ meute, serharc per ultra t:onsimilc operazione.

Sulla natura. del deposito di un'acqua. di pozzo contaminata. - E. G AU'f R EI.ET. - (Journal de pharm. ecc. m uggio ~ ~~ ~). ~· IraCI'{Ua, contntninat11 da infiltrazioni cloacali c

lasciata a :-è dentro r·ccipicuti dtiu,.i, dopo pochi giorni. come i! u.1tO 51i forma un dè! o"itn t'nl'tituito in gran parto di fiocchi bru ni. Il sig. Gaulrclet, t'"lltninando quc«li fiocchi i:il microscopio con un in!.!'t'iJII!.lirnenlo eli SOO ùinmelri, lt lroYÒ forruati u ni· cauwnte dt cellule srcriche a !)(ll'eli :::ollili. di colore giulio bruno o "'Cn:.:u alcunn tral;C~ di intorn~ ùi\i>:ionì. Ognuna ùi '(ucsto cellule ha un diametro medio 1•ari ad ~~~

di millimetrn e prce:cntu sulla eslcrnn ~uperficie una spl•cic di grinza spossu é lwuuu che la partic::c~ in quattro triangoli curYi tti·igoui), le cui c::omu1itit c:ono occupate ciascuna da un'aperlura punteg...data avenlc,o.lriu!.!iro un margine o cl.lrciue rilevato circolurc. Sono que~Le cellule di no.lura azot.at.a c sembran" ùot.alu dello. fo.colt.a ili logliur•o all'acqua conlamiuata una por:liouo dtil l ~ materie azotale che contiene. L'autore li consider a come i cadaveri di micr ozoari esi-


DI CHI.ICA l I'AIIlUt.:OI.OGI.\

313

ttent1 nell'acqua contaminata, i quali Jlropoue di denominare • •COfOAG tetraatoma, per rammcntarne l'ori;;ine e la formo.. Questi mieromar i, nell'acqua r iuchiu"'a in redpienli toppa li, m0010no per mancanza di ossigeno o ss dopon;.;ono, formnnJo l ftoecbeW bru unotali. L'acqua di pouo contaminata è pr:,a di o:;:;.i:..!eno di:<ciollo.

P.r!Dae - (Jornal de pharmacia, etc. dc Lisboa- fèhbraio S88, ),

La ~llina è un alcaloide elle l lOmli\, !".U iudico.tiOrtl~ t lei doUor R058do, eslms..eoc dall~t cos•tcccin tli una pinnta, uoln 80tto il nome di macalla, e l el \'ucntau tlenominnln uaua. Usavasi questa corleccl8 soUo fnrmn di infu,.,o nel tratt.nmenlo delle febbri 1alustri, ed ora ilnuoYO alcaloide. a qua n lo paro, non ~bbe 1 unto inferiore ulln chinina p2r viJ'Ll1 lei·apeut.ica. Secondo il dolL Hosatlo. il rolfatt• di mncallina. u~lt• nello stesse dosi del corrispondente ~<Bie eli clli.nina, nel trallnmento delle fel•bl'i intcrmittcnli, dil ottimi risultati c lo crcJe prefcribile per inuocuilà o pE-r il sapore mcuo !'gt·adovole, specialmente per rh•pdlo ai l·amLiui. I medici di :0.1 eritla, n t>l Yucal.an, .-.~~ ,.... ~, ~>ro gli '-'le--si l ·••· •:li risultati, che il ùntt. Ho!'ado; !!oltuuoule osservarouo col:.-.ul· fato di mucallinn r.rodursi una it·t·itn/.iOnù inlcsti!':Aie paù 111t.ensa,cho non ..ia quella provocnlil dai "ali di chinina, c però credono couvcniculc di continuare gli ospel'•menti, prima di porre tlefinilhnwcnte la macallina o. fianco della chinina.

8egale oornut&; oarattert ohlmtol della sua materia colorante violetta, o sclereritr ina, e IJU& rioeroa nella f'arlna. - (Jout r. al de p1tm•111., , <'C., rchbraio, H!S~). L'aequo ~empHce e l'alcole di :?0" o ;,o• cenlcsitoali loi::<JOO olia "Cgalc cornuta polvcriz~ato tutta la sclererilrina, o materia colorantA nolelta. L'I.IC'lllll di barite e l'acqua di calce predpifàno coroplclamente la scierei'• trina dalle sue soluzioni acquose. o debolmente alcooliche; c•1si pure l'acetato basico


3H

RITI ~T.\

di piombo. il quRlo vi forton una pot'alurA lur.. hino-scura, cowa pi tra di ltn'Ol!'no, che l'ocuio s ,Jforico concentrato fa \'Ol.!ere al ro~ ... o t·oseo, In:- 'ltm.lu incolnro il liquido :-oprastantc. 1: ae1lÌ0 o::-~ahco e fa solozionc satura u ft·cddo di bi-horotn SOllico scoln1·ano il pt•eclf1italo p1ornbicrJ. ~. pee la sclererili'Ìna r.di!!citllttl, il li•tui:.lo :,Ì colort~ce in ro""o nel primo c>Al:-·0 e ·n ' io l lto colln :-<olw.ione dd sale sodtco. Il cromAto poln"'stco tln colln ~otuziOII"' ncqnosa :;e111pliec, o lef!!!t'l'lnt!llle anmwumcal(• d ·IlA ~der •t·itrma uu liqutdv di colore l'o"~ll·Cilicgin lnlt!n"o. n~>l quale l' •.rziu 1!.a di aci.io solrortCD !!enera uu preciptlalo ro~so-::;curu. A. ('tlltln, la ~<o­ luzione llC.JUO'"a d ·l b· L rll'O , o .. •') t.. ~he t'llt!r .mente alla segale c•1rnuta la su.1 malL•rin colol'anll' violelln, ,, ({UC~ la vi~w· pr cipilat.a in Il . ·ent li col< ·l'C v • !ello intenso lo~li acida acclico e "Oiforico. La _oluzione dt ammoniaCll, operando o caldo, a fp'ce <=opi"AtutltJ come nn agenle di tleconlpo,...l, 1110 sutla o;;clerel·itriua. PJ'l'UW~si que"<Li duli, il :-~ia-. H Palm nt~ deduce il segll nle

m... lo pPr r ice'"care la se!!olr• cornuta nella farina. - Si tralta ]8 rarina pene a~~iulta COli quin llci 8 'ienli volte •• "'UO pe--, l di 11lcul' o :)5• o 4f• N>lil•'"'lluali, Citi siv,..i u,.,.:!illula 'JUalche goccia ùi fllntuon acn; l'i oper~ '' t •mpet"aluJ•a 1! :Ju• a iO' c.cnti~t·n li al ptù. llliqui;Jo e::.lraU.o medtaDl•• :-p1 enutura si tratto coll'ace ato ba::oico di pio111bo tlno o precipittwo ne cowpletn, .,. il precrpttola raccolto "'U di un tìJtro, premuto fra eu J•In hibnla. E'li p1>ne, umido an~'ora, a ùigel'ire IIC!I:~ '-O · luz ne di b1 bor lo oùico a mit t.cm1 ez·aluT'a. Uua teutperaLura troppo a .• Ltanteuutn per qualche tempo for bbe faltirH In t'lcct·ca. Su ndlA furiua vi ha se;alc cot•nulfl, la sdereri\rina •li q w" .. , scinll t tlull'nlcoll! pt't'CI(Jilata ltllcl'utnenle dul ~ulc di piombo. c:i l'i h,cioglie LuU.n nella :mlu:t ue del )>i-borato <=odJco, colorandola di 'iolctlo, e ùa qu~::.la l'Oiuzione l'al'ido ,..oJrorico la lOl'OO 8 pNciptlare Ìll Jìocchi violt•llo !'Curi, Al lll lodo tli Palm. n.U.o a "'\"C.Iare O,;;o di segale CC•rnut.a in 100 ptll'ti Ji rat·ina, S..:hneit!e.z· ~IUdica Jll'i'fet•tbile qu lo di lloffmall, perche ... c::.ecuzione più rtlpida e cl1 una scll"Jùihlil cinrl'te V·Jltc maf.-tnre. alto qumùi a dimoslrure la pt-e"~u za di-Q,10 ùi segale coruuw in 100 p. di furino.


Dl LUIIIICA E FAti~HCOLOGTA

315

10 !!'t'fl!tllni 11i f,,l'ÌIIII =:Ì Jilnll11110 COO li\ l!t'3D1ffiÌ OÌ fl~Bf'B aci iiiiAto ,. n 2•1 !!o •t·re di a<:rJo ,::olforico •hluilo {1: :.). Dopo un •1'llll'lo d'ora '"Ì filtra, e J(, farina c;i 18\8 sul filtro con allrn Pl!! t'l', ehe si O:X"'ttJn~e H qu<.>llo rmr·ato Pl'f'Cedenl••ruente tanto ria :~vcrnc tO gr·ammi in lullo. N f!l liquido eleteo si

fanno l'adarc cmq~ ~occiP di unn cooluzion,-, acqU0"8 e ~stura di Li-.;arhnnato so,lil!o, cbe secu lrarra tlt,;crolla la mal ria col<~ra t rh•. !<6 vi ò, JPIIn SP{?81L·, t•oloranJosi in viulello. mentre nell'etarn ri111ane le clor ofllla.

Degenerazione dei gangli nervosi del cuore nello a.v-

velana.mento per cloroformio. - K. N Wt~oGnAr O\\

-

(\\'r at r·h: f . i X. :~7--.iU e Ct;nlralbl.fur Chiruraù·, 1884

x. ~·0) .

Il \\'tllt)tzra,low ha 8\ uto l'o ·cn-<ione di e"amìnare al miCI'\.'< · 'l' o 1

cuorr tli duP Hl•1r u per· avv~lenamento cloroformL ·o. uno der qunll indur·tlu uello -.pir•Jio. l'altro ullo stato frf'.:>l!<ì. t,JU<-<!3LO fu I."Saminato lHnlo allo stato f!'esco C'IHI una J::OhJZIOIIe eli clor·uJ•n di S()dio ul ; •1•. 'lua.nto Anch" dopo p€rman~>nza n~l li JUi lo del ~Hill ~r. r:ello spirito e nelrn•·iùo nsm·l'! 1 all'l per •;•. In tutti nl!-'i le o·dlule o~rYn'~ 01 t'ar•er'<• nntevolmeniC'\ tll'~enerall-l; e!;se er,1110 poco tt>l'l">f'rtt·enti, e i11 v:~:- e da nun1cro-;o gre~ nulaz.innL Q ue.,.te gr·tmulm:ioni 7 tutte JUHsi cl eUa «lessa gMulezza si lro"avano o ~parse nelln P•'rireria ,',111'1 <'iltiula, ù ri~>mpin.no compi lrrueu•e il proloptasrna e cosi occultavH no il nudeo. Un par1 c;talo granulol>n er•a pur•e o~"ervalo in ~kuni nucl~i. per lo chi' i loro conto•·n1 erano dnve 11 wLt .in.Hstirhi e h·t·o~(•lnr·i, e uegli altri

graJi della tle!:!ent•l'&zrone i nuch.r "'parh<UJO ~ompiPtaltlente n ella m!i~sa lorbida granulo~a, in cui Pra$i trasfvrmato il protoplnsma ùella c~llula. Ln gramleun G la forruu della


3tG

RlVISlA DI TOS!'ICOLOiil.\

cclluln non era, almeno nel sec-:•ndo caso, senl'libilm en\e alternt.n. Solto razion~ dell' acido acdico le gramùazioni 8118• ri,·uno e la ccilula tiovcutavn lra ... pnrcnlt! e il nucleo si r ndeva mnui:-csto. ~ella ~oluzioue •h aciJo osmico le ~nmu• !azioni prendevano una coloJ·uzit>ne g-ri~iastJ·a a contorni ùisliJtlt, ma non apparivano lllfli colot•ato in scuro o in ne ro, nè si l'lcio~lievano nelrete•·e. I n vio di paragone l'autore csorninò in pari guisa i cuori di pcr::>one morte per ùivt·rse malattie e due cuori ~ani di iorlividui morti di morte vtoiPntn. l n tutti i casi si lrovnt·ono delle lilm alle•·at.icmi, SP~?nalamente uel cuore di uno morto per o,.,Jbsia (Appiccalo). Lo cellule nervo~ erano iova-<e dalla tl~gt:merazio n e granulo ..o, ma le g•·anulnzioni crono mollo fine c dt?licale. lad,Jove Jopo ln rnot·tc pc:· ctorofot·mio erano mollo più grandi e nellamento ltrniLHle. Inoltr e nei morti i>er clorl)lìwmio, al contrurìo di quanto os~erva~i in altr•i co~:, i gon;li sono dappPrtullo ed cgunlmenle nffetli. Numetnsi esperim.,nti sugli animali confct·mor·ono in luiti i punti qnO.IliO J'u ri~contralo nell'uomo. Si l!•ovorono anche ~imili alterazioni nelle cellule nenose dd cen·ello e della miJolla !-pinale. Bulla oateratt& provocata - FomatsE. :X<'gli A rrhice.'{ rr. erlica /.e.'! Belaes (agosto i~ i) il Foi<lbise narra un rac:o eli colcratta provocata: altri 5 ne e rano stati noliìli nell'anno preccdent~, lulli fra i ~oiJati di un ùislaccamenlo disciplinare di presidio ud uno dei forli di A nvc,t•c:a. L'individuo pi'Csculavasi alla visiltl m edica colla congiuntiva 1Julhar1· dt>ll'occhio dc!;lro rortemcnlH vuscolarizzala, con iui··zione ~piCI!anle pericorneah•; ul <·~ntro della cor•nen uola\'al'i una piccola rotonda ulcere: la camera antel'iC•re e l'iride e r ano intatte. Alla CAp~ulo ct•i--tulliua vcdevasi una rerila lim·are ol>liquamente ùi•·etla o. l e,.lc~a quasi quanto l'intera aptorlura pupillarè, tra i margini della rruale facevnno proci,}t•nza tlei fJ·u~toli eli ~o~tanza della lc~ntc: tutto il crislnllino e ra opaUJlo. :So n SJ potè ;:;corge••e alt: un corpo e~traneo. TrnltaYasi palenlemente di catet·olla traumatica; ma J'am-


E MI~ DI C INA l,F.GAI.E

3 17

malato P"clnd•md() ogni lranmo, n:nivn nd accusarsi da se ~t..,,..;.o. Il tueuo d i provocazione ct·n :-<lato tll:'olilo spiUo iof.,..;;:o nell'oc ·hm. Que-to fulto Cl fa ~0\'Yenire d'unO anoln:!O OS~ervato 8 Firenze nel l 71. Er'8 un d~tenuto po>r· renilenza, che preso dai briganti mentre era in vin~gio appunto per rt'.è<I'"<>Ì al su.J deposito di t·ecluturnenlo, i bri;:anLi lo ritennero diverso l 'mpo l:'l'CO lol'o, e qunndo, !>.lrPIIi doli(• truppe do,·e,ano di· sperJer:-i, lo r·tla~citwono; ma. il copo·honda stesolo a terra e, f:tttolo lonct•e, gli illfi ...::;e prt>foJinlo nell'occhio destro un sottile "'Pillo, eol'a che al mou1euto gli pt·ovocò vivo ma pas;;e~r-ero dolore, ma che gli $uc:cll.o 1 oi una violcuta oltahnia ! ella quale all6 carceri prevenliYè ,J "\al •li fu curalo per c•rca un mcc:o. Quando, tra"cor"-i gtà pni che fJuauro mesi dal rnllo, lo c,amiuai. allro non pre--ent.ava che un opacamPnlo complP.lo, pr>t•fcllamente omo~c:neo, !alleo del crislallmo; però collu illuminnzione obli(Jua ov,·erlivast nel centro pro>ri,.omenll' dl'iln cornea un fine punl<> 01 neo, um·astro, \' o! <11 C•'tllt•o ùl'l ct·islallino opocato un piccolo, tenue infos· sumento lt·iaugpla t·o, pure nariccìo. B.

Balattle simulate Il Talon, medil'o ma;;.ziore dì 1• classe nell'csercit9 fran ce~ e. rmrrn dtvet''-Ì ca~i di nolata provocazione di ascessi Jh mmo~Jo i o InPlZO della cot·leccia c.li biouJella. inlr· dotta ~otto In ~'nlc o modo di settore, od anche ,.,cmplicemente :-p~nktvi. "Otto abbastnnzn praronJamcnlo infilando una fiLr tllu dt e~,.a in un ago (1). Ai frauJol•~llh JUOdi di provocuzione di mulattie a mezzo ùi ir•·itnuti corpi stra. . . ' nwt·t mlt·otlolli tra te carni qunli r·icordano il Bernard (cli,.,~Jt•lotioue ~une rnslntlic 1lale), Chn«"-B"'ne (•1e!la simulazione della l'i"ipola collA tup,..ia gor ,onica,, Sa t. vage

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l La bi nll 113, r.h 1 rr~ i cl no oaron, é Ull.l dafne (ol.tpbne ;;n•ltUm, nu;: T um, t Uri' ,111 pl nla c:h s·u pur In mtduillll, eume rnbe1•1• ~ente M cscar uc~ In pt JI()T l r l rarn un:ruentl n l IDLrali•:.Ut•re l'e51 UJ"gt> ~ier.JI>Urtf rm

11 1 ,

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318

IIIVIS'I.\ r11 'rOSSICOf.OGlA E MEDICfNA LEGALE

(azinne d ·Ila lnp"io), Bois~NlU (delle malattie simulate e dei m ei'.zi J)C'l' r·~ono"c rl•·). Hnlchinson (o;:<:et·vazioni pratiche di c.hit·urgrn), Zuher• ( imulozioue della zona colla puntura ùi :opilla inlri,n d1 una soluztom! di lttrlaro slibiato). Derblicll (delle walnLLio simulate nèll'• ,.t!J'Cito. ecc.}, dovremo ora ng~iuw•e••e d so' rocconnat.o, del qualè deli.R;!lialllmeule rtrerJ,ce d racoronlo Tulon negli .-trehices de Medèeme et de Pharmacrc mrlitCim;s (giugn(• l i). R.

l~IV IS'r 1\ D'IGIE~~

Delle navi-osped&ll. - ( flte Lrrncec, 28 febbraio 1Q8:1, e .Uilifor'J tra.~J'url by Lif'Ut., col. G. A. Fuase, London). L'Ol'gf'lllit'I.HI.iono ch'Ile navi-ospe<lali ò oggi argomt>n to, comn l'ii dìt•t,\Jhè, di gl'lindi' nllunlrlu in Inghilterra eJ in Italia, poich1~ 11on ~ulo ò oggollo oli l'lf•eciali stuJii nelle alte sfere

militari ùi q m' ti du•) pJ.c,.i, tna l'ichiamtt anche l'attenzione di etuincnti ~.:ullo)ri Ùt'lln ~Ci• nza. Nell'ncluunuzn tloll'Hospital.<J .\!moeiation, lenuta a Londra il l~ fehll'tll 1 ulluuo, il D.t• !\lurt•ny Brnidwood les~e un'importante m· uorio sulle nn\'i-o,.pedali, che sostenne do vt>r es<-el' co lrml in modo ;~peciale, destinandole esclusi>&mente ai mnla.Lì e 1i ferili. Egli .timo,lrò chtl, come gli o,pedali ::.ono csc;enzJ tm •n te d•~ renli dalle comuni abitazioni. talcho que-,to n n poc:o:ano in unn guisa c:O'ldi;:facenle tras[orruar:::i in quel!~ c.osi parimenti 1 raggiunge male lo scopo Eulo!'cht! ,j muto. no lo nnvj oostrnite fl•.. r lA gu.•rra e per il commercio in ricoveri tfinfertni. Dal 1 unl(J di , ·ista medico, non si può non acccttm·e le tdue di Hrnidwood, ma si oppone la dtflì•c:(l, la quRle po1 rwn appatrebbe neanche abcolll.t della bast.anzu giu,.liflcaU•, con ... j,Jerando che il bisogno di unvior-pùl.lali :5Ì l'n "Cnliro rswamente nella stessa Inghillerra. o che, per consegttl'lll.n, alluunclo le propost.e del Braidwood,


RIVISTA D'IGIE'ìE

il l9

· l"elllizzerebbero bensì, in dati momenti, Jei granrli van9ta1 · ma "'i a..-rebbero p01 per lunghi 811Ui ùelle navi inutili g • . 1' qual as1 aHr•J «copo. La proposta cltmque ili spmgere Alli· 8 mil"8 ·sto u mt!ttere in cantiere delle navi-o"pedali non fu a o ta N ell'tl"'"ernhlea mtaulo fu faLta ed appr•ovatn aù unn· mmtlà a proiJO"ta cht:! ~riofBrmi delfeserctlo e ùalla mntina ingl s Hm~nn tra><por·tati m Europa dai !!randt \"npori, cile in - llinnma part• uoòall~ In i~.~1uando. benmle"o· non 1!1 Lra t l'infermi che vos~no e-'-ere di no ·mtlentl) ai pass a "'ati o uon ;-1eno in j;:[;,tu da vio~gitu·e. B n 10. intanto, le r avi dA ;:ru••t-ra e qlleltc clel commercio n on l' <><pone 1u1 , mta ,·vita 1l'a:-f, ·mnl· in O!'f cd ali, a l n te lo e ·g tze d lla "ciema; benchi> "ia lo•lt vole l'inizio.Uva della llo~rp r ls J1ssoe "raion pel lra~'<f orto io Europa dei m alali cb c do' r ;hbero e ...c:er c•trati !;Ulle navi-o"re i ali, nou è tln rilen r I rn che •JUF"•le la!<Cino poi ltlOll(1 li ù .,_i Pllll"ll l'li rriù le.nrn lantr 'Pi ed Ri p•11 ~'< "l't:p lo'-'i ì!!fl!l isli. Fittclll.' l'mfluenza ei nw<h ·i rnillll.lri ittdtt-~i sull~ ddct'ti1Ìnn7.illfli tlei e&pi • !:'la mariua e deJI"csPrctlo l'u 11!1 po'st•rtJ'S 11 JlnclJ,". J'espet•t '\IZ B non eblw tluli, c·irca Il' HU\ i-ospeduli, basle\"uli I'HUmat' rr motll, le nav1 ~e-t•vìruno fiPJiena e llllllatwmte pel lrasr 1 o clt • m lnti e !l'i ferilt &~·li ''"l'elRlt li l~t r:1; e fu c -.J llu' nlla {!11 r·rA di Crim n ;\"el lfl!;7 pPr••, dnr~nta 'a spe hz IC d'Alti~:;illiH, zrtng!e:oi lra"formarOOO in ospeùali tr h ... mPnli. t,o den Fie,ce, Maurilius c (lllet.'Tl rif lhe .'So l. l"e-'! ei'Ìl"'rl7.a che acqmslnroCJ(\ in (jUdln Jli'Ìlllll ~flJLI!l ­ (lJda ' :.a .. J'\"1 ad ess1 di guida per l'~"'' emre E p01chè la c J'autortt8, di cw godouo 1 medici del a marrna ine. 1 mod onde s ·uo re~ollll! i loro ra[>porti con rumm·re l , l'er no ad essi m()llo agAvol., lrailut·re in allo • '-U .. rtm nti d~lla «cienz.a, ~v l'e:;:p<>rienza e della filanh·opia. han o tu • :a,:r dun~ere una roll'IIÌ\'8 perfezione nclln or" n zz r. ne leil~ na,·r-o<>peàsli . . l J l rm10 l..iH!i rmemo-o::;pedaJ,.. ordinat.O secon io ua pit no ti pon ! ' Le 111 lllL do I arlieolare allo «copol iu il T"icfor H ma· n el. l :-timto ·•IlA spedizione di A.,hanteo, cd c·~"o ~ st.alo P i li Il dei bnstimenti-osped.ali della rnur·wa inglese, c, in certo m lo, ;lnclw delle altre marin~;>. 11 ba::timento-o:-opt>dale,


3!0

RI\'TSTA

che l'Inghilterra ha alll'stilo pet' la presente spedizi011e è il Ganqe.~. molto somiglian te al Cartha(le,impiegalo nella guerra d'Egitto tlel 18t-2. L'as~ello a bordo del Ganges è ammirahihuellt~ t:Oill pl~Lu, l<CCOndo il g iudizio e~pL'e:sso ùa c:uloro, che r>hhero l'opportunilà di ''jsitarlo; e il Traspari Departmenc uell'arnmil'agliato merita loJi e congraluluziooi per l"ollimo l'isullalo dr Ila sua opera. Trovandosi su questa na ve, dove tutto, la sua croce di Ginevra al vento, la l'lpecial ilà d~ll'as­ sello interno, l'ordine, l'eleganza, riYelano la nobillll della sua destinazione, non si può comprimer e un sentimento ùi sodrl isfAzione o di conforto pei pro:zressi che si sono fatti a vantaggio dei malati e ùei ferili. e per lo sviluppo pratico di alcune idee, che fwo a pochi anni fa sembravano inattuabili. E cco ora le norme, secondo lo quali sono stati allesliti il Victor Ema1wel, il Cartltage e il Ganges. IJ:sse sono (lovute a1 l>.r Roch, il rruale, es,.endo stato il medico-capo del Golden Fleeèe nella spedizione d" Abissinia, le ba~ò principalmente sulla esperienza propria e su quella acquistata dai l'.UOi compagui destinali alla direzione degli alt1·i duo ospedali c;aileggianli. L e navi che meglio si pre;otano ad esser trasformate in ospedali galleggianti sono quelle in ferro, come le meno alla ad assorbire e ritenere l'umidità, i mjasrui ed j contagi. E vet·o che il l'ictor Enuwuel e in legno. ma ciò cos~ituisce appunto una delle sue imperfezioni. Bisogno che la batteria abllill un'altezza di circa dieci pieùi; che la carena sia esternamente rivestita di legno, dalla linea d'a•!qUa in giù, con un cattivo condulloro (feltro) fra il legno ed il fet•ro ; e che vi siflno, da smbo i lati, clei portelli larghi ed alli cir ca tre piedi, Yuol dire un metro Occorre che, oltre que!'ili porlelli, ve ne siano, per cia$cun lato, altri duo più spaziosi (8 X 8 piedi., ape t•ti a raso ,Jcl ponte, per polere prontamente e comodamente imbarcare gli Ammalali e i ferili in qualunque fcggia di bat·elle, quando sono tirati su con paranchi dai bottelli. Questi quall!"O ~modi portclli de'vano essere fornili di passamanì e di scale. Ogni porlello piccolo poi 8'Vrà due sdruccioli, uno pel vetro e l'altro per la per~iano, e do,·t·a ui::;porre di una ventoln per raccogliere l'aria da prua.


o'tGIESE

3~1

Ponte 81 p r 'ore. o eoperta. - Le mu1·alc ~~>v ono cc:--cr.e e U\wte la r t c , 1 , per o~C,•)Inre l'ncrar.10ne, e prJOCI palme te J>*'r r n runrt~ l'ul1hl.il delle Lt·omb~ a Yenlo poeo alte S e muru e ~ono mJt~pcn~abih pt•r In !<tcureu.a Jt!lla na in m vun t.l, de~ono pol"r"i allbu«so.re in porLo, per euere t tu dai ret1colati. Gh allo 1 ù Jeh unlc1ah levono ~tar•· 111 l!Opcrta a poppa; ancl e i oo a pei medici dl•ll\l"'(~dnle e rJlll'lli per gli urticiali da rdo e v no ess.. re in cop rtn. :;;,.. ,. 1 o:-c:ibilc; m o o,; e lo uo non ne: nt qu :3la di ,-,;; zi ,, "' è bene dc~tmat·e a tal scopo unn 1 arte d lla balleria a prua. Quanto alle cabine de<~linnto Rd isolaro ~li !lmmnlati cont.ag c:i, c:i s teranno quei «ili, che oiTI·mm rua!:giori o"luu ella d1ffus one det conlug1. La cuciuu l'"'' gl"tufcl'lui d~>~U ... tan~ ptil tt !JI'Uii Ili lulli i ca ti t 1 rla, t 11.~. e do ooce~ 0110 tenere n~o m l ru , b gna cercaro n lla fre~ch zzn del :::ilo un moderatore della r:;overclml cle~azione leruw"!a. E, scLOpre u Il inl u1o di purr·e le mo$:g10rt ~or:;enti d1 ~·aloi'e uei "ili più (re C t, "l farauno !:! gWI C da a~ anli indiclro, ver:-0 il fumolU o, le a tt· u mc, il forno e 1llavalruo per di ammalali. Le lalrmll ar nlt(o ruor i bol'tiO, e ~i 8Jli"I'HilnO, ~OIIZ8 tuLo di ear-co, K i•IOIW>o sulu1arc. ~sranno a loJ cr·alo solo yuc!le s llo\· ulo .

La bntlt ria deve r.05'litUit·e !r. p&rle e~senzlflle d ll'o~dol . 0 ·cor·rc eh Slll 'I'Cntil&l.81 lulta ::;gomura ùa pop a 8 prua, e ben ri,.chiarala da due boccaporti, uno per CUl un lato, l quali de,·ono esser.; lungh1 quanto la coperta, e larg~u abbastanza da permol\ore il passaggio di maniclw 8 vento. l letti saranuo dio.;po,..li in serio, dislanli l'una doll'alt.re non meno di due piedi e mezzo. A \Tanno, quando ne 1118 il cà..o, ognuno la 5>Ua zan7.ArJera, resa non inflommai.Hie mercé l'inune~iono sn una solin:ione di tunstato di l6oda, o soltalo di ammoniaca. Sar·a bllne che ogni lello pO!>Sa il:>Olnrsi medionle una lt'nue corLma. I giardinclli, che vnglinnsi adoperare come latrine, devono essere dtsposli in guisa che q ~e:; le~ come ~::i è detlo, :::;bocchino a p1ombo sul mnre, senza bisogno di tubi. Allre la21

Balterta. -

'


RlVIS!A

lt•ine potrebbero stare a prua, nella guisa orJinori ~. provvedute di acqua da casse situate in coperta. E qualora si credano neces!'<arii ancora altri ces:;i ed orinatoi, si badi a situorli in prossimità delle pompe, sebbene, Jel resto, una pompa ausiliaria debba essere destinata a ttmerle costantemente piene d'acqua, oltrecne a mellere in movimento Ull paio di termaniidoU, uno per ciascun Ialo di l[ueslo ponte, e dell~ ponka$ (gl-andi ventagli, usasi dagringlesi in .\friea e nelle Indie per la ventilazione nei Luoghi clliusi). In questa parte del bastimento devono essere anche i bagni per gli am· malati, fornili costantemente dalla macchina di acqua calda e fredda. Corl"idoio. - Unc4 parte. del corridoio, quella ùietro la rnacchin~, per es. può servire da ospedale per l'equipaggio; l'altra par·te può contenere le brande per gl'infermieri e pei marinai' camerini pei sotlufficiali, ecc. I depositi o magazzini di viveri, materiali ospedalieri, consumi di bordo, ecc., saranno solto il corridoio) e dovl'anno essere accuratamente sorvegliati e provvisti di sfogaloj per le emanazioni nocive alla salute. Le casse d'acqua devono rispondere rigorosamente alle esigenze ùella igiene navale generale. L1:1 sentina deve potf!r facilmente accogliere i liquidi dalla poppa e dalla prut~, ed essere spesso ed accuratamente prosciugata. Tende. - Le Lenùe da estate devono esser doppie, cioè una superiore ed una inferiore, e separate da uno spazjo di circa 2 pi~di; ed uno pompa, che abbia la manicbetta terminata a d innaffiatoio, deve inumiùirle di tanto in tanto) allo scopo di abbassare la temperatura e moderare Ja secchezza dell'ambiento sottoposto. Venlilrzlori. - li più utile ed ingegnoso sistema di venti· latori e quello del D.r Edmuod, generalmente adottato e l'i· tenuto come uno dei più efficaci fattori ùella buona igiene degli ospedali galleggianti, specialmente nei paesi caldi. Non è H caso di da1•ne una descrizrone, Lrovandosi in lulli i migliori libri d'igien!l na"ale esposto il suo meccanismo. Le maniche a vento raccoglieranno meglio il Yenlo da Lullo le direzioni se provviste, alla sommità, di quattro aleLle giranti (V. fig. 19-, pag. 20-l, Mililary Transporf).


D'lGIE:H

323

Fuori bordo l'ospedale galleggiante deve essere imbiancato calcina oLI.enenJosi cosi un abbassament.o di temperatura, 8 che rapp~enta un \'aulaggio di 3° F. sulla comune pmura bianca, di .- sulla gri~da e di t;>• sulla nera. Lo stesso vi). dello per l'interno, ove può adoperarsi una mistura di calce ed acqua di riso conclensata. Attorno al bordo, proprio a,lJ.ossale a questo, si potrebbero disporre Jelle pe~iano di bambù, inlenoLla in corrispondenza dei portelli. Tali persiane, innaffiate di tanto in tanto, potrebbero molto contribuire ad evitare le eccessive eiHaziona di temperatura. Ne1 climi tropicali sono ùi pt•ima necessità le macchine da gbia •cio. Il l'iC'ior Emanucl fu provveduto di una macchina, la quale pot.eva produrre mezza tonnellata di ghiaccio al giorno, ordinariamente però bastava rieavarne, in media. ~SO bbbre, per il costo di 2 penec la libbra. P lendo la nave-ospedale andare in climi freddi, bisognerà fornirla anche di !!luf••. Il Vieior Emanuel ne ebbe sei del sistema omer1cano Dcam ciascuna del tiiamelro di 16 pollici. Quest.e sono le norme princ,pali, fondamentali, alle qunli si è attenuto l'ammirngliato in:.:!ese nell'a!lc...,limento tlei "uoi tre migliori ospedali gallPgginnti1 che possono quas• d1rsi tipici. Molti particolari circa l'assetto interno non li trovo nel Militar!( Tran8port; ma e..~!'li, del re~to, sarebbero superflui. à. che servirebbe, in falli, sapere quale sia il sistema ùi letti preferito, di qual genere di ulensili sicno provvedute le cucine, quali apparuli vnl'"olari abbiano le latt·ine, ecc.? Tutte queste ed altre condizioni souo soggeLle alla nol'me generali d'1giene navale, oVYero sono relalive al buon senso ed al gusto di coloro, che diri~ono i lavori di allestimento. Quando \'og!iusi trasfos·mal'e uua nave in ospedale ··alleo-n "' g1aute, !'eguenùo Lutle le norme imposte dall'iniene navale . l o ' e speCJa meute •ruelle sopra accennate, si richiedono lavori luogh~ e difficili. Per la trasformazione del Viator Emanrul, magm~co vascello in legno, di 515i tonnella~o, si impieJa· rono, m un arsenale inglese, due mesi e mezzo. (V, M ilitar!/ Transport, pag. 205). A. TORELLA.


Inconvenienti dovuti al ghiaccio i.mp'lll'o. - (Sanit~lriAn de New- York. - Journal de .}hùleein.e et de C!lit'IIT[Iie, lugho 188i).

Le più recenti l'icerche sull'influenza del freddo sui !.!ermi hauno dimostralo che le pia basse l~mpcralure non tl"\tn·ono che una mediocre azione su di essi. A.ll'opposl<~ delle elevazioni di temperatura, gli abbassarnenLi ancl1e mollo nolevoli non distrugg-ono i germi. .Appentt che la tem1 eroi urn si è elevata, -:ruesti diventallO il punto di partenza delle fermentazioni. Quesle nozioni ùanno molta importanza. ai falli segnalati nella Rer:ue d'hygiéne. Fino al pl'e!"ente gli scienziati si sono occupati Hssai poco d~i lanni coe poleYano risul!.arne dall'uSQ alimentare d';!l ghiaccio proveniente da acqua di cattiva qnalilà. A NewporL (SLuli Un ili) si fece un gt·an con<>umo di ghiaccio clte una compagnia raccolse nello stagno d'Almy (Almy's Pollfl): questo stagno riceve acque di fogne e nessuno si arrischierebbe di berne l'acqua; nessuno però esita a con~u­ mf\rne il ghiaccio. Una Commis~iOM composta di chimici e di disLinti profe!':sori ha stu~liulo il quesito « so l'acqua, cong-elandosi, si liberasse d'unu pal.'le ùelle materie organiche che esst1 con· liene ». Le analisi chimiche faLte dai proJ'essori HiUs e Nicbols hanno ilimoslrato che. il ghiaccio contiene una quanti la di ma.lerìe organiche più grande che l'acqua raccolta nel mPJP.si:m.o punlo. li sig. H'ills riferi che in un alber go òi Rye-Beach, nell8i5~ su 500 persone cbe ave"ano consumato del glliaccio, 26 furono gr11vemente malale: l'inchiesta com. provò che gliaccidenlieranodovuLi all'uso di ghiacdoimpuro. 1000 pal'li d'acqua o dl ghiaccio provenienti dallo stagno di R~·e·Beach contenevano:

Ammoniae!.a libera . . ,..

Albuminoide . . . . :M ateria organica volatile Ossigeno necessario per bruciarla .

ncqua

ghiàrdo

0,0197

o 028

0,0597

O ORO.t5 -<>

8 i 28

...

))


325 Gli autori ..p1egnno quest'iluhrallam.:mlo pru grande dal

«bia cio n l tuo 1o --eguenle:

. • La m tet ia Qrgnnica che. 1 enetru neil acqua dura n w la slagtone ca\.la ~ !le •omposLu e «cotupn.re ~iu o men? p{;'t·cll.è ec: a servu al u utr uuento degli mgum~rrn Yegelall od ammali conl uul1 rwll'ucqua; ma nell'in\'erno rabbassamenlo Un tempet·nlut a iru edi..ce qu•·~ln lce~Jnlposizione; la materia rgamcn tlullunnle sulla superltcie :=i accumula a ciò è ll'aequa cot·r lla cile si lra-furma in ghiaccio "· Altre an h"i l er<l conteuule nella memoria Jimo!ìll·lmO che, abtlutthnerate, 11 ghiaccio ccmtiene meno di anatena organica e ,\i um molllll.C<l che l'ar•r[Ua raccolta nel mad t>sirno

s \0 e nella mr;ù'*ilua epoca.

VARlETA

-Abul Jtanm , chirut'gO militare. - FRonLICH - (;1 re!lic. Jtì.r J{ltn. Ch1 r rlrq. e Centralb. j1~1 Cllirrt'I':J. ~. 3l.l1 l~·~).

à bul-Kasem dt Gahra pro1Jalnltnent~ ha vissuto ndlo seeondn m elA ùel tla~C'imo secolo dell'et·a ct·islia.na. Egli ha eompilala wt'uplll'a (l'.t ltasr~() che abbr•accinva Lullo lo !leibile medtro del ::-tto tempo, o twl suo decirno ll'ullnlo di cptell.,\perfl lrO\ i amo rac-colte le :me OS'ienazioni •ti cltirm·gia di ~nwrta. N eli~> gr•a,·i lC"tOni J.iel capo eJli con:>i!!lia il salasso ùella Tena cPfulic.~ ùt~lln parlc opposta sJia lesione, e la m •,hcaziorw il•·lln fel'i!R con colone imbe,·ulo di olio rosato. Le e mnrragie fii Ht'rcslmto collA tcp-alura o col CerTO rov~.;nte. A bul-KasPm praticava la enl~t·or·nfia e i suoi mezzi di sutura ernt.o liti esilissimi traLll Jn budella d'animale anno-dati 11 fila 'e~e!ali e ìniìlnli in un a~o. Il ifJ• c~pilolo lralta dell'estrazione delle fl'ecee, inni<'a e desc1tve i sintomi dai quali det.basi dedurre che la freccia


3.26

• VAJUETA

abbia leso un viscere e consiglia in quesrultimo caso di non estrat·la. Egli appoggia quest.o suo precetto aUa storia di un caso da lu.i operato e trattato. Lo strumento feritore dove essere eslrAUo dal suo punto di enl1•ata o dal punto a quello opposto. Se osso non cetle alle trazioni lo si lascia stvre per alcuni g iorni fioche le carni cominciano a marcire. 11 ùarrlo conficcalo nelle os::a si tenterà di srouoverlo mediante la trapanazione. Inoltre si deve estrarre. mantentmdo il rerilo nella stessa posizione in cui si trovava nell'atto del ferimento. Qual·n·a si senlissè la punta della freccia sotto la pelle della p. 'l~ opposta all'entrata, si fa. un incisione dei Legumenli o dalla nuova ferita si estrae l'arma. Se la freccia era avvelenala si incideranno i margini della ferila m forma di croce. Il Frohlich fa un paralello lra le opinioni di Abul-Kasem e 'JUelle di Rhasez e di Paolo d'Egins, e dimostra che Rhasez non ero molto adJenlro nella scienza della chirux·gia di guerra. All'incon tro si trovano nell'opera di AbuJ-Kasem m ol te idee r.:he s'accordano perfellameot~ colle teorie ùi P aolo Egineta quantunque abbiasi motivo a supporre che il primo di !]uesti auloi'Ì non avesse affalt.o cognizione delle opere del seconJo. Gl'islrumeuli di Paolo sono più ingegnosi e complicali, anche la scelta dei mezzi curslivi e piu ricc.a. Per ò la opera:.:ione oella sutura intestinale pratict'llU rla Abui- Kusem con iili di maooria animale dimostra 1la se sola J'origi 11a li là, ~fl superiot•ità u l'indipendenza del genio ~hi­ rurgico di ({Uell'uomo, la ohl fama ç:-iunse allora tanto alla quanlo quella di Paolo tre secoli pt·ima. Konumento a frate Juan Gelabert Jofré, fondatore del m&nioomil. - (Reoista JrenoprJcica di Barcellona). Il 28 settembre 1883 si cbim;e in Barcellona il primo congresso freoopatico !'pagnuolo colla inaugurazione di un monumenlo a frale Gilaherlo, quegli, che quattro secoli or sono spinto dall'amore dei pr ossimo e da vivissimo sentimento di carità, fondaYa il pt•imo asilo per i pazzi. L'opera dello scultore sig. Luncb offre quel carattere, che


397

desid~rio

~ueva-Belen,

era nel dei proprietari del manicomio a eui spese venne esPguitn, e rappresenta il frate in atto di dire U sermone inaugurale del primo roanicon110 de\ mondo. t.. sblua, scolpita in belli!lsi1na pielrn d' ,\\icante, posa su di un elegante piedistallo della sle!lsa pietra, alto un metro e mezzo. Sulle quattro facce de\ piedistallo sonvi varie iscrizioni. Quella di ironte è un brano ùe\ sermone ··he adJ\ .\aprilo U09 pronunciò il venerabHe Jo{ré in uno dei tem-p\i tli ValeO%&, eccitando lo zelo Jegli uditori. pcrchò contribuissero alla erezione dcll'o!'lpe•lale de los Desamparados, che doveva eervire di a!;i\O ai dementi. La rtporliamo testualmente: ..... seria obra molt Rancta que en lo ci,ulad de Valcneia jos (eta una abitaeid 11 huspital en que semblc.sf jo1ls é inoeents eztiA!Juesen en tal ma nera ']l{C no anMen per la eiudad, ni

~cril\.o:

pOOUesen Jer ,la n!}, ntls ne .fo.s Jet. Sulla faccia laterale dest1·a è Fray Juan Gelnbel"t Jofrt., naeio en 23 de junifJ tle rJ80. e sullo sini:;.l-ra: l1ttriò en el Put!J de Valenr.in en 18 <le mar;o :1 U7. Sulla parte posteriore è ricor..lata la ùala della inau~urazioM: Cerlamen frenopatieo28 de Septi~;mbr" 1883.

RIVISTA BIBLIOGRAFICA \

L& malul• lD Italia.. - Dott. SFoRzA CLAUDIO e GtGLIAn&U.l RANlERO~ capitani medici nel. R. Eset•calo. - Opera onora~ del pr.mn premio al Concorso Riberi. - Con !Sette gran_dt tavole cromolitografiche. -Roma lipogt•afla òe<>li stabilimenti militari di pena, ' l>

188~).

- 10m per la pubbHcazione di questo Le numeroc:iso::.ime ade"-· · lm~rtanle \nvoro, ùa parle òei colleghi dell'esercito e della ::t'~a, re n\ ùer~bbcro •1nssi ~npet·tluo farne particolare cenno .gtorns c, ~tac.~·bé sarà bl?n presto lra le . ù. t lt· tutti potranno rarsene un esalto concetto, va\utarne maru l i pre"'Ì u lo e, •


3?8

RIVIST.'-

appre zzarne il mer tlo, e l'utile scopo che ha saputo I"M"-

giungere. Pure non po!'siomo tacere ..... N on sarehbc delicato ! d'all roruic In nostra povera 1·nrola se pnles-.e valere a 1181!8' a que!"ltl beli~:~ e buona pubt licazionc un po' rl'appo!l'~Jo, invo!!liar gli cotu lio<>i, i medid italiani a le!!!l'Pr!a e medl· ltJrJa , llOÌ \:reder~mnto d'aver Sll""ÌdÌAUl e !J8lroCÌII11l8 uua' ullle e -nnln cau"n. Ne diamo perciò "olo un •l~>! àgllialtO': cenno, alLo a fame int rnvvedere lo E:ctentifìco e praltco volore. r.Ji nutori m uovono i1 pa"'-0 Ln,:anòosì !'Ut dul: !'lalb lld. l udirano le g-uarni!:ioni uve 111 febbre palu~lre e domi na nte. de.:umendo gli elelllt-nli ùel111 rt•lRtiva ebl<>sificazi, nP dal oum l'r •• .Jet milttari dt lr·uppn curuti pet• f~>bbri malaridte netllfl' sta.Lilimcrtll !'U niLar·r mrlìUII'i P. nelle inf~rrner·iP di cor po. dur nnle il lrten n io i877 -79. A complemento dr lalu :-;la lt!'tiea iuriir.azione, dònno uno spr·cchio di ri,contro \t'a gli r nlrati n egli ~lnbiJirnenli mililat•i e civili (!>taLilendo con moteruHlieo r ir.roro il nutr'lCI'O prolJalllfe pl'r questi), non che tr1• la brllt ChE' rlelt>rminnM !(' ne erli<' pl't' H 00 rll'l fl forza : citoè la media mas.~ima (oltre :HJ), la normale (lGR) e la m;,tima (l:?!l). D Ì"COl'fllllO quindi cfP.Ilu paloa-enia tlPlio mahH·ia, ch•lla forma, decorso, est to, uccemJOndo ali P forme (r..golari, larva ll', pet·nil~ÌO!>C, carhelliche ed irre~olari), ai reperti aMtomici (nelll' forme ocul~> t' rr.;.~nicbf'), alla cura, in iirnndo qui Hlcune pt•escrizioui lt:rapt>uliche o~gidi ca,lule in dim en· ticonzn, ma che pur chhet'O in altri tempi voga e pr a tica san1inne. Discut no quindi sullo po~siLilità d'una e fficace profilasSi ~ di quul~ prolllo;;.,.i. Indkano poi i postumi più frPquenU e '}U&li pron edirmmt1 rnedic:o-legali mtlium potrebbero esi~ere. Finalmente accennnuo le pet•dite anna~> che l'e!'el'·cil.ò subisce f e r le fcLIH'i mìnsmnliche. la;;,ciilndo C03Ì intra\'V('~Iere quale rmpcwlunt.il. mililat e l'i.l uniAnitariA n'rehbe una efficace prot•lossi dt tunto no-:;trn maliìrt:!. T 11 Je P t'l\ la vuc:t.a ll'l\1118 del' programmn ..... e gli a utori l'banno compiulotneut · lo,ot·at.a, l'hanno, ben può di rs i,

CStiUr ila . l 'regùvolisf!imo per il logico ri;::ore e pel veramente ap-


329 lUBUOGBAflC.\

p.

e'l(l\a prat.icismo cbe le inspirarono sono le concwsion5

eoae quali 'fl81Dplelasi e chiudesi il la\"~ro. . . .

. . ..

seguoa&, qaati allegali, ampi speccht !:l&lll"~ICI P_e_:vt:~tdit

atJitiooi, epoche annuali, disttnli per gli anm. 1~·.', 1.8 s e i8'19 e nassunUvi del triennio, per gli ospe.dah uulilar1 e pe

f,.v!l!. pet. rU'ormatt, pei morti, per !-(li inrit,•idui te~poraria-;

--~ eoUratti al serv1:rlo (mv1ati in licenza). F1nalmenle

èacmtano n libro ben po;lte mal!llifiche tavole s(·aflche (per 4JUHDigion11' e 2" tavola; per epoche ù'anno; per le 1·iforroe il" 1$ mor\i; per le pet'dlle complessive; per le licenze), le èl1Jali valgono ad illustrare, a ,toculUcntat·e il vesto lavoro. L'edizione è nitida, elegante, fa onore alla tipografia de!!li ~iUmanli militari di pena .... nelle Lavolc ~inutile far paIIG)a: has\el'à notare che rm·ono tira \.e a cura dell' uflìcio litograftco annesso al ComiLnto del genin eù artiglieria, per cledarne qoant.o ~lle ed esal\.e possono e'"'sere in onLa al ~ ,pl'efPO economico.

'l qUeSto l'arido m,hee, tliresto.imo, tlell'np•'l'B: ma vale ad

iN\i,carn8 rimpor\anza, l'esl.eOSI006 ..•.. 11 delÌnirUe il p r egiO richiederebbe pt~r-ole si benevoli e di tanto elogin, clw dobbiamo rinunclarvi, percha non ci~~ !"ospetti inllnenZt'lti da ~pi­ rilo di corpo. e dal sentimento d1 ~;:timu ed amlcizja clte ci lega ai bravi Mllegbt ..... Amiamo me~zlio che il giudizio lo

tormu.li il lellore: non Lemiami'J però tlis::enla dal nostro èosci611Zloso e rrnneo, ..e terra pl'csente la vaslilà dell' tu·gomeu\0, la nooitèL dtressin.o .li es~. nlrueno in relazione· ·olle aUuali condizioni sociali e politl<.:he d'llalia, il sommo bmetlcJO ebe da tali studi puo Lt·at·ne il corpo sanitario, l'eser-

cito,. la patria.

e mano 111115.

DolL F. BAROFFto.

Oaomatolop .Anatomica.- storta e orltlca del moderno UDp&gglo au atomico. -Traduzione libera del profcs:-:or H'iRTL pei dottori c. PRETTJ o c. SFoRt.r\. Roma. 188-t Ap;li abbonati al giornale è già nota c1uest'operetta, in quanto a lnro de.e;.tiuata dai traduttori, fu gia a tulti distribuila. Non ne faremo quindi che un semplice cenno, un annunzio, per


330

RIVISTA

ricordare clu~ è tull'allro che un arido lavoro di pesante erudizione, come potrebbesi credere dnl suo titolo. L'illustro llyrU :;eppe reudcrla intcressantis:;ima con larghe -vbte cr i· tichc, con considerazioni opportunis-::Jme. B. Il dolt. De Dominicis ha pubblicato un piccolo dizionario

tli Terapia clinira o Formulario clinico Te7'apeulico, twllo int• nto di giovare al medico prallco nello eserciz.io profes· sionale. Il lavoro coslilm"CO un compiuto corredo delle CCI :rnizioni terapiche più utili pel clmico esercizio. Scegliendo Il bul)nO ed il meglio dai libri di tal genere, e corredando il suo lavoro con opportuno !'lenno ùi metodi terapici ultimamente pt·opogti rla illuRtrl clinici, ne ollenne un libro che in piccola molo mollo racchiudo, L 'i n1l i co al fa beli co dellugl ialo fnril ila le rice1·che. È una l'<icur>A o buona guida rammemoraliva pel medico pratico. (Dillu Libraria '\irola Jovene e Comp.• - Napoli, Via T riniti1 magll'iore '\. 6). B.

FropoJta. d'un& barella ordinaria. li capitano medico rlrtt. B:zzarri RoJolfo ha tra~m('sso una m~morietltl, corre lata di opportune figure, per pat1•ocinare un tipo di barella rhe repulPNbbe arlollabiJe pel «er,iziodPi corpi. Impossibile ù portnrne giu lizio, perché se non ùifflcilc è immallinare unn bardln più legger·a di quelle generalmente in u~;;o nei corpi, non è facile che offra insiem•' -

menle alcuni in,lbpeul'abili requisiti di sufJìcienLe resil::lenza per as,..icurame la dut·atn. non solo pel servizio di !!U81'1ligione, mn ai carnpt, ccc. Paro bensl che il proposto Ulodello offr·a e~sP. condizioni; ma soTo un esame dirello potrebbe dar fonJamcnlo ad un esatto gi~dizio. N o n è punto nuovu l'idea òi ridurre, pella metà risponden le alle eslrPmitù inferiori, l'o llezza del coperchio, nè '!U••ila di far l'estrcmii.A podale un po' più stretta; ma se si può cosi


IIBLIOGJUII'ICA.

!l31

IWI'" d'aJqolniO U peso della barelle, si incorre però in

M!...t.IIIMI!1ti in qualcb" caso valulàbili.

. · ua~~~e. starebbe nella postHbihta di poter e, due soh iìèltatl' la barella senza disagio, all' allezza tl~lle ,,._...., a 'Y8Ce ehe sull" spalle, scansnndo cosi per --~-~-· aH eft'eW delle oscillazioni later ali, del b•!ccheg61.1-~->•ec. Certamente la doppia cin~hia a cifra 8, varhlperiePU che da tempo 1:'9 ne fa in diversi luoghi, a.~ itlle aeele nel civile, lo proverebbe) a rende r ;, ciò e comodo .•. ! quindi un mezzo utilo ed accet-

..

NOTIZIE DeUa preaidenza della Commissiono organizzatrice dell'o.,l!"iiiooec1ella sezione Croce Rossa a Drux.Piles pE'r l'c!'pO· WiDJae di Aovel'S8, r1eeviamo il seguente programma: ••• M'Mtlam JDU l 'upodtlonlDternatloDale 4e l&Crolz• • •• l Aayen 188&.

tre SECTION.

t• Soins à donner, sur le chornp do balaille, nux so!Jnts bleMée: a) Promiers soins aux hleE"•!s; Boiles dt' !'-ecours, à pan<-crnent.:, de médicaments et apparei l~ chiruJ•gicau x.. b) Signes di!'tin<'tifs puur fafr•' l't 'Pecler par l'··nnemi les médecins, les infìr micrs et le>< ombulanciers sur le champ de bataille. ~ Tronsport d.:: bles.:<é!'. a) CiYières. Yoilurc", brancards, cacolet.s, Jilièt·e~, ~hai­ an à porteu!'s, w&g\Jns, etc. b) Éclairago électl'ique adopté nu pansemenl des bi essé~ sur le champ de balaille el lt lcur transporL ponùunt la DUil;

.

Instrument.s, appareils. traités, plans, modélcs el spécu~ens r clalifs aux. mo~ ens el tranc:porl des hless•'•s, el d'éclair age électriques des charups de bataille, etc.


332

XOTIZIE

::!mi' SECTIO~. Ambulancos cL hòpilaux flxos et rnobiles pour solrials blese sés et malaJc..:: t• Bless~: tt) Sallc::s et table~ d'o! éraliuG'", inc:trumenl:>, ob]els de pause me n b, t: le.; b) ObjeLc: do couchogP el tl'habillement; ~:~.limentotion, e) ~latéricl et amoublcmenl des awbulance.c:. :t .\faladrs: a) IIhpituux, lazat•oll': volants, temporaires ou définitil's; pian~, spccitnen"', modeJec:, organisalìon, lratléc: et pnblications, t le.; b> Scrvrr.e rnédical el pharmaceutique. • 3• H !Jfl iène: a) Éclair•ag~; b) ChH uJfaga;

e) Ventrlalion, assainic:~cmenl el déo:;infecf.alion des pitaux, lazarols, baraqueuwnls el sallos de. malades eL de blessés. :Jm SE-.CTJO'i. Adminh-lralion cles institultons hoS~pttalières en guol're: a) Moyens ••l modèles de re~istres, elc., pour la conslatalion de l'idenltté dcs ble,.:«éc:, des malodes et des morls re· cueillis dans Ice: hòpilaux, le"- ambulonees et sur le champs de balnille; b) Signcs di!>linclifc: el Fi~naux pou!' metlre à l'abri de l'enn mi t t fatre re~p~clt:r Ics membres rlu corps médical. les intl:-wt!'""' cl le-< ambulanciet•, de la Crnix-Rou;e, ~ur les champs de balAtlle; c) S1gnaux E'l gigne~ distinctifs à accorder exclusi"emenL aux in~litulion.; ho::pilAiièt·~><~ de la Croix-Rouge ~t aux personnes qui cn fon l ortlcielll•menl partie et qui suivenl ou ac• com]'a~o:nenl les armée~ belltgl?ranle!': d) Moyen:-~ d'orriver, sous ce I·appoi'L, à une entente avce !es nulorilé<~ mtlilaires des fl!'ml'es en campagne; e Moyens ù'emp•>cher· la maraude, les rapines et autres abus en lempf; c.Je guerre.


3:13

~OTlZIE

Brocbures, publicntion,.;, prcoJel>', plans, elt,;., conceraanl ce te section. 411111 SECTIO~.

Anrms1emeol des chomps de hataille: a Appareds pour la couscrvflllou, l'iohumulion ou l'in· eiaéra n d ca aH ... Jlauc:, m od eh:::;, trai V·~, e le.; b Proc*l ehtmiqu s p ur la dP.-lMlclion de:, malières arpmque nuis b c:; c) Assaims.<~ern •nt 1le" ltPux d• rampement; ~ an~

tant , nnt epi.H(Ue,.. Lrailé~, Lr H:hures et ap-

pereils USI ; Mo cns tt ustr'8ir le habhnlions voi!:'ines des cshampe. d combat aux milu nccs 1\lélèt-es et morbigèues de la d mposition ca In" éri JUll • l d • \'insn\ubrilé d es cluunps d balaill • f)m SEC IlO~. ExpérieDces daver11es. Art. nflm du ComiLé centt•al:

MM. J. 1'AS~O:"Ii. ~IGART.

or Bost LT.

L . (;m, TE t: R. Cu. BoNT.EMS. V t::

Le Commi~sairc aenéral du Goza:ernement C o mt~ A. D'O v LTnEMO;>;T.

Orolz-Bouge de Belgtque.

Brux l(es. le 20 fùwier 1885. Nou.. aq,ms rl1onneur de vou" informcr I(Ue la Commission Jirccl!·ice d~:: l'exposil.ion d'Anvers, d'accorJ aYe • le gou-

vernement beige, n cl6cidé ù'orgo.niser una seclion pa.rlicuhèr<J p ur le" ut;.·L" concernauL la Croiz-R ,n;Je. Par faveur sp•·cialt} et pour Lérnoi!.!ller ùe la sympalhie 1Ju·:n"pir., 11 tou« ce-t• · ceuvra hmnanil.<lire, il a l'lé décidé que J'r-:\1PI~\CEl\lBNT nANS LES GALERIES COUVBRT.ES COMME D'-"" l..ES JARDI!Iò", !:>' RAlT MIS GRATCIT~~lE.'\T A l \ OISPO·

plus, une réduclion de 50 p. c. ~P~ra accord~e pour lu LranSP' !l't~ sur l es cbemins de rer de l ELal belge, des objets exposés.

SITlO!Ii DES I:XPOSAI'\T:i. De


33&.

~OTlZlB

Les exposanLs dans la seclion de la Croi.l:·Rougesont ~rotttnl eux condiLions slìpulées dans le règlement général. Une circulail·e indiquanl les conditions de l'exposilion la Croix-RoU!Je a él.é envoy?e par le commissariat géraér.~ beige aux commissaires accr édilés près de l'exposilion d' vers. On pourra obtenir par o.ux lous les renseignem~nl dont aura besoin; mais nous serons heureux de pouvoir v ous utile et de vous procurer lous les éclaircissements q_ui po1~ raient vous manquer. Nous croyons ulile d'appeler votro aUention sur ce fail le grand concours de baraquements, pour Jequel Sa u•V'J ""'""! l'lmpératrice d' A.llemasne a daigné instiLuer un p1·ix sp(!cia de cinq mille rrancs et une médaille d'or, aura lieu .à An a u mais de septembre prochain. Le oombre considér able de visiteurs que oo concours ne peut manq_uer d'attirar , donnera à l'exposilion de la Croi»Rouge une import.ance exceptionnelle qui profìtera à tous. Nous espérons donc que vous voudrez bien prendre par& a no tre exposition, et nous vous prions de nous envoyer vot.re bulleLin d'adbésioo.

Au nom du Comilé cenfral: J . TASSON. S!GA.RT.

Dr J:\oSELT. LOOIS CRÉTEUR. CHARLE~ B O!'iTEMS.

V o:

Le Comm.issaire yéMral du Gouoernement Comte A. D'Out.TREMONT .. Il Direttore

Dolt. FELICI BAROFFIO col. med. Il Redat.t.oJ;e CLAOD[O SFORZA CapiiGRO llllciWO.

NuTlNI FEoXRtco, Gerente.


335

NOTIZIE SANITARIE _...., ,...uu10 tU tutto U 11.. EMrolto nel mue 4l lugllo

~•••· - (Cit'eolare N. 28). BraJtO negli ospedali militari al t• luglio t SS.i (1) .,..U nel mese • • • :~J.d&i. • • • . . . . ~

.. . .. . ... .. .

. . . .

5710

8765

8007 120 635i

Bi•esli al 1• agosto 18M. • t8'\.6i0 ~ d'oepedale • • . 1409 Brano nelle infermerie di corpo al 1" luglio 188-\ 6938 ~ eel mese . . • . . . 5740 USàU periti . . . · · · • · 1173 Id. per passare all'ospedale. • 2 llor\l • • . . . . . . 1432 • l\iiDasU al t• agosto 18M. . . 45529 GiornaLe d'infermeria • . . . 42 Morti fuori degli ospedali e delle infermerie di corpo i6-i Totale dei morti . • . . . . . . . . . . • . Forza media giornaliera della truppa nel mese di luglio 188' • . • . • • . . • . . . . • . 219687 Entrata media giornaliera negli ospedali per 1000 di rorza . . . . . . . . . . . . . • . . . l ,29 Entrata media giornaliera negli ospedali e nelle infermerie di corpo per 1000 di forza l2) . . . . . 2,31 Media giomaliera di ammalati io cura negli ospedali e nelle infermerie cii corpo per 1000 di forza . . . 3\ Numero dei morti nel mese ragguagliato a 1000 di forza

• • . . . . . . . . . .

. . . . .

0,75

Cll Olpe4ali mUltar i (pr incipali, succursali, infermerie di pruidio • IP*llalll e oepedaJi ciYi h. 111 SODO dedotti gli ammalali paasati agli oapedali dalle infermerie di eorpo.


336

NOT!ZIF. S;\NlTAIUE

1\fot•irnno nc~.tli !~lahilimenli mililari (ospedali, infermerie rli prec:j lio, :-;pt>clali c di corpo) ~. 85. Le cause delle morti fu t ono: rn•·nin.e'lle cd cnccfullte 5, bronchite acuta 2, brooctute lenta i, polmonJtf: acuta 5, polmonite cronica 4, pleu· rite 11, tubercolt) i cronica 1,, rnielite aeuta 1, vizio organi~ di cuore 1, Cl!.larro gn:>trico tiCUto 2. malattia del fegato 1, ileo-Lifo ~.coxite croni ·a l, re-ipola facciale 1. !!OnartrJle \ n !es1il.. cerv11:tlle l , flemmone t, ascesso acut:> 2, paroplep vertebra!c 1, podortroeacc t, commozione nscerale 1, ferila d'arma da fntJCO 1, fr U.ura del cranio 2. Si ebbe un murlo !"Opra ogni l i; LeDuti in cura. ossia O,it per 100. Morirono negli oc::pednli civili N. 31. - Si ebbe 1 morto soprn ogni ;.;, l~'nuli in cura, osc::ia 1,82 per 100. ~torirono fuori degli ~tahiJimcnti militari e civili N. 4!, cioè: per mnlaltia 1!1, por annegamento casuale 8, per insolazione 2, p1•r ~~~r-;as~inio 1, per causa accidentale 1, rucllaziono pt:r condanna 1, suicidio iO.

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OR l: G l: N

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l GONOCGCCHI Dl NEISSER DIAGNOSI DELLA BLE NO RRAGI A

PU lM O FERRARI CAPITA:O.O !IENCO n&l.LA :!IILIZJ.\ Tl>ltlll1 llniALF. PRIJP. ORIJ.I>I CUSIC \ ll&filJO·>IFlLùPATU;.A ~KLLA Il. l'~I\'EI<SI T l Ili C.A T Alli A.

Che In llknorrayia sia malattia contngiMa i~ opinione anlic.a qtJ:tnto il male, infalli lo stesso ~l os.:• nvv(>rlc il popolo d'lsdraello .. Chel' uomo ajfettn d(J ~colo sem in ah~ è i mmomio »( l). Ora in tempi n noi più yiciui non snlo :-i è \'PÙnto che la blenorragia è contagiosa, ma si è no lato czi:mdio sorgere unche per le comuni tagioni. Laonde si è disputalo, se così essend() In mnlauia di cui di;;•·orriamo sia sempre un processo specifico. od una ortlinaria lle;masia. Y'e stato chi ha sostenuta la prima credenza ( Balf•mr, Belle, Tùde, Clerc, Rollet, Guerin, Diti:•~. B··llomme, A. )Jartin, Z~>issl, Tbiry, ed altri), chi per CJ)JI\"erso l'a\'\"Ì~o opposto .Ric·n·d~ Cullel·ièr, Robert, num!òte:td, HicrJnli, T.tntu1-ri. Fournier, .Tullirn, )luller, 'f. De Amiri.::, Il. De luca). Lao~lehet-t che è della schiera di questi uhimi dict>, elle soJmt dieci blenorragie noYe sono indipendenti 1l.1 eonla~io, rucnlre Gosselin osserva yiceYer:>a, elle non si prende mai blenor1·agia quando la donna nou ne è affetta. (l) l.t:I'ITICl'~, CO)J. Xlii.


l GO ~ (ICOC:I'I I! Ul :~ot:!s~ m

ll nll••l Ili Lione ritiene rurc il COIIlU•<io •peciale, e trova .;.plcndidn conferma della sun opinione nel fatto clre la bieno.... ra:ria mai ·i ossena ne; ~ÌOHl ll i spo:.i. e perciò am mNte •;m~ : un t.tl cunt.l'.!io sia do\ uto ati un ]lmdotto di sec~'e.:wne $p~ rml•• wlen•nft' II!Jli e[,.wmti so[,tfi del p1 s. _\ neo il Th ir) di Bru\ clfes rirono:;ee t:rJIIII' gen,'ralore ùel catarro .enereo ua oirus !fl'•lll'll080 . dottrina so<-IC'Illlla con entusi2smo J al ciuymar, ,, pochi anni or· '0110 dal lJe,.,ormea•J\. Intanto f>onné Cl dc:-cri' c nel lSH due fonne 'erielnli nel pus blenorragico l rihrio liwll'ola. e iltriromonas (1) . ~la il professore l'aoliru di Bulorrnn ri ...coutra qut•:sti \l ne para . .:-ili anco nd mut'.O pu:. eeroto da qualche tempn(2)e l'HildPbrand di Konisher~ lrou il triromona' egualmente nel cnt:ltTo '"rnplice, come talvolta .IS• sicmo al f,·fliptris llfl(jinHll:~. e all' oidium a.lbicans, rl', tdlati eh o io posso ~;onfci'Jnarc [Wl' un huou numero di os:;(ll·v a ~ioni rnit'roscopiche da uw fallo ~ui catarri flelle vie genitali Illll· liehri. Sulo pn::;~o aggiungct·t• che il lricomonas l'ho lrm alo una sol roltt in una rrra\ i1l1 alfclla la catarro utero- ,a;inaJe, mni -.n !lP prostitute. Il mio distintis:.imo colle;a ed amico prole;; ore ~~ . fl. t~ril!ò::.Ì di (JIIfl...l't r IIÌ\'Cr5ilfl, ha pnre fallo molle 'oltc r iccrchc sultricomona::. nei ~al.ur·i d"lle l"ie ;;enitall mullPill'i. pcrt"1 mai gli i• occor;;o \Criticarne una ::.oJ roita la ,na prtN.'ll?.a. I.'oidium albica,h l'ho ri,to a prcferenzn nei catarri di d(llllll' gr-a\ ide, siccome ehhi ati os:.-crrarlo l'nn no sror,)o :;opra nlcunc ~ra,·ide •ii quc:-.t.l dimca o,tetrica, allora ùitt'Lta inter in.tlmcnte dall'a:,;;i~tcnte tlollor Coniglione. Salishur) l \ · r erll' ~he aCGnnto altricomonns uou u 41illicil~ che se ne rin\cnga llll :tlli'O U qnc~tt) )>ÌIJlile, 'CCO!Idu C.!! i dice. CQ!l i CÌ rJj riltratili ltJLii direlli r erso In cod~. che ha cltinmatocilim··8 biraud.alis• .Finalnwnle Sclu·eit.crci addita un allro parassjta che ( l) fJI!I/'# ti• rai·'l"l!$~'1)1;.,, l'Mi> ~~~. (!) r.i11r·rr lltll. rrwtal. tw. r tltolltl Jlrllt•, t88.1.


~Eli.\ DIAG,OSI DELI.\ BI R~OIIIUGL\

339

trovo nelle orine di un infermo pe1· J•leuro-pneumonile, ca&arro

tro mtoslinale, 1 itditc è ncfrile. &'hl' !!ppellò llho.b-

mi hv. Per al uni eipe:rimenti da me rat ti, iuiJ'•Hiw'cndo dei nem todi libori simili a /1./mlnlifi.~ !J''nÌitll!Silf'llu vagiuu, :;embra ~he n n c1 \lvanu. percl1l: non ~otn non ve li hn più. lrovati ma m una 11! r 11.ionH .n·e,ano cur.~ionntn :-ulhttuuc,.osa vagì-

ilt

naie

s

n lo p ,, \ Ludiare qudlo rJ1c la lea~t·atura sifilo-

p ferro

,. 11 ento. tro1ÌltlllO che .Jo11-. c n me nel l ~ò~ p 1 ''un pru-u.•,ita 'e tale cbe clli:uniJ !Jfllithlt Ii ltm~:>hi li1nmen11 ·he si multiplicano con lllltla(i). Pt'rot [e,,_;op.'t'l nonlro\òallra conu Ha dell'autore. :\el H)ii> J dlicr dcs•·r·i-re nel 1 rr TI o un TllÌ&TO 'III'C 1 (l·r,)L ot CÌ11111 ~JMWI'I'OÌl'l 1 enn nel ti JIIÌ Ìt) iut · · .'Jul.u·e, •·ome uell"in1 ,e n l~ n 1ti da m·trÌIB LJeuor-

rlu

t.,Jun parimentP o- en a nel pu::.1li questa u r H ù Ile ~ore rnJpla 9 norruir.o ) (3) .,.. o ttJ r-•uu 1 11 ii79 in r:1i il doUor :'\cisser· as~i:;lente al! li11 a d •rruop ti&:a di llrPslc:tn nnnuuzia li\ el' scoperto n l t u l1l n r·r 1 ÌGo dc•.!li ~/ltcirdi 111 irc.or.ot·ch i l'Iline caralleri~tict l-cm nti eli Sl•i>ci 1lità dì qn~ln malattia, e la sna osser· Yazron • quif;t.1 nnco ma_;gior valore, pcror.chè controllata dall'lll stz-e ]llofc."or Uwn. Ecco <fUt%1 cho il ~eisser con la t. zi ue •lcr pr•·p~t.tial ruetil 'iuleuo e alla ilaliaaHehbe l""Ì o ~ . 1 1 1.i '' pat·a ll••i• n de luortlmf. l'ar1~. lSi:l. 111"1{1 f ~ • /'" ,.,l,il< Jd.. ,ll rlr. !Si:!.

• llt. 1 111 C ' ' JlblzH {UI' rLi.- meri. lVissensclta{terl, lìel"!lu, 187!1.


3i0

l GOXOCOCClll DI ~EISSEn

.\l ir·r·o,··•c.:lli Lm le cellule del pus c alla loro superficie in numero piir o meno considerevoli'. Ciascun micrococco è circolare,' ien colorato heni,-simo dal >ioleuo e dalla J)'tmlinariu son sernprtl uniti a due a due ed in modo r.o:.i timo òa ~l·a mhiarsi 'J'C'"o ron un ::.olo, in questo caso si sentano :'otto la forma ùi un 8. col tempo formano delle lonie di l O iO raco.:nlli in uno ste~o inviluppo ialino. Si 0:\!itl nn o alla 'Uperficie dci t-:lol111l i del pu:', più raramente ccii nl~ t•piteliali. Jn tJU e~t i c1si i nodi di quesli elementi lulari sono in l Ìil di di~trutione. L'autore non rinvenne spel'ie di mkroho io uiuo'nltra secr·ezione purulentaiuori blcnor·r·ngicn. Co~i mentr·e lu risc:onlrò nell'oLLalmia 01euurn gica noo lo rinvenne mni nella congiuntivite semplice. Questi fatti ve11uero studia li dal dottor Wniss, il quale renLLivo si llon·i dell'eosina, e tlel violetto di metile in zione <li:CJU0$:1, e (~oll'acic!o osm ico, non che finalmente l'nrqna clistillttl:l soltanto. l'sò per gli esam i microscopici grandimPntid i1 ,iOO (ocnl.3 ob. IO di Naclret); di 1, 100; 1000, ed anro ùi 000 diam. ln :32 casi di blenorragia, ~3 Yagiuitt·, :} tli uretrili nell'uomo, riscontrò i gonococchi ~e i ~f'r, chP dice nn n a\ er r·im eunto nel pus di altri secreti( I l dottor \\ t!iss perii non ne fece la coltura, cbe certame!• anel·h~ potuto r·entlere le sue ricerche più c.omplete. lo que.-t'cpoca, citJi• nel l 80. Bòkai, Finkelslein, Watron-GirE>~ ne, t:d \ ufrcct egualmente confermarono le sennLÌ•Ilri dt•l \ eis,.Pr, ed il L~i~Likorw (~) nell88? non risconlm i microbi nel!'urelrite hlenor·rngica, notando c:bt> l'ebuepoiariscontr'tlrenell'arlrite. e nel bubbonehl Come osscrm rlrr i mirrolli non Iran sede alla superlìcie, sempre nell'interno delle celi nle del pus, e giammai nei l ( l) TMs~ t/t• Ntiii~!J, t• ~·'rio N. !Hl, iSS(I. (:11 C:/Hil'illl•AIIIlOio•u, jij$~.


XELI.A DIAGNOSI DELLA BLENORIL\GlA

:H l

auelei. f..ontemporaneamente i\ cloU. t'. K•~mse, C\Jti l'aiuto di R. Koeh, ha coltivalo i micrococchi della ùlcnunea dei neon a li· La colLivazione (lel pus fu falla a temperutura di caratura, e sopra !iÌero sanguiJ,;no sterilizzato di castrnto. L'ulteri(Jl'e cultura fu po~,;ibile anco alla temp<:!ratura tlella camera. Sn{ll\\ l! fnnciolh, e ~3 occhi f11 tolto il pus l•lenorragko ~ se111pre •i oUennero !lc·hielle culturt> e m:lUift•..ti mkro~nrchi. l n due ellSi furono eseguiti :;l'innesti successi\ i s-ino a :\.~-:ili ~ene­ rnzioni. Il Krause ~aminit cin;pHl .:asi ùi ,·on..;innti,·ite ~ra­ nulosn ma non vi rin"enne mai i microbi, neppnrt:: per opera della coltura. ~egativi furono i tlircrsi inne~Li :.ui soliti animali. ~ohanto in rtnattro cnnigli neouali la collnra innestnta nell'occhio moti,·ò una con~iuntivile pnrulenLache durò anche dopo ~• ore, etl in un animale ::.opravìssntn tuu:he dopo dieci giorni in modo forte e gr3\·e (l). Co::.i F. Ekluntlt'L•nferllllW:\. in ((Ueslo stes:;o anno la preserJztt tli IJUt·~ti mirruhi nel pus hlenorrngico, ma diceva pùrù avt!rli riscontrati anco ur i tJrOce~si ulcerosi e cronici delle intestina e dei poluwui, nonchè nelle slomalili ulcerose . •\nzi avemh1 J'a~chìalo il pn:> l•lt!llOI'ragico tlellu mucosa os:;ervò conlclli~J·e 1100 :;tra lo di lilnmenli micl}tici. para...,ita a cui ilmet1ic•) s\ eùese In• dato il nouJt! di E,l ,ohlfllm dirryotl•·s ( ~). Il profes~OJ )fare h iafa' a tl'tl\ ò egualmente rtnesti micrnl•i uel pus di tlne Lh:nmTn~ici aùnpt:wantlo per re,..ame mìcruscopic:o la leO LP. di Zets;:. l l~ a illllllf'rsione, o~ul. 3- apparato di Ah Le. )t enll:e il chim·i:-,iiO(l profess«)I'O d1 1\omn facc,·a tali ossennzioni volle pnre n tc•·mine ùi confrunlo es.tmiuare ti pus tli un piccolo n:;cesso '"'iluppalo~i nel pollice siui~tro della mano dì un suo collf!g;t d•etro una l'unln ~t caclol\cl'ica, e quantuncyue qui pure ritwenisse mnllis;-;itni m•croc·nct· hi purulenti prevalenle1nente nelliquillo inLeredlul j ll••rli11. A/ì 1r. 1\'oclr., :-;, Ji, i8S~. J ) ·• 1111 • dt• J)tl'ltl. et dc Sypllil, i88~.


!are. pure ~li npp;tn ero diiTerènLi dai gonococr·hi pnt·,u·chè tnt• tt-a'"'nuo di qu..::-li pitl piccoli, j.;o)ati "riuniti ar..atcneJie o meno lun~h" ( l) .•'\t•l l XS:l Boc~nnllri::.conlrò nrl pu" I)JeJDot r:t.dcoi microbi nei '"riani, ..;ohtm, ntenun li Lròv6ncllec Il • epittlinli ~) .In c}ne,..tu 1empu E~chhaumn com·iene nella seuzn clei tnirrohi cii ~ri""""· ma non -ra d'accordo con ........, che li 'ede• solamcnto sni ;lohnli del pn-". avendoli P.!li ..-i..lli;. nello :-.1 .,,o protnpl ·;tna ll••llc et• !l nle clw t:ùora riempiono i& una rmmirm t'otllph·ta c cltia1n. , pensa l'on Hrtale. e lei l'ltiko\\ cllt> ne c'ibt:uw fH>r•hi allo 'lnlo libero nd liquido llice poi r•lie lJllelli d~t• llotauo uelh siero!>ilil pr·o,·ent!llUfl d'ordj.. n:nio d.r cellule di~tr·ullt'. Eschbanm nru~rle . che Ot•n :-i tro':uw nel pus hl•'llOITttgico altre ,·arirt't di llnlleri '1). l' •:'i .fullil'll ha ,·ist11 rJuesli gnnococt']ti nel s.iero delle vaginalili ncul1·, dH~ c·omplical\f) Jr) onlri-cpididimiti LlenotTagidte, li ha \Ì::;Ii il prvf•·.~~or l 1r.lron«' di ';npoli nel pu;, e nel s:lll;!lllt Ùt>Ì hJertOflll,\.(iri, tiOll che uel)iqnido delle SÌOOYÌLÌ de.di af(elli ùa artrite. hlennl'l'al!Ìl'n (~ ). A neo il mio C!!rP.,-l'Ìll colle:-ra il pt·of~sort• Il. Camp:lnn clellTnher:;ità di GenuHl ha rou-tal.tlo 'J116'Li r;on•H~ocdti (HL. :)-o~:ul. 3 ~achei) nei co1 pu;;coli llllrttl\:nti clt>l Jlll" l•lcnorra~ico, e li b.n. 'i~ti dirqimu re ,;ottul'm~i·•n rlf'llt' inic1.ioni endn·ureuali d' iodofoun (5). In tanto nel 11'~~:1 l'altro «'gualrnenl~> cli~tinto mio colle;ra prof•':-.:-ot·e lJ ~l.llll'•·hi llt>ll'nnivei'-'Ìlil di l'arma, sropriYn nell'impeligin~> r.nota,rio.-a (Tilbury fo\.1 o erpt-te eontagio~o ~a ­ riolnfonne ( Fu~ler) no mici'Ocuceo mnlln simile al diplor.occlls tJmtOrruil'rt$. 111a "olnrnenle di qne to nn poco piti piccolo pCIÒ 1 r;o;;•lltJ dtgli O·p• •l fili. \Jilnuo, HM. J1 l il'l'l••ljhltr• , lu·•(l f. /)•rlllal., !S!;3. • IJ) Drul~c~•· tllr•l. \l'ucli., ll'q3. 1*1 Ril'i.da flillit•l, fl,,l.,;mn, l!ll)l.

(G) /(«liCl N tlliC•I, 18/l3.


. . . . .OitDm.IA BI..DOilR.\GU

,..... coniagioso(l). Il dottor C. Bnre!!r!Ì raoteslto argomenlncon molla diligi"nzn •illllaclo le sue inda,;ini non solo snl ~cere tu Lh> · ...,.aeaandio al pus delle piaghe nrtilir.i.dmcnlc ir.iaftM da eangrenn nosocomiale, wm:odu iìJilalrbiacoati.ng•io locale di t'Ili ho }larlaln in qneslo lailùUINCIIUG~diàgJ•amrì', oll'e.:ioloyia, ed ~t/la dultrina lftlll41abai morb' a contagio lnt'a/1'1 (:!), non solo taW alla vita di micJ•ohi, mn bensì alla vita Ili una microbioodi varielà di un'unkn spet·icdi microl;fMicrt1rium pu~~.eiUm, quello chelrovasi nella putre· bllllllll\alaOIIlelielle sostanze o mate1·ie uzutate. I•rolci· erpaizzllte il quale poi potreùhe nnr.he pro•llcalll. d~e infezioni generali, di cni :sarùbhe un Mliimldèi polli, e di tui rorsesono altri esempi la :;ettiC!IIrllfii' • • eadaverica o anatomica, " la pnerperale. o 1ifoid1 dell'uomo ». Anco l'illustre profes,ort> HeM'aiyersil& d1 Napoli ha rivol!o i suoi ~tmli, e le àll'illvesligazione dei gon:)('ncchi, ed ha consta· ,.-euo nel pus blenorragico r:ull'os~r.n azinue microICOJ*a (3 ocul. 8 ab. llarln} mil'rocrwchi nygruppati illfomo a 11nfaì 'ftll protoplasma dei globuli llllrll/1'11/i: in mww·o MlfiÙII't (orfllanti CltiiHtlllli paruchÌi' diecint> ùt spu=i ,,uoti IOIIM f'Gpprurntanti cdlttlt• disfatte. cd alnm1 cmltonwrtti il ...-giM *lk ctllule tpill'liali: wa ilf,tllo più cogtolt/e ~la etUtaza chi microcotthi nel profoplasmn tlei cC017'11.~coli punlaa i. numero mll!J!Jiorr o mim11·e nttarn.o ai nuclei, ma non addouali a quuti. Riguardo poi al valore cliniro chP a questi mierulJi debl>adarsi, sE.>condo l'illu~lro <'linko di ~apoli,

•r _.

(l) Spolla.:alli, t883.

~ lòau.,. 4t,u ln/'fll61•, tSIIJ.


3H l GO~OCOCC!ll DI ~ussEn è solo quello dt!l potere contagioso non po1eodosi \"are n criteri'' giutlicati\·o della pro>enicnza di una iufiammazionc delle vie genitali, non essendo possibile esdndere anco un' origi oe a uLoctona ( l ). finalmente il Bumm ùi recente ha pubblicato m•gli Jrrhi~. {iir Uyttael.olo!Jtt Bd. JX/11 Il {t .'Jnn .;uo pre~evoli::-simo la\ oro -,n i rnir.I'Or ganisrni dte possono in copia rinvenir~i nel muco ,·azinale, c che po~suno confondersi per la forma e pel morto cnn cui si presenta n l) Ctll ;wno.:u ~o d i~ t'b'er. "t:!cundo però l'autore il gonococco eh .\'eisser· ;;e ne dislin~ue pt:!r la protHictit cho c.,su ha di penetrare nei tes:>uti riventi c di molIi p lit·ar-i, e~~o penetra rwi leucoci 1i f' nt> Ile collule epi te! iali e si tr·o,a imrubchialo nel proLopl11~ma. Cumuli liberi di cordti possono tro' ar,i, u dopo la rli.;truzic.ne del corpo ccllulat·t', dw uriginoriamcntc li conrcnn\'a, <>Pl'ure per la loro multtplìcaziout' in st>creti stagnanti. E~Pjui deilc culture ed inue,-Li in an:mali con esito fayorc' o l~. e nola di !l'eri re i diplococt:lti non pawgeni dl'l le 'i6 (;Cililali, in IJU:lHlO illll'sli formano grnppi . e CUlllUIÌ che Si nppiccic.tn~> alle cellule ., le ricuojJrono, ma che. non pene· trano nel co~po ùci corpu,coli pioitli e delle cellule epitediali (;?). In tfiiC::-r'ulliruo nnmero de;;li Aalcir. fiir G!Jnuekologie ho lt!IIO un'acr:rrlllti ... ,ima etl importante ))(•moria dt.'ltloll. O,ear Opf euhcimcr assistente alla clinica del profe,-sur 1\erbr tli ll<'i lell,er~, O\ O a\'endo P 0li !-Lulliato i honocon~lti nel pus dell'oualmie elci neonati, !'i d:chiara per la :;pecilìcitit di questi schizomin~ti, cnnforlalo an ·o d<JI fallo dei risultati fa' orc1 oli ollcnuti ùalle culture e dagli innesti. (l ) :>gtl•tl"•lu rrll '''l•ellirv •"//' ,,.• ,·glia m tulo d t li•• Clitrico [)(l rnv-siJiloprt hlli ddl' l lllrrr,II•J t/i \'tlJtUii, t !»>i. (:t) /Jcllr!lg {tlr holllfiiiiiJ d~r r.l)ll()rrlloe der lVeilillcltcn. Gcllllu/icu. - (A!·chill· .fùt• c;ynueckolovlr, Di!. XXIII Il ft 3).


S EI.L.\ DJ.\G :\051 lll::l.l~\

Dl.E~ORJI.\Gl.\

3 L ;) .,.

Tutlo que~LO c quanlo si è ratto l} ~i è ùeLlO fino nd oggi sui yotwcoccld di ~ eis~er, 'lunle ~·lemento :-pecifico ih:ll.t blenorragia. Ora t>cw qm·llo clt'in ho fntlo, cd os~er\"alo in propo,ito. ..\nzitulln tliru dll' k mie ricl•t•t!te si sllnO limitate ull'e:;uroc miCrthCOtoirll oleiJlll" hlenorl':l~ÌCO ÙÌ Ul etnli a diçerso :'!adio in all'uni ~·•!dati: eli \:tz:initi ao'nte e rrnuiche; del sel'l't.'lO di uleeri ,·,•neree; cl1·l ,·;t'atTO \:l~iunlll semplice. e piùnll',~so.me i~loluJ.:ÌC:" ,[i [rauuncnti di collo d'utero niTello da prulifel':lzione tlt·,:li th~mPuli ~lamluhri th-11•• mut·co;;a per t'atnrro cronir.t•. fnr.•l!' lolenurra.!ico, e Ji p:1pillumi flliV":ll'i. La h'•·nica n,i,·noscupica i• ~l;lla 'luesta. Ho tlupo,;ln il sccretu cl.t t!'amiu.tre ~''l"'" un cnpri-o;;!!~"lli. e fttct>mloln passare a piit ripre"i' ... uil.t llac,·c•l:t ùe\lu latn}oat1a l'ho e~,_ir"alo~ quindi 'i l w tl••t•u~tn Stlpra una goccia. tli una lej!gt•t·i..;sima. soluziurw tli !Ili' l il \ inlt>llo. ,. po~cia fact•mlo russare il roprio;getli tinc o lrf• \oh•• di nuuw ~opra la lìacculn C~:'!IXalu che ,. sl.tln il prepara tu l'ho ,;t•rralo in lial,,uuo del Canadil. Per l'ossrnazil)ne uli t•r·oscopica mi son sen'ilo detl'octd. 3 -oh a illltnPI',.ione 1/ , , Harlll, e•l i l'imitali rururw que:;ti. l'u~ ,fc:fl'HI't•lrit,• blet~tJI'f'II'Jiw. -Tanto nel perimln acuto dte ··rot~ic.:o tldl'nretrite lto tro,·nto i ).{(lllOcocchi , ~ ptù ,;peciahuèulP. l'ho rim rnuti uumerosi nel periodo ùi sta lo. Essi stn,·nrw rimtiti in culnnic di diecL, >enti e ptù in un mezzo inrin~t, uni:i rarissimamente. c io questo caso ù'ordinnrio in due, raramente iu tr·e (lìg. 3• e 3•). C)unrHlo etOJun in due (tliplncocr.o) non era tliffìcile in qualcuno rani,:\1'\'Ì un rir:wc mo,imenlo . Stanlllu nllorno al t'ùlpt~:>colo puriforme come uel centro di esso, e auoroo al nudc>o: e lo sle:->so si retlem nelle re\l ule epiLC'Iiali , mai mi no;cor.~e •edo:1li enll·o il nucleo. \idi tliminllire i gonococchi C(JI diminuir degli elementi purolenti nella sec1ezione.


346

1 GO~OCOCCUJ Dl :'ilìJSSER

Lo stessi ~imo risultato oltcnni coll'esame del secreto delle vaginiri hf,.nona;;irltP. Cuutr·ar·iamcnlt~ poi a 1p1e~l i autori che nff,•r·mann l'Ile roi ;.;uuuco«.:chi non >idero allr·i parns;;ili, io irl\ ecc o ,.,.n ai in 1111 .:a:)o di >a~uite blenorrn;;ica a uta l'oidh1m alllicmu (lig :J•) e in allro catarro del collo dell'ut• ··o. for.:c l,lenorragico. il/n ;ptris raginali.~. \t PIO ttlreroso. - Es.1minai pure il serreto di due ul ri >..:twn~ •, ci in qnnlche prepnmto t-I,bi a constatare Ja pre~em.a nelle Cì•!lnle pur-ul••uti •li s hizomiceli al tolto ,-imili in apparenza nf gorwcorr.o; però non li ,-iJi mai riuniti iu OO· louif". ()ui In cult111n tJ,.; due JUicruf,j p•11rcbbe difTerenziame f•.t n:thu.,, llllfa\ ia i 111i 'l'Oli i dell'ulcera venerea differireùltt•r·o, per le urie IIS!<>t'ITn;:iuni, d.ti gonococchi, dJe come que.<;IÌ TJ()n ~i riuui.>I'OIIO in t'flfnuito ultr·p ad esser più piccoli . Del resto ninn ulier·oho polPi osscrr;u·e nel pus di un adenite ulcem~a in r ia di gutii'Ì f.fÌo rto.

Catnrro 11/ero-"a!fillllle St'III]Jlir1·. - Nel catarro utero· Toginull• wmplicc• di donna finfalicn, madre di figli, e l'ho mui eLhc urafalli' 'l'flel'l'll di :~ou.,, non riseontrai in ùin:rl'•· Tolle che ~'-amiuai il :oun serreto, mai il minimo ~onoro,·ru. Im-crl' nei l'rtl,lfTÌ npp.trenrem''nle 'emplici deJie prostitJ;tc lo rin, eu ni in rrualche ca 11, c!Jc e quindi da ritener·,;, che for~P ... e;rUI\ .t gli nltirni nwmenti di una pre_.!ressa hlenorrJ •m. Finalmente fel!i rc..nute i,.lofogil'O di frammenri di cnllo d'utP.ro niTI'Ito da profìlernzione d.~~Ji elementi gfandulari per catarro nonico, multo pi"'haf,ifmt>niP. blenorragico. e di alcune ,.t!.j••tazioni 'ul\nl'i. La tet.:nirn fn~ induriti i pezzi nell'alcool n $() o o, clnpo af,JtHHlli ;!iorni pel frammento uterino, e dopo piir di Ullnnnn per le regetazioni, li colorai con la soluzione debulis);i ma ulmctif \ iolcttu, e fnu i poscia dei sottilissimi lngli, e SCI'I'Oii uel lwlsn mo del Qmadù vidi neuamente, che


lUU.A DL\G~OS! DELLA Dl.I:J :'iORIIAGI \

:H7

molti degli elementi embrionari ~i t ro\ a\ nn o i nfillrnti da que ti micror<pni;;mi. esclu~ivaml'nle però in qne~ ~unti d~re questi elementi em hrionari nppnri Hlllo acr·umula Il m magg101' cop1 lì •. ~·). Laonde volen lo d 1 dò inferimt> I[U:J le sin il vero Ullore che d le auril•uir~i ai .~onocooçhi ri,pcllu :tlla tli t.mosi. senza duhftio l'averli ri-r.c utrnti ;;••rnpr~ a colonie nel lHJ$ t.Jen rrn ico. ,, non iu c t!enelle. o per:-inu f'on l~ s[p.-,-e l' rvenze nelle H-'rièlazioni vuh·ar i •'rllb~>f-'1lt>n Li a proce:-,.o hlenorm.gico, nond1e nel le:-.sutu ùd rollo utt•1 inu :tfTello da cnt rro. prokll1ilmeme ld~norfa!'irrl. r·i,'J lllÌ sembra fallo a~s:u •mporlnrtll• a ùepone p ·r la ~peeilidtit dei gonococchi nel • t m·o H•nereu, 'illarulo aneu si l'"n~i eh•• nr.l caran·o sempli 't> non l'lw rna.i ,g~ervari. T11ttnsia nrcr1tlo \ isli di simili rnicrohi anr·r. nel prts llellr. uli·eli Yl!neree, ciù mi tie111~ in dulrhiu n~l JH'onunzianni sulla rrue!\1 i ono in un morlo assnll!lo, tlu!J!Jin •1~>1 re•til d re ru'm;,gnr·n presto di l'iso h e1·e énn le nppor·tunn culture e gli innesti tanto dr•i rnicrolli l'Ire si lrm 110 llC'I ~•,•Teln l•lenorra,!ico ch1• iu nltre ~ern·zioni JHlr ul• llli. E 1111 ;;imile studio sarir .:uhietltJ di nltra mia roJUnnir .r:r.inrw. Fr·aun n to non credo cL.:: per cpran lo om :>i ~n, d r.lr hnno i ::'•no Y•t•t•lti st·rrire t':IJme criterio infallihile ùi din(!nosi differeuzi dr•, ~ped.dmenle nt•lle questioni medico-le.mÌi, t1AI proce,"o ùlt·nnrm!!ico. Qui11di se non a noi, :ti poslen l'ardua ..,enlt:mza.


348

J GONOCOCCIU Di NE!SSER, ECC.

SPIEGAZIONE DELLE FiGORE

FIGriU t•.

FIGI' O\ 2•.

n) C••llul.~ t)'tll'lnlo rontf'n•·ur.• IMHwocchi; Il) cellule purulenli eootcncntl gonococchi n•· l loro prul!lplu~m:; r) nude! delle c<JIIulo purulente. !IIGUH:\. 3". OFrll11m 111/lir!wt - fl ) ~norult•; li) mlcc>li; r) mie~ll contenonli sporule; cl) Cfllluln t 1Jtllt1lhtl11 t'Oli uudl'i; e) ~;nnucoctlii; () diploco.celti:

l.eurorill <'<•nknrntl ll•1n·~·,ì<'•·hi tld f13renrhima cenieale dell'ut!'ro n!T IlO ù~ catarro (Tillur" Jtrul•»hlhhPnltl l•l,·nvrragico, e di '~'I':!Cialiooi Yulrnri ('el' caLln'o l!l•.uvrraglro \Uhu \,Lg-iualc (r1h. 1/ 11 o.:. l UartnJ.

R. Istituto Dermo-sifilopatitxJ di Carania 5 mar;o 1885.


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~OTE DI ~lEDIGIN\ K\V tLE lSTUTU D!ill RELAZIONE [ffJCI.\LE DG. 11ED1C0 DI 1• CLASSE CAV. L.EOPOLDO CALABRESE $CLLO

STATO SANITARIO DELl~ R.COR,ETTA «CaRiCCIOLO» DURAITE U CAIPAGRA DI ClRCUIIftAVIC~ZIONE DEGLI ANNI i.SSt - 82 -83-8 4

nalln importante relazione del dott. CalalH'Ci\6 stacchiamo alcune os~ervazioni, le IJUali, o per la loro natura, o per le questioni d'igiene nanle a cni possono connellersi, mel'itnno speci.•le considerazione. ~ on ci pare con,·cnicnte nè necessario aggiungere nulla di nostro nllc parole dell'autore per dare un carallt-re monografico all'insieme dei diversi hm ni, o:;tnuno dci quali costituisce una nota clinica, elle può stare da sè. Fra gl'infermi iinporlanti di febbre da mnlarin, alla fonda nel Rio dP- la Plata. fu il marinaio di Ler-ta classe Candncci Rosario. La somminisll-azione dei preparati chinacei si fece in qncsto caso come in tutti gli altri avuti p1·ima e dopo di esso, per via intema e per ria ipodermien. L'esito fu felicissimo, l'infermo guarì dagli accessi febbrili in meno di otto giorni. Ma, in conseguenza di una iniezione ipodermica, si Cl'll giil p1·oùotto all'avambraccio sinistro, circo. tre dita ul disotto


'IO Tg 01 'lf.OICIX.\ ~~VA LE

tlella pie,:;-a llt'licnlarc, una mal'cllÌrlla bluastra, dte, ~ronde f!ll·lllln 1111 r•'lllt·'inw. d h r. une ur-i~ine di grave a ·cidente. Menti c in\ P. l'O si a~pettm n fa rormazione deHa ne~roloio-i attonw n/h pi • ·ola l'-c.:tra, j.)t•t·r.ht\ nre--•e luogo la 't-parazione Ili qnc 1.1 dalle parti sane. il prore~~o :t:m~enooo. (ay lito dal cauiro !::tntn ~encrale tlell'infenno. fncera snhdohm me riloHtuti pro rt:\Si. Lt• llllnifl'~taztoni mod;ose limitate per pii1 tli unn scttim:JUn e- lu i\ am('n/e nIla mJ'h.:~lJiettn bln:t-rr:a, i mo lifìcnr 1110 di poi molto <:eu.ibilm 'file. Uiiàtti. in-ieme ad una le ~~ ra sotr.•Jcnzn doloro":t. npparre nelleadial.'enze dell'escar.~ 1111 cerliJ o-rado di tnmeJ:,zione. che andò di, encn lo semprn l'it'z uol '' ule P l e lesa. \l rcrt.n ,..rinr-no di que~~·arura e'triti c·nzioue, s •l'.~t'. pt·ecc Iuta tb bt·i,·idi, nnn lelilH·e .tira (i O•,;)- 11 o,:j) o continua, t'tHJ fiere remissione mallinale. L'inlil!r·aziouo Pdcmato!'n :;j (Siuse su huona parte dell'a rto suprrior·c. Insuflidcnlt• l'npplir.nzione di cntaplnsmi ca/rioumidi a fnvorirc pre~tnutt'lllo il disrucco ddl'esctu·:I. :-i l'omiuciò a pr·atic·•uì i dciii! parJ.irdi H'.POrtazioni. 1acemlole ,.,•._ ,guil'e, "Sr.mw rrnst'tJJ'<ll i' i lonici e gli eccilnnli per via inl"l'll:t, IÌa n per IOni lli jodofu11u'o ~ da corl!inue lozioni di acclUl ric~m"nlc ~ nioatn. Si cltht• allora a corbtalare che Ja mortific 1.:ion tìci le· ~.ui i c~:tendeHl per 3 - ~ centimetri in lar:nh zza. ed iru 1P :n n iu._profondit:t -.i no il C<mneltiv" :o;oUo-npone' l'Oli ·o. l'oteudo in l.li l'ondizioni l'ulteriore '0-,:!onw dell'infermo • hordo e,., 1·e pr€'gindizie'"'olealla è'alule 'ua e de lr altri nmmnlnli, t:i l en<ò eli mandano a tcr·t 1 nell'o }}ednlc d Il 1 l r ( . In que.-to no-ocomw io stato ùe'J Cnn1lu ·ci :-i rH:;e dm llltc 1 primi !,'Ìorni peg;;iore ancnl'o. tanto dn far· lcmere seri t m IIft! per· la !'Ua ,·ita. Gna .OJlr:l\' egneutc cmorr·agirt nel In ogo della le,;ionr accentuò mnggior·mrntc gli t•IT<~tti l'>aut·it rtli della pcrsislente febbre St'tticil. Pt!t·o, in st•guilu, l.t locali là ....; spogliò a mano a mapo


nutrizione, •mo·poi fermamenLe iCt.JIRDentallo, anzichè l eliminazione della


··~ 3 ·)

~OTE nl \JEOICI~A ~AVAT.E

Noi I.J~ciammo il 1\io de h Plata l'I l ID:lggio. LI~ con i1 i 7itoll pnlologiche :;uhirono in navigazione unn Ctrln recrude:'cenza, dan1lu nei priu1i l ;j ~iorni, dur:mte ciuè h tr-.ner":lla l'Atlantico. u nn med in complessi \'a Ji 8. i-O i ofermi per t'lo,mt~_; ossia il 3 i3 • o dell'equipa,!;.!io ridollo allora a ~~H. stretto di ~l agellanu pcrù e nei c:mnli occidentali della lagonia, heuchi! ''incontra'-'iim•• la ba'sa lemp('ralura, l' dità, la nelthia, la pioggia prop1·ie di quei luo).l'hi, anche acrompag"ale ùa forli venti, lo stato d'infermi LI a •·r...... si re:-e llleno acceulnalo, la proporzione degli ammalali al 3.'?6 "/o- Questo ~oddisf!!ceute ri:>ultalo dere anzitnlto lriiJUir·,j all'uniformilà del clima, poichè, qunnlnnque trec1u ed umido, non vi si ehuero mai a notare variazii){)i imp1·on•isc o gr·andi. ~e sono ragioni la massima cura nvc•IA· cbe la gente lone·se :)Cmpre il corpo coperto di abili asciutLi, e l'a,•vczzrunento dol nostro marinaro a fare a meno òi qnEil( mew che piit nordici na' ignoti hanno escogitalo per ripararsi dalle intcm peri e.

Terminata la nn' igazione nei rnnnli, fummo, all'u~cire nel· rucenno Pacifico (I l lugliu), colli da un gr·osso tcme_orale. che tra l'altro Ja,-ciò un particolare ricordo a due indifidlll dell' t>•Juipaggio. Jl mozzo Dassoni, invero, ed il marinaio Meri in n, $Ci\ o! anelo in coper·ta per gli e,;lesi movimenti della nav-e e per l'aeqna dte allngnra il ponte scoperto, ;mdarono entr:uuhi incontro n le,;ione violenta. 11 primo ehhe una larga ferita lacero-contusa al mento, col lemùo inferiore "'"olhlo e c1n ~copertura piuttosto e,le•a dciJ'os!'O, in guisa da fur lemero Ja nec1·o:;i parziale del mascdlare inferiore. I,eru nulla di ciò atTenne, e la guarigione, sebbene lenln, procedè regolarmenlc, lasciando solo una cicatrice poco visibile.


ESTRATTE DAJ.I.A REI..AZIO~E UFFJCULE, ECC.

35;{-

L'altro riportò, dalla s.na caduta !'ul ginocchio sini:;.tro. una frauora trasver-sale r.nn leg~iera uhliquittt ùella. rotola corrispondente. La lesioni', J"ieonoscihile soprallullo per l'eridenle &intorno delln m•pilazione. nun em furtunatamenle aecompaJPiala dalla :'rnmpn~izinne Ùt>i frammenti. 11 d h uricamento di IJUesti clon•va opporsi l' integrilit totale o p:u'Ziale dell'aponeurosi Chf' l ÌH' te la f.lCCÌa an leri on• dèJI'Oi'SO Ìll parola. AvrAmmo f'oluto prnr•etlore all' intmcdi:ll~l applicazione di un opportuno app.trert·hio, ma le difficoltà pro;enienti dal forte rollio, e l'hnpnnrm:a ùei falli di reazione lot:ale. ciH• rupidnmt>nte in~oNerfl, ci f••CPI'O :'ttpras:H!IIere:;nll'u~o di tale 1nezzo di ,·urn. C..:ircoscr:hemmn pe,···it'! l:t nostra opera allora a combattere i .•iutmni cunsecnliri nlla :<coutiuuilà •J%ea. impiegando prin•·ipalml'nLP. l'nzione del freddo; c !Jil:llltio dopo parecchi ,.!Ì~1rni. :-••lbto il ùolorc, la Lt1mefaziout> fu gr.md~'Jllenle diminniL:t, ci nn'l·ettammn ad appone all' iufenno un appnrf' t tuo innmo' d•ile al -ali ·a tu òj Jlllla~~a. ciò cltc e],],~ luogo il tt ÙP!Iu ,;tcsw tne'·'· ltiuuo' andn 'er~o lo\ metà di agosto l'appare luo. ,-j com.;talu d1e. quantunque 1 less.ult molli presentass.. ru un lllìlevolt' iugot·:.!o tullo nllorno all'al'licolal.ione, i due frnmmenli er.mo rinuiLi ùa ur1 callo o<;seo ~Ile promelte,,J una •'Oit1Jtii'la ;!ll.lt'Ì(!ÌOnt~. Ai primi di sellfm1hre. nel Lo· gliere il ~t·con lo app:ll·ecchiu. la con:.olidazione era gi., diyenuta perfetta;"" uou clt~ per~iste\a tulln~in il tur,.:ore delle parli Pllllh c ,j nota\·a inoltre una CPrta rigidità nrti,•olare, ine,·it.ll,JI•• del r6~1n in simili circ.ostanzt'. La t'ompre•~ione esercitata con :-emplirc fasciatura. ed i mn.,.imenti pa~~h· i, a cui H:'nnt: •Juotidi.utamente :solluposlu il ginocdtio, finirono per ri pri-.tinarc il Yol nme e l' eJa,l i cita normah~ r· per·lllettere 1)uiudi dH' il :\lerliuo u~ci ·se ùall'o~peùalc di bordo 1'8 olluhre.


l'iiiTK 01 ll~:nJCI \ \ \ AV_UE

l~ol 8 :qwih• rl\ t•ndu :n utu ter·mine la missione della ~iJill nel t:ua~·,, ... ,

i l.t~•·iò 'lllt'll' HIl ·ortt)!,-!ÌO e si dire"$" per. T' ) la ,, quincli per C.tlla" .•\ 1 no lro ·oTi >o in questo ~ l1 :1prilu), (I'IJI :111111111 elte Il lt!l rihi(e fl:tcCIIO delfol f~bbre ~i:~lla, prohaltilmcllt~> irnpo:-tnta da (~u::~yaquil. '"i ,j faceta multo ... entir~. rni tl'ltflo t'Ila spt·•·ie fro i ~olrlati e ~l'im piegali de l' nct·upat.ion chilcnn La ... lnti ... tica nflìciale ne attenuata te deph•rl'\Oii corh~',;nenze. ma ...,euturatament.e e.;;.;;e ;:o,.,.,_. tull 'nllro che tenui. :\urw... tante ciò. ano:he •]Ui il nostro ltm'da n•UJ fu mt•nulllllllldll" 1111 halu eia ,.1fTatta èfJÌJemia :o-i no a ,u.... lll:t,.!~in . ,\ Jtl'C:-cinJerc dnlle piilmiu1Le Jlrecauzioni per Pn!l-: muui1·o·i •·ontro l'i il\ "'ione del mot·bt•. la fonda p1·esa ci lontani dal fo<·olain rl' iuf,•zione, non potendo iJ \'Culo ònm.... ·. uante di SE purt.ll'c·i a lu11·dn ilmi:hum Jalla cillà, che 0 a ~E. Il l u giuguo però, mentre ere dt'' nmo di poLerfondare sulla nn::;trn itii JilllliÌiil, t·on lincin mm o pnrc noi a l'iseolire i tristi ~m·ui dellnmnlaLiia donttnarttl\( 1\. Il ~o tt'ufticiale di timoneri& :\I •n•li i \ tllt'l'li:W fu l" t'~o cl n fel1hrP <H·compagnata da intensa cf'f,d;llgJa e 1lulnJ'Ì ni loml11, ft blu·e du' la sem dette ltn'a lteua tc1 fllOIIH'lrira tli Hl t:. Talt> stato auormale sulle prinw de:~lò iur('ro por... i11tet e--~.' i ...' o t h~ 1 rcce~leotemente non c'erano mancati tlt•i ,·n-i di f•·hltr~ Pfiìm•.ra. i quali. principiati ron gh --te--i :ointomi, n\'C\an• ri-oluto in ~ o 5 Jiorni. ~la aii"JO· domnni lu per-i-tenie int{'n-itit tidle ceonate maoiCe.-t.tzioni, l'aumento òt ~~~ankhe tll·dmo della temperatura ora indicata, il : JleHu'é per giunta IUta lt>rllltnta al '"omito ed una straortiinal'ia agit.lliiJII•·. ci fec··ro "U'pett<lre la vera natura del mntlto Nlnpp• e-t:u c il~t•l.ttivo tmllnmento lerapeutico . .:Xes... un lllitiiiOioiUH?IIlU per altt'O ,.j ottenne, anzi, malgrado l' U:Sil ili diuretici, lt• urine diwiuuiroùo noteH,Imenlt', e più tardi .si (Il La. lclllor~ glnll:t a101n gla I!Silatd parrcchic altre navi ancoralo io rada.


ESTRATTI DALLA RELAZIO~E UFFICJ.\t. E, ECC.

arrestarono deltullo. Sebbene non si fossero avuti veri YOmili biliosi, nè in seguito ,·omiti sanguigni oJ altr-a emorrn~ia, come nc.cade ordinariamente nei colpiti J~t feb bre gialla, pure aJ fnlto dell'anuria, al quale si a~~iun!'e llll<l tinta Sllhillerica, ci tol~e ogni dubbio diagno5lko. Il ~l orelli yenne verde) ,!tarcalO (3 giugno), e l'infermeria di bordo ~i :'ollopose immediatamente ad un proce:'~o di di::.infezion~. L'infermo, ricovt•t-alo nell'ospedale. italiano dì Lima. ore la diagnu:-i ' enuc.> pienameote confermala, anziclaè mi1;liorare , Yi dinmne intensa-

menLe iuerico, non riacqui:'tò la snJ•pressa furnionereoale etl il giorno susseguente ct:Ssò.di l" i vere. Un t.1le e..ito d nùtlolorò non poco, ma cerio non ci sorprese, poidJ i• a [Wr~ci u !lere dalle altre conseguenze di questo modJo, IJnstavn l'anuria n farcelo grandemente temere. Se nello stato ordiuariu, arreslnndosi la secrezione urinat·in, ha luogo nell'organismo. pt>l sotTermnrvisi di prodotti nori\'i, un anelenamento capa r~ eli npportargli la mot·te, con maggior mgionc ci& de\ e av\ c>nire quando quesli prodolli ridutti' i sono oltremodo numt>nlnli, come duranle un periodo di esagerala os:;idazione organica. Il :>giugno "i ebù~: a h01·do un . ; econùo infermo di fehl1re JZinlla. Ne fu colto un bor~ e:;e attendente del !'i;;nor comandante, certo Ru,..,.o Giu:-epJ•e, ii •Juale. a dir vero, tra un~ una temperatura alla c per~islente, nnll'altro di :<peciale a dello morbo pre.senta-va. Le orinP, n or mal i ::-.~i me pet· co111posizioue -cliimtca, . i mantennero tali durante la permanenza dell'in fermo a bordo; solo diminuir·ono alquanto alla , iuilia del l;UO r)

sbarco. Sebbene mnllo suo malj,Tf'3 do, chi: prefet·iva, a ~uo modo di dire, morire :mila Ca rarciolo , e~li fu pure mandato

(8 giugno) all'o,pedale di Lima. hi appat'\ Cqualche poro di alhumina nell'orina, ma ciò non pertanlo, all' ultìma ''i:>ita fattagli, l'infermo lasciava molto a sperare ci rca il suo ritomo :1l~o stato normale. Giusta successive informazioni, egli ~i rinuse realmente e rimpatriò poco tempo dopo.


3JG

NOT E Dl 'l EDlCl~ .\ .XAVALE

t)ue!'Li dne casi , bisogna pur dirlo, qunntunque con r-in..... "cimento, :n·vcnnero in pea-sone ehe non erano certo •nn.rtll di pulizia p('r-.f)nt.le e di temperanza. S•'entl~raHo spessa citti• (al t:allao il tlarieto di co-munil'are t'OU la t~' rra uoo e~te"o ai :-ottuflìciali et l n~Ji attendenti), e nnn di rado d:mmo nt>l here e nel mangiar~:'. I bastimenti in generale, piit che altre lucalit:t. oiT come hen s'intende. propiz.ie occa,-ioni alla faeil.-. multi zione d··i germi ed alle :::ue con-.eguenzc: onde con tluc citati ca~i ,,tl,ero non poco, spedahnenre in • i. ta pa·o,,ima panenu, ad aL!Ja.-~are i_l no~tro morale. fact~ndle teml're un prohal;ile s' ilupp.o stl piit rasta s··nla della • pialla. S(' si e~CJnlJono ÌllllfliO i ÙUt' Colpiti da lfllt:'~ta mdallia Lngiosa, lo stato sanitario di ~lordo fu, dal :3 aprile all' giugno, d<lta della partenza dal Perù. ollremollo lodevole. proporzione comple;;si \il degl'infermi non giun$e imea'O oltrepas,:u·e in qne~to ~pazio ili tempo il ? .80 °/., al ginrno .

... euhcne 'ea·un alt m ca;o del morbo epidemico si f plornto a hortlo nè!l i ulri mi ~io mi della no~t1-a perm:menza. ol C.lllao. cii'~ dJC l'i ferP a--tenere dal proporre il cliffer in1ento della tra' crsnta tlel J'aeitico. uon :'Ì la><ciò IJIICI pori•' ;;enza una c~:rtn ;;c:terale trepidazione. la ttn.a.le fortun:ltamcnte per altro Chi tr·a,correre dei giorni e col mantener,;i soddi•facente lo stato del no~trn etruipazl{io: ,i andù man m:mo llile,.!llando. ~on :oi ~arà lontani dn.J H·ro as:oer~udu che a•l evit.u-e il po~~iltile in•orgeae di una tlisn,tro~a epiderni t a bor•h>. fu da tlon poco lllUIIlP.Ut•l l 'nccural.l e 111·~nta esecuzione drll~ mi,ure propw;le tl:llla :-cl-!ucntr. relazaonc nell'ìn!Pnlo di migliorare le qualità igieuiciH: lldln no-tm galleggian1e abitazione.


ESTRATTE DALLA tu:L.UJ.03E "LFFIC!.\LR, r:CC.

. dt'etro ortline del .nornu Jt'l curu<mdanle ...~ Oggt, ,. . . in l.o si. è. una commissione corupu.-ta de• m~mhn ~oLlos.crJlll c allo ·~-. lo scopo di proporre tutte le misure aue ~ preven~re 4 c viluppo a bordo della fehltre gialla, e ;;i è tlelll1eroto dJ con-

-•&a

-« Stghue i seguenti provvedimenti: . . . . . c t• f..urare ehe la rua::..,ima pullz.a ... ,a falla lll og01 lo« eate del ba:;limenlo.

« ~ Che la sentina topecialml•nle. !'Ì mnntcnga t~er « quoto è pouibile netta dalle immondizie ehe d acc.onnoo, -c pempaado frequentemente l' actpta che 'i scola; e 'lltando «-sarà ~iuguta vi si llll-"si la calce, e~igendo La presenza di -c supencm perchù le operazioni nf'tessarie -.ialliJ fnlte u.

• clo.-ere.

« 3 Che il locale lancia-silul'i sia ..lmra1.zato riai ricuc peri dei materiali camltiali e d.1 :1ltri oggetti fuori d'uso, che c impedi~no il 1egolare lavag,.;iu c cnn•··,•·•·~~n·l a vir.iare -c l'aria di un ambiente già dn·o~··ritto. t::he po=-cia. fullo\'Ì un « ae trralo !alaggio, venga es:0o dipinto n ,·ah-e, cura.nùo m « segoilo che non vi si trovi m.ti ùdr oltllna prownieole sia • dal tubo. sia dalla ~tina o dal kte'llo . .c 4-11 t:lle le catene ,·engauo estratte dai loro pozzi, la« vate d.iligente~te, e non l-ienn riposte nei loro locali «prima che ancbe 'luesti ahhiano sllbìlo unn lavnturn ed in« c,!llcioatura generate. -.i>" Che lotti i magazzini dei conLHlJili sieno successi• vameate sgombrati, ripuliti c ridipinti, e dtenotni ~i per« metta la consemtziono di u~!..retti condaunati e briit t·icami}iat.i. c .6~ Ch., nella r-:-unbu~a si pas,.ino freqttenli rivi.;Le per c la puhzta. e elae i generi come bjscoltn, formaggio, ecc., c ve~oano frequentemente portllli a. \"enlilure in coperln: -o 'h ' ~ 1 c. e nel corriù0io non si accumulino recipienti 4 vuoll (hottt, ta!'lse da imballaggio, ecc.), ed nllri ~ggeui, i


3;,)8

lliOTE D1 DDICI:\A ~AYALE

~ quali, oltr~ n limi tare lo :;pazio in cuj dormono i mnl'ill!

(( nuoc11nn alla Jttllizin, essendo d'impedimento nei « 8n Ch~ tulli i locali sieno ridipinti

coi mezzi di

« IJor,lo ,.; può disporre; ., 9' Che i huni si tengano in coperta a sinistra, « dall'ospedale. e rh e più vollP. al t:iorno ~i esportino i «escrementi; « 10° Che si allemi ~ettimaoalmente ru~o delle dne « tl'ine ùeii'PtJnipaggiu, acciocche nella sellimana d 'i no~lll « siti1 si po,,ano ben l;n are, incalcinare ed asci ll:tare; .. 11 • Che !>Ì (;~t·dano più ft"CIJuenti le vi:-ite dei suD«< u io Lulli i mag:miui t• in tutti i loculi più reconruti del « stimentò, accioccltè l'operato drgl'i nfermiet·i abbia il « snrio cottll'OIIo ».

runaYigazione, l z giugno 188:3. t,SI'!JIWtw le firme dei tlue me,rue~

di altri due ''ffil.'iali di lml'lrtlll ) l.\ la ralma d'nnimo succednla allo stato di trepiu:u••011

non lllllncil <li e,..~ere lnrllatn. Col 30 giugno cominciò un riutln di una 'cm epidemia di febbricitanti. In qnel · se IH' pre:;cntò uno. altri 't Yennero a fa1-:~i os,errare il 1• j.!IÌO. 01' :Wl-(1111000 l l il:!, ?.i. il :3, ~ ~ i14-, ~il 3, ~ jJ6. 4 7, ~ l'X, l il !) t>d l il l O: in tutto Gi. TI giorno\., inclu rt~'>~tttd' gl'infermi di altre malattit', erano Psenli dal servizio nienl8"' meno elle GO uomini, os~ia cirt:a t i dell'equipaggio. Gt•neralnwntc quc~t· infermi accusalllflo males:;ere, stanchc!.t.a, ccfn lnlgia, ùolori lombn ri, doloreui addomi nal i, horJwri~m L freqncnti sr·:H·irhe ù·iarroirhe~ anoressia c ,-et o in• tensa; prc~enl:W;lno inoltre nspello sofferente, lingu<t palinala, polso f1·equenle e Letllperalul·a elentta. In un terzo di essi


ESTRATTE UAI.U 1\EL.\7.10'111:: l'FI'lCI \lL F.CG.

• tì . l o·· 3 raseen:.inne lermomell a li(illll f!t' \ a a : ~) ' ) smo a ~ l. mentre ne-~li allri -.i 1111111.1\ n a :1\.1 e nteuo ufiCIII~· 1

Vi fu uno però, l'inf•>~llliere [li t:nprin Gahrielc, che presentò una temperatur.\ ola\ \"l'l'O :.lraordittnria. Il giorno 3 il suo grado temtOmetric" 11n11 er;\ al di soprn dt 4-0" C. 1110. la sera. verso le o1·e 'i. il t·rmnmelrn Farenht>il <~t't(llÒ 1117 {t.t•,j C.), e piia tardi ,, rt>--e Ili piò l1111'•'ra. li rilevare un grado f<i elel'alo lel.'l' rr d re :;n li'"' pt i m~ ,•he innanzi di Hl'"' ptieare illArDltlffit'li"O a lli<l~'imu. non si fo~,.e a\lh:-.,..sato l'indice, 11 quale, si lt'n'·'"'"· .1 {pwll'.tltt>ZZ·' l" r nn a c;t~unlP. cir•·osLanza. Perciò In $i nppli ·u ,!i 11\ltl\ 11 . 111.1 !t•V,Iluln rlnpo di t'et minull, :ol nolo ··un gr ,,ttlc 111Pr.t\iglia \11 :.le~~l) inn.1lzamen1 0 di primn, menlt ~ tl'.dlrll l,, lo il trrmo-tall" t1on inrl1ca>n rh e una fehbrt' l'oco alla. s H"'" ,tl\nra il !'(l'llello che il ll'l'tl\0melro non fo~~oo. • "' u 1, t• p• r :l' • re 1111:1 l'rm ;l -.irnr:'l, \u ,( pose sollO l'asc;('tla tli Ull \ p ·r... unu o'ollll('\elnUieUle npiro>l\ÌI':'L Qoest'o:.;;ervnz.il ne d• Il I t>t' 1isu\l.1tu nu: IPIIlpPl':llltra normali', ontle non .. j poll' m•·ltt>rr I ii1 ìu ftob~" la honla Ù(>l\'i,;trumento . ~undimenn :;i 'u\IP riteltl:tt~: Lt \'lu\':1, .lpplit:.1mlu H termometro unn lt•t"7.1 rmLa all'infct'llltl, mn qnr.:<ln volta \'altezza della colnnnn uwro.:nri.tlr sl';,;tw 11 2" F (H·",4'. t n tale rilluh·t!O, -.nl!.1 "l lÌ e5:tllena tllill \i era a dol•it:.rl'. ci produs•e n ttnr:llll1 n te HO't pr•tlosi.-.-im.t impre,sioue. ~.:., [IOle\ ,\ e:.i't'J·e ·tltlimrn i, ono.iùernndo rhe I'O>-t t'le' ai<L IPrmogene..i ~ iene ..:eneru ll1 lli8 ritennl.t f{Uo\le infausto ::;c::n(•. Lo J .tr.coml i_m•·rn -1 r· titare «pwlrh~ p.tlllngo- pal'lnn•lo della fehltra In ~en~·t oli.' d' e: ,, La cifra II'ITllUIUCII'ica più alta t),.:.Ct vala IÌII!tl'fl c n C(lliSCI'\"il:I:ÌOilf' uella 'ita è Sll\lil di 4-l o,-;5 tluranleun :~c ·es:;odi lehltrc iutermtlteule )lichacl)>>. It llurrelli. lratl<!lldu In !'lNSo nn:omento, dnpo nvrr riferito che" Il' mn,;im(' o. . tillnzioui paluln!-jidte o~.:ervnle finora suno - e H9•,_.. I·J. C,h•J pcl'l.anlo UIIICO fn• ·3"" . Cl}le~W, )) $Oggittnge:


360

NOTE DJ VF.OJCI~A NAHLE

(( La m:t-!:;ima temr•era tur-J. '~guitn da guarigione ru di nt:lthyphu~ rrrurre11s ( Wund~>rlicù ) ».E in un altro PIHlliOII sle~~o autore dice: .t L oa lt~ruperalura. al di sop1-a di grale, al disopra di U" t• a""olutamente fatale ~~ . .\la, oltre alla temperfltnrn elenltissima e rara, per la stando ai ~iudizi snrrifrriti, si dm-era fat·e una prOJ.{DOsi tale, concorrenmo in taio infermo altri falli, elle mente face1ano Leru('r·e il tl'iste e;;ito. Il Di CaJtrio difaui. cuulrario de;;li altri infermi, non pre·entara sintomi re11~ otlaheraziofti deltul,o iure,.rinale o di altri or~ani, all•era1Utl1 capaci a sostenere la iperr;enP..i tennica; io carniJio acc:!Hl-. n prescindere dalla mole:.la -.en:..uione di viro accalorarnei~M. inlt>nsiss.irna cefalalgia e mchial~ia, e non gentiva inoltre Lisogno di mingPrc, no.n oslanle che fosse•·o trn..;corl'e ore dall'ultima urinaziont>. Le fa col La in relleunali erano bnstanza lucide, e le forze :;i manlene"aoo relatirament.e "·ate. l'erò c]uelle note - c:ebhene la di~uria e l'antlrin svgliano apparire (in dal primo :-.tadio - c' inòu!'sPro il spetto di un po.;sibile nuovo caso di fehbre ,gialla , e 'i~ ci rallri~tarono: giacchè c•,llromrci in mezzo all'oceano. seaa cioì· il modo di poler allontaunrc J,di arreni dal morllo coaaagioso. e con J'e:;isteozo di tanti altri ammalati, non S<lrebbe mancalu. di s\·iluppat·si a bordo nna disastrt}sa epidemia. l n L.'lle stato di eOlie, si pen:;ò di t• omi neiare suhi lo una cura sintomatica. Qnantunqt1e non !'i a vesse molla fede nr·lla. ,·ir&i antipirettica della chinina, ::.i praticarono per prima delle iniezioni ipodermiche cun mezzo grammo di solfato neutro. SeJ.tnirono delle forLi e pr·olun;.:n.re !'Lrofinazioni agli arti inferiori, applicando contemporanenmeolt: delle cnrle sena}lale alla re· gione lomhrtre. Infine, allo scopo di favorire la fnnrione ~ nnle, ~;i àpprest.ò quella sera un infuso di bacche di ~inepr.oe di foglie di digitale con biCt\rlJOnato di soda in soluzione.


~~Uof&A. d'·•DO'D trmCIA.LE, ECC.

36t

• • • àle posi&iTCJ sulla esistenza o meno di orina

-~-IJ:itdllill-di peaetrarvi eo1 cal.elere, m.a la :Melìl~••••no, e speciahoente l' op{tO$izione ùa parte

• •.._(Il..,.,. desiatere per allora da tale operllzione. In

• •.• fahifiDgao tti rltMtare la pruva, giac,·bè. dopo .... riafarmo emise spoo&ane.a.rnente una discreta. ~-- Ja ..-~ con l'uso dell'acido nitrico e del ll@!~Milo:-Clellf8 luogo a preeipitnto alenno. Questo fatto, na••""'!''raltrte·aid illeorarc:i alquanto, -e maggiore speranz:L . . . . . .a-.ueosservazioni termometri che raue quella '.-pont, & ant.),~condo cui la temperaa• a • w la prima volla ed a l 068 .~ la reronda. *I!H•arcmeeoo eguàle intensità i sintomi !'ubbieUivi; 1\dJi an maggiore abbassamento (t Ot.), e . . . ..,~1111U;& ei m01trò del tutto normale. S'iniettaNlari*kll!DiirJI'II•IÙ di soUa&odi ehinina, oltre alla som2·i( I)J'Gif&E e 8ili1BOBel citf'iebe. Da ~nel giorno le anormali arc:ioe gradatamente diminuendo, finn a che, completamente rimesso, il Hi Ca.priori-

••·••I(••.U

lfdl••••

•••dosi

••jt,wa Olèioarie sen izi(). MlllldltBtBIIIteD\e si is accennato ehe il Lermota.Uo In sera •diD 1l01l iadicava piit che una febbre di allena melh~'188111N cbe il termometro salh3. a 113° F. Quest.'\ JSIW ··diferenla, che non mnncò ccrtameule di mera\"'i;;liare ~-. ai DOIÒ pare nei giorni seguen1i, nei quali l'uppli:cazione della mano rileva,·a quasi una temperatura normale. BP 6 •ero.dle il primo mezzo non dà che risult.ati imperlatsi, poichè la mano non può tli,cemero le e);atle gradazioni li'\a temperatura, e secuudo che si trovi più o meno ralda, fàrtsembrare piil o meno elevalo il eal01·e dell'infermo. l?erò onti&ariamelate la differenza f1-a il ter:motallo e il tennometro DIHl ai &Qira che fra un jjrodo o due al massimo, mentre


30 ~

XOT& Dl 'lEDimJ. X \ r \t.~

che nel cnc:o attualo era di i.-:). A voler dare una spie;.t"nzione di siJJauo fenomeno ~l:'tnhra dover ammellere alla :;.uperfìeie del rorpo nna noLe' nli,sim:t craporlli~ione, la quale ~ott rnen~ donc mollo calore, snrelth.e cagiCtne di minore :'ensaziooe termica: mcntrl:' che il t~rmomctro veneu.Jo npplic1tu in luogo in cui l'influenza delln r\ npot':lzione ~i rs~,·nle uppcna, an-ebbe una osrcnsione nella sna co lonna molto più i a relnzivne con la iper!.!t'n~~i c.1 lori lh:a. l oa ~i r:lrn temp.-•ratura (Il ~o F.) ci richiama alla memoria un caso o~scrvato all'o:-pedale di Spezia sul finirP. del 'l !Sii. Er,1 un allie' o commissario ciii', soiierente di ascesso alla regione paroLiùea, lu ns,alito una sera da fehhre Cllll forti e pr(lluugnti bri,·idi. L'applicazione tPrmometricn St')..'llÒ una tempera h• m ùi .t3o, che pt>l ù due ore dnpu comiwiò a decrescere. L"indomaui. rift~rito il fatto ai colleglti, qnr~li malgrado assi eu mc;:- imu in torno ali' esattezza del lti o~sen-nzioni, unanimemenLP risposero che l'indknto grntlo Lt•rmico si dorcva pu• rnmente l'Ili nn equin>ro. :\oi ~te--~i po;;cia riflellenduvi l-upra, finimmo prr opinarr. rli es~erci renlmrntr ingaonuti, non credendo IH"-sihile qurll'altezza di tempcr-atnra con la con~rrva~ zione Jel1.1 'ila. )l a in se~11i1o al caso niTenuto n horùu ci siamo rict·Nlnti, e ritt·ni:tmo elle le temper·ature al di ~opra di .n rwn . ":'lo ;;ssolutamente ht1li. se nnn quando si riJ•"t:IDO nrie 'olte e si mantengano pressoclii• co:>lanli per quakhe giorno. L'Pie\azionP. clt>lln Lemperalura noullasla senza la durata a dare nn pronn,tico lP-tale. n elatirnmente agli altri infermi. i intnmi che pre~entnra no e la co;.;nizione che in lltnlti tli e:>si le l'\ acuazioni diarroiche a\"evano JII"Cc'eduto di qunkhe f!ioruo il manifestarsi dt>lla fehhre, non lasciarono OJnlit·a aicuna di dubbio io torno all'nltet-azione or;zanicn che suhirnno . ._,i tr11ttara di catarro ente· rico m•lla ma~p:ior p.trl•' e di ua,lro·entcrite io Laluui, cou intensità var·iauile dall'uno nll'aiLro infermo .


ESTRATTI DALU RE.I.A7.11l~E GFFJCI!.LE. ECC.

363

• el nlntare le p~sibili cagiuni dello qjJuppo epidemicn, fra noi, del catarro gastro·enterico, non tralascetemo di indicare quella che, a nostro motlu di n~ùerP. è la più probabile. Sul primo manifestarsi di della indi,;r•o-.izione era comune credenza fra l"equipaggio che la cau;;a ne r,,,.~e l'acqua del cel'aiere, cui il rolho avrebbe intlireltamente all•·•·ata. col mettere in movimento la rostanza sedimento::n depo.,iLata e Insciala al fundo di IJttCI recipiente, in se;.:uito all'u ·o d"lla poco limpida ncqua del Callao. ~l a '''"''idt>ran,lo l'lu'! l'nltet·nzinno dell'acqua e le ue conseguenze, ore fnsseJ'O ùerivate dnll'in • diretta azione dd rolliu. nnehhi"ro du,·uto nppnrire con piit n~tiune molto tempo prima. lJUantlo cioè i mo\ i menti della nue erano piia celeri, e :;apentln ll'nltro lato che frn ~li ammalati vi enmo di rtuelli eh~ unii fi\"I'Yano fallo nso ùell'acqnn del cerniere, unn tnle cau~a fu ben pre.:;to esclu~a. Nei giorni c:heprecedeuet·ol'epid('IJ1ia. come d01-anle il ,-no BTiluppo. ne ·un bru,co cnmt.inruento a.n·eune nel campo termico, nè si ebbe ad o:-servare unteH1le \":'triazione tt·a la temperatura diurna e la nolturn:l. Frn le ore più calde del giomo e le più fredde Ò•'lh nnlle la tliiTt•reu~.t non fu mn!!!!iore di 1•.3-~'. In con.;e~uenza, ll•~ppure le p1•rf1 i;.:ern1.ioui t'llL'lnee, che pur troppo :>odlinuo :tpportare dei di:;ordini in- lestinnli, sono dn meller:-i in rntupu nel presente cn;;o. Aù n'' alorare q ne-In c1piuiuue, yj t' il fallu rlle la rua)!~ior parte degli esenti tbl ~crrizio di t·npet La non fu punto ri.;pnrmiatn dal morho in ltartcla. l Jl.llologi ;l"èri'l'ono che il catarro gnstt·o-cntct·ico puc·, e~set·P andte ]li'Orocalo dnll'inllueuza atmosferira, specialmente nei pae,j cnhli. e d1e allora esso ri,·e;;Le il carallere di un morbo epitl•"mico, cogliendo un numet·o più o meno ;;r.~ nde di inùi"idui :-.olloposti alle s.te'~e condizioni climatiche. Sif-


NOTE DI Jf.EDJCJ~A N.\.VAJ.E

falla possibile c..1.usa però, sebbene a primn vista semhri la più atta al no.s.Lro caso, ritleuendoci, non ci lornu sllddi;;fa<Jente. L'influenza. atmosferica - la quale, ;;econdonoi, i: capace di proclune allerazioni del lnbo intestinale, o per la grande elevazione termica dell'amLient.e, o pei Lroschi •·:unbinmenti di temperatura, ovvero per assorbimento di nol'i,·e -esalazioni -non può esser·,;i esercitata su noi, che ci tro1'-avarno in mez-zo all'Oceano, lontani diver:;e centinain di miglia dalla ter·r·a, e con una Lemperawra piuuosto mite e pres ·ocht\ tostante. j vendo esaminalo cd escluso gli indi caLi momenti eliolo;ici, non ci rimane cbe l'alimenw.ione a passare in rassegna. ~Gi eredi:uno che appunto io essa ri-ieda la causa pn.t.o.genica pii probabile dci disordini gastro-enterici anenuù a bordo. È cioè l'u!'o di qualche sostanza già in i~tat.o di decomposzione d1imica. che, seco.nd() noi, ha dato luogo alle accenmrte alternziooi. La earne fre;;cJ~, ehe spesso si è conservata per piit di due giol'oi, facilmente si sarà, nella latitudine dì l ~- 13", oominciata ad n.her·a.rf• prima che fosse sottofwst.a. alla coLtura. Oltre a ciò. il bue macellato negli uhimi gio r'ni di giugno era pre;;so a modr·e, t> qnindi la sua carne non dovera presentare lunga. resisl.ell7.a alla decomposizione. Si aggiunga poi che uno o dne giorni dopo "' fu la sol i ta r·azione di mugr•o del veuenli (fagiuoli secchi, olio, ecc.), cùe ' 'alse cert<unente .a. molliplicare il numero degli infermi . La durata. della malallia fu d:t tre ad otto ~ri<H'ni, meno in uno però, io cui ebLe un esito ben difTer·ante dagli alrr·i. Quest'infermo, a nome SotTentino Luigi, sin dal secondo giorno della sua malattia, si mostrò abbastanza grave . .'lon . aveYa temperatura molto elevala; ma i di:::orcLini gastr·o-intestioali erano inte~i. l.a lingua eea arida, la sete inestintiuibile, le evncnaziuni frequeutissime eù accompagnata a te-


EStRATTI DALLA. llKUZlll:qE l'Ft'!ClALli:, ECC.

3!);)

aesmo~ le forze ~randemente depres;e. il pobo piccolo. Lo aomaco, per giunta, non tullt!raV:\ unlh1, \t• :;ostnnze liiJUi(le sv ialmt'nte veni' ano suhito rigt'ltnte eù oerasiona>:ulO così au maggiore pro::.lrazione nel povero infermo. Qnesta. iutolleran;~.a, o:>t&Colaudò l':l1.iune dei rime1lii nppresl:1li, naluralntenle ci roolraria':a non pocn: p,.rf,u·tuna pen'•, metliante l 'u 1 t\elle !!a"su..o, del sulfalt• di morti un e di •1uah;he cncduuala d1 ll aN1In. e::o~a non la nli• a scema re ab bastanza. D po qu 1lche giorno. inoltre, la febbr~ rimise rlelluUu. l'in· feruu ~omintiiJ n prendere qualt:he po' di alimento. la lingua d1Tenne alquanto umida. Il mi:-tliorarueut••, sebhene lentissi o, continuò nei giorni snrce..:.""i' i, ma il l:> luglio fu sost tu lo d;\ ina--.pell 11:1 ret.:nttles..:~:mn. Oi nun>o il "omito, di DUt)tO ln febbr~ e tutti gli altri :"in tomi ar.cennntì. La palpnZt n adtlotninale offl·ivn una Pr.c~>~ ... h .1 -:en:'oihililll. h nutri· xion generalE~ era note,·olmenlP .:.caduta. Mal~rado intanh• qne:-li sintomi ,..:r:n i. nni. il 15 luglio, nutri•amn ancora lìdut·i:\ drc.1 il 1 ilnrno df'l Sorrenlino nUo Slah• uonn le Pcrt• l"in,lonwni, le m:tnife,ta?.ioni morbose attt entarono vieppiit t! i ~nn it:1, etl il giorno 17, oiLre ul C4tntmuare do•llo> se 1riche diarroidre ed alla notevolissima em iazione dt>\l'infermo. la [cbLre :.ali a cirr<~. ~1° C., ln.de· l'''''"ione li••ll• forzetl.i\'euuc straordinaria) il polso si re:.e lilif me ed t•\".me-c... nlt:. Questo s1ato. facendoti temere oltremodo il rull,,s ...o. r.'intlu ...-e a proporre l'immediato :;barco ùel· l interu1o. ··i•'• elle ellLe luo~o verso l'l pomeridiana dello

6

st"''" 1 giorno. Il Surrt>ntino. rirowral,:> nell'ospedale militare di l'upeele (TI• riti - bole del1.1. So,.ielà), nel cui porlo er<wamo dalla sera ùel l i . 'i ce sò di '\""i•ere alle ? ;mlimeridittne (lel 18, in •~>~uito n ùne o tre e\acuazioni sanj.joi.;ne. l'oiclrè i medici francesi teme•ano, ùalle ultime manifè-


366

~OIE Dl llEDICI~A NAVALE

stazioni, trattarsi di morho coclagioso , quale il tifo o la ret1lm l!ialla, ru praticata l'autopsia, del cui reperto ecco la elusione: « Eu résumé: par cotre autopsie nous ne constatons aoc• altt!ration ou ~~~io n pro pre à la fiè' re t~ pboide. < Les lésion~ intestiuales conlitatées sont celles de J·enl:&.! rite. - F.'• .\. Cballemcl ~ .

In conclusione. dnronte la c:~mpagna, ricorerammo l'ospedale della Caracciulo 23.2 UHII'Ìnai {37.3 1 °/ 0 all'auaav11 col numero complessi\'O di 4-:.>n giornate di cur'll, che diume la proporzione a:-;;oluta di 4-.H infermi al giorno, ossia :.2. 10 % dell'equipoggio, calcolato in media a ~ I O indivi Avemmo ancora degli esenti di serrrzio in r:~gione (fUIDU''l\1 diana di 3.37, siccl1~, in r.omplesso, fu soltralla ol

ordinario, pet· fisiche indi:;posizioni, una media di 6. -;9 diridui per giorno, o·n ero ii3.~:J •, o del personale di bordo. nei ~~.3 entrati in infermeria, uscirono guari ti 208 (93.69 '/. in seguito ad una dorata media di cura di venti giorni ali circa; cd i rimanenti l i ( t), cho rappresentano il 6.3 1 '/., furono, meno uno inriato da bordo in Italia, trasrerti ai nosocomii tli terra. Il totale dei curati in questi ultimi stabilimenti snnitariie.'sendorisi ricoret•Jti, inollre, sette ammalati proyenieati dagli esenti di ~en izio - t·aggiunse il numero di 20, di cui l O ritornnrono a hordo guariLi, 3 rientt'arono perdut-ando Jlf'Ua ste~:-a malattia (t), due c~~arono dì rh·ere ~ ~l orelli per (l i Sarclltu·ro realm~nle l i r.1•l ptrcM •lu_, Infermi Hnnero, continuando lo ~t..;;•o prott-~ mllr!.o!'O, piil tlt un:t ;oJla. >ttareau. (:!) !:tono gli strs•l acccnmti nella noUl precedenti', elle si ripresero pcrsblfo carli In altri luoghi.


ESTRA1TE DAI.LA REI.AZIO~E !Jf'l/tCl.,U.E, ECC.

367

febbre ginllu e Sorrenlino prr enteritt>'. e o rimasti alla_ p~n·­ tenza della naw in cun1 negli ,;le~~i o;;peùali. ne u~nrono poscia per andare, l prohabtlmcnte a bordo ùe\lo . olla di slauone a )lontevitleo, e i in Italm. Fra i processi morhosi, predominarono, per numero di cui, con l'ordine ~eguente: l~ feblt~·i tmtlaridte, le affezioni gastro-enteriche, le lt•,;ioni ,·iolcnt~. ''' malattie leneref' e le dermatosi, dovute principalm~nte a lmnture di zanzare. T.'appareechio r~piratoriu ed il si~lem;l o;;teo-mnscolare tliven~ nero eon mmor fre•(llenza seù~ di a\lcl'azioni organiche. E notevole l'assenza completa tli casi tli sitilidc.

Vorremmo poter aggiungere il t'isullalo di un con fronlo rra le nostre rondizioni sanitarie e •tnelle delle altre navi, che, come la Ctll'llt't'ioln, compirono delle rampagne di cireumnavigazione; ma tanto n(ln ci è dalo di 11lluare, ~.accbè nelle stali,.,tiche um,•iali non si tiene n!Tallo conto deglr esen1i di sen-ìzio, che JHII'ù dànno un cuutinHente degno di considerazione. Il par·agunare l'~clu!!inunente i numeri rifet·ibìli ngli ammalati facierlli parte degli ospedali di l.lordo non ci soddisra molto, cono~.·endv r1 ppieuo che una piccola di ITercnza da norma nel giulli,·are quali ammnlaLi sieno da far pas:>llre, e quali m•, all'infermeria, spPss<l cagiona un divf'rso r·r1pporto nelle ,·arie n.n-i tr·.t :{li e:;enti di ~~·1 \'izio e gli infermi dell'ospedale. Ilei re~to, henchè privi drl criterio che questa comparazione ci an ehLe ùalu, sjauw in rrrado <li ripetere che lo stato • . n santtarw del nc,stro e!Juipaggio, tenuto conto delle vicissitudini • a cui la Caracci•JÙJ ru ~o~gella, si mantenne mollo soddi:;fucente. -


368

OPElL\ZI0:\1 CITIHGRGICHE STATE ESEGUITE DURANTE L'ANNO

~1GLI ST!BILlMEì\TI S.\XIHRI Y ILii1Rl

•• Alle rivi--lo gio puhhlicale (l) ùclle operazioni chi state prulicale nc;;li !'<pcdnli mili1.11ri e nelle infermerie ~idinl'ie e ~pccinli 1luranlf\ gli onni l87ù, 1H80, JSSI c 1 ~"2, fa orn -egui1•o quclln rt•lutivo al 1883, della quale gli clemtea1

!umnn tlo~twli, cou1~ per il pao:c:nlo, dalle relazioni ::atti!.ail'i«< annunli e dalle au11ntazioni regislt·ald nei rendiconti mc.neil ùei suù!lctti ;.;tn!Jilimcnli. Ncll'wtnn 1 ~8:~ ti nnmern rle.!li atti operati'"i ::;uperò tinello" dogli anni pt·Pcedenli e tncc·~ In drra ùi ::,00 cirça, e~du--ione fatta t! i molli ultr1 eh o. per la Iom poca entità. o non n et•o r••zic:trttli n, ~ re...,islrllli, non furono tenuti a ~ l c()b, E "t!hbcllc unehe ft1\ le operazioni di cui l>i parlerà, nou tuiW ~inno --tnt•• tli granùc imporlauza, il numero ùi qucsle uou fil tutta., 10 mollo notPvole. :\·m mancnt•ono nè morti, né :<ucees~i imperfetti, né in!'Ucce--~i. Ciò 110n o~tante glt e--iti buoni riuscirono nnche in quesranno abbnc:{nnza Ju ...inghieri nl~l loro compie:-~ . t :npplicm:iouc delle nonu~ anlbettiche, tanto duranLe. gli

(tl \'egg3.i por l'enno 1!\i!l Il Glon alt:' di .llcd. 111i1., t liM, pag. hl. id. Jd. r·~r l'anno JsilO lliS~. • t~~'r 1·11 n no ~ ~~ l hl id. tli83, • hl. l d. id. hl 110r l'u nuo 1!>8! ~~. •

(1,

36• i. ~!1 .


369

.. o

c;

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Ospt'tlali t~l iu!t'lrUicrio

Padova

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4.1 3:t 28

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• • • • • • •

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.._delTrreni • • •

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Bal'i • •

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Ales~ndria.

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Pùlermo • Man\ova.

26

Messina •

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Savigliano

P8l'ID8 -·19 Chieti •

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Terumo .

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Paacenza.

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Siracusa.

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7 6

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Ca!'ale. Pavia .

. •

. 19 •

l:113~3

. .

:l

5

4 4 4

G1t spedali e le mr. rmel'ie nnn rnppre~entale in questo qQadro, non ebbero du~ uua o .tue ope1·anoni, ecctllluato lo &pedale principale di c·atauzaro che 11011 ne ref:istrò alcuna. liel procedere ora allu ch·l~O"lAnz:ala esposizione degli alli Ope1'8\ivi giusta l'ordiru' preceJcnlcmeute seguito, !<i indiche· ranno, per quanto c.arà pos"'lhilc, il nome deH'opeTS.tore e lo spedala in cui le 01 ernwn i ebhero luogo.


