ANNO 'H" - JfASC. JY
GENNAIO-FBBBRAIO l947
GIORNALE DI
MED'ICINA MILITARE Cum 3ar.ir~te "Dirfr:s in a.rmés l
/
PUBBLICA. TO ..4 CURA
DELLA. DIREZIONE GENERALE Di SANJTi J!JLJTAP.E
DIREZIONB REDAZIONE E Al\lMI!':ISTRAZIONE 1 MlNIS'J.'ERO DELLA biFESA- ESERCITO - RO~IA
l
SOi\1/MARIO PUNTONJ: Prc.:cunori cJ artefici dell'antico Istituto J'Tgicne di Romn :Il Vimiorù: Pag.
IMPER. \TI: e locali
Gencr:~~!ità
dì chirurgi:t di guerra - Infezioni g;..ncr:ùi )l
MORANDI: Enti funzion:1:i in nnchi!o~i dclb sctl[lOio-omera.:c <: osteotomia ùcrotaÙ\":1
TOLONE: monio
Autolesionismo
psichico
-
lnto~<.icn7 ionc
da
,,
jO
Il
4,9
n
53
>l
6t
,.
77
ma
LI GOTil c C.\LZAV ARA: Su un:~ bione isoln1a d'anna da fuo.:n ia vescica con proienHc ritt::nulo MATTEl: C:1so t:lrdivo di. cnct:f:.,:op:nia arscnobcnzolic.1 n,l esito
ler:tlt• CA:\lPANA: Dn Hiroshima al carbone 11 I .pl - L'energia nucleare al scrdzio della medkm:J
R.·lSSEGNrl DELL-1 ST,l.UPA MeDICA
'.
.JTTUAUT.t'
'NOTIZIE 'M lL/TAJU UBRI, RIVISTE E GlORNALf
'
l
.
t."t .. t..ffll 'f'tCA
'
TU TE lMPERMEA 5-~r;~~~~,:~\ PER DISINFETTATORI
M l L A N 0 - FORO BUONAPARTE, 67
TENDE DA CA/v\PO . COPERTONI IMPERMEABili
,. 'l' 1\
Estratto eli fegato lflassiwa pnt•ezza. Dh·erse eoneentrazioui (forte, normale, debole). Volnute utioimo cci unico per tutte e tre te concentrazioni. Altissima atth•ità f'utatopoietiea. \·in pnrcuternlc : (fiale da l cc, nel tipi: forte, normale, - debole)
,.in ornle: (sciroppo in flilconl di gr. ·200)
Indicazioni : tipo forte : nell' anemia perniciosa, nelle anemie perniciosiformi, nell'anemia malarica, negli avvelenamenti c nelle insufficienze epatiche; tipo normale : netle anemie secondarie (tut:ercolari, tossiche, post-infettive, Iueticbe), negli esaurimenti; tlpo debole : nella pratica pediatrica e negli or~ani smi adulti delicati. Po s o Bog i a: iniezioni intramuscolari profonde. Una fiala al giorno, per i tipi normale e debole J a
giorni alternati od ogni tre giorni per il tipo forte. SCIROPPO : bambini : un cucchiaino; adulti: un cucchiaio (prima dei pasti}. Coufezioni:
flpo debole: scat. 6 fiale S cc. tipo 110rm.tle: scat. 6 fiale l cc.
tipo {ori.: : scat. 3 fiale l cc. SCIROPPO : llac. da gr. 200.
LABORATORIO FARMACOLOGICO ME~IDIONALE
Q NAPOLI - Santa Caterina da Siena, 30 - Teld. 5J820 - NAPOLI •
~0================---===========================-=======-•~
BRONCHIOLINA
SOCIETÀ ANONIMA
(A base di thymus nepeta)
CARLO MANGIMI per l' industria degli apparecchi,
Nelle bronchiti acute subecute e croniche
materiali, suppellettili ed impianti
CALMA LA TOSSE
ad uso degli Istituti Scientifici e
curaacfone le c:auae
Sani/ari, dei Laboratori lndusfrieli
Decongutlona - DJsJnfdta Llben le Tle respiratorie
Chimico - Farmaceulici,
Neaauoa coolrolodleulooe
•
delle Farmacie, ecc.
Sommlobtrablle a. lotti, anche al 11\lauU, puchè ooo coollcne opplud.
PAVIA
ISTITUTO FARM!COTERAPIGO ITALIANO Boma • Viale Regina Hargheri~a. 83
VIale della Libertà, 17·19 Tel. 8-47 C/CPo!lele 3/2111 - ll!L.liO • Tellif. : IUGIII·PllU
AMUCHINA Autorizz~tzione Min. Interni 100/43
IN OGNI DIS I NFEZIONE CHIRURGICA E IGIENICA
S P AZ l O
D IS P O Nl Bl LE
ISTITUTO SIEROTERAPICO E VACCINOGENO TOSCANO
"SCLAVO, Direttore : Prof. Dott. D. D' ANTONA
SIENA
TUTTI I SIERI E VACCINI PROFILATTICI E CURATIVI SIERO ANTITETANICO . VACCINO MISTO FORMOLATO T. A. B. Te. (contro il tifo t i paratifi A. e B. ed il tetano) VACCINO ANTIV AIC L OSO
ISTITUTO BIOFRRffiRCOTERRPICO ffiiLRnESE MILANO • VIA G. CO LOMBO 81 - MILANO
CRLCIOTIOL E FOSFOCRLCIOTIOL
Tutte le indicazioni del calcio e dello zolfo. Soluzioni stabilissime e perfettamente toUerate : non provocano reazioni termiche. Fiale da lO cc. e da 5 cc. per uso endovenoso e intramuscolare.
era pia solfo-jodica : indicato in tutti gli stati JODOTIOL Tpatologici dovuti ad alterato ricambio.
ll
Sono gli unici preparati organici di zolfo esistenti attualmente in commercio. Lo zolfo vi è contenuto in percentuale altissima ed in forma biologicamente attiva. Fiale da lO cc. e da 5 cc. per uso endovenoso ed iotramuscoJare.
ANNO '14°. FASC. 1
GBNNAIO PBBBRAIO 1947
GIORNALE DI MEDICINA MILITARE PUBBLICATO A CURA DELLA DlREZIONE GENERALE D l SANlT A' MlLITARE
ISTITUTO O'IGIC!'\E OLU. UKIVERSITA' DI ROMA
Dircunrt' : Prd. \'. Pr '!TOSI
PRECURSORI ED ARTEFICI DELL'ANTICO ISTITUTO D'IGIENE DI ROMA AL VIMlNALE <•l
Ottenuta questa Cattedra di. Igiene nel 1943, dtclro unanime proposta della Facoltà, nel cui seno sed'evo da 18 anni come professore di Batteriologia; non ebbi la soddisfazione di solennizzare l'avvenimento, per me così importante, con una prolusione, perchè Roma si trovava nei più tristi giorni vissuti da secoli, c l'aula stessa dove oggi siamo riuniti era ridotta in uno stato di desolante devastazione. Il mio inizio fu perciò silenzioso, come si conveniva in un momento di angoscia nazionale. INoo sembri perciò fuori di luogo se oggi, a tre anni di distanza, colgo l'occasione della inauguraZiione dell'aula ricostruita per pronunciare quelle parole che dovevano servire da rprelezione nel 1943, parole che s1 riferiscono ai precursori ed agli artefici del .primo Istituto d'Igiene di Roma c d'Italia che, sorto al Viminale, esercitò una elevata funzione didattic<~, scientifica e sociale durante un mezzo secolo. La scelta di questo argomento potrebbe sembrare un'orazione funebre, pensando che i titolari d1 Cattedra che furono precursori ed artefici dell'Istituto d'Igiene al Viminale sono oggi rutti trapassati e considerando che l'Istituto stesso, pur sopravvivendo materialmente, ha esabto la sua anima scieotJfica nel 1935, traroandandola a questo nuovo edificio. Ma non è cosl: l'Istituto d'Igiene al Viminale si acquistò tale rinomanza c tale messe di benemerenze per opera dei suoi arte.fici, che il parlame solleva soltanto dell'entusiasmo, ricorda care nostalgidhe memorie ed addita ai giovani meravigliose vie da seguire. Premetto che prima dell'unificazione del Regno d'Italia, e più preciS<tmente ne\ cinquantennio antecedente' al 187o, l'Igiene non esistev_a come disciplina a sè srnnte. Nell'Università Pontificia .di Roma la vediamo divisa in due rami ed abbinata a due insegnamenti diversi; troviamo cioè la Polizia
----
(r) Discc>rlo 1cnlllu 11 7 llic. li')·IG m occnsionc <leii'IM~ugmnzionc della nCO>ITUira nuln dcll'lnimco Ll'lt:icnc nel!~ Ciu~ Univcrsir~da <li llomn.
1.
sanitaria abbinata alla Medicina politico-legale c l'Igiene ahhinata alla Farmacolog]a sotto il nome di Igiene e mate1'."a nwNca. Furono professori nel primo ramn, che :1pp.1rt come quello più importante per la nostra disciplina, Giuseppe F:-tlcioni ( r824-:!7), Francesco Bernardini (1827-43), Carlo Maggiorani (1844-63) c Davitle Toscani (r863-7o); c nel secondo ramo Giacomo Falchi (18.4_:;-49), Raffaele Luchini (1850-56) e Francesco ScalZii (r8s6-jo). Fu solamente dopo il 1870 che l'insegnamento della nostra disciplin:~ acquistò a Roma l'autonomi:~ sotto il nome di Igiene pubblica c privata la cui cattedra fu affidab, come Ycdrcmo~ al Va.leri, mentre a Dav·idc Toscani rimaneva l'insegnamento della :1\fcdicina leg=1Jc fino al 1898, ed a Francesco Scab:i quello della F:~rmacologia, fino al 18go. 1
Fra i nomi suddetti, una figura che emerge è qt1clla di CAJU.o MAGGionato :t Campagnano nel 18oo e laureato a Roma, che nel 32" anno di sua età ottenne la supplenza in et Univtrsa medicina>> nell'Ateneo Romano, con l'obbligo cioè di sostituire qualsiasi professore assente. 11 car:-.ttcrc enciclopedico di questa supplenza in « Univcrsa medicina » st comprende molro bene dalla lettera di nomina dhe gli venne indirizzata dal C:trdin::tle Camerlengo Galeffi, la quale dice testu:tlmente: tt Sopra favore\ ole relazione d cl la Sacra Congregazione degl~ studi, b Santità di Nostro Signore si è degnata di approvare e confermare la nomina dt professore sostituto con futura successione alla prima che venga vacante fra le cattedre di Anatomia, Fisiologia Terapeutica generale, Materia medtca, Patologia generale, Semeiotica, Medicina teorica-pratica, c Medicina politico-legale, che V. S. ottenne e si meritò nel concorso sostenuto dinnanzi al sottoscritto Cardinal Camerlengo, Arcicancelliere dell'Università Romana cd al Col lcgio rnedico-<:hirurgico secondo Ja bolla Quod Divina Sapientia ». Ma fu soltanto nel 1844 che, essendosi resa vacante la Cattedra di Med1cina politico-legale, comprendente la Polizia sanitaria, egli venne nominato P10fessorc di tale disciplina. Carlo Maggior:mi, nonostante la sua qualità di funzionario del Governo pon tificio, non si serbò estraneo agli avvenimenti politici che successero fra il 1849 ed il 1859· Insignito di varie caricJhe pubbliche, svelò i suoi sentimenti patriottici e si compromise talmente che, nelJ'agosto r863, fu destituito da Professore con lettera del Prefetto de"gli studi che gli comunicava " essere venuta meno la fiducia in Lui dopo le gravi voci correnti e comune~ mwrc accertate sul suo conto c sue tendenze ostili al Governo ». Poi fu in-timato l'esilio a lui cd alla famiglia. Allora da Maurizio Buf:~lini, professore a Firenze, fu segnalato al Governo it::tliano come persona atta a coprire la c:~ttcdra di Clinica medica di Palermo, cJ J tale posto fu c(fetivamcnte nominato nel settembre, ossia appena un mese dopo il suo esilio. RANI1
~
f,
l i
3 Subito dopo il XX scllcmbrc del 1870 Carlo Maggiorani esultante per il nuovo avvenimento politico, ritornò nella sua diletta Roma, 'dove con atto pieno <li gentile reverenza, Gaetano Valeri, che copriva la Cattecha di Clinica medica, gliela cedette spontanc:uncntc. Ma nel 1875, esausto di forze, con una nobile lettera chiese· cd ottenne di essere collocato a riposo, mentre pO<..hi giorni dopo veniva nominato Professore emerito. Carlo Maggiorani f-u al tempo stesso biologo, antropologo c clinico. Nel cttmpo dell'Igiene egli ha lasciato un vero programma dell'Igiene pubblica e Polizia medjca in un suo libro intitolato : Pro/(gomcni allo studio dt:lla Mdicin~ politico-legale, libro .diviso in due parti, la prima delle quali riguarda la Medicina legale, la seconda la Polizia medica e l'Igiene. Nel discorso commemorativo del prof. Brunelli è stato detto che Carlo Maggiorani si era fatto dell'Igiene la più geniale occupazione della sua vita, e nello stesso discorso è rkordato come egli facesse istituire dall'Accademia medica un premio di L. xooo per la miglior memoria di Igiene pubblica e che per suo consiglio l'Accademia stessa si occupò di argomenti umanitari come quello del lavoro .delle donne e dei fanciulli. Il patriottismo ed! il valore scientifico di Carlo Maggiorani ebbero pubblici riconoscimenti: fu nominato Membro del Consiglio superiore della P. I., Accademico dei Lincei, Preside d'ella Facoltà di Medicina e Senatore del Regno. Mancò il 13 agosto x885, c il 13 dicembre dello stesso anno nell'aula 111agua della R. Università di Roma, ne venne tenuta una. solenne camme~ morazione dai proff. Galossi, Brunelli e Fedeli, che ne evocarono rispettivamente le doti scientifiche, accademiche e patriottiche. A Carlo Maggiorani, destitt.Jito nel 1863, successe nello stesso insegnamento DAVIDE ToscANI, che fu andhe medico del Comune di Roma e più "oltc Preside della Facoltà. M:l quando, dopo il r87o, si apportarono mcdificazioni agli ordinamenti degli studi medici, Davide Toscani conservò l'insegnamento di Medicina legale, mentre venne assegnata a Valcri l'Igiene. GAETANO VALERI, nato a Loreto nel I8x8, laureato a Roma, fu dunque il primo Professore di Igiene nell'Università di Roma, divenuta Capitale d'ftalia. Da giovane, la sua famiglia ebbe cura di fargli compiere viaggi in Francia ed in Inghilterra, dove si interessò particolarmente agli studi di Anatomia patologica, allora completamente negletti a Roma. Nel 1852, mancando nell'Università romam questo insegnamento, Egli iniziò all'Ospedale di S. Spirito un corso speciale di Anatomia patologica che si può considerare come la prima pietra, in Roma, di questa disciplina che poi ebbe dei così eminenti cultori. Nel 1865, essendo deceduto De Crollis, titolare di Clinica medica presso l'Ateneo romano, fu chinmatò a succedergli. Ma nel 1870 essendo ritornato a Roma dall'esilio il patriota Carlo Maggiorani che per s~tte anni aveva tenuto la Clinica medica nell'Università di Palermo, con nobilissimo atto gli cedette la Clinica passando all'Igiene.
Il prof. Pantaleoni, che conunemorò il Valeri, narra questo atto con le .seguenti parole: « Alla generosità ed al gentile spirito del Valeri non resse il cuore che l'uomo dhe Egli aveva avuto, già per molti anni, a maestro, dovesse in certo modo starcrli secondo, e si proferse sponraneo a cedere a Lui la Cattedra clinica, pa~sando egli ad :tltra che allora era in fama di meno interessante, ma che ben presto c sotto l'impulso dei nuovi studi e a m.io senno destinata a diventare probabilmente la. più importante d'ella medicina, dico quella dell'Igiene pubblica c della Medicina politica c sociale ». Anche Valcri, come Carlo Maggiorani, fornisce dunque un esempio di quella versatilità di attitudini e di quella universalità colturale, oggi tramontata per sempre a causa della progressiva spccializz:tzione. Nel primo annuario dell'Università di Roma italiana troviamo dunque Gaet::mo Valeri con la seguente qualifica di c< Dottore cot.legiale, già professore di Clinic::t medica, ed ora di Igi~11t: p1r<bbli~a c f''~:vmta, segretario del Collegio mediccrchirurgico , _ Solo nell'annuario del 1872-73 lo si trova con la 'luahnca di Ordin::trio ll'lgiene. Il Valeri insegnava l'Igiene in maniera esclusivamente teorica c teneva il suo corso con quattro ore settimanali, nclb scuola n. 4 della Sapienza, dalle 13 alle 14.
.
Fosse l'ora poco accetta o fosse poco accetta l'esposizione teorica c quindi arid::t di guesta disciplina ancora poco permeata nella coscienza degli studiosi, pare che le lezioni del Valcri fossero beo poco frequentate. Infntti da una kttera indirizzata al Rettore in :d:tta 23 clic. 1883 dal suo successore, prof. Tommasi-Crudcli che propugnava .Ja necessità dell'insegnamento pratico e sperimt'ntale dell'Igiene, si leggono le seguenti testuali parole: ,, ...sebbene il mio predecessore fosse uomo dotto, felice espositore, ed uno dci professori pill amati ddht nostra Università, gli studenti non frc~JUent:lVano le sue lezioni, puramente or:1li, d'Igiene pubblic::t c privata; ma per non fare onta :1dl un uomo così stimato ed amato si dividevano in turni di tre ciascuno, onde le sue lezioni non andassero assolutamente deserte ». A Gaet:tno Valeri non mancarono tuttavia .pubblici riconoscimenti dei suoi mcritì, il massimo dei quali fu la stta elevazione a Rettore della Univcrst\~t di Roma per il triennio 1877-80. Non risulta che il Valeri abbia lasciato importanti opere scritte nel campo ùcii'Igtcne. Ci dice infatti il Pantalconi che c< Il Valcri lavorava a farsi u:t corso dhc pari riuscisse ai bisogni •dell'epoca in un ramo al quafc si era tenuto qu:~si fino acl allora straniero, quando la morte immatura venne a troncargli l'opera in sul più bello del suo cammino n. Infatti G:~crano Valcri morì nel febbraio del 1882 a soli 64 anni. CoHJtADO ToMMAst CnunELJ ne fu il successore. Nato a Pieve S. Stefano (Arezzo) nel 183-+, si burcò nell'Università di Pisa e fu patriota milirr.ntc prim~' che professar<. c scienziato.
~r
5 Infatti nel 1859, all'età di :25 anni, si arruolava con Garibaldi come tenente medico cacciatore delle Alpi, ma poco dopo sdegnò di partecipare alle camp~gnc d~l ~ostra Risorg~cnto in 9ualità medico c divenne uno degli orgaruzzaton d1 un corpo eli volontari toscan1 per la seconda spcdiz.ione di Marsab; nominato capitano e poi maggiore, combattè a Milazzo, al Faro di Messina cd al Volturno, fu (erito due volte, fu decorato della medaglia di argento al valor milit:~re, c quando troncò la carriera militare per dedicarsi alla scienza, fu nominato maggiore onorario del 7t regg.to fanteria. Ma gli spiriti guerrieri e d'azione di Lui si dovevano ancora ridestare oltre un lustro più tardi quando, essendo già professore a Palermo, combattè intrcpid::~mentc contro gli insorti nel r866. Tommasi-Cn1dcli csord.ì come anatomo-patologo, insegnando prima la Istologia patologicn a Firenze come incaricato. c poi l'Anatomia patologica cblla Callcdra di Palermo ottenuta per concorso nel 1865. Nel r866 oltre che contro gli insorti combattè tanto efficacemente conIra il col<.ra, che d Municipio di Palermo gli decretò la cittad.inanza onoraria', prim;t che a L11i conferita soltanto a G:uibnldi. Nel 1870, chiamato a Roma, Egli iniziò le: sue lezioni di Anatomia patologica ncii 'Ospedale di S. Spirito sciogliendo, ci dice Celti, un inno alato ~Ila scicnz~ cd ::dia libertà dhc la feconda, ed animando all'osservazione personale cd alla liber::t discussione, contro l'accettazione supina delle asserzioni nutoritaric c dogmatiche che prima eli allorn solevano impartire i maestri. Compreso della necessità d'i imprimere alla scienza dc] nuoyo Regno un indirizzo basato sull'osservazione c sull'esperimento, Egli fondò all'Ospedale di S. Spirito un primo Istituto fisio-patologico, ed un secondo, più nppropi::~to ai nuo\ i tempi, Egli i<tituì nel 188o-8I in una nuova sede al Virninale. Per il nuovo indirizzo Egli ccmbattè altrettanto strcnu:m1cnte quanto Egli aveva combatnHo da soldato, collocando sulle catted're uomini come Mosso, Bizzozero, Foà, Golgi, Cciii, Marchiafava.... , per non nominare che i maggiori. Tommasi Crudeli si sentì sempr~· .tttratto dalle indagini ctiologiche e fu un divulgatore dei vantaggi prntict che potcvnno scaturire dalle conoscenze microbichc e pnrassitarie per la lotta contro le malnttic infettive. Questa sua tendenza ci spiega perdhè quando nel r88.2 rimase vac.mtr. Jn Cattedra di Igiene in seguito alla morte del Vnlcri, Egli :tffidasse l'Anatomin patologica a11'intc1letto di Ettore Marchiafnva suo nllievo, c chiedesse il passaggio all'Igiene, che ottenne nello stesso anno. Appena arrivato alla Cattedr:-~ di Igiene, Tommnsi-Crudcli, con il suo abituale dinamismo, stabilì di trasformare gucll'-inscgn:unento allora teorico, in un insegnamento pratico e sperimcntnle c di creare il prirno Istituto di Igiene italiano, sull'esempio che aveva dato il Pcttcnkofcr, 4 anni primll, con la creazione del primo Istituto di Igiene della Gennnnia a Monaco di Baviera. 11 locnle prescelto fu quello del vecchio Convento di monache c dclln
?i
6 Chiesa di S. Paolo primo eremita, che occupava un assai vasto fronte sull'a.ttuale via Agostino D opretis, costituente allora il prolung;tmcnto della VIa delle Quattro Font.·tne. Tale convento era stato destinato, nel 187z, alla scuola normale femminile; successivamente vi aYcv:~no preso stanza nrie Società, fra le c;uali sono ricordate b Società Fibrmonica Romana c b Società di Mutuo Soccorso fra gli impiegati. Con progetto del dicembre r882. fu st:1bilito che l'apertura ?ella vì.a Palermo sull'allora via delle Qu:1ttro Fontane doveva spezzare m due il Convento, demolendo la parte centrale dove si trov:wa l'ingresso; che la parte destra (vcrso .il Quirinalc) comprendente anche la Ohiesa da trasform~ue ìn aula di lezioni, sarebbe st:tta assegnata all'Istituto di igiene; la sinislra (verso l'Esquilino) ora demolit:t perchè era ubicata sull'area occupata dall'attuale Piazza del Vimin:ùe_. sarebbe stata assegnata agli Istituti anato~micì. Prim:1 :mcora c'hc Tommasi..Cruddi salisse alla Cattedra di Igiene, ma probabilmente per suo interessamento, essendo Ministro della P. I. Guido Baccelli un D. R. in data :20 ottobre 1881 cambiava il titolo della nostra discipl i.na,' che prima si chiamava lgiru~ pubblica c privata, in quello di lgime sperimentai~, il che equivaleva ad un programma di profonda riforma. Poi, nel 1883, fu decretata la creazione di un Gabinetto d'Igiene, di cui 1 ommasi Crudeli venne nominato Direttore. Ma quante difficoltà, e contro quanti miserabili inciampi egli dovette lottare ! Le Società che occupavano i locali, sfrattate solo verso il principio del 188.h tardarono a lasciare i locali; il vecchio custode delle monadhc non voleva cedere la sua abitazione aJ custode dell'Istituto; con i confinanti che .1vevano le proprietà sul vicolo cieco a .fianco dell'Istituto nacquero questioni di servitù; l'apertura di via Palermo, necessaria per la sistemazione dei locali, t:;rdava a venire, c vi erano altresi difficoltà economiche. Fu soltanto nel giugno del 1884, ossia dopo oltre due anni dalla nomina di Tonunasi-Crudeli all'Igiene, che gli vennero consegnati i locali, ma .rssolut:unente nudi, pcrchè la Filarmoni ca Romana aveva portato via fino le tubazioni del gas ! La prima installazione provvisoria dell'lstiruro venne effettuata a piano tt·rreno con um sc:.mma di L. 25.000 con la quale si provvide all'adattamento dci locali, ~~gli impianti di acqua c gas, all'anunobiliarnento. Ma pare che la somma non permettesse alcun serio acquisto di materiale didattico e scientifico c che quell'anno l' Istituto non potesse disporre di quei mezzi dimo!itratlvi c sperimentali che Tommasi..Crudcli riteneYa assolutamente necessari l'Cr l'inscb•mmcnto. Egli era così convinto della inutilità Ji uno sterile insegnamento teorico, che nell'anno accademjco r883-84 non volle tenere il Corso rc~obrc nè in:m~urarc l'Istituto nonost:mte le pressio'li del ministro Baccdli, c prc(erì di [Cncrc un corso di Parassitologia applicata all'Igiene presso rlstitultl di anatomia p:1tologic:1, allora già ·diretto da Ettore Marchiafava. H carteggio polemico con il Ministero durò tutto l'anno 1884, tanto che
,. '
7 con lettera 3t dicembre 1884 il ministro Baccelli invitava, quasi con una intima~ zionc, il Tonml<tsi-Crlldcli a fare la •prclczionc cd a seguitare poi le lezioni di Igiene nel moùo più conveniente, avuto riguardo alle circostanze del momento. Ma [u soltanto nella primavera del r885, ossia quasi due anni dopo il decreto di creazione, dhc Tommasi~rudclì S! decideva ad inaugurare l'Istituto con un ciclo di conferenze sul clima di Roma, nella Chiesa di S. Paolo primo Eremita trasformata in Scuola, c l'avvenimento fu solennizzato in seguito con l'apposizione della seguente lapide: CoRRADO ToMMASI CRUDELI RESTAURATORE DELL1\ MEUICINA SCIE!'.IIFICA CREÒ PRIMO IN lT.\Ll.\ L'lsTITIJTO n'IGIENE SPER1ME!IITALE
•
DELL'UNIVERSITA' DJ RoMA E NEL 1885 LO INAUGURÒ IN QUESTA SCUOLA CON LA CONFERENZA SUL CLU-1.\ DI Ro!.CA
Ma le sistemazioni non erano flllCOra ultimate, nè le difficoltà appianate. In una lettera scritta da Londra in 'data :21 ottobre x88;, TommasiCrudeli ci fa sapere che l'Istituto si trovava in uno stato di grande umidità causata dalle acque che si accumulavano nel suo cortile, e che non ne sarebbe stato possibile il risanamento senza l'apertura di Via Palermo e la costruzione di una nl!ova fognatura. Perdurando tale stato di cose, nel novembre 1885 egli ch iese ed ottenne di andare in aspettativa per motivi di salute (R. D. 13 nov. 1885), affidando Ja supplenza al suo giovanissimo allie\'O Angelo Celli, non ancora libero docente, ed offrendosi tuttavia di continuare la di~ rezione dei lavori di adattamento dell'Istituto. Ma anzidhè riprendere l'insegn:J.mento, nell'autunno del 1886 chiese ed ottenne il collocamento a riposo, vuoi per motivi di salute, Yuoi anche fCrchè egli desidcraya consacrare l'ultima parte della sua vita alh politica. Ai tempo stesso fu nominato Professore emerito nella nostra Università. Tommasi-Crudeli fu infatti deputato per le prime quattro legislature italiane e poi nominato Senatore, ond'è dhe l'intera sua \"Ìta può dividersi in tre parti : la prima di ardente patriota e ·di eroico soldato; h seconda di maestro e di scienziato animatore della Medicina spcriment::tle in [talia; la terza di uomo politico. L'attività scientifica di Tornmasi-Crudeli si iniziò a Palermo, quando Egli era Professore di An::ttomi::t patologica in quella cit1à, con gli studi sulb profilassi del colera e sulle fognature; c fu proseguita ~~ Roma con studi sulle acque del sottosuolo, su l clima, sulla difterite, sul risana.mentç> urbano, sulle vaccinazioni anticarbonchiosc e soprattutto sulla mnlari.1. A proposito di quest'ultimo argomento debbono essere segn:tlatc le lucide idee che Egli ebbe sulla ,epidemiologia della_ m~laria. E' poi_ noto che Egli credette di avere scoperto l agente della malana tn un battcrto; m:t questo
errore fa, meglio di ogni altro argomento, risaltare la diritn1ra morale e scientifica dell'uomo, giacchè quando per opera dei suoi stessi allievi, come Celli e Marchiafava, venne scossa la sua teoria batterica, Egli, :mzichè adombrarsi, come sarebbe stato umano, si compiacque dci risultati, fornì i mezzi di studio e diffuse Egli stesso le nuove ricerche nei Congressi internazionali ! Nè l'opera igienica di Tornmasi-Crudeli si limita alla parte scientifica; come uomo politico Egli si occupò di questioni inerenti a Roma ed all'Agro Romano, alla tratt:.tJ delle bi:mche, al tabacco, all'infanzia abbandonata ed ai brefotrofi. Più ancora Egli avrebbe prodotto scientificamente se nella prima parte della sua attività non fosse stato distratto cd attratto dalle lotte militari e politiche; scrisse infatti nel 187I: «La miglior parte dcJla nostra vita si è spesa nelle lotte militari e politiche che hanno condotto al rinnovamento italiano. E quasi nessuno di noi h:t fatto per b scienza quello che forse in un tempo ed in c.ondiziooi diverse avrebbe potuto fare». · Tale fu l'uomo che fondò l'Istituto d'igiene a Rom~ c che può consider:usi come H trasformatore in ltaEa dell'igiene da arida teoria :l scienza sperimentale, originando un movimento che fu. poi segtlito da tutte le Università italiane. Egli morì il 30 maggio 1900 all'età •d'i 66 anni, nel suo pieno vigore mentJle. ANGELO CELLI, nato a Cagli nel 1857, Jaurcato a Rom~1 nel r882 [u il successore di Tomrnasi Crudeli de) quale era stato assistente fin dal giorno in cui questi era salito alla Canedra di Igiene. Nell'anno accademico t88s-86. allordhè T ommasi Crudeli :mdò in aspettativa per motivi di salute, Angelo Celli, non ancora libero docente, c perciò con qu·alche difficoltà incontrata presso il Ministero, fu nominato supplente. Nel 1886 abilitato alh L. D. i'n Igiene, e poi vincitore del concorso per Je Cattedre di Igiene di Palcrm,o c di Pisa, fu nominato Professore strnordinario di Igiene a Palermo per ]Janno accademico 1886-87, mentre ad Ettore Marchiafnva veniva conferito l'incarico per l'Igiene a Roma. Frattanto, poichè Tomm::~si Crudeli :JVcva chiesto ed: ottenuto il collocamento a riposo, Celli fu trasferito a Roma come Professore straordinario d'Igiene per l'anno accademico 1887-88, c poi promosso ordinario nel 18go. Tale rimase fino agli ultimi giorni di vita, salvo un breve period'o, dnl r898 al 1900, dumnte 1l1.1llale cessò dalle funzioni per mandato politico. Se Tommasi-Crudeli fu il fondatore dell'Istituto d'igiene di Roma, Celli, inizialmente coadi uvato soltanto ùa Alberto Scala c dal custode Celestino Piccirilli che molti 1·icordcranno ancora fu colui che ne effettuò la sistemazione mediante un nuovo contributo mi~steriale di L. 6o.ooo, ed' altro, pure eh L. 6o.ooo. comunale, che permisero l'adattamento della Chiesa di San P:1olo primo Eremita in aula, l'ammobiliamento e l'arred'amcnto scientificodid.tttico. CC'. 6Ì, con una complessiva somma di L. J4S·ooo l'Istituto d'igiene .rl Vimtnalc di\'enÌ'\',t realmente hmzion:mte nel 1888.
l
9 Angelo Cclli fu altresl il vero animatore del nuovo Istituto. Egli d:imostrò anzttutto una profonda conoscenza degli uomini, perchè seppe circondarsi su~ito, ed: in seguito, di uno stuolo di valorosissimi collaboratori, molti dei quali, A lessandro Scrafini, Eugenio Di Mattei, Francesco Sanfclice, Claudio Fenni, Oddo Caragrandi, Dante De Blasi e Gitùio Alessandrini arrivarono alt' onore della Cattedra, mentre altri, come Alberto Scala che gli'fu assistente fin d'all'inizio, Mario Levi della Vida, Gaetano Sampietro, Antonio Labranca, Giulio Valenti, Sante Marino Zuco, Francesco Martirano, Agostino Carducci, Francesco Valagussa, lasciarono il miglior ricordo c sens:ibili ìmpro.J.te della loro personalità; ed a questi va aggiunta una lunga schiera di mcdici che frequentarono l'Istituto c che poi portarono i loro contributi, specialmente sulla epidemiologia e profilassi della malaria, in ogni parte ,d?Italia. Angelo C cHi fu grande organizzatore: dopo aver fondato l 'Istituto di igiene c l'Istituto antirabbico a Palermo nel r886, fondò l'Istituto antirabbico di Roma, in accord'o con il Municipio, nel 1889, e pilt tardi, sotto l'auspicio di Ferdinando Martini, creò l'Istituto siero-vaccinogeno dell'Asmara la cui direzione venne affidata al prof. Memmo, già suo assistente volontario. Nel 1898 ftt uno dci fond'atmÌ' della Società per gli studi sulla malaria e dei relativi Atli, poi fu l'ic.lcatorc della Sezione zooprofìlattica dell'Istituto ~ootec nico laziale, c nel 1908 fondò la Società d'igiene e medkina coloniale di cui ~u il primo presidente. Nel 1889 fondò gli Atmali d'Igiene, che vivono tuttora, c nello stesso anno, con la collaborazione dei suoi allievi, pubblicò In prima edizione del Ma.nuale dell'Igienista, che arrivò alla sua quarta edizione nel I9I2. Scrisse poi un ·libro sullo malaria che vide parecchie edizioni, e pubblicò, con il prof. Tamburini, un trattato d'Igiene sociale. Propugnò ed ottenne i nuovi ir::;egnamcnti di Batteriologi:~ c di Parassitologia che vennero conferiti per incarico a Danle Dc Blasi cd a Giulio Alessandrini~
Nell'insegnamento Angelo Cclli fu non soltanto maestro eli studenti di Medicina, ma :mdhe fattivo creatore di nuove vie di istruzione per laureati, cihe Egli reclamò con ogni sua forza per l'Università. Memorabile è la lotta che Egli ingaggiò con Pagliani per avocare alla Uruversità l'insegnamento dell'Igiene per post-laureati, .finchè nel 1896 riuscì a provocare tm decreto che affidava agli IstiLuti d'Jgiene i Corsi di perfezionamento ed i Corsi complementari di igiene pratica. Oltre a questo, Angelo Celli fu uno dd pitt attivj fautori per In diffusione dell'1nsegnamcnto dell'igiene per studenti di ::d trc Facoltà, e sorsero così gli incari~hi per inO'egneri, architetti, farmacisti c Scuole di pedagogia. Questo forte organizzatore dell'Igiene trovò il tempo per c.ssere anche un autentico scienziato, tm apostolo dell'.igiene militante ed un uomo politico. Per la parte scientifica i su?i più notevoli ~ontributi sono la .~cscrizione del meningococco in collnboraztone con March1nfava nel r884, l1solamcnto
lO
del b. coli dissentericus nel 1885 che costituì la prjm:-~ af(cnn:-~:r.ione di una etiologia batterica della dissenteria, le ricerche sulla lìltrabilità del virus della rabbia in collaborazione con Dc Bl:1si, i classici studi sulla sede cndoglobulare del parassita mabrico e sul parassita dell'estivo autunnale in colla~-ornzione con Marchi<tfa,·a cd infine i contributi sull'anofelismo senza malaria con' dotti con Gaspcrini. Ed in materia di malari:~ Angelo Cclli fu apostolo ancor più che studioso, dedicandosi alla profibssì Ji questo flagello sociale con lUtte le sue fcrzc e con tu·tto il suo ~mimo, coadiuvato dalla sua consorte Anna Celli. Come è ben noto egli fu il sostenitore più autorevole della profibssi chininica pur non trascurando :1ltri mezzi di lotta; e se la profilassi chininica si è. poi dimostrata <h un certo l:tto debole, non è men vero che essa fece quasi scomparire le perniciose. La redenzione dell'It.alia dalla malaria formò la visione, il .fine, cd il tormento della sua vita, gi~cchè nella lotta antimalarica Egli dovette proYare grandi amarezze. Nella sua lunga carriera politica, durata per molte legislature, Egli fu uno dci più autorevoli ed efficaci propugnatori -delle leggi antimalariche e soprattutto delle leggi per b produzione e la distribuzione gratuita del chinino di stato; ma si occupò andhe di molti altri problemi igienico-sociali, come della assistenza e vigilanza zoiatrica, dell'igiene rurale, della pellagra, della risicoltura, del lavoro delle donne e dei fanciulli. La vita di Angelo Cdii fu una \'Ìta di lotte, e eli dure lotte; abbiamo già nccennato J quelle sostenute per avocare alle Università il perfezionamento dell'igiene; ma ben più l1.1nghe e tenaci furono quelle impegnate nel c:mpo della malaria, ccsicchè spesso la lotta contro la malaria si trasformò in una vera lotta fra uomini, nclb quale Celli rappresentava l'umanità e il disinLcressc in contrasto con interessi materiali di ogni specie. Asserisce Marchi afava, nella commemorazione che Egli fece di Cciii, come Nitti, nel Congresso antimalarico di Eboli nel 1908, dicesse che la lotta antimalarica non è ~olt:mto lott:t di ideali scientifici ed umanitari, ma anche lotta di interessi, nella quale un uomo integro e nobile come Celli lasciò brandelli della sua pace. Ed invcro la storia della malaria ci insegna come nessun argomento sanitarie ha tanto :n·velenato gli animi ed accese controversie cd inimicizie yuanto quello della malaria. E Cciii che, per adottare le espressioni di Marchiabva, era un carattere adamantino, sempre guidato dalle intenzioni più pure, nltremodo vivo c combnttivo, non potcv:~ certo sotrr:usi alle aspre avn:rsiont che in tal materi.l sono sempre state scatenate dai vari interessi. E se 1:1 sua energia non rim:1sc mai fiaccata da.Ue avversità, non è improbabile che le continue lotte abbiano contribuito ad accelerare 1:1 sua fine, la quale :wvc.nne il giorno dei Ddunti, nel 1914, presso Monza, alla sola età d'i 57 :mni. 1
Alb morte di CcliJ, cssenùo l'anno accadcrnico già iniziato, la Facoltà di Rcnu a[fiùò l'inc:~rico .11 di h1i .aiuto Dante De Bbsi, che già ne aveva
J l
nvuto la supplenza, c che godeva, nella Facoltà stessa un'alta e meritata stima_ p_cr la vasta ~u·ltura. in ~~mpi anche lontani dall'Igiene c per una pregcvoiJssJma produzione scJc..nt1f1ca nel campo della Batteriologia, della Siorologia c dell'Igiene; basterebbe a tal propaiito ricordare gli studi sul virus dell'agalassia contagiosa c della rabbia per la Batteriologia, quelli sulle emo. lisinc secondarie per la Sicrologta c quelli sulla origine idrica della febbre tifoide per l'Igiene. Egli doveva, pochi anni dopo, divenire l'igienista di Napoli e più tardi salire suiJa cattedra che fu del suo Maestro, diventando il più autorevole esponente dell'Igiene italiana. Frattanto la Facoltà decideva di provvedere per trasferimento alla successione di Angelo Cciii, alla quale aspiravano parecchi fra i più rinomati igienisti, fra i quali GIUsEPPE SANARELLI., nato a M. S. Savino il 24 aprile 1864, che rimase poi vittorioso. Egli si presentava con una formidabile preparazione scientifica acquisita negli Istituti d'i Golgi, di Dc Giaxa, di Pettenkofer e di Pasteur, con i titoli di Direttore degli Istituti d'igiene di Siena, di .Monrevideo e di Bologna, con pubblicazioni che avevano avuto una larghissima eco, ed infine con ·una brillante posizione politica, essendo deputato e sottosegretario di Stato. La Facoltà era divisa fra varie tendenze e la lotta per la successione fu lunga ed aspra. La sua posizione politica, anzichè giovargli, gli fu di astacolo, perchè si temeva da alcuni che un uomo molro impegnato politicamente non desse affidamento sufficiente per la direzione di un importantissimo Istì t1.1to scientifico: Sanarelli g.i:u·nse ad offrire le proprie dimissioni da Deputato, se ciò fosse stato di ostacolo alla sua nomina. Infine b Facoltà, con una considerevole maggioranza, Io propooeya per la successione di Celli e Sanarelli era nominato alla Cattedra d'Igiene di Roma per l':umo accademico 1915-16 mentre l'Europa divampava nella prima guerra mondiale. Ln sua sensibilità era stata fieramente toccata dalle accuse che gli si uano fatte di abdicazione dalla Scienza in favore della politica, ed immediatamente volle dare una smentita a chi lo aveva creduto sviato dalla vita :universitaria. Dopo aver provveduto rapidamente a modificare il funzionamento dell'Istituto di Igiene per renderlo consono alle sue personali tendenze, c ad ampliarlo per rendcrlo più corrispondente agli accresciuti bisogni didattici, Sanarelli riprese quell'instancabile c meravigliosa attività scientifica che a\'e\'a rallentato per alcuni anni, c che non abbandonò più. nemmeno dopo la sua giubilazione, prosegucndola fino :tlla vigilia della sua morte. Scienziato cd uomo politico al tempo stesso fino al 1916, Sanarelli fu esclusivamente uomo di scienza dopo tale data; nonostante la nomina a Senatore avvenuta nel 1920, egli abbandonò definitivamente qunlsiasi aspirazione politica con l'avvento del Fascismo,_ al qunle non volle mai a?erire, ~i ohiarando che l'instaurazione di una dtttatura avrebbe portato mesorabilmentc l'Italin alla rovina. In questa sua convinzione Egli si m:mtenne riso-
12
lutamente, rimmciando a cariche, ad onori, a vantaggi materiali e morali di qualsiasi specie, e proclamando apertamente, a viva voce, la sua f~de di vcc~ chio liberale; raro esempio dG fiero carattere e di rettitudine poliuca. L\ùtima carica pubblica che Egli ricopcrsc fu quella di Rettore della nostra Università, nell'anno accademico 1922-23, e vi fu chiamato dalla fì~ àucia dei colleghi; h1 l 'udtimo Rettore elettivo, giacchè nel successivo anno essendo statn istituita b nomina ministeriale dci Rettori, Egli venne im.medi:Jtamente sostitujro dal Ministro ,dell'epoca. Da quel momento il suo no~nc esulò da ogni pubblica notorietà, ma crebbe di anno in anno la sua poderosa fi_ gura di scienziato, che trovò i più alti riconoscimenti nel conferimento della laurea !Jonoris causa dell'Università di Pnrigi e nelln nomina a membro dell'Istituto di Fraocia. Non per gucsto l'attività politica di Giuseppe Sanarclli deyc essere dimeoticat:J, perchè, come già quella di Tommasi-Crudcli c di Angelo Cciii, si svolse nel c:unpo sanitario e non mancò di riflettersi sul prestigio dell'Istituto <.l'Igiene al Viminale. Egli contribuì validamente alla promulgazionc di leggi sull'approvvigionamento idrico dci Comuni, sul riposo scllim:malc, sulla l1mitazione del lavoro notturno, SlJl congedo :.mnualc dci medici condotti, sulle bonifiche e sulla malaria. A Lui si deve anche l'istituzione ad Arezzo del primo Laboratorio consorziale dJi'gicne c profilassi, che può riguardarsi come l'antesignano degli attuali Laboratori provinciali. Ma è indubbio che il massimo prestigio apportato da S:marelli all'Istituto d'Igiene del Viminale ft1 dj ordine scientifico. San:-trelli arrivò a Roma avendo al suo :tttivo contributi sci'cntifici che gli avevano procurato una larga notorietà internazionale. Basti ricordare l'aurea memoria sulla immunità namrale <.lei carbonchio, nella quale <>ono contenute due autentiche scoperte: la concezione delle opsoninc, alla ,quale non m:1ncò altro che il nome per :werne diritto di priorità sugli studi di Wrihgt, c l'introduzione nol1:1 tecnica dci sncchetti di collcdio dhc t:-tnla importanza dovevano poi assumere per gli studi sui virus filtrabili c nella dhimica colloidale. Poi vennero i notissimi studi sui vibrioni idrici c le classiche ricerche sulln patogenesi della febbre tifoicl~ che rivolu'Z.ionarono le idee del tempo. A Montcvidcc scoprì il primo virus filtrabile pntogeno per gli animali, c1o~ il vir{ls mixc;matoso dhi:nnato poi cb Dipschutz, in suo onore, Sa:nnrel/u; CIIJI/CIIIJ, c, nc1 suoi studi sulla febbre gialla, svelò il B. icuroid't:s che rappresenta b prima salmonclla umana di sortita. Professere a Bologna, m:Hurò nella sua mente l'originale concezione dell_a !'rcu o-i mmunit~l tubercolare, che contrapponcnJosi alb dominante conc:zlonc della ercdo-prcdisposizionc, aprì nuovi orizzont·i nel b epi.dctniolol!la della rubcrcolosi. Giuntr1 .1 Rom.t con ~1uc.~to brilbnte curriculum scientifico, iniziò i ben noti sn.1d1 ~ llll.t JMogentsi Jet colera, dai quali dovevano germogliare due nt1m•<· swpcr1e: da un hto la nuov:1 concezione p:~togcneticn d'i tutte le cn-
l"~
.)
... l
tcropatie, e. dall'altra. la scopcr~ dell'allergia emorragica, di p01 chiamata frnomeno dt Sanarclh. Sanarcllt fu dunque un col~so della Scienza cd il ~u~ nome divenne noto .in nttt.o il mondo, con grande onore per la m~dicina 1talmna. Numerosa, vana ed mtercssantc fu anche la produzione scientifica dei suoi allievi sulla quale sorvoliamo per brevità. Per ciò che riguarda la sua scuola, dopo aver veduto salire sulla Cattedra Dante Dc Blasi c Giulio Alessandrini allievi del CeUi che con Lut' erano rimasti, c dopo che vi fu salito anche' chi vi parla, già' suo allievo a Bologna cd a Roma, Sannrclli coltivò molti v-alorosi discepoli, di alto :intelletto, parecchi dci l}Uali, per eventi vari della virn, troncarono legittime aspirnzioni scientifiche, mentre altri ne affidò al suo successore Dante Dc Blasi. Cito fra i primi Guid'o Ruata, Giuseppe Pcrghcr, Emilio Pampana, Nicob Pavia, Cesare Enrico, Nicola Sette cd il compinnto Mario Sabatucei la cui esistenza venne Lragicamcnre troncara nel fiore degli anni; c fra i secondi Alessandro Alessandrini, che giunse alla cattedra sotto la direzione di De Blasi, t' pd Giovanni Labranca, Mario Talenti c Piero Ambrosiani tuttora presenti ndl'attu.tle btiLUto eu incaric:tti •di vari insegnamenti. Vuranu· la direzione di Snnnrclli il fatto pi~t notevole dhc interessò la vita clcll'fstituto fu la Lrnsformazionc tlegli incarichi di Batteriologia c di Par:tssitologia in cattedre di ruolo, ospitate dapprima nell'Istituto d'Igiene, poi siMcmarc in fsltluli autonomi in questo nuovo edificio. L'lslituto antirabbico ricevette un oum•o impulso, consono ai tempi, con l'organizzazione del sistemn dispensarialc che portò al decentramento delle cure. Gli Annali d'Igiene sperimentali, fondati Ja Cciii come Archivio, vennero trasformati negli attuali Anuali d'Igi~ne, rivista mensile ricca anche di recensioni c di notizie. Inoltre venne fondata da Snnarclli, con la collabora· zione del compianto Lorenzo Verney, la RipiJta di Malario!ogia, che ha acqu isrnto notorietà mondiale e che ria~sume tutto il movimento scientifico mondiale sulla mal:tria. La biblioteca, già ricca di opere sotto la direzione di Celli, fu m:tggiormente arricchita specie di Riviste, c curata specialmente Jai dott. Pietro Rinaldi e Guido Tegoni. Anche sotto la direzione dt Sanardli l'Istituto al Viminale seguitò a svolgere un intenso lavoro didattico, con i suoi Corsi d'Igiene, di Batteriologia, cii Pnrassitologia, di Igiene per altre Facoltà, con i suoi Corsi di perfezionamento in Igiene cd in Medicina del Lavoro, con le sue ben conosciute esercitazioni pratidhe, alle quali si sono fonn.-1te legioni di discçpoli. Tale è smto l'ultimo artefice dell'Istituto del Viminale, la cui nttività non cessò con la oiubilazione, avvenuta nel 1935, ma seguitò ancora per un lustro, e più :~neo;; sarebbe seguitata se la s~a nobile esist~~a non f~e stnt:t troncata il 6 aprile 1940 proprio da una dt quelle affcztoDJ che Eglt aveva tanto studiato,
Questa la vita che non esito a chiamare gloriosa, dell'Istituto d'Igiene ' . al Viminale, alla quale sono orgoglioso d'i aver .intensamente parte.c1pat~ per oltre 3 lustri. Ma per le istimzioni come per gli uomini vi è un c1clo vttale. Prima caddero sotto il piccone gli Istituti anatomici, gemelli dell'Istituto di Igiene, che sorgevano sull'attuale Pjazza del Viminale, poi venne la costruzione della Città Universitaria, nella quale non potevano non trovare un degno posto l'Igiene cd i suoi insegnamenti satelliti. Infatti Sanarcll: volle che Wl piano fosse riservato all'Istituto di Microbiologia, oggi diretto dal prof. Aldo Cinunino, cd' il St!o successore Dante De Blasi, vi chiamò pnche l'Istituto di Par:tssitologia che era stato tempor:lneamente' :dlog:tto :tltrove, diretto d'al prof. Vittorio Vannì e l'Istituto di Storia della Medicina diretto db l prof. Adalberto Pazzini. L:t sorte volle poi che un taglio netto si formasse fra il passato c il futuro. Mentre dopo un cinquantennio di vita (r885-1935), con il cuore n1rbato, !ii operava un trasferimento dal vecchio Istituto al Vim:inalc a questo m1ovo Edificio, un improvviso provvedimento abbassava i limiti di età dci Professori Universitari e collocava a riposo Giuseppe Sanarelli. Veniva cosl inaugurato nel 1935 questo nuovo Istituto d'Igiene con un nuovo direttore, con Dante Dc Blasi che designato d:t Sanarclli stesso era a Lui succeduto; c l'inaugurazione :lVVcnivn al momento bmrascoso delle sanzioni, ossia in un tempo disgraziato perchè :~ttr:wcrso unn cntcna injntcrrott:~ di avvenimenti politici doveva portare ali 'infausta guerra che ha strazinto l'Italin. Lo stesso direttore, il prof. De Blasi, assumeva la direzione del nuovo Istituto avendo il cuore lacerato per il più grave lutto che possa colpire un padre. Poi venne il 19 luglio del 1943, e l'Istituto fu colpito tre volte durante quella durissima mcursione aerea. Questa aula dove ci troviamo, colpita dn due bombe, venne letteralmente tlevastntn, e durante due anni accad'cmici rimase allo stato di rovina. Nd terzo anno le Autorità accademiche hanno ottenuto i necessari fondi per la restaurazione, c i dirigenti dell'tufficio tecnico, ing. Guidi; direttore, cd ing. Scarapccchia, che al nostro Istimto ha port:tto sempre una particolare affezione, l'banno ripristinata io una mngnifica veste. Sia, questa ricostruzione, simbolo ed augurio per un assestamento fun~iona\c, che ancora si attende, di tQtto questo grande c complesso edificio, wlc che possa consentire di riprendere quella meravigliosa attività didattica c scientifica che fece rifulgcrc il vecchio, caro, ed indimenticabile Istituto eli Igiene al Viminale.
Nn'" · - l t IH•"'I'' ·'· ""'''O ~.-r-t•t, . r""" ~., ... ir!lV:"I. 4'1 fl rm·r:\I'U'Htdcnz.l uftiri!llc csi\tt·ntc prcs~o l'htilulu •llgtcn~. cbgh Archi\'i uni•crsu~rì c dall'opcr> di N. Spano: "l..'Univa-sit•Ì tli Ron;tz "· Su qur· te fnnu Jltw... n., cs<.-rc tro\'ati rn.tggiori dcuagli c prccisazioni dt cinte. l
.. UIREZIONE DI S1\NIT.\ ~HLITARF DELLE FF, Al\. t>lll.L,\ S.\RDE<..N.\ OSPEDI\LI MILITARI DI C.\GLIARI F. D"ICLESIAS
GENERALITA' DI CHIRURGIA DI GUERRA INFEZIONI GENERALI E LOCALI t l CJp. m~tl . prnL Lt•ct..c bcN'R\TI, dcii:\ Climc~ chormgoc;o dc Nnp.,h. cnpo11 cpurtu di chirur~i~
CHIRURGI/\ Ul GUERR.\.
L.'l Snrdcgo:t non fu vero c proprio teatro eli op:rnioni nè du:antc 1:t primo fase dr.:l conflitto nè durante l'occup:t:tionc teJ~scn, che :tn:d restò il solo ;embo del territorio ua~iun:L c ri~parmiato. Veramente alcuni modc·sti fallt d':m11i c:hbcro luogo nc.:a p:ima ·.cttim.ln,t dopo l'arml~~i'lio, p~rchè i tcdeo;chi, riciranclusi \'Crro k Corsica, pro\'Ocarono qunklw ·contro :.porachw con le nostre trupp:. Lhc ne St·~ivano il ripicgamento , erso
d 'ord.
'J'uuavia In IJO'olr:t ;Jttivit~ :.i esplicò jn nllli c.1mpi, che, ~c 5uoo ccrt:tmcntc in propurziuul più mudt:htc· ri•.p<·Uo n quu.h: che suo:e o[frirc lu gut'rra campnlc, ci hanno 1;gu.tlmrtll" forui10 ma·eri,t :tbbastan7~1 vn~ta di esperienza; intendo parlare della guerra navalt· e dcii:~, ~-;ut:rr;J acre:~, so•to forma ùi clucl:i aerd c ri~ ancorn di bomb:udamenri, c infine dc! gran numero di incidenti dovuti a cau!e di guerra, primo fra tutti :o s.:oppio di mtnc terrl'stri c mari t i mc. La ~ituazòonc str:ucg ca della Sardegna, c principalmctllc di Cagliari c Jcl suo entro· terra, come h:tsc aL'l'C:I c n'lva:c, rende cnmo non so:o d<"lln frequenza <.J,:gli :.contri frn unità navn!i nvvenuti in prossimità dcl:'i~ob (battag!ia di C.tpo Teulnd:J) e dei combartimc.nti :tcrci, a cui p:utccip:uono le forti aliquote di :tert.i di.locati ne:;•jso1n, ma anche de:l'iotcnsità dci bombardamenti cffeuuari dalla aviazione nemica conrro In base n:non:e eli Cagliari e contro i numero9 acropo=ti circostanti . E' noto pure ch1· di questi attacchi aerei alcuni ebbero effetti tcrr fic:ulti, con un nwnero di morti e fcc i.i che nel soltl f.. bbr:~io 1943 ascese a parecchie mig:io.!n. La massima parti! del lavoro consegucnt< a qu<:l>tc C\'enienzc belliche si riverstn•a suu·o~pedalc mwtare di Cagliari, non e:O:~tcndo un !CCV ?io chirurgico rcr l'ileronoutica nè per la marina, a:meno nella Sard:gna meridionale c fi co a rutto i: 19-13- Durante :e inrursioni aff.uivano narur:~lmcnte anche m:tss.: di chi!t che veni,•nno trasportate incliscriminatamente al pronto soccorso più vicino. Tutte qu~ste \'arie circostanze concorsero ad incrcrncntnrc l':mivid dell'ospedale di Cagliari con i due reparti di chirurgia funziom111ti, e, successivamente, in m;sur:t minore, quello dcll'ospcda:e di Iglesias. Purtroppo il oostn> Ospedale potè far &onte in misura molto dcficient.! :ù:c necessità della chirurgia di guerra quando l'offesa nemica si esercitò in larga scala uon so!o contro gli obiettivi militari, ma contro la cinà stessa, comprese le is::tllaziooi sanitarie. Difatti, non esistendo che um sola cnmc:ra opemtorin situata, com'c le corsie, al· l'ultimo pi:~no; non disponendo l'ospedale d'impianti d'iJJuminazione c di riscalda· (") Ln prese mc no1.n (N. ::) è unu3 d n un Rendiconco dcnico-slntistico dal titolo '' Qu.,~.wtJ nu:Ji J, ,-l!i1111 giw in Sard"f!"" durant.. la (novembre 19.10 • mnrzo 19-1-l), compolato fin dal• l 'est nte '9+1t per moti l'i contingenti cs>n \tcdc solo orn In luce.
ll/IÌtrÌIÌì
!:"""'! •
mento autonomi; non esistendo alcun ricovero, sia pur~: ~otto forma di scantinato, ne derivò che quando l'offesa aerta dhcnne veramente potente e andarono distrutti g:i impianti cittadini, l'ospedale orestò senza luce, senza g:lS, coo La camera opcratona frncacs:ua. con unn massn di feriti S<:nza lc.to e di moni senza bara, inso:nrru~ io una situazione così di ffici:c, da provot:arc il provvedimento di sgombero immediato ad Igics'as. Nella mia relazione nnnu:tle, in d:ll:t 12 gennaio 1944, alla Dir<:-zione di san.ità, è scritto testualmente : 11 va con sioceri.à dichiarato che la deficiente organizzazione e l'imprcpara7.ionc tccn·ca clC::l'Ospcdalc di Cagliari di fronte all'offc!a aerea io g:-aode ~t.i:c h:mno re~ lJUa!>i del tut.o stcri:e lo bforzo cki cur:~llli di :mcnderc c((icaccmeotc al pronto soccorso c all'assL~tcnza delle· m:1~'c dci feriti, mi:itari c ccvc:i che vcn ''ano trasportati c.lopo le incursioni :1cr~:e. La morta'i11c è GIOia Fcrciò mrùo c ev:Jt.1, tanto più, perchè si rese ncccsrario il precipitato ·.goml:cro clc!l 'o~pNlalc da Cagli.1Ji ad !glc si:ts, dove non esisteva alcun impianto I'Y.l! ,t:d:clic:m prc :tli~po~to ,,, Quc:stc corct.lizio!1i - rcon cr:no peculiari di Cag:iari, pt.:rclcc vcrificatc..,i pu rtruppC1 :u•che iu :ùri centri ospcù:clic:ri na7.io11:1li, c·gu.1lm··mc itnprc·p.~rall c· ma.c ur~l·llll//.111 per l'assistcnz.1 durante l'offesa ac:rca - si rcaliz:r.:1runo :cppunw lJIItllldcr <JIII''•t,1 ,I•:'.JIJII,r. grandi proporzioni, come fu nd fc·hhraio IIJH· Ma pn 111 tu il '.p c· cl ·.,~. in 11l cl numcr(J dci ferili per eventi, di guerra t mvn~c: cd tll'rca fu lim tatu c·tl il l un collltllll'tllll dcl:'ospcda~c non compr()lmoo;so, b nmtra :lltivit~ •,i ~v11':.c· lllll •.ullu inuc· 1 cltlc'llrl/.l lccnica c con notevole pn>l'lllO per i malati. Ln iimitil'.'illlit' tlc•l 11\1111! 111 c· t \lllll.lf'J!I ofCcrti dalla struuur:t prupna di un u\p:;d.c!c: tcrrituri.cl1· d rc·ctnhnn ,h '•<)\IIÌI(' i lctlll fino a:l.t loro gu:~rigionc, cffcllu:\lldo ro~ì ctsM:rv;l:ticmi p1ll lClllll'lc·H· ,..lll'lll.llt', \upr.tl lU:to 5UÌ mcto11i eli cura, d1 quamo uon ~ia pn::,iblle, IÌ,ttlu\ llmt•cll,·, CH·gll 1)\rwd,,.i dn t:.:tmpo c nelle uni1à s:toitaric :wat11atc, in tlli il lavoro ~· pwgimlct.IHI d.1llt· lìllllliliuni di tempo c di lung1>, i11 cui è w~tc'eliCJ :1 'll'lllgcc:.i.
Non mi è Ltcilc fornire dati :t~so lu,tamcntc prc~.;tsi circa il mmwro dci flnti di 1:,rt1crra ri('ovcrati, pcrchè, dopo le incurs10ni dd febbraio '..n, molti documenti andarono smarrjti. Cornunquc secondo le stntisticihc ufficiali preM;ntatc .dia Direzione di sanit~t. in cui figur:mo i feriti in combnttimcnti navali, in combattimenti aerei c d:t bombardamento, posso dire che nel mio n parto pass·trono oltn.: 700 feriti, c cioè una sessantina nel '4r, un centinaio nel ' ..p, più di cintlllt'l'cuto nel '43 cd una cinquantina nel '44 (Iglesias). Queste cifre non sono molto elevate, m.1, come ho già detto, quando il numero tkt feriti fu limitato si potl: svolgere un lavoro utile, quando invece esso sul~<:rt) 1 limiti ddk capacttà di accoglimento c di cura dell'ospedale, il quale finì per cs~uc :mch ·c~so vittima ùcll'o(fes:t nemica, ne vennero talmente compremi s~i il strvizu1 c l'opcr.1 tecnica, che, alla fine, ne fu Jcl rutto paralizZ.Ito \Q wolgi mcnto. S1.. :.i vuoi<: un r:tg~u.tglio circa le vane c:msc delle ferite, dir.ò che di esse ti r.s".. fu dovuto ,, bomh:tnbmcnti aerei (comprendendo in t:tle cifra anche k le '•ICJni ,b crc.llo), ti :!0•·:, .1 comb:ntimcnri .tcrti, il 10"~ ad offesa navale, 1l 5' ., rlJ :d tre c.lllSC colleg:uc ::td eventi bellici. hr qtLLnto ngu.trJa la :.cdc delle lesioni, si può stabilire con sufficiente . l , torace 10 ~..l , a ddome I5?u, l .lpJ'rfJ'.~1111:t/.lf;nt, t)ll~ll1lO segue: capo 5'}11 arti• 70 ",»' (di <.ui 'trl..a il ~r)'.. tntercs~anti lo scheletro).
Si è già av:uto occasione di t~1rc eh~ ln ~n~rtalit~\ globale è stata piuttosto elev?t~, ccme d altronde occo~rc m_ o~t stntJsttca del genen:: più elevata per le Vlttun.e da bcmbardamentl aerc1, ptuttosto b:ma per le ferite J.t combattimenti aerei c navali. Essa si è aggirata in totalità sul 20~0 c precisamente 25 ~~ P:r il p:imo. ~uppo. e IO'\, nel s:c?ndo, comprendendo in queste percentuali solo t fenu che furono degenti m ospedale :~Imeno nlcunc ore con Cldusione cioè di que!li ùec('duti poco dopo l'arrivo. > In appendice alle fcritt: di gtlcrr:t vere c proprie, s:trà considt:mto anche un certo numero di altr1 tr.IUmiJ egualmente dij)<:ndcnti d<t cause belliche: cioi· ustion i, lesioni dn g.ts, Culminazioni, anncg.1menti, di cui b percentunlc più clcv~1ta fu in mpportc1 ad CH'11ti di gurrra na\',dc. Questo gruppo di tnmm.HI?Z.tti si .t~tr.t fr.1 :;cssanta e .~ett.tn t.t cast.
!11 'l"' ro l.ipltPitJ ~.ull , , dmurgia d1 guc'll 1, p1·r tJucllo che più strettalllrllrc IJI'IIIr c ru l clt llllfllt• ddla rw~tra cspcricnz.1, mi limiterò a prospettare ,Jo alt tltll •l'li ,I Jil'U gr ru 1.tl1, rim.md:mdo altrov~· per la dtlocussionc .dei pro-
[,J,rnl rd.l!IVI dia t lururgr.t rcgwn;.1 l1·. ~~ Ì· g~ 't J, Ilo, br, "llfi•J 'lm·slo aSJletlo, d nostro n 'parto chirurgico ha fliiiZÌc•r•ll' da wnt.r ,J, lmca, 111 llll certo scn•;o, nnchc più avanzalo eli un ' l•"l.dc d.1 t tlll(1l11 dr,v! i f, ntl gi ungCJIIIJ ,dr~pu .lVC! nccvuto il primo SC'C· t·,,,,q .d pr•.tll di mc.clt<::.:t.Jf•IH' 11 n<·lla smdorw d1 s.mitìl. Noi invece accoglie\.,ltlnl fcriti pro\t'tlitnti untht dinll.lllHil l t~ dal)ttogo ddl'incidcnte, come fu pér le \.'JIWnc ddl'rJ[r:~ll at·rc.a: i feriti jn comb.tltinwnto :tcrco o nav:tle, mvccc.•tv<.van(J di solitv giit ric( vuto nl campo o altrove le prime cure. Ho gi~1 precisato di non aver avuto 111 casionc •di os~t'rvarc che pochi cosi d, ferite recenti d1 gt!crr;. c:unpd<. da ~ç hcgt;c: di graiJ.tta p. es., che costitu iscono l.t gr:m massa Ùct fcnu di guerra. La wi .• t ·•l>cric:nza~, perciò, si limita in questo c:~mpo alle lesioni accukntrtli ~opr:ttul ro da tJroir.uili Ci!mici:tti c dn scoppio di mine.:. Di maggiore estensione ~ im•cce qudla rdativa alle ferite della guerra n:tvalc, c soprarrutto aerea, le <JUali prcscnt;mo alcune caratteristiche, su cui mi sono già alrrO\·e scffcrrnato (1). lvi ho, infatti, Jivisc tali lesioni in quelle Ò:1 offesn acrcn daU \1lto (bombardamenti) c quelle d.1 combatti menti aerei. Le prime somigliano alle ferite c.la gr;mata, essendo la bomba aerc:1 un proiettile esplodente e sono cioè in definitiv:t ferite (b schegge; ma, mentre rispetto al f:~ttore inquinamento, sono certamente più benigne, trovano causn di maggior gravità per lo stato di shock che è in genere più notevole c per la frequenza c l'estensione delle lesioni da proiettili secondari (crolli). Le ferite da combattimento aereo, doVlltC sia :tlla difcs:t contracrc:~ (so-
:l -
c;rr•rnul~
dì metl/1111.1 Mrhra:re.
prntutto proiettil1 di artiglieria) che alle armi di bordo (sopratutto proiettili camiciati da ·mitragliamento), presentano una ynrietà di aspetti anatomopatologici e quindi clinici, dovuti al fatto che nella guerra aerea vengono impiegati proiettili di struttura c di azione diretta a recare il maggior danno possibile all'apparecchio ed i cui effetti sull'obiettivo umano sono subordinati a questo scopo principale; di qui l'uso p~ es. di proiettili perforanti incendiari o anche tipicamente esplosivi. Comunque tutte queste ferite da guerra aerea presentano un:1 rebtiva benignità, a causa del loro scarso indice di inquinamento, dovuto nlla quasi sterilità di questi proiettili, che esplodono in aria c attraversano strutture metnJliche ed indumenti abbastanza puliti; perfettamente il contrada di quanto avviene nei combattimenti terrestri. Caratteri, fino ad un certo punto, simili, rispetto al fattore di inquinamento, presentano le ferite della guerra navale, per le quali motivo di maggiore gravità prognosticn è il nau&agio, in quanto la permanenza in acqun l'iù o meno prolungata· favorisce l'infezione c sopratu.tto accresce, con l'assidcr:unento c la stanchc-L.Za, lo st ..to di shock. Ho pontto infatti conswtnre conw gucsri n:lllfrag:hi si dirnostrinC'l spesso di una imprcvc.clutn bbilit\ soprntulln c1: fronte al trauma operatorio, anche se si tratti di individui giovani c rObl\sli. Un cenno particolare merita il problema clclb ritt'u-::ione dci proicllili c delle complicazioni ad essa connesse. E' stato calcolato, in base a vaste statistiche, che quest:l ritcnz1one si verifica in non meno elci IO~{, dci feriti; c che in oltre la metà dci casi si tratta d~ schegge di granatn. Si sn che la srde della ritenzione può essere variabile c che gli organi, compresi i più nobili, dimostrano in genere una tolleranza anche perfetta; io stesso ho visto molli casi di sclhcgge, anche eli discrete dimensioni, ritenute nel rene, nel fegato, nel cervello, nel cuore; nel polmone poi possono trovarsi interi proiettili camiciat1, scnzn cbrc disturbi apparenti. Questa tolleranza anche molto lunga non esclude però che ad un certo momento possano insorgere, per cnuse v:~rie, talora del tutto insignificnnti, complicazioni infettive, perchè la carica b:tttcrica del corpo estraneo, non era statn mni annullata, ma solo bloccata. Di llUÌ p. es. i casi di tetano insorti dopo l'estrazione di schegge. La migra~ione di tali proiettili ritenuti è da considerare come un'evenlu:tlità molto rara, se si esclude la pscudo-migrazione lungo il' canale digermte ed urinario; essa viene ]n genere più spesso sospettata che dimostrata. A mc non è capitato di riscontrarne alcun caso veramente sicuro. Eù eccoci :tl tmttam~nto delle ferite di guerra, del quale io do qui solo alcune nozioni generali. Secondo 'l.lll giudizio recentemente espresso da Zukschwcrdt c Zopff (1), della scuola del Kirschncr, i quali hanno riferito su.Jia <"spcricnza di un gruppo chirurgico al fronte francese nel .1940, la tecnica chirurgica di guerra non deve fondamentalmente discostarsi dalle regole che informano b dhin1rgi:1 d~ p:tce, per guanto riguarda i criteri da seguire nella ( t\
ChirurJ!. •, 1~)4~. vol. r1. p~g. 5'3·
19 ind,icazione e nella cse~uzione~ c cbi. pertanto conosce la chirurgia di pace sara anche un buon clmurgo Jn guerra, Questa affermazione contiene in sè un nucleo di verità, pcrchè non si possono ammettere dci confini o degli abiti parti.cobr~, se.nza inf!rmare b sostanziale unit~ della chirurgia; ma quella t< ep1demta d t traum1 » che, secondo J·a · felice espressione dd Pirogoff è la guerra, impegna l 'opera tecnica in condizioni di tempo e di luogo spesso ta1mente sfavorevoli - e tanto pi'ìt sfavorevole quanto più deficiente è l'organizzazwne della sanità militare - ed obbliga nd un ritmo di lavoro così irregolare, cge riuscirà più effic::tce l'opcr::t di coloro dhe non solo saranno più allenati alla chirurgia tr::tumatologica, ma che s'imbattono in più fortunate condizioni ambientali . A questo riguardo è· noto quanto deficiente sia stato il rendimento •delle nostre unità chirurgiche p. es. nella campagna albanese, dbvc scarsezza di mezzi cd impreparazione tecnica furono quasi la regola. Si sn che il trnttamcnto dci feriti di guerra deve proporsi un duplice ~copo:
1" - comb<lttere lo st:~to di squasso e degLi al'tri fattori che incidano sui!C' condizion i genernli; 2" - il Lrattamcnto chirurgico della fcrit::t che, per doYer essere di necessità precoce, urla spesso contro In grnvir.ì o la. persisteozn di tali fattori. E' causa JeJ più gr~mclc imbaraz.zo dover csatt::tmcnte valutare questa duplice condizione, ci:1scuna per sè stessa impellente, onde poter adottare tluclJa linea di condotta, da cui .dipenderà Ja vit::t o per lo meno la conservazione di un :trto. NuJJa è pii'1 d:tnnoso clhe f:u· trnsportarc sul cnvolo operatorio il ferito quasi direttamente ·dall'ambulanza, trascurando il giusto apprezz:lmcnto dello stato generale e i sussidi tendenti a rialzarlo: il numero òei decessi postopcratori o anche in tabula sarà molto elevato. Ma .del pari nocivo è il criterio tcmporeggi:~tore di chi ~ propenso a rimandare quasi sistemnticamente il prescritto tr:~ttamento primnrio per attendere il miglioramento di quelle condizioni, cthe invece si aggraverrumo di nuovo (shock secondario, infezione) per il rit:.trdo d'ella cura. Sono beo note
le esperienze del Friedrich secondo cui i germi durante le prime sci ore non
si diffondono oltre il focolaio della ferita; donde lr~ necessità di un intervento quanto mai precoce. Ma io pratica, tranne forse per gli addominali, si può anche raddoppi:~re questo lim,ite di tempo sen.za gran 1danno: per i cranici anzi si considerano come. limite ·utile anche 24 ore o più~ Egualmente, per i feriti dei combattimenti aerei, io ho potuto conseguire dei buoni risultati anche per trattamenti piuttosto tardivi (24 ore), il dhc è chiaramente in rapporto allo scarso coefficiente di inquinamento di gueUe lesioni. Comunque, se il trasporto dei feriti è stato abbastanza sollecito, il chirllfgo avrà sempre.: a disposizione alcune ore per rialznre le condizioni generali di coloro che ne hanno bisogno: · ' E' noto in che cos:~ consist:1 il cosidetto trnttamento primario delle fc-
20
rite di guerra, ma forse non è ::~bbastanza noto che, aoLora oggi, esso viene spesso trascurato, non dico lì dove la ressa dci feriti o le condizioni ambicn. tali pregiudicano la correttezza tecnica del lavoro, ma t:tlora ~nche quando tsistooo condizioni perfettamente favorevoli. Finchè le condizioni ambientali ce lo hanno permesso, siamo stati in genere molto scrupolosi per questo trattamento primario, adottato quasi sistematicamente, con le sole eccezioni delle ferite da proiettile camieiato senza notevoli lesioni profonde, c delle ferite da striscio.. Tutte !e ferite lacerocontuse, quali sono le lesioni da sdhcgge di granata, di bomba, d~ m,ina, cioè b gran massa delle ferite di guerra, vanno rcccntate e deterse; se si tratta di un focolaio profondo, la revisione chirurgica richiede naturalmente cura e impegno maggiori, oltre a quelle :tltre misure che la sede particolare comporterà (es. fratture). Un corretto c precoce tr:ltt:tmcnto primario può permettere in alcuni casi fortunati anche la chiusura p.p.; il che io ho tentato con successo soprattutto nelle ferite dc.lla guerm aerea, che sono in generale meno infclle, Questo tr::tttamcnto, da esegllirc in anestesia generale o locale, non è sempre sc.:mplice nè rapido, specie se si persegue la finalità di una guarigione ideale.:; ma quando si:-~ necessario provvedere a un gran numero Ji feriti, c al necessario sgombero, la revisione potrà essere pitt sommaria con amp; sbriglinmenti e recenrazioni, lasciando aperte le lesioni, Qu:-tnto .tll.t fognatura, io in genere sono stato piuttosto restio ad estenderne l"uso, olLre i casi in cui fosse veramente necessaria, i quali non sono la J'iÙ part~. Esso in(atti dovrà avere più che lo scopo ipotetico di prevenire In iufczione, quel le.• di evitare il ristagno di sangue; va tenuto perciò il più breve tempo possibile, per evitare l'azione irrirativa c veicolante dell'infezione dall'esterno. Modalità di •rnpiego di sostanze chimiche sono state variamente tentate, onde realizzare un<~ migliore sterilizzazione della ferita e metterla al riparo ddb infezione: il cam_pc di pitl vasta applicazione è stato quello della chilllrgia ossea. Senza parlare ·d'ci metod1 pitl antichi del bagno alla DakinCarrel, dell'uso dei derivati delb chinina (Vuzin), oggi si è imposto largamente l'uso dei suJfamidici sia per applicazioni locali, sia per via interna come prolilattico. Anche in questo i chirurgi americani si può dire che abbiano st;mdardtzzato il metodo. Senza voler attribuire effetti miracolosi alla applicazio'ne locale c.h sulfamide, specie se in superficie, non si può negare una azione utile in casi adatti per la sua dimostrata attività batteriostatica. Queste notizie piutt~sto succinte sul trattamento primario deHe ferite di guerra, esposte alla stregua della mia personate esperienza, vanno completate con quelle rigu:~rdanti l'altro compito - il primo in ordine di tempo del chirurgo, diretto cioè a combattere lo squasso traumatico, che, in misura <liversa, esiste in lUtti i feriti, soprattutto nei bombardati, iÌn cui più intensa è la componente psicbica.
2[
Un mezzo Ji cura, che forse non è abbastanza diffuso nei nostr 1 ambienti ospe?alieri e che di. r.ecent~ ho visto usato metodicamente dagli americani, consiste nella sommmJstntZJone generosa dJ morfina. La preoccupazione che css:t possa deprimere i centri bulbari sopratutto quello respiratorio sul quale effettivamente è stata dimostrata un'aztone paralin:mtc, è priva di fondamento. per le dosi comunemente usatè. E invece nulla è più benefico contro lo squnsso del traumatizzato che la som.ministrazione tll uno o due egr. di morfina, con la ripetizione ovc occorra. Io avevo stabilito come regola dhe ogni traumatizznto dovesse ricevere morfina c canforn nll'atto del suo arrivo, anche senza prescrizione del medico. Oltre all'uso dei comuni analettici, fra i quali J'efficacia maggiore spetta :n rimedi ad azione ipertensiva periferica (tipo efedrina), i quali perciò ::tgiscono direttnmente sul meccanismo fisiopntologico dello squ::tsso, oltre al risc:tldamcnto, al riposo, olia somministr:lZionc di ossigeno evcntualm,ente anche ptr via sottocutnnca, di cui io ho fatto largo impiego, oltre alle infusioni clorur:~le o glucosatc per via ipodermica o endovenosa come ternpt:t sostitutiva ucgli anemici c stimobntc contro lo Stluns~o, il mez~o oggi più largamcntte usato, è la tmrfusiom: del sangue. Nei paesi in cui l'org~mizzazionè sanitaria di guerra è più perfezionata d servizio della trasfusione di sangue è così beo regolato da permettere ad ogni medico militare di disporre della gu:mtità di sangue o di plasmn ricbieSl< per le necessità di cura. Tra noi la trasfusione del pbsma o del s~mgue conservato è nncora allo stad io sperjmentalc, quella del sangue fresco è d.i solito afndata all'iniziativa del chirurgo c subordinata alle possibjlit:ì di procurarsi il donatore u .i don:-~tori, se le richieste sono numerose. Noi abbiamo c.~eguito, sia per la cura dei feriti di guerra che d.i altri malati, non meno di un centinaio di trasfusioni, in massima p~rte con s:mgue fresco, ·usnndo In siringa Jubè che è quella in dotazione ai reparti sanitari dell 'Esercito. Qu:1lchc ran1 volta, non essendo disponibile questa siringa, si è fatro ricorso alla trasfusione di sangue citratato, effcttuat:l con IJOa siringa comune. I donatori furono per lo più del gruppo O, non essendovi sempre b possibilit3 di determinare il gruppo del ricevente •per scegliere un d~torc dello stesso gruppo. La quantità del sangue trasfuso non superò mai i 400 cç., con la ripetizione se ciel caso. Una sola volta ebbi a lamentare un incidente molto gr:we dopo un:1 trasfusione di 250 cc. di snngue fresco in un oper:1t0 di nefrectomia, con cmorr:1gia cieli :t fcritn; brivido violent0. itterizia cd :1ltri <l·isrurbi che, congiunti al gr:wc st:~to di anemia, condussero n morte il paziente.
Si è f:-~tto già cenno di un:l serie di altre lciioni non cruente, che sono l'gualmente in r:tpporto a cause belliche; parlo delle lesioni da fattori termici, da dettricità, dn :mncgnmcnto, da gas tossici.
Le lt:sioni termJclu: possono essere da calore o da freddo. Queste ultime presentano sotto forma d.i assideramento o di congelamento, Tranne un certo numero di assiderati per naufragio, noi non abbiamo visto, per ovvie ragioni, alcun caso di congelamento; abb.iamo ricevuto invece postumi distrofici e nevralgici di congelamento, nei quali sono stati anche sp-erimentati tentativi di cur~ sul simpatico, 1dti cui si riferirà altrove. . Più frequenti, invece, sono state le lesioni da calore, sotto form::t di colpo di calore o di sole (due o tre casi osservati, di modica gravità) e sopratutto di ustioni. Queste, per motivù facili ad intendere sono molto frequenti propno nel c.ampo della guerra aerea e navale che ci ha particolarmente interessato; sulle ustioni nella guerra navale ha riferito recentemente il capitano mtdico di marina Bernardini (1). Noi abbiamo accolti non meno di una cmqLI<mtina di ustionati per cause belliche (soprattutto per incendi a bordo di navi o di velivoli), oltre ad un buon numero dovuto ad altre cause: i casi di morte furono 4· Sulla sinromatologia non vi è nulla di particolare da dire, tranne la frequenza con cui, in alcuni casi, si. associarono le feriLe a. f. alle u~tioni, e come spesso lo shock da naufragio aereo o navale aggrav.j le une e le altre. Quanto al tratt.'1mento noi. abbiamo dato in genere b preferenza all'uso èdl'acido tannico, guando i casi. giungevano precocemente cioè nlln infetti, c findhè potemmo .1verne a disposizione. Il suo impiego, per quanto orm:~i molto decaduto nel paese stesso dove esso ha avuto i suoi nat;~\<i, cioè negli Stati Uniti (dove ne -è stato recentemente celebrato H il funerale 11) ci h:1 ~bto tuttnvia, nei casi ad~ttti bt1oni risultati. Risultati meno buoni si sono avuti con l'uso dell'olio di fegato di merluzzo che importa crrandc consumo di materiale di medicazione ed è incomod; acrli :1mmalnti per il suo cattico odore. A causa della scarsa disponibilità di paraffina, si è dovuto rinunziare all'impiego dell'ambrina che presenta certamente alc1.1ni vantaggi. . , E' l'iuscito utile, soprattlltto nei casi a wnn?e ~ss~dazJOnC, l uso dell_a polvere di sulfamidc, che è essiccante cd anl'lscttlca w_s1eme. In sostanza li trattamento delle ustioni resta sempre un problema dehca_to _c complesso che non viene tenuto nel giusto conto ncì nostri servizi cspedahen, soprattut~o pe~ ouanto rimtard:~ il tratt::tmcnto gener:~le, diretto ::t comba~tere la perdtta d 1 ., od · ·1 h · l on una larg·a r\asma e l' emoconccntrazione che ne cnva: l C C Sl rea lZ~a C . applicazione della :p rntic:~ trasfusionale (a base soprattutto d't plasma) cd 10.
Sl
fusionak
· · u•a -~ e1ettnc1ta · · ' sono m · <Jenerc ··ppannaggio della Anche le /es 10111 "' · · orrucrra. · · · ' · · t la familiarità con congegn1 aere::t e navale, 10 cUI mno-gwre e, m un cer o senso, • 0 . . . · · ' d · nclhe la morte come avvenne c!cttnct, dal Clll uso 1mpropr10 puo env~re ~ , . . . in un caso da me osservato (fulminazione dt un tmprudente marcomsta), tranne (t ) " Ann. 11-k.t. Na,·. c Col " ·• 194.~· \'OI. 4'l·
l ..
r
., '
-.)
qu:1lche ra~o accidente di fulminazione, le lesioni localizzate da elcttrtcità sono essenzialmente delle ustioni, con cui hanno in comune i sintomi e il tratt41mento. Le lesioni da gas tossici sarebbero state estranee nlb mia esperienza, s~; non fosse avve~uto nell'Osped_al~ di_ Cag~iari il ricovero dell'equipaggio quns1 al c.ompleto <ilt un sommerg1bilc mtossu:ato per sviluppo di cloruro di metile. Il singolare episodio, su cui rifen il ten. R1olo ad una seduta della Società di cultori delle scienze mediche c naturali di Cagliari, si svolse verso la .fine del 1940 e cioè precedentemente al tempo del roio servizio. Ma, per aver io trovato ancora qualche ricovernto appartenente a quell'equipaggio c per aver seguito le ricerche e le djscussioni, che trassero argomento da quella particolare forma di intossicaz.ione, credo interessante dame quj ::tlcune notizie. L:J lctteralura medica suJia intossicazione da cloruro di mctile (CH3 Cl) è mollO scarsa: in passato vennero riferiti alcuni casi sporadici di mrossicazion<. industriale o d'omcslica, per cattivo funzionamento cti apparecchi refrig<·r.ruti. o~scrvnioni specifiche su casi di intossicazioni collettive a bordo tl1 sr•mnH.rgibili sono st:1te pubblicate poi dal Dorella (1) e dal Montcmar1111 i ( ..!), il ~ptak ha compit!to al riguardo anche ricerche sperimentali. D.1 uu wmmc:rgihilt reduce da una crocicr:t nel MedÌicrr.ulco, 'co nero sb:uca ti c ricm•1 r:ui nd nmtru ll>Jl~c.lal~ una 1renlina di lll:lrlll:ll, in prcd.1 ad imo~sicazionc da gJ~. Gli uflicr:~li di hurdo riferirono che durante gli ultuni worni JciiJ D3\'Ìg:tzione, la •1ualc, p •r ~lu~-:,.;m· :1lla snncg:i:rnza dd n1·mico, fu compiut;~ tJUasi sempre in immcr~lllllc, )i accc.rH.ru che ;rlcunr uomini Jc:•:'c<(Uopnggio prcs-;ntav::;no çtr:wi fenomcnr Ji Hlto~,it;az'onc, comiHcmi in obnu~i 1 :tmcntn d::l ~c nsorio •: disturbi n:sprr:.torr, che dilc· ~;uav. r no appcn:a bi riwrnav:r in emersione. Dopo molte suppo,izioui c ricc.rche sulln fon· le della intossicazione :.i ~aspettò che do\'Cssc rratt:~rsj di un:t pcrdita di clomro di mcti/e, gas che viene impiegato negli impi.a111i di rcfr'igcrnzronc del sommergibil.:. T:~le g:.s, simile n:lb composizione chimica c negli <.fretti biologici ,,1 fosgeuc c al Jifosgcne, è del tutto inodoro c app3ttiene :ù g:rs cosidctti ~offo.:ant i o J~fi~sianù. Negli indi\•idui che vennero ricover:ni ucl no~tro o~pnble, si rilevò la pre\alenza lt<.:; fenomeni respiratori, culminanti .io accessi di ed~m:o 11olmon.uc, che ne portarono n morte tre o qu:mro; talor:1 l'edema insorge\":! :Jnchc• .all'improvviso iu soggetti che scmbr:wano quasi dd tutto ristabiliti. In alcuni prevaleva la simom:!lo!ogb. rçnnle, sotto fo'Tma di o!iguri:~ c perfino di anurin. L'c~amc anatomo-patologico (prof. Giunli) dci soggctù venuti a morte dimostrò lesioni coogesti<le dci polmoni c dci rcm. oltre a iatti degeoer:1tivi dciJa maggior parte dei p3rcochimi. Le cure pradc:!tc: furono essen:Ualmcntc çintom:uicbc (cardiotonici, s:~lasso, ipoùc:r· modisi ecc.); In degenza degli infermi non si pro:un!!Ò, in genere, olllTe una \entillJ di giorni; i guariti non presentarono :alcun rcliqu:tto.
LE INFEZIONi GENERALI E LOCALI· Queste lesioni hanno notevole im.portaoza nelle :lttività di un reparto di chirurgia militnre, in cuj, per la m:1ssa dei traum:nizzati che vi sono ac(o) .. Ann. Mctl . N.w. • Col. •. lllj</, \Ql H· 1'·'!-:· 3i· (~) " i\nn. Mcd . N:w. c Col. •, 11)40, ,·o1. 46, p~g. 336.
1j
colti, le infezioni trovano grande facilità di sviluppo. Si è già detto anz1 ccme tutta la chirurgia dì guerra tragga la sua impronta particolare ·proprio dalla hequenza e dalla estensione che prendono i processi infettivi locali e generJ.li. Ma, oltre che da questa fonte, sono venuti alle nostre cure un altro gran numero di infezioni localizzate (suppurazioni) o generalizzate (setticrmie ecc.),· dovute ad :t! tre cause, dhc saranno . più avanti analizzate. INFEZIONI GENERALI. -
Le infezioni generali furono in verità contenute
m un numero assai modesto, malgrado il contingente abbastanza cospicuo
di feriti di guerra. Di qualcuna di esse che una volta costituiva un'eventualità non del tutto infrequente nelJa massa dci feriti ospedalizzati, e non solamente in guerra, non ho avuto a lamentare nemmeno un caso: intendo parlare del tetano. Questa sua frequenza in passato rÌS\llta non solo dalle statistiche sanitarie di guerra, fino a quella '14-'18, ma perfino nella mia memoria di assistente degli Ospedali Riuniti a Napoli. E' fuori dubbio che si s·ia mnnifcstata già d:~ tempo una diminuita frcqucn~a dell'infczirnc tetanica anche nelle ferite eli guerra; il Franz (1), p. es., ricorda che. la cifra di· 0,38% all'inizio della guerra passata nei fenti dell'esercito tedesco scese al o,o4W• alla fine; durante b guerra spagnuola i casi registrati furono pochissim i, c, l_)er venire a quclln ::tttuale, l'Augerer (2), per es., io una recente comunicazione sulla attività svolta durante i primi tre mesi della campagna di. Russia, ·non ha riscontrato alcun c:1so. Non c'è da sorprendersi quindi se, fra le molte centinaia di feriti di guerra c accidentali curati durante la mia pratica in Sardegna, non abb.ia osservato un sol caso di tetano. I progressi così cospicll'i realizzati in questo campo, sono dovuti principalmente alla diffusione che lba ormai assunto la erofilassi antitetanica, b quale dc:.ve essere nelle (. a. ~· non soltanto precoce e sistematica, m;t rinnovata eventualmente quando Sl proceda p. es. alla estrazione tardiva .di proiettili, in cui è sempre da temere che lo stato di in. fezione latente possa rivelarsi col trauma: operatorio.. . Ed è in me oncora vivo il ricordo di urr caso d1 mfez10ne mortale avvenuto in un ufficiale ricoverato nell'ospedale militare di una grande città per h deplorevole omissione od~ qu~st~ el.emcntare prov,videnz~. Un\1ltr3 causa che spiega: la dim10U 1ta . Erequ~nza c da. nccrcare ~el}~ cond izioni tanto diverse, in ctll la guerra od1erna Sl ~volge nspetto ~ q !Cl.. -passata, quando il contatto ·cllclle masse ·d'i fanteria con Jl terreno. era P'lll.lungo cd intimo che non oggi, in cui i sol·dati p. es. non hanno quas1 conasctuto la vita di trincea. . Ho osservato almeno due casj sicuri di caré•onchio in appartenentl a · · · · · · 11 ( t' d. contaoJ·o· un OfJportuno tratrcpartl somcggtatl c pertanto VlCtnt a e ton t l 't> ' ( 11 , Lchrhw;h ,tcr Kricg~chir . " • SprinJ:cl·, Berilli, 1!133· L!J . Clllnu·g.. 1•, HJ..t~, vnt: 14, png. :!57·
t
::!)
tamco.to locale: c. la sierotcrapia precoce l1anno permesso di ottenere io enrr;unbJ la guang1one. .La cancrena gas.ro~fl<. fu osservata in un piccolo numero di casi, 5 casi s~cun per oltre Iooo ,fentJ. da cause di guerra o no: percentuale approssimativa del 0,5%, che e forse leggermente superiore a quella riferita da altri :JU.tori moder11i, che si aggira intorno al 0,3% per i feriti di guerra. E' da considerare però dhe le lesioni largamente contusivc e sfacelant1 provocate dai crolli in seguito n bombardamento aereo sono fattori molto favore~-oli <!ll'insorgenza di queste infezioni, le quali trovano appunto Ja condizione necessaria per il loro sviluppo propdo nei tessuti profondamente devitalizzati che si troyano nelle gravi maciullazioni da crollo. Nei casi a d'iagnosi d'ubbia è stato utilmente proposto anche l'impiego .d'ella indagine radiologica per la ricerca d6 ombre ipcrtrasparcnti, il che infatti giovò una volta anche a me. Il Lranarncnto di questa grave complicazione, il cui indice di morralirà è in tuLtc le statistiche tuttora molto elevato (2 morti sui miei 5 casi) deve essere tempestivo c coraggioso. In alcuni casi io ho :unputato, in :tltri ho sbrigli:Jto l':tJ'tO a spicchi, come per una dissezione anatomica, irrigando largamente .j tessuti di H20~ o di Dakin: l'indecisione o l'aLtesa di un giorno può diventare fatale. Ripongo molta pitl fiducia nel trattamento locale (oggi è in uso anche la refrigerazione del! 'arto, ::t !lo scopo di bloccare l'assorbimento tossico), dhc nell'impiego del siero antig:mgrenoso, sui cui risult::~ti di recente anche:: il citato Augeret si è espresso non del tutto favorevolmente-: la r:tgionc della incostanza di tali risultati è verosimilmente da attribuire alla plurnlità dei germi che concorrono nella infezione. Una efficacia note\'ole e fc.'rsc maggiore h:'! spcssq la ternpia suliamidica, praticata in dosi generose (8lO gr.). Ma la migliore cura, quella ideale, consiste nella profilassi, cioè nel razionale trattamento primario delle ferite, che previene tutte le manifestazioni infettive, prime fra tutte quelle cancrenosc e gassose. Anche l'eresipcla venne riscontrata piuttosto rnramentc, nlrneno nella forma di vera infezione, che non va confusa con quelle piccole chiazze di JinfangioiLe reticolare che talora arrossano i confini delle ferite, cibe banno decorso quasi afebbrile c cedono rapidamente alla terapia appropriata. Del resto è stato riferito da hltti i chirurghi di guerra la rarità di quest~l infezione rispetto al passato; c questo è da mettere evidentemente in rapporto alle migliori provvidenze antisettiche adottate nel tratt:.unento. Io ne ho osservato non più .di 4 casi e quasi tutti in seguito a ferite eU modica entità, ii decorso in genere non è stato grave e con un energico trattamento sulfnmid ico, associ:-~to ad applicazione locale dj un disinfettante, come h tintura cii iodio o un colore di anilina, si ottenne abbastanza prcntamente ]a guarigione. Solo una volta notai alcune limitate manifestazioni cancrenose, che , guarirono p.Ìll tardivamente. Dd siero antistrcptococcico non si è fatto mai uso; solo una volta o due, per intolleranza ai sul f:-~midici , si è associato l'uso di yaccino antipiogeno.
:26 Setticemin c picn~Ùt. La tipica infezione piogena generalizzata è rapprcdalla sett1cem1a, che, quando è completnta da focolai 1nctastatici, prende, come si sa, il nome di setticopiemia o piemia. E purtroppo la scttJcemia rappresenta ancor:1 oggi una dolorosa passività di tutti i servizi chi· rurgici, dhe raccolgono un g ran numero di tr:lUmatizzati, specialmente di guerra. Io ho osservato una diecina di casi (di cui 7 mortali) dovuti a cause inolteplici; uno fu anche oggetto di particolari ricerche batteriologiche, su cui riferirò. Quanto al momento etiologico, 4-5 furono in rapporto a ferite d 'arma da fuoco, .due a mastoidite e tromboflebite endocranica, uno a foruncolo del labbro superiore, uno ad infezione da vaccinazione, uno a.d' artrite iperacuta del ginocchio, uno a causa non precisata nemmeno all'autopsia. Una sola volta (artrite del ginocchio) si determinò una sindrome piernica con focobi ::ottccutanc1 visccrali (polmone); in tutti gli altri si trattò di setticemia semplice. I casi di morte riguardano tutti '·luelli da cause non traumatiche; d'i tJuclli secondari a ferita a. f., due furono seguiti da morte, gli altri andarono ,·erso la gu:uigione, dopo le più varie oscillazioni di decorso e dopo un paziente c delicato rr ,tttamento. In genere si è tratt.lto di casi gi unti .in ospedale o trasferiti da altri rel'arti paJttosto tardi' amen te, cicè già in istato di infezione generalizzata. Fra c.;~~i . di interesse particolare, non tanto clinico, quanto patogenetico e medicokg:~Ie. fu un caso di sctticcmia d:t Yaccinazione il' quale fu oggetto d'i nicerche battericlcgichc c :.matomopatologiche già da mc riferite in uno studio eseguito nell'Istituto J'Igiene di Cagliari sulla patogcnesi di alcune infezioni pioncne (1) e ne) quale io sostenni che il meccanismo di una gran parte di b ' . t}Ut:stc infezioni sia da attribuire a fattori endogeni, piuttosto che alle cause ccmummentc incriminate, di origine esterna. 11 trattamento delle sctticemic, ha, come si sa, un aspetto locale ed uno uener:~le i gLJali ~~ intcoorano a \'icenda, pur senza r.iuscirc il più ,delle volte ~ ' l:) d l . . . a risol\'crc fa\'orevclmcnte 1.~ situazione. Nei casi a evo uzwne p1elllJ.ca il vtlotamento mcd.iante incisione degli ascessi è prescritto; ma n:tturalmcntc se non si realizza una ter~pia sterilizzante ad ogni ascesso aper:o :.c:guc b fc rmnionc di un altro c ccsì fino alla morte, come ::tvvenne nel roto
Sl ntata
C;lSO.
.
Nei due casi Ù1 sepsi d:1 tromboflebitc a. punto di !~artenza m~st~J?eo, -;i tentò solo in un caso la :mtrotomia, senz::t nsultato. Cos• la cauta JDCJSJone di un for uncolo del labbro complicato da rrrave infezione generale non valse a migltorarc lo stato d'el pniente, sul gu~~ anche !"a. le~at~a .della v: ~iu~ gulare m; parve una misura troppo tardtva e. qumd1 lD~tJle .. M1glion risultati ottenni in alcuni casi d1 sindromi sctticemtche da grav1 fcnte da :d.
2.7 Jegli .1rti, in cui ~~n incisioni c drenaggi opportuni si potette ottenere in guaiche cnso la guang10nc. ' . . P~rt~ ess~nzialc e. forse: principale hanno nella terapia di queste infe.. ZJom, J ~JmC~J generali che sono ctiologici c sintomatici. Questi ultimi mirano. ad mf!Utre sullo stato generale stimolando soprattutto il circolo; gli altri cons1stono neli 'uso eli sieri, yaccini, sostanze prole iche (latte ccc.) e possono essere a volta a volta impiegati a seconda .dci casi. Ma i rimedi specifici con. tro tutte le infezioni da piogeni sono oggi d~t considerare i sulfamidici e la penicillina. Di quest'ultima noi non potemmo avere. naturalmente, alcutht esperienza. Qualche p:trola invece converrà spendere sulla .udfamid'ot(rapia, h1 cui pratica, se è estremamente di.fusa, non è sempre del pari razionale c percJÒ utile. Essa inf~tti, perchè riesca efficace nelle iniezioni da p10geni, dC\'C nspandere a guesti tre requisiti: essere precoce, intensa, di breve duratt. Ed invece si vede spesso prevalere una condotta del tutto opposta, cioè scmmìnistrazionr tardiva, debole, prolungata. Ora, se il rimrdo può essere dO\'llto a contr<tttcmpi diagnostici, la scarsezza delle dosi, a cui si cerca di supplirt.. con un prolungamento della cura, è dovuta principalmente ad una errata valutazione dei pericoli, a cui la sulfamidoterapia può esporre, cioè di quegli incidenti a localizzazione varia (sangue, cute, sistema nervoso, Yie orinaric, c.cc.) che possono derivarne. E' positivo invece che queste manifestazioni, ~t. non sono legate :t particolari fenomeni di inrolleranza, per cui basta !a pri!II<t dose a determinarli, sono in genere dovuti non ad una carica troppo forte della droga, ma all'irrazionale prolungamento di esso, che, mentre per la debole concentrazione, rivela scarsa o nessuna efficacia sulla infezitmc, è capace però di provocare un accumulo c un iperdosamento con i not1 rffctti soprattutto sulla crnsi sanguigna (agmnulocitosi, ecc.). Anche il Valdoni (1), in una recente conferenza sulla sulfJ!:Illdoter.lpia proprio nelle infezioni di guerra, consiglia dosi iniziali molw forti (fino a TO gr.). Un altro inconveniente che mi pare possa attribuirsi all'usv di piccole dosi prolungate è quello che spesso viene così arrestata l'evoluzione di un processo infiammatorio, cioè la sua risoluzione sotto forma di riassorbimento o di suppllrazione franca; esso tende, invece, a cronicizzr..rst sotto forma di infiltrato subacuto. Già d'el resto il Cesa-Bìanolù (2) :1ycva rilevato come la tempia sulfamidica, specie se non correttamente eseguita possa t:ùora rallentare la risoluzione di processi polmonitici e favorire così la c\·oluziont verso la suppurazione c la cancrena. INFEZIONI LOCALI. Nel nostro servizio ospedaliero sono stati curati un numero molto rilev:lnte di processi infiammatori di natura piogena: flero-
(1) ''Lo Spcrimcnmlc >•, 1!)41, l'O!. 9.5, p3g. 917. (:t) ,, fbss, Clin. Scirnt. "· 1938. •·ol. 16, plg. ' 3C'J·
mani, ascessi, lin{adeniti, foruncoli , idrosadeniti ' 1>aterecci) ecc ., di cu1· la .f
u r~ globale si avv·icina con una certa approssimazione al migliaio. Non si
ded1chercbbe molto spazio a questo argomento se non ci fosse da accennare alÌ alcune questioni di patogcnesi e di terapia~ Un rilievo particolare meritano a questo riguardo le suppurazioni, che in gran numero abbiamo osservato nel corso di infezioni malarica o tifosa, soprattt~tto in dipendenza del trattamento ipodermico. Chi tenga conto di quanto è stato già detto circa le enormi proporzioni dell'epidemia malarica e consideri in conseguenza quale impiego abbia aV11.to la terapia chininica ipo· c.lermic:~, comprenderà quanto frequenti possano essere state le suppurazioni tb iniezione. In vista di queste complicazioni (u consigliato dalla Direzione di Sanità militare <li limitare l'uso della terapia ipodermica della malaria, facend'o riferimento anche alle classiche esperienze d'ella souob romana, d'n cui risulta dimostrata h maggiore efficacia d'ella via digcrcnt·e. Ma il numero veramente considerevole che abbiamo dovuto constatare di suppurnzioni soprattutto durnnte l'acme estivo-nutunnalc, è .da mctten· iu rapporto soltanto ~lll'ni one nccrotizz.a11tc comu nem ente invocata .dci sali di chinino, soprattutto se iniett:~ti non abbastanza profonclamcntc ? Si tratta cioè di semplici ascessi chimici? Ricerche batteriologiche, da mc conùottc per altri scopi ndi'Jstituto di l g1enc eli Cagliari, mi hanno permesso ,eli rilevare che nel pus di lJliCsti ascessi sono sempre presenti germi (di solito stafìlococchi) c quindi è da attribuire ad essi una netta origine batterica. La infC'.lÌone trova ccrtnmcntc nellu minom t::t resistenza .Jet tessuti, indotta dall'nzione del chinino, l':ldegllnto fattore predisponente. Ma un ;~ltro [attore che m.crita il giusto riliem non solo nella patogenc:si Jellc suppurazioni nei malarici, m.t più ;1ncor:1 in q~te.lle ~ei ti.fosi e di altre mabttie conl\untivc, ~ il gr:tve stato di decndimento hs1co tn cu1 vcrtono . questi maiali. Nel corso di una cpidemi.t di tifo manifestatasi nel terzo quadnmestre del 19-1 :;, si sono vt.rdic:ttc suppur:tzioni in numero impressionante ed :tl~me tli estensione c gravità tali che dei mnbti, che gi~t nv:v:mo superato la mfeZJonr tifìca, firHrono, durante Ja conv:~lcsccoza, con Ji trovnr la rn~r~e proprio per cffcuo di .tscessJ di gr:mui proporzioni, spesso tT"(oltephcJ .che, malgrado tutte le provvidenze chirurgiche, non andaro~o. yerso la npar~tZion_e. Si trattava, inbtti , di individui assolutamente ancrgtct, che la sctttccmta tifica .1vcva già trovati debilitati per lo stato di denutrizion~ o per !:l pre~ gressa malaria c che a sua volt:t la comp~icazio.nc. snppurnrtva trovò quast al limite dclb rc!.istcnza vitale. Queste consu.lcrn10m valgono anche per rendersi conto Jclb f rcqucnzn c della gravità Jcllc suppurazioni riscont~?te. in ma larici :.opralutlo recidivi c in tifosi; cd a tal propostto ho notato che lmchcc th frtljlltnza c di gravità si accrebbe notevolmente nel 1943, appunto per-
chè i soldati · . .versavano io uno stato di deperimento fisico 1uolto magg10re ch c negl1 ann1 precedenti. . ~nchc su!l 'interpretazione. patogenctic:J. io, nel già citato studio battc~·IOlogtco! ho d1~cusso la possibilità di un meccanismo diverso dalla semplice moculaz1one de1 germi dall'esterno (iniezione), cioè quello della fissazione di germi circolanti, per cause mciopragichc occasionati (meccanismo dell'anacoresi, secondo l'Ascoli). Nelle infezioni locali da piogeni è ben nota la condotta clùrurgica da adottare secondo che si sia o no formata una collezione purulenta; nel secondo caso nvranno precipua indicazione i rimedi generali (sulfnmidici), nel primo quelli locali (incisione). Vale la pena di accennare, a questo riguardo, alle esperienze da me fatte circn l'impiego delle soluzioni sature ipertoniehe nel trnttamcnto delle suppurazioni e delle lesioni infette in generale. Qu,..sto impiego ciH' rimonta già nll'cspcricnzn della pass:lta ~;,ruerrn, è stato di recente rimt'W> in onore dall'inglese Lith (z), il quale nel 1940 riferì sui benefic:i effelli oltcnuti dalle solu.zion i snture di solfato di sodio, che egli metteva soprallullo iu rapporto alla azione disidratanrc th esse. Sollecitato dall'interesse dottrinale c pratico della gqestionc, io mlraprcsi nell'Istituto di Igiene di Cagli:1ri u11.1 serie 1Li ricerche tra cui risultò in vitro (2) un'azione nettamente ballcm:id.t delle soluz1oni concentrale dci v::tri sali, azione che venne conferm:tta da :dtrc cspcritnzc in vivo (3) che indagarono anche il comportmnento della cm1dazione cellulare. L'applicnionc clinica confermò i buoni r~~ultati, per cui la meclicazionc al sCJifato di sodio o di mngncsio al 30% dopo l'incisione divenne una pratica gua~i consueta nel trattamento delle lesioni inftttc in generale; b diminuzione c quindi la estinzione nella secrezione è il fenomeno che pitl favorevolmente colpisce,
(1) " Loncct • , 3 fcbhr.oi<> IQ.JO. {~) .. Ann. I):ICIIC "• 19-14• vol . ~. P·'!:· .JO. {j) " i\nn. Igiene ''• •9·1'i· vol. 55, p~);. 2;1.
CENTRO ORTOPEDICO E MUTILATI "V. PUTTI ~ _ DOLOGNA Dircwuc: Tcn. col. mcd. prof. O. SC.\CJIE1T1
ESITI FUNZIONALI IN ANCHILOSI DELLA SCAPOLO. OMERALE E OSTEOTOMIA DEROTATIVA Tcn. mcd. clou. GIUuo MoMtJUI
Al C:~tro << Putti >> c..li Bologna dall'a prii~ 1941 a tutto il giugno 1946 'ono venull m cura :un complesso di 162 militari feriti alla regione della scapol_o-orneralc dell'u~o o ~cH'altro lato. ~i questi, 48 (29,62'JI,) presentavano fente delle sole part1 roollt con o senza lcs1oni ncrveo-v~lscolari; 13 (8,o2';!,) •(cri te associa"te a frattura dell'estremità acromialc della clavicola con frattura dell'acromion o della coraçoidc o :~ssociate; 74 (45,67~i.) feril~ con CrattUfél dell'estremo superiore dell'omcro articol:ui c para:uticolari.; 30 (tH,s','l,) ferite con frattura dc1la cavità glcnoide delb scnpob interessanti il solo cercine glenoideo o la cavità in toro. Riguardo al tempo intercorso ,dalla ferita alla nostra osservazione nella maggioranza dei casi erano trascorsi da due a più mesi tlal ferimento~ Per questa ragione abbiamo avuto l'occasione di curare per la maggior parte gli esiti funzionali della ferita, più che non istitujrc c condurre a termine l'adeguato trattamento. Nella quasi totnlità i p.p. presentavano rigidità più o meno marcate in adduzione del braccio c in rotazione interna. In 21 casi (1:2,96~!.) esistevu anchilosi ossea o fibrosa, solidissima, in adduzione prcs. soch~ totale e in completa rotazione interna, atteggiamento t:mto infelice da rendere pressochè inutilizzabilc l'arto c da esigere perciò un provvedimento radicale, atto a rnigliora.rne il rendimento funzionale. Dci 21 p.p., 1:2 (57,14%) presentavano anchilosi u destra, 9 (4:2,86";,) n sinistra. Dal punto di vista mdiografìco la lesione dello scheletro in 14 casi (66,66%) era dell'estr~mo Sllpcriorc dcll'omcro con perdita di sostanza più o meno acc~~tuata, ~ m .7 (33,33 •;:,) d'cl cercine glenoideo .della scapola o della cav1ta glenoide lO toto. Per l'identità dell'esito e per la somiglianza dc~ tratta~e~to. immobilizzante a l1uella ùcll'estrcmo S\Jpcriore d'ell'omero abbwmo qut num~o an:hc la casistica riguardante le anchilosi per frattura della scapola, arttcolan e paraarticol::tri. · Nella storia clinica dci :21 p.p. ricorreva un fatto settico più o meno wave con empiemi o flemmo ni articolari, con lunghi peri?d~ di suppuraz10nc. Alcuni avcvrtno portato app:1recchi gessati toraco-br:1ch•ali con arto abdott~ c rotato all'interno, i pitl nvevano portato per periodi più o meno protratti
c.li tempo grandi fasciature molli secondo Dcsault, c1oc con :uro adc.lotto contro b parete laterale del torncc, lievemente anteposto, gomito flesso all'angolo retto c avambraccio mantenuto /isso dal bcnd:tggio tr.tsversalmcntt: àl!'addomc. In altra nostra nota (1) abbiamo preso in esame le cause cd i sorpassati princip! che sogliano indurre nell'errore tanto comunemente diffuso di immobilizzare fratture di omero, diafisade c del suo estremo superiore, in adduzione e rotazione interna. Qui non ci ripeteremo ]imitandoci soltanto :t ricordare che l'errore è grave se induce a qttcgli esiti di cui appunto In presente nota vuole tratt.trc. E1 noto che se le fratture articolari in genere sono gravi, nei rigu:uJi Jdla funzione, l]Ucllc da ferita da :trm:t da fuoco lo sono in ·part.icobrc, pcrchè l 'infc7.ionc gcncmlmcnte le accompagna con c.~ito in .mchilosi. Da qui appunto la ncrrssilrt di conJurrc un trattamento immobilizzante atro a salvaguardare la funzione, tenendo fisso come principio il fatco che l'articolazione va sicuramente incontro ad una rigidità, c forse a,d una :tllchilo.~i os~ea o fibrosa. E' facile comprendere gunle potrà essere ]:~ gravità di una anchilosi in ;~dduzione c rotnione interna come prc.sentavano i. nostri pp., se si tiene presente che l'atteggiamento funzionale meglio rispondente nelle :mchilosi .d'ella scapolo-omcralc è l'opposto. hg. l, cioè in abduzione, rotazione estem:'l e T.llvcoh.. 1.> prCS<'Il' l eli ·""l'i" clcJJ.rici ir· anteposizione (Fick, Austoni, Dclitnla, 1cgnhr1 f~ e...:lutlcrc (.1 pc~<1111111.\ <h <C· ecc.).
guire la via intcrpccrr,rmldtmclc.l <li l.nrghi pu c<egu~rc l'cl,ICI'IIOmln.
lL DANNO FUNZIONALE. Come abbiamo detto, nella generalità dei nostri casi esisteva un:~ limitazione della motilità delb scapolo-omerale, di gravità più o meno accentuata, nella più parte in addluzione e rotazione interna, ovvero nella sola rotazione interna, e solo in 21 p.p. esistevano anchilosi ossee o fibrose in totale ad!duzionc e rotazione interna (fig. 1). Questi ultimi presentavano il mns(~) M<lM:-IIli G-.: Comid~m::JOni m/ trtrllriiJUI/Io tldle jrnlllm: tlrll'omrro t/11 Jc!ritt: eH gurrr.1 ~ Ciotnalc di Mcdicinn Miht.1rc ~. '!H3·
.., ,
:~-
sirno grado di danno nlla funzione dell'arto con le limitazioni di cui tosto parleremo, gli altri limitazioni di maggiore o minore entità a seconda del grado di rigidità dell'articolazione e dell'atteggiamento più o meno favorevole in cui questa si trovava fissata. Nei nostri casi l'anchilosi iu adduzione e rotazione interna rendeva l'arto pressochè inu6le. Non permetteva infatti che d~ maneggiare oggetti a distanza ravvicinata al tronco, senza la capacità dì allontanarveli sul piano antera-posteriore e laterale. Per afferrare un oggetto il p. era costretto ad avyicinarglisi con tutto il tronco, non solo, m:r per ovviare at!l'inconveniente della mancata abduzione c rotazione esterna, rdoveva affena·rli in un piano spostato a destra o a sinistra della linea assiale dlel tronco, a seconda che l'anchilosi era alla spalla sini~tra o destra. L'avambraccio conserva i suoi movimenti di flesso-estensione c .d'i pronCJ-supinazionc, che però dovcrudosi svolgere a ridosso c lungo la parete anteriore del loracc divengono .dii scarsa utilità pralic:~, tanto che il p. non 1·iescc a porlnrc la tn:~no al volto giungendo appena con la pllnta ,delle ùita <1l mento o :~lb boccn (fig. 2). La retropo!\~ . .!. l.'a nt.hilm i della ;c.lpulu· nrncralc 111 ad . sizione del braccio c :tV31llbraccio è abolita. du7.iOUC ,. rCJtnzmnc IJltcrnn (: t~ lc p(. r Il p . ncn può :-~tteilldere dhc. in modo assai CU > il p. ric;cc ~ppcn :1 ~ Jll>rl,lrc 1.1 pum~ ddlc dita .>1 mento. deficiente alle pulizie .intime, e alle esigenze diella toilette quotidiana, sia pur questa som· 111aria; non può parlare cibo liqu·ido a>lla bocca, mediante il cucchiaio, perchè avend o liluir;1ta b rotazione cstcrn3, mantenendo il collo eretto, può giungere a pcrtare il cucchi:~ io alla bocca sol t:~nto inclinandolo fortemente. Nè il gioco di bascola della sc:~pob J1rOvoca.to d:~i suoi muscoli rotatori edl elevatori :j::ttÒ essere di effetto utile per la funzione, in · qu:~nto l'angolo tra scapola ed cmcro, in virtù clell ':~dduzione, è, in genere, tanto poco ampio .dn non permettere al braccio di leva distai<.. (braccio e av:~mbraccio) movimenti 1d~ una certa ampi ez~a sl!l piano latero-mediale.
Ne·i n o.~tri 2r p.p., a rimuovere il danno :~lla funzione, provocato .d-al ,,c.:~~im.o atteggiamento dell'arto siamo ricorsi nll'intervcnto di osteotornia derot:~tiv:l dcll'omcrn. Intervento'con:;istentc nella interruzione chirurgica dcll':,ssc omcro-scapob possibilmente in scd!c meta-epifisaria ornerale superiore,
33 al fine di poter correggere l'atteggiamento esistente, con altro che risponda a fini funzionali soddisfacenti (Putti-Dclitala).
Attr:gg1t1mcnto del malato. JJ p., in narcosi eterea, giace supino sul tavolo Putti, cui è stato applic::tto il reggibraccio dal lato dell'arto offeso. Il narcotizzatore stira il capo dal lato opposto, l'~1iuto mnntienc il braccio nel maggior grado di abduzione possibile. Incisione crrtaJJt:lll. Quando le condizioni anatomiche lo permettano, la dcltoidca-pettorale, secondo Larghi, è quella che dà la massima luce, con un danno anatomico mùlo. Non sempre però ci è stato possibile attenerci alla via interpectoro-deltoidea perchè sovente la rcg10ne era interessata dalla presenza di cicatrici \lmpie, nnel:tstiche, aderenti al piano scheletrico in blocco con i LC.'lsuti muscolari, essi pure trasformati in una gangn <l'i cicatrice (fig. r.) Si comprende come l':mlhicnte non fosse il più adatto per farvi cadere l'incisione chirurgie~' c la sede dcll:1 ostcotomia. Per t;.~le motivo, di necessità, abbiamo spostato l'incisione cut.anca alquanto lateralmente, e fatta strada per via smu~>sa, tra i fasci del deltoide, si è giunti sullo scheletro. L'ostcotomùt. Jnciso longitudinalmcnte e scollato il pcriostio, si man~ tengono ·divaricate le parti molli con due divaricatori curvi di Putti da 05teoLomia. Ostcotomo retto, a lama stretta, sezione al collo dhirurgico (Putti). Talvolta non è però possibile eseguire 1'05lcotomia a tale livello, e per le condizioni anatomiche della epifisi c metafisi superiore si deve ricorrere alla ostcotomia al terzo superiore (Stonc, Miche!, ccc.). Sotto il controllo della vista il chirurgo mantiene la correzione dei frammenti di frattura mentre l'aiuto dcrota, antepone, c nbduce l'omero. Rtcostmzionc dei piani profondi con punti in catgur, dc!Ja cuce con crine o seta secondo l'uso. Dato che si tratta ·di interventi eseguiti in fratturati di guerra con infezioni pregresse, è hcnt: drenare convenientemente con striscie di gomma. Sul letto Putti si confeziona apparecchio gessato toraccrbraclùalc in abdu. zione, rotazione esterna e anteposizione per 45" nei tre piani. TRAITt\~fENTO l'OST-Ol'EltJ\TORIO.
In ottava giornata, in assenza di complic:mze settiche, con ternpcraturr1 1itomata alla norma, r1bbiamo rinnovato l'apparecchio gessato eseguito sul tavolo operatorio. T:de manovra ha per effetto quello di fornire il p. di 'Un nuovo apparecchio gessato, leggero, ben modellato, c quindi {liÙ continente e meglio tollerato, anzichè lasciare il gesso operatorio confezionato al di so· pra della volunùnosa mcdicnione post-operatoria, intrisasi susseguentemente di sangue o secrezione per la presenza del drenaggio. Con l'occasione del rinnovo del gesso si allont:tn:l anche il drenaggio. TI nuovo gesso viene
34 mantenuto per giorni 6o, in capo ai l)Uali lo si ritoglje, c constatato la consolidazione della frattura si inizia rrattamento fisioterap1co. Per un periodo di 20 giorni il p. esegue le cure portando il .gesso a valve, poi per altri 20 giorni port:mdolo solo durante h notte, indi completamente libero. CoMl'LICAZIONI.
A) lmmt'tlinte, post-opc:ratoJÙ:. ln due soli casi (9,52"{,) si è avuto una naccensione del prccesso settico prctcrito, con febbre elevata, brividi, c con tutto il corteo sintomatologico caratteristico. L'infezione è stata perfettamente dominata con cacluttl della febbre in ottava, dc.cima giornata senza alcun postumo, mediante opportuno lrattam<.nto con 1illlfamidici e in virL(J del drenaggio oh e non pcnncr[eva nstagno. l ndi, a processo flogistico in <.1uicsccnza, rinnovato l'apparecchio gessato, i p.p. hanno avuto ·decorso dd tnlto normale·. B) SccondaJ'ie. ln IO p.p. (47,6r'j.,) trascorsi due mesi dopo l'intcrvruto, c tolto il gesso, si è notata la prcsenz<1 d'i una rigiclitrl dni movinwnti dd go. mito tale, che per essere rimossa hn necessitato dj un pnimlo di cure lìsichc sempre htngo c che comunc1uc non iha avuto durata inferiore al periodo ne ccssario per l'educazione funzionale dcll'nrto a scapolo omcr:d t• anchilc).~:tl.t. In 3 casi, dci ro riferiti (3o·::.), b rigiJitJ era tale, che ;td a;tcotomia ben consolidatn si è dovuto procedere a mobilizz.tzionc a sforzo del gomito c tjuindi alle cure fisiche acconce per il ripristino di detta articol:tzionc. RISULTATI.
I risultati funzionali ottc.nu!.i con l'intervento possono definirsi otttmJ, per l'acquistala possibilità da p.trtc dci p.p. di quei movimenti che sono pror fl delle anchilosi della scapolo-omerale in abduzione, anteposizione e rota· zionc csrcrna, c che sono st;tti recentemente oggetto Idi studio da parte di Dclitab (lìgg. 3, 4, 5 e 6). La presa degli oggetti :wvcni' a con movimenti l]Uasi del tutto normali, In mano c l'arto cr:~no validi a l lnvoro proficuo. I p.p. poteyano portare la mano al volto, mangiare corrctt:lmcnte, e potevano perfino usare il pettine. In un solo c:tso (4,77"{,) la rigidità del gomito conseguente al periodo <.h Immohiliz:zazione in gesso, dopo l'intervento non fu vinta nemmeno mediante Juc successive mobilizzazioni a sforzo dell'articolazione. Negli altri :w (95,:23''.. ) col termine delle cure, la motilità del gomjto era ritornata del tutto no1 male, ovvc.:ro limttata solo nei gradi estremi del movimento, deficit di tanru poco conto d.t essere trascl}rabile ai lini pratici. l p.p. si dissero comcmi dell'inrcrvcnto c poterono attendere con profitto ,,) loro lavoro.
35 CoNcLUSIONl.
Sulla guid;;~ dc1 c.tsi di ferite al!:t regicnc della spalla osservati al Centro c' Putti ", concludiamo come segue: a) gli esiti in anchilosi O'iSt :1 o fibrosa dcll.t scapolo-omcralc conseguenti a fratture delrc<>tremo Sllf•tnnre ddl'omero cd a fratture della cavità glenoide della scapola da fcrit.! di .u ma th fuoco, in atteggiamento di rotazione interna c aJcluzionc, cond.tnn:mo 1':1rto ad una funzione limit:1tissima di utilità pr:~t.ica rrcsscchl- ntdl.t; b) la òcformi1n non t: suscwibilc di rimozione se non con intervento rhirurgico diretto sullo sd1elctro. Allo scopo l'aHcrtomtJ dcrotativa secondo Putti ha ((lrnito risultati mt'lto b61l.lllti <sscndooi p0tuto raggiungere, mcdtante essa, l'atttggi:l mtntn di abduzi0nc, rotnzionc cstcrnn c anteposi:ttoJw, che· ritctrhc :.ptrtmcnt.•li c· di m~ccnnic.• articobre h:mno dimostruto c .:wH· ti più nppmtuno per sfruttare nd mashimo grado i movimenti imprc·~·'i l :d branio dai m11scolt a:t.ÌC'n.nHi d Oltl\'llnt nto ddla scapola (Fick); ') d ri 1 hi(J di 1111.1 rigidità di gom•to, wuscgucntc al periodo di im1111 hiltz:t.ai'M rw nn· c\~:tnn dc,pn l'intcrvwlc . (nwdit:t che nella nostra casistica ~~ è V<'rtfit.tra nel ·1>77 dct casi), (· largamente compensato dal gran nurnc:rCI dcJ t.tsi f:I\·C rtvoli (y5,23":,) c CùllHintJliC non l- nggrav:mte della situal.ione funziona le prccnk n te all'i ntcrvcnto. BlllLIOC: 1\:\ l l,\ Alil>T0:-11
G.: Le ftallme dell'c•llt:mo sup!'11Urc dell'om<'W.
s~minario,
- Pado~u, Tipografia ùcl
'93-'1·
DEuT,\1..,\ F.: l movimcnlt dc1 bttJct:to l! d e nnduloti t!dla Jt'tlpolu-omaale e n.:lle f'lll«·
lisi dc/ d<:ltoide. -
Chi r. Or~. MO\',, \o!. 26, 230 2.13• 1910.
N tra/lamento dcii t: /1tlf':1re tiiiÌt'CJilll't c loro ,·si:i. - Are h. ùi Ortopedia, vo:. 42, 522-676, 19.26. F1c~ R.: Hanàbuch der Anatomie und Mcch.mik der Gde"kc. - jc:n:1, G. Fischcr, 1904-19li. Mtci!EL L.: Décolh:mcnr obstétric-.,/ de l'cptphyu lmnu:r,rlt: sttp!rium:. Rcv. d'Orthol)!die, vo!. :u, A. 42, 7-19• 1935· Congr. de l:t Soc. fr.lnç. d'Orthop. -1 o:tobrc 1935. lVltcHEL L.: Le àicollem.:nt obslt!tricu/ d'c l'epiphyse mphit:m'c dc l' l111mvru.;, - Rcv. ù'Orthop., vol. 24, A. -14• ::!01 -322, •937· Purn V.: Cit:lto dn Scag!icui. ScA<lLIETrt O.: Lt: lesioni ostcllicllc àr/t,c spilli:!. - llO':ogn.t, L. Cappelli Ed., I!J.!f· 0ELITAt..\ F · MARC0:-11 S.:
STONE J. S.:
vol.
lnjmùs about r/u shouldn joint ar biuh -
1~. HJOO.
Bo~ton Mcd. and Surg. Journ.,
CASO l. H. :\nton.io, sol· Jato, anni :24 .
..J. P. P. -
Feri-
lo il :23 febb'raio 1942
sul fronte :tfricano da p:d~o:tola di fucile al-
b spalla ds. con frattura ddl'estremo superi or c d'ell'omero c de:la glcnoitle. In un ospedaletto da campo
g:i è st:~to applicnto apparecchio gessato in adduzione c rotazione intCr!l:l.
Ha
portato
g~:ss:ttura in tale atteggì:~mento per circa 4
mesi. Viene in cura al Centro Funi il 18 lug:io 1942.
Fig. i
E. O. Anchilosi in atteggiamento di rot:tzione interna, molto ;tccemuata del· L'o mero e in force :tt.lduzionc. La radiografia dimostra ::~nchi losi ossea molto :tv:tnz:na. lntc:rv~JJtO. -
Q.
stciJtomi<l derotativa tlell'omero. A distanza di G mesi d:dl'inter· I'Cnto b funzionali tà dc Il' arto è ottima, c il p. lavora con profino (figg. 3· 4 r s). Fi~. :;
37 CASO Il . R. Angelo, ~o)d,rt•,, .r1111i :.l<. A . P .P. - Il 2!) dicembre ' 9·1' •,ul fr'lnf•• ru~~o fu fcri:o <1:1 pallottola Ji fuci c all,1 regione della scapolo-omcr:~le destra. Hl-0\l.r:Jtv iu r;spcd:ùc v da campo gfi c ~t:llo confezionato apparecch'o gLssaro in a.ldu7ic•n..: r wt:ILÌon• ir.t,·rna. Dcro !a fe:u:r ~ l:t :tpplkazionc dc. gesso ha :1\ uto d:cor\o fcbbri:<. pc:r crrcJ lo :;~. H.1 FOWHo gc~~~ pt:r 4 mesi. Indi fasciature della regione, 1-Cirt.mclo il br:rccio )Q~pc.: o ·r~ col!o r-er al!ro periodo dr circa 40 gg. Vicnt' in cura al Centri'! Pulii il 3 giu:.:no 1942 :t ~t'tiC mesi d:~ll:r ferita. E. O. - Anchilo~i in :tdcluzilnc r: rot:rzinnt: intcrn:~ .!dl:r scapo~o-omcr:tlc destra (fig. 6). Radiogr:tficnm! nl t: frartur,r dc 1 l'r·~:rcmo pr(,s.~irmrll dcl!'omcro.
Intervento. - Ostcotomia d(.rv::-r iva j) 23 ottobre '9-J:!. Il 29 mar7o '943 :t!la dimissione i movimenti dd braccio rn dfctto dti movimenti dcl'a <c:tFo!a ~ono ampi c il p. può attendere .r la~oro proficuo (fig}t. 7• 8. 9· 10, 11 c Il).
Fig. 6
Fi1-!. 1
Fig. ~
Fig. 9
Fig. IO
Fip-. rr 1
Fig
12
39 CASO III. B. Anse:mo, ~old:no, di anni 24. A. P. P.- ln Grecia il 2t scttcntlm: ~~~2 flL [erito .111.1 ~capolo-on1er~11e ~irl. ùa p:Ù· lottola ~plosiva. Dopo la ferita ha portato per cùr.:: due· mesi f:1•ciaturc secondo Dcsault, indi gessi toraco·brachiali in abduzione c rotanonc interna per due mesi. Ha avuto pro· cesso settico :ùl:. scapo~o-omcr:llc cd ha subito pit• inci~io111 cbirurgichc per drenare pus ri. stagnante :~ll'alrcz:tn dc:l::t sc~po:o.onwralc. In Jnt:l 1·10·19-J.Z \iene in cum nl Cc.Jtro 'Pull.i. E. O. - Anchilosi della scapolo-omerale sin. in !ldduzicnc c r">tazione interno. Movimenti del braccio sinistro limit:~ti~<imi (li~~- 1 '{ t' r 1).
Fit;. 1 ~
Fig. '" ]ntcn,ento. · Osteoto· mi:t dcrotativa c.lcll'o· mero il 2.)· 10·42· Alla dimissione il 22· l · 4J, a ·l mesi ùn ll'intervento, l:t mot:Litil dell'arto, domin:~ta dai movimenti dci muscoli ro· t:.uori cd elevatori clelIa scapoln è :~mpi:1 cù uti!c al la voro proficuo (figj.t. 15, 16 c 17).
Fig. 16
Fig. 'i
CASO IV. S. Vi ttorio, tenente, d1 nnni 25 . .·1. P. P.- Ferito il 13 aprile 194r nei p:essi di Tobruk da pallotro•:n di mitragliatrice alla spalla destra. Subito, :~1 primo ri::ovcro in ospcdalcuo da cnmpo, g:i fu praticata rese7.Ìonc dclb test::~ dc ll'omcro frattural:J, e applicata grande fasciatura secondo Desault. Ha porrato fasciatura del genere per <Ùrc sci meri, in capo ai qua:i ha not.1to che l'arto non rimanhn più ciopdol ante. Un a radiografia precisò la presenza d'i una colata ossea che fond eva l'estremo di omcro rcsccnto con la cavità glenoide. Viene in cura al Centro Putti il 20 marzo 1942. E. O. -Anchilosi del:a se~ polo.omcrale ds. in adduzione: c rot;lZione interna. (fig. 1). L'S maggio 1942 ~i procede :!{] ostcotomia dcrot:niva. Alla dimissione il 27 luglio 1943 il p. pn:scn:ava ouima moti!Jt~ del br:1ccio c riusciva pcrr.ino a f:trc correttamente! il ~a iu to militare (figg. t8, 19 e zo).
•
CLINICA DELLE MAI.ATTlE DEL SISTEMA NFJtvOSQ DEI. L'UN!Vf::l{SIT,\ Direttore: Prof. V, M. Bmt:AIN!I
DI :-!.\l' OLI
AUTOLESIONISMO PSICHICO INTOSSICAZIONE ACUTA DA STRAMONIO
Gli espedienti per sottrarsi al servizio militare di guem1 sono, come è rloto, numerosi c si basnno sui due sistemi dell'autolesionismo c della simula:tionc. li primo trova vasto campo di applicazione nella medicina c neUn chirurgi:' gcncl':l lc c delle varie specialità dipendenti; il secondo, invece, è t uasi c.~cl us i vamc nlc riscrv.tto alla ncu.ropsichiatda, giacchè anche i disturbi 1 llditivi o vil.ivi simulati Jìniscono per ricadere, non appena escluse le lesioni clcll'organo specifico, sotto la competenza del ncurologo. L:1 ragione di tale c~cl usiv ittt è presto ind ividtwta. nelb diffusa credenza che le malattie nervose c mcntaiJ siano cli(fici lmcntc obicttivabiJi. Ciò è dimostrato aoche dal fatto che, mcnu·c l'autolesionista, una volta scoperto, si :1rrcnde all'evidenza, il simulntorc, invece, !.bugiardnto c mortificn to, il più delle volte insi.ste cnparbiamente nella simulazione lino :~i limiti estremi. Bisogna d'altrn pnr te convenire che lo svolgimento m ordine prevalentemente funziona le di buon numero delle sindromi neuropsicopntichc i'.: atto ad' agevolare il compito del simula ton:. Se dovessi fare un consuntivo a volo d'uccello dci miei tre anni eli servizio medico-legale militare, in occ:tsione della recente guerra, dovrei concludere che autolesionisti c simulatori si sono dimostrati poco fantasiosi c scarsamente inventivi. Il numero degli autolesionisti è stato, 'relativamente alla prima guerra mondiale, minore, m entre m:tggiore è st:tto guello dei simulatori. Come nella prima l 'nutolesionismo è stato prevalentemente espediente di zona di operazioni, la simulazione, invece, preyalentemcnte territoriale, ossia per evitare l 'arruolamento. L'osservazione non è scnzn significato giacchè deportc per una differenza dell'elemento psicologico dctenninante. Nel caso del l'autolesionismo pare, infatti, dhe la detcrmin:tzione proceda. il più delle volte per impulso, in ordinç a carica emotiva contingente; nel caso dclb simuln ionc, Jm ccc, esiste sempre premeditazione in ordine a deficienza non contingente del c~trattcre e del senso mcr:.~le. Ciò, naturalmente, va detto in senso generale cd eccezioni sono in un senso c nca'altro. Sia nella simulazione che nell'autolesionismo sono stati i vecchi metodi, orma i classici, ad c:ssere utilizzati: pratiche pirctogcnc, cnusticazioni, inil'zioni sclcros:~nti, amofcrite o autoamputazioni. Un certo progresso tecnico
l'l
..p.
è. d:~ segnalare per un.t ptu :tltÌ\'a p.trtt·cip:wotw di ~. m it.tri pocn s~rupolosi :u processi di mistinca7..icnc: frequenti, per csc·mpiP, k inicl ioni di siero di s:.nguc in \'Cscica pc..r simulare Lt prc'~Ul: .t di alhumltla nelle' urine• c l'attuaZIOne di f.lbi pneumotoraci ter.1pntti~i. Fra i sim.ulatori Ji m.tlattic ncun,psìchicht• si potrebbero distinguere due gruppi in r:~pporto ~t! gr.1do soct::~k c .t! lo sviluppo cultur:~lc: i meno Jotatt prt(crisccno l'c..'Sibi7i.:-nc di al~ic il pitl delle volte indeterminate cd assw·de, ·di pcndcmi Ja pretese sci:1tichc e, specialmente quando un trauma pregresso esiste lLI\·,·cw. sindrcm.i di grossolane ipercinesic; i meglio dotati preferiscono sempre nft:gilrsi nell'accogliente campo delle sindromi neuropsicasten.ichc c t.lcprtssi,·e. A parte n::1tttr.1lmemc \'J considerata la vasta ganuna delle sindromi nt vrosiche c delle lrro pohmorfc manifestazioni, fequentemente di tipo con\'ulsivo, nell e quali non r:u:tmente il fattore simulazione non è primario ma c.sso stesso fenomeno p:Hologico. In questi casi riesce sempre difficile stabilire do,·e la simul.mcne tìn!sca e l'ancmahJ dcgenerativ::t cominci. Un c:~s~, Jegno di particob1 c menzione, capitato alla mia osservazione . ' era costituito d:t simulazicne di omosessillllità passiva. Malgrado l'evidenza delb s~mubzic:1c proposi come opportuno ;l provvedimento di riforma, giacchè ben gr~n·e mi fJr\·e lo st:lto .di degenerazione etica determinante~ Ncvità, dunque, ben poche e quasi tutti i mezzi di simulazione e di .tutolcsicn!smo ::ccrdati trovano riscontro in più o meno antichi precedenti ruilrtari c ci,·ili: non è detto. peiÒ, che non si possa venire a conoscenza di nuov1 espedieno, giaccbè il consuntivo medico-legale della recente guerra non è stato :mccn compiuto. L 'aurolcsicnismo psichi co è, in vero, una novità assoluta, almèno per ljUanto a me risulta dalla letteratura. Del genere ho potuto conoscere un solo prcccdcnrc: Jur:1nte l':. ltra guerra Bu'ìc:tino ebbe a notare che alcuni soggetti, p.trticobrmcnte 'ìCns1hil' :Jl':.~ zione degli alcoolici, utilizzavano tale loro disposizione p:1rticol.lrc. rcr uctcrminare, mediante libazioni a tcm po opportuno, st:ttt psicosici atb ~~ farli esclud ere dal servizio milit:.~re. Lt~ necessaria pn dispcsi7.10ne costituzion:tlc è:, però, l imitativa del metodo onde esso non J·UÒ <='>"C rc: "=he di uso limitato a casi particolari , se non eccezionali. l cast th :tUtolc<Kmsmo psichico da causa tossica, dei quali riferisco, suno qu.1rtro ma solt.,nto ·n uno di essi ho poluto svolgere osservazione per~rnalt dtrtlla. E.,p~.:-.no 1 fatti c il caso clinico.
-
~
Sold:tto Ùt ::~nni l/'• prr,·.enll;ntc: da ll'agro nol:t no, d ftltÌ \'O Jn un r<:ggimcmo rli f:m· tcri.l Ùl sranzJ in :\ha Itali3. Prodcnc ÙJ. Ji.:cr.7..1 di COII\':Iksccnzn Ji gg. 30 per ,, postumi di c.:lt!lrro uro~Chl~ic ac u:o ... Si prcscm::t :1li'Uffìcio C()m rollo Licenze verso le nove del mattino. Gh scnt· tur:tli di s~n·izio, che lo h~nno ~chtdato, riferiscono di aver notato in lui nulla di anormale. Vcn.o le und'ci, io ancs.1 Jclb vi~im, comincia a dare segni di alienazione mcn· r:~k suno forma ùi :l).,"ll.IZiunc p\Ìco-mi)ICiria, seguita da una crisi convulsiva gener.Uiz·
-13
c..
i'.:ll,l, ~.~:llU IH rrbi io 'ol. lt(7 di l).;iHv.ir>m: riprr·nc.lt t• va Ul>l'lltollldo \'lolcn ttl. Trasft:rito Jmtncdiatumcmu: :ti Ht!parw p.~i chi.tlriw, d a m t; in qw•l pcriodr"J diretto, con r!i,1gno;i d i 11 sospcttn r.imulazinnc di m:tlatti:J tw:nta le "· G~ungc in .Rcpnrw vcruo IL' ore tloclict. Si p((·..cnra in '> tatr, di inten~a agitJzione p~icu mot~~w: _urhì, l_:tccra, percuote le_ pertone c_hr! lo traucnrtO~f) " lt..'T:.~.t di t.c.lg:.iarsi contro 1 mobdl c 1 mun o ~a l tnre dalla f1nc:stra. Rtt:~c!! per un :tftll'll(• a di vioco~arsi r: si s~gl.ia violentemente conll!'o un muro, pmduccndosi cscorinioni aJie m:1m 1. :~1 <O~to. Logorroko con contenuto del c.hcorso di~ordinnto c cavrico. Vivaccm~nr.e allucin:no, ìn prevn!cnza della sfera vir.iva. Profondamente disori: ntatp M n ri cono;c" llt'J)purr g li ogge tti che Io circondano. Non si riesce in alcun modo, nep-pu re per u n istante. a fr:rmort" La sua attenzione. ComUJlque stimo!ato la stato di agit:Jzionc si accresce. E' indispensabile as~curarlo al lett" di cont:nzione. Volto inte'lsamente congesto, ·l::tbbra tumide, congiunli >·l:' ip(. r.-m.iche , pupille m· tcnsamen:e midriatichc, non reagenti. Ternpcraura inguinale : 40,5"; polso frequentissimo, picc.olo : respirozion-: molto :u:ce!erara, piuttosto superficiale. Alcune iniezioni sedative (luminal, tebasolo) non prod ucono :!lcun dfet:o. Si pr::m· cano anche cardiocinetici cd ipodermodisi. I•; quadro psichico dura asso lutamente immutato fino :tll::t mezzano:te. Verso cale ora .si rilevano segni di edema po'!.monare; vtene praticato salassa e sanguisugio senza esito. La remperatura si mantiene a ltissima, oltre i 4I0 • Polso piccolo e frequ::ntisrimo. CU[c i·ntensarnente congesta, non uniformemente, con chiazze cianodche. Oltre la mezzanotte, al lo stato di agitazione si va sostituendo prostrazione s~prc più profond:r_; non è più necessario contènerlo; giace stremato sul letto c presenta intensa ipotoni:l muscolare. Muore alle tre del mattino in stato di completa incoscien.za. L'infermiere di guardi:~ assicura che;: la febbre ~ durara :tltissima fino alla morte. N egli ultimi minuti di vita è cominciata emissione di ba,·a sanguinolenta daJ:. boc..'":l, durata anche dopO" il decesso. Particolare degno di nota : il .:ada\'ere, da mr osservar o dopo o ~ tre due.: o~e cl:tlla morte, er:l! ancora tiepido e i l r:lffreddamento :t\-vcnne con molro ri· tardo. Inviato al tavolo nnn10mlco con la diagnosi generica di «psicv~i acuta ros.si-i nit>:ti.-:1 ~ edema pO':.mon:trc >>. L'autopsia fu eseguita d:.ù prof. Verga (1), direttore de:I'Isti:uto di anatomh p:uologica dc:J'Uni,·ersità, circa dicci ore dopo Ja morte. Nel rubo gastro-enrerico furono rinvenuti numcrosissimi semi vegetali, di co:orito bruno scuro, reniformi, della gr:mrl= di circ.1 m m. 3 " 2. D t tali sc;mi ne furono contati ol tre un centiu:ùo: pochi nello s~oro~zo. pochbimi nel c·c,o, la maggior parte nel tenue: ciò ha fatto ritenere che b loro in~re$tÌOO.: risalisse a non molro tempo prima c.lell'inizio del quarlro morboso. L'esame isto·patCl':ogico dei \'rtri organi è st:lto eseguito dal dott. 'l\!aioru; il qu.'l!t: ha rcccnrcmcnre riferito, di questo e di u1~ altro c,1so identico. d:~ l punto di ,·isr~ nn:nomo-pato:ogico ((<Prog. mcd. "• l, 350, 19f5)· ln simesi il reperto consiste in: edema c co.ng(!stione dei polmoni; illt'ipiente rigon· flamenw torbido del museo!<' cardi•Jco; ipt:rcmi.l eupaticn con fenomeni degener:~rivi rc.::enti dcile ct:llule; modica ipercmia delb milz:~; oucm.-'l con imbibizione. oli,sociazionc e E:uti inlil trati vi dei villi intesùnnli conr fenomeni uecrotici apicali ; inrcns:t congestione c.lc:Ia sonomucosa intestinale; processi regressivi dci tubuli rcn:ili <:OD edema cd iniihraz:ion: lin· foc•taria . A carico d ~l sistcm:t nervoso imensrt congestione delle lcptomcningi c del p:!· rencruma; coagu j pi:J~marici cnÙO\':lSali; edcrnn intrnso di tutto i} te.suto con dilntJzionc degli spazi pcrivasali e pcricellu l:tri; tcndcnzrt :t lisi delle cellule ncn•csc. (1)
f:sprimo un t.ln\'crnso ringra:t.iamcnlo al l'rnf. \'~rJ:J (tcr le noth:u: ~h" h,1 •·olurr• fornirmi.
-H Non era il primo caso del genere capitato in qudlo scorcio di tempo all'osservazione del prof. Verga: altri due perfettamente uguali erano venuti al tavolo anatorrùco. Su uno d'i tlucsti non fu possibile avere notizie attendibili, oltre quelle anatomo-ptologiclhe macroscopiche del prof. Verga, giac'hè si trattava di un militare tedesco. Il secondo caso, invece, era stato ricoverato nel Reparto medicina dello stesso Ospedale di Napoli e lo st~sso prof. Verga se he era occupa to, in sede giudiziaria, come perito. A questo secondo caso, appunto, si riferisce parte del lavoro del dott. Maionc. Di questo caso ho potuto rintracciare la cartella clinica. Benchè il quadro psichico sia molto sommariamente descritto, si possono riconoscere nelle grandi lince alterazioni identiche a tJuellc del caso di mia diretta osservazione. L'unica differenza fra i due cas1 è costituita dal fatto che nel primo si ebbe un solo accesso convulsivo, in fase iniziale, mentre nel secondo tali accessi furono molti: alcuni subentranll, durante le prime ore dopo l'intossicnionc. Identico il quadro organico c ttuello terminale. L'esame peritalc del prof. Verga portò alle stguenti conclusioni: « degenerazione torbida dci parcnchimi; proc~ssi necrot!c! dello storr.nco c dell'intestino; necrosi ~rave del rt•nc con proccsst emorrag1C1 >>. Era trascorso circa un mese ùalb prima mia diretta osscrvaz.ionc yu:mùo vt.nni a sapere che un soldato di artiglieria, improvvisamente im]J:lZZÌto, si era precipit:lto dalla finestra, nella Caserma di Nola, c si era ucciso. Il modico del reparto, ùa mc interrogato, mi espose con sufficienti dettagli un quadro clinico .identico :tgli altri già descritti, questo con due crisi convulsive iniziali. Mentre si provvedeva al trasferimento dell'infermo dalla camerata all'in[ermeria era riuscito a .divincolarsi c a precipitarsi dalla finestra. Non fu eseguito esame autoptico o, se eseguito, non mi è stato possibile averne notizia. Comunque una lettera anonima, pervenuta alla Direzione ddi'Ospcd:tle di Napoli denunziava nel c:tso specifico la solitn somrninistrazione dti semi a scopo autolesicnistico. La circostanza era attendibile data la sintomatologia descrillami d:1J medico c la coincidenzn del tempo e del luogo. [ semi repcrtati nei pnmi due casi sono stati riconosciuti da compctuHi per qllelli di "dalura sJramonium >• . Mi risulta che furono wiziatc indagini dhe certamente avrebbero portato alb scoperta della fonte del tossico ma gli avvenimenti del settembre 1943, imm.cdiatamenlc succcdutJsi, dovettero certamente troncnrle; non so se Autorità militari o civili le abbiano riprese. La lettera anon1ma, alla qunle ho fatto cenno, avvertiva che nella zona Jc) nolano un tale, del Ljll:tlc era dato nome c recapito, forniva a militari dc.,;dcrosi di sollr:usi al servizio, dei semi vegetali, allo scopo di « farli impazZire'' · Volli priv:llamcntc condurre <.jUalche indagine e mi risultò, senza per nhro aver avuto il tempo (\i mccoglicrc: prove definitive, che il fatto era nro c che non pochi erano riusciti, attraverso brevi episodi psicopatici, prodntti dal tossico in do~i opportune e non eccessive, ad evitare il servizio mi-
45 htarc. Evidentemente nei casi mortà.l.i, che ci permisero la scoperta, la dose troppo generosa aveva superato fatalmente le intenzioni. Ho ragione di dubitare che i semi utilizzati in <-iuesto genere di autaiesionismo non siano tutti della stessa specie, se anobe dì specie molto affini. Alcune delle mie informazioni parlano dcJJa cosi detta cc erba del diavolo >1; altre del cosidetto <l totomaglio »; altre ancora di « cardogna )) . Di certi restano, comunque, i semi di cc datura stramonittm >l rcpertati. Lo str:tmonio è tossico di remota conoscenza, usato da antichi popoli, come da alcuni moderni orientali a scopo voluttuario; la letteratura medica sull'argomento è, però, non propriamente vasta. Ho potuto ycnir~ a conoscenza dei casi pubblicati dai seguenti AA.> che riferisco in ordine di precedcnza nella pubblicazione: Wilcox; Grinnon; Neyron; Parkinsoo; Mukopadh.yn; Howlcw; Jsmncl; Mc Nclly; Van Ravcnswaay; Aiazz.i-Mancin.i; Estapè c Bloi ~c; Garvin; Watt e Brcycr; Sartori; Z~ynek c Stary; Egidi; .ruchs; Puy; Schimt-~;; Jennirigs; Lodi; Ratsimba-Rajohn; Hughe!ì. I citati lavori hanno in massima parte carattere pur::uncnte informativo sicchè, pur cornprcmdcnclo in totale oltre ruo centinaio di casi, pochi dei quali esaminati anche anatomb·p:rtologicamcnte, non port:tno a costruzione definitiva del <.Jlladro clinico dell'intossicazione. Vi è un certo disaccordo, in primo lllogo, nell'elencazione c caratterizzazione dci sintomi somatici, di quelli cost.1nti c prevalenti e di quelli accessori; il disaccordo è probabilmente dovuto al fatto che l'azione patogena dello stramonio varia col variare delle dosi. E varia, inoltre, a secondo se sono usate per l'avvelenamento le foglie o i semi; questi, jnfatti, produrrebbero a preferenza i disturbi psichici di tipo confusionaJc-a.llucinatorio; quelle, invece, la forma comatosa: Devo però dire che fra le ,cf;uc forme i confini semeiotici sono tutt'altro che netti c, in sostanza, p;:~rc che la forma psichica più o meno rapid:tmente si miUti in quella ccmatosn. Volendo mettere d'accordo i citati lavori e trarre uno spunto di quadro clinico somatico dell'intossicaziope <la stramonio1 si può giungere alla formulazione seguente: costante e precoce la .midriasi, con abolizione dci riflessi pupillari; aumento della reflettività, arrossamento delle congiuntive, di~ plopia, secdhczza alle fauci, difficoltà della deglutizione, rapida comparsa di ipertermia elevatissima con ta-chicardin e tachipnen 1 convulsioni generalizzate c disturbi psichici ·fin dall'ini;?;io, progressivamente crescenti d'intensità, c .fino al com:~ . Compars:t di chiazze emorragiche nel sottocutaneo; formazione di edema polmonare; morte entro :!4-48 ore per paralisi cardiaca. Hughes è del parere che un simile quadro possa ritenersi tipico t30tO da essere patognomonico; in verità a me non pare presenti alcuna car:~tteri stica propria, ricalcando esso, in effetti, la sintomatologia delle intossica" zioni acute da atropina c .da sosl::lnze ntropinosimili, categoria, del resto, alla quale lo stramonio appartiene.
l1
Alcuni hanno creduto di indic:~rc come fenomeno caratteristico, del resto inmilc alla di:l~osi, la perm:mcnza di alta temperatura dopo b morte c il ritardo nel raffredd:~mcnto del cadavere. Nel caso da me osservato il fenomeno è stato presente m:t non mi pnrc possibile assegnare ad esso eccessivo valore, anche perchè riscontrato in altre intossicazioni della serie. Circa le alterazioni psichiche esiste nella letteratura una non lieve confusione di• idee, anche maggiore che nel <.luadro somatico. La maggior parte dci casi devono essere st:1ti riferiti da medici non esperti di psichiatria: tale giudizio mi è consentito dalle sconcordanze troppo ~istosc elle noto fra sintomi desFitti c giudizio diagnostico formulato. L'errore più frequente è quello di far seguire b diagnosi di (( mania » ad un quadro sindromico di netto tipo confu.sionale-allucin:1torio. Devo quindi necessariamente non tener como della diagnosi cd utilizzare piuttosto le varie descrizioni dei sintomi, nmmcsso che queste siano meno infide di quell'::t. Gli esami clinici, d.tl punto di vista neurologico, sono sempre incompleti: <.iò non può. invero, meravigliare, giacchè lo stato di agitazione c.le!{li intossicati è tale da non consentire· alcuna obbiettività di rilievo. Le ~onvuls ioni epilettiformi sono improvvise, gcnernlizzate, d.i breve durata, pcche e limitate all:1 fase iniziale nella maggior parte dci casi, in qualdhe c:1so subentranti e trdi da costituire il fenomeno prevalente; talvolta, non di rado, del turto assenti. Mi pare di poter rilevare come tratto caratteristico il f:~tto dhe nessuna prostrazione nè. sonnolenza segue alla crisi convulsiva ma che lo stato di agitazione psico-motoria, il quale è sempre presente, riprende imm~dìatamcnte, c con i:mmuwt:~ violenza, non appena cessata la crisi. Così appunto anche nei miei casi. I pnmi disturbi psichici sono costituiti da irrequietezza rapidamente c\·olvente verso l'agitazione psico-mptoria,. E' probnbilc che nella primi~ sima fase vi siano già disturbi percettivi, avvertiti come tali, che, insieme a sensazioni propriccettive di sofferenza, inducono brevi ma profondi stati di angoscia, presto superati dali 'istituirsi dello stato confusionale. Questo è costituito da profondo disorientamento nel tempo e nello spazio, perdita del ccntrollo dei propri atti, distacco completo dalla realtà; ideazioni ed espresSioni caotiche ed assurde, imprecise cd incomplete; logorrea disordinar~ e priva di senso; grave :1gitazione con atti cl~ tipo impulsivo, ancJhe pencoh'ìi. Esistono cert.1mc.nte allucinazioni molto vivaci per quanto certamente vanabil1 c [ugacissime; predominano probabilmente quelle visive ma non manc:mo quelle lJditivc. Si accenna lJUa e là qu:1lche spunto delirante .c~~ n?n assume alcuna consistenza, rafi<lb!mcnte sopraffa.tto dla nuova att1v1 ta 'In~ coordinata e caotica. Si tratta, in definitiva, di un quadro sufficientemente tipico di psicosi acuta conf usionalc-all ucinatoria.. La smtomatologia incalza fin quando si va spegnendo nel coma termin:tle.
47 Il quadro ~acci:.Jto. si riferisce, naturalmente, ::~i casi gravi, con esito lttale, che sono tn magg1omnza nella letteratura c che, per l 'evidenza della fenomenologia, sono i meglio descritti. Quale sia il quadro psichico dtlla imossicazione acuta non mortale è più difficile poter dire. Avvertito dai casi esposti cercai di ind.ividunre, (ra la massa enorme degli infermi di un Ospedale quale il Militare di Napoli, eventuali altri autolesionisti più prudenti e pill fortunati; non mi fu possibile per varie ragioni: sia per il breve tempo fino all'armistizio, si:l pc!' la necessit) di srnismrc r<tpJclamente gli (( acuù )1, sia, forse, perchè b voce dci decessi si diffuse e rese probabilmente più prudenti gli eventuali candidati; devo pcrt:lnto limitarro1 alla segnalazione dei pochi dati della letter:lturn, imprecisi i più, o somm~1ri c non di rndo discordanti. ln casi di media grnvità, con esito in guarigione, i disturbi psichici consisterebbero in un quadro moJto simile a quello dci casi letali, atrcouato c· cou decorso in progressivo miglioramento dopo le prime 12-24 ore. Po:.tumo di maggiore evidenza un 'amnesi01, totale o parziale, talvolta anche 1c.trogJ':Jd:t. Più interessanti alcuni casi di jntossicazione lieve nei quali si verif-icano soltanto del le all'ucinazioni le quali ricordano quelle da afrodi~ sinci c quelle ua mcscalina; non mancano fra queste ultime i fenomeni di micropsia c le alterazioni di percezione dello schema corporeo. Nulla più di questo si può rilevare dalla letteratura e ogni :lltra pre~ cisazionc sarebbe arbitrnria. Ed è vero pcccaro che tali casi non gravi, che certamente sarebbero fruttiferi di utili osservazioni anche in senso generale, siano stati studiati tanto superficialmente. Il mio lavoro, in conclusione, dal punto di vista clinico deve considerarsi soltanto ~ tentativo di riunire in quadro unico la sintomatologi:l della intossicazione acuta da stramonio : esso è forse, per le rngioni già esposte, incompleto, ma d'altra parte è molto probabile che il quadro stesso non presenti in realtà alcun tratto caratteristico: si tratta, infatti, di una psicosi acuta c tali psicosi precedono tutte, serneioticamentc, sullo stesso metro e ricalcano lo stesso schema. Non è dal quadro psiclùco, e neppure forse da quello somatico, che si può pretendere l'indizio diagnostico di natura della tossicosi acuta specifica. Cir~a gli' clementi psicologici deJl'autolesionismp psichico 'hon credo che si possano ·porre particolari rilievi o fare speciali considerazioni; pen~0 dhe esso sia da considerarsi, sotto il punto di vista genetico, alla stregua dc~ gli altri sistemi autolesionistici, dagli stessi motivi c f:lttori determinato. I casi esposti rivestono, quindi, un certo interesse soltanto in considerazione del « metodo nuovo», mai .finora segnalato, <le]];~ pmtica autolesiva psic/Jica. RIAssuNTO. - Dall'esame: della letteratura non risultano, fra i molteplici sistemi auto· lesivi per scopi militnò o civili, casi di auto!c:sionismo psidùco. 1n campo psichico, finora era nota edl ampinmt:lltC us:mt la simulazione. L'A. h:! osservato personalmente, \'erso l:t fine della recente guerra, un cnso di amolcsionismo psìc!Jù:o, ottenuto mediante imoss.i-
eazionc acuta volontaria cb ~emi di stramomo, cd h.t potuto :~vere notizie certe Ji altri tre casi identici. Ri(cdmento del quadro C:inico e aoatomlco-p::uo:ogko e d,;IJ:t sindrome psichica n~ larivi al\'intossic:t7lont: :\cuta da " datura .rtmmonium 11•
.l::llBLIOGRAFlA r) AtAZZI-MANCINI: " Gioru. Cliu. Med. )), -l• li9(i, 1923. 2) Ecmt: « Progr. T era p. H, 23, 454, I9Jl. 3) Es1'AI'E y aJ.otsE: 11 Re-.•. Mcd. dc Uraguay », 26, 509, 1923. 4) FucHs: " Samm. \', Vcrgift. n, 3, 279 1 1932. s) GARVIK a. Runl: « Arch. Pcdyatr. », -10, 827, 1923.
6) GRtNNOK: '' O Id. Dom. J. Mcd. Se. >l, 3,226, 1904·0<;. 7) 1-IowLEw: " Auslr. Mcd. Gaz. ll, 35, 341, 1914. 8) HvcHES anJ. CLAR.K: u J.A.?v1.A. », 112, 2500, 1939·
9) Is~tAEL: "Pr.1ctitioncr ''· 94, r::n, 1915. J. Pedyatr. 11. 6, 657, 1935.
10) }EI\'NINGS: <<
u) Loot: '' Boli. Se. ì\leù. Bo!ogna n "' 10~. 179, 1936.
12) MAto:o~E: Prosr. Med. ll, l, 350, 194'>· r3) Mc Nnt.v : '' ).A.Ì\LA. ''• 6;, 164o, rgrs. 14) Mv&ot•ADH\:.~: " lndi:m Mcd. Ga2.. ,,, 48, 312, 1913. 15) NEYRO:->: • L10n Med. '' • ug, 556, 1912. t6) PARKINso:-;: u Ausrr. Med. Gaz. n, 31, 187, 1912. 17) Pur: •< Sem. ~{ed. ''• 2, 753, 1932. 18) RATsrMBA· RAIOHN: ,, Presse Méd >1, .J·'\t 996, 1936. 19) SARTOIU: "S:unm. v. V ergi&.)), 2, 140. 1931. 20) ScmnTZ: u S:unm.
\'. Vergift 11, 3, 247, 1932.
21) Van RAvExswAAr: <C Nederl. tijdschr. v. geneesk. >•, 57, 29!!, 192r. :!:!) WltTT a. B'!ll:YElì- BM:-.'DWYC!i: (( J.M.A.S. Africa)), I., s6:z., 1927· 23) \VtLcox: <C T r. Luzerne co. med. soc. 11, r2. 167, 1904. 24) ZEY"NEK u. STAR\": •< Samm. u. Vergift. >•. 2, 75• 1931.
O'>I'I' DALE VA Ci\MPO 63 Dlr.,rmrt; C;Jp, mr<l . d11n , I(!)J•fkl " "\ 11
SU UNA LESIONE ISOLATA D'ARMA DA FUOCO IN VESCICA CON PROIETTILE RITENUTO<"' Cap. mcd. dorr. A,;ovo L1 Gorrr Tco. mal. doli. Grov,,-.-;, Cuz,.,,.\
Tanto in chirurgia di guerra che in chirurgia di pace k lesioni isolate della vescica costituiscono una rarirà perchè, quasi sempre, si associano a lesioni dd retto e del renue. Infatti, per la posizione anatomica dell'organo, è molto difficile che questo venga isolatamente leso, senza che dall'agente •mlnerante non sia interessato anche qualche orgnno viciniore: in tal caso è molto facile che la sintom<ttologia a carico di questo faccia pass:rre in seconda linea quella vescicale, Considerando solo le ferite di guerra della vescica si vede che quasi sempre sono causate da proiettile a decorso obliquo. Sull'cs~trema rarità di questa lesione sono quasi turti .d'accordo gli autori che convengono in uno o.o6% circa ,d~ ferite vescicali in rapporto ad altre ferite, mentre considerando le ferite della vescica soltanto in rapporto a quelle addominali il per cento sale al 2,3. Nella nostra attività c.hirurgica di guerra, che si è svolta in una zona di relativa tranquillità ed in un tempo limitato, abbiamo avuto un caso tipico di lesione d'arma da fuoco in vescica con rirenzione del proiettile e senza lesione di altri organi, in rapporto a 236 feriti di guerra di cui I I :tddominali. C. N. Patalivo Antonio, da Momcnero di Bisaccia (C:lmpooosso), classe 1913, del 134" bau;Jg!ionc CC. NN., lla compagnia. Il 19 gennaio 1943• durante un combmtimcnto con bande partigiane, in una località dc!b Croa7.i;1, viene fcri.o alla n:1Lic:t sinistra d:t proit·nile di fuci:e e dopo qualche ora, nel tardo pomeriggio, viene ricoverato in quc:.to O$pcd:Le. All'ispcz'one, alla regione glutca, si nota al davanti della rubcrosità i!dùatic:1 siois:ra una lesione di continuo dci tessuti con i car:~neri di for(l di entrnta di proicui:e, :1 m:lr· gini rego'ari, appena retrntti, leggermente sanguinante e scarsamente dolente. Non si osscni:1 nes~un foro di uscita; il ferito non è in preda :1 shock, nè presenta akun segno di re:1z.ione pcrito ne-.tlc. Da un esame dinicc- accurato non sembra sussistano lesioni oS!:ce a carico dd b:1cino, nè dcll'articol:tz;onc dell'anc:;. Di fronte a t c reperto ci si orienta \"CITO un:1 ferita d'arma da fuoco a fondo cieco con ritcnzionc ùi proicui!e senza lesioni di org:1ni p:lvici e addomin:ùi. Si prnti~ una
a:
(") Lnvoru JK:ncnuro 111 redazione: nel siugno 1943· 4 -
Giornnl~
J, nwlirina militar~ .
medicntura. a pi:mo e si tiene il pazi~te in osserv:uione in ancsa Ji eseguire il giorno dopo una radioscopi:t per l'identificazione Jclla lotalizzazione dul proiettile onde effettuarne l'estrazione. Durante la notte, es~endo subentrata una p:~rcsi veseicalc (il ferito aveva urinato, a suo dire, poco prima di essere colpito), viene prntit::~to, il giorno :20, un c:neterismo vescir:Le con il quale si ha emissione di urina nettamente ematica; ciò f:t insorgere il sospet:o di una les·ooe all':~pparato urinario. Ncll::t stel;sa m:tttinat3 viene pcrtant.> eS<:guita una radioscopi:t io proiezione antera-posteriore, a ferito disteso, che mette in evidenza dietro al pube la presenza d'un corpo estrJCt'O di circa 2 cm. di lunghezza e de:la iarghezza di circa mezzo cm. in situ:tzionc obJqu:t dal basso io alto e da sinistra a dema. Per impossibiliuì di carattere tecnico non vengono pr:nlcate rndioscopie in altre proiezioni. Viceversa ,·iene eseguita una cistoscopia dalla quale ti ri:eva la presenza del proiettile libem ncl:a e:l\'ità vescicale ed ndngi:.Ho sul fondo della stessa. La parete posteriore del!a vescica presenta inoltre nella sua parte infero-larcrale sinistra una zona inten-samente iperemica di form:l rotondeggiame e del di:tmetro poco più grande d.i una Jcoùcchla. . Deciso per_ l'inter:cnlQ., questo viene praticato .il giorno 21 marzo: nel frattempo il paz1ente ha urtnnto spontan::amente, emt:ttendo unne che non pre~cntano mncroscopicamente tracce di sangue. lo aoeste!.in locale YÌenc praticata la cistotomia soprapubica: il proiettile libero io Yescica non offre nessuna diffìco'tà per l'estrazione c tranne unn piccola m:~cchla iperemica, sulla parete posteriore della vescica quasi all'altezza del trigono c che C\'identcmente corrisponde al foro d'ent rata de; pro!enile clùusosi spontaneamente, la mucosa v::scica~e non presenu alcuna altra lesione. Lasciato il catetere in permanenza per vie naturali, si sutura in doppio strato h parete vescicalc, clùudendo anche complet:~mente i piani mll!co!o-cutanei. Il giorno :27 per esigenze di sgombero il ferito viene trasferito in altr:~: unità sanitaria arretrata: durante b permanenza e fino alla partenza il decorso postopcratorio si è svo:to regolarmente.
Le ferite della vescica si distinguono in intraperitoncaJi ed extraperitoncali. Percbè avvenga l'una o l'altra varietà oltre che la direzione dell'agente vulnerante ha importanza lo stato di replezione dell'organo. Quando il proiettile è piccolo c regolare la perforazione si può chiudere spontaneamente da sè per sempre o temporaneamente sia per contrazione della muscolatura sia per l'otturazione del foro determinata da lembi di mucosa o da anse intestinali o da frangie epiploiche. Le ferite vcscicali possono essere o solo della parete, lesa parzialmente, o penetranti in cavità: queste ultime poi possono essere o con proiettile ritenuto oppure doppie, quando il proietile attraversa la vescica da parte a p:utc. Causa l'elasticità dell'organo, capace di neutralizzare i rapidi squilibri di pressione ohc in esso si possono ·determinares le ferite da scoppio, a vescica piena, d'a proiettile sparato da vicino sono molto rare. Le lesioni che accompagnano quelle vcscicali possono essere multiple c possono interessare tutti gli organi del bacino e basso addome. Nel caso di ferite da grossa scheggia i feriti non arrivano mai all'unità sanitaria perchè muoiono prima, per ampie distruzioni del pavimento pelvico accom;pagnate da lesioni di grossi vasi, di nervi, del retto.
I sintomi sono in rapporto alla entità delle lesioni e alla compHcanza di lesioni di altri organi c vanno da un semplice tenesmo vescicale all'oliguria, all'ematuria, allo stato grave di shock, alla insorgenza di una periton.ite o di un flemmone urinoso perivcscicale nel caso che l'urina si versi nel connettivo lasso perivescicnlc. La minzione spontanea depone seiDjpre per una certa benignità della ferita, cosl pure quando con il cateterismo si estrae una grande quantità .dli urina. Quando con il cateterismo vcscicale esce coll'urina contenuto dell'intestino si è sicuri della lesione di guesto (tenue e retto). Nelle ferite intraperitoneali si può avere otrusità suU 'ipogastrio e sulle due fosse iliache : si stabiliscono subito i segni di una difesa muscolare con tutto il corteo dei sintomi peritoneali (condizioni generali gravi, polso piccolo e frequente, vomito, febbre elevata, meteorismo). Quando la ferita della vescica si chiude spontaneamente per la contrazione della sua muscolatura o per l'otturazione determinata da anse intestinali o da frangie epiploiche questo decorso grave non avviene. Nelle ferite extrapcritoneali con lesioni gravi della vescica, furina si .infiltra tra iJ connctivo pelvico con formazione di flemmoni a decorso mortale. Chè se questi flemmoni !hanno decorso benigno allora residuano fistole vescica li resistenti a qualsiasi terapia.. Quando il proiettile arrivato in vescica non viene estratto, forma il nucleo per dare origine a un calcolo vescicale. Il proiettile può anche penetrare in vescica in un secondo tempo per fatti reattivi che lo spingono lentamente verso questa sia quando viene lesa solo la parete dell'organo parzialmente, sia quando il proiettile si trova nel connettivo lasso perivescicale. La diagnosi dev'essere f:Itta sulla direzione del proietile, sul cateterismo con fuoriuscita di urina sanguinolente, sulla radioscopia. Le ferite intraperitoneali possono essere difficili a diagnosticare nelle prime ore ma presto si stabiliscono i segni precoci addominali. A conforto della diagnosi clinica e di quella racliologica è utile il praticare la cistoscopia che mette in evidenza lo stato della mucosa c delle lesioni sulla stessa, nonchè la presenza del proiettile nei casi che sia ritenuto. Però nc,n è detto che la sìntomatologia sia sempre lampante e chiara : è possibile dhe per la piccolezza dci fori o del foro d'entrata nci casi simili al nostro, per il secon.dario spasmo della mucosa vescicale clhe ha prodotto il rapido obliterarsi degli stessi, il quantitativo di sangue nella vescica è minimo non solo ma può anche essere emesso colla prima urina, eventualità facile a determinarsi quando il ferito viene all'osservazione qualche tempo. dopo o quando si sia praticato un lavaggio vescicak · In questo caso, solo le indagini radio c cistoscopiche poosono mettere in evidenza l'entità della lesione stessa, consentendo al chirurgo di intervenire tempestivamente e rendersi conto, contemporaneamente all'estrazione del
corpo estraneo, dell'entità delle lesioni della mucosa vescicale sia in corrispondenza ·d'ci forj o del foro, se il rproiettile è ritenuto, sia in altre zone in cui il corpo estraneo avrebbe potuto determinare decubito, prevenendo così secondo arte un'eventuale complicazione dì perforazione della vescica, che avvenendo tanto nel peritoneo che negli spazi extraperitonenli darebbe conseguenze funeste. A nostro avviso inoltre l'identificazione precoce del proiettili! in vescica .nonchè la sua estrazione sono anche necessari per prevenire la formazione di un grosso calcolo causa di cistiti moleste. Rrt.ssuNT.O. - Viene riporrnto un C.'lSO di ferito isolata d'arma da. f-uoco nella. ve· scica con rileuzione di proiettile e successivnmentc estratto con ·l'intervento operatorio. Gj. A. A. esaminano brevemente le lesioni d'arm<1 da. fuoco dclln vescica c le loro conseguenze. Concludono insis·endo sulla necesd tà di una precoce diagnosi con. l'ausilio dclb r:u:liogr:~fia c della cistoscopia.
BJBLlOGRAFIA Due casi di ferita d'arma da fuoco dr:!!c tt.'tìmc ttic: 11rinttric. - " llollct tioo Soc. Med. Ch.it-ur. di Pavia. >•, ror8, n. 3 c 4· Ct.n!El.U-1: Bi1cssw·cs dc guc:rl't: de la vcs.ric.- u Lbn Clur. oi1 1918, \'ol. XY, pagg. I()(J. CATHEJ-lN: Chimrgie urinairc de guerre. P:1ris, B:tillièrc, 1919, pagg. 322. FMssr: Osservazioni sulle ferite d'arma da. fuoco tlella vescica.- c< Po!ic:linico (Scz. Chir.) anno XXVIT., pagg. 70 c B+ GALVANO G.: Singolare rc:pcrto di proicfti/ì in vr:sci('a. - - 1< Bol!. Soc. l\•! cJ. Chir. di Catania u, 1938, vol. VI., png. 70. MrONl G.: Ferite d'arma da fuo,·o dc:Jia m:scica. u Clin·. Chir. "• 1917, n. 5, p:~g. 473· OuvA C.: Contributo allo studio e alla tempia dr:lle fcritr: d'orma da fttoco alla vc;·cico. (( Cli.n. Chir. >>, l!)I7, pag. s6r. St.vtozzt: Contributo alla tempia delle ferite d'arma tla fuoco della vescica . .- '' Clio. Chir. >>, 1916, n. 2. VmtcA: Calco/; uudcali dr~ proiettile, cc Archivio ital. di chir. », vol. r., pag. 6'59· UrFI\EDDUZZI c TENEl'l': Chirtll'gÌa di guerm. -Torino, u:r.E.T., I94b·
BwcNATEL.Lt:
OSPEDtU.E }.IULIT,\RE DI PERUGIA Direttore: Tcn. mi. mcci. don. FRA..;caco l\LIMtMCJ Gl. fl'o1C:\
DER~!OSJFILOP ·WJC.\
DELL'UNIVERSITA' DI I'ERUGu\
Dircnm c : l'rnf. flou. FM ..;rMr.o LISI
CASO TARDIVO DI ENCEFALOPATIA ARSENOBENZOLICA AD ESITO LETALE U> Tcn. med. dott. Fnnntco ~f.\1-rtt
C:MìO CUNICO. C. Dnrw:nito, di ..nnJ !l.!, soldato. Eulr.l nel uo·,Lro Ospctble il •l maggio l!J45• proveniente dall'Ospedale m.ilit. terr. di Mouu·o!h•c:tc> • Firc.uzç, od quale cm st:llo rico\r ralo il :z9 nprile I9.J5 c dove il l 0 m.tggif, J:ll c•ra &lata pmlicattl una, jnlc?.ionc endomuscolare di s.Jlcilnto d l bismuta c duc: glr;rui dopo- una inic:-t junc cndov<· nos:~ eli N1.o I.C.l. di gr. 0,15. l ,':ut:tlllf•t.'S I familiare ri sult:1 ncg.ttiva; ne ::l 'anmnesi personale rcmoLn è riportata una m:tl:tria t.IJHtrW n~;l 1944 di cuil avc:vn :tvuLt> una reddiv:1 l5 giurni prima del ncovcro udi'Obpcdale rcrriwrialc ~u:tcccml:llClj per il rCSlO è ncgativ: •. Ndla anamnesi personale pror•;ima ristlltn che olia t.\I!:.S::t t.po.:a' gli cru compar~a una ulccr:rziou:: su l prcpu7Jo. ;\!l'esame obbieui vo g ; ncrnlr•, )i rileva una costituzione robust~1; nlJ'esnmc clinico, non ~i rilevanu :tltcraziooi n c:trico dci vrui orwtoi ed apparnti cnvitari . All'esame specialistico, si nota un sifilornn ini7ittlc dd prepuzio con balano posritc specifiCI. Il 5 mrtggio si pratica nll'infcrmo 1111.1 ini•:z.ionc cn,lomu~co::trc di s:.:icibto J.i bismuto cd ti 7 maggio una iniezione endoveno~a di « Ncoarsphenaminc:" di gr. 0,30. L'iniezione è ben tollerata. TI 1::1. maggio !a reazione di W.1~St.-Tmann <.; le ali re rca?ioni ro'lmtr:tli n!ultano positive. Procedendo nc:lla cura, nel corso eli ,,oco più di tre ~enimanc, gli si in:ettouo una dose di gr. 0.45 e qunttro dosi di gr. o,6CJ di "Nconrsphc •ami ne» senz:t che l'infermo din il minimo scgoo di intolleranza. Si giunge nl :z9 maggw ne'! qual giorno gli si praticn la quinta iniezione di gr. o.ilo de! sudddto rn edic:mwnLo; ~'a durante l'iniC'..donc che nel resto dell:t matliaata, l'infermo non manifc::stu alcun JisturLo. L'lndom:tni, però, cg!i non è: in grado di recarsi in ~aht di meilirnzione rer la prc.~critta Yisitn mattinale. Parlando a stenlo e balbettando, accu~a ceblca e difficoltà a muovere gli arti dl sinistra. L'esame neuro!ogico non mene in cvidc:nza regni di Jcsion1 a focoi:Uo. Dai compagni di. corsia si apprende che il giorno precedente l'inf'!nno, contrnria· mente alle noro1e prudenz.ia.li seguite in occ::Wonc de!!c prcccden!i iniezioni endovenose, a me-.tzogiorno, v::~lc a dire poche ore dopo J'iJlicz'one, h:t conltumnto olrrc jl proprio vitto anche quello di un compagno ..: su tito doFO', i m ecc di rim:mcre a riposnre in corsia, si è recato ncl gia.rilino cleii'Ospeda:e fortemente no,sol:tto c vi (l rimasto LUtto il pomeriggio, rientrando in corsia so~o per la distribu2ionc del secondo vitto che ha consum:no interamc.otc; indi è ridisceso in giardino, facendo ritorno in corsi:.t sole, a tera ino!tr:lta. Escludendo che le nl!arm::md condizioni del:'infcrmCl di pcndes!C:ru tla una fatale :tdulteraz.ionc della Neoarsphenamine adoper:lt::t perchè n::lb stcs~rt m:min:lla crnno stati tr:t.l\:IU a!tri dieci lueùci con le stesse dosi dcl!a s:r.:ssa serie del preparato senza che ne.~(l) Un cnso \li enccfalop3un nnenobcnzolica occor>o tlurantc il trattamuHo <li un or~dolu~. è rì!crito_da G. Hipps e R. Coldbcrg nel • Bm. Mcd . ]. " dell' ij marzo '9'17· (n d. r.).
54 suno di questi ultimi ayesse d:tto segni di clisturbi, si desume dt trovarsi di fronte a un caso di reaz.ione d'into:lcranza all'arsenobenzolo. Si io.ietta, pertanto, aU'infcrmo gr. o,oor di ndrcnalina souocute, dose che viene ripetuta in s::rata per via enclomusco!:uc. Tuttavia, le conòizìoni del:'infermo peggiorano. Il 31 maggio h temper:llura sale a 39°, l'inf::rmo pn.-senta il viso cd in partko!are la fronte fortemente congesli e mJcl." di di sudore freddo, 11on p:tr"::l, è dispnoico, preeenta sempre lo stesso torpore dcg:i arti di sinistra. Non urina e bisogna cateterizzarlo: le orine presentano discreta quantità di albumina e di cilindri grnnulosi. Si ripetono le iniezicm.i d t adrenalina, si pratic::~ un snhl~so di 300 cc. di sa11gu: seguito da ipodcrmoclisi di zso (;C. di siero glucosato, m:~ inv:mo. Il I. giugno l'mf;!rmo entra in coma, il respiro diventa dd tipo d~ Cheync-Stokes cd in tale stato l'infermo muore nel•:c prime ore det 2 giugno. Al!'auLOpsi:~ si riscontro: dura tnntlre iperemica c fortemente congesta; ìleptomcntngt opacate, coogcstc, con suffusioni ematiche diffuse. Cervdlo di volun1e nonnalc che, alla sP.zione, pre;senta superfici lucenti ed edetmrose, vasi sanguigni dil:ltati ed iperemici. ed l ventricoli laterali lic1·cmenre dllar:~tì. I mrdc:i grigi ddb b:~se non sono, per dimensione e co:orito, diversi dalb norm:J, ma solo essi appaiono molto congcsti c di minore consisten~~ che la rest:Jnte _m:~ssa ~re~rale. I ~olmoni pr~sentano i comuni fatti ipostatici cadavenCl. Al cuore ed ru gro.w vast nulla d1 apprez7.abile. D fegato e la milza sono 11ormali d'aspetto e consistenza. l reni, invece, sono alquanto aumentati di volume, meno consistenti, di co:orito rosso-b\uasU"o, coll' capsuh facilmente svolgibile c pota uistinzione fra h co:-tica:e e 1:1 midollan~. Diagnosi rw:roscopica: Meningo-enccfa!hc con edeo1a cerebrale. NcErire acuta.
Questo caso clinico richiama alla mente una g~ave complicazione nervosa del trattamento arsenobenzolico dhe va comunemente sotto il nome di <( Apople!sia s~rosa )l e che per non essere, formnatamente, un accidente frequente, non ntengo del tutto vano ricordare nelle varie int~rpretazioni ezio-patogenetiche, nella sintomatologia e nella prognosi. L'apoplessia sierosa od encefalite emorragica, denominata anche edema cerebrale acuto salvarsanico od encefalopatia arsenicale, si distingue in una forma cerebrale ed jn ·una forma rnidollare a seconda che le manifestazioni cliniche ed il reperto anatomo-patologico sia'no prevalentemente a carico delJiencefalo o ,della midolla spinale. Vi sono, inoltre, una forma meningea pura ed una forma simpatica, per quanto più rare delle. prime _due: L'encefalopatia arsenobenzolica compare generalmente tre-cmque gtornr dopo l'injczione, in alcuni casi anche immediatamente :dopo. Solo eccezionalmente è ricordata la comparsa ;di 1.1na encefalopatia p::trecdhie settimane ciopo l'ultima iniezione (caso di Schmor] insorto dopo dieci settimane; caso di Riehl dopo sette settimane). L'cziologi::t della apoplessia sierosa è ancora incerta. Tra le varie interpretazioni le pitl note sono: I " - 11 biotropismo diretto . Secondo alcu~i Autori, l'a~oplessi~ s~eros~ sarebbe prodotta da una riattivazione di lesioni nervose luenche P.rces1st:nti per um brusca liberazione di tossine dal treponema attaccato dal medicamento arscnicalc. Si riallaccercbbe, così, tale meccanismo d'azione a quello dclb rc:-~zionc di Hcrxhcimcr.
55 Co~tr~ tale. concc.zionc T~ank e Lewi~ della Scuola francese, oppon &ono c~c la reaz1~nc. d t Hc~he~cr s.opra~v1enc r~rn.mente nel periodo presrcrologico della SJ.fihclc c dr solrlo sr venfica ali Jotzio di un trattamento arsenobcnzolico poco dopo la prima iniezione, in ammalati che o'-n hanno sublto alcun altro trattamento con sost:mzc trcponcmicide; può sopravvenire anche con dosi debolissime di arseno-benzoli; non si verifica mai in un trattamento intensivo e .massrvo, Invece l'apoplessia sierosa si può verificare m qualsiasi periodo della sifilide, a distanza andhe di due settimane o più dalla prima inicztone; può esplodere in ammalati che già sono stati sottoposti •1d altro trattamento arsenobcnzolico e sono clinicamente cd umoralrncnte negativi; si può verilìcare anche durante un tmttamento intensivo e mélssivo ed ha un andamento ' clinico peculiare che non è mai realizzt1to dalla sola sifilide. D'altra parte, gli infermi {;he ne sono colpiti non fanno intravedere alcun sintomo premonitore di una lesione preesistente del sistema nervoso che si fosse potuta aggravare sotto lo stimolo del preparato treponernicida. L'evoluzione dell'apoplessia sicrosa si fa per proprio conro e non è influent;ata da nuova introduzione del preparato stesso. Si può, infine, presentare in individui non luetici che, per altre malattie, subiscano un trattamento arscno-bcn~olico. 2" - !l biotropismo i11dirr:-tto. Secondo Milian, quei casi di apoplessia sierosa che si accoropagn<mo ad un'eruzione cutanea sarebbero determinati dalla riattivazionc, ad opera del preparato treponcmicida, di un virus rimasto fino allora latente e, mentre in tal caso la complicazione nervosa avrebbe una prognosi favorevole, nel caso in cui, invece, essa non si accompagna alla suddetta eruzione la prognosi sarebbe sfu,·ore\·olc. Tzank e Lewi non concordano in detto concetto con il Milian perchè osseryano che una tnle distinzione nella prognosi sarebbe basata solo su di un sintomo clinico c ciò non sembra :~ loro sufficiente; mentre, d'altra parte, non sembra a loro verosimile l'esistenza di un virus ,t volte dermotropo. a \'Olte neurotropo.
3" - l JJtossica:::!one. Secondo alcuni Autori, l'apoplessia si erosa sarebbe l'esito di una intossicazione arsenicale. Stando a ciò, sembrerebbe però logico che In complicazione si verificasse verso la fine di unn terapia arsencr bc:nzolica, vale a dire quando nell'organismo fosse penetrata una notevole quantità di prepnrato arsenicale. Invece, oltre al fatto che l'apoplessia sìercJSa è di gran lunga più frequente a ycrincarsi dopo 1ma delle prime tre inie· zioni c drventa tanto pill r:tra quanto più è lontana l'iniezione fatale dalle prime tre, è contrastante anche l'osscr\'azione anatomcrpatologica di ayer risconrrato solo un 'esigua quantità di arsenicq nel sistema nervoso centrale di fronte a quella riscontrata negli alcrj organi. Del resto, Truffi M. nel 1913 :tfferrnnva che la tossicità ùell'arsenobenzolo ~ notevolmente inferiore a quclb del solo arsenico, per quanto le le-
s6 sioni riscontrate nella maggior parte degli organi siano :maloghe; però tale tossicità aumenterebbe se precsistcvnno lesioni in alcuni organi vit:1li, quali il fegato ed il rene. Che tale tossicità degli arsenobenzoli sia aumentata quando cs1sta un deficit negli organi escretori (rene) sarebbe spiegato dal fatto che per tale deficit viene impedita l'eliminazione solitamente rapida dell'arsenobenzolo ridotto il quale, accumulandosi, potrebbe esplicare tutto ad un tratto la sua azione nociv~t sul sistema nervoso centrnle. Sarebbe, inoltre, cosl chiarita la ragione del frequente reperto :mtopsico di grnvi alterazioni renali riscontrate nei casi di apoplessia sierosa ad esito letale. Inoltre, non tutti i prcparnti arsenicali sono capaci di fare esplodere una apoplessia sierosa ma sopratutco alcuni composti organici del gruppo <liossidi:~mino-arsenobenzolo (arsenico trivaJcnre): il 6o6 (Salvarsan) ed il 914 (Nco-Salvarsan; Neoyacol; Neoarsphenamine; etc.) cioè il meta-diaminapura-diossiarsenobenzolo-monometansolfinato sedico; il Sulfarsenol (metadiamino-para-diossiarsenobenzolo-metilen-bisolfito sadico). Seguono i derivati dell'acido ossiacetilaminofenilarsinico (Arsenico pentavalente), quali lo Stovarsolo (acido meta-acetilamino-para-ossifenilarsinico); lo Stovarsolo sodko; l'Acetilarsano (meta-acetilamino-para-ossifenilarsinato di dietilamina); l'Arsa!. minolo (meta-acetilamino-para-ossifenilarsinato di dietilamino-etanolo) ché possono far insorgere l'apoplessia sierosa anche se non introdotti per via parenteralc (ad esempio lo Stovarsolo per via vaginale) ed anche al di fuori della sifilide (caso dell'.A.rsaminolo introdotto quale tonico generale). Secondo Tzank e Lewi, il danno specifico non sarebbe tanto dovuto all'arsenico di per sè stesso, nè alla sua valenza nell'anello benzolico quanto ad una particolare disposizione di alcuni raggruppamenti chimici nella molecola c cioè nl gruppo aminico in posizione H para >' ed al gruppo ossidrilico in posizione IC meta >>. Secondo Riehl, gli arsenobenzoli possono far insorgere una apoplessia sierosa non soltanto se somministrati per vja endovenosa rnn andhe se vengono somministrati per Yia endomuscolare (Myosalvarsan). 4'' - Rea::ione mdividuale. Secondo tale teoria, solo la reazione individuale d'intollEranza può spiegare la totalità dei casi di a~oplessia .sicrosa. E', infa tti, proprio ·di queste reazioni l'esplosione improvVIsa dell'tn~olleranza senza segni premonitori; l'essere indipendenti dalla dose del medicamento; lu S\ ilupparst in soggetti anche robusti, vigorosi ma che pure. devono avere una speci:1\e sensibilità, congenita od acquisita, per certe determmate sostanze. Scccnùo Tz:mk c Lewi, il sistema endocrino giuoca un ruoln importante nell'insorgenzn dell'apoplcssin sierosa, per il dhe b~stcreb?c. considerare la n<"lta prcdisposizione delle donne incinte a tale renz1one d1 mtollcranza .. A tal proposito, però, Kritschcwsky, pur non confutando. l'~altnz10nc del s1stema cndccrino nella o-ravidanza ritiene che la apoplessw s1erosa sopravvenga per uno '>hock colJoido-cbsi~o nel senso di Vidal perdhè l'arsenobenzolo, per b sua proprietà <li diminuire il potere di dispersione dei col-
•
l
57 loidi ematic1, sarebbe in graJo di provocare delle esplosioni anafilattiche cd analilnttoicli c nelle donne incinte si ha fisiolooicamente una tale dispersione dei colloidi ematici. D
· A ciò sarebbe da aggiungere che nella crravidan~a si ha una deficienza di adrenalina jn circolo, mentre è ben nota l~fficacia dell'adrenalina a risolvere, anche da sola, imponenti reazioni d'intolleranza. Fcldmaon c Bratzlawski, che in linea generale condividono le idee di Kritsdbewsky, ritengono, però, che l'apoplessia sierosa sopravvenga solo se siano presenti o preesistcnti lesioni ·d1 alcun.i organi (emuntori) o fragilità vasale, congenita ed. acquisita con ]a stessa sifilide. Tzank, Lewi e Really danno molta importanza al disquilibrio vagosimpatico per un'esaltazione ora in un senso, ora nclJ'altro dd due sistemi Ma, per quanto possa sembrare convincente l'invocare una tale labilità del sistema neuro-vegetativo, potrebbe contrastare con tale concezione patogenetica la constatazione molto frequente della mancanza di segni premonitori di tale !abilità prima che compaia la reazione d'intolleranza. Il Santori, a proposito di un caso di recente illustrazione, sarebbe por~ tato ad ammettere che la reazione di Herxhcimer, nella qu:ùe pure si ritrova una ipercmia attiva ed un edema dei tessuti (Truffi), apra la strada all'apoplessia sierosa, ma perchè si stabilisca il quadro clinico di essa occorrerebbe l'intervento anche di un altro fattore non ancora bene identificato ma probabilmente legato al sistema vasale, ciò che spiegherebbe l'insorgenza andhe nello stesso individuo di una reazione di Herxheim.er e di un'apoplessia sierosa. Insieme a Linser egli rjtiene che le ~terazioni circolatorie già presenti in alcuni individui sarebbero fattori predisponenti a queste complicazioni ed alla crisi nitritoide e ciò sarebbe confermato anche dal frequente reperto autopsico ·dii alterazioni iperemico-emorragiche a carico non soltanto del sistema nervoso centrale, ma anche di altri ocgJni e specialmente del rene. Si dimostrerebbe, cosl, che J'apoplessia siero$:1 h parte di quel complesso quadro d'intolleranzn dhe investe l'intero orgao.ismo e si esplica prevalentemente per alterazioni anatomiche c funzionali dei piccoli. vasi . Quest'ultima teorìa, anche se non inquadri del tutto il problema eziopatogenctico dell'apoplessia sierosa, appare come la più soddisfacente a mtt'oggi .
Sintomatologia. L'apoplessia sicrosa q\takhe voltn evolve da sola ma più spesso si nccompngna nd altre m:mifcstazioni cliniche d'intoUeran~::t all 'arsenobenzolo pirt frequenti c meglio conosciute, quali un'ep:~tite, una nefrite c sopmttutto ali 'eritema del IX giorno di Milinn, vale a èlire ('Id uno degli accidenti più frequenti che possono verific;1rsi durnnte una. terapia arsenoben~olicn. · Secondo Tzank c Lewi, l'apoplessia sierosn precede sempre di due o tre giorni l'cdtemn di Milinn anche quando col trattamento intensiYo e mns-
'·
•.
sivo l'eritema fa la sua comparsa al quinto giorno anzichè al nono giorno perchè in queste condizioni J'apoplrssia sicrC"Sa sì presenta al terzo giorno. Tanto nell'eritema di 11ili:m quanto nclb apoplessia sicrosa, nei casi non letali, si pllÒ avere la completa rcstirutio ad intcgrim.. ln(ine, secondo Gjc~sing c Macrz, risoltcs\ le due complicazioni , si può riprendere senza danno c senza timore di :malo!?Jhi accidenti il trattamento arzcnobenzolico. Tale ultima asserzione- non \'Ìcnc, però, condivisa da alcuni Autori per quttnto rigc~rda l'eritema del L\': g1omo pcrchè talvolta è impossibile far riprendere agli ammalati il trJttamento arscnobenzolico c bisogna limitarsi ad altri mcdic.tmcnti rreponcoùcidi. Nell:t grande maggioranza dci c:tsi l 'apoplessia si'Crosa fa un'apparizione così pronta e così rapida che dc\'e proprio a questo tipico inizio la sua denominazione. Raramente essa è preceduta da prodromi quali cefalea, tristezza, abb:tttimento; prodrerni questi, del resto, di breve dur:ttal al massimo di qualche ora. Ben presto si passa a sintomi più allarmanti : la cefalea divent:t viol<:nta, intclleiabile, si hanno nausee, yomito, stato vertiginoide; le condizioni si aggrayano rapidamente con obnubilazionc e torpore profondo; rapidamente subentra il corna in un indi,·iduo che fino ad uno, due giorni prima poteva attendere alle sue ordinarie occupazioni. Il coma di solito è profondo: l'individuo giace inerte oppure è preso da accessi convulsivi violenti e reiterati, della durata di ore, malgrado tutti i tentativi terapcutici per combatterli e domarli. Nei casi letah l'infermo può morire in preda ad un vero e proprio stato epilen!co. Nei casi fayorevoli, invece, essi si risolvono ed anzi il loro dileguarsi preannunzia la guarigione. La respirazione durante la crisi può essere regolare o farsi irregolare arrivando fino a tipo di Cheyne-Stokes. Il polso è frequente. La temperatura, abitualmente elevata, può salire oltre i 40°. La pn:ssione arteriosa, pur tenendo conto dell'aumento per lo stato eclarnptico durante gli accessi conv"Ulsivi, si p uò elevare tutto al più di grado lieve. Le orine contenO'ono albumina e cilindri granulosi; non si ha glicosuria. La puntura lombars oltre ai raggu:tgli sulla pressione endorachidea, che è solitJmcnte elcvat:t, non svela altro di importante.
