ITALIANI IN ALBANIA 1939-1945

Page 1

NICCOLO LUCARELLI ,

I LIBRI DI WARSET N.64

MA RZO· APRTI, E2021

Direzione Corrado Barbieri

Grafica Mirella Stano

Edi ting Brunella Gi lda Arena

De lta Editri ce - Borgo Regal e 21 - 4312 l Parma

Redazione e Ammini strazion e

Te lefono 052 l 287883 e-mail: deltaed @i ol.it

Co ncess ionaria per la distri buzione in Italia: SODIP S.p.a .

Vi a Betto la . 18 - 20092 Cin ise ll o Balsamo (Ml)

DIRETTOR E RES PO NSA BIL ECorrado Barbieri

Pubblicazione reg istrata presso il Tribunale di Parma in data 23

dice mbre 2009 con il N 2 l

COP IE ARRETRATE € 15

TSS N2038 -0062

Finit o di stampare: febbra io 202 l

STA MPAREGG IANI PR TNT SRL

PARTE I tL .QDÀ.DRò ..biì>L6M.At1Cò . ··································································································· .. ... f.~g.......... .. Pag . 4 L'OCCUPAZIONE Pag . 6 L'ANNESSIONE E L'AMMINISTRAZ IONE FASCISTA DEL PAESE Pag . 8 PARTE II - LA SECONDA GUERRA MONDIALE Pa g. 14 LiI PRiMI(ÒPERA.ZlÒNl.iN' 'EPiRO ····················································•·························································"Pag:······i·s· · L E PRIME OPERAZ IONI NEL SETTORE ORIENTALE Pag . 22 L'ATTACCO GRECO ALLA FRONTIERA ALB ANESE NORD -ORIENTALE Pag . 24 LA CONTROFFENS LVA GRECA NEL SETTORE ORIENTALE Pag . 27 LACONTROFFENS IVAG RECAIJ'\JEPIRO Pag . 32 LEOFFENSTV E GR EC HE DELGENNAlO 1941 Pag. 40 LE OPERAZIONI DI FEBBRA IO Pag. 46 L'OFFENSIVA ITALIA N A DTPRTMAV ERA Pag 50 L'OPERAZ IO NE MARITA E ILCAPOVOLGIME.l'•.rro DEL FRON TE Pag. 52 CONSUNTIVO Pag. 58 P.A.,Kf~. HJ. ..... ... ... ..... .. .... ...... .. .... .... ... ... .. ... ................. . ....... ...... .. .... .. .... ..... ...... ..... ... ... .... ........ .. .. ........ ... ...... ..... .. .. ... r.a.g: .... .~<!. .. L A RESISTENZA ALBANESE ALL'OCCUPAZIONE ITALJANA Pag. 62 1941 Pag . 62 1942 Pag . 63 1943 Pag. 65 LE TR UPPE ITALIA NE IN ALBAN IAA LL'8 SETTEMBRE DIVI S IONE FIRENZE Pag. 71 'biVi siò N°E·B·REN°f'~ERÒ ················ ····························· ·· ···················································································.Pag":·····74· DIVISIONE PUGLIE Pag . 75 DIVlS IONE PARMA Pag . 75 D1Y1Sl0NE PERUG IA Pag. 76 DTYISIONEAREZZO Pag. 78 IL CONTRIBUTO ALLA RESISTENZA ANTITEDES CA Pag. 80 ILCO MANDO lTALlANOTRUPPEALLAMONTAGNA Pagj. 8L FORMAZIONT PA RT fGIA NE ITALIANE Pag. 84 ILBATTAGLTOI\TEG RAMSCI. Pag. 84 EPILOGO Pag. 88

IL Q UA DRO DIP LOMAT IC O

Sul finire degli ~nni Trenta le mire esp~nsi_onistiche tedesche m Europa erano ormai chia re . anche se le diploma1ic continentali cercavano in turti i modi di evitare un secondo conflitto mondiale. L'Ita li a di Mu . solini . legara alla Germania hitleria na in una con trovcn,a a ll ea n1.a ce rcava di mantenere un alto profilo alla stregua dell"ingombrante alleato. ritagliandosi zone d"interes e da sfrurrnre in quanto co lonie per il merca to n azio nal e, ma anc he pe r !" a pprovv igionamen to di materie prim e . In <.jU CS LO se nso si e ra svo lta la campagna d ' Etiopia. ma a<lesso, dopo le annessioni tedesche dc li" Austria (co n r An sc hlu ss d i ma rzo) e de l terri to ri o de i Sud e li (co n g li accordi di Mo nac o d i seuemb rc ) av venute ne l 1938, occo rreva un a mo ssa di pari live .Il o in te rrit o ri o e uropeo. Acca mpando le med esi me prc Lcsc. Mu ~so lini dic hiarò più vo lte co me 1·A lba ni a fos!-e la Boe m ia de i Balcan i. e J'ltali a avc5,sc in loco i medesimi intere i da tutelare dei tedesc hi

In rea lt à rltali a. sin dalla nascita detrAlbania indipendente nel 1912. ne aveva sémpré ri s pe ttata l"interrrità e la piena sovranità. Pur avendovi in viati di,c..;i corp i di ~pedizione durante la Grande Guerra - in chiave anti au~Lriaca e per gara ntirsi il co n1roll o del Ca na le di Otr anto. e dopo ave rne assu nt o il p ro ten ora to nel 1918 - co n il Tra tt ato di Tirana del 20 luglio 1920 segui to da un Lrattato c1·amicizia siglato il 2 ago to suce sivo . l'It aJia s ·impegnò al ri s pe tt o de ll a situaz io ne del 1912. mantenendo so lt a nto il p osse ~o dcll'i!>olouo di S ase no occupat o il 30 ottobre del 1914. Ve nti c inque a nni dopo però. le ~sige nzc d e l reg im e fasci~ta me ttevano in di sc us!>io ne qu eg li stes~ i trat tali. Già da ll a me tà deg li ann i Ve nti Musso lini intr a tte ne va re lazio ni con 1· arn bi g uo prim o mini :; tro Ahme t Le ke Bcj Zo g, o ltre a po rt a re ava nti un accorta po lit ica di pe netrazio ne eco nomi ca. so pr a ttutto ba nca ria . Le re laz io ni s' incri n aro no quando , nel 1926. Roma costr in se Tiran a a de nun c ia re il tr attato de l 1920 pe r sottosc ri ve rn e un a ltro . de tto tli " a lleanza e s icurezza.. che av rebbe dato maggior peso alla prese n za italiana nel Paese: in camb io della sua concfacende nza . Zog c hi ese ali' It alia un ava ll o a lla sua auto proc lamazione a Re ne l 1928 . avallo c he Mussolini de n e di pen,ona. Ma quando ne l 1933 il sov rano non rinnovò il trattato commerciale con l"ltalia e ne Mipu lèl invece un altro con la Ju -

goslavia . Roma temette per i ,uoi interc~si e propose un· unione doganale che fu però respinta. Dop o la min accia di riton,ioni militari. Zog fu costrello ad accellare una cliMcm,ionc delle relazioni con l'Italia. con una cric di accordi politici.

PA RTE I
4

economici e mi l itari. Si cercò persino di dargli una moglie filo-it.tliana.e al suo riliuto ci furono nuove tcn~ion i diplomatiche. È pcrè> p l ausibile che a far oscilla re il barometro della cond isce nd enza del Duce fos~ero le ,Htività diplomatiche t edesche in Europa. che porteranno alle annessioni ci tate sopra. Per que. to. nel 1937. il Mi-nistro degli Esteri Galea? 1.0 Ciano <1vcva .,, olto ùiver~e mi i.ioni diplomatiche a Tirana. sia con il compito di creare fra i notabili del Paese, anche con il denaro. un

movime nto d'op i nione favo revole agli italiani. sia con il compito di studiare il territori o. N ell e sue relazioni a Roma spiegò come i l Pae~ e fos~e ricco di vast e pianure che, una volta bonificate, sa rebbero

Militari italiani in partenza per l'Albania . L 'occupazione militare iniziò il 7 aprile 1939 con lo sbarco del 1° Scaglione del Corpo di Spedizione OltreMare Tirana (OMT) in quattro colonne a San Giovanni di Medua, Santi Quaranta, Valona e Durazzo.

ITALIAN I I N AL BAN I A 1939/1945
5

sta te zone particolarmente adaue per stabi lirvi colonie agrico le con manodopera italiana da affiancare a quella che negli anni i era già tabi lita nel Paese. opnmutto in qualità di operai e piccoli commercianti. Si dcuc coi.ì corso al progcno di ;mnettere !"Albania all' lrnl ia. non potendo con iare ulla fedel!à di Zog. Ma nell'attesa, nel 1938. si ponò avanti la coloniza11.ionc economica. con la creazione delle filiali albane i.aTiranaeDurazzo . del Banco di apo l i e dell.i Banca Agraria Nazionale. un'istitu7ione di credito albanese che perèl dipendeva dnl Banco di Napoli. el gennaio del 1939 cominciò la mobi li1a1.ionc verso i porti milirnri de irlt alia Meridionale delle tr uppe che avrebbero partecipato a ll' occ up azio ne de l Paese mentre iI 25 marzo 1939 fu pre~cn tata al Re d' A 1bania u na proposrn cl i anness ione c he l'int erpe ll ato ignorò ~p rezza nt.e me nt e. Sc i g iorni dopo, fu approntato a Palazzo Ch ig i il pia no d'inva s ione. e il 2 aprile un u ltimatum con la proposta di an ness ione fu ripresen talo a Tirana. tram ite l'ambasciata italiana. Tre giorni dopo giunse il ne tt o rifiuto di Zog e del governo a l bane~e. mentre ne ll e citlà la popolazione rnanife tava contro le velleità iialianc e chiedeva di e se re annata per opporsi all'invasione. Ciò non avvenne: l'ormai cx !-ovrano preferì fuggire in Grecia seg uito dal governo. !"esercito albane~e rc<;tÒ con l'arma al piede e il campo rimase sgombro per l'occupaLionc italiana.

Re Zog nei primi anni Tren ta. Il suo regn o fu proclamato come monarchia costituzionale nel 1928, dopo che Zog stesso aveva comandato il Paese dal 1922 come primo ministro e poi come presidente. Nella cartina : il protettorato i taliano in Al· bania.

L'OCC UPAZ IO NE

A partire dal 7 aprile L939. 22.000 uomini. fra cui 3.000 Camicie 1ere. del Corpo di Spedizione

Oltre-Mare Tirana (OMT) al comando del GeneraleAJfredo GuZ7oni. sbarcarono a Santi Quaranta. Valona e Durano. di~1ribuiti '>LI tre ~caglioni. TI primo era a s ua volta costituito da quattro colo nn e. ognuna co n un diverso obic11ivo: quella alle dipendenze del Colonnello Arturo Scattini, aveva per obiettivi San Giovanni di Medua e Scutari, ed era composta da tre battaglioni di Ber,aglieri e due compagnie de l Battagl ione San Marco. La seconda colonna. comanda ta dal Genera le Giovanni Messe aveva Durazzo co me obielt ivo. cd era formata da I Regg im en to di formazione Munnerini , da due batta glioni di Granati e ri di Sa rdegna , ci nqu e batt aglion i di Be rsaglier i. il Gruppo Ca rri Lcggc1-i D •Antoni (7° e I0° Battag Iio ne fan te ria carrista) e due batterie d 'arti g li e ri a.

La co lonna di Va lona. comandata tlal Colonnello Tullio Bernardi aveva per obic11i vo r olcodo n o che attraversava la valle del fiume Dc voli. cd era costituita da due bauaglioni di Bersag lieri e da due battaglioni di Camicie 1 ere In fine, la quarta colonna del Colonnello Mario Casari sba rcò a Santi Quaranta con obieuivi Del\'ino e Argiroca tro. era formata da due battaglioni di Ber aglieri. il Gruppo carri veloci L3 /.1 5 San Giorgio e due compagnie del Battaglione San Marco.

Entro la metà del mese -;barcarono anche gli altri due sc aglioni . TI ~econdo era compos to da un battaglione di fanteria della Divi_ ione Ferrara. un battaglione mitragliai. due gruppi squadroni di cava ll eria. tre gruppi di arlig lieri a e due com pagni e d e l Genio. li terzo scag lione comp rendeva in vece il comando de ll a Divi s io ne Mu rge (con un reggimento di a rti glieria divis iona le e du e ba tt ag li o n i della Fe rrara) e il Gruppo Battag lion i Camicie Ne re Pea n o (XC lf , CXI , CTT e CUT). Nonostante s u ll a cart a non prese nta sse partico lari diffico lt à. l' operazione di sbarco ebbe in vece luogo ali' in segna della disorganizza1.:ionc: il comandan te in capo Guzzoni. fu messo al corrente dell'operazione appena una settimana prima: l'ordine di sharco dei reparti fu a volte cambiato. per c ui quelli che dovevano effettuare il controllo del territorio finivano in prima linea e vicevcn,a. Tnollrc. fondali dei poni non erano suflìcicntcmente profondi per iI pe caggio delle navi italiane che non poterono a ttracca re ai moli. e

PARTE I
6

srArO rNOl~ NOE NTf OlCRO Air,t, MONTI:NEG RO (protettora to daJiono)

flllkJié

MAR ADRIATICO

L' At.8A.1'1!A mA lL 1939 EO IL 1944

11 Temtorio nel 1939

- Terntotlo nei 19,U · l9<t3

..,....çonfini nel 19~

.··•Confini odlerr»

ciò causò diftìcolrà nello :-harco. Con amaro realis mo. alcuni giorni dopo latine delr operazione. Filippo Anfuso. alrepoca Capo di Gabinetco del Ministro degli fatcri Galca11.o Ciano. gli dis e confidenzialmemc c he '"se gli albane i avessero disposto di una brigata di fuoco ben eq uipaggi a ta. potevano

rigettarc i nell" Adria t ico··.

A contrastare le truppe di Mu -;so lini avrebbe dovuto essere qucll"ci.crc ito albanci.c comandato dal Capo di S tato Maggiore General e Aranirasi. e dislocato su quattro zone militari.

L a prima . so tto la rel,pom,abilìtà del Tenen te

II t\lJ AN I I N ALBANIA I9 3 9 / 194 5
'
7
c o/ MG • Yeles • BULGAR I A GRECIA
SER B IA (occupazjon e tedes
$tip • ~· •• ' J . ..

Colonnel lo Bega. con il comando a Mi 101, poteva con tare su tre battag lioni d i fanteria (Dej a, Daijil i, Korara). due batLeric di aniglieria da montagna (dotate ognuna di due puui da 65 / 17). una compagnia genio zappatori/minat0ri. La seconda zona anch'es:sa con il comando a Milot. era comanda ta dal Tenente Colonnello Vulagaj. e di~poneva di due battaglioni di fanteria (Tarabosh e Gramos). un bauaglionc della Gendarmeria Reale. due baucrie di aniglieria da mont.1gna. La terza zona. comandata dal Tenente Colonnello Kuku. con il comando a Valona. di~poncva di due battaglioni cli fanteria (Tomori e Kaptina). uno della Gendarmeria Reale . due se1ioni di artiglieria da montagna. un plotone del genio. La quarta 1..ona, che faceva capo a Sant i Qu aranta. comandnra dal Tenente Colonnello

Topalli era la più ~guarnita: due battaglio ni Guardi e di Frontiera e uno della Ge ndarmeria Rea le. Tutte le zo ne era no poi do tate d i una s taz ion e radio.

C'era . infine. il pres idi o cl i Dura zzo . comandato dal Magg io re Ab az Kup i , c he disponeva di un batta g lion e Guard ie di Front ie ra, uno de ll a Gendarmeria Reale. un plotone di fanteria di marina . un a co mpa g ni a del gen io. e sei ca nn o n i. o ltre alla s taz io ne radio. Non si tra tt ova. quindi. di un eserc ito particolarmente be n equipaggia to e temibile forte di appena IS.600 uomini e 29.000 riservisti . In ogni caso. a seguito della fuga del Re e del governo e del cao~ in cui era precipitare il Paese. no n sparò un colpo contro i :-.oldati italiani. i quali sin dal primo giorno. appena barcati. ebbero ubito la en~azione di dover compiere un'impresa assai semplice. osservando quell'a:-.soluta mancanza di reazio ne. Si ebbero o lrnnt o isolati episodi di reis tenza . quasi sempre da pane di civil i . raramente per iniziativa personale di pochissimi so ldati. Fra i pochi c i fu il Sergente di Ma rin a Mujo Ulqinaku. c he a Durazzo s i mise a capo di un gruppo di marina i s band ati arma ti di un a so la mitrag l iatri ce Prima di venire ne u tralizzato. iI g ruppo infli sse alcune perd it e ag li italiani. U lqinaku fu uc c iso da u na g ra n ata, e anco ra ogg i un mo n ume n to lo ricorda a Du razzo. Appena fuo ri Va lo na . a lc u ne im bosca te te se da irregolari contro le pauu g lie de i Be rs ag lie r i Mot oc ic li s ti ca usa rono a lc un e v ittim e. Ma furono que5ti g li uni c i ep iso ui di "rc:-io; te nza" d i un a s ia pur minima rilevanza.

L. operazione di occ.:upa1 ionc del Paese. che in larga parte si cooclw,c dopo appena tre g iorn i. costò appena 93 perdite. e precisame nt e 12 cad uti e 81 feriti. A impres ionurc i :soldati. in assenza di ve ri combattimenti e in quelle avanzate che ricordavano momen ti simili gi~, vis uti in Etiopia. il paesaggio

aspro e mo ntu oso dell'interno. su cu i pesava l'afa già est iva menlre -;i percorrevano mulattiere coste llate di buche. Erano frequenti. ncllu lettere a casa di quelli che aveva no preso parte alle c:unpagne in AOI. i paragoni c.:on quei pascoli sterminati e le sconnesse piste del deserto. Un Pac~e desolato. che fra i militari suscita,a ben pochi entusiasmi. Occupati i centri vitali del Paese entro il 9 aprile. il 13 il dispiegamento sul territorio dei repa11i italiani era pressoché completato. e pochi giorni dopo il Corpo di Spedizione OMT cambiò denominazione in Comando Corpo d'Armata d'Albania. organizzato sulle divisioni Julia. Lupi di To scana. Murge. Venezia. In dicembre arcbbc diventatl> il Comando Superiore Truppe Alba n ia, cos t il1li to dalla Julia. la Ve nez ia. la Arcz;,o e la Centau ro. li C o rriere della Sera c.:elebrò adegua tamen te l'av ve nime nto , usce ndo co n l'edizione de l 10 aprile su cui campeggiava qu es to t ito lo tr io nfal e: "L' Albania rinasce ne l seg no del Littorio". Da Roma era no infa tti partit e verso la stampa ist ruzioni precise: il messagg io d a veico la re e ra que ll o di un'Italia Iiberatri ce de l popo lo albanese. che con la ua presenza po nevu rim edio a l vuo to is tituzionale e al caos ca usa ti dall a fuga de l governo. e ino ltre contin uava a portare avant i piani d i sv ilupp o economico. Gno sv ilu ppo di cui. pe rò. soitanto gli accolit i di Ciano avevano goduto qualche beneficio.

L' A~NESS IO NE E L'AM MJNT TR AZ I O:'.'i E FASC ISTA DEL PAESE

elle prime ore del 7 aprile con le truppe italiane che avevano ormai varcato i confini del Pae:.c. Zog i decte alla fuga. e per as ieurare il proseguimento dell'azione di governo in atte a de lla fonnak presa di po ssesso del potere da parte ita li a na . ve nn e formato un Comitaw Ammi ni strativo provvisorio che. pochi g iorni dopo. co n vocò un· As~emblea cost ituente com pos ta da delegati provenienti da tulle le pro v in ce albanesi. tutti rigorosamente fi lo iralia n i: lat ifondisti. grossi commcrc iant i. es pone nti co ll aboraz io ni s t i de ll a c hi esa ca ttoli ca . rt 12 aprile l' assemblea pro c lum ò l'unione de ll 'Albania con l' Ital ia. e co n fe rì a S hefqe t Vcr laci la car ica di Primo Mini stro (la ma nt e nn e fino a l dicembre 194 1) Fra i primi pro vved im e nti del nu ovo co rso c i fu. il 13 apri le . la so ppressione del Mini ste ro deg li Es te ri <li Tirana. e la co ntempora nea istil u,:ione de l Sottosegretariato per g li Affar i a lbanesi prc:-.:.o il Minis tero degli Es teri italiano. guidato da Zenone Benini: un auo che attribuiva all' It alia le dec.:i~ioni di poIirica estera per conto de!J' Albania. e poneva I' unione fra i due Stati su un piano di di~parità. lnohrc. il l 5 aprile l'Albania si ritirò dalla Società delle

PA RTE T
8

Naz ioni, che 1• It alia aveva inve ce la sc iato già nel 1937 .

Ass unta il 16 apr il e la co ro n a ~, lba ne se da pane di Vi tt o ri o Emanuele rii , fu i,; tituit a in s ua rapprese ntanza la Lu ogo te nenza genera le. affidata a Francesco J acomoni di San Snvi no. g ià mini stro con~ig li erc a Ti rana dal ~c ucmbrc del 1936. L' Albania dienne così anche de iure. una provincia dell'ltal ia fascista. Un accordo del 20 aprile fra i due goYerni garanti va che i ci tt adin i del Regno d'Albania in It alia e del Regno d ·It a li a in A lb a nia av rebbero god ut o di tutti i diritti civi li e poli t ici di c ui godeva no sul ri , peuivo te rrito ri o na ziona le. Que sto era un o s trum e n1 0 di propaga nd a per d are J'impres~ io nc di una parit à fi tti zia, così come il medesimo sco po ebbe la nomina di personalità albanes i. fr a c ui Shcfqct Ve rl ac i. a Se na to ri del Reg no d Italia .

Co nclus a, sos tan z iai men te e fo rm a lm e nte , la pres a di pos ses so de ll'Alb ,m ia. :,; i elett e seg uito a una p oli t ica di fas ci s ti zzaz io ne . un o de i pr imi atti de lla qua le fu. il 2 g iu g no . la cos tituzione de l Partito Fasci s ta A lb ane se. qual e p,1rtilo unico de l Paese e ' 'miliz ia c ivile volo nt ar ia agli ord ini di Be nit o Mu sso lini".

Fondatore era Tefi k Mborja . un no tabil e albanc!-.c a mi co persona le di G a leaL ZO Ciano e per que sto già Prefe tt o di Coriza. Su l modello italiano. a nche il PFA era radicato a li vello provinciale con le fede razi oni e le varie o rganiz1azioni opera ie. studentesche . giovani Ii e m,:.i!>tcn,.ial i. Capii lare anche la

In alto: Re Zog in una serata di gala, metà anni Trenta. Il sovrano ammassò tesori che sostennero la prima moneta cartacea d ' Albania ; le sue spese personali si aggiravano sul 2 % del bilancio nazionale. Era pressoché ignorato dagli altri monarchi europei Sotto : montanari albanesi, aprile 1939.

ITALIAN I IN ALBANIA 1939/l945
9

presenza nel tcs~u10 economico, con membri nel Consiglio cenlrale dcli" economia corpora ii va. nei consigli e commi sioni minis1eriali. on ebbe mai. comunque. una prei.a particolarmcn1e fonc ul popolo albanese. perché non uperò mai i 13.500 membri. E ancor a a livello politico. il Consiglio superiore fasci:-.1a corpora1ivo S05.Lituì il disciolto parlamento albanese.

A completamen to del l a fascis t i:,, 1.azione del Paese, il decreto l uo gote nenzia l e n° 9 1 del 14 agosto 1939 istitu i va l a Milizia Fascista Albanese. po sta sotto il di retto comundo del Duce e cos t illl i ta su cinq ue Leg i oni d i Cl i i una. l a Ska nderbeg. d"assa l to. I comandi di le gio ne erano ,1Tirana. Coriza, Valona e Scutari. ma coon i dis t<1ccate si trovavano anche a Kuke s. Argirocastro. El basan. Scutari, Benll. Dura:ao e Pe:-.hkopi. I L<.:gionari ven ivano reclutati sia fra i co lon i iialiani sia fra la popolazione albanese e gli ufficiali erano nominati dircltameme dal Comando g<.:m:rale della MiliLia a R oma. In dotazione aveva le eguemi armi: pistole Beretta M3-l. fucili Mod.91. mi1ragliatori Breda Mod.30 e la mi tragliatrice pe<;antc Breda Mod.37.

Per qua mo riguarda le forze armai e albanesi . con la

legge 1.115 del 13 luglio 1939 furono a~sorbi1e da queJJe italiane. ! acquero co ì i B artaglioni Volontari Albanesi. inquadrati nel Comando Superiore Truppe Albania e presero parte. anche ~e come vedremo in misura minima.all'inva~ionc della Grecia nell'autunno l>UCces:;ivo. Oltre alla riorganiLzazione delle forr,e armate. quell'estate del '39 vide anche il varo di un vasto programma <li popolamento e ital ianizzazione lancia to da Musso lini per rare de lr Albania una co l onia ita l iana al pari dell'Er i trea. della Libia e dc ll' E riopia. A l pro grnm ma aderi rono c i rca 11.000 co ntadin i e ope rni de l Veneto e delle region i meridionn lì . dest in ati a ll e zo ne d i Dura zzo Va lona, Scutar i. Pono Palermo, Elbasan i e Santi Quarant a. A qu es t i. dal 1·aprile 1940 se ne aggiun se ro altr i 22.000. mandat i in A l ban i a per contr i bui re alla mockrni, 1.a1.iom: <lei Pac c. l avorando nelle nuove fabbriche. ma anche alla co truzione cli strade. ponti. ferro\ ie. o:-.pcdali. Infrastrutture il cui scopo era. ltoprattullo. quello di fornire un ·efficiente rete l o gistica alle truppe italiane in vista della guerra nei Bèllcani.

L'obiettivo non era ancora ben chiaro. ma Mussolini sta, a già lavorando a ulteriori a7ioni irnlianc nel-

PARTE 1
IO

la regione. Ci furo no comunque mi g l ioramenli imponanli di cui beneficiò an;.;hc la p o polaLi o ne loca le. come le numcro!>c bonifiche di territori m alani in cui impervcn,ava la malaria. o la cm, truziunc di scuole e o<,pcdali.

Punto fo cale della pre enia italiana fu lo sfruttamen t o delle ri~on, e natura l i c he i l Paese celava nel so ttosuolo: pe t rolio. rame. bi t ume. cromo. t u tte materi e p r i me necessari e all"industria i ta l iana in esp ansione. A citi s i agg i ungeva no i prodott i ag r ico li d i c u i i l suolo. a l meno ne ll e Lo ne cl i pianu ra, non era avaro. e pe r q uesto i l reg i me aveva avv i ate le ca m p agne di bon if'ica.

O l tre a g ru p pi in du st ria l i e ba ncn ri . orse r o un cemen t ific i o a Sc u tar i . u n sapo n i fi cio a Va l ona . u n () leificio a El ba sa n t:nsì come case i fici e depos i t i di leg name furo no avviato un po· i n tu n o il Paese , mentre nelle ci tt à aurrn..:ntò il numero Jclle officine meccaniche. I noltre a partire Jal 1925. era attiva i- Azienda Italiana Pl!troli Albane!>i (A I PA ) alle dipendcnLc d c lr Ammini-!>tra1.ionc auto noma delle Ferro\'ie dello Stat o. Già ne l co r o della Grande Gu erra era no ~ta te cffe uuat c ricerche petrolifere. approfond ite appunto negli anni success i vi con

Nella pagina precedente: soldati italian i incontrano la popolazione civile albanese, nel 1939; qui: la bandiera italiana sventola su una via di Tirana il 16 aprile 1939, pochi giorni dopo l 'annessione avvenuta con l'impiego di 22.000 militari.

l'I tal i a alla ricerca di una sua indipendenza energetica. I n q uel I 925 I' A I PA cm riu sc irn a fa r si asseg nare un vas t o campo di s rruuamcnw di 50.000 etta r i ne ll 'a rea di Ku çovc . e l'anno eg uenre otte nn e un 'a lt ra conces s i o ne su :li t r i 100.000 ettar i l u ngo il fi ume D cvol i , pres so l a co n flue nza co n il fium e O sum. I nfru tt uose ne ll a prima zona, le rice r che e bbero buon es i to ne ll a seco nda. e su l fì n irc del l 928 f u ro no i nd i viduati i primi poz z i che produceva no in q uanti tà 110 11: vo l i petro l io d enso a base as fa l tica: le r iccrt:hc prosl.!g u i ro no a pieno riLmo, e nel 1933 s i giunse alrindividua7ione di un giacimento peLrolifer o dell este n~i onc di <.:i rea 700 Cll,u-i.

Dal pumo di vis t a biol ogico. quel pe tr olio aveva un a forte compone nte asfa lti ca e un elevato tenore di zo lfo che ne rendevano difficile la raffinaLione. Però. grazie a un a co ll abora,ione con il Po litccni-

JTA LI ANUN AL B AN I A 1939/ J 945
11

co dì Milano. I' ATPA indi vidui) un efficace metodo per sottopo rl o a processo d'idrogenazione, eseguito in uno s t ab ilim ento di Ba ri appos i tamen te costruito nel 1934, anno in cui il campo petro l ifero albanese en t rò in funzione fornendo 9 .200 tonnella t e di greggio.

Ne l corso degli anni la produzione aumentò. fin o a raggiungere un massi mo di circa 200.000 ton n e llate n el 1939, e mantenendosi su quel li ve ll o fi no a l I 941. Una cifra co n cu i AIPA era in g r ado dicop1ire il 30 % del fab bi sogno energetico naziona le italiano di benzina e petrolio.

Qu esta discret a espansione della media industria e de ll e attività d i supporto non si tradusse . però in un beneficio per l'Alb a nia . Contadini e operai albanes i , infatti, lavorava no in co ndi z ioni di fe roce s fruttamento. I primi risenti r o n o de ll e operazioni speculat ive s ull a terra condo tt e da l B a nco di Napoli, e delle società commerc i ali che i mponevano prezzi bassi d'acq ui s to dei prodotti agrico l i. e in bre ve tempo furono in migliaia d i loro a vendere i propri ap pezzame nti e a cercare l avoro n elle città. dove le condizioni degli operai non era no però affatto m ig li o ri , perché ol tre a ricevere un sala ri o sens ibilmente piì:1 basso r ispetto a quello dei l avoratori ita l ian i , un decreto luogotenenzia le emana to n e l g i ugno del 1939 imponeva lo r o un car ico d i

Aprile 1939: roccupaz ione dell'Albania è iniziata. Qui in alto vediamo i bersaglieri per le vie di Durazzo, nella pagina dopo una parata delle truppe con in testa i trattori leggeri Breda usati per movimentare l'artiglieria. Sotto, i titoli sensazionalistici dei giornali dell'epoca che descrivono l'operazione come un 'occasione di rimediare al malgoverno di un Paese amico da parte di avventurieri, quando in realtà si trattò di un 'impresa coloniale vera e propria, atta a stabilire una comunità italiana nel Paese occupato e a sfruttarne le risorse naturali.

dieci ore giornaliere di lavoro, aumentab il e in caso di necessità del! 'azienda. Una situazione c h e generò ben presto foni t ension i interne , con scioper i e man ifestazion i deg li opera i a lbanes i in q ua s i t utte le ci ttà. per ch iedere salari più a lt i , m ig li or i co ndi zio ni di lav o r o e la riduzione d e ll e tasse. F r a le pil'1 impon e nti. q ue ll a o rganizzata dai com un is ti a Tirana il 28 no ve mbre 1939, giorno del 27° anniversario de ll' indipendenza naziona le. A ltre se ne tennero a Coriza e Valona, sempre con la regia dei comunis t i.

Pur soffoc ate da ll a M ili z ia Fascis t a A lba n ese e da reparti dell'esercito, furo no que st i i p rim i foco l ai della r esistenza antifascista che comi n ciò a fo rmars i nel P aese e che avrebbe fa tto sentire il s uo peso durante la Seconda Guerra Mondiale.

PARTE I . .
12
ITALI r\'l Jt,: ALBA ----...... -,. PER LA DIFF.SA DELLA PACE E DEGLI INTER.ESSI 1TALlANl NEU.' ADRIATICO
truppe entrate aTirana
A.Re-•,...,.~ ......,,...,,.,_ --t ,_ ,..... PÒx adrlatlco 13
Lenostre
La capitale albanese occupata stamane alle 9.30 La ignominioso fuga di Zog e del suo Governo - La Legazione d'Italia saldo fortilizio in mezzo alla furia brigantesca

LA SEC ONDA GUERRA MONDIA LE

Nel novembre del 1940. r Albanir, divenne suo malgrado zona di guerra a causa de ll a prec i pitosa ritirata de ll e truppe it aliane lancia t e a lla conquista de ll a Grecia.

li piano Emergenza G. con il com,egucme attacco italiano. fu attuato il 28 ottobre. lo s tesso giorno in cui Mu!> olini incontrava Hitler a Fircn;,c. e il dit · catore tede co era au·oscuro degli a, venimenti.11 motivo di que<.to ilenzio fu puerile rivalsa contro r as!>unzione. all"inizio del me!>c. del protettorato sulla Romania da parte della Germania. che invece J'ltalia rivendicava per sé. Torn ò quindi d·anualità il piano E merge nza G, che era già sta to più volte accantoniltO ( l'ultim a in agosio),e il 15 ottobre.in un consig li o di gue rra tenutos i a Palazw Venez ia, fu stabili to di dar corso a li" in vasione entro la fine del mese.

li Capo di Stato Maggiore. Pi etro Badoglio. e il Sottocapo. Mario Roana. pur appro, ando i ·opera· tionc osscn arono che sarebbero occorse venti di, i ioni. mentre nelle basi albanesi ne erano disponibili appena nove.

Chiesero 4uindi alti-i tre mesi di cempo per approntare i reparti , ma il Du ce non era d isposto ad attendere così a lu ngo perché voleva ad ogni cos t o esib ire un successo mi li tare accanto a 4u e lli ottenuti dalla Wehrmacht in Europa, e giù da1 1·estale lavorava per dcscabilizzare la siwazio n c. addirit· tura in~inuando che la Gre cia fo~:-c responsahile di "es:-azioni sulla minoranza albanese in Ciameria. condoua da Atene a partire dairanne~ s ionc della regione nel 1913. 1n realtà. tutta 1·atti, ità greca si era limit ata al contrasto del contrabbando lungo il confine.

In analogia con !"Etiopia nel 1935 .•u,chc in quell"ollobrc l ' in vasione fu giustificata co n un prete s to: un mai ben chiari to att,11.:co da pane di .. guen- ig lieri g reci'' a l posto di frontiera itn li ano di Coriza il 26 ottobre . mentre. il giorno precedente. tre bombe furono fatte esplodere vicino alla lcga1.ionc italiana di Santi Qu ara nt a (fascis ti ca. mente rinominata P orto Edda).

Questo il comunicato serale dcJragenzia Stefani che dava conto dei due episodi: ··una banda annata greca ha stamane attaccato con tiri di fucileria e bombe a mano i l pos t o di vigilan.a1 a l banese nei pressi di Coriza e precisamente ne ll a :wna co mpresa frn i cipp i 30 e 31. immediatamente a sud del

varco di Kapcs ti za. [ ... ] Ieri sera tre bombe ~ono esplose nei pressi della sede del R. Ufficio lu ogotJ> ncn z ial c ita l iano a Porlo Edda. Si lamentano due fe riti legge r i.

Gli agen ti g r ec i o in g lesi ai quali si deve 1·atte nt ato vengono att i vamenlc ricercati··. Fu quindi imputata alla Grecia anche una collaborazione con la Gran Bretagna in chiave a nti italiana e quindi la violazione della neutralità. e fulminea. nella notte fra il 27 e il 28. giun e la dichiarazione di guerra.

Da tempo Mui.i.olini paventava l'infiltrazione britannica ad Atene. favorevolmente accolta da Re Giorgi o 11. n o n osta nte il governo filofa scis ta di Mecaxa s, e vedeva nella guerra runico meuo per ri solvere la que s tione.

In realtà, a sp ingere il sovra no greco verso !"alleanza con Londn1 non furono so lran t o ragioni d i os cilità ai piani di egemonia hitleriani: :s i deve infatti con iderare come il 67,42 '¼: del debito e tero greco fosse posseduto dal capitale ingle e. il 9.88 %- d,1 capitale americano. il 7.52 lk- francese. mentre olo r 1.7 % era in mani tedesche e I' 1,65 1* in quelle italiane.

Un dettaglio che co ntribuì a orientare le sce lte del· la corona. Scelte che non piacquero all'ltalia. mentre l a Germania . impeg n ata nei preparativi dell'att acco a es t. propend eva invece per la so lu z io ne diplomatica. ma suo ma lgrado fu coinvoha negli avvenimenti.

Ciò ebbe proba bi Imente co nseguenze decisive ul1" andamento della guerra: fallita la replica della ··guerra lampo , la campagna di Gre cia ebbe come corn,egucn,a r aumento della presenza britannica. sostenuta da re Giorgio 11 e dal primo miniMro Alexandro~ Korizis. succed uto al defunto Mctaxa~ in gennaio. Per ev it are la m inaccia britanni ca nei Balcani la Germania fu cos tretta a int e rvenir e n e ll' aprile de l 194 1 lanciando l'Ope r azione Marita. che in appena due ~etti mane. dal 6 a l 20. piegò la resistenza greca e cos trinse i britannici al ritiro. Ma sottrasse tempo prezioso a ll a preparazione della più imponemc Opcnuione B arbarossa. ritardandola di circa un me e. e ciò probabilmente impedì alle truppe !cuci.che di raggiungere gli obiettivi del Caucaso prima dell'inverno. compromcttenuo il futuro andamento clclla ca mpagna e della guerra. M a intanto. ~econdo il piano concepito da Viscont i Pra sca. le truppe italim1e s i sa r ebbero sp in te vcNi sud da ll e ha s i alhanesi. per occupa re l' Ep iro e il

- ~P~A=R~T~E~ l~ l ~-L.A SECONDA GUERRA M OND I ALE
14

Sopra : 28 ottobre 1940, truppe italiane in marcia verso la Grecia. Sotto : lo stesso giorno, una colonna a ttraversa il fiume Kalamas. L' esercito albanese partecipava all'impresa italo-greca, ma i suoi quadri n on erano d 'accordo, per cui gran parte dei battaglioni albanesi schierati con gli italiani abbandonò il fronte su ordine del comandante, il colonnello Pervizi.

ITALl AN1 LN ALBAN IA I 93 9/1945
15

pa!>!'>O di Met~ovo. <,u lla catena monruo!>a del P ind o. in modo da rngliarc le comunica1:ioni tra le truppe greche dell"Epiro e le forLc provenienti dalla Ma cedonia. Dopo di che. si sa rebbe prose g uito nell'occupazione . Le for7e lli!'>ponibi li erano distribu ite ~u due Corpi d'Armata: uno. quello della Ciameria (poi rinominato XXV). agli ordini del Generale Carlo Ro-...,i. do,cva manovrare in Epiro. ed era cos tilllil o dalla Di viione iena (31 ° e 32° Rgt. Fanteria Div isionale. 51 ° Rgt. Aniglieria Di Yi ionale. 265 ° e 341 ° Fanteria, CXLI Legione C amicie ·ere) di..,locata fra Delvino e Koni,po li nel settore fra Mo nte Stugara e Monte Sarakin. con obietti,o la ci11t1 di Giannina: dalla Di visione Ferrara (47 ° e 48 ° Fanteria divisionale, LXXX II Legione Camicie Nere. 14° Rg t. Art iglieria Murge. e 3.500 so ldat i a lbanes i) di~locata nelralta Valle Vojus),a lungo il ),C ttore Monte Kclseica-Monte Mesi ne -Mali Krac~ -S1Ugara: dalla 13 I a Di visione Corazzata Centauro (5 " Rgt. Ber,aglieri. J I " Rgt. Fant eria carrista. I 31 " Rgt. Aniglieria. per un totale di 4 .000 uomini. 163 carri Le 24 peni di an iglieria).

Nel ,cuore col-tiero. operava invece il Raggruppamento Litorale. co<;tituìto dal 3'' Reggimento Granatieri di Sardegna e d"Albania (:,u tre baHaglioni). da alcuni !>quadroni di cava lle ria appartenenti al 7° Regg imen to Lancieri d i Mi lano e al 6" Reggimento

Lan cieri di Ao,ta. da ak:unc baneric di artiglieria e da una formai ione di volontar i albane~i per untotale di circa 5.000 uomini. con il fiume Kalam,b come primo obicui,o.

L'altro Corpo d 'A rmata italiano era il XXV I de l genera le Gabr iele Na~ci. sch ierato co n funLioni prenamentc difcn~ive fra Coriza e i Laghi di Prcpa. davanti alla Macedonia occidentale. Quc~ti i reparti di cui di!>poneva: la 49" Di vi~ione fanteria P arma (49 ° e 50° Rgt. Fanteria di, isionalc. C IX Le gione Camicie , ere. 49 ° Rgt. Aniglicria. per un totale di 12 000 uomini). ,chierata a ud dei laghi: in ri~erva. la 2<)·' Divi ione fanteria Pi emo nt e (3 ° e 4 ° Rgt. Fant eria divisionale, 24° R gt. Artiglieria e rcpani del gt.!nio. monai e marconi ti per un totale di 9.000 uomini ) sch ie rata ne lla .mna di Pogradec. e la 19 ' Divisione fa nte ria Venezia (tl3 ° . 84° e 383 ° Rgt. Fanteria divisionale. 19° Rgt. Artiglieria. per un totale di 10.000 uomini) ~ehicrata nella zona dei Laghi Derida e Prespa. fra Trebi,hti. Po<,tcc e Bifo,h ti.