3i0

OPER.\7.tn'l I,JIHlL'tH;IClJE

.~n•t•u Cazl onl .

Le nmputazioui furonro :l7, delle lfURli 6 dt c~>,cia . . (2 mot·li t! ~ !!'uru·i!:iom). ~ di l•rnccia

. (1 morto~ 11 guurigìoni). . (l lllortl) c ~~ !!'Uari!!'ioru'.

~ eH nn!lhract·ir• .

. )

12 th :::-amba

:~ di o~c::i wel/t('~rpet

tuue con buon r1c:ultato.

" •li fnlnnzi \ ~4mp11/(l.=t~JT1t di cose a. - Quattr'O furono mothate da gonnrtr'f•cace, Ullll riA tuhl.'rcolo cllci:-!Ico delf RJ•ofisi tih ialu ed un'aJlra da :.'TR\t' lrnumnli,rno Hd runhedue le :;arnhe, g ravisc::ituo Hl IJilPJIO tlùl lllltl cleJJ'mnlcUUlZÌOile. s,. · ·oml•ellet·o: uno dfli primi rptallro ampulnti per pioeuua t' quPilo por lt'lllltltl\l i-:mn.

L'owpulnlo per luhl'rcnlo en<'t,.lico Jel cupo !'uperior~' olella libÌn1 t>OÌ tUC~i dOJIO I'OJICI'tlZÌOIW e rnellll'C già ~111\l'Ìto di f]llC"la lr0\11\A"' in p(l(rin <·<•n,.:P<into, ~occol1Ùletl~ per prn~.:eO',O tu· lHlt'I'Oinro svollosi ttei pnlmoui. Delle r. nnrpubt7.10lli •h co-.c:u, unR fn praticnta rt!'IIC\ "'l eclnln di Ycronu clnl IPnPule medico tlott. Rizz•). un'tlltt·a nello 91cdnlc di l'nrm11 dnl c.apilau(l me lico dntL Finzi. tre nello ~pcdoJe ùi .Aili'OIH\ (due dt1l capitano ru~>di~;o dott. .\tzcni, una del l.c•u•ntc uwdtco tloU c.iulfl·c·li), e l'ultima nello >'[)edRle ù1 ~npoh dal cnpilnno wod1cO dotL FHlcone. Le AmJ ura.otoni d t !;amba furono l'"e~uile in now anuna· In li 1 t•r podnrlroc8ci "Jlnntnnei ed in tre per 1raumn~i. In Ulllt h IJUC"{C UILÌIIIC l' OpCt'I\ZÌ(IIlé fu immediata, tl'Rll8llrlnsi rli f,'TR\'i .. ~imc Jthioni jcllu gamha ~ del JliCde, -.fati frnntm nnti

dalle l'note rl'\111 tt·am a 'nporL·. 111 uno cle!!h cnnpulali ~ICI' podtu11'0<'ilt'C era .!ia ,..fata J rnlicalll ,..,., tn ~i ]'l'Ìllln In llllltilnzione rarzia.le tlt•l f'lt'llC JIIC• dianle Jp di..articolnz.ionl' tar..q- Joehtlar'ell. lfl •Ju.alc fu r :.a inulihl rlnlln ripNHlnztnno tlelJc malnttie neg-li nc::!:'i olel llll'~n. L ·ol'" t'alo ltmni nb col zunt•ire. 111 tll l ullt·o, l'lN lo pm·r· nlllpulato per podarh·ocu<·c, l'1ll'e-


tnd~ti

l \lP. tl1 M lllllO. dul tcu. col. rned. dott. MafJìnretU. .l B\•lo mn rnn~ k•r n'ed d11tl. ~Rppa. l3c•1,h.J. id. F'll liJ:l'

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Com. etti. Pari-. fi,l. C:llltla,llv uwd. dot· .\haro. \lar ·betti. LJ. DP. .\ n;:;di«. Id.

C r7 /Jr (ICf'l.o flii()Ut11110li\'f\1C Ìll ehm C'tl<;;Ì da

en -rra 1~ • H ro. 1 1 nn • tla l'ico!ltlrcouta ti l cuhtto •rl tr un •~h· tlr• v!'-l 'ù-1•\ll'lll,;!ile Jell'<mJP.rl"', complicata. cou " · ' ~•r del ,., mito D l • tu 1 run~. 111111 fu t'"e!!nltn cl11l CAlliano modicr. dollor r "' ì... rllt del campo d'tstnwooe i11 L•J 1 ) , p l' • •l'l - l'rnUt ru da t••ntnto suiciuio cou arma n «it• art ione). e rnltra t olio S'I (3(lalo eli )JHnlmu, l_!ll cn~ ihtnn m •d1•·n \lòll. :\IonRri, in uu cO"fl eli fet·itn-t't11t,t'll't:t ell'omt r per 11 o •l'al'mn a fnn<.:o, n1mplicata li ferita toC'n lrnnt uellH cm l Jl'l.l. ·ica t'd rulùominale. lu :yue \. ca-. l i ,. l(t'-li rrodntti <in1hc fflt•itu penelrnule ruJ"()n ('flll 011l di """!lecita !Jll}tle l.l l'l''-1'1'0 inutile ratto 1.\pcrath"o. L· nltn• olu' ompulnzintn ili ht·Rt'CÌI\, slnlc }'l'!'tlìcnle, llltll. I l ' l '-lJ~dlllE' di ~!il niiO dnl ÙÌl'l:lllore C.'\Y, Mafiìorelti f'! ralh·a 111 Automt t'la! h•ueute medico dl'tt. Gmflb.:.li1 rurono seguite In f\\ >r \c'Ile r:4.1H~unentn.

ila

Dcll

jllUttrh nmptHa:.z•mi cl'ltoamlu·aet•itJ, ùma furono ese-


3 -,_'.1

011 &11.\ZIOXI r. Hl Rl RGlt:IIE

guitP per nrlt·ocac~ clt!llo mano (unn nello spe,Jnlt• oli dal rno~gillrt! medico cav Gro'"''· c l'altra in quello Iii Anconn tini l!'neole medico clott. G111ll'retli); la ter1.a fu im ....,.~., diola in tlll caso <li lrollt'alura nella dcll'at·Lo wr;;:o il C'An.... c. .. stnln ratlll tlaUa ruota d'una. Yapnril'rtl rnanoTNHilc nellA f;iazione di l. euova, l'Il ebl1e ottimo ri~ullamento ( opnra ziooe eseguita nello spctlnle tli Genovn dal tuaggiore auetllco do'tore UoJanÙO); Ja 1fll8rla, pure !'lli~!'Cguitn da fPJièe r i!ò<U)la• me n lo, vouuo praticata dnl capitano mc•lico dotl. l\l Moni nell'iotermcrin {•re!>itfiO!'Ìfl di Cala111Q, ver fCJ'Ìl8 dO nrllll\ Il fUOCO aUn mauo. A mputn:ioni d'O-~~; m~>tncarpci. - Una fu moti\·ntll dalla scoperlurn del capo 111etttcarpeo in con!>eguen7..a di previa disnt•ticolazione d'm1 ù1lo inùieo c:on lr!mbi insufflciellli (operazione •JUI'"t.a. ~tnl.l\ pral cnla menlro l'ammalalo trnvavasi al suo pn<"·e in licenza). L'Amputazione venne ese~::uita nello speùnle di C8;,rliari ùal cnpiuwo mctlico dolt. Rig-hini, e• l ebbe huou p ...itn Nt>lfc nlh·e due J"M~O omputato 1'1t 11 primo nlelacai'JH'o; in una per o~teope•·io-.tile cnnc::ecuth a a palt'J'eccio, e nell'altra in cauba tlt lus.«aziont} falnn~o-fAinngea tlt!l pollice, con fuori u~Ha •Ici t:llpi artknlal'i e ~ucce""ivo ~fttcelo del <lilo, nOD 0Sl8JJlc che la Jn~'-U7.i011~ fo~<>e "laln ~uhiLo CÙ l)(l[>MtllDBmentc ritlnthl. In ambedllù ffllCS!i ca~i ~li operati' vrima di raggiun!.!et'l' la gmlJ'i,ttinno altraYt•rsaJ•ono Jasi $tt·avi.:;~ime di feblJri nll~ P di fusioui purulente P:"le~f' (Oc::pedaiP. ili Napoli; operalo1•e, capitano medico ùott. Falcono). D •llu nttoJ amputa:ioni tii .falfln[Ji, tre furono immc,Jiate per ferHc t!n armn a fuoco. In una tli e"~o si amputarono tre dita nella cnnltnuihi dclln 1' fnlauge ri"pcltiva e :;;i di..::nrlicoJarono iu (lllrì l('mpo !!li altri duo (i' e :.~. in cttU!>a eli ferita Ja scoppio acriùentale d'uun ca•·tuccia dj ùinamitP (Infermeria presidiiU'it\ ùi Pavin; opot·otore, capitano medico dott. Scmphci) Nelle nllrn cinrrur, JlOl' lo più molivule da osleoprrìo$lili spont11nee o traumaltclu>, l'opetaziooe fu secondarta. Acl uno degli amputali tli que«!n categoria venne mutilata la tPJ'za rnlnuge di tre Jilt, indice, medio ed anuhu·e, pcl' le


STATE ESI!.Gt'ITF. DrR\"'IE t.'.\~SO 1883, f:CC.

3i3 eon~guenze d'uua fllrila. ùa Al'uta do taglio (Ospedale di Br~­ seia; nperntore, lorwntt• eolouw•llo medico: ù.~U. Mnda.scl~t). Come fu giu notuto, tulle •tuc..te operaztour ch!Jt'ro (elice r~t~ultamento.

Dl••rU~ohur.lonl.

Le d t"articcJlnzinui l'llutmnrotll' n r:. Jclle •tllali 2 dt pietle, ool prOCP.":;o Pa·og,>tr (l morto). i

tarso-ta~·n.

i tarso-metnh1 l'l'el\. t di mano. t ll'un primo O<l"O mel~H'I\l'Jl'll. 6 <h diti (l morto). 5 di ralanfti. Le due rlisartft•oln;iotri tli Jdt•(/e ·~ol prnCt"l'~O PirogoiT, moti\·ett• aruiJetlue dn (tOilartr·ocnr;o, vennet·o pt·utìcale, uua. nell'mfermertn prcl'i1linria ,u C!'t'IIJ•ITHl. dal cu('Ìlaun merlico dott. Porcelli, c l'nltr-n nellr> "J'Pdnle •li Bnlo~utt, tiHI ctt pthmo medico d tt. Ce.·, ft"'ÌO. LI\ primo fu Sll'>-"t'I!Uila •la morte HY\eUIJlu tlll tuf'""C dopo 1er htbercolo"<i pulrununl~; la t'l'C oudn da guf\J'igionr. Questa era ..lata i nutihuent~ !Jl'Cwtlutu tlu ~~w,.,ticaziorti a :-tri"dalure, meilinntc il tcrmo-•·tnltt:rii'J l'a•[1llllin. l..n dtsnrtiro/a;iow· tar~<•t-Wr"''"• Jll(llj,·ata [•Hr c;;;~a da [10dnrlrl'•<·.ace. ru l'"l'~UÌIII col pr(\t't'F"0 Chopnl'l ' ll!!:;:tiuntovi il lll''l('hiamento del t'Hl"' •lell' u'- t l'H gl'Ilo, e riu~ci n ~uttrigionu (Otipetlnl" di Cng linri; operalnl''' il clotl. Carnpelli). l.Jt tltxartit·•Jlf!oimw lrll !lo-metatar~Nl, stata p1-atk-ata col Jli'OCe"'O J.i,ft1lllc. 11"!1 poli: iulpOIIiJ•e il pt·o,: r t.:...-~n della eat·ie che la ave' n rur,ti' uta. ~n --i elle tlopn cin<pte 111e"i dfi\·Ptte es~ere ~il"l"e;Jilitn tlall'amputnzitlnc ,JpJla gatuJ,n C<)ll e.::.ito ùoflnith o •li gunl'il!iolle, come l'u ~ili precetlt'nlcmcnte nolnlo (( l~<JH.•Jale ùi Rnrnn, operatot•e, cupilarlll metlicn dott. Aste" 11111(1).

La tli~arcif:,Jln:ir:~~te della mww l'u lmmetl •ata, per feriln tln arlUil. n runco. Pr·ulicatn con leoJlJn ùor;;mle, Pbhe esilo fel.ice


III'EIIAI.JO'I l JHI1l'R~!Cfl.E

(lllft'l'llll'rin Jll'c ... ldtnrtt'l "' ca. .ale: qperalore.

dtt•u dntL U rruthò} ..

LB di..~artwula.;ir tzc d'un 1 rirn.(J mef(I-earpt•o, ~tuta Dl!)ti,,q da ,.i no\ ito flll•E!'O~n della giuntura mc-1acarpo- falar :ea o'ICoJ lwio lite ctt'-CO"ll dello >:fe....-.o melacarpeo. fu.,,.,.,;,,,.., ,-ol proce"o I.nl'l·e~, modificato da Guerin. ed eboo e"' ii lir.r• (l pc•.d lfc di X11p lt; openltbN'. capit. med. t"a\. Delle " t l t8ttr l te 1la.: io111 d t cl i c •. tre furono Oceii-otO ate traumatr 1111 e 11 1lll crtrJo o nccr ,j_ lu una delle tre nriiDA

!'OJ erllZiOJ e fu llllllte~.rntn e. \"Cm,e ~e,_"Uil.n • U dt.'e diti ..,..,._. tem1 (•rrt: <Uunc ti· O 1 dale d'Auconu; opera t.. dott. At7.CJ'UJ;. l e nltt•f' •hll.' oe.c01"'Crn, utw nello "'JlCdale di Torino to ralorc. nmg •i•)rc Ulèlh .,, et~\. Gm ... j~. t' l"al.b:·a in JUullo Udn u (CllJ tl.t1111 uu.:di ·' dott. Mnrtinau.i;. Tutte I'ÌtL'<cit-. •r n .;uur·t,..Ì•tlll'.

:'\l'Ili~ ulh•t• l1'1! I'P:::ilo 11011 1'11 ultrell<lnto fortu tato. L'un su"'"H;lltlla du tnortc pw· jJÌCmiu (O:-Jierlale di , aYiglililto) Il ultrr. rl11u 11011 l'ng'MÌUII'<UJ'o 1'1•:-~ito rlc>i>ìdernlo, essemlol"i il Cl''-~"o l'lll'it, ... o l'ipPO•loLLo "UÌ t:orri-:powleuli ossi illl~ltlt:a r !Jisarllt''l(a;;iuni ilf ,/(1./('(nf!i. - ()uùtiro furouo occa,-i(•lllli.!Af. da ll•nurHHii·mi ud 111111 da r••·t·instill'. Tutl.c furono se!!uit• gum·id" tt•. U110 dPglt opol'llli J'er trnumaiiSJno ~i ~>rn ln':t:llll~ "•1l'f11 e11.IPro un di t!• nclfiu!!'t',IIJn;.:-B'Ì0 d'una UJAet•' 1 Jù itlraulit:ll. wentr.-. s.i h·o'n'-n n1 crunpo di Floridia :- Siciili.l. r me nppu 1to eru ~ili u" cnut n d n liro ·oldulo 111 :·ar • prN:edeuto c ucll' "ÌCS c cit'C(bla rzc (V. R'cis1'' per rruano 1"' ! ltt-~7.loul.

l ndi '1 furono Jc J'<'5•~uo ù, ciné· mw eli om cro due di JO:t~ellnt•o upcrioJ-e ùut• dt mn cdJat-e infct··,,,.,, urw t! i eh t\ i co ln ditt• eli l<'l'lllltl diii' ili lultlllgi ltrtn di ''!h lo, s u~"lll,.;lllln da lllnt'te por polmonite.t uh~r­ colflt·o.


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STATE F."f.GUTE DtiiU.:.'iìl!: f A~:S

ol"":~.t~n;. oo

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l:.a ,.eli!~ eme d'OmPrrl fu pnttit.:at.n ili Ull L"A"•l t lÌ f:Slf n_rfl A", ~ 11-.,....... ~n~• 1ta d·,t "~t e,;so l! dn fllOI"l ustll!l del oo o ururgt ..... ' <>·

Il el Wal frammt to ltferit'~ d~l tllUilt• venuero u:-p •r_LatL lN Cc:lllm tri Se t t' la _ua,·.::mue con rw.:core~amculo (1~1arLO uguale alla Iun_lwzza dPI 1 ezziì

r1 ~cento

e cn 1 nnmert)-'""-:al l:u"i' O"t•·dalll di Pi~cent.u; 01 cT·atnre ca· p m 1 ~ doll. ~erli. DeU ·•o d· m srelfa sctpl!riOre, una fu e.'-~uila nello · p 1 rm da capitanu tn~òico dott. Ah nro o l'ultra tli :sn 1x b dal captR 10 wcdi o c'Il'. Falcone.

lla

mu ,l lr ~ , lw 1to iudicat cl•c P}Jho luo;o

J" c:ane-,

r• liea e co 1 procc-"'O ~otto['erin"Lcn, n •l·..,tm. z'altre mr. t·muzioni int• r·n•• all'e tltl.il ùP-lln p.arL.-•l"('"e'·lllH. LA !M'ICI ndn 1 una t'C'-'f•:r.i!l te 1twt.tal•• ...ollOJ l:'l'Ì<l,h"!a. intrabll<'.e&l e 1llulPrale dei l r.:it lllt'-'CtJiliu•i. tilfetli dn t~nlicn cane-necr• tica. '<eénnd.tt·io fl C'<.ll'le ri•llllule. Le r;; e ne rlt , tsrcllrlri ;,,.Jer•iori rnl'llll•• pm· ~"t' moli v t l dtt roces~i çarJoc:i. l

Il

t (u e~ 111rU\tala brnnrù ()l'll..Z(•lll<llc Ùt"•lt•u 0 11ilnllt0Jl(e

all'a • lo !li Pll;iuuz.inr~t' r-olln pot zloue '''t'lit'lllr•, n In ,.,ruHr ,..1 o

lalJa L'OI IJ~II'~<l tlt ll.CCl'"'"l l'flllelliflli"IIIÌ n l ~J· ~ r·t~ult~ 1 erò '.:' Ili• ~ti ~1 "l«rtll t·~i pèl'lllR· t (U~<jtedale d1 Cn_liarì. 01 Pralc•r~ t•'lli.Wlè 11\(lÒLCO tl•lllor l' (l

ll~'' _llitR

Dcl v 10) N 1' tr u pan alme 1te r~~ci.:lll.a lo. br;mca oriu;(lntalc a da ear·eo r c roticc•. set.:ot11lar·iu n perto:.laiR "11{>1 "l'it'Ica n.-pe 1 ;:~le di ~apoli, op;:>rolOJ'C t:npitono nlt'd c t ' . Falcr,nc La • · rtt' r cfa ioo/ ebbe luo::."' in nn cn ... o di ~l'fl\"6 li rim- rnl uta di d Llo (1-:;~o per C(l! po d'm•ma A fllf)et• il cui P l d po {1\'tlre frantwnatu la clnvicol:l. rorli poste-

ri rm ul• ' r ...o il mar~i!le ~nperiorn tJcltn scapolu. Oltr~ all'c lr IZIOIIt' di pa.recCJJie .-<t']I(~!!..!ÌC C <l"Uil peun del prOÌt>ltil(l "i J, \ elte ,.,,,ecan:· uno pOI"l:inn~ dd fl'fllllm~::nto intcJ'tl(l. r "Hilftud•ìne l'ali(\ nlqnaHto <fuliJrwt• t>tl ;wt~lll't'iRuh'Jitn ~~~ due c-.·lllru~'ltt tlt lln luns-hezza dell'osso H I"J'•'•!Ait• Ji Ht'l'"CÌ8, opcrutor-.• lt!lH! Il l t>: eolollllello rnt>dicn e:n·. l\I odn~d IÌJ. l h:: li~ !hll• t t se;; iu11 i d i pero ne, una l'u mf'~ivola 1111 n;;teo-Hlicl i té


3i6

OPERUIOSI t; HiRURGlt. UE

gornmo"a c.lcll'cpifl,.j inferiore 1· 'enne proth:atacon omll!llll !'fltloperio,.:t.co (O,..pedalc di Xu j><Jli. eapitano tuettico cav. cono). L'altra !<lata e ..cgw ta 1.... r c.~a~t.o,! al 3" i'•~r,.ri......"' (alta col procc....,.'SO ordinario. "enza altra iuformaziooe propo><Jlo (U"'J>C•Iale di Palermo. OJ)Oratore capitano m1d

dott. •\h·aro). l.e rese.:ioni falanaee furono le ~ ~1euti: una i'tnnleellill della prima falaugt> fl'un pollice per ferita frattura <OsPledì di Bolozna, rnag:!IOt·e rneJicn doU S:~ppa). e rallra colllli cutha, per csric della t•rium fu nngù tfun dito atl 1111 (O"pedale rli :\l t!,.. ..iuu. capilauo utcdi~:<.' dott. ~laru!Jt-tt1). l .a rc11e:ianc ro~wiP fu parzitù • della i:-etlima e<•"-la dellll JH."r Cllrie cou-.ecutha nd empit·nm :-acc~Jlo. ?\on Cu <tutmtn Jllll'll' di co,.ta -.in ..tata c--pol'laltt. Dn~ mesi dopo razione ruuunalnto m ori Iter polmonite tubet·colare bilall ralc (O,..peJllle di ~ap•1li. cnpitnnu tta•dwo t.lolt. Falcone).

.~ltre

operazioni ~tu~ll o•sl.

Sottn •Jilc-.to titolo '-Ì C<llllprcndOn!•: l ' (Jualtro S!Jitr IJtatltr e. Una dl olec.raoo cario~. in col la ;iunturo; pro''' edimeuti auli"cWcJ dlirante !'operllZÌII)Jijll}~ •{uiudi applicnziClne d'app(lrnccluo .;e"alo c medkazioui ce-.. h·c colla cunforn e coll'oli() c.."e• :.dnlc di ln:mentimt; t..ru....~ ri~ionc completa con con ... er,·uzione rlelru:-:o dell'arto Oj:;~ dale di <:a•ea·tn, opemtot·ù cupa oa.o medico dott. Sthc... tn"). Una ,cconda dt -.te l'IlO •·d una terza di co~ta. nOetti Ja •.;.teoperio,Utc fuuf.!O"il. In mnhedue furono esportate ),~ fungo:-oità c la porziouc cna·io,..a ddl'os-.o (O... pcdalc di Horoa: operatore Cl!\', Giannozzn). i\elln •Jmtrtn -.j truWna di carie acl un l'OIC8g-Ho. UtJt'"'to fu ra-.ch:uto <IUl' 'nlle o poi enulct•ianto pnma con cilindretti di uìtrato •l'ar;onto quin•U colla tiutura di jod1o. L'ammalalo fu crcùul•1 guarito e per<·iò iuvinlo iu liceuza. (O~pe­ rlale di Bref'cill). Mn dopo un nn w> T'll'iiVCr6 t n tdlro S!'e•lale da eu• f•t pr·opn.. to u rttf,~cgua ùi riu:an!lo 11er la ,te....a ma-


~-rrt~~rioJJi di NIJ~estri ossei c.ario::;i o necro\i~l

;•e.rilta particolare men:r.ione una ~·tue~trolouua prabcala nello s1~le di Napoli (opera n l•~ c~­ dottor Falcone . Trattavalli di o'"too-m1eble 1i8tJa.de. dell'omero smis.tro in una ~rdia di pul.l*•)lecliante lunga inei~ione verticale e~terna fu lfdildsi Olll6rale per due terzi ; ttuindi colle for--~ ~rono le parti amm~tlote e ce~~i polè •!11811115tro. rimanendo !leoperto c sg.:nubro il•·auale rìlìtk'Cè l'usO di tutte le modalità au\i~llic.hl! non ~~··- ne loc:ale ne çenerale. eJ in poco tempo .Bbi!Ut·eom.pletemenle. 1"ulle le altre ~lucslrolomie ildlllli'<ll llte.Dgi o ad ossi metacarpei cariali o ne• • • • • pa&erecci od a traumalismi (l). li!iìft11. .elc!Dfof.ICtd'on intero osso cuboide cnrJato. :Son informazioni in proposito (O!>petlale '-~'4il!iM.ale c1otl. Giullredi •

·~-i;!litazi011te di sebeggie ttecondarie, in ~ef:.'1.1ilo a per eelcio di cavallo, e ra~cbinlura rlella por· liilt4ila11'4rJ8110 {Ospedale ili Perugia. Ctpernll>rc dol L Ca·

'fUI ti operazioni ebbero il desiJcrato J•isultatuenlo.

Etat....teal di preletclll.

:-.~antnO registrate le se..,.enli: ~.eeao ftatoloso supeN;lile a ft>r'ita tla anna n fuoco <ti!J.;_.:eoecm ft1 estratto, previa tiilnlnz.ione. un ,JeJlte di rUI>ta

, . , , c Tolto questo. succei.lelle la t!UO.ri:.;ione (0,-pedale 4l ~.operatore maggiore m~lico JolL Ballerini) (~}. d'l!5kuiooe totale diJila l 0 flllaOgll cfWIJIIItlir~ ,;t:1l11 ;tlf••ltn tl<i •rii'IIII'T~-~._,Io r_,ll ril'f'Qdii!Woe 11\'f intlero .. rimao<et'> cun<rr'm b fQnna e l:t fe 3: tlll dilo di Perugia; C3[1llanu roeolieo dull. Camblt:ll. CJ) 118& IIOria -no lnt«esunte di •JIIMO flttv '•'mw t.:~ttl r·nhlllinb in .. -

-

Oll"tt'•"'

r


Ol'I.:UAZrO:s'l CRI RCJl GICIIE

I n un cn~o d1 l'f!l'itn nd un ~:~cd t io per lo scoppio ol'un f'OIO Jo llro ridotto . .!<C no tl::;l.ra~"~. i4 giorru dOJ!!• il lllcntl), rmtwra <'.{lp ula non tletormata. Con ll cl!~.:. se ... j «iu "· o rido unre In \ i-ta nll'occh!o le..-:o pereh _,, 'into ntrotrofl • coo ~tm-at.ta tmumutica: ~i lol --c il n~>,.V. d'uun futunt otl.thmte ~en~uale nclfocc.hio Oppi -to dale di Gen0\8).

Dallo J m·to dor-nle d'un JUede tle'-lro fu e<>lrntto un nW1illl lilc da tlrmn n fuoco, il quale dopo a't"er attras er-ato il

~i •-h 1), 0'0'6 l • n ldm l'oppo-lo eù errt•anòat • ad tnlllll cl1iar i 111 cOrl'l poud"nr.n ddla "'iunlu!"a. metautr-o f» l ntuNl df'l ~ ·or do dito 1 fl'Allllt'.11Hlo moltre i ùue prtmi 11"1 tar"' • -d t Glii i do' dtet·t • 1 \Ire e•lrmTe n lcune ~hf'gr:ic I0$111 clnk li XtiJ rlh. o'flJ-'1!1!11(1 llH:>.dko dott. Fak:one . Uu ult1•n J!l'nÌflltile dn 111'1110 n fuoc•• l'''m~trato ùullato lmtr'l' rl'uun Tlllltlll l.'"r• fl'!lllllt'll ùelll' t>SLrèmiùi auteri•Jt·i o;;,..j ;;a c t" llit•fllillt' •'Ì \l'llrii.J t•,.l!'allo dalla regiot.e •l• dr>lln ~-ot1Ja:on tlll ll lt\ (O~pt•l!u l c di Parma, ma,~tgiore nu~· doli Cn ldl•). lrt 1111 t':t"o di l'l•l'iht •!11 tll'rn:~ n f'uoco alla Lest.a t'u r''' il fl'•IÌt•tlilc dftllu t'l'lr·nhn,•cn, nut di qup.::to fatto nou \'Ur11n:no ucc•'nlluli i Jlltt•li• olur1 (U"!Jildttle tli Hr•logna. ma~n.do!'C

dico doll. so l'l A). lulli quu Li ullt ou'rttli' i rin-cit'O~O n !!uarif!iolle.

J• 'ÌII. l~u r gi lmtll uua "Ola operazione dt poli I o na~lc mu ·o o rntta. col proc --o ordinario e con e;.ito d1 <!1J8· l'l !:..'l o (O.,podlllc di t ll'\'fl de-i 1 irr~ai. mag;;i{'lre medi !O ca· vnli ·r • crro.ti;.

-

rf11<:51o s-iorn~l~ fini Dlt re m~Jtro /1 •lt. 1rnri che l M'l' iJ ronmo ~Il • ru· r.tr • li l•·nl• al p olt ., no •h :o.ptfuulu~·r~o. (1~1' t 'SII &ijrl:l •i rll \'a li ftrurt,o twlfn me•l•••imacirr~>:-blv.a un •-eh a <Hl t J!f.tll:tl:l stOftpl ol.t l••• 1 l'liro• uu nllru ·ololatu n cui si d·Wetfl• r•rJtl'::lri' J'l',trali ''"' olrl )trttt<· lli'' •• cl• ·~'~t•'"lllr. oh,~<', o'jlJI ..silv di guarigiuue. t~l cb• nvu <1 ,. , ~ l rll\,ttn alo'lll l.l ht1llro11J 111• no•l t.lueum!'llti ~trt.U.<tici sa.nllan .


STATE ESEGnTE Dt'BA:'\TE L' \ :'\ NO l

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~ • tte . - Se ne tro' nl'P!lO menzionati :)'t :'ilim Li

re ioni dc>l c·orpo. ttuali c'porln\i !.!Oll't'I\Ht.:h•n~jolll>-: in(:it-it e caut •rizzati c 1uah --emplÌI"t1 111t:n~e 'uolnh, lui t t ~ r • te. I t , n de-rli ult • i, nl "uouun~: lo :-i 8

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Jlnk m·); ••• \ l ro ·t~truua pr•~rotnltJtl. ,..lntl' ••mw1entn c: nn l ull~ lù r ·mtztn\i nnU,..dLidte. run d·, 11nn (l-l aule 1tOII 1·insllilo ,a llr.t 1 1 u "l! nou Jr•jJO una ,.!TH\'13 re~tl.iOlll' lliltntllOit05ll. l ~ l Ln In ·o-.•· a, con num~t·• -'i. n-Cù"~' 'ul'el'11 \ 1li l'

.

u-peLtnle dr Ca.,erla; cap1Ltuo ru11tlico clolt. Cq-

• C1 n rfl--a C!'ti .:ebne<!a che. •'"'tirpata. ru ,.i...la confui re -eu ndto peli hinuchi a rormn eh ~·iot.:e.'l (n,..pednlo di Bot ,..18. 1\ U.. ~l)f!B. Tou c r errro{icile. in unmero di 9. e ... porlalt.: coi solili to SJIIotonu ù r:on e:oito di ~i11:ione. 'l'r rl ri mrtli{]l i. ci<•è: ' Uo epitelioma a l un lnb1ro (()::l oouk ,}i Pt·t·ugìn; !\(Ili.

Carnl,J fl):

U11 llhrmna ad m'a g-ua11 cia (0-<peclalc di Ho1na ~ clnll.

nlunnuzzn ; 1 ~~ lupu.s tuhcrcolarfl .allu faccia ~Ol-ipetlal e di Homa· rl11ll. Ginunnzzo); '


380

OPER \ZIO~ l CHIIIl:llGICHE

Tulli c'portati con i 5o hti Jll'O<"e~si c con buon risultaut8111ll nwwri rlirt r.~i, cntue adenomi inguioali, a-:cellori e 'ic11Ii, papilloni lmi!UI\Ii ed auali; uo tumore ::;anguigno ad regione t•nt•ictalc. le~ato col catgut (0$peJale di Buri; Pari~): tumori emnrroi.ltU'i e"porlll U coll"coterotmun <ì•wttiRii (O~perlalo

eli Cn-.cr!Jr; Jotl. Co-,!malo); u 1 e-.~>:.to~i epiifisal'i ftùa:1gcn iu un pit'do, P.,portatn col coltello e collo ~cal (0-:}'e..lule di Rorn.r dott. l~iunnazzal; un condro-aÙI'unma un labbro infc•r·ioro.J, lnlh co11 inci<:ione lineare (O,..pNJale Ale--~tllldria; maggi(ll'~ mcd.co doll. Caras.so). In ordino ad ndouomi ~tO\Il :-oggiungere che in tuhmi fnrono lèralalu Io ÌIIÌ«.'7.1011Ì pnr·cuchhnalo;:e d'ne rua fClliÌ<la~ al :1 •, u !<6COIIr!O i COII!'<t!!li Jt Leuter, nell'intento di ,,,..,.w.;, 11irue la suppHt·a:r.tOHc, 111n <>enza OllPnere alcun effetto (Olspe dale di. Genova).

Orchirl'hmu·e.- ='e fu t'Otto prntieate •]UAttro con e~ ilo fu nel.o -.pedale <l'.\ncona dal to~:IODI~ wedico clott. (iiullt·edi; una "6<.'0nlla p~r orcltite t ndlo ~'PI.!Ùille ùi Homo ll.al Jua.;gior~ medico Gionnazzn; altr ù tlut• nell•) !<pedale dt ~apoli dal capitano medico ,JotL Falcone. una per ùe:.tcn~raziono tubercolare c l'nltra per ~arcocelt' .!el le.,ticolo. Dt•i processi op~rati,·i attuati nulla fu dello ùi pt'Cct.;o. Jpo.~padia.- In H n caso d'ipMpndin consecutiva ad ulcera faé)t.'<ICIIlca dd :-olco IJalano-prepuzvùe, ,·ennero cruentati e poi cuciti i 111or~ini dell'ape•·lura, pre,·io collocamento d'un catot.ere a porwancuzn, e <>i ottenne un esito ftnorevole (O~pe•lale tli Cnva Ùf'i Tirreni; capitano medico doll. PinloJ. F~tiiOSL e fHlrojìllta"i. - ~l' fm•ono operati 24 dei primi e 2 dcì ~acoudi, tuili con e~il() ùi guari.;ione. Delll' flmn~i, 14 furono opet·att; colla cireoncisionC' e IO con alll·i metodi. In due '-Ì dovettero anche ~-<brigliare aJcrcnze halano- pt•opudali, cd in un'altra furono tro,·ate uel solto lJOH }'('r ol'dti!o cr·ontCl\


-r-•~·---\lrtn IJUUNTK L'At~iSO 1883, FCC.

381

- ·· .... ghiande conel'eziooi uriche da. cui la roné(\sa era una CMtante lt'rit&zione. - 3l furonO gli idroceli R~ti operati ; 30 dell~ \ID() del ebrdone spermatico. Otto furono curali ~·tiiJii1Ui'8 • negli al\ri alla puntura agl!i~nsero ora alcooliche ecl ora remcate. D1 29 ru ~; in uno si ottenne soltanto un midi I'Ul altro non ru indicato l'esito. if'W~*"** - Se ne registrarono dieci cal'li Ilei quali ...,.U colla dilatazione graduata e due cnll'ure~·'-•oa. Vogliono essere ricorda\i. i seguenti: .......aaavlsaimO di stringimenti multipli, con anuria -tiéll gtà iniziati fenomeni uremici , ~i dovell(} ""-'····~ bòtteniera in primo tempo e f'{uindi dopo setle ~~:.:,:pmcleflette au•uretrotomia interna. Non nppeua tutre per rnret.ra, si rimosse il catetere prima ~la boLtoniera e questa si rinchiuse in lre giorl'li. lllJli-.gUdl bene (Ospedale di Genova; mag~iore me-

_.. m

n.•Joat.,

:i

·._.,(DM) (1)•

.Witt· cato di s&eDOSi multipla con fistole peniane e

•••~tt-ti 8ll&elmeda guarigione colla dilal.lt7.ione graduata. :&dia applicazione a permanenzA della !>-On•la , . . , cbe periodieamento, ma solo momentaneamente veJtajJt111011M per le ~rie puliture e dil'linfczioni (0SJ•eap08, capitano medico dott. Falcone). l). .J.ltmraalati di gravi st.ringimenti urctrali, ricoverati •li;tiMria del Reclusorio di Gactn, (u iu1ziala la cura illllltb1re ad areheLto del Corradi, mediante cui tti poté ~ ··~liijJo in\rodurre una sonda N. 10. In uno ùei due amlQ!sléll Bi doveue perii preparare la via al dilalatore ad erc)z atto con una I!OtUlissima miuugia (Capila no me1lico dntt. J)Mòla). Un ematocele d•origine non indicata, ' 'uotalo col lref!u:&rli a guarito (Ospedale di Brescia; dottor ~ladasclti ) .


Ol'W \Wl:\ l CB l RU RGLCUE

Torn~.-ntesi.

~P-"!!imtn,cLt~ furono ~li ope.rntl

tli tortu:ante-='1, di cm l t'O\ t1 rono mfor:um:uoui 1 iù o me 10 drco~Lanziate ne.i dO<:Q:o, mtmh tnh,..ticl ~l fl, l er r1U8 IIIJ pil l'~. IIOH furono i -(Ili. U1 fntll, nelle o r\OZ.tom che fanno ;,e!!Uito al dello dnto princiJ ulc di Ptù~rrno fèr i: me- e di ~iu~ in cut gi1 cntmli cr pleurite i:• JU<;ll;) ::,peJale furQno 17 "i lcg!!'è ~>n to c.,ne. « mcr Ul enztnuc un tn:, ilo num.::ro di pkuriti e- .. uda« -th· •, buono rtarte olcll<> Cfllah per raLLondanza ilull'u.~·~• « dnto (' lJI!I' lo minaccia d'n~fis..,i~, ha riehiesto la W l'llCOil-

« tC"Ì t:lil\ IU J'l'lllit'alH C(JtJ \ollJ[8;!'{:l'iO . » Ili opto l~ l II'HClHII• ,; ltUll fu f11ll.8 alcun•l menzinue nclJ'(•J.-rw~l

notnlltnti ' o t.lcglt op• t·<lli. • 11Pslringoudo 1 t!rtnutu l<1 tw~;tro conf'idcrazioni ai sc,.~;ut • !"Cltc opnruti tHOglin r nli. ~n(!g"Ìilttp-iamo loslo cito ' Jllfll alla'tti!Lurn dt l \'el'"llllter l1\ j>luut-itico 1 ossm1 e~si \'euil'l' due-:-;tOc·»tt r!l•l uwdo sc·.ntm lo: l 1 a Il \'1 1 1' 0016 1((1 t'l'H "Ìi>.J'()-'~1 O >'Ìern fìbl'.inn'-<) ~

I n :!l "l lrottm Il mtp:icmli: • In .!. il hrtuido • ru 11 ~ro ~anguinoloutil.

h anun lati delln 1 riUJu cnte.!or!s. ~~ furono operotì co('>li a prr 1l0r1. 10 col Lrcquarti talp,ro mwulo di tul•i c IUU· nioo 1i tiquidt unti ltlci. e ~a liri con pro.::e;:3i o >'l.rnmenti non 11 u.; tr. ·:111 ot di ruo<=Lì o lCral,l'e' ncuazionl:! fu ripetuta qu:mdo una Fru

e-qunndo du o tro '-oli l. l n uno l'opcraz.ion~ fu 1rnticoltl :in ambedue i lati mediante lu puuturn uol lrcqunrti, ma uon furono ì.;,rniti particolari m pl 'O JIO "Ì10.

I n nlr•un i 1 ochi .cnr-i. dop(l 1'01\'UCU~trione del li•Ji.lido furtmo J•_!:lllicato inicwoni iodnl · (1 l-<pctlale di Padova) o d·irll'o<:l ur~tto c:himr.o (0'-('l'dnlc dt Vcllcl.itl'. Qnr.'-'111 cnh·~~~t·in dit•dc• ~l'lle mor ti, dei quali tr e per "opr1n· • Yeuulo piolot'IH'u, 11JH) per idroloruce doppio, un allro pl't'


car 1

ma polmonat·e, t' gli nHri <lue per raJZioni 11< 111 ::-pc-

clfl l

h ope1'8li Iella !<t'lCOnda r·ole'"oriH. cinc per t>mpir'lllà, uro o co •li a.«j iratorL quattro ;•ol lrèf!Uai'IÌ ed undici t tu 1 Per _li Al ri 1uattro non ,..j trovm'O!'IO inclìo:n:r.inni in r·tl'(ltpci!'IÌ,,(). In tahmi uro IO plll't' ft•Ì•)JlCI'i~li upparcccln tl r('\P&t dale d1 Bol~n~. :s"aJ oli o Ca:ot:l'ln). ta cat • • r a "C.!Il• clie i m orli. t a.1 u AtnUlf lall an\ tlì d 1 mM-idJ·ntoraec. uno fu o

ll'u ..p!rtllore e riPll"altr<• non fn •!Allo il pro<:.t•~..:o

o ' • Ami e lu c •<"Jml ·ttero: uu•l 1 Pl' ti pu.. ,.HI,!'-io del v n Ad cm t • un e l'alh > 1 r la rirtllO\'II:t.IOlJO del lftl'tomn ntn "ftll,..uip!O e per nl1r~ con~N!ll('ILZL! dcllb •:r-orUI r ~ {tfl'cllf\ n d 1! opornf rer ioir tnrnct:,ll \'llfllHilll'lllO IU fallo r n n 1 n Il• ' Il,. Ci> 1 l"a.,piralnr~.: ,]P! PL1lai11; in ;::!'~ l '-'1 mar"t• "1 il liquido. f11 apJlH.:alo 1t'l' 'l\lalt-1• 8f nrt• •h1o11 fw.:-no.tllrl1: [ f'Ì fl l i•l!•C!'lllfl l\llljlll nl>l. ra r del Dieulnfo, e tlnallllenl · 111 11 cnn1. l'l •l'l11ta 1e col h·e tunt•li. "''b'-egnll'l dJ• nnn ~ec<1111ln o~ppli­ l"ut r•we~. l io (l f<•!!r nlurn. In IJIIUl"lO r.ll"'O hl cocurRnh' O" • ùn], •li Rnlo!!!ln : rn['ìlm•n modic<1 rn n. 1azi .z·t delran n.nlato furor10 t•ic-otuun • "L • 11.•tlle bu,ta te m~ n t ' fprfm nlo. rùJ 1 !) dnl fin qui 1ello ché i tre (Ulll'li circa al ralk.ale uel 18'- t ebbero tm ri-.ulta' IUllCnle l-Oddisfu~·enlè. .\ n;j, non uumcarono • "l 1 l'fellu <:"1t:ll'Ì..!'lOile ila pcmmllerc :utli 01 ernti or al .:. t·~ iZt< • l• t c la 1 in cui !"l ebbe t•icor~o alla toracl'ntc~i turmlft i "',_U( lls:


38 ~

OPEII .U IO~ l t:HIBl RCJOU:

-

;:

0-Jl"dal••

<.

Opt•ntori

~

~

Bolo~na

Genova

Doll.i l rnbr iaro (~). TPsli, Hesci, P tldrarzt(l). • Dé P rali (7•'· :\langianli (2, Rolando,

Firenze

Xelli (1). Frec::a (4), Panara, ~J anzoni, Bocchia,

Ver ona P adova Napoli

Ca~erla

Cm·zio (1). CArasso (3), Dellachà (:l}. TaUarico (t). Go\'erna tori. Falcone (:3), Corve ( 1) • :\lontani, Sommari,·a, Silvestr ì, Cosimalo (1).

Cagliar i l\t il ano

Pa r ma Messina

• »

Cumpelti, Righini, OITr edi {1) • Miglior. Bllt'uflilldi (11; non indicato pe r l'altJ•o. Ptsani Hocco.

Le rec::tanti I l toracentcsi furono pralicale, una per ognuno, nui l'leguenli undici e;pcdali od inru•·merie: A le~"andt·in (rlutt. n rosea); Savi~tliano (dott. Sequi); Y etu•zia

(doll n·onol'rio); lliine :\ .:.-.:.); Trevi;:o (ùotL Ricca R.); Perugia (•lott. landoln); Tct·nmo (•le> l l. ~l o~ i); Ca' a dei Tirreni (•l•)tlOr Sl'rroti): Palcrmn (dott. Landolfi); Roma (dott. Giannazza): .\n• cona (doli. GiufTrl!•li).

t•nrncentesl artic olare.

.

furono praticate cinque, tut le con esito più o m t! HO favorevole. In tre si trallava di raccolla marciosa, in una di !':emplice idrnrlro"'i cd in un'altra di emartrosi traulJlulica . Delle Lre pri111e, due rurono ese~-,ruile nello spedale di Ca;.ie


STATE ~t:GliTE 1U:Il.\UE t.' \X'\0 l~~:~. ECC.

:Jt:n

rta cap'tn 111 • h o rlolt.Co"itunl 1 iu cu"i di gonarll·(lcnce, 1 r.sulta1 1 nt ,.., • IC'I"tcamet l • ù1•tlo di !!Uari~ione iu Hun. u di uarigi01 P. c(IH ~ ipt•r~tile ancltiln~i t·elta ncll"altro. Lu lt•t·l.ù fu prnbcala uellr ~ptllalt· 1lt Cn~lillt'i (rll)ll. Co.mpetli) Qne:-IH a tzt ~ ... 1i a i htl' tlh·cr«c ;..,Ltt tlttre.r·int• aù uu ginnc..hio ed 101 pu>tifl, t& md \1 -.ezmoo unfl lAVAtura cou li'ltnrlo ~eato. fii q l lA rn ·colt.u, "l r pcJ!l• l Ul"'' l"cvn ' l altnne. 611l"l!iil.!e-!!8Jtà. 1 ;:.tn ~ lll da lavature t' :1 liqniùu iodnto.•\111""''"""l8 d Il l \l 1 ti l'li re lati\ e informAT.IOili, 1'11[ PrutO Ol'a l' IJUHillf• •lll"l', ••n t <-lY\'htlllU'JIO nlJa ra~one.

(tJel'le o wrmdoni, come r !ù'itnn111i i•1 quella che !'11 l'ulta n l · · l'lJt'tr c 1~ edule di l~arenze.; mna.;ior•• medieo Bob r o d 1 erati 1 "',Jitt n-.piratmi. 1 "Ì r r omdt•at•trn non t'u mdicato; L'esi'lo 1 ' --re l n• •hc ~in ~tatn favnNH·ot.•. (; llillllrQ-<Ì ll'l'l\llllaiÌI'/1 rliJ llJJ !!Ì!l0CChÌI)1 ltl)a N l cas para ent st u "' •mt • òa una til>ll'inlut·n iulluni>illnonto, le ne dt tro 1 l bu HM :;!1181'i 'il)llt~ 111 u; uiorni (O,...pedult1 di ù nello M ntor 81'1 ; non tu iruliMlo lo Padm-a, t t

ll'WliCllllO

a rm {}i oe.ehio. - Può Il !'1~,\razioue ù'un corpo 1lm1 d'nn f!iuncchio, "tu tu Jl!'fiti~ata e1 llt~ilo •,lnle t11 Ca~liar1 d<\ll'ill Hll<ll'a nlàg·girwc medico

ca . Ca111 et 1. rpo an h l · ùel voluru~ e della f111'tna ::~mlH . del tli u etr·o di cirCR due ocnluuelt·i . ' 10 c d1 dm· z.r.a <»: eu. O 1l C:/\ iilil(• ·;.l l'IlO, lo si L!..::tra"'so mndirml.e un ~~Ilo ..r ·• n tutlr· I,} Nllllt lo n· tiscttiche. oll••nonlm\1 la gunu 10 10 d ·Ila lèr·iln l t't' prime. eoalito.

2;)


3M6 t•Il rn cc ntt'8l addominali. Se nù rilrovnrou(l ricoro late dicci, di cui due l'•'f;lllte gunrÌ:!IOnc, rtunttro rln lnidiot·amenlo e quattro da morte. Fu pure Jll'rtlicnlu 111 o puntura iute>:tinale per on·iare una timpauitc dn copt•oi,ta...i in"incibile. La puntura fu a due rlilll ul d1 otto •ic•ll'apr en•ltce xiroide con sollievo ~·uni !!ÌOI'ni nelh• ~tferenze dell'ammalalo. Se nonche.

mto ... i l' iutestiun, ne !'UCCè .....e ver~enlo s~rcoraceo pct·itoru•o cd e"ilo h•lHle o~pedale di Saxigliano; non l'Op c l'A tnrt:).

Trnc:heotornle .

1.1-1• trac:hanlnmiP fut'OIIO cinque; tre susseguite da esl'tD fHVrl l'fWO Jt> O t1110 d!l lliMlC.

•• l n 1111 nmmn1uto eli edema della glottide per tn" 11" " avvelenalliCIIlo

co11 IICIÙO uitrico, fu scongiurata la Htllirla

collo tr•nchcnl<unic•, 11111 rirua~c •ma steno:>i dell' esofa;;o fu por cuj:iono eh l'ifm·urA per l' Ol'"'rato. In questo ca"' Arlopet·~tln ti ll'è•JUHI'Ii .lt•l Lnreta (Ospedale di Bre::;cia: CMI"" tnno medio·o ~lolL Popotti). :!" In 1111 convnle<..ccnlc d'ileo-tifo, ~Ialo ad un tratto prc,o Lln -.otJbcnz.•<,.lC per impron j,o edema della ~lot tide, fopcmziono (l\'r (IUfllllo .. uJiccllamente I•raticata col tracheotomo dc:! Hiuoli, nou ottc•nne J'C',ito c:perato. L'aulops:a rhelò poi nclln lnringt•, olt•·e n li' edema. un· ingro~sameuto lìbrop1a-.t co deJin zlottidc c dell'epi~lott:Je (Ospedale di Yerona; captl.nnn lllcdico dott. lJdlndui) . .;• l'ello ~podnlc ùi Eit·cuz~ un ammalalo d'angina viene irnpro\'vi--mnt:llk rui .. accrat.o di !':Otfocazione. Il medll'fl di ~"\lllr·din (lciH'IItc uu.:dicn tlolt. Curcio) procede Eenz'ollro alla .tr~wiH·ntowill e l" rilr!lt' ùall'orlo ùcl sepolcro <non fu iuùieato l J•l'l'll'O~c:o oprl'flliYo). •· Ad nll•·o numtnlulo pre!'o ùa ~in tomi di asfissia meu tt·e


STATE ESEGl'ITE DLIIA~'TE L \NNO 1883, ECC. 1

3S7

'Ili trovava in corso d'un ileo-tifo gravis!>imo, fu pratica la la Jaringo-tracheotQmia, ma senzA vanl&gf!iO. L'operai~ mnri o l'aulop!'ia fece c<mo!;cere Cl1me Cl1e,;h;tes..<~ero qrnv1s~tm~ alt~­ razioni non solo nella laringe. sede di ulceri tifo;::e, ma cz1nnùJo nei polmoni c ne!!li iute.'"tiui (0::-pPdale •li ~apoli ; capilano medico dott. Falcone). 'fl 1n una guardia di puL11ic:a <:icureua. alfello ùu «lcnos& laringea fu e:;eguilo cou esito fdict~ la lt·aciJL•otomia, pure nello spedole di ~ar•<'li (capitano llleùico tloll. Ue Hr.OJJ).

Opr.razlonl d"aaCopln5Ciea. Oecnl'!lero le «e~:uenti : Una rinropla~<tit'a per riparare alln perùiln .leli' iutier·a pinna del na!'!<l, andata perduta per uu rnor·::;o. Fu fnttfl tluc volte; la prima con un lemloo della guanL.:.ia il <(llttle !:'i l'l\ncrcnri e

la seconola con nllro l••mbo preso inferiormeniL· al primo, con riusc1 ta finale ottima (Ospedale ùi Cn;:li11ri; dnt l. 1:ntl1J•olli). Una rino-cheiln-pla~tica cnn processo Ji ><po;.inmen1o in un t'.8SO di dl'formitd d•~lla faccia c<'n.'"ecutivn a J'ol'ilfl Ja anna da fuoco r•er tentato !"Ui~itlio Con«i<:t~>,·a ln dtJinrmiuì in uu'ampia llpaccalurn, con perwta di s:n!>'tlllt7a, del lRitùro auper1ore e nella nrallcaJt7.a qua,.j tolflle rlcl ua~o. I l :-llcces..."' non corrÌ'-('O"•' HIJP llperanze ù••ll'operaloa'e e dolroperato (O~( ednle •li Palerrun: dott. Al>at·o). Alle ar zidetl~ opernzioni s:i può azdunge1·c 1111 lrnpianlamcnln 2'lato fatto nell•• 'petlale di Livorno, di due pezzctli d'ewdcrrnnle qopra un;t vasta piazn al Jor.;;o d'un pierle, see<mdo il pro~·e.cc:;;o Hev..rJiu. L· innesto attec.chi e In piaga andò o guarléli>rle {lt'uente ruerlico ùolt. Garabelli •.

OIK"raz lonl In e~t sl d 'enaorraglc.

Jn

ur~ Ntfio oli forilt~ da arma da laglio al palnto d'una

do\ elle ricorrere alJa legatura 1lelJ' arléria rnùio{lRltnare (Ospedale di Padova: opera1.ioue appena I'On1maria· uwul!• nccenuala in uno dei rendiconti mensili). lOAno H


(11'1.11 \~10'\;1 t;llllll'BGIGUE

l .. n l ro cu-..11 •h for•itn Iucot't>-<;ontu-.a talla ,Jn vc>lro auttlJI'fiCCin, con l'('Ct~ion~ clt•llu arteria cul1illll ·.q ne-. la ollnc •tntn • ul itQ (O pP-dnlo ùi P11rma; dott. ca'. Cn:Jell Jn tre funmnlnti ~<wtu•ru,i .:In gravi epi,..toO<e:j "-i rmoi'IIJ profitlo ltl olito lrunponnmcnlo deJI,.. ro--~ na<=nlt c 11 l

llotturt' d'uncbllosi.

S·· Ile ret:i~tr·arono i -..e~uet ti due casi: ·,liH:hilo~j Angolo r-e d'un crinoechio. "UJ1er..:tit ·o l ca· , 'e n no rotta, p r-e\ in clorofoMtùzznzione. l~ m l l'orto mddrizzolo u&ed nnte bendaggio :mmobil zz n te mc un·auclulo-..r relln (O"pcdrue d'AJe,..f!Bndria; Jllèdrco dott. Culliru). h1 un ni!J'O llllllllttlnLo ùi lu~:,nziune spontam!.a d'uu iu Jm,,o 1~d uiJ'i 11dicl1'o fllll' pt·ftgressa co-xito, f'i 1 111 ùtwil<~ lt1 riduziotw f<ll'zutn, In giù incoat.a adcr<'t tl.u o !-JI<l1'1tnto il cap<• clc•l fl'tiiOJ'A lino nl borùo dcll'acclnl :-.1 C('lllo.mlù, dsu!LniHinnr. nuchilo!<i reU3. eou l't>lnuvo M twm~ulo ù••llu funzitmalitù ,Jcll'urto, siccome U'ù\1l i ucllu I'Clazione dello speùoll.! di PalèriDO. dO'\"'~; r·opGr4U fu c~e.:UJro (CflpitO!lo medico .loti. .-\.lvaro).

OpcrAzlnnl

..,u~li

ocC!bi.

Furono pochu o d& poto. impot'll;\n7.a, trAnne un o•c-.uaJiuenro d' utut cntnralta lrnumnlica ed una ~pn•;cntura l'angolo pnlpebr·alo ""terno 111 un ca8> d'otlalruia ""'_...

gicn. La p t'lilla fu <'"CguHH. ucn per ripristinare la '1 l era giù perduta J et· gli &ili delln rel!lto-..:oroti.l•ile ,..u.-~­ dnlln contu.-.ionc, um per togliere un corpo e;;;h-at t:O che levo fnt•s.i cr~ziono dr mnggtori doum {Ospedale di lùltontc colnuneii(J cnv. Mouhnuu·i) La :;.econd.t cio 111 Cfliiii'U tlcll'augoJo J>81p •ltr·lll<', fu :;usse;uita oli& !!UI1f'j~IOIII (Osl'cdRie d t l.iVOI'IIO; wn~gìnrc mcclico ca'. Cautèlh


ST\TE E..<H-:I:IITE tll'R\'iTE L' \'i'iO lt{X:~, 1-:CC. ; .,. rJ· ·~t·ì~eJ)nu a ,l IJ~podazioni t li piel e allrt' •l[ erallon · 1 ,, ·di l1 lw torett tal pcbmli eJ nn pterizJO. no,wlll' nlln cura . ~ro tlsl;l Jagrnmùi di cui uua erli d rod(\Ì\·u e not1 pote

e~re gUBr la.

~ral~

Ocoo~ro

fURtll'll

strozzate.

r~n~i oli t'I'Tli(•

llt:!IIIIIHii

!"~l'I~ZZI\Iè l'he•

1i rtunat 81 u•ut 1 nl.èr••n•l '""ère riol(lllc rJOl tax1.: uwrmwLo, qmmdo rt 1 SOCf!nrso di ept temi !!hi A ·ei;tli "'IIIIH pnrtc." •[USnolo

con quello del bnguo cnlùo.

Operasleal dl U1o0tole annll.

0o te operM:ioru !'(llllllUH'nuo n 711. llell•· quflll !i7 furon(\ -e!ll~gulte coll'ordmant 1"J RCcAIUl'H \' 1.1 ,. dlu I~J,.!"II1•u•a Pla,tiea.

In uno de~li opt•ratl col tn,:lill 1'1':1 slutu tnltr: ùa pril!l::t la Je~Rbn•a ool cutgul che nou fu pnluh tnll •rul'e. Degli opet'8ti, IN ~uarirnrlQ l'd un11 llllJI'I (ICI' ndriltt allmminOM compheRnte la h;;toht .

.4.1t~ e.,.-rnzlonl .

'i t~rolo-i. - (luHl~t·o ,.,olo :;~ ~~~ troYaro l re., lt'fttP., due f!Sc!!uit~ cnllH lt·~tlllll'a elastico e due c l ta..,h l, lt l t• nhla<>l,inw !';eW('Iici ,., tsl ]!!'l'l'allo operatìvo,

S

c

f1 r

'

c me J>4!-r l entH t •it IlEI IIJuiHtlifl H l'di' l't•'-it•J oLLulllll(l . •"iutr(r• crtt nlf'.- llua; 1'm·o1w (ùllu nell11 li! t)Jsle .Ii :\fan-

mrjg,.. • l'P fllt!rlico (}nLt. :\louhriJ. e di e~'<:e, una in un ca~>:o • "'ElfOI~'Il"lrm: Qtlf' voloutar a :u 1111 in•r·rilto. mediante --uturn lllta\ l~l,..ta •lolln --rroto. cnn ..;(•i punti. Una terza. a " lte 1 ntt>rà-i. fu C:'t!!llita llello ~ 1 P.r!nle di Li"\'Orno, p •r ferita luu~n oUn (!(!!ltimetri nllll regione lctnporo-J•arietale lt "tra, OCCa"ltJJIIll31.Ì ùwln s!r ise'nwento Jclla ruota di 'lifl

.un carro.


390

Ol'lmA Z IO~I CH IRURGI CHE

L'e~ilo fu lil\'nrcvolo in tutte.

In due ammalati di gonartrocsce $perimentnlc lo cault>r izzazioni col termo-cauterio, giAtc in uno, trR"C lrrl'nti nell'altro. X el primo non alcuu vantuz~io ,. fnnunnlnlo mor1 poi per pioemia dnlc tli Bt'è-"t'Ìn); nel !-'Ccondo <:uccesse la euarieione anchiJo,.j (O"'J e•lnlc tH Geuo\'a). In un terzo ammalalo dn o ...,.t'o-pP-rÌ(J ... tilc ~acro-iliaca fu pure utilmente adO~!I ìl tcnuo-cauterio; uou :-i dit!llero però in proposito piu IICJtte infoJ'IIJfllioni (O,..J~Iole di Peru<!ia1. (Jpt•ra•iuni ri'Un!Jitie inf'arlllllt:. - Xe furono cirHtunnlu, tutte :-u:-;:-e~uìtc dall'e~ito desiderato. Nella ee:ecuzione furono adoperAli tutti i processi oper ativi noc:ciuti. l.'!lliflllllfllrrr. -

Oncotonue. - Di sillnllo operazioni che certo debhono sere >~lul~:~molto numc•·osa, poiché nei rendiconti mensili ~peduli Vl'ggonsi JJ()lnli mille circa àscessi tra acuti e ])ocho F~Oltanlo ••a ' 'lìllllol'O registrate, e di questi solo ai vogliono qui ricortlnr·o. l n dice• fi~Ce!'IRi lenti, quali idiopatici e quali si lc~ i onc O!-<>~ea (fli'Obabtlllll'nlo nou congestizii) fu ad,OJ1Ell'8.~ Yuotaull'ntn con gli nspiraloJ'i. I n sci .si oLlenne la o ""''~" sco:t'nltro m!'zzo o fo1•se appartenevano alla prima categc)J lu 111111, !-chbeuc il vuotamenlo venisse ripetuto, non .s v •M•M alc••u vautu:::gio, IIIA non fu detto a tJuall altri mezzi cura• ~in..i I'Ìt'Or...o in ~eguito. lu altri tre, al Yuotamen to senza ell'cllo, -.i fe~e ... ucccdere la !Opaccalura. Jn uno th 'l"''"' li ulliwi. c:ituato iu una regione Jowbare c,..to-.o iìn ~oprn In i ' ultima co~la dello stesso Jalo, il mmenlo fu fallo IJ•c volte, ~empre sussegui({) da iniezioni 8CIJ118 fcnicatll. Sor:-cro l uttavia minaccie di seUicoemia furono ...congiumlo llll'diante amp•a c:paccatura c succt:!S!!n'! medi•·n7ioui pr·imo fo•nkale e poi al nitrato di argen tr•, e:-itu eli guarigione (Ospetlole ùi Cagliari; doti.. Campetti). Fu put'(' cou qunld•e ulilitil adoperato il ~·uotruncnto medianto thpirnlOI'c 111 1111 {bCC:!SO aù un cotilo per coxite suppurnltl (OspNIHII~ d i Tori no; maggioro medico cav. Gro;osi). Di 'lunll••o a~cosf;i tli l'o:<so iliache stati aperti col taglio, due mer itano p8l'licolal'o nwnzion e.


STATE ESEGl' ITE

DUILA~E L' A"S:'ìO 18S3, E(;C.

:~t\~

ln un 8111 mnlal• ili ad~nill ingni11o crurnlL di lunga •lu:a~, già suppuranti c con iucip:enle icorizza1.inoc .lelll! marc1e, 1l cura lle com•inlO!"I t.lella ene~i~tenzn d'u11 a«ce!'!'O della fn.;!'a illaoo ~r fusione •lt>llc ghianJ•1le cil·cnll.tanli il fa!'ciO ,-a~~­ l~tre, pens•"l di tlar,·i eo::iln per la via ilcl ca•mle crurnle. PeJ·cto, esporta\e dapprima le !.!hiamlole iperpla--lche e fun~?o-.e d•·lla regione inguino crurale. "hri.!liò la lauunfl cnhro!'a e p('nclrò nel sudclelto canale, apre•J•lQ co:;ì la :-trn•ln alle mtu·ci~ che sorlirono in granJe 'JU8'llla. Dh-iufdtnle qni111li le pAI'li con soluzione fenicata al 5 l'· • •• immbe nel cuYo 5uppuran le ùue grossi Lub1 a di'I'IUl-rgin, eJ in .:;e~uil(> cnnlin\IÒ n nwtlware colle solite moolalita li'<tei'Ì:-!Ue. L'e::Ìltl ru una lmnnn guarigione &.CIRRI Mllecilam<'ule ollenuta (O"pe•lale di ;:-\npoli; c·llpitano medico ùolt. Falc(me). In un altt•o ammnlalo th a"'-cec:.-.n rruun f0!';-"'11 ilincf\1 moll<) el!te"o c profnnd."l, •tne-.to, quuntnwtnt· "l'l'llrhluatnctlleal'erto e pro' veduto di unlub • a drenaggio iu pcrmonl1u7.0, purcOI'!'l(l flll'li grovi~ime e fu per lungo lempn r ihf'lle '"' n~ni r•uro. Solo dopo un anno c qunwln raruwalutn ~rn gii1 i'llnlo riformato, il !'!avo dell'll!5CC""'o enmincit• a rcstringL•r:-i e ntl O\'· ~i.Rrst o.lln ~llllrigioue. In que~l'ullirnn fR"'0 fu f>>'ll·alto tlnl Mno fl•toloAA un pezzo dt tuho a rlreual!giu ciHl l'nnuuululo affermo C"llere anùatn perduto n~>INI.YO Ùf'il'n'>ce;;~o finn dal prm<'ipin della cura, c cio di e,le !uoQ'o ad uua quc-"liono fllllDllnll'!lrnlh R da occe;r.ionale imporlnnza. Si n orda pur~> nn a ... ~:e.. ~o sntto-mu•:.'olare e mollo profondo ad una «ura il quale rh:hie~e uni\ spaccatura londtudjnalo della hm~J.etza di i:! cenlhuetri, -us,e:xuita piit tardi dall'e"'(14 rll\7.tnne d•'ile fun!_!nsità che ne laj'pezzavnuo le pnreh. t•c'-ilo llnale fu la !!Uarigione lnferanel'ifl ,,re,iùiat·ia di Teramo, ea1'ilano meJico Jolt. :\1ru.ci . In un ca<-o d'asce'!so aù un'ascella, consecuti\O aù cntnlOula lraurnRilèO }'l'O<Jnlto~i 11e7li e::.ercizi cinnO'>IÌCÌ. il I(IIAI~ ru è\1· rt.llo con ~1wrlura. routrna1 ertura e drenal.!ttio, soprna-giunse u~~ plel~l:l~e oh·llu sle5:So Ialo, ciò che ru C8U!:'I). ù\1118 piit lArdi\ a e tltllwilt! ::uari:;ione (O~peùale di Geno"Va). Luugf! ,..are!the accennare a molti aiLI'I gravissimi ascessi al l'Olio, Hl poplile ed alle regioni mnstoitlee che richiesero

1


!)!l~

ll Pf.ll \ZIU~ l CHliiU RGICUE

1ttl1 opnruti\ i d'llnpnrtnrrt~. Put·rel•hc nu1j cL~ in

{tlcum

ùclll• r c:..rio111 llla... lllidcc ~ia"i fultaln trai auazione di"J nl'lllel• omonimo. ura nou fu t'Ono rm·oite !"lJ tal~ 1r·oposito le

t'f'flti infm·roo7.ioui. Ratutle. - lluc 50lt" ne fm·..no D•CDlionnte. In ull8 di dJC fl\ C\'tl. nndAIIJCiltO CI'OilÌCO, dopo riu.::cito inutile un 1nho H drt•nn.!crio. si dO\·eHe procedet"C alla mcdmntc cui c colle ll\\'nlurc fenicate .... j ottcune la !!uAriim.u (O'"}•Pdnle di r;ollO\'D: cnrutnno mr·d·~ dott. De Pmli); la eom<ln. e~~ do ttcul6, poW e""erù ;;111witu colln "'f'llll'lice ll11·a ();;:poùaln di Chicl : ,·.npitn .o me,lLco do l t. Sa\ ia no). l'espa;. - ,:-\c (•ccor~(lrfl tr·c ca:-i A""'8i g-ra,·i t>eJJo SJI4• di Gf'uf•'tt .. <ti ttrth "i otl«>ltnc h• a-uari!:ione colle pl'onte calurt• ··t·nciHII' P r·oll\! llll'ilicnzioui fenicul••. F'"'''mtmi e JlflCCt'ecci . - ."~>Ila J'l'llazimw dello ~pedale. 1\nf'~tli :,j tr·m ù l'Ìt•nJ·•lalo

uu uflìdlilt• <:olto da cl't\YJ·~;SUDI tll'ttll rlocu• ttlht bn''' dt•lln liu.;u(t1 nl pavimento clr~lln bncca aiJn rngiow• 1'-'0J'I'HÌOÌtWII Jlr'l' il Cflllll~ ftl llf'Cle""IH'io '-1101Cettrai lo ... uli nwlli n co1ninci!'I'P. rlnllu !'lldtlella regi1111P liuo a dore tutto il ]~l\·in1•'t t ln Ol'fllc. E~ilo rli guurigione {c·::~ t uwd co rlntl. l•'alrone). In un nlll'l) tllllrtllllllto Ili t],~mm.-:mt!, ,-inl•1motico di " "'olrt:l.tl fiiU;::'I•,_I I

tic i 1111L..,COfi pCI'OftÌet·i, :j "f'UçcAI'Ollf!ll' !.."lltlillC ~:<ÌIIIO!\II

vu.Jt e .. j e--portBrono lo fun~o ...it.a t.f'noith'C <.:•>14• Nl'o'cltiu ~· ·· ru hdicnlo r(> ito n ... l cùul•' di noma; tlotL. GHIII11Jlz.l~ ~l · lti furono i pnh•rc•cci tl.i \'llri(l ::&'8t)o a cui .. · prO\'VCderf! COil llltl llJ et·ali\i. un . .olo Jj e, ... ~j merita. ...ero l'JCOI'ootn. In un ca_, •ti pat.cre ·cio tendinoo t·on~tX:Uti.VO( a fet·iln Hd un dtto, occor..a durnnte fa. la~alura d'una :m•·.,......,. r•(lu soluzion(• cc.• ceutrala. d'acido .. olforie•'.l'illci'inne dow•Ue fa t·~ i h tutte In rt~.,-rionn 1 nlr11are d•JI tiito ed 1'-'lendcr;.:i a ncM. fino nlln tnct.à delltl 1 dura della mano_ Ciò un·t ~mnle r on ru polullt e' il{tl'e In Ili' ·~""i <i•'i l.t!ndini fle."Sllri, rh-ulla done ~IJI\I'i~!Olll! cOli tl('fnr·u lifir, cint'• :mchilt•!"i o.lel dito flOIU tllllllO, ri~id~uu riPI cnllnler·oh ctl all"?lht dolla mano (0"--pc•.Wle di GcrJII\'fl).


1

,._. elalrtlrt'leb.-:

...... llielteri'C!•••••• Ca. .naleelota. :..O.Mlf.llli'~k ft11'0!10 praticati, per t[U8Ul0 ci .fU

'*~ sP41illCO dott. Falcone il ctuale nc•llc cJrfu inviAto a Ca,.amicci(lln con una

Ma Slecome di tRii Riti upPrnth·i non fu gtlce.zio,no nei dQcumcmli :--lnli::-tici ufiiciflli. !liattrit. ~'*O ~Mr conto in •Jtll'"ln rh·i,;;ta.

reeedenteménle ::-e:z111ln, '-'Ì lerlltina ~16111118 IJ:eoer ebe informAZioni iutl'lrlll) alle lll""a~·1rte.1ttWI'8 occorse nelrnuno l&n• . . .~itìd'CllllO tn numero dt 711 e le ..;t>..conùe rli ::2:l,C(Ime ~~-aDd!ico,nti nosolo~tel . ~la neppurP in ryne:..ranuo tiliiMI!IJ' elest!;t6CRrle per ~~·neri e p~ r r1sultuweuli, e::-~fliìi.tl'"'eie•nti 1 particolari rjnn:!unti nei {lncu:tuenli. e_,ti'léllte fratture ,.i c~·t•tlc tuttavia ,\on!ruc :-c~unlnt•e ••!liJnae com licala.per l"e>tlima !.1:\lfll'igione che !"t> ne Ella c però l"egi"l.rala nr1 •·et iliconti llQ"olo~id jjCG~ di eril li nrma da trww c;: non "-Oilo oyuella

:-.:ao

":~r.ìf.·iinfllmiDeria prc"icliet·ia di Cmwnzn entrò tll'l tnef'e di WifiZO on ragAdiere 1h•1 reHii cnrHhinicri rwt· reriltt dn ~·•·rna "-11.10e1la part.e an\criorc •Iella è1'1"cin :-iuislra C\111 l'rallura ~ILllNPC!)l'O. Medsat te l'immc!liala np1licazion11 1IClle IH(·dica·$mt fenlcatP. del ghiswc'n c' di un llcu a•laltr, appn·eèclùo o svanir no ben l•re,lo i f~Homeni di reazione loge ende, e ..'Uart nuche soll~cihnnenle ln fel'ita ùl'llfl p8tt.i molli. La rratlura poi --i consolido e~>'a pm~.: !'enza ale&Da d ornutil o "~!Ila rw:corcialllcnln tlell"arltl. co'-'it·c:h?l alla ftne del succesf'l'·o npr1le non rima neYan piu a ,·incere

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3tH

OPEli \ZIO'l'l ClllliURGl CUE ECC.

che un lcgogiat·o ver;o:;amon lo nella sinoviale del ginocchio ed unn limilaziorlt' u~i movinwnli della gamba, specialmente in qut>lli di C!'len~ionc, dovuta alla protratta inerzia delrarto ed sUa Jc,..ionc Jllll'l('Olaro della coc:cia. Quc... li pnrlicolnri vennero ancora testit confermati dal ca. pitauo lll<'tltco doti. ~ic ,Jetti. tlir..:ttor e dell'infermer ia ili Cosenza, dal quale '-i "~'Pre i:1 pari tempo che il fratturato veniva in "Cguiln colpito da polmonite bilaterale e ne moriva alcnm rne.-.i clopo. P ECCO ColonneU•l medi~o kloellore.


RIVISTA DI GIORNALI ITALIANI ED ESTERI_

RIVISTA 1\fEDICA Dlapnt delle malattie della midolla allung"ata. - R. Most:n. - ([Jcllt~. Are/r. (Ur K lin . .\Je,l. X.Y.\"T e CenlrtJIM fu,. dic mcd. Wt~<8Cu8ch, 18851 'K. G).

Il Mo"'Pr rifllri«ce !"U tre casi os:>ervuli di acuta paralisi bulbare provocata eia un aneut•isllla llella fll'let·ta \'et·lelwale sinislru. I.a ragione per cui in •1ue~la malttllta e pre>rerila la 'H•rlt>br&lio! sinistra s!.a netr.,ngolo pii1 fflvnrevoiP alla co t·· renle san~utgna che fu la su~:clavu\ siuistt·a con l'aor'Lo e la ' 'erLebrnle sinistra con In sut•clavia. L e m isur azioni ùella v ert.ebrnlu e df!lla hasilat·e su :JO csdtweri honttu ùimosLt·aLo che Cfl!!~nlemAnte 1a vertebt·fll"' sinistrA è pit't larga e che inoltre nel punto in cui pa!isa nella ba,;illlt'tl esista uno slrozzam ... nto e chi' ryueslo Hrozzatoenln è pilt CO'llnnle e più notevole nelln vo•rlebralc '<inistra clw nella clo~slt•a. Per queste rar:-umi Ja vet·leht•U)f! ~ini~lra r'! più fuciltl O•l esset· !iOt!gelta ed etu!Jr)ltn. Alla furmaziolle ùi utt aneurisrnn conll'ihuiscooo prmcipalm en!e h• alte-razioni J.-lld pnreli vasai i (per l' aleromR:;ia, la lue. ecc.). Que::;to aneuri,.mn opet·a sulla midolla allun~ota come un tumore pro=rre«si,·o e•l é cau-;a P"l' lo impe•linwnto alln circolazione di disturbi eli nutriziorlt' e clelia - COII"Pcuente fnrmaziune di forolai dt ramtnollimcuto. ~ej lt•r> C8"'Ì M!'erva!j da) ~l oser, SUi quali fU (ull,a )a Se• zione calawrica, ~ trattava dt persone che solfl'i\'llOQ di mfllatliM ùi cuore. Solo in un cal"o si pre~enli,Ja fot•mn com pleta Mila parali'<i bulbare senza fenomeni di parali"'i ùclle Pslr('millt, cazionata dalla pressione ddl'mH:>urisma sopra una dr?ternunata perle della midolla allun~ala. Tutlo l'insieme dei "'inl<,mi consiste\'a in una parali"'i venula in moùo a cuto dr•t llttclei Jel f&ciole e dcll'tpoglosso, ùei r&tll f lar-ingei del vago ili ambedue i lati, segni di pn1·alisi dell' obùucenle


"'ÌIIÌ"li'O. ~lehofP77.11 rJpj nlll Cllli innr>rvati dnlffl lt:>l'Zfl del Ll'i!:Pmino. :=\egli Altri due cn;oi Pt'A\'i la p:w..!si (·nn

completi -..intonu hulllari. Como "'Ìlllomo impQt·ttmlo, O>',..t:t·vot,, in un ca"'o. eh può 8"'"'Ìcurat·o la dìn::no<:i d1 1111 unP.uri<>mo rlella nrl·r·m 'erlehr:~le. il ~i osrr ricor·l11 In ('"•"'lenZH rli un rumo•·.. f1·a il pt'Oce<=~n mn"loideo e lc1 C{J!onna \'f't·teb,·aie e p111 clli~u·uu1eute ne.IJa "' fe dell'nueuri"'m9.. Q•Jf'SLO !'lllODre fu Jll!l'C n,.:-,.1'\" in un caso che nou ru ~d.!!!••llo alf~t sez:ionP.. Su un uolQO w 30 onni ~i mouJf•;:~tò dopo un ar.ce,"So ù1 afon.a uull deJ.,olezza ÙP.) Jnlo "'tnl,h'o: Òttpo rtpClUll 31'CCS"Ì di afOIIÌU 118 risullò unn le-ione c.lcll'ipo Tlo:;~,, e della fu:tzioue c.lell11 1&gt.tlir.ione Jl ~IO'-Cl' melle Ìll"i 'nlf:l l >'IIOÌ Ctt<;i COli 'JUelli 2'ÌÌI conof'CIULI COn SllllOIOÌ ili f1Ul'8Jh;Ì lJUfhAt't! dovuti a f·~· ..lai di t>anllnollitnenlo o a p r e.,,.itillP di tu111ori sullA miùolla ~tf'S~ E ~li 'iene quindi ollc st•guenli conclusirmi: In un ca"~ ' ben chiaro di pat•alb• Ìlull>iil'8 pr<!litlllaF<i iu l!l01lo 6f'Ulo s[ tle\'8 pcn!>ut·o atl un nnc•IIJ'i:o~ulH. 'fillln(lo le co11dizioni del <:tH re, l'alet·omu u una nlter·n1.•u•w 1lPi vat-i pet· la fue t~n.:l()no pt·obahilo un Lnl modo .!1 pt·ouuzione.

Ereditarie tà della malattia di Brlght. - A rlicolo 12 ,l. ./ourmzl tfc Jft!,[rr ne et de r;, r: ryh prali'JUC!(.

Il dott. l\1. Boudcl Jm ! Ullhliculo. fJUulch~ tempo ro. nel Journal dc "\fédecinc dt: !JM•tlt·att:.c, u11o ~tu dio <::opra ta-e t• asi di n fr'le alhurrurmtt•·a ,.,,.COIIU'flh in Ullli l"le~~a rami~ha, i flua h ::li honuo fttllO (•metlt re l' ipotc<::i C'Ile •tue:<ta malattia potrebbe PS"Cr•• ere.;IJLarm. (JUe,.li lt·e CB'-Ì d1flaUi ~OliO ~tali o,.~er"ati: ueJ l ndre. uomo di ll·cutotlo ouui. dto uw'r• l ·Un dollaa.ffl.'ziom~; nella n!!lin, che uc :..rum•t, .. d iu uu li..!'lio eh~· n e

mm·ì oll'el/1 ~ii ,.,.llllfll<tllto nnui. ~elpll·lrt>. l'rul'c•zion6 pm·c,·e ::-i tos~c nHtnife tnln 111 SP!!IIil·• u l un t•atfr•' ltlnmenlo: n ·Ila fi~l:fl --nrebbc s!Jitn ('1111:,-t•cllthu utlu1w c:r•n, 1lunzn: nel ri!!;lio, l'ori~ine non ha potuto "~'-et·t· rl~Lerwinata con ~i~urezzn. In pre:;cnzo di IJUO,.,ll ratti Jl dollllt' Buntlet l:!i tlomauùft ~e no n

potrehhe e::.stH'VÌ una cwediLù ttlbum•nuricn come Ye n'htl una


397 ){F.OlC-\

tsrr, scrofol J'"'fl, cnn cero" Il l'et· 1l olitlbete l'ere.\itsl'lr l mo""tralll: n<~'~ nvv ·rt'R \u "~~,.,., pl:l' la lll'l'di-

nt ft ìl·l!loututntll'téA 'IJut•<=lfl mtmiE't'~"~'ii \'edere ......,...r..,.nm L' u11 ,. nnl•l'l'•l h fntlt e i in pn1'lÌC11lare pe1 V$7.Ìinll" 1 1\.ttll pnl b.1~1h n l Plllt;tdzoncr. e 1 trov1sm ' t·tf,.t·Jih nel l fOIL né la al. ~i tralls ù'uno. rla R • tA h -.e ,nn • bllllÌ n :::c~utlo alla mnlollia a\ h R\1.1~8 ,11 t110lli nun . Il •t --um lo li ·i flgli, "'"lle on

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t•t.: n auo'ntUn: f'l t 111qu~ ...uper--titi ,\ue n Ot1\ n!T t 1 l n.tlmenl~:>. lill~ e1 ,uoi frotelli mo-

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anc ·~ c1, prt mn m'il m n l·. 1 Ila 1uu atlia ùa Brr-ht..

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[• '" 1in l \>t !n nlL1 <hqu 1lcunodd membri qu,e!-lta fnu _ 18. U 1 moti a tre lii!HI'lli'O nuni: nlbua 111 l l n 1 • "'ò • mb "a t\11 un11ll1!CCO di m·emia d Ha "' rl tlm:t. l n nllrn m• t•i a r mt i~ nn terzo n illB.Ji malalLin; un rnarto a i m ala lin. Qu ::.t' lÙltmo uron (l tli da morlJo ,\i Bt't!!hl. r 'iv 4 l'uno ili di iannoo;c, JU tu ~ ·cinhW., ti'c~,erne t

lt''"'"t>t'

t· all110.

Gurlgloue 4ell'Ueo col rlsciaoquamento dello stoma.oo. -

~.

. e

(/ler/ine1 K'lm. Wocldm>Jc!t. lt<"i., X. k.~ e ~ tr b. ur dtc ~\felw. 1rissen~c/1, 18ttfJ, 1:\. 6).

All:S. -

una m_a7~ ·, 11' ·•'tl ,,- rlte ~~_. ll'c~l'. jl'e"mnil'l li mente p r 11118 bu~ tAl u•a, un l'ori ùo ore lh cOl'JIO e "V<JUIÌLO Q\''lò l ' l u u w nolo;\ o le lumcfrt~.i<IIIC del Yenu·c un o~tmnlo rl ta l. ) r ' . cl: no!l ccùc. ne at. pur~!all\'t nt:. ai c ll<=l r; I l ' rUlt 1 111118 "''·T "' ·· fc,~nle. Quando 1 10"' 0 a~:su1 "'e piu lnrlti oJm-e la b ma l Uì11ta d enlrò all' o ., p~ 1a 1e non ~1. p •lé, p~r lh gt·au i c ~n"' ptll'eli a 1ùominali e per lo eum·m·ael venll'"' ' .of.nbillre una l'lCUl'fl . •oUt!!IIO..i. Gli oppiltli alle'VIOrl 1111 ti doiOI·e c il me t eurumaol, . le forli• m!uzioni • di acqua 1

·Il~

~onfiam~•nto


398

nrnSTA

non provocarono !"uscita de!Ja più piiccola quantità di materie fecali; la lensione del venLt•e crebbe se mpre più. Poic•bé lo cotomaCO era fortemente disteso da gaS 6 da liquidi, CO$i il ùoUor Kussmaul, nel cui reparto era la malata, raccomandò il ri.,citlcrruamenLo di fJUello. Furono in questa maniera evacuali ùei gas fetenti e gt·anJi quanlilè di masse liquide fl;cali. Dopo questo, cedé la tensione del ventre, e si seni.\ allora attt•aYerso le pareti mldominali una corda dil'etta dalla regione ileo-cet,ale verso la linea mediana. Durante le primé dieci ore il risciacquamenlo dello stomaco fu ripetuto cinque volte, e semp1'e furono eslralle gt•andi quantità delle stesse materie recali e la tensione e la lumerazione ciel ventr e sem pre più di1ninuirono. Nella notLe successiva, dopo oLto giorni di costipazione, si manifestarono spontaneamente due evacuazioni lli materie gialle sottili e il giomo appresso !ii ripeter ono in maggior quanlitu e in bre,•e lempo la malata fu complelamenle r istabilita. In un secondo caso si trattava di uu signore di 38 anni che due auni peima aveva soff~rlo una infiammazione ùell'intesLiuo cieco. Ammalò di uuo vo con violenti dolori di veutreo e vomito fecale e ostinata costipazione. Fu raccolto nel reparto chirurb'ico dello spedale per operar e la colotomia. Questa era git\ decisa, mn prima d'in traprenderla fu pl'ef!:alo il dottor Kussmaul ùi vedere il maiRlo. Poiché con quella grande tensione si sentiva chiaramente un po' di gorgoftllO nella reg10ne sini!'tra superiore del ventr e, cosl fu prima lavato lo stomaco, e furono eslralli f:inque litri di materie r~c.ali liquido dì color giaiJo. Suhilo dopo scemò la tensione del venlre, l'infet•mo si sentl molLo alle,·ialo e cadde in un sonno ristoratore di 6 or e e allo svegliarsi ebbe. dopo una costipazio•lè di nove giorni, la prima evacuazione nalurale. P ronla guarigion~.

Sul rapporto causale fra il risciacquamenLo dello s tomaco e la cessazione della slenosi intestinale non .IJUO esservi dubbio. Il risciMquamenlo mostra avt:re lo stesso f& voli'evole effello tante volle verificato di un ano arliflciele posto nelle parti superiori àelr inle!<lino tenue sulla occlusione di una sezione di intestino infericrmeute situata. L'auLore ri-


309 'liiEDlC.\

eorda un caso di qu~to J!enere os::;er\'ato dal Kussmaul. ~n uno sludt:nte ru per cn il!!o ostinato. op~rola la \apat·olomta, e fU incisa un'ansa delrinle!-òlino lt>!IUI} forlemenlP d1IOl8l8 poela al da,·anli. - Usd una gran rtuaulilà di materia re:ale liquida e subito dopo succeSlcJt• una sponlancn. ?"twu.az•one per la via naturale. Che la porzione ap•~t'LI\ ùello mlesllno era molto alta, vicina ul Juodt'no, si nt•gOtnenlava non solo dal falto che le bevanJn prese uscivano "'uhilo ùopo ingluolliLe dalla apertura della ferita. mo anch;. pet'ch~ a ,o\le si poteva raccogliere dAlla fet•tla il sugo pancr••~tlico purn. Come si può .. psegRre quesln benrficn a1.ione. dPI ricociacquameoto dello stomaco u dcll"aperlura eli una parla ele"<ll.& di lnLeslino s ull'ileo? Anzitutto !-lono cac<"iali i g as e le. materie fecali liqu1de <'he eransi accumulate al di sopra del luogo impermeabile. Cosi si fo nel ,·enlre dello spazio, per cui le parta dell'inleslino portale in faha po~iztone pos"ono più facilmente tornare m 'lue1la uatnrole. lnultr" la anormale tume~ione e ten«ione delle porzioni J,;llo mleslino e dello ~tomeco silnale al di sopra ,!eli' oslocolo sono ùiminuile e eos\ la tumulluuia e disor•liflftla n1i••ne perblsllica si trasrorma in una <'alma. l•eno ur.linaln " benefico, siccbè la permeab1htà ùella pat•lc chill!'tll d«'ll'lllt!'stino pun e!::<sere ristabihla. 11 risciBCI}UI\IIWDl l th•\1() Sl(Jll18CO opera in tali c&Si ìn modo analogo all'oppio chtl pun ,-nlrnantlo 11 tuuntlluario movimento perislalliC'o portare la ;:;uor1gmrw. Peru il lratmenlo meccanico va m~S!<O a'anli all'oppio, poiché il nellaLamento delle "ie dige,..li,·e $Upcriort ùeve eserc•lan: una favorevole influenza ~ulla ùi<;cstione e lo assorbimento degli alimenU.

llo'911D•tl utlperlstaltt.ol dello atoms.oo. - A. CAIIN. - Deut. Arcli. jt'ir-. f{lin .•\!"''· XJ.:',Yl' e Centralb. jut. tlte medie. Wis.~ensclt., 18~:., l\. 5) .

.P,i~? n.) ora non .-j •·ra daltl una prova ri gorosa della posSiblla.ta d1 un IDO\'imenlo nnlipertslallico dello stomaco da moltt affermala. e mes"a in tluLbio clu allri, non si era cioè poluLo ancora hen chial'ire se i mov1rneJ1li osservati pa.r-


400 l i~:::er·o

la!ln r;lomnco o non piullO"'IO rla un <:olor1 Il r.:•1~0 anr1uncinlP <1.d Gol111 hn l•JILo o!;ui rluhhio n l'i~ulll',IO t.nnl,, P• t• vul .t •l! n o~,.en·azione clinica quun tm· h dtlla Sl'l'.l 1110 analllmicn. Si tratta Hl li nna " ""'~"" GO onni In qu11l~ «offrivt~, CQIIlt: fu in nppl'+-'-•0 una -.te:u•~l • u· :w '~Il wl ~ 1 ~d pi l'• • al l'a' r:::. lt CJrlc e 1no,.;r~ pm•cli udd mmali ::;j os:-eJ·,avnno t>-pe<>JniLna In ''"'l'& c la nullt1 11 'l (!JI'IÌ movim ·nli nell'a tlom"'. l)llN piecoh m ,,.,m 11L1 ver·aucolol'i ucll'llJO!!n:::;t!'ico.dt..-!r u , 'l anche de le onle m Ilo n Ile e lArghe eh t' con 11 te n al h 30 fino a ' 1 ,e on ' mu J\'C\fl ro tini a .iru~a 1a1~ ... ternala :,l ru Wl'"'O il me><o;.r ,.,trio siu i-Lro i n lince h·g~C nnt n t cual" wwl"o ù•·--Lt-n, ~.: pui VPI'>'O sinio:lra e in alt.o solto co... Lnle "1''"·i\nno. S1 Yude\ftnn d~il'i..wnfìam•mll oHdi e 1ic.coli \ul·~o 11 pilor(• che a pO·.;u a poco di '' •Jtlìl .._èUJpt•e piu lor•g!Ji e hlll~"tll 8\'110/.fin u>Si >ersu l"tn htra, ~e11i rr•s

le 011 le l'l'MilO lli COntrario pt 1 prof•lOdi al

nel fondo pn't JHitfli. Il nnuwr•o d~>i r•·,..tdugimenli dr i1 lnmJH' lt·u~C•JI'l'tl\'1\110 sull') ·4oma"'' vorittvauo dll l a :l; "<icJO•llll o)d)u prOp!cgUZICJllù tÌÌIIIÌ!IltÌ\'il da ,]~-<tra \"l l' ;:;q

slrn. Tolm•o invece ,li qu•!~li 1110\1111• uli relt•ngt•u,li \'nnu ùm mo-.:1m uli n r•mnh a .siuislMl \'erso quoli Pt.'l'n equi<>l1~·nno uno in... olita vinlenr..a. Alcun · si o,, •r,·ovauu rn pnr•i L·utpù dei m YUUt!Uii peri'-talli onlrp rto.Ln,lhc, le undo dre si in:::outl.l\·,wo uel roea • m "ano allot·n un cnor111e 1'1-0nfìamcnto. Dlll'anLe n giot'n'> di n ,. m -i dello malata nllo "Pedale, lv ~t .ma·DO~ "teLte in rrposo nl piu lun::o dici ore. Ii r·am·e1 a m doli pclle pel -.olleHrre le <.:op rlo o per un g~tto 1.h c pro" oc~wa '<ulJilo i mu\'llllenli 1:1 nLiperi:<IJtllici. (j ,_ a "' ope.raHdn fr•r Jìll~Onu e lo :;cuoUm•'lllo dello -.tomncn ,, .. ,un cirello mo:.Ll'8\'ano O\ero lo forti corrculi elctfrJcu • ~.:> tanti a f·l rlì conlt·atJoni le pareti addomiuuli. ~e !l muluto c.: mhia\'a lu r~~> ...i:.:ione "'11pin11 iu quella loteraie, <li r - a l'fll.tuliC pori"lnllka <:t'""'a~a. Ln intrO<luzione uc!:!'li . 1 , _ me11li 111 pìccol'1 e "PC:-<SO l'ipclul•1 d11si nou avevn ui~ •tn8 infiut!n'l.o. h: ~ran ii •Juantita di ..:il•o lace\'auo ces~nre 1 tuo· vim• uli vrwtuicolut·i giù •:.Otninda~i; dopo un ora i woYirn nti


l\.01 ilillliii\1HI)••La prova che i o\e~c1·ittl lllOYimenli

nlftCO enormc-ment.e HI1=li'O'B vita n la i::pezionc. con la SCil!!lCIJUdiWiliW d Uo sloms !O ,, purti"olorlelle me....~lauze dfèrvc-

1

CQDBCO 0081 vcrHìcttlO fu W't>\'ato

qu lo reale.

CHIRUHG1C \ lbltéMate ooa 1Ul Jlllovo prooeuo del W

/t ns l rìfi, 6

l'le, 1~&1'.

d ~ in· nveW~••'*IU'8 -co molto f n la ne .to, al mel.'ljlJone ralic 1! d U'id•· 'eia, ò è · pu1 ttllo u ~at'Oulwn ntt'8t noi a l el~ r·ill 'l&nlagll

s ter m utarlo domelo ·. laru d

ab-

J ornnanÙllÌ di Ì•II'!J'.'CJe ll•at' "'• 0 l• •IO 0 pl Cll L, 1"01 i ll ,J,_ li!él~ldla·c:muca

· ~i nna JUC~le a1nm utaron' ol Go• 'nga ~e. ne hl e1•o 2 ~u :!S cno;i.

a tee1d1va in ilO cfl;<J lrullall ltt lui con l 1m zi ni di ull11 l1 1uitli il nuutero d 'e~ , e i pe ,..~iOJ'I 1 "-d lati, i n avuti. come è nolo. d~ll'~?lellro._.,.Al>OQoowio, s11 16!-1 cac:1 li i lwcele or•t>tali a Volk-

la rec.1diva, e l'u .nell'uni·' 1.:aso, nel pra care una in ·•sione troppo l'Ì~'I'OI~t. Rt·~ "r lllliMIM~tb\Uìg hanno mai O"~Cr,·aLo rcei<lh·,; •: Kuc•~e a lame larue Jal 1 -li alrt'l, ~olo due, ùovute ad


i02

IUrJST.\

Ju ... urticienl~ comprc!'l!>Ìonc da pol'le della fo!'cialu ra. chll·urg-i SOIIo ~<lttli llH!IIrl felici: co~ l, per e"'. AJl,,.rt au Roche!l su ~l ll['•'l'ati, lut11110 avul•> ognuno una rec•dna. lultiruo <'8>'0 (ICI'Ò si lt•allnva di idtXJcele ::intomatico di tub:n·culosi th•l le~licolo. Ct1l metodo da \'olkmnnn dUll!(llO si hanno risultati J iù ><a curi elle con quolurH(Ue altro; ma nondimun, C!<!'<C• JWI'tn~t·l' •rua•che NcJJi,·a, da attriLuit·si, ronlro all'ol>iuione d1 V •llmiHIIII, aof impel'fèlla.e poco soliùu delle due IHmll•' dia \O:;:inale, pct· modo che tra essa. ancora po<:sJbtlù un uuc.vo verc:a111ento. A l ~vitare quc::;lo, per quanto raro, pur non lie,·e ""Il Pllt", il OeJ•.:mann nella diulrn chirur;1ca dell ·-: ...-dJ Bet·.ino lu1 nt.lollalo, dal principio deìlo scor;5o on JJUO\'O proce~>'o, che ò uun modilknzione d,.JI'orH~r·nz:ioll18 dJcalodi Volkrnnnn, f' me11Lre riunhsce lutti i vanlag~i dJ ren,Jo.: impo,..;::ihJie il t'•!:>ìdunrsi dJ ca' ih:i. capaci di ai.:COi!Pft nu•>vmu~ute d··l liquido, t•, anche pet• la rapidila uudtJ rise~\ In fel'llu, t• superiora ati ugui a.lt,·o processo. Ed in ('hn con::;h·Ll~. Dupn dt aver ~se!.(uita una IIICJsinue, e>'len.lo pet• Lulla la lun~hcu:a tlell'~tlrocele, ed ap:·a .ampium~ule Jn \'1\g-inalc, lu lamiun pur1elale di que~ta -.tnccnlu dullu vaginale coJnune a dal cordone <:<pertua·u a porloh viu ~in do\e c>-... a !>Ì rifl'!ILO «ul le::;licolo e "'U diùJrnù. Tale ùi .. Lacco, co"'\ ne;;li i.lr-oceli recenti, r.otroe. (ruellltll\'elt·r»li, I'Ìesce s••mpr·c a!!Hole. Fiuiln l'opel'll:W>IMI, nt·r~stn I'comn·Rgia, c: he tut•ament~: cabbondante, con l gnturc. ~i ltt\8 occurntamt:nle In C8\ilù con una ;:,u•w•.ou..v . RCJJO ro•JIJ<'O Ili 3 • 0 , e >-l I'JUilÌSCOIHJ t:!"Ullarneule j bordi ferila con pu11lt òi ::;utur·a noJo::a (oriliuariuweute «-10), !'Cìando 111 ha"' o unn 1 c 1h apet•tur•t per l'applit:azlon un lnhello lla dro ua::g1•1 ::-•>lo in un c.:aso. iu cui si ciO\ eli~ a;.portnre Jall't•pi,Jidirnu l'arecclli mnmassi tubercoliH'I, la r·iU\, fì l'ÌIIl8 ùi l.lS"'CJ' cllcit.n, tlov~ e:-.~flr tamponata 1Pt' 2 ~ L&Ut(lflio.:alur·a 'iene pt·attl'nl.a anll~~lti\!amenle, e si di ga1'ta o colone al l'UIJhu•alo, o di una benda di ~ut•za nieut.u. che dt!\ tJ es:::ere uppliealu in rnodo da esercii MC u -.ulflcicul~ compt•c,.,-.iouc. La du rata ddl'operazione é di mez·


..

dalfa .... aRa.·dabiede

lllllle-la•Ri-

iltiéio dello ~.o

nella e quasi

quelli delle

~·tiOt­ ttMIA».lò ed al la extietema i!l-<iNIDIUitere ri-


Ili VISTA

C ndll.H)IlO llltlisi.Cfl"IIIJilc pel' .. ttenerc dalla e~Pò razrou •li ·<>ili c.he C!:\Sl p1· m<>Ue, è ro;:«en:an~ l'Ì!<OI'O"O (>lll.:liliY.ÌOIIÌ anli--ell c!J , ~ IIZB le (JU8h di l'Ìp l'LIZIIJIIB ~nr~.;bLc 111 d II[H'IRLlJt:(llt.! lut·bulO da z1 ni, l qu li comprom lter·cb r m modt piu o mibili il l'i~ultnlo dell'allo • petalìv .

Trattamento ohlrurgtoo della perltonlte acuta. Vl o:, MAR 1, BR "i o\ :"o"!'. - (Tic Lanc"t. U ma 7. , I.n Hcale ~OCI tu Me l co- eh rm·!!i 3 Ji L udr.a murz' ultimo, unt> tlporta.ult' =-~ utn. m:Ua [U am1 ·8r lCnlo c •llu ('111'8 tlel n penlouile rneli•i~nle la louua. :-\ m ultle rw"'-umeN i prr.rcipa'i ar~ m· tll ù•;::cu""ionc. iu cui fu vuli lumentc umrn ~" • un unnvft ,·enlt• dc lu <!hrt·ut·gilt u(•er·ativa llt~t .Jou~anil ddlù inl l'Ila. E•·cu t!uppt•itnn il Cltllll'IIULO eli UJIR Ol~"ffilWÌa ci.Ja ~·... nn nll"u-.,.;• rulih'n· dul !Ì11LL F!)der·rco Tre> ves. L'c.,.tremo p.:..l'icolo li una pe•·,toni.ie ar-ula diffl1"8• 111011~e li tpwllo lo\·uln u pcrfoJ·u~.ou ·. c la nota di lulll i tn• zzi < 1 r.m·n tmpit'fWli sinoJ'a, dùtllll• un po!! IO n la l r opo;.tfl ùi trnttnr·e l~ n >!!O"i T>Cr:ton cu11 gli l ~i ructo li ll'O,alr • mcaci in allr~ tlo:Jo-.i cio· con l'rncision • t' l'a.ppfìet zione . ~ dl···naggio, "l , • ..!ià pr t cal p r l··uno ca 'Ila l'Ì\'e tito do sier. '-C. Que-.lo IH ·~ditnenlo ~'hirut·!?t~o fu dupfl'ima Wlo per le cn \llù ar rcolari: '~uw.: po::;~;:a i m je!.!'alo con fid 17..8 r ~rnow cre-couLe per la pleura mfiammala, ~fu IDPIIL r·• ·onosciulo cfficaco per nlclllte fu1·me di ·~•·it.a crout<'a rtrcObC11tla. mac:siml· pt t' IJU~lle con coll\Yjoni leJJt . Dand 1 or:~ un Jl8" o mnanzi :-u que,ta vm. lo hll uJotlalo nuche pe1· la per1tonì1 acuta -ditru-a. e l'l, (' 111 pror osi1o il "'~'~uenl .::n'o. Una d nnu li 21 euno fu Qmme:.:-a nd Lundun Hllllll il 21 fl'l'tlltllio ulliluo, atTt!lta da prrHonilt:! pehica •'""'"'~IL. 2:, fef,J.raio, ll'è 1111!'1 <lttJIO il cominciantt-nto delfn m4illal fii u•unifoc:tarono i ;:,IJllorni di una !•~l'itonite acuta


Ila l Ul' t otclra~Ct:!'"'O C l alpas,.e~gio 'liU A OH' 1 1 p •1.·toneo. ~tiac ·l1e. çome 1 r i ..,,n..::.ltt • 'i t'Il una ~tllllllillJO"'a l n·~··olla pnrnlenla c n t lla pat1P "' 1 ~t o lel ,, peh ·; ruecolta ~"ntcne11W mat..·riP mo !l'r 1t e hm• nta in l arte dul per loneo pelI nrte , 8 dtH' I'St! ,n«" ·h· l IP1Htu inle:;lirlO uni:e .~ l •r nz tll llltnHIMit:. 1\ 2U febbr<llO l'eel l <" " l'a•rt.ti\n 11 e n p 1 • n tutte 1~ prec.'lu:t.ioni anti!<(>tlichl.!, mnl R 1 c 11lizio1H n t•nmPnli• ct·iliCIH· d1•lln piltl•·nte. La SUilt'n•r:' • 1 1 I er m " 11 l•~ • l'il mfll'ie l'l!l!nrem..e del! a a u .. L llll'>é inl ~tinrui in nl·uni punti "ew.pli1'1 co lfll!•), m {l tJ•inl rnontc• ·~.t ·t·t'ult. V•'JIIle ''"lt·Htta 1 ft Anti dr ltt[UI O :-elfii·Op 1C01 Jni"'O ti fì Cdll <.i lnO -. l 'm l r CB ntft! l'l' l nPG e t'o lm-altl CO Il akuni

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r l m c::iJol m l11· '>è lPnu o. l ~,.eu w p li i r •hCI 1'1"'1\llllll oli iJI11'6l'dtie In parah mtc s -U te, per etl'(Jre dt l A~ll!'"'· 111 p~t1lto111tt atute. c n ti • er1menta <'"t_ tU "-t. t <"nn i d l rl1,ll. P a t kec:, ;:m ti JUale ha "'luliol!J 11 lJ'H.ll.t11ueuto dP-Ile ft>t'ilA •la armo n fuoet> p~'ll lrnnti n•·ll" a.'!El.,nu.>; e ·~Htclnsc rRcco~ r la sw.rone nd iominalc pPt' olcunt ea"'i ili perilo-

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err lP n Hl·t, e "P~I'' Lawli'nt·~ pop q11Plli det,.rminnli da lr8UI\1 1 la p llt h•az (IO•' di [ l'•Ji• lttli d'arma oÌ!! ruo~O, ùal

l l on • ul dt un a,ee~!<fl, e da IJ€rfot'&:.doni delle pat't' 1 tnle.:.tir 11lt. Jl d . H wnrJ 'lnt·~h le~"C una nota clinica inlnrno ad

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uno !;U 1ur· <aone. a<'uln <:tr c:critla ~lel pclitouen lt"allata con In Tnp l' •lomw " "'"'lillA eh\ gtllll'ig on... F11 un nscf"•!"o ft•a. l on1 m l l m ~c11lerao, lclcrwiuAlo da glandole in islato di ava•I.Z 1 lubercohzzazion~:: e la e--ten,ion · t! i C§O fu tale, eh "' ['•lf vA nppcun pM·lnt·e eh una or,lirlat·ta p••J·it•Ju[Le drcoc: '!'t la. J•opo elle la lta!.."Ttc) -1 fn l't'Hl certu do un n puutura t' {•!Or< li'liQ nei!Jl l' ·!ti ne oulhelie:al~. che pre<>enl.8 asi ttlnt•·tntfll, l';n~'I'Dlf•, !;ÌllYalle:: r!i riiCHIJ:111tl\'e anni, fu l'ioruror--

miZZOl , e <>i proci'd•· n la "'ezloue .!ell atldome, tla cui venJtet•o fu t'l ci1·ca tre !linte di feti lo pu~. Hi~oro~e precauzioni anh:;ellJchl) &Yr.mti, durante. e llopu l'opct-a:tione, etl t•p!)lica-


406

RIHSTA

zione di un lubo n dt•ensgl;iO lungo ollo pollici. La gione, a cau<~n delle conù1zioni ~cnerali, fu lenta, ma luogo c:enzu iuconvenicnti e senza fenomeni febbt•ili. Il dott. Tomma<~o lk~ an l appoagiò le iJC43 e le Pl'(>POIS&t del Trevcl<, aggiungendo che que~li avrebbe potuto benP "''"altre coulitioni 1ololo;:ich~ in ;:o~t~gtlO ùel.'iJea di i pl'irll'ipii dPIlo rnodet·ua chirurg10 alht eu t'a de di usc1est inlra-1\thlomineli. Co;,.i, ad a!> le :::uppurazioni intorno al sono clc•i Yfii'Ì 8"c't'"Si clr>l perilorw•J, pei quali eali sle...sb, Br~ ani ric•>r--c piiJ vo'l·•, con "'li'Ces:-o, all'apel'lura do me . ~ J::-lc'ulle <'Ile In cau-.a <] .. Ila peritouile cleve ut~'~:•u.en !'O c.on' e• !.m o no opcrut·e. '\on riconosce la p»J'ilomt~ pur alivn acut:c como unn enlìlà morbo:-a aulonomu, mn l'effelln di conù1ztoni pt'er>c:i-.Lenti: ~e queste non miHat:cilllllO pl)t' ~é "te"so la \'Ìlu dell'infl•rmo o non ne :'l!!gravano le dizioni !!en•.ruli, l'allo opc1·o.tivo deve essere inlt·apl'aso molLa Il d ucia nel succe;..so. Il dott. Duug-lo~ JII'OJIII!>e elle si Ollollasc;ero, por !Jpu Sillfl' [l'! J'f' IO Cll\'llt\ atldOminOIP ili 1JUe<>L6 Operazioni, IC hlZÌ(,ni di ~ul.Jiunolo in ,·eco che quellc> rll acido fenico ati rate. ~In il ' Tr·Hec; clichiari'• di non potes· accettare !<Ug'l;l'l'ÌIIlCillo, poichc Si fOI"II10rt•bbe Un albuminalo ui "''"1..., c•trio, il I(Unle !<CI"m•~t·cbLe gran lernenle il potere anll!-'eltiiCQ dt>l sublunnto. Conchiuùen•lo, faccinrno oc::->er\'ai·e che jl titolo dnto 'l't'l'H'"' nll:l sua confe1·enza non ù giusto. N on si Lratla della C•Jt·a di prwitoniti acute in zenerale, ma di tu<>lla delle pet'ILoniti 1111ppuroli\'C. T.

Sulle connguenze tardive della disarticolazione del p· nooohio. - :\1. 1\~-:r•nE:-;. - (r.n.:ette E~domadarre de .Ut!tler-rm et dc rJ.irz,raie. 13 rna1·zo l 5). L'aulot't'!, a proposito di due ammalAli che s ubirnno '{uesla operazinnf>, rn Il JltH·~· che 'UilO di C[Ut>Sii, cJisarlicolalo Jieci ' mai polulo serYirsi dP-l mon· anni fll ùa Dt~o rmeaux, non ha eone ciH: ~i esulcerò au.zi pArecclde volle. Anche aJC!>I--U persistono le e!>ulcurnzioui, la pello:> e sollile. aderente all'osSO eù è irnpoF~ibilc oppli<'tlrvi u11 uppa1 eccl•io di pr olcE-i.


ClllJ\C RGTC.\ ,., •r"lfl tlu pmrrauH, la ciralrizz.a:tìone Nel sccon• lo, ~ lIl lu 0 t·' <> e . lardò piu di •h~>cl me!òi n rrnnnrl'i e dopo st ulcer~ fJ·e•tuen:temenl• per cui ,J.,,·Ptl•' l'l<'nvt:ran' J>ill YPllc nPgh. ospe•!'ih. Per que"ll ratti N' t'pren ''I}JldU• :P eh P lti ·.1 -;~r;JcOlazwne d~l ginoccluu i• uu'nt e 1·n1.iorw ,\eplorevol,p pmcl1e Il m~ncone che ne .1,.ult.a non pw e""'er•· d1 Rlcoua ula\tta c !lh appa1 recchi ,Ji pt•ott·o::i che t•whiP•ItJ, oltre esc:;,.re direllosi, hnnn() a nche l'meon~enieute di e::."'•'re 1n<•llo ··· Jl"lO-i Verneuil acc!!nlua ttiiCOI' ! iii J,!li ,.,·antn~gi dell'ar~icola:tione del ginocchiO e p~r sun l':"llll•} d1~uppro,.a anche allnmcole

la disarltcolazione olel golllHl'·

lhllte la•aslolll delle vertebre oervioali - " •. '-V At;:-.ER.. - (Ar•ch (ur J\liJl. t'hir .\.\.\!, e Ccnrralb. ,tiir. die mede W iell nsv/t., l"'s;:, :-;. ~•). Il doLl \Vagner ba Il\ u • ";:cn· i 1nc di O""~'!'VI\l'e 7 ln«snzioni d •Ilo ''•rtebr" ~,,.,i .,,\i ~on è -c.m?!'é fncile "'l •bilir·· eon sleureua la j::lU'la diagnosi !\elle IH"·II7.iuni pt' l' ineur-.am nlo trol•, cho n •TI ~em pr~ In \C-l lo ìorlinuta in • &\'&nti, l! •ot•ralmt'nt .. uorr -i .Iii in •llle.,.' i C{I"Ì unn posiziollc lipica tltlla lesto. !\[ nn nndo i "o~ni di unn lu:::snzione, rl<'i I:'.S"Ì in cui lo parn(l•'!! a unr1 è ,. rupi tfl mu ~i può con pr11babìlila esc u 14"1''~ nl'll1 uurco<>i nnu ~rnn· fraunra, non !!empr è ~iu'-l Il· •l• 1nl1· pren let·e lout.ativi di riJU.'WO" que"Lt tt07.1 ;.:t·n~r·nlnwute pu.uinrano i giu e:<istenli Yers:a menli "un~uignl ..,he compri:n no la miJo!l olel l't''-lO i t l t• a Nelle lu•,..nzl• 1111 •Pt'r rolnZIIliHl si de,·e , "'CCOUtlo J'uutm·P p di~ tn Uf•re due r. rtll •• rra l' qunli l!:li ... lonn le gradi intel'm h. Qu'•"~lo cliiTcl'tHIZn 11nn a sufflcl!n.,,a :o:necificnla nei trallnli ~ important~> nn n '"«·lo per i a lia.: ·1""1. ma nn cb è per la. l'iduzione. I.' npotì~i Ht•licoltll'•) h1q~ol11 puù SPmpllcc>mente Jl<li!Utnre sulla puuln d~>ll'apofi ... i al'Lwohu P Je. a ,-ertebt•a sottuslunle o N•!<ore un•·iunla nella inris::urn di ttuesla vertebra. In que"lo ullim 1 cn"o In te.-ta del malato è inclinAta ver!"O l! laotn lu<;«atf\, 111a !::iratn \'f'l'>'O illntoopposto, r•oicll•'• la l'Upt rll•·ie lo t• l'Alt: delht YertPLra c:-et'\'tcale ,. p1ù . breve dul Ialo llt•!lo lru;sozione. t•iil lunga olall'nllro. Seconùo la ~


40

mn:;rA

d n~l ~i J rnlli'O loto In in~' 'inaz )tle ~Hl'; l p iÙ o ~'lo ro.nd •. Ncli'Dltro ca~o è:ot· di nna piu o mcn • com.. pl ln ln.. ~nz· n~. qunulc1 l pt.utn delrapotì~i ~~.rttcr li! t i la vertebra l ~ la ta ,n qu •l!a d ·Ila v rlel r:t ;;otto} rn!ta_ qu ~lo IaLo l :In c lo n no c r~ i calo è nll m:!ato, l'o tr corl'int •, ì]uiu i la te'LD è in"li nta P. ruota' 1 " rso l 'alo oppo,.to nlln lu~ ....azi'lne la (·osi del tu poc:il.i"n e tipica del IlO Pl'). i\'e1 cRsi inter·rne h, in cur n(ln e-;ble nn v~r6 nncionmm~ln. mn lo punto rle'l'np<>fl-..r arli..:o]ore ln-<satn pofttna ...oJn in: purt rullo opotì~i orrc.ola e l!elln \'ertebra ttosl!wt•) o (• parziolml'nle --po,talsl "enza entr.-~re nellu incr"ura, la inclinnzione \ et"•O il loto non lu-."alo è m• no dr tmta con rotn:liou~> pnr· • \'Pt'-..o 1u•·~lu latJ:>. E ·u...,..to è irnporll"lnt..e r la !(>rllpia t n IJII HJIOf'!Jt'• dovP. e da ttmltlell~r::i l'unciuam~Uto f'~'I' r i . . ohi>r·lo P no ·e" Al'JO 1111 fnriH incurv:=unr>11ln ,.,' I'"O il luto lu ~" 1ln P. 111 t'ulllt.JOJW wr,;q 1l lnto oppo«lo, e :-<(li n dopo gj do vrà opernL' la trazione ' IR r ntozitme ''el'l-!o lll nlo Ili~'~· !'Alu. Se nora esi~LI.l unc•uomeulo, lu prima. purl•• eh q•t••sta mnnovra d 'Vf" ~~==-.•re omo-.!'B e ~>olo l'ultimacioi· la trazicme. la incli ullt.Jon~ c lu r olu7.Ì,JOé ""·r"'o il lat•> oppo"lO è ~um­

forzo

cieute.

Sulla. cura. delle infiRmmadoni croniche delle &rticol&zlonl delle estremità. inferiori con o se::za. r eseziooe oon particolare riguardo all' esito finale definitivo. F. CAt MO'\T, - (f) ut !te Zttl"' !t. tr C1 :,.., .Y.\, e C'l n· trai b. Jl'ir die me l. n ts"€n e!t., ~. i,~" ~5).

Il CaumonL ~~ l> ~ sl:·o in •IUC<;la lt·allm:ione del ma t.er1ale dello cpcdo'c cnn lonale di M nn~ter Df'~li anni 1K71 - i""l con J'ag!!iunt8 èP.lli'\ l'e ZÌOI i "tnte pubblicai~ anleCL'Ùt!TilC IIII'lliA dal K appe!P. I', in tullo:! 'l cn-..i~ou "re"" •zion;. cio•• 129 J·i::=uor.tan l i l'ariiNJluzioui Jcll'll'l a (H re.... ·zioni), 130 l'art.icolazt ne del ~inol'duo {3~~ t'e'H~z.wni. e 2~ l'articolazione del p ede (9 re~~zioni).

i . Artic(J/(!~ione tlefl' nnca. - ,5 casi nnn rescca li, Crll i 4f1UIIi l pt•!' R<·utn rnalallla tnf,·tl•va; :! JH~t' infinmmnzi1111e t·ronica con!-'erutivu e r umatismo acuto; i per e rlt•Jle rlefor-


ClllRl llf:JCA

1, n ronzi 1c Lu.ll ercol\>"'a l·ll· artico l azione 11-e m uttnm••:t.Ù)OÌ non dt«l"'rfl"iclle. .\.l in l'lu Llt 1 11 ~~~ auri n , l'lt'fli'\8TH> ~.:i (1ol.7 • .); morn'onn 21 .,. -: • . u il'll'IIIIO c•Jiilf1l ·bttur:ule :!J (:! ,,R • :J. :::uorn·ont) con ' meJ , 1--lu l . , Ua tìmrlone :l& ·1-i-.1 • •• non 11 te~' l l'IIUll n h ol l\ Ultlt DIJI'e l (i..i a~). c,)uao:i i rn•Jlle, t't • 1;:, SOUIJ lu t'l f. t'i!·"' alla o -'leot• l' "' iva n~"'o t lo Il più '-pe!>"O nlla luhercolosi o! t alln 01,.11111 t alln <C L! •u et·, z · •H~ atnil• i.le. uno Ul<ll't pet• J \UU;I l t1 Il' l , f' Il i :! !11 <.:!lll-11 dt•Jle. ltllll'l.e l't[llRi'< :"'c.'0-

·r

-

.....

1

a. J.a r·

n ' •'Il ,. e e 1 e::-La: l'lt•· 111111 la c.~r••

•' la

1.:p • trnZJ n rlt>l · arl.iCùlllloOne i d In re ~ezioue: 10 ta tto più '\'ol te, h. in i,, n c il ùr ena~gio {rima di

mn

R

pa Ca<~t dt rest'ZIOU"': H, rs-a .::ui "fili) 11 in per"'{)ne !"•"~pru r .. là di 2t,l 1101. ~~ rh• 11() ollll'l\nlt.• h~ \"UI ' o lllltJ ~e la]t; ~:~,eli.! i qu11li p r \ .. p• r m C2t n• l a 1 r la~ • t>t malatt uc:citi unllo 11r no al ri •. ':'Jccf o.: In m orta lità totale fu d1 ~ì o !Sin tlJ • •• P_ 11 i 1 rnlt elle a\eVHno l'etll -uperiore a 20 tU Il • IU< 111• Il " ' Ì lt·allo :l l \' 1'8. oli proce;,.j ÙÌ"'\.'N:lSiCO, rlnu •"'li ,•!.th ou ~q tunrltl, rw-ntr•• in 13 F IIH'Jrli) fu . Il u Hl t'Il cnu :1. uta ln i•J l'tllù •• t l "' l':ii<.• della molaltia ' m re z:u 1 ' JU ls J 1cn"i n<1l• rJatneuk di!'tel"A,ici. 1 fl e 11. ul n 11 rlahllt non pAt'c potP~i rilluar lt"" ttico. ,\Yanli il 1816 dt 21 operati deìla 1l!O onm m 1·ir n l l, i;:)! o qu -~lo a uno lli 1:! ùella ~lP-""" 1 , Jl'l ·olo il. l fl 'll!l"a dell'e.,. to infausto non fu T!f') 111 n l• r UIIIDi'l'Q \l<• i ca <i la lttLel·colu"Ì !::;enern(,., poi•·bè <(Il "' l ll volle> fu t'Ì '~"'f •n lr·rt!n m 3l ;.rzioui, mn. come n t ·~~s u 11 re'E' ·nli. il pro:rre lsre de t !'nce.s«a lo~:n le con

o e:ruenze. p.,,. mo.:~lro apf rez~.ar<J le cOit:::-••::uP.nze d • la r <~PZfiHie della C'O"CÌn l autore c~urronla fra. loro qli c«tlt oi qttc>"l res 'zioni nella ~.:~xtte --ur pura la ro nella non le c:ue

~tlfl!Jill'R{I}. ol3 llflll analjcj d••i t•r;;:Ultfllt fmu.iJJDOJi tlefinit.ivi, O 11nahm.>t te p&ra.!OUR la lr.ru pin d t i c.a:::i !! t· a vi c.ll cnx.ilP. con n :.: ·nza t· z one D HJile$lO ri,ulhH;he lll :~o cs"i !'f'nzn mnuìf\•sln

suppm•tt:Lion", lO mot'ÌI't.mo, dei f{ua.U 10 re..,••cuti cvn ;, m·H·ti,


410

RIVISTA

m~>nlr•e tanto dei re.c:~>cali quanto clei non

resecali 1 fu clec:ignato come non guarilo a ca!tiono del gra>e cli"tu:·bo runziollolt•. Di 51 caoi con 1-:l'nvc !"uppurnz;nne m orirono !l:l, tlei quah :12 rec:ecali ~~~ :H mm·li. co;;iccbè qui esiste Appena una rlitlì.>renza nella mortllliUl fra i ca,_,i resecati e 1 non re~ecali, però •lei ra~i non I'C"'ecnti, 2 furono considerati come

non guo1 il1 pcl :::•·a w .Ji,turuo funzirmale rimasto, dci rese· CO!i llC"'UilO. 2• A rtit·oln;ionc tlt:l !litlort·/do -f):) casi non re:ot>caF. dei qunli 12 dopo acute malallie infetli"e (il Jopo il pnPrperio); pct· iulinmmazioni c•·onicllt' con,ccuthe al •-eumatism, acuto 5; per nrlrllc def(·J11l811lt' l, pct· gonile fun~o"& J2. pt:>l' allre infìnmmaziooi :;enza ,..jcur A pr ova di una discrasia 2>->. Appnr\('rlf.!\'ano all'eh\ da 1 a 20 a11111 circa i 4 '9, di Lutti i casi, pero "'i c::>ùero <>oli .i mo•·ti iu rpl~>f'llO periodo. li numcrn lotal,: dci mo•·Li fu ùi 27 (:!!!,~ • .), qtu·llo dei completamente gu111·iti :W (21 %1, quello cl<>i guorili con disturbo funzion ale i-fj (~8 •;.), rJttollo dei l'unnc;Li impotenti 2 ( l. l "f.). Causo della mC·I'le l'n il più ~pel'/'\0 ii progrc1liJ'O t! el processo locale; pt'l"Ò, a dìO't•renza della coxiLe !<i II'Atlavn rl'indi\'idui relnli,·mnenle vecd1i uiù marn~tici. 'rulli i cn~i tli morle ria-uArolftvano la formo lun~ro~a. Rec:ccnli 1'111 ouo 3;-,, t! ci fJUali 21 solto i ven· lun"nuuì. ;\lo t·irt•no 1 ~. dei lfllllli 13 Juroute h, cur-a allo c:pcdAie (3per complicAzioni •lt·lla fcriln, 1 per carboli"'mo, 9 per alf(!7.ioni locali pro~?re"'-ivE>) c l 1 d•)PO esst-re stato cougednto.iollo ~pedale. Dei 21r·e ecu li clu~ non a,-e,·ano rnz!!'lllllla rctil di :'?l anrti tnOI'ÌI'(•IIO i .lt•g-!i altri 1 ~ pure 7. COJJ"I•lcran.lo '-Oio : rac:i ~r·uvi, •lm'"ll furono 67 con 31) mMii, reset'uti :1~ rtm 13 morli. Furouo Acnzo. manifo::sla suppuraT.iono 13 ct•ll l morto e in !l fu futln la rl.'c:ezionel>enza alcun rnm·to. Dei uon rt•:-•'Cali <ji tjue::-la ratc,..oria do,el:.ero inoltre eo::,cre con-.id•'rali come non !!'HnJ i.l •. dc1 I'C:;Pcali 1. l casi con n•a· nirc:-la suppU1'8ZiMit! furono :)i con ~ morti; si t>bhel'u s u •Jue,ti ~~ rc--ezioni con 1'1 morti. Finalmente come pa.rtico· lare elemento nelll•allout('nlo •kllla gonile è fallo ceonn della amputnzione. A 'lll~'!òla furùuo qolloposti O maiali, i con e .. 1t0 mort&lt'. ~lì alt.·i 8 con c-.ito favorevole, fra questi ultimi \'e ne e•·ruto ~, che prilllll t'J'HllO sta ti soggetti alla resezi<me. t


CffiRURGlCA

f. l l

Guarij:!ii)Oi 'li malati ùopo la re-.e7jorH' òel ~ino~chio dell'ehi ~upt'riore n :!0 Armi, senza «uct·es'liva amputazro_ne ne sono regislrali :1 e con qnc"li il ltwo numi"' l'n sal~ a '. . . 3" A rt icul(l:r•Jtte tl~l f•iede. -:-:o" r••~~>cell 1:l, rra ~ quaU nes,.un fan(·iullu ~olio i 111 IUtni: mor·u·ono ~. PÙ enlram b1 e1>ano stati l r itnà nmpuhtli. Guarirono :! am~u~ali, e 4- n~n ~mpu: tali; lllr altrr non ~uari rono. I t'eF<ecal! lut'Ono. O, Ira 1 ~Uil~t J per lu ...sazionf' tr·nurnalicu c frulluro. com]~hcaLa d~)l-arlt colnzione. M·wir•(,no :1, e 'JU<'sU tra 7 resecolt per carre; solo 2 guararono l'Otnplelmncnle. Chtta cleUe oi.U tdatl4ee 4el fega.to . - Dott. V ER."•m~.;rL. (Ga;etfe de11 lwpltall.;r, t:l ;;enuuio, l~<8'>).

Vi JH'eSt:'rJlo unn ZÌ0\'80•· arr~·l!a da d~li itlatidee tle1 fegl\lO: la dra~tfiO"Ì é "talR con"'lalalu tre .;;ellirnine or ~ono colla paracente~a <'he ha .lato lungo all·u--dlu oli li']uido. La raccolta C1SlÌC8 (_. 6it1111lB IW) lobo JPSlt•l) t[l'l f~g11l11 fl hi'PYe Ji,_tanza

dalla pelle; rui ... urn 0'",{.5 di luur:he:l7.R tll'ineirca e,J è nett-amente flulluAule. Infine e!"-~8 npparli~ne lllla categ'OI'i1.l ùei tumori cht>, "alvo rnrP- ercezioni, non J.,rUnriscono ~ponlanea.­ ment~>.

Qu~:~lche '\O]ll.l per.. il ca~o

un fallo miracoli. L'anno scorso

rico,erai nelle m... !:'ale un oper11io <"he in SI'!!Uilo a causa traumalaca ebbe un asceso;:o in ,.icinanza di una cisti dd fef!l'lo, dn cur f'11l 1li ~iu affello da un rer·Lq lempo; l'ascesso t-i fj•ce fl;;.toloo..p, Il tumore ci,..tico f<i s·uppe in aYanli; un corpo sh·am~>N•, elle nnn •'ra allt·o che lo r·acc~lt.a t:i;;tica svuotata, -si impel!nt'1 111~llfl flsl•)la; in ne fncirilni l'u~<·Hu ed il maiolo ~JIIri pcrrt>llumeule. Io potrei citarvi il fullo r-elotivamentr~ l'ect>nlo Ji un f,'ÌI)vnne garzone rli Monl••rau, che ern pure atfl•ll' du un lumrre dslico del J'tH!nlo. Un giorno riportò un forte puzno ull'epiga~trio; veone1·o in seenn ~erii acciùenli pcril n••ali, l• raccolta cistica si apri nell'inteslino e pet· la ~ll'"'"n \Ìn a;Ji emise numerose ci»ti idalitlee vuole del loro contenulu nnlico. \ fu di>-.i•let•o Htpralulto parlarvi ùcl processo operatorio elle lù U<lopero tla quinùici anui, non solo pei tumori idattdei


del fc_nl '• mnlltlcbe 1 ~r tulli ..di n ce<>«i freddi. pP.l" !!h o'C d i fe~tlk • cc. Le Ct"ll i•laltdi' · deltn r \\Ìta n•l·lominnlc nnn "'' c--tirpnno, non 'i ho in r<-'nllil t'h una ,ofa tnaniet·tt il t e~NH lP. la q sle con« t n 1 rmelrnra n l tum r". nel dPlermin. re la m 1"hficnzt no 1 elle 1 loli.li c ncWelimllaSll'e le Joro ptu·di. I.,Jue lo la·ntLnmento c Ili} ren le dunque tre tempi: 1" ra rlurn cl a i"-ti: ~ In -uo ""ttppurozi ne: :.r la !"tt e.tmma-

zione.

1• ien o. - Quando al lumor · ci~•: ·o e solt ~"ulma o i pratica l'n1 et·lut•a cot cnu li<:i, co • ,... rl. ccc. :.\la ull lt•clu~ • "'"O (: ~i tua lo nel n ··1wil8 adttominsl~, fa d'u 1 • nlt 1ov('r<~nre le part'li adnommnli c penelt'<~r<: nel perilone : om "'C il hqnido cht> e!"c:o conlit•ne pu(l lnlvolla 110n t't't'are alcu1t danno, 1ui'l tHtche. in <:<.1rt1 cn~i. e::.sl'r talm•1 nte nocivo cho In Sllll peltcll'Hti me ttt•Ua cnv1là pe•·itcm.::ale de· tcrlllhi ,J ·z i accidenti pt'Mltarn•'nle m•wlali. Per cui prt mll cut·n d~l r•llir'lll'g'll Ùt>\'~ P'~st'l' r'J ii l'lln di evitare ehM es~o ~~ sp»ntla nel peritoneo, nllor·du~ v1~ne a rr('tlt·gli uua 11, tla artilìcmh•. Perciò •le' c c 1t:urP ili otle-tlCI' ·,prima rlcll'npi'l'" tura dr.lln d•4i, l'nd('l·enzll dci •lue foglietti pari~>tah' c vic:cc• ral.~ dcllu ~i .. ro•ul (JPrilonf'lolc.

Xei 111imi tempt ..., incidevano .. u.~cec:c:i'\·amente con ptc Oli lo~li i div. 1 ,..j c:l!·ati dct:n pnr~t~ n.t.tominole finn Hl loalu•tto put•Jeta{e d l per1loneo "I'IU"intm nlc. Qrwst'ull'mo, m "0 a nu o, "' mflammavn e la fto!!'o«i a poco a !!OCO 8 propagava o l fogli llo 'i"~cerulc: .!<'Ile aderenze solide :-i :-tabtlivano fra loro cd nll< r11 "Oitanlo sr penelra>a n~l lumor . ·n ott.oproce"SO con<>i«te,·a nPll'incidPt-e dircttam nte la JSrete n !dr mirwiP fino al perilo11eo pal'ielolc compre~o. per modo che 11 Lmnore ~pin~enùo il foglietto ..-iscerllle al a''onti di -o fncova, per Cl)"l dir.::. ernia oltnn·er.,.c ~·m t:;JOt e CUtnneu. C:oL) ancl10 Ull lnvoro Ìntiumrnatol'io SÌ pl'Otlll' ~A, l't ~tabiltvnuo delle atleu~nze e In ci,.ti vt-ni•a rt sezu lo np l'la. Più tardi il bi<~lort fn l"Ot::liluilo dAlle applicazir)lli di t'llll~lic·i, le q un li S''CVl!nO JlCI' ÌSCflpo di [rQ Jrrrre Ull hH'OdO in· 1ta1umalorw e di delerminnrc clell•' aderenze. l c1 co:nbullei


t. li 1111: ltGLC \

·h, e In parelt! aù~o.minale e~;n 1. 0 l Le ll! pii ·azioni della ' Ull.! l iÙ r •J•it. neo. Di più, 1

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le id lllltlOI'i", Lullo •10n u __ ·r~ In pare~ aulel "un c~w1Lò.. fl1 a,~"' esso , tlti~l f'i tJUÙ c eJ;iunare lt c u"'l ca pui (l.l'r&vare

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" fa m l · ropidnmenle m pocb1 groruL

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"" ·he ho u" lu or orn "od i;;fa u Lulle q11esle intwuoin l ttfallt 10 enLt\J duppl'llllt nel toi'Olai') .l i 1111 l"ol

: tc~tc<:ia Joc.ule dello re;ìou .. una '1ual • devo t'l1r ) I mel'.zo di un Lt·( '}n arti, prcnd~ud.1 ,però en l'te p rea ioni, 1 fiJJP. di nou ullr·averstn•' da pari e a pat l-e lu rnc1 la A l "t'ù! o di crea tv J 1 nderenzc inlro luco una n a m Il - vero corpo slrat1iero- cLe lt·avc1·~t1 Luli.a. !a prll'd a,JJ, uunale e la supertlcio dt!l fe~t•lu flno a •·augiunge la Vllà Jeda. cisti; io la scehw ~utìicicnternenle gt·o ... ·a


.i l i

RH 1STA

perriemp r~ c:-n\li~ ...imamenl.!" h•agillo percor~o dallreqnal'li; del resto 1 tes~uli r1lornano r•·ont.amenlc su di IOJ·o '-le:;.,i modo che csl:it !"errano e::-attamente la sonda ed i m pt'di!'cono che H licJuiclo ci~tico si in~"inui lulL'all'inlorno. Il hn·oJ·i,, lìammal(ll'io che si sviluppa utlot'IIO aù e:>sa Jelermma In formazione d'ac.let·enze. Del resto quando !"operazione, della quale vi bo fullo conoscere le indicazioni ùa soc.ltlh•fare, ~ prati<Wla "Ctpra UDa cisti non intlnmmlllll; l'lllliOlliiO(ti.IOne ~i pl'OdUC•' in 3 O 4 giorni pe1· l'eliminozion~' della raccolta. Nolla utnlflln, che è ogg-etlo di quesla lezione, un Invorio infitnnm11lorio nve,·a di aia a\'ulo luogo anteriormente. Xoi abbiarnu fallo immedìolumeule un'miczione uello raccolta cislica . .\ llorchè In morlillcazione è operata, se il ,..acco non può uscire per il uLo, l.a!Eta iogJ'Jtlllliro un poco l'aperlu••a della via tli comunicazione, mellewln una c;onùa un poco l'ili gt·o<~sa di 2 o 3 mrn.; pof'cia 5 gior·ni ptn l.oJ•c.lt se ne introduco un'altra più grossa ancora clte si Ja<.cin egualrnt>n1e in poc:to per -1 o 5 e-iorru nnr~ora per Dl()do ,In aver infine un canale assai largo, perchi' la mernb•·nna 1 osf"a impegoarvi~i. lnlanlu se retimioazione ~i fa Lroppo hmldmente, Si puù riCOI'l't'rC a} termocanlPrio ['Cl' creare una contt•aaperlurn. ~Io 1ue~ta e rar'8.meote necessuria e geJwt·almoute la guarigione l'i ottiene nello spazio di tre o 1U&llro ~ellimane, tempo dur·ante il quale lu nmlala cammina o si alimenta. Il pro<.:tl!'::iO clte ,.i raccomando c dunque molto rncilt!: e~ige sollaoto l'u5-o di un grosso ln•qunrli, ai una ~onda di caout· cLou, di un pezzo di minu~ia. di collodio, e di una !'iringa col suo lirJuido antisettico.

X.ega.tura. simultanea. della carotide e ancolavla. per aneari~~ma del tronco braohlo-cefallco. Dollor JJAnwEL. - (Jott rnal d es Societt·s 8Ct~nti fl'}ue.'l, X. 6, amo i s::.). L'autore esegul sei volle la legnlura della cat·olide pJ'imj· l.h-a desll'a e della succlavia corri-.pondente rer cau:a di aneurisma del tronco brachio- cefalico eù io cinque casi o{-


Cliii\C'RGlGA

415

tenne Ja guarif!ione. L'ultimo ~uo opt"!ralo .era •m in~ivid~o da 48 nnni in cu 1 l"infl!nnilil twcva tallo lnh p•·of!t•es!"t da tn· eeppare g 1-1111 denwntc la rc~p1razion~. Barw~l legiJ Jappri'IllA. la çarotide e c•Hne l'rimo o·fl'eUo vi<le aumentare le puls:azioni \lei tlllllOi'C; lcj.;Ù [ Ol"CÌ8 uella n1Cd~!"Ìffi8 "E'dUlti la ~UC­ clBVIR all'infuori ùct?li "cnleni. Circa un me.:e dopo l'iapparvero le pulsuzauni quali conliuuarono pe: l i g~' rui ~. ~­ nalmente ~compnrvc·ro tlel tullo e lu ;ruarigtOII" s1 ~lah•l• 10

le

m o In .lefinilivo.

La Jnle6 fiducia rho hn i"pirulo In le~nlura !''muttanee ùi qu h, arterie tJi elurut'f!hÌ anlii'Ì1Ì dul Jatu della nutt·•zaon~ dca l•~~>"Il li, non é La«tanlPirt"nle ziu::olifil'all\ fJU&lora !"t con .. •d~ri che IWil "olo i t•isullali ,\,·1\C' Ot•CI'a:.doni d1 alla.ccialura, ma CZÌI\ndio rnlli pa\(olo!!ÌCÌ s.poulanei l'r•JÙUCOllO qualche \•otla In guar t;!ÌOtJe lit•f!li »lll!llrismi in pm·olt"l, e rendono po" ibite uno eire' lnzioul' collaterale che su1 t•lis.ee a •ruella noJ·uulh· degli ur;:ani e .lei lc!o>!:'Uli nel eu• senu si rendono le da"'lJ'illnz:ioni arlerlN:~ dirPlle Jt>lla cHolid~ e .della sucelavia. li dult(tr Rendu iuf11lli ha prc~eolo.lo allu societa medica degli O"p~dAii ,jj Padgi (Jou.rnal rlcs Sociél.-;.~ utentiflque~. ~. i,nnno 18Hfl) lo E-loria eli un nnt?ut•t!-'!lla dell'aorta riempito di con;;uli anltclli che otlm•aqmo l'ol'.lìcio .rori;dne dello C8N•ti.Je primitlnt c delln sucdaviu di sitlislt·a per il quale Jurnnle la '·itn ,fell'indivi,luo che .'alberga,·n non si era notato nlcun 111rl1zin olr~lln tnancnuzll del circolo sallguigno ncll•j parli llf•l'llllllm~le itTo: a·c da <tue:-te ar·lerit>, soltanto non pvtc\'H'I (wrN!pire il polso in tllcun punto dell'arto \or&csco ~mi ... tro. La morte av,enne per pleurite.

81lll'a.mputadone della gamba a lembo esterno.- p , TsLl.ALX. -

(Ga:u.lle Lh-~ Jloprtaru, IU It:l.ln·uio 18)',:) N. 17).

, L'n~lore o... ,..t.:r\'0 eh·· l'ampul3ZÌ<Ille della j!nrnl.Ja nel luogo d l'lt-zll:ne col pPu•···~:::o Seddlol a lembo eslemo l•l'éSt:IILa il ~~'.e 111ron' ronieule tti 11011 cornprcnùere nel lembo t·arlerin ltl Hl te nnleriore. che 11c P. il pt•in'lf•3lf', per non dire l'unico ~ ~z_o, di nniL'JZione, epperciò acca•le che uon ostante tutta

lab1hla t.lell"upel"aloL'e il lembo qun"i sempre si gangrena.


41 G

111\ I:S 1:\

T 1 lt 1 x m' ·omnu

n p rciò Li' ncominci. t· ... •1tn_J , a nn enhm lt·o C' r·ro nll'wlc 1·no dcl!tt c·t'd:Lu ùdlt •re 'CJ'IH n m• n l IJil•J ul punto the di:.-\ e "' t'\ re llltl wfcri r lei unbo unco tma 'olta c mezx m !t• cl ·l 111 rnlt• l d lngltarl! fa J•elae lra~\'CI'!'ulmr•nton : alla p ll'le 1 !!l ~i t'i• Jcl a _ mb e nmonlar lo 111 s pm l t i pu J·a~ ungere l'alte7.zo del pun Lo di pmlenza JH'mlfl nci-j Ile. I 1 Jlll ov..n o >:empre ~orpn- ..!l re 1 scoli l1 zun "t'l 1 t or n dnll'aponeur "' titinlc per Mrea cauti 1 clri. C ò t llu ,..·mnc e il (' lt Ho tl'a la faecin csliel! Sl'<' 1

d la t bis e ti mu c lo ttb nle nutenore che ,_j l'oc:«o fino . J l unto in cm lo coi dP\'P. incidere di ''nle 11 'r• fino ali ' l o dc la p le reh-nl~: ~i ta~1 a n. nle i un cutre... t JI"Ore comunu delle t ta, st n-.or !'1'<'P1' o dei • 'i u · , t 1 et· n i ht! ... rali ctl u a

dd o '· mu • h h uelib no ~o:•,•ir(;! di tll,.,eluell' al l Il tu,.; 10 ~i rliY\'t' 11 t·lat'c' lino td le:,"llmento inte•·•> o non "J l•vo mni t ••••·r·· inlttC4..'ai'P. Ln 1 elia tlella fac ia l\ 1'1111 A )li•SltH'JO I'H d;-!Ja j.:lllll])H \'Ìt!ll lu~Jiata U Ull di 10 \'cl·-o nl oìs Llu ){'!' •• del le mlio. Ln cresi~ Iella lJI)ll Cìe~e c,s~ro sma,::;aln ~dllll :.: ·~"R rna sotuplicPnH Il le l'Olilll loLn corla Irma. L'aulOJ'C rnccorn 111da in.. ltre pe1· tnfJlte ra!!i011i lo. dclh• w let·ir., OJ -.:1' c:t.l ne cl1 · pre~en·o. c:icuramente d m t'n.., "e 11 tu Il eh co--liiUt'-ce un grande -van sullo t' oturn. •rt · p •J'CIIJ dt offt't'I'IH'e l'nr•erin in In "U l 1111 gh z.zn ..ti t re t la nntnntochè si stoccln m Ui offi rra la.

A',.

!lledioatura. p erma.nento d elle ferite. - SÉE - Bulletin. l'Jl ead mie de mé ceme. - .\dunatlY 1 :el 1 • zennni :18!~ llopoclw ti lllCLodu nu ti ...etlico <"i ha pcrme~"O di o l tenie~&.' con ... cuMz.zn lo gttari.!ÌO c del!t1 ma- !!lvr pnrlc d Il l•(•Ciu c:ouo 1 cltit·urglu, i qual! 11011 nbhiuno nccllr ·unto speranza di 11rl'i\'~l un -i ri10 nl puuto in cui .:;1 polra la· SCtlll'e iu pO!>lù indofluìtamente la !•l'Ìlna mecHCllZlom~ npplcnlfl dopo 1,.. 1)p1 razioni "d nllcrulere c. d le brnc ·ia iuct'OC nto In {l rr~tta CICtltriZlllZIOlle dc.: .le lesJOnl dn uoi prodollc.


CHIUI"IIGICA

t t"..erlo però <:ht> lll·~-n w ha ;;:f':mlo •l'IPSl' i·lt>a con più costanza, !!i pun •iil•e lllll'h·• con più sur•cessn, di Neu.ber, supplente delpror. E"rr• .rch nclì'utll\'er:-ilà .h Kwl. Convmt.o, come tulli, che In s•:ol•• fn ·ih· ,}pi liquitl• mediAnte un buon drenaggio è unn dt>llc con li1.inni p Il t"!""'l'll7.iali d,;lla t•iunione per prima inleuzwn••. 1ua trovando natut•nlmente nelltJ. presenza dei tubi un • !<lucolo nl •·omhAciamenlo delle supPrficie trauma\aehe, Neuher itnron!!inò i --uni luhi l'ÌS'>!'!orbihili desUOI\ti a !IOOmpnr11·~ ;;pnnltmi·AmPntr• All'Ppoct~, in Cl•Ì essi ees...qno d1 e.ct~rr uti!1 l "'*''•oli racr.ultali C'he e~li ottenne coll'impi.,.go di que!<li tnbi l·~··ittu·ono vh'amenlc l'attenzione dei el irurghi. TuUavaa non !li t.t~r•ll• a nr.tarP. P ~e·ubPr sleS!OO riconobbe \ofllo ehe i tubi Ili O'"" olt><'alc;li<'AlP. non erarw esenlì da inconvt>menti; e.gli o!<"'Pr' o\ ~!h~> wh ••Ila l''"'"i si rammullivaoo &roppo pre~;lo e ces!<HHHio •li rumionar·e prima che la loro azione fo!!se terminAtA; c hP 1\ piì.i o!l•lle ,.r,He si riacr.sorbi,·ano malam~>nle ool ineomplt•lutnenle, uumtem•ndo beante luperlura che davo loro pB""'B!!~tfl o ft•rman.t .. sotlo la l'i1•aLrice cutanea un corpo l'<trnni,.r >elle irritava i tessuti e pro\'oCa\'a

la loro suppuraziomP, Anche Neuber sopprt:',._,;e l'u:::o ùt'i lubi riassorbibili in tutti i c-asi in cui ctò ~li pnt'''" ]1•1:-'-'ah le. specialmente qnanclo le fe· rite non intereua,·ano l:he 111 pellP <)le par·li r.oolli poco "I es.se. Ovn il drenag~io è i11•l "'PtJn~nbilt>, soslilul i tub: ron fori falli collo ..lampo, non av "tll 1wr couo:;e::rn~>nzn alcuna tendenza a ntirar,.i; que<~lt ror·a, amuti 7 millimetri circa tli dramelr o erano riparlila !'uJI,.. lnhhr11 .\dia r,•rila C\ di!<lanli da a a 5 cen·' lnn _tra ~li una tln:,rli altri Qurm•lo ~i lralla di fea·ite mollo pro. ronriP, llll••re"!<rttlli le (•Ht'h lllOlli p le Cl'>i-'fl, N F~uber utilizza C'.OOiempnranentlli"lllfl Ì lu})i l'iA!"<;:O!'lJibi!i e, l i rrwi COllo f'l m po. Mo~grnolo i hr l!nnti ri"'lll!Hti oltèuuli cnll"aiulo di que:~li due mt>zzt n••lla clirai1·a d• Ki~l. C'Ile io ~appiA, non ru mollo rut>!'!SO in praltra il r~o lo di m• dlnalnt·a ùi :'\cubPr', almPno in Fr·ancaa, ove lo magguw pal'l•· tlei rro•tr·i <·nlle~ilì si lSOno contentali fi~~ al prel<<·nle 1li m lirnl'•l più raramente che fos«e possablle "enza l<>utarr! •h lJ'ovnre unu medicnlur·n vel'amenle permanente.