Forme leggere. Non sempre l'apoplessia sicrosa evolve in modo tant~ grave c tumulruoso. Infarti si può avere una sintomatologia a_ttenuata cosbtuit;t da obnubilazione, torpore più o meno marcato, ccf~ea .mtcn,sa. I ma~ bti non riescono a trO\'aie una posizione agevole, sono agtt:tb cd c nppunt~ per qut·st'insicmc di torpore ed agitazione cihe si può giungere alla d1agnost di apoplessia sicrosa nei t:tsi dubbi. Forme fmste. Qualcbc volta la sintomatologi:t è ancora meno drammatica : tutto si può limitare :tlla parési leggera, transitori:t e fa~ente curabile di un arto. di un nervo cra~ico. Si può avere anc~e una. cns1 ~~nvuL :-iYa unica generalizzata o parziale senza conseguenze wcresciOSC. P1u frequenti so~o ~le turbc psichichc, quali confusione mentale, disorient:tmento nel
59 trmpo c ~ello spazjo, afa'lia, :•mn<.."lJc; tutte turbc però1 che scom . iono in
q~alchc g.1orno ?d a) mns:.imrJ in un paio di Sf:tti~anc c che, en~;almente
nusconosctUtc, danno la possibilità di errori diagnost1ci.
g
~ c' P~·ognosi: Le .forme grav1 di ,apoplc..-'>sia sierc>Sa dànno una moctalità del ~~.~ _circa ~Cl c~s1. La morte puo avvenire sia nel coma accompagnato da
cus! convulstvc:, s1a n~l :oma accompagnato da turbc hu!bari. In genere l'evol uz10nc f:ttale SI compie m due o tre giorni. Nei casi favorevoli come si è detto l'apo~lcssia sicrosa gua,ri~c senza cs1ti apprezzabili, eccezion' fatta per quelk c~e s1 accom~agna all cntcma, ~opo la guarigione della quale possono perSistere confuswne mentale, apatia. !z~k c Lewi ritengono che si possa prevedere l'esito m3ligno della apo.plessia s1erosa da alcuni segni con cui essa evolve e cioè dalla contemporanea ascesa della pressione ::u'teriosa e della temperatura. Ma ad altri Autori ciò non sembra esatto avendo essi constatato dhe talvolto anche in tali coruhzioni un'apoplessia sierosa può guarire. Milian ritiene che le forme che si accompagnano ad crircma siano be. n igne mentre q uelle che non vi si accompagnano sarebbero maligne, Ma anche ciò non concorda con le idee di altri Autori i quali affermano che possa, anzi, accadere il contrario. Anche la brutalità dci sintcm: (accessi convulsivi reiterati, piU'alisi, compromissione dei centri bulbari) non sta ad indicare una irr_emediabilità del caso il quale può risolversi ugualmente in modo favorevole e senza esiti. Come gi~ si è detto, qualunque sia la forma o l'evoluzione della apoplessia sierosa, i guariti di essa possono riprendere, senza danno e senza timore di analoghi accidenti, il trattamento arsenobcnzolico. CoNcLUSIONI. - Il caso clinico oggetto di questa nota, confrontato con le car:1ttcristiche usuali dell'apoplessia sierosa testè ricordate, appare interess:mtc sotto due punti di vista: r• - La tardività della comparsa dell'apolessia sierosa, essendo la stessa esplosa non alla seconda o terza inie-.lione, come più comunemente :n·riene, ~a bensì all'ottava, dopo dhe l'infermo aveva sopport:lto Le precedenti inieZioni senza il minimo sc!mo di intolleranza. ,O 2" - L'importanza dci disordini dietetici e degli strapazzt fisici (crapula, esposizione ~dla luce solare) nel determinismo della' faralc complicazione. Ciò deporrebbe anche in favore non soltanto di un cUsquilibrio neuro-Ycget.ltivo quale substr:tto all ' insorgenzn della apoplessia' sierosa m;:~ farebbe pensare eh~ questo disquilibrio si possa t<llvolta determinare .irnpr.o~ ~.isamen~te in soggetti che no~ .1vcvano mai presentato chiare note d1 lab1hta del s1stema neurovcgetatlVo o vasalc Rilievo quest;ultimo di notevole importanza in qu:tnto richiama alla necessità di far sempre seguire agli ammalati sottoposti :ti trattamento :use-
6o nobenzolico, anche se robusti ed apparentemente ben tolleranti, le non m ai troppo raccomandate norme prudenziali ed igieniche richieste ad ogni iniezione. Ru.ssuNTO. - L'A. descrive un. caso d.il encefalite arsenobenzolica ad esito lctad'C insorto all'ottava iniezione io un lue.ico che, neJ:o stesso giorno in cui gli fu praticata- la iniezione, si espose incoscientemente ad eccessi dieterici ed a strap:~zzi .. fi~ici. L'A., dopo aver rkhi.amata l'attenzione sulla tordività dell'insorgenza dell'encefalopatia arscnobenzo!ica nel caso Hlustr:lto, essendo essa più frequente a. verificarsi in occasione delle prime ioieziori, fa una breve r:l!segnn ddle teorie più accreditate sulla ez.iop:nogenesi del:::t enccfalopaùa arsenobenzolica c concl ude che il caso fatale potè essere causato da improv1•i>i dioturbi dei sistemi neurovegctativi. e vas;~ l e, inquadranclosi nella teoria. delle reaz.ioni individuali.
.13I13LIOGRAF1 A FELDMANN BRAT'LLAwskt:
cc Aon. Mrul. Ve n. >>, l., .1930.
GLAsER, hmRMAN '(C. P.) et hnmMAN (S. W.) : cc Am.
J. of Med. Se.», r. 1ll9, p. 65, •935•
Actu D:=rmato-venerel. >•, Vlll, IV, z68, 1927. GntvA: << Mi.nerva Med ,>, XVIII, 5, 1942. KntTSC~lEWSKY: c< Archiv. f. Dermat. u. Syph. 1> , CXLIV, 6o, 192.3. MAERZ: uMun~. Med. Wocltr», LXXI, X.~'CVllJ, 934 1 1914. MILIAN G.: << Rcvue Frane. ùe Dermat. et Vénér. >>, Scpt.-Oct., 338, 407, •937· RaHL J.: 1< Archiv. f. Dermat. u. Syph. )), CLVlii, 3, 582, 1929. SANTORI G.: cc Giom. !tal. Dermat. Sifil. e Vener. )1, XV Il, 217, 1941. SEzAnY A.: cc Une nouvelle syp/zili.r nt:l'tletiSt: ». - Masson, Paris, 1938. KERL W.: cc Hamib. d. Haut. 11. Gc:schi1-echtsl{r », XVIII, 604, 1928, Springer, Berlino. TRUFFT M. : < <Gjom. Ira!. Mal. Vener., Pelle», 12, 1914· TZANK A. e LEwt S.: •<Ann , dc Dcrmar. et Syph. > >, VII, 752, 1939-Vll, ll93, 1940. GJESStNG :
H
DA HIROSHIMA AL CARBONE " 14,,. L'ENERGIA NUCLEARE AL SERVIZIO DELLA MEDICINA
Si è in.1ugurata a Londra, il ~3 getlllaio u!cimo, una cc Mostra Atomico ,, allo scopo di portare a conosct;!ll'Za del pubblico, con modelli, pitturc, grafici, gli orrori c i ~efici dell'era atomica: ecco, così, accanto :tlla documentazione degli spa\'entosi effetti d=lle -1 tonnellate di bombe atomiche che uccisero 92.933 persone, la dimostrazione che 2 quintali di uranio ~ono sufficien:i a sostituire le 6oo.ooo tonnellate di carbone necessarie per il funzionamento della più grande centr:l!e c:curica eli Londra. In effetti, l'impiego ·dell'uranio come fonte di encrgL1 termica costituisce sinora l'applicazione industriale piia comune dcll'encrgi:l :ltomica. Ma 311chc nel campo medicolerapcut.ico incominci::ano ad csscrCL rive!ate :tpplicazioni che ci riempiono l'anlmo di speram:a c ci fanno :ancora. WJa vol ta indulgere alla morte 'IC d:a essa l'uomo riesce a rrarne i lll<:"t7.i per ridonure b vit.1 l Sono :all'ordine del giorno g 1i isotopi radioanivi artificiali, c· a 0.1k Hidgo- la città della bomba atomica - gH :.e ~ fabbricano iJl qll3ntità rilev:wti mentre un'apposita commissione di scienziati è incaric.1ta ili curnrne la distribuzione agli n~J1Cd.di , laboratori ~~ ist ituti qualificati dopo uno scrupo!oso v:~glio delle rispen ive richieste (JI.i di mgr. eli ctrbonio <c r4 ,, ceduto alla Fondazione B:rnnrcl ui S. Louis ì: ('OStato 1500 doll:tri). Che cosa sono? Dopo che RuthcforJ nel 19r9 penetrò i misteri dell'r.romo, aprendo :alla Scic02a il nuovo tmi\ur:uo orizzonte dei fenomeni drri\•:tti dalla sua disintegrazione, ed Enrico Fermi d:tlla ~composizione dc:ll':ttomo riusd a trasformare un corpo remplicc Ìtl un :altro, ecco che l'uomo ha ottenuto :trtificialmcnte il fcnomen() d(;llu radioattività naturale posseduta da alcuni corpi, deui :.ppunto radi onttivi (r.:aclio, torio, po!onio, attinio, mesotorio, uranio, c.-cc.) c scoperti da Joliot-Curic e, ancora, da Fermi. Gli isotopi rndio:utivi sOno dementi che h:umo un divcr!o peso :nomico ma un egual numero atomico e identiche proprietà chimiche: proprietà, queste, di fondamentale imporL1nza in quanto permettono a un isotopo r. a., .associato all'elemento in:lttivo, di manten<.-rsi uniro ad CS!o attraverso qua.:siasi serie di processi chimici, anche i più com plessi, e dt potere, nel!o stesro tempo, essere sempre <c riconoeciuro '' mediante la raclio:lttivit.ì. Oobb:1mo a Chicvltz c Hevesj (1935) le prime applicazioni della radioattivit:, artificiale' con l'uso del « radiofosforo)) come n rivcl:atore l> nello studio del metaboli\rno d~ fo~foro nei topi. Da que:l'epoca d numero degli isotopi si è moltiplicato chè tutte le sostanze, col bombardamen•o neutroDico, possonOt diventare radioattive e 1im:anere tali per un periodo eli tempo più o meno lungo: l'uronio 235 US3to per l:l fabbricazione delle bombe atomiche. non è che l'isotopo del comune U. 238 separato dopo ·luoghi studi e bborlo!i processi nei laboratori di Ten.ncsee. Ma n::l campo medico (di:~gnostico, biologico e terupcutico) le applic:1ziooi sono n;ccntissimc c i primi esperimentt coronati da successo si sono avuti finora con l'ioctio radioattivo (radioio&o), il (os(oio radioattivo (r:adiofosforo) e il carbone « 14 11 che è l'isotopo fiÙ richicno per il suo \':Jstissimo c:tmpo di applicazioni nell'industria. Prime a sfruttare le risorM: dcJ:a radioattività artificiale sono st:lte la biologb c b diagno~tica . Abbinmo ac,en~ato alla funzione di u rivelatori l> cle~li isotopi r. a. artiEìcillli, che ci permette di studiare le vnrie tappe dclb vira dl una mo.ccola la cui 'Osservazione, prima dei recenti studi, non sarebbe stata possibile data la sua assimilazione da parte dell'organismo. Ma come mettere in e\·idenza queste provvidenzia:i •< tracce >J? Abbiamo a nostra disposizione tre mezzi: 1) il ùosaggio quanùtativo della radioatt i\'Ìt.Ì in cam· pioni prclt.·"Vati dal soggetto in esame (è stnto cosi possibile appn.:zzare la qu:tnt.ità e il mouo con cui il fosforo bi distribuisce nelle o~sn, dentl, feg:uo, reni, ecc., la trasformazione
in cdalina c lecitina, b formazione dei ~osfmidi, l'origine del fosforo del }~ne; la sintest dell'emoglobina dal ferro c de:la tiroxina da•l:o iodio; ccc.); 2) la rivelazione a distanza mediante r:ldiazioni <<gamma»: isotop! che emettono raggi gamma possono es~ere messi in evidenza attraverm anche p:1recchi cenrim<:trì di tessuto coni l'uso dell'apparecchio GeigerMuUer (uno speciale rivelatore· elettronico); 3) utilizzazione delle proprietà fotogra6che delle radìnioni : se si pone u.nn. lastra fotogrnfica contro le sezioni dei tessuti si ha la comparsa di aree di annerimento sulla lastra corrispondenti alle znnc di: deposiro degli tsotopi radioattivi. Tali meuj· rivelatori hanno permesso ùi approfondire difficili prob:cmi Cl pervenire a nuove conoscenze suscettibili di sviluppi incalco~nbili: confermo che tut! i g:i organi vitnli de: corpo umano hanno una loro partico:arc riserva di s~ nguc; varia permeabilità ùelL1 parete dci g!obuli rossi; effetti ùci raggi X sulla sudclivibionc: ·o.:llu·.'arc; .nel campo delle trasfusioni di sangue le applicazioni particoln.ri in nlcunc condizioni di parto c la conservazione del sangue mediante le varie sostanze conservatrici (g!i stuùi relativi sono serviti di base al Governo degli Stati Uniti d'America per l'immngn:z.in:m1Cillo Jcl sn lll· guc per trasfusioni); la pcrmeabilit~ dcl:e cel lule clcll'org:wismo umano nello scambio ùi gas fra le cellule stesse c la corrente ~anguignn, ccc.. Vi è di pÌLI: se si pr:uicn una iniezione cndo'Vena di un sn.le radioattivo, mcJinnlc il rivelatore Geigcr-Mullcr 6i riesce a seguire esattamente il corso della circola?.ionc 6:mguigna: possinmo cos1 rileval'llc In sua normolità o evcntua:i modificazioni e interru:t.ioni, cd è facile immnginnn: dì qu;~lc aiuto Jiagnostico tale tecnica possa essere, per citnre solo un esempi<> di ~rnmk- praticit~, nell'esame dcg:i arti c:mgrenati per il chirurgO'! Si deve :unput:u·c o nor t: :l l(Ualc livellò? M:~ il campo ili app!icazione più pr:.~tic" e concreta rimane: qudlo tcrapclllicCl nel quale i radio-isotori dello iodio e del fosforo hnnno fornilo risuitati veramente incornggianLi, rispettivamente ndl'ipeniroid.ismo c nel cancro della tÌ.roiJc il rndioiodiu, o iodio 131, e nella policitcmin e nelln leucemia 'il radiofos[oro, o fosforo 32, dimostrandosi cnpoci di inibire l'iperattività dc~ht tiroide c degli organi ematopoietici c - quello che $cmhrn per lo meno slT:tnO - :1gendo. dfic:tccmcOic anche in ::tlcunc mnbttie tipicamente concerignc dcg:i stessi organi. Fjno ad oggi ·l 'ablazione totalt" o parziale della tiroide rappresentav::t il mezzo te.ropeutico radicale dell'ipcrtiroidismo, ma. t:.~lc brutale inter\'cnto non è scevro eli inco~ vcrucnti, a pane i rischi dcll'op::mzionc in sè; le cure mediche - oggi è di IJIOda Jl tiouracilc - danno risultati mo!to discutibili Al dr. HamHton·, dell'Università eli California, spetta il merito (1939) dei primi tentativi di :lpp:J.cazio~, d~l racti~iodio. c ~ un'importnnte osservazione, ricnvata d:.~llo studio d~i s~oi 22 .r:ucnu n~fet~' da, lp~ru roidismo, più t:u-di coniennatn da Hertz: 1n partcnpn.ztone, Cloe.' deillo ,1pdi~ a~ az1one tiroideJ sul metabolismo organico col suo contributo nlla formoz1one de.la _ruo~na, so~ ~t.1nza cui è devo!uto il compito eli mantenere uno specifico tasso di oss1dauone det tessuti. Più tardi sono comparsi due rendiconti, uno di Hertz c Roberts (29 casi) ~·~ltr<?' Ch:tpm:m e Evans (n casi) dai qu:ùi. :i r~leva ~na ~ercenru<,le dell'So•:,{. di guang10n1 m . affetti eh ipc:niroidismo l'rattnli co111 10d1o radioattiVO. Eù ecco il tipico ca.so di Mannelli c Sddlin, osservato nell'Ospeda<le Mont.efio~JJ di N t:w York: un paz., affetto da cancro de:! n tiroide, :tvev:.~ sub~t~ alcuni ~nr11 r:nma la aspon:IZione della ghinndob e, con l'uso di estratti opotemptcr, .aveva urato m· · d.1. 1pe~uro · · d 1smo. Sottoposto nanz.i a:la meno peggio, ma poi erano insorti. gravt· stnto~ . . :.~d accurati cs~mi c ad· indagini r::tdioattìve con l'apparecch10 d1 GClger-11ullcr, SI scopnronc; metnswsi canccrigne tiroidce, una del:e quali localizzata al cervetl,o. S~art~to un mwvo inttrvemo chirurgico le cui probn.bilitù di successo erano pressoche nuLe, 1l paz. pntticò un'intr; n:;a cura di rntlioiodio e riguadagnò rapiùo~~eme ~ co~plctruntn~. la salu c. 11 .:a~ o ~embra vt:ram,;r.tc str3crùinario, mn non dobbwmo d1JT1enl1carC' che .g.t esp~ ··imcnli al rìguJrdo lwnno J.imostrato che so:o una piccola percentuale dei cancn assor e
?i
(V~·z . .$A}\', A u{ "J "' ··~ /'!._ .L cv~ Siamo ortPI:IIo;l ul essere sL111 noi a f!bbrlc~re 13 bomba ftlnonlc~ r di e;!ere i soli a pos~rdemr Il minuto, che ~ •1uesla dan· nJI3 lrrt1.1 f l'orlt e.si n•ordano .alo che l~ bomb3 aturuk~ fu u •nh pcr llvcU.trc dnc ciii~ .....
E se In quel t>"'.:hl vi ro.,ero bombe o progdU di bombe? s~rebbc mr~llo chiudere l nostri pl:m• in c:tS<:llortc... le b:i>l d~U'rnrl'l!lm atomica sono conosciute In dil•crsl p.1c'l e p>rccchle Nazioni hanno bravi •cicnzlatl e lnge~:ne•l lutraprrndenll ...
Mc1tllo, forse con qualche billoncino bbbrlc::~rc un ftllll U·235! 11\a nn hr con la mtJ:Iiore dirr;n cuntrnrrcn, chr colpisce opprn:o. l npporecchlo •u 5, noi snrcmmo u~ualmente fritti se solo una bomba rfu~clsse
è troppo disl rult!v•: qu1udo lutti 1111rnnno In pos,e>so
~~a:rrln. M.1, o .pclllllr un
Lnsclolrcl essere sruUmenlttll ... Ln bombQ nlomicn
di t•le arm•, ""'''""o oterl ndopernrln per primo. Mn se cosi non fos1e f.,,
n ra~~IUIIIlCI'cl .
@ La c<tloslrofç sarebbe irr<pnrnbtlr. Solo pochi so· pravvlvcrchbcro e In quesk rosee condizioni. . . f quolchc nltro popolo, ancora pl~ affJm1lo sorcbbr pronto ad ucclderli t>er un semplice ono spolpato ...
L3 noslra soln SJiernntn è che In coccia nlla bombo si trnn1u11 In uno coceln contro In bombo. Tutte le nuionl potmnno unire le loro forze pcr AS· slcurore Il controllo dell'ener~la nlo1111co e !Olo dopo n•·er solterr:~to l~ bombo si potranno avere di nuovo giorni felici ! Da "Now lo Llo•e IPitlt rltt A Iom,. film In 58 cartoni di j11cl: Dc/uno, pu "Film Pupllshus, IM,.
e risente de!l'azione del raclioiodio, e non sempre in dosi sufficienti per poter controllare: ia malattia l · Lo stesso dr. Marindli, col dr. Foote, nei loro studi sull'assorbimento quantitativo di iodin ne:lc varie forme di cancro della tiroide c in altri tu mori non cancerigni di tale ghiandola, hanno osservato, Era l'altro, che a mano :11 mano che le cellule cancerigne :;i differenziano dal!e cellule nonn ali esse perdono simultaneamente c al massimo &rado l'atti.udioe a dividere con qudle la funzione di assorbire iodio e concerutrarlo nel loro corpo: cioè, più ma.:lgno è il tessuto cancetigno c tanto minore è la sua capacità di assorbimento di iodio dalla corrente sanguign:a e di concentrazione nclln struttura cellulare. Ma un altro problema, la cui soluzione sarà di capitale importanza, è quel~o dd poter stabilire con• esattezza le quantit~t di irradiazioni cedute dal radioiodio al la tiroide e che possono essere w:lerale senza provocare una degenerazione dei tessuti verso forme caocerigne : perchè, per uno strano destino, l'agente che riesce a distrugge~e le cellule canccrigne è anche in grado di for marne. Come nel:'ipertiroidismo-,.i; radio-iodio ostacola l'iperattività della t'iroidc, così iu !'!le une ematop;ll::e i l radi.ofosforo può 'inibire l'ipcrfun:z.ionc degli orgn ni ematopoietici : nC:la policitemia, ad es., l'eccesso Ji produzione dci g!obuli rossi ~ chiammcnte domnto già dopo le prime dosi di fosforo rad'ioattivo, c dag!i esperimenti riferiti r.i sn che i di· sturbi re!aùvi scomparvero per una media di 2 :~nni dopo il tr:tttnmento. Ndlc: lc:uccmic i risU:t:~ti sono ~tali meno brillanti , e bisogna cEstingur.:rc quelle di origine lin(micn ùu quc l~c di origine mie:ogcoa.: solo in ques;e ultime il radiofosforo si è J·ivclato di umL qualche efficacia determinando un miglioramento dello st;~lo gcncmle c. ~c:mbrn , llll prolungamento di qualche mese de:l:t virà del pazit:ntc. Il carbone « 14 >>, una varierà rad outtiva arti ficiale che non C$LSte allo sl!Ho naturale, fino ad oggi non aveva trovato impiego in terapia,· ma h sua ut ilità dimostT:Jt:l neg i studi su! metabolismo intracdlul:1re ne fa prevedere l'import:mz.l cui potrà nssur· gere, per lo meno qua:e mezz01 di ind:tgine, ndl'o(fannoso campai di ricerca in onco~ogia. Per finire ricorderemo che oltre g:i isotori radioa uivi abbiamo ::mc.hc degli isotopi (l stabLi ))' il primOI dei quali, per o:dine di scoperta, è ndrogeno pesante;.: Urcy, cui fu assegnato i1l premio Nobcl per ta!c scop~ta, ha d:t poco rivebro alla scienza il carbone pesante ·:: i; nitrogeno pesante, c non è fuori luogo ricordare che egli ebbe una parte oa.n indifferente ndla preparazione dell'uranio Z35· Un esperimentO' rhc t: servito a confermare il «dinamismo )l dd nostro organismo che continuamente si rinnova, è que llo compiuto su sè stc~,so da: dr. Shcmio il quale mgerl per aicuni g:orni della glicina sintetizzata da una concentrazione dciJ' isoropo del" nitrogcno. Alla « Columbia University ll, che ebbe 11 privi:cgio di esaminarne il sangue, ~i riscontrò la presenza di nitrogeno nei corpu.~co:i rossi per eire? tre ~lesi;_ al qunrto n~er.:. ~alo_ poche cellule p:escntavano tracce di nitrogeno : ncl.o spaz1o J 1 qu:mro mes1, aue, st era avuto u n rwnuovamente Je:lc cc~lu'e rosse del sangue. . In w:e fervore di studi c di ricerche non è prevedibilc il cammino dci nostri studl di medici n:~: ~iamo di Fronte a vere rivoluzioni scicntiEichc cd è per noi ica:iani eli grande orgoglio la indiscussa G fondamentalc partecipazione ~d esse _di un ~o~tro gm~de _con~a: zio nate · Enrico Fermi definito il << Colombo dc:l'età acomlCa >l cm trh quest1 gmrm è s·r~tl:l' ~s~egnal:t b mcdag'i:t Fr:tnk:in per jl 1947, urto dci più_ ambiti pren:'i scientifi~ ?el mondo. Si deve :~\ Fermi, infatti, \'org:mizzazione e la riuscita dell'espcnmento dccmvo della 11 fi ~sione DIUC:earC )l COl\ \a r~a1izza7.ÌOOC de~\3 pila di grafite C urani~ 235• !a ~Cof.crta da cui d ~rivò t'impiego pratico· della potenza atomica. Ancora unn. vo!ta tl Gemo tLu:mo spazia vittorioso nel mondo proiettando un fascio eli luce su quest:a nostra martonata P:tlria.
c.
1\. CAMPANA
No1izie d.1: "Ncw Yotk Tuncs Magazine », :!l-!)·l!)•lfi: u llrit, Mcd. J » J5•!H!J17; C. P, ~{ond': .·lpplira:::if,,.i ,.,.,/ith,· ,/tJ/' ,·nu·gia nfQIIIÌCII (rnppono :1lla "Nntion. Comm. on Atom•c l nform:111on 11)·
RASSEGNA DELLA. S'l'AMPA MEDI(;A
----1/---Chirurgi;.. L1 divulsione peroralr r; la ~ilr àiomiotomia r;xtmmucusa nel 11 eu m àt!l così dtrro ~ardiospusmo. Conf•onw fn1 d~tt: se•ie di undici c.ui. - " 11 Po:icl. S:z. Chir. ,,, ,·ol. LJIT. J t - 1::!, uovcmbrediccmhrc 19-l(l·
sfaccnte, ;: utile ricorrere alla esofago-gnMrostomia.
LMIURA:
L'inu·trssc .!cl lavoru è priu,ipalmeutc roufrontarc n l :t'' di canlio•pa~mo, di t-u i t 1 Lrntmù coj 111r.todn run•.r·rvatrvo 1: gli :t Itri 11 col trrt:lutlr, rhirurJ :k~, mçtrvati ucll'lstitmo (lt P;llu'og~ , 1 C:lrirUrJ(r:.t di f.ircrw.c, diretto d.t Vulduru. l r-ioatltati, uu~ hc 11 di•.tall'l.a, nltCiluti col ll't:lodu CUIILcrvntivu c rioì: m u In ~onda J! Plumrnr·r, prderihilr: ai v:~ri dilatatori 1111 wllki propo•ti alli) ntc~~o ~copo~ _sono stati brrJ:rnlÌ. TIl lfl c:t~i è :.tal~ suHtCICnte una unica ~cdut:r c ,o!o in un Ct~o è :.tat:l lltCC.~\.tria una 5:conda di I:Hnionc. Gli altri undici pazienti sono st~ll tratr:ui chirurgic:tmcnte c cioè con la cardiom;otomia extramucosa, introdott:l nell'uso c..b Hallcr nel 1913. L'A. descrive l:t tecnica usata dal Val doni e richiama l'attenzione su due pumi: la miotomia deve essere scguitJ in modo da sezionare con :~sso:ut:J sicurezz:1 rutto lo strato muscolare; rispettare assolut:~m< nte la mucosa. l risultati, anche a distanz:~, sono buoni e l'A. si propone di seguirli u~teriormemc. Dal con&onto fra le due serie di malati l'A è com·into che bisogna dare la prefercnz~ :ti metodo conservativo e che b Hclkr rappresenta un ottimo mezzn tcr:1pcu· ucr> per quci cnsi nei qunli il tr:Jttamento wn~crvntivo nnchc ripetuto non abbia dnto buoni .risultnti o non nbbia potuto csserè :~pplicato 'Per difficoltil nell'introduzione della sonda (csofngo allungnto ed angolare.. c:mnlc c:u-dio:e as~o:mnmcnte imp<:o~· trnbi!c). Nel c:tso in cui anche In cnrdiotomin extrnnlllcos:~ non din risultato soddiw~tit uitr) cl al f.lli O di poiCr
5 -
Giortl<tlc di nwlidtt,t milit&~u.
13toccA: Le: grandi emorragie da rdctnl gaJtro- duodt:na/t: - V,1riu::io11i umorttli t: loro sign;jicato clinico. 11 Il Policl. Scz. Chir. 11, n. u-12, \'ol. Llll. L'A. ri propone d.W studiare il quadro umurnlc (nO!otemia,· po:ipcptidcmin, cloru· rmua) che si stnbi:iscc in ioùh idui ulcernsi in ~l.'guitn .1 l:)f•tndi cmorrngic. So~o reccuu·mcrH(~ M è cominciato a d:trc imporwnza n tnli vnrm'tioni umorali. Le:: ricerche ~no ~une eseguite su 48 p:t· zicnti affetti di ulcerJ pcpticà e indcnrù, :li meno clinicamente, da ah re mal:tttie: lo inciucutc emorragico era stato di propor• zioni notc~o:i c nccotnp:tgnato dn me!coa più o meno abbondnnte: sono st:Jti esclusi ùi proposito pazienti con cm:ttcmcsi, in quaruo in essi le variaziuni riscontmtc: erano mo!to modeste. ln tutti i casi, dopo 24 ore dall'incidente emorragico si è notmo :1umcruo ucll':lzO· u:mia, che come massimo ha raggiunto t,6<H,8o~~ : l'azotemia ritorna ai va!ori flOrmnh in 10•-rz• giornata. Sul!e propor7br.j di t.11i \':ttiazioni inOuiscc principal· 1ncmc la presenza c IJ pcrmJncnza del s:~n gue nel ca~le intestinale. Riguardo all:1 polipeptid~rnia l'A. ha potuto notare che essa sub;scc un aumcrl!o molto marcato, più C\·idcnlc dell'azotemia c più rispondcn· rt• a!Ja gravirÌl clinica d~::la malattia. Il comportamento medio delb clorure· mi:t ba mostrato de:lc dc."Vi:lzioni Jalln norm.r sc:me. Si capisce che lo ~tuclio del!n cloruremia ha un signjfic!lto molto modesto c non si associa allo studio dcll':tp· porto alimentare o parentcm!r: dei doruri e alb loro eliminazione urirJ:-tri:-r. Su 14 Clsi l'A. ha ~tuc.li:uo l'climin:~zio nc.: urinnria dei cloruri t•d hJ con~tntato una netta diminuzioue nei primi giorni,
66 diminuzione che poj rapidamente si riduce. Dal controllo sulla diuresi l'A. ha ri:evalo che e~sa è cliscretomente alta Jlci n:alati il cui opporto idrico per le varie vie dci primi 3-4 giorni e:ro di •soo·:!OOO c.:. per poi salire a 3000. L'A., in. oose al:e variazioni del quadro umora!e riscontrato negli ulccro~i cmorr:tgtci, è d'avviso che a tali varinioni va riconosciuto un chiaro s:gnific:'llo patogcoelico c talora addirittura b rcspons:~biHt~ del:'obitus di questi m:llati. }ADEVAJA
sorprendenti c il dccor~o postopcratorio è a$solutamente benigno. G:i inconvenienti, che si attribuiscono alla pros,ntcctomia pcrincalc, e cioè fistole r<'lto per neali, fis.ole urctroper:nca:i, non sono stati osservati dall'A. ad eccezione di Ucve inconùnenza postopcr:~toria, che per b più è tr:lnSÌ[Qri:t. In base a tali consider;t7.ioni l'A. conclude :tffcrmaodo che la prostatcctomia pe_,oealc, modernizzata e perfezionata Jlella :;ua tecnica, ha diriuo di occupare un degno posto nclb chirurgia della prost:1ta. lADEVAlA
L.: /risultnti nnntomh·i l! Jun?>ÌOntlli della prostatectomin .<o'prn flllbica e del/n prostntr:ctomia perinr:ctle. - •l Urologia ,,, :~nno Xlll, p:tg. S• onobre •946.
PIMNI
L'A., in base ai risultatr ottenuti in una cinqu::~ntina di casi operati col metodo perinc::~!c, statistica non impooent: ma suffi-
ciente p:r trarre conc:us:oni abb::tstanza ::tttcndibt:i, è dell'opinione che oggi bisogna guardnre con maggiore fiducia. alla via pcrmcalc secondo il metodo di Wi dbulz. L'A. ~ è oricnta'o per tal merodo per aver constata o un decorso postoper::ttorio molto benigno, scaza soffer.;nze, senz:~ emorragie, con grande ecouomia di materiale di gomma c di me;dicazione. La prosta:ectomia per via perineale ha pcchissime co 1troindic::tzioni (viz:atura peiYicn, che determina una diminuzione de:. lo spazio p-:rine::tle tra le br:tn.:-he ischiorub•che, calco:osi vescirale di grosso volum~. divcn ico:i vc.>s i:a' i), in cui è indi· c.ata d:1l metodo di Frcyer. Nei soggct.i giov:mi (al di~otlo di 6o a t. n) è prcfcrihile !:1 \i a ~oprnpubica JWC· chè col metodo di Wi!dbo:z si pratica la sezione dci Jotti ei:~cu~atori c quindi interruzione clclle vie scminali. La via pcrinc;1le t indlc:n:t in modo as· -;clutu in tutti i c:.~i con residuo molto co· ~picuo ~ infetto, con compromi:.sione della hmztonc renate, con lesioni cardiovascolari, con età av:mzata. I risultati fun;.-ionu!i e :m:uomici che si ottc·ngono col metodo di Wtlclholz, sono
SABAlNO:
Sttl.'c ferite del dnodt:uo.
« Boli. c Mem. Soc. Picm . Chirurgia,, vol. XVI, n. 5-6.
L'A., dopo una r:tssegn:~ bib!iogrniica su casi di ferite del duodeno, che meritano, come ùice UE&eduzzi, di costituire un gruppo ben delimit:lto di ferite addomina!i., dc:scriyc il c:tso di un ferito in cui, o~tre a perforazioni mu:tiplc del digiuno, si constatò, all':ttto operatorio, les:onc della circonferenza retro e intraperitonale del trarto discendente del duodeno. Le lesioni d~l duodeno rispetto ::tllc alIre lesioni cavitaric endo:~ddomin:lii rappre:eotano, reco:1do Garcia Baron, il2,4%: la porzione d scendente (; quel:a colpi[3 co 1 maggiore frequenza. Ecceziona:i sono c fcri e Ì!o~at: cxtraperitonc:tli de! duod: no·: in genere si ha b con cmporanea lesione de:la pare<e rico?er:a d::tl Feritoneo e di qu:l a scoFert:l. Sono dovute FCr lo più a proictti!i di :lfma da fuO:o• incamiciati, a schegge. Dnl puntO' di v;st::~ an:domo·pato!ogico le ferite ùel duodeno possono es~ere incomp:e'c, quando è rispertata la mucosa; complete, quando è aperto il lume duode· r:alc; parzia!.i, quwdo si tratta d1 perforazione puntiforme o• di una fissura longitudin::tlc o trasversale; totali, quando il duodeno è sezionato in tutta la sua circonferenza. La sintomatologia è poco ch;ora c caratteristica, per cw può essere fatta una diagnosi ùi presunzione in base al tragitto
de!la fcritn, stnbilito unendo j due fori dcl-
tilico e teo deo, esso appnrc gta to rutta
k ferite :1 canole comp:cto o in b:tsc :ùl:t
In grande importanzn che potri1 as:.umcre
sede Jcl foro di entrato. e alla sede dd proierti:e ritenuto, accertata all'esame r;~ elio]ogico. Nelle ferite iso: are cxtraperitonellii ,un sintoma obbiettivo import:cntc è la fuoriuscita di abbondante sccrei'innc bilin.re e p:wcreacica. Anche :~d nùùomc aperto, la Jesio~ duodennle può pa~sarc inosservata, perchè ess:1 è sempre mascherata da infi:tr:~zione emorragica c gassosa. Nel c:1so descritto dall'A., il clùrurgo fu indotto nd esplora~;e il duodeno per la prescr.za d'una vasta zona d'infiltrazione emorr.1gica con ton:ùità verd:Jstra in corrisponde-nza del pcrironco parietale posteriore. La prognosi delle ferite del duodeno è molto grave: e t:de permane, anche dopo l'inter vento, n mo:ivo delle c:IUSC infettive immcdiaw c sccondnric. Il tratwmcno delle ferite cxrraperitoneali isobtt: del duodeno è conservativo. Nelle ferite punti(ormi della por-Lione intraperitonu!c sarà sufficiente urn~ sutura lineare o a bo rsa di tabacco, scgui:a o no da gnstrocntcroanastomosi, se si riùcne che i l ca1bro del duodeno è ristretto: in caso d: lacemzion:: scmitotale o totale conviene chiudere i due monconi c praticare una gastrocntcroanastomosi o una gostro-duodeno·digiun9stomia a livelio del piloro. Nel caso eccezionale che la !Jccrazione del duodeno risieda in corrispond:!JlZa della ampolla di. Vater, snrà necessario il reim· pianto della pap ilia nell'intesùno. L'A. consig!i::c il drenaggio- con tubo di gomma, perchè h sutura del duodeno, &ma su tessuto slabbrato c contuso, ~· sempre prccoria.
in ttuelt'avvcnire p'ò o meno prossÌm()c, in cui .i risultati sperimentali troveranno
JADEVAIA·
Endocrinologia. Il ricambio dt•lla VItamina A sorto l'azicme degli ormoni maschili c: femmiTJili. - C( Giornale eli c:i-
BA'l'TACI.! DANTE :
nica Medica Il, f:~scicoli 8, 9• m:l, 1 944·
10,
Par-
Per quanto il rema scdto dnl ricerc:~to n: rivest:l per om un interesse solo scien-
ampia risonanza. nel c.1mpo pratico della clinica e della terapia. L'A si richiama rut7.Ìtutto ad alcuni dati ormai definitivamente acquisiti sui rapporti tra vitamine erl ormoni e cita fra l'altro quello piò noto o sfruttato io. pratica cltlla influenza che Ila la \'Ìtamina A ,c ome rnoclcrntrice de! l!t i pcrfunz= one tirojd,ct, e quindi nel morbo di Flajanf-Ba.· sedow e in genere nelle cun: di ingrassamento. Dopo a\'cr trauma della complcssirù c della vastitù del problema, esaminandone i vari aspetti sia per quaoro si rifcrisce alla fisiologia eh~ alla p:1tologin degli incrtii circa la loro inauenza sulle dtamioe attraverso il s.istcma neuro-vegetad,·o, l'A. riassume chi:Lr::trnentc1 per quanto in breve, i cinti bioch.imici fondamentali òrca i rap1porti ormo-vP.ramioia che intercorrono tra vit. A e ormoni !essu.1U muschili c femminili. Passa quindi ad inclngare sulla esistenza o meno di rapporti diretti .immcdi:tti fra gli · ormoni in paro!a e la vit. A, citando i risultati de:le CSf:Cricnze dei vari AA. che Jn precedct~ero in q ucsti srudi (Mitzkewt'sch, Kutoer, Sampson, Korenchewschy, Aberlc, ed :Litri). Descrive poi · le rict:rche personali prndc:Jte neUa Clinic:~ m<:dica di Bològna su ~.; uonùni c IO donne, tutti tra i ::!O e ì 35 ;tnDÌ di età c in buone coneliz:oni di salute, serverulosi eli .t'lst~rii Erba (vit. A) c eli Endofol/icolina I.S.M. e Xcstoviron Schering. Sommini~trate conremForanea.· mente le due sostanze ,si procedeva al dosoggio deUa vit. A nel sangue col metodo di Cnrr-Price, di cui viene descritta minutamente la tecnica. Seguono le tabéUe dei risult:~ti ottenuti·, che induco.no· :1 st:~bi lire un'azione uumentatrice dell'ormone nei confronti del tasso di vit. A nel sangue. Questo htro concorda con 'Una. precedente ricerca. che porta ad attribuire< nnaJoga ~· :i.ionc all'estratto i pofisario posteriore. Resterebbe però nd accertare se guesto aumento del lmsso vitaminico IS.i.'l rt.:JJe o
6H mc:1o, c l'A. tenta la spiegazione del fc· nomeno esaminaodo le varie ipotesi. Comunque, in base ai risultati consegui: ti, l'A. ritiene di poter coocluderc che gh ormoni sessuali sono strettamente col\cgnui con la vit. A e tcntlono sempre ad ostacolnrnc il c:nabolismo, elevando coMcgucntcmcnte il tasso emaùco dcll:t vitamina A. TRIFILETI1.
Dt. CANDI,, S.: Il timo nella tempm del morbo di Werlhof. <l La Mcdicinn lnlcroazionalc >>, lugho-agosto 1<)46 . Jntcressanle quesr:t not:J pratic~1 di tera-
P'·' c:inica, sia per i .risultati con~ct-~ll~ dallo csperimcntatorc, s1a per gh ullenon \l!luppi che la lliiO\'a cura potd trov;~re rocllc altre varie simlrorni emorragiche. Partendo dn ricerche sperimentali esc· guitc in collabornionc con "Pe:osin sull:i azione favorevole del timo nello scorhuto t: da studi person:~li - sperimcnta:i. c cl nici - sui rapForti fra timo cd cmopojesi, l'A. ha ,•oluro provare l'efficacia ternpcu · tica del timo Jll;\ morbo tli W crlho(, trai· tando 5 casi capitali :1lla ~ua osservazione. .Egli si ~ servito· di estratto acquc>so to: t:1lc di timo (1 cc. C:4Ul\':!ICillC a I gr. d! ghundola &csC:J) iniertandonc nci m~sco~'l l:! cc. prv. dic:, in due volte, per l ) gtorm. l'ro\'C di controllo prima c dopo la cura: t·~ame emoc• tJmo:iwmctrico (per co:ncggio delle rio.strinc:, m::todo Achard:Ayn:llld); tlmpo Ji cmoaagia, di coagul:lz1onc; pro\c del laccio. del martello; retrauil.t!l del coagulo. D:scritti i Juc cabi, i più imercssanti cd il\u~tr:ttivi, l'A. nport:t i ri!:ultali favorc\'oli udl.1 LUra: note\'OIC :1UI11Cnto dd\e pia· strin•:, Òtminuzione c scomparsa dc:la ro~itiv il;l dc-:1· prove emugcnichc delle mt~ · ccsc, e\i.l:n\r· m glior:m1cnto Jcl!c comh ·tioni gcncr:di. P:•~s:mdo alla t1iscus~iom. ~ul mcccan i~ano d':w.inne del ùmo nel M . t!i W., l'A. rit:ono~cc ant.Ìlutro la Ji((icol· t.t tli un' ..::ma intrrpru:tzionc dello. nuova t< rapi:~, d.tto rh e ;ncomplc1..1 è 1:t cono· ~CI' IIl':l rh._ .lllUII.I .thht.llllO dcii:J CZÌOp:l· tuw·ne~i rli t:llt: ~indromc cmorr:•gica. Egli ~i rif:1 pt·rtanto allt· spic):::t7.ioni di
:~lcuni AA. ~ull'azione della milza nel Je-
ltrminismo dt·:la malattia, se cioè ii fauore splenico :tgisca attraverso un'insullicient: p!:tstrinogcncsi midolbre (Frank) o per e~ageratn pi:~strinol ·!i sp.enica (Kazne:son) fl infioe come appa re più verodmi:e ...:. per contemporaneo intervento eli crltramH j f:~ttori (Di Guglielmo). Pera~lro ha importanza patogcnctiC:J il complc~so fattore v:~sale costituito da par· t!co::~rc fragi:it:, dei vasi (angiopsalÌrosi) c d:t di~turb:ll:l funzione autorcgol:Jtricc déi c:~pi'J:Jri per influcm~e di n::~tura ncuro·ormonica. lnfaui nel M. c.li W. è ~tal:~ ammcss:~ una patogcncsi endocrina p:uriglandolnrc con prcva:enza della d sfunzionc ovnrica (porpora tlisovnt ica di N;~gy)~ 1':11 rr.hhc quindi a!l' A. che il timo agisca in modo cc•mplesso: ~'l imc~ln;r~unc t.kl·! .l pta~tl'lno pc1jcsi mido:lnre c inih zion:: ti. ll'oci!CSRÌ\':t p t astri no: i si dell.t milza wcrlhofi:llt:t i a~io ,,.. frcn:~tricc ~ull':tttivit:i csngl't'al:l cd :tb· 11orme del rclico!o cnùotc:io {Dc· C:tndin c Pc:osio); jnfinc notla :u.ionc cmostntic::t suJ:c manifc~ t:w.ioni emorragiche. Concludenùu, l'efficacia terapculica dd l!mo nel morbo di W!!rlhof sarebbe ùo\'Ula :td un complesso ormonico \'Ìtaminico (specie vitaminico C) contenuto negli. c~lr:lt.i acauosi totali ùel rimo. Naturalmente t:tlc- nuova tcrapi.:l va intesa come a~sociazionc delle altre cure mediche ahi· ruali (trasfus'oni di sangue, irrac.liazioni, ,·itamine K c C, ccc.), come cura prcpa· ratoria 0 com plemcutarc di que'l:~ principale che resta la ch.irurgica (splencclomia ,, legatura dell'arteria splenic:~) qu:~ndo ~ ~a può effettuarsi, ovvero quando non, può praticarsi o abbia d:tro scarsi risultati. TRtHI.E11t
Epédemiologia e Immunologia. A.: Vaccinottl upin dellu fr:b/Jrt. ti/oide con t< Atossico Vi"· - 11 Bollettino ddl'lstitulo Si:roterapico Mi!anesc ,,, gcnnaio-m:trzo '946.
B!:.R1'0LA
L'A. h.t u~:uo in 235 :lnlllloll.lli di tifo o par:ltifo la lt:rapia c ndoveno~:t con •< Atos-
sico V.i)) di Zironi c Ca:r:if<mti (vaccino che contiene soltanto sos:n.nze aptcnichc), ottt:nendo risultati f:n·orevoll nclln maggioranz:J dei ca~i. Conreruporaneamcnt~ 75 casi vennero trattati con so!a terapia sintomatica ed in essi si ebbe una m::t~],riore percentu:ù di leta:ità, di comp:.icn?Jone cd una magg:ore durata della m:~:attia. lrù; ialm~nt: hl .ecnica fu di in 'czioni quotiù.inne a dosi cn:sccnti (I, II, III), quindi du:: giorrù di intcrvallo, e poi di nuo .o un c c:o di tre in.czioni consecutive; clr::a dose IV: m:t l'cspe:ie 1:ca h:t d' mostrato che i ri ·u:t:tti più prob:~th·i si oncngono cou iniczioni giornaliere si:. a dose s~mp!i n·, c:<llnc: anche :t dose doppin. L'A. nwtle in evi dc.n~a i v:tr\l:tggi che prc:r,c.utn <JU<:!;tQ 111ctuclo eli çura per In m:m· (':tll:t;t di rl'.t >-J oni vicù·nte, ciò che pc:rmettc di acluundo in qualsia~i pnzicntc senza coutruimlic:tzioni; iuoh re In siaotllagnosi ui Wid:tl II(IIW vicuc: in alcun modn infìucnzat:t dall'u Ato~·ico Vi >1 .
$ .\NGIORCI G.:
Sui f'robir:ma dr:/la honifictt dt:i portatori dt:llc tifacee mediante /(1 te· tmiodofenolftaleina J'(Jd,ca. u AnnaU di Igi :ne ))' marzo-aprile 1946. L'A. fn il l:i"anc o con>untivo dd ris-ultati di interessanti ricerche che si !ono wsseguite in que ti u.dmi anni io lt:~li:t attorno ad un problema ui no evo!:: interesse •gienico, il prob:em:~ cioè dcl:a possibi:ità d1 sterilìzzare i cosidetri u portntori Jl dt'J:e tifacee a mezzo di preparati usati in radiologia per la Yisualizz:uione del1a CÌ · stifellca. Le numerose indagini eseguire ~ull'uo mo hanno portato a conclusioni comrastan· ti sopratutto per quanto riguarda l'iorerr•et:tzione dci risultati. Così mentre gli AA. t~fa,•orevolll! attribuiscono la sbatterizz:iZÌone dci portatori alle virtù ddln •O· stanza impiegata, gli "sfavorevoli ''• ncgnndo ques.e virtù, attribu;scono il fcno· meno ad un f:mn di auto·dcpura7.Ìonc natumlc. Q ui •di se i pn mi p:11rocinano lo ir;tch·cnto della sostanza, i seconJi lasciane le cose come prima ritenrndob superflua.
11 Saugiorgi, cui spetta il n1erit·o di :1\'C:re polarizz.nto verso que~to allett:mtc :~rgo
mento l'attenzione degli studiosi con le sue prime ricerche favorevo:l de: 1937 f;H· lt: con Di Pi~ro, p:1ssa in rapJJ rassegna ; risu:ta1i. ottenuti dai due gntppl rli. Al\. c richiama l'attcn7.ione sul Eondamcotnle compito da prospettarsi negli iute.ressi delia profil:tssi de: le febbri rifoidi; boniEicnre i con\'nlcsccnti prim:1 che essi, bolo clini· c;Jmcnte guariti, siano ri::tmmessi nel circo lo soci:~ le. E5pone infine in un prospetto i riwltati ottenuti dagli A A. it:1li:mi in portatori convalc:sccnti tratt:tti con tctraiodofcnoi ft:t lt ina sod.ic:'l, in cui si nota una medin di ~bnncriz:zari del 91,1%1 da pnrte deglt AA. f:worc,olì, J e l ;B% in quelle degli At\. non f..tvorcvoli. Qu:~lj clin.ttlvc SC:IturÌscono per §lÌdarc i medici pr:ttici in quest'opera di profi!assi? Secondo l'A., le vie di sommini>trazionc del preparato le sue quautità da in;;;orpo· rare cd il numero dci trattamenti da praticnre. Accertata onnni la m:ts:..ima che In so· ~mnza, inJipcnd: ntcmcnte dalla sua eti· chctt:J industriale, risulta innocu::t, lo via orale, come mcùo più comoda, sin per il medico che per l':unmalato, è la 1'Ì:1 eli ~celta.
L<J qunntit~ del prcpar.1to cla StJmmi. nistrare può variare di! gr. 3o5 ;a gr. '1•'> c !_).!r yuanto riguarda H numero dei trarran' Cnti ì:. da. ritenere che ne bastano due tJ tre intc.TVallati &a loro di tre giorni. C:~lcohLndo co~ì che l'incorporazionc del rrepararo sia. fatta prc~su :l poco 5·6 giorni dopo l':tv\·enuro sfcbbramento, rhc gli in· lcrvalti ne siano di tre giorni, il trattamento profil:lttico impiegherà d:t 12-15 giorni. Ciò thc importn ì: agire entro il primo mese di conva·:cscenzn, epoca in cui, come si sn, affior:111o pnrtntori nd so% dci c.tsi. .Mt~ss.\
VANNI V.: Sul mecmuismo illfr:ttanlc della mosci! domestica. - <c Annali d'lgk· ne )l , maggio-giugno 1946. La funzione vcmicc Ji rmcrorgnnistni patogeni da parte della mosca dom~tica.
l
!·
•
viene di regola :turibuita alle dt:ic:.:1oni c. in via subordin:ua, alla parte .:stcrna della tromba cd al sistema p1:ifcro dell'addome, del torace, clcl~c zampe. Nel corso di .1lcune os~ervazioni wi flag\' l:ati simbiotici degli inseni, l'A. tu colpito dnl fatto che questi si tro,·nsscro loc-.!izz:u; csdusi,·nmentc ncll'intl'Stino pil· sterion: della mosca O \'C 1:! flor.1 battcric:t 't l't a scar!Ì~!>ima, i n comr.tsto con il trano :wtcriorc dd tubo digercn.c, c:Jrico di b:llteri. Pensò perciò di inlbg:trc- !e tale fatto :1\'csse r:tpporto con l'intimo mccc:mismo iutett:Jntc da parte dell:J mo$C:l domestica. c :.c questo risi.:des~e maggiormcn·e ncl:a goccia ùi rigurgito, la qu::tle pn"·icne d::tl t:allo antcriore del tubo digerente, piuttosto cht.: m·lle feci, pro,·enit"nti dal tratto po!teriorc. Gli c~pcrimcou es:guiti hanno dimostrato che i bacteri \'ivono c sr mo:tipl·cano ndle ingluvie delh mo>ea domestic:t e che lJUindi la gocci:t di rigurgito da essa pron:nj~mc è d'importanza quasi csclusin1 nella propagaz=one di ess.i piuttosto che le feci, poich~ i bacteri tro,·ano im·ece terreno sfavore,·o:c nd tr:nto posteriore del ;ubc• &gerente. In altre parole l:t mosca domestica non '':J con~idc rata come semp!ice vettore mecc::mico, ma come un ospite intermedio di infezioni bacteriche, in quanto è nel suo ir.terno che i batteri si moltiplicano analogn_mcntc :1. quanto :~wicnc nella pulce del r:mo circa il meccanismo di propagazione ddh peste.
Malaréofogia.
G.: Lcs,oni mrdiovasaN tnrd1vr: da malaria lat.:ntc. - « 11 Policlinico !:-.~zio ne Prati ca, n. s-6, 1946. Argomento quanto mai i ntcressantc pt:r ' ri!ic\i cziopatogenctici t. clinici c pe1 risul lati terapcutici comcguiti dn\1' A. nella disamin:t c nel tr:tll.lmCuto eli oltre 8o cr~si di lcdoni .:arc!io\ a~;, li tarJ '" da m:tbria late: lite, .:asi accurawmt:ntc selezionati in <JU:lnto .dl'ezio:ogia, spccialmcntt· rigu:trdo
G.\LHÀ
alla luc, dì cui ~ouo ~ltttc c~dli$C le.: foro1e auchc· sohmcntt' sospcllc.:. L';10rtitc, c poi 1.! mto.::trJttc, la mioc::mJio-.tol'litc, l,, coron:~ritl', c:, pare, l'aru:rio :utcriolite, t.tpprcscntnta spesso dalla scla ipertensione' arteriosa, sono le lesioni car<liov:~~a i dhc )inl>Orgono tartU\':Jmcntc.: nei malarici occnsiona li dopo un pro:ung>llo periodo di più o meno jgnorata Jatcnza de:l'infezione c di benessere dell'indlv;duo. Tali :esioni, :tppunto, eono oggct· tu dc! l'imporrante, assiduo e :mc to suù'o dell'A. che ha condotto indagini c!iniche, radio:ogiche ed c!cttro.cardiografiche elci singo!i casi, seguiti per anni c anni onde ccnsr:~t:~rnc le modiEiche di decorso ossia b s:azionarierà e la rcgre!sionc o .tddirìttura b guarigione clinica vera c propria cle!le forme << prese in tempo ,, c opportun:unentc curate. L 'A . insiste- sopratrutro sul fntto dd gr:t' t danno che risulta daL non collegare alla n~cchia infezione mabrica le lesioni cardiovascolari tardive, mentre una esatta diagnosi cd una tempestiva curn eziciogica permenerebbe l'arresto dcll'evoluz.i.one delle manifestazioni morhose rilevate e, assai ~pesso, anche la loro guarigione clinica. Dopo aver trattato dell'aspetto clinico c radiologico del cuore ~ delle les!oni cardiovnsco!:ai osservate, così da poter i.ocli viduarc nettam:me ciascuna di esse in rapporto all'ezio:ogia ma!arica nei confronti con altre cziologie, tra cui la sWJ.dc, l'A. mct·e in evidenza le affinità delle lesioni tardi,·c da malaria latcnrc con quel!e da sifilid<.: !:t'ente. Inoltre, esorta ::1 tener presente w!i rili:vi clinici per non l:tsciarri illudere da un'apparente guarigione, abbandon:tndo b terapia specifica d~po un pe riodo in~umc·cnrc, onde.: l'evo:u1Jooe subdola ùc:le lesioni tardive già riscontrate n l'insorgenza di nuo\·c lesioni r:trdive. Concludendo, l'A. detta te nonne per il trattamento :tntimalarico che devo essen: ccnùnu:tto per anni Jopo l'infezione pri· mi:Ì\':1, a tirolo p:e,cmivo delle riacutizz::.zioni p:tles.i c delle manifcstuzioni carJ,ovascolari t:lrdivc: Fcr 4 anni, l cicli Ji cum 3nnu:1li (15 fcbbr:~io c 15 )t:tt.:mbr~), ~IJcccs!iv:~mcntc r ciclo di cura annua:e, JJl Fcbbr:tio. Ogni ciclo 6 ~enimanc, alter-
;r nantlo una ~CIIIInnna di curo cou antigarnctko ~ìotctico c un 'nllrn di preparato chi· ninico arse ira!c, fcrruginom o non, pc:r via orale o parcnter;.lc, secondo i casL Ovc i, soggctlo pre~nti in a!ln :·-siooi cardiovas:o:an da m:lhtria, si f:d p:c.-ccdcrc la cura speci fi:a au im:tlar!C.1 eh quelIn sintomatica dd dinurhi c.1rdiaci.
T Ili fiLETTI PA~Il•,\NI\ E.: La poludJina. -
t• Rivista eli malario:ogia ,., maggio-ngosto T!).f6,
La pa1udrina (Cl
<u> -
Nl-t - c- NH -
rJ(;
C- Nli - CH < 01 ~ =- N t pornclorofcnlle N:; lsoJ~ 01:, propllblguauide) venne cream per sintesi dagli inglesi Rose e Curd. Nel campo clcUa farmncologin della malaria essa ha un'imponnnza scientif ca non idcriorc n quella cl:lla plnsmochina e dcli'atcbrina cd avr;, probabilmente de!le cc,ru:eguenzc pra ichc ancora più impottnnù. L't sua sintesi fu ottenuta seguendo sue• cc~sivc e diverse lince di ricerca - ampiamente ri:usunte dall'A. - prendendo le mos~c dai prodotti sulfamidopiridinici e con l'iudirizzo di raggiungere una meta precisa: quella di. un farmnco che avesse una azione profil:mica caus.1lc, che ngtscc cio\: sulle forme csocritrocilichc. Per quanto rigu:.rd.J la farmacologin del L paludrina snppi:.mo che essa è bene tol· lcr.ll:t dnll'uomo :tJJchc in quanù1à (1,5 g.) npprossim~uivamcntc l!uindici vohc supc r:urc all::t ùosl' c.:Hicacc, che il suu Jssurbi· n.cnto è r:~pidu c che l'climin:.ziooe è molto più rapida di lluclb clell':uebrina. AZ IONI! SCIIIZON"I'ICIO,\.
A) Nel/n rer:::rtllfl bcnig11a l risult:Hi del' c numcrobc cd cslc~e c~pcricnzc già uegu itl! sul'l'uomr> !lmpJcgnndo dosi divuM.: bigiornaliere od un iche c per varia durata (dosi )ingok: da mg. 10 .1 mg. 700 per un periodo [jno a 14 giorni) fanno ri· 1cncrc che: 'J:~ p:~ludrir1:1 :tbbb In stessa d.hcrtci:t dc:l'alebrin:~ Anche con l'impiego di :tht· do~i t· per lungn dur:tta non scm-
hr;4 cht: ~i possnno prevenire l•· recidive di t. b. B) Ncr.a tt:r;;una malignrt. Secondo le r:~r.cri .nze di Macgra th, Adams ed
nltri
1,1 pn:udrina non aHcbb.: nessuna azione sui !,131DCtociti di P. falcip:.rum. Osscn·:.· zioni faw: a Cairn1 (Austr:~b) però concludono eh(. nc~una iof::zionc del!c g!:.ndo!c ~lh•ari è ~rnr:1 cfJnstatata in :.oofcli alimellt:rthi su g:~metifcti. soggetti a cur:. pnludrinica. Il farm:..co non :.gircbbc sul g.. merociro in orco!o, au sulle forme di S'.iluppo nella Ga.O.ZM:r. La cura tipica :.dot· t:na a Crurns ~embra essere sfat:1 èr 300 mg. 1! giorno per 10 giorni; in tal caso zanZ:!re alimeomte su gam~rifc;i io cur:1 po~· ~01'.0 ron:rre :l m:.turazione g!i ~porozoiti sol~:a.mo :r partire dal 12" giorr•o dopo 1:. ccss:l.Zione dé.la paludrin:.. Gli stessi stu· d ·osi hanno ossen·ato un ugu:llc feoome· no nei gam.::tociti di P. \'Ìvax b cui pl'.rsi~tenza nel sangue si protrarrebbe: fino :.1 7"-8° gio~no di terapia, m:.ntcnc:ndosi fino allora morfo:ogicamcnte intatti c, almeno Bno al 5" g'orno. capaci eli esf::rg.el!azione. AZIO:-fE PR.OFILA1TTCA·
Hamilroo Fairley ed .tltri hanno dimo· strato a Cairns eh~! 1:. spe.raoZ!I dci c!inic:i c dci bio!o6i inglesi, che l:t p:ùudrina potesse essere un profìbttico •cc:.u.s.1lc: ar·cbe nc:lla m:~l:.ria umaru, c:ra rC:IUz.z:lt.l a!mcno per qu;wro ri~u.nrcla le infezioni rl,, P. falcip:trum. lnbni io num~rose esperienze: è 'tato dJmostrato d1e sommirustrJnùo xon mg. :l} giorno Ji pJ.!udriD.l a \·o!Ont:lri, Uni pungc:rc da :tJJofeli abbond:m·emente infttri, i sogf:"ctti n'on contrassero l'infezione pure se sottoposti J. gr.I\'Ì )trapazzi. Allcht 1;, trasfu~ionc di 200 cc. del s.:tngue del'~> it:divìduo prou:ass:uo in soggeui imrnurù 1•on produsse b mnl:ttù:t. Gli )tudiosi di C:.irns concludono perciò che l':u.ione delb palulldrina si vcriEic:r contro le fomw c. e. del P. falcip.trum c c~c:. ~~ differenza di qua111o accade nclb prou!assi :llcbrinic:t, le forme critrocitichc non :.pp:Jiono poich~ Il' fo~me c. c, sono distrut!c pdm.1 eli po· tt:rlc generare. Nelle infCZJoni dJ P. \ÌVJx, iO\·ccc, 1:1
7"1 scmministr.lZÌooe di 10 mg. al giorno di pnludrin:~ ad un gfuppo di volont:tri c~po· sti a puntUie di zanzare infette tlette unabuona profL:JEsi clinica, ma alcuni soggetti si infettarono, e, cessala hl profilassi, ebbero anche fenomeni clinici. H;.milton Fnirley e colleghi non ritengo~ no però che si tratti di pura profilassi clinica, ma, sulla base di esperienze escguùe, credono che anche ocl caso delle infez.ioni èn P. vivax la p:ùudrin:~ abbia una prrrzirrlt! :rzione sulle forme e. c.
Med/cin.a. Wus~
Vi\UlltANCA G.: Stt di un caso di ''rJÒocardite acuta reumatica e glomcruloncftitc acu.la diffusa insorta dopo ton· sillecromia in convalescenza di parati/o R. - cc Rivista di clinka medie:~ "• fase. 6·g, '941.-45· L'A. s'intrattiene inn:lllzi tutto nella
t~auaz.ione del complesso• problcmn ezio
patogcnetico delle malattie foc:~!i. Mentre i cc focus 11 sono focolai infct· tJ\'i prim:~ri, identificati nei più svariati organi ~he possono essen: ~cùc di inf<:. zi.oni croniche loc:ùizzate, i cc metafoci >> so· fiO le affezioni. secondarie, nel cui gruppo da Billings furono inclusi il reumatismo ar· ticol:trc acuto c cronico, l'endocardite, b mioc~rditc c la pcricardhc rcumntichc, In nefritt: ncura c cronica, l'ulcera duodenalc.:, l'appendicite, la cobngitc: c l'am:mia in Clrt<' ~uc forme. Roscnow ai suddelli quadri morbo~i agwunse b po!in~;vrite, l'ericcfa:itc lctargic::t, it singhiozzo epidemico, ccc. L., ~cuob di Frugoni, però, condanr.a !'nror~; di comiclc:rnre come obbligmorb1.1cntc fuc:Jii c:crte mal:utie per le qunli e~i~ Lc solmlllo b po~sibilit~ di un:~ palo· gc;nesi foc.Jle. .\ll:J teOiia tle\l'organotropismo elettivo. l•Ot. dell'affinità chimico lisica (ra germe c tc··~uto (Roscnow c scgu:~ci, in gran pane ddla ~cuoia amerkana) si è sostituito, in cJUe\t.l ultimi anni, il concetto della pa· tog-enc~i :•llergic:t ddlc m:~lattie focali.
Secondo 1Jergcr in tllltc le varie fasi fo~lc (formazione dd focus, mobilizzazìonc del focus, trasporto dd le tossine e loro effetto a distanza) si riscontra un meccanismo genetico allergico. La ma:attia focale, secondo questo modo • di vedere, non costituisce mai una malattia di uno o più organi isolati, anche ~c si presenta bene dcl!mitata, ma è sempre un'affcz.ion:: generale, nella quale sono più colpiti solt:~nto alcuni apparati orgar.ki. Cosl il limite Ll':l infezione a focolaio e sepsi non è nett:unentc dc6ni.to, essendo entrambe espressioni d1 particolari situ3· ;-ioni rl':!Ltivc,. c.hc .conducono nel primo cas() nlla clel.mutaz•onc del processo cd eyentualmc.:ntc all:l dist ruzione clcll'agcntc 1~rovo~atore, ~cl secondo caso :11la ).,''l;ncralizzaztonc dct fenomeni morbosi. Esistono difatti due opposti tipi tli mu· dificazioni rcattivc, iper cd ipocrgichc, in rappono sia con la diversa situazione rcat· t~Ya individuale, ~;rcc.litaria od :•cquisir:~, sta con le !nodalit~ con cui c~crciwno la loro az.ione le no-xac infeuivc. Da un lato si ha un:~ si t unione di i pcrsensibi:itù o d i ipcrcrgia, quale acl cr. si può riscontrare ne! reumatismo artico!arc :tcuto, dall':tltra una condizione di ipcrreccttività o di ipo-:mc.:.rgi:~, di cui un esempio ~ costituito dalla scp~i lenta. E' appunto la ipersensibilit~• parziale di alcuni organi o tessuti che spi:ga 1':-~pparcnte tropismo di certi germi c dci loro derivati. Il concetto dell'allergia i n senso metto comprensivo ~olo di reazioni de l tipo antigene anticorpo non può però spiegare integralmente la mal:uti:J focale nella sua cCJmplcssità eziologica, p:nogenetica e fe· nomeno!ogica. Alcune volte entrano in giuoco rcaziot.i di u paraiJcrgia u, altre volte rcaztoni di " ipcrergia cxtrallcrgica ''· Ne11a et p:~ra~ergia ,, di Moro c Kcll<'r fattori scaten-anti nspecifici di nntur:~ di· ,·ersa possono determinare manifestazioni rientr:tnù nel gruppo Jcllc affezioni focali, per la pr.:~enza nell'organismo di una allergia spccilìca prim:1rb leg:11a :1d una mabtri:, acutn da infezione o acJ unn mnlnt· tia infetciva cronica. Nella ipcrcrgia t.xtr:lllcrgica, tipn fcnn·
dd..:'in(cziom;
73 meno San:m:!li-Shwartzm:m, i f:tuori scatenanti aspcC:6ci possono de.erminare manifestazioni focali pr!valcntcmcnte emorragiche cd cmorragico-necrotiche, pur manc:;ndo una pr...esJsten.e a:lcrgia primar :1. E' da notJre, ino!trc, cht: una v:~ria z.ione aspecifica della reatti.vilà dssu 1arc o una modificazione extrallcrgic:~ èl essa può rappresentare, se non i: f:lttorc essenziale, il fattore condiz onan c :o svo!gimento in un dc erm•nato orgttno della reazione allergica da infezioni focali. Ciò spi :g:~ la import:mza patogeoctrc:l che ne!:e malattie focali può a!sumere un r:Jffreddamcmo o un trnuma o uno st;. molo wssico o un (cnomcno infiamm:uoIÌu 11\)lt:dficCY qu:~lsiasi. Sull.1 ha:.c dd coJ1ccui di Roc~~lc l'A. osserv:J clw hhngncrebbc p:trlarc eli patogcnc·1,i u t•:llc:rgic:J ,, de lle malauic: foc:1!i, lltlll di patogt:nc~i allergie:~: Il concctro di c1 patcrgi:1 11, se spccific:~, cr•mprr:ndcrchbc i proc~s~i :1llcrgici lcg_:ni n rc:tl'.ioni antigene- anticorpo; se aspcC1fi· CJ, sarebbe comprensivo dei fenomeni paral!ergici c di quc:lli dc:l Lipo Sanarclli ~hw:~rtzman.
A dimostrnionc di quanto sopra esposto sulla parallcrgia viene riferito su !'Ilcune complicnnze di o:dine mctafoca'c (endocardite acuta reumatica e g:omerulonefrite acuta diffusa) insorte dopo lon~i: lcctomin in 1111a giovane donna convalescente di paratifo B. Viene pospcttata la possibillù che Jn infc::~:ione paratifica abbi:t provoc:lto ori tessuti una 1•a.ri:lzionc della capacità re:~t tiva, non soltanto riguardante gli :~l:ergcni specifici pamlifìci, ma anche verso stimol:lzioni nspcciliche di vario tipo. Cosicchè, in conseguenza del traum:nismo operatorio, l:t immissione in circolo di germi d:lla flora tonsi:bre c dci loro deriv:lli tossinid, avrebbe costituito il fnt•ore scatcn:lme aspecifico per la comparsa delle m:1b1tic focnli cardiaca c rcnale. OrLI caMl cliulco descritto, l'A. trae b seguente deduzione pr:uic:~: Prima ddl'opcrnz'onc di tonsil:cctomi,l l'ammalato deve essere so.>ttoposto ad una SC!upo'osa valutazione clinicn gcncra!c. Tr:1 g:i elcmcnd che controindicauo
l'im~rvcoto del'c c~crc tenuto conto ddle- stato di turbato equilibrio reattivo dd tessuti, cbe può essere C\'tntualmcn e presente nell'orgruùsmo in conseguc:nz.1 delle più svaria.e condizioni morbose, sopratutto di origine iofcttÌI a.
D'ATrtLtO
Psicoanalisi. FLESCHER j.: l'ira politico e regrusiua dl!l Sttpl!r-lo. -c< Ps1coana h1 ,,, n. 2, 194ci.
Il fase. ::!0, 19-16, di l< Psic()(lno isi ,,, la in.<t:rtusalllt: ,ivista dire/la da /. F.e~cher, i' dedicalo 111 la11oli dd 1 ° Congruso Na-
::.ionah di Psicoanalisi tem1wsi a Roma rcl."otrobrc clrllo scorso am1o c dd qtur."e 1/ 11ostro Giomolc dette noti::ia 1Tel n• 5• .i t tlembl't:·offabrc. Diamo Ql'tl rm b1 eu~ rìasmnto dd/a rela::.iont: di /. Fleschcr, che /m m1o spiccato ctJIYrttcrc Ji
tlltllulittÌ. o\. C.
Il Flcscher, che ha gi3 p•u vo!te uti:iz7.uo le sue doti di pd:o:~n:~lista per studiare i fenomeni de!la l'ila pol'tica, ha nuo,·amente affrontato il prolùma fonchrneotale di csza, C::o~ la p~icologia della fo:J:1. A diff..:rcnza tli Freud, che r portava il pri •CÌp:t!e mo ÌI'O che sringc g:i inJiviuui. ad assoc:'ard a cause c.::otiche sublim:ltc, il coflfercozi!rL attribu isce questo fenomeno piuuosro a:la paur:1 l' .11 b•~ogno di protezione. La proiezione dcll'ist:Jn:ta mor:.le dt! ~in go:o (cioè del Super Io) acl!a figura del Capo, pro!ezionc che ~ c:tusa di una lll· n•luzione morale dc-:Ja folla rcgr<.d ta •• Ila f:-~re iofanli:c, sarc:hbc solo un processo successivo. La geoeci dcii 'uomo politico, comprcs:t dn F!esch~r diver~~uncntc Ja Freud, che n,ire in 1ilievo il car:111erc indirC"ndt·ntc.: " narcisls~::~. dd Capo, presupf\onc lU1 bLmgno di dominio che lo rende schi::JI'O delb (o!la, come quest:.1, per impul!i hùnti1•i che tendono a re.1liZ2arsi in forma primi tiva, è schi::~va eli lui. l' potc;rc dcl:'uomo politico, accresciuto oggi per l'ingig:mlirsi
74 èe!.lc mnss~: collettivit.zatc, s;ano csM! soCI:tli o na7ion:.li, ~ diventato, dopo 1:1 dccadenza dc:la reHgiosità, il sinù1o!o ùcll:. magica forza dispcns:nrice ùi male! c ùi hc- Llc, su cui, pitt che su Dio, si modell;l oggi il Super-lo morale Jd:'ìncti,·iduo. L:~ p~..:u hate fl·nzionc, poi, dell'uomo poliùco che, nd:a di(c~o dcg.i ill[e1es~t J, t:o:oro eh!' rJpprescma, dcre, come ~ noto. trJ~cur.ue i principi mora!i, crea in lui UUJ ~OI'l:\ di "de~o~m:t.Ziollt:: profess'on:r:c ,, che, ioù:me con il suo bisogno dt dommio, g.i rende imFo>~bib di r nuncb~c al suo ferro di mestiere. C:ot: alla dijO\·o:tura morale, u!:orch~ ]"intl'rL~te SUO fCTSOO:t!c \"Cnga in conOttto con quc::o co!lenivo: da qui b f:tci ità con cui !e fo:!e si vedono tr:tdite c abbanclon:tte dai loro C::1p1. • L'imimo M!nso - di.:e Flescher - che ne cleriv:t, spinge gli incli,-:dui \erso sempre nuo\-i raggruppJmt.·nti che. nelia w ;:ictà odierna, si scio:gono con estrema facilità. Anzi ~: potrebbe odùirittur:t dire che il nostro tempo ì: contrassegnato d:t un senso di pan :co, do"uro a tale continua ctisgregozionc dete singo~e colletti\'ità "· L:! profilassi che il Flcsc:ber p~opone si ri:Jssume nell':~biruare b ~cit tà a ripudia re i successi onenuti dai loro ·capi con espedienti immor:i.li (c• abilità,, dip!omatic:~, pres~ione econoltllca c minaccia militar:) roo solo perehè: ra:i mezzi si riflettono sul ~cu~o di s'curczzo, dci beneficiati per la " giu5ti fìcatn :~pprcnsiooe circ:J le reazioni iu~mecli:ue o future eli chi ha 3\'Uto l:t' peggio, ma ::111che per l:J squa:Hicaz"onc mor:.k t.lc.i propri C::tpi, .,imholj del Super-Io indi1•iduù~ •·Accanto a:la rc:gre~s-onc morale della fol h do\'uta al fenomeno della st::ssa co:letti· vivaz.ionc, F.csòcr ha Quindi messo in C\ idcn1.a la irl\'oluziont. ~or:tlc dovur:t ai C:tri stessi cd ai metodi che cs,i usano nella VII :l pu:i tic:L
Raà{o(ogla. <_;. \".'. V.llUII INC.\: .-Jspc:11i mdiologici deli''t il'Co li/t'dio del ba~do Ctlrd,ovnscolare " La Raù. Mcd "• 'o l. sm1stro. XXXII, fase. -l• :mM '4-tG.
Dopo :11 cr ht cn:mcntc rias~unto b cor risrondcn?:t :malomÌC:t del COIHOrllO :'tmma~ÌI'll' radio!ogk:t del cuore c dci gros .~i 'a~i, l'A. rh·olgc i t: mudo particohtrc l':.ttc·uz.ìon<' ~ull'arco medio di sinistr:J, cioè su quel tratto di bordo sinistro d::I I'ombra c:.rc.lio,·a~co~arc (o.c.v.), che corrisponde nl!':trtcria po:monare.
ucJ-
Dalla OtSc:vnione di 200 radiogr~1mmi de: cuore di soggetti sani e di c:~rdiopa zicnti, l'A. ha constatnro che nel 15% dci C:J~ il bordo ~inisrru del!'o.c.v. appare in· ttTrono per un ceno rr:tttol a livello del!:l origine dell'ilo, ne]:~ cui opacità si continua ì'o.c~v. Negli :.Itri c:tsi invece il margine c:~rclio\·asco:are sinistro è bene individunlizzabi!e :tnche a li"ello deU; sede di impianto dell'ilo.
'!...:1 discontinuità del bordo cnrcliov:tscobrc nel ptLDto detto, è stnta riscontr:tta più frc:quentemente nei cuori penduli in confronto di quel !.i -a disposizione trasvers:i.le. Per una esatta interpretazione cfi tale dh-crso comportamento, l'A. si riporta al!'anatoaUa dell'arteria po'mon:~rc e preci~:lmcntc a l decorso di tale vaso c ai suoi r.lpporri con l'auricoln sinistra c con l'nrco :1crtico. Se=ondo l'A., la di' ersiù di comportamento po:rcbbc spicg;lrSi con una parti- co:arc ob!iquità di" dccor~o, ri ~pctw all:t clirezionc dei r:tggi, dell'ultimo trotto dd ì'ar·eria poL11onare: se Ja direzione de!l'ultima porzione incurvat;, dj questa arterio:~ è parallcb o quasi ai raggi X, questi sfiot(ranno tangenzialmeote il contorno sinisiro del vaso c il margine della sua ombm appnr"rà ben. dclimit:no. Se im•cce ta~e di rfzionc è obliqua indietro c :. sinistra ri· spetto alb direzione dci raggi, il suo contorno sinhtro apparir?! sfumato e la opacità del tronco dell'arteria po!monarc cl~graded progrcsrivamcntc verso b opacità dc ll:t ~un diramazione ~inistra. rn :dcuni dei zoo casi studi mi, l'A. ha c~eguito anche il controllo chimoprnfìco c n~: ~piega c <.lisculc i risulrari. Nel Lesro flono ri prcdcmi dci lrndiogr:tmm(J di mostrati vi. P.
SALZANO
•
75 f•. FossAm: l..'n.rprtto mdinlogho degli (Id. dcll.rllmt:mi iwlati tlfJI lt:Jrilorifl di irro· razione tfc,'l'tJrft:l ia para!JI onchialc su pc· riorc dt:Jtrtr. 1d.l1 Rad. Mnl.», vo!.
.X.Ull, fase. 1!, anuo l!J46· Gli addcm:uncnli. po:monari 11 a \'COla· gl:o "• eh: in proic:-1ione lmcrak •ntc:n.,;~ano iJ cur>.co di po!mon~.; hmit:llo dalia p:~la superiore• dc:la grande :.cbsura intcrlobare deslr:t c dall'interlobo medio, non sono t:Jnto rari, quanto comunemente si crede. In teressJntc è precisare il ~·gnWcato di qucst:t c:ll'atterutica figura radio!ogica. Herrnhci· ster ri,iene che l'immagine 11 :1 veru_aglio >• è dovuta nll':~dden!.1mento del territorio dt itrorn.zione dell':trtt.:rin axillnri.:. ed è l'equi\':,!ente, in proiezione latemfc, del 1c triangolo nscella.re" della proiezione s:tg:u:~lc. · L'A. non può accettare questa mte:rprct.1zionc: egli ha :tcc::rt:uo che :tl •c triangolo nscell:1re 11 corrisponde, n(:Ua proiezione latera:e, una immagine cuneiforme cou forte ob:iquità io basso ed irr avanti e con apice inferiore, addossata :tll~ pal:t superiore della grande rissura (triangolo p:trav<:rtebrale superiore). Quest:t immag:nc è sewpre più posteriore di que:Ja u :1 vent:-.gUo >l, la qu:tlc è più streua e più \'erti· cale c non \'a con essa confusa. Secondo l'A .. l'immagi,c "a vellt:tglic •· è la espressione radio!ogica dcll'addens:J· mento de; territorio di irrc~:tzione dell'ar· teria parabronchialc cupcriorc, che :anm.t h iso:at.1mcntc piutto~to di rado. i\ 50~t::· gno del proprio modO> di ,•ttdcrc rip.:>rta lo schema di distribuzione arteriosa del polmont: dt:stro. L'crr:Ha intt.Tprctazio~ ùi I·Ierruhtistt:r è dovuta al fatto eh:, in proit:7.tone sagma:c, i dut· territori di irrora7ionc: qudlo dcll':trterin axill:uis <' t]UCIICY del ; 'art eri:t p:trnhronrhin:c 'upcriorc, quando ~~~no addensati. si v, ngo no a proieuarc Hl l r:.diogrumma dc:la stcss.l sede c con una ft'rlfla triungo larc molto ~o miglìamr.
P. SALZANO Terapia . l pwg1cssi del/,, rtra[lur du" Il Policlinico - Sez. Pratica l•, n. 9· 10, Rum;l, '.!1-16.
Dr,.\00111 G.:
l'llntc •b gut:ll'tt, -
fntcrcssantc questJ breve rh ist:t del Dra· go.ti r:er gù a.rgo:ncnti di attualità acccnl'<tlt 10 modo :.llltcùo ma prcu:o. Dopo uo rapido ~guardo :ti prog;~si de.l:t tec nic:t nei rne.tzi dt off•: ,:J c di.,.sa - dai carri armari gig:JDU aì ~iluri \O:.lnti, dal r:-.dar :ila bomb.l a:cmuca -l'A, tralla d;i p~o6rcill tcraf'CU..ici coo,cb"Uiti durante 1:1 ~t;conda gu.:rra mond•ale, quasi a ntutrahnare g.i cffetit miciol a i e w~trutri-.·i lie· gli sr rumen•i hellici moderni. . Natur:~lmen·t- 1p:c W seri.: dl nuo·.i rt· trc.vati f~mtàCo:' mpici !.:t ormai ben oou penicillina, l:l .ui r.coperta risa:·:. 1n \ t.-ro, al 1922, epoca delle prime app:i~zioni del Fleming. \.f., la prima iipp:icntonc c.ini.:a si eblx: solo nr.J T9-ll p<:r mArito dl Florcy e Coghill. mentre ncii':JDno 'u~~e.\ ho lo 5(~ Florey co! ca;rus tniz.:ò l'li!.O eh que sla muffa nelle ferite eh guura da nu·i1;Jri ricoverati negli ospedali d:ll' .\frrc:1 del Nord. Dato pt:rò çhe l'efficacia dclla penictiFoa resta circoscrirr:a ad :~lcune infez1ur.t, in g::· .nere a quelle da germi gr:mt-posirhi, si sono studi.ate altre muffe e sostanze CJfXlCÌ di ag'J"e su alrri germi. Quel!a che !mtbra mpoo.dere meg:Io all':l.Sp.:tt:Jti\'3, è: b t strepmmicina )) 1 escrarr:a d.'l.ll'ccrj.nomyc".r griscus, che esplica la sua influenz:1 su! ba· ci lo rubercol::re i n cultura e sulla tbc sceriment:tle. Ancora in corso sono gli stÙdi sulla cura della tuberco:osi urn:uu. Io proposito \'anno ricord.1ti i u:nta•h i !:!~ti per curore la ru~rco!osi l'.{I.Uchè: !;; lebbro - con i t.liamwo-difcm 1-sulfoni: il t. clusone"· il •< promJO e il promizolo "• che è il meno tO'liÌCO. [)._, "t:>l tute .. la chemioterapia ~ulfurnidica h:~ tro\';Jto l:~rga app!ica.ziooc nella chirurgi.1 di gucrr:t, plccis:~ndosi le iodic:tzioni. le dosi c !t: p;trticobri azion.i dei \uri prodotti nelle dJ\•erse iniezioni. Ancora nél~1 tcr:tpia di forme c.:hirurgt che si sono rcgistrali progressi notevo li: cosl dicasi ,Jellt: fratture c.~postc, curate con ),t •< ingcssatur:t chiusa •1 sctondo il mctc:do Orr-Tructa, bn5Jto sul rrposo c sui!J irnmobilizZ:!zione in posiziont. corretta, ot· tenuta medi:Jnte la fh~1zionc dei fram · menti e l'ingcs.<.atura applicata clirettnmc:n· te: c ):!sciata intoccnla per settimane.
Così ~ure ndlu curu locale delle usùoni prev:l.lso lo s..csso crilcrio dcll'imn1obi .. lizzazionc in po~i4ione atta a favorirt: la CÌlcoia7..ionc, unit:unentc a una f~lSCÌatura complessiva, senz:t trattare con antisettici c an.ibio.ici le lesioni, anche se infette. Ta!c metodo viene completato con le trnsfus;ooi, servendosi di un nuo\·o ritrO\':Jto il l• p:asma secco n, c della somministra· zicne cootempor:tnea, per vi:\ orale, di soluzioni ùi cristalloidi, specie il u l:utato dl sc<Lo >>. Le trasfusioni di plasma ~ecco, per i noti vantaggi (faci:ità di prep3r.lzione ·e trasporto, conserrazione i[imitata, assenza di reazioni), hanno trovato pratica at· tuaz.ionc anche in altre numerose affezioni. A parte, poi, l'esteso impiego delle 11 anatossine >> come preventivo delle infezioni chirurgiche, specie il rct.1no, va ancora ricordat.'l la nuova tecnica pcl trattame nto ddlc lesioni dci nervi periferici con la immobilizzazione preventiva dei monroni e sutura con, n fili di tantalio >> o, senZa suturo, con l'upplic:u.ionc d'un " m3Ilicotto di fibrina llj tutti metodi coronati da ripetuti
~
SUCCCSSI.
Dopo aver accennato a terapie rm:diche Pleno br.ill::mti (cura dcll'ipertiroidi~mo col ·• ùouracil >• e del camnoma della prostata co: 11 dietil-sti:bclstrolc >>) e a\la prof,lassi delle ma:atdt: infeuive mercè vaccini prc· parati con culture di virus fi:tr:nili (febbre ),rialla, ~cabbia, enccfalomtdi te, influenza) sulla membrana corio-allantoidea d:ll'uovo cl; po:lo, l'A. C'hiuùe la sua rivista me:tenC:o in cvidcnz;l l'imporcmza ed i successi c.ttc::nu·i n:ll'ultima guerra contro le malattie diffusive :l mezzo dc::l nuovo insetticida, 11 " DDT "• ::hc non solo ne:la lotta anti1'1abr'ca m:! :mche nella profilas~ ciel tifo c.:~:mtcmatico c d:;lb pc~tr ha dimostrato l:~ ~ua meravig io~n efficncb :Jrrest:1ndo sul ~~ ~sccre que1\c tr·rribili cpidcmi::.
T n11'1 LI'.TI l •
Traumaiologia . Ptc:<.Hto
m1muatico. --
•1 L:.
Rud. Mcd. ll, vol.
XX'XTl, p. 6, 1946. Sono mu!tr:lli brevemente due casi d i fratture mulùplt;, a curico degli arti inferiori. In uno tr:mavnsi di frattura comaùr:uta del calcagno destro c.-sposta, associata allo ~coppio dell'epifisi distale del:a tibia <' al distacco de:t'apicc dell'apofisi poster:ore del quinto mctatarso. Nell'altro caso era presente frattura comminuta d~l caJ. cagno destro con :lffondamento dc:l'astragalo ed appiattimento dcl;a volta piantare, distacco dell'apofisi posteriore del quinto. metatarso; a sinistra, lesione com· plcssa dello schc' etro del piede e dc: la gamba il cui quadro t: riport:uo nel testo : tra l'altro nomvasi una lussaz'onc jn. toto del piede verso l'alto c coesistev:mo frat~ ture de:la tibia c del pcrone ol loro terzo ~uperiore e inferiore. Il complcsscr delle lesion.i traumatiche nei due casi' i! spicgabilc col meccanismo di azione, non · comune, del trauma, diretto dal basso verso l'alto, pt!r cui i p:edi dcgli inforrunati si sono sollevati vio:cntcmente, contrastati dall'inerzin del peso del corpo, che, .agendo lungo gli arti, ha dcttrminnto lo schiacciamento de: calca8Jlo da ambo i lati contro l'a~tragalo. Nel secondo caso le lesioni sono più estese a sin:stra, perchì: forse, al momento dell'incidente, da questo lato poggiava la maggio: partt: dc\ peso del corpo. Per spiegare. l'allontanamento ùclb superficie ;u:ticolare dcll'astrag:~lo dal mortaio tibio-pc:one:Jie, bisogna pensare ad un meccanismo comp!csso, che, determinando 1::. romzione di questo osso sul suo nsse trasversale, ne ha prodotto .la lussmdonr in una posizione che è poi rimastn lissnta tr:; calcagno c cuboide. Il meccanismo trnumalico descritto non ~i Ji mit:l a produrre una semplice frattura del calc:tgno, mn pro\ o co quasi costantcmcntc Crnuur:~ dci metnt arsi, specie del quinto c del le ossa dclln
g:;mba.
C.: L<!SÌ<i/IÌ schdc:triche degli nr-
ti infaiori da non comunt· muraninur>
P. SAJ.SASO.
..\
T 'l' U A L l 'l' .\..
-IlSPUNTI DI CLINICA. SINDROME DI KIMMEl...ST!El. E WILSON.- Ldue Autori fin dal1y36 misero In ri:ìcvo In comparsa - non rara __. nei dinbcli.ci di UJJa triadc ren:ù:: t•aratte:iz.zata da albuminuria, iperttnsionc, edemi ncfrosici, e, in corrh:pondenza di ra!e associazione, rilevarono una particolare nlterazi,onc istologica che definirono cc glomeru:osclerosi intercapi:lare ». Le divcr~e alterazioni s:u-ebbcro in rapporto con l'e1.'t del p::tzientc (nefros; a preferenza oci giovani, ipertensione nei più anziani c, quindt, l"i.rJSuffiàcnza renale). La glomcrulosclerosi intercapil:arc si associa a processi :mcrio· o art::rio·o-sc:erotici o.trc che rc:nali di lUtto l'organismo, cvcnien~ questa che non si Nc<r..tt.1 nci non dja. h~IJ(I, Grande importanza per 13 loro genesi avrebbe ;l rnx:esso '1-:l!C!>l:!rc desencr:ltio:o, mentre sono escluse l'acidosi c l'azione tossica dei corpi chetonici nonchè l'insu:ioa. Secourlu Manin e A!phonsc, che ne h~nn01 riportato 6 casi osserv.ui r.clb C!inic.'\ me:Hca di Gincvm (u Paris Médical n, n. 33, 1946), la caratteristica lesione rcnnlc: de,·c: essere considerala Cf)llll: una capUI::trosi.
ERESlPELA ... BENEFICA. - Citiamo ancora (\', 11 Giorn. Mcd. Mil. n, n. -h 19'46) questa in(ezione non siniparica, ma la cui in~'Orgcnz:t in Jue ammalati eli po:isieros'te cronica è riuscita a determinare la ~omparsa dci ddon articolari. Quale il m~canismo patogcnctico di tale miglioramento? Delore ne riferisce sul 11 Lyon M.!dical li, n. 13, t!W). LA MALATTIA DI CROHN, o enterite retonale stcnosantc, è caratterizzata d2 occlusione ileo-cecale subacut:L in rapporto con sifili~e, tubercolosi, attillomicosi., neoplasmi. Secondo A. H_ Benc:t, che ne riporto 2 casi ia cc The Lancet ,, (23, 1946, pag. 845), a ba!c eli essa sarebbe una malformazione congenita che porta successivamente: a ull:l ulccrazionc della v:Lvola ileo-cecale. L'jmcn·ento precoce che va da u11:1 semplice anastomosi n un- ano operatorio radicale è l'unica terapia dell'affezione. ALBUMINURIA E NEFRITE DA SCABBIA. - G. Jonnuzzi (u Athena Il, n. ~· 1943-1946) riferisce di una glomcruiUilcfritc comp:usa in Wl rng-J.Zzo di 1 t :m.ni affetto da scabbia generalizzata: evenienza non fret1uentc che Niccias e JamboD trattarono e discussero in un magistrale lavoro sin dal J5)0!l t= che dà motivo all'A. per ricorda.re !c ipotesi sulle modiit.ì pato)!Cnetichc d'azione sul rene de!l'affez:one scabbiosa c condu· derc che la scabbia, come dermatosi prc:disponeme al•:e infezioni scwnd:uie c come: affezione di natura squisitamente irrit:1tiva rispetto :ib pe~e, pos!a indurre nd rene un risentimento c:he si m:~nifcsta, se lieve, con l'albuminuria. semplice, c ~e gra,·e, con b ncfrilc propriamente detta.
LA SINDROI'>'IE DI Al/LKM,INN. - Ostcop:uia da c.1ren7.:1, compare nelle persone :mzianc cd è c:lratterizznt::t dn !egni clinici c rad.!ologici di artrite bi.:atcralc cronica Jel!c .mchc. Raillologicamentc bÌ nota, anche, osteoporosi della co:onna. vertebrale con deformnzioni sco:jotichc c cifotichc. L.1 sindrome, molro rara, guarisce con l'u.so di \"ita· miua B (c< J. dc Rad ioJ ,,, vol. 2., n, 3-.q).
!.1/ PANE!IIATOPENIA SPLENICA è una p:micolare sindrome n:cetttcmcotc descritta da Doan c Wright (<< B!ood ,., \'ol. l, 1946, pngg. 10) e consistente in una gnwe disfunzione dc:la milz.1: esagerar:~ attività della fagocitosi eli tale org:mo che conduce alla dntruzionc di tut e le ccl:u~e del ~angue circoo~ante che passano attra\euo di esso, SÌ:I clementi vecchi che giovani. Gli AA. ne hanno osservato Lrr.: casi di cui uno f.,>U:Jrito con la splcnectomia.
LA u STACHIBOTRIOTOSSJCOSI 11, carattcriuata d.t intl'IIS.t lcucopcnia cou agranu:ocitosi, tJjatcsi emorrngicitc e prOCl"SSÌ ulocro-nccrotici ddlc mucos~·, è una ma:atùa pr.:valrntcmcnte equina ma che può colrir::, con ~lì stcs: i caraucri, ttnchc.: l'uomo che abbia 3\'Uto conta:to co 1 fieno inquin:lto da:b muffa rcsponsahi:c ctcl:'in(c~ionc: infatti, secondo Drobotkoo, 1-.laruscnko, Ai~um:1n. Ko:csnik, Kudlai, }atei e 1-.tc:n~~:cnko che in uno studio sul <' Vrncebnojt- Djc!o ''• 11. 3-4, 1946, ccrc:1no investigare le cause della m:1lattia, questa sarebbe dovut.1 :1 intCI~sic:t7 ione jntcsl1n:t!c cl:t fieno inquinato ùa un saprofita, lo << stachibo~s a:tcrnau~ •l.
LA t< UNFOCITOSJ !NFETTJLJ" non t.lonebl•c, secondo L. Hardy che ne riporta due casi nel " J.A.~LA. "· n. 131, 1946, confondersi con la mononuclcos; infettiva o essere consiclcr::na una forma aupic.1 di questn. Piuttosto, bisogn:1 ritcn:-rla unn entit~ nosogra6c:1 n sè: in b:t~t alla !letta differenza del reperto linfocitario.
ETTOLOGI.l E TERA.PI.-1 DELLE BLEFARITI. - Nel c< The Military Surgeoo )) del m:1rzo 1946, pag. 191, Thygcson ha condotto uno stud'o su 350 mi:itari affetti da blefariti di d:ve~sa natura al:o ~copo di approfondire il problemo etio:ogico e quindi stabiìin: una terapia razionale JcTaffezione con porticobrc riferimento ag:i antibiotici. Dei 350 casi, 130 er::tno ÙO\'Uti nllo stafilococco dorato, 100 erano di natura seborroic.a (agente c.1usa~e molto :mendibilc un f:.rmento: il Pi· irosporo o\'ale), 4 erano dovuti al diplob:1cillo, in 112 infine vi era :1sso::iazione dcl:o sta61ococco con l'infezione seborroica. - Vari i fattori secondari in gioco nel dctcrminismo dell'infezione: aumento dell'atti\Ìtà delle ghiandole sehacee e di Meibcnio, delicieo.te igiene personale, clma tropicale; scars:1 importanza rivestono un:1 deficienza vitaminica, i ,-izi di re&azionc, l'allergi:J. Tempia: tT) ne:Je h:ef:1riri .srafilococciche honno risposto meg_lio, ma non in maniera complctam<:ntc soddisL1ceore, !a p::nicillina., jl ~ulfatiazolo, j preparati mercuriali; come :J""''d:o supp!emcntarc, ,·accino antisufi:ococcico; cura delle infezioni stali:C'(;occichP vicine: più resisten i al rrattamento le blef:uiti stafibcocciche complicate a Meibonite; b) ne:.:e blefuri<i recorroiche: ùetcrs:one meccanica quotidiana dei bordi palpcbra!i, cspre~ion.: &equ.enté de:le ghiandole di Mei.bonio, applicazione di un::t soluzione di nitrato d'argento a 1/4% sulla congiuntiva c- all'l% sul bordo palpebrale due volte la senimana, e. due ,o:rc al giorno, applicazione rui bordi palpcbrali di un unguento ~ baSt" di os~ido g~al:o di mercurio 1 ~.. acido !a:icùco r%; trattamento de-lle dcrmatos. associate del cu~:o cape:Ju·o, dei soprnccig!J, de:I'orccchio esterno ccc.; inefficaci gli ungucmi di peoicil!ina o su:fauazo~o; c) nei 4 casi di b:efar te d:~ dlplobac'llo l'applicaz~onc di un unguento al su.:fatiazolu ha risolco rapidamente l'affezione; d) :e b:efariri miste ri sono mcstralc molto più tt•naci che le singole forme prese separ:11:1mente: va curnto, prevalen:emente, il fattore seborroico. IL «PIEDE 'DOLOROSO " è una nuova sindrome notata con frequenza presso i pri~oniLTi di guerra d'Oriente, ca.ratterizza_ta _da dolore <; trafitt_ur~ con iperestesia, ipc:rtcrr.i'l dc:la pel'e e turbe vasomotorie ai p1cdi. In alcu~t _a~p~ Ùl Hong-Kong e delle Fi:ippine ben 2000 c:~si ne ~ono stali c~!crvati su 7000 png10men. Sebbene PC: manan_La d, mcz?.i :~cl:1 tli non siano suni possibili esami particolari per ricerc:1rn:! lil'c:uop~t~logla, M!mbra che rutti i malati accusavano una d('ficienz:1 sia :iliment:Jrc che vltamJOJca (B c PP). Il ripi>SO, il calore e una buona nutrizione r.tppresentano il tr:lll?m~nt~. nùg:iorL ùc:b ~indrome. In casi non potuti curare ~i dovè procedere ad :unputauont e SI <c"bbero non pochi decessi. (13ull. fm . dcs Serv. dc S:.mté, dic. 1946, pag. 520). L'AMEBIASI IN ITALIA secondo una nota di G. W. Hayward (u Brit. Mcd. J. ~·· dd :!H •.eu. 1946) ~ cMallcr;zzata' dal fatto che raramente si ossen•:Jno i d:srurbi dissenterici:
79 g.wc·ralm.cJit• si ~~~ un'cvO'!u~wroc lr:~mlc <: cr~nic:J, .ciò che n.nc..l<! 1,~ ?iagniJ•i p•ù difl.ìcllc, ~opr;tllutto po• qu:tntlo :wcht ~·• C'.:tn1t dt;cle fec1 n>ult;,no ru:g.ltl\'1, La :.~gmoido~CJ pi:l c l'tS:tmc delle feci prcvia •omrninhtr~~lOn<. di un t:ner~ico purgante r,:Jpryrc::.:ntano 1 mezzi diagnostici mig!iori. ' Spc~so l'amcbi01si ti associa con un'infC"tl()rc bacil!:trt· c .:o!FiiCt. a:lrmc Wlo ,, ~tato Ji mnlnllin 11 con dispepsia c perdita di p<."o; ali:~ palpa7.ione d· l c'eco 'o si avvene jndurit~ L irritabi'c, il fcg:tto è aurn(;lltato di HJitln".. La tcraFia u•.uù: h:t datr> buoni ristù.a·i in Ila:ia (cmctina, lavaggi. con so:uzioni al 2,')''{, òi quinoxil, c.'lrh·tr~rnt•. ioùurn di eme· tina c di bismuto). In caso eli sospette~ di t~patit< am<·biasic;~, c.urc ripr.tutr; di emLLina. ln qua!chc cnso un trattamento di sul famid rci c penicillina intr:lmC"n~ro :tllt cure òi ::meJna ha fornito buoni risultati.
L'ARTERTTE DELLA TElv/PORALE fu clt:scrirta nel '93' ,J;.g:i ;•mcricani Hortoo, Magath c Brown che ne illustrarono clut: casi nei quali, :!C~t() a ftbbrc asten!a dimagramento aoemia con modica Jcucodu.si, ccmp:uH:· ur:a umc:fnionc mo!!e driorosa del:a regione temporale in dipendenza di :trtt·ri:i loca!i. Etiologia .conO:>ciuta. :--iel J.A.M .•-\. '• 1946, pag. 66), Cooke ne riporta 7 casi che si :tggiungono :u due ori21rn1r' c a quelti di Dick e Frcemann (z) di Gi:mour (5) di Murpby c di Ch:unoff e \'ommt.T. Cooi<c: riscontrò quasi costantemcn:c cefole:~ c, in 6 ùei 7 c::si, una tromho,j dci:e temporali. inoltre ~intomi cercbr;.~li c oculari. Progoo~1 in genere ouc:t.,; quJ.!ch~; •uccc~~t> rerapeutico con l'acido nicoùnico, la vit:~min:~ B, lo ioduro di potassio: utJ!c: l'abbzione dc2te temporali interessa:c. L'ALEUCIA TOSSI-ALIMENTARE ?: una malattia docritt.a dagli autori rum (nngina nccrotica febhri!c con sindrome emorra.g:ca dovuta aJI'ingeo;tionc di cere.at~ gu~sti), i quali ne hanno osscrv:no molù casi nelle cl.lSsi p~>' ere e ~opr.lltuttr> iL tcm:M di carestia. lntcrprct:lta a princip;o come una forma .settica, fu :mribu;u m ~to a tpovit::tminosi (PP) mentre oggi prc' ::ti: la teoria tCis!ica. Può .:o:pirc in ferma epidemica e più faci:mcntc nei mesi ili m:tggio-giugno. Si ha un:t fase iniziale di iotoss'cx:ione a::uta con faui gastroenterici comuni, della durata di pGchi giorni, qu:ndi segUt: un., fuse re muto>• caratterizzata d:t semplice a~tenia (:'es:~me cmatolug;co, però, n\'e·a una tromuopcnin, lieve anem':t c accemua·n lcucopc-nio ccn neutroj:)Cn!::t) si hJ. ;n6ne !::t fa!e cond:~mata con un quadro cmorr.rgico (porrora c:liffusn ,. emorr:tgic: bucco-gcog'\':tli} un quadro ~:croùco c un quadro in[cuivo con i caratteri tlcgli stati tèrminali clell':~gr:mu:o- citòsi c dcL:c leucemie :~cute r: tlcllc gra,·j infezioni acure. AccantO' a forme leggere o trntt:lle precocemente che wno !>U~ccttibili di ienta !jll.1rigione (~ono poche le rccidh•e) la maggioranz:t h:-c un decorso f,nalt:. Terapia: 1:r.1sfusio:•i ripe utc di. san~:,rue c !ommiuistrazionc di \'Ìt.lnÙtt: B, C, K e PP, so\'Ca!im~IJ.ZJone a base di clementi vitaminid, antin(ctrivi (chemtotcrapici ec,·.). A. S:ucnga, io uo qu.1Jro ria:.suotivo della malattia, desunto da un :u:ùco!o di L. C. Brumpt (re Pan~ ?\I~&:::ù >•, n. zr, 1946) affaccia imporwmi cunsiùcrnzioni r:tiopatoger:etichc (•• Il Pr.>gl't!$SO ~(e;ho , n. li, t" nov. 1946). LA MALATTIA VASOSPAT/C.-1 TRAUMATJC.·l DELLE .\1.-JN/ ì: un:1 ~in dromc che rassomig:in molto alla malouia di Rayn:md c colpisce gli orera.i che fanno uso del m:trtcllo pneum:ttico: crisi di spa~mo :mc·doso che conferiscono alle Jita un p:ulorc marmorco (nel morbo di Raynaud la tinta è cbnotic:1) con dolenzin alle cfitn stesse &en7.a dis nrci trofici. Nou si h~ m;1Ì 1.1 guarigione complet:t tl::ll:t rnnl:lui::t, nnchc: ahb:10donando il pnnicolarc lavoro.
MIEU1'E Dd Pr1ROT/1'E EPIDEMICA. - N::J •l Brit. Mcd. J. ,,· n. +H7• ~o marm 1916, R. Linj:~htwood r!f<.'Tirce il caso di una giovane \'C:nte;rc che, \o!rit:t d:t plro·itc epidcm:ca ~l:::tterale, ehb=- come complicanzn !egni di irri::l2.ionc mt:ningea c parali~i di una gnmb:1 a tipo poliomi~:ite ::t.:t che. rcgredì in appena due giomi. Tutu l::t
oo m:el:ltlb si risolse in un:e settiman:1. L'A. fa cld!c intt.rcss.mti ~:onsiJcrnzioni sulla pos· ~ibilit:ì che i cosidd.:tù r< orccchìol'i \) si:1no dn ron~hlr.rarsi sopr:Htullo una in(cziont' nervosa. Anche Holden, E.1g:es c Ste\'cns. in un recente ~tudio (•t J.A.M.A. n, vol. 1~1, pag. 38:2, 1946) su 100 casi Ji IJ".fOlÌtc cpidcnùca h:enno rrov:no un:e compromishlonc del sistema nervoso centrale in ben 43 ~ogg:.:ui: in 33 sc.~ni clitùci evidenti cJi mmingoenccfu!ite, in 10 un'altcr:~zione del liquor con :eumcnto d i ce:tu·:è' o eli proteine o di entrambe. Secondo gli AA. non ì: :epptC77-:tbilc .tlcun r:tpporto rra b incidenza dc:l'affezionc nervos:\ c la gravità della parotite.
L.-1. SINDROME DI
II'OL.FF P.-JRKINSON- IVITE, relativamente frequente
~ccondo Hoycr (b. si riscontrerebbe ne:lo o,s~., deg:i elettrocardiogrammi eseguiti) è ri-
velata da alcune modifiozi.;>ni Jcl rracchto ecg.: :lccorciamento dell'intervallo PR e pro:ung:nnemo del comp:e&5o QRS. L'ipotesi plÙ accreditata fa ris:elire j] disturbo all'er.is;cnza di tc~)uto aberr:tote fr:l atrio e \'emricolo ((( The New Eng. J. of Med. », 1946, 2:;4 :us).
TERAPIE MODERNE E NUOVI RITROVATI. LA PENJCiLU1YA NELLA LUE CONGENITA ha dato soddisf:ecenti e iocoraggiallti risultaù. Tn 22 bambini, .1! di sotto dci 17 mesi, curati per circa una. settimana co::1 do~i no:ma:i ripetute ogni tre ore, A. Heyman e). Y:unpo:Ski (« Am. J. Di~. Child. », 1940, pag. 506) hanno ottenuto b guarigjone c:inica e siem:ogica in 13, guarigione Cinica rr1:1 non :.<ic:ro!ogic:1 in 4• recidive siero:ogiche in 2. Tre dei bambini morirono per b gravim dell'w(ez.ione. · NELLA SCLEROSI MULTJPL...J si sono rive:ati efficaci i preparati di antimonio (consig:iabili h hudiaa, tri,·alente, e il Solasubosan, pentavalente). S. Rigotti, in un lavoro comparath·o con gii :tbituali trattamenti della malattia. ha avuto su 6o soggetti così tranali 47 miglior:unenti ragguardevoli ~ 7 stazionari; in 6 casi sintomi di into:ter.~nza fecero sospendere ~a cura. Nei !oggetti trattati con altri metodi i miglioramenti - sempre riferiti a Go malati - furono 25 e, in ~enere, meno persistenti («Rassegna di Neurol. Vcget. >•. ,·ol. n. 1-2, 1946) LA PIROTERAPIA. NEL TETANO. - In un caso di teta-no gravissimo, in cui si era mostr.l.to inefficace i: siero antitetanico, G. Do:fini, :ricorrendo a 3 iniezioni eli \'accino antipneumonico (Pneumolimas) praticate a giorni alrerr~, 1h f ala per volta, ha ottenuto l:t guarigione completa della ma::m:ia. Già dopo la prima ini:zione il/.az. che era in coma da due giorni, presentava un nettissimo miglioramento (Mtn. me . r1 • .;6. Ij.:Xl-19'16. UN'EFFICACE .-JZIONE JJELLrl PENICILLINA è: ~tnu acccrt:lla in un caso di ndro~i ~ifilitica acuta da L. G. Strauss (te J.A.M.A. » n. 9• 1946) nel quu!e, dopo la ~omministrnione di z.4oo.ooo U. in 15 giorni (zo.ooo U. ogni 24 ore) ~i ebbe la guan)...rionc compl~m con ~comparsa degli eòemi già. dopo q~alchr: gi~rno e r.itorno al no~mal~ delia funz1on<· rcnalc :1l 11{' giorno. In Uill com rnllo :t d•st:mza <h 3 mcs1 la R. W. n su ho neg:11iva.
!L VACCINO ANTIRABBICO NELLA POLJO,'vf/EUTE è st:no adoper:eto :t
~cQpo tcrapt;u ice c c<m ,-u;:ccsM più che incoraggianti da Beramcndi che in 10 anni l'h~
adoperato in ~i c:t\i uucncndo !:t gu:~ngione n::i soggetti precocemente curnti c netO miglioramenti in ùri (" ì.A.M.A. ,,, rg4G, p:~g. 856).
L'ULCERil PEPTICA GU l/UTA CON SUCCO CASJ'R/CO NORMALE. -
.:<:l'IO numcr(, tli pa?iellll affetti da ulcera pcptic:1 è ~tnto tr:llt:Ho da Morrison (~< Am.
Un
J. of
8r Dlg. Di~. 11 1 n. '"• 1941i) cc.m •c,rrtmrm.rraziun•· di ~uccu g.tstr'co òi uomo norma!c nculr~ll:r.7.:tto, iiJrr:tto c tr:lltoto co • tri:::rvo:o a:lo o,:,· : in tutri i ca~i scomparsa rapida del seg-ni rndiologici c dci rintorni ddl'ulccra. IL SIERO A.C.S. (an irC'icol:m .~; o•ossico) di Hogom,letz, è stmo tro\ato cftic:~· cissimo nel•:n cura dcll'credpc:a d.1 H·rczov c Kulikova che riferiscono in ,, Vrncebnoje DJc:o n, n. r-2, 1946, di 14 cn~i tnrllatt hrill:rrll'!mcntè C()n ta!·: nuovo ritrnvuto. LA TACH!CARDJA PlllWSSJSTICA, rillCI!~ a rutti gh .ùtri t~u:~mcn:i abilu:th, in meno di 30" c::dc :ùl'inle7ionc cndovcnv•:t, mo!to nptdn, wl so,:rgct•o in dr.:cub!•.., dorsale, di :tcctilco:inn (preparazioni cristaljizztnc discio:tr. alla conccntraz=cAtc dd 2·5 ;., in acqua distil:ata al momen o de:l'uso). R1pctt·rc l'in=ezione a distanza di pochi minuti se l'accesso di tachicardia non scompare con i::t Jose !nizia:e eli 2 c::migrammi ::tta a saggiare !a suscettibilità del pnz. (Scgcrs, Lequimt! c Dr.r.;,:m in Acru Clio. Relg. "· r:. 2 . 1946). NELLA SCLERODEJ<MIA. - fn un caso in~ortn dcpo tiroitkctom•a 1t:r golzo benigno, E. Berostcin c L. Go!dbcrgcr (u J.A.M.A. ,., 130, pag. 570, 19-fi). •ommùus:ranJo inciJenta!mcntc dc·drotachistero:o, hanno o~~rvato la scomp.1rsa qu:~!i tot~e d..:!le manifestazioni cutanee. Il fatto rivevc un'import.'UI'UI nlln comune Ferch~ si s.ar:bbe fi. nalmeo·e rrovato il rimedio per uo'aUC7ione ritenuto~ rno :1d oggi inguaribile.
Lll VITAMINA D NELLtl PSORJASI h:t d:uo, sommmistrat:l al ma:tinc a digiuno per bocca ogni tre gio:-ni sotto forma di fia~e conteocnù ciascuna 15 mGigrammi di vit.1mina in cccipien·e alcoo'ico, apprezzabw risu!taù a C. HuriC7 e J. Lcbo:gcc (• P:!ri' Mcdic:ù )) 1 n. 5, 1946) che l'hanno sperimentata in 43 casi. UN CASO DI PANl\HEf..OPATIA IN CORSO DI .\!ORJJO DJ B.·J.VG è sum nuarito con trattamento penicillinico (4.6)0.000 U, in 5 giorni). 'Kc riferiscono in Schw. Mcd. Wschr )), n. 10, r946, R. Lapp c G. Hemmel~r. LA SULFOGUANTD!NA NELLA D!SSENTERU. ..J.AfEBiC.l c:;pl:o un'azione sulia comune f.ora b:merica miglior;~ndo il decor~ de:!:~ mal:mia, o ::tgise prob:~l:-i'mcntc ~ulla E. H. Jircnamcnte c iodir=ttamcnw moclific:mdo le condizioni nmhient:ùi dci grosso intestino in. modo da ostacolarnc lo sviluppo (:-\. Cirardn in "La Meilidn;~ !ntem:u.ion:tJc 11, n. 3, 1946).
L'URF..TANO NELL!l LEUCEMIA.- In un c:rso Ji !euccmi:J.linf:ttica, che dnraltl tQ.j6) c ~:hc pr~cnuva o!trc ro.ooo g!cr bui i bi:mchi per mmc., Karta~encr. !Ommim~:rantlo ogni ser:t p<r .21 giorni 4 gr. èi urct:tno, norò una di~cesa dci globu:i l:innchi !J11o a 10.200 con sensibile m1glior.um:oto dc:lr; condizioni g:ncrali. d:~ tre annl ((( Schw. Me::J. Wschr.1•, p:t~;. I!:!J,
LA PENICILLINA PER VU ~TF.RNAtE è ,t:tta u'.tra c.Ia G. Cir;1uu ,. T . Dt."· monts ("La Presse Méùic.1lc "• 11. 51 1 1946) rhc troY:tno tale metodo preferii-ile :1 ,·olrc nlln vin endovenosa in quanto 'onscntc Ull':l maggiore mobilit:ì. al pozientt:.
CONTRO Lrl SCtl BBI.-1 çj sono mo~traù più ef~caci che gli altri comun1 prepJrati, I'Eurax (pom:tt:t ,,) 10% ùi ~roron -N e•il-0'-to!uidina) c il Tetmosol (snronc: al ; 0 ,, di soluz.ione eli tctmosol). Entr:tmbi non provocano. clcrmatiti e g'à dopo la prima appliclzione sopprimono il prurito. , UN NUOVO ..JNTin!OTICO ì: rnppr:)cnt:tto ùnii'Eum.icin3 che comh:m~ebbe .i microrg-Jnismi rcspon::1bi:i della clifrctitc, dcii:! rubcrco:osi c delle dcrm:uomicosi. NELL.rl SC.-LRLriTTINA, anche ncl'e forme ~ulfunucloresiw:nù, alte dori di peni· ciihna (s:no n .jSo.ooa U. in 3 giorni) ri.-scooo, dopo le prime 2-j·.jH or;: .1 tJr regredire llllli i sintomi dc·ll'infczionc (1\m. J. 1\lcd. Se., vo!. :n1, H).fG. pag. 417).
,, l
t
u.,
0-
L'AEIWSOLOTERAPIA .PNEUMODILAT.-lTRICE ottenuta con l'ma di a:eu· ùrin:t si è rivelata un efficace presidio ter:~pt.>utico nel trattamento dell':u:ma. R. Charl1er (Révuc Bclge de Scicncc::s Médicales, n. l, 1946) ha trattato 84 soggetci con l'uso pro:1.Lllg:tto di ·aerosoli eli aleudrioa (gl~ aerosoli sono delle sospen~ioni dJ partice:le w.ide o ;.;. qu.ide in un gas, aria in genere) otLenendo- in tutti un sensibile; migJoramento che da un 90% .1el u% dei ca~i è sceso• aJ 75% !Oel 52% al so~{, nel 30'% al 25% nel dci rogge.ti tr;1Ltati. R. Charlier, servendosi di un suo partìco:are lpparccch.io per la sommini.straz.iouc, ha usato una concentrazione di aleudrina al 2 per mJlle. Sugli ucroSO'Ji fornisce e~aurienti ragguag:i R. Tiffeueau in un articolo sul Progrès Médical, n. 19 del IO·I0· 1946.
6%
N~LL'IPERG_LOBULIA. du~ Aut~ri sve~csi, G. "Yindstrom c B. Swedbt.Tg, prati· cando m 9 soggetu abbondant:t c upctun salasst da 8oo fino a tl:!oo cc. di sangut; c succcs· siY:l immediata trasfusione di plasma (2!3 circa ciel snn~:,rue prc!cvato) riscormarono un rapido mig.iorameoto dello stato gcneralt: che permise ni p:~zieoti ùi riprcudcre le Iom atdrir;t ((( Act:1 Med. Scauùìu. "• '946, pag. 'l:zl).
NELL'ENURESI l'uso ui un antispasmodico ~intctico, la (( tr:lscmiua )), IHI punrito un'arnm:Ùara di 18 aCUli, crcdolm:, odia qu:~lc il trntwmcnto t.pccifko nuu :1\'C\'!1 ·~ortho alcun df-;uo (J. Watrin in~~ Révue Méd. dc Nancy ll, vol. 67, p:~g. 203, ' 9'16). NELLE CEFALEE risponderebbe cl:ficac.cmeotc l'acido nicodnko Mlll\l l m·ma di nicotinato di sodio per via cntlovcnosa. In roo casi cosl trattati, Uoldzicher c Popkin (<< f.A.M.A. l!, vol.x31 ,n. z, pag. 103) ebbero 75 succcs~i completi, 22 migaornnH:nti, insuccc~si. 3· Le ccblec II::tllatc eranu ili or. girli dil'crsissimc: ri~:poscro mcgbo tÙ trattamento quelle cosiddette idiopaticbt! c le emicranie. IL MERCUR.JOCROMO ha dato bnlbnti risultati ndb terapia locale delle ustioni ili z" grado: viene app:icato in so:uzionc al :z•;~ 4·5 volte il primo giorno, 2-3 il secondo e 1 volto nei giorni succetsivi fi.nchè :.i forma la crosta che presenta un color;to bronzeo. L.'! guarigione :tvvicne in 10-12 giorni (M. Grob in •t Hclv. Pacd. Act:t Il, 1·3, 1946, pag. ':!67). LE SINDROMI DOLOROSi:: DELL'.rlPPARATO DIGERENTE si avvantaggiano dell'uso di atropina (i cui benefici dfetti iD tali casi sono noti) ::LSsociata a novocaioa per iriiczioni cndoveoosc (!/,. mmg. d1 solfato di atropina e 2-3 cc. di soluzione di novocam~ a:!'t% : un.1 jniczionc ogni 3 giorni, in totale 12 iniezioni). l risul,:lli so oro ~w ti as~u brillanti ndlc forme gosrrichc a sEondo ti p c:J.meme n~vrorico, ma nnchc o..i dolori clet!e ulcere gasrrichC! gli effclli ~ono stati incoraggianù (Oury, Bcnsauclc c BrosS<Jrdin in <t La Presse Médica!e », n. 40 ,t946). GAS MOSTARDA ... BENEFICO.- Piccolr; do~i. iniettate in 2 casi di linfos:~rcoma, Ro.: ntgenterapia si era mostrata inefficace, h:wno portato a ~a rapida. ~s~n lCI!r:tzione dclle mosse tumorali Le dosi subtossiche, infotti, sembra che nescano a 1n1buc l'attività Ill.Ìiotica di var~ tipi c.li .ccllulc: primitive c di org:~nismi superiori (rip. dal << Giornale di Med:cina l•, n. 7-8, p:~g. 289).
111 cu.i la
LE PICCOLE DOSI DI PENICILLINA possono e~~erc pericolose ... Così ha af· rcrm;JIO Sir A. Flem :ng in U!Hl discussione alla Royal Socicty of Medicine eli Londra. La pt:nir;.L!in:t ~ l'unico agente chcmiolerapico rebtiv;tmcnlC' non tossico c quindi ncssu~ pcriccù , può e~~crvi dalb mmministrazione ad alte dosi; a picco!c dosi, invece, i batter1 po~~.onn ;ubu:~ rsi al f:trmaco c dh·cntare pcnicillo-rcsistcnti.
IL METHITAL o dimcd1oxyformcnc è un nuovo anestetico volati~-c meno tossico dcll'ucr<', propo~lo. da B.tc L Da:lemagnc (c. Arch. Mecl. Delg. >l, n. 2, 1946).
INFORMAZIONI. MEDICINA MIUT.-:JRE IN ITALIA.- Con quc:sto tito:o il trn. col. med. G. M. Komrower nel •< J. of the Royal Army Medicai Corps ''• lugl•o 1946, pag. 25, trae~ uno studio statistico dei c:Jsi curali duran.e l'im·a.ionc d'ltali.t in un osped;llc Ò:J c:unpo uel 1944. L'A. mette 1n ri:ic1•o: n) il grnn numero di recidi l't: di malaria t~rznna bcnignu; b) il gran numcro di c.tsi di cpntitc infettiv.1 con prognosi f:ll'orevo!e; c) l'utilità <H m~n· tenere a letto in o~rcd.tlc i iliftl•rid p~o:r almcuo un n•t·sc, l.t nccl.'!>sità tH alte Jesi dJ siero c l'asSCilZ;I :~bitualc di postumi nenosi nei caN, tr:lltJti in tal modo; d) casi più numerosi eli malart..ic acute dell'a:bcro rc~pir:ttorio risp..:uo :tll~ statistiche del ~kclio-Orientc c delle Inclie; c) In difficolt:t dd l ;~ d.iagnosi di(fcrt n?.inl.: iniziale fra poliomielite n.n. c meningitc linfccitaria benigna; /) il l:tÌort· rclath·o dcl:a ~nicillinn oc:llc infcziooi dc::. la pelle. GLI SGOMBERI PER Vl.rl. .IEREtl Di FERITI E •\ l,ILJT! NELL.J RECHNTE (,'UE/WA. - Sull'esempio dci tccbrhi, Lhc per primi ~t~~Ccl'irono dì t:tlc mezzo dur:~ntc la gul'rra cb Sp.1gna c; le, pcr(l'z.ion:trnno ncl:c npcrmrionì dì Po!onia, gli t\llr:.ti haooo u~:uo lo •.goculwrc~ di feriti c nmm.tl.lli per l'i.t acrc·:t nella recente guerra in maniera br· ghi,•icu.c: curnplc ,~ j\·acm·n;c l't'IUtt•ro ~gombcr.ui, \U rutu i fronri, 300.000 frn malati c In eu cc1n una mnlia dt 7•J110 km. (o~· Le 25 on di \olo) prt p:IZicntc (d;~l "Thc Military Surw~oll>• dtl !J m>v. 1946). • L, / 'f'l/JJHRC(JLOSI IN l'l'.·l LU. - U. Carpi, in '' Pmblemr di Assistenza Sodale.: h, 11. r, '~Ili, riportJIIÙo le pcr~cntu.c li Ji LUhcrco:otid atti1•i cootrollaù Ù:LII'UNRJ\A :ulr:twrw l'ind;cgJUc -sclu:nnogr;•lcr 1, o:uncludc che almeno l'r ?•• òcll:t popo:;czione adul[a italiana l; affcuo da tubw;olo·.i rnanifc..t.J, cio~ circa 1oo.ooo pcrsoncl Nel f:tsc. 5• 1946, di u Lotw contro !:1 whcrco:o. i ,,, G. L'Elum: c E. C.trnnti pubblic.•no uno ~tudio Mnti· :.tiw H l oc la ulorr..tlit(c IY.:r t.h.c. a Hnma duroni<. c dupo la g uerra''· L'"JGIORADIOGRtlFJA è l.t ricognizione delle rcl'quic dei Sami J!lra1·erso b cndaginc radio:ogica. Reccntemcntc G. S. Palmicri h.t ~tudi:tto con tale mctot.lo le reuquic di S. Domenico m Bolog~ . L rl 11 FONDAZIONE AlARlO DONATI ''· cosutwrJ t.l:tl Comitato N.tzioonle per le onornnzc alla memoria del prof. Mario lJoo:ui. ~i propone di crcJre a ?vlil:mo ur centro it:ùcano di studi per b me<licina e la chcrurgcJ che uffra a tutti gli studiosi di Italia e ag.i strani~ri la poss bili.à di conoscere compiut.untntc la proJu;oonc scicndfi.:n meùica it:U.ma. Esso SI varrà del:n vnsussima hiltlioteca ~cicru iDea del Mncstro, offcrt11 generosamente datla farrùgiin, e dcl:o schedann bJbliogr:Uico medico int~'l'llJZÌona!e, il più importante d'Europa, messo a. disposizione d:illa CaS;t Editrice Cappelli Ji Bologna. IL PREMIO NOBEL PER LA MEDZC:INA E LA FISIOLOGIA è M:tto assegnato per il 1946 ol dott. Hermnon }. .Mullcr dcll'Vnivcn ità dell'Indionu p::r gli ~tudi dlC h:ulno fat.o progredire così vittoriosamente le ncquhizioni nel c::unpo de:In. genetica: e<~pitali 1 quelle sull':tz.ionc deJ raggi X sul cromo!OITU nei nuclei cellulari che apporterebbe mu t:unen.i nd:a trasmissione dei car:mcri eredit:tri. iL PROF. NICOLA PERROTTI E IL PROF. DIEGO D'dM/CO sono ~tali nonùnati rispcttìvnmentc Alto Commissario c Aho Commbs:trio Aggiunto per l'igiene c la s:~mtà pubWica. Entr:unbi liberi professi ora sti, de... ooo l'as~unzione a posti di cosl altn c dclic:ua rcsponsabwti\ alle predare loro doti personali c, pertanto, le nomine sooo an· cera più significative. 11 prof. Perro.ti, psico:ogo di l':tloru, conosciuto in Italia c :LJ'e~cero, fu fondatore de]a Socicttc ir:Liana di psico:ma.isi c della '' llivis[.t Italiana di Psicoanalisi )1 1 gi:t soppresse dal regime fascistn; oggi predcclc :~1!:'1 ricostituita Società di pslCO:U'I.1lhi. E' nurnre di numerose cd interessanti pubh:ic:~~oni oltre che .nel campo dcUa bpccin:it;•, in mareria assistenziale c profilattica. Il prof. D'Amico, ::cppre-.tz:llo oclùista, ~ uno ~ruclioso
_, · b' · d 'l · "'C san;tad 1 p·r j qu·11i si batte tlJ un venticinquc.:nnio con appas· uct pro .enu c. a c•a,. ·• • · · _ · .1 1 0 M-·•· · . do·c Deputato a:la Co, titucntc è promotore.: c ~cgrct:lno ue ruppe ' cutco s~o~a.o :" · eh. mo'to po'tr~t f~rc lx:r il 'ct.to mechco itali:1no. Ai due i:lustri col:eghi le ar.amcntarc e · · .. . · · M' ft•:ic•t:tzioni c gH auguri più vivi d :l u Giorn:1lc eh .\-ledtctna 1.1 are ''·
l
GIUSEPPE SANARELf.-1 E ,/L~SSilNDRO SA~IMRENJ ~o~o-.s~ati ric~rda,rj
durante le cc:cbrazioni Jcl cmquan.c:n:trto dt.ll:~ morte rh Pnbtcur svo.tcst ,1 Par.gt al.a fine ucl:o scorso :anno, da Julic.:s Uordct, premio N~bcl,. c.: _da Pa~teur Valery-Radot! nipote del Grande commemorato. Emrnmbi :~ll:cvi, d~ retti .cl' L~lgt Pnstt:ur, Sa_narelh c Sa.imbcn 1 lasciarono nc:l'lstituto Pa~ ~cur, •·c\ qua.c Il Salt t_ nb~nL trnsc?rse q~ast ~~r~ la :.ua vita, l';mpronra de: loro iugcgno c della •oro cultura r ti rtc:orùo dt unn stgnonllla d'animo e di pensiero squi.it:uncutc italiani. IL PROF. P. U!PINE, dc.:lrlsùtituro P.t~twr di Parigi, t: già direttore dell'fs itulo Pasteur di Arene. ha tenuto il 12 fehhr. 1947 p:c:sso l'lst.tuto Sur~ctiorc di Sanit:'t in Rom .. una JonJ confcrcnz:~ su " li problcm,1 deg,j uhra\irus alla luce dc-i più recenti m::todi Ji indagine "· Espositore dalln parola fac.le cd o:cgantc, il pro(. !.;;pine ha per oltre un 'ora intr.mcnuto lo scc!to c altentis~imo udttorio sui mctNii di ~tucliu più moderni dcg.i uhravirm, studi ne i quah ha porta.o un contrihmo pcr~ona:c nutcvu lb~imo (egli ~ l'organizzatore del servizio dci viru~ nell'htituro P.tslt'ur Ji P:u igi). Il prur lvlarut•u, direttore del:'lstLuto Su1~cnorc· di S:lllitÌ\, ha pn:~~ntaro al puhhlico I'Oraton· coll ~i111 paùchc c opportune parole. BORSE DI STUDIO DELL'ISTITUTO Sll~ROTEI~,.JJ1/t;(J MILANT::SR. · Per onorare la 111\.;mori:l d~\ proprio fonù:norc S. Hc::faJ1Li, ,l'l.S.M. nel cinqunntcnario ùcl l'crcz' o ne dc:l'lstiluto a Ente mor:t!c, ha b.mdito un com·orso :t 3 horsc t! i studio di lire 100.000 ognuna per laureati cb nun più di tre anl'i lùuc: in medicina, una in chimica pura, indusrri:~.lt: o farmncc.utica) d1c dcsidt'rano frequull;~n· Fcr un anno i laboratori ~JCJllifia del Sicrou:rapico :. scopo eli stud o c di perfezionamcmo. ·
L'IMPORTANZA CilE IL ti Lrll'Ot?n SO('f ..lf~E 11 , dopo l'aff:rm:t:lionc nel campo internaziona!c - in fune. ira 111 primo luogo- - va ora :tssumc.ndo anche io Italia, l: tcsJmoJÙora da:la recente creazione di uua te Scuu:a nnionalt: per ùirigt::nti del la· ''oro soch1IC n sort.:1 a Rom:-t per inizi.1tiv:1 della A~sociazionc dci lavoratori socia:i italiani tA.L.S.l.) c che si propone di u creare un personale particol:mncntc addestrato a promuo,•erc, dirigerc>, coordinare iMHuz oni c iniziative pubb:ichc c: private nel campo .I~Uslcnzia:e >J. Presidente del Contiglio Ji Amministrazione ne è il prof. Perrotti, Alto Commissario p:r l'lg cnc c b Sanità pubblica; P;eside il prof. tvl. Ponzo. Anche uel:'Es<:rci!o ~i ~ta lavora1:do in questo c:1mpo. Il 18 febbraio ultimo si è rnnc:uso ì: l Corso Informativo di Lnvoro Soc.blc per ufficiali de:I'Escrcìto con una riuntonc di dirigenti c partecipanti al cor~ stesso: sono stati &scussi vari e imporLmti temi c n col. Fiore-Vernazza, propugn:norl! ~ animatore dell'c!tCn!ionc del L:!Voro !>ocia~c: [r;• k Forze Am1.'1:c, ha riassunto in ~apida s;ntesi tutta l'attività svo!ta s'nora •n t;~lc c.11npo c dal co-so in. particol:uc. Il col. Fiore Vernazza hn anche pubb:ic:Jto vari .miccù m'l'arp;om~;nto ~ul " Noti?i:crìo dc: l'Esercito "• il Jinamico settimanale d:ll'at· tivi~simo c bcuemcnto Ufncto Col:cj!Otncnto E~erciro -P.tcs<· del Ministero della Guerra 1: su '' Rivi.ta Militnrc· l• (n. 2, 1947). PEN GLI ORF;JN/ DE/ S11NIT.rlRI ITALIANI. - ln seguito all'interessamento d~~~ Gruppo Mrdico P~•r:am ~marct il Ministero degli ]nt(.rni ha conccsw una sovvenzione ~~~ ~ fJIJll '~'o al:'Opcr.t 11~tion.1lc per l'assi~tenza degli orfani dt.i ~anitnri ita:iani con seclc 111 Pnug1.1. UM.INIT.·I' T/iDESC:,-1: bcu ~75.000 malati ùi mente, tedeschi c ~trarticri, sono \lati •oppr';''' ddi 11:tzh1i clur.llll<· b ~Ùcrra p<·r cljminarc: bocche inutili. La notizia roo-
~truosa è stata d:ua al Congrc\!o cii psir.hi:una 1cnutn'i all.1 linc dello ,o; 0r~o anno ·' Bt:rlino.
PER l MEDICI LAURE.·lT/Sf .l !v..lf!IJLI NFLJ.y22.- l nu....Uici, che hunno con· seguito l~ la~rea nd:'Uni1•ersitù di ~npol.i nel 1927 ~ che. tbiclemno prendere parte al raduno gtub1lure che :ll'rl luogo a ~apoh, prcsurmb1lmentc n::l maggio pros<imo. ~ono vivamente pregati di mandare 'ubito l.t loro .ltk:.tonc con l'cs.llto indirizzo al prof. V. M. Palmicri, diretcore dci:'Istilulo lh medicina legale e delle "'sicurnzioni ndl'Uniu'T~ità di Napoli, 1•ia Luciano Armanni, 5· Appena pu~~ibilc, :.ad fano tonnscere :~gH adt'CC'nti il programma preciso dc Ila maoifc~taz.ionc. IL CENTRO JT, /LO-.lt\JERfC.tlNU JJI SCIENZE .11/WIGHE. - Si è costituito Rnm:l un <c Centro Itala-Americano di Srienzc Medkhc ••, il cui sco~ è 'luello di riollnwarr.: i rupporti culrur., li m ·dic fr.1 i'ltu:i,, c I'Amcricn. Fauno 1:trii' del Cou~ig:io diretti l'o pro\\ isori n i proff. G. CJrono;l, G. Sotti, P. Di Matt< 1, A. Parl.wccch1o, (,. Ltuida e il do t. Gi;uuurco, rJppresentantc dd ?.fin.i~rero ùeg:i Ew ri (lru ). &~~r< 1.rr•c• il dou. M. Dl Ronri. Il <.:t ntm t' q.uu ricono-.ciuto dal Milmtr.;ro dc.:glr Alfan Esllai c dall'Irce. l meclid it.11iani d1c ck\ider:tno hc rivcr!i al Cc;1 tro po'\ono im•inrr.; le loro Jdcsiorù nl Rc·nru 11t•· imliri;.t.n: "O·ntro ft rùo Americano di Sdcn7.t ~kdrchc ll, 1•ia Torino, T'l:! • 111
Rmuu. Il C•·ntnt lw Ì11i:fÌ:11o b ~ua alt.ivir:'i: r") ha rict:vntu degli inviti p<.T inviare in Amc· r1c.r dC'i prorc:\rori it.di:111i p~r conferenze. scientifiche · :1.") è stato incaricato di inviare in lnJ;hi:u:rra dd rnt.dici ll;tli:mi per i ~cguc.;nti corsi di aggiorn.unentn ddb dur:11a di 30 worui: t/) di nc.'Uro chirurs,ru; b) di ~ero b.rlleriologia; ç) eli cnrcliologia. Per i• mc.-dici che 1i n:chc:'l'anno in l ughiltnra il Jlritish Cnuncrl oflr r~ 1·irto c allog· gio per tutto il ptrit)clu dr;l corso. PRESENTE E PUTUIW DELL,J STAMPrJ MEDICA l't.-JLIAN.•l. - ., La Stum·
pa lvkdk:r JtaJinnJ ncll'nltuale rinnovamento scicnùfico c spirituale)) è il tito~o del fuse. di dicembre 19-16 degli " Act:1 !\ft:Jica hr.li::a ''• d.t coMidcrnr~i eH .r~~oluta nttualiuì. Dopo esposte le ragio:.i ~piritu:~:i c 1 f.rui ubbkttil'i pt·r nn •,i llr n n :rm:trc cd :un mirare n la Stampa McJica It:U:lna, sono indrc.rti gli or:c:nLunc.mi pitr oppor uni per 1~ ~u::r più pcrfctt.'l org:WV.z:~zionc. Sono le Sodctà medico·scienti.Eich~.; iwli::rnc.; (ormni qu•~i tutlr tiJrn:ltc a \'H:J atril·.r) in più strert~ collabom7ione rrn loro e con.; penodici dci rhpenivi Rllori, che potranno ùare ai giornali medici una efficienza prtr org~nic:1, c1•irandn lcr pl<:tora che molti :::~ mcntnno e fnl'orcnclo, in Tmlin c all'estero. l'apprc-a.t~mi."UIO d.:ll.1 not.tr~ produuontt scil'n· tificn in gencr:Lc. Altri mezzi pun: ~ono inù c:tti per tale .mspic:Jt.1 \'alorizz.azionc. Si :.ffrootn anche, ne!lo sresso fascicolo, un problema eh•· trov~d so!uzbnc io ac· corda con turti i numerosi c importanti ~c.:ttori ddl:t " St:tmp..t Tccnic.r e Scicntific.J l>, eli cui ht St:rmp:~ Medica de1·c far parte in primo piano. L.t "Associ:.zionc lt;.r\i:.na della Stampa Tecnica "• css::r stC!sa el'~post,J a r:tdic:tli rinnm•amcnti, potr;t richkùerc per In Swmpa Medicn l'antnggi morali c. :1d un tempo m:ttertJii, legittimi nclk· auuali :~~per rime condizioni. V.u i reriudici mrxlici già h:tnnu aderi tu. ITALIA E AMERICA L ..JT/NI'i. - L.t SL7Ìnll<' cullura!c' dcll:t "Asso.-:i.rzionc ltttloSml-Amcric:tn:l >> con sede a l'vli::tno (Vir, Uorgonuol'o, :q) ha rnizi:Ho l.t propria atti· l'ili\ tratt::mdo. in' una l:lboriosa scLiut:r, :rrgomc:nti di \'Ì.\'0 intcrc~sc. Oltre i numtro i sc:ttori cultur.Jit d ... !le .rrli, del' e Jc.tcre, del'c: M:icnu e quc li del' a tecnica, l'enne mcs~o in risalto uno dei m;1ggiori mottvi peì qu.r:1 le N~tzionC dcli'Amc· ric.1 Latina si scnwno :rnattc l't:rso l'lt;l\i;r. c c·ui· il seminwnw rt 'iJ.,tio~u ~::molìcn. pru pri" di'Ile grnnch "'·'ll!liur.ltt/~ di [Utr~ k Nazioni cld Sutl-,\ml'rk:r r· hcnr: dw ciò iu
86 -Italia si tenga presente, con spirito, verso• J'Amcrkn Latina, di fratellanza e ùi intima compreosione. Il Concorso <<M. Piccinini >• bandito lo S<"orso :Jì'lno d;1l <<Centro di Studi Ame. ricani >> (Roma) e che sta per chiudersi, dette motivo aò animata discussione cd al voto unanime che venga rinnovato a Milano, con criteri scmpr~ p~ù pratici e rendendolo largamente accessibile. Generali cons:nsi ha incontrato l'iniziativa di una Biblioteca, io ?vlilaoo, per l'America Latina, pw-e riconoscendosi le gravi difficoltà di varia indole per una rea!.izzaz.ione di tale Bib:iotcca, che riesca dcgnn di Mibno e ad un tempo delle venti Nazioni <.hc fanno parte dell'America Larina. Sug1 sc.1mbi culrur::ù It:ùo-Sud Americani, in forme diverse da tu~ti auspicati, affiDr:mo v:~rie i:lee, riconoscendosi da tutti che tall scambi, futù su basi razionali, costituiscono il mezzo m.ig:ion: p!!r la reciproca co-noscenza e per la realizzazione sempre maggiore di quella solidarietà um::ma. universale, dal:n quale unicamente l'umanità può sperare di trovare le vie del!a propria sah·ezza. Io particolare venne rilevata l'import.wza ùci rapporti culturali internazionali nel settore dcl!e scienze mcdicho::, dato il carattere umano cd universale della medicina.
Lll u COMUNTT.l' SPIRITUALE PRO PACE n (che ha .10chc una Sczipne mtdica) e b Soc. u Humanitas >• con la Rh;sta <• La Cultura nel mondo>> hanno bantlito un <<Concorso P. Piccinini '' (con L. 30.000 di premio) pei un lavoro sul tema t< Bent:-
mcrenzc culturnli ùellc M issioni C:molichc >•. (Sc:1deoza 30-6-1947). Informazioni: << Cultura nel mondo )l - Piazza Cav:dicri ui ?vf:lha, 2 - Roma.
VITA SANITARIA ALL'ESTERO. LA CROCE ROSSA .1AfERICANrl SI RIORGANIZZA PER L.-1. PACE. -La Croce Rossa Americana, sorta n!!l 188r, onde coru:eonire ag:.i Stati Uniti eli assolvere agli obblighi derivanti dalla Convenzione Ji Ginevra, Ì! uno deg:·i enti di :tssistel12n più grandi e indubbiamente meglio organizzati che esistano oggi nel mondo. L'opt:r.l che essa ho s\·o:to clur:1nre !.1 gu<:~ra a favore d:lle forze armare :Hm:ricanc l: ben nota: d:ùl'organizzazionc di posti ùi ristoro, sparsi w tutli i fronti ove es~e combattevano, a quella di spettacoìi per i quali si acc:1parr:tva i più l10tl artisti, a1 servizio di corrispondenza con leo fam;g:ie, nulla ~ stato tralasciato pcrchè i combattenti potessero avere qur111to pole\·a rendere: meno dure l:~ vira c le fatiche della gue~r:L compito d.dla Crocc: Rossa non si t: J.mitaw a queste attivitit as~isreoziali. : css•l t: nuscHa a rnccoghcrc ingenti quant.it.athi ili plasma sanguigno necessari per lc: rrnsfusioni, ~d org::u1izzare buon numt:ro di ospeda:ctti da campo, nonchè 47 reparti s:mitari completi: c;on uu ~erson.alc di 4.760 uomini particolarmente addestrali che vennero messi :1 disposJZI~n~ del! CFercno. Meno note sono f.orse ~ e attività esercitate in tempo dj pace: basrcra d1r<:: che, dalla data de~la sua (ondaz=onc ari oggi, ovunque si sia verificata una sciagura, sia in1 J:~:ltria d1c all'esrcro, la Croce Rossa Americana è sempre generosamente c prontamente mter\'<.:nUl.'l, in\'i:lndo personale <: soccorsi; dall'inondazione del Mississippi nel 188:1. a quc!la dc:H'Ohio ne.:\ 1884, dal terremoto di V~dp:1raiso nt:l Cile:, nd 1906. :1 quc:!lo di Messina, ne\ II)08, e :1 qut.llo di Tokio nel 1923. . . Nel mar7.o di quest'anno è stato nominato uno spc~ia !e COLll~tato, composto. lh vc.ntl· ~cttc csperli rapprcscm::mti Università, soàetà e gruppt SIDdacah, allo ~capo di studiare b riorganizzazion•; di questo importante eme che inte nde rinnovare e"d :~mplinre il suo p~ogr~mma in tempo di pace. N,.J ~cttc mhre il Comitato ha presentato le ~u~ proposte al Comit:Hv Centrall: tlc!b Croce J{ossa. Esse contemplano sopratutto la ctforma della proceuurn :lmmini>trn t \':t, ~<.IIZ:l tutr:I\'Ì,I modificarl: sost:'lnzialmentc la strut~ur:l; L'org:tni77.:17.ÌOilC: c<>minu<·t:• :1 fondan·i, cnme per il passato, sui « capttoh >>, che
!l
opcr:tno. in tutto il paese c che pos~ono rivolgersi p<.T :~iuti e consigli al Centro ~azionale a Wa~h angton. Il Comitato ha tenuro a porre in ri!Ìl"\"O, nella propria relazione, b narura csscn7lalmente democratica della Croce Rossa, di cui FO\~ono far,: parte tutti i cinadini. senZ!l :tlcun:t distinzione. Il Consiglio Di_rettivo c i d rltg:ni dei ~ingoli capitoli verranno prcsce!ti in b:l.!'e a procedure dcmocrauchc. Qualora ~i ,•erificasscro delle '~obzior.i di questi principi, i citt:tc.lini dovrnnno denunciar!c al Coo~iglio Direttivo Nazionale. I dirigemi vL-rrnnno cambinti dopo un certo periodo di caric:t, onde assicurare la mn~sima efficienza dt':l'organi:z.zazionc in ogni momento. Trenta dei cinquanta membri del Consig:.io D'rcttivo Kazionalc verranno eiGtti dai capi:o'i. Deg:i a!tri venti, dodici saranno e:eni da:fo stesso Consiglio Direttivo c otro, compreso il Presidente della Croce Rossa. verranno no:ninati ctirctt:lmtntc dal Presidente degli Stati Uniri. Questi ultimi, ad ecce1ione de: Presidente dell'org:mi7.zaziont; \"e:T:til· no •celti su designazione dci vari dicas cri, in modo da consentire uno srrcuo co!!egamentc (rn b Croce Rossa e gli organi di governo. 11 Capn oìe:lo Stato :1meric:mo continue~ ad cs.~crc Presidente onorario delln Crocr Rossa.
Lll B!BLlOTECrl MEDICA MILITARE DEGLi STATI UNITI D'A,\4ER!Cr1.Fond:H:t nel 1836 per iniziativa del generale medico Joscph Lowdl, conta oggi una dc!lc più grnnui collezioni di libri del mondo, tra cui ben 513 incunaboli. Oltre un nùlionc di volumi costituiscono questo imponente raccolta di matc:riale scientifico che ;: :1. disposizione degli scienz.iari di tutto il mondo. Fra i v:trt, accuratissim~ M:rvizi della biblioteca rileviamo que~lo veramente str:tordinari.o delle riproduzioni fotogr.~fiche: sono stati ripred ~ino :td oggi circa 170.000 metri di microEilmi riproducenti oltre 6.ooo.ooo di pagill{; di t :SI i sci enti Eici Un cat:Logo>-ind:cc della bibliotcc.1 viene diffuso in rutti i P:~esi del mondo c in <.'SSO è repcribi!e ogni libro di ml·dicina. qualunque sia la. lingu:t in cui è pubbl.ie1to. La Biblioteca affianca assai utilmente l'Istituto di Pato!ogia ljeii'Esercito. di ctri :1bbi:11no d:1to oo.izia nel D 0 4 · 1946, del nostro Giornale:.
CONFERENZA ANTITUBERCOLARE. - Nel corrente :mno si terrà :t Londra una conferenza sui problemi dcll:t t. b. c. p10moss:t dnii:J '' Nalion~ l 1\ssociation for thc Prcvention of Tubcrco!osis " ·
IL CONGRESSO DELLA SOCIEJ'A' JNTFRN.-I.ZIONALE DI CHIRURGIA si tcrr:\ :1 Londra dal 14 :ti 20 ~ucmbrc c. a. ~:nto b prc:ddcnz.1 del dott Lropoldo .\faycr di Hruxc!lcs. L,l LEGA EUROPEA CONTRO IL REU.\l.·lTIS.\10, di rc:.:,·nte cre-.Jt:~, lu gt~ stessi scopi di quc:b omonima panamerican:t sorta durante b guerra c di quella, più rt:ccntc, internazionale. Sede dU:la segreteria generale : Cop~naghen. Tale n·rvorc dì ini:z.iarivc sm n dimostrare la grande import:tnnt, oltre che- medica socia:e. che gli scudi sul rcum:ttismo hnnno assunto jn questi ultimr anni. UN CONGRESSO INTERN~IZION.-lLE DI IGIENE MENTALE è: nununziato per il 1948 a Londra. Sar.tnno tt·attati importanti temi circa le condizioui. cre:ttc d11lb guerr;~ c dal dnpogucrra. • NEL RECENTE CONGJ<ESSO FRANCESE SULL.-1. PENICILLJN.l, ud quale il pro(. Trcfoncl, dire:torc do:!'Istitu to Pnstcur, ha susci ·ato ,·h·<J intcrcs!f> con uno sruoio comparaiÌ\'0 fra $Uif:tnùdici C ren!ci!lina, è !>1::110 :mnuoc..iaro che Ja fCn"ci:Jina - tl.lt!l l:t i:.rga produzione n:tzion:~:e - può essere prescritta in Francia ~nz:1 limitazioni tli sorta.
R.ETIJSlONE DELLE CONVENZIONI lNTERNAZJONAU PER LA PROTEZIONE. DELL'Ut\LANTTA' ì: il ti olo di un dcnro cs:1ur e nte artico:o Jd gcn. mcd. J. \Voncken, ~cgretario genera:c dc: Comi alo intc.:rnaz.ionù: di medicina c (:mn:~oa militari, ::tpprso sul n. n, nov. 1946, del (l Bullcùn lnlcrn:.Hional tlcs Scrvkes dc Santé n e che riassume le :ntivit:, Jcl Com. Int. dt ~lc:d. c FarnL.. }.lùt. nell'urgente e fondamentale que~ric.nc di una revisione dc:lc Cml\'cnz'oni di Cine,•r:t c de:l'Ab al lume della recente guerra. E' do\'crc delle San;l:Ì l'vfliit:trt ~cgutrc col più acuto in·crcS!·c tutti i tentativi atti :t migliorare le di~po~izioni di t.tli Com t>nz.ioni che il 'Voncken definisce «la gr:mde c:trl~l delh m::d.'ciu:t milit:tr.: >l, In m:mw il Comirato internn1on:tlc Jclla Croce Rc~sa ri unirà :1 Ginevra cspcr tl dclìc ''arie Nazioni per stuJhre il prc~ctto eli rt•ti.sicnc dd:c Convenzioni sudccttc, rua g:;, n::il'ultima Conferenza ddl.1_ Lega de:b Socic.à de:la C. R. i <17 dclcgaù intervenuti hanno stabilito di estt>nùcrc le tunzioni dc;J'lstituzionc in rutti i cad di ostiGtà internazionale e di guerre ch·ili. ~ULL_A G_REAZIONE_ DJ 11 CITT_A' SAN~T.rll<l~ >> ne:.le guerre n~odernc, il g~n. medico dda r1s. M. A. Sch1ckcle (Francr:l) ha scr1tto un Jotercssanlc artic()t.o, riprcndcmJo alcune sue considerazioni e~pùste ~in dal 1933 in occasione di uno studio sul funzionamento del serdzio sanitario nelle guerre future (•< Bull. lnt. cles Serv. dc Santé Il, n. g, sctt. 1946). ' .
IL PROF. KARL L..J.NDSTEINER, lo scopritorc dei gruppi s:mguigni e, più di recente, del F:mon Rh, l: deceduto. Nel 1910 an.-..·a ottenuto il Premio Nobel per •n medicina. L'ISTITUTO DJ FISIOLOGU u PAULOV ,, nell'U.R.S.S. h:~ celebrato il ~uo XX anniversario con un:t riunionC' scientifica di 3 giorni presiedut:t dall':lttuale direttore L. Orbely.
·
Ll PRODUZIONE DI FILM SCJENTJFICI ~i ì: iniziata :tnche in Russia, seguendo i'escmpio dtg:i S. U .. dell'Inghùerra e della Francia.
IL XXII CONGRESSO DEI CTI/RURGHI SOVIETICI(; stato tenuto nell'ottobre ~cor!o, con b. partecipazione di oltre 1000 congressisti: parte do: lavoro Ì! stato dc:dic:no .1ll'es:unc della ~itu nione' ~:tnit:'lrin crc:Ha~i in Russi::! dopo la J:,l'UCrra. E' MORTO IL DOTT. HOURDJENKO, prtSidente dell'Accademia ùi Medicina di ~1nsc.1 c Chirurgo dell' Armata Ro>S:t durame In guerra.
UN S.-JN.-ITOU/0 L'NIVERSITARJO INTEf?NAZlONALE ~ergerà .l L_cys~n
(~'· izzcra). lùe:no dal dott. L. Vauth;cr, che già fondò e dirige il S~natorio Uni.vc~slt:lr,~ 1 Sviz'l.Lro :tnche in Ley~in, potrà ospitare circa _2~~ !nf~rmi,. stud~nt_t ~ profcs~~n, 1 • qu~l nhn: il cnnfono ,lcll':unbitmc aH:mnc; la pus~tbt.lla dt fru>re. Ùt b1b.1ote~he ~ c?rst u n:r~it:~ri •Ì tb non rim:tnt.rL tagliati luori da:b vit:t ruhura c. A Lt.y.sm funz10na Jal '!.1<15 anche· un 11 Ccntrt: d'accudl" il Fo:1d Europécn .Sé~ours E~~d!ant~ )l ~.E.S.E._) ~~~·r n li •lutll'nli wbercol(Jtid dci , .tri pa·.si: V. lvi. Palmtcn, che VI SII O w.c _lslltu_l<? nd ,atc~nbrc dcl:o scorso .tnno tercndo anche \•ari< appbuditc confettn'lc aglt ospm ne riftriscc \U ·• Rifnrma }.lt·dic:t " ckl 15 ottobre 194'>.
~ONGEU.-1' L'UNIVERSI'l'A' JNTERNAZIONALEi) - La proposta è par:it:t tl.ti delegati dd ComiLlto lmtruniversitario al Fioch Junior Col~cge di Ncw Y~rk c tende - jn,ie:m<. con .ahn· tnizi:Hin.: fr, 1 cui la cortct.ssion:: di hnrsl' di Hudio ::~m.en:anc :.t r.tu· J~.:mi ,, ranil'ri ,1 crc;arc un 'U nivc•r,it:t :t pc n:~ :tgli ~uulcn1 i eli tutte le Naztom Un lte.
E' AJCJRTO A. 80GOhi/OLE1'Z, lo scupritorc del siero di vita A.C.S.: n:cenremenrc aveva proposto al Commiss;1rinto per J'igì! nc dell'U.R.S.S. di prendere ~otto. l:~ sua sorveglianza medica tutti i centennri viventi ne~ 'Unionc per conjnuare le sue' 05• servazioni. LA SIGNORA LUCJE RANDON è la seconda c.lonn:t chi.: v;cnc oominJtn. M~mbro de: l'Accademia di Medicina di FrarlCI'o: d;renricc del l:~boratorio di fìtcio!ogia dell'alimentazione, ha compiuto studi inl t:rc·~~nti sulle vitnmine c: su:l'cquilibrio della razion<· alimentare.
EUGENIO POLYL'l, l'ìnsignc chirurgo ung herese, inst:~uratore dclln terapia cruenta dell'ulcera gastro-duodenale, risu:t:l essere <t:llo ucciso a Budapest nel dicembre 1944 daJie «croci frecciate>> ungheresi. LORD MONTGOMERY, Capo dello Stato Maggiore Imperiale, ha tenuto una conferenza aJla « Roy"l Society of Medicine» di Londra sul morJic dd:e trupfC (particolar· mente briraonìche) in guerra. Il Maresciallo inglese ha dato in ra:e occasione la misura
di quel suo sviluppatis~imo senso psico:ogico di Comnndantc di u-uppe. che ~ stato indubbinrncntc: uno dci fattori clecisìvi delle sue clamoro~ vittorie.
'
NOTIZIE MII,.ITARI /f-L'OPERA DELLA SANITA' MILITARE ITALIANA DOPO L'ARlYIÌSTI-
liO.- Ne,\ quadro generale della re>taurnziC'n~ dei vari servizi delle Forze Armate dopo le tragiche vicende susseguite alla conclusione dcìV'armistizio, la Sani:à Militare dell'Esercito ha dato prova di una voforuù c ''"fmcità di ricupero che i scgucnti dati uffi· cia,"V. d'ella Dirczione gc11t:mlc rN .f((IIÌIIÌ militare chiammenrc comprovtmo. t. - ÙRGANI<:U.ZIONE ÙSI'Ii.UALI EM.
La situazione dcfcitari:l dd Scrviz.io S:uùtario :tll'ìnizio del 1944, risenteoclo del disordine dcrìnl.llte dalle contingenz::: belliche c dag:i eventi consecutivi all'a rmistizio, fu :tgo/av:Jla dnl fatto che g:i st:1bihmenti sani tari - oltre quelli distrutti' tf danneggiati d:~llc offese aeree - [urono in. ~:,rran p:utc n.quisiti dn~l i Allc:Hi per !t· e~igen'l.t• dcllt: proprie tru p pc. L'enùt;l delle cessioni ngh Alleati nell'aprile 1944 è dimostrala dalle ~q~ucnti rifre: - stabi:imcnti s.tni tari ceduti nel territoria tld_la penisola n. 9 pl·r cu111ple~~i\'i posti-letto N. J6.ooo; - in Sici 1ia l'i ntera organin:11ione sani t:trb p:1~~0 ~i n d:ll pt·t iodo dd!' occupa· zie. ne alle d ipcnclt:nzc ùcgli AKcati . Nonostante le difficoltà del momento, con gli ~tabilimenli s:tnit:Hi ~upcrstiti si potè fJ.r Eronte ali:: csigcnzc del 'ervizio, inctemt.:ntando l'organizzJzione ospclbl"cra che dn C)Unlche mjglinia ili posti·lctto, dislocati in gran. purtc nelle Puglic cd in S:mlcgna, potè raggiungere nel dicembre dd 1944 circa 2').000 posli-!etto. Per adcgu:tre J 'orgn11ÌZ7~1·Ziont; ~anitaria al:c esigt·nzc d ci reparti operanti con gli Allenti ~:d ai bisogni che si dctermin~•rono co111 la libemzio nc gr:tdU:t·:e del territorio nazionale, si do,-cnc proceder!.! :1lla ricostruzione dclk Direzioni di sanità c degli ospedali territoriali, u~ufruenùo del personale c dci materinH che si rcndc,•aoo a mano a mano disponibi:i col ripicjpmCnto degli stabilimenti dell'Italia meridionale. . Per (ar frante inoht c alle presenti esigenze di ricovero dei la notevo!e massa det reJuci d a prigionia, che per dispusiz;one degli Allcaù vcoi\':tnO esclusi d:tlla forza v.ctto· vagliata M abilita dalle coodj'l;ioni di :~rmisLi zio . si dovette creare llltra. unn organJz:a· 7.Ìone collatcr:tlt~ di ospcù:tli a raz_ion:unento ci,·ile con pcrson:tle c maiCnalc delb Samtà !vli:it:ue. p:t~S;lti -;uccc,sivamelltC' in gestione alb C.R.I. cd nllo. S.M.O.M.. Tale organizzazione ~:tnitaria per i reduci fu portata :1! mass•m~, po.tcnztn_mento (ra h fin~ del 1945 c l'iniz.iu del 1946. raggiungendo la seguente capaclla d1 posu-letto : 27 Ospcd. n r:~z.ionarnenta ci'·ilc gestiti <.bila San. Mil. P· l. 8.847 ·17 Ospcd. ,1 r:l7ton:tmcnto civile· gcS'iti dalla C. R. L · •l 11 13.709 y (hJwÙ ..1 r:tzion:tmcnto civile gestiti dal S.l\LO.M. · " >> 3·43M Po~ti-l cuo
25.994
Più t:mli, ~:ol diminuile: dell'afrluenz:t dd retluci c col pnssaggio di molt.; di essi ç powto progrcssJVamen.tt: 1 idu~n· i l numt:ro c· .1.1 cap:1dt:1 degli o.s1:cdali :t ra7.io.namcm.o. ci~~le. l ~,t·:ttti s.oo~ or::\.~~ tullZIOnt ·p osped..t\1 :t r:l1IOII:IITICO(O CIVIle per redUCI. da rr g~on>a C S!nJS~r:Jll. 01 gue con un.t .apadt:t comp:esm·a di posLi.\cuo n. 11.39'?• 111 VHI ~~ gra~u~.c .nduz•one. PtT Ltr fronte :!lle c•igcnzc di ricovero c di asr.J~tenza tle1 mutl.att Ùt guerra fur?no impiani.IIÌ o rico~ljt11i1i centri per muùlmi a Bari , Rom:~, J3?logn:t, Lecco, succ~sS!v::t· nwn•: rid!Jui a dur: (Lel·cn c· Bologn:t), in rapporto alla nduztonc del numero dc, mutil:ni ahhi~ogrw\' C>Ii di rÌl:OI'' ro ,. di ·protc~i ortopediche.
.lll'a~sistr.nza ch·iiL in ~cgtiÌ tu al tntU.li11CI1tO pem~onbti co , si
Dal 1944 ad oggi sono state fornite circa 5.000 protesi. La riorgan:zzazionc sa~tarh militare, superando le serio clifficolt:\ anzi acccnnat(! della dìs:.ruzione dlmolri edifici (Genov:t, Verona, Bologna, .Ancona, Napo!i) c della requisizione di numerosi altri da parte delle forze alleate, si è concretizzata con la ricostìtuzione dì : o :rezione eli sanit-J per ciascuno dei Comandi Tcrr.li . n. H ospedale nù!it. princ. per ciu~cun Comand01 Territoriale più ,, l'ospedaJe di CagJ.:trì l• 1 ospedale rnil. sccond. per ciascun Com:wdo Terr.le lT ,, (J Infermerie presidi:1ric, dt cui z a carattere temporaneo ,, Campo sanatoriale di Anzio Srabilimenti balneo-termali " 2 con una c;~p~cit!l di oltre 10.000 posti-leno, uti:izzaodo, dietro g:i indi!pensabili rer.tn uri, i n p:1 rte gli cdiJìci c l'organi7.7~1zionc precsisrenk e nuovi locali adatti. l•whr<· •nn o stati ricosti:uiti: il Colleh>irJ tn<.-dico-legnle; la Com11lissiouf- medica superiore pensioni di guerr:t; J 1( Cnm111is:.ioni territoriali per lo pcnsiotli d~ guerra; l'l:.tlruro chimicr)· f:•rmnccutico; . 3 f;ahinctri 'lCic: utilid (Laboratorio di microhiolo~ia, Laboratorio di biologia .lpplic.I(,J, L::horatorio di hrom;1tologia) : - la Scuola di snrutà militare; - 12 Sezioni disinfc,.ion.i'. 1
1
2 •• PI!IISONAl.F.,
Durante lo ~vi!uppo operativo per la libcro:r.ionc dcll'ltaikl :icttentriolllllc furono costituiti 5 nuc:ci eli personale (Roma, Fir!!nzc, Nnpolì, Bari1 e P:dcrmo) formati da aliquote di ufliciù, sotrufficia(j e truppa di pronto impiego per soddisfare le prime esigenze del Nord. Pc::r r:alr nuclei transitarono fino a l maggio 1945, 268 uflici::li c 2.500 sotrufliciali c trupp:~. Per assicurare le complesse esigenze del ~crvi zio degl i st::hilimcnti saniruri e delle truppe op::runti s'impose nelb prim:1 fase delb riorganizzrur.ione dL utilizzare tutto il personale sanitario :ùlc armi (1.771 ufficiali, 7.120 ~ottufficbli c mi:il:lri di truppa), attingendo prevalentemente dagli enti s:mit:1ri de!l<! fJuglic, dclla C:~ labria e delle Jso!c. Gli ufficiali medici c f:trm:u;is·i furonu pertanto in prim01 tempo t:!:d usi c:hùlc eli· sposizioni di congeclamento stabi:itc per gli ufficinjj d'anna e J cg:i altri servizi. P iù tardi Eu posdbilc rcaJ.zzarc un'equa rotazione Jel personale con il graduale rccupero degli ufficb!i in s.p.e. reduci da prigioni.• o di~crimin:lli f:worevolmcntc e con l'immissione ltci ranghi dci sotlotenen!i di nuov::1 nomina, provcnit·nti da.! corso A.U.C. espletato nlll dal 31 ·6·19-13 (uffici:tli medici 244· ufficiali farmacisti 42) c per nomin!l di reno cffctruata con rapida procedura (ufficiali medici .pH, u(fici:Jli Earmncisti 68).
3- - RtoRDtNAMEN1'0 noH2.IONt ~ANI'I".\lUE os;•rrD,\t.t .M ILtl'Mtt. -
lv(ACAZZlNt, UNI"l'A· SANI ·
TAl\IE C,\MPALI.
Molto comp:csso ~ stato il (o,•oro eli riordinamento delle clorazioni sanitarie nccc'>Sarie al htnzion:Jmcn·o deg'i enti e st:~bilimcnri ~unit:tri tcrritori:tli c da campo. E' srata uecessaria un'accur:~ta ricognizione di tutto il m:ttcrialc, unn \'olh•t:~ziol1C scrupo:osa clc!!c più urgC'lti necessi tà aa ~aprire, c una costante previdenza logisticn. E' stnto provveduto: · a) :~1 riordin.1mento dell':~ttrczzatura tecnic:~ di tUtti gli ospedali milirnri, prindpJ!i c sccondnri, intcgr:wdonc e c:-omplct:mdone le dotazioni;
b) al!a ricostruzione dei magazzini ordinari degli o~ped:tli militari, accantonandovi le scorte n eccsr:uie per il reintegro deg!i oggeni che vanno consumando~i per l'u5o; c) alla ricostruzione di due magazzini c.. ntrali ~anitari (Parma e Madd:Lon ); d) al riordinamento eli n. 12 magnzzini di mobi:i.azionc, :~noessi agli ospedali militari~
c) al rip:iSLino de:le dotazioni di n. 32 unit~ s:mltarie cnmp:~li, impiegate neUa guerra di liberazioo~; f) :U:a rimessa in efficienza delle dotazioni di n. u sc-Uoni di d:sinfezionc assegnare, ciascuna, :.ti comandi mi:im:i tcrritoria;i per le opernioni igieoico-profi:attiche nelle rispmive circoscrizioni; g) all'impianto delle infermerie presso i C. A. R. 4· - R ICUPERO MATEI\IALI SANITARI Il CHlMICO·I'AR~fACEUTJCO. Lavoro arduo che affrontato con tenacia, risolutezza c pil:na conoscenza d<.i; larghi mezzi e maceria:i posseduti ~a!.la S:mit?l M iitare prima dcll'8 scrt. I!)43• ha portmo :~1 ricupero di note"o.i materia.i ~anitari asportati ùal nemico dag:i sr:tbilimcnti snnltnri militari. I! valore: di tali ricuperi può essere desunto ùa:lc seguenti cifre: - oggetti di :1rrcdamento o~pednlicro, p('r un valon• :tppro~simativu di L. 350 m.ilioni; -·strumenti per il ~ervizi<, medico-chirurgico per un vnlorc approsstmtlllvo di lire 155.ooo.ooo; - autoamb~anze, per un va:orc approssimativo di L. 115.ooo.ooo: - srufe per disinfezione. pt·r un va:ore npprossim:Hivo di lire 32.ooo.oou: - bagn. c;unp~li, per UJJ valore approssimativo di L. zs.ooo.ooo. A tali matcrin~i de\'Ono aggiungcr~i ruui g:i ;~Itri contenuti nei magazzini, stabilimcn.:i, ecc., che per op.-rn de: pcr~ona:c sanit:Jr:c furono salvati dalln rapina c dalla furio distruggitricc del nemico. Il valore dei rccupcri può calcolar~i :~l:ora inrorno ai 4 milinrdi di iirc, ai prezzi :muali del mercato. Pc:r quanto rigunrda il rccupero del materiale chimico-fnrm::tceutico c l'atti,·Ut csplic:Jta in ta~e scttor::: n) è stato totalmente riorganizzato c in buona p:~r'e ri: ostruito il ~cn·izio farmaceutico deii'E~crcitn co~titUlto da. ben 30 fnrmac c t 25 laboratori chimici; b) è stalo rico~tru!to l'htituto chimico-f:~rmaccutico mi itarc che ha orrn::ti ripreso l.t ' ll :t funzione di organo produttore '- tlhtributorc ptr tutte le Forze Armote; c) sono stati rccup:.rati medicinali e materi:tli per o:trc ro mi1i:Jrdi di lire, per cui è Mato poss bi:c m:mrer.ere auivo l'Istituto c br fro~tCI al:c csige.nzc Jcl ~ervizio, ricorn:nclr, mio in minima parte ad .1cquisti dal commercio. 'i-
C<J:>;llt llll'TO ULLLI\ ~ANITA' MILJTAIIJ; Al.l.l' :-.IECESSITA' 01 t.NTl ~AN ITAkl CIVILI.
Ai fint dc!l.1 riprt:s:t na7.iou:-~1t: si è co111ribuim ~Ile ncces~ità di emi s:~nitnri ci_vili,
.td ~ rcnùo ;tl:c 1ichcc•,te dd \1 nistcro dc:l:'A~sh cn.-.:t Po~t-Dc'lica c dell'Alto Commtss:t-
nato per l'i,;ictll' c.. la ~anìt.à pubblic;l. Sono Sl:tti ili falli cetlut i: :1) un oopcdolc te rritoria 1c per 200 poMi-letto, compltro di tutto l'arrcdtttnèlliO ospcclaliua '- h•:r"izi conm:s•i, per un nlorc .1pproswna:iv? di. L. ~S-~89.ooo; l)) un Ohpdalc Ù<l campo, pLr un va!ore nppr••sMm:tlli'O th lire 9.6:~.o.ooo; c) n. 270n po~ti-kno compie-i. per un ,:~:ore :tpp:<•S~imal~vo di _L. •.-17·5-1~· 01~; d) 111 tt<•riali kttnCcci c•J O~ptdaJ!c:ri V:Jri per Ul1 ',t:orc nppro~~IIU:ltl\'0 d t nre 43· 152.000; c·) notLiolt ~)U:tliiÌiati,·i tli inrlnmcnli per infermi, pc.:r un I':Jlorc :!ppros~im:Hivo
eli L. 3·71'l'l.U()r1;
93 f) n. 10 stufe per ilisiofezionc c marcria:i ''an per la profilassi meccanica antim:t· iaricn, per un va!ore comples~ivo approssimato di L. 1.:126.ooo.
6. · PoTENZIA/olENl'O DA I'AIITJl DELLA S,\Nl1'i\' ~~~ LIT>\RE DEL I. E .\~SOCIAZIONI DI SOC\:01\)0 (C.R.I. E S.M.O.M.). ' E' stata potcozi:nn l':lltrczz:nu nc Jcl!c Associazioni di ~occorso (C.R.L c S.M.O.M.) che csp:icano la loro attività nel c:~n1po nSSIMcnziale e no~ocomia:e ai numerosi reduci, ex-interna i, profughi, ecc., co o benzfici riflessi per la ~nlutc pubblica. A:le predette '\ssociazioni sono stati ceduri: a) n. 56 ospedali militari. con l'attrezzatura per 17.347 posù-lctto complc:i e ser· vizi :w nessi, per un. va; ore approsrimal i vo eli L. 954·085.000; b) forli l1uantit:livi eli · matedali lenerccci, inelumenti p~ ricov~rati, stufe per dillinfczionc, gabinetti scientifici ~:d altri mnteria:i \'ari per uo va!ore approssimativo di
lire 9.127.ooo. IGIENE E PfWFILI/SSI. !'ìii,IICIIliM;NI)Sl
l)hl ,l,t·. IN~hZ J!lNI 1'1H} I•AitA1'11'1CllE MUli 1:-;1');
Al11ll,IJ'I'I NJN1·. " l "
ll l!ll'l. IQNt-: DI
t.'AN.~LISI
Qt!At.Jl',\TIV.\
1li;:Ll.;t
F l~CHEII.
La nn$lra Dircz.ionc gc:ucra!c: di saniti\ mi'itarc ha disposto che presso i laboratori di riccn:ht; c:inichc elcgli u9rcdali militari princip:~l! sia praticar:~ com: esperimento nei ca~i w~peni di l'i fu c paratiu, la sierod iagno~i con l'ann!.isi qua.Jtat'va delle agg:utioine •< O l • (~omntid11;, o granu' i) c; dr;llt; ngglu:ine <'H l' (flag:!la;i, a grossi fiocchi) inlegrata c.hilln 1\. di Firchcr (uso di una speciale snlmone:l,., la S. p.1Catyphi n 2, in luogo de[a Ebcrù1clb ryphi). Hanno indotto .di 'adozione cld!'csperimento le scgucrrti considcraz;Ìoni : - la classica r~a<.ionr: d i Wid:.l prcseot:J serre diffìcold d'iuterpre az one quando v1cne auunta in mi' i:ari già vaccinati per \'Ìa parentcml:: che hanno, in condizioni normali, un potere :~gglu:inan ' c dc: siero più o meno c:cvato; - l'ana!isi qualit:niva del~c agglutin ne presenterebbe, secondo le odierne cono· scenze sulle componcnù antigeni elci germi, uo reale vuntaggio in CJtL1mo nei sieri dei v:tccinati si avrebbe la pre1·al:oza Jc::!le agg!u iuJne anri t<H >> (con agg: utinioc anti t< O>> assenti od a basso titolo) mentre ocll'infezk>nc ~i dcter minerebbe anche: una congrua produzione Ji agg!utinine anti t<O >•; - la ~al monel:a pJrntiphi N. 2 sarebbe, :.c.:ondo g!i nudi di Fbcl1~r ed altri AA., agglu i nata precocemente e ad alto Lito!o dal 1oicro di ammainti ili tifo addominn!c, ed in modo nullo o scarso dal siero d!i vnccinaii. Tenendo ad ogni modo p:esentc che J:~ sola sieroagg:ucinazioo::, per l'!!ccennmento delic affezioni tifo-parntifiche nei v:~ccinati, non cosrituis.:e che un valore ind 7.Ìario che occorre ~uffragare coo il reperto dd germe ne!l':~mma:a:o, b Direzione genera:e di sanità mrlitnre ha indsti to sull'asso: uta necessità che ne:le forme [ebbri:i anche lontanamelne sospecte si ricorra sempre, -· entro i primi dieci giorn~ della malattia - alla cmocu:tur:~ che non pre~ent,1 alcuna pr:1tiea difficoltà di :muaz.ione. EsPERIMENTO 01
IMMUNIZ7.A'l. IONR PREVEN1' 1VA ,\NTITll'D-J•ARATIPI·TETI\NO CON OUl IN i liZIONI
lll VACCINO FORMOLA1'0 'l '.A.U. TC.
L;t pratict nttuazionc dd'c vacc:in:~zioni :t ntili ~o-parat' fi-tetano in ,·igoh• ncii'Est: rcit<> mediante tre iniezioni distanziate fra di !oro di quindici giorni (b prima di 1 cc., In seconda e la terza di ~ cc.) ed i consecutivi periodi di 48 ore di ·riposo, iorra:cia no seri:!· mente l'imensa js~ ruzionc a cui il so!dato è sottoposto nel $UO primo periodo di vita mi litare pre:·so i C.A.R. dol't:, come è not<?, 3EEiuiscono ora, per aeldestrrun~nto, cuttt: le reclute de:I'Escrcito c dell' Acron:mcica.
94 lnohn: la breve permanenza :U C.A.R. (3o-4o g'orni) di tutti gli assegnati alle vari::
Armi. (esclusa h fanteria) ed :~i servizi, non permette sempre il completo espletamento delle vaccin.1zioni, costringendo sovente a differire la terza iniezione che deve al:or a essere e~egujta presso i corpi di destinazione od cnt1 di ul.eriorc :tddcstramcnto (scuo:e di ar-
ùg:ieria, del genio-, ecc.). Cjò dà luogo :td iuconvenienti Mtevo:i e rendt: comp:esso il g1à difficile controllo- su:Ie vaccioaziom da p:!Ite degli ufficiali medki dei corpi. In consiùeraziooc di quamo sopra esposto la Dircz onc generale di sanità mili[are, pure tenendo presente che le somministrazioni ripetute di vaccino dànno effetti più efficaci c cht: uno stimo·:o ~:,rraduoleo è m::g:iol tol:erato da lla mnggiorru1za degli individui, ha ritenuto di fare e~chtUirc un esperimento con d ue sole in.czioni, che \'errà adeguatamen;e controll:no per acccrwe le risposte immunitarie. Tale esperimento è in corso presso 1'8° Centro addel>tr:unento reclute di Orvièto su una parte dci JUi.itari prcsent:uis, :.lìe armi nel g..:c_naio u. !.., che vengono cosl trat.lUti: prima iniezione cc. 1~; ~.econda iniezione, dist:lllzinta eli 15 giorni, cc. 2~, impiegando il wlitol voccino formolato T.A.B.Te (500 mi:ioni di germi dd tifo, 375 milioni r ispcuivaruente dci germi dei p:u-atif1 A o B per cc.). Per quanto riguarda le rÌ\·accinazioni·, che orJ l-Ì pr:llic:mo a di~tnrw.n di eire:~ un anno con c.lue iniezioni (la prima dt 1 cc. c l.1 )Cconda di 2 cc.), è inh:mlimrnto 1h·!ln Direzione generale di sanitiì militare di farlt· ~·seguire ~cme!>tr:tlmentt: rn11 unn unic;,1 Iniezione di 2 cc.
NELL'ISPETTORATO DI S,JNITA' VELL'AEIWNI'iUTICA. - Con rcct·ntc dc crcto il gcncr:ùc medie() Alberto Marulli è st:no nominato Capo del St·rvivio ~mitnrio dell' Areon:~.utica, succedendo al coionodlo medico Gennaro Pcrn r.tggiunto dai limiti di età. · F·gura integerrima, valoroso medico c soldato, il gcncr:tlc M.trul:i assume l'alta carica in, un momento di· p.1r:icolarc rcsponsabiiti\ per h soluzione dci proh:cmi incn.:nu :ùla u.nifica:zione dei Servizi delle Forze Armate. M:1 cg:i già ·in altr'epoca, prospcltnndosi la stessa questione, (ecc parte di commissioni incaricate dello stud o di ta!e progetto c siamo sicuri, pcrt:mto, che niuno mcg:io di Lui po;rà offrire alla so:uzione dci molti :.pinosi quesiti una più inte!hgcntc, matura, esperienza. Con le C(Jngratulmdonj pitl vi vt:, la Sanità militare c.lcl!'E>::rcito rivo:ge al neo-Capo tutLi gli auguri mig:iori, sempre allenta alle sorti de: Corpo sanirario aeron:tutico. Al cO:on.nello medico Pero, che .tbbandona il servizio dopo aver tenuto i. wo posto di com:1ntfo in momenti eccezionalmente delicati c rjuscenc.lo a !up...rarc d:ffico tà d'ogni gent.Tc, !l noMro sa:uto conli:ùiss· mo: Egli lascia un ottimo ricordo fra i co! leghi non ">O~o dcll'Acron:~utica ma anche delle altre Ar.m.i, i quali g:i augurano di cuore tu t.o il bene. Ci i. infint: gradito, in quest'occasion::, ricordare con :~ffettuoS:I :;imp:Hia la be:la fit,rura di uno t.lci più intci:it,rcnti Cnri e organizzatori del servizio sanitario neronautico: il tent.mc gcncnle medico Rosolino Mcreu che 1'8 settembre 1943, con alto senso dol Jowrc c nobi!isdmo ~pirito p:llrionico, abbandonò ~enza indugi il suo posto di Capo del C. S. A. clopo :wer <hto .ti s<:rviz.io tuttn ~a sua dinamìc:t auività. PER Ltl DIFFUSIONE E L'INCREMENTO DELLO STUDIO DELLE UNGUE ESTERE FRA GLI UFFICIALI lNFERWRl IN S.P.E. - l! Ministero della Guerra, con ctrc. n. 210/F/6 dl'; :w Rcnnail' 1947, ha messo a concorso 73 borse di studio trienn;~li di cui 15 - )Il r l'importo di L. 26.ooo - per il francese, 15 - L., 4o.ooo -per l'i..c.glt:sc, 15 - L . .JO.ooo- ptT il tedesco, 14- L. 5o.ooo- per il s:rbocroato c I4 -·L. so.ooo-: pt:r il ru\•,o. li J•~g:l rn<~nto de!lc hone sar~ frazionnto nd tre anni, in base ai risultati delle pro\•c· wi gli ;tspir:lllti s:1r:1nno ~ouopo~li alla fine di ogn~ anno.
95 XI CONGRESSO iNTEJ<N/lZlONALE DJ i\{EDICINA E Ftllù\JJACIA MILTT ARI. - Basilea, 2-'J· giugno l947· Hiporc;:uno il programma provvisorio de: le giom:HC' del Congresso: 2 giugno - ore 10, ricevimento Jcl Comitato Internazionale e Jet delegati ufficiali da parte del Consiglio fecbù, del Municipio ùi Basilea c della Direzione tlcl Sm·iz in Sanitario dell'Esercito al Rathaus; ore 15, scdul:t d'inaugura zionc Il i Congrc~sf) nd grun s:ùont: dclln. Fiem C;unpio
narìa; ore 17, riunione J cl Comitllto I ntl:rnazionalc: nd salon~ piccolo deU~t Fiera C:trn-
pionaria;
ore :20, piam:o offcrto :ti mo.:mbri Jd Cotllit.tto lntcrnaì'.iou;t)e c :ti dclcg:ui u(fici:tli d:tl C:onsiglio f~·do::rulc c d:ù 1VItUJicipio di Dasi:ca. 3 giugno- ore 9• primn relazione: cc l metodi dt ri:tnim:t.:donc dei feriti''· Paesi relawri: Pr:wc:-ia, Tc:11. <!o 'onnello medico ·JullinrJ, M:tgg. '"cdico Pasguic - .Inghilterra,
Tt•rl, Cl):onrwllo ml'lh:o D. C. Bawie, R.A.M.C. - }UJ,'OSlavin; ori 16, riunione dd Cari dei Sc:1~izi s:tu i:ari· mìliwri; s,·rn: rapprtn·utmdo uc di ~;~l.t nl Gr:m T e:ttro dl Bns·lc:n. ·l gìugnn IJimo··tra:.dum: del scrvi:tio ~:tnilJrio in montngua di uua Scuo!a di reduw rwlln rc•gimw di'l Pn-.swang-. Nel corso di tnl:: , limo'>traz.ionc i co-ngressisti :wr:mno occa9iotll! di ;t•v;i ~tcrr; :t lutti i t11r•t.zi di r.raspurto clei f1•riri in tc,rreno cljffJcolloso c n~ fun. ziclltallll:tllu clt·i pwni di nwdica..donc. T:~ le d mostmuonr: ·:wr~ luogo sorto qualunque 11'111JlU. In C:Jfo() di ~:cmdi:t.Ìf)IIL mclcorologichc favorcva!i un Il rique-niquc )) all'ari:\ :.tpt:rta riunii ~ tutti i partccipnnti i quali polrnnttc> cosl :tmmimrc n loroo agio In bella contrada dd Giur:t. l C1mw1:•si.~1i J•Olr;anno 111 ~1:guilo clisporn d::lla loro scrntn co me mt:glin crec!1:ranno. 5 gi ugno . urc !l• \C:Wtl<.b rchtì'iC11lL: • .E.~pu~i:tione gcueralt: dei modcrni procedimenti di profilas~i uc:lc malnttic t:pi d~michl! nelle Armart· ''· P.te~i rclatori: St:Jti Uniti d'Americn, Gran Brctagnn (Col. md. T. P. Kennct!y. R.A.M.C.), ~viz?Cra (Capir. mcd. Re-
g:uney); . ore 15, quinta re:aziooc: ,, Studio comparnto Jci me~odt cd :tpp:m:cc;hi per la dt:tcrminazionc dc!la conccDlrazione dcg!i joni-idrogcno in vista dd loro imp'cg<> nei labo· ratori farmaccutlci clcUe Armnrc ». Paesi rcl:11ori: Br:Jsi11~. Francb (Maggiore farmncisr:a Drcvon), Svizzera (Ten. w~onnel !o furmocista Speng:Cr). Ser:1: i congressisti S:lranno ocpiti de::c famig.ic J i Bnsi~ca a \'C' ndo co~ì occasiun..: di apprezzare l'ospitalità svizzera in uoa n•· tùce più iot'm;•. 6 giugno · ore 9, terza rela:zione: c< Mezzi rnoJcrni di sgombero dci feriti c m alali. Indicazioni e contr()-inclicazion,i lì . Paesi rebtori: C:tn:td?l (.1\.faggiorc L. F. Koyl}, Po:onin, U.R.S.S.; ore 15, quana relazione; H La partecipazione dw m edico militar~: nella torm~zion<: ' morale e fisica del soldato>>. Paesi re:nlori: Belgio (1° capitano rncdicn Geuens, Tcn. medico dc~ a riserva Dechnrncux), Francia (Magg. medico Pctchot-Bacquc), Sviz:>L'Tll (Magg. medico Riggenbach). 7 giugno - ore to, seduta di chiusurn del Co ngresso. Le rclazicJIIi saranno- ~cgui tc clnlle comunicnz.ioni dei delegati cho le avranno annunciate. Rcb?Joni e comtuùcnuoni saranno seguite da una libera discussione. L'iscrizion~ è fus:ttn in franchi lo\'U:zeri 5 per i congrcss'isti e per 'i· familiari; la somma dovrà essere versata alla Segreteria, gcnera:e dd Congres•o il g'orno de!l"innugurazionc del Congresso stesso, a Bns5.1ca, Vcrrnnno orgnnizzate dc:lc escursioni alln fine tkl congresso. A titolo inform:ttiv01 si f::t preJ;ente che ii soggiorno in Svizzera - al:og-gio e pnsd - cow;d mi 30·35 (ranchi • 10Ì:t.z<. ri :1 pt•rsona c per b'Ìorno.
La Sanità mi'itan: it.1liana sarà rappresentata d:d Col. tnt:J. Ferri prof. Guido, dal Ten. Col. medico Camp:ma prof. Antonio c d:tl Tcn. col. chimico-farmacista Scotti prof. Giuseppe. Die:ro invito del Comitato org:mizz:ati\'0 del Congresso sono st:nc rimess:: nlb Segreteria le note redatte da noslri Uffici:ali del Servizio s:-tnitario a riguardo dci 5 temi di re::azionc (Co!. m~d. Giacobbe per la prima, Col. mcd. Reitano per la teconda, Gen. mcd. Manganaro per la terza, Tcn. col. mcd. Cllmpnna per la quarta c Ten. col. ehim. farmac. Scotti per la quinta). Il Gen. medico Fadcb, c:1po del servizio sanitario militare italiano, è stato i nòato :1 pmeciparc al:e n un· oni dei C.1pi dei Servizi S:UÙlnri mi:itari, indet:c dal Comitato Imernnionalc eli Medicina e Farm:-.ch mHitari. Gli Uff:c·:a:i in servizio c in congedo che volcs.scro partecip:1rc al Congresso potranno richiedc:e più d:ttag:.iate informazioni :ùb redazione dd Gioma:e di Medicina Mi.itare. Si avverte che le iscrizioni ~3ranno acccn:~tc :Jno al 1. aprile 1947· Vanno indirizzate ::~:: Sécrérariar Gén~r:ll du XI Congrés International dc lvlédecinc et dc Pharm::tcic nù1taire 9 • Servke dc Santt du D. M. F. - Spitalgasse, 38 - B::rne.
LlBill. Rll" ISTI~ }i} GlOBN_.\.LI (1) Ferrata A. c Storti E.: Ma~artic: del sangue -
V:~lbrdi, Soc. Ed. Lib., Mibno, 1946.
Po1:si:~mo definire qucst:t nuo\'a opera it::tlbn:l
il testamento sci..:ntìlico di Ado:fo Ferrara. 11 Maestro si è spento prima che !l libro vedesse la luce, ma, acc:tnto :l. t< Le Emopatie >• il testo insuperato e insu!Y.!rabi:c, questo cQmpendio, aggiornaus!Ìmo, di qunnto concerne l'cm::t:o:ogia che così larghi contributi ha ricevuto dalb scuol::a dPl focrr:\l:t r!marr~t faro luminosissimo c incs·i 1guìbile delb Scienza italiana. Lo Storti, :tllie\'O fra i migliori. h:~ coadiuva;:o :JSS::ti degna mento il ~v[:aesrro nella riuscita fatica. Go1.zano M.: Trattaro delle nwtarric: net'trou -
Soc. E. Li b., lvlilano, 1946.
Caronia G.: Le pitÌ ,·omuni malnnic: i.nfellive -
Vnlbrdi, Mi:ano, 1946, pagg. 6os,
L. 15)0 . RIVISTA ~IILIT,\1\J;.-
Anno III, n t, gennaio 1947:
G. Zanussi: Qualche ipotr:si sopra un conflitto tm Ocddentc c Oriente; T. Orl:u1do: li ptoblc:ma del comando unitario c: ,\'autonomia dd/c tre forze armate; R. Calò: l servizi nmministrntit•i nc:L'ut:tci:o futuro; M. Caracciolo di Feroleto: Parallelo fra ie due guc:rrc: mondiali; L. For!c:nZJ: Alcune idee: sw'l'nrmnmcnto del/a j'tDnreria; G. Pcnnctti: Not.: m/l'impiego tattico delle artiglierie controcmro; G. Mondini: Crimitta~i di guerra; C. Ficai: Siudio sperimentale: sulla combustione di fllttfici pirici 'pt:r l'imptego ad al/11 quo(cl . Pr,h•t:Ji nuc: ;pcciali; G. Tarquini: !.a gue11n psicotogicn nell'ultimo conflitto. (t) L!\ lhtlu.tont dd Ginrnnlt: di M~clictnn Milit:ITc '3rà ~:ral3 a~:li A1\. che le Cnranno pervenire copia cldlc lr''" pubbhc:ozioni
Dircuore 1 esponrabile: Don. Siro Fadda, maggior generale medico Rcdauorc: Dote. pro f. Antonio C::~mpaoa, te n. colonnello medico Tipografia Re~,>i,.,u:Jlt - Roma - Via C. Cattaneo, 20-n
GIORN~LE
DI MEDICINA MILITARE
MINISTERO DllLLA DIFESA- ESERCITO - ROMA
CONDIZlOK I JJl AJJIJO~.·UIEXTO PbH 1L 1941 l<alia:
-
per gJi ufficiali medici e chimici-f:!riDi.iCisti in servizio e m congedo per i Comandi, Circoli, Ent1 ,·ari e pnvati
L. 300 Il 50:>
Est1·ro: il doppio. Un fnst.:icolo separ::tlll L. IJO, st- ar,l"':ralo L. 1:!0.
IMPORTANTE Oli ufficiali medici e chimici-farmacisti in ser\'izio per abbonarsi al Giornale di 1\lct.licina 1\filitnre possono limitarsi a segnaJare n questa Direzione: grado, cognome, nome, recapito e Corpo cbe li amministra. La Direzione pro\ vcderà a ricuiedere d'ufficio l'importo dell'abbonamento che- a senso dell'art. 74, lettera C del Reg. Amm .• ediz. 1927 - sarà addebitato agli mteressati nella misura mensile di L. 25. CA!\! BIO DI lì\ DI RIZZO: le segnnlazìulli dt'\orw l'ss,•rc ··ccompagnate dalla rimcssn di L. 10 per spese di targlwf!·t. NOitl\!1·. PrR l l!OI t..\lit..IR:\1 ORI 1.• collaborazione i: hhc:u. nu l~ ,lue<l<ltte >i mcrvo~ ti J.'lUÙr.r-.~ ndl.t ti:I:ÌI.l do l~vort scn~.l ts=c 1enuu a rendere cun:u Jdlc: nut::u.•it n•.r. -'"CIW~t '"'· J.c optnioni m.rui[e..atc dagh lUiur i 11un rm!"'..;o 10" le « !'OD>.rbrlul dd paiodwr. '[ Ulll l lavori IIIVÌ~U per la pubhh,atacoc <Jcvono O>Ccc mcJau e Jch•no r :r•cnrr;: ,IJ,, rcd.rztonc ltcl leno dchnntvu. currcllu, lirm~h J31l'.rutn:c; r1c•ono anultrc ~.:r<: t:Ùiu• lu~:r.rbù o Unllì con caraucrc fncalnwnle kj!glbilc:. t\d ogni lnoru c '""'r's · un ,,, •.
ilmO dt IO pagiae di •lrunpn; per l~ pubblic.•~innc dci lavori che >Upr ainu le m l'a,tme J;lt >UlOrt >OliO lcnuu ul l'·tg.uncmu ucll.r >JICS~ pc:r le P·•s•ne in plu 3 pro:.•..<J •lt "'"· l'cr ogni l;}voro (c,dtt>c rcccmttJnt, nuHtic c <amman) 10110 r•ltcrlt Jlqnaiumcntc JU csarntu con copcrUIID, inmlCIJ't~ID, unp•l:an;uuro c numeraZJnna ~r~ci.tlc, l'tr •tlml>A onti• clpJIJ degli cstr.rtu c per un mng..:u.or nutneru da cS'It la spe:s~ tci~UIJ vÌCMJ: JJùehit2U ugla autort q ptc?.~CI <li coltn. Le spese per chchés e IJ\'Oic fuon tc<to sun., 3 •Jnco dcgh 2U10•t Le blbliopaAc annc,lc "' iJYtlri oriJW•alo, pctchò s••no pu!->bucJte, clc\dtt;.o n..:r<: hrcvt e r<dJUe corrcrumentc. C.. IC\10 (,tY(Jru de\'C C>lcrc S<JIIIÌIO tfr Un brt~c I'L1.S>Untn liiOII p11Ì c.IJ 15 rÌJhel. l m;moscruu non \enguno rcuuum, anc:h: >c non pubbhc211.
,
\
/
., ::
..
'I'IPOGRAPIA ROJIIA
RI!GIONAI.E }941
SOMMARIO C.\PP~\PONl: La fohi3 Jcgli ;L\'\'CkliHOllfliÌ l'd nwdiOL'VH l.l ru:l ri ~U·.dmcuto
DO.~A l"l· S1st1.'1IIa ntn:o•u \'<:~~t.:tall\'o cù cmuzit.l•t
.
1.\u>EIL\ Tf: \ttivi1:1 opcr:twri.l. Il p• nhlr ma dcll'ant-•.t<·!.ia [•)<;C.\RPf • 'ES)\: L'tp.I!'IL .. ,,tf,nltt.t h.1 lr trupp• dd t''"l'" t!':ll1ll.lr,t Ji RutnJ nd l" rimlc• 1'' t:' ll.t.IO·H ••t'lt, 11.1-11 •
m•.
1Ul'\ DONE: P~.cudo.tddtl!H•
"
1~ ~
'H:111o .1 tipll .tppuul,,·ul tu• ,.,111' t :'Ili'"~~"
U Uturoo clt ;,r lCII!tl!
1•1·1
Z.\f'FIRO: ErnÌ.! Ì 1"UIO'I""-Iht<tlt tk.ll,llfll'•lll<lbtll' tl1 .lu. 1
hH'tll
._,;,} i Jd trJltO l 1fiiÌI 1lc: dtJ le IIUC dt <:lli llllq 111~11l1Uit d.1l ,h\\'1
ticob tlt .i\le-, kd \.\·
.
i ....J ••ft-/Jlr.'!i\ .1 1.\' 1; i\{,'.:1.\' n. , t w1.1 d"l lntt.
l
l \
"
l'il l'i]
n. 1·. l'.t,,·t•ILw
111n
R.!SSEG:..·.:-1 lJr.U. ·i S'l' 1111'1 \1/:J>lt.'.l
Il•.!
.i fi'C..Il.fi' l '
'71
•
,\'flt/7.:r. 'flUI Wl 1 fJ1 '1 , ;,ii'H n~ 1: cìJut{. , Il./
·.
l l
'' ATTI DEL CONGRESSO DI CHIRURGIA DI GUERRA, alcune copie di questo interessante volmur: {pa~m. ì0)2 con illnstrazioui, prcz.t:o L. 600). Sonu ancora Ui<;ponibill Hi\• ol:~er.,i nl
~ (JU,ru;alc: ril Molici1r:c
Militare , - Ministero Difcsn • f sercilo - l{omn
---~-- -
-~~-*--·--------
--'
-
TUTE IMPERMEABILI PER DISINFETTATORI
. ....
..
..,~
M l L A N 0 - FORO BUONAPARTE, 67
TENDE DA CAMPO COPERTONI IMPERMEABILI
ISTITUTO BIOFRRffiRCOTERRPICO ffiiLRnESE MILANO - VIA G. COLOMBO 81 - MILANO
Tutte le indicazioni del calcio e dello zolfo. stabilissime e perfettamente tollerate : CRLCIOTIOL E Soluzioni non provocano reazioni termiche. FOSFOCnLCIOTIOL Fia!e da 10 cc. e da 5 cc. per 1.1so endovenoso e intramuscolaTe.
JOOOTIOL
Terapia solfo-jodica; indicato in tutti gli stati p2tologici dovuti ad alterato t·icambio. Sono gli unici preparati organici di zolfo esistenti attualmente in commet·cio. Lo zolfo vi è contenuto in percentuale altissima ed in forma biologicamente attiva. Fiale da ~O cc. e da 5 cc. pet· uso endovenoso ed intramuscolare.
l·
Autorizzazione Min. Interni 700 /43
IN OGNI DISINFEZIONE CHIRURGICA E IGIENICA
•
S P AZ l O
D l SPO N l B l L E
,.