In fine. a fungere da cerniera di congiunziom: del fronte. la 3~ Di, i,ione Alpina Juli a (8 ° e 9° Rgt. Alpino. 3° Rg t. Aniglieria da Montagna. per untotale di 10.800 uomini). con l'obiettivo di occupare il ma..,,iccio del Pindo. La 53a Di, i<,ione fanteria Arezzo (225 ° e 226° Rbrt. Fanteria Divi:-ionalc. 53° Rgt Art ig li e r ia e compag n ie ge n io e mo rt ai , r,er un

16

Nella pagina precedente : un quotidiano americano del 1° novembre 1940 annuncia i primi successi d e ll'esercito greco . Qui sopra : Alpini della Julia attendono l'ordine di attaccare la Grecia, il 28 ottobre 1940. Sotto : ancora gli Alpini, armati con i moschetti 1891/38TS e il fucile mitragliatore Breda Mod 1935, in azione sul Monte Tomori, in Albani a, a dicembre 1940

ITALI AN I IN ALBAN I A 1939/ 1945
17

101alc di circa 10.000 uomini. o ltre a 2.000 :,.oldati albanesi) . era invece incaricaca di prc~idiarc la frontiern con la Jugosla"ia. in zona Tarabo!>h-Bardhaj -Scutari, mentre a Brindi si la 47 • Di visio ne fanteria Bari si stava preparando a uno sbarco anfibio a Corfù (poi annu ll ato per altre esigen7.e operative) mentre altre quattro divisioni erano in prepara z ione per la :-econ da fa~e dell"offensiva. la ··marcia s u Atene ... previ ta per la metà di novembre.

L"Italia schierava un totale di circa 85.000 uomini. distribuiti su un fronte largo 140 chilometri. e dal terreno assai impervio . Inoltre, lo schieramento italiuno era s bilan ciato. perché la maggior parte de ll e uni là era sch ierata in Epiro. ma il settore o ri entale. in panicola re la zona di Coriza. offri va il fianco ad eventuali conrranacchi nemici . come poi di fatto accadde. Inoltre, la dotaLionc di armi non era delle migliori: i fanri potevano co ntare soltanto !)ugli antiquati fucili Mod .9 1, i non eccelsi mirrag liatori Breda/30, le mitragliatrici F ia1 14/ 35 e Breda/37. i mortai Brixia/35 e 8 1/3 5. A portare una certa superiorità in campo italiano. i carri corazzati della Centauro . che però il tcn-cno impervio re e quai,i del 1u1to inutili7.7..abili. A quesro si aggiungeva J"in suffìcien1.a dei port i di Valona e Durazzo. troppo stretti per r afflusso delle grand i navi, e quindi anche i tifomimenti ne risentirono in negativo: delle 10.000 tonnellate giornaliere nc.:c~sar ie riuscivano ad affluirne appena 4.000.Con deprecabile miopia tallica. lo Stato Maggiore italiano scelse il momento meno favorevole per l"ini,io delle operazioni: infatri . in quetraurunno inoltrato. fon i piogge :.ferzavano un fronte in gran pane montagnoso. e i e111icri si trasforma vano in torrenti fangosi dov e i cava lli che trasporwvano le ar ti g lierie s i muovevu no co n gran de <liffi co ltt1 eg li stessi militari incedevano con fatica. In que l ·'fatidico·· 28 ouobrc. i reparti avevano viveri so ltant o per cinque giorni e munizioni per quattro: una decisione for e deltata dalla certezza di un a rapida , inoria, poiché ci :-i attendeva una debole rcsis ten1.ii dc 11 ·esercito greco e una reazione favorevo le da parte de lla popo lazione, ma ciò dimo:-tra anco ra una vo lta la superfic ial ità de li 'approccio degli alti c.:onrnndì italiani. Che. nella loro miopia strategica, non <,oltanto scelsero il momenro peggiore per r:u1m.:co. ma nemmeno compresero le ragioni della mancata re i tenLa greca: un· altra analogia con l"Africa. que ta volta con la Somalia Bri1anni ca . dove nctragosto precedente le truppe di Londra avevano attirato qu e lle italiane nel deserto. e qui le a uacca rono dopo una lo gora nte a u esa lii tn.: mesi. In Grecia il meccanismo si ripeté. ma con tempi più rapidi.

LE PRTM E O PE RAZ I O N I I N EPIRO

In quella nebbiosa alba del 28 ottobre . il 5 IO Artiglieria della Di,·isione Siena - cos tituito da tre gruppi di tre ballerie cia~cuno. dotate di cannoni 75 / 27 e 75/13 - iniziò un violenLo cannoneggiamento per Favo rire e protegge re l'a vanzata de ll a fanteria, che s ulle prime ebbe facile corso. considerando che r esercito greco si era ritirato oltre il fiume Kalami1s. sulla linea difcn:-.iva Kalarmi,;Elaia - Grabala - Kl eftis . cin:a 30 chilometri a ,ud del confine. Il comandante deir8a Di visio ne di fanteria greca. il Genera le Chara lambos KatsimitrO!>. aveva pienamente compre so l ' import anza strategica della ritirata per meg li o organizzare la resistcnLa: s u que l terreno montagnoso I.i s uperiorità italiana di uomini e mezzi avrebbe perso il suo pc~o: il terreno fango o e le nebbie montane avrebbero re o difficile ravanLata ai quadrupedi e ai mezzi cora7zati italiani, così come avrebbero com plicato le ricognizioni d eg li esplorato ri .

Quin d i. elude ndo le dirc ll ive de l Generale A lexandcr Papa gos. Kat simitro s concentrò le s ue fo rze in quel settore.

Se a sud. lungo la costa, il 3° Granatieri riuscì il 29 a raggiungere il fiume se nn incontrare resistenza. la Siena rag.gium,e di slancio Filiate:.. in una zona di montagna rocciosa. ma qui rimase fino al giorno dopo. qu:rndo giu nsero le art ig lie ri e c he permi se ro di sfondare l ' ultima dife:,a g reca: s u quel terren o im pervio e ra stato prima necessa rio tracciare i :,en1ie1i per permettere il passaggio dei cavalli che traina vano i cannoni.

Re so fiducioso da questi primi passi in territorio greco. Vi~ co nti Prasca 1el egrafò a Mussolini: .. Le nostre truppe s i sta nn o muovendo con grande entusiaf>mo oltre il confine " . Superato il villaggio di Fi liate s la S iena guadagnò la spo nda de l Ka lamas ricongiungendosi con il Rag gruppame nto Litorale. Lottando contro il fango. la pioggia e il gelo notturno. la Siena prO\'Ò ripetutamente a varcare il fiume. nonostante il tiro d"interdiLione delrartiglicria g reca.

1151 ° rispose co n un vio len lo 1iro d'inquadramento . con l'obi e ttivo di distru gge re una ad una le po ta~ioni nemiche. mentre la f,interia avviava. nella giornara del-+ novembre. la costruzione di alcune pa:,st::relle sul fiume. La manina del 5 ripre se l'azi one dell'artiglieria italiana e poco prima di mezzogiorno. distrutta anche l"ulrima postazi one nel v icino vil laggio di Drumitt a. l"esercito greco rip iegava su Gi;;nin a e gli it a li an i poterono cost itui re una te:-rn di ponte a l d i Ili del Kalamas.

Ma lo :,chicramen to g reco era ~ta10 rinforzato dall"arrivo di tre nuove divi:.ioni oltre a un reggi -

PA RT E LI - LA SECONDA GUERRA MONDIALE
18

memo celto di Euzoni.e l'artiglie r ia sparava qua!> i e nza ,;os ta . impedendo ulterio r i avanzate iuiJiane.

li > 0 Reggime nt o G rana tieri di S a rdeg na. a l comando de l Co lo nn e ll o E nr icoA ndreini. era intanto pau: ialmcntc riuscito a ra gg iu nge re gl i ob ie tti v i in territo rio nem ic o: s uper::ito il co n fi ne in poc he o re l> i atteMò ,u ll a ponda elci Kalamas . aJJ' a hezza del \illagg io di Ciniku. ma non riuscì a varcarlo a cau-;a della corrente impetuosa e della larghcua delle :sponde in quel pun to (60 me tri ci rca) che ~coragg iò q ua ls iasi ten ta ti vo d i g uado. Ass unt o lo schie ra mento d ifen s ivo . i Granat ie ri , as s iem e a un ballug li onc a l ban ese occ up aron o i pa ssi mo nt a ni circo~tan t i in a tt es a de lr ar ri vo di un repa rto del Genio che predispones e un passaggio s ul tì u me. A cau~a delle calli\\.: condii ioni del tempo i genieri arrivarono il 4 novembre. riuscendo a co~LrUirc un pon re cli ch ia tte che i soldati passarono il giorno do po . so tt o un v iole nto fu oco ne m ico. La reaz io ne ita liana fu però a ltre tt a nto v ig orosa. e una vo lt u sulla spo nda opposta i Gra nat ie ri la nciarono un allacco con cui . entro il 7 novembre. occuparono in !>uccessione Igoumenitsa . G rekochori.

·i!-.ta.Arpi1,a e Pargas lungo la costa ionica. Sfruttando la ri t irata g reca, il IO novemb re i Lancieri di Mi la no ragg iun se ro M a rga riti. a s ud es t d i lgo um c n ilsa, mentre i I .a m; ie ri di Ao s ta occ uparo no Parn my th ia. ne ll'i nte rn o. Ma qu e ll a s tesi-a

Sopra: Alpini della Julia in trincea, 1941 . Sotto : aprile 1941 , l 'artiglieria tedesca cannoneggia le posizioni della Linea Metaxas, ultimo sbarramento difensivo con fortificazioni, bunker, cunicoli e gallerie, al confine tra la Grecia e la Bulgaria.

IT A LI AN I I N AL BANIA 1939 / 1..24,_..S'----
19

sera giunse dal Comando Superiore un ordine di ripiegamento. allo sco po di difendere a ogni costo il posse sso de l va li co di Grekochori. Infatti. in q ue l e tto re, si stava sca te na nd o un v io le nto fuoco d'arti glieria da parte nemica , preludio evident e di una qualche futura arione. Le nuove posizioni del Reggimento furono le eguenti: il I O Banaglionc s u Quota 594. appena oltre l go umenit sa: il 2° Battaglione s u Quota 556. nel 1• in te rno de l settore: il 3° s u Quota 3 17. Sul litorale i La ncieri di Aol-rn. che. lasciata Paramythia. do veva no sbanare la piana di Igourne ni1 sa. Infine . lungo la strada Preve1n sIgoume nit sa, i Lancieri di Mil ano . a sbarrare le pro ve nien ze da Margariti , a nch ·essa evac uata. Poc hi giorni dopo g iun se in li nea la Divi s ione Corinto. una de ll e mig li ori de ll 'esercito greco. che sfe rrò una serie di attacchi contro le posizioni italiane nel tentativo di riprendere Tgoumenitt-a. Lo sco ntro fu vio le nti ss imo , anche con assalti a lla baionetta e comba ttim e nti co rp o a corpo. e s i svolse sotto una piogg i a torre nz iale ma i Granatieri mantennero le posiz ioni. pur a prezzo di numerose perdite.

All'c tremità del settore epirota la Di visione Ferrara. varca to il co nfine il 29 ottob re, s'inoltrava ne ll a va ll e de ll a Voj u ssa e s uperava il ponte Bourazani, occupava i villaggi di Gherap latano s e Oollana. si attestava sulla riva del torrente Fit oki e prende\'a il controllo della :.trada Ponte PeratiKalibaki: malgrado le difficoltà poste dalle cauive condizio ni meteo ro logiche e da l te 1Te no fangoso,

fra il 1° e il 3 novembre la F errara tentò un anacco contro il massiccio dei Me. ovo uni e le posizio ni di K a li v i a, Gram bal a e Bu rtopa , per agg ir a re da nord est il cam po trincerato di Kali bak i: un primo risultalo fu que ll o di far arretrare 1·avvcr~ario al di là del fiume Kala,mb. e un secondo anacco lanciato il 5 novembre portò alla conquista delle posizioni di Kri so raki e San t ' Atanasio: que l medesimo gio r no. co nclusa a nc he l a man ovra d'aggiramento di Kalibaki. una co lon na della Divi s io ne s tabiliv a una te sta di ponte oltre il Ka l amas nella zona e.li Polikastra. Ma qui rimase bloccata dalla fonnidabile difesa greca. c he a partire dal giorno succes:,;ivo si tradus se in una seri e di vio le nti contratt acch i acco mpag nat i da bombardamen t i aere i e tiri d · art iglieri a.

Considerando l'importanza strategica di Grambala. i greci avevano lanciato un 'azione di contrattacco gif1 all'alba de l 3 novembre. con due battaglioni de ll a ! Sa Divi s ione: 150 uom ini al comando dei Tenenti Va s il a e K arabatis . Il battaglione a lb anese sch ierato sulla po s iz ione quasi non oppone re siste nza. e a poco ervì. alle 7 30. il tentativo di un aJtro battaglione della Ferrara: la quota torn ò in po ssesso greco. Nei giorni s uccess i v i furono te ntati nuovi co ntratt acchi italiani, ma senza successo. Nono!--tante i g reci potessero contare sol tanto su scarne trincee scavate nella roccia ( a differenza dj quelle fo nifi cate di K alibaki). la res i s tenza fu comunque efficace favorita a nche dall ' impo ss ibilità per g li ita liani di utili .mire i ca rr i

PART E Il - L A SECONDA G UERRA MOND I ALE
20 ~----

L. c he rimanevan o impantanati sul terreno fango~o . Alla Fcm1ra non res tava al tro c he assumere un a tt egg ia me nt o d ife ns ivo . attes tandosi ne l sc l1o re fra i mon t i Mes ovo uo ì e la s trada Kalib akiJan ina. subendo rip etuti attacchi anche ul fianco de tro. fra Gribj a ni e Kouklioi. co ì come fra Konitsa e la str ada per Ponte Pe rati. lanciati dai grec i nel ten tat ivo di rompere il co lle ga men to fr a i se tto ri italiani di Ka libak i a s ud 1.: Cor iza a no rd. Al fianco de ll a Fe rrara com ba ll cva no a nc he du e co lo nne della Centauro. una dell e 4uali pe sant e, cos 1iwita dal 3 1° ca rristi. daJ XX II Battagli o ne Bersag li e ri mo to c ic li sti e da una ba neri a di arti g lie r ia; q ues ti re pani riu sciro no a pass are il ponte sull a Yoju ssa prima c he i g rec i lo facessero saJ tarc, ma per il trans it o <li molociclette . automezzi e carri armati fu improwisato un tragheuo cos tituito da un ponti le mobil e cos truito s u due barche e trascina to da ll a co1Ten tc impet uosa . Fu so lt anto il prim o os tacolo, perc hé po co dopo i Be r~a g lie r i fu ro no cos tre tt i a sgombrare la s trada dai pa li d i feno. dai reticola ti e dall e mine approntati dai g reci in ritirata . E pro seg ue nd o ve rso Zaraplana e KaJibaki. una mina aveva ape rto una la rga vo ragine s ull a s trada I soldati s i improvv is a ro no sterrator i e la co lma ro no. lavorando inces sa nt e me nte sotto la pioggia battente. 112 nove mbre s uperato a nche il fiume Kalam as. giunse a Kalibald. dove fu accolta da ll' a rtiglieria g reca. e nell o sco ntro per e 14 carri. La colo nn a le gge ra g iun se s ull 'o biettivo in rita rd o e c on i re pa rti sco ll egat i a ca usa de ll a re-

Nella pagina precedente: artiglieri italian i, 1941 Qui sopra: un reparto d 'artiglieria posiziona un cannone sulle alture di Coriza, dicembre 1940. Sotto: artiglieri greci sui monti albanesi, 1941. Gravemente a corto di rifornimenti e potendo contare solo su reggimenti e battaglioni sciolti, avviati al fronte alla rinfusa, nell 'inverno 1940-1941 la spedizione italiana cedeva terreno : il 5 dicembre i greci occuparono De/vine, seguita il 6 dicembre da Porto Edda e l'B dicembre da Argirocastro; per quello stesso 8 dicembre l 'armata di Geloso aveva infine completato il ripiegamento sulla nuova linea di difesa dal fronte ridotto.

ITALIAN I IN A LBANIA 19 39/1945
2 1

sistcnza greca nella valle della Voju s sa. Una vol ta a Kalibaki. rimase b loccata con gli ahri rcpani davanti al campo trincerato. Ad aggravare la itua1ione. il freddo inlen o che opranutto di none costituiva una vera tortura. a causa della mancanza di indumenti adeguati al clima rigido delrauLUnno balcanico. Jn o llre. i carri armati. su quel terreno fa ngoso e mon iag no so, erano pressoch0 inu1ili7zabi Ii cd e rano un fac ile bersaglio pe r r nrt ig l ie r ia g reca che, nascos ta fra i boschi, poteva colpi rli senza troppe difficoltà. Cosa di cui gli ufficiali della Divisione si lamentarono con gl i ahi comandi. ricevendo però ambigue risposte l>Ulla necc-;:-ità di re s is 1ere e auaccare.

A consuntivo della prima avanzala. i soli ri ultati po s itivi erano le tre teste di ponte stabilile ohre il Kalama. . difficil me nte difendibili dma l'asperità del terreno e la super iorità num erica delle fo rz e g r eche.

LE PRIME OPERAZIONI NEL SETTORE ORlENTAL E

Nel ~cllorc orie ntal e de l fronte I" uni co reparto al momento attivo era la Di visione J ulia. che il 29 ottobre. muovendo dalle posizioni di Erseke e LeskO\•ik. ini1iò !"avanzata verso la caiena del Pindo. con I' obie ui vo finale di occupare la cittadina e il pa!,SO di Me1sovo. posizione trategica pe r rompe re i co llegame nti fra le trupp e grec he d"Epiro a oves t e quelle della Macedo nia a cs t. lnvcstiti da pioggia e vento . i reparti trovarono Je prim~ d iffi coltà ne l g uadare il f ium e Sarandaporos a ca usa de l la piena . e s uperando i pa ss i se tte ntrionali de ll a cate na e i l vi llaggi o di Fourka. il 3 1 si a ttestarono ulla Vojussa. all'altezza del ponte Fitou~-Dut1ko. Pur senza incontrare per il mome nto ne ss una re i tenza. le truppe furono logorate dalla durissima marcia in mezzo a boschi re s i impraticabili da pioggia e nebbia, che impedirono le operazioni aeree co mro le posizioni greche dell'interno. Tu t tavia. poiché la strategia difensiva di Papagos (s u !> uggc rimcnto di Kats imi tros) prevedevEt ltt res is t e n za ulla lin ea ar r etrata Ka l ama s - E l aiaGraba la - Kl efti s, l a Juli a riu scì a raggiunge re Ko nit sa e Samarina e a c reare un "'c un eo ne ll e linee nemiche. Il setto re però. a ol tre I .500 metri di quota difficilmente raggiungibile dai convogli dei rifornime111i nonché circondato da tre lati dalle l'ort:c avversarie si ri velò ben pre s to difficile da difendere. considerando anche che le di, isioni imiia ne in Epiro erano bloccate a K alibaki e lungo il tiumc Ka lam as; non e ra quindi possib il e 1·afflusso d i rinforz i. Tuttavia. con un ultimo sforzo, il 2 novembre la .Julia ra ggi unse anc he Voyou :;n, ad a pp e-

na 30 chilom e tri da Mct~ovo: la linea SamarinaVoyousa egnò il limite dcli" avanzata italiana nel la prima campagna di Grecia. perché dal giorno s uccessivo ini1iarono gli attacchi da parie del di-;ta ccamento del Pindo guidato dal Colonnello Ko ns tantinos Da va kis. Gli Alpini si ritrovarono ben presto isolati. privi d i con tatti radio con il comand o e riforniti di vive ri e munizioni so lo grazie agli sporadici lant:i dcll"av iH,,io nc e la guerra di co nqui stct s i trasform ò in un a d ispera ta resi stenza. Ad aggravare la ~i t uazionc. la s proporzione numericu delle unità al fronte. poiché la Juli a poteva con tare sohanto s u c inque battaglioni un numero e:- iguo : inlomatico della facilità con cui Visconti Pra sca pensava di affrontare l'operaLione Emergen1a G. Que to il bilancio della prima settimana di guerra ( quando ancora non erano concluse le battaglie del Pindo e di Elaia - Kalamas): 370 caduti. I .200 feriti. 650 dispersi. o no sta nt e que s t i dati in co ntrove r1ibil i. Vi sco nti Prasca con t inuava a dir s i fiducioso s ull a riu sc it a de JI "o ffe ns iva e a definire wrnc '"11011 preocc up , mt e'" la s itua zio ne a l fronte . U 3 novembre. no nostante il s uo o ttimi s m o. cominciò una prima cont r offensiva greca ne l setto re de l Pindo e i reparti della Julia, circondati da og11i lato. furono costretti ad abbandonare le indifendibili posi,ioni di Samarina e Voyou sa. Comro le forze greche. la Divisione poteva opporre so ltanto 9.000 uomini male a rmaci. 2.316 quadrupedi e appena 20 pc, 1i d'artig l ieria. I n que s te co ndizioni il Comando Supremo ord in ò il 4 il ri piega me nto ve rso Ko nit sa: gli Alpin i r upp e r o 1·accerc hiament o ma pa~1cro circa un quin to d eg li effe ttivi; ne ll a so la battaglia di Lykorra ch i. i reparti grec i del Ten e nte Co lonnello Missyri causarono alla Di visione ben 2 I Ornorri. co tringcndola a un ulteriore ripiegam e nto . Visti i pessimi ri . ulta ti. lo Stato Maggiore italiano decise la riorganiLLa1ione delle truppe nei Balcani. istituendo il Gruppo Armate Albania organiuato s u due armate: l a lX (sul Ili e XXVI Corpo d"Arma t a). agli ord ini de l Generale M ar io Vercellino avre bb e di feso il se llo rc d i Coriza con le di v is ion i Pi emon te, Parma. Ve nezia e A r ezzo. e que llo J e t Pin do con la Ju li a , la Bar i e la 2" Divi s ion e a lpim1 Tridentina: l"X J Armata (s ul JV, rvnr 1c il XXV Corpo d. Armata). co mandata dal Gen era le Carl o G e l oso. avrebbe invece prosegu i to l"offen siv;i in Epiro con le divi ioni Siena. Ferrara e Centauro. L'invio dei rinfor7i avvenne però in un clima di emergenza e di caos che aggravò l"approssimazione organizza t iva dei coma ndi: a causa dcl1·ins uffici enza dei pon i a lbanes i. truppe e materiali furo no in viat i a l fron t e per via aerea da Brindi si, g ra;cie all"appo gg io cli 65 aerei d a tras porto Jun kc rs

- -~P~A~R~T E Il - LA..$ ECON DA GUERRA MONDIALE
22

Sopra : carrista italiano in un momento di riposo, marzo 1941. Sotto: equipaggi dei corazzati italiani di· retti verso il confine greco-albanese in vista del/'offensiva 119 marzo il lungamente progettato attacco i taliano, che prese il nome di " offensiva di primavera " partì alla presenza di Mussolini in persona, giunto in Albania il 2 marzo precedente per seguire le operazioni.

J u52 mess i a disposizìone dalla Luftwaffe. Colmata questa lacuna grazie all'aiuto altrui . rimaneva però !"incapac ità di distribuire i reparti subordinati in maniera razi o nale: appena anerrati. infatti. regg imenti e bauaglioni venivano mandati in lin ea se nza atte nd ere c he la Di visione fosse a l comp ici.o rompendo quindi l'unità organica e privando alcuni reparti dei nece ssa ri servi z i di s uppono. L'8 novembre il co mando della Julia raggium,c Konitsa. mentre 1'8° Rgt. Alpini fron1eggiava a ttacchi nemici s u l fianco e s u l fr onte, fra qu ota 1.999 e 2.218. e il 9° e r a sc hi erato in riserva fra il Monte Smolika e la zona a est di Konica. lntanto. g ià il 3 no vemb re. anche la Di\ is ione B ari (s fumato lo sbarco a Corfù a causa del maltempo ) era una inviata al fronte: il 140° Re ggimen to fu schierato a Le s kovik, a protez ione del co nfine, mentre il J 39° il 4 novembre raggiunse il se tLorc de l Pindo dove per il momento riu scì a re s pin ge re gli attacchi nemici nella zo na del PontePera1i. ob ietti vo s trate gico sul confine greco-albanese, da c ui s i controllava no le più importa mi vie di com unicazion e della 7.0 na, indispem,abi li per i rifornimen t i alle truppe. L'8 novembre fu invece schierato in posizione più avanzata. a difc~a d e lla 1rada Ko nìca-Straca ni da dove il giorno s ucce s i vo . po t é proteggere lo sc hieramento della Julia in ritirata, mentre le truppe grech e occ upava no Straèa n i. La J uli a rag -

giunse Konitsa il 12 , ma dura nte la ritirala non fu possibil e. per mancan7a di automezzi. evac uare i fe riti dell"ospedale da campo di Brjan1. c he rimasero così prigionieri del nemico.

Parad ossa lmente. nellél sua ultima re lazione (1'8 novembre venne sos t ituito da l Gen e r ale Ubaldo Soddu ). Vi sc onti Prasca s i era detto fiducioso che i provvedimenli da lui prcl>i sa rebbero su11i sufficienti ad assicurare il co llegamento tra le forze italian e in Epiro e quelle in Macedo 1ùa e a ss icurare così il po sses so della zo na. A ncora ne l medesi mo docum e nt o. il quasi ex coma nd ante analiaava le ragioni del momentan eo fallime nto . fra le quali c ·erano le ca ttive condizioni meteorologiche e del terreno. Di qu esto era r es pon sa bile in primo luog o Mu sso lini . c he aveva a ogni costo vo luto l ' attacco . Ma il Genera le riporta va anc he la res is te nza e la capacità reattiva dell' ese r ci to greco. co ntro cui sarebbero se rviti a suo dire più uomini In realtà. egli s t es:-o s i era derto più vo lte convinto della scar sa reattività greca. illudendo probabilmente. anche lo s tesso Du ce.

L'ATTACC O GRE CO ALLA FRO NT IERA ALBA NES E NORD-ORJE NTAL.E

La rea z ione greca era staia formidabile. al netto delle deficienze lo gi tichc del regio Eserci to e del le diffico l tà causate all'ava nzat a italiana da l

PARTE 11- L A SECONDA G UE RRA MONDIALE
24

maltem po e d a l terreno accide nt ato. In appena 15 giorni furono mobilitati ci rc a 300.000 uominj (a nche se non tulù deMinati al fromc ) inquadrati in 39 ba11aglio ni schierati lungo il confi ne , con se tt e battag lioni in ri !,erva.

Ogn i ba ttag li o ne aveva a di- spos iz io ne 12 milrngliai rici. du e per gru ppo mitraglic ri. per untotale di f>Ci gruppi.

I mo11ai invece. erano così distribuiti: ogni ~quad ra aveva a dispos izi one due pezzi. Du e s quadre. affiancate da un a compagnia d i fanter i a, formavano una co mp ag nia mortai. E anc he ::.e i rt.!parti italiani avevano la superiorità numerica per quanto riguardava le bocche da fuoco totali. dal lato tecno logico lamentavamo carenze: ad esempio.

le le gge re e ve rsa tili mitra g l iatr ic i in d o taz ione all 'ese rc ito g reco era no mo lt o meno soggette a s urris ca ldamento o in ceppamento delle Fiat e Breda italiane. Un altro vantaggio dei batta glioni g reci s u quelli italiani. era che i primi pote vano disporre di quattro compag nie , <ìnziché di i re.

Infine, se da un lato è vero che il freddo, la piog g ia e il fango causavano difficoltà anche alle manovre dei g re ci non è difficile capire che nocquero di più agli attaccanti che ai difensori. e nza contare che ques t i ultimi si muoveva no su un te rreno a loro conosc iuto e potevano ino lt r e co ntare a nche s ul -

Nella pagìna precedente: dicembre 1940, prigìonieri di guerra greci nel castello di Argirocastro costretti a fare il sa luto fascista. Qui: dìcembre 1941 , goliardica celebrazione del Natale nel campo di volo di Scutari, davanti a un SIAI-Marchetti S.79.

l 'a iut o della popolazione.

Intanto, la penetrazione della Julia nel ettore del P indo s pin se lo Stato Maggiore gTcco a lanciare una co nt roffe n s iva verso l 'A lbania, per evita re l ' is olam1.:nto de ll e lo ro fo r ze in Epiro da que l le in Maced onia. li I O no vembre le truppe de l Gen era le loannis Pit s ika mosser oall'anacco. La Divisione Parma. sc hi erata a difei.a del settore Monte Kallogjerit - Dobran fu travolt a dalla controffensiva g reca e in iziò un drammati co ripieg amento cede ndo al nemico le loc a l ità di co nfi ne Gijnkovc, Bitinka . Trevi e Verniku. ma riuscendo però. se ppur provvi:.oriamcnte, a con t enere l'avanzata greca verso Pon cari e. più a sud. un tentativo di aggiramento di Mo nte Eidos. Ma il 3 novembre l a Divis ione perse il M o nte Kallogjc r i t . apre ndo al nemico la s trad a del la valle del Devo ii. e ripi egan do il 6 novembre i,u Bilis hti

Considerando l'aggravars i della ituazione. il comando italiano decise. il 3 novembre rinvio in linea d e ll a Divis io ne Vene zia. a l mom e nt o dis l oca t a a Coriza. Raggiunse q uind i in tutta rrctta il

ITALIANI (N ALBAN I A 1939/ 1945
25

:.ellore Zaro-.hl,..c-Bili hti - Kapc,h1ica.e - i oppo:-,e u un anacco nemico su Koko Cla\'a: ma la , iolc111.a dclr impeto dei greci costrinse il reparto a ritirarsi su ll a riva s inistra del fiume Dc vo li , ab ba ndonando le posizioni di B itinc ka-Bilishti - Kapes h tica

115 novembrc . i primi reparti della Divisione Arezzo furono schierati nel settore Po gradec -Pcrre njci.. !'>Ulla sponda meridionale del Lago di Ocrida, per fronteggiare la violc:n ta controffensiva che ormai inte ressava i I terr itorio a lb anese. ma s u biro no anch 'cssi l'in i1.iativa delle truppe di A t ene e furono co s treui a ripiegare sulla -,ponda del fiume Shkumbini. Qui. completato l'organico. la Divi~ione assunse il controllo del cuore fra Bregu i Kiar is t is e B regu i Meka ll es Entro la metà cl i nove m b re. l 'intera a rea di frontiera greca era :,taia liberata dalle unità i taliane: inoltre. le truppe greche riw,cirono a compiere una c ospicua avaivma in te rritorio albanese . volgendo co ì la battaglia de l P indo in una sign ificativa vitto ri a . T u ttavia. elemen t o impo rt ante c h e g iocò a favore del successo m ili tare dei greci. fu il ma ltempo che impedì alraviaL:ione italiana di compiere azioni di disturbo e bombardamento ,ulk Lruppe greche in manovrn. Per cui. più n umerose e meg li o a r mate , r iu sc iron o a sop r affar e i reparti italian i , poten d o co nt a re a nc he ul s upp o rt o de ll a popolazione locale· in particol are l e donne dei villaggi montani - che si prestò nei servi1.i di trasporto di cibo. armi. ve tiario. munizjoni. alle truppe schiera t e in montagna c non raggiungibili co n gl i a u tomezz i .

Un so ld ato g reco, Argyril- Bala t sos. nelle ue memo r ie crive come aves!>e incontrato. in un gruppo di donne addette al tra porto delle munizioni. anche u1ùinziani signora di 88 anni che. come le a lt re. prosegu i va indomita fra la neve e il gelo pe r sos t ene re i su oi co m patr io ti che combattevano ino lt re. i l supporto ddlc donne fu cruciak anche per i genieri. ne11 ·arduo lavoro di aprire eriparare strade e ponti Molte infatti p r e tarono ,ervizio nel po s nrc pietrame. rimuovere tronchi d ' al bero e a ltr i lavo r i pesa nt i.

Invece. per i reparti it a lian i w:qua rti erati ne ll e zo ne montane i rifornimenti avvenivano quando avvenivano. in maniera molto più complicata eri~c hio a . a dor..o di cavallo o mulo. come si faceva ne l la Gra nde Guerra . Per ques t o co m pito furono spess o uti l iuat i i reggime nt i di cava ll e ri a. orga11in.a t i in squadro n i costretti a muovc n ,i d i notte. per evitare i colpi dei cecchini. su terreno impervio. per raggiungere unità di~tanti anche qualche giorno di cammino dalle basi de ll e retrovie. In q ue ll a t ragica me tà di novemb re . do po t re se tt i-

mane cli gue rr a . il Reg io Ese rci to lumcnlava già 5.000 perd it e fra mori i. fe r it i , d ispe rs i e co ng elati: era ormai chiaro c he J ·impresa di Grecia ,;i era vo lta in un completo falli memo . e per questa ragione il 9 novembre Visconti Pnt!'>ca fu solleva10 dall ' incarico. ma ciò non bas t ò a evitare un· uIteri ore ava n tata J a pa rte g reca.

- - ----'-'PA'-'-"-'R~TE JT - LA SECONDA GUERRA MONDlAL _ _
26

LA CONTROFFENSIVA GRE CA NEL SETTORE ORIBNTALE

La matiina di quel 14 novembre. la zo na de i Laghi di Pn::.pa - ali ' c~trcmità del fianco '>ini:,cro del l>C t· 1ore de ll a IX Armata, poco a nord di Coriza· non era del tutto pre:. idi ata da i reparti c he sravan o anco ra co mpleta ndo lo sc hieramento . Appro fitt and o

Fanti in azione durante la Battaglia del Pindo, catena montuosa dell'Epiro dove i militari greci si erano asserragliati e offrirono agli Alpini una dura resistenza tra le cime rocciose.

deU'occasione. l'Armata della Macedonia O ccidenta le del Ge ne rale loa nni s Pit si kas. attaccò all'alba verso i l lato sellen t riona l e d e l rront e. fra i

_____ ITALIA 11 N ALBAN IA 1939/1 945
27

la2hi e la valle del fiume Devoti. a separare i quali M;;gono i monti Ivan e Morava. La battaglia. che prese il nome da ques t i due monti. si svo lse dal 14 al 23 novem bre. lungo una linea diagonale che andava da Erscke a sud-ovest fino ai Laghi di Pre pa a nord-e s t. Il primo attacco i con ce ntrò fra il villaggio di Dardhe e il Passo Cangonj (a no rd del Mo nte Moravn) .quest'u ltimo strategicamente importante perché da qui passa una s tr ada che conduce vcr:.o Coriza. e quindi verso il territorio albanese. 1 greci sc hi eraro no la 9a. la I 3a e la 15a Divis ione greca sotto il Ul Corp o d'Armata comandato dal Generale Georgim, Tsolakog l ou. a s ua vo lta s ubordinat o alla zona militare della Macedonia occidentale. sono la re s ponsabilità del Genera le Joannis P itsikas. Investito dall'urto nemico, il G enerale Na. ci (d1e comandava la IX Armata in attesa dell'arrivo di Vercellino) arretrò le unità . ul massicc io del Morava. poco a e t di Cor iza ma la po:,i z ione divenne insostenib i le qua ndo i greci, nel settore meridionale. occupa rono Erseke dopo aver volto i no:. tri reparti in ritirata. e poterono quindi premere anche da sud-ove:.t. La l 5a Divi ione gTeca ebbe un ruol o determinante neg l i scontri per i l co nt ro ll o di Passo Cangonj: la ma t rina del 14 novembre occupò infani Quota 1480. una po iz ione importantissima affacciata sul guado del Dcvoli. nelle vicina nze c.lel villaggio di Cangonj. Da questa posiz io ne. fra il 17 e il 20 novembre la Divi sio ne passò il fiume. e da lì mosse contro le postazioni italiane sul Monte Mora va. Evacuata dai reparti in riserva della Divisione Arezzo, Coriza fu pre a da lla I Sa D ivis io ne i l 22 novembre.

La guerra era ormai penetrata in profondi tà ne l rerritorio albanese, causando notevoli olTerenze anc he alla popolazione civile . perché per consentire lo svo lgime nto delle operazioni mi li tari ve nn e ro . gomberatc co mp letamente int e re zo ne abitate e furono raz z iate . per neces ità belliche, quasi tutte le risorse di cibo disponibili ul posto.costringendo migliaia di profughi a lbanesi a so ffrire la fame. il numero s uperava i 18.000

I n quella metà di novembre il Gen erale Soddu aveva deciso di auuare un ripiegamento dalla valle del Devoli verso una nuova linea difen siva all'interno del!' A lbania. e a n che se I·operaz ione si svo l se in maniera s ufficientemente o rd inata. molto materiale fu abbandonato date le difficili condizioni logistic he e la mancanza di mezzi di traspo rto sufficienti. Sotto la pressione nemica. era continuato incessa nte i I rip iega mento de ll a Di visione Parma. che da Bi li~hti fu costretta e ripiegare il 14 ulla lin ea Menkulas-Monte Malit-Kos hnice. il 15

su Gjolet. il 16 su Prokomat, il 17 su Drenova. fino a raggiungere, i l 19, l a sella di Bobosht ice. I ncalzata dalle truppe grec he. ~ubl ingenti perdite, e ciò indusse il comando supremo a de tinarla nelle retrovie e :.ostituirla al fronte con la 2a Di visio ne Alpina Tridentina. la quale, dal 23 novembre. era sc h ierata nel settore montuoso del Guri - i-Cap it. poco a sud-est di Coriza. La c itt à era cadu ta il giorno precedente. già abbandonata dalle truppe italiane. Un ge s to che ca u sò il giustificato ri se ntimento dei reparti a lbanes i schie rati in c itt à alle dipendenze del Colo nnello Pre nk Pc r vizi il qua l.e, 2iustamente, rifiutava !"idea di urilizzare i :.uoi so ldati come ..carne da cannone·· e dichiarò un vero e proprio .. !.ciopero militare'·, ordinando a i . uo i reparti d i l asciare il fronte e r i fug iars i in zone s icure. A Coriza rimase soltanto una compagnia albanc~e guidata dal Capitano Spiro Moisiu. che non poté opporre rcsi!>tenza ai greci. Gli italiani persero così l'appoggio d ei reparti loca l i. ma per evitare tension i co n la popol azione in un mome nto militarmente difficile. preferirono non prendere prov vedimenti disciplinari . lirnirnndosi a de~tinare Perv it.i nella zona di Puka .

Int anto, ca duta Cor iza, la D ivisio ne Trid ent in a fu subito investita dalrimpeto dell'avanzata dcli' 11 a Di visione greca. e riu scì a re s istere soltanto una settimana, e il l O dicembre arretrava sulle alture di Frasher, 30 ch il ometri a s ud ovest d i Co ri 1a. dove dal 23 novembre era sch ierat a la D iv isio ne Julia Che però. in quei giorni venne spo!>tata s ul ma s iccio del Tomori e lungo la valle dell'Ambum: gl i Alp in i riusci rono a resistere su queste pos iz ioni, a prezzo di e normi sac rifici, fino a l 23 dicembre, quando. sono l'incalzare degli attacchi nemici. furono costrerci a ripiegare sul Mali Topajanit, a nord del Passo di Klisura. A partire dal 6 dicembre giw1sc ne l setto re fra il Passo di Kli s ura e Mali i Qan-i s htc s anche la 5a Division e A l pina Pu s teria. che pure aveva in organico appena 2.500 uomini. Fu schierata a sbarramen to della Valle dell' Osum. e riu scì nell' in tento a prezzo di e normi sacrifici e tante perdi te. Avendo aspramente c riticato la condotta de lle operaLioni. fu sollevato dal comando della Di v is ione e sos tituito con il General e Giovanni fapos ito. Sarebbe però tornato al fron te in gen naio . al co mai1do de lla L egnano, per sos tiluirv i Vitt orio Ruggero. che cadendo da un

Nella pagina accanto, in alto: g!!'!naio 1941 , un re:, parto greco in un momento dt rtposo ; so_tto:_pr~gionieri di guerra italiani dopo la battaglta dt Kltsura, passo montano che termina nella pianura <;ii Beirat, dove lo scontro si sarebbe consumato m campo aperto.