:r


1\1\ !SI'.\

.\\"COdi) io fullO, I'('('CUtis,..jullllllente. t(Utllche I.F.;n ln!h•o

l"in!Kn:.(mso di ~i ungere a que- la me Jiculura ideale , che ri&lieJe rllhhP ro11i dt Pl'"<'r rinnoYflUI, )w rJ·ed ulu c!H~ reJ07.ÌOIIIl <mccinlo flt•IJC II1Ìf• csrer Ì('n7.$ polrebh' e.,._,el' -quolch~ inleJ•e,-o per qualcuno di voi. l mezZI, dei qul:\li mi sono :-P.r\':ito llQD hanno nulla dt solutamcnle 11110\ (); e«:;i "ono !<lati tuUi impiezoli da nnn.' c:; e colrunirli e ool Cl)lllbinorli in uua maniera dctermi rh• io C!' do e" Cr crjuuto ad OltcneN dsullali Il 1- i ri (runlh che Ot1linariamealc !'i hn occasione di o .....er· Yare.

In prinespio ((l'( me;;e di (}ltUlJre rui chiamalo, COli I(UII giorno d'illlCI'\"Sllù. Il fare lt'P. \Oite i"ohlazione de la m·~la per Lurnort di tpu';,L'ot·~ano. In cln::;cuna delle tre maIalo io non ho fnlttl c-JJC~ lt•<> nw•licazioni in tnlln, cornpl'i!l!&\fi quella fnlln immedialameulc dopo l'operazione. O· e"'to prtma m eùw.Hzronc è ::-lata rinnv,al.a i' •o ,.;,1rniL' porchò VtJI•·vo tngli!\1'6 i tuhi l' le sutur•,, profonde; la .:-~·t:I.>I Nct., fu Mmhiu la J'S• giOt'llO per p0lt:1l' lo~diPre le SULlll'fJ "'U!W cinli. In 1fucc:to momento ho polulo con:-~talar~ t:h~ l a guar igione dcllt· piAghè. nulle lt' dava a de~itlerara. l fori avevano Fit•r·vito pt•t• Il! ~utur•' !•rofontlc oreno guariti e tfUelli che la<;ciaYnuo le ulure !:'Uftl'r·'~ci&.li rilir.nte erano pre ;.:~oehè micro~cc.pica. Applicar una t~tzn me<licm.ione elle lascim JJl pMio ollo Aiorni, tempo cho ..:iu·iiravo neceS!:>~:trio alla ctcatnzzar.iouc ùt:i i'ot·i ùci tubi, c •1uando la to[:"j, lu :;uun!!'ontl ern 8."'-olutamcnte coroplellt. ne~ o o!!'~iun~er·e che in nao;~una ùi fUCC~te malate s i ebbe n nvlare suppur ar.ioue o f~;:hlwe, che la temperatura ha Oh<:ll• Ialo ero 3i.2 e :ri,6 e non :IJa l'n!!~iunlo che una :;ola \Oita :l •. n'cwlo lo malato faUa un'indr~<:tioue: ehe l'appel lo ed il ~onll(l non hamto giammai f,,tto dir, llo e che C.""'e hanno polulo alz.ut·si lre o quatlro "'Ìorni dopo l'operazione. Quc:-ti nsull.ìll i, CE\f'lamenlo molto soddi'-faeenti, noo ha nno nulln, m "Ì d1rà, <li ~u·aordinat·io. Mi sarci anzi fl!'len u lo dal pnrlArvonf', "e e!;si II<HI fos ..ero sl.ali il punto di pur l <'tl/.3 eli uou '<('l'l 'Iii C"JH:rim~<nli ·hp meritano, io credo, quuluhe n1omentQ .r ottenzione per pal'te .;o~tra. Por l't;l:H(I'l'() ClllUl'U I'CSJIO"ÌZionc dei rntti che I J() polulo ns-



RIVISTA

Fl'rmnl•l lo ~<colo "Oil;.iuigno, riunisco la ferila con una lut·n dnJIJ•ÌR. Ln ~ulut·n prMondo é inca,·igliala, a ca"ir:li perli dn piccoli t'ilirulri di gm-za iotloformizzala, i hanno il •loppio ,·anla;:!gin cJi pre,enire ogni morlilircal~iOIIII della !•elle nl di ... ollo di lot·o o Ji mantenere le punture fetta m Jtlé a~elllchc. Lu ~ulura superficiale è interrotta, punti rnnlto O\'vicinuli, nllo scopo ùi riw1ire esrallìs•:in:lDtDBIIlle le dne lahhrn dt•lla ferilA pf'r lulla la loro lunghezza. Un dr·~nR~gio mollo largo ~ r ralicalo col mezzo di gro.,. ...i 1110 corti e• l in num•'r·o "'UOicienle per pre,enire og11t rtlè nzione di li• lUi li. Quc~Li tubi, ùi caoulchouc rosso, soo• tagh~tli ohliquauv•nle olio loro estremi là profonda, che A rlrh~• in vicinanta del fnn.Jo tlellu piagn: e...<:.Si raggiungono la perfide dello poll11 pt>r In vin più breve e la loro es retniLi, supt.Jt·ficiale, lu~Jioln t·nsenla nlla cule., vi e mantenuta mezzo tli uno ~pillu inglese clte l'allraver sa. Dopo d'esset•rnr assicur•nto che i tubi sono in posto e ner... felln menlo pet·rnrabili , copr•o lulla la linea di sutura con striscia Alrolla dì poi vct•o di hi~mulo, attor niando con cure ogni tubo c-on un piccolo cerchio della medesima so"tanza evit.onrlo per•\ di lo"ciot'IIO co.lt"l'O nella sua parLo int.er•na. Qninùi ropro In piagu con un piccolo cuscinello formalA) di cellulm~a ul subii muto conlunuln ùa garza fenicaU>. Q ue~l.c) coc:cinello, eli 2 8 a ccnlirnt~ll'i di spessore, ha quattro Jila lra,.,·cr"l! all'iucircn di lar~h ezza; la sua lunghezza ~ tale ch" nllt·Ppll'"•n tli 5 u G cenhm~lri le estremità della linea ùi suturl'l. Rtcopro in c:cguito i mnr;x;ni tlel cuscinetto con molle piccole ra..ce di gorzn fen icata. Al Ji.;(lpra delle piccole fac:ce applico uno c:pes<:O s!rolo < i colone, sorpassante leggermente lulli gli nlll'i· p.,.ni •li rn ~licazione e che é fissato con numere>'<i e c:<>rrnli giri di una benda di larlalana ordinaria. Inlìn~ su tjllesl'ullima applico una fascia di caoulchouc, molto le ...snmente, ma in modo che oltrepassi i m«rgioi ili lutti i p~>zù sollopo«li: esso (• Jestinalu n manlenerli sempre compressi sulla pelle, rnalgraJu i movimenti che l'infermo potrebbeeseguire. Ho dello elle ciò che mi ovcva deler minalo a rin novare


42 1

ClURURGlC.\

. . 'l :l• e l' • r•iorno non erano punlo accidonli la meùtcaztone 1 • • ;' v,e.Jer~>· nessun Joeali o generali ai quah tosse urgenLe 11ro . '. . . • l Era unicarneule la nece~silu eh l'llll'are accidente ern msor o. . . . . F'trl d'nUora ebbi il ,Je<:id~I'IO d• sfu!!;:!tre le suLure ed i Lub1. t · 41 tal neCl'""•là Il non Jo,·e•· rtlit"at'e le ::;ulut·u no~· ~·l l'l "a aleuna daffit>ollà, l·a~lava l'er cit'l l'c!tldel'le a~~;orb•l>•lt serven losi da ra.lf.,'lll. Pet• to!!IÌPI'~ i tubi !"Pn7.~ Lo.ccare la fersta li rnurui di un lungo filo che permelles-<e lh r1ln·arlt con una

eemt•liee lrazione.

.

.

~

A conro!rtn8 tlellc sue idee raulore l'lfo:!l'tSce moll~ O'<,.,l'r·. vutoni, le 'luali hnnno Ull ,·a\ore ùa incora~giare 1 collegln

a con l m uarle.

---=--c=-==

RIVISTA Dl A:\ATmiL\. E FISIOLOGIA .

-

........

~

Del peptoal 41 oame. - (Rerl Klin. \l'ol'/1., :\. 2, l~R5, e \\'. Kocus, Eìn ue1ws Fleisdl[ll'filOn, Bonu. tRSi-). Per BOCCI rrE.'r•· nlln deficienza funzionale dei veull·ieoli daspepltci, pt-r ru•LIH'Ul'f' ••(•n l'()),, ro11 tr·uu«ilot•ri c.cciumwnti, ma anche c m unn pr•oula inll'l),luziùtH~. di ::oslunze pln,..llclle, gh or~nismi e~uul'ih. nou ,j e (IC•lulo ùs;;porre llnor~ che di imperfetti e l!_:raJe,·ori JH oce'"""' tìi 1li:.:e~<lwne artsfkwl~. l

broùa, prepur~ttt <'Oli cm·r~c: fresC8 o con P~ll'fllli tli carnL', non conl ngono che i l-'n!i inor·~Aruci J~lla car·ll... rnuscolul'é c le CìlSI delle btt"i d"'lla t'.Ht·nP. Cl rn"' la crentirw; laonde ('lOS"OliO giovure come ecdluuli. ura non reco.no null•imeulo alt'.wgu.llismo. Ui qui gli ~tuJn e gE ,forztclei dollor·i Kochs e Kewmerrcl• per ollenere un r repa1·ato il quale contenesse la mR-{1-:ior par·lc Ilei corpi nllHuoiuoiJi dcllu carne muscolare allo si.At., di 1 cplon', l.'he IH•n rl)-.~·~ ulterah:le e cùe, comprendeutlo anche lo sostauze el'll·ath·e della carne, a,·e;.se utt odore eù un l::aflOI'e grnù~voli. E· l hnnno raggiunto lo scopo. Poichti l'impot·tanzn eli un lal preparolu (; granùe non ;.olo pea l>i><ogni Jella Let·apia, ma a nelle po:r le eccezionali esigenze


RIYISTA

de;.:li lll'l.(ani~<rni ::;Ani, e puù '!uindi costituire una notevole sor~ "1111•; nosll•e u.w, Il fra i no;:;tri soldati in campagna, ri!em·•'l il rbullato dogli "'ludj fatti c::otto l'aspetto chiruieo fl:nologico .. u 'lUe::.ti pepl<•ni ùi carne. l., An.ali,·i cMndc" di pcplurd dì carne, eseg1ti1a dal nniM

lJtJcllèi.ndcr nclrist1ll1io farmacologico di Bonn. J pr••paNlli di cui ci occupiamo <:j tro\"ano in in forma ptt-<to n. e nllor·a ~ono contenuti in scatole òi latta in vac:;ctli di porc~lluna, ed in forma secca. cioe in tavollelfj ed in pn!!tiglie. I>o<>~ono e<:"ere in!!crili cosi come !"Ì ~enlano. o\ \'ero, C! endo "'Oiuhili<:simi in acqua -calda e frcddAìll po<:~ouo, con o~gmuta di ~al di cucina, dare uu brodo ect:aanlc a Yeran~t•ntc nult•itivo. l l pept01w in sento lo contiene:

-W.H o,, 59,'itJ Oto

Att]UO

Put·tl r;;r;lide

• .

100,00 li [leptontl I"OCOO contit'no: .\.CII\18

18,71 (l il

PMli solido

Sl~'J n ,,

100,1JU

Sol·QpO~lo poi lld lllllllisi nu ..icmc di queste parli ;ooltJe, E<i eJ.,J •} c-.o~tsmtewente: Cot•pi ulbuulinouli .iu,.,ulubili nelracqua • • • olubih oell'ac'Jua e r:cavoli <.:ol <:olfato di Mdn (peplone l) . . ." "olubili neii'6Cqua, erica,·nh col solfato di onunonio.ca (!)t':!>L IIj

2.11

2-k·O

:?1.15

----.....I.IG (l 4)

S•Jstnnze e"ll'atiÌ\tl tlelltt carne

11J.r,ll 11 o

Cenet·e (o plll'te quelln elle :;i rica vereùbe dalle sol:!lanzo ot•ganlclt•~) . • • • . • • • •

Jl,:?S o,,

100,00


DI A.'SUO~L-\ E nSIOI.OGU

In tOO parti di eent>l"8 abbiamo: . . . • Aetdo sollorico ri.,ultalo, nei processi d1 annlt~t. dalla combustione dell'albumina n on peplo-

niuata. . . . . . . . . . .

. . .

11.92

88.0

So«1aoze inorganiche p!'eesistPnli com e laJi . .

100.00

Le sostanze inorganiche pr~e:-i<::lenli sono: 3~,,il!l Ofo Polas•a

..

< ')lll"'o ,

Soda • • Calce • • • . Maguesia. O tdo di ferro Acido Cos rorico

O, i~, (l o •

.

oo

0,11 o (l 3 J,!)j o o

Acido solforico Cloro • • .

:t~i

.

.

0. 3 1 11'n l ~ 't8 Il t1

'

!)Q, t.} o !l

DedoUo l'ossigeno per il clorl) . •

~. l i- o o

AA,()O Il 'u

Risulta adun•1ue ehe nei pre-pm·alt dt Kocus t' K •mtmcridl. dedoUe le "-ostanzA nlhuminoirli non pPptonizzale. vi hanno det veri 1 ~>ploru in cui le !>I)Sla uzo &ILum innidt 1'8PJll'eSLlfllano iJ 4'1 06 • ., cioè 2.11 • . di a lbumina in!Wiubtll:l, 2S,:-;O •·• come peplòn N. I u 21 , l&•. com•" reptr.me ~. J l. La "lanzione dei l'eptnoi io ùue cal~>gorie non é che arUfJ tale se urlo Bvdliinder. ed ~fondata unirameul". ul di• verso m o oude ;;i r iesce a preeipiltlrli J.alle loro soluzioni. Ft!lll l gieamc nte, e:>-.i "Ono entrambi e~unlmenle ile.t corpi aJbumm •ttlt o tli a .l'&s"'or hio:.'='nto senza e"ser e ullerturmenle m llflcali ai ::-ucchi J:aHrico e pnncreatko. La rusnut;:~ d lto zolfo rontenu1u iu 'tuest.e "'O"lnnze e la 1 ro g ruode "-!abilità PI'OYano che u·nlltisi di p~>ploni di albumina e non oli peploni coll,>idi. St puo inolt re a mmetter e elle po:-sihtlmPnt& nel pcplone 11i cnnsn !:'i eonh'ngano anche dei cor·pi mollo Analoghi ai pt•ptoni , ben,·lt•' non vengano precipitati dal solfalo di nm-


Il l\' l s'l'.\

rnl)tiÌnca 111~ ~i ptde~ino come nlLutniuoiJi al rE>ago>nle di ~I tllon t!.d n qu<>llo di Diln·cl. r•: u•m è itupossibile clte fra 1 ~ ~o~lan7.1' e~trullivu, ruppt·t·~enhmli il i0,1>6 • •• si trovino dci t'<trpi 1nolto. anolnghi a t VE'l't Jll'll• ·n i per la loro natura clumicu c pc l lu1 u \Hiurt! tJ,..,()I ~·co. l faYorevuli Jisultati ottenuti con :zii c'l"'l'itut>nlt di &lime~atazioni. cl1e 1·iporl amo, fanno ril••IJ!.'t'e appunto du• i cor1•• qualificati come ::-o::-lanze e:st1·alltve •• hhinuo un potct·~ uttlrlli\'U niente iuJiff~::ro>ute.

Il. l 'alorrJ. j1Eiofo,,ieu tlei peploni di ~arne.

X·>n l't,UIIR cito c,i .. luuo rlelle niff<!renze clnmiche fra i pcploui di <'Ot'lh' ,J, l Kl'mlnel'i<'11 e 'c ruelli dd .Koch1<, entr·awiJi fli'I!Jttlrnti n ~lllll' Ererta della Rt'puLLiica Argent:na, C<l e~unlllll'rtl•~ CC>ntpo~lt dr l•::-lrttllo di carne.!! peploni da car·ur; mn 11011 por••, u. giu lrcnl'nc da alcuni sluùi coml'm-.· Li\'i coulenuli no~lln Ga:r;alta Clinica di Br:r 'ino, che altl.Hono Ull t.1~1181l• petlOJ'U nult•lLivo. Ecro i t•isullolì clegli A!'pet·imPnli isliluHi :;;opr·a lre c&gno· lini di IJIIt•ll•·o ><o!liiiHliH'. A lulli o Lt·e ru somministl'al<.l una J'azio11e ~.rior·mllic·l'fl dt :IliO grammi di latte di una medè~ima cagnu cd 8 ~rnrnrn1 tlt nmiri11; mn uno solo (l) fu alime ulato esclu!'Ì\'ttllll'tclc' cn~i: clt•gli Hllt·t duP, uno (Il) ebbe g-iorualmanl,. lllll'ltt• 21) ~nuntui clc.>l pPplnue di Koch.,, e l'altro (III) :W gt·ornmi dt>l pt!pton · li J{~nHilèt'JCh. Il p"~> t! d cot·p•> dai rt' anJmalt si comportò nel moJo che ~e~uc:

l.

Il.

III.

~75 gr.

4-')a gr. 495 lt 515 l> 5:W " ·,)·Hl . lt

(CGjiii!Jf.no di COIIIrolld)

l "torno G111 g•·· 'l

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(oumenlu 2:17 f:l'.)

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(aum. 2GO gr.)

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(aum. 295 gr.)


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Dl .L~ATOliJA E F IS IOLOGIA.

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Nella ,]ecn,Je seguente fu diminuila la razione comune, perd 1: tmppo RJ,Loodaute, e fu dala una maggior· quantità di peptone:

Il i.

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l.

G~O !.!r.

t2 t;ior ni SIH gr . i3

~i:l •

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19 25 21

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C: l : n M

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(<:turo. 215 gr.)

710

735

(Hum. 220 gr).

no •rue..lo giot·no

ca.g:noliui Il e Il l cominciano a prender e il pcptuue In sostanza, ln,·ece che sciolto nel !alle. l.

I l.

23 ~•orni ~ I O gr. 24 • 7' 11 .! : ~ 7"!l , 26 • •• • ..:

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27 28

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((tu mento 1-i:> zr.)

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(aum. 2il gr.)


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RrvtSl.\

Dulia giornata 2!) vione mtlditìcata ra rozione pP.i CS!~O()Iig Il t! Il I. rirnnnendo lo sto!' sa pe1• fJUello di controllo.

I. 29 giorni "05 t:or. 30 • i~ • 31

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36

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(aum. 1-2k ~r.)

!BS 9i7 • 9~3

1.007 i.03:> 1,057 1, Ol:\0

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(aum. ('·r 1~·' ~::1'.)

lM.I Itl rif~r1l1' t:ifr··~ nprnro evidente che l'aggiunta dPl ploni contJ•ibul in mntlo 110tevolc allo sviluppo dei cagnol•ni li e l Il in conJ'l·outo drll'altt'l) r;he non ehbe peptoni, honchè 'JUestn, negli ultuni uodici P"ÌMni. avesse avuto sulla r a1.ione comuue 50 ~rnmmi Ùl lntlt! in più. L'aumento di pe~n. infalli, fu, u1 iO f!Ìfll'lli, di ~o;) !!rammi pel cagnolino !li. l. di 42~-; pt•l '\ Il e d i G;!:, pel :\. Il l.

Rl"'lit... , noltr". cl1e il pept.one di Kemmer!ch gio,·ò a 1'811ment(• da pe<~o p111 rh• li per,tont! di Kocb", e ltt dall'~. t>nza fu "!.i~niflcnntc ..c <~i eon-.id~'m ehe il ca~nolino più J 1 lo ~uperò d1 molto, 111 40 giorn1, il pe~o degli altri due. ~e1 pt imi ~!orni dell' -pedmenlo i risultati fnrono }lQCO sen-.ibtli, dnJ poacho gli nmmali e1·ano abituati ad una ahmen-

lazione e-<clu-.h·nmcnte lattea; ma •1uan•lo essi si furono ahi· luoti nlln nuo''n 11lziouc. l' ma-.-<ime poi quando Ju I{UOnlalA dd lullc fu ridolta u 'l"~'lla che •• "11-ellamen.e nec ........aria per un lento uccresclln,.nlo del crtrpo. allora si l oté appt·ez· Zlll'e In ~rnnclc iulluenza dci {.ll'f'LOni "'ullo sviluppo rlell't•l'-

f\'0111'-'lllo. St>LJ,.,..,ICI lula ''"l'fWIOlf'IJti, t'..t•guiti ùurante40 giorni c•mla più ~Cl'Upolusa e:-.ntlcl.~n, non J'i>'ponùano rigoro""am•>n ("' B lulLe le csigeuzn tlt:lla lilciem~El; seLL>ene sieno de~iùerablli


DI AN'ATO~l.\ E FIS!OI.OC L\

ucbe dei dati relati·d ai prodnlti di riduzione dellt> !':Ostanze proleiehe (nrt:'a, ecc.) puré le conclu:sioni chu se ne lrog!:ton& a pro d· J ''alora nuh·itivo dei pepton1 di Kelllmerich c di Koehs non vanno " Og.gdli a controv~rsia. Gh arumali. ùPl cui noteYole aumento dt pt:'!'O :J!Jbiamo ('larJato, nun divennet·o crassi: ma. al contr<nio 1 H manleunet·o magri, d t\ e n nero muscolosi, e si mostrarono !"ernpre :>ani, vlvae1 e "''Pih. Per megho preCJ«are intanto i risultati dello C!':JJO"te ricerche, appena e_,;~e fo1rono !:iunle al 41• ci<'rno vennl'ro ,ooltoposlJ r. 11110\ i e"~wrim•~nli i tre mritoali, dlludo::;i al X. li il peplone di Kemmcl'iclJ ill\'CC•~ che l'flll'llo eli J\(lchs, ·~ viCt•v ~a. "cnzu allerare le pronoJ"tiflni clel!P. IJ"!l rat.aoni. Lo scopo fu, nAluraJm .. nte. quello di mediu Jet •rwimu·n il rispellh o potere nutrit1 ,.o dei Jue pJ·epArati. E i ri,.ullnlt 1urono

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RIVISTA.

S1 C!lclude il N. I e si continuano gli espe1·imenli sugli aHri due. 1.285 g r. 6l) giorno l,:l~O ~··. t; L l.:l~Jj • 1.230 • • Da qnesto l!io•·no la quantità del pcplone è portata a 60 gr. per gior no. 62 63 IH fi5

00 67

Gli ()!)

Abbiamo dutufu ~.con l'inversione delle condizioni, lo :::lesso ri::1uHatu. )ft>nlrfl il cane X. l l l col pP-ptone di Kochs guAdagnò solo 31:> gr•ammi, quello nlimenlulo con una c1uonl•là uguale del peptono di Kc.munerich ne guadagnò 630, quindi precisamente il doppio 11 vnl•)re tlei pt>ploni •·imane cosi slabJiito in modo indisculibil••. ~la non oppiomu uuco•·n fino o qual puolo poll'à gioYat·scno 11 climco, poichè l'l!!'la ancor<.~ u vedere !'C gli am· maiill ~i o:iml'l•lcronno ,·olentieri con questi peploni. e !<C li "Oflportcr anno per lun::o leml'o st·nza stancaJ·:seue. Per or a "-Oio alcuni clinici della Hcpubblica Ar·genlloa, Ycr~uuente i più rcpulali, luwno espr•csso, dopo dirette osse1·vazioni, il loro pare re, ·IH• P. stato favorevole. l JlCJ•loui ùi carne non conl.engono alcuna sostanza estro· nea. n·· p ·p>:ino, altro fè1·mento animale, nè sale di cucina. Quando dl!ll!!Ue si vuoi p1·eparare con essi dei brodi c

ne

delll' zuppe. :;aJ•it nece:-.>"Ario uggiun!:tèrvi del sale e, ~e si desiJcru una v1vanJa gu:-.lo>'a, anche qualche altro condimento. Cc)ll"lderando che i prepm·« li di corno del Kemmer ich e del Kochs si possono cousel'VSl'e per un tempo inclelìnilo, che occupano poco spado, costano rclalh•amente poco Ocl lJanno il gran.le polel'd nulr1ls'l'u di cui :,i è parlato, essi po·


Ili A!'fATOVI.\ F. FISIOI.OGI.\

tranno M"'liluire unn ril'orsa prPzio!'ln, com~> dicevo, per le navi in lunghe navigazioni e 1er gli eserciti in camposma, al peri che per gli O!petlali da <"ompo e per gli ospeùuli golleggi•mli. Nel tt>rminare que!lla sommarin e!'posizioue, devo fm· no. lat'e clle tulle le cifre riferite sul "nlt1re ll~iolo!!ico ùei 1111~ peplOm 8ono tolte da un JaYoro tli Kenunt>rich, al (jLIOie c:ono dovute anche le citate ricerche comparati\·~ ~u entrambi i preparati. La memor1a del Kochs cr.ntien..., 111 di\'cr o tabelle e dittgt'tlrnmi, i risultati tle~h ~tl"perìmenh N•eguiti. ùo Bìnz ed altri. sul suo peptone: mn dic:grozinlnrn ... ule non ci ùìce nulla cbe sl.ab1h!llt'8 Il ,·olor" Ji c"o cornpnnsth·nmenle a quello del Kemmt>r1ch. ~on .. i tralln di roorre in dubbio l'oneata dello l.lperimentetorf', ma ~olo di tenPr prt!genle rìnftuenza che potrebbe esercitAr•~ l'umor proprio individuAle aull•eslto delle ricerche o <=ull'npprezzurnento ·Ielle condizioni rondam nl.ali, da cw queste prcndono le TJIO"Se. T.

RIVISTA DELLE MALATTIE VENEREE EDELLA PELLE Chara 4ell'orttoar1a.

- Conf,•r· nza chni( n tlel dolt. E n.:-; EST Br:s:-.u.11. - Art l2G71. - (JOT•rnal de tl!édc!cine et de ehirur!J i c. - n:.:•1' In l8Si-).

L"orlh-nrin !"i pre~t·nta I'Jnnlchc volto :o<olto la forma edetnatMn; 'i -"ono infatti alcuni malati che si ~veJZliann al mattinn co11 1111 et!emo n~"ni cun~ìùerevole della rronte 1\ delle palpehr•·; in ce1·ti ca"'i anche le labbra e la Jirl!!llft po~"ono ~·..•ere nfTelte dn que-.Lo gonnore per moJo che i malati Cll ' lnr~ fnmigl~uri ri111angono lrtnllo spavcntnti. Di piu ~uc~ede n;,.!;o,t "0\'Coh che •tuosta for111a di orticaria uon fli accompagni _u prurito o non !-i mnnirc ..ti che rer !:li acci•lenli eJema~::;l .11 Mmhlltlere i rtuali alcune ,·0 Jte ~i ;. perfino ricorso allo mct ...ioni '-Ulfe l arti affette.


~30

111\' 1 ~ r.\.

}'ft ·l'nopo duuqul! (lell"flr•'~ nlln po-....:ibllità di que:-la ror.mn

p trlicol ~ cl'orlicar;a. c•h scowpnl<! l<pontnneameute in bre'""• t~po.

l•nl punl• ùi y[,ta della cura mtct•ua. !"orticaria ;;i compmin in m lo molto diiTcr nte sccondò i ca~r: se essa é Jleriodica. il "0 foto di clJiuiuo ugisco li"'ai bene. mn 11011 in h1t do co--t.-ln1.P. In altri 1:11-i il "lllic•lato tli 80cla. alla f)ooe quoHùi11Un ùi 1 u t ~rtlnuui, dtedc hwmi risultati senza poro c.lu• il honotì:Lit> "eJOlJrfl,<:e piu murcato ne!: li artritiei che neS!li altri mnloti. t•ah-ol 1011 infine sembrtt es ...er piu nfficace: durante 4 o ·, giorni d1 e •uito,i :;,ommini .. tra un ;:ranulo dJ unmillizrammo nll11 ern eù un ..,econdo Y~rso In m eta della notte .-,c il 1r uJ'Jto 11on c moditicato dn uua pruna do.: e. Come cura c."\erna :-ì impict.'lmo lutt(• le --o.. tnu~e clm producono una contr.olrriluziouo dt•!la 110llc, quali ~ono lo lnzi.-mi .~oll'acrpta m.Icc'tuta l• enn uu·ac,JUO clr eòlouifl lcg-;.rjcJ•a; l"apylicazionc eli ('OIVl'l'i IIIOJ'[Ì c, SG i pon!l ~0110 lltolto dolorosi, si [)UÒ , iu ~edi en--i, clit•igere :::u eli C!'Ni una polvcrizzazione d'etere. In· littn l'o1'1lic·nzinno tli .:nluzi,nc ù'ntr~~Jlinu o d"ac0niliun p11i• t•gunluu:rote r·e~"'..are un «ollic\'n ai 1naluli. ma t"fUestc ~--t.a• <r.e, C..""l)t.dò 't!leno<:e. non pc'\... onn c•-..el· IMo affidate wrlifT~.'­

rcnlcmeuto. ~~ 1mmcr,;e allora una comprt•ssa m una "'Oiuzionc contcue.nlc 0> a 10 ·enti l'..lmmi ·atropina per :?O -'l'ilmmi d'aequo, .,; awliw '-'UI 1 pm·te uwlata c In :-i r:opl'C con talfetà ;;owmoto. l utll:n m q ne,..! e npr licazwm Il(> O possono e--"el' falt~ clll' SOJI'(l ~Uf.Crfici c di piccoJu C>'lCII"ilìOC. Eruzi one 1od1c a. simulante l'eritems. nodoso. - Arl t:!-.:3!). - (Journal c c mét.l< eme t (J.c cldrur i l'rati~ l~es}. Noi nbhiomo rifet'ltO "(art t5!135~) un ca"o s1•ecìaìe di ~ r-

:scett.ibi!Jlà individuale nn'azione tl~l ioduro di pol.a!'~io, in {.'IU dopo l'inge~tione di un gra•Iimo del detto sale com1mri· Wtn•) 1lei ft!IIOtneni aculil5 ...imr. :.. 'el fatto "=el!uente ripr01.i tt 1 negli Jl111urlc.'1 de dc1 r,wiolo";ie, l'idio;..inci'H:o;ia ha una Jli!l'lo imtJorlnnltl'"Ìllla. Si traltu d'tula ilomHt Of~rrva.til da M. TR·


DF. I l E li\1.\TTif. VF.:'it:RF.E r. Dtll,\ 1'1'1.1 E

lamo

Ja

43 l .

lOJ 0 !"a, •r pre,:;o per qtlalche .!!iOrnO. du~

luro d! pota----in 1 re~cntm·a :::ou!!h arh ·m li r1• r ' n lo r ·,.w dci l rnbi e delle. nolit·be, uua. ven-. " lllf~l)l l Im·imcnti rO"''-'Ì, m culi tutta rnl'! 81'CllU\ degh en\t d •ll't•r temu nodoso. !11 tre I'JF• _'u ditlerenti aL1n ur handouò O rH'<lJJllllCIO !"u""" tlòl ÌOÙlli'U. C ul(l~CllJitl \"Q](a Je Iosi m mnparvc.ro pr·r riapr •wire in :<C"IIitn. A nni ~zarulll qne~u' fnlto. ~l. 'lltihicr-•~ fn ns~e:..-1\l'e eh~ r r u 1e tllli•t·l l'l' dall'rrikuw no.l•)"'O l•~" alcum caratte..I'l l •r l'a--<~cu,.<t. tlcllu liuta Ot:< ltitnoLica al mowento r~t •te r detti, e per ·h ù"~i nou dllll[ aiono r r l l a .Uuia. cd olia fu ·eia 1 o·4eriore del to 1 v è O'l<.' ra 1iu (l mo~lrnlh o c perutell•: I o !t, La ,..o ocu!ru e• di fianco ~~li altri dJ ace · 1, •uo couo::;ciut: d, l i 1dismo (cl'uz.one r~ul"l ' (l n •, tnll'iH' ide. P• r1 Ol'lca). llHlJ,llHto di vh-ta J la 1 11 ,. l'cruzio!lt'1 unn ,j puo fnrc.: H meuo di d.a.l·e \ m 1 Il! l 1, 11 1pOl'tiln7..1.i nlriJtQsiucrtt~iu di dn,...,·tw :-o-ogg~lln. gt'&Ulf

• 1 ... ~ ~..._

1

Delle o l•tlti bleDOnagiche. - (.l. rH·nal tk 1 t~!dic:im: el de eh r r rat' JZ t . - ~In t"' J ~-••

Lé r ~o-l, uno dei 1 ui dklinll di1>cepoH del pro' r "' oc~.:Uflò dello :::tudw cl(•ll ci,..lili l.ìlenorra' ·•l a fl n·ali il dei cn"i ezli l'l :ruat-.du cOIJ te il risulta" 'unu u 1 fu •tJklZ o.uc. dell'ultiwa 1 nrziow! dell'uretra, una Ul'l!lr!Lt' l .,. nrc, TnC'!!lio clJt una .,.-~ru cistJlt\: per giusti.ll{'al ' ,j ultn ()eunlllillnzione, IIOII ti l"Ul•!ll'lluo I'ÌC(lrdaro? che, per pr •f" ~~~)" 1, l' p;.olre><sione urctrn pn:>lerinre ~noua lo "le"'~o cf,u r;f1l!Cl "çJ•scit'ule e chP si li11 dH ;..tabilìre una ·lJrOrvndn di"linz.'onc.: frn le llue aftb::z:ioui lo qu~li han ~ede nelJ'nr I'U nntcriorr' e quullt> iulere.':'"!iliU 1u pn,;teriore. Il l lo tro edet·c della blenorra!!Ja1 che può arrestarsi a ltm1:: 1 t~>llo pa1·to anteriore tlell· ur~lrt~ 11runa di propa~ar~i lu al piega lo. SJ e.~"-o tardhi~,...imil manife::;tazìouc della Cl.">tilc, là · ti fcnomeJ•ologia. :::econdo tutti gli autori, comI1a.r·i- e orrlinar1mttente 'erso lu 'JU8t'la :;et lima wl. L t:• »copptn u'è "'I•esso brusc<l; t:c.J il rualnlo n'il tanlo più Il


sorpre"'o '[uanlo più numculnm la f:peranza in lui 1l'nna pros~imn guarigione, o.rgomcutnln dallo noleYole diminuzione dello «colo. Quc-.:ta ,liminuzinue, la quale non è che la espre~~ione di unn ut·etrite 11i più o men lunga data, non si p ale:.a all<'rchè la l'Ì"tite è preco<'c. il che luh•olta accnùe; ma quautlo è tardiva. '\nn bisouncr<!IJbc infutli t• re l ere che già da buon tempo ce'-<..'ltn lo ~colo, -.in 1 urc '~' "lllpar<>a n:;ni minaccia tli ci--lite; poichè una tal cornplicaz•nnc l"pesso f:i presenta ver;;o il secondo od il te r zo mo<;e ùa che 1fUello f'i dileguò. Il LeprèYos\ afferma •faq~r vi ... to pii1 vnlte in!'orger In cistrlt: in malati ne' r[uuli la hlennrragia ul tirnn rimoutava a qualche a:mo aùJictro. In molti di :-i miglionti casi ~:'è un· in1Jnnnnazione cronica, di cui l'informo uon ha coscienza; ma lo cui esi~lllnzn \'icn ùclcrlllinnln da Ullll metodif·A esplorazione ùell'ur~>trn. L'urch·ite t• lalcnll!. ma vi è: «opran'iene una ravore\'0lll occasioni' (t>ccesc:o tlt•l t>oito e nelle be'l·ande) e queste cr•orlit:ll intìnmrnn7.lone rìln•·un ullo ~ tulo acuto. Que:::te urell'ili le!cnli, In cui fre•1•H~nz.a. ru dimostrata del Guinrd, hanno unn illlporlnnza tAnto nole,·ole nella etiologia dellt> c• ... lili blunMrn~i!.!lu•,rpu~ulo nellt> nrcfliti a lento corso. Dal punto tli 'i"ta etiologico della ci!' ti te, fa d'uor o r•iruarcarc che menh·e nlcuni c:cmhrnr.o goùerc una immunità assoluh\ nlle cmnplicMioni tl('lla blenorragia. in all•·i im·eco por~ cls'e«se !-in n J~l' CO"i tlit• Ji re~nla: e 'lll~ti ultirni,cnme il Guyon in~Ht• <>pe«so, ~0110 intlivit1ui diate!'ici, atl'utti da rcutnnlismo, luhercolo.. i, l'crofola, oppure semplicemente linfati,·i: bic:ogt n n~ziuu!l:cni inoltre l'influenza pal•1genetica d'm a prima ci.. titc. Fra le CllU"C OCCtl"ÌOI'Oii r·erò, l'iniezione forzata, n piena siringn, è la più pnteute: meglio che la llUalilà piu o meno cau~tica del li•luitln iniettatn, e la quantità che a~isce pol" Lau,lo a coutatto tlclla muco~o.. fino allora rì<;parminta. il pus l·l~nnt•ra.gico ,..ugrcgalo nclln pMzioue anter·iore ùel canale. Dopo csser~i inqni11a.to ùi pu!", il lirruitlo della ioiezione pcnetr·a in allo rlf'u•rminarulo\ i una vE>ra inoculazione. Il catcleric:mo, che 111 talnni ca-.i può pro·vocare la ~tas!'a compii· ca1.ione, la pr oduca infnlti mcn di frequen te, il che, !;econdo



Jll\'l~J ~

il tlnlt,Jl'f'. lo fr·cqiiCIIzu !Il• l 111i1 ;;e l'e e Ja contrattura,,; n'l1W. . lazim e ncll'urclrn profllwln. lllll:!Mi nella 'cscica, ù'nna luzionc di r ilrlllo d'11r'"ento, upplicuzione che ~i pratica mcr~ d'rur l'~plnraloro Jlct·roralo e ù'una ~irir.ga Azione locale del mercurio nelle lesioni si1Uitiohe. (J • · · n ~[OtlO

dc mt!dccin

d

e " irurgie prati•J '''·'~l.

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~elln curu deliA ,jfllide ~i "ludia d'ottenere una idrar;irosi

genernl ·, I:QII~idernr ,Jn come acce,,orie le applicazinni Joc:aa ilei proparnti ùi nll'rcurio. Il profc,~or Kobner di Ira pet· 't inlrnl'rc,n n 1 certo nuruer<' Ili osser,·azioni quali scmhrn ri::-ullì n l l!\Ìolc'nlfl e'-st•n·i uUiti:t combittare l due lrullmncnti. Uu nr·tll'nln puht,licato sugli .l nn.ali rlelftl societ11 mt·tlico 1 ldr,,,.,,,,.n di Lit11fC llitnO<:;lra cbe il Knlmer l1a ntll~l uto i11 H'i ~Jon i cruo-.i Ju guorit?ìone di conJiloml la lllfll'•·c\ tli t111n iuil'ZJoni di l'ttblinwlo praticate nelle prol'sirni iA dt11l0 nmrnlncllo 101 mettlt•e clte gl i aiLti conclilomi situt1li n l cnntMtlO dPIJ' ono c ttl•lln fRringe eran rimastl immulul i. In 1111 rualnlo niT~>IIo rln sifìli.J,• pRpulosa confluenla f>ulla rcgiow· .tl!llu spullu, 1'1111 \'IH'iO ir iczioni al centro delllt eru7Jouo sj ottcn1 ,. nn rllJ idq imJ nlliclimelllo, me11tre uu· nltra :-jlìJj Jo è 'URI !IlO! le C"'lc"'lt l'Ù I)CCll{l!l t le Ìll S.CllSO ITa~YCl"'&l8 ln t·e:.!'tO!I(• I0111bare 110:1 10 uhi HJOclrtì ·Mlone di sorta. Più r&cenleuu>~alc lo Z(li c:J hn nollltn che le ulcerazioni I.S.i ulo!"C, ~l'i• d u'rn~>nll c le ndo iti ,,,, •) a,..:ai ribelli all'uso ùclle iiJìezio i ,ottoculn u•c del "'UIJJnnnll) ma che riEo!'\'ouo 10n!to ptù r l'O tlnmontc nllorcll' le ir iezinui pratican~i nelle ,;ci-

nauze. Quarulo iu un lllnlatr• rh ro,colo Jtspu·· sa generale "i pratica 10 dt•lle frizioni mc•rcurinli r i pietli, la scompar~a della :-illl ùe nl trnucn '' 1 iu lut·da eli S H 111 !..iorui da quella delle m~11tl rl\: nuehc qua t do lu Ct•i7ir. i sono fatte sul ùor~o la sconJpHI"'H rilm·•lu ulln J'lll'lè llllll)t'iore cJel tronco uotl po!Oia

a coulallo dcll'uJrguuniP. t•: d'nltt•nu(le ::;labitilo che le frizioni Jallc uclln ~les~n ~~ dt• tll•ll' adouile ••e producono la. t·isolu-


DEI.I.E BAUTTIE VE~EllEE E OET.I.A l'EI.I.E

4:1:)

ziono a«.,ai 1.w ~ollecitamenle cl1e tll'a cuNl gon_eralr.. c_ou mercur10, sia Ul;ntn internamente, sia per metoùtch~ Hnezioni in punti lontani da quello O\'C rbiede l' alfczione. 11 Kobner sostiene r utilità che puo trar.-.i ,Jall' u<-o delle applicazioni topiche tlèi prcfarati mercuriail, qual metodo coad•u,·oulc la !!Cnerale sommtni,..trazione. Può rilcue~i; dice egli, che tutle le le'-ioui, le «Jtmli persistono oltre un trattamento generale (int.lurameuli, dcatrici di J rilmll"e esulcera7Joui, Ya..i c gau..;li inf:org~lll) rapprcP.enlino allrcltant1 ua,.condig'li di germi la cui ultcr.ore mollil'licazJOae daru ••ngiue a nuo\'i ft.mnmeui sillhtici : !llltle u noce..rt!=arto coml atlcrle od oltranza con applicazioni dit·ette di mercurio. Co::,• i gaugli occipitali. 01nstoiùci, cer,·ic·ali i cui \'881 liufalici uon ;,ou compre:;i neUe regioni in cui d'Mdmario prulicau~i le friziouj e le inielinui :::olloculanel', restano COIIIUIICillCillC iugor~ati ; il c !te ~Ì Q\ \'C l'Il S[IC!'>~O nei gangli in~uiuuli in :::•1guito d'un lrul!AillC!tlu Ìllh.!l'flu. UiE<ogna. duurtue fare ul loro punto delle applicazioni mercul'iali con inton alli ndc!-!unli l'er riguardo alla cui e. lu t:n;;i d'infezione exlra-genilalc, i f,"tlllgli lti cui csblenza. corril"p(ludc nl luog-o ù'inoculazione erl il c·ui inA"orgo t~ oslinali), «I('Lhouo essei.' curnti colla masl"ima lontlcità. Il Kolmer hR 'c!lul•' dci f!rus;,i gau;<li cer\-icali, ingorgali-.j !Wl' ulcera delle lnLJ.rn, :::purire con piccola quaulilà d'uuguenlo gt•igio t(ll icHIJICIIII' <~P!'liculo, meiJtre an•an resistito al trullllJllculo generHic un cenlinnio di t;rammi d'unguento idrurgirico). Al lrr.Uameuln mercuriale generale duniJue \'a aggiunto pur1.1 •ptell•l locale. l n certi cal'<i questo ultimo rie,..ce du "'Olo o o piu pr• outn : l:'d in tutti bisogna agir Localmente sui reiidui dotru "'tflhde con applicazioni ripetute e larghA finclw :-ia"'i olleuuto un rias:;orbimento i1 pii.t poS$Ibihnente comvleto. ~ ra le_ preparazioni mercuriali l'u11gUenlo grigio a.pparccclualu di recente è quello che sembra più efficace.


RIVISTA Dl TERAPEUTICA

Le ca.ustioaztoni oon l'acido cromico nelle malattie clellle<~ c t.vità. nuali, del farlllge e della.rin:;e. - U.r 'IIIEOJ::KIIt', IIERl:'G. - (B r/mer Utnrsdte Wi· lwns hrifl, X. marzo 1 .':i). Confortnto dni rJ~uiW.ti dcll • t;U" ricerche e c.billa ~~11erien•· aeq u~tatn n Yur~nvin eorne ,.,p?.ein.l!,la di laringo-J•moiu lr·~at l't111lur.:- l'i~ iomu 111 otH•I"•' le ~austicozicmì con l'acido el'()ooo mie<J, riuelltlle thvwn rlni pìu \;Orue rnpaci di prvdurr~ r,.,, _ _ m ..ni :::=enl!rsh to<-!'Oici (\"'milo. t!iar-rea. colla,:u), • acce ta&e con l'i~Pn l dng-li nllri. ft•a i rrunll a~'rnnJ'lo Fr-Jnl•·~l c il Cio ~ slt'in, c:lw lo ltllJHJO t·nccolll/lllU&Lo !:'ulo per la cnulN'iz:t.a7jiJJlt di ,.. upet·llcw limtlut••. Il dott. llct·m~ non nt•ga ~l'incaoYcnienti aUribuiti & questo mnzw lnpiL't•, ma Il pone in l'f•IBzione unicamente coJ dtM.• L0'-10 eù imprupr•1o tnodo dt applu:arh1 e eon l'impurità dd rimediO. il quale 'PCS~o ll'O' o i t..:ommh;to aù a ·id o ~olro:ico. Por polOMl~ r~cìltiaro Q ~mduere l'applicazion~. come por lioortuolo d111l'A~"ìdo solfor.ico, l'autore 1Jtt c~,.ogil.alo un mezzo s.cwpliCI"' mo. ~I edtonle una onda d'argento •eo~noe.."'po li olia tlsmmu d& una lnrnpada o di una c&ruiela alcuni c1·istalli rlr RCJ .Io crom1co, e I)Uec:ti co..i, 111 menu t i mezzo miuulo, si Ira for.mano in una pasta ros::;o-bruna mollo tlwda. che col rafft-e lùal'S! , .ndurt , e che l'ive...~e l'esLremiltt della ::;onda, la qu~Jl allOL"a 8.0tniglia a quolla di u11 fhtmmtfero di stcurezt.a. Pr~•lun:;:ando il liscalùomen:to, o !'lernmdosi di una lemperatut•a lt•oppo nlla. qud I'O,,.o ri,·e::ument.o ;,i con\'Crte in una ma<~!'n nera, f!Ol'O!'la, che fj oc;sido di cromo,~ non esercita azione t•au::;;tira. Per non ;;;bagliore, bisogna so;:;peudeJ'O il rl!>caldamertlo appena si vede un Jic, e :;\ ol~im~nlo di vapore daiJ'e,..tremo della sonùa. Questa è meglio che sia dt •


Rll J!òT \ Dl TER \P !'.l'TI l'\

a1'

lO o h -pl8till , 'l" \le di (• l'l'O si l ~ i!l'eb!let'~) 0'Sidal"6

delle crom Con uae eondn 1 repnrma m ht m o. li ùolt. llering ha pot.ut tlréi'E! lA nmct>"'~ del IHrlll~. le eorcie '\'O n i 1! p r811 ,.,. m , 0 lcn, ~"'n7.a 1•1 o' ocurc fenomelll d'an tollel'IIft msa su~tere ol ro o qualche " U.o ~enzu mu •\ere

.

nleOII\t"ntcnl• ancora t ·"ibtle con qul'-'lo me , et 11 '!i om w. pr, tt , l pa,c:ug 10 di p!CCOh,~ime qaauum di eetùo cromteo nel!~> "'lomncc•. lmslu neutra ll.z.lll'e ~te COI'I U08 80}UZI1 n.• rll fk Il nrr l L'l' JQ!Ifl llllOpt•ralll dhMtt m t u la muc "A ·eu ll Rl» e J l' mn~.: l' pro(:aDA

v l81'e l'un

aoae. lilr

re un

uzi n ul l per lO.l •11 lncarbo1 nto di

so n pnma ih U'"llre il cau!'<tl 'f>,

El • nrole l'IOt..-v Il nprlicul"Jrtni clinich~ cl••ll'a.••idn Ct'ottlico, app eaz~ona che tur no o~- •ll • nello t'SO nrmu, dt uuu

cor umcaz one pr ,, l'flh\A :Il

s

ci dà lat·mgoolof!aen di l'a-

riJI:'I, ehe, pochi tnesa fa, ''ellu•·t • t'Si"' t•' ddll'.\.. nl con81 s 11 t~rnaziomde lftt'ln:.rnln,.;H:u di c::Op• nnglwn. F tuth 1 mezz1 finora •mr~ei--nti coutro il catarro <.'l'Ontc(J de taas. • l mt~ho"', JUello •h u1ione quu rnpJda, un <lei metTO doltlrot';l, è co•Ulnlto rinllc ~'lllt>SlwAv.a,.mi •·on l'~ciclo ero~ amc.o, SJl ~ hnente nei C&"! 'RI'llll l'17.Lali lln Luuwloziotll' ••t•onu:a 1 mu ~.re tl"in!!nne alo dei tlltmh. olluru.mento del nn«o e ~ rreztOtie muco-pu111lenta. Il ll'allam... nto gnhanoCflu li '• m

Ile!: l

d in o!Ll' condrzioru, como. put• e"'. n<!lle

le,..• net·auot i pohpo. lei turi• nl1, non cmpro ho dalo fa.,. 1 vo r ti ullati. Si ciolmeute dor,o i re enti ~tu lu eli I:laclc su~ n uo i pr o\ oenl • per v1o :r1Ue""8. dalle mulatlte iJ.elle ca' ità n sul (V. ru lo ciornnl••. 1"~. pa~ .U , l'autore trnllò, PIU \Olle. ·coad J lo prC::-Cl'IZi 111 di nnc:k, i lUJ'hllluli inferi rt eou l'og(• g:nlvonorau::.tito, uHt uo.tr r:rnpr~ t>hha I'P-..,1lu chP. n et'8'1l~ mollcl "'Pl':-;"'0, n l conlraiiO, hn ra::gmnto lo ~O. Cò l fOChe cau, ticazlOllÌ all'acido C'I'OfniC(l !E~<:e !'VCilg '"

pr~ltC6ll"l m l 1110rlo ello

··~ue.

Dor" clrB J., .cavilli nn~ali !"Olio ~talo liberaLe con acqua

tt~'<pl a dul tn1~1;0 e ùolle eou~rez.tani, ..1 CHU-"lit:e, m edmnte lA !!: nùa }'ll'ep&"Rta nella f!UI'a "'O[lra dtl"'tlJÌUa, aJ loarbmn1o


438

Rn'JST.\

lumeratto, limitnmlo~i nd Bf!ire ~opra un lato solo. Il dolore è lit.•ve ~ !<Ì dis ... ipn immeclialameute con !"irrigazione della f'Oluzil•nl• eli ooda. l.a mu~o""a si CO\TC di una patina trialla e ~i rn~~rimm, e ,::iit 1lopo uuu prima cau~lic<.~zione è co8l nole,·olt- lo s.:onllnrn••nlo. ~h•• ilna<>o diventa di nuo•o per·meabile. <)l' ·l ri~ullalo •iella prima cau-tL;azio01e é insuniciente. dopo u1 paio di giorni !<l può ripelerla, loccanrio, dopo di aver eli..lacrAie le e..:cnre, In pnrle tuttavia ri~onfìa delia mu· Cll!-'3. l u gcucrale non occorre di fa1 e più di 2-6 cau,licaz.iom per < !te ner~. on,.he nei ca"i o«tinali, l'lmpiccolirnenlo dei turh111ati n In permeahil1b1 dt>l nMo. I mmedialamen le dopo di RvPr ndl)pCrolo il Cflu,.ti(;(J, ln narice cor•·ispon.Jenle ,.i,.ne lappRln con colone, e ne• ~ior•ui con:;eculivi l'escara ''\!rrl aspc•ro:a t>on nnn pnmAln full& di ' 'aselina e iorloformio.

1!: uatu•·alu poi eftA, o ['AI'l•· 'lueslo tr·ottamento locale, l'infc t·nw st~r·ll ~o llopo,Lo, !fll&lldo occorra, alle debite cure in· te l'Ile. T•·atl nntln~i rli pmcluzio11 i AdonoiJi ùelle ca Yilà naRali, dopo di nvc l'la ••irn o~Re col tnozzo della legatura melallica o allri·

meuli, lu t·ru•<~licozionu der t't•sidui co11 l"ocitlo cl'omico basta ad I')LlPntor·e h1 ;.\'UIII'iguliiC deflntlivo. Con cio si evita la galvanocuu ... liea, im·ouwdtt J"'l' molle ra~ioni, e cau~a talvolta di otite. P•·t· Cf\ll"licare i rigonflameuli o le granu~azioni delle e«tr,.mitù po~krinr·ì dei cornetti nosali, è mestieri sen·ir:sa di una ~ontla p1i1 o meno piegata l'l l angolo. P c t· le ca ulct'l7.l1llloni nel faringe e nel laringe biso~a altenea·,i ali•" rneJec:ilne norme. rammentanùo inoltN che, dopo di aver ratto azirc il J'IIIH!olio «ul farinze o sulle pareti delm owiu\ t>J aie, d'111rt!nm non 1levono Je..:lutire la snlh·a, 1~ 'Up••rl1ci~' cau~licnlc d~:vono C!"-ere ~ollopo-;te atl una irri~azionc con "Oiuzione d1 ... otla.la quale durerà finchè racl}ua non vcnA"a fuOI'J limpida." per due ore non deYesi concedere alcun Cibo o l•evandn, per evitare che qualche piccola quanlita di t~ci.lo r t·orniro nncom lil,l'ro alla sup~>rficie delle escare po~sn ~r<-.e1·o

LI o~por·tvlu ueiJu· t'lomaco. Osser,ando :;crupo·

losatne nte qu··~te r o•gole , l'nutorc, benchè abbia fullo frequenti8~imc applicnzi11ni del rimeJio, non ha mai os5<er,·utn tli8ordiui inleslinnli, l' t)uolclJe caso di vomito lo bo ovulo in


l 39

111 TER.\Pt.:UTTCA

coloro elle, ''"P'J lu me.licnlurn ha·,nn iuzoiato ll'll'Bliv~, ~v· .,ero 11 11 s-i ..0110 n-.lenll'l );,! man:.:iare e 1l11l he1·e. Ne1 f'l<" • coh t111111t1in chll chflì · lmPnt • ;.i pìt>f!Slln all'n-,; ....PJ'\'Rll/.fl delle citale cauteli' r •ci o cl'• m1 ·0 pot1·a nrlopcrm·-.J mcon'Vtmi •n ti solo ' "'1lla ruu ·o--a .:ellr.- c-a' 1là na;.R r1. Le n nlallte furin_ r>. m cui i! piu note,olc 1\>0lcHc!n dello caulertt.1.&lioni eo)n l'iiri '" cruwj··"· :::ono In furin;.nl~ gl·nnu\o@a e 111 ru,•m;:ilt' p •t'li'• rìca lnleNùP. contro l~> qnali tl nitrato d'a 1·~enlo ,·. l.flho l~ •illll::·i altrellanlo ul11e, ma ~r. pm' dol. t' ..o •l Ji n:rinn~ p ìt lt>llln. L'autore ,. riu, ·ilo in al ·um t>at-i a rirlu1-re allo melè del 'Volum •. l'i 1 in 1111 ca~<~ u' V• lmu normale. le lon>'llle ipet·lroflcht•, Ilo'-•'•• ,-. pnllh .. ,,ei fanciulli. ~d lJ•allal'l~ con la sou lu Jrl'{'l arala ,., " -t'lllJH'~' :Jlllll'dnlo dall'iutrodtu•ln n<'llC eriJll', Jwllt• '111ft li un pn· ,J, :•ci.lo cromico pnlt't•!.lJe scrHpra rimmtt r •·, tuul.:rddn le H'I'Ì!..'!Iziorli, é pas ...ar poi nello "llomaco a pro llll'l'e WllltÌir) •'d alt l'i, j,... r•dini. LP tonsille vnlttullnose e iruhn·it" nl'n cedono a •tu~;,l•1 lt·uLlttliH'IIltl, cd 1\ meglio •}Uindt '~t••·rat•lt•. Quanto alle mnlnlti.. del lflt·in!!f', l'alltc\l'e pot•lo rlnpprirna dellf' f:'IIIH'i!!inni pc!'!'~· l te (1 t nule in qunlli'O CRsi tli pnlit.i tle'lo cor.lP. \Ot:a'i, in eu i r..a u-l efj con l'ac~tln cromlrn le '"liP•Jrfil:-ic d'imr i.wtoJ dei poli p t do!,o l.la11wrli af'pOI'Inti LoJo poi mollo l'npplt ·nzionc del r·im" !in :::-u!IP ulc•:t'•! lmiu~eP. «ililitidrc e l uh•'I'OOiori, 1', in ~f'UCI'al • ia lualnli<Jllt! uh:et'fl7.ione •'t011i<!a, atonica dc, lo cor le vocali \'eJ'e o l'o be. fac~:>nrlo HOlllr~ che, ll\enlrc iu tal! arnm t!Ati o~ni lo.!C<Hll~llto ùel laring~ nccila l' •rt • ln-.-,.e e clo'ot i e. l nccre'~C... l 1 dil'-fagia olo-çe ec:.i-te, ror1irn nlt.• (U~>"ti 111 ·onve·ueuh si nolano sollr• l'azione ,Jell'acido cromi;o, C(l) •Jnalc anzi la ili,;ra!!'ia coslnnleme•Jte dimi-

.

,.,..,;r.u .

nm~cc.

fj 11' 1 <'lte c:j

e CIJII IJilt·<:lo rimedio tOCCRIO iJial'inge. flt•ring

u~n fur·~ ,]... Ile nppltéHZivni ft·e.hle sul co>llo, e1 prt• due giorni,

ra prr•n lt•t·e nll'iurcrmn dr·l lnlle gltiacdato. l {.'lj<.j tli ulc:~.:J'e luh!:"rcolul'i ùel \ll'in~e A'Uarili ùdillitivom••ut~ C\llt tal cur·a c:ouo pochi in verllit· ma ollP.nr•t·è tlelle . ' ' Ctl'nlJ·lcJ pr•on i-n1·ie iu affezioni di lal nRlUJ'B è pure un rjsulluto lli'PI'ez.zahilc.


I.'nulrwc si In· Il uncl e tul')llO del ::-uece~ ...o ottenuto in co i t!t 1p ·rJ Jn..:m clclh• J'als cor lt• vacali, ciHl Jlro Juc-mr- • Cslti cii Aleuost. !Le ncceunnle MHelu"'toni ,j npjlO!!tiaun n la.ll.i clinici, CUI c~pO~IZIOllC rlOTI fltllt• ffiOIO "~"'llit·e Jl dnU. liCtofll~ setllllil andare troppo JICl' le itm!!'he. CUeremo --oto il C3!tn rli uom d1 .'iO Rnf i, rl:e pr··~uta:rn c;ulfa pm-etf':tl ~tf!r~ farm!!"e un' ulcet n del d mnftro di un -centimetro e nN!7:.1~: lm i~la ;latl"r11lm ·nle ta flue rlliel i t~Un tn\11!0'!:8, riPJio I<J'I'ti'l SOl e e delh1 lunght>zzn 11i òul' l'enlimeln. ~ iufenm1n·~te un riJXOnfinTu n tv eml"feJ i n (!!t·anuluzwui io f.,rma di esel"'!loO !'!~ ). Or!H... un, "flOI'J.IIIo \<Ì8 Il rÌ!!l•nfinmt•lllll mr•·rirwe le le::ulttrtl oUn ha'"·· oalts1it1lle.enet giunmeule tn ùue · i•f<:f'rj~ ~~t.'7.~ 3lt'tau, a 1;U81'i!!'iortt• cl~fukeraf{) delle ~rnttalnzì41111} fu r(•mlile~. Dnpo al Mll!-'1'~~ ·H CopPilfl~hcn' p-li ~rJecio lbti I'ÌV fll~lf!l'lllll la lot·n t~lteuzinnr- O•Jua;.to JU'OZH•::-0 1inw•llo toptco, e C. lo•~uì11~ lm ~onCermBltl le O<•ltclnc:ioru òi Hering, !:~.Hl un nrtic(JJo ooo•: blir·alo ll'o:! IIH"'Ì rn A n w rnetotl f or lite renwral of lu~ll'..· {JIYJ{ qrrwJAs CThe s, tr- York Med. Ji)rtrJI., ~3 clio-•n*e,: 11"84).

'1.

I 4roclorato di eucaina (Alc:a!oitlc dtHe fn,.r1te I'UVJ8fl8).

nn·· ~:-•orn Ì•· ù'una ~aluz. o ne ari l l/1 ui <t.At- ~o... tnnz;a instil-

lale uelron:hio uc fTI'Odm, ·Ub •ro ua 10 minuti la piu compiuta in~n~ihihlA clw <JUrt-r lohe ùeu 1::. minut!, :zìu ~tn le ~:perien:u~ del Knllu· c;.e'!Jl'ano ne 1 ro-po..e l'u:--o. Lo KDApp a \'uce uvt•<>irbe C• •n::-tJU.;otn uu'nzioue più durevole: dicd o venti miuuti ul p ù dOJ•O l'llt>-lilluzione la pupilla cowiucierebbe tiilatHrst e doJJCl tr·en a n I]Uaraulsl 1uinnti c:nrebbe CO"Ì 4CCCJlllU\ta b\ difOlli7.ÌOilt! r'(Hll e CQ}J~trcrrntlo~ l' SlCr c lJbe sl11zionoriu circa m ezz'•,re, poiliiminuarebhe e s.i di~~ipe1>ebUe gradufll.rtmt!r.l~ .•. L'nt!=;!dlnzione d'una soluzioae di lj511 t~~l ' !15 ncll'n<Xhio sano uun ar1•ceJae!'ùLbe ne rlo'ore, 11è molestia : la congilmtiql 1rvn ··'nllorn, noli r:.illtaro. i! fnodo dPIJ'or>rhio esnminalo ottalrno"coJlicntuente. M enll'e il pw1to pru~<'sirno b


DI t

WUCA

.\41

....... tJ b 110. . _ .e ia4taammto..•. l',aceomo· . . . ttflltlll.a••:al. eome pP.imilriBliei, ma non IIIWIBRMiilldi peW aame oUIIIlmnl'COflleo. nQn

......

841~··

,.,. .

!Jif'•

• ,.• • fNPMa idenLieerna\e, f~WVO •andone ..~.~~. . . . le -IO'IL

....... "Jiiiiii!DICOIUe dose Ah/J.

--~- ~ otta~Gpicme l'ar~hhe -~jllllli

•*

o p•tfite •

transilorielli J, Ila eua

ìt;IJi• 6e &a oor:amo flOn diStt'lllorlle l'oUolle .dcll'c!e. ,. . ., ·an ..mio a coi fu quella ,applico lo, questa m•·~MIMe ~- pw i suu11 St»lita offeU.i.

r~---··ella

.B.

.......

aU'iDfaorl4eU'oftalmolocl&. 48 Jlftlleetae et rle Chlrur tic prali1JrtCR, f~huraio

:; 4 &1111 ..a ....voli deUA CEJa~~ina !Mfi'C debbano cs•(g a •UF 'e a 1M cirmewnae le 1•iù tlin:ee aJrinrn•')ri ~lei­

Rn•<•il•iie·IIUIIIei'Ose -Mperienze fui'OIIIO di~~ia futte, mel·

Jddil ilipi&AG eceet~SÌ\'0 dt lJUt'$\R !'<O~DZO (de '30 R al'fr.

:n.,. •

il. p o amenLo u M~tionato dulie domane le eho ti ..-..no faHP da tutte le p9rti, ma non J,oltii rltrr~ -endo la-.e.ia ,.-ima ftbhorttfnnle ~ di fHeile irnpor·ta:zione. Koi 1111e1Do tpli che enumernre i r:iqult.ati p1ù importanti ol· t1 c'Li del puntn eli vi!;la de!Ut pral.i~ll mcùicn. Moi ablliamn giil detto che li . l~nc'<to Berniel' hn adonetii.&o ~on aucceMO le ~>l azione rii cocc1inn ~rei !C8tii "di prurito 'fllh'are, anale e del zhiaudH. Dclle spplielttioni •ripelu~ di oocaina banno dato pure degli •···cellcnLi l'i!<ultal i rH' Il"' mani di aa .altro raedieo, in wr co l'l'O rli "crepulature do l ~eno. J l"ffl90

-

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doiUIIl @gl'8Vtlla da poco; .una pennclta1uru del Cti{WZWlo fiiUa con 1111 .pennelln in:r.uppt1lo nefla flni\17.Àonf' al ciuqnl! peT ~tQ qualche minuto'pr ima dPJratto ,Jet po[lpllr<>. reude •roesto .,...teuamente -privo ~li ~lolot~. L._.te dentaria bo u~ruuhuunte a9l'Cftto dr -:attliz:mr-e ta eo-aiaa e poLnì molto Vérosimilmenle ricn\'eTllc .dei '"antaggi:


RI VISTA

M. Brn"scur ennuzia per esempi•> nella RirYista odontologica cliP- e""a è ulile nella iperesle~in dello dentina, e che •'"sa t> un eccell •ule anestetico per l'o:;lirpaztOne delia polpu; nel cor"o c.lella primo cl.•nliziono (prm·ilo di de11tiziorw), essa cnlma immecliotunwnte i dolori che po~sono esser~ cau!'a di fenorn~:nì generali. :\1. Brasscur u;;dunge che neJI'eslr'azione dei ,lt:uli, i\ nece ...oorio per ulilizzat'ln, IJ'o'are un mPzzo per forln penetrare nelt·~"nli ùenlnrìi. L'ini•·zione sotlo la !!cnghn col mezzo rlello ,.jrin::;a di Pra,·oz, finora non J,a Jato che risullnti dubbi.

E prob3bila cl•e le iniPZiùni sotluculunee di cocaina pl'rmelleJ•anno di eslcudcre il suo uso in molti casi in cui la chiru•·;.:-ia non hn !Ji .. og-no cltc ù'uua anestesia superflcinle. N01 abLiamo giu iudicalo a tule uopo le ricerche ùi Y. Gras:;.·l. :\1. Paolo Bert, pal'lendo da un punln di vista un poco d•ver~o, bn fallo d••lle csperien1.e di cui ha segnalato i r•i .. ul· f..tlli alla SocielA eli biolog-ia. Egli hn ~ludiato la sen::~l bililu della pelle p••lvato dd suo slJ'Olo corneo e munita solamente de!IC' ~:>t relo rnucoso. A fJUeslo scopo !"i o giovalo delle pio;:he proùulte dui voscil-nnti In una r•••mn serie egli ha inidlato unn !:!olu1.ione eli cocninn nella sicrosilu di una fliclene; in unn secoucln ha p••nneiiAI.o colla slessP --oluzione lu ~up<.'rflcle dcuudala per mezzo dcll'iuci;:ionc della tliclene; in una Ho;ta l1o r·ic0perto lu -.uperlicic denuùnln di pr•zzc tli tela tìrteslt'tllA, o di filaccia, i111hevuto delln solu1.ionn di cocaina. Qua UIHJ UO sia :<lf•l•J il mo lt> rli applicnzione egli ho ollenulo, in quc:-te lt·c ~cric, uua anol~r- ... iu rnnrt:atis.. ima n capo di cinque minuti. G-ioHt az:;iun~cr-e che que~ta anc'lt•,.ia occupa uno zona mollo CJrC{)!:!CI'ilta; co ... , nllorquaudo "'l ~pplica la coC<Jma col mezzn delle J f'ZI.e tlncslrate imbc, ute c.. n cura della soluzione, <oi ricon<>'-ro che lulli i cir<!oli corJ'i$;pondenti ai IJUchi della tela si con .. ,..r,·nun ~en~ibili iu tutta la loro estensione, tnentro le porti in coutnllo col pi ... no Jclla tela banno perduto la loro seu,.ihilila. .M. Paolo Berl, conchiuJe che quec;tj processi rolrPhbero e~~ere impiezuli C(ln "antnggio nella pit·cola chirurg-ia; ini•~t­ ta n do qualche goccia d'uno soluziou~ di cocaina nella ~!C l'l!·


DI T.ER.\11El'TICA

8 ·w 11i una bolla m'•l•lolb:l da un ve ..cicanle o da uun seol~lurl', si diminui~ehbe il cloloro cogionalo dall'inci"'ione. L~ locali7.znziune ,Ji •1uesta -l:IZIOIJI' fa !'i 1·1Je "i potrehhP. e;..portmt?nl.aN' c 11 n su~•·••S!"O la c•>euintt lH'I" nH'llicnt'R In piA~he m olto J'i<::lrt!ll•• o ,(.,lorose, con1e l'l•'"" a•l esempio qut>lh-1 dell'e rpete ftt •lcnulùr tl, dell~ emorroicli €1 ~JWCialrnenlc delh• f~sSUI"e all'allO.

La cocaina inrntti ru alopPrnla. fluo clal principio, ni>l \"6w nismo da :\l. T t>•lfilfl Anger e )J. D. U,.aumelz. :'11. Cazin (di Ber ck) ha ug u~tlmcnte olkuulo nn hnonis~imo succe~so in un caso tlc•llo ~l••:->,o gcJH'I'~'; in que.,.l" ullimo co;;o l'ammala ta tlivemw iru.:inla dop•J i pt•imi rapporti che lt:'nnero dit!lro alla !1118 gunri?tione. l ufill•' numPt'o,issicu~ t>,_pct•ienze (U I'OOO rttlle l"UJI'azÌolll' IOC<Jie tl•>llll C()C81118 Ùuraule Jc dOf!JÌe del par lo. M. D ,let·i,; in mo,Jo pnt•li<"•J. rt" l1a ollenul(J in nn cet·to nu m er·o dt cn,;i tlo?i ri,..ullali molt() sntl1i.:;fac('llli, ci.Je e:;li ha pura t•if••r·ilo ~t! la ~odctà .li hinlogia. !11 nn prauo ca~o, egh h n poln!n appJictH'e lo Sp~CUlU!ll é f~lre la pulizi» deil"llll'rO p et· l'estt•azioue •lt un polipo dello. placenta in una donna. offella tla !'pu,;mn 'a!.!'illale abiluul111ente ineoet•cibilt>. li dolore ru cornplet.amcnlt' :;opprc,ss.o iu !"e!::uito ad una p~nnellatura delle parli, fallu un quarto J"òra prima dell'operazione con u na soluzione di clori kalo di coc-aina al ciuque pN' cento . Pr··!<SO lu donne in soprappat•lo, i\I. Doleris si sat•vl nella

e:oluzionc nl qunllt·o per cento e della pomala fati n colln 1;n:::na. nl merfcsitnu l1lolu. Egli !Ja conf-lnlnlo che in donne prim:pl'll'C, nelle qtHtli la diJalazionr. del collo dt>ll" utero ùà luo~o a ;.ofTel'enze gravi, al punLo che la ùonnn \'8 ~oe.rgetl8 crisr continue, !'Ì sono cahnolu òor o uno o ùuc minuti

a

dallll pr•m1ellatul'a del collo falla colla cocaina. Pr~sso oltre, giunlP. al p•·r·1odo d" e!>-pul!!-inna, e nelle quali il dultwe le

rende\'a immolJili a ciascuou ct.mll•!ì!lione dell'ut.f'ro, le !<Orrc t·cnzc l'ttrOIIO diminuile al punto CliC, gin.slo le ]Ol'l) M!'er · zioni, ~!"e non solfr·i,·ano più eh• · ul basso ,·entre, e non si pet·ila\'ano più di !'fingere a seCl)nda ùella volonlà di colui eh.- l& aeo.!'>i;;;te\·a. Questi ri;;nltuli si sono olleouti in htlli i ca"t, tt·nnnt! in tfuelli nei quali era stal8 falla una iuiezione preltminarc di sublima.lo, sostanza la. quale ba la rroprielà


nmsr.\. di Jecornpm·t·e ~li olcaloiJi. La ·ondu-.ionP. i: che ciiHf<l:lllta o ~:;t'"'"'SIIltl gf)cr.:c dfllla ~~llm:,on • su l•ldt..'l, o tre o quollt'O ~mmi <iella pomatn sonn IIIHI uppli<:.'lZÌOliP tl" ..O ulamente privn fii p ricc;lo durante lt> do...!lie del parto. Q te ~to ha luo~n collfl Jllll nmupldn rezolnrlt/t. Eiao n que.-t • punto l oppli~z;oui Ò• Ila ·ocaintt furono con~iù 1 te come JHHe di azione nociva Ci 1 non ogtflnle il •lo\tore :\1. L HouqueltP •Jimo"ti'Ò in tm ~-ervazion n Ila

•i•

r:n;ou 'ltebd(lmcu1aiTY!, chl' lA CCJ<.'1Jins. allo do<>e di IHJ g:·mnmo 5Utiicd ili CICI(Uo, ~UO fl\'el'è un'ozinno tO-stiÌC8 oJmenr. lrl t'er•le cow1rli(lfti. Fgli "' "Cl'Vi ''' nn l!Jl•r·rcololioonlfetlo tta tli-t r:la dolnJ"'«i ... ~hnn, r.ou ~'k"'t'~<ZIOI!e d ·ll···pi~lotlide, ca~o 'l'P" !o in oc.ni, •·ome in lutto l 'l!ffeuom tlolor'O"'e della 1Joect~ . 1Jl ro<-.ainu du:.•cle bunni"'"lllli I'Ì!=!ullnli. Le JWtwellulur~ 1uron•• 'lhltu due Wtltl' al giomo ~·olln tlellll t-uluz1onc cb • fu eSAlli'Ib al !:>e::.t(t giorno. Il uu~li ro1neHln fu nole,·òle e persìslenlL•, 111a dopo il LCJ'.Zo girwno l'nrnrnnlolo c·a lde in uno stato t11 p m slra:liorh~ e!!'ll'l!Tilli, cho pnrvt> ùovr•r·sì alll'ihuir e in mo Jn cer to li rrue->la medicaziOne. Qneslo e v~rnmeul•• un fatto ciii' rmt•e écr>ezionn lo. L 11 c9Cflinn H «tatn 1mpiegnta aneora nelle afft>zioni dolor oso dt>IICJ stomnco. E«~ hu in qn ..<.li t'll~i, indit•... ndcnlemcnte dall'nzione Joca!P, nu'nziurrll ~11rwrale 1li cui e nt>ce<:"8fi' teu cr oonto. J n una l'l\ Ì'-'ttl moll•1 inl••r e.,c:ante puhblicaln ne!!' i . 111na.lcs de la soci ,) medJ<•ale <li.! Licyc, TI dottol't FI"'ncolle ,..eguaio 1"11 O <!eliA COt;Hlllll ndJe 8pf!IÌ<.'8ZÌOOÌ t'SWMlC. nella ipcrlrolta dclln muc,•~R no<>r•lc. nella Clìrizza e~"uta. nella Cebhre ùn tìeuo, c par1menli nelrcprsla->"i. Le coeaiua lm rc::-o puro dt>i !!ra:~di QeJ•vizi nell'otolo!:ia. Quanlo afl'aziorlt' generai... •ldiH 1:ocaiun, Freuuù rh a con"Lillllltl ~l di c ~te-=-. o: copo l'in~~tionc d t una ùoFe di <'in•pte centi~rammi, ~>gli l18 o..:~ernttu 11011 .uf•ll'io Tl8rticolar·<>; un lavoro lltlelhmunlc o cor·pot•alv prolun!..~to poleve e<>sct't• I'OOtlolLo Il nne f>lll.ll cnderc ÌIJ ~tuncLt>ZZB. Il bisogno di nutl'ir!<i e lli iir.r m u·t> non .., fareva nri più sculir~; pt!l' ~l moilo ét;lt reocmnanJn il Ruu u>~o rtei iiif'llut-bi tl'l'l~ll dige!'ttio11e g-a.<:lrica; nelle cllch ~· .....it'!, in lungo clelia morflno e cl~Jgh r~lcoo-


nJ TEJUPhl'TI CA

H5

liei. n l'asma, ece. ~c·. Esw -tnta nnclae raccomand"eta da M . Benlley e M. H"numelz nei morno:nsui. Il J ttoro FJ•ancotL ili Jiue. 1111 rl\llo US() sopra di ~H~ !>l.c~so di 1 1 llODI "Ollocu n 1 d• ri ln:olo di co--nina a due per ,•ent , pet• comhatl •1:e l't•mi ·ranin. ,.·llf!'l~-' miuuli clopn l'iniezinn (lne eenl•gr-mrunt), ~,..li ··blle S•>!llwé~..,iuue cotupletn del re em1eramc • 111 nOLe\ o le -.ea-B:tlQIIO di benc10 ~re. 1.' macrania l'le mpa "e quunlo rimu mo mnllo piu hggea· l m \e m• t'l:;Ultult ,u oiL!!liUt•> 111 tu"llnplici ultrJ ace rc::;so ou·o h'l\ per,ono.

La taJUna, nuovo antipiretico. - Art. 12--3i: - (JN raal d .\te l i11e et tlr!. Clururoi•• Llf'lllbjl!es. l' •bloraia 18~5). 1 . 1\L Fl ric Huchal"d rif, l'" nell' linion \lédieale le c~p N• nz.li' 'hu ì>gl llll fatlu c 11 u 1 nu \O an 1ipirnt.i.:o, ò 1 " ttll an 1 • Jal & chin linn, c clt JH•t·.; ablJia un· u:tiDnl! a U1 ti Il qu• la de .'nnlipu·iuu. I,.!Ue:;L'ullmw ~O>:tanza. C Ìll· ne-<~lil•, Fl\1'11 c"r·tamenlo pr •fer lu. gauedu! i slotu sperim n s. e, cosa im, ortaul ·, ywe» nlP:Juente in pralica hu un 1 r ·u nL Ilo nult-, cho coltE:mpo dim111uira ancora. Il Il Jn ·k•cl1 iJ \'ieuna) d1c la1 pt•t- • J,1iz:astò •ruesta sosln /.8 ha p olnto · l " tlfato Jj hlllina tthMs~J·e 111 ternpl:lrnlu ,1 1i 1 al not·mal!:! '-enza prodru•r"' aiello accideulo. in Pl'"'~ 11'111' canto ca'~i di febbri ,]1)\'Ulc a roalatlic diverse (f b t'l intermilteuti, lir11ide, reumatismo, ro~eola, tubercolosi, ri:si!}ola. tèiJbre-puerpea·Ble, pohnonile ect•., ecc.). Parla fehbt•o int't rr~Ji lllnle é t'IU"-c.i!:Q n !"opprime.rne.l'Mce.'"SO prescrivendo la ta,lma due o trt~ or~ avanti il JH'esnnlo attacco ; sommiIIÌ"'Irnndo parimenle la lallina dopo la compurt-a dell'acce.:.oso, nQ abbreviò la ÒU1'8la e ne diminui l'iuteusilà. ma la fellbr•-' inleunillt!nle uou guari wai; gli acce~si si rìJ•roùus;;oru, e tutte le v.,Jle rn uecessalio riconcr-e, ~ila. fine, al ~Jrato tU cltiniaa; quesLo fH'OY"l ehe Jn talli.no è uu potente alllitermko, mu non un autiperioùico. La stessa oss~n-szion!l ~ "t11ta ratto per l'antipirina.


}ifì

Rl\"1~T.~

L'o~set·w~zione dimostra 111 modo c~>t•lo clte i ~ali eli tallina

allo dose dai venUcint(Ue ai cinttuanla ccnligramtui possiedouo un"azionc enlipil'~lic:.a reale; l'ebun!:t"8m"'nlo tlella tem· pt ralnra ~ SO\"CIIli -.et,ruilo Ja c:uJori oi.JIJondaoll, G !:Ì o ttiene in è.ue o tre ore; l'innalzamcnlo secondario della temperaturo n vviene rlopo ql.lallro o cinque ore t•tl è frequct:lemenle accompn~nato do hri\"iùi. L' emmini«trnzione di qnes te soslnnzé non è accompegnala dnlla pt•c<~cnzn nello orine, nè dello wechero, nè dell'sll.>uminn. nò ddln mater ia colorante ùella htle; C""fl n•>n pro. luce ollri etTelli liecondnri lr nn ne che SU!lorl e •funlchc bl'idolo; giammai è ~t>g-uila da \'Ollli li, o da fenomeni di cinnosi o di crlla,--.o, come onieoe dopo lasomminislraziona della koirina. Qu~:sla liO~lauza quantunr1ue dotala di proprietn pt•èziosis· simo•, p1·esenla Luluni inconvenienti che non ha l' onlipi rina;

qUf"·t'ulttma pare r··esr·a l"P' -cialmenle fnvorevolc nei luhercololici nei cjueh -.opprime lo C.:bbre senza recare alcu n cet.li\'O efTclto.

n cloruro di metile contro la. sclatica.. -

(Jou r nal del

Socrétes scientijlque!i, K 3, J, 9 anno 188;",). Nelle sedule tenute dalla sncielà me.lica degli o11pedali IM!l c-ennaio e febbr-aio del cor1-enlt• ermo, furono comunicati nu· mero!:>i casi di .. cwliche t•rbelli, e prodotte cla cagioni va rie, C\ll"nlo Jni ~1;.\llOI'i Dcbo~ e, Legroux, D"Ruos e Teunesoo colle polverlunzioni di cloruro eli meli!~ lungo il decorso del nervo gr·ande l"ciatico. Il ri..:ultato delln cnra fu, in alcuni casi, la gUJ~rigione immediata e definitivo cd !n altri un nole"'oJi... ,imo m iglioramento, non ollenuto cogh altri metodi si · nora usali. l~ ~la notm·,..i pet•ò che que!:'le poh·crizzRzio:li possono pro· durre l'eritemn, In \"CScicozione ed anche delle e cnre su· pe rtìciali, p+'r cui il Tèune:;on per C\ itftrli con:-iglia eH non continuare il getto più d• ~~ o G minuti secondt ed anche mono, sovralullo nello donne; consiglit\ ancora (li dirig:ero il gello oblil]t,(Ull~nle, è 11011 [Crpenùicolarmenlf' alla !òUperficie cutanea.


H7

Dl TER.\PV.UTIC.\.

Ulteriori 4&tl n.ll"asloDe della ooo&lna. -(Recueil d ophialmolò{Jit, rl!bbra o l ~).

J1 Nys alLesta che te pt·opril'lit one~k ~ icho ùo!.ltl cocain a 81 appaleflano per lulle le muco::c (lol'lnge-ca,11à nn"aleurelra). Sull'occhio a,;isce, nlln do ...e di 4 a G ~occie d'una snluzwne 11 100, in pochi minult lnl lìaln, mnc;sime aci vecclu, tal e!li;;l'e però una !'Oh17.ionP pil't sulurn •: 11111g~irH' l~'mpn. Non IV0('8 nlcuna irt'll87.ione A l lll(l" ... jlllu (h•ll'aziulle 81lt!Sll:::-ica la f l"".lft "'"' ~ a è In !->lC"'"a eh• primn dd ... uo u~. novenJo cau tacara la con;:l'&Unli\'8 ,..j puù dt~l dtwaolrulo tli cocaina tra rre n< le'ole ,·a ntng:;:ao. p r l'opera:tione d ·Ilo ~lraba!.'mo "i inslilla la cocaina, ~ i inctde poa la congauuli ~a e lu a "lacca .to l lcs"ulo con::iun-

rr

tivn c, •1nindi sj IG"-cion cnfl~t·o :!11 f;'OèCÌ • ol !O t~;W~IICilo cnpsula del T enon, e dopo 10 JniiiUll al plU J>Ì "C7.ÌOU8 .••• un ma oto nulla "enti, r.:> ...icchè 11011 rrelil'\uc;i opero.lo •Juandt>

tuLlo era uiLimato. Nella operazionP. della cal~trnlln. tplnndo l'iritleclomia non Ò 111.' o)utarnente in !i('Aill, l'une lc,ja •

e completa.

Il N ~ s oUenne compiuto "'llCC•· ..,..o da!l'U"O della cocaina in un CB"O d1 blefarnS>pasmo c J'uiMobìu che aveva re::i,.Lilo a gli all r1 mezzi. l ne ho tratto pronlo c dure,•olc voula:!~O in un ca:;o di llpasmo rellale con l•·nesmo doloro-i ....•imo, o~linato. B.

La oooa e la coca iD.& nelle m&la.t tlo della. pelle. SllfJE\I AKl.H. ( 'J'he Lancet, l t(:->:) ::-;. :.!) . •

V.

Il tlnlL V. !'hoemake1· riferisce r.lte per più di tlue anni egli ha adnperoto un eo;;Lrutlo liquirlo d1 coca nella cura di cerl& malattie culu ne c. Lo u"ò c011 l.won r~>sultalo nell' eczemn, nell'crpclc, llt:ll'erpele zo,tcr, nellR orllt;orin e in molle altro afl'lLtoni inuli. È rirerito un ca, o di cczan.a acuto dell'orecclu c del collo che miglior1i rnoravigliO'IItnenle con l'appli· caztonP loca l~ di un'oncia tli ec:tt•olto li'JUIÙo diluilo con tre once ù'aC!JUR. ~ ..ll'Acno ro~acca l'cstrollo suliùo è incorporato con un un.,;uento e larr.;amcnle applicalo. Esercita unn


IU \lS'l'.\

!:!plccu.ll a1.ion~ :<c lnlivl'l ..,ulla peUe~ 1nfiatnmatn o irr itnltt • p w', c~..., re u,alll con l luc 1 ;\o t "'8!ll)Jamo che il D. T . t:. Fox adopel n allo spedalc dt \Yl'"-lminstel' una soluzione tli clorJdruto di CQ4.:arno n l ur. •, di cawo ed hn oltenut buoni rct-ulloh ~pedalllJellliJ nol a orttcarto e nel lichene.

La cocain& nell& chirurgi& rett&le - (The /.an t t. l \ i' ~{). Il d tl. B ll lllcim riferì-ce il ~o ii 1.111 uomo di -4 anoi cho tl'o cvn t!ei forli ucce"'"'l di 1iuginu pedori::; com: •::!'tJeDIIl clell"aleroma ddl'ool18 e ,)ella o~,ificazioue dèlle artc:rie <*' r'ùutlt'i •. Pcr·quulcbe tr: mJ o egli !lÌ lam,..ntò iJmltrc di tene~mo retta • e .., "'Cil~le. l.R p< rcuco~ion~ sul.a vescica duuo sW6 CO" lf l .. t;,~ Il O l t'l~\ ddnlD IO. O 1'•~'-ame rc'lu.IP fe~ etl!IOS eri che lo pr• talu f'ra lllOllo lll~ro>=::-alo ed ~ra probahiJm.ml.e lu cttn--'11 tld di,o;lurlJo. Fur'tlllO or liuatr ~upp.D<>.itnri dr hl rN di CtH'•to, t'tHtleuenli cra::~cuno un mer.zo grano di cJr.ritlt'8bJ

ru

di c•lr~•ilil'l. Unn di qu~ ... ti inl!"'O:klllb nel r-eLto at mom nto di alldHre 11 Ietto e il malatll dorrllÌ bene G 11011 ru tll:;lnrbai.C) rlm·an te In nolle. Gf• e !folti benetil.!i continuarono atl ... re mamf. o.;lr per tutto 1\ seguente gior11o. Quella "Bra rl !'Uf'P.,.. "itor1u non fu dnto c il molato ,a,.so una notte inquieta. ~ tuta. Jl giorno app:0~"-'0 rll Ol'•flllftl0 Ull altr~ >rllppo~itnrJO 8 aci CO"-t b n come il pnmo Oalln pronleun e.i ein aa

ddla cocutna iu t.Juo:olo !"U""O ~i puù pt·ognosticare un l•r·rllonte nvv:ouire 6! que to alcaloide ia que;c,lQ ramo di clur:ur"' a. Et! onl iJ lnt•.;umelllC: u<>alo in molli spedali di. Lomlrn uella curti lello c111orroidi, della re,!':UI"8 c della fh-lola anale. Sulla a.zione del nuovo ipn otico, la. p&raJdelde. - A. K. STR,'-ft,\~.- rT e Lat1cct). 31 _ •nnaio l • .J, X ·, Yol. 1).

La p::wllltleid& eh o l'n ~~~ta la prima volla come a.!e 1l8 lern}wullco llsl dolL Cèrvcllo di Palermo circa tliciotto mesi fa, 1~on lia ticon1L0 l'attenzione che ~i merita. Cowe :;(l:TIIllfero l'la ulla pori col alornlio, e come l::!~datho, thtlu o osi moderate, si ovvicinu ~r sicnn:wta al l.lt"Omuro ti pota ~o.


DI TKRAPEllll.:.\

.H9

Jl doll. Strahan dke ol'n\erlo u~nto piu di t :,{l \'llllt! in ~Pnli­ cinque cast, e n n hn lJ•o,·atn che d~l"' mnlali cl!~ non _rt"pondessero alloJ me.iie do~>i do•\ me llcatuenlo. lJ no d t ques l t safr tV8 di mania RCHUl i' I"RJtro oli gl'll\'e lll'Vrnlc:a faci&ll'. L'uutore lo ha tl11Lu nel In manta aeuln e ct•t)ni<'li, nella meluneontn nella demenze. nei vari ~ta o li della pat·al '-'i gem•ralt>, dure~le quei peroo li oh irrt!•JIIlt'leZZtl ti oli Ìfl<;(lflllÌO Chft si ÌtiC(~Jl­ lrano tanto 11pe~" , ne$:h idtnll e negli imb,.colli e nel ~emphce ant~onnao, e l•• ha ll'llvato fJ'IR!'i cn ... lRnlt•mente un l'icur•l ~011narero LR paNIIIelriH B!!L"C•J p.u prontamente Ùt'\ do ora ho. Quaruio ne é pre!IH una lio~t>, 81 pr0\'8 una ~cnsazione di calore, una spec1e dt gt"fii.A vampa, c il mal t~ lo ~ ~pe~"O aoldorm••nlato In oliect o quiwli..:i minuti. Quundo non produce il sonnc. non ecetta. rna 11n1J let~t]•"' a c almare ranrermo eccitalo. Il •onno indotte> dalla l k"lt'liidetdf• è, secondo l'A., ptù ..oma:;:liRnte al sonni) nrtloJrnl • di qutJIIo <~llt•nuto dalLa !'lotnministrezione tli nltre 8u;oLanze. E lc;.::;:-eru, apparenlc•menlo non accompa:.tnutn clu i!o;znl e ~r·r·ta lllcnl'i ristorente; il malato puil, in O!!'OI tempo , e"l"er• ~'·egltalo o cbJamandulo Hd alta voce o scuoleJHlolo le.:s:!'"rmcnte, e "Uh1lo dolpo !'ve~liato non mostra spa,ento nè confu:sion~ d i iJee e se è ht. cielo 11olo l'i addormenta clt nu•J\'0. Ouraute questo sonno il Nllpiro ;. un pocn pril lento e profon lo che nelle ot•c ùelln vesrlia , rlltlnlre il J)O!"'O oli,..enta un poco meno Cre']uenle ~ f.orsc pcù forlt•. l.n tcmpCI"&lUra non Ù Ctìtnbiala, il tlu s~O d~lla urina 1\ aumPnlnlo r- In pt>lte non à mooliliclll.a. ~on qj prova allo sw ~linr'i 11i: dolore .!i lesta né altr o "inlomo qpioCI.lvolo•, c rnppellto 11011 è alte:-ato nnclt~ per ru~o giornaliero e prolun::alo per mcoltu tempo del medicomento. l ..a olost: e d1 lr·eutu A n• '''llnla J::•)Ccc• - ma raramente sono nece!'lll&tie pt!r p1•oclt11're Jl sonno più ùi sessanta ~oece; e que..tJl eJ anclw una minor dose rip~>lul a in un'ora ~ molto p n:a efficace di nnn 5ro\a dose J.renero~a. Il mklior modo di porgere la paralùt}iolc• é fJuello mdicolo clai suoi primt sornmirul'Lraturi ciot! eon una tintura amnra in acqua zuccherata. Ha un sapore pun;.tt>nlt>, mn una d ra mma (3 grammi) quando é co:nbinala con fJIIindici gocce di tinlur·a di arancio e con


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RlYISU

un'oncia o più di ucqua adtiolcita con un s iroppo cMtituil>ce una pozion,e non disaggr adevole senza cagionat' mai, cosi b a o.,.~··rvato nei c;-uoi easi l'autol'e, nè nansea né vonùLo. La paraldeide si elimina principalmenlt> o lota.men l~~ per la via dei polmoni e può es:::eN ~perla per dieci, ùwlici o più ore oel respi rC1, Oltre i van~11i ~ia detti a.<>...u ba pur ryuello sopra il cloralio eli non aYere alcuna a;zione deprimente o paralizzante !"UI cuore. Qu~la mancanza di azione sul cenLt•o car J1aeo per:metl~ di dar la con piene sicur ezza ai ma1ali di para!J si genet•t~le e ad aJtri n cui il cloralio non potrebbe dar:;.i cbe con la più !!rande p1'eC81.12ione e con mollti unsieta. Quindi il nuovo Uledicamento può prendere il posto del clol·ttlio in ogtll prP-serizione, m6 deve sup!Jlantarlo in quoi casi pul'Lroppo numerosi in cui è da temer·si raziono del sedativo ~ul cuor e mentre stu·ebbe necessario il sonno. Po~sono s.noot•a trovarsi ncUa paraldei,le altre utili cyualità. L'A. l'ha data in alcuni casi d1 ne'\!!'aglia faciale. In cluu casi agì coma per incanto, ma in lulli g li altri il suo effetto fu oullo. L'ha trovata pure utile in un caso di cefa lalgia nervosa.

Eterizzazione per la Via. retta.le. - .\rt. 12678. - (Jonrnnl de .\/Mec.ine et rle Chif'IU'I]ie. - agosto 188i-).

Il ~ignor P oncet ba trattato quest'argomento nel Lgon :ttb dica •. E~h ha anesLesizzato più malati con cyuesto processo, G se ne ha r~conosciulo dei vantaggi, ba constatalo pure che esso non mette per nulla al Cl)perto Ja~li accidenti. un inconvf'nit-nte f!l'1We è 'luello che non .si può dosar~> la quantilà d'eL.~re assorbito . Allorchè si osser·va infaLti ciò che avviene in un'eterizzazione pel r1•tto. uno $Ì renole perfettamente conto cl.re al momento in cui l'in..<>ensibililà sop••ag,~iunge, una parte soltanto ùelfelere inlrodoLLo ù ~soti:Jjto; i vapori che l'i mangano oell'mte2liuo e cj1e .n ormnlmente ùe.vo no pro· lun~~re 11 sonno posson o allora e~sere assorbili in una propor"tone considet·ew!e e provocare gravi accidenti. Il t1eru10 sarù iuoltre tanto più ,;rdllile, quanto più l'assorbimento con., tinuerà; e nulla si può fare per impedirlo.


Ciò ha o!';..er\'uh• il sig. Pont1'~ in una donne, che era ,.lata addonnentala con questo proc :osso. Per lo "{'87.io di :!0 lllinuu l'ammalala rimuse in 1"-lalo d1 morte apparenle. e, malgntdo tulli ' meui tmpie~ati, l'o .,or.b1mento dei vapori d'etere 1 1·~ enuti neU' inte~t1110 conlimiaHl, e n una ~~ pole,·a eonlro JUOSla !';OJ·gcnle I'Ontinunrn~nl•' rinasct'nle di avvelenamenlo. Le e pe1·ienze sugli unimnl1 giuuc:;ero 11 conclusioni rutalogh , n ~ 1r cono..ccr c cioe ello l'nuc...l",.,iu iucomplel~t po~cva ollenersl enl".a m~:omoni"nli, o c·lio l'unc ..l\!Sin compiQIJ.I può e r ac mpagnaltl da accidcnU mortali. Que:;to metodo pero ù Lal 1111p o>a&tl) m modo molto rimar•cltevole da un dl"'lmlo " enr ar1 , d quale ha c.on.,lalalo che ~111 w'"8lli :-i pc•lC\'8 olteneru m Ilo Rg'O\ o! mente un'aneslè-,ia !"Ufficiente per praticare un huon numero di coperOZIOUi.

RIVIST.A 13IBL[Q(iH.J\.FICt\ --~-·=---

l a D1rcz'one !!en€ralo ddln llllislica (comm. Domo) ha L t pu blicalo !l •ovtmento dello Stato civile . . \nno X XII - 1 3 - con confronti inlernszionali. l nutifo 11 dire qual czre;io lnvoro si {l, f.Y:'l"Onùo nola Ju ricell.f'-7..7.tl a l' "aUez.za delle pnbblicazioni di 'luell'ufficio. :\e· lo liomo alcuru pochi doli, i piit fr·t::rJUt!ntement.: utili alh stut!i1 !i (!ello cose stalisLiche mìlila1·i, !'•'i neces.--ari conrroult col!~ Nmùizioni cl"lla popolnzione civile, al!'giwtgerulo-...i puro toalchc dai.Q di rhconlro co1 pae~i cc;ter-i . . . T.imit mmo però c,,j dati, mentre ~i cslenderebbero ad un vcn~ nni , al periodo 18i~·"3, come quello che ,-i riferisce au·elcn~iou.! nltuale del re!!no .

..


Rl\"'ST \

o) Popola;iorte e morii.

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La morlalilit {nel periodo 18";"2-<.~2 negli individui da 20 a 30 anni ru: -

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Da 20 a 25 anni . Da 25 a 30 anni

3-

Tot.ale.

• (l) Popolazione c,·n 113.

('l) Popola7.iono r.alcolnl.~i la censita non fu d10 dl ltS45%~.

-

l


BlDUOG R.U' IC.\

Età uwdia dci modi. 11::~, nel periodo 1)(7:!-l:tl, oscillato tra 2~ a nn i, ~mel:' i ed H giorni (1>172) e 27 anni, 11 me!<-i OJ f> giorni (1880), ron nnn me.lta ~enernl•• pel fll'rìo.lo Ji 26 unni, 3 mesi, 2 giot·ni; e pei maschi di ~i, li, H. .\lrJrtalr t•ì pPr mesi (e:::oclu-,.i i nati mm·li). l'••rh•lu t8i!-83 ùn tll ;L 30 unnl 1mno 188J tln !O 11 30 arllll

Mar·zo . Aprile . Mal!gio. . •

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Turingia 1883 . 'Yurlemberg l&!l Butlen 1883 . . . Alsazaa-Lorcna 188t. Auslna Cisleit.ana 188t. Ungheria t8tU • . . . Croazia o SlRvonia iR83 Svizzes'8 1883 • . Belgio 1883 • Olanda 1 88~. Sve1.ia 11382 • • Norvegia 1~f\:l . nllOÌffilli'C'A i8R2

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1,46 o t).f.

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Spagna It~S:t. F inlnn•lia l"'":l.

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Mas«echn!<f!lls 188i. VermtJnl tRTtl • . Con n~cti ·n! l>'~:! . Hhole-1.-,;Jan.l JSS2

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8.3

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B.

ComJitDdio 41 f&rmaoologia., del dottor ScruuEDt!BE.BG. Tra-

duzione del prof. Fn.IPPO àLBETITORL - Loeseher, Torinofl•Jrua-Firenze, 11!85).

f.: un cnmrnentario farmacologico all'ultima edizione della Farmacopea Germanica. ~on è un compendio di terapia, non un ric~ttarin. wa una cancL~ esposizione della materia medic.a pcl farmacologo. Vale a dire tratta dell'azione rlei me.clir..am<mti per dedurne l e regole generali pc l loro uso. Le


455

RIVIST.\

i<le<> sono qun«i t-i'lllprP fnndutt• Hl fatti, cci il risultato di bea 1~, nn n i eli a~~lùuo e~perionze. l meùicnownti :.ono clO"!<itlcali in ~ruppi, prè-.a n J,n-.e J'azinue lì;.inlogit•a. Le hc.lba?.ioni let•apeuliche ~cncrol i i'nno chi ramPr te -.taloilite, ed è diruo~trotn il lnrn I'(llll'(ll'ln cnlrnzion ... fì!'inlo.:i<·a Opport me annnl!)ziom ·~l :1g,;mute do:JI traJI,llnr. c.Xomph:tano e ,.filari-

senno il In voro. È un Jnvorn orlyinnJe che 111eriln d'e.-"set•e stutlinto perché apre alla farmacologia nuovi nri7lOnli. H.

La febbre da malaria nell'esercito, pel tlolt. C8.J•itano weni ~o Gu......cpr•r. Il~: Rr:~ZJ. - ~l emnrla onora la ùella J' mcm:inuo onnNvole• nel eur,cor~o al J•remiu Rtb~ ri.­ ~npoli 1XX1.

È lflVOI'O degno eli Mta, C d'altenlo "tUÙin. g-iacché in poea mole t·nc<:hiutlo lt• più esseuzioli Ctl impol'l.anli nnzio1 i ::;ui-

J'impllrtnuti"'"'illln ur;:omculo. La t• pnt·to l\ con ..act•ntn fli dnli " tnti"tìci, ùi s,·nriati du ti cioè de-.ullli tlulle c~ontJizicmi !'nnitnr' il' 1lell' cscrcitn. dai ri ... ullaU delln Jc,o, llull"inlluellza rnalnrica :<ugli intJ•iegati ferrnv iari. La 2• pArto lt·nlla tlelln f•alo!JCnia rlella .fttlJ&r e pntw~tre, et! accer111A alle uozioni che 11~ avewUto gli autichi, alle opi· 1 ioui piu rccc1 l <Sco la, ~ali,hm·~, Bale,tra, Satlhrd c Bllrlclell, .\ l'r.hèr, B:w,!elli .• i, l.r'nìni, LR •Zi, Ub nneie r, Sehui,

Lullli, Tcrrigi) n r·cccr.tb.. imt (Kil'l>", Touuna-.i- Cr·utlt•li, La· Ycnw) c lrnlh1 pure tlell'eciuloJÙl, accennando le znne tli (]nmiuio. ,Ji....cntcmlo tlelln "un r att1ra tellurica o rniR-.rnoiJe; .tll'ati me :-ull'or!!nui-.uJO; all' inlluenze ~e('owlarie r...,tazinui, \'enti, rana, elt, se...,-.o, co-.liluzioui, ffi..po:-iz.ione indh'iùuale, ncdilllalntiorw): e dell'mila• oni-<uto con allrt: date c.,.<:-cnze

inrettiYe. La 3'Jm·lc ncccrn flllllefqrme,caratteri.Jirl)dromi,c.~J.Zt(fl· ::ione, .~i11tomi, dtcot ,•o, tli-.li Jgucr ,lo le ,·ero• i uterllliltenti dalle "-'Hiwnnt imtl', IA.rYlltc, pe t•uil'in~c. La i J>llrle c.Jj...,·nrt·c delle infezioni acu i~, del mal nùit.o, della c· arltc~ ... in palu<>lre


BtBUOGR.\FlC.\

Nella r;• tralleggianl'i i proncùimenti medico- legali che possono e.:..ere richie"-ti. La G• tratta della cura (prolì\uJ;:oi e cnre medica). 11 l'(l}o cenr.o della \R!'UI traum Jc·lln,·ol'o, bA~la nJ indicarne rimportanza : e cnme lll matt•riu •'· tre.lla.IA con sobrio ed opportuno tntto pr atico, ne rùccmnanùiamo , ·ivantenle la lettura ni coUeghL

Jl oJaolera e la tenda o•pe4&1lera •ul sistema Tollet. P tASA

e BALLnTT.\. 6(1\ogul\ \ 81'~.

n el :oil'lC111R Tnllel l' ùc•i "uni [JI'Cgi, e ÙC'lla tenùn ~peda­

lier a id •al l !'HIIe ltEt~i eli t.\."-'"0 "L'"'l l.lUl8 ;..-ià fu f,.llo cem10 nel

~:r\Qrnolc. ri ·or<hnulo a J•l'Op\.•silr• Jdl'ullimo congt'e'-i'O inler-

nazionule Jellu Croct•-Hn"'l:ié. a 1Huevra, com e fos>~o s taln espo,.ta u•m ~i!Tall.t lr>utla ol Plnh·J •nlnÌi\ ccc. l a pubblicatiouo elci '-Ì..:uori Piuua c Bullolla è fnlla allo scopo ùt dilfoudere la couc>::>ccHza di c"~sa tenda, ed accenna oi va11lar:L.ri cl•e ln cnr.~tterizZHun.nllu ~nzioui J•ratìche ottennten•'i ,. c.ort·cùntn ùi r.ppMlwti di-egni che 'lalgonu a dt~rne u n' iden t•nrnJ •iuta. B.

L'lglene pubblica e privata e l a didattica. all'esp c alzione lDternazlona.le d 'igiene ln L on dra 1884. - Rapp•)rlo 111l\m. :\1\ll .icrpi•'~ •Il Rorun ùel tlnt l. cav. Felice Snlltilli, lllt'di •• ·li t· dll.E'~e dl.llla H. :\l arina. - Roma 18tl:'\. -lmpn>'~tbile i.- rin,«umcre questo eluhornto rnpporto, ogui peri•""-' •ld flllalc. ha, pclln l<cnpo per cui fu dettato, Wlt\ speciniP importanza ..... . È uecesc:orio lej!ge•·lo e f;ludiarlo: le cotn inzi111li t•he so l·O lrarrauno, !"\tlh•ngHte rla ,·aJiùe pi·ove ,·arrnm·o allorn u •lare m a ;.pintn anche da noi a l i«ti1U7Joni nnaloglw ~>Ile !>lr·nPlure ...... VeJo•n e nobile scopo ùel lesoro deli'L'fl'e.!i0 coll~:~ga. B.


lUYlST.-';

MtCREt.s ALJVL~- AsAistrnte alla clinica m edica e in.li'O' tloc~nle di patologia SptwiaiO nella R. Univel'!"ità di Sal5811ri:

l. Contributo alla CCL8uist~a. della cirro.'li-&iliare ; -Q · L" o~sa l a t" t.a;

3 • .\ falai/ie epatiche - Q.::....ervazioni cliniche ; 4. Nota cli11ica .'lltlla polmonite cruposa; 5. !Jreno::ioni clilliche - Serie i• Percmliione: }J()lrno,né:' e cuore; A w~olta:;io11e: m~:- rata ed immediata; teoria ~unni; suoni e r umori ; peumonil.e; pleurite}.

Sono ::.ucco!"u ll1cmuriùlto, aUPstanti della ·mloutlcl:'tl~i"' dellll ubilita, e del pratioo ,o.Jor~ del loro autore.

B. La dlwfmfesfo.ne delle materie putride ed (f'r'.~t;i e fOIJne ddla ciwr di Xapolt), pel dolt.. cav. t;A,ftLI~ HEL ·J~BAIS. (Atli della Societit d" iucoraggiamcnto).

La prima parte è un accurato comparati'-'O studio :-:uJI•a:t.iono tlc.l sollnto fct·ro<:o dell'acido Mlforico, del cloruro di zinco, dol cloruro rrallunJiruo ferruginoso, del percloruro ci ftlrro, delle fumi~~lziouiJ"aeido ~lforo<>o od twidrite solforosa. La l'N:ourln par·te lt'nlltl, ton compentenza ed aut~Jrita, dli conc.rmi nrtiRc:iali c •ldia Jì-.inrezionc tlegfi avanzi Ol't!anici. Fnnno '-e~;wto iliver<=i int.ere~snnli rille:Jilti •Iuali documenti comproHudi. E un lnvoro co,.;cienzio::-o, dettnto nel più ele·rato ~po igienico, con intento ~ouunarneuw cime e fiiA.Dtropicu, che fa lll•Jlto onore nJI'egrc.~io suo outorc. B.

I socoont ptù urc-entt al feriti o colpiti d ' ln1'òrtwdo, pel ù·~l Lr IGJ BE-:t•,utoo, capitano ~ioo ulf t• faulèrie. Toriuo iss;). È un mauuoletto dettato allo ~copo di oltenere uno i-tru-

ziono adolla e !'Uftìcicnl~ dei porta- feriti, e da vulert! pure all' il'>lruzione di quelle altro verilone (agenti della pubblica


lorZa, Oft8NÌ. ~) CM fAcilè Jlfl&-<:;OtlO

tl~l'\l fo~"ÌOlle di

~e t!()CCOI'!<t' &i t~ritio~·nlpi\i .t'un mJorlwuo. 11 libro è colcelo ~ulle ll•;doui doll'E~<~narch por le scuole ADl8ritane, e per le aMIO~he aolo\late p<!l' le i~tit.uzioni di soeco~ d'Inghilterra, ec~;. Una smnmnr1a •h~!wrizi111re del corpo utnnno e della cil'· colazione 88JlgW!:!ll8 Apre la 'Ìll all'e!!regio >'CritlL're aù en·

trru·e nel campo d'atti\"ità .•\cccuno. pn..,cia nH~ ftlrile, contusioni, di...lllrsioni, )\1,'<:-1\:t.Ìoni, rrulturc; quin•li alle ,.;t•ollat.ure, annej!amcnti, a...Jl"'o::it>, cou~elmuenti. "' ~.mirueuli~ all' iw-olazione e I".Oipo rli "nle; Oualmeuk tratteggia i t>e;.rui ùella morte l't'aie, e Ja le nPI'Jue p~l ~Jipc!lnnento dci cadn\ct·i. Unn 1!81'tP. 6 con~acrala ali t• mmwore dei porti\ -ferili, al trB"IIorto •lei r~rili e•l nuuunlnti, cttrico c !<•·ari•~O ltwn, e~l al rico,cro loro tempornrio nn n potenolo:ii tra,porlnrli,occ. Sono puro net·eunati alcuui Ulezzi impro\ \'Ì:<tlÙili di contenzi•1ne e ds lrll"Jltll'lo, e da ultimo !'nno euumernti i me:a:i li i medicn· rione e di !-.OC('OJ'SO ùi cm "ono doU\W Id ùor.re r1i ~Janitù . Alcune figure, eire peli' iu,o!!nUinenlo ùonebbet•o ~i'ere rtdotta a grandezza nnturale, colllpletano il libretti) cletregTef!'" c.)lle0"tl. È 1111 htYnro utile e cowpl~->1.11. cbt~ l'er!Juneute in att~!'a di una Ì!<lruzinue nllìcial~. potrà somrntmrenlc facililat·c l'operi'\ de1 medici ai corpi o•d a;.:li :::pt•daJi incariwti dell' hstruziouc dci portu·ftmli. B.

Dei soccorsi unitari immediati.- Conferenza tcnul!l nel.1'.\tellu• l ,.,.HCLJ dal tlolL A. ToRELLA, medico della H. :\la· s·ìsm. - Yenezin t..;•H.

E tlll lnvorn con~cnt?J-e al soYra ric'Orthtto, ma ualumlnteul•• 'lr,·er-.a.ruunk li-alte!!l!Ìalo in rela:douP Rl lhtH'SO '

~cup•l ... Qui 11mJ :-ti ll·attavu di iRtruirtl. !"i '-Oleva dimostraT-e ln nece,..'-ilo. l' utilita. ùi diffondere tal, gPnere dì i<.:t.rur.ione.

E certame ntu t' e~re:rio collega ha t•aggiunlo lo seopo, ~e b~t~lur poLe~e a ra~~Ihmg:erln il riuscire nbiH'lsimmneute t=-ù ~le..-nlawento a dimo-.trs.rlr. utile c necesSlrio.

B.


.i GO

RIVISTA

Bela.zione teonioa a. conedo del progetto m&nioomlo per 300 allena.t! poveri, pei frnlella dott. ScrPJO""· e.! ing. C L~uow ~~ \Rt.occm, n11nrati del prewio d'inCt11'flg-giamenlo dnllu Sodet.) frenlald en italiana.

1lJ1

Due competenze compiute, unite in fraterno af'cnr,Jo do,·evano neCC!:'"Ilt'iameute rie~<·ir·p a compiere un la\'nro veramente de~uo dJ "reciale nom La pnl'll' dell·i.,ge;:uere e( lta H>d.Ji...falti; rJuella del medico ci lta c·on>inli che rl l'rogeno pre"'cnlo. lulte le conditioni che l'1gienisln u lo f'peciaJi~ta pn!'>f:ono tlc ... iùerat•e. È 1•erciò che alla nostra prwera npprovuzione uniamo un corùiule encomio ed tUI!l antil'lt&o 'ole f:lL'ulta di urano ai cnt·issimi fr·atelli della c·ur amicizia ci leniamo lauto onorati. DorT. F. BAROFF'ro.

La febbre del fieno, o catarro nasale estlvo. - Pr11f. MoRELL MACK~;~J.rf.. (1'1·adu1.. IILem dul .loLL. \'. Gtu ut). È unn compiulu mnnngru6o clt oprestn non ro1-a, eppure non comuncmenll! dia.;nustica!Jtle malull1a, la rtuule !"ehhene non peril·oJo,..u l\ p m• causa <li mole"tie !!ra vi, e d'indolt> < c;tinata,e ùomino appunto nella mictliore slarirone d;.IJ'anno.

B. Le risorse curative della moderna ortopedia. - Profl''sor PIETRO PA:"iLllll. -

Rdaziontl.

È un In vom cl'o~casione e dellnlo tld uno scopo alTallo speciale. f: lult3Yia d, ~no d'cs!'erc tnt"<.lll~to. Amp10 1oi e 1110ILO ampio ù il cumpo che l'e~rc~io JH'ofe!':sOt'e a-,!'egna all'or topeJia: hasli acrPnnare l'he vi \'IIJ'rebhc compn~oo tutte le operazioni ù.t•t·tt~ a cnrr·Pggere t!Prvrtl'lllit, ra~~ruppandole solto il nome rli ot•LopeJia operativa. Vi compt•ende pu r•o la ginnastic·a me.l•cn, la cura delle altiluJini. le monipoluziOlll 1 l'eletlrtcit.it, le cure pueumaticlic, In rabLJ•icazionc (pu1·tc in· wnli,·a e dirclli\'11) ed applicazione degli npparccchi .... E1 un posto pur· po!>"'ono avervi la rarma::culica, J'itJr!JLCrapio,


BIBJ.10G RAFIC.\

4GI

1a l&rapm elimstica, ri;:ieue, polla inllu~nzn c~~~ u~a ~uona e m"'lodu:a d1rezione del re!{1me e de;:h e;;crCJ7.1 (,.pe•;:JO durante certe fasi dell'arcre!!cimcuto e ll··ll'o1·zanicn evoluzione), polSSOno avere nel pNvenire i vizi ili null'izi:•nc l 1calt>, cha sono la eaut~~a detenninanlo di m olle ,leformtta. B.

n OU'bollo'alo; mHsl preveatlri • oar&tlri. - EnoARoo PtRROMCITO. -

Torino. Uniont> T ipo;:•·slìco edilrkc 18&"J.

Gli !!ludi eul carb1>n<~hio non hanno crl'tamenle per la medif"ina umana l'1mportanz11 l'ommn eh~ hanno per ln velerinarltt, la quote ra o~ni ~rorz11 per r•pnra•·e I'1Hrrieollura ~ la pRIItonzia dai danni graYis«um <'he ..s!;e ricevono du 'luesla

malattia. Pure il libro recentemente puhhlic:nlo dal Prof. P erroncito riesce, a parer mio, a~sai int,..res«nnlP. anche per il m edico; e p:h stes'1 medici m •htar1 pos~ono ll•u,·nrvi m•>lle cose degne di nota. A s trazion retta ds~li studi sul bacaIlo dell'antrace, che è foi'I!Je uno dei meg)io eoM~eiuli fm i minimi \'Ìvenli ~ene­ raton di malattie ai 'lllttli nggt son volti Cl)ll tonta predilezione ~rli studi; e pur pas!lanclo !'Ollo l'lilenzio la trasrni~!'ione del carboncino dagii ammali all'uomo ~·>llo forma di ptJ«lola maligna a dtr vero nell'e ...erdto 8'-~at raro, \'Ì sono due quel!ltoni i~icnidtf', connt>s;,e l'Oli le molnltie carLonchao"e, lo quoh posctono, in dalo ~ircoctluuze, avere un'alta irnporlanza per 1 militnr·i. IO: primit•rumente, non si pos<tono trascurare ~li esperim enti lulraprt:"i JaJ prof. Pt41'nmcilo, ,.roccordo coll"inge!!nero capo •h.•lle f••rt·ovie CU illm. Kossulh, per la Jisinrezione dei vagoni dello fet·rovie che ove:gscru ~'<rrvito al trasporto di beQttt\lne infetto; i 'lllllli vagoni J>•'r neces~ità imperio!'(~ della g•wrrn potr,·b!Jero es,-;ere dl!"linali al lrasporlo di uomini od anch·· nlla r.,rmaz•one di h'~IIÌ O;tpedali. Chi ha VÌ!-<Ìlalo la cspo<>.izione nazio·•al~ di Tor1no, chiu~a pochi mes1 or sono, ricorderà ccrl•> come la so,••età Jelle fèrrovie meridtonali ,.i espmae«s~ una cat·rna.a per maiali con otLo letti, lo quale M n èl"tl allro che un carro da besliame a.d attato a quesl'u~o.

• •


RIVISTA

Dalo uduncrue. ed Jl cnso non :;art~ for;::e tanto inrr-equcJn&e~.t.~ che -.J dr bl,a }'l"'CerlPr.~ SI] una preventiv3 dk:rnf•':tione vagoni, •ruuli ~aranun le O<Jrme dtl sel(uirsi? Il prof. Po:rroncitu u:H'1 1:01ntJ ùisinfdllll.lt' il Yapore 1h IIC(JUa; e le prQ\'0 da fui (ullè CÌ 8.SSÌCIH1lfi(J che il V8J <Jl'e llC~Ilii!O· imm""'· o uet vu~or11 1cr· uno :>pat.ro di tempo non mierr re a 20 miuult c con cuh.l!m:t a :.t atmo-.ren.: ui pressione. si ma• tiene nrl uun tcmpcr·nttu·n tlr 10u· C Pl't' 10-1.2 mìuuli; terJBJI(~· suflìeien"'· pì'r uc:ilierP i gct·mi infettivi eù in pat·licclnr· modo il vrr1 . :: ct~rhonchio,o. S1 · colcolalo eh~ per la dh•ini~10ne rii un va~ne occo.._ r ono 1:1.1 lalrt di ac•1ua c hii-';'U cluio~. di carboni! del \'&lore di liru :! ,:r•. Un 'altr•n qncsliClne ~-<i ò quella di sapere se siano crHum&o ~tiliili le C'.Urni di unirnuli mnrtì Pf't' car!Ju rcbio; quec;livu • già molle volle a;.;ilala t· l ullimamenl~ ancora dal pror. FrhppaLusc::ana. (La 'luestione d~ll carni 11• [r:tte davanu fll/fl ie!Jgl ed alla 8t.'ten;a.- Pudova, 1b8t); que::~tione sempre piti grave pct· il progres~ivo r·incnt•imento dellù caroi, o non Mlll la. in• lercs<Jr' f)•'r l'a limeni3.1.Jou~: delle trupp~ ·specie di quella ilt paesi remoti dove i 'hcr•i st:ar,eg,..:ie:::~ "ro, ovvero in imJH've.ìule YII'..Onde di ~ucrr•tl. S~ il L8rre~ dopo la. baUu,..l ia di Eylau si lt•(wù w!'llrt•Uo, como ci racconta uelle sue mP UJOl;a, di nulrit•e r feriti con Cllt'll~l Ji cavali<•, pos~iamo hcn IJOrnaodarei "0 un .!ior•no noi non !>lll"emo nella ùut'8 nece~~tlu Ji dar a woneinr~ carni sospett~ ar uo:;tri malati o ferHr. Ora dn..;h e--per menti conoolli con diligenza e ton fino accorgunenlo dal pro t. Hor~on".!ito l'iSUlta che il sugo ga<>lrJco dislnl:;ge l'nzionc vir·ul•·ntn dei bacJ!Ii carbonchiosi; c che i bacilli e le pore po~-..ouo tra<>cot·rcre innocui lun~r> il tubo digerente t'C non ~i lrO\'Ono punti dApttc!izzs.ti per un pr-ecedente catarro. on·ero piccole ferile prodoll.e da para... ~u quall ad esempio f.rlt ancuilostouu od altri lòtronmli. La CClllllra poi rende atfalt.O ìnotfen~<i\'e tali carni poic h~ .. menll'e 1 lmcillì dell'nntruce re!'ist0110 tnullerati. a ho.sbi~suue temperature pen-ino dr I:J4r solto zru·o, uiuoiouo rnn:iee m mezz'ora nUa leropet•alura di 4>-r.o• C, e le spore, dotùlc di vilaUlu ancl're più tenace, muoiono jn lO minuli soUup<•S~e


463

BIBLlllGI\ \FIC..\

aLI un calore umido di n:~-9;:,• C; ontle o~ni ~;,rme d'infezione v 1en • sicuramenlt.' ch::-ll'tlllo pri111n t!ell"ol'dinarlA cullul'a. nece"'Sill'lll. pt!r 11 l s!-~u, per l"sJ'I'tn;!CI, ~cc. 1 JIRli •·isullatJ •li l'è<'eoti::-::-iuu C'"perimenli !'ono in pieno ac •·lo c n le pm·ol(' seguenti ~.;rilto 10 anni or· sono dal nosll·o generale medico Paolo ~lunn~ ra: • la Tlllfl in,.:alohrilà .. d Ilo cat•ni Ili nllllllllll cile perirc1no in seb'mLo n ntl'llal.l.ie c inf-czlOS.e nou puu l't'\'ocat·si in duhhio; parche, oltre gli • e p rimenti .dc~ll uomini dì :::d• nzu. t~bbi;:tmo •fllelli ben più " est o:i e più eloquPnli del Jxopolo nllim,nto • lY. nic;i>ll.{l milrfar rtal1ana, auuo ts'j,), Srllroppnrwnità dr·lrippologia in. Italia tanto jra l J•liJI•Jia.;ioui ctw pr·t'sso le tr!l{lf•t!J . .\STF.GI....i'\0.

llassaretU. -

CAnr.ò CoccA. -

(:'\apoli 18~:"•).

Cou ru '-tu r re.;t'' ole Articolo, f'Ubillicaln n P. l .1/orqar,ni e ,.,hwt 1 e uoi 111 fot•urll cii e~trattr,J Il ;::ig. Cuccu culpito dai {!r8\ l rlC()IIYt;;llÌ•'III{ JuruernalJ, duraute J' llllllllO r·olr•t•a, ne) "Cr\ 121 d i lau.nt'o.:lll, ::o~Litnc •!ho i lazzareUi di Let·ra debba n e"'ert' tenuti c.lul cnt•po 5nnil8t·io dell' e.-.m·cito e quelli ùt m l't' dal co:•pt• "1lllill\l'io mililar·c marittimo. -È un'idea!!ÌUI"ll"~ima a tavnro ,J.,Jia •JUat.··. ultre i validi nrgornenti dell'ttulor·•·. "i e la roc••!llf• Psperieuw ud laz7.at•eLLo di p,)veglia l \.C!JCZLH). ìl q~ale J1n•llo e ttoverneto dai medici del! <l Rea l Mot·inu, ha tunzioualo in modo ill(lppuntabile cd ha pl"esentalo anche quah:hl3 \lllllaggio economico.


CONCORSI

Conoono &l Premio lUberl A norma del programllln pullblicalo nella Circolare :S. del Giornale .\fililare Ufj1r.iaiP, parla 2" 1 S8:3, è p... r\'enuta ol Comitato di ~a m là mtlltar·e uaa memoria originale st?gnala colle seguente epigrare:

La perfe:ion. non. è delCopra umana.

CONGRESSI XI Congre••o della .A. .oola.zlone lllledloa. It&llana la ... ragia.

Nel settembre p. v. 1'.\ ,.<~ocinzione ~Iedica l taliann lel'l'll il !'tuo Xl Cf}n~res::Jo Guneralc io Per·u;.r1a. A tale Congresso an.J1·a purP unita unu e~;posizione sarular ia.

LA RE DA ZIO'iE.

11 Dirctt.ore

Dott. FEI.Je& D..'-ROFFIO col. med. U Redattore CLAUDIO SFORZ A Cop1tano mcdi.:o.

NUTINI FEDERICO,

Gerente.


MEM.ORXE

O R

I' G X N A . L l

su

ALCUNE FEBBHI INFETTIVE OSSEII \'A T F:

NELL'OSPEDALE MILITARE DI CASERH

Cenni e:o;lr.1tlt 1!3 una Il• l.uior n d 1 d li

•-••li t:e..C•••••• , e.tJit: DO mcd•eo.

Form~ tifuvr, (1•asi 18). - (;li JrtfPrllli 1'111~

per· lo piu en~ tr:narw nd mio r~>parto Ir-a il ~· t>d il ti" giorno di malattia, p reh c\ o pro~ enienti da altro rep.1r1n, o perehl! · lralteouli nell' 111~·rrnerie dei cnrpi o per nltre rngir,ni. presentaqmo c ~ l :l soprnorhitari:t, in laluuo :aceomp:tgnata da wrli..(inc: mod.. r la pro trazione tli fon.e, lauchcu.a dP!li arti e ,-peeaalnll'llh' dc~"ll mft'riut·i . che in ftn.tl,·u no fu !"o,liluita da Yeri dohH i. N•m . . i "'"erro io akuno cl.. lir·iu u :;ul•delirio nel t• scllt•nario, ,. ~utn in ra1·i ca:;i si notarono rwll,1 2• seuimana. l.a lingua tlt•i maiali present;n;tsi por lo più alquanto puntnta, Ns•a ai hurùi, ricoperta da l1rve palirm ;.;iallo-verda:>lra. ed in due oli individui piu tardi , cr·,.u il l:;• n l / 0 _;i orno di mnl.tuia dtH•ntò ecc.-., bruna. tremuln con re . . -<nr~ trasrer:.ali nella 111 11 rte mediann. 11 ' eotrc alltnanl(• tumido e pa-.lu,[) pre enta\"n Lorbori!!rui alla (o,sn ilen ce;;nlì', con un senso di clnlor~b1lit 1 alla palpazione e con ri,;llllntli'~'l. chiara alla perCtbsiorw. ~!'Ì priiUi giorni in 1nalcuno :.i os~Cr\'o stitichezza, !'IO


466

Sl' \l.t:ll''iE FEBBJII 11\F ETTlVE

in altr·i diarrea, la quale non lasciò di poi mai gl'infermi Lullu il pedodn febhrile: le scariche alvi ne nelle zi or·e oscu~ larono dalle due alle otto ed i materiali reietti avevano il lore di ot•r·a gialla propr·io ùelladiarrea tifosa. Dal ì" al !)o gi in alcuni o'"er•o-~ i ùi,tinto tumore acnlo di milza, in nhri comparsa di detto tnllloro fn piti precoce, imperciocchè coa la percussione fin tlnll'urrivo del m.1lato in sala si ehhe porlunita di constatarlo. Tra il ~eu imo ed il nono giorno coJD.., parivann pure mn•·rhie di roseola <:ul ventre, std petto. io ltLni ::.car.. i:: ..inH', qu.1llru o cinque al piti, in altri abbondanLis,-ime e tanto confluenti da occupare a guisa di morbillo il petto, il ventre, il dorso etl il collo. Giovami far qui os>;er·••a~a. cùe i l colorito dell.\ roseo la non conil uPn te eT:) ros~o \'i>o e somiglianlaul bel colore tlella fragola alquanto sbiadil~. mt>ntre che nelln ronlluPnlf' notai una tinta più intensa e vindsa. che !li an icinavn quasi all'm·dl'sin.ca. Jn tutLc c due le vm·idil però osservai rho le mncehie scomparivano con la compr·essione digit:tlf', pt•r l'ir·omparirl' appena questa cessara. Dal 9' al u.• giorno gli infl'rmi giit ll!'Sumcmno la giacitura supina, <lilentavano apatici c (lnmno St•gni di paracnsia, bisognava gr·idar forte per fnr loro sporgcrr•la lingua fuori le aTcatc dt•ntarie, e biso"n;wa invit:u·Ji a ritirarla quantln non ve ne t•r,l viu bisogno. "P.07.a di cht• continuavano a tenerla in mostra. Par tuttavia polfltti .not.'\rc chi' pochi perdettrro completamC'nte la coscienza, e per lo più in casi mol'lali e nel periodo pn•ag~ nico, n '}n:tsi lUtti con:;ernLrono In memoria. In que to stesso tempo in dur . oli notai ~obdelirio ed irrequietezza, ma il subde1irio era tranquillo e dava prontamente luogo a ri ~poste logiche alli' rni(' iuterrogazioni. Però i malati non L1·ovavano r equ.ie !'d ora si rivollolavano sul fianco destro o sinistro con le bnwcia penzoloni fuori del letto, ora prendevano una posizione sem iboccon~.


O SIRf.:\TE ~ELL'OSPEOU!liiiiT\IIE Ol C\~EIIT.\ • .ECC. S,(j/

1 denla in pochi si ricHptirnno ~ li -g,,,·rlidt•7.ZP e riò o~ serva va ogni qualvolta i piantoni e ~li infenuieri non da, ano a I.Jcr~ al m lata, comi' io loro prp.. ·rÌ\C\11, eu ·hiniate 4l'ucqua o da hrod ogni due minuti; di gni a che quo•llo per me ~r.t l'indice d~lla loro nuività. Il \enlr•• in t.tlnni a,-,un~l' dal l t.• .11 !(}o JliOtRO dimen,;ioni f'Ì(f>\llllli,SÌIIl4' (!l't Hnt lilll(lllfiÌle, t( dimagramento in altri pt•rmettera 't•dt•tl' "ùllo tlt•IIP. pat'E'{Ì addomtnnh lt' an ..,, inll•ilinali n~onlìo• pi·rga,, In du•· 'oli indtvadua o erv:u intorhitl.wumtu tl(·,;li €'lementi j,.rulugici dt•lln cornt'a ma non "Ì t>LiiH'ro tmlt cou .. •·guenze. JH•rdti· indu,si arlafìrmlm'-'nle nn piu frt'ifltt•ntc :uuutic~aro• dcii•• J•alJ•t>brf> per uml'llarnt> la nperficie corn••alo l n un ... ,lo malato oltre al falli descritti "0Jlf:\:,! rltln,ero llt lp('riotlo d'incrt:omento f.tltÌ menmgatkt, pupill•• •h•pprima f•,rtenwnle •+·Lt·l•lte più lardi dilntate, e poco mnhi li alla hlt'e, r. un~-:i 11111 i ve i n i ella lc, tendenza a senppnre dulia parte :;inislra tlt•l lcllo. penlttn di cosctenz:l e d4-larto non furio..o: cunlioni! ··ontnuioni al!ern•• Ùt>i mu,coli l:~ tcm h del collo. per cui la faeci.t m no' e' .bi dondolando da de lm n ..ini.. tra e ' kerersa pe•r !t't' o qualtn• e11·e di :,eg11ito. Dal l i" al ~W gir•rno cominci:\\ a il 'e ntre n rcntl<>t"Si più trnttnbtlt>, l.llingun, non piu adda. !:po::lia,a,i della patina rinmntntlo :ooempre al Jnanto a·o·Nt, (Jniucìi ~opraneni\a qualche flpistn .. :.i o rile\'nlll~ "udorf' P. la defrn escenza. In l)twlruno sntnmt~nlt· nn liti to~~t· e· un l i mi trllr i po~lasi polmonali. l.a IP.mperatnrn eL br Lt·e Jterintli il primo a:>r.rnsiouale como lo chinmò lo .Tnee·ou•l. il ~ecMtlG delle u..cillaziooi sl:lZionarie, ed il terzu delle o"·illaziuni d t' ·eudt·nti. . In ne ono anun;tlnlu :-i eLhe tleferrcscenza brusca (cri::;i} st hPM dt•fen e'•· enza grndoa•a (l) .;j) ed a tipo reutillente ..:h e occupo un periodo tla ;;ei a nove ~inrni. 11 pol~o o•cilh', dalle 90 alle l ~O ltallule al minuto ed ordinurinmenLe fu pt·oporzionalc ullt' ascensioni termom~triche,


i68

SU .\LCU'I:E FEBBRI IXFETTIVE

fatta ercezione dci cnsi letali in cui la frequenza (lei polso menta\ • in ra~ione invcr~a della temperatura. Per lo polsi si mo~tra' nn o piccoli. deboli, moli i e poco resi;;tenti;

regolari, net ca,;i letali ::.i pre:.eotarono sempre dicroti, (eei sempre buon pre~a,.:io quando li riconohi.Ji regnlari. bencbò frcquenli")~inti; e disperai quando fin dal princ"moa male li sentii ùirroti, ~fu!!•e\uli. filiformi. Quattru di que-.tt malati morit·ono; il solo Fa iella del 1• Laglionc d'istruzione in 3" giornata d'ospedale, c la catasll~ fu repentina, stanlcchè pndli minuti prima aveva parla&o la madre, e nu!la aveva fatto so'pcllare cosi preco,·e Prrò notai fin d;tl l o giorno che il Faiella presentava eulissimu pol,-o dicroto, mn sperai nei poteri naturali giovinezza, nei fatti morbosi in scena cbe non erano manti. Alla autopsia tn·nttcata dal dott. Orefice furono statale le lesioni Jli"OJH'ie uell'ileo-Lifo Oper soprappiù ùità drlnnrcolo ~:at·ùiaco con dilatazione del ventriculo uc:M~•• Un secondo ammalato utori in ~0" giornata cl'osoedtall. 2:;• di malattia per infrenabile entemt•ragia, ma l'au non fct e:-eguitn, perdu! 'O}n·ngginnto il colera ne era J'e~ecut.iuue. Jl ::.uldato Ferrante della t.• compagnia c cl'artic:lietia morì in s· giornata d'ospedale, ,,. di ma ......~ etl il c:·'l"~~"~'' maggiore )hg ni, dd l oo artizlieria moli m ).(iornata d'o:;pedalt> e l t• Ili malattia, ed io credo che la ..;ia '-l:tla c·a,!!ionatn dal c•oJil,,o io cui caddero per la intcnsatà deiJ'iofc>t.ÌOUe. ÌIII!J~'fCiOt:Chl: furonl) CJUeJii Cbe nr•o<:t>·n lll la ro.srola coofluenti~sinn• e ùi tinta. ros!;a arde:.iuca. L'autop5ia non pulellt> eseg-uir5i andte su que,.ti altri cada· \eri pt>r j IDOI i\· i :.UUCCenn ~l i. (;iOH\ però ricordare r.he n ~lagni, gtit primn avera sùiTerto di cardiopalmo, c rhe il •·er rnnte, ollr·c a not('' ole iùroemia, nc.;i pt·imi hriurn• dolht ma· lallia pt·csentaya adeniti sottumascellari, forse di natura scrofolosu. 4


OSSI.IYAIE :uu.'OSPEDALE XIIIUDE DII \'ERTA. ECC.

Hl9

Tra le complicanze c ~cqnele nnnosliervai alt' una pi<'ga di decubil • e forse de~ esi r. i•', nsr.rÌ\"1'1'•' alla nt•lleua in r.ui 't•nncro aeonh i malati, oltre all'n:50 fwquenl~ rli impacd1i frt·lldi. e "olo notai due enternrra~ie. una •Ielle •Jnnli mort:d~>. Nel soldnlo ensaledel IO<) artt~lieri:t :-i uutt', i--•·uria durante il pr1mo ed anrhe in parte del 1° t•llenrn·it•, t' :.i tlmeue ··ol caletensmo vuotar la ,e,.rica più ,.,,Ile al HÌorno. •tut•,to fallo ~ notevole IR quantO che le f,ICCIIl;l ÌHI!'IICilllaJj ùt>IJ'inf••rmo s1 muntc•nn .. ro t'n$lnntemt•nto inte;.rre, n•'· 'i hli'(JtlO f,tlli di stupore o comatosi. Nel ~oltlatu l'nrcPIIi tiri ~" f;tntm·ia, »11pra • •snn't- in sul cominciar tlelln C(>nnll•·--·t>uz., .lulore all'iuguine sim~tro ..e;wilt) da lJrnrult• lltmefar.ioul' lli tnllo l':n·to inferim·" rln l'll).!l.dnnl(f're un 'nhlllH:J quasi cluppin Il r. l de~ l t'O. Tale tomt>fnliont> n· olliJl.lZrw.-i n ralfrì'dtl.mleolh ctl a color~> csanols o dt>l memhro, :ul l'd t 111:1 cirro-limi•• ai mall·~oli e ad affit•volimento dr.i )militi <h•lla pctlidia. Tuil i qut•,li l'alli fua-ono ~llldtcati e.-pres.:ioue tli tsomlto"-i IlPila -afPna. I'"''Ò anche dr qqp.,ta t'qoeJa il f'oreelli ~1131"1 f,~fj, •'IIWIIIC. 1.' i!lcnria io r·itt•nni prod11ll:t da <::pasmo de~li :-linteri ,,,_ "cico-pro~latici in I'(!I07.iooc for~o a rli~lllf'UÌ nulrìli\'i dei pedun oh rer('hrali, imperciocch~ a mano n mnno che l'ileo tifo SI andò dtleguando andte l'i-•·nria ee~sò. Il trombi-;rno della safenn n~rri-~i alla diminuita pre~:;ione P. 't>locità del sangue. J•rmllltti fursc dalla iporrofia dd ··uore JlElT l'esaurinwuto tifoso. -I.a perdi a di Jl"'"f' nd mal.tll 05cillo tlagli uuùici ai \enti chilogromn i e fu iu rapporto alla magç:iore o minore ùurnln della fehhr~ e dell.t :-.Ila altezr.n. l"onnr1 111i/iarirtt,- Ora passiamo alla seconda forma rhe chiamerò o~ feLbro miliare » p·r le rae•ioni che s\'ol.zer·ò piu ~ • tard1. l ~:'lati di que:-;t:L febbre rJ·ano già da qualche tempo rico,·erat• m •1ue>Lo u:<p•'J.,le po::r altre mahllie, in medea da urca


-t.'i o

SU .\I.Cli:'\E PEOUIU J\PEI Un;

un mese. Il ~olùato Te:;tasecra lrovavlbi in os:-e1·vazione per psiropatiu. i ~oltinti Marinacci e gantamarca eran!l nel r~>parto renerei perclu'· niTeui da blenorragia: il soldato D'.\ ngelo nella. sezione di dm11rgia percll~ aJreuo d.t a<lenite inguinal~ a nistra, ed in ultimo il ,-oldato Fichi, il <ruale, io qnalil& all~>ndf'nle di un nflirinlc ammalalo, ayc,·a pernollato tempn nell'o,..peùale. \ gginngo inoltr~ elle i reparti Yt'nerei, chirurgia ed o-.,errazione son -.ituati nei lati sud ed est di fJIIP.~Io sh1hilirnento. l)uest 1 spe ie di felahre e•flrdira con breve hti>ido cui pre:;to teneHt diNro inll•n;;o calore, lìn dal primo giorno :)ge. :J\J",:i-10°.3, tale calom drmna otto o tlieci ore, indi ;;llprag~iUD!:(eva un I'Jit·,·ante alaLas-nruento di temperatura per cui l'infel'lllo sent1rnsi qun~i h<'ne. Tnli varinzioni fehhril i si alter· navano per otw o diec1 giorni, dopo di d1e la feLhre ;;tauih· msi continua, Plevando~i a ~O gratli la sPra e discendendo ai :19° o poco ml-'no nJ mnttino, ed nnco a 38", con scarsi smlon nella notle. Oltl't• alla feiJbre imponente,. pochi ultn falli morhosi emno iu ~iuoco. Ln coscienza em integra, non delirio, non stupnre, non sussulti lenùin<'i, nun coma; all'infuori del clecubito supwo 1\ della stanchezza degli nr·ti, che si aa·r·c•m· pa~nano sempn• n fellh1·i co~ì alte. non ri era òuruJne alcun fallo cnpace d.L far credere ad nlterazioni c!l}i ceutri IH.>Il'n,i. Pupille e congiuntire nello stato nurmalf', in alcuni osserrai rv~sorc 1ld volto, in altri noteroJi,,;h~o pnllnre. Ln lingua mostro·si 'J!Ìlnatl non patinusa, in tuui ru~sa, pri\a di epitelio nella parte mediana, e mediocremente :u.ciutta. J n qnalcuuo notai un -.enso di llolore alla palpazione :.ull epiga,;trio, intuiti noteyofl5,imo mctcurismo dello stomaco, la c:Ji risonanza ti m· panica,; estenrlen1 oltre i limiti della regione propria di ~tue.• st' organo. Il ventre era nlcruunto Lumìdo, in alcun i dolente alla palpa-


OSSIRfATit l'CELL'OSPEDAI.E XII.ITAIIF. DI C.\SE!ll.\, ECl!.

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nno l'ombelico, piultO!>lO ùuretto c con poco o ne ......un me&eousmo. gor.{oglio alla fo!'sa iliaca !le~tra. In alcuni ri ·

ZlOD

scontrai paccolo lumon? di milza. in nht i milza now1ale. clu· ranle Lutto al decorso febbrile: in tuili poi t: ...i.-teYa aumento di Yolume dell'ala pi•·cola del fc·~alo . ei primi I;ÌOfDÌ per tuili i Inalali lllilnr.anzn tJj lletlt'lilii ~en~rnh, 'ei'SO il :J Il 5. 0 gÌfllllll I'OIIlilli'Ì;I\:t llll:t uinrrPa 1110deralU con esito due o lrt' lolle ul ~inrno eli f,•at' ;.rialln-cuTa tead n le al verde. Tutti i malnt• aYe\ an n inappetenza t.l :ode yna, de:-ider1o di ht>\arule ul1.1ridè. Due ebb ro nM•onclanti"iuu 'o miti bilio.-i eh(· .-i rip• tero no per IO a U ~10mi di se;uito. In tr·e iruli' idui os;;enai nei prima ~iomi dt m·tlalliu . una -pecialt' .IU;,lina. la quale era caratterizzala rla inter.~o ro~-ortl cli>ll.l r.....·ia pn~tl.'l'iure tlt>l faringe, del velo pendulu c·l)u l'llt>u.a ruolt!i •·ilev;lllle dell'Ll;:(Uln; ed L' enza eli tnmefmdune delle l<lll,illc. Jn llP~"UIIO -.ì o,..:t:rnrono catarra bronchiali o .:onge~t••'Hi ('lllmonnli ipo~tatirhe: il cuore si mantPnnc• in huonc condizioni Dopo dué o tre settimane iu cua i fa't' :.Utl•lescritti ~~er:-i­ "-leuno immutati i malati ùi,cntamnh m.mife:.tamento idroemici l.t pellt· e le muco-~ n :-nUle\ ano una tinta tluasi cerca. La loro pelle t• :'pec~nlmentc •1nl'll.t dt'~li antihraeci c della tel(lllllA tnèso,.;astric:a oltre all'essere arida e di liuta. sporca, si c:Joli.ara :1 J(nisa di minuti,simn rorfm-a anch(• ~triscruu1nvi su liewmt•nte c'un nn Jito, tanto I'IH• fec~> dire al doti. Si!-(normi. llllo <h. istente. c ri 'i puù ~CI'Ì\ è l,. "lL t'n l tlito ,., Spe- o la fclthre irnpron i:.fllll('nl,. ahha55:tla'i, e l'ahha'saml'nlo roinr.icle\'a con l'eruzione .. ul 'entn•, ,ul pello e sul collo c qntlcht· \ oha .. nIle r·e .:i•mi intf!rne e ~uperiori clelle cosef>, di ye,~:•cole mili,crichc, r•mlt'llt•llli uu liquido diafano, c-rista\linu, iuo'ulure. e t!i re:ninne adda. E''" vescicole non :ne,nrw Jl•'l ,.,uh;.trallt macchie ro,,.,,. eli ;;orla, ~i anerliYaD<>


Sl' .\f t,;t.:,~l! l flllllll IWETTJ VE

anche wl Lalto come• t'Orpict"ioli tlurNLì ed emisfet·ici in talooi non oiLrt'p:b~ar·r•n u i dur willimeLri di diametro, in altt'i assuuset·o la grantl••:u.n di una ~ros~a len1ìcchia e nel soldato Taurino tl~>l 1•uaii<1Ziiune d'il>lrnziont> le l"e~cicole furono ~ros:.:e l' r.nnllnrnti •h fonder-i in '!rnndis5ime ve..:l'ichette più n~ntimetri di lar,;:hezza, le quali aLhroecia>ano tullo il ba.-,n \ enln· e huuna parte •ici peno. Tali Pnormi >esckolell ruppero Ja.-cianlln allu 't'll~t\!1'10 iJ derma come~e fo,-~e nn \3Sio 'c-cicunle "euza che ' i (o,.~·· ;..J,alt succe,_,.,;, a suppnraziune. cornee h·. il Tauriuo troYar:ht con r.:hbre altissiwa ed f''auslo dalla slt.t lung.t durai t etl in condizioni tre10ende tli pr{l.;traziuu" ~l'lll'ral<', IPOlt·i supr·aggiuoge"se h gangrena clellt• j)llreli arlrlomiunli. ma t'Jtll mia grande mernriglia da quel giorno la. fchltl'l' dt•rn•llltt~ ~l'llfJII'I' , fino alla ro mpleta ~ uarìgì111tt>. U Tonl'ino ìnolll'P ru flt'l' IJII ilSÌ IUIIO il periodo febbl'ile afono. e ncm 'lÌ pnlt•Ho conslnlnro la l •·~ion(:\ proùucenle l'afonia, prrchè l'applicnziun p dt' llo spl'l'dlio faringeo riusciva malawnole per il tlel'lthilo dor~'nh> dPJI'i ufl'J'IHO, e per lo slalo di f·oll:bstt in cui -i nmntPIIOll JH'l' molti giorni. Due malati ehbet·n etnorrn~ia dnll'inLe,Lioo. e prohahilmPnle d.1l n·lln, (lf'ro·hi· il -an'.!ue pr••:'enlava.'i di colvrilo qua-i nonnale. Tale r>murm;.ia ebl,e hreri,.sima rlurata t'51 sn,J-e Cfln notmol" nltha--amento della febbre. Le urine non furono n~ car''' n~ ahhuntlnnti. di .:olore citrino alquanto ca· ri·o. limpidt• o tli l'l'azione acida. \ ll'urometr•J delrimbert ·e;.m:n-nno l Ol~ a l Ol H di pe~o ~petinco, contenevano tracce quasi normnli di nruft•inn e rli urocrilrina. l l demr-u della ft•hl.tre può dirsi :.ia"i S\'(!llo in l re periodi distiuli, dns.·unu tll'i qnali l'l'il <:egna.to da un'ascensione zraduale per due o tt·c giol'ni, eia 'nn fastigio di un paio di ~iorui, e da un pl•r·iot'o di deaemento. Le oseillazioni fn•·ono riai :l8° ai .i-0° per oLlo o dieci gìor·ni.