SOCIETÀ ANONIMA FAR~IACEUTlCI ITALIA G;RUPPO MONTECATINI
CAPITALE L , 6s.ooo.ooo
M I L A N O VIA PRINCIPE UMBERTO, 20
Stab.: SETTIMO TORINESE - MILANO
PRODOTT1
TERAPELTICI
~PEC lALlZZATI
ANESTETICI GENERALI E LOCALI VACCINI ATOSSICI STABiLIZZATI .VlONTECATINl PRODOTTI
PER
DIAGNOSTICA
.,l
,
o l
Estratto di fegato .lllassinaa JHU"«'zza. Dive.1•se t'oneenta•nzioni (forte, norm:~ ,le, debole). l'ohJill«' 1aaiuiuao ecD unico per tutte e tre fe concenh·azioni. ;\.J ti SSÌlllé'l <ttf.j ''i tà ent:Lf.OJUtietÌ(!ll.,
Via pnrentcrnlc : (liale da J cc. nel tipi : forte, normnlç 1 debole)
Via o•·nle: (sciroppo In flaconi di gr. 200) lnciic~Lzioaai :
tipo for·le: nell'anemia pcrnicios:~, nelle anemie per-
niciosiformi, nell'anemia mafarica, negli avvelenamenti c nelle insufficienze epatiche; fépo normale : nelle anemie secondarie (tubercolari, tossiche, post-infettive, luetichc), negli esaurimenti; tipo debole : nella pratica pediatrica e negli organismi adulti delicati.
iniezioni intramuscolari profonde. Una fiala al giorno, per i tipi normale e debole; a giorni alternati od ogni tre giorni per ii tipo forte. SCIROPPO : bambini : un cucchiaino; adulti: un cucchiaio (prima dei pasti). l 1
il
tipo debole: ~c: n l. 6~ liale J cc. tipo normale: &ca t. 6 liale J cc. tipo forte: sc:al. 3 fiale 1 cc. SCIROPPO : !Jac. dn gr. 200.
l\ LABORATORIO FARMACOLOGICO MERIDIONALE
'l Q NAPOLI - Santa Caterina da Siena, 30 - Telef. 5!820 - NAPOLI •
~·~-~~~~~~·~
!
l
l.
.A .D ISPOSIZIONE
x
BRONCH l OLJNA (A base di thyrnus nepeta)
Nelle bronchiti acute subacute e croniche CALMA LA TOSSE
SOCIETÀ ANONIMA
CARLO MAHGINI per l' industria degli apparecchi,
materiali, suppelleffili ed impianti ad uso degli Istituti Scientifici e
curandone le cause
Sanitari, dei Laboratori Industriali
Decongestiona - Disinfetta Libera le vie respiratorie
Chimico - Farmaceutici,
Nessuna cootrolodle:tzlone
•
Sommioislrablle a lulli, anche al lallanU, l?(rcbè non coollcne opplaccl.
ISTITUTO FARMAOOTERAPICD ITALIANO Rom~ - Viale Regina Margberila, 83
delle Farmacie, ecc.
PAVIA VIale della Libertà, 11 · 19 Tel. 8·47
C/C Po~lala 312118 - IIILlliO · Ttlagt. . IUIGINI-P~Y1!
DISINFETTANTI CHIRURGICI
''ClllflROSil,, a ba~e di eosen:e veRtlaJi 'italiane ............................ """"""~-..,.
Citrosi1 alcolico : Incolore e coloralo (da usare puro). Per la dìoin(ezione delle ferile, per le medicazioni e per In preparazione del C.lmpo operatorio in sostituzione della tintura di jodio. SapoCitro~il: (da ume diluiLo come da
eltchella). Per b(~dislnlc:ione della pelle c delle mucose ; indicilto in ostetricia ; per la disiolezlooe dell~ m ani del Cbirurj!o.
(.\itroEtil · Dtainfellanlo ane3leLioo (io Dale como il Cloruro ti'ELilo). Per pronto soccorso, odontoj ntria, trau malologla, prima di compiere e dopo i!segulte le Iniezioni lpodumicbe. _ _'I?,i~M:dc rc: lt:!_l~rdfura c saggi
U. F. A. Uuiouo Parmnt~cntic.;l. Affini H 1\. '·lii,Uill • l l l \llltii'AilhlfE, 16 - '1'~1. 117-l hll ~tllhlllououlu " nru~ltorlo (llllnuo)
SPAZIO OISPOntBILE
ANNO 9 ~0 • FASC. 2
GIORNALE DI MEDICINA MILITARE PUBBLICATO A CURA DELLA DIREZIONE GENERALE DI SANITA' l\IULITARE
ACC.\DEM I \
111 ~·1 Oltl \
l 11~(.1.".\RTE S.\:-IJT,\RI.\
LA FOBIA DEGLI AVVELENAMENTI NEL MEDIOEVO E NEL RINASCIMENTO
Il 111czzo rdat iV.Itllcntc pil.1 facile per sopprimc.:rc un nemico, senza affrwHarlo dJrettarnente con le armi alla mano, è '-luello di uccidcrlo avvelenandolo, tanto piLI che con tlu csto mezzo di soppressione sul:Ydola l'autore del vcnclìcio lllohe v0lte rimane 11asccsto ncll'crnbrJ, c pu<'> così essere meno :.•Jggcllo ati cs~erc colpito dalla giustizi.! degli ucmini. li timore lJllincli dcll'avvckn.unento " a quo rc·gcs f'l prelati d odro.ri t·,ruc·rc dcbenl "• ccmc dice Pietro d'Abano nel suo "Dc· f'cm:nù "• costituì specie nel medioevo c nel Rinascumnto il pitl gr.1ndc mcubo, che abbia :tssill.•to la mente di re, pr•ncipi, per~onaggi politici e eh gr:mdi esponenti dd commercio, i qunli fCr la lcro pcsiz,one dcvat:1 avcv:mo ncmin palesi o nascosti sempre p ronti a soppnmtrli. Questa preoccupazione de ll'~1 vvc l en:mH.nto Jìnì coli 'a~surgerc, st.trci qu.1si per thrc: ad uno stato morboso psichtco di fobia, tan to pltl che forme ~tr.tne eli merLi improvvise od avvenute in ccmplnd io c delle lJllali l.1 scicnz:1 del tempo non arrivava a d:tre un.t glllsto sp•egazione, veniv.1no .tcl :1vr.tlorare quest:t crcdenzn sia nel popolo ccmc .mcht negli stessi medici, 1 l]U:lh finirono coll'attribuire all'azione di una potente sosr:mz::t venefica ciò che invece unn mancata od crratn dJagncsi non a\'e\'a fatto !ero giustamente comprtndere. Impo5sibik infalli per 1 s;m•tnn cl'.dlcr.t adtltvenirc, con i mezzi d'inclagJne pesti :1 loro disposizione d.tlh scien?a, ad una di.tgncsi th morte quasi fu lminante per appendtcite con perfor.,ztonc, per rottura Ji una gravid:mzn tub:ui :~, per ·uker:~ gastrica o g:tstrcduodcnalc perforatn•. Qu.de s:~nirario potevn a llora diagnosticare un a p:~nc rcat ite (ulmi nan te, un caso d i trichin i.tsi che potC\':t prcdurre la morte in uno o due giorni con sindrotnt· di atroci dolori muscolari ? Dove le morti in persone nffettc dn m:tlatrit: croniche da alterato metabolismo, morti avvenute in compenclto per com:~ urcmico o di:~ beiiCO ? Che cosa ai s:mJtnri d'allora rimanc,·a d:t pensare. CJU.mdo una giusta di~tgno.~i era impossibile nd cs~crc formulata p<:r le morti da anemia grave
per l~ucemia, per i morbi di Hoclgkin c di B:mti se non ad un caso di :w\'clcnaroeoto ? Il sospetto quinJi di morte causata da propinato veleno finl coll'essere }-'JÙ che ragionevole; tanto piLt' cbc era divenuta di dominio pubblico l'esistenza di persone in possesso. di spc.ciali droghe segrete, manipolazioni atte a prcvocare in poco tempo la morte c dalle qu~tli era possibile attenerle con un adeguato compenso, tanto che chiunque volesse poteva, con relativa ~i curezz::l, disporre della vita di un rivale o di un nemico. Questo stato .ii cose lìnì per divenire quasi abituale, tanto da nor attirare più speciale consideraztcnc alla gran massa del popolo. In conscguenz::t persone ùi una eccellente condizione sociale c finanziaria, di alti gr:~di nella carriera ecclesiastica, di profonda cultura, ed :tltri ancora ìa cui nobiltà ::tvrebbe dovuto far pensnrc ad una innata gentilc.zz:t di cuore, vennero sospettati, nel gil!dizio delle m:tsse, capaci di servirsi di questi (ab. bricatori di tossici, per potere con le manipolazioni da questi composte compiere i loro propositi c sopprimere coll'~vvelenamcnto coloro che costitu1vano un ostacolo ui loro progetti di ambizione, di grandezza e di vendcttn . Se di:lroo un rapido sguardo alla storia .de]I'Itnlia, del la Fr:mcia, c delle <tltre nnioni d'Europa di quei tempi, quante morti di eminenti personaggi gìi storici ed i cronisti hanno attribuito al vencli.cio ! Dal secolo XI al XIJI troviamo registrati morti per veleno i seguenti pontefici: il tedesco Grcgori('l V, Clemente II, Vittore III, Celestino IV, Urbano IV, Innocenza V (1267) c Benedetto XL La critica scientifica moderna lha .invece escluso quasi con certezz:t per essi questo genere dt morte. Giovanni XXII, che nel 1264 tra sìato attentato nella vita mediante avvelenamento, pensò prerounirsene ottct ~ cndo, come dice Gualino (1), dalla magnanima devozione di Margherit:t de Foix << quel corno serpcmino foggiato a. mavu'co dii colu:l!o, c/1(: si rcputaNI J/Curo specrftco contro le l!eneftc/u: insidie ,, ed' Ugo Geraud, vescovo di C1hors, che ricorse a gravi .pratiche magiche per sopprimere il Pootelicc, venne il I3 luglio I 318 abbruciato vivo e le sue ceneri disperse nel Rodano. La voce generale vuole che di veleno morisse Urbano VI (1389) e poco dopo di lui il suo coppiere Pincern::t, addetto all-'assaggio dei cibi e .~elle bevande ddla tavola pap:tle. Alla fine del secolo XV, quando l'esercito francese di Carlo Vlll oc~..upò Napoli e tra i soldati si sviluppò un'epidemia di tifo, Luigi Dclgado n~ ·· La lo::nnn Andalusa )) racconta dhc furono avvelenati i pozzi e che fra l soldati che bevvero di quelle acque vi fu un:t grande roorìa. Qui le morti per tifo petccchialc furono attribuite ad ipotetico avvelenamento ddle. acque: Nel celebre processo, così detto ·dci cardinali, sorto Leone X, GJ~vanm Battista da Vercelli, medico del cardinale Petrucci, uno degli imputau, che .IHcbhe dovuto essere slalo assunto al grado di chirurgo del Papa, fu accusato
99 di aver vo~uto,, spi nt?vi dal Pe?'~cci, avvc.lc~are il Pontefice nel medicargli b .fistola dt cu1 soffnva. Benchc d Vercelh SI proclamasse innocente durante il processo e durante tutta la strada qoap.do fu condotto al patibolo (!), pure fu impiccato e sqùartnto. L'epoca dei Borgia, quando in Roma regnò Alcss:mdro VI membro delb famiglia sp:.1·gnola dci Lenzuoh invisa ai Romani e goyernò suo figlio Cesnre, il duca Vn lcntìno, è rimast.t celebre per b guantil~t di avvelenamenti per mezzo dei quali il Pap:t cd il Valentino si liber:JV::mo dci loro nemici. L::t voce popolare volle che avvelenato morisse pure il Pontefice, mentre Cesare Borgia si salvò per mirncolo dalla stessa morte d::tta h sua forte tcmpr:1 e la giovane età, dopo essere stato intwicato. :1vcndo per sbaglio bevuto 1dcl vino avvelenato prepnrato per :1ltri in una cena fatt::1 insieme al papa nel mese d':-tgosto nella v1gn;~ del cardinale di Corneto, ovc erano stati invitnti. La critica moderna ha ritenuto invece che la morte di Alessandro VI Sl:l :wvcn ut:t in seguito ad infezione mnlarica a forma perniciosa. Cl1i non ricorcb la celebre acgu:1 tofnn:1 e quel veleno di azione rapidissirn:I clhc vcniv:~ spalmato negli incavi di un disegno :1 bulino esistenti Sll di una sola faccia del coltello col quale si tagliava una mela, della quale poi si offriva alla vittima la metà venura :1 cont:~tto con h parte avvclennta, mentre l'altra metà era mangiata impunemente dall'individuo che ccmpi,·a l 'opera c..lel itruc.sa c che si era così preparato 1;n alibi prr provare la sua innocenz:1? Nel sttrcrnbrc del 154 r Paracelso moriva :~vvcleoato nell'austriac:~ Salzburg. dai suoi nemici secondo il racconto di Osvaldo Croll, r:tcconto :1 cui molti credettero. Pu necessario che 13 leggenda venisse con fondamento sf:ltata da Libau nei suoi, << Pri·nc1pl scientifici della• m'agìa paracelsirma ''• Se dall'Austria passimno in Francia, senza ris::dire molto in alto nel medioevo, possono essere l}UÌ ricordati i non nascosti proposi ti che i! duca tli Borgogna Filippo il Buono tenne pubblic:uncnte in occ;;'lsione della morte dei due Dellìni figli di Carlo VI. Lefèvrr de Saint-Remy nelle sue u Memorie n non lasci:1 alcun dubbio sulb certezza avuta :1 1l or:~ in ogni ceto di ·persone che i c..lue principi fossero stati :~vvcl cnati . Nel secolo XV era di uso corrente il servirsi di questo mezzo per sbarazzarsi dei nemici, tanto che Filippo di Comines nelle sue •< Memorie" (libr. VIII, c:1p. IX), raccontando la ritimta dell'esercito di Carlo VIII che precedette la battaglia di Fornovo, si stima fortun:uissimo di aver potuto Iraversare l'Itali<l senza essere st:~to avvelenato. In queso c:~so, egli dice. •< f{//r/. rm•"fcr CII l' !Jomu:ur des Jta/ien.r; Cfll' 110/tS 11 r/UOJU poirrt ti'OHUè qu'i{s aÙ:JJt flj,~ de mtl poison, et s'ils l'ewsent l'OII!tt faire à gmnde pdne Ù :JJI fat 011 sCNt garder en ce poyrrge >l. Ma ne] secolo seguente l'opinione dci fr:mccsi sugli av\·cl.ennmcntj cam1
(J) I'Jf1'A.O C-\t•I• \IU'>"J ; Giù:'clllm' R11tti.sru 1lt1 r·, ru•lli .,ijilniutra tqr~tlrffiiO sutto [,('ortt: S
tlno ,lcll'l>tnuto St()rico lt.tllllllO dell'orte soiHt,rm ''• ~ nno 1°, 1 9~1.
t n tr Boll.:t...
IOO
bi~ del tutto in riguardo agli italiani. Infatti gli scrittori ct diconochc fu pro-
l'no alla Corre di Francia che si ritrovavano qltCstc abitudini molto spiccc per liquidare le persone, abitudini im pinntatcvi da una regina scn~n scrupoli ed jtaliana di origine. Inutile qui rivangare le terribili presunzioni che annebbiano la memoria d i Caterina dc· Medici c discutere la parte attribuita a questa principessa nella morte di Giovannn ci'Albrect e di tante altre persone. I sospetti s1 radicarono talf1:1Cnte nella mente del popolo che l'accusa venne formulata ad ~lta voce c senza dubbio alcuno. Nel 1575, essendo morto a Nimcs il Mansciallo di Dampville et d'una febbre orig,uata. da veleno >l venne messo per rappresaglia sotto stretta sorveglianza il Maresciallo di Montmorency, allora l'rigionicro, c gli furono tol6 i suoi feJeli scrvitori. Pierre dc l'~toile racconta nel suo giornale che il Maresciallo per questo fatto, ritenendo vicina la sua fine, fece sapere alla Regina, clhc (\egli ben comprendeva. cosn si volt•sse fare di lui. Era quindi meglio che ella mandasse al pirì presto il fnrmawtn dt:! ~ignor Cancelltere, che egli prenderebbe tutto ciò che questi gli mm:bbe datto ,•. La fobh dell'avvelcnnrnento continuò in Francia fin dopo
la rivoluzione del\'89. Nel secolo XVII si scspettò che Fouquet avesse avvdcnnto il c:mlin;-th: M:1zzarino, sospetto· che però poco dopo venne n'lesso fra i racconti irom;-tginari. Sospetti si ebbero anche sul Cavalier d'Effint c sul suo Si~:,rnore il Delfino Filippo ·d'Orle:ms, fratello ùi Luigi XIV, nel presunto avvelenamento di Enridhetta ,d'Inghilterra ultima dei figli di Cnrlo I Stuart ed il cui nome è ricordato in unn via delb City di Londra. Nel secolo ora ricordato i sospetti d'avvelcnnrnento in Fr:mcia divennero talmente generalizzati che nel 1679 venne jstituito nell'Arsenale uno ~peciale tribunale per giudicare su guesto genere di delitti, tribunale terriLile innanzi al quale non solamente ccmpancro Brinvillier c b Voisin, ma furano citati a comparirvi b Contessa di Soisson, la M:-~rchesa d' Alluye, Madame dc Polign:u.: , il Maresciallo de la Fcrté c wnti altri . 11 timore di c:s~crc avvelenati era t:-~lmcnte grande, che Luigi XlV morente per gangrenn !i<.nilc d\tn arto inferiore (17r5) volle che un tal Brun, che aveva portato al Re nn '\Uo elisir mir;-tcoloso c con il quale il sovr:mo sarebbe guarito, lo donssc prendere coli st<.sso t>rima che d rimedio fosse usato sulb Sua persona. Infatti il Re prese u-n 'c ra dopo che il Brun lo aveva sorl~ito c si cm const~ lalo che nc:-;~lln danno <Tli aveva prodotto. Si comprende factlr:nentc come per ti Stì~pctto terribile e la jJrccccupazionc di ttn pcssibilc vencficio i più potenti Signori abbiano scrnpn.: preso le maggicri preoccupnzioni per sottrarsi :1d un pc.ricolo continuo ed' alb min:~ccia nnsccsta di tu tte le ore. I mcz7.i che i m<.dJcvali c gli ucmini ,d'cl Rin:~scimento avcv:mo a loro dt~posiziollc per prtscrvarsi dagli :wvelcnarnenti presunti o rea!~ consistcv~no JJcll'cseguire scrupolcs:uncntc le pr:uiche profil:tttichc o wr:-~uv~ prescntt.c m·lk opere di tcssicologi.t, di cui molte, pitt che Jci veri trattati, erano Il~
lo
IOI
bretti scritti per coloro che continu:uncnte telllC\'ano di poter essere Jvvclenati. Fra i rimedi prescritti molti erano di natura magica con risu l t~tto nullo , (• solamente suggestivo nel caso di solo timore non fondato di un possibile · a\'Velenamento. La princip•• lc prescrizione preventiva consisteva nell'assicurarsi, prima della loro ingcstionc, che tutti i cibi c le bevande che dovevano c~sere presi durante i pasti non fossero intcssicati c ciò mediante i così detti assaggi, clhe i regnanti cd i potent:tti fnccv:mo cscgutre da persone dc!l loro seguito o alle loro dipendenze, particobrmentc :tddctte a quest'ufficio e con le guai i prove mediante il gusto, l 'odorato ed anche col pericolo della loro stessa vit:t dovevano sincernrsi che gli alimenti l:!rovati fcssero o meno intossicati. fn quanto ai rimedi curativi :~d avvclcnamcnlo ;n·venuto !a m<tggior parte di t.]Utstr aano di nione nu'lla o pochissimo attiva. Fra questi mezzi il più dlìc:tcc, se eseguito in un primissimo tempo, per vt.lcno introdotto nello stomaco, era d vuotarlo del contenuto mediante Fcmctico c con l'uso di gr:~ndi (ltunll!à dt acyua tiepida rucdic;~ta, mezzo con il quale - pro,·ocando lo :.titnolo cd il consecutiVO vomito - si otteneva 'llna ,·era bvand:~ gasLrica. Questa pratica oggi pil.r ropiclamcntc c con minori sofferenze si pratica con l:t snnda gastr ica. In <.Juanto ai mcdtcinali usati per combattere 1'.1Zione del \elena o neutralizz:trnc gli effetti, pochi erano quelli nconosciut1 .tlli allo scopo, mentre la maggior pnrte c;rano an(stetici cd ipnotici, che calmavano solo i Yiv!cnti dolori provocati dall'ing<.:Hionc dcUa sostanzn velenosa sulb mucosa gastrcintcstina lc. 11 risultato della cura in casi di ;JV\clc:n:rmenti gravi era, come detto, del tutto nullo cd il paziente, rn.1lgr.1do il tratt.rmeno, roorh•a in brc,·e tuupo. Esaminiamo tm poco più particolarmente questi mezzi usati. I trattati di tossicologia, nel periodo di rempo di cui tr:rtliamo. (urano letti con avidità da tutti coloro che tcmc\·ano di soggiact re :.u.l un.t mort<: violt:ncn per venefici o c custoditi gelosamente insieme .1 tutti quegli oggct11 di naturil magica le cui virttl cr:mo ritenute di effetto scv•:mo per neutralizzare l'nione del tossico cd il cui a.:quisto era costosissimo. Qua5i tutta ln l eneratur:~ di tossicologi:t ,ddl'alto meuioC\'0 ~ co.~tituita d.t llucllc operette che v:mno sotto il nome di ipotetici autori t.luali E,·ax e Chiranidc c d:ti Bestiari, Erbari e Lapid"ri. Anche glt ar.tbi vi uettero un Luntributu abbondante, mi Ljll:Jic eccdlc 1l uDc T'mm/S" dc\l'orabo spngnuolo A\'erroc (Ici n Roschcl). Dal secolo XIU .ti XV primeggiano il" Dt: T'cnenù u di Ptctro d'Abano; i! 11 Dc mors11 vip{'J'rrt' ac synapismo li/;'c/lus )• eli Nicolò d.t Santa Sofia; il ,,De Vcnmi.s eorttmqru: rt:nu:dii.P' del fcrr:~rcsc Marrini;' i ÙlJC trattati di tossicologi:t del Guaincri e del ferr:tresc: :Sante Arduini da Pesaro e per ultimo nèl sec. XV viene il "Ltbcl/lls dc Vmenis •• di Fcrdin:mdo Ponzetta, mcuico c cardmalc, morto vecchissimo in Roma poco dopo i! gnndc sncchcggio del T5:27.
10::!
In pieno Rinascimento ed :mcora in quel periodo così <ietto del tardo Rinascimento troviamo un rifiorire di opere sulle sostanze venefiche e sugli avvelenamenti -da q'Ueste predetti negli scritti di Girolamo Cardano, deL lmceo napolet:mo Gi:unbattista Porta, di Girolamo Mercuriale, di Andrea Baccio e Leonardo Botallo (in un c:~so di avvelenamento per funghi velenosi). Nelb maggio~ parte di q~•esti, scritti·' specie. nei m~dicva'li ed in quelli <.ie~ secolo ~V rr.ov•amo ~uggento l:uso d1 oggettt ave~t1 una natura magica da1 ~r:m~es1. dcth te ~s.rms.», cggcttJ che, ~entrc offnv:tno una minore garanzw d1 az10nc, testJmon•avano al contr<~no b grande credulità in materia di coloro che dovevano adcper:~rl i, i gu:-~li ritenevano come articolo eli (cdc la loro potcnz:1 pc:r svelare la presenza dc.! veleno contenuto nei cibi c nelle be\ ande. Questi oggetti erano il corno del liocorno (animale favoloso (ero· viSS1mo) che in rcall;•. però era u.n c:mino ipcrt~ofico ne.\ narv:~lo, la cui polvere prodotta dalla rasch1atura str\'lva a nt.utraltzzarc 1a'l.ione del vclmo, il corno del rinoceronte o rnonoccro, le ccsì dette hnguc di serpenti (denti fossili di sgualo), gls occhi di serpenti (denti di pesci ganoidi (ossili) c crrtc pietre preziose c speciali. Di qui tu<lto un arsenale d'ist.ruruenti vai'Ì c di bizzarre aggiunte bttc a certi utensili, per le ljUali sarebbe mollo difficile lrcvarc una spiegazic ne al di fuori di LJUCsta credenza singolare. Gl'inventari clcllc antiche c.1se regnanti francesi ci danno notizie di Llllcsti oggetti che, monl:lti in oro cd in argento cd arricchiti di antichi cammei c di pietre preziose, costituivano dci ve.r:i oggetti d'arte, degni di essere conservati nelle r:tccolle ·delle Wnmfcr Kammem. Per il corno di liccorno, c'he si riteneva avesse la proprietà di sudare se posto alb presenza del cibo attossicato, ricorderò l'esempla re m;tgnifico montato in r:tme dorato esistente ne'l n.1usco dell'Accademia di Storia dell'Arte S:mit.tri:t in Roma, C.Jllello di casa Patrizi c l'altro dell'Antica Farm:~cia Pcsci anch'essi m Rcm:.t. Ricordo anche guello del tesoro della basilica di San tvfarco in Venczia. Degno ancora di essere ricordato il corno di liocorno che rtt acquistato da papa Leone X per 'Un prezzo altissimo, prezzo annotato nelle ~uc.. vacchctte o registri di spese personali, Abbiamo pill sopra d~tto de.l corno :-.erpcntino foggi:tlO a manico eli crltello donato al pontefice G10v~mn• XXII p•·r prcservarlo dagl. avvelenamenri. . . Le linouc dì serpenti surricordate molte vo1te erano numtc sopra un :.11ppnrto, m~tgio;tr:~\c opera di oreficeria speciale, che negli inventar~ fr~nc~s! prende il ncrnc di ,, !tmguier n, il quale veniva posto sull~ tavol.a cle. _Pnnc1~1 .ti ]10sto d'onore. Erano QO'rretti di una ricchezza fantastlc:J. Lt trovwmo ntordall mg\. inventari dibbLuigi d'Angiò (r36o), del Duca di N ~rmancl'sa (1 ;G3), del Due~• di Bcrry (r..p6), nell'inventario di Carlo V (r381), m quello di Clemente clt Unl!,hcria (1328), nell'altro di Carlotta di Savoia (r483) c mll'in,•ent.tru• dd t~.:~cro di Anna di Bretngn;~ (r498). Alcune pitlrc prc:1.iosc cd a'lcuni speciali marmi, fra i guaii il Diaspro
IOJ
sanguigno cd i ricordati denti fossili di pesci o-anoidi che ayevano speciali virtù come controveleni, erano montati su monfìi specie su braccialetti. Nel già ricordato inventario di Carlotta eli Savoia troviamo: r. ung brucdlet d'or garni de plusiettrs pierres cstrrmgrc contrc le vclin (sic), le quel (braccialetto) 011 11c snumit estimcr, pour cc qu'd y a plusias piC'rn:r contrc le ve/in (sic), don! il en fault une plerrc, et .\' "'' tt c/('sdites picrrcs jusquc au nombrt: dc //((it )) . Ma un mezzo più sicuro IUSato dai regnanti c dai grandi pcrscnaggi per ~·rescrvarsi cbgli avvelenamenti era quello delle prove per degustazione; fare ass::~ggiare cioè Ja spcàili persone di .fiducia tutti i cibi c bevande che erano stn·iti alla loro t~l\ola. Questo mezzo non solo fu in uso nel ruedicevo e nel Rinascimc.nto, ma ha continuato ad esserlo nel '6oo c '700 quando la fiducta r111l'cffetto degli oggetti rn:tgici, che rjvcf:t,•:tno i cihi c: le be,·andc attossil.oiC', vrnne .t dimimure. Fc.rdinando Ponzetta (:t t::•v.dlo fr.1 i secoli XV c XVI) nel ~uo ~o Libellm rlc- llcJI('IIir" così ricorda tlucsti assaggi olt•t cibr: " Timens 1/f!IIC:IIIII'i ''"'~' n/in Uti'r'f /w/Jrrr .raviton•.r rlll't .rocio.s fide/es t'l chcllfpc:ctos qui cogilr:nt r;nomodo 111/u ;mtrotll vd annci est comnJ.issa. fide i ip.sorum, qnvd .carpe .fa· l"'"' qui rprrmlf rt'/11111/CI'ari H. Anche fra le coppe in cui beveva il re e d1c :;crvivano :mchc per l'ass:tggio ve ne erano delle ricchis~imc, le quali .t\'C· vano come coperchio una tazz;t gr;mdc presso :t poco llll:tnto !.t coppa che clovc\':t scrvtrc ptr llucst'uso. Si vedano nella grande " C1 omca di Norimbc:rga " di Hans Schedcl le ligure del Re di Boemia che.: pruwnta .di'Imperatore la coppa per bere ricoperta détl suo recipiente per l'assaggio c quelb dell 'Elettore Pa'l.ttino del Reno che presenta ;-~Ilo o;tesso Imperatore i piatti con le pietanze per il pr:tn· zn dopo l'assaggio di rito. L'assaggio per dcgustnione era una operazione .tbbast.tnZ.t complicata. se praturto alla tavola dei Re, ma che in mancanza di semplicità offriv:t però almeno gar:mzic indiscutibtli. Consisrna, come J10 Jctto, a far gust:tre a diversi ufficiali tutte le pietanze, che dovevano essere servite alla tavola del principe, come anclhe tutte le bevande che questi doveva sorbire. Alb Corte dci Re di Fr:mci:t l'assaggio o prova delle carni o del pane, carne quello del s:~le c delle spezie si face,·a per mezzo di pallottole di midolla di pane che venivano stropicciate in località di,·crsc sulle cnrni preparate o che cr.mo cosparse di s:~lc c poi inghiorritc sotto gli occht dello stesso direttore eli mensa (rnaltre d'hotel) dagli scud icn della panettcri:t c, siccome nnchc questi ultimi volevano dal cnnto loro godere ogni sicurezza in riguardo all'assaggio, essi sottcmcttev;mo prima .1 qccsto esperimento i servit?ri che portavano i piatti. Lo sc:tlco o scudicrc add-etto al tnglio delle carni, qL•antunlJUC non ,., fosse obbligato, si sottometteva egli pure, durante il suo servizio, ad una specie di :.ssaggio in presenza del principe.
in LJUanto ::tlle bev~mde anche guestc erano sottoposte ad e.~perimenti analoghi. Dopo aver riempito la coppa del principe d~ vino o di acqua si versav:t un poco d'i questa miscela in una piccola tazza ed il coppiere (échanson) ne beveva il contenuto. Questa tazza era infatti chiamata tazza di prova. Nei grandi inventari reali troviamo il documento dell'esistenza di questo c•ggetto dal secolo XIV fino ad un'epoca relativamente moderna. A Carlo V di Francia (r38o) le bevande erano servite in un hanap d'oro al quale ne era aggiunto un :1ltro d'a:gento c..lornto, che doveva servire pe; b prova del liquido contenuto nel pnmo. Non solo gli alimenti liquidi c solidi ''eoivano sottoposti a queste prove, ma tutto ciò cbe H Re dòveva toccare durante il pasto: la salvietta, il bicdhicre, ed il tilgliere stesso coi coltelli, c tlJtto questo a mezzo di un personale abbastanza numeroso per rassicurare gli spiriti i più timorosi. Enrico III tU Valois ~ assassinato d:l'L monaco Cletnent, il L]ualc pcns<'> essere il coltello più sicnro del veleno ~ a tutte queste persone che lo garan· tiv:1no deU:-~ sicurezza dd suoi pasti, aggiunse il medico personale. Infatti nel regolamento gcner:1le della casa del Re, pubblicJto nel 1')82, si lcggt! la frase seguente: u Non Ji cambienì la qufllittì di uìno al Re, scn~a che due: d·t gli ufficiali adéetti al bicchiere non l'abbiano fatto (tJSagglare al mo mtdico, per vedere se è di suo gwto n. Perfino l'acqua con la ·qu:tle il Re si lavava le mani prima di mettersi a tavola era sottoposta :-~ \l ' assaggio. Questo grande (crimoniillc per le precauzioni da usarsi contro gli :lV,·denamenti dei cib1 e le bev:1ndc intossicate, ha durato in Francia inintcrrottJmente lino alla morte di Luigj XIV, che 'lo aveva reso di una complicnione incredibile. La morte del Re Sole, senza fare del tutto scomparire questo cerim oniale altrettanto fastoso quanto fastidioso, pnre vi portò un grande colpo. La Sllil vera scomparsa si dovette in Franci:-~ :-~lla Rivoluzione del1'89, mentre in Italia presso !c di-.'ersc corti cd'e\b penisola era da tern'po completamente obliato. . . La scienza moderna, col ricercare c diagnosticar(; le cause dt molte mort~ improvvise o quasi, hn fatto diminuire di molto la credenza popolare .ci:e ~ decessi dci potcnt:-~ti e dei personaggi altolocati avven~:i io queste cond1ZJCOJ c la eu i ca usn rim an evn sconosciuta dovessero per la p!U gran parte essere attribuiti :1 iJropinato veleno. La soppressione di un nemico oggi .è dovuta. pitl ~pcsso nd una p::tllottob eli rivoltelb munita di silenziator~, cd ~ regn:.mtl, s.e invisi chi loro sudditi, preferiscono abbandon:trc !:t rcggt:t e v1vere da pn·,·.tti, piullosto che perdere la vitn.
SISTEMA NERVOSO VEGETATIVO ED EMOZIONE Uuu. titUtt•t•t L)o:-. 1n. tm. ~c n. mul. ndl;, n•tr>J,
r. -
L'rroT\LA~IO Pl,jNTo NOD.\LJ: DELLE FUNZIONI \'EGET.\1'1\'E.
Alb XIV Riunione Neurologica internazionale (Parigi 193-+) AndréT•hom:Js, nfcrendos1 od osservazioni compiute da spcriruent:nori c neurochirurghi, affennava (cd 1! suo asserto rimane sempre \'ahdo) che tutto porta a considerare l'ipotttl:uno ccrnc un crocevia vegetati\ o di .primissimo ordine, :d t)llalc fa capo ogni esigenza vitale dell'individuo. Pertanto, le reazioni fisi ologiche Ji detta regione dc\·ono \'.tr.iarc secondo t richiam1, d'ordine chimico t d'ordine ner\'oso, che ad essa pervengono dai dl\·crsi territori del l 'ergan iMno. Alb rtgtJI.ttlon<.. ipotalamica dcll,1 ,·i ta \f:getatÌ\'a partecipa l'ipolisi, •hl.tlldPla, l:t tlu.tle, mentre mfluenz;t l'.tttivit.t c lo st:lto dj altre ghiandole t'JHit,crirw, for111a col diencefalo- secondo una C(mccz.;onl! generalmente nota n l :J<It,uat.J lllt insieme funzion;dmtntc inscindib1lc (sistema Jicncebloipofi~ario).
Va detto ~ubiLO, pc:rb, c:hc le ccnosccnu sul ccntrollo superiore dci vari nt:<uubi, della termorcgolazicmc, delle funzioni sessuali ccc. sono per lo più .tncor:t alb fase di ~chem i in via di rettifica c di ccmpler:uncnto. Rimangono sc.mpre, im·cro, mccrtczze circa l'import.mza c le mod:~lità della parteCipazione dell'ipcfìsi ai meccanismi rcgolarori in p:~rola, circ:t i rapporti tra ciascuna funzione ipotabl11JC<J cd i smgoli raggruppamenti ccl~ lubri. Nè ben chiarita appare l'importanza che nella rcgolazione iporalamica della vita vcgct:tti va compete, nspt!tti \\llll cn re, :lÌ centri si tu.1ti nella regione eu alle vie che la percorrono, provenendo da centri vegetativi pill o meno lontani. P:~rimcnti, non si può dire anc,,ra ben prccisat.t l.t parte spettante, nelle funzioni vegetative, all.t " scst:.nz.t grigia pcrica\·itnria centr.dc ,, (che l'embriologia e l'anatcmia ccmparat:t f.mno considernrc come l:t sost:mz:t madre, da cui derivano le altre fonn.•zioni nuclc.tri) cd :1 lJUcl 11 grigio>> in cui essa st continua nct \'entrieoli bterali c che l: stato studiato dal Rizzo (comunicazione, luglio r935, al TI CC'Ilgrcsso Internaztonalc Ji Neurologia; co· munic:1zione, 1939, allll Congresso lntcrnnion::llc di Neurolog1a) c da Roussy c Mc.~ingcr (lavoro :1tpp:1rso sttll.t Revuc ncurologiquc pcco dopo la prim:~ not:J del Rizzo). E poichè è dimosrrat.t J'csislcnz.t di connessioni, d1rettc cd indirette, fra i nuclei ipotalamici c l:t corteccia, sono Luttom in via di sviluppo le indagini circa un rcci_!)roco ,in[lu<:nzamento dicnccfalo-eorticalt:. E' sempre, poi, allo studio la questione dell'esistenza di centri vcgetativi <.orticali, b quuk non ha, finora, sicure basi anatomiche. Ad ogni modo, non mancano valid i argcmcnti per definire il diencefa lo c0mc una u centrale>' di raccordo e di di~tribuzio nc delle funzioni vcgct:~Ù \' C
106
(Ccrlctti), nella quale si collegano c si :mnoniz:r.:mo le (unzioni dci vari organi nervosi effettuanti, sp:mi nei ,·ari li\'clli dell'asse ccrchrn-!>pin.tle c nelle formazioni gangliari periferiche. Sui più importanti risultati sperimentali che dnno~trano l'esistenza di un contr{)\lo ipotalamico delle fun7ioni vcgetativc c gettano luci sopra i meccanismi ccn cui tale ccntrollo si compie, donò intr:ntcncrmi in seguito, qu;-~ndo prenderò jn esame le singole rc.1zioni vegetative dell'emozione: reazioni le qu;-~Ji riguard:mo l'atti' ità di v:tri :-tpparati, a cominci;-~ re da quello circobrorio, nonchè secrezioni ghi.mdclari interne ed esterne, alcuni settori del ric;m1bio. ecc .. Sicchè .•td t' itarc ripetizioni, passo ora a ricordare un gruppo ù'indagjni, sugli ammali c sull'uomo, che forniscono dati molto interessanti circ.t b parte speuan tc :tll'ipot;-~bmo nclb vita istintivo-affettiva. :!. - IPOT\L\:110 E \'IT\ ISTI~II\"0·\FFETTlV .....
Vn:t sinc:rome ò1 sp:n·emo-d1fesa è stata prm·ccata, nel g;-~tto ed in altri .m ima li, Lalb inccubz;one •del pHnssita ddb d urina (Cerletti; Roos e Koopmans), colla morfin:1 (Cerlett1) cvvero medjante il p:1ssao-o-io di una corrente alternata (Cederti~ Rccs c Kcc.pmans). /;)/;) l yu::~dri reattiYi ottenuti da questi AA. corrispondono alle risposte \(:gct:lti\'c c rnll5ccbri periferiche Descritte da J. H. Masserman nel gatto sottoposto alla eccitazione faradica dcll'ipotalamo: 11 espressione di furore e ~.li terrore. midri:tsi. erezione dci peli, iperpnea, unghie sporgenti, movimenti ccme per azzannare c per Iettare, ~cguiti, dc.po cessata l'eccitazione, da una fuga precipitcsa " · Il M:1sserman ha studiato, fr:1 l'altro, il vivace quadro p~eudo-affcttÌ\'O d:1 lui suscitato, pure nel gatto, iniettando solf::lto di stricr.ina Jirettamentc neJl'jpotalarno. Parecchie :ùtre indagini eseouitc su ;mimali, previ:1 ablazione della ccr" a vari l i velli, stanno a d imostrnrc la St:rr•:. trccia o J~:cercbraz icne con taglio ~·revalentcmcnte 1pct:ùamica della vita istintivo-affettiVa. RiccrJo. :~nzitutto, i classici esperimenti di Golt?. (1891), il c..1uale C'..sS(f\Ò che nel cane decorticata si avevano, per stimoli minimi, facili crisi emotive, acccmpagnate d:1 m:mifestazicni di attività simp:1rica. Pure in un cane dccortic:~to. il Rothmann vide insorgere accessi òi collera per un leggero gratt.lffiCntO sul dorso o rer la presenza di una .mcSC:t sul ll:IS~. . TI B:u·L\ ( r9::r8-34) .t'>pcrta nel gatto gl i crmsferi. ccr.ebrn.lt cd 1! talam?, l.:sciando intatta la r.lrle C.ludale cieli 'ipotnlamo. Gh anlmnh present~tno, 111 seguitO ad JrÌl:tzioni' CU :tnchc spontaneamente, manifestazioni di furore :JC· ccmpagn.ltC .t fenomeni ~imp.1tici . L'A. parla, in questi casi, di. l< finto furor<. " c non di .. collera .• , nrcnendo che \':~bbzi onc della corteccia non cons~.nt.l un.t ,, collera cusc:entc ''· Egli pensa, inoltre, che questo << finto. furore " sia dcnttr ncn .1d un.1 irritazione dcll'ipotalamo, ma nd una csnltaztrJne dell'.lttivit;l ipotal:un;ca ~ottr:llta al\n influenza inibitricc della corteccin. Aci
IOJ
un mcccaniRmo analc1go si p()trr·bhc, fc,rsc, :tttribui rc qudl'cccit;uncnto che. per scmrnini~traziorw ùi n:1rcorici cortic<~li (<..tcrc, paraldeicle, adnlina), com· pare, ialvolta, •prima della completa inccscicnza cd all'mizio del risycr:rlio. Si potrebbe pensare, infatti, ;,d una narcc~i dclb corteccia, mentre ~ono ancora eccitabili l'ipotalamo c: il fuHr; v·rchrak. Ma, asportando, nel !f<ltto. oltre ohc gli emisferi cerebrali c.~ il tabrnCJ, anche l'ipNalamo. ·l BarJ neo rilcv:~ pitl particolari espre~smni emotive. 11 Ranson osscr\'a che l'eccitazione elettrica dcll'ipotabmo d;1, nel gatto, ruidriasi, er<.zione d'cl pelo, aumento della pressione sanguigna. delb frequenza c profondità del respiro, arresto della per;stalsi gastro-intc.:'it naie c, poi, segni òi propagazione dello stimolo ~ti ccntn motori st;tn;Hic:: una .sindrome, insornm::t, di H ~avente-difesa )) d'el tutto paragcnabilc a quclb che ndl'a:1:molc suscitn la .presenza di un cane che acbaia (cfr. scpra esperienze d! Cerlctti, Masscm1ann ccc.); distruggendo, invece, una pcrzicnc dell'ipornl:uno situata dorso-lateralmente ai corpi m.'Ul'ltni!lari. si I-UÒ \'Crificarc $G:lnclenza e catalessia. Gli stessi fenomeni s1 riscontrano, per detta les"cne =rct:lbmicJ. nelle scimmie. Questi animali inoltre, usciti cullo stato di sormclcr-.za. non tc.rnano a presentare reazioni emotive, pur ncn mcstrando disturbi àell'intelllgcnza : appaiono liberi da paura, privi di sdvat.ichczz.a, facilmente mancggiabili . Il Ranson condude che la perdita delrespressionc rnicti; •. , ccnscgucnte :11la Jistruzione della porzione ipotabmica scpr.t nccrdar:t, sernbr:t dovuta ad un deterioramento .del mecc::miSlllo ipotabmico concernente In ccorÙJOazionc c !:t integrazione dell'espr~ione emotiva. In tema di funzioni dcll'ipot::tlamo non possiamo qui cmew:rc ;;)cune importanti csservazioni fatte neIl 'ucmo. TI Grinker (cir. da Ccrlcui), stimolando cella ccm:ntc elettrica l'!pct .. lamo. h.1 potuto provocare, nell'uomo. uno stato ansioso ugual~ a qudlo di ctrtc neurosi: inoltre, manipolando, durante una ope;azicne. l'ipotabmo. h.1 \'ÌSto ccmp.trire un aumenta dell'atlivn~t mctcri.t. :~cccmpagnato da scns"' di .tnsictà c di paura. li Focrstrr ha visco insorgere reaz!Ont m:mi;tc;tiJ mcnrrc ope:-.t,-a suJI'iFct.tl:nno. Fulton c H:nlcy hanno o~scrvatc tre casi di cccit;m1entt" m.1nioco dopo ur. intervento per adenoma ipofisario. L'Aipcrs rifcri~ce di un uomo di 39 .mn:. meno per ter:ttcm:t dd Il l \·enlricolo, il l)Uale, un anno primn che si manjfcstasscra i segni dd tumort c::d in pieno contrasta con la personnlità c b condotta del passato. era UJ\'enuto irritabile, :t~grc~sivo, c:l\·illosc, testardo, irrag!onc,·clc. talcra cc-n altcrn:ttJ\'C di cccir:-cmmto c di tranquillità: nel contempo a\'C\':t dimostrato ir ettitudinc c.: negligenza negli affari, perdita dd la ml'ntcria. All'nlttopsia multò: chstruzionc clct più importami nucki dcll'ipct.tbmc : 'compressione dd t.tlamc. senza distn17-ione; non nltcrazicni dell.t ccrtcccia. D:tlla o~scr\'nionc di Ji~onlini cmozion:tli c del!n perscnnlità in prc~cnz:t di lesioni ipctnl:llnichl', come pure cbll.t const.tt.tzionc Ji un c~n l tnmcnto delle
108
reazioni emotire che nelle esperienze sopr~t ricordate ~Gol tz, Rothmann, Bard' ccc .) si verifì.ca\'ano in animali dccorticati o decerebrati a varie altezze, scaturisce Lluesta conolusione dell'Alpers: 11 l'ipotalamo può essere considerato come un'area :lltinentc alla espressione di Jca~ioni emotive, che ordinariamente sono vagliate c pesate dalla cortecci::t cerebrale, la quale esercita, di regola, una mfiuenza inibitrice SL~ r:1li reazionÌll . Parimenti, dette indagini suggerì· scono all'AI,pers l'ipotesi che le espressioni di collera, la grossolanità d'cl cmnportamento ccc., trovino origine ncll'ipotabmo; tutt:wia, l'A. osserva che i fatti non garantiscono ancora l'assunto. 11 Cerlt.tti, basandosi, fra l'altro, sulla subitaneità della perdita di co- ' scienza d1e si può avere nella scossa emctiva, mentre sono ìn o-iuoco cicè . b ' ' reazioni vago-sirop:ltiche rifktrente,sì sulla centrale. diencefali ca, come pure fondandosi su quelle eclissi di coscicnzJ repentine ed immediatamente irreversìbili _anche sotto. forti stimoli, che si verificano nell'elettroslhock, pensa che nel d1encefalo esJsta 1m ccrnmutatore dello stato di coscienza analogo a quello che agtsce nel senno, ma funzionante, per condizioni di eccezione, con prcntezz.a ed intensità molto maggiori. E riprendendo .le osservazioni e le tesi d i Ki.ippers, Haskovec, Camus, Hess, Breslaucr, Reich:u•dt, Rosenfeld, Kleist! Knauer cd Enderlen, conclude arnme.rtendo che la regione dienceblicn ccntenga " un gruppo di centri e di complesse vie afferenti ed efferenti attravt:rso le qu:1li yengono regolati i processi della co:>cicnza )1, intesa cl'me " una facoltà a sè, univoca, b quale in adatte circostanze ci fa sentire c r1conosccrc 1 diversi processi psichici >>~ L'A. aggiunge che l::t coscienza delle reazioni timopsichiche (istintive, affettive) e smnatopsichiche, per quanto Yiv:tce, non è di per sè scb n<::ttarnente ddìnitu e rappresenta, presumibill1lCOtc, la massima parte della cc.scienza degli ::tnimali superiori; ma si integra, nell'uomo, colla coscienza Je1 concomitanti processi intellettivi. Questi, d'altra parte, assumono il rilievo necessario per diventare coscienti, qu::mdo sono polcnziati. attraverso l'attenzione, dalla tiroopsiche (istinti, affetti), per la quale d P•ll semplice ~trtO conosci Livo comporta Ltn certo grado d ' interesse: che cosa è, a che cos,l serve, utile, dannoso, piacevole, spiacevole. CLn queste vedute vengono ad essere localizzati nell'ipotabmo non ~olt.1nto i meccanismi di espressione delle emozioni> ma a~che, e n.on s.enzn .trgcmcntnion;, l'e<>perienza interna di esse, qt..:.ella che ti CerlettJ chwma !1111 ocos cù: nz a. Quuùtltimc A. com·icne ccll'Aipers che la sede delle funzioni di espressione c di esperienza subbiettiva delle emozioni ncn Jebb:~ essere ~osta nell'ipotabmo ccn eccessiva demarcazione e, !?er guanto riguard'a alrocn~ la smdrcmc obb tettiva, non esclude, data h sua complessità, la co~panectpa zionc di crgani nervcsi c(fellu:mti f-ÌLI lontani. Già nd. 19.:!0-::!I tl Buscnmo ~ostcncv:1 l'im portanza Eondamcntalc dci centri nervos1 c!Jencefalo-roesenceialici per l:t rcgolazione dci meccanismi vegeto-emotivi. Cosl il Salmon dclimiL:l il compito del diencefalo nell'emozione: i
109
nuclei ipotalamici, pc.i loro iutirui n,pporti cella corteccia c col sistema endocrino-vegctativo, costi tuiscono centri molto importanti1 di riflessi emotivi ma ralgono soltnnto a rinforzare il tcno degli stimoli emotivi che :1d eJsi pr~ven gono dalla corteccia. Roussy c Mcsinger, mentre ricordano la capacità dell'animale dccorticnto di presentare reazioni emotive c specie quelle del furore (v_ espenenze sopra riportntatc), not:mo che il tabmo è atto a determinare associazioni complesse c va ritenuto atto, :1nche, ad u un cerro ccmpito psichico "· D'altra parte gli AA. mettono in rilievo l'esistenza di un dispositi\'0 anatomico scnsorio-talamo-cor~ico-vegetativo sovr:tpposto ai dispos·tivi scnsoric-talamico c scnsorio-ipotalamico. Roussy e Mosinger perciò pensano che i] processo psichico c quello vcgetativo possano essere contcrnpcranei. Voglio :1ggiungcrc che, in :dcuni casi, !a reazione emotiva ri~lra erj dm temente secondaria ad un urto di origine corticale: p. es. allorchè questo è costituito d:~ un':mgosciosa ricvccnionc di un ricordo o dalla semplice idea di un pericolo che possn sopraggiungere dal m:>ndo esterno. Ciò non cscluclc, naturalmente, l'importanza che nclrcmozione spetta al diencefalo, per quanto riguarda ]:~ genesi Jelle reazioni vegetative e di :tlcuni quadri primordiali che ripetono attività istintive c che si ,·criticano, come sopra :1bbi:m1o visto, :-~nc h e in animali deccrcbrnt1, m.1 con ipomlamo, almeno in parte, conscrvnto. Dovrò occupanni, in appresso, di stimoli c di t1uadri emotivi \'ari, nonchè di modalità reattive individuali di fronte ad uno ste,;so stimclc. 4
3· - lPOTALAMO
E
SINGOLE
RTcAZJONI
VECJ:T-\TI\"E
DELL'E.\tOZIO:-.""E.
Tunn& cAnmo-VAS<.OL\nJ.
Per un urto emotivo frctluenle è una risposta cardÌC'-\\tscciJre rachicardica ed ipcrtensivn; ma non sono rari 1 casi in cui si verific:mo fenornt·ni cpposti. Parimenti, nell'emozione pub a\'Crsi la ccmpars:t dt extrasistoli. K:-~rphts c Kreidl (1), colla eccitazione elettrica tli un 'nn:a ~ituara fr:1 tratto ottico cd cculcmotorc ccruunc, laterahnente :-~ll'infundibolo, ccnst.1tarono un complesso di turhc 'cgct.ItÌ\'C, nel qu~dc un aumento delb prt'sSJanc :utcricsa lìgura\';t insieme :t mel ti allri fenomeni: t:tchic:trdi.t, midriasi con esoftalmo, ipersecrc-~ione •l:tcrim.tle, saJi,•:trc c surdoralc) inibizione della peristalsi, contrnzioni vcscicali . ccc.. Van 'Rogaert, coll.t cccirnzicnc btcrc-ipofis.tri:t Jd pa,imcnto del TII t r) K:u plu, c.. l,r.. ull .l'CII\Wfil .ti crHpu .uht tl..tmt..:n ''' Lu\~ a fcnnmlna cl.a lor;-. ''"'1 \Jti dercr· mm111tl01 <timCJh o lt·•.ioni ndl'~rr~ \U IIIIIic~ta. Ulror.,ri indagoni dt uhri ,\i\ . .lmlO<Irarono che il CC'IJ>II .lo l.uv> Jpjtltlotnt :o l mtcma , '"·'l'ir nnidale, m.o che furon~zlun• iporal.omod\e HJ!CtJth·c. a. dello nucko cnntol(ut. '''"'" on CJU~a ndb pot•duzionc dtll.. •mtlrume sprnn>.:nt•lc do ~~rplu~ c Ko·cull. Pcrtn11tu, le c<ptrocnzc th quc>ti 1\ 1\ . (,ulJc <tuah torneremo ptìr \Uhc '" sc:~:uitu) coniruu~ono ~cmprc il pUIIIO t li p.1rtt•nz.1 delle 1 i<crchc >UIIc funt.ioni VClJcl~tiw dd tlocn.:cf.\Jo,
110
,·cntricolo, osserv:tva, nel cane, ·una considerevole ipotcnsionc a1·tcriosa senza modif1cazioni dcll' atti vi tà card iacn; stimolando, i n vece, la porzione ante- 0 retroipofìsaria del pavimento del III ventricol'o, osservava, costantemente, una ipertensione che risultayn priva di rapporti con aumenti del volume sistolico o coi conccmit:mti fenomeni convulsivi e che si accompagnava, dapprima ad una bradicardia c poi ad una spicclta tachicardb. Nelle esperienze di Karplus c Kreidl ed in quelle di Van Bogacrt, la renione ipotalamica ipertensiva si aveva eguaiQ1ente dopo estirpazione dell'.ipof.isi e dei surreni~ . Natur~lmentc, questo b~to non_ vale a~ escludere qualsiasi partecipazione ti! dette gluandole al meccamsmo dt supenore controllo d'el circolo. Per qu;mto riguard'a l' ipof.isi, ricordo cbe si è :unmessa un'azione del suo principio ipertensore sui centri ipotalamici. Ma Van Bogaert afferma che « la secrezione ipofisaria cert~unente non 1·cgol:.l la vasomotilità generale per mezze d eli 'i.pot~tla.111o )) , non avendo ~gli ottenuto, nel cane, una reazione ipenensiva, iniettando pituitrina nel III ventricolo o nel pavimento del Ill vr.ntricolo. Da questo esito negativo, anzi, l'A. trae il sospetto dbc nell'ipotalamo non esistano centri ipertensivi, ma solt:mto vie che conducono siffatti impulsi da centri soprastanti (1) a centri bu!bari _e midollari. E la pjtuitrina, iniettata lontano dai centri vasomotori, diverrebbe probabilmente, inattiva prima di raggiungerli. Sempre secondo Van Bogaert, il principio ipcrtcnsore ipofisario agirebbe esclusiv(lmente e d'i rettamente sui centri vasornotori bulbari, polchè, 1uiettando pituirrin;1 per via sottoccipitalc, egli h~, ottenuto un efft::tto ipertensivo anche dopo deccrebrazione fino ai peduncoli o distruzione dell'ipofisi e dell'ipotalamo col terrnocauterio. Serie obiezioni, insomma, yengono fatte alla tesi, secondo la quale, in anal.ogia con quanto si ammette pel principio ipofisario antidiuretico (v. appresso: poliuria emotiva), il principio ipertensore dj detta ghiandola esercì tcrebbe un 'azione sui centri ipotabrnici. . ., N on m'indugerò oltre sull'intricata e non risolta quesb~ne, _tan_to p1u che in tema di risposte ipertensive ed urti ,psichici, delle quali qu1 cl occupiamo, m:1ggiore in~eresse prese~t~ quanto è onn~i acq~jsit~ circa la parte spett:mLe alb secrezwne· adrenabmca nella rego~aZJ~ne del _c1rco~? · , Ho già accennato che l'ipertensione per stunoh portati _s·ulllpo~a,larno e stata ottenuta in assenz:-~ non soltanto dell'ipofisi, ma anche de1 surrenJ. ·Dcbb~ ;1grrilmoere che l'esclu sione funzionale dei surreni non altera nc,ppurc I t...h :;:, . · cere • ·b r,a· l·c cl'1 111 ~ 10 c• di .~nso• l'irri1 1 l Il L~andorll-r lo.a v><lt• doc. nel ..,uo nnv.JI•l olc ll.1 corcccca3 _ Il 1 · · tlcl1:t "' '11:1 • pane centro l c, · prmoc.\ · · ~na. ·'"''b'IZ ' o.nc. • passC""Cr:l uc a c .·~mnc ,Jd g/o/•ur p.lllt,/11!, c '•JitC>c oo · · una• "'PII .t'ZIHIH:,' un ~tumt.nto cl L!1L• f\rl.:!o,\Onc (c1u.: pcr,lstc :mc1te· co Il·.1 rcsp•ra·••onc ~., •·orufiCJ~Ic) . , spesso • · ·. . 0•1 mn1n,J··• coon ltgga-rn L~Oft.olmo, • c:olvalca 1pcrg1'acCill ·l:l e g 1•cmun.o " confronto do questa rCJlCrll d l •· · nl· :tpcnmcn · 13 1'1. cn11•,, 'arr•·,.... caudato, c l'ttcnuu, ne Il ..: stcs:;c tfHl(1&ZlO •L#· ·, onc del nucleo . . . ùc:1 ,-lt1111tmm . l'i\ , è 1nolouo a pc 11,,1rc 1·1tc nel globus ptrllidus del Jr-! Llo SI vova un ampor• • sull'csoft:llmo e su 11 a t.• nte ccncrn c.Jp;u.. eh· ag >rc ~11lb prc"IQIIC', ~u lb 1c~p>r:tzoonc, su11 3 g•l'•c~AJll 'a·•·
"' "'
CJUCIl .1
f'lllil/11<'11
lll l •lal,t~l .
111
riflessi !>eno-cnroticlci ipcrtcnsori o ipotc.nsori (Nowak, cit. da Heymans c Bouckacrt; Heymans c Bouckacrt). Ciò non toglie che venga riconc.sciuto l'mtervento <h riflessi adrenalino-sccretori di fronte a gravi $<jllit!ibrj prcssori aortico-cnrottdei cd n stimoli molto jntensi (cmoz10ni fl dolon Ji particoiJrc violenza, shock ecc.) s1cchè parbsi, in questi casi, di <• crisi simpatiche d1 necessità 11. Parecchi anni fa il C:mnon constatò che sc;•ric.hc di adrenalina possono \ cnficarsi in conscr,ruenza, fra l \1ltro, delle emozioni. Insomma, nelle reazioni vcgetativc da traumi p~ichici, gli impulsi prcssori di origine i.potalam1cn diretta non pcssono concepirsi disgiunti da scanche di adrenalina c cioè Ja una funzione scactc.nn, la C.)uaJe, come vedrCIDo a proposito dell'ipcrg~ir.emia emotiva, t: parimenti contruìlata dal diencefalo. Per quunto rjgu:~rda l'influenza eserclt<lta d.1i centri neurovcgc.tat!Vl superiori sul riuno d'cl cuore, lho già accennato che Van Bogaerr, stimol:tndo il pavimento del III ventricolo, otteneva, m~icmc ad una ipertensionc, dapprima una diminuzione e poi un forte :~umento della frequenza cardiaca. La bradicardia era, ìn genere, di origine sinusalc e dipendeva da un'eccita· zionc centrale trasmessa lungo i yaghi c non da un rifles~o depressore :tort:co-carotideo, scatenato dnlla ipertensione. Infatti, 11 rallent:unento Jel ritmo m:mc:wa dopo vagotomi;~ doppia,_ ma non dopo resczionc ùc1 nen·· di Cyon e di Hering. Talora companvano extrasistoli, ovvero, imece di una bradicardia sinusale, si venficava una dissociazione completa aur!colo-ventricolarc. La m:ucata tachicar1dia, che seguiva a.lb fase bradicardica, era di origine sinusalc. Abbiamo visto :1 suo tempo che le Ol;lnifestnioni con cui si esprime !'emozione vengono precipuamente ,poste in rapporto con reazioni d:. parte dcll'ipotal::uno. Le esperienze ora riportate dimc.~trano che, stimolando qucSl:J regione, possono riprodursi spcrimcr.talmcnte, fra l'altro. quelle rnodificazioni del ritmo cardiaco e della prcssJOne sanguigna. che si v<:rificano neli 'emozione (aumento o diminuzione delb pressione arterwsa c della frequenza cardiaca; extrn-sistoli). Tutt:~via, per quanto rigu:~rd:~ la t:~chicarJ1a psichica, dobbiamo tener conto (come abbiamo già fatto .pc] fenoo1cno :ddb ipertensione emotiva) non solr:mto di •mpuls1 direttamente provenienti da npparecchi ipotalamici, ma nnchc di concomitanti scariche adrco:diniche. Queste, ad esempio, il Samn:m éhiama in causa insieme ad altri due f.ltton costiwiti dn unn diminuzione del tono <::trdio-inibitorc vagale c da un:t eccitazione dd simpatico c:,rclio-accelcraton:, avendo egli lronto che, nel cane, le cccitaz.ioni psicb-iche provocano un massimo di accelerazione cardiaca quando sono sezionati i nervi nortici c lJUclli d'cl seno c:1rotideo, un minimo ncll'nnimale totalmente Slmpntectomizznto c privnto dcll'innervazione vngnlc c:.rdwcn . lnvero, in non recenti, ma sempre im.portanli esperienze di Newtoo,
1 l ::!
Zwcmcr c C.mnon ( 1931 ), un aumento della frequenza cardiaca da emozione cumpariva in un gatto nel quale er;mo stati enervati il cuore, i surreni ed il feg:no. Tuttavia, C:mnon ·e Bncq ( 1931), proseguendo in indagini che particclnrmcntc riguarcl'ano la dottrina della mediazione umoralc de\l'eccit:uncnto nervoso, pctercno convincersi che detta accelerazione dcii 'attività cardiaca dipendeva da una sost;mza (simpatina), .analoga, se non identica, all'adrenalina c che, libcratasi per l'ecc itazicnc di prti clcll'ortosimpatico rimaste integre, pass:wa in circolo. Riassumendo: le reazioni cardi o-vnsali emotive si spiegano con impulsi (orto- e parasimpatici) che p rovengono da apparecchi i potalamici e che sono sperimentalmente riproducibili , nc:nchè con episodiche cs:tlta7.ioni di un'attività cndocn n:t (secrezione adrcnalinic:t), per la ljU:tlt: è accertato un controllo clicnccfaltco. Tali reazioni, come si è detto, spr.sso sono CO'ltituite da u11 ,1 t.tchicard t.t c d:t un aumento della pressione arteriosa; talor.t, invrcc, ~;otto rappresentate d:t extrasistoli, come pure da dimimt'l.ioni dC'lla pres~icmf' arte: riosa c della frequen'l.a cardiaca. Ecco un esempio d'i risposta bradicardica acl un urto clllnl ivo. S. F. donna di 42 anni COli nule d·i psicastcnia. In ltlSStT\':tzioni compÌ11lt• Jurantc due brmbardamcnti aerei, si rileva che la rrcqucnz:. l':mliaca dtsccndc dalla media abitu nh: di 6H a SlJ- ')6 p,., anzi: in un caso, \':t ptr hn•vt• tempo un po' al disotto ci'i so u l allor:t si verificano c:...tras istoli isolate. In ambedue le circostanze, cessato il pericolo, le pulsazioni ritorn:tno gradatamente alla fretlucn~a iniziale. Un sunplicc c hrc,•c a\l.trtne aereo offre l'occ:~sionc per constatare che i halliti diminuiscono fìno .t s6. poi, mentre il soggetto st:1 tornando alla calma, si ha, per contraccolpo, una tcmpor:tnea c lieve prevalenza dell'oncs impati co (75 p., in media). Ho eseguito un 'c~ pl ornionc del s. n. v. nell 'ora in cui più spesso r.:tpitav.l l'all.trme c quando, nun molto tt.•mpo prim:t, la donna ~!\·ev a crct!uto, j•Cr un momento, di udire uno scoppio lont:mo, si.ccbè non po~ev:m.o .essere ancora del tutto scomparsi gli dfclli dell'urto cmottYO. Dal gr:tftco st ~deva: A riposo cd in pcsiziont orizzcntalc, !:1 fr~quenza .del. ~~Iso osctll:l tra ulr·ri estremi di Go c 7:2. Questi notevoli sblzt sono nfenbtlt 3d un certo nr,ulo d, tcnsicne cmctiva tuncra rcsiduante, d:1t0 che nel soggetto, come .• hhi.11no vi•no, un urto psichi co pu<'> anche produrre ~ostum~ rcazi~ni or.to~;:l!lp:ttJChc. Nel corso dclk prove l>ucccssiv:1111e~te pr:ttte.tt~, ti p~rns1mpattco .t,'>lltn<.: un prcJominio costan te. lnf:ttti, 1.1 rc:tzt~m: orto-clt.nostn~tc~ prcsc~t~ un.~ nr.trvok .discesa della l:r<-<.lucn'l.:t cardiacn fra 1 due mov uncnt1, Jl Dngn!nl i: ma rcat:tm<"nl'e positi vo, il Cl:tutlc invertito; il rifksso p ilomotore m:mc.:~ ali.. Lt;mprt~sit. ne· <.lcl cucu llarc ed è mcJcsto al raffrc&kuncnto, lungo . t1 r.. d~tdc.; il dcrmr·graftsmo rosso non <lura più d'i 2 minuti, ma e p1·onusS11\ln 1: ll1 lfC.Ilr,,
L.t prcs~tc;ne <~rtLrio~. 1 • che nel soggetto si :~ggim, ordinari:tmentc, i~ lnrnn 11 t )O mm. dt Hg, non subisce importanti rnodilìcazioni per le nnc
113 ru.movrc rl'esplunt.:iom: neurovege~tiva adottate; per cffeuo, mn!cc. Jd u-.1um~t p~ichico essa cr.t appars:t (semplice pnlpnzione d'dia radiale) .tkJuanto dt· UllOUtta. St Lratta, inscruma, di un 't.., :Jcntc :tcc<.ntuazicnc, pc:r un urto emotivo, c.ii un ·assai modesta br:tdic>trdia :tbtill:tlc: :tccentu:~z.tonc che, talora, è seguita tb un:t brc,·e C.tsc di t.tchic.mlia rclatt\'<1. TenuE RESI'JR.\TORJE.
Le turhe rcsptratonc ddl\:mo~10nc yanno daiLtcccleramento .di'arresto ,!cJ resp:ro. Il v nmaner swz.1 fiaro" è camtteristtco tidt'i.ndividuo che:, imptcp.tr.ttCJ, \llbtscc irnrrovvi:;.mH:ntc uno ~>timolo 'iolcnto. L'tlt ttn~lwck. apphcaro da Ccrlcttt .dia kr:tpla per somttllton.:rc c ll('t.Jrt.m· ;tll.t Ml.t .tlllvità la s(cra i!ttinti\o-affettiva ccmpremle nel suo qu.t,!rn ~IIII•Hlt.ttlt.ll tul.t tunpor.IJle.t apnc.t, che va cC'n•mlnata come un.t re:tzione • c lttr•tl<. JltdljH 111kntc- d.dl<' convulsioni, in ,tjll.mto ~i ha egualmente quando .. , t.· pr 1tit .tl.t 1111.1 pn:vc•nttva n.trcost con etere h no a totnle nlascwmento di tull.t la IIHI'.VJioltlii';L Ncrt ,. J )agli w t, cu:Jt.u1d'o nel cane l'infulllilbulo, hanno ottenuto un t.dltnt.um:ntt dd rrllnr, rc~piratono nl un'.tsce:;.t inllucdi,tta del\,, pressione .trtcnm.t. Altrc t.·.peric.nzc, t:lt<Jl<.. d,d Tournay 111 unu swdio sull.t ljllt'stionc, dillHIStr:tnD cgu:dmcntc l \nfl ucnr.a Jell' i pc, la la mo sull.t n:gol:tztonc del rc~piro. Così, pct <.Stll1pto, lo Schrr.ttcnb:u:h ha VJ~to c'hc Jopn di~tru ..dcnr unilaterale dell'ipOL.tl.uno !.1 re!-pÌr.•z:cnc diveniva ptu lc.nl.t, ptù profond;t c meno sen-.ibilc alk diverse cccH:tzicm cstrin~echc. R:mson c Magoun h.mno osscrvnto che, nel g;ttto, uno .stimolo ndl.t porz10ne rostr.tlc dd t.tl:uno intbtsce la rcspintztonc, mentre J'cccitazwnc j ,O rtnt.t ~ull'arra qJotalnmica laterale c sull:l regione intorno :ti fornix accckra m.·l~atamentc· ti respiro. Kcller cd Harc ossc.r\·arono una p< ltpne;t tipic.t m gatti, nei lJU.tli la totalità ddl'ipotalmno era s ta~ separat.t dal mc.~cncefalo; c perciÒ supposero che, in qut.stc condizioni spcrimentalt, un sottostantc meccanismo dt controllo della perdita del calore si fosse liber:1to da ogn1 r.tpporto Ù1 coon.linaziooc rol contrç\lo della produzione •del calore situato nell'ipotabrno. Secondo LeT· ter e Gt inkcr, m b.1sc n queste essen az10ni porrebbero spiegarsi :dcuni ef(l' ttl respiratori che si ottengono colla eccitazione di certe parti Jcll'ipotalamo. Neri c Dagnini, in (re casi di tumore sopr.tcht.Ntt.tlico operati presso l'Istituto Ncurochirurgico di dc M:trtcl, hanno osservato chc trazioni dcll'infundibolo, clur:mtc l'intcr\•ento, Jnvano inuncJiatamcntc narcolcsst;t, respirazione a ritmo periodico, ipertensicn<.. arteriosa. Pur non essendo ancora consentito :wanzarc ipotesi troppo p.trticolan:ggiate in tLilla di centri \ cget:ltÌ\'Ì mcse>JdicnccfJiici, de"c nconosc~rsi l 'import:m~:t cht· spetta all'ipotal.tmo nclb rcgolazionc .superiore dt:lln funzione
II~
respiratoria, funzione la quale partecipa alle varie reazioni vcgetative suscitate dall'lmozionc. TuRBE GASTRO-ENTERICHE E SAL1VAR1.
Sono ben note. Wittkowcr ha ricercato come varino l'acidità, la quantità e b durata delb ~ecrezionc del succo gastrico sotto l'influenza della paur:t, della collera, del disgusto, della gioia, della tristezza. Ed ha visto che uno stesso stimolo cmotjvo od una stessa turba affettiva possono provocare, .in un:t medesima persona, roodificazioni 1n senso vnriabile d'a un giorno all'altro; viceversa, turbe afftttivc o stimoli emotivi ·diversi possono prod'urre, in uno stesso soggetto, sempre egu~tli alterazioni del succo gastrico. Wittkowcr c Pilz trovano inoltre che, in dette evenienze, pnrallelamentc diminui~cono od aumentano la saliva cd il suo contenuto in azoto c rodnnati (soiEocinnati). Non v'è bisogno Ji ricordnrc la boccn ari d:t che si ha per un :t viol'cnta cmo;~:ione.
Accennerò solt•mto :1 '-lll:tlcuno dci risultati sperimentali che prnvnno l'esistenza di un controllo superiore delle funzioni gastro-intestinali. Beattie c Shccran, portando uno stimolo elettrico snlla regione tuberiana del gatto digiuno ccii anestclizzato col clornlosio, vcdev:mo aumentare la pressione intern~• c la pcristalsi dello stomaco; coll'cccitazionc, i nvece, cio! l'ipotalamo posteriore r11evav;mo il.Jna Jjminuzionc lieye della pressione intragastrica, ma una soppressione completa della pcristalsi. Nelle esperienze di Kab:lt, Anson, Magoun e Ranson sul gatto non aAestr.:tizzato, la stimolaz.ionc elettrica delle arce laternli d'ell'ipotalnmo dctennin;tva b cessnione della pcristalsi c b pcrditn del tono nel·lo stomaco e nell'intesti no tenue. Un'influenza dell'ipotabmo sulln secrezione salivare o.pparisce nella sinJrome sperimentale di Karp)us c Krcid l, che comprende, frn l'altro, l:t scialorrca (v. sopra). hTEl\0 HIOTI\·o.
Il Wittkowcr (cit. da S. D'Antona), creando colla sugges:i.one sentimt.:nti diversi, ha visto che ìl deflusso della bile alll11entava sotto lmflucnz~ della gioi.1, della trisrezz:-~, dell'nnsia; si arrestav:~ q~:tsi del tutto allorc~1·e ~i faceva insor~Terc uno stato Ji collera. L'A. attnbu1scc questa marcato Irninuzionc Jcl Jcflusso :1d uno sp:tsmo dci dotti csc~ctori più che acl un arrestc.. della sccrq.ionc. Il L:1vitob illustTn tre casi di ittcro da wto emotivo in guerr~, gua1 fili 111 rs-zs giorni. Pl:r quanto riguarda il mecc:mismo p~togenetico dl forn _e del genere, si :llticnc all'ipotesi di una momentanea . cluusurn. dello s~~tet.c d i Oddi , di un':tl1111Cntal:J runzione bilogcnetica del fegato c dJ un bcJittato
l l)
assorbimento della bilirubina <.la parte dei capillari sangu1gni dilatati. Un prcesistcnte squilibrio ncurovcgetuti vo favorirebbe tale meccanismo. Ad uno spasmo dclle 'i e biliari j[ Marcozzi arrribuiscc due casi di illc:ro emotivo, durato una settiaunH c1rca c constat'ctto in d'uc allievi paracadutisti, perfettamente sani, non .~ppcna essi erano giuntì a terra da un lancio
Ji :tddestramento. Tutt;wia, l< l}Utmdo h manifcstaz10nc Jcll 'ittcro è t;~rdi \'a c specialmente ndl 'irrcro emotivo grave con esito lct<tlc >,, dice il Marcl1iafava, <<non SJ può rimanere nella jpott:si dello sp:tsmo delle vie biliari c Ji perturbazioni \';;somotorie; ma è necessario ùi pensare all'intcn·cntò di ::tltri fattori patogtni fra l'emozione c b manlfestazione dell'ittcro, i quah agiscano sull'organo di secrezione ddb bile "· L'A. ricor•cb che il Morgagni affennara predsamcnlc che i patemi dell'animo possono provoc:1re l'itterizia per b loro azione nociva sopra 1 nervi dci v:~si biliari c sanguigni del fcg;~to o sull'org;Hlo fltcsso clelia secrezione (in sccretorio ipso mtimo). A tale concetto ~1 :llticne il Marchi:1favn a proposito d'i due ~.:us1 persomlli di ittcro grave, lc:tak, ('.\' 4·motiow, che .1ll'cs:unc anatomo-patologico rivebwno degcoern/ICJO!' gra~sa t nccro~i d<Jic cel lule epatiche, vie hiti:1ri pervie, cistifellea con poc:1 bile. Ndlo stesso ~cnso ~i esprime, a pro'posito di un caso ao:dcgo, il Cimin:~la (controll o al t:1volo opcr:llorio).
T centri ipotal:.unici controllano il ric:~mbio idro-s:Jino, agendo sullr; fnsi intermedie di esso e sulla diuresi. I nuclei del tube1· t:im:reum sembrano pnrticola.rmente interessati alla regolazionc d'i questo c di :~Itri settori del ricambio. Al controllo diencef:tlico del ricambio i·dro-s:dino partecira l'ipoJìsi per mezzo del suo ormone ttntidiurcticf". Risulta, infarti, che tale incrcro compie la sua funzione non sempliccmenle agendo, in modo diretto, sul rene,, ma :mcbc, c soprattutto, influenzando il dienccblo. E questo, a sua vol ta,. regola l':utivit:t sccrctoria dell'ipcfisi (1). Il Ferrannini, nella sua relazione al ~'{XlV Congresso di Medicina Interna. osscrv:1va che la poliuri:1 emotiva va attribuita ~~d una stimolazione psichic::~ dci centri vcgetativi della regione ipotalamka, :tddetti :Ù superiore controllo del ricambio intermedio idro-salino e tdella secrezione rcnnlc. L 'A. nggiungeva che in soggetti con ipercccit:tbilitil del vago rcnalc si lha poliuria abituale con crisi .di poliuria emotiva (Llrine spastidhc, :1 basso peso specifico), ( 1) ln ltnl,l di pnlurrLa c.moU\,l non mi :St'ml,r,t nc.'CC\\anu m lr.lllt'lll;rm t \(lpr;, l'.t7lunt' "'crcir;U:t d:: ll' .ulrc:m,hn:t "u11:1 lliurt:'l. tlull.t uruidc 't11 riC;lmhìu IOh.rmctlin ulro-s.1 lmo 4.' )ulla t.hurcst ccc .. Jla. rtlllCiliÌ t'JlCil~l· '\tlfllFrlliH fl(ttrdarc 11lll:1~i1U m \JUt:\ll ult1tn i .IUilÌ \'\C~U IIC • . ul t;\Cffijlfll, (lfC:t J'an,uJ J~ fu n~wni in parol,, (C'""'"' c Ku,·.tc> : llchrJmcu•, Schlonhaucr): !luc!W,t tlull~ J,:hi.mtlul~ cuc.L un',tzionc ••PI'lhl..l ,, "ludlu al\.'ll 'tlrmcJn~ .lnt~el,urc:ticu. che c•mll)lrcbbc l' •ncrt.'lt"' cortu:O·\Urrona le (f"<u'r}' 1 S1l\'cU.: c Bnlton) O\'\ cr~l l 'c,u.ttto .mh;lpHtl"':-tru••, !-Uil'lublmc dc:ll .t lirmdt· (l11at,o11l. Kdlcr),
'"""·ti•
116
fatto il quale 1Utnonizza 'Coi risultati sperimentali dì Ashcr c sua scuola, se. condo i qualj nel vago decorrerebbero fibre stìmolatrici dell:t ·diuresi ; nel simpatico, fibre inibitrici. Il Ferr:mnini, tuttavia, non si nascondeva le difficoltà clhe si f:rappoogono per un'esatta vah1tazione dell'influsso neurovegetativo su di una funzione così complessa come quella renate, funzione che si accompagna a vari processi di eliminazione cxtrarenali (b secrezione del sutiare, ad. es.) c che viene regolata dal concorso di ambed'ue le sezioni del s. n. v., essendo ciascuna di esse destinata ad un compito dif.ferentt: (r). Nelle esperienze d'i Ellinger c Hirt (cit. da Bufano) risultava che l'eliIninazione dell'acqua t: del doro è :1Umentata da:L vago, diminuita dai piccoli splancnici; J'eliminnionc dell'ammoniaca, delle valenze acide c dei fosfati è stimolat:.t d'ai grandi splancnici, inibita dalle vie nervose partenti •d alla catena simpatica inferìore; queste ultime vie accrescono e'd! i gr:andi splancnici inibiscono l'eliminazione delle 5ostanze azotate, Studenti universitari, in istato emotivo per un esame, osservati cla1 Mi.. tolo, presentavano un aumento della \diuresi più o meno -cospicuo e dì solito accompagnato da un aumento d'ella creatininuria assolu.ta, da 1.1na creatinuria a comportamento vario e ·da una modica iperfosfaturia assoluta. Joltrain non ha trovato rnodificazioni della costante di Ambard nella poli uri a e moti va. Per quanto riguarda la partecipazione dell'i.pofisi alb poliuria emotiva, il Ferr:.mnini. nella citata relazione, ricordava che Pick c Molitor, in cani eccitati dalla presentazione di un gatto, trovavano at!rnt:ntata la pituitrina nel liquido della cisterna. In altre parole, per l:urto em~tivo .si verificava ~a m:1cmior secrezione da parte del lobo postenore dell1pofis1 ed un magg1or pas~:ggio dcll'incrcto nel !iquor. Si può pensare, in qu~to ca~o, . ad. una ipersecrezione di ccrnpenso dhc contribuisse. per lo meno, a dnnmu1rc la poliqri a emotiva.
(Continua) .
•- - - . . · d tin er . un·• inOu cnzn cscrd t.Ha d.•l Non nu (crmail •ulk numcro~c md3S'"' c.<egUJtc per •s gu c • . s·"r ·tori:t del rene · f · · · n o10n d~ una rcgo1az •onc: ~ c · • . od esauriente cd iu breVI! 11 • v. ""Il 1 •.o:crcz•• )ne •cnnlc nu.ravcrso ClltlnlClll •n>OI . . ' d in 1t a lltC!I tc com piutn da dcuo sistema. Non sarebbe ll"~~·b•le tr~ttnrc, 111 m 0 ( 1)
cp.l 'l.ICI, UIIJ
'!liC\tiou~ C<.•>Ì ciJfticilc C CCnÌ dib~t\Ul;l ,
I>JIU·%IONF DI Si\NIT,\' Mll.l'l',\1!1·. lll'l.l.h H'. \\ , IJI t.L\ S\lll>l'lì:./ \ CJSPFI> \1.1 \lltfT:\f(f Ili t .\CI, IARl fl> ((,Lf·-;1.\S
ATTIVITA' OPERATORIA . IL PROBLEMA DELL'ANESTESIA •) C'.tp. m~d. pn of. L1 J(,J J\11'1 11 n1, ddl.1 Cluuc:. clururi-l''·' d1 :-.; tp••lt, C.lpO«Jl.lflll ,r,
chorur.ll•a
A·t· nvnÀ OI'EIV\TORr \. L'.tlttvità operatoria da noi compnHa si rifcrtscc naturalmente :~d una chirurgw minore cd all.t chirurgi:~ opcr:ttoria .propnameme detta. Il prospetto ri:tssuntivo degli inrcrycnti, quale nstrlta dalle rebz.ioni annuali da roe compilate per la Direzione di Sanit~r, è rappresentato dalle tabelle .mnesse
(tnv. J c 2). La chmrrgia operatoria ver~r e propria riguarda 1.262 casi, come si ricava cblla tabella n. r, nclb tJu:rle essi furono r:tggruppati secondo il criterio topografico; <lena cifra corrisponde ad una media mensile di olrre 30 interventi, la quale •però, in realtà, è ~ ariata secondo gli anni, aument:mdo progressivamente dal '4r :d '43 per decrescere nel '-t+ Per seguire una consuetudine statistica, preciserò che il numero Jei mani è st:.tto complessivamente t!i 46, corrispondente cioè ad Ull;l percentu:~le del 3·7''·•, che, se si tiene conto deUa gran p;1rtc avuta dalla chirurgia di urgenza, soprattutto durante il r943 (in cui l'indice di mortalità è stato pertanto il più clev:~to) apparirà rel:rtiv:tmcntc basso. In complesso, negli osped:ùi in cui io ho ~p licato la mia :~ttività, il lavoro operatorio si ~ potuto compiere iu ambiente c con meni pcrfettnmentc adeguati, almeno alle esigenze Jell;~ chirurgia comune; sopratrutto nell'Ospedale di Iglesias, nuovo grande istituto chirurgico dcii'Inail, ave\ amo una istallazione operatoria L}ll:tnto mai soddisfacente, anche come strumentario speci:rle (elettrobisnrri, aspiratori, cistoscopi ecc.): ed ancora nel 1944 .tvevamo dovizie di biancheria, di materiale di medicazione, di guanti, dovuti soprattutto alle scorte trovate nel magazzino dell'Ospedale Inail: tranne )., deficienza di minugia, ci trovavamo in una situazione, c'he, :ti confronto di qucll:t che trovai nl mio ritorno, negli ospedali di Napoli, potc\·a consiclcrarsi assolutamente privilcgiatn. (•) La pn''-U1t.. null tN. ;). ..ume Jc prtct,l\. 1111 !-!•.! puhhlrc.ah. in 'fUL,lh (':tntrult.. i tr.Ht..a ,lJ un Hrnth-:muu clntico·>l.lthtiCH d.tl tuuln .. {llt.lf.JI/111 mnt tli •1111/1/i:J .JururT,(Ifll 111 ...\Jrtlc~IIJ tlur.IJJU /;z [:11rrr11 " (novcmhrc 10~0 • mnr7n Hl.f4). cnmpillro li n cl•ll'on1~ "'4·P per muli\ i cnmin~:cnn t<<J •<clc ~ulo '"" !.o lwc.
11~
Alla calllcr:~ opcrato:ia era in genere prepcsta una· infermiera della C. R. l., che assJsteva agh strutuenti, durante le .sedute operatorie, con \tn turno di addestramento per le ali i cve dcll,t scuola. T.\BEI.L.\ N. T.
___.
l ,_ 19~3
l 19~1
INTERVENTI 0 1'ERA1 URI
- - - - - - - - · j _ __~-l
:)ul c~po.
l
l
5
co llo
s
'"
tO(;lC('
Il
,
racl;i<le e bacino
l
•
addome ( p~reti). •
addome '' i.ccri)
...
rttto-nno
63
.l
101
l
l
• appnmto Ot'i n~ri o
,
apparni<> genitale
~
ani .
l
Tl'ltalc
l
u
23
:1
1
l
37
12
7
28
l
13
l
l
13
2
39
3
l'
4
2
IO
s~
27
' 257
l
il
l
19H
l
53
n;
l
l
l
172
32
HO
4'2
~H
12
133
(l
r.
12
3
27
'li
25
l(i
7
69
36
.r;
127
12
:!12
3i2
503
101
125!
19H
1943
19H
Tot•le
ISO
·190
H> l
002
3·;
l
~Sft
l TABELL.\ N. 2 . INTERVENTI DI •\11:-:0RE CHIRURGI A
Inci sion i d i ;;uppu•aziom s uperficiali (asccs;i, ~dcmli,
palerecci, ccc.)
.
.
.
.
.
il
lu tcr;cnli nsellicl H>cr fiouo; i, ung hia incnmnta
15
()Il
\15
'li
zary
(>0
l7J
495
IJ2
SuO
121
!H
23li
71
(o21
nill"zlone di lussoziono •
5
6
20.
2
3J
Tra~fusioni sanguì:,rne
(o
22
~(J
s
Sl
)l)
·18
,.,
90
HSO
4 1~
:!7>0
.
.
Trnllamcnto di kritc s nperiitialì
a teromi, ecc.)
.
.
.
.
.
.
:
Traolamcnto incrucnto di fratture (riduzione, lr3Zionc n filo, ges;i)
.
Esami nrologici (CÌ!ioscopin, c romoc islo>copìa . cntcleri~mo 1orctcro) . , . . • •.
Totnlt
2Sl
Per 1..1uan Lo rigLJarda la prepara:::ione ali 'intervento, non ho adotrato :dcun tr:Jttamcnto di massima, oltre quelle misure che alcuni casi ,particolari richicdcv:mo. Ccsì i malati, in israto di ipott;nsionc circolatorja, ricevevan : c.trd icton ici c gli an~dettici d'uso; alcuni di quelli che dovev:mo sottoporst a<.l in terventi in1portanti (stcmaco, fegato ecc.) venivano idrnrati fin dalla
119
vigilia. Per gli urinari si usavano le provvidenze richieste dallo stato dclb f unzione rc~alc, e di cui sarà tenuto parol<t nel C<tpitolo speciale. Gli anemici per trnorrag1a recente c i traumatizzati gravi vennero soccorsi con la tr~tsfusione sanguigna, anche ripetuta. · In genere, però, tranne i tr<llllnatizzau, i no\tn ro;,latt, presentando, .1 causa dcll.t loro giovnne età (per quanto sia da ricordnrc che, in tempo di gu erra, questa ct~t non sempre è giovanile, che anzi nelle truppe di difesa CC'Sticr.t c contraerea c'era un gran numero di indivl(lui nel yuarro c nel quinto dcccnniò della vita), un indice di resistenza superiore a quella media di tm :tltro servizio ospedaliero civile, non richiedevano specJ.dJ cure preoperatorie. F. mette conto ~mche rilevare un dato, che è stato colto anche da altri cbiryrgi del continente, venuti in S;trdcgna, che 'i s:mli, in genere, malgrado lo s1ato di microsomia c di rebtiv:1 denutrizione e b fond.~mentalc rara org:~ r.ica Jclla m:tlaria cronica, presentano una gr:tnde resistenza all'atto operati,·o c Sl11perano complic:tzioni postoperatorie, che, a priori, sembn.rehbc don~scro avere ragione della loro fibra. Quanto a!Jc compficrmzc postoper.rtol ir, quelle di crdinc lccale, che nguardano le deiscenze c le sujìpurazioni delle ferite, furono d~, me osserY:;te in una misur:t :tssolutamente trascurabile. Pcsso dichiarare di non aver osscr\'ato un solo caso di deiscenza tot:tle di ferie-t laparotCDJica, cicè di ,·era eviscerazione, anche in individJ.Ii, cbe :~vev:tno :tvuto incisioni csplor:wve molto estese. Straordinnri:.tmentc basso per il numero ddle suppurazion:, le qu:~li r:conoscevano, in genere, una c~wsa d'infezione prO\'cniente dallo stc~o fo. colaio infi:tmm:ttorio, che era stato oggetto deJ, traltamcnto: ccme accadde p1ù di una rolta dopo interventi per appendicite :~cut.~. !u cui, durame le manipolazioni tecniche, b inevitabile cont:tmin:tzione dd scrtccutnnec finj\a per pro\'ocare una SUtppurazionc. Un posto rnolro import,tntc, in tc111,1 di ccmplictzicni p. o.• spetta, n:tturalmcnte, a l(uelle rcspiratone, la cui relativa frcyuenz.J costitu;scc una notevcle passività di ogni bibncio operatorio, c la ~ui insorgenza, malgrado • Jivcrsi lenta ti\ i di profìJ:,ssi ambienralt· c medic:tmcntcsa, non si è riuscì• i i 1 .tlcun modo a sopprimere (o forse nemmeno .1 limit.tre) anche nei servizi ch irur~tci meglio organizzati; così rhc esse incidono tuttora sulla cifra della Pl<:rWiit;t p. o. di tl!ttc le statistiche. Sono ncte \c òric questicni :tgìtatc c:rca l,, parogcncsi di tllltstc compi icanzc pclmcnari c quale impcrtanz" ,j;, sta l.t attribuit:t alla scuc dell'intervento. al t·po di anestesia, :tllc cause pcrfrigcranll c~tcrnc, alle ccndizioni (h ·resistenza individu:tli ccc., con la . conclusione che, se è vero che il m:tgg10r numero di complicazioni si riscontra negli interventi sugli organi sopramesocolici (limirazic:ni riflesse dalle escursioni diaframmatichc), tn quelli ~eguiti 10 anestesia generale sopr:ittutto ercrc::1 (!pèrsccrezionc e r.1ffrcddmncnto bronchi.tlc), in md1vidui in calti\'c condizioni generai i (\'cechi. aclin:unioi) cd C.'ipc~ti :t cause pcrfrigeranti. rcst;t lllttavia ltn'aliquota abb.tsl:tnz.t cJc,·:lt:t eli c:tst. in cui . in condizioni del tutto
l .!0
divcr:;c. SI hanno a h:Jmcntare le stesse complicazioni; è per questo che sono stati mvocati fattori patogcnctici di ordine più comune, .tttinenti cioè al trauma operatorio in generale (polmoniti croboliche) e a quello addominale in parricolare (riflessi viscerali). · lo, a parte i casi particolarmente numerosi osservati nel primo periodo di Iglesias, in cui )c cattive condizioni ambientali f:lvorirono lo sviluppo di bronchiti ~; broncopolmoniti p. o.. (eli cui un caso mortale), ho riscontrato con ruodic:-~ frcgucnza queste complicazioni, anche negli interventi sull'adùcme superiore, pur avendo fatto llSO limitato della narcosi e pur C'pcrando jn genere individui validi: per indicare delle cifre, sia pure con ;.tpprossimnzione, posso far ascendere al S'X· le compi icnioni respiratorie in generale e all't"(, quelle parcndhimali vere. Si è trattato cioè, in gcncrç, di complicnzioni a decorso molto benigno, talora sotto forma di scmplici bronchiti catarrali banali o d1 congestioni polmonari di una durata hrt· vissiroa, più di rado di broncopolmoniti o polmoniti; l:t loro evoh1~io1H non condusse mai nlln st~ppurazionc polmonnrc, nè. oltre il ·ùisgraziato caso gi;l citato, alla morte. ~ Quanto alla profibssi si sono adottate le nonne solite, consistenti cio~ nel mettere il paziente 11 piLI possibile al· riparo da Gtusc pcl'frigcr:lllli, nell'evitare l\1so dell'ancstcsin generale in coloro che a·vcs~cro comunt)'liC dJ'ìturbi respir:ttori, ncJtl·'obbl·igarc gli cperati alla pcsiz.ionc scmiseduta c alla ginnastica respiratoria. sopr:ttlutto per gl1 interventi sopramcsocolidi. N.llo stimobrc il circolo. Oltre l'atropina, che inibisce h .secrezione bronchiale ' anche l;)uli opj1Ìacci , sol'Primcndo il dolore dhc limita le escursioni respiratorie, agiscono f:worevolmcnte nella prevenzione di queste compliC:Jzioni. Si dir:t pjtl oltre :mche dci benefici d(ctti della levata precoce. Acc:mto a queste misure, è Sllper[hJO sottolineare il valore che. spetta -:nella profilassi - alla corretta tecnica operativa, cihe, traumn~Jzznn~o t1 meno possibile i tessuti, riduce b estensione dci riflessi doloros1 e de1 focobi contusivi. Un genere di complicazioni a me qu::tsi del tut~o sc~nosciuto è stato ~Jtlello delle trcmbosi, tromboflebiti, embolie. La r:~gwn~ e pal~se_ q~1a_nd~ ~~ 1enu.1 presente che tjUCSti accidenti sono più frequenti per gh md1vtdm ~ c con ddìCJcnze • · · latone · d'1 vano · grato, l t·1 che in aenere non anz1:101, c1rco capit:1 per i soldati. Jn ho potuto inC:ttti osserv:-~rc solo \ID c?so d1 flebJtC ddi.1 rcmor:tlc sinistr.1 in un giovane :tl'pendicectomizz:lto; il decorso fu · · d'1 guestc com pl'1c az'oni trova delle f.,vc;rc\ aie, s<. pur lento. La prcvcnz10nc l • • • · 11 1 l l fil· ss1· delle complJCaZJODI nnnnc 111 comune cnn quc c c 1e rego :ma a pro .1. ·. . rt :.p;ratoric, come la propri età delle m:~novre tecniche, l:t stmlobzione del ( m:nlo, la \cvara ·prcccce. · • ,f,.w~ t 1 per qu·mto L1 llucstJOnc della 1t'tinta prccoc(· o 1nmu:" · . , non p1u ' 1 1 d un·t \•cnll'n·t di :~nn1 l1UO\'<t, j)<.rc l1c J)Osta stl tappeto :t meno a · · • e semprr . ·' 1 1 ·•s" st·t !)rendendo, s1:1 . . .Jtlll:~lt, s1a pcr 1:t cstcnsJone scrnprc p1u :~rga c 1e t.:., •• • .1;)
•
•
l:!.l
per alcuni dissensi che, in mezzo ai prevalenti conscns1, si odono qua c là :1ffìorarc. Que.sta tendenza alla levata precoce c Ferf1no immediata preconizzata dal rumeno C;-~mpeann (x), che ha, per es. pubblicato vistcni fotografiche c cinematografiche dci suoi m::~bti, c'he, dopo aver subito gli interventi più disparati, ritorn:mo tr:mtJuillamente a letto :\ piedi, ha fatto dci progressi anche in ltnlin, dove p:rò ancora nessuno l: giunto a rcndcrla sistematica c quasi dJblignrcrin; contributi recenti in questo sensc hnnno portato il Mnggi (2), il Castello (3), il Greco (-t)· I \'antaggi delln lc\•nta precoce o immediat.t starebbero innanzi tutto neUa prevenzione delle com!f>licazioni postcpcrntorie; infatti b stazione eretta e Il movimt ntn, :ttti\'ando sia la meccanica circol:ltoria che quell.t respiratoria, evitano la •,[,tSÌ che ravoriscc la trcl11hC'~ i c le complic:tnzc FOlmon:tri. O'altr:t p.•rtt' (· mtuitivl" che, lc,·andosi più presto, gli oper:Hi si risrnbiliscono prim.1, ~.l da riprnulcr~· la cf(Ìctcnz.t lavorativa 111 tempo molto breve. t\ tJti('SII scopi molto lodcvoU sono state ,però mosse obiezioni di vario gwcr<:; il pericolo del c()ll:tsso, .del cedimento delle suture, della embolia di un trr·mho g,;, rorm:tlo\i. Dalla giusta vnlutazionc degli argomenti favorevoli ,. contrari, si po~sono trarre delle direttive di m.tssitna che, senza esporre :t mutili rischi, permettano di rc:tlizznre un effettivo progresso nelln prnticn posl·opcratoria. A lJLH.:stc d.rettivc io ho cercato dr auentrmi c, mi è parw, con successo. Bisogna innanzi tlltlO riconoscere che esistono delle differenze di rnza e di natura (ra i V:Jri popoli, per cui quello che riesce f:tcilc C QU:ISÌ n:tturale :1i rumeni, ·per es., può ts~crc meno .tcceuo :t popoli piì1 sensibili nl dolore; oltre a questo, bisogna tenere conto di variazioni individuali, per cui non ~i può imporre a Lutti un:~ stess::~ regola. In sost:mza io ho sempre incoraggiato l'alzata precoce, specialmente negli interventi di media età, come l'appcndicectomin. lino a rendcrla in alcuni c;~si anche immcdiat:t: nutorizzavo l'operato a ~ccnduc da! lcuo 1l primo giorno dopo l'operazione c, tr:mandosi in genere di giovani, che si stimobvano con !'esempio, vi riuscivo senza sforzo. Era raro, in fatti, che un appcndicectcmizz.:~to non venisse a piedi :t farsi togliere gli uncini in LJuinta giornata, anche se doveva s;1lirc le scale. Per gl i interventi nddoiUinnli più impcrtnnti ~ono st.1to invece pitl prudente, nutorizznndo nei primi giorni la leY:tt:t, sdo per il socldisfacimcnro dci propri bisogni. prc~so il letto. Per le ernie c k pl.tstichc addominali, ho mantenuto (tele alle antiche consuetudini, per cui un:t pÌLI lunga permancnz.1 a letto viene ritenuta necessari.• ,per il successo della plastica. Può darsi che queste precauzioni sbno scpr:ltllltlo il frutto di crinioni tradizionali; ma per giudi(1) ,\,eh. h. Chu .• I I)J~. \'lll. ~·, l'· n . p) Onll Soc. Pkm. Chir .. 1114'• ml. 11. p. >lj. , (Jl llnll. S'"'· 1'1em . Clur .. 11141. wl. "· l'· ~~' ·
(4) l'n•)!•, ~Ile i .. ''H'· ''· '· l'· ~37·
care! occorrerebbe valutare, a distanza anche di anni, il numero delle recidive di coloro che si sono levatl nei primi gicrnj, il che non mi risulta sia stato htto. Una giustificata prudenza si impone naturalmente per i toracici, che certamente da una levata troppo preccce vedrehbero per lo meno aggravarsi la loro dispnea, con evidenti ri!]Jercussioni sul circolo. I n conclusione io seno !>tato in linea di massima favorevole alla levata l.recocc,· c .:mdhc precocissima, ma senza esercitare pressioni eccessive su pazienti riluttanti o febbricitanti c ci rccnd:mdomi di n1aggicri precauzioni per gli interventi addcmioah più importanti quelli tcracici c le plastiche. La presenza de]b fogn:ttura è da ritenere una controindicazione. Un ~1rgcnento che meriterebcc 1;na discussione ~iù ampia, a motivo della regione in cui la mia attività chirt1rgica è stata esercitata, è t}uc\la dci rapporti fra infezione palllftre c chirurgia, la cui importanza mi è parsa talmente grande da farne oggetto di una trattazione a parte in una rela7.ionc alla Socittà Napoletana di Chirurgia (1) . Tale infezione, secondo statistiche ufficiali, colpì circa .it 90 1'{, dci ccntincntali che vennero per la guerra in S:.~rdegna, mentre che i sardi <..rano da considerare quasi senza eccezione come dci malarici pregrcssi o cronici. Da questo stato di fatto ocriv:t 1:t consrg-tlenza dhc gli infermi chi rurg:~.:i si sono dovuti considerare in genere come anche dei malarici, e queste non solo per scoprire eventuali interferenze morbose o c;indromi chirurgiche spuric da malaria (es. pseudoaddomc acuto), ma, ;1nche ·per valutare la resistc:nz.t del malate :tll'atto cperatorio, c più ancora per scoprire t\ entuali recidive lj)alllstri, durante il decorso p. c .. Nd decorso postopcratorio, infatti, si sono constatati, con estrem:t frcquenz:t, sensi bi li ri.1lzi rerm 1ci che tal volta si prescn ta vano con le carattc.r~ laichc tipiche dell'accesso malnrico, talvcltn si limitavano :1 punte febbnlt. piLI o men o irrecrobri, la c•ui vera natura si rivelan solo :tll'es:nne cmoscopico r per la rcmissi~nc che subiv:mo con 1:t cu:a . chininica. . . . , L'importanza dei traumi nel deterrom1smo delle rec1d1ve malanchc e stata già cl.1 tempo segnalata, cd è 1pertanto chiaro il ~~alare c.he .l'at.to opc~a~ l!vo, quale fattore traumatico, ha ilei provocare nc1 malati n:~lzt termiCt '' tipici accessi d:~ recidive. . .. Quanto alla profilassi chininica, noi vi f<~c~v:tmo ncorso. s~lo .negli JnlÌ!vidtiÌ che uscivano da un attacco recente, negl' splencmcg:~\JcJ o m coloro che ditnostr:t\':tno una moncnuclcosi relativa, che, come si sa, è un indice tlclb sofferenza del sistema rcticolcendotcliale di frcntc al parnssita.
Tt l'ltORLEM:\ DELL'.\NES'JESI:\. L 'importan7:l che .ha assunte l'anestesia nella moderna eh ir~r~ia è: ben nol.t; trovo utilè aggiungere che nella Scuola di Napoli sono stati, m questa (l 1 f tt ,,,,,,,., ;, tloÙIIIJ:I•I. -
Fcl. t:unb. l'l poli. '9-15·
123
c..mpo, eseguiti num~rcsi c.sRcrimèmi .c ricerche, a cui J1o pnrtccipato io stesso. Questa cducaztcnc dtct:Jrno spcnm<-nt:.~lc c Lt larg.t mass:t di amm.1l}tti che ho ~tvuto a ClifP~izi~nc in 1.1ucsti ~nni, m~ hnn.no permesso di ~lppli c.tre .mtLodt c mcd.lltta g1a prHua spcnm<.ntatt c d1 saggtarne anche dci flllOVJL
Bene hnnno scritto Giordanengo c Michcli, in un recente resoconto sui 1netodi di :mestcsta nella Chnica chmtrgtca di Torino (r) che i cbirurgt, nspetto al problemn dell'nncstcsia, si dividono in due categonc, quciJi che ncorrono L]Uasi eost:mtemcntc nd un •unico rnetcdc. che ritengono 1l miglit'rc, c <.]Uclli che, invece, t<.ndono a moltiplicare le prcpric esperienze, senza pred;Jezionc alcuna. Ora, se è vero che una condotta e J'altrJ contengono c:~usc di errori c dt tnconvenieott, io sono tcndenzi:~lm<.nte fa\'orevolc all:t secondJ, c..to~ :td un:t condotta ecclettica infcnnata ad una continua ;lspirnionc :t l]llcl 1Krfc;r.inn.tU1Cnlo, che è ancora ben lontano J:dl'essere raggiunto. Purtroppo, jlt:rb, non scmprt 1ho potuto disporre - soprattutto nel campo Jclla pn:aJI( sttsia di tlucllc sostanze c lJllei mc1.zi che 10 ritenevo i miglion, c t}ucsta penuria è anùata naturalmente aumcryt:lndo col tempo, tanto da obbligarci, alla fine, ad usare quasi esclusivamente l.luello che pctevamo prccurarc1. Ed (; perciò che, con un .tpprezzamcnto sommario delle cifre pcrccntu:ili, si ~.t n.bbc mdottt ad attnbuirct un.t preferenza per metccli che in realtà non g!u(;ic.tvamo i miglion. 1. -
L'ancstcsm m :raumttlr-logut.
L':m<.stesi:t, oltre al suo impiego pilt strett.tmentc cl~irurgico, h•.t a\'Uto nell.t ncstra pratica ospcdaliera un campo di applicazione attinente al campo traumatokgico: a tal IPrcpcsito si dc\'C infatti tenere bene presente 1! prcceno del Putti (2), a cui accresce aurcrit:\ :mche l•t condcrt.t illustr.H.t del .Boklcr nel suo crmai classico trattato (3) " che sem:a :mestcsia è: molto Jiflici lc ottenere l:J riduzione corretta clclk fratture ,,, 11 suo bcnefìcio si ri lc,·a innanzi tutto con un effetto sintomatico, Jeri,·antc cicè dalla semplice soppressione del dolore: recenti studi ed osscrvazicnt tcnden:bhero anzi ad :.trribuirc alle soluzioni ~mcstctidhc •un yero effetto curaÙ\'O nei processi infiammatori (Mont:m:ui - Rcggiani) (4) c kc.:rlìno nella rigcncrnionc dei w;suti (Cc~are c Cristoforo) (5). M.t essenzialmente nelle m:mo\'re di riduzione delle fratture (alludo qui .tlla nduzionc cstc:rupor:me:t, ai casi ci·'Jè in cui non sia indicata la riduzione mecli.tnte la tr:tzionc continua) che il s~o impiego si rivc:l.t utile.: c an.zi ncc:ss:trio, per ottenere quella correttC7.Z:t t t) ( :iurn, h. Anc\t. An.1lg. . (~) l1tr 1 /loltlllrllfl
HJ-f 1. \ ul.
l• p. ·~~
{'llt'~ r 111 gurr"' . -
llul ..:,:n.t. C.tppcllo. II!J"· (J) 7'<tiiiW del /l'o>l/olllltl/10 tldlr f•·lllttrc. - Mtl.mo. Y,tl.trtlt, 111~0. I.J) (;jlllll , h. ,\ne'l, t\nniJ:., !IJ.t(l, lUI. li, Jl• j, l ';) (;,,,,,, Il. /\ne'l. t\nnl,:., "H'• \'Ili. 7· p. JH. ;,
l
l.
d: risultati, a cui Jeve tendere il chirurgo. In nessun altro campo della chirurgia, come in traumatologi~, è diffusa la tendenza al f:~cilc ·appagamento d1 risult:tti :tpprossiruiltivi, che in -realtà equivalgono, molto ~esso, ad altrettanti insuccessi ! L'anestesia a questo scopo si realjz.za per vie .diverse : tutti i metodi c.ioè possono venire itnpiegati, ma taluni hanno più larghe indicazioni, altri più ristrette. Così può essere adoperata con .buoni risultati .Ja narcosi per inalazione, . eh<.: dà un rilasciamento muscolare perfetto. Però, in genere, e:;sa !>i rivela come un mezzo sproporzion<tto per una rnanualità che è di solito di breve durata; si preferisce far ricorso al clor-uro di etile, che, per la rapidità del risveglio, non obbliga al ricovero. Io infatti mi sono servito t]uasi esclusivamente di questo tipo di narcc·si; solo due o tre volte ho fatto ricorso al l'etere. La rachiancstcsia trova fret]UCnti controindicazioni nello stato di shock in cui spesso si trovano .i fratturati dell'arto inferiore, e •po.ichè l,a riduziont: deve es~crc fattt, per norma, .il più precocemente possibile, si comprende a t}uali incouvtnient; essa poss.1 cvcntu:ilmente esporre. 'Tuttavia io vi ho fatto ricorso in casi adatti, cioè. .in individui che conservavano un perfetto tono cir· colatorio ovvero per riduzioni t:trdivc. Ma i roetoui di ancstcs.i;t da mc a preferenza usati, sono stati la narco.qi cvip:~nica e l'anestesia locale. La prima, per essere rapida c a completa riso· luzionc muscolare, tTova indicazioni in tutti quei casi, in cui b locale si prevede difficoltosa o inefficiente, p. es., in alcune fratture malleolari a grande scomposizione di fr:numcnti; purtroppo, però, potetti usarla solo in poche decine di c:-~si, pcrchè venne ~~ mancarci la sostanzn. L'an<::Stesia ·locale, che il Bo[1lc.r dall'esperienza eli 15.000 casi afferrn:t essere il metodo ideale in· tutte le fratture recenti, è stata )a più usata: soprattutto nelle fratture di Colle~ e Jcll'antlbraccio in generale. lnfondate sono le preoccupazioni di. c~loro che vedono ncll '.introduzione cndofocale di una sostanza estranea un pencolo c.li infezicne. Tuttavia non sono pochi i casi in cui e:ssa agisce male e cioè. ~on in misura tale <la sopprimere del tutto il dolore delle. m:.mo~rc tecn~cl1c. rìi~ohrn:-t ·preoccuparsi di_ t~sare l'a~esteti~o. a:ll~ co~centrn~J~nc. g~ust:~ . (2;(,) c aurnclcrc un tempo sufhc1entc, pr;ma dJ truzwre 1 tentattvl dt nduz1one. Largo impi<'go ba l'anestesia, soprattutto generale, nella c·ura ?elle luss.tzioni o di JiHìciÌc riduzione (:~nca) o non più recenti; io ho us:~to m genere l.t n:~rcosi evi1pan1ca o cloroetilica, riuscendo così a ridurre anche qu:~l che bss:azionc in\'cter;Jta di spalla. L',t/J('J/('.(Ìa in cltìrurg ia nperat/1/a.
L':mncs~:t tabella rappresenta il quadro ria~s~m:iv~ ~del numero .di ane~ Stl'~it' C~l:gui tc secondo i v:~ri metodi, con rcbttVl mdJCt pcrcentunll.
·r l -, )-
=-- =---
NrS:.IItttl nm~strsiu
- - - -.
(\n mc-a o
TIPO DI ANESTESIA
•...
.
0,6
Narcosi 11tr i11nf11 do11c
Etere. Clororormio • Cloruro di c1ile .
lltl IS l!
,\*nr,·o;/ ~udt"•l'nosn .. ~olpan •odico l'cnlothal sodl~o.
.!~
21
Ntll'rtl•f rrtwlr . llhn·tlcrr
(I,L
2 2 .;t q
I JII'i/1'.1(1 ~,,,,,,,.
~.Sn\lnr~•ln11
~rutrJC.IIn•
.!111 lo .O IO
l(ewn·ahr.l
H
,.,....,1111" •
Ili
'<lUI oifllo
, lur.,trllu fJihlurulr •
17
Nmt.Jl<lfn' llo•etlruln•
~
1
,Jur'l lr.tlu lcuvrrumuul,. Novucnlnn
307
Urcnrc~Jnl
foe>lc •
4U7
}'l
l l
1,7
--- ~~ --1--- l~"" --·,·-----l~b
-
100
La prt.·a"''slestn. Prima di tr:rttare dell'anestesia, occorre far parol.r di lJuclla buona ,~Jratica wodern.t, che consiste nella somminislrazionc dj :tlcune sostanze, dhc servono di' preparazione o dJ base all'azione Jdl':mcstenco. !n una rclnione dhe io feci nel 1939 alla Socic.:t:\ N:tpolctana di Chirurgia sullo stato :tttuale della pn:ancsrcsta (1), già scrtsst che In diffusione che oggi ha assunta l';mcslcsia lccalc è dcvuta m gran parte proprio ni progressi rcnljzz;tli dalla pre:mestesia. In essa si trov<.ranno anche illustrati il concetto, gli scopi e j limiti della prenncstcsia e l:r sua diffcrenzn con b narcosi basale, tipicamente rapprcscntat."l d;t quella avcrlinica. Per quello che rigunrda b narcosi basale, io non ne lho m.ti f:ttto uso, pcrchè m:tncavo delle sostanze :Jd;ntc. Anche per· la preanestesia. '.[)tJrtroppo, non ho :tV'Ulo a disposizione che in piccola quantità i preparati, che d.tll.t precedente esperienza della nostra scuob, si erano dimostrati i piìt efficaci: parlo soprattutto del dilaudid-scopobmina. Que~to prenncsletico, che mi pare il migliore di quelli finorn messi in commercio - almeno in Europn - potè essere perc:ò usato in meno di un centinaio di interventi, quasi lutti però cscgujri in ane(1) /.o stollo 11/llwlr drflo~ f1ta11cJIC'i1o1 Ìll <hùmgi.l Il. ,\nc,t. 1\n~l):.. hiJ••· '"'· s. l' -13~·
Gonrn
-
t\1 11 Sue .
N3p . Chlr.,
•s luulio ''1~\l;
stesia locale. A)t_;.ettanto c forse anche p1u !imitato fu l'impiego del PreaJ1(St, che, essendo in genere da usar~ ~ dos~ ??ppia, ~enr~e ad esaurirsi anche pit1 rap1damcntc. E così dovcttl m defmJtlVa ~er.vlfllll f~o~anlental mcnte della morfina, clhe veniya usata a dose semplice per gh mterventi lÌ1 media entità da eseguire in anestesia locale, .a dose doppia per quelli l'ili impcrtanlJ; spesso per conscg~i~e un ef~e~to sincr~zznntc, le ho, as~o ciata )'atropina, soprat~utto per gb mtcrvent1 m nar~ost (anche per laZIOne in 1h1tncc nella secrezione bronchiale) o la scopobmma per <.]uclli in locale. Come ho Jcrto, l' uli]iLà della prcanestesia .~;i ravv isa sopr;1trutto nella pratica Jell';mcstesia locale, in cui cioè occorre elevare 'la sogHa clcl dolore: _cd è perciò che io me ne sono preoccupato soprattutto per essa, riservan· dcm1 l'uso dd dilaudid-scopolamina c del preancst che ebbi a disposizione. A quesLo proposito riferisco anche le esperienze da mc puhbl ic~1lc ( 1) ~nll 'impiego dcll'cvJpan sadico, per vi:-~ jntraOluscobrc, a scopo st•mplicr mente prcancstclico. Soll ce~t;Jto d.ti riHdtatl in It:din pubblica ti d.d Potot sd1ing (2) cd aveudo a dispc~ iti onc una buona scorta di cvipan, hn vnluttJ saggiare se si potesse ottenere un vantaggioso impiego di tale- sost:ut'l.:t, .ul L•no scopo diverso tb tludlo perseguito nel suo uso ahiwale pc1· vta endo venosa. Così, iniettando l'cvipan-sodicn intrnmuscol i a d'osc unicn o rt'fratL1 c saggi:mdo, per tentativi, la distanza ùi tempo pitt opportuna, potclri dopo una ~cssantina di interventi c.::>cguiti in :mcstesia locale, giunger<: alla cnn elusione c!Jc. in realtn, l'uso d ~ll 'E.s., come prcancstctico~ oEirc pochi YanI:Jggi sicuri , c parecchi inconvenienti, fra cui soprattutto un frcqucnLe statn di agita:t.ione eh<: cbblig:J\'a s1pc~so a far ricorso alla narcosi. Per ciò non ho crcduro di contimtarc le esperienze. Premesst tJuestc notizie sulla preancstcsia si d'ir~t ora partit;tmentc dell'uso che :tbhiamo hlto <.klk singole forme di anestesia, rimandando altrove J•Cr riferim enti specirici sulla chirurgia regionale. V.t .tccenn:~ to innanzi Lutto tln piccolo mm1cro (9) dj in·terventi l'!('gniti sm::::r1 aiCIIJ/tl rmc:Hcsi.l, per la loro estrema brevità o bene spesso per le p<H'Licobri condizioni d<:.] .paziente.
au
L: t nnrcos i pa inalaz:ionr: Fu pr:tticata 270 voi te (21, 5%); nella roass:m:t p:trte dci casi (:uo) ~ stato usato l'etere, somministrato in genere con J., maschera d, Omhrédannc, ma spesse volte anche con il mascherino di E.~m :t rch. Qucsl:t narcosi ~ Jecorsa in genere scevra di inci'denti. In un certo ~Hm_llrr• ~~ ~ . ~·'~i (~H) si ~ f:ltto uso del cloroformio, più spesso per tempora~c~ ll,tl,~_pon1htlna eh etere, clhc per tlelibcrata scelta. Al qual prqposito pero e d,, rdc\';trc che, di recente, alcuni autori (Uffrcdduzzi, per es.), soprattutto nella pr.1t1.:a dcl1:1 chimrgìa di gucrr.t, si sono espressi favorevolmente :tlb narcn~, tlnrofonntc:~, la lJllale, se è ctTl:uncn tc eli pÌll difficile manovrnbilit~,
l
:q
tuttaYia tn mani esperte prt'sentJ pericoli assolutamente nlinnn 1, c nei ~ol dau, mm:mdoss di indivsdui gsov:mi, in stato di buona f-unzionalità dcali organi, anche gli effetti nocivi second:~ri sono poco da temere. Il clorof~r mio ha sull"eterc 11 v:mtaggio di una mtluzione più breve, ds una risoluzione più complctJ c di essere meno 1rritante per le yjc respmttorsc. Il cloruro di etile, nclb nostra chirurgia operativ:~, venne. usato pcchiss mc \'Oite (12) e cioè per interventi rnolto brevi. All::t n.trcosi per innJ.,zionc, tr:mne che per il cloruro di etile, si è in genere fatto precedere un prcnn.trcotico, quasi sempre la morfin~1, sempljce r;d nsscciala .dl'ntropina. Quanto nlle indic~1zioni, questa n:-trcosi fu impiegata m llllti gli intcr\'enri sull'nrto superiore, in cui l'anestesia ,periferica si pn ~tnt,l\',1 di esecuzione poco .Jge,·olc in tutti 1.]Uelli sull':mo inferiore in cui le •\~c· n•nlromlit.ll.t l'.mcstcsJ.I spinale (stato t! i shock per es.), ncgls interventi .~tldt 111111.ds (vl\l'frÌ) .t c.tratrcre esplomtivo, ncll:t maggior !Parte di quelli di 11rgt lll.,t, \ptnc .1 diagnmi 1nccrt:1 c in pane tli quel h di elezione, in cui fosse ,,,.,u(fulllltt· rJ llfJJI indicat.1 la locale. J .. 1 1/rll'Cf)IJ l'lltiOVt:IJO(tf fu ll!i:tla SOlO ::!..j. volte (2':u), llla non per altro lllf!ll\tl rlu JIC'r la ·,carsa di!oponihilit:', del mezzo: a tal proposito iho già ;tvvcrlllO Wll1t: lt t 1f re pcrcc.n tu:d l csprunono tllll 'altro che f edcJmcntC i mics cri~ l< n pnftrcnzt.di, JKrdtc tTr'PP'' spesso !.l è dovuto preferire solo quello che .tvt:v.uno. Per l';cnelitc.~ia endovc.nosa ho us.tto 21 volle l 'cvipan sadico e ; volte il pcntor.d c;ociJC() (offcr10m1 da un medico .uncricano) il qunle, di fron1c all'evipan, permc.ltc una magg1orc manovrabslit:ì, potendosi adcgunrc l.t conccntr.tzsonc alla c.rà c aJie contlizioni fisiche dd soggetto, oltre che alla durat:t dell'intervento; a gtucl1zio tlclla ditta fabbricante, avrebbe and1c un minor potere tossico (che del resto (; piuttosto scarso 1n lutti i barbiturici). L'uso dei bnrbiturici nella chirurgia di bi'\.JCrra, ::;i ì: largamente imposto durante il presente conflitto, come· risulla non solo d:tlb lctternturu mocricana c tedesca, ma anche d.t quanto ho potuto 1pcrson:tlmenlc constatare. Inf:ttti nessuna anestesia riesce di uso più pratico di quell" cndovcnos:t, sopr.Htutto nel trattamento primario delle ferite c entro certi limiti anche delle fratture di guerra; narcosi dolce, rapidn, profonda, Ji cluratn in genere sufficiente :~l trattamento di queste lesioni pc.rfctrmucnte tollerat:t anche negli stati dt shock, 111:1 che può csssere ewntualmcntc prolungata con .somministrazioni subentr:~nti c fncendo preceder<. un pren:trcotico, il ~1ua!c mette :mche nl riparo da quegli stati di agit:tzionc, che si vcrifìc:mo tnlvoltn durante il risveglio. Oltre che nel trattamtnto di ~1ucsti casi :di tr:tum:ttologia, io ho usnto l'cvipan sadico anche in altri interventi, di breye durata, come er.1orroidi, fistole :m:tli, ascessi profondi. Poichè con lUna sola fiala ln d\1ratn del l 'an estesi:~ Mtpera di rado i 15', non conviene intraprendere interventi pn-.~umibilmente pill lunghi, a meno che non si \'oglia o ripetere la dose o complctnrc la nar-
cosi con un :tltro mezzo camplctncntare come p. es .. l'et~rc. N.ci miei casi non hr1 avuto alcun incidente, tr:mne una modesta ecc1tazlonc nscontrata talora d~rantc il risveglio; .in genere J10 fatto tpreceder:, tma iniezione di morfina. Dell'impH'go clell'cv~pan come preanestetico bo g1a detto sopra . La narcosi retta/c: venne usata due volte in interventi sul capo, con b miscda olio-Ltcrc secondo i l Gwathmey (2 gr. di etere e I di olio per kg.
di . peso corporeo). Il risultato è. stato d~scrcto: .durat.a della nar~osi d} oltre un'ora, con un grande beneficio nel pcnodo dJ mduzJOne c nel nsveglio; ma b risoluzione non completa c h irritazione della mucosa rettalc, congiunt:~mente alla penuria di olio che vi era non mi hanno incoraggiato nell'uso di questa narcosi, che, tuttavia, con ~aggiorc ~·ddcstramento c con le indicuzioni opportune, può presentare rcal1 v:mtaggJ. Ant.rtcJ.ci :.pwa!e (sottoa.r:.cnoidea). E' stata lJUClla eia mc ~)iù hrg.lmenrc usata (5u4 cas1) cicè nel 39'){, di tutti gli interventi, il che scmhren:l• be, senza la premessa già fatt:1, cspnmere una t"llia prcdilcr.ione per <-iuclllo 111io tipo di anestesia. Il che Eu d OV'ùlO essenzialmente a motivi contingenti (ecu nomia, risparmio eli personale c di tempo) che mc ne hanno fatto estendere l'uso anche oltre i limiti che n'li sarei altrimt:nti jmposto. D'altronde l'età stessa dei malati c la loro rclativu robustezr.a impona vano ben r:-.re limitaziOni a questo gent:re di anestesia. La rnchiancstcsia lha avuto il suo impiego quasi sistematico negli interventi sugld arti inrc:riori, c:l-ic furr.:no molto numerosi, negl'i interventi sul perineo, in quelli sLJilc vie urinaric (compreso il rene), sul simpatico lombare, in quasi tutte le appendiCiti acute in cui la locale si preyedeva insufficiente, nelle ernie bilaterali. Anche negli inrercvcnti sull 'intestino, sullo stomaco c sulla cisti· fdlca ho t::tlora usa lo la rachianestesia. In oltre 500 casi non ho a\'l1to a. deplorare ttn solo incidente di qualche illlpùrt:'lnza: un:1 volta sob si ebbe un collasso in un fratturato, .in cui prolungate mancvrc sette lu schermo per h difficile riduzione di una frattura de1 Dupuytn:n, ebbero forse, nel dctorrriinismo dello shock che Si vcnEicù, una parte piLI notevole dell 'anestesia. Quanto al preparato si sono usate sostanze diverse, sqprattuto novoc:una (:201 casi) c stov.•ina (rGo), ma :mcihc recorcaina (74), scurocaina (6o). percaina (le)), in g~:nc.:1·e con adrenalina. Mi è parso che la stovaina desse lucgo pii.1 facilmente degli altri preparati a ccf:1lee ostin:~tc . Per la tecnica nulb di particolare da dire· in aenerc anche per gli intcrve,nti su\l 'addcmc superiore ho preferito aci' una ~:>puntura tr~ppo alta. ~na JllU lxtssa con nmcscobmento prolungate. Come preparazione si è di solito llll\:llato un:cdoppin tìa1a di caffeina, o mcgho. t]uando ne ho avuto, di efedrina. Anc·slf·tl,~ epidurale. Come si :;a, trova Le sue· indicazioni negli inter\'ucl l
sul permeo, c pt:rciò è. stata usata in un certo numero (41) di intcr-
129
vtnti per emorroidi, fistole .mali~ vtnnc impiegata di solito la novocaina al 2"., , salvo 4 casi in eu! si usò la rccorcaina. Quest:t anestcsin si è dimastr.ttl ir. gcn~re utile, yer quanto in qualche caso di cffctt~ incompleto; però presenta l mconveruente - notevole per la nostra orgamzzazione operatoria __ che richiede un'attcs:~ molto lunga, pcrchè faccia 1prcsa; c quintlt, ~c non si dispone di un assistente che la QlratidiH in :mticipo, dctcnntna una remora nel movjmcnto operatorio, che ne danneggia l'economin. A quèsto è da aggiungere che non sempre si disponeva della soluzione .1l 2••:,, e perci~ era necessario rìcavarla dn soluzioni a pitt forte concentrazione, confezionate dall'l~tituto Chimico Farmaceutico Militare. A caus:t di guesti inconvenientt, 1nercnti sopr-.1rtuto a condizioni amhimtali, si è in genere preferito l'anestesia spinale :tnchc in quei casi in tlli avrc·bhr trov:tto una pcrfett:t indicazione l:t cpidurnle. ,/ucrtNJcr /neo regionale. E' stata usata in 407 c:tsi (32.8"•• ), CJOc: m pr npouio11c: 1h poco minore alb Jomb:~re, la l)U:Jlc h.r :rvuto, come ho detto, l.t pn·v .dr•Jil.:t pr•r ragionr contingenti. Anche la mancanz:t di efficaci prcnIH~tetrc:s, .1 uri 111 pa!;~ato ero abitu:tto (p. es. il Dilaudid-scopolamina) noc'lur· ad lliW ptLr l,11'ga Jiffusione della locale. Jn rnancanz:r, ho fatto preccdl're urw, o più spc;:,so, due fiale di tnorfina, ralor.t associata :t scopolamina, lJU;IIIdn era nc:h icsta una •!1rcnarcosi pits cflìr.::lCe, come negli interventi stÙ1 addCine. V r.:nne us.rta iu genere !.1 novrx.rin<t; rna abbilstanz.t spesso (94 volte) ::nrhc la rccorcaina, che è veramente. un ottimo preparato. Fu un pecc:tto P.on poter disporre di anestetici in veicolo oleoso, la cui proprietà di prolung.trc J'.rzionc analgesica è. stata riconosciuta molto utile in tr;lUmatologia [Re (r)l e nella chirurgia anòrettalc fP:tmr (2) - Scartozzi (3), ccc.l Ho usato l'anestesia lòco-rcgionalc in qunsi tutti gli interventi sul capo, St!l coll o, sul torace, nclh maggior parte degli interventi sullo stomaco e dnodeno, in gran parte delle Qpernzioni per appendicite e per ernie, in quasi lutti quelli sugli organi genit:tli. Nelb chirurgia degli arti il suo impiego è st:tto più ristretto, perchè, come si è già detto, la maggior parte degli L"'lterventi sull':trto superiore sono caduti sotto il dominio dcll:t narcosi, quelli sull'arto inferiore della rachiancstcsi:t. Il titolo usato è stato pitt spesso dell'I che del o.5°u, sempre con aggiunt:t di .tclrcn:tlin:t. Non furono riscontr:tti altri inconvenienti oltre guelli relativi talvolt:t :~IJ'jntollcranza del soggetto per cui non di rado si dovette complct:rrc l'effetto anestetico con \IO narcotico. E' d'altronde molto diElicilc che essa dia un silenzio acldominnle, assoluto, paragonnbilc op. es. a guctlo ottenuto con la lombare. (a) Giorn. lt, An~st. An~lg., IC).p, ,·ol. 7, p. J~l. (l) Alli Soc. h . Anest., 1940. (l) Rif. Meri. , 1940, '·ol. 56, p. 38.
In conclusione come si yede, sono stato largamente ccclcttico nell'adozione dci vari mez~i di anestesia, convinto dcll'.tnilità di ci:~scuno c curanti! delle indicazioni rispettive, per la t)ll:tlc s~rci stato anc:he più pr.eci~o ~i~ più coerente alle mie vedute, se ~on .1VCSSt dovuto sub1re delle hrottaziOnt c delle deviazioni imposte d::llle mcost;mzc.
UN ITALIANO PRECURSORE DEGLI STUDI SULLA PENICILLINA .E' il tito! o di un interes~Jnte :1r1icnio apparso ~ull'ult imo fascicoi'J degli << An nn li di 1\ledicinJ ;-\:wale e Coloniale n (n. 3• sen.-dic. 19~6), dovuto aJ collega G. Pez~i. appas~ionato cultore di Stona della medidno. che riverdica al dott. Vincenzo Tib.:ri.-..
ufficiale medico di ~brina. n:llo il 1H69 a Sepino (Campobasso) c imm:lluramente spentosi nel 1915. b priorit3 di quelle osscr,·azioni e ricerche su :tlcune muffe, e sul Proit:ili'um in particolare, che h:mno condono :tlla grandiosa scopcr•a c alla benefica introdU2ionc degli amibtotici nell:t terapia. Il brevt: ma denso articolo è lutto una ùocumentazionc della lucid:-t, precis:~ intuizione del Tiberio - che ris:~lc al 1892 - degli odierni studi, 1: merita la più auent:~ considerazione. Se ~ r.Jffronta!:lo i risulrmi delle ricerchr del Tiberio c del Fleming c collaboratori, non si può nc.n restare colpiti d:tlla SliCtta loro fondamentale identità : citiamo qualch:: frase condusha del la\'oro ùell'italinno, pubblicato nel fascicolo degli 11 AnnaH di lgicnc Spcrimcm~le .. ùd 1tl95: Sugli t:strnfli t/li alcune 11111//c - Ricerche: del doli. fliflcc:n::o TibcliCJ:
,u
" ... uclla sostanza cellulare Jtlle muffe san contenuti ùd principi solubiLi in :~equa, fornit, ,\t azione b:mericida ... 11 " ..il liquido :1\'Uto (ùal Penicillum e ùali'Aspergillu~) è 'dotato di notevole poten· cln!lmot:lllko ... ... " .. Aiucsto liquido ha un·a~.ione pre,·enti,·a c ter:tpic~t ... "·
E. C. Pl:"ai CO\Ì concluJc tale imcrt:~santis~i ma rivcn<.licazione: " Gli studi del Tiln:rio rim;J~cro, ~ \Cr'>, 11d limiti Jcl laboratorio, ma i concetti da lui nffermati erano C\:llÙ ,. j rhu!t!llÌ OltCIIU\1 SCI11e [~:condo per J:nori U:l pr:llicar~i Ìll piÙ \':1Sl3 scala C COO nuggin n· larghezza d t mc:ni. Possiamo dunque accogliere con legittimo orgoglio il do~t. Tib<;rio uclb innumcrc ~chicra degli hnliani che, nc.:lla scienza come nelle :1rri, ne'le Op<:rc lldl'imcllcuu comt nc.:l\'azione, espr~:s<cro i1 gemo tlelln nostra ~lirp:: c diedero nn,·clln ltnpulso :1\ progrc•so ùclb chih~ "·
l'iTITU"IIJ
1>1 C:I.INIC \
\llliiC \
IJIII..\
l.!'.f\Tfl,rf'\
DI
RO~IA
l lirc:•111rr: l'rtof l .1 "' l n• r.u:-.1 OSPFDALI'. MILITARI l Il RO~l\ D1rctt<Jrc: Ct~l. "'"licr, 1'1sv• ut ">1 "'"
L'EPATITE EPIDEMICA FRA LE TRUPPE DEL CORPO D'ARMAT A DI ROMA NEL PERIODO l o GENNAIO l 940 - 8 SETTEMBRE 1943 Do11, FRIWO BoscAROI, asmtcntc ndln Clmic::~ .\lcd•c.o dcii'L'nt\'CTIILÌ ~1.1;:~:. mcd. olott. Vo"cnn:o SuS\, capo rcpano mcdoc101 ndi ' O•pcdllc ~hliur~
11 lavoro sintetico di v. Borm:mn (1), rassegmt bib!tograhca sull'epatite epidemica nei primi decenni d'el secolo, e le monografie di Selander (:2) e di Hallgren (3), studio sistematico e dettagliato dell'epatite epidemica, bas.1te sulle moderne concezioni eziologiche e nosografidbe della malattia, chiudono l'era che potremmo definire cc batteriologica » del tipo epidemico rlell'epato-pntia acuta benigna. Esclusa l'eziologia spirochetica (forllla attenuata del morbo di Weil) e bacillare (tifo, paratifi) e l~ presenza di qualsiasi altro fattore infettivo noto attraversç> la ripetuta indagine batteriologica, ammesso qu:tle agente eziologico un virus epatotropo di cu.i è stata onnni ripeturamente comprovarn la esistenza con la tr<Jsmìssione casuale o spcrimenr:ùe dell'affezione da uomo :td uomo, un dato di incertezza ancora permane ed è quello della diagnosi differenziale col cosìdctto << ittero catarrale ·• od ittero cnteroepatotO>Sico. In mancanza di un controllo batteriologico c di una prova biologica c.hc non sia quella delln trasmissione ìntcrumana. della mabttìa, peraltro spesso fall-ace, si sono voluti ricercare i tests ind1catori per In diagnosi differenziale fra le due forme di epatopatia nell'insieme dct segni clinici e nei dati di laboratorio. Sono così fioriti numerosJSSilDÌ Jnyor.i che vanno dal 1940 ad oggi t che hanno 'trov:-~ to fertile terreno dì studio nell'ondata epidemica rnanifesratnsi in tutto l] mondo c particobrmentc in Europa nel corso dell'ultima guerrn. Troppo lunga sarebbe l'esposizione sin pure rinssuntiva dei r isultati <li tnli ricerche, risu ltati clhe d\!ltra p:trtc sono già esposti nella recente· monografia di Frugoni c Coppo (4), nlla qunlc rimandiMDo per i parùcobri. A chiarimento di quanto segue dobbinmo tuttnvin premettere come oggi si si;l portati a limitare sempre più la di:tgnosi di « ittero cat:mnlc l• e si tenda invece nd estendere quella di epatite epidemica anche :1 quei c:1si isolati di
cp:ttopatin acut;1 beni!;,T11.1, ,per i quali sfuggono d.tli epidnniologi<:i dimustrativi, c che ciò nonostante 'cngono classilìcalt come casi sporadici di epatite epidemica. Lnnitando d nostro W.!LÌto .tgh aspetti epidemiologici Jelb mnlattia, CLnstatarr come k rpidcn1ie, nd corso ck\l'ultima guerra, siano statt· influcnz.:ne dagli C\'l'nti bellici. senza peraltro poter individuare un nesso Jc,gico fra s\'Jluppo degli ,1\'YCnimenti e diffusione della malattia. N el HHO l'epatite comp.wc in forma epid emica fra le truppe germaniche tll occupazione del n0rù della Francia, del Belgio e dell'Olanda (s); nel 1941 l'cpidemi:-t serpeggi., lungo tutto il frcnte orientale germanico in Russia (6, ~i diff~nde ~ei ~acsi Sca~dina\'i, ~n Svizz,era, in Austria c scende lungo la ·ltnJsob h.tlcamc.l hno .tllc 1sole dcll Egeo (8, 9, to) ; nel 1941-42 una grande cpi derni.1 colpisce le truppe it:.liane c germaniche ~islocate in Libia (n, 12) ul. oltrepass.mdo le lmcc. dilaga fra le truppe del fronte britannico; nel 1942 l'epatite L'p1demK.t si diffonde m Italia in forma di 1pandemia, con focolai di magg·crc intensità nc:i luogh~ oYe più numerose sono le truppe c b dif· f us1cne cp!dCultC.. r.tggillnge il sue acme nell'estate I943· Solt.tntc yu.mdo c; sarà pr.ssibìle raccogliere tutta la letteratura sull'argomento potremo ncostruire l'andamento ~i quest::t epidemia che ha colpito decine di migliaia di indiYiduJ m ogni parte di Europa e d'Africa, nei due campi .l\ \'Crsl . e della quale num~.:rose scgn:~.bzi oni ci giungono oggi da parte dclb lettcr.Hur:: anglo-sassone. po~si:tmo
7}:
Nel yuadro !!ènerale dell'epidemia in atto abbiamo studiato l'andamento e1)Jdemiologico d~ll 'cpati te epidemica tr::t le truppe dislocate nel territorio tld Corpu d'annata di Rema durante il periodo bellico. Lo sbandarncnto delle forze annate Italiane J\·venuto dopo 1'8 settembre 1943 lha interrotto brusc:unentc il ncstro la\·oro. mentre l'epidemia raggiungeva il suo :-~eme. TuttaYia i Jati raccolti sono ùi grande interesse in quanto costituiscono nel_ loro insieme ti frutto di sistematiche osservazioni in una zona ove b mnbtt1a ha particolarmwtc infierito per il concorso di numerosi c ùivc~si fattori. 11 tcrntorio del C. d 'A. di Rema comprende gcograftc~menre_ due_ re~ g1on1 dcll'lt.llia centrulc: il Lazio c l'Umbna. Dal l.tto g_eofistco ta_h regJom non prrsrnt:mo, n<.J rjguardi delle nostre ricL'rchc, ;~lcun mtcrcssc, ~~ t]Uanto è noto che il virus dell'epatite epidemica è ubiquitario. L.1 magg1or part_c dci militan dislcc:tti nel territorio del C. d'A. f::tcevano c:tpo per quanto n~ guarda d ricovero in luoghi di cura princip:1lmcnte all'Ospedale militare d~ Roma. D'altra parte.:, poichè tutte le truppe Jcl territorio dipendevano pe~ 1 n(omimLntl dalla sussistenza dd C. J'A .. tn base alle razioni pane forml~ ci è possibile risalire alln forza cotnplcsstY;t Jcllc rruppe risiedenti, in ogm ptriodo, nel territorio stcs~o.
1
33
La for;,a IH!nn.t!c 111 tcmpc. dt pact. era di ctrca 20.000 ucmmi; dal f' gennaro 1940 ali R :;cucmbrc l<J43 var11'1 sc:con<.lfl il ~cgucntc specchio: 1" gennaio- 30
apnlc '940 .
uommr
30.000
ll
Cry.ooo
·•
ss·6).0()()
r" maggio- 31 clJCcmbrc. I94(J
,.. genn:uo- 31 dicembre 194 t 1" gennaio-31 dicembre 1942 r" gennaro- 30 giugno 1943 t" luglio- 8 scttetnbrc 1943
55·000 .• ,,
6).ooo roo.ooo
Tali ci(rc sono. approSSJmativc c rappresentano la rnecha giornaliera nd corso dì ogni singolo periodo. Si deve infatti tenere presente che nel rerritono del C. d'A. st >'criticò un continuo affluire e defluire di reparti, i quali scstavanc per un rcmpo più o meno lungo, per trnsferirsi poi in zona di operazioni. TuttaYia C'>Ìstc\·a un considerevole numero di uomini che, appartenendo ai van servizi ed uffici (Stato Maggiore, Ministeri, Cornroissnrìato c Sussistenz.:. Distrette, s.~ nità, Comandi vari, çcc.), soggiornò nel terntorio per hmgo tempo cd anche per tutta la dur:~ta ddb guerra. J centri di maggiore :tddens:~mento delle truppe erano Rema e Ci' iravecchia; seguivano poi altri centri meno tmportanri quali Bracciano. Formia, Frosinone, G:1eta, Littoria, Nettunia, T:trqumia, Virerbo; indi alrri numerosi centri minori. Oltre alle forze mibtari risiedenti remporanc.unentc o pcmLJnCnk'tDe:ltc nel territorio del C. d'A., il Lazio, e più pr:ecisamenre Rema, cr.t il centro di passaggio e eh sosta d! reparti o tmlitari isolati prcvenicnti d:t alrre zcnc per riviste, scrvi2i, licenze, ccc.; anche gli individui app~trtenenti a queste c.ttcgoric, t)U:tnùo :unmal:mmo nel territorio del C. d'A. ,·cni,·ano rit:c\·~r.tti ncii'Ospdalc miltt.trc di Roma. Questi dati. truppe risiedenti pcrman~ntcmcnte nel tcrrirorio. truppe ri<icduHi tcmporancJmcntc e rcpartt o mdinri tsol.tti in transito. hanno gr:mdc ìmport:tnz.t dal l.tto epidemiologico per la tr:tsmissionc e la diffusione della malatti.t, costituendo i primi un 'entro dt contagto per i secondi ed i srconclt una c:tus:t di importazicne t' di esportazione dell'infezione, e ci st rvtr;t per spiegare .tlcuni episodi dimostr.ttid cui accenneremo in !'cguito.
r casi di tpatitc cpidcm.c.t da noi presi in considc:raz;onc: nel presente lavoro ammontano compl~.;ssiv.uncntc .1 1352. Parte di essi furono studrati in base :tllo spoglio delle c.trrelle cliniche dei ricoverati in Ospedale. per forme mediche, pnnc furono os~crv:ttt c cl:tssiftcati da noi direttamente. Dci primi b di.tgnost più ccmuncrncntc segnata era quella di " ittcro cat:trralc "• " ittcro infettivo;,, " ep.ltttc acut.r ,, ; in b:~sc :~Ilo studio cltmco di ogni cJrtell.t furono sc;trt.t t i tutti yuci casi c:hc per dati .maruncst ici, cl mici e d i l.thoratorio fa cc-
Y~no sospettare altra
fanna di epatopatia acuta benigna che non fosse quella
del tipo epidemico. Di ogni caso di epatite epidemica furono da noi raccolti i seguenti dati: a) generici: nome, età, reparto di provenienza, periodo di degenza m ospedale, esito della malattia; ~) epidemiologici: zona di provenienza, condizioni ambientali, tipo di alloggwrnento (c<tsenue, accantonamenti, ecc.), casi di malattie a tipo infettivo e diffusivo cd in particolare di ittcro nel reparto o fra i ciyili del luogo di provenienza i c) anamnestici: precedenti epatici o gastroenterici, inizio della malattia, temperatura in periodo preitterico, data dell'insorgenza ddl'ittcro; d) clinici: intensità dell 'ittcro, stato del fegato, della milza c dcll":lpparato linfoghiand.olan:,. tcmpcraturn durante j1a degenza> durata dclrjttcro; c') di labomtono. Come abbiamo snpr.t dello, !a maggior parte dci casi si verificò nel Laz1o, dove risiedeva la quasi totalità delle b·uppc (in Umbria vi erano ,pochi reparti, numericamente non importanti) ed oltre la met:t c.lci casi si ebbe in Roma c dintorni; 187 casi si verificarono in lodlità non precisabili del C. d'A., 85 si manifestarono in individui appartenenti a reparti r.isicdcnti fuori del tt rritorio del C. c.l'A. cd ammalatisi nella zona ovc trovavansi incidentalmente. Nclb tab. 1 c nel diagrmnma (fig. r.) sono riportati i casi di epatite epidemica, da noi presi in esame:, sud'divisi per anno c per mese, nei quattro llnni di guerra ; la distribuzione dci casi per località, ne'l1territorio del C. d'A., è indicata nella t:-tb . 1T c fig. :?.. Il diagramma in cui i casi di epatite epi-demica sono riportati secondo la suddivisione mensile cd :mnuale (fig. I) ci dà un 'idea dell'andamento epidemiologico della ma1attia. Tabella I. Di.rtribn;:: 1 onc: memilc ti'e1 casi di epatite epidemlm, c'ila/ 1" gennaio 1940 al~ 1'8 selt. 1y43; il dato del meJe d'i sett. 1943 si riferisce ai casi osservati nt'/ periodo r-8.
l . ·:ril"" o"' l l l l l l o
-·--
.\uno
.o
i:
ò 1•1111
I(HI
l'll2
t•• n
l
..: " :<
.Q
~
.l
l ~~~ l :H
..s
l
"
...:
.: l
IO
11
" 18
!7
:.t!
lfl
10
1•7
18
]';
71
Il
17
Il
l
~ <
~ .:i
12
l..
IS
u
l f•
l
Tololc
z"'
.;
7
lf•
20
141
:!9
23J
·IO
40!
o
6
V>
19
Il
l
.!5
~1
2l
lf•
:!l}
2 1 ll
l '.l
40
·IS
'13
l•S
(o7
l ·~·
(:Il)
-
i -
-
Tolnlc ~cncr~lc
L
-
'1511
],li2
1 35
IO o
J 8o
J
,.. 60
20
ìlì l ~ .. -
o
~
1\J
J~'lj\
40
'r
r-.
'1',.;-,... ìl\ .~r--J
fMAMGLAS O Il O G FMAMGLA S O H O G F M A M G. l A
191)0
1942
1941
1943
Pig. t.
Tabcli:l Il.
Dlffribm:ionr. per locnlittì dd ca.ri di epatite epidemica ucrificatiti nd territorio d cl Corpo d'armala di Ronlfl nd periodo 1° genn. 1940 ~ 8 settembre 1943· LOCALITÀ
jt1JIOII~I~I912,1913 1 Tot.ll
,\loiri
Arpino. . . . Borgo l'o~gorn. Bracciano. • • C>Ssino Ccrvelcri: Ccs>no Ciltìt di 6ui<lio : Ci•ìt• Castellana . Civìt.avecchln Colldcrro l'nro Soblnn: Fiumicino
2 2 2
Otteln .
Genzano : Ou!don!a. lodispoll Llttortn Moccorcsc Alogllano . •
4
2
2
3
2 •l l
4 l
Nctlunln • .
Osilo
l
l
15
4 4
32
2
l l
3 l
l
l
IO
l
s
l
2 2 2
~
·16 5
l
:1
l
5 3 :l 2 l l
l 41 17 7 2 3 5
l 1
8
21
l l l
2
36 4
2
l
l
9 4 l 2
4
3
2
3
4 4
l
l
2
2
3
o
l
~lonl~eompnlrl Ori~
o
l
l
Folignn
fondi • Fonl>n> Liri Formi n frosinone. Fnrbarn
l
l
Angullinr~ : :
l
o
20
t
~
2
l
l
2 32
4 IO
LOCALITÀ
/I~0/1911/19c/19Uj Tot
Orvl~to.
~
Polcslrinn : Pnlldoro Pratica di. M~r~ Rlcll.
2
1'!
Torqulr;!n: TerracinA. Tivoli Toli• Volntonton'e Velletri. Vctrnlln Vl~n• di vruie Vi crbo . . . . Locatill non prectÌat~
l
2 2
153
2 l
l
l
l
:J
205 232 4 4 8 2 5
l
l
l
2 2 8 5 12 2
5
l
2
J
Soro.
2 2
l
s
8 2 5
l
l l
l
l l •l
20
28
l
2
Rocc:&S~~.,;
ROMA c dinio,;,l: AcqUJ>S4liiA • • CaStel Por<iono Cccthignol• . . C~nloccUe Nord Ccnlocelle Sud. Ciampino Nord. CIMnpino Sud . Tor di Quinto. Torre S;Jpl<nza. Torre Sp3e<ato . Soboudi• • . • • Sonln Sc<ero. Scnurl
4 l
l
l
l
60l l l
12 9 2! 1 Il 2 :!
2 4
(!
l
l
.,3l
8
.!.!
l 3
9
4 9 l
l
3
'.!
2
l
2
8 33
9
106
l
•l
21
157
~~ 1912~1~3~ To·l, Totale del cnsl In rcpnrtl dl!locnll nel lerrilorio del Corpo d'nrmnln di Romo . • . Cnsi in mllltnrl In tcmpornncn pwnnnent:o nel Terrllorlu del Corpo d'nrmmln di Roma .
124
230
193
519
12()6
17 !!3 J7 85 Totale gcncrnle • . . ---------141 • 253 ·102 556 9
IJS ~
TERRITOIHO DEL CORPO D'ARMATA DJ ROMA
•
Prlnclpall centri cpilicm lcl .
e Cen1ri epidemici secondari. • Piccoli focolni di Infezione nel dintorni di Romn, collegati epidemlolo~:icamcntc oli• C.,pilnle.
Nd 1940, nel 1941 c nc1 primi sci mesi del 1942·, i casi di epatite cpidtmtc.t sì presentarono in numero non rile\ ante c per lo più sporadicamente, accennando nelle grandt ltnec al noto movimento ciclico stagionale. Dall'ago~to 1942 al settembre 1943 i casi si presentarono cptdcmicaroente con movimento ciclico paross1stico. D1 tale ciclo epidemico ad ascesa lenta c gradu:de, ~i poté osservare soltanto il tratto ascendente con accenno a lieve deflessione nc1b pnmavera c tendenza all'acme verso l'autunno 1943Tuttavia tale diagramma costruito sulla distribuzione mensile dei casi in Lifrc :-~ssolutc, rappresenta solo in senso proporzion~.!c l'andamento del~ l'epidemia. in qu:mto nclb nostra casistica è compresa soltanto una parte dc1 t:as1 di epatite epidemica effettivamente ver.ilicatisi; molti altri casi vennero i~ f:.tti ncovcrati per un breve periodo d1 tempo nelle infem1crie presidianc del tcrr;torio od anche (i casi clinicamente più lievi) ne'Ile jnfcrmcrie di re-
l3i parto~ c furono guindt mvwt1 m licenza dt convalescenza, senza pas~are altraverso il controllo dell'ospedale. A parte tali considerazioni, ti numero dct casi di epatite epidemica srudiati va riportato atln forza militare esistente JO ogni periodo nel territorio; detto rapporto è indicato nella tabella ili c rappresentato graficrunente nella fig. 3, ove accanto a) totnle dci casi riportati, in cifre :L~solutc per anno, è segnato il numero dci casi per mille. Tabclb IH. (*) ANNO
for:za media delle truppe
19-10 19 Il 19·12
65.000 60.000 73.500
Numero dci c.ui di cp•tltc epidemie
c,,j di ~lite epidemica
~53
w
l,Oo 3,89
556 (800)
l t ,M
~6.000
1913
~r m•llc
~02
~.70
(•) 11 numero tol•le del casi tll cr.alltc epidemica vcrilic~tisl nel19~3 '' rrferhc~ al I",J!tnnaio·S settembre; Il 1111111 cm fro pnrcnlc~l ~ stntn qnludl r cnvnto In base al c•lcolo proporzionai< per l nnno ontcro ~---
·--= ~.=-==~=======-=-===
N° TOTAL[ CASI
1200
1000~--------------~
808
600 ~---------1
4001----
2
o
1940 1941
1942 1943
o Fig. 3·
1
940 1941
1942
1~43
I'~ .ì
l valori de'l 1943 (numero totale dei casi e numero dei casi per mille), nel diagramma in colonna sono stati corr~tti in base al calcolo proporzionale per l'anno intero e ciò nonostante sono sicuramente inferiori a quelli che realmente si sarebbero verificati, sia perchè l'epidemia era ~n pieno sviluppo ascensionale, sia perchè si andaya verso 1b stagione di maggiore morbilità (autunno-inverno), nel momento in cui le ricerche furono interrotte_. E' evidente ::tllora come oltre all'aumento dei casi di epatite epidemica in cifre assolute, di anno in anno, si abbia un'atJmentata morbi lità, passandosi dal 3,06 per mille nel 1940 a'll'rr per mille nel 1943· Importanti sono i dati rileva bi l i da Il<: nostre osservazioni per i rapporti fra morbi]jtà cd età dci soggetti colpiti. Nella tab. IV sono riportati i casi di epatite epidemica vcrficatisi, in ogni anno, per ogni classe di militari al'lc :mui. La morbosità, sia per ogni anno, sia per il totale dci qu;ttlrn anni in considerazione, è tanto più alta quanto piLt giovane è l'ctù degli Tabella lV. t:LASSE
18VI·IOOO 11901
Auuo IQ.IO
'
-
2
-
1911
l
1002
1903
1901
-
-
-
l
J
1905 ,1906119071 190~ 191lU II!HO 111>11 l
1111.1
'2
:!
l
l
:l
2
~
~
:!
l
5
s
5
a
2 3 - 2 12 l5 15 13 •l 9 19 IS 21 - -- - - -- -- -- -- -- -- -- - 11 J 3 12 ·14 •Il IO 23 ·IO '• - - - - -- -----32 34 JJ 35 - --- Slt-40 _ _ _,. :19 JS 36 -- -- -- -- - - -- -- --
1942 JQH
Tol. t>~r cl~sse
5
2
3
.J
2
l
7
Auni di ct/1. , ,
~
18 14
()
j
45
31
37
Tol. per cl;, , .
l (l - --+
~·
5
·l
1918
1919
18
17
6
7
JG
42
1922, 1923
192·1
l l
-
-
1o1u 11917
Ann•J JIJ IO
7
JIJI2
l'i
191l
20
lh
:!1
;\uni "lì t.t,,, ••
111
211
Totl , pr r r io
lh
lh
.
'! 3
H
:12 24
20
1920 1 1921
17
l
l
-
li>
'!.7
~:!
27
34
32
2
l
IS
1·1
37
:IS
37
40
56
8
:!5
39
J5
.u
56
77
09
38
Totale 1925 1891·19'l5
1~1
-
l
9
25l
-
40'2
u
(>
H
90
!!·~
2)
70
IJO
133
159
1(.0
143
20
55(J
•l
-- - - -- - - - - -- -- -- - - - 4 47 IO 128 91) l''J JH 160 112 83 -- - - - - -- - - -- -- -- -- -19 18 20 22 :li 18 27 26 - - - - -- - - -- -- -- -- - - -2=i
Jò
35
15
7
1)52
-
13)2
1 39
:ndividui. Così noi vediamo che la classe più giovane chiamala alle armi è ~empre quella che dà In quota maggiore di individui colpiti. Naturalmente la morbosità considerata in cifre assolute vale per quelle classi che già nel T940 erano totalmente chiamate alle armi e che furono trattenute per tutta la durata dell:t guerra: nel caso in istudio dalla classe 1910 alla classe 1919; infatti le classi precedenti e quelle successive furono chiaroate o solo parzialmente (le classi tpiù anziane) o di anno in anno, man
N~CA~S~'------------------------------~
Fig.+
m.mo che mntura\'<J l'età di o>ht;Jmat.l (le classt più giovani) o furono rapprcs~ontatc d;1 pochi volontari (le classi che ancora non nvevano r.tggiunto l'età cl t chiam:tta). Tenuto conto di qu:mto orn detto !c . ~os~re ossc~·vazioni ~o~Ee~rt~nn~ qu.1nto gi:1 era noto e cioè che ,la morbostta e. r~ag~torc ncgh mdiVIdUt più giovani e va decrescendo con l alll~entare ~eU eta (ftg. 4). . Un altro dato importnnte da nlcv:ue, m contrasto con l and:~men to epidemiologico delle malattie infctlÌ\1C c diffusive in gener.c,, è. che il numero dtgli individui colpiti :~umcnt:J dal 1940 al I943· Infatn c noto che nelle
m.tbttic mfettive diffusibili, nel corso di un'epidemia solitamente il numero dei casi raggiunge il massimo nel primo tempo per decrescere poi gradata. mente rnan mano che, per l'infezione subita, si stabilisce uno stato di irnrnu. n i tà acqu 1SÌ ta, Tuttavia i risultati statistici da noi ottenuti a tale riguardo sono facil. mcn~e. spic~a~ili in quanto sono dovuti al concorso di due fattori sovrapponentJSl, c cwe: 1" - al carattere pandcmico che b malattia andò assumendo ocl corso della guerra, per cui l'epidemia in pieno sviluppo nel 1942-43 colpì la gu:~si totalità degli individui fino ad allora immuni; • 2." • all'anJa~ent~ rallentato prop~io delle. epidemie ~i epatite epidemica, per cu1 !:t d1ffus10ne dell.t malattia non Sl ha csplostvarncnte ccmH nelle comuni mabnie infettive diffusibili, ma con un ritmo ascendente lcntr• c graduale. Le nostre indagini offrono lo spunto a diverse altre considerazioni d1 notevole m te resse ri ci ri g u;trtiJ d elle c~tra ttcristidhc.: cpidcm iologit hc doli. t 111abttia. Le mmblit~t di contagto '- di diHusione tra le.: trupp(' del C. d'A. dt Koma in alcuni casi erano facilmente intuibtli, in altri casi erano meno cvidenti, tn altri cas1 tnfinc nchicdcvano per l:t dimostrazione un'inchiesta epidemiologica lunga cd accurata. Alcuni episodi fra i molti osscrv.lti varranno a chiarire d signtfic.lto delle nostre affcnnazioni.
EpisotiJo 1". - - Ncll'.tutunno del 1942 vennero all.t nostra osservazione numerosi casi dt epatite acuta m militari appartenenti al 91" regg. f:mtcria. L'epidemia scqppiò n Formia nell'agosto-settembre 1942; 7:!-5 uomini (un tnzo circa degli effettivi ,del reparro) ammalarono nel giro di due mesi. Il cnr:ttlcre '' esplosivo,, ddl.t rnalani.t (ccc pcns:Jrc nlla possibilità di un'origine Jdrica per <.JLtanto è eh not.tn.: che (.jllalchc caso Ji ittcro si era già av~to qunn· d n il rcggimcn to trova, asi .t Gac.:ta, che l' epiùcm i.t esplose a Fon~ a e .con\muò LJU:tndo il reparto si trasferì a S. Maria Capua. Vet~re. L:ep1demt:t s~ J•rop.tgn poi, con minor estensione, agli altri Juc rcggJmcntl c~ at ~attagl~0? 1 .•utonomi componcnt: la Divisione (ccmplcssiv:uncnte 274 c:~sJ), disloca~! 1 ~ <hvcrsc· sedt. Quindi l 'epidemia si propagò :.1lmeno in un secondo tempo lllCh· J'<.lllkntcmtntc cl.lllc sorgen ti idriche alle ttuali veniva attinta l'acgun po· t.thilc. A pane i casi giunti inù1rcuamentc :dia nostra osscrv:~zione, so~tanto pu<:ihi furono ricoverari nell'Ospedale militare di Roma; r2 cas1 furono nco\'C· rati t studiati nella Clinica medica dell'Università di Roma. Una p:trticolnrcggiat:t tlcscnzione d.i ta l.c ept·d cm ·ta .Cl· c' .stata. dat:~' re· le Ltllltmrntr tn un lavoro di Nurra c Asmcllt (13) da cut abbtamo tratto .. !Ire c~ .• ttr dci soggetti colpitt.
i..p
, . Episodi~ 2"•. :-_Nell'autunno del 1941 si \'Crificò una piccola epidemia ut tttero fra 1 mdHnn del Presidio di Frosinone; :~le uni dci militari ammal.lti furono ricoverati ncll'Ospc(blc militare di Roma. ~'epidemia apparentemente :m~octona risultò all'inchiesta epidemiolog~e:t anpor~at~ d;~ Roma col trasfenmento a Frosinone del1'81" rcgg. fantt:na. lnfntt1 fm dal 1940 la ma!attta serpeggiava sporadicamente fra i militari deUa compagni:~ deposito Clel reggimento c numerosi c:tsi si verificarono Jur;mtc gli :mni di guerra fra le reclute t:he :tfOuirono ~~ detto reparto (casi giuntt alb nostra osscrv:tziune diretta: 45). Fu allora possibile ricostr~irc le. lìb della diffusione della malattia: la compagni.t deposito del reggimento costituì il centro d''infezione; l'infezione fu trasmcss:t ai militari che :tffluirnno .ti reparto e con essi lr;~sport.tta a Frosinone O\ c il reparto stesso fu ll,tsft·rito; alcuni clementi forniLi dnl reggimento ai servizi del Presidio mililarc di FrcìSJOonc propagarono la mal:tttia fr:t 1 militari addetti a t.tli servizi, 1 quali a lnrcJ \'Oila costituirono il centro di inft:zionc per gli altri repani dtll.t zwa che ad essi facev:mo capo per lo svolgimento delle proprie attivi t?t. l!"puodro { Cast isol.tLi cd apparentemente indipendenti di ittero si vcrifìcarottu nd c:or:;o della guerra, con maggior frcquenz:t dall'nurunno t()..J.2 :tll'c.~tatc 1943, nei diversi piccolt reparti dell'aviazione distdbuiti nei vari c:uupt, prc.mli, centri, enti dell'Aeronautica nel territorio del C. d'A .. I 111ilitarì assegnati a detti reparti provenivano dal Centro Afflucnz:t c Rcdut:uncnto della Caserma Rorn.tgnoli di Rom:t, O\'C i mìlit.tri \'eni\'ano lr.tltenuti per un certo periodo in attesa Ji destinazione. La Caserma Romagnoli, ove si \'t:rificarono nurnerosissimi. casi di i ttero infettivo, costituì il centro di ·nfeZJonc della malattin, che :1 sua volta diede luogo nlla form:tZionc di ..:entri secondari in altre casem1e della città (S. Michele, C:1vour, Parioli), c quindi :tlla disseminazione salhtaria, :di:~ perifcri:t, nei vari reparti deii'Aeronautic.1. Qumdi in ·base :1ll'inchiesta epidemiologica fu possibi'le :tnche in gucsti casi risalire all'origine de] contagio di piccoli fccolai e di casi apparentemente isolati di ep:~tite epidemica, altrimcnti classificabili come casi sporadici ddb mabtti:t st~.t. Tralasciamo per brevità l:t descrizione di nllmerosi altri episodi epidemici di irtero, pur essi interessanti per le molteplici ccmbinnzioni di cause cd cffclli, emersi dall'insieme clc:Jie nostre ricerche:.
Altri caratteri dcii 'epidemia, messi in evidenza da11c nostre osserva~ioni, seno la stagionalità e l'and:trnento rallentato della diffusione cui già abbiamo ~tcccnnato: anche Llllcsti cl:tti confermano aspetti epidemiologici già noti delh malattia. Tutt:tvht ci sembra dover insistere sul così detto andamento raUcnt:tto della diffusione epidemica in rapporto all'nppnrcnte :tutoctonia di singoli
l'
l
Lp episodi c c:~si. Infatti lo studio dell'origine e dell'andamento delle epidcm1e ci dimostra che i vari episodi e~ìidemici sono quasi sempre fra di loro cotlc. gati e \'anno sistemati nel quadro generale dell' epidemia stessa, Alla luce delle indagini anche quello che talvolta sembra un esplodere subitaneo della malattia non è che tma fiammata inserita, per particolari condizioni contmgenl'i, sull'onda di una lent:~, progrcdiente fase di diffusione della malattia stessa. Non crediamo opportuno addcntr:trci oltre in considerazioni particolari su quelli che possono essere gli aspetti epidemiologici della malattia legati ::1l1a trasmissione, alla recettivltà, alla morbilità, all'immunità, ccc., che u porterebbero lontani dal fine del nostro la voro c ci farebbero ~con6nare spc:sso nel campo delle pt!rC ipotesi. In base a quanto sopra detto, 1l modo di diffondersi di questo tipo di epatopatia acuta benigna è quello proprio di una malattia contagiosa cd cptdemica, donde la denominazione di epatite epidemica che le è srata data d,t Lmdstedt fin dal 1919 c che è r.rmai consacrata dall'uso. Tuttavia le ragioni delht maggior diffusione, delle varia;r,ìon.i clinkh< c: Jcl carattere pandemico, che b malnttia viene ad assumere .in dctcrmitwtc· condizioni creare dnlla guerra, lJUei fattori cioè che nel loro insieme costitlJiscono il genio epidemico della malattia, ci s(uggono c rnpprcscntano per not lJU;tlcosa di misterioso legato alla biologia di un virus che non t: stato nt: v.islo, nè isolato, nè coltivato nè trasmesso ad animali di lnboratorio, sebbene sicuramente trasmesso, anche spcnmcntalmcntc, ùa uomo ad· uomo. Singole af· fermazioni di coltivnione c di trasmissione del yirus nell'embrione di pollo, nel topolino, in uccelli, nel maiale, non hanno trovato fino ad oggi nlcuna conferma. L"t:pidcmia da noi stuòiat;t, nei due primi anni di guerra, eb~e u~a dis: S(minazionc sporadica c l'andamento ciclico stagional_c (o':da cp~demJca d~ J ., ordine, sec. Gollstcin) c:.~ratrcristico per l'epatite eptdccrHca; ne t due. a~n 1 ~ttcccsstvi, 1942-1943, la diffusione epidemica assunse tm movimento ~1~l~c~ parosststico (onda epidemica di 2" ordine), di cui a noi fu, data la. p~s1b1~1ta di osservare soltanto un::t fase della branca ascendente del! ondata ep1dcrmca. L'cpidcmia, come .tbhiamo premesso all'iniz io dd lav~ro, Y~ inquadrata nella pandcrni:.t verific;ttnsi su tutti i fronti di Europa c d.1 Afnc~ nel_ corso ctclb guerra. Essn può inscnvcrsi in un più vasto moyimento cptde~mco, 0 ntovtmento di 3" ordine, b cui omb precedente rimonterebbe per l Europa :tlb primn gtJerr.t mondiale (1914-18). BIBLIOGRAFIA (.:!) '-'11 \1 111 11 l ~,H:J.
1
/Jcputith epidemie(/, Ergcbn. inn. MeJ. u. Kinderkh., 58, 201, •~11.~· P.: Epifft:l mise/w· u11d spomtli.<cha l ktt:ms, Acl:l Paed., 20, Su pp· .., '
11) \. Bwi)I\N:-< P.:
l.J3 (3) HALLcnEN R.: Epidemie h~pntitis, ~~ctn Mcd. Scand .• Suppl. CXL, 1942. (4) F~uGO~I O. e Corro M. :L t:patopnrta nwm bt:nigna ron spt:dnlt: riguortln <lfrt:(l!ttih t:puicnuca. - L. Poz.zi ed., Roma, , 945. (s) Du;.nucH S.: Dcut. Med. Wschr., 68, 5, L9.f!· (6) RoESSLER G.: Dcut. Mcd. Wschr., 69, 57, 1943(7) KA.\IMERER U.: Med. Well, t6, 791, 1942. (8) GuTZEIT K.: Mi.inch. Mcd. W schr., ti<), 161, 1942. (9) MARKOFF N. G.: Schw. Mcd. Wschr., 73, 349• 1943(to) M-E\TIIALER F.: Klin. Wschr., :u, 68t, 1942. (n) MALAOUZZI VALBRr O.: Giorn. Mcd. Mil., go, !126, 1942. (12) CAMI'ANA C. e TIPALOl M.: Boli. Alti Ace. Mcd. Roma, 7• 14, 1944. (13) NuRRA A. c AsiNELLI C.: Mincrva Mcd., 35• 26, 194+
L'ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SALUTE F.cco i lcr prumholu , Jc.:lln uC<J~tituzionc» ùcii'Organizz:w.ionc Mondi:ùc della sa.lutc i cui prindpii •uno stati fi~~ti alla Con(crcnza ~voltasi :1 Ncw York dal t9-fj al 22·7·1946 con b paru:cip.tzionc di ci rca 200 esperti, ~anit:u i e giuristi, di quasi tutù i paesi del montl<1, Itali rt comprcl.lt. 11 Gli St:lli partccip:tnti a CJU~;.~ta Costituziouc dichiarano, in armonia con h Carta delle Nazioni Unite, che i segucnu priucipii sono alla. haS!! del benCS~>crc dci popoli, delle loro n:lpzioni c della loro sicurczza. La s:ùutc è uno stato eli completo benesse re fisico, psichico e socinfc, c non consist<: solamente ncll'asseo2.1 di malattie <> infermità. Il possesso del migliore stato di salute che ~i po~!t3 conscgwrc co~ticUtscc uno dei diritti fondnmcmali di ogni esstTc umano, qualj che si:wo la sua razz;t, la sua religione', le sue opinioni politiche, la su:t conclizionc economica c soci:llc. La saluté di rutti i popoli è condizione fon·lamcntalc della p:tcc c dcii:~ ~icu rczza mondiali; essa dipende dalla più intima colbbor:~zione degli, individui c degli Stati. l rìsulrmi raggiunti da cinscuoo Stnto nel miglioramento c ncl ln protezione della salute sono preziosi p:r tutti. Differenze tra i dhcrsi p:~csi in òò che concerne il miglioramento delb .,:dure e la lotta contro le malattie, in particolare contro le malaru~ tr.tsmissibili, costituiscono un pericolo per tutti. Lo s\-iluppo sano dell'infanzia è d'importanza fond~mcmalc. L'ammisstonc di tutti i popoli al beneficio delle cnnoscen<(u actluisite tblle sctcuze mcclichc, psicologiche c affini è essenziale al r:~ggiungimentn ucl più alto livdlo ~:tnitario. Una opinione publiica illuminJta c un'aHh·a coopcrazionc d:~ p~rtc del puhblico ~ono d'una unportanz:t capitale pc:r il miglioramento della s.1lutc dci popoh. l governi hanno lln responsabilitil dcl1;1 ~alute pubblir:J dci loro popoli; cs'i non possono farvi. fronte che prendendo le misure ~.l nir:~ric d H;cinli approprintc. Accett:tndo questi principli, allo scopo ui .:ooper:~rc fra esse e con tutti gli altri per migliorare e proteggere ,la salute eli tutti i. popoli, ~e alt~ parti con!racnti aderiscono all:t d'cna Costitu:rione c fo,nuano fra i presenti I'Organnzaz.tonc r..·lonJble della S:tlurc come una istituzione ~pccializznta delle Nnzioni Unire )1 •
=
..
ll.J'' OSPEDALE DA C1\MI'O - DIVISIONE DI FANTLJ(J,\ "CRFM0:-1.\" (-H)
Dirc:tturc: C.1p. mcd. cpl. pruL \'rnt.rr ro Gno'>rllr
PSEUDOADDOME ACUTO A TIPO APPENDICOLARE CONSEGUENTE A MORSO DI ARACNIDI (CASI CLINICI) Tcu. mcd, cpl, Jl"'"'"' C.o<ll.\..,,.t, 1..1p11 rcp.onro clooourgo:o
Durante il funzionamento di questo r eparro in Corsica, nella zona d1 S;~r~cne, .ho avuto. ~cca~ionc tl1 .osscrv~rc d~i pazienti inviati con diagnosi gc ncnca dJ append1c1te acuta nc1 Ljll:tll l.t ~111drome .Jddominalc risulltl kg.1t, 1 .td avvclcn.1mcnto d,, aracnHII. Erano ùci psctldoa'ddorni xul1 .t tipo appendicolare nei LJllali si fu aut" nz.7.ati a supporre che non c;, lslesscro rt.:tli altcra~ioni tldl'appendìcc ta\ 1 d.1 gw'itificare un tralr:nncnto eh irurgico. Le consideraziOni diagno-tichc alle quali lJliCStl casi si sono prestati t' lr· Ltmc\u:;it"ni terapcutichc che ne sono derivate mi hanno indotto a stendere· l.r J•rescntc 1101:1. l casi c LCCrst si rifcnscono .1 cinque soggetti di cui tre 1\1 ilitari c due civili. Jl pnmo Ji questi. un civile corso, ebbi occasione di osservarlo assieme ad un medico del lu(.)go m un vill:t~gio distante da Sartcnc ttna ventina di chilometri. Circ:1 tre giorni prim:1 il p., in pieno benessere, aveva comincìato ad ii\'VCrLirc dolori addominali diHusi, Ll1<1 con particobrc riferimento alla zona epigastrica cd alla fossa lko-cccalc. Detti dolori prima blandi, in seguito si erano (alli violen Li cun rcm ìssioni i rregolarmcnte intervallate. Dopo qualche ora era ~opraggiunto ve tntln prima .ilimentare quindi acquoso, febbre sopr.1 i 3H", .1gi tazione e sete t ntcnsa. Dall'mizio della sincomatologia l'alvo si era rhiu~o ai g.1s cd .tllc feci. . . All'ano del mio arr\\O l'ammalato era ancora in pred:t a dolon con t carattrri sopr:t riferitt, ma un po' attenuati, pirettico (38,2), con polso freq.ucn~c ( tto) valido linnua j)atinosa cd ·umitb . Discreto era ancora lo stato d1 agt· t.•Zinm·. L'.tddmnc era pianeggiante con difes.1 note:ole di llllla l.a ·~ar:te .. Tln~ p.IlllSmo marcato c diffuso; conserv:1ta l'aia epahca, non segn1 d1 hqmdo ltlwro 1n addome. Dolorosissima ovLtnLJUC b pressione, ma in modo par~c~brc ~ulla fnss.t ileo-cecale. Lo stato di di(csa della parete non permetteva dt nccrc IIT cw accur:HC'l.Z:l la prcscnz:t di un piastronc. N cg.ttÌ\a Luumnesi del paziente net riguardi Ji disturbi gastro-duodcn.tll epatici, .tppcndicobn c rcnah. .
)
't
~
o
l.f5 . La ?iagn~i di appendicite acuta si prcscntay:t in verità come 1.t pitt probabile: L estenstonc del dolore, sin dal principio, ad una zona più Yasta della
foss:t ileo-:ec~)~ ~vre.bbc potut? far pens:trc alla forma cangrenosu. Co~1glla1 ti ncovero d urgenza m ospedale, ma difficoltà inerenti al mezzo dt trasporto fecero si che J'amm:tlato giungesse in reparto circa otto ore dopo. Rivisitando allora il paziente, con mia sorpresa dovetti constatare che si era verificato un profondo miglioramento nelle condizioni sia generali che locali, L':~gitazione cm cessata, la rcmper:ttura era scesa ,, 37,3, il polso 9·h i dolori addcmin:di erano scomparsi, l'alvo si era aperto ai gas. La difes.t .t<ldnmi nale era diminuit.1 notevolmente sl da permettere una palpazione più romplet.t. Fu co~ì possibile evidenziare una mo'dica dolenzia in sede appendit:olare ~trrt.a pt·rc<'pirc.: pres<.n7.a clt piastrone. Er.t sopraggiunta profusa sud,,r.ti.IOllt, • ' L'ntdc;rnant ognr diswrbo era cmnplcr:uncntc scomp~trso c, se si cccettu.tv<~ lcJ :Ila t<> di ~pnq~;ttc~.za in cui il pazieme era caduto, si· poteva parlare di ritorno :tll.t noml.dit~l. Pc·rlìno l'alvo, in seguito a clistere, si era rinpcrto alle feci. Un dccor•Jc, <.Cl>l attpico in una applnclicite acuta, rna soprattutto la scO!l,lIWSa repentina c cmnpkt:t di un addome ncuto così imponente, proprio per crisi, !ha richi:rmatn la nostr.t attenzione su un fatto .ti guale in un primo momento non era ~tat.t data 11nporranza, un morso di ragno che il p. avcvn ricevuto pace prima della insorgcn7.a dell.t sintomatologia dolorosn. Dall'ammalato nbbiamo allora appreso che il morso l'aveva ricevuto d:1 Llll ragno noto in Corsica .col nome di Malmìgnatta. E· questo un aracnide dello stesso tipo di quello che sotto lo stesso nome y:cne riconosciuto in Toscana, in Sardegn:t c nel Basso Volga, U medico che ave\•a accompagn:tto il p. rese noto dt aver preso in considC;razione q~:esto episodio, ma di non essersi sentito :tulorizznto acl :ntribuirc .t questo lo scoppio di una sintomatologia scbiettamente a·ddomin:tle. Al morso t.li malrnignatta infatti sogliano seguire gravi disturbi generali, spesso a ripa convulsivo, con dolori diffusi specie agli arti. Gli effetti del temuto artropode sono del resto noti in quell'isol<l :tncbe ai prof:tni di medicina sì da indurre nel pass:tto la gente del volgo a portare :umùeri contro il morso di questo (1). Veramente dubbio veniva così a trovarsi questo caso non parendo farlo rientrare nel qu{ldro di una appendicopntia \'era e propria, nt in quello di ttn comune avvelenamento d::~ morso di m::~la1ignatt::~ . Nè a chi~trirlo valevnno le (t) Nelle:" Novelle sfotidu: corse" eh Renucd e Gritrulùi (AJ:tCcio, St:.~mpcri:t della Mu\'rn, 1939) ,·iene rif~orito1 IJ uSJnz::t prc~)() i plstori ~i por1arc :tÙUO\SO un::t reliqui:~ che " rende immune dal piombo c daiiJ ~untur:~ ~el malm.t~tt~ "·. . . . . Si ri.:ord3 incidcnt:-t!mcmc che Òt amulcu lOntra 1 mom dt ;unm:~lt \Cnefict SI pJrln pure nel Ricctmrio Fiorentino del 1567. ·~ -
Giormtl~ tli mrdio·i11ot militur<'.
infonnazioni di altr1 s:mitari del luogo di hmg.1 c provata cspt:ricnza, quando ci siamo visti arrivare, :1 brevi intervalli, .1ltri quattro casi (di cui uno pure ci,·ile del luogo) con analoga sintomatologia e riferenti tutti tm morso di malmignatra ricevuto qu:tlche ora prima della insorgenza dci do!ori addominali. Questi ultimi quattro pazienti ci sono giunti poco d'opo t'insorgenza della sintomatologia c pertanto <1bbiamo potuto seguire perfettamente tutto lo svolgersi di qtJesta nonchè le alter:-~zioni locali provoc:-~tc d:~l morso del ragno. Circa la sintomatologia nulla abbiarno da aggiungere a l}Uclla riferita· per il primo caso. Precisimno solo che in questi soggetti si sono eseguite alcune ricerche cmatologiche. Si è così riscontrato un aumento dei lcucociti (intorno ai 1o.ooo), un leggero prolungamento del tempo di coagulazione, mentre normale era quello di emorragia. Nessuna modifica degna di rilievo nella formula lcucccitaria (sole discreta neutrofilia). nel numero dei globuli rossi c nel tasso cmoglobinico. Il morso del ragno si è verificato tre volte nel collo, una volta nell'av:unbraccJO sinistro ed una volta nelb coscia destra. Nella zona delb lesione si notava un piccolo ponfo con minuscola ombelicatura centrale e modesto alone periferico di tinta rosea. Non infiltrazione, indolente la pressione; tal voi t:t sensazione di prurito. Nel giro di una settimana detta lesione si riduceva c quindi scompariva senza bsci:tr tracci:~. Molte seno le affezioni che possono simulare un addome acuto a tipo .tppendicolare e che pertanto possono indurre in errore. Si tratta di equivoci diagnostici che. per quanto è possibile, bisogna eyitare per non cadere in un mterventism o inutile, qnale sarebbe stato nei nostri casi, o ina~eguato. . Alle varie possibilidt di errore che è inutile ricordare b1sogna ~ggnm ~~cre i casi da noi considerati qualora giungano in precoce osservaz10ne. :::. Si è avuta una sindrome addominale acuta riferibilc benissimo ad una fonna :-~ppcndicclare sì da farci prendere in ~nsiderazi~ne l'oppo~tunità dell'intervento. Nel primo caso infani si sarebbe mtervcnuh. s7 non ct fo~sc:: ~rata quella perdita di tempo che giusto coincise con }:t re~m~s10ne della stntnnato\oo 1:1 per crisi e del resto anche gli altri quattro cas1 SI sarebbero !rat~ · · · per l'osse r ,.az10ne tati chirurgicamente se non c1· foss1mo trovati· su 11'avv1so d<.! primo soggetto.
J
1
tREVI CENNI SULL AZION'E 1"0SS!Ci\ DEGLI ARACNIDI.
V:Hic ~1Jccie cli aracnidi si cono~cono con capaciltl to~~iche molto divc_rsc. . I· · ·Innocuo, a Il a TIl craphos·• kblondt alla l'vltg:J c Dal nos1ro comune r::~gno 1css1torc, • : . .' · · Bra•1,e. ·• mO''lo p··ncolosL rutt:J o Thc:mphosa ancnbri:l, note .1n Gu1::1na, 1n ~ • estsre . . .1 u11.1 ~cric dì aracnidi tanto di\'crsa :Jtll:hc per la src~~a specie. a sc:cond:~ delle zon~ tni'Ecut ." '·odn~: nott ·· • petr3d. " Tr;! i ragni :~ppartcnemi :~l gruppo d f."l· d'tpnc:umom· sono molto . . . E I'Ar . t ·rdeomgult:lt:l o L.1tro ecU~\ <kma o ra.,.no portacrocc, diffuso 111 uropn, :lCllC:J c ..., loJ· " o lvblmign:llla, noto in S:~rdegn::~, ·111 c orslc:l, · ·In T osca n:1' c ne. l Bd.:t:.so ,.. · m:llmi.,.naua . G' oeci:l· ~ h · 1 0\':1 in Russta c m r •· il L:urodectt·~ c.:rcbu' o tc:-~tlio lugubre o '"erme nero c c: SI r · '
•
I..f7
la Lyco~.l lar.llllul., cuno~ci111.1 col lltJrnr· di wr.u~rol.l n• 1 pa•.'·I Iberici c ncll'halia mc· ridionalc:.
Terribili ragni dt:!I'America r quatorialc <. '!i xont: trli}llt' ,;, di Jltn ~:ontincn 1 app.;r· tengono nl gr_uppo ~Cl letra~m. umoni . Tra qur:~ti si :;nnover.•no ' ludh che d:mno i noti avvc!c•~amC~Il del tipo ctcmco (in cu1 prc\:Jie la \Ìnwm .• roiO'~I.t lnca'e) L tico~ico (nr.:i <JU.I 1 !t esplica prcv:ùcntcmente azione :1 distanza). 1 ragni suno animali che nello ~tesso tempo pungonr, r mr.;rdtJno mcdi:mv cheliceri forniti di unghie nelle qu:lii si apre l:t ghinndtJia sccretrice del \t.knr. chr: ~i trm·a nd capO>-toracc. In genere i ragni giovani sono più velcno\Ì r.lci ragni \cechi. Soltanto con l:t inoculazione nel circolo ematiCo r.lcl \eleoo s: produce uu JZtonc tossica. E' stata provata anche l'i ngesti one degli ~nimali, ma con effetti negativi c, scc~ondo qualcuno, ~oltanco :~frodisiaci. Jl Ladandrc, ghioao dt :~racn•di. rifer:ha effetti Jcl tipo ora ricordato. L'azione svolta dal vc!c:no dei ragni, lo ripetiamo, è mr.:tc diçers.l da specie: :1 çpcc:ir= c col varin,re delle zone, ma in linea di m3ss1ma può considerarsi nco!l':tmbito d1 fer•omeni ncrvo~i c talvolta emolitici. 11 tar:Jntolismo o taranthmo, complesso dt sintomi determinato d.JJ morso 1klt. taran· tola (Lycos~ tar:l!ltula), è carattcri7.zaro da acccsst com ulsivi, storcUmcnro, dispn~. :~c· cclcrazìone del polso, delirio. Notcva!e è la scnsJZione soggettÌ\':l di calore, specie al torace. L'addome è depresso per contr:mura dei muscoli rerri. Suole inrorgtTe febbre. sete 1mperiosa, \'Omito, chiusura dell'alvo :~Ile feci. Analoghi effetti vengono riferiti per il ragno falangio \'olrerra . •Anche ncll'aV\·clcnamenro da Malm•gnatta si soglior.o (1\'Crc wsturbi Jel genere, ma in questo sono più che altro caratteristici i ciolori diflusi :~gh :Jrti sia superiori che Jnfcricri e le contratture muscolari circoscrine in pross!mir:J delh zona di inocul.uione dd veleno. E' noto che veleni di clivcr~i anim~tfi, e tra questi anche quell~ Jet ragni, contcngo.:Jo tossinc ncurotropc. E' interessante ricordare. che il l:klfaoti ha potut!> d.Jmosrrarc: che il \ dcno. così come viene prodotto dall'arum:t!e avvc:enatorc, non ha :lZione danno~a. ma la .~<:quista ucll'orgJn'ismo del soggetto inocubto per proJuzioue Ji sostanze \'eramcnte J:mo~::. G li c~pcrimcnti di Kjcs c Sachs Lcndcnri a dimostrnrc rhe la aggiunta di lccit.in:l ad un ,.cfcno non 1.-moliuco l)uule quello del Cobra renJr: quC'Sto emoliùco. ne SJrc:bh-: b prova. L.1 lcciuna penamo secondo Ehrlich c scconùo Bordct avrebbe aziooe di amboCI:ttorc o di alcxina. Liidt'Ckc, Dungc:rn, Coca ~astengono imecc che il \efeno ;.~giçc:1 ~ulla lccitioa come un cnzim:1 (teoria czimatic.1).
La !>tndromc addominale d.t noi nscontrata non sembrerebbe dt cccrssiva tliffLJSionc in Corsica. Gli effetti inf.ttti del morso di malmignatta, lo ripetiamo, sono ben noti ai medici dd luogo e differiscono alquanto da l]Uclli da noi osservati. C'è però da considerare che con ogni probabilit.i ?ÌÙ di unn appendicite :1ClltJ oper:tt:t d'urgenz:t, nelle prime on:, possa rientrare ndl'ordinc dci casi da noi descritti. Molto probabilmente deve rientrare tra questi un caso riferitomi da un s:tnit:trio dd luogo: indi,·iduo operato per appendicite acuta in prima-giornata dcll':macco, il quale ~,,•eva ricevuto un mor~o di mahnignatt.t. L'intervento avrebbe messo in e\·iJcnza un a\petto normale dell'appendice cccale c degli org::mi pcrist.mti. E' bene prccis.trc che la componente mabrica, così frequente in Cor-
\
•
s~ca c capace di dare sindromi .1ppendicolari, deve essere scartata per essere
nsultata negati va nei nostri casi la ricerca accurata del parassita malarico (in qut.ll' epoca a tu·t ti i ricoverati pirettici vcnjva fatta tale ricerca) e per il comportamento atipico dell'accesso febbr~le . Ricorderò a questo proposito che tra l'ingente numero d i malarici osservati in Còrstca, ho avuto occasione d~ osservare qualche sindrome appendicolare i cui rapporti con J'jnfezione palustre erano molto evidenti . In questi casi la febbre quasi mai è iniziata senza brivido ed ha avuto tll1a dur:na più lunga di quella. presentata dai nostri casi se si dilazionava t'impjego de) chjnino o di. altri preparati antimalarici. In questi soggetti inoltre conccmitava tumore di milza che invece mancava in q uattro dei nostri casi c cioè in un civile e in tre militari· nell'anamnesi dei q uali non era alCLm precedente malarico. . Contro b natura malarica degli addomi acuti di cui ci occupiamo sta 1~oi l'epoca in cui questi si sono verifìcatj c cioè tra il marzo cd il mag-
.J
gio (r943). In Corsica le infezioni primitive (nei nostri casi bisognerebbe parlare di primitive, solo in un caso si potrt>bbe invocare una reci·d iva) iniziano in maggio o tuttalpiù nella seconda metà di aprile. I casi precedenti a questo mese debbono pertanto escludersi jn modo assoluto aalla possibilità di· una infezione palustre primitiya. E' inoltre da rilevare che gli a·ddomi acuti o meglio gli pseudoadclomi acuti da malaria si verificano in massima paitC nella infezione estivo-autunnale ad opera del pl. Praecox. Orbene potendo non ammettere per le dette ragioni nei nostri casi una recidiva, l'infezione dd Praecox era da escludere. Il pseudoaddoroe acuto da malaria differisce inoltre dai nostri casi per quanto riguarda la difesa della parete addominale così pronunciata nei soggetti a noi occorsi e cosl scarsa o addirittura assente ~ella forma pa~ustre. La esiguità della difesa addominale nelle forme ·dl natura. malan~a ~ rilevata da Botreau-Roussel. Imperati ne parla nella sua relazwne Slll cas1 oss~.:rvati in Sardegna. . . VogUo ancora ricordare come anche l'esame della formula _ le~cocttana abbia deposto contro la natura malarica nei nostri casi. In qu~st1 SJ è ~vuto infatti un aumento ·dei neutrofìli mentre nelle forme malandhc Dame! c Rollin hanno trovato costantemente una monocitosi. Faccio infine rilevare che nei casi :di cui ci occupiamo la risoluzione si l; sempre verifìc:~ta in epoca pressochè .fissa, dopo il terzo giorno, senza aver mai praticato cura chininica. E' da supporre che la roalmignatta sp1eghi un'azione diversa d~ un::t regione all'altra ed anche nella stessa regione a seconda del ~uo sv~upp? rd anche.: della stagione. Bisogna inoltre ammettere, nlmeno per • nostr1 cast, · · ·d · d'verso a seun 'al tra possibilità e cioè che lo stesso vel eno ag1sca 1n rno o l
lt
\
Il
119 con.da d'ci s~gg.etli nei. qual.i vien~ inocu.lato.. Fr~~cassin,i osser~a .1 l}Uesto prop~Jto. che l ~zwne fìswlo~1c~t dc1 vclcnJ arumalt nclluorno e in rnpporto a c~JVcrs1, fa~ton oltre, ben SI· mtc.ndc, all:t specie zoologica nUa quale :tppnrl!cn~ J arumale avvele~atore e c1oè '' alla l}llantità di veleno introdotta c assorbita, nl punto ove 1l veleno fu inoculnto, alle propnctà autoimmunizzanti più o meno esistenti (o mancanti affatto) nell'individuo offeso 11 . li veleno del!a malmignatta nei nostri casi ha dato una scarsn reazione nel punto d1 inoculaz.ione, motivo per cui non si può a questo attribuire alcuna azione locale citolitica degna di nota. Si è avuta invece ben più spiccatn azione a distanza con prevalente localizzazione addominnlc. In questi soggetti è da escludere che s1 sia avuta una appendicite vera c propria. Lo dimostra .il fatto cbe dopo tre giorni si è avuta scomparsa completa di ogni disturbo. La modicn dolenzia in sede appendicolare res.iduata si c no prr gli altri due giorni nel solo primo caso, non merit:t seria ccnsidcra~ionc per il fatto che non si è avuta nei successivi . E' da sospettare però <.hc si sia dctem1inato uno stato di edema neJI'appendice sl da giustificare d Jolore p~lrtkoJ:trmcntc locnlizz:ltO nella fossa ileo-cecale e per riflesso nnche in scJc epigastrica. ln tjUCsti soggetti avvelcnnti dalln malmignalta l'appendjce hn reagito in modo particolare ncU'nmbito di fenomeni allergici che caratterizzano tutto l'episodio. La scomparsa di ogni disturbo, per crisi, dopo la terza giornata rientrerebbe in questo orJinc di cose. Si può infntti supporre che gli organmni siano in grado di neutralizz:m; in tre giorni 1:1 carica di veleno con adeguata produzione Jj anticorpi. Il particolare comport::unento dci casi in istudio potrà forse essere chiarito da una completa indagine sugli :JJ'acnidi della Corsica. C.i si sente tuttavin autorizzati a supporre che un :tccurato esame è destinato a mettere in evidenza negli av\ elenamenti da aracnidi di questo paese dei casi raffronta bili con i nostri, cnsi che Jìno ad or:t sono stnti ignorati perchè confusi con forme di adtlomc acuto di natur:1 appcndicol:tre dalla o1aggiore o minore ti pici t;l. CoNCLUSIONE.
Mi è sembrato dì 110 certo interesse riferire su cinque casi di avvden:unc.nro da ragno Mnlmignatta osservati nella Corsica meridionale simulanti 1111 addome acuto a tipo appendicolare. Detta sindrome pur essendo imponente non porta a morte il paziente. Dopo il terzo giorno si risolve rapidamente, per crisi, senza lascinrc alcun rc:liquato. E' utile tenere presente la rpossibilità om prospettata per non cadere nc:ll'crrorc eli inutile interventismo ad evitare il qunlc è sufficiente conoscere che il paziente poco prima della insorgenzn dclln sinromatologi.t dolorosa
1)0
s1a stato morso da un ragno m.tlmignalra. E· inoltre da rilevare the il dolore addominale in questi casi è preccccmentc difhtso c che pure di(fusa cd imponente è sin dall'inizio la difes:t della parete addominal e. ' Dett:t sindrome si differenzia d.t quella comunemente· osservata negli awclenamcnti d.t malmignatta per l'assenza o quasi dci dolori agli arti, per mancanza .di conYulsicni. per b tctan izzazione csdusiYamente circoscritta a\b parete antericre dell'addome. N l i c:tsi descritti nella presente nota è accompagnato uno stato di soffcnnza appcndicobre sicur:unentc non legato ad alterazioni dell'appendice dì ~mportanza tale Ja farne supporre un reale stato patologico. Molto probabilmente si tratta di tln tr.u1Sitcno stato edematoso dì questo segmento per mtl l.t iùcntilìcabilc ccn un.t appendicite Ycr:t c propria. Può darsi che sia un parLicolar modo di reagire di alcuni organismi che port.t l'avvelenamento della malmign:ma a questa :nipioa manifestazione. Detto ~n·,·dcnament0 t ;nfatti noto in Corsica sotto una sintomatologia molto 01\·ersa .