PARTE ll - LA SEC ON DA GUERRA MOND IALE
28
fTA LI AN l I N ALBA TA 1939 / 1945 j 29

mulo si era frauun110 una gamba. Intanto. la Di\'i !>ionc Vcne1ia • . chierata poco a sud di Pogradec. rettificò lo . chieramento difcn~iYO e fino al 19 novembre riu~cì a resistere a numerosi allacchi greci sfe rra t i contro le pos iz ioni di Vcrtelka. nel la va ll e m eridionale del Devo I i . Ma a causa Jcl pcrsi sLC rc de l la pres~ione nemica s ul la destra dello schieramen t o divisionale, la Divii,ionc fu coi-trcua due giorni dopo a ritirarsi lungo la linea Pogradec-Starova-Bregu Zerva,ke . e poi. il 29 . arretrò ancora s ul fiume Shkumbini. dopo che il 30 la Divis ione Piemonte s i era 1itirata dalla città di Pog r adec . no n p iù d irc ndibile . A nehe il mese di dicembre fu caratter i7.7ato dal r ipiegamento verso nord-ovest.nell'interno de lr Albania. prima su lla linea fra il Massiccio del Kalase e il Monte Kungulli 1. poi. dal 9. ul M o111e Breshenihcut.Aprote zione del fianco sini'itro della Vene7ia in ritirata, era sc hierato i I LO Reg gi mento Bersaglieri, che in quella ~ituazione cao ti ca era r i masto senza muni z ioni: aveva r icevuto per c1Tore q ue ll e per i fucil i 91. anz iché i caricatori per i Breda38. Que s ti g l i rurono consegnali cl'urgcnn da alcuni so ldati del 4 ° Battaglione del 31 ° ReggimenL o Carri (alle dipendenze della Ce111auro e schierato di riserva a Elbasa n), che ricevé un ordine urgente di rifornire i Ber!'.aglieri . in quamo i carri MI 3/40 monwvan0 i medesimi m itrag l iato r i. L'episo di o è sign i fica t ivo de l caos i n cui versava l ' inten d enza generale in Albania . incapace di o rga nizzare i rifornim ent i in maniera efficiente. Pochi giorni dopo. ancora per mancanza di muni,doni. i Bersaglieri '>i ritirarono dulia posizione montana di Mali Kala se. ma il 9 dicembre. dopo un violento quanto :.anguinoso assalto co ndotto sotto una tempesta di neve, r i uscirono a r ico nqui~tarc l a vetta, c he co s ti tu iva la chiave di volta dello sc h ieramento della Venezia. la cui tenuta era fond.unentale per impedire ai greci di dilagare nella piana di Elba sa n e poi ver o Tirana. Tra i rinforzi mandati dall"Ttulia. il 7 dicembre giunse anche. a disposizione della Di vis io nc Venezia. In LXXII Legione Camicie Nere (72 ° e 1 11 ° Ba tt ag li om:: e 72a Compagnia Mitrag licri. ~otto il comando de l Console Pe tt i ). che fu !sch ierata fra il La go di Ocrida e il M o m e Ko sica. in una zona dalr altitudine va riabile fra i 1.000 e i 1.500 metri. nagcllata dalle rigidissime temperature invernali. e con le trincee nemiche ad appena 150 metri di di1,tan1a. L'afflusso ~tc1,so nel teat ro delle operaz ioni era stato lungo e fat icoso. a causa de ll a neve. del la p ioggia . del fango e de l freddo. combauuto con indumenti inadeguati. Tutta, ia. le Camicie Nere riuscirono a contenere g li auacchi dell"e ercito greco. tentando per~ino. in

alcun i momenti, un ·impoi>sibi le avanLa ta. La siruazione era drammatica. anche a causa del le scar~c razioni di cibo. consistenti in formaggio . pane e marmellata. rigorosamente ra,1,iunaii: deperimento, febbre e congelamen ti m ie terono molte vittime e riempirono gl i ospedal i da campo. non sempr e sufficientemente attrezzati. Eppure. le Camicie Nere della LXXII Legione si batterono con coraggio opponendo aJravversario va lid a resistenza e impedendo. alme no per il momento. ulteriori ,;fonda· menti del fronte.

Sorte non dive rsa conobbe la Divi s io ne A r ezzo. sc h ierata ne l tra tt o fra B reg u i Ki a r ist is e Breg.u i Mckallcs. A corto di adeguato equipaggiamento. flagellata da freddo . piog gia e fame. fino al 2 dicembre mantenne le po sizioni con encomiabile sfor.lo. ma poi. per evitare l"accerchiamento da parte delle prcponderami for,1,e greche . ripiegò prima su Gjo l Lipoves e poi ve rso le pendici del Monte Kosica dove giunse 1·s d ice mb re e da dove r iuscì a re pingere nu ovi atta<.:ch i nem ici c he ce rcavano di aprire la strada verso la Valle Dunica. Nel settore meridionale. sul ma-;,;iccio del Gramo s. pro piciente Erseke . combattevano la JOa e r I I ;i

D ivi~ionc g reca. che formavano il cosiddetto Gruppo K. al comando del Generale Georgio l> Kosma~. li I 2 novembre le forze italiane respinsero un primo a tt acco nem ico, ma nelle prime ore del 15. dopo un attacco durato tu t ta la notte. i greci riu~cirono a in c unears i nella zona mon t uo sa dd Gram o~. separa nd o di fatro le truppe italiane del cuore di Coriza da quelle l>Chierntc in Epiro. D a quelle po.,i1ioni. il 17 novembre le trnppe greche comincia rono la manovra di avvicinamento a E r se1'.e. che fu con q u i sta t a fra i I 18 e il 19 . Ne l scllo re d i Ko ni tsa . il 139° Rgl. della D iv isione Bari so tcnm: pesanti attacch i nemic i fra r I I e il 14 no, embre. azzardando anche alcuni contrattacchi e rim,ccndo, a prezzo di sfor7i immani. a mantenere le po iz.ioni lungo il Sarantaporos . u Konits a e sulla ~ella di San1'Atunasio. li 17. però. dopo nuovi. violenti attacchi nemici. l a Bari fu costretta a r i tirars i dal ter r it or io g r eco e u r ipiega re s u P onte Perati. La decisione di Soddu cli pwseguire l a ritirata di rune le forze italiane scoprì il fianco s ini ::.tro delrXI Armata. e per questa ragione la Di\'i sionc Julia (deqinata al riposo il I O no\'embre) fu richiamata in linea già il 14 pur non ancora completa-

Nella pagina seguente: i soldati italiani durante l'inverno in Albania. Messi a dura prova dal freddo e dalle intemperie, i militari del Regio Esercito mantennero le posizioni sulle montagne con tenacia . nonostante l'attacco d i nem ic i più a proprio ag io nel territorio.

__ _Et, RTE II - LA SECONDA GUERRA MONDIALE
30

mente ri cos truita dopo le pesant iss i me perdite ~uhilc nella ba tt aglia de l Pindo. per sostenere In Divi~ione Bari, duramente impegnata dai greci nella LOml di Perati. il 20 no vem bre. sono violenti attacchi nemici. era sta ta cos trena a ridurre la te 1a

Qui sotto: Kalpaki, un soldato greco seduto sullo scafo di un carro L.3 (giò noto come CV.33), il più diffuso corazzato del Regio Esercito di allora, in grado di muoversi fino a 42 km/h, abbandonato durante la ritirata del contingente dall'Epiro.

lTALlANI I ALBANIA 1939/ 19-+5 •
3 1

di pome. e infine. il 23. ad abbandonare la po·i zione. Il 139° Reggimento ripiegò su Leskovik. nella valle della Vojussa . r i unendosi agli altri reparti della Div isione già da tempo schierati nella zona . In ca lza t a dag l i a ttacch i nemici e dopo aver s u b ito fo rt i~s i mc perdite. l a Ba ri r ipiegò ne ll' i nt e rn o d e ll' A l ba n i a, a tt o rno all o s t ra t eg ico Passo di Kl isura, dove o r ga ni zzò u na l in ea di d ifesa su i capisaldi di S odar e M a lib ardh e su l la sponda dest ra de lla Vojussa. così come sulle pendici de l Massiccio del Dhembcl ulla ponda inistra ciel fiume. E pur duramente provata dai tanti mesi di guerra e da quei nuovi combanimenti in condizioni climatiche disastro e. la Ju lia mantenne la posizione fino alla fine del mese.quando fu costretta ritirars i sul Mali i Qarrish tcs.

Il 12 dicem bre. com p le t a t a l a r iorganizzazio ne, to rn è:l in li nea la D iv isio ne Parma: sc hi e r a t a ne ll a

Val Tomorreza. s ulla Linea Monte Mietc1.-RehoveMilove-M ali Kulmake. Ma. investita da nuovi attacchi nemici. i ritirò più a no rd . attesrando~i sulla linea Bregu Beshenik-Lemsushi -M onte Tomori.

LA C O N TRO FFE NSIVA G REC A IN EPlRO

F ra il 4 e il 5 nove mbre in E piro , la D iv is io ne S ie na e ra riu sc i ta a o lt repassare il fi ume Kala mas. grazie a l form idabi le supporto de l 51° Reggimen to Artiglieria che era riuscito e neutralizzare i cannon i nenuc1. onostanle la si t uazio ne faYorevole. e la costituzione di una testa di ponce oltre il fiume. r o rdine di proi,cguirc veri.o Giannina non arrivò . a causa del deteriorarsi delJa situazione fra Coriza e il P indo. e per questa ragione . dopo oltre due senima n e di inspiegabi le qua nto inut i le sos t a appena o l tre i l K a lamas, la S ie na ri cevé l 'ord ine cl i rip ieg a re s u Fi l ialcs. 4u alc he c hil o me t ro ind ie tro ri s pd-

PA RTE T1 - LA SECON D A G UE R RA M.Q~~D,.,.IA....L....,E...___ ___ •.. '
32

G REC O -AL BANES E

lo alle posi1ioni raggiunte. Ciò permise alle truppe greche di riguadagnare la sponda del Kalamas. dove fino al 20 novembre rimasero comumiuc inchiodate da ll o sbarramento it aliano. M a il 2 1 novemb re giunse un nu ovo o rdin e di ripi egame nt o. questa volta addi ritt ura fino a Kon is poli, i nte rritorio a lbanese. Un c1 r it irata c he ~i t rasformò in dramma. perché la notte t empestosa del 2 1 rese pmblematico l 'avanzare in sa lita d ei cava ll i che trainava no i pcu.i d ·artig li eria del 51 ., e i s oldati do,ettero letteralmente sorreggere i quadrupedi per e, i tare che cade ssero. Finalmente. dopo due giomi di ass urde fatiche. la Siena si ri s chierò nella piana di Koni s po li. praticamente s ull e tc s e posiz i oni da cui era partita tre setl im anc prima. La s itu az ione si aggravò due giorni dopo, quando un rapporto di un a pa tlu glia d i Os se r vazione e Co llegame nto seg nalò lo sba rc o d i tru pp e g rec he a

G R E C I A I )

Nella pagina precedente: cannone anticarro tedesco 7, 5 cm PaK 40 in Albania, ottobre 1943. Quest 'arma tu concepita come una precoce risposta al carro armato sovietico T-34, che diede ai tedeschi filo da torcere. Qui: mappa dei combattimen -

Capo St il o prove ni e nt i da Co rfù (c he la Bari non aveva a s uo tempo occ upata ) che minac c ia va no d "infiltrars i ne llo schiernme nto ita liano. tra Fitelìas e Paganì s e di prendere alle spalle il 51 ., R eggimento. i cui cannoni erano gli unici di cui glJ italiani potes s ero di s porre in quella zona del fronte Visto il pericolo. il Colonnello Roberto Parrella dispose l'aumento delle l>Cntinelle, me ntre i s erve nti batte va no a tappeto il te rren o

Il giorno segue nte, 24. g li s te ssi a r tigli e ri attaccarono i nu ov i arr iva l i. quasi ne ll a zona dello sba rco . infliggendo loro perdite e fa cendo nu mc rt i~i

- - -------- -'--'IT,_,A L! AN I IN ALBAN I A 1939/1945 ) ' F RON TE j \.
.,__..
,..
.1 I.,\ ( l. .._ \ t B ) '\.. A ~ )
Co ntroffensiva greca
Attacchi italiani
LI NEA DI CO Nl'IN F, All 1N[l l 0 DCI LA GUERRA
33 o Gianin a • ....., I L ll}O dl .?~nma o Metzovo •
ti

prigionieri. Ma nella Lona di litorale prm,pidcnlc alle posizioni della Siena. sci di,·isioni greche si davano il cambio ogni due settimane. e ciò dà l a misura sia dell'inferiorità numerica degli italiani. sia d e l maggior affat icame nto cui era no sotto po s ti , non potendo contare s u sos titu z ioni. Epp ure. nonostante fossero cost rett i a l ripieg amento. perché le posizioni crano sempre meno difendibili. l a fanteria i batteva con ordine. a volte persino all'arnia bianca contro un a, ve rsario ben deci o ad arrivare fino a Valona. ln partic ola re. il 51 ° Artiglieria otte nn e più di un e n co mio s i a da l coma ndante supremo. Sodùu. s ia da l coma nd a nte d e ll'Xl Armata. Geloso. Non os wnte ciò. il 29 nov em bre la Siena ripiega va da K onispoli a Yagalat e il 30 su Finik . nella valle del Deh ino. L'operazione era re!>a ancor più lenra e faticosa dalle pariglie di muli e cavalli che avanzavano co n difficoltà nel fango trainando i cann o ni del 51 °. La ritira la con tinu ò per quasi tutlo il mese fin o a ra gg iungere Kall arn t il 22 d icc mbrc. su Ila sponda destra del fiume S hu s hice. dopo ave r perduto la posizione di Himarc a segui to di un durissimo sco ntro a fuoco con la 3a Di vi . ione fanteria delreserciw greco. Una lotta impari. con!.iderato che ai nostri soldati mancavano .;carpe e in dumenti invernali. e molti di loro non aveva n o più nemmeno la divi~ a comp le t a. dopo ta nti me s i di g uerra se n zn ri ceve re adeg u a t i riforn imenti. r ca~i di co n gelame nt o furono mo lti s u tutto il fro nte alban ese arrivando a toccare nel periodo fra dicemb re 1940 e mar1.o 194 l. la drammatica <.:i fra di 12...lOO unità.

li 3 ° Granatieri di Sardegna fece il possibile pe r rc:-.istere s ulle po sizioni a ttorno a lgou menitsa lino aJ 17 novembre, quando g iun se rordin e di ritirata . La si t u az ione si era aggravata anche in qud ~c ll.ore. perché <.lai 13 n ovembre e r a n o comi nciati g li a u acchi greci s u Qu ota 594. che i Gran a ti eri abba ndonarono il 17. insieme a M ali B ardi e al villaggio di K ori li ani: si trattava di una linea di fronte di circa 5 chi lometri.dal mare a ll"intemo del Paese. ma c h e il re parto aveva finora d ifeso a prezzo di e normi sac rifici, con pochi viver i a di s po s izione, co n un numero d i effettivi infer iore ri spe tt o ai g reci, sottopos ti al v io lento tiro dell"artiglieria nemica che sparava potenti proietti li da 65. faeguenclo !"ordine di ritirata che giungeva tempestivo. il R eggimento seguì le ,orti del R aggruppamento Litorale ripa ssa ndo il K a lama e ripi egando ~u K o n is poli . M a intc1n1 0 . la res istenza d e l R egg im e nto e ra s ta ta cruci ale. pe rch é se i grec i avesse ro ~fonda to la linea. avrebbero potuto accerchiare non oltanto i Gran atieri. ma anche i Lancieri e la Divi,ione Siena. ponendo in gravi simadifficohà tuno

lo schieramento italiano.

D a K onispoli. i l 1° B attaglione fu im iato d ·urgenza su Ila costa. dove a C apo Stilo respin e brillantemente, as),icme ai Lancieri di Mi la n o e con raùno del 51 ° Artigl ieria della Si e n a, a lc uni re parli ne mici appena s barcati in qu el se t ro rc . Gli a ltri due battaglioni furono in v iati su ll e a lture a s ud di Argi rocastro. per impedire al nemico di sfociare nella Valle del Orino: il 2° Battaglione nel difficile settore di Sella R adat, con la D ivisione Ferrara. il 3 ° nella zo n a di Mali Murzines. Qu es1·u1timo fu s ubito a tt acca to da un a co lo nna g re ca . di s persa dalr 11 a Compagnia . Succ essiva mente tutto il Battagli o ne s i s postò s ulla l inea Zervati-BularatB edri), k e nella Valle de l Orin o. clove disperse altri reparti nemici. e dal 29 novembre tornò occupare la linea del Mali Murzine . Dopo cli che . il 1° B a tt ag li one fu spos tato a I mferencli. a clisposi1Jone della Divi ione Sien a . Pur davami a u·uppe num er icamente su p e riori. i Granati e r i t e nnero le pos iz ioni fino ai primi di dicembre: Se ll a R aclat fu il punt o più ca ld o de l se ttore . dov e i g rec i appl icarono una s ubd o l a !altica d i logoramento: co ntinuo bombardamento ~ulle po izioni italiane e rapide incursioni di pattuglie. per limitare al minimo le perdite. dopo le tante g i à accusate. in particolare negl i sco ntri di Quota 594. A g iocare a sfavore ùcg l i italiani , la consu ern r e nu r iadi c ibo e muni z ioni.

P e r qu esta rag ione . a li ' alb a del 5 d icem bre giunse r o rdin e di avvia re un· altra ritir ata a tt raver/>o la valle del fiume Bençe e !"altopiano del Ku rvebh. per difendere lo sbocco su Tcpelenc. Il 9 dicembre il 2° Bat1aglione occupava la linea da Mali Shpat a M a li Piz;, a rit. a l .400 metri di quota: il 3 ° Battag l io n e controllava in vece il setto re Mali Pi zzar it-Bu ze Derr it nelle vic in a n ze dei reparti d e ll a Mode n a e della Ferrara. Que l le marce forzate misero a dura prova i so ld ati. co s trc u i a scavare nella neve le trincee. D a questa precaria linea di dife!>a. il 13 dicembre respinsero un a~ alto nemico . usand o a nch e le bombe a ma110 quando le muniLioni per rucili e m itragliatori co minciarono a scarseggiare. Freddo. fame . fatica. mmtc: ru rono quaran ta giorni di ca lva rio in cui il R egg imento perse anche il comandante, quel Colonnello A ndrei ni che. gravemente soffere nt e alla gamba destra (gi[1 pau.ialmcnte mutilata dopo una ferita subita nella Grand e Guerra), f u cos trett o a la~ciare i uoi uomini. e il 23 dicembre il comando ve ni v a assunto dal Colonne ll o Gu ido Sp ine ll i . l i Regg imento rima se in linea fino al 4 ge nnai o I 94 1, quando fu f in a lm e nte destinato a l riposo: degli o ltre 2.000 effetti v i ne erano rima~li 270, laceri. ma l ves ti1i e co n le ' Carpe sfondate . molti dei quali feri ti o malati.

PARTE ll - LA SECON DA GUERR A MONDIALE
34

Stretta d ·a~sedio nella zona montuosa di Ripit is tiMoni Sosi um. e so tt opo~ta a un v io l ento ruoco d ·artiglic ri a . la Divi sio ne Ferrara . che s i tro vava ancora in t-:rri to ri o greco . abbando nò le po sizio ni iI 16 novembre, r ipi eg and o verso la Vall e del Fil ok i e Ka ni Delvinak i. r ipassò il torrente Kormos in

In alto: Mussolin i in Albania, marzo 1941, prima della fallita Offensi va di Primavera. Il Duce vide in questa campagna un 'occasione di riequilibrare l'alleanza con la Germania nazista dimostrando il ruolo di potenza bellica autonoma dell'Italia fascista della Seconda Guerra Mondiale . Sotto : militari greci in marcia verso Coriza, novembre 1940.

lTALIANI IN A LBANIA 1939/1 945
35

condizioni durissime. senza riforniment i . co n i v iveri razio nati e sen-6a un pas to caldo per qua s i un me!>c. Dura nt e la rit irata. il 20 no ve mbre nel vi llagg io di Limni un g rupp o di fanti aveva preso prigio ni e re una decina di donne g r eche, sos pe ttat e di collabora re con 1•esercito g reco : ma mcm re le s tava no po rtando al l a sc uola del v ill agg io per l ' interrogato rio. una compagnia di militari grec i arrivò !,Ulla piazza del vi ll aggio. c re a ndo iJ pani co fra g li italia ni. e le donne ne app r ofi u a ron o per liberan,i aggredendoli con asce e bas t o ni; 10 so ld a ti iLa li a ni furono u cc i i, 25 cadde ro prigionieri n e ll e mani de i g reci mentre i l res t o cie l repart o impli ca t o n e ll' e pisodio s i dava alla fuga. 11 26 la Di v is ione , incalza ta dalle unit à g rec he. riemrò in te rrit o ri o albanese. attestandosi sul la Ii nea Raclat-G aidoho ri e lungo i roccioni di Makricampos a nord della valle della Vojussa. Qui riuscì a resistere ai ten1ativi nemici di s fondamento. e il 3 dicembre . d es tin ata a lla difesa di Tepelene , ne ll a Va ll e del Orino . la Ferrara fu avv ice ndata n e ll a pos iz ione dalla Di vis ione M o dena. La qu a le. s ui cos to ni de l Maja e d e l Bu zc Derri t o ppo se una s tre nu a resi cenza a li 'offen s iva g r eca che cercava di aprire falle nella lin ea italiana. Respinto un primo attacco nel se tto re Golem - P rogonat il 12 dicembre, il giorno s u ccess iv o i re parti itali ani. d uram en t e prov a ti. furono cos tre tti a ced e re e a ripi ega re. 11 14 reparti della Fe rrara to rnaron o nd se ttore per tampon a re la s itu a7io n e . e dopo due g io rni di sc ontri riuscirono a recupera re alcune posi7ioni su l Buze Derrit. m e ntre la M odena ve nn e ri chiera ta s ui co ntrafforti di Gusmare e Lekdu s h ai.

Su q uesta linea s i infran sero g li ulteriori a tta cc hi de i g re c i , le cui truppe e rano comunque duramente provate da qua s i du e me s i di combattimen ti . L'ultimo a tta cco di un a ce rta cons iste n za. alme n o per il mome m o, si ebbe il 3 1 dicembre. e la Modena ri sc hiò di e se r e spa21ata v ia . ma l'inte r ven 10 del 221 ° Reggim e nto del la Di visio n e Brennero. sbarca to a Valona appena i l giorno precede nte . riu scì a op po rre un a va lida re siste nz a e a manten e re la pos iz io ne.

Un· altra odissea fu quella della Divi sio n e Centauro . cos tre tta a ritixarsi da K alibaki con i carri L che ~i impantan avano co ntinu a m e nte s uJ terreno vi).c ido e accide ntato . e costrin ge nd o i piloti a rime tterli in condiz ioni di mu oversi lavora nd o di pala e va n g hc tto , espos i i al fu oco dell'artigli e ria g r eca e a l la pioggia in cessan t e. Almeno una tre ntin a di ca rri s ti cadde in qu es t e ri sc hiose quanto as s urde i LU azioni, prima c h e la Divisio ne riu scisse n ragg iun ge re il te rrit o ri o aJba n e~c dove ve nn e cli locala in piccoli gruppi su diversi . e ttori del fronte. da

Sopra : mortaisti italiani in azione, novembre 1940. Nella pagina seguente: mitraglie,; alpini sui monti del Pìndo con mitragliatrice Breda Mod. 1937, un 'arma pesante con funzionamento automatico a recupero di gas e raffreddamento ad aria del calibro di 8 mm

ArgirocaMro a :.ud- oves t alla Valle del De voli a nord- est. Qui . il 18 no vembre il TB a u ag li o n e del 31 ° R egg im e nto ca rri s ti riu c ì pe r s ino a sferrart: un co ntratt acco s ulle quote 903 e I 007, s trapp andole ai g rec i c he le avevano da poco conq ui s tate . All'altro capo del fronte. n e lla zo na del biv io pe r Argiro cas tro e Del vino . altri reparti de l 31 ° riusc iro n o a res pingere numerosi a tt acchi nemici,i,ta-

PARTE II - LA SECON DA GUERR A_-'-'-"M,_,,O'-'-N-'--'D~l"-A,.,.L=E.__ ___
36
ITALIANI I N ALBANIA I939 /1945 37

biliaando il fronte. Intanto , il 26 di ce mbre le unità de ll a Siena for te mente provat e da i combattimenti furono ritira te dal fronte e ri levate dalla Div is ione Acqui. g iunta e.la Br indisi i I 18 R ima se so ltanto, fin o a lla me tà di gennaio del ·4 1. il 5 l O Arti g li e ria. che pcrse ancora parecchi u o mini a causa d e ll'incessante cannonegg iame nt o n emico c ui e rano o u opos t c le s ue banerie. I nu ovi re pani furono schierati lungo la costa fra Himarc e unoj, e nella valle de l fiume Shus hic e. Cadut a H imare riusc iron o a m a ntenere la po sizione di Vun oj. impedendo co:-.ì l'a va nzata nemica ve r so Valona. In qu e l dicemb re, il 3 ° Granati er i fu sch ierato ne l lll va ll e d e l Bcnçes . a presid ia re le ro cc io se e ne vose pcndic i d e l Kurvclesh, a s barram e nto d e l l;t ~trada fra T e pe le ne e Valona. L a situazione era drammati ca. e per alleviarla e ra sta to chiesto l' a iuto dei più affidabi li mezzi aerei della Lurt waffc. i quali in quel dice mbre traspo rt arono in Albania circa 3.000 militari Jclla Trid e ntin a . Juli a e Pu !>teria o ltre ad armi e munizioni.

D a ll"ltali<t giu nse anche. il 14 dicembre. la Di v is io ne Alpina Cuneo. comandata dal Generale A lbe rt o Fcrrcro e cost ituita da l 7 ° e da l1 '8° Regg imento Fantcr ia Divisiona le il 27° Arti g l ie ria Leg na n o un a co mpagnia di mor tai da 81 cuna di cannoni co ntr oca rro 47 / 32 Schierata n e lla Va l le d e ll 'O um. il 25 dicembre sve nt ò una !-cric di attacchi greci c h e avrebbero condo110 a li·agg iram e nto dcll·x I Armaia che operava ne l seriore cos1ie ro e che se nza rifornimem i e rinfor1.aia solo da repani ~i n go li - inviaii al fronte alla rinfu sa ,enza un o rdine e un criteri o ben preci so - co n1inu ava a cede re terreno: il 5 dicemb re i greci occuparono D c lvi ne. i l 6 Porto Edd,1 e 1'8 A r girocastro. La ci 11 à sa rebbe r im asrn so tto i l con tro ll o della 3a D iv i).ion e e llcn i-

ca fino all'aprile dell'anno s ucce s i vo. In quello stesso 8 dicembre I" Xl co mpletò i I ripie gamen to sulla nu ova lin ea di Jifcsa. accorciando il fronlc cli circa 60 chilometri.

evc e freddo o-;1acolavano i rifornimenti di entrambi gl i schieramcmi . ma gli attacchi greci continuarono nei ~ettori ce ntrale e occ id e ntal e del

A sinistra: soldati greci sui monti albanesi, inverno 1941. La lenta mobilitazione delle forze greche portò progressivamente sotto le armi circa 500. 000 uomini, di cui più o meno 300.000 (compresi i reparti di retrovia) furono prima o po i schierati contro gli italiani.

PARTE Il - LA SECONDA GUE RR A MONDIALE
38

fronte: pei.anti combattimenti si ver ific arono su l mo nte Tomori e a Kli sura . Il clima si fece per ino più rigic.lo e inclemen te. le piogge re nd eva no impraticabili le ~tradc dei fondovalle. mentre in quota im perversa.,,ano viole nte tempeste di neve . Que te ultime in particolare ostacolavano sia i riromimcnti s ia I ·evacuazione dei feriti e dei congelati, mol t i dei qua li morirono per J"impossibilità d i raggiungere g l i ospedali delle re t rovie. I noltre. non era infreque n te che le salmerie tras p ortate in q u ota co n l'.1 iu1 0 di muli e eava lli cadessero nei crepacci nascosti c.lalla neve ca u sa ndo vittime e perdite di materiale

In quella disastrosa situazione fu deciso il cambio a l vertice e.lei coman<lo italiano: il 29 dicembre Soddu fu richiamato a R oma ·'per conferire ... e il giorno eguen1e il Generale Ugo Cavallero. già Capo di Stato Maggiore generale (in sostiru7ione di Badoglio. dirne . so!> i il 5 dicembre ) . assun:-e il co mando diretto delle arma te in Albania.

Soldati greci all'attacco contro una posizione italiana. Allo scoppio della guerra l'esercito greco schierava in Epiro 15 battaglioni di fanteria e 16 batterie e mezzo di artiglieria con altri sette battaglioni collocati nelle retrovie, pronti a offrire rinforzi.

------"'-l'l"-'-'A=L= l_,_A,.,_N 1 I N ALBA N 1A l 939/194 5
39

A~~u111a la cariça di comandante in capo. Cavallero ereditò da Soddu una l-ituazione molto precaria: pur se nza aver raggiunt o Valo na . fermate d agli italiani s ulla penultima linea di d ifesa in montagna. né Benu perché bloccate nel set tore fra KI isura e il Monte Tomori . le truppe di Atene mantenevano r iniziati va e soprattuuo occupavano ancora buona parte del territorio albanese. Per fromeggiurc la si tu azione e cercare di volge rla a p rop rio favore. il Regio Esercito schierava. nl IO ge nn a io 194 I. o ltre 272 .000 uomini su ve nti divisio ni e a lc un e unità au tono me . do tali però di ap pe na 7 .5 00 au to mezz i (asso lutamente non adatt i per le esigenze d i una guerra moderna). Erano srnte mandate al fronte la 7a Divisione fanteria Lupi di To cana (comandata. da febbraio. dal Generale Gus tavo Rei~oli. e composta dal 77° e 78° Reggime nto Fanteria divisionale. un ba n aglion e mortai e la XV Leg ione Cam icie Nere, q ues t'u ltim a d a l 25 ge nnai o). l'Ila D ivisio ne fanteria Brennero (ag li o rd ini de l Ge nera le Pa o lo 13erardi. e composta dal 231 ° e 232 ° Regg imento Fanteria. il 9° Reggimento Artiglieria diviionalc. un banaglione mortai. una compagnia cannoni co ntrocarro e la XXXV Legion e Camicie Nere), la 58a Division e fante ri a Legnano (co mondata da l Ge neral e Amedeo Dc Cia e compos ta dal 67 ° e 68° Regg im e ntO fanteria, il 58° artig li e ria. un battaglione mortai, una compagnia cannonj con trocarro e una mitraglieri).

Il nuovo anno i era aperto con consistenti attacchi greci contro le pO!>i1,ioni italiane . in particolare nelle valli del Benç es e de ll"O sum, che potero no esse re n:sp inti mc1 a costo di co nsis temi pl.!rdite , cui s i agg inn gev ano i cm,i g io rna li e r i di conge la me nti causa ti da ll'in c le me nza de ll'in ve rn o balcanico . Nonostante la s itua,i o ne. ave nd o rinforzato lo schieramento . Mu solini da Roma premeva per un·offensiva . e quindi Cavallero ipotizzò un att.acco per riconquistare le pol-iz.ioni costiere di Himare e San ti Quaranta. muovendo da Te pe lene. Ma a ncora un a volta fu rono le truppe greche a gioca re d"anticipo e a mantene r\.! l ' ini z iativa: ~ul Mo nte Ko~ica. ne l settore della Di v isioneAreuo. g li attacchi greci s i fecero ~cmpre più violenti e i soldati italiani furono costre tti a ccdae alcune posi1.ioni del co,;to ne sud-oricncale del mas s icci o. A dare seg ni di vi ta lità da parte it a li ana ci pen sa rono le Camic ie Nere della LXXII Legione , che iI 5 gennai o te ntò un assa lto co ntro la tr in cea g reca: fu un a tt acco s pe ttacolare. a ll a maniera degl i arditi. condotto co n un fino lancio di bombe a man o che portò i Legionari a ridosso del nemico. ma un fitto fuoco

di barramcnto li costrinse a tornare sulle posizioni di partenta. accu~ando anche 30 feriti.

Inoltre lo Stato Maggiore di Atene temeva un po!>sibilc intervento tedesco in favore dell'esercito italiano e pe r ga ranti rè la tenuta delle pos iz ioni greche s cava st ud iando un'ul ter io re avanz,ata s tra teg ica. I generali Pi t~ikas e Tsolakoglou sugge rirono di occupare il Pas:.o di Kli sura . nella va ll e della Vojussa. da cui passava la strada per Te pc lene e . quindi. per 1·Albania centrale. Una po i1.i one importamis. ima nonché ben munita perch é si tuata in una gola fra le montagn e. Approva ta la propO!. lù dei due ulfo.:ia li s upe ri o ri. lo St at o Magg io re g reco lanciò il 7 ge nna io un 'offensiv a fra le va li i cklla Vojussa e de ll o Shus hi cc e l'altopiano di Kurvelcsh, con obiettivo Klisura. impiegando il TI Corpo tf Am1ata ( ta. 11 a e 15a Divi ione) nel setto re dcll"X f Armata italian a. D opo una erie di operazioni minori per logorare le g iù privatiss ime trupp e di Roma . l'obiett ivo principa le fu avvicinato il gio rno seg uen te. c on un'az io ne lungo la dorsale di Mali Topojani t ch e in vestì In Julia ( passa la a l XXV Corpo d'Armata ) cos trin ge ndola a ripiegare su Mali Taronine. a nord di Kfo,ur a: conte -rualmentc. le forze greche incunearono una te sta di ponte in questo settore: non os tant e i cap isaldi latera li cont inuassero a res is tere. grazie a ll o sfo rzo de ll a Bari. de ll a JuJj a e di a lcuni re pa rti della Ce nt auro . era co ncreto il pericolo di un acce rc hi ame nt o. pe r c ui fu in viata in linea la 7a Di visione L upi di Toscana. che però era arrivata in Al bania senza i reparti d"a11iglicria pesante. La controffen iva. lanciata il IO gennaio. non ebbe qui ndi l'esito alle!-.o per mancanza di adegua to armame nto; i "Lup i.. riu sc irono a ragg iu ngere le pe ndici sette ntri o na li di Mali Taroninc e qu e ll e mer id ionali di Mali Tabajan. ma qui s i fermaro no . s tremati da ll e in gent i perdi te s ubite e anche dalle catt ive condiz ioni del tempo. Contemporaneamente. una carica alla baionetta del 90 ° Fanteria (5a Divisione greca) comandato dal Colonn ello Christo~ Gerakinis mo~ sc verso Kli sura e, no no~ ta nt e i 42 cad uti e i I 6 1 fer il i. graz ie ali" app ogg io dell ' art ig lieria cos trin se i rcpa rt.i della D ivis ione Bar i al rip iega me nt o s u llan i Bal aban. Du rante la banag li a . da pa tte it a liana furono impiegat i per la prima vo lta !-.ul fronte balcanico i nuovi carri annati medi MI 3 in dotazione al la Centauro. ma. ingenuamente lancia ti in attacchi

Nella pagina seguente, in alto : il sacrario italiano di Quota 731 , stabilito presso Monastero, nelle vicinanze d i Bubesi, luogo di scontri tra i più cruenti, testimoniati dalle truppe del Regio Esercito nei Balcani; sotto: militari greci in marcia sulle montagne, nel 1941 .

_____,P_,_A,_,_R.,_,T_,,E<....,f'-'-1 _ L A SECON D A G UE RR A MONDI ALE
E
L
OFFENSIVE G R EC H E D E L GENNA IO 194 1
40
ITA LI AN I I N AL BANIA 1939/J 945 4 1

Sopra : il generale Charalambos Katsimitros, comandante dell'Ba Divisione Greca, che prese la decisione di stabilire la linea di difesa avanzata presso Kalpaki, contro il volere dei suoi superiori. Sotto : un posto d 'osservazione greco su Quota 731

frontali. furono dcc i mati dal ruoco de ll 'a rt ig lie ri a greca .

Il 12 ge nn aio l' 11 a D i visione greca. so tto v iolente tempeste di ne ve auacc ò l e posi;!ioni dei Lupi di To cana: otto giorni in cui g l i italiani non conobbero tregua e furono cost ret1i a cedere. La mauina del 17 gennaio . ..,fruuando la fiua nebbia. i greci conquistarono le po izioni di Dral> e Kli i-. annientando di fatto. il 77° Reggimento Lupi di Toscana: chi scampò al fuoco impro, , ·bo. cadde inraui prigioniero: 600 militari. comprCi,O il comanda nte Colonnell o Antonio leneghctti. furono cos t reui ad arr endersi. Tre gio rni dopo. una pauuglia di 12 militari greci. in ricogni z ione ulla collina di K ada circo nd ò l'accampamento it alian o: co ll i ancora una volta di so rpresa. i L upi d i Toscana tcn1arono la r esistena1. ma dopo aver con tat o 5 cad uti preferirono arrend ers i o darsi ull a fu ga: 71 d i l oro rim asero prig ioni eri. Alla fin e d i que l l a l un ga ba n agl i a. la division e it aliana pe rse, fra mort i fe riti e pri g ioni e r i. ben 2 .200 nom ini Per q ucs ta r ag i o ne fu so ll eva t a dal se r v i zio d i prima e in viala a K arbu m1rc per l a nece ssari a r io rga nina1. io ne dei repart i Nonostante co n ti nu assero gli attacchi co ntro le posi z ioni italiane ci rcostant i i l fronte non eneide. in particolare perch é la Divi sione Bari. nonosta nte un ripiegament o taui co sul Qarc-i-Ciciocu t. riu:-.cì a l>barrare la strada per Berat. I noltre. la pe ima 5i tua zionc meteorol ogica com.li1.ionava a nche le manovre greche.

Appresa la notizia della cadu t a di K lisura. il Generale Erwin R ommel così commen tò le !.ciag ura1e iniziative italiane: « I l meno che l>Ì poi,sa pcnl>are è che gli Italiani sì ~ìano ingolfati ncll'avvenmra se nza alcu na preparazione e ,opnlltuno se nza conoscere neppure il t erreno u 1.:ui avrebbero dovuto combattere >>. Dall'.iltrn pane. la conquista di quel passaggio stra tegico l'u considerata un grande successo dall e forze .i ll eaie. e il comand ante delle fo rz e b ritann i c he in M ed i o Ori en t e i l Gen erale Archibald W avell. in v iò un 111c5,sagg io d i co ngratu l aL:ioni ad Alcxandcr Papagos. Tu ltav i a, esc l udendo l imit ati ava 11 1.amc11 ti s1rn1cgicamcntc trasc urab ili . l a co nqui st a d i Kli su ra rapprese ntò , proprio a l ce ntro di un frtinte c he s i este ndeva da sud - ovest a no rd-est. il c ulmin e dclra va nzat.i greca ch e si era sp inta in te rrit o rio al banese per circa 50 chilometri dalla vecchia front iera greco-a l bane~e. e ru 1·ulti ma Yittoria stra tegicamen te importante ottenuta dalle forlc di Pap ago!>. La l inea difensiva schiera t a da Cavallero nel suo complc:-.-.o <;i era dimostrata solida . mentre l'esercito greco cominciava ad avYcrtire lo sforLo di tre lunghi mc!.i di azioni offcnsiYe.

________ PA~RTE lT - LA SECONDA GUERRA MONDIALE.,.__ _ _
42

Aprile 1941 , un carro armato greco distrutto dagli italiani nella zona di Pogradec. La parola dipinta sullo scafo, " ekdiketes '~ significa " vendicatori ". Sotto: 31 gennaio 1941 , donne greche rimuovono la neve da una strada per consentire il passaggio a/l'esercito. I militari dell'Ba Armata ricevettero spesso il supporto della popolazione civile per respingere l'invasione.

l I ITALIAN I I N A LBANIA 1939/1945
43

Nelle foto qui a destra, sopra: truppe greche in trincea a Klisura nel marzo 1941; sotto: salmerie trasportate attraverso le montagne nella Campagna di Grecia Il mulo è tuttora uno dei simboli del corpo degli A lpin i anche in ricordo de ll'impiego massiccio in questa campagna .

1n quei giorni di tabiliuazionc del frome. pur con in mezzo la !>confina di K li!,ura. lo Stato Maggiore italiano deci se l'invio di nuove truppe in Albania. così le Divisioni italiane iniziarono lentamente ad a:,sume re la normale ~trunura organica. e avere a di po:-izione le artiglierie e i relativi i.crvizi divisionali. Ad esempio. la Brennero fu rafforza ta con la XXXV Legione Camicie Nere, il 9° Reggimento Artiglieria (ma co n un so lo gruppo da 75 / J3) e un repa rto di cannoni controcarro. M a la situazion e restava complcs:,u.

Tra i rin forz i gi un se la Di vis io ne Cacc ia to ri delle Alp i. c he app em1 gi un ta in A lba ni a . fu sc hi e rata il 21 ge nnai o ne l trat to co mp reso tra la co nfluen za de ll'O s u m co n il Pe rroj i Bro nec it e Bub es it , a sb ar rame nto deg li at tacc h i nem ic i lun go la va ll e d el l' Osum . Ma qu a ttro gio rn i do p o un attacco nemi co con tro le p os iz io n i di Breg u G Jiu lei infli sse du re perd it e ai repa rt i italian i e li costrinse ad a rre tra re su ll a riva sinistra del torrente Lum iberat.