OSSERVATE :"\ELI.'OSPEDALE 311LIT,\PF: Dl CASF.IITA. ECC.

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quindi r•icrnle apire~<sie pE>r uno n tre gÌill'llÌ. e ro~cia ritorno ai 39•,:; 0 iO" e citi come ho J.{ià dello per tre Yollc, set~za r_he Ti si pote!'se a.-segnare per causa •lu<lil'lte disordine dtelell.:o od all•·o fallo apprezzabile. Il poi u, in lutti frequente. O:'•·ilttj fra le nllt• le (:)Q b;ttlule, ma pt>r qnanto frequentissimi. ,.fug!!eroli e nlif•JI'Uii !{Ìammai Corono 1rre~olari, ne mai n notai di•-rnti:<.mo. Con la•liuunnzionedella febbreilpol,n din•ntavol piu ampio e me un fretJnente e sfuggt>vole. Ad onta della loro Jung.t rimanent.a a leuo lluc soli di tJUt•:sti malati ehhero pia7he di dl'tuLito. ··he iu '''riti1 ebbero più l'apparenza di decorlit·atnre :;nlla parte piu 111'0minente della regione sacrale. nnw;lli• di vere piaglht, ili fatti gnarirono in pochi giorni eon quakhe lavanda eli ;wetn ;tromatirn. c:Hmt> "~'•(IIPia rima:;e nei malnli rilf'vnntissima anr111ia, la I}Unle pt·r~islt•lle anclle a conla(l'~•·,•nza iwtltet·ata, o qnnntlo i mnlati ~ottoposti ad una diela quasi Ù1rei succulenla, si t'l'ano rifallt in t':tl'lle IJIHt:'Ì totalmente. ~ei risanati l'epidrrmitle di tinra hrnua e sporca specialmente alla f;tct·ia posterion~ degli 11\nruhJ·;u·,·i, ecl ai dintorni dell'ombeliro. sfald:na:;i a hraorlelli f!d .1 5l}llame come nella scarlauina. OssPrvate al microscnpil'O ,·arie di fJUPste ~quamelle con no Ìnf!randinwntn di :;nn tliauH.llri oltre alle cellule epiùermoidee nsser"ammo Jìhre lt.!n;.!ltc somiglianti a tll•re di raoape. l'eh~ col doli. Si~norini ~ l'JI"Ilammu prO\ t-uieuli dnlle lenmola dPI leno siccome JIPInl'ia atlesa all'epidermide forst> per l'azione del smlun•. ~el "oltl.tto ll'Au~Plo nel periodo della conrale3cenza si 5\ iluppatonu Ire a,cessi, il primo si sml::e sulla rP.gionP tiroilJea. ed al •li,ollo delt'nponeurosi omo-clurÌI't'lare, l'altro alla re){ionr. sollu-a~n·llare destra molto va:; to e p1·ofondo, e J'ult i 010 d i pir•·nle dimensioni sul IJract'Ìo destro nella sua rc~ivno media anlt•ro-intema. Quest'ul timo USCe$SO jll'eSO!llll\ll una p<ll·tico-


St' \I.CUNE fEBBIU INl'E.lTIH:

lat·ilit che 'aie la pena di rirorùare; il tumore tptanto 1111 uorn di colomù.t e della stessa forma. :~·ttll(lCUilaJM e ,jtuato col ~uo as~e ma):~iore parallelamente all' asse hrac•·io. prc,entara sulla sna !'uperficie una macchia •'Prtln di cit·ca 1111 rentiru,..tro di diametro rosso-bruna, intorno a era\ i un n znn:t circolar • .;c;olumta e eli rei i:'eltemica di lrt> millimrtri di lnrght•7.za, oltre la qnnle t·icomparivn il loritn ro,~npruprio Ùl.'gli a,cts~i acuti, ti quJle, rome un' anda\lhi !.!r;ulalatnente spr.rclenùo,-i nella. pelle circc>st;anll. Sic1·omc al fl'A ugt~lo non erano state praticate iniezioni i dermiche. le pan·enz~ di questo asl'esso tni fecero peusarr fosse un proùutlo di embolismo e son dolente di nou aver tulo ron~tatarc 'e la rnin cred\•nza era vera, percht• nel afi'ermati\'O avrommo forse avuta lu. spiegazione della de~l1 altri :t:<cc11si c d!'lmouo di loro comvarsa ..\ d OJ.!llÌ modo. aperto, iptesto pii-rolo a~ce~..;o delle e:>i~o a marcia di J,.u,u•.·· qualilit e guarì per prima llllt•ostoue, gh altri due aperti nel rep.1tlo rhit·ut·~ia ùal dull. Strauo u rneùicati col sistema st"r 'nbem prc·to e felicemente a guarigione. La mortalitìt fu nulla m l}uesti malati che asce,.ero ad oliO, pero tuui ehhet·o un:t ''llll\'ale-;t:enza stentata e longltis~ima con ricadute :t\ ,·enute anche l:.> o ~O giomi dopo la dcferve:-;ceoza.

Oai r.tlli nnrrati mi r•arc e' idPntr che nella prima forma .. j t::hbe da fare t'OH' ere fel•lll'i tifoidee.~-' credo c be difficilmente si potrl'ltl11• npJIII)!ttat'C tal t• •lia:.:no-i fnuJata :.ulla cnn a termu::wopka t••·opria eli que:-1~ malattie a;;:-.cg-nala lm·o dal "un· del'lid1 , cù C10t't'gt•ntt• dal lutnore di milza (twuto). dalla ro· seolu tifoitlt>. dai l111rltorigrni ;~Ila ru~sa ilco-cet·alt·, dallo stupore, tlul t•oJla:.,(l. tltt IUilo il treno fenomunit-o UC.~l'l illn, e fìnalmcJllt' andtt• dai srtll'liÌ n•pcrti nccro,.copid: perlo~ h è io non n~tgiu n gl't'Ò pnl'olu per dimoslrnre ciò rhe mi pare t•vidente.


OSS&IfAT& l(&LI.'OSPitD'I.LE lUI IlARE Dl CASEIITA, ECC.

~j;)

Vediamo innee che cosa dollhituno crcd~rc ch•lltl natura de) ~pdo ordine di (ebbri dt•.;~rillf'. lo ho <1\ IliO do fare senu dubbio con una mtùnttia acuta fehhrile. la •1wùr. con· aemporaneamente ha colpilo piil indi' itlni tlimnrnnli nullo stesso pedale, oon febhre a tipo anlihol•r eh~ ;;i 3' ç-icin:t a\ neorreDte. senza lur~tlÌ7.UlZÌOIIÌ lll'rJj UJ"j!,li\Ì t•IICI'fali.;ì. loraCIOI e uddonunali, alle n ~pic;.:arc la f.!r<\\ ezza, :w si fa ecceZI&n del eatarro ~astro P.lllt•ri•·•• ;wuto. rlw pur sempre act.Oillpa~tnn o~ni r~htn·e alta e ~1'01\C. Tn e;;sa mn\allia lo. fehhrc era aeeompa~tOnla da at·idilit ··utant·a nl'lla pl'irmt "ellimana. con minoti:.;~imu t•sfiJiiazione furfunii'Ca o ~rpnlmMa dell' epi· dennide, o chl• lermin:"a m•lla h·rza " •Juarta :wllirunntl. con eslelii 8Una entzionf• miliurir•~. la:-.riarulo iùn•t~lnia tume :sequela, ed altri di~ordini ~~t•J,·it·,·ulo ~•llll!IIÌ!.!ltn. Q11esLì latLi già per se slt•ssi rni tlit-ouu t•ht• «JUt•lla malattia frhbrilr era dina· lura infettiva, imrrc•···int·rhi· ì• propt·io dt>lle malattie infclli\·e il decorso IU'ulo, l'.tltczzn tlt•lla lt·rupcralnr.t. la uwnt:anzn d detcrminult.• nrri•IO")'"' Ìl• ali•• a "I•Ìt>,:.!<~ 1· la fo•l!hrc 11 lr i:-.~imo., nonr.ht• il rt•li•pmtu, itlrtll'lllÌil. J)i J•iu non t'""''IIÙO"' Yerifkata alcuna tra:-.mi:-:-.iorll' Iii tal wnrlto dai malati u!!'li iufcrmieri .. ai metlil'i •·uranti, in tulln il l•'lll)H' di l'in:a tre lll~""i. :. ùa. ri· tenf'r i rht• te tlcllt> fPllht i tlllll er.111u ronla!!io,.,e; t· romeche si )j\ ilupparono ''"lll(:lllpot:lllPamelll!' in più i111lh idui dimo ranti nel! n -.tt•... ~n lunf.!O, }m...sonn a lnwn d l'i 11 u cl irs i Pndemlr hc t• di natura mia,;malit•a. DunriUl' lP fPhlwi ùi rui è part•lcl elrlll'rn llllllll'fl infettiva. t•ndrmi••o p rlOn contagitJ"il. Ora qual nom•• dur·emiJ arl es"-e·1 le rkrmn!-N~n·mu pèr sinoclte? l.a tlurata, la fttl'llta, il tlecor~•l o l•· nozioni rhe abbiamo sulla natm·a tlellt· -.inwh.-· t'è lo , ietanu. Erano ft•ltltri lifloidt·e~ ~ht dow le lc!\inni del comune sen· !\orio l'II•Ì frt'f}tlt'nti Hdl'il co -tifot dtne il tnmorr di milza'!' diw~ la r(t;;eolat o perchi· la mnn,·:mm degli stadi tipici proprr


4/G

SU \I .CUt'IJ:: FJ::OBI!I l'H'ETJI\'E

di que .>l<l fcbbr·e nrll.1 t•un·a ll'rmo~topica? ~on possiamo comlllCJHicrlr ::;otlo il nome dell'aùcnorifo del Cantani. dappoichè h· fl'l•hrr da nm o,sen·atc nuu ehhcro la tlnrata di otto o dieci sellimaru• eh c l'illn,;tre clinicu di ~apoli assegm aJradenotiro, O lo l'\\ Ì 111111-'\"0it' t'OITÌ.;poniJPOZ:\ fl-.t Ì 'inlOIDÌ di l)llellt) e

di

qne:-tn. For:w se in consirlerazionc della nfC',;sunn p!C'rùila an.ta per morti Yolt•s:.rmo anno' era de fra le co:.idcue fcl,hri napo• Jctanc. che il Dr l\t•nzi..- non t"sil.t ad immedc:-.imare ,·un le f••ùhrit:olc tifoidi, polrt•mn trn\ an i qualche pumo ti i cnn tatto, ::pc1·inlm~>nlr nt'lla dtu·ata o nl•ll'c,iLo; mn se t• Yt•ro ,·he il :-o(').,'TJU patog-nomnnit·u delle felthricoll' ,.. :;emprc il tumore ;H'Ulu di milza. JU'rt'lu'• in sua Ycce constatammo :.Cltl]Jl'IC' tu11101'1' dt•lla pkt:ola alil del fegato, essendo staLu os~ennlo :;olo in alcuni 1111 lic' e lnmure fu~nce di milza1 .!nr.i io pn•po~iLO l'P rea i nn c'l'il rrio an che roo l'ai nlo della t· h imira di nic.a. e 1icrrl·ai rwl potioclo di dnfcn cscenza l'ul'llfc·itHLnell'nriua dci miei Tn<tlati. pigmonlOIJUI':-Io che pnre t' co:-i ahhondanlt' n d le aiTl•t.iuni tifoidi du~ \ol~nno a guarigione ( P1·imaw1·u) l'l! up· pt>Jia 1w lt'O\ a i Iii' li P lt~H-rt•. Di gnha I'IIC aue he da qtu:-... to lato hi:.nJ.rnÒ p,c·ludcl't' l'ilco:..tifo P le sue ritOtliUeazioni. ~~ · at•clo poi l'l'OH• mellel'ie nella calc,!!oria ùelle fehhri re· mill •nti malltril'he, t'u"i hene studiate tlal G-rie:.inger, imper· cio•·•·hi· pt•r tuili i malati mancherebbe il momento rau~ale, ù'altronrl•• in ne..:;unn clei malati fu 'j ..tu mai la remillenle tra· ~foruuu·,.j in intermillentc. nt• ,.; fu il tumore rli milza pr{lprio all'impaludi,..mo, ... egn i questi che, set·ondo lo J acroud, ::ono t•aratLP.rh-tki. vruprl t•d t•flicaremente 'ale>oli a differenziare lP n•ntilll'nti malaridae da una congerie di altri malanni. l'lae nr po.;sono a,. .'lllll!C'n' l':tpparenza. Inoltre Lutti i maiali ..HnO f.,'lH\l'Ìli. unt•ht~ qm•lli 11 l'Ili non fu per nulla somministrato rhinino, <' t•nlm·o '' t'Ili qttt':'lu farma1·o fn propinato, ~ia JH'i" ' ia ipodermit•a l'itt• internanlt'OLf', non ~olo uon ne rirerc·


~KLI.'OSPED.\LE l!ILlTAI\F. Of C.\SERTA, ECC . ~77 rono vantag~in. ma st>nsibilmeule fll'ggiornrono ~tunentando ht fehhr~ dopo l'amministrilzione lli un graùo. un grado e OSSERVATE

mezzo. Ant·he la ··himka fu ,.,,n,·urdt• ad esdllllere questa

ÌJH•le,.i imper•wrlu.. analizzand11 le urine e trallandoJ,• con la soluziune di rwelalu di piorubo il colori' carnit'illo 11un c.omIJ·lrH•: t>cl jJ,·olnrt• lnttigino"o cld liqnitlo rimust<• immulato dimo::tr.n a l'a....,cm.n eli urut>rit rinn. pigmento biliare d H~ si lrum t'w•Ì ahhundanh•menll' nt•llc orine dr. i fel!hrit•itanli per nmlnria. Om l'a""~"nzn di •Jtlc-:tn pi~menlo nnitn tl ciò che !JÌÙ sopra ho ....posto. n un pnrlaun •·et·tauwnle in ftl\ ore 1lella nrtturn malarica tlellt• fel•bri oli cui mi sto OCt'Upondo, e perciò mi Culi\ iene t Ì)!t>llaft• ;lllclll' <lUt>SL'allrll supposto . ~i• le rcb})ri che stiamu :-ltnliaruiu l'o:'t'nno es~cre c·onfu~e con la febbr e ricorren l~~ ltl'lap~ i11g J;-r,• r dPgl i I tt~l es i) im pere iorl' hè questa ,. e:',.t'!nzialnu•tttt~ ,·,.nt.t~iu:-a, ,.,l il cont <tgio si attacca perfino col tialt) c t:olh• e"alazi•mi tit':.!l'infl'rmi; orn "~lP fehùri da me $ludialt• fn:"scro .:<ltt~> ft>hhri ri~m·r,•nli ì• da credere che qualruno tra i piantnni, infermieri e wedid ne sarebbe stato att:tct•ato, dò d tè nun fu. Inollr•>. noi prtmi cinque giorni della ft"hhn• rit:orn•nte o,..sf'M u... j nn Ulllll~JllO COUlÌDUO ùella temJil'nllllfU iH:t tla una ,., id,· n le n·missiuue mallulina. e la tem, ... ,·atura I'lt~~imHW 10°- iN,:_; - ~ 1° - 4..l' 0 .2 per rimanere· slal.ionnria lino nl pet·io1lodi t'l'isi. in rui ii calore discende al tli~ouo dt'lla twmta. Tullu ciò non si osserva nel dclo fel.lltril;, prl':-t:nlalo •la •JU~Ii ammalati. Ollt•e a ciò, stando a qawllu 1'111~ rircri~··(' Lh• Foudte: tutta la ftsonomia 1lei malati ùi ft>bhre rit'Ol'l'èrtl•· ha una r:-:rt~·e:;-;joue ùi dolore, e secondo l\ ohcrl:' l'ii:-Jicllo di •ru!'~li malati i· ~pesso del Lnllo caratteristico, per~;hè pre~enlnno gli on·hi ricinti tli tma zonu azzurrognola per l• qm\11• ,embr<1no inro~=-ati, ed hanno uno sguard!l cosi "fu••·ial~> di di.spPI'fUil cnlm11 ii1Ì, ~h e difflrilmt.>nle si dimeni ica w fu,i:;to nua \Oiln. Ora tra i miej malati nt'• io, nè ''OÌ ab-


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!:>ti .\I.CU:\E Ft.6Bnl L"'fEITlYE

biamn 'i.;ti gli 11ct:hi ricinti di /.ona blna,.tra, in ne:-,UlJC• di essi n"sr.nammo lo 'gnnr·do ùr,olante..:he l'i d .;er·i\e il Rnherts, pen·iù rilt•ugo l'Ile lll'mrneno l'ipote"i di fehhre {10,:-.t ri .. pondere al raso no:;lro. Ora non d rirn:meadunq ue dw un 'ultima su ppo~izione , cto6 -che ~n·e-:-i rn utu a fnrt• nm la fehhre mil!liare; ma in quellO •'a,-n clo' r·emrur1 ~l'anrellart! o almeno modificare ncUn nosolo!!ia tu Ilo il tr·enn fcnomen it• o os,en ato P ùesrrillo dn i nostri • Ycr·r·hi autori •·he hanno tr~..tttato Ili questa malaUja. Il Bellot rhe for:;c i! -..taio •Jucllo rh e ha lracrinto un qnadro il piu per fcllu della mi;.:liart•. cloYc trmerel•be nei nostri malati il doiOf' rJravan.•~ sJ0/111/Chi o l'ing··~t.Y riritlllt laps1L8? Xei no:<ll'i ma• lati non tlolt•t caput m1t capltl obtnndit tlolor, non 1111fftlnl .•mspiria pect11s, nr'. SJiirilusqne difficillime tm!titur, fattu ee• cczione tlclla dolor·.dtilitit epiga!;Lr•ira pl'Oruossa p!.'t·ò con la palp;\zione; rhc :;c Sll/111110 utorrelur corptt~ incendio, non pub nsscrvnt•:<i mui thfflw·nlt• ro1·r: acri pulrulnqu". D'niLronde in nt'S:Hln nmmnla.Lo abhiamo arrerlilo J'aogo· -..eia Loracica, o la costrizione epigastrica cbe descrive lo .laccoud; nè il :<udnre ,.i è pre..;Pntato nel primo o nel secondo ~eltenario. 111\ in fìn di malattia con la. caratteristica di abbondanza tnlc da bagnare i maleras~i. anzi la pelle fu per lo più arida, e se qualche nolle fuvvi del sudore. questo si limitò ad inumidire lutto al piu una o due camicie. 1./eruzio~ miliarii!D non h:t mai coin, iso con l'esasperazione della feltbre, -sibbene sempre con abbas~amenlo di temperatura, anzi se r eruzione si ma ni fe,tava, la febbre discende>a fino al normale e riaccentlovasi :;e dopo porhe ore l'eruzione scompariva . lo ho potuto osservare n.el soldalo D'Angelo che alle ore i antim. e isle,nno vesci,·ule miliari~.:he sul ' entra e :;ol petto e la febbre di:wendeva a 37• ,5 ed nuche a 3!\D, ~E'd alle ~J or·e pom. le vescicole er·ano scomplme e la febbre risalir.a a ~0°- )0°,G.


OSSitRV.\TE SF.I.I.'OSPEOAI.E lllLITAI\E DI CAl'F.RTA, 'ECC •

.i.19

D'altra parte la durata del\.~ f•'i•hre uuo si poLre~he l'n~~ ,;uagliare con alcuna delle l l'l' fnr.me di .miliare. dest:t'llle dal.lll anLori cioi> non alla forma betu;.rna. nnperctocr·hì\ c;;sa ha tenni~e dai !'ielle ai non· gi,wni: non alla torma intensa percbè la sllll durata non nltrepn.~s:t ;;li ot111 giorni: non alla forma grave o maligna, fulmin:mlt' cht.' ammazza un malato pedino in tre ore. Nt> pos~iamo n}!giu~fat•r:i ··on la durnt;~ che lo .fuccoud a..-~~e~rna ulla mi liare, dot:. rhe e;.~! i dice compresa lrn un mmimo di eue .1d ottn giorni. E> tli un rnns.iimo di l => a W giorni, perchè nei no~lri maiali la fèbbre ebbe un ciclo più

lunJ.{o. Pur tulla\·ia io non do molto peso ai :;intomi orgnnop:Hici della miliat·e per t'.H"llllt•rizzarla, 111 qnanLol'hi• :-;nn convinto che essa ha pan·cnze prolcifortni •• çariabili, ::.enza ili che non sa)ltei !'pieganni le lunghe qnc:·tìoni a!!it:ue tra uomini competenlÌlisimi. tnlnni dei rtnnli ne ammisero la e.~senzinlità fl'hlwile .nti !JI'II<'ri.'f, ed altri la ritennero nn rpifrnomeno di moltepl ici malattie; etl i.· Jlt'rciit clt•· 10 l'redn rh<! il $Oio rriterio stahile 1"'1' farcela ricono;.cerc e clifierenzi:m' con!\i:'LC nel basare la ùingnMi sulln.lermomelrin di que.:;tn febbre. Difatti il Jlrof. Burre~i di FirP11ze, uel cr,rt;rt·e:;~o mediro teontosi in qnt•ll'alrna r.itt:t nell'n !tno 181i!l. ~fallii i \'l\ l'esseuzin 1t L<ì tlella miliat·t> appnntn J:lii!{:Jiaru}n,j ,:ui :'uoi t'at<lller·i lermomelnr.i, i quali avrehlu•ro un lipo co:>tanle. Egli dt>lineara que;:ti caratteri nel modo se,.rucute: lo La temper·atur:t si ele' a l'api(lmnente durnnLe il primo ed il secondlt giorno tlella mal;~ttia in mlldo eh!' in "2i- n 36 or~,> arrh·a al m11.rim11m di :l9u - :3!)~>,:). :\ella 111ilia1'e il calore nnn amnenta t'ome nrl pel'iodo a.seensiunalc della fehbre

tifoidea. t.o Durante lo stadio che p1·e~ede l'eruzione. o nel corso di questa ,.j hanno leg~ere remissioni mn.Unline ili O,?l-0,8- t•- 1",5,


SI ,\l.CU '\1, FBDUIH IXF RTTI YE

ma la temJJCraim.t tlt•lla sPr,l nn n pa.~=-a mai i :l9~, :5 - l-ClDi guba elle il wassimo della Lt>wpemtm·a delht fehbre li:m· non raf!ginn,!t elle la metlia Jell• fehbrt• tjfui•IP. e ricorrente. 3• rn alo-uni r;~ri casi di miliare la temperatura, che sera del 3°, ;.o, 5° ~tomo se!.tna 3!P,:;- 4.0", sopra~gi l'eruzinne sct>nùe a :3; -:n. :,;' - :3 • senza nuo'e esar.er IJazioni serotine. ed in due o tr'l\ giorni si stabili~ce l ressia. Que,;ta rapitl.t decrescenn che si '\'errfica talora dermotifo, nel vaiuolo benigno t'nel morbillo, non è spec alla febbre ltfoidea. i-0 ~Janìfeslalasi l'efflot·esceoza può da1'Si che l:t ralura num( uti di 1• a 1° l. e dupo due o tre giorn i ,,.•,.t...; tamen lo la feh bre decade. Questo corso ha analogia t:ul riodo di suppurazione delle pustole nel yaiuolo. t;• Oopo l'eruzione milial'ica. qnando in certi ca.~i !'UÙore <;j sopprime. succede un aumento note'\'ole ::.pont t' subitaneo dPIIa trmpemtut·a di '2 - }° C e si e veduta ~iuogere i t,~o- ~:?n,;;. Or I.Jeue. st' sono t[Uesli i caraller·i che contradi:-tiu"n~1Dtt' le febbri mili:u· .• t' mcoutrn-:labile che dorremo duro il notiDtJ~ <li miliari alle febhri da noi os~ervate. Dìhlli nelle febbri nostr~ il calorennn aumento gradatamenle come nelle tifoidee raramente ahbiamo notato solleçarsi la temperatur-.• della "era oltre i :J\1\:.i - i0°,G; in due cas1 abbiamo potulo o' ervare che al 3n e t' ;.dorno, mentre la temperatura YC'ltertina :.c~.:m:l\tl39°,;)- HJ·una rnpida e brusca def,•ne:.cenza dopo l'eruzione miliarica facera discendere la temperatura a :l7• cd anche al di~ollo. Pur tuttaria non posso sconoscere rhe esse febbri non ebbero il corso tipico e direi cla,.sico descritto dallo .\ llioni e dal BelloL e dallo stesso .Jar.coud . e perciò credo che la malnllin pos' a arer subito notevoli mo·


OSSERVATE "&!.L'osPEDALE 111\l..lt.UU; DI CAS:tJITA, RCC.

~~H

dlli•·aztoni , lJrobabilmente per cundizioni spel'ia\i cusmotellurichc, che iu non saprei rertamente dcLerminare; e dnolmi di non uver potuto con,;ullnre la monol,!ntlia llel nostro compianto Santini, da cur con certezza avrei potuto ricavare validi criteri diagno:;tici. 1\iten~n inoltre che nella miliare <h oggi non po••siamo riconoscere gli ste:;si sintomi organopatiri che furono o:o,;••rvati :tll'l'po•·a •ltoll\l sua primà inYasione in Europa " piir io llalia, pt>1·ch~ l'sSà :;i può dtre ac• dimatat.l, e percio h.1 penluta la ~ua primili\'a ferot'Ìa, come noi cor:slatiamu o~gigiorno con altre malallie. Inoltre è dn ritenersi d111 i mn INupi. climi e conùit.ioni indi\ iduali di costituzione, di nutrizione e di igiene valgano a ruodiLical"lu essenziahnentt•; altrimeHti o·ome •piegarsi clw ogl!i non si o,;servnno numcro~e rno1·ti menlJ"Li negli anni atlùielro se ne conla,nno il tiO "/., o più~ ~ella temt formn, eli wi io più avanti ho fatto parola, ho nntato che ncll'ist~,so malato cuotemporane·tment~ e~isle­ \ano i fatti clt•l tifu-aùtlominale e della m.ilwre, quelli evillt>nli ~u lla pelle. ne\1(• mil1..a, nf'l veutr·•' e nei centri neno•i rolpitt,lple:'ti cli,,· .. miùili w·lla ~:urva Lermos.:opica, nella ern7.iutli' miliarir,L e nl.'lb tlefene,.:t!nza dte l'accompagnava. Hi quL·sli 111 dati 'c• ne furono alcuni che caddero in uno stacliu di ~collus.:o span>nl~\·ule. t>ppure nessuno ;. morto; me_ntrc negli :-.les!>Ì fatti cli collasso ONlrYuli nell'iieo-tìfo ge-tlliiOt• .di ,tessi pre,iclii curali \ i adoperali, a nulla v, l•••ro per :>ll·appar~ Jalle fauri dc·lla 1110rt.e i pov-eri Magni e l?erranl~>: clruJqne mi i· le··ito sospettare rhe la rniliare non ~olo po~~a ,..rolg.~r,i contemiiOranenmenle ttll'ileo ·tifo, ma. ancora po..-.a loenclicarnenk ffilllitllcarnt' il cnr,o. la clurat.a e re~ ilo. Il cot~fl, }WI'i'hè i lalLi cefalici e Lermogcnetict diminui:scono d'int··n.;ilà; In ùnratn. l:t q:uale dh·ent.a più lunga ma meno :li


!oìU .\I.CI':'lE FEBRIII

l~lo"ETTI\'E

esauriente iu \"i ... ta <h•lle facili rt>mi~si<mi feLhrili. nalmentc:' 1.wrchi! la mortalit:t ~ nnlla. \ mme-~o adnn•JIIt! come mi par ùimo~tntlo che li! lebiiM' amte •lrt rne in ··ura e ilPscritte nel ~econdu gruppo ~>m'1M miliari. mi l'Oli' i~:n dir•' ùa qual fomite probabilmente .-.\ol:- il printipio infclliro r.he fu la cansa di es,e . L'ospedale militari! Ili Cu-.erta e p tsto tra que ...La ritlil Ca-.a .doYe. lr. Jll"llua, si ln:. 'l 1 S. E. l' ,:u·o •• ~.O.: altri paese Q:! i f;m rOl'on.t a ~ . tr:Hut S r I.eurio, Pnccianiello. ecc. per quanto io llll sappia e P~'l" quanto al>ùia potuto sapPre di:;tinli ('Oflt'..;hi ho1·g1Je,.,i corne il Tiscione, il Cutillo l"rl. al in nes nua di l)lteste località banno dominalo simili rehhrili. v'l' lo che hi . . ngna e,.,c(tu]ere che iollnenzu 101&.-: smnlirhe fuori rl(•Jl'uspcdalt' abluaou potuto conta.min:u-e i • nostri infermi. D'allrouùe, como ho gia dello, tuili i primi sei malati Ctc1ou già da circa un mese nell'ospedale l'er altre inf~>nuilit, dunqu~ il mirt.;mn che li ha colpiti de,e:-i ri,·er· ··arP nell'o~ pt~!la l•· ~tc~:.o, HItri menti t·orue spic;are l'i uuuumta degli nl,italltt nl'i luo~lii r.in·ustanti? lla clun: ha potuto a\er na"'r imento ti fomilt' d'infezionet probabilmente non nelle camera l • la t:ui nellezzn non lascia nnlla a desidemre. non nell'n,•tJHil. 7thrimenti tutti o gran parta di malati e di :;uni cllè ne f:lono u.;n ne sarehùet·o ~tali colpiti. nou iìoalmeote nel giarclino che ,·. c·irco~c•·illu dal fahbri t.:alo perchè ricco di lloriiia 'egetazione o fornito di sottl)suolo Lufaceo. ed anche perchP. e.-.;endo po,to m punto centrale, le sue emanazioni ,-j sarebheru difTu:'e egullrucnte in lUtti l lat1 1 o {Jet Jo meno !'ìan•hhero .-tale lra~pnrtate ùal lato opposl<l ai >enti dulllinanti. 1'11e per l:a,.erta sono quelli di S. E. e S.O. e pen.:iù i malati ,;1 aHeùl>ero avnt1uelle.eamerate poste a~ .0. e .:\.lt cioì• ~;ui lati <•pposti .l IJ'telh in cui realmenlt> si son ,enfic•ate le nosu·e fchLri.


IISSF.RVATE :'\F.t.L'OSPI(Il,\LE MU.II.\IH' Dl C.\Sl'RT.\. to:CC.

' '3 l-

rso 1llnto g,E. tlello ,.ta\lilimenln e5-blc uu pozzo nero. he ,er la speciale e;;:.idell7.a delli\ wpografla ùell'osperlale, 1 il quale ~ po,to in terrerui piall•) l' pen·iò non ha ùbplu\'iO in sistemi di fogn«<' n r.ondotiUre, i! r'rbtrullo :dl\J :-(·opo di allontanare dall'ospedale i m.tteriali ,;l.ercllr<lCei .,,1 Ut ino:;i e lli nnu~nerli; e comechè 5C nato nel tu h la p;utr liquiJa di eS&I viene .t~orhita, mentre le ,uli1le :u·;:uomhu11ln~i sono vuotate nd mtervalli viu o 11\PIIO lunghi. Ot• bene que--to pozzo assorht•nle che i• in .·omunicat.ione ·~nn le latriue dci reparti \enerei, chrrnr..!ia. ~~~ oftalmici •la circa dieci anni nCJn et a o.talò 1 uotato. e ,jn·urll!' JtÌÌI oltre nun ,.i ;l\ rehhe potuto tra:-rur·are ti \nntameutu . .;osi per l:t previùenlP opera d el dil'eltnrt• r·a\. Buu.dnmi fu fnllo "' uolare , ,,,l in llrwlla cir oo::.trmza s1 llowttcr" dapprima ·li,iufcllare tntli 1 m,tleri.llt onlt>nuti pl'r rendere uH·nu 1••·1 it:-ulu.;.n ai malati ed adì operai tale nper.tzione. Hup" H vuutameulo esscndo::-i ricJnu,.ciuto dte Il' ptHr.li tlel pm;r.n in,·rustate 1li mnterinli o;lercru ucei etl iml•e\ uti Jiuo a salttraziuue non pole\ a11u l''Ù a:,~lrltil'e, ,i po...e nunv all' Jllar~am••tllu del pu1.1.0 e ~i sca"o in tulli i :<ensi lìnchi! s'incontrò tnfo allo all'assorl•imeutu. Ed e•·co dte •1uel cavo dPlte lllOJ.!O alla lil•era circnlazione odcll';111a deutrn di l'~>'o .• tria pruvetnentr dai vani l1elle latrine: i mal••rialr li•Ittioli fur:.e di gt.J assorl•iti dal tufo per la .:'lngioUI! t''IÌ\U evnp;H':li'Onll, e rur:-e dellem luogo alla ~ennina1.i1 •11e •li chi sa quali e 1\Uall!P ~enerazioni di mit:ror~ani~mi , ••1uali uHalmcuto attaccarono i malati solto forma di fehhrt!. E :.e nuu f,,,.,ge eo~i. e vQlendo nuu ammellere eorm• ,·au<.a di f\Huiti iufcttivi il pretlello pozzo nem, rn veriti& in non saprei ~pÌ~;>~are pel't'h~ lulli i primi altaccati erano indi\ id ni rlegrnti uell' o"peùale da (1ualche tempo. per•dti.• a prefcrt'llr.a nn fo~-.,ero ~tt\li attaccati tjuelli dimoranti uel l.ltu ~.E. e pcrch c la rnalnttia es~endo eYiJentcmeotc mia'

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St; ALCUNE FEBBRI L'lf'ETTIVE

smatica ares~e risparmiato i cittadini di Casa~rio,·e e di serL.'l. Comprendo rhe mi si potreuhe obbiellare, che fomite infellho era pr·odollo dal soccitato pozzo, non mente cinQue o ~E'l malati :n rel,hero dovuto rimanerne fettali, .-j bene tutti o gran parte di quelli che frequentaYJ le delle l<~trine . )la a ciò io ri ·ponderò con l'affermare, probabilmente ttuelli che areHino i leui posti in luoghi 'imi alle latr·ine r·isentirono piu prolongatamente dt·~li efllu' ii morLosi. e quindi con più facili là ne rmrase iuft!ltati. Comunque però la cosa sia andata, a me pare !.Ili corrgellure ahhiarw dell'attendi bile, e perciò mi son me-~u disrorrerue. Or·u mi com iene ra~io~ar·e dei criteri che mi furono r;uida nella cura dellt• fet.hr·i de:,crille. E'identemellle ,.; da fare cmr Ullit malattia lnfeuh·u c perciò Lutti i malati rouo isolati, vero non conoscendosi nè la natura clell inftlllho, nè con rer'lezza il suo motlo di sriluppo e di fusione. si ricor~e ai presidi curatiYi e pl'eYenli\ i consigliali dall'•gieue; e perciò si e,.igette la più saupo nellc1.za delle latrine, e la loro rJnnlidiana disinfe1.ione, ahhouJantr :.oluziune di solhtlo ferroso, ed anche con feuicntn. Furon., "Pe''" ln;ati i p m menti con ... vlnzione ipocloritu di calel'. c ,j fecero nelle raruerate delle peri od Jlllh eriuazioni di ncttun fenicata al ~ o o e specialmente le part•ti de;.rli amhienLi e le vicinunze dei letti. Pru\ v-ed co~i me~lio ..,j poh~\fi alh pro fila.;~·. per J'impoh~lllll u~··­ lerapeutica a di,ttU.!,:tt.•r.; il fomite infettiro già penetrato · l'organi ..mo e }IPI' soprappiù di natura sconosciuto. e "''"rcando 1111 rimedio foru i lo a tale uopo di vi rtti 1>ped fica, noll JlOlclli r.ht· attenermi ai pr·incipl generali di tempetitica, e fare una cnra sintomatica. E cosi cur·ai l'iperpir·e:o,ia copri:ndo i malati rol ~olo lenl.ttolu, :-.enza coperta o corriletto e la' t


OSS&aYATit !'CKLI.'OSPBDALit .II.ITARE DI C.-\SERT.\, !CC.

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,. aando aperte nei me!i estivi le fine!)1re ed i ~cntilatori, avendo per scopo da abllassart> 1.1 1t•mpera111ra clt,;pert1eoll~ prontamente per mexzo dell'aria circol.mle l'e-~th~ranzn d~ al re morboso; e quando ciò non ha~ln\'3 ricur'l 31 ùa~nuoh Fredda raw con larghe pene ha~nate ed npplit:atH -ul 'entre. sul peuo e sulla rronle, nonehè alla 'e-t'ica con nere ;;uJ capo, lJiliiRdo si ebbero falli t•erelll·ali di qnalcho rilievo, eome eel'alea, stupore e Tia 'i.t: e l in ullirllll alrimpar.co freddo npe.tato fin tre ,·olte nella ~iornata ')U:tudn la ft•bltre pe t 1 va in su i 40 • ()i ma,.:;trn.t, allorchi! la ft:hhre risalira dt due n pui ,Jecim•. ollre i :19•. iumi at'C.fllllerllnm dei solt ...p, li sul ventre, -.ul petto e snll.t fronte. e ,J,,IJa wperlura leg ' ra: ma se la temperatura oltt'<'fM"sam i :l\1" ,:; allora ad p~rua l'impacco, ripetemlolo •lne o tre volte in ...ei. olio ore e ti calore raggiunge'a o :-ui'J.:t•,.ll\<1 i w•. lu ellbi a lodarmi 11empre di similt• pratica impen·iocchè non ~nlo vidi 'la re hbrA i nfrenata di"CC'Odert• tli (l,;; :11) l 0 i Il prk Il i 01 j n Il l t, ma an ora perchi· i malati né ri,CIItÌ\11110 un YCrll hene:::o,t>re ed 11 cuore ed il cer~ello ~e n•• a\ \'UIIUlrJ~iarano :-eriarnenle . .Difatlt io a-:crivn a hent>lìzio tlt•l h:Hmo 1:1 mancanza eli delirio e di fatti comato . . j nei tniPi 111 t1.1ti. Poi anche la loro consenatn mtelligenza ùuranle la fct.hr·· alLa, come ascriYo nllo stes o henefizio le fnm~ :-f•"t!'!nule tlel cnore e del polso. ~ i} io r~lAnni utile r·unllmttct·e l'ipl'rpit'Pssia con l'acqna rredùa -e!lclu~immfmte per nllenerc i stttnllll'nlovali vantaggi, ma ~biti ùi mit·a l' i~~t·l termol!ene-i e cl1 frenarla: perchè es--a e J'e..,pon~nte perfello del COll:-lllM orr.mnico ritenendo che c ' .que:.to (• in ragionA diret:a del "alorc prodouo, cercai per quanto rni fu pos,;ibile,)i diminuirlo. Capi:;co che il r1iminuire al~a superficie del corpo il calore non . . empre si!mifica tlimtnUJmf' l'interna sor·~ente, nè il consumo orcanico; però è tndultitaltile che :;e ne ùiminui,.conu certa.mente ~uJi elTelti


<,U \Lt:U E FFBBRI !'\HTTIH!

sul .-j.;tcma ncn o~o cere!H·o-:;pin:lle e (!anglion:J.re. al t'Oiblllllo orgtmicu <'Cr<~ai Ili provrcdere in altra ~:ome p tu nppre,,o Ili r-.', cnn tentanùCJmi ùi di::-pP.r~erlo di a.;-.icnl·are vel rnouu:nto dai ::noi maletki eiTeui il t d<'lln vita. t•ioè il pnltnune. il cervello c il cuore. È prf'lldt•ntc però elle ad un L'l che i malati fo-.:;ero e5po:-ti a renti tl'nrin. cd nll'umidità delle ba!!naaue ('r<Ji ungate pello C uJ \entri' per "Ci, Olio ore continu.tmenlt' r;·;,.,,rnhia in rw-.suno .. hIli mi o-.sen are fatti catarrali elci bronchi e polmoni. rul nltre manifr•,;tazioni reumatiche. \ diminuire il con"IIIIIO 01 !anico r.rn n~>ce:;sita t•l ..u"lllll! il più JII"Ontamente pn ....-illile dal t•urpo ammaltlo la ,,..ul""-1 tanto inrmHlio. ed in 11t'ssnn'allra manif'ra ciò , ; pnle\a 1enerr., se non auuH•nt;mdu Il ricambio materiale, il fattosi più allho tm:;cioam fuori l'ot..;anismo il principio fcllrtnlt', e perciò eli minuto in minuto feri prendere ai inft-rmi pct1.t'll' lli ncvcJ l'l !l't'h i aia te di arqua. di hrodo, 111111', di JimoOt'll ilirocJorica a gl1llÌ"sÌIIItì acid1tit: 11tÌ unc:g l'u,i l'Ile i l!lalati frPJ}Uentemeule urin:n :nw. la null i1.iooe nt•rnle H()n Pra gmnclemenle tlev:htata slantech~ "rJ~ ai :.noi bisogni di nuovo comhu~tihile I'Oll le :.MI'llll.t' nt'Dflll naie pront.uucnte a,-.orhihili ed a,.;imilahih. ~un 'lll•l"i dtc a tale pratica ciebba...i <L't:ri,·ere la mau ·auz:• di di llt:cnhilo nt•i mi.-i maiali. -;e .;i Li('ll couto che i ,, ........ uta gnnici orr-clli ncll.t loro nutrizione non incor,ero in 'l f,t~i tli -.oluthe a cui J'e.,pone ti ~unsumo orrianico ,,..,a!!l'lriM ed a luu;;n prutrauo. \doperai per di più le limonnlc id cloricltc nHIIa -.pcranza che pote>>sero agire non .;(I)O anti:.cltiché, 10.1 llfiCOI'a per conLriiJUire all'ahha..;,;,lll della temperatura. t•d nIla huona difleslione ga..trira dt>J!It huminoidi. - ComhuttPi i fenowcni di collasslJ rcm !:lt D111tir.i, la lllt\l'snln. il cognac, il f<ISLol·io; l'emui'J<lJ.!Ìa inte~ll•


• OSSERVA H. ~t:u'oSJ'EO\l.E

"t LI I \IlE Ili t"ASFIITA. ECC. i.X7

naie con l'nretnto eli piombo c~ l'!tppin. l"<lCtdo gallico e l'er~otina c roi haf!nnoli ghi.tCùtnti ~ul '•'11lh!· I.'ipert>~le~ìn cert'brale c·nl bromuro di pola.-.:ih; althnndcmai a :'O ~tessa hl diarrea modrrnt;1, e mault•w•Jltc•-i iu giu~Li limiti, la ~~om­ hatlfli r.ulltismntn ,, !t• powt i ,Jj IIP\\1:1'. quando minacciava ton l\ ..u.t r.·eqtti'I\La t Cl'P~._j, a l'e<tlli'ÌIIIentu. L'estratto di nconitn che ~nmmitllslrui pPr ,.,e;uit·e i coni!i~di ùel Timmerman mi1"' n tl gÌ11\t'\ n h 1ttlturht• la :.t m :t nun i ni ,:;trar.inne odia mtli.u-e mi Jl<ll'{' 11{111 altt.ia per uase un 'imlicazion~ sdeulilìca e pn:-ili\a. L'inl'u'n eli rahmo aromatico e cii c:hina mi dette dd pan buoni l'i.-ultaJtH'Illi specinltncul•' Ter'<o l'nltimu periOdo clclntotl•u. mi,dtt•t1tn•l•> le lot·zt: tlclla cli~·· .. tione. l'nliment rt.ionP cl i mnhli fu fa un t O!l i brodi risLrCllÌ all'u•Ho P cuiiJlt(• Mllu prìm•• '"llìmanP. più 1.arrli rott J;. mine~trint nl hrodo. rol poli". 1'u11le lut.sl••t·ck e col 'iuo gcnero~o.

e·c. e". Ca.·erln. li :3 l utl(thrt> 18Sk


.}88

MEDfCINA LEGALE MILlTARE •

ENURESI SINIULATA

Alcuni noni or :-;onn un in~critto marittimo L. L. V. veniva rnaudaro in o~servnzione nell'ospeclale di Napoli, per verificare se veramente pati~se d'incontincnut di orina, da esso lui allegata, e da un atto di JHI hhlica notorietà legalmenle attesrata. Uimoran già da parecchi giorni nell'ospedale. quando io assunsi il :>en izio del npa1·tu in cui egli era stato ricoYerato. E .;pppi dal mio predecessore eh· erasi presentato col r:.tzone fradicio di urina, che trnr:n·alo co~tantemente e di giorno ~di notte, e in !ello e nell~ ,·e~ tim<'nla zuppo della medesima; e che ripetuti esperimenti. \lgilauza. sorpr~e oollurne, ec:ateteri~mi YC~sicali erano stati prati1·ati seuza dare positi,·i ri,nltati contrari al paziente. Si era perciò propensi ad ammeuere In sua infermità. Egli em di valida co-ritnzione; di regolaresviluppo; <:;tnissimo in tutto il suo or:.:-nnismo. Solo accusava di non es~ere padrone di rilenere J'orinn e di poter mingere a sua ,·ofuntil: ioconsci:~mente e continuamente la perdeva, con non poco fa:>ti<lio e vergogna sua. La dal.a d1 questa le~ione funzionale urocislic..'l 1:1 face,·a rimontare n l ·~ m~si indicLr·o; o raccontava che aveva avuto


•ou;J~A LEGAI.E 11ll.IUBE- P.Sl Kf"'l ~IVUU.TA.

-i-89

ongane dA una caduta a piombo sull.l pianta •lei piedi da alt'aDI metn dt altezza. Contemporaneamentén"eri\3 oun aYer patuo mat ttè torpori. ni: pnre3i dt>,;li arti infetiori , n~ disor· dini nell'e~aenuioni ventrali. nè perdita ùt>lrere~ioni virili. nè allr1 md1zi accennanti a lesinnP ùl'l midollo spinale. Per modo che, quando colle esplorazioni v t.>~ ...it•al i. e coll' e:~ame chimico delle poche urine rarcolt•• mi fui act~ertato che niuu difetto organico o stato morhll·O e~i~lt>\a llt' l serhatoiu ut·inano allro non mi re;;ta,·a ad ammellerc pet· -.piegare la patoJJenesi dt una eosifTana incontiuen1.a. che una limitati,_,; ma panii i periferica dei ..oli ...fintert della ' ... ic:\ " rlell' uretra: sulla CUI po ,.,hilità nve,·a invero forti . . imi •lultttì. Aggtun,;nsi a ciò, dte p .. ,.endogli ~ttHu ripetuto per \'ari" notti sm·c•"""i''' 11 cateteri~mo. fra l•• 11111ltt' prove negative ne rmsc1rorw tlut• pn,.iti,e; in tJnmtu du• ~i t•-.tra~sero um1 volLa 20. ed un'altra t•irca 100 •gram111i d1 onna. • lo (llll, 11\erulo riit 'ulte Ìlll italn l'indntduo ad orinare in mta presenz:t. ossen11i ··he la ,.ua incc10tiuenza non era della "Pec•e doll't'nure.,i paralitiche, imperocchl· non perJeva l'orina ;o 1.1 n cot·cia a mi ..ura ··h e dni rt•ni '~'''ntlf!\ a in \'"e-sic.'l: ma la emelle\ n mi intep·alli. n filo continuo--.;::o~' ·iolnnle. ed ID Jlli'COi,l •tu:wtitù !Jér \nlla. 1U:l,Ìt ht: <:i tratt ·S~edi una ipere"IP i.1. piu ci1P t! i uno :.lato l'aralitko tl"l roti o \ essicale. Ed o~t·nai anr:CII'a. ch'egli pote'a tl·atll'llt> I'C eù arrestaTe il getto dell'urina; l! d11' pl'r mingt>t·e ntl'tleva in nzior.e tutte le potenze au•ili:uw 1li questa funziunt•. t•iut'•: l'urre"t" di'l •·espiro, la pre.,sione dt>ltlinfraruma e la contrazione di tulli i muscoh addominali. l iò lrt)\3\.'t,i in contmdizionc con tutto fJUello ch'egli ci ne'a n~,eH~rnto, eiot di non '-Cntire -timolo akuno dPI bisogno di orinnre; e di e"sere i u' ulontaria l'emissione della sua orina.


i. !.IO

\IEIJICI'ì \ l EGAI.E :UILITARE

Oud' •'• chr. dalle preme:-.se ossP.rvazioni ed esperimenti. menn d1e dalle ituluzioni lisio-pntulol{iche del ~'aso. null pote' a 111 ammellcre nell' L. elle un potere volontariu non mune ,li e pellere, come certi quadrupedi domestici. a inlèr"\nlli ed n piccola IJIInntita l'orina tlalla ~ua ve:-.,ica. però lnlle le 1 wioui io :t\c\ a l'er prhumere che :-i trattati! fli unl -.opcrcllicrin, c di urm !'Ìmulata incontinenza. chr tlll auo puht.lico, .nlle-tanlc -.olennemenle In sua ~i l~~""'cutn ~e per far· \acillnre il mio cun>incimento. fntantn l'indn idno. fnrbo •• padrone del fatto su••. non le' a arTeudcr-i. Emnu ri Il"'•· i te int>flic:aci le dimo,lrazinui tteiJa in,.;n~si'l"llza del suo ~tntc• moJ•l•oso; intHili ~li anPrti u•~u.u..o Yant' /11 111iua~l'e di una )JUilll.Ìuue. nma_anche l'offcrra di meuu di l'api i()Jazionr onorerolc, in cuz rimnnera sa h o ino!Tesn il SUQ amor proprio. Coutinmt\ a tenacemente a sc·om•pilWÌnl'SJ Lullo, stcsw l'orJHO o in moto, iH letto come seduto o in 11ielii.

Es'>r.udo lrn"<'or~i già mnlii giorni in Lali svariati tentativi, corHru lanta Jll'rtinare rcsi~1en1.a io ~en1i1·a la neeessilà di tro~·are tJilalcht' 111101 n t';..Jit'dienl•' pe1· sma:.cherare con profe irrefrn!;ailili 'l""'lu irupo:-.turc e premunire da qualunque C•fli.,·oco ilulio ~indizio. Ed e-co~itni luw·nmenre il come Yenirne a capo. Dopo mi par1·e chP non a\ rei rio' 1110 p ·n-ar~ tanto a tro,·are '-ruesto meao: nm t>ra il ca~o rlell'unH, di ,:olomlJo.

Come -Opm di--i. io 1:1\t>ln notaio che l'L non pt·rdP\"ll l'ol'inupa-,hmu utc; uru che nuzi per e;;pellt>rla aY.:Ya hi,.ogno de11'.1iuto 1fei lllu-co/i :11ldurninali. ~li 'enne allora l'idea t!i paralinaqli t)trcll'azionc, u m~· .. lio, di vietargfi quelrau -ilio ·volnnhdo, pt~r· 1 ci.lere Sl' senza di esso se;;nisse J'emh:-ionn orirwl'ia. Un g1orno quirHli, nrl or:a in~olita, mi recai all'ospeda/r•, e


E~t:RESJ Sl\llll.AB

HJI

sorpresolo d'impt·on iso. "idi t: he tnP.Ht il pnntaluue pr·esso eh a3Ciutto. Lo imitai a segnu·tni in nna ,.tatlim appartala; ma nel bre\ e tratto percor:'u dtlw al!io ùi ~l·aricare la ""a vessi ca e di ba•marsi ,.ino aì pietli. AH•ndogl: qui\ i fatto -coprire il H~HII"i'. lo [l'ci i't.aru in pil'di c Ile spalle pogJ.;iate al muro. e mi Pll'i pazientcm•'nlc ad o;;sen,lre quello ·lm -uccede\·a. Tru.~ ·ot si parcc ·h i minuti mi :t nidi ch'e•li cominciant a pon: tre. lo f!l'lllc!'iun'i alltn-a i] i nrtu tar•· .;fot zo nlcunn. di re.;.pir<llt' lil•r•r-amt•ute t· di <tltl•.unlutH\I':i-i aù utHl ·oulplt>l:t inaZJtlll•'· \ ··den((u però cùe :<Jif'S•I• le Jl'ln•ti atl•lominnli ,'iJTigicli\·arw. gl1 po•Ì 1111a maun ~ul \"t'llln.:, t•Cfllln pnlpuziorH•, ~·nllt• il'" i.•·.ollP Jll'l''!ltierP, rolle rM•ÌI'I't' (•re,,ioni roi !li~··oJ'.;Ì diYa~all\ ,. , Ìtlr!ÌIIIIZÌuui l'ohltl(gava a leu('rlt• in rila.')ciameutn. Tr·a=-c·u r:<t>l'rl iu que::.lù llHHlo C1ltre Ire rptarti d'nt•:t st'nz:t ch't:'mdlt'~~e nnu ~orda d'orina, e vistolo stancu eli stnre in pit·dì, l' ft•ci ada~iare ,apra. ltrl lello. ~nn le\ auclugli ltWÌ la uwur• ll.dl'ìpn!!:Hrio, e semt•rr 'igil;~ndo n l'h e uon cnnlrnc~~e i IIHH'oli ,,,]dllminaJi. rimase Jl~l' piu tli due ore wrknln, e 11Cpp111'•' !!tll'<'ÌOJ,t dj nrina appane. llnpo di Chi• lo fe\'Ì tfznre ,, lt~llert•'l'f' i11 piedi per 1•ochi miuuli, a lìue di as,ictll'armi ~>l'ora nn dr e non lt:.CÌ\ a nella posiziuOI' orizzout.de dd rorpo. ro-~e u...cita pt:l proprio pe'o in quella \ erticah•: ma audte _<JUf>>L1 Jll"••'a fu lle..faLÌ\a; t: dalla \e:i:.ira tl~>ll' L non :.cappò fnor~ gocc:in rl'orimt lìn~hi! io uou lo penui,.j. lniÌIIe, dopu tre <•t'l' eli qne:.h• e.;perJm•~nto, aH•ndulo in"ilatn a l uriuar.•. t:acciò cin·a 5n ~··ameni tli nrin.l a ~ellu lle(,ol .... tuauife ·w mente lrallenulo e ~pe::$0 intt'l'tottu \ V~"rllln muth·o {ll'ri'Ìò Ili credere che un'allr:l buona Jlnrte ,.f.' n'avesse ri,•·t·ktla in ves:.i,•a. mi accinsi ad csplornrlo c·olt·:ttPterismo; rua l'L. mi Jll'egò a ri;.parruiargli tali-' opL'r·aziouo dichinrandnsi \ Ì11to; cd i.o vj coud..i,;cesi vetienùolo nrreso. o parendo mi r.lte non aveva Lisogno di altre proTe.


'fEO!C:f~l r.r,;GALR 'f!LITA11E

Il di ~e~ucfllt' però si fll da capo. e non volle più ~ap.-rne della resa a .:ui SI f'f':l mo~tmto ùi-.postu. cruando mi prc•gò di rinunzHU'f' alt·atetef'i,..mo. Onde e"sendo. come al "olito, riust•ite infrullun.;e 1,, per.;ua-.ioni, eò i r·agionamenti di ogni maniem, alcuni giorni clopo gli feci he>ere una pozione diUretica e lo sollomisi nel IHI nltrn egual~ sperimento. E qnesla >olra c'tJIIa ste,.,a tattica c diligenza. e coll'aiuto di ahri eol1-erihi. lo feci r·e~Lart' (h~r l'iu eli =i ore e mezzo $enza penlere una ~~~····i:-~ 1li ol'ina, " IJilllntlll poi lo imitai ad orinare. caccie) pot:o mc11o di un litro tli orin.t. Ila prima con rilef.mO ed a picculn lì lo, pn~cia a ~.:ello 1 iolento. come rh i non può piti rilene ..,i. ed nrrl'slauJo piu di una I'Oila il eorso delf'emissicme, quasi rlw non a1 PS~e 1ululo espelrere Lulla l'orina raccolta nella snn 1!1ssica. Dn In! i c~rcrirnrnli doi'Cmclo desume1·e che 1<1 ve~sica dell'L. fo~>so non solo sana rua nnd10 di gl'ande Cilpacità; e che lo gfJ n"tere della merlosimn, prr· il potar·e che Ul'e1·a avuto di tratte• nere ed intcn·omtwro il gello dell'orina nel momento più l io· lento della :-ua rmissiunc, dorrss'esser·e robusto ed inLer.unente volontario, pnrvc•rni non dove:,sr piri esitare a dichiarare l'L. un simulnlo1·c, e c•o,j feci.

La ca~ualitit \oli e che io a ·,iste~si al Consiglio di leva nel giorno in coi Céli dpre!>cnt:.\·asi nd e.-.'o per la definitiva deliberazione. P••r nulla era'i mutato: pre,;entossi col solito calzone seompi~l'iato sino ai pieJi; e protestando sempre la realtà della ;-.Un malnllia. l.etln:;i In mi 1 dichi:trazione, io la confennni. e $enz':lltro ;;li fu in-.iunto di pre,;entarsi al corpo. La no~ ll'a le;.:i,l:lzione :-;ul reclutamento. so-rerchiamente mite ed indulgente, commina pene fie' i~sime, cùeil più delle ·volte non sono applicnll', pei tentativi di fi'Ode dei coscri lli, a scopo eli ~ottr·ar~i dal !'t'n it.io mìlitare. Cr·eùo però che tnle impunrln riesca dannosa al servizio, e


ENURE.SI Sllll"LATA

~93

d'incoraggiamento agl'infingardi, come il seguito di questa stor1a dimostrerà. Da. apoli, l'L. fu inYiato al tlipartimento di Yenezia. Cola pcrse\'erando con una fermezza dt>gnu di miglior pro- · po ilo a dare pubblico .speuaculo della sua pottouza nrod:.tka, rn mandato in o ~enazione a quell'o~('t'dule dipartiment~le. Ignari que1 colle~l1i delre~perimento a coi era :-tnlo a:.~og­ lato in Napoli, e del wnlell11 prm•nm·iato"i ~ul di lui conto, e J(i•ulicandolo fun•t! t'un all1 i c1 Ìlerii. auuni~•·ro uu.l real<1 mnlauin del metle:;uno. DidJ iaralo perciò inabil~ t' :.ollupusto n rnlls~gna, la relutil'a pmtica fu io' i ala alla sauziunr> ùel MÌIIIS!I•ru I,Juestu pen), dietro i pret'Pdl'nli elle\ i eJ'ttliiJ stati, In rc:,piu::.e e comunicò allora al diparlimenltl tutti gli alli che ri;rn:ml;l\auo J' 1.. Fu Jlerciò di 11110' o sottomesso all'esame me,Jicv. e l)twi l'OIIegl•i rìcoufeJ·mtu·ono l'esistenza cii uno -;Lato lllorltu;,u tlt>lla funzione umri.;Jica drll' L. e In tlkldat•oziòne ùella :-ua inahilitil al servizio militare. Malgl'ado ')11~-'"la riconferma di giudizio il Min i~Lt•ro ritenne il miu a\' Ì.;o, e t'L. fu ritenuto al scn izio E pHchè rominttaut in-tuucaltilmente ascompisciarsi, gli fu data una borsa onliuarw. di caontchouc. Er.l lr:t~t:fii'SO ljll:llche tempo e r L. fu colpito ùa una mnI;HIÌ:l acuta. l>ur:mte il cor.,n di essa. nt' llo stadio di g~t~vitil ]u I'Ui et·a,.i u·oYalo. non n1enl mni obliata la .sua parte; tanto chu anche «}tmlche t'ullega che era ::-lato te,limone ùei miei e-perÌIIINtli, :-oi era conYerlil(l in di lut fa,ore; ed a tal propo~ito mi .,ci'Ì\"CYa: " credo ti ~Ja sl.laglialo; nun t' pos~ihile

s(•~tenHe uua finzione di quella specie per moto tempo emlls-

:-unc nel perioùo tli una gra'l"e malattia in cui l'L. è pas!lalo ». Ed iu !!li l'i5ponJeva: \{lo enare è degli uomini; però uel caso di cui é 'Jui:;Lione, non mi pare d'essermi iujtarmato. \desso i· iu causa l'amor proprio; e dopo tutto quello rho yj è stato, l'L. t• t1hhligalo a sosLenersi >>.


HH

mmJCJ 'H J."GAJ.lì

''''·'''AllE- EìSURESl suruun.

Confe:'>SO pr!nì l'he se 11nu a1 P~si avuto in mio appoggio un nlitli•simo elctnt.mto dia,:.:nost1co. quale si era quello della mnmentanea :trr~a dd J•azientt'. •Joando mi pregt'. di ri!;parmiargli il cnrctr.1·i,mo, lllalgr .tùo le mie buone ragioni ,cienti fieli e e 'i'(li'Ì mrnru li . in :nrei 1 acillalo nel mio comincime:nlelt· innauzi a la n lA coutr:u i•• •limo:...lr:tzioni e co.:Hanza.di proposito. Più 101!•• ho :wtato nei co!icrilti un atto di questa 'fle(ie, ciot"•: di c~>•INc ed :U1t•nùersi in un m•Jmento di sorpreo.a per e...... e,.,. 'lati . . cop .. l·ti. f' pui nncnponirsi nel sostenere h loro fÌDZÌIIDl'.

Pa,,ari alcuni lllt"·Ì l'L. fu imbarcato e si allontanò da quel cl'nlro in clo1 e il -.no amor propt·io si eJCl tanto ··umpro· mes:.o, t' ,.,,Jia ~n a co-.tan;w a re1 a saputo dare l'a spello della \eri llt alla sua pr Ptrsa ltlill;lll ia, e farsi compati re. Potè qnindi, senzn leiJJa d1 r>:.:;err df'ri~o. gellar· via la maschera dell'impostor-e o In borsn oriuarin. Un giomo i1111otliw di IJordo, a cui era Len noto pei suoi pr·eccdenli o Jl!:'l' lP moltp quistioni di cui era !'italo il soggetto, si a' ride rhe non aH·'·' pni In horsaor·inaria; lo interroga sul caso, ed ehhc la sotldr...fanmte ri~po~ta, l'Ire: « aYendo pn•so una mediciua (for~e tfuella defl'ine,orabile <;errizio militarP.), era guarito di'IJ.r sua malattia ». Oott. Fron.\sl lledito Clj)O della n. .Y.anna.


SO PIU

ALf;UNI f'.\SI Dt ENDO( 'i\HlHrrE M m na lrtln n 11:1 c:onfvn-'117.a, ientifia. l(!lllll.lnrl m•-o d& n•>lcmhre Il>"! l pre o l'ostW<L"lhJ militar Jlrinr.i[r.J.I" ui Ftrtuzo . •hl dc.tt. Dt> •it"ht-li \nConio. -ou..nenle mNhco.

Lo mnlutll" 111tla mmatorie del cuore. 'ìllre csRet·n nwll11 irnport.ontr pe r JU nalu ra de!rtJr gauo, lHHHIU Ull illfnre~l"€ Sp~1'11116 pP-1 m~Jteo llltlrlètl'e l1l f}Uaulo c!Je Jlli~SOIHl P><Of'OÌ:t\1'0 la pii.! r·anol • inJi uPnza ~nll'ultPviorc idor:r.iti1 al ::-erdzio rnihta~, tli citi ne :-<ia all a·~cato . per le lesioni r.r••mid11~ cl&flnon di 1a<lo tlete rmlna no nel cuore. Fr·a e-<"e l'inflammuzione olel l't>n,fòett r•lio " rmpnr·tauti<><:rmA per la moltiplkitit du~ l i uffici dt tJUè'-La tncmlq·auu 111 rapJ or·lo <'' l OJH)éurdH) • col "'angue eia• · J!u n lt', ma sopr'l.ltullo perchè. fin~:.t~:wln l'nppat·at•J \&I\Olar·c rlel cuor'~>, lP ~ue !c;e::.i 'ni. quau.Ju <::j locu!iunrto in JU •r-Io punto. com(' il più delle vull .... nnit'ue, !Januo per P.ffr•Lto di i tlrnlciar>t? od impedir•,! ti tuovimt'nht dell•• valvole o tTt ~"tr·iliZ~"rt> ~li tWifìzi, lesioni .:op~c:"o lr·an ... Ìl<Wie, ma che fat·~>n lo~a ('J·onic:h(' fini~·~ono col uar luo:!:o nd 1mtt sc1 ie di dtsordìui f.:l'a,·h:.~hm n ....! cuore e sec.uu.ladaLUl!ntt! 111 lutto l'or ,..:au~-omo. H u !•re"'u p~rtunto cont~>. arg()mcnlll di '[th:l....la con fe1 ('llza uku111 <'a~i di enoiocarJiLt>, cht>, "C nun lmunn presentai ì fAlli irnpot·lanti, valgono a dimostPat·e ancora una volla lP fl\f'Jiita con cui •JUesla Cflrdiopfltia recidiva e la stretta connc~"ione che ~~iste tra essa e il reunroLismo articolare.


SO PII\ .UCt.::\1 C.\~1 Dl E\flOCABDIU: Q.~,'!Cf oazfon.i.

I. Vill:llfl Viu ... IIZ<I ::olJatu nel 1. rauleria, clus~ 1861 Lruto nell'o~pcdult• il lO •lfCO"to 1 '8-i, letto ~. 106. Svìluppo re;:rolm·P, co<.htuzione e uutriziouc buone. L <~cor,;o ru accollo in que<>fo ...pedale per reumali,:mo mu• lare e polia1·licolarc acuto, migliorato ebbe 2 mesi di ùi COU\alt>scerun, conservan.io lullavia dolore e nelle nrlacolazioni òella mono e dl•l piede. Tornato al fu rimandato Hll'o,pedalc uuOVi!lllPilte per reumati!"mo, rito, dopo :!5 gior·n•, fu p1·e~u dA un 11 uO\'O all~tcco di re•LIIIIi ti~mo t~ Ile arlirolozioni d• l ginocchio. della ~rulla e del Ebbl' in "eguito una SPI'it> conlinualn li mi!!lioramenli r·ieadut••, laiche clu un anno non fu piu in grado di pt•e,.tHr VIZIO e di v1se il HIlO tempo fra rini'PI'meria t lei corpo. ! dale e lo <.h1bilirnento ùi ~tonte Oli v. lo. Il Hl a~o~to sec•n entrò p••r· l'ult11na volta in •1uest'ospeùale per· polia1·Lrcola r·~·, pr'c!)cntanùo nel tempo stesso i Rintomi di dorurd ttP. l polmoni "ono nfll'mali. ull'i~pezionP l'area carditH'Il preSPnta ah•una parlicolar·ità, J'estenl<ÌOOS dcll'IH'eA fl!<~'OIU del cuot·•• ù nol'male, l'impulsn non è aumentato. Il tono e«i'-'lt•, mu non ha l'accenlrazinnc nè Jl carattere volar\! di un tono uurmalt•, alla punl.n il. un pc-' prol unl~llll cd accompagnfllo dt~ un Mrtìo leggi~rmente aspro, il se<:onCH tono n Jraorta 1\ accentuatu. Il soltio in primo tempo è tutta pr·obnhililA dovuto a c11'1 che la roitrale t~lter'8.tll non complctiUuP.nle ... ufficiento.: e• l ha luogo un par-ziale r· gur.lliiiO, del sangue nell'or •cchieha sinistra. Il soflio 1n IJU"'~tJ ultimi giorni .,, è fallu piu (lebolc. For"e ::,u ciò ha iufilllto la "' ~ mini~lrllzione di lod uro ùi potassio, a c~.;i si l! t•icor,o, ce:,.-,· <~ato il ucriodo acuto dellu malattia. II. Fr:IH•Ce~chi Giu,..eput>, r·arabiniere, classe 1 ~60. Eutro0 il 7 ' Unhre, lello ~. 123. Sviluppo regolAre, costituziOne robusta, stato della nutrizioM buono. All'età di 1i o.nni soiTI'i ùi reumatismo ro:rsrticolare acuto, n•' guar·i, !) rne"'t dopo ebbe una pleur;te prima


OPtU Al Ct~l CASI DI E'OOCARDITE

n arn succe 1 ., 8 menl~ n oJe~lt'll. Pochi !.:iOrrtl ùopo e8'~r-e enlra 80 1 1 arrm IRR1) f•t uwn lulu HIJ'n-.p ·dst!e per ma mo arU lnre .. ul " u o. l cal zzaU..l ncll'orltcnla•go,ne d 1 ,-;•nooelu d c;tro ,. pPr dolori reumatiCI nello mulatura de lombi e della c ~eia de"-trn, Clluleulporane~mea 1 81181'VÒ un Affezione cat·liaca Cl:lrtltlerm~alll Ja don 1 regJOne re<:or l al•, fnctl• ca t• hopalwo, oppl'e,_..~ bbre, (&lll •Js "l po~ ll fi O rihmero C' 11110 l'e-.plt ;<D 1 un'en o ard l• L'ano "" e .... ,., o rn nuo\lunenlc lto nell' "pednl 1 ·r dolor·s r ·urnulU't in 'arte Arlteolnzaom e 1 r ao~pell li vtzio I'Ardiaeo. ebh in -.e~n to tllt uniH) tli i n t '' l "' nza N ll'n..!O'lh d • l'nuno "'Ili'" 1 ru a a a r, bb rn artca nrito _ Ue bu na -. tlute tln l tctpto d l'c1tl hre s or..o c il gtorno 7 d Ilo --le-.so m Qlli'!'IL'oc:pp,rlall• n ·c·uc:andt• tlll dnlnt•e pnntof'io l c 1 ,.• che 11n erlh n dn pare.:chi {!iorni P \'a n nmma , on-ielil di r "l i o, e.reti«mo ce 18 ffto !'l 1 la roit~l ; In dis~no r ru ai endocar h Le. Attualmente l'lll't •1··1 CU(ll'll IH)II e Ìllj,il'lliiÙilu. il pr·imo la 1 unta tl o! m ;;a cd n ·com p gnalo do un rum r• o e drffi '0, n--Jbale anche nelr a e nel cuor • ol ... tro. rnn (Ili d~ltole, il ,emnlo tono k R eulu ti l, l'az! •n& d t> l cuorr• po ·n t>IJPf'!!t~a. Non "l fd'I'CCJ a an rum r Hl le z•u ularJ. v·•• tuo lievi:;c:;iruo . . orfin n~ a. e ompa nn il prun • touo l!l'l no '· m ol t; c d1 r ·umnti mo ~ 111 Ilo anlenot'•• Rll'l'llh l' '·nl ·, f'l' 1mb ltn nle "I lr•ult t di quella pl'i'C d n cm n t q,fli r tn, meomp lnruenl · I'Ì.,olU:l ~~1 nra t·rnculrzz ts~r per uua cau ..n cormoue. 111 l'e toni .\ul nlo, ,oldoto compagnia di c:u si<:lenzo, e "~e 1st". Eutrfl 11 W olt h re. letl() ~. 12~). Da 111 Ili l> "'•ITI'i 11 reuurnli-..nto ru·ltcolan! c muscolare. Qu .,L'all'l fu zitt ricove:-nto un"allra 'oll1:1 in quc ... l'uspcu~:~l.: r r 110 t -mo ~ubn uto l cnliz7.ato nell arlicolnz10ni tibiolar"'ea 1 stra e cnpulo-omcrale lle . . lr n. u, ., il IO n4 .,l T'l' ,.,.RII !11 nucor•a 1111 h•~:t!!Ìt'l'tl dolore ullfl spallll dPRLrlt, eli& "'1 • tuortl nui.IJ 1enderHlu'-'1 pu t'orte nei pr•imi giorni d t n tt r , nl pur.to do 1mp"!dir~h l'uso dell'arto. li doloro era 3'2

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SOPIIA .'.:.t:U~I C.\S I 01 E'SO(IC.\.RDtTE

inlermillente, ~ra \'a livo. più forte nella notte e lP- pat·li d,.ll'arlicolnrione della spnlln leggerm~nle lumefalle. Lo sviluppo scheletrico c! regolare, la costiluz.ion~ e la trizione ~ono buono, lo è cA"unlmenle lo ::-lato del L'area del cu01'e si può Jir·e appena ingruuditn. Alla dl'l cuot·c si ascolta il primo tono diffuso ed ace 'u'l'"l~•lolaw da un soffio piuttosto fOI'III cd a~pt•o, sensibile pure sul tricolo destro; ma più debole. Sull'aorla ìl soffio <>i~tolico appena pt:rcellibile, il printo tnno non è neu..,, il secondo notevolmente rinfot•z.alo: In c1uec;to C'a;;o abbiamo un r011m• tismo cr•)uico e tulle le cou:;èguenze di un·endocarJtte se11111 che que<>ta malallia :--i ::-ia rnanife:-lHta con se;:tm 8\'iul:!ulli ~on vi l,a poi corri~pontlcnza d'mlen~ilà fra i falli ret:111118&iiQ che furono di JievA cnlila r. ciil che !;i osserva atlualmentt al cuore. l V - La Bella Giano - coporela 3• genio. Ertlt'alo il 16 ollobt·o 188~ - LeLlo N. 98. A dieci anni ebbe un alla.cco di reumatismo poliat·ticolare acuto, a 1 i nuovamente e (Jl'C' g1unla sotfel':::se quasi contempuru•wamenle una piPut•ile. Un nn no Jopo ru nuovamente af· fcllo da reumatismo, durante il corso tlel quale elJbc u la• mentar ... i di disturbi c~mliaci cou!'i<>lenli 1n un dolot•e pun~rio ed in,i,.:tenle nello. ragiono prncot·tliale, sen...;o di umba~cie, pnlpiluzione di cuol'e e febbre (endocardite f). Guari :>enza conlo;el'\·are residui mol'iìo"'i, almeno npparentcmt'nlo e allo iufUtwi di una. le.,_:tgera (ebbre pertodica, ;.toJetlc buona salute lluu a sei mesi fu, tempo in cui entrò in ([uesL'o"pctlale per reurnoli~mo poliarlicoltll'P, cui Lenn" tlielro plt>urile doppia, limilala nlle basi ed endocardtl". l siutomi d• qu~sl'ullirna affezione andarono tliminuc>nJo d'intenc;ilà, Lento che quando usci dall'ospedale "'' 8. ~com­ par:,o il soffio sislolico ulla punta ~ per::usleva S<•lo un p~ lungamonlo '! un pl)' d'asprezza 111 primo tono sulla mill·ale. - Gli ru conce~~a una licPn7.a tli con\'alescenz.a d• Ire me!i. Tornnlo al corpo non fu in F;!'Oùp di ripren.lere attivamente il ~flt•vizio, come nc>ppm·e in farniglta era an.iato e~ente dai dislut•ui elle motivarono la sua ultimi\ entrala nell'ospednlt•: si trova"a impeJito o l lavoro da debolezza, facile carùiopalmo da


lorflce • .,.._ presèn&a sviluppo reftolare. co~liluzione appa-

~rtl*'" robusta, buona nutrazione, col~t·tto normale: t81JOlati eono l polmom. gli orgam ad•lomme.la c le artlco-

ZJII&I... t.•_... del cuore non è aumt:n1.8La, nou st avverLono

,~ per: eard1ci, il polso é sufficientemente ampio, con ~ 1l0flll8}e.

t ... sono profondi, il primo non ò• nello n è chiaro come

·*"!3'J/MiaaeD~ ed è accompagnalo tla un lt!ggèro sòffi,, pt·ot ......, ohe si nnror7.& qurmlo il cu01·e è eccitulo. dislin';••~ eensibtfe sulla mitrale e debnlrnenls sulr aorl.a. Il ~ l,()r.o e normale, uou v'è ulcun rumore alle giugulari. 1ft ;quea&o caso abbiamo pm· • le...iom vulvoluri m con!;e~ di enJoeartlile Le pleuriti «oiTerle ~ono prnba1ilmen come l'endocardite in rnpporlo coi folli t•e.umatici. Il tondameoLo della daagrwsi dt enJncardile nelle t·ifel'ile 0S$15i'4&doni basa prinCipalmente sui tlah ftWilili dall'a,:;colcaztone, ehe è il mezzo cile dà i sin lo mi piu posilin di rtue::.l8 uala\Lta: nel principio quando vi c "Oh> tumef<:~zione ed i{JeI'GDÙ8 delle v~;tlvole ~i !;enlono i Luui più pt·orondi e prolungati, il ~m si pre$enlA quando r'mnpniono i disor{lini valvoleri (spa,.mo dei rnu,:;coli flUIHilari, •lepnsiti tli fibrina, wgetaztoni, atlerenze, stìanr:ameu Li l. Il soffio ascoltulo nei casi su•·:<posli nou è un rumore anorgamco per-eh> non ha il ctu-Jtll •ra di ùelicalezza, di .tolcenn, dei 15 rfli anemici; "'i I'ÌIIf<Jl"7.8 UUUlettlan.JO l'enPrp-ia t)e1J~ -coiil~zioni car.!lnche, si senle quasi unicamente alla punl11, non è acMmpag-nalo d11 rumori vascolat·i, né da slalo di amenia. - Il p~rioùo ucuto 1lella malattia è finilo, ma le alteraziom cui ho dalo luogo non :;ono aucora coropl~>lamente risohe, anzi nel Ft"8nceschi e nel La Bella pare che v1 sia poca ten hmza a ci(J, seppure ren.Jocarritle rocente non è una riaculizzazionl' di rtuPIIa prccedentcmenUJ ~offerta, già passata allo slalo cronko. Quanto alla natura !:Ì ha ogni ragione ùi ct·edere che sia un'endocar1ltlc ::-emplic\: o Yei{elante localizzata sulle vah·ole (che del t•esto é il suo punto di pretliltJZLOue), come lo pro-


000

SOPnA ALCL'Xt CASI DI E~DOC.~ItDITE

'er·ei1IIP.t'O le hllera zioni 0"'"-Cr\(llr• nei lont d t! l cuore e il "-Offi~ <'J!'lclliCo E \'fli'O che anche l'endocRrdil" parietaJe pel J•rocc«"'o endnctu•Jico ed f'rollominr.R r ciicn può dar luozo alla rottura •Ielle colonne ('Jlrno"<e, co«icché la val\'ola auricolo \'Cnlricohu-e nHmcando .ti punto oroppog~io non formrJ più il couo olturalore e ùiw·nln inl'luftlciente, ma c'iò lSÌ O::>l<t:rva unicanwnl•• ncll'endocar·,IJlt' ulrero=:a, Ji cui nel nostro ca~l) manca ogni indizio etiolozieo P. =:inlomalìco. La locnliuA1.!one ciP. li' en,lorar·Jite ~empi ice suiiP ,·nh•ole può dar• luogo alla loro ino:;uflìcieuzo, ma in generale la rl<>ulur.ione è completa Jimilanti\ISI al alterazioni passe!!'~P.re ne ilo , ·ah·ole o ne;.tli orrflt.i, eh,.. modil:icanùo la formazivue ùcllu Cù"iJctta cenn {luidn originano i softli per lo :,.Lc-.l'O mcc.:nni"uH> tleo ~offio ol'gnnici. Lo. gen~i delle lesioui Hti\OIIll't \'t!l'•' C J•ermanenti dipf'O<IG e~clusivamente da fn llloh emlncard1to rronico. Sa la I'ÌRO)uzione ùcll'e11docnr·dite non è completa, Il' !<\le crHlMgucnzo ~ono quellt! cho ru·r·eca all'apparato .v alvnlare, N l e~!Scuùo Ulla clell1~ iulìmnmazroni che hanno rnag;.:ior l••11 I~n 1.u n p8><"'8t't> allo "<lato di crouicil.à, le allet·a.r.iùiU d,..Jie -.;a)vp)e n degli oritlci cngional~ t.la. processo ìnflamtnAtorto, «ono rl punto di purtenm di •;~:r-e lesioni "alvolar·i. ln n ~c::nn(l <Ielle rirerile o««ervat.ioni "i può ammettere una in~ufficienza completn della rnrtrale pPt·chè il primo ton•) è con~el'\nlo. ti uu~hornmnntu ddl .. Cf>n lizioni ùel cuore in op re -lr ulLimi ~.:iorni n~l Vrlll tl e uel Per,;iani fa sperare una <''"'P t i l'b"i•lzinne dei poc:Lum1 •lell'e•tùocar lite. X l'• ~t1wi' annmnf! ... ticll d ·i no~tr·i mahli colpisce il rntto che ·ulti ha nn 1 sofferto pt'•'.:•·deut••rn->nt.e di atlac<'hi più o m~> no inten"'i o r 'pelult di r·eumoti.::mo arlicCJlar~. È imi' go· b1le cho fra q 11•~te due rnnlallio e ... ble una relazione, mn .ti qual notur'8 i! e<>-.a t Il rt:umotbmu urlicolai'C ò a-cncralm~nte r·itenulo come u11o delle <.'au-.c principali tklle malattie tlt•l cuore speciamleul o dell'l'li lor"H'•iit<> ~ olelln peri~·nrdile. L'onore di a\·e r riclt18malo l'nllAnzionc !"U~ciò spello Il Bouill8nd, che, se non 1\ il pri111o, é senza duiJbio flUCllo che maggiorrnAnle ho rll'chtlll·nh) qucstu puuto. Secnlldo I[UesL'uut.or e il r eumatismo


SOPRA ALCL!SI r..,SI DI J:I.:IIIIOt:AI\DITE

:)() l

u du forme· acuto e cromco, 1!1 11 <' 'nting~nte tna~re 1 malat 1 dt l cnr; re. perchò que l'or!!ano ~i può pa~n N'l 1 1 R d~lle !!Mlndi nrt1 laz.1 •Ili ~Uo il punto di

n 1e

Ila p li _18. Qualuu JU 18 re~oltezza di questo pani un fallo mconle ... tabll che 1l 1euwallsm •, 'opt·al· lull 1 IJBrl olure è 111 to c:p o n compa:!nato da end car te Gh nul• t'i ::;:•nerul111 nt ùoun•1 c me proporzione, v la

di qu •tn cnml'i<lPuzn il 2:> pPt' (Oli, (\('l'O alcune cifre. Rucll ~~~ 4.1 c'RSÌ di r•eurnntt~llll> Cl"~~" l'"''! 16 emlocardili, 5

peri •artlll.fo. Fath m u 131 clisi ùi t·eurnoll mo O""'él'\\ fi:l eudocar.ìttc, 7 r 1, Il • udo ric:-ard1tl. Bn r t• ~u J_G ca-i 1 r umali mo O""CI'\'Ò 6 endocarr ~rdtli, 6 e d pe i nrd l . G n •r "'" S ('.B't di r umol m O"-l'rvò !l endocarditi, 10 r r hlt, ~ ndopert 'Btxhli. F l r l ~~ C8"1•11 t•~.:um olt mo oJ!'!" I'VÒ -;;, endocarditi, 12 per CJJJ'Illl, :!7 n.Jopèi'H'ar,I!tr. Come st vt.,lo ~ rnuggior···la pt'ufHH'/.ionc clello eudoetwdili, mn n Hl IP\11"'i dim ... nti•·HI'l' u •lllt' lo t•iguu,·do clte l'applicaz lO IJ'o ....... lt.Rzione pul) nvt'l' colllrsl•uito ad esagerare q1 1 · 1 ot·zione. rncendo regi!<~lr·us·e coc11e falli di endocnrds unnt ca quei ~ac:.i in cu1 "Ono A I.'.Oit.alJ dei soffit cardi .,, u o a p1amo che qu :-li "otlil .. j presen• tn > o::mt m 1n fu br• e o di .. .;rn, ca che com~ 11 reumd j;;mo produ u u 1a 1! rte aneml8. Il 1et· lo h compar"'a dell en foca l'dite nel corso del reumntt 1110 'nt•in dal primn al l cenno cinrno; ~ecoulo Bouil- lnt11J ~nrebhe fli'H<!"ato ogrll p»J'ccoln dopo il venlune;;irno. l\l(•lti lluHHO pensato di ~pit~gare la pALogenesi delle ctu•ciJilpntlo r••umnliche, ma ne~sunn t.lelle teorie emesse è "odIl l'tH' •n le: r,eudrin le alltiùul\'11 nll'iulluer~za del ratrr~:~•IJa­ m 1 l , l· ullct· unicamente alla rebbt•~> che .. j ba nel reumati ... mo, .alt 1 111m l endo la teoria d1 Hi\ler nel reumnlismo al·llcolar l' U.r1bui od ~>rnboli d1 micròOI't:am .. mi che si arreslerobl ro 1 Ilo ~iero,e del cuore come nelle ,;i novi ali per l'snslozìa dJ ~lrultura eh pa::;sa tra quc .. to m embrane. x.-..mmeno ndla COIIdtttoue m cui il r.:umall-.mo m·licolure acuto pone l'orga-


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SOl'JI.\ ALCCXI C.\5 1 Dr E.~OOCARDITE

n ismo mi pare si tro,·i una cauc:a sufllciente per de:termlna:l1j lo !>Viluppo di uu'endoc.arJik Vediamo cyuale sia 'lUPsto l'UIIIO~ A questo l'Ìf!uardo dobbinrno premlere in <'onsiderazione Plemenll: t• alterazione del snngut\-!: inten:oilà c J.-c.or~o febbre, 3 stato cltlla funziona clel cuore tlurcmte l'attacco reumaltsrnn. LA 1 rims alterazione che si O"~el'\·a nel ~,angue è l aumE~n•~ della fibri na. o per me!!llo dm~ ~~~ !:'l eme n ti chr? e ft1rmo L'B •JU"sta sostanza !'lù facilmente si mettono in r&.l~»-:~ porto lNt di loro, per eu• il sanc:ue ucquista rna!!;?inr .,,,..,- .• ùeuza alla <·oa{!ulazicme. St osse•·va ùel pari ipoglobulia; i bult rossi cìimiuui~couo di uuulet·o con una r-... pid w solo paragonal>ile a quella elle si osscnu nt:ll'infezione palustre acuta, diminui«cono pure i c:lobult b'anchi, rrenll·e le so,stanz,adi regres::ione ::ono in aum~>nto. La febbre è alla, oscìlll\udn !11 curva termica lt'a as• ;:, e 39- ::i. La tempPratuea se~onrio \Vundel'hch s·mna lza da pl'IR• dpio gradatamente e ra~giung~ alla llne clelia prima s.•ttimana o ul pr·incipio della seconda la sua elevazion massi ma, nelle quale ~i mantiene con li~•i o~~'ill• zi·mi pochi J!l rni ~r­ comincinre n dio:ccn !ere gra.lalamente offrendo r emisc:ioni mattutine modP.rttl.e. Durante tutto il <"Ol'SO del reumati«mo ~i ascolta un soffio si~lOiico alla bast· del cuore che coincide con ;.orfli vascofari,.

del-

~

e cue aon tlt"vc ~~S"'"re preso come in izio ,Ji endocar.JiLeQu~>slo · "orfio uon i'> le;.:alo a lesioni au~ lomil.;he d~l <'uore, rua é nn rumot·c anor!!anico dovuto a rullt>r3zione Jel sunguc,

all'•poglobuliR. Una alterazione co~ì proronda del san,~ue con torle anemia e ft?bbre alta può senza dubnio determinare an'irl;tazione dcll'enrlocartlto, ma non può esser·e cau..<>a. ~ufficiente Ji un'endocar lite. Xon si può qui porre in campo la pt'ellispos•ziuueinJiyj,Juale. nt- tarupctCO l'elfi: in lutti i cn~i òi reuma:i:;mo e iu luUc le elà della ,·ita sì può pro<>P.nlal'e l'enclocar.Jite. LH condizione patogendica del reumatismo ca•·diaco ~la molto probabilmeute m:lla co~tituzione anatomica <k!l'orc..:ano: il reumali!'roo ~L lo ·a lizza in esso perchè nella sua stt·utlura entrano fibre slrial•.: e membrane ~tet·o~e con tutti i l01·o r_a-


:}03 $0PU ALCU 1 CASI DI ESDOC.U\DITE

. . ri anetnmn-6s o\ogiei. La lesione cardinca clipeode dal-

rilttcOl•'l'e qoantn flOest.a da quellnj entramb~> !;ono dipen-

.daP' 41Da steesa atterutone discra~ica (infezione l), senza 1 ibUIJI'r'"'ri008 delr una

all'altra tantochè \"i ctumo casi in e maalfeetazioni cartliacbe del reumatismo hanno pre»11i ~an) ma sonQ di'o l!r"'e mouir sw1.ioni di una 11'1 a a W m rbosa, quindi le cardiopatie reumatiche sono ~ni non cornp ICBZÌOIII del rcumnli"mo ed è nn er• • :ricll(ltlOI!Pc:o aubor·rl nore i renomem ~li um codi a\lri, tr•lrl sl clevono-esclusiçnmt>nle t·iret'it·e atlunR causa unica. n ,....usmo acuto be attacca le arlh:ulazioui, potendo eneb• man•testarsa al cuore, è l'af1ezione morbo~a cùe mag~ pone ad nmmalnre l'or:::-an<1 c .. ntt·al~ ,Iella cirt:OieJhM Dèl reumalt;~mo croni~o il perirolo \o mollo minore' ma nOD di rado le sue esacerbationi acute CliiiiiiCOIIO ejl'ual10111118 a eerdiopelie.

Firenze,' oo,;erubre 188i.


RIVISTA DI GIORNALI ITALIANI ED ESTERI

HJVISTA M1~DIOA Enorme calcolo billare - clott. LJ\'1:"\GSTO:"\E f'ltw .lb•clieal Tcm• t, ~ aprilo 1 · 5).

Plul,del-

Il collegio dci mNiici di Fila<lP.Ifla, nPIJa seduta elci i gen· nnio ullirnn, ,.j occupC. con mollo rul...l'S!=:"'e di questo r~:ll'l;;;"imo ca-:;o rrfe•·rte dal doli. Livhg.:;tone. Trnllasi di un c:ll ' •h biliare lro\'ato ~u·aulop~i!l di una doriiJa di G6 èillni nror·ta per un cnnPl'ù collor Il' <IPII'omento. Il ne >p!n ... rnll Pra c:tat > dill~no-.ticato ÙUI'iltJlc> In VIta, ma il cnlc11lo n •n era st..'! lo n nnche ~o~pE>tlalo, puwiH' 1 t.:rnvi falli J'l't·senbtli dal fegato SI c•J·ano bptP~Oll aJn rtwLt~urlo la pr·eser17.a, ('Onft:n'Jilata poi cln tln nt!c r o::;copia, di ur,duli c·ar·eJrcoll)alc•si ::scuouùa.rii nelle \'ÌI:l hillnr•, compre$0 il dollo •·uh•.Jocn. Ln cJshfellea era sl•·"llurmml nddos<;ata al Clll<".olo, e f•J'P~<'nlava uua piccola fistola, che la faCP\'8 C•'lrnurti 'III'P C'..()ll la Ct•vilù dd 1errloneo. Il calcolo fHl~ll gr·nrnmi 2\6. è lun:::o plllhci 3 J 3 ··enlimetri 8 lJ2, od ho unn cir·cof..:r·tlt17.11 ur.n-."rroa eli pollici 7,'1 Lu ::;ua p1ccolu t>slreuuta, coJ'I'I'fl<lndeutc nl dotto I'Ì<:Iico. mi. ~ura :i ce:Jlrnlt•td 111 cu·,·oufel'ènw, e lu t•::.ll't:mità mag~iu roj ne mi!lura 7,1. Ho uno foi'Jua cilindrica ulluugata e tcrrnma a 1 unte. L't!«h·emo piu acuto, auzi tutto la parte più sollrle del calcolo cor t•ì ...ponrle,•a al collo J~>lln cislrf>llea e si aù lenl1'8~8 alquanto nd tlollo ~i ... tico. Una ahrn-.ione rende YisilulfJ tra o quattro dt 1 "llfll ,trat1 Que..to r aro esemplare e <:tal" depo::;ilal" uel :\l flll"l' :\Ius~un•, e -..i peusa di sezionarlo per couosrr•r~ la uatu•·a del ::;uo nucl~o. La "in!!olarit.à dt•l ca~o. come ognuuo ''eòe, non con,j ..te !~olo nel volume rlel rnlcolo, ma in un insieme di ollJ·c c•rco~t.anze dezne ~!ello più seria conqitferazione. Lo conlcm-· poranea pre!':enza di no,fuli cancer•oqi net dotti bilia1•i e tli un enorme calcolo nullo cistifellea, la pt'l'felta insensibdtlu doli~

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nl\"1"'1 \ )lED W\

pPr IUt'-l r[IO tl'tllleO, rinnocuilà tli u_no mlrap r 1l ncnl~> <~OliO futti che io con VPrO t•m11 cl'l'"'" nwnto tN•\O ...,mpll· nl(-'111" arC(•nnnl\11+"1 pre:!'n\'Ole per 0 11 ·o ami'rirano, $lt>IIZFI u un JWI'<lla che li JIIU><Lrt •

11o4o .u rormaslouee struttura del oalcoll blllarl ssEH Deul&clte .\lctf,,.. ll"oclt.. ~. 3 e :>. ts:<i).

l [ ••

Po-

Ad illu"trare alrnenn in pnt•te Il a;;(, ora l'lrPI'ito, .. pccialm til p r Jll tl ll lO l'l.!UO!'oit l p iblfi rapporti tli Clill llii~à lro 11 cakol<• e l • allre ~~·.1n t• m llt.IOnl patologu:fle tlt.'llc v1e btharl. r 'l 01l tJUI in bt'f'V•' uun r•mf••rcnza tenuta I'Ct'elllcrn •nl· 'i 1 p :::.11• r a l'er ·n Llr rn11 re Jfcdiein h UeJ•hno. 11 Pl' f P 1 r 1 r -~enl ]llfillt~"' prepnrali miet· --.;opici di t:AI h h iar1, atti pE-r mrla~rar .. 1 r que,to ~enes·e d1 roncr• 1 m 'n l 8 8 o::tc"'"'8 le_.!,..:e h formazione l'>lahthlH rwllo se l' VIli r, la Eb-te u pe1 1 til'oli Ul'JIUH'ii.la le!!~<.' c1oè cito 1 ·r lu 1'1•rm 1.1:1 n•c dei calcoli f'1. 1 rw l' ""1.11'10 lllltUIIZI lnll•> un uu ·h:o d1 uetnm:a or~nnicll, <'ili' lllt'llln1 da un lato e:-~~:--u mcd • ruui ,.., p tr·ilichi. dull'nllro lm:-nli r.l!ntro di n!!'gr•'!:!llZÌ<JIH} 1 corp 1 11 crl,lllllini. Qu~~to •'011 ello circa la f!l'lle•i P la. p _r " 1\ n <' '-lttuzion., del calcoli C«t"'le~a :::ià pruna ni Eb~l n. mo crn tmpet·fello e non rl"pondeva alle od crnc veIute: lnoudtl anehe le i l o eh • p tu u rnenù ::.i H('pO!! ..:i0\'11110 a t (!"'"••, cu-ca l• ,.;eue~1 e le --1t·ullu1 a d t altre etmcr zto11i calcolo-. •, 11011 pole\'anu e:-s•·l'•• ••<=otte. Il Po,..ner dopo ili P"'-'CI'~I li! • r!' lo -tm lo con nloune 1·ic• l'~'"' SUJ:di m·,.lili, !111 iutr·nprr--o gli I"•JIC't'lllll'nti ;oui cnh:llli hrlinr'i, t>!"perimentr ~Ircon- lnti d n l l!\ i drffit:olln se ;.1 •·on ..irlet•n c.he la bile nn11 1\ t'l r.<' A di ,.oli l'lllllt' l't~rina. o chP l'l'é"'l!llla un, <>ola !.'n--tarrza t..·aace l t fi~;IU!JlPt'e (tJrmP crt,lalltne, CÌOt' la eo/e.'<(Crt'na. Sl?f!UPIIÙ(l J'~.;,..empill .!1 Eb<:tein, l'uutot·e ha immet'>'o i cnlcnh btltnn so:: .:Ptli nlle oo:ue riccrcllc 111 alcun1 solventi della t'O! eE< <!rmo. quali l'~>ler•'. il hen7.0}I) Il hquidl) di Duraud, et•c.. •' do n po hP or; li ha Lr o\'alt trn ... for mnli in TDR""e molli. c:.he ron, r\A\'ono pl'rò la fùl'rnR e 11 <·olore primiti\'Ì. Por tanrlo el!orn fJUe"tl calcoli pri val1 <J~lln loro •·ol~t..r 1 a, o ! er me~ho du·e, 'l"e"l' IWBnzi di ~akoli, ncll·atcool assoluto, pr,ncn•

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dnli poi nPI!a r.nlloiclinn f' finnlrnPnte lnglinndoli collllil.!t'nlomo, ho o~"'Pl'Vnlo t•luAr·nmt•nte dte il prf!pHt·ahl ha nnn "trnrn~t fa,cicolalo, il •{IIOIC oli.t d1•llé reaziOill l'himichP proprie delle ~o-umze nlbumllloioli, ~ citA il Po-n~r po>r que.;;to ,rJ ~lllri rnoli \'i uffermo eo:o:ero l'mlpslcutun• suppo,.~ da molti mn fin• ra

non olimo..:tr·aln dn al·uno pei calcola biliari. mol· analo n, ~otto ti micro,copiO, n I(Uelln d•mo ... tratn da Eb<;,·• n pei •;alcoli ur·i nm·i i. T ullo •·iò, pur prc~cindenofo dnlln c:un l"'or·iea impor·tanz.'l, può a,·er tlualcho \·aiOI-e rlal lpto terApeu!icH . Infatti que"-le fnrme. corue I' Eh"lein ha pt·ovuto pei calcolr ur;norìi, uccennano n l una intiucu7.A dell'ut·g-llllO m cut il cale Jlo ._; produce; e tali'! intlu nza, tale perteci! nliOth' Jevc e~~.,r~· Yer· tut•tJIH nol!•\'niP l' 'fllindi di lllll\ ,.;lrAfll'olinurin impurlanz· ......, nnch;. cc•n cr»ncli Cflll\lllrl<~ rli aci•lo nr·wo. non sì rormano mlli concrez 0111 11 ·i t'PII i r n..Jl. vie urinnrie allo ,.lato c:a· o. C·•"l pnrìmrmli, in \'ir•Lil df'll'nnnlngia rnP"'~a iu rrli•~vo, è flto ri tfi o~-tn• Jubhin che ft·u i rolcor brlr~n·i e lo stato d~llu tisl1felh·a c dei rloLti esr:r•elot·r della uile, ,lehha e!:!islere uua rPiaziouc ~trdtrs:<irna di causahlu, itleutrrn a quella che corre fra i colcoli UI'Ìnndi (! ~~~ nrganì IIPÌ '!Unii si r •rmano. Dnnl}llE'. senza t[UOICIH' AJLCru~ÌOilf! oldln f.:i .. tifello•a f' dei uolli biliari IIOII' jlUÙ e~ser·vi l'ora.a:t.tono Ji CHicolr, C(•c:n, del rcc:to, >:uppusta ~ià o.lnl Cantani o du 11ltri, e dimfl"lntla ùit-eltatuenle dal Fr•ricll" pei ~ali l:lllcar·ci 11clle conct·ezror.i btliarr. - l preparati \Id Po'-ucr· appog ..:iano per con-egucnza anche l'idea che i rimedii trovati efflca,.i contro In clllcoloc:i d eli \'ie brliari, CJOO conli'O la ronnazione dr i cnlcoli (poidu1 la posstbiltUt di disc·io~lierc le concreziom zio fo•·mate orma~ r c n e ~o~tenutn ptù ola ne-:-<unol. ugtsl!8!!o pt•mr.ipalmenle portando a ~uari­ giouc iplelle mnlattrP dello• \lt: J,,l1uri e Jclla ci~lifellea, du~ <lnnuo nrig-iue nllo ~lr 11111 1 f'i calcolo e lo r •n!lono Ct.>n\ro di ozgr···~nzione dci cri .. tnlli dr r.o]e .. ler·ina. !!: col"J cbl! a!!i"'cono, p••r es., In lt·emeullllll e le acque ,J,•IJe ~orf!cntr solforoc:oaka Jiue, t'CCPIJI'nll llli'UÌ flllli<'HlOJ'{'Oii. To•·uan.Jo alla ~(hlan:r.a fondamenlule, allo "'Lrornn . l'nulfil'cl elice che, rJunnl unque "ili es"enzinhnenlc della mcdesrma notura ne1 l!tdctJl i IJillut·i e iu quelli urinarii, pure es::;u pl'•>senla


llP.lllC \

507

delle eowli:r.ioni. per• r·o:-i rlirl', e~tr·inscclw. le rprali. non. :;:or~o 1 "-t 8 ,.6 negli uni e ne,..l1 altr 1. ~elle CfJIH.'rezJOnl urHlorr:qu sto stMmn è impre-natn l I' llAmt!nle !alle o:;o--~unze cr1· stalhne (acido uric '· ol'<.-nlnlo di r•l'lke), che cot>hlulsconu la messa del ca co o, 1 e1· m rio eh · que:-to non può ps·esenlar e un marcato 8"1'"tl•J cri!<lallru '; uell•· t~ortl.:rezwni lltliori, al em trnrio, In co ... termn (•:;i~ tt• r~( la\n nell1• stt·oma, i~ quale cosi non n m ùtflc 1 nflÀtl(• la .li.::po"'izioue morfolu!nca. Lo slr' mn qua l'isulla c'rJ-tiluito dullu un t•rrte tlelltl so!>l.anZP. album 11 ada, dt cui "' l' pal'la1 . con cale~ e pi!!'llll'Hto, che provongouo .talla IHit• e wllt ["l""ouo es ...er·e mai •lel lutto Ì"ulHti, ma eh , l r· ~b. uun mo !llit·urH• al concèlto cltc I.Jbogna a\N'a • ,. alu mlu1n clwui ·t •• el n -.o .. tanzn fondarneotultl da eu1 lo «LI·omu t• fpt·lllalo. Part •n l l IIC! o~po ... tè pt·t>Uli''>'P, l'o11lOt'e nlferrna ch" In fnt•muztulle tlci ea k: li btlrar i !'l 10ìzin iu con!'f'!:!'Uenza lli lillll. dc •om ooo.rz ouP dellH baie n··~l t "tat1 cabu-ralt delle via che t-""B p

r·orrt, c·om !!IR a\e\a ... nppodo 11 Ft"t:richs. Que::<IÌ pnrla d t muco; ulll l'llulJt·e, dopo qu• Ilo •Jlae JH'cocedt), nun può m odt t ar • ti '<IlO a v:"" o cu·ca ht co~IILu7.lOno chimicu dello <~lr ama: <~nrà Il !Ili " "tanzn albuuriuoi le. o::at•it Jcllu mucinu lra .. rorrnala, lllH v.-r·a rn11crnu uon mai. C ndu enùo, il l'o-.uel' afli•rma ello la fot•tnazione ùe1 cnlcoh lii'IOOI'IÌ e di 'JIII'lli J.ilicll'1 l'P~O]Ut(:l tln lt>gg1 t.Jenttche, etl

e

espruue lu .. pet·au~n che IH>S!'a csset·e coswuita uua Lt.:Ol'18 genat•ule dcU~t f •rlllazwni •.:alwlose. 1.

n microbo della. febbre gialla.. Inooulazione preventiva.. -

:-\S. l RL!!.E f.' R F. tC•t.;[thF.n.:o;

Del microbo ùeiJo fehbre giaJiu, come dt gli studi intrapresi. nl ri"'uardo dfli dol.lort l1oLUìn,zos Frcirc. professore di biolo::!in TJel!a facoUù rli meùicmna Rìo-Jnnoiro l e Carmona \'alle rrofc...,:-nre nella !'tessn rarctll.à n .M• c;<>ico, gin altra ·mlta si

Lf'mJc. pm·ola i11 questo ~iornale (1). Kolizie piu recenti sull'argomento tro\ia.mo ora nel Jour(!) fi.ontalt di medicina 1111Wm·e, oUui.Jre iStlk


Il{\ lSf.\

nal r/P. pltcrrutncie, Pcc. (:\. ;f, 1• t'elil>rnin atti tlt•ll'A•·cmlt•min t!ellP sci•>rl7.l' ùi Pari:ri. Eruuo og-gcrto dr.llt• inve<>li!?a7ÌOHÌ ùcl ùott. Ji'reirl! la tura dd micro-or,...'llni ....mo u ht r·iproc.luzion•• artificiule mat.el·in ucra dci ,·omrli. In uotm·o. iureu ,·o-coul.:tgro~t mniRltlll. r iufir c l'inoc·ulnzioru· prcveulivu mE'dia.ult; u 1 di cnlt•trn nltcnunto, o 1 ezli con r·iaoro:-i srcrimeuli 1 In r alti• del cout zio ,. rhmo .. trnvA nei colpili dnl lllllr}tO C"i"li'•nza di una 1 tomninn pnrlicolare dt>lla !JUale i C{lrallt•ri. Qunudo -.j C'fllninn il '-llllg'llf' di nn iudi.-iduo mor·lo "'"''" per fc!Jhrro zifllla, o uwzlio :tucora il -..an~c di un uw uaa iunculnlo ,. vicin0 n rur)rirL' tlulla :-te.-."ff malattia, "Ì "'''\r<•nnil nel campo d••l mi<·ro:-c• •pio: t• unn fjUontiUt con~idt•rt•\Ole di micl"'ococc!Ji, t"•l rP.InAI mPul<• picl·oli e di 8"J1Clto ialino; ~ dei cor·prcf'lli d'nppar<"nzo cellulare, wisuranli ap mr ']tuu·to del \uluuH• cii un globulo sauguig-uo; 3" gli «lC.'-'i C'tll'pii~OJi Ct>tluliformi più \'O]UJOÌDO'-i l} opm:lri : 4• dell" [('rns~o cr.llulc•, assomiuliRnli alle epiteliali, 8"petto ncrA,..fro, gl'integumenli lacerati domlP ~fuggono mcro-.i i micrncoc~hi prima nccennati.

. D'ullt·u pnrtc S<' iu un liqutùo ùi coltura appropriala. c cil'" contlmul<,..., di tutte le prccouzioni necessarie, si prom n col• tivar•• Il temperatura di ;3'\• a 3'f C. 1 mie roe• eco trm alo nel sanzue, lo !-<i \'edc "UCc••,..i\'amE.mle in poche ore a tra~ro~ mur,..i pac;o.:nn.Jo prr tutte le l'orme «opra indicate. Ln,.cinndo il li JUÌdo in 1 i poso, la pnrle inferiore di es~o si fa nentc:tra e l'<k'"e r\ azione ulicro"copica dimostra f}Ue~to essere dO\ uto al ùt>pn,ihll'"'' ùeu-li iuvolucri cellulari del micro-orgaat"lllO giunto n terwinc tlt•l J:;Uo periodo •l'azione, dei quali invo lucri ò propria la colorazione sucldt:lla; inollrt• l'annlisi chi• mica fa. pnle"'e il lrn ... formar"'i di detti involucri in ptomama Oa (jUI'sti fatti è C'JIIÌDdÌ logico dedurre che la frbbr c dniJa è determinata doiiR f'l'f'!"Cnza nel ~8!1ftUe ili un criplococco, che c•Hlll ic rupidamt>nlc le proprie t•voluzioni o cln> la ma· .tcria uora ùel vo milo c delle ùeiozioui degl' iur~rmi ù r-e m-


reeti dello stesso criptococ<"o diven_ . . della loro trasformazioni) i11 plOIJt addietro supponeva11i, da globuli •

--~•ulUmo scorso l'imperatori' del Brn-

ropera del dolL Freire e fu c·oncè;;:!<n

«!(1-.PCiare le vaccinazioni !';Ulle J~N!one. quaUl'Oeento individui ru:-ono va~ innli: aUa vaeeinu.ione sono ~h ctle~~~ ._._neiJR febbre gialla molto beuignn: dolori -.,)III\IIIH!II"biicolari. cefalal(liR poco inte11sa, pcJ•elev&Zlone della lemperaturn, !'tanclrcz.za .... TaUl questi sir tomi dunmo al pii1 due o tre brj._ riaeqttista la "al ute. g., si c sami na il l'Il li gue [&lJIJUIIIkhe ora dopo l'inoculazionc si rinvtcno il llllii!ID: d$Jia febbre gialla, ma i suoi involucri più non In plomaina, non sono quindi pm IO"-"'Ìci e a ~··1~10 ~ riessorbiti e finiscono Jlt'r "('nmparire ciel

••IlO

Ntlia!*ilaiBDIO non ba ancora potuto dimostrare quan lo ~,1- per durare l'immunihl conferita da quP;.ta iuocu- · preventiva; ma quc<:f.a immunitù è in pi'Ìncipio ccr1JII4 come da .ehiaris~imi 1•~mpi fu dimo;:;truto. Frn gli iaocalati un grande numero di iudiviolui vi:-::-cro incolumi ortatto in luoghi contaminati. \edt1m!o a :-~ dintorno cadere numerose vittime per febhre giallA. nurnnto le e~pcrien7.e, e quando per l'alta tempcrntm·a di qud j.l8u:-i, i lul.n')ratori erano addiriUura inva,.i dnl miGrohn, ~otli nnimnli eire :-;i acquistavano al <li fuori per• li 1!-"f'Prirnenti, appenn iulro!lolti moJ'Wano spontaneamente~ in hro:n·i ore per febbl'e ~ialla; mcn lrc aUri a eenlinaia prevt>ntivnmcute inoculati, eon~cr,·avano iu quell'ambiente unu salute perfellu.


HIO

lUVISTA CIIJ HURG ICA Della paraU1i vesoicale consecutiva coll'uso dell'acido fenico per medicazione . - CARTAZ. (Centr<tl Blatt. fii.,. Chiruryie. X. 13, 188;)). La paralisi ve:scieale appartiene ai fenomeni più rari ddl'avveleuamenlo per aci<lo fenico. L'autore l'ha ossen<•la in due ca~i: una volta dopo irrigazioui dell'ute1·o fatlP con una soluzione fenica al 2 p<:lr cento. La paralisi si dile 0 uu tostochè all'acìdo fenico si sostilu.i il sublituato. _"cl :>econdo caso lrattavnsi d'una vecchia signora. la 'lunle per una fra.Llura al collo del femore giacendo in un appaTecchin di Bonnet Yenne colpita da gangrena per dccul•ìlo al saao. La medicazione consisLcYa in applicazione di a~qua fenicat.o. al 2 pe•· ceulo che si cambia,.a tutti i giorni Dopo J i gior ui di questa cura sopravvenne grando mAtéorisuiO con ili!'lcrasia. Col cateterismo si cslral'<se un litro di orina biancastrn. Quall•·o giorni dopo la stgnora riprese le funzioni, f1118.UÙO però "!i SO!"lituì a ll'acido fenico l'acido borico. Non o da tacer~-i elle in molli (raumalismi delle pat·ti genitali ed anche di altre regioni faciU.Oeule sopravviene la pa"l'alisi di "e::;ctca, ma nei due ca~i surrifer1L1, sicc\Ìrne la scowparsa della paral1si coiucideva colla !"osp~nsione 1lello. medicazione fenica, !'\embra ragionevole l'allrihuire la cagione della paralisi. all'acido fenico, u ciò tanto piu verosimilmeole in quautochè le orioo si presentarono col caratteristico coloramento in bruno.

Conicità fisiologie& del monoone. tralb fii.r Chiruryie. N '1 2, 1885'.

KtRMtssox. - (Celt-

La cosidctt.a conicilà fisiologica dei mouconi d'amputazione non é l'efl'ello di una operazione sbagliata, ma si marufesta fìsiologi<:amente in t']Uei ca.,i in cui l'accrescimento dell'osso


UVISTA CBJIU.:RGlC.,

;; l l

pit\ pneto cbe quello delle 11arti molli circo~~li.

Mi!UMii ;aw:a questo feUo può avverarsi soltanto 1~ 111"':.,-• furonO amputati da giovani, e l'tpecialrnente !=;t ~s­ - ~ d'~putazione della coscia o del hraccto, l'Uienl odi'Mftto di quelle ossa viene principalmente . .!0 ..... nma.ttle mtalle. ma c:arà f iu rrcquentc al ulre. 11 grAH parl•' dalln opire.-.i upcrioro.: ts,queatle alla coscia ti t·ui O"'"ò -vìen nutrit(J in grun epshi inferiore. Il caso riportato dal Klrmbson IJIIIICe -ed QD giovane di 20 anni che all'eta di 4 anni era M'~ alla gamba de•tra, a 7 anni e,.rli comincio a Mt·1U!nappareecblo protesico consistente 111 uun elivale di oo ollrepa,.,sava il ginocchio e nel quale non apres&Nmib\ del moncone. Dai i ai W anui tutto andò ,__,.... Poi U moneonc cominciò a di\ enir doloroso o a pronla forma conica. Pa<>c:ati ancoro ~ anni r.s&ruad&6 del moocone si esulcerò e divenno a!':~ai rlnlnro~A. Al dlciOUeatmo anno si sosp• se ogni accrr•scirneulo osseo QIO ne, ma restarono i dolori anche dopo applicata uua P'W artifieiale col punto d'appo~;!io alla co-.c1a. Attualaeoteil moncont• non pre...••Emta uel "Uo 8":0"icrnc alcuna forma conica e ftoo ad un certo Jivt!llo ha ru ... petto uormale. Però dal flUO centro sr vede una !';porg-euza di circn due ceHlime&ri ulla quale la pdle o molto O""nttiglialn cd ha l'nsrwtto di una cicatrice. Il mouc.ou c molto -.pn,..ibile, doloro~ od ogni contatto vi cccilft uu'alobwtùautc "Udazionc. Per rime· diare a tale inconveniente l'autore rbccò le due c::-treuutà ossee, eh "'' erano rn~., ao; ...ictnc. C"porlallll(mc:> pct· una lungheZza di 10 ceuliuwtri. Il nl•rvo lihiale pnsterion~ portava alla sua '""tremrtA un neuroma nlr[lmnto -çoJumiJ•o,.o. Ad evitare la t:nnicilu fl,.;iolo~ica il Kirmi!'>'OII ('.illlsiglia di limitare piu eh•• «ia pcts"iùile le umpubl/.ioui uei giovani individui, e nel ca o che l'aruputaziorll' (Mc:a mdicalll ili tutta Dteessità Cflreare di oll~:uere lembi ili partì molli rnogginri ebe negli adulti e procurare jh ottenere ad ogni ensto la riuDJOne per p1'imarn acciò le ossa non aderi,.cano alla cica· &ri~. Se le ossa non J<ono saldate colle ciealrici, Cr6$cendo apmgeranno gradatarncute la pelle innanzi: ma !'6 la ciea-


Rl \'l STA

tricc ò ndercnlc, que-..lll si ll!:'Sotlia-licrà e fina lmente anclra l"OL!'L!'Plta ad ulcer·a;dorw. UnA volta fiVYen uta tale defnrmtta l'e nnn l!!'ic:tono dolori ,.i :-i r imedia con adatti apparecchi,. ::;e' i è dolore ...j procotlo ali n re..c:ezionedelleo::sa del moucone. La distor1lone e IUO trattamento. Blatt. Jur Cllir ur!Jil< '\. 2, 1 '5)

Dc1 metodi curnbYi della ùi,tot'!"ione, più accr editati, a pnrcre dell'autor·e, qu<!llo di grn11 lunga più effieAcR. l• al ma ..... ag~io. a corH1i/jouc peru cht: !'Ì8 fallo cou mollo disc~riJ i mcnt.o o 11011 appllrnto iu luLli i ca~i indifferentemente e tra"-curando, cNrH! ... ucct•de ~pesso, tutte le altr~ regole spccialmcnlc IJUella c~,;cnziali.,!'ima della quiete fu*Olu ta del rnemh t•n. ~l a più ,.Jre il lllOq""lllli·:ÌO .;orcl>l.Je tornato efficacissimo uclle ml\ni rl(•I J'nutnru 1111 altro lnllZ'ZO che consiste nell'inviluppare il m c mhl'O co11 uun l'osc a eluslica. Egli consider a ln pressione clnslic·n come un rnOP"-f'lggio non interrotto col Yanlog-p-in <'Ire nm1 provora dolore, cho può adoperarsi o ntnC'{UG e che tJ;.(i!'cc conliuunlflmertle. Con:-;iglia ili inviluplJHrc la porte cou uno ~t m lo di o' ullu prima <li applicare la fn,.;cta eJu-.Litn. Ln f11 cin th•ve e"'"ere Applicata con lega-eri ~,.,ùua Jlr6""'inuo c 11011 thn u rt>cnre mo[c,..tia al malato. Una cOru[H'P<:"'ioue rattu con quec:to mezzo p('r Wl•). dne o lro~ gtor1 i conduce n gunrigioue la mag!!ior parte ùai l.'tl..i purché qucstt sicno recenti.

Ferita da punta dell'arteria ma.mma.rla interna- legatura - guarlglouo. - TtLI:-;v. - lrentralb.jiir CMr. ~ -. , !S"S). D1 :l cu,..i .!1 fertlo ùelrarler·ia mammaria, 3soll.anto furono lrt~llalt colle lcgntur·o !Jrirultt'ia, di questt due finirono colla mort", uno eolla ;!'lllii'Ìl,!IOIIe ll<•JlfJ superala una pleut'i te pu· rulenta; e dei :m rtl',i lrallati !"enza legatura primaria, 1;) cb· bero emorra gia <'on~eculJve. :--lei caso riferito dalrautnre s i trultava di un giovane di 19 anni il quale ricevelt~ una cl'ltellala nal q uu1·Lo :..pazio inlel'costale destro, l'indi viduo fu


CHlRt'llGlCA

513

t.rovalp IUOilo pulliùo ciunolh!u. con re\'1-pi t-a:t.iolle !<Upedìciale,

con pul"i r•iccoli e freq•Jenti. :""n si vP• le\'O crnnrt•a:.:-ia alla parl po'!teri M ed mferit)re del pe no. s 1 rilevava o tlul:;ilà fino all'angolo .iella scapuln. fu applicalu la sutura alla fet·ita. N al maUino seguente si tl'o,·arorw i ~in tomi ddl'emo!A,~ ace, perciò la rerila ru riaperta e Jilalala e '"enne risecola la carldagine della 11uart.a c.o...;;ta . .Xella profMtthlà tlellu feriht :;i vide un cordonciuo che d~col'l'r.'·a. ìn linea 1·ella che nou ,..ongumava e che t>ra •1uasi completamente d h iso (at t"ria rnammana), la sua porzione centrnle f<J alla•"!Ciata, la pet·iferica ,..j era ret.'"8lla lanlo oltre diPtro la quinlll co" t" che w>u ru po~<­ lltblle di HfftJrrarla. La r... nta c1dJa pleura era lungn cit·cn un ,.,.ntimelt-o ed era otturata Cùll1J.llelàmente dall'e1·nia Jcl polmone, cosicche durante l'ope1-aziune non an·enne n~,; ~nt rula nè UKCila d'aria. Qnin<i1 si ltt"'CÌÒ ìnLaU.a ]a cavila r>lt•uralc e i r.mu:uli &an~ui:wi entrostanli, ~i Ja<;d!lrono tnl<"I'A tneu te an·s...sor·himeulo spont1u1eo. La quari;;ione si compi in IO selltmane. D11 quc"'to caso l'auloro prendo 1nolivo pet• inculcnt•e ancnra unn volla la tna:;sim~o~ di non e:>e~ul1·c lu loracolomia in l'limili <'tr..:.)-.tnnze perché la prese nza dei coagull fa Ol'd•narinm nlt' pl'"'""ione r,mtro l'at·teriR ft•rila e fa. :;u~p~n•Jm•e J'emorranta. ll'allra pnrte anche lfl rir,lo:done dei conr;tuli ti di a~,.ai dirflt:•li'J ei;ecu.ziono>.

Ferita da punta penetrante nella parte posteriore dello atomaoo. Intlera guarig-ione. - (Centra 8 1att /ìi.r Ch t rurgie). t u .!Ì(Wllne tli 19 a•1ni ave"a riportaLo. dopo il pasto, una

fe riln •li eoltello lun!!ll due centimetri n sinistra in ,·icinanza dulia ltuen olho. tre dita trasver5e ~opra l'omiJo!lico. D11lla f~;r1ta 'i vede' a prolurJdere una porz1onc dì omcnto. Monlre ~~ e-ozuhn la ,uwra della fer1la (un'ora dnpo il ferimento) 1l l •11.1ente Yflluilo una b'1'8ude quantità ili mal<wic nlimenJnrl, cnloml<! d1 rn1<so, quindi vomitò di nuovo una liblH'I\ ùi ;>~ll'C• ".Hil!,.rtt~. Il •o?lllo sanguigno si ripetè un'oll1'8 volla. " 1 lu\.'bc d1 lll'alicnre la. laparotomiaJ che si Ieee subito con

:n


J l .l.

RIVISTA

una inci~ionc ~ulla linea alLa lungo. 12 centimetri. Si estrasse grande quantità di ~o.nguo dal ca,·o addominale, ma nulla di. ci Li inaerili. A Ila parete anteriore dello stomaco non SI Sct~lf'a:: ;:eva alcuna ferito.. l rl\·ecc "'i trovu una ferita obliqua ~uJ l&i gan.~nto J,ra~lro-colico, dnlla quale ferita ~i penelra'n neJJa.e hor>:ll. omPnlalc. Qni111li pnssando col dito alla parete post.rioN dello !'tomnco "i seutivu su 11 uella una piccola inegua. glianza lo quale non era allro che una f<"rita penetrante dello «tornaco con protu.::ione della muco!"&. Essa ferita stava 5 cenl•mctri ,_opra la ~ranùo curvatura. La mucl)~a fu me. "8 dentro, fu falla :<Utura dd la tonaca mu~colarc e 1 dello "Ìt.:rn-:a. Dopo cinque ~iorrri il pazient.e <>ialimentavA betlle: col lntle, 11011 ~Jbhu mai fel.ibre e guarl completawenlP. Il caso é mollo interc,....aule pur \ari molhi. Prrruieramenlu per il hrillanle ~ucce~~o ùelrardila opcrazi•l!le. In Sè<:nnùo luogo perchè Ira specialnrente dimostrato che lo stowaco nello ::<lato di n•plezton~ si volge colla grande curv;atulra·. in a' noti, ciò ciro d'altronde viene ammesso dallo. mas-~o­ ronzn dei fisiologi. H;.:sta però sempt'e da spiegare iu 'luesto caso come la par. te anteriore dello <>tomo.co sia rimal"t.a in· cr>luu1c mcnlr·e venne ferila la pArete pol:-teriorc. L"nvct•c pnr il paziente espulso immediatamente per vomilo tutto il contonut(l dello stomaco. fu una crrcosiAnza che favori di tnolto la ~uarig-ione impedendo che i cibi ~i J"pandcssero nel rnvo 1'6l'itoncnlc.

Oaservazlonl sul tet&no tra.uma.ttco. (Ct·lral fiir Chir

~.

GCTF.R.OOCK -

(,, 1~'-5).

L'nuto•·e prende ad esaminare '{uella forma di tetano che <!Hl Ho~e fu descrJ!ln col nomo di tetano cefalico. telauo i frofvbioo. Il fallo t'.8rtlllCrJ~trco che ,.i os::;er\ a 111 questa f<>ru1a ~li leltlllfJ si • clu~ cs,.n formn rrromp.:I h ir. se;:uito a ft rite dclll• recc:ioni domrnntc <.htl llCI'\'o ipo.!los:;o. altnccu -"PC· ctalrn ·nte i rnu~coli nella de~!lulizione. Si :<()IlO l' •gi,lt'Ati l'ino nel ora 13 cn<>i di f!Ue."la formn mor· J,o~!l ollrc CJUl'llf.l o~scrvula doll"nulore. fnquanlo alle nltc~·n:Lioni funzionuli ncllu deglutizimre egli ùubita eire tnli ,Ji-


CUlRl'lll>ICA

-sor lini avveng:ano per uno !'.\.Slo tetonit:o dei muscoli stessi -e propende in v• ce od ammeUere eh...: la difft..:olla di dea-lutit·e dipentlo piulluslu Jn purali"i del factale ~olia m agg1or parlC dei cast, o cogiorw ~lella chiu::;ura dell·· mas\!""'lle non e "'"'tbile e~aminar~ i tJlU!>t.:l)li •if'lla ·l(•..:lulizio ne. Cotne si 1 produCA pot la paralisi •lel twrvo fat'iute non SI couo:;ce ancots. llOS<! opma eh•! iu qllCl"'li ca:;t ._j tralli di "trozzam•mlo 1ll'l n~>r\'"o 18 tale lumeJollo nel rondullo ùel Fallopio; ma anche qul'flla è un'itH•lc"i che n!'.pella ancoru la conferma tlell'ao-

topsia. t.a f

t,.luno !'U ltle"'critta non ·1ec<.wre sempre con -e.'!tlo lt•lale. So!•L'fl l i t•nsi si conlBI'OUO 4 gual·igioni. l'ffi'l Ji

81111& scarlattina de1 feriti. Ch ('. ~ ~•• 1~>).

PATts. -

(Cenil'alb. fiir

Gui da luolche tempo 1 ~hirur~ht in,;h·-;i e frauce"i av . . . vano GS"'Cl''li8tt ca:,;& pat·co·clal oli <lSl'llllemfl scarlallinoso sur,seg:.ùlo a ret'tlu; c uel l xO il Bi-.ltnf:er ebbe ••cca::-ione , t r1fE'rire O"" r'u?.ioni pt•opt•ie in propo,ilo oli quesl.a. complicanza mor· b J.,B, He.:ent~:meulc pl)i il P11tin ha riporlnlo i lro se~uenti c "i ~ullll "'C()I·La tlei qualt e:.:li tenta t•isolven~.la •JUe!>lion•' «ulla untum tl1•1lu <;curlullina l'11irur!!iC11. Un ra.!azw di 1;, anni a VBYa ripçH'I&Ia una frttlluru ~olto­ cubmca del (}lllf>'f" '!~::;lr~· ..:h~iu segUitO al ino}Jpìorluno tral.t m>ub <·ra tlin•uula cnrnplit:nl.a. E'-'('00 Jnt'lllil'eslò solto In COIUf arsn ii fanomen! febbt·ili Ull tliffuc:o llri'OSsimt>nlo rlell'f!I'lO rra tlurAlo lcHtt "Pilll~ e c:peciahnente ,lel Ialo Li"l> ro l ·l pt!llo c dgl ùo;·- n. èltTù...;:.iruenlo che perfellam~'>nle os..;ollll.! iavn a11'<2!>!111Lt•mH scttl'lattino:"-0. l\1anenvu l'nnginu, pet·o do c JUBllro !!Ìot·ni dulia coltlparsa dell'e....aul<:ma si lll&.nifl!,;lò h uefriLe. !11 n' nllru ca"n lrallava~i ,Jj un bambHlO di dtH' tl.lllti sul qu la colla ~unull ncn compt1rsa 1li att..::ina era si mamfe:;.tata una ~t·twlullina, il cui punln d1 partenza fn una pust.ola o con1m·m et'Ìf; plllnto!'i allu cosciA. Anche in fllleslo ea~o a"vcune Ja dthC(UAillll7.lOIHJ •IOP9 quallro ;.;iorni. Il Let•m ·~aso si t·il'~ri,-ce all'uul()re· ~;Lesso~ il qunle menlre


510

Rl\'ISTA

curava un flemmone alla mano di una ragazza convales~ent& dì scarlattina e~li conlrac;se l'e~antema dall'avamlu•occio peJ> mezzo dj une piccola ferita che portava ad un dito. L'e~an­ tema dopo 36 ore scompat•ve e anche qui come ul solito fu susseguito da desquamazione. I n qoesle osservazio ni come pure in altre numerose cb& si trovano sparse nella m oderna lelleralura chirurgica , nelle quali osservazioni, la malallia ~i é sempre mostrata in rapporto stl'eLliss imo con lesioni tlei tegumenti, l'aulor·e viene nella ferma convint.ione che in tali casi si traUi di una i nfezione accadu la per mezzo del contagio specifico della scarlattina e che ()Uesta infezione abbia per punto di partenza una. soluzione òi continuo. \'eramente rautore ha omesso ùi pro curarsi la prova p iù convincente òi quanto sostiene cioè non ha fatto spet•imenli di coltura e di innesto, tuttavia egli non esita punto a credere che in questi casi non si lratli già dt un esan tema simile alla scarleltina, ma di scarlattina realein quanto cho non mauca.rono quasi mai i sintomi che di questo esenlema :!ono propri e caratteristici cioè l'anginA, la nefri le e la desquamazione. Aloane upérlenze .agU etl'etti del fucile Rubin. - REVERDl!-f. - (Ceniral(; Jiir Clururgie, N . 11, 1885).

Il maggiore svizzer o Rubin ha invent.ulo una nuovaaL'm& per la fanlel·ia, che pare superi le armi da fuoco fino ad ora aùoperale. per Coi'Za di penetrazione, ' 'elocil.à iniziale, e per p t·ecisJ o ne d i tiro. Il proiettile, del calibro di oLto millimell'i, possiede una Yl'locila iniziale t.! i 5i2 melri al secondo. Il proieltiiA del calibro di 7 ,G m m. acquista una velocit~ di 563 n•etri, a :'.!000 melt·i di distanza la sua aziono balistica è ancora buouissiroa. Alla wstanw òi !~00 metri il proieLiile di 8 mm. pos."iedP. ancoro una velocilil dr 30:.> m etl'i e perfora da parte a parte una massa di legno di 47 cm. di spes~ore. Il proteltile è ptccolo, cioé lun:;ro 32 m m. e col ?iametr·o ùl 8 oppure Iii 7,5 millimetri. E!';5o pl'Oieltile è co~tìtuìto di piombo duro ed r: rive:ò"Lit•l <li rame. Sì possono usare però anche pt·oieltili di piombo duro senza la buccia di !'ame.


CBlRtlllCICA

Revel'\lin institui alcuni e~ptmrnenli sugli effetti di ']uosta nuova arma. Tirando contro rcc1p1enli di latta vuoti alla ,ti~lanza di 225 molra egli tro~o ~he In penetraziono del proiellrl~ Rubin è 111 Uo auper1ore d1 quella •li altri pro1etltli, an eh r. dei fucili V Ueth. I margm1 de• for• ,rentrala e <11 uscilu --ono più ben ùe~ineali. 11 foro li'rmtrala ~om1,;lia molto a quello d'u~cìla, il eh provcrPbbe che il proii:'llile aU'usi!Ìrt~ dal c rpo ('olpilo

non ha pPrluto punto della sua forza. T1rttn io con\r·o recipienti di lulla pi~::ni di matrriu pult~tcea .alla distanza di 80 metri si 'tmllcavano gli effetti d Pila cosi d ua pret<s1one Jdrnuhca, p ·t·cì non m graùo CO'I !<piccato com col fucile Vellcrli (tal t• difT('!renzo ,., t leve oscri \'ere al fallo "'"' lo!li effetti maggiori In •·onseguenza dì uuu volocilà magiO re ~cngono in parte rn~>n omati (!alle corui1zioni del P"'' Uile che ha un pc--o 11111101 e). Vennero rutti pure e~perrmenli "<Ui caolnveri, <laì l{\l8h esperimeulì s1 ù rilevnto eire l't,fl'l'lto c.lislt'uLlot·edella nuova orma è m Ilo m more ds quello prn J•Jll.o dal pro1elllle Vellerl: La ft\nla a canale delle parli mollt ha piu ::.omi;;lieuza "On una ferrta li punta. l Cor'i ù'usctlR sono piccoli, bnnno forma dì ressuru 1:on margini acuti e della lun~hezza rli due centlmetl·t. l rvri d'entrala. ,.i rno--trano rolvndi e con margini pure acuti.

Fettn n<~lrn1.ion" dalla forma, le ferite ù'enll·uta ed uscita

si "'Omi~lion•l perf~tlemente. And1o le fraltut•u delle 0~!'8 ~embra che pre~ntino minor gravt•u.a, meno e!'it;.o.j smìnu:t.zarnenli che quelle prodolle dal Vet(erh. DRI hnutnto numero ol'e,;perìenze fallo dal Re\'ertbn non ilareLhe 1•errnes~u ancora esprimere in merito della nuova arrr.a un definitivo g1udizio. L'autore però non e-.ila a ùicluarare che il ruc1le Rub n dovrebbe e<:sere adoltato quale una innovazione umnnìlaria.


Ili VISTA

Altera.zioni delle arterie nel monconi di an membro .._ puta.to - R. TIIO\t '· - (T"trchoou:•s Arch.. XCV e Cen tralb fiir die medie. Wissensclt., L"l85. N. 11 ). Il dott. T homn rifl!t't:<ce i ri--ullali a'uti Jall't!:;amo ~lrutlu ra cl elle tuniche arle1·iose in otlo monconi di membri

nmputati ùn aulica dR la. Lo alterazioni o~"er,·ute ::;ono a naloghe a quf!lle eh,. furono llal T ornA .,te,;.o ri-."onLI&la netl'aort.u dei neonnli; ,.ono come •JUe..:le la C<\nseguenzn olel disturbo circolnLorio rapiùatnt>lll( c;npravve ulo r"r la t-pro. pm·zinn~ ft•n l'nrupienl\ d··lla at•leria pl'incipale da una parte " l"'ltf "'UC thrumazioni .lnll'allm. ~umcro!'a miHuJ'A?.ioni

di confr·oulo che furono fullr. 11 di· wrs" Ji..lauze dR l punto amput~l ~ e in luo!jhi analoghi del lato !-!MIO r·claliw ltlnto ul lnmP del vaso quanto alla spes!wzza dPII 'l m lima o fidia medi~. dettero sempre in rmque casi 11 r•,>~;ultato oltcnulo, f'On solo poche eccezioni, dagli antccedPilli ÌOVCSlrgalot'Ì 1 CÌ<H' fu lt'OV8l0 il fume Ùelle arltme dei rnnncMi di ompulAZiQno fin rnolto in allo piu piccolo di quello ùclk ar·tt'rie drll'allro lulo. È designAla eome cau"'-n principale del t•islr-inr;imenlo del lume delle ortcrio un(l en.Joarlel'ite fibrosa che l'A. chia ma • compenqatrie•• •. L'inlima Pr n ollraver~ota la n unProsi ~tra li eli te.~<~ulo connelli\·o: nella soslauza fonrlamentnle rptasi complt•tarnentc ialina ~lavano num;-J•o;:e t•t:llule piant' rauh· flcalu di..;po;:to ctrcohtr m n le e ~carse cellule rotonde lmf,liÙÌ. Frequente quanto la !'ndoarter•te compen~antP. t=:i tro\Ò una nlrolla conl!~ntr·tcn della tunica media che ave"o pur·•! per con"e~uen7.s ti l't"lrin~imento •Ici lume dPI vaso. Que."lO ri~lringunento fu drmostrato confrontando 11 ùinmetr•o ,Jt>llo <:pozio c:t'Colat·e limitato dalla media con la corr tsponrlente l'ezione dt-lla arlcr·iu detroltro Ialo. In pa1·i t.empCI 111 meoira

era a~"Otliglialu. OltrP l'fucsia Rlt·of)a concentrica ll•ovaval'i qua e la anche una alrofio ~ernplice dello med1a, quindi un as<::olligliomcnto tlelln medesima l'enza i m piccolimenlo del suo spazio m te l nn. Ruppot·to alla genl'<tt e alla cooperazione di tulli questi puul1, l'ou~oi'O si es p l'i rue in mollo éhiot·a e plausibile manìero notando


~.;HIRl RGIC.\

5 19

ranalogiA fra que~l•) [AllO (' quelli che ~UCCPdonn in COO$CfCIIU07.8 t;lellt <:hlll 111'8 òel t.l llrlt>rl'"' OUI}II!lic.ali. Dopo rampula:ttone e rRIIaccu•lU1'8 dellu 111"let·ie recise ~"guc una_ co~­ traz.aon' etei tnU"e<•h d 1 quc,;Li trouclti ~ mrui, rl eu• lcrrrlnrm di 1 rr1 ~8z 1 m•• fu n le\'ohllt'nl• t·i·l l\r1pet·ln opet·azi('ue. Cou1e conse~enza rh tRII• contt·uz;ntw, ìs• quo'll lulti i caKt s1 polé O"SPrvaro nt'lln l1111ir·a tnii""Cfllnr~ lP!la m·ter·m prinripal•una altl•raziore 11,..11,1 tllw•• mu t'll lfl!·i li"•'Ìt>. S•· qw•sta conlt'lll.llllle e sutflciente u t•astabilirt· la rH mlflle 'eh.1cilù .Iella cort·Pflle del ~mvuc nel va~o I'J"It·ull"• ti pt· Jl'e~so lèJ'tllitiO con 11111:1 atrofia • ella m t-Jtn 111 C(•II':=CZilenza ùcllu tlirniHutlu Len--•onc dello parl'te \'O"'cr.lnr·•"· In altri ca:-i ncr·o•le l•J ~vtlu[Jpo th•lht en l mrt rrte compen.-anl l'l•<1 ù&l ~ 10 C!l.nlo tlim nui!':N\ la ten!WlnP. clelln pat'illn Yll'-cohu·•' e COtit conduce ulla att·otìa d Ila rnP.dia. Fmulnwnle ti Th•lmn dtmo~l.ra che lP nllt3t·flztoni .Ielle lu· mc war cri :;;e nell11 '"t.>mpltc.e le~atura corri~ponduno a •1uell& ùt f mou•·nui d1 arttputa7.tOU<', E !!ii alii~\:Ct('• iu Lr'f> rn\lust• eaui l'nrtet·in ft'nl )rl!lt;! le--tra e e~nrninò dl)f''l l-~• m~"i levi q·a~enlnt·i. Tru\" cile n! d t ~>opt'IJ e n l d t solto del lnogo •l ella lt>~aluro Ono n :?-~ elc-i piu '"Ì ·irti e .rr• ""Ì ratut laterali erasi sviluppt•la un n en loarlet·ite nt.H·flSu e untt alt•nfia concentrica della m •l a. Fino n! primo ramo l1terale sopra e solto la legatura t''-'Ì"'t''"8 una rnmpl~tn oblilet·ationc della al'teria pel prtJr·'""'' ·ii Pnd artc•·ite. Anche in questi casi l'autore r •a:um•diJ l't~trr1fla ronc~'t•lricn come con!"eg:uenza di una contrazione di •(Hest.a membrann. la cJuale avvet•rebbe per gll appl~t·ecchi tnotlet-alori cld l0110 vo~colare po;;;li neiL'inlArno del'" pu1 eti orl.eriose il rui sub;::tt·ato anatomico il Thoma r it•o 1e ne t N•rpusrol i paciniani ;::itualt nellt> zone e"terne d61ln twventizin. •l1•i rrunli cnn molte Mzioni di arterie egli ha dimo-.LI'lllo la el"i.,leo;(a . ~

Ferita d'arm& da fuoco penetrante nel cranio. Frattura per oontra.coolpo. - :.\IOTY. - (Cen.tralb./ùr Chtr. N. H, 1R%).

l i. C8~' 1 J ,- j t•ifet·i.,r·e nol un arah1J rimo,;Lo ucciso pe1· colpo dt rt.vollellH "parutngiì ~1uast n ùt·uciapelo. Il proiettile, come fu drm JsLraLn ùall'ttUtopsia, cr·u penetruln al disopra rlcll'()·


'''1'0 <>-

RI\'IS H

racchio sini::ttro, a,·eva colprto Il lobo temporale progret!enùo tra cervello e cenellello si E>ra fermato porzrone !luper ro re ùel lobo ptH'idale destro, e"sendo stato dalle os a del cranio, l'osc;o !<lesso ne era rrrnas&o germent•• contu,.o. Dalla ferita J'~n lrata alla 1<quamma ternporalt• fhtrli~Ano fì.;:sure ! rolungantisi in var·t senss oltre a tllt'"te fn1 Un re e Ja •lUO,t•J inliipenJenti "Ì ;::r,rn·· nella l:iezrone poctter ioredeJia volt.aod•ital .. destra nua ~c.l~el!~ o::.,ea quadrangol11r~ divisa 10 du& la una frattura, temente jc;olelu dallt o~~a ci rco~Lanli e nella s uu an teriore un po' tiP.pressa verso l'<wbila. L'autot·P vorr•Phbe vedet·e in questo caso unu OlliW& mo::,lrnzion .. dellr• fratture in dir• •lle ed una pro,·u 111 r.... ..o~ della t ..nrill .rn lui c;o:--Lenuta "E:C'>ndo la quale il ml't:t:anism dr •1ue1<IP frnllur·c a\·rebhe hw!!'O per un aume11to lf,JIR f'ione rulr'IH'rnnir.o rlt'll'Jslanle che il prr,ietlile t" n tra in ,..,,.,1u In cjual pr·,•;;-.iorw per• l t> pa1·eli ~~ Lr·,smelterebb!'l a l J•unto c.lebol u e pr•odtll'r'Pbbe ltt f't•alltu•u por· ~~onLraccolpn.

Lusaazlone dell'omero ridotta e seguita. da &ll18tl1rl1• -Dott. R tbll H)~ PAHKt-.H. - (The Laneet,X l G, ttfH·i:e l

E ver·anrPnlH lltlt•rt>s.::ante l'illu$lr'8tione che fa ìlclntt. P •I'KI di un r·arrss u no n.ecidcnle seguilrJ ad una l!Js.::azionll J'OlllP.I'O.

Il pazio>n l t> crn Lr•oppo !<Ìo\'IHl .. pP r· poler lac::ciar !'<n<-lt)ettll'l una rlt> generAzion~ a teromalo«S lit-I l~ pareti vasnli, c la <oazione era nncoru althac;t.anza recent~ per far supporre lo riduzione clo\'1'" e rìchie ler,. uno ::srorzo straordmar io. L ncurismn fu 1 t•odotlo probabilmente da lacerazione cl"ll' lerio ùorsa Il• ùcllu ~cnpola, la qual•· dovè essere le<;;a nel punto in cui ~~ra intc1:·no nl bordo a~cella r·e dell'osso, O''e •"•'"3 è ma:ra:'orrnenle e!"postll ad pc;.::q•e olfesa durante le manovre per la r·i IU1iont•. Ecco la <::loria del caso. Una donna rlr tr•~>ntn<::ei anni cadti~ e r iportò a:ravi lecroni nell'arto "upcrrora clc~tro; rna O\'endo richiamato l'attenz one del meJico, eh u le prcslò le p l'ime eu re, sul solo avfHllÌJt'nccso, egli vi l'isconlt•ò UIIH frattura, e dr essa unicamenle ~i occupo.


CHllll RGI C\

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1

-Quattro st>lhmane più tArrli, e<~<~r>ndo pres"~ cle gll~rito l'a'fambrec o l'tnfermR !'J reco nl reale o"pe 1ale ùt Ltver{ool, ove accu!ID' dolort nella '"pulht e oboliz1one riella m ohìlitù d••l braccio. St os..ervù infatti che il •·11pu llelromero era di-<louto e l'Rrlo a lquanto edo' UIOio'=fl; l'li vambracc•o inlnnlo • ra abb~sl8nza consoli Ialo '"•3n7.n doCul'lllllU. Dopo due iuutili t~n­ tativt ,Ji rt iu7.ione ~ollo l'liLIOn rl<'ll'elt>re e col tallnue nell'at!Ce la, ti easo pa'"(' in P"tcre dt>l .loll. Par·k<'l'1 il f!U&le, prevte et<'r tz?.azsoue, r1mi«e ti •'Ftl<l' dell'omer•> conlt•o lt\ <~a· 'fllè glenoidea ddl"omopht.lfl, un rne«e · mezzi) cir ca dopo l'occitlenle. 1.8 (l8ZielllB fu Stllllllll !'UJ tavolo da OflCI'IltÌIIIII a, flt~salo unmobtlmenl•· il ll'oucu, l'c~tPn'"ione lu ,oeguita da Ir e gi')'li&nt, mf'nll'e il Parket• riil'igeva 11 capo omer'11le, che riprese l ntami'nle la "nn normulc tluazJOne. Cmqne gtOI'ni dOJ o, un lo t e dt cui l'inrern111 i lamP.ntavA richiamò l'n ll 01.1011e 1~>1 clurlii'::!'O, 11 !JUOIO I'ISCOIILrO UU lumore CIJn (IUIS<tZIOIIt' P'"(llliJsi,·a df.' !la ~rAoclezzu ·h una noct>, i n corJ·isponden7.n d•·l hur .l•J ast~ell!we dt'llll •'llpola. Il pobo ùdln rudiale dello ~tCSSll l11ln fu !'e)llpre lllll'llltd t:, anrhe fJUIH1do il volume dt>l tu more (h venne nole\ ol •. S•·nza ~tare ad e~pol'N la "intomatolo~JR cui die le Jno ..m 1111 ''*' tumore evideulf•ruenle aneurt"tnnlreo, accc•rn~J'Ò il tr·nllamenlo al quale "l gJUd1cò do' rio "'OLloporre, cJte fu la lt·gnlurn do>lla "ucda ···ta. c.., c!!uita ventt eiorni rlopo la coutput·,.n del tumore. Questo ces,ò di puJ.. are, 11111 non s1 l'i llb• ... l' eh volume, s•cch~ dopo alcune sottunmn) 111' fu fatto lo ,..vuol811tenlo, a cui segui uua perfolla cil!lllrll?.ozir1lle. La r1gidil:ì lll'lit•olare fu vinto u poco a pot·' quo 1 del lutto mt>dhllll~ 1 IIIO\'unenti pas-.i\'i, fino n che - l'informo ll::>CII.& daJI'o.. po>clrtl!• ru pe•·<iula di vislo. T.

Ferita 4& &rma da fuoco pene trante nell'addome, con numerose perforazioni dell'tnteattno , trattata oon la la· pa.rotomla. - Tuo,us As'i \'iU.\t.l., pr ofesSOI'è .h clinica clurur .:ica all' unl\'r>r,-llit .ti E luuburgo. - ( The l.ancet, ~.

17. 1S "•).