'' EXCERPTA Segml i~mo quc~ta
MEDICA"
rc:cnu: cù utilissima iniz.i:Hi\'a del pro f. c.lr. M. W. Woerdru:~n,
c.Ùalùrc c.1po. lht" ~i prt:pon.:, ;~ttr:werso pubblicazioni periodiche inerenti aUc varie br.1nchr dclb medicina. di don: il modv ad ogn1 mctlico di seguire, ci:~scuno per la prorrìa spcci.1iità, quanto in m:ueria è $lato prodono c pubblicato in rutto il mondo. G lt " E.,.,,.l pt.l Uedica . comprendono ben 15 sezioni :1H.id:Jte, per la compilazione JLi r.l.nhi C\lrJlli. :1 olt:c 3WJO ~r.cciaìisti di lUtto il mondo. Gli :~bbon.ltt .1 . Ern:rfl/11 .\/t'dica ,. riccvcr::tnno, ~OU<. forma di c~tratt:i,
tlllk le
pt~bblic.17.Wni eh.: pessano inrer:;~~arc b loro al tività. I: eco i titoli dt:llc v:tric ~e7ioni: 1. A ta.11om 1a, .1ntropologi:t, cmbn ologi::a c; istolog:ia ·:l. Fibiologira, baochimic:l e farm.l · · .., 1 · J • samta · ' 1 li bbl 1c:a c rn•·d·~··aaa~ · •·cialc c industri:dc · -,. Pa· culu!!,a. ;. r:.nt ocn no cg1a · -+· ' l " ·v • 1
tolo~t:t gc~at.r.lk ..11\atomi:a !..Hologic:t c b:Jltcriclogi.::t - (J. Medicina interna · i· Pedi~tri.a • · · 10. Os•·tr· ··~ c o••inccolo.,i·1 · L p•1c · h'J:ttrt.l · • 9· Ch 1rurg1.a l'l. ~curc.Jn).\l;a ,c •-•~ ,.., · • 11 · Otoranol:a· . . 1in~olo~i:1 12. Oha\molo).\Ll - 13. Dcrm:nologi:t c \Cillrt.:ologia · 14. l~adtOiogl:l • 15. Tubcrcc1lll~i . 1\ prcnn ddl'.abbonJmcnto vari:J 3 ,cconda tic! nuP1c:rO delle .czioni che si tlesiùcr:t ricc\'l.rt·. Pt.r anfnrm:11ioni rlvolgt· rsi: ,. Fxccrpt:a \kalic:t" · ~ta.:r1.bm C.
l l '•
K:lln:rstr:a:lt, Am·
CASISTICA CISI'EIMI.I
M ILI l \Ili
l'kJ':r.IJ• \1,1 l Jl lll'f"Zr
l>irtllt•rr•: T cii. CfJI. rut<l. rlmr r l'"~'"' (;•.n •.•.: I(J
ERNIA INGUINOSCROTALE DESTRA IRREDUCIBILE DI DUE DIVERTICOLI DEL TRATTO TÉRMINALE DEL TENUE DI CUI UNO COSTITUITO DAL DIVERTICOLO DI MECKEL
L'ernia divertico:arc è st:ua dcscriua per la prima 'oh.1 nel J('9'1• io se~~~o ;,d w::.. da Littrc, cd (: stata quindi distinta dalle altre con il no'TI!: d' questo :1utorc. lmpropri.uncntc :111chc oggi :tlcuni AA. (Kocn.g, Zatti. Monar1. Kicci cd .. hri) com· prendono sotto la denominazione di ernie di Littre anche quelle parktali di Ri:h:e:-, tra· swr:mdo il bllo che l:1 descrizione falta da Liurc si riferiva chiaramente ad un'ernia contenente un dh•crticolo di Meckel, Altri AA. invc:cc cfuùnguono le ernie dh·crticobi è.. quelle paricmli pur ammettendo che mlor::~ per condizioni p:u-ticol:tri la loro diffcrcn7iJ· z1onc :1.n·c hc dal punto di vista anatomico è pressochè: impossibile. T.tlc dlffcrcnzi:rzione peraltro ha un valore puramente teodco p.uogem:tico eu an:.tomo·patologico ma non un v:tlorc pratico chirurgico gi:Jcchè sia la )Lntomato!ogia che: i1 decorso dd!lc complicJzioni sono prcssochè egu:tli nei due tipi di emie tanto da csm-c quasi impossibile una giusta di:~gno~i. L'unica 1·era cliffc:n:nz::r è cosùtuira dal f:mo che le c:rni~ paricta'i di Richter si Ol> · s.:nano con maggior frcqut;:~· Infatti i casi di ernia t.livcrt'icolarc descritti sono piuttosto r:u-i non r:tggiungendo il cc r11i naio. Ciò è spicgabilc principalmente con il fatto che il dh·ertico!o di Meckel è presente solo nel :! "~ degli uomSni c che i cli\'erticO:i acqubiti ~'impcgn::mo diffid!mc::te nei sacchi crni:u-i. Altra ragione della rarit:ì della ·:oro descrizione è che in gt:ncrc cÌtdono l>Otto l'osscrv.I.'.Ìorw clinica solo le ernie clh•cnic.olari tot:t;mcmc o parzialmente irreducibili e le ~trou.ate, mentre le libere all'atto opcra1orio sfug~ono facilmeme ndl '::tclJome. Ali:. prima descrizione di Llttrc è scguira qudla di Mery Ji un'ernia int:uinJ!e di· 'cr1kolarc Mroz7.:lla c surccs~h amcmc sono seguite k ckscrizioni di H:l);Cr, Lacz.kO\-ich, Pr<:to, Arm\trong, C.lmpbell, Eckchorm, Jaboubv c Patel Bcnd:111di, Dejou:~ny. &:10· dl)l.l, D:llll\'rllc· c Dc Gennc~. Qu~nu. 1\louticr, Longo. ChPctti, SicJrd, Bani, SJgpni. \1.1r1r l c Gwchn rJ , Polli dori, Donati, Caklerini, Kraff:, Utnnchi, Mullcr. Perr.1nJo. S:1· l'ir:n1..1. L.111ino, Quin cJ altri. Tra lt• ernie di~t·rticol:~ri !c (IÌI frulucnti ~ono le in~uin.Ui de'In, poi le crurali e l.{tullcli lr- nmb::licali mcntrt: le otturatorie sono eccezionali. L:1 maggior frclJUCma dd le ernie di I'Crticobri i nguinali dc~trc è JonH::t alla norma ~C" po,i;rlonc an:uomk;~ dd clin:rucolo dt .\okckcl iu corris('on,ll'nl:l dcii:~ porzione termi· n:~lc ciel tenue. E' da ri'cl'arc poi che le nnh: tlhTrticobri crurali descritte sono llu,lsi tutt e ~trozz.1tc. 11 ronll·muo ùcll'c:rnia di Littrc è costituito per ]l) più d~ l Jh erricn!o di Mcckd. m:t 1.1lur.c può e'~•·rc costituito audu: da di' crticoli :.cqui~iti. o~~~:n·:tzionc nutop~ica,
Il Jh crt ico!o di Meckd, residuo del canale onf.Jio-mescnterico o dtcllino, nel maggior numero d:i casi pre.sent:t carattemtichc eli sede, di aspetto, di volume c di struttura che lo Jistinguono dngli altri diverticeli. Esso, dat;\ la sua origine, in genere si trova impiantato ad nngolo retto nel tratto tc:rminak citi tenue :l so-8o cm. d:tll:! valvola ileOI-ccca!e sulla parete :mtimesenteri;Lc con l:trga. base. Ha una form:1 cilindrica o cilindro-conica a cupob, è lungo da 6 a 12 cm. ed h.1 un diametro da 1 a 3 c più centimetri. Sol0o di r:~do po~sono osscrvarsi un impianto ano m:~ lo latt r:~1c, mes!!nterialc 01 intr:mH::scntcri:~le (Roth, Stcuthers cd' :litri), forme atipiche c dimensioni minime d notevoli. f:. ; ~ 0 generalmente è libero nell'addome, ma, per aclen:n:r.c1 congenite od acquisite, può anche l~SCre fisso ;~JI 'o mbelico o :1 qualsiasi punto della parete addominale 0 ad una :~nsa illlc~tinalc in maniera da costituire un cordon·c che può drtcrminnrc un'occlusione imc~rin:~le per inginocchiamento o per strozzamento. 0.11 punto di_ ~<ist~ strutturale, ì: cost.ituito da tutti c l~c vii 'tr:Jti dt•'la p:JTctc dc·! tenue ~ul qunlc Sl tmptant.'l con l:1 soln dtffcrenza che le phchc muco5e ~ono meno ~vi luppatc. Talura, specie nel fondo, ,i ~ono osscrv:llc isole di mucos:~ a c:Jr:Jllcrc J;;ll'tricn ,u cui ~no insorte anchP carattcri~t iche ulcere peptichc. La spicgnionc eli ~:~li Z<'nc· eli 111 u cosa gastrica è piutto~to controvers:J. Però, \econtb b teoti:~. di Pascalc:, dw è la pifi nt· •:ett:~ta, esse sono ÒO\'Ut<: .1lb pcrm:mcnz.1 rli germi cmbrionn ri indiHI'n 111.iatl (t1:1 rui ~i è wilupr~no il tubo gastroenterico) nella p.1rctc dd ùiverticolo di Mcck.. t. l clivcrticoli fahi o acqui~iti inw:ce possono osse:rvar11 in qunlslnsi porzinnc tldl'intc: ~tiuo 111:1 princip:1lmcmc nel grosso intestino, ~·impi:lnt:~no• qu:1si sempre uclla pnrctc• mcsenteriale, possono essere unici o mult'ipli c tnlora nwncmsi, h:1nno dinwnsiuni per lo più mode~t•: (da uno spillo ad un uol'u) c forme svariate e: ~ono ~cmprc pctlunwlnti. D:~ta la loro origine, non ~onu qua'i mai costituiti J:-~ tutti c tre gli ~tr:Jti della p:lrc tc intl'~tinalc sulla <]Ual~: s'impi;mt:mo ma m:tncano gencrr~lmentc cldlo str:lto muo;colarl'. O\·c· pci :.nchc lo ~tralo muscol:trc parttcipi alla loro costituzione, esso è molto ridotto. L.1 diagnosi differcn7i;llc tra diverticolo di ;\(eckd t• cli,•crticoli acquisiti è quintli wr lo più agemlc, tlllt:l\'i:t no11 m~nc:tno i casi in cui r:~lc tlistin7ion~: è piuttosto diffi1 cile anche ;JII'..~ame istu!ogicu. L:~ p.11ogl'111:~i delle crni<.: dil'crticol:u'i è ~omune a qucll;.t .di _tutte le ernie_ visccrali. nè la lur1> ~intomato·logia h:t qualcn'a di parucobrc che menti d1 essere descntta e che . , . .. comu ii<.]Ut: pcrmcrt:1 di formubrc un:~ giust~ di~gnosi.. Piuttmto è intcres~alllc la pawlogi:l del t.hvcrnco•1o d1 Meckct erlll;llo pcrchc 1nflut5CC noln·olmcntc sulb fenomenologia dcll'erni.l. • , . .. Le,; afft•zioni pit• frequenti del diverticolo di 1vkckd erniato ~o1_1o le. th_verucol~tl c lo stroz:~amcnto, mentre le cnterorr;~gic. l'ulccrn peptica, i numcroM c:ISI. d1 o:duston~ · · 1· ttnnun· 1lCill~l · · c m:l1·tgm,· J:1 presenza • • esrranet mt• 'IIII;IIC, (1·1 elm inri cd il reperto d1 corp1 . · 1 · · 1 l · l ·l di ·c •t' o\ o n bi c.wo addommale. ' r, c ~ n gu.1nbno (\U ~'"I csc ush•:tmcnlc a p:~to ogta l c p, nan\o Cl ~cmbra utile "Jflcrm:~rci sulle tlin:rticoliri c su li~ ~trozz:tmento. L:1 di\'1-rtiwlitc. oltre alle c:1u~~: (comuni :.1 quelle dcll':~ppendtote) cht· dandno 1 ~ogo · · t·n•• l'b . ..1 c,l· u5·c inerenti •:~lb . presenza dlcontinui ttvcra\1,, dl\'crucu 1 era neIl' :Il\J ome, c' t1O\lll:l • . 1 ticnln di M1 ckt:l in u11 ~.1ccn vrniario c più precisamente a C:JUS~ .rntatlv~, :l 11,nuni, all'a:tion•· tli cillli t:rniari c :~Ha costrizione: del colletto crnumo a CUI va soggetto . il divcrti.-1,11) L-1 di\'crlicolitc può cswrc acuta c cronit:a. · · dc 11a cl'IVCrtiCO · l'ne Jcut.l, Il · ,j;.-i·l• c 1n1Ò ·1rrestnrs1 con una Il lJU:ldro· anattJmopatologlc:O •. 1:t c "L' • h' can••rcn~ · o • ' tl •flemmone • , f _ wmp l.ICt .IJl~ rLml. 1 o puo• 11rog·ctl'u·c vc.'TSO l:t supp ur~·,·onc . . . tl1ffus:1 . .msorge ·nwccc so1o ncl caso r:~ro pufor;l/IOilt.. L.1 pcrllonllc : . 1n cu1 non. Sl c or 111:11:1 llll;~ b:~rrin.1 :ulncnLi;lle in corri~pondcnz::~ dt"l colleuo crmn.no. , f _.. 11 • · 1 · 1 . '117. po~tumt ' .I)UO 1r:1s orm:tr)t ' L,, form.l a.:ul.l pu<~ n~o \ ' t:r\1 com p et:mlcntc se .•1 ' 'l l' ·e ti. ., • d :lt 1t'ren7C . che fis)·1no 1uu o meno L c l' r l runu .1 •• pn• l Tl'<lliUlll mc nh: p11o ck1r 1110~0 :1 ·
1
I)j
colo :Ù sacco erniario in m:10icr~ da rendere parzialmente 0 totalmente irrcducihilc l'ernia. In c.ons~gue~zn de!la su~ fiss.1Z1onc al s.1c~o. crn.iario, il di\t:lticolo di i\lcckcl c~ercita un:! traZJonc sull ansa. tntesttn~lc sulb qu:~lc e 11npmntato c c1uindi con un·1 • ·rt f . da 1 d · · h" . ~:c a rcqueoza uogo ~ un '?gtnoc~ tamcnto o ad un:t torsione di e<~a c comwtquc pro,·oca un ostacolo alla hbcra carcolntonc fecale. La sintomntologia dcii:. c.livcrticolitc ncuta ~ ~imilt: a tjut:lb d 1 una appenùicit. . 1· · 1 · · h' · · C O ul ~na cp~p OltC stc~ e. capita spesso che ~; ~rrivi alb diagnc.~i di un:~ òi queste malauie che tndubb•amentc ~• rtsconrrano con mag~:,'lorc fn;qucnza ncll.1 ,,r.nica clinica. Talora, in\cce, dato l'aumento di volume cd il clo!orc dell'ernia, dcnc M:;ambiat1 con uno Mrozzamento. La di' erticolitc cronica pr11nmva ,·iene .1mmes~a Jall.1 mag.!,'ior.IOza degli autori c vie ne attribuita all'azione di germi :~ucnuati. Es~a da luogo ad 1Sp1Ssi menti cd a cicatrici della parete dd diver1icolo chrc che alla form:rz.ionc di aderenze. Il \UO quadro clinico non ~ aff:uro c;~rattedsricc ecf in gc••erc.: ~i confonde con quello .!1 un int.t~.amc ll'c), d• un cpiplocelc ndcrcntc oppure di una appendicite cronica erniorio. l.n ~llnz:t 1111CillO ~i vaHica con maggior frt>qucn7a nelle Nnic di\crticolari crur:di (c,,.,; eh flluJ.ln.u, Saggini, Hilgenrt:incr, i\l.crlcl c Guich.ml, M:uhicu, Longo, Pollidori, l lunnll, Wc•il c·cl altl'i). 1." •tmn:unc ntc, clc·l di,crticolu di t-.lc.d.d in c.·. rnic inguiual1 ì: stato dc..~critto Ja \'ari autmr f1a r '" Apn•.trnng, CJmphdl, Sc.mdnl.t, :-.Ic.utic:r, Crcsson, Chileui, PoUiùon e Mo· ricc•. L.t ,.atu).:''tH·,i di tale: gr:nc complicazione l" tuttot·a molto discussn. Infatti mentre .dcuni ,lllltm .,,,,, ngc.nu chr: lcJ \lroz:tamcnto è Jo, uto nc.l una prcgrcs~a di\·crticolite, .hc nh1e a rendc•rt• l'crni.t irrc:ducihilc pc~ il form:tr~i ùi aderenze più o meno tennci detc.rmina llll :1unu:1llo più o llli'IIIJ llotc\•Oic: nel di\•crticolu, :1ltri nutori, tra cui Pollidori c Donati, ,utlJ •CtJrta elda lencrJtura, ùcll'•l~scn•:•zionc di un cingoln stroz7.mtc c· ùi esami mologici del divcwcolo •.tron.uo .l!oportato ~ostcngono che In )trozz:uncnto può essere un f:tllu p·imith•o indip,.nJcntc d:dl.r diverticolite. D:tl punto di vista an:nomfJ p:nolo!lico, d:1111 chc 'Pc~so per la ~ua tcnuit1\ IJ ~in · d rome dello qrozz.,mento di\ crticolarc' :•ll'inizio può pns~arc inosscrvmn, non è raro clu: ~i .trrivi .clb ga ngrtna, :.1 fkmmont• c alla fiMob ~tercoracc:c, mentre l'in>orgt:nza cfi un.c pcmorite diffusa letale è "c..ccezion:tle pa In tjU3>i co~tame formaziom: di aderenze in corrisponden7a del cingolo ~trozzantc. L,, ;imomato!ogi:~ dello strozzamentu di\'crtico!nre non è rate da permcuc:n: uno elia· J;nO~Ì Ji CCTICZ7:1. W:J ~ 5nH.rO C:Jr:lt!CriZZ:Jf:J dalla prC\,tiCI17.:J ud ~intOlllÌ locali (tuulefnione irrcducib.!e c dolente ddl'crnb) sui sintomi generali c ddlo stron:uncnto intc· stinale talora :tnche del tutto asst•nti per più giorni dall'inizio dd la comrl ica:done. Ma ì:. pure da notare che tale carattcrhtic:J è comWlc .tllo ;tro7zamcnto dell'ernia pnrictnle, a quello dcll'erni:t nppendico!arc c J quello dcU'cpiplocdo.: che si O)!.Cr\':1110 con maggior frcqucnz:c. Ne con~eguc che una diaguo~i pn:opcr:Horia dello stro1.z:uncnto cti\·erticobre è vcmmcntc tc((:ziona!e anche t}Uando il contrasto tra la sinlocnatologia locale e b tenuità o la manc3n7-'1 della ~offercnza generale c ddl'intc:rruzione del circo'o fecale è ben evidente. Pc..r lo ptù ~i fa diagno;, ili stro-..:z:~mento eli un'ernia pnriet:dc, di un :;ppt•ndicocclc o di un epiploccle senza che pcrnltro ne dcrh·i alcun da nno giocchè nnchc in questo caso si ricorre scn7'altro .cJ tr:tllamento chirurgicO'. Jl trattamento dei ÙiH:rtico\i congeniti Od .IC'JUÌSi!Ì che C001unquc cadono SOltO ]a osscrvnione del chirurgo, tenuto conto della loro p:llologin c soprarutto dello frequenza c.on cui sono causa di ocdusiom: intcstin:llc. orm:i non nmmcttc dubbi. Infatti tll!li gli :l\llori sono concordi ncll'ammLIICrc.. d1c unico rr:m:m1e11to razionnlc è 1'.1\portazionc. L'accorùo invece non 1: complcw sul tipo di oper:~zione da scegliere. \lcuni autori fm cui Crcsson, in CJSO di Jhuticoli piccoli hanno c:scguito ht ~cm· 1 plicc IIW.tgin:l!ion~, :~Itri per i dhcrticoli piccoli \Ì limitano .cH'asportazione prt:\'Ì:t lcgJ·
l'
l
tura c.: all'nf(ondamcmo Jd monconc come nell'appendicite, altri, fra cui Pollidori c: Donati, ritengono sufficiente la rcsczionc del di\'erticolo :tlla base seguita d:1 un:1 sutura tras\'crs:ùe in duplice strato con la raccomandazione che la rcscz.ione non avvenga nè sull'impianto del divcrtico!o sulla p:~rcte intestinaic per c,·it:Jrc un restringimento del lume dell'ansa, nè a distanza di r:~lc impianto per evitare una invnginnionc del monconc residuo. Altri, lra cui Sc.mdola, Pascalc, Dtjouany, inn:cc sostengono che sia nccess:1ria l:1 rcsczionc dcll'an~a su cui si impi:tntJ il diverticolo seguita dall'eoteroanastomosi ~ia per cadere in tt:ssuto sano nd caso di diverticolite sht per evitare b sten 0 . ~i :1 cui pot"rebbe dar luogo la sezione Jcl divcrtico!o :~Ua base. La maggioranza degli autori sono però favorevoli :11\a scmplicc sczion:: dd diverticolo che pur essendo un tr:ltt:lmentt) r:tdicalc ha l'inncgabil..: vantaggio di essere scmplict- e 1 apido. Ed in vero la temuta stcnosi intestin:dc postopcratoria può essere c1•itata eseguendo b sezione :~Ila giusta altezza cd :micur:1ndosi ùclb pcrvic::tà del lumc intcstinnlc. LJ rcM.:zionc Jell':tnsa intc)tinale è un intcn·cnto di tale gr:wit:r che dovn:bbe essere risc:r\':tto .1 c1uci cas: in cui mie opcr:tzionc i:· imposta d:Jllc altcrazioni anmOmopatologichc. O:n.1 un;~ r:tpida ~con:r :t 9ll;llliO conc.,rne le ernie tUvcrticobri, riportiamo un c:1so dinico ùi crni:l ùi Liurc inguin<tlc dcstr.l, ,cnuta alla no~tra osscrv:-rzionc nel reparto di chi rur gia dcli'Ospt:d:tk tvlilitar::: di Firenze, cht· è interessante sopra tutto per la cccczionalit:t ùc\ reperto :-rnutomop:nologico. lnf:llti st• l'ernia del ùivcnicolo di Mcckcl è scnz:t t!uhhio poco frequcrtte, vcr:lmcntc cccczion:tlc (; tla con~idcr:nc b contcmpor:lnca pt·cst:llz:t in tlll S:\CCO c.rniario dr un diverticolo di Mcckcl c di un din:rticnlo :lCl) lli~ito :t sede inst>ait:t. CASO CLINICO. SoiJ. Cart.1 Stcbno ùi ScbaMiano tli .anni 24, celibe, auti)ta. Viene ricoverato nJ I'O~plJalc m11it:1re Ji Firenze rl 27 g1ugno 1940 c dimcs~o il 29 luglio dello stesso anno.
Anamn.:si. - Nulb nel g.!ntiiizio. Nato n termine dn parto l'Utocic"• hn avuto sviiuppo fisiologico norma!c.:. Non ha •oHlrto i cor'I'IUr.i c-;:mtcmi Jcll'inbnzi:l. Ncgn le mal:nùc vcncn:c. H::t contr:mo .1 12 :mni mtrlaria di cui ha avuto rc.:cidivc sino a tre anni fa. Ci rca un ::tnno b h:t cominciato a ~offnrc per di!:turbi di;pcptici consistcnù in poco :1ppct'ito c Ji(fici 1e Jigc~tionc c. di t:lnto in tamo, senoza alcuna c~~sa ~ppa rentc, per v:~ghi dolori addomm:~li diffusi. Sci nwsi fa si ~ ~cco_rto di :wcn.: :~ll1ngu~nc destro ~na tumd:w.ione della gro~sczza di un:1 noce che ~.-h mtnut\-a nel Jccu~aw suptno. 11. p. nfe· ri~cc che da :1llcro i dolori si ~,,no blli più frequenti c sono stall accompagn:au da un :Jum<.·nto ùi vo:ume c di turgorc dcll:r tumcf:rzionc inguin:~k. Tali dolori dur:~vano a\cwlc nn· cd 1 n gc:ncrc ccss:wano nella pn: izione supina in scg\lito :11\.n riduzi~ne d~lla t~mc· · · 1 • · · d :l ,·omHo , cla• thsturbt ùcll :tlvo \,l:i'Hlllt'. E.s'1 pera tro non sono st.lll accomp:rgnnt• 111:11 1 ùa ri.rlzi 1crmici. . L.1 tumcfnziww l: nncl:11:1 :~umcnt01nÙo di volume sino allo ~t?to :t~tualc ~cnt~c .1 . . .. . \' . . ' . J' tU b' ù'spcpttCI per<JS[OOO Jll\':Jrl:Jtl. do'on Mlllo thmtnullt d• frcqucnz:1 1: t i Jntcn~Jta c 1 JS r 1 1 · ,\lvu stitico, minzionc normale. . . . ·r Erli/l/t obbi<:tticJO: Ba ,.,.Jiineo in buone condizioni gcncr.tli. Ùt nutnztone c s:tn~Ul l· · · · ·1·1 ro,cc, p:rnntco · 1o :l d'tpos·o c],· 'crcto , m·l~sc muscol:rrJ bc:n l.at1oaat·. Cuti! c mucose VIStbt •· w ihrpp:rtc, toniche c tro[ichc. 11 c Alla regione i ,,.,uino)crot:llc destra si osscrv:r una tlllncfaziònc ~clli1 forrnha c. 1' 0 ° ~~ 1 Il' esterno \t:rso • · · ·1 bas' tJ c .l'JOtcrno eh 111a W"''n uuvo, "Ù1rc11a dali •n1lo c c~~ l • s. .. • c ~ 111 . lasso . · • 1 · 1· ' · · ,. nu· sem:·•n ltn'nll nella n:grom: 10· :~rnva ~•no a mc:ta del 't:mtscrolo cc 111 a.to ~• t.:Gil l ·' . . . .. . n.a · !,. 1ktta rumt fazronc · · h·1• una• 'UJlCrfu;:lc hscaa ed ·u d' gUina c• ru:open.1 l 1.1 eu 1c 110rrn~l.. ~ ~. • • 1 1um • c Jj tc.:nS1011C con l eo.pr l ' • • • • cJ \ • . J' cnll\1\tt:nz:t mo 1 1~ da~t•cn, c tn o ente, aumcm.t 1 \U• c . , . . , . l · 1 ·b 1 umore d 1 uorgoc•om attr:l\ erso to\'1.' c· m·ll'atto dr soffiar.· cd " p.lfl'1:t mcmt rn ucl l c con r " • " un :\nella ioguin.1lc ,fi.uu:ato.
1
l)j
Dop? l~ ~iu~ione p:1rziale il dito posto in corri~ponùcnza ùcll':~ncllo innulnnlt . ~ l' 1 :> .durante l 1l co Il' P'l eh tosse del r''· :\Vvcrt<• che la• tumcfazion • • t •• umt:nt;t li vo urne ron un 1mpu so l a a to c dall'esterno verso il b:tsso c l'interno. Emme delle w i m:: Nulla. di patologico. P1 otocol/o opaatorio per ernia inmtinosc•ot•l . . . •· J.ntcn·cuto . ~ . · .. l' obi'tqua c~tcrn:t ùe~tra a contcnut~ 1ntcsn~'al~ 1rrcduabtlc: tcn. col. mcd. clou. Edo:trclu Z:1frìro. Rnchl:tnestcsla 1n tutocain:t c :1drcnalina. Incisione inguinale. Isolamc.:nto di un 1·olumino\o s:~cco crni.trio bpcssito comunicante con In 1•aginalc del testicolo. All':~pcrtura dci sacco erniario si ossen·a un'ansa dd tenu~ ( clbt:Jntc un 6o Cl~. dalla ~·ah:ol:t _ile~-cccaJ~) eh~ è rcn~ta fissa :-~11:1 metà del;a p:uetc antenore del sncco dngl1 estremi cltst:lh eh un cbverucolo d1 Mcc.kcl e eli un secondo diverticolo che aderiscono :1 deua p:~rcte per mezzo di una cortissima c t: nnce :~dercnza. Il divertico!o di Meckel, impiant:lto :1cl .1ngolo retto con larga b:1se :1 un 55 cm. dalla \'ah o!:t il.:o-cccale ncll:~ porzi.1ne :ICI!Ìntescntcrinlc del tenue eli cui hn ;':upetto e b ccm~istcnt.n, è lungo 6 cm .. largo qu:mto un pollice c con l'estremo diswle cupoliformc bp• •,siw. L'.tltru di\l.:rJico!n, impi:wt:tlO ad un :;1 cm. dall:1 l':l f\·ol~ ileo-cc:calc anch'c-:,,c• ni'II.J t•<lr/icmc :uuimc:scntcri:llc del tenue, è cilindrico, lungo 7 cm. c brgo qu:~nto una lll:llitn c· nwno t:c>ns'i~tcntc ddb p:trclt:: intestinale: da'Ila qu:~lc prend<. origine. Ht·d•,iorw del dh·crticolo :~cqui~ito cd :~ffondamcnto del moncon:: con borsa di tJhxw. DhtaWJ tlc·l di vcrtkO'Io di Mcckcl cbliJ pn.rctc ùrl ~açco c pcritonciz7.!12ione di una piccola ~upcrficic disc:pitclizz:~ta prcvia cmostnsi :~ccur:tta. Chdotomia della porzione pn.,~im.llc diii ,,,eco c:cl c11:rsionc: delln porzioriC dist:~ 1 c. Parete posteriore nlla Bassini. Sutun: profonde in c:ngut c della cute in agr:~ffcs. All't.~:. mc· i~to!ogico, il di\'crtìcolo :~sparlato ì: risuh:tto cos1 itwto solo ùagli clementi dciJ., muco\:t c ch-lh1 sottomuco~a del tenue scn7a nlcun:S 1mccia dello str:llo muorolore. Dirrg11oti opt:wtoria: Ernia inguinoscrot:~lc drstra con1:cnita obliqua esterna a comcnuto intcstin:tlc im:c.lucibilc per :1dcrcnz:• tenace di due di\'erticr.!i della porzione tcrmin:lk dc:ll'ilco di cui uno cougr.nito (diverticolo di Mcckel) c· l':tltro .requisito. Dr:corso post-opt:nllolio: li decorso post-opo:r:Hor:o l' Malo normale. l n rcttima giornat:l sono state toftt: Il' :•grafft:s t• si è constat:lla una guarigione ptr pri· m:~ intenzione. Il p. h:1 riprcs_o ben presto In djcta normale ~wza accusare clìsturbi di-Ferrici. L'alvo è sempre:: stato rcgo!nrc dopo 1 :~~ purga sommini~trata in <JUinta giom:tta. :\!l'atto della dimi~~ionc:: il Carta era in ottinu ):t!Ul~· c non accu~al':t alcun cli~lUrbo. Il nostro cnso c!inico si prc~t:r ~d :~lcunc consiùcrn7toni specie dnl punto di \'i>l:l :ma· romop:uo~ogico.
Da 1ilcvarc ncli'an:1mncsi i' disturbi dispeptici. i dolori :.clùominali c I'Jho stitico. E1~i infatti sono l'indice: di una )offcrtnza in tc~tinnlc donm1 primn :tlb dil'crticolitc c succcssh·amcntc alla tra7Jonc sul tenue esercitata dai div<:rticoli fi ~sati :~Ila p:~retc del sacco
ùallc aderenze formatesi in bt:guito al pro:c.·sso infìammatorìo. fl <)U:Jdro auatomopatologico, come gB ~i è ,lccennato, è Sl!llZ:I Juhbio interf'I):JOIC spcde per In contcmpornnc:~ presenza nel sacco erniario di un Jil crtkolo dt Mcckcl c di u11 dil·crtico1o :~cguisito, eh.: non mi risultn c~~erc stnta dt"•critta da altri, oltre che pc.:r ì'in,o'ita sede del di\'l.:rt icolo :lC<JUisito. Il divcr.dcolo più volumino~o pc·r b sua sede. 1:~ su:1 foronn, il suo \'olum;.: c In :.ua con~i~tenz:t (simile :1 lJUcll:J del tc·nuc c diffen·ntc da quc·lln Jdl'.rftro do1·crticoto) cm sicu· ramcntc un diverticolo di Meckcl. L':11tro diverticolo, si:1 per la form:t, il 1olunw c la consistenzJ che per l:1 stnlltura i>tologica, era ncquisito. . . . . ... . _ L:1 sun sede non è comune chto ,hc 1 dwcrucoh ~cqu•,•u_ sJ o.sse~l'ano p~~uosrn uel ,. · te · no c ~i ,,·iluptl:lno ncll.t 110r7ion,• me;cntcrl:lfc. l dtvcrucoh Jcqmslll, secondo 1n· )11, tl•·gli ~utori ~i orioin:tno da una ucn.:1cnz:r .o r. • • 1e 111 • 1 11a parete ·1nw~una <c •l,..rosso 1 ~ :1 mng"gtor:u.z< • •· c-·
~~:guito ~ll'nzionc ùi
cause interne (stitichezza, metc:or'ismo) od esterne (aderenze). Più preci:::-umcntc b mucosn s'impegna attraverso una ddicicnrt:t della tunic::~ muscolare delb pnrete intestinale o per unn pressione inu rna dovuta alla coprostasi o al' mcteori~mo (di\<'rlico!i da pulsionc) o per un'azione cstcrn:1 da p;~rte di :1dcrentc postinfiammatorie (di' crticoli d:.t tr:.tzionc) c da luogo alla formazione del di,·erticolo. Ciò è confermato da! Ì:'ltto eh<: lo strato muscolare t: parzialmente o totalmente assente nel1:~ costituzione Jdla parct<: del diverti.coli acquisiti. Nel nostrò caso, data la presenza di una robusta. aJerem:.t con la parete dt:l s:~cco erniario. Sl può ammettere che si tratti di un divt:rtiw!o acquisito da trazione conseguente :~d un processo pcritonilico ci rcoscritto dovuto alla diverticolite del diverticolo di, Meckd. Lt sintornntologia non ern tale da condurre ad unn diagnosi prcoperatoria di ernia di\'erticol:Jrc, m:1 permetteva solo di diagnostic.1re un'ernia a contenuto intcstin:tle ìrrcducibile. Pc:r quauto riguarda la terapia, si è creduto nd .nosrra caso opportuno di asporrarc.: ~olo il diverticolo acquisito c di liberare dallc~dere>nzc il diverticolO' di Mcckel. Il p. è stato tenuto in o~~cr\'az:ionr. per un mese c non si è riscontrato alcuJl cll~turbo ,, c:1rico dell'apparato digerente, anzi si è notata b totale scomparsa dei disturbi dispcp· tici c dci dolori :llklomina'i di cui il p. ~offriv:1 prima del suo inJgrr.sso in ospcdnlt•. RIASSUNI'Il . L'A., pn:mcssi nlcuni d:1ri ~u Jl c ernie divcrtiC(Jiari, dc.:~crivc: 1111 c.l~t> ,!inico di Lrni.l inguinalc cle~tra di Lillr:- irrcducibilc operato• nel rcp;11'lò cltirurgin Jell'O:.pni:llc miiitnrc di Fircnzc, hccndo rilevare la rarit:l del t•cpcl'to :ullc•mnpawlo)!il'n.
BlBLIUGR.\FlA BA:-it: 11 Policlinico - Sci'.. pr:llJC:l, H.P9· BE:>~IlA'.!I>t: Riforma Medica, 1903. C.•LnEtuNt: Annnli di Ostc:tricia c di Gint:culogia, \ o 1• XLI l l, 1921. Ct-IILI!'I'TI: Boli. Soc. Mcd. Chir. Polesana, 1927. CnEssoN: Pre~sc Médicalc, 1926. DAINVtLLI:. c; DE GF.NNI·.s: Presse: Médicalc, 1921. DEJOU.~NY: Prc,se 1vlédica·c, "Jl + DELA N :~o,· c RA'l.l~tou: Presse Iv!~dical e, 1929 . Do:"ATI: 11 Policlinico - s::z. chirurgi e:~, 1931. KMHT: Revuc Suis~~ dc M~d., 1922. L\NINO: Ras<cgn:t Intcrn. C'in. r· Ter., 19~r. Lè)Hit: IJc:ul. Zcitschr. f. Chi r., 192+ Lm<Go : lvlintTvn lvleJica, 1925. ì•v{oPnr:tt: PrL55C MC:dicalc;, 1921. il~w.·•.\t: L:1 Clinica Chirurgica, 18·)ll. l\luu.F.It: Pn:sse 1vl~dica'c, 1927. N<Jllll.t: Il J>olic!inico - Scz. pr:nica, 1930. . . OI. IVA; G:~zzt:lla dr.gli OspcJnli r: cldlc <?lntl~hc, 192j. P ''C.Al.E: XXX Il Congrc~so h:lli:1no di Chtrurg1.1, 1925. P.,~GM.t·.: i\n1lali llaliani ùi Chi r., 1925. Pf.ltllANnn: Ln Liguria IV!edica, 1933. Pt.."'l'l~:r.: (;iorna:c di Mcdicin:1 lvlilit:~re, 1933. Po1.1. 1notu: La Ritnrm:1 Medica, 1930. QUf.NU: Prcw: l\·lédicalc·, 192r. (_? uml: ,\rcltivio Ttal. di Chi r .. 1938. s.\I'II.I~ZA; Rh· i~l :l S:1llil:li'Ì3 Sicili:~r.:J, 11)33·
.S1c ~ t\ll: (Ì :ll. Hbp., l ~)l8. \Vtii.I.:Pre~~·! :>.IC:tlicalc, 191 3.
IL COMPLESSO ANTICANCEROSO A. F. 2. PARLA IL DOTT. GUARN!ERJ. 11 dott. Guarnicri ha accolto con cordrali:~t semplice c ~chictt.lmentc meridicnale il mio desiderio eli un'intc.rvista per il Giornnlt: di Mc:dicum Militur.:. Sono :mi\'ttlo in via T or de' Schi:\\'Ì che imbruniva: la dlletta :tlla reriferi.1 di Roma - cht: nel ,·erdc della campagna in fiore, .in u1~n ma.da ~oU.at.crale di Ccnrocellc, ha tutti i requisiti tli un upos.'Ultc cc cottage 11 - SI laSCJ!I subito mdtvtduare per una eterogenea <'fil:Il 11 di persone che si affolla all'ingresso sorvcgli:uo Ja un robusto larabinierc:. Già nel popolare tram c.lellc Vicinali, nlla m ia doma nda u dove si deve scendere por nndare in via Tor dc' Schi:wi? " un operaio, senz'a ltro, mi ha chiesto a sua volta: t< per andare dal ,fott. Guarnu.. n ? ,. : popolarità di un nome c dei successi di una cura cui b scampa medica, gimtnmCOIC ·gU.lrdinga per le numerose Jclusioni Coi quc.sti ultimi tempi in (~lto- di S'- 0~11/ÌIIII;IlJ 5t:Opc rw nel c:~mpo terapcutico, non ha .1ncora dischiu~u le sue porte severe... Nc:ll'a~rio non \':tstissimo è ricav:no, a mez:t.o di una parete dirisoria in legno, un rnoclr·~to u{[icio che controlla cd evuùe le richie)\C di &aie per la cura: prc1 ia esibizlcne d1 tlll certificato mulico c succint:l storia della. malaui:~, confort.tta possibilmente tkl re· fert l di 111rla~ini radoolog•chc c Ji l:1bormo rio, il medico, o l'intcrcs~:no, rice,·c grllflli!<Jmcntc una fiala dcll'A.F.2 accompagnata d:.lle rcbti,·:: istruz1oni. Allo sportello v'è rt.\~a, anclu: w •.uno già oltre le ore 20: ma non 1·'è stanchczza nè imprudenza sul viso dl'lla, ~ignurin:t ,. del giovane che auendono nlla distribuzione del siero ansiosamente ricercato ... Un impiegato mi fa pa~arc: in un ~:tlouino e il dotr. Gu:trniert mi r:tggiungc subito dopo. Non conoscevo lo scopritorc ,dcli'A.F.:t c provo una cerl:l sorpres.1 alla prcscn:t..1• di quest'uomo, eli mcdin età, cordJ:tli~imo, \orridcntc, affatto ... r•aure· terno. Mi sento del tutto a mio agio c parlo non con l'Uomo del giorno, m:~ con un \'Ccchio, simpatÌC'J amico cui non fa dtfcuo un;, bonaria arg112ia dietro gli occhi:~li che non riescono a nasconderç uno sgu:lrc.lo sereno, m:~ intelligente c acuro. - Sono un \'ccchio !cuore del Giornale di Mt:dicimr Milirau c mi b pi.Jccrc dire :~i ~uoi leHori qualche CO)JJ dc:l complcs~o ant ic:mccro~o A.F.:t. Entriamo nd vivo dcll'argomemo: - D:t quanto tempo attende alle .ricerche che co,ì 1 .IM.l c:co haru1o )lC.CLtato nel mondo intero? - D:1 poco più di due :~nni. - E come ebbe l'intuizione dcila uuo1·a cura ? - Fu nel gennaio del 1945: provando in una giovam:tt:t affetta Ja Jnewi:J perni· ciosa un estratto epaùco di ovini (attende' o in queU'cpoc:r a ricerche sugli cstr.mi cp:t· tici nella. cura di tale m:~lattia e non potendo procurarrai quanùtà sufficienti di tegato \'::tccino :t\'t.•vo pensato di sosutuirlo con fegato ùl ovini) accadde un falto che:" mi cotpl: ia giol'aneua, che :t\'CV:t avuto dicci giorni proma il su~ ciclo mensile regolare, a• distan'za. dt d ue ore dalla. somministrazione dell'csrrauo ebbe un.1 nuo\'a mcst,rua7..i.one. L'estratto epatico di ovini avt.'lla dunque :t\'ulo ti potere di accele1arc e concludere in brevissimo tempo l'evoluzione di Wl ciclo biolo!,oico, molto complesso per influenze armoniche c modifica:t.ioni anatomiche, che norm:~lmentc ric!ùedc, per completarsi, ::8 giorni ... Era logico pensaro:c che quale/le: cosft nell'estratto avc\'l dovuto aJ;ire in· maniera :1bno:mc per la presenza in esso di particolari clemenù. _ E il (cnomcoo non fu accompagnato J.t reazioni Ja parte clcll'ammaJnta? - Ecco: ebbi a not:trc la comparsa di qualche fatt:> tcssico e ciò mi ù1duss:: :1 !Do· ui!icnrc opportunamente il preparato ~rim:t di ripetere l'esperi~ento. Il c~so mi .P?rt~ un indi,,iduo affetto da neopl'lSOla m:ù1gno allo stomaco e :.Ila hngua. Era 10 condtztoru
•h C<lrema rhachcssi::t, con :,boJi~innc completa udJc funzioni digestive cd :ISSsimiiatirc c:d era stato dim<:~~o ,.l:J poco dnlrlstituto Regina Elena con p:ogno~i infausta c a brevi~si m:J ~cnJcnza . Somministr;~i il m1o prepurnto, re~o ::llos~ico dietro la precedente esperienza. c. il p.1zicntc - questa volta ~i trattava di un uomo ridotto in estreme condizior•i di \11:1 mighorò netmmc•nte c rapid:~mc.nte : rir~cquistò un colorito normale, potè rirrcndc.re aJ alimentarsi, la massa ncopl:lstica dclla1 lmgu:t si ridusse notevolmente così da <.<:mentir:: Ja. deglutizione c la p:.rool:t. Avevo iniziato il tr:~ttamcnto nel marzo 194), nel m,1ggio Jcl '46 il paz. cm :mcora vivo c in buone ccnd,zioni generali. Oeccdè, purtroppo, qualche mese dopo· per un:1 bronco-polmonite intercorsa. - M:1 che cos:. è l'A.F.z, c come ne spicg:l! il potere :.nticanct>rom? - Il bttc.rc A.f.z è u1L complc~so chimico nclln cui compo\lzione entrano aminu.lcidi, ormoni, ,·itnminc, c.lcuroliti, cnt:~liu.:tto ri metallici tipo ferro e mnng:mc~r:, un compJc,so, quindi, eminentemente polivalemc c quc~t;1 proprietà è quella che, a m10 parere, :~giscc sugli clementi costitutivi della cellula can~crigna. Com'è noto, nelle ccllult· ~; trov.tno '':u·i c~mpon<.lll_i chim1ci i~_ cm~bi nni o nc ~tracrdinarinmc;nt:: ccimpkss:c, )li'C cuL, aJ ontn dcgh ~tudt smor~• esegUili, s1:1mo ::tncora ben lont;mi lklil ' c~~cn: p<:nctr;1ti •·cll'inti'll:t strutrur:J della cellula stessa. Ne consegue che uno squilihrio dc:i vnl'i l'hmenti fi sico-chimici co~titutivi delta. cellula pur1:1 ;1 un'.1ltcrazione di es~n. tvl:t l)U:tli ,CIIH> gli dementi la cui ca'ITnZ:J u :1 cui t:cccs~u determina lo squilibrw rclhd.u·c? No.1 lrl ~ap piamo, crJ <.eco pere: hè ritcnbmo i nsufficicn:c o ;,o lo c<;cczionnlmcmt~ pmsiui 11· 1111.1 tc.rapia monov;~lcntc per rist:~bdkc l'equdihrio di u•~ cosl complesso tll1'h.•ntc~nto. J.11 1•u ~tituzionc del f:nrorc A.F.z, con~cntcndo una terapia pnlivalrntc:, ha maggiori proha bllità di riportare l'equilibrio l.cllubrc turb:llo. -E quali IÌspo~tc ha ù:uo finora l'uso del w•• fattc~~c? - Circ:1 sooo p:17.1cnti :effetti da n~:opl.tsi:l maligo1.1 a~-:crtnt:l clinicamente, radiolo gicomcntc c istologicnmcrHc h:t1111t) cspcrimcnt:llo il [all•Jrc i\.F.2: l'85".. prl.scnwv.t 111:u pl.t.\mi di natura epitth.tle c ghinnJo·lnrc, tl te;":, neopla~m• ùi natura connctùvnlc. C'in:;• .:~ loc:din:~zionc della neopbsia: utero 30~,; ; mammcib 20'' 0 ; oro faringe 15%; stomnco •s•;.,; tubo •ntcstin:dc • o'~{, ; po·lmonc 5",; :.ppnrato schektrico 4'',.; sistema nervoso t'"... - Si rrau;wa di pazienti gi:• cur:lti con .thri m• ~zzi? E in ljUtlli condizioni inizi:l· rono 1l 'uo tr:~uamento? - La m:~ggior p:~rtc Jci P••i'icnti - ci.rc;~ il go% -· era ~ttt~o giZt prcccdentcm:me lr:nt:no con u:r.tpia chirurgica u radiante o ambedue 'c fo• mc .n~•cmc sc~zn :dcun r•sultato; :tkuni prCSCnt:IV:li10 rccidi\"C ~he sconsig)i:t_vnno Je_ ~ud_det~e tCr~plC. U~? buo~ percentuale dci 5000 C:tSi trattati Ìllli'ÌÒ Ja Cllf:l 111 COIIdl;LIOnt ~L C~trcm? _gr~\ 1r1\, :1~t~l ,., condizioni generali iliscrCIL' c un:~ min~ma p(.)l'ccntual.: in otttmc cond1Z1om gcner.•h. E q unii •ono ~lati i riwlr.11i ottenuti? . . . - 70'~;. di miglioramento g('rll'ralc; 25":. condizioni stazi~n:ut~; s'}? pcg_gto:~n. L'dfic~cia òel trattamtnto L 111 I:!Jlporro con le condtuon• dct pa~entt.. . Pt.:r il momwtn non 1111 L pos•ibilc precis:trc ~c l'azione dcii'A.F.z _s1_cs~hch• co ~ • · su nmm:~ 1au• ·•n •l~llllo cac 1lt:t.lc;> ' •• ma~worc: df1c:tc1~ o ~·u i• •u·'ividui in condiZIOill o·•cnc:r:~ t .ti\crnc o ouim~. - Vuoi dirmi lJUA:h~.. C:L~:J sulle modalità della cur.1? . . · · ·m ogm · · p.1z · · ·lente con una• dose: d•. attacco d1 ::w cc.. -- Il traunmcmo c• ~tato ·11117.1:1\0 . . . . . · . re per ,.13 endomusco1r~rc · LÌ n ; 1 lO\Ì fl;'"l7.ion:llÌ nel\c \'ane IOICZIOIII pr:ltlC!IIC ogm :l4 O ' ' ·,:. l cc . ; cc • (•lo~·· di nggio) dO)lO le qu:.Ji, se. le condizioni del paz•cnte non cr~n? / :! ~., ,. • ' • • 111 r~W CCCCSSIVI, ,u.:u.\~ivam r:nt c col11)1romesbC c le rc;'lzioni ouenutt: non a\·cvauo r:tggtu 0 S • . . 1 ·"J>:lS\.1\'J a tl<J<Ì m:1s\ivc tli 4-6 cc. per due g1tl"lll · · pc•· po ·• Ji~ce 1dcr · di nuovo. • • _c ··• dosi p•cro . . e. · · 1o SI- e• .H tupcr:ll:l • ln v1a c.:ndoven0\:1 .~u.• po~~tenn di :! cc.· •o lr. raramemc i n questo primo c1c . N: • • ' . . • . • 1 r<"'lgiiO> alle precedenti uOSI. Cl 111 n111m,~ .:nndl7to n• ).\Lilt:l;t h• che uvcv;'lno scar,:1mcn e • ' d . 1. ltati • · · · 1 • • • • ·::tso i11J conscguenzn Cl, t 5U · t lei• , uccc· \1\'1 b J ·O~o ug1a '- ~1:11:1 \':lflal:J caso per l • . l nu'colarc · • hc rnata· l•t ,.,:l· 1n r:ll ' • 'lllt llllli c d•ll•· rt..l71011i prO\'OC:Jtl.. Genera lmo:ntc ~~ è !1
1
~
f
a quella endovenosa lasciJndo ùd bi'<.\Ì rc..rioùi eli inrcn~llo fra un ciclo c l'.tltro. In litri casi si è st:~bililo un trattamento di rcgim: con do\i mtnim~; giorn:~licrt·. - Di che tipo sono M:ltc le n:JI.Ìoni avute? - \'arie : p:esumibilmr.:ntc in r.tppono all"cstcmionc del tumore, alla diffusione netastntic:t, alle condizionL g~ncra li c :Il la via di •t ntr•)duziont.'. A le uni p~'lkuti r~n~ì scono \ iolentemcntc anche alla prillla dose di as~:~ggio, Jlll i non h:mno prc)cntato r~a z.ioni L'Vidcnti ncuncht.' uopo do.·i mMsive rir~tlllC Pl.ll" \'ÌJ ~·ndO\t.'ll:t per akuni g•orn.: rt.':lzioni con~istenti in genere in ri.tlzo tctmico anche ~ino '' 40"', brh·ido a tipo malarico, \OmitO, CLfa)Ca totale O :l tipo di cmic;r:~ni,l, e)CVJZionc JcJia preS~ÌOilt: artt:rÌOS:\ 1 t:tChtC.l!clia ,, tachisfigmia :1 volte ùissoci:ltc dalla curva termica, com ul•ioni toniche c tonico-clonichc. Rnr:~mr:ntc tutti questi fenomeni st prescm.1no .!~socì:ui. ())trt; oi ùpi di rc:tzion•· anzi,Jc:ui, in ·tutti i casi tr:mau si p:~!cs:1 un:~ rcaz.ionc da rnc ddinit:t u focnlè ., : il jXtztcntc dopo le prlmc iniC'.doni accusa una fi:~cccnsionc o un ris,·eglio eli dolori nell1 zonJ li impianto dcll:t m:oplnsi:J, di qucll:l del!r mr.:t~~t~si norc c di qu<.'llc C\'Cntu:llmcn:c non .u.lgt"''tk.ll"· N;uuralmcnte l:t scns~z.ione bUbbit:Ui\ a vicn;: rifcrit:-t in m:~nìcr.t dìvcrs.1 dai .,;"J!"II ir1 ltvitlui ma ~cmpn: cblllt~mente locnliz-zmn. Fiunr.t Elb hn p:trbto di miglior.uncnti dd le condizioni geucr:tli c lcK:tli: \OliO ·.t.IW 11 w·,t•atr gu,1rigioui dlllichc dcllu n<.opl:1sia? TWJ:Il ~uhito a prt•ci,:trc che, .ti COliti nrio di quunto può cssc;c bt:tto finora so:ritto 11 ritulltto, 111 pu·•.on.llmctl!c non ho m:~i :tbscrito, n~ avr<.i potuto farlo allo st:tto ;J!:u:~le 11tllr· t"•)·'·rir·rwc, tlu· I'A.F.:! gu:~ri\c:l il c;IIICN. Quc't"' potrà stnbilido l'ossen·~:donc 1 IÌHÌC:t l il tC'rrtpu. Vuul dirmi dct mtgliur.uncnti ri~contr.lti? -- ~lulti p.t~iulli !1\'\'c..'l'tonrJ ~in dali.: prunibsim.: inu....doni un ~u1so Ji bogg~ttl\'" fwnc,.~crt:; In cuu: r: le muco~c •·i~ibili perdono i l coloritO< C:lt attcristico del c:tnccroso per natC)IIÌ \tJrc a mano a m:~no urr colorito norm:tlc. Anche l:t crasi sanguigna si modific:t. IL ~intom:t dolorr <;comp.tre c p.tt.icnti che cr:tno coMrctti ,, ricorrere :1 un numo.-o con· \tdcrc• o le di inict.ioni di mr.rfiua non ne ~cotono p1ù )., necessità c si disabituano :ti tmbim f:tci Ime mc. Gli edemi, di~crasici o da ccmprcs~ionc, bi rrt.lucono c scompatono completamcnte. L't:venru:tk fcbhre prccsistcme srcmp:~re. Ripn:nrlc In funzione digeMiva t!d cv:tcuativ:t qu:tsi nJ nocm:tlc. St uota un comidL'TC\'Oic ritorno ddl:t ceoestesi .: delle forzt.' pcr r.ui i pa'l.ienti d:1 vari mesi a. letto iucominciano :td alzarsi. EvcntuJJi secrt>zioni ~icrosc, siero-ematiche, purulc:nte, fclide, perdono il loro c:trauere e quindi o;comp.tiono. Per qu:tnto riguacda poi le condizioni ioc.lli dell.t m.ssa tumoraJe, ~i t: in molti casi const::lt:lt:l un'apprczz:~bilc dimin112ionc della m.t~s:t su·ssa spcci~lmenlc in tumori p:ùpatoriamentc dclimitabilt o radiolog!cJmcmc controlbbili; in :tltri cnsi <i è potuto notrtre l'arresto del crtratterisrico progressivo aumento ddb ma,~a stc~sn. l n qualche c.tso, inoltre. l:t comistenzn ddl:t tumefazione h:t ~ubito delle '~ri:tzioui divcnr.:nJo più p:tsto~:t. - l risultrui sono stati migliori nei ca'i tr:Hl:lti prl·ce<~euu.mcntc con r:tdium-tcrrtpt:t? - Al contrario! Posso aggiungere che i pa~ienu nun tr:llt:lll chirurgicnmcntc ni: con tcrapi:1 r:ldi:tntc h::mno risposto assai meglio :ti n•io tr.ttt:tmt:nto. Ed è scon~gliabilc una tcr:tpi.t r.tdiant: durante il tcatt:.mcnto con I'A.F.l. • - Un'ultim:t ùonì:tnd:t, Corse indhcrcra... Sona \tre le \' OCÌ di offerte d:tll'c.,tc:-o ,)i centinJi.t di mìlioni per monopoliu:m: l:t sun ~copcrtn? - Sì. ma questo è un altro argomento... L'intervista ~ finita: for~c ho .1bmaro del tempo ,·er:tmcnte prclioso del Jott. Gu:•rnicri. Auguro di cuore :1 qu~to modc)to c profondo studioso di pole pienam<:ntc corri~pondcrc nll'mHiOS:l :lttcsa di aulioni di soffcrenti di un~ delle più tragiche- angoscio·c malattie, c, ~II'Tt::tli:t, che ~i:t ancor:t il genio it:tli:tno :t segnare la più luminosa c.Jcllc ,·inoric nel campo mcclico--tcmpcu!Ìco,
:\. c.
/
l, .-\. Jl J~ )) l (' l N ~-\. l N (' ..\ Jl :U l N O
A cura del aoif. D. E. CappeUaro. 1. l pazienti di difterite ed i portatori sani di germi. della difterite vengono ~lttll:ll mente curali nelle cliniche dì Mosca con un nuovo antibiotico: la t:ritrirra. Il nome di ~~esto :t~tib!otic? yrovicnc dal tcr~ine medico usato per le ccllul~ ~os.se ciel sangue, e aoc dnglt entrocttt. Il nuovo medtcamento, che ha un potere anubtotlco simile olla pcnicillin:l, l: estratto dalle cellule rosse del sangue di conigli e di atri anim:ili. Si tratta oella. prima sostanza, usat:~ per combattere il germe dtlla difterite e le altre malattie tn genere, che sia stata estratt!l Ù:t animali di ordine superiore. Lo scopritore della critrina è stato il dott. L. A. Silber di Mcsca.. L'antibiotico è stato riscontr:uo come efficaCissimo contro differenti generi di germi patogeni, ma sopratutto esse> manifesta le sue qualità terapcutiche contro il germe della• difterite. Non soltanto, come si è detto, l'eritrina viene cstr:ma dalle cellule rosse del sangue di coniglio, mn nnche cl:11 sangue di altri animali che ~ervono comunemente per uso di lnboratorio, come le cavie cù i topolini bianchi: tuttavia lo scopritorc del medicamento hn potuto osservare che l'tv-itrinn estratta dal sangue dci conigli si Ì! rivel'ata più attiva. H nuovo antibiotico è stato nnnunzi::no ag\i amerie1ni dnl dott. Vassily V_ Parin, segretnrit> generale ùeii'Accademi:t Jelle Scienze Mediche dell'U.R.S.S. c professore di fisiologia al terzo istituto medico di Moscn (« Science Digesl ,, genn. 1947, p. so).
2. Qunuro gruppi di studiosi hanno recentemente riferito ~ul cc J.A.M.A. ll 1 in occasione della perdurante epidemia cl1 tign:t del -cuoio capelluto, che il migliore trattamento tcrapcuttco consiste ancor:~ nelt'applicazione dei raggi X. L'eziologia occasionale deve farsi ris::~lire ai barbieri che usano tosatrici e forbici infette. Gli adulti non si infet;erebbero eli tig~. secondo gli scienziati dell'Università di Chicago, per il Eatt~ che il cuoio capciluto contiene, negli adulti, una maggiore quanutà di acid_o pelargonico, i~ quale è un acido grasso che distrugge il fungo,_ Infatti il gr?sso dc~ ~uoJo capelluto dcgh adulti è risultato cinque volte più (unghiddn che quello dc1 bamb1m.
·- - L' insuJin:t è stata us:~ta ncll'alcoolismo acuto. Piccole dosi. eli insulina possono riu~clrc efficaci nel tr:lttamcnto dcll'alcoolismo ttcuto ~n.che q~and_o non siano contr~
bil.1ncinte da appropriate quanutà di glucosio. I meclict amencam V~s_s~ ed ~ali 001 Arlington (Mass.) hanno trattato alcuni soggetti con una gra_duale p~otbwo_n-e dt_ ak .: con iniezioni ùi dosi di 10 unilà ùi insulilla 2 o 3 volte al gtorno pnma dcr .P~tL senza · Le reanom · • da -1n~u t·1na ~ono state rare e leggert:. (cc Modero Medocwe "• noglucoSIO, 'cmbrc 1946, p. 95). -. . - d- t b -colos"t del lr~tto urinario. La :j. L:1 Sfrc:ptOIIItCI/Icl Vlt!llt! usat:J DCI CaSL l LI e. , . - "fica ~omminisLrazione ,cle\\'antibiotico avrebbe conseguito successi contro\l:ttL, 11 che wustl. , d e poss'tbile il _tr'tttamenro l'uso Jd mcÙlca.mcnto net- cast- ·lll cu1- non s1- reo ' . .chirurgicO. _ n· · ' d · t vali' di ., o 4 ore 10 12 pnztcntl, Ln qu:~ e stata sommtncstr:lta a 10 er l :> ~ntc: L-a $lrcpwm1cma 1 · d - z.iente vennero comp esstvamv tlt:Ì d• almeno un grammo :Il g1o.rno: a • un P·1 _ _ • - i - d d' 54 g1orn1 In seo paZleotl somministrati zoo gr. di streptomicina per un peno 0 1 2_ • - li cnto. stntomi vcscic:ùi scomparver<> mentre invece in quattro non st e~bc ncss~ ~tg or:be in La vcril:a è che un solo pnicnte si presemò cliniC::Imente gu:~_nto. L:l pluna ~~r Mayo. · - 1 nsu - 1l::ltl- ~ono ~tau- d c:scntu - - u:t ·'' c oo k , Greene o" p:t'ltcnu. . c Hmshaw dcll:t Climca (u Proc_ St:~ff M~:t.'t. ''• Nhyo Clin. 21: 27-280, 194G).
r6 1 5· - Si po~sono avere f.dse prove postttve per la sifiliJe. Il sangue infatti può prc· scnta re una reazione positi va consigliando quindi un inutile trattamento jXT la sifilide. Medici americani del la Croce Ross:t hanno potuto stabilire che senza alcuna cura le reazioni successive si presentano negative. (« Am. Jour. Syph. Gon. Vcn. Dis. )) 1 30 : 255·263, t940·
6. - Si vn estendendo in Americn la cura <lcll'er~tc Zor,ter mediante la contmmina, che è un composto organico de!lo zolfo (diethyl-ammonium-di<.thyl-dithio-carbamete). Nel 1943 !:t contr.uninn venne usatn nella cura dell'erpete Zoster da Howkcs che la trovò efficace anche nel vaiuoh Bengis (<! Sud Africa Mcd. Journ. ••, 24 agosto 1946, p. 467) ha voluto rivedcre i risultati dd traltamenro con };t contramina in x6 casi di er· pete Zostcr. Il medicamento venne somministrato in ciosi di f11 125 grammi per cc. per via i mramuscolnre ogni giorno fiochè continuava la sofferenza, con un massimo di 6 iniezioni. I pnzienti di età :LVanz:Ha non avrebbero risposto :11 trattamento in moniem molto f:tvorevolc. ln ogni modo devesi notare che 1:~ contramina non è riu!cita a prc· venire l'ulteriore sviluppo delle lesioni. 7· - La medicina si va orientando nel trovare rimedi che posStro :~IIC\ iare i fc~ norneni allergici, le idiosincrasie, e comunque le manifest:ìz.ioni che accc.mpgnJno b pratica tt:mpcutic:~ medbnte determinat i medicinali. L'arsenico e l'istam:na hanno susciwto numerose indagini dirette a controllarne l'uso e ad indiriuarc la terapia relativa in tormini c.li sempre più acccnt\Uita sicurezza. Si tratta di giungere alla d(touico:::ionc di prodotti terar-eurici: tale termine sembrerebbe più odauo, nci confronti di quello di disintossicazione, ::tl fine di indicare la funzione che p05!000 ;;yere alcuni medicioali nel correggere c devi;tre l'azione tossica posseduta, acc:~nto ali:~ funz!ooc curativa, da altri m~dicinali. T gruppi tiolici sono smri gii\ da tempo ritouo~duti come prodotti chimicr che detossicano l'arsenico cd .-altri composti metollici e non metallici (Vocgtlin, Dyer c Leon:~rd: 1923). llll Inghilterra si è andato sviluppaDdo, da parte di Peters, Stockt:n c Thompson, un sistema di ricerche che h:. portato alb \':tluta:z.ione di un prodom. de· contaminante e neutralizzante n::i con&-onti della 11:\"'isite: t:Jie predetto, il Bai (British anù-levisire), e cioc il 2,3·dirnercapropropanol, ha la se-guente formul:!: H~C, ---- SH HC - - - S H •
. H,COH
Ci troviamo di Erome od w1 ;tgente Jntiar!cnicalc che previene e comb.lttc l'az.ìone degli arsenicali: la detossicnz.ione avviene :ùrorchè l'intossicn2ione non si è sta bili t:! da lungo tempo. Sulzbcrger e Baer hnnoo studiato l'azione Jel Bai nel contr.Utaccare gli effetti tossici degli ars:nic:tli antiluctici e del mercurio: :1 prodouo sarebbe rhuhato di grande valore pratico ed in ogni modo sarebbe stato controllato nclh derm:nite arsenicale, nella cncef;tlite tossica, nella agranulccitosi, nell'an:mb plastica, nell'mero :menic:ùe, nella febbre ar!coic~le c nelle forme morbose derivanti da forti dosi di arsenicali ·• J.A.M .A. ll, 1 fcbbrnio 1947• p. 293). Nei confronti dell'istamina Osbornc, Jordon c Rr.usch h:mno stuui:uo l'a:1jone antiisraminica, in cletcrmin.1ti Jisordioi ddla cute, di un prodotto al quale è stato dato il nome di piribcnz:unina (N' pyridil-N' benzyl-N-dimethylc:thylenediamine); il prodotro :wrehb!! dare buoni risultati. (« Arch. of Derm. and Syphil. ••, m:u-zo 1947, p. 309).
5-
Giouu>(( tli mc1firùw nul1tme
B~lSSEGNA DELLA STAUPA ìUEDICA
-------11------Chirurgia . UEL1TALA •F.:
La localizzazione vcrtcbrale. irolatn nel morbOl di Pagct. - 11 L:! Chirurgia degli org:mi di mo,•imento u, vol. XXX, Fol:. Il c Ili, aprile-giugno 1946.
La descrizione precisa della malattia {1J fatta nel 1876 dal Paget, che consigliò chian!ar~ ostdtis deformans. Oggi i l morbo di Pager è nettamente distaccato dalla osteitc Eibros;~ di Rccklinghauscn, che è una mabni::l genernliz.z.:na, mentre il primo consel'\'a ~emprc il carallerc dì locali~z:1 zione: l'o~teite fibrosa colpi~cc i giovani. mentre la malauin ili Paget si riscor.Lia ueg i individui di età maturn (4o-so anni). Carattere istologico (ondamcntale del m. di Pagct sono le linee del cemento '; 1:-J strullura a mosako di Schmorl. Varie teo rir: sono stare ennnciatc sulla patogcnc~i : ti aum::~Lica, rcu1n:ltica :utcnosclcrotic:J, osteomalacica, infi:unmatoria, eodocrin:t. L'A. :unnu:m· wn t-.loronc il (:llrorc ùisponcnte endocrino-~imp:Hico, ma si è lont:,ni dal conoso:re qu:~le sia il fattore pn n ci pale. Una cldlt: n:gioni prderitc Jall'ostcopalia è b colon n:~ vcrtebralc : non si co nasce.: la ragione di tale predilezione, ma, secondo l' A., potrebbe tr:ltl::trsi di uoa prckrenza per il tessuto spongio~o, che si prcM.t meglio :1l lavorio di opposizione e ·~i di~tru1.ione dclb sostanza ossea. Mentre, ~ccondo Schmorl, non si trova m.1i una locr.li'l.zazione unic.., nltla' colonn.t vcrtebrnle, l'A. nella casiMic:J dd R izzoli ha trovato l(• c.1'i di localinazione unica. Le altcrazwni an;Homop:nnlogiche, cui va incontro 1:t vcr11 br:1-pagclica, sono caratteristiche c cnu,i-.tono in rammollimento c schiacci:t· menJt, a focaccia. R;Hlir,log;c,111lcntc si possono distingue. r•· tre 1ipi: ostcolitico, osteoporotico, più l requ<:ntc, t litocistico. L.t \lntum:!loloqi.l ~ generale c locale: t•udl,, ).!Ulcr..lt , d:J mcucrc in rapporto .•J :~h re loc:~li 11.:11.ioni cieli:~ mal:ul i a r co11-
stste i n. caduta dei denti, sordità, difficolr' della resp~razionc nasale, alterazione eU forma c dt volume del cranio e delle ossa degli_ arti, dolori reumatoidi, stato di astcnJa. . I ~istu:~i . locali sono lombalgie, ~ciatal gte, JOsuH:ictenza vertcbrale, dolori reum 3 • ~ici_ agli ar~ superiori. Per la diagnosi è u:d1spv~sabll:e !:esame radiografico. La eu r~ co_OSistc ?:H uso di un corsetto ortopc d1co _u~n?obtllz.znntc c. risiotcrnpia. Ln di,1 gn?st c m genere facllç, qunndo, oltre la lcs10ne vencbralc, esiMono r~hrc loc.diz7 ,1 zioni: diventa molto difficile: tJUIIIIclrJ 1.1 malattia è localizzata in )Jila ~o( n ''c·rt 1:br.1 : Utcor.re allorn diffcn:nzìarla dalle forme mt:tastatichc (cnncro ddln p~ostnln, della mammella), dai tpmori n micloplassl, dal l'angioma \'crtebralc~ L'A . riporta una casistica di :.:o casi di Morbo di Pagct, di cui 10 a loc.nlizz..:tz.ionc 'trtebr:1lc isolata. (~DEVA!.\ NICOLICH
G. : Sulla tc:rnpia del carcinom''
del~a· prostnta v:on g.f c:strogetii si11tt:· tici c: crJn la castm:;irJnt: cbimrgica. -
" Urologi:~ n, anno VIII, fase. 5°, ottobre
1946. La cur:t del carcinoma della prostatn con gli cst,ogeni sintetici e con la casLra7ione chirurgica è :~ll'ordinc del giorno. Numerosi lavor.i. in materia sono stati pub· bUcati nei paesi anglosassoni. Tale ter:ipia ·fu iniz.i:Ha da Huggins ne! 1941 c i risultati da lui otteou~ sono s~au molto favorevoli, con regressionc parvale e tomlc di tutti i sintomi clinici e delle alte· razioni prostatichc c metastatichc, in un_a (c.rtissima percentuale dei casi. L'A. rl· port..'l la ~ua casi ~liC.'l compre:ndlcnte 2~ casi, di cui 17 trauati con i soli estr~ge 01 sintetici, 2 con gli estrogeni e la c:lstraz~onc, r con h sola castrazione. r risultnti npor· t ati dall'A. sonò: · 2 miglioramenti notevolissimi (tr:~t· tamento ,on gli cs1rogcni);
miglioramenti transitori; S insuccessi comp:cti; 2 risultati non valumbili. Le dosi di estrogeni (Estri! Maggini E.stromenin Merk - Estn:nc Lepetit) variano da 1 a 3~ miiUgr. al dì sia per vi:! orale sia per via intramuscolare: le dosi complessive variano da un minimo di :w milligr. ad un massimo di 525 milligr.. l risultati non furono proporzionali all'entità della dose quotid:ana c di quella ccmplcssivn. L'interruzione do:Ia cum deL~:rminò nei casi favorevoli immediato aggrav:unento dci disturbi, ad eccezione di un caw. UaL:I l'impurtan'l..:l c l'anua litj dcll'argoIIWIHO l'A. ~uuoponc agli urologi un que!.liou.ulu, cui c:gli risponde come segue, f:1u· ndu ncli:Jrè che il numero dci casi trntt.IIJ è linlltuto c il Lt!lllpo di osservazione rcl.ltÌ\•;uncrllc lm:ve. 1" (ili t:Mrogcni ..Jntcllcl esplica· no in molti casi unn n'ljone favorevole si:! ~u! decorso clinico sia sul volume ddla pro\tam: in n Itri casi hC:lrbu m igliot-.lmcnw, iu <Ju.dcuno r.1pitlo aggr:1vamcnto. Il miglioramento fu pcr~stcntc su ~oli due c:Jsi. La castrazione non portò alcun gio\':·mcnro. L'A. è dell'opinione che i risult:ltt oucnuti con. g;i es~rogcni sono superiori a quelli conseguiti con qllalsbsi altrn terapia. z'' - L'A. nou si esprime sui risu~t:.ti delIn c~strazionc chirurgica, perchè non ha esperienza sufficiente. Nei tre ca~i .,pcrati non si notò alcun miglioramento. 3" - Non ha dement.i per giudicare se il meccanismo d'azione sia uguale per i due procedi menti. 4" - Non ha dati per giudicare se i risult:ni sono migliori nei carcinoni secon· dari ad ipcrtrofh prostnticn o in quelli svilupp~tisi su prostam normale. 5" - Non ha elementi per dire se l'azw· ne si esplica direttamente sul tumore o .n. dircttnmcntc, determinando modifica7Àoni Jclln. secrezione interna del testi colo o della preipofisi. 6" - L'A. pensa possa trattarsi di nzione chcmioternpica :~nzichè armonica. 7" - DiHicilmt:nlc S(\lubilc è il problema ~c l'ipcmofin Jcll:t prostnta e quindi anche 2
!1 carcinoma siano dovuti o meno a prevalenza degli ormoni te.sticolari od ovarid o ad aumentata secrezione di quelli preipofisari. s• - Circa la dose l'A. ha ottenuto mi· g!ioramcnti sia con dosi deboli s.ia con dosi forti, che però possono dare manifestazioni tossiche; la cura va proseguita indefinit:tmcnte Ilei casi fa1•orcvoli. 9" • Gli estrogeni sintetici non sono setnprc innocui, potendo determin:~re astenia. i nappetcnza, decadimento delle conclizioni ,çenerali, ginecomnstia.
c;\~'I'ELLO L.: Contributo allo studio dc/la
finite ptn•ticn. - c( Boli. c Mem. Soc. Picm. Chir. ''• \•al. XVI, vol. 7-8 1946.
L:1 linitc plastic:l o mahmia di Brimou è u~t m:ll:!ttia di rara osservazione, di difftcilc d•agnq~i. di difHcil:: interpretazione parogcnctica. Numcrosissimc denominazioni furono usare per indicare wlc malattia, mu la maggio.- parte degli A.A.. tende :td usare la primitiva Jenominnzione di linitc piasi ica, perchè: tale termine giustamente ricorda la som iglianza con una trama eli lino ossum:~ tlaH:~ parctt: gnstrica in seguito :.1I:J iutt:ns:~ ncoform.azion:: di strisc~ connctt:v;tJ caratteristiche della malnttia. Sulln natura della mal:ntin furono prospctt:lle numero~issime ipo1esi: oggi i pareri si ultcrnano tra Jinitc in6:unrnatoria ~ linirc pi:LStica. La teoria epiteliale va prentlcntlo piede, pcrchè te osserv3Zioni cl1 linitc plastica c:~rcinom:llosa si f:~nno sempre più frequenti. La diagnosi clinica è mo ltQo incerta, perchi! la ndnnia non dà luogo :lÙ una sin· drome clinicn del 1utto caran eristica e co· sta nre. Si trntta di un:t mnbttia dello stomaco a lenro decorso, ad insorgenza brus.;a ed andamento progressivo, con inte· ressamento rcl:!riv:uncme tardivo delle cc·ndizion.i generali, con dispepsin crescenr~ ed intensa, con segni indubbi eli diminuzione Jella caencit:\ gnstric:t, rigurgitl a tipo esofageo, con siotomarologin dolorosa gr.nemlmentc scarsn: ~in tomi t uni che 5Ì
l,
l.
pr.ssono dscontrnrc in altre affezioni più comuni dello stomaco. Interessante invece è lo studio r;~diolo gico; i segni più costanti sono: allungar.'!coto cospicuo ùel canale pilorico con restringimcnto del suo diametro e inconti_nc.nza, re$ra7.ione e fissità del tratto di stomaco\ interessato ual proces~o morboso; diminuzione totale cospicua della capadtà g:1!'trica, conservazione della peristalsi nel tratto non interessato cd arresto di essa r·cl tratro ammal:no. V:e not:llo però che molti di questi segni in alcuni casi mancano, per cui anche con un esame radiologico accurnto è difficile poter porre con certezza. la di.:~gnosi radiologica di malattia di llrinton. Molto importante è il quadrq anntomoistologico della mabnia. Am.itutto, a sccc,nda dell'estensione del processo morbo· so, si possono avere l!n:t form:t circoscritta ~piloro e parre tcrmin:~lc: dell'antro), un:~ forma diffusa (m:tggior parte dclb parete gastrica) c una (orma generalizzata, in cui il processo si estende ad altri org::uu (pc· ritonco p;~rietalc l! visccrnlc, intestjno te nue, colon, pancreas, ovaio c perfino i corpi cicllc vertebre lomb:tri). Macroscopic:tmente la parete ddlo stomaco si presenta ispcs· sita e indurita: sulla ~uperficie di se7ione i vari piani sono n~tramente distingui· bili. L'ispcssimento è dovuco per la mag· gior parte all'aumentato V•Jlumc della ~otto muco~a. meno a que llo della mucosa, muscolare e sierosa. L:\ sicrosa è pallida, grigiasu a: rar:tmeorc presenta pi::Jcche di ispessimento. .La mucosa si presenta pallida, poco mobtle, con plichc poco marcate, ricopcrw dn uno s1 rato di muco nssai vischioso. Microscopi,:. mente b !mi te plastic:~ è essenzialmente caraueriz~tta d:1ll'ipcnrofi:J connettivale e J .•ll'in[ihra'lionc linitic:l. L'ipcrtrofi,l con· u~ot tiv:~lc rapprcsclltcrebbe, secondo la mag· ;.!Jor pane degli 1\A., unn particolare ma· ;.itr.l di rl:tgirc del connettivo gastrico di f: onte :1 \ti moli di natum vari.1, or:1 in· fi:.mm:11ori orJ ncopbstici. L'infiltrazione linhic:J '- rapprcM·ntat:t cl.1 clemcnù ;Hipici, r•1.1 i\ul.1ti, or:l r:~ggruppati in " noduli li· nitil:i "• or:t ùi,po~ti :1 formare pseudocan.dicoli: t\~Ì. d• rivm:hbero d;~gli. epitcli
g hiandolari dirclt:tmcnte per rrasformazion, atipica e migra7ione. La tcrapi:t dell:1 linite plastica è rhirur~c~ c d.cve essere ::muata il pi~ presto pos. s•bllc: moltrc deve essere ispirata a conceni di radicalità. Nel praticare la rese7Jone occorre tenersi il più lontanq po~si. bile dalla zona !esa per avere un:~ 1elativa sicurezza sulla tenuta delle suture. L'A. descrive minutamente uo caso d1 linite plasùca capitata alla sua osservazione: caso interessante sia per il decorso clinico c sia per le considerazioni analomo·ÌSlO· logiche. (ADF.VAI \
Epidemiologi~ t lmmunolog/.1.
A.: L'ttna/i.ci tJIIfllitativa c: la K di Fiscllcr ndln diagnosi delle infezioni 11 jo-pumtificlu: nc:i tltfL"t ÌIIIIti. - 11 Rivlhtn
RosA
lt:~linn:~ d'lgien:: n, gcnnaio·giugno
194u.
Durante il ~l!rviz.io militare prestato u.tl
15141 al 19<13 qu:tle batteriologo presso lo Ospedale militare Ji Bolognu, l'A., e~c guendo le RR. di Widal con l'impiego di sospensioni fenicate preparntc dagli Istituti Sierotcr:Ipici lv[ilanese e Toscano, ottenne, in soggetti affetti da forme morbose febbrili ma che poi risultarono indenni da tifo c paratiG, una percentuale di e~iti po: s!tivi talmente alta (97?{..) c con tnoli th aggludina7.ione ordinari 1:100 • I :zoo ed in parecchi casi 1 :400 cd anche superiore, da l::lscinre perplessi circa l'uùlit?t diagnostica della H.. di Widal. Tenendo presente che 1utli gli. es~mi· nati erano stati i n precedenza vaccm::ltt da uon oltre tre :.nni (c nei quali non si ì: tenu· to conto del lasso di tempo intercorso tr:t l'epoca della vaccinazione ~ guella . dcii~ ricerche), nel giugno 1942 ti H?sa. ncorsc aila npplicazione dell'analisi quaiH~ttv.a del· le agglutinine imcgrat:t d:tlb R. dJ, F1scl~er onde vedere di ottenere qualche vantagg10· Se ~i con~ider:1 i nfani che nelle intezio· ui tifo-paratifiche si determina anche uu:t · d"L :tgglut.lllt.nr!: antl congrua pro dUZ.Ione ,, O 11 mentre per effetto ùcll:t vacc•nnz10· IIC si ha, in prevalenza, comparsa Ui ;~gglu t:ninc :.mi v H >•, si dovrebbe toncludrr<!
che l'analisi qunlit:1Li1•a. delle :~gglutinine offre la possibilità di rilevarnc distinto· mente i due tipi cd .tutorizz:~ i! ~aspetto cii infezione in un v:~ccinato che prcscnt i m·l proprio siero un. certo contenmo in agglutinine :1nti 11 O 11. La cosiddetta reazione di Fischcr imp:c. ga, in ]u.,go Jella Ebcrthclla typhi, la Sal;T.oncll:~ N. 2 che h:1 maggiore disponibilit.-\ di antigene u O ,,, Si avrebbe così la pos· sibilità di rile1':1re precocemente, più della R di Widal, la presenza di agglutinine anuùfichc nel siero c, del pari, una maggion. ~pecificitn.
Dalle ricerche eseguite sì Ì! rilevato che: ,\) Nc:i l':tCctntlli, con affezioni morbose in ,tUO uon tifo~i o parntifosi:
ti) l 'n nali~i ~lunlìt:uiva delle :~gglutinine h.t rilcv:no clu: tjudlc nnli «O 11 si prcscntnnv wn lrtt(tu:n7a notevolmente bnss~• (tt'X•) nc;i confronti di quelle anti 11l-111 (sf;!,). Queste ultime ~i presentano nnchc a titoli notCI'IJli: 1-::wo c l·,IOO c oltre; b) intcgrnnc.lo l'analisi qualit:~tiva delle :ruglutioinc con la R. di Fischcr, la freq~enza degli e~ii.i po~iùvi, in confronto di quelli ottenuti tenendo conto solo delle :~gglmininc anti " O,, della E. typru, sale lcggcrmcntc e cioè dall'11% aL 15%B) In sette ,.;,ccin:tti, :~ffetti d:~ ùfo, il titolo delle :~gglutinine anti O 11 ha permesso la diagnosi in tre casi; la R. di Fischcr in qunuro c:~si. Jntcgrando i risult::ati ouenuti dalla analisi qualitativ:t delle ::tgglutinine con quelli dell::t R. di Fischer, la diagnosi s:trebbc stata acccrtat.a in sei c:.si su sette. C) l n quattro casi di par:ni(o B le agglutinine :~nti •c O ,, h:~nno consentito di accertare In di:~gnosi i n un caso solt:Jnto. Da guttnto soprn, ~econdo l'A., si po5sollo tr:trrc: le seguenti conclusioni: t" - L':m:~lhi c.lcllc :tgglulininc e la R. dt Fi~chcr rappresentano, ai rini della diagnosùc::a sierologica del ti(o, un migliornmcnto rispetto alla cLtssica R. di Widal i n ((U:lnto con~entono l.t rilc1·:tzionc distinr:t delle :~,gglminine :tnti " O 11 c di quelle
anti "H,, c, di comcgucnzn, le: rcl:nht:. considernzioni sui due tipi c.li ogglutininc. 2Q - D:ùlc ricerche eseguite semhr:1 che le ogglutininc ami ,, O " obbbno m:tg· giore impon:~nza c.li quelle ami •• H " re laùnunente :ù loro 5ignilicato ùiagno~tico. 3'' - 1 dnu che M ottengono dall'ann lisi qualitatira delle aggluunioe e d.1lla R. di Fischer con~entono solo di trarre deduzioni di ralore indiziarto d:~ sufErog:mi sempre con il reperto del germe ncll':!m· m:~l:lto.
4" • D:t ruuo ciò :1pp1re evidente che nei soggetti vnccinati.la sol:1 sicroagglut~u ziooe per l'ncccrtamento delle ::affezioni tifo-paratifichc, non dà risultati :Htendibi li. ?\IASS 1 CuLOn.l A. c LtPSCHUTz A.: Risu/ruri orfttnuri con lo uoccinaziontt ontiuaiolosu su 172 mbo:rcolotici d.:/ Samuorio " V. Cl!r· v.:/lo ,, di Pt~~'crmo. - "Lott:1 contro la tubercolosi 11, Homn, 1946. In occasione dcU'cpidemi:t eli 1•niuolo svoltasi a Pnlcrmo e altral'e nell'Isola, nlla fine del 1945, sia nd Sanatorio 11V. Ccr\elloll di Palermo che in turri i luoghi di cura della Sicilia per tbc polmonare, si presenti'> LI grave dilemma se vaccinare o no i degenti date le note risen·e dci vari studiosi sull'argomento. Il problema è stato infatti da tcmpo amp!amentc discusso con different: conclusioni: da quelle favore1·oli di l-.brk Loui' -· che nel '19 provò la 1accin::tzione su ben 200 rubercolorici - c di Klotz e h::tnk, Howk c L:~wson, n quelle contr::trie ti: v:tri autori, trn cui. in Italia. Morelli t!'
Perin.
Esaminato il pro c il contro dcll.t inten:ssante ed ardua questione, gli AA. tm· tr.rono da primo In pratica v:tccinica in tutto il personale addetto al S:tn:uorio , Ct:rvello 11 (t13 persone) c ai tubcrcolotici cltc si trol•nvano nelle migliori comli:..ioni generali e locnli, saggi:mdonc In to llcran· z:t nl vaccino. !111 seguito :JÌ fnvort:I•Oli ri· sultnti inizialmentt: conseguiti, gli t\A. furono incoraggiati ad estendere In vaccinazione :tlb moggior parte dci ricol'èrnt.i
166 ;~ffcni da forme croniche di tbc polmonare
nei diversi tipi: fibroso, essudativo, fibraessudativo, fibro-ulceroso, cavitari, ccc. (i•' tutto 172 infermi) escludendo solo i ca· chetùci, i gravissimi, quelli con febbre: :tÌtn o con emottisi in atto. Dop~ opportune considerazioni generali e sui singoli cosi, g:i AA. sono pervenuti olle seguenti principali conclusioni: tv · circa l'esito delb vaccinazione su 17~ infermi, si è avuta positivit.ì nel 4·1>44% cr:t gli uomini (che erano 54) c uel 45,72~~ tra Je donne (u8), c sui II3 com ponenti del per!(;>nale: il s6,8t% fra !;li uomini (.H) e il 65, 21% fra le donne
(!Jg); 2° • In percemua!e degli esiti positivi è stata più alta tra i sani che tra i malati, c tr ~ le donne anzichè tra gli uomini; 3" - le reazioni gene rali c locali Ji vaccino sono state più intense c durature tra i s:mi, anzich\: tra i malati; 4° - non Ì; stata rilevata nessuna complicazione gc.nerale o locale degn:1 di particelare memr.ione, dato che poswno con~i dcrarsi coincidt:nze fortuite 4 casi, di cui: 2 di port:Jtori di vers.unento puruloide tras(ormatosi in purulento, un caso di episodiO probabilmente influenzale e uno di emoftoe. Per quan:o sopra gli AA. chiudono il loro studio esprimendo il parere che, quandc il pericolo di un'epidemia di vaiolo lo esiga, ~i può es~ere autorizzati a vaccinare o ri\·accinare :1nche i tubcrcolotici pO'imo n:lri escludendo, ben s'intende, un esiguo gruppo di infermi: i gravissimi, i cachettici, gli cmoftoici in :mo.
TnlFILETTt
M: L,· caraucristidJt: c/hliclu: dt:tJ'nuuni.: c:pidani11 di tifo n Palermo. •· Giornalt.: di Mcdicin:1 ll, Sl!tlembre·ot·
.\'>COLI
tobr,~
194G. Nella recente violenta epidemia di tifo
eh<. 5i (: inserita a Palermo nella endcmìn 01dinnria, l'A. ha rilevato le seguenti parllcnlarit~:
-- inizin brusco; <ILHI~i costanza dei rt•ptrti cmoculturali rapidi. nello sviluppo eu abbondanti qu:lntitativamente;
protrarsi dei teperti cmocultur;rJi pClsitivi al di In dell'ordinario; . - temperature elevate, spesso iperpirc. uchc, . accompagn:~tc da agitazione psicornotorta; - oscillazioni forti della temperatura specie all'inizio, sino all'intcrrnittenza. do assumere t:~lvolta netta maschera malarica; - ricchezza di éfflorescen.ze. roseolnri. dtventatc t:lrc nelle epidemie d'i questi ul· timi noni; - tachicardia; - tumore di milza modesto, spesso ap ptezzabilt: solo nlb percussione. Se in vin cli ipotesi qut:ste deviazioni po' sono attribuirsi a virulenza spiccat:t ocl :1 p:>r~colari caratteri dt:l germe, t.l'ahra par te Sl accordrtno b::ne c.ol concetto eli uua in[ezionc quantitnùvamentc massiccin qua ~~· .ruò derivare da Infezione eli originr: 1dncn; per la quale d'altronde militano, in questo caso, anche criteri cpid~miologici. L'A. coglle poi l'occasione p.:r fare :tlculll' interessanti consitlerazioni: - sulln terapia vaccinic:1 venosa, mel· trndo in guardia i colleghi dall'uso di quc. stc tr:mnmcnto nei casi con temperature eccessiv:~mcnte ele,•ate c maoifest:azioni morbose cospicue, po:endosi a\•ere chiari danni piuttosto che vantaggi. La pr:tssi vaccinica non va poi condotta seguendo schemi rigidi, ma regolando il numero dei gerrn~ delle iniezioni succes· $ive o gli intervalli che le separano sulle reazioni individuali osservate; - sulla partico!arc frequenza di for· me ambulatorie evolventi come tali o pre· cipitanti in quad~ gravissimi in seguito a cl;sordini :~limentari od ecccs~i di altro genere e sulla conseguente necessità di tene:e qt~este eventualità in m:lssimo conto .111 presenza di febbricole :~pparentement~ rnnocue b cui: natura, specie io ambrcntc compromesso, va atl'cntamente indng:~ta con i metodi di laboratorio; - sulla necessità eli non eccedere ne!lc prescrizioni dietetiche e di limit:~rle in p~r ticolare agli ::~limenri di pi~r facile elnbo·
sl
r~zionc;
- sull'importanza terapeutic:l cl~l bn: · · gno freddo OVC non lO VletJno p:tr rrcolorr
C(Jndiziotu cardinchc, respiratorie, ~cc. c sulla indispcnsabiHtà, ove non ~ia pos~ihi · 1:- il bagno, dì ricorrere almeno all'impacco fteddo ncl:e forme febbrili con elcve:ni SJO· tomi nervosi. Giovevoli appniono, in questo stCS)O t;ruppo di casi, generose ed anlhe biquotidi:Jnc ipoclcrmoclisi c piccole trasfusioni d' sangue.
MuNACt
V., L{tGA G., ScARPAttt S.: Prov~
COIIIfJ/1171/lVC
rfj Vffl:t'ÌIIaZÌOIIt:
COflfi'O
ii
tifo, i paratij, cd il cofcrn con il vaccino ull'llct:tollc cd;,, vttccino 11/ formolo. " Rivht.t ltali:w n d'Igiene 11, g.:nnaio· febbraio •947· Per la ~lf.:ri lizzoziouc delle sospensioui , accinnli impic:g.ne nelle profilassi delle: ldezioui imcsttnali ~ono !.t.. ti ~cgnalati in quc~ti ulumi tempi alcuni .tgenti chimici che presenterebbero il vant~ggio, c.li froute al formolo, di meglio pr~ervarc la proprictÌI 111\tigtJIC.: dci germi. . Gli agenti ~ui quali maggiormente sr ~ fermata l'attenzione degli studiosa sono !'ncctonc, proposto da Gio,•anardi, d su· blimato, stucli:ttu d:J Buonomini, l':rlcool, r:;ccom:tndato da Fc!Lx. · Gli AA., in continunione di indagini wmpiutc da Giovannrdi c Mon:1ci, h.1nno ~J;Xrimel\lJto cornparmir~mcnte ndl'uomo i "accini T.A.ll. cd i vacctn1 T.t\.Li.Ch. rrnttàti con acetone c con formolo. )[ \':tccino all'acetone \enne ..t:c.:.i:o :1g· giungendo ad una sospensione m.1dre Ul\ ugual volull)c di ncetone puro (Erba, Merck) lasci:1ndo 1:1 miscela a temper:nura ambiente: ed agitando di tanto in t.'lnto ndle prime 36 ore; dopo completa sedi· mcnt.r'!:ionc (u :~sporr:tLO con pipcll:J il lit]uido limptdo ripon:mdo por al \'o:ume inrzi:tlc con ~olu?.ionc.: fisiologica. Per il vaccino a l formolo la >O~pcn~ionc b:ntcric:t madre vcru\c addizionata al o,;•;,, ~ comervnra n 37" C, per 15 giorni. L'immunizzaz.ionc: fu praticata per \Ì:J •ottowtancJ con tre inocubzioni nelle dosi n~pt.nivc.: di o,s cc.; 1 c.:.; 1,5 cc.; (1 cc. di vr.ccino T.i\.13.: :1 miliardi tli S. typhi,
t mili:mlo ili S. paratypht H, 500 milioni
di S. pnr::ttyphl A; 1 cc. di vaccino T.A.B.
Ch.: 5 mi.iaròi 'i brione del colera, 1 miliardo di S. typhi, i50 milioni eli S. parat~phi A c B) m gruppt d1 14·15 soggetti CJ3SCUOO. Lo studio del comportamcoto de;lc ag· gluunine H, () c Vi per lt. S. typh1, dcale JggluuJ\Jnc H cd O ~-Cr le SS. p:rratyphi A c B c. delle :Jgglutintnc per il 'i brione co:crigeno lranno permesso di accertare che i vaccini a!J':~cetone, rispetto a quelli col formolo, prol'ocano una produzione: di :tn· ticorpi :~gglutimmti più cospiCua c più per••stcme. l 'acciui all'acetone hanno woluc, io un buon numero di soggr:tt~ deterruin:'lto la (orm::tz.ionc di agg.utininc: \'i, ic qu:Jii sono risultate i m ccc as~c:nri con i ':tccinl J! formo!o. Le reazioni locali c le retziom geoc:nli Sl•llo state più imense nei trattati con \':!C· cino aU'accroru:, ~enza tuua,·ia diffcr=c: rtlevami l'"r quanto rigu.rrda b loro durata. Gli .-\A. concludono che t \'aCCint a:J'a· cctone ~ono degni Ji ~sere introdotti nc:l b prnric.1, 111 qU.Jnto esplicano un':mlvità lmmunizz:~mc maggiore der ,·accini Jl for· molo c ritengono che la lac,·c: m.ag.gion: tossicità c.l•mosr.rat.1 da c:;si non po~sJ c.larc: luogo ad inconvenienti t.1li c.Ja costitutre ct•ntroindicazioue o comunque d;r .imitJ.t· ne: l'opplicnionc:.
Mecficina. HIIL'Ml' l'
L'.: L'r./.:,c·ia Touiuli•u<:llttl/t:. -
,, La Presse Médk.d " n. 26, t,Y-~6. Si tratta d1 un.1 nuom mal.uu:J dt:).:ri:t;l in Russi:1 c costituita ess~zialmcnte dn lJn':tngtna nc:crotica fcbb~iJc, gtavc:, .ICCOlll· p.1gn:rta d:t Lmorr:tgia c dovut.l ad ingesti(IIIC dr ccrcait ~vari:1ti: miglio, gr.m turco, frumcmo, scg:rb, orzo e :11·enn. J cereali,· macerandosi JIJ'cpoca dd Ùt· ~do, sona invasi dn muffe che danno loro un a~petto ncrastro c: un sapore insipiJo. Per pro,·oc:tre la m.ll:ltlia ~no suff•ciend in genere due chili cd .1n.:he mcuo di gm·
Ib8 no a\'ariato co~unque cotto, perchè la ccuura non neutralizza la tossidrà. Non ~ ~tato possibile isolare una muffa ad azior.c. tossica ~pccifica, nè riprodurre la mabnia negli anima:i, se non parzialmente ccJmc nel cavallo c nd matalc; i bovini mangianq senza danno il grano av~riato. La malattia è più di((usa nelle rampa· ~,;ne; 111 località umJdc c argillo~c;, meno nelle città, ovc si manifestano c:~~i sporadi c· . .Essa è più frequente in maggio-giugno, colpisce ugualmcn[e i due ~essi , risparmi:1 il la t w n te, perch~ il tossico non pa~~:J nel bue m:nerno. La gr:l\ it~t dipende dall.t natura c qualit~ del grano av.tri:tto, nonchè d:tlla durata dcll'into,,ic:tz.ionc, a parte i Cattori collatcral'i (condi-z..ioni gcnt·rali or· g:111ichc, idiminrrasia individuale, l':lretwc alimcnt.1ri Y:u ic). La morrali tn è del J uo'i~ all'iniz'o Jdl'ep•dcmi:t, ma diminuhcc dopo i 1wimi tre c:.~i mortali per la diagnosi emawlot,>ÌC:I che permette di r'conn~cen: in tempo e ctmlre i nuovi c:~si nella loro fasl' iuiziale. La mal.ut i a ~i pre~etll:l conw una :~gr.Htu locitosi: si h.t dapp1 im.t, dinic:~m~n·e, una Slllmaritc cht guari~.:e da ,è; 1cguc: lcucopt:· nia con i pogr:uJU lo;: i 1o'l .:hc, ~cenc.lcnJo sNW i 3ooo, prm·OC•! f.11ri gr;~\'Ì (porpora C· t..orragic:J, ncc:ro~i fadnt;t:J o cutanea, o so :t'n in(eri Ì\u grave): ~i ha poi; lt!uc:opcni.t Ìt•lf 11':1 con agr.t nu locilO~i L0ll1 J'It:t:t, ane· nri.t .tpla~tica c lromhopcui:J: n:g:i organi l'll•.Jtopoicdci: .1pb~ia micloiJt· c linfuiJc itt contr:l•:to con modira ipopb~i 1 rcricolo,. ,~Jo tcl i:llc. La gu:trigiune t: po~·ibù llt·lle Eornw lcgg•·rc, l<:op:tl<' cou l'e~:lmC ùd ~:tnguc, ·• ll;t:l compl 'canzo: pci.mon:~ri '' rtc:Jdult' dw ·,i \CI'Ìfi ~:t no t:1lvot'1a pçr ~(nrzi o in·,tol.tt.Ìoni. Lt· wrw:~lt·\c<'IWC Je,·ono pt:rciò t'" re lunghe c ~li amtnabti J:, o n~ c~sc~ '"gniri per al111cnn M'Ì mc~i cnn rrpctull t , ami cmawlogici. L.t cur.t, inizi:llmcntc, :.i artur, con l.t\.llld• ga,Lr~~.:he, emettei, purgand. Nella f.hc' kurnpcntca: ~ovr:~limcnwzionc nonchè l'q!.llo crudo, gr.<s'o di pesce, vitamine R , <:: inr1ltrc , rknwro o~pctl:ilic;ro c due· 11.1\fu·.iu~ri eli )O· IliO gr. ,cnim:tn:lli, ave la lc·ucurcui ;t ~tCntl:t :il di•ollo ui {000. Con· "'' lt• t•morr .. J!.it·: t ra~ru~ioni c· vilamin' C,
PP c K, cloruro eli c:ùio e siero di c,tval l<> ~<;n tro l'i~E:z.~one: sulfamidici, streptonti~
etna o pemc1lhna, cure generali con tonici c:u-di:tci, wrtical, stricni na, siero antiretico. IJrc citotcmlco di Bogoroolctz. L:t pro~rl:l~i con~iste n~) far conoscerr. la malawa at mcdtci e :ti puublicG. nd proibire 1:-i con~erva'l.ione del grano sorrQ l;, neve, nel cambi:trc: i l grano :~variato, net pr:Jtìcarc sistematicamente cs:tmi ematologici ai f:tmili:tri t• ai vicini dell'individuo colpito,_ J·er :ttluarc una cura prccoct: ,1 prc:ventlva. Tt\IHI.IIIl 1\ : l.'intt'l'fli'Cfll:-ill n t: lll<:tll/lttlr tldi'L'it:tfiUCIII'Iiillg/tlll/11/tl , Il C,t\,1 hh
St•I,VINI
triu: 1\mhro,i.tn.t "• ~lil.mu, H).\11, 1. \'ol in H·;. di p.tgg. H), cnn .!.7 lll u~u .r/nui nt·l tl'~ lo, L. 1 ~11. Prc.~clll;IL'l dal pruL Ct·~.l lli:~uchi, lt.t v:Mo la luce tect•ntt' lllCI\h' in bdla v<:\tt:
trpogralic:.t, per i tipi della C.E./\., una 111" ~<ogr.tfi:l del dvtt. Aldo Seh•ini - :ls~istcntc ticll'btituto Ji Clinica t-.lcdica di Mll.wu -· d:tl tito1o SO\'r:tindicalo. EHctti,·:Hm:nte, ndla qua~i totnle ns~c n 7.a in Italia Ji opere di clcttroc:trdicografi.t, !:1 r·ubblic:tzione di un la,·oro del genere non può nor~ riuscire gmdit:t ai cultori della ra n icolurc bmnca, per q uanto nc:ssun ap· porto \'Cramentc nuovo cd origin:tle ven~:l ci:~to dall'A., con queno suo brc\·e studro, :;gli argomenti trattati . . Pcr:tltro, non pri vo d' tnteresse, spcc1~ per i gio\•ani medici che desiderano dedicare la loro attenuane alla. parte p~r~ mente teorica dell'elettrocardtografio, c ti l<t,·oro del Selvi ni, col quale l'A. prospl'!lt.l ndi:J loro comp:essid alcuni p_roblemi fon~ damcnt:~li ddlc ricerche ecgraftche - quah il significato della curva· mo 10f:~.si.:.1 c In tr.oria differenziale dell'ecg. - cltscutcndo le possibilu solu1.ioni e tent:~nclo, per qua n· t•. lo cunscntano le :~rtua:i conoscenze_. 1:1 ioro applit:nionc per un:~ in:erpret:t7tonc r:wion.llc ucll'e!ettroc:trdiogrnmrn:l. . r La monografia si compone di 5 c:tpr_tn ': !:~ misurnione delle tensioni hio-clettrtche, l'o:igine de:le temioni bio·clettrichc mu scolari, l'lntcrpctrnzione dell'ecg. norma-
1.:-. la cun·:~ monofasic:1 e 1:1 teoria differcn-
eriche, aggiungendo a.lcunc considerazioni sulla p:ttogenesi di queste. A seconda cht: i~ soggetto poggia sul pulsnntt: ddla mina l'nvampicde o il retropiede, si h:-tnno due t;pi di lesioni: il tipo :-tntcriorc c il tipo po· steriorc. Nel tipo :Interiore ~i O\~Cn•:lJlo fr.mure multiple dci mctatarsi e delle ditu, con dislocazioni più o meno !,l'fii\'Ì dci frammenti os~e:i. Possouo coesistere anche (rauurc delh tibi.1 c del pcrone, se il piede era in semicstcn,ionc ;~l momento dello scoppio dell.t min.1. Nel tipo posteriore, le lesioni scheletriche rcstnno lo~:olizzmc :Il torso poslt:Tiore ç alla g.unba. Si hanno fratlure multiple del c.1lcagno, che: ~luggouo J qunlsia~i cl~ssifi Tllliii.ITII c:.7ione, con ~post:Jmcnci vari dei divc:r~i framnKmi os~i. Nella maggior parte elci c~si l'nstragalo non si Erouurn: esso traRadiologia. smette l.t forza esplo~va alle due ossa dcll.t gnmh.1, ma si lussa c nel radiogramma Lt C,i.,,.,.,, 1. et SAtcnr,wy 1(.: f~cs lbiom .1pp:m: circondoto Ja una vera costdbzione c//1 UJIIt:ft:lfr tf11 {lit't/ c'rf<JtCIIICIII tft: mille' di fr:1mmcnti cak.mc:ari. In genere l'ascra ti/IIÌ{In lo /1<'1 "· -· " Journ. dc Had. Cl g•tlo subisce unu rolnzionc a basculle <! kt d'ékctr. "• 10111c 27. Il, y w. 1941J. ~u~1 tc:St;~ M aCConda nel tahmo calcanore; nei gr.ldi estremi e~w pcrùc la sua connesLe mine antiuomo ~ono ''aie adoperate n<.:ll.t camp:tgna di Francta c:c.l in particolare sicme col mortaio tibioperoocale. lrk tali durante l'att:tcco aii'Ais:~zia del g<:nnaio.feh- casi si ha spt.'Sl>O ~ndw dislocazione della :micola~<ione Ji Chop:m. Solo rar:tmcntc ~i br:ùo 1945. Quella più :u.lopt:Fata è stata h,1 frauura anche del collo o del corpo !.1 Schumine 43.• ad imoiucro di alluminio c contenente 200 grnmmi di esplosi- dell':mwgalo o frattura p.trcellare dell:1 ~ua testa. \'0, per far esplodere la quale è ~ufficic:nte Alle de'>Crille frauurc dd l:trso posceun pc~o di 20-:15 chilogrnmmi. Le lesioni prodoue dallo scoppio di quc- riore si a~~oci;1no, nella' maggior )Y.IrtC dci Stl mine sono differcnù a ~cconda della C:lsi, fr:mur:: delle due os~a. della gamba posizione che si trova ad :tvcre il piede ;:!l'unione dd terzo inferiore col terzo mcrei momcnco in cui si nppoggia sul dcco- dio della diafui. Io un terzo gruppo di c:~si le lesioni nrtore della mina sccssn. Clinirame;.ntc il ftrito presenta un piede molto voluminoso schc:letriche sono del cipo misto, intcrc:.c freddo, con circolnione profonù:unemc sJodo comcmpornnc:amcnre i due centri traumatici del piede, con predominio però turbnw, ùil:.t gonfie c ci:.tnotiche. Car:me riscica intcrcss:llltc è: che i tcgumenl i sono sempre di uno dci due centri. quasi sempre intatti, in conrrnsto colle gr:t· Le lc:sioni scheletri.c.be osservate nel pie"i lesioni o~sce, come appresso ~~rà clcscrit- dc sono così di f(crcnti, per entità e topoh'. Dclvo,•c attribuisce le le~ioni all'effetto gr:~fia, d:.llc bioni dclb tr:mmatologia di clclln for1.a esplosi\'a ~rriginnntnsi dallo pace, che agli AA. è sembrato inter:ss:mce scoppio di'ila min.1 l ' propon(' il termine: farne una d~o-scrizionc dcttaglèua c un ten· t:ith•o di c\:~ssificazionc. dt pitdi u ~ouH!é~ "· Nel lavoro, di indole rndio:ugica, f;li t\t\. ~i limhann a dc:scrh·cre le lc,ioni )CheleP. S\1.~.\l"U 7ialc dell'clcrtroc:u-diogramma. Lo studio è iJlustr:llo da chi:lrc figure s,·hem:Jùchc e nitide riproduzioni fotogr:~fi che. di tmcciati, e termina con un capitoletto dedicato alle conclu~ioni rbssuntÌ\ e t.lellc: teorie note c delle ~oluzioni intcr pttrath·e propo~u:. Un brci'C indtce biblio :.:ranco chiude il l:l\'oro. ' Riepilogando, si può ritenere degno ùi h:dc il comributo dato d:111' A. :~ll'es:~mc t 1t lJUC~tioni ccgr:~fichc ed è anzi da au1-:ur.tr•i dtc ahri studiosi ilali:111i ùi c:1r d ulngt.1 l'nglt.ttHl cledic:1re la lnm intclli1'' tllC ,Jill l'll?t n prohkmi scknlifiri di una •l" ,i.tlilit ~O,) IIIU:rc~~.II\IC l' tlcJical.l t]U:IIc ''t 1•11tu• urclmgt.tfia.
dell'urografia come pro,·a funzionale ùel rene e con la precisazione del v::~lorc diagnostico dei segni radiomorfologiei della tubercolosi renalc. n. s-6, pag. 187-195· 1946. In conclusione, secondo l'A., l'esame ra. Dopo aver accennato ai ~iversi. punù in diolog:co può apportare dati preziosi a'la ÙtM:ussionc sul valore della Jndagtae radl~ esplorazione urologica nc:i casi dl tuberlogica n~lla esplorazione dcli'Jppara~o ur~· colosi renalc. L'urogr:tfia con compressione llMio, l'A. incomincio col trancggmrc Jl appa re la tccnic:t di scelta, come prim:t invalore delle diverfe tecniche impiegate nel d:;ginc. Nei c:tsi in cui occorre adoperare corso di esami r:tdlologici di reni lllbcrcoil metodo strumentale, è prcferibilc l'un:· ]:;ri (radiografia dir~tta ~en_za _alcuna p1c~ teropiclogr:~fia rctrogr:.Jda di Chcv:~ssu alla parazione del p .•. p1dog:af1a !Strumentale piclograua ordinari:t. Personalmente l'A. ordinaria, urecrop1elografta n.trograda con hn preso l'nhitudinc di giudicare i ri~uhati 1::. sonda ui Chcvassu, urografia. ~ndo~c Ji orùine (unzionale solo su radiogrammi nosa.). Quindi descrive l~ immagw'. r;~d1o· eseguiti. con compressione precoce. Non ,j logiche a carauere funztonalc formte dal dc:,·c ùimcnticnrc che H valore clcll't·.,,Jmc rene tubcrcolo~o, dassi(ic,,ndo in 9uaur? rndiologico dcll'appar:llo urinnrio dipcndr· gruppi i dati di ordine (unzionalc rtlev:ll.'· dalle qualit~ futografichc dri r:uliu~ra1mui Segue la d<."SCrizione Jelb morfrol~'!:l'a cseguiri, dal mndo co11 cui l't·~amc ~· ~tn\Cl radlografico1 nella tubcrcolo~i renulc. VIene condouo c tblla cspericn'l.l dello ~pr:~l.1 quindi cort~idcrata dall'A. l'a~scnz.a Jei ~c· lista che i ntcrprcta i radiugnunmi. l\l:ulun <mi radiologici eli tubcrculo~t renale, pur a(fcrma che, all'in(uori dci ca~i urh>euti, fn presenza ili eliminazione di baalli . d~ tutte le tub~.rcnlo~i rcn;1li giustifk:tno l'uro Koch Ja p:lfle del n:ne; c sono Je~crau graHa; in multi cabi essa s;ll'tl suffidelllc .1 i segni di intl'rt:s·~am~n.to Jell;' cupol:t P;'· [ormulart' indicazioni prt:d~t: c <Jllllkhe pillare, di comp roml s~ Jonc d1 ~~~ ~llt:Cut! ''olta dimostrerà lesioni che non si ~up· calice, di lesione ili un gro,~o calice; t ~cgu1 pone,·.tno. dcii{; caverne non comunic.mti c.on l'albero L'intcrt!s~antc r.lcttagliato l:woro ì': corre· pic:licc. d1 quelle , n comunica/.lone cnn. 1111 ci:!lo d::tll:t riproduzione di_ num~osi ra· c:tlicr e dell'a~)ociazionc varia delle 1111 Jiogrammi c di schemi radtografict molto m:tgini ~opra clenc:nc. . . . èimostr:nivi. L'A. parla :tnchl' della tbl.nJZIO~c th tut t~ le cavil:t renali c della ostruziOne JclNota dd ":censorr:: Hitengo uule scgn.l· l'urctac da ureterite stt:no,~uw·, Jdlc tm· !are il lavoro, che rappresenta una messa m:tgini di .sJdensamcnto ren.tk r: dd dia punto dell'argomento. soricnl.1mcnto dd calit:i. Termina l'ime rt'':ullc. l:ivorn con l'c~pmiJ.i<lnC:: del valore
HICHEL R.:
EufTi sur la valcur dc l'éxamcn radiologiqut du l't:in tubcrmlcux. << Journ. dc Rad. et d'clcctr. lii tom.: 27,
..
A T 'l' l i A J, l T .\
-(/--
SPUNTI DI CLINICA. SINDROME D'INONDAZIONE scmo ~tate definite ùa M. Lnmy, :NI. Lnmottc c S. L:lmottc-B:uillon (u Presse Méùica!c ''• n. :28, nov. 1946), quelle gravi turbe del meta· holismo idrico cl1e gli AA. hanno avuto occa~ionc ùi riscontrare ~tudiando 40 sogger:i profondamente denutriti, ~x internnti in t.nmpi di conet:ntramcnto tedeschi, c di cui 7 (') ..:on edemi da fume:, :2 pressochì! dlsid'r:u.. l!i) in pr..:da a grn1c chachcssia l'cnoero rapid.rn.cntc a mone in seguito a una m:tssi1·a c brusca fuoriu'ìCita ùi s!cro dai va~i che :ultlirirtul~l tlflfll:gavtl 1·i~cri c: siero~c. D.ll bto 'intom:nclogico: intensissimo p:1Uorc. <"111'11 1i t~ !;.ianutichc, dispnc.l c, ~ubic:ttÌI nmente, vivi dolori roracici r: lombari, seru.a· :tione· eli fr t·clcln t· di pro,si mn fine; int)ltrc, ipntcmionc a rt·· ri o~a, debolezza c..rdiaca pru~"·"h.1, ,,.,)'.() pic..:olu nrirmicu frequente. D.1 rcner presente che per determinare l.r wmp.u•.•t dtlla •indromc è ~uflicrc•ntt., ,, volte·, 1.1 somministrazionc anche minim:1 1h liquidi: fi;, rlw Lt "''"igliar~ agli t\A., in mli pazbui, di c~sc:rt· r•ll che cauti nella r.wnrnilli•.tr.rl'iunc di liquidi ~ottt) q unlsin\i fcmn ... (in un caso l'init::~ ionc imrnvt:na ùi 15•1 gr eli pl.1\m,, :iC:l!l'n;, la ~•nclrome!). C.,)unl,. l1"1'.1pi:r •.ono r~rcom.rndali il ripn'o c unJ Jieta ricca ùi prottinc c \'Ìtamine. 1-:Nr.'I::FAUJi\JWUT/:' IJ, / JII/WS 1>/iUJ. / 11/0NONUGLEOS/ INFEf1'li'.J è: 1.1 dt.IJ.:'flmi rart.• nel più m:1.ntc dci r:u b\imi cn'i ui manik~t.r ..doni .1 carico del ncvrn~e lmt>rtc durafllc• il cor:.tJ eli una muflonuclco·.i infcui1:t, riport.rto Ù.t S. Gc:licbu:r in u l-1nccr ,, del :23 nov. 1946. 111 urra r.1g:rz7.1 di to ,,11nì, nella 41u:1lc cr,lllo sraù dingnosricnti pH...:cùcntcmcmc un:t wn~illitc c poi un n·um.lthmo artkob rc, compnn·ero dbrurl11 nervo>i a tipo ct•ntrale che fecero !ill\lx;uarc una mcningitc t.h.c. c, in scl-!lUto, un.1 poliomielite a.a.: b p::rsistcnza . di una mooocitmi inull!sc .t pr:tric.Jrc un.1 Pau l nunnd che st rivelò posith·a :r 1/256. L:r malaui.• ebbe una Cl·nlu:tiouc.; molto bcnign.1 c fa1 ore· volc c la gu:rrigione subentrò in meno Ji 2 mt.~i . l ca~i Jj cnncornit.tnza di nunifc:sr:t· xioni nervose in cor~o di mononuc:!cosi infctti1:1 rl11or:1 Jt.,crltti non :trril'ano .1 un.t dnz· 111111. L'A. fa gil..l.'>t:lnKntc rilc1:trc: l'imporran7.1 cli.lgtw'lll.l ùdl.t Paul Bunnr:1•
LA SINDROME MEGAGOLON - M..-JL DI POTT. - In •. mmal.ui Ji tb..:. ICrtebralc ùors.1!c si riscontra :t I'Olt•• una sindrome imescinalc 11 c:1rico del colon co~t it ull:t secondo t\ . Aimc («La Prcs~ :Vléùicnlc "• n 5'1, 1946} d.1 dbtcnsiont: notcvo!c t.lcl gro.~o intcsrino con possibilità di altcrazroni dur:nurc ~c; l:t di~tcu~ionc è pt.rmanemc, c rb imorgcnza t.li crisi d:t occlusione. Nei uuc '"'i nrc:ili d:rll',\. si ì: avuta "' scomp.lr\:l ddln ~in.tom:rtologia intestinale meùi:llllt. inn:sto 'cc:ondo ,\ lhcc che porta ulla immobilizza;..iouc del tr:ruo vcrtcbrnlc: colpiro. Il mr:ccani,nw paloJ::cnctico Jclla \inùromc rim.1nc però tuttora oscuro (l'A. ,j rirorta alle k~ioni :r canco dci r:mlt comunic.urti e cki ):•rngli )impauci provoc.uc d :t :tsccs\Ì frcdcli c.Ia Poli).
PORPORA EMORR ..JCJCd D.! M..JL.-11?_1.-1.- Un t.1so c.li tale complic::rnzn, non frequente ndl.1 malaria, è Sl:lto rc.:cntcmeutc: clc~critto J:t Cann:wò (n Gior~Ui c dì Me· Jicina "• 1946, luglio-:tgo)to}: in una ragazz:t :rffctt:~ d:1 tcn::um benigna cnmp.1!'1'cro m:tnifcstazioni emorra~:.>tchc .1 c:~rico della cute, Jtllc mucose c ùcll':rpp:tr:no urin.1rio. L'A. ne (a rbalirc la cnus:1 a un:t cli~cndrocriui.1 dnto .:hc In p:1z . prcscntnvn sintomi lì tpu~urrcn.JJi,mu, Il miglior tr:urum:nro risulta 4uLIIo di A•coli a meno eli inÌL7.inni c:n.Jo\·cno'c: di :Hlrcn:tlinn.
1
~.,
1-
UN CASO DI SINDROME DI WATERHOUSE-FRiEDERJCHSEN (meni 0 .,0 • coccemia a e\·o:luzione acutissima con porpora cd cmorr:~gia surrenalc) è stato di rece~te riferito da L. Dese lio c A. Verniory: sintom:nologia classica (porpora cutanea diffusa, collasso circobtorio, reazione meningea e ipoglicemi:.), reperto del meningococco nel!a emocultura e nclln cultura del liquido ccf;alo-rachidiano. Gli AA. ritengono essenziale il ruo'l? delle su rrcnali nella patogenesi dclln sindrome (((Acta C lin. Belg. ''• 1946, 1o). 1 PORI'ATOR! D! GERMI SIFJLITIC! non sono un'evcnien:ta comune nè ~e ot ritro\'.tno casi nella lctteraturn medica. ln «Bruxelles Médic:ù ll del 2.9 settembre t(J46, A. Bcsscm:ms e J. Vercouillie riferiscono di tre casi iu donne con Wassermann c reazioni affini sempre ncgntivc in ripetuti controlli e che tuttavia contngiarono uomini che ebb(·. ro rapporti con esse. Jmmunith n:llurale sotto (orma cl1 protezione locale o immunità acquisita per &equenti ripetuti cont:mi col germe? Le donne osservate non sarebbero stat<: - così come- avviene nella blenorragia - che delle vettrici del treponl·ma fra un luetic11 " il soggetto col qu:ile successivamente ebbero rapporti. MALATTIA DI BESNJEU-BOCK-SCHAUMANN. - ·Ne sono riferiti due o"i tla E. Bullo (<~ Rad. Medica ''• dicembre 1946): uno carauerizz:tto d:t manifeswzioni ~cm plicemcnte cutanee (piccoli noduli c chinze :t tipo eczematoso c di lupus critemalu,u) c ghi:mùolari (risentimento inguino-a:.~clbrc), l'altro ugu:tlmentc da mnnifcsta;-ioni cut.lnn: nodub ri c interessamento glanuolare, ma, in più, k·sioni radiologichc polmonad c ~che letriche dci piedi c delle m:tni. Nc1 primo c:tso si ebbe la scomparsa cr:mpleta delle manifcstnioni cut:mce c glandol:~ri mcdtantc rocntgcmcr:tpi:t, mentre.: nel ~econdo lo ~te;o,~o tr:llt:uncnto, imcnsifir:uo, non diede alcun risultato. L:1 m:~l:ttti:t, che sembra ricntran: nel gruppo delle rcticolo-cndotcliosi, 11011 h:t :tncor:t un'etiopatogenc~i sicura pur essentb d'accordo h nuggior.wza degli AA. sulla ~~t:t natUI':l infetti\':t. PSEUDOGONOCOCCIA ENTER/T/CA. - In occJsionc eli epidemie di dissenterb b:~cillare ì.: stat:t rile\'atn in :~lcuni ammalati una triadc sioromatic.:J carntterizzata da
artropatie ùolorosc al ginocchio, gomito, collo del piede, polsa, congiuntivite, uretritt:. Febbre ~cars:J. Nel sL-creLo congiuntivale c urelr:tlc non :: stato mai trovato il gonococco (•• Annal. Dermar. Syphil. ''· 1946, febbraio).
UN CASO DI PSICOS/ .-1 TIPO MANIACO DA SULFrU•llD!Cl t stato riferito da P . Harvicr. M. Bachct l' M. Peste! (•! P.tris Méd. ,,, 1946, so). Un' pn., immune Jn rare psicopatiche, curato con adi:~zin:t per una polmonite, dopo u.na settimana circ:t dall:1 caùut:J della febbre per crhi presentò ecciramento psicomotorio a Lipo m:10i:tco che perdurò per circa ouo sellimane. L'atlinin::t fu repertar:t nel sanguc e nel liquido c. r. Jopo tre settiman: dalla sospcnsumc del trattamento sulfamidico. Gli AA. r:tccomandano ocuhtc·;.'l.a nell'uso dcll'aclinzin,t. SULLA CRIPTOCOCCOS! CEREBRO-SPINALE, Mczey c Fowler hanno pubbli· cmo ~ul " J.A..t-.I.A. ,, ( 132, p:tl!. 6.):2, 1946) un'csauricncc aassegna soffcrmandosi pnrcic~lar· mente sul prob~cma tcrapeutico ùell'in(czionc::. Ritenendo che sono le sost:~nu: ross1che fihcr:llc ù:tl dhf:H.imcmo del par:tssita. a determinare il pcriouo dell'infezione, hanno cct· calo ~i fissare le cellQ\e con la somministrazione endovena a gocce, in un paz., di una ~olu;-ionc di alcool etilico al 5~·· in moùo da ottenere un'alcoo:cmia co~tanre di :z m g." .. A t:tlc tr.m~mcnto gi At\. h:tnno attribuito b guarigione sopravvenuta nel l?ro caso c d1c h:umo con~o!idato con somministr:wlonc ùi ioJio in forti dosi (gr.5 :~1 gtorno). . IIIVF.LENAt\IENTO LETALE DA TINTUIVI DI CAPELLI. - 11 pericolo delle 1Ìnll1rc per capelli ~ ~1:110 più \'Ohe scgnabro dalht stamp:1 medica. Ecco un altro ~so, s~llrtun~l:t~ncntc munalc, in una donna che :1\·eva subito dicci giorni prima u~'appl..c:t· ztonc <h unwr:t nlb fcni:cndi:~mina. Il giorno doFo l':tpplica:zione comparve prurno pnma
'l flcciale e poa gencr.alinato; ~ucccssi1 ;Hncnrc tritcma scarlaninrforme con grosse boi!c c distacco eli qu."'si tuttn l'epiclcrmide del tronco c della bccia, ipcrpircs~b. albuminuri.1 (Gougcrot c Sclafcr: « Acad. Méd. P.1rh •·, 27 SCil, 19.J5).
ORTICARiA DA PROFU1VIO. - ln un;~ 'ignora affclta Jn O'lic:tria pcrsistcnre da 1ari anni e ribelle alle varie cure, in seguito a ~ospemi<mc JeH'u~o di profumi si ebbe la jcomparsa Jclic mnnifcstazioni di orticaria: questa rirompanr. dopo b partecipazione n una ~crat:t nella qua'e crnno presenti signore :~bbonJJntcmc mc profumate (S. I. Zak'ln, B. I. Kohn: cc Archi~-. of. Dcrmat. Syphil. >l, 1945, n. 52 - rif. in '' Mcdic rn.r dt:l Ln1oro 11, ;!<.:nnaio 19-17).
TEPAPIE MODERNE E NUOVI RITROVA TI. Pl!NIC/LLIN.-1 IN ,./EROSOU NELL.-1 G.JNGRI!N..t POL.\/ON.-IN.E. -
In un polmon:trc nel qua!c inefficace si crn ri,·el:~t.a la tcr:Jpi.t Ft:nicillink.r lk'r vi.a cnrlonru.scolare, lo stesso furm:rco, somministmto in :u:rosoli (innlnzioni a'· 'indr(,J di 711<10 u. dr rwnicil'ino al giorno) determinò in m:no tli un mese h guari~:lnnc dd prncc,•.n. Secondo gli /\A. d1e hanno riferito l'os~crv:~zionc· (Rorh c Alphonsc: •• l:ull. eh: l't\a.al Sui~~c dcs Scienccs Méc.Jic. >~, uuobrc: 19-16) il caso ~1.1 a dimostrare •:r 'HIJWricJrhìa d ·Ila tcr;rpia pcnicillrnic:t Jiretta, cioè dcll;J pt'nidllina portat;J a diretto cont,auu mi fo~ol.1io d'i nfc7ion~. nl\u di gr;JI'C g.tngrcnn
L./ PIWC.•liN;/ NBL.LE tv!ALIITTIE D.-l S!Ef~D . - Un grammo di pru.:Jin.r, rliKio'to in 50(1 cc. Ji •olul'.ionc fisiologica c inicn:rto endo1cna nello sp:uio eli 2 or::. ha ri•uho r:rplc.J:um:rllc L' com pletnmcnac un n gr:t l'c sindrome Ja mnlatt:ia c.Ja sìcro inso."1";1 in un :rntitcwnizzato, con scnmparsa Ji ogni disturbo già al t~rzo giorno. Ne riferiscono Appclhaum, 'Abr:tham c Sinton nel u J.A.t-.!.A. ,, Jcl 17 :tgosto 1946. NEGLI AVVELENAMENTI ,./CUTI Dr/ B.IR/JITURICI, in una ~cnc dl t:z cad tr:m::ati con in:c7Joni endovena di benzcdrinn (mg. w-20, ripetute a distanza dr jO minuti), Frcireich e Landsbcrg nanno riportato ben u gu:~rigioni imcrvenutc rapidamente. La benzedrina si è mostrata più aniva di altri nntidori Jci barbiturici quotli b stricnina c b picrotossi na il cui uso. fra l'::ùtro, non è sce1•ro J inconvenienti. Lrl c'viiiLATTIA DEL SONNO, secondo H. Eaglc c coflabor.1tori, può C\S<;re curnt.l con succe!>!.o e, quel che r più imeres~nnte, in una soLI setÙillan::a, medbmc l'uso dr un nuoro prodotto. l'acido p. am:nofenilbruinù:o. Ri)ultati ottimi in 310 ~~i sruùiad d:rll'Engle, del Sen•iz.io di s:mità pubblica dcgU Swti Uniti, c dai Sm•iz~ sunir:ui per ltt malnnia del ~onno del Congo Belga, dell'Africa equ:~toriale e occidentale francese c deUa Costa d'Oro c della Nigeria. li successo è: in diretto rnpporto con la tempestività della cura. CAM-..JOI è: un num•o anrimalarico Jeri,·ato ualle chinoline. E' stmo usato con ~ uc ccsso U,\ A. Ì ·l:!lawnni, l. Baz c F. Morkos che riferiscono - in Ull!l not.r prdimin:m: (" The }. of the Roy:ù Egiptinn Mcd. As~oc ..», febbraio 1947) - dcll'cffic;rcia dd nuovo prodotto nella cura di 23 mnlarici.
TRdT7'Ali'!ENTO DEI PORT;JTOR/ DI H.·LCI LU DIFTERICI CON LA P!:·
NIC/LL/N,-1.- ]. P. Delstanehe ha ottenuto risultati :rac.Jiriuura sorp·endcmi con l'uso eli l'enicilllna (:~oo.ooo U. nelle 24 ore per 3 giorni) o di vivicillina. Ta'c nuovo rrattumcnto 'he ~i :.nnunzi::a più efficace c più rapido di quelli finor.r in u~o (rJdioterapia, :unigclak'Ctomi:r, sulfn.midotcmpin in nerosoli ccc.) merita la più anemn considernione cd ì: d.1 :ougur:mi che i risuhnri riferiti dall'A. siano confcrm:ui d:t ulteriori o'sen·azioni (« Bru~·. ~létl., '9·16, 26).
SPRUE TROPICALE E .·ICIDO FOUCO. - In un ammalato nel quale per Jw• nnni erano state tentate tutte le cure, anche le più moderne, senzn :~lcun risultato, P. Manson-Bar c O. Clarke hanno rcgistrJto la comp!cta guarigione con la somministrazionc eli acido folico ( 10 m g. per bocca per 5 giorni). La notizia del sorprendente caso è riportata in u Thc Lancet >> del 21 dic. 1946. La spiegazione della guarigione, che si è mantrnut:~ agli esami di controllo, rcsra piuttosto oscura agli stessi AA. TRATT;lMENTO DELL'ITTIOSI. - Quantità massive di vitamill!I A (6o.ooo a ::!.Oo.ooo U. l. al giorno) c bagni gio.r'lalicri in una soluzione ùi cloruro di sodio Jl 3°~, seguite ùa applicazioni di pomnta di lanolina col 10% di cloruro di sodio hanno portato :~lla M:omparsa delle manifestazioni itliosiche ir. 2 casi. 1-1. Gordon, eh:! ne riferic;.:c in cc Arch. Dcrm. and Syph." •94(), 52, ha usato t:1lc rrattamcnto in base :ùla ipovitamir.osi A che abitualmente si riscontra negli ittiosici e :-tll'os$ervazionc chC' le mnnifc~t:l ;·•oni ddla derm::~tosi non si osservano nelle p;rrli che più b:ilmcntc sudano. Il 4oooi\f NELLA CURA DELLrl PAR.·lLISI PROGRESSITIA. -
Si rr:ut:t di
~.m'arsina aromatic:1 (p-idrossi-m·::amino-fcnil-arscniato ùi ~ùdio) che viene dtsdolm in unn
:-uluzionc glucos::ata di bicarbon::ato di sodio c iniett:lla lcnwmentc endovena (Josi da (, a :w ctg. ::~umcntando di ::!. ctg. ogni due giorm c quinùi dfJ~i di 25 ctg. semprc.J a, giorni nlterni per 5 giorni). 11 trattamento segue b malarizzazionc c \'::1 iniziato :~kuni !-\:orni tlopo l'ulti111o :tcces~o febbrile. E' st:lto ~rcrimcnt.Ho d::~ R. Dcssi~rc c H. P. G~r:;rd in 90 paralitici c i risultati migliori ~ono stati consegtliti nei c:1~i tr:lttati precocemente. In p:uticobrc è st:lla notata la r.rpiJit~ dci miglior:rmenti c la rarit~ dcllt: dcadutt:. Il tra. Lamcmo, incùrc, si. è climosrraro innocuo ~ì da f~rlo ritenere ~upcriorc ::~gli .tltri :1m.nicali u~ti ndb C:Ur:l dcii:! p. p. (11 Presse M~cl. ''• "''~7· :!2 rcbhrnio). L'EFFIC.·ICI.J DELtA N:.'NIC!LLINA 11/ENIJ .·IUM/JNT, /T.-1 mcdinnrc la ~om· p:r \'Ì.l or.llc di un compo~to chiam~to c:1ron::amidc (-t'-carbòssifenilmc•asulfon:Jmitlc) cht.: nc rallentcrc:bhe l'c!imin:~zione Ù:l JKlrtc dci reni. Su altri prodotti a ;;. nalità idcmica la c.tronamiùe ha dimostrato il vantaggio di persistere più a luogo ne.! ~.rnguc. (DJ un.1 comunicnzionc di Vency c ~liller :~\ Congresso delle ricerche ~ntihio tlchc di Washington, (inc gcnn:lio 1947). mini~trnionc
LA T' IT.-1 \1/N./ 8 1 ad .lite Josi si è .ri\'ebt:r cflicacis~ima nclb cura delle ncH:li,l!ie c mialgie: 40 comprc;~~e pro dit: di 5 et g. per 3 giorni consccuti\'i o 250 mg. per inic· 'lioni rntr:unu~colari per 3 t,riorni ~ono stati us:Jti in numerosi c::~si di torcicollo, lomb'l~· .c:ine, scl~tica, nc,·ralgie zosteri:mc da R. Yatt:rn, P. Frunn~o•• c C. Attal (u Bull. et Ì\km. )n •. i\ l ::d. l-Io p. P.lris 1•, 19-17• 3-4). Giit alh prima iniczionl• i do·lori si attenu:rronu c :1ll:o lt:rz.:r ~cornp.rn•(,)ro del tutto.
L.-1 IUOIOTEI?.·IPI. J N~LC.·IPPENDICITE .·ICUT.I è: ~tata us:ua con successo in un C:l'O di 110lCVOIC gra\'Ìl:l Ù::r [)urard-Dastes: gunrigionc ~~~ -j" giorno uopo tre 'c:· ·lut,· di 1no r. lb~cuna (• · Prt ~st i\léd. ••. ICJ-jG, 7 ~cttcmbrc). NE/ C/~,/ MP! M USCOL.I R/ è stato tro\'ato un ottimo presidio ter::~pcutico Jrclla ·.•it.umna l)~ : successi brill:lmi~ ..imi sono st:Hi comq~uiti cnn tale tratmmcnto d:r. N~. P~r· ra uh, J. B. Bou,icr 1:. ,-\. Uoul::rn)!c:r mando Jo~i Ji 2·3·5 mg. in compresse th nbot :l· vina (} htttofl:J\'Ì II:l Il inicrloni sottntUtancc di 1·3 mg. ( .. P:~ris 1vlécl. 11, '946, n. so).
INFORMAZIONI. L'.Jif'./DE,\11.-J /)/ STrml.l DELL'ARTE S/JNIT t iRI A celeb~a . quest'nono i~ ::\'\V .w.ri\'c·r~ario della su:a i..tit uzronc. Per l'occ:1sione è st:Jt:l pubblicato una raccolr:1 d t
175
)
Memorie" che riunisce in gran pane le comunicazioni fatte dai soci durame le .:;cdute del tempo di guerra.: l'edizione è dovuta alla abitua le munikcnza deJ soc;o Cesare Serono e, ndl':mno, uscirà la raccolta delle comunicazioni dd HJ-16. Ncll'adun:lllza gcnCfllle dci soci, tcnut:~ il 9 marzo ultimo nella sede accademica, il prof. Pietro C::~pparoni è stato riconfcrmato all'un:tni misil nella c:~rica di presidt'ntc.
CONTRO LE" CARDiOPATIE è stnra iniziar::~ una vìgoros:t campagna, a bn~c ec.luc:~riva e istruttiva attraverso lc scuole, Jall"Amcrican Hcart Association, c ciò in \'ista
dell'enorme numero di cardiopazienti negli Stati Uuiti c della relativ::~ morwlit1t che ,i ag~ira sul mezzo milione all'anno.
L'ELETTROCHJMOGRAFO A CELLULrJ FOTOELETTRJCrl per lo st udio ·.~i alcune malattie cardiache, rcccmcmentc annunziare come invenzione americana, era sraro tdc:no lì.n dal 1944 dal dou. C. Miclulla, assistente radiologo degli Ospedali Rluni~i di Napoli, che ne rivendica la scoperta sul •< Bollettino dell'Ordine dei Medici di Nnpofi e Provinda ,, del 15 gennaio 1946.
,l
LOTTA CONTRO L.-1 TUIJERCOLOSl. - l proff. Omodei-Zorini, L'Ettore, llclli c: Fcrr01udc) tlcii'Uflìcio di presidenza della Fcdcr.1Zionc it:ùi:lna per la lotta contro In wlwrcolm.i, sono stati u-iccvuci dal Capo Pro\'visorio cieli o Statu, on. de Nicob, che, co mpiacc;udo~i dell'attivit~ dell'istit uzione, si è bcnignnto di concedere In propria .-.de· siom: alle mrmift.'St:t7.ioni che saranno tenute nel giugno prossimo per il centenario clelb n:tlcil.t di rorl:tnini. A PROPOSITO DI CORPI ESTRANEI MULTIPLT RINVENUTI NELLO STOMACO: ceco utL. modesto inventario di corpi cstranei rinvenuti all'intervento, dopo !'csnmc r:tdiologico, nello ~tom:-tco di un soggetto: 174 chiodi grossi eli circa 4 cm., l39 chiodi, più piccoli, di 2 cm., 12 chiodi di lung he1.za diversa, 3 viri. 7 spilli di cui uno <.Hl crav:Hta, 4 spilli eli sicurc-L.za di cui Wl() :tpcno, 3 frammenti di miccia, 2 puntine rb disegno, r legaccio metallico, r ncnadenti in osso: in totale, 330 gr. di. .. articoli cli\Crsi (da l '' ]. Beige Rodiol. l• 30 - 1946). LA VACC!NAZIONE ANTITUBERCOLARE COL ECG sarà spcrimc:nt:l[:t su più .orga scala negli Stati Uniti d'AmC'rica: 10.000 persone, scelte fra quelle che più fnc.ilmentc sono esposte al contagio, sar:tnno vaccinate. Il Servi2io della sanità pubblica, che ha prt'SO l'iniziatira, fornirli anche il raccino necessario che sarà prodotto nei suoi laboratori. PROSTATA ... GIGANTE è quella asport:tt:t in un uomo di 86 :tll.ni, c del ragguardevole peso di 8:w gr. (N. F. Ockerblad: l< J. of Urology », 1946-56) : sono così battuti i records di Nelson, che asportò nel 1940 una. prosr:tta del peso eli 720 gr., e di Gilbert che ne asportò una di 710 gr. (1939). l pon:1rori eli tali eccezionali org<~rù C\'ano tutti e tre amcric:tni. Tutt~ grande in Amcric:1 ... PIERRE /ANET, uno dei più insignì psicologi contempornnei. ilirctrorc ùel Lahor:uorìu di Psicologia della Salpetrière, si è spento di recente a Parigi a 87 :~nni . .-ISSOCZAZIONE CAMP.-JNA DI MEDICINA LEGALE E DEL LAVORO. Succede al Gruppo di studi mecuco-leg:Jli fondmo nel 19+1 d:t l prof. V. M. Palmieri e che h:t rcgolarrncmc esplic:~to la sU<J :mività in questi ) :tnni. Organo c.tell'Associ:IZione è il periodico « Foua Medica"· IL PROF. ,-Jl.DO C/JSTELL/JNI nell'agosto dello scors~ anno ha tcnuro du~ applnuclite conferenze all'ospedale milit:-~re cJj Estrela (Lisbona) sull'orgnnizzazione del scr-
r
176 VIZIO ~anitario nella cr~mpagna etiopica c ~ulb S\ICrra libica nm p.1rti.:ol.m: rifcrimcnt,>
:ù servizio delle navi ospedale. N A T ALITA' E MORT.rlLlTA' IN LT ·lLl:l NEL 19-16. -Nel campo della natnlità l'hali:t detiene il prim:tto col :u.S per nùllc (inùkc presso che identico a quello del 1938 che ~ del_ 23,7 per mille e dopo il_ ~1ualc si ebbe u~1 not~v~lc :tbb:tss~m:nto soprat· tutto ncglt a nm 19·B·44-45). La mortJlu.t, per contro. c sens1btlmcnte ùrounuita: a,S per mille rispetlo :ù 14 per mille del 1938. lllORBIUTA' E MORTAUTA' NELLA SECONDA GUERRA. MONDIALE._ Kelb campngna ' 9-H-19-15· EuropJ Occidentale, sì è rcgisLrat:l fra le truppe :Jllc:lle una . mort:tlità Jcl 23,6 per mille rispetto ::1 quella dd 53•9 per mille de\b campagna. 1915-1918. La mortaliti\, per malatti:J, è stata : ~leni n gite
Polmortitc Dissenteria
1914-1918 1,17 per mille
1944-1945 -
per mille
12.,4
))
))
I
))
))
o,6
\)
))
-
))
Il
La note\olc differenza fra le due c:lmpagne Ùe\'f? fa rsi risalire all'accurata se!ezionro Jei militari, al loro trattamento e mant~;,imemo in piena efficienza. La mort:llit?t p~ ferita, durante tutta la guerra ultima, è stata fra le truppe americane del 3"~ . meno ùella metà di quella registrata n:!lla campagna 1915-1918 (7-w %). RAMAZZ!Nl SOCIETY. - ln America, per inizì::ttiva di mustri cultori della medicina del l:l\·oro. è ~tata fondata negli Stati Uniti la Ramazzini Society. Nel maggi'> deilo scorso anno è stato tenuto un primo conycgnv nel quale il prof. R. T. Legge, emerito di igiene e mt.Jicina industriale nell'U niversità della California, ha pronunziaw un oppn~sionato discorso su '' Bcrnnrdino Ramazzini, la sun vita, le sue opere, il suo tr:ntato " · L'ASSOCJ.-JZIONE .\JEDJCI CATTOLICI JT AL!AN! (A.M.C.I.) ha tenuro, dal· 1'8 all'II aprile, a Roma, un riusciùssimo Congresso. Temi in discussione: 11 Organiz· zazione e com piti deU'A.M.C.I. >> (dott. A. Maltarello); cc Posi-.tione dell'A.M.C.I, nei confronti delle organizzazioni e dei problemi professionali >• (dott. O. La Pietra); cc Ln medicina individuale c In medicina collettiva » (prof. d' Anùco); c< La ricerca di Div negli studi medici " (prof. L. G•:dda). Per l'occasione è ~t ato pubblicato il 2° fascicolo dci << Quaderni Medici >1 dell'Asso· ciazionc con anico:i di :\1. Catt:~beni , L. Gedda, A. Maltarello, V. M. Palmieri, A. Pen 5a ed A. Roncnto. /L 1" CONGRE~SO INTERNAZIONALE DJ FISIOPATOLOGIA DELLA RIPRODUZIONE ANIUALE E DJ FECONDAZIONE ARTIFIC!ALE si svolgerà a :,filano, ~otto gli au~pici di qudl:l Università e dell'Isùtuto Sperimentale ImliaJlo cc L. Spa llan%:tni ,,, chi 9 a 15 aprile r948.
/L CONCI?ESSO NAZIONALE DELLA SOCIETA' ITALIANA DI EM.rJTO L(JG/.·1 è rill\ i:uo :~l 29 giugno 1.947· Sad tenuto , come già fis~ato, a P:~ via. H01'1MENTI NELLE UN!VERSITA':
11 prof. G. Di Guglielmo dalla cattcclro d1 patologi:l o quella Ji clinic:1 mcdic:t Ùt:ll'linin:rsit:t Ji Napoli. . Il prnf. P. \ 'alduni, ordinario Ji pntologi:~ chirurg~ca,. da Fm:~ze :1 Roma. Il pro(. U. Dc \'cechi,, ordinario c.li cli nica oc.lor.tor:llnc:>, da P1s:r a Roma.
l' I77 CONGIWSS/IJST!JIU. l" cONGttE!>~o uE.u~, l.h'"" r.u~u>t•r;A l;f):.·~rw lf. IIJ:.t.~I.ITI~WJ
.1 C<Jpco..,giH:n,
dal. 3 al 5
settcmbrc 1947 c n Lund (Svc;,m) rl 6 ~cw·mbrc 1947 {ti Cnni!rcsso della Lena interna-
zionale contro il reumatismo a1•rù luogo a ~cw York nel 19-19).
ò
)L xxi co:.:Gnnsso Mwrco t·RA!'ICE.~ll s:rrìr t<.nulo a Parigi nc:ll'otwbrc '947· Prr.:, idente
il prof, Lcmicrrc. CoNGRESSO IN'I'JlJtNAZIONALE DI CHfnunr.;rA Pt.ASTJCA f.TJ E~TETICA:
in S\ izttra, nel pros-
simo Juglio. CONGRESSO INTERNAZ IO!I:ALE nr UROLOCI.I:
dal 25 al 29 :tprile 1947 a Saint :-.foritz.
JI CONGRESSO JNTER:-IAZ IONALi: DI ~IED!Cl~A LEGALE z SùCHlE : :1 Hru·it::Jles e Liegi U.tl
25 al ;8 giugno 1947. l V CONGRESSO INTERNAZIOI\"ALE DELLE RICERCHE SUL C.A);CJ\0; n Saint-Louis (~1issuri • Stati Uniti d'America) dal 2 al 7 settembre '947· Xl CONGRESSO DI PEDJATillA di lingua francese: a Lione, :U·l.f maggio l!)-47· Xl CONG.JtESSO FRANCESE DI GIN'ECOLOGIA : chJ 31 maggio al 4 giugno 19-fj a Chatel Guyon.
IV co!I:GREsso INTEI\NAZION,ILE DI ~IICI\Oi\IOLOCIA: a (',..open:~ghen, zo-26 luglio 1947· CONGitESSO !NTEI\NAZIO!'l:\.LE DI MEDICINA SPOIITII'A: nel Principato eli :Monaco, dal 1:! al 13 settembre 1947, in occasione del Campionato europeo di nuoto. CONGIIESSO INTERNAZIONALE DEl MEDICI: a Londra, dal 7 al l4 settembre 1947• per ini-
ziaU\':'1 del Royal College of Physicians. XVH coNGRESso INTEI\NAZIOl'IALE DI FISIOLOCI,\ : a Oxford, 17·25 giugno 1947.
Ai Colleghi Militari raccomandiamo:
Bulletin International des Ssrvices de Sante DES ARMÉES DE TERRE, DE MER ET DE l'AIR REVUE MEHSUELLE ORGANE DU COMITÉ INTERNATIONAl DE MÉDECINE ET DE PHARMACIE MlliTAIRES Edllé per I'Ofnce l nternation~~l de Documentation de Médecine Militaire, Liége-Belgique. Abbonamento annuo (estero) franchi belgi 150- C.C. posi(Jie n. 60094- liége
N O 'r l Z l l~ lfl I 1.1 'l'A. U. I
--11--SCUpLA DI SANITA' MILITARE.·- Il !'' giug11o prossimo la Scuola di sanità militare riprcncleriì la. ~un attività didattica. La guorra. avt.vo. grav:tto pcs:mteme;-nte anche su questa nostra vecchia gloriosa istituzione c il lavoro di riorganizzazionc t: stato 000 lieve nè facile. Nella prima quindicina di 1,r1ugno :1vd lucgc la cerimonia uffici.n,lc di riaportura, ma i corsi allievi ufficiali di compltmento (medici c chimici furmaasti) s'inizieranno il 1° giugno con due turnl successivi delln dur:tt:'l di CJUattro mesi ciascuno: il primo con inizio il 1° giugno, il secondo con inizio il 1° rovcrnhrc. Sostenuti gli 1:sami gli idonei saranno collocnti in licenza in attesa della nominn n sottotcnentc d'i complcm~nto mt.dico o farm:~dst:l. La durnta del servizio di primn nomin:~ rimane fissata in S<.i mc~i. Le norme dcungli:lte per l'nmmissione ni cor·~i sono contenute nr!ll:t circolnrc n, 72 del G. M. 1947 - 15 mnrzo '947· . SOPPRESSIONE .DE<?U JSPET?'OIVI 'fl D~ SANITA' M/L/1' 1 /NR. - In nppli cazroru.: del dc~:rcto lcgrslrrttvo n. 89 ·( ,,M. 19'17• tltspcn.itl IX- sotto la dntn del 22 nprilc c. a. hanno ce~sato di funziona.-e gli Ispettorati di sanit~ militnrc di Roma, Napoli, Bui ~:ano (quello di B:1ri ~·r:1 stato soppresso giiì da molto tempo). D:tlb ~te~s:J datn le Cornmissroni mediche di sccnndh istant:t funzionano prc•m le Direzioni di s:tniti\ dd ComnnJj Mllitrtri Territoriali. GENER.ILE i\IRVICO F.UST.-JCC:I/10 M!N.·ICU.-1. - Il 3 aprili.' HJ~7 è tkccduto il gcncrnlc mt:dico Jon. Eu:.tacchio Mi.raglia. Con la Su:1 Inerte ~comp:trc una di quelle tipiche vt·cchic figure di ufficlnlc medico che noi, più gio,·ani, t::rnto amnmmo c rispett;uumo. Ci è rimnstn imprcss:t, di Lui, anche l'imponente figura dal cipiglio fiero e mar7.i:tle che \'l'J....:va solo n:~..scondcrc un animo mire e g<:ncrosis.\uno, sempre :~pcrto nll.! comprensione •: :ùla bontà più serene. Fu un ouimo profc~sionista c un soldato v.rloroso: sul Suo petti}, numerosi er:~no i ~cgni Jellc ricompcn~e :tl \'alor milit:tre, gu:Jùagn;\tc ndla guerra di Libi:~ c in quella italo•austriac:l, c del riconosdmcnto della Sua attività c :1bnegazione in occnsione di sinimi nnionali o per l':~ss&stenza prr.st:lta n popolnloni indigene delle nostre colonie. Er:1 anche dccorJlo Jcllu croce dr gur:rra fr:tnc-:se. Agli inizi d'ella Sun carriern subl u~ intervento :t! la mano Jt:~tra - che , csc neress:~rin ln disartico!:lzionc della falange dr un dito - operando Ji. favo maligno un operaio nddetto a un'officinn militare. Chiuse la Su:t carr.icr:~ col gr:tdo di colonnello medico - Jirertore di ospccl:!lc - nel 1928, quanJo fu collocato 3 ripOSO per in(crmità provenienti cb C:IUS:l di servizi?. . Il Suo lihrctto pcrson:~le, Jall:t prima all'ultima nol:i, è tult? un chtnr~ rko~oSCl· mento Jcllc Sue doti non cnm11ni Ji dedizione al dovere, d'i org:~mzzntore attrvo e lOtcl· ligcntc, di rc:uitudinc e~empl:trc. Era n:tlo n Spinazzola (Bari) il 1° novembre 1870. L~ Sanil~' milit:lrc rcgi~tra con vero dolore la scnrnp:tr~a di Eustacchio Miraglin e porge :u (Jml~li.lri le condoglian7e più vi\'c.
LIBRI, Jtll'ISTE E
GIOB N~\1.1
----------/; ----------
Di Tullio B. : 1'-ledicina pedagogica emendariva - Gt~id,, per la 1ieducazionc dc' minorenni anormali della condotta, travillti c dt:o'Vnqucnri. - O.E.T ., Roma, p~gg. 424 , L. 300. . Libro di grande inreressc c di vh·:t attualità in questo tragico dopoguerra. All'alt!l ~piritua.!irà che lo pen•ade funno riscontro finalità u!llissimc c dai \:tsti orizzonti. Romagoo!i M. e Bleiner A.: /,1 pcnicillin. -
Cuppelh Editore, Bologna, pagg. 1St.
mn itlu~trazioni, L. 380.
R:t' ,,:J\n.t complct,l dd le conoscenze :lttuali sul!:l pcmcillin 1 con fini eminentemente pl.llÌtl, l.;t pmc tcr;tpeutica è quella più dctt;tgliaramente trau:ua.
1 1.1111111
riprcr.o le pubblicazioni:
f';.Julogiu c Mr.dhina, bOllo In diret.ione di S. l:laglioni c nelle cdizioni dcll'[~tiLUto 1\lbliogr.afko Ita liano, Roma. !.'rupcthtlc M(/ggiorc, orgtuto det:li Istituti o~pcdJ iicri di Milano. Vitti c l'cflfh:ro, la rivista del pcn~icro c:molico diretta ù.t Fr. Agostino Gemelli e d:t L..1 ripres:t coincide: col XXV :uHU\'<!fb.trio dell'Università C:molica drl S.trro CuOfc di Mil:!no. Mun~. Olgi.tli.
Fulia Aft:d;t:(l, solto la condirc;rione di N. Castclline> c V. M. Palmieri. 1 '' Zentralb,'ottt:r 11, no~s.~ima pubblicazione dd la Ca~.• Springcr di Bcrlmo, saranno prt:sto sostituiti dagli 11 AbitrtJcU of IVordl Medicine,, c '' .tlbitTrlt:ti of Word/ Surger)', Olmctrics an G)'necology ,, che saronno pubblicati mcusilmcnre :t curn ddlt British Meclic:tl As~ociatio n . Conterranno le recensioni di lavori pubblicati in tutto il mo ndo.
Anno LI, fn~c. III, scrt.-dic. 1946: Pezzi: U1: ito/;an~ prectmorc degli studi mlil:J ptnit:illin,-,.; Bernnrdini: Le affezioni dello spn::io epidurale; Reviglio: Contribwo mdiologico alla conoscr:n:::a delclt durata del transito tieo\ chimo nell'intestino crfiJso dell'individuo nouualt:; Tatarelli: Altcm::toni epatiche nd sommergibilisti; Man:JSsei: L'emigrazione e i suoi p10blemi sanit.JIÌ; i3cliccci: Q;. servnzioni mila telcmetria norrurnn di sorgenti luminose emettenti radiazioni di differente ltmglu:r::a d'onda; Tnt:trdli: Narcoantùisi e narcosuggesJionc; Tatarelli: /ntossica:::ionc collctliva da gas cloro 11 bordo di un sommcrgibil.:; Marzo: Un crtso dt mirui inte;rtinalc con sindrome dissentciforme febbrile c ftt,znirt ariph·u d(l u PiopMla Ct~scf_ n; A. R: Sugli incidenti da r;,J/ciotcmpi(l; Peni : In margine al viaggio di Al•tgt:llano. Rc!n7Joui c Congressi - Rn:.segna dc!l:t st:-ampa mcdkn . Bibliogrnfin - Notiziario ANNALI DI MI!DICJNA NAV.U.E E COLON tALn -
~ TV JST,\ 01 MEDICINA AER.ONAUTIC,\ -
_
Anno lX, vol. IX, n. 3•4, luglio·dic. 1946:
Pcr::t : Programma p.:r la rr:u/i::::azionc di un Centro Sanif<II70 .t)(·ronnuricq; T rnvi.1
c Cordone: L'nnidmsi Cilrbonica m:/ meccani~mo rr:spimtorio ed a::ione dc~ CO~ mtla <~tlivitù rcspirt~toria dell'emoglobina; Lo Monaco Croce f' Scano: lnfluen:a dell'anossia mola respira::.tonr:, spccio~lmeme sul/n velocità t: mila dumta ·inspiratol'ia; '•M:mgiacapr:t: Sulla pr:rce:ionc dci mppo1 ti 1p.u:iali in soggetti sottoposti a depre11ione butotm:tric.t;
180
Bieui t.: Scano : ContribuJo allo studio della cilc:or"tz-:ione l'etimcn nel/n c< visiu11 e nera» degli at•intori (Osservazioni endottoscopiche ncll'accclerazìc:•nc); T omise Ili: Sindrome dt tdronrfrosi incipi<:ntt: nei piloti; Lo Monaco Croce: L'endemia mnfarica in aeronautica· Virgili : Ossr:rv.7::ioni m tre casi di disartria dn malaria; Scano : DispositivO' per iJ tm:le~ t•ammto automatico di aria alveolare in prcstabiliti momenti dell'espirazione; Lega·: Appttnti m l''a tempia c (a profilassi medicamentosa della malaria. -Varia • Divulgazio. ni - Fisiotogia ed igiene applicate al volo - Retensioni - Congressi e Conferenze _ Notiziario. R1v1 ~TA MILITARE- Anno li!, n. z,
febbraio 1947. Fiore· Vernazza: Il'' Lat,oro Sociale l) nc(/c forze armate; Ligonzo: Guerra e politica; Zanussi: Ln po.riziom: dell'Italia in un conflitto tra Oric:nte c Occidente; Rol'utl: Avartzamcnto degli utficiu.V, Angioni: ÙI regofamenta:::ionr: inglese c qtrd{a t'ialiana; Vit:ùe: UnittÌ di misura in balistica interna; Colli: Il Corpo di spedizione itailiano nell'occupazione dell'isola di Creta; La Rosa: Incontri t: scontri coi servizi - La cura de,Ya persomr. _ Note e proposte - Rassegna di politica internazionale · Notizie ecc. R1v1sT.\ MILlTAIU. - Anno III, n. 3, m:~rzo 1947. Zanussi: Le basi delta ricostm::.ione; Cucino: Il prublrma dei quadri uflicinlt; Gallo: Coope,azione tra fanteria e carri nrmari nell'ambito delle minori uniti); Snltini: L'errore di ttnt'tttnzio11e del Tripartito nella seconda guerra mondiale; Vcclo·vato : Lim:amcnti della
dottrina britannica ne/l'offensiva: principali analogie e d'ilferen;;;r: con lt~ tflottrina• ita/rr~na d'anteguerra; d'Angiò: Graduali!t) ru:l?!'ntttu•zionr: d'i un problema di ufucaziom: fisicOrportiva e di addestramento in genere; Carbone : Sulla gwrisdi:.:ionc dci Tribunali Militari. - Note e proposte - Rosscgna di politica imeroazionole · Notizie ecc. Anno )il, n, 4• aprile 1947· Orlando : Il problema deii'A,Ito Comando; Forlenza: Una soluzione per il comando delle forze urmate in pace e in guerra; MaraYigna: Ma~ra. Come si preparò 'e perchl: non si tentò l'impresa; Gatta: L'Arma del genio nella gt~emo moderna - RifleiSi sutVa sua organi:s:.:azionc; Pinna : Note sulla cooperazione carri armati·m·tigllit:ria; F~sic~o: ~ fortifica zione permanente ai~e f''ontiere terrc:stli; La Rosa: Incontri c :con m COL .retvtzt . J viveri di riserva; Casertano: Considerazioni sugli ufficiali di susS'JStenza. - Nord 'e proposte - Rassegna di politica intern:~zion:~!e - Notizie ecc. RIVISTA MILITARE -
Nel prossimo fascicolo un interessante articolo di V. M. Pa(mieri, direttore dell'Istituto di medicina legale c delle assicurazioni dell'Università di Napoli : q: L'esplorazione farm acodinamica della psiche e del sistema nel"lJoso sotto lf pro· filo medico-legale":> .
.. Dirc:tton: responsabile: Dott. Siro Fadda. m:~ggior generale mcilico Redtltlor~: : Dott. pro f. Antonio Campaua, ten. colonnello medico
Tipofrafi:t Regionale - Roma - Via C. Cattaneo, 20-D
GIORNALE DI MEDICINA fVIILIT ARE MINISTERO DELLA DIFESA -ESERCITO - ROMA
CONDIZIONI Dl ABBONAMENTO PER IL 1947 Italia:
- per gli ufficiali medici e chimici-farmacisti in servizio e in congedo
L. 300
per i Comandi, Circoli, Enti vari e privati
)) 500
E!-ilem: il doppio.
Un fasc;icolo su parato L. go, se arretrato L. 1 :!O.
fMPOnTA)ITE Gli ufficiali medici e chimici-farmacisti in servizio per abbo-
ntusi al GiornaJe di Medicina '.Militare possC~no limitarsi a segnaJare
/
a questa Direzione: grado, cognome, nome, recapito e Corpo che li amministra. La Direzione provvederà a riclliedere d'ufiicio l'importo dell'abbonamento che- a senso dell'art. 74, lettera C del Reg. Amm., èdiz. 1927 - sarà addebitato agli interessati nella misura mensile di L. 25. CA~IBIO DI INDIRIZZO: Je segnalazioni devono essere accompagnate dalla rimessa di L. ro per spese di targhetra. NOfiME l'E{{ l COLLABORATORI l.• cullnborJztone è libcr~ . m., la ~llt'eztonc •r liscrvn 1l gtudi.tìo ncl1.1 scdt.a. dci lav(lri senza cs>crc tenuw ,, 'rendere: contt' delle: evcntu~li non Jcceu.rzioni. Le opminni munifc:statc d:lgh autm t non tmpegonno le rc5JXmsnbilid del ptciodico. Tutu i luvori inviau per la pubbhca•w•nc dcmno essere inedtti c dc••nno per1'cturc nlln rcdn~ione tocl lc$lo dcfinttivo, corrcuo1 licmcu d~ll'nutme; devono inoltre o.!ere d.ttlll"t:rNf•u o scrlui con •cnr:mcrc r~colmcmc lcggibtle. Ad o~ni llvnro è cunc~o un mas~imo di lO pagine: di stompa; per l~ pubblicnztoDc dci luvori che ~uperino le Io pagine gli .tutori sono tenuti "l p:tg,tmc,llù dello $pen~ per le pagine in più. a prezzo di Ctlstu. Per Qgn r luvorn (csdusc r<cen~rotll, nouzie c !Oonntnrr) sont.o olferu J:r.ntutt.lmelltc 20 csunu t con copertina, (ronccspi.oro, imp ..guraturn c numernLionc spccwle. Per stomp3 nnri· e~p~t~ degli e>tro tu c per un nuggror nuntero dt esu lo spc:s~ rclntl\·n \'tenc. adt!ebtl!ltJ ugli uutora IL preno dr costo. Lo ~pese per chcho• c lll•·nlc fuora tc,to >Ono :r Cllflco degli amori. Le blbltugr.,Jìe .mnene ni l>vori orrgiuJli, perelrè sia.no pubbllcntc, devono c.s<erc hrcvt c r(tl+lttc c:on·eu~uncmc. C.ta•tlln l.1voro deve e>scre seguito cl.t un brc\'C ria~>umo (non ptu di 15 righe). l nrnnotcntu thln \'ett'l"""" tt>lltllllt. anche se nnn pubblic.ti.
!j /
1, l
•
TlPOGRAPIA ROMA
RI!CIONALE !947
, ANNO 'J4" - f1ASC. 3D
MAG~..; 'C-GIUGNv
1947
©f .,_
GIORNALE DI
MEDICINA MILITARE Cam sanitate 'Dlrius in arm/s
PUBBLICATO .A. CUR.A. DELLA DIREZIONE GENERALE DI S.A.NIT.A.~ .MILITARE
DIREZIONI! REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE a MINISTERO DELLA DIFESA- ESERClT{) - ROMA
S'OMMAR IO PALMfERI: L'esplorazione farroacoilin::mica della psiche e del sistema nervoso a scopo medico-legale Pag.
DONA{I: Sistcm.1 nen oso vegeta•ivo ed emozione (conti n. ~ fint:)
,,
IADEVAIA: Tmnamento degli usòonati .
11
g
1 1 I !)l 2
0'J
MORANDI: Postumi funzionali dd la scapolo-orncralc da frauure da arma da fuoco del corpo della scapola per rctrazionc.: dci muscoli ~capo lari
Jl
216
n
223
l)
232
A. C.: Ugo Cerlctti all'1st. Superiore di Sanità: cc Le acroagonine n
)l
2 35
CAMPANA: L'Xl Congresso intern:~zionale eli m::ùkin:~ e fru·maciOI m.ilit:Jri
))
236
CAMP.\.NA BUFFARDI : In margine all'XI Congresso di medicina militare
Il
242
RASSEGNA DELLA STAlviPA MEDICA
)l
245
ATTUAUTA'
)l
256
NOTIZIE MTUTARJ .
)l
262
GÀBRICl: Su di un row d'ascesso tcmporo-<>ccipholc sinistro con netta sintomatologia motori.1 eia compressione c gcot.Talc ipertensione cndocranic:~ .1 BIANCHINI: Mentre risorge l'ospedaie militar~: di S. Spirito in Verona
UBRT. RIVISTE E GIORNALI
"
164
"ATTI DEL CONGRESSO DI CHIRURGIA DI GUERRA" Sono ancora disponibili alcune copie di questo interessante volume (pagg. 1052 con illustrazioni, prezzo L. 600). Rivolgersi al '" Giornale di Medicina Militare » • Ministero Difesa · Esercito · Roma
TUTE IMPERMEABILI PER DISINFETTATORI
M l l A N 0 - FORO jBUONAPARTE, 67
TENDE DA CAMPO · COPERTONI IMPERMEABILI
ISTITUTO BIOFRRffiRCOTERAPICO ffiiLROESE
-
MILANO - VIA G. COLOMBO 81 - MILANO
Tutte le indicazioni del calcio e dello zolfo. Solu.:ioni stabilissime c perfettamente tollerate : CALCIOTIOL E non provocano reazioni termiche. FOSFOCRLCIOTIOL Fiale da jQ cc. e da 5 cc. pet· uso endovenoso e intramuscolare.
JODOTIOL
Terapia solfo-jodica: indicato in tutti gfi stati p~tologici dovuti ad alterato ricambio.
Sono gl(unici preparati organici di zolfo esistenti attualmente in commercio. Lo zolfo vi è contenuto in percentuale altissima ed in forma biologicamente attiva. Fiale da lO cc. e da 5 cc. per uso endovenoso ed intramuscolare.
AM UCHINA Autorizzazione Min. Interni 100 /43
IN O GNI DISINFEZIONE CHIRURGICA E IGIENICA
.
S P AZ l O
D lS P O Nl Bl LE
~---------------------------
-----
Il
SOCIETÀ ANONIMA FARj\IACECTICI ITALIA GRUPPO MONTECATINI
M
I
L
-
CAPITALE L. 6s.ooo .ooo
A
N
O
VIA PRINCIPE UMBERTO, 20 Stab.: SETTIMO TORINESE - lVIIU.NO
PRODOTTI
TERAPEUTICI
SPECIALIZZATI
A N E S T E T I. C I G E N E R A L I E L O C A L I VACCINI ATOSSICI STABILIZZATI MONTECATINI PRODOTTI
PER
DIAGNOSTlCA
..
l,
,. •
Estratto di fegato
l
~~~ lllasNinua. puurc•:.r.za..
DiverSCl ('Oncc~nta·~:tzionfi (forte, normale, debole). 'Vohnne nniiuiinao ecft nnii(.•o per tutte c tre le concentrazioni.
lj
AJti~Ninau
nt.t.iivfitin eua:allulmii•~d.i('a.
l
\ rlu pna•eut.er:,le: (liale da l cc. nei tipi: · forte, norm.,le, debole) (sciroppo in flaconi di gr. 200)
lluu1lie;uzionii: tipo forte : nell' anemia perniciosa, nelle anemie per-
niciosiformi, nell'anemia malatica, negli avvelena· menti e nelle insufficienze epatiche;
l
l l
tipo normale : nelle anemie secondarie (tubercolari, tossiche, posHnfettive, lueticbe), negli esaurimenti; tipo aehole : nella pratica pediattica e negli organi· smi adulti delicati.
ll l
l
\l
n» o"' o no g i ;a : iniezioni intramuscolari profonde.
'l
Una fia la al giorno, per i tipi normale e debole; a giorni alternati od ogni tre giorni per il tipo forte.
'l l
l ;
'
SCIROPPO : bambini : un cuéchiaino ;
l\
adulti : un cucchiaio {pl'ima dei pasti)
'l
Co at &'e w.& (()lta li:
l
l' l\ •'
l
i
11 1
:l 'l
scat. 6 ,rinle l cc. scat. 6 fiale l cc. 1/po forte: scat. 3 fiale l cc. SCIROPPO : flac. da gr. 200.
tipo debole:
tipo not/ll;t{c :
l1 l, l
l
l
LABORATORIO FARMACOLOGICO MERIDIONALE
@ NAPOLl - Santa Caterina da Siena, 30 - Tdef. 5J820- NAP6:J
~o
ASPICHDNINA (Chinina acetilsnlicilica)
SOCIEJÀ ANONIMA
CARLO MAHGU-U per l' industria degli apparecchi,
Antinfluenzale Antireumatico Cardiotonico
materiali, suppelleffili ed impianti ad uso degli lsf/fufi Scientifici e
Sanitari, dei Laboratori Industriali Ciascuna compressa conlknc chinina acctUullcilica per g-r. 0,50
Chimico - Farmaceulici, delle FarmBcie, ecc.
USO E DOSE; ADULTI - da J a 4 compresse ~l giorno ogni 3 ort BAMI!UU - J-2 compresse o~nl 3 or~
IS1 ll'U f0 F!RM!OOTERAPIGOITALIANO 11
1
ROMA - Viale Rogma l.larghonln. 83
PAVIA Viale della Libertà, 17-19 Tel. 8-47
C/C Poslele 3/3170 - YIL!JlO - Tal egr.: !i!lGllil-PUI!
DISINFETTANTI CHIRURGICI
"CDTIRO~IL, a b~oe di essenze vegetali italiane ~w-'"' · -~~
Citrosil alcolico. Incolore o colorato (da nsaro puro). Per la disinfezione delle ferile, per le medicazioni e per 13 preparaiiooe del campo operatorio in so•tiluzione dell~ lioturn di jodlo.
Sn(lOt'itl·osil: (da usare dilUito come da elicbolts). Per la dlalnfezione delln pelle e delle mucose; lodici\tO In 03!etddn ; per 13 disioledooe del!~ maoJ del CbirUrj!O.
'l
SPAZIO DISPOniBILE
CitroELil ; Dlslnfeltaole aoe3lellco (ln fiale
como il Cloruro d'Etile). P~r pronto coccoroo, odontoj.;trla, trau-
malologla , prima di compiere e dopo eseguite le iniozionl lpoclermlche. 'J?.id!l.,dcre {.:/tualura e saggi
U. F. A. Unìone Fnrmnconticrt Affini S. A.. l iiLANO • \'J.l AltRI\'AIIIlN.Il. lfi - Tel. Ui·lS:I l'itn~ l llmouto n llro~l•nrlo ()lllnuo)
.
CUZZJEJRI
l
FABBRICA Dl STRUMENTl C !IIRURGJCl MOBILI SANITARI F.D APPARECCHI ORTOPED ICI
R. O~ A11unlnislr. l! 1\'cgo:io: Pi:u:zn Pnntheon, 73-N-75 - Tclcr. 62292 Stabl/itntiiiO : VIa Cusal Bertene, 58 - Teld. ·190667
Trequarti Pleurotomo Jadevaia II Trequarti Pleurotomo JADEVAIA rnanicato {flg. J) si compone di 2 parti : una cannula curva ceotimetrala {fig. 2) e un mandrlno flessibile in 5pll'ale di acciaio (fig. 3), cbe è flsssbile media.nle io· nrsto a baionetta (fig. J-a) ed estraibile per (' introduzione di un catetere Nel.1too. Presenta seui co dorsale ad oliva {fig. l -b) ed arresto di sicureua ccroleralo scorrevole e regola bile con,vile dl ferro~ (fig. J -c). Il Trequarti Pleurotomo e costruilo in varia grandezza : quello gr.tnde, petmelle l'introduzione nel cavo plcursco di un catetere Nelatou 24.
l/J
l__
fil!. l
fi,U . 2
l
ANNO 940. FASC. 30
MAGGIO·GlVGNO 1947
GIORNALE DI MEDICINA MILITARE PUBBLICATO A CURA DELLA DIREZIONE GENERALE DI SANIT A' MlLITARE
l
'IO
ISTITUTO DI MEDICINA LEGALE E DELLE ASSICURAZIONI DELL'UNIVERSITA' DI NAPOLI Direttore: Prof. VINcn;zo MARIO P.uMr tar
L'ESPLORAZIONE FARMACODINAMICA DELLA PSICHE E DEL SISTEMA NERVOSO A SCOPO MEDICO-LEGALE •
V. M. P.u&UEP.I
L - - Di utilizzare l'azione farmacodinamica di talune sostanze allo scopo di strappare confessioni o comunque infonnazJOilÌ uti·li da un soggetto, che in condizioni normali: dissimula o nettamente si rifiuta di darle, non solo si va parl:mdo da qualche tempo nella stampa scientifica c: profana, ma si ha notiz·ia di applica~10nj concrete, in America, io Inghilterra, in Francia, senza dire di quelle - assai più frequenti - nei .., romanzi e nei fìlrns polizieschi di tutti i Paesi. Minore interesse per il pubblico, ma importanza pratica forse maggiore, ha l'esplorazione farmacodinamica del sistema nervoso, al fine di accertarsi della realtà òi sindromi alJegatc da un individuo sospetto di simulazione. Per diritto di importanza c dj :mzianità il primo posto spetta in questo campo ai narcotici. Nel cao:ipo psicologico l'esplorazione f:mnacodinao:ùca col loro :1Usi lìo Sl~rvirebbe a rendere meno vigiJi il controllo della coscienza, i poteri irubitori sì da permettere scandagli nel patrimonio psichico dd soggetto, attenerne risposte dhe si presumono più veritiere, o cogliere determinati atteggiamenti o peculiarità che verrebbero occùltati in stato di piena consapevolezza. Nel campo neurologico la narcosi cerca invece ·d'i riprodurre nel paziente le rnodificazioni che si verificano nel sonno, a scopo dì facilitare la diagnosi di nntura di un'affezione, accertarne la genuinità, ecc. Alle due distinte indicazioni corrispondono pure due grad'i diversi della nan:osi: per il sondaggio psicologico è sufficiente (e sarebbe inopportuno superarlo) 1m grado inizia·le, onde la coscienza versi in stato crepuscolare; vi si accomp;Jgna l':m::tlgesia, ma i riflessi permangono c così pure il senso tattile. ed i movimenti muscobri attivi, Per le ·indagini neurologiche occorre invece provocare uno stato d'i sonno profondo, con incoscienza assoluta, rilassamento muscolare cd abbass:1rncnro del polso e del respiro.
In queste· condizioni le manifestazioni neurologiche non differiscono stanzialmente da quelle che si verific:mo nel sonno spontaneo, e che poss so_ .: ono cosi' rtassumersJ ipotonia muscolare, indebolimento od aboliz,ione dei riflessi profo . 11 (a seconda della profondità d'cl sonno), comparsa - specialmente nella iniziai~,- o fase . di addo:mcnta.n:cnto - d.i mioc~onie i:pniche fisiologid~~ (J?e L1s1), rotaz10ne degh occh1 m ~ùto ed. m f~on, perd1ta d'el riflesso pup~llarc alla luc:, .c?~parsa d:I fen~e~o d1 Babmsk~, ottun<l'imento parziale d1 tutte le scns1bdtta gcnernlr e spec-16che, conservaz10ne parziale dell'udito <Jnde rumori abnormi provocano piuttosto facilmente il risveglio. ' Poichè è possibiolc, anche in condiz,ioni fisiologiche, una dissociazione dci processi i1)nici, s·i spiega. agevolmente la pcrsistenza di alcune attivit:t statiche nel corso -del sonno, come il dormire seduto e persino in piedi nonchè la conservazione di certi attrggi:unenti sratici (chiusura a pila ddl~ pal pcbre). Le modiCicaz10ni vegeta~ivc si riassumono in uno stnto vagnlc. Circa l'intlucnza del sonnr, sui fenmneni ncuropatici, può tUrsi clhc m tesi generale - si attenuano o scompajono ipcrtonie cd ·ipcrcincsit. Le ipercinesic coreiche ed atetosiche - se non sono oerravi cù accompagnale da eccitamento :Psiclùco - cessano completamente nel sonno profondo, riapparendo nella fase di risveglio, con accentunmento progressivo a misura che si reintegra In coscienza. Lo stesso si verifica per le diston1c pirnmidali in genere.
t
E' un tlat01 di osservazione che spasmi tonici molto tort•i (morbo di Wilson, pst.udosclerosi dl Wcsrphall-Stri.impell) nelln, bse avanzata. d'ella malattia s'i accompag~ano a~ insonnia osùnata, com~;: per il bal!.ismo, per il forte eccitamento coreico, per gh spasmi arctosici dolorosi. Però non è possibile dire con certezza se la maucaoz::1 di so.nno si~ derivante d:t un concomitante smto di cccit:tzione psichica, anche perchè l'uso dt mezz~ ipnotici, sedativi c narcotici influisce contemporaneamente sui sintomi somatki e su quelli psichici. . _. . Un'~ccczione può farsi per vi:t incluttiva, per gli spasmi cloloroSl atttOSICl, tn quanto ' ma.m(e~laZJone . . - può contrt'b UIIC · a d mmpe · J'.1rc l'nddor· il dolore che accompngnn la. motona • . mentamenlO. E sotto qucsro punte di vista l'antidoloriCico (morfina.) o l'nntlspasmo~~co (scopolamina) a•Tiscono come ipnotici, ma indiretti. Il dileguarsi della componente dol~n JC:l . 'o' . - . d Il'. - . . uò anvcce nel pnmo caso consente: dt attnbuue al dolore la .::ausa e tosoonta, n(}n S1 P . . - I . . l chiu•o ragrionare allo •.tesso rnodo per la scopobm1na. rapporti, ::t orco o - ' rr·t• iperciOC~J.I, . d . . clo\on. c \Onno ·ampedtscono · d't :w dare mo 1to o 1tre ne ))'analisi dcii::!• d1pcn enz3 ili~toma, • Jcl\'un fenomeno dall'altro.
Le 1poton1e stabili, piramidali, extrapiramidali e :Periferiche v~ng~~1~ gcncra·lmentc considerate dai tr::lttatisti allo stesso modo, ma forse 10 mer:t troppo semplicistica. . . ·r:tmiE' un f:ttto certo che nel corso -dd sonno si attenua l'1perton~a P1• • iLI dale degli cm iplcgici, i quali al risveglio del· mattino, ~vendo gh a; lic%no caldi e meno contratti, compiono dei moy·imenti yolontan, che non nes
poi nel corso della giornata; a volte questi pazienti, nc.i priat1 tcmp1 dopo l 'attacco, qu~tndo gli arti sono completamente inerti, si rallegrano nell'accorgersi di :wcr cambiato spontaneamente posizione dui.mtc il sonno; tlualche altra volta invece si lamentano percihè nel corso della notte l'arto nnmobile subisce delle contrazioni che interrcmpcno il sonno (il f:~tto è piuttcsto raro c s1ffatte contrazioni spont:mce non sono state ancorn mterpretatc). Allorchè ln contratturn è molto forte c di lunga dal.L, essa si attenua ma ncn sccmparc ccmplctamcntc nel sonno. Nei praplegici con tendenza alla contrattura in flessione spesso 9i \'Crificano nel sonno contrazioni spasmodiche degli arti inferiori, accompagnate da dolore, !e quali turbano la continuità del sonno ~ non risentono l'azione di medicamenti. Le ipcrtonic cxtrapir:~midaJi, qu:mùo non si accompagnano a lesioni anicol:lri ùcfonnanti, cedono qu<~si completamente noi sonno; cbll'atreggial!lcnto che glt arti conservano è possibile rendersi conto della risoluzione piì1 n rntno cvmplcta dcll'ipertonia, senza compiere manovre esplorative di movntlt.llli pass1vi eire potrebbero modificare b profondità del sonno. Qu:mdn le ipcrtonic seno divenute stnbili per concomitanti modificazioni artrcobri c: per sclerosi dei muscoli, non subiscono generalmente risoluzic.nc durante il sGnno. Non mi risultano osservazioni sul ccmpcrtaroento delle contratture passive dci mropatici nel sonno. Per quanto riguarda !c contratture pcrifenchc, osservando J'ntreggiamento dci m~tlati durante il sonno, ncn si ha un reperto costante : a volte gli atteggiamenti patolcg.ici sono conserv.rti, a volte si attenuano, n ,·oJte scompaiono. Questa variabiti tà deve attribuirsi, almeno in parte, allo stato ::matomico dci muscoli, du tendmi e delle nrticolazioru, nel senso che fino a guando non si sono verificate mod·ificazioni :matomidhc una r isoluzione deiJ'attcggjamcnto patologico è ancora possibile. Come st è detto, durante la na1·cosi si osservano in generale le stesse mcdificazioni che nel sonno naturale: il tono diminuisce ed i riflessi subiscono un indebolimento progressivo sino :tll'abolizione; le ipercinesic dim1.nuiscono d'intensità o scompaiono addirittura. M:~ le ipertonie a basr. anatomic:~ persistono immutate o vengono solamente attenuate per quella parte che è ancora di competenza dell'attività contrattile.
11. - Per l'esplorazione farmacodinnmicn della psiche è stata :mche propost:t .Ja ·nr.escnVna., ·da sol:t o associ~1ta alln scopolaminn (Chistoni). Tratt:~si, comt: ì: noto, dell'estratto di una piccolJ c:tct:lcC:l americana (il Peyorl o Anh:ùonium Lcwinii) adoperata siD daU::t più rcmora :wtichid d:~gli indii del Mc:ssico come cibo ritu:1le in determinate cerimonie religiose:, nonchè come rimedio contro tutte le mnl:mic c profiiJttico contro la stanchczzn, In f:~mc e la sere.
All'ingcstione di fette della pianta disseccate (mcscal-bttttons) sussegue una . eccitazione della fantasia, caratterizz.1ta specialmeme dalla visione ad occhi chi ~'lv~ immagini vivacemente colorate cd! in continuo movimento. us1 di . Il Le~vin ott~nne per ~l primo! nel 1886,. l'estrazione d1. un solfato &i alaù.oide, la cut base ncevette d nome dt alanomm1 (donde 1l nome botanico della pianta) di cui 51 d·~ e descrisse i caratteri e le proprietà essenziali. u 1 Le ricerche furono riprese nel 1894 da HeHter, su materi:lle più abbondante· venn così isolate succcssiv:~rnentc la pcllotina o pcyotlina, la mcscalina, l'analonitÙna ~
lofofCII·ina.
e
Handt:r, 11el 1899, idenùficò ancora due alcaloidi: ]'analamma e l'analonina. Uno studio più completo fu re:tlizzato nel 1919 da Spath, che classificò tutti gli alcalai~ del Peyorl i~ tre gruppi! ciascuno c~n strut~ur? ~r~pri~ m:~. strettamente impa. rcnt:l.tl tra loro. Ctascuno poss1edc determmate :lztom fi~tologtche, che si estri nsecano quasi esclusivamente sul sistemn nervoso centrale. A lla mcscalina si att ribuiscono le visioni colorate proprie dell'ebbn:zza peyotlica; all':JZ1one paralizzante della mcscalin.1 si oppone la lo[oforina, capace d'azione irr'itnnte sul midollo, che si riùcnc il cost•itucntc ùcl Peyotl dotato dj maggiore tossicid. L'analonina, l'analonidlnn e la peyotlina provoc:1110 soltamo una certa sonnolenza. Di tutti il più noto eJ importante è In mcscalina, di cw è stato proposto nnclu- l'itn piego in terapia, come stimolante generale c tonico cardiaco c per la cum delle p~icooi depressive. ma si nora senza succcs~-".
L'azione della mescalina sul sistema nervoso ~ attribuita da laluni ad un'eccitazione circoscritta della zona ottica dclb corteccia cerebrale; si è generalmente ooncord~ net.l'ammettere una~ ~iss~onc della personalit:ì, nel senso della sdhizofrenia; alcune bcolta rimangono integre, come la mcrnoria ed j} senso critico, mentre la capacità di concentrare l'attenzione si attenua, si perde l'esalta nozione del tempo, ci si distacca anzi daH:'ambiente, con manifesta tendenza verso uno stato onirico. Da alcuni esperimenti da me fatti su giov:mi volontar·i (x) è risultato, nonostante variazioni indivi~ua1i anche sensibili, un quadro componibile nel· k grandi lince come appresso: il soggetto diviene più o meno rapidamente svogliato e disattente.; è incapace di :POrtare a termine un lavoro utile; anche la . lrttura riesce tediosa c persino impossibile. Manca ogn·i sens{l7,ione piacevole, ogni stimolo erotico; solo in un caso tl sacro-etto di sesso femminile) provava l'impulso a dire delle sconcczze, mentre bb ' il suo ·linguaggio è nortr1illmente correttissimo. . . . Predomina nettamente l'incapacità di concentrare la propna atten~1~oc, ogni sforzo in proposito riesce doloroso; il soggetto percepisce tale condlZIOOC c cerca di pad'roneggiarsi, con scaJSo successo. 3 Nell'e5ccuzione :di esercizi mentali semplicissimi, come il cancellare u~. clctcrminatn lettern dell'alfabeto o un determinato numero da t~bellc pre ~ sposte, le omissioni sono abbastanza frequenti ed i tempi appaiono ralle~tatl. Netta ipercstesia per i colori c soprattutto per i suoni, a carattere spiacevole: il più lieve rumore riesce irritante. l
( t)
tolic,, l.
V. M. P~o ''Il nt· l.n m~smli11n c /'~bbre:zn p&yotlicn 11••/l'ttotoiO . -
n. l. ••, '9·1 ~• n: G17.
n Rnsscnn~ Clinico-Scicn· "
Dopo circa due ore dall'inizio dell'esperimento, il soggetto entra in lU1 certo .grado di eccitazione e, sopr:ttrutto, è sospettoso ed lha paura; teme che le persone che lo avvicinano, cl1e pure gli sono note cd amiche, lo deridano, lo sorveglino e gli vogliano far del male. Si è rilevato pure qualche fenomeno di tclestesia: uno -dei soggetti (donna) si mostrava, ad esempio, domimlto dalla preoccupazione che uno dei presenti volesse pungerla con un ago di Fr:mk che ave\'a visto sul tavolo; anz.i più' volte affermò di essere st:tta scnz'altro punta di sorpresa con quell'oggetto, mentre il presunto aggressore trovavasi a qualche metro di distanza ed aveva solt:mto toccato o preso in mano l'ago. I pazienti si sentono progressivamente intorpidire e av,·ertono generalmente: freddo, con rrurcata ipocsrcsia cut:mea. Per reazione provano il bisogno di pungersi, c In fuoruscito d~ sangue lì tranqttillizza un pcco o provoc:t ndchrillurn piacere. Lieve dir>turbo, o, più esattamente, insicurezza dell'equilibrio. Senso eli levit.tzi onc Jcl proprio corpo. Tentativi di assopirsi, di sdraiarsi, di chiudere gli occhi non producono generalmente gran beneficio, talora riescono n1olesti. Sotto l'influc.nza della mcscalina i pazienti sono divenuti più verbosi, ma l'c!U<.Iuio ~ risultato prolisso cd impreciso. La gr:tf1a si ~ alterata in tulli i casi, divenendo sempre ~eno chiara, talor:t indecifrabile; le parole occupav:mo spazio :tssai maggiore del consueto, le righe di scrittura non si seguivano neppure :1pprossimativamente par:dlclc; nbbondanti gH svolazzi; imprecisione nei segni che dm•evano cadere su dcterminate lettere o cifre (accenti, cancellature, etc.). Nei settori della uita u~g~ttttiua, nessun segno di fame o tli sete, frequente b1sogno di urinare; polso c respiro osci.JJano nei limiti normali o presentano lieve frequenza; la pressione s:tnguigna diminuisce lien:roentc. Lieve cefalea. Temperatura nom1ale; l·icve midriasi . Ln notte Yicne trascorsa gencr:tlmente in dormiveglia sino all'alb:t. Il m:utino seguente la sintcmntologia tossicn può dirsi scomparsa senzn reliqunti, L':1ssocinione della sca,polaminrz contribuirebbe ad allentare i freni inibitori ed il controllo delb critica in un individuo dalla fnntasia già cccitnta ed in ist:tto di dispersione mentale.
.,
Ill. - Premessi questi ricordi fisiopatologici, cntri:~mo ora nel vivo della questione mcdico-gitJridica. E' l't:splortt::::ìon~ fnmmcotA'nnmìca. dt:lln ps,c!Je o afri sìstenm neruoso /~citn ?
La sua illiceittÌ potrebbe nnscere: a) d~d la pericolosi ti\, b) dnl contrasto con norme del diritto positivo.
l
r86
Sulla pericolosità intrinseca ddla narcosi i probni hanno in genere ide alquanto esagerate, c non solo gli incolti, chè parecchi alll.'li or sono in uc celebre processo alla Corte di Appello di Firenze un insigne magistrato non aubitò di far carico a due periti di parte di aver lamentato la m:mcanza d~ un'eterizzazione del famigerato <<sconosciuto >> di Collegno a scopo di ac~ certare se neUo stato crepuscolare della coscienza questi si fosse tradito con qu;,lche parola dialetta~e pi~ont_csc o con qualcl~c _confessim;"Je circa il presunto esser suo. In quell occastone Il P. M., oltrecche ntencrc la narcosi diagnostic:-~ « vietata per legge >> (sul che.: a suo luogo rrtorneremo), ne escluse rccismneme l'innocuùà, adducendo nrgcmenti di cui il Pellegrini (1) potè cffica· cemcnte dimostr:ue la inconsistcnzn. Nessuno certamente contesta che il narcotico possa provocare inf<..rmit:1 :mchc gravi e la stessa morte, tanto imroediati\l11Cntc che a distanza protratta c sotto diverse forme,ma è! dt:l pari certo che si tratta di eventi notevolmente ra ri. Secon'do recenti ed attendibili statisliche si ha una morte su 2.500 narcosi eh roEormkhe. su 16.ooo narcosi dcrec, su 20o.ooo narcosi con prolossi·do di azolo. M,t il concetto di H perrcoloso 11 implica non soltanto la po~sihilit~ (con che si dilaterebbe .sino a svuotarlo di significato) bensì b probahilitrì del danno, ::tnzt la frt'qttenza di essa probahilità, ed inoltre in tema di narcosi sarebbe ::mtiscientilì.co parbre di pericolosità in astratto, senza tener conto d'elle particolari condi.-:iani in cui il _rrocedimcnto 9Ì pratica (:momalic costituzionali, malattie del soggetto, qualità della n::trcosi, durata di essa, abilità cd errori del narcorizzatore, ecc.); se ne può allora concludere che b densità del risch1o cui si e:-spcne un individuo in buone condizioni generali l~sciandosi narcoLiz· z::tre dn persona capace, non raggiunge la soglia della pericolosità. n che ''iene d'altronde ampiamente confermato ·dal fatto che ogni giorno un numero notevole di persone si sottopone senza difficoltà all'anestesia generale per interventi chirurgici. . Se ciò può à irsi per la narcosi totale anche clor~fo~ca ~come_ eb.be a pronunziarsi ca rcgcricamcnte già molti anni fa ,]'Uffici? d1 _As:1cur~10ru dei Granducato del Badcn), a ~iù forte ragio_ne vale p~r ~~~ sratt_ ài eb~~ezza _c~e~ rea pro\'ccati nel sog<Jetto ll1 tempo assa1 breve (3 - 5 ) mediante l ma laziO dt pochi (ro-25) cmc.edi nmcotico o un'iniezione di pentothal, ~e~ uno sc::mdagl io del patrimonio psicologico, escludend'o il controllo della Vlg_de ~~nsurn. - esistendo una casistica, per quanto assai· 1·•Jrott~t~, · d' est t1 tnorTuttavia, basi di Yaria mtnà o addirittura letali, è evidentemente poss1bdc che gu:tlchc caso si verifichi pure in scQUito a narcosi a finalità diagnostica. b 0 d•e.l ..... ..,.,ed'co? Indu 1 tta l . · , Emerge in tal caso una particolare rcsponsa b'l'' 1 tcrabiamente no, in quanto b finalità dc\l'interv~nto ~diagnostico, anz1cc )C pc:uticc) non influisce minim:,mente su\1:1 venficaz10ne <.!cl danno. (IJ Il . Pu l"·''''"
/Jtlltl
1 11.1 il<'t lt.J C f/(>1/ f<'IU"ti(IJIII•Ì • l.t
f. (. Il.
f ii'C/1111/n
.
.'
fi.'I'ICr)((Jll/(/
1 '//' • ,
t:t
l
IG'r.'/l<l
• • • Cl/11/rrJ l• Jlcrl/1. .. 1fcffc IIIIJIIII'IC
r
l Il ·osi l c 11 1111 ' • 11
•r
n IWf'O ,,,ttliw·l<·r.•tlr r • •
{\ re111\1 · 1 da Mctlltnht
r• l . .. • 111!1• o'"'·' · • ''
Occorn: quindi anzitutto ùum:tndarsi se la mcrte (o l'infermità) si:~ dfenivaruente ùovuta ali 'azione tossica del narcotico o non sia insorta in semplice coincideozn dell'anestesia (ipotesi peraltro assai tmprobabile in mancanza di un intervento chirurgico): stabilito questo, non resta che riportarsi ;,i principi generali che dtbbono tLgol.m: l'indagini. ntt cast di presunzione di colpa rnedtca, per stab1lirc: se nell'operato del ~amt.trio sia dimostrabile imperizia, imprqdcnza o negligenza. Vanno in questa sctft: specialmente considerati In st1rto anteriore del paziente (età, stato del circolo c dd rene, mnlattie dc.) ricarnbto, oligocmia. àepcrimcnro organico, intcssicazicni di\·erse), b qtwlità dc:ll'ancstetJco, la tcmica della narcosi. Le stc.sse considera7ioni pessano fnrst se, 1m ecL che aJ un narcotico, 'i facesse ricorso alla mc.rcalina, anche se associata alla scopol.m1111t1. Se !.1 mancanza di colpa esclude la rcsponsnbthtà penale del s:mitario, rut;~ peraltro la rr.rp•on.mbilitrì cillilc dell'autorità o ente che arc:sse richiesto 1· r\pl..nmm to thagnostico. Cic', rL~ulta chiaramente dal disposto dell'art. 1043 C. C.. il qu:1lc prc· .!.CI'IVC che rr 'lualuncJUC fatto doloso o colposo che cagioni :~do altri un danno lll'iiU~to obbliu:t colui che h.1 commesso ti fatto a risnrcire il danno •. ~ t>
LV. · Stabihto dhc l'esplorazione fJrmacodinamic1 (attq.tta, naturaJ.. mente, con le dcbac cautdc) non può co~sidcrarsi un mezzo rstruttorio pe· 1 icolo.~o. ccntravvtene b sua rc:ahzzaziooe • qualch<: norma del diritto pol>Jtivo? Per guanto rigunrda il diriLto proccssualc penale, l'argomento è già stato trattato, nell'occasion~ già ricordata, d:tl Pellegnni, iL quale, fondandosi sul codice di procedura penale allora \'Ìgente e sull'esegesi concorde di in· signi giuristi come il Fiorino e il Manziru, concluse che la pro\·a mdicata non contrastavn alla legge. non esistendo alcuna Jirnitnionc nell'art :!08 (t) se non quella della re3le IJtilirà della perizia. Nell'art. 314 del vigente C. l'. P. si ntrora la nonna generale che il giudice può disporre b pcri~u1 H qualora Shl necessaria un'indagine che ri· chiede particolari cogniziorti di ldctenninate sctenzc od arti "• ma si preve· dono importanti limitazioni a questa facoltit. ne! scconJo comma, dove s1 dichi:!rn che 11 non sono ammesse periz1e per stabiltrc la abitualità o la proft'ssionn•lità del reato, la tendenza .t ddinqllcrc, il carfllf~rc o la p~1·somzlitiì dcll'tmpllt:tto ed in gt:ncrc le 1'"'/it,ì psichic!tc indipendenti da cause pJtvlogidhe n. E poichè l 'ebbrezza cteren o mcscnlinica o la subourcosi peototalica avrebbero appunto lo scopo d1 sc:mJ3glinrc il carattere o b personalità ddl'imputato cd in genere le qualità p~ichichc indipendenti d:1 c.tuse p.uolo~1) • Qu.mdt• cx.cv11c unu JXrlt ho ~sa è u111in~t.1 ùt u(ticio •.
188 giche, se ne deduce che tale indagine deve ritenersi attualmente preclusa nell'istruttoria penale. L'evcntua.Jc obiezione non risultare in alcun modo che il legislatore si sia proposto il probl cm~ che an.d'iamo discutendo cd abbia inteso rjsolverlo negativamente non mi sembrerebbe molto rilevante; concedo che con la tlisposizione. del secondo comma dell'art. 314 C. P, P. si sia inteso soprattutto (se non esclusivamente) conferire ID.<tggiore e più diretta responsabilità al .giudice, impegnandolo ad immed~ati apprezzamenti di fatti che ridhiedono solo la cultura generale o speciale di cui ogrù amministratore della giustizia si deve presumere fornito, ma è pacifico che la legge scritta valt per quello che è e non per quello che eventualmente il legislatore voleva che fosse: il ricercare il pensiero ·del legislatore come fonte ·d'interpretazione della legge è opportuno solo quand'o il testo non è chiaro, i•l che non mi pare possa affermarsi nel caso in esame. Senz:~ dire che il consi·derare ricadente sotto il divieto nnzidctto l'cspc· rimento realizzato a sondaggio del patrimonio psicologico troverebbe :mdhc una convincente giustificazione nclL.tssai problcmatica u.tilità di indagini di t:!l genere, del che ci occuperemo nel prosicguo di questo scritto. Nè gioverebbe ad aggirare l' oo:tacolo il consi1derare l'esplorazione farmacodinamica come un esperimento gil{dizialc, essendo :mche per Llucsto previste limitazionj, ancorchè di altra natura, tra cui quclb che l'csperimcnlo giudiziale può essere disposto -;olo per ricostruire il fatto-reato c più precisamente (art. 3 12 C. P. P.) << per accertare se un fatto sin o possn essere avvenuto in d'eterrninato modo 11 c consiste << pt:r quanto è passibi·le nella riproduzione del fatto nelle condizioni in cui si affellilfi o si ritiene essere avVL'Tltl t O )) •
Ora l'esperimento farmacologico non mira a riprodrm·e alcun fatto, ma ati interrogare un individuo in condizioni di obnubilata coscienza; la •c.:iffercnza lra le due posizioni non ha bisogno di essere illustrata. A parte queste ragioni procedurali, il ricorso all'esplorazione ~ar~acc: dinamica nell'interroga,torio aiudizia:l1e violerebbe norme elcmentart <:lt nspetto alla persona umana, si deve anche al più ignobile delinquente. Il diritto alb difesa personale è sacro, e di esso fa parte indubbiamente l 'occultamento di circostanze che, rivelate, potrebbero riuscire dannose; <la questo punto di vista non vi sarebbe differenza tra In tortu.ra, l'interr~gatorio " di terzo grado )l in uso presso certi uffici polizieschi, c l'iniezione dt pento· thal o di mescalina e scopo1amina, o la narcosi eterea. . . E per ch1 non fosse sensibi·le a questo argomento no1 aggmngcremo che - come per la tortura, le sevizie, etc. - andhe con l'espe-rimento .far: tnacologico non si avrebbe alcuna garenzia S'ull'csattezza delle tniorma~J001 ricevute, che potrebbero essere semplicemente manifestazioni fantas~ch~ d1 u.n~ psiche ahnormcmcntc sollecitata. Tanto varrebbe far bere un pa1o d1 mezZI litri di vino buono !
che
Il r89 E poichè in ogni cnso le deposizioni andrebbero confermnte in istato no~lc, resterebbe sempre al prevenuto il diritto di ritrattarle, assumendo ess~r~li ,state estorte in condizioni di coscienza crcpusc,olare e quindi d'incapaCJtà d intendere e di volere.
tile -
r '
Tutto quindi concorda nel farci respingere - cocnecchè illecita ed inul'esplorazione farmacodinamica della .psiche, a scopo giudiziario.