A lu·o reparto di ri n forzo. fu la Divis io ne Sfo rzesca comandata dal Generak Carlo Pellegrini, che poteva comare su l 53° e 54° Reggimento Fa n teria il 17° Reggimento Aniglicria. un bauaglione mortai, due brigate di artiglieria contraerea. e la XXX Legione Camicie ' ere. Giunta al fronte negli uh imi giorni di gennaio. la Divi,;ione fu ,chieraca sulla destra del fiume Voju~sa. nella 7ona di Tepelenc . Infine giunse al fronte la XV Legione Camicie e re . che alla fine di gennaio fu schiera ta fra Arze di So tt o e Qafe -i-Cic iocu t. intan to. ne l :-ettorc coi> tiero, il 14 gen na io la Di v is ione Cu neo ve nn e a ttacca ta ne ll a pos iz io ne a sud di Vun oj, ma ri usc ì ad a nn u ll are le ve lle ità nemi c he : no nos tan te a ltri te n ta t iv i s i r ipe tesse ro ne ll' a rco d e i s uccess ivi d icc i g io rni. Ma la D iv is ion e . fo rte me n te pro va ta d .-.il fredd o e d a ll a fame, fu so praffa tta il g io rn o seg ue nte, qu a nd o fo rze g rec he prove n ie nti da Yra n is ht. all 'es tre mo li mite no rd de l se tto re d e lla Divis io ne a tt accaron o co n vio le nza le po:. izion i d i Qa fc -e- Gu rt (p rc:, idi a to da ll a Di v i~ione Acq u i) e de l Mo nte Mes i me rit. e costrinsero le forlc ita liune a ripiegare ne l la zo n a di Allonaqi t a 1.252 met ri di 4uo ta. e su Cima K umbulles . a I .400 me tri di quora. Le rru ppe greche riuscirono anche a prendere il con tro ll o delle mulattiere vcr o Dermi e Pala a . Att acchi greci e contrauacchi iialiani ~i ripeterono fino alla

PA RTE 11 - LA SEC ON DA G UE RR A M ON Dl AL.E
44
IT~ ~l è, NUN ALBA IA 1939/1 9 45 45

fine del mc:.e. con poche variaLioni di rilicvc) nel po:,:,esso delle posizioni. fra cui la riconqubta di Qafè -e-Gurt da parte della Acqui. Pur a prazo di grandi:,simi ~acrifici. anche in vite umane. la banaglia d"arresto era stata vinta. Fra il 20 e il 25 gennaio continuarono i combattimenti per il posses:,o delle cime e delle valli fra il Tomo1Ticcs e la Vojussa. nelr Albania centra le. con poche variaz ion i di r ili evo : la 15a Divis ione greca occupò il 25 Mali Spadarit , costr in gendo al rit iro il hatta g li one a lpino della Pinerolo che presidiava la cima. mentre gli italiani riusc irono a riprendere alcune posizioni a nord est dello Shu:.hicc e nella 1ona di Vranisht: inoltre. un attacco nella val Tomorrici:!s fruuò le posizioni di Mckan e Dobrej. oltre alla canura di armi e prigionieri. L"obiettivo principale rimaneva però Kli ura. e memrc si ten eva il fronte in movimento con piccole a7ioni nei se tt ori circostanti . s i preparavano le forte per tentarne la ri conquista: l:1 s il'uaz ione s trate gica e r a però mol to diffic ile, perché la pa rte ~uper iore de ll a valle era domin ata dai greci. appostati su tre chi lometri di cime. mentre g li italia ni contro llavano il fondo: per impedire ai greci di arrivarci. ru mobilitata anche una compagnia di ca rri L del IO Bauaglione del 31 ° Fanteria carrista. che perlustrava il terreno e manteneva i collegamenti con l'avampos to tenuto dai Ber agi ieri del 2° Reggimento. incuneato fra le po:.izioni greche. Un compi to non fac il e a causa del tiro di unig lier ia e mortai c u i i g rec i so ttopo nevano iI rond ova ll e, c he caw;ò un a v itt ima italia na e il d a nn eggiame nto di due ca rr i.

Ne ll a prima mauina del 27 gennaio fu lanc ia ta la operaLionc su Kli sura . ad opera dei carris ti e dei reparti delle di\'i:,ioni Legnano. Ferrara. Julia. Centauro. Modena e Brenne ro. partendo dalle cime Grop (complcs o del Trebe shine) e del Brègianit, oltre che dal fondovalle.da dove mossero i carristi: in partico lare. le unitù del la Ferrara impegnarono il nem ico sul Gòliko e su Ormovo. l greci però. grazie al s upp or to de ll' a rt iglieria . riu sciro no a bl occa re 1·avanz at.a de lle fa nt erie s ull e cime, me ntre i carr i M cd L auenclevano pronti a sca tta re L'o rd ine gi unse alle 9.00 ma appena varcato il retico la to de ll' avampos to italiano. furono bersagliati da granate e grm,si calibri per ino 152, sparati dai greci: a ciò si aggiunse l"impo sibilità di guad<1rc il torreme Dcshnicfa (che lì si getta nella Vojussa) a causa della mancanza di un passaggio adeguato ai carri. Impo ssibile passare e prendere da tergo il ponte di Kli~ura , per poi proseg uire co ntr o le pos izioni ne mi c he. Ne l cor o de ll a g iorna ta. fino a notte, f"u r ite nta to l' attacco con a ltr i ploton i ma I'e-

sito fu il medesimo, un equipagg io fu addirinura sterminato al completo da un colpo di monaio che centrò il carro L. molti soldati rima ero in,ecc feriti. Serre i carri distrutti. Probabilmente. rerrore tattico del comando rudi voler a tutti i co ci far pa:.sare i carri al di là del fiume. per aprire la strada ve rso Perati. A dena di chi quel giorno era in linea. avrebbe potuto e!-,1,e re più produttivo ca nn oneggiare le batter ie greche fermandosi appe na a l d i là dcli' avamposto dei Bersag lieri e mettere iI ne mi co sotto press ione da nord e da sud . Così. invec e. non cifu modo.e su ll e cime le posizioni greche tenn ero quasi ovunque. Anzi. un contrattacco sul Monte Trebeshine ini1.iato il 29 gennaio costrin e i rcpc1ni italiani a retrocedere. e dette avvio a una lunga e sanguinosa battaglia che si protrasse fino alla metà del mese successivo.

La Divi s ion e Sforze ca. sc hierata s ulla catena dello Shcndell i, rc i;pi nsc iI 18 gen n a io un att acco nemico volto ad ap rire la strada ve rso Valom1. Su que ll e velie se mbrarono torna re i g io rni de ll a Grande Gu e rra. con assa ici anche all"anna bianca. su l terren o inneva to, con il so lo ri s ultato di oc<.:upare prov\ i"oriamentc pos.izioni di poco rili evo s trategico. Fra avanLamcnti e arretramenti. ora greci ora italiani. gli scontri sullo Shcndelli pro~cguirono per tu110 il mc e di febbraio. quando le energie greche :)i c~aurirono.

LE OPERAZION I DI FEBBRAIO

ll mese d i febb raio 1941 fu seg nalo d a lle aspre batta gl ie fra Tcpelene e il Mali Trebes hin e, che po rtaro no ai g reci modest i guadagn i di territo rio pagati però con un alt iss imo numero di caduti. L'iniziativa. però. fu presa dagli italiani. l o segu ito alla conquista dello <;tratcgico passo di Kli ~ura e di parte della carena del Trcbeshine. il XXV Corpo d ·Armata del Generale Carlo Ro ssi tentò di rioccupare a lm eno le posi1ioni in quota. lanciando una seiie di attacchi conrro il il Corpo d·Armata greco. che schierava la Ia. I' I Ia e la 15a Divisione d i fanteria. Le po s izion i nemiche però non arre trarono, a nz i. dopo av e r ricevuto in rinforzo la 5" Di vis io ne cretese dal III Corpo <l'Armata. s i scatenò il co ntrattacco greco: il 2 febbra io la 5" conquistò la vetta del Trebcshinc. la 15a il villaggio di Bube Gli scon ui furono anguino:.i. con decine di perditl' da

Nella pagina accanto, sopra: un reparto greco dotato di animalì da soma per il trasporto di uomini e materiali; sotto: soldati greci in un momento di riposo sul fronte albanese, a marzo 1941. L'equipaggiamento delle forze greche era datato, risalendo in massima parte alla Prima Guerra Mon · dia/e.

PARTE Il - LA SECON DA GUERRA MOND IA~-L,=E~------
46
- - - - ~lT,_,_A_._,L"""'l"--A:..:..N.:..:l_,_ l .,_,_ N ALB ANTA 1939/ I 945 47

entrambe le parti. Tn v iat o d ·urge nza a prc~id iare Ja ponda inis1ra della Vojussa. il 3° Reggimento Granatieri ,i ba1té. daJla metà del me~e. sul massiccio del Gòliko as ierne alla Ferrara. dove. nel corso di anguino!'.i an acchi contrallacchi. riu<;cl a mantenere k Qu o te 10 50, 1615. 1700. 1722. La ba tt ag lia per evitare sfondamenti ~u Tcpelenc fu vi nta in quei giorni, nonost anre ult e ri o ri tentativi dei g iorni succe ss iv i, ma più de bo li ne ll a co ns iste nza. Altro se ttore delicato del fronte fu la 1.ona d i Brc g u ScialesiL presidiata dal le Cam ic ie Nere de ll a XV Leg io ne . to lta alla Di visione Lupi di To ca na e inquadrata ne ll a Pinerolo: il 2 febbraio. dopo una marcia di tra ~forime nt o che era stata un calvario . so tt o una pioggia torrenziale e una mulallicra d iventata un torre nte di fango. il 14° Re ggimento gi un ~c in linea. e s ubito si c hi e rò per respi nge re gli attacc hi ne mi c i e riu scì a manten e re le Quote 725 e 800. pur s ube ndo diverse perdite. fra c ui i Centur ion i Vin ce nzo Gava zza ni e Fe li ce Ra vas io. Un ' az io ne per tentare la r iconqui s ta di Quota 802 and ò fallita il 4 febbraio a causa d e ll e diffi c ili co ndizi o ni in c ui ve rs a va il Banag li o ne, c he quel giorno ebbe 9 cad uti e 23 feriti.115 febbra io gi un se di rinfor,o a nc he il 15° Ba u ag lio ne e la Legione era così a orga ni co com pleto. Ma la situa1.ione non si sb loccò. i greci attaccavano e i Legionar i opponevano ero ica rc ~is te nza. in cond i1i o ni log isti c he vera ment e difficili: infa11i le ca ttiv e co ndizioni d e l te mpo rendevano impo s ib il c l'arrivo dei rifo rnimenti , e tutti sì ra sseg narono a c ib ars i di gallette e carne in sc at o la d elle do taz ioni <li r i~e rva. Pa rim ente. nemmeno i fer iti potev ano e. se re rrasporrnti a va.Il e in condi z io ni di :-.icun.:na. pe r c ui mo lti casi g ra vi no n ebbero po ssib ilit à d i sopravvivenza. men tre i cas i leggeri dovevano reca rs i a piedi ve r o il posto di medi cazione in i.econda linea. distante be n e nc chilometri. So lt a nt o alla metà di febbraio. co n il i.ole c he to rn ò a sp le nd e re . i Legionari po terono ricevere c ibo ca ld o e i feriti che era no ancora in vit a poteron o esse re evac uati. Diffi c ili era no s tati anche i r iforn ime nti di mun izio ni c ffo tlua ti a spalla dai militari che arrancavnno s ui se ntieri fa ngosi sotto un<1 piogg ia torrenz ia le.

Un altro violentissimo attacco nemico su Quota 800 fu re:..pinto il 9 fe bbraio dai Legionari del 14°, che intlbsero ai greci perdite ingenti per almeno un centinaio di uomini e riu ciro no anche a e.murare ~ pri gio ni eri e arm i var ie . Stesso c~ ito per un attacco dell' 11. dove pe rò cadde il coma ndante della 3a co mpa g nia , Cemu r ion e Fran cesco Man assero . me ntre g uidav a i s uo i uomin i al contra tt acco. Nonostante g li in s ucces s i, le sere del l 2 e del 13 e i

furono nu ovi tentat ivi ne mici , ancora re~pinti gra1.ie soprattuno al fuoco di fila delle compagnie mitraglieri. In particolare la sera del 13 i reparti italiani furo no colti leggern1cnte impreparati. nel momento dell'arrivo dei primi reparti della Di visione Cag li ari, c he avrebbero dato il cambio a ll a XV Legione. Lasciata Qu ota 800 ai nuo v i difen so ri. i Legionari si allcstarono in sec onda linea s u Qu o ta 727, dove co slru iro no trincee fort ifica te pe r pre munirs i contro poss ibili :,; fondamenti del fronte . La Legio ne fu defini tivame nte avvice nd ata il 25 febbraio dalJa Divi sio ne Cag liari e poté rientrare alla base di Karbun are per un periodo di ripo so e riorgani1.zazione. All o stesso tempo. to rn ò ne l!' o rga ni co della Divisione Lupi di Toscana. Per r eroico comportamento tenuto in lin ea . la XV fu passata in r3Ssegna ed en comia ta dal Generale Gusta vo Rei,;;o li . In oltre venti gil) rni di com banimenti erano caduti 45 Leg ionari. 150 ri m,b e ro feriti, 7 dispersi . Si co ntavano ino lt re t 20 malati , ne lla maggioran z c.1 dei cas i co lpiti eia feb bri re umatich e causate dall e pio gge da cu i gli atte nd ame nti non offriva no s u fficien te ripa ro.

Tn quel medco;;imo 13 febbraio in un altro se tt o re de l fronte. la 5a Di visione Cretese riu scì a rompere le difese italiane e a occupare la c ima se ttentrionale di Ma l Sh endelli ( 1.805 metri di quota ) pur a prezzo di ingenti perdite. Tutto il se tt o re montano era in fiamme, ma le lin ee italiane nel comp lcs~o tenevan o: men tre la Are zzo respi ngeva attacchi nemi ci a Beqir il e s ul Monte Ko s ica (ma il 20 febbra io. a ca usa de lle fort i perdi te subit e fu trasfe ritu nelle retrovie e a:,;scg nata alla r.i serva d'Am1a ta), con il s upp or to d e ll a Camicie ere. la Divi s ion e Cacciat o ri delle A lpi faceva altre ttanto nella Valle dell'O s um. dove i grec i te m a ro no di sfonda re a Sckombi-i-Selanij1. Da l 22 febbraio era torna ta in linea anche la D ivisione Juli a . ormai ri cos tituirn nella sua capaci tà opera ti va e fo rte di 10.500 uomini: fu as.,egnata a l XXV Corpo d ' Armata co l co mpito di osLituirc la Legnano nel se ttore de l mont e Gòliko e de ll o S hcnde lli. dove l'o ffens iva greca s i era ormai esa urita .

Le forze ita lia ne ten taro no d i riprendere un m inimo d'iniz ia ti va: il 14 febbra io la Divi sio ne Cuneo uttacc ò il 6° Reggime nt o Fa nteria de l Co lo nne llo loa110is Th eodorou ne ll a zona <li Sk ata rtt. con lo scopo di elimina re la lin ea difensiva g reca nel settore costiero., icino a lla ci 11 à di Valona.L'attacco fu re s pinto. ma no no. tante il mancat o sfondamento, ai greci furono inni ne perdite per 109 uomini. Nel mede s im o se tt o re, /'ra il 13 e il 2~ fe bbr a io le Camicie Ne re fur o no protago ni ste di un 'a ltr a important e ba u ag lia che fermò l'ava nzata g reca ve rso

~P~A~R~T~E~I~ I - L ~ SECONDA GUERR A MON=D~T~A=L= E ____
48

Valona: a Marizai. i Le gio nari dcll'Vlll. XVI e XX I X Bauaglinnc del gruppo guitlalo tlal Generale En10 Emilio Galbia ti. affrontarono e re pin ero ras alto della di, isione Krirai. che ~e fos!-.e riu,cito ,1webbc mc~:.o in cri,i le po iLioni ilalianc in Albania. compromette ndo definirivameme la campagna di Grecia.

Sul massiccio <lei Trcbes hine entro il I7 de l mese i grec i o ttenn e ro il po ss esso di buo na pa rt e delle posizio ni . ma fu una co nquista pagata a ca ri ss imo p rezzo in tcrmin i di vittime e fer iti: in mi g liaia caddero so tt o i co lpi delle difese italian e e i vuo ti ca usati dalle battaglie di quel duris~irno febbra io indebo lirono l>Cnsibi lmente 1·esercito g-reco che da quel momento in avanti. u·anne episodi il'.>ola1i. non riu:.cì più a prcndcre inizialivc offensive di una certa consbtcnza.

La Divisione Fo rlì (43 ° e 44° Reggime nto Fan teria Divis io nale . il 36° Regg imento An ig lieria Divis iona le, un bat1aglione mortai da 8 1 una compagn ia ca n non i con trocarro e la CX II Leg ione mo torizzata Camicie Nere), fu sch iera ta in Al bania il 12 febbraio nel se tt o re Ka livac i- Dunica. dove insisteva il capos.ildo del Monte Kosica. oggcuo da mc:..i di \'io lenti attacchi nemici che stavano meuendo a dura proni la LXXII Legione Camicie ere. in linea da oltre tre mesi e nagellata da pioggia . vento e gelo. L' afllus:-.o della Forlì al posto della Arezzo fu però dcterminame nel mantenimenw delle posi,. ioni italianc. 4uanclo re spinse , il 20 febbraio . viol e nti attacchi nemici co nt ro i ca pi sald i del Monte Ko:-; ica e in Vall e Ka li vac i. La ra gg iunta sta b ili tà indusse Cavall e ro a rit e nere che la fase peggiore della guerra fosse ormai sup erata per le truppe ita li ane e pensò addiritt ura di poter lanciare una massiccia offe n:.iva. potendo adesso contare ,u 25 divisioni che gli garantivano la supcriorit~1 numcrka: 5~ reggimenLi totali contro i Q schierati dai greci. L"ipote si offensiva fu accolta a Roma con favo re ma si ebbero divcrgen:,e circa la portata c l' obic lli vo . Jnfani il Genera le Alfredo Guzzoni. Sottosegre tario di Stalo alla G ue rra. propendeva per un a ll acco della IX Arrnalu di Pirzio Biroli su lla c ittà d i Pog radec . da dove, in caso di sfondame nt o, s i sa rebbe potuto conta re ~u Corin1 e la Macedonia Occiden tale: qui ~arebbe av\'en uto il ricongiungimento con le truppe tede~che. di cui i.i dava per certa una pros-..ima azione nei Balca ni (che però aHenne più tardi di quanto stimato a Roma ). Di ametralmente oppos ta la vi :-.ionc strategica di Cavallero. che invece optava per un nuovo auac co dell'Xl Armata frn il mas'>icdo del Trebeshine e Mali i Qarri shtcs. per rioccupa n: il nodo !-.tradale d i Kli s ura Ma questa

In alto : un A lpino della Julia impantanato con il suo mulo nel fango albanese, un terreno d ifficile che mise a dura prova le forze dei soldati italian i. Sotto : gennaio 1941 , trombettiere greco suona la carica durante un attacco al Passo di Klisura.

______,1_.T..,_A,..,,L""'l"""'A N I I N LBA,.,_N"'"'l,.,_A-'--'-"19.,_.,."-'~9:..c./..,_ I ~ ,,_~4~.'.l"-_______
49

a7.ionc avre bbe avu10 come ri~ullato ~ollanto J' allentamcnro della pres io ne g reca s u Tepe lene e Valon<1. se nza g iun ge re pe rò allo ~fo ndamento d e lle lince greche . .In quel ),cuore. in o ltre , le difese nemiche erano particolarmente munite. ed e ra quindi il punto meno fa,orcvolc per la buona riu~c.:it a d i un attacco italiano. Memrc iI comando ital iano era inte nt o a val utare il da rar... i. l"e~ercito di Papagos in,i!steva nel lanciare a tt acchi ,ulle montagne a protezione di Tepclcne. ohre cui si tende va la pianura dcli" Albania centrale. ma ~oprartuno lo Mra teg ico porto di Valona. I primi due me!>i dell'anno erano sta ti dui:i dal punto d i vi w del meteo. ma purtroppo marzo si ri ve lò per~ino peggiore: tempeste e.li vento, di pioggia e d i ne ve flagellarono le truppe al fro nte. e ci fu un aume n1 0 dei cas i e.li co nge lamento fra le !ruppe ilalian c.

L'OFFE NS IVA ITALIA NA DI PRIM AVE RA

Nel se n o rc di Tcpclc nc gli sc ontri prosegu irono fino a ll a fin e del me se di mnrzo. se nza variazioni di r il ievo Una ba11ag lia cli logoram e nto c he mise a dura prova la Divi s io ne Juli a. che dal 28 feb brai o presidiava la 7ona e resp inse u na se ri e cli sa nguino),i attacch i nemici su l Gò liko. sullo Shcndclli, sul Bes hi s htit e nella go la di Dragoti. coadiuvata a nche dal 3° Rcggime n1 0 Granalicri. La Ferrara. invece, fermò, il 7 mar1 0 un allacco greco conlro le posi Li o ni cli Lc l...cli . Le fo rLe greche continuarono con le lo ro pallmc co mro le ve tte dei monti. conqui 1ando qu alche altura di ~ccondaria importanza e senza orrenere lo s perato sfon damento in direz ione di Valona.

Il Gen e ral e Marko~ Drnk o~ che co manda \'a 1·Armata dell'Epiro. csp li ci 1ò allo S1ato Maggiore greco la ~ua opi ni one circa I'inutililtt di tJUe g li allacchi . che ricorda va no qu e lli di Cadoma s ull"l so nzo . so ttolineando anche l" a. surd o s preco di vite umane: ma per tu11a rispoMa , il 6 marlo fu po sto in congedo e sos tituito da Pit s ikas . iI quale la sciò J • Armata della Mace donia Occ id e nta le a Tso lakog lo u . Ma la si tu azio ne no n cambiò.

Intanto dopo lun g he di sc uss ion i, p reva lse la lin ea s trat eg ica di Cavalk:ro. e le tru ppe ila Iiane sa rebbero tornate a ll" au acco ne l se u orc di Kli s ura. tra i fiumi Voju ssa e Os um. dove e rano sc h iera ti il TV. l' VJll e il XXV Corp o ct·Armata. Dal 5 marzo le forze italiane potevano co ntare su un nuovo repar10: la 38a Di vi), io nc Pu g lie (7 1° e 72° Fanteria Div is io nal e. 15° A rti g lieri a . un bt1ttag li one mortai e una compagnia ca nn oni controca rro) co mandata dal Generale A lberto c.l'Aponte. L·orre n~iva fu annunciata co n accenti già trionfalisticj. e la radio italiana annuncièl c.:he -.arcbbc ~,aia diretta e o ser-

vata da Mu sso lini in perso na. c he atterrò a Tirana il

2 marzo 1941 L'Operazione Primavera ~ca ttò il 9 mar zo quando 300 ca nnoni scag liarun o i loro p roiettili contro le linee g reche; il 51 ° Rc gg imcntoA.r1iglicria. sc hierat o su ll e a lture di Laitizza (Quota 605 ) e Golcmi (Quota 950) . da cui l>i controllava uno dei punti più importami del fronte. ovvero la s trada per Kli sura e Perme i. ,i profuse nel ma~simo sforzo . cannoneggiando il più intensamente possibile le postazioni greche circosta nti. anche se il freddo intenso cau~ava problemi e.li fu1wionamc1110 ai pe zzi onostante la ~elva di colpi. le fante ri e italiane condotte dal Generale Ca rl o Gclo!>o. supportate dalla 131 a Divi~ionc Cora1.1.ata Cemauro. si infransero co ntro le difcl>e della Ia. 2a. 5a. l la. l Sa e 17a divisione.

Nella prima mattina de l 9. Mu s~o lin i assis te tte all'in izio delroffen s iva da un pos to cli osservazione vicino a ll e pr ime linee rra la s ponda deslrn dcll'Os um e la Voju ssa: da lì segu ì !" ava n za mento de ll e div ision i Pu steria. Ca cc iator i de ll e Alp i, Puglie e Sforzesca. che ri usc.:irono a occup<1re le pos izioni di Qafe-i-Ciciocut e Mcrzgorani t a ll e pendic i di Mali Spadarit. o ltre a qu e lla di 13rcg u Rapit. s ulla riva destra del fiume Dcs hni cfa. La Di vis ione Cag liari. invece. ve nne per il momento fermala dalla res i tenza greca. ma dopo due gio rni di tentat ivi. I' 11 marzo co nqui !'.1ò alc un e qu o1c ,ul Bubes. A Trebeshine erano schiera te le Di,·i ioni Pinerolo e Sien a. mentre lu Juli a pre,idit1va il Gòlil,.o e lo Shendelli (qui a..... iemc a ll a Sfor7esca ) . Contemporaneamente. la Julia e i Grana1ieri proseguirono nelle b a11aglic di logorame nt o a\'\ iatc a fine febbraio. se nza ep isodi di rilievo: il 18 marlo. un tentati vo e.lei Ba ua g li o ni Alpini Cividale e Gemona di riprendere 4uow 1.143 del Gòliko. !\i infram,c contro la resistenza greca Analogo es it o ebbe 1·anac co del 24 ul Limo giorno cli sco ntr i prima de l la breve tregua di apri le , rotta dall'in va::. io ne lede sca . Nel co rso d i un me se d i inutili sco ntri , la Julia aveva pe rs o . fra caduti. fe riti e congelal i , 3.850 uomini. Magg io r fortuna e bbero g li uomini de lla P ine ro lo. c ui fu asseg n alo l"obicl!ivo di conquis tare l"a lw ra di Crcsc iovs; nono~tantc l' acc.:an itu rcsi:.. ten;;a nemica , e il consue to freddo i111 cnso c he martellava le truppe nei Balca ni. I" ope razione. co ndona anche con furios i assa l ii alla baioncua. ebbe :-uccesso. e i battaglioni grec i abbandonarono la pos i7.i o ne . Invece. gli <1llacchi c.lell,1 Sfor1e~ca co ntro le q_u o tc più alte di Mali Spad a rit. prc~idiata dall" I l a Di visione. andarono falliti. n<mc>s iantc la rc:.iste nza fosse costata ai greci centinaia di viuime. Le div i!>ion i Bari e Pinero lo si lanciarono contro le po sizion i greche appena oltre il p,hso di Qatc -i-Ciciocu l. ma

so

a nche qui il muro difem,ivo s i dimostrò impenetrabi le, e migliaia furono le p~rditc fra morti e feriti. Un altro dei settori ca ldi fu Qu orn 731. a Monastir. che fu assa lit o dagli i1aliani almeno 18 vo lte. Le Camicie ere della XX I Legione tentarono r 11 marzo una manO\-ra d ·aggiramcnto ma senza c~i to. La Di, isione Puglie ritcntè> r atta~1.:o nei due giorn i successivi. ma !>emprc infrangendosi con tro la difesa oppo. ta dal 2° Ua 1taglionc del 5° Regg ime mo Fanteria. comandato dal fa ggio rc Dim itrios Kas las e dal 3° Battag li o ne del l 9° Reggimento Fanteria coma ndat o dal Capitano Panagiotis Koutridis. che da l comando . upre mo avevano ricev uto rordine di re s i re re fino a 11 ·ultimo u omo Cosa che fecero in mo<.lo e ncomiab ile pe r selle g iorn i con lo :,tesso impe to deg li ero i d i Ma ratona e Salamina. La Divi s ion e Pu g li e. dec imata ne ll 'orga n ico , il I 3 marzo f u r it ira ta <lui fro n te e trasfe r ita a Dob run i k per r iorga n i;:zare i repart i e co lmare i vuoti . Ancorn ogg i . un cippo ricorda i fanti de ll a Div is ione che c.:a<.ldcro nella battag lia. li 15 marzo ripresero g li a1tacchi ita liani. co nd o tti in particola re da ll a Di visio ne Cag liari. ma le lince greche tennero anche grazie a l s upporlo <li un·aniglicria precisa nel punrnm cnto e CO'itantemente rifornita di munizioni. che non perdc,a occa<.ione per co lpire le file italiane La Siena ritentò un attacco il I 9 marzo. con i l !>Upporto di qualtro carri armati M 13 e un banaglionc d·a!>salto <li Camicie

Soldati greci in movimento verso il fronte, novembre 1940 Allora il numero delle divisi oni greche schierate contro gli italiani salì a sette, pe r poi arrivare a 14 nel gennaio 1941.

(ere; pe r alcune o re g li it a li a ni 1 i u~ciro no ad allestarsi s ulla metà inferi o re della collina. ma furono re s pinti poco dopo eia un co mratt acco greco. ~ubendo molte pe rdit e. Me mrc la Siena, la Julia e le alu c di visio ni com ba tte va no in quota. la Lupi di Toscana . corn ata in lin ea dopo la riorga ni;;za1i o ne. d al 12 marzo pres idiava a valle il Ponte dei Drag hi. a es t di Tepele ne. dov e per li non s i ebbero sco n tri d i r ili evo. se non fra occa~iona li punug lie.

A ca u sa d e ll a miopia <; t rat eg ica d i Cavallero e di Mu sso lin i, le d ivis ioni i tali ,111es i incun ea rono ne ll e s trelte va ll a te mon ta ne. dn vc offriro no u n fac ile be rsa g li o a ll' a rt iglie r ia g rec a. L'o ffensiva s i dimo s trò un fa lli me nto com pl eto. e il 14 marzo , lo stesso Cava llero co nsig liò a Mussolini di fe rmare roffensiva. a nc he se g li sco ntr i s u l Gò liko sarebbero pro seguiti per a ltr i di ec i giorni. e l co rso di questa in utile operazione. il Re g io Esercito ripo rrò 2.500 morti . 9 .300 feriti e 1.870 di~pcn,i. Pe rò . no no s tante il fallimento negli ob ie ui v i. l'offensiva portò un ri su ltato po si ti vo, che si sa rebbe avve rtil o con evi denza nei me:,..i !-.uece.,.,ivi: detcnninò in fo tti un profondo logorame nt o dell ·eserci to greco . c he negli ultimi sei mesi aveva compiuto sfooi i nere-

lTA LI AN I I N A LB AN I A I 93 9 /1945
51

d ibili , volgendo in offensiva q uella che era sta ta una guerra difensi va e penetrando pe r cin qu anta chilometr i in tenitorio al ba nese; subì però ingen t i perd ite, cos ì come de tt e fondo alle sco rt e d i viveri, a rmi e muniz ioni La richiesta d i rifornimenti alla Gran Bretagna, pur acco lta. fu soddisfatta solta nto in m in ima part e. E questo rese impossibile qualsiasi resistenza contro le fo r midabili tru pp e t edes ch e c he sare b bero arr ivate in aprile. Intan to. da pa rte i t alia n a, fa ll ita l'offe nsi va su Klisura, s i pe nsò all'invio di nuovi re p art i e a ll a r iorganizzaz io ne dei più provati fra que ll i che s in ora avevano sostenuto i combatt iment i TI 17 marzo , le Camicie Ne r e de ll a LXXll Leg io ne, l ogo r ate da o l tre quattro mesi di prima linea su l Monte Kosica, fu rono finalm ente avvicenda te da i camerati dell 'LXXX e LXXXll Battaglione, e poterono gode re di un perio d o di r iposo e ri o rganizzazione a Q ukes. Sempre nel settore montano. fra l o Shendell i e il Trebeshine. il 20 marzo tornò a sch iera rsi la XV Leg ione Camicie Nere, dopo la riorganizzaz ione a Ma v rove. Qu el medesimo 20 marzo ve nn e sc hierata a Tepele nc anche la 56a Divisione Fa n te ri a Casale, comandata dal Genera le Pietro M aggian i e composta da ll ' 11 ° . 12° e 3 l 1° Reggimento Fan t eria Divisionale. dal 56° R eggimento A r t i g li e ri a, un battaglione mor tai, una compagn ia cannon i controcarro e dalla XX ll.l Leg ione Camicie Nere. Pochi giorni dopo anche la Divi sio ne Firen ze fu trasfer ita in Albania, dal fronte fra ncese agli ordini del Generale Pari de Neg ri. d isponeva d el 127° e 128° R gt . Fanteria Div isiona le, del 41° Artig li er ia, di un battag lio ne morta i . una compagnia cannon i controca rro e di una compagn ia de l Genio, e fu schierata provvisor iamente a nord est de l Lago di Derida. La Division e A r ezzo invece. sc h ierata a nord - ovest de l Lago di O c rida. a cava l iere del settore Qafe Than e-S truga. ebbe l'ord in e d i assumere rassetto offensivo. All' in izio di apr il e, pochi g iorn i prima de lle operazioni, g iun sero dal\ ' I talia altre due d ivisio n i: la Messina, diciot t esima nella num erazio ne militare. fu schiera ta il 3 apr il e a nord di Scutar i a sbarramento ciel le provenienze dal la Jugoslav i a attra verso la s tretta di K aJaja e Drishtit. Comandata dal Genera le Fra ncesco Za ni. aveva a dispos iz ione il 93° e 94° R egg imento Fante r ia Di visiona le , il 2° Reggimento A 11 ig li er ia.oltre a s ezio n i morta i . controcarro Gen io e Sanità. L'al tro reparto era la 32a D iv isione Marche. comanda t a dal Generale Ricc ardo Pent i malli e cosritu ita dal 55 ° e 56° Rgt. Fanteria Divisi onale, dal 32° Rgt. A r t i g li er i a . un battaglione mortai . una compag n ia cannoni controca rro. una de l Genio. e la XLIX Legione Camicie Nere che p rese posizione fra Scutari e Kopliku.

L'OPERAZlONE MARITA E IL CAPOVOLGIMENTO DEL FRONTE

A camb i are le sort i del con tlitto in Alba nia e Grec ia f u 1· ingresso della Welu-macht , con la tr avolgente Operazione M arita la nc ia ta il 6 aprile. Nono sta nte a Berlino fervessero i preparat iv i per 1 ' in vasione dc li ' Un io ne Sovjetica . fu necessario dare pr ior ità a ll a questione ba lcan ica: gli insuccessi ita liani, infatti, avevano rafforzato la presenza bri tann ica in Grecia , e s ul fi nire di fe b bra io del 194 1 s tav a prendendo corpo l ' ipotesi d i in viare un co rpo di sped izione in Grecia, s ia per contrastare le forze d i Mu ssoli ni , s ia per poter preveni re movim en ti delle t rupp e te desc he in ai uto dell'alleato in d i ffic olt à i nv i o c he fu com pl e t ato il 26 m a r zo e che s barcò un a forza tota le di 60 000 u omin i , britannic i , a us t ralian i , neoze l andesi , po lacc hi. Inol tre il colpo di Stat o in J ugos l avia del 27 m ar zo avvenu t o in oppos i zione a li· adesio ne del Paese a l Patto T r ip art ito e la conseguente st i p u la di un p a tt o di no n agg ress ione con l'U n ione Sov ietica . mise H it ler in sospetto cli una pr obabile " in fede l tà " da parte j ugos la va. In ap pena dieci g iorni, confermando le eccezio na li capaci t à di reazione r apida delle forze arma te ted esche . I 'Oberkommando der Wehrmach t pianificò d ue t ravolgen ti o perazion i militari. U na contro la Grecia (Operazione Marita) e un"al t ra con t ro l a Jugoslavia.

La s trategia t edesca prevedeva un attacco da ll e basi in Bulgaria. organ izzato s u d ue direttrici : una verso s ud, contro la Ii11ea Metaxas , che. superata .l a Macedonia. aprisse la s t rad a a l re s t o de l Paese; un'altra che, stante la contemporanea invasione della Jugoslavia, pe rm ettesse d i attaccare la G rec ia da nord e riusc ire. anche, a ch i udere in una ' tenaglia"' le forze grech e impegnate in Albania contro il Regio Eserci t o. Stante l a preparaz ione militare tedesca e !"adeguato equipaggiame nto , l' operaz ione r i uscì in tutti i suo i aspetti, travo lgendo s ia le deboli difese g r eche (e britan niche ) s ia que ll e j ugos lave Di quest a favo revole situazione approfitta rono l argamente le d ivisioni italiane. che già nei p r im issimi g iorn i di a prile furono mobilitate per !"immine nt e offensiva .

La Divi sio ne F irenze si schie rò il 1° ap r ile sulla linea di res istenza l ungo il confine albanese-jugoslavo, fra Guri - i- Pl as it, S t eb leve e Llange. dove approntò capisaldi dife n sivi per impedire lo sbocco delle t rupp e jugoslave (nc ll 'irnm inen za d i un' offensiva verso nord ) in Val Raponi: a ltri capisa ldi furono distr ibuiti a ll'imbocco della va lle de l Di brano (al conf ine con l a M acedon ia nordoc cidentale)

e nella pianura di Elbasan L 8 ap r ile l'e se rcito jugoslavo tentò un contrattacco contro le posizioni di

PARTE II - L A SECONDA GUERRA MONDIALE
52

Mali i Gj in oveci t in Val Raponi. Il 9 la F irenz e passò a ll' offe n siva verso il terr ito rio jugos lavo . inves t e nd o il Dibrano co n un a manovra avvo lge nte da nord a sud che ponò alla presa de l P asso di Voge! , prima p osiz ione s tra t e g ic a per incunearsi ne ll a va ll e. Da qui. occupò Tup eci. m e ntre i re parti in movimen t o d a nord irruppero n e lla v alle d a Kenakoll e M agellara . E ntro i l 14 apri le, nono sta nte i tentativi d i re s is t e n za da parte jugos la va, tutto il Dibrano era occupato . La F ire n ze. quindi. si sc hierò a difesa de l t e rrit o r io co nqui sta to. d i s pi ega ndo s i ne ll e località di K ovec ic a. Stus haj, Bill aca, Monte Bataces e ne i g io rni s ucc ess ivi estese il su o controllo a i presid i di Volko - Dib r a, I z vor, Struga e De ri da. TI 4 apr ile a n c h e la Di v is ione Arezzo s i sc hi e r ò lungo la lin ea di confine con la J ugoslavia. va rc a nd o la il 9 e attaccando Struga e Oc r ida. dove i nco ntrò un a forte res i s t enza e anc he una p ioggia tone n zia le. Tuttavia le rapide azion i d elle p a ttuglie pe rmi sero d i fare diversi p r igion ie ri e d i s uper are le difese avversarie, che cadd e ro a nch e a causa dell a p ression e tedesca da ter go

TI 9 g iu nse in li n ea la Divi s ione Pi nerolo, trasferita dal se tto re mon ta n o de l Q afe- i- Ciciocu t e p a rtecipò a ll a presa di O crida in appogg io a ll a D i v is io n e Arezzo. O ccu p ata Ocr ida, e n tra mbe le di vis ioni vennero d estinate aJr offen siv a fi n a le ve r so s ud: la Pi nero lo sta bi lì i I propri o c oma nd o a P e rrc nj cs, a pochi chilome tr.i dal co n fine g r ec o , e ne l mese di g iu g no fu tras fe r it a in Tessag lia dove r imase fino a l

Un cannone greco da 65 mm sulle montagne del Pindo, novembre 1940. A inizio campagna gli artiglieri greci erano ben addestrati ma non disponevano di corazzati, e la motorizzazione dei reparti era affidata a pochi autocarri racimolati alla meglio.

I 943. La Arezzo , invece, ri e ntr ò il l 7 apri le n ella zo n a di Co r iz a , dove cont ribuì a debellare le ultim e s acche di re s is te nza greca . e poi. fino a li ' Armis ti zio de ll '8 settem bre rim ase in Alban ia con il c o mpito d i p res idi are il territorio fra Cori za e i l f ium e Sara n daporos, nel tratto in cui seg nava il co n fi ne fra Grec ia e A l bania.

Anche l a D ivisione Pu g l ie , tornata in lin ea ad ap ri le, e bbe modo di pa rt ec ipare all 'offensiva: schierata nel setto re Kukc s - Murra-Muhuri, sul co n fine con la Macedon ia. il 7 ap ri le respinse una serie di a tt acc hi jugos l avi, fra Bi ate e Magellara. Quattro gio rni dop o, vinte le resistenze nemiche pres e pa11 e a ll ' occupazione de l Di brano , stab il e ndo a Seu ta ri il suo Quarti e r Generale.

Ancora n e l se ttore set te ntrional e, la LXXIl L eg ione Camicie Nere riprese in apr ile po s i zione fra il M o nte K os ica e il L ago d i O c ricl a, mentre i rinforzi de ll a LXII C ompagnia m itra g l ieri e de l LXII Bat t agl ione s i disposero ri s p e tt iva m e nte nel se ttore Kun gu lli t- B es henikut e s ul Mont e Ka l as e . Un violen t o attacco g r eco, p r eced uto d a un mas s icc io bombardamento

ITALIANI I N A LB AN IA I 939/19 45
53

aereo che decimò alcuni reparti di Cam icie ere . rischiò di far ~alwre le l ince italiane. che colpì in particolare le posizione della LXII Compagnia. Pur decimati, i Legionari riuscirono a resìstere fino all'arrivo del CXT Bauaglionc. assieme al quale sferrarono il contrattacco che respinse i soldati greci a prezzo anche di furiosi e violenti corpo a corpo. Soltanto il 13 aprik la situalione tornò calma . essendosi ormai e aurita ogni velleità greca. anche in conseguen1a del!' intervento della Wehrmacht. Ancora in quei giorni. fra il 12 e il 13. la Divisione Mes. ina respinse un anacco dell'esercito di Belgrado. lttncia10 nel ~cuore fra Tarabosh e Kiri - Drin. Contenute le ve ll eità nemiche. il 16 aprile la Di v isio ne passò al contra n acco. superando Dr aginja e 1-Jan- i-H o tit cd e ntrando in territori o jugoslavo fino a occupare Cenigne e Catturo.