:Son i--rnf.!..rirll. a nes~uno l'imp u·tanza che presenln •1uesto ca<~o per lo Cl11rurgia d1 :.{uerrrt, 'P"CialmenLe m l'o.:IUtiOile con le idee ~ostenute nellu l'ccenlo ùiscussione delln socielti


RIVISTA

me·licn-chiJ·urgicn di Londra (V. num. prec.l circa la rnn~in ndcloruiualc. I. n., giovmello di quinùici anni, ru rcrilo, il \) marzo timo, dn un colpo dt rh·ollella tirato a clue ptc li di di ... t.anza. E!!li non cH<Icle, nuzi, cl.)pt•en lo con le mani la ft.wita, pel'cor!:'e po~n trH>no •li cenln melt·i e s1 ricoverò in una casa, o ve t'u llh'""o in letto c ~li ru applicala una rnedicatura proY. VI"Orin. FBlto Il! opportune inda~ini, si venne a ~apcre che 11 pt•oic·llo et·n d t fOI'Illli conL:a, del òiamelro di un fJUa t•ft dl pollice alla hn"'e o ol<>IIR lun~ltt>zza c.ll poco piit che mezzo pollit:e. Allut•cill\, (jUolcha ot·u clopo. il paziente fu am m esso in clini•·a, pt'•'~'·ntuva lcg-giero colla!<"O e :::t lamentava di dolori ncll'uol.tome e nella p•·l vi. l vc~--timenli erano "lati ~mnssi. ma st o::;!"~rvnvn chiat·amt>ntP un fora me rotond :>nella ,Joppia piega dc1 l'alwni in llvHnti, ;m fMilllle simile altruver:;u Je muto mie di luna, Ll'O fot•omi tlislinli n•·llu camicie, cbt~ in quel ptm~o tìwova dolio pi~ghc, e tinnhnente un allt•o se ne osstH'\·twn n·~llu rnug-l111 di lnna Qu•!~li Les-.oli <!runo tutti b r uciarchiali pP.t' breve F'pazio nllo1·no ai forami. - R imossi\ la medicalut·a pt•ovvi~OI'ia, si o~~orvò un foro rotondo oLtrovei·so lo paroLe adclowinolc, ton hot·di rng-giali ed usti. L a ferita et'f! ;.iLuutH un polliL'C c m ~>zzo al di,.olto etl un pollice a sim:;tru dell'ombP!ico, t•ù ave\'A un diametro t.li pvco più d te 1111 'lunt·lo di pollu.:c S1 Lenti') d'inlro iurt·e uno ~peci Ilo, ma SI ur·tl1 conlt·o il rnm<l'olo retto e non si potè andnro avan tt. Clorot'ormiLZnto 11 pAzit'ule, il pt•or. Annan rlal» praticò una inci..,ionc di un pollice e mezzo in .tn·ezione longiludinale, fncendo capitare In fet·ila nel centro delta~lio. l ,·arii lessuti d•'lia pm·.~te n ldorninnl·· furono Accuratamente incis: fino A che si ~11111:-.0 sul pCl'Ìloneo, 111'1 quale ~i tr.:>vò una stretta spet·tuut, elle <ltt\'U pa"'gag::io od llll piccolo lembo conlu"'o dell'omenlo Sro... lRL•l uu poco questo, ~i presentò un·nnl<a illc~A. Jell'i n lt>"llllll t Pllll• •. L 'opet•ul(JI'6 allora Jilalò r ap~I·tu rn' e trovò un'nllt•u Ull"O t.J,.J lt>nue llllt'"lino con lr·~ perfo!'azioni. di cui duo et·anc> rliquuti un quflrlQ t1i polliee l'uua dall'altt'tJ, e la tcrz:a di,;lava ùn qnelhl pet· ciri'R un pollicl:l e mezw eli et·a l;ulrof'pn~LH ptwetu inl~"'tinah'. Qut-ste tre soluzioni di cnnltnuo fur·ono cltiucoe medianle :<ulura continua al catgut


t,emperL Per proce.:lere oltre, ,·enn: ID', •a. Ul llH80 il laglio della parete nùdonuIJ!II$4llaQOj e si po$e co~lallo scoperto una ~-~MI'8ACCC,Ua nella profond•tà del cavo ~--• da una grande vena mesent.t>r•ca iliiJ.-~ Qaeata vena tu legata col catgut. Proli6Jtll ~ia&l~aLi1no, ai &rovarono ellre due pcrlìlllll!t·cl~ nel colon tliscendent.e e due nella l"8tto, le quah lul\e furono cucite col t.ildG,. ~_Le vertebre e le ossa della pelvi nauno slraveso di mnlerie recati ru coniili* .S. pi'OiaUo, malgrado le debite ricerche, non 116~<~L~••ionl8 1\a condolla con le p ti ri.;oro;~e ilil~.aiil)lel&iehe: l'inteslino, menl.re rimaRe fuori l'ad~ìlellii&IIO da an asciugamani impregnalo di unn sol:.-.lllliiU.etG (l in 8000), e. me«hant.e sput:'ne irube,•ute lllidleli• .aluzaone, ru nettata rinlera cB\ ilit adJomi~~-·..- di obe, l"ampia ferita venne chiusa con parecchi iJI!IileiM profonda e superficiale. afoi!M ..CCIIIetYO, 2.4 01'8 dopo Il ferimento, il pozieul.o .,-._, t100 ~ di eeaurimento. !~--llliopafa nuJia di nole\"Ole, lranne il riO\·cnimcnlo ùel flll'ellot ebe erasi fermalo nel IalO de!>lro del bacino. in cor,..,..,denza della spina iscbiatica. L'eeposto caso u un esempio notevole di deviaziono di un proieUo e di quanlo la cluru•·gia operal1vn pos~n Core ncHc ferite da anna da ruoco dell'addome per occerlare la dio!!Jio!li e per riporare le soluzioni di continuità t'lei ,.;"ceri. Il «btcma dt incidere, 10 primo tempo, lulli gli "-lrati delle pareti nddomloali senza inlaccart• ti perltoneo, o di grandi ~ima importanza: infatti, se l'operatore ave>-sc lro,alo ii pt•oiellile incuneato nel muscolo retto, avrebbe potuto nllontat"Jo ~enza aprire Inutilmente la ~ierosa. Benché l'esito dPII'operc•zìotu! sia ;:;tale let(lle, pur~ il pror. Annandale lo riltene incornggianle, erl afferma che in un allro caso simile adotterebbe lo !<te,"o procedim~nlo. Se -.; considera solo che quella opernzionc perrni«e di arre ·t.are una emorragia, che sarebbe stato J'CI' sé sles>-a h•tale e 1li


IUV I:>!A

impedire alle malPrie fecali Ji vrr:mr·~i nel periloneo, s i e""~'re ben !'!Oddi... l'tllli di averlo eseg-uito Le le"toni fJUPIIe ella abbiamo e~poslo conducono inevitohtlrof'nle e pidtunenle alla ffil)('lt>. se rnnnca l'inlct'VPnlo chirut·~•co, uno vollu lt•ultale come ò stato praticato nella elin rea dt Edi• but'f{O, i p~ricult cq riducono a ·~uelli tli una l •JP ·razione ..:rave ~rtament~, ma corona tu ogc:igror no per lo più da succo>sso. T. ~

Tumore del nervo ottico. Wochenx~/t . , :'\. t:l, J8>l5).

Prof. YoSTIUS.- (Berl.

Una ~iovnue di l!) annt, tlt C•HtJizi(}ne Jomc<otica, !:'i pre-. ~"ìllò l'H f(dlt>mhrc IS~i alla policlintCA tli Btwlino p•Jr notato da rfunllro .!torni citlalazione della pup•llo. "inìstra e4 un prngr·eRsivo esofl81mo. - Era stata ~crnpt•e "ana, aveva avuto l"Pmpt·t> una vista eccellente, n i un Lraum • a ve va agile sol hulbo o ·ularb. A Il' esa m~ clinico non risultò o leun dto t.li ouormaiP. n~ll• palpebre t' nf'l contorno dell'orbita. Il bulbo ::.rni... lro era ull cenlimelro più innan~i del deslro, e i tontulivi, doloro:;i per l'iufet·ma, di !:ipin~on•rlo indielrt>, riuscivuno infruttuosi. Lo ~lato perfettamente normale ùl'll'aperturn orbitale, il fallo di non r·isc:onlral·vi nè tumefazioni nè dolol'i per quanto }'i spinge':-t! profonllamenle il dito, e:;cludevano che roccùio potesse es~et•e spinto iu avanti ùtt nn tumore (Jell 'orhito. - Ollre la protrnsiono, ~i osservava una ù!'viaz.ionf' dell'occhio in fuori eù in ba~::;o. Las 1a mobilita era limilala ,o]o 111 allo, :Jiaccbè l'a51"0 visuale polevn Jit·ig~r~i n p pena poco al dr sopra della oriZt.onLalè. - La con~iuntiva e 1 mezzi trasparenti ,Jell'oc· chio erarw 111 buone condizioni. - La pupilla era i.lilala la al di lo della media o~iulogìca. e non reagiva alla dit•clla a zione della luce, rua reagì ,.a JebolmenlE' alrillununazionc Jell'oc-:hio sauo ed a.;li "rorzt t !i sccomod!IZtone. E"'l"en•Jo il potcr·e ' i~ivn diminuilo io grado notevole, si pro".edè all'e,.arne ufl.81mn~copico, dal quale ri ... ullo che al posto della JH1pilla del nervo oUico esislPVII uno maC'chia ro~~:;oalro rnolt() prutnlnenle a bot·,fi indi .. Linti, con \'<'UC dilatale e serpcnline ben


CHlllVIlGICA

rilevate ftno elle parli p~rlferir.ho del tuudo drll'orrhto e con a.aVrie 1mpaccohte. 11 punto di emer!!enw dei 'a,i relinici f!lla eomplelamenle natc:Osto da una macclua hian a,lra di aapeuo sLrtltk) duvuta a degetHJI'ttt.wne Jolla :;oo,tan~a Jel nervo t~llico Il bulbo non pulsa\'R, e t·ou lo slet.o...cnpto non ., onervò alcun tumore nelrorhilil. O••aalo alla dea~nost, ba ...ognò e~clurlere a,....oJutomenle «!Un· Junque pi'OC811SO tlOj.:ÌelÌC\1 clell'fll•bila e linulll!'SÌ acl inrla~at·e • sa tra&la'se di un lumore pt'f•pt'lo del nervo otli•·o o put•e di un tumore tra aantut ""'' " p n di e ....o dal fon::lo tlell'o rblta, e16 che runa"e lucct·lo pot· 11111:!11 te111po. D"pu un tOP'" intanlo le cond1zi >111 ùdlo utf t·utn st o.:gt'AVOJ"ono, puichò al po&ere va ,.o seemò llrao ul zt'(llo 1lt una pet ft>lla lmtaut·o,i, la p&J illa diY nne ~olor1ta e ntrohca e l'e,onalmo pro::reJi tanto, che l globo ocnlnrP ~· 111"'"8Va lutlP le voll•• cliP. ~~ aercavadt palpare il coutorno .t.•Jl'odnla. Stando l'O,..} le cn~e. 8l lè fina ot nle " r~arc. so lo l1 nnr ' , i. che dil'Ll'O il bulbo vt era un lumol'e <'lhll ll•tco n "Ili" rllct • lt,cltl Un tumori' primt~ivo cd o •Jue;h(l dol llt'l'\'o ollieo ull01·a non polo~ pm meu ~· w dubbto, e, 1 et• l stder o dello st,e ...... a infermo. ne fu fatt.a l CIIUCI 8ZIOilC dal pr f. JO"Ob"' Oil. - li tumore el'tl lungo 37 m illiuwtt·t ed il !\110 diutn~ll'O Cl'& qunrlruplo di quello del 1 erv11 OlltC(> Il pro f. J acousou conslsilò c ha et'll un mixo- t'Como. Il C8"0 nfi·rtto costl•Ji... ce un l''tJilo nole\·ole pe1· la oftalmol":;:!in. In r•ui lullcrnturH non ne hu pttb blirnti fìnorn che 42, mpr o qu ...l ull rno. ~bbeno du un numero co,..1 l ·'' tat . til ca«i non ~i PO"'"HIIO rlt!u\'HI'C dello cnnclu .... tom dt:llllllivc, pu1·e puu e<>ser utile teni'l' ,. nL per m·o dei pochi d::~li !.l:!:lllerict ~'h!:! !W~uono~ Ln P 'lhsl 'IZ ne pei Lumor1 del fl~t·vo ollico l!, prb"OB l n· ~' 1111(' pel gliom1 dcl.n retina, moll, not••vole nPII'·•tlt tn ronti!P, t'• lreve n.-·~li u lulli e c·ec:sn d•1pn i }0 anni. L'ercdttll nou flnu-a fl'tl le cau-e rw('di--ponenli. l"ra le c~:~u!; d»terrnrnanh primeg~itmo i trnumi \.!ll!l11lo nllu ~lr·ullut·a, :J:! clet 1,2 CtlSI 110li finora SOIIO Slllli di rttilllrll sftt't'Olfl!llo!l;fl "''>lllf'liCI) O 14~SOCilllll fl<i nllrt> l'ot•me n P a ehe; i' a v e vano In slrullura del lìbr·omo, c gli altri


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O

liiVISTA CHIRURGICA

lre erano un psan·unnma, un endotelioma ed uu scirro<~o.

I ~in tomi !lui I'JIIOii principalmente de,·e basarsi la diargn,• sono: 1• l'e~f)(/nlmo, clte prog-redisce lentamente e senza !ori, cd é l'm dice dell'eccre,cimento del neo!>lasma; z•ta biltlll del !JiofJo OC/1/tlre, che è ordinarìamente cou:-cr,·•••.., caratt~I·e diaguo~Ltco dtffe1·enzinle cotesto di mollo ,-nlore, condo von G rure, il quale con.-iàera rimmobilitil del oculare co tue con eguenza dei lumori mal gni deU'orh1:a . neoforlll~JOm mali:: ne dell'orbrt.n, alresottalrno si as<>octa ollnl pr·lr•crpro l'uurnohrlrlil d ·!l'o ·chiù, poi..:hè ria un Ialo ,.,.••• gonu cutupr ,j 11 llu tl.-.:rcrlt'l'lil.lone neoplaslica i ma-. ·oh stiuull 11 tnHO\ el·!o, e dllll'ullro ti g-lobo medesimo co delle Rd\'J'Cul.e oon In ~upet•licie d··l tumore orbitale. 3' Al "illlotnn dr molto \'S)OJ••• t\ famafii'OSÌ precoce. l>opo l'uHportnzioue del lttflliJJ'6, Je recidive son rare. L s1lo lcl~tlo Hi ohbo due voll•• pe1· propagazione del processo al cerwllo c ~'l'i volt•3 S1tl1ilO dopo l'operazione, pm· men gi Le acuLa pnr•nl~>nlo dt>I IA huse. - L'inferma <.li cui ci siamò occupati è g"llltl'ilu bt:nissimo. Vnlg·a que«tn ~llct·inla o~po~izione R compen~are l'in~ur­ Jicieoza dt•i cornuui lt•ntteti di oftalmologia circa i tumori tler ncn·i ultici. T.

RI\'ISI'A lJI OCCLJSTICA • Cecità. per trombosi del vasi retinici nella. eresipela. della facola. - (.1\rch . /ur ~tugenlu .,,. XIV e Cefltra ) . (tir die medie. Wcsscllsch, 1 ":i. X. 1~). Le allernzioni intJ·Mculrll'i che complicano la cellulite or·bllale uelln l'l'i''-ipeln rlellu ruccin e conducono per lo pift nlla cec1là non ,ouo nucoru eLba~tonzn note. Il K napp ebhe la occasiono ùl o:;"'L'I'VOru uuo di 'fUe~u casi. Il seg111eoLo 1o· slel'ioro liel fondu oculare appari va bianco come latte, la pru lo


RIVISTA Dl OCl LISTI G.\.

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pertferlea eli un ro"so pallido. il ne o .u lli~o c. !~1 macu~u lulea non erano ricono~cìbtll. Dallu paptlla mvi:;thtle Jlllt'llvanst 8 gmsa di raggi verso lulle le din•z.ioni una gran quut.1tiiA di vast oscuri, quasi neri, mcollo _t•o,!:'i c un poco lOI'LUO"I. Av vano l'apparenza di 'eue rìviene di <>un;.m e :-lngruule: Fra , e in nrk arwh , • l'H. era v1 11 1 ~t't\11 lllltllf't'n 1h 1 n tg 11 ùi c lor re" cupo. tua uon nt.:t't O 'l o i 111i al 1d dell'o ·du 1 ••s·n tucno hìtmco e ~Ila peri r1n e mmciavo ad apparire l'or linai'H• ro:-..ore un poco p u eh1 ro. le ven 8\"evnno lo stes;;o a«p"'llo, mn ,..j poi••\ a fra e11"e riconoscero un cer lo numPt'O .it Y8"t manif~«Uuuen!e artert ,ci ro"so chiar·i reltilmei, c h e a v!;l va nn la metà d••lla ::rt·o:;sez.:.ta ordrnarta de le at·Let•te Jclh~ retina o con lu compl'es8 on sr 'u la\'ano del san!:!ue. UHt nnn puJ-.u,·unu. Le \ecc.luc cm ll'ragie di color r·u:;;;o s-cu1·o ruw erano cumhinle.ma solto esse appat•ìvmw dis~emiual!< rnoltealtt•u pic.·ult• •Ht1orrag1e manife ~llllll"'nle receuti di colc,r ro""O cllin•·o. 'l ro settimane p1u ltu·di la pupilla e1·a divenlala Linucn splAnrlente. Arl rre ollilt vt•ne l'OSso CUIJ!.l atlt'HYCI'!=I8vflno il l'nnllu del· l'o· h w iu 1-!l'ttn un mero. Le eruor·r·agie••z ano lllt!llo lllJrllel ose e tulte di colo r ros..;o cupe ed eJ ano pl'iuc,palrnente aU!..nu:l ut ~ros«r lr 'uchi Yeno,j tl1latali e !::Crpi~ttuo"t. Il lul>r> •Iella llla~,..;tor p11 t· d~:i va::.J, at·terie e vene. Ol'U inl~>rrollo da tif'lle sll I"CI lun~he o hri>\'Ì lùlJH:he come li C\ ~;~della c;Le...;;a ,.!l'Q"· s zw d lh• col >nna -.;:w:mi.:ma.l..e 'eue BV<!\'t~no ~uche molli ]'" l r d lototr ii colo!' ros-:o cui o •JUU>"Ì neri). Ndta regione d Ila ma ·ufu lutea esi:::te\·ano numei'O"'P erno1·rn!!ie ed Ì\'1 ct·a au ru p 11 •nanire-ln fa tinta (Jilllt(ln rlt>l fonJ(l ocnlot·e. Più t/U' it s. lilt>!!ua. ono a poco a poco le emot·ra.!ie e il !Jinnco n~r ·ttn el fondo o nlarC', le :<:lrJ.::ce IJianchc numeulaYano, tu! h 11la fin' i \a.::i ~i lra$tnntarono iu bianchi 111i. li fnndo h i<> Hppor·' e •lei culot·e normale. solo In l't?f{iou~ in• tor.t lft IIHL · 1ia lut a era !e~~er·mcute velata. La pupilla 111 <:lJ·avo-J l.Hau ·a come neve.

Il 1\.nnp!l c di pare1·e che la causa JH'Ìmll dclln cccilir fosse "UJln uua {'131luhle orbitar:a . Jn Ult cel'to grudo <li infìllr·Hzione ,:cl lec:,ttt J ùr:ll nrhita i va$i retinici furono coulpJ·~s.,i, o tdo 11 0 tt\' nuc la loro dilatazione, il l'alleHLamento B flunlnwute


RIVISTA

il r·i&Lngno clt>llu cot't'OIIll' 1'181\~ui~na, la diapedesi ùeì corpllscoli san guigni n In rolluro di'Ile piccole vene e dei capillari. li sangue <>to.~nanle .-.i coagulò r;uùilo dopo essersi ammalat.., c dt~tac• ·alo l'~rululc io d t> i vasi. Allo t'a ebbe principiO la oJ·~ontzzotione tlel lrombo 3viluppaudosi dalla pa[•t::le dei vast una proh(eraziouc tlt>l le~sulo counettivo che penelrttva nel lrombo. Il snnscuc coa ;rululo non si or~anizzò ma fu riassorhllo e aller·Rw. Que.~lo proce--~o si fltsbiltva in punti isolati che "i e lt>n levano, ... i fondevano insieme e finalmente occupavano lull.o il VO"O. P tù Lnrii avvenne un rag-gt·inzamP.uto (jet ccmrwll•'o ne<:~f~Jrmntu. per cui i ,·asi di ,·enlarono filirornu e qua e lo ufl'ullo &uvisi!Jtti. Il proéesso ru accompagnalo du ~utlollli Ìlllll!mlll&lor i, e d1:1 inlorbid11menli laUigiool;i dellu •·et iuu

Grandezza del fondo ooulare vl•iblle ad immagine cllrltta. - Sludw cl"itìeo d& Oll&ca Ftstologtca, del dolt. LUIGl FEnHt. - (ntornale c(ella R. Accademia di Torino, gen1111 io- fcllht·aio, 188:J'.

Quundo llt•lwhollt. nr•l 1~51 fa<'e\'!l nolo agli ornli,oli lo !:'pec·r·hio vflultnn!ICopiro, il f'ÌU ptJLenle tnezzo rli in v es li_~:a­ zionl', t•ht> llii('OI' po~c:;ecftllffiO, PgJi insegnava pure fin d'a)• lora (Il ud e,ammar•• l'occhio ad imma~ine dirilt~>, a)!;ztUn· gendo in tal c .... ame nll'occlti tl proprio unnlenle concavu pPl" atlallArlo, come tlitO\'tt<~i nllorn, alla di;;tanza della ,·i«ione di:>lintn, c l ora noi clicuuno me!!lio. p<->r comoengm•rlf:' rmvolonlol"in nccomo lozione. H~nch.:. quel'lO illustre fi"-iOlogO a' C'-~•1 fin d'allorn •·icono~ciutn la possibilità deh'=n mf' nd imw&"lll"' ro\"e~cwlo (2). que.«Lo metodo fu solo me'"O in chi& t"O n ll'anno "Ucce~sho da Ructe di Goltin~a (:J). La _,orte toc:cato u (jUC"h due 111 todi di C"IUU.. fu dtYer~a, e ullno.-tnnlechè il 1•·irno di ~--i pr csen li ~ull'al ll·o numerosi ed i neon· (l ~ H IIELllltu~z -

Jludu't.rl.l'""ll ~iur& .fu{ICHbpitgel, t .:;ur Cntersurl !l •l r

'"!l'· -

•Yrl=loaul "' lrbrrul•'m 111-rhno,IS~I. (tt Id. - l.1rc. rll., l"ll· .!~. !3) l u. llrClK fugW.IJi/ryrl 11. d. Optmneltr

J),., • •

l.iolliwn, t85!.

f. priirld. A•·r:lr -


DI OCtLlSTIC.\

tP.steb111 van~ag:;.:i, che qui non t! 11110 scopo ~ ..a,nintn•c, pure e so non rm~d aucora aol olteuere 4uella uuivPI'!'Z&lilù e film:; 181'1tit '" uso, in cui e enlrRltl ri'~8Lnt• otlalmn~copicu ad imma:;tne ro" e--cista. E di dò anco••a •·eceutemeule "'l lamentava colui che fu forse il p11i. spcritttelltl1to e rerto il pul &tr~diOSù fra 'fii onr.lmo.~copi~<l i (l , il prof.:,,ore E. Juc:.wr t11 Vt~nrm in uno de:;:l1 . 111llm1 iln-ori cLt! e,.:l1 et ha lu,;ciatc• (Z). Fra Il' obbieztoni, l'h e piu f1 ••quenlenwnle ucca le di >"<'nlir r p ·tcre contro l't!AAme ad imma;;irn· tli:•ttla, i.· cita il ~11mpo d1 O~~CI'Y&zione è ~I'OjtpO t·isll'e~lo pe1· l'ÌU"'''ir·e tl fur:::oi C•JO El"!'<> un c· •IICt>ll• e..allt• e cnrupJ~,,..,.Jf, tlelln ::hlltt del fon•IO dP.Il'nr luo. Di tal,. ~trg(•ll•ento inkndo fJUÌ appuut" oct•upnt·u•i, poielw, non parendo a me n~>lla mia pratica d'oftoluw,..l:t•(lia. che <Jur·stn ohh1t>z.ume ri~ponda aò nn fatlr, realt', int~"'' a con\·tncr•r me ~le~so dèll<t ::-;lato vet·o delle CO"'l!. ,.,turliwlllo J1 rappor to dd diver.-i fattori, che reg"fa11o ln EWlpit!zzu del fond<• ot·ula•··· visìllile t:elle cuutlizioui in cui si :<llol r~re ,,,._ clinariamr·nt.t: l'··~arne Rd immAgine diJ•ìlla. E !:<pt!Ciolm~nLe rrc lelli ulilt' <JIIP"to studio, per..:!Jè 11011 Plli'Vèroi che alcuno t n •Jlll lt·nlta:-;se d t pt•opo>:<ito qut>~to cnpilolo dell'ollicn flsio· logic~R e lo o•!'tlu r·i~-;e in n;;nt sua partr>. C •t to e eono~wiulo e tro\·asi ru:-ùrtlulo in ogui lraltato tl 1'8! 1• 11lo inwrooo. ··he Psisle tra lo d•stnnza dei du,. occhi e 111 ,:rnudezza 1lt'l frllldO OCUlare. che J'oc.:claiu O~!'Zc>I'VIIlOI'C può l'COI'gt'l'e llf'll'occhieo ><SilDlÌilolo; di gUÌSH che. !fl181ltO JlÌll IIOÌ r.1 ~n't nuto ttull'ot:cltio del pazienlt!, tanto miuor pnrle uoi JK•"'tatn" scorgere della sua rclina. 11nclal• arr1n1 un tnorn••nt • 111 cui il diamt>ll•o dt!l campo ùi o:>ser\'&<GIOne cil\'enla mn t·~ tlel dtameh·o ordinario ùet ~rossi vasi t·eliuict~ eli aliol'll ·IU!!!!C vlla no"tra o~ser\'a~;ione ogni par·ticolare tlel f •ntlo rll'll'tJcchio e,amiualo, e noi non ne ricL•viomo 1iù cUe d 1 rille-."'a indl'-lìnti ul una colorazione bia11ca, r<~SSI.l"cùist·u e ro"~o-l•t'uua, a secunJa lelle dtver;:;e purli, cl1e ci ::;cot·rouo da' HIU co• movimenli J,..l capo, dell'occhio e .Jell<J ~1wcchin.

.

-

Il ~· '"' \' F.ctrEn. - 1'1!'rapculica Or11l1Jre, J•a!(. J..."() (lr:u.hll. ltnl.). ';! 1·•• JAf.c.t;n Dle DwymJU cl~1· Bluii<I'Qill<riltlt millrl•t ti~~ AII(JmSplt9~1$. \~,, nua, (~3.

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S1 "uol cllrP, nnchP 111 nul•1revoli tra Unti (i\, che qnt-'-10 SOrA!~ ptti'II'C clt•llt~ \'Ì:'lÌOilt' rli..,tintn fl,.Jte pal'li flpJ fondO clell'oecJai~ cle,·e--i ull11buire non cnlo al t·.-strmgersc lei campO dt :-~rvazione, tnn piì1 ancora ull' 11 grundnnenlo •ielle dt\er~e parli in e «o cont>-nuli', per" ctl le loro imi_. g111i tn~t·o""nnolo~r uppunl<J, wentr~ il campo di o.::<terv.azii.,. "Crupr~ p tu ~i rt!~ll·tu:::"P. ben p re:, lo non f>0.-5Sono ptit e!!l:• \'Ì. te inlierumente,"' .::compare ogni perc+>zione .lislilotn. ,·o:::-ho ~Jui entl'ftre nella cruc ... lione h'ht ;;ranolezza delle ma;::im furmonti"i <:Ula rl!lllla clell'O<:"i'rvalore in quPsli rw òi...cut,.r·c «ull'inlluen/.11 chA può nverl' la sua ziorm !"lilla \ltlulazronH "llbielli,·a ùelle mede!:>inw; n"""'''""'ll!fl6 !"Ilio tln d'ora. che •t•mnclo rc . . am~ "i fa tra tloe occhi tnelr·opi in r•rposo ò'accomo;Jazioue, le imma:rini uPIJ'ocrhio n"'"'~'l'volore hnnno sempre la sles"'n gr·and•az:~:ei clc•Jle pal'Li d~ll'occlrio el'!ominato, rrunluuque sia la loro <'•prncn di«tnnzo. E.J in o~ni cas:o anche supposto chf' que&tilti imma~ini Sl·rnbr·iuo realmente ingt•undire col crescere delle tlislan7.n, convienP nmmeLlere che nece:-;S~ariamente in()'r,An...ì ch~ca in I'!.(UOI prnpon.ione l'tmmt7{)llle dell'inliero co111po 08S61'VIl:t.inne (no11 ti c.arnpo "te<>so, che si rest1•inge): lindw il diametro di e««o è mo~~iore dj •iuello <lei ,.n"i l1nici, que~li potranno :-<ompre esser visli dislintamenlc qnanlo ci "Clubrino ingranJiti. Devt>.si quindi riteaero>. che ce.,.sarc dellr1 Vl'~ronn ,hslmta dello parti del fondo <lipco lA "ùlornente dal t·u!'ll ngt>rsi del camJ•O ili o""~rva­ zione (:!l. l 1•.

''"urn'• u- LtArburll o/t~• Oplutlmu.;cupi~.- Yienn~ JS68; l'n~. 35-31

~ l~1S;,

!l ;:,c uol~ auche •l orli cn 'ill ;;uo• rale •li o::ni sbtcma c)H;ltriw, -u• tna· JnPOtaJIJ .-ltf\ tJCIJ'uc•chiu UUiall<l, tbC' t11131ll0 IJiÙ l- (<of(P r iO~flllldltllCII(II oldJe bulli3!WII. ~hll enn o $1 o t ti n!l, allrettanlo ,. piu p1ccolo il ramf'() di 05' ~ \Rlion • :-• tl 1114 •gcM•' m::rra•hmt1llo •l··llt> immagini c ottt•uuto l·~r UJtU•• oli lruri "t'ruprn plu fvrtl ed a 1•ÌU curtu Curo, il <'lUllp() cJc o<,•·!'\ :uione realmente i re:.tnnge, (lt'rthè l't !;Clio 5.1lliÌllalu èffl~C <''\SI'n• ,empr• ruù 3\\ lflllatO .c ila Jrntc. ~•·• cio nvu ,. IHll \'Pro ~~~ si cuu~itleràno i divr•r•i m.;randimon:i dii' •l IHh..OUO CIII n•·r•· <.'Oli una sl•·-~-. l~nt.r, tlllf' lo imma:tini Hrtu.aU •lo·ll' o-,: UO cn.;rm•lc-•·onQ tnnto 1•111, •1unnt" JIIU l'r,ggcHIII <i aUonlana chlla Jo•ut • (ler li\• ''klnar" al suo r.wo, olonl :crttulslanll l~ r;r:uul<'Z.lìl rnassim·, e m ntro• in~'Tilrt-


..., l

,_)•)

E ùel par1 notissimo n 1 ogrwuo .qual~ drr·~llu. iuflueuza C!Sel" ili la g 1·andeua d l a pu( illa dell oCChiO, e;;ommalù su \l~ grclndezza del rnmpo tli Ol<t~~rvazioue; (' ~a eu) ~l'P~IIJ~o eh pendo 1 u nelle troppo frequente ùellc ru~tJI.azJOm <h nlL·opina prrma 1lèll'esame. A v vrene (w t· la pupilla cii • che noi pGSS181ll0 facillllellle oapel'Ìil'I('IIIBr& JICI' Ull foro IJUOlUllljUe praUcato rn un ltnframma. trav~>r,u il •tnale "i J;UarJi nel~~ spa11 ; quanto JIIU c gran.Je que"tfl f•1ro, t\!IJ·ellaulo è pnt

grande la 1 orz••Jno dello ;.rpa7Jo. che 1111i po~-<•umo abbrac· 4:J8rA collo f':;:unrtlo. Ma (•llre n qlll'"ti rl 10 fall l'i ~Aner;.llmcnte cfmo-.eìull u\',;ené lue altri. rlei (jnall <'•Jil"i~rH~ pure t.)rwr· tònlo: la gr•andez:z.a dello pup1llo de l'<•cduv e~tuninat re, e lo stato di rèrrazwnP- allerle lt•ll'ocr•hio ''"amiiiHLO Che la pupi h• d,.ll'o"~"l'''••LOI''" .tbbia una prokh~ influenza SUI18 grandezza del <'8ffip0 ol"OS!'t'I'VUzÌOne, emerge ciJinram nle dntlo F1g 1•: nella quale con"i·lervn•lo uhunente i raggt dr tltrezione pro\'euÌNiti J.ni singoli punti dal fn11do dell'occh o e;;nminato B. ;<j ,..,;arge clio i r·u~~i m!, e nk possono peneh·ar(• neli'()Co•lriu oSSt'l'\'8Lure A, e fOl'llllli'O toiUlla ~ua t-elnta un'unma~tne dlli puntr m e n, fìnchè la puprlla ài IJIIC"t'llhllllO COII!'U'HI Ull d iSillelJ•u Ti!~ fl.llj lllll ::>1' '( UC;<ta SÌ a•e-.tr·inf!e, i r·a:;g;i mk e n/, ~nrauno iuler-ct•llali d~n· iri le e non q penetrer·nnno piu rhe i r·11~gi !LI• e v k, pt•ovenienLi la lue (UIItt !J. e Y. tlit't vicrui (J•n di l<wo, o,;siu "i rcsl!•ingct À per 1\•cclriu A Il l'<llli[>O ùi o<;>;er,·oziuue; e do cl1e diC'ÌHIII!.l IJ'Il pei t8a':!Ì dt ÙÌr,>;r.ionC, è pUl' Yèrù pet• ogni altrO a·~~-t.: r" c!tc uon p3$:-i pel punto /;. Sr ,:uppun~u in vet:è, che l'occhio ossel'vntore abbia una PII! tlla u1 UTJ8 !:'l'and+>7.za data. e cOl"laute, 111" n ' . e che esso gHat•dt lravcJ''~o il f(•l'n ili ur• dinfl'amma occupato da una dost·••u 1 ''' lmnJaJZ'illl, nmuo·nl:o )lllr{l l':nuplt•zz.'lth•l rawp•• t li o.;-.•ri:UÌOioO. Sara •lun Iii JIU e>-1Uo ìl dirt•, d•~ l'DIIiJ•t~7.·r·• dt Qllt',Jn ,.ampu """ , •1'"'"1" dl!.hil Jrr •uli~Z7;> <1·111) in1mnziul, ma datili distànl;L l.lull'ù!l!!Cilo dal sislcnm diottrico iro •Ph'·li D!l. 1:: rlu tro1. 1m:o ar•t•h·.uimw ~nchn ut-1 ~~"' n~lrt. l"•ichi 1'~­ clu mmt l· c•., doll lliJioriamo·ntv oiTn• la magf!IOr grnr,IJI'ZZll ti• Ile irnmagini ofl ''"'u"c"JI"'lle qriiH•li. puv anrho Jlrt',l•ntarQ (s<lllla krui rorrNirt•••> una 111 ~ 'tOr gran•l~ua •Id tamtoo ili 0>5enaz•oue, rome ,.cdr,·mo.


o3t

RIVISTA

!P n te :ooJH'u un piArto P , che può essere situato al foco ci palo dcii n lt> n te ~tc<>M, oppure innanzi c dietro di punto. l'iUIROPIIÒO CO~tllOlè la di<>tanza tra l"occltio ed il St C(lllsirlerino UIICh•! CjliÌ oJamente i 1'8g:ti di c.Jjreztt)Ue, duJ piano p "'l olrr·i;.tOilO Ver!"O l'occhio .4; e Si capira que-.to occhio non polrh vedere che la porzione 1111t di piano, perchè r rng~i di tiU'<'Zione provenienti da altri po!-ll all'111fuori J i tfl n, etna n io giungono ulla distan7..a l 'o~cluo A. ll\'I'UIIIIO ~it\ nltrPJ a ... o;;ati i limili mr e n w d •Ila pupillo e 11011 potranuo p.n peneh·art: netrocchio O~!iet· ut Per la ... te,... A ragione, ..... il pio 10 ~i avYicina alloa-o 111 i punti 111 e 1t pa ....ati in m' ,. l n' Ul." ·iranno dal cumpo di scrvazione dt'li' o ·chb A, il tJUnle potrà \'edere sohH11ent.. por·zione J.1. v < 111 11. All'lllCOilll'O ~e il piano P vieu n"''1•·" più all'indietro i11 i', !-i polrn sco•·gere di esso una parte ,)[ S rna g,t:iot·~ dt J.l. o v tlr m n. - L e posizioni suaccen ùcl pio no P r·app t·c~Pnlano nppuulo le diverse condiz.i<Jni r clin<1 t'iHpello nIlo pupilla eJ niJa lente nell'occhio t> rmn~ lt•opo, ipot•rt~o.J(ropo l> miop~ (nmettopia assile). Dell'ametropia di Ctu·crrtura qui non leniamo conto. poi es"~n ha mollo muttlliOI' valol'e nella valutazione della g dezza dtolle immtu.dni oftnhou!'copicbe che non nella gTallJ•ezzai del catupo di ~~~"er"nziflne. Quc.... le cogn•zroui <~ul motlo di influire di ciascuno di que:slll qualh·o rallori "<trii' nmpi '/.l'.tl del ronùo oculare vistbile immagiue dit·rLltl. uon "'Arehbet·o complele, se non si sce"' anche il quantum di efl't:llo, che può derivare dalla loro :--imullnuen concorr·entn in determinate condi2iom; an all!'i l rmiui, ,.,, la " "8P('r5i lfU&I è il massimo di gr aurfezza d el campo d'o ena1.iunc, clw l'i ottiene dall'azione c~nl•·rn­ porauea di rtue .. ti IJIIAlli'O fattori nc1 singoli cru>i di os...,er,·az nr•. S 1 )',lcchio O""Cr\·.. tore A ( Fi~. 3•), emmeti·opo, ed 111 ripo,.u di a.:cotn odaz.ion~:, CCime di "OIIlo de\'e essere nell'c· saruc ud muuagHl~' diritta. Ptor semplificar e le co~e, !"upponionao f'UI'E' l'llllnetropo cd 111 t·tpo"o d'accomodazione anche l'occhto 111 c~nnw B. Co;.l pure :>upporremo che le due pupille m'n' e m" 11" ui gr·a•ulczzu qualsias1 1 corrispondano r.ol


Dl OCrLlSTICA

5'33

loro plano alla •uperftcie stes!"a d1·lla <"ornea, St•l~mcnlP. un • ptu grandi di 'lll~"llo che sarehbero lrMsndost nel loro ~ normale, il che non altera )P eomliz.ioni ol<ll~'esamn (Il: Sta Pp una ,ltstanza qualun'lue fl~ i olUt" oCC'h~. -: l "'Oit raggt tJI direzione che piu lnnan7.i C'l SCr\'li'OflO oh ~!lilla per splepl'e ti modo di agire ùei '"mgoli fnllori ~uiiH gt'llll•leua .tel campo di os~;et·,·azione, non ci scr\ in~bberç> più orn per determinare la grandezza ma"'"-irna <li •tue~to C'Uitlpo. Cnsi oell oecbto B si con<>ideri rmteM fascio luminoso. eh., .te. un punto m •JUAhlluJII•• <Iella sua r etina. vuo uc:.cire pct· la sua pup11l8 m' n , q•tanJo quP.slo fa<odo sana ~iuulo alla diF<tanza dell'occhio A, il "'UO rftggw di rti t·ezione mk non potrù piti penetrare in quel<L'occl:til,, ma "' J>Oll·it oncol'a essere uno parle flÌU ret•i(l'rÌC8, mm'm•, dei 1'8!!!!Ì tJj <[lW:ltO fà~Cif>, Cbd msenlando ti margine n1'' della pupilla dell'occldo .1, potr·à aneora giung~>rc !'ulla ~ua relinfl e formare in JI un'immagine di m. Ciò po"to, •lualuntyue l<Ìano le CtHltli~ioni in t•ui

8110

fil trovano i dllfl nccui .1 e B, noi rolrÈirnO sPrnpl'f.l lt'OVIII'C

1 limiti I'Rlt•omi dd campo di O!':Set•vn;~,ione lit't'Hulo duP linee m'mq e n.' n", cl te rtuni~cono i mar!l'illl omonimi tli-'IIP dta~ pul•ille; P....e r'8p}'l'•'"'l'nteranno sempre i rnggi lutninost piìt perJrertcl, clw ll"CN1do •la una deUc ùut~ pupille. potranno arworu J•enl'lrare nflll'nlt.ra. P oichè abbiamo supposto lt•allar•'l tli occhi Pmmelropi etl in ripnl'O ti' aceomodazior1e, .ai ,.on luf'ano poi pel punto nodale k i <lue r•azgi di dit•eztotw J.m "'/.n, para!IPJi r·ì~pellivam~nte a m'mu e n.' rt•; i Jue punti m e n 111 cui es::i incontrano la retina intlicheranno i punlì ~~~ or1~n•• dci raggi m' m c n'n ; r imane cltint·o. dm ogni anr' punto ,..tlllAI(> fuori della ponione mn (lei routiQ (Jt~ll­ ln :-e B, non polra più inviare ra~gi luminosi n~ !l'occhio t\. \,!uest'uhiru•J e!'>'enùo pure emmetropo, se uoi cowiuciarno i 1-a,:g1 d t dtrnioue K.V e KX parfllleli ad m'm" e n'n", ~i lro\'el' I!III(J i puuti JI e X nei qua h si formerà l'immaginP- di m e n. llunqu~ ,,m r•appresenta il diamelro massimo tlel ('8mpo <l'<·"~··t ''fl1.iune nell'occbi0 B, e MN la sua tmmagine neli'occhi(o .\.

<• F:. l•.,suoLT in T•. w.,cnr;n et B. !.ANDOLT, vol. 1. pag. ;so.


Ili\ IST.-1.

Qunlllllf(Ue poi "in la tli!'lanza P p fru i tln~ occhi, e p-rancl~aa dolle due pupille), che po~souo essere di;.uJ(ua per ch1e occhi e m rnelropi ;;;j &\Ta so> m p r.,. _1[K pat•nllelo '" k, poi eh è n m •m.hJP p!ll'alleli a ul' m ; e per la stessa !;"ione .Y l{ parallelo od n J... I due h·iungoli XIC'\l e rtlkm banno gli onzoli in K t c~uali fra di loro perehc co111prp,j f•·a lati 1i:;pelu,·,anlceG paralleli. e le loro hi.,ellJ•ici ~ono eguali parimenti. pe1·d•è rf lo '"le.""O \ulorc nei due occhi (emmelropil: pet·ciò i due goli ~uno "guaii fra tli lorn, f) saru pure JfS=mn (1): l'imntn ...ine C'he si fol'IIIA ...,Ila r etina dell'occhio 0:::::- .,,-,, ..u... hu la <:le!':.n grande7.7.0 dellu por·zione reale di !'elina, e:- M può "edere nell'occhio nc:!'ervalo. Se poi si paragonano rra tii loro i due trian~oli N K n n" n m", e!'~i "flUo simili fra di lot·o, percha Ì"OilcPii t:oi tali eguali ,.,,..pelli\'nmf'nte ptwalleh, e perciò sono uncbA mili l'ra di lo••o m/, n e m'O 1~'. Ora. se chiamiamo ~ il lore JJ S m 11 f<i A\ 'J'è:

() _ q' _ rl' x m." n.· m" " , - 0 P donde ~ 0 P

e

---:---:= u· r, tJo ahle 1,' =· ftt' 11' 3

'l

.

('.) P

{] X m• n'

molliplicanllo rra ,Ji IQJ·o le tluc uiLime e·J~z:oni e riduc1mill0 "-Ì Olllt'Re:

Jl m , . X m n u

~= g ;< V UPXOp

S1• ····:>mc i Yaloa·i di O P o •h O p lipendonQ dalla di--tanza de1 rlue ocehi o dolla grandezza re!Rliva delle due pupille, J er di;;lanze non conc;idere' oli, come "'Ogliono avei'"i uell'esa rno od immagine tlirillo, e per ùiiTerenze JlOil i!J'anclt ùeUe due r••Iullo '-i poll·à upporre senze errore valulablle

V P U X o 1; = ~[!- di gui:;n che la formola antecedente può "jl"ea·e ~~>mplifìcalo conso $eftlll~: 'r\ t

= ~~ •,. X J/ 111 IL'p/)X mn n"

111 11::. l.ArwoJ.T m 1,. Wtcm:l\ el ~;. I.ANUOL•, \ol. I, pag. S()j),


Il l OCl: USIl!;.\.

La quale rormola finale contiene• tull1 c ::oh i qu..llro l'atlon surnfer 1Li ne rtas"uul<.' i roului l'llppot·li. Da e!òSR n ppare cl1e se P p tliventa ct-:ualc a 2 !J , "'' 1\ \TU pur•· a m A Xli~ Il • A courcrmll .iunqUI' eli tJUI.\lllO più sopra s i è dello intornO a\J'intluenza di t:ÌQ»CUOO c\•'1 rallOI'i tl!:lla grandezza del r,,ndo oculare vi..ihlle ucl imma!!im• dirillo, noi possiamo trnl're immechnlamenle .la qur. ... ta fùl'tn.ola le

v

seguenti conclu~ioni: t. Per gli (l(",.,lt emme t rapi rt!mpit·::~fl del.fomlo oer.dare s b ' ad immtJ(Jine diritw, c i'imTTUI!Jine che !;e nejorma 01

ne r oechw Oil~ r rntore, _,olio ::<• mpre uguali fra cCi loro

(Lamlolt •

2. L a !Jr'andt•::za ,/el /vndo oculcll'e vilu/,ile ~ tlirctcamenre propor :: tona le nlla l'l'flill« d i cia-~cun Qceldo ed itu•ersamenre rtropòr.:iunftlC alla /or•' reciproca (lt....tan•a; :l, (,}IJ(ffl rfll la f/t!ltflfl;;'f.t del/t> t/ !t C fili pille è C'filale {' ~ (/V (doppUl <hslauza oodnle), la por:•one r•s·bil· del frmdo r.u:nlarc é ei!Ualt! nlla !J I"rlndu;;;::a dr' l"ias~riiW pzq.illa, se 'Jl'este sono e ftta 1 fra lvro, el/ al lCJrO 1111 (,o !trmtn( J/Ttl "' y

m n'}

se tlisuymrli;

4. Sella ametropia rM.~ile (q ) l'am{lie..;a del /umlo of!ulfil"' n i.~ ildle ,, mw~:mna per la miopia, e mirnma [JCT' l'l J•et"·

meiropw f.a prn na •li •{UC!,I.G quatlr•o conclusioni evidenl~menlt> si l'lret'l"ce nl solo cibo. io cui i tlue o••chi ~ono eltlluett'Opi, e In fnr mola prcccdenle pu11 esprimere utlot-a 11on :solo il diametr" del ca:nlH> d'o.--;ervR:tion.! ma. eziau lio quello ,Iella IJlllll:\::ine t•etinica del!'oc •h io O'>'"i!t'vature. Ili o:;:ui allt·o casu Ct'""tlll•ln l'~..;un dian1.u ti el \'HIOl'~ di ,,• uei due occl1i uon C"t l.. [llll neppur... la eguagluwt:a \lei .1ue Ll'lau,:wli S K 11-I e rt l~ m, •[11111 Il la 1mma;.:;ine relini<:.a deH'n<;servalort• e il ~mpo !l'o,<:ct·\'azir,ne so11u dt~eJguali in grondez.za: P..d allora Jl VlllOl'l' tl1 [/ 1 nell'OcChio OS~et•valore 3 vrtl iutlU~'>llZil ~ulla f!~oandet.t.n •lellt> ~ut:> 1roma.;ini retmi.,;h•~. ma nella vuluta-

zwne dd ~ampo di o~st>rvazionc, al •1uale ~:;i rif~ri!:.<ce In form oiH p:· ·ceù .. nl•·, n•,>u <>ì avrà n tenet· cout.o che del ~alore da U rwll'ocd,i•') in c~l:'a\Ut>


... 'Il' },

)

1111' 1 ' J.\

Q 111nl~· a ll'influenza .lelln puptiiA dell'o"~:r wllore . potw pat'CN' 11 lclluno. che essa dehba 0"''-'ere cnmulei.Amente aunullnla da qul'llfl olel foro dello <~pcc •hto, <' .~ le è situato all'tunnnzt e j.!Bneralmeole ~ rt"'lrctto ili qu .. na: Il m•nlt'ra l'he ti rliamelro di nuesto fut·,, donebhe esser mt:' •l in cnkolo invece di quello delh1 puptlla steo:;sa. Se b.-n ... , guui'.JA pct·ò in ciascuna delle flgut't3 nosll'e, la direzione c·hll hflrHto i rAA'gi lutninosi pl'ima ùi giHnget·e ull'occhio n..o<wrvatoro, ~i cap1rà come il foro «lt•llo "PI:!<'C!Jio possa es-.rore entro c•·rli llmiti più piccolo di rJtlt'llo della pupilla, poc:.ta n circa un C"D l imetro e mPno d1etro dr e<>.so, ~en za diminuire la S(ranùenza del cam:m .ro<>.ser,•azione, che da quella hpen l!'. Qunn1l0 però la differenza •lei loro diametro fo-.~e

r••ù

troppo ,.:rRnaJe, diminuirebbe in r •'U!ta la ~randezza tl!!llfl por'l.ione ,.i..ibile del fondo ocular·e P-"fltniMlo. Si do,rà clrre quuuli, e !ti! il ti i o metro <lei l'oro Ò••llo qperchio non vuoi e... qcWP tn !li mi rwr·e òi Lt•e mi Ili nt(ILt•i, non '30io p el' evi Lij re d11, e~~n ahbif.l a;done di !o r·o slcrtOJH'IèO (LantloH), ma ezinu.Jio p~"t' nou diminuire di troppo In gt'fltldcua del campo ol'o!-1:.Cr\atirmP. A lRl uopo mi par·,·e che un foro di 4 mr hmdt'l pO'l"fl es..erc utilmente udopt•r·ato qunza sranl.a!!gio ·lell'tllu· minnzion•·. nè diminuzione <;Cn.,.ibil~> ol»l campo ol'os,er\'nzlonc. .\ ::~·un::asi che que.. t.n tlinl ·olUi ~compare! umetto qnan io si u ..ino, come dirernt>, ..pecclu ..enza amalzama e non p<>rromlì. ,\lltwchà I'C!~81lle si fn l'oliA ng_iuntn cii lenti correttr ici da•lla atnl'tr·opia dell'oc•!hio esnmmato, SI ch>vr·t>bbe pur tener· cnnto da•lln lm·o influenza nel calcolo clel ln gr11ndo>zza Jel camp•> d'o>;!-<l't'vazione: questa intlucn;t;(l fll't'O c\ molLo mino t·e nc•lla gt·nut1P1.Z8 di I}Uesto campo, clw «Jili c~i occupa, che non in fllll!fln clt•IIA !!randena dellt• ÌUIIIII\:.!IItÌ onalmo;:copiche, t' ltt'J

cn<>.O no;:trCl basterà il =::ap.;~ ciii' J'cff• Ilo ,jj que."'le leull Ò ,), por·lnre l'occhio ametropo Vi'I"O lll c.on ltzione òdl'm:chro t>mmclt"IJflO, la quale con f 710118 c;1 !"'" cort~iJernre c mc 1''-~tllaruenle ra~giunla se t tluc occhi, e--aminalt.)re eoJ ,oJoinato. trovan::~i a Ji~tanzu tuhl, che le ll"nti cot•r,tlrici cnrri.opnlllinnn al roco prinr.ipaf,.. tutlet•iot'l' di ciascuno di 1. , .. ;. P er·cit'l la lhrmola suespc,slt~ Ct pllò uncbe servire in ogni


DI Ot:l l.IS Ili'\

v3-

')• J

ca~

h mn lrop'a --enza \-alulnlule f'r·rorP, donJo sempre a {]" rl \al rl' ù ·ll'occhro emmetropo. Della \Etlutozione della ::rranrle7.7.i\ rlt>l Clllllf)(l cro,;:ervoZIOIIt Jl f'lrnh llz d8 rece un c.cnno ru~t ... uo lrallalo monumNIIRI•• d OLIÌCH 1ì~iol•>gJCO (l). E_lr cllct.:\'1'1 l'Ili' la sua :rrnndf'ZZH P• ll'\'R e><H ·r .:alcnlatu dn 'Ji"'lln Ùt'J Ct:I'chi di dd'l'usione drt-1 roi•rnerchhe :,;ulla t·,.Li tra dull'ol'dtio esnwinolo il centro rlelln pupillA dell'os~t· t·vnlor·P, cnu~irlt•1·ulo come punlo lurniur,«q; ,.. pul1•va t•er·dn l':-•'Pl'l' II'IH'fllo ln·auùo due lmeo dal ·entr·o della puJ illa ({,•JI'n->--en aiO l't' ulla e ... lrem1tà d1 un diRmi'lro pupllla t-e dd pazien e (liQIIC~ d" ris ''). e con,..itlenmdo p 1 qut le Ime" come I"ll:!~i emunali •fai ~ n•J · , eu la re di q•e«t'ulhrno. cercare i .tue punlr. lni IJLIOii que«tr l'a!!::!Ì r .... sono d;:oridl!'e. Cu-I <::;> n<> In no-.lt·n fig. :l ... 'll{'OOne che J'ocrluo O«S(lr \OlOI'I' i l -:anicini all'o<.-chio fl, tJnche il centro lei a P"l' !In tli•l primo coJnci.tt.> rol fllllll(l O. "'l'l'anno nr O e n t J h• rlllP linPe indtcat•· .In llt·hnllnilz Questi non ci forIJÌ!:!Ct• indit·nzin11i niiPrìot•i, nò dà, l'O IIlC pe1• l'e!':ame ad immn~.tint• •. ,,,.,."•·inlrr, la rot•molo p~r· cnlt·l)lut·f' il vulot•e di ~. Noi p• "'" ÌII IIIcl p••ro fu· ilm·cn!f' ·h• ludo ~ulln '"COrta dPlla no... lru tr.,rurrt, p i•·hc c'i IPlllf'rn<>ule d •1111 "omi(!lianza dei i!uP. lrinu~ lo n' O 111 ~' n k m ... j nllit•n••

m -"' a = q X()fl la quale Jilrrn ln ubbiamo ..!ÌH inu"'''-' incoutr·1la. Partenti • •la uu cotwello divt>l'"" dnl nn«tr·o. ùu quello cioè fl•·lln .!l'llltlet.al d •i c··rchi tl1 tllll'u"lllt\0, Helmholt.z dice che In ~l'Ili h!. l.W ,Jt'( campo d' o~"'ervozio11•• è uguale a quella tl••lln )lttpdlu tlel l'oc~bio e-<aminnlu, ~e l'o,;;!-!t•l'\'alore L:•ova!'\i çr,J C~'tlll'll •lt·lla "118 pupilla al foco principalP anleriOI'e deiI'Bilr o occltil), E cii• c •rrÌ"!'OJJd,Jt•••hhP fl'IH"I ""llllAmenlP roi 1'1"1tll8tr dello foruJ(lJa t~,-te ottenuta -..c~ond(• le linee di Helrnh Hz; potchè "e O p = r.l "al'li anche ~ = m' n': sol:'lm ·nte in rlll<'s\o fo1·mola -i con.,idern In ... ~·conda tlblonza no folo· III~C 't U•·lltl p!'JIIla ·li-ta!IZR rucule. J IIEum t n - IJnlifJII~ pltysiulu!]itl'"·l';l~. :!1~. 1• F:. l.\,rtnJ.T io L. W&CHt:B N ~:. l.\\II(•J,T, '"'·l, IJal{. i99.


IIIV IST\

01'11 ~j ru lo..,lo pnJC'<0 111nl~ g'l"O O.Jf' ùiffer POZfl Cot'l'll lt'8 ll m o h) tllJI('IIlu cl n llchnhnltz P fJuello ,.Pguito ria noi nella deter·minRzrvllc th>ll'nmpir.nu .!cl conlpo ,li 03'" r •aziont•. Infatti nr•lla no .. tr·n ror•molll fìliUh· t•d 111 qw~:::ruJrma. <:econdo Helmlaolll, li ha lo <>le·~o \Ili t·c: rl che l'EÌ!!llitìca che, a parita di ogni allt·n conduione. n !!'rnndezza t.! el fon Jo oculat'1! '•· <~ihrlo mi inuuo.!inc ùrrilta, t.!lllcolatst -.:econdo Helmholtz. per uua dt""lanza U p, è c!!unle tt 'tue!la che noi h"O\·amu1o 1 r una lh•llmz.a l'/' ( luppi 1 di O p ; 111 altre parole. S" ..ono <l!::Unli anello lo disl.nnz• , In !::l'tmdezz.a. calcolala <:eeondo Helmholtz. é ••guale alla mctit d1 quella che si olt1en•• "-econdo i oo~ll'Ì concetti. g ml:'ntre llelmholtz trova che fl Ue~ta !!t'anolczzu è c~usle a •llll'llo della pupilla del pazi•·nl... se l'o!-:l;Cl'\'Ulot•t> lt•ovn~i nl ::;uc. fuco principale anterior e. 1101 trovatnu•o invccP clt~ tpH'sla :;:t·undezz.a è ancora egual~" al meÙIO tertnill~' delle due pupille, fJunnùo la distanza ti'R i due occhi ò J ne volln In ~ecnndn db4Anza nodale. Nè t·ic8<~c tlif(]cilc i l ricC\nMcet·e la cùul::a t)i q uesta dil1'er·nn7.u ~ow :-~i l'i lldt. •.• cltP rl ehnholtz se~uendo il concetto del ce1·chi eli clifl'u;;it)llP l it>nO conlo solamente della dif<bmzu fra i duo OCdli l' oleiiA pupillrt tlcl poz.ienle: della pupilla tlell'e~aminolOt'l' l'gli non cow•tdt•t·n che il centro ecl i ra!!:ri t•he in ·~"O ~i mcmciano: do' ceulro alla perireria per lui ~ LullO ""PR:tiCJ pct'llulo, per noi ull'mronlro queslo e anche sp!izio utile, pc l (jUJllc pO"Mno oncor. pa~'>"BJ'e dei r a!!g:i lumino~i f'manntt tlnll'tJCchio t n C."'ame, e I.Jllt~sti raggi pos!'ono ancor =iun~ l'P eoJ Rn!t' roco sultu rdina ùell'osser..-a lor e. rllrlllOil• do,·i l'tnllllft.!ino del puntu dn cui tlerivaoo. C i pc1re indi-<cu· tibil~> que.-.to ratto, e non r ilCtrner•mo su~di argomenti Jll' t!"'j)O"li per dirnCJsh·are 1'111fluenza .Iella pupilla dell'•l""er,·atot·c. Volendo Ol'll npplicat·e la no--tt·s formola ad un dP.termmalo ca-.o, ~~ ~uppnn;;n t'mmdt•opo l'occhio in esame e •ruintli !l"= 16 mtn.; srn •li lì mm. il •liamel!•o di ciascuna pupillo. j;l'an:iCZlQ )a fllltliO pUÒ ~f'tnpt•e esse1·e OlleDUl6 ed a nch~ ol· lr~pasc:a ta per t•fT··llo dt•l rila!-:::;amento dell'accomoùazino•~ nell'e~olllc o<l ÌllllllllJ;riiiCI dil'illtl, senza inter vento de ll \1tt·opiuu Sio di 4:, tllt ll . lu ùi!:!lanza lr a le pupille dei due ocdti,


dratanza 8 cui ~i può ;;emprt=: ~;.ollocar;;i e può t~nche !l~set•e m 111or. 1 er chi · abituato n i 1:'!"!\llllllflt'e l'oçchìl'l ,Je;;h·o d~l malnl , col prupr·ru -.i ni~tro, e. l il ::rmt.. ~ro col ,Jestt·o. Sosllluo uJo <(ll&:h 'liulori odia fur mola nnlec+>•k•nle <oi ullt>~·ril: ~

2 x lG

V li-l'lv -ti = i-,:!h. IliO!.

Se ;;j consu.!t·ra dun•1ue clw il diumelro d~lln popilla ollica fu lro' alo C"'"ere in media di mm. 1,8 (l), "i capi m come in c•m lizt 111 lutlnll'all• normali il daametro Jell·Umpo di n;;"PI'vuzrou~ p '::~"'a C"'~ere quasi tre volte più gran•ie cl11~ Il rliamet u papilhu·e. Ep ut·•' e.-li ,. di fallo che coll'Psame a.J immngine tlit•ilta, m tnluni ··n«a, la grnuùezza clel fon bJ O•!Uint'd \Ì.o;i!Jile cm·l'iSl'~llldO appeuu u •1uello Jella pupalla ollicu e.l uncho talnrn non lo ~~ puo ;;cor;::ere per inlit:lcro; e ciò scmbru conlraslat·e iu rno lo Sllll-{Oim·u coi risullali ùeUe corHitler•n:tJOilJ lltt qui e"'l'""*' Ln v••ril:ì &, che anche clu sta sullA pot'Lfl spH)Ilncula dt un~;~ <'amcru eJ av~:wlo Luoui o~;chi 'rtol vedl'r rlP.tllt•o, IIOJII '''ilt•ù nulla !':è •lenlru la carnet·a t> buio: e cosi, se dall'nt·ea l"~t~nzutlaueute \'t:>iblle dt>l fondo oculare uoi non illulllllttaruo .::ilu uua pnr·te, lullo il r·imanenle non ~r·u vil:'-Lo (lt't' •ltretto fl! late<'. Ed iufalli anche nel caso in cui l'arca illurttiuntn •lullu r·.. linn ~111 gs<:ai piccola, !>l polt·à l'ncilmente con\'tnct•r--i d Ila JIO"'~ibilità c.li avere un larg•> r>Arnpo di 0"'!'61'~ a.:ion~>. •tua!~> fu ila noi calcolalo, racendo eseguire allo ~per>­ chio lo;i mo,·im~>nli di inclinazione intorno at W\'CI'si suoi lrumelrt, uwntr•e i ùue occlti reslnno immobili: si vedril l'imIYII"lllC ~lelln fiamma muover~i "lilla· t·elinu Jd pazienl~ ~:d '"""U non ce'<serit ìli .->"-ser Yi!'ta che aù un dramelr·o papiiIOI'C, o più di lonhwanza dal bordo della papilla pet· oznr Ialo oa e«s:n: ... zii è p...rci•~ e\ÌrJI:!nle, che se tollo qu~to spi!ZIO fO""C I'OI'l~nlpnrane!lmenle illuminalo potrebbe anche CS!'el'C Al ht'Accintn tl'uu ;;:alo sguardo. La zmn l~tza J~lt'area di illuminazione del foudo <lell'occlu 1 dipende "';;sa 1nedesima alla sua volla tla ptlrecchi faL-


Rl l 1ST.\

ton Ed an7.1lullo devesi lf•ner conto clelia ~randt>zza in "~ U• perficu?. rlello c:orgenle Juminol<a {delht fkmllla adoperHta), e della "110 di .. lanza dall'occhio. Poiché P. certo, cbe quanto pau le finmrna è larga eJ e«le«e, "' I]Uanto pni essa e vwino all'oc•·hio del paziente, altrellnnlo c:arù più grande nmroagine che "E' ne rorma sulla rt!lina. Gh altri f~llol'i sono la natura dello sprcch'o (piano, coBcavo o convesso), e sua ùi~tanza dulia fhtmma o Jall'or.chio esnminalo, la refrazione as«ile da 'ili•!~ t"occhio. Lo «JW ·chio più r.omulli'IIICate in uso nell'esame od immu~me t'firollo C !O !<peCl'hÌil JIÌilllU, I'IICC tnl8DdalO S11pra ogni allro da E. Joc:!'•'r {1. cal. . Sf con tpaeslo specchiO si CJSilntllta u11 oc·haù miopt>, a' ,·..rrà ']uanlo c:t>!:1Je: Sia, p. e"., la rniopia di •JUC"'t'occllln oli 3 IJ, c la fiamma, larga 20 mm., !:1111 po ..lu n 2~3 111111. di d1:.-tanzn tlflllo '"pe•;chiu, ti '[Ut"'-lu tllla "~Ua volla a :,o mnt. clell'nr•cluo l'"8Ullnalo. l rDggi luminosa pr·oir•llali in quest'occhio AVI'tlllllO !a direzione stessa chr. !'8 provcni ...scro dul punto l't' molo di t•~M, cioè da una Jisli.HIZ8 dt aa3 llllll. (tl isttliiZO. lolole dt'I!S Hnmma dtdl'occhiu): perciò IJUI!~-'l i mg-~i rm·mcr•at~no sulla rl'lll\a ùel paziente una immagiue •hsltnU\ della IIAllliiiH, •· lu sua ~r·andezza si può cal· colore t'aci l mC' n le dalla fot'llllllA

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il ,Jiaull'lt'O tro.l> ve t·, o J•·H'nr<'n illuminato c:arà poco pm che la 111età •le! dhmetro ddla pn)lilla.la quale potrà e~,cr vista p!'I' intiet·•• <:olamenle nPI c;uo tltamelro verticale: pea·chè si "A dte le noc:tre tiammP in ~''"er·ale sono assai p1ù cl::lf...o in lunghr.;,zo che in laq~h a•u.n; e per·ciò, supposta la fìamrna dt lillA lun:.:hE'X7.A di 36 naru., se ,j calcola Cùlla stessu formola il dromell·o \'erl1cale dl'lln ,uu irnma;rine, si avra: •

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x t7 = !ìt.i.s:~a = i ,83 ,

cim\ Appena flUO nlo basta P"l' vPtlt>r·e l'intero cliamelro 'Pt'· lirnlt> clt•lla papìlln. In o~ni nltl'o ca!'O in cui la miop a ... ja tnlt> 1·he 1l suo punto r c:moto non corrisronda alla tli'-lnn78 d••lla Oamma, SI ullar·~hcril l'ar•ea illuminala, percJaé invece


DI UCL'LIS riC \

:H l

d la 1 mmo~ 1 •e ueU.u olelln nauuuu i Il\ l'Utili O ::;ullu retina dea r lu l thffu~bne. r~tl'l l pt r .. empr~ '\ero il ratto Ji un fasea lum nus , a razé• dtve•·~euU 1''.. ' • lta\o ira uu oechio aJaUa~ pea- ru~rp;a i~cr,..enlt, t ,:m n cho, tolti 1 rari rn-i di rortt unu lltltll in, 1 cerelu oh diiTU'IJOIIC -ntanno ~euapre troppn 11 ·coh m confr• nt•} allu J.;t'ulld•·aa tkl foudn oculare pol n:t•alnwutc vt~iuile wl itumuj.:in•• dirottn. St samiui lltY~t·e lo !:'le":-:u oecltio mh1p0 con uno !:'(WCchio CUIIC8V\.I o tfi .. tnuza (netolt• t•llJ·lu (10 c·m. cir..:a), 1.1 lRI~ che tlUt slu aa 111 ogui ca~o mliiOI'~· rltJIIII oh .... tauz.:o Jella fiamJUu dallo s ec law, que-.to prol(•ltert\ nell'•wcluo lllt fuscil• •ii raa..:i c uv~I"K ula si U\'t'OIWO lo- o due \finta,;,.:•: rutLilullo lo ~J.eC· cb a :01 ca\ o che lt-nderehbe od m gr t11J r.• l'nurua;iue retin a d Ila tltunmo, ne mzrullt.hrà put'i' i re•·c.hi d1 ditl'u::-wne: 111 ~ ud lu ..,o, 1 r.•-::=t che Clloh li• t nell'O<' ·luo Hl csu1110 a~ 1 o n no chrezwce coutrar.o n 'l'•dlt ,t. 1 l'liZ:!I pt>i t[uah l'u<'· ehm rnPdl"•tmo c ndullulu. •· "l r.. rut• l'llllTltl 1 P.l·,·~t\ sulla re· tma dei grandi cerdJt ùi ùitl'u~tOJII', tunto ltJll granùi quanto ptù è fnrl•· la lltinpiu. e quurtlo) p1ù o'flli\C'l't-tnno i l'aggi inridenti. 111 t~illJMit t'll!:i. IJUI!!-l•' o-Ilo llo ptlru unrvra essere ac· ere"'Cllllo. colluca1ulo unu leulc !'Oil\Cl:!'tll'Ù alt~rgoanperlui'8 dm811Zl ntln tìHIIlllltl. P fuC~'IItiO Cl.l !et C ti -110 ftJCO (H'incipale al d1 là d1 • a· la lente auweulaudo In :.ranùl'zza ddl'uumagm della fiamma. e la con, erg 117. • clei rez_ri. incidenti n 11'• clu • lll"rnndt-ce rnue 1 c~r<'hi d1 d1tfu«toue. In Lal modo ra .. ,. 11 o fft al n ci8~cuuo tli rendo> t ,j t:oulu t'OI fatto dellu ~rau lt>zln del rancio O(.;ulare rhe noi po .• ;;iamu wdere ad immagtnc• dJI·itln. nnche ,-,enza inl•·l'\clllo do•ll'utrupinll, facendo l'c'."'IIIIHl oli nn occhio miope :;ut('fl:l~tVtilllAillfl 11ei modi indienti, cioè r.ullo ~péccl!io concuvn a corto l'oco. Quest'ultimo, nell'ec:nn", tiPII'occLio miope, mt•ritn "eltlpt•c> la pref~r··nz.a. l na lolc ftQ <'l'llunc pulru parer·e n taluuo 111 ('.ùuLraddizioue !Wl La u (uaulo III"C!!nava l'illuc:li'C pr·or........ore E . Jae~er d1 VaPnnt~, In cui nutorità iu onntm ~~copio cerlo non si ::-apr bb m llere iu dubb1o. Egli inf'Blli nou "olo condruma ,·n ~li p c ·tu oncn,·i nello e~am~> A l imm:lt;ine diretta. ma non U'"ttHI lll'PJllll" per cont..J 1ror l'io lo "Jlt'CChia pinna amal~nrnat , tloiJene t:11u semplice lol'lt'n di \elro p•ano cJ im-


RJU~l .\

pèrforalo) e ~enza amel!!aruo, c.l inse:nava che O!!ni allM; !'lj.)Ccchin, il •[unle pr•oietti troppA luc~> nel fondo dell'occ~IJi,o.~ non t: n•latto n rar rilevare tuth i particolari di esso, nel rnodd i"le ... ,.o eire mal ' Ì '-Opl'•:l>Uc giudicar·e i pref!i di una prttura, se In --i colloco. di fr·onle ai ra ,.gi diretti del sole. l n realtù però si può far u..;o dello ~pecchi o concavo. on1~ ollcrwre dci vasti cer·cili clr clilfu ... JOne, e fino ad un certo punto ::;r può anche l"ur· usCl di una le n le coO\·essa non molto forte a~~iunla ellu finmu)ll, ~cn1.a per cio ri nuncrar·e ar ,.,.,....., lof!~t olr una ~l:ar.,a rllumina zrone, quale era ,·oluta dR Jae~Bl'.'f ~ulla rnfatli impe.'li'-ce dr U'-'Ol'e anche, coroe io f c.:r, "'P•'cclu concavi non amulgnmoti. i quali, oltre al !ll"OJettant;. poco luce nell' occhio pl'f.!:;entano nneora il vanta~zro cvitar·e le rlrOkollà che dipendono dulia grandezza Jel centr•ale negli altri specchi; croò, il r·ìstringersi del c·ampo di o~~P t'vazione, se que<:lo fo t•o t' lr•oppo piccolo; e s~· è tror1J10: g t·andct, il fol'marsi di un'omht•tt incomoùa nel cenLro del

illuminata. La diminuzione dell' inlen;:;ilù luminosa si può ancor·a o&Lencre <'on Allr•i mez1.i f"•'mplrci~;;:,inri; a tale scopo rie•et }JI!ne uno !>r.h~t·mo coc:tiluilo da uno o più lastre rli vetro a facde l'nr.. JI,..Je ~ piune; éfU··~to ~ciH'rmo . oltrechè r iptJrate il lllOOiCO ed il pazÌCIItè JuJie 1118,::~Ì01' parte del C8f<>ft! rll'tJionle ("'Ila lìumma, rillelterà anche una parte d<>i raazr lu· minO""!. nH:nlt·~ t(UClli tl•e lo nltr'll\'el'"l!no conser\·eranno i IOI'ù ruppCtrll r •tJj'II'•)CÌ eli rlrro•zru•1e. Lo schermo di \"Ciro rt• lletlel'u c .lo\lcri1 una pnrl•l lauto maggiore dei ra g..:r lumi· nosi, •1uunto Iliù e<e!'lo sttrn incliuoto :;ulla direzione ùelloro decot•so. I n tal guisa, inclintmdo più o meno lo schermo, si potrà lino ad un certo punto rt·~olare l'int,nsità d 'illu wm~ zione dul fondo dt•ll'occhro pur mnnl"nendo in esso der 'a•h cer•chi clr d ffu~ione. B .,.., il ,·etro dello schermo è le;!!er· mentlj tinto in bleu, ~i nvr·A uncor·o il \anta~gio c.h arr· ,wre unn cer·ta !JUanlitù di rag::t 'gialli, clei ~uali abhonJnuo le nostre liowmc orJinar·ic a ~az tlCI n pell·olio, e si ottert 1 CO"I una luce più con fo rnw lliiA luci' c:olor e. Per• un occltio iper'mèlropo, inverkndo ciò che per· l'nechio miope fu tlello, :oi inlendcru come esso posso e:;;~e re


•• l .,

DI OCULISTI C\

·)Jo• )

opporwnameate 1 Jummato pet· mezzo d• ~111o ~pe~hio piano. quale ma 1 1 1 rag~i divergo nli nell occh•o, d <JUale è pea ra gt con,·erc-enll. La di\ler, ·11711. dei ra.!'~l ,Uio!lft&i nel b1o polrebbe Hnchu es'"i'I'U uuwenl.ata pet• maao peeelu onvesst o tli len\1 cum!u'·e, se non aveo:eero rinoonv niente d1 tmptCCJOltre l'inllllllgllltJ oIella fiamma, il eh annulla l'ulthl8 liAII'allar~amenlu d(li c:et·chi dj diffusione. L.ft esper1ooza mi ha duw~"'lrulo t·h•J lll'i casi di ipel'· metrop a Uev 1 quali sono di ~ran lunr,rtt i pu:a rt·ertu•·nli, si può ancora oUen re una più amp1a •lluruiun:tiunc: ddl'ucduo per meu.o dell, specchio con<:uvo a cot·lo fuco, C"'""endo co"l la con•ergenza det J'8llgi m· deniJ 11cll' •cclno mollo pia. forle di quella pea quah l'occhio "t~so alntllllo, ma poi nncora aspec~:tuo concavo m_nul h~·· l'unrna::!'ine c!e lla

_..ua

,.....,,.., an he que 111 ,f ·• eur ·lu di dltfu,..ione che retrna. A fortivri d •• , è • nrnmt•llen~ per l'occluo emm tropo •JuesLo ' antn~g' " dello "Jl••cciHo concavo. Egli é appunkl in rJuesll C.S!' I li t'tumcll't~pìn od ipet•m e lropla leggutl'a, che pet• nvere un'am pio dluminuz.ione, la •rualc ~"<i estende alla massima parte delln por1.io11•1 vi ... ibile del fondo oculare, eonv1ene rHt' uso di una leni coll\· e--~a. interpo~ta tra la fiamma e lo specchio. JJ eamp) r.lt osser,·az1òne n Jl', amo od immazin~> dirilla o n

e ma1 11 ltamente circo~ct'tllt'l, nnc.hc tJUtwdo si abb1a,

illuminazione umrorme c; te..:a al di la .dei limth dc In por-.r.10ne vi,.ibrle f!.,l fouLio ocuiAr·e. Que,tu cil'ec lanzo ~ui l' ·ono~ciuta da lleltuf!(,llz. ru tla lui t•lll"rbuita a que!5ltJ lutto, (•Ile l'occhio os-.~.:t'\ n loro 11011 ~~ uùalta lo p et' la 'ÙISI.ullza n cni l ruvasi il pimw it·idt•o ed 11 mat•gìne puplllarc d~ll'o(•chlo ~atuinalu. Cio pernllro 11ou mi sPmbrerebbtt t18t c 111111 !<pie:<azione !<~fl1cil!nle del ratto. quulora ~i potesse ammettere dlP lulli i punti ùd campo di osservaZione Ili\ uno n<!ll'occhio o,....:ervolOre la ~te-:« a f{Uantità di rag~t lunun "'Ì. Dalla nostra fi:::. 3' all'incon~t·o non cdifficile •l eaptr cornu i diYerst punti del crunpo e~ruinato. anche a parilt Il lu ·e incidenl<>, rimandino nell'occhio o:::~ervotore una ((Uoutitù di ra:?!:!;i lumino::;r, tanto piu ~car;.a quanto più 51 'a del rcult·n YCI'so la per1feria di questo campo, e ciò

per 1

t

1, una


Ili\ l ST.-\

Sflll'éO perchl· la pcrirc,.in do•l 'ampo t!i osservazioue sernl)ft ~vauit•e quo~i

in unu pcnomlll'n, Frnalmenle :.riovet·a aurora notare <'Ile la g-raruJezzn de•lla;~ pupil o llcll'ocehio e-.onllnulo. e In mi ria"'i eh.. Ji e"'ea suoi provocar~ p.·r IUP.U•l Jelln utt·opina, av•an J'p-.ame l<oii.(J tlr\'er-.i l'!lpp•>rtr, uon Psduso quello Jell mirmt.iune. Anzitutto. nnche Rupponcn.lo che l'area d'1llumi. nazion11 t•esti eguale n qu,.llo d1e ~i può ave1·e con una Dll••ll p11l1 r i"ll'elto, le Ji"cr,..c pm·Li clo•llu l't-lina sono più faeifme:llu rcpct·ibili, e ilm:ntanll inollt'P. accessibili all'esame la pnr·ti più c•tualortali tli ''""8, cliP. a pupilla ristretta uon sa po-.-.ono vcoiere. In "e~orH.h) luo:.:o iu::randi<::ce, come ~i è ò~>llo, il diametro del camp() Ji o:o.:::u1 vazi,Joe, ed am·he se l'ot'Nl dr 1lluminazioue rimnne~!,.e piccola J'esarniuuloro pub C.."J!Iorarù Luno il cornp<> clt ~~~~tlrvozione, indimmdo :,;uoc~~~ivurnenle lo ~peccluo eci illuminando successivam en te le dtn•t·~.., par·t1 dell() stP.~;;o C'ampo. Da ullilllo I'Mea di illuml· nn1rnuo numcnlu cs!'\a 111etle~'>imo in pt•oporzione colla g ruu· dcua tlclln pupillu, scmpl'Pcltò nou SI for·mi sulla t·Plin!uma ìn.t1111gine nella ùullu fìununa, ma dei cerchi ili di!l'u"inn~. uuauJo iufnlti i t•aggi rncidenli vonno a formal'e il loro rooo !iulln reti no, l'mama~ine della llarnma ha uua dala ~ran.lezza 111 lrfH!II!Ienle da quella ol•·lln pupilla,· la <tuale inflursce :.ola· rnent~ (in r~>::;tone direlt.n "Ulla '{uantità ùei ra!rgi lunuuo:;t chn concorrono a formare 'IUesta rrnmagiue. :\la se il roco lur·o .,1 ra innanzi o du:tro la retina, i cerchi di ùalfu.:ioue che endone, su que-.t'ullinaa, huuno una grandezza direllalllenlo pr•opot·tronale alln tli~tn11:a l r a la. recina ed il luro jr1r<1 et! rli diametro della ptlflilla, lu qual cosa 6 co::-i cl.inl'8 cl•e crt:-.ln non abLi,-o!.tni di cl i mo~lrazion,.. Aù butuenlllr~· i c •rchi di d tlfuc:tone può nucurn com·ot•rcrc:: la ililfet·enzu di refrut:uuc tra le parti centrali c lt: par·ti periferiche .1cl C'l'i• ~lnll111o. - La pupilla Jel p11z1en~ 1111 dunque una impor· tant.A molto ma:;giOI'tl clrt! non quella w•JJ'occlùo esauuuatore e fu •lu~"~ta f<.t r::oe la cauc:a per ln IJuale di essa solam~u lo finot a r-i lenno conto.


DI OCGLISTIC.,

••rbD•trl&. - (Reeneil (ropl.ralmoloai"). Qual

uul, Rlore della mi,ura pet'IIIH'Irtca della ~cnstbililé

rehuice (penoplomctr18), in ic:pcct €' n Ile <hver::e forme di a m bhopta eentrale, nel glaucoma, n et ot:;locchi retiruct, inutile

a dirlo.

·

M tt per riu eire n ri~ultaH nsfl't•nnbt htlt ::;nt·cbbe Ollcessario r iusclru a slnbtltr e u nA numm·ut.ion.,, u11 f.:l'ufism() comune, c be (l('rrnellll cmuprendt>t'e l'•m uwin l n d'tllt ca m p o p e t· i rertco a oolflll d'occhio. Il Gtllet de Grandmont propone d i IAlnlit·c: t• C 18 1 portn «~>lll pre doli' "ll.'ruo, lwl de<>i~ar i ;rAdi perun tn , verso l'allo e llltlllt'Ohn •ul!! 1101 ,·erso l'interno et! ti ba 80, 2" C 1ò 1 d termuu co,i ciuwcun gro lo perimetrwn, P eost <;j esprtma per 1le t m r.. • «i OH 1 co 1 unn c trt'a di ~. auco c:.e sata t'l ·luo.<:ln 1h otto rtumet·i, cho e"pl'im~!'anno abuuslauw esottarucuto il gt'Afi.;o peduwtt•icn. E"' 'lli('Ìv: t-'ohhiA all'e~tt•r•uo lrovulo uo·- in allo 60' - nlltiul ruo GO" - in ha!<,.,) 70'; il Jll'I'ÌIIIclrico !"arà rappresentabtle n! numero 9\,ti7. St> -<i I'ICltìcdorl(l olio misure, e s't~bhrB all'l' l rtr 9(1", tra ····-'lf•r•• ) C 1'8JlO 1ft, i:J alto ()()•, Ira l'alto e 11l ru • ff, a l'inl!'r 10 GO', lr'8 l'ml~>rno e::l il bas:;o GCr, '" l ' -(f tra t i bs~~o e l'mtl'rno d perimetro :-arà rap l' 'C 1lal do! uuwero 9;G6G(;7 . B.

so•,

Bulla influe nz a del b agni generali e dol plediluvi caldi _ aulla. olroola zi one sanguigna. negli o o ohi e la pressione lntra ooulare. - r. K~TZ <l.l..HOW. ( IVrllt!lch. N. i e 2, e St. l't:l•nb. mecl. WCJc!teusc. 188t, ~. 21).

L'autore ho ratto drW:l"i esper·ummti (1:-1) per «tabllire CJIIRle n llu nzo i Lagm (o 3:!*, della dnt'3W di tà minuti) ese:-c1tauo tu D po che ie per,ono "Og,:t Lle nllo ;::perìmenlt) era l l cu·cr~ 10 minuti nel bagno, le papille diventarono tnnth '-'l m ente più pallitl~ (ruor·cho in quolu·o c~::: i) e si U!:!'llaf!l' lu òiiTcrenza di cal bro delle Hl'lci'Ìc c <!Pile vene dd fonùo o ul l'• 1 prull~:~bJhn~nte si dilutar·uno le ' ene e si conlra!:isero ..~r;

l


1H6

.IHVISTA

le arterie. La prel:!sione iulraoculare 13 voltù abbassò volmenle. C']UOllro volle dupo cillfJ.Ue minuti, negli altri (Jopo 10-i!:i minuti. Da flUi l'autore coucluùe che i bagni 11erali rliminuiscono la quantità del sangue nel se:.,rmenLo sterwre deU'occltio e questo ti eri va daUa diminuila atti1rili del cuore per l'atJOne del bagno. Però 8-10 minuli dopo bt1f.{llO suc~e l~ volle un mantfel:llo aumento della ores-; sione intraoculare e le papille diventarono più rosse che pl"incipio del ba~oo. Inoltre fautore fece fare uno o due ba in Jue ca l? i di glaucoma e in un case di congestione pàJ»il-. lare; in un caso di ~laucoma non cambiò punto la pr-esl'ione intraoculat'G, 11ella congestione paJrillarc oon variò l'uculezza Tisiva. L" autore 'iene Jlella cJnclusione che i bagni !re1net'811 non sou\) da usat•si come de1wativi nelle affezioni oculari. l pieJtluYi furono motto raccomandati come derivativi nelle ma'allie degli occhi. L'autore fece anche con questi derli sperimt•nti io 15 persone (piediluvi a 3:J• .Iella durala di la minuti). Dai risullati del!"esame ollalmoscopico l'aulor·e lrasse In conclusione che ia nessun caso si \'eriilcò alcuna azione derivattva, non si potè dirnol:!lrare uè l'impa!Udire Jelta paptlla, nè il rtsll'Ìttgiment(l deUearlorie, nt~ la tlimlnuzione della p1•es:>ione intraoculare. Al contrario nel matrgior nnmet•o dei cosi fu potuto accertare l'aumcnlalo afflusso del san~ue negli occhi, che io molli casi durò fino a 20 minuti dopo ce!"salo il bagno. Quin Ii l"!iulore stabiJtsce la massi.tnache la iperemia artertosa ùel segmento poslel"iore ùegli occlli costituisce una contromJtca.zione all'uso ùei piediiuvi caldi.

Dischi ottometrict in uso nei regglmellti fra.noesi . Non sono a vet·o dire che una semplificazione ùelle cassette di lenti di saggio; un'applicazione meccanica del melo• lo DonJers. Un gr·antle disco, di 20 centimetei di diumelro, wetumco annerilo gtre,·ole verticalmente su di adallo perno, porta alla perifertli 16 l eu ti 1; 1,50; 2; 2,50; 3, 4; u; 6; - 1: 2; 2.2:ì; 2,:JO; 3; 3,:'1{); .\-; .},:)()) oltre due aperLure, all'estremità ù'un <liamelro. libero e segnale zero. Al perno è adattato un l.Ji-

<+


DI n tl: LISriCA

c ere 8 due b r occ1o , put• !rtl'e,ole, che porta all'estremità due l~nll ( + 7d, - !o! l) elle po.,sollo co'-i esseru •:a.fit•onlale .a c 1a scuna delle le nti ùel dist•u tlol nlle ope1•Lure hbfo!re. lnullle 1\ dl•Scr iverr• il mt•Lndisrnu tlel suo uso. ~JacciH~ è -si semplico da com pi'Cllllet·si a prlwn visLu.

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80 1

L'o bluetlrvo é la ~calo e<.~rultert cultocola a ;)•. S1 pos~ono -ottene re b n i2 combinazioni (dn O a + 2«1 ed a - 21). Gtto~Utro e4 astigmometro bi.Dooalare Gazepy.

A H ehbe pul'è il vanta:t:.:to di !<Osti tua re le cas.selle di lenli

per dtoll r ie e mt•zzt: di Jllrie. U n liseo collo lenti ,.ff'l'tche di..,po--te alln periferia (O• 2 - 2 l~ - :1 -:~ l i - ~ --i, l i , eù un foro libeJ'ù: un d· ..co piil piccolo applicahì!e al primo con tre lenti conve;j~'<e (-L ;, 11l + l f}) c qunllt•o f'Onca"· t - Il, - 10, - t !i, - 20) 1ollre n! fo t·u llhet'O. U 11 turzo disco è per vetri eilin J r ici conve~si o CQucu\Ì (O, il - 1 e J ,5 - 2 - 2,5 - 3 - ~- 5- fi) puo &!l'uopo i>Oftiluirsì ai primi. Un dia!'ramma eou v tr o rog="o. l nsom m a e un C•"lmpldamenlo lel"'-t"lema oUomeLrico a.JQllalo pe i cot·pi tldl'ec:et·dto francest.: e.l aùallalo pell'esame ,•oi due occlti. B. t t - l e1 t i -

+

RIVISTA D1 TERAPEUTICA lhlll'azionedel jequirityseoondo gll esperimenti delprof. CormU e Berlioz. - D. Cns Wn.LY. - C<JrrispondeTu:Jilntl (ii r Scl11oelzer Aerzte. ~ 1, i885).

Gli "P••rimeHlalor·i per mezzo di agenli chimi<·i e meccanici •rritunli tenltano olt pt·ovocat·e una Irritazione c11lanea et! allo scopo dJ sludinre l'andamento dt una 'ntì1Hnmazione virultmla eli pd!~ cag-ionntu artitìcia!mente ;·icor·rono ul bacillo del Yequ.t·tty. l'iniezione eli alcune gocce nno a 112 centimetro r.lel


RIVISTA

notn infu•o di iequirity nel connettivo solloculaneo del pi~& di un coni,:dio o .ti 1111 porcellino d'india provoca in J:,.2() Ili'& un'inllemmazionc e"'tc.••a ed in lenc:a che in rorma di edem• infiammnLoria .... j ~ten le a lutto il membro ed ali P parti prossime ùcl cor po. Il li•Juido ch~" c:co!a da una incisione pralicalsl -.:ullo pelle cclcmolo'fl e ;ià t!it"4WUta ioSGnsibile. cool elle ~empre una grancle qururlilà rli batteri mobili (bacillo del iequirity) che "i trO\·nno in tutte le par li edematose clelia pelle e sino n~i mu:ocoiJ. Dopo 2~ •>ro cel'"'O la vila .ici balleri, i bacilli de!!e n~ran~>. muoinuo, o ""no d i111inati; cosicché dopo 3 a 5 giorni ne• lef.~Uli più fiOII "e Ile~ t•inven~OOO meoh•e rinfiamiDtlZÌon& culcmeo conti n un coJ hn per e"ilo uno o piu a~~essi ca!'••ost, ~eppure l'unmwlc, c•omc> il più delle volte, non soccombe ei ~llll!Jm i !-lcptil:amici. L'elitnillnziune dei bacilli 11vvientl o la prlle fH'l' I'IWcL·esclula cot·rcule perifetica; parte per tra• smtamento E~i<>rn-j:Pialiu o!'lo, pot·Le per i follicoli piliferi con cari ula dai cnpollt od O"'loo::o distacco epidermioo; o per i rém e riule!:!lino ~e J•Or us~orllimento i ùelli bacilli penetrano net va"i linfalici P EAnguigui. Gli sperimenlatori hanno trovato i bnl'illi in ~t·nn rJunntitil nel sccruto cutaneo, nei reni. nella v•"•eif"n. n,..ll'nrinn, nelle ~dAndole rlell'i mucosa e nel con-

tenuto inte.,tmnle. Gli "perim ·ntalOl'i rirer·i..,cono che un porcellino d'India sol· topo. lo n ripetute imc.doni mnnife<;tò una certa imruurutA negli ~,.pet·im••nli "'UCCC:-sivi e tt·anne qualche reazione locale non "oiTI·l di diffu~tmm di procè~:-o o di sintomi iafi t~i' 1. Corni! pero 111 un cn.. o d'ec:Jto mortale non trovò nP.s,una moltipli••nt.ionc bnctllnrc: e per fMsi una ragione dell'e"•lo rÌ~IIII~ dJC ueJI'<~r~811i"ll10 ,.tJltO J'influ,..nza dell'iniez.ionc balleria «i fo'-'sO rorrnato un vel..no, un mPdo di dia:o;lasi mll'on:oni~mo, ,!Oeh~·t•nc tnlc "'O"Lanza non fosse st:ata scoperta. P er conlt·ollo fu c"Pgu•la in un cane {peccato che non "i sia t-callo per l'e!lperimeuto un l!Oniglio o un porce!linn d'lncliu) un'iniel.iont.! solloculnnen ù'infu!"o di r~wa comune nel quule, come è 1rolo, si sviluppann hnlle!'i simili al bacillo del ic•luirity; ne segui un inclurnmenlo nel posto dell'iniezioUt~ che ptwdurò pot• olcunc !'ieltimanc ma senza ascessi e senza in·


Dl TERUF.l'TIC.\

"L(\ l) ... ,

rezaont\ generale, renJendosi con ciò c\'i•l~nlt! In urm \'iru-

len:aa h questi balteri. . . . ennatl neerrò 'azione del iequir1ly in mocerauone per UltC· .zion l!loUocutanea nell"uomo 111 un caqo l'affezione l:I"O ticn della Ile da natura inf~Llh a. ma per l"nnmen"'a e polente reau ae che n ..e gua doçelle so~1 end r · le ulteriori rieerehe. Sull pmgb cutanee. g-ranulanta l'uppliCI•zi ne del JWrHy pr vo •a smt l mi u,;•aali a p11•lh pro lotta ulle muCO'-·· •· ~p··· c.aahn nl sul a congiunh\'R, >~ell/.8 ml'i"zioue !!••nera • . ''il·;:li trali plu sunerfl ·iali delle p"eu )c) mmnhrane Ili una cnn!;'umliva lmttata col teq Jinty :,:li -cpernueuUilOI'I hnnuo lro,·alo r Jar"tnenle l ba ·aUi. ma IIP~Ii :;tt•nti rt)a•mnli~i tardJ\'fllll"IILe; e n ~h u·nll tard•~ i dopo re ÌllllllllZIOIIC Ici primi pro loUi • ntlamma:uone nor! si lro~ano bnlleri nelle --1erre:r..ioni. Sul ,•nlore praltco 1ell'apphctii.IOne lei icquirily nl'!llrncmna e "ton num J'•r•e e t'eCf'nta pnbhhcaziom ùet seg 1enlt au\Ort A. H nson. A. Yo-. .. iu~. A. D··heune, .\.ll~r. v. IIipp~l. l . JRk•)hsun, Gulez,.-w;;ki •' Pat to;;nllJ, l. A. Arulrew, L. 1le 'Vt• ·kt•t·, l. l. Chisoltn, U. \Vell"lC'r, Il, Derhy, lJ. Knopp, G. l. Htpp, J•:. Gt•upnin~. H . Aruwit;tHl(' N~"' Srnilh, L. llowe, lloly, U ·l Toro. P enna. Le C•Jtllt·n•lcltztr•ni "o pro fJUt!:;lo punlo !!ono gr•att lt; '\ CPrlo che alcuni O"'-Ct•valori sr.nz.n pec~a •li pArttg am,mo 118nno olteuut • nelle 'nr1e f, rme e ... tn h del tra ma let brtllanti ri;;ullalt; mA è del pat•i accertalo che ti m zzo non ò CO'i innocuo. pea· lo meno nella rorma di mnccr to, n6 CO"Ì allo ad e.""ere tlo~ato come dappnma 1 crede' a, 1 o c •e l'eJlèto dipende più dalla freo:chezza del !'Cm"'~ •lallo c;leJto nel quale \'iene imHiegato ecc. chll do Ila ( ro1 rtmuc per~enluale ùdi ,;rnni in mocet'8zione. Eli in se::::uilo al UO Il O SOnO :>La le Q:;.o:erval~ Ù8CI'ÌOCÌ teti, ~n~l'eiiB tlolle pnlpl!l•t'è, pet·ioslili delle 0""~8 un~ueali "' na.::ali, con"'eJZuenli glouco111t, ltili, infezioni gt?nerali minac<'io"e parlecipazioui d Ila c rnen dalla !';emplice e ...folinzione fino aJreqle'1fl ulcerazi ne. ed una ,·olla completa «uppurazione di I]UP"la rncrnbr na con con"C!!U~:nle rauofUihoitc. i~ da notare pl•rò che gh m·,·er"ntTi del iequirily non ..;j sono attenuti e;:sllamenle nlle pr.·-.crìzioni del Wecker, lll~"llll'e d'altro parte molli O!-· enatot•ì iu lunga serie di ricerche rwn hnnno rilevato ac-


RI VI STA

cidenlì di~graziali, di più alcuni lòcrilli degli avverl'ari condotti in un tuono cosi poco og~eHivo che il loro cade interAmente di ft·onle ai risullali po!<ilivi degli aiLri. Una r-igorosa indicazione ed una grande sicur ezza nel eli questo preparato sono ancora Jei desiJ.eraLi; però la posizione come mezzo curativo dev'essere considerala !' il1nill~l a •tu.. lla del pu::- bltmorTagico, sebb •ne meno pt-ricolostt e capace di una cer i.& dosalura di questo. In bose all'e~<perJenza che la pre!'sione intr>aocula re s i bassa enormemPnle dur11nte l'oftalmia iequirilica, P rouff ba impiegAlo il macet·ato di i~quidlr in nn caso d'infia111mazione cronica glaucomalosa unilaterale. Si ebbe l'ab iJ&!~samemr.c~~ della len""~ione inLt•aoculare duJ·flntA l'infiammazione specifica, mA i sinlomi di pressione f'ilornm·ono in campo appena Cel!sali i sintomi intìammolori. Taogemano in alcuni ca<>i di olile media rung0$8 , ,Jopo alcuni flÌOrni di forte inflammuziòne con secrezione mucopurulenta ha ottenuto la completa guarigione dtllle fungosil.6. e della suppurazione. Questi nella congiuntiva iequirilica non vede che un'azioni di baUeri, e dice come Saltler, di ~rver•e ottenuto l'ollalmia colla cullura dei germi sino alla 40' genef'tlzione, e che i ba~ cilli ~<viluppan lisi dalla macerazione dei piselli e delle fn,·e, simili in appareuza a quelli del ieqnirUy, sono capaci ùi produ r re analo!!hi effetti. P er ricerche di altri sperimentatori è afièrmato che il prin· cipio ernence consiste in una sostanza, solubile nel l'acrrun e nella glicerina, manjfeslamenle veleno~>a, che perde la sua vit•ulenza alla temperolura di 63-iO, inclicata t~ol nome di ieqail'itina, che \>Varden e \Vadnell dicono provenir e da un& mulet•ia proteica contenuta lanto nel seme cbe neA"li !<leli e radici dell'abrus precatnritt.i e che indicano col nome di (cl,ri ntl . Per le ricerche rlei predetti autori è Accertato che i sin tomt della congiunlh•ile come Pavwlenamento iecruirilico possono el'!Sero prodotti da soluzioni prive Ji batteri, ma non e pro>alo che i bacilli nella "oluzione e nella macet·adone iequiritica non diventino "irulenti e non pl'Odu~no gli sLes~i t' ffetli.


DI TE!\\ l'EUl'lCA

La iequiritina ò una .... ~ tan.r.a ll11101'fn, fn'a~ulo!;~, ~ri!lÌil~ do::e di t 1t OOQ Ja uHili:!"romJur• nei ~·mt..!il e 1h g 0,f'(l0<> · 1 · nell'uomo produce Jn congiuultvite rdt .. inìettola ~~ Hl IIZtone acquosa S)llo la pelle d1 un ('Oniglio Rll~ dose th g. ~1,0005? ,. 0,001, 10 2' ol'l' pr O'w'OW la morte dell'animale Coli <>an~t>~~ di 111eptieemio mt•nlrc per u"'o inl~r·nn -.j sopporlflnn i.JO"I pHl

alla

eleva•e. Satll~>r in una pubhhCll7.10ll<' po~tct·ivrt• Amnu"'lle resi.;lenw

de Ila Ìl'CJIIiralma o In SU li f'l'O!'I'ir•lit di pT'tl\'fH'l\re rinJI.uomR· zione an,.he ..em:a lu 1 r ·,-euza ~lui baci lil; peri• t•tltcrac fH"r rermo eh il hnc Ilo 1'1'"0 vinllenlo oltoll+> rultnre. e pr.rtato s ulla congiunlin1 dPI ronigli vi Jli'Orluca l'oftalmiA iei]Uit•itif'a carntteristicn nlln t!UÌ rO""'IIZiow· !>f:'!;UOJJO lievi mutnmenli delln mucn"'A che In rendono immu11P coutrr. una nuova npplicnzioru• tli rullurll () lllACtii'OZÌ'llle l~f{IIÌI'Hiroa. CornileRnnvier hann, con<-ta\flto l'immuuihi generalo Jopo nrùntezio11e {l'enerA(e.

Snttlf'r .lict.> iunllrt' r.11e a lu1 non è mui riuscì l' •·ome a l a1 l':!':n nn li prorlun•' In mPrt\JUll1 alterazhme ~ulla congiuntiva colla msH·ern7.ÌOil • d~i pi ...... l!i Riti ~.;ne pure che ne1 ctJnigli, m olto udat li !·•61' l'illlJCU (tlt.Ìf\11<', il Sf!t ·t·elc'l rec.t.: nte lnUt'O- p\1rult>lll(l proHnif•ute o-iRJI' ed.;oma pn)IJ8brA(e e èOJl,!tÌilll(ÌVOie •"''"'ere in zrnùo «li ""ffi't licnre una lien~ infezione Ad una cnn~.untiH1 ~ann, n rn non !.tilt la E>ecrezione ta.rdi\'8. I.n conr·luc:inne da:,, do Satller chiariscr stupenrlamonte la !:ihtBzr n., do•llf.\ fUÌ ...Irou·• at~ualt> - :\n ,;embra importanlr, c~h .tìco, ri•·o~no>~rer.. in primo luogo elle l' ollalmia iequirilic•J :IPhbR 11 su'\ 'rtg-iu-' nJ un ftwmento preformaLo nel setl'n o roJ•mntost nella macerazion.- acquo~a e..l i11 SPCOnùo luq:o di r.reslan• all•'nziot~e nll~ mer•nvigliosa condotta oel~e c-ulture •li un dN•·ruainuto modo di bacillo deravatn dalle offiract rntH·et•nzioni da i••qui1·ity. In qut.>sto ri!!uardo mi siano concesse poche parole. Dalla circostanza rhe il bacillo, senza "'Offrire nlcun mut.amenlf• n ·l sun proce<::so morfologko, si IllrJ~I!·a poco n IIÌ"'IIlc Hlli\'0 tyliAilrlo rler1va lla rollivazaone ol'Hlfu:<c. ili PÌ"elli, cla Ullfl mAcet'llZione iCqUJrili('a debole o irtt>llil'acP. o l'iscRldala arl 80 pPr mezz'oru, e che al coutrario prn.Juce unn cnngiuttlh·ite di un gr·I.Sdo più o meno tiP.v11to


R l VI ST.\

se rip~'le In c;uo orif!'ine do Ulllt ef1wa'~ macerazion•' ,Ji quirit~· lo •Jullle o~.:giunl/'1 a qu~'lln rC'sa inefti.-nce dal ri...,r.a~~ 1 Lam~'nlo é alln u r·idnrl~ in br·ev•· l"rnpo un pronunziato ar•-'11-· di ath vrlu, o mc,c·olniA nlln linra o al ;:angne tli UJIR ...,1\a manlieue nelle (•ullure e nt•i rdternli allevamenti per qe1·iP Iii gener·azinni In «ua proprietà morbir:-ena; (la nuo>M~ condotte in«<ommn in ~'rerln f!"'""I'P. Autorizzato a (li,._l,,ii:IJ-1111 qu••-to bscrllo palr)~PnO nelln stretto «enso com,., •1ue carbonchio e deltuber colu, come i micN•·ocehi della risiipoj(lj e d~lla pieruitt. Oobhiarno del pari ammettere ch'ec;!"o r-icetli una velenn ... n fet•mentcsc.iDile BilA a mantent're per num ...rù,.e nPraziont !':ucc•'""'i\'C In pr·nprìetà d'innestn, o i11 grado s'•iluppn!'la dnll~ :,fl... lnnze nlbuminl)idi del mAct:ralo, e pa~twla uller•ior•Jnenlt~.

L 'apomorfina. a.doperll.ta. per via. ipodermi ca c ome w,.,. tivo. - S I'I' I'Z. - (rfJrrispondenz blatt j'iir Sc/tll'l!ll•lfl' Aer;te, N. 2, 15 g••IIHilio 1!38:J). :"{elln eu l'o delle molull.l• acute rlelle vie respiratorie, ,,J ispecte nei luwrbinr il uwdico spe:::so è costretto a nr 1:>Vt'IC8,. l) \OIUilO.

l ,.oh h 'omilh i co HIli' il lttrtaro slibiato, l'ipecaruaua ed l"Oifalo òt rame i tjUtdi RZhcuiiO irrttaudo la mucco"'s deliO·• SloWOCO J!C.."SO p l odUC•IIIU rorli cliarree. non ~t>mpr~ SOl di pronti "ImA azitJne. e la !1>1'0 ... ommiorstrazione l'lCsce tal'olt.a peno'-'a. Per· tali vedute l'auto:·e è part1giano delrapomorfinn d1 r.. cile opplìc.a7ÌOTHl e do,amento ed ec:ente di tuili griocon~~ TÙP.Ilti cJJC C:J Olll'lhUI~CO IIO ai runeJ1 SUCCllall. La clmw clr·~~li r·o ccoiiHIIHia è que11a del doLI.. Le~·dcn di Slt A'lluu·~n. comunicnta all'autore dall'antico as$h•teute di quella d111il'u tleotl. Knhow: . Idro •lorato •l'npuruorfina cenl1~rammi IO; Aer1ua di!'!lillota gramo• i IO - pet· iniezione ipoùC11UÌe8· Neglt aùulli, s'iuit•lta un mezzo o un intero schitzelto di qtwsla $oluzione t'OI't'i:...poudonte un mezzo o ad un con·

au


Dl TERAPEUTJC.~

t i!ll'ammo oli ~aie: nei fanciulli bac:la nl mas.,irno un llUBrlO

di schizzello.

..

Il vomtln avvienP rapidamettle e c;irnrantPnle. L'Autore 1111 impie::ato .,uesto mez:r.o in alcuni ca~i d t tlifterite <'ODiphcnli a rroup. e in tO enc;i rlt c·t·oup [H'imario, perdenrtn di que"ti ., >ltrmt.-. un lmmhino .lì lt•.:: me'"i. ln-:ora~~TI&lo d!l que-.lt r•;;ultali l'1.1a Alioperato m tulti i ea<>i 1li difftcohls di t·cspiro per impedimenti ne)IP vie aPre~. e spe•'iolmenle nelle bronr.hiti nwdie ,. captllori. E!.:ll ,; pel'SIIa~o che l'apomorfina in qup;;:ti C1l'-Ì o! li•:> nl l'azione P.tnelica rll' e<:erati un'allr•n l'ISO!Uli\'8 sul pi'OI'P"'"O Jlu~ic::til;o. In un ca'<o d'av\'t+•namento ,rarc:enico uun pr•m la iniezione JpooiP.rmrca d'apomorfina inJu"'"'~ imm~·l alarn>'nta il vurnllo A l'inlli\'iduo nn rngazzo ) in ('inrynP minuti fu salvo. (n llll c8"0 rli fariu!.!ite e~lef:B ('.nn S.<:;':!Olttln itnpetlimenlO all11 tll•!(luhztnne, si ebl>et•o ron lillA inieztnnP di que,.;lo prepArHlo 'jqJ•'nlÌ ~n nati di vomito che provnrnrono lA rottura i'!i 1111 8!'<Ct•<:,o(> e l'avVÌOllt81llD (l rapi•ll\ !1'11111Ìg'Ì(\110. L'flntot•e t!ice di non twero sul'liciente n~pet•ienzo !\ull'uso intPr·no •lcoll'npomor·fìna C'Oro•' espellorontP; !lni pocht casi in cut l'ha n•lnperatn (cfllarri polmonali tloppi) :,tli ~embr·a di ,ny.-r·nl-! t•ilenlto un abbreviamenlo dèl procr..so. cJit pnt't' un rimedio destinato o pt·en.lere un posto onorilicl) tru h• sostanze medicamentose emcaci

L'&donldlna. -

(Rir:i-~la cfe Jfedicina 'l eir11rgin prilcticas,

.... <>c ') l ..,,_ "~'· _.,. - lti •

Da ,] ue an m circa il dott. Espina va .. perinlPntanrlfJ n l'Ile malalHe cat•tliache l'arlonidina, glucosrde ec::lrntto dHll'atlottis cer nulis L., ranuncolacea del sollot•ùme d,.Jie atu:>ulonet•. L'Azione fl~iologk:n o.lell' odonitlinii :oAI'ellbe caralleriz7.tlla clallt tn·upr•et.à ili aumental'e la ten~ionc artcrio!!a, di ren 1ler·e t•ro:oiRri i balliti cardiaci e di ravvivar·e, per IJUnnto grsvt!nWnle impedito, il fuuzwnamenlo dPlle ~lantlul~> renali; l"'rò, nccuroulando..i nell'org-ani,;;mo, rieprime la ctrcolazione e quindi è necessario di sospender11e l'uso ogni quattro o ciurrue giorni.


Rl\ lSTA

Cnnfonnement•· fl I[UIInlo H pre.lcll<J dott. A. E"pin11 CSJ~ nevn alla ~~·zic111e di me1licino df'll'accs-iemin rnE~<.Itco-cltlti"IQJ'Iooit gica "-Pilgnoln, m un infermo ~ravÌS'-'tmo per de!!AnPrru~iOt118-l1 gt·a""U dt•l cuor.. , che nelle :H ore emeltava non gram111i dt urina, IJUe~ln clopo duf> ~iot·ni di sommi zion.. dell' udon:Jina, Cl't:hl>e a zr. 800 per giorno, poscia g1'. l:iOO ;!IMnHiiet'l dopo cinque !:riorni di cura, cd a f:l". ~lli'LM· dopo no\'A ~ìot·ni; si mantenne quindi su di una media HO() 1!1'. P~'t' ~iorno Ono alla morlP.'deU'iofermo. In un "C<'onrlo ca<:n, meno !!ra,·e del precedente, di un •nfermo po>t· lt>«ione milrale nel periodo cl' emiasi~tolia: solto l'l11llltenzn dt>ll'wiouitlinn, la '(uanlilà clell'ut·ina giornalmente emes~a. òapprirna tu()lto s 'Jlr!;a, aumcntù in pochi giorni di cu•·a o 1i100 ed n 18tlfl ;!t'.; diminuha :-ospendendo lu ~>om· miniHrAzinwJ Ilei nwdicnrnenlo, per riaumentare sotto la s ua influr•nzo. L'arlonidina puo ~ununini\ilt'l\l'"i alla rlosc di milligrammi 5 n 7 pur· giorno, " g1·odatnmenle aumentar~' fino a 25 o 30 milligrammi

Cura della febbre Ufoldea ool preparati merouriall. D. K \T A . - (Ga;tlte mul1cafe de Parts, 28 marzo 1885, ~.13). Ft•a i numerlJsi rime lì tti quali si c ricorso p"r cut·are la febbre tifotden mer·itn di venir accennalo per la sua novità quello ciel doll. Kalb tii Oerlino. L'A. prescrive 6 grarnmi di ungueulo> mcrcurin!t• (i uci t ambi n i) che e~li divide in 6 carlo> u,::uoli. !'ìf'l t• ~iot·no co11'un!:'nenl0 contenuto in una carla fl'lZl<lOU il malulo sul venlt·e per una mezz'ora; n~l :!" giorno l'Oli Altr<~ clo~e ·l'un!:'ueulo friziona la faccia interna di uun co~cin: uel :t• giorno c•m olkn do~ ripele la frizillOG suii'Hitr11 co.,cin. Poc::cifl ÌIIC(Immcia una nuova serie di tro frizioui falle suçce.:;~i\'tHllenlP "UI ventre e su ci"scuna delle due eo.,cit; con l'1ntens!lo til2i ore ft·a un'operazione e l'altra. Nell' iuter·no ru·e!'ci'!Ve una tni"lUI'a di calf>melano e d'oppi() nella pt•oporJ.•onc :.ej.!uo.:nlc: P. Calotuelauo ~t·Hmmi. 2 E !!lrallo doppio t:euligr. 2 - 2;:,


DI ftL\PEUTICA

~~lri 1n t carte uguali -

dn prender~> unA ogni ;,, o, 6

Mìlt'ostla.

Jl ~lano per la sua lrRsformazioliC in subhm.a~o n~11e ~ Ms•U•e, concorre, secondo l'A. alruz•nn" anhzJmollca

ìelmwcar;o introdotto per la via en\lermica.

. trta da pnmi giorn• di questa cura agli ammalnlt vengono eommittlstl'8U gli alcooliCI. SoUo l'influenza di questa medicazione, che l'A. ha espe.... _...., m ptè da cenlo e&!'ll di febbre tifoidea, que;.la mnfi:ltla~oi'Clinariamenle nel SCJ.tllenle modo . .Nel-l.' giorno MI te~retura interna del mni~Jto s1 RLhass11 tli l [2 grnrlo e.i _ . . pii, il fdorno &eflUenle eS!<Jt rit~ale 111 grado primitivo, •1flti . .nuene ~~en:u. (1()1-passarlo uelln !<pnzìo di una s<>l..... elrinarea. Vollavo Jtiomo (:!" gior no .lopo l'ullirna llitO(Il') la temperat.ura da..cende Hno allivP!Io normale e \"i nlieoe, Nlvo qualche m•mmp o!OCilla:r.ionP. Lo ~lato ge· Rrnle loo ella dereneseenza della fébhre si <'.ornpor!a come eatlidi eun11 operaia c<u metodi oròinari. Caduta la febbre t1J 8'1R"'deli entrano m convalescenza, c1ò non Ji meuo la

-' v

Mila

"* tumt'Ctttl.a J>l!r 10 o t:, giorru. Durante

•tU<':- lo pé-

rlodo apirel.tico bisognA sorve~lifH'f'! con flrandc cur11 la dietelica clell'mrermo per evitare una r11cil~ recidiva. L'A. però conre!l~ che t!On que;oto 8pecl!ll~ trHtlnmento le recidive 110no piu frequenti che COf;li altri metodi ùi cur(l. In eomple$80 appare che relf~tto speciale di quel tt·atttunenlo aia semplicement quello ùi ahba~--are la terupet·alut•a, t'lft!tlo d'altronde abba..lanza importnnte CtJno<=Cdnd•>Si che in grnn numero di rasi la mort.-. avviene anpunto per parnh"l cardiaca causala da esagerata temperatura inter·na .

Del Joctofoawlo lD ohlrurgla. - Dnll. MO'-'ETIG.- (La .~e­ maine médicafe. -

geunttln 18~5. N. 1).

Moseti; di Vtenna, che é !'IAlo il pt·tmo a pt·econizzare nel t88tl'ut~o del jodofonuio come anli!<ellico, ha tmpioguto (]UI'l'l& 8QSlanza in piil di 11,000 ca"Ì e nnu hn mAi os--ervato un ;solo caso di av,·eJ ..namenlo, come av\·enne ailallrì cbir,Jrghi. \.,!UC!<li brillanti ru!ultati vanno allrt bUlli all'uso esclusivo del jodo- .


RI\'ISTA DI TRn \l'Et:TIC.\

for·mio rome anli.._Pllieo, ullfli'JUAnlilà minima .ti rimedio p•·t·aln, nllA purf'zza del mPciicamPnto u~ato ed alla r-arità mP.tlicalur•u i n cin~cun cu~o. ~··Ila prnliCl:l eli ;\Jo;.oelit: ... ; lfl\'ll t.lap"rima la pioga o l~t l'llH CCI!rt~c•lll8 pm·a e l in t·;uilo :o;j app ica il jocJofor·rnro le fo~rme seguenti: t• In pol\'ere fina, formandone un ~oltilissimo ~t ra'o. 2• I n for·mo di lo fii", pr·cpar-alo colla gel alina o colla ~n.rnn.. oppure cci burr·,) di cacau. Questa lupi~ sì introducono ~oluliauc ,Jr continuo 1tragitti tìslfllo,;;i ecr.J. :{• Jncor•poNllO nlla gar·za la 'Juole contiene dal 311 al p el' 10 J t.! i iodofol'luio Que:,Lo preparazione ser\'e nelle le!~oa ùelln bocca, tlcl r·t•llo ecc. p~r tenere i marginr della le~•ior• ~cu~tati o JH'I' ricopr·irli. i' In P.tnul~ione <'Onlent>nle tiA 10 a 50 O Odi Jodorornùlt. L'P.mul<~iorw i• l'ntt.n cnn giJcrrina ed ucrtua a pflrli uguali ~ommn adrllganl•• nel rappurlo di 0,25• ,. Qut~sla e mul~ron• si lh!l nellf' lesioni pt·orunde ed anfrattuose aUo scopo dt part11·o unil'm•rneml'tlle il ìDdofot•mio. N~l Lrallamento riRIIia' rl•atLul't• compfirale, llPIIE' tel'ite artiroJari to negli 8SC6S.'<Ì rreddt,

l'A. ha ottenuto i miglinri risultati. :;• l n soluzione secondo la for·mola lleguenle. p. Ioùofor111io • . gr. uno nove V Asolinfl . ,. undici Olio rli r.aultherla (per· ar·omatizzare) gocce dut', la i'JU{IIe viene impiegali\ con succeo;;.:;o in intezioni !"Oltocntunee, nei goni rnrenchimalo~i e nei tumori fr&nglionari non •nvasi tini proceS"'O d i cascifìcRzione. ~lo,di~ impie:.ra pure il iodoformio ndle seollalure. Egli apphca sulht parte .ocoltala un doppio straLo di ::utoza iodoformiala bagnalo in un mi .. cuglio composto di una parte di g:licc:r·ina e d1 lrtJ parh d'acqua, poscia ricopre il tutto con parecchi strati 1l'ovnlta e di una foglia sollile di gultaperka. P oco lt?mpo clopo C0558r!o i dolori e la piaga cicalrizzs ~ H\!IIL.inu

pidamente.


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RIVISTA DI TOSSILOLOGIA E MEDICINA LEGALE -----~~~-----

Delle malattie provocate da veleni chlmtol che sl oa-..rv&Do nelle materie organiche - Arl. l:!8:16. - (Jott r nal tle JI&I,.,·in•· t'l (/J irtlr f'~ pratique.'<, - fehurll•O l8R~1).

M . Nr•ller ht1 c:on ..ac1·atn 11 questo "'oggetlu agli arcui vi di medidna uno ~ludiu mC>lto ullporlAnl•·. St•ttza ennte.:.ture la impnrtnnza delltt hJt•tu Mi ;:ermi. Pd llllrtLl!enJo in tultu ai bacleru un n purte mc~> nh Rl"tHLtlo' nP..!!Ii t!lTelli tlellt< maler·iè pull'tde, M. Neller ammette ..:ht: i \'t>l.-ru chimici hatwo una Importanza ron,..itkt·e,·olie-!->itr.a nl'gli ;:~ccidenli ti'inft"ZHme; unpnrtanza rlre nllualmenle ::>i l1a lcn.lenzn a lral': ·ural'e t•~l' In J!rnntl•• pt't'l' n.ct·uuta m·IIP l~l•l .P d~i nuervhi. QUI•l:Jti velenr cllilrdci fomre.ndosi onche nelle ruaterie organich · in •lecompu:::iziout>. C'Osltluiscono le ptomaiue. elle hannn un'azion~ p,.tr·em6menle etrt>l'!!;ica sopl'a rh animali. ::'\ell'uouro ,.,,..,. pos~•luo e::-<lere inlt•odolle pei' diverse vie. f. mollo 'et'o!'irnil .. 1t•r· rSEtnpio che nel' e punture anatolllic:he st!guil•~ rapitli,.srmatmmt~ do mort~::~ ~enza che nello !'ti's,o t.•mp 1 ,j J'isconl!'iuo •Ielle le,;ioni inflammalorie locali, ~iano fjlll',.lt 'eL... n i l'h e a:.ri"t:ouo. con esclusione piu o meno complt-hl dei mict·or~Jnnism i L'mgestì()ne Ji •t• 1uni alnnenli aller·ati che in poche ore dtlflllll luc.g:o alla mOJ·t.- o ad nccidenti p·a\ 1, producono mollo !'(•VP.fllÌ que~ln furuu1 eli a 11velens me n lo per le plomume. Qn ..sto 8'~'A·:a sov1·a lullo in Allemagna 11ell'avvelenam•mlo con::>t·<·uliVt) ull'mgPsltone Ji sal$i<:t'ie allet•ute, cluamato nn-che ('tol uom•· ùi hotulismo r• allunliasi. Si osservaloanrhe un ~nude av\'elenamenlo ti O\ uto a <JUE>Slt alcaloidi della pulr.-fHZ'I•ne. in ~eguito all'ingeslioue <.li carne di oc:he ripieue, di p~ .... ' !;81al! o di rot·ma!:':;i ~ua-.;li. In CfUe~l'ullimo cac:o gli acctdonli sono raramente mortdli; ùauno princi~io ùut'llnle

e


111\'1 lA DI 10SSICOLOGL-\

le tre prim e ore, da ~m lornatologin è fJUell a della gastro~ ter itc ncuto. La J.."llarigione è quasi sempre completa otto o dieci giorn i. La pa1·te più Importante dello scritto ùi :\L ~e tter è rJUIBllll,l che si ri fol'isc(' olio f'ludio degli ulcaloidi che non vcn;gOIIIO":~ df!l IIÌ fUOI'Ì, flltl (·fte Si fvrlllQOO llP) tUbo inleSlioaJe. )l. ~elteP dimoo:tra ndunque; che uun pa1·Le dei roatel'iali azotati rontenuli nell'inlc'-liun sotto.... ttì alle ideulicbe coudiz1oni loro drcompo!'IIZione al di ruo1·i ddl'or~nismo, e f' he i n l'll\o.·· dotti della ferruenlazione "i trovano negh escreme nti; che alrucno uuu pur le ùi rlue . . ti pr• Joll' pac;~no nel sau;u1·, che e,..:>i :-amo eliminuti ultt••·iurmcnte òai ••eni e che la loz·o do· sHlul'li U\!lrOI'IIl8 può sommiutl'lrar·e d~glì nlili in11izi ~op ra lo c;tato 1h•lla putr·,.razi•>ne iulP!'-Iiu{lle; che lutlt i pl'o iott1 che sono enlr•nli n r. l 1<nngue, uon nr1·i VAno tino ai rt.>ni. e che tal uni or:roni sono uormAlmcnte incHricali di dtstt•ugg-r• nfl i pui nocivi; finalmr•n le eh·• in crr·le circostanze t p roùolli nncivi ~rllo fet'nHm lozionè inlcslinalo sono forma ti o assorbili in troppo grondt· quan tità, e clistr uLLi od eli t~~ inati in q uanLita inl>llfll<'iente, c posc.ono dar• luogo a disturbi più o meno ~1-av t -<iella !-O)ule. Helotiqtmenle ol pr imo punto, M. Nt>Ller pas~a in t•ivista lutti i lu vo l'i che hanno l-laLihlo io modo ben certo l't'~•­ slcnza d~gli alcalnllli lo--~ici nel canale inlesl naie. Egli dimoslr-u l'e:-oistf>lllu dtquesle "O!:Ilanze nel sangue, e fa \'eder e inoltre che il fpgato llisll uggo certamente una ptil'le dei vde11i pu· .trìdi a-;sl)rLiti nell'ìnle"lino, P- t•ende ancLc il còmpilo dei reru ptit agc, ole. Quest'a1.iono cl'altrontle é più facile ad Cf;"Pre compre.'-a richiamando alla memor ia che il fe~ato anesta .nel pu"saggio i wll'ni nwt~>rali. ~' che si comporla c~ual­ mente cogli okAioJtli VCi!tllalt, qualt la nicotinA, la ~lt'ic rr i na e la morlìna; 1''"'1 crienze hAnno dimol-tralo che J?Ci capillari del fegato non ~olo lm luogo la ritl'r.zione dei ...-eleni, m a cho (jU~<;h vi "'Ono pur·o di~l rulli. Quanto all'influt nza palogPr icn ùci wleni putridi inle::,linali elle pet•c dimo<>.ll'nla, ec:!"a si maniresta !>ollo ùi ,cr·,o forme. ~«>i ca:,.i in cui il fr•galo e i r eni funzionano in!:tuftì· cicntonentc, l'accumulo dt:lle plomoinc intestinali pt·oduCé


E :IIEDICI~A LEGALE

:)59

degli aecidt'nli uremic1, che ,.arebbe piu ~iuslo clùamal'e stereoremici. s 1 è altre~i in dir·itto eli attrihuire unA grand!:' ìmporlanza a lla settlcemia inleslinul", nei .;a:::i .!i oçdu:<ione, come l'l10. dimostrato M. Humbert. I.'mfluenza clei Vf,leni inte::;linali avrebbe 111 ~~~~sn impo1 t11 nl.H ,,.na cosliJli-IZionr, e :\1. Boucl nr•l nl r l Ul"ée lur·•• 1111 Cl'rto uutn• ru rH !'in l• rui COII~iole· rali et me rillei'"'Ì o :::illlfiHIII"i . Pnl't' hiH'he dte ,.j abLitt rag~one di allriburr-e all'an•t>lenalllelllu putrido in testinale un grnnde numero di ca;:i dì cohwa uustraH f' del culel'a infantile. Fmalmenle nella olllatnzion•' clt•l VPIItricolo, rudluenza della putt·efazione ,•. molto impt•l'lflllle, P. ~1. Buuc!Jard asSE!ftll8 agli alraloiùi ffJJ matr m quc~Lo C8"'0, una f'8''lf' capjtale nelia palo~-tt>nia dPII!l numero"'e t'Omplicazioni ch'el!li osserv& in que"ta tnnlallJU . llbatoma patognomoDioo dell' avvelen.&men.t o s&turn.1n.o

reoen.ie. - Art. 12~:!!1. - Jo,rnalt/(• J.JrJdecine et de Chirllr•,,e pralÌIJUes, fehhraiu 188~~M. tlu MouliJJ ole..,Ct'i' c uegli A.t~nrdes tie ltt Soctelé cle medeeù•e de Gflnù. uu renomt:no che :;e si producel>~e co!'Luutenwllle, avrei>Lc• unn tn·amle iwpw·lnnza dal punto dj vista <lei dia~no"'lll', •lell' U\'\'t•lenalltt->Plo :;nlurniuo. Applicando so1n·a J'PpidPrtni lf'.l dr tlll nnelennto ~1.1 ptotnho uno det r<'ttltivi, di CUI SI l'l'Il "èl'\'Ìlo m~l ln t'Ì<'Ct·ca .lei l'ama che e~li <>lu.Jìa,·a, "'Ile Ullflerli',:,Ì C ompfelatnente Ja 5UJ.lCrtlcie t!elln pelle. ggjj si ,.,.r,iva t'ut n ~o:u1.1011e di monos•• furo dJ sou1u u~lrAcrrua dt!!rcll(l_lu. Lu l'flHZinne fu lalmenle !'Pusibile eh(• egli servenÙO"'i Ùl uno llar.chdl-ii intinla in quc>r-:to solfut•o, potè scrivere "'npra lo pelle ùt tult• ;-:li a Heh:na ti soltonosti nd I!Hf\JUI', Out-~lv ft•nomeno pote,•a avet·e vtlri~ i;li•rpretazhmi Era e"~O pt·odott...~ dal p1o:nbo d~pnstt.ato sQlto formtl ùi polvere. o aueglio ;, tnet~llo !>le,so ra ~Ialo traspo:•lt~lo nlla pella per lUL·zzo •lellr st~ct•ezt• •n i culauee? Il falt() che il dcpo«ilo \'enne scope1·to wppl!rtutt J, an eh t~ sulle !JBrli le meglio e sempre copet•l...., fece immc liat.omente t•limìuare l'idea elle rosse la


;j(jO

ltiVJSTA DI TOSSICOI.OGJA .E ) IEDICINA LEGALE

polvere, u wn lll'•''-~o ~i ncqui~tt\ la certezza che era rea1t-; menle In "eere7.ione culflncn che lo aveva depositato. ~leJianle unrt Ja,nturft appropriata. l\1. du ~Iouli n complct'lrrwnte ti p10mho, eJ an ml)do cne la pelle non ,._.,., qisse più alfatlo, coll'u--o del Mlruro; orbene, a capo di oor>M; giorni, In rentionc l'ICornpnrve, &i a ccentuanùo>"i d1 più tlnl per ridl\enlfll'è ruanirec:l.a pre,;so a poco come principio. Il metallo pea·clò e1·a certamente .l risultato di e--cr••ziont•, Inollt•t•, am·he dopo tolta r epidermid~ vescieoow, c\opo ollo g•orm I'~>JIÌ IPrmiue di nuova ror·mr~zi~~nl si anneriva coll'u o del f'olfut•u akalino. Quc lo fenouwno, c:hc appari,..n -.onmte pr:ma della col•[)!O raz.ione Me" d eli~ ;.ren~Jvc (fu pro('()r.ato in ittdicirltti non. pre.-tenlaca/10 attrar o 11f'pa ren~a dr questa eolQr a:;iOflltJ.O l'accompagno !>emrre t-rl A più caralleristico e più dì livo di (I'I''"L'ullimo; t><:"O può ec:set•,. consitlet·alo un cnrat. tct·e pAlogunrnonico d•1ll' avvciP.nAmento salur·nino Sopt·o qttaLLot·tlici 1\VVl'lcnali sotlopof-lli ad esame, fu ossct• valo C<Wlnnlf' lfiillll•'; in uno solo, un paralitico, che non aveva mam>gg-inlfl tiL•l piombo <lo un anno, fu poLuto scoprire ~ola-.: nwnl~ 111-dlll pt•llt~ !!t't j.!tuocelli, qu~lo prova che pet· l'tnnnnzi era e:.-islil0 come pre«c:o Lutti gli altri, ma che era suompareo coll'cpidut•mi•lc. Il r·eallivo di Ct;l ... j è :-;CI'\IlO ~1. du :\Ioulin è una l>oluzione di mono .. olrui'O ùt ...odio nelhl 1roporzione del crnque p r cento •ti ne run fli-..tillnLa: il solfldrato d'ammoniaca produ ;e il rncdc ... ,mo cffello. Una "'Cmplicc ln\"alurn coll'acqua calda o fredda non toj:tli& alla pelle lo. pro1 ricla di rea::ire; è neces....~ria per qnesiO un'abluzione col lRI'lralo ammonico, sostanza che porta vsa lullo il plomho contenuto ndl'epulE'rmiùe.


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RI~ISTA DI TE(NlC1 ESEH\IliO MRDl(O mLITARE La natara, U perimetro toractco, U peso del corpo nell'eMrolto BeJca. - Doll. Tn·EcA- (sunto·.- (.-11'C:lllr:esJ!c-

'' 'roles Bel{leB). Le <'.Ondizioni rJcLie!'!le negli in"-Ct•itli pella lanleria; rapport<, alla statm·a, al perimetro toracico ed al peso del corpo,

sono: Statura mtnima 1•,55. PPrunelro loracu.:o = 10••, in più della metà della s~lura

=

negli uom inr t li l<tatu!"a superiore aù 1• ,G!'"1, 20-. al n11nimo in piu della rnelà negli uoroiui di slatw·a infe r111re ad lm,65. Il peso prtri es>'er·eanche di 7 chilogrammi inferioc·e Ji quello eh~ intltcll!-'rt'bhPr0 t decimali ùella slaluro, negli uomini che non ra!-"!!Ìnn::ronr• tm,65 •può cioè esser·c di 1-8 kg. negli intl•'it!ur d1 ! m,:;~,- di 53 k~. negli individui di Jm,60- th 57 ner!ll indhului di tm,65) può essere anche di 8 kg. Inferiore ùei tiCt:Hnnli d"ll• sll:llura negli uomini c!Je misurano più di tm,u:o (può rruindi es~ere di 3. kg. negli individui di 1m,CG - ù1 lì:! m·gli inJividui di tm.70 - di 72 negli individui di l!'•.Sll) n.~ In ::tatura meùia del regno, che era (m,GS nel il.l-80-81, e !"Alita a tm,GG nel S::!-"-3-~. Il P'l·imelro tor·aci~'l) medio, che supeJ•twa nel LS-;'9 80-81 la mean ::>lalura <.li cm. 1,5, nel 1881 fu perfellamenle identica o,! e~,;a rnez.za stalura, nel 188:3-B-1- la superò di l cm. (1). Il peso (in r·i-sconlro ai decimali della statura) fu m rnt!dia ~'<~ode n lP. sempre e ne~Ii anni 79- 0-81 ~82-83-lH, l'ecc·esso fu rispcllivamenle ùi kg. 7-6.9-7 ,l-G,6-6,7-6,G. !Il ~.·1 Hrlglo il nastro metricu appliwl 30ilo l'angolu irrf••rior~ d('lln ~fit.pula.

;Hi


-

"6~ ·)

IIIVIS r.\ DJ TECSJC.\

ln Au~trtn (dal I~Ui) è clichillralo inabile l'indiviciuo

pPrlllll'lt·o tnt·uctcc') ll•>lt eccede ili cm. Il perimetro pot in ognt ('8"0 ec,•cJert! uhnen11 cm. 2.5 la semi-statura. In P•·u<~,.io ,'hunuo (dal 1~55) m Rus~ia dal 1870) "' ...... liche pl'c sct·t/.10111. La f.'r·aucia (3 upt'ilo l s-;3) fl'"'8 la periferia minima a limetri -; i : 'Juindi mfEri.•rè di Hmm alla Sdmi :::tatunr nima (Jm,~~ ~) . Per la rautPr in in giP" C(~mano 186-i) pella statura mÌ"'"'.. 1m,tlSl :-i p,i:.re una cu·conf('rCn7.H toracic.a di Om,83~; 'o le a eccedente di J!!nun In c:emi --l#ltura. Tutti ']tlé'-ll paesi altcngou~i ad una cifra assoluta J i porti) .~ lis..,ano ~emplic•'llll·mte il minimo della circofer-en:a loracicn enme ti minimo della statura Il .!\loracha aYo,·n in Francia ftttla la proposta di non cdlfll·e che ~l'mdi\'idu1 la cui cn·conferenza toracica non cerle:-~se di almeno 2 cm. la ~emi-statur·a se superiol'e ad 1 di a rm. sa lltfot'IOI'o ad ftn,CiO. Una tal legge gravisRimi ORtacoli ol t•ecJutAmenlo. Applicata nel Belgio, renrlt'l·ebb" lmpoFi!'libile (1). Le pe!'cltle d~>ll'e~urcilo Bel~a dal 1870-74 non si elevarono che A 1,!l'i p. '100 deii'Pilellivo; nel 18i5-79 a 1,67 e nel 1t®>-8t a l ,56 ~ir-cn (nll'anno). La Pruqsia non avr~bbe che O,"!j) (*!), In Slls-<onia 2,21, la Fl'ancta 2,52 la Russia 3,71, I'Auslria Un• gfWI'18 UO. Cuerme.

In S" zia ru t•rnannlll uu'or,iinanza che determi na e lassalt',, :neulo pt·e..,crtvo le lunen~ioni, I!Cc., di qualsiasi nuova co~truziouP. o I'ÌCO,lruzioue d'un rahbricato militare. Co,.! con :-oruwo pr11l1co cr1lct•w ~'-l •'• m el" .... a uel caso di rieseu·e a coropiulatu+>rlle alluar t' • dali tl~lla l'cienzu, e trarne ogni JI09sibiltl i:ric>nico lmnelkto. UJ Fu prr•rrltta rurm.llmcllte nt•l 411$! In Fmncia reerooenza ;,tl!lJt•rica di !! r10.; m.1 l ruthlglt tll Tf'\l·lhll~ rlfc:rir1mo tcl(l!!rallenmente al Mlniste.ru rhr.ll rerlut;um•uto rra llllfiO>~Ihllt', l'li il \Jinlstrm tclegra!lr,:tmentc orcJiuò cii .tttc,ner~l nll•• a11tcrlurl !li•pt~sitlonl. Il.


E SERVJZ10 l! E'.DILO

,.) ' ''6'3

~ 11.1 fARE

Una caserma 1e r 1 i.JalLagliou e (e-;senrlo flerò le compagnie scmpru dotale lli locali ùisliutil dowa avere: \lctrl O • di oup~rOdiJ per 111'1110

Dornuloi («la 13 a 20 uomini)

4,HG

L u \'lllOI • • • • • • C01T1doi (lar·~Ltnza) . Hl:!fetlor·w . . . . . Cucma • . . . . . • j d•·lht carne . D, .. pl'11!!8

O,!'l~>

rl '

<l'lU'I l per OI)JDO

17 J ,25

~

c. O,U.J

3,;u

~1.50

~.IJ8

21.50

( di'i lt><-,'Umi e pane .

31.UO

~aie malo li (ognuna)

Ctuut>rn ba!!ni . 15,70 Cucwa. • . . 10,51) Sala di visita . 21 Camerala per gli in·

lènnieri. . La trme (ùue)

\ldri

. . .

24.0fl (ohneno) tll ,:JU 4l,Oi82,(JH

.t0,55

41,0{

10,il5

41,0 ~.

O.pedale da campo inglese nel Sudan :X. IN, tnn~g•o 18S:JI.

(T/le J.aneet,

Il pr·in.•ìpale o:;perlule da campo stahililo per le truppe in· g&e~r u••l Su.lnn c solto la sopraiotendeuza iruruediala del fltu·ur:.::o ùì lwigala Tanner. Con,;isle in un grau numero di l"ndt', cu.,.lrulle per la maggior parte secondo il tipo ang"loinilra:IO e di!:'posle con molto ordine e regolurità, ad una ~uflici.~nte rlislauza le une dalle altre. ~el mezzo ùi e~se è ~lato Cl'etto un ampio padigliune quadrato. cb amato teatro da C•peraztoui, in cui trm·as1 ticchezza di arreda1nenlo, ordiii•', Plc:<anza, imwmma tutto ciò che t•o,-li\uic::ce quello che ~~ •hce conforto.

1 ua la vola da operazioni ne occupa il centro, e sullu pa· · l'~>ti di «tue-;L~t nbJloziooe (!Jareli di tela di coloue) sono ap· Jtl!"" delle borse, in cui !:li contengono topugne, Jinl, bende, Uf•par.·cchi anlisetltci completi, insomma quP.lln che può es· ser·e rte«'Pssa:·io e che deve stare sempre a pol'Luta di mano


Rl\'ISlA DI TECX1U

neiiH. eventualità di un caso urgente. La tenda-magazzino (.~tore-room. or rather ttlore-ten() presenta tulto ciò cb o è poesibìle de"iderare in fatto di medicinali, di materiali tlo orreùamento o"pcùuliero, ecc .. ecc., srccbé gli ammalati hanQO quello che avrebbero in palt•ia, con l'a ggiunta eli qunnto t r ichiesto c.lalle condizioni ùel luogo, come la zanzar·iera. Le tende per· ufficiali ammalati possono conlener aotxnuna circa ottanls.l letti. Le letliere sono le:: ·~ri <~ctime, essendo fatte con usle dr bombU; la biancheria corrisponde in lutto ai bisogni ùel cluna.

T. AooasenDa.mento. - (E"lrallo da un articolo degli A.rclaotl rle mMccme el de ['l1ar maeie tltilitaire.~). Continuo è il progrcsM nel campo igienico; continuo pel r eale JH'Or\'l'edire della scienza, continuo pel fatto che grossi vamenle le necessiti\ igienJche vanno imponendosi e l' amminislt•azione è impotente a declinarle e deve, volente o no. su bi d e. Le condizioni finanziarie non possouo però e"sore disconosciute, eù Julpos"ibile è lutto fare. lnlanto la l'cieuza cammina e ciò che ieri er·a accetto ed egre~io, domalll potrà e~sere m~no accetto. perché impari ai risultati desrdcratr.

~la il mel'{lio e nemico ùel Luono e per prazicrzmenle riescrre e n ece::;~ario parlire eia un punto . .. è il solo mezzo per nrrr vor·e. Somrnomenle pratico per· ciò a noi appar ve la deri~ione adottata, ra pporto agli accasermamenti, della Svezm e ~or­ vegia: fu stabilito un tipo rispondeute alle miglìori, più ec.:onorurche necc::;~ilil dell'oggi; e tutte Je nuove costruzioni , i rislauri ed adattamenti saranno d'or·a innanzi attuati in base ad e«so liJ o, <~alvo quelle moctificaziooi di reale e coostal8t8 u li h là cltt:: fos~ero in PI'O~l'(>.S!"O e::;cogilate ed adaltabrli cruali corr~:.:ioni ad esso tipo. Lo GtH'lllOill& Un dal 18.!3 hn 11doltato una analoga mJ:;u1'8; lra ~tauilito un sistema di costruzione delle caserme o vi si ollt!nna ed e r•iescita n risulluli veramente commendevoli.


} S.ERVIZfO MEDICO VJI.lTARE

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r.on izi~mico llquil>ilo LaUo ha respinto il tipo archlleltonic•o, mon nmentale. Il rabbrH:.alo principale consta d'un ~olio-suolo ove sono i ll)('ali acce<~sori! (refettorio, lavanderia, !'a)e r er bagni, opifici, wozazzini ucc.); l'elevato pian lerrt.!nO cd 1l primo piano propr1am~ntc dello, sono assegnali ai dormitori; nel soltotetto sono !-ilabllili i maaazzini di abbiglio mento (l per compa~rua). E<.:so fabbricato principale e eli fo1·mo rettangolare oUungAta, ron oppena due pronunciate ~aJionzo alle estremi la, --•cchè affetta la forma èi un' w . Ocru1·a il centro d'un grande cortile l't>llangolare, che Alle estremitil ha due 8pazii, l'uno de'<linato a 1;riar-lino per gh ufficJoh. l'altro ad orto per la tr•uppa. Stac<'at• dalle due appendici estt--eme di esso fabbl'Icato principale sono due piccoli cdillci ove sono le latrine. Al drrumzi del cot·tile o'•e sta il fabbricalo, ve ne l1o un altro e~almente ampio che ccstilu1sce una piCC'Oia piazza òi esercizi: rla un loto ho un piccolo fabbricato per lu ::;cuderie, dal lakl oppo!'OLO uno analogo per rimessa, e pure do un lato un' lllllpia Rata t•ollangolare per le manovro. Quanto 111la di!<lribuziqne interna P. eR!<eozialmenle costituita d11 un cO!'rJÙoio parallelo alla faccltlt.a cho da accesso all" ('.tlrncre. cia~cuna rer 10 uomini (a t;;mr. per· uomo.) Pel servi11o dei (!ivercoi piani son,•i tre ~>Cale, ciu~ ulle e~tremilà, una nel mezzo. Il mobilio d'ogni camera è co~liluito da un la' olo a tiratoio, un'anfora per l'acqua. una La\'Ola-lavabo, una crl"'"'a di le.!!no, un secchio per l'acqua $Udicia, una spulacchier-a, una sturn; un t.amborello per c ascun uomo. una catinella ed un ot•madietto a chiave; i h•lli sono ìn ferro. l sc>rgot•nlJ sono nelle camere comuni, mi\ il loro scomparto t " St>pnrato da aùallo cortinaggio. Il refellol'io serve successicf1mrne a due compa~ie: e munito di una tavola. panche, e cia«cun 1101110 può dì~porro di o•,5;) di poslo. l solluflìciali hanno un r·~>fetlorio proprio. l 8 cucina é p~>t' flue compagnie, quindi in ciascun fabbricai.() che u per un bal.aglione, ve ne honno due; l'acqua vi l! lrat.Jotta ,Jirctta mente per tubi a rubinetto; ad o;,ry}i cucina è annr''41 una di pensa ed un gflbuu>tto frec;co e.i oscuro Pe~ la cnrnc, a poreli verniciole e con caminetto di venlJ1Il7.JOHo.


:>GG

AH' ISTA DI T.EC~!C.\ E SER~'I ZIO MIWICO ~IIUT.,RE

O~ni compasmia ha una catoera per la pulilura dPgli

ot•rni, ecc. Le latrine sono di l (l po~ti ciascuna. Per l'occa...ermomentQ .t'un re!!g-imculo riunito, t fabbri<'aU (padtglioni). cia..c:uno per un battaglie ne, sono od olhneati a con,·eutenlt1 Ji~lanzo gli uni dagli altri, ossivcro >'hthilili o::ui Ira loti della va<::to corte, C"--endo il quatto Ialo ol'rupalc) dallo sala cou1unc tli manovro. B.

RIVI T . ~ . D'IGIEXE Dell'esame del latte. - Doll. V,\:>.'DONL di To rino, Hgw•lo 188~).

(Ga~:ctta

Il lall<' ria t'!"aminorsi, per chiarir laluni falli patologici ciel poppanti', ùmrebb'es..et• tollo da t a :l or,. dopo J'ultimn poppa w, ~er:ondo ti C:ont•acl, in qnantila lllinimA .In 10-12 l'l' Nel toglierln, sia \~t 11 la pompA, sia con la pre::sioue 1ligitale. ll'i ha ~Zia un at'!!Gtnt>nlo - dal gelto - della ~ua abbou t!Rnza o nll'no: JH'r giwlicut•e dr. li n l>oul.à del latte bisogna con"'l• derat'IH! il colm·o al pio"kopio; la <'onstslenza, deponPnlione una ~occin ed O""en an do ~~· conser' a o no la 5Ua forma; w a le prove mig:liol"i consislouo nel badare eh·esso non ohbta rnazione Rcida, pfliclu\ il latte nl)rmAlt> r ba alcali n a; eh('! ti '"IlO pe.~o specifico ococilli fra t025-1{135 con untt metl a di 1031. Un flPSo "'Pt'citìco mHagiore tli !035 di nota ch'è dirtìcill' a drg:erir"i c per· "Oli lo dà òi~pep ...ia, che perdu!'ando ll lun~:to offro Of.ipurhmitù allo <::viluppo olella facbilide. un pc"O "P~'· cilìco minore di 102:-, .Jinola un lalle insutficienlP alla nutri· zione tlt•l burubiuo che alJ},ia superato i tr•e mest. UnA delle provo piìt impot•lnnl "Ì ha col microscopto. cb e n~'Ì primi giorni dt>JI' aJJallumt-nlo ra V~4let·e il <:u/osfro (~ro--~~ t:••llu)O contenenti gocciole d'adipe) che ver:->o il 12• giot•no dn l puer· pe~·io "pat·isce; e nei ca...i patolo~ci la nliscela di lcucr!cill o


IU VISI A o'ltiiE:-ìE

::i67

di pu~. 1 :;:lobuli latlei (unici elementi del ls.Lle normale) l<l"er ici, di media grossezza, isolati, allorcltè ingrossano indicano Jl delertninai"Si deUa me!'lrul}l;ione; ed allorché autnent~no t-eml·ra .lalet•minlno uno slato dispeptico nel bambino. Se un latlt> hn. predomwi:> di globuli gr>and t ed 11 per ~nlo di adipe é ;:11Ultle, s1 avr•li una dispepsia cronica che conduce al ra.chiti--mo.

Biso~rta inoltre determinarne il conterndo in uraff~O il cu1 valor normnle è Jal 3 el i • '., 1l quale per ò dal i' me~e in p• i ,.a <~cema.ndo, onde il difetto in principio renderebbP inl'Ufllcienle il !alle; l'eccesso dopo ne sé:;:nerubb<' la poca dif:tP I'ibthla. St ba anche da valutare la l'aseilla, l'albumi un e

lo 7.ncchero. Delle borse urinose uretTa.ll. - DotL DE P AOLI -

(Ga.;.:etta

med"c11 1li Torino, gennaio 1&'<5).