V. -Non rientrano, invece, nel divieto dell'art. 314 C. P. P. le indagini òiagnostiche nct~rologicl!e da praticarsi in istato di narcosi profonda, per stabilire la natura e la genuinità di talune manifestazioni morbose, esibite d::~l soggetto come esito di lesioni personali, etc. Nè alcuna norma speciale troviamo al riguardo nel \'igente codice di procedura civile, che regola --. ccxne sappiamo nnche le controversie in materia di assicurazioni sociali . Si proopctta però qui il problema se cosiffatti esperimcnu diagnostici po~sano <.:.~sere rea.IJzznti senza ·il preventivo COn!CilSO deJl'interess:JtO O nddiritlllr:l nonostante il rifiuto di questi. La 'lucstionc v:t risolta scnz'altro negativamente tnnto per il processo penale, tjUanto per tjucllo civile comune, non conferendo la legge potere coattivo al ruagistr•• to ingutrcntc. Può invece sorgere il dubbio nel settore nssieuratiYo, uato che le leggi previdenzinli vigenti prevedono l'obbligo di sottostare alle cure, compresi esplicitamente per gli infortunati gli jntcrventi chirurgici. Si potrebbe pertanto argomcnt:11·c che se l'assicurato deve sottostare all'occorrenzn ad un'operazione, a più forte rngione possa venir obblignto aò un esperimento diagnostico, Questo modo di vedere sarebbe tuttavia estremamente semplicistico, dacchè non ticn conto della previsione di un giustificato rifimo dell'infortunato ind'Ustrialc o dell'affetto da m:Jlattia professionale (ar. J2 R. D. t7 :tgosto 1935, n. 1765) o dell'infortunato ,agricolo (art. 6 D. L. L. 8 fr.bbrnir. 1946, n. 85) o del candidato aJla pensione d'inv:Jlidità o del già invalido (art. 82 R . D. L . 4 ottobre 1935, n. 1827) d'i sottostare alle cure proposte dalrmiruto assicuratore, demandandosi il giudizio di merito in tale ipotesi ad un collegio arbitrale Ji tre medici. • Volendo quindi applicare esatt:Hncntc il proced'iroento analogico tra misure terapeutiche c misure diagnostiche, non possiamo eonchiudere :tltrimenti che riconoscendo la -legittimità di un glustificaJo rifiuto dell'assicurato :t sottostare ad un determinato esperimento dingnostico. I motivi dlcll'opposizionc potn:bbero identificarsi in un:t delle seguenti cause : 1" - che il mezzo proposto non sin innocuo per ln s::~lute o per la vita di chi dovrebbe sotroporvisi; 2" - che esso provochi comunllUC disturbi, andhc passeggeri di qu:tlche
entità;
3" - che la diagnosi possa accertarsi con altri mezzi preferiti dall'inltressato; 4" - che l'accertamento diagnostico non abbia reale importanza per la Yalutazione medico-legale del caso. Per l}U~nto riguarda il primo motivo è chiaro che non dovrà discettarsi solo sull'eventuale pericolosità generica del mezzo diagnostico, ma pure sul1e condizioni peculiari del soggette (età, infermità, etc.) che possono rendere nel caso pericoloso un procedimento c;he ncn lo è per b generalità .dei viventi. E' non mena chiaro, d•'altra parte, che il consenso all'adozione del mezzo non sigmfica che l 'assicurato abbia accettato a suo rischio tutte le eventuali conseguenze; se queste, nonostante le p revisioni, si verHicassero, l'istituto assicuratore sarà m ogni C3SO civihnente responsabile; lo sarà penalmente il medico se il suo comportamento nelb realizzazione dell'esperimento r·isultasse colposo. Quanto al secondo motivo di eventuale rifiuto, mi sembra che in questo quadro possa rientrare la narcosi profondta, h quale per lo più è seguita, dopo il risveglio, da disturbi di varia natura cd entità, che si prolungano per alquanto tempo. Anche questo solo motivo sarebbe: quindi sufficiente a riconoscere giustificato il rifiuto dell'assicurato a sottoporsi ad un esperimento diagnostico fondato sulb narcosi. VI. - Gli altn due motivi di giustificato rifiuto pongono sul tappeto
la questione della reale utilità della narcosi diagnostica nel campo neurologico t:d ortopedico; se essa sia, cicè. proprio necessaria a stabilire una diagnosi, a svelare una. patomitnia, au orientare circa .j provvedimenti terapeurici, e se non si pcssa giungere con altro mezzo agli stessi risultati. In ortopedia pura b narcosi generale, usata a scopo diagnostico, non trova molte applicazioni, fatt.::t eccezione per alcune lesioni ~ cui la .risolu~ zione dell'ipertono o dello spasmo muscolare può indirizzare 10 una diagnos1 differenziale: cosò nel campo del torcicollo spastico per esempio e della caroptocormia. Qualche volta invece può essere di grande utilità :Più ~he .Pe~ ~a diagnosi in sè, per ,)'indicazione terapeutica che <leve complet~re 1l gwdJZIO cii:lgncstico. Questo .tvvicne in alcune paralisi spasriche congen1te. o postenceCalitiche con contratture articolnri, specie se queste contratture st presentan~ in atteauiamento viziato per la capacità di funzionamento dell'arto o degh bb l . l arti. In tali casi può riuscire sommamente utile risolv:re,. con . a n~rcos1, a contrattura muscolare per giudicare se e fino a quanto l artl~~lazJ.one ~n esaro~ abbw !iuhito l'effetto di tale contrattura nei suoi com.oonent1 mtr1nsecJ. Non e ;\luogo, credo, di accennare all'importanza,ai fini ter~pcutici, .di. twl'e indagine: Tn traumatologia, invece, c più specialmente in infor•unJst!ca, .la nar~OS 1 nc11cr:-~ lc può assumere un notevole valore sia nel campo d'ella srma~azroue ~<'ra c propria di una lesione che in quello dell'esagerazione di fatti di scarsa
'l c9 r
;
t
~ntità. Molte; ri~idrtà arlicol:tn. si sciolgono, molti gomiti e ginoccru flessi si st~ndono sotto l mflusso nsolutrvo dd narcotico. Ricordo il caso di un ascaro C~Jtreo, che in seguito ad' una caduta da motocicleua - m servizio - aveva nportato alcuni mesi prima della nostra osservazione una lesione del o!!inoc. c1uo per cui era stato ingessato durante qualche settim1na: in seguito, liberato ddl'apparecchio, il ginocchio si era venuto flettendo fin quasi all'angolo retto cd cr~r rimasto contratto in tale posizione, senza per altro alcun segno clinico o radiologico giustificativo. Non si pensò affatto ad una si[nuJazionc, ma portato l'ascaro sul tavolo opcrntorio per praticare una capsulotcmia posteriore ed eventualmente allungamento tendineo dci flessori, il chirurgo fu sorpreso nel rile,·are che mano a mano che si <tpprofo'ndiva la narcosi, l'arto spontaneamente si distendeva, La guarigione si ottenne con una ginocchiera gessnta ed una r:1m:mzina a risveglio completo. L'anestesia locnlc per infiltrazione però potrebbe sostituire quella generale, nlmcno quando l'nrticolazione è unica; l'anestesia racbidea potrebbe rispondere bene per gli nrti inferiori.
L' INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLA lAUREA IN MEDICINA. Fm le varie scienze b medicinJ. è qclla che ha un c:~mncre più spicatamcotc internazionale, universale: mnl:lttie e nmmalati non cor.o!cono... confini gcogmfici. Perchè: non dovrebbe :tnche b laure:t in medicina a\•ere cJiatrere ed effetto intl.Tilazion:tli? E' questo il punto di partenza del movimento - che così larga risorumza h:1 nella st:u:opa medie:~ di rutti i p:~esi - in faxon: di un nuovo tipo di laurc:J che consenta al medico di t:sercitarc la su.1 missionc...rlrbis et orhis. 11 mo\·imento è sono a P:u.lo\':11 alla fine del 1945, c la coi~denz:J non è casuale pcrchì: l'Unh·ersità pat:J\'ina costituì, nel '500, un \'Cro ccnt.no ioteronionale di !>tudi accogliendo allievi Ja tutti i paesi d'Eurapa. E' stat:t cre:ttn unche u.n'associ:tzionc - Digamma Pi - prcsi<.-duta dal dr. R, P. Sittulio, che raccoglie i f:1utori d::l progetto. Fra gli entusiasti dell'intcrnazion:lll:.tz.t:done segnaliamo, fr:t gli :~Itri, Sir Alexander Flcming c Siochi.r Lcwis. Se M riuscisse :1 definire dci progmmmi di studio ~munì aJic fucold di mcdicin:1 di tutte le uni,crsirà del mondo, SOfr:Jrrutto per alcune m:~reric subordio~ne in certo modo alla legislazione internazionale: (1giene genc1 aie: e medicina legale e !oci::ll::) il progcno della " Digamma Pi >l non dovrebbe non riscuoter:: l'unanime consenso. Resta lo scoglio della lingua c qualche considerazione d'ordine ... pratico: rr:tsmigrnioci di mcilici - in Ttnlin ad e~. - non ':lumentercbbcro il c.li$.1gio dci ruoti colleghi che gi1 si l.tm;nt:tno ili plcwra c.li medici c:oc. ccc. ? t-.la l'ide:~ ì: buon:~ c non \'a :~bb:mdon:lt:l.
SISTEMA NERVOSO VEGETATIVO ED EMOZIONE Dott. Gn:sll'rt Do•on, tcn. !-t''"· metl. nrll:t t h~n.t
( contim111-::ione e fine).
ALBUM INURI:\.
Per tm trauma psicht.:o ~: può osservare un 'albuminuria ch e, però, è lieve e di breve durata. L'A.hronheirn, ad esempio, ritiene possibile l'origine emotiva di un'albuminuria fugace, riscontrata ÌJ) cadetti d ell'aviazione sotroposti ad un prcleYamcnto di sangue per una p rova di Kabn; albuminuria che si era presentata in non pochi soggetti della massa totale in esame e senza eccezioni in quelli che per detto prelevamento erano svenuti (v. sopra episodi sincopali da trauma psichico). Le albuminurie emotive yengono raggruppate, i nsieme a q uelle da accesso cpiletticc. Ja lesione cerc;,bralc o bulbare, da trauma cranico unito a commoz.:onc cerebrale ecc., sotto la denominazione di albuminu rie nervose. Nel campo sperimentale, poi, è. noto che un'albuminuria si ha· con una puntura del IV Yentricolo un po' al disopra di quella dhe dà glicosuria e pohuria (C. Bernard). Per yuamo riguarda la genesi delle albuminurie emotive, Frugoni ba btto osservare che l'ipotesi ·di '!.ma cianosi acuta renale di origine vasomotoria, sostenuta da Fi.irbringer, non si accorda coi1 caratteri delle urine, le quali, contrariamente .1 quanto dovrebbe accadere se detta cianosi si verificasse, suno limpide, abbond::mti, con peso specifico medio o basso, prive di emazi~. Si è pure pensato che le albuminurie in parola possano di~end~re d.a par? cohLri inHuenzc nermse secretrici· (Valensi cit. da Frugom; LJChtwltZ, c1t. da Barbara). L'accetrazione di questa seconda ipotesi potrebbe chiuder~ il dibattito, se non si opponesse il fatto che sussistono ancora incertezze ctrcn un'nzionc c:ccretricc direttamente c::sercitnta su] rene dal s. n. v ..
T t Rll'E DELL. \ SFERA !>El'St.: \I..'E. Com 'è noto una sospensione d elle regole può essere provocata ~a uno spavento, come pure, talvolta, dal timore o dal desiderio d i una. grav1danza . Pozzt ncorda che non mancano esempi di un'amenorrea gu:mta per una viva emozione. In una giovane donna, faci le agli anticipi, ho constatar? durante un nlbrmc nereo l'inizio con un forte tremito nella persona, d1 una , ' d l . OICStruazionc che ebbe, poi , regolare decorso. Un'altra giovane o~na,. uetJC:t ben cura L :-~ (R. \V. -). sottoposta :1d intervento chi rurgico tre an m pnmn per
1
93
gru vi danza cxtmurcrina, mi riferì va d1c gm 1n cinque allanni aveva visto tornare la mestruazione c nella sc~~rsa m1sura in lei abituale. In questo secondo caso ho potuto compiere una csplora~tone ncurovegctativa, che, per quanto riguardava le prove adottate (reazioni all'orto· c al clinostatismo, riflessi oculcrcardiaco c celiaco), n t:l:tva una prevalenza dcll'ortosimpatico. Trnttasi di reazioni crnotivc, ,f,JCgabili con un meccanismo dic:ncefalo-ipofisario. Si lha, infatti, ragione th ~cmmcttcre che i rapporti d'intcrdipendcnza funzionale tra ipofui anteriore (increti fo!Hcolotropo c luteotmpo) e ovaio (or· moni follicolare c del corpo lutco) siano contro!Iati dal diencefalo, il quale ~omprendc anche apparecchi rcgolatori della funzione c del trofismo delle ghiandole genitali. Sarebbe fuori luogo discutere, qui, sui meccamsmt coi quali si compie, ne\ due sessi, detta regolazione dienccfalo-ipofisaria; e perciò termino, senza altr.o, ricordando cihe le emozioni possono influire sulle gonadi non soltanto nell'ambito funzionale, ma anche in quello organico. L·Hoff riporta osserva· zioni di Stieve su delinquenti· suicidatisi in latiran:~a o da lungo tempo reclusi. Negli uomini, i testicoli presentavano un arresto della spermacogenesi ed una marcata regrcssione di tutto l'organo; nelle donne, le ovaie mosrravano una distruzione di un gran ot;mero di follicoli ed una inibita maturazione dei sn· perstiti, la mucosa uterina era allo stato di riposo~
I I'.ERGLICEMlA· Tanto negli animali, quanto ncll'ucroo, è stata ripetutamente osserrata un'iperglicemia da emozione. Zoja, nel ricordare che Morris l'h:~ trov:aa in 5 su .26 soggetti, osservn come sia ammissibile che c:luse psichìche, incapaci nella maggior parte delle persone di modificare il t.ISSO dello zucchero tmatico, bastino a v:uiarlo in soggetti in cui, per condizioni costituzionali o 5opravvcnute, siano meiopragici gli organi che contribuiscono a mantenere !"equilibrio glicemico. Bodo c Benaglia rilevavano, nel gatto. che il grado dell'iperglicenua emotiva era proporzionato alla eccitabilità dell'animale ed alla durata dell'eccitazione cd era più importante se all'emozione si accompagna\·a la lotta. Nell'animale con fegato enervato e surreni inattivati, l'iperglicemia emotiva non compnriva ovvero cm lieve cd ascrivibile alla simpatina liberatasi per ecci· razione dell'ortosimpatico. Infatti l'aumento dello zucchero em:ttico si verificav:t soprattutto quand'o l'attività ortosimp::.tica era maggiormente esaltat::. perchè il gntto aveva lottato, viceversa lo squilibrio glicemico mancava costantemente se :lll'encrvazionc del fegato cd alla inauivazionè dei surrcni si era aggiunta l.t simpatcctomia totale. · Dalla mole d'indagini compiute da numerosi AA. sulla regobzione dien· cc.falica della vita vegctativa traggo :~lcuni risul~ti pci quali è lecito ritcn(.re che la scarica iperglicemizz:mtc di adrenalina, ripetutamentc consbtata
it1 seguito ad un urto emotivo, rappresenti una reazione svoltasi attraverso apparecchi dienccfalicj (I). P:m.cc.hi anni fa (1925) Houssay e Mclinelli osservarono che una eccita~JOnc in corrispondenza della porzione infundibolarc del pavimento del III vcntricolo provocaya una scarica di adrenalina. Più recentemente (1937) Magc,un, R:mson c·d Hethengton0 slimolnndo l'ipctalacno, riconobbero la liberazione in circolo di adrenalina c di simpatina. Parimenti colla eccitazione tlell'ipotalaroo, De Jacgthcr c Van Bogaert rilevavano la comparsa di una 1perglicc.mia, che era ascrivibllc a una scarica adrenalinica, pcrchè mancava dopo surrcnalectcmia bilaterale. \Tt\JtiAZ IONl J)ELw\ COLESTEROLEMIJ\.
Dobrd(, Pencff c Wittkower lrovano che l'emozione aumenta la coll stcrolcmia. Anclbc qui si può parlare tli una reazione che si compie allmVl'r~ 11 il tliencdalo. Infatti, Gildca c Man rilevano che comune è nei pa'liUHi u 111 disordini ipotabmici un eccesso di colesterolo nel siero. Vi\Rlt\ZIONJ DEGLI EL E~IENTJ MORI'OLOGI CI DEL Si\NGUE.
Si è osservata, nell'uomo, una poliglobulia tli ongmc emotiva, cltc mnncav:1 in soggetti splcncctomi~zati (Bcnharnou, March.ioni c Nouchy); così pure si parh dj un:1 leucocitosi da emozione (Wittkower; Izquierdo c C:lnnon: citali da André·Thomas). La Ficld ha visto cbe, nel gatto, l'emozione produce un hntsco aumento delle pi:1strine; un~ lie\'e d·iminuzionc, invece:, ncii 'animale simpalcclomizzato ed una netta diminuzione nel gatto smilzato. L'esistenz:l di un .1pparecchio diencefalico regol:1tore della eritro- e delb kucopoicst è :lmm.issibilc per v:1ri fatti anatomo-clinki e speriment:1li. . IJhcnnittc cita osserv::l?..ioni proprie e di altri AA. (Gunthcr, Lhermmc t' Pcyrc, Guilbin, Léchcllc c G:1rcin, Lichtwitz) su soggetti con poliglobulia associatn a segni di lesione diencefalica (narcolessia, sindrome adiposo·ge· n1tale ccc.). Va ricordato, poi, con André-Thomas, che ~ouss_ay, Ro~er c Orias, ledendo l'ipofisi o il wbcr, hanno osservato una .ditnmuztone dct )!lobuti rossi c. dell 'emoglobina. ,. . . . Un:~ leucocitosi è stata provocata da Hoff, nell 'uomo, coli JntC2ìlOne ~ 1 ana nct ventricoli cerebrali. In un soggetto con tumore cistic?. del III ~entri colo osservato cb Laruelle (cit. dn Lhercnitte) si avevano cnst c~a.ttenzz~tc ipnolcssia, ipcrtcrmi:~, leuçocitosi neutrofil:l. Beer, per osservnZIOnl compw·
oa
· • t'>O ·'ucl(11 1urau ··• · u1 •· cnrbomo · l'·nnno compiuto ricerche (1) l>utl.1 rq;oln~"" "' ciH:ncdn t.c:o dd nc:om 1'.\·.chnt r, C;unus, Gourn:.y < Le: Gr:ontl, Goorm~ghtigh c tic Wutf, .'1 Dorghcuì _ccc .. Cir~~ la /~r~
II'>J•l7iront tlul'•p<•fi\i c <li ahrc ghiandole: endocrine: a <lctt.t rcgolaztnnc hanno Jmln_gn~o . ou~. Y
coli., Lud,.. c <til l. l<l .th ri Ali. in pnrtc già cil~ti a proposuo tli rapporti trn ormom, vunmmc c:
lnvoro h~ico.
te in coppie di conigli nuniti per la cavità addominale, pensa che nell:t reo-olaZJOne nervosa leucocitaria intervenga, tra impulsi nervosi centrali c rentione degli organi ematopoietici, !n formazione di sostanze attive, capaci di passare dall'uno all'altro degli animali in parabiasi. VARlr\ZIONl DEL rH, DEL K E Jl!:l.
c., l'EL SA~CUE.
Spost:unenti verso J'ulc:Jilllitn del pH urinario sono stati constatati in aviaton, per voli rischiosi o difficili, da Mangi:~capra: in crimin:~l1 sottoposti ad interrogatori stringenti, d:~ L:~igncl-L:~vastine c D'Heucqueville. Una dimmuzlonc dc1 globuli rossi cd un concomit<mtc.: :d,b,,ss.Jmento della riscn•a alt:nlina c del pH ha potuto osscrv:-~rc, invece, Joltrain nc:l sangue di una donna l•l•c, per una viva 1.mozinnc, aveva prc~cntnto: rallcnt:uucnto del polso, i poli n~ionc, \Ìucopr.. Circa l.t prcc:sistcntc situaz•onc morbos:~ di questo soggetto, l'l\. •,c~gn.da: una sindrome.: di Rayn.1ud cd una spiccat.l reartività dermografit.l, nolu;hè Llll C'rpctc che rccidivava 111 occasion~. J1 urt1 emotivi, Uu 'akalo..,l del sangue, iloprattutto :d mattino o uopo tr:nuni psidtici, IIOiaVallo M(JI)Ia1r.ut e Ddavillc in individui longi!incì, denutriti, con ipotcnstonc artcri~a td 1pcrtt.nsione venosa (t), :.t01J05tcnin pre\·alcoLcruentc mattutma, •pcrl'mottvit~l, turbc psicastcn1chc ecc.. Gli AA. trovavano, moltre, dtc un',tcccmuazionc ddl'cmotività cctnportav:~ un aumento del K plasmaK ttco c del rapporto C: 1
Yarain e Chaumcttc l1anno visto che in inùtvidui .msiosi il pH denunciava, per lo più, un'alcalosi, ma poteva essere andhc normale o quasi; la ca lcernia era normale, aumentata od anche diminuita, a seconda Jei soggetti. In''ece, variazioni dell 'equiltbrio acido-basico verso l'acidosi honno rilevato, in st:~ti depressivi, Scala c Mcndicini, HoFf, Braun, Lungwitz. Poco si sa circa l'esistenza di un t.antrollÒ superiore dell'equilibrio ;~ci do-basico; merita ricordare, tuttayia, che ll1ckel ha notato glicosuria e, talora, tipiche crisi di acidosi in casi d'inondazione ematica dci ,·cntricoli cerebrali, b quale doveva aver prodotto una compressione del pavimento del III ventricolo. Hemghtoff e Licdiholm ritengono che il sjstem.1 nervoso centrale influisca, direttamente ed indirett:~mente, sull'equilibrio acido-basico, :-~vendo visto che il sangue di un cane decerebrato presenta una diminuita concentrazione dell'acido carbonico ed una minore cap:-~cità di ritenerlo. (x) Momo,~ux e Delnvillc diccmc> che il qua.lrc., morboso eli quc•li ~"JlllCtli avc•·o :•lcu uc ,tnll logtc C(ln quello ddla " Hypotcnsion an&ìcllc permancmc ~ allur~ idiop.11hiquc • di tian e Blondd (19'8) c con quello <Idi• Lei3Slhénie di Locpcr c: D.tUnmnn (19>9). Debbo aggiungere che proprio in uno stesso numno dc b l'resse mMiC!!Ic (n_ ~:l del :!7•5-1931) trov•no po<IO il citlto l3\'0ro di Monrnssut c Dcl:l\'lllc ~ un altro in cui Fcrr•nntni ri••cndic:a l• priorit~ dd suoi stuclt sull' Ansioipotonb co>tituzionnlc, osservando che 11ucsto sindrome venne do lui s~s:n•IMn nel 1903 c poi fu descritta, souo divcrlc denominazioni, da vari AA. lr3 cui, appunto, Lian c Dlondcl, Locpcr.
REAZIONI CUTANEE VASOMOTOR1E E SUDORALI; RIFLESSO PILOMOTORE.
I~ genere, una ,.vasodilatazione cuta_nea si oss:rya pe~ un senso çli pu. dore, d1 vergogna, d Imbarazzo ; mentre 1l pallore e propno dell'ira e dello spavento. Spesso, poi, un urto emotivo provoca una traspirazione abbondante. La attività delle gthiandole sudoripare è, fino ad un certo punto, indipendente dalla circolazion~ pcri~eric~ : . i sudori frcdd~ e viscidi de~ pallore si contra p· pongono n quel11 cald1, flmch ed abbondanti della vasod1latazione. li sudore f.-e<ldo, ad esempio, si accompagna alle reazioni dell'ira c del terrore, Anche per le reazioni cutanee vasomotoric c sudorali da stimoli cmotiv 1 fii deve ammettere un meccanismo diencefalico, dato che turbe del genere nttc:nevano Karplus c K reidl coll'eccitazione elettrica dell'ipotalamo (v . sopra) t Cuslùng coll'iniezione jntraventricolare di pilocarpina. Un riflesso pilornotorc emotivo si verifica sopr:ntutto nel t!·rrorc; cd 111~. 1 erezione det peli faceva parte ùi ql;clla sindrome di spavento dif~:sa du·, come abbiamo visto, con vari mezzi veniva su~citala, negli animali, dn <:n letti, da Roos c Koopmnns c da Massermnn . MANIFES'I't\ZIONI CUT,\NEE.
Per una emozione si ossen·ano, talora, n1anifcsta7.ioni cutanee, quali l.t orticarin c l'edema Ji Quinckc, che consistono, fond:nucntnh:ucnlc, in un edema aculo localizzato nella pelle c derivato dn un brusco aumento della per meabilità capillare. Si cit:tno, viceversa, casi di orticaria rcpcntin:uneotc SCOLll' l•;.Jrsa in seguito ad un trauma emotivo (Joltrain; May, cit. dn Joltrain). Il Luncdei rileva come sia verosimile che il &encefalo, nella sua complessa funzione coordinalricc della vita vegetativa, controlli l'attività del paraùnpatico, compreso il << parasimpatico spinale>> di Ken Kuré, ed attravcrs~ questo controllo influenzi! il trofismo tissurale e la liberazione degli_ « o~o~• ltssurali o locali )) e quindi anche la liberazione delle sostanze «IStamtnosJ· mili n, le <.JUali, fra l'altro, spiccatamente aumentano la permeabi~tà. delle pa: r<.ti capillari. Con questa ipotesi bene ci spic:ghcrcromo, ad es~p!o, la g~nesl di alcune ll!rbc vasomotorio·trofidhe ycrificabili in affezioni dJencefahche; parimenti potremmo r('ndcrci ragione dcll:t comparsa di una orticaria per un urto emotivo. l n un caso di orticaria cmoti va ilustrato IC!n Lunc:de~ gli clementi occu· )1avano una mct;t del capo c la metà c~ntrolaternlc della f~cda; in un al_tro cnsoj osservato da Joltrain durante un bombardamento, l'cruz10ne era locahzzatn :t dorsc, ddlc mani c sembrava rendersi evidente ad ognil scoppio. Tuttavia, _l:t t.rtican~t c l'edema d, Quincke, insorgano essi per un trauma psichico ~ 1 ~ .tsscnz.t di l lllcsto, molto raran1cnte presentano qudlc particolari disposiztor.t che ioiJno proprie allr forme in cui domina il fattore nervoso.
197 Ad ogni modo, si voglia o no riconoscere l'intervento del suaccennato meccanismo diencefalico nella genesi dell'orticaria c dell'edema di Quincke eia emozione, rimane sempre il fatto che le reazioni diencefaliche emotive sono capaci di turbare l'equilibrio md0Crmo c yari settori del ricambio; e perciò si deve ammettere col Lunedei eh< esse possano, eventualmente, determinare variazioni umor::lli, atte a farorirc nnizio o In scomparsn di nffezioni morbose le p i LI d ifferenri. Joltr::tin riferisce di una donna ipertiroidca, ipcrcrootiva, con accessi :msi osi, cr.isi asmatiche, b quale diversi ::tnni prima nveva presentato, per uno (pavento, un 'orticaria bollosa e poi un ::t violenta crisi asmatica, fatti morbosi mai sofferti .mteccdentcmcntc. L'A. riuscì a far uapparire lo stesso quadro r111otivo mcrcè lo stimolo dt un forte rumore e cosl potè constatare che esso t r.t ~l.tlo prt'ccduto dn una crisi croocbsica. Secondo Joltrnin l'emozione sarebbe lapatc dt dt·tcnninarc, in un organismo ipersensibilc, turbe fisico-chimidlte, pt·t le qualt .tvvcrrchbc t< CCJmc se bruscamente (O!'sero state messe in libertà o i1111 tt.1t1 111 ll'org.mi~mo delle sost.mzc scn~ihib.zanti n. L''tl!to emotivo, agg.ungc l'A., provoca !a crisi tmoclasica solo t}uantlo agisce sul terreno di un )llt:t•<~ içlelllc· r.<)Uilil>rw ncumvegctativo. Cc.mc è uotu, 1'orticari.1 c: l'edema ùi Quinckc po.~sono cosrituire un fenmtcno di icltc.n-incr:L'li:t; non di rado poi vengono atlnbuiti ad una scnsibilizzazione pcl p~•ss.1gg io iu circolo di amine biogene (derivati <li fr:~mmen tnr.ionc prolcJca) di onginc intestinale o comum1uc fonn.ttesi nell'organismo c non rc\C innocue dalla funzione protcopcssic:1 dd fegato. Non prìvn ~:l'.inte res~c è l'evem<.nza in cu1 dette manifc<;t.tzioni cut.1nec appariscono dovute ac.l una iperscnsibilità per determinati prodotti metabolici deUa fntica muscobrc ccmc. ad es., in un caso di orticaria da fatica illustrato '<.la Luckner e Mano. Nel soldato P . 0., di anni 27, un cdcm:~ di Quinckc intrecciato nd orticaria (t) insorse durante il servizio in guc;~ra in A. O. (prima constntnionc, in ospedale da campo) e mentre il milit:u c era sottoposto a ripetuti urti emotivi ed ::t sforzi fisici. Due ipotesi erano state avanzate circa la causa di questa forma cut:men: l'una poneva all'origine l'emozione, l'altr;l il bvoro muscolare. Il quadro eruttivo si ripetè nel periodo della mia osservazione, quand'o, cioè, non poteva avere agito uno sforzo fisico, rna. piuttosto, uno stato eme· tivo, poichè era visibile la -precccupa~ionc del soggetto per l'esito di accer· t:~menti in sede di ultimo nppello. In detto periodo, compnrvero nd intervalli (1) Mobnic fr~ loro \trctlomcnl• '"'ll.lrenrorc 'i cnrmclcr.um l'oniconn c l'e~lcm:r di Qumcl..e. Ed ìnvcro, trn i cosr 1ipìd di qucuc duo m.tl.lllic e<h1c unn serie di fnrmc di tr~nsizionc. Tuu.wiJ, Fru~oni c Mciii (i qunli mcnJ;nno che romo l'eden'" tli Qurnkc •tu.lnlo l'ortlcoron cnslolul,cnno, più che un.t mal.ruin, unn sindrome smci1nbilc per cause dl\crsc) non sono propcMi .rd ommcucr~ un.r ìtlcnIÌI~ morbosJ cù un• onologi.r cziologrc:r Ira le due ,.ndrnmi, quando si 1r.mi d1 forme 1ipichc da cdcm3 di Qurnckc, non mlrccciOic ••l orti=b. Quo:11c forme dr nro cdcnu di Quincl-c (che spcun "''no ercdi~arrc c fnmililri e<l inrorgono ntl nccC\si scn73 r.l!llOnc 3pporcnlc} debbono tliltingucrsi, osscn•nno J:h :\A., rln quelle rn CUI l'cdcmn non ' •'l'l'rt>cnl.l che uno dci sintomi rn un 1umuhun<0 qundro insor1o per incrocluzionc nell'organismo di unn :O'tlnnz• (l<:r cui •l Joggctco è ÌJ>ctlcnsibilc.
, -
<ii6mo/e di mrdid11a milt'tatc.
dJ 1-2 giorni c persisterono per alcune ore, chiazze di edema rosa pallido ù. 1 1 consistenza duro-elastica, interessanti cute c sottocut:meo., lievemente pruri. gincse e che occuparono successivamente il labbro superiore, la r~gionc parietale sinistra, lo scroto. Mancò la concomitanza, nel •passato nlevata, di elementi di orticaria. Nè durante il servizio Lnilitare, nè in altra epoca, si erano avute m;.mifestazioni morbose dell'apparato digerente. L'esame ·dei vari organi riusciva negativo. Non er:t rintracciabile ::~lcuna causa d'ipersensibilità specificn. Nell'edema di Quincke, secondo L. Lévi (cit. da Pendle) si ~vrebbe una instabilità tiroidea (associazione ipo-ipertiroidea) oYvero un'instabilità tiro·o· V«rica; secondo Pende, imece, un ipotiroidisroo costituzionale. Joltra.io in un caso di orticaria e di asma da emor-ione (v- sopra), rilevava un medie~ vrado d'ipertiroidisrno. Nei nostro soggetto non si apprezzavano segni di squillbrio endocrino. Circ:t .~~ situ.azionc. ne~r_o~egetativa degli ur.ticarici, Bubno segnala 1ma ,, vagolablllta l> (t·pereccttabJlita vagale), Frugom e Melli, per lo più, una l< disestesia vago·sirnpatica >L Nell'edema di Quiocke, Bufano riconosce ora una vagolabilità, or:::t un'anfolabilità con alterne fasi di eccitamento dell'una e dell'altra sezione; ma non di rado, come osserva_il Lunediei, l'esame generale del s. n. v., eseguito durante gli attacchi o negli interyalli, dà un reperto normale o quasi. Nel nostro soggetto, l'esplorazione praticata mentre era in atto un edema dello scroto1 dava: polso in clinostatismo, s6-6o; reazione ortostatica assai vivace (da una media di 58~ ad una media di 78); Dagnini indifferente dopo un accenno fugacissimo alla positività; Claudc (riflesso solare) pure jndifferenre; accenno fl risposta ortosimpatica nella fase post-cl~udiana. Questo reperto depone per un certo grado di anfotonia ed è prjvo di par· ticolare sign-ificato nei riguardi dell'edema di Quincke. Volli aggiungere le proye del dermografismo bianco e rosso,. dato. che esse vengono considerate, più dbe altro, come un fenomeno locale dt reazJOne dci piccoli vasi e, quando assumono aspetti urticati, si ritengono legate, ~oche, a liberazione di sostanze ad azione istaminica. Eb.bene, nel nostro caso, 1l der· · mo!!Tafismo bianco era indistinto e fugace, quello rosso intenso e persistente, ma t> non si accompagnava a fenomeni di alter~ta pc~me~bilità cap~llare? pe: quanto si trattasse di un soggetto che. per un 1ntrecc10 d1 ede~a d1. Qu~~k con ortic:~ri:1. si sarebbe detto facile alla liberazione di sostanze JstaromostmtJt. Parecchi anni or sono ( 1926) André-T homas ricordaya una constatazione inversa , fatta da L. R. Miiller, e precisamente la possibilità ~i p~ovo~are un dem1oorafismo urticato in individui che n1ai hanno sofferto d1 ort1cana. t> . • · · · rneccantsmt · · .che Scarse sono finora le nostre conoscenze c1rca g 1·1 mom1 nei tessuti favoriscono cd ostacolano ]a liberazione e l'azione di sostanze 1staminosimili; sappiamo, ad ogni modo, che per differenze individu~li di .scn· sibilità può osscryarsi c!hc le reazioni tissurali capaci di suscitare la hbcraztone
1 99
di s~slanze H si verifichino per una determinata stirnolazione fisica o per una particolare alterazione circobtoria c non per un 'altra. Per qyanto riguarda altre forme cutanee da emozione, ho già segnalato (v. sopra: variazioni del pH) il ca~o. riferito da Joltrain, di una donna con sindrome di Raynaud, spiccata rcattivit~t dtrmcgraf1ca ed un CJ>pete recidi· v:mte, che negli stimoli eroottvi trovava, costantemente, la causa occasionale per ricomparire. Ricordo infine che, secondo Luncdei, le manifestazioni del tipo stigmate si produrrebbero per un ':~Jterata regolazìonc nervosa del trolìsmo tissurale c della vasorootilità, in soggetti ccTJ diatesi emorragica. TURBE ORMONlCI-m.
Fin qui, passondo in rassegna varie reazioni emouve, ho avuro occrtSionc di accennare all'intervento ddl'ipofisi nelle crlsi di poliuria ed alla parte spettante ai surrcni negli episodici aumenti della •pressione arteriosa. Cosi pure ho ricordato come una scarica. adrenallnica provochi I'iperglicemia emotiva. In seguito, trattando di sindromi emozionali, dovrò fermarmi su quella iperattività tiroi<lea che un urto psidhico è capace di suscitare, iperattività la quale dà luogo a scariche di increto e, in detemlinatc condizioni, può assumere un carattere morboso e perdurare. ·
4" · VARU:Tj\' DEL QUADRO EMOTIVO. SINDRO~U E~IOZIONALI. Tra le reazioni emotive particolarmente intense sono quelle che, nella così detta paleop~iche, rispondono all'istinto di conservazione del l 'individuo e della sua creatpra. Dice il Krcll (cit. da Cerletti) che in quelle circostanze nelle quali viene minacciata l'esistenza dell'individuo (ter:·emotb, sinistri ferrovian, episodi Ji guerra ccc.) troyiamo, nei normali, \t finrera ga!IliDa dc!Je reazioni vegetative che possinmo spiegare soltanto con la .filogenesi come funzioni a salva· guardia dell'individuo contro i pericoli -del mondo esterno. Vi appartengono reazioni vasomotorie (cambiamento di colore nel volto), pilomotorie (pelle d'oe01, orripilazionc), sudorali (sudor freddo), secretorie (bocca secca), increLorie (occhi sbarrati con Stellwag), vagotoniche (diarrea), sirnpaticotoniche (tadhicardia), i•percinetichc (tremori, scosse, tics, movimento di respingirnento, alte grida), acinetiche (immobiJizza:T-ione o posizione di morte, perdita della favella, irrigidimento, ecc.)>>. Ma per stimoli Yari pos.~ono verificarsi le reazioni emotive. Queste, a'a[lm parte, spesso si allontanano, non soltanto -per qualità, ma :mche per intensità, da quelle primordiali d i spavento-difesa. Il Patrizi, in note indagini su criminali, potevn registrare col suo guanto volumetrico ripercussioni emotive sull':l'pparato cardio·vascolare, sia che pas-
.200
sassc «per l'anima la dolce figura di un amico o l'ombra di un esecrato a\ versnrio n, sia che insorgesse << la rimembranza di un lutto o l'eco d'un tempo felice >,. D'altra parte, per uno stesso urto emotivo possono osservarsi comporta· mc:1ti molto diversi da individuo a individuo. Talora, ad uno sfogo della scossa emotiva attraverso le reazioni motrici dclb fuga o ·dci movimenti aggressivi corrisponde un'attenuazione dei <lisor· ciini \'cgetativi; viceversa, con un blocco delle reazioni motrici, esplodono turbe intense a carico dell'apparato circolatorio, respiratorio, digerente, ecc.. L'abitudine, l'esperienza personale, l'evoluzione intellettuale, lo sviluppo à~ sentimenti P.iù elevati che, co~~ quel.li di ·patria ~ di um.anità, hanho maggJOr car:~ttere mtellettualc, modJftcano tl valore det traurm psichici cd i ca ratteri del quadro reattivo. Malgrado ciò, non mancano casi in cui per una emozione violenta l'uo rno sembra subire una rcversJOne atavica e si abbandona ad ntti di pusillanimità pietosi quanto inaspettati ovyero ad atti di violcnz:1 contrastanti colla sua condotta abituale. Fenomeni del genere specialmente si verificano quando l'in dividuo fa parte <li una folla cd in questa perde, cpisotlican1entc, la su:1 personalità psichica, NeJl'.agglomcr:tmento domina la su-ggestione; i poteri cri tici e di controllo sembrano sminuzznrsi, disperdersi nel numero. L'individuo inform:1 la propria condotta a quella della folla, dhc lo trascina nei SllOI infrenabili cd imprevedibili eccessi. Ma a parte questi casi, così detti di contagio psichico, innegabile è la importanza che nelle reazioni emotive hanno l'nione inibitrice corticale, le tendenze e la personalità psichica individuali, nonchè l'influenza cl1e possono e$Crcitare sul soggetto la condotta e la parola di chi lo circonda. Il segnale di allanne aereo c:1pita mentre alcune giovani sono sul pnnto di passare una visita fiscale. Sfruttando la coincidenza per una prova su!lr. reazioni cmotiye di massa, avverto che, )ibera ognW1a di regolarsi come creoe, la visita proseguirà per quelle dhe preferiscono non diffcrirla .. Tutte, ad' una ad una, dichiarano di voler rimanere c così fanno nella calma p1ù perfetta. La se· rcnità diffusasi ncll'ambienle ha consentito che il <lesi<lerio di gareggiare n.el contegno e di sbrigarsi della visita (come spiega poi quafcuna) ~b~ia potuto p!Ù che l'invito a scendere nel rifugio. Si dirà che qui tutto st ndu~se ad un semplice nllanne. Ma di fronte ::td uno stimolo identico, in altro clHna e pe~ una rcallività indivi,duale diversa, ho visto una donna correre da un ~unto al. l" altro e poi rannicchiarsi sotlo un tavolo, sì ·da ricordare alcum. a~pet.t:t dc.lln sindrome d.j spavento-difesa ottenuta speriroentalrnente, come SI c g,à nccenn~to, d:1 CerleLti, da Mass7nnan, da ~anson c~c;. . . . di L csetnpio di una cvcntu::dttà molto d1vcrsa 011 e formto d~l ncordo Il un ferito lieve che durante la guerra italo-turcn, sul campo, sl!Dulava n 3 meglio la morte c c~n un ·polso, a pressione piuttosto :1lta ed un po' &cqu:n~~· 1 che deponeva per uno stato di tensione emotiva. Qui l'atteggiamento di •
201
(Ls:t era controllato nella piena luce della coscienza e, derivando da una struttura monùe che concepisce in guerra solo il une victis, perdurava in un ostinato diffidare del mio soccorso. Nessuna reazione di spayento-ciifcsa, IDJ ciò non pertanto un intenso stato emotivo, conforme alla- particc•!.trc personalità morale dell'individuo, osservai in un altro soggetto: un giovane rcltgioso, esile figura francescana, che in colonia, al delinearsi di un attacco nemico, nervosamente andava in cerca di chi potesse autorir-zarlo a c:nnbiar pesto, per compiere la sua missione là dove si rispondeva :ti fuoco del\ 'nvvcrsario. In questo caso era soprattutto in giuoco un ostacolo che si opponeva nllc tendenze' .dleuivc del soggetto. Alla notizia che un fratello lontano è gra,·cmente infermo, Fernozione è più intensa t)Uando non ci è consentito tdi r:tggiungerlo subiro, quando cioè la scos~a cn.10tiva non h:l la possibilità Ji scnrico nell'azione. Per <Juanto riguarda particobrmcntc le reazioni vegetative dell'cmo· i'.iww, che 5oprallutto ci intercssnno, va ricordato, in primo luogo, il carattere di .~pccificità individuale che può a55umcre una determinata eccitazione. Così. .td <:scrnpio, tra coloro che presentano una tendenzn alln sincope emotiva, (JUCsta sopravviene, in uno, per la vista del sangue, in .tm altro, per la sem· plice manoyra di una vaccinazione antivaiolosa ecc .. Il Lewis ricorda clhc, a Sl'Concla degli incliviùui, è l'assistere ad un accidente penoso o il rice,·ere una notizia inaspettntn cd importante, ovvero lo scorgere il movimento trasmesso dal proprio polso alla leva di uno sflgmogrnfo ccc., che SUSCita bruscamente il quadro da lui chiamato << nttacco vasovagale l • cd in cui, con uo progressivo abbassamento clclln pressione e, per lo pitt, anche della frequenza cardiaca, con un pallore intenso e con una sudorazione spesso profusn, ecc., si giunge, più o meno rapidamente, :tlla sincope. D'altra pane, come è noto, per uno sttsso stimolo emotivo (ad esempio per uno spavento), un soggetto può presencarc tachic:trdia· o bradic:trdia. un aumento od una caduta della pressione arterima. un' altro poliuria, ovvero diar· rea, vomito ccc .• Precedentemente, occupandomi dci meccanismi coi quali si producono le singole reazioni vegetati ve dell'emozione, ho avuto occasione di citare esempi di varietà reattive individuali che, più o meno frequentemente, sogliano verificarsi. Tali varietà bene si spiegano con particolari :Jtteggiamenti funzionnli del 5. n. v., i quali, anche se non sconfinano decisamente nel campo p:ttologico, diffcriscono da soggetto a soggetto e possono riguardare tutto il s. n. v., ovvero, non di rado, un singolo territorio, un determinato ;:~pparccchio autonomo pc· rifcrico. un:t data funzione. Mn, come osserv:t il Lunedei, nnchc le diffcren1.e individunli ·di eccitabilità dei superiori centri diencefalici c di quelli ad csqi sc..ttoposti può renderei rngione delle diversità che. nell'ambito delle: reazioni vcgetative, si constatano, per una stessa specie di stimolo emoti ro, a seconda dci soggetti. A proposito di turbe cardio-vasnli da c111ozione, ho riportato un caso in
2U2
cui un rallentamento del polso, pc;r uno spavento, rappresentava l'accentuazione <.li un'abituale tendenza alla bradicardia, dovuta ad una lieve prevalenza del tono parasirnpatico~ Ho già avl!to occasione di ricordare quel fenomeno che André-Thomas cihi~ma ripercu.ssività e pcl quale « Jcsioni localizzate su questa o quella parte acl corpo possono creare o sostenere, grazie a meccanismi più o meno complessi, una r<.attività eccessiva od insolita, tanto lccalc, in corrispondenza della lesione, guanto regionale li; tale rcatti vità può essere sollecitata da eccita~ioni mol tcplici o elettiyc, periferiche o centrali. Con questa nozione possiamo renderct conto, ad esempio, ùi una particolare rcattività emotiva, creata, nel territorio delle coronarie, d::t un'affezione di detti v::tsi: cosl pure pos siamo spicgarci il profuso sudore ascellare che nei feriti si osserva, nel lato omologo alla lesione, per un dolore anche lieve o per b prcoccup:17.ionc di doverlo provare. Come abbiamo visto, pu un:1 forte scossa emotiva si veri fica un pcrlur b:•mento di tutto l'equilibrio cndocnno ncurovcgct:llivo. Tale: pcrturbamcntn JlLIÒ <:s:;ere pil.1 profondo c particolnnnentc :~Uo a protrarsi in Llll determinato quadro morboso, se prcesiste una bbilit(t costituzionak di detto CtJUilibrio. Hoff rkorda che, tra le ghiandole n secrezione i11tcrna, la tiroide c le gonadi sono ·particolarmente sensibili ni traumi psichici. Ed a proposito di questi fatton, rileva che :1 stJscilarc uno squilibrio endocrino valgono non tanto gli eventi esterni, quanto le turbc della yjtn :l[fcniva che conseguono, cd a ILJngo, :tg l i eventi medesimi o che prccsistono e da essi vengono esaltntc.: << il vcrmr che rode nell'anima 11, dice l'A., h:~ più importanz:~ del «fulmine che viene cb) ciclo 11 . In rema di c< cuore di guerra >> c di turbe vcgetative in genere dell'apparato cardio-vascolare, ci intcrc.ssano sopr;ttturto !c ripercussioni degli urti emotivi sull 'attività della tiroirle. O:mielopolu ritiene che il morbo di. Flajani-Basedow emotivo ioso~ga su di una situazione predisponente, costituita t< dallo stato del t~no vege~at.J.vo generale c dallo stato di eccitabilità locale del simpatico cervtco-toracJc.o n, nonchè da una esagerata « capacità rt:attiva » ~ella tiroi~e. La. coinmozwn,e nuvosa .tgirebbc sul s. n. v. e questo sulla gluandola. SJ sus~1t~rebbe~ coSì, un circolo vi7.ioso, in cu1 il fattore ncurovegetativo e guello t.J.rotdeo st csalLt rebbero a vicenda. Sundcr·Piassm:1nn (1934·1941) ritiene che un trnuma psichic~ unico ~ ripetuto, in condizioni di speciale ecdtabili:à d.i cletcrrn~~ati ,g:rupp1 cellu la~! clicnccfalici> possa produrre, con la partec 1pa~wnc dc~l 1p~f1sJ, un sovvertJ~ mento rcattivo .d elb strultura tiroide:~. Nella gh1andoln St venfich~rebbe un aumento c.li cellule :1pparrcnenti :~d un sistcro:t dall'A. descritto e ch1nrnato 17e.tfl:o· ormonalr-, sistcm:t che altr:t\'erso il parasiroopatico, sarebbe collegato funzto••;tlmcnlc colle cellule 'c.lellc pnrcti vasali e coi tircociti. queste. ccl~ule 11~111:~ ormonuli fncilitcrcbbcro, forse attraverso 1:1 forrnnzione cii ::tcctilcolma, fa d1 •
203
soluzione cd il riassorbiroento tlclla sostanza colloide c pertanto, mentre aumenterebbero nel morbo di Flajani-Bnsedow, verrebbero quasi a mancare nel gozzo colloide, Zoja, no"l ritenendo perenton'lmcnte dimostrata l'esistenza nella tiroide di una rete nervosa ad influenza diretta prmoplasmatica, preferisce ammettere che una emozione possa suscitare un Basedow attraverso una turba vasomotoria dtlla tiroide d'origine centrale (ipct.tlamc). A sccondu del modo di concepire tiuesta regolazione centrale (centri particolari per ogni singolo distretto va· snle oppur no), si può pensare che l'eccitazione colpisca proprio il centro dci vasomoton della tiroide perch~ pitl eccitabile degli altri per condizioni glnO" o fenotipiche, ovvero si può ritcm.rc clhr una ~timolazione, d'origine lentrale t' diffusasi a \':lri territNj v;~s:tli, trovi una risposta più marcnta in qudlo della tiroide, ovvero infine si può .1mruettcrc eh<.: la turba circol;~toria .sta a tt.1 .1d ,lltcr.tre la ( unzionc:: dd b ti roidc pC'r cssr.re questa particobrmentc ~<mibilr .11 llt)Ctllnento per conchzioni gcno. o fenotipiche ·preesistc::nti. In que·.lc; modo polr<rnmo a111:hc spicgarci, .1ggiungL l'A., ccult per unn stessa causa I.'IIIOiiv.l o trautnatica pmsa aversi, :1 sccondtt dci ~nggctti, un Bascdow, un clwhere, uu':ltllenorn·.•, 1111 diabete insipido. Falta, in b:ISc a sue ricerche, mette in rilievo l'importanz:~ dhe deve avete nel morllo di Fla1ant-BasC'dow uno stato di anormale eccitazione, attcnuabik LCJJI'aneste~ia, ùi un centro diencefalico rcgolarorc dcll.l tiroide, il quale ter· r<'bbe questa ghiandob in uno stato Ji attività anormale per un 'influenz:1 da c:;Sso csercitnta, sia attravcr~o l'ipoUsi, sia in modo diretto. Questa ccncczione patogc.nctica porterebbe a ritenere che un'nltcrata funzione di detto centro diencefalico •predisponga aJ un morbo di Flajanj-8;1· scdow o :td un ipertiroidismo da trauma psichico. Ma, a pnrte le vuic jpotcsi suncccnn.1tc, è ammissibile che un lieve ipertiroidismo costituzionale: possa trasformarsi. per urti twotivi, in un iperti· roidiscno Jccisamente patologico. Dovrò tornare, in seguito. su tUili questi problemi eziopatogcnctici cd in quell'occasione, :!lcuni esempi di Flapni·Bascdow e di ipcrtiroidismo in mìUtari mi fcrniraono andhe il motivo per vnlurarc, caso per cnso, l'import:m· za del fatrorc cmczione nella genesi dclb malattia . 3 )
-
EMOZIONE ED .\PPrtRt\TO CIRCOLATORIO.
Co111e ho già ricord;~to, una condizìcne di prevalenza, nel qu~1dro emOoUvo indlvidt.wlc, di detenninate reazioni vcgetativc, è da riconosccrsi in una particol:trc rcattività, ccntr;~le o periferica, del s. n. v., !a quale.. ncll':unbho di questa o di qudl:t funzione, può verificarsi a seconda dci soggetti. Per tale fattore predisponehtc, possono. ad esempio, dom!nnre nel qLindto cmcr t.vo le rcnzioni cardio·v;lsnli; e queste fncilmente suscitano turbe subbicttivr che, nlln lbrd volta, sono capaci di provocnte un urto psicl1ico. Du ciò lln
circolo vizioso, in cui si protrae uno stato di tensione emotiva ed eventualmente si costituisce o si aggrava una neurosi cardiaca. Un circolo vizioso del genere potrà formarsi andhe per turbe subbiettive insorgenti, come spesso accade, nel lavoro fisico eseguito in condizioni di squilibrio del s~ n. v. (controllo della propria attività cardjaca affrettata e rinforzata. dolori precordiali ccc.). Si può pensare che in questo caso le emozior.anti turbe subbicttive concorrano col lavoro ad esaltare lo squilibrio neuro'cgetativo ed in tal modo contribuiscano, indirettamente, a menomare la capacità di sforzo. Ma è presumibile che l'emozione eserciti anche un'influenza diretta sul lavoro fisico. Infatti, intrattenendomi sulla diminuita capacità di sforzo da squilibri endocrini c da i·povitaminosi, ho avuto occasione -di ricordare come gli stimoli emotiyi siano capaci di influenzare il comportamento che assum" la glicemia per una prestazione di una certa importanza; cd :tllom ho pure .accennato che anche l'iperventilnione emotiva si annovera fra le molte cause menomanti l'attitudine al lavoro degli ipertiroidci. Ma le reazioni emotive comprendono, come abbiamo visto, turbc eh<: vanno da quelle cardio·vasali e respiratorie a quelle delle secrezioni interne, di settori diversi del ricambio, pcl pH ccc,. E' ammissibile, quin.di, che i traumi psichici possano, in modo vario, agire sfavorevolmente sui molteplici c fini adattamenti che. a cominciLJre da quelli cardio·vasali, sono indispensabili all'organismo, per fronteggiare le necessità del lavoro muscobre. Dette sfavorevoli influenze si eserciteranno, naturalmente, in misura e con meccanismo variabili a seconda del quadro emotivo individuale e, ad ogni I\'}odo, saranno soprattutto importanti, quando preesista uno squilibrio neurovegetativo che esalti le reazioni agli urti psichici e sia, inoltre, .cJ~ per sè capace di ostacolare gli adattamcnti dell'organismo ad una prestazione fisica. In quest'ultima evenienza, se verranno ripetuti bvori sproporzionati alJ'attitu.cJine del soggetto, gli stimoli emotivi accentueranno quella sfavorevole influenza che lo sforzo esercita, come si è visto a suo tempo. su detto squilibrio e sull'apparato cardio-vascolare. Esclusivamente nei modi suindicati può agire l'emozione nel lavoro fisico? lovero, penose sensazioni yerificabili, a riposo e nel lavoro, per una nc:urosi cardiaca, destano. non di rado, viva preoccupazione nel soggetto e lo 1n· ducono ad astenersi . anche più del necessario, dallo sforzo. Ciò è ben _no~o per ripetute osservazion i fatte nell':1mbiente civile c militare, osservaZlOnl alle quali rosso :1ggitmgere alcune da n1e compiute e di cui riferir~ ~n ap~rcsso. Nelle cardiopatie organiche, inneg:1bile importanza haru:o 1 np~tut~ tr:1u~ tni psichici dhe derivano da condizioni economiche, da temp1 calamttost ccc., mn un vnlorc :mcora più grande non di rado assume uno stato di tension~ emotiva, !1romosso dalla consapevolezza del proprio male e, talora, perst~o da suvcrchie cd ;ts~tlbnti raccomnndnzioni della fnroiglia. In queste evemcnzr. f.tcilmentc insorgono timori osscssivi (per lo pilt di una morte itnprovvisa), rcn-
zioni emotive e turbc ncurctiche, che c001plicano e deformano il quadro deiJa lesione cardiaca; cd il soggetto rifugge, quanto più gli è possibile, dallo slorzo. Al contrario, individui portatori di un vizio valvolare ben compensato ed ignorato si sono mostrati, talvolta, capaci di affrontare c di superare fati che importanti . Non insisterò oltn. su questo punto che di nuovo dovrò toccare in seguito c che è stato, rcccntt:mcntc, ripreso in esame dal D'Attilio, a proposito di cardiopatie organiche dc Il n rnitralc in tctiJ po di guerra. Ricordo sol· tanto dhe, ralvolra, le conseguenze ùi un trauma ps1Cb1co forniscono il motivo. pel quale l'attenzione vicn richiamata su di una mabttia di cuore presistente t: fino ad allora insospettata. Un'importanza minore dj quella che rneritaoc. si da, 10 genere, agli urti <:motivi cd alle ruminazioni dhc si verificano in soggcui, per. lo più ncuropatici, usi a farsi wisur01rc J,. pressione 01rtcriosa ad ogni momento c ad annotare ogni volt:~, scrupolosamente, i: risultati, tr~ndonc aritmetiche differenze. (>ucsti par.icnti, dice il Seb:tsti:mi, vanno incontro ad 1t una psicosi pressioneCifra u, psicosi dalla qun le non rimangono sempre immuni i familiari. Come è noto, l'emozione favorisce l'arteriosclerosi c, quinch, anche le ca.rcliopalic ad essa legate. A parte il meccanismo, cf'muncmcnte ammesso, del trauma da sbalzi prcssori, Pende pone in rilievo cane un nlter:tto trofismo delle :trlcric possa derivare da una turba emotiva della cras1 umorale, per squilibri onnonici c dcviaziom metaboliche. Da quanto ho sopra ricordato circ;r i rapporti fra emozioni c malattie del cuore c dci :vasi risulta che, fino ad un certo punio nlmeno, aveva ragioneCorvisart (ci t. da Huchard) di rilevare: 11 Non sono d solo medico che abbia pensato che le lesioni organiche del cuore sono srare più frequenti negli orribili tempi della rivoluzione che nella cnlma ordinari:t tlell'ordine sociale». Concludendo: Per reazioni che si svolgono attr:m:rso apparecchi dJ superiore regolazione, soprattutto ipotalamic:t, gli stimoli emotivi possono dar luogo a turbc di molteplici funzioni vegerative. Per individuali predisposizioni ascr ivibili alla reatlività di determinati territori d'innervazione vegctativa e dei cornspondeoti centri regolatori dimce· falici e sottostanti, queste o quelle turbe vegetntivc figur.mo. a seconda dei soggettr, nel quadro dell'emozione. In particolari situazioni endccdno·neurO\•egetativc che, verosimilmente. riguardano anche h rcgolazionc diencefalica, possono stabi lirsi sindromi emO'zionali, tra cui è frequente quella i pertiroidea. · Le reazioni emotive c:1rdio·vas:~li sono fonte, alb loro volt.1, di emozione;. da ciò un circolo \'Ìzioso, nel tjll:tlc si prolunga uno stato di tensione emotÌ\·a, atto a stabilire o a peggiorare una neurosi cardiac~.
206
Le v~rie t~rbe ~cgetative dell'e~~zione san~ cap~ci _di ostacolare gli .adattament1 del! orgamsmo al layoro f1Slco, soprattutto m S1tuazioni di squilibrio neurovegetativo... I traumi psichici possono accrescere Finfluenza sfavorevole che lo sforzo esercita sopra uno squilibrio ncurovcgetativo e sull'apparato cardio-vascolare. lv~a, non di rado, penose turbe subbiettive da neurosi cardiaca inducono il soggetto ad una esagerata astensione dallo sforzo. Reazioni emotive c conseguenti turbe ncurotichc complicano il quadro .eli cardiopatie organiche e favoriscono l'arteriosclerosi. Di tutti questi dati mi gioycrò in seguito, per valutare l'importanza del f~1ttore emotivo nella genesi del così detto « cuore di guerra ».
NEL VI CENTENARIO DELLA NASCITA DI S. CATERINA DA SIENA. Ricorre qucst':mno il sesto ccntcnnrio dcUa .n.1scih\ di S. Cmcrin,1 tlt! Siena. Figli., del popolo, vjssula in un secolo rmvaglintissimo pc1 lotte Erntru:kh: c cupidigut di re gnnnri, bruciò b sua giovine-aa ncU'ardorc di un apostolat() di hontil t! di c:lrltÌI sovrum:we. Nata a Siena il 25 marzo 1347, Cntcrinl l3cuincasa morl a lbrr.;~ a 33 anni -gli anni di Cristo - ma in sì breve.: ciclo terreno condensò un'attività dh•in:uncntc prodigiosa. Non aveva studiato c le sue.: •• Lcrrcrc >> sono rimaste còmc èscmpio di bcllc, stile e odi. profonditù di pensiero; non sapeva .Oi cliplomnzia ·t: fu amb;1sciatrice nsc()\to.tn in w1a delle missioni più ardue del secolO>: il ritorno :Il Roma, d~L Avignone, ili Papa Crtgorio XI; non .wcva frequcnu:to corsi. di mcùi.cina c fu curatrice:: supicntc c amorc\·olc di infermi. Suora domenicana a 20 anni, da quel momento la sua vita n0J11 h:t eh-: uno scopo: lenire le soHerenzc del prossimo. Negli osped::ùi dove la sua. opera .è. infati.<:;abile, a~ c1pezzale dci più umili cui porta Il clonO' di una pierò sororale, tra 1 fenu delle frequenti lotte milizi::mc che cura con assoluta abneg:tzi.ooe, la fragile sua persona _rrae dali~ fede più illumin·ata h: forze per dare a piene mani un"assistcnza Incomparabile, matenale c morale. Nelb peste che devastò Siena nel 1374, C:~tcrin~ .si prodigò. se~z~ rlposo negli ospedali, nei l:w.7.nrctti, nelle case più povere ovc il ternbtlc morbo wfierLv~ paurosa~ente, c fu vero mir:1aolo se essa ne rimnse io1munc. A buon diritto le infermiere volo.ntane .della C. R. I. hanno scelto a loro Patrona 1.1 Santa di Siena; ed è con ammirazione. pan. :~li~ venerazio ne che noi medici ricordiamo oggi questa Eroina della pietà che riassume, m ~c le virtù crislbnc più ahc e che con S. francesco d'J\ssisi- l'altro grande Patrono d !tali~ - impersona li mito ùcll:t band c.: della c:trità croicn.
,OSPEDALE MILITARE PRINCrPALE DI ROMA Direttore: Col. mcd. prof. Gr.coou
Con~IDI't.l
TRATTAMENTO DEGLI USTIONATI (") 1"t.:n. \.ul . 11u.\L pa•tf. l· rn,us<o lu,l\ \1\
hl><.ru dllCc!llc 111 (>.11(11. 'i"-C" dnr • c.rpnrc:p.~11o t• clurur;:1.1
Il problema del tr:ttramcnto Jcgli usrioo:ttl n(\.)Uista ogni giorno mag· imponan7:1. L 'in tcressc si è maggiorrucntc .tcuito in questn ultima gurrr.1, du1 .m te 1.1 c.1ualc i! numero degli ustionati è srato notevole c la gra· vit:1 dt Ile lc-.wni molto ~cria. Se s1 pensa .11 larghissimo imptcgo dci carbur:mtt, dC'gh r1nltglli c'\ji]LJ,IVÌ c 1nccndinn, et !il rende subito conto dell'enorme nunwro dtgh w,tirmati. Il magguw ntllllcro c b m.1ggiorc gra\ 1tt1 Jcllc lc~ioni hanno spronato gli stuJiP!Ii .1d aff mutare jl problema terapcutico c si può affermare che passi c:nonn1 :muo st.llt cr..mplllti in C.JUCSli ultimi anni. Bisogn:~ riconoscere che gr.1n merito in <.jltc~to campo va daLO agu studiosi americani. Anzitutto come deve essere considcr:tto l'ustion.1to? Fino a non molti anni fa l'ustione veniva consjderata come un trauma locale c ci si preoccu· pav:1 di curare il fatto locale, senza d:1rc eccessiva 1rnportanza alle condizioni gc:ncr:di ùel traumatizzato. Indubbiamente vi sono delle ustioni molto limitate, che producono solo u.n d::mno Joc:tlc: ma non di quc:.tc intendi:uno occu· parci. In questa breve sintesj noi pensiamo di occuparci delle questioni dj um certa estensione, in cui, oltre a) danno locale, vi è compranissione dello stato generale. Perciò l'ustionato di una certa estensione deve essere considerato un malato generale. E' di questa malattia, diciamo cosl, generale, di cui dobbiamo prc:occuparci nel portare j[ OI)Siro sclccorso agli ustionati, perchè è proprio la compromissione delle cond1zioni generali che può cagion:1re la morte: nelle prime 24·48 ore. Ncll'ustionato di una certa estensione avvengono pcrlurbamcnti em:ttici, chimici, idrici, a volte così profondi, da indurre uno stato di shock causa non infrequente di decesso. Si comprende f:lcilmente l'imporr:m;?.a che ha, nel tr:lttaroento dell'ustio· nato, la terapia generale oltre quella lcc:~lc. Nell'uno c nell'altro campo sono stati conseguiti noteyoli progressi e si può affermare che oggi si possono snl~ varc ustionati che prima per l'estensione e la gravità delle lesioni erano sen· z'altro considerati perduti. Nell'ustionato di una certa estensione possiamo distinguere con Corclli gJUI c
(•) L:IYoru pcncnuto in rcdruonc rl
10
rnaggifl '947·
tre. periodi, durante i quali v.uiano le manifestazioni cliniche e di conse· gucnza varia il comportamento terapeutico.
r periodo o period1o dello shocl(, durante il quale dominano i sintani inerenti allo shock, che rappresenta il pericolo maggiore nelle prime 24-48 ore. Per meglio comprendere la terapia è nccess:uio premettere brevissime nozioni sull'etiopatogenesi dello shock da ustione. Lo shock, secondo Co· rclli, potrebbe essere definito: « Insufficienza circolatoria periferica dovut;1 a sproporzione trn capacità del letto circolatori•o c volume d'ci liquidi intra vascolari, causata da perdita di liquidi c òi sali di sodio >>. L'ustionato grave dalle prime ore del trauma tcrmicp per il formar:; 1 di flittene e dell'ccleroa locale comincia a perdere grandi quantità di liquich plasmasimili, che possono raggiungere anche vari litri in poclu: ore;. Quc·lt.t notevole plasmorrca locale prima c generale poi, dovuta ad autncnl.tln pc 1 mcabil i tà ca·pi Ilare, porta un n diminuzione del volume pla~n'la lic:o l'i rroLtnt 1 con consecutiva cmoconccnlra7,ionc. Nl: segue una diminu'liont·, .1 Vllltl' "" tcvole, della pressione nrtcdo.o;a con insufficiente circnla'lit'1W: l~llimli .t1111. sicmia c successive grav i lesioni funziona li degli orgaui (n·n·cllo, legato, mu, ccc,). Si stabiliscono pertanto moùificazioni L'lnatochimirhc cosl proromlt· lntl :1ccumulo anormale elci prouolti tl'c:l mclaho\istno inll'nncdin da indmrc 11110 st:tto di acidosi. Nella patogencsi dello shock da ustione è .da prc~dcrc in considcra'l.iuut Ul' altro fattore c cioè la diminuzione del souto cmaltco, che sarebbe cam.1 di diminuzione del volume sanguigno. Sperimentalmente si è osservato che negli animal_i in shock con l'uso uel sodio radio attivo si ottiene un grande :tccumulo Ùt Na nei tessuti traumalizzati c impovcrim<.:nto nel sangue. . Secondo Fax c Kcston la diminuzione dd Na sangu1gno sarebbe l:t causa principale dcll:1 u'iminuzione del volume sanguigno, ~c, ::t sua vo~~~ secondo Coum1anù c collaboratori, sarebbe il fattore ::tnatoro1co responsa circobtoria in tutti i tipi di shock. d d . ..+ll'insufficienza .. . ock d · · d.1 II III gra o con OSI Fox !ha trattato :23 casi d1 sh - a ustlom e •. . b 'l· ·a orale con nsultah rt · · . d. 1· d'' d' clcvat<.: di soluzione isotomca l sa l 1 50 10 per. vt. · l d te· lanti. Anche noi con Corelli abbiamo potuto rcglstrare con tac roeto o st Cl s~i coruJ1lcti in sh0ck da ustion. i· , . · r' (H:~r~ , . tt' di Fox coSI << nvo1uztOna l 11 • Prima di accettare questt conce 1 • ' • . • · 1 · AA . . ò' l k oncctti condtVlSI da mo1o a tn kim) in tema lh patogcnest• 1 ~ lOC ' c . 1 ·c rclli attendere ultc~ (Alku, Rnscnthal, K:tlz, ccc.), e ben~, co~c. r~~;l. ~ e' 1 rinri studi c controlli sulle v:~ric modtficn,..:I.Jofnt '-'Il 1tffitttc1I,llC.ttcrc nel fegato · 1· J' p nnzl · , 11ct·1 · Riccr,~hc c;pt·nmcnt.'l 1 l • ·arcv)Cro ' k d a . · Questo f:lttore l't.~l~tcn/':t di un principio :tltivo contro !o sho~. :l usbtl!On~.n 'tlcuni cstrntti . . . ·, cm ico 51 t rovere 1c 1 · · anti •;hr.Lit, di'> 1tnt<> d.tl pnnc1p10 :mtt.tn ' · 1·p:t1ici, ,,, 11 ;,h.tt11Ln lc- purilic:~ti.
,__, , ?:J.
questi breyiss~i _cenni sulla etiopatogenesi dello shock da ustione e faole trarre le deduz10ru tcr::tpcutidhc. Norma fondamentale ndla terapin dello shock è la ·prccocità del nostro irltervento. Nelle primissime ?re il n~tro sforzo deve tendere ad impedire la comparsa dello shock e qumdt ogm nostra cura deve essere messa in atto il più presto possibile dopo l 'ustione. L 'ust10oato di una Ctllt estensione \\l considerato ccxne un malato gr:IVe e come tnle va seguito; perciò assiduità, intelligenza, scrupolosità. E' quasi sempre un lavoro sfibrante, 111:1 i risultati possono essere così lusinghieri da 1 icompcnsarc m pieno b nostr;t fatica. Il rimedio fondumentalc nella tempia dello $hock è costituito dal plasma. St può u-;arc pl.asma dello stesso gruppo del p:tr.icn tc c plnsma di gruppi cl,((cr< nlt mcsc, lati. Secondo Corclli, che in LL1.ttcri.t l1a vasta esperienza, dif· (;l tinte l ili ' !.i p·,~r n'.tllt) particolari rc,tzioni nello shock da ustioni con plastnil ,(j gJU(ljll dlffcmtli. Oltrr d pl.t• fll,l può t:sscrc us,tto con buoni risultati il siero um::mo, prc· p.u.tlo d dl'!ttlttlu Si<"rotcr.tpicn Milanese, che per lo più è ben sopportato. Noi lo .thbial11o .tdc,pcr;~Lo in altri numerosi casi di shock da cause diverse e lll.ll .thlu.ullrJ dcJvulo l.tmcntnrc rcilzioni preoccupanti. Circa la preferenza da d.t rt al phL~IIl :t 11 al •,iero, Corcl l i è d 'a vviso che possono essere adoperati iudiffcrcntcmwtc. Se prmibjlc è bene prcfedrc il pbsmtl, che per lo più è rresco c contiene, in più del siero, il fibrinogroo c b trombina, j( cui a-pporto pub a'<crc tJU:!Iclte 1111portnnza. Si può mare :mchc il pbsma essiccato con metodi diversi c riportato al volume primitivo con acqua disttllat:t al momento dell'uso: i risultati snrelr bcro però inferiori secondo alcuni AA .. La quantità di plasm.1 o di siero da somministrare può essere calcolnta sui ro·2o cc. per kg. di peso corporeo. Si può calcolare nnche in rnpporto alln superficie ustionata, al HB, al numero dci globuli rossi, all'cmntocrito (vedi schema). La trasfusione può essere ripetuta c.1ùalchc ora più tardi, n seconda delle necessità. Bisognn tener conto del comportarnento della pressione arteriosa, del polso c specialmente della rispost.t clinica (CoreHi). I risultati benefici di tale trattamento si osservano subito. Durnntc b trasfusione o subito dopo si ha un netto miglioramento dei caratteri del polso, della pressione nrteriosa, delle condizioni grncr:tli. Bisogna ·però continun· mente controllare tab dati ed agire in conseguenza: ripetinroo ·perciò che In assistenza ad un ustionnto grave deve essere assidua ed intelligente. E' ncccs· sario inoltre controllnrc giornnlmentc la quantità di urine emessa nelle 24 ore e l'notemin. Corclli ha rilevato che un segno utile per riconoscere l'ipernz~ tcmia cloropenica è daro da unn pressione differenziale molto' bassa (15·25 mm.) con un:t pressione minima c massima relativamente elcvntc. Tenendo presente le ricerche sperjmentali di Rosenthal e i riwlrnti di Fax, da noi già ricordati, la cura dello shock può essere basata sull'uso orale
-lU
di soluzioni di cristalloidi a dosi altissime: dare, cioè, per becca una sufficiente quantità di acqua e di sodio per correggere l'enorme deficit, che viene a deter· minarsi nell'ustionato. l risultati pratici conseguiti da Fox c da altri AA. sono molto suggestivi. Possono essere usate: soluzione fisiologica, isotonica di do· ruro di sodi o; soluzioni di sali interstiziali; soluzione lattato Ringer; però i migliori risultati si hanno con la soluzione isotonica di lattato di sodio, che si ottiene aggiungendo 72 gr. di sciroppo di• lattato di sodio del commercio con 4 litri di acqua. L:~ soluzione va preparat:1 al momento dell'uso c si dà a bere in grande quantità, nella ·proporzione, cioè, del ro-rs% del peso corporeo. Normalmente t:-di grandi quantità sono ben tollerate; se yj è tendenza al vomito. è utile aggiungere bella1donna e sympatol per os. Eccezionalmente si deve ricorrere alla somministrazionc con sondino tra· strico lasciato a ·permanenza o alla via renalc. · Come già abbiamo detto, i risultati di tale terapia dello shock sono no· tevoli, però, come fa osservare Corclli, per il momento è bene associare i dur rnetcd.i, cioè le soluzioni colloidnli (plasma, siero) con la soluzione fisiologica iii clonuo di sodio o di bttato di sodio. Nell'ustionato in tale stato di shock sa~t anche molto utile l'ossigcnotc rapia, ·perchè una delle manifestazioni più serie dello shock è l'anossia. L'os· sigeno va somministratto a permanenza con sondino nasale e non con la co mune bocdJ1eruola. Prinzmetal ed altri ritengono utile nello shock da ustione la somministrazione di estratti epatici non purificati. Superato lo stato di s!hock, il nostro c?mpito .n?n è finito, perc_hè l'ustionato entra in un secondo periodo : il pcnodo, etoe, della tossJetnJa.
Il" periodo o iklln tossicmia: tale .P,eriodo p~ò durare fino ~l 20• giorn~ c anche più in là del trauma termico. E carattenz~ato da febbn eleva~e, n ' · · scntimcntv notevole dello stato generale, oligocmia, nsentl[nento cpa t tco, a volle, grave. . . . , d Al i AA. Sulla patoaenesi della tosstemt:, non Yl e parere concor e.. c~ d ll t> • • d. . r . te da t aerml e a al nassorbJmcnto ' tosstnc e .unma. il b ll t to lJensano di attribuirla . · d cna tu ra te dal calore ·, ••tltn (A cn) a o 5 a 1.upcrficic ust10nata c d't prot~1ne tli scpsis. . . . lf ·d · ) :\ per Comunque in tale periodo si useranno 1 suHamidt (su am 1_ ottazo 0 1 L·1 ' . . · · 'Ili · d generose. • os o cnd'ovcna nelle dosi :1bttuah o meglw la peruct na 10 05 ~ ., a isce 0 Jenicillina oltre ad ayere un benefico influsso s~Jlo ~tabto t~s 1_er~ll ' gpcni! ' · p cr t:.t 1e rab. 01one e ene mtzt:ue 1a' tenendo deterse le superfict. usttOnate. ci llina al più presto possibile. . d LIWÌ le . . Per tmgbor:~rc lo stato genera lc, ne l 5ccondo peno o. saranno L' · ato · l · ~ l, limentnz•one. ustJOn. tra~fusioni di sangut: fresco: 1notrc sJ curer.1 a
211"
V;J alimentato precocemente c abbondantemente: ·p erciò vitto variato e ricco
c:i proteine, glicidi c vitamine.
111• pt:riotflo1 dcll'rmemia. c dcll'ipoproteinemia: mohi AA. (Harkins,. Cope, Ev~ms, ecc.) reccntemcntr. "l danno molta importanza. Bisogna principalmente preoccuparsi degli stati larvati di ipoproteincmia, che si manifestano con ritardi di· guarigione, prolungate asteni:=. Occorre perciò dare un sufficiente apporto proteico con trasfusioni abbondanti di siero o di pbsma e cc.<t !"uso di aminoacidi (amigen, paren:tmine o :litri prodotti americani). Da quanto abbiamo detto non bisogna dedurre che l'unica preoccupazione del chirurgo nellct cura di un ustionnto è b tcr:tpin generale: altrettanto unportanl<.:, precoce, diligente e intclligcnre deve essere la cura locale. Tcmp•ia font/e. Appcnn l'ustionnto di una certn estensione arriva :tll'ospccbk, .va seguito come se si trattasse di un addominale acuto. Se il rrauma ter· rnicu è. avvenuto da poco tempo c cioè prim01 che si m:mifesti lo shock, si inizia subito la wra locale. Previa :iOtStesia generale o iniezione di morfina, si procederà alla detcrl>ione meccanica delle ~upcrficic ustionate. E' un l.1voro 'delicato, paziente, cheva pralic:tto m camera operatori:~ e con le stesse precauzioni cane se il soggetto dovesse essere sottoposto ad un intervento laparatomico. La detersione va fatta con acqua saponara oppure con soluzione clorosodica asportando tutte le parti devitalizzate. Espletato J) delicato layoro di detersione, si provvede all'applicazione dc·lla medicarura compressiv:t, cihe ha lo scopo di « chiudere la ferita >l ed :trresrare « l'emorragia bianca >>. Al disopra ddle superficie deterse si npplica pomata al sulfotiazolo :.d 3 ~:, o pomata alla penicillma oppure falde di garza vasellinata o imbevuta di soluzione fisiologic:t. Su questo strato Ji garza si applica altro strato di garza e cotone dello spessore di JO ero. circa: su di esso si adattano bende clastiche che csercite.-•mno ·l:~ voluta :~zione compressiva. Le bende ebstiche saranno adattate in modo da non provocare stasi nelle parti distali degli arti. Recentemente Pollock ha usato, per esercitare lJazionc compressiva, lamine di plasma secco, che si modellano sulle superficie ustionate previarnente deterse: viene cosl rapidamente arrestata la pcrd~ta di pbsma. L'uscionato cusl medicato Y:t tenuto in ambiente di assoluto riposo c non caldo: va attentamcn te sorvcgl into per prevenire la comparsn dello shock : anzi subito, a tale scopo, sarà iniziato il trattamento di cui abbiamo parlato. Ln medicazione compressiva va tenuta 7·10 giorni: ci si asterrà dal rin· novarla prima per evirare :ti paziente il dolore che ne deriv;~ ~ più :lncora. il pericolo d'infezione, che è favorito dalle frequenti medicazioni. Dopo l:t prima medicatura, si constaterà in genere la gu;~rigione delle superficie ustion;~te: altrimenti si rinnoverà con le stesse modnlit.ì.
Gurd e Guerrie consigliano dj praticare •precoci innesti cutanei nel! ustioni di III grado, non guarite dopo due medicnture compressive. In generee dopo 4 settimane dal trauma è buona norma ricorrere ai trapianti autoplastici e, in casi eccezionali, <a• quelli omoplastici. I risultati che si ottengono con questi trapianti precoci sono ycrnmente interessanti c si evitano quelle deformanti cicatrici, che oggi con il moderno trattamento dovrebbero scomparire quale postumo di 1.1stioni. Nello sdhcma, che rjportiamo, abbiamo indicato il modo come noi ci regoliamo di fronte nd ustionati di una certa gravità nell'Os-pedale Militare di Roma. Anzitutto si è istituito un repartino ustionati, che fa parte del reparto chirurgia. E' bene non tenere gli ustionat~ nelle comuni corsie di chirurgia c ciò per varie ragioni: sono pazienti che hanno bisogno di riposo, di Iran quillità c della vigile attenzione del ch irurgo c del personale di nssisu•uza. La massima cura porlimno nel controllare ogni 4 ore la temperatura, il pol1u, il respiro, la pressione sanguigna: ogni giorno :viene ·praticata la conta dc1 globuli rossi, anclhe per r<'golare la quantità di p\asmn o siero da tt·asfondl'n·, l'azotemia, l'esame delle uri m:: uguale importanza diamo alla qunnlità di urine emesse nelle 24 ore, l risultati che abbia~no ottenuti sono lusinghieri. SCHEMA DI TRATTJ\1\•IENTO DF.GLL USTJONATI CURA LOCrJLE. Deve essere il più prcroce po~sibi lc c consiste: 1 ° _ Anestesia
generale o morfina.
2 ° - Detersione mccca:nica della !>upcrficie lL'tionata (sapon:lt:t, irrig:u.ione con so]U7.1onc clorosodic:t, :tsportazionc di tutte le p:lrti dcvit:ùizzate). La detersiOne,. che deve cs~erc accur;1ta. c pazicme, va pmtbata in cam('ra operatori.• con personale pr:lUco c prc:·
parato come se si dovesse cscbruirc un:L bpa.r:~tomi.l. . o • Applicazione della mcdic:~tura compressiva, che ha• IOJ scopo• di « chiu.dere ~ 3 . b' m ·d' nte l:!.rghc falde di garzn ferita » ed 11 :-m·cstarc l'cworrag•a 1anca ''· l pnmca c ~a lf . - ,. 1 · (i · 1 · · 0 m·clmnte pomata a 1 su onazv10 . V:!sCllinata O garza imbC\' Ul:t. d l ~0 UZlOOt' SlO ogt,•J : ' · j' aJ tratO ( ~%) o l){)mnta alla pcnici llin:~. Al disopra di quCStC\ ~trato di garubcs•dapp ,•.ca .ucln crhoe~ eser· .) . ) . si adattano n e c.asn c abbondante di g;u'Z:t c cotone ( 10 cm. ctrca su cu1 • • citano 1:1 do,·uta compressione. o - Ril1oso assoluto in ;unbicntc non c<:cesivamentc .caldo. ' . ·o con le 4 · · d po si nmuovcr 1 se n~ce~s:rn , La prima medic:~zionc va tenut:l. 8-lO g10rt11: r. ·•
s·
.
,e,
stesse moda li1~ . . . d' . . d' III grado coo 5" - innesti ~Ut:ltiCl. preCOCI. ( l lopo 4-5 sC•nimanr.:) nel cast l usuon, l larga pen1it:t ùi sostanza.
CUIU GENERALE: A) T 1 a/ft.Jmwto. del/.o shor/;,_.
.
h k ·t 1
. . · ·ub· rappresentando lo s oc ya lOIZiato s . no, . e·
principale .degli u!>tlonnu nelle pnlnc ~4·48 ore, constst ·
pc ricolo
2 13
.
r• Trasfusione di plasma o siero in grande qu:tntità, che si può clcolai"C': _a) in rapporto atb superficie ustionata (so cc. di pL~a o siero ogni 1% di super-
fiae usuonata; b) ~n rapporto all'emoglobina (5o cc. di plas::na ogni unità di HB superiore a 1 oo); c) tn rapporto al numero dci glcbuli rossi (Sò cc. di pl:tsma o siero ogni 100.000 globuli rossi oltre il norm.1lc dì 'i-OOO.ooo). 1\ci bimbi si può calcolare in base nl peso corporeo (to·I2 cc. per kg.). 2° - L:lttato di sodio in soluzione isotonica (7z grammi di sciroppo di latt:no di sodio in 4 litri di acqua). Cr:tndi quantità fino a 7-10 litri uc-lle 2.1 ore (ro.xs% del peso corporeo). Se vi è tendenza al vomito, aggiungere bcllndonna e sympntol per os. 3" - Soruministmzione di ossigeno per via n;es:~lc a pcrm~nen2.1.
Coutrollarc pressione s.1nguignn, polso, respiro, !!Zotcmi.l, diuresi (qu:mùtà dl urine udlc '-4 ore).
B) 1'mflf111tC!IfO àcllrt rouicmif1: u) ~ulfamidi (sul[amiùo-tia~olo) per os c per cndovcua nelle dosi abituali; b) [)( nicillina: n do~i generose. Nq:li u•.liuuati pr:nknrc la pro lìln~i a•nt itetanic:!. Prt,oo· alimeut.t:liouc ( {.000 c.dorie) con. viu o \ a11.1to, r1cco di protidi, glicidi e \ lt.1miru:.
C) Tlllflllm t:IIICJ dt:ll'um:mia cd ipoptott:ÌIIt:mia (trasfu,inni di pb~ma o !oicro - uso di .tmiuo,tcidi).
Gtà con Corclli abbiamo segnalato alcuni casi veramente interessanti data la gr:wità c la vastit~t delle lesioni. Alrri numerosi p:~zicnti abbiamo trattato con le stesse nonne e possiamo affermare di essere soddisfatti del nostro lavoro. Riportiamo un altro caso di u~lionc grave: Aviere P. B., di :l.IUlÌ :!3, pesa kg. 62, entra io ospt:dale Il '-7 giugno 19-16 ulle or~ 17. Alle or" 14, nel tentativo di spegnere un in:xndio n iluppatosi nel suo automezzo, riporta u~tioni di I - Il • Hl gmdo così ripartite: alla regione Jorsall." di II grudo; alla regione lombare I gr:Ido; :ti viso I grado; nlle sp:ille, braccia e mani 1I e III grado; :~Ile gambe II grado; in totale il so% della superficie cu·anca.., All'ingresso, dopo tre ore: dall'inciùente: pol,:o uo, ttmp. 37•3• prc<.~tonc 125/ll:;. Le parti usùooatc, spcaie gli arti superiori, prescnt 1.:1c. marcato edema. Il p. \'iene ponato jn sala operru.oria c, prevb. anestesia generale:, si pr:11ica accurata tulktte ui tutte le pirti uscion:lte, e dopo si applica fasciatura compressiva con !,'TOSsi Mraù Ji gar2!! c cotone sterili. /li/c orr: .20: contlizioni genernli più gr:n i, polso 125, temp. 38,7, prcs~ione tto/90· Non ha anoora urin.1to. Il p. ha sete arck'nte. s·i.ni.l.l:t subito l1 somministrazione per \'Ìa orale di soluzione isotonica di bttato di sodio: il p. bere :1 volcnd in media circa 500 cc. ogni ora. Non h:t vomito. Si pratica inoltre una tr:1sfusionc ili soo cc. di ~icro um~no
(l. S. M.). Alle: ore: 8, cioè dopo t8 ore d:ùl'ustione: con.:Jizioni poco soddisfacenti. Polso IJO, tcmp. 39• pressione arteriosa go/70. Urine elitni!laCe 950 cc. Eq. urine: pesn spfcifico IOI8, reazione acida, albuminJ tracce: evidenti, cloruri 1 per mille, glucosio 3 per mille, urc:1
12 per mi lle, urobilin:1. assente, sedimento: discreto numero di emazie; azotemia o,st per mille; glicemia 1,z5 per mille. Si coutinua In somministra:ùonc di lattato; il p. ne hn bevuto 8 litr.i senza a\'Cr disturbi di sorta. Si praticn un'altra trasfusiorc Ji 400 cc. di siero umano (l. S. M.). 3 -
Giorm1l~ tl1
mrJiwM militare.
• ~n 2 •.;- ora: le condizioni sono leggermente migliorate Polso 2 :utenosa 9516s, urine eliminate .nelle ?A ore l6oo <IC "~otcm· l o,8tc::mp. 3~.S· pressioll<: ·u d , -,. ·' ...... t a 0,4 per mille gli . 1,20 ~Cr ~ e, conta Cl globuli rossi 5.800.000. ' CCillJa St conunua b somministrazionc di soluzione di lattato di sod.10 . 11 · tutale del liquido ingerito 10 litri. • ne e pnme 24 ore In 36• ora: .Persiste il miglioramento. Il p. dice di senrirsi molto me li p 1s 120 temp. 38,4, e_2/7o. Si continua la somaùnistrazjonc di d'o Tras(usl()oe dt 300 cc. d t siero umana. Dopo la trasfusione la prescione è ~·so lO. 1 . 48" ora: condizioni sempre più soddjsfaccnti. In queste ore 24 d1. unne: 2.3?D cc., polso tcrop. 37,8, pressione arteriosa IOo/6>;, azotemia 46 a mille, gli~lllla 1,10 per mdle, conta globuli rossi 5·3oo.ooo ' per . Es. urtn~: p. s. 1020, rL-az.. :tcida,. alhumina: .tracce appena visibili, cloruro 5 mtlle, glucosio : assente, urea 14 per 0111le1 nel sed!mentu qualche rara. m · per s·1 perststc . ne)1141- sommmtstraztone . . . e azta. • di lattnto nella do~c di 8 litri nelle ulti me . il p. ha qualche oonnto di vomito. 24 ore . . Si p_rntim un:~ cr:~sfusionc eli 6oo cc. di plas~f.. Dopo la rrasfusione la 1 • 1 . . tenosa c: uo/65. l re~\ nn!. :H.
press10~c artcrios~
l~z
la~a~
ultim~
~to,
~. •
~~J~;
d
. ~c aon~ion~ miglior::tno scmpr~. Di~rcsi abbondante. La pre~sionc- nrtcrlu,a del gtorm SUCCCSSlvl rtW::I.Do fra 110/J30 di m::tSlotm::t - 50/60 Ji minim::t, La temperatura scompare per lisi. In 24o. ora si inizi ::t. l::IJ somrnirristrnzionc di pt:nicillina. CJelln dose di ~ 2o.tJOO 1mitJ c ~l pro~egue fino all'S" giornatn. l n 8' g1orn:lla si rinnova, In mcdk:w.ionc: le supc rGdc ust io nate sl presentano dt o~ timo aspclto, deterse, ricoperte di granubzio.ni. · Si rinnova la mcùicatura con scrupolosa :~sepst. . Il decorso ulteriore è stnt? buono dal punto di vista gcnc.:ralc c locak. Il p, si nmcue abb::tsr:tnza presto. Le p1aghc delle superficie ustioll:ltc si epitclizZ::tno lcntamemc senza dar luo;go a àcatrici ipertrofiche o retraenti. Dopo 3 mesi eli degenza il p. viene dimes~o in ottime condiziooi.
Da quanto si è detto., si può concludere clhc la cura di un ustionato grave non è nè semplice nè breve: occorre, cQIXlc nel!a cura di tutti i nostri malati. intelligenza c amore, che devono -costituire le doti precipue della nostra arte. L'efficacia di questa cura moderna ·è. veramente notevole e si ·può affer· mare senza tcrna di smentita che oggi si possono salvare ustionati che prilil~ er~mo giudicali senz'altro perduti per estensione di superficie e per gravità dJ ksione, e ·per i gravi perturbatnenti indetti nell'organismo dal trauma tcnruco.
i<.IA~suNTD. - L'A. dopo aver ricordato H rrauiD:l termico di una certa gravità detc rm'lna. una m:~lnttia generale c dopo brc,•issimi cenni sull'etiopatogcnesi dello shock da u~ M ioni, ~pena i criteri mo~e~ni ado~tar.i nella cura locl.lc e l?eneral~ dcll'~stionato. ~ risuJta t~ oucnutt ndt'Ospcd::tle mtlttarc Òl Roma sono stall lusmgh'iert. A <1onforto nP_OrUI sroria clinica di un. ustion:Ho gr:wc. ln uno schema ri:mumc:: la condotta tcrapeunca.
1
BIBLIOGRAFIA At.t.t:N F. M.: J~.v:sperimenta/ Shock - 11 Arch. Path >>, '-5• 749• 938. 1 ALLW F. M.: J!yceuivc Flttids Administrntiorl- << i\m. J. Surg. », 61, 79·9'-> luglio 943· 1 ALt. l :.; F. M.: llcnùd Flrtids Jnjcctions • << Am. J. Surg. n, 6z, 80·104 ottobre, 943· 1
.:!l)
CorE: T Ile Cllemicnl. A~pe:u o/ Burns Tl'l:ntmt'nt. ,. J. A. M. A. lt, 125, s. , giugno 24 1944. Coauu F.: TrasfustOnt àt plasma ntllo sllotk da ustioni c in lllft'<: condizioni mcdtclle c chimrgiclu:. Propouc di H Centri f''' wrionari ,, • ,, Rollcuino c Atti Accad Med'c d'1 1 Roma n, LXIX, n. 4• '9'13• c '' For1.c !:"anitaric n, XII, n. ·h febbraio 1943.' a CoRELLI F.: Un .tegno pressorio di disi ·h Na::it.ttt: di cuiccosi ipcra::otcmica . "Policl .. Sez. Prat. », n. 45-49, 1944· CoRELLl F. c }APEVA IA F.: J\4odemo tr.ttltlmwto gmt:t<~lc ' /oc,tfc: delle ustioni. L11 cura dello shock dr~ usriom' co/lntlntn di sodio {'t'l /,cct'/1 c della st:pji.r con /a penicillina • ComuniA all'Accademia i\'fedica di Roma, gennaio •9-15• e'' Polid.• Sez. T'.atica 11, n. -13·44, 19-15· CotlfLll F.; Lo sllot'k - Ed. \ ' allecchi. IIJ.J(i. DIIVIOSON: u t\rch. Surg. n, agosto, 19.J6. Fnx C. L. Jn.: Orni Sodium Lact.1tt: in tllr Trt:.llm<'llt ofllums Shock - .. ). :\. M. :\." 121. n. 4, p. 207, 1944· llllllllltl'• I l. : Tllr Tn:cttmt'llt of Ht/l'l/l _ Spingidd, Thom:", Pubbl., 19of2. Il \lll.llh Il. : Tllt: Pm/Jicm of Tcmwl Rurns - "). ,\ ~L A. ''• 1.25·8, 533• :!.J giugno 19-J.J. 01,,,. W. t• N11 IIU.L\ Il.: I:xsperimwt.tl Sl!tdJti 011 Uu,:;- ").A.M./\. ''• 122·198, mag-
git~ '<.1·15· PiluiUN:,, Kout•, f{nm 1, Vili!\ c Lt1t:ltVt)OD:
Gt!ntin t1 Plasma Subs(l/1/fl:, ll'itlt P<~rticu/ar
Ut:/cJCIIn· w fi'xspt:rimcnJa{ /lt'tuntragc cwd Butn Shodi. - tti\nn. Surg..., 118, 193. :114,
.1gnsw 194.5· PruNZMI'.ThL M., llt ttt.~tAs H . C. c !-I C'Ill lll O.: DcmosrraJion of Ttvo Typcs oj Bum Shock
A. M. A. "• 127, d1 pag. 1082, :1prilc '9•15· 111. Elft:tfi oj Syilcmic Toapy un E111ly Mortalily . "Puh. HcJhh. Rcp. "• 51l, 513, 26 marLo 19-13 (C:t. da Fo:~:). HosHN'tliAL: Exspt'timcnta/ Clttmotcrapy of Bu1111 tmd S/JQd( . IV. P1oductiou of1'rau1llt71Ìc Slwd( in Micc. V. Therapy tvith St!lllt't and Sodium Snlu. 11 Pub. Hc:~th. Rcp. "• 58, 1429• '4 ~cw.mbre 1043 (dr. Ja Fo.~). • tt ).
Ro~tNliiiiL: C!Jcmou:raflY oj /iumt ami Slt04'k·
--~ .=..--~--=-==---
--==-=--·
-- -·---
.;..
OSPEDALI AVIOLANCIATI.
1
,.
Apprendbmo dall' u Amcrican" del 29·5-'9-17 che :~lcuut. indu)trk meccaniche ed aeree hanno prcscnt:Jto ali~: :IUtorittt sanitarie militari degli St:nl Uniti dci progetti relativi alla costruzione di ospedali completi da lanci~r-:: con par:tcadutc sui campi di lmtaglia o irt soccorso di comunità colpite da disJstri. Tali ospedali, ~econdo le proposte :lvanzatc, sarebbero costituiti da clementi individuJii completi, come ad es. sale oper:ttorir:, camCII',c per rnggi X c Qlmcrate per rico,•ero. Cinscun elemento dovrebbe trovu posto in una singola fu~olic:ra CO$titue"do un unico collo pronto per e'sC're fibrato nell'an:• o estratto dopo che l'nereo abbia eseguito un norm~lc attc:r.rnsgio. L.1 lunghezza tot:tk di ciascun elemento, che dovr:1 essere trJsport:no d.t un gr.Jnde :tpparccchio di tr.tsporto, ~i .tggircrcbbr: sui 30 piedi. Il metodo di Ianoio c tuttor:l iJJ discussione. Le. proposte sono attentamente vagliate dagli organi competenti. --~
CENTRO ORTOPEDICO E MUTILATI uV. PUTTI" - BOLOGNA Oircnorc: Tcn. col. mcd. prof. Osc.•R Sc\CLitT n
POSTUMI FUNZIONALI DELLA SCAPOLO-OMERALE DA FRATTURE DA AJrn[A DA FUOCO DEL CORPO DELLA SCAPOLA PER RETRAZIONE DEI MUSCOLI SCAPOLARI Tcn. mcd. tlott. C1nru MoMsur
In una nostra precedente nota ad indirizzo pratico, coroparsa sul Gior naie di Medicina Militare (gennaio-febbraio c. a.) prendevamo in considera z10ne, sulla gt!tda dei molteplici casi osservati al Centro <l Putti ,, di Bolo gna, i postumi funzionali derivati da un errato attem,riamcnto di imrnobiliz. zazione nelle fratture tla .trma da fuoco diafisaric cd in specie dcll'cstrrmo su pcriorc dell'omero (:~rticolari c p:u·aartìcolari). Postumi, a seconda tlclla gr.tvità, sensibili ad un trattamento fisiotern·pico appropriato ovvero ad tma mob!lizzazione incruenta in narcosi della scapolO'OUicr:~lc, ovvero tanto gr:avc d.1 necessitare un intervento cruento di capsulotomia o di ostctomia clcrotativ.t clcll'ornero. La presente no~a ha per scopo I.JUcllo di illustrare due casi clinici, i qunli d][nostrano che non soltanto le fratture da f. :1. f. dcll'omcro possono provo· care postumi funzionali della scapolo omernlc tanto gravi da neccssitnre l'intervento del chirurgo, ma bensì anche le ferite della regione scapobre c001· plicate da fratture della scapola. Mentre nel caso di fratture da anna da fuoco cell'omero (estremo superiore) il postumo è di regola caratterizzato da nnchilosi ossee o fibrose della scapolo omeralc, nelle fratture dell::t scapola da ferite tra s(osse (non riguard,mti il piano articolare) complicate da fatti settici, esso è prcvnlentemcnte dato dagli esiti cicatrizi::tli dei muscoli scapolari. Postumi il più delle volte in retrazionc, irrcvcrsibili con i comuni sussidi fisioterapici, e c'he a secon'da del muscolo o dei 01Uscoli colpiti e in rapporto all'atteggiamento m cui era staito mantenuto l'arto durante il periodo di cura, provocano attegg:aroenti coatti dell'arto c non mutabili se non con interventi chirurgici in· lc..nti a rimuovere l.t causa ml!scohre che li mantiene. · Le.: 5loric cliniche dci due c::tsi che seguono valgono n confermare quanto sopr::t c serviranno inoltre per t}ualche considerazione. pratica di indole gene· rale sul trntlamcnto delle fratture della scapola d::t ferite da arma da fuoco. CASO I C. Ermc:ncgildo, .::tp. magg., di anni 24, bcrso~glicrc, ricoverato al Centro Putti il 3 wttcmbrc H)-12. 11. P. R. - Nulla di notc•·ole.
217
A. P. ~· .- Il ~ no\·~bre 1941, sul fronte libico, fu &:rito d:1 p:illouola esplosiva
~a spa.lla s.trustr:t, Ul QO~nsr:ondcnza della regione s.::.pol:m: ddlo stc:sso beo. Stn thl pnmo momento della fenta, il p. non ba notato rcssun deficit motorio come da lesione ~ei no:i ~riferici. Do~ ~ere p:~.smo per \ari ospc.'<iaJetti da c:~mpo, il t6 db:mbrc '-tr t~ nangaztone v~o ~ Iralia, vcmva <-,•·raro di :.sporrnzione di schegge mcral.lichc 3 livello del focohuo dt frattura. Pct.~ u•o, <lu:llchc mese più tardi, in un gr:mde ambiente ospcdalicro per la curJ dd fatto ostcomiclaico in :1tto alla scnpoh, v~:niva operato cJj asport:l7ÌOOC di sequestri OSSct C di revuione dcJ focci:lio di frattur:t infetto. Susscguentcmcntc, dopo l'intcn•cnto, port:w:t per ttn rcriodo di gg. 6o un r.pp:trecdùo gessato con arto in forte :tbduzionc c gomito all'anrolo rc.tto. D:tl 3 :~prile '.rz giorno io cui gli venne tolto il gesso cd ini1..!ò cure wn!>istcn,j in mcdic:~zioui ~Ila fistoll residu:~ta alla ttgionc sc:1polar~, ha portato i l bra..'\.io mi collo mediante fazzoletto a triangolo, mantcncndolo cioè in tot:ùe :tdduzionu u rot:t7ionc intcrn:t. Il p. viene 11 noi :mcor:t pro\'\'Ìsto di tm •iffatto <isrcma di ripo!o per i l hr:tccio, .ti termine oli unJ li.:en7.1 di con\'alc:scenza
eli clu· mc:~i. B. O. ctll'mtttltcl- Sog);ctto in ottime wndizioni gt·ncruli. ben '-lnguiflc:uo. Null~ di p.uulugiw all'c •..une; diniw dci \'i~ct·ri torad .. i e :uldomin.tli. Tutta l'obbitttil·u3 è :Ù1:1 ·.p.tll.t ~illhl l ll. Sp.tll.a •illl'.lr;t: .tlb tc·1{iuuc ddl.t (o~~.• ~c.HtOt l.m.c•<l.tt · 'inistr:~, ~ul l.uo esterno, ~i Cl" l't v.L 1111:1 picwl.1 c;t(,llriu~ puulifnrmc, rhill!>.'l, 11 Jnll'nt., tratt.lbilc, mobile sui pi:uù ~unu•,WIIIl. (Jc)•,tc:rluuncntc.: iu toni•.pondcnz;~ dd h rq~wnt chc 1ÌRponJc: .di:. porz.ionc piìt C."otcrua dclla fu , .t ~llllo-pinn•:., ampi.t cicatrice ovnlart c.ld diametro Ji cm. l! x 3, infn!,..\.11.1, ,ukr nti~·irn~ .. i pL!nt ''nto~tanti (i <[U;tli hnm1o qui Ull.l consi~tcnzJ duro lìhrcY.i.l) avcmc un ,,.unhc li~rulo~1> Jl centro, che cu•,ducc ~c.1rs.1 scucJ.tunc ~iero purulcnw du: •i rapprc·ndt iu I•H;~o lo- crc,·,tc attorno. :d tramite MC!.w. Le ,.,,,pok 'ouo ~immctriche. La motilit;, dello !;<;al lo om•·mlc si:1 atti\'n cht p.h<h•a è prco.>odlì: null,t, es<endo il bt.tcdu co:mo in un .tttcgg.iarucnto d1 qu:JSi totale· roliliÌc.,nc imcrsw c Jdduz.ionc·. A liCafJOl:t liùcra, il movimen to auivo c· !·•!'.'·ilo in ;c.hduYiont:' del hr:tcdo tl;d troncd è poss.i· bile: per circa 20° con sollevamento dcll.1 SJY.IIb di quel J.uo c it:clllt.usonc del tronco clal lato oppoMo. L'attcggi:~mcntu di rotttzionc interna rim,tnc del tutto imarimo Gomito mobile: come di norm,t. t\rto lie:trsnole'ntc ulilizz:no d:tl p., d1c.: riesce. :1ppcnn a toccarsi il mento con la punta deUc: dita. Forza prcnsile della m:mo: Mrmal:.-. Non si rilcv;~no 5e:gni di bione ncurologic.J org:uuca in :Jtto. Radiografia: Perdita di o,ostanz.a osse.1 alla r' .,jonè sc.tpohm: ~ituata ~ubito al di sotto del collo chirurgico, rappresentata da un foro dittko di pic~lc dimensioni con bordo irregolarmente addensato. Diario clinico: Tn data 7 settembre '.p, \i sto l'c;~:une t.Jdiogr:~fico, ~i tcnttt mobiliz.zazione a sforzo in narcosi della scapolo omcralc. Jrrtcrvento: Nnrco~i Epivan endovena. Raggiuma lo wmplctJJ n.trcosi c, con questa, completa ril:LSci:~tez.za musçolarc, con molto sfor..:o si riesce a ponarc l'omcro in :lbcluzionc ili oj0° àrca c in rotazione intermedia. Il movimento è ::tccompagnato da numerosi scrosci. D:!tn la notevole for:to. esplicata ptr ottcll.!rt l'ic~>ufficicntc .rhult:Jto, non si insiste ulteriormente per tcm:~ di provocnre una fratrum. Grande :tppJrc.-cehio gt:SS:llo tora.oo br:tchiale, che fissa l'arto nel massima grado di corrc7Jonc raggiunt:l. Dopo alcuni mesi, risultute infruttuose tutte le C'\.orc esplicmc, fisiche c kinc~itempichc, c ricost:ituitasi b deformità come innanzi l'intervento incr uento, si decide pcr'l'intcrvenro cruento. intervento: (:w gen.n:tio '43). Op. Tt·n. coL Sraglieni. N3rcosi morfino·cterejl. Sp;~ll:t sini~trn: Incisione deltoideo pcttomle ~ccondo Lnrgbi. Dh~ric:~to il pinno deltoideo penorale, M distacca con un colpo di sc:ùpcllo l':tpofisi coracoide e In si rb,c\dn
:n8 medialmentc: con i muscoli che mi essa si inseriscono, si ha così da\·anti il piano artko hre. Si const:lta ohlar:Jmcntc, imprimendo '~ri movirnc?ti ;~Il'arto~ che 1:~~ limit.1 zionc in abdutionc e rotazione cstern:t è c:tus:nn Ma da. rctra7.tonc del sstema capsulan.: rh tblla rctr:tzionc ùel musco'lo sottoscapol:~rc. lncisio1·c :t. Z del tcncli~c del muscolo sot~ 1..,sc:tpolare, con 1:1 quale .si ottiene un. :~~uncnto p:~r:w1lc del ~o~I~ei~to di rotazione esterna e abduzione, OlO\'Ullcnto che dn Iene completo :ùlorchc s1 mode la. porzione anteriore dcll:l capsula :utioolarc. Dalla Incisione wmpare l'epifisi omcralc che presenta il ri\'estimcnto cartilaginoso opaco sfibrill:tto. Un punto di sutura per ri:wvicinamcnto dci tcndulc ùcl souoscapobrc in ma~~im:t rotnz.ione esterna c adduzione. Si ripone in sede 1a coracoidc e b si fissa uon robusti punti di Catgut. Ricostruzione dci piani molli con punti st:~ccati io e:ttgut c della cute con punù io crine. Grande apparecchio gessato wr:~:o br:~chiale, con. arto nbdotto, anteposto, rotato all'e;terno per 45" sui tre piani. In capo a 30 gg., tolto l'npparccchio gessato e tolti i punti, si osserva che la feritn chirurgie:~ è perfettamente chlusa e che la motilirà dcll'~rto è ampia. c scarsamente do. leotc. A lJU:lltro mesi dall'intervento, dur::~nte i qu:lli ha eseguito qurc fisiche e kinc:si terapichc, il p. ,;eoe dimcs~o noo più bisogne\'ole di cure per essere sottoposto al giudizio deliniri,·o della Commissione !vteclico Ospcdaliera. Eram~ obbimivo nll'urrita: Presenta morilità dell'ano :1 scapola libera. pressochè to. tale: abduce il braccio per 90° cire:t dnlb parete laterale del toraoe, lo nntepone sino all'altezz:t della sp:~lla, lo ruota all'esterno per circa 15° altre l'atteggiamento indiffc. rente (\'cdi figura).
CASO Il M.Urb:tno, maggiore di Fanteria, anni 46, viene in cura al Centro << Putti >> il 14 fcb. braio 1942. A. P. R. · Nessuna not.izia che interes)i nei riguardi della attu.1le affezione. . . .rl. P. P. · Il 29 dicembre 1940, nella zona di Ne,•icc, sul fronte greco-albanese, \'t:OI\'3 femo da . pallottola ùi mitragliatrice, che gli trapnss:l\'a la spalla sinistra con ~attur:t della cbncola c della ~capoi:l. A\'uta la. prima cedir.azione, venne rapidamente sm·srato c: Imb:m:uo su n:l\'t: OSJKdnle; giunse ~1 porto di Bari il G gennaio 1941 c di qui, mediante trc;no ospcc.lak·, ~ im i:Ho :l Trit:ste. Nei vari ospecWi territoriali nei quali ricevette cure. gli v~nncro a~plicaù app:~recchi gessati con arta 1bdotto c!nlla parete later:tle del tor:~cc per Cl rea 6o", hc\•tmente :Jnteposro e rotato :tll'estcrno. Stante L'infezione locale, ha port:.to app:-rcxhi ges\ati ùal gennaio 1941 all'agosto dello stesso :.nno, cioè r.er orto mesi, s~t· pre co 1.1 ano .abùotto, :mteposto, rotato aU'csterno. Indi ha eseguito cure fisiche. Dopo un .rcnoòo eh 6o gg;. eli com·:tlcsccnz;~, \'Ìcnc a noi per Il: cure del caso in data 14 fdJ· br:uo 1942.
f ~Jf/11/t:. obb~clliu() t~II'MII'tlfa: Soggc:tlo in condizioni generali floride, di costituzione atlcucn. Ai v:m org:ua cd apparaù nulla di ohhi•:lll\'O. Tutta l'obbiettività è :~Ila .,.,Jla sinistra. r~palla. si~ist~11: Pixola. ci~arrice in mrri-.pnndcm.a dd pila·>tro anteriore dell'ascella, mabdc SUl p1aiU. sottost:tnll, mdokn~c, rJ(I;tbil·. Non dt.Jnrmita alla cla\icola. Peste· rior:ncnte nl disotto clo~la spina della SC.•f•<>la ~icotricc ru10nùr:ggiante, stcilata, di colorito pallido madreperlaceo, tnfossata adCI'('ntc :ù p1ano osseo sotto<::~mc. Il br:~ccio è appareo.. .temente .ab~on? dalla p~ete b1er.~J~ del torace per ...JO" circa, atteggiato in rotazione mtcrmcdw, md1fferentc nspetto al ptano antcroprutcnore. Gomi:o, a\ambraccio, m:JJJo in atteggiamento ind,ifferente, mobili comC' di norma. Non si osservano segni di te~onc neurologica organica, in atto. A scapole su piani simmetrici, si osserva colll.! l'abduziolk; sia molro maggiore di quello che non appaia all'esame ispctcivo. L'omero è <~bdO!to d: 115 , ccn rr.obilità io abduz.ionc e adduz!one possibile solo per pochi grJcli, mentre !t: relazioni .ono complcram~nrc libere, c l'anteposizione e retroposizione del braccio sono limitate di circ.1 un tcrzo. RtJdiogmfia: Fratturo senza spostamento dc:! III cst::rno della clavicol:~ si.'lisuo~ con frattura del piatto scapolare senza spostamento dei franuneoù. Diario clirrico: Considerata. b n::tturn rencline::t e mu!otobre ckl.b limunione della nbduzionc, la ~i ritiene non modilicabile con 'Intervento eli mobilizz:IZione a sfo,zo e •i interviene cruenrcmeote. Jnu:ruento: (25 febbraio 1942). Op. Ten. col. med. Scaglietti. Narco5i con Edpan encldvc:oo.-etere. Sp:~lb sj.nistra: Incisione deltoideo pcttor:tle sc:.ondo L:!rghi Divnric:1t0 il pi:~no deltoideo, si stacca con un colpo di sc.1lpello la apofi~i cor.:Jcoide.: la si ribnttt: eli lato con i muscoli ah.e ad ess.1 si ins:riscono. Si giunge cos1 sul pinno articol3re. La capsula appare normale. Imprimendo movimenti all'ano si ossen·a come la adduzione sia impedita dai muscoli sopm e sonospinoso che sono n:tratti. Si esegue renotcmia aZ del loro tendint:, c compiutola, la abduzione :n-viene seDZ:I sforzo e amph come di norma, scnonch.! con gr:mde f:lcilitJ si avvera la lu~saziooe :Interiore ddl'omero. Per t:~lc mgio.nc si esegue c:~psulOl-pl:t~tiC:l :~meriore. Dopn di che tutti i modmcnti dell'omero cstguiri sul campo operatorio awcngono come di norma, c non si avvera più la lussazione :Ulteriore. Rioosrruzione dci piani :tn:Jtonuu con punti staccati io catgut per i piani profondi e in crine p.-r la pelle. Grande apparcccruo gessato in adduzione, antcpo~onc c • rota?tionc esterna dell'omero. Decorso post.opcratorio regol::m.:. In capo a 30 giorni g-li viene tolto il gesso e si inizia un congruo periodo di cure fisiclle alternate :1 periodi di com·alesccnza e di riposo sino :ù 2: setembrc tl)4-Z1 dota in cui \'iene dimesso non più abbisogne\'olc di aure, per il giudizio definitivo della Commis..cione Medico Ospcdaliera. Era me obbicuivo n/la IISLÌflt: Braccio abdotto di circa 20° cl:tUn parete laterale del to.. racc, nur.ggiam•~nto co;rreggibilt. con grande f:tdlitil. Abduzione :Jttiva possibile per 6o•. Passiv:t per Bo~. Re1 rop0l.izionc ampia, anteposizione limitata eU circa b metil. rot:tz.ioni normali. Gomito, polso, mano mobili come di •norm:l.
CoMMENTo I due cnsi csposn, per 1:1 grande son1rglian.za dei quadri nnatomo clinici, ma per l'opp~to inclir izzo tcrapeutico secondo cui furono condotti prima di
venire io cura al nostro Centro, si prestano :1 gualche riflessione di indole pratica.
220
Nel primo si può affenn~•re che il trattamento per prevenire il danno fnnzionalc dclb arlicoi:tzjonc scapolo omcralc l~ stato assolutamente insufficiente. Infatti si attese semplicemente alla cura tldb ferila, nbb:mdonando a se stessa l'nrticobzione scnpolo omeralc ·per un periodo di circa quattro n~csi e soltanto dopo tale periodo fu .•pplicnto per 6o gg. :tpparccchio gessato tc.raco brachi:1lc in abduzione del br.lCcio. ln seguito, c:1mbiato nmbiente ospedaliero e tolto il gesso. l'arto fu nuov:tmcnte abbandonato a se e m:tntenuto al collo dal p., cioè in .1dduzionc c rotnione interna pressochè totali. Senza dubbio il periodo di circa qu:~nro mesi, trnscorso dalla ferita alla applica. zione dell'apparecchio gessate> in abduzione del braccio, è stato più che suffi. cicnte per lo svill!ppo di ::tbbond:mte tessuto di cicatrice tale da fondere tra loro le por.7-ioni di muscolo lacerate dal proiettile, c da evolvere poi verso la n:trnzionc e b sclerosl cic:1triziale. E' da presupporsi pure che nl momento della npp~cazione dell'apparecchio gessato il muscolo retrattosi tenesse s:tld:unente agganciato a se l'ornero, e il grado di :~b duzion e nel quale Yenne fissato l'arto con il gesso, verosi milrnenre dovev:. in m:~ssima parte esser dato dal gioco di bnscola della scapola più che non dnl gioco articolare della scapolo omerale, Infatti, il p. interrog~.ro a questo proposito, riferiva dhe roho il gesso l'arto tosto ricadeva in adduzione. nè gli era possibile porrarlo attivamente. al punto in cui era stato mantenuto dal gesso. Il che, a nostro -avviso, sta ad indicare che la retrazionc CICatriziale del m. sottoscapolarc :t\'Cva agganciato l'omero alla scapola jn maniera tale da poter considerare 1l fatto, ai fini funzionali. alla stregua di una anchilosi fibrosa. Se cosl non fosse stato, il deltoide la cui funzione era in~ tcgra, avrebbe potuto portare l'arto in un certo grado di abduzione, il che non avveniva, non astante i vari tentativi in proposito. In seguito il p. ha mantenuto l'arto addotto e ruotato all'interno per la cr.ttiva abitudine di portare l'arto sospeso al collo mediante triangolo di stofb. Atteggi:unento coatto che con l'andar del tempo lha contribuito a consoEdarc il fatto di retrazione cicatriziale non solo, mn anche a favorire e ad aggravare: una retrazione cicatriziale della porzic!le ;·nreriore della capsula :uticolarc della scapolo·omerale. Tenendo p•e~enti questi fatti si ,spiega 1l perdhè dell ' insuccesso della mobilizzazione in narcosi, con !a quale si è. potuto vincere soltanto parzialmente la resistenza offerta dal fatto di retraz1onc c:catriziale ddb capsula articolare, come indicarono i tJ:?Oltcplici scrosci al l'r.tto della roobilizznionc, roa non yinccre !a secondaria resistenza offert-1 dal muscolo sottoscapolarc retratto, pena correre l'alca di una frattura provocata per sproporzione tra forza distraente esercitata dai clururgo, forza rctraentc (rn. sonospincso) c resistenza del tessuto osseo. . St il pruno ctsc. rappresenta un esito per difetto, il secondo dimostra un C~tlo per ccctsso ùi un trall~tmento inteso a salvagùardarc la funzione dcii:• ~r:1polo r mtrak. Si è cioè insist1to troppo J lungo (otto mesi) nella irnroob•·
22[
lizzazionc. in ab.du~ione dell'art? mediante apparecchi. gessati, che pur es· scndo stati apphcalJ con attcggJamcnto ddl'.•rto del tutto corretto furono mantc~uti pc~ un pcriod~ troppo protra.tto pcrchè i fatti cicatriziali 'che, aggravatJ dnlla mfczwnc, st svolgcv;.no d livello cki mr.!SCo!i lacerati c sc-t.ionati (.lnl proiettile (porzioni distali dc: ;nuscoli sopra c sr.,ttospinoso, ccme faceva intuire l'esame clinico, c ccmc p(,, ha cl1Jaramcntc dimc.<;trato lo mtcrvento chirurgico) non potessero port;~rc.: a retrazionc muscobrc p:r l'evolvere verso la sclerosi c la fibrosi del tessuto di cicatrice fonnato~l d livdlo della sc:zìone. Cos.ì la retrazione dei muscoli sopra e sottospinoso fa\ orir:t dall'atteggia· mento in abdurione, che concede uno stato di non tensione di dctt1 muscoi1, ha permesso che l'arto rimanesse coatto in quel brado di abduzi'lOe in cui era stato tanto a lungo mantenuto dagli apparccch; gessaci. Qui. per altre, si dimostra che in \ÌrtÙ ddl':~ttegg:a!IlCnto ccm:lto nel quale venne mantenuto l':uto durante g!J otto mesi di immobilizzazione. non si stabilirono f:ltti retrattivi capsulari cosicchè la motilirà della sc3polo-omerale nel piano anteroposteriore e nelle rotazion.! ra quanto m::.i soddisfacente, come si rivelava all'esame clinico fuozicnale e coree dimostrò poi lo stato anatomico della capsula, osservatl al tavolo operatorio: Il part1coiare stato di rctrazione c1catriziale dei muscoli sopra e sottospincso chiarisce, per b stessa funzione dhc è propria a detti muscoli, il perchè della abduzione e dell~, pra· tica jmpossibilità alla addurione, la quale non si potè raggjungcre se non ccn l'intervento che abbiamo dettagliatamente esposto. CoNSIDERAZJONl
Le storie cliniche riportate yalgooo a dar ragione a quanco gjà dicc:mmo all'inizio della presente nota, e cioè che i postumi funzionali ddL scapolo omerale da errato atteggi:unento o da erraro indirizzo terapeucico non sono soltanto delle fratture d:t anna da fuocc dell'cmero in genere e del suo estremo superiore in specie, ma :mdhe delle fratrurc dd corpo c collo ddla srapola, accompagnate da gravi ferite dci muscolì scapolari. Infatti nel p. colpito alla sp:ùla in senso antc:roposteriore d:t pallotrob esplosiva, la massima nzione destruente del proiettile si cr:t ,·erificata al con· tr.tto col primo ostacolo osseo, cioè con la f:tccia ventra!e della se:tpola circa a livdlo del suo collo chirurgico, perciò maggiormente: colpita e maciullata era st:tta la regione nella qu:tlc 11 m. sotrosc:tpolare raccoglie i suoi fasci per ahbandon:tre la sc:tpoln c andarsi ad inserire alb ptccola rubcrosità dell'o· mero. Sarebbe perciò stato indicato protrarre nel tempo una immobilizZlone in abduzione e rot:tzione esterna per evirare quanto nel nostro p. :te· cadde c cioè una dcfonn.ittl in adduzione c rotazione .interna, conseguente alla rerrazionc cicatriziale del m. sotroscapobrc, la cui funzione è appunto di addurre c rot:tre a1I'.intcrno l'arto. Nel p. in cui Ja pnllottola di 01Jtr:tglia .lVCYa colpito in senso antcropo-
steriore la spalla, perforando la scapola circa al livello della spina al suo terzo esterno, il maggior danno si era verificato alla base del cono di esplosione c cioè a livello '<Ielle porzioni distali del m. sopra e sottospinoso, per sarebbe stato indicato, ai fini di evitare la deformità conseguente alla retrazicne cicatriziale di detti muscoli, mantenere l'arto prevalentemente in un atteggiamento d~ modica abduzione c di rotazione indifferente. Pertanto, per improntarne l'indirizzo terapeutico~ sarà opportuno fìs. sare il principio che nelle fratture della scapola da ferite da arma da fuoco con distruzioni più o meno ampie dci muscoli scapolari, sono pr.incipalmentc da temersi i postumi funzionali sostenuti dalla retrazione cicatri~ilale dei muscoli colpiti. Da ciò il consiglio pratico di mantenere la frattura immobilizzata con apparccchjo gess~to toraco brachiale con arto abdotto, anteposto c rotato ;11l'esterno di 45o durante il solo periodo necessario alla consolidazione della frattura. Quindi sottoporre il p. ad esercizi di mobilizzazionc della scapolo omcrale, e le :ondizioni locali p~rmettendolo, a cure di calore c massaggio, facendo tuttavia portare al P· gcsst a valva, per un congruo periodo di tempo, tale da impedire il costituirsi dì cldonujtà da rctrazioni cicatriziali muscolari, dhe l'esperienza ha dimostrato essere non suscettibili di rimozione se non con inter\'Cnto chirurgico.
cui
UN NUOVO TIPO 01 TREQUART I UNA NOfl!TA' NEL CdMPO CHIRURGI CO ì: rappresentata dal tl'equarti plcurotomo iJcato tl:ll tcn. colonnello medico prof. F. Jadevaia dell'Ospedale militare di Roma. T:1lc strumento presenta, per le sue caratteristiche te::.oiche e iOJlO\'atrid, gran. d1 vantaggi, permettendo di praticare con fnci lità il drenaggio chiuso .nel trattamento degli empiemi senza riJorrcr~ n un:l \'Cr:l pleurotomt:t o costotomi.a. Canmer~stichc di. ~o struzione: trequarù l'Il:lnic::.to, a u:mnu In cun•a ccnumcrr:Ha, con lll:lndnno flesstblle in spirale di :~cdaio fissabile mediante inncs:~ a b:1ionctta cd_ estraibi~~ per l:imrodu· zionc del c:~tercre di Ndaton fino al n. 24• scanco oorsale ad ohv:1 per l tnnesto l::lel rubo di gomma, arresto di sicurezza cernierato scorrevo!~ e regolabile con vite di f~~o. L'uso del trequarti è mo•lto semplice: si detc~mina ionanrz.i tutto lo sp~zto lntc.ra>; sralc in cui si devt: praticar<. l'introduzion~ ~d tubo, ~ si pratic_n l::lll.e~tes1~ localcri;~ fissa la vite di fermo nel punto voluto c s1 1ntrorucc 1l trcqunru; SI nnr~ .ti mand c l:t fuoriuscita c.li pus ci :~ssicura di essere penel ·ati nel CQ\'O pleurico. S1 mtroduce al posto del mandrino un tubo Nclaton e si r.Eila il trcquarti. Un 6lo di ~e~a, annodat? intorno al LUbo, viene fis~nro con cerotto ali:!. p:~rctc toracica. Il tubo·, cos1 tntrodotto, e :1 pcrfcn:1 Lcnula d'ari:1 t: polrà servire come Jrcn:•ggio irrevc1 sibilc. . . Detto trcqunni <: st:liO già impieg:~ro con esito del t~no ~elice in n~me~ost p~z1c:~ L:1 rc:~lizza'ljonc del nuol'u Mrumcnto si dt"VC aU:J fabbnc:J dl strumcntt chtrurgtct C zeri & Ncnzi, di Roma, che ha seguito intclligeottiJ'1~nte c con la massi~n accur·HCZZ:lr secondo i dcunmi dtlla più moderna• tccnic~l. le dirctuvc del prof. jadev:11:1.
CASIS TIC A
.JR• OSPEDALE DA C'-\J-.IPO - SPALATO (DALMAZIA) Dircllorc: "'·'''l· dntt. Gto\'\1-o":<t Fr•• lftl
SU DI UN CASO D'ASCESSO TEMPORO - OCCIPITALE SINISTRO CON NETTA SINTOMATOLOGIA MOTORIA DA COMPRESSIONE E GENERALE IPERTENSIONE ENDOCRANICA Suuorw. mcd. dntr. E:-.10 G,\tJRtcr, ç.,po del rcp.rrr" ncuropsichr~t rico
Ndl'.auu:alc mia po~il'ionc di c.lirigcntc la rezione neurop,ich i:nrica del 48• opcd:lle da campu lao avallo occasio ne di osservare un caso d':asc~o cerebrale, diagnosticato e seguito tlinicamcntc, poi controll:uo all'autopsia, che per certe particol:rità ncl prchlema della lucnlizznzionc mi !.cnabr;a imponamc scgn.1brc pokhè mO!>tra ancora u~ volta ~ome il (;attore , comprcs\ione >l pmsa avere una importan~ clinic:a dj primo piano di fronte alla stt·ssa le:.ionc dintruttiva. Si tratta di ur. soldato clw pt.r l.a prim:1 voit:a vidi in un;l vhiu c.li coruulcnza spc:· dalbtica all'o!;pcdnlc dJ c:ampu 34Y (situato nelle nostre vicirr:anz~:) dove er:1 stato rico· vcrato per una forma febbrile non chiara durante La qtUic comparve dapprima una sieru· diagnosi positiva per par:llifo A, poi uua si ntomnto logi:t neurologica i cui particolari sono descritti n dia \cgucntc cartella clintca: M. G., classe tgto, distretto dt Chioggia. N ulla di imporrante per la molatti:a presente ~.i:a utt riguardi anamnestici f:amigliari come in quelli patclogici remoti tr:tnne un.1 lu~ incomitriata circa un anno prima con sililoma iniziale al glande, accerr:na d:tl medico Jcl barr.1g!ionc che gli aveva prcscritm le rel.1dve cure antiluetichc. Al Corpo a\·eva norato da circa 6 giorni iuJppeterYa, dolori vaghi :ill'cpigastrio èd :~U'addome, deperimcmo gc:ner:al~: c febbre; dopo alcune cure generati, 1'8 dicembre 19-p (u inviato con una diagnosi. sintomatica :all'ospedale da campo 3'19 per ulteriore osscrva.zionc: ed accertamento di:agnostico. Fin d~i primi gaonù dj dc&rcn:z.a fu no1a10o un progressiv? aumento Ò\ temperatura che, per circa 10 giorni, o!lcillò sempre c.lni 38,2 ai 39,6 con sensibile ma incost:mrc rialzo seroti.no. Fu futto uno ~riscio per l:a rnalari:l c questo risultò lll!!:,":ttivo. l l 15 diccmbr~: un reperto di agglutirr.aztone per paratifo A risultò positivo alla diluizione t/IOO ed al 21-t:?. \'Cnnc pure positiva la siero-diagnosi per paratifo A sempre nella diluizione 1jroo. Dopo qu<.)tn indic:t7jone fu praticaltl una terapia sintomatic:t c specifica per p:~rarifo cer.::ando sopr:muuo dj sonegliarc le condizioni generali. H 22 dicembre il p. incominciò nd nccu$:lre un:ll forte cefukn; il pobo era 86 ritmico piuttosto moUc c la tcmpcr::atur:a 38,7 come m;asstmo. ll 23 pc:nistev;-a sempre la cefalea che ottenne un Lieve so!Ucvo da scrnpli.cc applic.1zionc dj bor~:t di ghincc:io nl c:tpo. Il 27 ed il 28 stette u.n po' meglio c la temper;,tur:l u.cill:t.\·a. tr:t 36,; c 37•4· Il 29. pur mantenendosi con questa temperatura, il p. ~i lamtn tava di cominlta cc.L inreru:t cc:fu lc:~ sopr:lltutro frontale c si cominciò a norare un certo obnuhil:lmemo w tutto li! sensori<> coll> rallentamento dell'ideazione, qualche c.listw·bo dcll:a parola nel senso di non riuscire a portare :t termine le (rnsi incominciate cd anche un notc\•olc :tbb::ss.1mento del visus (che però non venne
determinato). Il polso si f<!Qe più raro (54) ritmico c molle. Non accennava a dolori nucal' o_al ra~idc; i ~o'~~enti p~ssiv.i del collo e della- colonna non rlsvegliavano dolore. No1; \'1 era ne Kerrug, ne Brudunslu. Il tono muscolare er:u normale, non particolari ipereste. sic cutanee, addome trattabile', rotuJei Yivaà, non BabinskL 11 31 dicembre il polso era s6, la tcmperatum 37·2 ed il sensorìo sempre più :>bnubi. lato e le frasi del linguaggio ora quasi sempre rimanevano inr..ompletc. L'esame nevrologic fatto dai colleghi fu obbictùvato per la prim.1• volta a. questo punto con i seguenti caratteri~ paresi del facciale inf. d. che si manifesta soprnttutto nella dinamica della bocca. Il p, puÒ camminare da solo ma accusa una maggior debolez~1 all'arto l•nf. s., Romberg ne~tivo. Nell'csecu7..ione dci IDO\~menti com:mdati si rivela una ecru ipocioesia degli arti di d Oculomu:zione normale. Non rig1dit~l alla. colonna dorsale mentre s.i nota un certo grado di rigidità nucalc nel senso che il p. volont:triamenle non riesce a. flencre completamente ii capo non accusa1ndo però alcun dolore Ìll questo movi,mento. Non Kernig nè Brudzin~ki. Sensibilità norm:~l::. Riflessi: pupille normo reagenti alla luce ed alla convergenza. Rifler,.. si addominnli deboli. Cr<:mastcnci a ~ . più cvìdcnri. Patclhtri: a d. vivace mentre a ~. mancante: la com razione del quadricipite rirn~nc da questo bto inefflc:-scc. ]_1 • ricc:r~. 1 del riflesso achilleo provoca a d. netto clono nel piede; a ~. solo una reazione policinclica oon due o tre scos~e clonichc. A d. netto cd cvidemc Babinski, :t s. rea'lionc inc.:crtn ,11111 srimolnionl. cutanea piantare. A J. è pure evidenl<: l'Oppcuhcim, il Gordou c Jo Schactn. Per qunnto riguardn l'esame di altri organi od nppnr:ui non si rilcvn nulln u 1 ariu1 dell'apparato respiratorio·; al cuore si nota.nn toni deboli eli eu\ il pdmo intcrnmcnlt: LO peno da un rumore di soffio d olce. La palpazione :~1 pu11to piclo-urctcrico p:traombelicale di d. risveglia vivo do·lore. L'uri11:1 è molto colomt:l' e ricchissimn di un ~cùimcnto hiau castro. Nc:llo stesso giorno venne fnu:t una prima rachice.1tcsi: il Iiquor u:sd n prcs~onc fortemente aumentata ma limpiùo c incolore; per mnncam.1 tli reagcnt~ vennero l'~cguitc solo l:t Pandy e la Nonne-Appclt che risultarono positive. Il 1° gennaio 1943 si presentava ~<:mprc più obnubil·uo c gli. stessi colleghi si acconcro che il p. non riusc'iva più a sollevJ'l'C spontant':lmcntc gli nrti di d. Il rotuJeo er:1 a rl. scm. prc più vivace mentre a s. :lSSCnte. Per le conùizioni generali non riuscirono a fare un cs:tme della sensibilirà. La temperatura osòlbva d:1 35,8 :tl mattino a 36,9 a1Ja sern. Lo stesso giorno venni chi ~mato :tl 349° O. C. e per la. prima volta potei confermare il quadro !,rià descritto con le segue nti osservazioni: Sensorio molto ottuso; il p. muo,·c gli occhi solo leot:~mente c con difficoltà; Ja percc:.. zionc dei comanùi è r:t•llentata ed imperfetta. lpocinesia del VJI eli d. Ipoto.nin generaliz· zata. Il p. giace in uno stato di torpore non reagendo ad alcuno stimolo ambientale. E' evidente una netta emi pare si d. più grave però all'arto sup. che a quello inf. J:?ate le condizioni del p. non è poscib;Ie ull' esame dc:lla, sensibilit?.t : a grosso modo, giudtca.ndo :.!alle reazioni muscolari, sembra vi sia tula ipocstest:t di tutta la metà d. Le pupille so~o leggermente anisocorichc (D. magg. di S.) reagenli alln luce. Riflessi rotulci.: a. d. p1ù vivace che a s. L'adlillcoo d. provoca clono del piede. A d. vi è netto Babmski. Pure n s. (forse men01 evidente) è sempre presente c costa:1te il Babinski. 113 &cnmuo 1943, la temperatura oscillnva da 35•9 a 36,4. L e condizioni g(.."'Ierali erano aggravate. Il p. cm divenuto quasi completam('r:te :~fasico. Si manifestava ora una complctn emiparesi flaccida di. d. Il clono del piede pèrmaneva a d. 11 Babinski era present~ tanto a d. quanto a s. Prospettando fin dall'l mia prima visita la possibilità di una probabtlc rac: colta ::~socssua.lc dell'emisfero di s. consigliai al tlircttorc: dell'ospedale da tnm~o 3~9 (cnp. Petroncclli) il trasporto del p. ::1l rep:trto neurolo·gico del 48° O. C. al fine d1 wtto· po rlr> nd esame on x fnl ografico c ad evemunle imcrvento. Solo alla ~tr:L dd ~ gennaio venni a conoscenza deUa precedente lues soffert:< e eu· r:tt:t perchè solo in gu~slo- stesso giorno ci pcrvenn~ l'in[ormazione del medico di batl:l· glionc che l';~v~;va in\'i.no al 349"·
225
H 4 genrulio il p. venne trasportato al 48~ O. C. Le condlzioni nevrologiche si aggravarono di ora in ora c le alterazioni ben cvidenù :lllche :1 s. Il p. era completamente a(a.sico, il sensorio sempre più obnubilato. Un successivo esame mostrò molto chiaramente un riflesso d'afferr.uncoto :di'arto sup. s. Il p. anche spontaneamente si :l!*rappava .t tuni gli c.ggctri ohe gli capitavano, c bastava avvicin:lre due dita. che intmedi:.ramcnte veniv:lllo afferrate dall:t mano s. mentre si verificava anche un contem_fJOrnnC(I :tumcoto dci relativi riflessi di postur.t. (Ho constatalo un riflesso così netto solo in certi co~i di si:~um lesione frontale dell'emisfero opposto). Visitato dall'oculista dd '18" O. C. (dott. Brambill:t), ~i mise in evidenza un'ectasia vasalc cd una p:1pilla edematosa che a s. appariv:t con i margilù un po' più ri levati. Nella stessa giornata venne fart:a la puntura lcmbare: ,•ennero estrani 25-30 cc. di liquor limpido, incolore che fuoriuscì a p:cssionc notcvolm~nte aumentata. Ad u n esame citomctrico si mise in evidenza un notevole numero eli globuli bianchi (polinuclc:ati e lìnfotici) confermati anche ad uno striscio sulliquor. Nella notte le condizioni 5;i aggravarono progrcssi\"amrmc. Il p. cta ili uno stato di •cmincusclcm~'l, crnno evidenti mteggi:mcnti d'nutomatbmo privi di qualsiasi conlrolln tnlct1>tctaro; come!' crhi me•cnce(alichc >> analoghe" quelle dcii:~ dccerebr:l:ZÌone). Evidcninu•rpn:t.uc wmc '' crhi mc:.cnce[aiichc n ana loghe a <jUclle d:1 ùccercbrazione. Evidi::nlis-.irno cm il riflcs~o di prcnsionc dell'arto sup. s. L'alluce d. ~t:l\"a io complcL1. ipere· •.ten•.ionc: cd il Bubin~kì cr.t Jccisamcnlc pos, tanm :1 d. come :1 s. Qucst.t sinwmawlc...gia parlava per unn comprommione tanto dell'emisfero d. ccme di quello b. cd una qua•.i lotal\! esclusione dclh fllnziona.lili\ cortic.a le cosciente. Le condr?ioni circobtoric si mantcncv:tno buone. Apirwico. Polso So ritmico 5 gennaio 1943: Temperatura 37,6-38,1; po Iso molto riù frcq11cntc, 130 ritmi.a>; non si not:tno segni di soHcrcnza bulb:trc. Le si li lo reazioni sul ~a nguc h:wno d:tw W:mcrmann ( -), Mcinicke incerta ( + ), K:thn ncg. (-). Un'altra puntura lombare c!Cguita nello stesso ,!!ÌOrno dit·dc i s:guenri d:ui: estr~zione di cc. 25 di liquor. limpido, incolore, a pressione aumentata. Pandy: lcgg. positiva. Nonne Appclt: idem. Albumina o,:zo%. Glicor::tchh 90 mmgr. •%. Nella camera eli Fuchs-Roscnml vennero trovate 297 cellule in prevalenza linfoùci. Non si videro g!:rmi. Venncto introdotti nello speco 10 cc. di Strcptosil. Un conteggio di globuli bianchi nel ~angue rlictlc lo- cif:r:l enorme di 54-000. 6 genn:ùo 1943: Temperatura 38,5. Pol•o 104 molto più moll~ del giotno prima. Per l'aggrnv:~mc:nto cosl rapido e progrc~sh·o si rinunciò all'e~ame encefalografì.:o; l:a di:lgnosi di ascesso dell'emisfero s. pur cs~endo suffi~entcll".entc chiarita d.1gli ultimi reperti dclliquor e del sangue, destò ancora qualche io.ccrtez.zn dati i prcceJeoti Juetici, e poichè un intervento in condizioni così gravi a\"eva purtroppo molto poche pro&abilità dt successo, si preferl, prima di agire, avvisare mgentcmente sta la Direzione di Sanità come i bmigliari. · 7 gennaio '9'13: Temperatura m:1s:.im:a 37,8. Ycnncto in tutti i mod i sostenute le: condizioni del circolo che cominciavano a mostr:ar:: qualche deficit (fleboclisi, ipo.lermocJisi, cnrdiocinetici ecc.). Si incominciò nella sera n notare che il capo andava prendendo un:t forzata latcrizzazione verso d. 8 gennaio 19-!3: Tempcr:nura 38,9. Condi71oni generali pressappoco Ln\I.VÌ:lre. Ncll1 giorn:tta e celle prime ore del mattino si notò un'aritmi:l. L::a. suddett.l flessione laterale del cnpo si era futta ramo pronunciata che ti p. tcccax:t con la guancia la spa Ila d. 9 gennaio 1943: Alle ore 5 improv1·isamente si ì: manifcst:tta una grnvissim:t crhi respiratori:!; in eire:!. 10' il capo è lenramcntc tornare sulla linea mediana cd imrncdiammc nte si è avuto l'e:xitus.
:226 REPERTO D'AUTOPSIA·
Sollevata h calotta cranica si è osservato un'iptrernia diffusa cd alla regione pariet occipitale s. una zona leggermente rilevata e più molle alla palpazione. Scollati i ant. del cervella con la manovra. della solita asportazione dcll'encefu.lo, si notò verso l~ basr. cd il clivus la presenza di pus che ~i era prob:;bilmente rJccolto nel decubito supino. Venne eseguito il taglio di Flechsig per eia. scun emisfero; all'cm!sfero s. all'interno (quindi pcrfettomem: sottoc.oruc:tle) nella zona. parieto-tem_ pora.le posteriore al confine cort l'occipitale, venne messa in evidenza un:. cnvitÌI a.sccssuale dclJa grandezza di circa s-6 cm. di diametro, perfettamente delimitata, r•cna Ji pus giallo vcrdastro fìl:mtc commisto a. 5ostnnza nervosa c?lliquata c: ùcgc: 01 _ rata. Antcnormcme questa cnvJtà non comunicav:1 con i vcotricoli c rim:111cva posteriore all:t , 011•1 motoria capsul:m:. Probabilmente In cnvità \i n,1 fatta comunkantc o uon il vcntricolo lntcr.tlc 11 media !mente verso gli spa'li souorncnuicl(; poidu'nou altrimenti si ~:u·chht~ :.piegnln ~~~ pn:scnza eli pus nelle zone lkclh•i all'asportn~ione dcll't:rh't falo prim:t eh aprire il focolaio cnduccrchrale. 11 ponte eJ i nervi clelia h:ttc mostravnnn trae te di cornprèssionc soprnttullo n s. Nu lln dt particolare al cervelletto. Cct\ il pus vc!IIIc (:Ilio uno striscio (;d al microscopio si trOvarono abbonù:m .... ..... ~d V/ i'd.. tissimi germi con éJSC essv<d'e o:u:meri.;.ichc di cc cch i piogeni (strept!> e stafilococ· chi). Per ragioni comingcnziati noll! ho po~uro. fo. tografare il pe-..:zo anatomicO! ma. h . limtt:Jztoru: netta cd esclusiva del focolaio di lesione c la sua notc1•olc consistenza microscopica possono, a scopo dimostr:llivo, essere sufficientemente raffigur:llc nel presente disegno sohcmatico.
tcZ
-
CoN~mEilhZLONt cLINICO·Al'IA10~to -t•ATOLOCICHE.
Qu;~ntunquc si tratù di un utùco caso, c quindi si presti solo a considerazioni pitì ~pccifichc che tcncrirhc, per certi elcrncnù della diagnosi diE(crcnz.iaJe, d~l dec.orso e soprattutto Jclla sintomatolot,>ia nevwlogìca in rapporto alh sede della !estone c:hc ho potut~ controllare aH':lUtopsi:l, credo :Jbbastanza interessante f~r~ qun~c~c osse~~10ne. li L a~ccsso del cervclln (: orm:ti UJ1l quadro ben r.oto a tu tu L mcdtct ~ nottssJWo ng ~ ~peci a listi sia ncvwlogi come otoiatri poichè anche nella pr:nica si può d tre che questa. la tomplic:uwa pitt &cquentc delle diffusioni di tutti i processi infc<ttivi sia. ~e.ll'or~hlO come della faccia. Pcrùò l'attenzione viene facilmente rivolta verso la posstbilità di U!IO raccolta cnccfalic.1 quando compaiono i se!,rni relativi a qt.csta sindrome dur:Ultcl il decorso eli tali forme ·nferth·e contigue. dd·1 Sono inl'ccc più gra1•i quei c:•~i in cui il focolaio inizi:~lc o è molto lontano o a
~:q
rittura. cr~ptogcn~tico cd il ~:ucrinle settico. viene ttasp~rlroto in circolo per via cmntica e fissato 10 un 'a~o enccfulico nella form:.ZJonc ~ucccsma di. un t rombo. Nel nostro. raso ~o n. abbb~o . potuto _fare ~n:~utopsiu completa e qui111.d1 rirC'rc:tre accuratame.nt.e m tuto gli organt ti focc-l:uo pnmmvo da do,·c è proabilmente parùto l'embolo setuco. . Ma la vaga sint.omatologia ùcnuJlCÌJta dal p. al battnglionc CTJ molto probabilmente ~n rap~rto .:11 pa~a~fo •< A>> _che_ è stato poi ~cccrt.alO . itl due ewni ripetuti. Il malessere, 1 dolon arncol:m cd addomwah, le turbc tntesun:th ~ la febbre sono caratteristici <.li questa forma tifosa che non è r:11:1 in periodi bellici. Dopo circa venti b'Ìtrni .JJII'iniz;o della forma infettiva il p. ha incominciato :1d :~ccusnre la cefalea che ha scgimto l'inLZio dci clisturbi cerebrali. Qu:1nrunquc un pericdo di 1~ giorni ~i.t for'e un po' breve per la (ortn::tzione ùi un:t r:~ccolt:t r~scessuolc del c.Ji:unettc• ~uddeuo • ~ritt così clclimit:lt:t nlla rc.ol1à dci f:mi qut..sto si è dimostrato sufficiente. ' ' D'nJtrn pnrtc !Ono note le possibilità eli compl!cnioni as.:~~u,\li nel tifo; qucw: ,ono ,,,,w dc~ritte ~oprarruuo nei polmoni, nt.l feg:no. ndlr o,~, t>d :mchc nel cen·ello. Ri· corti• rll :t propo~ÌIO c.om,. il tifo, c quindi i 11.1ralifi, ~i debbano con:.idcrarc in certi pniodi dc·ll•· \'C'fc• c· prupric h.11tcri~mie con c.1r:meristiche nllivil;'• piogcnc ('ono ncte lt: cndoar· wrid, lr· uom!Jofkhiti •.cniche dci tifosi); in tutti ljUCsti c.l•i tnhoha ~i possono :lSSG:.tare~ PH' r.tgi~oni nmor•l for•.(' uuu btn chi.Hitc, :tltri germi (st.dtlococc:hi, str~plococchl) ed ::!llc-r:~ •i :lriÌ\',1 llfl.l Jll'•ihiJit:'t di forrnm•ioni :ttCC.~)U:tli che pO~WilO inscdi:usj IU!Ura[m,..n:f in llll:d•.ill~i urg.tuu ci.JIIJ b di ffusicut: 1 ma tic a t'ci g~.rmi stessi. Mn in r.tppori<J .dia pJtogcut)i in lJUC>IO c:1so non pus~inmo che fnre delle ipotesi di prubabiht;t Qut:lltJ che t C:I.'TIOI è che in un p:tr.l!ifo A, ad Uil dato momento, ver via cm:llica ~ .1vvcnuw un tra• purto di germi pio geni in un'arteria dcll'u:nisfcro h. e ù.1 'lucsto focolnio in bn:vt. L•mpo LÌ è format:., per succ~sh•a inva.>ionc del processo infettiv:., ne. cro•i ischemicJ, dcgcncr:l7ione c rc:•zionc del tessuto nervoso, una c.tvittl nscessuaic che è st:ll:t In c:. ma dclln sintomatologia clinica. de5erÌ11:1 c che ora cercherò eli ri\ edere facendo un:t critka "":t po~Leriori l>. f primi !egni ne\•rologici si può dire che (lJrOilO scgn:tbti ~olo n«Jle ,lllllOtaziont dd :a dicembre 1942 e precisamente con. la cefalea. Qucsr~ in scttl' giorni di tempo c.liver.nc da frontale generalizzata c •.i fece acutissilll:l complic3ndo\i con un ouundimcntQo di tullo il sensorio cd una progn.:ssiv:t diminuzione delle fJcold psichichc nel 1rmo di un raUcn· tamento perct:ttivo, ideativo c della estrinsccnzionc dclb composizione od cspressionr verbale. Questa sintomatolgi::t iniziale che poi ha culmiuato. ~:on la confu,ione nswluta, con h completa afasb. e In sospensione di ogni otth iù cosciente si pur1 con~iclernrc come In risultante della grave in:llt:i\ltà fun2.iorulc di tuttJ 1:, cort<'Ccia la qu.J!e .J(I un certo momCJll'Oo ha risentito della generale ipertensione endocranica secondari.1 alh compre~~ione localizzata dalla m:tSsa tumor:~lc (tumor in senso lato) in rnpido ;Jectcscimenlo. Su questo punto· credo si::t utile soffcrmarc una p:~r~icolnre ;menzione e mi viene proprio opportuno il oanccllo generale che direttamente ht~ sentito pronunciare mnte volte fra gli insegnamenti del mio m:tcstro Carlo Be~ta: bisogna. sempre tener presente che: il cen•cllo è un organo contenuto in una scatola so l id:~~ e pcrfcttnmcmc chiusn p.:rciò una qualsiasi caus:~ che produca un. loc:~lc ;~umcnto ùi prcwone viene tnUDcùiatamcnte :t farsi risentire iu tutra la mnss:t cnccfnlica (e questo logicamente per il principio eli Pascal' In qtC~Ic trovando unn natur:~le e solidissima resisten?.a, facilmente viane :1 risentire una soffcrenz:1 m:tgari ùalla p.mc opposta od a tutt'altr:l p:~rtc do\'C si onginr~,la pnnutiva causa ipertcnsiv:.. Questo principio è molto logico e cert:tmt'ntc r.on llU0\'0 ma non ì: m.1i tenuto ben presente all'occnsione di unn risoluzione di:lgnostica. In questo mio caso ho potuto così const::larc, dur:1ntc la ricostruzione dcll':ul<.blllcntocliniao, che buona parte della si ntomatologi:l n.: no logica era dovuta proprio al fnttorcipertcnsÌ\·o c compressivo piò che distruttivo.
.:u8 Infatti dopo altri quattro giorni le rondiz.ioni generali si fecaro sempre più gr:~ .. la cartelli clinica in data 31 segnava una notevole bradicardia (56). mentre la febbre VI. 011 era molto alta (37,2) e per la. prima volta venne notata uno paresi dd f:tccin.le inf. d. ( prattutto dinamica) una certa ipocinesia degli arti eli d. indebolimento dci cutanei., viva:~à del rotulco eli d. e netti segni piramiclali a cl. (olono lck!l piede, Babinski). Oltre a ciò venne notata un'assenza, o quasi, del rotuleo di s. e una difficoltà a ten• . IL· dfi• · •TSI t.e1Jil stauone eretta per e mt motono s. La mia pri..ma visita fatta il giorno dopo confermò il quadro già !egnalato ed in 1·, rilevò una probabile ipoestcsia d. cd Wl Ihbinski fugace cd ~niz.iale anche a. s. ahe tre gio~~~ 01 . permanente c cost~ntc ameme • a.ll' aggr.wamento d.t tutte le cond'i7.~o;ni dopo divcnwa generali. . . Riass~m~o qu~ti dati si pot~va dire che il1l pochissimo tempo, assieme a dei sc~l11i di ,md.u?b1a 1pertens10nc. endocr:unca .g~nera,le :x'" so(fer~nza.. corticale, si era proùo•.r:l un em1s1ndrome d. motor1a c for~e senslltva. segUita. da liJ1J nseoumento piramida.le s. A questo punto, cd anche prima appena sa1pemmo dci precedenti luctici, sorsero i du\ . bi della possibi~c c~m_r:u:rccipnzione. c.on.c:~usale o addirittura c nusa lo della lucs in quc~ : processo che net pnmt g1~:n1 afebbnl1 SI r:nostr.w:L meno tumu:woso. c più torpido. Indi. pendentemente dalle analm del sangue c hquor che non erano state Enne (pokhè eravamo ~~~~ a~tes~ reperti essendo qucsò esami. praticati .iP altro .laboratorio) si poteva dni .. uli segru. clima escludere la lues? lo c.reùett1 allora. eli poter mponderc n((crmmiv:HDCJttc. Infatti. la. s:intomatologia generale, l'esame del funùus, parlnvano moJtl>' cluar~rn 1 1 1 tc per uno stato ipcrtcnsivo da causa· da determinarsi ma Sicuramente a r:~pidrissima cvolu z.iooe. Ora è noto che le forme in cui può manifestarsi una lucs cerebri è ahbast.'lnza rnm che si presentino dopo circa un anno dalla prima in(ezi.one (più frequentemente po~'ùno venire dopo 3·4 anni ma anche dopo, magari Io-::w) poi generalmente si trana di un.1 meningo-cnccfulitc gommo~ con primitiva c sccondnria compartecipazione delle :1n·ric (od anche dci ncrv'i ) c con seclc prevalente alla base. . Da prendere in cpnsider::~zione vi era h forma 111.1ssiva cioè l'encefa.lite gommosa dr· coscritta nello spessore della sostanza ccrcbra.le che in :ùtrc parole costituisce la gomma unica di grosse proporzioni. Ma il decorso in quest.) caso è molto più lento cd nssai r;;ro che non s'accompagni a.d altre manifestazioni della base che rientrano nel quadro sur. · ricordato della men'ir1gc>·encefalite. Si poteva pensare a.nche nd un focolaio malacico dovuto ad un. embolo di un'ac:,.ri3 (per esempio deU:.~ Silviw1a ~.) c; secondario rammollimcmo della zonn eli questa vascobrizzata, oppure a.nchc ad un trombo; iAI tutti e due i casi è molto giusto pe'nsare :ùla natura specifica luetim poichè è noto come il processo cndoarteritico sia la base comune di tutte le forme di lues cerebri iniziando l'azione dello spirocheta esseoz.ialmemc per via ematica, sia in queste allera7Joni malacichc com:: nella formazione di gomme. . Ma a.nche in questi casi l:t sinromawlogb clinica sarebbe stat~ d!He.-entc (a. p.lrte 11 fatto febbri le e le rea~ioni liquorali): l':tll:lcco embolico come l'1ctus crnorragt~o sono improvvisi ~:cl istantanei quindi hanno tutt'altra fisionontia; b trombo!i dà un:1 SlllC'•:n:r· rologia più lenta con mohi prodromi c suc(cssive remissioni (e:~ratteri~t~che so.n? le pare· stesie c le paralisi più 0 meno transitorie degli arti destinati a.Ua paral!s1 definiuva) sen<!~ contare b qoscicnza c.hc 1;e nell'embolismo è molto turbata :~~rh·ando al coma, nella t;o!ll· basi molto spesso -rimane inaJterat:t per cui 1l p. può :tgevolmcnte cc assistere'' e descn,l)rc: tutti i suoi di!turbi. . 10 Un c:~so cb tener prcs<.·nte pote\'a e~sere qutUO< ili una gomma localizzata, creSCIUtiJ un rcmpo abb:IStanza lungo senza. eccessivi disturbi, rhe ;,d UD dato mo~t<:nto .nvess7 P 10 v~ ol ro nc\1:1 ~ua ma~$:t intri05C'cla un'emorragia con eventLL."llc r:1p1da distruZJonc l tc.:s~utn, '" la. Formazione di un tumo:rc il 1.ui volume foss:: b caus:~~ di compressione lc' ·1 ~ ed ipencmivn endocrauica gencra·lc. Tl cnso d'cmorr:~t,oi:~ in~rnvc;;ccntc in. 11 tu~o.r »re· S!."'Dprc u:l tener presente c nella mia modestru csper1enza. ho già visto p:~rca:hi c.:JSl dt P
11
?<:i
suntt: emorragie cen:braiJ che ::di'autopsia si &ono poi rivel:!tc coOJ.e gliomi lmercerebrali con focolai emormgici interni per k~ionc di piccole arterie. . ~(~ _qu~ste possi~ili di:t?no.si. ili_Hcrenziali si ~ono mo<rrau: dopo pochi giorni ~;oJo disqwsi~om _:~Cc.~d~~ poiche c napparsa. L1 febbre, il liquor ha dato un numtto notevole di polinuclean ed Jl sangue un cnormt: aumento di globuli bianchi come si verifica solo 'in reazio ni genero li di attività di tiP cc focu~ u piogero. La febbre ha avuto Wl deoorso tipiro t· non son•> :t.ffullo illt'gici i periodi di temrerJtum s~b~rm:ùe; .negli asc~ ~n limitai~ sono .~t:~ti_ descritti anche periodi d'ipotermia c:he cOlllCJdevano con una migliore protezione ilifellSlva della ba-rriera fatta dalla parete stessa clcll':w.:esso mentre le forti u poussées )l si pott'vono rirerire nlle saltuarie di~na zioni bactedche nel sangue come espressione di una re-.1zione p1ù gcncr:~le. Anche ill.iquor h.:1. avuto in questo caso un comportamento logico: dato che l'asc~so era inastato n:lla massa oercbrale si spieg;t come le rt.'azloru infiamm:nork siano risultatt' tli lieve intcn..<itù: questo si deve vedere CGflle l'espressione dcll'iperc:mia di tutto il proccs!>O infiommarorio generico; a ciò cosl corrisponde b positività delle re:Woni globuliukhc (Nonn(;-Pandy) l'aumento dcll'n lbumina e soornm:rro il grandissimo numero ·l•·ltc n:llulc. Quc~t'uhimo dato è per la pratic:t assai importantè cd in questi casi è moho utile ~.:mprt· uno ~trisdio colorato alfine di giudicar~ delh qu:tlid oltre che sulb. per~n tu;dc cJ, gli clc.rncnti. N.ttur:drnc;utc i l l.iquor è rim;u.to sempre limpido fino all'ultima pWltura lombare poichè l:L rollura dell'ascesso si è avutn ~olo pochi istMti pri.m.'l Jell'cxitus. Riwru:wclo sulla questione princip:tlc e prcas:~mente ~ul problema localizzattvo, che si puù dire è ~Lato il punto che mi è sembrato pi~ str..no per cui ho pellS:ltO di rendere noto questo caso, devo coll~~rc che il mio pensiero si cm oriem:~to più \c:r..o b zona motoria s. Di:tgnostic~ndo UJl ur.c:csso ccrcbrnlc dell'cmi~[ero ~. JuraJltt: il dt:corso dl un parotifo, avevo immaginato che l'inizio fosse st:tto un emholo settico portato via em:JUC3 suUn Silvbnia s. o su un rama cleUn stcs~a e che qu~to in poco tempo avtssc pt'O\'DC:\to, per l'::ttùvit:\ piogenetica solita, una cavit:I :l$<:1!\\UJIC che pancndo d:ùl'arteria avre!>bc invaso tutto il territorio •nervoso circostante. Pensavo cosl che questa fosse complet.Jmcnte sottooorticale pcrchè clinicamente •100 si era mai avuto alcun se1::no d'irrit:J7jone corticale (:tccessi epilettici, equivalenti, clonie jacksonl::tn:: ex....) e che a\'CSSC conglob:no nella sua di~truzione !.1 capsula interna ~. e la regione limitrofa giustificando cosl la r:~pida inst:JUr:J7jone tleUa paresi ili d. mentre il risentimento s. lo pens:~i dovuto ;tlla compartccip;t;.o.i.me detl'cmhfcro d. :~ll'ipurensionc cnclooranic.1. generale. Dovendo pc.TÒÒ affidare al chirurgo q uesto caso :.tnei (ntro :tprire pre~~ppoco nell:t zon.1. corrispond::nte alla scissur::t di Rolando s. e quindi futto ncercnrc b ovit:l con ~·en rualc pWltura esplorath·a. Come ho descrillo si è: in,,•ece trovato :~U':JUtopsiJ un 3SCesso più posteriore di qu:utto ~i pcns::tSM. c:: prc.'Cisamcnte come cavità inrramur;~le nel In zo na parieto..tcmpor:~lc posteriore. Come sl possonoo allora ricollegare i segni clinici e pnrticolarmcnte l'emiililclrome morori:1 d. e la successiva comp::trtccip:lZione aU'em;sfcro d. conirolatcralc :l quello leso? Come sempre acc::tdc in tutti i deficit funziooa'i quando appaiono i sintomi signi.fka che la n.1tur:1 ha fatto tutto il pos:.ibile per compcns.trli; si spiega pcrciò come tutta h sindrome ~io\ così rapitlnmcnte apparsa cd altrcn:tnro dc:corsn: lluando i l p. ha cominciato ad ::tccus;~re i primi segni di soCfcrcnza cortic:tlc da ipertensione, l'cnccHlo :1\'e\':l fauo, forse, tutto il po~~ibile per adattarsi .:~ila nuov;t ,·iolrnta pressione. L'emiparalisi d. non è 5tata fulminea come potrebbe \crdicarsi io un ictus o in un·cmboli:I ma si è instnurata in tre o qu:mro S"'Orni prima all'arto superiore, e poi ::ùl.'infcriore; questo non è nv\•Cnuto in re:th:\, per quanto si è potuto constat:tre alla vi. s.ionc nutoptica, per unn distruzione capsulare, m~ pluttosro per una più lenta compres-
r.ue
+-
Ciorttufe di metfidn., mi/aure.
230
liionc: dell.a zona motoria, situma irom~dintamcntc in •''':H\li all'asce~~o, comprendente ~e parte delle fibre della cor?n,a rads:lla cd occupam! q_ui_ndi uno spnio pìù vnsto c peraò meno globalmente agg~edibsle dalla retrostante coud11.1onc patologica. Molto interessante è stata la succcssiv::~ irornedi:lla ripercussione ddl'emisfero d. p· pri.mi e~mi si era not~~o il B~ins~i ~- anzi in una pr!rnsssima ~sscrvazione nuvrologi~~ t l p. non Sl reggeva .1ddmttura 111 p1cds per un 11 dcfir1t >• rnotono dell'arto inferiore ~ (e relativa diminu7.ione del rotuleo s.). Da ciò si è potuto desumere che b sofferenza en: cefalica ù. quasi contem}>Oranea alla sindrome gener::~Je psichica si è clinicamente rivelata durante lo svolgimento dell'ipertensione generale ct'mc espressione di una compressione che, geometricamente p:trlando, si trova,•:~. al polo oppostto dell'asse congiungente il focolaio temporo-occipiralc s. co:l il -xmro della mJs~ es·ccfalica. Tutro questo è molto logico e ricordo proprio come durante il massimo aggravamento del sensorio si era reso così netto il riflessv d'affcrramemo dell'ano superiore 9. come si verifica solo in rosi gravi di completa afunz.ionalit3 del lobo frontale d. mentre il Babinski s. sa(ei propenso a considerarlo più come segno d'alteraz.ione piramidaJe, come espressio.ne quindi di CDill. promissionc puramente motoria in sede pi~ posteriore verso la zona rolandic:1. Sull'episoJicr che ha determinato la morte si pnr; fare anche qualche ronsiderazio.ne: circa dieci ore prima si era incomioci:lto a notare la grave inclinazione del capo verso d. che nell'ultimo periodo si fece talmente pronunciata da tOCC3re la spalla d.; in quel tempo lo staso generale raggim1se la massima gravità, il polso ed il respiio rivelavano qualche insufficienz.a bulbare e.d ultimamente la febbre aveva a\ruto un rap'i do ri~o. Quando lentamente il p. rimise il capo nella posizione mediana si è avuto, l'e:Otus. Fra le iruer. pretazi.cni che ho potuto dare a questi segni, dopo l'autopsia, mi sembra più verosimile l.a seguente: la viziatura del capo si può considerar-è come un atteggiamento di difesa alfine di p:rmettere una maggiore permeabilità dell'aoquedotto di Silvio e Wlt! minore compressione sui centri vitali del bulbo; la morte che si è avuta. per rottura della sacc• purulema nell'omonimo ventricolo laterale c suc.cesiva invasione del pur. verso le p:uti declivi posteriori è stata perciò procurata per diretta compressione del bulbo. Questo pus è srato rro\'!llO infatti al! autopsia quando abbiamo sollevato l'enr..efalo scollandolo dall:JJ fessa posteriore. .. . In quanto alla patogcnesi di questo ascesso ber t:ià ac.c:nnato parla,n do de~e possibilid emboliche e quindi trombotiche di materiale settico per v1a emauca durante 1l decom." Ù1 tifo o parat:ifo A. . ,. . . . . , Data b sede dell:t lesione molro probabilmente l UllZIO della trornbost c~bolica ~ avvenuto nell'arteria n:mporale s. (ram~>' della cerebrale pcsteriore). I tra~port1 emboll~ di questa arteri:I sono meno frequenti di qudli c.iella Silviamt. La maggtor pa~e dcgh ascessi di questa zona o meglio quelli più anter~-lmcr~li del lobo remporaJc Sl hanno per continuità come complicazioni d1 affe-.lioni aunco<lan. , 51..1 Un caso simile a questo che mi è capitato eli osserv~rc non e molto frequeme ' per la sede dell'embolo setti:JO sia. per la natura patogeof,nca. . . lb l a ur:s Tro\'::tndomi in o~pcdalc da G:lmpo non ho potuto fare: u~a rev1~1one ~e ,. etter, t le in proposito che mi sarà certamente interessante consultare !~ a~tr;. ambtenu ap~ .,3 contingc:nz.e mc lo permetteranno. Valga questa semplice anahst chnoco-anatomopato ogt a segna \are cd :1 riiJorclare il caso. · · sull'·Uldamenlo cfutico fatte dopO Coxc-LUSIONJ . - Da tutte queste cons1'd crazJons • . .. n11 eh · b degno ds nlievo :ùmeno come co \'isionc an:~tomo-p.ltologsca, que o c ms sem ra . . . ' è riafferroarc: ferma di quanto gin è stato detto per tutti i rumori cncefaho 1n senso 1ato,
?ai
questo punto: . . doc ·c non bisogll:l In una form:~ che ÙdCrmini una notevole •pertcn_SJone_ t.-n cl ra.sull a nervoS• l · · · d ' ti solo a JtstruZlone . · · pcns.1 rc che 1 H dchc1t l• n curo ogtcJ ~sa no O\ u . . c d aIlsosunz.a · mmediare v1· in rapporto diretto con b lesione, pcrchè il f:ntorc comprcsssvo Sia e e l
2Jl
ci~:tr~ze come anc.hc al polo oppoM~' pu(, v.qui~tarc tantJ imporunza d:~ produrre sintn. mr dt una tale t:v1d~z~ da ~ctt<:rs• molto _spc.-sJ.o :~Ilo Messo piano di queUi direttamente p_rovoca.tj dal f~colato. d1~trutt1vo, c quclolo ~~ dcvt: tener p; esente per la precisa indic:lzione d1 sede nella dtagno$1 che preceda cvrntuah intt:ncnti. _Que~to oon~o, _ripeto, non .è :t~•'''<> nuovo_in n~rologb ma fXT b sua importanza pr:mca ntcngo s1a uule sempre nbad•rlo se 1:~ clim~ o o(fre dclk oSl.ervazioni p:.rallele n quelle anntomo-patologiche.
RIASSUNTO. - Viene descritto un e:~so, os.scr\•ato in ospedale d:~ c::unpo, di ascesso cerebrale della regione tcmporo-occipitale s. sopraggiunto durante il decorso di un para· tifo A. Dille parallde considerazioni cliniche cd an:ltomo.ptolCigiche \Ìcne riconfermac:~ l'importanza del fattore compressivo, sia loçale come a distanza, per le manifestazioni della sintom:uologia ncuwlogica c quindi per l'esatta diagnosi di sede. BIBLIOGRAF1A BnEMONo et GALLI AN: A propos cles -abcès du ccr.ve::tu. - Soci~té d'O.N.O. du S. E., mai 1938 c 12-2-1938. Bnu~L\IEn und STENCEL: Zur Lchrc von den. Aphasien im Kindesalter {Womrum:nheit lx.i. linksreitigcmm otogenem Schl5felappen absc.). - Zcit. f. d. ges. !'euro!. u. Psychi:lt., 142·430, 1932. CECONI: Medicina interna. - Vol. V, pag. ilj. CouTEAUO: Abcès metastatiques de l'cncéphale. - R~. de Clili>., Io-Vll-1913. 0PPENHEJM: Trattato deUe mal:ltlie nen•ose. - Vol. n, pag. 2)I. PATI\tiUOs et SuAROUNIS: Sur deu..'C cas d'abcès C.:rc!bral guéri f':lr ponotioL unìquc: ou répétée et pneumographies. - Revue Ncurol., février I935· Puos•: Su di un caso d'ascesso cerebrale. - La Riforma MeJica. - 1933-1 fXlg. ..jOj. RAMOND: Abcès du cer\'Cau ou rammollioement oérébr:ù? - LI. Presse Médic.. 193-!·ll p3g. 1283. RocER et ALWEZ: Abc-ès C:rC:braux mélastatiqucs d'origine bronchea:uique. - Mar.seiiJe Médie:~l, 15 mai 1937, n. l.f. TllOMAS-CocHU:t.Tru:;LLEII: Abcès de l:t couche opuquc, du noynu caudé gauch~. Abcès du lobe (ront:ù droit. Ménin>gite strcptococcique et \'entriculite prédomiront 3 droire. Difficultés du di:tgnostlC. ·- Rcvue Neurologiquc, 1935, 1° sem., pag. =47· TomtA&~NI.t-.·!ITI'tuccJ: Cecità da nsccssi metast:Jtici simmetrici dei lob1 occipitali ed emiplegia D. da nsccssi del lobo parietalc S.- Riv. oto-neuro.ophtal, 1936, 13, p:tg. 329. VtseE~.-r c:t 0AVJD: Sur l'abl:!rion en masse sans drainagc dc~ .lbcè:s subaigus cles hémi5phère~ ctrébrnux. - Re,•uc Otoo-neuro.ophtnl., gennaio 1936, n. 1, pag. 1.
..
MENTRE RISORGE L'OSPEDALE MILITARE DI S. SPIRITo IN VERONA Col. mcd. don.
AcRJSIO
BlhNCHJIIòl
direttore di sanità del Comando Militare Territoriale di Bolzano
' Nell.t seconda metà eli maggio del 1945 le prime c<>lonnc che rtav"" 'l • .....o 1 person.'ll•· . . d ll per la cosutuztone e V Com.1nclo Militare Tcrritori.~tlc giunsero a Vero"" r _ · .'l ' J tJ li ' . .,,, .L.U Cllt 'l muu nta• m a cune e c sue cose piu belle c snoguinantc da mille fen'tc ve . ·' · il ntorno · d 11 · . , a va ancso LQn nns1a e c nnnovatc scluerc dell'Esercito italiano. . . I sopravvc1~emì. cercarono le b elle mscrmc, i grano i strtbilimt:nti militnri Chi' ,1: 1 Verona, ma dovuoouc cr.1n lustro . dcll.L h ospltnle l . . -, tre>vnrono rovint•. t•. ..fti,J··•.1n 1Jon'l. R0\'lllt·l. «: bb d a :111 0111 :mc e ne bello o~pcdnlc mdnnrc qhc crn, non a torto cOn\'1•lcrntc) 1 . . d'L l' • ' ,, mliegli? org:m~~au. .'a J.~ c. cfihc portava W1 vanto di. lu mino:•a. \Lrcnlt~ nelle tmlt: ncr !J • g enti e neg 1 tmpwnll sctcntt ci pcrfctLi. . Rovine c m~ceric; ~(fumicaturc Ji csplosionj c tli fuuchi di hivnn:u; una :..nlitll·ll.1 lllglcsc P':~~o. un ~~postto appena ~o~litui to ili m::ncrinlt: t: di col lcg-;H\l~·flto; In tlt ladrw1coh ll1Sli1U::tt1SL dallt: brecce t·ststcnti nel recinto: ceco ciò che ci acoul~c IJll:11lclo 1 1 1 · I vc . ?m'·liter gtungcmmo a Verona' c ci rc::ommo• :1 ccrc:u· clcll'ospt:dnlo, cui lame mc1110' ne a legavano c nel quale, personalmente, :wcvnmo passato in letizia di lnvoro Jnum trallo della nostra vita di u(ficinli. E' un vecchio ospedale quello di Vci'Ona, che ci riporta con In mcm'Jrin nel cpodu: loot:utissimc nel tempo. Nelle cronache veronesi la localit:'i è ricorJata fino Jal 1215. lnf:!tti risulta che il 12 giugno 1215 Prete Albcn.; della Chiesa ili S. Spirito :~cquistnv:t a nume d~ una congregazione . costituitasi allo scopo di " erigere akune case dovo uomim c donne potessero ritirJP.ii c vi,cre in obbedienza, castità c povertà n, alcune pezze c.li terra gi:~ccnti te super deve et ~ubtus clcvc Vcro·no~: 11 per hl somma di 160 lire veronesi. Cos1 sorse il <.10 nvemo dj S. Spiriw, primo nucleo di fabbricati nella cui zona doveva poi edific:tr~i il nostro o\pcd:t le. . La congregazione di cui abbi:lmo detto entrò a far parte dell'Ordine di S. Marco di Manron c nel 1245 contava '5 canonici, 30 conversi t: 50 suore. Verso la metà dd s~!o XIV le monache vollero libcr.trsi dalla i nfromcttcnz:~ dei frati c l'Abate J! S. Mnn:t 10 Organo quale rapprcscntumc dd Cardin:lle Lcgato sentenziò che q~esti ultimi si ritira~ero nel Monastero di S. Leonardo. Ma poichè essi opposero delle dJffìcoltù 3!1la eseau1.1onc ddh ~cntenza, P .1pa C!t:meute VI, dopo un nuovo procc.sso, sottopose le mon:~che al Ve· :;covo di Verona c.: le.: tra,ferì claii'OrJinc dj S. Marco a quello di S. Benedetto, ~tr?mcx 1 lcn<lo co~i i c:lllonid da ogni autorit;• sulle monache stesse. Il monastero femm111de h S. Spirito ~i riorganizzò sollo I:J regola b.:neJcttim e si m:mrenne nella s~a ~de, c ~ migliorò ~.:J am1)hò fi.no a quondo· non fu sopnrcsso, il chc nvvennc in segu1to :11 decVre.u ' r . l' ... d l l napoleonici clell'S giugno 1805 :24 c "O morzo 1806 c nUc successive t •sposlZ!OOl e di ~ ' .> d' S S · · fu · ite ccr~ Eugenie, Jcl 2!! luglio 1806. Le monacht: L • , plJ'tto ron? nun n quelle c;, 1\nto nio del Corso c il con.vemo fu incamerato d:~l reale dema111o. d:ù Es~o comtava del fabbricato ovc nttu::tlmente Ì! la zona degli uffici dell'aspe c, au.nmo al gra~'.ÌOSù chio5tro :v dU!: ordini di nrchi. . . vi Il locale: fu ,1Jibito in un llrimo tempo a caserma c ~ucccsstvnmcnrc verso d ' .810 • · · quc Ile italtch··- 1 c~ (u iu.\ta!bto UJ\ o\pcdalc militartf. Alle truppe (rancest· st· sostHUJrono 1 :.uclc5•.iv.towntc, all'epoca della re~t.'\Ur:lzionc, quelle nustriachc. Abbandonnro pere ~ .p o
1
"'m ',,
ru \•'
:!JJ no~cvo~~nte ~epcrito!. fu rioccup:no nel 1852 qunndo passò rcgol:urncntc in consegna
all ammtrustr.tuone mthtare austro·unl:f.lric:l. In t::ùe epoca fu interamente rifubbric::no c, n.:staur:ata l':uuic:~. st.de com·entuale, di essa fu fut~, come dice il cronista, « vastissirr' .t ;tggium:a scconùo il perfeUonaro ~istemJ degli ospedalt n.
'
I! lavoro ~u compiuto in~~ due .t~tru. tra il 1852 cd i.l 1853 c le costruzioni c~eguite
sul dtsegno Cl un Jngcgncrc u:ùinna, Gtubo Bolzn,' m:1ggtorc del genio militare austro.. ung:uico, furono terminate rapidamente, dotando 1:1 monarchia austro·ungnric 3 di uno dci suoi pill grandi o.~pcdali, cnp:acc in tempo di guerra eli n. 2000 letti. Durante le ultime due guerre dell 'indipendcnz.1 c~$o rappresentò inf:~ui la base del S!rl'izio ~>.1nitario dell'esercito austriaco c funzionò in modo egregio per le trupp.: milit.tnti sotto l'aquila bicipite. Nel 1866, col ritorno del LombardO'-Veneto sotto 1:~ bandiera ùel!'ltali:~ unit:t, anche l'osped:a lc militare ili Verona p.mò .tli'Arnministr:tzione militnrc dcii'E~erciro tr:ùiano. Nei vc.rbali di con~cg-n.t risuh:t che esso ha •t cinque pi.tni c 391 \'ani lJ e che I'Ìen ,·aJu_ t.1111 m. di trc.:_ntomil.t lire con "un n:ùòito tmponihile di òoclici mib lire"'
w,
J.'g·A·t ltu italiano, dopo term.iu:Jtc le guerre d'imltp.. nuc•w.t, in consiclerll.7lonc <.Ielle ltll)IJ I<' m.uncnutc nel Vt.ncto, ha scmprt. \.tlorill;tro l'o5petlak milit~re Ùt V t'· run:a, m tt•h1· allr, 1H1Jlp:<, dt·lla guerra 191')-tR esso pot(• .t~wmcre un ruolo di particol:tre rilit vu tÌt tlvt·r;lll<fr, w t ~.1111i .1ttren~1ti n::p;•rli fL"rili ~.: malati in b'Taltùi!ISimo num:ro. Nr~gll auni •.w·rr·'' i vi m ••ntnruc ancor,t l;t '•li :t lì• iunomia di o'pc:J.dc Jt pnm:tria impor· l:tll/.1; ut dfctw I.L !.U.l co·.liuviont~ che lomle\a cquilibr:ll;Jtn.nlt il :.i,tcma ùegli o~pedali .1 p.rdtglinni, wmcmiv.t po:.~ibilirì1 di ric01r:ro c bolnmcnl!) ampJi,~im... l qumtro gruppi di ~le; i ·ud1i v:utrilliZ7.:&ti, ma f::dlmctllt. ;I('CCS~ thili J.t ogni IJto; il comoJo as.:ensorc drt: pcrmt;ttcva il trar.porto dt:J malati, itt hardla o in Jwo, ùallt. autoambulanze ai pi:mi pi•'• ahi c fr:t piano c pi;H:Oi Lr rJccltt.'LZ:J dci g:tbined c ùcgli irnpiJnti tcrnpcutici; In com_ plclt:/.7.:1 del cnmplcs'o op<..rauxirl Ù:l\'Jno .ti p<:nun.llt· ~;mit.trto po~~ihilit.ì a~sisrcn:-i.1li di altis~imo \':liore. Le inizi:uivc òd \':tri clir..uori \Uctcdutisi ncll'o·Jx;tl.tl!' (ricordo fr:t gli ultimi i colonnelli Bayon, Accorinti. Maugt:ri, Vigli:ani) porul\'anu i loro frurtt nC'l migliorare \'t:l Yia ogni ~pianto, ogni p:micobre. Chi uon ricorda la ::111iStt'l:l Cappella alla cui dewra/IOnt.: :t\'t:\':t JK;r,mulm~ntc .lttoo il colonnello B:tyon? E la lucenn·zza di og•1i p:tvimc:.n'o ripuliloo a ccr:r c con~c.:•·,·mo bril !ante quale sp::cchio nonosraote il movimemo deg1: infermi? E h ricrht'/kl dclb bibJio_ tec:J scienrifica? E l'ordine dei ricolmi magn;rini' l . 'opr rttuttu. lJUCIIo d1c erli l 'wclice più preciso della utile vitalità .Jdl'osp:d::J!c, il ~<JIIio;o dct ~:tn.ui e b intima J't'rccntu:tle ddle perdite? Ahimì: che tutlo Ùo\ <!l'l finire ndiJ mste guerra Ji rtcenre m'mor.in l Nell'infausto ~euembre 1943 1 l~der.chi occup:~rono l'o,pcd::tle c poco dopo ne cst.romi!oro gran prte dd m~lit:ln infermi c dtl personale mililarc di .l~•htcnn, i quuli ~urano trasferiti nella sede di un oSpedale di ris<:r1 a. Al lo:o posto furono portati i ma!Jti ci l'ili dcll'ospc:clalc di'ile 11 Alcssandri "• uuu1·is~imo, che \'l•nnc occupnto dni tulc:o:hi ptr H'r" ire per le loro truppe. Nei loc:~li dcll'~pedalc di rhcna, ristreni, non tro1•arono po•ro tutti gli infermi militari c forz:namente unu pane rimase ndln 11 ~:chi a wuc. Giunsero i giorni dl:lle az.ioni in TosJ::Jna c di <Juclle ,uJI:t lint .t gollc:t. Il lllOI'Till·nto delle truppe rcdeschc in Veronl ern evidente: la città subì molti humbanlnrncnù. Qu:lttro volte fu direttamente bomb:trdma l'arc:t dcll'ospninlc, isol.ltJ. dòllle zone circonvicine: il5 luglio 194-1, il :!8 dicemh!e '9+1o ii-J genn~io '915• 1'8 fcbbr.tic 1915· Anuarono dis~rutt! i reparti di meiliciro, ili. chirur!:,n:t, tutti i rcp:trti Ji hol:tmwro, bagni, cucin:, gabtnelll scientifici, l:t chies~, i gar:ago, la t11 anJeri::r, ecc. Si può dire che non un~ p;trtc dell'ospedale restasse incolume. Nci rt'pani ospitalicri :lncom tx:cup:ui da milir.1ri si cbh~ro un morro e sette ferili; nei reparti 0 ;.;up:ui tl:ti civili unJ clnquantiP:t di l'ittimc fra cui alcune ,uore. r11111tr rlll'.r
In quell'cpoo:t fu bomb:li'd:tto anche l'ospedale di riserva et ex ospeda.k d vile'' ovc er stato trasferito il grosso dei ricoverati mi llt11.ri; ed allora le autorit.ì. tcde5ehe spostar~ fuori Veron-,lJ l'ospedale n:rilirnre dividendolo in due metà distanti fro. eli loro una tfentina di chilometri: la parte prind pale con la nirezionc t M arzana in val Pantena, 1:t chirurgi e il reparto dermocelùco a S. Bonifacio sulla via di Vicenza. a In queste condizioni, male allogati, scars::ggi:mti di materiali c di persormle, in procinto di dar termine alle ultime risen•e futicos:~mcntc s~lv:nc d:~l personale miliwe e dalle suore, fu trovato l'Osped:llc Militare principale di Vcron:1 :tll'atto della liberazione. Unanime volontà del Colll:lndo del IV Territorit.o, ccmprensionc e appoggio del!~: uut(). rit~ centrali, il b.voro inst.·mcabilc del personale ddl'ospedale stessò han fatto compiere quello che può dirsi u~U impresa. da giganti: l'ospedale di Veron:1 ha ripreso possesso della vccchi::l sede di S. Spirito. I lavori di restauro iniziati d:~ l Genio militare su l fir.i re Je•l febbraio r946 furono con. dotti con estrema celeritn neUc p3rti prescelte come primo gruppo di lavori da compit:rc. Il giorno 7 luglio 1946 la direzione deJI\)spedale 10rnÌ1 all:t Vec•:h~ tcdc SOtto Jc VOlte dell'antico chiostro delle suore di S. Spirito. Contempor:ll1eatnente ri:Ufluivano in Verona i rcp:~rti distaccati a M:rrzana c S. lloni. faci.o. Ma non tutti potevano tornare ali:~~ sede r!i S Spiriro: troJlpc lC' rovine; si è dovuto ancora rir.orrere ai locali s'!tuati << vis a. ttis '' nell'ex ospedale civi le occupa,ndone la p:trtc restata incolume <bi bombardamenti. L'ospedale di Verona nvivc nel cuore della citt~ scaligt~ra. dtviso in due ~ezioni pro spicienti l'una dall'altra m3 già, sgombrate dalla volontù c dal lavoro dei fanti di sanit~ le masse cospicue di macerie, risorgono i giardini e zampillano le fontane; ritorna la vitn dli tempi di prima e si attende con fede che sia reso possibile, in un tempo prossimo, che tutto l'organismo ospedaliero r.i.v.iva nella sede tradizionale. Volgendoci. indietro, a due anni dalla liberazione, ad un an.no da quwd() fu reso pos· sibile il ritorno a Verona dell'ospedaiC', c valutando .il lavoro compiuto, la speranza assume '·alore di certezza. Si è voluto ricordare e celebrare con queste brevi note il duplice anniver~o .d~ liberazione e della rioocupazione dell'osp~ dale rnilira.rc di Verona, monumento sanuaoo l.llsigne che, se: pur fu costruito sotto b dominazione austriaca, fu ~imost~azione ~l ~m~ ddl'ingegoerb sanitaria della genialità italiana che prc':"'rse dt molu decenru l :tpphcazione delle: vedute più recenti in tale branca di studt.
CONFERENZE UGO CERLETTI ALL' ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ: cLE ACROAGONINE • ~~po;;re co~ quell'aggrni:ua semplicila ~hc c l"mdicc di una profonda c:lcganza di p_enstcro conc:~t' che - frutto de! travaglio •n<;<=s.~:uw: di _una ~uperiorc imelligema c di ~cerche. le fUU SCV~r~ - affnro?no problemi cl:tg'li OfiZZOOll r.con6nati, è privilegio di pocht c c:arnttensuca dello sctenz:uo puro. Ugo Ccrlctti possied:: largamente ule dono e b. confcrcn7.!1 che egli ha tenuto il 19 giugno all'Istituto Supc.riorc di Sanità ha costituito, per l'eccez.ionalc e foltissimo puhblico presente, un mcgtugliabilc godimcmo dello spi~ito. Akruni armi fa il creatore dcll'elcttroshock c~primc\a to.~ ~pçran:.w, parlando dd nuovo mezzo tcrapeutico convulslv:mtc, di poter un giorno c~<cre S:nuroo della propria wvcnzion~;: con l'offerta, in cambio, all'um:tnitiì ui ur ahro si3lcma eli cuca di p:tri o:fficacia ma meno violento c brutale. Quelb speranza sembra ogg; tradu:si in rcabà con b ~coperta di queste '' acroagonine >• ahe, senza im,erenz.1, potrcmm., definire , l'elettro~hock in fiale >•. Le acroagonine o sostanze di •· c..tr m~ lotta • ~ono sostanze ~ turitc da quel compbso di reazioni biochimiche, endrll(rtn~", umorali che iL ilittma ncrvo~o, portnto a un c~triCmo dmcnto d:1l colll<J epilettico, provoca nelle· sforzo di reagin· c superare la crisi. Ccrletti intuì e dimcsrrò la prc=nza rli tali SOSlanze dopo :widue, faticose ricerche sui m:Uali (egli ci ha raccontato tanto simpaticamcme le difficoltà incontrate in un momento in cui la rkerca scicntiflc:a rappre-:~:ntava un roro c costosissimo lusso c ha tcnuro a ricord:J.!'C con squisito scuso di gr.llitud.inc: qu:wo gli furooo di prezioso niuto, dagli Istit uti universitari aU'umile sapiente IDJcdl.llo del mattatoio pubblico). Dopo 3\Cr souoposto dei gruppi di maiaù a serie v:uie di ..Jettroshock, ric:l,.Ò dal cervello di essi dci p:micolnri estr:mi che jniettò, prcvio concrollo dcii,, loro ill.llOCWcl, l.1l ammalati di melaru:oni.:J, la malattia in cui l'elcrrroshock r:~pprescmn oggi la terapia dasrie1; in altri melanconici iniettò, a scopo di lOntrollo, ~mi di :-t"n.·dlo di ~ non shocknti. Risultati: in parecchi casi rapicb gu••rigione, in altri miglioramenti indubbi, in :~Itri, infine, la malattia rima!>~: invari:Jt.:;.: ir. quasi rutti, però (e che cosa ciò rnpprcs(:nti ~r l'amm:~l:!.to ognuno può immJgin:~r:) sopprcssion.: dcJr ...nsi:l, cess:uionc dell'insonnia, m.igliolibmcnto dell'umore. Nei controlli nessun::~ modificazione della form.1 morbosa. • Ma non è t uno: gli effetti conseguiti indussero il Ccrlctti .1 saggtJrc tn .ùtrc m:~ l:tttic del si~tcm:t nervoso il potere difcnsh·o delle acroogoninc, t.-d egli scelse la rabbia. questa terribile malnui:t a decorso ed ~ito fatali. lnienò per =4 giorni, sonocute, in un gruppo di corugli l'estratte del xn•cllo di maiale shockaro, dopo {[i che inoculò nel cervello degli ~te~ animali il "\Lrus fiS50 '' della r:~bbia. i\lenrrc nei conigli di comroUo inictrnti col solo virus si ebbe l'epilogo prc,•isto con la morte entro il rrl' giorno, dei conigli trart:lli oon cervello shockato alcuni presentarono i prilll.i sintomi della rnbbi:1 ma con ritardo di uno o phì J.,riorni rispetto :~l controlli c :~Itri super:~rono brill.mtc:mc:nte la m:U:utia c continu:~rono a \"Ìvcrc normalmente. Tn le fatto, che dimostra sufficientemente il <<potere: 'd ifensivo" indotto ndl'org.:mi!lllo dall3 presenza delle 3Cr0agottine, nprc il campo a ricerche di cui per il momemo non è possibile prc\ederc i limiti. Ora i l Ccrlctti sta stud1ando c pro,-ando :t Itri mezzi, oltre l'eleumshexiK. per provocare negli animali la formazione delle acro:tgonine; non solo, ma cglt si ripromcttc di oncnerc " acr()agorùnc specifiche 11 per i vari orgnni, col portare questi :t un'cstrelll:l lort:J, a un'estrema difes.1. Una rivoluzione in m.-.rcia nd l":lmpo biologico, i cui risultati l'umnnitil attende con lcgiuima, trepida ansia.
a
A. C.
L'XI
CONGR ESS O
DI ME D I C INA
E
INTERNAZ I ONA L E
FARMAC I A
MI LITA R I
11 successo di questo coawcgno, car:mcrizzato oltre che dall'im~rtaw.z:a dei tcnli in discussione dall'imponente m:mero dei pmtcLipaiHi convenuti da. ogni parte del mondo ha accentuato il significato della s::elta della S\1izzera, da parte del « ComLtato Interna: zionale di Medicin:J. e Farm:tcia Militnrt >> a sede della ri,unione, · e ha ripagato giusta. mente le fatiche non lievi n~ bcili degli orgJnizzatori capeggi:lti dall'attivissimo colon•. nello brigadiere Meuli, Capo della s:anirà milirare svizzera. Si può dire che, S:llvo qu nlche ra.ra defezione -Russia e abuni paesi slavi- tutte le nazioni erano rappresentare: dalle Americhe all'Australia, dall'Africa del sud all'lodo. cina, d:aUa Gran Bretagna ai paesi scJll'dinaxi, :1lla Turchia, :t! Libano, alla N uova Zc. l~ da ... E, in (Urt~, lo spiri~o c~rdial_e di in~·~s:l . e di comprensione : la sup~riorità spintual.e_ ùell1educ~one medica s1 è. nlevata Hl .ptenc abolendo b~rriere di o•goi genr.re, e amta e ex neiD!Cl - dopo 1:1. rrag1ca parentesi della guerra - SI wno !ritrovati insieme: per ~ootarc in un:t com~ne visio?e del superiore. bene~sere dell'umanità probkroi scnrunu d:ùla recente espenenza bellaca. Dobbtamo nconosccre, e con legittima sodcJi. sfa:zione, che noi it::iliani siamo stati fatti ~egna a simpatiche climostra7ioni di cordialu?l c di interessamento da parte non solo dei vecchi ~llegru che conoscemmo in. passati congressi e ch'! oi hanno rinno\·aro le loro mamEe~tazio:~i. di simpatia, ma anche da parte dl nuove conoscenze e, soprattutto, dai colleghi S\ iueri. squisitnmente o;pitali ~ imp:areg· g1abili padroni di casa. Al Congresso era presente un numero straordinario di ufficiali medici S\•izz~ri, in maggioranza superiori, e dò si spiega ool fano che tutti i medici della Confederazione, anche dopo il servizio di prima nomi~, ritengono un preciso dovere frequentare corsi militari eli :tggiornamento, si sottopongono a esami per conseguire le varie promozioni, sono fieri - come ogni citta.di no elvetico - di indossare la severa uniforme militare: il professore universitario di fama internazionale cume' il più modesto medico aondotto... Il Congresso è stato inaUguiato ufficin \mente i l pomeriggio dd 2 giu~? nel granJe s:alone della cc Fiera campionari:.~ " c.li Basilen con un discorso del Constg~erc federale Kobch, capo del dipartimento feder:~le milimre; i l generak medico .amencan.o ~un••: ha risposto a nome dci congressisti e succcssivamenrù hanno proounzaaro br~v1 dascors•. il colonnello brigadiere Meuli, il generale medico belga Vo·r.cken, segret::mo g.wc~nlc del Comitato internazionale di medicina c f:lrmacia militari, e il Capo di Stato Magga?rL 1 Generale dell'esercito S\'izzero, colanncllo ::.omand:lnte di corp~ ,Jl':~rr_nara dc ~~n~mo !\;~ Ne1b mattinata. i delegati ufficiali ooano smti solennemente ncevutc :ù Muna~pro. c Autorità dt'l Cnntone con a capo il dott. Wcnck, prcsidenrc del governo d•. B~~alc:a .c: Consigliere ili Stato che in un::~~ forbit:J allocuzion~· salutò gla aspiri e sottolineo 11 .)'· del congrrcsso. Alla sera b.ancheno uHicialc·. offe;t~. nel eli~~ n? gniGcato c l'import~nrza • . 1 )J '' ) ' IVlJ C Oll (,Ut• municip:t1e dal go\'erno c.'lnton:ak con intervento ue e Plll a te :~urorna c. 1 • • :l · · · · 'l · d l , g1· ugno si sono protrattl• sLOO te: l veri lavori del Cong1esso, tnLZI.llU 1 rn:llt1110' e .:> • • , · '-·l e di concreti rasultall: tut tutto il 5· e le gioroote sono sr:are veramente J,, lJOriOSf' e ncc' . , :trnbicntc le quistion!i di cui ·riferiamo dettaglia.t~mente in &ne. sono state d a b~ttute an u~ . ni . ·.· sa.nHan · · d·lle na:zJO .• di perfctr:t ' sercnit1t ~otto b presadenza det·Capl· l 1t:l serviZI c . vane . 1 . . .. h · · d . . ; t ··rl'ssnntc: csercatazaone nottllr 0 Tl 4 glllgno l congress':sn annO> ::tSSlStltO :t un,l · 0 " · ' . . . jj crlll<' di reclute e il 5 ::t un:a celcbrm~io-nc commcmor:ttivt in onore d1 Ennco Dunant, d,. -da1· c:~ · "1v'l :ariJno. · 'i...:l ,. aiorn:ttn deleli6 èf stotn vrino fombtorc.: della C. R. l., nclll! ch.aes:t CL . . 1 (1cr· catn a lUla g'll>l su 1 colle del Susten po~ un~t climo~lr::azionc d.i sgombero n e~l?'i:prol'· reno difficile. E' st.ll:l 1:a manifcsrn·t.ionc culminonte del convegno e, nonostn t
1
237 vis:t, nc..-vi~ata. ahc c~ h:. ~orpr;si d.urante .il v iag~o r. che è cominuata p«:r tutta la dur:Jtl d;U c~crc~tn:t.ronc, sr:uno gmu_aglr org:.n1:r.:r.atori pt:r l! r.upcrbc vi~ioni p~uoramichc che il VIaggro et lu offerto con dov1z.ia pcrcom•n<!o b rnr1dcrnrcima :lUtostrada che conduce al colle, c per b dlCficilc c riuscitissima m~ nif~~':lllonc che h3 messo in cvidcnz:~ il perfetto a_llen:uncoto dci militi del~ san.ità s~i ZZUJ t l'crcvato spirito di discipii.n:1. c di coraggio che li aru~~ Perf~ttam~mc. rn.mcrtz.z:~u. 1 l"Jrrafcriti t i sono ci'Tlcnt:ui con i mcz:t.i c.Ji sgom. bcro ptu ardu1 c fauoosr, dal trasporto •.ullc spallc o a t!on.o di mulo :1 Cludlo suglt sky ~ulle slitte, :Ule oordate: spcuacolo indiJ.Dcrlll<:Jbile di quanto possono 'la \olonti e 1~ spirito di solidaric.1n c.Jell'uomo in una cornice natu rale qu.!Oto mar •uggcSU\:1 c aderente allo scopo dell:~ di.mostra.zioru:. I congressisti hanno avuto anche modo di visitare le qu.ttrfJ maggiori industrie clumiche di Basilea, vanto non solo della Svizzcr:1 ma éell'Eu:op:~: la Ciba, la Gcigy, la Roche, la Sa.ndoz, stabilimenti grandiosi :tttrez7ati moclcrnis.im.unern; e lo com:mu:1 evoluzione tecni':'<>-SCiemific:~. Le dimost.razioni, in P'evaknl.:l nel campo bio!ogico, cui abbiamo assistito, hanno .rilevato l'alto spirito di ncerca c di aggrorn:lmeoto che 2.'!1ima dirigenti c tecnici. Una visione, più ridou:~, rll quanto l'industria :.anitar~a $\ iuc:r.a o~ produce, l'avevamo avuta nella visita alla cc mostra sanita.ria" all~ùta nei locali a pian· terreno della Fiera c:~mpior.aria: qui, prevalentemu:te. er.1no esposti. mau:rL!e sanimr:io mcdico-ohirurgico e apparecchi scientifici in dotazione :ùb Sanità milira.re s••iuera.. Maoif~taz.ioni mondane si sono alternate ai 1:1\'ori del congresso cooferaw:.doci :ul· cma una volta lo squi~ito tradiz.ionnle senso di ospnalitù deUa Svizzera. La ccSchwcizerische Mcdizin.ische Wochenschrift >> di Basilea ._ il \\'iercljahre· sahift fuc Schwejzcriscl1~ Sanitatsoffizicrc •• di Zutigo hanno pubblicato per l'occastone un numero speciale dedicato al Congresso che è st:tto solennemente concluso ne!la seduta antime.ridiana del 7 giugno. NeUe ore libere dai lavori i Membri dd cc C•Jmir:uo l O!ernJziooah: di ~leJicina e Farm:tcia Militari >> si sono .riuniti ufficialm.:nte per la discussione di impona.nti temi fm i quali il più dibatruto è stato quello da tempo :~ffront:uo dal generJic mcdi::o hdg;~ G. Voocken sulla re\'isione delle Convenzioru internazioo:ili di Glocvr.1 c dell'.-\!a. E' stato andlc nominato il nuo\'o Pn:sidente f-Cr il bienmo '9-17-1949 nella fCr!On:t del col brig. MeuJj. Per quanto l'Italia non sia ancor:t rient.rata a far p.me di t;Ùe org:mizzaziw::e sanicana mondi:tlc, il capo della nostra missione - che rJppresenl!ll'd il gencr:ùc meJico 1-.ul<la, direttore generale della sanitò milit:1rc italiana - ~ .ctato, ugu:~lmcntc im nato :~d :Js<isten: alle v:uit: riwùoni. Nell'uhima !cduta, tenuta n :- giugno, il Comir:Ho hJ sr:~hlito- che: il Xll Congresso ~o.1rà tcnuto nl Cniro nd 1949 eù h.t cnunci:lto i temi .:hc n >Jr:lt1Do di· swssi. Nel pomcriggro Jello ~tesso giorno ha iniz:ato i suoi la1·ori la IO'' Sc:ssiouc de~1'Uf6cio lntcrnazionalc Jl Documcnt::tzionc di Medk1n:~ c Farmuoa Miiit~ri, dll:lil.l· zionc del Comitato-. Le ~dute $ODO conùnume nc:i giorni 12 c 13 giugnor a Ah le~ Bains dove i m ~·mbri ~i sono tr.IS[criti da Basilea. Nell'intcrntllo, tr:l 1'8 c l'rt, si $ODO svo!tt tntcn:~~anti viaggi di studio al Jungl:rau·Joch. :1 L<.pin, D:m·.~ . :\ros:~, Badc:.n e Rn,"<lZ k'!; Bnins, cd escursioni vnrie nelle località più c:trattcrisrichc ddl:t Confedc:r::tzion~. Ed cxu, ora, in una wccim:t \'isionc, !o S\·olgitnento d.dlc ~l:t!utc del Congn:sso:
3 giugnu: 1" temu: cc l m.totlt c.! i rì.mimnione dci feriti "· ReL1tori il co!onndlo mc. dico) u!lla:-d c il ruaggiorc rutdico P.t~qui~ (Francb) c.: il briga<l•ere Fcttes l Br.m Br.:t:a~n:t). Comunicn2ioni: colonne Il t m ecLci La[om Lopidam. c maggiore !Il<!dico Percz S:~enz de Mie.r:1 (Spagna), colonnello medico Gì:~!.lbe (Italia), generale medico Zamfu c colonn~ll! Ncsrore.cu c Co~tescu c: maggiore medico Cucaciu (Rumcnia), tenenti colonnelli . m~cl Sh:Jrp (Austr:ùi.l) r: Henschcn (S,·izzcr:a) che ha ~rillanu:utentc tr:lllnto Jdla c. n~mma· zionc del ouore e del cen•dlo >•; dr. Birkcn (Tun:ma), dr. Fuchs c dr. Bucher (S,ruera)
J
nspt:ttiv::tmcntc :.u « un nuov<.· metodo per il trattamento delle mal:mie dei vasi erifcri . e su u un ·nuovo metodo di respirazione :utificial:: '' · p Cl,, Il comitato incaricato ~ redigere le conclusioni sul t " tema ha proposto appresso: quanto
l. - Principi generali. t" - Il rianimatore Ì: w1o specialistn c he l:Jvora. in stren:1 col l::tbora.zione col chi cnpo del servizio. 2° -
. unn Ù1
rurgo
La migliore cura dello choc è quella che è. pratiLHta nelle immediate vic'1nan
forma.z1one . . ch'1rurg1ca.
ze
3" - Bi!ogna ('\•Ìtare di npeterc il pronto s.xcor~o contro lo choc ma prosegru'1re •cn·
.mtcrruz1one . '1 d~Ilo choc una. volta incominciato. 1 tratt:Jmento
l
-
<~a
4" - Il tratwmento dello ch<Y.. pn·vale in genere su quellrJ del la ferita. 11 trattam ·nw dell'infezione per mezzo degli anribiotici permette dt ritardare l'intervento.