In un finale di campagna bel li ca c he si preannunciava vitt o ri oso. c i l'u purtroppo un tragico episodio che riguardò il 3 1° Regg im ento Ca rri . 1n conseg uenza de l la p rogcttarn invas io ne della Jugoslavia da parte della Wehrmacht cui p rese parte anche il Regio Esercito. il reparto (agg regato alla Centauro) fu trasfer it o giit il 4 aprile dall'Epi ro a ll a piana di Scutari. una marcia a tappe forzate di trecento ch ilom etri che intaccarono le non ingenti riserve di carbura rne del rcpr,rto e ne logorarono i non eccelsi mezzi. già provati dalla difficile campagna di Grecia. Poiché i ::.ervi7i d·informazione militare avevano segnalato la pre enza di truppe jugoslave pronte a entrare in Albania al minimo atto oMilc dcli· Al>se. e poiché la città di Scuta1i rappresentava un obiettivo facilmente accerchiabile da nord e da e l. i carrbti furono impegnati in azioni di ricognizione ndla piana a nord di Scutari. e il 7 aprile mossero verso il confine montenegrino per ra ll entare l'e!lcrcito di Belgrado che tentava un contrattacco verso la c itt rt. e dar tempo ai Bersag l ieri de l t O Reggime nt o. a ll e Camicie Nere albanes i e alla D ivis ion e Messi na (a rrivata a Scutari il 3). di approntare i capi:,aldi difensivi. L'8 ap r ile un plotone di carr i:- ti affro nt ò. fuc il e in pug no, un reparto di 50 jugo~lav i che ce rcav an o di infiltrarsi nelle lince it a l iane da l Lago di Scutari. Con un· a tt en ta manovra. i ca rri s t i accerchiarono e catturarono tulto il reparto nem ico. Dopo ques to episodio. le t ruppe it.ilian e alzarono il livello di allerta e il Regg imento "i ).po~ lò a sud ver~o la sponda del torrente Prrh òni Banùsh. contin uando l'attività di repressione delle infihrn:zìoni di piccoli reparti jugo lavi. Diverse furono infatti le cauure di mili1ari nemici. Contemporaneamente . la Divisione Mel>l>ina. i Bersaglieri. alcune barterie della Centauro e le Camicie Nere albanesi respin ero. fra

r 11 e il 13 aprile . attacchi po1t,lli dal nemico lungo il seuorc Tarabosh -Kiri -Drin. Si preferì però arretrare i repani pochi chilometri a sud. ~ulla sponda del torrente Lumi-i-Kriollit. con il reggi memo carristi che costituiva la prima linea. Nonostante la Jugoslavia fos e in procinto di cadere sollo i colpi della Wehrmacht. nel o;e11ore albanese 1•C!>ercito di B elgrado cont inua\'a a esercitare una forte pressione. con incursioni e cannoneggiamenti dai bo<;chi antistanti le lince irnlianc. A ciò ,i aggiungevano i frequenti guasti. ai cingoli o al motore , c he interessavano i carri Le costringevano i piloti a riavviarli manualmente anche a forza di spinte, ma ciò esponeva le pauuglic al fuoco dei mitragliawri nemi ci. che causarono diversi feriti fra i carristi. Nonostan te ciò. durante le auivilà di pattuglia riusciron o a ca tturare diverse ce ntin a ia di prigionieri.

Una zona ch iave per imped in:: lo sbocco de ll 'esercito jugoslavo verso Scutari era la va JJ e del torrente Prrh on i Thai. All'alba de l 13 ap r i le. g io rn o di Pasqua . qu i, come nella va l le de l Prrhòn i Banùs h e nella non lontana Kop l iku. si sca te nò un attacco nemico. la cui fanteria ava,11.ava pn.:ce<luta da un violento tiro d'artig l ieria. Ancora un a volta. le batterie della Centauro e il fuoco dei carri L riuscirono a respingere il tentati vo di ~fondamento. A l tri due furono respinti nel corso della giornata. li giorno eguente. la ituazione non cambiò. ma la martjna del 15 giun e la notiLia che la Jugo:.la\'ia :,i era arresa alle forze dell'Asse. e al 31 ° fu ordinato di schierarsi a cavallo del conlìne montenegrino. fra Kopliku e Podgorica. Sembrava finalmente la fine delle ostilità . agognata sin dai durissimi giorni di Kli sura . quando il cm,o preparò il terreno per un·altra tragedia che colpì il Reggimento. Il GcneraJc jugoslavo Petrovic. chc comandava le truppe del 1,ettore a l banese, s i presente) nel pomeriggio al G enerale Gavino Pizzo la10 che coma nd ava la Centauro. ch iedendo un armistizio. Piz7 o lato, non avendo la faco l tà di co nceder lo. c hie se tempo per recars i a Scu ta ri pe r co nfe rire con il co mandante in capo Ugo Cavallero. il quale ordinò al suo subord inalo d i accettare soltanto una resa senza cond izio ni . Cosa che Petrovic. pcr gli s tess i mot ivi di Pi:aolato, non poteva ra tif'i carc su l momen to. Pertanto. chjese anche lui tempo per conferire al suo comando Ma così facendo. le truppe jugoslave re1>1avano sch ierat e nella valle del Prrh on i That. che gli italiani av rebbe ro dovuto attraversare per raggiungere il nuo, o l.ellore. E. co,a ancor più grave. non era chiaro quale aueggiamento avrebbero avuto. Senza attendere il ritorno di Petrovic con una ri . posta chiarificatrice. giun e l'ordine di mcuen,i in mar-

PARTE Il - LA SECON D A GUERRA MONDIAL E
54

e ia. Ne l tardo pomeriggio giun:-cro su ll a spontl u del torrente. assai largo. già asci uno u1 quel periodo dell'anno.e molto as:--oso.che i carri Led M potevano 'iupcrare abba:-ta111.a agevolmente entrando nel greto e risalendo sulla riva opposta. Ma appena a, vi U:tto il primo carro italiano. l'artiglieria jugo:,Java scatenò un violenti:.simo tiro di grossi calibri. ! serbatoi di molti carri esplosero . avvolgendo nelle fiamme gli equipaggi che non ebhcro via di scampo. Chi cercò di balzare fuori dai carri danneggiati ma non esploi,.i fu falciato dalle mitragliatrici. Le prime file dei carri furono pc:,antementc colpite e annientate. ma anche le seconde file ebbero i loro morti e fcri 1i. -;opraltutto fra i mitragticri. ln quell'inferno di cannona te. fiamme e terreno scosceso. era e rremame nte difficile manovrare i ca rr i per tornare i11 die 1ro . A ca rn e ficina orma i consumata. una squadra di car ri L g u idati da l Maggiore Sa l va tore Zappalà (c he surebbe caduto a Sollum ne l lug lio tle ll 'an noscgucn tc), riuscì ad agg irare i l ca mp o d i ba ttag li a e u p iombarn a ll e s pa ll e degli ju goslav i c he s i ritirarono in tutta fre t ta . Solta nto allora fu prn,s ib ilc po rt a re socco rso ag li sve nturati carrist i: quc s 10 iI b i lancio delJ ·imboscata: tre carri M e I6 L dis t rull i. 20 ca1Tis ti cadu ti e 12 feri ti Que s to di:,ai. t ro lo :,i <leve alla leggerezza del coma ndo, che mandò il reparto incontro al l' artiglieria nemica. :,cn;,a cono:-ccrnc le intenzioni: ancor più sciagurato fu l'ordine dato ai carristi: an-

Sopra : un membro della milizia del Vulnetari, volontari del Kosovo aggregati al corpo di spedizione nei Balcani, estate 1941. Sotto: gennaio 1941 , soldati greci posano con un carro armato i ta liano catturato (probabilmente M1 3/40) a Klis ura.

ITALIAN I IN A LBA N IA I 939/l 945
55

dare avan ti senza sparare. e rispondere so lo se minacciati. Ma in quel tardo pomeriggio non ci fu il tempo per rispondere ai colpi dei nem ici .

La guerra nei Balcani si concluse pochi giorni dopo. la resistenza greca e ra ormai stata spezzata dalla violenza dell 'i nvas i onc tedesca, e cedette di schia nto in quella seco nda metà di aprile. li 14 aprile la Divisione Cuneo passò all'offensiva nel settore del litorale e dopo due g iorni di combattimenti occupò importanti posizioni ad est ciel Majae-Mesi merit e s ulla strada Vunoj-Himare. Il 17 . s ullo slancio delr avanzata , furono occupati i centri di Himare , Spilea e Porto Palermo . il 19 Piqerasi e Santi Quaranta . Infin e, senza incontrare più la minima res is tenza. la Division e va rcò il 23 apr i le i l confine g reco attestandosi a Koni spo l i e sulla riva destra del fiume Ka l a rmh. Nel prosieguo della Second a Guerra Mondiale. la D ivisione resterà d is loca ta in Grecia.

Nel settore meridiona le del fronte, l a Cagliari e la Sforzesca mossero dalle posizioni di Bregu Scialesi t, Mercurai e Bregu Rapit , e dopo brevi combattimenti giunsero in vista di Klisura, che tan te tragich e memori e destava nei soldat i ital iani. Ma adesso la s ituazione era radica lmente diversa . con le truppe g reche in affannosa riti rata. Pro seg uen do quasi in marcia sinc ronizza ta, le divisioni raggiunsero Ponte Perati il 20 aprile, dove sostennero altri brevi scontri con la retroguardia greca. Due g iorni dopo, s is temate le questioni armistiziali. entrava no in G rec ia , attestandos i nel settore di Kal ibaki. La Cag li ar i ri mase in Grecia fino a l 1943 mentre la Sforzesca venne r impatria ta nel lug li o 1941. La Di visio ne Venezia seguì la dirett rice no rd-sud, prima attaccando il 14 apri le la lin ea PogradccGrabov ica- Sojani -Maliq i , deviando legge rm en te verso oves t il giorno success ivo, per riconquistare Coriza. Dal 17 mosse verso sud e l a Grecia. ragg iunse Erseke il 18 senza quasi incontrare resistenza, e s i sch ierò a presidio dell.a l inea di confine a difesa del passo Badres e di Monte Gobellit. In luglio la Divisione fu invece trasferita nel Montenegro a presidio del la zo na confinaria a nord- est di Scutari dove s tabilì presidi a Pod gorica, Berane, Kolasin. e dove rimase per il resto del confli tt o. Avvertendo l a pres s ion e tedesca da sud i comand i g reci in Albania furono obbligati a cedere terreno nel tentativo cli ri e ntrare in Patria ; ne l settore de ll a Di visione Forlì, il 10 apr il e s im ul arono un a tt acco in Valle Ka l ivac i. ut i li zzando anche l 'art ig li er ia, per co nsentire i I ritiro de ll e trupp e in relativa sicurezza. Info rmata dalle ricognizioni dcli' avi azio ne tedesca dj avere via libera davanti a sé . la Div isione scattò al i·i nsegu imento de i grec i , ne l corso

dell'offensiva fina le mosse a ll' attacco delle posizioni di Bregu - i -Mucit e Pleu - i- Kieve occupando in success ione Curi Gamjas. Hasnati . Leminoti e Leshunica. e. il 17. Erseke, atte s tandosi s ul confine a sbarramento della va ll e di Pon te Pera ti. A partire dall 'agosto 1942 sarà d islocata in Tessag li a, dove rimar rà fino a l 1943. In quei g iorni tumu lt uos i, in cu i il fronte riprese repent i na mobi li tà, la Div is ione Cacciatori delle A l pi, ass ieme alla Parma, mo ss e ve rso Coriza, che fu rioccupata il 18 aprile. Proseguì ne ll' ava n zata e dopo aver sba r ag liato le ultime resistenze nemiche, raggiunse l a sponda sinistra dell osum e occupò Bregu Gliulei, Mali Spadarit e il nodo stradale fra Qafe - i- Mori i e Sciarova. Da qu i il 2 1 aprile puntò con decisione verso sud, e attraversata la Vojussa ne l la zona di Pennet, ri uscì a occupa re il costone di Draçovc. bloccando il nem ico in r itirata e impedendogli cli deflu i re verso il confine greco. 1128 aprile r itornò ne ll a zona di Coriza, il mese successivo fu sch iera ta al confine greco - albanese fra Ponte Perati ed Erseke e infine , no rma li zza ndo si la s iru az ione in Albania , fu trasfer i ta in Montenegro.

La Divis ione Parma , invece. occu pate i n success ione Ku lmakes e Panarit ormai sguarn ite dai greci. il 19 ap rile prese il co nt ro ll o de ll a strada fra Coriza ed Erse ke, e iJ 2 1 e ra a Pera ti , sul confine g reco -a lbanese (qui però, come ved remo in segui to in dettaglio, i tedeschi le imped irono l'in g resso in Grecia) A l te rmin e del le operazioni fu schierata nel settore fra Tep elene. Argiroca s tro. Himare e Valona. dove fu impegnata in attività cli repressione antipartig iana e di d ifesa cost iera f ino al settembre 1943 Si1nili anche le vicende delle div isioni Acqui e Ba ri ; la p r ima sfe rrò un attacco cont ro l a retrog uardia elc i g reci in ritirata , ne l settore di Vrani s ht e del mo n te Mesime rit, ragg iu ngendo senza difficoltà, il 20 aprile, Ja ci ttà costiera di Sant i Quaranta. Solo tse g iorni più tardi poté avanzare in te rr itor io greco - occup ando le po s i zioni di lgoumenit sa e Murtos - quando ormai la ques tione del I·armistizio con Atene era stata riso l ta . La Divisione Bar i rientrò in lin ea il 10 ap ril e ne ll a zona di Qafe-i-Ciciocut, e a partire dal 15, con le truppe grec he ormai ovunque in r it i rata, avanzò se nza d ifficoltà lungo la valle ciel fiume Deshnices e i l 16 ragg iunse Ponte Klisura; qui. i l g iorno seguente s i scatenò la battag li a per la riconquis ta della posizione - uno d egli ultimi scontri della campagna di Grecia - che cos tò mol te vi tti me ne ll a Divis ione Bari e nel 3 ° Reggimento Gran at ieri. li 18 . co n u ltimo sforzo , favori to anche dalle sempre pit1 evide nti difficoltà in campo greco . Klisura fu r iconquista ta . Procedendo ne l] 'ava n zata, in contrando spora di ca re-

PARTE IT - LA SECONDA GUERRA MONDIALE
56

s is ten za nemica, la Bari r isalì la va lle della Vojus sa e supe rò il torrente Lornnice , dirigendo i verso Ponte Perati. che raggiunse soltanto il 23 ln ques t a zona. infatt i le ultime retroguardie greche contese ro palmo a pa lmo il terreno agli i ta li ani in avanzata . allo scopo di r itarda re i I più possibi le 1• ingresso in Grec ia. U ltimate le operaz ioni di guerra, la Bar i rimase lu ngo il co nfin e g reco-albanese, nella zo na d i Zaraplana e Kon ica; ma dopo aver condotto alcuni rastre ll ament i nella va lle della Vojus s a. in maggio. dal mese successivo fu rimpatriata e sc h iera t a in Puglia.

U 3° Reggimento Granatieri conso l idò il controllo ita l iano delle montagne fra Tepelene e Kl isura: approfittando della d i ffici le situazione delle truppe g reche , il 13 ap r ile di scese nella va ll ata de l villaggio di Mezhgoran. occupandolo i nsieme a i Lupi di Toscana, e da lì passò su ll e vette del Trebeshine. che per lunghi mesi erano rimas te quasi inaccessibi l i per g l i italia ni. Puntò infine s ul Passo di K l is ura e il massi ccio dello Shendelli , contr ibuendo alla loro riconquista. li Reggimento r imase sui presid i montan i fino all '8 maggio 1941, quando fu trasfer it o in S lovenia .

Come accenna to. anche la 7a Lupi di Toscana o -

Soldati greci respingono l 'invasione italiana, inverno 1940. Il Regio Esercito, secondo i rapporti, ebbe difficoltà a combattere "con raggruppamenti non organici" contro "l'iniziativa avversaria[. Jdovuta essenzialmente a una superiorità organizzativa " .

però in zona. sgombrando i villaggi di Mezhgoran e Pe s htan Da qu i però , mentre i Granatieri puntavano su Klisura. l a Divisione cont inu ò la marc ia verso sud arriva nd o fino a Sopik. nel di st retto di Argirocastro, a pochi ch il ometri dal confine con la G rec ia. I I 2 4 aprile o l trepassò il confine e si attestò a Kera s ovo. in Epiro. dove 1imase fino ad ottobre, quando fu trasferita in Italia e poi, nell 'es tate del 1942, alla frontiera italo-francese. Su l le montagne del Kur ve les h, a sudovest di Tepelene, combatteva a ncora la Divis ione Brennero, e dopo quattro giorn i di scont ri con reparti greci ancora molto aggue n- it i. riuscì a romperne l a linea difen s i va A lla cessaz ion e delle ostilità. il 23 aprile, rimase su lle montagne con compiti di pres idio del terr ito r io. e success ivamente di s locata in Grecia dove resterà fino al feb braio del. 1943 . quando sa rà nuovamente inv iata in Albania. Alt.re difficili posizioni montane nel setto re di Tepelene, ovvero quelle d i Buze Der-

ITALIANI IN ALBANIA I 939/1945
57 -

rit e <.lèl Gòliko, furono atta(.'cate il 16 aprile dalla Divi ione Ferrara. che riuscì a sopraffare la 1enace rc).i~tcna1 nemica sol ta nto ci nqu e giorni più 1ardi. Apcrta!ii fin al mcmc la ~1rada , er!>O la Valle del O rino. la Di vii.ione poté schieran,i fra ArgirocasLro e Libohovc. Qui rima e fino al me e d i agos10. qua ndo fu ridislocata fra Elba an. Valon a e Tirana. li 19 apri le. dal la Valle de l Orino. giunse ad Arg iroc astro an c he la Div is ione Casa le, c he in seg uiva i repa rt i grec i e li aveva affrontat i s ul fiumc Ca rdi g u ; il reparto pro seg uì la marcia verso s ud. e ntrand o in Grecia il 22. schieran d osi p rim a ne ll a i'om1 di Kani D elvina ki . e poi. dal 1942. fra i golfi di Arta e di PaLrasso. do,e rim ase fino a11'8 ettembre del ·43_ Dalle ve n e del G òliko . approlìuando dello i.fondamento effe11u ato dalla Ferrara. si mo!>se alla me1à di aprile a nche la Julia. che aurave r ~ò tuua l'Albania pe r a rri va re . dopo il 23. in territorio g re co , nel Pe lo po nn eso . Vi rimase. con compi ti d i co ntro ll o de l ter rit or io, rin o al marzo dell"ann o s uccess i vo. qu a nd o fu ri c hiamata in ltalia pe r la riorgan izza zio ne. prima de ll' invio s ul front e or ie ntal e nel lu g li o de l '4 2. li 19 a prile anche la Di vis i o ne Pu s te ri a pot é muoversi dalle posi zion i di Ma li Spadarit. dove era fe rma da marLo.dirigendosi a ud vcr<;o Leskovik. nella valle de lla Vo}ussa. a pochi chi lome tri dal co nlìnc greco. Fu un a marci a -;en7a resis te nza nemi ca e iÌ 23 a prile.giornodell'armi s ti l io la Divisio ne entrò in Grecia fi ssa nd o il Qu a rti e r G e nerale nella c ittadina di Stratsami. Qua tt ro g iorni dopo. però, ru ri c hiamata in Alba ni a e in lug lio tra sfe rita in Montenegro.dove sarebbe rima s ta f'ino all'agos to del ·42 quando fu schiera ta in Alta Sa vo ia. La Di visio ne Ma rche, l'ultimo repart o arrivato in AJbania. il 20 a prile varcò se nza particolari difficoll~ il confine jugos lavo . attestandosi fra Ragusa. Trebinjc. Bileca . Mo s tar e su lle i ole di Meleda e Curzola ami stant i la co5ta dalmata. R imarrà in Jugoslavia fino a i tragici giorni del se tt embre 1943.

C ONSUNT I VO

Nonostante quella c he era sembrnta una co nc lusione tr io nfa le, la campagna milit are nei Ba lcani si era rivelata un disastro: era co s tat a qua s i 1-LOOO c aduti. 51 .000 fe riti. l 2 .000 congelat i e 52 .000 ammala ti. I p ri gion ieri. circa 22.000. furono liberati subi 10 dopo la co nquista della Grecia. Mu resta\'a l'ombra di una traged ia causaw dall'imprepar,l7ione dei co mandi. e di una i.i tu a 1i o ne ri so lt a so lt an to co n I'i n~omb rante a iu1 0 dcli·eserc ito te desco. l nfani. fino-a l g iorno de ll' e ntr ata della Wehrnwcht in Grecia e Jugo slav ia. le pu s iLioni ita1ia ne 11 0 11 e nrno sos tan z ialmente ca mbiate ri s petto

al marzo 1941 quando. fallita r offen:, i va di primavera i 2reci mamennero inchioda to il Regio Ese rcito :;uÌlc montagne delr Albania centro-occidentale. Quando. con la minaccia 1ed!.! ca ormai incombente. furono costre tti aJ ripiegamento per evi tare di rimanere tagliati fuori dal re,to delle truppe in patria. g l i italiani si riversaron o ne i vuo1i lasc iati dai greci. mn e ra ch ia ro che i fil i de ll a co ndotta bel l ica e rano in mano alla Wehrmach t: in falli. i tedeschi presero immed iato controllo de i va li c hi fra i du e Pa es i. in pa rticolare il Ponte cli Pe rati. impedend o l'in grcs:..o de ll e truppe italiane fino al 22 ap ril e. in modo eia trattare la resa con A tene in via c5clusiva. con..,iderando che . nella realtà dei falli. i l merito della Yì ll oria militare era e elusivamen te dei o ld at i di Berli no. Pe r questa ragione i vo le va che la resa fo ,,:,c dichiarata so lt a nto a loro, e no n anche a ll e fo rLC italiane. c he non avrebbero avuto diritto a fa re ul terio ri prigionieri Sol ta nto pe r le prote s te di Mus solini il prim o armi~tizi o g rec otedesco fu inva l idato e sos tituito, il 23 april e da un altro in cui Are ne c h ie de va la cessazion e d e lle os tilit à anch e a lle truppe it aliane . che finalm e nt e ebbero il via lib e ra per emrare in territ orio greco. Una si tu a1:io ne che dimos1ra quanta poca s tima già avessero i comandi tedeschi ve r o i co ll eghi di Roma. e che 5uggc ll a co n un 'o mbra di ridicolo unn o uerra co!>te llat a <li diffico lLà . In fatt i. durante la e campagna. i e ra no pre se ntat i gravi probll.!1111 logistici , d all'i nadeguatezza dell'a rm amen to e d eg li eq uip agg iarncnli. a ll a man can za di mc;,.z i cl i traspo110. Man c an ze c he int e ressava no. purtroppo . anche gl i a ltri fronti. e c he nel pros ieg uo de ll a g ue rra av re~bbe ro fo ll o se ntire tutto il loro trag ico pc,o. In Albania la -;i tu azio ne fu leggerm e nt e diver:-a.

PARTE 11 - LA SECO DA GUERR A MONQT'LA,..,,L'""E,__ ___
58

Nella pagina precedente: Alpini sciatori del Monte Cervmo con Il caratteristico completo da neve bianco in Albania, sul Mali Trebeshines. Qui sopra: una postazione d i artiglieria greca sulla Morava , novembre 1940. Sotto: un gruppo di Alpi n i della Julia sulle vette albanesi, inverno 1940 Quella di Grecia fu la maggiore campagna unitaria intrapresa dal Regio Esercito nella Seconda Guerra Mondiale: all'aprile 1941 gli effettivi in Albania ammontavano a 513.500 uomini

perc hé di eventi bellici ver i e propri non si par lerfa fino al settembre del 1943: qui. infatti. ì militari italiani. coadiuvati dalle Camicie Nere e dalla Mìlizìa Fa'icista Albane e. si limitarono alla repre!>3ionc della rc!\btenza partigiana, che si manifei.iava almeno fino al 1943.con imboscate e sabotaggi su piccola scala. M a IHrepressione, come vedremo. in molt i cas i sa rù ~p ictu ta.

ITALJANl IN ALBAN fA 1939 / 1945
59

Nell'apri le del 1941 la presenza ne i Balcani delle forze delr A~sc era ormai incontrastata. CoccupaLionc della Jugoslavia. avvenuta anch'es a grazie al concorso della Weh,machl. indusse il governo fascista ad approfittare dell"occa:,,ione per annettere alJ 'Albania le zone s lave a magg ioranza alba nese, ovvero 1•inte ra regione de l Kosovo. le e nclavi del Dibra no ( Dib er). di Struga (Slruge). Peé, Tet ovo.Gos ti var Ki cevo in Macedonia. e quelle di Ro zaje. Plav e Dulcig110 in Montenegro. Il I O luglio I 941 :,,i tenne a Tiran a una manifestazione per la proclama7ione della ··Grande Albania··.che il capo del Muni c ipio :,,aiut ò come il compi1m:nto di un grande e an ti co ideale naziona le on si trattava soltanto di un~1 frase di propaganda. pe rché frn g li albane i del K osovo la sensazio ne era davvero quella. e vedevano nelle truppe dj Mu ssolini la fine del dominio slavo nella regione e i ganinti della loro indipendenza. Di quc:-.to nuovo clima beneficiò anche il Part it o Fascista Alba nese guidaw da Tcfik Mborje. che riceveuc nuovo sostegno dalla popolazione s ta nti i se ntim e nti na z ionalistici susc itati dalrannessione de l Kosovo. dj chiara etn ia ,ilbancsc.

A~sai più tiepide. per non dire ostili. le reazioni in Montenegro e in Macedonia. ch e vedevano nelle rruppe italiane !semplicemente degli occupami ~tranieri

n nuovo soggeuo politi co era ufficialme nt e un prole.mo rato dell' It al ia. ù i modo c he i comp iti de ll a pubblica ammi ni strnzio nc furono affidati alle auto rit à albanesi. ma il controllo polit ico rima se ovviamente in mani italiane. Alla fine di maggio il diplomatico Carlo Umiltà fu nominato Commissario Civile per il Kosovo e il Dibrano. il quale a sua volta si appoggiò :,,u due vicecommis~ar i.. locali scelti fra la popolazi o ne d i et nia albanese.

Le provincie anne5.se fu rono divise in quattro prefe tture: Pristina, Prizren e Peé. in Kosovo.Dibe r ne l Dibrano. e poste sorto r au torità di un commi:,:,,ar io albanese: inoltre. ognuna delle prefenure ebbe la sua federazione del Partito Fa. cista Albanese e la Questura di Polizia. Tulle le figure di vertice furono sce lte dalle autor ità di Tirana. previo avallo della luogotenenza. fra qu e i notabi li locali di pro va ta fede filoita li ana e fi lofa!>cista. In oltre, da ll 'A lbania furono inviati in Kosovo e Macedonia g li espo nenti di quei movimenti ,;eparatìsti che avevano <icontato l'e!>ìlio e che adc:-.so potevano esercitare le loro vendette se nza troppi rischi. lnfani. il Luogotenente

J acomoni. a Tirana. era pienamente a co noscenza delJa si tu azione grazie ai rapporti che quasi quo tidianamente giungevano su ll a sua crivania e che immancabilmente citavano qualche atto di ·'angue: solumto in alcuni di questi cpi~odi.accaduti in Kosovo, le forte arma te e la milizia inte r venne ro, per ev itare c he s i sc atena ssero ve ri e propri massacri contro la minoranz,a se rba: ma nel la ma gg ioranza dei casi s i prefe rì non intervenire, autorizzando tacitamente una politica di pen,ecu1.ione e repressione delle popola1ioni lave del Ko~ovo e della Macedonia: il risultato fu l"eliminazionc fisica o la deportazione di intere comunità con tadine macedoni e serbe. La s itu azione si dim os trò da s ubito diffici le, al punto che il Commis sario Um ilt à così scriveva: "G li a lb ane i avrebhero vol ut o ste rminare g li slavi. e questi. che non intendevano perdere le po sizioni di superiorità - che avevano più o meno giustamente acqui'>talO durame il dominio erbo e jugoslavoavrebbero vo lu to . a loro vo lta. ricacciare gli albanc:..i nella situaz ione dì servi o quasi'

A sai più tran qu ill a fu la s ituazione nelle p rovinc e mon tenegrine annesse dove la polit ica et ni ca ebbe cararteri più sfumat i. Per gara ntire un più capillare controllo del territorio furono co tituite a nche le autorità circondariali e di villaggio, le cui funzioni ammini strative divennero però una copertura per a niv it à po litiche e mi litari di matrice collaborazioniMa. in particolare quando . a parti re dal l'esta te del 1941 s i verificarono azioni di sabotaggi() con tro l'occ upazione italiana e si intensificò la propaganda comunista.

A dispo~i1ione di ogni ··capovillaggio.. . una milizia di Vulnctari (Volontari) . che cercarono di con1rollarc la gucrrig lia partigiana di provenienza jugoslava. A cementare, per così d ire, la loro fedeltà al Fascismo e ra, come acce nnato . il fattO che I' occ upaz .i o ne itali ana era st.i ta per loro una paradossa le liberazione del dominio jugoslavo: però, più che fascista . la marrice dei Vulnetari era na1ionalista. animata da un viscerale odio contro i serbi. Ma il controllo del territorio fu rafforzatodall .utiliuo di milizie non regolari. organizza te da Giuseppe B ollai. il c ui subdo lo s<.:opo era que ll o d i creare occa io ni di sco ntro interetni co in modo da aggravare le t<.:ns ion i già present i e dare una giuslilìcuionc ali.i presenza it.alianH.

L" attività principale delle for.lc italiane d "occupazione consi:,teva nel controllo del territo rio e nella repre:,,!'.ione della resistenza. che già dalla seconda

PARTE TII
60

me tà de l 1941 co mi nciava a manifestarsi co n azioni di sabotaggio e imbo scate. per quanto s u picco la ,mia: a1k1ni condo uc dal gruppo com uni sta di Scutari che si ramificò sin da subito nelle province annes-;c del Ko ovo e della Macedonia occidentale. Per incremen tare le forze du st:hie rare nelle operaz ion i di co mrollo de l terr it orio e d i att i vit à ant ipartig iana. il 1° feb b raio 1942 furono ist ituiti i pr imi tre reggimenti dei Cacciato ri d" Albania cui. nel marzo dc lr anno uccessivo ne fu aggiunto un quan.o. 1 reggimenti emno costituiti ognuno da due battaglioni di fameria. una compag ni a mitrngliacrici pesanti e una compag nia cannoni cont rocarro da 4 7/ 32. La magg io ranza de g li uffic ial i e de i :so uufficia li era ita liana , me ntre la tr uppa e ra in preva le nza a lbanese di fede mu sulmana

A :-.ud. al con f"in e con la Grecia occ upata la regione della Ciameria abi tata da un· importante comunità aJbane e. fu posta sollo il controllo di T irana che ottenne l'amministrazione della provincia di Thesprotia. Era sta ta questa regione a forn ire iI p re tc~lo r c r l'avvio uclla campagna di Grecia e adesso b isog na va sodd isfare le rive nd icaz io ni albanes i face ndo leva s ui loro ~en timcn ii i rrcucn ti stici. Tuttavia, i rapporti fra le due etnie rimasero sosranzialmcnte buoni . come ricorda Pembe R u,hiti. un·a1viaua signora albanc,c di Ciameria: .. Eravamo wui amici . ci s i co nosce\ a e freque ntava . La fe ste re li gio se. s ia ortodo:-sc che mu . ulinanc. erano tali per lutti. Sc a mbi ava mo i rega li e c hi edevamo in pres tit o qual siasi cosa. trann e il a ie . che ,ilJ per noi sia per loro . non anùava dato a ne suno a cui non vole, i male ··. Kon c·erano quindi ten s ioni par1icolari. e r occupazione italiana non fu accolta c o n

29 novembre 1944, la Brigata Gramsci sfila nella Tirana liberata Fu una formazione partigiana di militari del Reg io Esercito rimasti In A lbania dopo /'8 settembre e popolazione locale, attiva da/1'8 ottobre 1943 fino alla libe razione dell'A lbania.

particolare giubilo.

E J'i stitu7io ne, il 17 g iugno 194 I , de ll a sez ione ciamuriota del Partito Fascista Al banese non fu seguita d a adesion i in massa. Ma a partire dall'estate del l 94 1 la ~iLUaLionc cambiò radicalmente . perché la Mi lizia Fascista Albanese. guidatn da ufficiali italiémi . sca tenò una violenta pcr-.ccuiionc contro la minoran1.a greca. sacc heggiando e persi no dis trugg endo interi villaggi . e ma:ssacrando ce ntinai a d i c i vili ine rm i

Ad esemp io . ne l ù iSLrctto di Param yt hi a 19 villaggi furono saccheggiati e po i in ce ndi a ti circa 200 t: i vili furono ucci,i a sangue freddo: nel di stretto di lgoumenitsa le vittime delle reprcsi,,i o ni furono oltre 150. Qu este Mrag i. condotte con lo scopo di creare tensioni c t11i ehc come già accaduto in Kosovo e Macedonia, ebbe ro il tragi co effetto di sca te nare la vendetta greca co ntro i civ ili a lban es i dopo la fine dell'occupazione fra il 1944 e il 1945: in migliaia furono costreui a ll'e!>ilio in Albania. in centinaia furono uccisi e pag arono per co lpe no n lo ro Dal pu nto di vi ra amminisrrari vo Mm,ta fà Merlìka Kruje sostiruì Shcfqet Vcrlaci nella carica di Primo Mini stro. il 5 dicemb re 1941.e mantenne la ca1ica fino al I 3 ge nnai o 1943

Ma s i tranava di camb iame nt i d i facciata. poiché nella sostanza il po tere era esercitato d a l Luogotenente Jac o mo ni. c he d "intesa con Mu :-.solini detta va la linea p() litica .

- - - - - ~ l~T~A=L=lA~N~ l ~lN~ A L,_O A - N I~A~ l 9 - 3~9!1 94 5 _ _
6 1

LA RE ISTENZA ALBANESE ALL'O CC UPAZ IONE ITALIAN A

onostante gli entusiasmi anificiali e di wmodo rnanife,tati dai notabili che aderirono al Panico Fa~ci:,ta Albanese. o agli ennisiasmi m1zionalistici sorti in Kosovo dopo r occupa7ionc. nella realtà dei fatt i la presenza italiana non era particolarmente ben vista dalla maggioranza della popolazione albanese; in pa11ico la rc le classi o p era ie e co n tadine lame n tavano pesanti cond izion i di sfrullamento, e fu questa la molla che le spinse nel tempo a ~olidarinare con i panigiani contro gli atteggiamenti reazionari delle clas,i pm,:..identi e dell ·alto clero oscurantic;ta. Se fra il 1939 e il 19-W la re istem:a cm stata principalmente ideologica. con la campagna di Grecia e le sofferenze che essa portò sul territorio albanese si accrebbe il dissenso contro l'occupai.ione. L'attacco tedesco all'Unione Sovietica, inoltre. rafforzò la posizione dei simpatizza nti comunisti in Albania ade~)lO imp egna ti co n tro un nùmi co c h e era sia r invasore de lla loro terra, s ia a ll eato del l 'i n vasore ciel la patria dei lavoratori". Come accenna to. le tensioni sociali. che poi assumevano caranere ideologico. erano acuiLe dal fatto che la ricchena er.i concentrata nella disponibilità dj un ·esigua minora1ua. lcgata al regime da logiche clicmelari: inoltre. raumento dei dipendenti statali da 6.000 a circa 18.000. avc\a creata una nuova classe di privilegiati, acuendo però il risentimento d i quelle piL1 umili. A ben gua rd a re un a politica poco accona che si rit or:-.e co ntro i l fasc is m o.

194]

Le mi~urc che la l uogotenenza adouò nel tentativo di spengerc sul nascere le fiamme de ll a reSilotenza furono quelle già adottate nel 19-+ I. alrindomani dei primi cpi~odi di intolleranza alla pre enrn italiana. e che già si erano rivelate poco efficaci: ovve ro. rastrellamenti . arresti e rappresaglie fra la popola1.ione civi le che . i nvece. solidarizzava con un mov i mento ant i itali a no che anduvu acqu istando semp re maggior forL a, e che se nei prim i diciotto m esi si limit ò a d a tt i dimos trat i v i o azio n i di sa bota ggio. affidati a piccole bande o all'in iziat iva dei s in go l i. anche a causa dell'inadeguata dotazione di armi. dalla ,econda metà del 1942 conobbe un notevole :..alto di qualità. gra1.ie alr afflus~o di aJ111i dai comunisti jugoslavi e a un infoltimento delle ue file. Fra i primi. ma anche più eclatanti c..cmpi di re~io;;tl:nt.a ci fu rattentato che roperaio diciannovenne Va il Laçi ten t ò di compiere a Tirana il 12 maggio 194 1 contro i l R e Vittorio Emanuele 111. in v is i.la in c ittà per so le nn izzare l a crea1. io n e della Gra n de Albania: Laçi esp lose qu a ltro colp i d i

Beretta contro l"auto del ~ovrano. mancando il bersaglio. Prontamente arrestato. fu condannato a molle per diretti ima e fucilato il 27 maggio. A :.cguito della condanna. però. ~coppiò una violenta rivolta popolare cui Jacomoni rispose mobiliiando resercito e le Camicie Nere albane!-i. che eseguirono arresti <li massa e decine di co nd anne a morte d i oppos itori o presumi t a l i , o semp li ci ~impatizzanti com un is t i. M an ifestazio ni e r ivolte anti italiane si ebbero nnche a Valo n a, Berai , Argi r ocastro . Scu t ar i e a ltri cent ri min o ri del P aei.c. ma ovunque la risposta fu la medesima: arresti e condanne a morte, ma anche la dis truzi one. a scopo di rappresaglia. di interi quartieri o:,pettati di dare rifugio ai ribelli: una riedizione dei massacri del febbraio 1937 in Etiopia. dopo il fallito attentato a Graziani. Ma il Paese rimase io stato d'a,;,edio per molti mesi e le az. ioni di rastrellamento si moltiplicarono da nord a sud. affidate s ia al Regio Esercito sia alle Camicie Nere. ita liane e albanes i Non raramente purtroppo, 4ucste azio ni si tra sfo r mavano in gravi violenze contro la popolazione civ i le. Ad esemp io. nell'ottobre 1941. nel vi ll aggio di Re~· (a nord di Scutari). le milizie fasciste accerchiarono l'abitazione della famiglia Fa llia. colpevole di ospitare le adunate illegali dei simpatizzanti comunisti : redificio in legno e paglia fu incendiato. e prima che i panigiani all'interno potessero tentare una difesa anm1ta. lc fiamme lo avevano avvo lto completamente. A lcu n i membri de lla fam ig lia che erano usciti in tempo dalla cas a , ve nnero i11L crnati in un campo d i lavo ro, mentre i c irca tre nta parti gia n i mor i rono llltti nel rogo. o fa lciati d a ll e fucilatl: dei miliziani fasci~ l i. L'eco di questi tragici cpi~odi si diffondeva ne l Paese. e ~pinse la resistenza a compiere un importante passo avanti: fra r8 e il 14 novembre 19-+ I :,i riunì clandestinamente l'as emblea co t itucnte del Partito Comunista A lbancse. fortemente sostenuto da Tito che lavorava alla costruzione d i un fone movime nto d'opposizione a l naz ifascismo nd Balca n i; e per attrane g li a l hancsi ne lla s u a orbita. avanzò la promessa ( poi non mante nut a), d el mante n imen t o d e lla Grand e Albania. con i l K osovo a n co ra so tto Tirana. Così non :-urcbbl: sta to. ma intanto Envcr H oxha (fe deli ssimo d i Tito) assun:-.e rincarico di dirigente ce ntrale provvisorio del partito.e furono create ubito nuove cellule e diramazioni in tutto il territorio albanese. ponendo le basi anche della GioYentù Comunista Albancsc affidata a Qemal tafa. Membro del partito. e poi fra i capi più nttivi della gue rri glia comunista. era anche quell'Haxhi Ll cshi già bandito da Zog nel 1929 per le s u e id ee progressiste e che . s ubito dop o r occupaz io n e ita liana. aveva proseg uito la sua res isten 1.a

PA RTE lll
62 1

in maniera ancora più decisa. o rg a ni zzando le prime az ioni di ~abotaggio ai danni dei co rHogli m ilitari.

1942

Stretta I' al lcan7.a co n il Partito Comunista J u!!oslavo . quello a lban e~c poté organizzare ~u ba;i più solide i partigiani che operavano in suo nome. potendo adci>~O comare su discreti 1ifomimcn1i di armi. L a com,egucn1-a fu che l"a11ivi1à partigiana comuni ta in quel 1942 aumentò considerevolmente d·inten!>itf1. anche a segu ito della propaganda su vasta sen ia eserc itata dal partito di Hoxha che invitava i g iovani a lottare per la liberazione del Paese dall'occupan1c fascbta: la mo ss a ebbe successo, e le file parti g iane videro au me nt are co n s idercv<) lmcntc gli effe ttivi. Scutari in panico larc fu un ouci primi cen tri irnprntanti a ospitare una ramilicala organizzazione di resi stenza le cui fì!!ure di riferimento erano tre giovani studenti: Branko Kadija,Jordan Mi1,ja e Perlat Rexhepi. tuui membri del Paitito ComuniM:J sin dalla sua fondazione. Fra le anivit i1. non <,oltanto il sabotaggio. ma anche la propag,1n<la ideologica e culturale fra la popolazione. :,.id giugno ciel 1942, i Carabinieri avevano co ndou o dclii.! anipic indagin i . ullc a ll iv itfa parl i-

Sopra: 1943, partigiani nazionalisti del Balli Kombetar passati in rivista da un ufficiale tedesco. Sotto: due giovani partigiani albanesi nel 1943.11 Balli Kombetar ( "Fronte Nazionale" in lingua albanese) fu un movimento di resistenza, repubblicano e nazionalista, spesso coinvolto in scontri con i partigiani comunisti e infine passato alla collaborazione con i nazisti.