Totende~'i per borsa urinosa urelrale una cavttà anor111ale ('IJmunicante col canale: deli'Ul'etra per mPzzo ù'un' (lpet'tura filù o meno ampia, ed in cui ad ogni emissio11e penetra una <'ert8 •[Mnttlà rrurina, che poi ne t•isorl•• per l'f'lasl ci tu .!ello. 1nrel•• bru:~camenle Jilataln, riprendendo il ~uo naturale ~m­ mmo. La bot•sa ut·e~rale vet·a è congenita e la letter·atura ne r••:..-ri«lrava. tre soli casi, a cui t' aulor·~ aggiunge il quarto. Trallacoi ùi una cavità e.nnesc:;a alla parete inferiore rlell'urelra Jn•nico e comunicante col suo r!a nule per un'aperturA Ji ''a l'i a lllllph~zza, che ri~iede o pre!"SO la ros~a na' icolere o n<>l tnezzn ft·o qu~>sla e la radice di'l pP11P. Qmmdo vi penPtra lill'ÌIIIl, 11Pl millo, la bor~a ÙÌ"lt.'tlde~l RCt{UÌl'lflOÙO anche il ,·olume ùi uu uovo di ~allina e piu. Eglt ne rit orta ~li esami ratli tla'vori autori UmlO QTI{llOmirumenle I[UEIIllO tnicrOsCOp1t:Hllh!l111' e (WP"enta ::, osset'vàzlonl: 1111a rli bor-a urelrnle con:.t.. nitlt . òa lui cort~latol.a in un ra.ga:t;r_o li due anni & m.. zzn e di cui praticò lfl esci!'>sione pArziale con ~ulure con"~'''11livu, rtsnllandone una fl ...tola urinartfi r1hel1!:' a p1ù LcntalJ\i '• c·hiu<>ura: quattro, di borse urelroli per r&lcolo, per ll!':Ce'""ll urinO!"o e acqui!-'ile in vari<' mo,\o. l'llrla in ulltmO òelhl cura e dice rl1e le bm·ee urolra.li con-


368

RIVISTA

geni te n nn si operano se l'accumulo di g ran pArte o di l'urina n· •n ,J,ano grave mo!e~tia al ragazzo. Hunter glia di praticare un'incisione sulla hor ::;a, da~tm~gere ipil·gKroenti della mucosa al roro dPIIa comunicazione e nire i tunr~ini dell'mcisione. Con questo melo1lo ha oUea in un suu caso un succe.<~so. completo. Quanùo f<'IIIV'II•erlts. un principio d'inflltrazinne urino!'a, ~i dovrà ~uhito &Dil 'illè> ferita culflnea e dar libera u!<cila nll'urina. In caso di zione di fistola urina ria, si dovr-Anno t•·ntare i p~~!SS[' aulopla~tia e non rau11cendo questi la pt•ima voltti , si anche asc:ociarli coll'ur··trolnrnia perìneale per s,•iare dal passa~,tgro in conlfllto dcll'inci<;ione. Le borse ur~~m acquisile saranno traltote PSfUalmenle.

Or4tnamenti 41 ambaJ• nza navale. Il clotl. G. J. Il. E watt. ufl1ciale ~anitario superiore eser·cito .ti S. M. Brttanica, nel suo pref,:e,·olis...imo A.mlJlllance orgrmi:oatton equrpment and transport, al quale mi t·iservo improntare lltlunt' dh;po ... rzionr ai ambulanze resll·i, che mi onorero rledicnre specialmente agli ('gregii lo~hi miei del R. esorcilo, n!1n manca di r edigere alcune tere."l"811li ul)le <>ulle arnbulanze ntnali. Il volumB dell 'Ewall devt> riguardarJ=:i quale uno .Jeì pt'C7.iosi contributi, clll' In relativa lelleratur-a por~c· allll eapoe-;" !::izioue mterna1.ronale .li lgif'ne, tenuta rlf'IIO scor·:-o anno htr Londr·a, coulrihuto lanln pìu vali'V!•le e per lutti i mE,....::t deiiR R. marina interessante, che I~ nrobulanze militari ma.. riltime, ttslrnzione fallo dal concor•<to nostro, non avevano in quella mat.rnifica mo!<lra r-•pprP ... t:nlanl.a di sot·l&. vnde 6 che io ct•edo di •tnalC'he ampot'lanza, quasi appeuùice 111 mio rapporto all'uopo pul>hltcato ndla flìr:oìslrl .\Iar ttlima. presentare ')Uanlo al propo~ito l'EwAll cd altri raccolsero; lavoro il mio, mi preme afi~rmal't', tutl'allr·o che originale, mentre, a parte •tuelle condizioni ril:-et·,·ote, che io potrò portare sul· l'argomento, lo !'li compendia nella ù:l"amma dei varri mezzi allo qcopo Ol"cogilati o lradotli in p1•atica. Pol"siamo pienamente &s!:'lociarcr all'opinione dci chirurghi


D•IGIF.~

iDtrfeai su gli s,·nrsi progre;o!';i , raggiunti in que<>ln direzione dalle varie marme, ma altrellanlo lr-ancallleule <lobbia m dire come di sitfalto mancato avanzamento, n nn la defidenk voloalà degli ufficiali sanitsrii. debbasr !-rbben•· chiamAre in l·olpa il eomple!"!'lo Cl')llcm·.;;o di cir costanze, forso necessariP, ma DOD semrr•• opp•lrlune In tale nrgommto vuole et>~t'r'e con !"Om mA utili ta con:;ullalo Macdonald. lspeltore gPneralP del corpo <:anitario marrllimo Inglese, rll'l suo lrallato d'i~wne na\•a le (011tlinr..s of S aoal

Hvgiene). fnmi,!!'liare ui coUe~hi miui. Le varie dispo,.rzioni di ambulanza navale possono utilmente e<:>~ere cla>~sitìCAte nel !<egueute modo: t' l vorii D•ldi o gruppi dt cor.Ju o cavo u;;.ali per il trasporto dei ferili, ~ L'or.linarw br anda ùi bordo, 3" Il ~iubbPltO di Lo" moor, ~· l.'eiPvatore di ambulanza di :\1acùonalù, s· L'ohl·asc:atore ,Ji :\lacdnnald per J,• coffe, 6" La branda di nmbulanzn di Gorgas, ;• Le rmbar···azioni di ambularu:a, Porl~'<mouth,

L'imb11rr.azione di

'

s· l ,·a pori rlr ambulanza. !.1' l ba ... timenti-o<~pe.:lali. Relativamenl.t> ai vorri notii u~'<alr per lr·asportRre o fnr di· SCfonJ•·r·· i rer1t1 e"pone il )lacdonniJ c. •me 1 marinari con la lor() proverbtale lle~lrezz« nel manovrare i ca vi r1eRcono a comporre molti ulili~~imi noJr, onùe essi rie~cono a.f alzare e far di!!cendet•t• i ferili e gh invali1li in genere a bordo delle D8\"i. Que-'!lr nodr sono: riodo di bolura: l?a~~a scorro voi e, doppio nod·1 di bolina, nodo di mur·ra o di lrmca,

canl·slt·ello 'I'aluru di que~ti notli s'inlr•eeciano in ftiro al corpo dei ferili e formano all"i!'Otcsso tempo un sedile ed un so"legno, 0 '"e il paziente può po~are e può esser fatto discendere. L'orrlinal'ia br•andl'l di borJo non si trova, cosi come è, ri-


:no

IUVlSU

!'f'Outler·t> cou "CIIÌ\'tliNncule allo scopo, 1uentre ess endo lu altm'll•l (l predi pt•r· :!S pollil'i di lnr giJezza, il pazient., vi war1e qun~i n \'\'(llto, \'Ì g-in co fuori della orizzoulale c ::dru cioJa 111 ÒU'<..!t. l.u llè('t>Q'-ifl) di rur• J•OS"O l'.: il bor Jo j rl'ritl oltc•n,·eJ·-,o un.gu ... h lH>cc·apot·li az~rava zh acc.mnali IIIC'On'enientt.

lll coalro utile m·trcolo di nrnhulaoza navale sembra pre"enuu·,, 11 gioac!Jeuo di Lowruoor. È -<Hp::~ra>O a ,·ol(lntil dalla Larclla, "i che p r 11 -;CI'VIz.io nel\ aie potrebbe es«ere utiliz.zala uu·o,·J nm·in ln:ll'clla, pur che fo:>""i! provvi::;la di questo ;~:ìac chr-llo. Il quale non con ...i ... to che in un& :,pecie di semphee cor,cttn in giro al pollo con t'Obuo::te cinghie ~corre nti dietro il dot·-.o tlel r<•zrculc, 111entre pas:;:a.no sopra una sbarra di lim·o, IUIJUale ,_'innO" lo :-u l mnoubri della bur ella. u n nltro ~o:;lt•grh> dc roiJu.:;ta tola pnQ-..a lr·a le coscie ùel puz•er1te e co:-r concor·c·u a llll'{(lio tl,..l=<ièurnr·ue e sosleueJ·ne il pe::;o. Può aggrun~p··~i 11110 slnll'rt di le la per· rJ piede, e questo e èllll'P.!d Ull g"I'OIItlO llÌII l !l.

Ln )Jt'•Jlrra Ho n JJ•Il t·ol.Jbe t H> n t•icoHoscer·e u tile questo mezzo od altr·o molto ~irni le pe1· fnf' dist•ender e i feri ti attravrr•so un o q l't' Llo Lot•r·~lflt 1l'tt).

~ell'••lcvator·e di umbuhmzu dd :\JacùonaH, questi si~ predella hranda ordinatia adi bita al lru"fiOrlo de i rer·rti. S(:'rw ull'uopo una branda comw1e, della IJUR!t• rirnur,a-ono 11 lttttì lu capezzier-a (clew) ed i cordini (lrunvnrds) Un'a <::ta di legno corta eol arrotondita, ch :amata in inglt:.•o lmm-pin, ò a~ icur·utu tra,versalmente al dì .:otto dellu brando, si dn corc·i,pondere c<:allam~ute coJ,a piezulura dd t!inocc!Jio del pazrenl•.!. Tro punti dJ sos~ ens.one ...òu ns,o di l'Ìllledilli'C Ul Ulft•tli

cosi Olli'nulJ da una cor·ta ~bar·ra, lu l)llaJe o é ~o~p1'"8 od altra piu lun~a o "Cmphceruentc connes:;a a rneuo di una ~p11nna <>m i ! oracu.:hi dre ..... r~onu ttlla di<>ce!'a ùei pttzienti. Allo .... te ... ~o )lscàormld ... ; deve un abbassatore di amhu· lanzu. da adallnr:-r alle coffe, ud 'JUale un uomo può t'""er rarilm('u te faltn tli"ccn lt>re '0llo un an~olo di 30• atlraver~o un boc,•opor·to, ~.-l!e 111111 mi-.ur·i pJU di i piedi di diam etro. Un allru ahbu"!-!Hlort• (1•'1' Hlllbula nza nava le venne di vis at•) dal dott. Gfll'ga ... , G~t11•rulo ll lf'dìcu i~Jli•Ltore nella m a ri na d egli


o' !GlW\1~

:; i l

Sto li 1 nili tic' NorJ-America. L'ullle in ven7.ione .!el Gt.l'~llé "' ba'a in gr· •n• i(; pf\rte sulla l.II'Ancln, uso in~Je,..e. S1 rwhi~do ol 1 ropo,lto uua br:lnda quadrata la CJunle mi«ur, 5 yietli ed 8 J lhl'l d1 Jun~hezza SO~•rB 21 J oJhci dtlar::lwna, c U11c JliC· c la Jirneu,ione col.'a.Jlizionc Ji una fa,cia da pello o cor"e lo ,cn·e potent~mentl! ad a~,..icur·.. t·e lo po'-ltu-a ,J,.J pa7.1P.IIl • I>crnltro la parle di ma~~ior t·dievo nell'ill\enzione è Jl'e·emlal.t du un doppio piano inchnalo, da !.JÌazror·,;.i ,..otto le 11 licht>, le cmwie, le ginoccltiO f'. le gnlllht> dd ferilo, tlowlc uppunlo impelilo lo sùrucciuiRre nella branda. A cw•zzo tli l•PP 'Ile funi innestate dalltt Lt•anola o la cotTa e acl altt•a pol'le chnatn della na"e, l'e!"lremilà inrerioroolr:l •Iuadt•o può al bn~ or--1 fino uù aversi lUB:sl v<'rltcale la po--iztoru• del t·n· zicut , ,.j cl te 11ue,.ti possa pas::at·o pe1· qualunque bllccapo1·LO. ~· I'Uccom:uHia di 8\'ei-e le afflbbiaturu o «tt·opf olt!t:l tlr t·oLu"l" com~'a<:cio ai lati del teltliO tldla lll'ondtt, pen:h~ a;:i-

"C •no t[llnli manubl'ii per l'ot•duuu·Jo ub!Ja,.i<arnentu "''l nlt1·n· "''' o gli "l••,...,ì ruanubrii possano l'~st:re passutedulle o:tbnrr~ 1'111• c:oJI\t'rluuu, alla circostan1.u, lu ht•tw,ln 111 lHtJ'clla. fmilru C"l:;iuni di amb!tlan.sa. - Tult irtlburcazirmi vcn~ono :~tlrhill' 111 lt'll"l'"''lo dei pazienti dalle navi ol'lnate Agli o~pe­ !luli di l·t•t•a o .la terra agli o!'pe.Jnli ~alleg._:taulJ ill Lempu di pncu t' di guet·rll. La orf!aniZZIIZIOne iu prupo::otlo ur·a "Iuta quo i nt>1mtha lìno a•J epoca rccenl<J e qua ....i affallo tale ::i IIIRIIlienc in )lftlia): e Speciahucnle in lnghiJlCrra 0\'0 lltlt.l"'ll.l imhar<'.azioni ,..j "ono coslruiltl ùalla morino tla ~uerru ,..t chu gJt Jnfertni [10'-'-llllo 8Ù8gÌ81'\'i51 tiifti:;l ÙU(lO Vl~lldC 8lfll<l• r.·ricltc CII Il Lra"pOPlO dei r~rlli vi ~ia t-!'e::uilo senzA li more dt n~:.:,·u~orillc l01·o lesìuni. Quale imbar·<·azione tipo puù t·i· "uot•dnJ·,j 'IU•·llu pet· il ~e,.,·,zio sanit.srto tlell'at"Seuold ùi flurl"tnouth. Oe!t~ imhArcaztoui tt·a<oporlono gli inrer·uti c• Li fCJ'Ih Jollu 118\'i aneoralu nel[•urlu oJ in t•ada ùt P o rbnwulh ol gt•au.J,. O..;petlule nan:~l~ ù1 IIA!"Iat·, e SUll'l, piu o lllen o, d Il•• c utuni lanci!! ili ot·.liunnza, lun~he i2 pieùi. coperte •· dm c i 1 .tu· comparlimeuti, ucl più pio•colo dei qual& fJ0"'110 nolngiar--i corn·entenkmeule ùr,.te~J rtunltro ufficrall, uel 11u ::;t·.cn,](.; ollo uomini di iJa:s--n rot·tn nella nw<ic:>imn po"tziou, V'tra ulll'e$i un altl'n ,·auo 1 or· altri uomini, i rpwlJ


Ili VIsTA

non neceq"ilano la posizione rlisle ..a. I1 centro dt!Ua Ianeta si ap1· • in 1111 boccaporto, attraverso il quale i pazienti poason., P""ere rimossi nelle loJ•o st~sse brande ed ugual mente immP""Ì nel compartimento. Sinppr('zzaiJile vantag!!io prec:ent~tlo 1la queste imbarcazioni vor robiJe recarne una va<~la applicazione in altri porti e non v'Jm duLbio che lnli lancie formeranno in a>venire parli dell'etJuipaggiamento di ogni bnsllmenlo-ospedale. La descr·itw i mharcazione non ha macchina ed abbisogna di essere rimorchiata. La è ben ventilata e l illummata e neTI"mvemo fornila dr ul.lalla ~tuf;l. PirosM.fi dt amb1tlan:'l. - Il llp(l •h questi speciali piro!lcafi può a r·a!.!ione rl"Cfm:rar·-.i nel R~>rl Cross del Londora .ll<'lfU[I(Jlitan .1..~!fltuns 8CJttrtf, al quale appunto si sono impronlntr.

Qu•'~l ' piro~caro è a ruote, lungo w:, piedi, largo 16, profondo ri c 9 pollici e princrpalmenle 1n fer:-o ne è lo scafo con t•obu~lo <'higlia. L'oppa,·ato di FiC&l'ico del vapor e é si· lenzìoso a scopo di irnpedil'a il rumrH·~ pt·ovor.ato dali · valvole di l'licut•cz%0., pet• le quali hA uscita ti vapore quando le marl'hin<> Mno ~mi riposo. Lu nave è costituita in sei compar•tim,•nti Sla!.!ni e consisto pr·i;,cipalmente di due porti, una prodiet·a, a prora via tlel ciminiera, destinata alla r iunionu dei !'asi infettivi. e l'oltra p()ppit!ra, che ba un quadrato o "Ala d"asp~llo per usn dei paztenti, cb e, curati n·· i ba· stimenh-r>~<pe<luli. tornano in cillu .•\ prora-via dallo "I'AZJO ri'"'P-rvalo &l cnsi infettivi, ma du IJUello affatto separato, é una piccola C8Jn~>ra pet• l'e•ruipaggio, mentre il capitano ha una cabina pr~'-!"O la carnera di poppa. Lo spazio riser,·ato alle malallie infettive, od o><pedalc, à ><uddiviso al di solto del centro in due parti, una pet· gli uomini, l'altra per le donne con una porta di comunicazione pea• il personale medico e per le JOfeJ•mit>re. Gli infer·mi adagiali in letlo rrpoc:ano sopra cuccietle di~'~PO"le llllll! in gu-o alle murate dPII'o .. pedale, compl.,tamenle fornite •li J,>nzuola e •!Operte. All'o"pedale :<i può accedere dal vonle anche medtante una scala a pendlo e prende luce più che a sufHci~nza dalla coperto e da portelli laterali.


D 'tGJJ:'E

5i3

Os!141rvaudo ,,uesto tipo di piro!-lcar~, si è condolli a porre Ja que~tioue l"ulla com·enienza e sulht inopportunità del sia&cma di o.•pedRii ~ollo-coperta per le malnllie inft!llive e si 6 obbligati a p<'tlSitre alla ma~~iore utilil8 olel «!~tema di ospedali iu coperU1 più lib~:>rameute aperti al giuoco dell"aria. Forse a questo sistema potrebbero opporsi ·h·lle diftlcolté di ordine uaulico, benché appaio quale il mi~linr metodo di costruzioni al propo~ito. Ikutimen.ti tJiffwdali. - Su questo arj:tomento m.-no mirimane a dir dOJIO quunt.o ne ha utilmente t•ia!-!«Unto l'egregio eollaboratot•e per lu marma nel Giornale .\/Pdìeo del R.• Esereito e della R.• .\tarina. L'Ewalt t·arornent.u come nelle guerre più lontane dall'epoca no.;trn "J in fJU••IIe ste««e Iii Crimea .-stremi ros-..,ro f!li errori del tt·a"'fh>rltJ dei ferrti mentre completamente cattive erano lo conòizioru dei cosi detti basliml'nti-o"'pellali aolibili sul pdncipro al tra"por to degli infet·mi e do>i rut·tli dal cam po di azione a Scutari. In I nghiltert•~t si è riconosciuto l'essenziale bi~ogno di avet•e allo scoppiat·e di una guerra nei relalhi mini<oteri pr·oulo un piano definilo pet· l'equipaf.!giamento di que'-'lla speciale clas;;e dr navi e per·l'f.wganrzzazione dell'apposilo pl'r>-onale. St:gnaJati pro:.::re~si rur"Ouo rt~ggiunli io questa via iu Inghilterra ed il Cariltage. !<plenditlamente alJe,.ttlo quale nave·•Jspedale, re:,e immensi ~el'\Ì~ti durante l'ull•uta ~u••t·rn di EKillo. È il dipar·li111enlo-lra"porli clell'am· mirA~liato, cui incornbG l'apprestare rJue::~te nuvi, nelle quali riruangono gli ~les~i ufficiali, ché no cura11o l'allestimento. La. ;avan«l~t·iR ùeve esset·o la partf• più t-lsscnziale di un bastitnenlo-ospedale. lmperocchè gli ù propr·w vero come nulla vale tanto a dcgraJare il morale degli inf.:•·mi quanto I'•'!'.«Pre attaccati tla~li inselli. Allorcltè un u•mw cnde in cat.li\'a «alulQ oJ, impote.1le a mno"erc;i, rl accollo m un ospedale. :,i pre:;enla :-uprema la nece:ssita rli lenel'lo libero dagli in!!ellr. Il che uon può ~sscrd attualo s~uzu orgauìzzazione d1 uno buona lavanderia ~l da 8"~icurnr•• la nctleua ed il coo:;e,:uente ri··ambio di ogm oggetto. Tutli gli ospedali dì citta e da can1po "'• più che gli altri, i bnstirnenti·ospedali dovrebbero ave1•e una lavanderia organiuala e provvista nel


Rl\' lSTA

mo.Jo più inappuntabile da escluder e il pet•ieolo zit>nli l:'ieno villirnc di l(Uelltt disgustosa e degrada nte mità. L'EwaU si riport.a aì terribili raccoJJLi, c.Le si relotislralil sullacont!izione tlegu infermi n~i pr imi gior11i ti ella calrnpag~[JI di C1·imea, per 'JUCt;ll odiati e schifosi parassiti. Sitfallo vissirno inconveniente non può essere evitAto che CO 'l apposita organizzazione preventiva e specialm ente collo bill re macrbiue da la var e. Niuna ragione può esser e imrO::

cata per combatter e rin...,lallaz!One delle lavaudeJ•ie u dei bastimtmtr-ospedali, che anzi) 'JUt~lora manciLi quìvi spazio, ,·. piu che com•eniente allestire ui propo!::>ilo un'n,JI.J'l~ na ve. L'E watl, f~dl'le allo scrupolosa religione ddla n ~'lte:Et*i:~ ingle!"e, elemento principe di igiené e ùi terapia, nCin nell'a""serire cbe il mo,·ale ùegH inre,·mi è crudelmente ucciso, quando i pover'i pazienti sono attaccali dai \·ermi e altri insetti. Se le esigenze del nostro gioruale ne avessero consentito, io avrei po~ulo presentare meno povera questa rivislit colI'JIIush'8rla di appositi dJsegni, clw ho a mia disposizione . I quali per fermo, varrebbero a c!Jiar·ir e sifl'alli sluùi me~dio assai che I)Ualuuque òescl·izione, per accurata clte potesse es!"et·e. Il prohlema delle amlmlauz., uavali è luWalLL'O che avao· zato nella viu di una protica, di una pel'l'ella risoluzicm e. E ciò è verameule Ùt!plorevolll, mentre la (ilanteopica a ttività spiegAta ndla 'flleslione dui medic.:i dov1·cbbe cs,.er volla a profitto della stes~a poteuza guet•t•eset.~, per La quale l'organizzazione di QH buon servizio di ambulunza può reppre$en· lare un fattore di uon cornu11e valore nei momenti dech;ivi. A me é mancata fino al pt>~senle la opporluuilà ili slu.li11re sul campo esperimentale ùelle relative manovre la bArella :Milller adottala per le regie navi e le moòifìcazioni tli immegliamento arrecatovi ùal nostro corpo sanitario marillim o. P oi che io ne abbia raccolto non inutili osservazioni, mi fa1•ò pregio r ìterirne i r·elativi r isullamenli.

F. Dott. SAN T r.s l .


o'tGJ'-'""

3i5

D tJeooHo 41llmone nella Westone palustre. - P rof Ee«;El"IO F.uto. - (lliril!ln mtt·rflrt.z. <it. .\ledic. e CJdrur11ia. N

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~.

Con IJUel'llO At·lìrolo il r•·ofCl'l<lOr Fazio conlrihui~CP. efflcacP:nenle a dar valot·e l'ltienlifico od un rimedio, che. l'lollrnllo da poco all't>'<I'J Il q l \'0 diHDlllÌO ()P)t't'ffi()Ìl'ISIOO JIOf'OJIIrt•.lJR ratto il g1ro tli rat•Pr••lt~e ;rauP-lll', è Httllo '"Pl'r·imenlato co11 ~uc· ce'iSO da pratici aultWI'VOIJ, ma non hll fHlto ilcouo rt>~I)IHre ingres~ in terapia Il prof. Fnzio r•ir.. ril-IC't' dne ~uari~ioni notevolis ... ime, oll•·nule· una in 1111 ca<~o di malaria cronica con C*:hes~<~ia pulut:~h•t•, <'Il<' aveva resistito ai chiuu.:ei, oll'ar.;;eDico, &Ile cu1·e termnli, l'CC., P In !-!~"Conda m Llll caso dello CO$& della febbt·e ,Ji Napnli, r•ibeliP aò ogoa ronao di cut·a. AccennA altre-<i 11ll<> zuaJ'izioni oUenuli>da Rltt•Jt't!ll lo tolC"'SII mezzo, e cita l'opininne di tJualch~> merliro ><patrnunln, cho vorrebbe attribuire tutta l'efllca"ia dPLI'imeolio all'e.~fl11rirlin.a (contenultl in tull•! le parli del l'rutt•)) a alla limonina (c'lnlenuta négli otricoli). T.

a..... •»eolAohe delle malattie palmoll&ll nella marill& Il& guerra, e mezst per evitarle. - Uoll. Ar>OLFO LEnf:Rl'.R, mt>dtl'O della marma austriaca. - (.\fitilu•ilungcn au& dl!m r.ebiele deJJ Seeu.'C8ens, 'X. 1 e 2, lbl:\5).

Lo rur>morin che t(UI rtassomo bn vinto il premio. me<:<so a CtJurnt'l'lO dal Mio1stero austmaco della guert'a e tlelln mar ina. <~ul !<t>guen le tl?ma: t• QuAli no~"i"e iniluenz" esercitano sulla snlut" dell'uomo di m&t·c i <~ervizi e le condizioni ùi vita d..lla marina da guerra?

2' Quali provve limenli convien•• aclottat·e, quali rnoùificazioni introdurre nei vari rAmi del <;ervizao a bot•ùo ed a terru, per mi!:liorat·e lo :-!.alo <~anitario de~li f''[llipaggi, speciahuente in consiùera:z.ione delle frequenti infer milh dtli polmoni e delle '\'ie aeree? . Ri~!lonùendo al primo quesito, l'autore prende 111 P.some mnllnzi tutto la gravosità dei ~Prvizi del marinaio, sludian-


:>i6

Rl\ ISl ,\

dola ~pocia.l m enle ùal pu nLo tli \'is ta del ùa nno r. he essi ca no alr t•pparalo respu-ator io coll' o«la,.o!aroe la libertà rno,-imenh. La ra pidità del mo ntare a r ivo. lfl voga re~XUIAmen tare. Ja ,·ori ·l'attrezzatura. l'arra m picarsi SU l covi, t•si ~ono srcn N corporei vel"smentc :slt-aordìnarii, i qu ali, stuJmti da viciDCIII hanno lutti d i comune l't>tfPlto Ji im ped1rc 1 liber 1 m o ,·imeo&i dei polmoni proprio nell'istante i n cui, a ca usa dell'esaf!erato ln"oro, l'azione del cuore è 1·inforzata e il bisogno d'ossigeDCt

è cr esciuto. Or es~cndo mollo slrelli i r·apporli fra l'azione del cuore. e la funzione dei polmoni, quec:ta de,·n t:'sser e <~Pmpre pror•orzionnta a qu••IJU, CiÒ Chi> appare eviJenlìssimo "'C SI CODc:iJera ch" tali rapporti non olamente ;;ono detur1n inali da disposizinm a nalom1che, ma pog~ia no s ulle leggi del r icambio materia le, il quale poi alla c;ua volla è in ragiono diretta •Ielle rnanire~lnzioni tlinnruiche. Se dunque, clurunte gh sfo1·zi cor por ei, la r ec:pi razione c\ oc:tacolata, non solo quegli ~rorzi Ji ve n LAno più ciiflicili. poiehè il ricambio della materia, e propriA.M.eulP Jl ricarnbto ga<:.«oso, non corrisponde nd essi, ma unmedialnmente, cd in pruna linea, soffre la nutrizione elci le!<sulo pulmonult>. E• l ecco in qual modo ciò accade. AumanU'tndo l» forza cd il numer o di'Ile pul<~u;r,ioni cardiache, viene spinta, in uu tempo più bl'~ve che d'o rdiruu io, una con<~iclerevole •Jnanlilà .-li «an~ue dR un lato m 1 mu!lcoli e clall'allro m•i polmoni. Quanto ai mll!':C'Oli, ~il'co me t•ssi, clurante il la voN, nllonlanano più rapitlamcnl••. l'On lt> loro c·onll'8zioni, il ~angue venMo. si tmvauo nelle c mòiziom piu ra vore,·oli al miglioramento deliA loro nulri:tiout'. l muc:roli, infutti, con l'est!l'ci;r,io «i rinforzano. I polmoni si riuiur.r.ano onch'es!-<i con J'ec:ercizio, ma a condiziuue che <JUCSlo c«ercizio sia modera~o. dappoichè quando oltl"epas~fl un cer to limite, c;i r·endono inevitabili dei dil'CJI'clini circolalorii, che ledono olirettamenle le conclizioni lrolkhe del pohnone. Ed invero, nei menzionali lovo1·i 11peciali dei mAr inai arcncle che il polmone ri ·eve. media n Le l'arteria pu monai('. t. na quantità di <:angue ''enoso maggiore che d'ordmnrio, e pr,iché


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n'JGI&XF.

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questo sangue. per le r au:ioni meccaniche, che verranno or ora accennat •, non può agevolmente lt·nsfurmat•<~i in orte.. rio&O, nò puo liberamrnt~ H'I'"81'!<Ì nel!~ ra·lict dPlle ,·ene pulmouali, la !'Utl pressione aume>nla e nP ri!'iulla che Il tessuto oJel polmone V!•·n<' tffibeVU~O la Un siero riC'CO dì 8~1d0 o

carbonico. Co~! ;:j stabili,.,ce per questo tessuto una causa note~ olt.! di scadimento nutritivo, tanto piu nolevolP in quanto the la circolazione nelle arterie broncluali è incepp ata ench'e~toa .

Se a questi fattori poi si agl!iunge la frequente insufncenza de) vnlutne d'at·ia respit·llbile nei lo,.ali rlO\·e ~li equip11~gi donnono, si comprender& ancora rne~ho in qunli sfa"\"orPvoli condizioni si compiano le funztoni nulrtlive nei polmoni dei marinai. Mo in che consistono i menziona ti ostacoli meccanici? A ben chiarit•ue il eoncello, il doll Ledet·er prende in esame la vo1a rt>golarnenlare, non pet•ché sia il più faticoso lavoro del marmaio, ma perche é quello in cui appare ptù evitleut.e Ja lro!'luress:iono delle leggi fl~'>iologicht'. Nelht Vll!!a rl'golamcntere tutta la rorza neccs~aria é ~rri­ gionata dai mu>:coli cl egli arli loracici, ciò che non si verifica nellA "ogo ùei bat·caiuoli borghesi. n .. lla quale il pel'o del corpo rnppre~enla una gran parte dclln fot•za motr ice. Or occade che, nell'atto in cui "ien dala la spinta al remo. lE.' ~~lf•lc, come punii d'appogaio delle bt'Hccia. restino immobth, «euza ch11 la loro nnmobiiU8 posc:a avere un ~ufnct..nle com,~nc:o nei tnovitnPnll del diaframma, !.!iacche i mo\•mtenti di 1lll"slo de,.ono 6!-<!':t>r e sioet•gici con quelli delle costole, e non poc:sono compt~'r'i l bP.rarnenLe nella po!«izione apcaisa, )a !JIISJ.~ r•eslt·inge la c•avilà ad lomin8)P., Egualmente che n"l vogat'E', nella mngdor parte dei lnvori d'ull ri'zzatm·n "eneo no temporanef\mcnte fic:<:alE> lP co-.tole. per lu :-!4'c:,a N~gionP r'le ne>lla "O:.:"A, e vH'nP l'l"tl'..tta la cnvitit Addominale, poirhè, pM mtwtonera l' PfJUdibt•iu del ~orpc•, lh c:upo·rfirie aut<>r·ior.- tlell"aoiJ<,lll" è pt·emula l'unlrO 1 pennoni e contt·o il o..a!'liame: tli nuovo, llun•J1loJ, itnpt'duw·nlo &_Ile ~"tursioni t•espit·alo:·ie luuto co~lali qmwlo dìo(rammatt·lle. 3i


ltlnST.\ ~ell'arrompicarsi

sui cortlomi e nel rapido allllar e a eh<> e au<•h'e,.so una tnaniera d'arrampicor:si, "engono ugue~ mente aggravale le !traccia o qnindt tewporaneamonte nssalle!; le costole, e il danno che n•' rtc;ulla corumcia a !'!•·t>m~:tre solo quundo, dopo lunga abitudine, si rendono i movimenti delle. braccia sincroni a quPili d~llo re,ntrazi me. Quanto r;rra,•o:;o sia randare a rtva con l' uc:ata rapidit6, l'autore lo valuta senza dtrelLc mi,.nra.zioni dinamomelricbe, ma in modo approt:sirnativo e nello slchso tempo con sufficiente e<>allezza. Eri ecco come. Nella marina austriaca e nelle altre marjne mililari d'Eu• r opa si suole andaro a riYa r apidomenlo, a pa!>.so di corsa. In rJUeslo cac;o !<i fauno, in •enerale, lre pa!<c:i per minuto hecondo, vuoi dire che si montano lre grihelle, le quali, nello in!<ieme, rappresentano un' o.llezza di quasi i5 centimetn. l poicbè il cor po di un uomo pesa, in me.lia, 6:1 chilogramm~ ne risulto che il marinaio, sollevando coi suoi muscoli il peso d t'l proprio corpo all' alteua di i 5 centimetri in un minuto secondo, compie un lavoro di alzata di chilogrammeb'l 48, 75. E ~A consiùeriamo che una parte del pe~o del corpo è ~ost.enula a spese della lihera respirazione, ciò che aggrava il lavoro; che in ogni passo lo sforzo è maggiore di quello che sarebbe strettamente richiesto se non !';i do,·esse esagerarlo per evitare di rimaner l:iO!"peso alle ;:risellc, pos• siamo r il· ·nere che il marina1o nell'andare a ri\'8, compia un lavoro ùi alzata di 50 chilogL•ammetri per seconùo. Lavoro coleslo ac:c:.U notevole, se l:ii tiene pre:>ente eh · il ca.,·allovapore, uguale a i5 chilogrammetri, ~ stato stab11ilo 111 mec· canica sul dato tld lovoro che puo compiet·e, in medta, il cavallo, il •1uale ha una mu--colalura almeno cinque volte più polenll! che quella dell'uomo ed una !';Olìdi:><t ma struttura del polmone. Il marinaio dunque nell'andare a rivA con«uma troppa forza, e coei ac•·re ..ce ecccs"i\·amenle ti còmpito .Jella rt:>spi· r azione, nello ~ter<~o tempo C'he la rende difficili..sima. Alle nocive inllueuze studiate fin I')Ui ne se~e uua seconda, cioé le intemperie, che il marinaio dAve afl'l·orttare senza potcrle mai evitare, poiché il biso!rno dell'opera ""a a


D'IGit:'\F.

-fiordo e mag~ioro appunto col caLtivo tempo -in porto per la manutenzione dd materiale, e in allo mare per le e8igenzecJella uavigarione e per la sicurezza del bn~'<timento. Ot· il vento auoee alla respirazione 'luantlo è molto forte, giacché allora rappresento all'enil'alad'•lle vie aeree un a·1mento unilaterale di pressione, e •ruinrli un ostacolo alla respirazione, che può però evttar::~i ordinariamente col girar•e il corpo n•>lla direzione oppo~ta. Più ,fel vento nuoce la piOJr~ia, poichè ordineriamentu il marmo io è costretto a suhirla per lungo tempo, &enza avei'O vesUh sufficienti per cambiar~i; e chi ha lungamente navigato sa che i marinai ~iungono in certi ca~i a etere per 12 o 1;1 ore e~'<posti alla pioggia, e talvolta per 2 o 3 giorni ·lanno il camb1o at loro ;;carsi \"C"'tili tutti piu o meno pregni ùi acqua, Ronza desistet·e pertanto dal lavorare all'aperto. La conseguenza di ciò è che una cl)nlinun evapot·azione si etabiliece ullo superficie ùel r·orpo J.el marinaio: il quul.. si trova cosl •Juasi in un apparato frigut·ifero La o;upcrticJe del corpo si rafl'l•e, lòa; i va~i periferici si l'eslt·ingono, eJ il sengue che non può più circolare tn es-.t !"i river&i nP~Ji organi inlct·ni, ft·n i qunli qul!lli che vengono o;opraccaJ•icati a prefereuln sono i polmoni e j vi:.cct·i adJominali. E ,.,j noti che i polruuni di HrnUur·a un po' Jelicala soffrono g~u per il 110lo fallo d; """'Pre rQ<>i mPcranicAmente soprnccaric.ati. Ma t! disoJ•IIinc non é "Oiamente mercaniro; i· aucbe chimico, poiché, "Oppres!"u la !"ecrezione rutanPa, i pro lotti che "i el1 minano per qucst.n v in devono ror•si strada nltravel'!<o i polmoni, i rent c talvolta anche l'intestino. Un'~lll'll •:On•liztone .. ravorevolf' pPr 11118 parle non lieve dell'equipaflgio la troviamo nei lavori di macch ina: tal condizione é di n11lnra termic.'l, e MlpJ..,ce i fuochisti e l'alto P r«onale della macchina. Qui l' allissimn temperatura dei dlver:-i lol!uli aumenta untevplmente l' a1.Ì110e :!el cuor~. ma dcpr·ime npiJo ste:-so tempo l'ottivit<t re-pn'alorJa: quc.. ta infalli richiede che esi~tn una certa dill'~renza di temper ulura tro t·arta · C!;terna e quella ront~nuta nclll' w"cichett•• pul~onarì; e tal differenza cyui t'• inverliln; d'ultra parte, invece dJ :ln' at•to rre!"ca, densa, dotata dt. un alto pe~o spectflco, . In


580

RIVIST.\

quale fii precipiti facilmente nei polmoni e in Yolume va me n le piccolo ne soddi!<ti i bi~ogni, si ha nei locali macchina un'aria eh~, per essere eccussivamenle r.al ia, senta condizioni contrarie a queste. È vero che la rime<lin al male cbe oe risulta col rendere più e~tesi e quenli i mo vimenti r-e~piratorii; que"Lo compenso però a dare all'organismo l'os~igeno che slreltamPnle chiedi\ ma non ad evitare i danni, cui vR soggello il pulmonalt>, il quale, al pa ri che nelle sravorevolr mecCAniche "opra acrennnle, s'inheve di un siero oove1111 os,.igt>no. e rimane cosi !"Oslanzialmenle t.lanneggiato sua nutrizione. Ma ciò non basta. Un'altra ctlusa d'infermita pAr gli gani rl'spiralorii del p1•r sonalc òt macchina è costi tuila sbalzi di temperatur'8j etl è facile r.omprendere i mali possono derivar·e •iall'esporsi colle mucose c.on~est.e e corpo in !OUIÌore 8Ò una temperatura di 30" O M)• C. più Una condizione cbe e~ercila la sua nociva influruz11 meniP su ~ulti, c che pul'l mollo contl'ibuire n salut~> m A'~>nerale eJ in parl1colare la te~situr•a òell' ralo re«Jliratorio, é l'in«ufficenza dello cocambio gassoso r istre ttezza dei locali, nei quali i marinai abitano. In A u!<~lr'ia i mar1nai rh nuova le,•a vpn~ooo aeca~581~ in baracche, le quali, A prescinùcre da allre calliVP zioni (per· f'«~>mpio l'umidila), sono troppo angustE', offi'eltd ad oc-ni individuo un \'Oiume di aria rcspirabile di 9 cubi, invece dei 17-20 metri cubi pre,crilli come minimo. nelle ste..se casermA drlla marina, che pure offrono zioni vanln,ttgio~e, lo spazio assc~nalo a cias.!uu individlllC non è ma~giore di 1:> metri cubi. E poichè alla in•·•~rlt!D ed alla inco..tanza clelia ventilazione naturale non s i A o~••·~ veduto r.on un t-islemrt di \'enlilazione artitìciale, i pollm<tll durante la notte sono "car~amenle nutriti da on sangue mll decarbonizzato. Sui vecchi ba~timenli, !~ulle cannoniere, sui vapori a batter ia coco,•er·ta. le condizioni dello spazio variano fra limiti molto anausti, offrendo una cubatura specifica di :J-5 metri cubi e se su queste navi accade t.alvolt.n che le correnti d'aria


D' IGIE~E

58 t

non nlimeulino le trombe a vento, l'aria respira bila eli coloro che unrmono sotto coperta diventa eccessivamente carica di acido curLonico. ,\ltl'd causa d'infermita è, secondo l'autore, il modo poco 1'8Zionale onde si fanno i lavaggi a bordo. I la vafr;ri delJa coperta presentano l'inconveniente di obbligare i lllllt'snari a tenere nelle prime o1·a del mattino, con qualunr1ue lemper atur~t, i piedi nell'acqua; i lavaggi dei ponti inferiori poi pt·eseot.ann. oltre a questo, anche l'inconveniente di una permaneule umtdità. la quale nejlli angoli é molto più. notevole e ~rsi­ ster.le, e vi agevola la moltiplicazione dei baclet•ii. Il genE>re di vita clei marioari a lert·a somiglia a quello dei sol.lati dell'eset•cilo. Per ~1Lten ua re la nociva influ enza degli e~ercizi i militari e di tutti gli allri lavori faticosi, a cui le reclute non erano abituale dura n le la ''ila borghese, bisogna a"ere l'accorgimento di assuefarvele gradal&menle: è proYato infalli che anche ryut!gli ese1·cizi eorpor ei, che giovano a fortifleAt'e gli organismi ahi luati ad eseguirli, stancano eccessi vamen te n€ i primi tempi. Il gt•aduaJe adallamenlo, del resto, rlnnehhe r1 guarunre aucbe allrP condizioni della vila delle red utt?. Quando un giovane v1ene al ser..-izio, Lulle le sue atli\'ilà cominciano ad esercitarsi in un modo elle per lui può verumenle d i l'si sLt•ano, como strana è la lvolla ;pure la f.!'Uisa oude egli comincia a sodùisftwe alle pt•ime necessità d... llf1 \ ilu: egli cammina o sta fermo, dorme o \'aglio, lavora, ''e!<le e si alimenta non come er-a slalo abitualo per venti anni, in ullro ambiente fisico e morale, ma cou1e gli è impùslo dal regolamento. ii: certo che questo non può ess.:!re sostanzialmente mulato; ma bisogna Lener presente che molle danno!':e influenze sono neutc·alìzzale nei loro effetti dall'abitucltnP, la quale costituisce quindi fra le morbo!<O influenze un appo~!!io alle conJizioni fisiolo!{iche. Quandl) l'organismo vkn posto in condizioni sfavorevoli senza questo appoggio, allm·a le funzioni vegetali ve si allerano, la null'IZione decado, e glt ot•glini meno t•esistenLi o quelli pii1 direllamenle dann~:cgiati si dispongono ad ammalare. E d è pl·incipalmente Pel· l(lle5ola •·agione cbe la mm·bosil.a rra le l'eclute è molto lllaggivt•e che fra la genle ùa lungo tempo in servizio (3:1).


,, ··s~

HIVIST.\

Uuanto alla razione alimentare del marinaio nustriaco barcato, l'autore la tr·o,·a ~uftlcienle, rontenendo da ilro-·11 grammt cJi soo::tanze 1rote1cho, cioc pre!O!;O a poco la q ~tnbmta dai fì"'iologi; ma ciò che egli non approva è la minuzwua che tal rcuime subisce a lerro,t••Lenendo elle qu~~ ~mbiamcnlo in pP!!gio debba immancalJimente nuocere condizio111 nulr-ilrivo generali. È ben V C'l'O che il marinaro terra Javot·a e .,; c;trnpazza meno che n bordo; ma la dimll,,. a t~> rra deve consider·arsi rer l'uomo di ma••e come un periodo in cui e!!li si t•infranchi, cioé ripnri le Jlt'rdile c;ubit.t ridoni nutrimento e v1~ore o gli organi logorati cJnlle fAuCJit~o: dalla inclemenza dd climi, dal dìsquilibrio nell'eo::t rcizio deUe funzioni or!!aruche, e t.!&lk Agilazioui morali, e c::j pom:-a coel in grado di affrontare nuovamenlt~ in floride condizioni di salute i tli.,agi della vita di bordo e le eventunlità della oa,·igAziono. Or& il ri~loro, la riparazione con una ridu:t.ion del re~ime ahrnenlare non l'li comprendono. E ""ebbene n Il ei possa leoreliC'awenle valutare Jl danno che r·isulla dalla pst'7..iale ~ottraziono dei cot•pi albuminoidi allorcht> il mari• ntJio l"b •r..:a. plll·e è da r1tcnere come molto pt·obah• e eh& dn essa rlipenriano ttlcune malattie dPi mnrintu·i o t•'t'ra e la lt·n~zza delle f!unl'igioni in alcune malatlte polnaonalt. :-\ella marina ou,triaca la differen1.Q tra la raz10ne di hor.lo c quella di casemm con-.isle nella 1 r.lila di 30 c::ramm: li carne ID e~Lule t~ di 100 f<J'Ilmrni ncll'in\·erno: nell'inverno co::-llnt·uzione di cnrne li'Ovasi rldolln quast ulla melll. di quella che era a bordo. Ecco ol'a i pt·ovvedin~enti c ho il doll. Lederer propouP r.ome alli a neulraliuare in tullo o in pat•le, ovvero ad eliminare le mf'nzionale influenze nocive. t• Nd reclulam•'nlo militare marittimo biqo.zna accettore solo della gente che ai1Lia una rolmsta muscoJt,tura e dei polmoni mollo bene sviluppati, poich~ i s• rviz1i cl1e da e-.,.a si 1 ichiedono l>• •IlO cccessiYantente f:r:tYO"i e dnuneg· giano la tessitura pulmonalc u. prefer-enza di tu !le le allro. t• Lo l'eclute de\'ono C"-"Cre alloggiate in l•ìcalt che cori"-pondono alle c~igenze dello moderna kiene, o, c;e r.i•i non è po<;sibile in tutto, che alm~;>no offt·ano nei dorm1t ri un


D'IGIENE

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'VOlume d'aria rcspirabile di ii-20 meh·i cubi per ogni persona, regolato da una suJiìciente vtmtilazione. 3" n perio,Tn ,f'J:;truziono d··lle r edute dovrebbe essere portato (in Austria) alm"no a lro o i'fUattro r.1esi per r eud••t-e possibile nelle prime St'ltimane una facile accomoda7ion•~ ai "rigori ed alle Cotiche della vita militare. 4• L'alimentazione n terra deve cs:wre migliorato, sia • coJI'aumentare la tfuantità della carne, sia cou un aumento degli albuminoidi in genere. aggiungendo per es. del fm·maggJo. o• Poi marinaio è iudil"penl"abile un regolanwntare cappotto da acqua. Sebbene quest'ultima proposta non ci riguardi, poichè il marin11io 111ilitnre italiano ha il suo cappotto da ucqua regolameutar·f1, pure possono avero qualche interes~e anche pel' noi le sPguenli ccmsidet'tlzioni. l capp<•lll dll acqua d··lla fOl.!!!ia comunemenw usata non aonnconciliabili coi SPrvizi 1li coperta. Un mariuaio deve poter 811@f'r(' a:::l·•. d ... ve poter penetrare in SfS:li: r·istr..tli, '-'ci\"OIare fra ìl sarliame ed alh·averso i pnrlt•lli, cst:~el't: sempr a pronto a veder· tutto e udire la voce del comando. L'autor·· qu·ndi propo11e un capp(IUO da acqua che ri<>ponde a tu !le !JUPste condizioni, cwè un vestito semplice, fotto dì traliccio IJ!en, reso tmpermeabile dR una soluziono Yi«cos.a di allume. Vuole che giunga sino a metà dellfl c·osciu, non abbia cappuccio, appunto per· lascJar hbf>ri gli orecchi e ~li occhi, e chiuda bene al collo e,l al pol5'o. D eve f'Met·e largo appPna quanto ba"ti per in.Jos!"Arlo nnclw avenùo il cappotto dr pnnno; e poichè può "re~!-O e:,.!'ert' adcp•·t·ato senza que~to, è hPne che abbia una cinlut·a con due b11lloni e tlue occhielli a lla di"ltmza di 6-8 cenUm .. tri, pP-r polel't' in arnLo i cosi porlario b<>n nddo~sato al tronco. In o. vanti dcvt> aveT'P unu dr,ppia ht.ottouiPro per rnel.!lio pt·ntl'l!f.!et·r~ il mezzo ciel pt•llo. Que!ltO cappotl(l Sat'ehhe IP.g{4iPro a poco ,·oluminoso, non impRccer l'bbe i1 marinaio in niuna manona, non impc.Jirebbe menomamenle di vede~•e e di udirP, a coHlerebbe pochil"simo. r~ vero che, durante le pioggie di lunga durnta. un poco di acqua pure penetrerebbe per il collo, rnn non potenclo~;i poi


Rl rJSTA

evapot·Rre, non produrrebbe il ltunenlalo abba!"!<& mento tc mp••t·atura cutanea. 6• <.:vn molla accut•atezza dovrcbb_, e~set• calcolate bordo il numero dl·lle br ande tla poter collocut•e in ci&t8ell8 ,..paz, ... E siecowe è dafficile ottenere cha queRto s ia l:!les~o ~uftìcienlo Hi bi~ugni della r espirazione, si pr<>eull'lllll di stabilir e una regola1'c venlila:t:ion~;. l dali '-~>guenlt clevouo ser' ir·~ di nol'lua o el dit<Lribuire spozio e nel regolare la ventilazione. L'a1·ia atmo~fel'ica conliene, in 100 volumi. O.IH di • car bnnaco: i'l u:.{ni ora un uomo iuspira in media t;t me'lll cubo dt aria, e ne espira quasi allrt•ttanla, la quale però 100 pii l'li cuulitme 4,38 di acido ra r·bonico, vuoi dirt! una qlll~ lil11 100 vulle maggiore di <JUel.a eh~ n•' contiene l'aria

!lpira la . l't>r poter dunque t•espil•tlrt> sempt·e ar1a pura, !IO$.!Oèl'ehh·• atl••nunre il t!f. mell'o cubo di aria C!'opirala 100 pnrli di arm; d'ond,• l'isulta che uJ o~lll individuo ~:or··: rouo :,o ructri cubi di Hria pura per ogni ora. Ordinariamente :'\i rilicne che rwr una camera dnlelln d cnn"'i•lcrui''"Ì come mimrr1o 20 melr• cubi ò'arta, ammettendo dr~ C!'stt, medil1nte le cua•t•enlJ che peucL1·aoo pe1 · la porLa l per la firwc:tr a p~>r diffu,:on·~ e per· l'mflu ...nza delil1 d;fferenza di lempt>ralus·a ~C·(uislt prù del ·lor.pio <!el suo val .. re. ~ uoa oprnione un po' stiracchialR, ma uon pt'IVtl di fuwlamenLo. Sulle na..-i però, dm·e nnn si bannfl disponibili :!Ows pt>r ognt imlìvuluo, cle•·e h venlilnzione arlificiult~ ~upplirc Rl 1JireLLo. E poichè Og-l(i IH deterrmnuzione quanltlalrYn ddl'acido carhonicu è una pratica al.Jbaslanza ~em!'ll~ e non drhieJe l'implc~o cii complrcalr strumenti, l'autor·e t'accomando di sorve· gliHre :;la ambienti nei quali !:òi dol'llle, lenendo pr·t~sen te che un'a ria buona non devo conleu••J·e, com,. si t! dello, piu di U.Oi • • . ;i acido carbomco, tl che uno spuzio in cui sr a lh,Jr mito molli' or~ non dovra rnai coutcn~r·ne più di 0,8 ·;•. L'autore desidern pure una modilìcazione nell' altua lt~ si~ tema 1ii lnvag~i, c propone che "i impie..,:hr una miuur~ quonlitil di acqua, chtJ l'li prosciughino indi i ponti, specialmente i ponti coperti . con qu<>ll' occuru lezza cou cui nt! Ile comuni abJ\aZIODI vengllntJo pro::;ciugali i pavtmt!nli da 1e f{no, e cbe,


D•lGIEN'B

come ,.j U"a gui sopra alcune navi da guerra mg:lesi, SI Rdoperl pPi lavaggi, tolle le ,·olte che s&I'U possibtle, acqua dolce invP-ce di quella di mate. Ln ranrmt.: proposte, che forl'le, p1· ·l'e bolalamenle, non pruon , tu l te r<~paci 111 esercilar•• un· inlluenza ig1emca aprrezzabdo, pos,.ono, nell' inl'ieme, cunlt•:buire i n un modo n!<sai l'ilt:~aute a conser\'are la buona salute sulle navi ùa guerra. l.

ProSlum dell'apoplessia. da. iD•olasJone. - Dotl A. C. C. D~ HE)\zY, ~enerale medi"O mglest•. -(T!te Lancet, N. 14, 188:1). In una recente sedulaJdla Soctelà epttlemiologiea di Londra l'aulo•·e lrallc:' l'enunciato a1·gomenLo con lo scopo preeipuo di Bd,Jila•·e, a pro delle Lruppe inglesi del Sudan, i meui che l'e:.p•-r•enza o elle l ndie ~~~ su~t'erl come alli a preveu1re le gravi msolazioni. Egli dimorò per divl'rsi t~nni a Mullon e nel P.mjab, tna delle contrade più in foca te ·el _l• e là ,·iùe molli co.si di apopless1a ua insolazione fr·a i soldati ingle"i G ç{l'impie~ali rlelJe ferr•ovie. Xel me,e tli ~:,riu!!no la temper·aturn tli quei Juo!:hi è, alI'QnJbra, tlt 120• F., pari a circa 4.$} N'nligradi, e i lerrnomell·i a bulbo nero segnano liG• F., vuoi th re 80 cenligt adi. Un lermllmP.tro ordinario e::.poslo ai raggi del sole «egna 15-:-· = 69•, 3 C. La secchezza dcll'arlu t> ecce«!iiiva. L'c rùinaria um1dità del maggio q appena di 2u•. Le nolli sono relntivan1"'' 'e fre .. rh&: in gio::!OO, cne è il mese piu caldo, la plli 'ba ...8a lemperutura nottm•na ò ùi i l• F. Ver:;o le iO 11 cielo diwnla eercno e la te1·ra irradia rapidamente il calore occumulnto"i durante il giorno; ma vi suno nel col'SQ dPL'anno tre 11 quattro notti intensamente calde, perché le nulli uon si disperdono e l'irradiazione rpundi non è po~sibilr>. I n questi ea~i l'autor·e trovò il }.. lto t.anto <'ttldo, che dovè versa n i "Opr·a dell'arqua per randerlo tollerabile. Il clima del Suùan è di psrec\!hi grod1 meno caldo che quello ~ M·•ltan ed anche per lullo i l re~ to rn~'no penoso. Or "e, come l'JSulta dall'e::sperienza, hl salute, methanle gli opportuni prov-

·oo,


586

RIYIST\

ve.timenti igienici, si con,.et·"a abba~tanza huona fra le tr·uppe inde...i di ~Iull:Hl, molto pil. t'acilmente può C'iò oll.cuerili nel Sudun, pel'<lll11Dl0 ha t• lozione con r altezzA d..>llatempt'I'Hl ura. Cun t1·ariame 11le a q Ulilllo si potrebbe l'i tenere, 1\1 u Il nn è Sli!La per lungo Lcmpo unu dellt! guarnigioni più ~llne nel nord dell' J nùo~lan. ed é risul n la In qui nla per cnn11izioni sanitnrte, fra tulLP le ~ln:lioni ina-lesr, avendo presentato una mortalità del 15,15 per 1000. E se vcrr•à ri1lolta la morlnlilà per in~olazionc, ~lullan, malgrado gl'mlen.,i~~imi calol'i ùella suR e~tate, diver•r·it unA delle p ù ~a ne stazioni in~:l··>'i dPI monùo. Allor·cho gl'Inglesi strinset·o n'assedio la fo rtuzza di M ullan, nell'estate del lfl-18, lorJ Gough, che in quel tt>mpo aveva il comando ~upr~:ruo dell'ec:ercito delle Indie, impensierilo dai pr•rmi cac:i di apoplP!'<>in tropicale, voleva so--pen· dere le operazioni sino al termine dell'e<>tal.e; mR i ratti provat'OllO che le c:ue oppt•en~ioni erano infon•iate. Cou Luoni ati· ndomenli, cun unn ~g~a amnunistrarione delle ~U,f<i­ slenzo, e con lutti i provvedimenti atti o ùifenciet•e i 1-\0JdaU dol calore o ad accresce-re per quf'!'ILO la lol'o resi5ll:'nw, la campagna fu portata brillantemPnte a termine con la pt•e<>n della rortezza. che è una delle più formidabili delle Indie. L'apoplessia da insolazione ca~iona un ~ran numero •li dec"<>~i fra le truppe, préc:so n poco 100 ali" anno. E,.,.!t si prt <>e n la tanto !<Ollo la diretta azrone dei ra,..;~i solari, (!nanto all'ombt•a, sotto J"influelli:a di un'alla tamper·atura; e quc!'ta scconùa condtztona, conlrariamenlt• a quPI che ~i potr••hbe cred•·t·e, è ptu funesta tlella prima nei 5>uoi efl'elli ktnli Per• prevenit·c r apopll·ssia che puo e<>,ere prodotta dalre,..porc:i ai ra~A'i ùirelli ciel sole, l'autore consi!!lia due principali mezzi, C'ioè: t• che i vestrti !>ieno larghi P lcggrel"i, aftlncht! non ~iPno di ostacolo 11lta hberto Ùèt mo\·im•'Jtli e i alla evaporazione cutaneo e non intralcino la cit·colo.dono superOciale e mollo meno quella del collo; 2• che sr l•·uj:a semprt.) a portata di mimo qualche bevanda per poter· bere ad ogni minimn s~nsazinne di sete. L'importanza di ~ilfalle pt•ecauzioni fu dimo!'trata da molti ca~i importanli,..,irnr, di cui l'autore ru le,..timonc oculare. .\Ila pre~a di Rongoon , nel tt);'>~, di due l'ategoric di sollnli, chP, del r·e~to, t't'n no in conrlizioni itlentichG, e che si trova vano sollo un c:olo ar··


D'tGlE'ìE

dente, una combuLlé m munichn di comicia, e l'nllra in abili d1 panno turchino, .. t ,uant.• attillati: ebbene, molli di que<~la secon•la calt•goria. corupr~~o r ufficiale che li comandava, cominciarono a cndere pnyi di ~en:-i fJOCO dopu il principio delrAziouc. Anello ìl difetto di acqua ha ca~ionato molle perdite per a p· ·i •le~< l tropic~tl" nelle g'IIAI'ni:.:Joni mde:si delle lndiP. l suldaLi indigeni uc;nno bere l.tt·ancli !tuanlità di acqua ol orchè sono esposti al soiP, ed è altl'ibuila a 'lue~la pl'atica Ja loro immunilil per l'apople;,:sia da iu«olaziont' . .Menlr•• lo truppP in:;,l••'-i per !ono per ·1uesta mahllia :!Osoll(lli su 10,000, lo truppe indigene ne perdouo, sulla ~;les:sa foJ•ta , solo ~. La rormn upopletllca dell'insolazione è molto rnru fra gli ufficinli. nppunto perché e~<«i hanno cura di JXII'lare vestiti ••ggieri o la1•gbi e di tener sempre pronte deiiP hcvaude per "iw:ldi-<fat·e la se lP. Tal ma lallio è scouo<>ciula f't·n i coHi vntor. rld th•· in .\.rram, quanlun·tue stl·no obbl ;.;ntì dnl loro mesli•·re n l espor;;i al sole nella sla~none eslivn e nelle ore piu calùo dC'I giorno; e la r·a~done di questa pcrrella ìmntuniiA In lro\ :a mQ ll~-'11' abituoltne che hanno dì la Wli'IH't.' quuc:i i~nutli e nell'abbondao le U"O òi aequo e di infu«ioni di the. Bench;• pt>rò I'autor·· uon In dica, io credo cl.e l'acdimAlnmenLo po!tsa rappt'CS<'nlare anche per l'insolazioue un grande fallare d'immunilu. La tnaJ:~cior pnl'le dei cosi di apoplt•c;sia tropicale prodotti .JoJI'azione di un'Hl la Leroperalura a ll'ombra, ~i veriflca ft•u i soltlnli in!llesi ùol tramonto alla mezzanotte; e ciò è dovuto n "Peciali condjzi Jni meteort.·lozi<·he ,Jj tal per·iodo del c:· •rno, comP. pure all'an'ullat•si nello osterie e nelle canline. L e con· diz.ioni meteorolo,:iche. a cui l'autore accenna, c:ono la ce~­ sazionc della brena, l' accumular"i delle nubi e quindi la dif'fìcollà rlell' irrarhazione cn.orifica; condizioni cole."t~-' dJ•' tliventtonr~ letali r1ua ndo la jrenle si agglome ra in locali male aerati e si i'opra('carica d1 nlcool. Le bnracchc n•·lle ort• dt·lla :!era c;ono calde <"Oinl" forLi, e il gP.nerale rne•ltco De Renzy ha prnpo~>.to di innaffinl'le dopo il tramonto, cos11 che tal volla è riuscita imprulir·abile, ma di cui è stata riconosciuta la ,:!rando u tililà. l n conclu!>ionu, l' espe1·ienza acqui!-lata n~llc più iufocale regioni dcii'Indoslan, pPrmette di ritenere clw in ogni r·pgimtfl


588

RIVI ·n D JGI.E"J;

tropicale è ag<'vole salvare le truppa dall'apople:::..,ia per m· soluzione. Con buono tende, falle secondo il modello indiano, coll'uUenersi per gl'indumenti all~ norme accennate, col non fa r mancare mai l'acqua, coll'evitare gli ag-glomeramt>nli in locali limitati, e specialmente nelle leude e nelle capanne, coll'usare con grande parsimonia l'alcool, al quale converrebbe sostituir~ in purte ìl tbe. le perdite per apopl~!"ia da ineolazione divengono minime. T.

. VARI ETA

-

liono congre..o medico internazionale a Washington nel 1887 .

Il Comitato c:--eculivo ba dalo l'ordine ul suo segretario generale John S. Bilhngs dì pubblicar·~ le norme e le h~te provvisot·re de~odi ufllciah del Congresso 1 membL'r strani(lri per ora basta !"iano d1 professione medici, o de!'lignall Jal Com1tato esecutivo, chA si ~iano tn!'<r.t•tlli e provveduti tli vi· glietto d'entrala. l laYori dPI Congrc::;so saranno ripartiti iu 19 1:<ezioui: la f(i• ~ezione é con!"ograla alla chirur~ia e medicina mihtaree na,·ole. Le lin:::-uc ufficiali saramto ringlese, la francel'e e la tede!'ica: il re!toronlo ~nrà pubbliralo in esl:òe tre lmgut-. Pre'-idenle iutc>rinnle ne l'8rà il dotl. Flinl (ainc) di :-;ewYork; unn dei vice-pr..sidenti !"arit il <'hìrur~o generale dell'es••rcJto, e quPIIo della marina de~h Slat.J linili. Il "t•grelario generale Il<' S&I'S il Billings (dell'eserc;to) . Pt·e«irll'llle della 16• s~>zione sarit il dott Dav cl L. Bunlmfrlon (dell'ccercilo), uno de1 vice-pre~identi il dott. William E Taylor (della marina militare. m ritiro•, il segretariO il dott. Bemawino F. Pope (dell'(lsarcito). B. Il DirP.t 1 oro

Dott. Fr.ue& BAaOFFtO col. med. Il RE'da t ' or<. CLAUDIO SPORtA Capllcutb m~·U<:o

NuTJNI FEDERICO, Gerente.


589

NOTIZIE SANITARIE

at&to II&Jllt&rto dJ tutto n B.. EHrolto Del .... 4l agollto 1184. - (Ctreolare N. 29).

Erano lltJ~tlì o~peùalì mìlitarì al J' agosto 188i (l ) 63~ Entrati ""' me3e . 71i8 UsrJli . . . . . . . . . ";9-\0 Morti . . . . . . . . . 104 :,~58 Rtmosli al 1' sellembre 188i Gior nate tl'ospeùale . . . . 173651 l i-32 Erono nell~ inrertnene ,,h corpo al t• ago:oolo J&H. ';Q-J8 Eutntli nel mese. . . . . . 6177 l:s<".ti guariti . . . . . . . 112i Id. pPr pas!'are all'ospeùale. Mortt . . . . . . . • Rimasti al 1' r::eltembt·e 1~8~ 1660 V.Si 96 Gtornate ù inrerme!'Ìa . . . 43 Morti fuori d~gli o~ pedali e delle infe1·meriu di corpo 147 Totale dt>i morti . . . . . . . . . . . · • · Forza mPdia fò!ìornoliera della truppa nel mese d1 a~o~to 188\ . . • . • . . . . . . . • . 218130 E ntrata medtu giornaliera negli ospedali per 1000 di

forza . . . . . . . . . . . . . . . . . Entrata medta giornaliera neJ;tli ospedali ~ nelle inr.:rmene di corpo per 1000 di forza c2) . . . . . Media g10rnolìcra di ammalati in cura negli ospedali P nl!ll·• mferroerie di corpo per 1000 di forza • . . Numet·o dei rnorli nel mese ragguogllalo a 1000 di forza . . . . . . . . . .

.

. . .

.

106

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2,17

O,H7

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Ili OapedaJi llltlllarl (pr ioclpali, auccurtall, infermer ia di prealdio •

'P~c•an, e ospedali ci••h. 11 1 ~>ooo <ledom gli ammalali pa11au ag li oapeda ll dalle i ofermerif' di eor~.


590

l'IOTIZlfi: SA NITA!UE

~lorii'Ono negli slnbiltrnenti militari (ospedali, infermerie di presidio, specinli e ùi corpo) N. 'il. Le cause delle morti

furono: ipercmio Cl•t·cbrale 1, apoplessia i, meningite edencefahte 2, bronclute IPnta 3, polmonite acuta 2, polmonite cronics i, pleurite 10, tubercolosi miliare acuta 2, tubercolosi cronica 8, cat8rr•o ga!'ltrico acuto 1, catarro ent~rico lento t, peritonite 3, il~>o-tift>:H, meoinl!'il.ecerebro-spinaleep~demica t, morva acuta 1, artrite rungo:sa 1, linfangioilei. flemmone 1, pustola mali~na J. St ebbe 1 morto «opra ogni 151 tE:nuti in cura, ossia 0,61 per 100. ~Iorirono negli o~ pedali civili ~. 33. Si ebbe 1morto sopra ogni '72 t.-nult in curo, ossia 1,39 per 100. Morirono fuori degli stabilimenti militari e civili N. i3, cioè: per malattia 20, cholera asiatico 10, paralisi cardtaca 1, annegamento casuale 4, in seguito a caduta 2, per assaasinio 1, per suicidio 5.


NOTIZIE SA!'U TA1HE

ltato sanitario di tutto il R . Esercito nel meae eU ae~ tambre 1884. - (Circolare N. 38).

Eranu negli ospedali militari ali• setLembre 1884 (1). Entrati nel mese . Usclll . . . . . . . .

5458 6578

6413

" or 1·1 • • • • • • • • 2U .u R1westi al :t• ottobre 1884 5382 Giornate d'ospedale . . . . 161000 Erano ueUe infermerie di corpo al 1" settembre 188·i . 166!) Entrali nel mese . . . . . . GiHO 5674 Usc1t1 guarili . . . . . . . U87 Id. per passare all'ospedale. 4 \torti . . . . . . . . 1G·H Rimasti al t• ottobre 1884 . . 52112 Giornate d'iniermeria . . . .

Morti fuorl degli ospedali e delle infermerie dì corpo. 16 Totale ùei morij . . . . . . . . . · · 261 Forza media giornaliera della truppa nel mese di settembre 1884 • . . . . . . . . . . . . . 218196 EnLI'ala media giornaliera negli ospedali per 1000 di ro rza. L,08 Enlratu medla giornaliera negli ospedali e nelle iniermerie di corpo per JOOO di forza (2) . . . . • ...<>. ,O'> Meùia gior naliera di ammalali in cur a negli ospedali e nelle infermerie di corpo per J 000 di forza. • 33 t'\umero del morti nel mese ragguagliato a JOOO di forza. 1,20 o

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Il) Otpt'd.ali militari (principali, succursali, intermarJe di pret1dlo e •peelall) e oapeda ti ci n li. 12) Sono dedotti gli ammalati passati agli ospedalì ~Ile infer merie dt

corpo.


!)92

NOTIZIE SANITARlE

MoJ•irono ne,:tli stabilimenti militari (ospedali, infermerie di pre~irlio, ~reciali e di corpo) N. 213. Le cause delle morti furono: mcningile e l encefHIJLP 5, bronchite lenta 3, palmocr onica i, plcul'il,. R, LubPrcolol'i cronica i2, vizio organico di cuore 3, t·alat1'0 ~8'-lrico acuto t. catarro enter ico acuto i, catarrCI enter1co lento 2, malattia del fegato 2, per1lonite 3, ih~o-tifo !li, menin:;rit~ cet·chro- :;pinale epidemica 1, febbre • da malaria 1, merao;mo 'ienile l, colera asiatico 131, r-esipolo 1, tlemmonc 1, a~Ce!',.o iliaco 1, carie vertebra li 1. Si ebbe un morto !>Opra ogni i-8 tenuti in cura. ossia 2,08 per 100. Morirono negli o~pt>dali ciùli N. 3'2. - Si ebbe 1 morto sopra og-ni G:J tenuti in cura, ossra 1,59 per 100. Morir ono fuori dcA' li !~labrlimenli militari e civilj ~. i 6, cioè: per malattia 8, colera asiatico 3, per assassinio 1, per suicidio -\.


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MALATTIE DELLA STUDIOSA ADOLESCENZA OSSERHU lS a SESSE~NIO DI SERY!liO .\IIOJCO NEL COLLEGIO M!LlTARE DI FJREN7E l>..t.L I>OTTOBll

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A NARA

llAGGIOR~;

li&DICO

La ci' ilth produttrice del benes5cre moraJo u mnloria le nou i'> scr.vra d'inconvenienti; il suo cano proeede m:IO!'itoso o fnlalt', porwndo trionfalmenle il bene, non curando i lt~~a l e che sernrna prr via . l.' incremen lo delle scuole, i] progre~SO dell'i n,_egnnme IliO S\'Ìfuppa l'intelli:,rcnza, ma può danneggiare il corpo, c· d,t quull'hu LPlnpo gl'igienisti si preoccupano de'danni eh c pusMmo ,.or!!ero ùnlla sorcrchia applit'azione mentale, e llall'a~,.:lorner azione tli adnlescenli nf\'collegi, conYilli. pensionati d'";.;ui ;.rencr·e, Ctl atricchi.;cono la letteratura medka Ji manuali c d'opera ·nll'i::ieue delle scuole . Perb, rome in tolLe le cose nuo'ìe, l esa~eruzione gua,ta i (tir lu~i Wtwt:Lti, ed a leggere alcuni di quei trallall, non v'e fi:Jga tll•ll'umanità che non deri\i dalla sruola. Recootlo il d''"· Dock Jler esempio, sarebue accet·tato l'lte un,l gr~ n quan litit tli fartciulli negli anni della scuola conu10 il gerrnotli wuli rh 1' ~i mauifesleranno ::;ollanlo nella vecchiaia. Rinnt ( l ) confes~a con molla a:>senoule7..za. che <~ in On dci

--1.''/lygiène et l'éducatìml. - JlygièJtt $culatrc.

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L'E MAIAITIE

" t·ouli 11011 ~nppiatuo H'l'élll11.'1llc qual parte c< IJtlt'.;lt- uwl<~lliP a' collcl(i, qunlr all'età, prl'at·s·rlosizl« "t>rc litu rd altre C:lll"l' comtllll . La più !!'ran riçoJ:lOliCeDl ~ donll a qul'lli t• h e pt~it·tltem~nte h:~nno1·accolto l \< latisticlw di rnalnnie o erl"nte n<>lle :)euole. ma nnr,vK «cerchi' 'Ono n ce :)ari per completar l'opera, c dellentnill « e~allnmNllcl'inlluenza d('ll~ ,cuole "ulla -alule degli l( Solo nna slnlistic.t h n dl!'etln. rhe ten~a conto dello degli nllir' i nlloto Ìll!!l'l''"n, delle notizie :m:unne.•ucut " _,entilir.it•. r di tull· le altct-;lzioni e ma !alli~> :.oiT ·rte da ' ~ ne' quattro o cinque anni di dimm.t iu collegio potrebbe « terminar(' akuni punti .mcora duhhi. Quelli d1c in '"'"~' ' (h•ranno cm·angio,umentc C!Uf'-•ta via, rend(•J anno un (( \J;.:io in~onlraslauilt' alla "I:Ì~'Il7.a ,.,l :tll'igiene. Prender •< di tull4:IP malatlil' o::;qpnatPogni nw~11è opt'ra non ~~ iugt·atn, nl• tanto fndlt• comL' !i'immnl:(inn. ma per l'u « rhe può anwnre, dt \t' ill\·ogliare f!li stutl.io'<i ». l>c niaxa ( 1) pone il prohlema Ùel.la $3)Ule della parte ct·escenle d· Ila popolazione, alta :-oluzionc del qn.tle nccfl"-~ario J•rcndtwe in e'arne le se •nenti (jUe,tioni: (( Quali :-oieno l•• malattie cht• si manife,tano a (( m•lla gio' cnLil eh • frequenta le :;cuolc, quale ..:ia il nc,so c può e j,.,tcre fra t oli mal:ut i c. e la frequenza dPila « :.te--:,a ». M.t nel risohere tali que,tiuni e..;iac l'elimrll&' zio ne di lulle quelle ca tbC morho:;e t'h e pnssono e,ser e rt alla \i ta clume.'-Lica, nIle coud izioni. o~inli, alle circ•H<'m7.e onali, CIII· in nl.lll parte <:ono il proùotto dell'erelila mflll"'"' hosa. (' ti elle r<•tHlizioni economiche famili:u·i. St•i anni di !ìcn izio medico in utl coiiP~io militare di • alli e' i, dut·nute i quali ho .;empm l'rest• no In dì lulle le ~it't~n•tanze J•r·t·sonali di ciascuno di t•:.,..i alloroingrL•sso in collegiO~ {l ) loiene dt•lla sruolr1,


PELI\ Sft"lliUSA ,\DOLESCENl.\ 1 ECC.

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don• tnl!e h, ;t!tn' co!lllit.iuni dtnncslidtl' sp.11·b••!HHl pet· fond t r=-i in ttll•l 'ita coruuoe e<lunifornw. uti pongono in grndo dt r ·nre nn leune tributo a qut•sta l•rauca dell'tgiPIIe cun ::-i \ tH! inL>r ....ecolli,:\la in que~ti ultimi :?O anni, u11·eua set•o•Hh 11 Oe l~i:na « a mnnl•'llCI'l! ~ana la ~ìoHniiL che 5<i lt'~>Va .tppuntu in q nel periodo di \ itn, d:tl cni Hilllppo di« pNlth• poi in ~t'an parte il benes:;erc di tullu la fulllr.t car' 1i •r,, utn.tll:l "·

\ LtliiOJ o hn s;orur•olo....tmenle notaio in un l't'..!istro, nel qu.tle ogni allif'YO ha la sua pagina. tutte le \nriaLioni che ha ,ulJi•o In :.·dute ui tpte--ti gioVOlllelli t}uranlt' l.l loro (ICI'lll ucm.a od··ollf'~io mililan• .• etlllo t'<lct·olto la ,:,.;c.·inta ::.loria

di ~~~ni mahllÌil !li t(U<tkhc entità. l..t ft•çquenz.t roula 1ptalt> le tliwr:;e ntalaltÌ~-'i "S•Illllf'nht·tltale. le mr, l.1lila di forma c di cor:.o che o!Trhino, le c.t;ioni ·lt hanno ;n uto parte .t Ila loro pr•Hluzicnh', t!li e;.pçtlt~uti tj>,ra tentici e prulilnllici mes,i in n1u:ra per ,•nmlmllel'le. ilmo1lo di lt~ro l'isoluzione f• dt \nrn tet·mimt7.iont·. sono notiLie dte niTt·n ni ··o\le.rlti, ue:lla spcran1.1t che q uakun.t d t essa po-.:.sa rius•·ir ntile a crnelli che ~~~llll~ me avranno l' nnorr•volt• incari o Ji Mli'Vegliar In ;.alo te dcll..L:-.tudiom gio\ entÌI che popola i M:>tri istituti tuilitari.

l. l n Jue gt•;mdi calc~orie si po550JHI dividere le infermilit TH'r le '!Ila li gli al1ievi rtcorrono <t li' in fennet·ia: nel! è mnhatLi~ di car.tllere che t r<~n·eranno il loro posto ne' rispelli" qnadt·i nMolo.~ici, eù in qnelle le;:lgiere ind,spo:.izioni che durano uno, due, Ire •t!iot·ni. l'li qnf',..lC M n octot•rerebbe parlare se non cagiooa5sero una. l)rrJita di tempo per In slndin, 1ma sollrilzione d~l\'allicvo alla.

dir·ez10oc didatlica ed edu~ati'l:t, e non espl'ime.ssero l'insor-


596

l.E ~ULA,TTIE

genza di una cattiva nhituùine cho non dee prender r<ldiee ne' ;.:iovaneui ùcdicati all'eser·cito, quella cioè di buuarsi gim quanclo la fatica li opprime, abitncline che degenera facil mente in mollt'ZI..'l rli carattere pas~amlo per lo stadio pericolo'(' della irnulazione, nd almeno dell'e,agerazwne de' propri n~:tli . t una q uNione di db~iplina più che di patologia, ma il medico militarl' de\ e tenerla pro...c•nte, altrimenti fuorvia randamento educati' o del collegio. O'altrn parte l'ccces ... ivo I;H·oro intellettnaJe che bainllncnza co.;j spicc~lln ... ulf':wcre.;cirncnlo e 'Ulfa costituzione 6:;i..:;t ùegh allie\·i, t'OIJlc in altrn circo~ranza ho potuto far rilenm:: ( l), non può non c..;sere seutito anche sotto forma di malessen•, di S\ ogliatczzn. ll'inallilutline a continuare lo studio. È un'inerzia per esaurimc11to IJIH'IIa dte si genera in simili circosta nze, cout•·o la quale non vul rigore di disciplina, che la so la prolJorzionc fra 1:\ t'Hpacitit intellettuale ed il lavoro •·iehiesto può giungere ad onia n'. Oltre a ciò non mnncu no ne' collegi piccole cagioni ùi piccoli mnle;;sc•·i. La priYaztonc delle cure, e qualche volla degli agi dume.,Lici ne'nucn i entrati, la rita in comune. il cam!,ia· m••nro n·peuti nu d 'a bi tuùini. la regolarità e saJubrità del 'iuo bru~··anwnle inii·J-rolln ne' .rirwni ùi libera uscita ne' quali un di :-orrfi n•~ 1) iett•t ico l\ i ne' i tn bi le,le l'orrenti d 'ariaallellua li i.• por fona chCtJlllllche' olia :o· r. ... pon~ano dopo le e -ercitazioni di ~in­ n:Hic.t o tli st.:herm,t ... uno cau -a di cefalee. d'inappetenza. fi i indigc;:,linni. di cntani delle ''ie aeree e di~erenti. di ne' ralgiè dentarie, di le(!"Cro :oolferenze reumatiche, e la :.lth•a ginna... ticn è ca!.'innt• lli conru,inni. di e,;coriaziuni, lulle piecole le.~ioni cd infcrruitil che non ra~giungono il grado d'una malnllia, cyui1uli non no hanno i caratteri seodibili. La lnro importanza i• ripu,.la nel numero, e questo si può rilevare dal srguento qnntlro stalisrieo; (l) Gfor11alc dt ,,ffdirmt' ll&il&tm·e, maggio, giugno, luglio, agosto, J88' ·


A.

Lerl'fer·e imli!fpo.~i::ioni curate nal/'inJermerfa durante (lfi anni !1Coln-5lit:i:

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Il Alliev; : . . . . . . . . . . . .

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l.t·: ~~\LA 1f Il.

Il. L\ on pnrlrrci delle f'flìmert> .. e rr a c••e non ave.. i da ,i

calo cinque casi ili ~ hbri rh e .. ; proll':t' ·ero fino al 4", .:; e &~-:i orno. con Hlmito iniziai , diarrea, cefal~:a, epi"b""'· in irnp tmata e lnh olia •ri(h, ... uhdclirio. l'tempi di G. P. Fr qu sle i chi rn:nano .l:~lri hc. c ... e pa.~--amuo il ,. 01 .-euen.u io. i nH•òici d'aflom ll\ ~ano una ;:.eapp;•ro·a l Il J•ronta; In fehftr, J.:::l•lrr n ,'ern Ira formala in Li~ idea. C n le !torio }mm llllt ie qrwsro tr.•4ormazioui non sono piu ··~rt.l!Jili, è lo w}r{'rlll' prer, ,p di rnpi1Ja di;t;;no .. i ro''' rngono ,, b,tflt•a.ttlt qur-tp ft·hbri p(·r· ileo·lili. }Ja nel a ... o "l'e-cr.dt', t'Oli\ it•uc d.tr~ ,1(1 uua ~nnit:lia l'annunzio vltl' un ligli nolo t• :ilfello d.t lifo, o farl,t con·ere ùa urr n1po all'.dlro d'llalin, JH'I' l'at•lt' pot lt'O\:JI'P il !iglinolo senza fPirlill-'~ I.:t srnrtft:troin ,.•,·. ~··rttiii'C t'l'fl uu tifi' aliOI'IÌvo! E ~ar;\ ~ero, nua nn p.tdre Jll'of,lllll l'i allilcldia 1111 t.:l'I'HI'P ùi diiit,nosi. e nvn ci pPrdou;• l•1 Ff•·t'eulu ··!te r,li nhlliamo cagioqalo. fn rui " n lil'lllflle Jf'rr( loto come n'lt'llrf i f]i f~. P. Frank. e!.l hn 11 e 1 iJ pl'lllCÌJlÌO dl'J <:l'COil\' osellr.ttli'Ìozwdnra\ H:rlir·e le faut . . l. Ìndi'J'(hi7.Ìvlli di llliiJ!riÌ •r rr (' IUClll.a !-OliO Ì ~la TI f 'ie n re • e l rnle l: n.• Ji. l'rn i Jll imi non -ono m rn are d l 'ere nmi,.r l llitr de' cntar1 i hrou ·lu,rfi della durata di ··nq 'et io1ni he h. n proli 111 la de~enza media deJi alli \1 in infermeri. l di lu dt:''lre ~iomi; ma <JUellabenetleua d'f • te che :-parcnta lnnto In mulri Ci r ntine. non l'ho mai '·, 1 10 ser anni. Fm i catarri •nstl'ici -ono nnooHrale anche lulle qudh;; cef.dt·o che 1:udlaumo rM.Illerizza cui nome di cephalalg'e sculoire. lu a •Jtte~ta P"•·ialitit di rnalatlia della seuula ft !11CaJnenlo IIOIIl'rcd~l. l'ùrn Ol'iol:O chcad un rngazzopossaqnalche


DEI.L.\ STUDIOSA AOOLESCE:iZA,

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volla dolere il cupo, m;t questo dolore di capo ~ la parola che viene più facilmente i>-ul labbro de' discepoli, ed 1\ il miglior pretesto per :-fug:!ire una lezione indì;;esta. o riposare un gi• rno all'infermeria. Però quando sono là llisugna ,·ederli! O dormonn profundameole appena tn~eal<l illello. ed allora i• la .lancheun che li ha >inti: o chiact·hierano. ,gl'iùuno, ~i bisticciano f1 a tli loro. e de' sintomi obl•ielli\·i del mnl di ca1 o nnn ~t· ne n!«ié uno. \]le fare iu tJIH.!,IÌ f1·an!!'enti! l'unire l'alliero che vieue :tll'iufenueria senz'c~serc ammala111? È nn ri· merli n al •111nl~ ~i dee ricorrere ,olo in ra~i t''ltreuli. 'i ~o n S!Ìli troppi cespiti ùi ponilion~ in nu collc,.rio n1ilitare. l n giorno o tlue di digiuno a se.·mHin della l'el'i•li' it1t del male. i~pira all'~.lllevn un sacro orrut·t! [lf'l' l'iul't•rmeria, " pone il IDI!~Iko al caso ùì courincersi dP\Ie :-.tmulazioui. o di s,·oprirc pel'ltwlpn l'iuwrgertza ùì una malallia, elle <l'altronde l' semprt> j)Oj:~ibill' . •\ tal p1·oposì!o l'i(erirò la storia di una cE'falPn. unit:a in qu~sti :-ci anni 1li :~ervizio in coll~gio. F. ùi .\l. d'anni Il, ùi ~r·acile costilnzione, cnu pt'llo r.arenntn e CJ'<tnio dolit:flcefalo multo pronunziatn. a\ t'' a sotiertu forti cefalee prolungate per l~ ~iorni nel gennai n 1880. pt'l' n neluoYernhre. per 4 nel dicemltre. lH'r l i uel !!PlliH'tio H~81. La madre sotl'rim lerriltilmenteù'emirranin. Ili li f~b­ hraw 18S l l'lltriJ di nuoYo all'ìnfennt!ria col ~olito liolon· ottuso, gr-a\·atÌ\(1, conti ono. t'.;;m•t:rlllltltesi nelle o1 i' rld -.c n izio, cbe toJ!Iie'a l'nppetilu eù 'l sonn,,, che t~blt:tlle,·n ed ind!>lro· lì>a ,.i11fermo. Il chinino tìno a tlue ;!rammi nl gim no. la' :tlena nn. l'op('io. la morfina. le inalazioui ù'mert>, di rluroformiu, il cloralio, Lulli rimedi nsali dopo l'ernclo·f'lll:tl'~i fli'O\'IJl'ala in Yista ù'nn lf'a~ero cat!ll'I'O ~uastri••n Jlmsi ... tcutc, l'iu~. scirtJilo infmtLuosi. [n po'di .soiHevo ~·eube dopo l'appliraziunl' ùi snuguisughe a' processi masloiùei, e ùi ghittcdo :.ulla


600

1.1•: ~lAL,\ TT I E

lest:t. ~on v'era febiJre. non midrias1 ne' mio:;i, la sensi e moli li là e~plorate co'l'ol ili mezzi diagnostici non danno dizio di alterazione, uoieo sintomo morho~o t•ra il uu•ur-•~:.•• Tralla'fasi d'una lt!nta padumemngite, d'un tumore cereb 11ao11,_1 d'una semplice nerralgin del ;;.., paioY l'ersua,.i il fratello traspmt<lro presso la fami;.:lia l'allievo, spcruodv nel call}bia· mento d'aria, e lo pregai di farmi conoscere qual concetto si sarehhero formati i medici di Torino su quella malattia. Dopo un me-.e e mezzo ricevei unn letu•ra nt>lla quale rrri si diceva che ì dolori erano mili;tali. e poa si erano di nuovo .._...acerbali_ che la cura era tulla sintomatica. che i medici non si erano 'foluti proounciarP sulla natura tlclla mal.lltia. Col solo sintomo dolori' è impossthile formulare una dia~nosi. Neii'•Jttobn> l'allwvo eon1anm1m n soffrire, qUJndi non ra enlrò più io Wllt'gio, ma dopo due anni di cura sempre pallialifa guarì, e, ripresi ~l i studi mi l iillri, entrò poi alla ~cuoia di ~f odena. Giactbè .;iamu a parlar del capo, non posso tacere romegli autori d'igiene e malattie delle seuole $i preoccupino di questa regione nobilissima. Guillaume oltre alln cefalea che secondo lui aflligge il :38 ° o di St'Oiari . nllrilmi.;ce nlla soverchia applicazione mt>nLale la rrequenle epistn...,.i che si manifest;t per iperemia cerebrale, per poca reRi:-leoza ne· rasi rlr'giontnelli, p~>r l'ele>ala tempPralora de;.!li amhieoll, e per 1'1mpedito deflnss<> del sangue in causa ùella protralla posiziune assisa a capo chino. Le ste~se rodio01 rendono secondo lui frPaJuen li le malaltie nervose, e specialmente l'epile:;sia e la cor(>a; alle quali i medici tedeschi aggiungono una disposizione alla ma· linconia ed altre malauie mentali. Il dollor E. Bock (t) rincara la dose con quesle parole: (( Il c:ervello è appunto l'organo nel quale s'influisce conti·

...

(t) l qiffl.l ddlr .rcuol1.


DEl!..\ STuDIOSA AOOLESCE:'iZA, RCC.

60t

• nuamenle per ren,]erlo capate alnlle lé inlellelluali auivilà, • e che il maestro defe con discernimento e con ragione edu• care; perrui non si pretende troppo quando si rirhiede cbe • egli auhia un'esatta conoscenza della .vt rutlttra e rlelll· {li.n• ..rioni dd cervello •. !)overi maestri. se deYono rag,;iungere quest'e§allezza di cognicioni primad'insegna1· lagra1nmatica1 Non si può )IOITe in d nhbio In rretJUeDl:t dell'cpistnssi presso la St'ol:lr•·,r.a. c:e nP >edono tutti i ~iorni di ra3i durante la scuola, lo -turlio, la .~i no astica. la se h erma, nei salti in rineazionP, nelle passegèriate militari, ••J •\ impos:;iLilc tenPrne esatto •·onto, t' poter sapere quale di <JU Psle tli\'érl'f> ru~ioni v'nhuia maggiore influenza, percll1~ raramente si ricorr·e al mPdico per simile inconYeniente. A quelli che ' 'erano più predisposti hu rauo prendere per diçer:>i gint·ni il percloruro di rerro, ron sen:;ihile giovamel) to, uno solo ha dovuto una Tolta rj.·ovemre all'Infermeria penm paio di l{Ìorni, ed io non ho mai avulo Lisogno di r·icMrere alla sonda di Belloc. In quanto poi alli' temute malallie nen o.se, riferirò h sola storia che bo pollJlO racco;rli~re in sei anni. 0. A. L. entralo in colle~io il 3 ottobre 1878, ru preso da a<:ce,;so epilettico il ~:.; ùelJ' isles:;o me;; e. Chiamato ìl padre che ern medico, pregò che si tenes~e anrora il figlio io co iLe~io sotto la rnra tlel b1·omuro potassico e della corrente indotta, cura ch'egli avela da piit me:;i iniziata. L'allievo stelle benissimo per un anno, ma ul 21 ollobre Hn9, prOJII'io un anno dopo, ehbe un altro accesso, poi dirersi altri fino alr 8 feuhraio, giorno in cui ru ritirato in famiglia. In quei tre mesi allri quattro allievi rurono condotti nli' i nfenneria per convulsioni eçidenlemeote simulate. Partito il vero malato, feci romprendPre agli altT'i che avrehbero presa J'i,tes~a lia se le convulsioni •;ontinuavnno 1 e tutti guarirono

radicalmente.


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U: 3!.\l.AJTJF.

A!Ire m.tlnttic ncn o-e nvn 116 hu mai 'isle. ed •m•uu1U1 credere cile J'npinione dei citati nulori ::.ia riu l'elfet t!utf' tcor·idlt~, che il risultato tli praticltc osser\"azioni.

Hl.

Nel rifcJire ulle rnatattic di qunlrhe t>ntilà. mi nllerrò cJa,,itieaziorw qa!Jilita dal1.1 HO!-Ira .;fnti,-rica sauittri.r , denclol.1 in m:lluttil' mecliche ft chirurécltt>, 1-l ~uddi, Ìdi:'IUI~ iu direrili gruppi uo~c,Jngici.

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LE ~JAI.ATTIE

N~>,e rasi d'ilro·tifn hanno presentato varietà nou indifTe· renti pel cor:;o c per la 1tw,1pia La risoluzione del morbo si ebhe una rolra al t• sellt'nario in un nlliero di 13 anni; lre volte al 3• in un nllie\o di 13 anni e due di 15; una al i o io alliero di 13 anni.

In que Li cinq11e c:~'i !.1 fchhre non sorpassò i s.o~,3. ed oltre i soliti fenomeni di gor,.!o~lio ileo cecale, diarrea, episLas...i, c.1Larro hrunchiale, ro,e,,la tifi~. eruzione mrliarka in un caso, pit·,·olo tumore di milza, non ,; fu altro a notare. Tuili partirono in licenza a g:~arigione rompleta. Il 6° ammal.ttn 1'. E. C. d'anni l i- ehue febbre oscill.mle intorno ni -i-0' fino al ~o ~euonar·io, epoca nella quale l'ipo.-rasi polmonar·e assunse consitler·evole estensione, il delirio incumin<·iatn fin dal 11;o giorno divenne a volte furioso, la diarrea ematica l'Oli imponente meteorismo, impossibile la propinazi ano di mcdicinnli od alimenti. Densi strati di muco sn nguinulento condensato nella glotl id e dall'ansante respirazione, più l'O li e mina!·darono la sofTocazione. L'apertura della borra, J'estrilzione dr tuli grumi, la respirazione artificiale fet·ero sromparire l'i rrciJriente cianosi. La parai isi cardiaca, altra min:wda annurrr.iata dai pol~i fuggeroli si dissipa1a con le iniezioni ~ottorutanee d'alcool e di solfato di chinina, le piaghe di d&:ubito n\\enutc non ostante il giornaliero cambiamento delleuu, guarirono con mezzi .;emplich;imi, segui lon(!a runvale:!cenza, dalla quale l'infermo tornò nel pieno ngore della salute. ·

11 i caso fu contr:~ddistinto da fP.bbre ancora piil prolun0

gata, con e.~cur:>ioni tenniche molto marcate. Al6° giorno raggiungeva i-0°,5, e s'cm ,;tabilito il quadro fenomenologico di un ileo-tifo grave, con lOmito, cefalea, epistassi, diarrea, meteorismo, lingua arida, adinamia, delirio, polsi piccol i, paresi intestinale, e J>:walisi vescicale nl punto che quel giovanetlo


DELLA STUDJOSA .ADOLESCE.'iZA, KCC.

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di 1i anni non pote>a vuotare il ventr·e e la vescica senza un clistere ed il catetere. Al9° giorno. malgrado si rosse cambiato giornalmente di letto, v'era già una piaga di decuhito. \ 11' 11 ° s'era:-labililn una polmonite ipostatica doppia bent'ht.. limilatn; il di se~uente, la temperatut-a che al maltino segnava 39',5, cadde la sera a 36•, in mezzo a profuso ~udore, e colii)Mr·a di sudamina in tullo il t'orpo. ~fa la sern ùi poi era ri.;ahln a i-0°, e d'allora si ·tabiU un pe1iodo di rera intermiucnza che durò sei giomi, con defenescenza a 36", e fu sf:'guita eia un perioclo r·entittente protrallo sino al :!6° giorno, segnuto dalla cli~cesa del termometro a 3o,5. Il solfato di chinina amminislmtu a due grammi per giorno non riusd. a troncare quel per1odo febbrile, l'orina non si emellevn senza catetere, o per nun molestar troppo l'infermo fu !ascialo n perrnaut>nza un catetère Nelaton. Dnl 2<ì0 giorno in poi çominciò un terzo lungo periodo ùi oscillazioni termiche ft·a 3-ro e 38°,5 con surcessione di nuovi sintomi mol'lJosi. Le orine Oujrooo liberamente e spontaneamente, si formarono l'uno dopo l'nltro tre asce55i eml.lolic.i, il palato, la lingua e le fauci si coprirono ùi e:>sudalo cr·oul'ale che pre;.to ~compane con pennellature di nilf·ato d'argento, le t·onclrzioni del pet!o :-i resero gradatamente n01ruali, l'inf,·r·mo de~iùerava e tollerava benis~imo CJ11alunque l'ilto snlido. \l ::no ~.!inrno, alu·a elevazione termica a 39°, cui tene1 ano tlietro escursioni feùbrili fra 36" .0 e 39",5. co~lituenùo un quarto periodo di l Ogiorni, nel quale un f·u·te cnlatTO YPscic.ll~> moll"slù non poco l'infermo. La fel•bre scomparve finalmente il7 marzo, i7° giorno ùi rualattia. L'allievo che nell'ottobreanleceùente pe~:mdll ehilo~ramrni, ripesalo il 18marzoaveva perduto 1:1chilogr:unmi, che rincquistò in due mesi di licenza col soprunnzo di un thi-

lngt-runmo.


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D.1 •Jitt>,;lu cn''' i puo d, rlu!Tc elle. qnm1do "i lrnlla di • 'auellJ nd pi n'\ Ìl'HI"t' dr•IJ'udolt.:-reuza, i •·nUi\i Jll"onu~••çr•: che ~• , ' •h ono Iran c dalle wnùi escur~iooi teruu ·lt h uno '· lott:; che anzi l lun.;lte ore di npin•,,j,, nn11 suprt, r·e le rn' i compii nze ù' una 1 olmontk iuu""' doppia. cl'urw l te i "''~' rinale. (l'una p:ua i,i , e 1 1 im1 nenie c l rro ' r lt•, di p1 oce ...-i crouplli d Ile wll'··.. co-c. di asc ,j ruthiJtll. d ·Il f~f,hre ~lt:"a prorr.rlla p r ~io, or, u • JUallr, tnùr Jl tllt'lt llt'i delrileo-tifu, lullt lun,.,ah oh!'" 11 <lumta nL!IJ.1Ie. ~i rile\.t oiiJe... j che Il rlt c Il\ .tl~' ...ccru Hl que:-t'ern 1\ rel.tll\'ameule Ln:1 e, eJ. ...cn •·o-i cllcl'l-jlcv rl polen• tli .~-~irulf.,:dune da aumcnrur·<.' iu due mesi di 14 cllilu,.p·•IIJtlli 11 Jle~o d~lwrpo . .\lollu d t\ cl'~;u, 111a •·gu.dlllenlt• d~!,[nu di nola, i· il se,..uente: ò" l'r1~11.- \J . Il. d'uJtni l :.1, <llrltualò rl'ileo-Li fo nel geull,IÌo HlH l . ,\ l:!" gitJI'IIo ha epistns.si o deJi1 io, nl 1.o In ft•hhre IOf'~a j W•, 1., ~ 'i• IIICit'fii'Ì:- IlO, I'Ojll'u•;!OS Ì. pol~j JIÌct.:oJr, fuggt'll!fi, dJ.•t'rt.•lo IIJIIJIIn· di ulilza. \1 (i" giorno, conti unaudo td1 ~lt!''i silllOIIli. u:-,..umt'JH1o la fehhre un lipu ,..t.•zion:trio a 40°, p1111i o un l•·•gno nllu ZiPm,enn. che fu poi r·ii•Pltllu tre vollr uelln,.. iorn ti n, <'Ò un 1 'olt,t uel (li . . e..,ruenle, i mmer _!'thfo l'infermo nell' 1 qua n :i . c J-.Jtfredrlnnùola tìnonl ~G i u di l nunuti. llopo 11 ba~no ilt•Jm metron.~cellare :;e;oa'" 3- . ed un che meno, ma risali\ a do l'O Ire o quaur'ore alla 1em1 f r.t· t.t11-a prwrilif'n . l n mallinn del !1° ~iorno la febbre era caduta a 3i ..) rl eu IJJ'ÌO d1\ cnuto libero. lt! ef'ncuazioni fndl!. e J'I'O· fu,e. Quc•tn cr j,j fu seriuiln tla lcg •era clef':tzioue termica dell'iu luwani, lua la •cm dt-1 l 0° ~iornu il termometro ~cese 0 a !.lt) ,:) JICI 11011 JIÌIÌ ri-alire. ~

l utunto si :n H'rlirorrl) i r:tnloli crcpilaDii ed il ::.offiu tuhnrio ad Hm ho i JJnlurnni, ~i \ j,ft•ro du~ piauhe di decubito, la di:nTea contiouò liuo al l :.l'' giot'll o, poi scmpJ·e nella per·feua apires:'ia


lll·.l LA STC"DlOSA ADOLESCE:SZA. ECC.

('10....1

compat ~e la ro~cola, 1i fut·ouo crampi mu~t:olnri dolnrn,i~..;imi, e nel t• :wllcnarin un'e~tesa fumncoln~i. r u J! lla~nu freddo rhe lroncil la lebbre la--cinndo lil•ero il c11r:;o rlll' altre mauifestazioni della mnlattia infellÌ\n? Il ;;eu U!C cn~o fara llle;!lio giudicare de!!Ji eJTelli lleJ h.tgnu raf(t dù lo nelle fc),!JI'i tiJoidi . .9 f'aso. - C. Z. R. d'anni 1"7. nl i· 0 !!ÌOrtlO di fehllrNl ' 40".i.i. pr•1 ~e nn ~'1';ll)]lJlO e mezzo di chiuiuo La feLbrc. tli-~r-e.;o a :m al m,ttlino, ~9°,5 la. sera. e cu,i ,j mallleune lino al !l" giornn. :tcrompaguata dai Eolili sintnmi •lcll'ileo tifo. ~elh set·a ùel IO" giorno e dell'Il", lJlUI.!r:ldn l'atnlJlini~lrat.ione •li dur grammi d'acido :<alit·ilirn. la f~>IJhn• ~i mantetle\ t stazionaria a i-0°.5. ed io ricorsi nl hag-no ra1Treddnlo. " l a mauina se~uenle s'ebbe la defervescenzn tli un I) J'(H]o, 1 tU. n nH.•wJgiorno essendo il calore auruenl:llo di nnoYo n ~·0°, ripL'l••i il ltagno. ed amministrai uu grammo e mt•uo di ddnino, \Ile :; pomet·idiane s'eblte uunH\ a.;r•,·u~ione n .S. O" .H, f~ci l'tre il :1" hagno. in se~uito al qualo l'infermo arrerlì m fnrt,• e tn'CJinn;.wto brivido, e riro dolore alla regiune della 111 il~a. llot•O t1·e <>re la temperatum era ri,alila n ~oo,;;, l'ti io 0011 o~ai fare ilquat·to Ua!!UO 1isla J'imtlilitil dt>gli :III(CCCdr.nti, ma posi una ,.éscica di ghiaccio sul capo, una :;ul pcllo crlnna ul Ye111re. ~ellu notte ::i eLbero abbondanti deiezioni ah iue. le hr'U1'cin ed il pello si coprirono di ro,rola, tJd al mattino del t:lo giorno l:l ternpe..atura era disel'~ a 38°. l fantori tlel bagno freddo dicono che il feLhricitnnl•· non si costipa, ed il dott. llrugnatelli si loda molto dei !J:t,;ni r,tffredtlati nelle polmonili e Lìfoidi dej.!li adulti ( 1). Perù m.tli!t'U<lo l'lte questi !1ngn i foss~:ro stati fn 11 i in ca mt• m ri ~(.a ld~ la con lttlle le prec~uzioni possibili, all'indomani l'infermo aveva

------------------------------------'~""<Jh lSS~. !Il

1111ìver1aU di medicina e chirurgia, giugno


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l. E ~l \l. ATTI E

ilr·e:.piro a[annoso, il vnlln acceso, la feblll'e a 39',:.;, i(lofone-.i nell'aia cl'ollu~itit rdatim del cuore. srregamento dolce alla base. S'era prodoua una le!.!!;!:era pericardite, ebt trallata ron rirubi,·i e diurdici ::.i dbsipò prontamente, ed ti 1~ dicembre non mostra\ n più tracce stetoscopicbe, nè alterazione di temperatum Yi furono due giorni di Yero benc::.sere in cui tutto pareva finito, poi due accessi febbrili sciulli enlmmhi con profuso sudore ed t•ruzione miliarica, indi quattro giorni eli calma, e giit !"infermo cominciala a nutrirsi di c1bi .;oliùi. CJunnùo nel~~., fiomo eli mnlaLLia ricompare una febbre a ~o·. nel ~:;• un'altra a i 1',:1 ::.enz'alcona molestia per l'am· malato, il quale si sen t h a io pieno llenessere, e reclama,·a il <'ihu. Il r.ompianto prof,•:.:-cil'e Hurre5i le caratterizzò p~r· febhri di comaiP:>ct>nza, ed in 1erilìl ne~>suna. alterazione oq~anica llJlJII't'ZZ(IVOic poteva 1lur11c tnif(liore spiegazione. Ma non em unitn la serie dello trasformazioni 1rorlwse in questo hcr;;ugliato gionnelln. \l :H~ gior·no fu p,.eso da dolor·è puntorio alla :;pall.t ~inislm che si estese a lullo il Ialo corri,ponci ... nte, associundo,.,i ad ausie!it di re;;piro cd a nuova fehlll'e a .fil". La pleuritl' the in,ur;em non si ::.a rorun nè per·chè, pa"a' a ad e~llo di e'sudaziunt> :::ierosa. ma nnche IJUe,tnebhe rapido t:or-.o e rmuplda risoluzione. e la mattina llt'l l i gennaio, ;;oo tli dege•nzn in !ello. non se ne rim eni\a pitì lruc\'iu, c non ''cr·;t più fehhre da l O giorni. L'infermo parti in liccm;t di :l mesi, donde tornò lloritlo, rinnlrilo, e P-Crfeuamente :--ano. fju a llr·u ca,;i d'i IP.o-ti fo, eli i ncJole 1'o:-i di versa, riu:,C i ti .rd esito ft>licc con rneui .tflatlo cliiTercnti, invitano a rillellerc ."lilla cura ùelle fehbri tiroidi, :opcrialmente nel periodt, dell'ndole!.t:Pnza. ~ei casi lc,tè narr:tli ù'ipcrpires,..ia a i- 1° ed oltre. le "l'lnùi ùosi d'acido so.licilico :-.ul quale il \ ulpian ba recentrm~nla


DEI.I .\ STUDIOSA ADOLESCL'lA, •:cc.

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in:-.i:,lito. il chinir111 dato a profusione, han f,tlto difetto. Il hagno ra1Tre1J.Iato non ha mai fllllilo nel ripor·tarl' l.ttemperalura del wrpn al ,;rado normale, ed anche al disotto. Saremo dunque aurorizz.tli ad u~arlo in tutti i ..:a.:.i d'ipeqh-e~sia. o dobbiamo temere delle per·icard i ti e pleu ri Li che pos~ono derivarne 1 Il concetto c·he mi !'nn formato su tale argomento è il seguente: Le alle remper·ature sono ben tollerate tlai giovanc'lli uelle febbri tifoiùi! purchè non si pmluoghinn, purdtè vi sieno nel CI)NJ «lellit giornula delle ore di defencsceuza di un ~rado o dne.

Le tempcratot·~ clerate al di,-opra di wo senza rcmi;;sione :-ùn"''"'"· minacciano il cuore di degeoe11tziune gras:;a. sono le più tcmihili. cd in questi casi io non e>iterei a ril!orTere al La;:nonll.t Ziem~eun ripetnto piu vnhP. al ;.:iurnu, r:tenendo col LicllrrnH'Ìslt•r· le u'rit·ardili e pleuriti che ne possano con,;eguire come rar'e complicazioni (lcll' ilt>c1-tifo, ~perandole l't'!mprt•, t·ome u~l ca~o tegtt! nal'lalo. d'indùle franca. e di rapida risoluzione.

IV. Le 111ala Ili e eru Il ive sono lo spa nracch w tingi i nsi li ùi studio; l~ uillnnut•1 le r·irieno pericolosis~ime, e 111111 sono maneati colle!.{i d10 !ii :.nn tlu\ uti ci].iuderc pl'l' i dar n i portali da .;,imili mai.Htie. :\t~i t'uiiAgi militari è poi impossibile chiuder Iom la porta qu11Hiu inlìer·i-.Gooo nella I'Ìllil. Gli nllie,·i escono la domenica C( 11 le loro filmi~die e raccomanrlntari. i tJUali non ~empre hanno l'an edutezza ùi C\'Ìlarc il t'OIIlnllo coi walali, :.e (l~"l' a' H~lllnra ne abbiano JH'I ca-:a. Qrwlli c•he fengooo a fi,itaro gh allie, i uel parlatorio pu:-snno aYCr assistilo ammalati. • uon an•r·e il curil,:!~io di pri'"<tl'~i della' ,..t.l dei turo cari.

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1.~ ~~ \1.\TTlE

Le tre innt.;ioni di morbillo. e l'unir.a di scarlattina anenole OPI ... p-....ennio di mio ~ervizio. hanno Lnlte una ·imile otil!'i oe. :\el :li marzo l ~ Otlntrb all'infermeria il primo morhilloAO che nelle lac:ul7.e d1 c.trnevnle aveva più Yolte vbitalo nn suo pare nre alTe Ilo da morbillo. [lupo lui. a breYe interrallo, entrarono ~urre~siYamentc alt1·i l :l, l'ttltimo dei quali l' Il maggio. Ln cefalea, l'epistns~i. la solita cori7.Za e lacrimazione, la tosse con rantoli ntni!li e,J e... pellnrazione mucosa, dne l'Oite l'afonia. l'eruzione or ronlluentr. nr dic:cret.a. la febbre che una :.Oia \·oJla l"agginn,e i W•, C che chhe la duraLa di ll'i'O •JU3lti'O giorni, fnrono il mite app:tnna,;~io di questa Ie;!~era epillem1a rhe co~lrinse a lcllo ~l'infermi per un tempo limitato fra tO

e l !l ~otiorni. Dul ~ l marzo a l 28 ap1·ile 1R8~ il morbillo ~i ripr·esenl6 con qualll·o casi, nc'qnnli In do~.wnr.a all' infermeriafu piti prolnnguln, o~ci llando dui 16 ai :30 giorni, perché di maggiore durata fu la febhre rhe in 1111 allirvo giun:;e al7° gior·no senza nllr~pa sa1·e i ~0°. Furono più accentuati i catarn ddl~> vie ae1·ee. c non manrò 'l uniche placca ncerotica alle ton:;ille. La. terza inva,;ione ehbt> principio 11 7 febbraio. e lini il 49 mag~io 1883 attaccando l !l allied. Questa fu la più e. ed alrJuantn tli,·ersa dalle altre per la durata della fehl..ll'e r.he si prolunj(ò dai 5 ai 7 giorni. r~1· la sua elevazione che sorpassc) in ;_; •·asi i }()<> rnsentanùoli negli altri, pel suo cor.;11 in ~cala nsrenrlente r.on leggere remissioni al ma.tmo, pel catarro ~a­ stnro cf1e l'accompagnò. C.;'\t>Udosi presentato "orni lo diarrea in 12 inllhidui, per due ra-.i di bronchite diffusa.. in 1modei quali ragginn"e i limiti di una \el'3 polmonite raLarrale. per la dP~enza degli allievi in infermelia protratta dai ~O ni ~O giom1. Di recidi.,.e ben cosratote se ne notarono cinque n611e tre epid~mi~. l~ "'•·ano vedere nello spccchielto delle malattie infetrivo lo alternarsi degli orecchioni negli ann i in cu.i mancò il morbillo.

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OEI.I.A STUDIOSA. ADOl.ESCE:\ZA, ECC.

6 1l

E•sì non }Jre~t-rllarouo ~'l:avezza di surl:l, ~uar-it·ouo lulli in circa sei giorni. Cuutempuraneamente alla leggera iutluenza di ffitll'billo nel l ~t rìt'OI'$e In scarlallina elte afilisse 9 imlhidui La durata della febb1-e fu da 6 a l O giorni, con tJievaziu11i Le1·micbe di 4-00,2 ÌJ , due casi, rimasta al di:5ollo di 4·0 1' 11cgli altri. Tutti elthero In rn,·ingile, in cinque si vitlero delle placche necrolìclle snlle tonsille, in uno si lttmefecern i gang-l i del collo; in 1111 t'a:-u :.i ebhe CJ>islassi, in due tloluri articolari, in due dist'lèiO tumore di milza, in due deltri•J. Ln durala della mal.lllia varit'l tlai ~ l ai 30 giorni, furono sempre esaminate le urine, non .;i rinvenue mai ll'accia di aluumina. Uiaul so::lìene chu i danni delle malati ie erutli,·e ne'collehr:i son doruti alla tmscuranza delle neces~urie rni:su1·e igieniche. l.t! prucauziuni p1·ese in qu~sta cìf'l:.osllwz~ furollo ht dimora ù!'gJ'i n(erm i in !ello fino a com !Jieta desq IIUilHlt.iooe, la loro CU !'a in came1·e appa1'Late dal reglo dcll'tUfermcria, riscaldate e ventilate per mezzo dLFranl.lio. _l gu:uigione complet,a >enh·anu in' iati in licenza di con,alescenuL per 15 giorni, onùe non rimescolar! i :-;ubiLH con !{li allie1 i fino a.Jiora sa o i. n leuo che uccup:nano prima d'amm:llar~i era tosto a:.porlalo dal dunnitorio, si ùiraùavano alquanto i lelli adiacenti, e si tavunt il pttvimento con acido fenreo; le bianrhcrie erano scru· polosameule disinfettate pr i m:~. di darlo nl bucato, l'accesso nella camera de' morbillosi e scarlalLinosi vietato a Lutti gli nllievi. l u tal modo abbiamo pollllO .ah arei da una maggiore diffusione, e nun lamentai' Ti !lime. Il raiuoùJ non ha mancato di vi:silal .Firenze nel 1880-8 1, ed in qne3t'ultimo anno, nella via della Scula, or'b situalo il Cllllegiu militare, , i furono molli vaiuolosi, e qualche morto. Cinquo l>Oii (';~i tra Yniu.oloiùe c \aricella in crue' due anni ful'!JUO l'eco dell'epidemia dominante. Due tli essi emno staiL rh uccinati cou esile certo cinque mesi avanli .


6U

LE :Il \L\ HJE

~el colle~in militarP., come

pre,so le truppe, si ,.a(:cn:111 appena entrati tuili gli alliPYi, e si rivaccioano quelli che anni anlet:eùenli hanno arutn e'ito nullo. i sono pratiCI cosi in sei anni 956 ri,·accinazioni. e si ~ono a..-oti i66 cer11 . e 490 esiti uulli. Furono refratlari alh 3"..-accinazjOJI 2 1 mdi\ iduo, 17 alla ,i.• . Il :so 0 / 0 1l'e~iti ceni non ti poro. se si considera che l!'IO'~ nelli ùai l ~ ai l :; anni nou :-.ono ancora molto di,; tanti llalliti prima \accinazione, e che molti dt essi er·ano ~ià sln ti ri ciJJ.tli nelle loro ca~e. Ilo sempre adoperato la comune cella da snlas<:.o. ser·n•odomi delle pu~lole pron-nienli comitato di 'accinazinne milanese I pt>cbi affetti da varl·inkn, c• da pustole molto grosse con eritem;t del l.lrac:e1o,: come si può Yl'lle•·e nt>l sue>poslo quadro B, sono "Lati aiJ'iu... ferri1Cl'Ì:l in lllf'din l l'O giOI'OÌ. :'\esSUDO spiacemle accidl'llle mai avuto n larnenLnre. e l'immunità goduta da :Joo alll81t> nel tempo d'una r·i,•or'l'enza abbastanza sel'ia, mi accresce lìdurin sulla scoperta di .J~nner. t ... pncho ri~ip11lt. facciali, P.santemaLiche, sono state :wm IE'g~eri~sime. o di poca durata. È note>ole un cnl'o "i reridiv& n brP.'e iotcnnllu in un alliero appartenente a famiglia :;arda, i cui mernh•·i :n e' nn o tnlli sofferto di ri ipola faccia h:: in due anni di lorn dimora in Firenze. lin altro alliero l'ehlte due roll~ a f!i,tanzn di -ei mc--i. Gli o1111 Pnlrali pe•· febbri 1111ll(.stri durant' il -.es-.ennio corrispondono a tre individui che a' e>ano contrailo le 1~hhr i 10. lice117:a, che rrr.itlivavnnu, e gua•·i,•ano alla fine completa· mentt>. Uu cta~sifìr.,IIO fra le rnnlauie della crasi sanguigna il ri'Umati~mo articol11rt. che al1lis,;e cinque lliJievi. Uno frn e~si l'ayeva già :.offl•rto in famiglia, e ne pol'ln>a le Lr'tlCCC m un sortì o si:;tolico all'apica del cuure. Quando in questo !?iO\iiiWLIO si riprescntù il•·euma&ismo articolare, fuv\ i febbre !'110 durò

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DEI.U. ~TL 0105 ..\ ADOLESCESZA , ECC.

6·13

dal !5 dirPmhre 18i9 al 3 gennaio 80, j!Onfiava alle articolazioni delle mani, P poi del ginorchio de!'l.lro. Nell' nprile ebbe uo altm acre,._oche durò meno. ma ilsofUo sistolico era divenolo a.-pro. e con un'insufficienza della mitrale era inutile> traltenPrlo in rrn ct~llegio militare. qurndi appena le coudizioni genernli lo pcr·misero, rallievo rientrò in famiglia (ili altri qtt<Hlro che fìg~mmo nel f(U:tdro, guarirono senza reliqnati morhusi. La lt1urocicrmin i· malallia t.li grande importanza nello studioso udolt·,.c~ntP, pere hi• decide della co .. titntione lii\ica. della l'llbusteu.a elle anit nclrelà adulta. ~folli snno qn~>lli che entrati in c11llegio cnn a"pello llm·irio. an izziscono dopo pochi me.~i . e pre,entano la nhla d'un· anemia a cor!'o piit o meno lento. Fra i tanti dte -:ono :umualmcnteassogsrettnlr alla cnra di f~rro più per· COIIlinuare l'u~anza dr famiglia che per vero biso~no, io De ho notati 1 1 nel 1880, 1.3 uell'8 1, 3 nelr~2 e 5 nell'8:} che realmente erano deperiti dopo la loro ~ntr.lla in rollegio. i quali con molli r ignanlr, r.on nn \ilio spPr.it~le pre' alentemente c<~rneo, co 'preparati di ferro e co'conici, co'bagni di mare nell'opportnnn stagione han t·icupernto il primitiro ngore. l~ on po~~o però Lacere di •lue, ne' quali le to,..e andarono dh ers:t me nte. C. IJ. d'anni l :J fin tla1J'80 entrò due volte all'inferme ria con una debolezza d:1 non re;rgersi in piedi. L 11 seconda volta mostrava soffio sistolico del cuore e delle carotidi, muccose sbiadite, diarrea alternata con la !;titichezza, molte macchie rosse alle gambe per emorragie t·aprllari sottocutanee, pallore estremo del 'iso. I soliti rimedi non approdaTano a nulla, l'inappetenza era invincihile. Fu mandato in licenza di un mese. tornò alquanto migiiorato, continuò nelle cure toniche e rirnstituenti pel rimanente dell'anno scolastico senza grande vantaggio. Al principio del nuoro anno, dupo le vacanze ed


6 1t

LI·: \fA I '\TIIJ::

i bagni marini ricadde con tnllo l'apparato fenomen11>1o gì~;.~ 1 della lettcemi3, era la terza ricaduta, fu qnindi PI'O \ ocato n ritiro delìnidro detrallieHt io fami~lia . Ileo lulluu'n rn la lì n~> òi \'. \ . !!ÌO'fioetto di 13 anni, entr:lllt in rollegio il l o ollohrt, 7{) con colorito roseo e discrela co<.;~ituzione :;rheleLrirn. rr ~6 'enne all'inferme• in, :Ht•R vomito ostinato ('d epistn~si. etn pallido, l'asroltnzionP del r.nore n delle carotidi fnca·' a per<'cpire di~tinto il snffio an1~uaico Di li r. Ire ~iorni la milw ed il fegato sporgerano oltre il l10rdo costale. la pelle n~somemun colorito giallo-terreo, 1111 ,·om11o o'linato rende' a inutile qualunque amministrazione di r.ibi o rimedi. t:rn-.igliai la fami!.(lin n ritirar ~nhil•ll'allielo,et.·:hpo rl arlo iumonta~na onde p;;perim<'ntare ~li Pffetli d'on'arin "'~''nta, ciò rhe ttvvenne al 7° giorno rla <·h e era entr11to in infèl'nlf'l'lll, Dopo un nt<'SE' e mezzo l'i ' idi 'luel poYerogiovinetto allJUale il pr·of. Leopardi proclig(l\a le sue cure. Era irri conn~rihilel En01·mi Il' J.ri!Ìantlolc dPI l'olio. le conginmive hulhari macchintc di :-lrava"i <:anguigni, lnr·glle ecchimo~i ropri, nno il corpo. il ~nn!!ue "hiadito Ouhn sponlaneameote dnl rw,n, l'enlt•t·orTa!!iR cr~1 continua, il fe!!:•to e la milza ginnge\'alln:: lirelln d,.fl'oml,t.>lliro. il 'cnlt e em a~citico, il polso impercel• tiùile. il Hllnilo Hstinnto. f n quc.-t'eslremo grado di ncutu leu· cemia di li a pochi J.tiorni quel cJi,graziato gioY~nello ;li nnse altn fi ne delle sue sofferenze.

\''è un pre~iudizio ne' padri tli famiglia che dev·e~~ere cumhallulo da' medici de'coiiC'gi. Si nede comunemente rhc un

raJ.(azzo anemico, di gr-acile costituzione, possa riteulprarA nella educazione militare, ed a furia di ginnasti<'a ' enir forle e roùusto. ~ulln di più falso! l~ li esercizi di scherma e ginnnstira, le pasSP.ggi:tlP:tll':u·in libera !;ODO conces~eaunJrn roD rroppa par,;imonia ne' coii<'J.!Ì milirar·i, e In vita sedentaria di nove o dieci or·e di scuola e stud io al ~iorno fin isce per nb'


61:)

OI:LL.\ STUDIOS.~ .\DO L'E CE~.\, 'ECC.

battere i deboli orL.llloismi. por osLacolnr<> il loro s"filuppo, e ~o odurro n malattie e~aurienti come le tlue elle aubiumo esamiuate. :\on ..,j tr.m,i~u mai sulla gracilità IJU·tndo 1-aggiuu.ze ecrti Iiruiti, :-.C si ruol prt!pamre un e:;ercito di furti.

v. Il clima di Firenze è mite, hcnche variabile, e In !'U:l variahilitù non ct!u:u·i ri,enlita da~li alli e' i dPI,·ollegio militare. i quali " wno rnrnmente, e nel pa,.,a~~iu dai dom1itori alle scuole sono :-empre al riparo dci corridoi~ dei portici, ed un Ta,to po1·tico li prole~ge pe1·sino nelle ore di ricreazione qu;llulo iltl'mpo è ri~ido . Le cagioni piil pro~sime di malallia de~li or·gani del respiro, i r·atTr~ddnmenLi istantanei Jelln pelle, la lnngn flottmzione tli calorico per nria fredda ed nmida, sono quindi Pliminate. È perciò che queste malnllic non abbondarono, quantunque il loro rieor·,o sia più rreqnente nel 2° decennio della vitn umana, e si limitaJ·ono a quelle designate nel seguPnte prospetto:

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JSW7o\ts7o-SO tS$0-at J t l!tìt-61

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Pleuriti . . . .

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616

I.E liAL\lrlF.

Le pulmoniti furono lit>>i, ebbero un cor~o franco~ genuino in quaur·o casi, negli nllri tre presentarono una notnhile varieut. (nsor·gev:~no con l:a febbre, il dolor costale. r~pistassi, il vomito, la diarrea, il delirio; ave,nno tutti i t•araltt•ri di una malattia infelliva, mentre i :-.t'gni $teloscopici mancn,·aoo nea primi ;.:iorni, e si rPnde'<•no paiC$i una \Oita at3• ~iot no, una al ,1,o ed una al 5o. Il pt·imo segno dello spurgo l'ltl.:~i noso è molln difficile a veùel"'i nei j!inmnelli pert:hè non sanno e'peltorare, e ciò eh~ la tos~e porta ad di ~opra della ~lollidc viene perlo Jlii.t !lt>g-lutito: in tjtH•,ti casi si CtJUi\ucherebbe facilmente la diu~nosi con una malattia d'infezione se non si attribuisse un gran \n lo re all'ansiela di respiro, alla tosse, al d(IJor costale, alla suiTusionc del 'ollo che al·cornpagoa la febbre. e se dietro que,.te traccP non c;i ricercas,ero frequentemente tfnei sintomi acu-.tici che quantunque tardi, finiscono per· confermare la din~nosi della polmonite. La ft.>IJbrt: non si protra~se mai oltre il G11 giorno. la ,•ura fo quasi a.;pell.tnte, l'esito sempr·e felice. ~on ... i può dir lo stc,.so della pleut·it~• che 3nche nc~;li adolescen li è malattia delle pi ti gra ri. Es:; n •·o minciò fili l'P, t> fu accompagnata per divt>r;;i giomi da vomito, in tre cn!li nei qttali l'i nlìammazione ~'or di' a dall1 plt'nra diafrarnmatica. L'es=-udato fu scar!~o e prontnmentc riassorbito, la guarigiune ,..i ollenne in breve tempo. In un quarto caso il vrrsamento siPro~o riempi\'a illnlH si· nistro, e spostava con~itlerevolmente il cuore. La rehbre era caduta nn dal ga giorno. ed al 2.\.0 i ùim·etici, il ioduru di poI..'\3Sio non nve, ano per nulla provocato il riassorbimPnlo; la cura !allea non fu tollerata, la toracentf'si che si prc,entava come evidt'ute indicazionP, fu rifiutata insistentemeute dall'infermo. Rirorsi allora alla compressione del lato sann, secondo il metodo di Concnto, eseb'llendola per UO respirazioni qua Liro

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DiLL \ Sll' DIOSA .\DO LE:>I.R~Z.-\. ECC.

61 -,

vnlle al ...sriorno. rontinu:mdo sempre l'ammini::;trazione del ioduro potas~ico. L'e~ito fu ;;oddi,.,faeentissimo. n i~!{rm:inlnrnente non posso dire r.lrretlanlo dei seguenti : [n :tltro allievo t·icorse a me per un dolore al lato deslro del pt>lto, che da diYersi giorni In woiP~laH. ~on nw·a tosse ni· fchhre , ma all'ogsen nzione pre!{e-ula vn ipofonf'si, ~'go fon in, abolizione del mormorio Yescicolare e del fremito \'Oca le dalla 3• cnslola in giti anteriormente. chll'nngolo ~~~p~dorc della scapnla in giti po~leriormeme. Fu tmtlato per un tne..:e con rirnl~h-i, ed nbbondanza di latle, e •tualche pit-coh dnse eli iolitli'O potnssico, e quando ilt·ia!lsMhimenLo dell'essudato inCillll inciam, l'infermo-.; ritirò dal colle~io. Due anni dopo era morto di lenta malallia torncica. l n :-;e,to ammalAlo di plt>urite rhe dn>ellt la...cinri' appena p:t-,;ati i fenomeni d'acuzie, per ::;rguit·e il mio rl';.:gimento al rampo d'io,tt·uzione. parli i:1 licem~a dopo 42 giorni di letto, e non tornò piu. ,'1 er.t ammalato l'indomani d'un ha~no pre.-o nell'acqua del ro~ ·o mat•inanl('. derh·azione t l eli' \ rno. In un ca•o di plt•urite inistra du• rerirlivò pochi giorni dopn p<H:-nlo il primo stadio, e rhe nl ':?& 0 mnstra'\"a segni di atlcrC~nz.e e di sepimt>nli che di\'idcruoo l'e!:~uùato allnenc, in Ire 'acche, non potendo praticarP h loracent~>,i, ricor.-i alle inie~ioni ÌJtOdermirhe di pilocnrpina che furono ripetute per .20 giomi. Gran parte del liquido "enne riassorl.Jito, ma l'oltu~itil falla dalle spe~~e p~eudo-m<'m tll'ane csi,.teva --~mpre, quimdo l'infermo ahhandonò il collegio per non farvi più r·itorno. Tn• insuccessi ·n :;f'tte pleu•·iti rentiono la pro gnosi di questa malatLiagraveanchc nell'adolc:;cenzn, e mellono in sull'avv iso i ùitt>llol'i di stabilimenti educativi, unde gar .tntiscnno i loro allit'vi dai bruschi raffreddamenti della pelle. llE·t 3 :tfTeui da bronchiti cnralterizzate lul!t> dn ... pur<~o striato di sangue, da r·antoli sihilanti cd umidi sparsi nel peuo,


61H

LE AIALATTIE DEl. LA STUDIOSA .ADOLESCEXZ.\1 ECC.

spe.<so da fohhre o dn localizzazioni talvoHa più di'terminate per sego i !<lt!tOsi'OJlici imporlanli. due non ebbero il rlesideraiO e~ ito di ~uari!o(iono. e do\ cnero dopo l unga cura abbandonare il collf' ..do, perché quei rantoli secchi, agglomerati all'apice del polmont•, o •tnell'ottusitit el1e ,.; risponden. indicanae chiaramente il prol!e.,,o rninacciMo per la gioTenlu studiosa, che i..pirar.l a \'in·lw\\ lo ~e·•uenli parole: e: L l mortali t.• Jlt'l' ti;;i l'tìO In !'>Ua mag-gior cifra ,.a a coin« cidere cun l'cpue.~ t!cllu lrcquenza :'colaslica. avveut•udo il ~ ma!!){ÌUI'IIUmer·o d i murti nebecondo decennw della vila. P116 « es~tH t' facilitata dn cnllh e condizioni del locale, da pulvic s~olo, impurila dtlll'n•·ia, umidità, difettosa nutrizione, lo-« race piallo e stretto su pcriorrnen te, con debolezza di muscoli ~ pellomli ». Il fallo che in (i nuni ltnuno vis~uto nel collegio di .Firenze 7(Hl nll iPvi, r t·lto d ne soli lo lum dovnto abbaudonm•e per sOS(~~>Llo di lil't. depone in farOI't' delle sue condizion i igiruiche e :·wagl(lna rcml plt•:nuwntc• l'a ppl irn7.ione meni aie cile ,-j è por• ltUa al ma,.,imn gr.11lo, ma impontt al tempo sle~su tutlu lo ~cr·upoln pu:<sibile sulla sc•clta degli nllievi, durante la t]uale il m~du·u nullcl•·,·c oldiare le nole che rirchow ci addita come predisponenti alla ti.. i. tSrzra coruinunto.

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APPARECCHIO

FRA.TTURE DEL FE~IORE

__ ____ .,

Con •fUt''"to scritto mi propongo di t·irucllere in evi,Jeuza i J·regi ol'un ingegnocoo eti uti'e appm·t·cchìo ùì cui "'ono orovV!Sli alcnui dt>i noslt·i OS('edah m•lih:l l'l, t• cl'invo!o(liar·e 1 col· lt>glu 11 set•vi•·seuo nell a cura dello ft•allnt't' del fewOl't'. Ridti8mando cor.l dall'ingiusto oLiio in cui ò caJuto un pt·ez •o-o~• mezzo lerapPulico, ho la convinz•olll' ùi fat·e co><a vnn111/!:<to!'a non coolu ni fl'allut·ati di cncot·in, ma ~>ziawlo 111 lot·o cur nt1, Ji ct:i l'opt•t-a ne Yiene molto ngevo atn. L' oppat·..echio è rnppresentalo nelle anne"'!<e due ta"ole, h·OIAlO ocllu r•rima, in unic ne all'ut'l" ~~t•lln seconda. ~fn pt·ima dr l'u••n,. In descriztone e di tnohcttt'tte co::-1 il modo d'opplu•azione, eotn•} i vantaggi prul•ci, cn~Jo convunienlo dt dotne Ut1 cenno Hor ico. L'mvenz.ion~> ùi que,lo apparecchio r tmon La a qualche anno prima olelt u e l appartiene all'ortopedtco torinese. il coj~.mor G1ovanni P i..,lonn, tu l tora onorevolmente ricordato in P iemonte per la sua abilità professionale. l u una MemoJ•iu slampa.La nel XXXI Volume del Gtornale deii'Accallemia medico·chirurgica di To rino, anno 18:18, il eignur Pislono rivt-ndi<-ò a sè quell' mvcnzio ne, l'tcorllan!ICI come l'avesse già annunziala fino clall'ouoo i SH nel manire~Lo d'a pertura d'un suo stabilimento orlopedsco; e loiP merito gli venne pure r iconosciuto in un l'endiconlo cltnicochirurgico dello spedale Mauriziano tli Todno, sLnlo pubbli-


620

APl'ARECCBIO

calo dal signor rloUore Luigi Bcrrutt nella Ga.ue~ta m ediea italiana per yli Sta'i Sardi, anno 1859. Nou credo altronde <'he sia mai stata contestala al signor Pislono la palet•nità dell'appArecchio in questione. Sul finire del!' anno 1847, e~sendosi riconosciutu. la convenienza di dotare gli stal;lilimenli sanitari militari di un a pparecchio per la cut•a delle frattut·e di coscta, il professore Riberi, Presidente del Consiglio superiore militare di sanit.é., diede lll preferenza a quello del Pislono, percJ1è aveva avuto campo di conslatarne sperimenla~menll) l'utilità co~) nella cltnica operativa, ùt cui era diretlot·e, come nella clientela privata. Avutane quindi l'autorizzazione dal Ministero, ne fece co· strurrc parecchi esemplari che unilamenle ~d una apposita islt'uzione vennero poi distribuili come segue, nei primi me&i dell'anno 1848, rioè: 1• agii otto spedali divisionali ( Torino, Genova, A lessandria, Chamberg, Nù;;a, Novara, Cuneo e Cagliari); 2' agli Epedali dei l'efol'!{imenli di cavaller ia (Ni:;;;a, Piemonte Reale, Savoia, Genova, JVovara ed Aosta); 3" agli spedali del corpo dei reali car abinieri in Torino, del corpo d'artiglieria in Vena1•ia Reale, del corpo rli Casa R eale Invalidi e Veterani in Asti, e del corpo dei caccia tori franchi in SAssari; 4" alle infermel'ie presidiarie tli Fenestrelle, di Lessetllon, di Bard e dt Monti co; 5" un esemplare al magazzino merci (magazzino ~ene­ l'&le d'arredamf'nlo milit are) per servirvi da èampione, ed all'occorrenZA per es!'ere mandato dove se ne fosse presentato il bisogno (1). Che cosa sara divenuto di Lulli queJZli apparecchi? Quelli degli spedali di Chambery e di Nizza, non che delle infermerie presidiarie di LesseiJlon e di Monaco, vi sara nno prob"bilment.e rimasti alla cesstone di quelle località alla F ra ncia. ( t ) 1 suddetti npparlle(:hi furono costmui nella omeina mcccanlc:a del slgn«

Rudlolf allora molto riputat:l in Torino, e coswono L. 67 cnduno.


PER l.E FRATTtiRE DEL FE~O RF.

6~ t

Lo spedale divisionaiH di Novar a, diventa to più tHrdi s uc corsa l~ di qu~<llo d' Alessandria e quindi soppre:;so, ln ve rsò nell'atto della sua ~r>ppi-essione con tutti l>!h Rltri arr P.di al proprio spedale principa lo:: Chè a s ua volta lo passava allo speda le d1 P iac•·nza, a ltr o r.:uo ! uccursole in q uel tem po . Lo spedale di Casa Reale I nvalidi e Ve tcrt~ni in A!\li, quando fu chi uso 1:!l l " geonuio 1 ~7a , ce dt-tle parte dei !'Uoi ar r edi olio spedale lì"A1es:;nndr ta, ·h cui io t>ra allora dirc llor~. ma non r icol\lo più -.e in e~si fo!'!\e compre~ l'a pparecch io in questione, com~> nou potr ei nem meno Q!,!seve rat·e s~ . dalo il CtiSO aft'ermali vo, s1a est:~o :stato cet.l uto 1!11' infermeria pi·esJdìt~ rJa di Co:;alc O\ vero a 'fUella di P avil:l, le quali Vt·n• vano ollora rifor nite con mRleriali dello ~pedale d' .\.le""andria . Quale «orle ahbiano a vuta ~li apparecch i dello ;.pedole divisionario di Cuneo. di venuto poi :-;uccur-.alc di quello di Torino 1.1 quinùr <>Oppr·' S'-'O, uon che de~lì ~pe.lal i, stati pure soppre~ ... i. dei r eggi10cnti di cnvall•·t•ia , dBl cfJr·po .Jet r·eali ea•·ahtn ieri, del cor po d. url!glJt·t·ia e d1 quealo dei cacc1atori fran chi, come f•ure r e:oemplat'C consegnalo al magazzino mer d, non mi fu t!at{) conoc::cere. Qunnto a quPlli rlegli ~pedali di Torino, di Genova e di Cagliar i, é d~J suppor::.i che vi esi~tnno tuttora, com e fwcora esiste nello spédule di .\ le!:'...andria. E l u~uale supposiziOne e lecito fare per le infermerie di F encr.:trellc e J i Bard che non ces,.arono mai di funzi•.mare. Ciò per zii apparecchi stati distribuiti nel 18iS. 0 1·a pQi, '}uanlo Atdi !'pet!lllì mllila1·i che ~mdarnno apre ndo:.i col PI'O!.r~·essi vo costitui rsi dPl reqno. oltre• a quello gaà menzionato di P1accnzo, lro vansi rornill di tale appare<'cliio. per quanto alme no a me consta, i soli l;-fedali di .Milano, di Brescia e di P erutr"n. Gli (!!'<~mplQl•i per ò ùi cui qtH•sli tre ultimi sono provvi~ti , furono cosll-ulti m Milono " differbcono al'luanto dal pr illliti vo modello (l). -~-------

--

Ul Questi npp:•r~hl rurooo costrutti dal ~ilt. Bnllista Gbi•l, moccnnico ortopedico !n l&ilaJ10, Corw M ~grot., s. 11. l'rcsentemento 114 ha diminuito il Prezzo e U fornisce a L. &O l'e~emplare, con apvoslta cassetta.


APPAtlECC tlJO

Ilo già affèi"IIIALO, e Spel'O J.>OLt>l"k pr0\"8rù IU Sì?1:Uilo, che questo appttteccluo prèsenla !:<pec,ali 'anlaf.!~i m·lla cur·a rlelle frntlure di rn<:cra. Ciò non o<.Larte uon fu tenuto 111 IJIICI <"onlo che ~i nl~"f'iln ,. lo $i anrlò ami ;iirnenlicsnùo do color·o sleeai dre l'Avevano !;Otlo mano. LP rag-ioru ùi IJU"'l>to faLLo ~•!rnbrano C"'l"ere sl11te le ~<Pfruenu: Naln in uu·~pocu in cur 1 uwni t.ldlu J>Ubblicrtil 1'1"8110 iD l' • mont.• lll<11to <-eu r .... rir veuz. oue Pi-i : •. 1 )n potè farai et1110scer·e ue;Jr aiii't Slatr rlnliani, l' foi'M' per· !'JillllciH' ll'mpo nor ru nola rlrr> nPIIn ~!rt>lln Ct'rchia ,J Torino. Sollnnto più la r·di, crnè ne;!lr nnui 1H58 e l K>H n~ parlArono i flue gior'rtl!li medici ~;opr·n r•rcordali 11n le t•I'POccuIIll:r.ioni politiche d"tdlura do\'evano ùr::.lr·erre Il! mtmh da UD !'og!:!'ello co:-1 rnodeslo. ~ ' JUt> r oi c- rto IIChle ulla mn~;ior·e <:ua conoscenza ftoa i mcdi<"r mililuri il momento in ..:ui l'appar·erchru vPnn~ drslrihuito. l rholgrrnl'nli pollici che arrunto nel i~'<Vl cnmtnciavano a gr•nnllt>ggiarP. non erano prnpizi nlla divulpnzione P.rlall"app!"I-'ZZil rnenlo u'un apparecchioclm·urgico. Succt•«<;epol ~ubito k Jll'll ll :!u<>rr..: dell"m.Jipcurhmzu, 1~:: mutazrvui che ne ùer·i'"arono, ruollepHcr e frerrucnti, ucl 1ersonalc m t• !ico tlirellho do.>gli "J>CIÌUli, fecero dimcntic~ro• il llUf \'l'l \1 nuto. Il quale intanto, n,.p-Jetl•) allo suu pr·irna cornpaP$u, '-arll nnrlato

A nascoruler--i uei rna~rt~ztlrll, co!>i cht> al Lernune ol•·!lP due campa!fn<J dr guerra, ne l'ÌIII!ll'8 forse ùa moltr 1~norarn l'e$i$lcnza. È finahnenle po::-::;iiJif& CÌ1e 8Ù. llllpedirù I"U:;v più fl'è!JUellle Ji questo appnt·ucchio abbin coucor:-;o •rua1cho difd lo nella primiti,·a ,.ua co=-trnzione: ùireuo a cui l>i è poi t•erct~to di l'l!JleaÌat"C, COlliO in !>t>ftUÌlO si dtl'à. , Ciò pr me!'So, procurerò ora di ùescri,·ere l'nppa rcechro, valendomi in pnrte dell' Islrnzione grù ricordtlltl ùd Consiglio superiot•e di sanità militaroo>, nttlla quale erano pure H!tlica&e le uorme per l'opplicazrooe d i e!'!<O ai fraltur ali (1).

-

(t) :'idl'l5trutiDilt lkl Colbi:dio Il titolo Ilei meccanismo tra

il Rltlltnla:

Apparuchw ad rrltnsiollf ptrlllflnmlt ttrl ~/l.li tl• (raUum 11 di l;ura:iOtM !Uilt utrtm1td in(..wri, ili ~ dì (raUura d.d wUo lUI (tfllvr,,


I'RR LE ~'IUTTUJIE DEl. FEMORJI!

623

Come ,:;j puo rslevaru ltJln Tavola l'. l'apparecclno cnn!'la: t• dJ tluu roltuslo !-pranglre d'acr:iaio, lHll\ più cor·ta (interua) e J'ullra p:Ù lunga ( e~t,.rna), amb~C.tle f •l'l'l~ Ìll più punti deliA loro lunghf'!zza , e cosli t uit~ ciac:l'una da ui nque JK'ZII fra di loro rC~nciunli con vili ,. con inrn'-lri; 2" d'una stAffa a ~uola mt•lallica imboUila nulla faccio rivolta nJ picJe, la quale si uni~ce alle ~prAnche oru dello per meno di 'ili; .runn piaslr·a ù'otloue at·cuata. eire '-i tll';"-a allu spl'anga e'-t.. rr·a '' ·l punto rort+'•pou,lent~· nlla frullur·u a 1 as.,nuùo l'ottn l'arto, co"tilui;;:c•• il nunzo di sosle~no dei frammenti; \• d'nn largo r.in~nln rlì cuoio eh~~ r.oll"rnLPMnczzo cl'uno ~pe.,«o c hen morbido cuscinello hnboltito (V. Ta\'. 2-), si serrn sulla par te soprnmalleolaro della garnLa e medinnte quattro lìuguelt.e le qudli 1 ,~ .. c:an lo 11i lati Jel pit> j,. vanno a tl«sorsi a puntertwli e:.·llt'tenli nella feccia pian taro dcUe suola, ~er\ e fili'· ,l»n-< )Ile ( l);

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r,• •l'ni<'nni altri oggetti rhe qj polrPhbrrn clnnmarc di comp'E'm•·nto P di cu7 <>i dic:correrà in co••gnito. An nlizz:inmo ot·a un po' piu rninulume>nlA le indicate parli dell'Appar· C'Cbiù. Spranact interna. - I cinrJue pezzi ùi cui !.ii compone, stanno ncll'm•ùi•w «egut>nle: a) Un "egm n lo di cerchio od arco d'appo~:.::·· • l"~hi<•­ pubi<;o, ricoper·to di pelle ~rmno~ciaht. che coll'inlerma·zzo di un cuc:c:nello o tli pt>zze ripieeate. SI colloca nella pf•rle -.upet•ior-intet•na della coc:cia, contro la tuberosilù. ischialicu e la branca tnontautn del pube. Alle sue ~sll•emila porta un bot· l()n ~'ino 11 cui si aggaucianet due .~oreggi~, le quali pa.,santlo una anlt:t·iormeute e l' altt·a poslcriorrncnte alla radic·e dellll :'ìet modello originale l'esteD>iOIUI :;i fa(e,;a tu·r mc:u.11 ili una sr.h linIUet\:1 la qua101 partha dall:1 rart. 111~ rior~ ,Jcl cingolo, ra•s'\'ll souo Il tallone eri andava 11. nssars~ ad un rhaodino f'Sistl'nt~> nella Jnrlll inr~riore dt•IL, fat:eiò\ piantare d,,lJa suol:1. Questo modo, non 0$14tlta i cu>cinettl ln~rt•n~U rra la llngu~11:1 P<1 Il tallnn• • prodncPr.t qll&!i St·mpre dolurl Il ')le'~ tll('be t''".vtla7.1<mi e morliOcazioni al Llllone. l't·r climannro quc~tl incon•enienli. alla llngulltLt un:··a •nf.. nor·· telln•·ro sosltlucte •tu \ ltro lin.:Ul!lU lali!rall, cbo corri-

lt'OStro perrfltamcnte allo scopo.