Il. _ p, t:uen~ione dello e/wc. 1" 2" •
f
Lott:ue contro il dolore: morfin:t i immob.lizzazione tJri-::tce dd le fr.1uur1·• Non sovr:M'riscalclnrc i malati; un riscald:~mcnto rnoclcrato è ~ufficicntc. Attenzione a non mantenere troppo .1 lungt~ il laccio.
111.- Metodi pc•r il lrtl/ramento. t"- Combattere la anos~it:mb con la supurossigcn:tzionc mas-.i\•n; !l :1 1n lhl'i dt 11 ., sigcno al minruto•. z". - Combattere la :Hc.nia vascolart·. La eventuale:. emostasi ÒC\'c p1·c~~."tlen· 0~111 pLrfUSIOilC. 3" - Ripar:trc la pcròit:ll di liqutdi. In generale si è indoui ad .1lternarc o comb111.11c sangue c pla~ma; quantlo l'emorragi:t supera un 1!1ro c meno, bisogna .1ggiungcn· tiri sangue al plasm 1. La tr:tsfusione de\'C.: c,;sere r:tpida in principio, Cioè d i IDL7Zo litro in qualche minuto, continuando sino a che la pn·s~ionc .utcriosa è inferiùre a cento millimetri Hg. La quJIIIità ùi s:tngue previst:t è.. in mcc.lia di -1 iitri per xo (criti Ji qu:tlsiasi categoria. l ferui del torace 11011 dc\IJrto ricevere troppo liquido. Per essi CY.'Corre impiegare proteine concentrate.
'l giugno: 2° temn : << Es po~izion,~ generale dci procedimenti moderni di profilassi ddlc m:tla nie epidemiche N'gli e!·erciti "· Relatori gr Stati Uniti d'America con un rnp· pono ufGdale, il coL medico Kenncùy (Gran Bretagna) c il c:-~pitano medico Regamey (Svizzera). Comunicazioni dc:i colonnelli mcdid D\Jr!litrescu, Propovici c Nestore-scu c del maggiore medico Cirv:mlie (Rumcnia), nel colonnello medico Reitano (Itali:l)~ ~el tcn. colonnello medico Sh:trp (Austr:tlia)1 del maggiore medico Razi-Maner (Turchi:~), Jcl capitano medico Meyrelb do Souto (Port·Jgallr•j sulb profilassi della gan~cro S?s· ~osa c del reta.no, dci dottori Birkcn (Turchia), RCJ•du (Francia), con uno srud10 a:mco 11 \U Ila vaccinazione :mtidi (t erica nell'esercito france>:', c dd dr. Buxtorf, della et GC1gy ~ul
D. D. T.
Condmioni dd comitato dj redazione: Ila L'igit:nt: militare t; 1:t. ~cit!n za ch e studia i l m :uHc.:nimcnto cd il · rnig(joramento de ~a lutc fisica c m()l!'a.lc del soltbto. L:1 prevcn'lcione delle mulnttic acquist:~. un ruolo p:tr· 1ÌCfJ l:mnt:n te i m portam e. Il comJnÙ:1mc di rcpanv è re~ponsabilc della ~alutc c del benessere del soldato. .Mc.:ùici militari p:micol:umcnrc scelti c che abl,l:lno avuto una speciale preparazìonc, dcvuu11 ' tT\' tre Ò;l ::~o~iglicri tecnici al com:Jnclame. Spetta loro di preparare il prog:aWJll!l . . delle ms5urc: Ji profilassi e di. raccom:tndarne l'app:.caz.ione. Le mhurc di profrla"i pL-r cs~erc cfCicaci richir·dono la collabora.zsone attrva c ftdu. i ..~.t di CÌJ'>Cun militare.
2 39
Tutti g}i uffjdali e lutti i s?l~~ti devono CStt.r< a conosctnza dci pericoli ai uali è esposto l esercito come collertlVItà, delle misurr: profibttiche oo.:sibili e delb qloro efficacia. ~" -I soldaù debbono \'enire a~itu:Jti aJI"igicne pe:~onalc c Jll'igiene collettiva. Essi do. \ rebbero tmparare n prote~p:rst .co:~tro 1.. m:ùattk. Qucs~ istruzione deve essere considerata come un. dovere- nuhtarc tn tcmro di p:IIX ed in tempo di guerr:~. Misure profilctltic!Jc spccinli. I risult:ni più.i~~rtanu della ~m~nunizzazione :uliva sono st:ati. oueJtuti per il v:~iuolo, la peste, le febbn ttfotdec c p:~mufotcke, il tct:mo, la cliftetitc, il tifo esantematico c la febbre giall:~. 1 ri.sult:~ti ottenuti con l'immuniz:z..,zionc attiva contro rinElucm•n !Ono molto prom~trcntt.
Tutta\ ia le mhurc non specifiche come: C\ it.1re l'affoll.mlcr.to, buon:t ventilazione, di,inCc1ionc: clcll"aria, buona igiene pt-rron:~k c t,>t·ncralc, non devono e~serc trascurate pcrohì c''>C ,uno, c:nntt mpor:lllcamcntc, crr.raci cc•ntrn k ma buie infettive dd le \'ie 1 <::.piratol h-. l.. t •.u lfu,_;u.uli lill;l ~i è chmo~tr:ll.l come un mrun molto iiiÌportantc ndb lotta tfllli i O l.t di•i•.c·ll!cd. t had llarc. l <oul{;tntlllict ·.uuo mollo cffic:tci ncllt lott1 contr\J 1:1 mcningite ccrcbrospinale !'JliCklllit:,l. l ~1 nl;t~:giur
parte ddk malanic· trn•me.~~c pc:r meno d'imcui, possono essere !!lrllb.Htllfl' IIH:cfi;mlt llll wul:uo impil'go di n. D. T. L.1 lotta wntm la m:d.1ria rkhicclc una orgnniz:taziou.: spt'O:Inlc. Gli .tntim:tlnrici sin· tctici hannc• d.ctrt pro\';t di c~\ere cffic:1ci nella lott.1 :unim &brica.
·l giu~tflo (fomeriggio). 5" tt:mll: ''Studio LompJr:ttivo dd mt:todi c :tpparecchi di dctcrmin.lllione della corccntraziont. in ioni-idwgcuo in vista dt:l lo:o impic!;'O nei labormori farm:tccutici d::gli C!erciri •'· Hc:lntori il ~ol~>nncllo formnmw Spcnglcr (Svizzera), il m:tggiore farmaci\t:l Drc\·on (Francia) c il ~1pit rno f:trmacist:J Pill.tr (Urasilc). Comunic:nioni del pro f. Casp:m~ ( Ucrnay, del pro f. Mcicr del h " Cl BA n, del dr. Lchncr della Soc. u W.Al'.TOER .. , del dr. Wintc.stcin dcll.t "ROCHE ·•· del prof. Rothhn deUa "SANDOZ 11, del dr. Fust (Bcrn.'l} c dd tcn. •<~lrrrwcllo fnrm,1dst.J pm!. Scoui l Italia). Concllliioni del comic:.to di reda.zione: Rbssumendo gli esposti uettagliati ~i rib·n .h~ l riict<xh colorirnt'liiCI cllnno dci rcswtati sufficienu:mentc u:mi. Tuuavia quando i n:sult.1ti devuno r:~ggiungcrc una precisione m:tggiore di :. o,r il metodo colorimctrico non ì: più suf(icicntc cd occorre adoper:1rc il metodo elettrometri,;;o. Per i proccùirncnti che utilizi'~no gli inuicmori, (metouo colorimctrico), sono st:lli presi in esame diffcr. nu IIICtodi, par:tgonandooc In csouezzn. Fra gli app:m:cchi c;leuromerrici utiltzzari di prefrrcnza, sono stali t':lccom:!lidati quelli di H:1rtm:mn et Br:mn, dc Lc:ds, Collcmun, Bcckmon, Lauccnschl:!ger, Macbcth et Lcilz. P<.T cl.imiunre i cosiddetti \eleni di detrroJo, bisogna ricorrere ulb determin"zionc della concentmzionc degli ioni 1drogcno mcdl~ntc l'elettrodo di vetro. E' soltanto con questo apparecchio che possono eseguini clctermin:Wonì dci mezzi ossidanti, riduttori, torbidi, color~ti o di qu:~lsi:ts.i altra parti.ool:m: composizione. Così dicasi per le determinazioni i" mc.-zzi poco rampon:ai. La r•rt.1ncia possiede nei suoi labor:.~torii ccntmli d<"gli :tpparccchi :~J cleurodo di idrogeno e a.d elettrodo di \'ctro particolanncntc ~cusibili, utilizzati per soluzioni molt~ :tlcalinc 0 di Jcbo,Jc nddità. Qu~~te determinazioni sono però c~cczion:ùt, c in tutti gli a Itri laboratori ~i utilizza cS<JlusivamLntc l'elettrodo di vetro.
1 5 giugno: 3" tcmn: cc :tvlc-1.zi moderni di ~:gombero dci fcrirl e dci. mal·ui. Indicazioni
e connroinclicazioni ''· Relatori il maggiore medico Koyl (Canndà) c il colonnello mediQo Gecow (Polonia). Comunicazioni del generale mtdico Jonescu, dei oolonnelli medici Apostol, Costantinescu e Vascoboinic e dei maggiori medici Nioolau c Cocaciu (Rumcnia), del generale medico Manganaro (Italia), dd colonnello medico Lafont Lopiclana (Spagna), del capitano medico Forteza (Brasile), del prof. Aparicio (Spagna) c del dr. Birken (Turchia). Conclusioni del comitato di redazione: C011sidcra::ioni gencmli. Il problema dello sgombero dc.i feriti e dci maJ.;ti è quello di vincere il tempo c lo spazio; esso richiede wta grande facolt?t di ad:mam::nto .t!le condizioni spcdtali del combattimento. Principi fondamcntnli. 1" - Rapidit:t. 2" _Ogni precauzione 111!1 trnsporw, in JDodo- d:: cvir:trc qualsias.i possibilità di n~gm\' :lfC lo stato del ferito o del m:~lato.
Ntwvi mcz::i di tmsporto. 0
jecps adattate al trasporto dei feriti c dei malati. Au tomezzi a cingo,Ji, blindati. 3" · Veicoli anlibi. 4" - Aeropbni. L ' utilizzazione di questi nuovi metodi non significa ahè i vecchi, come ad ~'lllpio i treni. ospedali, siano Ja cor.sidcrare sorpassati. 1 nuovi mezz! devono essere considerari come supplcmc.:nt::tri. t
-
2" -
Considewzwni particolmi. 1 vant:~ggi cJt:i prD.mi tre mczz.i sono evidenti. Trnsporto per aereo: l'anrnggi: 1. - cconomi.1 di tempo c con{ortal>ilità; 2. - intlucnza sul morale delle truppe; 3· _ contatto oon le truppe isolate. l ncom1eniemi: 1. - Jip~ndenza dalle ~,.ondizioni meteorologiche; 2. • 111ecessità di superiorità ùclk [orze aeree. . . Gli ncrei do,•rcbbero 'o lare norm.tlmc:nre ad Ut•:.> alte7.za non supenore al 1500·2000 m~ri. · /ndhazioni: in tutù i c:.~i cc:.cuc quelu pre\•isti sotto la voce !(contro indicazioru·''· Cunn oindicazioni: r. - choc; 2. mori.bonili; ' emorragi:t ocura recente; 1· : fentc · 5· StJicrosl· coronan:t; · 6 . - cute · me di ~:· 7· · tutte le malaltlc tnternc :ttlc.lomtnall gravi; eh~.. noli sopport:~.nc.• una ~ ltitudinc superiore ai 200Q metn. . . r.untt·oillrfiit·,r::ioni parziali: 1. - ferite Jel toncc, in parriwlarc wn _rncucnotoraceli~ · ) ; 3· ·. t e.tano-, 4· - le malatlte per le qua 2. (cri t c del cranio (con per d .tl :t d't oosctcnza • uua :tltitullinc superiore ai 2000 metri sarebbe pregtudJchcvole. · · 5 girtgno (pomeriggio): .J" tema: re L-:1 parreapntone cJe 1m~ dico milil'tn: • :ùl:t ·. · lormu. · ' t :mo medtco Geuens c • 11 cnpn:tno zio.nc morale c fisic:~ dd stJidato "· R e la ton· ,..: l • C41pt . ) ·ore mcdi-Ju Ch.1iuron (Bdgio), il maggiore medico Petchot-Bacque . (Franctn, e 11 mn~gi ll· mcJtco Riu••ch:tnch (S,·izzeru,\. Comunic:tzioni del generale medtco Z:un(tr c reo. 0 •0 c "'" 1' · Quero c del(I maggiO! nello 101·c.lico SupukM:u (Rurocnia), del colonne11o me dico p wg. )'·) del m~,.dico Pc:re?. Sacn1 c.lc Micr.l (Spagna), dd te n. ooionnello mcd~ C:t~panal t a 1~~nnc•t tcn. coloculcllo medito Sh.1q· (Australia), del tcn. colonnello 01 c~ ;. m:;:.•n~cin). (Argentina,. dc:ì c.tpicJni medici t-.lcyrcllcs de Souto (Portogallo) e ou 1 ~ ( ra
~
l
Conclusioni del comit:lto dì redazione: 1° -.La medici n:~ milit3r~ non può cs~re scp?r.:lla dalle :Jltrc discipline mediche, e ptu parucobrmemc fa parte tmegrantc della medtona M>ciale. E' necessario che il medi~ militnre fucci::J, prima d: tutto, della mt:ùicina preventl\':1, che coll::Jbori alla elabornuone del programma cducntivo c d1e intcrvc.nga lJe1la form:~'7ione morale del wld:uo. 2° - La se~oo~a guer;a mondh!e ha dimostrato l'imponanza dell'allenamento fuico del soldato; è Jndtspens~bdc che Jl tnLÙÌco milit:Jre controlli d:1 vicino L'educozione fisica ~ gli sJ?Om~ dd sold~to, c .v~ si' inr~rc:.~i scicnr.ilic:lffienre. Soprauuno egli dC\ e collaborare 1n ogru grado, con 1 tecnlCl che s1 occupano di qu~ra questione. 3° - L.1 collabom7Jone del medbo militare è indispcns~bilc sia aU':~uo dcll'incorpomzionc del soldato nelle differenti armi, sia 1>er 1:1 scelta degli ufficbli. Per le sue cono. scenze in tcrapcutico, illl igiene, in medicina lcgak cd in sociologta, c per la sua condizione di sold:uo, il medico milit:~rc è destinato a S\olgcre una attività eli primo piano, e ad ottenc.>rc risultati import:tnli dal punto di vista uella educazione per la truppa. 4° - Poichè la forza morale, malgrado rutti i progressi tecnici, resta l'arma decish·:~, Ì; molto importante che il medico mililmc riceva vna torrnazione psichintri.Q adegunta. La guerra non aumenta il numero delle psicosi propriam.:me dette; es.u invece dererm:na n~i oggeni predisposti delle epidemie di ne\•rosi ohc il medico militare dc\e conoscr!I'C per prcvcnk•lc mediante l'igiene mentale ed una cono cenza approfonilir:t della psicologia del 'old:uo.
Le relazioni hanuo già vi~to la luce in un p1 mo volumc degli atti del congresso; avremo la r:~ccoha complct:l delle comu.ni~1Zioni. Le conclusioni adottate pèr i v:Lri tt.:mi dalle commis~ioni incaricate hanno valore pronJSorio: le definitive ~>:~r:Jnno nportate nel \'Olumc: degli :~ui ufuciali. pr~to
La Sanuà militare it:~hana era rapprc.~cni'Jt:t, pe1 l'Esercito, dal lO!onncllo :neclico Fcrn prof. Guido, direttore della Scuola eli sauiri\ militare, cl:tl ten. oolonoello m.-dico Camp:ma prof. Antonio c dal ten. colol1llello chiJDico funn:~ci~t:l GugiJdmineni dott. · Silvio, elci Ministcro della Difesa, Direzione generale di s:mità militare. Per~ l'Areon:IUticn erano presenti il colonnello medico Pera prof. Gennaro c il ten. colonnello nedico Lo Monaco Croce prof. Tommaso dell'Ispettorato di sanità. Notata la rnppresentanz;~ del S.M.O.i\L nella persona dd prof. G. s~m·encro Ro~<elli. Esprimi::Jmo ancora una \ Oita :.1 colonnel;o bngadiere 1\lculi, a tutù i ~uoi nuil'i e intelligenti collabor:uori con a capo l'infatkabilc ~pitano Grcppin. jl pbuso incondizion:tto per l'organizza:ziom: del conv<:!gno curata [Jn nei minimi pJrticolari, c alla simpatica c gentile nazione svizzera dici.lmo il OD!>tro grazie Ji cuore per l'osptt:ùuà g:raJirissima che così !>i.gnorilmente ci h:1 prodigato.
f l
IN MARGINE ALL' XI CONGRESSO DI MEDICINA MILITARE
. ~ia di fe~ta ~l 2 giugno alla Mustermcsse di Basile;~: folla eli curiosi, via vai di ve1coli, svcntolio d1 bandi-ere da,,anti ai gra.ncliosi. padiglioni della « Foire d'échantillons Si aue~dcvano. le auto~tà c~ _pa.rtedpami, ronvenm~ da tutti i Paesi, a questo Xl eo~: grcsso J.mcrnazLOnale eli. mt:dl.Clna .n1htorc. Ono anm sono trascorsi dall'ultimo co:wegno - New York 1939 - otto anni densi di tali :wvenimenti che han.no trasformato la fisionomia d::l mondo', ed ecco ahc medici militari di rurte le nnzionatità e tendenze si ritrov~o pe_r P?rt~e ogr.~~ il pro~rio contributo di ~cnz~t. c eli espuienza, ~upe. rando nQ2.1onalisrot <! 1deolog~c, m pra 0 1 qua !che cc.sa che e al d1 sopra. di tutto questo: la salute cd il benessere della collettività umana. Sembra quasi un simbolo. cho per questi) primo congresso post-bellico sia stata ~celta quale sede la Svizzera. Questa oozione che comprende tre razze diverse, che parla quatrro lingue e. che professa due reli_gioni è un _esempio di Sta~o ver:~me1_1tc armonico cd c~uili br:llol Ptccola ma grande naz1one, ess:1 ct t.b h prova d.L qu:~nto SI può ottenere in modo pacifico co-L rispetto e la comprensione delle altrui tendenze c dci diritti altrui. L:1 Cu11 • federazione elvetica è la chirura dimostrazione cl1c gli St:lli Uniti <l'.E.uropa J1on, sono \lll.l utopia m:~ una rc.-ale nccessit3 economie:~ oltre che un'aspir:w.ionc idcnlc, nobile c hcl h1. Certo, niente si raggiurlge senza pa7.icnza c sacrifizL Sono p:~ss:llÌ s<.:-cali. cln. qu:mdo nel 1291 i C:~ntoni di, Schwyz, Uri e Untcrwa ldo:~ g'iurnrono di tener fede al f":tmoso patto federale il cui bto più cruattcrisLico Ì! 1::1 su::L d'ur:Ha perpetua: eh~ i tre Cantoni nou misero un limite, nè di 10 nè di 100 :1nni. at loro patto, nè .Jimita-rono il numero elci futuri membri della (edcrazione. Così, nel 1332, :~d essi ~i unì per prima Luccmn, c perciò il romantico bgo che bagna b gr:tziosa c caratteristica città si chi:lmn appunto dei qu:~ttro Cantoni. Si aggiunsero poi :~Ila leg:~ Zurigo nel 1351, Glorus e Zug nel 135:2., Berna nel 1353 c a mano a mano tutu gli altri cantoni nno a rnggiuoge:rc il numeri) attuale di 22. Eppure, quanùo Friburgo c Solettn nel 1481 chie~ero w e~c.;e amtncssc ~Iella Con. (edernionc, Lue<.T!la, Zuriga e Berna si opposero c la guerra avtle fu, scongtur:tta solo . per merito di Nicola de Flue di recente sa.nci.ficato 1n S. Pietro. F u ~os1 snlvn la << Lejp perpetua>> che più t:1rJi riusd a ~upcr:~rc anche una pro~a be~ p1ù dura,. quando. la riforma di Zwinglia t:bbc per oomcguenza cl1e la croce s~mboli_c:~ sul vesstll l) elvcnco . . . non :tv esse pitl lo stesso sig•ùliC':IlO per. t urti i cittadini confedemh. Oggi perciò la Svizzera può t!"Uard:~re con orroroglio al passato e serv1re di_ esempw 0 , ' o . , cl il m on all'Europa, e a me è sembmto veramente augurale, per tutta l'um?nua, 1e pn o c · 0 grcsso .di. medicina militare del dopoguerra si svolgesse ln una na2.1one cl1e ha sap~to ' ?: scrvarc la sua neutralità sin dal 1516 c che spiritualmente e geograficamente <: la p•li~ eh · · ·ose al vento sug . . europea Era le na:Lioni europee. Ma le t:~mc b and tere c garnvano gto• · · d" B ·1 senrava.no anche naaon• ·tlt 1 pennoni dinanzi alla Fiera camp!on:~na l asL ea rappre • . 1 :1~i·uir.hc c dell'dtro emisfero, c con gioia cd orgoglio ho rivista di nuovo •0 alto, ne 1o ancora '~()\c' in mezzo a 1anu· vessilli, · · 1·t noMro v1v1 · ·do c sacro trtco · 1ore · Fin:llmenrc ceco · . ll . ' . · .r: • · in\1cmc ai ~imholi delle altre na~aom, granUJ c p1 ccwe, acc.1nt o •alle srnsce c ste e amc ric:-~ue come :tlh bandiera indocincse. . . tf ccezionalt: La Jlrova della grr:mt.lc importan z:~, oh re che tecmca soc1:1 1c, l qut:st~ e . ·. . · • • · L Jicnzc d·1 parte d1 tum. 1 con r:1duno cc la olliono anche le calorose ~mp::lllcuc accog • . . . 1. del· ' · }'"tntcrcssarn~::nlo , : e o alle conxhuom SJOC r . . artu:~ 1 · che g ressi~ti alb uoslra delegazLOne, . • 1 • ndo di questi convegm l'halia, il nostalgico ricordo <.h quanti partcctparono a _scco . . "IL _, • molò · ·1 1 1 1 d. }' t· ,~·tor"~tc indimr:nll"Oiblh quc c, ua cUJ • ·eh· di 0 nort. s1 S\'Ol~c nel 19:! • soHn ~ 'c so c t ,on .t. :.J ' " ' · · g esso ' so,·racc:ul ·~ l rapprc· di t 1uc'li Capi, .>non più gio,·nni c irnm:~ncab"l" l l tn ogm con r . l' . . rclo Ancllc con mc, unh ... • . t: li e~JICfiCil'l..l non sanno diS\Og lICrC app:ISS\Onato riC.O • • "}j p"Lclll · d"tv ·lsa sono stall t:~nto genu c ~t.'llLlllle f cm mi' ni le itJ lian:a, qul·~ti ~cvcn· mcd"10· Jll
2-13 di_ att~nzioni, ~al giova~ilc e d~~~::~mico oopQ dcll:J Sanità militare sviz.z~>ra, colonnello b_ngadtere m~clico Meul1, orgamzz:uorc fclicmimiJ del coogrc:sso, :ù piccolo tcner.tino s1amcse che c. ha promesso uoo visita in Italh. Il co~tato orgaoi~at~rc ha veramente fatto n.uacoli per accog[cre in una cittaùina come Basile~ ta?~c cenuno:ua di congr~·i~li, c?nciliare nei pochi giorni del convegno le sedute ~c1enufiche, .semp~e serene" e hcn ~lparut~ c :t1le quali gli it:i·liani non hanno
r-:r
~~c:tto di apP;?rtarc 1. fru~u dc~l:J loro t~pc:ru:~za, e le visite agli stabihmc:nti f:trm:.ceu·
ua, vanto dell Industria dJ Basile:!, cou le ,·arte e belle m~nifestaz.ioni mondane ufficiali ed ufficiose. Per la serata eH gaht altC<Itro ruunicip:~le nhbinmo avuro la gradita ;orpn:sa di veder rappresentato l'immortale Barbiere di Siviglia: c:cco un'altra cosa veramente internazionale, l'Arte. E, giacchì: parliamo dt :.rtc, non mi st:mbro fuori di posto ricor. dare ahc: acconto a quello, con l'A maiuscola, <U cui qui non Jifettano esempi insignì, la Svizzera coltiva un artigianato svariatissimo c ama le ~ue m:tni~tazioni folkloristichc co,ì rimpatichc c interessanti: dai costumi vi,·adssi.mi dci ~ari Cantoni ai cor; e alle danze armoni ose accompagr.mi d:11 mmichc di pifferi o fisarmo niàlt• originalissime o da rohuti trombotù, :ù1imé troppo fragor-osi... Ai ricevimenti et! ai balli si sono alrcrnnte escursioni che ci han.no co!M(;ntito di ammlrorc, con ogni comodità, le tonte bellezze.• artistiche c n:uumli: perchè la \'t·ra c:uattcri~tica della Svizzera - a parte le citt~ tulle grozi~e e nititlissimc - sono i l..1ghi, i monti, i corsi d'acqua maestosi oomc il Reno, il Rod<ltlo e il Ticino, o impeluor.i c mont:wi clu; precipitano c spumeggiano in ca~carc e cascatelle. In torpedoni p:l''esati a fc~ta nbbiamo t.eorazzato per i Cantoni di R:.silea c Sokua, p:~ss:mdo per Ohen tmportantc nodo furoviario - c pt.T i l coUr di P:.s~wang, c c-.on un:L breve sosta nel maestoso cnstcllo di Wandt:rfcld, nmabilmeme accolri cd ospitati dai proprietari. Da Rcinfcld a B:t~i l e.1, risa lendo il Reno in Ba:tcllo, ci ~iamn entusi~m::ni alla bellezza delle rive pittoresche; a Dornach, visita di rigore alla sr.de della &:uola superiore di scien2.1 spiri tua le uni versale (antropos05ia) fond;tta dall'austriaco RoJolr'O Stcincr. Questa •oscruziooc che fu iniziata. nel 191 3• clistrul!tt da l f-uoco c ricomuit:l in uno ~pedale stile tra futurista c met:Uìsico, è: chiamata Goethcanum c, oltre a una grandiosa c simbo!ic:t SGulturn in legno, accoglie un gr:17io~o teatro, dalle strane vetrate colorare c isrori:uc, 111 cw si donno c:ccezlonoJi rapprcscntJz.ioni. NI:J, (ra tutte, l'tscurstone al Colle del Sustcn è quell.1 che re.~tCTJ magA,tiormcntc impressJ n:l mio ri~rdo. Glt org:10izz:uori del col"gtts~o :t\"C:\ :wo ,·oluto :~bbinarc un :t cccezionnle dimostrazione :1 carauorc militare alla v;siollt: di uno dci più ~uggcstili poc. soggi s\•izzeri e hanno scelto la strnda che condur!' ,1 qut.~to colle: autostrada quamo ID.1Ì audace c pittOrC$C1, costruita fra il 1938 c il •;;-!5· che: inizia presso Mnru1gen c: !."inerpica rrn rnont:tgne superbe dalle ncv.i eterne. le <ttcroversa con tunnels che sono un modello di tecnic.l, strnpiomba su corsi d'acqua tumultuosi. La leggenda co:o:isce le località che supcri;tm~t: ecco il bosco di Kirt:hct sede dtl.le cerimonie lrui·Jkhc dci prtmiùvi abitanti, più su le alte cime del Gwachtcnhrorn c del Thieberge n<'llc cui vicinan.~:c t il sito anLicamente detto « l"inferno di las3Ù » e oggi ribauczzaro col nome di "ParaJ:so " per l"incompor:tbilc: p:woraiD.1 che di lì si schiude all'occhio del tunsta.. ~ul su~tcn, l ci rca 2500 metri di nltitudine, si svol!c l"intert.'SS.1t:dssima es~rcit.•tua:: <.li sgotnhcrc eli feriti in terrc:no difficile, ed n rendere il terreno nncnra pitt diffid le c In dimostrazione più naturale oonrribul non poco un:t tmprov,•iS::I m.t abbond:uue nel llJt3. Spettaoolo vernmcnte indimenticabile: di o-:g:tnizzJ.lione, di tfl: ti::~. dt disripliu.t qudlo che i militari delh sanit~ s1•i.z.zern offrirono ni congressisti. Sfid~.'lJr- la tortnCJII.t cs~i rn:~r ciovano trascin:~ndo il loro carico simbolico del cornpogno ren.o .nole sp:tllc, sugli ;,ky, su slitte o a dorso di mulo: scivolavano, ruzzolav;~no nella .1ev: m~ i:np:widi connnu:l· vano nella loro fatica fin~hè un segnale annunziò m fine dell'escr~naztonc c gli ~rpf.lll,i di tuili ne corororono il merir:tto successo. Sono ver:~mente da amaùrarc l':~more :~lb b:~ndicr-:1 c: l'orgoglio per il scnizio
milit~, la disciplina e _l'o:din~ ~se~pl:tre non. dil.giunti d? UI! giusto spirito di. com. prens.tone e tolleranza det C1Hadin1 di questa nauont: che è rlUSClta. a mantenersi neutra} . da airca 500 anni e che ·ha tenuto a battesimo la più um:tnitaria delle isti.tu.zloni mon~
dia le, la Croce Rossa~ Intcrnozion.1le: durnnte questo convegno una, cerimonin comme. morativa in oo?re del suo fondatore Henri Dunant ha simbolicamente raccolto nella chiesa .di S. Martino a Basilea i medici militari di tt•tte le òa.z.ioni. Il nome ç:li Enrico Dunant non poteva non ri(hi:lmare, a noi ita.lin.ni, quello dl un altro grande filantropo, Ferdin:mdo Pal.asciono, il v:lloroso chirurgo ohe già nel r86t in due memorabili disoorsi all'Accademia Pontaniana di Napoli aveva enunciato i ~oncetti fondamentali della neutralità dci feriti di guerra c dell'aumento del personale ùi assistenz:J. sanitw. T:tli concetti furono ripresi , svilu~:=pati e fatti propri dal Dunant anche per opera dci chirurgo valdcse Appio; trnit d'tmion fra il Pabsciano e il Dunant, quale socio tanto dell'Accademia Pontanian:; che t! ella Società medica di Ginevra. Il Duoant, l'Appia, il generale Du.four, comandante l'esercito elvetico, e Gustavo Moynier, costituirono un:~ Società permanente di soccorso por fcriù di guerra 9 febbraio 1863 - ma solo nell'agosto ùell'=no successivo, dopo lunghe e laboriose discussioni, fu firmata a Ginevra la famosa Convenzione internazionale. SalutiJmo t;uesù grandi. benefattori dell'umanità e associamo alli loro memo:i.a i nomi di due Do,nne indimenticabili: Fiorenza Nigthingalr: ed Elisabetta Fry, Yissute nella stessa epoca, che dedicarono tutta la loro vita all'angoscioso problema dell'assistenza dei feriti e degli ammalati. Anche questa felice coir.cidenza - nel successo pieno del Convegno di Basilea - ci induce a sperare in una più cordiale ripresa generale dei rapporti non so·lo nel campo culturale ma anche, attraverso l'incremento dei contatti personali, in quello che è la comprensione spirituale più profonda Ira i popoli in una sup:-:riore visione degli. interessi mondiali.
CONVEGNO MEDICO ITALO - SVIZZERO • • • • o • u~no or""'nizzato >Ck'lll dott. A. FerSi è svolto a Lugano, net gtorm 3I maggto·l gl d"' l .o·~ d l dott M Pnnzill'. rari prc;idente dell'Ordine dei mediCi del Cantone e tct?o c a . . e.) G Pa' . . t . fE L Vùh (Tera•pla epato-protettnc , - . Hanno tenuLo wtcressanu coOlt:renze 1 pro · · . -al ) A Vannotti di rodi (Irradiazioni parietali. del dolore viscerale utenoo . e ~ess~ ~''eh. della disfun· Los:mna, (Regol:tzione della respira:-ion.e _cellu~a~e ~~Jfcst~~m ~or:atae dediC;;Jta alla zione) c F:.wconi, di Zurigo, (ToSSl~O~ 10iann )_.. :st·Oseoo~tori ~ell'ulc:~ra pepcica » e chirurgia, han•:o parlato R. PaolucCl. su.'' . seg~u p ·ieonvcgno• è stato ricor<l:~to, A. Jentzer, di Ginevra, su i ~< M~ 010 IP?m 1 >>. d ur:~~o deiJa chirurgia Donati 7~c:, &a l'w1:~nimc colll!Dossa amllltrazlone, il gran e. . . t· . Ler,•enuu· italiniii riUSCIO.S.. d' o· NumeroSlSS11Dl g l w . • ' durame b guerra, fu osptte . l . lOevra. d cornice il superbo scenano sima l'org:wizzazione della numone che ha avuto per egna del !Jgo di Luguoo.
T'
o
o
ltJ\HP!JEGN,\ UELJ.. A HT.t\HPA. ifiEDI<:A
·-/!--Chirurgia.
C. A.: Le infiltl'a::ioni del simpatico nella cura det disturbi pofi· traumatici degli arri. - La Chir. Org. Mov., Vol. XXX, f:tsc. 5", ottborc 1946.
MoNTAGNINl
k tinlii.ltr:tzioni del simpatico rapprescnt:t.no un de-...iso e geniale contributCt nell.. chirurgia del sistema neuro-vcgc:tacivo: hanno trovato larga applicazione sia nelle turbc circolatorie e nervose degli arù (mor. bo di Rcynaud, endoartcrite obliternntc, congelamenti, paralisi del radiale, c:~usal gt3 ecc.), sia nei postumi di rraumatismi ècgli ani (acuromi dn amputazione, sia· drome di Volkm..wn, edemi, artrosi post· troumatbhe}. Nei motulesi possono inst3urarsi sindromi riflesse del sistema neuroveget:~tivo, di cui b. più importante e meglio definita è costituita daJlc tutbe vegeta.rive seconcarie alle lesioni traumaliche degli arti. Tali turbe sono caratterizzate da numerosi segni clinici, di cui i più importanti ~ono: il dolore, i disturbi vascmotori, trofici, sudoralì, le alterazioni scnsirive e motoric del sistema cerebro-spinale. L'A. descrive le carattcrisstichc di tali segni clinici c cerca di spicgarne la. patogcnesi. L'A. riporta schcmatic:~meme i risulr:lti cnenuti in un gruppo di individui di nm... bo i sc~si dai 24 :ti 6:1 :mni, affetti da sindromi dolo1 ose post·traum:niche degli arti, mediante aicli di infihr:tziooe del simpatico. Circa il metodo- us.1to l'A. riferisce che p: r agire cCfic:~ccmt:r•tc sull':lrto superiore è sufficiente l'infiltrazione del g:t.n· glio stelhtto c dei primi gangli toracici ( 10·15 cc. di una .s oluzione di novocai.na al 0,5%): per l'ano inferiore l'infiltrazione (25·30 cc. delti:t stt<ssa soluzione) va praticnta :t livello L.II - L.TII. Le in.. filtrazioni praticate sono st::ttt: io media 4-5 r la durata complessiva del tr:m:tmcnto in medi:~ lO giorni. l risult:tti ottenuti sono Slnti ottimi in II c:1si (completo ri· torno :111:1 normalid) c buoni in 4 (resi-
duato qunkhc postumo: lieve Umitar.iooc dell'articolarità, qllillchc vago dolore in rnpporto ai cambiamenti di stagione). In base a tali risulrati l'A. :~fferma che l'infil· trazione del .s.impatico rappresenta il IDI· gliore sussidio tcrapeutico od. disturbi post-trauma.tici rle~!i :mi
P~>re.: W•lli::::u::i<>ne epifi.tnria tlt!/l'tucuso
di Brodic. - Giorn. Itai. di Cbir., t-oL III, n. 1, geoo:lio I!J47· L'ascesso di Brodie ì: car:me.ri.zz:tto eli· n.icam.ente da tre elementi fon<bmentali:
c.roni:àt:l del m:tle; dolore più o meno forte, intermittentc; numemo dJ. t:olume dc!b pa.rtc affetta.
Il Brodie, che oc fef:e l 'esatta descrizione clinica nel 1845• considera le ossa lunzbe (tibia) come •cdc esclunvll dcll'affcz.ionc, ad ccrezione di un caso con serle .1l c:ù'o.guo, descritto d.J Jabuolaj e Ala.Dl;l.rcin. Numerosi casi di asc~c t.li Brodie .ro.n~.> stati descritti, però se ~ con..<id=o as..."es~i ossci del tipo di Urodte solam.emc " quei c:~si nei quali l'eumc b:merio!ogico permc[t.: di mettere in <->tdenz:l la pr:escnza di micror!7ani.smi._ piog.:m ll il numero non è clev:-to. Secondo Repetto, che lu rn..."\:olro i casi pubblicati fino al 1932, d ha un totale di 2-19 casi. · La sede di prcdikoz.ione dell'ascesso di Brodie è la tibia, cui seguono, io ordine di frequenza, il fem.ore, l'omerc, il radio, il cubito, il peronc. Sulla. sed.: dell'ascesso., gli AA. non sono d'accordo: secondo Brodie e Curveilhicr la sede ì: nell'cptfisi. secondo Gross e Chinsserini nella mctafui, secondo Piquet, l'n..o:çesso potrcbpc :tllC.hc svilupparsi nella diafisi. Normalmente l ' = o è unico per cui (u chiamato nel passnto ascesso solit:Jrio: non di ndo si u-atta di ascessi multipli. L'A. riferisce su di un cJso di :tscesso cli Brod.ic che per b sua Joc:~lizzazionc
(grande trocantere) può essere conl.idn:no unico nella letteratura. )ADEVAIA
G~IEitii NZONI
G. :Pnrntiroidectomia c: 111orb~ di Rccl(ling!lauscn. Contributo eli·
mco • riviita simetic(Jl. - La Chir. Org. Mov., Volume XXX, bse. 5", ott. 1946. L'osteitc fibroc.istica, descritta da Engcl nel !!!64 e da Recklinghausen nel r891, è conndcrata, daUa maggior parte ucgli AA. l'osteosi paratiroidea tipica. L'ipcrfunzir.n~ paratiroidcn dà luogo a una vasta sinuromc, 11clla quale hanno parte essenziale c indi)pcnsabile le azio.ni Jd membofumo minerale c dclln1 qua:lc è manifestazione frequente I'OIItcopati.a Per lo più la m:ùattio è legata od un adenoma paratiro'deo·, più di rnuo ati adènomi o ipcrpln:.ie multiple delle parntiroitli. I casi di osteitt: Eibrocistica finora clcscrini e nei qu:~li si è proceduto ad espio· natio ne nhirurgica delle pnrnt iroidi ~ono c.~tre duecento. A tale cJsistica bisogna agg!ungere due casi, studiati dall'A. ndlo Istituto Ri1.zoli. Si tratta di due p:tzicmi affeui da classica forma di ostcite ubro CIStica: nel primo l'esplorazione d1;rurgica non mise in evidenza nè formazioni .•denomatmc nè formnioni che cl:li rarattt•ri maci'Oscopici potesse m essere i nterpn:tate con ~i cur~·r.a. comi' pu111:niroiùi: nc.:l SèCOIH.lo caso fu pratic:lt.l b par:llimidcc· 1r..mia inferiore bilaterale. Dopo l'intervento in tutti c c.lue i ca~i si chbc un netto• miglioramento della mal.ntia. L'A. Jalln ~tuclio di questi ùuc casi si pone vari ~}ut:siti tintt.Tcs~anti. Anzitutto C\ÌStono ;pcrtrdic O' adenomi par:Hiroidci •CII'l:l cnncomitanrc osu:ite fihrocistk~:~, c Ìto ~cconc.l o luogo è dirno,tr,lto che e:.i~wno numc·rosi casi di osteite HbroCÌMÌC(t wn·1.a ••ch:nomn o ipcn,r-ofio par:1tiroidca. E' ~l:l to O\fcrvaro da vari AA. che ndb fJStcit:: fibrocir.Jica la ~cmplicc eSplorazione t.ltirurgiT.I dc:lla regione tiroidt.-a O' l'aspor t:lìdnnc di paratiroidi normali hannO' un benefico cff... tto sull'andamento della rnalattl.l. A ~piegare il bendico effetto dell'imer· H·ntn r •.plor;unrc 'ono \t.ltl' invocate varie
ipotesi: ledo ne dei vasi paratiroidei Il m:mipolnioni laboriose inerenti ali nle c . • m.. a oro ncercn, eu.,:;tto della anestesia local tronculare. c o L'A. ritiene che il miglioramen di to COl).. s1atato a stanza di :mni può essere 1, f ft' tto d_cl solo intervento esploratore: e ~JU logico ammettere che il miglioramen Sl" d • . nella evoluzione stessa to •· a nccrcarst del!~ ~alatria, che nd casi di pnrticol:~rc bemgnltà può :~ndarc Vt'l'SO' una regrc~sionc Le co~clusioni cui giunge l'A. sono: · 1} cststcnza di casi di morbo di Rccklin fhauscf~ anche in a~sen7~ eli adcnom:t u tpt rtro 1:1 par:ttiroiùcn; 2) pos~ihi li t~ di rc:mi .~~·IOIIC ~JIOII!:lllc ,J della malatti:1; 3) inefficacia dc l ~empi ice imt'l'wntu c.-sploratore $lilla regione 1i rnitlc••; . .4) cffìcac~a ~lc ll'nsportn\'Jonc di ]M t ·H! rol tll normnh, m t:n~u di mnnc:nn rin vcnimcnto dl'·ll'adcnnm.t.
è
)Aill·\' ,\1 l
PAtS C.:
Sclerosi pscudo ipcrtrofica dc1 lt·
gamcnri gialli crmsa di comprcuiour della mdu ''IJ IIina. - La Chir. Or". Mov., Vol. XXX, fuse. 4-5, tcmbrc:: 1946. '
Juglio-sc~-
La compressione c:sercit:nr~ ~ulle r.u.hci lh::lla coda equina dnll'crn.in posteriore tld c!'lY.'O intcrvertcbr:ùc c: dall'ispessimento dci legamenti gialli può essere causa di k·mbosciatalgie. Le osSt:rvazioni di ernia del disco imer· vertebralc sono numerose, memre quelle. di ipt.Tlrofia c.lci li&ram:nri giaiJi sono molto ~rse assommando compie~si l•amcnrc a ):!. L'A. aggiunge :~Il.• casistica 2 casi, osservati c::d operati nell'Istituto Rizzoii con huon ri)ultaéo. · L'A. 1~ uno studio complt:to dell'argo mento. Dopo aver ampl:lmentc rr:ttt:tto dell'anatomi:. e fi~iologia dei ligame~ll !!inlli, studia l'eziologia delle Jombo-sctn: talgie causate dall'ispessimento dì t:~l~ h:gamcnti. L'età vari:t d:li un minimo ~h 16 anni acl un m:~~simo di 57: il sesso p•Ù colpito è quello mascliilc; b sede pi1'1 fn:lfuente è tm 4" c 5" lombare c ·fra la L. ,. r' sacralc. Ln c:lll':J determinante l'1pcr·
-r
247 trofia, im•cY.XHa c:W.la maggior pa;tc degli lon: lWlgo lo sciatico, Jll'ing!Uine :ill'anca . , , AA., è jl trauma. indiretto, che ~econdo a Il:1 reg10ne glutea. Con frequenza si ha il Pais può csplicnrsi in rre moti i: s~n~o di intorpiilimcnto, di raffreddnmento a) caduta sulle natiche e sui piedi con a~e coscie, polp:l!lei e piedi: spesso senso fles:iione del tronco, associ::na n torsion~· d1 dcboko.z7~'l motoria soggetti.v:~, agli nrti. c. in:linazione laterale; Obbictù,·amcnte si può notare: risveglio b) sforzo nel sollev:1re pesi in fb·ionc c.Jel dolore con p~-ssionc diretta in sede del tronco; par:l\'ettebralc; segno di Neri po~iùvo; m3c) microtraumi ripetuti durante la stn. t:ovra di L.'lSégue positiva; mcetca c :lU;::ione eretta per flesso c-.tensionc del segmcnlO' del dolore con la compressione delle mento lombare. giugulari; contratrurn antalgica delle Anche il trauma. diretto (puntura lom- mabSC lomb:ui "On ~rianamenro dclb !orh:~rc ripctut;l) può caus:trc: l'ipcnrofi:J dci dosi lombare: con frtquenza rurbc obbietligamcnti. twc ddb sensihilir~ alla. regione perianale, Spc\sc> l'ipr.rtrofia dci ligamcmi gi.dli ~i sacrnle, f;,cci!ll :mtero-brernle delle gambe rw,oci.1 ud ah re: lc~ioni, ùcllc gu:•li !.1 più L dci piedi; ;tltLT:t7ioui dci riflcui achilfiC!tfUO'ntc t l 'c·rnln del nucleo polposo. ko c plnnt:Jrc (attenuazione o :1bolizione): L'i\. dc· A rh·c il ctu.1tlro ilnntomopatolo!,rimrt1mcntc dhturhi motori, specie nel ter, o dd lig.tm•·nti 1p-1tm(ici: tale· quadro è ritorio dello ~cin tico poplitc'o esterno. r:u.m~cin:Ho cl.1 u11.1 film> sdr O\Ì p.cudoLa chagnosi di lom®s..-iat:~lgi:t d:1 ipcr. lpcncofh:.l cu n fcnomc:nl involutivi. trofia dci ligamcnti ginlli non è facile. l Nella p.ltugt:ll<.' i dt:m•:nto fnndamt·ntalc segni clinicr sunicord.11i non sono sufficienti <. il ll olllffia : 111·1 non è il '>Oio, pc:rd1è :m:t stabilire lu diagtlO\i di natura: occor· che l'ahc:r:ll.l •,t:ctica •. Cltdmtl•:, lo syui- rono ulteriori c.:<,ami, fr.1 cui il più impor· JihriCJ muscolo lcgamcnw·.o tramitorio per tante è 1:1 miclogrnfia, che '':l pr:ttic:ua il giorno prima c.lell'intcn·ento e con pie· c.1U!.<: rc:um:ui~zJnti o inlcammatorìc pncola quantit~ di hquido op.tco. 1:1VC:rrcbroli po•M>no dare lesioni c:IJY.ICÌ di La rcrapia ipereroizz.llltL' e immobiUzdt·to:minarc l'i~.c:nrofi:1. In primo c: rnpo ~~ h:t un:~ laccrlozionc anche parziale che zantc nelle lombosci:unlgic da ipertrofi:c dd dn luo.,go a retrazioni delle fibrL c!:tsliche ligamcnti di't sc:~rsi risultati: una volt:t stnco:l ingroSS:lffi!:nto del ligamento, che in bilita la di:~gnosi, è necessario ricorrere socondo tempo si ispcssisce per cicatrizza· alla cura chirurgic:c, che consiste in lamizione esuberante. Si possono avere ::lltrc JlCCtomi:t più o meno csres:t cd uspom. l.1ccrazioni cd :tltrc ripar:tzioni fino :~lb zionc del Lig;tmc:nto giallo ingrossato: su· msùtuzione del lig~mento gUIIo con tes.. biro dopo l'intervento si nppUcn unn \'alvo suto connettho:~lc ipatrofico. gcs~lJ, che sarà sostiruita, alla. fine del!:~ L~ sintom:ctologia soggcttiv:c è c.tr:meseconda s~ttim:c n:r, da una dnturn pelvic::r rizzata d:cl dolore, che si stabilisce subito gessata chius:t pc:r b dumt:1 di un mese òopo il [lraum:t per poi ~comparire c ricom- ci.raa. I risultnù della terapia chirurgica pros· r:;rire lc:maml•nte. Altre volte b sintomasimi e lontmi sono favorevoli. tologi:~ dolorosa non può mettersi in r:tp· porto a un traum:l violento, bensl a microtraumi abituali in ooncomit:tn2..1' con episc.di reumatic-i, artritici ccc... Il dolore dap. Eplrlemlolog/11., prim:J localizzato m sede paravcrtebrnle, è di solito di modicn intensirà, ~i accentua S••sz'ZAFI:JRRJ A.: La lotta contro H tifo esafl. con la tosse, gli sfoni, l'ispirnione pro. ttmotico durt}ntc lo campagna dd Corpo fonda per l'aumento brus:o dell:t pressione di spedizione italiano in Russi11. - u Ancndorachidca; raramente :cumenta con il nali d'igiene !>, ge.ru•:lio-fcbbrruo 1947· decubito supino :c diffcrcnz:t del dolore Il collcg:t prof. Spc7zaferri con un:t edn compressione tumor~lt; del midollo. Tardivam.;ntc ~i h:1 irratlinionc del do- sposizione chiar:c, dcttagli:ttn c di gl'ande
s•
interesse, fa conoscere l'ntldamento epiùe_ r.s, nonchè i l possaggio rapido dcii n forrn• u.Uco del dermotifo nel territorio operatin:orbosa allo stato di epidemia. ·' vo delle truppe italiane sul fironte orienraNè ~ar~bb7 s~ato possibile ~:ontrapporr ~ le durante il rigidissimo• inverno del t9·Pl•~tao.:oh ~lcun dt natura pronlatticrt e~scn. 19f2• eri i provvcdiml"nti prolìlattici dispo- t!osi stabilita. la promiscuità accent~ata &n ~ti al fine di cirooscrivere l'epidemia fra i h: nostre truppe c la popolazione Ò\·ile nostri reparti. ed cv.itare l'importazione nel sulla quale non si potè esercitare la più atterritorio nazionale. tendtbile nzionc di controllo. Gli. abit:mù erano infatti liberi di mu 0 _ Quante preoccupazioni cd ~1 11:.i :, ll U:Illta versi fino alle immediate retrovie del fron_ i~ttelligemc e dioomic.'l nuività e sopratte; è noto inol.trc che' durante i mesl in_ tutto quante difficoltà. non sempre supc\ rrnah i russi ac~entuano il loro nomadirilbili! Eppure l'estenuante laxoro svolto sono e si sposmno con una rapidità inconcon entusiasti~ e ferrea. volontà, ha persueta da un centro :~bitaro :~ll'altr<l', sostanmesso di concludere f:l\"ort!\·olmentc l'epica ùc a notte nelle case ovc trovano larga ed campagna Jel C.S.I.R. S!gn:tndo una tappa ro.:coglientc ospitalh?t e dissem.inando quin. \'Cramente glocios.1. per la Sanità militare. di dappertutto l'infestazione. Per 1:. scomAl suo arriYo in Romania nel luglio 1941, parsa dci medici civili esisteva poi una cni l Co t po eli spedizione italiano trovò già il tifo petccchialc in fOtcnza in molti di- renza sempre più evidente di assistenza sa. citaria presso le popolazioni locali, com_ strerti della .zona di radunata, a sud della paste esclusivamc.:nte di vecchi, doMe c regione carpatica, cd in talune parti della bmbini, c ridotte in condiz.ioni di grave Moldavia e della Bessarabia. indigenza e ·rilassamento igienico, mentre In Un::l seduta dell' Accademia Medim Romancavano locali idonei r.l rir.pvcro di evenmena in }:1ssy venne concretato Wl piano tuali ::~mmalati. Il nostro comando ordinò, l•nitaric di nionc da sviluppare durante ailora, con alto ~enso di solidarietà. umana, ì"isnminente campagna, allo scopo di preche le nostre formazioni sanitarie asmpali s~rvare le truppe dal c.omagio ddl'in(cz.ione p• avvedessero anche alle cure ambulatorie e dal grave pericolo della diffusione met•d all'assitenza medico chirurgica-dei ci\~li. diante gli ectoparassiti. Purtroppo, però, le Ai primi di gennaio 1942 la situazione r.umerose prescrizioni decise, me nm: eb~:an imri a era anccra peggiorata. Tutti i terbero ferm::. e meticolosa attuazione t.la parritori della Bess:1r:1bia c dell:~ Transnitrin te.- nostra. fallirono presso le altre tr~ppe e multavano più o meno colpiti dal dcrmo· [e rse fu tale inosservanza la caus:1 princitifo cd alla dis~eminazione così simultopale della recrudescenza dd dermotHo su 1 J•ca c repentina. dell'epidemia n.vt:v:llllo con: irome orientai,:. cor!o, oltre :ùla gi3 acccnn:~ta mancanza d1 La decisione Ji attuare, isol:~ramcnt c, le ~:ontrollo igienico-sanitario nella popo~azio ne :rò.masta cd :~U'occentuato nom:tda~mo. misure di prevenzione comro le ma buie snfettivt: c parassitarie, fu pres:1 dopo aver ::nc.hc il risveglio di focolai auto~toni e l~ importazione dell'infezione per opera d! l o nferiro il t8 sencmbrc 1) 4' col generale numerosi prigionieri russi non conrroll:t~ medico Jclb XVlL nrmam tedesca, ripor· igienicamente c messi. .111 lib t:rta' cl a~. ~a tnpl. tandonc l':assolura convinzione che poc.'l tedeschi e somcni delle zcnc mcn<.hon;~h o nessuna collaboraz.ione si sarebbe ottcnudeii'Ucraina c particol:trmcnte di Ocle~~:t. lt dalle unità operanù vicine. F!Ca così gr:lVi pericoli emergeva un solo A fine novembre r941 il dermutifo si !Jttore positivo per l:! sicurena delle nostre p:~ lcsò nel ~erto re op:rativo del~'Ucrai.n~ truppe operanti. Il Nipro c~slituiv:s ~ncor~ Ct lll i primi casi e nel dicembre, JO tuttt l ;na linea di netta dcma·r(.:SZIODC al dslag:~rc 1 Cl'Dlri maggiormemc abitmi ad occidente dell'epidemia ed a tale t:\•ento concorsero del Nipro, l'infezione incom~nciò ad affiole- rigorosissime misure dife~sivc aclotl~l~ rar<! sporadicamente. Queste prime avviS3.rima di permcttcrne il trannto :s rcp:u-o J;lie •! rano indubbiamente ,imomatiche <: 1 IJsciav:HlO pn:Ycclcrc maggiori complic:nio- milit:tri isolari.
Naturnlmcntt: tnld r.tnto eli fili IV favurc\olc poteva durare a lungo anche perchè
I'Oll
mancavano i mezzi idonei per tonrrullnrc: il movimento dei civili &a le due ~ponù~ del fiume che, glùacciato per alcuni m•-rp di profondit~, si rendeva [ncilmente tr:lll· ~itabile con tutti i mezzi con una int~"n <;JIÌI del rrnffico stmprc maggiore a misura dlC il fronte si spostava in avanti verso il I )on. E pcrt:rnto, pure essendo rim:lSii i re· pnrti ~tnl.ianl indenni dall'infezione, co· n•inciarono a scrpeggi:1rc casi di clcrmotifo anche nella popol:l7ione civile: dci centri urbani. disseminati nella. zona di St:ùino. Alla Einc di febbraio la situazione cpidrmiologicn avcv:l ac<Juistato una car:meristi· c;J all:!rmante. Il dcrmotifo, superata la barriera del Nipro, dil:tgava ormai fino ad oh re St:Jli n.o il cui territorio, rer LI n r.1ggio di oltre cento chilometri, er:J d:t r.: tcncrsi infetto. L':muazione delle misure profilattiche diveniva qu:lllto mai difficile ]JCrchè, trovandosi h: nos(c[c truppe in loca. htà di forzata sosta invern:~ lc, pnrccahi re· parti erano costretti nd accantonare in crntri abitnti ed in commistione oon civili ni quali \'cnnc risparmiata sempre, poo ordine del nostro Comando, l:1 sofferenz:1 cd il disagio di dover :~bbandonare le proprie ca!C per rcc:~rsi altro\'e. P:mi~larmentc im FOrtanti i focolru esistenti presso i cnmpi dci prigionieri russi gestiti dni tedeschi c ia~ciati in condizioni igieniche di estrema c~rcnza. Inoltre i tedeschi :wevano la deprecabile abitudine di utilizz.1re quotidiam· mente foni nuclei di prigio nieri, anche SU· hito dopo la loro cattura, per la\·ori di manuabnza presso mag:~zzini, depositi, scali ferroviari, ~enza alcu-na precauzione: o accol'_ cunento di car:mcre ~anitario cd il loro Ì'rnmmischi;~mcnto con i civili e con i no~tri mi li tari presenti nelle stes!e l(Y.':IliÙ cosli•uiva un gravi~~imo pericolo per b lnsor· gcnz:J c la clifrusionc di focolai infetthi. IL dermolifo, coo;Ì, dopo :1\'Ct super:~to consccutiv:unt:ntc le barriere n:nurali dci Oumi Pruth, Ni,tro, Nipro c Don, si estc:nccva in forma epidemica in tutta l'Ucr:~ina meridionale e nel Wl~to bacino del Donct?.. La campagn:t del C.S.I.R. si ooncluse nd maggio 19<\'l e complc~~ivamentc, durante il ciclo oper:~rivo dell'im·emo 194"'P• fu.
ronCJ rcgi~trati nd no~tri mi li rari soltant'l ;(. C:JSi di dermotifo •.parsi in \'JI'Ì reparti, wn una lcralit:t-del 12,5'1o. J>t.-r qu:mto ri&ruarda l'azione sanitaria ~' olta a garanz1:1 , tutela dtli:J salute e delL1 incolumit?i dci nostri. ~olda.ti, provnu ù:J. una prcce(knte e;·cnuanu: campagm c~uva c d:~ll't!itrr.mo ngorc: delle proibiti.-c: temperature i.nvcrr.:ùi registrate fino :1 -45• r,ulla fu trah<;ci:uo per dotare e tr.ldurr; in prlltia.'l i mcz7i più idom:i di difesa i quali poggiarr ·11, .LJi ;cgut!l(i c.api\.1ldl: r· - vaccina?ir ~·· obbl,ig;~:oria contro 1l rlermotifo di tutt.i i miiit:~ri con \ accino ricevuto oltre che d:1lla autlreJ.l'ltri:J, anche d:~gli isriruti di Rcmania; 2° • :~mpliamento dei mezzi ampali di ri~vero e de!.l:~ capccità degli ospcd:ll.i Ji ri!crva nei quali si raggiunse la disponibilità di parecchie migliai:J èi posci.l~o: 3• • :~dcguato attrezzamento del labnratorio chimico batteriologico-tos::;ico!cgico oel C.S.I.R. fornito di ruttc i! matcri.U.: m:· cts.s:uio e dci vari ceppi di Proteu.s che \'tnnero prelevati con aereo da Jassy e Ja Bucarest o provenienti dall'Istituto d'itene èe ll'Uni' ersità di P:~lerma; 4" · costituzione di Ja.zzaretti ~e ubi· c~ti ed attrezzati ed assegn:tzione ad essi di personale scelto; :;~ _ potenziamento delle unirà profi!.trtiche, portando le:- sezioni di disinfezio!lc: :;Ila massilll:L efficienza per m:Itciali e JXr· ~on:~lc; impiego degli autooo~ni deJL1 ben t· ~ùta Sezione Bonifica G:ISs:uì per b contuzkne di sta~ioci mobili di bonifica, che riuscirono Ji v:ùidissimo a.iuto: :LSI'e· p1:1zionc di :~Itri :lutob:lgni :tlle sezioni di ~Jnità didsional.i e riauiv:~zionc di tutti i L:~gni pubblici esistemi: 6~ - vigilanza :t..<siJua e rigorosissima ,ui prigionieri ili guerra, sempre isol:lù dopo 1.1 cattura in speciali campi conrum:~ci:ili di conccntmmento ou• subÌ\":liiO opcr:~zioni di bonifica totalit:Jria ed un pe· ri odo di ossc.rv:udone di giocni ;! 1 ; 7" _ controllo sui complementi in arrivo d:~Jl'ltalia e oomplet:J boniuca prim2 ddl'avvi:-~mento :lÌ rep:lrli di destinazione; go • divieto C:ltegoÒCO di rìmp3rrio pri· ma che fosse tr.l'>COrso il periodo di contu· macia, dopo di che i rimpatriandi ,·enh·ano
~ottoposti a visita ::tccurata e muniti di nulla osta sanitario; 9° - aostl.tuzione di e-rm'etiche stazio m-filtro ::ti confini del territorio MZiooa]e, precis:~mente al Brennero ed a Tarvisio, ove non fu mai consentito il transito :; con' ogli t:d a militari isolati non mw1iti di pa._ nmtc sanita:ria netta, e l'avviamento ::tUe ri spetti ve destinazioni prima che fosse trascorso in campi di boni&ca, per i sani, ed in ospedali a tale scopo designati, per gli infermi, il periodo di sosta contum:~ciolc, smza ctistinzione, discriminazione, o ralknt:~menti nell'adozione di misure di ngore; 10" - accurllfa bonjfica è disinfestazione bassosa dci com·ogli adibiti a trasporto truppe c dei treni ospedali provenienti da oltre confine, sia alle stazioni di partenzn che a quelle di arrjvo. Tali misure difensive, intelligentemente adattate alle vari<: situazioni eSistenti nel Yasto territorio oc·.:up:uo d:ùle truppe ita.hane, hanno permesso di difendere effic:l· cemente le nostre Divisioni operanti Torino, Pasubio e Celere, noochè tutti gli altri reparti c servizi, nel ililagàrc dell'ep1demia èermotifìca, e preservare dal contngio il Territorio Nazionale restituendo alb P:ttria 1ntegre le energie dei nosmi valorosi soldau. Il ten. col medico prof. Spezzaferri, igienisro. del C.S.I.R., nella sua costante c proficua lotta contro il dennotifo, ~ stat~ sopmuutto coodiuvato dai valenti c?llegh1 capit;;no mccl1co prof. C. A. Ragazzi, _ufficiale sanitario di Milano, e dal capHano medico prof. R. Maccolini, dell'Istituto di igiene dell'Università di Bologna.
c:~~a profi!nttica causale, sembra però più a~uvo_ dell atebri.n av~ndo :mr.:he il vantag. g1o di non d:tre b ptgmentazione cutanen ,li quest:l. L:1 cloroch.in:~ è un composto amminoclùnolinico = 7 - cloro.- 4 (4- dietilam. mino - t mctilhutitammino) clù.noij'. na = derivato da un prodotta segreto tcdc. sw, b sontochina, che i chjmi'li dello J. G. ~ve~:tno preparato durante le guerra t-Q mv1ato ulle truppe dell'Africa scncntrio. naie per l't:spcrimcntazione. Gli alleati, tra\ :ttolo dopo la loro avanzata, lo a.n::d iu_..1 • rono·, ne smbilirono !:t formula, cercarono di migliorarla c nel marzo 1944 A. R. Surrcy e H. F. H:uruner ottcn·nero In sintesi dt•ll'S. N. 7618 nei l:1boratori clclln Sodt 111 Winthrop ncgH Stnti Uniti. L:1 cl. i! un prcpamto incolore che ~i com. porta nell'organismo :~n~malc in mq11iera ntolto druilc a quella dell'atcbrin. Tende :J concentrani nell~: cellule' nuclcatc, nei l<:'Ucociti, ç nelle ccliule degli organi: nell:t milza, nel fegato, nei reni, nei polmoni raggiunge con'.:'Cntraziom 200-500 volte sul'criori" a quelle del plasma. Onde l'indica· ..::one eli comincia.re la cura con dosi elevate per conseguire una concentr:tzione cfficao:: dd plasma ::-,he si potrà poi manien~rc con dosi minori. Le due sostanze si somigliano; :.nche nella tosricità. r1ttività antimalarica. - Néllo ' malarin -umann, pure non avcn'C.Io efEicacia pr~filat tica causale e non riuscendo a prevem.rc le reci.div:: da' p_ vivax, è però tre volte più 'tttiva dell'atebrin contro le forme eritro· ~itiche, ed è preferibilc nc:Ua pro6lassi clinica della mala1ro.a. . . di Per b cura dell'attacoo, il Coostglio ooordinameoto malariologico prescri:•e uno MASSA · · il pn·mo g1'or.no una schema d1· tre gtorm: _ ctose iniziale di grammi o,6 c, set od 0~ 10 Malariologia. ore più tardj, una sccond a cl 1. gr. 03' • , l'to· . E. J. PMIP.\NA: La. clorochina (O « resochi~ domani cd il giorno seguente una dose sin· 71a >> o u S. N. 76l8 >•). - (t Rivista di lln gola di gr. 0,3. Con una cura di questo genere, ne ' Mabrinlogi:l>>, (ebbraio 1947. · · ·dame nte nofl . rcrzana mahgoa, SL ottiene mp1 dci Fra i circa q .ooo prodotti studiati in soltauto la scomparsa della f~bbre c A1ncrica ùal prin:ipio dclb guerrn in poi, parassiti, ma la guarigione radlca~c. . ]t3ti nclb ricerca di m: dicamenu :mtim:.larici Nel caso deUa terz:tna benigna 1 ~lSU : più eftic~i , cc n'è unu, chi~mato S. 1Il sono altrettanto buoru. per qu a.nto n=3•' ~:~.- • ...; N . 7618, poi clor10china (cd anche rcs~ • . qu 3 nto t • .. • l'attacco 111 corso, ma non per chin:l) i l quale, pure non :wendo una cff,.
ferisce all'eradica7ionc ddl'inf<:zione. Tuttavia lu cl. ha sull'atebrin anche il vantaggio- di ritardare le recidive. Profilussi clinica. - Il Consiglio mal:triologo raccomandn un:t sola dose scttirll:t· n:Jle di gr. 0.30. Per le infezioni da P. f:tlciparum nan solo si impedirebbe ogni manifestazione clinica, ma ~i arriver<.bb~ an. che ad eliminare l'avvenuta infe:z.ionc; nel caso di iofeùooe da P. vivax bscercbbc il pericolo che l:t malattia si manifesti a pro. Ci lassi cessata. La clorochina non ha, come si è dcuo. un'azione pro6 lattica c.1usalc, Fecondo an· che gli e.~pcrimenti suU'uomo di Hamilton c F:lir lcj, che hanno usato dosi anche più t·lcv:Hc.
Medicina. co~lllr:.'CALE M. c LEGR/11'0 R., PIITRie A. e
DENUELLl!S
J.: La cu•·a dell'ipertt:nsiO'nc
arteriosa cou alt.: dosi di biancospmo. uPJris Médicaln, '94-1• 34• n. 20,211 c 21J.
.Come è noto, il c,a(llcgus oxyn.·antha lhiancospiuo) si usa a dosi rcl:nivò!mcmc basse, c cioè da gr. 0,30 a I gr. per volta, a seconda che rraltisi delb drolf-1 o deUo l:stratto fluido. A dosi più elevate il Cratnegus mostra spicc:lta• e duratura a1ionc Ìf•Otensivn, e di ciò hanno dato conferma vari AA. •m cui il Lccrcrc. c il Grnham. clte, con dosi giornaliere di gr. 5,50 di r· nrura, ha oncnuto in s:>ggctti ir.ertesi un:~ d minuz.ionc: della pressione :1rtcrios~ da 40 .1 Bo n•gr. di mercurio, pressione che ritorrava :.i primitivi valori dopo l O·I4 giorni oJIIa sospcn.~:one ciel tranamento curntivo. Nt•llo studio in esame, i nostri AA. riferiscono circa le: loro esperienze dinbhc rnn la cintura d1 Cratn.:gui. Essi hanno somministrato il medicinale per un periodo v:~rianrc da '5 giorni ~~ 3 settimane n dosi giornaliere :~ltcrn:uivamcnte più o meno forti: per tre volte 6o gocce (poco più di 3 gr.) e per tre volte t:20 gocce (poco più di 6 gr.). AUn tintura di Cramcgu; c:ssi hanno ;.ssocinto piccole dosi di Lintura di sl!ophal'tru, ali D scopo eli evitare fatti eli dcpr~~!iO-
ne cardlnca in seguito alla bru'iCa cnduta cklh pressione. lluoni sono stati i risultati conseguiti "':r· • • bL l lc.hc Sl c. oe a veri6care - in genere - un :·otcvolc nbbas;amcnto della pressione (d:t 20 :1 110 mgr. di mercurio), abba~~amento tanto J•ÌÙ marcato quanro più alm cm !a pressione arteriosa prrmitÌ\':1, Nessuna azio-e cumulativ:~ fu constatata, mentre il ritorno ai valori iniziali si cbbc dopo Wl tempo più o meno lungo d:~lla sospensione dula cura, vari:10tc tra i 12 c i :ao ghroi. Se ulteriori c più es•e!c pro\'C cliniche ronfcrmcranno c risultati riferiti dagli AA., b tcr.rria Jdl'ircnernionc ::rrterios:J si ::rrrlcchir:ì eli un nuo\"O ID:!2ZO di cura di fucile sommini,trazionc e di !icum cffic:~cia, sopr:~uuuo sceno cl1 inconvenienti ~~on t.iari più ._, mt:no spi:~cC\'Oli. TRIFTLETII
RouauÌls C.: Tratlamento del dolori! ne/l.:
ulc.:r.: gasrrr>.drtod.:na/i. - • Prcs.e MéùicaJc >•, n. 2, m~g&tio 1946. Molto interessante per i mtdici pr-atici è ~l-Za ùubbio la conoscr.nza eli questo semplice nUO\"O rrattam:mo u:rapcuòco tscogirnto dal Rouguès ndla cura delle ulcere g:~stro-dunden:~li, di cui egli prende in prccipu:t ~nsidcrazione il sinroma dolorr in confronto ai numerosi metodi cui-ati\Ì, eh.: p~rtono dai ben noti dhersi" conrc:tti C'ti o patogenetici della ma!atti o. L'A. ha somministrato per bocca, a pie. roli sors~. Jl mnttioo a digiuno, :1l p:~z.icnte in decub<to dors:Jle, una soluzione dJ~ 100 cc. di DO\'Ocain:J all't 0~ , facendo passare il ~oggetto, lcotamcme, in 20 minuti circa, dalla posizione do:-s:tle iniziale a quella J:~ceralt: destra; còncemP<>r:mc:~mcnte è stnta soppre$Sa ogni altra :rura siJ clictetica che mcdicamcnto~:t. · Secondo l'A., la m:tggior pane dei nl:.bt:i si ~ sentit:l molto meglio, fin dal s:condo () terzo giorno,. rcr i r cessare: delle cri~i doloro~e si:1 nelle ulcere l'":!Striche che uelle duodena)j, ~Ì:r nei co~i jj u b:re re· crnti che in qudli di \·cechi:! data. Tn quantò nl controllo radiologico, il reperro r~tlic•gr:~fìco h:1 mom:uo come in dicci gior-
~trazione continuativa diurna e notturna d. complessivi gr. 30 di medicinale, alla d~ di 2 _compres;se d~ gr. 0,50 ogni 4 ore. 'fra può decisamente afferman: se il miglioun nclo e l altro furono- interposte pausr r::unenro ottenuto sia da aseri vere all'anc. di una o due scnim:tne, ripetendo sovente st-::~ia locale ovverCJ acl una parasimpatoi cicli di cura 5 o più volte. Tolleranza otlisi locale che ùiminuisca la ipcrdorid1a. tima salvo in un caso, in cui si dovette IÌ· Comunqu::, il nuovo metodo di cura, correre con successo n.d una iniezione giorper la sua scmplicit~ c la su:~ presunta n.llicra di nicotamide. In nessun caso, co. c:Hicncia, è dc:gno, a nostro avviso, di ultemunquc, compliannzc renali oè manifesta. riori. riprovc su più vasta scala, cui, peraltro, l'ioni tossiche dci di versi ti pi. si ùeve essere jncoraggiati <.bi fatto che, l risultati tcrnpcutici sono stnti da v. cmu la porologia usata, non d sono mai vero confortnnti come si desume H:rificati disturbi speciali, se si eccettua, In c.lalla casistic:r - poichè le manifest:wioni qualche soggetto più sensibile, un scmo cliniche rcgrcdiron.o nettamente, le condi di nausea o di lieve vertigine, cessato, in ;·ioni gencr:lli l.ubirono un notc·volc mt breve, con una in'ezione di caffeina. glion:uncnto c il tono psicht::o ebbe a ri\ul levarsi. Inoltre si rilevò m:•rcatn nzinnt dd TRTI'I Ltn· n iarmaco sul reperto baciJiarc, con la ~co111 parsa dci b:1dlli ùal secrete> m•~lic tlu.-antc· la c.ur:! c subito dopo; ciò che f:J pre~umuu MONACt;LLl M.-LA ScALA M. : La cum dt:lla come la sul(ocli:wina a differenza degli an· lt:pra coi mlfnmidici. - "Clinica Nuo tibiotici ~ ùcgli :tltri !.ul(onamidici ~volgo• 'a n, dicernbn: 1946, n. 1:?.•• effettiva azione battericida. La cur:1 delln lepr:1 costituisce un problc. Per quanto sopr::t riferito, si può condu. ma di pr:uico interesse nnchc p~ i meclic~ dcre che le ricerche esperite meritano, a italiani, ove si tenga conto det numeros• nostro :wvise>, non solo d'l essere conosciute fo:olai di le::bbro~i sparsi qua e l:! 'llell'lta· ma anche proseguite su più vasta scalo in lia m~.:ridionale c specialmente In Sicilia, soggetti nelle più dive~se con~i~io•~i ge: c!el t'he fannn fede, fr:1 l'altro, i ricoverati llerali, c non solamente an condlztont assru èel leprosario •< Agostino Mjbelli 11 in Mcs scadenti con manifestazioni sovente a ca· ~in:1. rattcre ~lcerativo, con locruizzazioni ocu· lari gravi, come nei casi descritti n:l~ prc· E' pr.:sso queMo nosocomio che f·urono sente nota clinica; ciò che deve tencrst. b<:~ Istituite le ricerche degli AA. in un !IlO· presente nel giusto _ap~rez~aaa~nto ~et n· mento in cui vi era penuri;~ di preparati sultati conseguiti e dtchlar:ltl da1 nostn AA. :~ntiltprosi veri c propri, onde la neccssit:~ di far uso di sul(nmidici di cui invece s1 TRtPILETil prcscnt:l\'a in quel ll.mpo una qualche ,li sponibi lità. . Dopo aver ac~cnnato ad un ca.so da grnv.: 0RY E. M., jAcKsoN G. G. e FtNLAND M.: • • (ff• lt:pra mista dat:mre dal 1927, cut:na _fa' o· Empiema da bnctllo grnm-negttt~vo 11:volmcntc (rcgrc\sione di alcuni mest) con mto con penicillina intrttplettllcn. penicillìn~ (300.000 unità kazio•~at~ in 24 J. A. M. A., 1946, n. 13. inie?ioni. intramu~col:1r~ :1 3 ore d1 d•stanza) gli AA. riferiscono su di un più vasto c~m . •Ilio:• Ccmc (; noto l'nzione della. pcmCl )"> ili esperienze lllcdiante l'uw sistcm_:n~r?, ' port:Jt3 ,.;cn:: esaltata qu~lora essa v~nga . ni )rsi in 17 pazienti, di prodotti suHonanudrcs: .:lirenamentc a contatto con gh org.• . un prt·par:llo ~olfotìazolico l: h solfo.. . . nelle :trl ro diaz.ìn:t, che è un:t combin:u.ione della sul- ( pleur:t, nelle pleunu; fJnov~a, . . · AA LIInìl:omidl: cnn la piridino. La solfodia:.rina .• 1noviti·, pcritonco, nelle perrtonttt).gli ,. . Partendo da qu~to concetto, . J.. fu u~ata per vb omlc in• cicli curativi della 1 · te ner vtn durn1.1 di (, giorni ~Ì ;1~cuno, con sommini- tr::marono qua~i cscl us1v:lmcn ··-
111 di cura le nix.hie siano sempre regreditc
c in modo notevole. Circa il mecc:mismo d'azione, L'A. non
retta ~o coso. d~ cmplemn dn bacillo gram. regattvo. Esst ncord:mo anzitutto i brilllllri risultati già conseguiti col trattamento peniciUinico dcll'empiem!'l: 261 casi (di cui il 50-65~~ d:1 pncumccocro, strcpto...occo <·moUtico ~ e St!lfilococco ~urco) completamente guariti con le asp:raz.ioni c l'uso eli penicillina pt>r via mtraplcuric:t o pa· centeralc, o per entrambe le vie:. Gli stt>ssi AA. av:vnno invece rinuc.zi:no :~Ila cur:1 lTiedica degli empiemi cl1. b:~cilli gram-neg:Hivi per il noto futto ~ hc: c~ i - tranm: ·l gonococco c il meningoco:co - resisto· no all'arione clell:t pcnici lfina, c 1.crc:~mo .1fCid.u-nno nl chirurgo ; c:"i nn:ddelli. Poichè, pere\ b pcnicillino-resisten7a puè> t'h•Crc mudificata cori op1 m·tuni accorgi. menti di tecnica u.:rnpcutica (dosi più W'IIC:fCI\1, p. rlniiiii!D'l:t più pro fu 0 ') r.H:t c· maggiurc ronct·ntr.r'lionr deil':rntibiotico nd •.. ucguc, ~ommin:o;tra'l ionc loc.1le dd r.Jrln:ll'll n conccntr:c'lioni elevate), i no~tri AA. pcmaruno di trattare cono le nuove modalità un coso di empicma in cui l!li n~ lcrt:~menti hattcriologici a\'cvano d.1to luo· 50 a unn cultura purn di un bacillo gr:tm· c•egativo. Il soggcuo venne soltopo)to a Jue sole iniezioni intramuscolari Ji penicillina, c, oltre ali~ asr.i-a7ioni del lic1uid,, a 1 r istillazioni - in 4 scttim:~nc - t.li pcnicillin~ per via intraplcurico :~llc dosi d:~ 100 a 200 mila uniti\. I risultati furono più che confortevoli poi<:hè il miglioramento clinico (u ncuo c venne confcrmnto dalle ricerche di lnbo•~torio c dalle indagini r:tdiogr:tfichc. TnrFtLETII Neurologia.
G.: L'dct/loslzc>ck nd/a diagnost rlcll'epileJSia. - u I..;'Ospedalc Psichin· trico >•, N:tpoli, luglio-seucmbrc 1916.
CANCER
La vas1a letteratura prodott.'l~ in meno di un:t dic~ina Ji nnni sull'e/emothock (ELS), spcci:tlmemc rcr merito ili Al\. italiani, sta a spit:g:lrc, con la sun ricc.'t 5oriturn, quanto interessi :1. srudiosi c a mc· Jici pmtici 1:1 conosccnzn ili questo nuovo t.tezzo diagnostico c curativo di ~v:uic forme morboso mcntuli, rra cui, soprn tutte,
L'epilessia. Giun1,>e pert:cnto intcrcss:~ntc d uri le: i L contributo clinico fornito con qu~to lavoro dn l dotr. Giuseppe Cancer, asststentc ncll'Osp<:dale psidtiatrico consort.l:: di Nocera JnEeriore. Il lato diagnostico dell'argomento (L'e. l!.'ttroshock ucll'cpilc:s.!ia) non è certD mcno importanre dd lato tcr.lpeutico; bene ha quindi fatto l'A. a \'olgere h sua :cuen. ~!onc a risolvere, o cercar ili risolvere, nel raodo migliore. attraverso sue esperienze jll.'r•onali, il sc.:m1 re attuale c difficile prol:.lcma d: ll'accen.amcnto dcll'epiles!ia al di fuori degli acccs~i, :~llorçhè questi - che sono ckmenti b:ISilari per la diagnosi po:çono nt.n mostrarçi :tll'o9scn·azione pcr·hè molto dist:tnl'hti, o :.tpp:.rire poco chi:Jri pcrchè incompleti, o essere addiriuur:. so>tcruiti da cquh:tl• mi. L'A. d è . nito del metodo d~ll'ELS ,·,•endo con, t.na tu una grande disp:uim nei ti~uhati riferiti Jni \':Jri osservatori sull'ar· gomc:ntn. risu ll.lto che egli pass:t in rapida rJ$egn.'l. mettendo in c\·idcnz.1 le conclu~·oni tanto contr:c5t:tnli. Rifcri!CC:, quindi, .• ulie esperienze dn lui pratic:He, ndi'Ospc. c;.J le: pliichiat rico ~opradtato, su lO soggetti • pi lctti·:.i dc:i Juc st:ssi c di ,·aria erà; dei quali, 10 affetti da epilessia c~z.iJie c 10 da epilessia c.::rcbropaùca. TI gruppo di C('fllrollo era costituito pure do :!O soggetti 11: :unbo i sessi c· eli ctù ''arin. Descritta la tecnica u<at:t - prc,·io esat!.c clinico gt:ucr:tlc cd esclu$ione di ~og! ~.<Li affetti dn p:micc.l:cri malattie, o dereriti, o 0011 lesioni cardinchc respirntorie c rennli - riportn in due r:.bclk (Epi· lruici c Controlli) i risultati indh·idunli conseguiti circa In provocazione degli acCf'ssi con determinate tensiòni di corrente (dni 50 :~i 110 V., per un tempo costante di 11 1o di steondo), con una intensità di orrcntc osdllante tru i coo c i 6oo mA. Deduce, quindi, qu:~lc ri.t l:t soglia con\ulsiv:mtc nei 40 soggetti, raffrontando le percentuali ritro,·nte nei du~ gruppi in et
!Jffi<.'.
Concludendo, pur non potendo, d:.i ri :ulrnti delle sue esptricnze, attribuire a J. I'ELS v:llore decisivo neU:.t diagnosi di cpii~ssi~ al di fuori degli accessi, l'A. esprime il convi n~imentn che l'ELS può costi-
tuirc utile tr:st diagnostico dat:t In notevole Crequenza dell:t posilività (fino al ss"!,) c re raccomanda quindi l'uso in questo senso, anche per la grande praticità del metodo. Che esso possa trovare ul teriori con· (erme c sempre più brga applic:~zione presso i cultori delln particolare branca, è il nostro pensiero e il nostro augurio. TRIPILEn·l
Radiologia. BASSI R.: Lo stdto t1flltlll.: dd/a tecnica schcrmo~•7fica. u L1 Rad. med. >•, vol. XXXII, bse. 4•, pa~. t:!I, tQ46. L'uso dclb schermografia ha il suo prc· campo di :1pplicazione ndl'cs:~mr di grandi coilettivit;t di indh·idui. Ammesso c:hc siano realiz~tc tutte le condizioni ottimali di serdz.io, t: da presumere che !\1 rore percenru.ale possa es!ere mantel'uto nei limiti del -1-5"... Ma il metodo s:Jrcbh.! ancora accettabile quando tale rrro rc- non .superasfe il limite m:tssimo
ci~o
de!
ro 0~ .
L'A. enumera le condizioni di :-~pplica1-il it~ dd mctodc schcrmogr::tfico e quindi
tr.itta dei mez7j necessari per realizzare 1.1 •.:hcrmograna. Essi sono rappre~::ntati d::Lll'appare:<hio schermografico . dal pcrs· >n:~lc di scrviz!O pan.: colarmentc istr.uito, dJgli app:uccchi di proiezione c dai lo<.aii. Degli ar. p:uecchi considera quelli a staltvo e le stazioni scherrnografichc. Gll JFparecchi sahermografici a stativo comprendono lo schermo fluorescente, l'o· htcttivo di ripresa c la pellicola radiogr:tfic:'l di pkcolo formato . Allo stato attuale tlclb H~nica, ouesti elementi hanno r.li!giunto una notcv~lc perfezione da pertnlltcre l'utiliz7.azionc della schcrmogra· na con un errore del 2-3, :ti massimo -1":•• La pr~tic.1 ha dimostrato che, quando coc~iHono apparecchio r:tdiologico sufflcient cm~ ntt! potente c aclatlo, c personale bene i\truito, gli schcrmogmfi ~ st:ttivo rispondono ai rl'qtù,iti della modcrn:1 tecnica schermografica, colla ~la eccezione del fJilOre tl'mpo. Tutt:t\'i:t , qunndo le persone
da es:unin:m: tton sono ccecssiv,Jmcnt~, t·umcrosc, gli schcrmografi n st ativo pos. sono rendere buoni sen·izi. Uno stabiliz_ :z;\lore della corrente cll ncccnsionc llli. gliorn [11ote,volmentc Ja. s.ituozione. La stnfione schermograficn invece risponde ;1 tt~lli gli scopi che ~i prefigge la ~.:hc~mogmh~ : essa. rapp:e~ent:~ dal punto dt \'lSt:t tccn1co t: dt serviZio, la soluzione c.ttimalc. La stazione schcrmogrnlìca della S. A. Gorla Siama è l'wùca costruita in ltali,1 e su la quale si ha. esperienza sufficiente. Cara ucrist~che dell:apparecdùo radio lugico adoperato sono due: il sistema bre"ettato Automas, c he garantisce l'anneri. u.ento delle pellicole fotografiche e il dispositivo, pure :~utomatico, che permeuc cl· stabilire la p~nctrazione in rapporto :ùln ~pessor:: toracico del p. c di correggere cootemoornneamente le varinzion.i di tcn· ~.one d'ella lille:l di alimentazione. La St:l· 7jone schr.rmogr:Uica. Gorla Sia~a è rapida. rr..ente mont:ibilc c smontabile e ~i può :tasportare in bauli speciali ohe contengono le singole parti. Il p~rsonale te::nico deve essere scelto c bene istruito nel funzionamento delle ~ingole parti della stazione. Viene inoltre t~tta.to degli apparecchi cF proiezione c richiamat:l l';nrenzionc su Ila. nccc~sit?t di un buon proiettore nd obbiel:tvo molto luminoso c <i ca cenno r.i lo::aii. L'interessante lavoro termin:l con l'esame ccmparativo dc:gli :~ppar~cahi schcr· mografici a stntivo c della .st:lztone. schcrmograiira, <.bl punto di vtsta tecmco cd I'.,X nOmlCO. Allo stato ;lltu:-tlc dclln recrùc..'l scher· mografica, l'uw degli nppar(:cchi scher· mogr:~fici a stativo con utilizZ!IZione dell'apparecchio radiolagi<l) esistente! può ;.ccettar~i solo in casi speciali e ptù che altro n ~copo di ricerca. Per l'esame ~elle: masse sono consigliabili invece b sr?:nonc schermografica fissa, da istallarsi oct ccn· tri principa li, c le stazioni schermogr:tCi· · · de lJ·.1 s.:hcr· che trasportabili, per l•cscrctZIO n•ografia nei centri minori
C. BllONZINt : Ostcomiclìtc della branca ischù,...pubicll. (l< Annali di Radiologia Diagnostica >l, vol. XVJil, fase. l, annu 1946).
'
Dopo aver descritta l'anatomia, radio~ !~t:lfi~ della brnoca ischio-pubica, l'A richiama l'attenzione: sul compilo del radiologo che è quello di saper valutare ..c sia stata varcata o meno la soglia fra il nor· male e il patologico. Tra. i mezzi prec,oci atti ad accertare lu diagnosi di osteomiclitc della branca isch.i<>-pubica, l'esame radiografico è il più importante e ci permette di intervenire ,.rontamcnte, con ::~ppropriata cura. . . L'ostcomiclite :v::ut:l della bmnc:~ tschto· Jllbic:t è fiÙ frequente nel sf'Sl:O maschile. E' co lpltn in parLicolare l'età pre-pubere, qu::tndo più abbondante ì:_. la ~rrcrazion_e b:tnguigna di tnlc osso c ptu S\'tluppa_t~ d t<'ssuto linfoide, essendo i punLi di osstfica7Ìone in piena attività di sviluppo. In tal_e età l'affezione più facilmente e più roptdamente si diffonde alla cartilagine ad Y <' a quella che unisce il pube nll'ischio. Neketà post-pubere vengono più facilrncnte colpiti l'angolo c la spina del pube: i l focol'lio osteomielirico ~ più circoscritto c meno grave. Difficilmente stabile 1:1 via ~i penerr:tzione dell'infez.ionc. In· ogni c:tso 1l g<'rme raggiunge il pube per ."!a er_naùc:t. Svarillti sono- gli agenti bntterJct: ptù fre· quentcmentc è stnto isolatl> lo stafilococ::o .:urco, solo o nssoci:no all'albo o allo strcp· tococco. Segue la tr:lll:tzionc ùcll'an:uom':t p:t~o logica, del modo di cliffondcrsi c ~ cstru~ ~ecarsi degli. :tSC:ssi, dello . evoluZione cltnica c della sintommologia dcll'ostcomielite acuta del pube. . L'cs~mc raùiologiro ha la massimn tm· ponan:t:t diagno~tica, anche p<.TChè: si tratta Ji una. forma morbosa poco conosciuta: esso et Fcrmcue di giungere nlln dìngnosi quJn• do gli a.hri sintc.mi sono assenti o C:mno p<"ns:m. :~d nltr:l malatùa. Il quadro radiografico della particolare form.t _morbosa ~i può cosl riassumer_c: nlt~r:t:ttonc ~ella ~l' u!lur.l o~a CO'lSLSìClltC IO rarefaZlonC c.o~sea dell:l bran:xl ischio-pubica interess.1ta 0 del pube, con arce di maggiore tra~pan:n· z.t c con rc~zione pcriostea.
Nei quattro et~ presentati d:di'A., l'esa-
mc radiografico fece ori::ntare la di.Jgnosi ~u Ila vi n giust~. mentre il clinico era cd è
:ndouc più frequentemente a pcns:ue ad un:t nrtritc coxo femorale, ad una affezione \. e~ico.rcnalc, nd una miositc dei retti addominali, :1d un:~ p:oitc o nel una pcritonitl'. La forma di osteomic!itc croni'Xl va distinta principalmcmc dalla ostcomidi1e tubcrcol:!~e, ili!Un ostcomielite fibrosa, da 1umori ossei, tra i quali l'osteosarcorn.,_ Solo col reperto radiolngico tale diagnosi è molto [-lcilitlta.
Quadro rudiologico dc/t~ duodenite bulbare a tipo di ulctr.r e ma impartan::a ai fini medica-lcg:zl:. • L:t R:td. Mcd. ·•, vol. XXXlll. pag. 15, anno 19--1;.
l:loi\JA"'I G.:
Prendendo lo spunto da una recente c<:>munic:tzione tenut:t da R. Gu:nunn all:r Soc. d'élcctrorad. m.éd. de France, sul quadro radio!ogico ddb duodeoile bU:bare, l'A. tract:t sinteticamente della ùuadenite bulbare :t tipo di ulcera e ne b !J diagn<>si differenziale con h ,·ern ulcera bulbJre Lcl tluodeao. Nell'ulcera duodenale ~i h:t il note qu:~ dro dell'Akerlund: il bulbo dd duodeno :tssume la fo.Tlll:t del trifoglio. Ma questo :rifoglio ulcer:~tivo preseot:t due foglie versc il piloro ed una in alto, inoltre è sess.ilc. Nell:t duodenite bulbare imece ~ os.en•a t:th·olt:I un auadro simile e t:tle d:l ingener:tre confusione Jd una ossen-::~zione :;ffrett:tC:t. L'A. ha not:uo però che l'eventuale trifoglio. nella du~c:nite, è i~ \'t•rtico-, con due foglie in nlco cd una 10 b3sso, verso il pilo:o, oppure presenta un e,•idente picciuolo, Se le foglioline hanno 1:. stCSS:I disposizion~ che nell'ulcera. T:tl· ,cita il quadro della duodenite bulbare :1 ripo di ulcera ricorda quello che assum~ su' radiogrnmm:t un bottone :t qu:tttro fon: La differenziazione tra i due proces<t descritti a enrico del duodel\o ha :tnchc no· tc,·o!c importanza medico leg::tle, come l'A. hJ potuto ampi:tmcntc coo.st:lt:tre d~:ame l:t Sll:l lung3 pr:uka di radtologo nuht:1re. P. SALS!oSO
;\ T 'J' U
A L l
T ,\
---//- --
SPUNTI DI cLINICA. LA SINDROME DI KLEINE-LEVJN si estrtn~eca preminentemente con irrequietezza, eretismo psichico, ipcr!onnia rcriodic.1, étm(· morbosa. Riportandone un ca~o J. Ronald (Brit. Mcd. J., 7-9-1946) aff.:tccia !'ipote'oi di un interes~nmcnto dei lobi fron~ tali o della regione ipot:ùiunica o :•nchc di tutte c due le regioni. UN CASO SPONTANEO DI ROTTU!Vl DELL'AN.TE'R!A SUCCLAVJA è ri. ferito da E. Scho::d: r (Act:J. Chirurgie:. Sc:utClinavica. 1947. n. 1·2) che l'ha osscrvnto in un giovane di 16 anni e r.hc ne fa risalire !:t causa :llla aombinni.onc di un'azione mt.::canic:! con un'ano1 male congenita Cragilit:t dci vrtsi. LA SINDROME JTTERO-EDEMATOSA BENIGNA è un,t complic:ul'l.:J niUl tosto. rara d:ll'ittero. c:Hnrralc, caw.tteriz~ata dn cd~ni a~li ~rti inferiori :t \'alte accmhpn.· gnau ad asctte che Insorgono verso la fme del pen nùo lttcnco c durauo da Fochi giorni a qualche !:.ettimana (in genere scompaiono con lo scomparire dcll'iltcro). Prognosi fau~la; lerapia oous:1lc dell'ittero. Bisogna essere caud nelh uiagn•Jsi pr.r non confondt'rln ton la sindrom-: ittcro-asciùca dell'ittera, a prognosi sfavorevole. I n u Rcvuc du foic )) 1 ''ol. 4 pag. -:!.771 J. Monges no riporta 3 c:~ si ossei'\' :l t i nello s1 J Li o di rre anni. PROFIL.-ISSI DELLA SIFlLTZZ.-1ZmNE PER E\IOTRASFUSJONE. - Per ,garantil"si contro tale disgrazi:na eventualità- che nemmeno lnneg:nività delle s'ero rca7jo_ ni per la luc può escludere - Bcsscmans e I>erom (Rcvuc Beige Scieoc. Mcd. 1946-177) propongono l'aggiunta al s.1nguc citratato di chinosol (bisolfato neutro di calcio-ortoossich.inoldna) nella concentrazione t/tooo. GlJ esperim:-nti praticati su.i conigli hanno fornito ottimi risultati mentre nelle pro,•e ~ull'uomo ~i ~ potuto dimostrare la pt.rletta tolleranza del sangue così tratt:tto. LA SINDROME DJ STETIENS E JOHNSEN, descritta d:1gli AA. fin dal 192Z negli Stati Uniti d'America, s'impernia sui segue~• i sintomi: febbre, dermatite _bollosa, -oftalmia c stomatite. Compare a preferenza nel sesso femminile fra i z e i 20 anru. ~o~e per gli occhi si hanno manifestazioni che vr.r!lo da ulcerazioni corne:tli a ir:id~.cltte~ chcmtitc )uppurativa sino all:t cecità, così anche pc( la bocca dalla semplice gengtvltc 51 arriv:t alla formazione Ji pscudomcmbranC', spesso ''olorose, diffuse a. tutto il cavo or:tle. La [ebbre è ahi rualmente alta. Etiologia ignota. Nel '' Lanaet, del 15-3-~947 n_e 5000 riferiti tre cn~i: w1o da M. Nell::n c due Ja Murr:ty. Con la sommi.nistra.ztone dt sulf:lùia7.in:t e qu inJi di penicillina Nellen h:t rcgistrat(1 un rapido migliornmento con regres~ionc dci sintomi. NF.Vf~/'1'1; PENIFERJCA DURANTE T/~ATT/JlviENTO PENICILUN!CO. Di quc~ta t.:\'cnicnza, non frequente, Koll c Gray riferiscono 7 casi capitati alla lo;o o_: :.erva,jonc. l ~intomi llcll'affclionc nervosa comparvero &~a il xo• c il 20° gi?rno dt curJ .:: furono ùi morlic:a tlll ità. Esito in guarigione coo1plcta in quasi tutti i cast. (J.A.M.A., 12 IO 1916}
2)ì
TERAPIE MODERNE E NUOVI RITROVA TI. TR_ATT:lMENTO CHIRURGICO nELLA SINDI<.OAIE DI SJOGREN. -
~· Lench~, ·~,una paz. ~ ql~:Ùe prt_!•. nt:.v:l :ccclu.·zza ~ella cavità orale, del faringe c acl.lc cong1Unl11 C! rnancanz.1 dt secrcztoJ.t: lncnm:ùe c sabvn re nonr.hè alterazioni cutanee a. llP? ~cler:odcrmt~o- ~ nclJa 9ualc ~\ C\a fatto &~gnosi di sckrodcrmia atrofica - prau.cò 1l tagli~ del stmpa~ ccrvtcalc: btlatt:rJimc:nlc r: notò una discreta ripresa della funZione sccreuva delle ghiandole compromess~;. Og~1. l'A., ritenendo dì poter inserire il suo caso nella nuov:1 ~ndromc di Sjc.grcn (1•. Giorn:tlc di Mcdicino Militare, f~, 6• del 1946, pag. 539) pensa che l'intervento poss:t determinare J"elimin:lLÌone di sr:tsmi mu~colari responsabili, fe:r!e, di una ::ttrofì.t delle ghiandole sti!SSC. 11 ~un·cs~o. ~ia pure modesto, del l'intervento, potrebbe, con u ltt ,:Jor i osservnz.io;;i istologichr Jci g;mgli simpatici. indirizZ.1rc verso una conoscenza dcll'etiop:llogcne· i della <indromc (l..J Pres~e MéJicale, I9·17· n. 2).
VACCINAZIONE COfdBINATtl CONT!W L -1 V lFTEH.I TE E L.J PERTOSSE. - A. lt Foky, in ~guilo .li rilevanti succes.i ottcnu•! con un I':Jccino rni~to dr .:m.1tossin:t difterica r· vaccino :tnliperlos~c sperimentato J1ella provin.cia ili Qu~bec fr:t il 1943 e il T9•15 nu 38. 181:1 h;unbini Emi 6 mesi c i 3 anni, ha stabrlllo, ncll1 >U;I quJlità dì aurorit:ì sanitaria di Qucbc:c, che la l':lccin:lzione combin:tt:l 1enga r:•eguit:l :~nche nclk altre province (C::r n:tcliun J. of Public Hcah, 1946, pag. 2.59). UN CASO DI NOMA GUAfUT O D:lLLrl PENIC/Ll..!NA ~ rifc:rilo da P. F. Ouaviani ne u L'Ateneo P:umcnse u (1946, f.rsc. \' vl): con 5 ;niezioni di 20.000 U. O. a clistnnrA, cli 3 ore hn ottenuto un notcvoli.simo miglior:rm~nto delle condizioni generali c looali, mentre alLTc 200.000 U. sono state sufficienti per cc ndurre a guarigione il processo nomatoso. TRtiTTtlMENTO DE! PATEREr:CI COL " METODO CHIUSO"· - L'immo· bilizzazionc in :tpparecchio gts.1ato chiuso 1-er 8·10 giorni, oppure l'incilione chirurgic:r preceduta o !cguit:r dall'apparecchia gcssnto ah iuso t 1anno ri~ultati molto sodclisfucenti od tratta.mcnto dci p:uerccci portando alla guarigiunc in pochi giorni dei pmtrcrci ~uperfìciali e alla circoscrizione dell'infcrjonc in quelli profondi con migl.tor:rmcnt,. rapido (scomparsa del dolore c della. febbre) e a 1•oltn con l':~pertura spont:t.nC':I cd elimin:~zione del cencio necrorico o c!el sequestro. G. Chiclichimo h.1 trnl'tnto con tale metodo jO cnsi di patcrooci. e flemmoni della mano c assicura chr; anche ru:i flemmoni ha ottanuto ottimi risultati; con il rr metodo chiuso,, non ha IDtU. lamentato diffusione ùcl processo flogi. stico alle gu:ùnc tenclinee (Policlinico, scz. chir., n •·2, 1947).
NELLE SINDROMI tlRGINOSE ~ono nod i buoni c..ffctù clc.l "coronarli•• cloridrato eli dictil:!minoet:mo:!tossidifenilc - dotato dì panirolarc azione tcrapeutica nelle lesioni delle coronarie e del miocarclio. Può l~cre :tdopcmto• a lungo, $CIIza C:IUS.1CC inconvcnicnti, per conseguire risuh:tti stabili. Altro preparato di ottima effic:~cia si è: dìmostr:rto il ,, Kncll~u lJ ricavato d:tll'tc nmni visnagn H, piant:t ohe cresce nelle regioni del Mediterraneo ori.:ot.: ùc c detta, in arabo, Kncll:~. Sugli effetti vasodilatntori di essn - messi in cvidcnz:1 nel 1945 da Anrep ~ Misrahy- !11iEcriscono ora Anrcp, fl:lrsoum, Kcnnwy r: ~lisrahy (Brit. He:tr1 j.., 1946, f:lsctcolo 4·10-1946). LA « MIANESIN:l" ( O CH,·CH OH-CH,OH) è un tlt.1i.vato sintetico dell'ct~rt: gliccrico c bÌ è rilevato come un antagonista della str~cnina c un .co:~diuv~tc cn~gtco nell':tncstesia barbiturica ; l'SS:l agirebbe sul midollo sptnnlc co? OZI~ne elctlll•n .su•. muscoli addominali. Nella tlo~c di 7·28 mg. pro kilo non caus1 dJ<turbt della risp~.r:~ztone;
si usa disciohn in soluzione :1cquosa :ti 10~~ :tU:ì do.;e ili 5-10 cc. per via 011'<10\'CnO::a, n_;. spetto al curaro, che viene anche :tdopc.rato nelle anestesie superfici:lli per provoc:~rt· il rilasci:u:nemo dci muscoli tor:tcici c :~ddomi•nali, h miam:sina non dn. effetti secondari rilc. vanti e può essere adoperata in dosi più alre c ripetllre ùur:mte l'operazione (F. B. Matlinson: !I Lancet >) 1947,251, 99).
IL FATTORE B, NELL'ACROD/Nl.-1. - In l• Arch. hai. tli Ped. e Pueric. » (1946, ~-z-3) ~ono riportnti da Frontali 10 ~:tsi ili ;-~crodinia. in ~):tm?ini dai 14 mesi agli 11 annt. Studianùo 1l oomportamcnto cl:l ststema .neuro-vegetattvo 1n tale affezione non frequente in ltalia, Front:ili propende, in contras:o con altre teorie, per l'esistenza di una distonia vagosimp:nioa in rapporto a cvt..ntualc carenza di uno o più fattori del complesso B. I1111 base :ù ,·ari tcntati,·i tcrapcmici intc:nr:tti con i v:1ri fa.ttori noti di tale éomplesso, egli ha osservato che il fanore BG (adermina) è quello che riesce a. determinare una rapida regressione della sinrolllJtologi:J. sul>iettiva c obiettiva, cd è perciò indotto a considerar11e rome specifico l'effeno.
L.-1 NEOSTJGM/NA somministrata pc:.T iniezioni intr:~muscolari - 3 al giorno di I cc. di una .s~luz.io_nc If2ooo con: a~giunta di ?1g. ~·4 ?i solf~to di atropi~n - ha apportato b gu:~ngtonc tn un c:Jso d1 nnd:omc rh GUtlhun-B:~rrc (encefalollllelite da virus) te
J.A.l\LA. >l, 132, 1070, 1946: G. Rarre.
.
lL DJBUTOU!\' (solfato di clibutilurct:mo·dimcril-beta-idrossictilammonio) è stato riscontrato come ottimo :wrispasmcdico nei dolori dell1 muscolatura lifcia. G. M. Curo. mins c collaboratori riferisrono in "Gastroentcrology 1947• pag. 205, di 13 casi curati con questo ouo\'0 prcpar::tto delia 1\lerck american:J. Nessun. inconveniente notevole dal suo uso tranne una modica !ecchezza delia hocca. L'C}SS/GENO ENDOVENA è stato ~ommimma to jrt 3 casi di grave shock tr:Jumatico da Fecoli e collaboratori. Nessun in-::-onveOJcnte rimarchevole - rapidissimo miglior:lJileoto generale. L'ossigeno :;doperaw, del commercio, fu iniettato cr.d'ovetl:J · nella quanùtà di 6o a 6oo cc. per ora, a seconda. dello stato e dell'l! costituzione del soggetto. (Ar"hives of Surgery, 1946, .p). NELLA CIRROSI IPERTROFJCA vanno tenuti presenti due recentissimi tralt~ menri, secondo rifcrisoe J. Gosset in cc Le Concours Médic:~l » 1947, 5: il primo è cosnt uito dalla sornministrazionc di 3·4 li tuoni ,Il giorno di cui va mangiata anche la .buccia che sembra contenere il fanorc P; l'altro dalla -di:llcrmi~• wltl! regio ni ep:Uo.renali. UN NUOTIO RITROTI ATO CONTRO IL CANCRO ~arcbbe quello ~nnunziato da Margareth Lewis, Helen1 King c P:ml Aptekmar. dell'Istituto Carnegjc cJj Wasl~io~ ton. Il prodotto si ottiene facendo macerare in alcool cellule (11Jlccrosc di ratto, dostil· la.ndo e raccogliendo. Gli ef(ctti controlhti su 58 r:mi affetti da cancro (di oui 56 s.~ guariti dopo l'inoc-.llaz.ione del vaccino) e su afrri 3:1. prima inocui:Jti col vaccino e qutndi sottoposti a inn<:sto di tessuto canceroso (24 risult:tti refrattari al. cancro) h:lllllO messo in cvidcnu H duplice effetto del nuovo ritrovato : esso distrugge lc oellule cancerose e inibio;cc L< format.ione di tessuto canceroso. T SALT DI ORO NELL.J Sll)ROME DI l~E:ITER ~"no stati ~perimcntati. co~ qualche succcs~o da R. R. Wilcox, G. M. Fintllay c A. Hcnderson-fleg,l!. che ne. nfen: scano in c< Brit. Mcd.}.,, dd t:t aprile 1947. Nei due casi in cui l':wjooe rerapcuu:a dt.:t sali di oro ~i ~ mostrata cWcacc b ~indrome non cr:J associota :1 dissenteria bmJI:tiC· Gli AA. ::tSSL'fiscono che ~i~ la penicillina cl1c i w lfamidici si sono rivclnti di sc!lrs:l utilità. L'ipcnemia nmane il trarr:~mento migUore.
INFORMAZIONI.
.
~t DU~lRTE. DE PER~N. consorte gentile del Presideme della Repubblica Argeno.on,. c ~~t:l •n. ltahn a fine ~tugno accolt~ ovunque da imponenti, spont:mee m:toifcmztoiìt d1 stmpaua per la N:tztonc che, pnm:1 fra ruuc h:t ripreso dopo 1.1 li antichi bùoni r:tpporti col CJOStro Govt rno. ' guerra g
1f
Alla groziosa Amb:•sciatricc di uu':•l'licizia mai smentita, il n:.r;tro saluto cleft•reotc
e gr:lto.
_IL ~ROF. E. K?MOTT/, .dell'U~il·~r~ità di G~·o~·a, è .staru nt.ominato roppre~ntantc dell Italia nel Comuato MondwJc Sacnof•co per lt: ncerchc sui tumori maligni. E' MORTO F. G. HOPK!NS, il precursore édl.a viumi.ooloeu. Professore di chlmic:a nell'Università di Cambridge, ov'è deceduto alla bella età di 86 ac.ni ma ancora lucidissimo e pieno di attività, oncnnc nd 1928 jl premio Nobcl per la scoperta delle: vitamine promotrici clell'::~ccrescimento. Con Eijkmw, che: rÌ\clò le vitamine antineuritichc, c c-on Funk, c.he dalle scoperte dd due precedenti rracciò b dottrina delle vira· mine, il suo no01c resta affidato a una delle ronqUJstc più moderne e più imporrami nel campo. della mcclìcin:l. . L'UNIVERSIT;J' DI S1lN DOMINGO ~ la più antica ddle Uni\'l:rsit.3 d'Aillt:rica. Secondo un'opera, ct.lita nel t(J93 e di recente ritro\'ata, del prof. Diego de !:a :\lna, b sua fondazione risalirebbe al 1538. LA PRODUZIONE DI PENICILL!N·I IN ITALIA. - E' stata progetw:t la costruzione, nello zona ovc sorge I'Istiruto di Sanità Pubblic:t, di uno stabil.imento per b produzione ddla penicillina a Roma. l lavori di oostru.zione dell'edificio saranno iniziati non appena sarà completato l'arrivo d:~gli St:~tl Uniti dd macchùurio necc:ss.trio.
IN MEMORIA DI FEDERICO NIT1'1, c.he nell'Istituto Pastcur di P:u:igi continuava 1:! gloriosa tradizione dei valoro!i predecessori italiani e che si ì: spento reccntetn..."'llre, nel fiore d egli anni e di una atùvità quanto mai promettente, il Gruppo Medico Pul.amentare ha preso l'inizi:ttiva. per un~ borsa di studio presso I'Ur.h·ersità di Roma inti.tolnt.:J al Suo nome. 34399 SONO STATI GLI ISCRITTI oell'ar1no I9-15-1946 alla facoltà di medicio3 sui 236.:1.55 studenti di tutte la Università d'lt.11h un prim.1to di cui uon sappiamo se rallcgrarci o meno ...
IL D. D. T. IN VEI~NJ CE costituisce l'ulrim.'l applbzionc: ùi questo ormai notissimo insetticida. Gli insetti che si posano sulle parc:t: su cui sia stata pa,sata urut \'ernicc: contenente il D. D. T. sembra che muoiJno ~tnz'ahro. l R1/DIATOR! ELETTRICI SURRISC:.·JLV.1.TI possono causare, per b pro<iuLione di roggi ultrarossi, fenomeni irritati\•i agli occhi c de!L1 pelle e, persino, forme di ast~nia per stimolazionc dcll'irofbi (Dcrni~T: "Soc. l'Elccrrothì:r. et RadioL ,,, z6-:a-t94E).
. IL CONGRESSO NAZIONALE DI NEUROLOG/,·1 dell1 Soc. It:ù. di Neur. si svolgerà nell'aut unno del '.111 a Napoli. Temi in discussione: Patologia allergicn dd sistema nervoso (M. Gozzano c D. Bolsi), Parologi:1 del ~stcmn sopra\'L'Stibolarc tV. M. Buscaino, C. Pero), L'idrocefalo imcroo (G. B. Brlloni), T erapi:t chirurgica dell'irlroa:f:!lo interno (G. M. Fasioni) '
IL Il CONGRESSO INTERNAZIONALE DI CRIMINOLOGIA sarà tenuto a Rio dc Janci;o .
..JL COkfJTA~O PRD_VINC:ALE DON,:lTORI _JJJ SANGUE_ ?~ Roma, quale segno eli oomprcnsJOne e nconosomcmo dellmstancabile umana attLVIta, il MillÌ!tero deila Difesa:Esercito ha f:ttto tenere a ùtolo di co:•tributo per l'anno fìnan?.iario 1947_ 8 4 la somm:t d1 L. 2o.ooo. !L CONGRESSO INTERNAZIONALE DF.LLE ONDE CORTE si terrà ad Am. stenbm dal 19 alz4 luglio 1948. Nd comitato direttivo del Congresso uguro. il nome del prof. Carlo Guarini, di N:;roli. La manibtazionc coinciderà c<>n le Olimpiadi che si terrann(l a Londra c pertanto sono prcvcdibili delle particolari facilita?.ioni di viaggio. Segreteria gc.ncralc d::! congresso: Amstcrd:lm, W ctcringschans 73·
IL IX CONGRESSO INTERNAZIONALE DI MEDICINA LEGALE E DELU~ r/SSICURAZIONI si. svolgerà a Siena dal 25 :1\ 27 settt~lnhre c. a·. S.rnnno discussi j M' guenti temi: Trauma psichico (rei. E. Rizza• ti); Sc~sualità c Diritto (rei. M. Cntt:lhc1•i)·
I:J terza giornata, che ~arà pas~ata a S. GimignanO' o Chiand:mo, sa;?, <lcdkatn. a prohh·mi medico-1ssicurativi: La riform:t dclb leggL· infortuni (S. Busatto); Questioni nttu:rli m· Ile assburJzioni di previdenza sociale (F. Tarsitano); Assistcnzn rnutti:IIIMÌC:. t: nssicm:.7,innc: contro• le malatti~ (A. Franchioi). Il pro f. G. Bianchini 1err;, b cclebrazion;; del 1'' cinquantenario di \'it:t dell'Associa zione di medicina legale; sr.ranno inoltre corr mctrcrati i .proff. M. Carrnra, C. Dio ndi c· B. Boldrini. Per informazioni rivolgersi alb segrtterin del congre~s'> presso l'Istituto di medicina lega1c, Universitj di Siena.
E' MORTO IMJ'ROVli/SA/I·I ENTE TI. PRO/· . P. CAPPARONI. fra i più Lmi. nenti cultori. degli studi di storia dcll:t mcdi:ina, prcsident<: dell'Accademia di Stori:t dell'Arte Sanitaria. Un Suo articolo è apparsO' nell'ultimo •numero di questO' Giornale uscito appen:1 qualche giorno prima della Su n mort?.. Regi su i:1mco con sincero dolore questa nuova perdita della famiglia medic.a ita li:1na. IL CENTENARIO DELLA N.rJSCITA DI CARLO FORLilNINI è stato ricordato l'n giugno in tutt:1 Italia. con cerimonie comm:morative a cura della Federazione Na· ;donale ptT Ja loua contro 1:1 tubertolo~i . La stessa Federazione celebrerà ancora solennemente la memoria di questo nostro grande Connazionale al prossimo suo Congres~o (Vll) con quattro relazioni sulla. \itn c sull'opera del creatore del pn~umotornce. nrufìr.i:dc: un:t del !t.. rclnioni sarà svolta. - a dimostrnzionc dell'univer!i:tlnà d'ella ~c1enza - {bll'illustrc tisiologo kn'.:ese prof. F. Dum:uest.
L'UN!IIEJ~SJT.·I' PER RADiù costituisce una delle più recenti :utività dell'Ufficio lt\fortna'ljoni iutcrn:~zion:tli e aff:tri culcur:tli del Dip:trtimento di Stato eli New York: confcrcn'l.ieri spLcialisti e•; pongono , olt:t :t vn:rn argomenti Ji :tttualit:t nelle v:.tric ?r:lll: cht' (medicina, [isica, d1imic:1, belle arti, letteraLUru, musica, tentro, economia, sc1enze sociali ccc.) che :mr:wersn In "Voce degli. Stati U•Liti d'Amcu•ic:t >• vcnj!ono radlodiffusc in tuuo il mondo. 11 29 aprile 1947 d dr. Ferruccio di Cori, italiano, già assistente in p~ichi:uria all'~ni \u\il:, di H:m•:m.l c .lltualmcntc priJD:uio alienista presso il Norwiah State Hospsta~ di Nurw~elt (Connrcticut) ha iniziatO' una ~cric di cou(crcnzc: sui più recenti pr::>~~551 della uwc\icina negli Stati Uniti pMqnndo dci uContributl della chirurt,ri:t nel campo Jdle mal 1\tic ffit'llt~li "· Il Ji Cori si è intr:menuto srccialmente suUalcucotomi:t: a questo
proposito riro~dia~o che ~che in Inghilttrra l'.u-gomrnto è di viva :mualit3 e che rcc:nt~mcn!~ c . stato p~bbhcato. un opu~?lo 11 Prclrontal Leucotomy 11 che r:u:coglic i ~t1 di u~ wchicsta. su t succcss1 conseguttt negli o~pcdali inglesi t: S':'ozzesi nei quali vtenc praocato tale Intervento. ?a:JJ'inchlesta. è. risultato che più di un terzo di pazienti sottoposti alln leucotomia c mtglior:tto scns•btlmente c che UTI 1hro tcr.oo mostrò qualche lit\C miglioramento· il 3 e mezzo per ::cnto morì in çtglllto all'orcrauonc. L'intervento ~:trcbbe dunq~ consigliabile.
,
UN CON11EGNO STORICO.SC!ENTIFICO è :.tato r-_nuto nei gtorni scor~i t5.16 giugno a Tropc:~ (Catnnz:lro) a cur-:~ delb Socict~ imlian:1 di chirurgia plastica, per la commtmorauone òci chirurghi tropc:mi fratelli Vi:tnco. Prc.sto vcrraJlno pubblicati gli << Att'l li del convegno che conterranno, fra l'altro. importanti notizit noriche 5ulla chirurgia m~dicvalc. !/, fl CONGRESSO N.-IZIONALE DELLA LEG.-1 IT,.J.L/..JNA PER U LOTTA t:ONTRlJ l TUMORI si svolgerà nel pros~mo ottobre a Montt:cntini Te:llle. Temi di J'<:lazlonc: La cur;l mcdic~l del cnncru (L. Fcrr:mnini); I tumori dcllt- 1ic :!Crodlgt:sthe •.up..: riori (L, Picr.tntoni c G. Palrrinicri). Inoltre ~ranno J.iscussi cluc t<.m1 nel c:~mpo tlc·ll'n~~htcnza c· dcll'organina:rlooc: et L'assistenza 1.ki c.1nccrosi po,•cri e logu:~ribili" c. " L'mg.miz:ra:tionc dd centri per la diagnosi c l:t cura dei tumori 11.
, ACTA MEDICA !TALIC1l >l dt.-dica il suo fascicolo di giugM a <~ 1..3 pediatria in Italia .1. E' una hrcvc ed ulÌ le rassegna di quan;o, soprattutto nel C!lrnpo dellA tutela ~:.nit:~ri.J del hambino, si è fotto c si fn In Ttalb. In questo momento in cui b ricostruzione ~ia (t)kn che muralt, delle num•e gcneral'it>ni deve iniziare dall'infanzia, b sintetica monogr:tfin aswmc particolare interesse. SIR ALMROTH WRIGHT, spento~i eli rccc11tc ,, 85 ;~nni n Londra, grande Mat"Stro nel c:1m1-(J èdl'immunologia, deve cs.~crc p:Jrticobrmcnre ricorlhto d:u medici militari perchè, mentre era insegnante alla Scuola ~lilitare di Mcclicinn di Ncllcy, dopo lunghi c severi studi introdusse p.:r primo, ncll'e;crcito, 1.~ \':lccinaz.ione J.lltitificn durante l:t guerra dci Boeri. Il governo inglese non gli risr .rmiò onori e ricomrcnrc. LO SPIRITO DI ROOSEIIELT HA PREDETTO ... - l"' una scd~ta splcit'ica, medium Carlo Vergani, dUettorc di 11 Le \ojc , 1dlo spirito •1, simp;ttica Rivista di stUdi c ricerche psic.hkhe, lo spiriro di Roosevelt, cv.-.,::uo, avrebbe predetto che nel 1948 scoppier.ì una nuo,•a guerra che travolgerà tutta l'Europ::1 ... Durato, sette mesi: poi un JunJ.ro periodoo dt pace. L'Americ:~ intcn·errà e vincerà sulla Russia. Anche l'lt::tlin '1 :ad impegnata ... Prcpari:11nocil
NOTIZIE IIIILITABI
- - - -!,'- - - :-.IINISTERO DELLA DIFESA - ESERCITO OtttEZioNr GFNI?II.ALE
01
SA:-IITA MIL11'ARE
ORDINE DEL GIORNO AL CORPO SANITARIO MILITARE Ufficiali, sottuffir:iali, graduati di truppa c soldati del/n Sanità Militare, Centoqunllordid anni sono passati cl:dln darn ufficiale di nnscitn del Corpo Sanitario Militnre c più dj 400 dncch~ le sue prime fondnmenta nel 1644 furono gt.ttatc nel vcc. chio Piemonte, sotto la rt·ggenz:l di M:1rb Cristina. Pcrchè questa crc:lzionc sanitari:• militare, rosì rudimentnlc ed inccrtru nelle sue re mote origini, si sia sviluppnta nel tempo rigogliosamente in un :1ffin:u01 c g.tgliardo org.1 nismo talt: da attraversare im:ut:l tutte le vicende guerresche c politiche d11: inrinilc vnltt· hanno dibniato c sconvolto• l'Italia. nel corso di questi qunttro secoli, cxcorrcva invcm che ess.:1 avesse una forte ragione di <.'SSere c che in se contenesse un principio di vita c Ull;l funzione vcrnrncme posscnti cd imo41primihili. Orientata fin <lai primi passi verso i più saori s~ntimenti di pietà, fratclhlnL:I umana 1• soccorm ai comb:1ttenti che per il bene della Patri,, offrono b suprcmn posta, l~ S:wit:\ Militare ha potuto per evoluzione n:lturah: adattarsi di secolo' in secolo nllo spirito, nl progresso cd alle necessilj ~cl tempi, estendendo c sviluppando sempre di più ll suo cnrntt~re profondnmcntc umanitario, i suoi compiti ass1stcnzinli c tecnici. Tutta la storia del nostro Corpo Sanitario MWtarc è qw c sino :1 quale grndo di or!,'llnizl:Wonc c di perfezione ili mt..'?.zi esso fosse arrivnto ì: Jimostrato d:ù. risulraù. ottenuti in pace cd 111 gucrrJ, compresa l'uJti.mn sci;~gurata camp:1gnn in cui b Snnità Milit:~re, pur nclb gocncr:tlc inf-elice prcpnrn7-ionc logisticu, poti! nncora assolvere degnamente i suoi c.ompiti! mmrttcnendo salde le sue gloriose tradizioni. Ma quc~ta guerra c le sue co.nsegucm.c hanno crcnto per il nostro Paese una. siffatta situn.ione che ci senti:~mo obbliga•i :1 render conro il più rigoros.aménte ~ssibi1e no\tro bvoro, Ui tunc k nostre riwrsc, c del loro impiego nello sforzo n'dostrutuvo della N:IZione. Quale fosse lo stato di profondO! m:~rnsma c pc: una gran P.arte di tot:W: distruzione del nostro o'rganismo sanitario milit:lrc all'::~tto dclb liberaZJ~nne dell'ltali:JJ da p:me degli Alle~ti, ad ognuno è noto. l1i~!Jgnì"J r'icominciarc da! principio: uomini e cose. A distanza di due aon:i, nel ll.f' annivcr~ario del Corpo, c:-:oco il nostro bilancio.
?cl
Abbiamo ricostituito c sono in piena ~: regolnre (u nzione: - 11 Direzioni di S::~nit3 Territoriali 12 Ospedali Mtlitari Principnli Il o~pcclali Militari Seconcl~ri li lnfcrmcric Prc~idi:lric 1
-
O~pcJalc S:m~torialc
Stabi!Jmc:JIIÌ h~\neo.tcrmali 1 htil uto Chimico F:'lrrn:~ccutico Mi litarc 11 Colkgio Mcdit..o Lcg:ùe l
-
-
L:~. Cor.tUDissiont:o Medica Superiore per le Prnsioni ili Guerra 24 Commissioni Mediche Territoriali per le Pen~ioni di Guerra I Labor:uorio di Miorobiologb 1 Laboratorio di Biologia applicOlta 1 Laboratorio di Bromatolot!ia 12 Sezioni di clismfeuonc. -·
Ricostituiti ex oovo- la Scuol.t eli S.lllitìl Miltt;trc cJ il GiorOO\Ic di Mcdicin3 MilitaiC che rappresentano i nostri ID!ISSÌill1 centri di educ:~zione c di cultura medico-militare. Abbiamo inoltre futto &onte alle C)igcnze di rico\'cro clcgli innumerevoli reduci tln prigionia con l'imrinnto di 83 Ospcd:lli a raz.ionamcnro ci1rilc gestiti direttamente da noi in p.lrtc, cd in pane dalla C.R.I. c dal S.M.O.M. con 26.000 posti-letto - oggi ridoui a 32 con 11.000 posti-letto. Tmpi::utt:u i ti ricostituiti Ccmri per mutilati n B.~ri. Rom .•, Bologna, Lecco oggi ,i.Juui ·•~tli ultimi due. Ahhi;lfllfl ti-.YJ~tituilo lUtti i M:tg;tzzini orilinari• Jcgh o~Fcdali, ricostituiti due gr:mdi IH,tg.t~l'ÌIIÌ tc'lllr;.Ji militari, rifatti 12 mngazzini di mobiJit:J7j011e ripristin:ltc r~ llnh:1 "i.IIIÌI.trÌ!· C:.tmp;~U, dcuperato mutcrinli ~nnit..tri vari 1 chimici-fnrmnccutici per un v.tluw t lw ohrrp.a•..1 glr undici rnili:trcli di lire. Ahhi.amn uafuw contribuito pmcntemunte in rnudu diretto ;tUe n<:Q:Ssità sanitarie li1ili rnpprt!Wilt.Hccl daii'AhC> Commissariato per l'Igiene c la Sanità Pubblica c d:Jl Mirù\tt·rn dell'A~·.htc!l7a Po:.t-fkllrC:J oon o~pedali cornplctamcntt: :1ttra.z..1ti sia territorrala clll' da campo, migli.tiu ùr fKJ\ti-lctfll tompleti. m:HL"tinli ospccl.llieri c leuen!'.'ICJ di ogni Aent:rc, ingt:rrti qu:tntit:urvl di indumenti per infermi. 'tllfl~ di di~infezionc, ccc. per un valore: comples<.i\'o di drca 200 milioni. Ujfiti(/li, mllll/{icittli, g11.Jd/fati di truppa r: .w/dali della Sunir,) Milit<ll'c,
Nel giorno cclcbrath•o dd nostro Corpo po~.rruo riguardare con tr:~nqurlla Jiere1.1~1, più ancora con appagato scnzo del Ùo\iere, al lavoro compi ute ~ilcnt.ro.,o,Jmentc in questi due :umi, con mani :tnimatc d:ùJo 5tesso impdo J'amore c dallo stew an~ito c:hc le guida\'!! neJ medicare le ferite dci nos11i soldati. 1...1 gramlc ferita è oggi lt Patri:t, la .M:JC!re: per la pane c.he CL riguarda,·a noi l'abbiamo cur:.t;~, vegliata, assiMita; Jhbi:~mo f,ttto L $C!Dpre fnreruo per Lei tutto quello che il nostro dovere di figli. di citt;.~Jhri, di sold:ni ci comanda. Siamo in pace con b nostra coscien~. Ancora una volta il Corpo Sanitnrio Mili•r.rc cu~totle di uu'.anttcJ lr.tdizione Ji nobiltà, di disciplioo, di ÙO\Crc, ho bervir0o co n feJ..trÌ\ cJ onore, c:ù h.r hcnc meritato dcH.t P:~tria.
l! Capo dd/a Satlilù Milil/lrt: de/1'6sctl{:itc M:1gg. Gen. Medico Smo FADDA Ronur, li -1 Giugno t9·1i·
La /esiti del Corpo s.mitmio Mi/iltort: c Slllltl t't lr:bmtt/ ttlldu: ljll<"it'arl/10 con et:flmonir: impronlfllt: ad tlll.rtct,r .rt:mplidttl in ttllti gli ospt:tl(f/i nulilari: Messe conrmemo~<llive n/ campo, discorsi rit:vocativi dei direttori di sanittì c di ospedale, malli/alm:ioni sportive c ricreafti!C per la lruppa con mense romcrolcJr/le di uffici(f/i c so/tl111i, di.sttibm:iom: di premi n/ merito ti miliMri di .runitt) disrinlisi per smso del dovere, spirito di so/,dariettì mmrrw, abituale buOJJn condolla. In tulti gli .r111bilimmri sanitari la set'Cnilà più gioiosa /m rotTtlleri::':lato /u signijicalit••t ce1imonia c/lr: " Roma - nell'Ospedale dd Celio - h(/ trsstrnlo ptrrticolm·e iolcnnitt) per /(fl prw:m:trr tld Mirristro dr:lla Dijcm, on. Cingo/ani.
. L'ON. !·dARlO CINGOLA!I!l è succ?dut~ ~·ll'on. Gaspnrotto •nel Ministero de
~~f~. Deputato ~r ,qu:mr~ legu~ature, gJà _Miru~tr? dc?-'Acronautica nel secondo ~a
rustcro De Gasper1, l on. Cmgola.m, dottore m chitDJca, e un po' un Collega e · tutto un buon Amico dei med1ci militari coi quali ha diviso fatiche e · responsabili1~t· ra.ote l'~limo conflitto quale _ufo~alc del S.~.O.M. e, successivamente, nel peri~· 0 d~ r~tst~ ro~ Una Simpatica pro~a di q~esla sua benevolenza verso il Cor sam_tano_ ce_l ha f~rruta recentem:nte accogliendo d1 buon ~ado l'invito del Direttore~ Samtà di Roma e Intervenendo d1 persona all:l fes~::t del 4 gtugno celebrata nell'Ospedale del Celio. Assumendo l'alta carica l'on. Cingolani ha inviato alle For.tc Armate un nobilissim or~c del g~orno nel quale esprim~ la 6duda. e ~ speranza per la. _ri.nasai.ta « la pi~ atnvn e la. p1ù operante» dell'Eserato, detla Ma:-lllll e dell'Aeronautica. · Il Corpo sanitario militare, nel porgere al DC·> Ministro un deferente cd augurale saluto, è lieto di assicurarlo della sua coll:iborazionc più fattiva c devorn.
LIBBI, IUVISTE E GIOBN..lLI ---------/{ ---------
ANNALI 01 MEDlclNi\ N1\VALE E COl.UNli\LI:. -
Anno Lll, fase. l, gennaio-aprile 1947:
Bernardini: U: affezioni d'dio .cpazio epidurak; Bellecci: Fatfori climatici c: andnnrcnlo epidemiologico delle congiuntiviti in Libia; Sabatini: Considemzioni c: propom sm contagi vem:n:i c m/la profilassi antivenen:tt nella Marina; Saba: Sedia tt:mpifl' déllt: Clltt· sticazioni corm:o-congiuntivali. da acido acetico; Montanaro: Contlibuto al/a ,eraptJ · tn · campo d'z meuzcma <~· • ·t·, · · Pian~·· La sierotcospedaliera dc:Titt infezione lur:ttca 111tt.l11C, . . . . . l · d. b b · · corrispotl· ,-apitt specifiru nelle pcntomti acute; Bormtoli: Feraa d'a se 1eggta t om 11 rn . · · l · l d· 11ntansa ,[(aie. • denztt ddltt t·cgiom: mesogastrica sinistra con tlnslt! pcrforazumz nut ttp e 1 b d' Dupuytretl rriovamle; Tat~. Reseziom:. Guarigione , Fioarnore: Su un caso d' m or 0 1 ~. . al·
rclli: Complicazioni a carico di a/cmli nervi cranici. Jlt:ll'am:stesia troncula~·e "flr:l·n~cJ/IC . · · d' b rdo negli ordinamenti tlavalt veolare inferiore; Pc..-zzi: La doraz101lt: samtar~a ' o . _ . R d 11 stampa roedtcn • • • n 11a met'a d el sec. XIX · - Rel-a7loni c Congrcss1 - assegna e ::t • ol'tgmz ' Bibliografia - Notiziario.
. F ::tdd a, mngj;lo · r genaro.le medico Uireuore responsabile: Dott. S1ro . . C olonnello mcdJco Uedatton:: Dott. pro f. Antomo amp:tot::t, ten. c Tipogra·fia Region:-alc - Roma - Via C. C:~ttn.nco, :w•u
GIORNALE DI MEDICINA MILITARE MINISTERO Dl!LLA DIFl!SA- ESERCITO - ROMA
CONDIZIONI lH AI3UO~AMEXTO PER IL r94ì Italia:
- per gli ufficiali medici c chimici-farmacisti in servizio c in congedo per i Comamll, Circoli, Enti \·an e pm•ati
1.. 300 ,, 500
E<;tt•ro: il doppio. r J n ra~I'ÌI o lo separa tu L. 90, se arre iUIO L. l ;n.
IMI,OnTANTE Gli ufficiali medici e chimici-farmacisti in servizio per abbonarsi al Giornale di Medicina 1\lllltarc pussom' limitarsi a segnalare a CJUCstu Direzione: grado, cognome, nome, recapito e Corpo che U amministra. La Direlione proHederà a richiedere d'ufficio l'Importo dell'abbonamento che - a senso dell'art. 74, lettera C del neg. Amm., ediz. 1927 - sarà addebitato agli interessati nellil misura mensile di L. 25. CAì\[1310 DI INDIRIZZO: le ~egnal::tzìnni de,·ono essere acl'Ompagn:tte dnlla rimessa di L. 10 (X'r spPse di targ-hetta.
= NORMr: PER l O.:OLLAOORA1()JU La etllloboruzoonc è hbet3, tn~ IJ direttone St rl~rva >l gtudoLtO ncll~ scch3 uct 1•\ori scnu es~ere lcnutJ _, rendere conto delle ev<ntuah non occcttJZtonl Le uptntont m.uufe>t.>tc <bgh •utori non unpegnano le rclponubiliti dd pc:ruxltco. l'UHt i lovnrl tn\IJU per b pubbh=one devono CS>cte ineum e devono pcrvtnirc nllo rtdazionc ••d te>to ddinimo, C<ltrctto, firm.m <bii'Jutntc; devono tnoltre c.uae d>tU· logrnfou o scritti cgn car;merc faetlmtntc ltj!);thtle. Aù ··~·no l••·um è cnnccuo un m.slÌtno eli 10 pngtM di •t•mp•; per la pubblic-•zione dci la•·ort che ;urcnno le 10 pngtne 1Jh ~UIOfl SUnO ICOUII 31 l'•gatn<IIIU c.ldl.t >J><:>J pct le 1J!llllt 111 p>u. ~ prc:uo dt <'JJIO, Pc:r ngnt l:a.voro (escluse. r~c:cnsu.uu, notu:•c e wnmu.ra) sono offerti J,:r:uuu.uncntc lO cstr;tttt con copcrunJ, fruntcsptzto, tmp.Jgtnatufl c numcr.Jttnne spcctlle. Per stJnl(ll 3nh· Qtpata tlcttll estrJtU c per un mlggtor nurncn> c.lt c:su 1,, speso rclntio,t •••ne o.Jtlcbtutn •llli autoro a prcz.z11 rh costo. Le spese pu cllchés c IJ\'t!lt fuurt t~to """' J cuoco dtglt ourori Le btbhogr:llie anncue ;ti 1.-·on ortgmo!t, pc:rthè StJOO pubbhcatc, ucmoo cucrc brevi c rcdJttc coneu•rnente. Ctascun lavum deve essere scguno da un 1 rtve rtouunco (non piu di 15 righe). t OHtnl>tCf.llll """ •on~:ono rcsmuiu. onch• '" Mu pul,hltcou.
..
' r•
.. .
..'
~:
•:
TIPOGRAJ'IA ROMA
RBGIOI'fALB
1947
ANNO 94" ~ FASC ~·
LUGLIO~AGOSTO
J\147
GIORNALE DI
MEDICINA MILITARE Cum sanita.te "olrlus in ~rmis
PUBBLICATO .~ CURA DELLA DIREZIONE GENERALE DI SANITi /tf!LJTARE
DIREZIONE REDAZIONE B AMMINISTRAZIONB : MINJSTBRO DELLA DIFESA - ESERCITO - ROMA
SOMM.ARI O
HENSCHEL: La ressuscitntl.on du coeur et du cerveau . VlA: L'osteoporosi da &ocddo IMPERATI: Chirurgia del Cilpo e del collo
P:tg.
26s
)l
26R
"
:Uin
OGGIONI: Lussnzione dorsale isC>Iat:>. carpo-mctacnrpim .
lJ
:29.~
DE LAURENZI: Paralisi isolata del museo)() sen':llus antcrior da m:~ lari a
Il
JO'.l
)l
3oS
' in cors·o di pneumoPITEA: Sulla patogcnesi dci versamenti plcurici torace terapcudco DI PRIMlO: Semplifica.zione nell'operazione radicale per l'unghia incamitnt
..
RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA
313 315
A1"TUALTT/J'
Il
. LIBRI, RIVISTE E GIORNALI
329
338 l
'l
l,
Accademie c Società m(;diche. Conferenze, comunicazioni e dimosrrazioni scientifiche presso gli ospedali militari
)l
342
'
"ATTI DEL CONGRESSQ DI CHIRURGIA DI GUERRA" Sono ancora disponibili alcune copie di questo interessante volume (pagg. l 052 con illustrazioni, prezzo L: 600). Rivolgersi al ~ Giornale di Medicina Militare » • Ministero Difesa· Esercito · Roma
TUTE IMPERMEABIUI• .
PER DISINFETTATORI
M l L A N O - FORO jBUONAPARTE, 67
TENDE DA CAMPO COPERTONI IMPERMEABILI
ISTITUTO BIOFRRffiRCOTERRPICO ffiiLRnESE MILANO - VIA G. COLOMBO 81 - MilANO
Tutte le indicazioni del calcio e dello zolfo. Soluzioni stabilissime e ,perfettamente tollerate: non provocano reazioni termiche.
CRLCIOTIOL E FOSFOCRLCIOTIOL Fiale da ~O cc. e: da 5 cc. per uso endovenoso e intramuscolare. erapia solfo-jodica : indicato in tutti gli stati JODOTIOL Tp~tologici dovuti ad alterato ricambio. Sono gli unici preparati organici di zolfo esistenti attualmente in commercio. Lo zolfo vi t contenuto in percentuale: altissima ed in forma biologicamente: attiva. Fiale da fO cc. e da 5 cc. per .uso endovenoro ed intramuscolare:.
AMUCHINA Autorizzezione Min. Interni 100/43
IN OGN I DISINFEZIONE CHIRURGICA E I GIEN I CA
S P AZ l O
D l S PO N l B l LE
SOCIETÀ ANONIMA FARMACEUTICI ITALIA GRUPPO MONTECATINI
M
I
CAPITALE L. 6). ooo!.n oo
-
L
A
N
O
VIA PRINCIPE UMBERTO, 20 Stab.: SETTIMO TORINESE - MilANO
PRODOTTI
TERAPEUTICI
• SPECIALIZZATI
ANESTETICI GENERALI E LOCALI VACCINI ATOSSICI STABILIZZATI MONTECATI};I PRODOTTI
PER
DIAGNOSTICA
,. Estratto di fegato l'tla..wsilna J,nrezza. DiveJ.•se eoncentra'Zioni (forte, normale, debole). Woinme nùruiDlo ed 11nico per tutte e tre le conc~ntrazioni. AUissima attività eJua•.opoietiea. Via parenterale: (fiale da l ec. nei tipi : !orte, normale, debole)
•
Via orale: (sciroppo in flaconi di gr. ,100)
U:.ndicazion i : tipo forte : nell' anemia perniciosa, nelle anemie perniciosiformi, nell'anemia malarica, negli avvelenamenti e nelle insufHcienze epatich~;
tipo normale : nelle anemie secondari~ (tubercolari, tossiche, post-.infettive, Iuetiche), negli esaurimenti; tépo debole : nella pratica pediatrica e negli organismi adtSiti delicati. Posologia: iniezioni intramuscolati profonde. Una fiala ai giorno, per i tipi normale e debole; a giorni alternati od ogni tre gior11i per il tipo forte.
SCIROPPO 1 bambini : un cucchiaino i
i l l 1
l~
l'
adulti : un cucchiaio (prima dei pasti) Colllllfe:.LlìOJmii: Upo debole: scat. 6 fiale l ec. tipo normale : scat. 6 fiale ~ cc. tipo forte : scat. 3 fiale J cc. SCIROPPO t f!ac. da gr. 200.
LABORATORIO FARMACOLOGICO MERIDIONALE
Q
l.
n
. . _ NAPOLI • NAPOL1 - Santa Caterma da Stena, 30 • Telef. 5J820
~
-erf?
SOCIETÀ ANONIMA
CARLO MANGit-41 per l' industria degli apparecchi, materiali, suppellettili ed impianti
ad uso degli Istituti Scientifici e
BRONCHIOLINA (! bnse di thymus nepetm)
Nelle bronchiti acut ·· subacute e croniche CALMA LA TOESE
Sanitari, dei Laboratori Industriali
~urandooe le cause
Chimico - Farmaceutici,
Decongestiona - Disinfetta U\Kra le: v!e: respiratorie
delle Farmacie, ecc.
•
PAVIA VIale dello Libertà, 17- 19 Tel. B-47
C/0 Poutala 3/2178 • IIILANO • Telegr. IUIOIHI·PAVU
DJSINFETT ANTl CHIRURGICI
N";;>uoa coolrolodlu:looe
Somminblnb:lr 2 luiU, anche li !:dianti, F :.:M oon contll:lle opplud.
ISTITUTO PARMAGOTBRAPIOO ITALIANO Roma . Vlala Regioa !.hr~~artla 8J
•
"CITROSIL, a bue d! essen:e Vcj!ebll Italiane
Citrosil n~l~~ÌÌco :' i~ol;re a colorato (da ome poro). Per !.l dlslnfe:lone delle ferite, per le medlc:a:lonl e per 1.1 preparAzione dd campo operatorio io soslllu:looe deU:a llnlura d! jodlo. . .
Sapot'itrosil: (da usare dtlatlo come da eticbatta).
Per la d!slnfe:!one della pelle e delle mucose : lodicotlo In ostetricia l pct la dlalafe:loge delle mani del C~lru~go.
(Jitro:Etil : Disinfettante noaslettoo (tn fialo cotne il Oloraro d'Etile).
Per pronto soccorso, odontoj.llrb, lrau· mnlolagb, prlmn di com~lerc c dopo eseguile le lnlt:lonl lpodermlcbc.
<J?.Ic/Jicdct:!...!f!.':!:!.!.ur.t <' ,<J.ggl
U. F. A. Unione Ft\rnutcoutk" Affini S ~\ .
ltl loiNU. Yll Aliiiii'IIII:IIJ:, l~ • Tol. 07·1!1:: Slalolll•••utu o uru~loorlo (111lanu)
SPOZIO DISPOniBilE
o ·- .VIOFORMJ·o
E o
INFEZIONI DA BALANTIDI E LAMBLIE DIARREA DEl TUBERCOLOTICI 1 AMEBIASI INTESTINALE DISSENTERIA BACILLARE ENTEROCOLITI ACUTE
ENTAMOCBA HISTOLVTICA l) ~~ ICWIA VtOLIAIIVA
:1)
lll"IIA l ~H'I'olll A
•1
ro•r·IA <.l~li<:A
OA "PA!CllllloiA l rAHIIV>1101001A DEl I'AI ~I t: M {H ru Co l RANCHINI
E M l'•IOROIINO
''CIBA" SOCI ET A ANONIMA ITALIANA • MILANO
.. l
CIDZZEJRI d'L. N"EN"ZI FABBRICA DI STRUMENTI CHIRURGICI MOBILI SA NITARIIED APPARECCHI ORTOPEDICI
JR.Ol\.:1.A Ammlnlstr. t N•s:o•io : Plnu Pnnlhfon, 73-7-1-75 • Tele.!. 62292
Slnblllmtnlo : VIR C4s~l Bertone, 58 • Tdef. 490667
Traquarti Plaurotomo Jadevaia Il Trequartl Pleurotomo JADEVAJA
maolalo ({lg. l) si compooe di 2 pnrtl: una cannula curva ceolimetrata (fie- 2) e un maodrlno Uesniblle in &pirnle di ac:· ciaio (fig. 3), che è fbssblle mediante lo· ntslo n bnlonella (fig. !-a) ed ealnlblle per l' iotrodu:lone di un cnlelere Nelntoo. Presentn scarico dors~le ad oliva (fig. !·b) ed arresto di ~lcurena ceroler~lo scorre· vole e rep,olablle con vile di fermo (fig. j -c).
Il Trèquartl Pleurotomo ~ co~trullo
in v:~rln graodez:11 : quello grnnde per· melle l' int.rodudone nel cavo pleurlco di un catetere Nelnton 24 . llt•. l
ANNO 940 • FASC. 4"
LUGLIO·AGOSTO 1947
GIORNALE DI MEDICINA MILITARE PUBBLICATO A CURA DELLA DIREZIONE GENERALE DI SANlTA' MILITARE
CLINlQLE Cl ll ltURGI C,\I.h DE. I."Ul'\IVERSITE" DE D~rccttur ·
pr<~f.
C.
n,\I.J:r.
ll t'<Sllll N
LA RESSUSCITATION DU CCEUR ET DU CERVEAU \.> 1.1. <ul. l. Ili"'"''• 11.11r.
1..1 II'Vill'oLJt.lllon dtl n .rur et du ccrvcau fait pnrtic dc celle m:m0cuvrc g~néndc tp l'er t rnf.clu:int !llilit:drc on a dé~ignéc •:.Ja.ns lcs dcrnicrs mois dc la gucJ rt· par " lé.tntm:IIJC n " (luw· c.:ontrc le shock). L'cxci/allO/l dc lr~ /oiiC'"
tron rréc trJ/Ssantc· ti u corur et du t•rrttt:au est le prohlè:mc ccn 1r.tl dc la réani·
lll.trion dans le~ ca~ dc: grand choc Cl dnns toulcs Ics formcs dc l'asphyxie, La n•s>urc,taii0/1 dc ccs dcux 'Hgmu:s t:~l le dcvot r tmpéricux qui s'on·rc ~~ .nous
lorStJUC nous nvons ~~ ta:Jtcr la réanimation d'un hommc tlui vicnt dc mourir. Dans le cnclrc dc ccs dcux mc\urcs le cocur est le primum rcvivisccns. Le massagc tfirr:ct du coeur s'est montrè rout parliculièrcmcn..l efficace, guc l"on emploic la rnéthode intrathor:tcalc (extra. ou intrapcric:ll'Jiale) du phy· siologue gcnevois Schiff (1874) ou la rnéthoùc .tbdominale·lransdinphragma· tiquc (Bourcart, 1903): en 1945 R. F. Barbcrct et l. L. MaJuen ont pu réunir cn une statistiguc 143 cas :wec -18 = 33"(, <le. •,uccès complct. Cc proc6dé scmblc plus promenel!r quc le massagc indJrcn ou t:Xlrathor.tc:tl vibratoirc (Maass, 1892) qui consiste à percutcr la partie précartlialc dc la cagc thor;tcique. i.es bons résultats obtenus chez l'homme sont un pcu c11 co11tmd,ctio11 cles résultats cles cxpérienccs faitcs sur l':mim:.t! chcz lcqud le ma~sage dircct ne produit ni une circubtion suflisantc dans Ics vaisscnux coronaires, nj :\ plus forte r:1ison ,l:~:ts les c:-~pilbircs du cerve:w. Elle rcst..: ccpend.tnl une méthode c< bnt· tale >> si 011 Ja compare à /'illjectioll Jntrucardw/c qui Uoil agir :ILI licu d'ori· gine dcs mouvcmcnts du coeur, là où se font Ics dcrnièrcs puls:~rions vitalcs <:t postmortJies du cocur, nu nocud sinus:.tl ou noeud <le Kcilh et Flack. Ln riche tencur on fibres dc Purkinjc cntourécs d'un fin r~scau ncrvcux; Ics << fi· brcs \es plus résist:mtes du corps, pcut-etre m~rnc les ·demières qui recèJent cncore cn dies dcs pulsations vit:tlcs )) (Pick), et la richcsse en ccllulcs gan· (') Comunicn:tionc nii"X l Cnnwrs>O lnlern.IZIC>IIodc Ùl Medtci03 c P.trmacia Milir.tri, u~tile~ 2·7 gtugno •9i7: pu t;cntilr cnnc-ctsionc dell" A..
gliannaires aux environs du sinus détcrminenl la vitalité particulière de ce véritable u ultimum mariens >>. Du paint de vue physialagique il semblc •dane lagique de faire l'.injection stimukJnte .dans Cl autour du OOCl!d SÌntJStd, à l'ondroit de l'excitabiJité maxÌIDale et de l'émanatian de l'excitabilité <ie la caotraction. L'endroit de l'injection danné par l'a·:tatamie se trouve dans la régian de l'oreillette draite d:ms le 3èmc ou 4ème espace intercostal, immédiatcrnent à coté du sternum (prafondeur de l'i•njcction 2·4 cm. selon l'épaisscllr d'c la parci thoracique). L:instrurn~nt ~ttil~sé n'est autre qu'un dérivé plus fin odu trocard décrit par L10nard tla Ville! d::ms son anatom1c. Il pcut rcstcr en opbcc ro minutcs et plus, car l'injection doil etre répétéc jusqu'au momcnt où l'cxtrémité de l'aiguille transmet les premicrs mauvcrneni.'SI odu pondule cardiaquc. L'injectian Joil élrc fnitc lcntcmcnt, << tachyplhylnctiquemenl », et en deux phascs. Après une dose tachyphybctique Jc latonnement, on bit suivrc à un intcrval dc !'J à I minute la dose pri•nripale qui ·dait erre injcctéc lcntcmcnt. Paur agir contrc une hyperexcit:.1bilité du coeur an injccte soil avant soit pc:ndant l'intnvcntion tlne solution à y; cy., de novocaine. Lt:s stimubnts é.pronvés sont la stroph:mtinc, la combinntion de l'::~drcnaline et ode la pituitrinc qui prolongc \'ci=fet de l"adrenali·ne, la coramine qui agit en meme tcmps sur Ics vaisscaux coronaires, le cnrc.liazal, le mctr:.lzal, l'héxétonc, .les harmancs c;trdiaqucs (txtraits ·du musei e cardJaquc, rc.sp. du. naetid si nusal), le mél::mgc dc Ronzini (adrenaline 1 /Jo à 1 mg., atropine o,3·0,5 mg., pituitrinc 31:-I con., lobéline 1·3 mg.), Ics solutions hypertoniques. En présQD.cc d'un ca.s dr'urg~ncc sur le c/wmp de batnil!e le massage dircct du cocur est .possiblc, l'injcction intracar.òialc par contre simple et cxécutnble encore dans le délai pendant kquel un effet est encorc possible. En présencc dc blcssures sur les théatre d'opcrations militaircs et de guerre civile le test à la fluorescéinc d'Icarl (color:.tion j:lllnc dcs conjonctivcs ::~près injcctian intraveineuse ou intracarotidalc ode 4·5 cero. d'une salution dc Aq. dest. 40,0, Arnmoniaquc 5,5, Fluorescéim: 8) permet de prouvcr rapidcme..1l et sirnplcrnent l'existence d'une circulation snnguine rest:.1ntc n1èmc minime. (C. Henschen: Wiederbelebung dcs Gchirns durch Transfusian cdcr durch Re-lnfusion sauerstaffgesattigtcn korpereigencn Adcrbssblutcs in die Arteria c:uatis communis. Mi.in~hn. m~d. Wschr. I934· 931. - Die 'Vicderbclcbung cles Herzcns •durch pen·. undt Jn· trakardi:~lr. Injektion, durdh I-Icrzaderlass unri I-Icrzinfusian. Schwe1z. mod. Wschr. 1çpo, 261. lcarù: VIJ. Internai. Kcngress fiir Unfalhncdizin 1938, Vcrha!flodl. nd·. II). L' organe (c critique l> est le ceruenu. S'il est possiblc, a~ mayen dc la rt·~piratiort ani fìcielle, en utilisant évcntuellemeot des gaz mcrt~s (Azo~e, Hclium), :tu moycn du massagc cnr.diaque exlr:.lthoracal et de l'inJecuon lD· lrac~!rdiatjllt dc fairc arrivcr aux vaisscaux san!--,ruins qui alimcntent le cervcau u:n dcr'nicr volume minimum de sang, le délai dc ré:mimation ~u cc~ v<:nu lhum:1in pcut s'étcndrc sclon Ics expéricnccs cliniques actueJJes JUSqU n
r l'
r
15-25 minutcs. La sensibilité dc la substance ncrveuse envcrs une déficionce de la circulation sanguine pcut etrc rcprésentée par une échdle décroissnntc allant ·dc ln substancc grise dc l'écorcc et dcs g:r.aglions ccntr:\Ux à In modlc épinière et au systèrne ncrveux périphéri<JUe cn pnssant par la mcellc nlloogéc. Nous avons 2 procédés à dispc~aticn qu 'il s'agi t d'adaptcr scnsémcnt l'un à l'autrc pour b réanimation du ccrvcau: a) l'c:ccitat10n dirette dc la mocllc nllougéc par l'injcction intrncystcr· tJeusc des médicnmellts suivnuts: I ccm . dc cr.fféine natriosalicyliquc à :w%; ~/~-I mg. dc lobéline; o,or d'héxétonc; la coramine; l'oxygène; le néospiran; b) !u trrmsfusion dc sang oxygéné tlnns l'orière c.rrotidc cùébrnlc com-. mmu: Olt rlans le ventricule gnuc!Je (4ème ou 5èroe cspncc intercostal gauche) ot1·, tfaw lc·s ca.r d'n.sphy.\·ie pt1fe ou dc mori p.n· c.rsmJgttination, dmr.s le vcnIJ'tcttlt· droìt (injcclion dans le 4èmc Oli 5èmc espace intcrcostnl droit dircctetllcnl au bord du sicrnum). La lnul!lfusion d'c sang compier (s::lt'lg frais ou. conservé) avec infusion d'oxygènc est supéricurc à la seule tr;~nsfusion ùe liquide de rcmplissagc. Tandis C]UC la modlc épinièrc gardc sa f::tcult~ dc: réaction, mcrne si la cir· culation se fair avcc une solution ·dc NaCI au licu d'une solution saturée d'oxygènc, Ics subst:tnccs corticale et subcorticale ccssent lcur fonction presque imm6diatcmcnt après l'an·et dc l'nrrivéc du sang. Des succédanés artificicls saturés d'oxygènc ne réaniroent pas Ics régiono; ·~u ccrvcau coupées de la circulation sanguinc. Par contrc on obtient cc résulrat cn fais:mt arriver du sang, car b faculté oxydativc dc cc dcmier est pour le cerveau beaucoup plus grandc et ode cc fait plus efficace que celle de tout autrc solution oxygénée artifi· ciclle. Cc point est importmt, car l'cxcitabilite éléctrigtJC ·du ccrveau pcut se rétablir sous l'effct revivifiant dc l'!hémoglobine Qllcore npr~s :!0 à 25 minutes. Environ la mcme dnréc est nécessairc au foie et :HLY rci ns pour se rcvivre. L'arrct dc l'arrivée de sang au cervcau provoquc rapi~c:ment camme signe d'étouffemcnt cles tissus une réaction acide, que clans Ics expéricncc.'i les simplcs succ6danés sa:nguins ne font pas rlispar:Utre, memc lorsquc l'on évite soigncuserncnt le manque d'oxygènc t.t l'accuroul:ltion dc déchets (Mi.iller et Ott). C'est pourguoi justcrnent lc.sang est aveL son hémoglobinc qui fixe une guantiré pnrticulièrement grande d'cxygène, le sue réaniroateur p:~r cxcellence du ccrveat]. ro ccm. dc s:mg coulent par seconde p:1r 1:~ carotide, Le tempi physiologiquc dc trmufu.rion et la qurmtitt! c.rnctc à trnns(uscr seraicnt clone ..f-)00 wn. de sang cn U"1C minute. Dans l'asphyxie bleuc on emploic le sang d~ l'individu ll!i·memc obtcnu par prisc <!e s:~ng et saturé d'oxygène.
ISTITUTO REGINA ELENA PER LO STUDIO DEl TUMORI
Direttore: Pru[. R.
lhsnAs~LLt
L'OSTEOPOROSI DA FREDDO Dott.
E.-<RICO
\'11,
cJpu del scn·iz•o radJUiug•co
Le le.siooi ossee che sì manifes1ano sotto azione ,delle basse temperature sono onnai ben note, e moltissime ormai le immagini radiologiche pubblicate. Il tornare sull'argomcnt~ può presentare qualdhe interesse se si vuoi tentare di penetrare nel meccanismo di produzione di tali lesioni. Per illustrare gli aspetti ossei presentiamo alclliil.i casi provenienti dall'Ospedale S. Camillo (prof. Attilj) e Ospedale militare del Celio.
----
-~---~----
---
Fig. I .
. .. .. r . d' congelamento CASO N. 1. - Cap. C. Q. (P::ul. Morgagru). lntzto o:a enomcru . t • 0 nel novembre 1940. Le :~ltcrazioni piuttosto gravi portarono :ù.b ulccrau.onc ~cl 5 dtto. La fig. 1 most ra atrofia delle ossa del piede, specialmente c'Vidente in cornspondenza
1
del ter?;o inferiore dci metat:arsi c deJJe falangi 0\'C si· ha un assortiglinmcnto della trabecolatura più acccntuat:. in corrispondcn1..a del ;• rnggio. . CASO _N. :l. • Sold. S. F. ~Pad. B.1ccclli). Innio dci fenomeni di congei.Jmento al_15 febbr:uo 1!).11. Pr~cnla cong;:l.mLmo di primtl c !Ccondo grado dd picoc sinistro (fig. 2, 3). Lieve atrofaa ddlr falan.!i Jistali oclle ultime quattro dita. Le due fJ!angi
- J
Fig. :!.. dell'alluce present.1.11o un':molia molto più m:arc::Ha: l'e~trtmo (.le Ila ~c~oncb è sfumato c ~nclistinto. Suhlussazionc oell:t seconda ~u Il:! prima fabngc. CASO N. 3· - Solcl. M. V. (Pad. Bncct:lli). lniz.io dci clisrurbi il 15 febbraio 1940. Presenta gangren,, delle aita dci piedi con congelamento di !Ccondo e terzo gr.:tdo (fìg. •J). A c:'trico del piede sinistro: mnncnm:a della Stcc.nda faL1nge clcll':~llucc e metà clisnle dclln primo; delle due ulli•llc dd sccor.do cito c dcU'cpili&i distale Jclln prim~ (esiti di inrcr\'ento chirurgico); notc,·olc ntrolin cicllo scheletro di :ambcdu~ i piedi pill spiucat:l in corri~pondcnz..1 ùcll'cstrcmit~ dist:ùc dci merararsi c delle f:llnngi. L'eme.. alitÌ\ distale del primo metntarso a sinistra prcsem:a UJÙatrofia :a. chi:tzze. CASO N. 4· - Sol. B. F. (Osped:ùc Celio - Sezion:: prof. M:argouini). Inizio del congelnmcnlO il. 6 dicembre 19-JI, dopo 12 ore di comb:nùmcnto nelh ne\'e. A c:~rico del piede destro si nota :ttnplll117ione spom:anca cieli.: bJ:u,gi deUe prime <Junuro
<liu r un tramite 6stolos1' sul pri:no e ~ccondo mctatarso. Il piede S. presentava -
gangrena àelle clit:t c pcrclitn eli qu::dche fal:mgc . E' stato sottoposto a intervento (fig. ). 5
Pioic sinistro: m:mcan.z:~ t!ellc due falangi dcU'allucc c della metà distale ciel primo
fjg. 3·
Jnll;ttar•.o, (!(·Ile t re fabngi del S('Cont!o, tctzo c quarto dito. Picdc. dcsrro: assenza tu:lk l: d. tllg"l dd M:con~.lt, <lito, residui della ptima <.!cl terzo c quarro thto c della secon:
.la c.ld q uiu tr), w u a·.pcl!.) crom cù irrcgobrc di queste ultime. Atrofia mnculata dt gr.tclo notcv()lt5~t mo L"<. n Lt:51 :1 turlc le os~:t dei piedi.
271 • CASO
N. 5· • Sold. Z: F. ~Paci: ~accelli). Esui di amputa-zione alla Li~franc ( 12
3J1nle 1941) (fig. 6). Atrof•a sptcC<JUSSlma di tutto il monçone, le corticaU a
ndottc ao un souilc orlett\> che i:l qu:~lchc punto à1 viene indistir.to.
:Uono
pp
j.
s Fig. 5· CASO N. 6. - Solù. C. F. (Pad. finccdlj). 11 congclamc::lto rimonca ai primi di gennaio 1941. 11 piede rlcscro prcscnt:t\'a g.tngn:na mtnlc ocll'avampicdc .con pcrdica ~pootanea dc:llc dita. Il ricdc sinistro mostr:l\':1 COI'geilment.O di 3° gr:lt)O COn arnpu· t:l,jonc sponuuu:.1 di tunc le c.Hca (fig. 7). :\sscnz:1 complcc:a u'i tutte le fula ngi; arrofia di({usa c lacun.'lrc dci mcrotnrsi, (r.lttur:l del primo c quinto mcc:n:uso di sinistr:1. J\bbondJmc reazione p:riostca della d afisi dci mct.1t:1rsi r.on dcrnun:azione dcll'<:pifiSI distale degli uhimi qunttro uilatc:r:almcntc.
CASO N. .. So!d F. G. (Pad. Baccelli). Inizio dci di~turbi nel mese di àiccmbre 7 tc~te_ dci. m:eta~nni_ scoperte (fi.g. 8). 194o. P resema ga ngrena, d~i due .~vampiedi con Ass~·nza di tutte le falangi, atro.1a de1 met:ltarsl le cu1 ep1fis1 dtstalt sono q uast irriconoscibili. Reazione periostca nelle diafi9 dei met:\larsi, sp:cialmentc evidente in corrispond~:nz3 dd quarto c quinto di Jestr.1.
!e
[ l
l
l
l
l
·.
t .
__ __ j
,.
Fig. 6.
Come esempio di semplice atrofia, possono valere i casi I 0 e 2°. Nel caso n. 2 l'atrofia è localizzat.'\ :dl'::dluce dove si nota inoltre una distruzione della corticale e una sublussazione della Il falange. Nei c:~si 3°, 4° e 5o si tratta .di atrofia d-i diverso grado di amputati. Notare l'atrofia a chiazze del moncone di amputazione del ca-so n. 5· Nei c;1si 6u c t si è avuta l'atnputazimc spcntanea di tratti di falangi. In cs5i sono bene evi.denti le reazioni pcriostali e nel caso n. 7 l'accenno anche ::tlb formazicnc di sequestri che car:tlltrizzano la ccrnplicanza infiaro· malori a. QU,\DRO R \I)IOlOCII: O.
Il scgtJ.o che domina il quadro .dci congelati con lesioni ossee è l'osteojJOrosi. . ~· una cstc:opcrosi pura (Milani), b qu:,!e però non è specifica per le l~s~~~ ?n frcd,Jo: si trovn pure nell'atrofia ncuta cli Sudek, nell'atrofi;~ da inat1IVJta, m c.1uclb senile c in qttclla mar:mtica.
'" 2 73
Si di ffcrenziano da questa, come osteoporos1 complicate, la vi raminica (racrutica, da Barlow, da ostccmalacia), la endocrina (morbo di Rccklingausen), la renale (osteopatie renali),
f-'ig. 'i·
, - ·~ Fig. 8.
L'atrofia ossea che si vcorinca nei congebmcnti assume tutu 1 car:'ltteri ècll'atrofia acuta di Sudck: :~spetto rarefatto, velato dell'osso, talvolta qu:~si
2
74
maculato· canale midollare. ampio, corticale porificata e sottile; -spugtnooa a maglie l;rglhe, trabecole sottili, ecc. L'osteopcrosi non si ~imita ad esempio solo al piede colpito ma si es~endc. anche sul.le ossa tubulan della gamba coo un carattere in prevalenza epjfisano, probabilmente dovuto al fatto che nelle epifisi spugnose è più facilmente rllevabile quel carattere di rarefazione tra· becolare rilevabile solo più tardi ~'l elle ossa lunghe. Con esami sistematici nei congelati, specie agli arti inferiori, Dandero (1941) confermava questo reperto di osteoatrofia., ma metteva in evidenza che (luesta osteoatrofia era costante anche nei congelati minori, cioè in quelli di vrimo gmdo, •nei quali le lesioni delle .parti molli sono ancom scarsissime, ed egli riteneva che la sintcm:~tologia accusata da questi pazienti doveya essere sorrett:~ Ja questa alterazione ossea poichè i disturbi ncurovascolari di grado ruinimo non avrebbero potuto da soli giustificare la sintornatologia accusala. Del resto è noto che in molti fratturati la ripresa dell'attività funzionale wu scolare è rallentata dall'ostcoporosi di Sudek talvolta grave che accO!n pn!,'llta le fratture : quando miglior::~ l'ostcoporosi, roig\iorn contcmporancarucnlc 1:t atùvità muscobre. E' dubbio se ci sia un:1 interdipentlcn1,a dd due fatti ccxlll: votTcbbc Dondero, c se il miglioramento dell'ostco:tlrolìa porti con sè il mi· glioramento degli al1ri fatti o neo. iJÌUttoslo st i due falli siano, ccxnc i più ritengono, l'espressione della stessa causa: :1ltcrnzionc ossea, alterazione ncurovascolare, alterazione muscolare c cutanea form:mo una triade sintomatica legata alla causa determin:uatc. Quale sia il primum movens di tutti questi (;ttti è difficile dire, ma l'alterar.ionc ossea non può dhe essere secondaria al patimento dei nervi dei vasi colpiti: è quello che vediamo in seguito ad tl!1 processo inliammatcrio delle parti molli ove sono compromessi i iiluzzi nervosi, specie qt!dli innervaoti i vasi. Gli AA. i.1fatti escludono oggi l'intervento del fattore immobilizzazione c dell'inattività ndl'csteoporosi o~sca da freddo (fattori i qu:~li possono solo aggr:lVare le condizicni prccsistenti), così ccme escludroo l'intervento di un I attore flogisl ico che nelln rna~sima parte dei casi si impian ta solo secondari:tmentc. Ln divisione di Dondero delle lesioni ossee e dei tessuti molli nei congelamenti in tre gruppi, è assni pratica e può essere maotenuta, pur tenendo prcscnic la necessaria artificiale 'scheroatizznione. Per ciò che riguarda il piede, segmento più frequentemente colpito, abbiamo: Nd l gruppo: radiologicamcnte maggiore trasparenza del tessuto spu~noso delle falangi e mctatarsi con 'formazione di piccole lacul!le. Travate re~>tduc assottigliale c sbiadite. Clio icamente: diosordini lievi consistenti in alterar-ioni di probabile origine vasomotoria con prevalente costriziroe dei ca· pill.tri, con vari~lzi onc del colorito, sensibilità ecc. · ., Nel Il gruppo: racliologicamente le lesioni più progredite interessan? gta la compaua dc.lla dialisi. Le lacune sroo più nettamente delineate. Ch· n ~camcnte: nccrosi superficiali con flittene.
2 75
Nel III gruppo: 33petto di completa dccalci.ficazionc ossea estesa fino
al tarso. Cavità ostci_tichc, reazioni pcriostali, talora sequestri. I~ questa fase talora compare b nparaziooe ossea; ispcssimento delle lrabecole aumento <~i opacità dell'osso. Clinic:tmcotc . necrosi profonda umida (cancr~a) o secca
ltgnea.
~embr~ opportuno aggiungere a questi tre, un IV gruppo, nel quale oltre 1 scgru del III, per la cancrena si ha l'eliminazione di interi segmenti digitali, e le alterazioni radiologiche si cstondono più in direzione distale (casi 4, 5, 6 e 7). Numerosi sono i f.1ttori invocati per spiegare k lesioni ossee. Tra le varie spicgnioni viene costantemente invocat;t !Jnsserzione di Leridhe e Poltcard, che comparsa nel 1926 viene ripetuta con estrema facilità, eù ha tn\':tto granc.lc fortLI:rh'l: u l '1pcrernia provocn riassorbimemo del calcio, l'ischcmia L h :am;i sanguigna c linfntien f:tvoriscono la deposizione di calcio». ()lll':.la afft rmazionc non sembra molto \'erosimih, nè pare abbia una reale ri,pond~:nza nd fatti dio1ic1. Nel caso nostro la prima azione del freddo è indubiJJalllCIItc un difetto di circolazione c non uno stato di ipercmin attivn. In ne:;sun congelato c'è la rn1n.ima traccia di deposizione ossea o reazione O!>lcoblastica o csteosclcrotic~ .di qualsiasi tipo per lungo tempo; oltre a ciò s1 deve considcr:trc che malattie con iperenlltl c: malattie con stasi danno egualmente perdita di srstanza ossea; rnal.ttlic pnmitivc Jell'osso c primi· tivc delle parti molli, o anche loc~tlizzntc a distanza dlli."UlO il medesimo aspetto radiologico ~di'osso. Occorre percièl cerc:trc ;dtrovt: che nell'ipercmin la causa della ostcoporosi. L'osso ba due soli moc!i di mostrare il suo " risentimcllto » di fronte a cause pcrturbatrici: perdere calcio c oss0., oppure fonn;trc tessuto osteoide e depositarvi cvcnlu::tlmenle calcio con dclinitJva produzione Lli osso. Il più spesso c'è perdita di calcio. Due ipotesi possono cmertersi per spiegare H meccanismo palogcnctico: a) modificazione della struttura cnstallina, ntotnica o molecolare, del calcio il quale non è più in grado di permanere depositato nel tessuto a cui appartiene e precipita, rias~orbi to in definitiya passivamente dall.1 corrente sanguigna; b) attività eccessiva dei corpuscoli ossei a tipo ostcoclastico che attiYarnCUlte :~sportano calcio dnlle cellule ossee distruggendole. Agli ostc:oclasti " l'ordine di riassorbimento >> può giungere per via cmaticn, ormonnle o ner· v osa. La prima ipotesi, modificazione primitiva .della struttura atomic:t o molccolare del calcio, a nostro avyiso è improbabile per i seguenti motivi: 1" - L'nzionc del freddo in questo .tipo di lesioni agisce con la medesima .inten-sità sull'intero nrto, c tutto il calcio esistente dovrebbe riscntirnc nel medesjmo grado. L'impoverimento del (alcio dovrebbe aver luogo iro·
27b
provvisWJcntc appena raggiunto il. ~~ado suilìcicntc per po~tarc la moclili cnionc fisica necessaria :tlb « prcc1plt:t7.10nc ''· cd rsscrc tmtfonnc. Invece il processo si s\'olgc gr.td;lt;unentc, t' in punti localizzati (b.cur.e) St."l:ubrano esistere i {ocol.u per rìJssorbimcnto. 2 " _ Istolorric:mu.nte
anche i più recenti studi pcnncttono di negare l'e·
s 1 ~tenza delb decalcitìcazìonc semplice con pcrsistcnza integrale della ma-
trice C6SC:l (la ccsìddctta <1listcrcsi). L1 pcrdit.l ha luogo contemporaneamente nel calcio e oclla matrice. Con certi autcri i'1glesi sembra, :t quc!lo proposito, assai opportuno dif((mdcrc l'uso id t ... r:11 ·ne di .tcosJiftca::ion~ in sostituzione di quello di decalcificazicnc. cc:-r!~~ ~:1de1do il primo più es:ltt:trocnte al processo fisiopatclog:co .. che ~~ s\·obt..
.
L1 seccncia irctcsi i.ì\ cee sembra più facilmente ammissibile; le cellule dd tcs.->t:to iil.:rcso che r;\·cste b superficie ossea, funzionalmente inattive, r ì~cntcno è. l freddo lo ~t~~·- stimolo obe risentono dai processi flogistici, d:ù
distt1rbi òcch:cri. ecc. c inÌZlaDO la loro opera di deossificazione. · La .jecssiilc:nwne ~ un prccedimcnto che si svclge a focolai anche numcrc' i~~:rr.!. r-:3 stmpre isolati; i margini delle singole cavità sono perfet· t.•1;1c'1~C ner..: (!_cune di Howship), Ad ·:;'11i modo la Jcro entrata in attiv:tà non riveste un tipo parlicol.·rc :.dle les!cni da freddo. Z\'cn pcss;:uno oggi d~re una spiegazione vera d'ci termini ,, alterazione nuro-ras::!e o · fi~ico-chim1ca n, o biofisico-chimica ,, che non dicono nulla di ciò che si s\·olgc nell'roso. Molto più profonda deve divenire l'inlbgL"lC fisiolci-c::t o fisicp::ttologica per illumin:1rci di qu~mto accade nell'osso c nei tc~sut: cc:1 esse in rapporto : ad essa spetterà lo studio della fanna rhc riunc.no 1 sali ò: calcio nel tessuto normale c nelle fasi di riassorbimento. Tutt.ni;.: c certamente g1usta l'asserzione di Dondero che fin dalle pn mt: b~i dc:l ccr;gcbmcnrc si manifestano modiJ1cazioni organiche delle ossa tÌl!!li :.m: ccJi:-=ti. .. L'indaPne rJdiologic:: è ogg1 il metodo che più rapiù:unentc ci dà r.tg· gu.1gh sull'iruztc della modificazione della struttura del tCl>SUto osseo. sulla <.ua tstcns!cnc c sui tipc delle ksioni che si S\'olgono nella compagine schcletr·c.t: ~.llL• r;.~lmtntt.. all'cs;Jmc radiologicc pctr:1nno t.sscrc aflid:ni i controllt lilll Jccrr~o dcll.t rn;tlntlia, sulla riatlivazionc: Jelb struttura oss~:a o sulln Ctllnrar~ .• t!clle ccmplicazioni, che possono inrervemrc, come dimostra D cndt. ro,_ .mc hc tardi\'.tlllt.ntC, sulla efficaci:'! 1dei singoli mezzi tcrapeutici, quc:~ Sllom lll~tc• .J~ csscnzi:•lc irnport:mza dato che mclta parte h:m.1o in qut."Sll UI:Jbtt gmdiZ! c Òt:C''tOn• ·~i carattere medico-legale. . E' J,, nowc infine che alcuni autori (Tattoni) ammettono che l'a trc~ h~t c~ea cornpai ... solo st: oltre l'azione de! freddo si stabilisce una flogost l(
,
'J( ttiC;I dci lC •SUL! .Jfl~cn:.s;,;c;lti .c npc/rll I;(J;Ì
a
'JUadro alla l;~tcopr.ros! infiamn.';!ton.a; 111:1 mnl11:mm1 111.1l1t1 .,, n/a fl();;rt:i ~J sc.pH hanno presentato la dcos· SJ hcazJonc, c qucsl.t SJ manti wc· per rtlqlti mc., i anche doJXI spente le eventuali infiammazioni.
Concludu:tdo possmmo t'•rc: Le lesioni ossee c.Ia freddo s1 l•roducr;no ·n ~c~uiro ad altcraztoo 1 analtlmiche, probabilmente vascolari e nenosc dei lt ,.;uti ~h,. cirrr•nd.mo le cs;,n. Il tipo generale di modJficazwnc che "Ub:..cc l'ow; n<:.n è di .simile da quello che si rilev::r it.'l tutte !t: affczii':'IJ che d:!='I•r:J o. ~po:>rOI' , c consiste es.. senZJialmentc in un::r dcossificazione delle zone colp1te. La differenza tra le lesioni ossee da fre::Jdo e qucllc deiie affcz·oci che çausano ostcoporosi non trova nella radiologia clcmcnt; per i::J dist.-aiJne ne· gh stadi inizi::rli, nei quali la perdita del calcio è ancor.. ii scio fencrnrno esistente: può d'ivenire facile negli stadi più avanzati qua:~do ciascuno dei processi sollecita l'osso in modo diverso: a) nelle lesioni da freddo si hanno ratt. osteitic! o O'i~eanie:!tici 3 decorso torpido, a comparsa t::r.rdiva e lenta; neoformazioni os.su rip:~rative mai precoci; persistenza assai lunga del quadro della atrofia ossea; b) ID.elle lesioni .da inattività: aspetto più uniforme ..;eir::npo-.·tr.· mento del calcio. Assenza di complicaziooi a carattere flogistico. Scomparsa relativamente r::rpida con b ripresa dell'attività funzionale; c) lesioni osleC'fllielitichc: decorso rapido. particolarmente accenroata la comp:ma cfci fenomeni csteoblastici ripar.ttivi. Facili sequestri; •al) lesioni tubercolari: decorso molto lento con predcmiP.io deU.. dcossificazionc. Le modtlìcazioni ossee da freddo sono tb riferire alla atti,·ità dczti asceocbsti. Non esiste perdita isolata di calcio ,;enza canteropor:mea di;truz!one di sostanz::~ esse:~. La p::ncgencsj è oscltra. Si può escluJcrc b " regoL l• di Le:!clle e Per l:cartl del riossorbimcnto osseo consecutivo alla iperemìJ atU\':t. L'~'ldaginc rndiologica va diretta ::~lb const:~tazicne Jcllc Jesicni. ddln loro estensione della esistenza Ji compltcazioni. Permette li 6rc tt·uJ:::i tll peso notcvoÌe nei provvedimenti medico-lcg:tli sia per qu.~'lto rigui:J., le <tltcrar.ioni delle singole ossa che gli esiti a carico ddl'::rrru colpite- (Jeform:~zioni persi\lcnti dd piede). Può inoltre indirizzare ulllmC~'lte la terapia.
BIBLIOGRAFI.\
J
PrincipJli consultaz.iom: ALlcB C.: Cenni pr:uki sulla. valutaldonc: :!dia prc:ssione o tc:n.Jonc :meriCJa. dale ~bggiorc eli Novara, 1937, n. 3·
Ospe-
t\N:--:ovAzz1 c B&u.c>Nt: SIUdio istologico delle lesioni scheletriche nei segmenti inferiori di congelati ùi 3° gr:~do. Acca<femia Medica Lombarda (Seduta tg clic. 1941-XX). - La Setùroana Medica, n. 27, pag. 628, 1942. ANTON'CLOVANNI G . B.: Congclamcnù e inliltra7Jone dmpaùca (con speàale riguardo :ùl1 infiltrazione del canale Femorale) in 11 Minerva Medica)), n. 4• pag. 103, 27 gcnmio 1942. AnN:>I'Ill: Alterazioni ossee di origine uofica. -- Atù VIII Congres•o Italiano Rndio!o. gia, 1928. . Au;ToNt ~{Aiuo: Comidcra'l'ioni sulla qu::stionc della cura de1 congelamenti di guerra, in u Le Forze Snnlr.:u:ic ll, fase. 1 1 pag. u, 15 gennaio 1942. BA&Ditlll: L'arteriografia nei congelati. - Wncrva Medica, agoMo I!J4f. 8ERTOCCIII A.: li soccorso d'urgcnz:~ nei lOngelamcnti, in « Mincrva Medica li, n. -l• pag. ~. 27 gcnn:uo 194.!. BoHLrn L.: Tecnica. cJd trattamento dd le fratture. - Casa Editrice Vnlbrdi, Milano, 1940. BoR1NI c MATl.l: Mnrconiterapi:J dci rongdamcnti vcrincatisi dur.mte la tamp;lgn,1 italo-frJnccsc del 1940. - Mincrv:~~ McJica, 'l. so, vol. II, 19-10. BRUNI N. : Igiene milit:Jre. - Soc. cd. Lib., 1937. BRUN1'4 et S1'1l.UIAN: Le mal dcs tranchéc<: (gclfiiCS del> ricd~) doit et n: ti Ile· avltnnll nost:. - Socicté dc biologie:, 2 t oict.mbro 191 ~. BucLIARI e CAI'IAVEI\0: Sinùromi ncuro:trtr:tlgichc da pcrl'rigco':t'lionl', - Millc'J'VII 1\lc. dica, 1940, pag. s67. CASALI c PULLÌ!: Congebmt:nti. - Milnno, Hocplì, 1917. CAsT[LtANllT,I: Gli a~òdcnti da f rcùdo negli eserciti con spcdJlc rigtmrdo nll'uhim,a grande guerra. - Giorn. Mcci. Milh:m:, fuse. H, 1939· CAVI N 1 G.: Intorno alle congdn:,joni dci piedi !n p:nologb dl gucrrn in. c< Minerv:.. i\lcdica ••, n. -l• pag. 121, 27 gtnnaio 19-J:!. CHIASSEI\rNI A.: Crileri Jiagnostici c tcr:~p;:utici li :~lcuni di~turbi vascobri degli :mi, in "Le foo.c sanitar'c ''• fn~c. t!ì, p~g. 3, 30 SClt. 19-JI . Crcr-;OLINl: Fondamenti spcriment:-ali c risultnti clinid della Marconltcrapìa nelle lesioni d:~ [n:ùdo.- l\1lnc.:rva Medie:~, n. so. 1·ol. 11, 1940. Co:-:FOim G.: Cootrihuto :t.Uo stuclio delle congclwoni. - Giorn. Mcd. M.ilit:tiC, pagina 13:::, 19:::0. Drr GII<MlDI!il\ J.: RiHJiuui ottenuti per mezze :lcl!J tecapi::t, s1mp:nica nella cura dei ··ongelmi, in "1\loncl<: 11cdical~ >'. . Dur.1.11.m t: l l h loçço del ~impat ic-:> nel tr:m:uncnto dci congelati. - Le Forze SnoJI:tric, pag. 1-13!ì, ùiccmbrc 19·1:!. Dosnuco: l congcbmt.mi dclk <:Sir<.mità inkriori nella casistica della campagna gre· co-.llbanc::\c.- Ed. Sntcchi, ~lil:!no, 194r. Do:-;1)[1\0: l congel.tm~nti negli c!i~i c negli orientamenti tcrapcutici. - Milano, 1942 · h RMnl P.: L.1 terapÌJ dci congcl:tmemi c le iniezioni ili latte-. Soc. Mecl. Chir. della . Romagna. Riun. in Rimini, 14 sctt. 1941. r: LkM~<J D.: L:~ cura dei congc:lat i nelle più recenti esperienze della, nostra gucrrn, lO " Le ForLc SJnit.nie >1, fase. 1, p. 20, 1942. GAI.I.I: ln(lu, nza ùcll:l fun1ione ;iroiclca nella prcdj~po!>izione :1llc le!:ioni d-:J, freddo. l\lmcn·a \lcdica, n. so, 1940. GEt(IOJ.\: Rilievi clinici eli oricnwmcoto sui fattori costituzionali nell;l patogcnesi delle k~iorfi cb t'rcùùo. - Mincrv.1 Medica, Il'. 50', 1940. c;ILC~k-r::. Sui r<>~tumi_ dci congelamenti riport:tti durante il periodo bellico 1915·18. l olachn. Sc7. T'rauca, 19'11• n. -13'44· 0 GIAII!':<'>Tfl M. : l Cnngel:amcnti. Mcd. delle> sport c della educ. f:isic:t, vol. 2", fase. 3 ' p:•g. 711.
2 79
HER.\tAN~ L. G.: Pa.ssh·c \'n~u.br exerc~s~s ami !Ile cons:rvat.iv.: m~tnagcmcnt of obli-
tcr:ttt\·e artena) ~seascs of thc cstremwes. - · ]. D. Lippincott Co., Philadelphia, 1936. HnsnocK: Congcl:wo u.ntcr dem BJ!dc \ ' Orr spina ventosa. t.lschr. Kintl~rgcnese , 4S3• 9 456. - Zbl. R:~d., \'OI. 33, pag. 14. Li:RtCHE: A propos cles gdùn:s et dc k·ur tr.litcmcm imrneèi:n par l'infjltrntion lc.mb:tirc. Presse Mec.l., n. 67, gcm1:1io 1940. L1!1tiCH6 R. et K.UNLIN J.: Physiolo~,;ie patologiqu.: dc~ geiOn:s. ~!.lladi.: d'al:.ord \':1$0motri::e pws trhombos:mte. - Mémoircs dc l't\c:~dcmie dc ch.irurgie - Tomc 6G, n. 7 tr 8, Sc:mccs cles 14 et 21 ftbricr 1940. Lo .MONAco: Lesioni ol:Scc da con.~clamcnto. - Nuntiu~ Raù1ologìcus, 1947, p. 38. MARACLIANO: Trattato eli l\·l :~reonitctapia. - E. Znnichclli, 193b. MA'tCOTI'INI: l congcl:~mctlli. Confc,cnza tenuta neii'Osp. mil. d1 Roma, maggio 194:!. Mu.ANI: Tecnica di esame c scmimicn rndiolcgic.1 dd lo ~chcletro c sue affezior i. Ed. C.E.L.A.S., Belluno. Mm.NAll c· G. [7nmHICII: Zur Fr:~g.: der c"pct imentt llc.n C. Ilyp:r\ itaminos:: (<ulla i per_ viuuuinQ'.i) - Klinisch Wochenschrill XX, Wì9• 1941. MAI\01 rA N.: Tr.mamcnt.J dci .:tngchti gr;:\ 1 con acrotu:Jpi.l c poh·criZUJzionc d i Tiu•t·pt.tll:. - Auì dt·lln R. Accudcmiol dci F•ciocntici in Sicnn, agosto !9-JI. N t'Ili NA'II: Fenc.mt~ni tipo te Burgcr ~· in Jlcuui congcl.tti di guerra. - Gazzcuu lmern:IIÌtl'l:llc d1 Mc;d1cina c Chirurgi.!, n. .H• lll-1~• pag. 48. i'Aui.Uf'r'l R.: Sugli :l'l' idcramr:uti, le congelazioni, i pìcat ùl trincea.- Rassegno intero. tli clinica c tt:r.1pi.1, anno XXII, "ol. 22, n. 6, pag. 189. P1noNA'HI: ·rr;IIWrtlclltCJ d1in•rgico nci longclamcnti d t 1" c 2.0 grado. - La R1forma lvktll.:<t, 11. 57, n 6, J1:1Jl. 177. PuNzto: Sull.1 tc.rnpi:t. clcllt: pt.rfrigcrnzioni d1 gucrr:J. - Mincrva Medica, n. so, YOluml: Il, 1940. RAnlONo et JIAIII~OT: Etiolo1,tic, proplybllic et thc.Tatxudquc tk l'affccion dite • gclurcs des pieds ''· -La Pre~sc Médtc:tlc, ottobre 11)16. RIUNIIlNt. MEDICA sulla quesdooc ,,c:i congclumtnti. - Ospcdnlc Milirorc tli Torino, 30 settembre 1940. Mlncrva Medica, n. so, pag. 561. SAuAnNI: Concezioni c dircuh-c per lo studio dei congelamenti e ricerche eseguite nel «Centro di Crioparologia" di Genova. - ~lincrva Meaic.t, n. so, 1940. • SAUATINI: La criopntologia o patologia delle lesioni da freddo. - Atti oell'VIIl Convcngno di :Medicina e Chirurgi.1 dello Sport, sci lO alpinism.> di ulta momagnn. Rassegll!l clinico-scientifica, 18, 163, 19-fO. S'1'El'AN1JITI: Varia:doni di tecnicn nel trattJmcnto rnarconiternpico dci cougelnri. - 11 Policlinico • Sez. pradc.1 (7 :tprile 1941). n. q. STti\ZI: Il congcbmcmo dci pìec.i dd sold tti; suo tratt;uncnto con rnggi Rdntgt.n. Giornale ital. ili Dermatol. 83, 2.B·274• '9-:P· Zbl. R:1d., vol. 35, kcpl. 16, p:tg. 6:u. TANTINt c BAccto: Conll:ibuto all:t parogcnesi del congclamcmo. - Clinic:t, 7, S-19·565 (1941 ), .Z bl, Rad. vol. 35, pag. S99• (Kepl. l3). TAITONI: li rcp:no ruiliologico ocll•: ossa nJi .:ongelati. - Esu-ano d:1 u L'Abruzzo Medico n, :tono XII, f~sc. n. .3• 19-12, ToooROI'I' Tonotl: Contributo alln cur.~ dci congcl:tmcmi di 1", z" c 3" grndo con il metodo c.cll'aria c:tld::t.- Il Policlinico- .<:cz. pra1. 19-11, n. 51, pag. 2121. Ur.FtLEOUZZI: Su !In p::nologia c ter.~ri.t dei ~ongclat!. - Mincrv.t Mcd., n. so, 1940. VALl.EITI: Il quadro rncliologico nt·i congclmi degli nrtl. Tesi ai spccinli2z:tzionc 1941 · 19·12 - Scuola di perfezionamento in Racliol. Med., Rom.1. ZANIJn·t: Le iniezioni ai l::mc nei cosi di congelamento. -- Il Policlinico · SC'Z. r'r:tù.:a. 16 giugno 1941.