ITALI AN I IN ALBANlA 1939/1945
63

giane in città e dopo numero,-c ricerche e confessioni estorte . anche c,;on la tortura. ad alc uni dete nuti pol itici. il 22 del me se si misero s u ll e trac.:c.:c de i tre • tudenti. La loro ab i tazione fu a5.5.cdiata da circa 600 persone. fra Carabinieri. militari e militi fasà,ti : vis t is i circondati . i rre tentarono un"improbabi le fuga . lanciandosi fuor i dal 1•abitaz io ne e sparand o s ugli assedianti; ne uccisero qualcuno. ma furono a loro volta uccisi. el 1946 furono proclamat i Eroi del Popolo Albanese.

Accan to a lle formazioni comuniste era no att ive anche quell e più moderate riuni te so llo l'e g ida de l Fro nt e di Liberazione azio nal e: il Fronte era nato con la conferenza di Peza del 16 settembre 19~2. nel co rs o della quale fu ~tipu lat o un acco rd o fra i capi delle va r ie fazio n i . de lle quali i co muni s ti rapp rese nt ava no que ll a più numero sa e meg li o organinata. L a loro egemonia fu 4uindi naturale. ma non da tutti accettata portando. due mesi dopo a una frattura a ll'int erno del Fron te: i capi naziona l isti Midhat Frashcri e A lì Bcj, infatti, pur combattend o 1•occupan te italiano avevano un o ri entame nt o politico rep ub blicano e fondarono il Fronte azionale (Balli Ko mbetar) che nel MIO programma prevedeva la lotta pe r i diritt i del pop o lo a lban ese e un "Alban ia libera. d e mocratica e soc ialmente mode rn a. dove la libertà di pensiero e di paro la fossero garantite a tutti. li programma di Bcj e Fra heri ebbe un disc reto ap prezzamen to popolare, so prattutto nelle città, mentre più difficile e ra fare pro se lit i nelle aree montane legate alla tradi zione tribal e. Nacquero squadre partigiane del mo, imeneo a atona . a Skrapar. a Ko lonjc e a Tirana. Hoxha e gli altr i co mun i:,,ti. invece. prope nde vano pe r la ri vo luz io ne popo lare di stampo ),ov ictic o. Un a ltro punto in cui le d ue faLioni erano distanti riguarda, a la posizione nei confronti della popola1.ione albanese fuori dai confini na tura li dello Stato (Koso vo. Macedo ni a e Grecia) : i comunist i ne dema nd avano la di scus s ione a dopo la fine del confli tt o, mentre per i nazionali, ti do,·cva e!>:.ere da subito messo in chiaro che a, rebbero dovuto co nt inuare a es ), erc soggette a Tirana: soluzione 11011 acceuata dai comuni s ti. per non cntrare in confli tto con la Jugo slav ia. fl mancato raggiungimento di un accordo soddisfacente fra le parti . fece ),ì che . nel 1943 . i nazionali~ti scelsero di c.:ollabora re con i tedeschi in chiave anticomun ista: la Wehrmach t , in fa tti. non pose difficoltà a l controllo dei na1.io11alisti albanesi sulle regioni sino ad allora occupate dagli italiani. Un·altra fa1.ionc partigiana. ma fortemente mi noritaria. era quella dei monarchici. sos ten it ori d i un ritorno d i Zog e la rinascita del Regno cl· Alhania: !" cx Maggiore Abza n Ku pi. già comandante del pre s idio militare di Duraao. a, eva

fondato ncll" aprile 19-+ I il movimento Legali teti (Legai ità). che. pur godendo di sca rso !>egui to popolare. po 1tò comunque un bu on co ntribut o a rm a to a lla lo tt a d i liberazio ne prima di passare da ll a parte dei tedeschi nel 1943 non approvando recccssiva. a suo dire . preponderanza comunista .

Ma l' arnministrnLion e italian a non rimm, e inerme davanti alla nu ova s itua z ion e, e in quel l 942 il Regio Esercito fu impegnato in una vas ta campagna di ra,-trellamento che interessò ben '27 distretti delr Alhani a: al s uo lìanco collaborava la Milizi a Fasc ista A lb ,mese. Nell e c itt à in cui la res iste nza era panicolarm e me attiva furono esegu iti a rresti pre ve nti vi. interrogatori eguiti da torture. e decine di oppo itori furono giustizia ti per impiccagione o fucilazione. Tr a le fi g ure che ··spiccarono'' per i metod i c rudeli . c i fu il Maresc iallo Logo t i to del Ser v iz io Informa1.ioni Militari.che a Va lo na presenziava regolarmente alle torture dei prigionieri da lui stes o au tori zzate. Fra gli ep il>odi più cruenri della repressio ne parti g iana, c i fu il massacro de lla popoh1 Lio ne di Mc sapl ik. nell a prefettura di Va lona . avvenu to nel dicembre I 942. dopo ave r incendia to centinaia di case in seg uito ad alcu ne perqui5.i1.icrni.

Ma g ià alla me t~1 di se tte mb re (e fi no a tutt o il mese di o ttobre), venne lanciata una vas ta operai ione ne ll" area di Peza. dopo che il ServiLio In formazio ni aveva l>egnalato movimenti partigiani in concomitan ..i:a c on il raduno cli cu i sopr a. Vi erano poi r imasti c irca 200 g uer rig lie ri. a loro vo lta s uppo rt a ti d a circa 300 civil i. in gran pa rt e co nt adi ni de ll a ,ona. La operatione di ra trellamcnto ),i ri, ciò un fallime nto completo , perché le truppe italiane non conoscevano bene il terri to rio e, muove nd os i in re parti numeros i, temevano le imbos ca te de i picc o !i g ruppi partigiani che minacciavano la sicurcua dei trasporti nel triangolo Tirana -Durazzo-Lui,hnje: 30.000 uom in i del Regio faercito . dopo che !" a rti g li e ria aveva pesanteme nt e bomba rdat o la zo n a , allaccarono frontalme nte Peza e i villaggi vic ini. ma fra le macerie delle case trovarono soltanto civili inenni: i partigiani, infatti. ai primi colpi dc ll" artiglicr ia erano fuggiti a piccoli gruppi d isperde ndos i ne i boschi . Agli italiani. disorientati. non rimase che procedere con qualche arre!>to fra la popolatione. e poi ritirarsi. In utile dire che . pochi giorni dopo. i part igiani poterono tornare ind isturbati a i villagg i e anc he se danneggiati vi rcin'itallarono i loro capisa ldi. el dicembre del 19~2. il fronte partigiano albanc!>c. pur composto da formaLioni di diffì:rcnti orientamenti poli tici. a pp ar iva ancora abbastanza unito. per c ui Gran Bretagna.Stati Uniti e Un ione Sovietica loriconobbero come a lleato nell a lo tta contro il na1ifa-

PARTE Ili
64

sc ismo . A li ve llo di repart i mil itari , nei primi gio rni de l genna io 1942 la Div isio ne Fe rr ara era s tata trasferi t a nella zo na d i Durazzo, per controllare il territorio dall'area metropo li tana fi no a ll a vall e d el fiume Seman, a s ud. Po i , a metà aprile. ebbe ordine di ridislo ca rs i in Montenegro. fra Niksic, Da ni l ovgrad , Podgorica e Savnik, con i med es i mi compiti di controllo, a nc he se nell'ex regno dei Pe trov ic la si tu a - z ione era molto più tranquilla che in Albania. La Divi sione F iren ze, in quel 1942 , vide es te nder s i il settore di sua c ompete nz a fra le città al bane s i di El basan , Libra z hd , Burre l e Qukes e le l ocalità macedoni di G ostivar, P es hkop i . Struga . Deba r e Mogorce. Anche la Divisione Puglie, oltre a lla res p onsabil ità del contro ll o e dei ras trellamenti nel Di b rano, fu spesso impi egata in azion i di controguerriglia ne l Ko sovo e vers o la zo na di S latina, nelle vic inan ze de l confine co n la Bu lgari a, dove stavano pren de ndo corp o altre frange della res i stenza a n t i italiana. In o ltre , il 1° ottob re il Generale Lorenzo D almazzo assunse l ' inca rico di Comandante Superiore del le For ze Arate de ll 'Alban ia (po i 9a armata ), che mante rrà fino a l settemb re de ll 'a nno success iv o , quando sarà arrestato dai tedeschi. Fond a me nta l mente, i l 1942 v id e il consistente ra fforzamento della resistenza partigiana, e, per tragica co n seguenza, J' a ume nt o della rep ress ion e da pa rte ita li a na : i guerriglieri e i loro fiancheggiatori fra la popolazione civile, furono le v ittim e d i una massiccia campagna di affesti, torture, depo11azioni nelle carceri di Bari e Brindisi o prigion.ia ne i ca mpi di concen t ram e nt o pre senti s ul terr itor io alba nese ;

Ottobre 1943, l'ufficiale britannico Peter Kemp (terzo da sinistra) con alcuni partigiani albanesi. Collaborò in missioni clandestine p er 1Omesi, per ordine delle operazioni speciali del MIR

più c he i partigiani, però, che il Reg io Esercito aveva difficoltà a catturare , a fa re le spese di questa brutale repressione furono i ci v i Ii. che in molti casi assistettero in ermi anche a lla distruzione dei loro vi llagg i.

1943

111943 si aprì sa nguin osame nte per le trupp e italiane: la cittadi na d i Gjorm, a sud di Valo na , p res idia t a da repa11 i d ella Di vi s io ne Pa nn a e da gruppi di Camicie Nere , fu attacca ta da un a formaz ione di pa rt igian i nazionali s ti de l Balli K ombeta r , forte di c irca 300 uomini.

Non adde s tra ti ad affr ontare la guerriglia, gli itali an i furono sopraffatt i e acc u sa ro no be n 186 perdite , per ra ppresaglia al le qua l i le Camicie Nere e la Mili z ia F asci s ta Albanese assassinarono pochi g io rn i d o po il Prefetto d i Va lona , ritenendolo res pon sabi le de l mancato controlJo d el territorio e di favo reggiamen to ve rso i par tigiani.

Il 16 gennaio la c ittadina di Voskopoja, a no rdove s t cli Cor iza, fu a tt accata d alle forze co muni s t e; tutta la zona circosta nte era pre s idiata d a circa 5.000 uomi ni fr a milit ari d e ll a Firenze e C amicie Nere , inv iati ne l dicembre 1942 pe r rafforzare il controU o del te rri to,io. dopo c he s i era verificato l'enne s i mo attacco co ntro un co n vog l io che tras p orta va a r mi e vi ve ri. Di ffic i Imente avvistabili perché si muo ve -

TTALIANI IN A LBA N IA 1939/19 45
65

va no i n g rup p i d i ci nque uom in i e sfr uttava no g li anfratti e i d iru pi de l terre no. appe na 200 part ig i a ni riusci rono a cog l iere di sorpresa alcuni rcp[lrt i italiani attestati poco fuori Voskopoja, e a catrurare I 50 prigionieri (che però furo n o libera ri pochi giorni dopo): credendo <li dover affrontare un numero di forze sove rchiante. gli italiani si ritiraro no rapidamente dalla cittadina. che fu così occupata dai partigia n i e divenne il cen tro principale dell'attività partigiana nel distreno di Coriza. Un episodio che djmoscra i primi segni di cedimento nel morale e ne l mordente delle u·uppe italiane in A lban ia . logorate da oltre due anni di comba t timenti e non trascurabi l i diffico lt à logis t iche d i ogni genere. Seguirono mo lt i a ltr i sco nt ri . a VaJo na. Selenice. M allakas t e r . Domje, c he f urono sos t a nzial me n te az io ni d i di s turbo contro i reparti ita l ia ni ; j nvece, un altro i mp o it a nte s uccesso per le fo r ze parti g ia ne arrivò , a nco ra in qu e ll'in ca nd esce nt e ge nn a io 1943, con la ba tt ag l ia di S nose m , un v i ll agg io ne l s ud d e l d is t re tto di Elb aso n in c ui la D i v is io ne Fire nze aveva cos tj tuito un ca posa ldo con 300 uo mi n i , be n a rma ti e riforn iti .A tto rn o a ll a me tà de l mese 200 parti gia ni. affamcati da c irca l .000 civ ili de ll a zo na, a ttacca ro no e m ise ro sott o assed io i mi lit ar i i t a li a ni , 30 de i q uali furono presi prigio n ieri. La ban ag li a d urò t re giorn i .e ru risolta so ltanto dal l 'inviò d i be n 3.000 uomini di ri nforzo da Elbasan; i partigian i. per evitare di essere accerchiati. si ritirarono con pochi ime perdite. dopo C!>Scrc riu~citi a razz iare c ibo e munizio n i. Un ' az ione che. nei risu lt ati. non era grave. ma che invece dimos trava tutta la vitalità e la preparazione militare dei partigiani. La situazione bellica e il cl ima psicologico s t ava no rapidame nte cambiando; con apcvole che la si tu az io ne stava cominciando a volgere in favo re dei co m ba u en ti per l a Llber nio ne de l Paese. il P artit o Comun ista A l banese. fondato due a nni prim a d a E nver Hox ha, te nn e fra il 16 e i l 23 fe bbr ruo . nel v ill aggi o di Lab in o t , l a s ua pr i m a g ra nd e co n fe re nza dop o la fo nd a1,io ne: E n ve r Hox h a f u e le tto pri mo se g re tari o de l Co mitato Ce ntra le co nso lid a ndo così i l p rop ri o po te re In o lt re. ve nn e dec iso <li c re are un ese rc it o di l iberaz io ne, a pe r to a nc he ad al tre fo rm az ioni p rutigia ne, pe r m ass imi zw re lo s for zo de i ta nti pa rti g ia n i c he operava no in Lull a l' A lb a ni a. Pe r qu esto, in se no a l Pa rt it o Com uni s t a . ne l lu g lio seg ue nte sarebbe na to l'Esercito Naziona le Liberat o re dell'A l bania (ENLA). e Haxhi Lles hi fu da subito un esponente di rilievo dello S t a to Maggio re . mentre comandante in capo diveniva q ue ll o Spi ro Moisiu che nel dicemb re 1940. durante la gue rra italo-greca. aveva voluto evita re pe rdite inmili al suo ballaglionc e aveva perciò evacuato Coriza. che

i g rec i po t ero no così faci l me nte occ upare. Il p1imo rep arto opera ti vo, ovve ro la I Bri ga ta pa rti g ia na. fu co s titu i ta il 15 agos to.

Pa ra lle lame nte a ll e mosse com uni s te . ne l fe bbra io del 1943, il Pr im o Mini s t ro a l ba nese M a liq Bej Bus hati , naz io na li s t a co n vinto e a ntim o na rc hi co . riorg a n izzò il Partit o F asc is t a A lba nese rin o min a nd ol o Gu ardi a d e ll a G ra nd e Al ba n ia, t!d e lim i nò i du e fasc i litto ri da ll a ba ndi era a lba nese: o pe raz io ni es teriori che avrebbe ro dov uto sa nci re l'avvio d i una s uccessiva presa d i distan1.a ammi n is t ra t iva e non solo dal! ' [ta l ia. ma la precarietà de ll a iniaz io ne non gli pe rm ise di portare avanti il suo programma e i·occupazione italiana con t inuò come prima. perché in quello s t esso febbra io fu schierata in Albania, nella zona di O urauo. la Divisione Brennero. inquadrata nel I V Co r po d'Armata. Agli ordini del

66

Generale Aldo Prin c ivall e. era formata da l 231 ° e 232° R eggimento Fanteri a, il 9° Artig l i eria, un battaglione mortai e uno mitrag l ieri. Nel periodo di permanenza nei Ba lca ni la Brennero ebbe,come le a l tre divisioni in A l ban i a. compiti di p res i d i o de l t err i t o r io e repressione de ll' attivi t à parti g i ana Ma nonostant e l a dura re pre ss ion e. o forse prop r io a causa d i qu es t i metod i brutali, il Luogotenente Jacomoni non riu scì a imp ed ire la c rescita del movimento di resi ten za albanese e i l 18 marzo 1943 fu sostituito nella carica dal Generale A l berta Pari ani, già capo della missione mili1are in Albania prima dell"occupazione,ed ex-vice ministro della GuctTa. Ma le misure prese da Roma non riu cirono a cambiare la siLUazione nel Paese.e J"intcnsità della lona armata del popolo albanese cresceva di giorno in giorno.

Novembre 1944, reparti partigiani sfilano nei giorni della liberazione. L'occupazione tedesca durò circa un anno e pose l'Albania in stato di neutralità sotto il governo provvisorio dei membri del movimento collaborazionista del Balli Kombetar.

A seg ui to dei success i conseguiti in genna io, la resis t enza pian ificò operazioni di più vasra portata. contro obietti vi i ta li ani più importanti e quind i meglio difesi. Fra que sti. i cap i sa l di milirnr i <.li Perrnet e K uqari , ne l sud de l Paese. ben fo rniti di truppe nell'ord ine di circa 3.000 uom ini della Di v isione Parma. e protetti da fortifica1ioni in cemento armato e fosse anticarro.

Obiettivo dei parti giani. i fomiLi magazzini di armi e viveri. el marzo del ·43_ 500 partigiani appoggiati da 1.500 contadini volonwri tcmarono r a na cco su Permet. con la peranza che da Kuq ari si

67 - -

muovessero gli altri repart i ita lian i. Invece, da K uqari ness uno i mosse e i partig ian i fu rono costretti a un doppio attacco in co ntemporanea contro i due capisaldi. Gli contri si protra. se ro per due giorni. ma i battaglioni della Parma opposero efficace resi . tenza . coadiuvati anche dalle fortificazioni a suo temp o approntate. Per quanto s pertacolare. razione dei partigiani fallì. ma non per que sto venne meno la loro determinazione. lnfaui. in quella prima vera del 1943 la resistenza era ormai un fenomeno di ma ·sa in importanti centri co me Valona. Fieri. BerateArgiroca tro,e il comando italiano fu costretto a impiegare centinaia di militari per vigilare ~ulrordine pubblico. Ci furono anche le immancabili rappre sag lie effeuume dai mi liziani alba nesi filofascisti. e non raramente furono commessi crimi n i contro la popo lal io ne civi le tan to che nella zo na mon tu osa dello Skrapari, nelle v icinanze di Berai. i vi ll aggi pe rq uis iti da i mil iz ia ni furo no co mple tamente rasi al s uolo e dat i a ll e fiamme Atto rn o all e metà di magg io , ne lle v ic in a nze d i S tru ga. ne l Dibra no, u n convog lio che traspo rtava v ive ri e mater iale va ri o . sco rtato da un plo to ne de l 1° Battag li o ne de l 128° Reggime nto Fanteria de ll a Div isione Fi renze, fu auaccaLo e preso p rigioniero da alcune squadre parti g iane de l gruppo comunista di Haxhi Lle shi: fu un ges10 pri nc ipa lmente dimostrativo. perché tutti i militari italiani furono rilascia ti pochi giorni dopo. co n l'incarico di portare al comandante della Firenze un c hiaro messaggio di "·invito a lasc iare r Albania. c he molto presto sarebbe divenuta ,a loro tomba··.

TI 17 del me~e. dodici sq uadre partigiane a naccarono la guarnigione italia11a di Leskovik, fone di circa mille uomini. che proteggeva un importante nodo s tradale verso Coriza a nord e il confine greco a sud. l partigiani circonda rono la c ittà e apriro no il fuoco; colti di sorpresa. gli ita liani tentaro no d i o rganizza re la d i fesa. richiedendo anche il s u ppo rto dell'aviazio ne. Dopo tre g iorn i di assedio. e se nza che d a Superaerco arr ivasse l 'ai ut o rich ies to, g li itali ani furono cos tre tt i ad evac uare la c itt à. lasciando ne ll e ma n i de i pa rtig ia n i inge nti sco rte d i a rmi , muniz ioni e v ive ri. Le v ittime si co ntaro no a ce nt ina ia . così come c i fu rono anc he tre n ta pr ig io ni e ri nelle fi le italiane. catturat i d u rante le conv u lso.! fas i de ll a ri tirata. per rappre aglia in seg uito all ' incendio della città appena evacuata. Intanto . a li vello di comandi militari. il 15 maggio fu ricostituito il Gruppo Armare Es t. che era s tato sciolto nel 1940. quando avcv.i la respon sa bilità della direzione ~trategica delle operazioni belliche nell'Italia nord -orienta le: ades~o aveva la sede a T irana e fu in ca ricat o del coord inamento strategico

delle div isioni italiane chierate nei Ba lcan i, s ia in fu n zio ne amipartigiana. ia in eve ntuali azion i di contrasto contro po sib ili sba rchi del le for7.e al leate nella regione. Comandato dal Generale Ezio Rosi. comprendeva la 9• Armata. r 11 • e il Cnmando Superiore dell'Egeo . il VI Corpo d'Armata e il XlV Corpo d'Armata

Alla metà del mese fu lanciata da parte italiana una vasta operazione antipanigiana nelle zone monruo·e di Mallaka ste r e Tepelene. ne l !>udo ves t del Paese . dove s i stimava foS!,Cro annidati ci rc a 2.000 guerriglieri. Vistisi accerchjati. s i atte tarono a difesa e dopo aver inflitto pesanti perdite ai re parti italiani si ritirarono utle po s izioni d'alta quota. Sopraffatti dalla violenza de l fuoco nemico i militari del Regio Esen.: ito non erano in g rado di tentare l'inseguimento e la prima parte dell'operazio ne si co nc luse lì Ma il 14 luglio le unità ita liane to rnaro no sul le a lture all orno a Ma ll akas tcr e, con il s uppo rt o d e i c arri a1·mati e de ll 'aviazio ne . rasero a l s uol o pe r rappresag l ia g li o tta nt a vill agg i c he vi so rgevano, ucc idendo a sang ue freddo cent inaia di c iv ili inn ocen ti . Fu una de ll e azion i più crude l.i e nefande compi ute da i m ilitari ita lian i nel corso della Seconda Guerra Mondiale, e. per la s ua violenza. è ancora oggi ri cordata come la Marza bo tto a lbanese.. é fu ques to l'ultimo episodio sa nguino o di quel tragico lu g lio. perché il 26, a Scutari. la milizia fascista aprì. il fuoco ui civi li che manifestavano contro il carovita e le privalioni della guerra. causando la morte dì numero e perso ne. fra le quali rintellenuale Mustafa De rvis hi

·erragosto del 1943 giun e in Albania anche la Divisione Perugia . in ·o titu z ione della Ferrara trasferita in Montene g ro . Era stata cos tituita nclr agos to di due anni prima, e inviata il 9 dicembre a presidiare la costa dalmata. dov e s vo lse attività di rastrel lamento e repres sione antipa r11g 1ana . T ra sfe rita ne l luglio 1942 in Mo nt enegro. alle d ipendenze del XIV Corpo d'A rma ta, g iunse infine in Alb an ia con i me desim i compiti ma ne ll 'o rgan ico de l l V Co rp o, sc h iera nd os i nella zo na fra Argi rocas tro . K lis ura , Tepe lc nc, Pcrmc t e Dc lvina. Comandata d a.I Ge ne ral e Ern es to Ch imine ll o. era cost irnit a da l 129° e 130° Reggime nto Fan teria Di v is iona le . il l5 l 0 Artig l ieria. la XX IX Legione Cam icie ere, un batt aglione mortai e uno mit raglieri. Con 1·a1Tivo della Perugia il IV Corpo cl' Armata ebbe l'organico al completo. con tre divi s ioni ( Brennero e Parma le al t re due ) In que ll 'agosto del 1943. cad ut o il Fascismo la guerra sembrava dover continuare come prima. ancora al fianco della Ge rmania e opratruno con i mede imi inte nti dettati a suo tempo da Mu solini. Pertanto. anche in quell' e!>ta te contin ua va la

PA RTE III
68

repre ss ione d e lla res is te nza da parte delle eruppe i taliane Nono s tant e i bo ll e ttini di propaganda diffusi da Rad io Tirana , la s itu az ion e e ra favorevo le ai partigian i co muni s ti. c he tend eva no fre qu e nti imboscate alle co lonn e e ai convo g li italiani in trasferì.mento da una loca lit à a ll ·altra. La popo lazione locale forniva se mpre min o ri informaz ioni agli occupanti. poi c hé e ra or mai no ta la s itu azione in I talia. e s i prevedeva c he a nc he l 'ese rc ito s i sru·ebbe presto sfaldalo e 1·autoritl1 itali a na vcn iva pe rce pita co m e già ind e bo lita , comp li ce anche l' a n cggiamenro cauto e guardingo delle Camicie ere. s ino al 25 luglio i reparti più crude l i nella rep ressione dei partigi ani. Quelle mede s ime notizie con traddittorie inoltre. disorientav a no i ~oldati italia ni e ne minava no il morale. e molti di loro. app unt o. s i sa rebbero se ntiti più util i in It alia che ui monti a lb a nes i. Ad a ppe!-.antire la ~itua1.ione. i ritardi nella co n segna della posta da casa, co ì come le frequen ti censure cui e ra so tt opos ta . e le cani ve no tizi e che in via uffi c io sa gi un geva no dagli a ltri fronri. Tutt e c ircostanze c he ca usaro no un diffuso se nso d'insoffere nza per la gue rra. pe r la discipli na militare. per il Fascis mo o rmai cad uto. e som m ess amente accusato d i aver portato la g ue rra anche in Ital ia. Per questa rag ion e no n furon o rari cas i di se ns i bi li pegg iorame nti ne ll e re la z ioni fra l' Eserci to e le Camicie Nere. c he mai e ran o s tati tropp o buoni. e che la formale incorpora z io ne de l 1940 non e ra mai riuscit a a saldare ve ram e nte co n g li a ltri re parti . Qu e ll ' es t ate del 1943 tra sco r e in una re l ativa. parado ssa le ca lma , tra fiacche opcrn, io ni a nti g uerri g li a e i periodi di ozio se rale e 11 o trum o . occas ione per amichevoli partite a carte e scamb i di timorose o pini o ni s u quello c he sarebbe s tato il destino de ll e truppe in Albania. dell' l tulia. delle loro famiglie. Un a parente s i di relativa 'iercnità. prima del bagno di sa 11gue del dopo Armi ti zio.

Partigiani albanesi in azione, 1943 Per il F ronte di Liberazione Nazionale, costituitosi nel 1942 e sciolto nel 1944, non fece grande differenza il cambio dall'occupazione italiana a quella tede· sca.

I ntanto , que l l ' i n iz io di settemb re v ide un importante avvenimento c he avrà un peso decisivo nel pro s ieguo d e lla res is te nz.a e ne lla forma7.ione dell'Albania del dopo g ue rra. Alla seco nda co nfe renza de l P a rtito Comunista. c he i te nn e a ncora a Labinot fra il 4 e 1' 8 del me se. fu deciso di rompere l'alleanza con i oazionalis1i del Balli Kombetar. così come co n i gruppi partigiani di a h re tendenze politi che Ve nn e così meno quell'uni 1à che aveva indotto gli Alleati a ricono cere il fronte partigian o come uni co inte r locutore per una nuo va Albania e inizi ò di fat to, la g uerra civile fra bande.di c ui. come ved remo in eguito. anc he i militari italiani s ubirono in parte g li effe tti . La decisione presa alla Conferenza di Lab i not. seco nd o c ui l'uni co potere legittim o in Albani a era quello del Con ig li o di liberazio ne na z ional e po e le premes se per il s iste ma de l partito unico e de l pote re to t a litario c he opprim e rà il Paese fino a l 1991 .

L'8 SETTEMBRE

Alla vig il ia d e ll '8 se tt e mbre. le trupp e it.a l iane Jislocate in A l bania erano raggruppa t e ne ll n 9a Armata al comando d e l Genera le Lore nzo Dal m azzo, co mpos ta dal TV Corpo d 'arm ata co n sede a Durazzo e dal XXV Corpo d ·a nn ata co n sede ad E lb asan. Sei le Di vis ioni c he la componeva no. così dis tribuite: la Arezzo a Coriza. l a Pu g li e nel "Scuore z·, fra Scutari e il Ko ovo la Firen ze nel Di brano, la Brennero a Durazzo. la Perugia ad Argirocas t ro e la Parm a a Va lo na. In torale. circa 140.000 uomini. Que l fatidico g iorno 8. ~i manifest ò anche nei Balcarii con la con traddittorie tà che aveva raggi un -

ITALIAN I IN A L BAN I A 1939/1945
69

togli al tri fronti: an nun c i. s mentite da Roma e dai comandi s up eriori. co ntr o-s me ntite. d1e aumentarono l' inccrte:wi e fecero perdere tempo prezioso. perché dopo il caos c he seguì alcune unità . rapidamente s po sta tes i dalle po ). ìzio ni. no n ebbero più modo di comunicare co n g lj alti comandi. Comunque. sulle prime. la no ti z ia fu interpretata. in parti co lare dalla trupp a.come la fine della guerra e il rientro in Italia Ma no a mano c he la s ituazione s i prospeua va nell a ua gravi tà e in ce rte1..za, rabbia e delusione perva::.ero il mora le d ei so ldati italiani. c he vede va no prolungars i ·in e die il loro ormai imuile impegn o bcllico.Acit1 s ì aggiunse l'a neggiamento dell 'ese rcito tede sco c he s i dimostrò s in da subi to ostile; g ià alcuni giorni prima a Ber lino avevano inlllìt o i po ss ibili sv iluppi della s itu azione e si te.nevano pronti a fro nteggiare quals ias i emergenza. ln fani il 4 se tte mb re g iu nse a T ir a na . presso il Comando del Gruppo Ar ma le Es t , il Ge nerale Pa ul Ba de r. c he coma ndava il XXI Co rp o d 'A rmat a A lpi no della We hrmac ht d i s ta nza nei Bal<:ani. Una missione a caratlere es p lora tiv o deg li umori e degli st.a ti d ' animo dei ge ne ra li it a li a ni . Le impression i che ne riportò furono con tr addi llori e e ciò se rvì ad innalzare lo stato d'allerta dei tedeschi. Sentendosi. co n oggettiva ragion e . tTaditi dal ca mbiamento d i campo deci so da Badog li o e Yillorio Eman uele m . la l oro reazione fu assai dura: presentandosi ai vari co mandi. non o lo intimarono la co ni,egna delle armi ma presero anche po sesso di buona part e dei centralini te lefoni ci e delle sa le radio. per interce ttare e sabo tare le ( poc he) com uni cazio nj fra i reparti italiani o utilizzarle a lo ro favore.

L. 8 se ncmbrc. a i.e ra. le truppe tedesc he del Generale Walthcr Gn a mm pre tesero la consegna dell'aeroporto di Tirana e il giorno seg ue nte il comando de l XX I Corpo d'Armata Alpino tede sco, di s tan za a Tir ana. diram ò un ord in e affinché le division i della We hrmacht muov es ero da ll a Grecia da lla Bulgaria e da lla Ju gos lavia ve rso l 'Albania per occuparne i ce ntri s trateg ic i e prevenendo così quals ia si az ione os til e de l Regio Ese rci to c he,o rma i era ch iaro, s i e ra a rre so ag li A l. leali. Un c hi aro se ntimen to di vendetta g uidav a i az io ne deg li ufficiali di Berli no , ma la ~itua;,.io nc, a 11' 8 scllem brc . poteva ancora essere sfrutta la in mani e ra favo revo le agli italiani , che di spon eva no ne l Paese di ben sei divis ioni. contro i pochi reparti tede sc hi: inoltre, l'Albania ha un territorio a pro e montuoso cbe, se po ne in diffico1ti1 l' atta cca nt e. agevola pe rò i dife nso ri: c'era quindi tUtLO il tempo pe r predisporre una difesa e ne l fratt empo co min cia re il dctlus , o dei primi reparti ver!>O i poni di Valona, Duraao. Santi Qu aranta e da lì cominciare il lo ro rimpatrio. ln vece .

niente di tutto c iò fu predi spo sto, e rcr a lcun i giorn i si navi gò letteralmente a vista. po ic hé il GrnppoArmate Est non ri cevette nessun o rdin e da Roma. e da parte sua il General e Ro~i ~i dimostrò irre so luto nelI·adottare quella che sembrava la co ndotta più logica: rimpatri are. Preferì. co lpevo lm e nte e ingenuamente. a prire tra tt ati ve con i tedesc h i proponendo loro il reciproco ri s peno e la cessazio ne di atti di ostilità. Spera va. così facendo. di poter mantenere le di vis ioni arm ate. edi o tte nere aiuto dai tedesc hi per il loro rimpalrio. Gli o rdini di non reagi re c he diramò ai s uo i so uopos ti crea ro no inc e rt ezza e ambiguità circa la condotta da tenere. considerando come il testo de ll ' Armi s ti z io . pur a u a vo lta a mbiguo. ordinasse alle truppe italiane d i reag ire ad aggressioni di qual s ia s i proveni e n za. La se ra del JO settemb re, ancora conv into cli pote r g uadagna re tempo , firmò l'o rd in e cli di sa rmo de ll e truppe italiane, con il ris ult ato che la ma ttin a seguente il Gene rale Gn amm s i presen tò a l co mando del Gruppo Armate Est , alla tes ta di un fo lto g ruppo di paracad utisti e SS. d ic hi ara nd o pr ig io ni er i llltti i mi litari di de tto comando. compreso lo swsso Genera le Rosi. che furono ~ubito deportati in Germania. Seco nd o il Genera le Caviglia. Maresc ia ll o d' It a li a. Rosi era solrnm o un intri ga n te . che e ra riu sc ito attraverso poco cruari manegg i ad otte ne re la carica di comandante del GAE. a sca pit o del più co mpete nte Carlo Ge loso . Si a come ia . è però un fallo c he rindecisione di Rosi co stò car issima ai militari italiani nei Balcani: a ciè> ). i aggiunsero le indeci ·ioni dei var i comandanti di repa rto i quali se è vero che agirono in mezzo a l cao d i com uni ca7ion i ambigue. linee telefonich e !ia lt a tc e compre ns ibile disorientamen10 . commi ero però a nche atti di d ebol ezza . incapac it à . qua lunqubm o e ingenuità . di cui pagarono il prezzo i so ldati 0111,ai in e rmi e sfiduciati. Fra i pochi ss imi co mandanti che se ppe ro fare onore al grado c i fu. co me vedremo.Arna ldo AL.Zi della Divi sio ne Firenze.Anche il Gen e rale Lorenzo Da lm azzo. c he comandava la 9a Armata e d era, dopo Ros i , il più a lto in grado s ul f'ronte al bane se , non riuscì a padrone gg ia re la s itua z ion e . Alla sera del 9 sectembre, o rd inò all e s ue div isio ni d i raccogliers i nelle seg uenti zo ne: la Arezzo a Elb asa n, la Firenze a Bu rre li. la Bre nn e ro a Dura zzo . la Parma e la Perugia a Valona, la Pu g l ic a Scutar i. ma quei trasfer im e nt i s i tr asfo rmaro no in a ltrettante odissee. In rel az io ne a ll' au egg iam e nto da te ne re verso le truppe tede sc he. Oa lm aao poteva so ltant o ri spondere di attenersi ag li o rdini g ià ema nat i dal GAE e di evi tare atti .. sconside ra ti ". E mentre si s usseg ui vano le no ti zie del passaggio ai tedeschi delle Leg ioni Camicie e re . arrivavano a nche le

PARTETIT
70

prime conferme di di visioni pre se prigioniere e deportate in Germania. 1 ella mallina del IO giurn,c anche la drammatica noti z ia della dissoluzione del GAE e della deport az ion e del Generale Ro i. Dalmazzo pensò di tentare approcci con gli Alleati e i partigiani. ma i ted e.~c hi avevano già preso il pieno controllo della !-.ituaLione. e i rcpai1 i ita li ani stavano per vivere i loro ul timi g iorni. Lo s tesso Dalmazzo. rifiutata l'offerta di co ll aborare. venne dich iarato prigion iero di guerra nel pomeriggio del IO: c iononostante, il 12 sertemb re te1rne una riun ione con i s uoi comandanti di Cor po d'Armata. per conc retizzare i contatti co n i partig ia ni albanes i . I Genera li Azzi e Spa tocco furono tra i più att ivi in questo senso , e riuscirono a lmeno in pa11c a sa l vare l'onore dei rnilitari ita liani in Albania. Da l mazzo. ormai prigioniero di fallo dei tedeschi. persa ogni speranza di riorganiaarc le proprie truppe, fu deportato in Germania. e sos tiruito dal Generale Carlo Tucci. Ma ormai gli spazi di manovra era no chiusi . e per i militari italiani s i profilava l' e nne s ima tragedia di quella gu..:rra . c iag urata . Per la cronaca. anche Tucci fu arre tato poco dop o. ma una vo lta in Germania scelse di co llab orare con la Repubblica

Partigiane comun iste, 1944. Ovunque ci fu una resistenza partigiana, furono mobilitate anche le donne, spesso anche con compiti di prima linea e addestramento al combattimento.

Sociale i taliana. Caduta r Albania italiana s ·installò a Tirana un governo collaborazioni ta con 1•invasore tedesco , che naturalmente fu s ubito avver~ato dal la resistenza loca le. ma nel la pratica il s uo ruo lo fu più che altro s imb olico. Non era invece tale il bilancio de ll e distruzion i e delle so fTcrcnzc arrecate al Pae se nei circa quatrro anni e mezzo di occupa z io ne ital iana: 28.000 morti. 12.600 fer it i,43.000 deportati e in ternati ne i campi d i co nce ntram e nto. 61.000 ab itazio n i in ce ndiate, 850 vil lagg i distrutti. 100.000 be sti e razziate, cen tinaia di mig liuia di ulber i da fru tto dis tru tt i. Un bilancio c he pe sava in larghissima parte sulla popolazion e civi le.

LE TRUPP E ITALIA E IN A LUA N IA A LL' 8

SETTEMBR E

DIVISIO NE FIRENZE

La Di visione era!-.chiera ta nell a regione del Dibrano e aveva il comando a Dibra. Quello ste o 8 e t-

ITALIANI IN ALBAN IA 1939/1945
71

tembre furono dis loc.it i a Struga (sulla spo nda se ttentrio na le macedone de l Lago di Ocrida) due battag lioni del 127 ° Fant e ria. in~icme ad a lc uni gruppi di artiglieria, pe r svo lge re. il giorno segueme. attivirà di repre ssio ne antipanigiana nella zona di Bulqi z. La notizia dcli' Armistizio fu eguita. quella Mc sa nouc. da una comunicazione del presidio di Struga dove un ufficiale tedesco si presentò al comandan te imimando la consegna delle armi. Sulle prime. giu nse dal Generale Azzi (co mand ante della Fi re nze ) l'ordine di opporsi, ma dal comando XXV Corpo d" Armata g iunsero invece ordini più s ibillini : non ostacolare il tran ito delle truppe tede sc he e di!..porre le proprie a difesa: inoltre, s u iniziativa del Comando di Di visione furono min ati i ponti s u l fiume Drin. per impedi re o a l meno ra ll entare l'ingres so dei repar ti tedesc hi in Al ba n ia. Quand o . nella gio rnat a del 9, g iunse la noti z ia c he una co lonna te desca stava di rige ndos i ve rso Di bra. il Genera le Azz i pre se l' i mmediata decisione di trasfe rire la Divi s io ne a Burre l. e trasmise i re lat i v i ordini anche a ognuno dei pres idi s u cui era no distribuiti i reparti. ovvero Tetovo (in Macedonia) , Kos ti vari. Ki cevo. Mo gorge Pe s hkopi e, mentre quello di Struga , ormai disarmato dai tedeschi. avrebbe dovuto raggiungere dirett ame nt e Elba!>an. dov e aveva sede il comando del XXV Corpo d'Armata. Prima che anche il co, mando potesse pani re da Dibra. ebbe la visita di un gruppo di panigiani albanesi a:,,sicmc a un ufliciale britannico. Capitano Hands. che in nome delle clausole armistiziali c hied eva la consegna delle armi. Non ricevendo ri s po!>le ~oddi sface nti dal Corpo d'Armata. Azzi s tabil1 di ridi eutere la questione una volta completato il co nce mramento s u Burrel. Quello tcs o 9 euemb re, era stato catturato dai tede sc hi anche il Comandante della 1X Armata. Generale Lorenzo Dal mazzo. La s i tuazione si faceva grav issima.