Al'P.\IlECCIUO

l'arto, vanno a n~~u rsJ nl'lla branca esterna c lr1 tCJ1a,on,B sito. Nelln parte ru ..,Jia del margiru• inferior.- ha di,..e m e.iionte cui ,j uni~ce al pt'z7.o se;,~t..lllt! li): t.) Uno c::pran~hclta ùoutAta nr·i mut·;:ini, la cui 08ll'e!ml:l l'uperiorc ::~'unJhCC ul peuo precedente e la rimane nte scorre entro un rocchetto n vite conlmua, es1stente nel

pezzo: ~) U ua let'l.8 ~prnngbctta foggillta a lastr•a nella ~upP.riore do' e por· t-n il meuzionato r occhetto St vite conta

me11tre coll'e:<tr·emo iofcr or·,. si unr:oce col quarto pezzo l'alleLza del ;;macchio. I l con~P-!!110 ad Ìll,!.\T<.IIlaggio cou \'ile continua formato Jue peua precc le n h, "e ne ad allungare o l a tulìa In ~rr·au~H rnterna in rno1lo grndualissimo, qua ...i cPnmotJ·ico o ~··n7.n "cn"'"e, ,. ~·l ollcru:nl r1u~l gius to pua&o cl'e8Lt•n i•me t,hc il cur·a••l" deside ro (2); d e Due Rllr·o ><prHngh "Ile teruunall, .:li cui la suut•ricl•& si unisce all'allou.a dd grnoccluo col t~>rzo pezzo e l'.nr"r·ror'8 si lì~i:\11 nllu criJ'l'IHponduntP Lranra 1l• Ila sl:=lfls. Sp r aii!Jtl e.~t'{rfln. - E plll' e""8 eornposla di cinque eh~ !'J di ... pon~nno nel rnod11 c:egucnt~: (i) l'iel moolnllo l'hltHI•> •Jn~,t<l pcao rra dOpJiiu, uno Jll'r l'arto rle!tro, l'altro p r il 'ni<tro Alnhc.Joe ernno In serho opp•hto oJ)Ii•tnl e con t rll...,~-.,

se •té'SSIJ cr modo rb J'olcr {'O:'t!Juo Jlo•tPriomlt'nte CO'IJ (ur;;tJ. coutro la l•ero<it.• l rh l liea cd nnlcru>nu~olP. CMI r'IJIJITC:<~ sulla brnnca utontante del pube. co• i eho l • t•r i ono •la uo<i • ><'rei tal • ~~~ •Jth:De p.utl tlo>eTa, a plto rlil!:IG d ll'ln\ ntort', rlsullnmf' megllo riJ131'llln. Ma 1'.-s!Jt•rii;JIZOI ha tlim trato che quP.JI dnpllea.tlone n n era lnd penSftlul" e ebe nn solo J!CZ.tO, non ob qao, nò contorto, puu L:IStare prr amhedno le co<rr , non eSS('nd" altrontl•J n~ Mria nna troppo \n loti l prc"ioon m <IIICI!t' J arti. rJJ Qn IO congc •no -:rn ùi\'C~ nl'll'apparecd!IG Pi-tnno. Oltre all'a•rre 11111 torma alquanto gros obna, rra eoslmUo m modo che lo ~t J'Pl;,"a br rua:r.iGnare ~olt.anto da un lato, :'ie '1'!1111"11 quimh el•• ,e l'apr.~rcc:rhio cl'i'l applie.,to all'orto olnistro, il !.ottone rtd roccbrlto, trovnndosi lu aunti, si peiBI'& facilmente 111311•· •gilro ma se \Cill\'01 applicato all'arto d"·trv, il bottone a.ld:l\a a Oss:~r l c.onlro Il letm, e 51 ~t<lnllaa a Carlo rnolru'e. Ora 11 c~ >::DO 6 fatt•l in guì a che •JnnluntJUtl ,;ia 13 I'O'izlone rtell".•flflaNttblo, la vite conUIIIII sJ puo ~~Olf•rl' domlnarR 1blla Jl~rlo nnlc-rlore, ml'diante awo~ll.a clua•n buCillll. Questa varinnto fil fdirrnll'uli• nllu.otn thl ·la lod:l.lo co~lruttort> F11POI' Ghhl, ma OP!h Ognro t" tl,.lla 1.n1ola t• non com rare abbastanza m:lnif,-,:14 per la r•ecoluua df.'l di~no.


PER I.F. ••RA TlUR E DEl FEliORE

Una lastra metallica ro~g•ala A ~emiCl'l'chio, CO(ll"rla e~~n pure tli pelle "camo~ culla nello faccia conCilva, che c.on l'in&ernlt'zzo d'un cu"cmello 1rnbollltu ~~ aùa ~tia al lianco, !"Opr·a la o:re,..to dell'os~o ilitlcQ. All u :;;ue c:stJ '<' rl'\•la por~o un botklrll•inn m~>lailiPn a cui si fissa una c inghia d i cornwe, In quale c1rronolzt il tronco t> compie il circo ln. Questo pezzo non de\'" "tringPre il tt·onco. ma "olo ada~inl'\'i~i. .Me:dianle un congegno e"i!ltente nt>lla metà della sua fAccia con\'1.-""8. --i congiung~> C{Jifa "Prnn!l'hell>t che l'lì succede , mautiene 11""'8 superiOrmente Lulta la spran.,ru Gli Hllri qunlt••o put.zi Jlf;llla spranga e~lern a hanno rormn e cll•n,nsimli •tuAsi ugunli fra di loro. Il pr imo si fi"sa al "t'· mi erchio 81\Zidello e l'ultimo a la corri~pu111lenl•~ br1111C8 dt!lla "'l<~fftl . Ft·a eh lc)J'o c;cmo un1Le con vile ed incasl11. In ot•diuf-l u le ~PI'UIIII;IW occornmo flllC<II'Il f,. see:ruo•oti spie·

gaz1onr. :\lollr d~i p1•zzi <•n1\0

SOllO CC mpo~ll'

potendo t'•'C1pi'OC 11Tnl•fll!' sovt'H}'! orsi piil o meno, ne !'-e~uo cbe la lunghczz.u •lcJit1 <~prangl•o i· !'ll"'~'' tlibile t.l'c~scr·e a urn•~nlula o tluntut•illl Tl'I' modo da udallnr4i n quella ùelrllrlo frullurulo. f·t t nolalo cht• le l'JH'flllg-be sono bucate in più punii di'I la lot~• lun~:rhezzo. D1 tali buchi alcuni !'orw fallt a zuadra,ite e "er~ no C'J"I alla co11grunz.•om· dc• \'Rri pezzi, cot::'le per tls•ar\·i bolloni metalli,·l mnbih , el cui "'') ...,, diru in ~egmto; Alll·ì l-lono dA!'lir•uli ud incaslrt• r "'i con appn!'tli pornt dali~ cot'· r•~pnntl enli e;pr~nglu lle; alll'i Jlnulmeult•

porhmu l.Jc llolll:llli fl .. i d'ottone, 11 cui ufficio nou dl\'er~iOCil dn quello dPi hotlom mohtli sutlùetli. l'•mlo nellu ,.;pr~ngn 1111erna, quanto uoll'eslet'na, le ~pran· ~h· llP che ..; nl'Olltrano all'alle7Za del glnocchw >"Ono l•rt:-

colate fra UÌ 'oro per 111000 elle, <1\'l' st• 'l~' lu!,!!!IIIO Je \j[j c·r.. , l'Ili ::-ono mnnlcuulc 111 t!tl'l;'zione r·t•Llt l llJ~R. l'appal't>Ct;hio

ru•• qui,·ì c;pìec..ar·-.i c converlir·~i 111 apJ an·ccbtn a doppio P Rito inclinato. p ... r ciò le ~r•ra11ghette oru mt>m'Ìouate non P " no, cornc le altre, mulaN il puulo della I'ISJWtlh a l oro Con J.(l Il IIZ.ÌOII"',

l. pran~hl"'te l1811110 tutte uno spe.... ore dJ qunttro milhrn lrt e l una larghLtzZa di due cenlttll~'ll'l e IDt'Z7.0, meno il

ifJ


AI'PARECfiiiO

punto iu cui lrova..,j !l rocchello n vite continua. Honno una lun,!:hP7.ZO di 27 rt>nlirnelri circa, eccelluate J,~ due (be dellll "'JH,tnga 111ll~•·n11, le quali co<:litui~cono ti congegno roc.:ch••lto. Que'-'le ~(1110 '-'ultanlo di 20 centimetri. SlaDa a suo/n metalltca. - Que-.lo peuo e form ato pcdnlc a v. n le ai -.uoa lol1, pre:0-so il tallone. due robuste D~BD"l. cho lnfl•hnule cui ... j <X•ngiunge '-<'lidarnenle all~ ;...prangbt dianz•d··~crille. P••l'IOI',ght>zza e ~rc~<>oresono pari alle ~PraJK, ghetln eoJ in lunghczzn rni<:ur·nno 12 centimetri circa. Lo raccia anlèl'iot·~ della suola corrisponde al pi&le che !"Ì uùaz•a, uppena loccandola. La piantare porta uelfa linea: roe liana lon,.:1tu jinuk quatlro cùwdNli fissi d'ullon.-, ai quali s'aggaucuuw le huguclle Ji cuoio clte staccanùo::<i dal .....-.. golo «orll'ammalfl'ohH·e di cui <:i dit•è in appresso. e pas,ando !'\Opt•n e ...otto i ruulleoli, !'ervcmn a rare l'estensione (1). Prastra arcuabl ,fottone. - È tleslinata a ser,ire rli so-: sleguo a• fl•amuh:mti. c "' lì<:"a oJlu spranga e::;Lel'na. diuu!B apposito cougt·gno a vile doppia, di facile (verii luv. 1', fig . l '). P116 osse1·e ()~.:;ala in qu11luuquc fJUDio dello sprang-a, a secoudn del sito tlella frattura. Come si scc)r.IZ'e,• dalle flgurt> 1• e 3' df>lla la\'. i•, que~ta piaslt'a l1a unn•nr11111 irr~;:olarl!, tJuadl'ilatera nella parte che sostiene l'a•·to. lriElll-2 golar~ in quella cnn cui ::.'un1sco alla spranga. La faccia arcuata ùella piastra è munita d'un l'Ofticf! scinetlo clw •le v' e":.-CI'C abbastanza ampio p~r oltn~Pil"~:arna: tulli i bordi. Cf l \'~1 modello Ptslooo ~Ila suola t.ldla ,I;IIJ':t andava nnito nn , ro 'thale* d• tela, ., tfll~lo ~·anacct:ua '"' t.l:rvaoti olalla punl;l del piet.le llno ·" 3° iJitllo riorc della g~mb:1. •:ra scopo •1• •llll-slo sth'llll'lto U maotencn: Il pitde riUO contro I:L Uili:L ed [m!Jod•ro! che inrlina:ue lbì Llti. :\ella parte pc,;tcnore delle sUval•uo e presw la ,;nola, -1-ten nn'afl( rtnr.t lineare tra.;,'er.; t In cui li la00"\-;1 pa;;-ue b linguetta di r.uoiu che C:Oilltl ru ..ria detto in u.oa precedeall nota, nh-a d1 t~tl'n.;on•. ~h :.i<'Ume il C(•llocare a posto lo >tnalc llo c I~ l3~arlo ern. un lavoro unh11r tz~ante per 11medico ~ eau;a di m:tr::giorì morimenU all':~rto o di dolori .t H'nmmalato; siccomo altrondo lo stiraletto manr&nevll trof•Pv caldo il rw•<.lo e lo ~Ltraara alf., \ bla del curao!Al; c tceoml J. nalmllnl.e per teMre li piede in huona po.;itioM b3SI4 lllla semplice h•ciatata che althrucl c piedo n ~nola, cosi lo sth·alo>lto vl'nne abolito. Ugutl!l cosa fil fall.t nt•llo 'f'l'<l:lle .\hurillano di Torino, '••·•·ome èbbi poi a rilov,.rtl dal già lothtu UrwJiconto rlinico dol •lg. dott. Luigi florruti.


PER J.E flt..\ TI l: RE DEl. t'fllORE

~6 -J

Ln fa ·c1a conYe,~n porta vprc;C'I 11 margine pnt lungo trf1 bottoncini llletallid (is-.i, ai quali "-' n;~ancia con allrettanti

buchi una 181'1!8 ~ll·i~cia di cuoio che t•ipiegandosi attorno all'arto e quasi fa'-'ciauJolo nel!~ pnt·li inle1·na ~~d unlel'iore, va a sua 'olla a tìssar-.i ni chioJini e-.i"t•·r,\1 nello facdu c:;lerna della "'Pl'UII~8 e-.LPI'l18. In qu.::.lo moùn, !'IO«tenuli po~lcriot·rnPnle dalla pia«lr a arr.uata e leJJuli rlssi anl~riorrnenle e•l inlPrnamPntedalln fascia di cuoio, i frammcnh ~i trovano pcrretlamcnte c ,·alidamente conleuuli. Cmgolo .soprammalleolare di euoio. - Con ljue-.lo cinzolo SI CH'Conda li collo d•·l pieùe, inlCI'ponPndovi uno Sf'"'~so e sofli ·e ~u«ciuello imbollito, suft1ciculomenle la1•go p0r oltrcpn~o::nre di due dll.n Lt'ul"VP.t·se i nHlr!!'IOÌ del cin~olo ,..te~so. Il 'Jnalc nelle ~u"' c~tt·emità é rorntlo ,J'occhielli per potere P.'~''crc fort,menle allacciato ~ul cla\'anli. Daa lnli del ciogolfJ partono quattro l'Obu~le Jinanel\e, due all't·slel'llo e due ull' interno, che pussando ~opt•a e «otto il cotTi!'poud ~>nle malleolo. vanno a (J«snt·si ai chiodini fl~istenti nella faecia piantare della suo a. S~>r,·ono e,..se d~t e«t· n::ori, e ~.er.ome non premono .::opra <>por~t·nze os"'e1•. ven~ono pertetuunenlc lollernl•• nella lor·o Len<>ione, né dt,nno luogo ad inr.omodi, Collie non ne cadoun neppure il ringolo !~opram­ IIIAIIcolare :>e non s1 dimenLICfl ravVt'l'lenza di sollopon:i un

cu,.cindlo tliMhi•lo e spesso rhe Vt!t'"'' il piede s'mlcrpongn rrn ti marzme del cin;::olo e le «port:.··nze · ...... e(>. Altri o,getti. - Oltre alla parli 1 iu essPO?iali qui sopra ricordate, l~pporecchio è pul't\ corredato di par·erchic strisctfl dt cuoio assorti le che s0r,·ono ttuali per :;ostenere l'arlo, 5I'C\:JHimenle sila cHvilà del poplile (11, e quali per manlenerlo lls::.o dalla parte anL~riore. 111111ndo le cir·co,.;lanze ciò rrclucdono o ~ecowlo possa ~,. ... !'t-re "uggerilo dal cr·itel'io del

-

(l l'i•·l rn~dollo Pi8tono, Invece d'uun ~~~cin d l ruoìo p~r ~o~tt'nerc l'arto alln <:a•lliì poplitea, Pravi nn ardtetto m~c.allico bubotlito cbe ll<sando•l a \ite ad lllllbullie le sr•raogbe, >Cr\lva pure a tellele quc;te rnae::iormrnte unite rrn d1 lero. \lll lale ar~hetlC) ru)U •••i<tem j:Ì& pio n~::li e;empl~~rl fatti CO>Lrurre thl Prot. ltl~ri rttr !!Il ~rr.dnli militari. Forse ru ritenuta sumdc-nte o meglio tolltrata b -•mJlhce rasria di cuoio.


6.38

APPA RECCUI O

cur·unlt>. Esse si lil:lll&no ai chrodini delle spranghe, corna può vedere nella I&\'Oln 2'. f•; pur~.~ corredalo dr rlun ('8c~cilnt di varie forma, di una eluave per far muovere il roc~cbr.U. a vitP continua e di chiodini e viti di riserva. U!!g~>tti cotesti che altrondo si po~,;ono facilmente rinnovéire in dole, quando si Stnflr·ri~sut'O o l"i guastassero. li modo d'applicazione dell'apparecchio è semplk e, (aciiJt·~ e spedito. Oc,..orrl! anzitutto applicare il <'ing-oio soprammallr>olare, lacciandolo anlel'iorrnenlP con l'Avvertenza che il CtJl"Cinelltd.. ~oflice e !-;pesso, da collocar><i fra l'arto ed il cing.,lo, !<Opray. vartzr il margine infer·roro eh quesl'tùurno in modo da riae.. ra re i rnalleoli ed il calet1;,no. lJopo crò prepar·ato le due "PranghP in quella &pjwo~ ..rllllltiva lungheu..a che ~i r·u:hrodP afnncht? le loro eskern rtà rnfer·iorr giUn~&llO lìno ull'altezza dei maJleoli, le- si applicano al rispettivo IAlo di>ll'ru•to. Quindi si fissano nel mo.lo gili indicalo le coregg1e onde sono provvisle alloro estr•eJwl poriore e delle qua h unn cir·co11da mels del tronco e lo nnra vanno ualla ~pranga llllf;!r·ra ull'eslerna, né si ricldcdu che vPn JWIIO mollo lceo. Si applica in scauilo la ~>In tra e "6 ne congiunaono le due brnnche laterali coli~ Cl'li'Prnità inft:riori corrispondenti delle spranghe.

C:ò fatto si n~"nno le •tuattro linguette del cingolo "0! ra· mallcolare, facendole pAsc:ar·e ~opra t sotlo alle hr)lnr:be clelia ~tnlfa ed ag;:nwcinnllole due n due a,J uno dei chio.lrui e~islenli nella faccia piantare tf~lla ~uola Quindi. per impedir·o che il piede inclini «ui lnti, lo si fissa alla c:uorn mediante tJnalche git•o rli un11 piccola fascetta, in corrr"pondenza della rea:ione mclatar...o-fnlar gea Fis"alc in questo modo le ~pr•arrghe, la slsffa e le lw::.:ueUe del cin!.:olo, c;;j colloca in "IlO la pia"Lra arcuata d'ollone, fi<lc:andola al punto della c.;pr·angn c ... terna corrispondt::nte al 1>1 Lo dello fr'8Uura. dopo avr-rr~t• fallA pa...l'are la parte larga e concave ~otto l'ar·lo in Cl)!'l'Ì<.:pondenzA ai frammenti. E perché In pia<o:tra sia ben collocnta. bil'ogna che Ja Jaroinelta mediante cui, come si ~corg.• nella tlgul'a 1' della Lavolu 1•, ei


PF.R LE FRATTURE DI!L PE\IOI!.E

639

unil:'ce alla spran(!S., sia perpendicolare a questa. Quindi si circonda l'arto colla fascia di cuoto, racenòola passar~ lra questo e la ~pranga interna e fissandone l'estremo libero ai chioJini dellfl c;pranga esterna, come nella wvola 2•, dove però l'attaccatura i> t•appres~nlala un po' ll'Oppo alla. A questo punto, essendo slali m essi nelr·ispellivo loro sito tutti i pl'U.ì dell'apparecchio, non t•imane che a r egolare il grado d'Pstonslone in cuj si vuole mantenere l'arto, ciò che si o ttieo~ facenJo f!iuocare la vile continua, esistente nella parte alta ddla spren#la interna. g., qualche parte delle spranghe premesse "Opra alcuni punti sporgeuli dell'arto, vi ~i ovvterebbe facilmente medianto cu.scmelli int.e!'postì. A tale sropo il primitivo apparecchio era pure corredato di sei cusctnelli coperLi di pelle scamosctala, lunghi 10 centimelt·i, alquanto piu larghi delle sp!'anglle e m muli di legacci per 11ssat'Yeli. P er ultimo e nell'intendim ento ùi sostenere l'ar~o e di renderne piu comoda la posizjone rettilinea, si melle solto la cavHé poplltea, col rin ~ermezzo d'un sollìle ::;trato d'ova tta o di 5;offict pannilini, una str iscia di t'llOio di proporzionata larghezza, ag~ancianùone le estremilà 111 chiedetti delle spran ~he. Allt--ettanlo può farsi sotto lo. gamba. Altre strisda possono pure collocarsi nella parte anteriore dell'arto, sia pel' t..enerlo maf!gtot•menle lhso, sia per premel'e sopra un frammento che tendesse a spostarsi in avanti. Come si l"Corge dal sin qui detto, l'applicazione deU'appare\~Chio è facile. Chi lo avt•à messo in opera una volla, nella seconùa applicazione non impiep:her ò che pochi minuti. Veùia10one ora il merito pt•atico. A questo rtgual'do giova intanto pt•emellere l'apprezzamento che altri ne hanno esternalo. . t• Nella gia citata lstrtuio-ne del Con~iglio srrper iore mihtartl di sanità (marzo 1848>, si 1e~ge quonlo segue: • Il m~>cc:aoìstno .. . ... diversifica da lulli gli altri finora • COnosctuti perché prende appoggio s ul ramo ischio-pubico • e lo conserva costantemente sia che l'ammalalo siedo. o " sia cor icato; la qual cosa è di gr>a.n vantaggio, perchè cosi


(i30

,\ I'P.\lii::Ct:UlO

" e"c;o presenta sempre molw forza unita a molta • e perchè. fìs~o quAl è nei due punl1 estremi, off,·o In • di cur11re le fratture complicale a .es oni delle parli • o di graduare la nc:ten .. tone '"-'ll~a pericolo di sc•:>rn.po~ • zaone. • Con es:so perciò !'Ì lltt il rsu~ile mezzo di powr e • qual--ia"i frallUI'8 .!t>gli orli i 11 f~riori, come la e<>peri(; uza • provuto {1). • Sicrome però non fu CS<>O Ancora abbaslanzo • nelle fJ'81lut•e del collo rlel femor.,, cosi SI ìm·it11no le per~-:1 " ,.l>Ue dt>ll'arl{l ~aluta1·e O lenlRrne l"uc:o ÌU simJIÌ ""'''" <; UUIZt!~·l • afllnchè !'i po::-sa ricono~cer.. "e alla sperattza <:orr ·-.JJOhdll' • l'eco t. •. ~ Xclln sua ~lcmoria, pure precedentemente mcnzio-1 nata (2 , l'i nv.. n lo re d eli 'r• ppm·ec<-h io ri reri,ce ca<>i dì gionc dtt es!<o lui otl~>nuti con quP~Lo mezzo, sempr e S••lto 'rgllAnza e dirf>zrono di uivt>r'~H notabili là cJtJt'urgiche lo l'l fra le 1J uall ricor da specialmente il pt•uf. Rrber·1. R1pclo q uindi poM pl'C'SI'o i c()ncelti espressi nell' ; ione del Cnn!i'liglio tli snnilb rndil11re e segnala spc•cialw l'OIIPOrlunità Jcl propl'io h•ovato n!.'i casi: n) di fratture c;ollolrnrtmler•iche e sopracondiloi,lee femore. nelle quali 11 frnrnmenlo più corto. tendente a ;otar!':t in u\anlr. rimnna p1ù ~'ÌCUI'tìlnente mantenuto in qrto: b) di rrallu•·e dellè rotelle; c) Ili rt•atLuro inU•ocupsulat·i del CO lo del ft:mor·e (3, Ili QuP-t:l ;tfTmn:ulono et n fors" ccct'>.,il'll. Certamente una rrattum sop,.. !nallc:9hTO Ili giOlbn, ciQ6 (J~J •ilo in CIIi deYO porsi i) cingolo SOpramaJirolarf, non 110lrcbbe I'<•Pr~ l'llr.lla con qur.to npparPCchio. (!l r;&oruau d•ll'.lccadtmlll 11tt•llc.rcMrurgi€a di Torina, anno f8:il', pag. Il e sat;t~PutJ.

131 La cura d~lle fratture inlrucafl:>ulul d• l ('olio del. remoro roedi:l.nte 11180 apparecchio ru l'obitttlYo più co t.1nte d U'inYent.ore. Ricordo aPflUJlto , ,._ ,·e<Juto awlicarJ l'apJ•nreccWo dsllo ,,es_,o ig. Pi-toao nello ~ped~I·· miUWW di Torino ad un nffici:~lfl Ialo rçrilo n~lla campngna d~J tSS9 il IJU!IIP., se beli mi ricordo, cadde nel di•eNtd<'ro una bCAia dello ;:peda!P. c ,j rur 1oe 11 collo d~l r~rnoro ioialro. Dij,;r.ui.•lam•·uto, •c rammetJlo sommari:untnt..: li raud, non ne ho più prc~~nli alln memoria )P p.utieolarlla, né mi soH t'OA'O deJ-

l 'esito ottenuto.


PER LE F RATTl'RC DEL FJ::'4 0RE

cl) di rutlurc d'anchilo"i an!!ohui del ~ioocchio e d'altretUih CÌI"CO..,Ianze in cui imPQrLi mantenet·o l'Arto in po"<izione rettilinea. :,.. Xel rieort!Atn !-'ll<l lAvoro (i ) il signor dott. Lui!!'i Bet·r uli dopo aver purlnto di due Ca!' di ft-allura, uno intracap:.ulare e rniLra cxlt·ucap:.-ulare, tlel cnllo dd felllOrc, soggiunge che l'oppat·ecdtìo del signor Pic:tono Jrt trocato tttilissinw in entrambi i crr.qi, P a!'<sa quindi in rivista yuanto i più mdor eooli ehirur!Jhi hanno pcnsatfJ ed operato per la cura di tnli fratture e ne deduct: t-anioni l'he a suo avviso fanflo pit< eldnremente risultar e i pregi clel nuoco appnrecch iu. Accenna in se~uilo a due ('a"<i di f1'ftltura tld terzo me dio del ff'morn •• nota cbe dall'uso dell'sppnrPcl'!do P i.slono ebbe a cedere i piti soddisfflcen.tì risttltaci, C:lllCnriosi gli oRsi riuniti p!rfettamente colla loro normale lunghezza. P er verità tn I(Uesti òue ullimi casi !':i P.bhcro 11 lamentar e ulcerazioru ol cnkag-no dipendentemen te dulln coregginsoltocalcaneare, 1118 qut!sto inconveniente non è orn più da leme1·~i m er~<'> la lllfrilifl c~tzione di cui sop1·n !lÌ 1\ Ù1scorso. ciof. la "O"litu;~ionr rli quattro core~gie laterali Alla l"Oia sollocalcanP1lre. So~giungc in ultimo il dolL BPr ruti: • L'app!ll'ecchio Pistono ha ti doppio van taggio !IU!!li Al tri • esten"'OI'i ù' aver un punto Cii appo~gio :<icuro, invariabile • e di fMrP. una trazione C{)St8nte e che ,l può a piaciwento • e sPnza '<COs"e accrescer e o diminuirP. :.. C10 premc<:!':o, rie>pilogoo ora sornmar iamf'nle i vantaggi ùcll'appal'e,·chio ùclle fr a ttur e femor a li, le ~=~o le in cui ebbi occasiono di vctl~?rlo usato o di usar·lo.

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14) R~diconto clinico drlle maLallit chirurgldtt frullate nrlrulli'IJI.O quadrtflltslrt ddl'llltllO 186R rullo tptdalt Jlaurfztorto di rori!IO ndla clinica dtl doli. toUtl)iatu, c/tir11rgo ordinario G. B. Bortlli, compilato dal doli. I,CICI B EllliCtl, cl•trurgo D!'i.steole nello sl.l'sw ~(leda lP.- G••;:etla Medun /lallow1 , Stau Sardi, nnoo tssg


632

.APPARECCHIO

J.• Con quest.'appHrecchJO non si richiede alcun preventivo bendag-gio altorno all'arlo. L'arto vi sla allo scoperlo e sempre solto la diretta s;orve~lianza del curante. È questo uu vantaggio importantissimo in o~ni caso, ma specialmente in quelle di fr8Lture complkale da rerile. In un f1•atLurata al 4• superiore del femore sinistro, con fuor uMilll del frammeuto inferiore, l'onorevole colle~a cav. F 1·osini, allora d1rettore dello spedale di P1acenza, trasse da quesl'appaJ•ecchio un utilissimo partito, avendo potuto praticare le occo,•renli medicazioni della ferila esterna s~nza bisogno di muovere l'al'lo e di disturbare i frammenLi (l). 2.•

Avendo i suoi punti t.i'appog~io fissi ed invariabili al bacino ed al piede, l'apparecchio non perde mai i suoi r•apporti e forma coll'urto frallureto una cosa sola, per modo che l'amm alato può anche muoversi senza elle i frammenti ne ri:senLano danno. Ricordo un artigliere r obustissimo, indocile ed irroquielo il quale non oslant.e la disordinala gmnastica a cui giot'nal-

menle s'abbandonava, non ha potuto non guarire bene dt;llla frattura ù1 coscia per. la quale era stato ricoverato nello spedale d' Alessandria (2).

3." L'op~>ra del curante ne l'imane grandemente a~evole.la. Applicat-o convenientemente !"apparecchio, il medico non ba (i ) D.alln ~I<Jri(a 'lltedUG delltt f)lltrra degli Stati U11iU d'America rlsull.a clle

nella. cura. di'Ila rcrill'-frattnre dell'articohuiooe drll'anen l migliori rb;ul bli 31 ottRnnero dal metodo conserva livo. • Sopra 386 di 131ì fo•rlte, 30~ rorono trattate con metodo r.onscrvatl vo c diedero 5S guarljtionl: 55 furono >enrat~> colla rf'Sezinoe o se ne ollenm·ro ~nlo ' guarioni; 27 furono trattate colla disarticolazione e pf'r queste si trovano segn;tlll due gnarigionl .:on punto dubU.ativo. ~ dunrJu•l di mnlta imporla!ltn nlì af1t~.uec~hio, il quale r•r·rm••lta di teot:lre coo noLevoiP facilità L1. cura consermth<Ì in si fatto ,renerc di Jos.ioni. (!) Fo~e questa circostanza lo rènderebbo parlieolarmente utile a bonin del bastimenti dove suppo1ogo che gli s\·ariati movimenti debbano riu.'IClremole:>ti ai fratturati di coscia. :Ila l>U di ciò lasciJ.l n giudizio alla maggioro competenza de~tli onore,·oJi colleghi della n.• Ma.rinn.


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l'BR LK PIL\.TTUilE .DEl. FEMORE

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qUP"i riù da OCCUparsene e SOlO gli l't'~la l'ufficio di SOt'V6· ;.!liare. t~iò che t•iesce facile ese;mirP oli rynando in qua n do colla semplice ispezione de1l'arlo scoperto (1). 4.·

L'estensione e la conlroeslensione fa cendosi per mPzzo dell'asta iolet·oa, cioè parallelamente all'arto fl•aLlut•nto, la. guari.srlone ne d&bbe forzalàmeule ollenersi nella direztoue normale.

s.• Come d'una cosa eha in dati ca;:;i potrebbe avere il suo van la!t~io, è da tenere conto delle pns:s1bilità ùi mularne la forma r•eLLilìnea in quella di piano inclinato doppio. Non ebbi pet·ò mai a Vf:jderl o usa lo solto tale fu l'ma. Pongo ora Ler ro ìoe al mio sci'ÌU.o e ;:e con e:o;so avrll t'aggiunto lo scopo di far rtvivere n·~lle cliniche chirurgiche dt-i noslr• sparlai i l'uso dell'apparecchio Pislono, me ne lPrrò mollo soddisrauo. - Desidero però so~$tiun~ere ehe nAII'esporne i meriti, non ho inteso d1re che f"{UestJ non po~>sano per a vventu1•a risconlt•arsi in grado uguale in altri conp;eneri S!>parecchi. P ECCO

Colonnello mediro ispettore

fil Un modico rondotto di eampagna elle avoss~ io cura nn !ratturn to di coscia in locMità n1t1uanto distante daJ proprio domicilio, troverebbe, credo, un PreZioso s~dio In qu~to 11ppareccbio.


RIVISTA 01 GIORNALI ITALLANI ED ESTERI

RIVISTA MEDICA Dell'albuminuria. - Pror. H. Sr.s,\TOR (Berliner klini&eM Wochenscltrtjl, N. 15 e 16, l&Q5).

Il conc<"llo dell'albumiuuria è o1•a a~sai diversh da •Juello che er-a quale! w anno aòdielt•o: da uu Ialo, ora 1"1 sa che l'albuminul"ia è l'appre::;uutala 11~-'ll'ol'ina dalla pt•ec:em:o non di u 1 ~oto, ma ù1 tre c 'L'P~ albuminoidi; tall'allro è provrllo che e~sa può pr ~entor=-i in un gran uumero ù1 concllz.ioni non solo palolllgiche, ma anche normali. PrimA di an•lore innanzi, bi"oHna l'tlmmentar~ che, <:~>condo sludri mollo r·erl'nli di Lehmsnn rd allt'J, i corp1 all>Um inoidi che po<:<:onn pl·••senlal""Ì n eli" orino sono la sieronlbumina, )a !]/OÌJu/ina ,.J Il propeptone. c•o-..i c)ualllalo perchi• DO li !;i c~oaqula col calor·e et! ho perciò aualogiH coipcploni. Quanto ai nwzzi per diagno ..llc:u•·e nell'orina lu p1·e::;enza di que~le tre '0'-lanze. "l Sen<Jlor dice d.1e iJ :alor~ ~ incouf· ucicnle . sia pcl'l'llt· può aver~<l tln rare col pt'OJH'l'ton P, che G jncOFlj:rttlahiJL•, l' ~ia 811Che JWI'Chè le allre duo• eoStanzr•, !'6 !'Ono in piccole quuul1lA, ,.Pn!tono ritli!!ciCJile dai '381i del l'orma non <:olmncnte 'luando lu l"cnzionc d.-ll'ol'inu è nlcnlina, ma anche lnfvulla qu1mdo é ncnlru o 11C'iJa. Fra le. rendO Ili dell'albumina. eh t> r autore dlhme c; ce\ re di errori ed alle o scoprire lnlli e l1·a i menzionati corp1, ci~: . 1• Lf.l r ea1.ione di llnfmei..,l<'l'. Dopo di aver vcr:;ale nel· l'orina, A fr eddo, poche gocce di acido a celico, vi l'li vc•·so oncora una qua nlilà uguale ad essa di una soluzione concenl1·ato di cl •ruro ._oJico cl\·vero Ji solfnl<> '-Odicn o magnec:ico••\ llora, essendo l'orina albuminosa, ~~ produce un inlor bidamon w, il quale, se con l'azione del c·nlore aumenta e dii un J'l't!d pitato, rivela la presenza della !'ICroalbumina e della gll•hu-


runsu nnu.:.\

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Jifta, menlre "e si dilegua. in.lica ('be ''i è il !o'OIC1 prr•pcplone, il quale intAnto col raffrec!Ja1·~i del liquido riproduce l"wlor· bidam•'nto. 2' La l'eazinne ùi Binùenlnng cou l'ncitlo metafo~ro1'1co, ehe r•··:-cìpila, a Creddo, tutti i corpi a lbuminoidi, com~re:.<i Ì peplliDi.

Le l!·c menzionate ~ostanz:e rsramenle si presentano isulale nell'ori nn. Lu ~ierot•lhnmtna ucm !'Ì è mai tr ovata "COmpagnRta dalla ~-:lobuliuo; ma e ~Ialo os'lei•valo un caso di pu1·a globulinuria e parecchi l'O uc cilllno Ili propeptonuria. Vedremo come po!-<,...11 ,.piegar<;i qualchf' r111·o ~'11!'11 di pura globulinuria; pet• or·a Ri noli h e ne eh~ solo il p1·opeptone si pre!lenla o:pr•!'<;O isolnlo nell'orina. Qual 'aiole pralico po!<!-'8 nwrt' la cennalo lriplirP di!'<lin· zionu clumicu, si r·ileva dai r·i~ullali de~li ::>llulì Ili F. A. Jloff· mHnll, il quule ha li'• vato clu· il quo::cenle llelle s!lstanze aliJurnir.oirli, come ~gli chit~ma la propo•·zìnne di ('Ìa...cuna di t'S!'Ie "ull insieme di quelle contPnute llell'm·i:'Ja, \'uria seconclol'intt:n"Ilà e il) ~laum d··lle all'••zioni renali. St• ullerior·i ricl'l'che conf~t·meranno t.Hic condusione. ~i avra .m altro .solido punto di appoggio [1111' la di11gnosi •' per la lll'ugttosi di •tue"l~ malallie. Per quanto riguarJu le condizioni or~rucht>, nelle lJUali l'Hihuminu1·iu si pl'C:;cnla, hi"o~nn inuanzi tntlo porre in rilievo Ull fallo ben C'Oil::lallllO in que«li Ulli1111 anni, doÒ CU8 e~;.a si r·hconlra suche nelle per>:une ~ane, e con una certa frequenza. Si ritiene inf,.tli oggigiorno Jui patologi che in o~ni uomo <~i polrebhe riu~:~c1re a ::~toprire lo prescu:.:a dell'albumina uclle ormo !'le 'IU•·ste veui"s~r·o o~:<ervale pii1 volte al giorno e uelle più svarhlle condizioni ftsiologicbe dell'orgArJismo.

Nelle cir.~ostanze ordinarie intanto è ct>rlo che le orinA dell'uomo sano non presentano albumina. Or si domanda: quul! COndizioni devono l'COhzza.rl"i perchè J' albuminul'ia Si dett·rmiui? p~rcltè ordìuar.amcnw l'albumimt non p~tb!C'B n•' il~ oriue ~ Lasciamo da parl~ Lulle lu ipotesi immaginale per rL"-ponderl>l a queste domande: esse piu o rn~no !<Un uolt:. Esporremo mvec·~ la IPOI'IIl ·li Sennlor. lror ia ronda la non sopra ipolel'i, ma sullo s tudio di ft~Lli flsic1.


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RlriSTA

L'autor~> par-te dal rr·n~'ipio chu nei

glomer11li ha luoso 11na vera nllrt1Zione. Or è pi'OVAlo r.ho· la filtrazione Ji un liquido albuminoso e la nalut'l) nel llllralo sono subordiunli a diverse cnndizioni, che sono: 1• la pres"iOnP; ceteri.-t pa f'ibua, solto un'alttl pre""ione filtra UI!Q f)unnlilà ma~!riore di u. quid•> e ,-elativarn•'nle minore di albumina; 2• la nnlut·a della membrana chP fa tla filtro; 3" la composizione del ilruulo fll· trante, e ~rerinlmenle il !':uo contenuto in albumina e ill $O!'tlanze cri~htlloi!li, nel senso rhe quanto mag-Atiot·•· è la quantità a«solula di albumine, di SAh, di urea, ecc., tanto più, ceieris paribus, ne passa attl·nver~o il filtro; i.• la temperatura, pP.r le modllicazioni clw mùuce nel JLquulo e nel llltro. La pre""ione nei c:lomeruh i• mRg!!iore che in og-ni altro si ..tema cup11lnre ùell'o,·gaoi!"rno; tiunque Il tra~udalo a eua e~;;i rianno luo~o in una unità dt lt>mpo "Arà il p ù r·icco d1 ANJ1la f'() il piil po,·ero di albumina rt·u Lutti i t rasudati del corpo, quali, per escmpin, il liquido cPrebi'O·spinale e J'umot·e uNtueo, la cui albumma per lo pas:>alo non flt'A neanche dinlr•slra bile. Mu il liquido !<premuto da t glomeruli non è ancora ur111a; hiSOA'na che, per di ve n la re tale, si mc..coli ad e>-~o, nei tubuli uriniferi, il s~creto dt>gli epitt>lii, che non contu~ne 11lhumina. Quindi l'orina pro lotta nelle cìrro.. lanze ordiuar1P1 attl.'sl' le rondtzioni fìsi<.:ht.> <>otto le quali si produce, contiene co,.oi poca albumina, clw non s1 può mPlterln iu evtùenza coi mozzi di analisi di cn1 tii~ponismo. Clle contenga albumina intanto bi· sogna ritenel'lo come cet·to per rl'lgtone di analog•A. Mo\'endo cln IJUl'Slo punto di vistn. l'autore ~piE>gn l'nttmenlo dPII'albumina -.tu,Jian.io le rnotlifìcazioni eh~ poF-;;ono subire Je qu tllro rond'zioni ('be r·egolano la flltrazion•' l. Altern.rion.r della cireola:zzon.e ren.ale. - Un auJUento della pre!'!sione at·leriosa, deve, secondo il princtpio sopra stabilito, produrre la fillr·uzione do i glomo>ruli di un liquido ptù abbontluulP., ma rciALtvamronto più povero di ttlbumina. La propoaozione Ji quf'slA per-ò, a~"olutamenle consi lerslA, t> in Aumt>nlo, l!lnlo che. CO!l('er trand•> l'orina, riesce p<l"sibile dimostr•arlA. Vi sono po1 delle cJrCOl'<lanz~? ìn cui que!'tll dtmnslraz;ono è molto factl1tata, comE', pPr eseDlpio, ne~li ~forzi mu,.cohu·i e!'l!>guili in Ambienti caldi, pcrclw allm·a la


MEDIC.,

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pressi one ronalf' aumenta e la ~on·ande •tuantita di o1·ina ..egrejlaht é, o cau<:a delltt lra,..pir·azione <'ULnnea o di'Ila esa· l ezione pulmonale, più densa e quindi più riccn di parti ~olide , tra le 1ual• ,., e l'albumina - L'aumt•uto .-Iella ['r~«~aone venosn fa nncora ùi più, poicl è allora , mentre sui glnml'ruli, per f·•"lacolt.to ,}eOu,:-o, sa uleva la tcnc;ione, nccade puro che la t•eplezione veno!'ta n<>lla t:~ostanza miùollar•! cagiona ed.., ma dei r·eni ed esercita compr•e ...:-ione nei c~1 nRlicoli oriniferi, doutle ristaguo dell'or ina nel loro iutt>r·no. I n cmrseguenza di ciò .,.j LuJ che: t• lrusuJa albumina dat eapillnri inlerstiziuli nei canalacolt oriuiferì; 2• un proM!'Sfl O!'Olutaco si stabili,.ce u·a ì .;k·meruh e l'orina rh·· li cìt·coouo., ro,..icchò qucò>la perde aequo e divenln relativam(•nle più curi<'~ di parli Sll]ide e quindi anche di tdbuminu. UIIR rlilllillllZionP .t~lla pre.....ione ar•l~>t·iosA (i::.cltemìa) renòe il ta·a~u,falo più !'CRrso, mu relot .... aruente più riceo di albumiua. Le t·ipclute bc! ... mk ledono (l•ti la IIUll'i/iOOC <lei lCS:,uti e moclificauo quindi il flllro, pt:t• modo cha sr t'l'ul.aa uno nuova condizioutl fH\'Oft•\Ol" al pa"-a~gio Jelle part: sulule. Al put'i clei tlislul'l>i delln circolazione sanp-uigna, gli oe;taC(IIJ al J eJlUS!'O dell'OI'ha .;on cau«a dì albuminuria, porcbù Csl"i c&briouano: 1• pre ..F;io oe ioler·--tiziulc e•l edema nellfl so-stanza uidollure; :!' abiJa~somenlo dell'indice da flllt'Blionc. Anche l'influ··n.:n dd ~<Islcma ncr·vo><u sull'alhuauinuria st polrchu · !-p•eé;cre i'"'r l·· alt••r·aziona .Jellfl circ·ùlazione, ~e non eutra"~«· I'O in campo tlet di«IUI·bi nutritivi do~lln !'O"tanzn re· naie, che O·,m pù'-l>tamt, va.utare. È c··rto sulatucnle <·hP. In l~>..sioue di uu del,..rmin:~to punto tlel i" ve!lll·icolo (Bel'lla.l'd) r tlt altr·· parti del ... i~tcmn net·vo:::" protluct: albuminu1·ia. II. Le alterfl.oiofli del filtro rennle, quali le intìantmRztoni, le degeuerazio rù d e lle pat-eti dei ;.; l omeruli e del loro rl\·esllrnento ••pilclia(.o, le de!!t'Ot't·uzioni degli t•pilelli dei eanAJi uriruret·t e olelln Jor·n mt~ml•ntraa ba ... omcntale, le degcr.emz.ioui delle {'Rreti dei va<>i inler--tiziali, dànnf> luoS!O al paS!':O:::'f!ÌO dell' alb,Jmina, per(·hè in tali coruliz.ioni la perro('abiltlà del Hltro aumenh. Si nuti pero chP. rwi menzionati proce!-'1-li degenP.rativi ltnE• parte (lell'elbuminuria dt~> !':l rrscontt·n r>elle orine toon proviene del ;;:angue, mu dagli elementi istologici


638

ltTVIST \

del l'ene, che c:'a•lono in disfacimento. E I}Uesta nozionr> forse spil'za quelle albuminurie, nelle quali l'albumina prr.~enta una forma ùiv~r,.a da. quella che suole avere nel "llncmet come saPebbe la ~lobulma, che è mollo analog8 alla sostanza di cui ;::i compongono gli epitelii r·Mali. TTI. La composi::ione del sangue può influire sulla pt·oduzione d8ll'albuminuria in quanto la proporzione dell'Allumina divt>nli supetinre allo not>mnle, siu in mndo assoluto. come pf'r aumeulala illlL'nduzione o pPr tlitninuito consumo, ~ia relaliYam<>nte, Allorché vi sono molte per dite di acqua per sudor e, ecc. Anche un a11mento di sali e di ur•ct~ può favot•irc lt~ fuoruscita dell'albumi11a in quanto a<·cr·e,.ce la fillrazron H. l~ i­ nalmente, potr~bbcro presenwrr-t~ nel sangue delle forme di albumina dolalc di una speci81P fìltr·nhilitil, come è l'albumina dell'uo,o, che compar•isce subito nell'orina se viene ini~ttata nel sangue.- Però la teoria fondata su questa s uppo,i:.dune, annunziaLa da lungo tempo, e sostenuta negli ultimi .anni ùal Sermnola pet• l'albuminuria palologic.a, non e comp t'IWI\la dai fatti. È nole,·ole cbe il passaggio di una abnorme quanlilA di albumina Rttrnn•t·~o i reni Pser cila ~u questi una n och·a in· Ouenza. lnralll Lehmann e Slockvis hanno osservato che, dopo l'in1ezione di albumina nelle vene, si produce uu'albuminur>ia colla rJuale .o;i perde più albumina di quanta ne è stata iniettata. IV. Un'alta temperatura può favorire l'albuminuria. probabHmenle p1·orlucendo alterazioni nelle pareti dei ' 'a c:: i e negli epileW. Le quaUro acc~tnnate condizioni, sono isolatamente~ combinate insieme, i fattori delle alb uminurie fisiologiclle c patologiche. . Par·lando di ulbuminuria fisiologica, l'autore non inleode dir e che essa Sià un fat~o normalE>, ma solo che si pr•esenla nei limiti fisioloJ!ici e non caJ!iona allcrazioni della salute.


llEOJ C \

G:l9

A.. ALOL';>.tl:'\I.:RL-\ I'J,..IOI.OGICA. 1. Albuminuria dei neonati. - Nti primi 3-f> giorni dPila vitu vi é qua!'t st~tnpre albuminuria. E!-~!';0 è spiegul.Jilc, sccouùo la teoria eli Senator, pel notevole ... brusco auull'nlo di pt't!""-ione. eh ·• , luo!ro nei glomeruli ol momento dello no ctla, per l'aumento dell'albumina c dei sali del 8ero in con,e~ruenza del ùi,fncimenlo di molli !:lobuli rl);.;<>i, per la peròila <.h 8Ct!'IO, "tP- comtn.}Ì8 a :>labiltrsi dalla pelle o dai poltnoni. Al f>' giorno, quando ce!>RA la duninuzione del p••so del corpo e comincia l'aumento, I'Myuiltlwio si ristabilt'~CO e l'albuminuria ceso:o. 2 .tlbumiuuria dei sani non neonult). - ~el 10·20 p~>r cento delle par::-one !<One si rt:::;co• trA albumina nelle or ine, ~;pccialmente in ~e;.r11ilu eli ~t·an•ir la\'tll'i mu--col~~ri o durante la dige:stione d t et hi rtccht di SO$llmze ulbuminoidi, e lJUOlcho volta m consegu(>!nza di agi~z t ont morali e di bagni fr·odJi . Cl•o:;o:;ando qucRle mlluonzc, spari"-CG ordinariamente l'allluuunnria. In tali C8!<1 !lÌ riscontra rwllo orine anche qunlche cihndro ialino. benché r albuminuria l;Ì8 mollo ,:ca~~a. Tutto ciò si spiegn con la teol'ia (U'Ccedentem~nte svolt.."'; però, a renJ ... re :-.piegabile l"albumim1ria che segue lah·olta ar bagrù frerlcli, lJÌ~'òOgnn saper e che l]tlt"~tì cagjommo un li-

mitato di;;;solvillWillO di globuli rossi, e allora, menlrt.l In M· stnuza coloraulo (\impiegata dal fegoto pt•r la formaz;iollO Jpj I•J,.:menli biliat•i, l'&lbumrna (globulinll) r1ma«la libera t•d C.!';Uberante dev'""'"'ere eliminata dai reni, <:écondo le leggi che rc::olano la filtrazion('.

B. ,\LDUMINURfA PATOLOGICA. 1. Albuminuria delle malattie uenorali aJebbrìli lcffatc a llpeeiflli allern• tuni del sangue e ~enza dimostrabili alteru::'o"i renali. - Troltasi qui dell'albuminuria che può o-.... er'Rr-.j nell'anemia, nella leucemia, nella pc:,•udo- leucemia, nello

scorbuto, un po' piu raramente nl'll'tlterizia, e io co"i mollo eccezionali nel ù tabt'le. lnsiente cou l'alburnina si riscontra


6i0

Rl\"1:-.1 A

q ualche cilindr o ialino, m o . del resto, n l.'::;!'~ un a!Lro elemento lllnt'r,.Jugico che accenni a mai.Hllie r·euali Le o ler~tzroni troftch"' dei r-eni. c• 11 .:.:cuti>t! utle conoiizioni discn1~iche, deter111i11ano il pll!<l'laggio .J,•Jl'alhunotna nell'orina. 2• Allmmlfl.uritl delle malattie neroosc afebbr i(i. - Le maldtie ella ctuuli :si accenna r-:ono: ,•, r ile«sra, o m1·Jlllo, gli acc•""'Ì t>pilellici, il deltrilmJ.. tremcns, l'ApOJiess a cerebrale, l'c«nurimento ncr vo!'iO, l'emrcrauia, il mo r·bo di Ba..e.low, e qualche aUra. Glt e"ager<tli sforzi mu~culari negli acce~.!'i Ct>n· ~ul ..ivr. le :;;'u~i \'PIIO"I cal!iunatc :-opt'Cialmeute dal11 dr!<pnea, le ulll·razioni dt>ll'rnnrrvaz10ne vasttle, spiegano, d'acc•Jrtlo coi pt•in cipii sopr·a stabiliti, le albuminuJ'ie clus::;ificale in quesla cale.;oria. :1• Albl'mirwria febbrile. - E«sa ~ il prodotto eli moiU fttUori, cioè clell'nlta trmperatura (v. "Opra), dei clrsordinl fcbll!'ili d t> Ila cir·colaziolle. 'llell,.. nllerazioni Jisct'ttsrt•he. de1 perlrrl'l•arne rlr ll·ofld dci n•nr, con~ecuti' i n JUeste coHcltziom, 6 IJrrnlmenl•• dl•Jitt l'U11<'61llrazrniiC clcdl'oi'Jil ft. i• Albuminuria dr/ stasi O''IIIJ8fl dei. reni. -;,• Allnuninuri' tlu ·'tu# ttriTIC•ISrt. E utrambe ~ono ,lRir• "'Pit·gale lld r:oN'O òelle sopra C"posle con ... •derazio>nr ~enl't·nl•. fi• Albuminurta delle 1/unnP yraoùlc. - Que.!'la è do,·uta a -ltt..:i ed Ì"chemin o· i reni. per· l'u!"!acolo ol defiu,.,-t, t>d ntl'nfllusso ùPI !:'11t1gm• ur.lla cavilù udd(lmrnl:lle e p~>r l P flllr.razror:i (!ella J'ur!Zionalrtà polm,)rrtll••.

;• A.llmmi111t rea da nefrite dij)m~a e da deaenera; ionc amiloidta dei r fll. - In LJuçoo;;tj s1nli palologtcr l'albllminurra • un fnlln cn!'ltttnlo c pul•,.:r,orr.nrHco. Lu <:1;111"0 dell'allmrnutur·in nelle nefr·iti ocutc c l'lll•ncute sin ndln ~r·nnde pe1 m •ttL !ilu di tutte le pflt'lr clr~ 8Ì l van , nel t·brnpo della infit~m rna­ zìultC, e spaernlrrtt'llllfl JPi ''llSI. Che "'ia t'Oili anclro nulle rll'fr·ili c:rnnlchA •l neJJ,, dt1 J!t'llCt'MÌnlli amiloi.lce del \'U'i!Ì nmali ènneora cnnlr11' l'l 'o: :-ecnndt) 1'111rlote, l'ulhuruinurru iu qrre-11 cn"'i è dovuta. ~1lrrwuo iu 1 arre. ali~ conc•>rnitunli lrrl1arnmn:GÌom ucu te ,. ~~~ bucule <li qt:llldw p01 k dei reni. ~·

Albu.miTwria nelle a.ffe:;iofli circo critte dci reni (infarti, a::;ces:<i, lli.'Opla ...ml). - · Qui l'a!Lumirruria è iuCO'-'laULe


Mt:DICA

6~1

e 11 é le~ota ad affPzioni renali <'nncomitanli di nalnro intìammAtorin. Jll"'I~IDe l'Oli l' a lbumi nn, pOS~OIIU, in <ple"li Ctl~i. r 1,etmlrar"'• nell'oruta ;:augu~. (Ili"'. elo>menli di nPopln,ma. Quarato ulln progno"i, C!<Sa é mollo ltcta nei ctt!'i o•uti, ud ~ al•luonlu sf~vorev11lt! nPi CA"'J (~ronici, non (l"r l'alhunuuurit\ in ~è, rna per le allernzioni ù1 cui è l'e:.pi'C'-Sione tl dtc. ùif-

llrilmeulr> ;:j rie:<ce n coneg:tere Le pet•JJll' di Rlbumina :<ono per "•l sle" -e di poca imporlnnza P polrPIJb~ro arte h e ec,;:eJ•(.; tra..curale ... e tullo ... j limitasse R l t:sse. Quesla aOèrm»zioue può parm·a "lrann, mn, al coulrnrio, pPr ritenere cl11.1 le perdite ùi ulliUittÌnuJ·ia pt•J' la via dei reni pnl'lsano CBj:!Ìonut·o un " ri • iwlcbolimt:nlo t le l'ur-!81H"III•), b " f}WJ8, "~oondo I'Hll l we, di.. 'OIIO,.Cèl'e re ...... ~nza \61'11 h•lralluJillÌilUr:.j, Inratti, r llihiiiTllflll riJR f.! iornuJ men l t> ti bhandOIIII il è01'(JIJ llt•!le lllÙ uravì nlhunlitJurie, non superA i 10-15 I{I'Uilltui, ~m;r.i l1tl •tunn· htA ma"llll8 ,.,; può !'I'C,••nlllre •:'P ·na quulche voll.n m• l COl'"O di u1.'a~ 1., Il" I'Pillll·· ·J'Oni•:a Ot· «JURii ·· n,.,•·,..:utnzt! poL1·ebh~ u:;;ol'cllUI'e l<tlll'orgatiiKmn una "irnlle elnuinat.ione di "'ll"-lnnze pln~li ·I•P 'l l~ cPrlo l'lu• un <•mm.tiEtto di riltnrro v,~èJCalo ero nim perde o.:ni :..riol'llt•, per· sdl1mane " rnosi, delle quaul là ll""ai nms:giori oli "O"Lanze r•·ot••iche. e non•lirueno ne::,"uno 111 !]Ut> ...lu P"rdilt-> !l~or·~~>rel.Jlw un pe1·u~olo. L' e~ai!PI'tt7.ione delle COII"t'::!llPnZe •lttll'alhuntillllr18 ne::h ommalnt1 di uel'rllt•, ha per cnu ...n l'ant>mia che lah ammalali J•r·· ...eulano: ma LtJie ar•emtA ha ben altre o1·i~ini Le n1uiom fin r·r·u t''"J'O"le -.pianano lu \'1 8 al traltame11l0 igiPnÌt•O l~ I'IIZIOnalt> tleJI'albUIOIIIlll'Ìtl. D··lerminHltl, nPirn~~tln ••rR acrPnnalo, l'itupm·IJinul ilsinlo· giea Ile lt•J m·.! ile eli nlhuroinll. r i!-!ulla evJolo>nle che non vi è al-

euntt uPrè,"tlil ,fj una alirnPnluztone riccumenl~> olh~:m•nnta P<>l' grinfc•l'lrlÌ òi n .. rrite ànz•. l'inlt•oduz'onH .ti alhuminn d,we llcCrPl"CCI'•) l'HILul!IÌitllt'ill eù 11~!'\0hll'e l'llolU~SÌt'lli.ÌOIIC UrP-

lnÌCR 11ellc n•·frtll, •poichè l t•liuuna7:i ne 11 ubbon ranli pi'Odollì <ÌÌ l idiiZIOlle l· lf' l"O- RIIZ • proleidll'l è llllp 1":-.ÌbJIC là dove l'insulflrienza l't'lltllf\ gtll rttcilltlelllfl ,.j 01811Ìl'esla uell'••llminR!·e t(URnlllà normali ,t lnli prr1do~tli Non è t{llt~"lll un tagtoname11lo semplic· ·menl te1 ••di ••. p "lè è \'llh la mente l'O,lenulo tlnll'es!Jct·icnza cliuku, dalla 'iUOie risulta cile le 41


RI>!ST \

ncfriti acute guariscono rap1damenlP. con la. ~c: pene:: ione! de811 albuminoidi, o che ::;e questi vengotlO di nuovo sommimslratl largamente quonùo la guarigione o appr.na avvenuto. lòsLo al dpt>oduce L'nlhmuinuria (i . Le ne l'riti croniche, m cui 11scillano tnollo lcl pr·opm·zioni dell'albumina cme~sa, si pt•ec:tann meno H la li o~"et·vazi(l'li, nau non ~~ .... Jttrag,..:or o alla 61l'lllcio ltt tu)rma dietetica, la quale ò tanto 3iusta IJUSnto lo ò n el dtnbet.e la ~ollrazione lie~li ich·ali di carhonin. Gli esperimenti P"egulli da Pensolrlt "0PI'tl un cane affetto da albuminuria conrermnno pit!uatnenlo rruesla condu!-iioru. Ulten utn lu cc,... nzione , .-Il" alhrunmurra, ~ · comim:cro a ~wmministt•at'u ;.{li albuminoidi in pr·oporzioni mollo lPrmi (eura laltt>a c s1 procur~1·a di limitarn · la r·• luzionP alimentando l'wfermo principalmente con idr nli tH carbonio e gt·u ......i. Un allro fatt Jre importaule clciiR cura è J'nc:Lenc:ione dal lavoro muscolare, il quale unch • dopo raggiunta la gua ngione, dovra es«ere molto limitato. Ciò é ruzionale dopo 11uello che si è dello cil'ca la albuminurte prodotte nei l:iftlll ùagli sforzi muscola1·i. l bagni t're. l· lt e le perfri::;-erazi11n i dt•lla p t Ile devono. del pari esc::ere conc:irleruti come capaci cii c>sercitare una perniciosa influenza -.ul malato e .... ui convalescente. (t) ~el ma~io rl<>llo sr.or,;o anno cl!bi In cura a Venezia un caso Ila nclrl&e cli'fth<l sut.~~nta, elle, non L~oto p.:·r l'alhumiuurla, IJll&oto p.;r l .1hhJn•lan&e

rmnt11ria, prr l'nn l ~~~r~ o per quale ho acrhl~m to urcmico, minarrl.wn s~rla• m••nt.' la. l(r,lcll" In l··rm•1.. llnpo circa nn "'"'e di rnra, la r cr>I.St•·tua di tu&ti l •mt->mi e ìl r.Jpiclo doc::uhmeoto dl'lla nulr1zt0ne :!,..nrral<', rn'indu ro a ~!t­ Iare Il tratt:unCIItu rll~ttlirn proJ>~hltl dal Srnawr" ra•'t'omancl:~tn •l \ulrcclll .Il l 11om (llrrl. Alin. Wotll. :\. 49, fBi!-111, l ~-~L ts.». :.:. , quindi b1l nltummoidi, compre,o n bue, t', malgrlll1o lo -r:l•lime~ . r tllo d Ila lnrcrroa, clu• peru n• m avevu piu r~bbf(l, rom lodai nd alim••ntarl:\ con-&nl• o. tnn1.e idrO<\'lthotlal•• (scmohM, riw, e.:t.), ~onhnu:~o 1< ,lei r··-to. ad Ju-lsterl' snl lllt'7.ZI t••r.tpici in or,o. Il rl-ultato supero h• mie ranzc·, pokhu l'ullunnt. lllcrla a l't•Joaturla ravid!ltnl'nte si t.lìlPglltlruno, •t ali 11 a l una s~ttun:lll.'l comincio 13 con,al• r.•u :~. In seguito di l" rrn ernzaonì e di trrori dlt•l Ilei. $1 Tll•ri,tinarono eon 'm:1. ~crln imt.Hlnemra tollU l sintunu drlla odn te, u• n c-rhua la. febbre; m 1 metlillntè il mtldllSimo tr:iltameolo l~lcnieo. qn<"'ta r~ldi,·:a ooo dUrÒ the ljOiOdiCI glorul, 1..3 .;uaJ'I!tÌ()ll'" ru pc;r:ctta C l'inferma ba pass:llO llfl' •d."imo l'in\·emo.- \leoni miei colleghi dr l 3' dipnrhmento, coi qu 1li do-ru55l l'npportuoata ù••ll 1 cur:1 dt~l•'li~:;~ o.la Sen~tur. e ali• rui pr ., nz:t mc IJ'0\11.1 &l•<."'so a t1rtl le re.HI~lli •letl'orina, r<>nst.allrono l'ottimo ri-ulbto.

'Il•


liEDIC A

ni-o,..nQ ini.Anlo nvn rltre clte lnllc rru "tP. Pl""CI'ÌZiliiiÌ

hnuuo ",arore e devnno esser·t> t'tf.:'OI'n,:amenle os:>Prvnl~> a euntlrzione cb" l'alhuminuria ;.iH il sintomo eulminant.., ~non "teno in ca111pù alll·ì l'alli, i quoli r·icl11eduno o giusliflchmo 1111 diver:-u Lr·atlamenl<>. Se l'all.lutol'IUl'iu è una cons.~r;uo.:uza •li condiz1011i t:weuticlll', o trova'-i t'o111bi11ala co11 que ... le, llllot·a sarebbe ir·raz1onole v l •r abbAIIdòrtAI'tl le nm·me dieleltche prescritte pPr l'anemia: u<>ll" nlhurnmuria ft:hbrile --or<'hhe CIT(Jtll'O e•dlaro'\ i htlgni freildi :<0 C!;<>j ro .. .;ero reaJmrmlC l'i· rllie:-li dall'nllf'ZZn dl'liti tempe t·nllu o; dunnoso ugounhueute sarebbe il sollr't\l'l"o glt ulbuminoidi nt•ll'ttlhtuuinurill dn !<llbÌ, quanrlo in,·ccE: b sugna rimuovere In ~ltt:o~. col migliOI'fu·e lo "tulo òdln uutriztollt:! e ~oll ... vat·~ le rorze. L'autore ~i a~tien,, ,!al discult~re l'azioue dei rimc.Jit rurluoceulici proposti pet• l'albumiuut·iu, limitsndosi a raccomandare i prcpnwli di ioJo e di fet·ro, le acque dPllc "Orgenti salir t ... e le , 111' • cl1matlchf', !•rtnc1palmenle la ·li111orn 111 couLL-ade c~;ldH, dt cui molle fot•me di neft·i to cr-ontcu pos-

:oono nolHnhnenle g10vursi.

T.

Hl VI STA CHI HUHGICA Bui :miororg &n1sml delle malattie chirurgiche infettive. - A. PRA:-oKEL1 me lCO <~t t't'~girucn .o (l\ iener .\.led. Woc1ten.~ N. \, 5 e 6 l "5). Nella aùunam:a ~cienlitìaa dei medici militari del pt•csit.lio d t Vìennfl, che cb ho luogo nel di cembro clelia scor•,..o UIIIIO, rl medico di r cg!!'imcnlo dotl. Ft•iiukcl fece ~otto questo titolo una lcltur·n cbo ci pAre po!<~a t·iu'-'<:ire d1 qualche iuh t·c ..se far conoscc·re oi lf'llor·i per molli sut>i pr·egt, non ultimo •Juello di tndl.erc1 '0llucchio lulla rt!VOht7joue storie• •·Sl'ieulìllCB delle dottrine, ipole~i, ~coperte e polonuche ché rrullar·lUO all'arte cMrurgica la ,..ua pui bella ed umanitaria conquista.


644

IUVI STA

È già abbasLanza anlica l'opinione che nelle SO<llanze itl

predA a processi pulriili si trovino quelli elementi che .t giorno d'o:rPti noi chiamiamo microrganismi, b~>nchè il signa.. ficato di questa nozione fos'3e nei pl'imi lempi ben diverso da quello accetlalo dalla ~cienza odierna. Loewenlwod, per esempio, il qu81e ci rappresenta i mierot•ganisml con una fedeltà e precisione che l!i fu restar compresi di meraviglia pensando agli sca rst mezzi di cui ~nora si poteva ili~porre, riteneva qurgli e~seri per formAzioni cr·islalline. E fu soltanto nel tt~:j8, quanùo Ehremberll pubblicò la sua famosa opera sugli infusorii, cbe qUt~sli e><seri venn~>ro rirono~ciuli quali veri organismi. È noto come anche l'opinione di Etu·emberg, elle cioè cotesti es!"eri appat•lenessPro al r<Jgno animale, è già da tempo abbandonala e che ora i medes1mi son clas~ifìc.ati nel regno vegel.sle. Con tullo ciò Solto il rnpporto della morfologia. il lavoro di Ehreroberg è di un valore fnndamt>ntsle. E!tli riunì ryueu:li esseri in uno famiglia e li rlblinse in batlet·i, vjbrtoni, spiroceU, ~p•rdli~ sptrodt!<chi. Codeslt tennioi possono cou tulla J'agione suc:sistere anche oggi cort·tsponrlendo ciascuno ad una data condizione morfologica. Eltrt>m· berg lrovò que;.ti piccoli orgAnismi nelle acque stagnanti e soprA lP so,.l~nze organiche. Queste ullime d1ventarono oggetto rli speciali r·icerche e la quesW>ne sul modo con cui querrh organismi c:orf.!e'•ano dal Iom terreno mulo fn luuf("amente e vivamente venLtlala. 'È noto ancora cume u que!';l.o punto si c:ia prer<t>nl8to il grancle problemu del à generazione equivoca. Ma fut'ono specialmente ScLw~:<m t> CaQ:niord-Lalour i 1uali colle loro scopPrlP. di corpuscoli microscopici regolai'Ì nei liquidi fermentAti e puL1·efalli segnarono la via che roPnar· dove ...a alla snluzione di lulli quei quPsili. Sr·~wam e Cagniard-Lalout• riuscirono quasi contemporaneamente con belle e~perienz~" a dimuslrarfl chP, contr-ariamenle o qu1.1nlo si era cre~ulo fino allot•a. lo rermenlazinne e la pull·efazìone non accadeva <>olt.anlo pt>r eflHt.o dell'ossigeno ,Jell'aria aLuJo· sferica, ma che a provocare '!tJel f~>nomeno o::cnrrevA Anenra la presenza nell'at•ia di un as;.tente :-articolare. Questo agente era rappresentato dai corpuscoli rnicroscoplc1 dai suddetti antori scoperti nei tiquitli di fermentazione e di puit·eraziune.


CHIRTII\GICA.

6i.5

J1 Li~>br; per· il pr·irno e dopo 1111 Hopp~> Seyl~r comball~>rono ,.1vamPule qu%ln teoria che anunelleva i corpi ,·iventi cau,,o principRI~ 1li •lecompo~izroue . r· nella lotta ~cicnlJllcn imp~:­

gnata"'i con Pn--l~111 il L Pbig lljlpo,.,. tslle nuove dottr·inc la Htllt lenria IUtY·ranica o cii contatto. Ltl vrlloria tu di Posteur·. Ai lempr li Schwam. il proce~<:O pulrì.Jo e r.-.rnrcntati' o non era !>\U lial·' cl w mi brodi e nelle soluzioui zuccherir•e e fu Mllanlo in quelle l'Oslanze clw l;Ì cn!<lalar·uno i vPri ngenli 81111U8li di <j'JPÌ J'l'' C~i'SÌ1 Jrtenlrt· Jlar·e chf· IO altrto sO"l81iZPftH'• llll'lllesL·ihilt 'l t~<' lli ••:renli non sinnsi allor•a potuti rintrncciare. Ora ru appunto rl Pa«leur· cheebr..• lluwrito Ji geueralizzar·e COl su ,j nuovi e"'per·im~ n li l~; vedult.: Ji Srltwam e Ca~niarJ·Latour· e lmJOsh·ar·e che ogni rernwnt8zione,ogru pulrefHzioneclipende •lnlln woll1plicazione eli piccoli<:~imi or~tani<:m viv•'nlì. Fu a lunque Pa><lenr out>gli rh e dr mo~lrò il cuu,alt- rapp· ·rlo tre ft'l'llll!ulu7.i• ,lle putt•ida o J.:'li orç.ra11ismi iurcdor·i, henchè non si de,·e ll··· l'e he ;.:10 fiu llal1830 Ba::;;:.rs era r iu,.:i'l o, u•·· liante l'rnn~slo 1ii un fungo, u provucUI't} Mlilitr~-JIInunLe qtu•lla ma· lattra del filu~èll , con ;.<-iuw c. •l '·' me ,;i .\J<,seardinfl. Suhrto dopo Schoult•in scnprl il rungo <Iella tigna favosa, e sieCOine iu -.er:nito «i aum•·ntarono le <:coperte di runglu anche per allru malattie cutanee, co--l si cominc16 a l'llenero como co"a incontrastabihneult' provata che anche aleuni stati morLc,.. j d t.! II' UUlano ( l'gaui"IIIO po;.::ano e .. ~er·e PI'OVOcatl dalla pre... ~n7.a di ruict•o,cupiC ll'friHIÌ~mi. ~Ia il ma-... lmO ~ .rluppo <h%~ nostre coguiziom f'ulreziOIO~iu di ttLiune 111alattìe venno fa, odlo dalle importantic...,.im•' ..copertr> di Pollender. di BFa~l c di Du vai ne, i rruali ùtutostr~~rono la co~ tante prestnza di ot·uanisrni bacillirormi uel ~augue li Animali carbouchio:;i G nella pu ... tola mah,.ma nell'uomo. Quan,Ju poi il Da,·ame e rl Dolliugor sperimenhH·ono con risultato po~ilho l'rnuesto d ·l "!HJg-uo carbonchio!':o, la ~coperta v M ne in tal modo l urnin o~menle e inconlt'ustabilmente conr<'r·mala ConlinuarHlO uf) osc:ei'\OI'e il IUO\'Ìmenlo SCiCntiflCO di questo dotlt•ine, lrO-

\'Ìatuo nel t. Gll, llallier. i cu1 lavori IWlUistnrooo in quel tempo molla impr>rtanzo. Infatti é noto come llollit>r, in buse llt :suoi la\'uri, fosse vt•nulo alla conclu~ione che tutte le molallie mia matico-conlagiose, sp~.?cialmcnle rnlr:ra e tifo, !'i


Rl\'lSU

ùo,c:;scro rite11nre come 01·iginate ,Jn funf!'hi o a mPglio cln 1111 fungo ~olo. Le dtfl'P.I'611Z8 mot·fcJIOjZichn fllAilifP!II8te !'lingoli fun~hi nelle diver~e malattie. urnuo òn llniJ•A.. tnH tlr.tl\0 r.ome lauto fttl'IDP \'Cgclative di UO ~010 (ungo orilmlll le cui ,pore l!Ubirt>l>bern mvrfoluglci cambiamenli d(l«i in org~~rri:-mi ncre ..,flli ..emiereoflti oppure nltet·eo.ftU o:econdn dell'ambicnle. l't~rlHnlo, slnn.lo aliA ipotr!"i 1li lier, dalle ~pore di un fun~o pos;;orw proriur"i micrj)C<ICClf) dai micrococchi balleri P. dn JU""i nuovamente funghi fer·menlnzioui o c:ellule di lievito. SP I')Ue;-le Pd i tnicrcJcOcell \'f!fiSOno a c.:alf!re nelle t•undlz~om ch"' flallier cluuma ae1'811~ flliche, Jeve du C"!>C uu~(;Cl' di nuovo il fungo P<'I'Ùtnlo i mkrol·occùi ~ le loro forme :-econdaru: JìlichP cioé il bnllcrio, il lt>plolJ·ice P lo !'(lit•illo ~~~~·ebbero CRUAf' produlll·id c.li lulle l<' malattie mio .... malh:he () co ;::ioH•. Per quontn I]Ueslo si:-tPlliEI l'ÌR ptcno oli et·t·nt'l , co,.. re~~o anche che tutta intero la doll•·inn d' Hnlli~t· ~in dim•htruta cornplelameulP t'ITOIIHHla;.;Ji C:-'perimenlt d1 n.'""'lll non ~i può Lultnvia ùi~couo-:cerc in Hnlliet· tl !!t'llltd • mllr llr. di 8\'eJ e !'*"r il pt·iuH) rich·anulto i'alleuzioue. del rnontlo SCit&Qt• lifico c;uJ fatto dell'intimo rapporto cou«ule tra alcune tn allaUIJe, e 1'i11 ntsione di rnict•oranni .. uli. Dnlo 'JUe<-lo sguardo relro;.pettivo. volgiamo" i orat~llo s tudio rli que«t·J ar;.:(lmento nel du111inw d··l:a cl,;r\Jr!!ia, E qui dob• biat11o pr·imR tli ogni allt•o menzionare St·n.meh\ ei.. 1! quale fu il [ll'llno ù mdt~·r·· in rapporto lu pi~>rniu col procPS"o dl. put~ertn1<1ne. ln lm"!! ad osseJ·vuziooi chimiche espc~d mentali e~li espre"'se l'upi111one che la febbre ptH!I pr•rale nou era da altro ca•J"Sli• che da malet·iuli putridi a!'~orbiti o1Ail'utero. Le i-ie•• tlom:nant; tli [UC) tempo pero erono quelle di Hoser e di W uuùcriJcù, ì'eco11J0 i q unii IH pJOemio.la ~cllicoemio, In febbre peurJ•emle eran·l malattie 111iu,..nu1liche contagio"'' analoghe al ,·uioln •. allifo, di modo chfl ... j pariR\'8 am·ù·· di una pioemia spnnt.anea. L a gr·RntiP autorita rli Roo::l"r e di. '\Yur,.J, rlid1 reee ~i che In [eor1a di s, mrrwhv•·i·s pa:;;sMso quasi i r l<l~!>Hrvata, per modo che non 'enrw J•imes:-ri in Ofl<·l'P ~e JIIJII .t~<po la CODJp81''<8 dei cckbJ•i laVOI'i di Billrolh e di w ... ber. Qui é l'!Upertluo Ji uddenlrar:-i rt~.:ll'auaht~i dei lavuritlì Weber


CB!Rt:.:RGICA

6i1

e dj Billrolh; basterà accennare olia conclusìone cui essi pervennero in seguito ai lor o sperimenti. Essi concbiusero cioè r.he in generale la febbre traumatica dipende da assorbimento dei cosi rielli materiali pirogeni Cl)lUC aù esempio il pus e cho i processi llPmmono~i complicanti le iel'iltl sono clipenùenli dalle sostanze cos1 cleLle fiogogeue come pus e liqu:di pult'sdi che nello stesso puut.o ove "i fot'mano pT'n"ocano :I pr· ccesso Oogs~tico. N on tutte le ;;;o:,l.anze che runno da agenli p1rogeni souo simultaneamentt~ llugogene. Il CElSO upposlo pel'Ò si vr>r•iilca il più delle vollP. Le ullw.lL' conclusioni furono pet·lanlo le 5e!l'Utmli; che la f~IJht·e Ll'autualicu e la. f~bbr·..: ÌUfia.mmat.oria provengano specialmente da UriO Slill 1 d'avvelemnnento òel :;nngue, ilcJUt~leavveleuamento sat·olJbe cag-ionalo di maLet·iuli diversi rhe dal focolaio morboso vet'J•ebbero lrtHporlali rwlla corrente sanguig-nn. :\!a ne \V ebt~~ né Bilh·o~h conoscevauo que..:t'aiiJ·a verilò, rio.> ~he quelll~ sostanze los!:iiclte consi!:>lesst>r·o iu tuicror~ant"-mi, mentt·~ essi riferivnno tulLi i fenomeni mcH•Jw::;i purt~l.llenle a pt·oeMsi chimici. Ollre questi due la\'Ol'i classici, due altre scoperte contribuirono nou poco al prugrl!sEo della dottrina purn~­ sitaria eroe la scoperta dei mict·organismt nei locls· delle puet'perec del rapporto geneLirodi quesli microrganismì '!nllo stato infoltivo della febbre pem'JJerale (Mayer::orer); e l'altra fatta da Liicke relativamente ai micl·organbnll del pu:; colorato 111 turchino. Ambedue queste sco perle, di gt·anùe \'ulore slorico, datano dal ISHO. A IJuesLo punto era avanzata la scienza ctuando Giuc:eppe L tsler nell'anno l &li', appoggialo specialmente ai lo v ori di Pa;:;Leur tli~de ruOI'Ì il suo prOCC!';.,Q antisellìco. Egli ha Hlenliflcato il pr•ocesso di terme n Lozion~ e i fenomeni di putrefazionP coi processi che si svolgono nelle ferile aperte e venne n stabilire il principio, c!he, lanlo ne,!cli uni rome neali Hllri procP~«i, ogni fenomeno doves~P altribuir;.i a migrazione e roolli pl Ì~'azione di microrga nismi. Lìslrn• col suo processo b.a f~:~tlo precedet•e la pratica alla teor•ia, poichè la pr'OYF.l rigorosa cile i fenomerti infiammaloti e ltttle le mor bo!:>e intercorrenze di una r~ri.ta Cossero da


RJ\' I STA

ridur·si e pre~enza d'es~erì mìcro ...copici viventi non era ancora ''euuta in luce. l brillanti ed u1a:.p• tl.ali ~uccess1 d ... l melo1•) li<;Leri~tnO indus~ero poi i chn•urglu a mcll.eJ·e ella f'l'òva le pr~messe fondamelll.ali d1 L ìsler ~ co~ì ~ulla }Jral11:a fondtu·e le t..oria. Fra J p1ù fut lunat1 Ju,·ot·etori di que~lo scitmlillcu cdtllciO dobbi~mo mellere duppr1tnu JlKit'bs, i l quale colle ri ce t·che asti-

tuite nel l!S70 !:<\lll'anut.urnia pulologtCtl dcllt:: r.. r tle d'OI'I08 da fuol!o, p lé coufel'marc J••enlu.ucute il principio di Lbtea·. Klebs venne alle seguetlli cor~clusioni: l' L e ll~'•laLLf clm·urgtclw mft:ll1ve '-Ono p1·oJolle da un fuugo lJI:l r asl;ila 11 microspuron sepiicum, il quale s'accompagna la!. l .. coL•· l'oru1 · CO'-i ddlt pit:mwhe che co111pl•cano le ::.uppu•·aztota, <'O tnt: con le furrne p n rame n Le suLticlw; ~· Quosli funghi :.rua!<tnuo localmt!nle i ll «su li. «Us ~ La no ... uppu-

rszione t: peneh·ouo OPlla cOITente linfatica e >~angu igua e sono cau~o di llogusi ~econd.<rie o focolari spu~ì. t•ppure diifust>; :~ <-.olio !>VIlUp!Jars• d•·l tuicrosporvn ~epticu m >'Ì ori· gina una E<o«tanzn dill't>ntieolcl'li nei hqUtdi nulr•lizii e capace d ì e ··c1tare :a f.-bb1·e. l..a feblm~ continua non ha , luogo che per lf\ coul111ualo 1mp01'Leziorw di «[UCsli mater1ali caricht di mic:-ot·ganismi , , ·l sangue. Con que~te tre senl.,nze che il Kl ebc; ha p1·nclamalo in ba~e alle ~ue r•c~rciH' spel'lmtmtuli sugti innesti e .... une culture. venne duta por la. p111U8 volta lo PI'O\'& !:>denlllica che reulmentc i microrgAntstnl nel cluminio delle UlS!altte chirurgiche infellive ~pit'gano un'azione pslogene, uzion11 onalo~s n q•l•!llc: d..lle cellule dd lieviti) nella fermentazion e e dei funghi di pull·cfaz~nne neiiP decompo"izioni pulr ult>. Cosi furono clu~!'ifical.o! ;::opra una nuova ba:ot' le so«lanze pJr ogent~ e flugog~11e eli B dh·oth e W eb••r. L•~ '-Coperte di Kil'bs nrc' ··tl.:ro poi nu• 'e t·IOft!nne dolle o~ ... en~:~zJoni fa lt.e da R ecklingbauser l' da Hindfiei~ch sopra cn~i pr•Altci, e .Buhl, L<> l:>:• ·r •ch, II uelf'r· e TonttnH!'-<1 ~tu liar ono ~econdo qut,..lo indirizzo le m~'>mbrnne diftee~el!e e finalmente ucll'unno 187i comparve l'opera rli B•llroth as~1 r1marche,·ole ... ui co~eo· batter, setttei. BillroLh ÒOllcrive in questa sua oper·a. sempre in s~>gui to ad os~"rvazioni prorrie, rJuasi tutte le forme o.11 mi-


CITI HURGIC.\

6.S.9

('rorgani~rni cono~duti fino ati rJra. Egli parlo dal coucetto che

lutti ~li l"chrzomir·<-ti i •JUSii ~i lro\auo nei liquidi in puLreruzione dehbano r ' gnat·,Jal"-"1 r·O:llf> • riundi da UO ~010 ceppo vt>gelule. ggJi chiam<'lqtwslll praula tn«•h·e coccoliHtl~riu :settica c la r·iguardo coma un'alga. Qn•'slo Javor•), ill)uale au· cor·a ogu:igiorno in rrwlte sue coucJn ... ioni put'l I'Cgg.. r•• ad ognr crilicn, riu .... d ad ullirarl! la piil 'oda atteuzionc per pm·le dei 1atologi e dt'i bot.anici ed mdu«se costoro a inlNlJ•rcntlere rel AIÌYi ~tudli. Tra qut>sli Rtudio~r l,)()tauici dobhrnmo annoverare il Kohn c iJ :'\11geli. Il primn ~ostenne doltrrne che si !'ICOSla\'ano un poco da qudla di Brllroth, {H)ichti egh conshl~>rnva )9 divi!'ione 1Jelle l'ÌngoJe ror·J\Ie dr Cli'!:Uill:<llli Nrme tan:r css.·r i separ·ali e indrpcnd~nti, mentr(: d'allra parti• ammell.o•va che alle rermcnlazioni spccifìt·lte e ollc molallie in• fe l!J'.'C ~pPcifiCJrt> COl'I'I~pon 11.'':':81'\J tnnli ,fiJTerCnli ballCl'l. lJ N i.tg-eli inv~ce soslennu opinioni cile s'accordano pienorur.nte COli•· Vtl• :.IJ(•· di l} J!rulh. Hitornando Ol'll allu dcerche di Dillrolh, questo autor·n espt e"<>e lo co;n nztone che p••t·lo !',·iluppo del coccoboller:o nel ··orpo :-<ia uecessu1•ia la rormm~ione tlt unu tuHLcrin chimica, il co~f tit>llo zitnoide t..:r.tlicn, zitnoirle tlo;:d:-tit•o, tl COli etC. uoi ci lrovl8mo ti! front•· al grande pl'vblema, como llobLiurno conceptr·o •1uest' azione palnJ:tenn ùei micmrgani!>mi. ~lenire Puuum a--.,e··· Chtl lo speciule \'c leno putrido COII"Ì "te io un fer111enlo tlr materia CC\lratli,•u lull'olfatt., wùipeudeule òai rnicrorzam•qui \'lnindi, "''Condo <{UP~l'nutor'è, i rnicroJ·~a­ ni"mi avrebbert) unA pttrll' nfTallo «ec.mdAria uello .,,·iJuppo d•?ll'infezirme), 1! B. r ... mann d'AIIra :); r·!e venne o 1'.-.uHnto 0 P!JtJ!"lo. È nolu cutue Ben.tlllMIIII •• Schmiedcberg, allo Rcopo dJ ~>tudta t· meglio la natura clelia ~o~lanta scllica, abvinno lonlalo \1i I'"Oiar·P. la par·le alll\'8 clodiA ruedesim11 e ne abbruno rica,·ato un corpo, il ~;olfato di sep..,ina, il quale 8\'l'CLbc preS•~olnlo )P ~lesli\e prop1•ielà tlt?ll'u<\unle veleno putridu. 8 ('1'Fm:mn lrovò poi che il 'el· ·no d· Ila SO"lanza in pulrcfi!7.Ì(>ne llln attacco lo ai ballel'i, ma che una pa1·te del mcde~imo può e"s•·re d'"·~iol'o ne~li umot·i. Dal l:'UC:>J ·.>sto lobbiamo inferiJ·l• che rl gronde pr·ob\emn non è ancura l'isulto e quindi b(•Jt si c.oncscf't ancora posili,·amonle ~e 1 micr•)r;aru~mi aci-


6GO

ltl VISTA

scano in mo lo mcccauico oppure chimico, o se nel luugo sle~"'o d1 loro irn a ':lione generino il veleno o finalmente se P.c::«ì ne co«lllui«cAnO 11 voicolo. • Pr•()c:egucnuo orA llfllla ro s~>gua storica di qttE>sto c::tudio, ci imballiAmo nell'opt;ra di un uomo i cui lavor i memorabili hanno un'rmprouto lumino ...a e durevole, inLendiamo dire dei la\OI'l d1 Koch. Il Koch "l l't:"e !!r•nndememe benemerito ddla "'Ciemo wiC'opatolog1ca per aver iudicato un metodo d'm ve. stizazionc rigoro"o e cho \'Q drJllo allo scopo. Col so~li luire ai liqu•ù• tli culluru i oolld1, egli creò le culture genuin,.e purE>, c mt-diauto il conden.ulOI'fl eh Abhc e l'immersione omo~Pn• a ~gli potè ollenere gli eiNueuli in uno ~Ialo di l:lle purezza da non pùlcn;i .Jo,id••ntl·~ d1 più. Jl clas"-ico ln"or'LJ d1 Ko~.:h inl1tolalo: Ricerche sull'e:ioloyia delle malatli(J chitur!Jtf'hn in(ettiOC, c dd massimo intere"'"6 pl·t· l'attuai~ no!-ltr·o nr~.touwnllJ Speriml'nlando sugli animali mt•diante iniezioni di II[IJ!I'<Ifli'Ìuti liquidi di putrefazionc , il Kor·h potò pt·ovocl1 1'r lliiB Hl' l'i r. di malaLlie infetlivc nei sot·ci, nri conigli c nc~.tli uet:< Iii, lP. rpHJii pt·esentano colle cMt'iS(Hlllti<>uli m11lullw dl'll'uonu> le più potenti anttlogie . Cosi egli olt011110 la iuf•·ziuiH' s .. UH'n hatlct·iea nei coni~li, nt>i sorci e n or:Ji uccelli. Ad c'trii una oli 'lue::-le rurme iufelth·e corri-<pondeva uu cat·ullt·t·i"'ll ·o (ungo. il qual<', inue,.,tato ;::opra an. moli della rncdP-,imu '~l e ·i e, ln~u nt·1;:inP CO"-lilntemeole allu sle.. ,n rnalallin. Egh 'enuc• r.ou df• calla c:cguenle IHlere;::;::an·j,...:ima coneh•--•one, che uon olo ognuno ai questi "ari proce.c:s• morboo:i 1111 al p1 O! l'io delennm11to lllicrprganismo, ma dte razione d1 qut',..lo è ... uh 1-dmalu nlla ,.;pec1e zoologica e che qumdi 1 mi r11rgam m• capue1 di "U'cililre l'infezione ::::etti· • p. e ..... nt•i comgh r• "tono n-.-.ohllamente iru:rli se venr:;ono inne-tal• ne,• !"Orci, um 'l bn anc01·a 'lualche cosa th pru specializzato m (1uc~t'a1. onc, poiclu· lo ste~;::o micrur~ani::om o clw iuft!lltt IJI't•n tnmenta •l «orcio tlouleslico, non rJs\'e:::lia alcun ftmùml.!no tnorLuso nel topo .campagnuulo. La i' co perla di qu~:-~lo fallo, elle CJot'· )H "'e~"O. forrna morbosa nelle varie sppcie d'animali nhbin pt'l' cauf:a un microbo diverso, è della p1ù grande imp<wtama o <'OE<i c'iwpone di no n assegnare alcun Y».lorc ai r ir;ullati m•gt~livi dl•gl i ìnneE>li di malallie dell'uomo


CHIJUillGIC.\

sopra animali, e ci dice ancora la racione perchò urli(' rnn· lollic infettive d(•ll"uomo l1·oviamo microi·couismi dr vi"r~i Ja quelli che provocano le analo;!he mnlullic ni'gli unimoli. Il lavoro Ji Koch P.crilò molli Hllr·r O"!'CI'Vhlori n llt"ltluir·p spcrimeuli e ricerche uelrinùirizw che e~li aveva Lr·a..:c'Hiu. lnfallt 0.!:-olou si di~tiuse per le «ue ricerche J:UI micr'()r·gu· 111' mi ne!!li a"'ce.-. ... i chiusi. O~ston ebbe il merito di mctlere rn C\idenza rl ratto già rrlevato da HueLer c Ro,..enbocJJ. che ogni suppurazioue concomilanle uun fcr·rln é ca~iounLn dallo pl.'nNrazione ùr uricror~ani~mi; a qn,..~IH drmosh·aziouc ~,;li ri~,.r) pralicauJu il nwlotlo di colorazir,n(' in'-e~nato •In 1\ ti' !t. Egl1 trovò micror~urri;:;mi in 69asces"i acuti; nll'in~onlro non ue lron) mai ot>~lr acces"'i fredrli cronici. Og"loll O~S(•J'\'O due '-'pet:re predominanti di micror~nismi; cioè ulcunr di5:pu~ti li ,·oroncino, clw ezii, l'eguendo Brllroth, chiomò .. tréptocorchr; ed altri di~po!'li a gr'appoln clt•noulinali ùn lui !3lafiJnrncr.hi. Dulie JH'opl'ie osservazioni 01.\'..;lou corll'hiu>~o clrr.: lo HlrcpLocucco sta maggiormente in ruf•pot•lo cau ... ult· <'nll'ere::~ipela, ruenlr·c lo slrafilicocco .-. pt•nprio d,.. l flt·llHnou" luculinuto. Anclre Pasleur, il qunle del t•-:::-to non ACrPttn rl rappoJ•to cttU-<ule lr·a i micl'or;,:;-ai•i'mi e In :;upptrr·eztor~e, lro' ò ru-1 pus rl propr;o mtct·obo eh P, dnlln de:::crb!.ioue che ne Ca, :-Pmbrerebbe corrispondere allo "ll·eplococco. ~In Onl!lte in altre for·me Jj [Jl'OCt'SSl infinmtnnlnt•ri "Uflpllt'lllivr il Puslaur unebhe lt'ovalo realmente .1e11li Ol'!!un<F<rnt micro-.;copici. flcr t:j:, a vrebLe o:;~er' o lo lo slP.sso !'<ll'('pLO· cocco nel fot·unculo e nel pu~ df'lla o,temnielite, Jaonrle e::li andò tanroltre nello su~ affei'mozioui do "astenere J'O"leomrclite non e'-s<-ro che il foruncolo ùcl midollo delle o .. u. Queslo micrococco della osleomiehl·· ucut.a fu og~elto di uuu iulcressante cc.municazione falla da Slrunck alla :<l'ziuuu d'rgicne govei'IIolha dell'impero' Lede!'lco. Da quella comunit'azione ci ril"ulta che Becker rmsd a ricav~tre d11l pu,.. dell'osLeomielrt..· u , ruicror~anismo allo s-lal.<• di pur·ezza eri li coiUvado in adallu terreno ùi cultura. :\Ja d1 uno ~pecrttle inlei'"::>~e furono gli e~perirueuti di Beckci' ~ugli nomJali. Se ~:~i in11e~lavano piccole qunnlllà di que:-Li cocchi ~crlLo la pdlo d l ~or<'i, di c~tnigli c di cavie non ~i AVf>Vtl nlcun clTl'llo. (;li


IU\"IST.\

inrre~li diretti rtt>lla cit•coiHziom• e nPI CJ~vo peritone&lt) l'U!'Cttn vano n~>l pt•imo ca~o renomeui l:•'nerali di reazion». n~l SPCOrH.Io ca~n pt·ocr"'SI tlogbtici lorHii, ma non si ,.. potuto l"ile\'are atcunn nzionc> f"ensibile nel ttudollo dell'ossa. Quest'ullima azione si osset'VA.\'a ~oltnnlo •ruando aJc11ni ~•ot·n i prima dell'iuue.,to "i ft•&tlurava un o~~o all'animale. Ro..,ernbarh e K1-au-- ~ ... prcs ern il par·ere che i ri,ultAti ili qUt.:'L"' o"l>ervazioni non hanno un com "alore "'llfficientP per farct nmmr•Ucre l'ectif>tenzn d'un OU0\"0 microbo palogeno "jlt'C.IiiiC ,f,IJn nsteomtelrle l'd Oflinarono anzi che il cocco trm·ato da Bocker nel pus dt!ll'o~lt:omielile mollo probabilmeutc siu .fa idPntiflcarsi c"llo .~tejllococco pirogen.e aureo di Ogslon. All'autqre di que,ta ute:not•ia pero nccnrlde di do"er esaminnre d•~l pu"' d'o,teomiPlite ma.rrdaloglt d<~ B1lh•otb, nello "t""S'> tempo che --tavu ..luliianùo Al ml<'ro"C"J>in un micror!;anismo trm·Atn nel for•uncolo anl!·acoidc della nuca, ~:> potè arcerlar..i, d1e qur•sl'ullitno f>l"l'"6nLRY8 col priwn molla analogia. Ed ot·u tnrnn oppur·Luno pa:.sat'e in •·assegna alcuni modl• t•ui Javut•i, comptuLi !lpocialmente RolLo gli auspici Ji Kot'11. I più segnaiALJ lrn 'l'"'"ti sono t.leglt stessi discepoli ùi Kr,c·h, Gafky e Lòffier, i rJuoli cnn fermarono i r·iHlltati delle r1c• •···hn del loro moc~tr·o t·igurii'Jo alla pro.luzinne artificiale rlell'mfl'7.iOnfl sellicn ed allnn.rat•ono gli c~per·imPnti di Feblei--i'u "O(•I'Il rezioloo;ia della ri"ipola. Già dai primi studi tli n e-

cklinghttU~Pn, dt Lumko!!ky, di Bìllrolh ,, Ji Ogstoo si~»! 6 \ '8 che collo 0""e:·va1.inn~ mict·oscoprca e colla adalla colora-

zione della pelle l'e"iJ elolosa l'i tro,ano microrgani"m• li::;po ... ti a t>.al~:nn iu modo caratleri.,tico, ~i lroYa ctoé lo .., t:·cptococco di B llroth, il quAle si di,tin~ne per la s11a pl'Opri~>tll di propa~ar::i per· la '·ia der capillari lmfalici. A F~hlei~en "P Ila il merito d1 :t\'t!l' inlr·aprese le ricerchi.' !Sulla risipota cor mool~t·rii mezzi ~uggeriti da Kock. Egli adempi ft>licf.'m,·rrll' a tutti i po"Lulu Li che si connettono Of:!• gig1nrno alln tlit uo,lrAlionP Ji 1111 rnirroho putogenn rlell" cui e~ i "lenza di e i e indubbie pro"e rnPd1ante il metodo di còiOrarnento, d ... lla cultum Allo stato rfi purezz11 e co~li c,..pcrim~nti su~li anunah . .MA Fclrl~i-.en andò piu oltre; e!:!U uon s i accontenlc.'o dellt~ A!<pl't'J<.li7.C' sug-li nnimali, ma sperirul.!nlò


CHIRUDGlCA

653

anche sull'uomo. Egli riu;;cì a lrovnre in questo modo uno slreptococco pruprio dell"er1s.ipele 1 chP appunto in onore di chi !"ba scoperto t>d anche per digt 1ngut-rlo da allre analoghe forme si ch1ama lo steeptococco Foldeis~n. Ora, se coll'aiuto del microscopio, si confronta questo slrept.ococco con allri quali si trovano lttlvulla nel pus ùd fi··mmone, nei rocolai melaslalici d••lla pine mia, nel secrelo d•·lle rp rile settiche, rwlle p1aghè colpil~ da diflerite, non si trova tra qu•!sli e qut.llo la benché minimo differenza. Questo !<lrPp!o('occo si trova precipuamenlt:: quale ÌIISPparabile comp!lguo di Lulli i processi settici. Fehleisen, al quale tton sfuggi la grande somigliauztt o a meglio dire la ideulilà di forme di que!"lo slrept.ococco con altri, per provare In specificità del suo, vuole come condizione indispenl>abtle la cultura allo stato ùi purezza degli slrepwcocchi prel>i dn1 vari processi settici. Pt!r ò nè lUI né Ro~enbacb, che è pure caldo partigiano della !'pecificrtà dello streplococco delle J•esipPla, ci hanno dello finora in cosa com:istono le di.ffdrcuze mox·fologiche che si osservano nei vari slreplococcbt collivuli allo stato di pUI't~tza, c R•Jscnbacli va lflnl'oltre colle sue as!'erzioni, da sostenc.>t•e che se una risipnla si estende ad una articolazione. p. E"s., al {rinocr hio, e proYoca una gonillte purulenta, questa non pro,iene giil dol fungo dell"ei'isipela ma dallo slreplococco; asserzione codesta che a parere dell'auloré sembret•ehbe esagerata. Si è veduto, uccenmmdo all'osleom1elite, come queslfl malattia abbia un micrOI.'{ranismo in comune con alll"i pi'Ocessi suppuralh·i. p. e!':. colrantrace chirursico. E noi cono~ciamo ora una serie di processi sellici ùecot·renti solto dtflf·r~nti aspetti anatomici e che pure • sollo il r·ap110rl.o mor·fologico hanno per fonùamenlo eziologico un medesimo micr·organismo. Tali souo i processi settici, pjemici, la riRipola, il flemmone ed ullre suppurazioni. Si pr·eoda tra Jlur>sti, a 111odo d'esempio, la forma clinica dt>lla risipola e del flemmone; noi siamo CO!'.trelli dall'osservazione clinica di riconoscere trai du~> morbi in parola un certo rapporto. e che 'l'i sia queslo rapporto ce ne fanno pro,·a le espr~::ioni di pseudorisipola. risipola flemrnonosa.


KIVIST.\

Ora «i dimnnùo, in queste atfo,zior i tanto somi~iianti e nelle quali trOVÌOI110 <'Ome fondAmento pot(,!!Cnico Ull C:CIJO eri ideolico microho, tlowemo noi 8:-;:-;e:>gnar loro ca111<e ch' 'CT '-C le' o l n pere bi· •JHel microbo ci lw presentato delle differenze collo ~ua coltura ? L'u utore Cl'<'ol • che ~r un equo npprezzamento di C"fiiP '~li fntti convcu~n tPnc> r grnn C•Jnlo dei fenomeni clinici. tanlo J)lll che nel IIO!>lro cnc:o :oi tratta d~ll'()r~ani:omo uruano. Si c'• detto e ripetuto che in "e!!mlo a.i e,.p.•rimenti c::ugli animnli me l ante le colture dello s1.8Jlllcocco. :::-i provocat'{)IIO tanto un'intCt>-"-ICllZh)ne generai•', come infialllmazioni localizzut.•, oppure, c::ollo ce•·tr· contli7.iCini, p1·ocessi suppur·ollvi cl~! midollo • ""''0. Di !.(ran.lt> inllucnza l'ull'esito \'Stio di CJ liP. .. ti csperinumti, oJlr•e le cau ...e pt·édi~ponenu, "C rnpre la loCI~Iità. Ynlc a clit·e al tc!>suto ~ul quale agiva la mal·rja innc::~Lala. Pea·tnulo ti Frliukel, a·1r~rendo questo esperirnf' uto al JH'OC~>sc::o tl~!llllllt•no,.,o e risipd •lo!IO, crede pol~::r ve nire alle ~eguenli ccqwlnsiuni: se la dilfusione dello slreplococco !:i i V(ldO fm·si Jlflr· In vin Rullunlo dci linfalici ca pi llal'i, e ll<wa m'<orgc la l'i ~:-<ipolo: mu :o:e l'invnsinnc ili IJUCSli micmrga ni"'mi nou si lilllila ni llnfntici, ma s• e!"tende al tessuto dello c ute ed al cellulare --otloc.:uhmeo, alloa11 ~i a\'l'à il flemmone, o per c~primer~ì in sc11!"o più ~enerale, per un certo gruppo d t lll&latlie infctli\'l! chu·ur~iche coma l'o:steomielite e J'anl r·ncc chirna·;ico da ur'" porte; la r1sipoln, la ùinPr ite delle pia !?he, il flemmone, la sotticoentia e la paemiu dall'altra, la !<pel'illcittt del prOrC"'"0 Mn dipende tanto dalla specificità clei Oll• cror !!Snismi. quanto piuttosto dal modo di loro distribuzione e daffu~ione nei le"- utr. E f}Ut torna non inutile un bre,·e cenno di una circostan1.a interec::~ante gia rnenziunAta da F chJei«en nella pubblica zi;.ne dellt> !'ue t•icer·chc ~ull'eziologia della ri<>ipola, ed é il Ynlore dell'innesto rbipl!lutnso nei tumor~ maligni inoperabili. Guidalo dal follo ~tia empiricnmentc nolv da mollo lctapo che neo!'clrroaziolli maligne si rimpicciolis<'ono. s i atrofìanno so colpile da r1~ipolt1 c talora anzi scompaiono, FeiJ!ei~e n ha pr allcalo e pr oclarnolo come regola lerapeulica nella CU!'a dci t umori m aligni l'innesto della risipola, e ne ha ottenu to trualche

ru


CHIDIIRI>IC.\

~· •. (ì"). )

"ucces~o. Allri. cumc Jonicke e ~Jci--tcr, imitarono il Fehlci«eu

cogh iunesti dt•lla err--ipela. Xono,lunle <'11e CS"'I abbumo comf ro•ata l'a1.ione delckr·ia rlel mÌCL'tlcocco t!ri-.ipelHto...o sopl'll i tumori malrj.!ni. pure trou t•iu-:c•ir·ono a f~:~t·e tWAnZHI'f' di uu posl'!o d pro('es!".o di Ft'ltlt•isen. Si 5-0nn dnti norr poclli ca~i di cnrcinoma d('lln mnnrmella trattnli c-1n que-lo inne::.-lo, c il relnli\'o c~amc micra-.copic0 fece \'OOCI'tl ht>n ...J le cellult· caucet·o«e zeppe di u1icrococdti e dtslrulte rlnH'm•a";one del lllic·rorzani"mn, ma "'J!I'fiZiatamPnle quc<.:ti felici ri-uiL<.li 11011 "l polerono vt•tllcare che dopo mo1·tc, in IJUuulo chP riuf~t·u10 oovelle soccotubt!t't' allo stesso procr!l:-o rt'i'Ìpfllalo!>O Allt'r ç~t:-i t5i sono osset'VAli di rtsipola 8pnutnnea Hilu('pala su dr• i t umori cancet'o<:r; anche jn que!=:li ('tl"t in cui r ammalato mori per la ri<~ipolo, "i è potuto ,·edet•c al mtcro::scopio l'atrofia tic! vecchio tc .. ~utn rancero::s• '• ~ et·ò con Jltoduzione di nuo' o cancro nc1 h •torni t! e l tumort• e nella peli o ::.-ino allora rimtFola ::-ana. S· · ndun()ue la risipola 'illl"'o ad oltent>re la guut•igione analomira del cancro, ciò !'i ottiene u pt•rzzo Ol'lla vita d(\ll'iudividuo. l.n propo,.la di Fehler.;en non srmhrn Adun()ue ,Jellc più a ce{'ltablli. t~lmcno flnchè non ~remo iu grado di dorninnt•e e mantenere allo -.talo beni!tno una I'Ì!"ipola artiftciahnenle pi'OvOCCtta a !'copo rnrolt\'O dei ltnnori rnali~i. Fmo nd ora dobbiamo ritenere questo melo lo terapeulico un'twrnu o due IO Hl i. Il Frankel lrovu qui opportuno eicoedare i lavor·i tli Lr'ifler ~ ·h Schulz sulla mOI'VA e lebbrn .~loro caratteri,.lH·i hnc·•lli; mn "U queste scoperte J•Oco 5-"inta·alliene e solo lt> acr.onnn a lilolo di complern~'nlo, aYendo pPr parte "U8 poche osscrval'JOnt proprie. Però non può dispensar;; i dal dire alcune parole ~opra tl Riuo;;clr;roma Col nomt- di rinoscleroma, lft:bra nel Hì70 ci ha dPsct·iLla una melnlLio lino allora scono~ciuln, che egli riteneva por• una neoformazione ùi naLur·a flbi·o~nt•­ comatosa. e Cltl• Cl'o caralle1·izzuln pct• il suo andnnwnlo "Uhòolo ed eminentemente cronico, pl!r la ::;ua co::;l.ante locali~zazione ai dintorni delle aperture nn ..ali e P' r e;:..ere cosltluita da nodi e placche molto dure, ora isolate eJ ora confluenti.


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RJVISTA

Dopo Ht>bra il Milkulicz intraprese diltgenti ricer·che islologiche sn quf'>'<tn singolar~ affezione e ne conchiuse che ~i tratta v<~ non ~ià di una neoformazione come riten~va H t•bra, ma eli un processo tufiarnmalorio. La malattia rimase poco conosciuta perché si manifestò solo endemica dt cer·ti paesi p, e::;. della Galizta. La conoscenza di questa affezione ::;i è re'-'a per· noi prù inleres:;anle in rapporto all'argomento cbe ci oc•·upa, in qua11lo che Ft•isch ebbe a dimoslt·are che il rino"cler·oma ~ una tnalall,a parassttaria, cagionala e sostenuta dalla pt'!'St>uza •li bacilli. Billt·oth a questo propos1L0 manifestò il sospetto che il bacillo del r•inosclemma fosse lull'uno con quel della lebb,·a, ma ciò è rne,..;:o in dubbio ùa ulteriori osser·vazioni, in quunto che i bAcilli della lebbr·a sat·(.bber·o più esili di quelli ùel rino~cler. ·ma. Vc.>nendo or·u a lt·atlar·e fii microrgt~nismi di malaLtit> infettive chir·ur·grcllc, merita mP-nzio:te prima di lutto il bacillo ùd tubrrcolo. È nolo corltC Kost~.w, Volkmann e Konig abbiano avuln il mPl'tlo di dìmo~ll'are che i processi patologici della oss!l e dC'IJe aJ•licoluziotll, conosciuti solto il nome di cariosi e fungo<:i c che danno il più grande contingente d'ammalali alle cliniclte chit·ut•grche, non sono che affezioni lubcrcnlari. F atta la fAmosa ~cop(•rta del bacillo lubercoloso, non restava chP Dnrla1·e alla ricet·ca di quPslo nPile suddette malatlle osseo pe1· ave1·e In inùi;;cutil!ilc prova del suo nesso causale collo medesime. Fnr"e potr.•bl!e a taluno recaJ· rnPraviglia che una taio prova abbia LHr·dalo tanto n Vt.'nire in luce, ma vi è t:n motivo di IJIH"'-lo l'itardo, eJ é che i bacilli nelle osteih e :,Ìnoviti fun!.!Ol<e :<ono piulto:,to !:'Carsi e r er troqu·li si richiede un est>rcizio non comune. f.: singolare e carattet·istica la di$postzione di questi bAcillr, !'ipecialmenle nel linroma tubercoloso. E ...si ::<i l!'ovano o igoJali od appaiati entro le cellule giganti; fJUI•sto morlo Ji disporsi è così costante che il più sicuro e rn·onlo modo di lt·o,·arli nella tubercolosi delle o>'sa è quello di portar direttamente l'attenzione sulle cellule giganti. È da nolar;:;i però clre non in tulle le cellule giganti SI trovano i bacilli.


CHIRURGICA

In fJUPsli ultimi LPmpi venne pubblicata da Rosenbach una pr·•gPvole mono[Irafia la quale tralla dei microrganismi nelle malAttie chirurgiche inf'e~live nPll'uomo e ne lr'aU.a per esteso in bAf'e a nuove ricerche. Rosenba<=h, quale degno discepolo di Koch, non si ~ limitato alla dimostrazrone micro!"copica dei microrganil"mi, ma ha e~teso i suoi sludi alle culture ed agJi i11nesti sopra gli animali. Da queste ricerche egli sarebbe vpnuto alla conclusione che nelle varie malattie chirurgiche infettive dell'uomo si ricono;::cono quattro microrganismi diver->i. ciof.: i• Lo slafilrcocco p irogeno aureo. 2• Lo sta filicocco pirOfZPllO biartco: qut>sli due micrococclti non si distinfZUOno fra lot·o mict·oscopicAmente. 3• C11 micr·organismo fino ad ora scono;::ciut.o, cioè il rnicroc(lcco piro§.!ene tenue 4• Finalm.-nte uu m'croeocco che g ià ci è noto ed è lo str·eptococco di Billrolb e di Ogston. Cosl ~bbiamo imp<~ralo a conoscere due nu,,ve specie di microc:occbi, cioè lo slalìtococco bianco e tl micrococeo t~n ue. l1•ollre dR Ile ricerche di Rosen bach rif' ultò che I'in va;:.ione (Jt.. Jie diff\-orf•nti !'orme ùi roicr·obi già ' m,..nzionale, presenta anche una diff,.. r enza nel quadro clinico df'l flen•m.,ne e d,..lle suppurazioni. In queste ultime egli ha trov11to lo slatilococco soltanto 1.G volte, lo streptococco i5, lo st~lìlococco e streplococco in~em~ 5 volte ed il micrococco t ..nur> 3 volll'l. Iu quanto al flemmone, rl Rosenbach CJmfèrroò le osservflzioni di O:rsLon, chE' cioè quei casi che si distinguono roi cAratteri :1.eaa ri sipola, accusavano sempre la pr.·senza d~>lln F-tt·eptorr,cco. Lo slatilococco non si trova nE"i proces!'i ri::>ipPiato:<i, ma piuttosto e.<>so mostra ténderiza di cowiurre i L,..~!'utr prestamenle a suppurazione. 11 microCO('cn tenue provocber,..bbe invece più facilrnenle suppura zioni ri rcosct·tttP. N•.. ;:.:li asce::;si ct·Cinici, nei qualt O:.cston non riul'<ci a scot rir·e micror~ani;::mi, Rosenbach trovò bacilli tubt-rc:.. la•·i in cinque cljsi. Il qual fatto concorderebbe coll'altro notissimo cl-, e in questi casi tr·atlasi molto· spesso di pròcessi lu ht'reo1nl'< i. Le ricer·che d1 Rosenbacb sul processo settico, sono a"sai intere"sAnL•-ed islrulltve. !!:~li su questo Argomento affrnnta la questio11e se i sintomi della ~eLLicol'mla debb8110 ri~u~'~r­ darsi come puri r~nomeni di avvelenamento, e precisttmente

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G5R

RIVISTA

avvelenamento di ploroaine, oppure si abbiano da rileuer e come il l'lsult.alo della penelraz10ne dei microrgan.sllli nel sangue. R os~n bach si occupò ancora ad isolar e c r appresen. lare gli orgallismi provenienti dalle materie puzzolenti allo scopo di provoca1·e artificialmente i fenomeni della inl'ezion& putrida. Egli però ha allevali allo stato di purezza e spurimenlali !Ili organismi del secreLo puzzolente d ... l calar ru rar ingeo, del sudore dei piedi e di uno. piv_ga settica compl.icsnte una l'ratlul'a. Da questi materiali il Rosenbacb 8\'I't>bbe t'IC8valo ll'e 51peci e ài bacilli saprogeui o generatori di p u ll'edine., dal cui mneslo però sino ad ora non ~i ebbero l.'isullali tlbbaslanza conclud~nli. :-.lei pt'ocesso settico Rosenbacll trovò sempre lo statllococco aureo, nella gangrena progress1vn lo skeptococco, f' questo medesimo orgunismo eg!J trovò nel sangue e negll ascessi metaslatici dei pioem1ci; ed notevole, a pat•ere dell'autore, una circostanza che darebbe appoggio alle sue opinioni contro la speciflcità: ùei microrganismi, CI Oè che lo streptococc.o, l'organismo trovato da Rosenbach nella piernia, nel flemmone, nell'empierna, nei comuni ascessi, nella gangrena pro~ressiva, in lutti questi tasi, tanto al microscopio come colla coltura si é sempre trovato colle i•lentiche forme. Pet• quanto riguarda i rnicrorganismi del S8Jlb"Ue dei piemiei e dei sellicoemici il Ft•ànkeltrova opportuno ag.ttiunP"ere alle .scoperte degli altri il frullo di proprie osservazioni e ricerche. Egli assevera d'essere ~empre riuscito a dimo::;h'flt'e i micrococchi nel sangue in luLli i casi di setticoemia e di pioomia. 13: bensl vero che nella selLicoemia specialmente, sono molLo isolati e solo di rado disposti a corona. P er ò é da notarsi che in tuili questi casi vi era una grande differ enza nel reperto microscopico, a seconda che l'esame si l'ac.eva intra oifarn, immediatamente dopo la mo1•te, oppure mollo tempo dopo. Durante la vita si trovavano i mlcrococchi assai disseminati, solitar i nel sangue, mentre che negli ascessi metastatici esplorall contemporaneamente e nel secreto delle forite si scoprivano abbondanti coroncme. Se resame si praticava immediatamente dopo la mor te, i micrococchi si scorgevano in un ragguardevole nu mero e nel

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(IIIRU I\GICA

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sangue o:i mos!J•a,·ano pure di<>po~li a coroncina A ll'inconlro non !!Ì vedevano p1Ì4 he \'enìvuuo riet•rcati mullo lernpu dopo a vvenuta In morV•. Il fallo ora notato che i mic•·ococcùi :-li trovano soltanto "'f'!ll'~i e snlilar·i uel ~angue dei ~l'Lticot'mic i mentr·o conternpor·aneamentc si lro,•ano umti a ca~na nE-i fòCOlui primiliYi. pare P"lrtbhe ~piE>garsi semplkomente coi t'attori meccauici della c•t·colozione sangui ~ne, i q uah fuUori &ppunlo ilnp.ediscon(\ che •ruegli organi .... rni pt·enliuno la di~PO"J7.JOne ora c• lata. Quello che pe1· ota t! irupos~ibile all'autore ui "piegare ~ì è il perchU i m1cr·ococ"hi, poch1 mom oull dopo la morte aumentino in modo cosi straordina rio, quando n·•n "' ., oh: ...,.e ~·~r unalr·~ia invoc~rc anche •}ui il Ca ttorc mt•t'cauiro t!Pila circolnzlono, nel son~o che ces~antlo q ue::;ln, siR tolto ro,-tacolo che 1mpt·rli \a a;;li or;.:anil'mi di riuni~i e dispot·;::i in st>rie cmne nt>gli a«ce««i primati Finulmeute il non trovarsi più mict•ococchi, ~e si cercano mollo tempo dopo fa morte ; UÒ 8 \'Cl' la !<U8 r·ausa ne J p re >Ce"'- !O O putrido e nello dj,lruzinne dei Hlict•ot•ganismi liOl meolP.l'irno operata. Potrebbe in C•Tlo •JUAlllt· do recar m•·ra,·i;.dia clJB nd ,.anf!u•: della sellicoemia f' <ielln pio,..mia esar.tinALo durante la vitu si pos--ano scorgero solo che pochi micror~ant~mi, in quanto che noi in que-.li l'roce"'-<:i abbiamo imparato da B1llroth •' da \Yeber a ricercure preci~ameule nel ~81li4UG la materia P«catt~, In so,..lanzo pirc)genn o llo~ogena. Si potrebbe anche spie~at·e que~tn scur;:ilt\ pella grunùe allenuaziono cho i mi<:ror~anismi "'Uhiscnno fil• Ila zrantie mossa del ;;ang-ue. D'altra par te si potrrbbP nnche f~:~t• notare che in questi proo•s!<i, e lmeno per CJII&nto riguarda l'uomo, nou tanto ~i lt•alla d'tnfezinne del san~ue pet' 1 microb1 penetrati nel rnede~imo, quanto pinltosto di fenome111 di generale avvelenamento pJ·o' ·ocnto da proce~si chimici che "Ì svolgono nei focolAi pl'imaril uei quali foeolai l<pec!lllmente tr·ovi11mo In più g'l'ande q uantità di m 1 ·ror,.:ani!;mi. l prQtloUi di r1uest i processi d. im iei eli lù pas!'lauo nel san~ue e !'\On cau!<a dci rnor·bosi fenomeni gene-ro li. A ne h e nella tu herc-do::J millar,., il reperto de i bacilli tubercolosi nel ;::iln~ue ( ~cnpHla di cui andio rno d ebitori a \Veichselba um) e molto scarso, epput·~ cono~ciamo, seguatamenle in grazia deUa bella scoperta fatta da W eigert.


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Rl\"JSTA

sui lubercoli delle vene, che appunto qui il processo palio-.~ logico si diiToudo nelror~anismo per mt·zzo dP] sangue. Ma la lubercolo!'i miliare acuta e l'ncuta l:lellicoemia ~nno proCCS!<Ì che f'Olto il t·opporto cluuco pre..;entano lu più grand& analogia. Con,.iclm•ando i n tal modo questi proct!!i'si, si presenterebb' nuovo nppof!gto alla dottrìna di Bt'l'grnann suDa formazione d• certe :;ostanze attive, come ad e!':empio lo sua sepsina. So.. lanze che f-at·ebbet·o lc~tale nlresif'lenw micror;:!anismi rna con propl"ieta tos,iche non anc()ra hen eono:-ciute. L'uul01·e ùà lct•mine alla sua lellut•a colle se~uen li rifteasion · tutte le !'Ut.!~po<:le opmiotll, bPnchò molte di e ·l'le sostenule da espr•rimeuti riuoro::;amenlt> conùott., sono pur· troppo ancora nel re:zno delle •P. lesi. F1l aspelth!mo tuttora la l'ispo-la a •JUell'intp •rtente que"'tll) o cui Billrtoh acceuua insi..;teniE'ml'nle nelle sue lr•zioni chir·urgiche. cioé in clw cosa con~i~tano le ~r·muli differenze ud mo.io di reag•re .tct tes· suli olia presenzA dr>i microrgfluismi. Quaudo avr omo la soluzione di quec:;lo questlo, sapr.,mo il perché il curbonch'o conoluce rept•nliuamenle a mnr·te in mezzo a fenomeni dr t't'azione miliR<>imi; perchè i haci li di'Ila lebbra c ptù ancor·a :lel rino~cleromA non s· accompncnano mai a ... m t mt fehLr·ili. La "'Oia verità che indr;.:cultbtlmente ::.ino ad f•ra ha conquistato lu t"Cir~nza con queo.:li !':ludi si è <·he c!'li!lli• un ne... ~o cau'-alo· ll·u i microt·ganic:mi a li! malattie chrrur~iche inf•'llrve. Tulle le aHt·e questioni che a questa verilu ~";i ran­ noduno non "Ono mu'orù bene ri.,olte r l"autore ct·cdc fermotllenle clto per ::mng.. re a ricrohc:rle gli "ludio:-i dovreb· beN se~nuro nelle lot·o ricerche un'altra via. Es:-i cwe non devono aft'aet"euJnr-i a ~coprir" nuovi bacilli paro~··m, per quanto un tal g<•nere di luvoi'O posso riuscire ntlet'e"'sil ulls· simo per h:1 scienza micologica; ben!':i dovono occupar<: i clf.ll8 couùizioni clumichc o meccauiche solto le qu111ì i tuicrobi agiscono sulrnrgoui<>rnu. Solo in qu~>~lo moao potranno tro\'&t·e la guiòn che li con lurrà aù un I"IIZtOnale pro61a::~i, ad un'eflicace lerapiu delle ruolallie d'inft'Z.IOne.

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CHIRURGJC\

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Cui illustrativi eU ohirurgia oerebr&le. - WILLt.\~t ~1A ­ cr.w• ~. - (T/te Lancet, N. :W e :!1, rn&gg:io i~5).

Il Tillaux dicovn, un anno e mGZIO fa, nel suo clas~ico trnllaiiJ di AnAtomia Topografica: • i~ troppo presto prr ap· prenare j c:Pr\· .1.ii chto lo ::-ludio H ·• hcnl1zz Azioni cer~>hralì potré renderA ullet•iol'menle aUa cluru1·~ia pratica •. Quesl~> parole :sono l'e~rnnenle delrimporlanza rlt>i •lue seguenll casi pubblicati dal Mnc~>wen. l. Pnrfllisi J •!lt art' del lato sini~lt*o, dooula a lesione <Jorticale. - S1 lr·~:~llò ùi una donnn di 2~) anni, la I'Jilfllt>, otto mr•>:i dopo uno ma111festazione lt·l';Gi«t'ia tlella sifilide, cominciò a P~'"''"nlnrt> d~• di~l'\lini nella rnolilità di aml·o gli 81'li di sinistra, che in due mesi divennero r rfellamcnte paralitici, senza pct•,lere nulla però clt•lla loro ~ensibilitll. L'inlelli~euza tlell'mfel'lnA si r...ce otlll'-'ll, la memoria debole, ed un ~enc:o di lllnguot't:' e dì oppr·ec;::oiunt u••;a::.e lutlol'orgar11,..mo. P111've l~hbaslanza chiaro che i lall• accennati dipendo::;::;cro da un'alterazioni' di quella parte d~>llt~ corteccia ct•rcbrale che presiede ni movimen Li dell'arto toracico e dE>ll'a1'lo 8•1dominole; e l' nsc:cnzo di anesle$Ì8 nelle parti afielle fece ec:cJuùet·e l'idea che in!>ieroe con la lesiune corticale, ovvero 111 luozo di que"ln, ,.i fos,e una lc.-.jnne en~cfalica profonda. Si ammise qtundi. sulla base dei dali clinici e di accordo Mlle dottrine lli Cbarcol e Pilres Fttdl~ ll"lculizzaziorll cct·eb!'AI•, che due sopat•ate lesioni si fos~ero !'!labilile a b•·eve intervnllo di tempo runa dall'altra, cioò f!Uella che re'~e pnralilico l'arto loracico "i ritenne che si fo:;selocalizzata nel tnel.Zo tlella circonvoluzione fr·ontale 8SI'tHHIPul~ Co, per più br~ve ~stent'ione, nella part~ corrispon l~nle della conli;wa cirçonvoluzrone par1etalc, mentre il lobulo paracentrale, centro dei movimenti d<>ll't'i'lO infct·•ore, sar·obbe slalo invaso dt1l pt·oces;;o morboso irnmedial.amenle dopo.- Quanto alla natura della le"ione, tut1o indusse ad ammcllere la sifilide, è pro-

priarnente una gomma. 1\iu~cendo inrrulluosi i mezzi anltftitllilici e conlro-slimolant., c:j !tiudicò che unica risor"a ro ..!.'e l'c.perazion~. Opera•ione. - Fu asportalo dal parietale de,tro un disco


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RIVIS T \

di poco JlÌlÌ di un pollice di dJsm~lro, il cui bordo t~JlleJ•ior$.~ cor•·icopoudP.\0. n m•'7ZO pollice d1elro la linell (lllr~tX!l gmatica, mcniJ'tl H '-'Upcriore era di-.lante cir·cto un Jll lhce dal }Junto medio dPI !-òCno lonft•lu.Jinak La l'upertlcie mtPr nu dr questo òiYo pt·e~cnlavo dE-lle pruduzroni o~l~oplo:-liclit·. Nella dura ruaJrt! ru pralicnta una doppia irwi;;;iolte a croce, c allora si vide che con que--ta mcmhJ'tllla pr·obab•lm~>ute c rm•i rusa l'aracnoidi:'. La ~uperlìcie del c.ervcllo in quc--lo puuto era covt'rla da uno !'lralo di fibrina pieua di leucocili. t•he 1'01rnavn i solchi fro l•! circonvolu~illllÌ r l ero gialiu:-lrot d OJ oco. TaJe sostanza venne rimossa, e allora si vide che c"~'n er·asi Jl;;;~al.n sullo ptll'le media e su p t·ior dulia cil'cor•' ohmone fr•onlale a ..cendenlt'. ove avP\"a lo n,oggìoJ·e d•,ne:itu. t' sulla contigua circonvoluzione paric!nle. t>dden l.rando::-i al,ltmr.to nellu f;CÌ~~ut·a di Rolando. La ~ostauza cerebrale t•ra rammollita e 100 presentava pulsazioni, ma in aJto, ver-.o In perif<'I'IA sup,..riol'l' dell'aper tura osseo, la t•esist.•nza et•u lllllg;.norP di fJUClla che offrjvano Je parti <·ircoslantt. Que~ta !lensazìone di re!'i .. tenza procedeovo dalle par·ti pr·ofond.-, in direzrone dellolmlo poracenlrale; ma i ltmih del1'111dul'imento, che parevo 8\'e«:=:e il volume di un' fl\'ellana. non 1ole\l'tnO dislin;:!uer--i nellamP.nle. Fn follo uua incisione allrnvt:rf-o la porzi,)tte sup«:>r1or·e della cir·convoluzil)ne ft·oolale B"'C• ,,,Jt>nle, vel'~> il !:'IlO mnt·gine posteriot·e e nnlla dii'E~zrone del uwn· zional(1 indurimenlo: venne fuut•i allora un paio dt •l•·amme dt un liquido d••n!'\o, ~rumo<:o, conll•nenl.., delle purlwPIIe poi· lacee. Dopo ciò. :=:porve queolla rcsi~hmzn e si putl> raHi--are una lieve pul«nzione della so~lanza eucer~lica. Lo scopo dell'operazionr.: ::-sm·bbe :=:lato pt>r tal mndo ragJ:!ÌUnlu se un po' piu indietro, 'C l'M la <>uturt~ laml> lo_iJra, uon si ro~'3{ ·n r·ic;contrati con la spedllaz10nc dei depositi osleont1ci, che ovr,.bbP-1'0 potuto CS{.'(iOnAre uuove il'· r·;lRzioni. 1n quel :=:ilo quindi w nn · falla una secow In lrapunazioue; le produzioni o~leopln~lic!Je, in~i ... me con pHrto tlel lo\'olnlo inlern • furono p<'rlalc , ;n con lo $C!lli ello. I cl ue dischi OS"~'•, di l'li i il pt•imo era !'loto con<>en ato in unn ::.pm:na a--ellica, furono r1dolli in pezzi e, tlopo di ave•· dJsp1e:::olil la ùura I'Jladrc, rurono r impianta li, lnsciaudosi tea essi uno ::!pozio


CHIRURGICA

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per J'applil·ezione eli un drenaggio di os~a di pollo decalcificale. Il pericranio e il cuoio cnpellulo furono cuciti rol catgr~t, m•lla linea della soluzione ,Jj continuo fu ~p0lvcrizzat.o del iodoformio, ., ;..u tu tto por ,·enne applicata della ~817.& all'eucaliplu~.

QU81'!lllfollu ore clopo l"o~razione, l'inft>r ma dil'•Adi l'elllÌr~i mollo rni~iiotoalR. Ln mnhilitu clf!!!li arli cominciò a poco a poco a ripri.. trnar...i: dopo unA sPtllmana rinrc.wmn moveva ~ià alquanto le dita e poteva <>ollr-varc il braceio pm-alilico, c dopo quindici giorni poteva solle\'ore l'arto inferiore :;inbtro c metter·· in movimento luUe le articola1.ioni Ji t>nlra1t1Li gli erti le!<t. Sr>t setlimrmc dopo ror•crazione fu rimOS!'8 deflnitivameute la me«.licatul'lt dal capo. essendo perft)ttaml"nle ciC'alrizzate le ferile. I frommP.nli osl"ei r·impl8nlnti uvevano conlratlo rapporto di conlinuita col era n io. Al ter·cniuf! tli due n rf'l~i rummulata pote'"o camminore senza oiuti, hcnche tra!;<Cinas~P ano 'm un ru•co rar·Lo infct•iore sini~lt·o, e potevo ~ervir~i. enlt·o cerli limiti, dell'urlo torncico. u~r.i allora dal-

l'o"pedale. 13: staln t•h·edull! nell'aprile ullimo, un anno e dieci m<>~i dopo l'operlllione. dal MAce\\en. Benchè durante lult.•J f!Ue-.to lempo 8\'ef.«e condotto la vita fr·a condizioni sotto ogni rnppor·to c:f8'\'0re'\'Oii, pure J'emtplt>p::ià E.-ru !!Ìà \'ÌDIO del tullrJ, i suoi at•ti avovnno riacf}uistula interornenle In lor·o for·z~. A. ve va percor!"O un m•E!Iio a p1edi f•Pr recarsi all'o"-! ed aie e si pt·opooe\8 di r·ifare lo slesso ram mino pPt' tornare a eu sa. Il. Caso di encefalite lor!rrli::•ata r: leptomeningitc. - un llOmo oli lr,.nta!"t!i anni, minator-e, fu 8Dlffi•'""0 nel H, o«pedaJe •l• Gla~J!OW il 27 non'rnbr~ 18S:J, affetto da dehl'llezza, inAbiliti\ al Ju,·ot·o ed 1111 Cl•mph•<~so di sintomi l'it't>rihili a disorclini dei centr·i motol'i. Lf1 sua maiALlia t>bbe pr iucipio nell'a::-o,..lo dello ~LC"=>O annn •tuan•lo, Jopo una cadutn, che fu "'egullu dn •·mot•r·a~ia da un orecchio e che lo re>~è per do,!ici or~ pt·ivo di co"<cienza, comincro ati avn>rtire 110 "~'""o di \'crti~ine tutte Jp v1,Jle clw pro,·ava di camminan• st•nza P'-rn ~'hP. a fJUe"'to ,_i a~~octAsst·r·o nei pt•imi giorni altri dil'orolini di I'Pn!'o o di molo. Crrdenclot:i sano, volle tornare el lavoro. ma una gr••ndt> del•olezla, la. ttua.lc progrediva


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RIVISTA

semprr, lo obblitrò in ''cee A r•icover·At'"Ì in o-:pedaiP, o ve la pr·ima vollA il 1 setlellJbre. Un a··c·uralo esnme rall' vò 8Uio un1~

pat•olisi parziale dPI roccia le a d·•str·a, ma non '3i pot6 dell'rm111arP con pi'•'Ci ...ior e se la !:"IliO cttusa risiorlt>~!'e nel cervello o nell'acquedotti() Ji Fcdloppao. ~ta gra lo la debolez?.a, non si cou,.;Lalot•c)llo all~>raztonl dr senso e di moto nel trouco t: nc;.:li arti, lnleh•~ ~i pen"'Ò pri rripalmenle o curare il fucctllh•, che migliot•ò al•ruanlo. Il 27 novt>mbrt> fu amme""l> nel ri['ario chrrur §:! co, O\ e sì o--srt'\ o nn Jic,·è re~iduo della pnr•ulisi del facciAle. che qualche vcJita acr.enua'l\ alla fase spa ... rnodrca, un certo torpore dello pupilla de,.lr·n, '$-tr"Bnde debolezza dell'arto lot•aci ·o sini--tro, 1 c·ui m .Jscuh et·nflu ftaocidt e tlt·nulrrli e tAlvolta gi contr•oevano spasmodicAmente. Tali conrlizioni si acccnlua,·nno ogni ,..i• t'no p1ù, sculu R~!lO­ ciarsi aù altet·azioni notevoli di st>ncoibilita, cccetluule delle ~en:-azioni (i puntura, che l'inrermo Rn"erllva dalla spalla alle ùiln, al Ialo !'linislt•o. La deambulaztone era a~,.11i diffi· cilE•, pr)l(:hò l'inCct·roo t:t'a fJI'eso da VE'l'ti~ni. Benc!Jò lutti quesli falli si fo!'-se•·o S\'Oili in st.>~ tito di una caduLa, la lesla non presentava nulln di anormale. Il :\Iacew .. n dia~no ...ltcò una 1<>!'<1• .•,, d· lla goslmtza corticale udlu nu~tilsuperiore delhi circrmvoluzi11ne fronlal•• a ..cendenle J~c<l lato d ... '-lro. Ritenne che lo rauM fos~e sta t11 una emot·ra~ia sulla cot•t.. cciA <:Prebr·ale. emorra!!ia dt>l~>rminata dalla CPDlU::;I0116 dPI cel'\·t•IJO. [; irt•ih-11.10ne MgiOIIItlll dal sangue vE'rqulO sareòbe twdata c;empre rrescendo 1.1 misura che il :o:an~ue si altct'H\'fl, fino 1\ proùurrc uua enrefal1 le circoscrilln l' p·obabilm.. nle una leplomenn•gile. Co!:'i, rut>nlre la parali~i dl•l foccialt~ ••it.naneva a car·ico dell'azione tlit-ella del trauma, gh allri fttlll, t1 specialmt>nle quelli dell'srloo~tmi · slro, erano perfettamente :>piegati dalle amme-se condizioni dPII'encefalo. Opera.;ione - Il i\tacewen, conforlalo dal favur('vole pa· r ere del dolt. Rober tson, p!.'ocedò 1'8 dict!tnbl'e all'opernzioM. Clor•oformiualo il paziente, po<>e allo ~cover'lo l'o"so pHr ietale de.. Lro, un pollice diPtro la linea auricnlo-b~gmatica ed un pollice al di sopra di una l10ea t:rl!t& dal proce so angolare del front11le aJI'an~olo superiore della sutura lornbdoiùea


CBIRlJUGIC.\

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Yenne allora solleva la una pOI'lÌone circolare del parteta:e, del duunelro di llll pollice, corri<~pondt•ule al 111ezzo delle cir con \'oluzioni froulnlc e pat•ietale 8"C••ndeuti. Questo dt~co O""'eo c:j trovò assolli:.tliato per corro"-ione del tavolato in · tet·no. La dura ma h'e, im·ece della sua normale levi~ ­ tena. l're::wnlava uua superJicu~ l>-=abr·a ed it•rcgolare ed un cohmtu grJ!!io-gralla~tro. con d••ll·~ placche bt·unc sparse qua e hi, '"' quali ca•auo rlovulP ugli "lnl\'asi ~ang u igui 8ullo·tnemngeJ, P.!l er~t 'tt•ell. mente uJet·eztle nlfos-o, da cui pole a fallcu esc:e!'e di<~lac(•sla. Falla unu incisione a croce nellu dUI'O madre, 'enne ruor·t un Hquìu·) chior·o contenenti• dei coa!!uli de.f volume di uuu fava. AILJ'i coaguli, che e t'OliO nder't'nli, bi-.olo{JIQ a~pOI'ltii-IJ. C0"-'1 SÌ rCS~ YI~Jbile il fondo ÙCJif\ Ci\YilÒ 1 Ullll m... mb1·anR di Asp~tto giullaslJ'O, opaca, adereultl Hlle~:sulo :,ottr ,.. l:m te. la •1nole covri va la cirro n \'OiuzJOno fl'O:. tai~ a"ceudente e l"i atl<l··nlt•ts\'11 nella scis"u1·a Ji Rolant!o. St ,nci,..e <Jue~Lt m• rnbran;.l, e "l vJdl.' eh ... 8\'<'\'8 lo spe:;::;ore •h uu oll.Rvo <ii pollice ed e t·a composta dali'n J•ncnoide , ùulla pio ma,JJ'e ~ dalla f•arl•• supel'fidole ùella cC>rll•ccJa ct>reb1 nle, fuso t.alm•·ute in-.iclne da Ull 8:-!tUdulO piOb-lico, cl{l 11011 poteJ'I.; I!:O) a laHJCillC ncono-:;cere a pr·nua vi!"la. Il ta.... ,.uto cel-ebml•• "Jlloslttnle, nellu pa1'le superiore della circomoluzionc Jrontalc a->cenuenle, 61'1! infiltJ'HlO US minuli Cf)8g'llli, alcuni g'l'tllldi quantO uu pi"-Ollo, allt•i '(Uilnlo un gran..:llo d'or·zo, giollo-bl.'uni all' e~ terno, lull~n·ia neri all'Jnl.erno: e""'· spinti clalla pulsazione della so::ìlanza encef11 hca e lrttsport.alt dal siero che gue-.ta comincio 11 "••gregare 111 !'lhhonùanza, nppeua libP.rflla da ugni pressionl', Vl•nuero fuori per· la ma~oa.;,o r porte: 'JUI>lli clw lurdavAno Ad eliminarsi fu r•ono O!ò'LJ•a lli t.h:Hcutsmenle. Nctll\la la cavità, llrr...slala 0!!111 traccia d1 l'morra,.r a, l:'i rimi-.o al suo po!>.lo la Jura rnafli'c, c il wsco 0!0:"-60 O:'iJ>OI'Ialo fu fttllo in pezz1 e riJJOolalo, lh~''Jando pet·o lsb·'t'O un pwcolo spaz•o pt•l d•·cuajl'gio. Il pl•rìrr atiiO e 11 cuoio capelluto fut·uno suturati rol c:al-[!Ui, ed un rir enaagio di O!'lsO di pollo Uel·olciftcato ru inlJ'O lotto nello fot•ita. L'operRziooe ru e;.e!!uit.a ~o !tu la nebbia fenica ùello sprcry, e la ft>J'J la fu medirat.a con uu appa•·occhiu di garza all'tmcaliptus. L a l>econda medic.:alura fu falla tJ118l'8 ololt'ore dopo, e tre .,..t -


66(}

RIVJS1 \

limane più lar·di, quando !"i anùò 11 111~>dicaro pt>t· la terza Yoll.a, la gunri~ionc er"'l già an·enula. L'U t.emr t-r('ltur-e. pn~ alta fu di 37',(). L'nperluro prnlJCAla nel p#lrit!lale si r1Pmpl di tessuto o~sco, e<-c:enùo ben t•ìuscilo 11 ripiantanumln del· l'o~so nsporlalo. Ecco poi como p1·ocede lter·o le rondizioni periferiChe. Quarantoll'ore dopo l'oJ·ernzione, lo c:tat•J paralitico Jelrarto torncico "ÌDt!"tro ern completo Al termine di una settimana, l'm fermo poteva ::.ollentre il braccio ~~ muoYere hbl'rnrnente lulle le articolaziuni. Dopo sei st•llimano, le fot·zt' t! i tutto l' or!:'ani5mo el'ano nc:sai mit-dim·ala, e l'operato dichitu·ava cht• il hracc•o ora tlh·enllllo cosl fot·te come~ prima t!el\11 ma· Jottia. Egli usct gutll'ilo, dopo tu, mt>si di pern,anèu7.a in o~pPdale, ,. potè a f'apo di allri !<Ci me,i ripr~nrlere l' e~er­ c:zio del suo folico"O m es liere. I due espo"li ca•: ' .,,no uno ~reciale \'alore perchè dimo~'>lr'llno rimporlam:n cht• putl ovct·l1 la dottrina delle ]or.alizzazt, 111 cet•,•brnli p• r la chirurgul pratica: ma non t>ono i ~oli cui rJllllli 1'11ulot•,, po"sa \·anhu·P di avet· at·ricrluto la cnusi· '-tica flclla chit·ur::ia cerebrale. Egli ba c~eguilo diciA":-clt.e aperture del ct·tutio, di cui ctnaltorJici con la lrapanazionr e lro con l'elcvnziunt) delle o~sa . Di quc~li diciassette. tre. ore· rall di trar n nazione, morirono, mu la morte fu 111 con&ecuenza dt!llo' condtzioni eru·cfalirh.e e pnPt·aii, f·ÌUllt5LO che <Iella opcrazrone, la quolo Anzi prolungo In vrta. In undici cnsi l'o"so asportalo fu divi'iO e ripianlolo, e, m~>no i duo culli in cui quulche frammento non t•io<'qUt"lò la vit.olilà. il ri ..ullnlo dell' inne<:to fu coruplelo. DCtpo l' oprrazione non ,., ru mni Ht'B febbre, e quo."i co... tanlcmonle le ferile guarlrono senza !>upputaltone.

,...

Lttola.pla...t . Anutesla. della. vesoloa. e dell'uretra oOD la. cocaina. - P. Hru '\'S. -(Bt rl. f (/ifl. Woclten~··h. ;-.;. 21, J bS:-1). Tratltlnliosi tli un adulto con calcolo ve:-cicale Yolumino5~o, ed e;>~ uJo, i u fa \'Ot'C''•lle condizione d1 un'ure tra mollo hll'g8, il Br·uns deci::oc di l'icorrer e. nlla lilolopla"~i. Dopo di fi\'t~re


l.Hi7

CBIRUIICIC.\

Jo\·ala la ve-=-cica con una ;::oJuzione di ocido borico, vi iniettò 40 !!"ram1oi di 11n11 ~<.)luzione di cor.:nina al 2 per cento; a tri 10 gramm. d<•llo anedèsama soluzione h introdusse e;,c\u .. I\U IIIente nell'ul'f'll'fl; t•rl affìn~hè il liquitlo \'euisse a coulttllo con lutti i punli dell'ut•ocisli, fece A~t>gun·e 11all'infcrmo "''tlt'Ìali moYiruenli iu ,..en o odzzont.nl·. Pvehi minuti dO(•"~ ìniellò nel!& vesci•'a JC.O a-rnmrui di soluziOne di acido !"Oiit'Jlico, e to.. to inlrCkiU"'-B 11 litulf"ilore. .-.: ....endo 11 calcolo 8''"Cti duro, perchè di O"""'R Qlfl ù calce. furono necc:-::,arie delle Lru-.chc rnonoYre per t idnl'lo in minuti rr·nmn1t-11li, e l'inces"lllll<.: lavoro del cllirut'go durò 22 minuti. Or tlut'anle Lullo qnu~lo tempo il pazienti', Jh'l quale ero ~empro slal~ dolot'O"Il la f!Cmplice iulrotluziouc òel catelCl't'l, non 8\"'>ertì il p1ù pÌ<'CI)Io 1 lor·e cd appeno . i nccor·8c dei m o~ ime n li ùeU' btt·umenlo. S l quando i fr'Aulurui del culcolo fut•ano eslrai.•r 'alln 'e"'.; ·a con ra--prrntor·t!, l'anP-~te"ia comincit, ad e'~t!r· rucomplela. Erano pll"'«nli 30 minuti Jrlll'intr·o luzione dPila r•nC(tiuu. Questa osset•vot.iOIJO insegna eh•) ~on l'applieazion1~ di un grammo di col·oiun ::si ha una pcr·f••ltn uncsles.ia dP.Iln \C\<:(·ica e dPIJ'urelt'u Jll'l'' lu dur'rtla òr 111 z1.' ot·n, c roè pel telllpO chP. può richiedere la lrtolaplassi a fnre l'c,.. ll'flztone di un calcolo di o"::c-alato di calce. Cih conkrlluirà rn Ilo, ~.-con lo rl lh'uu~, lld ASSi ·urare il ll'ionfo della titolnplo"l, che ua iDCfllll1'8lO sem1 re una certa dirtkollil nell'ifllullct·anza dei pazi·'nti Pt'll · sii.Jili e nelle con~ognenti em'!l'gicht! contrazioni della wsrica.

T. Iniezioni intravenose di soluztoni di cloruro •ocllco nelle gravi a.nem.i~ acute. - .1 • .\1 Kt:LICz rentralLat: Ji1r CMr·urgie, ~.s. ("("'5), e H. KRO:\eCKHR. - (Detttbche .\f edi:. H'och. ~. 32, ll'l8~).

Seuzn stare o J·ipetere quanto sj è oiTcl·malo nei lr(l ultimi anni a pro d• Ile ruiezioni ìnlrnvcuo"e dì !>al cultnar · t:orne potente mezzo di ~oc• J~O nei pericoli eh ,;la delerminoli da ,:tra,·i anemie acute, daremo qui 11 t·ia..;sunlo òi unn conferenza tenuta a Yicnna dal :.\likuJ ,ct., il quale lla mollo ectotlamente ùclinealo l<• ::.lato attuale c.lc•IJn questione.