DIREZIONE DJ SANITA' DELLE FF. AA. DELLA SARDEGNA OSPEDALI MILITARI DI CAGLIARI ED IGLESIAS
CHIRURGIA DEL CAPO E DEL COLLO ("> C:1p. mcd. proE. L~IGI Im1 RATI rlclla Clinica chirurgie~ di N~poli, caporc:p:trlo di clururgi~
CAPO
(Rtcovcrati 2000: operati 37) (. • CRANIO. TRAUMI·
Abbiamo curato un gran numero t.li contw.sioni c /CJ'Ìft• tfd cuoio ,·apd luto; sì sa che è buona regola esplorare chirurgicamente ogni (cl'ita, che comunque desti il sospetto eli lesioni ossee. In ~aso di (eri te lacero contuse ~i è preceduto alla rcccnta7ione letale c sutura, ottenendo dci risultati, anche dal punto di visr:-. cm:tico, davvero lusinglhicri. ' Oltre a queste lesioni abbiatno osservato un numero di lesioni dello scheletro davvero nlevantc. Le fratture chiuse furono in numero non inferiore a 6o. Esse f-urono .in JUaggioranza secondarie ad inc1denti automobilistici; una varietà prevalente in cktcrminati periodi fu quella cb crolli in seguito a bombardamento aereo. La maggior p.1rtc si prcsentarl•Oo complicate a contusioni, escoriazioni o piccole ferite dd CUC!tO capelluto, C:hc tuttavia non avevano provocato l'esposizione del focol:uo. In genere si è !rattato di fratture lineari (fenditure) semJ'lici o mulupk; talora con un fr:m.mcnto isolato, avvallato o non. La sede più comune di t]ucstc fr.1t1urc ·dlclb volta fu h regione temporoparietale. L'irradi:1z.icn~: alla base fu n1olto frequente (una ventina di casi); per l'o più vi h1 la irr:~tliazione verso la fessa cranica media ma furono osservate an<.hc un buon numero di fratture della fossa antcriore1 spessd bilaterale (sfenmJc). l n un caso molto intt:rcss:tnte- si trattava di un ufficiale, vittima di uno scoppio di mina - \'i fu una sindrome crnianopsica da lesione del chiasroa. l sintcnH delle fratture chiuse siano esse limitate alla volta o irradiate :1\b hasc, ~ono noti; la gravit~t dcii; prognosi anche. La mortalità da no.i ri: sconlrat:a (u dd 15"!, circa c dovuta soprattutto allo stato commozionale, la cul evoluzione progressiva non si era riuscito ad arrestare con i comuni tcrapeutici. " • ('l Lt l''~'<n1c t11Jl.t (n " 4) cumc le pr.ccdt'nti t:i:. publ:lic.uc, è 1r~ua d~ un Rc:ndiconlo clinico. -tau.uco dol lliCtlo • {!r~./IJtJta mesi di tlfiÌt•ir,i rt.irurgica in StJrtl~:gno tlurotJU lo guarcl • (novembre 1114° • rn.n-tn 1!1-H), Cumptl~tu fin tlall'cslarc ''I·H; per moli vi cunlingenti <!<l vede la luce aoi~ HIC:otc <tr:t.
. n_ tr~ttamen~o eh queste lesioni si riduce in generale - quando mancano smtomt dt focol:-uo - alb somministr:tZione di mezzi sintomatici tendenti :1 superare lo stato comroozionale, a sostenere il circolo, ad abbassare ta'eventuale ipc~tensione delliquor (rachicentcsi ripetute) ecc.. Un notevok vantaggio noi abbt:uno trovato, soprattutto nelle fratture della b:~se, dalla pratica prcconizzata dal Buscaino c d'al Longo dell'autoemoterapia generosa c prolungata; pur senza che ne sia ben chiaro H meccanismo d'azione, è certo che in alcuni casi si nssiste nd una ripresa talmente rapida <Iella coscienza da sembrare quasi una reviviscenzn. Vale perciò la penn di tent:tre quest~ tcrapi:t in tutti i cnsi Ji trnumi, delb volta e <lclb bnsc, chiusi o aperti, anche se ln indicazione prectpua riguarda le fratture della bnsc; occorre iniettare :w o 30 cc. di sangue, unn o due volte al giorno, fino n che i sintomi non sinno quasi del tutto regrediti. Anche le iniezioni cnùovenose d'i soluzioni snlinc ipertonichc possono, in car,j ad.ttli, giovare. La Jlldtcaztonc operativa si delinea <lu:mdo esista una sindrome di compre ~SHJIIC o COL11llntillC segni .cl<i focolaio precoci o tardivi. Io ho operato di tr:tp.lllazionc tcmporo-parictnlc due pazienti con sintomi di compressione da trauma n:ccntc: in uno si trovò vasta emorragia sottoduraJe e, malgrado il vuot.uucnto, l':unmal:tro morl; in un altro, con sindrotnc specifica di .irritazione ro\ancltc:t, si potè a.~portarc un frammento osseo affon<lato ed il risultato fu buono. Lt: fmttm·c esposte del cranio costituiscono un nrgomento del più grande interesse, soprattutto per chi, come noi, ha nvuto in cura molti feriti di guerra. Sarebbe convenia1te discorrere scparatnmtntc ddle frnttun: esposte da traumJ contusivo e di quelle da f. a. f.; rnn per l'esistenzn di mol6 carnltcri comuni e per amore dj brevità, preferiamo parlnrnc insieme. Sono stati ricoverati nel nostro reparto una trentina di queste fr:Jtture, la più parte da ferite da arma da fuoco (:Proiettili camiciati, schegge di bombe o di granata). Alcune di 'JLIC:Ste f. a. f. tlel cranio non richiesero alcun trattamento clhlrurgico pcrchè si trattavn <l\ ferite passanti, a can::tle, <la proiettili c:uniciati (fucile o pistola); in !all casi, quando non intervenga la morte immediata per le gravi lesioni encefaliche prodottcsi, la cura può lil:nit:tn;i aJ una semplice medicatura dei forami della ferit:t c ai comuni rimedi sintomntici. Per guanto non riscuota il consenso ,dj tutti, io ho adottato una condotta astensionistica nnche in qunlche cnso di frnttura esposta in cui esisteva solo una piccola lesione delle pnrti molli cd una linea di fratturn perfettamente regolare; bo ritenuto infatti sufficien te ln rccentnzione della (erita, seguita cb cbiusur:~, senzn eseguire In cranioresezione esplomtiva, che corrisponderebbe al criterio più rigoroso di coloro che giustamente temono l'eventualità <li lesioni della vitrea c mcningocnccfaliche noo sospcrtnbilj oall'tstcrno. Ma, a parte questi cnsi particolad, in tutti gli altri abbiamo :~dottnto il prescritto tratt:uncnlo dlùrurgico dnlb cui prccocit?t c correttczzn ùipcnderìl In ~ -
Ciorn11l~ J, m~d;,;,,, militare.
srtlvczza immcdiatn o In snlute avvenire del malato. L'intervento è peraltro molto bene tollerato ed è suscettibile .di risultati insperati. Ho potuto infatti ottenere una perfetta gunrigione anche in casi di fratture largamente esposte e contaminate, talora cop. ritcnzione di grossi proiettili, con vasti focolai di contusione meningocefaliche, anche bilater:ùi. Ho estratto per es. ·in un soldato una scheggia della grandezza di un bottone da giacca, che aveva bcerata la <lura rnaure e contuse le circonvoluzioni robndichc; .in tm ufficiale, con dopria (erita da scoppio di mina, ho eseguito una cranioresezionc bilaterale, detcrgerrdo estesi focolai contusivi, in cui erano contenute molte piccole schegge c.~see e metalliche, mentre alcune di queste ultime rimnsero confitte nella sostanza ce·rebrale. ll risultato fu in entrambi quanto mai felice, Interessante anc!he il cnso di un sergente maggiore, di 37 anru, con emiplegia destra, d'atante da alcuni gio~ni, in seguito a f. n. f., in cui l'intervento chirurgico, consistito nell'nsportnzione <li numerose schegge ossee, nel vuotamcnto -di un ematoma cxtradumlc, c nella detersione di un focolaio cont1.1sivo meningoenccfalico, fece sl che il paziente lerrtarnentc rilroyassc l'uso qurrsi normale dell'arto inferiore, resiclu:mdo un deficit motorio solo <.l'cl moncone della spalla. · Questi casi ed altri simili, mostrano quali risultati si possano ottenere dal tempestivo tratt.1menro delle fratture esposte del cranio, ·le qunli, per la loro relntiva resistenza alle cause di infezione, 'Possono ritrarre benefici notevoli nnchc d" un intervento piuttosto tard~vo. Giova ricordare p. es., come, sccc•ndo Clovis Vincent, il periodo idenlc p~r imtervcnirc giunge in queste lesioni fino alle :24 ore, ma che ancora fino a 48 ore cd anche n 72 ore, si possa tltilmente intervenire. Per dare un saggio dci risultati dn mc conseguiti, ·dirò che solo nel 1943 in 12 interventi; eseguiti per fra tture esposte del cranio, con o senza lesioni enccf::diche, non ho avuto a lamentare un solo d'eccsso. Al trattamento clhirurgico è utile associare l'autoemoterapia, e 'la somministrazione di !\Ul(llmidid anche per app•lìcaz1one topica. lNFlAMMAZIONL
a) Inftanmzn:::ioni dello sc!Jcletro. Le osteomieliti primitive del cranio, sia acute che croniche, hanno \ma patogenesi non diversa da quelle delle ossa lunghe; è solo da tener presente la maggior rarità delb lesione e l'atipia de~ corso clinico. Più facile è invece osservnre postumi osteitici -d'i fratture e d1 ferite inEeLte del crnnio, che vanno trattate come le equivalenti lesioni, a sede nelle ossa lunghe, con le mnggiori eautc!C\ che la regione impone. Io ho curato due o lre cnsi Jcl genere, in cui l'asportazione di qualche sequestro c una limttata rcsezionc ossea portarono alla guarigione. La tltbercolosi delle ossa craniche è una lesione molto rara: tuttavia io cr~do di avèmc osservato un caso, jn cui però la diagnosi rimase un po' dubbJa, (erse perchè l'osserva~ione fu molto tardiva. Si trattava di un soldato
di una quarantina di aJDni, proveniente cbl congcd 1 11 · · 1 d l . . . o, c le presentava a a re· · d g10ne paneta c. ue so UZ10m dt ccntim•o quas1 5 ·,.,.,..,... tr. h d d' ., · · . . · ' J..•~... e IC e, :tt:mtt, a etta del p., a - mest cuca. La spectllaztonc dette la sensazione .1 Il' 1 • R 'I.IC osso argamente scoperto, e l esame oentocn · · · li d · · 1 d. . 0 dimostrò (fig• 1) nelle r cg1ont paneta ue zone sJr:runetnc ~c 1 necrost delb grandezza di un:~ mooet:t. Tutte le ricerdhe per la lue, coog1Unte al tmttnruento di prov:t rimasero infrutt•lose · ' · d · d. ' · ' . enne eseg~tta cos1, m ~c t~p1 a tst:tnza di un mese, una brga cranioresezionè medwn_tc trap~a~tone b~lateralc, all_o scopo di asportare il tratto di osso necrotico; al dJ sotto SI nscontro un focola1o granufo(ungoso della pachimeninge, che si
v
Ftg. 1. - Ostcllc cronic3 (th.c l) dd pmet.Jic.
estendeva molto oltre i limiti della lesione ossea c che ycnne scucclùai:tto alla meglio. Il processo <l'i riparazione fu molto lento c, per quanto favorito anche da una prolungat:t elioterapia, all'epcca delb mm partenza dalla Sardegna, cioè dopo 2 mesi dall'intervento, non si era ancora concluso. Furono osservati un p:tio di casi di sililide terziaria del cranio che convrnientcmcntc curali, guarirono piuttosto rapid::unentc. Nel paragrafo delle infiammazioni d~llo scheletro del cranio dobbiamo ctmprendere anche due casi <li mn.stoiditr, dhe io ebbi l'opportunit.; di oper:~re, in assenza dello spccialist:t. In uno l'intervento si ridusse aUa incisione di un ascesso periroastoideo con un modico scucchiniamento di cellule già usurnte; in un altro fu eseguita una tipica antrotoroia1 clhc, per quanto complicata d:-t una ferita nccidentalc dd seno btcralc, portò in un rucse nlla guarigione. b) Infìnmnur:::ioni C(Idommic·he. Si riferiscono alle meningi con j suoi sc.ni (meningiti, sinusiti) e all'encefalo (:~scessi ccre~rali); sono molto spesso secondarie ad infezioni dello scheletro c dell'orecchiO.
La nu:ni11gite purulenta fu operata una o due volte, come complicazione di otite purulenta cronica, un'altra. volta, come compl·icazione <l~ osteomieli~e cidla mandibola da accidente erutttvo del dente del senno. La smto,roatologta ed il ·decorso furono quelli ben conosciutt; l'esito infausto seguì a breve scadenza. Un caso di meningite tbc. fu osservato in un operato di emicastrllzione cd cpididimectomia per tbc. bilaterale, nel quale dopo circa due mesi <l'al secondo intervento comparvero i sègni premonitori di unn tubercolosi meningea a decorso fatale. Un caso di tromboflçbite del seno cavernoso fu osservato come ccmplicazione di un foruncolo del Jabbro. I casi di infiammazione della a1assa encefalica sono costituiti da due ascessi cerebrali, uno secondario ad otite media purulenta, l'altro di origine metastatica (embolico). Il primo riguar·dava un soldato sofferente di otite m. p., che ad un ccrtq momento cominciò a presenmre sinto.mi cerebrali sotto form:t d t attacchi jacksoniani e di ipertensione endocr:mica. Sospettato n1olto tardivamente l'ascesso, venne a noi trasferito da un reparto eli modicina, ùovc cm già <la tempo degente con In diagnosi d'i meningite; la craniorcsezionc espio· rat.iva mise in evidenza un grande focolaio ascessuale, che venne fognato. Seguì tuttavia b morte a breve scadenza. L'altro caso {l~ suppurazione cn· cefalica non venne diagnosticato in vita~ si - trn.ttava di tl11 individuo che, senza causa apparente, presentò disturbi mcningci con fatti corticali sfumati c intermittenti. Venne inviato in rep~to chirurgico con diagnosi ·eli menlngìte purulenta, l'a qu:1Je sembrò trovare conferma, oltre che d;ti sintomi attentamente ricavati dal neurologo, nel reperto liquorale. Non essendo sic~ra la dingnosi nè il meccanismo etio-patogenetico, ci si lìmitò ad una terapia sulfamidica, che non modificò lo stato del p. All'autopsia si riscontrò un ascesso del lobò frontale d., il che, conoscendo la .imprecisione dei sintomi di focolaio di tale lobo, può rendere in parte conto dell'errore. Nel capitolo sulle in1iammazioni possiamo comprendere anche un caso di itFrocefalo cronico da probabile mcningite sieros:1, in cui la diagnosi clinica del ncurologo venne confermata ·dal reperto radiologico, sia diretto che enccfalografico. Il trattamento mediante sottrazione ripetuta di liquor diede buoni risultati, t:lnto che il p. chiese di essere ,dimesso; e notizie successive confermarono il miglioramento conscgt!ito. TuMoRI E c1sTr.
A p::trte alcuni casi Ji lesioni dci tcgumcnli (ateromi, angiomi ecc.), può interessare riferire in particobre di un caso di tumore endocranico, che, per qu:mto oggetto di studi accurati non ebbe tuttavia una esatta localizz~ zionc diagnostica, per cui l'intervento fu no.:1 solo infruttuoso, ma provoco una più r::tpida hnc. P. R., ù.t S~:,tu, ùi anni 25, d.1 circa tfe mesi ha cominciato• ad av,•crtirc ccfalco, ~cmprc più insistente, :t c11Ì si è poi :1r.compagnaro :~nchc vomito lllJtturino. Dopo alcun~ ~ciUlll.II)C, diMurbi
\'Ìsivi, sotto forma dl Jcficir clcl visus, sopr:muno a destra; questi
285 disturbi aumentarono lino a produrre uno ~tat d'1 ·' . il p:~z.i.ente venne dal suo domicilio dove c~wl~ qunst totale. In tali condizioni 51 1rovav.1 tn tcenz.a d' . 1 rato tn ospedale. Il oeurologo, che lo .ricevette nel · l con vn <:Scenza, trnsporendocraoica e localiz.zò un probablle tumor . ncll ; uo rcpar~o, Lrov? segn~ di ipertensione al mio reparto per l'intervento. J\ll'c~ame ~bictn~v os:a cra~tca media._ H p. \'iene p<:n~nto · hi l · o, 11 p. s1 pcc:scnta tn uno d· porc pstc co moto sptccato; visus quasi abo'ito a dcst . ~t:~to t tor1 .d. d'el n. ottico·d. papilln dn stasi di grado n s )·rn, (arro6;1 sionc di 40. cm.; reazion\ biologiche tutte co_n res:311l di iperteJlSlOnC sin~om·1 Pi uno,lo ~mcertt • qu~u segm Slcurt , d' si d a.-.giungcv:~no ~ . . Ùt focolruo · co· . • cndocr::tnic.a muJ1guc l a stessa scnrsczz.a 1 eli t ~mtomt ' congiunta• "~ r~l .. une note pstc · 1llt • 11c, p1•ù •1d::nti '
°
:wnn~.ato. Imo~-~- otto~ s~mra negativ~ ~~nr: ~p dl~u~r l·mp~do
e,·
all'inizil)l d'Cil'osscrva7ionc neurologica (cuforin, tc.ttlt:tl"Q al moncggio) fecero ~c:.pctt:liC l? st.dc frontale d. L'csnme radiologico diretto mi!c in c\·idcnza segni ceni di ipcrrensto~c cnd~cronica (imp:ontc digitntc); con la vcntricolografi.t (<:!cguit.'l mediante la ~r.~pa n.;lZio:~c bJlntera.lc dd ventricoli laternli n livello dci cor1'1 occipiwli), mentre non ll t'll\'· \'JSnva distensione ventricolnrc, si potè J'ilc\'nrc unu dcformazwnc di qut:llo eli dt.trn (lì g. :!). Con diagnosi di tumore dello fossa cranica anteriore, fu JcLho l'intor..-cnto. Con un \':lsto hmbo ostcoplastico front:tle si ~cguì la esplorazione dd lobo d. lino al limite della fossa cr~n·c~ media; mn ee nz:t rro\':ll:'e m1cda del tumore. Es•t.ndu il p. ''enut(l ;t mone dop_o pochi giorni, si trovò nll'esamc nt.-croscopico un gros~o rumore dd \'erme, .1cl e~tnnsct:~2.iom: soprattutto verso destra. E' noto dd resto, come non sia del tutto rar.1 un:1 con(usionc tra tumori n sede nclb fo~a crJOÌCJ anteriore e quelli clelln foss.t po~tcriorc, ~:1!110 p'ù quando lo ~l:tlO e~trem.tmcntc nvan~to d::lln lesione p r O\OC!' unn sinJrornc eli cndocrnnica così imroneutc tln glì cvcntuall. sintomi di foco!Jio. L esame htologi.co (prof. Giunti) :tcccrtò b natur;l gliemato\:1 dd tumore.
l(l~rtcnsionc
moschcrnr~
z86 TECNICt\ CHIRURGICA
Può interessare riferire qualche particobrc sulb tecnica seguita in questi inten~cnti sul cranio, c~e furono io numero superiore alla ventina, in mas-
sima parte per }csion i violente. . . . . . . L'anestesia (li sempre lccoreg10nale, prevta somrumJstrazwne <h una fiala di morfina: si sa come non sia conveniente nelln chirurgia crnnicn usare preanestetici forti o a dose elevata. Due sole volte fu usata b misce-la oleoeterea, ma, ccme si è detto, con mediocre risultato. La trap:mazionc venne eseguita con il trapano a mano e la sega del Gigli, non disponendo di strumenti n motore (es. il trapano-sega di Dc Martd). L'cwostasi fu poruta realizznre bene modìante l'elettrobisruri; oltre poi che con gli accorgimenti speciali (cera, sruzzicaùcnti, pezzo <l·i muscolo ccc.) in uso ;nella chirurgia cranica. Per le fratture esposte si è cercato sempre di r'spettare scrupolosamente la dura, quando non era lesa, o di suturarln'> se ferita; ed assicur:ue inoltre il più possibile b chiusura del cuoio capelluto, limitando al minimo ogni sorta dì drenaggio. Si sono del pari evitale le lavande e l'uso di antisettici sui focolai menìngo-encdalicì, Uno strumentario più idoneo, un ambiente più attrezzato, un . personale più allenato in nessun altro campo della chirurgia, più che in quella cranica, sono capaci di dare, con un maggiore perfezionmnento tecnico, risultati migliori. Di qtiÌ. b ini~iativa, già in atto presso nazioni più progredire di creare, :.~nche nei servizi sanitari di guerra, vari centri ·specializzati di neurochirurgia. II. - FACCL\. Ri~l :trd:~ la chirurgia drlk partì molli (guance, labbra, bocca, faringe) e dello scheletro della f:tcci:t (mnsccllari, seni paranasali) e quella degli org:mi dei sensi. 1'R.\UM1·
L'importan.ta che rivestono le ferite delle parti molli della fnccia è, come si ctmprenJe, sopratttltto di ordine estetico, il che, anche nei solda.ti, non convicn~ rcrderc di vistr1 . Di qui l'accuratezza delle suture nelle fente n:centi, c b necessità di reintervcnti pbstici per cicatrici deturpanti, quali :mch'io ho eseguito con buon Tisuhato 1;er J;ostumi di f<.rite o di ustioni .. Molto maggiore interesse lhanno le fratture delle ossa della facaa, chjuse où <.:~poste. Abbiamo curnto almeno una dccinn di fr:ltture delle ossa nasali, per le quali, solo di r:~do, cicè in cnso di notevole spostamento, vi è ~taro hiso~no eli riduzione 111 genere sotto nncstcsi:-~ locale e eli contenzione. ' ' . Le f rauurc dd mascdlar:: superi or~, comprese quelle del mol:lrc, 1 cui frammenti in genere Gniscono con l'interrompere le pareti del seno, sono
287 spesso esposte, dato 1l loro meccanismo p(;r souto diretto. Nelle fratture éspostc - ne ho osservate solo 4 o 5 -si è proceduto alb detersione.; chirurgica c alla sutura della cute, _drenando eventualmente il seno da1' vestibolo 0 dal naso: solo una grave lcs1one del massiccio facciale per ferita a. f 1·n b · ·d fu · . occa a scopo swc1 a, se~1ta da morte, . ~d onta del trattamento eseguito. Per l~ fr~tture ~e) margme alveolnre Sl e provveduto o acl una contenzione provv1sona med1ante legatura o ad apparecchio da protesi, eseguito dallo stomatologo. Più interessante è il tratcamento delle .fratture della mandibola, eli cui abbiamo osservato una decina di casi. In un paio di fratture esposte dell'angolo si è proceduto, dopo detersione del focolaio, ad una sintesi ossea, medinnte legatura con grosso filo di catgut, seguito poi dalla protesi, secondo le stesse modalità ·delle fratture coperte. In queste, quando vi è stata interrl•zione dell'arco, si è provveduto ad un trattamento razionale mediante blocco protcsico, eseguito dal prof. Frongia, direttore del gabinetto odaoto· iatrico dell'ospedale. Il blocco viene praticato mediante due ferule confezìonntc sull'impronta ·dentarb; le ferule applicate sui due margini alveolari, vengono solidarizzate fra loro con Elo metallico, così che detern:iin:mo una riduzione graduale ed · assicurano la contenzione. I risultati furono in genere buoni anche in casi di notevole scomposizione di frammenti, tanto da fornire allo stesso prof. Frangia argomento di una pubblicazione (1). Dovemmo trattare, in assenza ,dell'oculista, anche dei traumi oculari (~coppio di min4 o di altro proiettile); ·per cui vennero eseguite una enucleazione e due cxenteratio bulbi. lNFIAM~L\ZIONl.
Si sa che i prcccssi infiammatori del viso trov:mo la loro particolare gravità nelle :Particolari connessioni venose con i seni endocranici (trombaflebiti) e, quincfi, attraverso !:t giugulare interna, con il grande circolo (sctticcmia): ho infatti già cit::lto un caso di setticemia mortale per foruncolo del labbro superiore. . Ln. patologia t_lci seni facci~li è in ~~er~ di pertinenza dello spe_ci:Wsta; ma,. ccrue abb,:mlo avuto 1opportumta d1 tr:tttare qualdhe m:~stOtdlte, cc..~ì abbiamo operato un empiema del seno mascell~ re m~iante _la trnp:mazionc e due sinusiti croniche dello ste..~o seno con l oper:tz1one di C::tldwcllLLJC.
I casi di periostiti o di ostecmieliti della ma.:tdibob _di orig~e . dentaria, furono molto num~ro.~i; abbiamo ossernto anche un caso d1 osteomJellte necrotic:t, ccmplicat:t a scttictmin monale. (1) " RJss. Mcù. Sud3 , 1 9~1, ''ol. H·
TuMORI.
Sono naturalmente da distinguere quelJ.i delle parti molli da quelli dello scheletro. Tra i primi, oltre all'osservazione di qualche angioma piano o vcrrucoso, :-~bbiamo operato un papilloma della lingua, d'ue epiteliomi del labbro infenorc; è stato osservato anche un epitelioma malpighiano della guancia, di cui il portatore rifiutò il trattamento chjrurgico. Una chcilitc iperphstica (precancerosa) venne affidata all:1 cura irmdiante. In teressante un caso di ipcrtrofia simmetric:1 dci. margini alveolari, che venne oper:1ta in tempi succCS$Ìvi; l'esame istologico ùimrntrò 1:1 natura fibromatosa dell'ipertrofia gengiv:-~lc; il risultato phstico Eu discreto. Per quanto riguarda i tumori Jcllo schc.:lctro, Curono os~crvati un'cpu !ide (che venne oper:-~ta), una recidiv:~ di epulide sarcom:ttosa gi:t impt•rfcttamentc asportata, cd un adamantinom:1 cistico uni]ocul:.trc, che vt•nnc asportato.
COLLO (Uicol'erati MALATTII!
1 ;o;
opaali 28)
CONCENTri!.
Esse comprendono, come si S:l, lt cisti c le tìstolc cosiddette congenite: , .j si possono includere anche il torcicollo c. c le costole cervicali soprannumc·
rari c.
Un caso dt torcicollo congenito per rctrazione, in un gjovanc di :22 ann.i, venne Oj•erato di tcnotunia, a ciclo scoperto, dti due capi dello stcroocleidomastOldco, seguito dal raddrizzamento forzato del capo : il risultato è stato cuimo, Lbl punro eh VISta estetico, l:d :mche per b correzione della scoliosi cc.mpensatorin. Ho c.,sscrvato Juc c:1si di costola cervicale sopr:mumernri::t, una con prevalente simlrc:rnc nervosa, l'altra con t1.1rbe vascobri del ti,Po Raynaud. Entrambi però rifiut:1rono l'intcnento proposto, paghi del provvedimento tli inab.~lit:l militm:. Le osti congmitc. sono. tranne tlualche caso di linbngioma cistico (.:. ~icrosa), cistt dcrmoi~i o cisti mucoidi. Io ho osservato tre di queste cisti, di cui una smtoioidca presso al giugulo (c. dermoide), uo:t del pavimento tlclb br,cca• c l'altra dd dolio tiroioidco. Si patelle eseguire in tutte la asportazione crmplc:ta; cd almeno, per quanto ci fu dato sapere, il risultato fu dcfin i Il\' O. f-urono tr:lll:-~ti due casi d'i fistola congenit:l mcdi:wa, di cui una prohahtlt1Wn te scconcl:uia a cisti.
TRAUl.U.
..
Le ferite ~el collo s~o piuttosto frequenli, soprattutto nella ratica di guerra; e, constderando l1mportanza delle forro ..... .....1•0 n·1 ann tom1c · 1 pd 11 · · d 1e c a rcgJOne, se ne mtcn c agevolmente la gravità. Noi abbiamo oss .J•· , • en,a to un d'tscreto num~ro >~.Il lCilt~ supcrfici~li, che ,sono state adcgu:Hamcnte trattate; nessuna fenta. fu complicata a lcston1 d1 grossi yasi <la richiedere allacciature o suture vasai~, tranne una sola volta che venne cscguit;1 h legatura della Jingualc, per fenta da una scheggia di legno. Un c:1so di gra~·c lesione del plcsso bradhialc !Per ferita a. f. a canale della fossa sopraclavJcolare venne a noi molto t.1.rdivamentc ond'e a aiud:l'.iO dd nwrologo, si preferì sottoporre il p. solo al trattn~cnto ~lettr~tc- . · r.qm:o.
Oltre .• d un Cl riO numero di flogo.rl acute, di odginc soprattuto cndoghi:m· d<Jiarc, Vt'IIIIc '~·wrvato un caso tipico di f>lcmmone !igneo d'd collo, in cui tullavw, dOJiO ,,reA unga te applicazioni caldoumiuc, si ottenne la fluidifìcazitmc, che cwHht•;~c1 dnpo la incisione d'ella raccolta, ulla guarigione. Un pCY>to uupc,rt.mtc nel capitolo della flogosi cervicale, spella alla tubaculosJ lmfog/u((lulolmc:, che fra i soldati è piutto~to frct]UCntc, data la lc·ro giovine età; <.:questo sopranuuo nti sardi nc1 l]ll:tli le mabttic tubercolari sono notoriamcnle molto dj(fusc. La maggior pane di quesli infermi con Hn. fo:u.lcniti croniche, a forma mdurativa (lin(omi) o collitluativn (nscessi frcd'di), furono proposti per provvedimenti medico-legali, per b Jiflicoltà .di cur:1rc mnlattie croniche in un reparto ospcdalicro militare; una dccinn però furcnoJ almeno per un cerro periodo, sottopcsti ad un tratrnmcn le ::nodilicatorc, a b:tsc di nspirazionc ed iniezioni di liquido sclcrosnntc (Cnlot o tinturn di iodio), cd i risultati, almeno quelli immediati, furon o in t:tluni discreti, in ro ltd buoni o oliin1 i. ln due o tre cnsi per la limllatczzn de-lla lesione c per le buone condi· zioni generaliJ si preferì eseguire l 'c-xercsi chirurgica, d1e a cnus.1 dci rapporti con i grossi vasi presentò difficoltà notevoli. TUMORI.
01trc ad un caso iniziale di lipotn.1tosi dHfusa, venne osservato un s:ll·com:t primitivo .del collo, di odgin~ probnbilmcnt: linfoghiandolnre. cd t!~ lmfosarcomn tipo Kundrnt a punto dt partenza tonstilnrc del quale dirÒ pttt avanti; lntrnmbi ebbero evoluz-ione piuttosto r:tpidh nè ru tentata nlcuna curn. Per quanto iilinfogranulom:t di Stcmberg-Pn~~uf non, rientri nel .campo dci tumori, esso almeno per la sua evoluzione cltntea. puo essere qUJ .n~e~ zionato: in un caso da noi osservato la sindrome gluandolnrc prese tniZJO proprio clal collo, per diffondersi poi secondo quel car:tttcre sistenmtico pro-
290
prio della lesione: b diagnosi ~er:n~ istol?gi~amentc accc~tata; l'evoluzione oon fu seguita, a causa della dJmtsstone nchiesta dal paztentc. MALAT'fl.E DELLi\ Fi\R!NCE, DELLE TONS1LLE, DELLA L:\RINCE·
Per ciò che riguarda b lnl'ingf:, cadldero solto la nostra osservazione un frnttura per urto contro un solido, due casi di paralisi del ricorrente per pregrcssa f. a. f.(schcggia) del col•lo, due casi di tbc. laringea .in .infermi aventi altre locn1izzazioni, una pericond'ritc luctica cd un caso ·di epitelioma della glottide, inviatcci per le mctastasi gbi:mdobri che avevano dato l'allarme. Per ciò che riguarda h pntofogin fnringotomillnrc un caso ùi ipcrtrofia semplice delle amigdale (LI trattato con lo spC"t.ZCttamcnto. Mette conto di dare nctizic pitt pnrticol:trcggiatc &l caso già accennato di linfosarcornatosi, ad inizio tonsillarc, dhc venne molto accuratamente studiato andhe post mortcm nci1'Istituto di anatomia patologica d'cii'Univ(~J' sità (prof. Giunti).
C:lSO di
'
D. T., di anni :!l, m3riu:.io, ùa Qu:1rlu S. E .. D:~lluglio ',1u l~.minriò :1 st•ITdrc! dulor~· punto1io alla regione ton• ill.1 re destra, ~ccomp:tgn:tto d.t lievi fenomeni Jlsfagici. All'o\ pedale militare Ji N:~poli gli venne lisconlralo, mcdiamc esame biop~ico, linfosnrcomn clelia wndlb, po.:r cui ft.ce delle :~pplicazioni Ji mùium; migliorato \'Cline in Sardegna in liccuLa tli convalc~ccnz:l<. Ndl':tr~ilc del '.p, mentre le condi7.iOIIl locali si erano note· \'olmcntc :1gg,ravate comp:tnuo le prime soHcrcnzc adùomin.tli, l>Ollo forma di òiHicolt:t rligcsùvc eù aumt.nro di \ 'O lume dcll':•d'tlomc; in. tale Sl:tto 'iene rico\'crato al mio r::parto. All'cramc o~ieuh·o si trova un indidòuo 111 condizioni generali molto decadute; la ton~ill:t tlr.:~lrn è :.cc.L: di una grande ub;r.IZÌOIIC; nclb rcgiono: so:tomasccllaw cllisrono numc•·osc linfo~~l:urùolc; all 'addome ~i riscontrano segni di \'crs:uncnto libero ed ep:tto!plcnc.m. ~~liJ. L'cs:1mc del sangue IÌ\cla solo un':tneJnia ipo::ron11cn. Con una paraccnrcs'i ,tddomiJl:Jlc ~i cstr:~ggono 2 litri di liquido sit'~:oso-torbido, in un ,, ~ucccssiv:t si eslrac im·ccc liquido di :~spetto lauc.-c~ntc (chiliforme); questo liquido nun s<Jlo venne c~tr:mo più Yuhc a ll'ac.l'ùomr,;, ma .n SCJ,,'Uito anche d:~l C:IIVo pleurico dj llc,tra, l.inch~ il p. l'enne :1 morte, in preda :td cstrern:~ c;:;chlssin. All'c~ ' mc autoptico ~ trol'a pr~.::' nta di numL-rosc linfoglandole r!gionali ingross:ac (.:olio, addoml', mcdi.tHin, ), milUL c fcg:~to Jumeot:ui di volume c, soprattuno la prim:t con r,;-stcs:: jnfiltrazioni blastomatose di quasi tutto il p:~t~:nchima (fig.. 3). L'esame h~r.r:~tologico d mostrò b n:~tura ltnfosarcom.,tos:t cldb infiltr:Wonc Hnfogbt:mdol:~re ed cp llo~plcnica.
L'interesse del caso sta •ÙllntlliC nell'inizio tonsilbrc di una linfosarcom.ttosi tipo Kundrat, con riproduzicni mctastatichc di notevole estensione nd fegato c nella milz:t c versamento pseudcchiloso nel cavo addominale e pkuriw. Si sa che il lin(os.trcoma può svilupparsi in un trallo quaauoque d~l~ I'Jpparato lin.fatico c cioè sia dalle linfoD"bjandolc che dai follicoli linfattCJ ~.lluali n'ti diversi org:mi dell'economia, :quindi anche nell'apparato tonsil~ brc. Un particolare sul t}u ..Jc hanno insistito tutti gli AA., che si sono occu· p.tlt rldl'argomLnto, è la rarit~ delle wctastasi cpntosplcnic'hc (il Fcrrcri, P· es., ct1.l un altro solo caso pubhlicnto in Italia prima del suo di mctastnsi spie-
291
nica .da linfosarcorna tonsillarc) il che è t t · .' s a o mvocato come carattere d·f. l (r linf 1 f erenzw e a osarccroa e ·hnf:tdcnosi. Oltre ali ., . è intercss:mte nel mio caso il rilievo dcll'as .t ranta dt qu:sto reperto cui interpretazione è verosimilmente da r~~r~: l osa e de~ ch~lctorace, Ja nel lume stesso d'cl dotto toracico. a mctastast mJcronodularj
'h;
l'ij:. j . . Mtlt.t linfu-.trcom.uo'"
MALATTIE DELLA TIROIDE.
Tranne un caso di una tiroidi te suppurata che venne incisa, tutti j casi di patologia tiroidea riguardavano dei gozzi, Ji cui vennero operati II casi, In sti si trattava di gozzo nodularc (colloideo o cistico), in cui venne perciò eseguita la enucleazione secondo il metoJo classico del Porta. In quattro invece si trattava di gozzo parenchirn:itoso, di cui uno, in un:~ rcclutJ, era di proporzioni d:nrvcro notevoli, un altro prcst!ntava un nodulo c:tlcificato: due volte venne eseguita la rcsczione bil:ltcrnle della tiroide, due :~ltrc la <.nucleoresezionc. U.na :sindrome basedowoide 'enne infine riscontr:tt;~ in un altro caso, in un giO\·ane di venti :mni, che aveva già subito alcuni mesi prima b croircsczionc tiroidea nell'ospednle civile di Pol:t; i sintOUli basedoviani (mcxiico esoftalmo, r:tchicardia, tremore ccc.), dopo un netto miglioramento, :.mclarono lcntnmente riprcsentnndosi, tnnto che il p. uno stud1ente molto intelligente, nchiese egli stesso un nuovo mlervcnro In cui cventu:tlità gLi era srata già anticip:tta dal dhirurgo di Pol:t (prof. Carravctta). Venne così pratic.1t:J la cmiliroidectomta sinistra, dopo di che i .clisn1rhi :t poco n poco cessarono quasi dol tutto; non ho potuto tuttavia eseguire il controUo :t distanza ~cl p. Quanto nllil tecnica opcràtiv:'l, mi ~ono ~ttcn~to alle .norme com~m, che vengono eseguite anche nclb Scuola clmurg.ca dt Nnpol1. Prenarco.~1 e nne-
stcsin locorcoionalc col blocco d'ci ncrYi ccn·icali .tlla loro emergenza vcrtcbr:ùc. Jncisi~nc a cravatta sccondl' il Kochcr: i muscoli sottoioidci vennero in genere sezionati : qui~di sut~lf.lti, tranne i~1 .un caso,. in c~i fu p~ssibi l.c ~cguirc la enuden10nc. d1 un. p1cco~o ~ozzo psnco, mcdumtc 1! seruphce dlv.tricamcnto. In caso d1 rcsez10nc tlroldca per gozzo parcnchunatoso, semplice o bascdowificato, ho proceduto a!b legatura prclimit:Jarc dci penduncoli (per la rcsczione bilatcr\'l lc legatura <.lei due inferiori c di uno superiore); nei casi di cnuclecrcsczicne si è rinunziato a questa lcg:1tura preventiva, eseguendo l'eruosras: secondo b necessità. Nella. loggia tiroidca fu lasciato in genere un drenaggio tubobrc. in due casi di enucleazione semplice fu. praticata la chiusura tctale. Ccme prcp:unztone all'inten·ento per i grossi gozzi parenchim:l(osi, sptcie se b:isedo\\·i.ficati, si è praticato il trattamento sec. Plummer (liquido di Lugol). la cu1 efficacin è nncora oggi generalmente riconosciuta. Non ho donna lamentare alcun incidente, nè durante nè dopo l'intervento. :1?"c~c qu:mdo questo fu brg:tmente demolitivo c il tumc:re di notevoli proporz1c111 . J\1:\L.\TTIE DELLE GL-\!'.ì)QLE S.'.Ll\ 'AIU.
Per quante rigt:ard:~ le !t:sioni tl't711matièhe, ho osservato un caso di ferita limite della regione parotidea, con una fistob del dotto òi Stcnone, che però lentamente andò chiudendosi, senza cure clururgicbe. Fu cssen·ato qualche C:lSO di .sci.Jiolitiasi, c precis:~mente un calcolo del dotto <1; Stenone cd uno del dotto di Warthon, che vennero estratti roediaote r iccol::t incisione. Quanto alle infìrrmmn:::ioni, bisogna distinguere quella ferma di infezicnc generale, che è la p~ rotite epidemica, .01 cui abbiamo visto in qualche caso l'L\·oluzione ~·erso b Stlppurazione e la c:~ncrena, dhllc infiammazioni semplici (pri.m.ith·e c seconclarie) della parotidc o della sottomascellare. Un c:tso di parotitc Fc<lcp:ratcria (in appendiccctcrn izznto) decorse del tutto bcn:gnamente; una p:trotirc primitiva settico·car.crenosa ebbe ·decorso iofausto, m:~lgrado un tentativo di cura chirurgica e il più energico trattamento sulf:tmidJco: in due casi è1 sotrcmax.illitc crenica aspecifica (riscontro istologico) fu tscgu1ta b exeresi delb ghi.mdob, come è consigliabile in simili eventualità. Ptr ciò che riguarda i tumori e le cisti, devo ricordare due casi di r:tnula, in cu1 venne cscgtlita l'n sport:~zi c•ne della cisti e ddla ghiandola sottolingu:~le, c Ljll:tllro casi di rumore misto (istolcgic:~mente controlbti). Questi erano tutti di \ C.Iumc non mclto notevole ; in uno prevaleva il contenuto cistico, in un allro ll tcs~uto carrilaginco. Non esistevano disturbi fun zion:1li di alcutJ genere; in gcnt:re la diagtKSl potè essere f::ttta prima dcll'intcrv<.nto. Questo consistl'ltc ncll'.lhbzionc :n :mcst~ia lccale dd tumore, che in un caso fu noteH lmtnt<: t 1tflicilc : -:nnunguc furono ottenuti in tuLti l;uoni risu lt::~ti, senza inlÌdcm i. d~ punta e raglio della guancia. al
Cf:.NTitO OIITOI'I!IJIUJ L Mlrlll ATI V ,,.,.. • • • '- • 11 • • UOLOC:-1,\ IJ~r<·lft,rc; l'rr,C. o. s. '·' 1111 rt
LUSSAZIONE DORSALE ISOLAT A CARPO-METACARPICA
La. prima comunicazione di lussazione isolata carpo·rnetacarpica risale a ~landm nel 1844 e, yr~dsarne~te, limitata al IV mem..:.11-pc; Burk. in segu~to, ra~co!se 24 ca_st d1 lussaz10nc, escluse del I, spiegando la rarirà di tnh affez~ont trnu~~ltche con la robustezza dei legarnenu carp~rnetacarpici. Séne.que addmttura affermava dhe tale lussazionc. è assolutamente ec· ct:zionale e, quando avviene, si presenta nella \'atietà dorsale. A loro \'clta Wullstein c Wilms accennano appena alb lus.~azione del l rnctacarpo. Solo Le Dcntu c Delbet si 'dilungano sull'affezione in parola, trattando l'argomento abbastanza arnpliarncnte e polernizzando anche con altri autori, quali Rust e Richter, che non ammettevano l'esistenza ddb lussaziooc. Berg· ruann accenna alla rarità delle lussazioni metacarpali, eccetto del I: mentre Malgaigne, Boyer, René citano casi di lussaziooe abituale del l rnetacarpo; seguono quiadi Tato, Vigouroux, Harnilton, Tillaux con qualche caso prodotto da tra1.1mi indiretti e diretti. Lusena descrive un caso perso:t:~le di lmsazione palrn:u-e dd V, ridotto a cielo coperto con ripresa funzionale ccmpleta ed accenna pure alla ridu· zione cruenta nelle lussazioni inveterate, con resezione de!le b:lSi rnetacar· pali lussate. Su una più numerosa casistica (7 casi di lussazioni dci rnetacarpi ddla parte media della mano, e 35 del I) Can::·,.ero nel 1934 tratta l'argcmento; Roélher cd Uffreduzzi ae accennano al'pcna. Isclin, in collaborazione con Ombrèdanne, pnrln diffus:~mentc dclb leSIOne nfferroando che la rarità è data sì d:tUa difficoltà :1 lussarsi di tali ossa,' ma anche daJb mancanza di osservazione medica, «essendo il più delle volte la lussnione ridotta dal pa?jentc )) (!). . Secondo Isdin la lussazionc si può trovare complem cd mcor.nplera.: nel primo caso si ha una \'era << bnsculc ))1 essendo la base dc_l met:tc:upo sCl~ vob!a al di sopra 0 al di sotto del carpo per 10·15 mm.,_ con 1 tendmJ fl~son rilasciati e gli cstcnmri tesi, se la lussazione è dorsale, 1m·ersa~ente se. c volare; riguardo alla lesione anatomica, per pcnnect~re lt~ lussaz10M, _b!sogn:t che avveng:t la rottur:t dci legamenti dor~o p:~lm:tn .ed mtermctJC:trptCJ. Una prima statistica completa pubbhca Petromo nel. 1936, con lO .lus· snioni isolntc di \ID solo metacarpo, csclu~e. dd I, 16. di due mctac:trpt, :2 d1 tre, 13 di qu:tttro mct:tcarpi e :2 rdi tutti 1 metacnrp1.
::!.9-f
Complessiv:unente, secondo Piergrossi, attr:werso il Bruni, il Ferricone, l'Agrifoglio, si giunge a 48 casi di .luss~zi~nc carpo t~etacarpica,. di cui 1 8 complete, cioè di tutti .e quatlro gh ultu~1 mct.ae~rpl, le altre m scala decrescente, prima a 3• q\un·di a 2, e, per ulnmc, hmJtatc ad uno solo. La rarità di t~ùe lussazione è, a parere degli AA., data dalla potenza dell'apparato legamentoso che collega le ossa .del carpo coi metacarpi e dei metacarpi fr;~ loro, dalla conftgurazione speciale dci en11i articolari (artrodie), tl:ti piccoli movimenti concessi da tal i articobzioni alle basi metacarpali [ flesso-tstensionc, inclin:1zione latcrnle ed obbliqua (d n Io" del III me~acar po, a 20" del V, secondo Le Dentu e Delbet)] che permettono i cambiamenti di fom1a del palmo ac11:1 mano, adattandosi alle superfici piane o convesse c riducendo il di::~metro trasverso, dalla relativa fragilità dello scheletro dei mct:~carpi che, il più spesso, sotto l'azione diretta, meno frequentemente sotto l'azione indiretta del tr:mma, si frattur:1, conservando int:1l\i i capi articolari e i legamenti. Infatti, dorsalmente i metacarpi sono uniti al carpo da legamenti, cui vr.nno aggiunti il tendine tdell' cstcnsor_e radiale lungo, che si inserisce al processo stiloideo del II e il tendine dell'estensore r~dialc breve1 inseri to al processo stiloideo del III; volarmente, oltre ai legamenti volari, l'articolazio· ne è rinforzata dal tendine flessore radiale del carpo, fisso alla faccia ante· riore delb base del II e da un legamento intcrosseo, che si inserisce, in alto, sulle due faccie contigue dell'osso capitato e dcll'uncinato, in basso, sul lato ntedjnle cd ulnare della base del III e spesso pure sul lato Intera le. e radia !t: della base dd IV. Fra loro poi i metacarpi sono riuniti, neJie faccette artjcolari. da legamenti dorsnli, volari ed interessei; questi ultimi veramente resistentissimi (Testut). Come se questo appnrato fosse insufficiente a recare solidità alla volta· olctaearpale, distalmente i ruetacarpi sono riuniti frn loro da un nastro fibroso trasversale, chiamnto, dagli autori, nnslro trasyerso delle teste dei roe· tacarpi. Tale sistema tendino-lcgamentoso, unito ad unn lieve curvatura 'dei rnetncnrpi, costituisce una voltn n larga curvatura, un tetto quasi orizzontale, in cui le singole travate sono saldnrnente applic:1te le une alle nltre e pur tutta\ ia lievemente elastiche, cosicdhè l'applicazione di una forza diretta· mente o la trasmissione della forza stcssn lungo l'asse dell'av:uubraccio trova, nctla volta metacarpalc, il punto 'debole riconoscibile nelle piccole dia· fisi, res1stcndo forremente i lcgamen ti carpo cd intermetncarpici. Ancor pitl diflìcilrncntc ;può avvenire la lussazione di un metaearpo, se si pcns:-~ che i leg:mlcnti interrnetacarpici saldano l'uno nll'altro i metacarpi, così da irradi:lrc la forza traumatizzantc quasi con la stessa intensità èall'uno all'allro. Si ptnsa, quindi, che l'agente t~aumatizzante, applicato dirctt:tmcnle, sia animato da una forza notevolmente potente e colpisca su una piccola superficje b test:-~ o la base del roetacarpo; chè, se venisse ad espii·
care la propria ~orza sulla diafisi, provocherebbe Ja frattu 1 plicata da lussaz1one. ra a vo te con:J.o Parl_ando quindi di forza notevolmente potcnLe, SJ allude a quella for· za_ cI1e nesca a provoc,are la rottura delb '""psul·· artico · 1are carpo-mctacarp1cn, permettendo COSI alla base metacarpale di vmcerc la resistenza dell'a . para t? capsulo-Jegamentcso che, ·tltrirucnti, non concedercbhc al rnetaca; ~ d1 sc1 volar_c dorsaJmen_te o v~nt~alme~ te sulla fila delle ossa carpa) i. p Le ncerche spenmentaiJ, mf::ttt1, (13tJrk Iselin Le Dcntu R . . .d di • , , Clllaru·), Jumno messo m cv1 c.nza _1e, dato il sistema dei 1cgamcnt1 che formano con l~ ossa metacarpab ~~ mtrecc.io solidale osse<rlegamentoso, solo un trauma v10lento .che ~rovocht m un pnmo tempo la lacerazione della capsula carpo·metacarpJCa n~ce, perdu.rand~ la ~orza, a_ cc'~ere, a strappare, a sfibrare m nltro punto nltn lcgamcnb, cost da mdcbol.re m un punto una delle travi di sostegno del sistema, e permettere cioè al metacarpo di scivolare seguendo la direzione data dall'angolo d'incidenza 'delle forze, al di sopra, ~l cii sotto, u di lato alle ossa carpali. D'altra pnrle poi, avvenuta la rottura dclb. capsula, certamente io uno 'C!ei punli rcla6vamente <!eboli, fra un fascio eli fibre di legamenti e queUo vicino, la base del roetacarpo si viene ad incastrare e a strozzare in una piccola morsa, così da essere notevolmente difficile, se non impossibile, la riduzione operatn dallo stesso paziente, come afferma Iselio; fatto, del resto, c.he vediamo nelle grandi articolazioni, dove la riduzione della lussaziooe traum:ttica non è opera del p:tzienle, se non in casi particolari (luss:~ziooe recidivantc, abituale, ecc.). A questo si può aggiungere che la IOttura della capsub c la fuoriuscita della bnse dalla sua !Sede, attraverso un vero << occhiello )l, può portare all'interposizione di brandelli di tessuto o leg:u:nenli o tendmi &a le due su· flcrfici ossee a contatto, impedendo anche b riduzione a ciclo coperto. .....
u
La sintomatologia clinica della lussazione isolnta è b stessa di tutte le altre lussazioni ddlo scheletro: impotenza funzionale, modificJzione dci rapporti anatomici, dolore, versamento. Riguardo nll'impotenza funzionale, tutli gli autori sono d'accordo nel· l'aver osservato impossibilità a compiere movimenti della mct:tcnrp<rfalangca corrispondente (o !inUtali :-~ll'ultima falange), con atteggiamento carntte· ristico in semi-flessione; palmare nel[:-~ lussnzionc dorsale, io lieve iper·cstcnsione nelln lussazione p:tlmnre; n yolte però, tnle nttcggi:u:nento Ì; tenuto anche dalle nltrc dita clelh mano. Sulb configurazione dell'arto leso, si è osservato, .all'inizi?•. forte edema, così da rendere in roto la mnno c il polso ttJroefam, per po1 osscrvnre, dopo 24·48 ore, un:~ rumefnzionc localizznta alla base del metac~rpo !uss:1to. La palpazionc [hn selllpre messo in evidenza la presenzn 10 sede ano-
190
•
maln deJia base del mctacarpo. Per lussazioni di più metacarpi si è avuto ::mche una configurazione della mano a «scalino >l, o a « dorso di forchetta ». Il dolore è vivissirno nelle prime ore, sia spontaneo, che provocato, per poi scomparire o persistere appena, nei movimenti passivi od attivi della mano. A volte si è osservato, in vecchie lussazioni dorsali, la chiusura completa del pugno (rare), il più spesso l::~ lussazione fa ~ che la mano non veng!l usata attivamente con graye scnpilo del rendimento lavorativo. L'esatta intcrpretnzione della lussazione abbisogna sempre ·dell'esame radiografico praticato in due proiezioni (mai in una!) e solo esclusivamente iH base a gucsto mezzo d'indagine si può addivenire alla cura esatta e radicale dell'affezione; cura che, nelle prime 12·r6 ore del lrauma, è limitata alle manovre ortopediche (cioè in anestesia locale o generale con trazione sul dito corrispondente al metacnrpo l:ussnto c contro-trazione ~~1 gomito flesso, si procede alla riduzione premendo suUa base lussata lino a vedere c sentire scomparire la tumcbzione prodotta dalla base) con susseguente im mobilizzazione in appar~cc hi o gessato dalla ratlio·curpicn nlla prima inlcrfr.langea. · · Spesso, . o per inesatta interprdnione clelia lastra, o .p rr l 'impossibilìtn di un rapido controllo medico, o per mancata riduzione per lussazione irriducibile, queste afft:zioni capilano alln nostra osservazione molti giorni do· po il trauma, per cui si ricorre all'intcrvenro cruento; in tervento diretto alla nposizione jn sede dci capi articolari, manuale o strumentale, previo nllont~lnamcnto dalla cavità articolare degli eventuali brandelll di tessuto o legamenti interposti r.U1e impediscano l'esatto affront:tmcnto. In un caso di Malartic e Jean (citato dn Iselin), la lussazione non ri· dotta datava da 15 giorni; chirurgicamente si riusciva, liberando tutte le aderenze, a far scivolare in situ la base del metacarpo, ronntencndo la riduzione perfettamente; così sono stati ottenuti buoni successi in alcuni casi di Erichsen, Bergasse. La prognosi funzionale nei casi recenti è stata buona (anche nei casi non ridotti, secondo alcuni autori, come il Shorbc, il Kromer!), eccetto per quei casi in tut si manifesti grave atrofia muscolare, che colpisca alcuni (scle· rosi dei muscoli dell'eminenza thènar, osservata dal Foucher) o addirittura tut! i i muscoli :della mano, come conseguenza di eccessiva durata di imrno~i lizzazionc c ·di inadeguate cure fisio-terapiche; e per tale tendenza all'm· staurarsi di atrofie, credo non si:~ consigljabile nei cas! inveterati ricorrere alla rcsczione della base o 'delle basi h1ssate. Veniamo qu1ndi nd un caso di lussazionc isolata di un metacarpo, capitalo :~Ila nostra osservazione, circa un anno fa. G. K . ~nni 35· Entra d'u rgcn7.u nel nostro Centro con l:11 man01 sinisLra fnsci:Jtn c raccoo;a :h~.:, circa 4 urc primo, mentre pcrcorrcvn in motocicletta unn srr:~da di campa· gna, per il rango•, <,civol:n•.1 1.: cndC'Ja ;1 terra con la macchina. Nel c.1dcrc urtava violcu· l· rncnlc co11 b m:111o sinistrn il tcncno, avvertendo immedi:llamcnrc un :tcuto dolore;
-
297 riah:atosi, osservava che al dor~o del la maoo . 11 roefuziooe, dura, dolente, coo impossibilitn a' c~~~ .polso,. esist;\·a una piccola tumano ~a tentava di esercit:trc un~ rudim · t l ?•er: 1 movJmcnu delle dita; con la . d . . . en a c trnzJOne sulle dita m _. il dolore, v1 eststeva e s1 faceva trasport~ e 1 C ' a, numcmanuo .. l • •• r a r>ostro entro per le . d· Ali mgresso 'esame obbienho dell'arto sup . . . cure et caso. · d _, ù • :cnurc ~m•stro mette v:~ in · ·d ali:~ rcgtOne orsa.~e elb mano. una tumefazione diffusa . . t.'VJ enz.'l, • d~ tegumenu, estesa dalla meracarpo-falangca alla radio-c:u-1,i--a. le -'ir~ cr·t•l . . . •• • u " · o 111 attcggtamem0 1.J:1 · fl · eccetto il 1r dtto eh:, esccso alla mctJc••rro fabn c· . : . SClllJ. c~s1one, • .1: l cl' ' • • • ' g "' Cr.'l Jll 1tt.'\e flt.'l>SIOnt: aiJ f3 l '1 '. e .1ng tlistau; ta e tto :tpp:trl\'a ~nstbllmeutc raccorcinto b""'tt li 1 . 1 della IL ruetacarpo-falangea, sul lato dors.,le ~k:\r~ ~l ag t a tn. n. com~pondeo:za )ccernente scarso liquido siero-ematico. ' · ' · u n eu e una ptccola abra~ionc
h~. 1. Lu• ttit)llC dorsale dd l! mt.wcarpo (proicz. l:ucralc). E' chtnramt.mc vhibilt. :.ul radiugramm.'l lo •po,t.tmcntc. dors.1k ddl.1 hnsc dd IDLtocarpo al di ~opr.t dd lnlf'CIOidc, \'Cut•nJo a ~1tuarsi al ,Ji 'OliO della t:UtC.
. La palpazionc, pralicatt. dolccrnenrc, pcrmcnev.1 di avvertire lnrcr:thncnrc nl tcn· d!nc estensore lungo del I. dito, una tumefazione ùuro..lignca, ;JI dtsotto dci tcgumC'nti, l'tvamcnre dolente. l mmdmcati atthi delle dit:l er:~no discrt~<'ll1 ·ntc possibili, se pur dolenti, eccetto del Il . dito, che potev3 solo flencrbi in muÙilO grado; i movimenti p.tsshi eli t31c dito dolcnti!simi. Posta diagnosi di luss~zionc dorsale del l I. muwcarpo, ~i t"cguÌI'n un .:~••mc radio g~afico; tale esame, (fig. 1-2), praticato in due proiezioni, mt.tte\'a in e1•idenza la posi· ?.Ione anomal:i dcJia b:tSC del JI. met:tC:trpo, lus~.1t1 al di sopra UeJl'OSSO tropezoidc. In narcosi generale :ùl'E1•ipan, esercitando trazione ~ul 11. dito c contro-trazione s~n·a~·ambrnccio, con pressione: dors:~lc ~ulln balie del mcracnrpo lu~sato, si tentava la nduzmnc, :~vvertcnùo però ~ubito una impm,Jbilit) a mJIHt:ncre iJ ha<c del mcrac:trpo •~d b sua posizione 3natomica; si confczion:l\'a, cit>nonost.lnte, 3pparccchio gcss.llo in !•c1·c flessione dorsale dclb mano, c si eseguÌ\ J un controllo radiogr::triro che confcrm~v:1 •l sospetto della mancata riduz.ione, così cb f:~r >uppo;rc l'intt.-rposiztpnc di UIJ lcg,,mento fr:~ le due superfici ossee 3 cont:Jtto. Il giorno seguente (::!4 ore dal tntum:~) li c\eguiv:l intcn•cnto cruento (Prof. Sc:J. ghetti): N, E. si proccuc nei' una inci•ionc \ul dorso della mnno ddla luughc:zza dt 5 Jm., alla b.1sc ùcl 11. metac.trpo; si rin\·ie..1c 1:1 b.1~ d~·l met.1(arpo luss_at.l dor~~Jmcntc c b capsula nrdcolnre complcwmcnte laccrnt;t; la rtdu:uon~ Jclln lu~s.lzione n :•e,lo co· peno non era possibile, poich~ il tendine Jell'~tensorc radwlc brcl'c del carpo SI c por.
tJto al disotlo del la base del metncarpo; allontanato il tendine, h lussazione si ridu~c co\~ una semplice pressione; ricostruzione della capsuJn. laceraw c sutura totale delle
parti molli secondo l'uso (fig. 3). Si confezionava quindi apparecchio gessato; al controllo (fig. 4·5). la lussazionc era ridotta. [n decima giornata ~i toglb·ano i punti aprendo il gesso a valve e in quindice~ima si inizinv:~ lisio.tcr:~pia; dopo 25 gior•1i da l trnum:~ i l paziente riprendevo l'~v comp:cto della mano.
Fig. .2. - Luss:rzionc dorsale del II. mc:t:tc:trpo (proiezione antcro po· steriorc). E' ben visibile ~ul radiogr:unm.1 l'apuusi stiloidc della b:~sc del Il. mctacai1po che copre parzialmente h ba~c del HI. c p::trtc del trapczoidc. Da notare il fabo accor~bmento del mcracnrpo lussato :rispcuo agli altri.
In questo caso l'indagine radiogrnfica di controllo nveva confcrm:tto h ru:tncat:t riduzione c il sospetto di interposizionc al di sotto della bnse del mct:tcnrpo, di un legamento, o meglio, nel caso in paroln, del tendine estcn· sore radiale breve del carpo, scivolato fra la base del metacarpo c l'osso tra· pezoide; si comprende quindi bcilmentc come l'aver lasciato i111 situ tale t<.ndinc, avrebbe fatw sì che la lussazione non si sarebbe potuta ridurre andhe dopo ripetuti tentativi. Particolare difficoltìt non ha presentato l'intervmro cruento che, eseguito con una perfetta c.:mostnsi, ha dimostrato chia· r~unente la lesione, ·permettendo di suturare con alcuni punti •di catgut 1:1 \.~ p~ub bcerata per un tratto di circa 1 cm .. L'intervento breve e semplice h:1 ridato :1! paziente b facoltà di usnrc, dopo appena 25 giorni, completa1!1c.:ntc l'arto lc.:so. S~l ~c.:ccanismo Jcl traurnn, il paziente aveva poco detto. L umca ipotesi è che il paziente, nell'atto di toccare il suolo, abbia tenuto la mann chius:1 :t pugno (mano all'estremità della mnnopola del manulmo della motociclctt:~) tentando quindi nell 'urto col terreno di raddrizzare 1l polso c di aprire la mnno, avrebbe opposto di scatto ::~Ile dt1e forze con-
l·ig. J. [nrervcoto opcmtono. DìvMic;ui i pianl super fid:rlr c allon rnu:rto con uncino 1'cstcmort: comune t.!~llc UÌI;t t· rl lungo cstcnson! ra~Unlc del carpo, M r.t •,c.:n.r c:hi:u amenti. i l lLntHnc estensore mdi:llt: breve del carpo iuca~t rJIO fr:t ùr b.1~c del mt tacarpo, lm~ntJ dorulrncnt::, c il tr:rpczoiùc:: 1) cstcn~crc comune delle dì t a l) lungo c~tL-;JSOrc rJdialc ùt.l CMpc. 3) lcgJmcnto dor~alc dd cJrpo 4) brC\'C c:stcnsor~; mdiale dd t-arpo 5) faccetta :micollfe del :!" metac.~rpo.
trarie (peso del corpo !ungo l'asse dcll'a\·:unbraccJO, coroprtssionc \'iolcnta del terreno sulla testa del metacarpo, :~brasicme st!ll:t cute) la contrnionc dc· gli estensori della mano, provocando un vuv mc,·imcnto d1 c< bascule "• con
l
l_
Fig. + _ La lm~.rziJnc; ~ riJ.,t~n (proic7.. laterale). E' ristJbilita la continuità c.Jcll':l~\e cm·po-mctncarpo.
300
(ulcro al centro del metacarpo; la test:~ del metacarpo era quindi spinta verso il Jato .palmare e la base verso quello dorsale, provocando la rottura della capsula articolare, la lacerazione dei legamenti c la lussazione dorsale della base stessa sul trapczoide; mentre la g.ul:lina •del tendine estensore radiale breve del carpo, presa fra le due superfici ossee, era lacerata, consentendo
Fig. s. - Ollt:nutu b 1iduziouc, nella pruic?.ionc ;llllcru-postCiiu re. l'apofisi sliloidc- della base dd rnctJcarpo l:l~d:t !'copcrt;t cotn· plctamcnte la base del 111. c bln ,.i~ibilc l'arti,·ol:rzione.
al tendine siesso di i•otcrporsi c rimanere imprigionato nella morsa delle due ossa. D:~to l'atteggiamento clelia m:tno, qualsbsi sporgenza del terreno ave· va provocato la massima azione delle forze traumatizzanti esclusivamente sul 11 metacarpo, cosicchè l'irradiazione deUc forze er:~ avvenuta in maniera minima agli altri met:~carpi, che quindi non avevano risentito per nulla del trauma, conservando intatti i ra.pporti articol::tri. La diagnosi c!inica fu esatta, essendo il paziente entrato a poche ore cial trauma e non essendo l'edcro:~ della mano notevole. HII3LIOGRAFI\ l
l
lkllCMANN E. - 13t\UN& P.: Trattato di chirurgia pratica, vol. IV., png. 366-367, S.E.L. I~1Wc~.~n rt T. l\.1.: Lesioni 1rnum1tichc del carpt). - Chirurgia.Organi di movimento, I92o, pag. 347 3!)2. BII_A.IUtO C.: Tr:~um3tologu dd carpo. - Surg.:ry Gynecology & Obstctrics, 1922, V, p:~g. lh!)-830· lluttK lvi.: Sur b lux~lion rècidivantc daus l'nrticol:llion ca~po mer:tcarpicnnc. - Mun· ~dwncr McJi1inhchc Wochcnschrift, vol. LIX, n. q, z6·3·t912. . c,\"W III(J 1\.1.: Su un:t r:U'J. lmsaz.iooc del t 0 mctac:trpo. Policlinico • Sezione Clu rurgica, '93-1• p.1g. 517·5.26.
30I
CLo~lENT !3. L.: .Fr:tcture.dhlocation of thc: baSe "t thc fifth muacarpal. _ Journal o( bonc ~nd Jolllt .surgcry. vol. :27, n. 3, 1945, pag. -f91!··499. foucHEn F.: Lu.~:tuon du J.t:r et z.c me12c1rp:cns cn :1rrièrc. _ Soc. Au:~tomiqut. P:tris, 1856. LE DE~Tu·DELilET P.: Nouvcau tr:.it~ Ù!.. Chirurgie, mi. IX, pag. 66o-66J, Bai!IJèr<:, Pan s. LENOIL\IAST cu.·Sb:tQUE J.: Di:!!!ncstic Chirurci ·:11, ~ol. IY ~i:t<~on P;Jri, LusENA G.: Tr:~um:n?logi:t clinica, p.1g. 91.!·9~;. U.T.E.T:, 19:29. ' ~fALARTIC·J UN: Lu.~auon dc~ quatrc:) dcrnicr~ métacaq:.icns !..O :~rrièr<: du carp<;. - Soc. dc Chirurgi.! dc PJri~, 9·•Z·I9l5, J'Jg. 11:26.11:!9. ~hTTLER L.: Sul mccc:Jni,mo d1 1 rt.Ju/.lonc Ùl unJ lus:.:tzionc 3Jtcro-intcrn:t od 4" c s• mctacnrpo. - Rh·bt:l di Chirurgi.!, 1937· p:lg. -f87-49L l'hroTRA A. : C.ontriburo allo stuJio dd le lu~'aziolll del carpo. - Chirurgia-Organi Ji mo,·imc:nto, vol. V, p.1g. 2.(3·2.17· 011'111 L.: Lus~azionc .Interiore degli ultim1 qu.tltro rn~.t:lcarpi. - ?.lincrva Medica, IIHJ, P··H· I)IHJl.
OMJIId IIANNio l" h l i IN Ì\ l.: Tr.1itì: dr Chirurgi!' Orthopcrlique, \•ol. Il l, p.1g. :!7-F.!, M:••,·,nu, 1'.1ri,, p1; 11loN ru P.: Lu~~:J'IÌOIII' carpo metacarpic:J rompl!..w. - Chirurgw Org.1ni di movin•~uw, '.!J:If•, pag. ·-s7H .ilb. . . (lu.uoncl\•ot A.: L u ...:l'lilllll' rlt•gll uhimi qtmllro metacarp1 bU lle ossn del curpo.- fu. v, ,,,a di Chìrurgin, 11)'1 1, png. 66-7-t. . l'uLIIAII~ C. J.: L"~ lu.~atittll\ du mì•tncarpc. - )ournnl Jcs Se~euccs medie. dc Lille. Vol. XXXV, !'·•g. l.!J, :t<J·7·1912. i\rdt. génèrnlc) ùc ClliJUrgic, vol. VI, n. 5• 25 maggiu I!Jl:Z, pag. 53H. RrviM; TON A.: Thc L:Jncct, Ill73• vol. l. T1-.~TU'l' /ACOII O.: An:uc.mia wpograucu, vol. 11, ù:T.E.T.. Ttl.LAUX E.: Luxotion dcç quatrc dcrnie;rs mèwcaqm:us cn :J\':1111. - Bull. ~t J\l~mor. dc b Soc. dc Chirurgi~ dc Pa,is, tH75· . • • . Vtc.oRoux J.: LuJ<:ltion cn :u-rièn: ùc:. qu:m.: c.lcrnjers m~taca•pu.~ns. - Soc. 1\natoro•· quc dc Paris. 18;6. \VuLLS1Et:-J L.• Wmts i\1.: Tr.IU:llo Ji Chirurgia, vcl 111, p:~g ;o3-305, U.T.E.T.,
OSPEDALE MILIT.\RE DI TLRANA DircttNc: Ttn. cnl. mcd. C 101· \!<SI C teco
PARALISI ISOLAT A DEL MUSCOLO SERRATUS ANTERIOR DA MALARIA
-·--··- - - - I casi di pa.r:.~li si dd gran c.lemato associata ~ quclb di grandi muscoli (trapezio, rombolde, soprnsplnnto, lntissimo dd dorso, sotto~pinato ccc.) wno pocCJ numerosi. La parnlisi isobw è u na r:vcntualir~ eli nic~ :mcor~1 più wra. Con una certa frcqueozn ~ ! Lma notata 11nssociazione cc n l:1 par:Ùihi tlclln ponirmt medin cJ inferiore d'el tr:tpezio ed il fatto i: stato variamente intcrprcL11lO. Souqueh, in base sopraLurto ai tlati [ratti dall'an;llomia .:omparma, è dcll'opiniouc che In porl'.ione medi:! c la porliw1e inferiore t.lcl trapezio, cht: sono ilmt:rv:ne dal pbso cervicale c che: corrispondono al trapezio inferiore o lrJsver~ale degli anir:n:~li Llomcstici, dcbbnuo essere ,·onsidcrate un muscolo autonomo t: lndìpenàemc dalla porz·ionc supcric>rc che è inncrvnla quasi e~clusivameme dallu spinale c che cornspon,dc alla porz.iun.: superiore- o· dis::~ndcnlc: t.e!;li :~nim~li. Chiama b prima por'l.ionc trapezio .:ct·vic:.le O• cl:JNicohuc c lt! a\rr·c due ft",l• pezio scapolarc: o dcr\nlc, c. per ~r. 1 .:garc la compnrs:J della p:u·:1lisi contcmportllleamentc nel Lrapczio scapolarc c:: nel' gran dcnt:llO, ritiene che si t.lc:bb:11 invocar~ un:l sinc.:rgin fun;donalc tr~ i ùue musculi. Pare!, imccc, pt:nsa che è: da :~ccen:trsi piuttosto la teoria di T:l\"Crnier, esposta d3l suo allievo Jc:mnet, secondo b quale l'associazione tro.vcrcbbc la sua ragiom: nel b ilisposiziunc ~~na tomica dei nervi dt:i due muscoli. Sia il nervo del g. d. che il nervo del trapezio inferiore si distinguono p~r l:l. loro direzione verti· cale dagli altri 11::rvi che emanano ùul pbso brachiale c dal plesso cervicale, 1c ces dcrniers, cn dfctt, ont tou~ une direction oblique de haul CJ I bas et dc dedans etl dehors. Quc J'épnulc vicnn:: :1 subir un d1oc brusqut: qu; abaissc le moignon, Jes 000 du gr:.nd ùentelé Cl clu ttt:JpÌ:<!e, à cause de lt:ur clirection verù~lc, sonr élongés bru1:dcn1cnr, ou teu t au moins ti raill~s, a lors quc Ics :tULrt:s nerfs du plcxus cervical cr cJu plexus brachia! fui!nt sous le choc et éch.tppenr à l'èlongation >J (Je;111nct). Nella para lisi iso lat.J• dd g. cl. per lo più la lesione nt:rvosa è il farro essenziale, Ula vi sono dei ca~i nei l1U:tli ~emh:~ cht: b ksiont: primitiva risieda im·ece nel muscolo (Valury). l bttot i e1iologici piì1 comuni ~uno i tr:1umi c IL inFc:zioni , rn3 1:1 paralisi del g. d: è stnt:t :mchc osservata i11 seguito ad iniezioni d1 siero antitctonJco, dopo iniezioni cll HCosaJvarsan, n..:! corso di ne1•ras•Ìli, come prima m:1nHe~tnio'lc di unn miop:tti:t. pro· p;rcssiv~, in sop;g~lli con m .tlform:~zioni dcii~ ultime vt:rtebrc cervicali e della prima r:tl>lOb
CCC.
Il tr::tum.t può •nn,i\tt:n: 111 una f.:rita, in una contu~ione, in uno st;r:lm<.:nto od in llli:t comprc~siont.: c.lcl nervo. Per una ferita del nt:rvo sì manifestò la p;.ralisi nd caso pubblicato da NorclmanQ c H:1clt:t nel 1911 ~colpo di coltello nella sopraclave:trc d.) c nel caso illustrato da :Miiller nt:! 19.13 (le>iun<.: proJùlt:l ùall':1go che era St;tto introdouo per il ri forn im~nto di un pn<.:umotor~ce onitid.1le). Per stir:lmcnto del nervo >i ebbt:ro i casi osservati <.b Fialip nel 1919 e da Vill:trct, n;.:~comp~ L Btll.!rcl n··l 11)241 (parali~i del g. cl. in $Cguil0 :1 pnrto l:~horioso).
-
r E lo stesso meccanismo patogcnetico fu omrncs.so nel caso ui • R?ymoo~ _e !{oussy · o c1uc cnsse di rnunJzJon 1 m n.. 1c.outc d a una ro b usta correg!,'l:t che poggia1·a ~ulb spali d y n . 1 ci"Ìt:Jrt• una fu.rì:c c;.lairame (wt razzo illumlllantc) fc a es~ra.. of~o Il -~lcla~o 1 cc un passo 3 .._~ c SCI\Oio1 . l al'verrcn do tn quc momento uu doiNl' 1•h is~imo alla sp:ùla d s· d .· d1 d 1 . .' .. l pro ussc co,l Wta d · l' P:ualJst c g. . con ~capo a alat•t l con II tvc mtcre..·~"'
(t~115): un soldato portava aur:ll'er•o un camrninnmcnt
. sottosc:J po lan.
........ento
et museo 1
'><~prn
c
_E' am:or:t la &te~sn patog<•ncsi del c.ho d1 Guibai ( 19:;6) riguardante un ll!'mo di 6J annt che, 1·olcndo fermare con la mano al h~uanlio di un:1 c·•mp . 11, ·hL- ·1 b · . b ruscamente .111d'Jetro. :-. " u u, c '1't" t racao resprnro A contusione sono dol'util irl\'cce, ìl caso di Reubsoct c· Barhicr e que;ll d' l' 1 . .o f · · d . o 1 are c Berrranu. pnm1 uc :mton O\~Crvarono la paraiisi dt•l g. d. assod:~ta a p:unl" · dd ~ . d l f . l' . . fasao rnrcnorc c e asc1o mcc 10 del lr:lfC7io in u.1 cocchiere che ern caduto cf:ù ISIseJile c· nclln cnd~ra :tvcv~ battuto l~ spall.a destra contro h ruot.t tlrlln 1ouura 1 producendosi u11:1 cnnlmtonc n l hvelln d.,JI ncromoon e tlell:o p:ortc c'tl:'rn:~ ddiJ clndcob. H .;~~ 0 di P.ucl r· Bc.rtr!lt~ll rigu:ml:l pur_e un~ P'lr:tli~i .d:l g. d. :t~'>oci:na a paralisi dcii:! ro;-2ionc Jllc·clltt c:d uofcnorc.: del tr.~pczto: st tratt:tv:t dt unn don m cbc avel':t tcntJto di impic· ~.tr·~i, ma una pcrsonn accor~n nvcvn t:tglit~to r:~pidamcntc l:o cord:t c l'a~Llt:l er:J r .uluw fii:S:unemcutc sulla spalla destra. A wmprr...,ionc prolungut:l 1.cmbr:1 ùovcl">i :mribuire il C:IS() Jl Thorck (192G) riJ.!U~rdantc 1111'3ltra dOIIllrt c·hc prc,C:ntÒ i \Cgni Jclf:t p:tr:tlisi del g. d. ~uhito dopo unn lap;uatomi.:!. Thorek con,i;.:li:~ di •on·egliar bene la po·.i1.iooe degli ani Jel pa7.icnte durnnte gli int~·rvemi opcrutivi di lungo ùurata. Per comprc•,•.ionc c per un ccccs&ivo s1 iluppo del processo ir111>n:r~alc: ddla setÙIIlj c:c.:rvic.tlc 11i s:m.bhc \Hiricata la ICiurf/,dmuwg isolata dd n. thoracalis longu) che ebbe occruionc di OSS(.'fll':trc Tromnc:r (1916) in un soldato che, dovendo Mare a letto per ncfritc, aveva prc)O l'abitudine ùi dormire ~ul la spalln dcstrn• c con il braccio pie)!"•Ho indietro. AUa nefrite ed agli edemi fu cL!tO rJ.,ll'Jutorc \·alor" dt concause. D'origine tr.tum:uicn sono :tnche i ca~i di Hughes (1913) c Ji lhrbè (rg:zo). I fattori tosso-infctÙI i tengono il secotiOo posto. Nel 1890, Hagen si o::cupò di -un caso ùi par;11i~i del g. d. inrortn in seguito n reumnri•mo articol:ue acuto cd n cnus.: reumatiche fu :turibuito il cJ'o di no~ c Bunring. Nel 1909. Gulllain c Liben illustrnrono un L:J.SO di pnr:1li~ ibOIJt:t del g. cl. con~cuùva a grippe c rilevarono in esso, oltre i •intomi cbs\ici, una dimìnll2Ìone dclLl ~ fo)sa sopr:~cl:wcore, diminuzion.: ohc si rcndern più cvidtntc quando l',,mm.dato :ùzav:1 le spalle. Diedero al nuo1·o sintomo i l nome di ,, !\ignc dLI crcux w~·dmicul:tirc ''· Un altro caso fu notato eh Corni! e Ì\!Jthieu nel 19::!.5 durante una piccub cpiJemia grippJle. Sacnger. nel n01·embrc 19161 ebbe ocros1one di ow:rvarc l1 par:~lisi Jd g. d. in un soloato affetto d::~. malnrln c nel qua le non fu d:uo di dltnosrmrc un diverso momento cùolo~co. Un caso simile riguardame un alrro soldJto c!tc nve\·a ~o~tratt~ infe1.i~nc: ma bnca in Macedonia ern stato c.ornunicato poco temro pnma da Krob<:r tn un!! nu.. . . . nione scientifica di guerr:L tcnutnsi a Kob lenz. Nel 1919, Schnbad vide m:~nife~t:usi la p:~ralisi del g. d. 111 fegnno ad un n(o c nello stesso anno Bertrand c Chnilly b scgn:llnrono in un caso ,1, ~o.o~billo. Nel 19:!3, Sohaeffcr pot~ not:tre l'inborgc:re di una parahs1 1sol.l!a del g. d. Jurnnte la convalt:)cenzn di una forma gr:we di scarlattina. • Nel 1929, Euz.iè:rc, \'bllefonr c /ILmc Lo~jou -Tu_rot r~cro nota uu_!l lor~ ~ l'azione riguardante un uomo di :!8 :~nni che 111. ~guao :td una n~~·~sme c:ptdccm,.t tipic:~ prcscnta\'a una :rmiotrofia .!.trcttnOlrnte localoz7:tln ul loto d. cd tntL'TC~~nnte lll:Js5imamcntc il g. d.. . Nel '9371 .Eu;dère, L:r(on e n~ynarJ ~omunic.trono alln Società Scit:117C Ji i\(Ont·
ui
304 pcllier un anso di mcrùngo-rndicolo-~c:\'ri~c mditococcica. nel ~uolc 1:1 parali~i c.lt:l g. d. ~,.. 1 stato il sintomo iniziale c qu:m un1co per porccclu mest. B:mdouin c Hemy, nel 1931; e Lasscrrc, nel 1934, richiamarono l'attenzione su un altro fattore etiologico, 1! siero antitcl:~nico. Nel c::~o di Baudoin e Herwy la parnlli,j ~i era maoifem.ta dopo neve giorni da una iniezione di IO cc. di siero ed era stata !·receduta da una re~~ n: scric~l (:lftr:tlgi~ r.ugaci. c lieve ~r.ticaria). ~el caso. di LasSeT'f(; al giorno da una tmc-L.tOne di IO cc. dt stero st cr.t vcnficata rentooe scnca ed al 6• giorno paralisi del g. d.. Le paralisi eh..: insorgono in seguito ad iniezioni di siero vengono attribuite come tutte le :tltrc mar.ifestaz.ioni della malnnia da siCI'O ad una intossicazione protemica, mn non è chia ro oon quale meccanismo l'intossic.1zionc agisca sugli elementi nervosi. Secondo Sicart! una orticana interna verrebbe a comprimere le radicJ, donde una ot.>vro. docitc. Secondo oltri si tr:lllercbbe invece di picco!~ cmatomi o eli trombosi citi \':1~3 ncn-orum. Ad nionc tossica fu attribuita !:t parali~ isolata c.lel g. cl. eh:: !:iebrozcs c dc Grai lly ebbero occasione di osser\·nrc dopo un:t iniezione di 9111 in un soggello nFfc.:ttol da nngin.t probabilmente fuso-spiri Ilare. Gardin c Borel ( 19r2) videro sopravvcmrc l:t paralisi del g. d. in un :tnlllla I:Jtn di 61 anni che presentnvn cb due anni un~ ~inJrome t~bmica. Gailbrd (1913) potè o~•crv:u>e l'atrofia unil:Hc.:r:llc dr.! g. d. all'iuizin di uu:t mio patia progrc~tv:1. Potts (r8z8) diede importanza nel suo caso .tt! un ccce~~ivo sviluppo del proct'!.~O tras·:crso della Vll cervicale. Riferisco un caso (t) che mi sembrn non pri,•o di itÙcrt·~sc sopr:.tttutto p<.r l'ctiologi.t e per le circostanze n.~Uc quali si è vcrific:\lo.
s•
L. F . ùi anni 30, contadino, coniugato. La madre morì per ictus, le sorelle morirono in tenera et~ per mabttia imprecis.1ta. Il padre, 4 fr:ltc!Ji c 2 sorcllr. godono buona salute. Il p. nega lucs c malattie veneree, non fuma c beve poco vino. A 27 anni ebbe pleurite essud:.ttiva S .. Non altre malattie d'importan7,a nel passato. Nel settembre 1941, mentre faceva ~crvi:ùo in Albania, [u colto da febbre. Rico''ernto in un c.~pcdale cb c:Jmpo, gli fu riscontra~:~ malaria (positive le ricerche per il pl. vivax) e fu cur:tto con chinino per os (gr. r,6o p. cl. la prima settim:tn:l c gr. 1,20 la ~cconda).
Al 15• giorno, e in coinddcnza con l'ultimo :m::tcco febbri le, si svegliò, avvertendo forte dolore :~Ila nuca, alla spalla. d. cd al br:1ccio d. c- formicolio a tutte l'arto. Ai fatti scnsiùvi si aggiunsero disturbi motori. Per ono giomi il p. non potè muovere affatto \':Irto d .. Cumto con il chinino e con preparati salicilici, andò lentamente migliorJ.ndo et! il 28 ottobre fu dime~so. Rientr:nu ~l Corpo, non potè riprcuderc scn•iz.io, pcich~, sebbene il dolore fosse scomparso, i mo,·imenti dell'arto non cr:~no tutti possibili. Fu indaro in un altro ospetbk c quindi tmsfcrito :tll'ospcdnlc ùi Tirana .
. Condiz.ioni gcner.tli scadenti; colorito dell:t cute pallido, quasi terreo, panoicolo :tdtposo molto scarso; mnssc muscolari ipotoni::-he; temperatura del corpo normale. ~ppar:uo r<:spir:norio: :1pici c mnrgini inferiori dc-i pO'Imeni nei limiti normali. Suono plcssJco GI'UOC[UC chinn,. Murmurc I'Cscicol:ul! conservato in tutto l'ambito, ( 1) Il e' n è ~l:llo prc<ent.1to J~ V. dc L.•urcn:t.l ncll~ Sc<hm Scicmilic:.1 dcll'ospctblc ch•ilc cii T1r .m• cldl'11 gtnn3in '~J4l.
Apporato cordiovascolorc: nia cnrdiJoo e rc·lroste 1 • · • • , ..t. d' · · rrut t~ ntt. hmtù . toni llCitl· ~u tUtU· seduta, 76 ::ù m• in piedi. lU:t :tmptClZ.l: 72 nl m• in posizione Pressione a~te1iosa: mx. 130; m n. 90· Addo~c.: lievem.en~c c:.pnnso, trannhilc, indolente. Orgnm tpocondrtaa: ~i :l il fcgJto che b milta debordano circa 2 dita d::ùl':ucJta costale. Sist~orna ncn•o:so: non movimenti .tbnormt n~ deficit ·'···1 \ . .1• mu ..-o.. , · · · I · · d · · · u~ ~ "" u CSlnlll.ect oculomoton. . motme~t. et musc~h tnucn•Jtt da! Vll si comptono normalmente. La lingua mantiene :l. postZlonc mcili:Ul:a, è cutrofica c mohilc it) tutti i sensi. Velopcndolo c ugola non deviate, mobill. ì\lnstica?ione, fcn:l71one, pronunc-ia delle parole, quelle di provn compn:se, bene ccmpiuta. Arti superiori.: l:a scapola ~·· q~ando il br:tccio p-mie lungo il tronco, :appare alquanto sollevnm, Jl ~uo angolo tnft'l'tore è nt:n:~menw st:lc.:;no dal tora1:e cd il 5110 margine interno, tenendo un;t iliret.ionc obliqua d;tll'nh•J in basso c dall'esterno all'wterno è_ ravviciunto ~l ~~chide. ~cl movimento ~li a~duziooe del braccio il margine ~i r~ni' c111:1 :mcora dt ptu alla ltn:a ùclle ::tpofist sp111o~c, mentre l'~ogolo inferiore ~i ~os 111 magJ.:iorm<·ntc dnlln parete toracic:~. Nella proiezione tn a"onti dell'arto, b faccia :~me riorc dd l,1 sc~tpola si ili stacca quasi completomc:mc ùall.l p:trcte posteriore del torace 3 guib:t di :Ùa (-.c:1pola alat;l~. La p;trctc posteliore dd c:l\o :~s.:dbre i:. sullo stesso pi:~no della pan·lc interna. Le digitnzmni del g. d. non sono più \i\Ìbili nè p:clpabili. Il bncoio può essere ~ol Jcvatu Ono nll'oriwzomnlc, ma se In scapob viene spoMJt.J p.mil·:~mcmc in m·anu e <c vit~nc m:ulh.nuta n contatto con i l tomcc, l'ar.:o può mggiu:1gcrc la verticale. Non :tpprt-zzabi li ùhturbi tro(ici dei mus~<lli Yicinion. trapt'Zio, sorrospinoso, sopra~pinoso, deltoide, grnndc dorsale, bicipite, tricipitc. Possibili c completi tutti gli altri movimt·mi degli ~rti superiori d:ti più semplici c grossolani ai più 6ni e delicati delle dita. Non ~i mettono in cvidc:nzn :~diadococinesie, dismetrio, asi nergia. Arti inferiori: trofismo ben conservato, non an.:ggiame:uti spcdnli. f modmcnri pas· sivi offrono una resistenza normale, sono completi. Lo )tesso può <lirsi Jei molim.:nti attivi. Sta.z..ionc eretta possibìle c scnz.."' os:rillnzionc. ncppm: in Rombt'Tg scn<ibiJ;zzt~tn. Dc:~mbulazione: il p. cammina franco c sp:di!o wnto ad occhi ~pcrti che ad occhi chiusi. Prove della serie cerebellare: riesco~ ruuc ncgati\'C, Riflessi: osteotcnilinei superiori, p:ttclbn cd achillei presenti c simm.trid; aùdo.. minali presenti; crem:tsterici ocboli; corneo-congiul•ttvuli pronti. Il riflesso pilomotorc si prO\'Oca egualmente nei due l:ni. Scnslbilit~. La sensibi lit~ tmulc, termica c dolorific:t come pure ic 5en~bilitJ profonde npp:ùono conservate ;n rutte le v:u-ic parti dd corpo. ~., pres~onc sulle: arofi~i spinose, sulle doccic p:tra\ crtcbrnli c lungo i tronchi ncn ost r.on nc~cc doloro.~, n.: cccc~sivnmente fustidiosa. Sensi specifici: 3 mbliopin U( non usu in O. S.. Udito, odor<llo c J:,'ll\10 in ordine. Urine: :~lbumin:1 e gluco~io n~scnti, . . . .. . . .. Sangue: R. w. ncgnù,n: glicemia ed no:cmiJ nu lomm hstologtC1. Es:~mc r:tiliografico della rcgionc sc:tpolo·?m~rnle tl'n~bt' i L·m c ~~Ila colonna vcnebrnle: non si mettonu in c\•idc.nz.l ahcr:~uont ossee delle parti esaminate. l'· gnostic~· J~ • D. parzi,llc del •muscolo g. • d. Es ••~m.c e1ettro-o.t v • • • del • lato d. Non si apprczz:tno modifirozioni ,Ielle reazioni clerrriche nc1 museo 11 'ICIIliOrt. j focol:u. n..;<,L()cne car Iaea nlmtc~. Polso rilmico di rn
L · 1 · · 1 'l decorso e l'esame cl euro cliagnosùco (R. D. parzin le), a SJntom:Ho ogm sc.nsu v:t, l . l fJno esscn?inle ri.~ non una nh.:rnzlonc ci nutoriz:t!lno a pcnsnre cl1c nel nostro caso i
1 1
1l
P!"'mili\'a del m_u~co_lo g. d., ma un.t .t(fai• nt" nl't\<l"-1. Pt~r ,1mnlt"Ul'IC che 1111 ·u 1 Z.Jone ncn os.t Sia dipcnùcntc Ja una iulc'"Ìont: m.11.utc,1 _l' tWcc~s- 11 io cs•cre .· ..t . ' le l . } ' . "• .• ~ICU rJ C \C ncs~utt atto momcn_to cuo o~~eo ~•.1 1n c:111'' eù ~ 111 d 1 ~ '<:n~-1 1 11'1· clt _1 . .. • 1 · · c c 1'l reperto ucl p:traSSlt:t Sl.l pol>.ltl\"C. Seco1:do Ro~c1 c Bondllnn·sl}UC' 'l 1110 nos'1t ·' ·ll lin ·. .L • - • r · o uc c po cunu d · C\'C :sl..'!crc a~cne un pJI.ùidbmo fr.t noluzionc l!c..lla polincumc c aggravam::nto dcii' m.tltm e la SJnùromc n~~-"'·~ de'c rcgr~>tlirc sotto l'azione dd chini~o. ·• Nel no~tro m:Ltto Lattcnonc ncnos.1 ~i è m,t:litCl>t:lta in nicno :tcccsso febb 11-·1 . rcp ·rto m; "1 ·l p .... .... t • ·· '' · r e, t 1 ... st•t · c - . :tsst n e lttlto posltl\.o c , az1on~ del chinino scmbr"" 5·,.. .. n fnvorc,•o 1c Jn llU:tnto. must<.:ndo l"()ll t:~R"1, 1 l.hturbi s~no anù:ui sempre dlmiuuend t:_ • . · , · ·l · • J . · o ClliO a cu·co. ScrJ\CrM nc tcrntorw cl 11, tor.1,-:1lts longus. A tutto questo si ngg1 ur.~gn eh . .11 tra causa · Cl• c•• s.•a t o l~..lto d 1 tuettere 10 · endemw ., . • • e nessuna Rucni:lmo qu 1·nd"1 dJ' pote 1 1 · d · · · r eone ur ere per una ncuntc cl tor.~.::~hs longus di naturn malaric.1.
t
E' opiniont: comune d11. ~.i;r il pl. (nlcip::trum a dctcrmin:m: le: alterazioni del si. ,sttOlJ ucncs~. ma in .dcuni c:L\1 (PJili'jni c C-accuri, Uc Luc~. coc.), come m!l uosrro, ~i è JO\U'fJ incrimin::tre iJ r:. \'Ì\':1:-i. E:r.m~nri coacliu\'anti p~.-: l'i~titUJr~i <.Ielle nevdti da malaria Mrno l':~ffalicamento, l' :~lcooii•mo. le cause perfrit:emnti, i l freddo umido r. ~i :B :rnchc importam;a alla g-rJ\'ir:, ddl'infeztone c alla predisposiz.iono: ÌJldividuale. :--:d nosrro Gl~O nou ~j è Lraltato di una infezione grave, c per ciò che ri~ard1 la '?;ciJ!c: prcdisposiz.ionc indt,·idualc, uon abhiamo dc."'ll~nti uè f>«!r :unmetterb nr. p-:r c:~dudcrla. Pos~iamo c">Cludcrc c;u:ui con cencZL:l l'alcoolibmo, mentre non pos\l!lllll> non d.1rc: imponanza :JlJo st,llo di nutri7jonc scadllllc, ::Jil':rffaticamcmo e sopr.mutto al frc,J,Jo umido delle regioni p:tludosc d'Aihonia. . . Cir.:-::1. b p:nogcnesi, !t: :thcra1..ioni del sbtcmJ Jllrvoso pt:rifcrico, ~econd;> l'opuuon. ùcli:J. m;~gf!ior p:111c degli .tuwri, ~:trcbbcro ~cmpn: dJ narura t05Sica c le toSSllle, secomlo Schupt", non o:trcbbcro prodonc c..sclusi,•:tmcntc dal p:rr:\SSita m:ùarico, ma proverre~~ero a1tch~: clall'intc~ti.nrJ c aHcubc proh.lbilm~me importn,n:ta l':.tzionc to~si.G:l della chm1n:1. LciJcn, LU2'l.:llto ed altri autori h:1nno dilllostrato istclogicJillcntc che le rossine d~e ~i form~n~ durlntc c: dopo ~li :~ccc-.s• m:~I:Jrid possono provocare :~ltcr:tziollÌ pJrenclu In.llO~C CÙ illltr,.\IZÌ;IÌÌ ÙCÌ I•Cf\ i . .-\nclll: 1cr le ne\ ri•i. però, \Ì puù :l\·crc una in)orgcn7a .11:ura in duetta clipcud~n; J dt .1111:razioni air.:r ì.nc;,nc L in t1UC)li c:JSÌ ~i lemie JÙ ammcucrc, p1ù che un'au~•:: Jn"Ìca. Ull rrQC<;)SO SJmtlC" ;) qur:Jio che <i ve:ifi l ntJ SÌStt.:m:l nc."f\'OSO O:ntr:tle, ClOC
307 liti llrt>l c-~·.n
di tmrnLrt· i dt i \,1~1 Il C'. v. rum r-~r ilf"!:'.. llt ·,
~qut ~).
'
•.
fhoa·m••t't (Rt,e;•·r •: flouckun:·
., Nd tiU'•lro ca~u non•,,,. a\ ui,Juu:. ;,,,,,,,, 1 , 1 :~ CIJ i l-u1• 1 l • ')
nnnpJcUÌC::I >l (1 ,I!Jll l nJ ,,1._ , f:~ttorc lOSSlCO. 1
t
!.
fO! rt:ll•lO fCfl'' 'lli'J
1,,.
"
1 •'•J•II'l •• • ·
,
_,.
< 1 ~ ,.~.... •.r p:Irwr• 1..11
.
l' ·n te '··re· rr..··•etr·rc · · . ..>rt.tl'l7. '·• :ù tu tmr
" .
, ..
··:ondo Dr,prtr, D· r. ..•m··'l' ·'' l . . d'l;, ~ÌOIOO'I3t•·''I''I:J, l' .. ecc., ru:.ua . Per .ciò dche rig-uar(h , • 1: •. ·'t., 11ohucmllC• a ma • :t n a 1 JStur 11 ~··.. ,lfJ "· c:.•r:.11 1•() ·r.1 i • •t,~.,, "· · ,. • .., •• 1, 1 J 0 c "'"t pere. . stcsi:t c th ancMcsta ecc .. precc?o~o l tli~wrLi rnr,.r,ri, Xc! rr1 rrc, c.w:, ~·è a·Ju•o pre..
cis:u~~ntc questo sl~cccs~• ~r.c <h :mcomi, P.rtma sr.:-.o !:'•':Tijlar!! i do!o:- 1 c lr: p;~rcst-.:sie udl arto supcn'irC dest:O. f ,li •u:bi sen~·hi r1 tilJ in ~r:·:ui:o scomparsi completamente, mentr<. la motili:à i c ripri •iu:.•., . r..~.";•:,r.; n~!: in 1 ~ 11 i mu~'Xl l i meno che nel ~crratus magnus. In quanto alla diagnosi. Roux (1910, ci m~.:ae sul!':a~'\-;SI) ci .. frJ. le ~:fr.IL~7~ della scapola ve n'è qualcuo:~ che simul:t perfettan:en:c l1 pa·1 isi dei g. ti c il f:u•o ha importanza. medico legale in quamo l'anc.m:>lia pu(, rkbi.ar.l:m: l'att.:n7Joae •.olc in occ:Jsione di un trauma. Anche dt:.turbi funzioN,i po' ono m=:;;!re ..:crr.c r.cl oso è: Flat:JU (1917) la parali<i del g. d .. Nel nostro caso i .le.:n:-oo e .sr.r-r:~:u:·:o ~,1 cnc;! cletrrici c radiognfici non lasci:l no alcun dubhio chi" : ri.J :rJ:t :? Ji l::\l .Ji.:-éo::e nenosa. Il ncuronc periferi::lo può cs~ere colpito in pu::~ti Ùllieni. >' filÒ tra:ur~ di CJ:ili a tipc• raaicol:!n: o di pJralisi a Lipo rroncui:Jrc. Sec?!ldo ~1. Anoré Th:r.~1s :·.Ùl'J.izio.-::: del rifles,o pi lomotore permette la loc.ilizza.zionc: del processo :l! ...:; :-...·ui c::. :an;th rnchidco a v:t11c del puoto nel qu:~lt: i r::tmi comunic.ami s;mp:Wci •i u.ci.s..:~c~ .o::. i. !'.::I'\ O radicc larc. Al contrario un riflesso pllomotore ooriDJle rermt:tte ùi S1;Fpto~! ~hc i:l lesione h::t sede più in alto a monte del puma di unione dei rami .:ll.T.llll::x:ti .r..1 il nen o, doè della radice. Circ:1 la curn, le ncurop:ttie da malaria specie b polir.curiu: po<so::o r•:.:;eC.i:.: .:;)Dlplctamcntc sotlo l'azione della chininn, ~ostan7:t eh~ anr;ncrsa. Sfccit: ~c r=l"' ·:~a per Yia c:ndo,·cnosa, b barriera crnatoencdalio. ~b recenti studi h;;I;::o ilic:. ,t;-,,· d:~ onrhc b surrennsi da sola è capace di f-Jr 1egn:Jirc b polineurite da r:l.ll.:.r:-. U 1'10:5t:'•> rn,J!aco ha tfO\'ato bcnc:ficio nclb CUCa chinin.ic:J !':l.l non picn:tmcu·e f.;:,i;f.: l: ".Ct:::t::' del toracali\ lon~:,'ll~ h:a rl'~isrito al rim:dio. C pOI 1 cfc(icJt motOrt 3 CICICO
OSPEDALE MlLITJ\RE D I CASERTA IN MADDALONI
Dircllorc: Tcn. col. Mt:sTo dott. PAsou.uE
SULLA PATOGENESI DEI VERSAMENTI PLEURICI IN CORSO DI PNEUMOTORACE TERAPEUTICO Cap.
mcu. PtTE.I CAR~tF.J o
C.IJ>O·rcp.lrlo mr~uivi • Spcci~lbrn in tisiologm
L a complica7Jonc più frC<]UCntc nel corso c.li un pncumotoracc ~. senza duhhi•l la comparsa di un vcrsam(•nto pleurico. Le pcrccntu::rll di Lnl<! evenit:rwa varinno mul~r; da autore o~cl ~uton:; J.c oscillazio·n i var.i:Jno_ c.l~•ll'8o'~. ùi Billon nl sn'g, dl Carpi c• Pt rers, :ti 10 ' "' d1 Morelh, Gwerd~,- c Wcrnst<: rn• ero n tutta una vanuna di dfrt iute• lt1l'd 11 ùatc d:~ altri nutori (Pissnvj, Bcrnaru, Dumarcst). " L'l'ffcno. d~~ vcrsnmP.nti par::tpneumowrncici non rrrwn rouscnzlenti gll nutmi clw .,1 sono ~ccupatt .d\ qu.esto.. nrg<>m.c;nto; secondo nlcuni (Moro, Soglia, Morelli) il \'lTSilllllJHu non v1cnc a .<hmmUlrc l cfti~a~::r· del rraltamcn to pncumororacicu, ni: nggravn l'nnd:unt:ntu della mal:Hna polmon:trc, anzJ ha ciTctti benefici t'd il C:unani :1llcrmn che esso ~i:t In. vorçvolc ~n. qunmo f~~oriscc b sclerosi. polmonarc c che l'11 ide:rlc da t'a~giungcn· per una g uaug1 o 1e d <..hntllva c completa dr una tubercolosi po·lmon:tr(: è quello della cot ~stcnza di unn pleurirc oon l'jmmobili7:z:rzionc c !n comprcs~ionc del polmone 11. Non tutti sono di questo parere, non Jn:ll1c:lno gli autcri c.hc ulferm:mo :1verc il vcrs:~mento effetti dannosi e Lru questi il Morelli c lo Spincdi i quali ritengono che non d si debba raJ legrarc da ll'i nsorgcnza di tula plt:urit~ i n pnx. poich~ 1o ess:~ crea conaizioni ass:~i lo01anc: dalle fi siologic:hc t.: n:rtamcntc meuo favorcovoli a quella re~ti :utio ad intcgrum qu:r~i romplet:t che consente un pnx. svolto senz~ incidemi u. Scnz:J vok rc entr:Jrc in merito a\Jc diverse vedute degli :lutori, molte volte \'C· diamo pneumotoraci in cui. in segui1o al ~mpa•rire di uno vcrsomento, si formo un p:·o· cesso sinlis:rrio che, ini zi::n1'do~i generalmente dall:r zon.1 b::rsale, n poco :1 poco oblitera i l ca\' O plcurico, trnsformando ~n pnx. sub-rotolc efficiente in un pox. par.tJaJe ine~ cicntc, non sono rochi i casi io cui si è costretti. ad interrompere la cura pneumotonnca specie quando l' e~sud:J~o da sieroso si trasform:t !11' pu.rulento con suc.::cssiva spontanea orgonizzazione che porta ad un libro torace di esito i ncerr<.•. . , . . . La frequenza di versJmenti durante un pnx. ccntrasta con la S':l1rsata d1 pl~urJil essu~ dative in tubcrcolotici o•ve, invece, b pleurite ~ceca esiste quasi sempre (c a prova di ciò stanno i ùolori ohe i tubcrcol otici accusano spesso al torace). Per'Chè in Uri' ca,vo, plcu· rico o::cupato da :lri:~ av,·iene cosl frequentemente un vers:1DH~nto mentre questo e raro in un c:t~o pleurico libero ? E' l:l cur:t pneumotoracJc:l l'clememo (X~turb:~ror.~ che :rcu· ti z7.:l queste pleuriti nei n tbcrco-lotici? Varie sono l•: cnusc che: favo:Jscono l~ comp:1rsa ùi un vc:rsnmc nto in' pn.'\.Come f::rnore preJispon::nte possiamo pe~sa;c alle. ~~versc con: di7Joni aflntomo.fìs:ologiche in· cui vengono :; trov:lrsi i due foglietu pleunc.r uopo eh~ ~ stMo instituito un pnx.; il g<J~ si comporta nel c:JVO plcurico come un corpo e~rrnn~o c quindi può dctcrminarc un; reazionc che v:l dalla semplice i.pcremi::t alla pl eunr~ ~H:· Con l't.OSit· ro ·st· ,·be. ' in un secondo tcmf10 ' infettandosi può · r.ra:.formarsi i ·1 purulcnta. · · . b entç tu2ionc di un pmc t<..T:tpcutico b sicros:1 plcurJca; costretta. a vt.vcrc l~ ~ ~m 1 . nuovo , nc.n più umt.:ltata tbl liquido plcuri~o c t'linornta nCI ~uo1 porcn dt dJfesn\ ~u bisce ùc·llc modifitazioni a prova dclk q unii stnnno : t) il reperto anntomo.p:Holo~co
delle :ùternz.ioru macroscopichc c micro<copiclle h . . . c c 9 nscontran 0 U · tr:lttnt:t con un pnx.; 2 ) Il modificato potere J" . b" ne a SICrosa pleurica •1 . 1 ClJ$sOr unemo dell 1 . nui9Ce con 1 prosegmmento della aura pneumoto . . • . a P t"Ur~ che climiChini il quale ha dimostrato che la sierosa pleu r_aoc?, 3) ~c dncerch~ spenmcntali del ..... , . . nca 1n pnx ctermtno fi . . li di maten:J co11Olua.u arco1:mu (colori colloidali q 1.. 1 . · · • una ISaZJont: . t· l'" h" d" .L' ua l l tnpan blcù) c •ospe . . 1 auna. • n!loru gr::t· 11 u la n qua 1 tnc 1ostro Ak.uni pensano (Moro, Rian) che L1 plt:uritc e•suù~t' · h . . d di" • • " l\ a st a non ,x.,.,.hè b 1 reag1sca tn mo o verso che se ti polmone si trovasse ·111 d" : • r - P cura "1 . . • con tz1om normali di ~ 1 510ne, lll.1 pere'" a comune cssuÙ:JZJonc fibrinosa che. in m:tn .. d" d p:m· canza 1 pn:~.. lltcbbc luogo . . . ad una plcuntc secc~, trova nel fatto dJ c01 crc il polmone coll:t~ 1 1 . li . . . · per un. u lt ~rrorc · :l o c llllg Oft conJ1• . ZIOill _svt.1uppo .tn essudazione sic:roS:t. La plt.untc stcrosa m pnx. altro llOil sarebi>e che 1:: coruu11.. pl · fib · · b · \ f ." "ò • 'Unte rtOOSJ 10 tu ~r. cobnco. w Cl st:tnno le os~en•azioni del Cov.J che Ili" m . deIl:t tora. t. con erma . . . • c:zzo 1--r cmcopt.l, 111 omma 1ati port:uon dt pn.\., ha potmo stahilin.: che J'es:.udnZJ· n. fib · • • • .1 Un l d" . • O C rlOOS:t uuo1111:1:1 111 un plllllO uc p cum c 1 lt\ Sl propaga per continuità c sc-_onclo l· 1e · d" 1' l l l" li "d c ggt Wa1 11.1. :1 t ptcco a t]Uantna ti qut o ()'.foro) qu:mdo 1 due foglietu pleurio· · l l. l .f ~ono . . 1•i11111, vu:nt n-.sor ntu man mano c 1c st or~no; allon:hl· c~i~tc un pnx. l'c~~ut.l:no sicr .• . l . Il . oso, 111111 1•111 rr.111cnuto 111 oco, anzt ~o ecltato ù:tlla forza Ji g•:wit~, \go.::ciob c 51 rac·co!:lic m·ll1 parli' declive del cav11. ' Il Bardi •.o~titt~:: ~!11: la maggi~r parte delle pkuriti 1n corw ùi pn.\. ì: dcu:rminata d.t JIIHnlt 1wrfora:floru del p.1rcnduma polmonarc con l':•go dur:lntt• i rifornimc.nti; tali l";rfr~rM_i':"i pt;rmt~tono la. facile ~sti~u?.ionc di un.~ minima fistola pleuro..polmoo:m: ,. 'llllllrh il pa•,•a~glO di ffiiCruorga111o;Jn1 L•ndopolmon:•ri nel co1o plcuricu con ~uccc~~iva infci.ÌIIIu:. A t:JI" pmpo•ito il ~forcUi .t[ft'rllla che anche senz, il formarsi ili unJ 1·er.i c propria fi ~tob, ~.i può avere il p~ssaggio dell'infezione d.ù polmone ncll.t plc:um quasi .-ome per iofi•$Ìonc per il ritorno indietro dcll'Jgo inquin:uo. Tale cvr.nicnza può anche avvcr:1rsi, ma noo ad ~s.1 possono venire imputate tutrc 1.: pleuriti; sono inf:ttti più rare le pleuriti in•ortc ~ubiro ui primi rifornimemi quando per la pixolczza della sJcca pneumotor:tclc:J sarci>b~ro molro più facili le: punture dd polmone. Altri ancom ha ono chbm:tlO in C:Jltia gli strap;IZZi, !t.· f..tichc lilkhc c rr~maturc c le cause p<.>rfriger:lllti. Queste cau<e sono da r;scludcrsi poich~. se ci spiegano i \'t:r· samcnti io amm.1l:tri curati :~mbulatori.1mcote c quint.li soggetti a dtuc cau,c, non ci spie:· gana i vers:~mcnti io pazienti ricoverati in s.1n.1.tori che ct•nducono un tenore di 1ira c.hc quasi ~cmprc li preserva do ogni f:uka c rcrfriger.7.10ni. Dumarest pensa che h stc>~:t prescoza nel c l\ O pleurico Jd g~s introdott~ po~sa causare il versamento con il s~guentc me.c:mi 'llo: k molr:cole gn.~S<>sc, muo\cndO:tl entro il cavo pleurico, urtano contro l'endotelio dci foglietti plcurici provocando piccoli trau· m:uismi ai quali la pleura rispooclerebbc con la flogosi c quinili con il l'c~samcnto; qul!)to sarebbe ancora di pitl favorire dal trJumatismo. r::tpprcsc~mto Llallc pcnod~t:~lc ~umurt'. L'opinione esposta dal Dum:u-est oon ci spu:g::t esauncntcmcnn:: ~~ rcrchc t.l; t . vl'l"~1· rncnù in pnx.. fvloltissimi pnx., in[mti, proccdc.n01 sc~zn Hlcun~, co~phoaztone c, r~speu~ alle molecole gnssosc, 1.: condizioni del C:J\"O plcunco >Ono Jdenttdtc :l qucllt- m cUJ avvcngcno i \'ersnmenti. . Altro fattore c.he sccoooo aurori (Gcr::trd, T:tramoln, Ro~!>C~ ~ngo) pu? ~1oc:trc un ruolo importante nel c!etcrminnrc l'insorgenza dei 1•crsam~ou nc1 p~rt:Jto~J eU pnx. è il fattore pressione cndopleuric:t, qu:tndo >i:l ekv:lta. Secondo Gera~J. ~n~nltl, lo staro di nutrizione deUn plcura so:m:bbe io diretto r3pporto con b ncg:umta norm:tlmdcn;c c\Ìstemc nel cavo leuriao, e verrebbe :td c:so;crc: fortemente compromessa. qu~n o c . . . cndoplcunchc . P SJ:lrtO . r . rn ·nt~ tc· ne conscmurcblx: un n:trucoi.Jre \r:tto prcSSIOill tOrtcm~ntC ,Jll ~ "' ' .::>·. • r-- l · r • d"t so ffcrcnz:~ c hc porterc:bbc :1 d un:l u- • 1· minu~ionc. lo\11 :d e 111 L"Z.!Oill . c. d11 rc~qt'nz:t . :>h 1710111 in gcn~rc con consecutiva [orte possibilità di cc-rnp11l'' P c-un. e. o
•
o
o
'
Anche Ross:l c Tarantola sono d':~ccordo ncll'ammc:ucre un.~.. m"gg1'o " r e &equc:n·(;1 Ji pleuriti nel pnx. compressivo che in quello ipot...nsivo. Secondo il nostro punto di '·istn le pressioni fortemente positive eh<: spesso si rag. giungono durante una cura pneumo10racica pdl2Sono causare un \•crsamento, ma non C()I"J il mccc:mismo citato· 'dal Gerard poichè in pnx. ampi, efficienti, pri\'i di aderenze, :~o-::hc r:~ggiungendo pressioni elevate non abbiamo qu:~si mai osservato versamenti. E' solo in pnx. saccati che, dopo a\·er r.~ggiunto pressioni positive, ci c2pita di vedere ,·ersamenti c ciò sta, comt: diremo, a convalidare b responsabilità delle ad'crenze nella produzione di pleuriti parapneumotor:1cichc. Alcuni autori. danno spc'lialc impo:t:mz:~ :~Ila causa pcr(rigcr:mtc cndopleurica d'ovutn all'immissione di gas a. temperatura inferiore a quclJa del ~oggetto su cui si imerviunc. All'uopo co~igliano apparecchi speciali con i quali o! possibile immettere nel cavo plc:urico gas :1 tempcr.~tura ugualè ,, quella del paziente. Iacqucs Stdoni, occupandosi dei rap porti tra pos.i2ione della lesione tubercobrc c complicazione pleurica, conclude C'hc lr· caverne poste alla pcriferi:u del polmone danno luogO> a vc1~nmcnti pill fucilmr.ntc 1]j quelle situate p!"Ofondamcntc. Per gentile; ooncessiunc del Ùolt. Rohcno Moro, diJ Clluro del s:mntorio u Conte PcLitti di Ro1cto >• io Ancarano d'Istri:t (Poln), lw pututn cun· sult:~re le cartelle clinic.hc dci degenti in sanatorio negli nnni '937-19•11· P.trim(~ lliÌ hu consultato le cartdle clinichc dci ùcgcnti dcll"Ospcrlalc Milit:lrc dl Cnst.rta (Rt·p.lll•• lsolamcnto) degli anni '943·19•1<>. Ecco i risulL:~ti:
Pnx. um e bilatcr:1li
P n:>..
l
Numero
l
Complic:.~ti con
92u
scnz.~-=-e~:z~ -~--=-
t:=,nx. con aderenze
3.:!f
l
,.l rs:tmcnto
Pcrcc111ua lt
337
3f>,37 %
102
18,43 ~o
206
63,38~u
1\b:th.~ subito :Jll:J nosrr;1 aLtcuzionc l'enorme numero di plcuriù insort~ ~ po:-. saccati, limitate da ,ltlercnze, in c<lnfronto degli sc::~rsissimi vorsnmenti :JN~~ ID P~: ;lmri c completi. Perchè non dare la colpa dci \'ersamenù p:~rapneumotor3clcl a que
:~dcrcnzd
.
.
.. •
·m ediscono P , · · polmonare e• come dd pnx \C hmu:ne rcn ùono ·mcomp lero 1·1 co ll~sso ~ . l '~ttunzione " · il Mordli, continu.tJtO · ·• ' . · . · onunuo affumn :1 t•r.1smeuere :.Ile zone polmonan sono~rano un c trnumn rcspir:uorio. . . · f Ollll torio n Le nclcrc.:nzc plcurichc costitujscono sempre l'eS!lO eh un processo 1n 10 ~ • • · a con Eerma· d't cu.o •• stanno le del Bottmann 1L qua1e c·1rico dl.:lb s1cros:t l' leun.:n . C'JJCricm..c s ' . ' ' ' · · ' '· ' ' d' lOCU1DOtOt\1CC 11CI riu~CÌ ·1ù oncnerc delle: ·~dcn:nt<: tCII:ICl c ftbrose prev1a ISUlUZIOnc l l . l. • ' • • • 1 • 1 1 pleura. v1scern c ~ani, dopo :~pcnura di un:1 brc.XI:l nelb gabbia ror?clc:l, rase 11:1nc o :1 c p:uict:~lc c lasciando in ~Ìt\1 batuffoli di cotont.: stenlc. 1. • LI mo:cc;mhmo • • 1 li . possono nvort. di prvJu.:t.ionc delle aderenze puo' e~scrc. l up cc· c~sc . ·roo 31 111 wguito :1 pleurit•· tuhcrcol::!1c o per infi:lmm~zionc pen-fc~:tlc. In ~egwto. e P~0110 ncnw si hanno i noti fcnomtni dcil'inGamm.17IOOC con f.lltl ''ascol:m :l> cw 5 g l,tltl )';lfCilLhimali prmlullhÌ C [,lltÌ rcgrc~~Ì\'Ì. Conosci::~mo l'::~zione ddctcrl:l dc Ile :~derenzc pteuro.polmonan, ~ este se, l
-311
Altre volte il mcccani~mo Ùl produzione ù' d . . . · d . . . l 4IUC~e a t'rlOZe è ÙÌ\•c . · . . . .. no, H lr:tll.t di 1noivLdut tn cu1, essen ou svtluppato un focol:tio t b 1ate ' d' 'ù • u creo ~~ stahtli.o;cc un • l . . ' allergica c l1C c causa l um P' pronta rcnzior.c com 1'l h' :Il di ,, •C.':! nvn .. Per effetto Jj questo stato allergico la pleura in vicinaro cl' at ~ . Kcr.h (Tar.mtola). monc reagisce con la formazione di un essud:tto in ~: q~a:~~;u tu~rc~lari cl~·l po~· 1 1 c:ttrizzazione che da luogo :td una aaercn;r.t. P<.rta~to -t·l· ' 1, ' ~cguua a rap1cl~ C!· ·u d' K h -" ~. "t ac crcnze non sono prcdntte dal· baCl o· J · oc ULiettamentc, ·' ·l l13CJ'lio e, aIl' C)arnc d . ma tku . .l'rockui di ricambio ve; . lllJcroscoplro, t.n queste a erem!.c non )t t'lScontra·to nì: bacili' d'1 K h , 1 clr.menti che carnllerizza.no i processi rubcrcolnri. '· ' ' oc ne qur.g' Qual'è il• substrato ·an:nomc.-istolo~>ico delle ':tJcrcnz•' plr•uro nn.lm ., 0 SSCCI an ùO 0• ,._ . d' Oll.'ITH :1l !lllcroscoplo prcpar:Ul t aderenza ns:tha S\lbito la prc.-scn 7 a di una H.st• ~ . • • · ( · d' ·· . . • " ..ona p.:nfenca :~mo~ O-n<."7otl.ca,. a tspostZIOne arco t~ re, .li\'Olgcntt: a mò d t man~cotto, Ja un ~stremo a.Jl altr.o, tutto 1_1 cordone aJcrcnLiale (Scalabrino). All:t imt.-n:ione tor::tcic.'\ trovtamo ~lcmcntì parencht~al.. c un:ll stroma conncllÌIO·\'~Scol.lfc. L.1 pJrte p.lr~nchimalc, 1um una forme, mn !:tltunrJ.r, an qualche punto ri~-:o~lio~a in ~ hri , 1cutarn e torpido \ f _ rr·· l 111 fj • • ,cor m~t:_a da tn octll, p asma~~ u _c c rbrohhsti multo gio\'ani, Alla ìruerzionc polmon:tre aro\'l;tmo_ una ccrt~ qua~tata tessuto all'colare con tuui i c.1r:tucri di porcnchima polmun:trc 111 (.a\c eh cpaut.zaztone che, secondo moJlti autori, rontiene anche b.!cllt di Kru:!t, IJ•lla .'nna \i tr~"·: com~ circoscrit~:t J~ un:t. limlt;JOU: d,l•.tica ddl:t plc:ur,1 che, v·co ndu J. l·r.lllt.t, cosuuurebbc un:t speac dt harnt.n counctth.tlt: (Scal.thrino). Ln ruttura o lesione di llliCMe adercm~e, c1cnicnz::~ po~sibile :1 \'Crificarsl qu:tndo ~i raggiungt.w>, durante la tura pncumoror.1cica, pressioni clcv:Hc, !•UÒ infettare il ca1•0 pknrico JX•ichè con cs~a. mcubmo in libert:a i germi preccJt·n!crnenlt :umid:vi nella compagine adcrcnzt:Jlc o meuiamo :tllo scoperto focol:ti pleuro-polmcoJ; prop~J:!ando il processo '·f'~cifico :~Ila cai'Ìl;, plcurica. Possiamr> pert3Jlto affermare che una delle; caubc dc:ll.t comp.1T\a di un IC:rs;~mcnto iu pmt. qunnclo qtH.SIO uon è dovuto alla poca nscpY operatoria con con~cguentc infezione d:t piogcni portati dall'cstctno con l'ago, è b prcsenz:t di udercn7c pkuro·polmon.1ri con duplice processo patogenetico molto chiaro: 1) esse provo;:ano con IJ cominua arazione c!ercitata sulla plc:urn un trauma persistc.nte che: cJu•a un:~ arritn7tUnc ddla plcur.1 con conseguente processo infiammatorio reattho; 2) b rouuro di queste aderenze port:~ a Ua disseminazione nella pleUI':l del processo tubercobre con con~t'l:util :t p!eurirc, bpeclc quando tale str:1ppamcnto :~.vvienc a carito delL'l pfeum l'iscer.Jle io c;orri~ponden.rJ ùi un tmlcio Ji tessuto polmon:1re contenente tubcrcoli o matr:riul~ c~seoso. Sulla nmurn e sulla gcnc<i di questi \'erS:Jm,.ntl !'i l. molto di~cus~o; l.1 mo!!gior pane delgli autori ammette che la sua natur:~ ~i:~ sempre di origine tubcrcol'IN: an..,hc ~c _le ricerche accurate miaoscopichc sui liquidi Jei vCffilmeoti ple_urict no~ mc:~tnno ~ cvtdenza la prescnz:t dci b~lli di Koch. b pr01a culturale c b !no.:uf:tZJOJtc tn CJ.\1:1 rfcl liquido pleurico hanno im·ece quasi sempre dimostrato l'etiologia tuhercol.1re di numerose pleuriti cotuider:tte di natura reumatica. N~n tut d i. \'cr~omen~ p~lCu~otor.rcici devono cssere considerati di natura rubercobrc; btsogna ncord\Jre t pm:oli, fugaci \'Crsamcnti, le cosiddette pleuriti idiop:uith~, di n:ttur? ..ùkrgic:t, .:on :ssu<l:uo ticco di cosinofili c che dopo essere ~t:tti :tfferm:ui d:ù Lundt:tno, furon!:l chtar.•mcntc dc:. scru• i da t\ 1•ezzu.' Chini, Ri~t, Ponticacd:I, Dunwc~t-:.,rr:di. . Queste pleuriti sono dovute ad una reazione allergtca ~ella pkur.t mtCSJ ?cl ~e~s? che il collnsso polmonnrc, per spremiwrn del poh:non_e dt ~cm.wze rubcrcolinoscmJit, aumenta lo :tS\Orbimento di rossinc cb parre dell'orgalllsmo çhc ne ~·errebbe :td ess~Te scnsibilizzato :ti punto da dar luogo :l m 7joni del fo:'l>laio nd parencluma c nelh plcum.
?•
Rt · L't\ d ·e accennato alle \'atie cause che f:t\'orlscono L1 comp:u-sa . ASSUN,o.·• opo :l\ r h 1 d nze lcuridte sr co Ira le: princi<b un vcrs:~mcnto in pne1tfOotoracc, conclude c c c :l ere P P~ li rc~pons::tbi li d.i detti versamenti.
LETTERATURA AVEzzu e BoGGJAN: tt Ri1·ista e cliniq della tb.:. 11. - • Anno 1929, n. 5· Il m ~cc.rnìsmo c la t:clfuw dc:ì t'c:rstJmt:mi pleurici corw:cutivi a{ pnx. nel/cl rubet;r:olosi. - t• Progrél> Ì\[éùic:tl " · 1~)2-1. COVA; L'inizio della rlwritc: nel f!TX. - Os!X'ùnlc tn-:tggior.:, 1927. CHINCINl: L'inizio dd la p/ewil<" nd pnx. - te Tubercolosi ll 1 vol. XXVl·l , 1935· CmNI: Rivista Ji pntologia e cHnica dell:'l tbc. • !927. DuMAREST e l\h:r..:\ND: L.J prmìque du pm:. tlu:rapc:utiquc:. Masson ecliz., 1922. GEIVIRD: Citoto da Longa ir. Riv. di pot. e eli n. della tbc., 1930, n. 40. LuRIDlAZ'A: Gene.•ì czlkrgiro delhr pleurite pJII:umotaracica. - « Policljnico n, sezione mt. dica, 19:16, n. 5· lP!< GO: Sul! r: ple-uriti rnc:umptomricltc. -;- }{ix. di pat. e c \io. della tbc., 1930, n. '1 o. Mano c PU\11..">1: Pleurite rubercolare t: immunità istogen:a. - u Policlinico>>, sezione pratica, 1926. Mono · La pl::wite qual.: fartor;: rmmuniratio della tbc. polm. - '' Tubercolosb, vaL ~\'III, n. 5· RossEL : " R~·ue de la tbc. >•, 1928, pag. 909. TARA..'10L.\ : Le sedi pt·efctite delle: aàcren-::c plcuriche. cc Riv. di pat. e eli n. dclln tubercolosi .., 1932, n. 5· T .\1\.\..'-IOL.\: •< Lotta contro la tubercolosi Il, 1936, 11. 5· $ CAL.o\lli\I!'O : '' Ri\·, e clin. della tbc. >,, 1930, n. 9· CHr:q: Di almni fmtori chr: possono i "'jluire sulla tmtogcnesi del/a pleurite da pnr. « Ri\·, eli pat. e clin. della rubercolo~i ,,, 1930. BtltN,\RD:
STEPH.-\!-<1:
Le condiz:ioni necessarie alfa forma zione del liquido nel pr.x. artificiale. -
,. Rivista eli pat. e eli n. della tbc:. ''• ano o 1932, n. 6.
()!il'é.IJAI,r MIII'I'AIIf~ 1'111:-ICII'M.E DI Vf:RONA Uarcu,rc.
·ren "'' mcd. 11, , 7,, 1 dr. C",ll'llll'l:
SEMPLIFICAZIONE NELL'OPERAZIONE RADICALE
PER L 'UNGHIA INCARNITA
A~l~ scopo di portare un contributo :tlla cura di una ptc:x,Ja. au n<-•'l'5<1 c dolurosJ mfc~lta che ancora tanto spesso siamo ~hi::unati a curare, . o~i:o t.lu·.~ •;m: unl ~;;n:pli ficaZJonc da apportata alla cur~ . radicale dell'unghia in.:oaroita, w.npiiti~o::•: che pur dando_ In stcu.rezza della gu:~r~_g~one definitiva èell'affezione, riiuce w,,;(i, im,. il periodo di degenza in ospedale od infcrrneri:t dei pnienti: 1 z-20 gg. Ho adottato questo metodo fin dal 1939 e l'ho applicato ~lJ circa 100 cui: i3 bon:à dci risuha~i (malati ?visitati 6-~ c finanche 27 mc:u ~Of-0) .iunno oni::rt:l.l:'! i: preo-:.sc .dal le qua !t ero parmo: dcmobre lo srrcno f'ecessJ.no, evn;~n: le .recidJ· t'. Il carattere di questa nota non mi permette :li dilungarmi sui vari ffit{odi r.ulic.;ili proposti: dai fortemente demolitori (Emmet, Haegler) ai consen·;uori (Quf~ D:u-dip!::c). Detù metodi hanno p:teso origine dal convincimento dci v-ui operatori &.ricfortnnza del letto ungueale sul modo di formarsi e Ji accrescersi ddl'unghi.J. Per la scm}'fificazionc del metodo àa me proposto ho tenuto presente lo studio di Martinetti secondp il quale l';v:x;rescimento dell'unghia in lunghezzj a\-.it=e so:o al livello della matrice, mentre per opera del ktto unl!\)eale ri manòen~ costante !o sFes~or: dell'unghia stessa. L'atren:z.i.one .deve essere quindi rivoha alla m:atrice Ug<J3lc. Come aggredirla? E' buon:t norma far p:taticare :1! malato per r.1u'! o tre giorni imp:;o:chi o pieJiluvi in liquido di Dakin specie se esistono ulccrnzioni o adclirittUM esiste ur cerooe fun&OSO del ~o leo ungucnnlc c ciò nl d uplice scopo di modificare il ~~terreno • infetto e Ji rentlcrc più morbida l'unghia per il 1aglio e l'asport:Lione. . Dopo aver praticata b anesresta loc:Jlc :~ll":~hr: !Z:t dd 111 _m-dio dt• 11.t. fu.!;u~_or l_u~ no,·oc:ti na all't";, senza adrennlina) applico un l:t~cio emo~Joco ond! ~"!rare lo .ulli · cidio ùcl sangue che disturberebbe al momento :n cui bisogn:t J~n:tll:e la _rnnncc:. f ncisicnc mediana (fig. 12 esfCS~ da UD ero. :li dio;opra dc.J .margtnc de!.Ll (>'~gJ CU· tanca ~opraunguc:ùe (o m:~ntello dell'unghi.J) fino ~~~!l esrrclllJtJ _libcr:~ del. -~gr~J. lntrot.lotto un Clemmcr al disotto dell'emi-unghl:l, con torstonc \er>'> '- so.co Wl· gw:al~: ~i asportn l'unghia fr.ceJ1Cio :ttrcnzianc che \en_g~ vi."l intcr.l c. in o,:.'l.ti ~· tu~"· Incisione trawer~alc sul letto ungucalc ad un mtlhmctro d:1l bordo Jdla ptc:~ ~;u tanca l>Opraungucalc per circa 2 mm. di profondità (zoua _dell1 lun.ub) :..)nr:t· SoUe\':tto con un.t pint:t an:uomtcn uno det. Lluc !etJlb• dc:Jia r·e~J · "' _CU'll10 ~ · • ·ungucalc si escide il erano superiore della docc'iatura U!lSUeJie da a\":Jntt m dl_ctro P.n,rna. · SI· conunua · lìma a l punto ·m eu ·t l'ung111n con 1"l dcrm·1• &ottounm•ealc ~_,,o m:nnuc l "dWl-) . · dt:tl . (f · · · hl ""r il suo a~pctto paruc1o 1l SCIO, ua o h g •a aale a nconoscers•, :tJ ung :t asporrotn, ··· . ~Jl• · · n avanti· fino a c'On_glungerst · · con l'mcisionc pr:mcar:a ~u1 1ttto uo:!ll~ • c pot· da dtetro o 1
mc:
(fig .. c 3) l . . · · c pe·· rult:t la b.rghezza Jd a pleg:J La docciatura ungucalr deve essere csassa cu~t:t onde~re (z~n:1 della Junula). cutanc\1 sopraungut-alc c elci letto unguenle cornsp ~
-
r.iornnle di metlidnil militare.
Riabbassati i due lembi. della piega cur:wea ~i sp:llma sulh parte una pomata (di solito ~i v~lgo di u~a porn3ta costituita da: ticscptaJc g;. 15, vasc:J.ina e lanolina anagr. 100, olio d1 fegato eli m:rluzzo gr. 50) C dopo aver fatti due O tre 6lri di fascia modi. camentc compressivi per evitare l'emorragia, si toglie il laccio emostatico e si complet la fasciatura. ~
-,~·7
...
.... -- ..~....
Fig. 1.
Fig. ::!,
Fig. 3·
Le eventuali fungosità del ~ul~,;o ungucale form:llcsi nel punto in cui l'unghia si
è incarnita, si nsport:mo gcnoros:1mcntc con il cucd11nio dd \Volchmann. L:1 prima medicazione in genere va fatta dopo 6·ò giorni, c poi ancor<~ dopo -1·6 giorni. Jbr::~mcnte è ~mra nccess.1ria una terza meùicatura. Le due supcrlici oruem:nc: faccia imcrna della piega cutanea ~opraunguealc e la zona immcdi:ltamcnte sottost:mtc :i saldano fr.l di loro. Il letto ungueale ispcsscndosi sostituisce in un certo qual modo l':rz.ion:: protettrice òeU'unghi::t. L'estetica (trattandosi di una donna) del dito non viene ad essere menomata .
..
RASSEGN~l DELLA "'TA-••A "' ,.,.~ )JEDI('A
----11----Libri rli afiualila.
hb~o '1 La gu~rr~ al fronte russC> Jl <., come cgl~ stesso ~JChiJra nella sua prefazione MARESCJALLO G1ovM~N1 MESSE: .Lt gut:/l'rl a_ dt~ta?Z.'\. dr tanù :tnoi" il Corpo di \peaL al frontt: russo. -Milano, Rispoli editore, 7tonc Jt:~lmno :.opravvive nel ricordo dci s~oi sacrifici Il, ricordo che noi, ~hc vi abA breve rlistnn:a da cc Come finlla guc:rb~nmo appartenuto, cu~todtJmo con ~nso 111 in Ajlic,1 » ct:co. cc La guerra a/ froll/c th .no bi le. prh•dcgio nel ouorc, unit;~mcmc mssu )J elle il mare.rcial/o Giot•cmni M.:ssc ali orgoglio eh .ncr comb.11tuto nei ~uoi conregmt lfgli imlillni 11/fìnch? anche la r::nghi <.: dì :11cre alfrom:uo con fermezza SIOI'Ùe del C01 po di spc:ditiotle italiano . ' c .:oo digntt:l, rinunzte, p.!·' con u~anw, (CS I.R-) - sturi./ tlc:llo S"jortumuo valore ttmcnt~ :.offcr~zc. in memori.t di quelli dei l/Offri soldati in Ruuia - siff do tutti lr:l not che, ptu sfortunati c m olo.::tU>lO lf1f111'ftl nr/ln SII// Ut:IÌftÌ. :ti loro fu lsido valore, non sono tornati eu Sold•Jto corr1ggio.ro, St'tÌftOrt! limpido, inh.umo lu~ci~to in terra straniera il dono u<ii'IJ, ol-irltiuu, il mmetà'allo Meue, trat:ddll loto gi0\inc1.za c della loro \'hai ' 1/JIId, da par suo le fari della tl'llgicll t:ftO· l\ dr~qut: anni di distnnz:~ tbll,, cpic.1 f•t:ll, 11011 1/alniCill di ÙtJC/'Ìre applt:zzamenti c.rmpagna del C.S.I.R. l'opt:ra del /l.l:lrcdu: t/lo/ti formulano 7/lll 11011 OS/1110 t•.rtcrmr. sC\tallo giunge ;~ noi come urm fonte di ,,. H s.: uncorn una volttl egli ritoma mi talutarc ristoro cui attingiamo con qudiJ h 11111 dd dovere che h11 il soldffto - qmmsete eli pace, cli tronqui llità, di serenità tlc• la Patrit1 t: in m mi - di obbedire e eli cui tutti, combam:mi c reduci, scntil·amo comb1111cre in assoluta disciplina seTiza porsi pieno biwgno. Troppo c troppe cose inl'' oblcmi ideologici sugli scopi della gw:r· !!iustc sono ~c:atc e continu:tno a c:sscrt detti: 111, e insiste nd/'rrfferm!Jre c/1t:, noTIOstante sul glorioso Corpo dr spedizione italbno • ia disfatta gravissimo subita, l'onore c il rn Huscia pcrchì: oggi non sia wuota prouu/on: del soldnto italiano sono ancora inrizi:r ,. come sempre opportuna In 1·o•..e del nostro invitto cd atn:tto Colll:UJdantc a Irti/i, il ticordo non t: superfluo per i tanti metter•: o punto una situ.1zione di fotto e/te ancorn oggi diitinguo!lo e sofisticano ... Ji cui ognuno di noi deve :rnd:rr fiero. Ncs. Ugualmi!ntc i rijcrimcmi alfa no.rtrn cosid~t: n particolorc è stato trascurato rn qut\to dt:tm criminalittl di guerra non .;ono meno libro che non solt;rmo noi reduci d.,lJa /tcri e sentiti. Noi .;iamo medici militari i! po.<siamo af- c~tenuante campagna di Hwsi:r dobbi:IIDO tcggcrc, ma c sopr:uuuo quegli italiani che, /cm~<~rc clic rrncht: sul fronte msso la Sanitr} portati a disconoscere quanto fu fano e militare italiana ha lt:ntllo alto il suo prccompiuto d:U )(;ro fratdli su uno dci fronti stig_io c prodigata d mo senso di umana J•iù martoriati dcl b guerra, oggi dc..·vono softdarietù e jratellam:a. Il riconauimento fnre .tromeoda di giudizi anche rroppo legcltc il maresciallo Mt!sse ce ne offre in germente espressi, mcdiontt.: la 'clovnosa c 'zucuo libro non può non inorgoglirei, c cosciente \ruutaziouc dci s:tcrifici cui fum.. sr~zmo lieti di pubblicnre que.rte note di ttn mo csposù senza nltrn idealità che quella '-_ollcg.1 clte visre /{f trngica ma glorio111 di servjrc in umiltà c con b fede più iUi1'1111 del C.S.T.R. e ciii! suilupptr gli a::cnni mitnt:l cd incondiLionatn h, noSlra Patria tlt:ll'A. alla noura opera in Rwsia. c h nostra Bandiera! o. d. r. 11 Mnrcscinllo .Messe, con quella grande, inarrivabile dose eli esperic:nZ3 c con il Il Maresciallo d'Italia Giovanni Messe profondo _i~rurto ?i chi veromc:ote sente In ha rcr.cmcmentc d:~to alla st:unp:~. il suo rrspon!1.1b1htil e l onere del com.1nc.lo, non
'• :.i ì: soffcrm:no ndb tratt:~zionc: della srori.l dd C.S.l.R. alle sole \'iccndc b<!llichc dci ':1loro~i rcpnrti c delle In"·ittc Di\'i~ioni, ma ,·ip:.utc Yoltc ha messo in CYiùctW.:'I J':,bneg:.ziollt: c l'opera del servizio s.'lnit:•ri'l ti quJlc furon(l commessi compiti ùi grave rcsponsabtlità e che tali compiti :lssCJlsc oon piena dcdi.r.ionc c con immenso c proficu:> benessere per le truppe. Dal 9 agosto ' 94' • ù.tta in cui per le nostre unit~ s:-mit:aric ebbe: inizio b piena :~ui. \ 'Ìt.Ì di {unzioll!lmcmo, non vi fu :thro obietùYo nella nostr:t opt;ra 'he quc:llo di unire, con lo stesm spirito di ~olidarietà, l'assistcnzn ai nosu i \':Ilorosi scrldati infermi, a qucll:t delle poFolnz.ioni CÌ\·ili alle quali porummo sempre, incondizio;):ltan•cmc, l'apporto di una profoud:t cd um:ma cumprcmionc atrraYcrso ogni s~cie di aju. te mltCri:!h: c morale. A l'crwcDl:lisk lasciammo in funzione u.n Oq:cd:tle ucrruno adibito a ri:~vero di \tcchi c.. cercammo in ogni modo di rimcttct"e :n efficienza una farmacia sconYoh:~ dalla funa de"asratricc delle truppe tcdescne c.he ci :wevano preceduto. E' ben po~ cosa cure in brevi parole qll!Ulto Eu fatto per ~occorrere le popolazioni civili dei territori Ji nostra pertinenza. 0\'Wlquc ci port.:lrono le sorti della incessante aY3llZ3ta in territorio ucraioo, non: dimenticammo mai Lhc la ncstra opera t•ra ess:Jl2.ialmente ispir:tta ::td alro fine umanitario ed altruistico. F pertanto, ~Eruttando n.l masùm:;, le esigue t;.:ossibilità !~li c le nostre preziose ri•crvc cui atJinge' Jmo con ogni scrupolo, c.latc le enormi distanze che et scpara1·nno dalla Patria c la di Hicoltà di rifornimenti peri o. ilici, riu~c . rnmo sempre aù organizznre una 'a~u rete di aiu: i anche aUe popula?ioni c.,·ili le qu:tli, per le incvit:~bili conscgucn7<' della guur.t, difctt1v:lno complet.tmcntc dt assistcnz:~ s:~nitaria. A Rikc wo, a ....ur;, dcii:! Divisione "Tu· tino u, furono istituili ambulatori gr:ttuiti per i d'i li, n.:o1'Lri r-cr i vecchi c p::rfi no una chntc;t per gestanti. A Putilowka furuno nmc~~i in [unztone b:tgni pubblici u\c ,.~nncro ammr.~si anche i civili, allo scopo di fronteggiare con un'azione sinergtca b lotta com ro la pcdicu lo~i c contro i 1 tifo t'S:tntt:matio:o. A Sta lino \'e11nc nuu-
'·nmcntc ~i~tcm:~to cd attrezzato J'O:.pcd 111. per infettivi <t Worosciloff ,, ovc trov~runc l.1rga. possibilità dj ricovero i civill affctt~ lt;. 1.11 i c o:tal:mic diffusibili e dn dermotifo Anche i L'lllnpi prigionieri ebbero a no: Stra cura la più decoro~.l sistemazione: co, 1 Il campo pri~;ionieri di K:~rjanskaja, ddi. 1dto un modello dt org:tnizzazione c di funzionamento c dotmo di tutti gli impinnll igienici c di idonei lo~Ji per i servizi gcner:~li cù il campo prigionieri di Jussowo, ovc fu impiantata con la maggiore lnrghez. za di mezzi una completa stazione d 1 boni fi~1a dotota di stufe, bagni campali c di tutti gli opportuni <1pprcstnmenti igicnic0. profi !:miei. Oltrepassato il Dnjcpr, gli ordini dc:l Comando furono cmcgorici: cc Divieto ,,,_ wluto di occupazione cb parte delle truppe· di edifici o locali prcccdcntcm;:-ntc adibili a ricovero in fermi, onc.he se trovnti ln cc m. cl.izione di completo abbnml,.r,o l>; cd in.. fatti, appena giunri nelle •nuove loc.1lità, proV\'edc:mmo sempre :tlla rimessa in cHicje;nza di tutti gli st:tbili una volta artrct· zati a luoghi di. cura, st)~cmandovi i nnsm c~p~dolt ùa campo cd c~tendendo le pc~~• · Lilir:t di ricovero anche ai civili abbisognc· voli. E' ancora vivo il ricordo ai un ordine dato dal Comando a Sineinikowo e ron· t.crncntc l'immedi.tto sgombero da parte di un Comando truppe ci un edificio in prc· ccclenza adibito ad ospedale:, per resùmirlo ~.lb sua primitiva funzione. Tutto ciò sta a c.hmostr:sre che, in correlazione ru gravi probkmi di ordine tattico, nella mente del nostro Comandante ~r.t st.mpre presente b necessità di ilire al ~cr vizio ~unitario il posto preminente nondtc l'autonomia indispcnsabi le l·er ::tssicur.trc condizioni favorevoli :~11::! as,istenZ:J ùcll~ u uppc cosl gravemente compromessa t.lall.: enormi. dist:~nzc. Allorqu:Jndo nel no\Cnt brc 19-1' incominctarono le priO:e .ins· r rvontabili difficoltà di comumca:uonJ c l< operazioni be!Jiche acquistarono ~ r~rm~ illtenso, a Jussowo \'Cnn ero org-Jruzznu ~ 1 ~oombcri dei feriti cd ::tromalati ::t m.;zzo :J·~rco non essendo le strnde pratic:lhili rc.:r il f::t~go, il gelo c le abbondanti nev!"":JIC: O~gi i p3rb come di comune fatto dt eroi n~c::t di t::tli cvend, m::t ricordo che, fctlll
J Grischino, dopo aver cunpiuto in colo lKi ore 4o chilomt1.ti di percorso da Mcschcwaja ~cgucndo con gli autOIDC7.7.i la uradn fcrrafa, uni~o ~~to o,vc transitare se pure con enormt d1fhcolta, restammo divene r.otli rol cuore trepidante e con l'an.ID<> teso, nell'atteso eli notizie che conferm:ts· r;ro !'avvenuto sgombero dal fronte dti 6 nostri vnlorosi ~oldati feriti. L:1 mirab ile org:tnizznione del s:rvizio s~nit:u io, d:dle grandi unità oper:tnti fino :ti pi.ù lontani com.1ndi tappa, noo preoccupò noi soltanto cui competevano le responsabilità più dirette e gravi ma fu pensiero pcponderante nella mente e nel cuore del postro Generale, oll!llipresentc, \'Ìg•le, p:ltcrno, sereno cd iosupcr.;~bilc animmore, nuche quando le avversità del clima, gli r.vend c b trngica nosrr:1 situazione nd oltre 4000 chilomcrt i dalla Madre Patria, ci f:JCCI'MlO :tCCUSUre 1nomenti di collaS~O Sfi ritunlc. Attcndcvnmo il Suo rapporto con :m~b; o! termine dci colloqui sentivamo un rinno\~mcntc: spiritu:tle che era per uoi gioia e benessere. Non per nulla, parla.ndo del Comandante del C.S.l.R., dice\·amo che c1a un grande !old:tto ma, soprattutto, un ~r.111tlc cuore! Il nostro tenace b\'ore>, le preoccupazioni, le notti insonni trMcorse in piena operos:tà per i l maggiore p01ei1z.iameoto della nostra organiz7.a7ionc sa.nitnrin, trovano ri~contro r.cll'csatto qu:~dro statisùco dei congclarncllli vcrific::nisi durante l'inverno I94l· lCJ4:l, che il M:~re~allo Me~sc ha riportato r.cJ suo libm per un più profondo e t:tllgibilc rice>noscimento dell'attività c ddla tompetcntc abnc~azione delle r.ostrc forffiJZioni s.1r.it:uie. Da rale quadro si rilcl':l chi' su soli 3614 congelati, 1635 furono cut:Jti ~ul posto, rccuper:~ti e restituiti in pico.\ c:Fiicicnza fisica ai reparti di provenienza . Ecco rcrch~, leggendo oggi la cons:~crn zlone che il Maresdallo Mess:, ci[en5orc :•tJ c;ltrn nza del noSlfo sacrificio c dello r.•llorc militare dell'Esercito italiano, fn del!·• nostr:t opera modesta m:~, i11dubbiamcnt_e tnt c~~ut:t di t:~nta fede noi st'ntbmo tl r_ieno orgoglio tli aver p~rtecip.1tO all:t glo_ 1'0S..\ l:lrnpagna sul fronte orientale ove non \'i fu ~pirito di accanimentOI nì: la bru-
~alc preva~coza delle armi vittoriose, ma ~v~ por~o sempre un soffio di carità cnsuana, ~ llumioati cb un:~ fede che ci tr.nn:: cont1nl12li1ente ntti\·i nella nostra opera di bene c nella nostra azione di uma11.1 srltd~mtà; c le popolazioni ci\ili delh Ucraln:J hanno ampiamenl: documentato con i f:tai la riccnosccn7.:t verso Je nostre trupp:. La prcf.lzione che il Maresciall? ~bse ha scritto per il sul)l libro ì: b storitl autentica acl Cùrpo di qx:dizic.r.e 1:ali.:tr.r, in Russia. Egli parla dci suo .old-•: •· obbedienti alli voc: ael dcr..ere e èta di:ciplliu, s.:cvri di odio e di cuFidigia, pronti ad immelmi
per l'onore militare e per la gloriJ t.lc~ia
p:opria BandicrJ u; Egli f<Y!e r.on sa che, r:leggendo queste roe p:lro!e. noi io \t:di:tmo così come egli era io mezzo J noi, nelle dure giornate delb guerra, primo nell'C:'empio e n~l sacrificio, animatore su~rbo di t utte le nostre c.:ncrgi-;, Capo imrareggiabile alh cui voce ancora oggi. noi reduci del C.S.l.R., •hrno mJubb~mcot~ pronti ad accorrer-: cb ogni pane d'Ir:t!i:. •· al richiamo irresis•i'·i!e eli :tff~m Ìf!~Jn cell:!llili, della gloria di ritrcv:!~si, dell:! ccrtezu di clifc:nd~i. tra solcLti fieri e \ :ùorosi ''. A. Sruz.IFEltRI C/ìirrJrgi~.
•t ENEtr S. e MoRA~DO G. C.: L~ fente c-st.:o-artico/ari d'armo dJ fuo(o, - Ton no, Ed. Jl.1incrl':t Medie:~.
Nelta den.agliata monogr.rfiJ gli :\:\. ponnno il prezioso comribu~o della !or~ v:tsta c:sperienza su 11 Le fc:ntc osteo-:~ru colari d'arlll.:t da fuoco n, che rapprc:tent;ulo 111 guerra un qu:uto oirca delle. ferite in )!CnCre C COSIÌ.tuÌs~OI'O b p.1rtC pl~ r~.nosa dclln triste, dtffictle c:ù oltrettanto rnuccsa tr:JuDlJtologia bdlb. . J1 tnttcJmc:nto tlcUc fratture dj guerra: che in Itnlia è stato più 1•ulte argomento dt di cuss:oni e di ciib:tuili in seno n .edute c sriunìoni di Socict~• Chiru~gi.chc, _di r\c~ ~d...,;_ c eli Coo!!TeSSi (So.•ct.l lt:tli:lna dt c~ .-.." <> • • • l d' Chiru:giJ , di Ortopedut e N:mona .: 1
Chirurgi::. di Guerra), h::. appass,ionaro co· swntemcnte i nostt·i chirurghi milit;tri, trn cui in questi ultimi anni è doveÌOMl ricor. dare Caccia, l\'Iagliulo, Ca.rery. La cura delle fratture cspoMe Ji gucrr:1, eh.: non è spltanto un problema di ordine tecnico, è altresì p:trtbobrmentc un problema <li compless.1, delic;!t:l c ùifficoltos.l crganizz:J7jone. la quale Jc\C mir:~r.: (c dJ Liò si è prcoccup:n::. 1:1 nostr:1 Direzion:: Generale di Sanit:t) con mezzi possibilmen. le i più idonci :1 f::lre applicare a· tali le· s.ioni in /t:mpo tttilt: il rrattamcmo più adeguato ;; m:1menen: in prosieguo l'indispenS:lbile coordinazione nell'indirizzo cer:tpellti..o. Gli AA., sotro b guida del compianto prof. Uffrcduzzi - il cui ricordo [atto ;.~; amore e di gratitudine è vh·o più che mai nel cuore dJ noi curti - h'arUJo potuto svolger-= in Ru s~ia con parti:lobre fCrizia -: crn appssionato fervore la loro benefica .: proficua opera presso il « Centro Ospedn. liuo dt:ll'Arm.ir 1• (fornito dci più perfetti cmpi:mti, dotalo dci m:zzi più moderni 1: ::x>o Fer~onalc ~pe~ializz:llo) ottenendo nella cura ddlc fr:J.tture esposte risultati \er:tmcnte brilbnti Basti pensare che su :!..J6:! i: sioni degli :lrli solo 17 volte è! stato recessario praticare l'amputazione (o,69~o) c che la mor~alità globale è stata appenn di :; casi c cioè dello 0,14%. Parricclarmente da segn~larc è il successo utrenuro nelle fratture del femore (su 138 c:•si di mortalità ~stata appena dello 0,7:!''.. , :.pecic se si considerino le varie st:atistichc come ad esempio quella di Lc:ichs, citata anche d:1gli AA .. Riteniamo opportuno però rilc!v:lre che Lt:iciii (Ed. Enkc-Stuttgarr, 19fl) riferisce il risu Irato su 2o6 fratturati c~posti del femore, prigionieri polacchi: )!;Unti :Ù SUO Q<,pCdale di riserv:l quaSI tuili in prima mro ,·itardatn, dopo lungo e disage\'ole trasporto c con gravi infezioni in mlO. Ciò spiega all'e,·idcnza l'alta morJ::~ Iit1t (28,6~ .•) c il gran numero delle amput.tzioni pr:ltic~tt:, 38 ( t8,45 "~). E, degli :!ID~ u l.HÌ . ~olo T<ì ·.ubirono i'illlcT\'t>Oto! Moho intcnnsJnti sono le o~serv:12ioni rdnti'c nll:t •• g:lllgrena g.ts~ma •• · èhe rc~ra ancora 1::! più tLmibile wmplicanz:t ùcl\e f. ::1 f..
Le tiptchc infc?.ioni gassose, cceczion:1[i uel primo periodo, furano invece ciscon. l rate nbbast:tnza frequenti successi vnmentc. 16 c:~si ,di cui 14 a carico degli ani inferiori. nel \'olgcre di pochi giorni. Tutti - funi)~ rilevare gli AA. - giunsero tardivnmente al Cenlro Chirurgico ed in fase avanzata tanto che fu possibile ricorrere all'amputa. zione solo in 5 Cltsi, di cui in q con successo; negli :ùtri la morte avvenne in un periodo di tempo dalle·24 ore a tre giorni. Si ded uce quindi che le ferite debbono essere sistcmaùcamentc considerate e tr:J.ttatc: tome c:~si di :~ssolut:~ urgenza. per cui la c.:ur:1 - compatibilmente roo le ine~urabili csigenu: bdliche - deve essere immcdintn <: rotautnria, così da provvedere entro il 1iù breve tempo :1l tr:lttaJilento razionale delm ferita onde evitarne l'infc?.ionc, non <ht: alL'l. immediata riduzione della fr:murn. Gli iofiniti in.convcnicnù, che derivano dn1· le imprevedibili c mute1Voll contingenze clell:1 guerra c pcrfu1o dei singoli combattlDlenti, impedis~ono, purtroppo, di poter !empre trattare adeguatamente le fr:mur~ nel periodo di tempo c nei modi che sareb· bero prcferibili, per cui fatalmente capito - a rr.algrado della più diligente cd accu. rata nrg:~nizzazione - che in guerra più che in pace si hanno fratture esposte che si infcuano. C. GtACOOBE Frnoccl'!IAI\O R.: Sulla morfologia dt:l co. siddctto m:uroglioma da sezione nei ner. vi isolati (studio sperimentale). - Giom· hai. Chir., vol. :z., n. u, 1946. Io corrispondcnzn dell'estremo del mon.. eone prossim:tle del nervo si for_ma un grò; viglio cicatriziale, noto wuo Il nom_e di ueurom1 d:1 ampul:Jzionc o di neurr>gholll.l (Nagcouc), dovuto alla prolificazione r•: 1 generativa dei cilindra$si~ delle ~llu_le ~ S.o:hwann e degli clt:mcntt connctll\'•111 ?c. 1 l'endonen•io e del pcrincrvio. Le ecciraZian raccolrc dal neuroglioma e tr3Smcs!.e cbJic fibre che c~so racchi uùe, ai centri sure: . l d' 'fl~· riori. ùanno luogo acl un gruppo l rl . c di sensazioni pnrologkhc ahc costitu!<CO no un:t ver:1 mal.:!ttia.
Numerosi mc-Lzi so~1o stati esco~it:ui onde evitnrc la f~rma1;10nc del neuroglio. CD:J: termocautenzzaz•onc dd monconc (Durante), iniez.ione nel,monc.onc di alcool al 90%, foom:dtna al 5 )b, aado fenico nl lO% 0 acido cromico (Leriche). Dallo studio anatomo patologico si ì:. c.;cm. st:ll:tto che, qualunque si:1 il meuo im piegnto, nello strato immcdiatamcmc sovr:tstiiJlte alla lesione si restaura un pro· cesso di rigenerazionc, cui 'partecip:tno le fibre nervose e le cellule di Schwaon c un rrocesso di cicatrizzazione, cui partecipa d connettivo dell'cndoncnio, del ptrincrvio, dci vasi e degli sp:tzi iD cui il n~rvo ~corre.
L'A. io questo suo l:woro espone i n:ultnti di esperimenti pra1icati sui nen·i sc1aUC1 di conigli, descrivendo l'aspetto i~topacologico ddlc aic:ttrici connetrivo..nervose dci monconi di sezione dci nervi l:!rgamentc isolati dalle connessioni vascolari mcJiantc ailinclri di ccllof.IDc. Mentre prima si pensava che una cirtol::tzionc povera favorisse una prolifica:tionc eccessiva del tessuto ooo.neu:ivale c che sul nervo privato di buona pane dell'apporto sanguigno fosse favorita la sclerosi, l'A., in base ai suoi esperimenti, :tf· ferma che nci monconi di sezione dei nervi iso!nti dalle connessioni vascolari mediante tilinclri di cellofanc si possano ottenere cjcatrici poco rigogliose e scarsamente. connettivizzate.
prim~ ~ tr.mata b an:nomo.fi.Uologia dd tiJschi Inte':'ertcbra ij C l'eroi:! del nucleo flO~(lO'lO .c np<m:ua la casistica con i lliullntt a clistam.a. Molto accurnto e lo studio ucUa ~into rna~CJlogia c della di:tgnosi clinic.t e r.nliol~·spca. Su qut:Pa gti AA. giuso_amentc si ~? 1 ft~rmano più :llllf.ÌJID<;nte, mettendo in nhcvo le •;arie tccnich·: cou 1:: indiazioo: controindicazioni e perko1i dc!la miclo: grafia e l'import.l.ll2a :h-.: \.1 oota all'indagine radiologica. Int.cressaote il capitolo riguard:tntc la tcrapta che può cs:ocry m.dica, fisica, orto· pedica c chirurgica. Risultati ~dhfa~en·i :.;i pos:oono ottenere sol~ con b terapi:I chiru=gica: gli AA. n'! nportano la v.x-nic.t ~ Ei.;urc del Lo1 c t' dd Dlildi. l rhuitati a distllr:Z.'I, secondo gli A.:\., possono essere in g-;:nere considerati buoni, senza po:er par:;ue di T'Sultati e!:ceUenri, cio(; co:1 In ~missione totale dei sintomi. Le conclusioni cui giungono s:.i A:\. sono interessanti e riguarthno la frcquen:r.:~, 1:! si.nto~tologia, la di:agn!lS e :: teraril delb lesione. 1.:1 monogr:1fia si legge con pbcerc: e con utilità perch~ rnppresenta lo s:u.àio :l_!;· giorrutto di un ar~romento su lUla lesione b cui frequenza è certaJilente maggiore di qu:tnto presso di -noi sia sr:uo finora rilev:l!o. ho::v.\t\
Immunologi~.
l Ml'lillATI • .MuscEn'OLA • Ruuwo: La protntiione dt:l disco intt:ruertt:brale. - Napoli, Casa Editrice Idelsoa.
Gh AA. sono stati inootti a trattare lo •rgomento d:tll'osserv;•zionc di un certo numcr J di ma loti (otto), reduci dalb prigionia, durante la quule prcs~o un Ospet.!;;lc !vii litare amcric:mo erano stati sotto· f~O~ti :.cl intervento chirurgico per lesione Jcl disco intcn•crtcbralc. La monografi:~, con prebzionc del proF. Uuscaino, direttore della Clinica delle m:t· IJllic del sistema ncr1•oso dcll'Unh•ersità eh Napoli, è divisa i.1 ''ati ropito)j. Nd
DE .BLASl R.: O.<serva:ioni sull'uso dt:/1~ sospçmioni. o per l'.:nu~1ÌÌ _qu'!li!atica ~d h: vgglutimne nt:l/t' '."Je::1o~ ~fopara~fr che. - << Giorrulc di b:mcno:ogta e tm· mu.nologia "• n. 5• luglio t !).l; Ritengo utile rt:censirc. dc~tngliac:~memc queMa interessante pubblic:t:ttonc d~to che noi l'C\Stri ospedali mi JiL1ri "icoe om cft norma attuara ran:~lisi l>èp:tr.:t:l delle H cd (l :t"glutinine rer 1.1 siero-~agnoltlica J.elle f< bbrl tifuidi, in .:on!>idcr3.ZIO~c: ~elle !1Jl0 • OSC
\':tCOJl.:lzioni e rl\ JCOIUZIOOI !lPUllf":'
;,arnù6·tc:tano. per vb ipoclc:rmic:, 3 CUI
320
sono sottoposti tutti i militari cL:: nostr<.o ~ierodiagnostici nt:lìe Salmood1osi, auspi. Esercito. cata nella, oon(ereuza d1 Londra del 1 937 L'A., dopo avere ricord:llo che nell'Isti- r~ggiungibilc so·ltanto con l'uso di sospen~ tuto d'l gicnc dell'Università di Pha, diSJoni st~n~ard ben ~on~er~abili cd eguali retto da Buonomini, l'esperienza acquisita per tutu t labor:lton, cos1 che i nsultati it• molti :mni di applicazione pratiOJ dclpossano essere sempre cd ovunque com.. r:~rabili . l':;rulisi qualitativa delle agglutinine O cd H ha permesso di riconoscere i v:mrnggi, L'A. ha a tale scopo allestito, sia con il veramente considerevoli, che essa ha in con- ceppo O 901 che con altri ceppi di S typhi fronto della classica reazione ru Widal, .1 più complesse strutture antigene, sospen. m:tte in <:vidcnza come la. prcpara:;rione ~ioni in soluzibne fisiologicn ed in lidegli amigeni somatici, e spc(ljalrnentc del- quido di Ri~~cr. ~ali sospensioni, portate l•: S typhi, mpprescnti un punto molto :.d uoo op:tota cornsponclcntc ad otto:cntu delicat:>- c non ancora ddinitivameme ri- milioni di germi per c.c., vc:nncro di \'h( solto. io cinque parti: unn si usò come: tale- c·c l L'impiego d:l ceppo O 901 sospc·so oi- :d le nh re: si nggiunsc riNpt:lLÌ\•umcntc·: fw rc:ttamcnte iu soluzione tampone formol:ua, molo o,2'X., :tloruro rncrcuric:o "d",,'', Jr che viene oggi comunc:mcnte imp:cgato, 11olo o,t';!,, abiolo '•'l';,". h, dimostrato uno scarso rendimento tantu l risulrnti ollc;nuti 111111 fmonu molte• clt. dn costringt:•·e ad us:Jrc pt.r la ricerc.1 delle \usi d.c qudli u~·:cn· nti c:un la :,nluzicuu agglutinine una solu?.io,nc vi v:~ dello stesso tampone: lurmulma. Auclw )'inlpÌ! gu di hrouocohurn [cll'mol:Ha clt·l cc·ppo () cpoc ceppo, ptcpar:na al mrmc nto ddl'uso da preparai;! nm la meck·~im., te·c;uic.c tic Ile· ::tg:lr cultura di 24 ore di sviluppo. Le prove oomparativc condotte su un rnigli•tio s.ospenbiCtui H mi~e in n·icll"llfla natm.1l1 \':tri;wioni ll';l un:l sospcn~ione c l'altra del di sieri t.li indiviùui :~rfeui. da tifoiùc:- h:~n "'l chiarno•cnte Jimostrato che cou la so. l':cgglutin;l:t.inllc che npp:uc poi sempre· .c granuli lìuis~imi , sì da rcut.lcrc diffi~•l(· l.t ~pc ns'one formolnta t.i olle11gonu 1 .1 ~si di lettura c l'intcrpretnzionc delle sitrotli.l agglutini·ne di grnn Lung.1 inferiori n quel li ~nm1 . che ,i hanno usando germi vivi; :tll:i'i i Dal cnmplLsso di .queste osserv:~zioni sieri :1 basso titolo non agglutinano dt:tta S(aturiscono clue problemi: qu:~lc è la c;m· ~ospcn,ionc formoi:J.ta, ~l che determina la perdita dell'agglutina Venne inoltre constat:l\o che b SOSFCII· hilitn delle sospemioni? Perchè tale minosionc form~lotn, pure pcrdendu la sua :t~· re :cggl utinabilit;, si appnlesa solo nei c?n: giutinabilit;, con il ~iero dt:gli :~mm:!l:11 i. la con~crva invece prcssoch~ inalter:ll:~ per front i dci sieri. di mnma lati e non nei stcu immuni dci cooigli? 2-" mesi nei ooo(ronti del siero ,mmunc di Per risolvere il primo problem:1 l'A. co~iglio, di modo che la pro\·a di tiiolazionc \ oluto innanzituno studiare se la perdun ocll'agglutinabilit~, di ~outo pr:lticata con della :~gglutinabi li rà delle sospeòsion~ O i ~ ieri immuni, è risul tata sempre :~lqu:~nto uon fos~e riportabile :~d un:l minorntone fallace. della custituzionc antigene del germe, per Quc~tc o$servnic.ni hanno JOdotto aJ ahb:tndon:uc l'u~o dcii., sospensione in so- un fenomeno di solubilizz:czione nel mcltlzionc t~mponc formolata ~ccondo Fclb. muo degli antigeni somlti::i O dell:1. S. c Cardnt:r cù a ce•c:1rc qu.tlche nuovo mc- typhi s1mile a quello :cmpinmeme dcscrtll~ c studiato per l'anrigcnc Vi. Al fine dc SI ruo o:: ~npr:tflltto qu:dchc :~ltro a miscnico tap:tcc di mamcncrc n.:ll:t sua piena imc- poter valut:~re il contenuto :~ntigcnc O CI'C~~ tu J !mente solubilizz:Hosi nel mestruo d~ gritn i':~migcnc O. La •ospc:n:.ionc viv:1 del 1 sosnensione l'A. <: ~icorso nli:l reazione tcppo d1 S. typhi O IJOI risponde ottim:J... l • • l h fi·~azion~ ùd complemento sul ltqwc o mcntc allo scop~> ma è ..·vidcnte come tale rnuod;._a ahbi;t il grave inconveniente di Lrr:tto dai corpi b:~llerici :1 mc1.20 di pro0 lungau ccntrifugo?ionc c su l scJimt~lll · impiegare gtrmi vivi l.' non risponcl:t :ti biT nli prove h:~nno dimostr.tlo che l',\ntig<•tW •ngno eli J>Caud:trdi7.znionc dd metodi
!'a
321
o sl trova nel liquido. dec:~ntato in una
quota- ~ressochè. eguale_ J qucUn_ prc!~tntc 1:el sedimento dl germ1. Detto liquido di sospensione è app:lrSo fornito di potere inibente per le 3gglutinine di un siero :mtiùfi..."10 O, nt:i coofromi ùa di unn sospensione viva del ceppo O 901 eh.: del proprio sedimento l:Jv:no e risospeso in solu. 7j 0 nc 6siologica. l..:! pro\':l di inihizione riporwta, per qu:~nto non molto netta, è chi:lramcntc dimostrativo ~c si pensa che Ja conccntr:tzionc dl glucitlo lipidc presente nel mestruo dl sospe~sione ì: di molto inferiore a quella che si ha ndl'cstr:ltto triclnroac.etiLO cd è C!uindi incapace di dare qu ella çum plctn iuihi7ionc che &i dcscc ,1d otlt:JH'rc co n questo. t\ llu !.t·opn di :tllt1utnnnrc in maniera crm pie 1a il mc .truo wmcncmc oncht: pie ulc rr.ICCC' di aruigçnc ~ulutu, tnli do pro\•ocarc :IJi ttm1 1111 ,1 i nihit.iconc: nclt'ag~lutlnnzionc, il •c·dirnc·nw di germi \'<'IIIIC lwnto c ripreso in uua • ulu7ÌOIIt fi· j,l,,gica c ne fu conIJnll.ua l'agglu1in1Lilit~ con un siero :m. rr. uuc ;Hli ilifi' o: !.''·Il rincquhta ln modo nnU:\'fllt• h1 nii:L ;~gglwiu:abilitil. fJai rhuhnti rJtl!.. tuli l'A. trae h· seg-uenti cc•nclu· iuni : 1" • (..., pcrdi•.l c!i :tgglutinal ilità delle 5QSpc:nsioni O d:lb S. typhi nei dh·cr5i mc~tru i odopcrati (scluziooc rumponc ft~r· mol:atn, •olu?icnc fisiologica, liquido di Ringcr) non !embr:a essere leg:ata all'azione cicnaturantc dell'antisettico, \ erificandosi :tnc.hc in m~ncanz:t di esso con l'irwccchi:lmcnto ddh sospensione. z• - L:! perdit:a di agglutin:tbilhà SJrcb· be invc~e da attribuire al progressivo di stacco dell'antigene glucido-lipidico eLI corpo b:merico e non tanto per una degro. d:tzion~ del plastide iu seguito :tlln r~rdit:l Lt'Ì suoi partigeni qunmo sopratuuo oer 1.1 prc•cnza nc:l liquido dl sospensione d~l l'antigcnc libero, che tro\•andosi in uno sta~o di dispersione muggiore, che non qu:~n~o c legato alla, cellula batteri~, s:trcbbc rn gr:tdo di satur:trc 1:~ m:mirua p:trtc <Ielle :>gghuininc prim 3 che queste po~ano li~ s.Jrsi u corpi batterici per dctermtn~rnc I:J ~gglutin:tzione. . . Appare dunque evidente com ~ l'imp~cgo acgli ;an:igcni rcm~;ici sospesi in soluzaone
tam~~ formoL1ta, qunJi ad es. quelli n~cssl IO commercio, si:~ poco rac:oomandablc_ c. come ad esso siallO da attribuire quea ~uultati alle \'Oite infidi ed in<erli che scrcdH:tno tale mt'lodirn. Mcdia.~tc l'impiego dl bC>Spcnsioni tr:tt• late prc\'lamcnte con abole c con acetone, ~"hcn•a che per In loro azione coagulante tenderebbero a tener fissato l'antigene al corpo bal!erico o a precipitarlo qualora in parte si libcr.t1SC nel mestruo (è noto che i complessi glucido-lipidici !>Ono insolubili in questi sohcnti) si potrebbuo ClJD ogni probabtlità supct:~re le difficoltà presenti ed ottenere degli antigeni socnatici di dcu.. ro ~flidtl mento; pro,•c: spcrimcntnli in corso
c•mfcrmcranno o meno qu~ta ipotesi. L1 solu7 i~ nc del recando problcm:1 rel•• lh·o .:1 fatto che le M>Sfensioni st:md:~rd umwn ino n~-..ti b~nt: 1:! loro agglutinabi· liti\ nei confronti dd ~'eri immuni dì coaii~;lio mentre sono ~cnrsamemc ctl incost:til.H'InCilt!: agglutinate tbi ~ieri d~li ammalati è rer C r:l alquanto illffidle !:d è fOSSi• bile ~olo b formulat.ion:: di un:a tpott-<i, che dovJ·à trov.trc la su;1 con[c,m:t dalle r·ro\f' spcrimt·ntali attunlmcntll ill corso. Non rotn·bbe essere rim:asla nclln SOSpC'n· s.onc ~tJndarJ solo una parte del cc:mples~ mosni'o antigene di cui ~nprLmo essere cu5tituito l'antigc<ìc ~om.tlico della S. typhir MASSA
r l RMJOLI F.: Rin:rche nuologichc in 1'111· liftlli L'fTt:t'ÌIIllli rOtltrc> il t!umorifo, prc11111/ati ron il var.ri11u T.A.Jl.Tc.- u t\ltt
Jdl'r\cc:tdt'm'J dci Fi iocrhici in Sien:l c Studi Facoltà Medie:! Scne!e "• fuse. 3 c 4 d~li9-j6. Nel 1!)46, h:nn.hè la guerra fosse linit;t da un onno, d:ttòl In •itu.1z:o,c igaenicn non buona in cui i l PaeSe ancor :t si trO\':J\'J, i milit:u i del nomo fuercito pr:tt icarono, in nggium:a nJJe cc.muri ''3Cc~.r~n7Jul'i ~ro.. f!lnuichc (antivniolosn cd a~ll tt C.o·par:tUf~ allliletanica) andtc la V:IC( In:rucnc :tnud- rm::.tiGca. . -L'.\. dopo a 1·erc oncnul;l . I'Jut~r~2•l· . cl•ll·a Dire1ione di Sani!-' Milttarc, :none • • - l h.l eseguito ~u Ile r~cl utc prcscntntcsa uc
t
1r.csc di m:~ggio al C.A.R. in Sie'l:l, delle interess.lnti ricerche sicrologiche, allo sco1:o J! mettere in luce: re jJ v:1ecioo anddCl'Ulotifìro in pro,·::a pro\'Ochi ndl'::anim:1le b comp:ma di agglutinine ::anti-Proteus; .:!'' _ quale ~in il «:cmportamcnto ùclln !>:Cro-rc:~zione ili \\\:il-Felix nell'uomo trJtt.lto c.on '.1ccino :~rllitlc:rmoùfi:o; 3'' - sc la \':J::::Ìil.'\zionc :uniJcrmotifica cSt:!,'1llt:'l succes~L\'J!Ilcntc a qudl.:t :wtitifopar:uific,l, influenti o mt:no e, nel pr:mo c:Jso, in qu:tit• ~coso cd in quale misura, la produzione di nnticorpi contro il tifo ed i parmiti. L:. \ accinazio~: 3Dtidcrmotifica ,·enne :mu:Jt::J nel mc:c c.li giugno a 20 giorni dl tlistanz:~ d.tll'ultima inc.>:ulnione di \':Jcci· I:CJ ~mirifico-pJ:atiùco, c comisteue in tre iniezioni nel ~cttocutanco della regione scttodJ\'car.: di 1 c.c. cia~cunl, e c.istan.z.Ì:lte fra loro di scrtc giorni. Fu usa~o un ,·accino fornito dagli Alleati, del ripe. DurJ.Od-Giroud, preparnto presso lo lctiruto P.lStcur di Algeria, ottenuto con W.:kt:rtsic Pro,·. Jzcki del ceppo europeo cclri\'ltC .;u polmone di copo, coniglio c 1:1ontone (infcn:~ti :lfli ~icialmente per \'Ìa r•~spirato:ia) ed ucc:i~e con fenolo o formolo. l risultati ddlc rixrche eseguite si possono cosl riassumere: La siero-reaùone di Wcil-Fc:lix - ese· f:;ulta con ceppi di Protcus OX 19 , OX0 c (J:\1\., a 15 giorni dalb fine del tr:tllamento Yaccinnlc - h.:l climostr::llo la comparsa, sia nella c:l\il che nell'uomo tr::mati. di ~ntic~rpi agglutill:lnti \'crso i tre ceppi di prote1, ma in spc~.jal modo verso i ceppi OX'" c ox~. In 4 CJ\ÌC:, \'accinate per Yi~ imrapentoncJle, si è avuta, in tUII<?, h comparsa di agglutinine, fino al titolo t.!C\':1(() ùi T :640 per il Proteus OX 10 c (l tit.oli c;_sdlbnti fra t :Io c 1 :40 per i proICI OX· c OXK. Nell'uomo, la reazione oi Wcil Felix ~ ~tata pmuh•a, a titoli però -cmpr~: mcdesu, nel .JO".', per il Proteus OX'"• (titolo m:JSs mo 1 ·Soo) nd 4sl gnt • 1 JVJ J.Cr d Pro· u, OX" (ti•olo ma~simo 1 :zoo) e solo 11cl 2G,6°<, per i l Pro•t:us OXK (titolo ne"' ·upcr•orc J T :50). TJli IN.It:~.ti . - eh•. trc.\':tno sp~egazioac nd[a CODIJ10~l7JtJnt od \:tec i no adopcr:ttO,
,u -
a b:tsc di Rikcmic Prowtjzcki, vnrl~tà sie corrispondente a l Protcu~ 0X 1 ~ per Un:l Ormai ricona~CÌ\tta idcntit5 ~icroh>gkw dci rispettivi :uuigcni tcrmo. stabili O - posrono essere ihl~'r'Pretati rome LI dimostrnzione della buona capa. cità immunogcn:t del vaccino, in quanto tcstimomano l':awenuta· reazione immuni. t:.ria. Gli stessi ri~ultati :tssicurano, inoltre ciclb l:ontn della metodica eseguitn. ' L'annlisi ricettorhlc per il tifo e i para. tift - t•scgult:J, a questo scopo, in un gruppo di 45 reclute, prima e dopo la vaccinazione antidermoti fica c.on frontata cou . u~'u_g~alt; ind':l,ginc pratiCJltil negli siesst hm1t1 di tempo della vaccinazione nntitifo -p::~ratiGca, in un gruppo di 19 controlli 1':1ppresentati da soggetti sottoposti alla sob vaccinazione con T.A.B.Tc, non hn dimostrato sostanziali differenze. E ciò sia per le percentuali di positività, sin per i titoli raggiunti, ave si esclud:~, nei v:J,. cinati anche oontro il dcrmotifo, un notcYole incremento degli anticorpi antitifici O che rnggiungouo in questi, a due mesi d~lla vaccinazione :~ntitifico-paratifica, un3 percentuale di positività del 71,1% (titolo massimo 1 :Soo), mentre nei non vaccinati ccmtro il dermoùfo detta percentuale è di solo il 26o3%, con titoli anche questi più bassi (titolo massimo t:too). L'A. ritiene che detto incremento delle :~gglutinioe somatiche :~ntitifiche nei vac.. cinari contro il dermotifo non possa coruiderar.i come una pura casualità, ma che meriti ulteriori indagini per meglio defi· nime b n:ltura e il significato in r::laz.ione con la va:x:inazionc antidcrmotiEic:J. I risultati ottenuti inducono a concludere che tr:l vaccinazione anùdermotifica c antitifo-p:l· ratifica •non esiste anr:.gonismo, mn piuc tosto un si nergismo. 1 ulogicamcntc
Medlcin<~·
LAwsoN A. e RJ~fll'r.·ro:o; C.: L'mtit•itiJ an. titiroidea del/'ergotionùm. - '' Thc L:~n ccl Il, vol. f, s86-sB7, 1947· Sped:Jimcotc :~i medici che si occup:~n~ di :Jndromi mctnboliche, c in p:!r!Ìcobrc 1h
tcrapin. on~itiroi.<k-a,. SQno .hcn• noù gli in. • convcmcntl vnn c 1 ò:wm talora rml!:voli c: gravi dci mcdicum-:nti ot·rivati d:l!h lÌ(). urca, ,fenomeni più. f~equt~ti di quanto non s1 creda, che d1re1 a upo par~d()s<,o: onzich~ aversi ridu7.ianc dell'ipcnrofiJ !i. 1 oid~:t, dci tremori~ dell'agitazione p~id.i c.:~, st ho aumento d1 volume c indunmtmt1 delh droltlc, ?olcnzia della ghi:uldvla srcssn, ncccntuozlonc degli nltri &i momi colbtcrnli (tremori, t:~thic:udia, eretismo nervoso). Di qui la ricerca continua di prepnr:ai c.he all'cfficada sicura dell'azione terapeuùca uniscano l'innocuità assoluta dal lato tos~ico o qu:mto meno una scarsa tossicità, c quindi una bossa pcrcenlunlc
di intollcronza da parte dei soggetti ipertiJOidci Dd v:1ri formnc1 introdotti dalla 1erapi:! in plrola, Jc,·csi nowre c.hc tratta9 sempre: Ji sostanze c!ogcnc, estranee cioè alla composizione dcll'org:~nismo. E periamo ncquistn signific:ao nuovo e particolare impor· ranza la segnalazione di un compos<o nor. malmcute presente nc:l sangue, da usarsi •~elle applicazioni lerapeutiche delle forme: busedowjnnc vere o frustre. S1 tratta, in effetti, di un compo~to già 110to, l'ergoflo. 11111u (tnmetil~bcminn delb ,_tioistidina), isolata dal Tanret nd 1900 dalla segal:t tornura e presente . nei globuli rossi dei mammiferi, c dell'uomo in parti~olar modo, entro limi t i di conccotrazionc variabili fra 3 c to mgr per 100 cc. di eritrociti (H unto). Per quarno l'azione: dcll'crgotionina nel· l'organismo resti ancora oscura e si :un.roett:J tluindi dai più che essa agisa:t com: un:t sostanza fisiologkomente inerte, l'c:rgorionma mnoifc:stcrebhe secondo i nostri AA. l•: stesse proprietà della segab cornuta. Inoltre, 1:: ricerche sperimcnt:tli degli AA. h~nno dimostrato chf' il composto anzidetto possiede delle proprietà molto !irnili :1 quelk• dei dcriv:ui dello riourea: sommini\lrato per via sonocutaneJ :lÌ raui produce un abbassamento del t:Jsso dello iodo nelli tiroide degli anim,,)j tratt:ui e un :tumento di pc~o di quc't" ghiandola nelle ~>I~SSC proporzioni di quello pro,•oc:~lo cbl uo~ r~cllc. Si può quindi ooncludcre che l'nm· vuà an1ìtiroiden dcii:: due sostanze è dello Slcs~o ordine di gr~ndcz.w, e in consegucn
Z:J gli AA . ' • rtteogl)no che la conccntra2iooc ton b qual·t: l'crgooontoa · · •1. tro\ :1 noi1Il31·
fllt:lllc: 111') -~nguc • • ..
s·&a
•·
ap:·~ '11 ~;·olgere
:~lllva tnfl~~:nza ~ull.t funzione tiroidcl. Dcii~:. I?cerchc in propl)sito sono !!13 ~~re 1;-tttut;; cd il lr:ro ~ito po"iùvo dc~ rtllner:J '': .trgo:tor.ma .f<>:rj cSl;tt. uoilizl~<tOl t). m~no nel rr;m~roento degli Mati 00. •cdowJ~cr.1. Tratr;.ndcxi di COstÌ' ucnre nor. mulc; dd 'lan&rue, si CA>ncbbc a priori prc:sumcrc eh~ dtll'uso c!dl'a·'otionina do• /;> vrebb~o \CI'Hrne :: li'orbnni~ dei soggetti ipcr?roidc~ .bnn.; ~ • i n:i"!Qn di quelli prodom d:tl tloura:J!" e ''Joi dm•;Jri sintetici, ~l da .:onseotire qu::gli cfi·:ti terupcutici 'an~a~çiosi eh~ In ta<.~iciu dei prcp:u-ari c:g&~dJ 10 uso \1C'l ~pes.oo di ccr.sc:~re. o Lr 1mpor~1'·~ c.Jc;ll'! nuo·.e ricerch!: st :~pplcs:J, qu•ndl, C\"ICCOt:, e "l'ur.u.. ar~a!o1'0 in no! 1'interc:m! dell'a• tesa'= b speranz.., che l':tspcnath·a Lun res:i è:iusa.
NoRvm· l.E-\IBIT: L'elr:urocJrdtogr~r.;~~ r.e! tifo esantemaliC!J. Acl.1 ).fedio Sc:llldill!ldc:t >>, t:!6, 55J, 1947· A dimostrare l'impcrt:tllZ.l ot:nora crescente atrribuira :.ll'indilgme c:Lwo:artlio· grnl'i!:a dalla. clinica modcrnJ a >COf9 pro110SÙCO oltre che diagnosùco, e quiad1 J.i fini curativi, sta illu\·cro di l:\of\ ~t t Lcm:ir. L'A. p:tss:t in rassc:go:1 h bibliografi:a con· cerne:1rc le alterazioni el:uro.:aru•ot;rm~he <U>vute al tifo cs:toteiDJtko., che ri~U:udano, di m..rssim:t, il aomplesso vemricol.re. Es;e :tppa.iuno per lo più dop•:J ~. caJura. c.lc:~ tcmper:otum o c.urnnte b cnSJ con u!Sturbl dc:lh conduzione ~tri<HCI':lri~lare; m·~no frcqucl'ti quelli dcU:l conùucihili:l imrJ· \Cntricobrc. Tali fcncmcr..i Jur:~no UD re· noùo mriabilc: d.t qu~IJhc giomo J Juc SC~tim.,ne e non pr~~HJoo netto p:~ralle· Ji~mo con i segni dioici. che 5o-.cnre sono insigni(ÌCJOÙ C tJ!Orl, ,n:CÌ. f•~sono an.:hc.l'l:lrtc:JrC:.
•
•
•
1 DoP'' ;J.\er CJI:tlo r. l.N ~·-n:~!t.- ,.e.
scritti nelln lctlcntturJ - net q~Jlt cr~no stati pr.niroti l't-cg. c !'~mc ~stoloP:J.:o (an 4 da e~si er:l cdd_::utc ull.l rnux.t~d~re) l':\. lr:lfl:t delle sue ncerdte pcrsonJh Clc·
guite su 36 casi di tifo a reazione WdlFélix positiva, nei quali egli praticò 170 ecg.: 29 l><JSi su 36 mal:tti mostrarono segni di :~nornalie elcurocardiografichc, mentre dinb.1mente non fu mai presente alcun ~intoma di insufficienza cardiaca. La sindrome ncrvos:t centrale dominava il quadro, con complicnn7.c bronco-polmonari. L'A. es:~mina d comrort:~mento dell'cag. nei va ri stadi dell'infezione esnntemntic:t studiando i tracd;ui eseguiti nel periodo febbrile, dopo L1 cauut:t della tcmpcrntura, durame 1:~ convalescenza c dopo di c~sa, ancor::~ pr:r quolche ttmpo. Riferisce, 'luin'it, sui casi morwli esaminandoli !in~o l::trmcnte: studente di 20 :.nn i (vnccin:llo); •Jflicialc di 34 :l.; pru[c:sorc rli 40 a.; donna dt 55 n.. Solt:10to nel 2° c 3" ca\o furono tlsconlrati :di'autopsia fatti a t'amo dd miocJrdio; rispcttiv;~mente: mioc.trclitc diffusa e piccoli segni di altcr:wioni mioc:u·Jj. che, f:ttti che a,-c,·ano liO\':lto in ,:ita cur· rispondcn'la in ,tllom:tlil: clcnroc:u·dio~rafichc:.
D:~ll'csamc delle ricerche pr:ltlc:m· l't\ 'ieducc: t 0) ohc c~i)tono delle alter::tzioni clct· 'J'Oc:mliogr.t[ichc nell'8lr~;, Jci ca~i: .d!l:ra. -.:ione nell'onda T c Jel tratto ST. hJ'>su 1 0lt:~ggio, allungamc·uto del tempo di con. JuL.icnc atrio-venrricol:uc· ~·) che vi ~ un certo' parallelismo con fenomeni clinici: <'<>Sl i l basso voltaggio c: lo ~livc!lament-:> in b:1s~u Jcl tr:m:> ST :~ppartengono :-d p~ • icJu febbrile, mentre l nllung:unemo del tratto PQ c lo siÌI•clla· mento del tratto ST si rifcr:scono a l periodo ·Iella cnnv:~lesccnz:~. . Sc3r~_issimi, invece, ,o ·o i r:lpporti trn i n~_ultau c.le~li .esami istologici c l'ecg., le CIII os~~rvnzton1 par:~llele non sono pertanto ronclus1vc. LJ gr:wiù dcllt form:~ morbosa può qt~indi apprezz;~r~i piuttosto dui s:momj nervo•~ c ,.olmonari che dai segni ccgr:~6ci, d1•:. l.1sognJ pcrt:mto ritenere dipendenti tb tnf/ncn::e <'XIIì'l·ardiach,• (nervi acl cuo· n·: affc;oioni Co.;rebralt, ahcr.1zioui del chi~~~ ~.mo dd s:mgur:), tutti f.mori presenti c 111 genere Lwn C\ idcnti nelle infe1ioni
11fn c.
U.JIIc cot~siJcra:tioni su c<postc l'A. dc-
du re che l ecg. 11L! 1ifo t·~antcmati:o non
deve far concludere per una miocardite che le a.lter~ooi ecgrafiche sono verosi~ • milmcnte l'espressione di fenomeni c.c:n:. brali, nervosi c chimici del sangue. Ttll FILE'l'TI
Neurologia. C.'INCER G.: Sulle alterazioni isto/ogic/1 ~: t:n.
ccfrt/icllc da onde COl/c, - ,, Ras!egn di Ncuropsichi:.ttri:t >•, vol. I, ,947 . a Co.rnc è noto, la m11rconiternpi:t ha lro. ''3lo i~ que~ti ultimi anni larga applic;L zto11c 111 varie forme: di mala!lic• 111 '\ll·,r (forme n~:tal~1e:i?h.c a s('Opo pirc·togc·nu, 1•11 c;[:t!opata: ~~~ o1 tg-uu: v;1swl,u ~'• ~ÌIIIIgumit lu1, ~clcrus1 a pl:~~:dw, rnrr 1, •,indrc tni cn:.lpir:~•?idali de~cn~r;~ti\'1', pulwmkltlt, pohnevnll, nevralgtc). Tutt.1via vari ,. inl n ~lanti ~i \Ctllu 111:r lo più dlnln\tta'l i 1i 'ultuti conscg~1ìti, mentre ~oln vcr:tmc•mr <.kgni th 1101:1 ~ono "PJIIIr~i quelli ~otllnutt l'l'Ile.: fonn , nc\'ralgh:he c negli \Wll ~p.t ~IJCJ mm:obri di odgine ccnunlt. Cir.:.t il mcc!:~ni~>mo d'mdonc, Il! oudc ~ore c (u. c.) .tghcono sulle 'i e p<·rilc 11du mducendo uno ~tnto dl degcncr~ziorc ini:t.J:llc (Don:tggio), perfettamente rcvcrsihilr, che ~i tra!muta in uno stato di m::~f(giore o minore anestesia delle vie ccntript:tc c che produce Jl contempo una diminuzione cklla conducibilirà delle vie centrifughe, onde d·minuzione del dolore nelle forme ::1lgichc c :menu:12.ione dell'attività spinnlc r.ei c:1si di ipertonia piramidalc. • Anche nelle malattie ment:J!i è slatn t::nrat.a• la rnarconiterapia, ma non (; ancora possibile vngliarnc i risu !tali in modo <icuro per ovvie dlfficoltil. Orbene, poichè l'azione delle o. c. sul sistema ncrvoro periferico c sul teticolo r.curo fibrillare è stat:l sufficientemente studiat:J. ùa vari AA., mentre solo il Tolonc t'è occup:uo in modo sistematico delle :1l· tcmzioni istologiche cnccf:Jliche determina· ti' dalle :mzidcttc o. c., il nostro A. si è riproposto di cono~ccrc - mcdi:Jntc drer· che pcr~on:lli su animali tl:1 esperimento-: se b marconiter:~pia possa essere us:Jr:t Jl·
325 rc:tt:tlllCOt~ su l cen·ello senza arrecare nd
. ~'A. ~iferiscc ~ullc Jpplicazioni tcraFCU· esso nocumento di sorta. L'A. ha, pertanto, sottoposto ad appli. tl( e di .alc.unì m:taboliti micrcbid che wno st~lt. gli\ ~ottopo~ti al \'aglio severo rnioni transcerebr~li di o. c., con dtvcrsc clell:.t dmtca. roodaJità di trattamento [intensità di cor1entc (d:~ tG a ..to \'.), durata del tttnpo TIROJ!\ICI:O..\ E GM~!ICIOI:S,\ l>O\'IETICA. di appl icazione (Ja 2'-3' a 5'·8'), durnt;l NLJ '939 Dubos comunicò ili a1crc h~· dc' trattamento (cln 4·6 fino :1 I2·1ll ap l.~to Ù.t. un b;adllo sporigcno dd ~uolo. il J,cazioni) n. 16 ronigli, riferendo poi sulle: C. brcus, un.1 r.ostam~a nd azione anti:,iooltcra.t:ioni istologiche encdn liche rhcon tl.a molto :lllh.t. Riçcrchc ultcrion dimotrnte Ja negli a1ùmalì sopr:l\'vimui che n•i Mrnrono che lJUCst:~ SO\t.mza, atluJlmcnt~ deceduti (quelli Jcl 'lu gruppo, ~OIIuposti J c.hi.unua n~otti.:it:.t, ì: compo~ta d:1 due poum .:orrcntc di .lO V. per ;'-8'.1. hpcpw.lt w.t.tllun. la gr~middina c h ti.. Le O)scrvn'l.ioni i:.topatologirht. rik\•llt. rociclma, d1 cui il p mo parti o!Jrmentc 1·d ccr\'cllo c.li tu!ti i conigli trJtt,lti ~i ri :lllho ~ui mkrorg.u hmi 1:ram-posiud. (t ri~•uno ..Ilo: \':tric• regioni eli esso c :ti Ncll'c~lalc Jd 19;:~. in Ru.ssia, Cause c \',lri lh·c:lli (t mi\l~·ri, ntc:;cn.cf.do, ponte, l\rn1.hniko\:1 Jlll'nJcnJo in c~tmc v.trlc ecu hullw, Ct 't vdlcllu), (•,nmin:H• rncdi:wtc prc- tinnin di ceppi di bacilli sporigcmi dci suolo p:lr.ui mlm.ttl •t·<Uitdo mctodt hcn noti c ÙJ un B. br~'''• ,im1lc .1 quello Ùt Dubos, irtlic:lli nrl ,,.,tu: ··~·.i trm•;lllo cht.tr:l i 1- 1\ol.trono un poliJx;ptide bancnciJa, che lll 'o li.IIWIII: 1ullr· nlti ·lc mkrofutogralic, che gli AA. chi~rn11rort..> gr:tmiciùù•n o;odetica Ìlt IIIUIIC(I) cfl 22 wrrcÙJnO ['intCrC!SUIItC (!!"rnmiddina S.). lavoro. I ,)u.; ceppi cli B. brc' is di Ducos c: di l )upo :m;r pas-.atn in r.l\~l·gn.t l'esigua <.onu~c c Br.1zhniko·.a l.t:r qu:mto ~imili, h.llCI\Iturn sull'argomento, l'A, c~po t'c cou c.!iffcriçcono frn di loro pnue~p:Jrncmc r-cr ,.<thri.1 chbrt'l'z.a qo:mto ha dlcvato nelle :>le une proprict:Ì cli ~l'iluppo ct.l Juthe le sue c~pcricn~.c c h•, ~.~ le oondusioni che ~o\t:lllz~ antibiotiche d.1horatc sono fondac.J,, e~Jc possono tr,m.i : le nltn:wjon i i'to r.l.rtwlmcntc Ùtffcrcmi per la tt.,JIIIca di lobrichc encdo.licnc non sono eh portato. e~tru1ionc:, per lu loro Mruttur:t chimica c limitata c trascurabile, )pecialmcnte ave :.i p.r 1:1 mbilirj, La· grnmicrdinJ S. inbtt• f.;ccia uso di a!te dosi c di trattamcnro pro- con~·rva il suo potere b.mr:ric.ida anche !c lungato. Jnfntti, ohrc a fenomen i dj Ìf ere· po~t:l j il UUIOcl;lVc U 120" per 30', mia c di edema, si notano \'arie zone di Per qu:~nto rigu.mh l'aui,·•tl ~ntibio•icu gliosi, degenerazioni di p:uti del ccn·ello le Juc wstanzt: agis-ono prc'-llcntcm,nt<: e profonde ::tlterazio~ i degli clcmcru i r:crvosi. sut mt~~org.tni,ro• gram pc,ith·•. Il primo però ~, mbra più nttivo ~ugll ~trcpto è pnc~ Io considerazione di tali rilievi, l'A. con siglio. di limitare le dosi e la durata dd !Locccchi cJ •l w.:ondo ~uglt stalì lrx:occht. trattamenti transcercbrali con o. c. al mi- hntr;lmbi Jvrcbl;cro cgu.1lc.: potere sugli .1ltri uimo isdispcns:tbilc; consiglio ~ag~io c pr~t · cocdu c sugli .tnJt•ro!Ji.' Le dm: ·~~tanz~ dente, del quale, rr:mandosr di rerap1a :tntiHc.tichc md1ffcrcn~crcbbcro 1101 l'IO\<!· fisica con mczz.i ancora allo studio c non , olm~:ntc per l.1 loro :l!th 11?1 sui microrgnsicuramente inoocui, non ~i puì:> nè: si de'c 111~, gram negJtÌI•i. Infatti ~ccon.lo gh A;\. ~tu!\Ì, la gramicidino S. :1ll:1 conccntròlZIO· non tenere debito conto. r.:: ùi 5Ct millc:sunt di mg. p~r c.c. avrebbe TIIIIILE1TI aztonc bnueritstatica suiiJ SaJmoncll:! abdomin:tlis, $ulb S. par:uhiphi t\., ~ul B. aysscntcri:tc 1 ~ul Vibrio chol~rnc,• su l B. Terapia. rotcu., ,·ulgJri~ c sul 13. colt, m..:ntrc la ~rotricinl sarebbe del tutto in:util':t anche l'rccoLI R.: l..c ffpplica.:irmi r.:rap(tlfìcM . concentrnzinni molco piil forti. • dtJl/9. tirorrkiTia, dc/lu gmm!cidina ~·· a In quanto ol potere .tossico i due: mto\'~ della srreptomicintr, - <c Igiene e Sallllà · ,· -onponano ' 111 modo q~u.llc-. In farlllOCI .1 ,.,u.. Pubblica 11, luglio-dicembre 1946.
r.n ha In scoperta. cile essa è efficace contro il b. della. tuh<:rcolo~i. C1rca l'udlizza71one della S. nella pratica clinica, le comunicnzi.oni lìnora fatte al rj. guardo sono ancora s':Xlrs..: e non è posstbile quindi dare un giucizio completo sulla t.ffic:~cia della nuova droga nella terapia delle mnlauic infettive. Prima di ltfcr.rc io merito, l'A, segnala i risultaù di alcune ncerchc furmacologiche, ·riguardanti le varte vie di somrninistrazione, l'assorbimento la diffusione, l'escrezione c la tossicit~ dd~ la S .. Si è convenuto, ic principio, di definire unità di streptomicina. (U.S.} quelli quaoùt:t eli farmaco necessaria per impedire lo sviluppo di un ceppo di B. celi in un ~TI\El'TOM!Cl:-:A. c.c. di brodo o agar. Attualmente l'unità L:1 strc:ptomi!:ina è stata ouenut:t nel 1944 ufficiale è un m.icrogrammo di .sost:tnl.t o:. \\'akslll:ln.. Bugie e Scbarz dai!' Actipura, corispondente all'incirca all'unità dc· nomyce.< griseus c, dopo h perucillina, è tcrmi n:Jta batteriologicamente, for~e l':tmibiotico più studiato an quesù ulLe vie di somminisrrazione della S. pos· sono essere: la endovenosa, la intramuscoùmi anni. !'id ompo sperimentale la streptomkinl '13Ie, la ~ottocutanea, la intrarachidca, per è srat:t larg:tmcnte srudiata. per la sua atti- nebulizzazione c per bocca. Le vie paren,·ità antibiotica sia io \'Ìtro sia sugli animali ttrali presentano un rapido assorbimento l l:t esperimento. Jn 'itro è già stato dimocci un=a altrettanto rapida diffusione del· ~lr:Jto- :!he la meptomicio.a ioìbiscc lo S\ilupt'antibiotico. Penetrata in circolo essa viene po· del B. subtilis, del B. tubercolare (ceppo cuminata pri nclp:ùmeate attraverso i reni umano), Bact. coli, Strcpt. aureus, Br. abor- (circa il 50% in 24 h.), parte p:rò viene tus; Bact. aerogenes e vari altri microrga- ;,nche concentrata cd escreta attraverso la bile. Per mantenere coocentr:~ùoni etn<Jtin.smi del gruppo delle salmooelle o dell:t chc utili terapeuticamente, le iniezioni debussenteria. bono essere ripetute ad intervalli di 4·6 h.. Sensibili all'azione della S. sonc, appa.r~i anche i ceppi eli Es-:h. coli, al Proteus vul- La via orale, invece, permette uno scau~ garis, di Aerobacl. aerogencs, di strcpto- e lento assorbimento, venendo la. S. qua~ cocchi e stafilococchi. Sugli animali d.t. cspe.. completamente eliminata attr:.tvcrso le fcct. La tossicità cldla S. è appam, lino n~ rimen:o le rogniz.ioni sull'attività antibio· ttca della streptoiD.Ìcina, acquisite con le ora, assai debole. Normalmente la cr.ast sanguign:~ non viene modificat:J e la (u~t· c~perienze io vitro, sono stare ampiamente confermate cù estese. Il nuovo antibiotico z;one rcrt.1le ed ep:nica è rispettata, Solo.'~ ha dimostrato eli proteggere dalle infezioni forti dosi possono insorgere sin~cmi tOSSICI ,li Br. abortus, dalle spirochelc, dalla feb- non gravi, ohe scompaiono subito dopo ~ bre ricorrente, clail:t leptospirosi ittcro-emor- sospensione del' trattamento e cbe sono ~~an messi in rapporto di dipendenza con l1lll· r~.gica, cd t: apparso cffiaacc anch.c contro i , germi delle infC"t.ioni tifo-paratifichc c con- çurità dd prodotto commerciale. Il nuovo antibiotico è preparato da votte tro !a Pasteurella tub rensis. Ma l'n.ione della S. non ~. limit:, ai germi summcnzio. ditte (Abbott, Merck, Pfier, ecc.) sotto f~r u:ni. Per quanto sia notevole il (ano che ma di solfato e di idrocloruro, in con e· e~sa :::giscc princioalmente sui germi gramzioni simili a quelle della penicillina, co~ n•;gativi, resistenti f'Cr lo più alla peniciltenenti in genere 1 gr. di sostanza p:tn ·d. 1 lina t•J ai ~ulfamiilici, maggiore importan· r.ooo.ooo U.S. (r U.S. = t millesimo
fatti iniettati endovell:\ in anima li da. espc· nrncnto, essi hanno nùone emolitic:t, mcn· tre dirnostr:lllo una tossicità del tutto trascurabile w ndoperati per applic:wioni locali. Per queste rngioni la tirotricina. c l~ !,IT:lmicidin:~ S. non possono csscre t~p~cg:ll.c per 'h parentcralc come gli altri anttbtollCl; wn:ce possono essere adoperate con v:mtag· gio !ia topicamcntc che n:l tr:.tuamcnto nelle inEe:ioni di c:wità rorporee, che non sono tu diretto rapporto con il ~stt.nl:t circolatorio. Kumerosc sono ormai le comut•tc:tzioni sull'impiego clinico dj questi f:wnaci.