Fa tti sa ltare i po n t i di Dibra. M ogorge e Topojan. così co me il depos ito muni z ioni d e ll a Divi sione a Dibra, la F ire nze ini z iò il tra sfer imento . ed e ntro il 19 se ttembre tutti i re parti raggi un sero Burrel in d isc reto ordin e . All o nta nato, pe r il mo me nt o. il risc hio di attacchi ted esc hi. rim aneva pe rò q ue ll o d i possibi li sco ntri con i part ig iani albanesi in ce rca di arm i: s i verificarono infatti imboscate che interes saro no a lcu ni reparti ita li ani a Burre l. dove un Banag li one M di Camicie Nere sottopose le po stazioni dei partigiani a un bomba rd amen to con i monai. Fortunatamcme. non !.i ebbero v iuimc, ma i malcapitati furono derubati di anni, denaro. etiario , beni perso nali. Il 14 i pre se ntò aJ Generale Azzi il capo parti g iano del Dibnmo. Haxhi Ll eshi.

latore d i una lettera del Capi ta no Han ds in me rito alla consegna de ll e c1rmi. Az7i, disposto a :supportare la resistenza albanese ma non a cedere le armi , strinse il giorno seguen te, alla pre se nza del capitano inglese. alcuni ufficiali italiani e partigiani albanesi. un accordo con Llcshi: g li italiani avrebbero combattuto co ntro i tede sch i a fianco degli albanesi, aprendosi al co mcm po la strada verso i porri di Valona e D urazzo. da c ui poter poi rimpatriare . Apprezzando r offena. e comp rendendo la di flici le situaz.io ne italiana. Ll eshi fece arrivare alla Firenze alcuni quintali di farina per rimpinguare le mi se re scorte di c i bo ( mi se re al punto che erano s tati abbattuti alcuni vecchi mu li per di s tribuirne la carne ai soldat i). Mano a man o che affluivano i reparti. comp resi anche alcuni sba nd a ti , 10 .000 uomini furono di nu ovo a disposizione di Azzi. che preferì d isl ocarli su l passo Qafe Sh tames. a 1.230 metri di quota, perché offriva un maggior r i paro dagli avvistamenti aerei. ed era una zo na ri cca d'acq ua . Qui , i comandi e i servizi della Divis ione fu rono a lloggiati in alc un e baite g ià utili zzate da Re Zo g per Je s ue battu te di caccia. me ntre i so ldati s i at te ndarono ne l bosco, ricorrendo anche ai teloni degli autoca rri. Purtroppo , la forte umidit à notturna del luogo, unito alle preca ri e condizioni degli '"alloggi" . causa rono l'aumento dei malati. in particolare di reuma ti smi e disrurbi re pirarori. Ri organi zzata la Di, isione - c he ormai do ve , a agire di propria ini zia ti va. el.sendo interroue tutte le comunicazioni con gli alti coma ndi - dopo alcuni contatti diretti con ufficiali del IV Co rpo d'Armata acquartierato nella vicina Kruje. la Firenze pa ssò alle dipendenze di deHo Corpo. c he il Generale Carlo Spatocco tentava di riorganiu are in chiave anti -tede sca. Azzi mi se a di s pos izione le s ue truppe e la prima occa ione di metterla al la prova si offrì il 22: l'oc c up azione di Kru je, s u richie s ta dei parti giani. per sottra rla a l XXI Corpo d'AJ mata Alpin o della We hrm acht, d is localo ne lle vicinanze e che g ià cercava d i ottenere il di sarmo dell'imero IV Corpo i ta li a no, no nc hé il s uo tra sfe rim e mo verso le s taz ioni ferrovia ri e più vicine . ant icame ra de lla d epo rt azione in Ge rm ania. La F iren ze - trann e le Camicie Nere che passarono in mas s a co n i tedesc hi - mosse s ulla c ill à div isa in due co lo nn e.e i pruni reparti c he vi g iun se ro affrontarono una trentina di tedeschi in tenti a depredare un magazzino militare italian o.

Dopo un breve co ntro. che costò la vita a !>erte militari italiani. i tede sc hi furono sopraffa ni e pre i prigionieri. così come. poco dopo. fu annientata una colonna di tre autocarri dircua a Kru jc con i medesimi scopi di rapina. Schieratasi pane in città.

PARTE lii
72

parte sull e a lmre circosta nti. la Fire n1,e (ass ie me ad alcune squadre partigiane al comando d i Lles h i e Abaz Kupi) riuscì a respingere a colpi di ca n no ni una terza colonna di tre carri armati e trenta autocarri carichi di . oldati, mandali per riprendere il contro] lo della città. Da quelle posizioni . la Firenze controllava adeS!-.O Kruje e la strada verso Elba an. Purtroppo. il Generale Spatocco. il suo Stato Maggiore e i reparti sciolti che i trovavano con lui. erano già stati avviati dai tede:,chi verso i campi di prigionia in Germania e Polonia. Fra coloro che non fecero più ritorno. anche Io stesso Spatocco. assassinato da un milite del le SS a K uznica Zclic hows ka, in Po lonia. il 28 gennaio I945 . dura nte u na ma rcia d i trasferimento ver o la Germania. Decisi a riconq ui s tare la c itt à. i tedesch i cominciaro no a ca n no negg ia rl a da ll e loro posizioni di Ura Zeze ne ll e pri me o re de ll a ma tt ina de l 23 sette mbre, face nd o seg uire u n vigoroso att acco di fa nteria. La Fire n ze, a co rt o d i v ive r i e muni z ion i, s i difese co n accan ime nt o. ma spe rò in vano in un ulte ri o re a iut o de i pa rti gia ni a lba nes i. cos ì co me in un o sba rco bri ta nni co.

JI 24 s i ripe té un n uovo auacco de l 297 ° Fanteria, p recedu to da un vio lento fuoco d'artiglieria: tre battaglioni e alcune :.quadre della Milizia Fascista

Al banese riuscirono a rompere la difesa italiana e a infiltrarsi in cinà e Azzi ordinò la costituzione di una seconda linea di difesa a nord della !>trada per Ura Zeze. ma l'autonomo ripiegamento del 128° e

226° Battaglione u Barkane ·h lasciò sguarnito

Settembre 1943, militari tedeschi e albanesi con un carro armato italiano L.3. Era dotato di una m itragliatrice Fiat Mod. 14 tipo aviazione da 6, 5 mm o due Mod 14/35 da 8 mm

l'accesso alla strada, da cui poterono affluire rapi · darn e ote i tedeschi. Sempre più a corto di munizioni . la Firenze ten tò un 'ulteriore resi1-,tcnza. ma nel pomeriggio fu costreua a ritirarsi fra Barkanesh e la valle dello Zezcs. so tt o il tiro incessante de ll'artiglieria nemica, mc111re le mitragliatrici falciavano l'aria ad appena un metro dal suolo. In serata i tedeschi occuparono Krujc. Fu la drammatica ritirata di soldat i che. pur affamati e con poche m unizioni . aveva no ten tato una disperata resistenza. una reazio ne d'o rgog li o a l poco onorevole a rm is ti z io imp os to lo ro da llo sco nsiderato Bad og li o. 85 milit a ri ita liani caddero in battag lia. un num e ro a ncora imprec isa to fin ì disperso . me ntre i ted esc hi e bb e ro app e na IO cad u t i. Dec in e furono a nc he g li ita li a ni presi pri g io ni eri da i te d esc hi, an c he ne i g io rni seg ue nt i, fra i re pa rti attestati s i s ull e a lture c ircos ta nti di Qafe S ht ames. e ch e no n ebbe ro la fo rza di oppo rre ult er iore res iste nza; 30 d i lo ro fu ro no fuci la ti su l pos to, u n a ltro de i ta nti eccidi che martoria rono le no.sire tru ppe nei Balcani. Fra i pr ig ionieri. un buon numero aderì alla co ll aborazione con i tedeschi. alLri furono avviali ai campi di prigionia in Germania. T militari rimasti alla macchia fumata la po sibilità di tornare in Italia via Durazzo o Valona (già occupate dai tedeschi). dopo lo scioglimento obbligato

ITALIA NI I N A LB AN I A 19 3 9 / 19 45
73

de ll a Divisione in l arga parte cercarono osp ita li tà p r esso famiglie albanesi, in cam b io d i manodopera per i più dispara t i lavo r i, mentre un a m in oran za si unì al la guer r igl ia part ig iana, a i co m a nd i de ll o s tesso Generale Azz i.

DIVISION E BRENNERO

Come dag li alt ri r e p arti, L'a n nu n cio de ll' Armistizio fu accolto dalla B renne r o con u n ce r to so lli evo. prefigurandosi u n pross i mo rientro ir1 Italia e la fine delle ostili t à. Ma gli avvenimenti s u ccessivi spe nse ro su bi to que ll e p r i me i llus io n i. Trascorsa la g io rnata de l 9 i n un a calma ir reale, a ll e 6.00 de l m atti riO de l IO set t e m b r e. quando l' ar'tiglieria tedesl:a ap rì il fuoco su l port o di Du r azzo per po i occupare l 'intera a r ea, i pezzi della Brennero s t ava n o pe r rispondere a l fuoco, ma un ordine giunto d al IV Corpo d'Armata li fermò: si preferiva non creare incidenti con i t edesc hi , ma per m ette n do loro di occ u pa re il porto si precluse la via del r impatr io alle d ivis io n i ita li a ne. L a s it u azio ne par adossale creata d all'i n capac ità e dalla codardia deg li alt i comandi gene rò nervos ismo ne ll a tru ppa, che comunque con t inuava a non voler cedere le armi ai t edesch i che reagiva n o con insospettata di p lomazia , consapevoli che i l tempo l avorava per loro e che n uovi repa rt i de ll a We h r mac h t stavano d irige n dosi su Durazzo. La sera de l I O u n ' ipotes i d i t rasfe r ime n to a Kruje e u n'a ltra s u Va lo n a cadde r o, e l'i nazione sarebbe risultata fatale. Sospettando, t uttavia , il risch io di u na deportazione in German ia, gli ufficiali de ll a D ivisione facevano p ressioni affinc h é si procedesse ad attaccare i reparti tedesch i a Du razzo e si r iocc up a sse il porto , da cui salparn po i per l' Ita l ia, cosa a n cora poss i b il e, pe rché la superio r it à n u merica e di mezzi e r a favorevole agli it alia n i. Ma dal Comando d 'A r mata g i u nse pere nt o r io, il 14 se ttembre, l 'ordine de i consegnare le armi ai tedeschi. ll G enerale Princ i vall e, che coma n dava la B re n ne ro, t e nt ò fi no all' u lt imo

Partigiani nazionalisti del Balli Kombetar, settembre 1943. Fautori di una resistenza armata circoscritta e non troppo decisa contro gli Italiani, accettarono poi di sostenere i tedeschi.

di n egoziare con i tedesc hi , anche sperando in u n poss i b il e pr oss im o sbar co alleato (che no n avrà però luogo. consi d erando come il fronte balca n ico non r ientrasse fra l e loro pr iorità s t rategiche) : con il consenso de l C o mando d 'Armat a ( di cu i emergeva anco r a u n a volta l'am b ig ui tà della co nd otta) avviò t rattative co n i l XXI Corpo A lp in o de ll a Wehrmac h t, c hi e d e n do i l r ia rm o dei re p a rti s in o r a di s a rm at i , e impeg n andos i , in camb io, a l so lo se r vizio di o rdin e p u b b lico, se n za intraprendere az io n i a n t i tedesche. Ma i tedeschi esigevano u na co ll abo r azione mo l to p iù stretta. In t anto che proseg u iva il temporeggiamento con l a Wehrmacht, prendevano corpo i co nt atti avviati con i I Magg io re Seymour, capo d e ll a Missione Mi l itare b ritannica ad Arba n a, e da ll ' lJ settembre e r a n o com in c iat i i primi passagg i di m ili tar i della Bre nn ero n e ll e file de i pa r tig iani di Hox h a. T q u a li av rebbe r o vo lu to u n ' adesio n e in m assa de l repar to, ma ciò av r eb be smasc hera to l'atteggiame nt o si n lì ten ut o con i ted esch i I g i orn i trascorsero in trattat ive inconcl uden t i s u e n tramb i i fro nt i. quando il 21 settembre i tedeschi, compreso come fosse da esc ludere un passaggi o a l c o m p l e to d ella Divisione nelle l oro fi l e, dec isero di trasferirla via mare a Trieste, p r ev io il completo disarmo. La poss ibilità del rimpatr io rinc uo rò la truppa, c he, s u o r dine de l Co m a n do d'A r mata, co nseg n ò le armi con la certezza che fosse davvero fin i ta. Alle sei di sera del 25 se t tembre cinque piroscafi e d ue cacciato r pediniere sa lparono alla volta d ell'Italia con i militar i d ella Brennero scortati dalle Camicie Nere e da alc u ni battag li on i della We h rmac h t. Ma giu n to a T r ieste, il co n vogli o p roseguì per Ve nez ia, dove i soldat i ita li a n i fu ro n o trasfer iti su a lc uni tre n i me r ci e avviat i verso i campi di p r igionia in Germania. 11 Ge n era le Pri n c iva ll e (che sce lse poi di aderire alla R epubblica d i Sa lò) riuscì a o t tene r e che i vagon i non fossero piombati da ll 'esterno, e ciò consentì , durante una sosta a Vero n a, la fuga del 232 ° Regg imento quasi a l comple to. i cui uomi n i seguiro n o l ' ese m pio del coma n dan te Col on n ello Ugoli n i. Alcu ni caddero sotto i colpi delle sent in e lle tedesche e fasciste, ma la magg ioranza poté fuggi re e cont ribuì a portare uom i ni t ra le fi le d ei partigiani ve n eti. Ci furo n o a n c he altr i tentativi di fuga, ma la maggiore attenzione d elle sent i nelle fece sì che no n avessero b u on esi to La quasi to t a l ità della B renne r o fi nì cos ì p r ig ion iera in German ia.

74

Soldati e ufficiali dell'ENLA, 1943. Le diverse fazioni della resistenza albanese si coalizzarono in un fronte comune dopo la conferenza di Mukje di agosto 1943, ma per poco tempo.

DIVISIONE PUGLIE

Per una co in cidenza sfortuna t a la Di visione si trovava in un mom e nto di ri o rga ni zzaz ion e, perché il 2 settemb re il G e nernle Lu ig i Cler ico aveva sost in,it o a l co mand o Federico D ' A ri e (che a s ua vo lta aveva sostitu i to D ' Apo nt e n e l maggio d e l '42), e aveva deciso di sposta re il Qu ar ti er G e nera le a Prizren. ritenendo l a più centrale di Scutari, per meglio controllare il settore di com p etenza che comprendeva anche tutto il Kosovo. La D ivisione era di s locata olt re che a Prizren, a nche a Pristina , Kuk es e Scu t ari, ma al d i là de ll a di s ta n za fra i reparti, a rid urne la capacità operativa e r a il fatto c he il 65 % dell'organico e ra cost it uit o dagli albanes i de l 4 ° R egg imen to Cacc i ator i d ' A lb a ni a (c he ne i mesi precedenti e ra s tato agg rega to alla Divi s ione) . Co l to di s orpre sa d all'annuncio del1 ' Armi st izio, Clerico ord in ò di ri s pondere con l a forza a qu alsiasi az ione d i di s tu rbo, qu alunqu e fo sse l a proven ienza. e sospese i movimenti di truppe verso Scu t ari.

1 prob lemi cominc iarono i I 9 sett emb re a Prist in a <l ove i Cacciatori d ' Albania acce ttarono di collabo rare con i t e d esc hi (c he ne l frattempo avevano occ upa to la stazio ne fe rroviaria). di min uendo così l 'o r gan ico de ll a Di vis io ne. L a mede s ima co sa avrebbe fatto l ' ind oman i il 1° R egg i men to , di stanza a Pec. indebolendo ulteriormente la Puglie . li re s to dei reparti r icevettero nuovi ordini, dopo che il comando aveva ricon s iderato la si t uazio ne : fa r co n ve rgere s u Scutari i l 7 1° Fa nt eria , e far converge re s u Prizren le truppe in Kosovo , prima di avviare a nch'esse a Sc ut ar i, dove si s arebbero imbarcate pe r il rim patrio. E po iché il Comando d' Armata aveva a vv iato trattat i ve c on i tedeschi, s i raccomandò vivamente di non creare in c identi co n i so ld ati di B erlino. che entro l a sera del 9 avevano ormai il pieno contro llo di Pris t ina e P r ir ze n. Qui , Clerico s i incont r ò con il G e neral e Dotz , comanda nte della Di v isio ne Mo t ocorazzata che aveva occupato la città, e a ll a richies ta d i co nseg nare le armi scelse di guadagnare t empo consegnando in caserma i su o i uomini, dopo un colloqui o te lefon ico con il co mandante della 9a Armata Lorenzo Da lmazzo. che a Tirana s tava seguendo l a med esima l inea

La se ra del 9 se tt e mbre i battag li o ni di sta n za a Gj a ko va furono disarmat i dai tedeschi. a eccezione del 3°, che aveva l asciato il presid io nel pom e ri gg io di ri gendosi verso Prirze n ; giu n to a Letaj at -

t orno alle 17 .00, prese posizione sulla collina di Q afè Pru s h , dove , la m attina segue nte , fu attac cato da un m igl iaio d i pa rt igiani nazionaListi. L'attacco fu resp in to , ma il Te ne nte Co lo nn ello Za n zotto c he coma nd ava i I B anagl ione , co ns iderando la scarsità d i viver i a disposizione e la poca sic urezza offerta dal territorio , deci se per il rientro a Gjakova; qui, il pomeriggio ciel g iorn o 10. il Battag li one trovò l a caserma occupata da d isertori albanesi e ingagg iò uno sco ntro feroce pe r disperder li , ne l cor s o del quale cadde il Ten e nte ColonnelJo Za n zo tto. Valuta ndo insicura que l la s iste m az io ne, g li ufficiai i decisero di muov e re s u Pri z re n, dove g iun se r o nel tardo p ome ri gg io de l 12 se tt emb re, dopo ave r s ostenuto lungo il percorso divers i scontri con i ribelli al b anesi, che causarono 6 mo rti , 17 fe riti e 20 dispersi. Il B attaglione era a ll ' oscuro del fatto c he l a Divi s ione stava p er essere deportata in Germania; il reparto di Gj akova era s ta to catturato già il 10 mattina , me ntre gli altr i , a Prirzen. furono avviati a i camp i di prigion ia fra I' 11 e il 12, compreso il 3° Battaglione. L a sens ibile in ferio rit à numerica della Pug li e aveva reso impossib ile qual sias i r esis tenza, e l a dispersione de i re parti non perm ise nemmeno un tentativo di fuga unitario verso il mare.

DIVISIONE PARMA

Di s locata fra Valona, Porto Palermo. Himare, Santi Quaranta , Selenice e Drashovice la Divisio ne Parma acco l se con un certo giubilo l a not iz ia ciel] ' Armist i zio, prefigur an do anch'essa l'agognata fine della guerra e iJ pro ss im o ritorno a casa . Inol tre , la sca rsa prese n za tedesca a Va lona fu in terpretata come un bu o n seg no , nel se nso di una non ost il i tà da parte d ell'ex alleato. Un fonogramma mandato dal coma nd o la matt i na del 9 dalla Perugia informava la Divisione dell ·immi nente passaggio di una colo nn a motocorazza ta de ll a Weh rmacht, le cui intenz.i oni però non era no osti Ii. Tuttavia

75

il G enerale En r ico Lugli, che i l I O agosto aveva assunto il comando del reparto, ordinava a l presidio di Drashovice di schierare tutti i pezzi d'artiglieria disponibili in modo da potere , atroccorrenza, sba rrare a i tedeschi la strada che proveniva da Argirocastro. Il Tenente Colonnello Berardo, che comandava il pres idio, incontrò le pr im e avang u a r die tedesche alle 18 del 9 settembre, e il Colonnello Hi ll ebrand ri volse anche a lui la richiesta di consegnare le armi Ricevuto un diniego, chiese quindi di trattare direttamente con Lugli, e quella sera stessa fu scortato a Valona. Anche il comandante resp in se le richieste tedesche, ma la s ua resistenza fu vana , perché un accordo ragg iunto da l Comando della 9a Armata con la Wehrmacht stabiliva la cessione a quest'ultima de l le artiglierie e di buon a parte delle anni pesanti, e ordinava ai mi li tari iraIiani di non compiere atti ostili. Nonostante Valona avesse potuto essere facilmente difesa dalla Parma , conservando così il porto e permettendo il rimpatrio dei nostri soldati, puntualmente l a mattina de l IO settembre furono consegnate ai tedeschi le armi richi es te , e g li uomini conservarono so lt anto I' a rmamento individuale. Poche ore dopo, le caserme de ll a Parma furono ci r condate dai ted esc hi e la truppa internata nel campo di Ma vrove. mentre gli ufficiali rimasero consegnati in una caserma di Valona . Stessa situazione a Drashovice, dove tutto il presid io era stato internar.o n el locale campo di prigio nia , dove erano confluite anche le truppe degli a ltri capisaldi.

Mentre il G e nerale Lug li e gli altri ufficiali furono depo rtat i in Ge rm ania, i circa 7 .000 so lda ti in te rnati nei v icini campi di M avrove e Dra shoviee furono lib erati il 15 settembre dai partigiani albanesi guidati da Rrapo Dau t.aj Dervishi (che fu in seguito più volte deputato al Parlamento albanese); fra le 02.00 e le 06.00 del mattiJ10 si svi lu ppò infatti l'attacco a quella che e ra in realtà una polveriera , e che colse di so rpre sa i tedesc hi.All'a z i one partecipò anche il capitano Mariatti, già effettivo ne lla Parma. e fra i pochissimi che erano riusciti a fugg ire subito dopo l'arrivo dei tedeschi, portando con sé un mortaio che s i rivelò preziosissimo per la buona riuscita de l! ' ope razione. 1nfatti , aperte larghe falle nelle mura perimetrali, quasi tutti i 7 .000 italiani (tra nne a lc une d ec in e che perirono colpiti daJl e schegge), riuscirono a fuggire, mentre i tedeschi disorientati subivano cons i stent i perdite. Una volta liberati. gli itali a ni si di visero in due gruppi: uno , più consistente. si diresse verso il villaggio di Tragjasi, dove si trovava anche un rapprese ntant e della Missione Militare br itannica il quale, resos i conto delle diffico l tà in c ui versavano

questi ormai ex so ldati. donò loro oltre duecento s terline d'oro, per p ote rs i nutrire e riv est ire. Nei giorni successivi, buona parte di questi 4.000 uomini riuscì fo 11 unosamente a imbarcarsi per l ' Italia da Santi Quaranta, prima dell'irruzione dei tedeschi. L'altro g ruppo , di circa 3 .000 uomini, si era invece diretto a Mesaplik, non lontano da Valona. D a qui. il 24 settembre mosse su Santi Quaranta, ma era troppo tardi: ormai i tedeschi avevano occupa to Corfù e rendevano impossibili le partenze delle navi dal porto cittadino. Si prospettava quindi o una duris sima vita alla macchia. cons id eran do c he le riserve di cibo com in c ia vano g ià a scarsegg ia re , oppu re la possibilità d i continuare a combattere a fianco dei partigiani ; la quasi totalità preferì chiedere osp it al ità ai civi li in cambio di umili la vo ri , ma almeno con la certezza di pote r evitare la fame. Si concludeva così. in maniera assa i triste, l'av ventu ra militare di una Divi s ion e che aveva offerto episodi di notevole valore sulle mont ag ne a lb anesi fra il 1940 e il 1941.

DIVISIONE P E R UG IA

Comandata da l Genera le E rne sto Ch imin ello, l a Division e presidiava Arg irocas tro , Delvino , Fieri , Morgovo, Ho1111ova, Kli sura . Tepelene, Perm e t. un settore che fino al lu glio de l '43 era stato di competenza della Ferrara e che s i era semp r e ri velato d ifficile, perché pullulava di bande partigiane di differente orientamento politico, spesso anche in lotta fra loro , ma unite da un radicato sentimento anti italiano. Sommerso dal caos di amb igu ità che seguì l'annuncio del.l ' Armist izio, Chiminello decise di trincerarsi nel la cittadella militare d i Arg.irocastro se n za preoccuparsi di difende re la c ittà, diramando però ai vari presidi l'ordin e di tenere le truppe a Jl a mano. pronte a qualsiasi even ienza .

Nella notte fra 1'8 e il 9 set tembre le truppe tedes che cominciaro no a muoversi verso Valona , per occuparne il porto. All' a lba una co lonna motocorazzata fu fermata da un plotone di C arab inieri appena fuori Argirocastro: alcuni ufficiali ch iesero di conferire con Chimine ll o a cui rivolsero perentorie richieste: cessione d elle arm i pe sa nti e accantonamento di quell e legge re sotto la so r veg lianza tedesca. Al legittimo rifiuto del Gen e ral e, fu raggiunto un accordo second o cui la Divisione conservava le armi, ma con l 'assic ura z ione di non vo lge rle contro i tedesc hi . Fu anche chiesto di lasciare, nella sala radio italian a, un reparto del genio trasmitte nte della Wehrmach t. e ci s i accorse troppo tardi che fu un modo per controllare e sabotare le comuni caz ioni ita li ane. Ma più grave ancora fu il far prose g uire la colonna per Valona; occupando

PARTE III
76 ,____________ _

il porto, tagliò a l Reg io Esercito la poss ibilità di un rimpatrio v ia mare.

Una comunicazione ciel M aggiore Ti ll mann, a ltro rap prese nt ante della missione militare britannica in Albania , c hi e deva il IO settembre di consegnare le armi a i partigiani a l banesi . sulla base degli accord i anni st izia l i. ma 11011 conoscendo queste clauso le, Chimi nello ce r cò cli g uadag nare tempo. limitandos i per il momento a rassicurare anche i partigian i che, se non provocata. l a Div isione non avrebbe commesso att i ost i li . Anche offerte da parte al ba nese di unirsi a ll a res iste nza fu ro no per i l momento lasc iate in sospeso dai vari pres idi. in atte sa di preci s i ord in i dal comando divisionale .

Il 10 se ttembre furono comun i ca t i mov im e nti t edesc hi su Tepele ne e C h imi nello dispose c he i r epa ni di Kli s ur a e Pennet vi ri pi egassero per fa r m eglio fro n te a ll a possib il e minaccia: dispo se anche che que ll i di Delvino ripi egassero su lla ci ttadella cli A rgi r ocas tro. Qui , la c ittà "civile' ' era già in ma no a partigiani nazionalisti. Poic hé a nc he Tepe lene rischiava cli essere pres to oc c upata dai partigiani. il Colonnello Adami c he coma nda va il pres idi o, cons ig li ò a Chimi nello di co nce ntrare lì tutta l a Di visione; il Generale era però impos s ibilitato a far lo, poic hé la cittadella d i Argirocas tro era orm ai circondata dai partigiani,d i cui no n erano c hiare le in te nz io ni , per c ui , autorizzò Adami ad agire in autonomia Il I 2 furono firmati a lc uni accord i con i partigiani d e l Maggiore T illm a nn. se c o ndo cui la D ivis ione av re bb e attuato inte rruzioni s trada Ii verso Val ona, in funz io ne ant it edes c a. Ma la mossa gi un geva in ri t ardo, perché diversi reparti d e l la We hrm acht avevano già occupato il porto Sempre a Tillma nn fu p roposto che la Divi s ione avreb be ced ut o le a nn i pesanti, mantenendo però qu e ll e leggere. n ecessa ri e per proteggersi durante il trasfe rim e nt o a Santi Qu ara nta da dove si pensava d i potersi i mbarcare pe r l ' Italia , non esse nd o più dispo nibil e Valona Ma non and ò così.

Intanto, a Te pelene fu programmato per il l 3 se ttembre un attacco congiunto d i partigian i e militari it a li a n i co ntr o i reparti tedesc hi . Preceduto però dall a di s truzione d i alcuni loro autocarri da parte dei partigiani , l 'atta cco non fu più un a s orpresa pe rché i tedeschi capi rono la si tu azione e richiesero l 'inv io di un battaglione corazza t o da Gia nnin a che giunse appunto la notte del 13 Avv is ta to dag l i al b anesi, questi rinunciarono a ll a o pe r az ione. co nsiderata adesso troppo rischiosa.

Int anto, a l coma nd o di Argiroc as t ro fu pre sa . dopo ta nte titubanze , la dec isio ne di co nse rvare le anni e aprirsi l a s trada ve rso Santi Quara nt a , decis ion e che la truppa accolse co n sodd is fa z io ne. ma s i

Sopra: settembre 1943, pattuglia mista a Tirana, due gendarmi albanesi con due ufficiali tedeschi.

Sotto: una rara immagine della partigiana Myzeqarja Antigoni Hodo nel 1943, una delle 68 ragazze della città di Fier che si unirono alla resistenza.

I ! ITALIA N I I N ALBANIA 1939/1945
77

riuscì a part ire soltanto la mattina del 16, dopo uno sc ontro con i parti g iani naz ionali sti del Balli Kombetar e nuove pre ss ioni per la cons egna del le a r mi. Nella giornata del 13 giunsero a Tepelene i reparti da Kli s ura (1° e 3° Battaglione) e Permet, ormai disarmati perché attaccati durante il trasferimento delle bande partigian e nazi o na l is te di Alì Bej, che di fatto collaborava con i tedesch i e non rispe ttò raccordo so tt oscritto il g iorno precedente. Gli italiani risposero al fuoco, ma numericame nte inferiori furono sopraffatti, accusando anche 19 morti e 16 ferit i . Diverse altre decine di militari caddero infine prigionieri dei tedeschi; furono invia t i a Drashovice, poco a sud di Valona , e qui in ternati i n un campo provvisor io di concentramento dove già si trovavano i militari del.la Parma.A Tepe lene gli italiani, presi t ra due fuochi, si attestarono nel forte cittadino in attesa d i a ltr i attacchi da parte albanese. Ques t i non ebbe ro luogo. ma il presidio fu circondato dai t e deschi; tuttavia, avanzarono so l tanto la proposta di "sco rtare '' i reparti a Valona , da dove sarebbero stati rimpatriati. In realtà, soltanto un convoglio di fer iti fu imbarcato per Tr ieste due giorni dopo ; il resto fu de s tinato ai camp i di prig ionia in Germani.a Sorte non diversa ebbe la colonna di Argirocastro che tentava di ragg i ungere Santi Quaranta: dopo una mar cia a tappe forzate, vi giunse ro il 22 settembre, e trovarono la città sotto il controllo dei partigian i . Al porto e nelle sue immediate v icinanze erano accampate diverse centi naia di mi l itari italiani, in attesa de ll'arrivo de ll e sospirate navi che li riportassero in Ita l ia. In que i giorni, come accenna t o, giu nsero anc he alcune migliaia di alt r i so ldati. in pr eva lenza della P arma e de ll a stessa Perugia , li berati da i campi di D rashovice e Mavrove a seg uito di un assa l to dei partigiani albanes i. Inoltre, era ne l numero anche il 232 ° Fanteria, inquadrato però nella Brennero .

A ostacolare i piani di rientro, l 'occ upaz ione d i Corfù da parte tedesca , i l 24 settembre; l'isoletta, situata sulla costa dava nti a Santi Quaranta, rendeva adesso ri sc hi oso l'attracco delle navi italiane , sottoposte a li ' artig lier i a de ll a Weh1macht che. il 26, tentò d i occupare Santi Quaranta; nono s tante le sofferenze, la Perugia riuscì a respingere l ' attacco , subendo anche consistenti perd ite Ma la zona no n e ra più sicura. e i l Genera le Chimi ne ll o decise di tentare la via d i Po110 Pa le r mo. I pa11ig i a n i a l banes i , però, prima di l asciar partire gli i tal iani, pretesero ancora una vo l ta la consegna delle anni; C himinello questa volta acconsentì, sulla base degl i accordi di De l vino con gli A ll e ati , nonosta nt e la contra r ietà d i molti ufficia i i La marcia per Po110 Palermo s i svolse quella stessa notte. a pied i ma,

per diffico l tà ne ll e comunicazioni radio, non fu poss ib il e r ich iedere l'invio delle navi dal l ' It a l ia

Per g l i 8 .000 mili t ari italiani in attesa la s i tuaz ione s i faceva sempre più drammatica: i l c ibo cominciava a scarseggiare, i tedeschi erano vicini e pronti ad attaccarli in qualunqu e momento, tuttavia nessuno se la sentì di prendere la via d e ll a montagna, sperando fino al l ' ult imo in un aiuto dall'Italia. Che purtroppo non venne, da Brindis i il comando della Marina non inviò nessuna nave. ll 2 otto bre giunsero i r eparti tedeschi, che non ebbero diffico l tà a catturare uomini ormai di sarma ti e sc oraggiati, de lusi da l fatto che in Italia ci si fosse lettera l me nte d imenticati di loro.

n 4 ottobre L943 , nelle vicinanze di Sant i Quar anta, i tedeschi fucilarono il Ge nera le Chiminello, ins ieme a 120 ufficiali della Perugia Altri 32 furono fucilati tre giorn i dopo a Kuçi, r occaforte dei partigia n i caduta nelle mani dei tedesc hi dopo violenti combatt iment i . Co s ì ricorda qu es to massacro il cappellano mi li tare Giovanni Bonomo: · ' lJ maresc i allo tedesco li finisce co n un colpo nella testa. L'acqua scroscia, avvolge , penetra ne lle fer i te, si fonde col sangue che, a rivoli ver rnigl i , irrora la terra. Il vento fisch ia a turb i na lugub r emente fra le salme, fango e foglie rinsecchiti imbrattando i capelli, i volti, i corpi. Tuon i spaventosi scuotono la va ll e e lampi abbag li anti ill uminano la macabra sce na. La na t ura sembra completare l'opera se lvagg ia dell'uomo e fremere al cospetto cli tanta iniq ui tà Solo i platani piegano le fronde quasi a prot eggere le vittime dall'ira delle intemper ie ed a nascondere pietosa mente l'orrore agli occhi d e i mortali".

Gli alt ri militar i della Perugia , che non 1iuscirono a s fuggire ai tede sc hi fu r ono deportati o de stinati ai lavori forzati nel s ud dell'Albania e in Grecia. Appena 170 ri uscirono a sa lva rsi dalla cattura e a prendere la via della montagna, dove formeranno i I B attaglione Gramsci.

DI VISIO NE AREZZO

La Div isione Arezzo era schierata alla frontiera or ientale dell'A lban ia con la Macedonia, al centro di un disposit ivo che aveva la Divisione Firenze a nord e la Perugia a s ud. A Coriza. se de del comando d i visionale, così com e ai presidi di Pogradec (comandato dal Maggiore France sc o Vista r ini), Bi lis hti , Dard ha, Erse ke, la noti z ia del)' Armistizio giunse per rad io la sera dell'8 settembre, seguita però dalle contradd i ttorie d i sposizioni riguardo a l I' aueggiamento da Lenere ve rso i tedeschi, che sul confine schieravano . fra gli altri reparti, anche il I 0 e 2° Reggimento Granatier i Corazzat i Brandenbmg

PARTElll
78 ~

e la l OOa Di v isione Jager. Qu e Jl a notte, come segnalato da un rapporto spedito da Pogradec al comando di Coriza, furo no avvistati movimenti di trupp e tede sche dalla Macedonia verso l 'A l bania. Il Genera le Arturo Torriano , che in agosto aveva sost i tuito Salvatore D' Arminio Monforte. allertò le truppe presenti a Coriza , e insieme vi richiamò anche quelle s chierate a Erseke mentre ordinò il concentrame nto s u Zemblaku dei reparti di Bilishti e Dardha . Un tentat ivo di parlamentare con i tede sch i a Po gradec quella stessa mattina del 9 non ebbe esito, e poco dopo g iun se dal comando d i Corpo d'Armata l ' ord in e di conservare le arm i e r isponde re a eventuali azio ni tedesc he. Probabi lmente int e rce tt ata la comun icazio n e, i tedeschi cambiarono stra tegia, e poche o re dopo il Comando di Corpo d ' Annata comunicava l 'accordo ragg iunto con il comandante de ll a 100a Jiiger: le t ru ppe italiane avevano Iibertà d i movimento in Alba n ia e potevano conse r vare le arm i , a eccez io ne de ll e mi t ragliatrici e del l ' a rt iglieria. Anche a Pograd ec i tedeschi facevano sa pere di non vo le r compie re azioni con t ro le truppe italiane , aJla sola condizione che conseg nasse ro le armi prima di rie ntrare in Patria. Torriano aveva dato ordine cli evac uare g li avampost i ci rcostanti, che venivano mano a mano occupati da i partigiani a lbanesi , i qual i i l I O settembre ca larono in massa in cit tà ass iem e a l Capitano David Smiley. dell'esercito

Una veduta di Tirana dopo i combattimenti del novembre 1944. La storiografia ufficiale parla di 19 giorni di scontri per liberare la capitale, con 127 caduti albanesi, ma sono dati controversi.

britannico, capo di una mi ssione mi li tare a ll eata in A lbania , chiedendo la co n segna deJle arm i it al iane . Vistosi preso tra due fuochi , e in mancanza di prec i s i ordini superio ri , il Maggiore Vi star ini preferì col laborare con gli albanesi. anche se i suoi uomini era no divi si nei p a re r i, perché la Arezzo era s ta ta fra i repa rti più att i vi nella repressione d e lla resistenza a l bane se . Motivo pe r cu i , adesso, s i verificarono num e ro se aggressioni di part igian i contro i fant i della Divi s ione, per impadron irs i di anni e vestiario In seg uito ai "fatti d i Pogradec", giunse un ordine dal Comando d i Corpo d'Armata di non cedere le a r m i a i partigi a ni, inoltre la mattina de ll ' 11 la A rezzo fu fatta affl uire ne l settore Malici - Pograd ec- Zemb laku . Qui erano giu nti anc he i reparti tedeschi. che rinnov a rono la richiesta di cedere le armi . Nonostante Torriana cercasse di g uada g nare tempo. il 12 sette mbre un ordine de l comando della IX Annata imp oneva di cede re. A Po grad ec, nonostante l ' afflusso di un gruppo di artiglieri a e di un battaglione d i Camicie Nere , la s ituaz ione era ormai co mprome ssa e i reparti ebbero i ·ordine di ripi egare s u Co ri za la sera del 12. Qui i tedeschi avevano già avv iat o la propaganda per il

ITALI ANI IN ALBANIA 19 39/1945
- - - - - - - -u 79 _)-- - - - - --- - - -----

reclutamento dcì ~oldati italiani nella Wehrmacht, cui aderirono soltanto pochi ufficiali. Tullavia in maniera ancora diplomatica. i tcdc:-chì fecero sapere che. dopo la comegna delle armi. la Divisione sarebbe 1,tata ..,postata a Florina. poi a Belgrado e da lì rimpalriata . Fra i più ~ospe llo s i. il Maggiore Vistarini che rino all'ultimo cercò di evitare la consegna delle armj. Ma in quei giorni concitati. con la liberazione di Mu:, so lin, e la ripresa di fiducia nelr Asse. i tedeschi avviarono la loro rappresaglia con la fucila7ione dei primi ufficiali che rifiutarono fedeltà alb Germania, e. '>ubito dopo. con la vergogno~a complicità del Capitano

Giuseppe Tramonti (addelto allo Stato Maggio re della Divisione).dando initio alla decim:.17.io ne dei reparti: ad esempio. la scrn del 17 scucmbre. 23 fra soldati e u fficiali del 53° Reggimento Artiglieria ven nero pas~ati per le armi a Coriza, così come, nella nolle del 18 , 32 militari del 343° Fanter ia. Un a sp ie ta ta rapprci>ag.lia che delle i l>Uo i fr u ll i : co me r iportato i n un rappor to sti lalo da l Tenen te Barbie ri nel novembre succe~sivo. a seguito di q ueg li episodi circa 2.000 uomini della Arcuo pa~sarono alla Wehrmacht. Per chi non adcrì. non rimaneva che la prigionia in Gcm1ania (:-tipati in carri merci ferroviari). oppure diir<,i alla macchia e unirsi ai panigiani albanesi. Tuttavia. nemmeno i soldati che scel,cro di collaborare. inquadrati in un gruppo artiglieria e due battaglioni cli fanteria. ebbero vita facile. pcrc hc.: sempre sogge ni alle perco. se. a un di sc iplina rigidi ss ima e alla fucilazione per la minima mancanza. Quei pochi. sopranutto ufficiali. che scelsero invece di collaborare con 1 tedeschi. s ·impegnarono in crimino-;e azioni di rappresaglia contro la popola7ione civile. in particolare a Pograd\!c. Liboniku. Symi1i. Sovjani. villaggi che furono qua,i del tutto ra:-i al suolo nel corso dei rastrellamenti ,Il la riccrc~1 di partigiani.

IL CONTR IB UTO ITA LI ANO AL LA RESISTE NZA A NTJTED ESCA

Co me accc nnnt o, sc io lt i i reparti co mbattenti, q ue i milit a ri it a li a ni c he.:, p u r non co llabora nd o co n i tedesc hi . era no riusciti a ev it are la pr igio ni a in Ge rman ia, in que l scucmbrc de l 1943 ebbero <lava nti a lo ro due sce lte: o unir, i alla guerrig lia par ti giana e vivere alla macchia. o cercare rifugio p resso la popolazione locale. da cui oucnere vitto e alloggio i n cambio di manodopera. Stanchi di una guerra ormai in utile. impossibilitati a tornare in P atria. in migliaia si adattarono a svo lgere i la, ori più umili. nelle ciuà e nelle campagne. in cambio di un piatto di zuppa e un peuo di pane : si videro così militari i taliani (in panicolare i circ~1 7 .000 sbandati della

Divisione Parma), anche ufficiali, diventati ca l10lai, carbonai, fornai. in condii ioni quasi schiavistiche. aJla cui dure77a s i aggiungeva il terrore per i rastrellamenti dei na1i~1i che non ri.,parmiavano nemmeno gli ammalati negli o,pedali. Tale era la crudeltà degli ex Alleati che alla meti'i di novembre del 1943. un ufficiale italiano che fu trovato giacente ammalato in una chie~a di Punemir, fu ucciso con il lancialìamme.