668

RlYISJ.\

L'A. aceenna òapprima bre\·emcnle ai nuo..-i lo,·or i dt fl· s1olog;a ·peri rnenldle, i f!Uilh banno contlollo a ~t11h1lire la ~uperiorii.A dellu iniezioni di clm·uro di sodio su tulli i pro· re~si di lra!'tfu si ono del sangue. A m messo pure che n l'Ile anellllo l di grado elevato, come quelle eh~ :-i p:-oduC<•no spP.rimt>nlalmente e clw. del resto, non hAnno un perf.-lto ri--coutro nella pratica, i r.orpuscoll l'Ossi contenuti nel sangue dR trasfondere poc:c:ano ess..re r·ealmcnte ul'lì; ammP .. ~o clrt>, in cnnsider·a1.rone rloll'tntus~icament.o cnrhonh·o, la lr•asrusione llol !!'an::ruc sio prcreribile, pur norlllirneno la iniez1onc di clol'ur·o di ~oJ ro ùeH· rilenersi come suflìciente in prallca a c:ocldisrare i più nr•genti bisogni Ùt'gl'incllviJui colpiti du une• min acuto. e mcl'ita la pr•eferenza sulla trasfusione ùel '-'UIIfi'U8, pcrchè è di facrl.:> e pronla esecuzione, o r ercbè non tS pericolo~9 . Il modo di praticare rinit•zione si cle:Sume dalla Cl'posi.Lione e del seguente caso pratico. IJ 11 gtovane di debole costituzione ebbe a soff1·!re, per rerìln della brachif\!1:1, una grave emot-ragia. Due o•·e tlopo il f... t•imenlo, l'ul'citn del sangue fu d~>flnilivamente ~o~pr~8, ma dopo un'Hltra Orll i sintomi propri• ùelranemia si rè ... ero imponenti in modo do minacciar e molto t.hl Yicino la ,ifa ciel pazienw. Sì ricot• ...e alloro ini•!Zione di una :ooluzion·· di clt1ruro di :>odio. Il :\fikuJicz st ~erva di un imbuto di vPtro connesso O•l un tubo di ~o m ma lungo un meli'<>, del dia· tn<'Lro di un lapì"l, Jl quale univa«t oll'allro estt·emo con un trA quarti del caltbi'O di l,:; millimetri. L'rm buto fu tenuto ollo mezzo metro, e per l'appar·ecchio pn-.sarono in 1'> minu ti()()() cenL1metr·i cuhi di una soluzione cotupo«La dc· clorut•o ò1 ~odto G, carbonato di c:oda t , acrrua di~liiiAUI 1000. Il migliot•ameuLo fu immediato eù unrlb sempre crescendo. Dopo l'opernzioJle, per• un paio d'ore, l'ammalato ebbe ùei brlvidt, ma la tempcr'8Lura non si ~>levò. L'e:.ilo finoh• ru la guarì!{ione. Le esperienze raccolte finora pot·lono lulle mollo in favo re di fJUesta opPI'ozi•me, p»r In quale dovrebbe tenersi lullo pronto ali Jrchè :<i C"'~guono delle J,rran<Ji opc1'8zior11, bencltc , ù1•l resto, siu factl" improYvisarla, sciogliendo, in <'a"O di ne· ce~silà, del sal di cucina n<>ll'accJUil potabile bolliw. f: as~a i facile tener pronte dovunf{ue dellr3 cartine con 6 grammi d1

au·


669

CBIRl"RGIC.'-

clor uro di ::;()jlio u t g rammo rli caa·bonalo di :-o.ia. La rtua ntità del liquitlo da inieltar·e e me~!lio re~:nlar'a durante !"operazione: in nwdia. P~" l' un adulto, ~ e ne tnÌl'liB un lltr, '· Solo gl'lu~lesi e {:!'li Amer·ic~tni !"l lim1tano a l ~tl- ~~1) c. c. Ln ,Jurnta dt>Jf'inieztoOP ~ara tJi 12 n DlÌltU[Ì , prultJII~anJ<) I')Ue>:tO wrnpo se il pericolo di una r·ipcliz.iona tlell'~mo1'ragia ohhliglti a p1·oceJcre at.la~JO. Qllld teropet·atura deve aver•e illiltuido da iniettare! Quale è il :-ilo da (ll'eft:r·•r·e per· riniezionP-1 Per· qu~>!'-li ed allr·1 parlict•lari dobbiamo rÌ<'()J'rer<' oJ un lavoro ù1 Kroneck~t·. Il liquido dl'!ve eso;;~<re dscnh.lato a 3....• c1rca, e ~c ,.j vuole esser·e scr·upolosi, lo sì asp.r•er·u nd Dll"O 1•1 ima di udoper-arlo: se nlln proùul·e sulln mucosa nasale> alcuna sensazione di caldo o di r,·,~dùo, so riesce qua"i inA\ vertit:., Allora hu uno giusta tP-mpr>ralura. L'a:r::!'iunta ù1 carbonalo .li ~.;oda ò ritenutA tini Kr·onccker cum~ nocì"u, rlsullantlogli cr11 dn espe!'imenti compurflli..-i: laonde egli t'accomonùa la ~oluzJont' di semplice cloruro di sod io. l.'m:Pzjl)oe coi pralica nell•• vene superficiali, tra le quali è st.ata Jll'efertLt\ finora la venH mediano (v. ll11rl. !il., 'Woch . X. :!1, 18 :31. Non bisogna lnHciar pa:s"Ore pn:t di 6-9 centimetri cuùtci di li 1uido per ogni ..econtlo. T.

La fuci&tur& elu tloa •ulle ernie lnoaroera te. - :\J. P . JAKOWLbW. (Ce11traflJlait .fur Chirurgie. 'X. 11, 18f-5). L'autoi'C $Q!!liene elle rappi1C8ZÌ00l della ro.~cio eiO!Olica alla ~f,.isonneuvu sia il migl or mE>zzo r er· otlencr·e la ridu1.ione dl•lle ernie incarcernl~, quando, ~·intende, non si voglia r lcon·He all'or·erazioue; ed afferma chr> cor• es:oa raggiunse as~oi <tpe~ ..o lo scopo dopo molli iuutm tentativi di taxL!O . .Menlr·e le manovrt> del laxi!S pet• uscire efllt·aci e pe r non recar nocumcnto pre<:upponguno la conoscenza del modo ondP l'inca••ceramento si è pr·odollo, lA fa>-cia•u ra eiA~<lica, a l contrn•·io, riesce st>mpre ugualmPnte utile. Essa esercita una Cllmprt>ssJOne permanente, uguale e dolce ~ul contenut'J fluida delle anse intestinali strozzale, fino e. che giunge il momenlo 1

..


6il)

RIVIST\

in cui o viene .,.~in tu innaT•l!:Ì l'o~ lo colo rl··ll' anso t•fferenlo, .w'· ro (comP ri~ullerehbe da e,perimenti falli !'lll es la~e ri tor·ner.. bbe indielt·o il conlenulo •lt·ll'an ~n ulierenlt•, ciò che produrrehiJo per conscl-!uenza unclte lo S\'Uotamento .!el trnllo ccr. renlt>. LB somma cau eia che !'l raccomanda n qne::.li ca 1, ma--<:ime ..e' i c:ia minaccia di cangrcua. do"' à osservur::.i anche nl'll'upplicaztOne dello fa.,.cia eln~tica. Ortln ariamcnte, d•lpo rho es:oa è glata applicata, !!li ammalali accusano un ~iccoh> Jol•)re, che poi n poco a poco .. perisce; lo pcrsisleuza o l'aumento ùel dolore indicano che de' 'esse•·e rimos<-a. Diso~na rilnnere corno not•ma che, se non :oi hanno ancot·n inthl.li •li m•glioraruenlo 10 o 12 ot·e dopo che 1i tumore è slAlo sottopo'l•> alln comp1·-:~,.ione della fa~cia, fJUC la non t !Tre più nlcuna ::;pernnzo. c.! i :succe,..so, •• bisogna t't correre ad allrt mezzi. T. Etlto raro dl una ferita da punta della. coscia. - LAUf.S· sTEli'. -

(Deut. Med. Woel!en.sch. N. lì, 1885).

L'miet mo, <>n c •i .• 1 llor Lau~n"-Ldn r cltiama l'alh•nz.ion4', ò un mat•ma•o 4J22 anni, che fu t'lcevulo rwll'ospedoln marittimo di Amburgo il 10 gennaio ultimo. Il t.,ior·no 2 novembr6 J ~'~l, na\·ignndo in pro::«1ruila de Capo Horn, s'infi .......... irJU\ \'8 lutamente, rnenlr·e laYorava, un collelln nel lulo tnterno dello coscw sinistt•n, ol limito lt•a il terzo inferiore e il lerzn meJio. ::-\e ~egui imme liatamenlc una nol•'·;oJe Prnorragia. la quale iu lrt·e,tala tlul capituno cun un p~z1.o d'esca c cou la compressione. Durante il vin;.rl.rio, che du1•6 ancorn dieci ~\·l· timune, l'emorra:!ia ..; ripetè cinque volle in modo imponente e r~se l'infermo anemico e macilento. Allorchè entrò in O!'~· dale pre::;cnllt\'a poco al cli!'lopra ùell'e~l rPmila infcnore della co~cia sini.,.ll'fl, al Ialo inlerno, una ~ronde lumel'nztons eli figura rolonrla, alla cui sommità !'li notava una ferilo non ancoru riparnlll; e c.Ia un loto tli ec:-:n i comuni legumcnli e rano cangrenali per la e!'.lcnsiona di uno scuclo tfarg• n lo. Il tumore, per il cruale la coscia aveva acquistalo una cJrconfel'o>nza di 51 centimell'i (15 centimetri piia cl e al IALo !"ano), er·a leso, elastico, e cJa,·a un sen~o di llulluozione. P ul«ozione


C.: Ili Il ll KiiiCA

li71

non ,.e n'era. 11111 ~i u hvo pèt'Ò <>ul lurnore un chiaro, quontunque lieve rumori> si~ltlltr.o, che andu\l'iSÌ affi«?volen·l•· lttlla l"OnJtnilà vcr ...o la base. Lo pnplt lea ~iuisli'U pulsava cleltc>lmenle o lo !Zatnl•r. corrt"P(•lldeute era ulquanl· e lem: "8 Tali falli fecero sup~>oJTe al dollor Lauen5tein che "' tl'altass~"~ Ji un'Htwurisma traumatico dell'arteria femorale. tnuto ptu perchè la ft>rita cort·i~pondeva esattamente al cor~o del va1<o; e l il procedimento che o~li adotto fu il seguente. N arrotiZLalo il puzi··nte, fu applicnto un lac•·io costrillorc :o ulla eo.:cia ed esegUilo un ta~lio per tutta la lunghezza del tumore, in cot'l't!<p .mdenzA del l•0t lo i• let·no del !<&rtorJ<l. Si penelt·ù cosl in una r.avità contenente r.trca 1500 cenlimrtt•i cubici di !:'an ··ue coagulalo, eh•• aveva complelatnenle nllonLaualo dall'o-.c:o 1l vasto interno e ~li a•ld•Jtk\rl e si e1·a intromesso ne;.:l'mlerslizi degh altr i mugcoli, allerau.Jo Pf'l' tal modo lulti i rapporti anatomici. Allontanoti i congnli, nettata lu tn' ta., si tro\'6 distrutto interamente il pt!riostio dd tet·zo infet'lOI'n ùel l'nrnore, e l'osso wesso allo scovet•lo presl•nlt\,.8~1 scoloralo e fact:\'8 l'•mpt·••"'!:iir ne li un o::;so necrolìlZato. L ungbe.,so il snr·torio e -;er·!<o 11 ~uo mllrJ,tine interno st tro,·ò il fascio llel''',..o vascolare, in cui si potè chiaramente di,..lingu~>re l' t~rlerJa' la \'ena ('d il Jtervo ~nreno. su:r arteriti' la quale era diventata quasi del diameli'O di una radiniP, si riscontrò, proprio in corrispondenza d~-lln ferila ester no, una fer,ta lvngitudlllsle, qua!<i una fenditura, lunga un centimetro e cbtusa perfettamente da un coagulo. Fu quindi con molla cura isolata l'nt·tP.ria dalla vena o dalnet·vo, e no fu ri:-ccato, dopo l'appltcazione di una doppia legalut'a, un Leallv 1lella lunghezza di -;centimetri, imtnediatameule pt•ima del foreme dea-H adduttot'Ì. La ferita esterna fu cucila con punti di !>Il tura continua, nei due an;:roli vennero applicati i drenag~i. o l'apJlo~izione di un tipico appar ecchio alla Lister compldò la

tnedicaLura. Il processo di cicatrizzazione fu regolare. La Cet·ita cuhwea, rneno in un punto ove si pre~enlò una limilala necro,-i dei bordi. guarì pc t· prima intenzione. I tubi furono lasciati in ~ilo pe1· molLo tempo, aLlesa lo continua secrezione, che rareva ritenere immancabile la necrosi del femore, ma furono


l1· -~ / -

1\I VIS I \

poi lolli in marzo, a llol'ci1'> In secrezicuc ces~ò dt•l guai'Ì~IOIJ~ lOlaJe fu ritardata du Jla for·maz 1T)e di pJacch C8rt~I~IIO,..P uelll\ cute dr:lla ~!•mba e della pianta dei piede. con· enguenzn della eecl"siontj •lclrer·l.,.l'ia. Quando l'in fe rmo uaot dnll'nsp~ùole, il 22 mRggio, i punti congrenali ernno 1-!UarrU, In glluJba o il pit>ù.. regolarmente nulr1l i c non più edema. lo .. ,, Iu cm.,·ia ancot·n un p.,· utr·otìca. ~ l a dop'' ch11 ··bhe passo l i dei mrsi n elle r umpag11H nnlive, [>l'esen tò l'l [W i~tiuoLIIo lllnlo di nutl'iziooe " la mobil lit dt>ll'ar to. Q..,,ervalo altentam,nl~ il p•·zzo di arlèr'ia esci!',..O, ~i constato, conll·o O!!ni tl!o'p ... tU1ztone, che la tunica iullml! et·a •1Jc ..a. R imal'e cosi iznola la ,nrgente ùoll'em•HTtHtitt; ,j può om rnel:.er·e pPrò come probnhrle che ::-i \'erificò uno •ii quea cos1, iu cui l'uscita .lei 'lln ..uo finisce per e-..sera i 111pedrla ù 11lu pl'l!S"iorre ùello ::.le:.:-.o "'11ngue :-travasato, e lt> rerrlo vaso li ::;i ci eu tr·•zzano. E de~no anche di molla con"Hlerazrorae il fallo c he, 11181· (:(l'ado un t•!<teso di~tacco del periul'lio dlll femo t•e , quPsto no11 pre~ent() necrosi, mentJ·o c\ noto che le e~le!ìu di"lru· zioni del perioslio delle o~::,a lun~we ~ogliuno es;->el't! " C!!'Uile dn csfolinzione necrotica lello ~u~U1nza cortica 1c. t.~ d nuque oviJenle che m que,.lo c&.~u 111 sPSlttnza corlJcale ven iva l'IUf· OcrenlPUJeale nutrita tla una t<ircolnz10ne c ll11lt rah c:up,rell\ a dovuta al sistem t va ...alc d l'l coualc rnidollal"'· E mter i' ...... Ante J>Oi anche molto il fouomenu ciel rumor·u " '"l• lico clw '-'i ,,.,:;ervava <>ul tumor'l' c dtl:l fece fure ùi~tgcm,.., di t1neu· risma. Tal t•umon b•"ograa nltr·1butrlo alla d1minuz•one lei calibro della remoral• tld tll lr,"an-i 'lu"sta m ulC/.7.0 od un e malu nHl co!:ilitue n le uua mossQ o mogPuco. 'l'.

Ooolusione della traohea prodott-a da. una glandula. broa· ohiale cueificat& e suppurante. Traoheotomla e ga&rigtone. - P ro'. Pr:TF:II,..,l -. d t K iel. - 1Deut ··rlt ·' .\-Jcdf.J. \\ ~ ,en eh ... X. 10 1 -....:>'. ~ella letteratur a chirurgicA "Ono menz.ionAli olr-uni pochi ca"'• nelflll&li una !!'lnmlola bronrhial~ io :>ttopura zionc 'e•~Ò il :-uo contenuto nt!lla tracheu c la occluse in modo da ren-


CHIRCRGIC.\

673

dcro impns.!'ìbile la t•cspu·azione ~ <'agionare la morte; mo r111ora non e !;lato ancora pubblle~~lo, per quanl l;! inv.:::-tq:~n zwu• 11Dbìa fatl • in propo3ilo LI P· ·ler:;~u. un ~:;o in cui, c ... e. lo(lliln la ~t·achcotomìo, ollo11l.um1IA lo gl!liJdola oiLurAn le, »i l'ia riu~rito a !>alvar•c la vila nell'in form o. Il caso ~eguunlù adunque merita esQer.. rrft-~•iLo non "Oio pN~hè può ser·vu·o fii gmtJa al rr.eol•co m ci rl'oSlan z~ cunQinuli, ma auche pet•clu\ n.-:111 ha pr..c~·IPnl• nella scienza, secondo afferm" l'egreg•u profe...:c:ore di Kiel. L'i fem1a, fauciulla di 6 anni, discendE·va da tubcr··nlosi, tnll appAreulPtnt'nlt~ non prestont.11va 11è !lr·•·of()lo,..i n~ all!•o elle si t••ft'I'Ì!=>!'t> RIIP cnudizaoni eredilllt·ae. SuJwt·ò 2 anui ,.mezzo addietro un ~rave 111orbillo e ne la ~~.:or-a prtma,·en. uua ba·cmclnle, d(lpo la qual!' pet·cletle la vivnr.tla e l'a!=>pt'llo di helll'"'"et·P. che BVC\tt JIII::S::wdulo p~r· l'adclielm; comiudò a nti l1cn pre,lo ad E"''~' r prel!a la acce~<-r d'a..,ma, che diventa· ,.1111(1 !'<empre piu ~N \i, fino a che. 1'8 ugosto del J a--,..utro onnn, ne ebbe uno cnsì spave11lovola eli!! dovè es!'ere lrA~rOI'tala all'o,..petlale. Qutvi il pl'ofe~sore Pelet'St>n, "enzaa,et·o II~>BIIche il lt-rnpo di pt·ored~>rl'> ad un attento esame dell'umJflll lata, "Ì Cl•ralt>ntò di qualche nolazia mwmneslac" t>Ù es,-gui sut.ilo In lra~:heolomio, ~iacchè la pAziente cnmincia,·a a perdere la CO"'cienzA. La respirazione pero ru poco o nulla fa· cilit.•ta •tall'apPrlnr·u dt·lla Lrflclwa, ciò che imm~.:diahune••lt• fer.n l'ompt•ea1tff't't' es~->~-'t'a l'ol'tttcolo !'iLunto p•ù in giù. Allora l'oper·alor·e, f)er orir>nl~tr!'i. inlr••clul'<~e tlllll sonda ela,tica nell a lrACbPa. e la "PIIl"O «enza •lirtkolt.a fino alla b :or···aztnue; ~;spediente rhe ''ab•• uair•ttbilmt•ntf" a.t illuminarlo, irnperriocl'irll e~trA"St• lt1 sondu 101br·atta tu di rieu"''' ma«l'e C8"PO>'e. eire gli pPrmiscro dt <lingllo,licat·e «ul mnrnt>nlo una occJu,..ionl! ('r· · lnlla uolla ftt"Hme cASI'OS» di una f.!)Rndulo bt·onchi61C. SI'IIZQ rrApl~>rt'P, induf.!'i, RÌ peiiSÒ a shlll'llZZSI'e la trachNl, tla cui moli• frammP11Ii di ~lnudula. ~er·audi e piccoli, ra.,.ei flCRti e par7ialmenle lllldw cakafica i. rur"()nO t>::-llalli werl•antc finlroduzionl! di UO Cl:llt•lere dt•l ~··IAlOII pt'Ì\'alo cll!fla punta, ecl in paa·te Vt·nut•ro ~pio li al da fuori da a ,·ioh.mli colpi dr lol:!...e provo ·ali dnl A introduzione •iella !-Ontla e del Lubo. t ' t·es,Jirazione pl'r tal modo a poco a poco si rtprisl1116 in ·~3


6'7..i.

Rl\'ISTA

gran parte. La fanciulla l)llorl\ si addnrmrntò, e dopo 'lllalcbe ora di r1poso espulse altr-i ti·ammenti di glaoùula, fra i quali uno del volume di una. fava; e dn quel momPnLo la respira;r.ìone divenne completamente libct'a e si dileguò rultima traccia di cianosi. Nei giorni succe!>!'ivi venne E'messo mollo muco, <'On cui di lanlo in tauLQ si eliminavano ancot'a df\i przzrLti di glandola caseosi o calcarci, l'ultimo dei quali usci il i :l agoc;to. La ferita •letta tracheo~omia fu tralLattt I'On O"si lo 'ii zinco t?),

e il 2 sellembr e erH completameate guat'ila. Dallalo dei polmoni non st osservò nulla di anormale. I ft•ammenli glandolari eliminati non contene,·ano bacilli tubercolari. L'affezione delle glAndole bronchiali dntava da due anni e mezzo, cioè dal tempo del !<Offerto morbillo, c la fusion•! di quella che produsse i gravi sintomi descr itti cominciò molto probabilmentA durante la bronchite della precedente primavera. La glandola contrasse aderenze coi tessuti circostanti e quindi anche con la trachea, in cui versò di tempo in tempo delle piccole particelle del suo contenuto, le quali venivano to:sto espulse, fino a che, l'~ agos1o 1 usci tuU'intera dalla sua capsula e si pol'lò nella trachea. T. Lttoto.mia. rena.le. - Dott. DrcKINSON.- (T!te Lancet, N. 18, maggio i885).

Di 'ruest'allo opernlivo, chP, per opera principalmente del pror. Th. Smit.h, elle lo propose, e ùel Morris elle lo ha pel primo eseguito con successo, ha accresciuto in quesli ullirni tempi il patrimonio della chirurgia aWva, è stato riferito un notevole esempio dal Dickinson allaClin.ical Soeietu di Londra, nella riunione del 24 aprile ultimo. Il caso si riferisce ad un giovane, il quale fin dal i8J7 tu sollo le cure del Dickinson nel Sl-George's H ospital per ema· turia dovuta, come già allora si dia11nosticò, a ca l cC~losi re· nale. Fu riamme~so l'ultima voit.a in ospedale nell'aprile 1t(8-i, all'età di diciannove anni, sofferente di una quasi continua ematuria 1 la quale si a ccompagnava a dolot·i nella regione


CIIJRURGIC,,

renale do>~lra, e sole'a r ..;C::(·re P~'l' lo più occasiolt&la ùaU'u,.o d~lla bit·t·n o ùai mo'>imentì ~!ta~erati, cui l'iufet•wo et·a cof;trelto dal 5-UO me:::liot·e òi rabbru- fert·aio. Le o rine er1mo o:;anJZ"uigne, ma non ull.Jumino"'c, cioè non conterH~,·nnn allra albumina chl' rtur:lla spcltanlc al ,.au~ue; e lu ùiaguo:<i fu !<labtlila pt•itrcip~tlmente !WI'I!!>clu::;ioue, non polPtHÌo,..i ammettere nel rene de"tro akuu'ollt·o snalallta la quale potesse dar ragioll~;~ dci sintomi <'he si o~«erva"ono L'opet•azione fu fattll 1'8 wa:::,..io 1881-. Si pruticò una ind«ione sullu t'<•gione !cmbare Je,.tra, com~ nella t•pet azione di A nHt!>>=&l, -.j mie::~ il r e11e allo scoperto, e '-i poi~ bent. •'-lO r.ol d•lo n colla sonùa 11entirt>, attraverso la ~ostanza I'C'nult>, ln IH·el-enzn ùell'urolito. Il rt.>nc allora venne incibo e ue fr1 ebltallo uu cakolo del pe,o òi grammi 3 J/3; un altro calcolo ns~ni p. ù piN~('Io nn n JJQl\: c::.~cre rimo~!'<o, ma venne fu<•rt IIE'IIIJuArlo g-iorno dopo l'operaz;one e st truv1) dd pe"-· • ·li .tue ;.tL'auell•. Il pdmo di e,::,i 'l'•eva il volume Ji una noce avellana, l'altro IJUello tli un ptsello; entrvmbi erano co~liluili do os!-alalu rli calce. L'orina conunc.<• a P~,..,.Are abbouduntemente oltt·ave~o la rerita. Il fll'OCeSSO dj !!llSfÌ!!ÌOn~ fu ÌnlPITOllO da un &.ltacco di ~epli1·emiA, che poteaflt faciltru•nto confondr.re colln piemi11. l.a tt·mperalur·a montò a 10i" F. = H,i C .• e si maulenne al di sopra dei iO f'l'r ùoùici giorni, moslt·andn~i 111 ~'~'ttuito le~alt\ a pnlmonilc ed n L'cumati~mo acuto di parecchie ut·lirolazioni. rulli ({lll'~li l'<iUi a poco a poco '>Ì dile· gu~u·ono, e rraltanlo In tet•ila ~uar\ anch'e!<:sn in poco più ùi due mesi. Da qu('llempo l'infermo ò stato per fcltaruenle >'AllO ~d hn r prelio reserctzio ciel ::uo mestiet•e. T.

Della migliore medlowone da impiegare nella cb h urgi& militare ba campagna - ( Ga•eile de.9 Ilripilau3.' Civils et .\fllìtaires, i i avril 11"85, X. ~3). Nella ~eduta Jel 9 aprile tenuta dal Cnngres"o france:;e di ebirur;;io, !'i è discu,.so !<UII itnportanle orgornenl1 della migliore m~dkazione che si debba porr•e tn pratica nella chirurgia •h campngna . .\. Guérin Jichiura che il suo proces~o ili meJicazione o val-

,


676 tata è il più favorevole pel trasporto dei feriti: con essa si dà ~rande sohdità alla medicazione, potendosi mantener~> ben coatlate le superfìcie di frattura, e più ancora si pos..ono mantenere le p»rli molli. Una Yùlla applicato J'aprarecchio, l'in fermo non a•isenle più ah un dolore e quesli può ''it';rgiare lungameulo senza pericolo alcuno. Contro l'obiezione elle gU si può far·e di esigere una tal medJcazione una !'Overchia quunlità di colone. risponde che purchP. non si spJ•ecbi trop po materiale, nou riesce troppo iocornodu Lraspodare la neces· saria quantità di ovatta sul campo di battaglia solto Wl& data pa·es!'JOne. Dc1orme si mostra partigiano della me.Ucalut·a olia Guét•in per i casi di frattura e p~r gli amputali. Per gl'individui pre· senlanli ferite ulle pael.i molli, prererisce una medicazione antisettica poco energica, ma durevole, ad efler:npio r iodoformio ~ci casi di scheggi&lure ossE'e pt•opone Ji eseguir e hn•atm•e con soluzioni fenicate forLi. Arragon precouizza una medicazione colla valeriana la quale sarebbe specialmente efiìcace per calm~:~re i dolori. Autlet si mostra partigrano della meJiCtJzione antisettica. ma rilicue cbtl la garza RnliseLtica applrcata secondo il m~­ to.lo Lisler all'inlvrno della fe1•ilA non !'UÒ couvenlro che nella durut•gia sedeulal'ia, ovvero sulla medicazione di sem · plici fe1·ite di parti molli, giudicando pE>r contt·o ('he il rnwimo sposlamenlo del fet•iLo nei casi di frullul'e di membt•a lascia passar· l'ar·ia fru l' apparecduo •li mPdicazrone e la rtmta. ritiene t{uiuùi d1e J~ medicazione per essere realrnt.'ntu aoti· sell!ca, dev'ess~>re aru!he occlusi va. Per le ft•allur•o J'ucclu'-ione puo rar~i mercè l'ovatta anche non antisettica, cotnpl'essa in forma di sll•ali imw·rmcobili elastici, e tagUali tn !a1·gbe bende. Una certa quantrlà di queste, ser·venti per una medicaziona, do,•r·à essP.re pr epara la pr·ima tl fol'mor·e un piccolo pac..:o. La rue.licazione falla in questo moclo deve compt•imerP, in coso tli ft·altura di gamba, il piede, la gamba ed un po' al disopl'a òel ginocch10; si oLtiene cosl un· immobilizz<'zione dolce col sussidio di un st>micanale o J• altro appar'acchio estemporaneo, ed un lt'aspor·to a Juuga distanza senza necessitar-e alcun intervento del cltirurgo.


CHlRliRGlCA

6i1

Be ioin r-ropose la car la non gommata c purificata o re!'la a n ti~Ptlica col sublimato corr·osivo, rnll'acido fenico od a cido b or ico. Cra'-'CUn fo~lio m•su ra 40 ce nl imt>lri quadrati, c con 8 di •tuesll "'i può cuoprir·e e proleg,ller e un mon<'one di cos ciu. ì~ suflicrPnle rlt applicare la gullapcrca a l di"'opra della carta. Dt'i11ce in ultimo ritieni'! che la rtiPdicazinnc secca e duratu ra 11i Von W i nniwnler !l'ia un g ra nde passo verso l'iolealc della me<iit:.alut·a anti;;o'ltica. Van W in nh' A lE.' t' ricopre la fet•i la di gorza iodoformia la ,. di un cu,.cinE.>tlo forma to con sPgalura di legno me"'"Ohola al culraure: ottiene in tal mollo una metlit;8zinne tipica delle ferite acci.lenlali ed al'lificiali; l'esalazione dei littuitli si fa a llll s-uperfici!:' dE.>IIa medicazione ovP lutti i prodolli e"'alnnl illi dalla l't>rtlR vengono aù evaporar•t-i e dis~eccar..;i. Ln rne~irazione resu1 St>cra e duratura. Q.Jesta lro,·a le .•ue più f..Jici ClppJro•az•oni nella !.'hirurgio 091·Pdalieru C SllpralullO in quella prtvata, ma a uchn l o chir•urgia di gu~rra troverà in e!'sa Jei vanta~gi rnapprezzl)bili. ~anotomla anteriore totale. -

P. OLI.IER - (Ga~elle des Hòptlawr Ctoils et J.filitair e.,, 7 e 9 av r rl 18&i, N. i !l.

Ollier eli Lione fa una comunicazione r elativa ull'a blazione o r ..sezione nelle o;osa del piede. Ric~ordo come l'ablazione p8r!,JOie dt queste OSSA fo~se da lungo tempo applica la; ID8 tal .. 0"'-ervazmne non fu a·fotlala dalla ma~giuranza dei chirurghi che hanno preferito l'amputazione o la clisa.rlicolazione lihio- turse.n. L'uulore bE.>n che con:;idcri che in molti ca"i ' al me;rlio l'ampuhtzione, tuttavia é J'a"vi::::o che Yi siano delle eit C<l!'!lanzc ove la re.,ezione di dette ossa è fur ma lmeulc indicata e di molto preferibile all'ampulazrone. La comunicazione 1lell'outore si rtfert!"ce esclusivamente allu larso•omia anlerior·e, vulc o. diro la rec;ezione tlt>l r.uboitle , dello scafoide e dei tn· cuueiformi. Si sa, egli di ce, cbe la g ravi là delle ORleo-arll•iti dt-!l pieoie é pt•eci,..arnenlt• dipendente dalla moheplic1 t.a cieli t' ar·licola1.ioni eli questa regione: operathlo non si è mai sicurr di toglier e lulla la parte amma-


678

RrVJST\

la l a, e per poco Ilbe si lAsci di e!i'porlare della pat·Le offesa, hisognerè in l<eguilo ricor·rere alla ampula~ione. La tar<:olomia lolale auter·iore è un'operazionP. del icuta,. lunl-!a, laJ)Ol'io;:a, ma non ofire d'allt•a parte pericoli. Ollit>l' l' hu. pralienta 7 volLe: l& J• gli d1ede un r isullalo molto sod lisraeenle $Otto il punto di vista rum.ional6; pe rò le fol'ma ùel p i ed.:> t'i masi:' viziosa. Questa opera1Jom• si fa mediuntl' quattro inciF>ionì, una i nterna ed inf.-,rioi·e corri!=:pon lento al m11 rgine infPriot·e de1 primo cuneif•>rmP- 1 uua esterna a liv.-llo rlel mar•gine eslemo (lei cuhoide, e due incisioni ~una faccia superiore, parallele alle due p!'ece.tenti. Ciò t'alto, si esr ort~no le ossA. L'.,perazione è lun!l'a ma non compromella alcun or·ga no impnr·t~;~nte, r;e si ha curo. di r ispt·llat•e il tendine .iel lunga per·ooeo laterale ~ l'arteria pedidia. Tolle. le ossa vi r·iman& una CAVità. n~sai lar!.!l'l e due superficie parallele; dopi'l operato bisn,mei'A pro,·vedere ad un bUtm di•ena~Xgio. La riparazione csi:rt- due o lre mesi. L'indicazione dPU'operazione è data dall'infìnmmaziune dei lessuli della regione caratter izzala dalla presPr1Za di uu Ct'rCÌlt(' !'eru if·ir·<'.olare. OlJier pralica queS<la oprnazione soltanto negli a lol~>~cenli dai j5 ai 25 onnr pPr evitnr e di operat·e su l..:ssuli LubPrcolari piu fr••quenli nell'epoca ad ulla. Gli operat1 prec;entano una defo1·mità carallerislica; la volla del piede scompare c vien rìmpiaz~ata da unA voJla in "eol'O inver"o, va!P a riire che la conca vita tli,.·iene convcssitu, però ques:.o deformità scompar·e a poro a poco. I risultati sono !;>Oddisft~centi dappoichò gli operati s i possono manten~>re nella stazione vet•ticale appog~iandosi .s ulla punta dei pieùi, ciò che pro\'a la solidità dell'al'licoi»Z•One neo-formata. Su i operati uoo solo mori; un niLt•o ha dovulo esser e opera lo più la re! i per ltt nalur·a lubPrcolare della lesionP, la q uale è una controindicazione all'operazione, a meno r.IIA »ìa es.<lremam~>nle limitata. Conchi udo l'a utore cl1e la tarsolomia tou1le anteriore è p oco pericolosa ed è deslinRla a rendere fl'Pandi s~rv izi.


CHUt URGlCA

6i9

]fuovo metodo d.i oura. degli ascess.i fredd.i . - Dollor Uot..zEI.. - (Gazette des Hòpiiau;x Cioils et Miliiaires, H aprile 1885, :-i. 43) .

A proposito della discussione lenul.a dal Congresso r,·ancec.:e ùi chit•urgia nella tol'nala del 10 apr1le d t·ca la cura degli a:;cessi freddi, I'Ilouzel propone un nuovo rol todo di me licazionP, il quale avrelJLe n vantaggio di assorbire il pu<~ a tni:'lura che si va formauùo, ùi Lrusportar lo lungi sPnza scomporre la medtcazione, l:-'euza insuùiciarlu, e costituirebbe una medicauone ontisellica per eccellenza. Il suo metodo è applicabile t.ttntu per la cura degli ascess1 Credili, quanto pellt·alt.amenlo delle cuvità suppur~anli 111 genr·t·e, ud est•mpio, quelle che ril>ultBno duUc r·esezioni e simili, nt·lle r1uali si bti bi>~ogno d'imll1ohilitt\., ùl ueLtazza tlellè

parti, ecc.

L'aulore crede di es$ere giunto a sostituire 1 tubi a dr·ena:;rgio ordinari coi sifoni. Nettata bMe la cav 1hi supput·anle e resa ~settica, vi si insmuano il più profondamente po!'i"ibile due tubi di ca•,utrhouc, riunìli a ~ui~s di un fucile a ùoppia canna, se la cavilà è risleelta; oppUL'O ùiverp;duli a pnrtit•e dal punto in cui penell'ano solto la c.ute, ::.e la c~n i là !;;UppuranLe é abba!:'.tanza vasla. 11 1'81ibro di questi tubi è propol'Zinnalu alla quanLila di pus elle dov r à IISCÌt'é. P rima d'intt'(ldur·li, si bucherellano, come i lubi a ùr euaggio ordinari, tun;u Lutta la porzione impegnala nella ctl"ilù suppurante. All't1rifido eslf\rno della ferila o ptaga i tulJi sono riuniti, <'oulor·niali d:1 iodoformio e da un collarello d1 filaccia un po' rowpt'ì'Ma nl {ìnc di ollurare l'apertura culanf'a. A coprire il lulLf> vi.-no applicala UJJ8 medicazione di gat'Z8 fenil.'!ltll O di PYatt.a unli,.etltca col rolativo makintosch perforaln per lasciar pa<~sare , Lubi, i quali sì allungauo oltre!:> o 20 cenl meLr·r a seconda dei casi. I lubt vengono in sE'guito impegnali con dolce fcegatnenlo nei Jue buchi di un lor•nccto~o di caoutclwuc si11o a Lunlo che dello turacciolo giunga a loce&re la meùiet~ziorH~, alla quolc v1ene poi fì ...salo merce uno o due spilli. In ultimo pui quei tubi vengono rinchiusi in una


680

Rll l~ T.\.

v~>c:cica appiattita

eli <:Houlchouc coulen~nle un pn' d'acirlo fpnico puro o del clot'Ut'O di zi,co, la quol vescicA per la sua Ph c:!icitit v te :'le po fb,. iU ad una l'cannlalura praltcala alri ntorno del luract·iolo. Si olleng.. uo in tal modo duf> ca,·illl ~rwN~ppi')He, cioè quPlta dt'IJ"a ..ces!"O f> 'luc·lla dt>ll11 ''escica comuni•·anli rra bro per mezzo dei due tub1, po;.lt! ol ripar•o del conlallo dell'an a e vuotnnli"i l'una ne(o'allra. L'abbondonza dt>loA c;uppurnt.ione non i f[uindi più d'impedimento alcuno, e d1 1•iù•l'IIZtnne anli:;l'llica ric«t'o• perr~tta. Il fu11zion~menlo '" un tnl apparecchto seronolo quanto ('eRpel'iPnza ha dimo!"Lr·ulo è qu~to; il ptl~ cacculln òo11a Ci8 a tergo, riPmpie dapr ···ma i lubt, poc:cin es!-'endo la lcro e,lr,•mil8 rinchiusa nella ,.e.. <'i<'-8 di caoutchouc e messa m una pO!"Ì7.ionB ìnfet•iore n 1uello dello C8''ilà !:<uppurante, l'a· z1011e dei siflmi incorninl'iAj quec:L1 non lac:ciano sqllanlo «correre il pu<>, ma lo) aspit•Ano ùolcemenle a mi~ura ,.he ''iene f11rm nto. La ca'·it!l suppuranltl t·imane co~l più presto e co m plcLAmenle v uotatA ed in un modo più a«t>llico chP non con i dr"'na~ai ordtnar•, pct•chè mvecP, di lorclard l'appnrPcehio di me licazion,., il pu~ viene irnmed•atatnPnle raccnll•) nella ""'"c•cn di cooulchouc, O\'e ' 'lene neut!'alit.za lo dalla ,:ostanza antisellica in essa contenuta.

Ellfollazlone della coclea senza 1orcUtà. Lancet, a ,:ennaiu 1Hi15).

GRUBER ( The

l.t1 p..r dita della col'!• a, dop., le in~ ..g:nose ric·•rche del Ilelmollz, cs·edesi eqnivalere aliA pt•r rlJia dt>l poter i' uùilivt'. Un ra«o però presenta !.n dal pro r. Grtibt r nlla 5( c'c!J meptctl òi Vienna St>mbra es<>erP una confutaztone di q•Jesto concello. 11 ca<~o acNdde in un giovin~lto ds quindsc1 anni che t>ra stato) mulntll per quatlro a nn•, e ua maroente fu amme..«v n elle snl .. del pr r G rliber. l<'u rist•onlralo chP r inf••tmo S'çC \'8 una otorrPa r.ronica con pol1p1 all"oreccltin !"inic:tru. P oichl! e!lso "offrivn mollo dolor·e ed e«ic;leva la parali--i dt>l nervo Cociate :<inì~tro, il pr 11f. G1 ti.bPr non es1lò a estirpare il poliJIO, e nel far que>~lo venne fuori la cluocciola m stato di necro~i.


(i~ l

CUIRURGICA

Uopo la opPrA7.ions il malato cominciò a c:cntir,i me~o!'lio, ce~"'\ il :-uo JolOt'f', e la parnli~i del nervo fa ·ioh• ~i dile:zut'l; e, cosn "--rnna, l'orN·chio mnlat.o riacctttislò lt~ fucollà non :<ulo eli rirnno~cerc i .. uoni, ma Ancor·n ti1 dislinmu•r·t• le nol,o trlll"ÌC'Aii. Solo Jue cusi '-'tmili "••mbra "~"'t're stati menzionRLi. Uno O"· ,.,.r,ato dal doli. Ca<;.:eJ... , di G 'l'g •w. l'nltro d11l dott. Chri~ltnnef'k, uella clinica del prof. Sct.wnr·z,. a Ha! t. Queslo importante t'O!"O dà motivo n qunldJI' rou~i(JP t'nziono cu·ct• In l'tll1\ .-!e'Il' mnlutlit• ,Jeii'CJ•ecchio. Finnn i' labf'rinln erarif:unr-dato c..om" una ~r·eci" dt TIOli mc tanuere: ma ora vedianlo clw tuLIA la coclea puo mancare, e non astante P"r"'i"tc>re il pol••re ud•livo.

RIVISTA DELLE MALATIIE VENEREE E OELLA PELLE ---==:>('<=o-

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Trattamento della. aiooat. - ' '· HEn!l.\ - ( n•tf'ner m ed. Hlatter, '\. 17, lf!S}, eCentrulb.Jii.r ('ltirurgie, :'\. 3, l s~,). Coloro i ']URli banno in nlruni ca>'i n lopeNilo invano tulli i lllPzzi «usr!:(erili dalla scif'nt.u pl'r J,, "-ICO!-i, ::;aranno g r ati ull'autore se •lAv\·ero, t·ouw • p; i affcrnHI, hl\ lr.o\·ato un rirnedio, col quale ""i è in grado li o lPnf'J'E', in por.hi !!tOrni tr,•ltantlo<>i ,Ji casi lievi, in porhe ~PltunAni' SC' "i tratta •li <'.ORi ribelli, In gtan•i;:ione pct•fellfl della Aicosi. Qur;;lo tnf':/.7.0 ò la pomnlJ di w lkin!"<lll 11d •J•C'l'SIJI nel modo che seJCuc. l pr!li vt>n~ono la!!hati molto cnrli. e ""Ile paJ•ti ammalate si !~palma un un~uento ammollienll' r[ualnnque, menu l'un!!uenlo diuchylon, a causa dPI piombo che Cfontiene. Dopo 21- ore si lava accut·atamenle con sapone e ... j rntlono i pt>l! tif'Jia rute ammnlnlu. Sulln parto sicnlica nllot·a si applica, nwd·nnte un pennt-llo. uno stl'nlo fllquanto spesso di poma la di \\ lkins n. che «i copre ron llnneliA. tl"'"'Anùo t]ue ... ta con una ra. .cia. Ol!ni 2~ ore !H medi<'ntura si camhia, tl in quel u1o•


Ili VIS'f \

mento si la va la parto e :s~> no ru lu depilazione, se i peli SOli rari; Cs.;en:.to folti. bi"O~IIPI'{t r·tulerll due volte per settirnana T•"inita la cura. l'i T'•''-tdua un or·ro«~imento, che ~i tratto coa t.nn pomots compo.. tu di una pnrte dt o!'~ido di z.iuco e tre di VRC:Ofina. Allorclu~ ~ adopel'a rruesta pomata, bisogrta ra. ùere i p ·IJ lutti i giorni. r.

Etiologia del luptf• lllclqari• - LELOIR, DOUTIU.I, I'I'OMT • l altr·•. - (rentral~ alt (tlr C!lirurgie, X 12, J 85).

I.eloil· c Doulrelcpont <.i occuparono di questo a rzornento uell'ultimo con::;re,..,u tll KoJ·errhA!!eu, e soslennet'O delle opt• p;. ni. he le quah :::i cotnpt•udrano tutte le idee attuali ulla gene ..., e !-UIIa natura del lupu'-. Eull·ambi ne ammi ... Pro dect• samt n le In nutura tullf'f'Colore; e 11 primo cercò dimo<:ti'Ore cito ~e la "Ìutomalo!ogia del lupus ''ulgaris si prec:cnta diC· fer,..nlc dn rpwlla <Iella tuber·r·olcJt-i cutanea propriamen te dt>tta, c1tl IJOit devi.-' pat·flr·e sLt·ano, giuct.~hè il lupus è una fnr·ma Jll'intui'Ìtl di lubtJr·colo<>i della cutu, mentre l'altra é una llliHII· t'Psla;:irllto !ocult> di un'iufr.zione <.dw ha giù Attaccato m ollr1 "-Ili (' re~o cachdlicn J'ur:;uuisrno. Si e opposto l'he il Jupus e ltt tubet'l'•llo-..i r·nt·urnPnle s'incontruno nello sle~sointlivuluo, 111 l dali ... tati,-lici l'he provrno ru,.oltezza di que«la atf~·r·tua7.1011C non ne ahl11amo; ol r•onlrur·to, gli antichi durrnalol •gJ frnuccsi cr-edeller 1 vedere un rupporto di causalitil Lru la tu· borco1o~t ed il lupu.:;, c molti dci pr·e::;enti autori, comé Four· niel', Qumqunucl, Lniller e BPt-~nter, appoggiano s fft~tte \edule. •\l!o obLì~>zione che il lnpus non invada mai le o,sa, rnentr·e In tullf•l·c·oln.,j rlèlle o~so è assai frequente, rl Le!nir oppone uun intere,.:"nnlc ... tol'io clinica con disegni, dtt ~~~~si veclc che nelle o!'c:n nn«ali, nel rnac:cellllre s~per•iore e nel palato rlur.) «i "ono nnuirlAti tiri numeroc:i e carRtteri"ll ., rtO· duli lttpo .. i. I.'auatomin pnlologìcn non ti<'ono'-ce differenze tra il lupus e la neopJac;ia tnbE'rcolnrC'. Le inocula:l.loni esE-guite dnl \'iJ. IP-ulin fluo Hl Koc!J lranuo co:<tsutemenle J.mostrato elle ....oJo h• lll8l1•rio tubt•r·colac i "llliO cupad di t•ipt•oùurre il lu!Jen:olo.

J.:hhuuc, dopo molti leutatrvi nl pt·iucipio m al r;uscill, LtJ!ocr


DEI.J.F. ~l \1 ..\TTIE VEXERU: Y. m'l .!..\ PEr.tE

•1u3 vo

e Cor·nil, mediante iniP-z.ioni mlraperitonPali tli materie lupo"e, !Jnnno .. u.. ci.nto la vera tuberc:>lo-.1 ruiliare. _-\nolo~hi ri<~ullali ha r&!!gnmto il Koch. Ottm n•lt•r·~ ~tra111·linat io poi per ri"Oh Cl'i! la tlllC'-Ilione i· prt'-.1'117. l r}t'J lo&CJ1JO dmlOSlrnla uei tcs<~uti lupusi da P feill'cr, Onulrt·leponl, Demme e Korh. E poi ·In! i ltacilli del lupus f'(•nu ~··mpr·e scarsi et! in qualche taglio 11011 snno !>Lati rauvt·nuti, l'tml•lr·e crede dover cnnc.i lerlll'<! il lupus com•! una ror·mH d•·hole, mite, di luber·colo-.i, e pnragona i nocli del lupu.-. ai luht r·coli librMi. Tulle qui!sle l'agìoni teort>liche, clinichP, aslolngicile e !>perirnenlnli pongono uiJbaslonza in luce la nalurn tubercolare del lu pu". r..ap lflno talvolta clei casi rari di ...iflliJc crè11Jtaria lar,!i,•a, i quali "-Ono t:mlo nnalnghi. cliuicntn('nlt·, al lupus l'lllgariiJ. che nou è po-... ihile ricn,·ar·e òall'e .... arne ohbioLtivo dei crit rii ,J,ffercoziali. e ~olo coi favor-e,·oli r•i.. ullati di una cur·a iodtca ,.j può !'<Coprire In natura ~'ell1ca dPIItl malt~Uia. Tali cu~i, tll clli l'tHilore cilu due esempi o<~,.·.·r·voli da lui, ~nuo quolli clit> appar·t>ult'Oii'lllo danno oppo~uio alle icloe di coloro rhP OJll'llf::"n&rnnn il Jll'P.!'<PnlP 1nndo di \'l'riPI'••. Il DoutreiPponl cnufermò le coni'IU!'<tOr i del Leloir e le a v· Ynl rò CliO folli C COO~Iderazioni d1 ffiOitlJ fl'• .. O, QuaulO 8116 d•fferenzc clinir.he frn illupus e la lubercolo.. i della pelle. e"'"e non provano nulht contro il priw,;1pio do ,Jo unicil3 t!ella nAtum dei <lue Jll'o•·essi: non sono fo•·sc le più ~'·ariate for·mc culnuce della f'llfilrtle, dal condilornu pinnu ~ dal sitlloJerrna nodoso olia ~ou1mn, numifeslazi.,ni ti!'JII, ~lel'l~o virus? Relntivanwute al protert' infellanlP, il lupn" 11011 è CO!"Ì in•wcuo COllie l'Ì Y(ll'l'l•bht• !'I'Cd~1·e, t• il J> . <'ÌIIl mPilt'l Il f'l npl>~ilo i cn..:i tli inreziQll•! luhcr·coiRre O"s•·rvnti ir nmmalati di lupu", ed tl::'J:inn!!~ nnr.hc J.,j note,•oli c"r.mpi li lna'hercolm<i Rcuta Hiluppatasi in ~>n~uito del lt·allamcnlo cruento tlel lupu!=<. Il pl'•>r. Ku po:,oi, pur u m mettendo lu prl•scuzn Jt>l bacillo t nbcre<olare nel lnpu'- l' riconoscendo l'c:.-altea.a tlci ri"ultali Olleuuti colle anoeulazinni, non r ileruw per1\ che il lupu-. o la lubel'colo'i aùb HOn la ~tessa nntura: ma le sue idea fur ono corubatlule iol !'\eisser e da altr1, i quali tutti appoggia-

la


681.

RIVIST..\. DELLE 11.\L.\TTIE rE~ F.REE E DELLA PEI.I.I

rono vaJidamenle, col conlrihuto delle loro ricerche e loro po;;l'erienza, le conclu-.ioni ciel L~>loir e del T conclusi·mi chE' sono <>tale c;.pJendidamenle confermat•' <~corso m~>~e rl!il Volkmann, Ì1t>lla annuale r iunione dei rut•gì ledl'schi. T.

RIVISTA DI TERA PEUTICA Dell'acido lattico oome me~so per 4llkuggere l tea•il, patologici . - ~l o~ETIG-MOORHOf. - ( Centralblatl Jib> Chiru.ryie, N. J2, 185.?). L'autore !<ludiò l'azione topi ca d·•ll' acido lattico dapprim• F<ulla carie fungo"'A , e vide che l" granulazioni fnn ~o se ne t•imanevt~no cJi ... lt·utlP, cioé con\'erlilc in una nera po!liglia, mf'nlrP, cnllll'AT'iamellle a quel che o~tuuno si eo~:~r·ebbc n"pe'tat.,, l'osF<o non suùivA alcunA decolcìlkazio!le. Dn cio ntlora e~lì ftÌ indollo o r•·n--Are che l'acido lattico poteo;;se eserc•laN un'azione di~<trullt\ a nn che sullupus aulgaris e su allt•t> neo· pla«ie co«liluilo ila con~lomet'8li ~ellulari dotali r.li ~carsa t't>~:slPnza !Jioln~it'O. Lo Ila sp.,ri111enlalo quindi sul lupul DLtl!Jaris. sugli epiteliomi ~;:up('rficiolt e ,.upra alcune e!!ltese vcgPlazioni pepillornAio"e, ed ha nçQt>t·,·nto quento segue. P nf'hr or e rlnpn chl' l'aciJo l&tlìco concentralo è ~lato appli· calo sui menzionnti IP."'"Uli, si trovano 'IU"'"ti non cau... ticad e ridntli in eH·at·(l, me (lic:folli e trasformati in una pol l.lglia net·a; il che ~igniflca che lA palolo~ncA aggregazione cellular(', compre~i il suo o:Lromtl ed i suoi Y&si, è stato (l i!ll~re­ gala e disfntto. HipPlcndo l'applicazione-, osi può oll... nere la total~> di!"tru7.ion,.. del tec:oo;;u lo neoformalo, seguita senza r .t ardo dalla formR7.ione d etra cieatr icc. Se nell' ~tmbii.O delle parli malate esiQlc per avvenl"Jra un':!>ola o una lirl!!\18 di cute ~ana, qlll~f'tc, non ri,f-nle l' aziow• disl'olvPnte d l· l preparato; e quando anche l'epidermide Qi pr esenti rammollita


1\1\'JST.\. DI n:R.\PF.UTICA

e facihneulc di;;Laccabile. il ùe1·mo riruooe sempre intnLll,, doppoichè l'energia biologica tlegli dmn.:nli cbt: lo compongono e mollo tlt\'el'!"8 da quella rl ·eli elementi palolo~ici, e pre"•' nla quindi unu maggiore l'U>'I 'lf>ll7.8 al razione ciii mica dell'agente, di cui !'lì traltfl. Tale rl,..pello olf'lle parl1 san•• nello l'l•''so campo riJ applicazione dcll'nciòo lattico r endi' quec:to "Uperiore a tulli i caustici, percllé cc:c:i lralt&oo il nemico e J'umico alla m edesima c:tL·..-gua. In ulcum casi di lup<> recitli"anle. O\'C emt.'r;.ec"ano sulla ckut1·icc 1 soliti no,Juli i'-OInti e bruu:, il Mo.. elig ha uppliculo l'acido lallico a b<•lla pl)sla su lulla la superficie ngouahul•nt1•, dopo di ave1· bucAli i noduli con un ago. Or· bene, d te~~utn C'Jcalriziale si OI'I'CJ'-'..O, ma r ìma"'e inlallo: · c:i disfecero invece lowlrnenle i no.luli, e !lÌ eliminarono CO!;.i nellam•Jntc che, dopo tli aver bt>u irrigala e l 8"""Ìugola lo perle, si re,.itluar•ono le Cosselle, in cui ~i Pr11no unni·lati, ~ che si riempirono Lt>nlo"'lo di un t'Pt{OIIil'e l•'"'-Ulo di cicatrice. Annlogamenle si comportarono gli epileliomj suporfil'iuli r ..citl1vati doro precedenti opPr·uziuni e non più opt•rllhtli • .\ nehe ']Ui, al pari che nei paplllorni, n !l'applicazione del pl·e1t<rato 1>e::ui la ci~trice. Se poi, in spguilo dj tal trattamento, il proeec;so III(l['hO!"O pos~a recidi\'lli'C, l'autore non può d~ rmarlo I'~'CÌ!'amPnle per oro; ma. poich~la guari!!ione !:iUOie e--~ertl dìtluili\'a <.lopo le lula li abllnioni delle parli malate, rleve e~!>Pr cosi nnche dopo le applir.nzroni t.lell'aeit!o lnltico. Il modo di oppi icazione adoliAto dal Mo..,t-lig fino a que ... lo momento é il !'P~uenle. Dapprima «r coprono le parli circo"lnntr con di cerollo o con un t·or•pu grasso, prefer·ibil lllente con !'permaceto, per e'·ilaru un inulrle distacco dell't•pidermiùe !'ana; si passu quindi ull'applicazione dell'acido lattico concenlt•ato, ciò che può prHlirar·~i iu diverse guh-•'· Uno semplice penn~>Uazione non basta e vuole esserè ripetuta, mollo rnettlin è rmpregnAr·t~ del rimedio una compr e~~a o :!ni sollili l"lrati dì cotone i.lrufìlu, ed applicarli sullo pArte malata, ùopo di averla liberata dalle cro,..t~>, se ve ne sono, 0 dol puco, dalle pomate, ecc. Sullo cumvrt:$$8, o ootone che 11 ia, l-Ì pone della carta di gultapel'l.'8, ~u qu•!SI.8 un eu :sci netto di ovaLta, e Lullo poi si ferma alquanto !>lretlamenle con una

li"'"


68G

ltl\'lST.\ DI Ull \I'I:!.: TlCA

benJa. L'uutOI'e :>i ~t:rve anch1• •li unn pasta compo..ota !h nei lo lAttico t' J 8 J.Jo '<ÌJÌCÌCO ::.OltÌIIIlertle fJOJverizzato J.•8J'ti ll~UBIJ pone uno ~trato ,Jj •JUC::.la pa,tn, -.pe ... ~o quanto uu dorso di coltello, ~ulln ~t'ln di gullap«'t'<'8, ,. 1'11pplica co~i. Quol ur.que sin però ilrntJdu d'upplic&zionc, il medicamento dP\'il lu::>cmrsl i u sito per dodic1 o l'C, pasl'alt.: le quali CS$0 vie n tollo •• SI la\'R con uetJua In pat·le :-u cui ha agito È Lene oou f'l (H'le re l'applicozJoue prima cho 1o"'iuo :H-1S ore. altrimenll, mas!'ime lruttando,i del \(jlto, ~~ pro,ocLer .n 10 edemi e d rrnutitr. Frnltauln "' w~IJcherà con CoiiiJI'~sse o culnne nHpregnuti dr ocquo Sèlllplice, evi lnudo le ,::o,.. lanze gr•a,.:;;e, ch e poi norr fl0""'011u J'imuover"'i inleraJueulP ed ost~colauo iu parl4! l' ullf't'JOre aziuue del prepantln. Si '''llllinua cosi, otl wlervalh òi u11o o due giorni, 11 faa· a:nrc. ìl rimeJio :o-ul te,"uto patolo):!ico, llnclu~ •1ue,lo rll)n t•imnnga interarnenlo tli-.tnallo, cao che 1\ andicolo Jalla cicutnua7rone, la rruale s'iuuin rnal;:rrado 111 pro1<nnzu dt•ll'ncitlo latta• o conc~nlralo . L'azro11e le-l dmedio non ei e:o~t•t·r·ita "'~'IIZA pr•oJut•re dolori; lllfl i d11lori che suscita :;ouo Aoppor·Lauili o dut·uuo solo poclat> or·•\ tunto <·he li lollcr~IIIO bPno p!:!r'lino i fanciulli. La cicatrice cunsecuti,·a alln guar·rgiouo -.j è pre~enlalu ,,•m p re levigata c "• ,frice. Con l'e«posl() l•roccdimento l'uulore ha pol'l<:sto a !:!uar'gioue, senza incideuli, UJO!Ir ca<;i eli lttpu.<J r:ttl!1aris e di fun:.ro culoneo, e.l un ca"otlr popillol.lln. Sono !Jasl.ate or.Jinarramente ;;.7 applicazior11, cd un pl:r·iodo di cura.!i;) settimane, in mC'dla. Ln cura dut•uto più o lungo ò sl.llu, naluralmente, quella ri· chie"'ta tlal pnptlloma Questo metoJo c::j raccornan.Ja iu parlicolar modo iu quea ca,i di lupo. pt:i •tuulr gl"infermi rc"'pmgono o.::ni mezzo cJ-uento, e per •llh!t tristi casi di cancro epiteliale. che non po,c::ono piit e,..,crt! eslirpalL Malgr~:~ùo rautor·ilà e la competenzu del :\foselig- ;\ro'o, hof, le sue conclu~ioni '-ull' impiego ùull'acido lattico m chirut•gia l'ichiedono 11nu ha"'o ancor p1ù largu di falli clinici r·ct·c hè flO"'sano e~s"t'e ùcflnilivamenle aceellale nella scienza; ma sono nondimeno abbastanza logrcho e plausibiJj per aumm re i chirurgi a "J>••rirncnlare il nuovo metodo. T.


liR'i

~I\'ISTA DI TECNIC~ E SERVIZIOM EDICO M[IT;\RE Ohi deve p restare i primi soocorai al feriti s lll oampo eli battaglia, l porta-feriti od l medici? - Dott. Otm HIICII, m11 ~giore medico di r1ser"a. Pirogoff, dopo di aver se~uito l'esercilo combattente in Bulzal"ia negli anni lf\17- i , ha pullloltcRlo uu lavoro !'nlto al litolo: Opera del m"'di~o militan in ouer1'a, eh~ dR lui 'iene definita un'epidemia cliferile.- Qu~<>tn definizione che è al<Juanlo comico, non CP!'-"'8 però di avere il suo lato ~1:r1 o e vero, dacclu: le epidemiA sonn morbi originali da un'unica cauf'lo o colpiscono conlempot•ancarnente un ~··un nume•·o d'indivttlui socialmente riuniti. Pero fra una gUI'l't'a ed unn epidemia corr•e una eHpilale dilfo>reuza. Tanto l'una cl10 l'altra pO:>"onc. invadere una regiontl thil di fuori, rna un popolo c-.olpilo da epidemia sente il "acro dovere d'impedirne In drtru~ionu con lulli i mezzi po~sibili, perfìno collo ;.;tabihr · dei co1·Joni militari, menlro: Ìrl\'èCe la guerra. in dale circo~tanze, è provocata dal gc~Verno o nrl maggior nnme•·o ~oi casi è una seiagura, che colpi~ce i governati, proveniente d'oltr'alpe o d'oltre mare. Comunque f'iA, tanto in caso tli epi lemia che oli guerra, ad ogni governo civilizzato incombe l'obbligo di prov,•eJere un sufllcìento per..onale sanitario e di procurare che non difellino nè le misure i~eniche né i me;r.zi curativi. E bem•l vero che in caso di epidemia si fa il po~­ ~iblle per ~oddisrare aù ogni qiust.A e"igenza, ed il pl'imo P~·ovvedirnenlo che adotta un governo per prnteggere i pr·opri ~'tlladini «i ti quello d'impiegare un <>ufficient.P per<:onal~ tecnicamente allo alla cura ùei colpiti, somministrando loro quanto è nece--"~ario per la loro guarigione. Tnllociò è ric:a. pnto e le ultime epidemie l'hanno luminosdrnente dimo-<trato Ma che s i fa invece per evitare le sciagure di una guerra?


UIVIST\ 1!1 TEC>;JCA

Quali 8o11o i ~oceor .... dw si pt't'Slflno ai difeusorì dt!l re deliA putrw? Put·tropf>O e""Ì :-ou1.0 a-.~fJt deboli, me,clu:ti e pnCO "'0drJj<:fll<'811ll. il "'UJ.Jstfl l'ho> \'ersA il pi'Opi'Ìtl SHII~Ue t sact·rlku ~~~ pmpr·w vitn in uuerra p l' difende r•e gl'iuiPreesi della sun patr1o, IJUOn lo rol rtl.f) ùa pAlla nern ca caJe a terra fertto, qunndo "'l lt'O\O nd rn otncrtlo più P"'"" o •I ~>Hn sua esi-.l·•m:u do \"l 11 eglr C"'"'l!l'e fii'ÌV.I d'o,~tui llleJ co aruto l Al l' •rfezionumcuto dezh "'lrt.llnenti d strw.tOne ve nnero irnp egule tullc le I'I"IJI "'0 clt•ll'nrte, ::,j lnt"ero a CfHrtriiJli7.10ne tutte le coi)(Jil•" lo dellu c:n,euza." conco•·s··r o capr~li enorrn1 per le r rovvi ... le d'urrm a l'•·lr'Oc!lr'tC'At, d t miti a~lialr•c•, torpt'dmi,•occ. ~la nelle spc"c uecpc: ...arh· a provvedere uu surtiPienle personale "1Hlilm•1n, i mczz1 ·li rr~::tpor·l(l e ~11 ozgelli ùr meJicatura ùei fer•rtl, la IIIB~j.!iOt· flllrl• r.lt:JJ gnver111 gare;::;.!ioMno nl'i n"Pa•·mio e u .. tln t"'OnOJnia. :::.1.8 nel fttllo che a.ù ogni go\'erno è più tt cuor• · i! lt~f'nic•o seiHf'l'HffiCIILo di un esel'Cilo combatteulc, il ricco o "'plert•li lo cor1'••do t! i uno ~t.abJltmenLo dr •fui;!IIO che l r•fwniJ·:;J rlt abili fllf'dict uuhtart; questo còmpito o abbandnnuln a ll n l'iOt·le.

Ciò unn prrluulo 111 lulli i tempi !':i seuti lA necesstlll dt un surHcit.:nle uuml'ro di llledtci tu!lilal'i unn gta F<ui quadri ma in servtzio ell'ellivo, e nclht Ciropt:dia vioue e<:tld11men lt> t'8 cCDman lnto la prc~Vvcd~rt! 11n ='Uflkit·nte numero di prowU1 meùil'i mtltlut·i.

F'1·a gti «et·Jlhwi modt!rni cilt>r emo ~oltAnto De Canerin che al pt·incip o dt JUC"lo Cc11lo pubblico u ta pre _ iflt3 opera 3ull'eeonor,tia militare in pvee ed in guert n • Scoug•Ut'iamo, t•gli • dic<>, o~ui gov f'lto, ùt ntll"'n c1·e in lt·wpo d1 1ace alla f?r• mnztOne dt Itri qua l:·o organu.:u sauitar•so n~mcro!:'o. I'ICCO • dt Lutto ti matertale r tclti• <>lo p··l tempo di guerra:. ,-e ~~ • a«J>etln ali» 'is:tlill ddln :tu •t·t·n "arò l!'oppa lat·•H - la sua • voce !JI'I'dithcrh nd d '"cru> • . Dnmwt. coiui ere i J, • la Con,cnz one Ù1 Giuev1·a. nei sii• li Ricordi eli So(t'er tn.o, "crilta che fa l poca, :-;j l!"PI'IIlll' Cll:-1: • La lr8)';CUI't1DZH der so!Jt~ll re, r ili. r1dondu 1fi elrrn•' 1 rn 1•rc•\ ur·o a.l un intiera naztm (' •, e ptù in11nuzi soggltinge: Non è fnr~c doloro~•) ros:-er vare '' lanli giovaui, eire p t•Jvi di un bt•acciu o d1 uru1 ~amba, tor• nano me~li o.J tii\'Uiidt 10 seno alle lor o famiglie, villiruù di


& SEI\YIZIO MEDI CO lliLJTARE

689

• una colpevole r difettn<>a or~anizzazkne sani tar: o? Non Ilo• nebbe destare rimor"i li co<>cienzt~ :l !<Oio prns•ero d• aver • t1·ascu••ato di pre,·euire le fune~te conse~uenze tll lttnlc f,•,·ite • le qunli con un pronto ed efficAce soccorso 8\ rebbero polulo • peJ•f~>Uamenlt> guarir(· f •

Anch•

du Vernois, uno dei più distinti ufficiali di l'Ialo maf!gLOrl.' Jell'es•·•·c•lo gl.'rmanico. nei suo• Studi di Lo!li.~tit:"a, lllsisle ~ulla nN·essilà ~i un immedtato socco•·so sul campo di ballflglia. In uppo~o~gio delh1 nosll'u opinione poll't>mmo citare molle ttltre competenti autol'itll, le qualt l'un Verd~·

Ò'8V\ i<>(l Cht' i

r.. rili (10""01'0 HVttre solo ~J0\'80lelll0, 'lllllllt!O

c:ono "occorc:i e mPdicati, immediatamente dopo lt~ dpcwlala f,..rÌlll , dO mPdici militari intelligonti e <iperimenlali che Si lrOVÌOO in prima ltn··a.

Che imporlu l-16 gli ~pt>dali ~'>ono riboccanli di medici e di m~>zzi oli !\ocr·orso, chf' i:ìova so più ta•·Ji le palr10ltìche socH.à bt>nefieE'nza aar qrgino .li volt.ntu e d: z~lo p•·r ""ccorr Ot't\ i ferili, qutJndo la salute dì •ruetitl\ infelici vtltime tl••lla quPrrn fu 2i8 compromPs"ff o for·se anche rminata da una pr·ma me.iica7. one mconsulta o dtsaòntla? S1 dovrebbP curare che in prhna line-a Cossero pl'ontP le piu provette abilità ch1ru rg1che ecl i m gl1nri mPZZI Ili c:ncror«o. Ma purtroppo durantt- un c0rnballrm•·utn dobhmmo df plo1 are la maucanza d~lle une e dPgli allri, po1c!Jé l'urganiua~ione militMr austr1aca n(ln pPrmrlte che l'ul campo di balla;::lin rim ungano gli u fficiah rnedicr dei n<•rpi , i quali n eli•• imminenzn del combollimento devono conccull•arsr ai posli di medicalura lu!<citmdo ai "oli porta ft•rili In cura dr ass1stere e Ji pre,tat·e il pruno soccor·<>o a• f, r·ili. Tot·na superfluo il dimo~lra•·e quanto rìe::;ca insurfìciPnlo l'~uuto ùei po1·tn-ft>rtli nPllo mttgjlior par·te dei 1·u~-.; dir·•\ di più: quanto danno possa ca~ionare un pr rno SC(tfJYeni••nte "'Oc• corso- quanti e quali steno le c:off~renze ed 1 dolori pr•,,cJHlli da un11 incon~rua fasciatura ad una CCI"cia fertla da proit•ltile o la una incomoda po-. 1. one o collocamento di un fer·•l• J all'ad.iOJue. TaCtii'Ò di q!Je'cssi in cui pe1· una mulfAtl!l roRcit~tur·a ad un'url~>rla ft>rila ne nasce una sLrabocchf'''ole Pmo•·rAaia, e<;animante il fer1t.o, o di quegli altri, ltorribile diclu, in cui un 41-

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RIV1Sl"A 1.11 TECNICA

iguoranlu porla-fl•J·iti abbanJonn ::.ul rawpo un ferilO !<''~nut.o c4uando pure unn lo ,.,cppèlli ca come morto. Egli e un fatto Ùtl lutti i cbirur,;lu riCODosciuto ebo un imllledialo soccut•::.o, pr·~slato da un' ahile e•l intelligente mano chirurgica, e11ui val P quasi a l uno gusr·igione. Io IJO• so11o cunvintu che la presenza dell'ufficiale mefl co ia prima linea, la uo 1 re,la:douu unmedrala nel soccor,..o e nella 1nedicazwue dei (!!l'ili, "-ia recouda di uo triplice rJ,ultato. lo pl'llno Juo~o l'urnouilé ne sentirebbe un ;;randi~srmo vantaggio; :;econdorran~t·n~ la rn·o.!o'enza delrurnciale llled ll'O 111 prima lmPa escrcil~rehbe una benelica influenza mol'ule sulla truppu combulll.'lll<•, e linuhnenln con questa proYu d'llllrepid•!zz.a e di coruggio "!Zii accre"Cérchb~ Il suo pre::ligio meglio che colle pt•ornMiorri in tempo di pace. Il semplice :.;en lzio c:anitarro ed li tlhiùere coi COUilmttenLi le fatiche e•l 1 dbn~t della guer ra, non ba~lano aJ medieo per guadagnru·si Ili pit na l.limpalia d1 quelli P per cornpar·l~cipare alle onorifiche PI'(!l'ogalive. Solo ullot·a che l'ufficiale med1eo complr·à il PI'Oprin dovere sul campo di baLLaglìa, imitando ponlontt'l'e che !{ella un ponte soltn la ,qraudiue dei proietliU senza pl'Opriarncule comballt>rt!, solo allora che $UI t:ampo dell'onore egli star'il tialdo e corag:-:-ioso a fianco del sol lato che pugna. non gli ~i potrà negare ué la p0sizione dell'urticiale Il ~ iJ SUO CAtnPrf1LÌ"-IIItr,

n

La stol'ia di'Jir~ gul!rre di tulli i lempi ci por ge degli splendidi esempi sulla poc:~ibililà ili pr•c,.lare loJevolmente l'opero medica in mezzo ol trornbuc:to del comballimento. - 01nero e~alla rl coraggio e la abillttt del cbiruJ-go Macbaon che si d~ :>lin.:;e sui cornpr di battaglia, combattute dagli Ellem; Ambl'ogio Parco nell' ns'-'edio di :\lelz, !<Otto Carlo V, condotto con a:::luzia e scgrt!teruenle nella fortezza, venne pr<.l~lo dal comandante la ptazza di mostrarsi ai soldati in sulla Lrcccia, i quali appena lo videro lo r icevellot·o con grida eli giuùtlo, pensando che un chil·urgo tanto distinto li avrebbe g uarili da quu]UO!JU6 (erillt. È certo però che i medici militari i quali si arri<::chiai'Ono eli cacciarsi nellll mi~chia del combattimento, subirono dello gravi perdit~ come ru dolorosa mente constatato in questi

uiLimi tempi.


E SlEIIVlZIO lffiDlCO 'ni.IT\RE

6UI

Nellll fet.!ll., ~pedizronc ,Jegli lnqleJ>i ~onlro i Boeri. fcbbr·aro t~i, a l\l11jubaber~ venner·o ferili grnvt:meule du~ m!!dici milttal'i, che si Lrovuvano in [JI'ima linea ueil'<~sercizto dt>lle lor•) Cunzioni. ,\ tnhitlue IDOI'Ìl'OIIO pochi ~Ìùl''llÌ dopo, e ùei <'in 1ue m"tlilici Cor·manti parte della c.:pedrzrone nou ue l'imasero che ~re, e nella ballaglia rli Eeb, ft·a i cmque ufiicutli renli. si contarono pure due rueJicr. Anche nelle buL~ !!lie tlel nostro esPrl.'ilo rimasero !'errli eù uccr~>i tlue medrci nrllil.lll'i che per sentJmeulo di all'Pzione o llèl~<.IJU}Jagnarono aL fuoco il lu1 o rel.!gimento per presl.~;~r•gli uuu pronlil assistenza, ovvero causalmenle si espo$ero ai peric()li Jelle e ve nLualità della guerr·a. Que..<>li non erano cedamente chiamali dal dover·e, ed i l't'riti l;UJ·er::.tili f'i trnncro ben contenti di un giudizio indulgente f•rrmunciato a luro l'i guardo, meutre pote"ano esset·e sotlolJOsti a consrg!Jo di 1-:'Uél'ra pet' tt.\'er tr•asg1·editi i regolamenti.

Dopo quanto si ò dello, sembra lec-ita Ja domanda: Nou ò forse un sislemu erroneo quello di ~po.t•po !!h are lo scar:>o numero li..i medici, e eli esporli a1 pericoli dove ferv~ la Jni"rhia del combatlimenlo, invece di conceolr-arli t~i 1 osli di mPdtl·aturn, ove polrebiJero lornare di sora ma utililà nella cut·a dei f<>rrli? Ad U11a tale domande si ri$ponùa negalivamenlP. Qualora f;t rilleHa che oggigiorno i proièllili dellu armi a lungo lii'O raggiungono e sol'pussano i J:.OSli di meclicatura, e che le sorpr....,se ed i cambiamenti di frontE>, frequentemente rtcbie<>li dalle esigenze tleiiR lallica modernu, li obbligano a mutar h10go senza nemmeno il lempo ùi nolillet~tle ai propri ripa rli <li tr·uppa, si Cl'.lmprender•à di leggieri t•he tali posti nrcn nrft•ono alcuna garanzia tli sicut'f'Z.ZM.. Si aggiunga che in ~imlli <:Asi e medici e f~Jrili dovr·ebbel'O ~i r•are qua e la, senza eono$t't:'re la mela, seuza prf'fi!!gersi uno ~copo. Per convl'r«o <JUSnlt prezio$i aiuti, non prl'Slerebbf-rO i medici se pralicasS~>ro abilmente le prime medica~ure, arres'tassero le emorragie e collocassero il rerito in una comoda pos1zioue! Quanti dolori e tormenti non verrebbero risparmiati a

queste infelicr vittime. dalla guerra che l!·ascinale da maldeslri

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693 RIVISTA DI TF.C,ICA E SERVJZ10 a(EDICO MILITARE po•·to- rerili 01 posti eli medicalura, vengono ivi mollo !"peaee medic~li dn giovani Pd ìnespt<rli cJ1irurghi, finché cundoUI a~Ji spedali tfo campo non lrO\'ano mani più abili ed in~ li~enti!

Tullo ~!colato noi siamo convil'li che l'allività "Piegata dal mecftcn wilitarP sul CAmpo di battaglia é magnanima, oohile e <>ovrumttna, r d~"gna dì ~ssere coronata dal piil spieDo d1d0 "UCCC~,.O NPII'espo1T.. queste opinioni noi non abbiamo abbandonalo il freno alla nnc~tra fant.a,ia, poi,.bè desse concordano pieoamenle colla lcg~c di un esercito imponente per numero e glorioso per gN;ta. Il ~ 29 del tef!O}arneulo lecfesco su] servizio sanitario m guerJ'8 rre~ct \'6: • l pl'imi sof'cOr"i durante il combattimento saranno pre" ~!.ali pr·ereribilmenle dai medici della truppa cui appar-" tPngoono •. E piu innanzi: • In mas~im•1 la meta dei medici di truppa e degli ~pedaB • fac-cia scl'\'izio a1 posti di medicatura, raltra metà rimanga • sempre pt'P.RSO la truppa combattente •.

VARIETÀ

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Concorso per 11 modello-tipo eli bara.oo& d'&m~al&DS& mobile. La c11tè d'Anversa ha messo a disposizione degli organizzatori del concor~o un'at·ea di ben 7700 metri quadrati. nelle vicinnnzo della Sezioue della Croce Rossa dell'espo"•zione univ r!lale. Il Comilalo internazionale ùa a proposito del pro~ra mma di concorso uno schisrimenlo. Nel paragrafo l l - c - del programma, parlando del pavi-


VARIETÀ

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mento, ed a proposito nelle parole • La couche inlermédiait•a•, diehiura che si~niflcano, che lo strato intermediario fra il suolo ~d il pavimento dev'essere di tale natura, che vi si possa ftleilmente inchiodare un assito improvvisalo nel caso che le circostanze non permettessero di aver sottomauo l'impalcalo prepa1•ato in precedenza e del f[Uala è dello nell'alinea che precede. B.

RIVISTA BIBLIOGRAFICA Sull'azione nel oorpl degli animali dei moderni protettlll, apecialmente di quelli oorazsati flui nella fa.bbrlca. Lorens. Solto questo titolo, il dotL Von Beck, medico gener ale ciel Xl V corpo d'armata, pubblicava testè a Leipzig coi li p i di F. C. '\V. Vog~J, un'interessantissima Memoria nella quale, previo un cenno sulle vorie specie di pr·oietlili e sulle lraarormazioni che man mAno st..birono, viene a parlare dei più recenti, dei loro pregi e dei loro difelli. E numerando i difetti dei proiellili moderni indica la lo ro procltvttà a sformarsi in grazia d eliA poca durezza del piombo di cui son fatti, e cita in appojtgio del suo dire i risultati eli molte esperienze da esso lentate su vari animali, dt cui la facoltà dei suddeui proiellìli a mutar figura ed a frantumarsi, quando ve-ngano ad urtare ossa molto r~!:'istenti e d'una particolal'e struttura, fu solennemente ed indisculibilmente conrermata, cir costanza eh~ gli fece st>nlir la convenienza eli <:ambiat·e il materiale e di rendet'li saldi e compatti di guisa che rimanessero inlalli qualunque fosse la r igidezza dei tessuti organ ici ùa loro percorsi, intenlo che a"rebbe conseguito rnercè i pt•oieLlili corazzati solto la direzione di lui eseguiLi da Lorenz. Non e mio intendimenlo di tener dielro all'egl'egio autore


60 ~

IU\'!ST.\

Oo\ ùi I'Ìf,.rirnC per• filo C per "C!:OO ~li

Spì>r im..>nli e (e duzinnt ''hll ne tra""<', mn !:'olo dt dArDP un Lrl'\'P. -.unto in''nJ.d iftrc i cnlle;.thi cltP. ne &\'l'ebber o il lle,:;IJ·o a ripete, . le pro' e ed o l•'::."!.!erne alleuta menlt> In «cril\f · o l'izirtAie ~ luslrnlo Cll"l r·icc,.lltenle do Ut\'Oie di mO!:lrtlU\"P che tradOU. e C0111peud nlo, 111111 r IIÒ Tlllfl perder molto do•lla '-llll CIÙ41r cZZ!l en efficociA. ~Ii limilt•r6 per tan to a far· cono:-<cere le proposizron i in ciii E'Zii ~on de n ~c\ il !lugo dt-gli !"ludi da lui condotti ~ul mòtlo dt comporlnr--i di'i moderni proiettili e c,uJle v~>rianlì eh!' -i pot rebl~t•ro in h odtti'I'P. nello loro roQtruzione per m cnoru t-ne lu p~ruicw::;ilil, '-1"11111 renrierli incompttliblli cnlle fl t·mi p~>r fczionalfl che devono lauciArli a distauze di gran l uu,;. SU• prt·ior i alla p(IJ'latn delle anlif'he bocche da fuoco ,. Po lloro ufl1cf() di !-ll·urnP.nli fpJ•itori . Qucc:to prernes!-o e~co la conclu'-ioni del dhtt. Yl)n Beek. 1. F u ttore pr incipnle drll'nzJOne de' proiellili i lo fot'UI dt percu!<Sront>, poiché do questa dipendo la possibililà di s upt'l'ar <• n non nn ostacolo e lo CQn!òeguenle ll·asformAZ.rone del pt·nicllile. 2. Lo prt>F-"ione dt•ll'tJl'iO pt•odolta dall'e"pans i(l(le di'l gal della ~c~t rica. ~:~~rc:ce rlannosarot•nll• a mmrma di"tan za, però a grun.Je dbtanzA non ha alcuna influenza sullo nAllu·u .!alle feritn . !l. ~on e~i ... lono i coc,l detti cofpi d'aria, rna fJIIe'"'ti òev ono In loro ~>ner:;:-io AliA diretta azione dci gt'O!i'"i proteltili !"Ui cot·pi. ~ - La mog~iorc o mrnore ampiezzn dal canalo della fe· r ilfl ùipen lo dalla conc:i-.Lcnza òel prot.:>llile, coerenz a d elle sue molecole, clurPzza o rnoll .. zza rlel rnatt>riale, di cui com• po"'lO, onzich6 dalla grttndezza, dal volume, dal pe"Q e della forma tlel rwoiellile !'!(e<:«o. ~J. I proielltli di prombo, fJUAii si a<lopPrano ade"'"'o perdono, a engiond della loro rorzn òi pt•t·cuc:"i llle, r elfltl\·aut n t&. ' 'iolenul, In lor·o ric:rwlll\11 rP-"bleuza e p"rf'iò la loN f rt a no tural<'i po«sono rlafo r•mar"i in vu r ie gui"e, !'JIPZ7.1l i' " Ì •· la ... sciar e frauuno•nli nel CfiOllfC t!dla ft~rita, 1! pt:'I'CÌÒ la t!OlUN~

dt IJ UC"lA diventa 8'~"0Ì pCI'ICO!OS8.


BI BUOGR_.\FfCA

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li. La aerorroazione. ùa pura causa meccanica, è perciò

la I".Hgione pt'inctpale dei pericoli originati dai moderni pl'O· ieUili. 7. r.a teoria l'ondata suii'Ftllo grado di calore, come pure sulla fo~>IOnt'l dJ pr oiettili, quale principAle cfl usA della loro t\e(OI'(llflZÌOOP, C I'Omplelt\rnPnle obbaltut.a P. perciò de\ 'eS!iPre ripu lata. in!':OSLPnibilP. 8. I proi~lLili che posseggono un certo grado di dur ezza interna e pt>I'CJÒ assit'urtHIO riule!Zl'illl d•>l\a loro formA. entro C!'l'li limìti, ~ono a«soi menn pericolosi, ~otto il punto 11i vista umanilar·io ~> chirurgico, di quelli di piombo t.< perr.iò da •·accomanrlnrsi più ~alclamente. 9. L'inùurarnento del piombo mediante un poco di ~tal!no, il così dello piombo clnrl), aumenta la durez7a dt•l proiellile, ma non lo ~arantisce da in<·onvtmit>nli più gravi. A~nche una copt>rlure metallica a poco giova, p0ichè qu•~sla facilmente si distacca A complica cullo scheggiamento di acuti frammPnti lo slalo delle ferile. SP la C'OpPrlura pr.i fo!'!'t'! di rame, bi;;ognerebbe mellet•e anche, fra i suoi inconveni~>nli, il [acile ris~aldamenlo, essendo rruel cot·po otlimo condullot•e del calorico.

iO. I proiellili composti di soli melalli dm·i. di ferro, o di rame, hanno l'inconveniente di non es~ere nff'alto fle~si­ blli e perciò tl• ft•atLurare le ossa in cooc::tderevolt> estensione. 11. 11 primo posto spello di dir·illo ull'unione chimica di di'Versi m!'talli con cui si fabbr·Icano proieLLili spe<"h\li, i cosi delli proietlilì fnsciali o cor~tzznti, poichF> questi oltt·e all'elevata rP.sisten:t.fl, posseggono ancbc un cet·to grado di elaslicilu, <·osicchè mf'ulre da un lato sono allontanate le probabilità di mnle!>-le d~>f01•mazioni. dall' allt'O essi proieUih non sonn prh i rli az.ione conlt'f'l i tessuti duri. 12. Tu primo luo~o c::on~> pet•cit'.l da menziounra i pt•oiellili di LOJ·enz cnn coptwlura tti acciaio dJ 11 milhmelt't di diamPlro~ poi quelli di 9 millimetri, dn ullimo qurlli cou coperb•ra di acri aio di i .2 millimetri çi elia metro d<> l mottello Behl~>r. 1 pro•ellJli con invoh!Cl'O d'acciaio di 9 m•llimelri dovt•ehbero e,!i!CN inLro !olli nei fucili a r elrocarica, a ragione rt~>Ua grawle •·es:iRtenzo adùuuostr(lta nelle esperienz-"' rlltte sulle ossa del cranio e sulle lamine di ferro.


696

IUVISTA

13. !\1 ollo meno pregevuli di questi sono i proieUili corazza di rame, poichè nella lotta Lra eolpo a co•~Lr;actm la corazza racilrnenle si apre ~ lascid libero il pl'Oit:Llile. stesso avvitme coi proi~>llili della forma l\taU'~&l' e•l H Inoltre la natura delle schegge della corazza é p1ù pe1~ie<*M nella camicia di t•arnH che in quella di acc1aio, percbè i menti dt:lla pl'imu più facilmenl.t• c:;j oleformano,la ~P-rano 1 sul1 e ,.i si I'OnClccaoo entro sollo fol'me di punte ffi(IILeo m('nlre ciò non c:;j o"<>ena m11i nei t·r oiettill Lorenz. l'elevalo PI'..Z7..(1 ucl l'llffi6 e la sua l•U(J08 conducibilità del lore ::-ono circostanze di cui imporla L~>net• t•onlo. 14. La resistenza degli oggetti dipende dalltt loro paUezza, d olia IIH'o spess••zza, dal loro peso specitir:o; •IUI!lllil di corpi a1ùmali, dalla struttura anatomica dei ri"'petLivi suti, come pure dalle loro pi'oprielà e funztont fisiche e siolo~ich.e.

15. Le h•ggi tlc:;iche non pusc:;ouo e,-sere appht·ate str~ lamenta ai <:'OI'pi animali, perch~ in questi i rapporti modificati in modo ~peciale da allre forze, le quttiJ, so ol'f!llli in considelazioiw, facilmente conducono &d errori. i(i. P l·rlanto la teoria Jella COIOf•ressione idraulica di i eli ili nel pas<>aggto atlt·1:1 verso i le~~mti molli é ùa r·itren4,1'8l; ine:;:alla. 17. La forma speciale del cunale percorso dal dipende dal rapporto fra la percu<~Rirllle (colpo) e lu re!liste!Uiill!: (contraccolpo), come pure dalla alliludiue particolnr e proiellile stesso, dalla integrità delle sue forma, e dal grado di Jeformazionr>. Riflessioni. - L'illustre e compianto mio predecessore prof. France..co Corle::oc, nelle sue Reminiseen:zed'un oiatJgill

in Germ.ania per mi~sione ufjleiale nel 1871 , dal fébbraiD al {Jiugno, pubblicule a Venezia nt>l 1871-n, primH di Lra&tare dei progr·,.ssi che le ultime guerre hanno promo~so nelle istituzioni civili oJ umanitarie (sC(Jpo pt·ecipuo delle suddeLta Rua pubblic~zione), e~prime alcun1 suoi pensieri che l'liJDO opportuno di qu1 ripr•odurre. • Parrà fo~e a taluno un po' ~lt-ano che solto l'impres• sione ancorn viva d'una campagna mo.rtalissim& segnalata


BIBUOGJUFICA

• dalla eoormité ùelle masse combalt(>nli e dalruso delle nMDi • di recente mven:t.i<>n~ si Jevi una voce che accenni a loùe • della guerra. Eppure data l a impossibilalà di sopprimi? re • questa lendem.a degli uomini Ji eomballersi fra lor·o "' dì " evjtare il cozzo tll~lle nazioni, io credo polet• ~O"lentlt·e "-P6· • cialmenle dietro gli estwapi dati di quest'ultimo decennio 1 che la J!UI'l'I"S. fU Ja SOia p!"OillOt~ ÌCO dJ l.anli pt'Ìncipjj di • squis1ta d villa e dì lanle istituzioni uma'lilade, da .Jon•rla • consìd ..rarr come una causa di progresso reale nella mo• t•alità Jelle nazioni • (l). Infatti mal s i comprende a LuLta )ll'ima che i nnc;>vi e tert•ibih mezzr di disLruzaone inventntì o perfr>zwnati rwlln secflnna rnelà rlel vol~eote secolo abbiano confrabuilo R maggiormente svtluppar'e rnmaniU!ri«mo ed a spingere i popoli sulla ~·ia della rarità fralet'ua e<'calaudoli ad e..--;co2itare con lena mdcfessa e<l a melterl" in pl'Rlica lutti gli amminicoli clae v;:~lgono nel ultenuare ae n nn a parah~zare la fur·za delle potenze noci ve, a cui Lulli ricot·r·ono in caso di guet·I'a pet• LdonfMe del nemico. È un fenomeno !'tÌ!l~o!are e slat•ei p01· dire incomprenSJbtle quello a cui da ptù Juslr i a!'lsisliamo Jena utlivtlà e della pervtcncaa con cui gli uomim -.Ludiaoo or·a il m•llio ùi scannar:"i più sicuramente e su paù lar11a s<:ala, Pd ot·a s'affaticano aLloa·no ol problt>ma di r endere meno mi,·iclinle e meno disaslt·osa. la lotla. che hR per og-geLLo la t·ociprocu strage. Si rlirebbe che At'imane ed Q,•oruaze son sempre alle prese ed aguzzot1no il loro ingegno, il priruo per lt'ovar· nuovi e piu

ftl L'impo.o;slbllila dl sopprimere la guPrrn non hll d'uopo di tnnli rnziocloi e di tante provo. Lll !>loria rleiJ'unJaniLil e Il Pt'r convincere i seottlel che non l'ammettono, se ve no fossero. Potrei citare molli sr.riltorì per avvoJoraro~ colla loro autorità la suest,ressa sentenza, ma 1nl éonlent orò di in111am gli Increduli a leggere l'O(lf.ra d! Proudbon Jntilolrlta, La ~1erre et la pniz, In cul tro"eranno di ehe edUlc.arsi io•omo a c:osl lmportanb' argomento. Su qoesto punto In oono i•lenamenb' d'accordo col surrammentaLG prorc,sore, ~ol quale però non saprei con\"enire che la got>rrn, sia stata la flllil prom~ lrice di tanti prlnelpU di srtoisita ci\"illil c dllaoto ist•~uzioni umanitarie; senza lngol!anni a. cercaroo le rogioni. perchò t!Oit cii hic lo~s.


(i!JN

Ili I' JSl'A

tr•t•t•rblli or,Ji!wi, il se '<ltl In l'CI' ~mussame la puuta o "C«'"'i tnat•nc l'impeto ed il lnnno.

Co~l ahb,au1o YCt.luto gli fnrzi dPzli ingegneri rnililat·i ten.. derc da unu parte a ruolllpllcarc il numero delle urrni da fuoco c ad anmcntnr·ne la prel'i... ione P. IR pote-nza; da l'al a "CUopl'it•e un rn~zzo 1h rc"i~tenza proporzionale tdln IOII'Zir,. di fii'OÌc.~:ione. Ond'è dii.! ,..;011111 Yènuti dai poco "ÌCul'i archi· bugi a tmccia e dui cauuo11cini di cuuio cer•cJJiali nullalllt>nle di l'cr·r.,, ai \'ettcl'li, flllt• t·ivolte le, alle mitril~lioll'icf, allt: lOI'pcdioi cJ ui <·armoni tln 100 touuellale; e dalla groa. ~nlnnA polv~r·e di frate Selawaz·tz '-iaru ~junti gr11datarnrnte ai fulmruali. alln piro"'~ilrnn, alln dinamite. alla paucla~tile. li progre-..--o ottenuto nel cmnpo dell'ofl',.sa non fu certo rag~iunto in (!ltello della dire...a nel quule, giova confc,,.nrlo, ~ÌRnlO l'ltnacti indiC'(ro dej.{Jj llOlÌChi COmbattenti, prP«~ i quali, pr, «cirrdP.ndo .l~tlln \'igorin llldn·i luale, i mezzi offensivi 11011 pre'"ole,·anu 1li rnnlto l'Ili tfifensivi. Pm•ò bìsti!:IIR flOil pns"l'll'll !'loti,, !':ilenzio le gara d i rui siflmo l"P~"ltulor·i fru lt> lllodPrrlt' rnn~-otocluntiche artigli~rie c le roruzzt- rlP.IIe Havi, I.{Al'O ifl r11i 'Jllt·!->l'ulli me ebbe t•o semp1·~ la Jleg;.rio, per·chè rut·liglit l'l('\ n llUrlll'lllRnt]o il lor·o calibro, O caruhinndn la for·wn o In rnHL r•in riPI pt·oietlile finirono. e "'arer tentato d'aga-runll'cre>, tìnir·auno "~'mpre, per trrroufare delle cornue ùi 'IUfllurul'lC rnelallo P gro"sezza esc::e c::iouo. Xoo perdero il mio tempo a <:accheagiare Arinsto r••t· th· ruo ... trarc che le armi lo fuoco furono un'invenzione diabOlica, nt• ripeterò cor• TiLullo rl uoto di.,tico: Qui- fUlL horrendi)S (>rimu~ I)Ui protulit ensest Quam r"nh ~t h·ra (~rr,·us lll•J crJ:;~ fui l! (l),

rna non ~o lraltfJnel'mi dall'nn·r•rli•·e l'he, ammesso pur~ cho la gut>l'.rn "lfl CIJIInatur·nl~ all'uomo o pPr conseguenza o prima o pui Ili C\ itabile. cu1nc affl'l n•avb il .,urr·i<'ordato prore,.,m-e Cor·te e, non ~i puo :-euzo llagrante eontr aJdnìone nei 11 ,._ ruiru cd una colai 1'1pugllun7.fl J•t"Oclamnre che essa fu la sola

promotricc di tanti pri11cipil eli 8fJtu •ta etrillà. e dt trznte

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111 C..\ , TJOr11.1, L J, Gft{lùl \',


DTBUOGRAFJCA

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ìstìtu;ioni umanitarie da doverla ronsiderare comettna cart-~a di progres.~o reale ndla moralità delle na.:ioni. A m~ pare <'he si p•·o..,,·edereltbe t m e::lio e più efticacemenlc o sifTutla moralità rinm•ziantio a por•·e a repenlaglio per fuliti moli,·i. per nwl inlc~o amor proprio, pr·r hbidme di fnmu, per smauia di dominio di qualcheduno, lu vita lli migliaia " rnigliara di perl'one, cha non v'hanno nè colpa nè peccato, e che se ne starebbero tar1lò volentieri alle loro cnse uù n LlenJ e> re alle I oro faccenJ,.. ~ atl educar la propr·ia famiglio. :\Ju lasdamo da handa una lesi colanlo conlrover·Lihile & conlr<"ver!:'a cd esamìn.amo piullo,to co"'a vi ;:;.ra di realmenll'l pr-at eo e g1ov••\'Ole negli sluJi falli dal ~ig. von Beck in colhborazione col l<l{!llOr Lo1·enz. :'\on vi ha cui non COIDI•renda che in ragione compo<=la della forzo irnp lleote, clelia forma (' de)ln natura 1ei pi'Oietllli, que$ll producono al ù'ogf,!i effetti nell'or~Zani~mo mollo diver•st e p1ù l'nrmi.i3bili eli quelli rl1e si ollenevano colle bocche da fuoco e enl le palle di cinquanta umli fa. La v~lnc•lù iniziale aumenl.ntn, la conflgul'AZ.ione dei proji!llili (lllif'rni ed Il movimento rolalorio llllfJl'PS$0 loro dalle armi rigate, fonno ~ì elle t-ssi proiettili <'Oipi!'cono più ~icuramenle il bersaglio, penelt·ano con n•AfrJ!Ìnr facilllà a traverso i te::Stùi ln•fur'lltltlo e schel!giaudo le O~Hl, ·~unlunque ue sia la forma e la dJt·t>zion~, ~enza deviar·~ ll(llv.vohuenle tialla lraielloria. come A ''"enìva colle armi snlicho> e ct.lle palle .,_ret•it·he, le quali, inl'onlrandn tangenzialmente un t)>'SO e~lindrko, ~e ne scosluvano non CAgiOHtmdo, t'unrcht> PI'Cezionalmente, guasti di T[llalcl.e importanza; menli'O i pt·nieltili acuminali, anche ÌLn}nlllC'IlclQsj in lln ()S!=:Q !0\fernida.JC O ciJmill'ÌCO, 11011 scappPno pAr la LHug~nLe, ma vi lS' adtlent•·a•ao ~ol che trovino diuanzi a sò una supe1•fic e un po' più larga del loro apice. La fot•roa o~ivale dei proielli'i eh~ ue favorisce la penetr·azione r.-nde più frequenti le le.,ioni tlell'ossa, ma~sirne le frH lture, che nej tempi aJJielro, <tuantlo s• adopt\ra ~ano palle :-feric!Je uon si verificavano d'u•·,!inerio che quando os.<>a cilrn.lriche o cou ve<~se ,-en i vano col pilè ,IJ l'etlawcule, Questa non lodevole prerogativa ùei nuovi proiellili (di ca-

,n


700

1\1\'ISTA

gìonar·e cioè più di spes::;o la rratlura delle 0~:-a in dat.e

co.o;t.anze

Cl'l·~cer·~>bbt>, secondn i si~g.

von B"ck e a motivo delle deformaziOni che suL:l>cono le palle di pictmliM insinuandosi nel tessuto compatto d":ll' osso che oppone

voltdo ostacolo all'ultPrìor·e lot·o nddenlramenlo. Qui si pr•flsl'lnla ovvra la dotmtnda, se i nuovi pr oiellili slìluiscono dal punto eli vista umanitario un proj::rt!sso un regresc;o dPII'ai·tc ddla ;tul'rr•a, la 'lualc ad altro non min. se nou a mf'lt er·e fu01i .li comhallunenlo il maggror nu1m ero·: di nemici rll'l più brevt> spaz:o ,,i tempo possibile, con q uan'fil anlropia e b· ·niguità d'intenzioni. lo sa Dio. Ora è fuor• di dubbio che avuto l'iguar do alla più lunga porto li\ nelle ar mi morlernP, alla rnagl'tior precisione del tiro e4 alla acrrescJUta facoltà di p•·netrazione dei prOiettili ucl'umi•

nati, il ~ucc,lato ~>copo della ~tu ... rro è con mag:.;ior sicurezza e più complctumente r•aggtUnlo pcr·chl! il numero de' fe riU e de' mor ti d'una ~·or·nala campale d'oggi oltrepa"'sn di gran lunga quello a cut s'at·rivava quAndo erano in uso armi meno J•E'rf'etlc e proieLtili d'altro moùt311o. Però siccomt~ non Lutto il mall' vil•ne per nuocer e, non sempre i proietlili tli nuovo coruo che dichiar·o csserr• più duuno:.<i Je!.!li antichi, <opccie pci lot'O em~ui sulle Ol:il'&, riescono micidiali quauto le palle sr~ t·iche e ciò per l& ragioni che vert•ò e~pouendo. In Crimea Ull ufllzinle rlel OO!;li'O corpo di spedi7.ione ru r tlo al pella da una polla sfericu (riru a~ta in cavità) e morl cir-ra duP me~i dnpo. itl !'eguilo !Id abbondante suppurazione provocata e rnantenulH nel polmone ullraversalo ùal pr oiet.tile da rrarom~nli dt vesl1ario :--pinlt rnnanzi dalla pall11 ed arre~talisi luugv il tragi tto ~cavalo da questa nel villc.ere su.ldello . • ;.lei 1859 un uf11zialo ptemonlese, che Rlava perlustrando la r•iva sinislr·a dPI Po, toccò de un cacciator e tirolese in egguoto sulh1 sponda ùpposta una carnbmula al petto con lesione dr>l conicopon.lcntP polmone ed errestamcnlo del proiellilo uel)'jnlerno tlel t~~race. · A \•i«ilar qn~>ftlo ufficiale ti ca"'o volle che <>i combina~sero due che avevano vetlulo il surrarnmentato mililare cbe per-

re-


BIBLIOCR.\FIC.\

70 1

dPtte la vita n BAlaclava. Uno di essi colpito dalla ~11111 rR~­ ~omiglìan:lo che scorg~:~vas.i ft•a la feJ•ila del primo e ,,uella ùel !lec.ondo, c dalla quasi tdentilé Ili rit·cuslanze tn cui l'una e l'altra erano avvenute, memore del ll"i~le P<>ilo che quelrnllro ave•a sorltlo, lc>nlenn6 il capo in allo di scoraggiamento e Pu~urrò all'orecchio del colle~::a che v'era poco .Ja "'Pt:t·nre. Se non che nPII'esaminar la lunir.a dPI ~;Acent... avendo noIalo, non senza l(UOiche sorpt·esa, comi' questa m corTi'-pnnrJenza ddla ferila non presenht"!>C ch<' Ullo c::oluzioue tH con tinuità quAsi lineare, di tlue ceni melt'Ì di lunghezza , }Jtll' non di~!'imulando~i

la grav•là del fatto si sentirono nntbedue confortati a pronunziare un pronO!-<lico non ass(I)Ulttlllenle

infausto, pcrt:L!è li a quel! t~ ossenazioneemerge\·a cbe, ao.;~it>me al proiettile, pobabilmenle di Cormu c liudro - conica, nun era entrato nella ca' it.é lot-acica alcun altro corpo e -..Lt·a nco capace di allt>rat·!li o d'irr itare il parench.ma p 1lmounlo e di determtnat·e e manlenervi unti tlogo~• supput·at1va più o meno pron tanwnto lato le. L'evento non ~menli la loro !>peranza e l'uffiziale gua d, malgraJo la pre~cn za del proieltilt!, e fa lullora parle dell'8!'t'I'CÌlO atlh•o. Dunqu... l't~cmntnatezza dei proiellili rl!ca con <>è qualche vanlaggto polch~. oltre a 11011 asptwlnr<', come fanno h.: palle srer•cbe, bt·anclelli di tela, di flanella, d' mbolliLura, di panno, che inumiditi ùol sanque o da allri umol'i a !-'econda dPgli organi m cui vengono trascinati, vt !'ono trattenuti e dhou tAno causa permanente di lavorio infiamma lo•·io. percuotendo contro gli spigoli di certe ossa come la roccia del temporale. lo linea 8!'pra del ft:!mOt·e-, la er esiA clelia tibia e s•mih, non :.ono so,.-:-J!etti a bip11r·tirsi cagionando cosl dUt' fet•ìte in vece di una, come se ne danno tanti ~sPmpi rwgli autori. t per tanto vero che, considet·ato solto qut-slo al'p~llo, ti proielli!e di rnin<H· calibro e di fot•mn conica cos titui!-><'~ llno ad nn c>'rlo ~P!Ino un progresso. non solo pt'rchè colpi!':ce a più gran dtstanza e si ra strada in mezzo ai Yari te"-~uti ~'~Upèrando la r···Si!'lenza dei più saldi, ma perehè produce ferite di piccolo diametro, meno esposte di quell~ dtpendenti


lllfbTA

du p1'ùiell1li eh J.liU grosso volu111e a complicazioni cd denti tl1 tlive•·sn !<pt>cie u tutt1 più o meno l~miiJili. !\la ù"allron 11.: nbbiam "etlulo che le Jtalle piccole cd og.YOI• uou qmtano soltanto fjUtJJilà eh~ le 1-endono meno pericolo~e delle altre e pref~:r•h•l•, a motivo •lei men fuue8 li ri· s·Jituli a cui in g,•uere danno luogo, o pcrc1ò c f.rltJ!'liflcata la preo<:cupazione du cui ru ll"utlo Il 'Ì:,:'TJOI" Br ·k (dopo d"aver ripelutauumte o,..,-pn·alu ptnnlo fa cihuctH,.. si sformnc:scro i piccoli pruielli di piomhu couiC"i, rnas,..ime quand<> percuote• Yano os;-;u d" una ptll'licolut•u ,lf'ullul'u o ;:;olto un dalo angolo) a cet·cAre il modo d1 1'!\'è,..lirli d'un in ve uc1·o mollo re , ist.ente non se ne alt.-ri lu r, rma ~otto tu violenla ù •ll'urlo e t·.a~ioni una fer·•la irregolar.. estreuullm'nle pPsta e lu•.:eralo, ulla a pl'O\ oca•· viv~::~irno ~pasimo e non di r·ado a determinnr·e uu proces-;o cangrt·noo: . l pr·inc.pii ùi fic:icu invocnll al J •ll. Beck e gli sperimPnli c.(Ht cui cOll\'Aiido siffalli pr·incipii pon:.:oun fuor· di tlul>b io gl'ineonvcni~nli uffl!r·li Jai pr·oìeLlili uJoderui di piombtJ, i quali per· le r ucioni 'Urriferrtu possono sfurrnat'si. rotnp~:rsi, incuru•ut'!"Ì ncll"o""D, ecc. Qui però fa d" uopo r·amtnent.ure cùo i proiettili li 111• ·rnbo dì cin•tuanr un n i ra undUVtJIIO !<Ogg-dli and•" ~s1'i nltPrazionì tali che nulla nvevatu> da in\'idrnrc n qur:llu chl.l !'i Je· p! •rann nei proiettili allualmenle in U"o: Co~i p ·•· duruc quoJc:re «agzio, io ébbi océ8sionc J i osser <~81'1! nel 18;)() 10 un ~uif'iJ11 che la palio d n pi<~lola che lo uccise :s'era fullH 111 ùue peu.i r·ontro l'apoDsi mastoiùt• destl'a, uno dei rruoli ;.'era allar·galo eJ ac:..olliglrato fJU&I la"Lra sulla "-Uperfic•e è"lcr·na di della apotic:i· l'altro portalo~r in alto alquanto oblit!UHmcnte dull'inruori oll'inùenh·o. ave"n·altravcr'-'ulo tutlo il tubo cer·ebrt.te cor l'isponùente e ::s',.t·u rer· malo in prO"!C'imità d.,Jia :::utJI'R ~ag1Ualc, ÙO\'e pre .... tlrtla\'11 le par\'èll7.e Ji una won~>ta Ju due cenlf.'s rn1 infosc;ata nel tessuto diploico tlcl parietale P le~germcute concava colla per•feria irregolormt'nle raggiula. );el 18il) mi oc·~OI·"'e di JUPJicar un :ooldnlo che colp1lo di bal"c;o io alto da uno palla d'a•·chibugio verso il q~;ur·Lo supel'iore Jella tibia pt•esentava un foro d'entrata irl'l•golare affìuch~

*'


RIBLIOGR \FIC.\

con orli notevolmente cli"lesi eJ un roro rl'usl!ita alraltP-zza della tuberosilà inlet·na ùell'o~!':O ~unnominalo, di forma ntlungni.R an~i elle rotonda, circo:;lanzn che Cece supporre a priori che )a palla E<i (OE'Se ÙÌ\'1$1\ in clue, SU(lpO,.ÌZÌOil•' clttJ :si cambiò in cer·tezza quando esplorali i diii\OI'IIi della fct•Jin, "Ì ,.enti contr·o la testa del perone l'altra tnf'là dt•lla palla nl'piicaLO contro l'o<>so. al di<>ollo del lezarnento peroneo-tJbtale nnleri· •r· '-Uperiorc. Il prvf. Co1·tese hu 11arralo la slorin d'uno fl'rila d'armo--ch'l fuoco ùn lui curala, in ru1 il proicltilc (unu polla d'onciA) c·t·a pcnetralo neJ cranio pl'r un fot·o ltuico, rotondo, che ~COl'fie­ 'l:&si ~op111 l'apice dt>II'•H"ecchio. Lo "Jl!!Ctllo perconevn un tragitto eli 8 a 10 centimetri ~enza iucouh•ar •·••sislenzo, c1ò che fa,·eva naLUI·ulrueul.. arguir~ <'he la palio. rima~ta nd cavo cranieu~e '-i ro..,,c C.?rmata a quella profon lit.u dove s. <>enti va un o;otacvlo. che "'ll"upponeva ro-"o if fti'Otl:'tliiP. Mal~rado la gravezzu ùelia lesione c l' i1upo1·tanza dt~gli ot•gam offesi l'mfel'llw '-'opranisse allA >'Uil ferila. \fOL'lo 19 nn ni dopo. se ne feèc la necro ·c p1a e ,.j tr0\6 oJagial•l 'lilla r-upet·fic.ie interna delle :-quamme •lei temporale, sulla rocc.a pelrosn e ~ull'orlo ,tcl tentorio, un pezzo di piombo che pa1e,·a a tutl.a p1·imo d h iso io due, rna fu riconosciuto po1 d'un sol pezzo, che non er·a altro se uon ~e la pnlla feS"-8 e deformata, la cui porzione piil groel"a c toncleggiAnte pO(;J.liava in sul lentorio e l'anlt>riOJ•e, discoide, sul mw·gine suporio1·e tlellu roero. il'a la suo ba:::e e In prominenza formata •lal canale semtcircolare ,.upcriore (1). Que ·ti falli in ar·mnnia r·on i tanti congeneri riferiti da Percy, da Larrey, da Ledran, da Samuel Coopor, da Dupuylrt>n e rlA parecchi allri insi;mi trallalisli, confermono ampimnùnle l'nssenione del doll. Beck relativo alle deformazioni etl nlle deviazioni a cui andavano e vanno soggette le palle sfertche, (l ) Di una t~rilll di p<lll.l a' ctr~:eil<l. - Storia r:11;iunlla d~l prores~oro ec.mmeodator ~'lu.!\c~o ConE.S&. - Yeo.,zi.a. Stabilimenlo Sazionale di GiuStlf>!Je \nlonlllli, 1870.


/0}.

RIVISTA

ma!'<-.ime «IUelle di piombo, cau~a non infrt'rJuenle òi sconaa e di inlture chn re1 uto io pure evitabili coi proietta li di piombo coru:.::t.ati d'acciaio o con quella fatti ti' un solo metallo piu resi~tPnte e meno duttile •h:l piombo. Mu fa me'<ltel'i non r~•·dere di '·istA una circoslanus di DIOllo pt>so nella bilancia clei prl'gi t! dPa difelli olci pro,cllili, ed é •1uella dae in no tura nullu v· ha di 8!--S<>Iulnmc>nle bm1n0 e di tl"""lutmn•·nlc ealli,·o; o cii!' lt- buoue o l·· CHlliw qualila !i<•tlO tali piu :;ubaettharnenle che obaPllh•omen lP, 11 non si può r·agionPvolmenlt• !'<OSl••nert~ che in una dalo c0~a qut'sli prewtlgsoo n «ruelli, quando l'e'-ame di confronto non~ istituito a paritù di condizioui e prt:'ndendo !f' mo~se dagh !'~tessi cri lE> t'i i. H ~ià accennato comP · pro etti 1 moderni -.iano du cnosiderar;:i qual progi'P~so utllan«tario in vil·tù di alcum effeUi inerP.nli alla lm·o furwa, aliA matPria onde conqtano, P<'<'. Ho pnr mcs::<o in chi81 o cl1t' q•:t>gli ~tess1 p1·oi.. U.li, giuc.li<-uudo da allr·1 effell« non m1:'nO dei primi impulubili allo lòi'O configurc.t.ionP cd ai loro clcme11li cosliluta\i. sono as:<ai pio pert H MJ d· p<li antichi, nè ~i potrebbe a!'se,·c1·ore cllf' e~si se{l.'nlno nn pos::o piti innami ~ulla vja delr 1ocivilime uto a dell'l. mnnilari!'lmo. Ma, tenuto conto tli quPllo eh~ circa il modo di comporlar"-i ncll'or~o nismo onimale Jei proietl ili oma1 quasi ,:eneralmcnle andati m rli~uc:o (proiettili ~ferici, di piomLo c di ~ro~c:n calibro) hanno dello e c:c·rillo i piti insignì e "Jìet·imentnli chinwa;hi, é facile convincersi che 1wppur IJU••lli erano mezzi acconci fl f11r valere ed a mt'llere in luce il ("re~ scente affetto e l'off1-alellnmenlo dei populi, e eh t> ~e per certi ri~arili erano meno P~iziuli dei nuo\'i che pre<:.ero su ,li essi il sop1·rwvenlo, pE'r cPrli »Itri mPI'ila>nnC'I a buon dir 1Llo l'ostra"i"mo a cui v.;untro condannali. R1~contrando ciò che dai sunuominali autm•i fu srr il to fin dal principiO del vol!!'en«e secolo ed anche in epoca anl•·r·i·• re, cir~a il •ent) t ella rAila da cannone, In cautet•i:.::zazione in· dutta nelle par•IJ rnolli ùallo palla che spinla du un cur·pn in combu~tiooc !'lt ere e'a consPf\8S"e un ~rado dt cal• r•· cbe do>e\'O aumentar-si in r roporzione dellu rapidttà della s ua


705 cor~fl : intorno al timore dei pruiPt llli av,•elenati Pd allrellali BIDUOGI\AI'ICA

prf!.'ÌU! izi \'OI,.:nrl. non si dura falìca a ~pRCJ lAr«i ~'he parect:llle lt:f{~i ll~icbe eruno pt>l'fcllllm ente nole t~i nMll'l preder~• .. .:ori. i quali interpr l'lavaf!.O opportunam ente <liver"-1 falli

erront>IHneuLe riai volgo atlr ibu1li a cau:-~ m:=:u:-s1stenti. Co,., l'azione cuulerizzonle delle palle era stato chial'llo uon ess'-'rt.: che un'as«urda ipotesi niente meno che da Amb1·o;.>io Par·è, il qual.. pt·nvò .. perJmenlaliuente una palla nel rnassJmn clelia ~ua "fllnl~ p8!'sare allravt~r,;o un monticello di polvo·r da schlnppo !:o nza accender la (1). L HI'rey !i'O':li''!lfle 0011 Il ver fondarnent.o l'opinione cile VI rosrero Ùt'Ì proiellili avvel enali, i quRli potesst>ro esc1·citare un'ali•me lo::o-.ICtl su!!li 1 rJlani-.mi elle ne verrt>bbert' •·olpiti, perclJC l'aur,lu che quelli sotfrirebbero Ut>lla c1ulna dt>ll'anna dà cui SIH'ebbel'o scafrlillli e quello che s•1blscono n(':ll't-u•ia e nei ,. •rpr cho> ;,,,..ootrano prtma ii A·. ·r oron tar i m !Jllt·~la 11d io q.JI'II& pa1·te .tell"ec·)OOmJa an·male lle--tinala a ric 'f'rli dìstmL!g9 le vurie sosLttJIZe eh~· vi fossero appliCAle allo lor o ~up ·rtlr•ie esl••r·na 1:! I'Ontene~ero !JI'i· crpii ,·elt·ol•!"i 2) P· l · ton ùa ~p•e!!Ulo con nrcr• mt-uli int>lullnb1h che ,1 cosi dt>tlo vento della val la da rann tHlP, di cui si avpva una volla tanta puura. t-d 11 cui s1 altri hui~;ano malanni e nPtnruenLi incsl<· •IAbi 1, uo 1 pro•luce !'ull'orgAnismo umano al ·un effetto apprezzniJde e non d,.lermina le... ioue d1 sorta (3). Co...l !Olantlo le cose, parrebbe a me che uella que .. l.ione dei prult.>llio~ -..lud1a1a ciAI IAlu umnrularw si po««A d1 re che fin ora sunt bona mizta mali.'l, su n t m ala mi.l.la bonis, " nessono ~'" in gr11 lo dJ ~~~--el'ire ricisamente quall• ~ia la "pecie di e"si da adnllH• SI di (H't'Ct'renza, c1ò che nou !:li~nifìcn eLle non <-i "pos~a in un Avv..-nH'e piu o uwno PI'O"'~Ìmo I'Ìtl'>enir.· qunlchl' t'0"'8 oli piu l'O<idl«fflc.. nl,.., e non "i dèbhnn• • incoragE-riare ed aJ · plauttin~ ~h l"rurzi dPgllumnini tli ~citHtza e Il \"fldi .\JIBIII'IIit o PuÈ citalo da OC"PIIYTII&!\1 no•lll' SUl' Lt;iofti ~trbalt di

dhtl•n chirurgica, tomo l , rn~. 31, dulia tradtlllone italian:l pubt•ltt:ll.a in Vene7.IJ. nel i834. rtalla tipo)lralla di Paolo J.amt,ato. l! V, l r:ìoni r.-,.bàli di Ot PI'YTIItll , P.'!l· 30, nota l di'l t.omo suettl.ai.O. v. u:ìom l:trbo!& dt DtPtYTIUI:%(, I•3j!. !8 ~ !9, nota t del WIIW suc-

m

eitato.

45


106

lUVJSTA

dei nlsnlropi che pongono ogni loro cura n ell'escogitar~ un pl'oieltìlè che senza cessar d'essere un mezzo offensivo noa sia malefico e spaventoso come le palle esplodenti e le bombe asfisstanLi, e conduca alla pralica soluzione del problema a cui con acume pari al buon YOlere si sono dedicati i signori Beck e Lorenz. Votis ;;oçcedet cventus f •...

Rigorosamente parlando e non potendosi sopprimere la guer t·a , mi sPmbra che la r isposta nou possa non es8ere negati v~:~: pul' tullavi~ non è impossibile che o munendolo dl una corazza iualtel·abile o riducenùone ancora il calibro e rifacendolo sfQrieo si arrivi a rendere il proieLlìle rneno micidiale e più semplice ne' suoi effetti. Oro che in medicina si ra una cosi larga parte all'igiene e si assegna alla pt•ofilassi una importanza maggiore che alla terapia, bisognerebbe che in tutti i mali minaccianti comunque la società il prevenir e prevalesse al reprimere. L'associazione deJla Croce Rossa cbe tanto onora questo noslro secolo e rese durante lo ullime guerre cosi s egnalati ser vizi alle truppe colpile dal ferro nemico, malconcia dalle malattie che di solito allignano negli accampamenti, é certamente una oommende volissima e preziosissima istituzione, ma sarebbe ancor più commendevole e preziosa ~e la sua missione fosse quella d'impedi!'e cbe le nazioni si azzufras· ser o, anzie:.hé alle vittime della zuffa porgere i doYuti soccorsi che non sempre torn:~no tempestivi e adeguali al male e ai bisogni. li vero progresso umanitario sarebbe l'abolizione della guerra, là chiusura irrevocabile del tempio di Giano1 Ja qu!lle permetterebbe di far megho Pinteres!'e di tutti e di promuovere a tulla pol'!Sa le arli della pace mer·cè cui si assicurerebbe il benessere universale, s'ingenlilirebbero i costurni e cesserebbero quelle orrende carnificine di uomini che1 qua• lunque ne sia il movente ed ·jj pt•elesto, e traggano esse origine da Dio come c'insegna Proudhon (1) o del diavolo eome Il) Opera tilat:l., vol. t•, da pag. :u a 40.


DLBLI(JGRAFJCA

707

è opwion .. d'unn moiLituline d1 fìlu!;Otì, ::.on più Je 0 ne dclri~tiutì \'8 ferocia belluiua choJ olella lllilezzll di creature ragioJlC\'Oii dc:-tinaLo· aJ amàt'Si ed n prolc~:.:er~• scambie\'Oiwenle. Ma poicltè lu guerra e pur troppo un bi'logno, una malnllia congenita, un IJ;•lgello che hn tran1;.:lialo e tra,·uglierà ::.empre la razza umttno, se non un fattor·e di affinamento c di recipro~:a civtltà, unu palestra ÙOVè ~i manifestano~ 51 s\'ol· guno più ancora dellt' furzc muscolari le virtu intelluLluali e le nobili ast•iraz.1oni che ct rendano capaci d1 affrontare itnpavidi 1 più sèri pertcoli e, d1 compiere le gel'la le piu rnirn!Jili e 1~: più ~lorio~a imprese, H giudizio d\!ll'in!'<igne DPMaislre, è d'uopo conf~saro cbe è opera mertlurta l'biT~tll­ corsi a lrovat• modo d t 1·endcr·e meno luttuose le cons••guenz.e di quellu impt·e:-cmdilli"e e li1l&je n• cessita. E per ciò non st può contendere al ~tgnot• von Beck H dir Ho dì ligure re fra i bene l'allori dc H' umana fumi~tlia, t! it i t o eh" e1di lc!ritt:mamenlc acquistava, ~·roponeodo che ai proieltill di piombo comunemente atlullali ui tempi che cot'r· ·lo ven,.zano ~ostilutti JUt"lli corauat1 ,J; ft··ciaio di L.. renz, che dJ!llctlmenle si deformano e l"i ~cheggtano, e producouo f••1·ile nu·no complicatP, ~cnc ralmcnle regolari e ili gu~tri ­ gtone p1ù probabile. Alla p1•oposla dell't>);imio mio collega io mi farei lecito di annestartJ un po· d"appendic~ e dì commento. Giaccltò la corazzatura ù'aeciaio olei pt•oiettili ha uno scopo •1manilario e ~e ne l:;ll{lgerusM l'adozione per scausarne l'nllerazione di forma ed i danni che a questa tengono dietro, ~embra a me che, nello stes::.o orJine d"idee, e.i polr·cbbe IliO· òifìcare la conftgurazione dd proiettile e .render !o di ut(;llO a~evole penetrazione, nei diverl::t t~::.~uli c sopt a lull<• nelle 0!'188.

In allt•i tei'Jnini, \'Uo che le palle sf,.riche le quali se incon tra no oblir1uamenle un osso de\ iano e non prool ucono le gravi lesioni cbe abbiam t·ammenlalo di sopra e rhe sono l"dfello ordinario dti pt·oiellili acuminati, perché non st ~op­ primerebbero qu~st1 é non !SI farebbe ritorno alle palle tonde, d'acciaio o sollantc munile di corB.2za di 4ueslo melallo, St.'eondo il sistema Lorenz 1


708

RJ\'ISTA

Foree il ritorno ai vecchi mezzi da m~ conei,:liato a d.mentico ciel multa renaseentm• qttte jam cecidere e~iot que quae n une !l un t in. honore saprà di re$!re$SO, ma che se cos\ facendo si ottiene un pr·ogresso positivo nel ""''"'"" umanitario? Un tal progrt>c;~o, il c,oJo che <lo·n-ebbe slarA in cima pensieri tlel chirur:lO e del wro fìlanlropo, non implichere•hbl poi un regrc"'SO ('.Onlemplando il proiettile dal Ialo O~!!ntli~ perché rl proiettile co!"i morlitìe11Lo perderà tulfal più un poc:lfll della sua velocità per la resi!Ol~nza magp-iol'e in ragione mag:,rior superficie, che gll pres~>nla l'atmosfera in cui muove. In compen!"O di questo lieve svantaggio es~o offrirà u• durezza e den.;;ilà tali da non divider'<i quasi mai in più frammenti, e la po;.o::ibililà ti'allonlanar!':i dalla traiettoria i n~:»n-•., trando nhliquarno>nte una nole,·ole re!"istenza e di ridurreal minimi ter mini il numero delle fr•alture presentemente, pel' disgrazin d C'i comba.llenli, tr·oppo esteso. Qu~slo benefizio, !"U cui chiamo l'attenzione di lutti i capi di e"'Crcito e det:li uffiziali sanitari. mentre non impedirt>bbe di con~etruire il fine di mctl<'rc una mo~!!'ior quantità .li nomiei fuori di comballimenlo, allenucrebbe la graveua delle. ferile ed a~evnler«.>bbe il còmpilo della chirurgia. confl"rvalrice, la cui appliet-lzione riuscirebbe tmpostoibile o nulla di fronle 8 r•~rite penetranti pmfondnmenle e •JUtlSÌ !!empre 8C• compagna lo rla fralturP. t: rla ~cheggte ossee, che couflccandoSti nelle carni postoono su'<ctlaN fenomeni dolorosi~si mi e spes!>O morlltii. C hecchè ne «ia riE'Jla modificazione da me ''8~heggtale , la quale non snrebbe che un corollnrio del 'idea emo,sa ùul dottor von Beck, a queslo spella illttolo di benemerito .iella. umanilà, perchè s~ il concetto di lui in~nntreril favore e ve m\ tradotto in t~llo, molte fl:'rilt> che finora termina"ano colla morte o colla perdita d'un membro avranno estto mPnn lagrime"ole e le nazioni pagheranno alla guerra un tributo m inore di morli e di mutiluti. Roma, 5 maggiu i 885.


Bl BLlOG RAFLCA

709

p S. Queste CArte eran tl state da pllret·cbi ~iol'ni consegnai~ olia redazione del

nostro giornaiP perché fossero tra· smessll al tipografo. quando mi giunsf'ro ùuo scrilli di cui avrei f~tllo mio ,,ro !'e mi fossero per,·enuti prima, perchè allu::>ivt entrambi aJ,'armi da fuoco 111oderne, h• quali ad altro non llJirano !"C non !!l' a shri ~aNi umanitariaroenle del maggJOI• rt'Jrnet'O di pet·sone (all'oppo~to della tllantropica mazza fasciala di colone chP, al dii· di Giusli, ~ollelicava >'in da 35 a.nni a.ld.ielro il groppone alla morbida razza) e vanl.sno delle qualità, ~o e non :-alu lifere, come quelle della famo:;a lancta di Riuoldo, certo meno funeste pei loro e:lfelli dt quelle che erono in uso net secoli ll'ascorsi, e debbono per·ciò consi•ierat·:si come un benefizto reale per l'umana famigho che pr ova tratto lrallo il bi!'togno eli premunirsi contro la pletora «ociale tla cui é pe r~nnemenle minaccialtl e di travolgere anzi tempo all'orco mollo• genl'l'O:>C alme d'et·ol (Omero). Il prrmo degli scritti a cui accenno e un'articolo del capi· tano 111edico sig. doll. De Renzts ruLitolato: Le armi? a fuoco

della fanteria in rela:uone colla traumatoloaia e colla terapia ehiruryit:a, faLlo t.la pubblica ragione sulla Ricista clin.iea e iernpeutira, anno VII , ~. 5. Il sl'condo è pu1' es!'o un at·licolo ùi giornale, che il signor RPve1·ùiH faceva in~et•irc nel N . 11, 1885, del Ce,ttralblcdt fii.r Cltiruraie e venne riprodotto nel Giornale di .\Jeclicina Militare, i'\• V,ùt quest'anno, sollol'inlestalura Alcune esperien,oe sn!Jli e,(fetli del fucile Rubin. Il si l.!. dotl. De Renzi'> comincia dall'affermare che la tra· sf• 'rmozione delle armi da fuoco della fanteria ai no!'lri gi• •rni ba prodotto una vera !'lvoluzion~ u~lla chirurgia militare. P asso quindi a parlat•e delle ermi moderne che considera dal punto di vista dell'importanza della loro l!•asformaziono da armi da medio calibro in armi a calibro piccolo, 1:1 ùa quello della riduzione dei fucih a cat·icamento s ucces,..ivo in arrni a ripetizione, con o senza serbaloiu ùi munizionamenlo. D~scrive in segUJLO gli scbaopl'i e'l i proidlrli t.li cui allo sch1udersi del pr~enle secolo ::si servivano lulli i rorpi di Canter ia e rammenta poi come nel t820 fosse p1·oposto dal


710

R!\1~T\

DPlvi~"Jle il fucile a palla forzata in canna rigata, ùelto 1

cnmera.

Tocca del poro fovorP che incontrti que~rarma e rnmmenla il fuC'ile a <>lelo del Tho11venìn caric11ntesi colla palla Tami~ier, oblunca e ~canal sta. che non fu•e miglior·e pro\ B del fucile Delvrgne e a l par·i di que~to fu in breve ahbandonH to. Cita po1-cio il fucile nù ago Drt>y~e adottato dalla Prus"ra nel 1841 e •rw•Jio in,·cntnto da l\Iiniè nPl 184!\ a canna r-i ·ata ed a proiettile crlindro-ogrvale, ed accerta che srno aUa prm1a meta del sP.coln le armi della fanteria avevano rl calibro n1cd1o ·di oltre 15 millrm., proiottiiE> del pP!<O di circa 25 a~;:; ~r·a mmi. tiro buono 51110 a 600 metri c con efficacia o lire il cl•ilornetro. La invPn;:iouP. del ~linié fece pen!>are alla riduzione dea cai •!Jri dei fur'i!J A ~·ebbt•ro in appresso nuovi modelli d'armi a cnlillro piccolo, cioA dai H ei J2 millim., alcuni pronisti di pr·oietlili forum ti si per r<>pansione, altl'i di proiettili che s'w,.rr 1nd1vnno per forza li' inerzia.

St~ltauùo tlal IBM nl J:-l6•i

il dott. Dt• R~nzi avverte che dopo lo Skl'pilo!-:o succ~:::so o ttenuto dai Prussiflni a Sadowa col fnl'ile nrey~'~n senlìrono tuLti gli eF!ercìti europei il bisogno di abbandonstrl' lo armi t'a1·irantisi per la bocca ~ tli so~ti­ tnirl~ ~on a1·mi a retrocar·•cn, delle quali compila il :=:eguente 1

elt:nt•o :

r• Fucilo Cllll""epot, adottato in Fi'Ancia nel l 6G: 2• Fucile \Ve l'n 11, adottato in Austr•in nel ibGi: 3" Fucile \Vell~>rli, R ca1·rrament.o successh·o, adottato in Italia nel 1X70;

t• Fucile IIPnry-:\Jartiui, adottato in lngbilterl'a nei1R7J; s· Fucile Bcrnar:l, N• :!, adottato in Russia nel 1871: 6• Fucile ~1 .. u"Pr1 atlo tl.sto in Gez·tnAnìa nel 18ii, ;• Fucile Wt•rder, u ripetizione, A•lotl.sto in Sv~zera

nell71;

• Fucile \Yeltorli, a ripetizione 1 adottato in Svuzf'ra nel f , 71;

o· Fucile RPmington, adottato in Spagna, Svez•a, Norvegia e Danimnrl'u nel 187J ; JO• Fucili' lle11umonL, aùotlilto in Olanda nel i87I ; 11• Fucile Gra!'l, adottato dalla Francia nel 187{


BiliUOr.R.\FICA

'ili

A queste nozioni sui fucili, il dott. De Renzi ne aggiunge allre r;ui relativi proiettili e sulla ùislanza a cui questi sono spinti. In •1ue~te armi egli trova un progresso Lanlo da1 lato balistico cbe dall·umanitario, pPrché con es~e SI lanciano pro · ienili che hanno Azione efficace ùa 1600 a quasi 2000 metri e !P ferile che ne risultano riescono nette, penetraulissime, massime se colpic:cono al di solto delle distanze swndirale e concbiud.-. con d1chia rare che i chirurghi hanno di che rallegrarsi di !::iffall! progressi che, se per un verso @CI'\'Ono assai bE>ne gl'interessi della ~uer1•a, per l'ullro giovano ad attenuarne i danni, producendo lesioni meno j!ravi e formidabili. L'articolo del signor Reverdin ha per oggetto alcune espe· rienze suElli effetti del fucile Rubin, intol'no a cui hn l'lpeso qualche parola anche il dott. De Renzi, il quale ne dà la discrizione e nola che, a quanto se n e dice, ~li effetti del pro· iettile di que"l' arma sono assai più potenti e più esatti di ql\ello che ~i ottengono col V etler:li.

Que.c:tli elo&ri trjbulati al nuovo ::ch:oppo 1lel waee:1ort? Rubin, dal sut'ripetuto si:mor De R enzi, sono confet·ma!i dal ~<1~mor R everdin. il q1,1ale apina che siffallo schioppo sembra superiot·e alle arml da fuoco fino ad ora adoperate, per forz~J di PPMtrazione, velorJI.à iniziale e precisione di Liro. Qui giova ricordare che il proiettile del fuctle R ubin ùa 8 millimetri di calibro possiede una velocità iniztale di 5i2 metri al secondo: cb e il proiettile del calibro di 7,5 millimt>tri acquisl.a una velocilà òi ;m3 metri, e a 2000 melri di dic:tanza la sua a1ione balistica é ancora buonissima. che aJla distanza di ~100 melri il p roiettile di 8 millimetri possiede ancora una veloci là di 30;, melt•i e perfora da parte a parte una massa di legno di 47 centimetri di spes"oN•; che il proiellilo é piccolo, cioè lon~o 32 millimetri e col diametro di 8 appena pi 7,5 millimetri, ed é costiLuito di piombo duro rive!'!lito di rame; però si possono u~are altresì pr oiettili dt piombo dur·o senza la buccia di rame.


l'l~

RfVI STA

Dnflo c:-pericnzp fatte ~'>ug/i PtfeW del ~uddetto fucile si lr0\'81J(J des~t·ttl~> nel ~. :J del corrente anno del Ctor~wte di l'v lMicina Jfilit-are. ri<~ulta ('be l't"tfetto distruttore

dello ''uovu arma.- molto minore di quello p rodotto t'al pro-

ietlilt! \'eUel'lf;

l'Ile In fet•iht n Clìnale ti elle parti molli ha piò somigliallZI con una feriln di ptmt"; che i (uri d'uctcitn ~()no picC'oli, banno forma di f..ssura con mt~rgini ••cuti e della lun~hezza t.ii due centiiOetri. e quelJj d'entrata .., mo~trnoo r•oton.fi con margine pure acuti; ..:hR fatUI fl-.;trnzwne dalln forma. 1.- ferite d'ent•-ara e di u""c•ta :si ~<1m1~liauo perfcttamt>niP; clw eziandio lP f1'8tlurc dell'ossa pare pr esentino 11iuna Jlravezza, tneno estr•-.1 ~miuuzzamenli di quelli proJntli dal V P(lf'I'IJ.

St:bbenc il num~>ro limilalo di sperimenti finora istituil i non pern•ettu. di prununzrt~re un giudiz1o definitivo circa il valore dellu nu11va Sl'ma, il Riguor Reverdin non esita a dichiarare <'he il fut~ilc R uhiu dovr·ebhe es!'lere adottato come un'invenzione umanilol'io.

Ba~tandn nJ /lne prt•/I!>AOmi ryuesta rapida e compendiosa espo"izione, io non rn1 faJ•o a discutere le conclusioni a cui vennPro nP.i lrwo ri~petti ,.i articoli i signor i De Renzi e Reverdi n; os~e>rverò tuuavia cho .:;uppergiù io le a veva prevenute, e chP- ""'<~i ndottn "P pel ru"ile Rubin un proiettile sferico di metallo duro n tfi piombo corazzato d'acciruo col sistema Lorent, com'1o ebbi a suggerire, si polrehbP dan·ero pr•oclamare rJuell'arma la meno malefica di quante ne in\'entar ono erli uomini a pregiu(lizio de'foro simili.

20 magg1o 1885.


BlBLIOGRAFICA

713

Contributo allo studio dell'emoglobina nel sangue del .wtticl . - Bossr Lu1Gr MARIA, allievo medie<• all'oc:pedale di S. Lazzaro. - (Ga;zetta delle Cliniche, N. 16, 17, 18, l~) .

Per esaminare il sangue dei silìlilici, l'auLore fece uso del c.omocll.òrnelro d~l pror. Bizzozze1·o, col quAle si riscontra con molta esattezza la quantità dell' Pmoglobina. Le osservazlm•i lùrono falle su 81 sifililici di cui ollo donne, ognu110 dei rruHii restò in cura da due a lre mesi e fu esaminalo cirt•a sttte volte. Di essi, 18 furono soLLopo::~ti a i espei'J· menlo prima che si manifestassero i sintomi di s1fil1de costilllZIOnole e prima che incominciassero la cura mer•curiale o jo•licn. In questo primo stadio la maggior pal'te uon presentarono alcuna diminuzione d'emoglobina. Su 33 ammalali, vergini di cura jodica-mercuriale, l'esame fl< inL1'ttp1·eso quando già erano manifu.sti i sint(Hni elle f!Ccompagnano il sooonJo stadio della sifilide e si oLLeune per l'isul lato: t• Che l'emfJglob!na è normale al primo comparìt•e dell'mùurimento ganglionare e d~ll'ulcera. 2• Che poi essa diminuisce quando il oirus dal sistoma linfalico a cui era limitato invade il cir colo sanguigno e con e,c:sq lutto l'organismo dando luogo a quei fenomeni cutanei, che ~i comprendono solto il nome di silllide cutanea, quando insomma da malaLLia locale si fa gene~ale. a· Che in seguilo, comparsi tutli i fenomeni dì sifilide costituzionale, la emoglobi1la si ristabilisce compiE'ltlmenle anl'he senza cura alcuna, l'imanendo for~e t~le finché il r:irzt.S non abbia dalo luogo a più tristi effelli int.accanJo i viscel'i, le os.c:a, ecc. Da ultimo l'esame intrapreso su 30 ammalati, ùopo incominciata la cura, condusse alle conclusioni seguenlì: t• Che durante le prime frizioni l'emoglobina o aumenta o rimane normale. La diminuzione è eccezionale. 2• Che dopo un numero di frizioni elle va da 14 a 21 l'emoglobina diminuisce, diminuzione però che non è costante nè regolare e che va da 10 a 30 gl'adi.


714

RJVISTJ\ DIULIOG 1\A FTCA

s• Che a cul'o comph)lo in molli persiste la dimin uzione in nltti l't>moglnbina !'Il rìl'labilisce ed anche aurnPnta dalla primitivA qua n tilà. )• Che nelle donne le alterazioni sono più rapidP., pi6. SP.Illill'.

a• Che in gPnernlc si ~ condotti ad osservare un mQdo m olto 'ar·1o di comportaNOi dell'emoglobina secondo i vari or!.!ulli"mi rlurante ed in ~guito della CUI'a mercuriaiP.. Uua CQnclu ...ior e di gl'arde utilità p1'al1ca, confermata daJl'autore net uoi C"pcrirmmti, l> quella basala s ulla convenicnzn di rare le cure ffit>rcuriali 8 piccole dosi ed in lempo lungo, "Or\'cgliauùo la compnrsa dei fenomeni di mereu·

riali,.mo. 11 Ja,·nt•o ò condotto con diligenza ed accuratezza e se le condusioni n cui ò giunto l'autore saranno com•ahdate da un numet•o mog-gior1• di <'sperimenti, certamente conl1•ibuir~ mollo al progrt'sso rlello pntogenesi e della tel'apia sifililica.

s. Il Di:rot.tore

Uott. I<'Eucg BAROFFIO col. med.

n Redattore CLAUDIO SFORZ A C<lp(tcfto ..edleo.

NuTt:o;t F eoJ::Rtco, Gerente.


7 1;)

NOTIZIE SANITAR I E lt&to •anlta.rlo dJ tutto n R . E.arolto nel 1884. - (Circolare ~- .W).

me•• eU ottobre :,3-<2

Erauo ne~IJ ogpedt~li militari al t• ollobro 18 i (l ) . Enlt·n~l nel mese .

~100

lJ"Cill ,

6W1

.

·r: i _, 3900 1500 il

~f o1·ti .

. • Huna,.,ti al 1• novembre 188\. Gicrnato o.l'ospedale . . . . Eruuo ncll11 infermel'ie di corpo al t• ottobre 188i Enll'llli nel mese . . . . . . ul:lctlt guariti . . . . . . . lrl.

lGH u~>:i i

t. i :i l HOH

per passat•a all'ospedale.

2 M or l t • • • • • • • • • Ri111asli al l' no vembt•e 1884 n:tl Gtot•nale d mferroet"ia . . . i-7!'29 !llot·ti fuori degli ospedali e delle infermel'ie di corpo 23 Totnlo dPJ ruorLi . . . . . . . . . . . . • . i52 Forza nwdia giornaliera deUa truppa nel mese di otlobt·e 188i . . . . :: . . . . . . . . . . 2130i19 Entr·atn med1a giornaliera negli oc:~dalt p~r 1000 di fOI...l8

.

.

.

.

.

_

.

.

Entrata media glot·naliera ne~lì ospedali e nelle inf··rtnet·ie ù1 corpo per 1000 di fol~.ta 121 • • • • • ~1 !'tlia ll'iot•nalier·a di ammalali in cura negli o;.pedali e ndiP mf~>rmerie di cor po per 1000 di forza . . . Numet·n •lei morti nel mese ragguagliato a WOO di fot-/.a . . . . . . . . . . . . . . . . .

O.~i

1,61

30 O,i l

Il i Oaptdall militari (pr incipali, 6Uceurull, in fermerie di prutdio • 1P•e•allt • ospedali elvili.

(~) Sooo dedotti gh ammalati passati agli oapedali dalle infermerie di corpo.


716

NOTlZIE SA NITARIE

Morirono negli stabilimenti militari (ospedali, di pt·esidio, Rpec•nli o di co,•po) N. 89. Le cause delle furono: meningite ed enceJ'aiJte 2, bronchite acuta 1, or()rJCIU lr•nt!l 6, polmonite acuta 2, polmonite croniel> l, pl~>urite ich•o-piotorace l, tubercolo~i miliare acuta 2, tubercolosi n ica li, vizio organico di cuore l , catarro enterico lento malutlia del regalo 3, en lO·pericardite 1, peritonite t, Jlecl~ ttfo 21, meningite cerebro-qpinnle epidemica 2, nefrite f, lera a ...iotico 13, caches~ia paloqh-e 1, cachessia scorbuttca t, a~cP.-so lento 1, Ol·trocacc i. St ebbe i morto sopra ogni 9S tenuti io cura, OSSI&

per JOO.

~fortrono negli oqpetlali civili ~. 40. Si ebbe 1 mor to sopra

ogni H tenuti in cura, o~sia 2.27 per 100. Morirono fuori degli stabilimenti militari e ci vili ~. 2a cioé: per malattia 8, cholera asiatico 7, per annegamento cau~ole i, in seguito a ferite d'arma da fuoco 1, per assas• sinio J, por suicidio 5.


NOTJZJE SANITARIE

7~7

lt&to s&nit&rio dl tutto n B . ~eroito nel mese dl novembre 1884. - (Circolare N. 61 ). Erano negli ospedali militari alt• novembre 1884 (l). Entrati nel mese. u ~cili .

. . . .

3900 3503 4016

Morti .

. . . . 93 Rima~li al t• dicembre 1884. 32Ht. Giornate r!'ospedale . . . . 103071 Erano nelle infermerie di corpo al 1' novembre 1884-. 956 Entrati nel mese • . . . . . 3856

Usciti guarili • . . . . . .

aons

Id. per passare atrospedale. Morti . . . . . . . . .

530 1

RimAsli al 1• dicembre 1884. . 1183 Giornate d'infermeria . . . . 31800 Morti fuori degli ospedali e delle infermerie di corpo . 15 Totale dei morti . . . . . • . . . . . . . 109 For7.a media giornaliera della truppa nel mese di novembre 188-t • . . . . . . . . . . . • . 161747 Entr11t.a media giornaliera negli ospedali per '1000 di Co r·za..

.

.

. . . . . • . . . • . . . . . EnLrata media giornaliera negli ospedali e nelle infermerie di corpo per 1000 di forza (2) . . • . . Media giornaliera di ammalali in cura negli ospedali e nelle infermerie di corpo per 1000 di forza. . Numero dei m orti nel mese rag,:magliato a 1000 di Cona. . . . . . . . . . . . . . . . . .

28 0,67

Il) Ospe4ali m il !lari (principali, s occursali, iJlfermerle di prelldlo e apeciall) e oapedali CÌ"VIh. ~) Sono dedotti gli ammalati pauati agli osp~dali dalle inferm erie da IIOrpO.


718

:\OJ IZIE S\1\ITARlE

~lorirono negli stabilirnonti ruililal'i (ospedali, inferm.• ~ di pre~idio, specrali o di corpo) X. 2. Le cause delle

furono: meningrte <!J enccrahte 2, Ll'oncllite lenta R, pollllli!~ nile acuta 2. polmonite cronica 1, pleurite 6, tuhercol~sf mJ. liare acuta 1, tubercolosi croruca i5. catarro enter1co lento peritonite :!, molatlio ciel Bri$o!ht 2, ileo-tifo 29, wening1te tt!bro- :;pinalo ep1dernica l, febbre da malaria 1, ca•clu:~ea~e_: ~rorbulica 1, cache,..sio pe1' nglobulia 1, parotide 1, mar·a~mo f, emollisi 1, l'esipolu i, o lile l, angina flemmonosa 1, &rtrtJcace 2, commozione vi~ccrale 1.

S1 ebbe un morto sopra ogni 77 tenul! in cura. ossia J,30 J•er 100.

~Iorirono nezli o~pcdali chili ~. 12. - Si ebbP 1 morto

!<OJ ra ogni 92 tenuti in cu~a, oss1a i,~ per 100.

Morirono fuori tlc~li l"!ahìlimPnti milital'i e civili • • tfJ, cioè: per malattia J l, i n St'guito a ferite d'arma da tagho t, per suicidio 3 .

,


~OfJZlE

SASJT.UUl:

i19

Stato sanitario d1 tutto il R. Eserolto nel mese d1 dl· oembre 1884. - Circolar e N. 62, E1'11no ne~li 0!-4pcdnli mililari al t• dicembr e 1884 (1). Entrali nel mese . U<:citi . • . . . Morti . . . . . Rimasti al t• gennaio 1885 Gìornt\Le d'ospedale . . . Erano nelle infermerie dì corpo al i" dicembre 188-i Entrati nel rne~e . . . . . .

:l:!9i

r· 3:...,., :1506

!H 29:12 96202

1183 i:H5 3ir,9 53 l 110i

Useiti guariti . . . . . . . Iù. per pa!:!>lire all'ospedal~. Morti . . . . . . . . R ima::~ti al 1" gennaio 1885 . . Giornale d'ì nfermol'ia . . . . 3851-5 Morti fuori degli ospedali e delle infermrr ie di corpo. 1G Totale dei morti . . . . . . . . . . . . . . 108 Forzn media giornaliera deUa truppa nel mese di dicembre 1h8i . . . . . . . . . . . . . . 15i420 Entrata media giornaliera negli o~pcdali per 1000 di forza. . . . . . . . . . . . . . . . . . 0,67 Enl!'llla med•a gior naliera negli ospedali e nelle infermerie di corpo per i OOO di forza (2) . . . . . 1,55 Media giornaliera di ammalati in cu1•a ne~li ospedali e nelle infermerie di corpo per 1000 di forza. . . 28 ~umero dei morti nel mese ragguagliato a 1000 di forza. . . . . . . . . . . . . . . . . . 0,69

(1) Otpedali mtlitarl (priociP&li. succur.aJI, lornmerie dJ pre1idio e IJ>eetah) e oapedall ct•t a. (i) Sooo dedoLti gli ammalati pus. ti agU 01pedall dalle illfermedle di co~o.


720

~(11'1ZJI( ~.\NJTARJE

:\forirono nG!jli slAbJitmonti rn1lilari (ospedali, inr.·• rnu~r.ii dJ pre~idio, spo>ciali o di corpo) ~- 67. Le cause delle rno.ru: .. furono: mt>nin~itc t'd enccfdlite 5, bronchite acuta 1, .fiN>.,.· chite lenta 1, polmon1l,., acuta t, polmonite cronica 2, plE~Goo·i­ ritP. 3, tubP.rcolo ...i mrliur-e acuta i, tubercolosi croruca endocas·dite e pcr·icnrd,tc :?, VIzio ortianico di cuor~ t, calar·ro gAslrì:o acuto 1, perilonite 4, ileo-tifo 20, itt~>rizia t caches~ia per a~foLulin l, aneurigma 1, piemia 1, usceaSC: cerPbra!e 1, asces~o acuto 1. commozione viscerale 1. Si Pbbe 1 morto soprR ogni 83 tenuti in cura, ossia t,ID p""r 100. Morirono nt>gli o~pedali civili N. 24. Si ebb~> 1 morto t"orra ogni 41 tenuti in cura, o~sia 2,+i per 100. Morirono fuori tl.. ~li stabtlimenti m.Iitari e csvili N. 16, cioè: per malattia l~, pt:l' conj.te<>lione cerebrale .1, iu :.eguito a fel'ito d'orma da Cuoco 1, investito da un treno ferroviario 1.



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