Inoi tre. sin da subito, :-i prl.'sCntò 111 tulta la .,ua gravità il problema della penuria di cibo. Le campagne albanesi. infatti, da cui i parti gia ni traevano buona pane della loro sw,sbtenLa. non erano noride ; adesso che si da vano alla macchia anche i militari italiani la situazione divcnla\'a in,oMenibile: considerando che s i era :ili' tni7io delle ,;ragioni fredde in cui era ancora più diffici le trovare cibo nei campi, il rischio della fame si faceva ancora più co ncreto. Le uniche possibi l iti'I per affrontare con magg ior i r isorse i mesi più inclementi era no il sos tegno ang lo -amer icano o iI sos tegno da pa rte de l Regno del Sud. Ma gli All eati non con~idcravano s tra tegicamente importante il fronte alhanesc, per cui l'invio di armi. viveri e rirornimenti vari fu sempre molto limitato; il Regno del Sud. invece. non aveva i mezzi per poter porgere aiuto ai militari italiani nei Balcani: ma comunque. mancava anche la volontà. e il disintere,;-;c per le truppe fuori arca era dimostrato. in prima i'>tan1a. dal modo in cui. in previsione dell' Armi..,ti1io. non fo,:-em '>tali predis posti piani per il loro rientro in Patria. Il rbultato fu che l'autunno e l'inverno fra il 1943 e il 1944 furono duris si mi per i militari italiani alla mm.:chia e non furono sufficienti per tull1 le ~tcrline dislribuite dalla misl>ionc militare britannica in Albania. ben conscia della grave situaL1one in cui vcr:.avano questi cinomali cobc ll igcranll. Che. quando non potevano contare Mlii aiuto della popolalione. spesso molto povera. si arrangiavano a mangiare i muli mo rt i. oppu re anche le ianarughe callurare nei bos chi

li sos teg no po rt a to a ll a g ue rri g lia pa rt ig iana fu quindi 111ìnori la1io mn ebbe com un que il suo peso. Ad ese mp io, dei 2.500 militari superst it i de ll a Divisione Arezzo. so l tanto 140 pa%arono nelle f1 1e dei partigiani, dei I .500 de lla FirenLe appena 32. l n to ta le. dei circa 140.000 uomini ~chiera ti in Albania . 20.000 scelsero di combattere a fianco dei parrjgianj. ma due terzi di loro erano dbarmati. con indumenti ed equipaggiamento insuflìcicnti per il clima rigido della montagna. e :-.cn7a mc77i di collegamento fra il comando centrale e i comandi di zona. Le poche decine di muli rima~ti morirono quasi tutti in breve tempo per m.incan 1a di cibo.

PA RTE ITT
80

Nonostante tutto. que'iti militari cominuarono a combauere.

IL COJ\lA 00 ITALIA N O TR U PP E ALL A

MON TAG NA

Fra i primi <;imi atti di rc:-i,ten/a all'occupante nazifascista e di )>Upporto ai partigiani albanc)>i. ci fu. alla metà di settembre 1943. la CO'>titulionc del Comando Italiano Trupp<.: alla Montagna (ClTaM) per iniziativa de l Tenente Colonnello della Regia Aeronautica Mario Barhi Cinti. già comandante dell'aeroporto di St:ijak. Con un gruppo di 300 militari. il 14 si rl!cò alla base partigiana di Arba na. sede a nc he de ll a Mis.,ione Mil itare Alleata. Q u i. a lla p resenza fra g li a ltri di Envcr Hoxha, de l Maggio re Seymo ur e dei rapp rese nta n ti dei pa rt iti alba nes i. espose le sue in tcn,doni di con tribui re a ll a liberazione del Pac~c e -;ig lò il primo aceonJo di resistenn1 an titedc~ca fra ita liani. A ll eati e albanc~i. Questi i punti prindpali: fonna1ionc di un Comando Militare ll aliano delle Truppe a ll a Montagna: il ripristino. per i ~oldati italiani. del Codice Militare di Guerra It aliano: la ce.,sa1.ionc dell'auività di propaganda politica albanc~c fra gli italiani.1116 settembre nacque il I Bauaglione Truppe Italiane alla Montagna. coslituito da tre compagnie. ri<;pettivamente al comando del Capitano Re (prove-

Vulnetari della milizia filofascista, Kosovo, 1942. Due anni dopo in Kosovo l'esercito bulgaro con l'appoggio della resistenza combatté per respingere le forze d' occupazione tedesche.

niente dalla Divi~ìone Orcnncro). del Capitano Ricci (proveniente dalla .,c,ionc quadrupedi di Scijak) e del Capitano Ro~soni (prO\cnicnre dal prc)i<lio aeronautico di Tirana).

Alla fine di seuembrc i rc~ti della Divi,ion1.: FircnLc si unirono al ClTaM. e il 29 ne ai.sun,c il <.:ornando lo stesso Generale Azzi. mentre 13arbi Cinti ru nomi nato ufficiale di collegamen 10 con l'ENLAe la m iss io ne br itannica in A lban ia. Le truppe italiane furo no ri o rganizzare in nove comandi d i :w na. a ffi a nca te ai coma nd i pa rtigiani di dette w ne, ovvero Argirocastro. Bera i. CoriL.n. Daitj, Dibrn. Elbasan. Mati, Peza. Valona. Facevano parte di questa forma7ionc circa 10.000 uomini, provenienti in prevalenza da ll a Divisione Firenze e, per una minoranza, dalla Arc.uo. e operarono principalmente nelle zone di Qafc Shtames. Dcbar. Barbmc~h e Daitj fino alla fine della guerra.

Ai militari italiani spettava. un volt.t al giorno. Il seguente rancio: 200 grammi di pane dì frumento e granturco, 150 dì carne di pecora (o di mulo. -;ccondo la disponibilità). Dota7ione da potersi integrare.

ITALIANI IN ALBAN I A 1939/1945
8 1

quando possibile, con !"acqui s to di una minima quantit à di frutta e verdura pre sso i co ntadi ni del luogo. Tuttav ia . c i furono a nche si tu a1ioni i n cu i fu pos . ibilc nutrire e armare g li uomini con più abbo ndan za di mezzi. Ad esempio. il battaglione del C ITa M di Arbana (c h e dipendeva dulia ~ona di Pcza), fu rifornito co n 5 pi s tol e. 130 fu c ili. 6 mitr ag li ator i e due fucili anticarro, o ltre c he co n nuov e d iv ise, sc ,u1)e, borr acce, za in i , c app o tti , teli da te nda e altro materiale. Probabilme nte c iò avvenne anche in conseguenza de l fatto c he se mbrava imminente un attacco ted esco s u Arba na in quella concitata metà di ottobre. La posizione e r a s tr a t eg ica m e nte importante per il con Lroll o della s trada Tir ana-E lbasa n e la diram azio ne per Coriz a. U battaglione italiano combatté a l fianco della 3a brigata albanese , la notte de l 18 o tt ob re attestandosi s ul la co llina di Vi s hèj. A ll e prime Iuci de ll'alba f urono avv is tati tre carri a rmati tedeschi. c he precedevano due pattu g li e di fanteria. fo rti di una munita com pagnia mortai , i c ui fitti co l pi cos trin se ro dapprima ad arretrare le fo rm az io ni itali ane e albanesi. La man ca nza di coo rdinamento tatti co fece s ì c he nel ripi egamento. alcuni plotoni i t a li a ni e a lbanesi non ri cevesse ro l' ordi ne, e rischiarono di esser e ac ce rchiati dai rede scbi. ln quell'occasione fu determin a nte. ne l re:.pi nge re l'atta cco. il contributo del pl o to ne italian o mortai da 8 I e di una sez ione artig.lieria da 75/13. Nello sco ntro. g l i ita l iani eb b ero tre mo rti e du e fe riti . T tede sc hi. ne l primo pomeriggio , furo no cost rett i al rìtiro, dopo ave r te nt ato a lc un e m a nov re di agg irnm c nt o: tr a ll a nd os i tuttavia di 50 uomin i . c onLro i 200 dei di fe nso ri. era sfuma ta l'occas io ne di poterli prendere prigionieri e sequestrare lo r o le a rmi : in particolare. i partigiani albanei.i non avevano vol ut o ri c hiare un con trattacco. Tuttavia. nemmeno lo pi rit o delle truppe itali a ne era molto a lt o, co nsiderando a nc he la poca collaborazione tatti ca offerta da i pa rti giani In o ltre , pe r m o lti di loro. di ;,tanza in A lban ia da un anno o du c 4uella g uerri g li a fu il battes imo de l fu oco, al quale non era no pe rò preparat i. co ns id erando a nc he il de lic a to c lima morale e p~ico log ico. li I 3 ouobre. la notizia di un pe sa nt e bombardamento ùella RAF s ul campo d'avia1ionc ùi Tirana aveva a limenta to le spera nze di un prossimo sbarco alleato nei B alcani. cosa che invece non si veri fi cò . perché quel fron t e era rite nut o ;,econdario da americani e britannic i. e italiani e albanesi rimasero soli ud c1ffromare i tedesc hi. Fu un seg na le c he a um e ntò l a se nsaz io ne di abbandono e scora me nto d e i combarte nti italiani. e co ntribuì al pros s imo sc i og limento de l C lTaM In fa tt i , a seg u ilo dc ll c1 battaglia

di Arban a. ci furono s ubito vent i defe z io ni : si preferiva cercare l avo ro in città o in campagna. an2-iché conti nuare a comba tte re nella più to t ale incertezza, senza un conc r e to aimo alleato. on fu que to l'unico episodio del genere. 11 21 ottobre. i resti de l I O Ba tt agl ione della Firenze. schi era to s ul M onte Daiti. fu duramente attaccato da due batta g l io ni di fanteria tedesch i , appog g ia ti du milizi an i alba nesi nazi on alis ti e g ruppi d ' art i g l ieria ; fu t e nt alél un a res iste nza che , a ca usa d e l soverchiante num e ro di forze nemi c he s i rivelò vana, e. s ubite g ra v i perdite , i l reparto fu cos tre tt o ad a bband ona re la posizio ne e con essa le sco rte alimemari . di munizioni e materi a le va rio c he sarebbe s tat a preziosissima per affronta r e i mesi più freddi. D opo que5.to grave epi od io. il battaglione i. i sc io lse parte degli effettivi en trar ono ne l la 2a bri ga t a parti g iana , parte cercarono e o tte nnero rifu g io presso la popolazione de i vi ll aggi vici111.

Per chi co ntinu ò a co mbatte re , il 9 novembre ci fu lo sco ntro con i tedesc hi nella valle de l f i urn e Pezé cui pre se parre il ba tt ag li o ne di Arb a na. Du e battaglioni della We hrma c ht , lanci a ti a lla conquista della posizione di Peza. attaccarono i reparti i ta liani e albanesi co n una ove rc hianre pot e nza di uomini e di fu oco, e in poche ore risolsero lo scon tro a loro favore. Il battaglione i taliano ebbe dive r e vittim e e prigionieri. e dopo qu e ll a sfo rtun ata azione s i scio lse. A l c uni d eg li e ffettivi entrarono s i ngo larmente ne ll a res i s t e n za a lbane se, a ltri prefe rir o no cercar s i un la vo r o ne ll e ca mpagne v ici ne. L e ragioni de li 'insuccesso mi l ita re si sp ie gano pe rché. tatti ca me nte. i battaglioni e r ano s ta ti impi ega ti mal e : di . po ne ndo so lt a nt o di armamemo leggero. avrebbero potuto cond urre imboscate e preziosi azioni di sabo taggio con tro i cede chi. ma non avevan o modo né mezLi di comrastare attacchi contro le pos i2-ioni. M a ciò non dipese dai s in go li coma ndanti itali a ni . in qu a nto le richies te d' impi ego ve nivano d i r e ttam e nt e dal coma nd o alba nese. Fu qu esto un eleme nto c he dete r iorò i rapporti fra ita1iani e albélnesi: un altro, fu l ' a tteggiamento ambigu o t e nuto da qu es t i ultimi nei confronti d e i vari repani : infatti. ve r o qu e lli giudicati indi s pensab il i , come artig l il:ria. genio compagn ie mortai e s anità. rE:-.JLA no n s volgeva propaganda po liti ca. non avendo interesse a c r eare attriti: invece. v..:n,o la fanteria it - liana, si verificaro no spesso veri e propri ricatti: aderi re al l a dottrina comunista in cnmbio dell'arruolamento ne ll e formaz ioni pa rti g i ane . c he s ig nifi cava un m ini mo di cibo garantito.

A l l 3 dic e mbre ri s ult ava no ancorn operan ti. c1I fi anco de ll e b r ig c1te partigia ne al ba nesi, alc.:uni

PARTETTI
82

spa ruti reparti italiani s ul Monte Dairi .a lc uni ne ll a va ll e d e l Cc rm en icke e altri a Cori za . o ltre alla 6a

e 9a batte ria d e l 4 1° Art igli e ria de lla F ire nze . impiegare a l fronte a seco nda delle necess ità de l momen to. La 9a. aggrega ta alla brigala cli Mcheme t Sheu. pre e parte a diversi combanimenri neJJ' AJbania centra le e me ri dio na le, e spesi-o il s ue> apporto fu ri olutivo nel respingere la Wehrma cht. M a si trauò di un ·eccezione. o n ci so no cifre precise. ma per g li a ltri repart i italiani s i s timano poche decine d i effe tti vi ciascu no, affama ti e male armali. A rendere d uri ss ima l a si tu azio ne dei comba tt e nti a l la macch ia. l a sp ie tata tattic a tedesca cl i attaccare i v illa gg i e distniggere o razziare le sco rte di c ibo , s u ll e quali c ivi li e partigia ni ( it a li a ni comp res i) no n po tevano più co ntare. U n c rimin e che va ben o ltre i limiti del codice di guerra, e che cau ò la monc per fame di ce ntinaia di persone. Fu un peregrinare continuo fra le momagne. in mezzo aJla neve. al fango e al freddo. nel tentativo di !>fuggire ai rastrellamenti tede sc hi, non sempre benvi ti dai civ i Ii perché la loro presenza espo neva anche loro. come abbiamo v is to a l ri sc hi o di rappre sag l ie.

Dopo un lun go peregrinar e, que ll o c he res t ava ciel C lTaM s i s t a bill , alla fine cl i genna io el c i 1944. ne l

Una vittima degli scontri a Tirana del novembre 1944. Le fonti storiche locali di parte comunista, quelle inglesi e i dati dell'esercito tedesco non concordano su come si siano svolti i fatti che hanno portato la capitale albanese a tornare libera.

Yillaggio di Kopren c ke. nel!' AJbania cemromeridionalc . Qui connuirono anche un cen tinai o di militari ormai sbandati. c he riuscirono a trovare c ib o e rifugio. li c lima era comunque di incert ezzn . mancando notizie ~ui movimenti dei tede sc hi ne l Pae se . e scarse era no a nc he quelle dai parti g ia ni . perché i sen ti e ri innevat i li te nevano lo nt a ni da quegli scomod i itin e rari. La stessa ragione aveva a ll o ntan a t o a nc he i tedesc hi. concentrati ne JJ e operazioni co ntro le città. e quindi g li ita li a n i po teron o godere di una relativa tranquillit à. M ano a mano che g l i -;bandati recuperava no le for7e, ven i vano fomiti di un po· di denaro e mandati. con l'intermediazion e dei capi parùgiani. presso famiglie del luogo che potessero o pilarli o dar

lo r o la vo ro . M o lt i a lt ri. malati di tifo. malaria o gravemente fe riti. non poterono purt roppo esse re curati per mancan z a cli medicinali e s trum entazione medi ca, e morirono miseramente fra le

TTAUANT IN A LBANIA 1939/1945
83

montagne a l banesi. Co n il progressivo ritiro dell'esercito tedesco s i formavano nel P aese zone di "vuoto is tituzionale" dove bande di guerrig lieri non comunisti, i ntuendo come inevitabi le la vitto ri a finale dell 'ENL A , cercavano di costruirsi una "fede politica" da poter spendere a lla fine de l conflitto , e uno dei modi fu anche quello di attaccare i repani ital ian i con I' acc u sa di sp ion aggio a favo re dei tedeschi. Furono n ecessar i , per il CITaM come per a ltre formazioni ita li a n e , dei salvacon dotti che a ttes t assero il loro contributo alla resistenza. e li mettessero così al riparo dalle vendette opportunistiche dei parti g iani dell'altro schieramento politic o.

Nel giugno del 1944 , sulla base di un ' intesa fra la Missione Mii itare allea t a e lo Stato Maggio r e dell'ENLA , fu dec iso lo sc i oglimento d e i reparti del C ITaM ancora (s ulla cart a) es iste nti , e i supe rs titi, per la maggior parte malati e fe riti, furono r impatr i ati s u na vi br i tanniche che li sbarcaro no a Bari . Il 5, il Generale Azzi ricevette la comunicaz ion e dello sc io glime nto e pochi giorni dopo ebbe inizio la marcia verso la Penisola di Karaburun, dove avve nn e l'imbarco. Pur condotta di not te p er sfuggire a i possibili assalti tedeschi, fu l ' ultimo ostacolo prima d e ll 'agog n ato ritorno in Patria di quest i sfort unati combattenti.

FORMAZ I ON I PARTIGIA NE ITALIANE

Oltre a l CTTaM operavano in Albania anche alcune formazioni autonome che, senza più legami con il Regio Esercito, avevano assu nto con not at i politi ci e si erano unite a lla lotta partigiana integrandosi ali ' interno delle grand i unit à albanes i. Ad ese mpio , a ll a fine di sette mbre de l 1943. si cost ituì un eroico g rupp o d i part igia ni italiani attorno alla figura del Capitano Mario Fa n tacci , già addetto alla Sezione Operazioni de l comando della Di visione Mod ena; preso pri gio ni ero dai tedeschi, assieme al suo reparto, il 13 settemb r e '43, riu scì a fugg ire con a lc uni commi litoni il 29, e si u nì ai partigiani albanesi . Rim ase tra le loro file fino a l 30 novembre dell 'anno s uccess i vo , prima in forza al Battaglione Gora-Opar i , e po i al la IV Bri gata. Dai supers titi della Firenze a seg u ito de ll a sa nguinosa battag lia di Kruje (22-2 4 se t tembre) , 47 soldati che erano s tati affidati dai partigiani a lb anesi alle cure di fam ig li e di montagna , sce lsero d i co ntinuare a combattere al loro fianco, formando la Compag ni a Frate lli Ba ndi e r a, inse ri ta ne l B attaglione R eshi t Co ll a ku. Nonosta nte avesse preso parte a tutti gli scontri sos tenut i da l suo r eparto, la Compagnia fu sc iolt a nel gennaio del I 944. quando la scarsa disponibilità di viveri ren d eva dif-

ficile t enere insieme quasi 50 uomini: alloggia ti , su richiesta degli s t es s i partigiani alba n esi presso fanùglie di montagna . Ja Compagnia continuò però a operare "alla spicciolata" , con azioni d i sabotaggio condotte da squadre di 3- 4 uomini, fi n o a ll a liberazione d e l Paese.

I l Battagl ione Palumbo nacque su iniziativa di una compagnia di mortai da 81 de l 129° R eggi mento d ella Perngia, che riuscì a evitare le deportazione e fu tra i primi g rupp i italiani ad aprire il fuoco contro i tedeschi, a S anti Quaranta, nell'ottobre d e l 1943. Comandava il re p atto il Tenente Ermanno Ce lestin o. Rifu g iatisi sulle m on t ag n e e un itisi alla r esistenza albanese , gli u omini f urono assegnati a l 5° Battag li one della V Br igata pa11 igia n a; a ll a n ascit a d el Battaglione Palumbo, intit o lat o a ll a memoria d i un militare unitosi a ll a r es i ste n za cad uto a Peshkopi n e ll' es tate del 1944, si giunse il 25 novembre seguente, quando il comando d e lla B rigata dec i se di riunire in un unico reparto tutti gli italiani c h e operavano alle s ue dip endenze . Ne apprezzavano l'eroismo, in p artico l are della compagnia di Celesti no , che prese pa11e a qu asi tutte le battaglie d e lla V Brigata, fra Argirocastro, K l isura , E l basan, Tirana

Ma il repa rto piì:1 num eroso di panig i an i itali an i fu il Battagl ione Gramsci, cui dedichiamo un capitolo a parte.

IL B ATTAGLIONE GRAMSC I

Dopo la sanguinosa battaglia di Kruje, combattuta fra i l 22 e i I 24 s ettembre, n o n tutti i reduci della Firenze scelsero di unirsi al CITaM; molti preferirono gettare le anni e chiede re r ifugio in ca mbi o di lavoro presso famiglie albanesi. A ltri , invece, sce lsero di continuare a co mbatt e re, ma direttamente a fianco dei partigiani comun ist i , che r appresenta vano la fazione più numerosa della resistenza. La medesima scelta era s t ata compi uta a nche dai supersti ti della D i v is ion e Perugia. e ai primi grup pi di 01mai ex militari it aliani, ancora armati di fucile e mitragl iatrici leggere , che s i prese ntaron o a l coma nd o d ella l a Brigata part igia n a, chiede ndo di e nt rarvi a combatter e, fu offe110 di c rea re un prop1io battag l ione con un proprio comand ante L'offerta. form ul ata il 9 otto bre, veniva direttamente dal comandante dell a Bri gata. Mehmet Shehu. e fu prontame nte acce t tata : l 37 combattent i italian i dava no vita a l Battag li one Antonio Gramsci, al cui coma n do f u desig n a t o il Serge nt e Terzi Iio Ca rdina li , già effett i vo del I 27 ° Reggimento Fanter ia della Firenze, mentre Alfredo D'Angelo ne divenne commissar io politico.

I tedeschi non avevano però rinunciato a r ioccupare

PARTE TTT
84

Berat , e il 15 novembre sferra rono un violento att acco che si sarebbe r isolto in un massacro dei part igiani ital iani e albanes i La causa princ ipale dell a sconfi tt a non fu tanto l'inesperienza degli uomini del Gramsci in materia di guerriglia part igia n a, quan t o i l tradimento di un comandante partig i ano albanese e il poco coraggio di un altro; Xhelal Staravecka, in aperto dissenso con Hoxha per le interferenze tit in e nella resistenza albanese, decise di diventare una spia a l se r viz i o d e i tedeschi, e non soltanto li informò de ll 'e ntità de ll e fo r ze italiane presenti a Berat, ma o rd inò anche a J suo battaglione ( di s locato sul fiume Osum ), di abbandonare la posi zione, lasc iando così scoperto il fianco s.inistro della città e favorendo la penetrazion e dei so ldati de ll a Weh r macht.

A l le 05 .30 del 15 n ovembre i tedesch i scat enarono l'attacco, contro i quasi 200 uomini del Gramsci e i circa trecento partigiani alba n es i che erano rimast i a l loro fianco ; s u Berat si scatenò l'inferno, dall'alto sparava 1'aviaz ione , da terra i potenti cannoni dei pan zer, e dopo aver creato il pan ico a ll'int erno, anche la truppa comi n ciò ad avvicinarsi, sfrutta n do in particolare il lato si ni s tTO lungo il fiume , lasciato sguarnito dal tradimento di Starav ecka. Nonos t ante i tentativi di resistenza, i partigiani cap irono ben presto che la s itua zione era orma i compromessa, i cadaveri si contavano a decine per le s trade, a n che di civ ili che t e n tavano la fuga , perché i tedeschi non ebbero, a l so li to , pietà di nessuno . Dopo c inqu e ore di aspri combattimenti , i partigiani furono costretti a evacuare la c ittà, e fuggiro no dal l a to del fiume; il Battag li one Gramsci pe rse 146 uomini. fra morti e prigioni e ri: fra i caduti, anche Antonio Vescarella, commissario po li tico della seconda compagnia. I s uperstiti, mo lt i dei qua li fe ri t i , cercarono rifugio nelle campagne, e poi, nei giorni seg ue nti, tornarono in montagna per ricostituire il Battaglione.

Pur prova t i dalla s confitta , i part igiani it a li a ni decisero di continuare la lotta , pur nell e dure co ndizioni dell'inverno a l banese e il 21 presero parte a un'altra sa n gui nosa battag ]ia, quella di Tendesse Qyp it , posizione strategica di montagna che chiudeva l'accesso verso Kli s ura e Permet, ma anche favorevole alla d i fesa e da cui le fo r ze partigiane avrebbero potuto lanciare attacchi verso i fondovalle. Qui. al fianco di due battag li on i a lb anesi, affrontarono i temib ili Werwolf, r epa rti dell e SS s pecia li zzati nella repressione della guerriglia partigiana, i quali, g i à dal l a metà de l mese avevano avvi ato l 'o pe razion e Seyd litz , rastrellando il territorio. Aveva n o per ò lasc iato sguarnita que ll 'i mportante posizione, e i partig iani riu sc irono a occupar-

Sopra: carristi italiani nel settembre 1943. Sotto: partigiani comunisti nelle vicinanze di Tirana, 1944. Dopo l'evacuazione dei reparti tedeschi e la liberazione della capitale il 29 novembre 1944, venne costituito il Governo Democratico dell'Albania.

ITALIANI IN ALBANIA
1939/1945

la pr i ma c he i iedeschi. dopo averli avvistati. vi giungessero a loro volta. Mentre il Gram sci e un battag li one albanese tenevano impegna t i i tedeschi su l fondovalle. l'ahro battaglione guidalo dallo stesso Mchm e t Shchu raggiunse la vetta. e l'artiglieria tedesca parava qua s i senza so ta dalle v icine alture di Yeleshnja e Karakolli. Intanto. nei boschi. italiani e albanesi respingevano con fucili e bombe a mano gli as!>alti tede chi ma nonostante !"inferiorità degli armamenti il nemico non sfondò . almeno per il momento. i ei giorni seguemi . iufa ni. I" artiglieria tede ca riprese il feroce canno neggiamento e i partigiani furono cos tretti a ritirarsi nei villaggi di M alind. Muzhencke. Strenec. Qeshibes e Komanda.

Il 28 maggio, a seg uit o della confe renza che il Partito Comunista A lbanese te nne a Permei. f u decisa l'organi zza7,io ne dc li" ENLA in divisioni, ognuna composta da tre bri g ate. li Gramsci fu assegnato alla I Di v is ione. composta dalla J. IV e V Brigata. A seg uit o de l tentato uttacco a Su lova . tedesch i e naziona li s ti 1:inciarono ai primi di giug no una vasta operazione repress i va con tro la l Divi s ione. ne l settore de l Monte Tom or. e i part igiani furono costretti ancora una volta ad aprirsi la strada per raggiungere la zona operazioni loro as:-.egnata; s i trattava de ll a direttrice Poli .- Labinot-Cermonikc-Dibra ( nord del fiume Shkumbini). dove avrebbero dovuto colpire le vie di comunicazione fra tede chi e n azio naJi s ti e distruggere quanti più possibili presidi e piazzeforti. ol tre a rafforzare la presenza comunista nelle aree liberate. In tal modo i cercava di stabilire un certo controllo del territorio anche nel nord del Pae se. 28 giorni durò la marcia della T B rigata. per evitare g li agguati dei Werwolf. che sparavano con armi ad a lta precisione e anaccavano anche di notte. Fo r1unatamen1e. grazie all'aiuto delle g uide e a i co ntinui tu midi guardia durante le soste. pur intu e nd o la vici nan za dei tedeschi e dei nazionalisti. non c i fu mai !"occas ione di scontrarsi con loro. Ad aiu tare i partigiani ne ll a lunga marci a, un lancio effet t uato da ae rei inglesi, con c ui furono rifornit i s i.a di vestiar io, viver i e med ic in e . s ia di armi fra c u i le mic idiali mine mim e ti zzate ant iuomo, cd esp losivo al p lastico, uti le per i sabotaggi dei ponti. A que s t' ultimo compito in particolare fo dest inato il Gramsci. una volla g iunto in zo na operazioni. Ben quaranta furono quelli distrutti dai g uastato ri del Battaglione. che con coraggio ri schiavano la vita in cambio di un po· di cibo . mentre gli ingle!:>i , che dirigevano le operazioni . se la passavano decisamente meglio. È neces ario sottolineare che la collaborazione fra gli Alleati e i partigiani comunisti era oltanto di comodo. perché. gli

americani in part ico lar\!, enano foru.:mcntc so!>pe tto s i del loro orientamento politico. e preferirono lasciare agli ingle si qual siasi conta tto diretto: questi. da parte loro. concedevano so ltant o gli aiuti strettamente neces ari alla lotta antinazis ta. ma paventavano una pos!>ibilc egemonia comuni!>ta nelr Albania del dopoguerra.

Anche grazie ai sabotaggi italiani. la lotta di liberazione proseguiva inces~antc e restate del 19+4 vide il Gramsci impegnato 5,ullc colline del villaggio di Gjorice. a nord -oves t della città di Dibra. ormai tolalm ente accerchiata dalle forze comuniste e prossima alla liberazione. Fu durante questi scontri. per la preci!>ione nell"assalto al vi ll aggio di Strelsa. che 1"8 lu glio ca dde s ul campo il coma ndante Terzilio Cardinali , s uc cessivame nte decora to di Medaglia d"Oro a ll a Mem o ria Con lu i cadde ro anche i pa 1tigian i Re nato Donn i ni e Rocco Cons igl io. C ardinali fu sos tituit o da l suo v ice Giuseppe Monti, e non osta nt e le doloro~e per<l ite, I · i mpc to de l Gram sci non ve nn e meno e tcde!>C hi naziona li s ti furo no costretti ad abbando nare le po iz ioni arre trando su lla dire 1trice D ibra-Burrel i. Sentendosi orma i co ntinu amente incalzati. tede sc hi e nazionaUsti adottarono una s ubd o la tec n ica cli rit irata. cioè q ue ll a di bruciare i villaggi c he erano costreni a evacuare . rallentando co ì ravanzata dei partigiani.

Vista la buona prova data nel sabotaggio dei ponti. il Gramsci fu ancora utilizzato in azioni del gene re. costruendo barramenti anticarro lungo la tracia Peshkopi-Burreli. così come nel far i.altare le linee telefonich e e tel egrafiche. L·e ercito tedesco i muoveva con gra nd e organizzaLione. e le colonne erano spesso segui te da mezzi per il movimento terre stre. o comunque da panzer con pale meccanic he. e ciò consentiva di ricoprire le fosse ant icarro. Se però accadeva che i ted esc hi a rrivasse ro quando il lavoro era ancora in fa se di compimento, o comunque co n i parti g iani anc<>ra in :wna. durante la sos ta forzata qu est i a u accavano i co n vogli riu scendo ge nera l mente a d is tru gge re almeno un paio di automezzi e occas iona lm e nte a fa re qualche v ittima, p ri ma c he i re pa rt i di scoria apr issero il fuoco e fosse nece ssa rio ritirars i, perché sa rebbe s tato un suicidio in gagg iare banaglia po tendo con tare so lo su fuc ili e bombe a mano. con tro mitrag liatori. cannon i, carri armati e mortai. La prima di queste azioni ebbe luogo il 2 ago to, nei pressi del vi ll aggio di Murr. propedeutica a un 'o perazione di vasta portata per liberare Burreli e i villaggi circostanti di Gerrn eni. Rrcmulli. Shtogu, Rrc:-.heni: violenti attacchi furono lanciati sui capi. a Idi. ormai presidiati soltanto dai nazionalisti albane i. e in poco più di

PARTEIIl
86 ---------------

una se ttimana furono lutti co nqui stat i. A mano a mano che la re. istcnza este ndeva il uo controllo su l 1erri 1orio. a um enlavano anche i suoi effettivi. e furono molti g li italiani che. dopo me s i di vita ..civile'". scelsero di tornare a combattere a fianco dei loro connazionali e il Gramsci sfiorò i 280 effeuivi. Inoltre, il Ba11aglione aveva migliorata la sua dotazione di armi. perché nei depositi della milizia fascista si rifornì di mitragliatrici pesan ci Fiac 35 e mitragliatori Breda, e in settembre . anche in seguito alraumento degli effe ttivi. fu effettuata una completa riorganizzazione. I mesi che seguirono videro lo volger i di azioni di sabotaggio e occa ·ionali scontri co n i tede chi e i nazionali sti. con questi u!ti mi che spcs o si arrendevano e c hiedev a no di entrare nella resistenza com unis ta. Alla fine di ollobrc il Gramsci fu trasferito a Vore , a no rd di Tirana , in vista de ll 'ope raz ione di riconqui sta della capi ta le: pe r tu tt o il me se furono eseg uiti i co ns ue t i sa bota gg i lun go le p rin c ipali strade d ella regione. Uno sfo rzo che ven iva aggrava to dalle soffe re nze portat e dall e malattie , poiché il Battag li one aveva decine di cas i di ma laria, pellagra, tifo , che, pur non esse ndo mortali nella maggior parte dei cas i indebo li va no comunque l'operatività degli uomini. Gli sco ntri più duri si ebbero fra il nod o str adale di Vore e il vi lla ggio di Ka shar. che i tedeschi in ritirala dcllcro alk fiamme: e nel

tentativo di apr irs i la v ia di fuga verso nord, ca nno negg iarono quasi senza interruzione Je alture circoscanti dove erano an nidati i partigiani. Tuttavia, riu scirono so lta nt o a forirne due e a ucciderne un o. poiché si mantenevano a debita distanza runo dall'altra per non formare mas a che offrisse facile bersaglio. invece. furono ben 13 i tedeschi uccisi nel co rso dei rapidissimi assalti con le bombe a mano. Era comunque difficile tenere bloccata la colonna nemica senza farsi spazzare via dalle cannonate, ma iJ Gram sci riu . cì a resistere due giorn i prima che giungessero di rinfouo la X e la XXTV Brigata. Una parte dei tedeschi riuscì a fuggire. ma le po sizio ni altorno a Yorc erano ormai co nso lid ate e ai primi di novemb re il B attag li o ne s i spostò verso Tirana, già accerchi ara dalle truppe com uni ste e i n procinto di cadere, e ri conquis tò la posizione di Ponte Erzen catturandon e la g uarni g ione e co ntr ibu e ndo a ll a cattura d i un 'a ltra co lonna tedesca. Fi no a l 17 novembre prese pa rt e ad a ltri scon t ri a Fa rk a, Pe tre la Mushqete , poco fuori Tirana. dove a nco ra s i nascondeva no g rupp i ar mat i di nazio nalisti. In c ittà, in vece, alcun i repa rti del Battaglione

Partigiani comunisti albanesi della V Brigata, 1944. La brigata fu costituita nel 1942 e nel 1944 si riorganizzò in cinque battaglioni composti da 900 volontari in totale, per la maggior parte giovani.

ITALIAN I I N ALBAN IA 1939/1945
87 ,______________

erano a fianco degli albanesi c he era no riusciti a entrare e ingaggiarono una furiosa ballag lia strada per s trad a con tro i tedeschi e i nazionalisti. li 17 novembre Tirana cadde nelle mani dei comu ni sti . J'ul1imo gruppo di tedeschi riuscì a fuggire alle 5 del pomeriggio.

E anche il Battaglione Gram ci ebbe il privilegio di sfilare. il 28. per le vie della capitale liberata. el 1944. nel corso delle ope-razioni da gennaio a novembre, il Battaglione aveva perso 15 uomini. quattro dei quali caduti a Tirana nei giorni della battaglia finale. e gli altri dura nte i vari scontri ulle montagne. Catluta la capitale. in dicembre il Battaglione partecipò alle ultime operazion i di rastrellamento dei nazifascisti nella zona di Scutari sino al confine con i l Montenegro. li Paese andava lentamente pacificandosi, e i I Gramsci, trasformat o in Divi :, ionc (per riun ir vi Lutti i parti gia n i italia n i che avevano comba ttuto a fianco de g l i a l bane s i). fu tra sfe rito , ne l febbra io 1945. a Mil oti , ne ll a reg io ne del M a t i , co n co mpit i di contro ll o de l te 1Tit orio, mi li tare e po l it ico. A parti re da ll 'es tate , comi nciarono le o peraz ioni cli rimpatrio dei 2.500 effetti vi, cos ì come di quegli ex mil.itari che, na scos ti presso quelle fam iglie che li avevano ospitati in cambio di lavoro. cominciava no adesso a ca la re a Durazzo nella speran7.a appun t o di poter tornare a ca a. Mo lti comandanti della Gramsci collaborarono con gli albanei.i per velocizzare le operazioni di rientro in It alia dei loro connazionali, e a loro i unì anche il sottm,egretario alla Difesa. il comunista Mario Palermo. che si recò più vo lte in missione nel Pae e: ai partigiani della divisione fu conce~so il privilegio di farlo con nnti gli onori e conservando le armi. Gli a ltri poterono imbarcarsi

inglesi ma senza cerimonie.

u i meai messi a d isposizion:~d:a:g:l:i-- -= -

EPILOGO

È doveroso riconoscere c he, se g li italian i in Albani a riu sc i rono a sa l vare un minim o di onore mi li tare. lo s i ù cve a l sacri fic io di quei militari c he. traditi da l proprio Re e dai propri comandi. scelsero di contribuire a liberare il Pae e da quell'invasore delle cui file. paradossalmente. avevano anche loro fauo pane. Ma non si Lrallò di una ~cella di comodo. quanto di s chierarsi

da ll a pa11e g iu sta {eticament e parlando). di coloro c he di fendevano la propr ia 1erra e le propriie famiglie da un nemico che aveva vaneggiato di dominare l'Europa

D opo quattro anni d"occupazionc mililélre. dopo tante vessazioni (ma qua~i tutte da parte delle Camicie Nere) ulla popolazione civile. dopo le immani soffercnLe dclrassurda campagna di Greci.a. giunse il momento di riappropriarsi della propriia coscienza, di ri:,coprirsi uomini e aprire gli occhi sulla realtà. li nazi fa ci mo . Lava affondando. dopo aver seminato morte e distruzione. e ancbe senza essere nece:,sariamcnte comuni~ti convinti (no,n tutti gli italiani che combatterono nell"ENLA lo erano). era necessario abbattere il mostro. Per questo, al di là delle connotaz io ni poli tiche dellle varie bri ga te partigiane. g l i itali ani c he e ntrarono ne ll e loro fi le lo fecero con coere nza e coraggio, dopo che in It a li a, a co min c iare da l Re Vi u o r io Emanue le U1 e co ntinuand o con lo S t ato Magg io re, c h i dov eva pe nsare a lt a tu te la d e i m il i tari italiani s i era dato a ll a fu ga.

L'unico modo per sa lva re la dignità.era porre rimedio ag li erro ri falli i n pas~a10 da quel lo stess,o sovra no e qu egli s tessi General i riabi litando così la reputazione dell' It alia in A lb a ni a. M olti pagarono con la vita, uccisi dai nazifascisti. oppure dalla fame e le malallje. Ma morirono da uomini liberi

I partigian i della Brigata Gramsci, composta in gran parte da militari della 41 " Di visione fanteria "Firenze " e della 53• Divisione fan teria "Arezzo ", che in Albania alla data de/1'8 settembre 1943, non vollero arrenders i a /l'esercito nazista; combatterono d uramente per poi un irsi con i volontari comunisti albanesi.

PA RTEilf
-:=-=-----.:::~!r"-.::-~~-1
~;..~~~~---=
88

Nasce un ' opera senza pre ced en t i , dedi ca ta agl i aerop lani di tutte le f orze aeree che hann o pres o parte al sec ondo con flitt o mond ia l e. Un a t rattazione inedita, mai te ntata fi no ad ora, in 21 vol umi ricca mente ill ustrati ; un l avoro se nza precedenti per mol e di dati e numero dei sogg etti trattati. Uno dei motivi dell ' eterno fasci no della stori a è ch e i n realtà muta continuamente , nel senso che i ric erca to ri trovano se mpre nuovi documenti e noti zi e e infa tti , proprio nel corso de ll e ricerche compiute per quest ' enciclop edia , si è scoperta l ' esistenza di ae ro pl ani che erano stati ignorati o dime nticati. La trattazione dei ti pi descri tti i ncl ude tutti quelli che sono stati costruiti ed hanno volato nello spazio di tempo com preso tra l ' i nizio e la fi ne della guerra (o che in quel peri odo hanno pre stato comu nque servizio) , ci oè tra 1'1 settembre 1939 ed il 2 settembre 1945 .Ben 698! Tutti i tipi sono trattati sud di visi per nazione e, in quest ' ambito , secondo l ' ordi ne alfabetico

I LA TRATTAZIONE E SUDDIVISA SECONDO QUEST ' ORDINE:

I STATI UNITI

3. UN I ONE

5.

7 .

Iugoslavia ,

,

PREZZO SPECIALE PER CHI PRENOTA SUBITO I PRIMI 3 NUMERI, € 25 COMPLESSIVI (I NDICANDO OFFERTA

GIAPPONE
Voi. 1: 35 tipi SOVlfflCA Voi. 1: 31 tipi Voi. 1: 31 tipi
Voi. 2: 36 tipi Voi. 1: 35 tipi Voi. 2: 28 tipi Voi. 2: 34 tip i Bassi , Voi. 3: 37 tipi Voi. 2: 33 tipi Voi. 3: 28 tip i Po lonia
Romania
Voi. 4: 37 tipi 4.GRAN 8. ALTRI STATI Svezia 2. G ERMANIA BRETAGNA 6 . ITALIA Australia , Belgio , e Svizzera con Voi. 1: 39 tipi Voi. 1: 28 tipì Voi. 1 36 tipi Bulgaria , Canada , complesslv l Voi. 2: 36 tipi Voi. 2: 26 tipi Voi . 2: 36 tipi Cecoslovacchia , 38 tipi. Voi. 3: 29 tipi Voi. 3: 28 tipi Voi. 3: 37 tipi Finlandia ,
FRANCIA
Lituania
Paesi
,
,
ENCICLOPEDIA DEGLI AEREI MILITARI) • D ELTA EDITRI CE

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.