111g.). Eutrambi i ~li alL1 concc.mrazlonc di IOO·I25 mg. per c.c. sono facilmente w.
Jubili in acqua distill:lln o in soluzione: fi. siologi-:Ja; per quanto rclntivnmcntc tcrmo stabili, tunavia è oppo:tuno conservare le sv.lm~Joni i~ ~hiacci;ùa. E' anche consig:iaLJle, per elomJOare 1l dolore c.ldle lnH:zioni sottocutan~e ~ i~tr:1IIIU~'30lari, aggiun,:c.,.c nlle suluz1ont dt S. p•ccole quamitil di idrocloruro di procnina all'r%. I primi risultati tt:rapcutici giunti a noi dai paesi anglo-sassoni sono promettwò. Cosl per quanto riguarda le infezioni tifoicJ..:c, Reiman, Elins e Price trattnndo 5 casi di ammalati gravi, conta~iati claJJa ~tc~~a sorgente di inf<.~onc:, hanno ottenuto i migliori successi con soiiUilioistra.zioni per Yi:t muscolare ad alte oosi (2.ooo.ooo U.S. per i primi due giorni, c 4.ooo.ooo U.S. per i sei giorni sucoe$sivi) ed 3l1Cora di più per via endovenosa t.on 4.ooo.ooo pro die per rinqu:: giorni e 2.000.000 per altri due giorni. Successi sono stati riportati contro la tDlaremia e nelle infezioni polmonari, mentre nelJn. tt"rapia delle infezioni mcningee i risultati non sono stati sempre favorevoli. Per quel che riguaroa l'ucilizz.ozione delb strepromicina ndb lotta contro In tu· beroolosi umana, Feldman e Hinsh:l\v, impiegando dosi! oscillanti frn Soo.ooo cd 1.200.000 U.S. prD dic c per un periodo di 3-4 mesi, hanno osservato che le forme più recenti JeU:. malattia d dimostrarono più sensibili aU'~ione dell':mùbiotico, rr:cntre quelle croniche furono resistenti al trattamento. Gli stessi AA., condudenao, consigUarn> l'uso della streptomicina princi.. r~lmente nelle forme precoci ed ematogene èella tubercolosi polmonare cd in quelle tubercolosi che interessano L'apparato gcrito-urill:ltio, il gastro-intestinale, le mcningi, l!! plcure, il peritonco, Infine il Consiglio Naziot!ale delle Ricerche degli Stnti Unlti ha reso note le osservazioni bttc: da Hinshaw ~= Mc Dermou su un. compl~so di 87 casi di infezioni tubercolari di vari organi. La streptomicina bloccherebbe,_ s~ ~ tuuavia debellarlo, la tubercolosi m•Uarr., laringea, meningea, cutanea, renalc c quella polmonme n tipo essudath·o. In una ulteriore, dettagliata comunicnzio-
re, l Iinshaw Fdùman . Pfu . 1 ' • • c ctz... ronfcro e concluSJuOJ ~u nfcritc, in ba•c ai tiSuhatJ ottenuti in Il}(' c . c· • l • . ' .bt. lfC;t J:1 po.0 ogta gh AA. conligh.no aosarroi dl' I·JIJO<I 1jCò 1J S • · So• • . • - . • • ~Il g•orno, di"it in +'' <lf,;i c 'OCI\ml.lll>lrau per \"i;J. intmrnuso:.brc o ~lt<Xutnr:c.1 pt:r nlm.nu 2·-f mc->i_ ~el!.: lliCili'H"U Ol , .,.~ · • b • · . ' . c · • •v w .., tg:.ta IU Il IC:Zooni Ultr.lttca,, ili 1oo.oo'l 200 •vvv ""'· u.;;). <' ~10 1 tt• 1 :u 1-5. c.c. di .lic!ucr, ot;ni 2.!·4l! !-.; •·~~ pr?'c:.sc ulcu.m. ddrc ;ic re;~tr~tl-ric ~ ~ttl~ !.i sc..m.minis• ra7i:.t.•. !-'!' a~ro-.ol, nro~z.ato :•c"-'! lo:~;~. ogn1 c.:-:~, pt.T 10 cm: al gxon.o, 2 c.c. d1 li!•J so:u;~;io 1c o::ontcm.IJtc ::.')oo.ooo L'.S. fU ..:.to. Dl:lo
:-:cl ~ettembrc: l!J-JG l.o C.·mm••>tcr.c ptT
lo studio d~r chcm;c!.l:r.tri:i U!:! Ccn<ie~io .i'\az•oo;J.)e_ ùdle Kicc:=che deg .. c;~ •r c'ro~ ~ ha comuru.:. to l ruu,ta!l ottenuu ne. tmt Lameoto con la :tr~ptc:miall;l ~,;t ,_.;r..a .::1:t di infezioni varie, nsuimi :U:::Fi::::::t.-n~- Ji. scussi da Kee[cr t! cc.li., n:c:mbri ce;.!a dttt.l. coiiUilissiooe. Suceessi si sono ottenuti 11nche .e non to· tali.tariamenu; p:r le infnicrj uri::ari=meoingiti dn H. lnfluenz.i:le c: dJ 3.1tri ger· mi grnm.-negativi., tul:u:em•a, ìnfctioci ro!monxi, pcritoniu:. F:r., ortl'oli r.isultuti p•ù p.u-z:inu h.mno d:uo le batteriunic, la bn:cc:Jlt'5i e :~:tr-e i~ fezioni ,·arie. Su 51 ~'asi dt tiio aJJomi.n:tie tr:ntali con 2.1·36.ooo.ooo t:.S. in 6-ll gtorni. si ebbero 51 miglioramenù, In un'ultra 1mpcrtamc sr:~ti~tkn p..;ob!i~.J t:l d.• Ni:iliols e Hcwell \CD!:ono ccmunicati i risultati ottenuti ne! r;.;;tr.;meruo ci 192 pazienti affetti tb \":Jrie Cll.J.bui~ intet· t:ive. 1...1 S. h.t d.Jio buo111 risuìta:i oeUe turc delle bnttc:ric:mie Ja germi grli!Lnc g:trivi ad ess.1 sell!.Ìbili, nelle ini~o"ZJOD1 deUc: \ÌC urio:u:ie, nc:lb tul.lrCUII:l e rdl:! n::e.. ningitd da Hemoph1lus intluenz:te; risultati dubbi inval! nelle fc:bbri ufo•ili, ndlc osteomicliti, peritoniti c col.lngiti. Le dosi Ji amiobiotico :dopwnte furono Ji 2-3.ooo.ooo U.S. pro Jie. . .. L'A. scgnnln infint; espcucn:z~ Jcqutsue recentemente oel trattata.--nto con S: Jellc: infezioni u.rinui~ t'he hanno (onfcrm:no un fenomeno gi3 suffi.deu~cme~u:. c~mt.l t:tto in vitro: quello Jel faCJI~ ~twm ddl:• rcsbtenza .ilio s. di ~rnu JIUZI:tl.mcnrc
sospuu;om:. - l <<Giornale di b:luc no · 1o. . . . ::d css.1 sensibili. Tale fenomeno si osser· g•a e 1mmuno ogt:\ ,, n. 5, lugtiu 1n/• n.•vc:rcbbc molto piò Irequentemcntc per 1::! strc:ptomicma che per i sulfumidici c la pc· Allo scopo ai limitare il numero delle i ·. nicillina. Per ora l'unico accorgimento rcrJ· :l. occorrtmù per peutico a nostra disposizione contro la strep· ~uangwnc di v:u1_e forme m~rbose, num~-r0~1 tcmicino-rcsistcnza potrebbe essere l'uso di AA. h:wno spenment:Ho l associazione di dosi energiche deU'anribio.i.:o ,1llo scopo di tale f:! ~maco; ~on sostanze capaci di rallenevitare che ~dcuni microrgann.mi apprc· t:unc assoro1mcnto. c: quindi a<nche ]J stino un~t loro paru:ol;~rc di(c~lt aontro il eliminazione. sun Sulla s~or~a di ricerche eseguite da Ro. farm1co. Dalh disamin:.~ dei dati clinici {morn co m:~ns_ky e Rmman~, :~kum: ca!e inglesi cd municati, l'A. viene alla ccnclu~ionc chi! :~mencanc hanno tntroclotto · . . . . in comm~~rCio non è an~ora po;sibile cilre un giuduio u~~ sosp:;nsto~e ~~ pemctllina calcica 5101_ definitivo sull'efficacia tcrapeutica delia 1::>1 hzz.1ta 111 olio d1 arachide c ocra vcrg1•11 • . . c. c, ~tn.:ptorruci~. NuO\·e .: fiù ampie ricerche. con f~onara 10 naie da 10 c.c. c ccmtc. che sar:~nno pe;mcs~c con L'incremento nenu 3.ooo.ooo V. O. pari a 300.000 U. O. della prcduuonc commerciale delln S., per c.c.. Detta tospen~ionc deve venire li portcrJnno ccrtam:nte a ben oc!Jmitarne quef:t;t~ n hJ,~nn marin, nlla tcmpcrmur:• 1l campo d'azione cd a prccis:unc il do. + ?o, tmmechat:l!'OI:ntc primu dell'uso. Va :.aggio. Se poi ulteriori esperienze eonfer- n~ptr:Ha 111 unn siric)gtt cnkkt1 a l11c.;J.Zn di mc:tanno il sinerg;:mo di az.iooe lr:\ la S. un ago p~r liq~i t! i oh:osi o meglio un ago cd a Itri farmaai - così come è: st:lto visto per ~.al:J.~SL CU lnl~ltalo. subito intntffiUSCOper h S, d il promin da Smith e coli.lu. Stmilc con[e7.tone ricsoe :!SS:Ji uti lt: in ti v:l\ore terap(.urico di questo nuo\ o ami dispcnsn~i o ::.mbulatod, ovc possono cs\crc bict.ico s.lr~ senza aubb;o :t~:cre;ciuto. ~cnoposu a cura parecchi ammauui conNel chiudere: questa rasst!gna l'A. ricord:~ t~mpuranc:~.mentc, c? .a~chc al ~edico pri· quan~~ il 14 ~ccmbre 19-16 ha pubbli~to v:~to perchc h pemc.I.lino caktt!l ~rabiliz 1l flrws/1 M~dwr/ fournol in una messa a z~ta c~. i~ sospensione, pure amaverw punto sulla streptomi:in.1. In tale articolo suc~esSl.''' risc:lldamenti per l'uso in diversi tr;:~. l'Jlrro, è detto c:sseic orm:1i noto che, pauenti ~ ~ distanw di tempo, non perde per ortenere uu effetto chemiott:rapico nella sua ntnvlt.Ù che dop01 alcuni mesi. l:~ tubercolod, è neress~rio un tranamento L'A., procuratosi dall'Inghilterra alcuni rel:niv:~mcnt:. prolungato c~Jn larghe dosi fla':IJI11 di pc n ici llinn calcica in· sospensione, 1.1! strcptom1cma. La sommin.i~trazionc di l'ha sperimentata, in blenorragici, nell'am. piccoli. q.uan~~tivi, ottenuti in r·~posta ad J-.ulatorio Jermoccltico dell'Ospedale Mari3 :tppclh <.b c:mta, non può port:LI'e al miglioVinori;t di Torino, che dirige. r.tmcnto ed anzi può essere noch•a. Ai 15 pazienti presi in csJme h.1 pr:tl!· l risultati delle c>pt:ricnze f:tue in Ame- cata una ~ola iniezione inrrarou)Colare di r•_ca. la.sci:tno al presente abbaManza dub1 c.c. in sospcnsianc (pali a 300.000 U. O.) bJO~I se h \t~eptc.micina darà prova, a lun. con la tecni::u surnfcrita. go :~~odarc, d1 :wc:r gronde v.tlor: ttrnpcutico l risuh:Jti OltCnOJti devono considerlr,i !~l:lla tubc~c~losi o se eventualmente possa vera~entc notc\•oli d:Jl punto di vista rcra· c.~·erc ~.tablllto che: le principali indic:J7joni p~uuco,. :~~cn_ùo ott<!11UfO li cenro per ccn~~ ud fn~mac~ c~ista.no nel ll:lllotnento di :ù- th gu:mgton1 non solo in c:Jso di urctriii cunc· 1nfcz10ni pcnicìllino resistenti. blenorr:~gichc acute c subacutc mnsc.hi)i, rua _anche in ca~i di blenorragia fcmmh1il~ MfiSSA c d1 blenorragia cronicn m:.schile, qu:~ndo ::ioè, us;tncl:> la penicillina in soluzione, ~ Venereologla. Gccessarlo aumcnt::lrt: notevolmente lt! Jos• per ottenere la gu:1r1gione. 1\ER~.,:~o lilC"-'' A.: Curn dd/a b/wOITagiu
;ion~ ~peni~'#~
1
ron una solu iuic::ione d, ('CIIÌ&illina in
ottener~~~~
sPUNTI DI CLINICA. . _LA MALATTIA Di ~BER, ntrofi:t credo-bm.iliare del 1\(.no otti . ..L_CO) SI presenu clirucamcnte come una nevnte retrobulbare a evoluzione · d chl . acuta o suu;n;uta, contempo· rnneamente net ue oc o a tntervallo oru in uno or•t nell'altro 11 t d '- . • 1- t:... • • dali .. · · car:u ere ere o-...m1• li are m m O.IS~Jnguerc e altre neur1t1 retrobulb:lti. Massion· Vcrniory e Poh·in "Re vue Neurologtque ,,, vol. 78, rg~6) hanno .:limostr:l[:> l'esistenza di un fattor v ( 1arnella genesi della malnttia. e asco c .. SULL~ FER!TE DA ~COPPIO DI MIN_E, csservatc dunntc la Gimpagn.1 di Tu<< Mémo~rcs Acao. dc Ch.ir. ,,, 73-133• 1947, pubblic.1 una nota di.
msla c nct Vosg1,
Bolor che nt·Uc ~~pagnc su~deyre. <:bbe ~d? di o~scrvarnc beo 64 casi che r:~ggrupp;~, second~ la ~rra~tta delle lcswm, tn fXi2:lenu ~avt, pazier.u non gran onche se con p:.rccchie ~cn~c (m questo .caso f~ attenzt~ne. :11 fenomeni di eh~). lesioni locali (ricorrlll lo u scopp1o mlcroo del p1ede n: ~tese lcs1ont o-ssee u cute intutra, c il t( piede soffiato » di Delvoic). NL'i Vosgi la. neve attenuò in genere la gravità delle lesioni ma in compc::nso si ebbtto congelamenti cui l'A. assegna un'importanza patob'"tnetica nelle lesioni vascolari ocll'artcrite traumatiCI. Non si ebbero mai 01si di tetano e solo 3 complicazioni di gaogrcnn gassosa.
LA SINDROME UVEO-MENINGITICA raggrupfY.t quelle forme di. u1citi bihtcrali con risenùmemo meningeo vario che "~':t dal semplice mcningismo alli mc:aingùe vera c propria. Nella sindrome, individuata CI:l A. Rubino, che ne riporta 5 casi in " Riv. Oto..neuro-o&almologiOJ », f:;sc. 2, 1946, l'A. inserisce la malnttb di Harada e quella di Vogt-Koyanngi. EFFETTI EPILETTOGENI DELLA PENICILL!Nrl: è stato oimosiinto che 13, penicillina a contano dei tessuti cc.rebmli, può Fovocarc, in determinate condizioni, manifcst:u'ioni convulsive Oonson e Walker, 19~5 e, più m:emcmente, Pilchcr, .\fe:tcham e E. Smith, 19~7: << Arch. of lntern. Mcd. ,., n. 4, aprile 194i). Nell'~omo s:tr~b bt:ro sufficienti 52.500 U. per via intradsternale pet sc:ttenarc l'accesso.. E neces5arlo, pert:mto, andar cauti nell'uso di alte dosi di peniciUiro per via cndor;~cbidea l LA MALATTIA DI fAFFE-LICHTENSTEIN è un'affezione più frequente nclh prima dc01de della viw, a inizio subdolo, con cln~lOica_zionc che~ m:'_lt~ ~m:tt~ fponr.mea non confermata dai car:meri clinici. Radto!ogtomeute c VlSI.~ 1 ~~ cisùca aell'osso rwteressate dialisi e metafi>i deLle ossa lungbe, 3 pr~ e;_cnza fibrl:l c · d i l b:tcino) · lr.ltt:ISI m un 1 olll:l fcmore· possono \'essere ·tnteressau· an eh e il craruo . · _,_ p ~r· ' J geneSI · C· Ferrcro che si soslituisce al midollu osseo. Incerrn n pato . . , neu<~ h resse " c· . S .1· le osteofibrolll:l!OSI ClSUC;l. • d•leale ,, - n. 13 , 1947 - nporta • calil· ul t~ ,, RE Drl FORBICI (INFORTUNIO SUL LtlUN CASO DI FERJTA D_EL ,,_UD . Infortuni e delle ~fa.btùe professiooJli >•, TI ORO) è r.iCerito da A. Angeli (u Riv. ecg~ . 1.. t~ner:nur~ Ji cui l',\, studia 1l (a•se. l, gcnn~uo-marzo · · forse uniCo ~ ·• • 1947)·· caso . . d" .1e '-'Li hc il rrattnroemo. L'tnfottuorua meccanismo di produzione, }e car.:ttcrJsuche rn ~~~t~o~o 'scnz!l postumi apprezzabili. fu oper:lta c dopo tre mesi npr~se 1l suo nor a S -
GitJrnnle di mediti11n militare.
.. 330 L'ACCERTAMENTO DIAGNOSTiCO DELL'EPILESSIA NELLA MEDICI. NA MILITARE è trattato da G. Borgarello e G. Donegan~ addetti al reparto neur . logU:o militare presso l'Ospedale J:curopsichiatrico provinciale dt Racconigi, che cipo~ tano, le osserv;w.ioni su 237 militari inviati per acc~rt:tmento di epilessia. Gli AA. aann ~~ico.lare ~~o- all~ prove convulsivanti capaci. eli _fornir~ i~dicaz:ioni_ noo solo pc~ l eststenza acll cpllessJa ma anche per formulare t:. diagnosi d1 costltuuone cpileuica: dato questo di enorme valore per not' correre il rischio di immert~ o mantenere ncUc forze armate epilettici anche non conclamati. Sono riferiti inoltre dei particolari accor_ gimenti nell'esecuzione delle prove, efficaci anche per sorprendere eventuali simulntori (cc Schizofrenie - Studi di psich1atria c ncurologi:11 raccolti a cura dcll'Ospcdak nru ropsichi:nrico provinciale eli Racconigi l>, 1945·1946). LA PORTA D'ENTRATA ùELLA POLIOMIELITE. - Da una larg;1 Mati\tha dei peciiatri di Snn PranciscO', F:tbc·r (11 J.A .M.A . "• 23 novlmbrc 19~6) h01 cuncht'itl dt• qualWlque territorio nervoso fornilo di terminazlc>r,i periferiche è '"lY.tce di tra~l'cm.m. il virus :~1 ~istcma nervoso centrale per l'intcrmedi.lrlo tlci suoi gmtgli lliT\'tr.i ttgiun.th Ecco una scala della frequenzn rclt1tiv:~, li~lle porte d'c:ntrnl:l.: ~htc·mn nfrc·1~nt 1 ,Jt.l tci gemino (frequentissima); sistema ,,[ferente vi~ceraiCI del gln11SO f.ll ingm ,. punnllb g:tstrico (a:olto frequente): mtcma gust:tùvo (occa~ionalc); ~istcma ~Hnp:uiw, p.utr superiore (ccc:tsionnlc); sistema ~impatico, p:~rtc inCt.riore (duhhln); ~islcll1tl p~r.H.illl p.t tico e olf:tttivo (csclu!>n). U faringe sembra essere un:~ p<ntn d'eutrntn pattkol.trmc·nt~ favorevole. Clinicnmt..tllc nessun rapporto (ra ,.ja d'entrata c g~·avhÌI delle parali~i ini:11.1li . ./ DfSTUUBI PS/CI-1/Cl NEI MJOPATJCJ, la cui c~istenzlll è ancoro cuntro\•cm, vengon01 tratt.:tti in '' Rnssegn.t di Studi Psichiatrici >•, fase. 2, '9471 dn G. Tripi du. In 75 cast di miop:llici vari ha potuto fare ben :25 usserv:u.ooi di dtsturbi psichici: quc.-.ti cr.lno presenti soprattutto nei dbtrofici mttl.colari, rnris~imi nelle miopatic miclogc:ne c neurogcnc. TRE CASi DI SINDROME DI FELTY, poli:utrite aronica primitiva con splc. nomeg:tlia, leucopcnb, anemia c adcnoparic ài[fusc, _sono riferiti da_ O. Ytn.hus in "A_ct:t Mcdic.:n Scnndinavicn ,,, fnsc. Vl, 1947· La malattia, a patogcncs1 non ancor:~. de6nuJ · · · · di ~s t ·u (scp~i cronica? fattore a1lerSlco?) lllSitme con 1a m::t1:ttlln· t , il morbo ai Chnuf. ' f:ud e Rnmon costiruiscl! uno di quegli aspetti partkolari del quadro della ~~rt~te cronica primitiva: qu~uldQI ootu·c :.1lle articolazioni souo compromessi altri org:uu (st~tCIIIn endocrino. org:tni digestivi cd emopoietici). In due dei _tre ~i riportati daU'A. esiSteva ::ulchc un interessamento cpntico con ittero c fcnomeru scmo.. ACCIDENTI NELLE VACCINAZIONI ;1N1'11'/FICHE: frn. il 1936 e il 1 94° si . . . d' . ·s sopr:t.vvcnuttl vcriric:trono nelle forze :trmate fntnccSl alcunJ. cast l morte tmprovvl .a. . . • 1 • 1onc • .. •· 1ust· 1· cas1 ,· cl'1 for t UJ t:l. colJlcJc in seguito a in•c anuu[o-paraufJca. Jn genere, <.-sc . . c:n:tn,0 7 · • · 1 · · d l [ dc' reni· solo in pochiss1mL furon 1 puì prcsemarono all ::tuwpsta eslOnJ e cgato o 1 • . . . la ri~ontr:nc lesioni cerebrali e in questi l:t morte avvenne uno o due g10rm _ 00 ~ · aua ,,_ " soc. ~1éd d· Hopn:1u.x v:tccinazione. Il dott. Costedoat che ne lla n·fent(} " · es . . Joc· · ' 'l d eh · · t l mero •'raO(lissJmo C1 Pans ,, tH.:ll:~ ~cùutn del 1.1 marLo 1947, n cvan o c r~spet c n uu o· re· vat:cin:ui la peroentualc Jegli accidemi è qu:tsi irrilcv:~ntc (1 l'cr wo.ooo) hn ~atto P11 . . . . . · d 11a ùose Jnlz · · ialc ~o(:llll: che t:llc mchto non. cltmtnutsce col fr:u.lonnmcnto c . dt.dvacetn Ili lt·· Nclb cli~us~ionc gli ahri U. (uror.o d'accordo col rd:uore sul fatto che gh accl e• ril · d'IC:tz.lone · · zio.ne·· è nec.css:t rntnt;.ri non possono assumere valore di controtn a 11a v:tco.na . 'ni.· · · ·' · repar:t7.tonc dc:J vacCl però una ~crupcdos:1 sclt.:ztonc dct vaconan~h c uno ptu flgoros:~ p •
331 P?Lli'IONIT': DA MANGANESE: in 0 erai di . . otasSio, nel penodo 1938-194S L T'l...v·1_. hp . un,, fabbnca dt perm:mganato di P • •· 1 • ' • L.r" '"' a r•scootrnto cas . untt notcvo1e (rcquenza eli 1 Gt po monlte: 26 per mille in mcdi 1 1.
esposti all'i.nalazionc del lllang:lllC.;c la ~rc;,t~~~ orur:l:cl~a st~a ind~tria ma non rienze condcne per acren:arc le .::nuse d1· tale 1 d 1 0•.> per lll.llle. Da espc. h 'j n ta pertentunle l'A ~ · c]usaonc c e 1 manganese possicck un'az·1011c. spect'f'tca d annosa su· · giunto alla ron1m . ( . J. Jnc.. Med . ''• vo.l 3• pag 111•135, I9-f6). t po ont '' Bnr.
PARALISI PERIODICA O PAROSSJSTJCA - U · · ( una diccma · di· cast· nella letteratura) è riferito · ma l attta d n Ecaso v· dtl tale non f rcqucme r. . 6 6 T l ff . a . aa etto su "L'InformaMedi co n, LitS~;. tore , 19-1 • :1 c a t.-uone morbos:~. t'hc ·1 D l't h · . · • · • ·• t a ng aus chi30la << m1ople 1 gta 'l' parosslsltcn '' co ptscc prc\•:Ùcnteru<•nte il sesso ma~hil · "' · • . f . e ne~. b'ovant; aa::uuo a forme étml a:m sono st:nc osservate orme sporndichc isol:tte C.wtttcn'stt' h.. li · ' ~ · · · 11 'b'l' ' ' · • c c. parn sr motori:! -.<·u;..a a lrcm?tont ù•:: c •sensa 1 U.1 <\11c colpisce improvvisamente q . .l • ( . • , UUSJ· sempre uopo 11 1 arta n~ono-daplo- o lClraplegi:a) con dur:HJ da poche ore rtpu·~' ur!llur~o, /{.' utùche 0 gi••rriCI, HI!'CCII:Ihaht;\ dcnnca g.lh·ano·f:lrndic:t ipo. 0 :uéfb>ia prof nd Gl'q · • 1' ' • l · ' O a. l aCCCSSl tl1 Jl·"" l' .an1mt)< o1 ncot . rcntc • con intcn·.111i di bcncsst:re jJ~ oh e cost an ta,. 'l • ~•• t i pr. l c~c:ntano w11 :11111:11<: ~··g 1 •~nnL .a mn atll:l _sa Rttcnun sino a scomp.uire. L'A. Llioçcutc hrevenlllllr lr v:mc tcnrac cuo·p.uogcncoche. 1'/{J< /,1/ 11JHN'I'/FICA'l.IONI:.' DEL FORO lJI USCITA NEl FEIUAJCN1'/ PER ARMA 01/ FUOCO un •,t.gno può essere fornito Jall:t più acccnruatl infiltrazione 1:n~(lrra~ir:.' profwtl:l degli .~arati molli all1ntorno ~lr:~ foro d'uscit~t tld proiettile, specie tl('t •:•s• da ~raceltJ dd cr.1nw. Il rcpcno può far J1~11ngucn: mcghu U foro d'entrata da tjltellfl d'u..cita <JUanOo 1 •CJ;IIi eMcrni non ~ono dd tuttu l'rohathl (D. C.l\':lllani: " l:tcchirt "• f:t~c. 1 :!, I!JJii). M. C:ntab::ni ("A nh. tH Amropol. Criminol. P~id1, tJ Medicina Lcg:•l...- "• Case. 5-6. ' !Jo!J-1944) richiam:1 l'auc.wtone ~u un "alone pwuJc c.-.coriath·o nell'apertura d'us~im an ft:ritc d'arm~ c.l:l fuoco": esso ~ do1•uto :1 epir.lermdbi pulrcf.mh·:~ c successi l'O disscccamt'nto faciJmcntc ri'>Contrnbilc ncll'immccliata pcd(criu del foro d'u~~iw, ~oprat lUilo nelle regioni ipcst:ltiche O inumidite: dal sangue fuoriU$CÌIO d~Jl~ ferita O wJ l'actlu:t di immersione se ~i Jr:ltt:l di cadaveri :JIIo Madio coloa'.ltivo o enfiSL1nntoso. U7J CASO DI SINDROME DEL L.·LNDRY CONSECUTIVO A PAROTJTE ì: stato riferito dn Cnsaux, Camboulivcs c Laurcnt ucll:t ~oulJ dl'lb Socicd di Mcdi. cinn. Militare Francese del 10 oltobrc 1946.
SINDROME DI VAN DER 1-/0EI'E- u GLI UOMINI DI VETRO 11 : malatti.r familiare cd ereditaria, inquadr:~ta rclle cstco-ps:uirosi c.li Lousaein,. è cn:-aucri:t7:tta CL~ fragilità oss<.-:1 colorazio~ blu~str:t delle sclerc, sordità pr:>gr~l\':1 btlntcrale; nhn ~intomi sono:' nlternz.ioni ossee, l:tssità dei legamenti, friabiliaà unguc:~lt!, ca.duta ~ci c:~pclli, disturbi endocrini c v:tgo-simpatici •:cc.. In ba~e alle teorie ipoplaslcJ, cnd<Y.vtn.\ c biochimica che riassumono le varie ipote:i ct.io-nnaogcnctiche, sono Sl:tte acntnl!: cure a baSe di estrogeni e sost~nze protcichc, composti c.1lciofosf:tti c 1·lr:uninc (u Le ScalP;lu, 100 2 • 931 1 947)·
RIATTITI.AZIONE RAPIDA DELLA S/EROD/AGN0$1 PER 0
LUE:. un.~
init:zione endovena di adrenalino dcalbuminizz.1t:1 (•/Bo di mg.) pmuc'Jia. 20..~'.nua~ prim 3 del prclic\'o del 5:1nguc per la R. W. costituisce un buo!' ~~todo per la rt:lllllaZIOl~C ·11 · · · d L T ommast· e I · Bosco (re Poltclimco " · Se'L, prat., 194 1• t 1c a s•croc.l•~rrnost secon o ·o · · · · t odo un :~umcnto dc11a scnP~g. 1113) che l'h:IIUlO provato su oltre 100 cas1 rascon ra •
33 2 sibilità dci metodi sierologici del ~4% . Non è escluso, a aire degli AA., qualche risultn paradosso della f(:nionc. . to
TERAPIE MODERNE E NUOVI RITROVA TI. LA STREPTOMICINA NELLA MEN!NGJTE TUBERCOLARE. -
In 4 c:~si d"
m. t. curati nell'Ospeda!le Civile ui Ravenna con iniezioni di $treptomicina-, L. Font~ e. A. R?versi hanno ~ttenut~ effetti. veramente inaora&gianti (in. un.o, gu"arigione eli. perSIStente da mCS\). Gh AA. ntcngono che le p1cctole- dos1 eliano risultati no inferiori a quelli comunicati dagli Americ:tni roo le alte dosi. Essi haooa usato il meai~ camento per via eodoracltidea (5o mg per volta) ed endomuscolare (so mg. ogni 3 ore) c?ntcmporanc.:tmcntc, sino :~lla Closc complcssiv.1 di 7 gr. (cc Mio. Mcd.,, n. 28, 1947, pa gmn 29).
Ult.l
Al recente 18° Congresso di Pediatnia Cocchi h:t presentato alcune diecine di casi di m. t. guariti con b streptomicina 3• do~i b:~ssc c cpn :tssocinzionc tcmpcutica c.i solfonc c vitamina B, vitamin:t A c ''itamina D a dosi elevate.
LA TERAPIA SOTTOARACNOIDEA CON ACIDO NJCOTINICO imrodnu.1 da Buscaino nella cura di sp<:ciali postumi di lesioni traumatiche del midoUo :.plnnlc e c.ell'cncd::do c, anche, della corea acuta, ha dato all'A. buoni risultnù. Nella comu. nicazionc fatta alla (( Socictiì. Napoletana di Mcclicina Il. il 5 maggio 1946, Buscai no ha illustrato il meccanismo di :tzione di t3le nuovn terapia. Nella stessa seduta A. Rubini h:t riferito dei miglioramenti notevoli ottenuti in un caso mielite oon par.o.plegia spastic.t c gravi disturbi degli s6nrcri. con !.'uso di Triod io un pr~mo tempo e di acido ILUootioico io un secondo tcDlpo per via sottooracnoidc.t. Il miglioramento più decisivo si è :tvuto con l'acido nicotin.ico.
w
SULLA CURA DELLA LEBBRA; al Conhrresso Sanitario dcll'Ospc~le Civile di Gcnov:t·Sestri, il dott. M. P:~rodt ha prospettato i \":tntaggi offerti dai composli sulfo.glucmidici c.he insieme ai vncdni speciuci cd ai preparati chilulmograri costL tuiscono il migliore complesso terapcutico in tale affezione morbosn. Sul trattamento sul fonico della lebbra E. Muir ((< Bri t. Mcd. J. n,. 4509, 798, 1947), G Wl'opporruna messa a punto degli studi più recenti su tale m~todo di cura. Esso cosùtuiscc un ottimo sussidio nelb teraph della lebbra soprattutto 10 quelle forme che meno rispondono :~l tr:m:.mento ron gu altri meaicnmenti i[), uso (olio di ch_aul~_gr: i:n primo piano). Fra i vari preparati il Promizol scmbr:l1 essere quella che da 1 mtglrort risuhaù, specie dal lato tt'ssico.
•IL TRATTAMENTO DELLE PIAGHE CON SOLUZJONT JPERTON!CHE assicura una rapida gu nrigione delle lèsioni. T~ue le: piaghe cutanee, mu.scolar~ e teJ~l dincc npcrtc infette o uon possono c:sst:rc tr:Jtt:Jte con tale metodo. L:l preferenza _acg A A.. L. Ect~rs c A. Holla~séc, eh<.: ne vantano i ~ucccssi in (C Archiva. Meclica. Belgtcn ''' (:~se . :l, lC)47o \':l alle soluzioni di solfato di sodio o di magnesio al s-to%. l ·l CURA DEL TIFO CON L'ACIDO PARAAMINO BENZOICO: nella se· ... h .C • d" trattato oul:l Jcll.1 Societ:l Mcdit;J di Bari del t• luglio 1947 F. Caputi a n crJto l :wer • : con successo 5 tifosi con ' -5 iniezioni endovena pro dic di 10 c.c. di ncido pnraa~o benzoico. Il decorso òcll:~ mnlattb ne è stato influcuznto assai f::tvorcvoltncnte. L · h.1 in ..orso ulteriori •;sperienze.
333
TRATTAMENTO RAPIDO lJELLE PS • MINA B,. - La vitamina B, somministrata ·/dC~;:,~ ~JL_COOLIC!fE CON Ld V/Tdminato la rapida guarigione di 5 pazienti :tffettl :. re. o~ e p:r_ via endovctl!l ha deter_ sul cc Policlinico )) - Sez.. prat., il quale è' po da. pstco~Id:llcoohcJ. Ne riferisce F. Baldi · !"tato :t cons1 cr:tre le•· psic051· a1cool"_ ... com: pur:11Dentc tossi"ehe ma avitaminosichc. l~ne non
LA TERA~IA P~N/CJ~LJNICA E' ù fiLI: NELLE /IFFEZ/ONJ BILIARi e dcre essere prnucara slstcmanaamcnte: cosl con~igli:mo E Ch b 1 p BI: eh . Méd" l . a ro ' . :.n on c p F:1liot su « P arJs 1ca n del 24 maggio r947 riportAndo • · d" . di • . • . d• . led . ' " 5 CuSI l CUl 3 CO1CClSIHe acuta c 2 1 :Ingtoco oote che hanno trntro l'Otcvolc oiovamcnto da t· 1 · L . ·•o:· . . .. o· a e terapia. 3 pc· ruCilW•Oterapin, · • · 1o. 1n ogn1 modo, può essere utiliz2:1r;r per intcrv·-· ,_,.,e ch1rurg•camcnrc con ounor penco . UN NUOVO TRATTAMENTO DELLE ULCERE DEL DUODENO è annutL 7~~10 ~~~ dott. Hcrmann Mcycr-Cnrson, ex rifugbtc. tccbeo c medico Ji un polidiIIICO d1 Lontlr:~; mn l'A. non vuole, per il momento, prima cioc C'hc non abbia trau.110 con il :.•~o •ne1oclo c con successo :dmen? :2000 pnlenti, riVelare il ~uo sisttma. tera!l(utic.c (da cr M1n. Mcù. ))' n. 34• r947). PIW'J'JWMBINA E VI1'AMIN11 IN ALCUNE AFFEZIONI CHIRURGICHE In c:1si di suppurnzioni croniche, di cccwsiom intestinali e di peritaniti acute, U. FÙlp·
pi11i c: R. Damiani ((t Athena n, n. 3• 1947) banno ottenuto un costame abb.1~1mento di protrombina pla.sm:ujca oon 1:~ somministrnzione di 1-ic;Imina j{ per l'ia tndo1·coosa. Il tratt:~mcnto è consigliato dogli AA. prima c dopo l'intervento su ammalati delle preci~, le :Ifft"7ioni allo scopo di prevenire emorragie.
UN1J NUOVA CURA DELL'ARTRITE viene: praticata ncll'Ospc:ù:ùc c.i Sun· dcrllnd (lnghi hcrrn): non si h:~nno notizie clcttnglintc del trilttnrnonto (pare che si tratti di sostanze :tnti-alcaline} perchè i sanitari non ritcogon!:t ;~ncor:~ \'CDuto il mo.mcllto di illustrar.: i risult:.ti ottenuti; ma Ja fam;t dcoUe gunrigioni ottenute t: tale: che L1 direzione dell'ospedale ha dovuto istituire un reparto apposito per rispondere :~i nume. rosissimi pazienti che cnkdooo informazioni... LA VIA ENDOVENOSA PER IL TRATT.AMEN1'0 DELLE TOSSICOMANIE. - Sono noti i benefici effetti clelia sQrnministrazione Ji alcool end01cna ne!IJ intossicazioon:e alcoolica croruca dell'uomo. Pulendo lb qucst:t ossen•nzione, P. Chau· card c R. Lccoq, sulla base di numerose cspericn~-c s~i co~gl~ tr:Jtlmi f.cr cndo\"en:t, hanno potuto aimosl:f:lre che l':~kool non detcrmmn 1ntoss~caz•onc cromcn, oon pro: duce cioè effetti perma.ncnri così come si osserva. se dopo 1l tr3U:J~e1Jto en~o~·ena. SI passa a quello per via endomuscolue 0 sott~ut:.nea; ma_-: f~t~o Intc:css:.ousstrno -; se :1d :1nimaU in istnto ùi jntossicazionc cr'ontC,I per somrninrstrJZJon~ d1 a!cool per. \1:1 endomuscolare 0 sottocutanea si inietta 3 Jcool per ,.i~ cnclovcnosn,_ SJ h::1 SI In rcn?Jone transitori:! car:ttterislica mo le lesioni croniche gunriscono progrewvamente. Tal.e fnrtc;>, se t ' _ .._'l li · ebbe condurre a uuo'"i sistemi 01 aura delle l":lfll' tossi· conLermaro Uill n c. ruc:J. potr di r1 l . con .iniczi:mi comanic, sopperendo al bisog>no ;mpcl_lente dcll:1 drogn ta nmma ntJ cnc.oven:~ progressivamente decrescenu. • fA LOTTA CONTRO LE INFEZIONI DELLE . PARQUETS OLEATI NEL , d . e l'ole:nura dci pavimenti di k-gno VIE RESPIRATORIE.- Allo scopo di ren erSl cot"t~ffusio~e d~llc infezioni nell'nppa-
potcsse es!crc us:tta nelle c.aserme ~ corn~w:re ; d"trrnbrc ,942 al m3 rzo 19-13 fra rnto respiratorio, fu fatto un cspcr•olento uru•o 31 1
334 militari viventi nelle stesse condi?.ioni in due caserme di cui solo i pavimenti di ~ furnno olc:ati Wla voha a1 mese sino a impregn'a.zione del legno (4 litri e mezzo sufficienti per m" 304). E.'\:o i risultati: nell:\ caserma a pavimenti 'ingrassati si ebbe un3 pc:rcentuale di infezioni dell'app:uato respiratorio del 7 per mille, mentre nella cnserma di controll~ a pavimenti non oleati, la ~rccntualc fu C:cl 38 per mille; inoltrt! in quest'ultima si sviluppò un'epidemia di grippe (Anderson, Buchannn e Mc Portland: cc Drit. Med. 1. », 6-3-1944). Lll PRJVINil, cloridralo di 2 (t·naftil-mt!tile} imida:tolin:l, grazie alle sue proprictù vasocosr.rittive, provoCA la decongestione della mucosa nasale. E' raccomandata per~ò, nelle affezioni ddlc vie respiratorie superiori quali la congestione nasale di ori' gioe allergica o infiammatoria, la rinile acuta e cronica, la rinitc vasomotoria, la rin 0 • smusltc a:!uta c cronica. D:t us:u·c per instillarione da I a 3 gocce per narice ogni :z-6 ore, per 4-5 giorni (1( Quaterly J. of Pharm. and Pharmaool. ,, gcnnaio.marzo 1946, c "J.A.M.A. n, 131-6, 8-6-1916).
LE POMATE PROTETTIVE CONTRO LE MALt iTTIE fJIWFESSJ()N./1./ cc pomate barriere 11 , spalmntc sulla pt:lle formano uno strato protcuivo ve'IliO le so~t.tnze
nt•cive cvenlualmentc usate nel lavoro. Già in u~o nci p~ esi anglo ·~assoni, incomiud;u111 ad essere adopt:ratc anche in Tt:~llJ . l·UAHILlTitlMO LA li/ELENZAN/1: questo modcstn ortnggin, ui cui ~i f., lar~u uso ncll'halia meridionale, p:trc che.. trmri impiego• in medicina. Il prof Rosso, di Bucnn, J\yres, h:: trovato cl1e esso eccita b. sccrt:?.ionc biliare c h' t.liurcsi c riùucc, inollrc. il tas;o della colesterinunia. La notizia hn sollecitato stuJi c ricerche per le eventuali applicazi:>ni in cliniC!l.
INFORMAZIONI. UN CTCLO DI CONFERENZe SCJENTJFICT-IE DI AGGIORNAMENTO viene lenuto, n cura di nlcuni Professori dell'Università di Firenze . - che gentilmente hanno au::rito all'invito del Direncrc della Scuola• di Sanit:a Militare - llgli allie1•i ufficiali medici c chimici farmacisti che frequentano il corsa, oramai verso la fine, presso l'~n- · tace• Tstiluto medico-militare. Riportiamo i titoli delle \':t Mc lc!-ti.oni già tenute c da tenere: Pro f. H. Borghi, direnorc dell'Istituto ai Patologia gcn::rale: 11 Sulla scienza dc.:llc ro~tituzioni >• ; Prof. G Mazzcui, direttore dell'Istituto d'Igiene: " Epidemiologia e profilassi della febbre tifoidc ,, • " Vaccin:JZionc: :mtirubcrcola~e , ; Prof. M. Ai:IZZi ~landni, direttore dell'Istituto di (:~rmacologia c tossico_login: '' Agp,iornamemi d.i chcmit~rerapi :l: dni sulbm\di:i alla strcpto•n•cina '' - u Chc.mloteropi:a del r3 ncro Il; ProL C. Cocchi, Jircttorc della Cliniaa pedi:nric:::a: cc Nuovi orit:ntamenti nelln lera pia della tubereo \osi con h. Sti'Cplomicina , ; Pro E. O. Scaglkui, direttore dcJI'htltuto ortopedico toscano: cc Fr:mure esposte ÙJ guerra .. - " Lesionj dc1 ncr\'i pcriCeri-:U ». Sc~:,rnaliamo quc.:sta ripresa ùi rontatti oltremouo simpatica della Scuola con rum· hiemc unin:rsnario, che denota anlora un:1 ,·alta lo spirito Ji collegialità dci .0•051 ~ !\!antri t· l'imcrcsse che E,~j prcndc.rno :11la formazione scientifica dci medici mlln:ul·
335 Ci risulta eh<: gli Allievi seguono con appassionato iotercs•.. e . · · 1 · · h · · · . "" con vero profitto le .une ressannsssme eztom o e, net camps ptù vort, nppott:lnD il frutto d Il lù . .~ • • e e p recenti ru:qwstuon1. PER GLI ORFANI DE "-ga eco nel mon do mc dico 11" .· l .SANITARI tTAUtlNJ · - rL.aJ" . ha?no nvut9 _gl l np~c '.lll\'t~tl ~ _tu~i ~li Ordini s;;.nitari dall't\ Opera N111.ionnle r In po u: ,_ 3 ssssten7-A . . agli orfans _., __. det. .s:mst:ln . stali:tnt " (con sede in PtT\I"b) ... c sono st•te ~ comrc:se doLJrostsSJmc conuùtom sn cut ~.a si tr<N:t, Compiendosi quest'anno il Ct:lltcnario Jd giuramento c.ll Lui<h c~sJti :.ar.à • . · · · di p· b" , r1cor dato lo s~aZJ~Jlte_ cr•~00 IO l~lllC (t_84~) di ~ui ~ù la Stnmp:t McdlCil ~n parlato c: dal qunlt: denvò sl gsuramenro eh Cnsau dJ ded1carsJ a far sorgere (come snfaui sorse) uu Ente che pro~vcdcsse & tutti gli orfani (dei c!uc: sc~si) dci sanitn:i iwlinni. Ma la migliore cclebrauooc del suddetto centenario sarà costiruita r•on da vacue cerimonie ma da concrete re:slizzazioni atte a migliorare· le possibilità dcU'., Opera Nazionale''· Aù esempio, mentre meritano mnssimn conndcmzionc: ~li orfani di guerra, dci qu:tli 5H sono oro ns$Ìstiti dall'Opera di Pt:t·utoin, è ov,vlo che l'Ente Naz.ionalc upposiw per gli orf:mi di i:ucrra potrà r~vcnùicar<: l'onore e l'onere di wle assi.. ~tcnl'n ~c vorr:t attu:trl:t anche mcùitmc il Collc~io-Com·iuo di P~:rugia, :~Imeno per alcuor dei s8 orf:llli. IJoprnttutto poi occorre un:s rnolcnlc riforma ddl.t legge riguardante i conmbuti uhhllgaturi dn parte ùci Sanitnri ltnlhni, essendovi orn. una uviùcnte spcrcquazione che m:,1 i ncorwcnienti ~OLLO vnri punti di vistn intollerobili (U.S.M.I.).
IJENEMERF.NZE DELL'U.N.R.R.rt. TN ITALIA.- l...'l bcnefic:1 istituzione ha concrctJto uu pin.no t)Uinqucnnnlc di lonn contrr. la tubcn:olosi in ltallit, stanziJndo :11. l'uopo uua sommo di oltre 12 milioni cl! dolbri. UNII MOSTR.-1 ATOMICA con dimostrazione dclln WS!Ìonc aell'otomo è stJ!.l tenuta ncll' Ohio, :1 Cle\•darul, ncll'dtima decade oi IIlJggio scorso. Erano esposti mo dciii di motori aziorwli aaJI'encrgsa :.ttomicn mcmre gmnc.li edifici c tnbellt: c.limostr.t· tÌ\'e illustravano le npplbazioni dell'energia stcsSJ. GLI IN TI AUDI DEGU ST;JTI UNITI D' IMER/C.-l rcdud clall'ultimu conflitto monc..iale ammontano a I-736.000.
IL GENERALE MEDICO H. VINCEN'l', giù Ispettore ddl'~~rLrto. francese .e professore nIla Scuola di Val da Gruce, è stnto .;elcn.ncDicnte fc.\teggrato. ali Acc;•de~a di Mcu.icina di Franci.::s. L'illustre jmmuoologo er-1 swto prrocd~ntc-J~cnte Clt!l~O ali ord1117 del ~~orno delb Naz.ione perchè nel 1915 ~lvò co~ b v:~ccumz.tone anttnfica da lw ideata l 'esercito francese da una gm,·e epic.lc:min di ufo.
-·
IL COMITATO PROj\;JQTORE DELLA u BANCA DI~'L Srlf>!GUE >~che. pc.r ioi::i:uiva del dott. Strumin, oriundo torinese, \'t:rr~ Jonatn ?nlln generos!là d~r c~tta~~~ lt:Ù~· · · d' Fibd lfì u · • · T rino ha tenuto ti 19 scorro uno r1umone sotw a ame~tcam l l e ta 3 n _atta ~· o . • : R" h et H Ha\'etl, Alb riunione b:JMO preStdcnzn del,Console nmenc;~no t n Tonno, )tg. te ar · cl li '-li · ·1· nch' • · · d" ·h' i a C"" ospeuu ctVJ t no p:~rteaipato 1 direttori acllc Chntchc mc tca c • rrurg c. _c o • • c.l•lc 'l . d' z n· l'()slll'dnlc mlli tarc dr TorlllO. Alle slmpauche p:lrolc c. l capst:lno me sco ampe 1 )Xf . fi . d Il" ìstit~Uioo~ la qunlc l'li"! 1 Co."S?1e d eg1·1 stnt·t u · · ch·c ha. r:·1llu~traro • • . mu . f~ 1 . m dalbe ~ Jcrosilà amerlcllnn cher·-for0 1 pnmt ùuc anni funz.sonerà con fon~r cru. . ~l rof Dogliotti reduce ùa ·• ru hl nspo>to 1 P · • ntra anche tutta l'attrezznrura nccessa • d'1 11; iure p:uca:hie ùi tali Rlllchc, un vbggio in America O\'C hn :l\'UtO mo<E!o : lto come sede ddln Banca lo 5 so~fcrmanJosi sul funz.ionnmcnto di esse. ' ssnto e
Ospedale di S. Giov:mni. Un mc~ioo dc~l'Uff1~io d'igiene del c~mune!' di Torino è gi:. in America per un ·. adeguato penodo d1 prnt:lc:t: nu esso, al ntorno, sarà a.ffidntn la direzione oell'istituto che, si prevede, porr.\ incominciare a f·unùoonre nel prossima ottobre.
SULL'ORGANIZZAZJO~E E ·Sl' ILUPPO DELLE INDAGINI SCHÉRA!O. GRAFICHE DI MASSA il u Nonziario clrll'Amministrnzione Sanit:tria ll1 vol VII, fase. 2°1 1946, pubblica una brC\'C ma cs::mricnte nota di A. Mais:vni, mc:'<iico pro,•in. ciale ad'dcuo ::ti servizio schc:mografi-:o ùell' Alto Commiss:triato per l'Igiene e la Sa. nità pubblic:J.
ESITO DEL CONCORSO DI TALASSOLOGIA.- Il premio di questo concorso bandito d:~l comune di Rimini per lavori tn!:lssologici è stato dall'apposita commissione. precit:duu d:ù prot P. Piccinini, fondatore del premio stesso, assegnato «ex aequo 11, dopo laboriosa discussione, nl prof. Farneti e al dott. P. G. Bi:~nchi di Bologna ~ In seguito alle climissioni da Presidente dcl Centro talassologiao di Rimini del prof. P . Piccinini - che per designazione unanime è r1m:1sto quale presidente onorario _ la presidenza effetth·a è stnta conferi;.t al prof. A. Alessandrini d'ell'Uruver.;ità di Bologna. UNA dOCTETA' PER LO STUDIO DELLE MALATTIE INFETTIVE 1l ~ sorta a ~1ilano sottO' la presidenza del prof. A. Zironi.
CONCORSO NAZIONALE l:'ER UNA MOl\'OGRAFIA SULLA COUASSOTERAPI.-1. - L:!. Federazione italiana per la lort::l cont_ro la tubercolosi, nel duplice imcmo di riprendere in ogni forma possibile la propria :utività di stimolo degli studi sulla tubercolosi e ùi onor:1re l'opera di Carlo Forhuli.ni nel centen.1rio della sua nascita, h:~ bandito un concorso na.zionale per una monograft.l sulla collassoterapio. Il coDGOr!o è · dot~to di un premio di lire cioquautamila, indivisibik L:t scadenz:J d'el concorso ì: fissat.t all'n giugno 1941!·
VISITE DI NOSTRI CUNICI ALL'ESTERO: il prof. V. Pumoni ha tenuto nello scorso giugno •.10 applaudito ci~ ài conferenze su temi di rnicrobiologia. e igiene presso l'Osped:~le Munidpalc degl: Infettivi di BarceUon:t. Conferenze dì :tttu:ùità l'illumc Igienista ha tenuto :tnche alla Real Academia de Mcdic.in:1, alla Soeicdad de Peaì:uri:l, :~Ua Socied:td de Biologi:!. Il prof. A. M. Dogliotti, direttore d'ell:t Clinica chirurgi.:a dell'Unh•ersità di To· riuo, presidente della Sezione italiana del Collegio Tn1crnazion.-ùc d'ci Chirurghi di Chi cago, io,•itato dalla Clinica Lahey e d:~l Mass:Jchussct Generai Hospit:Jl di Bostcn, ha ,·isit:tro, nello scorso maggio, i più importanti centri di studia del Nord America. ln vitnto d:~l governo polacco, i l rrr;f. A. Omodci-Zorini h:~ tenuto conferenze sdcn· tifichc a \'arsa\ia, U:111zica, Cracovi:l nel campo della collassoter:~pb chirurgica (n· cerche eseguite nel no>tro Istituto Forl:lniui). L'eminente ti5iologo h:1 visitato inoltre i princ.ip:~li centri univcr\itari oella Polonia.
UN CONGRESSO INTERNAZIONALE DI MEDTCHESSE si è svolto dal ::t•j al 30 giugno scorso nù Amsterdam. Vi hanuo partecipato rappresentanti di t6 n:t~oni. Lt! collcgltc Borsarelli di Torino c Bnrcnghi di Milano h:wno presentnto due rcbztOOl· Assai numerosa c .:ordi:tlmcmc :tccolta la rapprescmanz:1 itoli:10a. L ·l SETTIMANA MEDICO-CHJJWRGJCA PRATICA DELL,J PITIE' di Parigi •~r~ tenuto dol 23 nl 31 ottobre prossimo nell'Anfiteatro dci corsi della PitiO:. Il pr~~· C:. Lian, promotort: ùdln manife5tazionc, ~o rà coadiuv::no da illustri colleghi mediCI>
337 chirurghi, ginecologi c cii aJtrc 'pcdalirà dr.gli Osped J p . ~ a.lln Cliniquc: Médicale dc 1:. Pitié . 3 Roul~ard d l'Ha~ . elr In ormvioo.1 rilolgeni
a'
c
opna • Paris • XJ L
IL CONGRESSO DELLA SOCIETA' ~VIZZER 1 DI RAD luogo ru St. Gallot nei giorni 31 maggrlo c 1 ~ ,: 1 ugn·o~ ' F • clilOlLf?'?J'! ~ avut~ d' . al . o c. a.. ra l rn o 0!'"1 ualiall! u::coltJ . . con la squtslta tra Jzton e ospitalità $"izzen er~ 1· • pr f p . ::. ' •· •
,
"
•
o •
cru<'l:l..
UN CCJ_N_GRESSO TNT_ERN;JZIONALE DI MEDICINA SCOLASTICA si è tenuto a Par1g1 dal :15 ol :16 gJU~o scorso. Fra le molte ~azionr illl.:n·cnute l'Italia c rappresentata dnl ~tt. N. Perrottl, Alto Commissario per 1·1~e e la Sanità ubbli:, dal prof. Franchetu e dal oott. Vtt?.oso dell'Alro Commùwilto dal ·f c p . R · · · . • pro . rJmarossJ e dnl dott. Dt. orSJ nspettlvamente direttore c medico Ko!a~'.:c1, dell'Ufficio d'Igiene del Comune d1 Roma, ?al prof. M. ~ag:~z.zi, direttore delllJmcic d'lgi~c di Geno;·a: sono state presentate d1versc comurucazioni. PROGRAMMA SCIENTIFICO DEL Xli CONGJ<ESSO DELLA SOC!ET.-1.' INTERNAZIONALE DI CHIRURGIA: Loodra, 11-20 ~ttcmbrc rw7• A Londra: 15-9: Sir A. Fleming: Le role de 13 pénicilline cn pratique chirurgi-:ule; Do; Sar.· ro.; R.: PrO!,'T'és récents en artériographie et pb.h:bogr.ille. 16-9: Uridu R.: Progrés récenrs cn chirurgie v~scuJ:-..ire; Blalock A-: Le rdrement chirurgica! de la st.!nos.: & l'arrérc pulmonaire. 17-<): Danit R.: Le trairemenr chirurgica! oo fractu~e;; Anur: B<~ stos: Le résu ltat des opérotions précor...cs dans !es blessures dc guerre du poumun. tlì-9 : C1tajoord Cl.: Les résuJtats de l'hépnrine en chirurgie; N-· (U.R.S.S.): Traitetne!l.i chirurgic:ù cles brlllures. 19·9: Dit:z f.: Le r8le de b vasodil:uation d:ms L!s mahdies artériellcs; K ilner T. P.: Les graff~ cutanées.
A Eé.imburgo :
23·9: Dunlop M. t: Brotun P.: Tre:uemcnr l)f Thyroroxirosis: :!4-9: '\te nnirrcr: Trc.ltmcnt of carainoiD!l of breast as practired in Edinburgh; Gilliet f.: Curare in ao.::e sthcsi.a. 25-9: !llingttJOI'th C. F. Hl.: Pcptic ulccr:uioo. 26..9: Band D.: The =ogeni: bladcier; Douglo.; D. M.: Intestina! motility; Slc.uor A. l·: Ctu!algb: Tf'i!Jon W. (,.: Thc circuhtion in peritonitis; Wilkinson A. W.: Protein rnctaboli~m in )urgc:y; U·.:rmont.~ T. R.: Surgery in• portai hypcrtension.
Xl! VIAGGIO DI c(MINERVA MEDIC.·l •. A P..J.RIGI E BRUXELLES: b :!ppn:zzata c bella ri,•ista torinese organizza, in occ:t~ione dd congres'i ~ r::cd_i:lru c delle manifestazioni artistiche e cultur:tli ui P:~rigi, un d:~ggio neliJ capn.1Jc lrJN:e~ dal 14 :JI 20 ottobre prossimo. Per inform32Ìoni ·: pr.enotaziO!Ù rivolgersi J • Mincn:~ Mtdica '' • Ufficio Viaggi • Caselln Postale 49'• Tonno. IL 48• CONGRESSO DELL..-1 SOCI ET. l' ITAUANA DI MEDICIS:I l.\'?J:./(]','.4 ~i tcrr.'t .t Roma presso la Clini~a medica nei giorni ;u·2? ottol>!C. p. '·: PrCSJ.Jcsm: 0~: Comit.>to- orclinatore il prof. Ces:trc Frugo· i. Sot•o :sii ordme. J~l ~~o~no l s~gu~nrs t~J.
r. •· · oel me d'tasuno · ('tn coni""C cos1 . b• Soacra n.Utalt3 ~· . . d t • chsrurata) T ·-h ·• c A. ur~ Citi Rei nton,· per 1a p.:1rte mec1·rc:t, ·l proff· L · Condorclli '. ··\.. Fr:HlCJ\'II!h:l T · )~ ") Tt'1' · medica (Carani:~); per In parte chirurgioa il prof. ~- ~1. Doghotu o~n~si (Paa~~.:,): ·) La della distireosi • Rcl:ttori i proff. P. Basuu, A. 8eretta. e. '· , ; Cocchi (Fs' -n.}) ·' l' · · R ·l1t0rt l pron.. ·~ ~- • ··'· streprc.roicina nelle sue prindp:1~ :spp " 371001 • hi~ \nenti rhdgcrsi al segrcraPo del 1 ) ....,, ls~topatolog1n
b
Omodci Zorini (Romn), G. Sotts (R?rnn). Per c an congresso prof. A. Poui, Clirh1 medica, Ronln.
338 IL .. CONGRESSO DELLA SOCIETA' 11'AL_IANA_ f?l ~J-JJRURGIA si svoL 49 rerà comcmporaneamcnt~ a que~lo .de_Ua Soc. ltal. di Medicina 1nt. (Roma: 23-24-25 ottobre 1947) e tratterà 1 seguenti renu: ) <<Sindromi .mediastiniche,. (Rel:u~ri: Proff. A. _M. Dogliotti, Condorelli}; 1 ) u Cura chirurgi-:rJ. cd t'Strogena del cancro prostallco >l (Relatori: Prof. Min2 gazzini, Dott. Musiani); . . 3) u Stenosi esofagee ,. (Rdatori: ProfE. Redi, Ferrerr); ) cc Cura chilturgica della tubercolosi polmonare » (Relatori: Proff. Di Paola, 4 Bian~:alana, Ruggieri, Omoclei Zorini). Per informa1ioni rivolgersi alh Segreteria dellòJ Società Italiana di Chirurgia, Cii. nica Chirurgica . Policlinbo Umberto I - Roma. XXX.TII CONGRESSO tJELL!l SOCIETA' ITIJLIANA DJ OTOLOGIA, RINOLOGIA E LARINGOLOGTA. - Si terrà ual 18 :.1 20 ottobre p. v. a Genov:1, or~t nizzat o d·alla CUnica otor-inol:u-ingoiatrica dJ qud h ci t t~, sotto la prcsidcnzn del prof. Brunetti. IL l" CONGRESSO DI u GUARITORI n ~i svolger~ :L l<omu, a fine setll'lllhrc·, promo3so a:ùl'Associazione Progrcssista· lntt:rnazior:tle. Ol~rc gli ìtnlluni, circa u11.1 q:.~nrantilna, vi parteciperanno alcuni srr:wieri. Sono passati J58 anni tlai primi l:~pcri mcnri. di Mcsmer (1789) il medbo austriaco ohc ere& in un:t forl.a mnbrncticn in pns~c~\u di alcuni indiviaui e nella possibilità di rrasmctrcrnt: il Eluidt> oi malatì ... Mesm(:r fu d'enunciato, nonostante la commissione i1nquircnlc pur neg:lllllo la teoria' ucl mngnc:ti~mc) avesse ammesso le guarigioni pr:ltic:ttc cl:! l <m:~ go ll :1usrriaco, c dovè :1bbnncionare P11 rigi ove esercitava b sua missione. H mcsmcrismo non l: tramontato e noi mnnili:uno uu cordiale saluto a Dollll Basilio, il vecchio e generoso portinaio ll.i vin Monserrato, il più popobrc dci ((guaritori l• tom:Uli.
UBERE' DOCENZE DA CONFERIRSI PEU MATERIE DI lvfEDfCfNA 1i CHIRURGTA: An!ttomia c istologi:l patologim S; Anatomia umana norlll:lJe 8; Clinic.1 chi.rurgic:1 generale e terapia chirurgica 8; Clinie!l delle rnal:~rti'! nervose e mentali .J; Cl.mica delle malattie tropic.'lli c subtropicali 2; Clinica oerroosifilopatiqo 6; Clinica mrdica generale e terapia mcilica 8; Clinica owtistio.:a s; Clinim odontoiatrìca s; Clinicn ortop.!c.ica 5i Clinica ostetrica c ginecologic;~ s; Clinica otorinobringoiatrica 4; Clinicn pcdiatrica 4; Farmacologia. 4; Fisiologi:! umana 6; Idrologia medica, ::z; Igiene 8; Isrolo. g~a c cmbriC)togia g~nern le 4; Mec.icina del lavoro 4; Mcdbin:J legale e delle assicura· zion1 6: lvlicrobiologia 6; Patologia generale 6; PatO"Iogia speciale chirurgica c pro· pcdcutica cli'llica n; Patologia speciale medica e mnoÒ'ologia clinica rz; Radiologia 5i Scu!nl'.a dc:ll'"limentazio nc 2; Storia della mt'dicina 2; Urologia 4·
UN,./ SIRiNGA SENZrl AGO è stal:l invent:H:J d;1 un ingegnere inglese. Essa consta di un 1ilindro d·i metn.llo nel quale scorre un pistone d1e spi•ngc il liquiao da iniettare con uno prc::ssionc (li cirm 500 kg. p::r cm~; poggi::llldo la faccia piana i'nferiore del. ci\inù•o >ul punto prcs~eitu per l'iniezione, il liquido attra.verso un fo.·ellin.o pe~tJtr:• con la spinta del pistone rapiaissi.roJmente sotto cute senza provocare alcuna, soluzwnc di continuo. DlSCHJ FONOGfUFfC! CONTRO L'INSONNIA: anche questa novità ci viene dall'1\.mcric.1, ma ~ta,volta r.'ì:. di mezzo una causa contro L'inventore - uo. ipnoriz~a lore che ha inciso un disco EonograLio per conciliare il sonno a quelli che non rJc: ~0111> a cl~r~1rc - pr?mossa dnlla Amministraz.ione degli Atimcnti c Medicamenti eh~' nc1p le vmu tcrapcun~1hc del disco.
,, ____
LIBRI, RIVISTE E GIORNALI
i1~mc S(!ssion dc /'Offtct• _lntr:mational dc Docrtmcmarion dc MUec-in M~' . -· Luxembourg, tgJS, un vol.. dt 396 pagine, edito dall'Officc In·~ ~-·r· l -~ Dttllllre. . . M'l' . Li~ • ·~r._... tona ue ocumen~ uon de M'd e eone 1 ttauc, cge (13 elgtque), 100 franchi belgi. Ci è pcrvenut:l di recente, Jal Comitato Jntcrn•~ion• lc .~, 'l d' · l' · Mìl' · · . . "" ·- w •" e u;tna. e ·arma.. ct:l ltan, questa Interessante pubblicazione che edita nd , • """ fu d' · 9.>9• ,..,., · · · · belli · , ' potuta lltrl· burr7 _per 1. n~n ~~cn~t. CJ. E un:~ messa :1 punto delle quistiooi che interessano i Scn·tzt s~nttar~ ~~tar1 1n t_utte le loro atl.ività c trO\'crà ìl suo posto i..u turtc Jc biblioredto: mcdtco-mtht:an. Ne dJ:lmo il sommario: Ud,crl:JStungsschiidcn cm Knochcnsystcm h-ci Soldateo, par M. l'Obcrstabs.lrU Dr. Jlr,tltdi (A llem;tgnc). , La prott:ttion iru.li viducllc con tre Ics prodult~ roxique:; u.: .:l)Jllbat, pJr le Profcs•,(•:Jr L. D autrch:tndc (Bclgiquc). L 1 uélcction dc~ pilotcs à h lumihc cles tloonées d.- rn.;:dccine cr de physiologie .térnn:tuliqucs, pJr 1<: Licul<:nanr-Coloncl MC:drcin Sillcvaens lBclgique). Lcs v:tri:tLionr, brusquc~> dc la prcssion .Jtmosphénquc, c()lllrru: dangc:r cr e:~use d':lC· cil.CIILS cyrnpaniqucs et lnb)rÌJlthlquc~ cohez b :trtillcurs, scaph:mdricrs, mlUulircs dc:s hOu s-m:~rins et a\iatcurs d: L':uméc: r.aùonalc, par h:: Lieutcnnnc cn J>rcmic:r ChirurgienDwctor Oumnr Wilht:lm (Chili). Sr:uistique rnEdica-militairc c:n tcmp~ de p;~ix et dc guerre, par le M.1jur-GC:nér!!l Chnrk$ R. Rcynolds (Etats-Unis d'Amériqu,.). Visibilité, sign:ilisation et camouflngc: des formaliom s:u1itnircs eu QJmpagnc, par le tlléclccin Général A. Schickelé (France). L'importanx c.u facteur psychologiquc dnns l'cx:1mcn :J'nptitude pour ovintcurs militaires, par le Licutenant-Coloncl Médccin f-1. Meier-MuUer (Suissc). Emploi tuctlquc dcs tquipes chirurgicnb sur le ch:u:n? dc lw.tiUc, par> le Lieutcn.1nt· Colone! Médecin Eugèoe Branovatchki (Yougosla\ic). Conditions d'applicarion dc L'aniclc 29 d~ l1 Conn:ntion ae Génc\t:, JY.Ir Uon dc Bé·1J (Bclgique). . . Contriburion 3 l'érude dt I'épuration do caux, par le Dr. C:trlo:. Caodtao Couunho (P1Jrtugal). . L:1 cure cn sanntorium cles milit:ùres dc carrièrc, par le Ma1or tiUdcan Voute (Su i~se). , · . Le band:~ge hémostatiquc mét:tllique. p:tr le: Dr. V!rtor E. M. W•.ntcr~, (P:•ys·B~~). Les :~miliorations réoerrcs :-tpportécs 3 l'hygiì:nc dcs C:Jmps dam l arm~e trlllçmsc, p~r le Médccin Coloncl cles Cillculs er Médecin Lic:utcn:tnt-Colon~ BcU?n rrJncc). · d c 1:1 tu bcrcu · 1osc :1' l'Arm~e • p:tr le CapitJinc cn Prcmoc:r Mcdectn Tous· P ropl'Y laxte saint (Bclgiquc). ' . . • •1 • L'!>rganisaùon dc l':ll'i~tion samuure cn Suc:c.le, pnr le Li•;utcnant Colone! Me1 eCtn \Vcstcrberg (Suèue)• · · d ms 1c • .• L 1 1 se du bassinc:t :wc:c :~ppl.iouon L:1 pyélotomic :tnguJn,rc uans "! cn. eu 0 Gé Z:.:!l Christian (Roum.,nìc). J · · le Medcrtn lnspt:ctwr • om:unc mc'd'tco-llll'li1:-ttre, p:tr .. . Mé 1 n• Colone! Cnpck (Tché.-o· 1 Soins préventifs Jc l':tvbtcur mtht:urc, p:1r .e r con ~lo\'aquic).
Bastai P. e Bcreua A.: Ttrapin nell'insufficienza cir.colntolitt. - Un vol. di pagi. ne 294 con figure, Firenze, Vallardi editore. Studio patogenetico, dJagnostit:o e tcra~utico delio scompcnso c del collasso cardhco, perftnamcntc aggiornato, con particolare trattazione della terapia dell'infarto m.icaardico, dell'asma. cardiaco c dell'edema polmooare acuto, dell'insuffìcieu~a circolJIOria nell'ipertiroitlismo e nel le malatticl.nfcuive acute. Bufano M.: Tmlluto di patologia medictl e terapia. - Ed. Vallardi, 1946-1947. Opera magistrale in 5 volumi di cui sin0ra sono stati pubblicati i primi tre. Il trattato, mero la pane dedicata alle malattie del ~i stl!Da uervoso c affidata al prof. Ottonello, ~ St:llo red:ltt o completamente da~ Bufano sì chr: tutta l'opcrn, oltre gli insiti pregi, risulta tli una perfcua organicità. Numerose c pregevoli illustrazioni in nero c a colori :~rricchiscono il resto. Carlif:mti E.: Nozioni di inmrttllologic~. - Ediz. l~tit. Sicrot. Milan., Milano, 1y47 . pp. XVI, 76o. Questa nuCJIVa. faric:1 del CarlinCanti, che fn seguito nll'ldi:>.iont del t9•P, non ~ ut1,1 ristaatpa della beiJa opera che così largo consenso riscosse fra i cultori della )ierologta: es~a va considerata come un'opera nuova ~oprattullo nella prim.t p.trtc che con tlcmi, lucidi capitoli perfettamente nggiorn:ui tratta ùclla biologi:~. immunitaria, :tlln luce delle più recenti acquisizioni, sino all'::tpplkazio,nc delle reazioni antigenc-amicorpn :tlb terapia c profilassi delle infezioni c alla trasfusione del sangue. Ampliata c :tggiortlit· tissima h trattazione degli antigeni sanguigni nei riflcs~i biologici. Molte p.tgine sono dr.dicatc allo studio c..ci problemi ltierologici c immunologid; infine, ampiamente c tU:t· gistralmcntc rrattara risulu !:t parte dedicata ::ti virus. 1\·ta tutto il libro- ~ ricco ùi i nscgnamcn ti nonchè di vedute pcr~on.tli ~eii'A. che fanno vcramemc onore al Ctrlin[unti Castellani A.: Le malattie dcll'Africll. -
Rom.1, Ministero dell'Africa lwliana, un
n•l. ùi p::tgg. 86o con 265 figure. L'A. tratta, con quell'autorità univers:tlmcnrc riconosciutagli, delle malattie non solo proprie dell'Africa ma ùcllc malattie tropio:ali in genere soffcrm::tnaosi speci:tlmc~tc m quelle cut:lnec. Più dettagliatame!!tc sono espo;~e alcune mala~tic c~n:uni dcll':'-fr~ca ùcl Nord ma poco conosciute in ltalh (blbtz.io,t, splcnomcgaha egt:uana, fumcolitc c:ntkmi::a, bl:tstomico~i glutealc, rripanosomi::tsi ecc.). Z troni A.: L 'a/lt:1<gin dei Jttmori. - I. S. M., 1946, un \'OI. a.i pagg. 118. L'A. espone j risultati di ricerche intr:~prcse òa tempo e che h:ulno avuto molra risonan7.a negli ambienti ~cientifici. L:.t competenZ::t .dd dir~nor:: dcll'.l . .s. M. nel c~m~ sicrologico c immunologico fa di quest:t mot1?gr:~f1~ ~n::t tntercssanttSSima opera dJ ::tg ).1;iornnnt<.:nto c forn.is::oc lo spunto per molte tpotc~t dJ lavoro. ltochaix, Scd:~llinn, Sohtcr Cl collab.: Jraité c/'hygil-111:. -
2
volumt, p:~gg. tC)OO,
333 illustrazioni.
,. . . . . Da anllL\'cran· fra t Lr:JII:Iti d tg1cne p1Ù rc-:cnu c compleu.
Blacssin 11 cr M. E.: Lcs gmnd.:s figura du Sr:rvicc: dr: Snn.r~· ~1ilitt1 irc - l Sbie: " Qw:lquct gnmdt',; figurt:s dc Ici Chimrgie el de. 1.1 /1 f c·'dc~ore 1111 l lltlll't: . Prefazione dd gen. mcJ. Vincem. - Boillièrc et fib, un vol. m.S•, P:tm, 1946. d/ gttcl m di tibeN· l\lastrobuono G.: Il Gmppo di combfiiiÌI/It:nlo u Cremonn ., n n • ÌtJIII'. Ti p. l~ c);Ìon:t lc, Rnma, 1946. . . Militare>> alcuni L'A ., l CII. col. M:lstrobuono, aveva già pubbli.cato sulla u RivJSt~ liberazione. Con ;trtkolt sul1.1 partccipazion.: del Gruppo 11 Crcmo•l:l >• nlla guerra th
questo libro egli sviluppa l'i:tt<:~ess:.mc m:~tcria c ace , . . . prima Capo della Sezione operazioni :ù Comando del~~ all alttv!t~ tcc~1c3 (egli fu Mft · . . . . ppo <: piÙ tardi, durante la Offensiva del Senio, Capo di Stftto " ..ggtore 1n sostitUZione d 1 · 1 · f illust~a molti c brillanti episodi del Gruppo .sì eh ., c tuo are sn ortunato) del) . C li. 1ettore ~ :l.\'erc Un:1 piÙ V:SSI:I . t: preosa conosoenz.:t a \'lta della 'alorosa unità Il libro d LMa ob · · f d · 'l h' · · c Str uono scritto con appasssonata e c 1n uno su e c llro c invitante mppresent~ un otu'mo ' 'b U · LI d' )'L . • ' ... contn uto stona oe n guerra t luct:lzlonc, e sar:) accolto soprattutto dagli ex ·a a1 Gruppo, con nostalgico interesse. ' npp:ll'tcncnts :t Il u Lavoro nr:uropsichianico 11 è la nuo,·a rivista che di rccentM 1 · 1 1 d' . di u c l . F ... lll VIStO a ucc s?llO la 1rezso~e. · ::r etts ~ '. Bon(iglio a cura dell'Ospcdllc Psichiatrico PrO\·inCI~Ic c ddln Cliru~a ~elle ma_btttc nc:n'OSc e mentali dcll'Uni\'ersità c.i Roma. n x• bscscolo>, nel qu:.le c nporwto tl programma di la\'oro del ptriodico, pubblia:1 fm l'altro il discorso inaugurale del prof. Cedetti al XXIII Congresw oell:t Società' fraliana eli p,ichi:mia. " Niv;sla di Radiolog;.'l>: è uscito il t" fascicolo di questo nuovo periodico che, la prc:>cntazionc del dircllorc, prof. Pcrussi.1, rettore m.Jgnifico c aircttore dell'blit uru di r.1diologi:1 dell'Uni vcnitì\ di M:lano, ,·uol essere un:~ rasscgn.1 eli interesse ;opr:trturtu prnlico per i radiologi, c a car:mcre eminentemente tecnico. giu~t•l
,. (.'rmim: A,filillll't: Jl ~ il nuovo titolo assunto a.:ù t ( Nociziruio dell'Esercito "• il :.•:11 imannlt: i lluwato edito d:tll'Ufficoio Collcgnmento Es<.'fcito-Poesc del Ministero della
Uifc\a, E·.crdto. L.1 nuo1·a veste tipogr:11icn, il Cl.lOtcnuto del periodico più v:~.rio e di.. IIJIItiw, l'ahbond:smc noti~i:trio riportato in ogni numero attestano del Cl.lnrinuo sfono dcll.t Dirc~ionc di miglior:~.rc questo bel giorn:~lc :ii cui turte le c:.scrmc, tutti gli i5tin.tti tnilit:tri dovrebbero curare la più l:trga diffusione. A nostro mezzo la Direzione Generale di Sanit:'• l'>lilitare invit.:t le direzioni ui sanitìl territoriali a far opera di prop:t~ presso gl stabilimenti S3Jlitari dipendenti con la ccrta.za di portare: fr:1 Ufficiali c truppa un p~riodico ~ano e vivace.
ACCADEMIE E SOCIETÀ MEDICHE - CONfERENZE, COMUNICAZIONI E DIMOSTRAZIONI SCIENTifiCHE PRESSO OLI OSPEDALI MILITARI
ACCADEMIA MEDICA PISTOIESE <<FILIPPO PAC!Nh Seduta del 5 marzo l 947. l'rof. M \'l.ZF.l n G.: Lo diognosi bau..·riologha <' sicrologiro dcile imtet:llosi c i m oi riflessi cpidcmio. logit:i c profi/auici. . L'O. SI soffcrma per primo ad illustrare b JlOMZionc della Br. melitcnsios, della Br. nbonu; c della Br. suis neUa sistt'm:u:icn bnncnca, mcncnùo in rilievo come oggi si abbiano mezzi e mc. todt capnci di diffcTe.nzinrc con suflicu:ntc sicurC"~za una dall'altra le tre brucelle in modo da potcrlc considesarc come sp~c.ie n ~~. benchè unite da vincoli srretti specialmente dnl lnto dclln loro cosu. tuzione antigene_ In virtù ùi r:iò n('ln h:utno più r:,gaonc di esistere Je divergt.:nzc, c:hc un tcanpu , 0 1. lc,·a~o~o t:lJltc ~i~cusstoni, sulla loro cp~dem iologin e sulla potogcn icità. della Br. nbonus pct· l' ucunu. Oggt c ben st:tbthto che la Br. aborrus c pntogcna per l'uomo, bcnchè m grndo minurc tlclln 1\r. m1 • liten sis c ctò è dtmostr~to dalle infezioni di lobormorio c dalle inf~zioni contratte tln coloro èhe accuùiscono ai bovini infetri (vetcrinnri, stollicri ccc.); Luttnvin la sua p:nogcnicitìt deve vnrinrc note. volmcntc da stipite a stipite, potcndosi ossesvnrc infezioni simili a quelle date dnlln Dr. rnclitetui<, mfczioni con scar~i rilio:vi simom~tolog~ci c tnfczioni latenti sia nell'uomo che negli onimnli. Nell 'uomo lo cli:tgnost battenologica i: bosalll ~ull 'cmocultur~ c sulla mcdulloculturn (stcrnonticloculwra). S:trebbc somma.mcmc utile ai lini cptdcmiologlct, che aii'ISr>lnmento seguisse sistematica. n•cntc l'accert:tmcnto delln specie cui nppnrticnc lo stipite tnfcnnntc, secondo il SCAUCn tc schctnu rrauo dai Jn,·ori di Hudùlcson, Alcssontlrini, Sabntucci, Dc Sancti~. Alcs~andrini c Del Vccchoo l) produzione di l·bS; :~) comportamen to >U terreno Pctrngn:mi alla (ucsinn c alla tionina; 3) det~r. min:~Zione ddb bse per l'identiticazione degli stipiti R (p:trnmditcn>is. paraabortu~). Riguardo nlb dtagnosi SICrologicn, r·o. prospctt~ le diflicoltil dcii~ reazione di Wrigln-Smith do,·utc n cli\·ers1 fattori: 1) profonde oscilb:doni dur~nte la malaltia nel conlcouto di anticorpi circul:mtl c wlvob loro scomparsa; .:>) possibilità dd l'occorrenza Ji >lipiti a caraucri antigeni indwidunh, agglutinabili solo dal siero del malato; 3) thfticohj di mante nere in [asc S gli stipiti usati nell'alk· 5time.nto degli an tigeni per l'agglutinnzto.nc, in modo da preveni re reazioni aspecifiche. 'Ricerche in corso ndl'hututo d '1g iene di Firenze dionostrano che ~c g li an tigeni per l'ngglutinnionc sono nllc. 1titi r3Zionalmcmc, le rcauoni aspcc1fichc ~ono ccc..-zionnli anche con ahc conccntrazinn! di sitro. La dil'fu>ionc prc:s~ c!:ùln malnttin ~pccialmcmc nella Toscan;o, ove assume tal~ohn . 11 '?ran~rc di vcrn c propr1a cpidcmb c d1 m:tl:Jtlla socia le . tmponc ~n più appr~f~ndllo st~ù1o_ cp1dcm1ologoco c ciò ~i può oucncrc solo attraverso una 5trctta collabornoone fra medtCI ~· vctennart. . A t:t lc scopo è 111 v in d.i _i5~ituzionc pre<so . I'Un~\·crsiat di. Firenze un centro per lo ,.St~d t.o delle bruccllos1, che si propone eh 1ntzo.1rc uno srud1n cptdcmtolog1c? de) lo s~ato attu•!c ~cl.l mfo;zton~.'" T oscana mcdiamc rtccrchc: st:llt>Ùchc, inchiesrc, isol:m1cmo c Identificazione dcgh. su p1ll d1 orrgtn~ umana c animale, dato che solo in tal modu >i può risolire ollc fonti dell' t n~cz10nc c prcnderc ~ ncccssan provvcdtmcnti prolilatiiCI che, c\'IÙcntcmcntc, vnri~no ~n r~g10n.: n r~g10nc n s~c~ncln dc•ul dl\•crsc ,·ie di diiiu&ionc de.ll'in[czionc, lcg.ne ol d1vcrso patnmomo zootecmcn, olia v1gtlanza • btte c i lanicini, ccc ..
11
Seduta del J5 maggio J947. p 1nf. Cocc111
c.: Pnmi rentntil'i di tcmpin ,·on In strt'ptomit:imJ co11 tpecinle rig11ardo n/In menlll·
gite trtbc~t:olrm·.
,.
L'O . ,i uccupa delln cura clclb meningi~c tbc. con '.a s~cptom icina fin dal novembre 1946 stu~ d1:o ndonc l'usn nclb Ciin ic:t pcd1atrica di F~rCJlZc dn lu1 d~rctlll. Riferisce el i ~vcr~or~~r~~ ~~~e~~~: cri h:t avuw soltanto ono morii: ma di qucsù: due mom·ono per bron~~polm~mte . . , , 10 uno rnnrì dopo ave oc ,upcrn tv il periodo Jcuto dd la mabnin per paml1s1 rcsp1ratOrt~ • mp~ov~•sn thc CJUCsto fu C$cguiw In necroscopia c al tnvolo anatomico nll't'Snmc macroscopico lo mcnmfte 'orn; 1 11 'l'l'·'"'c gu.1r1t.1 Ju· Huv.uo un~ ~tnto. eli idroccfnlo nculo). Gli altri morirono p~c~~ orc ° poc fi~ dnl ~lopu l'tm~•o d~lla "ora doc (u {lrnlicata in cxncmis. In tutti i ricoverati fu tntzbo:tt:t. 1~ curac•d•n•n. · · ( 1 rev1ssuna s u • •· mmncnw dell' o nJ;rc~·.n a nche Se tutto b~cinva M1pporrc uno progno'! 10 nus 0 bimico, Tutti i c.1si diagnoltic.Hi cl onicnmcnte, ebbero la conferma dn ll 'esnmc del tq~or • des~fie c con li! micrn<eopico, ha'ucrimcopico c bJucroolugico {~~:ome cuhurnlc su 1crrcno Pctr~gnnn o) c 10 lllC porov:1 biulogit:a nella cavia.
f
343
L~ cur3 dc_v~ .e\\<:rl! C\<~n:tlolmcntc cnrf<Jrachidr~na
lo cura str~ptomtcuucn per Vt3 cndomu\CoiAre, lo UJie c prtcc;"cm<nle rn>.t3Ur:tu, può ~ffiancarsi Jnri dctcrmtnontl quel fenomeni v~somotori rìl-· t' <J l f•rcsumtiJt lmcntc ~gtKc sulle lesioni \'3.\CO · • · b uono anchc ·rn casi .-a l nt cor$0• ddb m•l • 1ua, . mostrato cstlo ma la CSJ'CONI%.1 1u di-• 10 cur fu f IL Le dosi devono. c~crc nl di ~oun di 11ucl lc dJt: ~:~m~w~ca~cnr.e wla terapia cndouchidiana. L'O. ha ùtmowato che do~i tropnn e'c,. • da c r,trfuztonr amcrrcane. ,... 1 •·e tnno cun:ncni gra~ morta l•t (fcnomcnt· bu lbnrr"); sono eia prdnirc rlos'1 . 1 . '· ch. c pcx10no cs.~ere anche • (lteco c c 3 sommtnt,trJ~ronc non prolung;ua: il 113 uomcnlo deve esaurirsi ~ci primi s. 15 giorni. Il prol~~n$.1men!o . uhcnorc a dosi '"''••cinorc non ~:in\ a ma < d . unn " mcmngtle chrmtea do strcptom1c1n,1 • che mentr l 1' . •n zt. 1 ~nn: •• dctUmtno 1 tbc. è scomparsa, con. tributsc~ probabilmcnt~ • m' '"""-c ' Stntoml~l ~~tl chn1~1 della mcningite o •U"~·~· uno Jt.lJQ '"""mm l per lungo tempo conun.u~ ~ d~rc reucolo in tcrmostllto, Nonne A lt ·i·,.. ~ t)rlo del rlquor, c:h.c Mentre nell~ ter~pta pcnicillinicn è verso le tlo>t al•• cl pipe . po. n •· aum~nto da lmfocu •• · • 1 d . b · '" te ~ oncnt1 11 tcrao•J ncll'uw d li strcptomtem~ c verso c ost ~S\c cbe 'i orient~ l'opt•mum della 1- - .. :-; . • ' _, e ~ • . . . . ~·P-l .• nn \s era, o:umcno come fi n ora c stato osscn nto, una strcptomtcm-r(jl\lcnzn \cr<o il b •h Kncl1 l · • ' cos come Invece " crc::t un.t pcnicillin-resistcnza verso altr 1 germi. · Con numerosi tcntativt ha dimO'Itrotn che 15 mmg nct b.1mbint •? · · 10 301 stnta no la tlo~c mcd10 ~hc per vin cndorachidt~na cor;vicnc ado""r~rcc ·,,,nmr~cgl,·. _;'!': nl! ~ r~dpprc. " · 8 ' • Con l'" ' • IUO<C CSI qUOU l:utC P"' • pr~mt -~S ~orm. rcmpornne~mcntc è suu l'fJUCliJ In IUJpta strcpt.omìcin:co~ nd0 m • ~cnl nrc cun do\1 dt 50 ctg. nelle ::.4 ore:. c u Alla. . terapia wcptomicinica èl . statoh unito ll solfone .per vi~ "ntlovenn~.a ' 3.r, ,,.,. .,n•~n·l · d d . .... ,,cnper !'"' li grornt, pan~n nst ~~ nsu tau c c ti solfone lt:r "'"UtrJ nel:., thc: <penmcnul: ddu c::l\il, c '" tlu.tlchc .c:•··o d1 tbc. umana; ." q~c~to è .~e':"brato d1 notnolc rmporL1nr.1. lmmult ~tomcn~e do~ le prrmc Ultt%lonr <t notn un cmbi.1111cnto tlt rmt~ nel decorso dd mnlc: scmhra •JUnSt che ti medrcnmcnro niTcrrr subno ti comando c drr(llti ,·crso altro binarm ouelb Dt:Jlani~, che lino rttl orn ave•:• "." d~c?rso ~ss~ c fotalc: il ~?m~lcs<o morboso che s~.~:ue no~ è più l:o mcnrn,;ttc tbc.. Dopo pocht gtornt ti bJmbmo non lu ptu n~:•du~ nuolc, non lu più "liTetm%< g•nnca nel letto, Qucsm ripre<n è wntn niù ~ollec•IJ, quanto· minori cr~no, .ùl'inr ..i., dclb eu~ i rcnomcni ccrcbrJh: ri:.olvono meglio e ptù rJpidnmcntc !c: fo1mc: tn cui i fcnomcnt run.ln"''"" drca•cruh •Ile meningi; da qui In necessità eli un inten•cnto pt«<Ce e qu1ndi di UDl du"n~ precoce. Continu• 1,, fcllhrc or più or meno clcvocn, n ùpo febbncol.lrc o con clc,.u1nni r~ù m=te, 3 tipn irreg,larc, pur con un quadro climco generale che ci r:~Ssicur~ .\Ulb gu.uia1one tlel prOCCS!o mcniRJlllico; tl ùcc<lr~o febbrtlc non ha qUindi nessun pJrticobrc ''alorc: progno<uco. Unn mlnifcsrnzionc che precocemente c cnsranremc:ntc lnren•ienc i: quella ùi un senso rnorbo.>a dt fame: si sono "eduti ammalali rub,trc ti mong•~rc, na\Condcrsdo c non cct<Jrc nui di l!l.lnorùrc. Si <ono constJtatc nel decorso ulteriore manife>I32.Joni fugac1 dt p.ll.,ttJÌe, ip:rc<te>te, Ìf"ldl~l! rC/!IOnali. cmionc:stestc, ipcracusic, ipoocusic, disrurbi ,·isivi, emianopsie tran,itorìe, ipcr0$mic. rurn fcnomen1 tcmpor:mei c fugaci, rifenbili probabilmenrc • wrbc ,·a•omotorie con con•cjl\lentc tpu. c ipovnstolnrizzazionc. Verso il 40• giorno o più in Jj pos10oo m•nifesrar~i sc;:ni di iùroccfJln ocuto, che biSOJlDl u~r clros;nosucnrc c curare tcmpc-stiv:tmcntc e convcmcntementc per non !'trtlen: ti milito. In Wl eaq> l'idrocefalo ha porUitO l• morte nd onta di tuue le cure. ErJ un11 r•g;tzzn che potc:•a menmi gil chnicomentc guartt3. qu•ndo ad un tr3IIO ha pr~\cDt:Ho cd:JicJ c \"nm•to e >oporc c "d """' dt qu>lc~~ sottrazione di liquido c. s. e di cure 'intomatiche •i è avuta ~prcbmcnt< la marre rcr p.tr:~lut rc<pir~tori~ • .Mn m ~Itri c~ si, in uno dci quali l'id•cxcf~lo nvc.•·u pMt~t~ :td. una t.llc di:rst~ll delle 01sa cra~t~chc, do tar dire nl radtologo • quato è un cnnll> ~hc tn111a.:cu dt ..-uppnr~ • · b ~~~r~. 7.innc del hquor h3 snlvnto il mnlnto: sonrnzioni nl;lboodnnu, rrpctutc Jnchc 4 •·olrc ll {;lorno, ~nchc bseiantlo l'ago in sito per 4-6 ore col m:111drino r<r rcgol.Jte ù ddJu,_u, gtungtcdo p.:rfino tn un cnso n somnrre 2 litri di liquor in 6·7 J;torni. Con1idcrando che il .~:unrito di meninguc tbc. non 'cu.t per qu<>IO <11 c\lcrc un ~~r~olo~ c quindt cspono 3 locnlizznzioni tbc. vì<ecrali ultcriort, h> trcduto opJ>Ortu~ fin d;al pnnctpt~ dt unire una tcr:~pi:t che \'llgn n porte J'orgnm\mO in stnto di rc>!1tcn:t>, p;>rncolumentc ~<1. ~odo eli convnlcsccnza ddl~ mcningltc tbc .. A tale ~~ro h~ ~ratic~to hn d.•l prtnc.•r•n mtc:z!on' dt \'tt. ·~ ndb do1c dt 100 mdn unir,\ ogni due giorni c dt vu. 0-:::. ncll..t do~ d1 (ono. mrl.t un•tl o;~nt R·to giorni. rnccomnruJandn per questo 11 nu pJrticolnrc circolpc'~lonc pc< 1l . dm•!!"'~ c. la fr~uco:u delle dosi, n••cnrlo cyli sr~so rilc\'3IO (come gil rt>gÌstrJto rdl.t lcttcMur:t) mcwwc~rcn ll !;'"3''1 a~che mort~li per l' u;o CCCC\IÌ\'O Ùl qut<>tO prcpor.IIO (.tnCI<<'IÌJ IOVtncllllle, ~_chcs>tJ, l~tennonc, tper• c~lcc.mia) E' importante lo stato di purczla del pr<p:trntn: In strcp~nmtfl n.l U••!J 111 l'"mod tC"Jf'!' t11n sc:td~nza 1947 ;ontcnc\'a <enza dubbio qualche impur!l?i, ~rch1 n~ nperJ_t.l per 'm en oro. ·~· di-t ' l • • l l l • COSI elette m J CISI gran l J>eUh" C t n Wl (3>0 gtJVIiUOU, '~n In {OSI piCCO C • ~ptll~ ncg l Q trl ' • • J:, Stess.l non dn\'J dl>tllfbl U\Jr.l J'Cl \"il ~ ltpo bulbare con ctJno<t, d•spnc~. poi>O rarn, mentre ~•:clnmu\tOlurc; • l llliCinitJ llur.lotC Il dccor<n ult<nore per una rtrrc:SJ Dovc•ulo>t ,!prcnclerc la tcrup•u _>tr~J.t? Il >tdlcarn<ntn <leve c;;crc """" con mo>lt.l C'tlU· ~eu• dcll'u\0: •i O\Sd"\"3ml fcnumcm dt sofferenza cvcntuJic •di fcno~1~nì motboçi mcntOI(IIICI,I td,1 l>crdtc In scns1brht~ ad c~so aumcnta nlc l tlpt ùolori p>rest<>IC con vomiti, ccfalcn, ,IUmcnto eli cellule ne tquor, • · ·
d
!•
1
1
a
344 ,\>lentrc le altre forme di menin~:llc riprcndonn tn picn<- ~c ~i M»pcndc troppo prc~to In eu pt'lticillinica, nella mcningilc tbc. alla prim.1 1emissione non hn mni vhto ripetersi unn rincccnsio~~ tipic:l ùclln mt'ltingilc tbc .• In t)U:tlche cnso hn :wu10 con In mcninguc tbc. consOCI.lZUlnc di tbc. extra mcningca· lf . di tbc. mili:~rica polmon:~rc guariti :mch'essi ddl.t form:t mcningen o avvinti n guarigi~nc;e ~~: psi di infiltrato polmonnrc. un ca<o di lobtte: mui hanno mostrato di risentire bcncficnmentc delta rcrapi11 strcptomicmica. H.t pro\•aro a tr.nt:ue fonne ~krositichc tbc.: akunc pleuriti .:ssudntivc t:on iniezioni endllCll. vitaric di 50 mmg., con Dito buuno, Ritiene che: si po<uno tr:uurc:- forme polmonari ca,·imrie con iniezioni endocavit:uie alla Monald' l? un ca~o che riferisce ha .wuto cs!to buono. nel. trauamcnto di_ un ascesso cndoaddominalc ~ b:;ctc:num coh. In un;, conv:.lesccntc lh polmonuc SI ebbe una stndromc addominale acuta co successiva (orm:tzione d1 ascesso, che un' prima \'Olia fu svuot31o per \'in rcunlc; dopo un primo fugacn miglioramento s~guì una formo. f~bbril: aeu t;, c nuo\'a forrnn~1onc di ~us. ~ ·~sa~c . del pus dimo~ s~ presenza .d! b~ctermm coh; un seco~~o 5\'uot:tmc:nto, c~t tcn~c: d1ct.ro m1ez.tonc di streptorni. ClJl~ nclb c;~\lt.l acccssu~lc troncò per triSt l~ febbre c 3\'\'to r:tptdamentc nlla guarigione:.
ACCADEMIA DELLE SCIENZE DI FERR.ARA Seduta del 3 luglio J947: presiede il prof. G. C. Dogliotli. Prof, ç,,LLL\ F. M.: Enditarhlli
d~i
mraum psicllici.
L'mcguagha=:t naturale degli uommi, t~le che non due individui, nemmeno se Jlemelli mo. nuztgou, possono cHc:rc: identici, st estende. non solo ai cilraueri som:~tici, m:1 anche c: in maggior mtsur~ :t quelli psicluci. Anche per quCStt è: ,·alidJ la legge o " costante " universale della varia. btlit:l indì\'id:Jalc. Sono. del r~to. 4e differenze psichichc (dt temperamento, di c~rmcre, di inrelli. glnza. tli attirudint. ccc.) che condizionano J'ori&tine c: l'csi~tcnza stessa delle società_ um~nc, Per qu;mto di dl[ficile analisi sia l'crcdllarietà dci caraucri psichici, segua essa o non seguo le regole mendchanc, sia o non ~•a 3pp:icabilc: l'ipotesi fnuorialc: o genica, intervengano o meno alui complc:sst mccc.1n1çmi di di[ficilc: od impossibile interpretazione, essa, in ogni caso, è assoluta. mente moppugnab1lc, :mchc ~ taluno, per pregiudizi o credenze di vario genere:, tenda tuttor> 3 negJrla. Sonosunte le dtfficolcl ot1 .mchc l'impossibiht3 dt discriminare nello psichismo um:mo c:i~ che <: propri:unentc: c:redit:lno da ciò rhc 1: rtfcrìbilc alle influenze ambienuli, ~iò eh~ è. natur< da c1ò che i: mtrlllrt:, i: indubbio che i caratteri psichici possono essere trnsmcsst ercdunrmmente gh uni indipcndt'lttCmcme dagli :lllfi c nelle più ~vnrintc cor:nbin~zioni. . . ,. . Ciò i: dimostrato anziwno. dalla banale o~wrv:tz1onc ndl ~mbtto fam tltarc: c doJI1ntrospeo;1oD~. E' dìmom:no indircu:uncme anche: dall'credit.'TICtil di quei c:umcri morfologici, strunurali, btocht· miei. funztooali che presen1:1no delle corrd~ZIO~I con. i .carauc:~i ps~ch~ci: . Un contributo notc,·olc: allo \ludJo d:ll.cr~dtl:lncta dt t1uesu ul~mt c .'12~ ~alo . dallo situdie·0 sistcmauco dci gemelli monovul:m, nllcvau '""eme o scpalal3mcntc: '" nmbtenlt dtvcrs!, c de g è mciii bion113ri (metodo delle concordanze e delle discordanze). Nonost~nlc turtc le u~e.enctzc:, '111 olrrc prunh·nmcnlc accertata l'crcdnariet3 dci caratteri psiclti.ci nel c:tmpo della P.ar_o10j.: 13 nc~~obsa · · d 1 prcd'1Spos1uom gcnertC Il c• • mcnulc si traui di c:rcd 1unet:l \lmtlarc 0 sohnnto della uasmtsstonc ~ ' · d · o costante aumento ne c soVIene .lCccnnato agh oligofrenic1 dt vano ~a ?• ma~• .'mponentc e ~ . ctcLt Li\ ili, in un'alta percentuale det quah è 1ndubb10 d fanorc. ercdtl:lrtO. . forme d t ra· 1 'crcditMÌCI~ dct caratrcri psichici è: ancora c da tempo dimostrato .nelllc varllle • tr•<n'liui· • · · · ' l muSICA c ' su • . . 3al cu1 tnlcniD• oute· lcntu: <tngoktrmcntc tllustrauvo 1 cn~o d c·Il' alti'tud'tnc· ~• "'" .el tnlcruo 1 bili t~ crLdi t:lrb •i wno condoue $ÌStematichc nccrche ~nahuch_e. SJ . ncccnM n~c •c sp<:S'<> • 051000 maticu tccnicCI-mcccanico, artistico cd orawno. T a lenii c .ttutud.mt pltucolar~, . c 1le P · C3ratt~~II/.\J'C (J Ctlmunquc: pr<.\Jlcrc ptÙ lll .un wuppo ~llli~O·rnzt;lc eh~ l~ a;;· SU~ SltS<~ n:uur~, "'""c .Jim..·.tr.I\<J, quindi. con un:~ ;erte dt c>clllpt, c lt se ' J:<:~to c. d . d'incrocio frl •nu nsmi)sib11c. c•'n c mollo 'i>C~'o un tipo :tlr~mc~lt: ilmtlo, un cnmp esso pro ouo • rilzzc, C05timzwni , tcmpaamcnli, c:lrnucri disparu tt. . alla vnriabi liw dci genotipi urmlni ln11nc si accenna all'npplicnionc dd calcolo delle prob~btl h~ . •u tull:J la viu individua c. c.J c messa in l\ tdcnt.t 1,, cJ~ualit:t c la conunycnza che dmmnano •
Direttore rcspons11bile: Dott. Siro Fadd:J, maggior genero le medico Rednl(ore: Doll, pro f. Antonio Carnpa•l:l, ten. c:oloonello medko Tipografia Regionale _ Roma - Via C. Cattaneo, :zO·B
-
l
1'
GIORNALE DI MEDICINA MILITARE MINISTRRO DELLA DIPESA _ ESERCITO . ROMA
CONDIZIONI lJl AUBOXAMEXTCJ PER IL t9-t
7
Italia:
per gli ufficiali medici c chimici-f:Jrmaòti in servizio e in congedo . . . per i Coman_di, Circoli, EnLi Yari e pri-.·ati
L. :roo .• so~
Estero: il doppio. Un fascicolo ;Separato L. go, se arre ruto L. t ~o.
11\IPOnTANTE Gli ufficiali medici e chimici-farmacisti in servizio per abbonarsi al Giornale di Medicina Militare possono limitarsi a segnalare a questa Direzione : grado, cognome, nome, recapito e Corpo che li amministra. La Direzione provvederà a ricttiedere d'uUiclo l'importo del1 l'abbonamento che- n senso dell'art. 74, lettera C del :neg. Amm., ediz. 1927 - sarà addebitato agli interessati nella misura mensile di L. 25. CA!\1 BIO DI INDIRlZZO: le !>egnalazioni de\·ono essere aCcompagnate dalla rimessa di L. ro per ~rese di largheua. NORME PER l COLI..ABORATORl LQ collabornz•oue t l.tbc:rn rna l.1 <Ùroz•one si rr=•• •l g•udua..r '·"' • ""'-~ d::i lavori seoz3 essere: 1cnuw .l r:ndere c:ooto ddlc cvenruoh non >Uctr:zionl. Le op•mon• mamfe:s~tc: cbgli 1u1ori non irnpcgo:rno le rcsJ'1>1lS.lb•liù del pcnoo•w. Tutti i l~vori i m i~ù per 1~ pubbhc~zionc dC\·ono essere mtt.llll c dc1 Olio) ~cmrc nlla rcdJ:tionc nel testo dclinitivo, torretta, firmati dJil'autolc; dc::•ono. Ulol!l'c essere JJW· logr •fa li o scritti con car:mcrc ucibncnt<: lcggibr!c. .\cl ogru. IJ1oro c coa;.,...u~ "" m.u"mo di 10 pa1:1nc di sr 3 mpa; per la pubblicJ:iooc dci bH'<I clic supcnoo le ro plgtnc gli nutari 1ono tcnuu ul png.uncntQ tlcliJ spc::"' per le pagmc Ul P!~· ' reca-o d1 '"'111· l'cr ogni J3voro (c<dus; rccem•oni, oollllc c 1omnurr\ rono u.lctU gr:twt:m~cntc: ~o c•mam con conrrlina tromespizio, im)'•i:•n•tur. c numcrn•om: •r«•alc Per .lDU· · ~· 'C: per un OhlgCIOr OUOlclu d'l css1 lo •""'• rclauu v•cnc at!<ld•1t:ll ClpAt• degli CYtfOltl ~-
•·=?'l
~gli aulnri a praz? ~~ costo. . ., J,., 11 ouwr• Le s~sc: per chchcs c t:lvolc fu"f' !<;Sto Jono a ~~"'n~no"' bblìcJtc :!c• ono usu: Le b1bhografi.: nnocssc '" lnvon nngmah, pcn: c pu • brevi c redatle c()rreuJmcmc:. . b • nu.•unL> (non piu di •S rigbc). C1ascun lnvoro elci'<: esscce scgwto dl un '"'" bbl l m.1noscrim non vengono rcauruìti, anche "' non ?" .... n.
·l
TJPOG!<Af'lt. ROMA
I~BG IONAI Jo. 194'1
l
l
,·,
ANl\fO 94" - FAs~•- .
- - - - - ••--
- • SETTBMBRl!-OTTOBRB J9-t?
fM'~t~ .1 lJt'' l DIFE3.6. fl'rli."! ~ ! 1 nrt' ~OT!: J.\ • •• : ..... : CEdT~ 1
GIORNALE. DI
MEDICINA MILITARE Cum s.llllilltc: "Pirlus (n armi.~
P(JJIJJLJCA 7"0 A C: UNA DrLL t lJJP.EZIONF t;J:Nl!.'NALF.. lJJ SANiri loflLirARE
'
•
l
,
DIREZlONJ! REOAZJONE E AMMINlSTRAZIONB • MINISTERO OI!LL.A DIF"RSA - ESERCITO - ROMA
SOMMARIO
' l
DONATI: I l lavoro fisico c l'emoz.ion~.: nella, patogenesi del cc cuote di guerra >> Pag.
345
VEZZOSO: Vitalitù uel colibacillo in rapporto alla. durezza dell'acqun1
SCAFFIDI : l gr:wùi parassitismi imcsLinnli tli ent:tmcbc a ci~ti
..
tetrmucleate SCADUTO E CIMINO: AsécsM> g:mgn:noso del polmone cou cmpiema curato con la penicillina ZAFFIRO: Pcritonite da p::rforaz.ionc dell'ileo da tifo :
396 ))
402
"
392
)l
410
ATTUALITA'
))
42-2
FADDA: Ten. gcn. mcJ. Rosolino Mercu
))
428
Acc:tdemie c Società meùiche. Conferenze, comunicaz.ioni e dimostr.l· zioni scientifich e presso gli ·ispedall milit:~ri
))
429
Libri, Riviste. t:' Giornali.
))
431
TRUlNI: In tema Ji diagnostica ctifferen:~ialc <.lei Jc)moidì .
RASSEGNA DELLA STAMPA ·l:JEDICA
" ATTI OEL CONGRESSO 01 CHIRURGIA DI GUERRA" Sono ancora disponibili alcune copie di questo interessante volume (pagg. 1052 cln illustrazioni, prezzo L. 600). Rivolgersi al ·:: Giornale di Medicina Militare » • Mi~lstero Difesa- Esercito - Roma
AGLI ABBONA TI VECCHI E NUOVI
Il Giornale di Medicina Militare ha sopportato, nel corrente anno, come tutte le altre pubblicazio,ni periodiche, un gravissimo disagio per gli aumenti che la Casa Editrice - pur contenendoli nei limiti più onesti - ha dovuto richiedere onde far fronte alle spese, pressocchè raddoppiate, di azienda. Non abbiamo creduto di fare appello alla comprensione dei lettori per un adeguamento del prezzo degli abbonamenti, ma siamo costretti ad aumentare le quote per il 1948. ConRdiamo, inoltre, che aumenti anche il numero degli abbonati, in modo da compensarci in parte dei maggiori oneri sopportati e da permetterei, quindi, di migliorare anche /'edizione del «Giornale». ABBONAMENTO ANNUO ITALIA:
per gli ufficiali medici e chimici farmacisti in servizio e in congedo · • l. 600 per i Comandit Circoli, Enti vari e ) 1.000 privati • ESTERO . • L. 2 •000
EPARMON
Estratto puro di feR'ato. Altissima attività ematopoietica. Indolore. ÀNTIANEM ICO Esente da fenomeni reattivi. Cura dell'anemia perniciosa. Anemie seTipo O(.om1zfe scat. da 6 fr 2 /~ 1 c.-. conciarie, lintatismo, sprue, anemia 6 1 Tipo CJJcbol.: " "' '> c.:. malarica. Coadiuvante nella cuta delTtpo Forte :t " 3 "' 1 .-.-. la tubercolosi. Fiale per uso parcnterak., volume minimo ed un:co cc. oe • d~• " r t utte c tre le conceotra:;ioni t forte, normale e debole. Sciroppo ricostituente· generale in flaconi da gr. 200.
BISMOS ANTILUETICO ANTIMALARICO (]gr. (Ì. /74-Bipr. 0.056 • Chlr:mo or. 0.0701 Sc:Jt. dd o- fi:J[c l cc.
.EXOVIT LECITINA EX-OVO CON VITAMINA C Scai. dJ! o fi.:ù 3 cc. ;p > 1,3 cc.
Jodobismutato di chinino in soluzione oleosa. Ogni fiala da 2 cc. contiene ·gr. 0,30 di sostan.:a attiva. Perfetta toHeubilità. Cura della sifilide. Indicato nella terapia malarica. Coadiuvante nella cura delle malattie tubercolari. Disturbi de1la crescenza. Anemia secondaria. Astenia. Ogni fiala da cc. l,5 contiene t Leciti.aa ez-ovo ctg. 22,5, Acido ·ascorbico mgr. 20 (U. I. 400), Gommà arabica mgr. 3, Soluz. fisiologica q. b. per l,5 cc. Iniezioni intramuscolari.
OPOCITOCALCIO MINERALIZZANTE IN VEICOLO OPOTERAPICO FISSATORE Scar. :i.z IO ffa{e 2 cc. ,. » JO 5 cc. ., 5 l· IO cc.
Lattato e caofosulfonato di caldo, gluconato di magnesio, estratti di paratiroide e di timo. · Utilissimo r:ella cura degli stati tubercolari e pretubercolari. Dermatosi allergiche. crisi anafilattiche, diatesi essuda ti ve. Fiale da 2 · 5 e l O cc. per iniezioni endovenose e endomuscolari.
--------
- - Lecitina ex-ovo. Assoluta sterilità. Massima efficacia. Cura degli esaurimenti, debolez:a generale, deperimenti, convalescenze. ENERGETICO RICOSTITUENTE Inie:ioni intramu'scolari. Sc.?.t. d.1 o fi;;.(.: 3 cc. Fiale da ~,5 e 3 cc.
OVOFOSFOL " ( :::
• J,5 cc.
Si sper!lscono ,çaggi grdlttfli a richiesta dei Sigg. 8V/edid
L-ABORATO-RIO F-ARMAGOLOGI-CO MERIDIONALE UitPOLl . Via S. Ca~mna da Siena, 30 - Telof. 51.820 • NAPOLI
,
~
ISTITUTO BIOFARffiACOTERRPICO ffiiLAnESE MILANO • VIA G. COLOIABO 81 - MILANO
ll
T uttc le h:!tcJ::il'lnl dd calcio c dello zolfo.
CALCIOTIOL E FOSFOCALCIOTIOL
SoltfZioni stabi!i'!.1irne c perfettamente toll~r.ate: non provocano reazioni termi:be. Fiale da !O cc. e da 5 c~. per o .G e::dovc:no:'l e intramuscolare.
O D OT l O L Terapia solfo-jodica : indh:ato in tutti gli stati patologid dovuti ad alterato rit:Olmbio. Sono gli unici preparati organici di :o!fc. e:!stenll attualmente in commercio. Lo ::olio vi è contenuto in percentuale altissima ed in forma biologicamente attiva. Fiale: da lO cc. c da 5 cc. per u~:o endovtno::o ed intramuscolare.
AMUCHINA AulorìzzflzÌone Min. Inferni 100, 43
IN OGNI DISINFEZIONE CHIRURGICA E IGIEN I CA
S p AZ 10
D J S P O N l B l LE
l
SOCIETA :\)JONDIA FARMACEU TICI ITALIA GRl1 PPO ~10:-\TECATif.;l
-
CAPITAL:E L. 65.ooo.ooo
M I L A N O VIA PRINCIPE UMBERTO, 20 Stab.: SETTIMO TORINESE - lVIILANO
PRODOTTI
TERAP EUTICI
A~ESTETICI
SPECIALiZZATI
GENERALI E L OC ALI
VACCINI ATOSSICI STABILIZZATI MONTECATINI P R O D O T T _I
PE R
D I A GN O ST l CA
------
SOCIETÀ ~~~OtiiMA
CARLO MANGIMI
ASPI CHININA ' Aspirina e chinina in compre•~t)
per l' induslrio degli apparecchi, maleriali, suppelletli/i ed imp1anti • ad uso degli lslifuli Scienlifici e Sanitari, dei Laboralori lnduslriali Chimico - Farmaceulici delle Farmacie, ecc.
'
!'::;:;;..; ~~ >=ti c!Hcaci4 ton~:u l'l:flo:•ou l r•~-.:at:=l e l: ::trniz'e !: c~! s;•m
DIAFORETICO FEBBRIFUGO ANT'N E V R.A.LGICO LA Cf!~t[!fA ra!f:.ru l" a:·'~=
•
a:U::ll::t::..r.a.!t :.:!:: :u;'..-=•···
Non dtpnme. ma ~Ojtlene il c;:ure
PAVIA Viale della Llb~rtà, 17-19 Tel. 8·47 C/C PostBle 3/317i • NlL!IfO • Telegr.. IUJOlii·PHU
•u s Q: d;~. J "-i :!":';<!W~ ~~ ti-.:~: ':~1 ~~~ 3 G:'
ISTITUTO P!RM!COTlliP!CCITALIAlìO ROMl - 't't3l P.:~ ... l!!:i :. :.. i"
OISlNFETTANTI CHIRURGICI
''CITROSIL, __
bue di esS<:n:c vegtlall ...__....,, ........ .._...,.. lt:.liaoe
01
ùitrosil alcolico · lncolora e colorai~ (da osa~e paro). Per la dlslnle~ione delle ferile, fC< le medic;~:ionl e por la prep.u.1:ione dtl t•lmpo operalorln In so~llludone d~UJ tintura di jodlo.
SapoCitrosìl : (da usare dilu1to came dl eticheLla). •
Per la di~infetlone della ptlle c dtlle mueose; Indicato in oJtdrlcla : prr 1J dislnfttlo•IC delle mani del C~lrurgo. Ci tt·o lW 1 : Disio fallante msldllco (10 &aie
coma ti Cloruro d'etile}.
Per prnnlo eoccono, odontoJ.JIIIolr lrolU· m~lologl.l, prln>J di compiere t doro
tj
\
1
'!
Jl
Il
\
• CJ?.iclllctftt~ (cl/a.tfvr.t t _sngg~-
- -
ll. l•'. •\.
Un i une Fat·mnccu li l'li A fil n i l lll
1
s_ .L
~~~ • l Il 111111 l IIIC:II • l'o • 'lo l. Uo·I'J
• '
Rtab11hurutu "
Il
l rlu ('lilo~nu)
rmc lP
•
SPAZIO DISPOniBILE
·~
STATl DOLOROSI
l
DI
ORIG\NE SPASTICA
CONFETTi GOCCE
SUPPOSTE ~
.
··:.
"CIBA" SOC,ETA' ANONIMA ITALIANA- MILANO
CUZZJEJRI
<&__
:N"JEN"ZI
r: t\ P, B R l C A D l S T R t.; ~~ E ~ T l C H l R U R G l C l
~l O B l L l
S :\ -:\ I!T :\ R I E D A P P :\ H E C C Il l O R T O P E D l C l
l
R. O l-.~ Amministr. e j,Y~go1. to:
ll
l'i3713
Pnnthtnn, · Ù-71·75 - Tele!. 62292
Srab/1/mcnlo : Via Cn'"l !Jcrtone, 58 - Telef. ~00667
l
Trequarti Plenrotomo Jadevaia
l
l
Il Trequarti Pleurotomo J1\ 0 EVi\IA m anicato (fig. l) si compone di 2 p.ull: una cannula curv a centimetrali\ lllg. 2) e uo mandrino flessibile lo spirale di ac· claio (lig. 31, cbe è !isssbile mediJnte l.nMsto a baionetta (!ig. 1-a) ed catraibtle per l' introduzione di un catetere Nelaton. Presenta 5carico doraa le ad oiJva (llg- l·b) ed arresto di sicu re:u cernlerato scorrevole ere~:olabile con vile di ferro~ (Hg. 1-~), 11 Trequarti Pleurotomo e costruilo in varia grandena : quel!o grande perj mette J' introduzione nel cavo pleurlco d un ca letere Ne!a lon 24.
i l l
l
l l
l
T'ig. l
llj!. 3
ANNO 9•1° • FA SC. 5°
GIORNALE DI MEDICINA MILITARE PUBBLICATO A CURA DELLA DIREZIONE GENERALE Dl SANIT A' MlLlT ARE
IL LAVORO FISICO E L'EiYIOZIONE NELLA PATOGENESI
DEL 11 CUORE DI GUERRA
"
Maraglinno, nclb sesta lezione agli studentr Jclla Clinic:t Medica Mi· litarc di Padov:t (1917), definiva il cQ51Ì detto "cuore dt guerra " o ,, cuore l:cl saldate" come una sindrome « cnrattenzz.cta dall'accoppiamento di fe~eomcni di instJflìcieJZ:J c:1rdiaca c dt nevrosi gcncr.• le. c sopra tutto di m:vrosi cardiaca m soggetti predisposti "· E prccJS:t\'a (lezicnc settima) che ; fatti di lesa inncrvazionc predominano nel qundro morboso, mentre i fenomeni di !osuHicienza miccardica non sono cost.mti, ma ep:sod=ci. L'A. rilevava, ir::~oltre, che questa sindr001e si può ''enficarc per b guerra c per ogni ahra c:Jbrnità, che metta a <lurn prc\':r l:t resistenza indi\ iduale ai disagi, agli sfvrzi fisici cd agli urli emoti\'i. 11 « cuore del soldato "• :~ggiungeva M:~r:~gl ano, "s1 csscrYa n soggetti che per anom,,ljc del loro "org:111ismo erano prcdisposii sia a f:Jtri di insuffi· ciooza c:1rdi:~ca. SJa a pcrturbarocnti di innen·:tzione "· Indic:tva, pertanto, come st:~ti che favoriscono 1Ù'etta sindrome: la rn:mcJnz.J di :tlten:~mcnto alle fatiche, l'ipopbsia del cuore c dell'aorta, le rurbc gastriche cd cpJ,ichc, l'a::-terioscle.rosi giovanile, le compromissicni tr.tcc.trdiche, !e neurc~i l:ltenti, gli squilibri endocrini. Il cc cuore del scld.rtc " osservav:1 .il Lcwis, si ,·crifica in individut per lu pitl giovant, ma dediti ad occupazioni stdentaric, con " torace lungo, stretto o piatto >1, con « instabilità nervosa ~>, ipc:n:motività e, in rari casi, « sospetti di i pcrtiroid isrno ,, . IConseguentcmà:lte, un 'incnpacità di passare, in modo brusco, alla vir:~ :~ttiva dc1 militari e segni di notevole stanchezza per un:~ prcst;~zionc andhc lieve. 11 Ccconi rib·av.1 come la sindrcmc in parola comprenda ruui quei segni che cc costituisco:1o le manifcstnioni più comuni c più note della nc\'fosi cardiovascolare ll, manifestazioni che in alcuni ruilit.tri possono J'crsino far p:~rte del quadro ddb frenocardia di Hcrz (riscontrato, in ccmb.tttmti, anche dal Barlocco) o tdcll:t neurosi cardiodigestiva di Rosenbach. Il Ccconi riferiva, inolrrc, che i suoi soggetti non appari,·ano, in genere, predisposti n
neurosi càrdio-vasali (v. appresso) c di rado risultavano ipcrtiroidei; ma avev:mo subìto emozioni d'entità datonosa anche per individui dassificabili fra i normali. Secondo PeniCI:C, nel « cuore di guerra » si avrebbe un (( orientamento simpaticotonico-ipertiroideo », capace <li dare una tachicardia :s.inusalc ccn esa· gcrnzioni parossistiche per sforzi fìsic1 cd emozioni. Il Galdi, in una conferenza tenuta ai medici della Scuola di Applica zione di Sanità Militare, rilevava, fra l'altro, cbe all'epoca 'della~ guC!l'ra americana di seccssione (urono descritte, sotto il nome di « cuore del soldato», .sindrom i che fanno poosarc a quella• della 11 miocar.di;11 >> di Laubry. Tra gli AA. che recentemente si sono occupati dei quadri morbosi '1n p:1rola, ricordo Bickel e Sp1.1hlcr (1941), i quali h::llnno insistito particolar mente sul fatto che in buon numero di pazienti con turbc <del tipo <c cuore irritabile del sold'ato >> hanno osservato, all'c. c. g., \ln allungamento, di r1• gola mod!csto, dell'intervallo P R; talora extrasistoli, reperti ,dj tachit:ardia parossi:;tica, di yibrnione o di fibrillazione auricolare; eccezionalmente, ltll.t depressione del tratto ST. Non di rado es.istcva un focolaio '().'in[c:zionc, SJW cie tonsiUare. Tol·to questo focolaio, l'c. c. g. spesso tornava nom1al<:, mn po leva anche rimanere alterato. In alcuni casi, i·nfinc, accessi caratterizzati d.t · t:tdhicardia, sudori, tremiti, con :senso di malessere, td;i stanchezza grave, dt fatnc esagerata, di angosci:-~, altro non esprimevano che crisi ipoglicen1icht· in militari sottoposti a f:ttiche prolungate, senza :-tlimantazione sufficiente. Il Bansi (1941) h:-~ preso in esame la ripercuss1onc che possono avere snll:t tiroide alcuni stati emotivi, conseguenti, per esempio, ad un:-t gravidanza non desiderala, ad Ì!Ilcursioni aeree, ecc., m:-t, soprattutto, a situ:1zioni di conflitto, in individui inadattabili alla disciplin:l militare. Ne deriverebbe un ipertiroidisrno lieve, che vien detto .cJall'A. « di circostanza» (Situations· Hypcrtbyrecsc) e c1hc sarebbe c:u-atlcrizzato da: t::tcbicnrdia raramente :ti disopra di 10o; c. c. g. talora .di prevalenza destrn, ma, sempre, senza alter.tzioni morbose; esame radiologico del cuore negativo; pressione :uterios:t massima lieve111ente auruent.tl.t, minima normale; tempo di circolazione norn.alc; M. B. di poco aumentato (fra + rs e + 30 per cento); astenia. Il VanJcr Vc.er (1944).· adottando una denominazione già precedente· mc.nl<.: in uso pèr turb<.: c:~lidio·vasali osservate in periodi bellici, ha chinrnato ,, :-tsLeni:t ncuro-circolarori:r >> una sindrome che ha potuto studiare in IO soggwi Jcll'c~crcito i1mcricano durante l'ultima gr:tnde guerra. Egli ha trovnto: ttlani fredde e.cl umitlc con tremori grossolruni, es:~gerazione dei riflessi tcn· dinei, 11 incapacità di LOU1pierc un respiro profondo>>, t~chicardi:1, ta~ora extrasistoli, soflì anorganici; in genere, tendenza ad una pressione artenosn hbile c, i·n .tlcuni c:~si, lieve amnento della pressione massima. All'esame rn· c!ioscopico, cuore non ingrandito, ma pulsazioni iperattivc. Questa .~ 1ndrome ~i riscontrerebbe in individui di debole costituzione o :·ddirittura di abito asteniliO, di << temperamento nervoso», ipercmotivi. Si
r
347 tratterebbe .·di . una. l!lCUrosi . ansiosa derivata', 1'n gene rc, d··a falton· emottv1: preoccup?~JODJ pe1 congmnti lontani, inadattabilità :!Ila disciplin~1 • gravi re-
r
sponsabilita e, soprattutto, «il più grande problem::t psicologico & un sold'ate»: << come essere valoroso c s<>.lvo » (How to !:c brave :md safe). Non frequente era U::l vero .1b1to astenico nei 68 militari del fronte finlandc~e, cl~e presentavano .turbc d~~critte dall'Adlcrcrcutz (1946) sotto il nor?e dt. « .s~~d~ornc neur~1rcolaro~Ja 1•. Quc~to _gruppo di milil;~ri comprenaeva 'Il:di\ldu~ per l~ p•u .ro~~st 1 c pr~vcmen t1 dhlb ~bssc ~pera i:~., non chè pareccht sport1v1. I s~·'ltoml p~u ~cn1un1 erano: trcmcn; tach•cnrdia prolun~ata anche J1Cr sforz1 m~lto ·li eu; un aumento delb pressione arteriosa che, m genere,. era. modest?, rrguarda\'a soprattutto la massima c poteva persistere malwauo 1l.ncovero m ospedale cd u-': periodo di riposo in famiglia; in alcuni :;oggetti, pc! passagg•o all'orto.~t;msmo, una djminur.ione della pressioac artcrima di :w mm., o più, c che :;i acccmragna\'a :l \'Crtigini. Cuore non !nwandito. All'c. c. g., in .• lcuni casi, un.l T3 lSoclettricn o bifasica od anche i•nvcrtita, 11101 che, in <-JUalche soggetto, dlvcruva positiva dopo esercizio. Tcntlcn:t.a aU.1 eritrocitosi, alh lcucocitosi ncutrofib con linfo[><!nia e monocitosi. L'A. rnpprcscnla la llossibiLtà che nclln genesi di queste varie turbe fosse in lausa un'alterazione funzion:ùe lti apparecchi dic-'lccfalici :tddctti alb superiore rtgola7ione ·del cuore, dci vasi, dell'ematopoiesi ccc. (t); mn fa notare la difficoltà di risolvere problemi patogcnetici co)ì complessi. Adlercreutz considera c< lo sforzo fisico c psichico ,, (the physicul und psychical srrain), richiesto odalln vita al fronte, come: il princip.1le f:~ttore Jctermmantc ia sindrome in parola; guaii fattori predisponenti scgnnb le tarè neuropaticbe c, particobrrncntc, una resistenza del sistcmn nervoso carclio-vns:~le rnenomnta da pregressc malattie j,:Jfctth'c. Molti :.Itri bvori sono stati compiuti ~ulrargomcnto; tutbvia, quelli che _ho sopra ricordato, mi sembmnc sufficienti per ttna vc:dut:l' d'insieme dci vari quadri morbosi descritti, sin dall'epoca cldh guerra amcrican.1 di sccl'Ssionl. (2), setto i nero i, più o meno equivali n temente usati, di " ~:uore del sol· dato», di « cuore di guerra n, di •t astoaia ncurcrcircolntoria >> ecc.. Comunemente si riconoscono, qunli f:1ttori determinanti, il l:~voro fisico c l'emozione. Parecchie invece sono le condizioni pred:isponcnti fin qui scg<llalate c cioè, a second':l dei cnsi: alcuni squilibri ncurovcgt:tativi od endocdno-ncurovegerativi, rollernbili soltanto in u1~a norm:tlc vita civjle, alcune turbe g:.stridhe cd. epatiche, la mancanza. di :ùlcnnmento per :~.bitudini sedentarie, lo scarso sviluppo del cuore c dell'aorta, le alterazioni latenti del nùocardio. Per l'azione di detti fattori detelliÙnant:i sw vari terreni predisponenti ora. ricoiìdlati, si sono avuti qundri che :md:wano da quelli di una comune neu(1) Sul conuollo <li<n«f~hro •ldlr fun21oni ngcL1tivc ma '""" intr.mrnano ncll.a J>.mc prcccdcnlc dc:licarn nllc riprrcu<<ooni tlrj:li urli emotivi sul s. n v.. (;) Non lon rÌJ>Orl;lln l~ ltucr;olllr~ ~Id .Primi ~tudi <ul :• cuore di I:UI'rrJ "• poich~ tj\3 d tr0\'3 ri.munla m vn11 luvura, come ad c"'mpao an qudh çompauta, nel 1917-lll, dol M:tr,gltan!', <Ili Dmrh•cc<• ccc. c, H'(CÌtlcmenle (1!)4-J). olnl V.antlcr Vcer,
348 rosi cnr<l io-vasnle a tiuellJ dc:lla frenocardia di Herz, 1della ùlCurosi di Rosenb:1ch, ecc .. N~ sono mancati casi che da una semplice diminuzione della capacità di sforzo, coil sintomi eli fatica sproporzionati all'entità <lella prestazione, potevano gilmgerc. alla distonia roiocardìca e, talora, persino ad episodi d'insufficienza cardtaca. Chiaro risulta che sinmo dinanzi non ad un'unica entità ltlosologica nata dalla guerra, bensì a quadri morbosi già conosciuti nel campo della ncuropatologia, della medicina del l:tvcro, della medicina militare e di quella sportiva, t: fra loro diversi t:mto per fisonomia clintca, quanto (come già è. stato nconosciutc da Mnragliano e cb Barlocco) per patogcncsi. Tuttavia, allo scopo cii semplificare b mia esposizione, indicherò qut, convenzionalmente, tutti questi quadri col nome di << cuore di guerra >>: nome che, del resto, è il pitt co::uprensjvo fra quelli già us:tti pc.r se~Jabrli, c bene :si adatta a militari cd a civili, acccmunati, come spesso cggi acca·dc, nelle conseguenze della gucrrn. M1 è sembrate- rispondente :t lini scieniilici c pratici, stud•iarc sopra! rutto il meccanismo con cui si produce ciascuno dci quadri rnorbo~i in p.1 rota. Tale studio, infatti, riguar.da questioni molto imporlanli di medicinn militare, di medicina d'el lavoro c dello sport c ci conduce in campi ·di fisiopatologia del lavoro fisico e dell'emozione molto vasti e non del tutto esplorati. Alcune ricerche perscnaJi sul comportamento dci s. lil.. v. nel l:woro fisico, che a suo tempo ho riport<tto, non bastano, indubbiamente, a colmare tutte le lacune :mccr:.t rimaste; tuttavi:ti non mancano - alrnano mi sembra di un certo interesse e potranno essere proficuamente sviluppate. Per dette i ndagini, noochè. per qu:Jicbc osservazione su fenomeni emottvi, che pure ho già rifento, e, infine, per alcune ricerche che esporrò in seguito, O:i sono valso di cltre 2000 soggetti. Alcuni, in condizioni normali, erano stati scelti ncll'aU1bic:..nte civile o in quello militare; altri, con al tera~ z.ìoni diverse dell'app:Jiato circolatorio, erano, •per lo più, militari in congedo, giunti per accertomenti al Collegio medico legale del Ministero della Gtterra. I repcrri di squilibrio ID.C~rovegetativo da .me illustrali nelle Parti prima c seconda riguardavano soprattutto individui cou quadri morbosi che ~i san? riservato à'i studiare, qui, ·dal punto di vista patogenetico e che chtaroero convenzionalmente, come sopra avvertivo, << c.uore di guerra». Perlanto, ad alcuni di detti reperti potrò ora riferirmi, per indkare particobri tipi di squilibrio che ho trovato nei soggetti in parola. J ' ~ l QU•\Dl\1
m NEUROSI. LA COMPONENTE ENDOCRINA. l
L'ipereccilabilità di :unbedue le sczionj -dd s. n. -v. - forma di squilibrio c,hc più fretluent<.mcnte ho trovato nel «cuore di guerra >l - fornisce. re· pt:.rti mollo interessanti, quando sì sorprend'nno c si fissino in un tracCHJJ? le varie fn~i n:a'tllvc ad ogni singola manovr:~~ esploratrice. Nella Pnrrc pn-
r
319
r
ma - . dcd icata ali'esplorazione del. 5· n· \' · 1·n car cl 10log1.1 .. - ho rilcv:~to, per ~~crnplo, come -~c) s. tcn. s. D .. SI avc:ssc.ro ripetute e fcrb "Scillazic.;ni Jclla L equcnza JcardMca ·durante 1! clmcstaiJsmo iniziale c clur"ntc Jc .· 1 j j' · " fC:lZIODI :t orto· ~ a . c ~l!lOsta~o. Aggiungc\'O, allnr:~, che tale cc:nport:uncnto es ri· mcva VlV:lCI nspCS;le d1 c:ntraccclj da jpcreccitabihtà di arobedut: le ~cz~ni d~J s. n. v... ~c~l ex mtltt:m. V. A.. s: potcv:t distmgucrc il g1ucco alterno J1 quest~ sc~10n1, mentre_ s1 !.\olgev.t la prova del Dagnin 1. • Net cast _da mc s~d1ati, lo squilibrio neuro\egetat:vo dava, ncll'àmb1to de~la r~golaZ1one ca:?Jaca, una rachJc:trdia sinusnle da prevalenza or· toslmpntJca? ~vv~ro, pu spesso~ lJn t1trno instabile per ipereccitabilità di ambedue le sezwm nc.urovcg~ta~vc.. Qucstn ins~:~bdtrà dt~l dtmo poteva rag· gmngcre, talora, le propo17.tOnl eh ttn passag!Tio Jalla brad1cardia alla tachi· cardia con grande facilità e per un mot.ivc q~alsi.tsi. T:tlora si osscrvavn U'la :uitru.in re~pirntorin. L:t pressione nrtcricsa prcsrntava, in genere. valcn nor~ mali, mn non mancavano c:tsr in cui cssn subl\'a brusche osc'lbzion•. per lo pitJ rifcribili nll'iperemotività del soggcltc. D1 r.tdo, j,wecc, u.1 apprezz.a. hilc una discesa d'cll:t prcss10nc pel passaggio dal dino all'ortcstatismo e, ad ogni modo, tale discesa non raggiungeva ùn:t grave cnlità (\'. ex militnre A. A., in capite-le: 'Ccmpcrtamcnlc, di fronte •ti l:n·oro fì~icc-, Jd s. n. ''· in co'ldizioni di sqtJilibrio). Il Lcwis comprende nei suoi rilie\'Ì un rirard~tto ritorno, dopo cser· cizio, della frequenza card.iaca e della pressione nrtenos.1 ai valori di riposo. Non insisterò su questo fencrneno, percbè comunemente si osserva negli squi~ libri del s. ID • ..,•• cd• in essi trova facile spicg:~zionc. RICorderò, 10\'ccc, che in casi d'ipcrcccitabiJirà .di ambedue le sezioni neuro\·cget'ltivc (c quindi m· che in neurosi, tipo cc cuore di guerm >)). ad una sistcm:~ticn esplorazione clinica, lho :POtuto rilevare, subito dopo un.t prov;t di lavoro, un.1 prevalenza parasimpatica. Ho già rappresentato, a suo tempo, i motivi per cui tale reperto possa interpretarsi ccrne u10a reazione di l.'>.lgcratc ccnlraccC'lpo, di ipcrcom· pcmo nd una prevalcn~a ecccssjva e d:mnc;a dell'ortosunpatico dur.1ntc l'al· tività fisica. Ccmc: abbiamo visto, fra le cond1zionj pred1sponc:nti ai lJUatlri in p.troln sono stati segnalati Uo:I abito ;\stenico, un cuore piccolo, una t.u-a neuroprotica. Il Vandcr Vcer nota che tre dei dteci soggetti presi m esame cr:mo stati dichjarati rivcdibili, pnma dcll'arrucl;nncnto, una o più 'oltc, per turl'c cardio·v:~s:~li.
Secondo Ccconi, im ccc, non sarebbero affatto ncccss::trl per 1.t go.1csi cii unn neurosi cardi o vasale nei combattenti, nè un cuore •piccolo, nè In prc~ c~istcnza di Ullla 11 maggiore suscctribilità >• o di un '' \'Cro eretis(lJO funzicn:ile >J del cuore, pcrchè << dj fronte a violenza c frequenza csrrcrn.1 dei tr.Jll· mi psichici può venir meno anche jJ sistema nen•oso, se non il meglio ag~ guerrito, per lo meno agguerrito soltnnto contro gli hsulti di porr:tt:t media e in ogni modo non predisposto,,,
r
350
\.
l l
Nei militari capitati alla mia osscrrazione non poteva dirsi che la neurosi necessarinmcntc si ;-tCcompa~nasse al tipo longilineo con uno sviluppo manchevole del cuore e della muscolatura sdhelctrica, pcrchè la turba neurovegetativa si riscontrava, non di rado, in longilinei che d'etto sviluppo avevano sufficientemente raggiunto e, talora, atnchc in individui rnorfologicamentc a~crivibili al normotipo, ., Dovrò occuparmi, in seguito, Idi cuori piccoli e della loro resistenza allo sforzo. Qui aggiungo, invece, che una situazione d'i non perfetto equilibrio n.eurovcgetativo od cndocrino-netJrovegetativo, preesistcntc al servizio e compatibile solo colle ordinarie contingenze della vita civile, si doveva spesso ammettere, nei miei soggetti, per motivi diversi a seconda dei casi: giudizi Ji rived'ibilità pronunciati in passalo, provvedimenti temporanei presi a poca 1 distanza ·dall'arrivo alle anni, monchè, tnlvolt:~, alcuni criteri forniti d<tlla costituzione ovvero qualche dato rifer.ibilc ad 1.ma cliall.:si :lt'll'iticn. In alcuni militari con turbc neurcliche tarclio-v:tsali ho trovato una g.t stroptosi parziale con enteroptosi più o meno marcata c perciò si dovc\,1 tener caoto di quel terreno predisponente, nel tJualc :;ono sl.tti rilcvali un ~~bilo astenico, un iposurrcnalismo costituzionale cd tma \'agocstcsia (Castel lino) con ipotono ortosimpatico (Pende). t:tlvclta invece (come nei cnsi ~i n11a osservazione: v. P:1rtc prima) l!na prcval<.Y,za del lono d'cll'una o del l':1ltra sezione od una Ì.j)Crcccit:tbilità di ambcùuc le sezioni. In quesli militari, insomn1a, le lurbc cardiache: funzionali f:lccv:tno parte della complcss:1 sindrome gastro-enteroprosica, sindrome ohe t: suscettibile <li accentuazione p10grcss.iva, qunndo il :soggetto :tbbandona un tenore di vita a lui con'faccntc. Pitt spesso ho osservnto tachicardia sim!salc, instnbilità ·del ritrno, extr:t-sistoli isolate .in il!ldividui nei qwtli Pesame obbiettivo, a parte :tlcuni indizi di prcdt.spcsizioni costituzionali a turbc del sistema vegctativo, forniva Sl.gni pitl o mwo ruarca\i di una colite, talvolta amebica, contratta in ~olo nia. A proposilo d'i quest i casi, vn ricordato che ::affezioni varie, ga.stro-J.nt:stinali cd epaliche, possono suscitare. in cuori eretistici, turbe f1111z10nah flesse. Il Tedc~chi, in csscrvaziom compiute nell'altra grande guerra, trovo che l'ac.:rofagia occupava un pos·to di non tra-scurabile .importanza tra i fattori delle neurosi cardiache in parob. Talvolla, nei miei soggetti, l'crclismo dd worc risultava cpisopic.nnentc c~altato ùa fattori metcorici (sbalzi <li :tltitudinc in ispecic). . Dobbiamo ora clcm1<tndarci \.1ualc parte possa spettare allo sf~rzo fisiCO ndl:t gcnc.:si di una ncmosi del tipo « cuore di gL!Crr::t ,,, in soggetti che _presentino (come no'l di r:tdo avviene nei candidati a detta neurosi) un:.~ s1tua, zionc nc.:urovcgclativa od endccrino·ncuro\ egctat tvn, compatibile soltanto colle ordin :-~ric condizioni di vita c di ambiente. Ricorderò, al riguardo, L}Ltanto tn.ci' preccc!cnti capiroli ho esposto circa i r:.tpporti trn :mc.:ggiamento t+cl s. n. v. c l:.Jvoro tnLJscolare.
n:
"l f
'
r l l
ll ~
35 1
r f
. Riportavo, allora, alcune ind~gini csc~itc da me, da Rizzo c da· qualche altro autore, sul comportamento d1 detto s1stema a ripCBo c dopo escrc· .. · ·n • d· •d · j" > )r,JO l 10 JVl ~~ norm~ 1 non alle~ati, in arieti ed ia soggetti con squilibrio ne~ov.egeta~vo. n~evavo c~c 1l concorso di un valido e tempestivo freno para· Slmpa.o,co .è mdJspcnsab1lc pcrch~ l'organismo possa raggiungere una buona capa~t~a d1 sforzo con adattamenti ~1 bvoro, éidcgtmti alla prestazione cd cc~~ nom.te1 pc! cuore. Nello stesso senso depongono i risultati ottenuti da Hcymnns e Bouc~aert, d~ B~c9, Brouh~ c Hcy~1~às c ,da Samaan su. ::tnimali privati, con artdic1 van, d1 mfluenzc regobtnc1 dcii apparato card10·vascolarc orto· o parasimpatiche. Queste esperienze, n suo tempo •cb me citate, provano d'a). tra parte, l'influenza sfavorevole che sulla capm:itiì. di sforzo ha una l're,·a· knza dell'ortosimpatico. Passando poi in rassegna le npercussioni degli squilibri neurovegetativi .•;ugli adattr~mtì.1t~ dcll'orgnnismo ul lavoro, iho ncordaro come d:1 detti sq\lilihri po~s:tno dcnv:m: lllrbc del leno mioc:lrdico (Minerbi, Ol1m; Pcritz~ Pen· dt·), :mun:dic dl t)Ucll:t rcgobzionc che le z ·ne \'JSo-scnsibili c:trdio·aorlic:l t' scn o-car.Jtidc::~ esercitano (Hcymans c coli., Daniclopolu c coli., Stella, ecc.) ·.ull:t rcgol:tzionc del circolo c del respiro, 1.10:1 rcattività abnorme di fronte a stimo) i wtlogcni (Jahn, C:tssr~no, Benedetti, L1mi), non esclusi quelli che ~i vcrinc;mn nel l:lVcro muscol::~re. E prendendo in speci.tlc co.JSideraz.ione l'apparato circolatorio, ho concluso che tullc queste ancxnalie funzìonaH com· portano, clwante l'attivit.1 fisica, antieconomici :td:tttamcnri del cuore, una di· stribuzionc del sangue non rispondoJ.tc alle mnggiori necessità dei muscoli im· pcgnati nel lavoro c.:cc. c, durante il periodo di ristoro, irregol:tri e ritar&tti ritorni dcll :t fn.:gucnz:t carcliaca c dcll:t prmione arterics:t :ti 'Valori inizinli. In questa situnione, col ripetersi dello sforzo, lo squiltbrio neurovegernti,·o sì esalta e tende a prevalere nelb funzione regclntricc del CllOrc, organo ::~1 quale spetta un onere irnport:mle nel lavoro fis1co, ::nnchc in condizioni normali. Per quanto riguarda il fattore cmoziont·, debbo osscrv:1rc subito che, 10 guerra, esso certamente abbonda, 1nsicmc .tllo strapazzo fisico, nelle f:tsi d'impeto, m:t non viene a mancare in quelle di attesa o di trcgu:t. Da ciò l'im· portanza, no.'l di rado preminente, degli urti emotivi nell:t genesi della neu· rosi in parola. Eventi esterni posscno dctermin:1re traumi psiclùci dhe colpiscono episodicamente c violentemente, provocando re.1zioni più o mcoo vistose c più o roono intense :~ seconda degli individui c, in certe contingenze, :mche a seconda del contegno collertivo dclb massa (v. Co'lpitolo: Vnrictn del quadro <·motivo). Mo'l, questi tr:nuni r~ichici traggono, spesso, b loro importnnz:l "?D t:tnto dagl1 effetti irnroedi:tti. quanto dalla· .lung:t cc? che h::~;tno· ~db v~ t:~ rtffcttiva del soggetto. Particolare considcraz10oe mentano, p01, urli. emottv1 meno bnttali con reazioni meno· appariscenti, mn che, provenendo 111 modo subentrante dal mondo esterno, determin:vno uno stato di tensione emotiva. Vo ricordato infine che, nclb. vita di gttcrra, :-~d una prova super:-~ta succed'c
f:
i"altesn di un'altrn da affrontare, si esaspera l'inadnttabilirà di alcuni individui alla disciplbna militare cd alla completa dedizione da essa imposta e vive possono essere le preoccupazioni per la sorte dei parenti lontani, specie oggi che il turbine travolge insieme ctv ili e militari, L'iroportnnzn che nella. genesi delle neurosi cardio vasali, verificabili in ll'rnpo di gucrrn, possono avere noa soltanto i trauini .psiohici brutali e le turbe della vita affctti"a ad essi conscguen ti, ma anche le situazioni di conflitto c le prcoccupnzicni gravi, è stata messa in rilievo da vari AA (Mara_ glwno, V:mclcr Vccr, ccc.) c riwlta pure da inch1gini da mc compiute in militari che si succc9cva•.no per acccrtnmenti medico legali cd in civW che ho potuto seguire c, in parte, ·seguo tuttora. In armonia con qtJanto ho già ricordato nei capitoli prcccd'cnti, è lecito pensare che le cause emotive sin t.}Ui mcnzion:1te provochino lo sviluppo del •t cuore di guerra 11 per liiJl:l p:1rticolarc rcnltività individuai~, centrale c peri ft:nca, dei s. n. v., che f:v domm:m:, nell'emozione, le rca'l.ioni cardio-v:tsail. E le rurbc subbicttivc che spesso a l)liCStc si accompagnano, facilmente :lttsrit:.no, alla loro volta, un urto psichico, sicchè ·protraggono une st:rto di lcnsiorw emotiva, atto a crc:~rc o ad aggravare una m:urosi cardiaca. Ma, in tema eli meccanismo patogcnetico ,rJcl te cuore dii guerra ll, oon è consentito scindere, Ì•n ogni caso, il fattore emozione dnl fattore lavoro; è perciò ammissibile che, in dctem1inatc circostanze, concorr:l col fattore cmo zione una prcdisposizronc creata dal maggior bvcro al qu:rlc è sottoposto il cuore per fatiche ripetute, s'Pecic quando precsistn (il che, come si è eletto, spesso c:1pita nei candidati alla sindrome itn parob) unn condizione di non perfetto equilibrio del s. n. v.. Tornerò in seguito sulle varie conseguenze che, nelle neurosi cardiache, possono deri\'arc dnll'intervcnto di reazioni emotive dur:10te l'nttività (i~ica.
Curnc abbiamo visto, nel t 1 cuore di guerra u il Pen•de riconosce un oric~· 1.1mcnlo sitnp:lticotonico·ipertiroideo; al cont1ario, tanto il Lewis quanto 1l Cc.:cc:Ji trov.tno di rado detta componente endocrina. Pcl Maragliano, poi, riltncn: che il "cuore del soldato'' sia di natura ipcrti roidea, << è una opinione cui manca 1.1 dnnCl.'>trazionc "· In lavori recu1ti l'Ad·lercrcutz segnala dhe " in un paz•entc, sol1.ercnte d'a lungo tempo di t~rrbc ncurocircolatorie, gua•L· che vclta si sviluppa, pitr tardi, un gozzo con sin comi tircotossici >l; il Va~·d~r Vccr acw;ma :tll'ipc.:rLiroiclismo, ma come gua!dro che va distinto da quellt m p;,rola. 11 Ihnsi (v. sopra) descrive una particolare forma d'ipertiroidjsroo mite, che sarebbe propri:~ di tnluni milirari insofferenti della d'ura discipli~~ li guerra; Bickcl c Spuhlcr segnalano, invece.:, dhc trJ i fattori cndocn.nt nlc.vahili nd " ruorc di guerra , il primo pm1o spelt:l all'ipertiroidismo lnrv,,ln
~
l
.
353 Ceno ~ che de~ta turba ~ndocrina intcrYicnc non di rado nella genesi delle• neurost vegetattvc e che l'l essa prevale :1 sccond~ dc· t "t · .... • , • . • , • .. t ern on u mncrvaztone, 1l orto-· ·od ti. .parastmpatico. E' lccito·pensarc q1.tindi · . ' , , c11c· 1a p1·ccstslenza ~ . serv1zto militare _dt una ~orma di iperliroidjsmo mjtc possa avere grande t~portan~a nc~lo ~vtluppn d1 tiO:t ne~rosi del tipo 1' cuore Ji guerra , _ , NeJ sog~crt_t c~r:tatl a~b .mt~ ~sscr~a~1~nc per qu.aJn morbosi Jel genere. sp~so Sl nlc\a\nno scg11. dt 'pcrllroJdJStno con mgrc~s:unc:nti modicj della. ttro1dc c ~Cin un. m~t:1bo~ ts_mo ba~alc, ~he ora superava il 4 Lo''~ per val011 pcco o mente SigrulìcaiJ\'1 (tra + 13".. c .1 '7"•>), ora presentava un certo aumento (mlorno a -t 30~.. ). Ho ricord:tto a suo ten1:1Jo b spiccat.l sens:htlità della tiroide agli urti <motivi c l'import:tnz:t che, t.1cll:t patogcncsi di un B;,~cclow o di un ipcrtiroiJismr da tr~nuna psichico, può attribuirsi (in armonia con le concezioni di Falra, Ji Sunder-PI:tssm:mn c di Zoja) uJ un prccsistentc stato eli anorm.alc ewl.thilit:ì di un app:trecchio diencefalico di co1\rollo ddl'a'H•i,,ità riroid<":t; a,.;ì pure ho accenn.tto aUa possibiliiJ Lhc, per fattori emotivi, un lieve iptrtiwidtsmo co~lituzion.dc assuma un c.tralterc ncltarncnle p:ttologico. Dobbiamo or:1 ricercare le ragioni per le lluali un ipertiroidisruo, come quello più HAIC rilevato nel 11 cuore dt guerra "• :1ssumc un car:1ttere prcva le n teme llc card io·vasalc. A propO'lito ç!i ipcrtiroi•dismo oligo- c monosintomatico, il Bauer osscrv:t che tratt.1si ·di forme in cui l'intc:micazionc è pitt lieve c, pertanto, in esse domina <1uclla modalità rcattiva indtvitlualo.:, per la quak, a seconda dei soggetti, n::tgiscono il s;stcroa cardio-vascolare, quello ncrvcso c qut:IJo digerente, ovvero, infi::1e, il metabolismo o le ghiandole !ìudorip~tre. D'allrn p:trtc, nggiungc l'A., ncn tutti i tessuti hannc bi~cgno Jclla srcss:1 quantità di or· mani c soprattutto di tiroxina: )a soglia Jcll'azionc orruonalc è differente pei v:~ri orgnni, tru.1to che una sogli:1 aJta in questo o· quell'organo può mentire una insufficicnz:~ ghi:mddare. Tali Jiffcrcnzc spiccano in l]ttella conclizicoe, legata ad anomalie cos!ituzionali, che: cgla chiama ,, disam10nia ormonale " c per la quale, ad· esempio, di front<: JJ un ipertiruidismo leggero, il metabolismo basale lllOn è ancora elevato, quando già è in :uro la renione simp:1tica. Seguendo queste vedute, si può pcns:trc che quell'ipertiroiclismo, clte non di rado si rileva in casi riferibili :ù «cuore di gucrr:t 11, assum:t il car:trlere monos.intom:nieo cardio·vasalc per l'esistenza in questo app:trato di una soglia più bass:t verso gli ormoni lircidci. In qu:tltro soggetti c:tpitnti nlb mia osservazione, ad• un trauma psichico avev:t fatto seguito u.:1 morbo di Fla.jani·B:tsedow, in un altro un ipcrtiroidismo. Tenente T. M. (incidente di volo nel pilotare un nuovo tipo di apparecchio- morbo di Fl:tjnni-Basedow classico, fibrillazione auricobre,' insufficienza cardiaca). In questo caso, ptlr non poto:1dosi csduJerc, in modo assoluto, b esistenza di tare, certo è che {SSe non si erano palesate nè mentre il soggetto trovavasi in za1a di guerra come ufficiale •(l'cl Genio, nè in vari accertamenti
354 sanitari per l'idoneità al pilotaggio, nè in numer~i voli eseguiti dal T. M. .nello spazio di quindici mesi. Insomma, qui sembra ammissibile una sim.drome emozionale, una sindrome, cioè, nella cui genesi il trauma psichico apparisce <li fondamentale importanza. Soldato L. N. (investito, ;senza riportare lesioni, dalla terra sollevata da uua. bomba di :teroplano ~ i•pertiroidismo con M. B. + 28%, ipereccitabilità di ambedue le sezioni del s. n. v,, tachicardia sinusale, talora e.'<trasistoli). Nè J'anamnesi riferita dal soggetto, nè l'esame obbiettivo fornivano indizi di affeziooi antecedenti al servizi_o m_ilitare. ~iò non basta .per escludere che egli provenisse da quella categoria .eh soggetti (v. sopra), che sono C3liJJdidati alle nel(rosi vegetative, avendo un equi li brio endocr.Ìlno·neurovegetativo .instabile cd appena sufficiente nella vitn ordinaria, ma dhe nelle contingenze della guerrn fnt:thncnte subisce una decisa alterazione p:ttologica e, spesso prcva lentemenie a carico dell'apparnto cardio-vascolare. ' Meglio individuabilc è la pretlisposizione in questi tre basedowiani, nei quali l'urro_psichìco sc:~ten~mte agì mentre era all'inizio una tbc. ghia1ndolurc cronica (1 caso) od un~ tbc. polmonarc (2 casi). Ex militare V. O. (imboscata nottl!ma in A. O. - morbo di Flaj:miH:1sedow, ipereccitabilità dj ambedue le sezioni del s. n. v., tbc. ghia,ndolarc). Tenente B. R. (scoppio di granata che ferì il ·soggetto al piede destro al q • giorno d1 servizio in linea - morbo di Flaja.ni-Basedow, tbc. polmonare latente, poi decorsa in forma fibro-caseosa letale). Ex militare M. A. lforle spavento nella vil<l. civile (1) - tnorbo di .Fbja!llÌ-Basedow çon mclanodermia del tipo rad.dìsoniano, ipereccitabilità neurovcgetativa, 'prevalenle nella sezione ortosimpatica, tbc. apicale e sottoapicale bilaterale a lendenza JìbrosaJ. I càrattcri d'ella forma tbc., descritti in vari accer-tamenti già in preceùe:nz::t eseguiti, facevano ritenere che nel tenente B. R. e tllell'ex militare M. A. il 1rauroa psicluco avesse agito quando già esisteva, in fase iniziale c latente, quella lcca,lizzazione polmonare che, nel primo, assunse la fo:ma fibro-caseosa letale, 1:tcll'ahro, guelb tendente alla sclerosi. Così pure multava che nell'ex militare V. O. la scossa emotiva si era verificata mentre corninciav:~ a manif(starsi l!na tbc. g!luandolarc. Il Pende parla di un bascdowismo frequente « nei tubercolosi, e soprat~ tutto in quelli latenti c di tipo linfatico (adenopatic, sier~ìti) », spesso senza aumento c, balera, •persino con diminuzione del M. B.. E perciò e~li pe~s:1 che la sindrome sia '' più originat:l ·da uno stato di eccitazione del s1mpatJco cervicale, ché da Ltllla primaria eccitazicnc funzionale della tiroide, o per lo meno da uno st:1to di ipcrsccrczionc paragonabilc a quella .della tiroide ba~cJowi.tn a )o . ( l) t\ll.o ndu,·.l • •h o..lu.orom<nlt ,ull'qmmluo, ti soggcuo ~,~unKV.l l'~spclw _ùi chi .è ~urbJtro ;:. '"' ncord<o .ISSJt pcnu·.u " " chiutiC\.l m un ~tktMio che cm un~ prc~;lucru d• ~on ~n~tsterc. '' •lo, nc"<tt" i:ttu<''c Lllll '" ~'-" th ;~llnltuirc il ,uct tn~lc nd un cpiuK!to t!db \"Un CIVIle.
355
{
Ma,_ in f?r~~ iniziali c latenti di tbc., 'Specie polmooari, è stato rilevoto un vero lpert~otdJsmo, di modico grado, che per alcuni sarebbe molto frequente (Maranon) _c PC: al~i pi~ttcsto roro (Stévenia c Franche!). . C~c qucsl·o· ~1eve J~crllroJ~lt:.~o nbbia un valore difensivo, si può pcns,Jrc pct le espcncn.zc del Tom, il quale ho trovolo che ne· · d" ( 'l'". f . b .h . . . . . l c:tnJ, l ronte a1 1~ ez1cd~e t c,, Sl ann?d pruhferaztOJJ ep1teltah della tiroide, con iperproc1u~1om: . 1 SC!il:lnza co1101 c, capace di prov~arc. ~a ~etamorfosi regrcssiva dct ~acJllt. Nello stesso senso dep~mgono. le mdagm1 d1 Frugoni e Gri.xoni, j quoa:I' _h~no. constatato utun magg1ore rcs1stcn.zn :tlb infezione tbc. nci conigli t:roJdJnlZzat:J. D'altra parte, sembra che l'ipertiroidismo Jci tbc. non abbi:~ tendenza :t~l ~vo~v~re _vérso _il_ Fbj:tni·Bn~edo\~. Infnt~i, lenendo _cento del gran numero d1 mdJvJdlll colptll da dctra mfczJO:JC, nsulta relatJvrunenLe rara l'associ::l· zionc fra tbc. c gozzo csoftalmico (Ferrata). Qucstt: cd ;tltn.: indagini sono siate compiute, non sempre con risultati C(•ncoJ"Cii, in merito alb presenza cd .ti signtlicnto dell'ipertiroidismo nella tbc.. Tuttnvia, esse, 1ncl loro insieme, permettono di ritenere probabile che nei soggetti sopra nominnti, esistesse nella fase iniziale della tbc. un modico grado di iperti roidhmo c che qucsro, poi, si sia trasformato in un Bascdow cbssico per effetto del trauma psichico, Termino <JUt:sti rilicy1 circa gl 1 effetti dell'emozione sulla tiroide, not:mdo che m piì• •di 2000 osservazioni d:• mc compiute prcvalcntcmet1tc su n·duci di guerra, ho potuto raccogucrc soltanto cinque casi di cndocrjnosi tiroidca coruecuriva ad una singola emozione violcnt:l c, tra essi, csclusil'arnentc quello <lel soldato L. N. con qundro sintomatico del tipo •< cuore di guerra ,>, gli altri quattro essendo classici Flajnni· Bascclow. E non fa mcra· viglia, perchè, a parre la difficoltà di documentnrc un cpisodJo di guerra, quando ha valore più che altro .individtt.•le c subbicttivo c quindi s.i sperde ir, un~ folla di C\'Cnti simili, ed a parte h difficolr:-J Ji accertare ilacsso causale, il piìt spesso si 1tratta, non di un untco trauma psich.ico, 01:1 d'i una serie di urti, dbe nei soggetti in perfetto equilibrio provocano m:m mano una assuefazic:lc c vanno così perdendo d'importanza, mentre nei predisposti da speciali atteggiamenti funzionali :del sistema vcgct:Hii'O, suscitano uoa scnsihi· lizzazione cd in ~.:ssa esaltano progressivamente la loro efficacia. In questo sen· so si p:ula di una specie d'i nnnfibssi alle emozioni (Roubinovitch). Spesso poi, come abbiamo visto, la causn dir~f.ta dell'affezione enelocrina non è precisamente costitl!ita dagli e1·enli esterni, mn piuttosto da rurbe affettive che seguono, ed a lungo, agli eventi medesimi, da preoccupazioni gr:~n, da situ:t· zioni di coJfljuo, ccc .. Non debbo qui intrattcncnni sulh mencxnazi~ne della cap.1cit?t dj sforzo dhc dcriY:t dhll'i'pcrtiroidismo, e53emlomi già occupato tidl'argomeoto nd· b parte dedicala nll'influcoza che sul lnvoro fisico esercitano nlcune turbe en· rcJocrinc <.Jd alcune ipovitmninosi.
E' lecito pcns:tre cht: nella genesi dd 11 cuore d~i guerra )> ri<.ntn, taiYolta, una ipovitaminosi primitiva, ov\'cro secondaria come quella, ad esempio, da os!acolatc assorbimento :di vitamine ocllc malattie intestinali 0 da maggior fabbtscgno d'i esse ndl 'ìpcrtirridismo. Io possiedo osservazioni personali che potrebbero deporre in quc:sro senso, ma non insisto su 'Cii esse, perrhè non sct,o corrc<btc nè da indagini di laboratorio, nè db prove ex juvan· t!bus, c perciò non hanno valore scientìlicamcntc prohativo. :!" -
I QUADR I n't~sl'FFICIENZA C.\RDIACA.
11 Laubry mette in rilievo la frequenz.t con cui nei soldati dell'altra grande guerra ha panno constatare il 3" tono · del cuore e, b:~sandosi su alcune ossen·aziont btte cci Pezzi, nota che con troppa facilità no!"l si dà importanza a tale reperto. Egli inf:t~ti ritiene che il 3" tono 'dd cuore e quella varietà di galoppo protodiastolico da lui chiamata ventricolare, implichino, ambedue, " una certa htica del cucre; funzicnale e fasseggera in un caso, profonda e miocarditic:a nell'altro n . Il Pende riferisce di ave.r ccnstatato, .in cuori eretistici di guerra, una dilaiazicne tcnogena ;.tCUta di origine oervosa. Il I\ f::tragliano comprende nella sindrome del «.cuore del soldato » fenomeni -d'insufficienza card1aca, costituiti da cardiopalmo, da frequenza e instabilità del polso, ovvero da br:tdicardia, da uta aumento •del d!iametro cardlaco trasverso e, talvolta, da tutti i fenomeo! fisici dell'insufficienza mitralica. Quadri del genere, rileva l'A., si inizian0 gradatamente e con un senso di gra\·e stanchezza, mvero con accessi caratterizzati da dolori, da sooso di oppressione e di aogcscia e perfino da sincope. Terminato l'accesso, <<si elinùnano iA gran parte 1 fenomeni nervosi, ma resta.no sempre in una certa misl!ra quelli di insufficienza cardiac:.t >J . Fra le condi.z.ioni pred:sponenti a detti episodi viene segnalato uno sviluppo del cuore non proporzicnatc a quello dell'intero crganismo c non ade· guaro alle prestaziont fisiche c'he questo deve fronteggiare. Uo:t spiccata correbzione tra sviluppo della muscolatura scheletrica (valut:-~to in base alla media perimetrale degli arti) e grandezza del cuore .hanno tmv:Ho A. Poppi e Poppi e M:uzocchi in ricerche sul cad~vere c sul ~·ventc. In individui che, cclile :~d csemp1o gli sporlivi, abitualmente _sl sot.te/ pc.ngono aù imperlanti prestazioni fisiche, aumenti della massa ~Jcca~dtca proporzionati a quelli della muscolatura scht:letrica vengono cons1deratt ~~ vari AA. (Vaque7., La Franca ecc.) come t!n fenomeno fisiologico e perc10 armonico, che adt.:gu::t la forza del cuore alla forza fisica dell'organismo~ ~ura lJUanto il m::tcroicr lavoro che lo provoca c deve essere nettamente d1sttnto bl:l Jalb ipertrofia cardiaca (v. appresso). . . Cuori grandi ho tro\·ato con Cassinis in 43 reclute dei bersaghen, che figurava•no tr:t i soggetti più vigorosi giunti :d rcggimenro c che non ave· vano ancora partccipatn :~Ile istru7-ioni.
'?
-
---------------~~1!1!!1
357 La misurazione del diaruclro tmsverso .Java :
i rl 5 soggwi , 13 ,, " 21 )l
13•5 - 14 CUl. 14,2- 15 it T),T 16 ;, 16,2 - 16,4,
)l
4 McJia seriale: 15,13.
L.t media scrialc: del diametro lcngitudinalc era di !6,:1..
'l
. ~on anomalie di forma ~di'ombra. card;aca. In JcJici soggetti, bra· dJcardJ:t fra 48 _c _59·. ~~Il? da nlcvare ali ascoltazione ed all'c. c. g.. Erano Jtndmdut GJ ttpo mor.folooico ten:C:cntc: nl megalc.splancnico con muscolatura scheletrica molro svilupp~:1, dediti :ll cscrc•zi sporti>i, eh~ non podhi fra essi praticav:mo in margine :lld onerose prestazioni professionali {t era marinaio, 21 attendevano a lavori agricoli, r2 ad altri mc;t:c:ri faticosi: facdh in o, m:movale, fabbro ccc.; 7 a mestier: mroo p~anti: Uegnamc, meccanico, ecc.; 1 era impiegato, r srudente). Stguendo Dcutsch, si poteva pensare che, jn guesti soggetti di esuberante validiià fisica, l'eccoòenza dci djametri cardiaci dipendesse. come negli atleti allenati, non soltanto da un aumo:~to d~lla massa mtoc:rrdica proporzionato a guello della muscclatura scheletrica, nu anche da un certo graJo di dilatazione tonogena aJ.tiva. In gueste reclute si notava, inoltre, una tendenza ~Ila bradicardia; in 12, anzi, e specialmente .in qLJcliJ con un cuore più \'C· luminoso, si riscontrava un rallentamento ·dd pclso che, ccme ho già detto, èra tra 48 e 59: un rallentamento, inscmma, di entità non di rado verificata negli atleti. Trattando dcii 'artcggi:unento funzionale k:lel s. n. v. n soggetti dediti ad importanti prestazioni fisiche, ho ricordl!l~o, fra l'altro, che in sportivi allenati si può osscrv:trc un aumento del tono p:~rasimpatico, accompagnato da unn furudooe normale dd efficace uell'ortosirnpatico; parimenti ho acccnnnto che, io rapporto con tale attcggiammto neurovegetati\·o, si verifì· c:mo '\IDa dilatazione tonogeoa artiva del cuore, la quale: aument.t l'energia sistolicn itn conformità della legge di Maestrini-Starling; un'abituale bradicnrdia, che consente, nel lavoro, accelerazioni card1:tche rela.tÌ\'amente moJestc; una 1end enza alla diminuzione della pressione <trterjosa e, spesso, una bradi p n ca ( r). Sarebbe stato molto jntcressatllte procedere, nelle o('stre reclute, a nuove misurazioni del cuore dopo aver ridotto e regolato l'attività fisica. In( 1} St richicclcrrbbç nn.1 Lh):t~$)iunc lfOilllO lun~;.• per un.; rn>ICJlllJ c~>mplclll . d1 luni L fenomeni ,11 .lll.ntJmLnln, mcrc.C 1 nuJh ):1 1 Jllt.Jl3li !"'>S<IIItl IJ):!!•UUJ;cr~ <Judl'oplu"""' dt <•p>cn) dt Jforzo che, :a 'Ccund:a tlc:J,;1J md 1\ului. \. con,cntJtO. T:~h Crnomen., inl~tt.l, fi"no non su~unto num"·rg.r, m.a Joch~ mohu COIUJ'II~~t. Dt 1.11... ..umrl ...-<\11:. po~sllmo con,·mccrc• ':\.rutnUo. .1t.J c:scm!l:o, Rorl:1(d, Manhicsuon c z.1<pc.r ncll'an•h>~ dd pcrfcztunJmcnll cb.: luU\O >uhao 1 mcc<.'a~.t>":'l dt lt~•!'MfO e ,), utall7?.1 ~ 1 u 1H: t.Jcll'o>l•!!c:nu in allenati ~aunu ,J un,1 maglh.•rc: uu1t.::.'.Z.•nn~ ,h.:n u ·~"no con un n11nnr t~n~ re pc! cuore c con un mmcr nui'T'fc.ru d: .1111 "'PJrltOtl,
fatti, ingrancUmenti di detto organo riferibili, .come nei cas1 m esame ad un .fisiologico :nzmento della massa miocardica e ati un certo grado di dilatazione tonogo.Ja attiva, regrediscono quando vengono sospese le onerose prestazioni (« cuore stagionale degli sportivi »). Esigenze di servizio impe· dirono questo controllo. A lungo andare, per un eccessivo lavoro imposto al cuore cfa sforzi muscobtri ripetuti, si ha una i·pertrofia cardiaca vera e propria (1). Questa dà un aumento volumetrico del cuore, che persiste anche all'iiilfuori dei periodi di intense prestazioni di lavoro e costituisce un fenomeno non fisiologico in quanto disarmonico; 1.110 fenomeno dhe, tutt:IVJa, non implica nccessari:tmente U!ll indebolimento del miocat~dio c che può, per anni, non provocare dlisturb 1, rnn con facilità può dar luogo ad una insufficienr.a cardiaca, quando si richicdaJno al cuore prestazioni particolarmente onerose (2). Tuttavia, in individui .diedi ti acl i m portant'U prcsta'l.ioni fisiche, non stmpre si trovano aumenti Idei volume cardiaco. Il Rcindcll (1937 40), tor oando i.n tema 1di grandezza, forma c chimografia del cuore nello :>pori, rileva che in sportivi sottoposti, anche ~per anni, a sforzi gravosi, il cuore puì1 essere molto grande, ma anche molto piccolo c che il' Cllorc grande degli s,por.tivi non !deve ritenersi necessariamente danneggiato .o più soggetto ad ammal:l!si. L'A. aggiunge clhc 010n ·è chiara ta caus:l di queste diffcr<:ll?.t. individuali di comportmucnto. Ho misurato con Ripari i di:ubctri trasvcrso c longi tuld inaie rlcl cuore in 100 soggetti sani, giovani (per lo più al disotto dci 30 anni), di tipo mor fologico vario, .d i robustezza sufficicn1tc (non così spiccata come 111el gl1lppo Ji reclt1tc poco fa ricor!dato), scelti fra militari provenienti dalla classe operaia o fra militari in congedo che attendevano a lavori manuali. In questo gruppo di l::lvoratori la media seriale raggiungeva, pcl diametro trasverso, 13,51 cm.; peli !diametro longitudinale, 14,81; ia I I soggetti, che esercitavano mestiCii part.icolarrncnte onerosi, jJ cJjametro trasverso era comp reso tra 15 c r6 cm.; in un solo caso questo d~:l[netro r:tggiungeva 16,5: trnltavasi di un giovane di 23 anni, tendente al tipo brevilitne~, ~uscoloso c che 'Per circa dttc anni aveva prestato servizio su due front1 d1. gu:rra. Ma in quest:t centuria merita soprattutto ~enziooe la prcsenz~ di II soocretti che' pure attendendo a lavori manual1, presentavano un dtametro bb . cardiaco trasverso tra n,2 e 12· Due di questi individui, con un cuore plC~ colo (di:11n. tr;\SV. 1r,2) e spiccatamente longilinei, .esercitavano l'uno il mc(t) Jl La (':t.lllCO pr~nde in COII<Idcr,IZIOIIC 311ChC Il l'intcf\'Cilltt tli. UIIO >~1l0 di rcl~lÌV~ in<ufli· U"ttt.l del rene, poco apprczz•bilc all'cs~mc, ·di {rontc aJI',umcnto dct \'alcn1 della huca •. (::) Non i. qu1 pt><<lbllc cntr~rc nd tema, vastissimo, dcll'ipcrlrolia cardiac.1 da ,lavoro_ ~uscolarc r·..t~u.uu " pr~ttr:1 ttfl o da <Opralnvorn per motivi insiti nd cuore stesso; tanto mcnn c poss1b1le ac~cr "111 .11lc ttunwtto•c nccrch~ ,.,1 .1gli illll'fC>Santi dtbntliti sl•oltisi inlurnn nllç mmlilic~zioni nnntom>c ~c olrl tni"<·l"li" ljiUir.. fir" 1' , ' fiUIC, .lltJ ~11.1 irrnr.t?inttc. Tr~ eli AA. che in ltali~ <l'tllll lorn?"· ;" '111< Il ultimi tlntpl, \ti lfl\i lllljlUtt.Ulll IJilCSit(llll, tironlo Doglinlli e All:tr• (193!)). rclr.11lOIIll .. III•)'J ~~ p ), l>Hntuuci G. (•?-IO), Mula"t G. (1?-lll).
359 stiere di muratore, l'altro di manovale, cd :~vevano le mani callose per lun· go lavoro. u~ ip:>pla~ia _del _cuore, talora notevole, ho avu.to occasio.Je di rilevare anche m mthtan giUnil al mio rsamc per accertamenti. ~- ~·. di _a~ni 3~,, è. sottop~_lo a visita semplicemente pcrcbè reclama qn gmdtz!o di 1_donc1ta _mco?dtzJ~n~ta al servizio milirtare (rivt'dibile <iuc v~ILc e po1 fatto Jdoneo at soli ~crviZt scdcnt:;ri con '<iiagncsi Ji ncvrec>i cardJaca), adducendo che h:t pral!cato, con successo, vari sport c'Cl ha conseguito il brevetto di maestro di scherma. Longili.nco, in buone condizioni kl1 ?utrizione, un po' pallido. Statura I,8t;_ per.unctro tor?c. 0,91; peso 79, Dt:tm. car~l. trasv. Ir,5, long. 14,5; corda sm. IO, corda knf. 9,5. Nulla alla ascoiL<tZJone. Lie\'C tendenza alla tachicardin: a riposo del in posizjonc crclla 86. Nulla da ribarc a carico degli nltri organi. Non segni di vero squilibrio dd s. n. v.. In qttCSlo sportivo, dunque, il cuore non soltanto non è Ì•<Jgrandilo, m:t è piccolo, specie ~c si t1en conto dclb statur.1, del peso c del perimetro t(Jracico. Alle comuni prove 1di l:woro (saltello sul posto, flessioni sulle gi · nocchia), la capacità di sforzo deve dirsi buona. Se mi fosse S\tato possibile, avrei seguire il cunportamcnto del cuore dumntc un pcriooo di intensa :attività sportiv:1 pcrchè, come cJicc il Samain, lo sport rappresenta la prova funzion:1lc per eccellenza, Certo è, però, che in qtJc~to soggetto, Ja ::mni po!i,portivo, il cuore rimnncva piccolo c senza alternzioni npprczzabili, malgrado il <.lclicit dci suoi diametri. Soldaro R. A. di unni 40, bramante. Prestò servizio di leva in un reggimento di. f:mtcria: 2 mesi in patria c r9 mesi in Libia, Tornò poi alle armi come volomnrio c fece parte di un rcggimcnl!o di f:mtcrin, in patri:~, per quasi un aOtJo. Ma, trasferito in A. 0., dopo due mesi c mezzo eli servizio in altipinno, com"nciò a pro,•arc nstr.Pia, facile dispnea da sforzo, s1c· chè venne spcdalizzato. Visira !Ciopo circa Jue anni: Piuttosto deperito, pallido. Statura 1,68; peso 52; perimetro torac. o,87; Jongilineo. Diam. trasv. aortico 5,1. Cuore verticale: diam. tr:JS\'. 9,9, long. r3; corda sin. 8.6, cord::~ inf. 8.3. Toni deboli, specie :~Ila base; azione ritmica. Pressione arteriosa M:<. 95, Mn. 55, All'e. c. g., lieve cd uniforme climinuzionc di "oltaggio, senza al,tre mddificazioni delle vnric onde. Lieve enfisema polmonare. Negativi gli altri es:uni. La rcsistcnz:t di questo \Soggetto al lavoro muscolare fu ottima, finchè il servizio non comportò speciali esigenze di guerrn e la perroancnz::~ in altipi:tno. Ad ogni modo, nell'anamnesi non si trov::~vano episodi d'insufficienza cardiaca come ql!clli clhe .si· verificano, ralora, nel « cuore di guerra 11 e 'tanto mMo di essi forniva indizi il mio cs:lmc. Più a lungo (9 mesi) resistè :tl S'ervizio di guerra C. A., .di anni 35, il
quale rimpatriò dall'A, O. col suo reparto. Ha una ipoplasia del cuore meno marcnta. Visita a 18 mesi dal rimpatrio : Dwroetro torac. trasv. 28,5, ant.-post. 20. D iametro cardiaco trasv. 10 6 long. 13,5; corda sin. 8,1, corda inf. 9,7. .Toni un po' deboli alla base; azio~ ne ri1.mica. Individuo deperito, ~unemizzato. Null'altro da rilevare . Neppuxe in questo caso si ebbero episodi d'insufficienza cardiaca ; anzi come :~bbiamo visto, il :soggetto rimpatriò colla propria Divisione. Chies~ accertamenti dopo il congedo per dclori, a tipo reumatico, agl i arti. Questi-. esempi di capacità di 'Storzo piut,~osto elevata, roalgraJdo un'ipopbsia del cuore, non valgono <:crlo a smentire qunnto ~dfcm1a il Brugsch e cioè eh~ il cuore piccolo deve nteners.i a~solutamcnte inadatto a. lavori faticosi, anche se in ql!alchc ca'SO ha consenti•to di sopportare il Jllcsticrc di facchino. Così l'A. conclude in base acl osscrvazio:1 i compiute su 6') ~og getti, d::1i 20 ai 30 ::1nni, con cuore piccolo c la mct~l dci tjunli :llC<'ndt:v, 1 ,1 lavori pesanti. H Ceceni indka come $Cgni caratteristici òi un cc ctt<'t'C piccolo c 111al(· allenato» quelli da lui osserva-ti in alC1.11:1i militari esenti da nct~ros.i cardin vasnle, ma sottoposti ad una. fatica pitt o n1cno gr::1vc: pallore, respiro frc qucntc c supcdìcialc, polso piccolo c frequente, l.tlora lipotimia; passatn L, fase :.~cuta: •persistente ltnchi·c:1rdia, facile esauribilità delle forze anche.: per lavori lievi. Il Pen.dc osserva dhe cuori <• ak}ttanto piccoli (esclusi naturalmente i cuori pjccolì patologici), anche se esistenti ÌGl un soggetto ad ;1bito longilineo, possono spicg::1re una energia anche notevole 11; ma l 'A. rappresenta come ciò sia possibile quando il cuore abbia una sezione sinistra sufficien· ttm<mte ·evoluta, possieda un tono normale e non manchi di allenamento. L'attitudine di un cuore piccoio allo sferzo sarà tanto più ~carsa ·in individui ::1ffctt~ Jn nt:uJ·csi cardio·vasale. Con ragione, quindi, l'ipopbsia del cuore si annovera fra le condi,. zioni predisponO;-ttÌ a quegli episcdi d'insuffic~enza carldiaca, che vengono cCJmpresi nel « cuore di guerra ''· , Il MaragJi;mo pone in particolare rilievo l'importanza che pu? ave:c nella genesi ·di detti episodi una << menomata resistenza >l d.el m1oc~rdw " per al tero:z.ioni nelb sl!a tnutrizionc, per processi di miocard1te cromca. >>· Si può avere, infatti, in quemi casi, quella forma d'jnsufficicnza !lliCX:ard1cn che ecrlt chi::1·ma << relativa latente », percbè si palesa soltanto quan~o Jl cuo· re sin bposto di fronte ad un lavoro sproporzionato alle sue possibilità, ovvero tlll::mdo progrediscano alterazia:ù n1iocardiche dhc, inizialmente, possono avere i car:\tteri (Devoto) di una mioc:wdite circoscrii.ta c latente. .. . Il Ka11ffm:mn (ciL. da La Fr::~nca) ha const::1tato che in 70.000 ~:ulJtar: c~nminati durante l'ahrn grafbCic guerra nel centro radiologico di V1cnnn, 1 n1~i di dilntaz ionc cardi:.~a trovavano motivo in uno &t:lto dell'orgru.10 pn:c·
361 sistentc alla fati;a: deli~it di sviluppo, lesioni miocarditichc da infezioni pregressc, ?,on~he. altcraZJont funzionali da allenamtUto mal condotto. Ho gta ncordato alcune condizioni vantaggicsc create dn un buon .1Uenarnento e~ tra ~e, l.hDa situazione neurovcgetativa che esercita un vaHdo freno parastr~~atlco. nc~b. fa~e ~~. alt~vità fisica ed in quclb di ristoro. Mcldolcs1 e M1lam, m mdtvJdut co.• segni d'i stanchezza per uno sforzo a~u~o sopportato senza. allcnamc:Jto sufficiente, osservavano che ;1lla prova eh Cardarelh - Katzenstem non m:mcav:mo, dl!rantc )a chiusura '<ici bccio intcn•cnti del freno parasimp:1tico ncll'àmbito cieUa rccrolazionc cardiaca·' tut· . . & ò ' t:IVJa, In con onte con quanto :t\'\'eniva in soggetti bene allenati, s1 notavano un prolungarne~to. dcll'accclcraziont· cardiaca iniziale, una maggiore evidenza tldlc accclcr:tZtont sccondanc c, dopo la pro\·a, \10 ntorno irregolare c rit.mlatc, .1i v;.lori di partenza. D'altra parte, la c.hlat.tZIOnc inipiale dcll'omlu.l cardt.tt::l ~1on era seguita, mentre nmancva chiuso il bccio, da una res::ril'.lllllc (u mc si n.~ervova, invece, negli sporti\ i in perfetto allcn:uncnto); que.~l;r tT~ lriztOnc, infalli, cominciava soltanto quando si apriva il laccio. Mant,IV:t, inoltre, 1111 autntmto \,Id rappor-to diastole-ststolc c dell'energia contratttlt·. Jn•;rJJlllnn, t.lcuo cnnfroll'to f:1ccva constatare che, negli sportivi prccon Ili CIII!' ~oll opo~ti a sfor'l.o, il freno parasim patico era meno m:~ reato o meno IUliJlCSlÌv(); l'energia contralitdc ~Ici m1ocardio, Uleno acCCI:llllatn. Allrn:uncnG :1ffrcU.tti c senza metoJo non possono conJurrc nd una pcrfrzi onata adattabilitì1 .tllo sfor:w od allora l':1ttività ~ttletica peserà sul cuore ct•me un cncrc superiore ;~Ile sue possibilità. Tutto ciò a ·parte l'cvn1tuale c~i~tcnz~t d1 mftrrnirà pregrcssc, di Jebolczzc costitu~ionali a carico di questo o llucll'organo, d t squilibri endocrino ncurovcgctativi, i quali, ;mche se coolC'nuti in ruodc.~ti limiti, facilmente si cs:~lta.no nel lavoro cd inCiuiscono sfa\·Orcvolrncntc sul coruportnmQ.1.10 .dell'apparato cardio·vascolarc durnntc il laYoro c nel pcricdo di ristoro. R. N, di anni 24, ex pugile. ln pa~·..llo nessuna Ltl~lbllia d'importanr.a, poi allenamenti mal condotti cJ una atli,·itit nùotica precocemente intensa, che :wcva nvuto i suoi trionfi, ma che aclt un certo mornl!nto aveva corutnciato a diventare meno rexld ~!izia; da ciò la richicst.J w un gtutlizio medico, malgrado che il giovane non accusasse disturbi. Un rumore eli soffio, che in -un primo moroonto aveva destato il sospetto di una lesione valvolarc, tu presto riconosciuto ,dj natura funzion:~lc c scomparrc dopo pochi mesi. Il soggetto, c.:scluso da oglli competizione pugilistica, aveva dovuto accontentarsi di fare l'istrullore colle limitnion.i proscritte dal controllo sanitario c cioè: «senza mai impegnarsi ll, com'egli diceva Ìlll linguaggio sportivo. Obbicttivarocnte potei rilevare: cuore, diam. tras1r. ' 4·5, long. 15, per una statura di r,67 ed un peso di 63. Nulla all'ascoltazione, a riposo c dopo sfnr;zo. Polso fondamentalmente bradicardico, ma instabile (media in ortoslatisrno, 68). Press. nrl. Mx 130, Mu 70. NtsSuna ruoditìcazionc pa~ologica c!cll'e. c. g .. J -
Ciut u.ll( eli nutlirin.l mtlitat~
•• l
..
L'esplorazione del s. n. v. dava: mc:d·ia dei polsi in ortostatismo 68 10 clinosratismo 65, oscillazioni di frequenza piuttosto vivaci anche a riposo l'd in ~linostati~mo;. reazione onto~tatica io:unedia~amcnte vi;ace, ma poi di IIlCtto tipo brad1card1co nella faJSe mtermed1a tra 1 due mov1menti; Dagninj debole, Cl:mde tendente all'inversione; riflesso pilo:notore pronto, nellt:o, la· bile; dermografismo bianco con •latenza rdi 30", poco evidente, labile; dermografismo rosso prontissimo, evidente, urticato. Il ccmplesso di queste prove indicava una certa !abilità dell'equilibrio neurovcgctativo. Era lecito pensare che il soffio precedentemente rilevato esprimesse una distonia miocardica, derivata da un'attività atletica intensa c senza metodico allenamonto, in un soggetto con labile equilibrio neurovegetativo. L'allorutanamcnto d:lll'atletismo evitò l'esplosione d i fenomen i prcsu1111 bimentc molto ·più gravi. lo tana d'influenza del lavoro fisi.co sul miocardio negli squilibri .ncuru \'egetativi, ho ricordato come turbe dei genere possano esporre uuo sporti\'o non soltanto ad ari tmie, ma anche alla dilatazione acuta del cqorc (Wc•t·rwr Schulz) ed al collasso (Viciu). Dovrò ripnmdere in sr.guito questo nrgomcnlo. Nelle mie osservazioni, gli inldividui esclu:;ivamentc affetti tla neurosi ùd tipo <<cuore di guerra » non presentavano, :1 .riposo o dopo prova \lr lavoro, segni clettrocardiografici di lesioni rnioc:mliche, mn soltanto ha· nali reperti d'i tachicard~a sinusale c .di extrasistoli .isolate; in qualdhc soggetto si aveva quella « falsa>> •depressione del segmento RS-T, che ho g1:1 ricordato in altra occasione c che, nell'uomo, è stata trovata .da Hcrles soprattutto in casi di ipertiroidismo c di astenia neuro-~eircolatoria, senza lesioni anatomiche del cuore. In nessuoo dci miei soggetti si erano verificati segni d'insufficienza carI" t.Iaca. Certo, non potrei comprendere nel << cuore di guerra >> il caso, sopra illustrato d'insufficienza cardiaca classica e duratura, che si manifestò lflcl tcn. T. in seguito a·d un tipico morbo tdi Flajani·Basedow, ~orto, di· versi anni prima, per trauma psichico da incidente di volo. Di una transitoria insufficienza cardiaca, sopraggiunta durante una gar_a sportiva (corsa), parlava la storia Idi un ufficiale rdi 38 a~ni, esente da n7uros1, ma poco allennto c .con sviluppo del cl}ore. scarso relativamente allo sviluppo ddla massa somatica . .Atnche questo caso, .msorrunn, era del tutto estraneo nl 1• cuc,re di guerra >>. . . Piuttosto, in ql1nlche soggetto, il paragone fra 1l m10 reperto e quello del primo ricovero in ospeJ a\c da campo poteva far pensare a.dl un· aurncnto · · <.~Il .J ' transitorio del volume cardiaco durante 1·1 serviZIO guerra; rna non erano. t0nscntite affermazioni ..nette, dnte \c differenze ·di metodo con cui e~ano .stah r ttcAuti i due reperti posti a confronto. Ad ogni modo, in qucs.u casi, l~ stQria clinica parlava semplicemente di nstcnia, tadhicardia, card10p:tln10 c <h transitori rumori ordi:~ci a carnttcrc ftmzionalc.
M.
363 . ~~ sembra.~requente nel «cuore di guerra>> il sopraggiungere di una msufficJcnza cartiJaca, quan'Clo non prcdispono--•no ad ess lt · · · ·h d6· . . ::>" a :1 eraz10ru mtocardlc .~ o e cten~e dt svJ!uppo del cuore . . Cto ~olrd:b.e ntencrsi in co_mrndizio~e con quanto ho esposto, nelle parti dedtcate nspetltv:lOlcnte alb hslCipatoloO'la !del lavoro iìsico e :~ q eli d JJ · · ·d . o· • u a e a emoziOne, et~ca 1 .anm che, ncgl i sguil ibri del s. n. v., talora der.ivano, anche ad un mtocadto sano,• &a onerose prestazio:U fisiche > specie quando lO · _ • • tervengano reaz1on1 emotive. . Ricord~vo, ~n.fa~ti,. e durante il lavoro fisico compiuto nelle condizionì ~n parola, glt l!rti pstchtct con l? loro ~oltcplici reazioni (tra le quali gr:mòe nnportanza hanno gucllc curdto·vasalt), concorrono, in mod'o importante. :td ostacolnrc gli adattamenti dell'org:mismo ad una prestazione fisica cc;! accentuano quclb sfavorevole influenza che lo sforzo esercita ~u detto squiltbrio c sull';Lppnralo cardio-v:LScolare. Ma non m:1ncnvo di aggiungere che, n o.'\ di rad'o, penose sensazioni da ncqr~ i cardiaca, insorgano esse a riposo o nel lavoro, possono i11tlurre il soggetto ad una cs:tgerata Jstonsione dallo sforzo. Certo, esistono soggetti che, pur avendo autentici squilibri del s. n. v., affronmno, sotto l'impulso t.ldl'cmulazione, cimenti non co:1sentiti dalle possibilità del loro organismo; lL1ltavia ciò ncca!dc qu:mdo mancano importanti 1turbc subbiettivc. Basterà ricordare l'esempio, già citato, tdi Werner Schulz, che da giovane ebbe qualche trionfo •nell'atletismo, ma corse il rischio di un 'insufficienza cardiaca, ignorando di essere, com'egli 'dice, c< uno -stigma· ,fizzato vcgetativo >1. Passando dall'ambiente sportivo a LJUCJio militare, si deve tener presente che, in soggetti del genere, molto j,afluiscono sulb costanza in fatiche superiori -alle proprie risorse lìsiche il sentimento del dovere, la sensibilità alle ferite dell'orgoglio ed al pungolo ddl'emulazione, ma altrettanto possono, e con effetto opp~to, altri fattoci. Naturamente, qui mi rilerisco :.1d i.J1'divrdui non es:.1gerator:i e t:.1nto meno sunulatori. In sogget~i. con autentiche neurosi e del tipo « cuore di guerra l>, una esagerata rinunzia allo sforzo può essere suggerita dal senso di astenia frequentemente iJn essi verificabile e, più ancom, -da una preoccupnntc csperir.nz;a f~1tta dei fenomeni di stanchezza grave e precoce, insorti per lavori museo· lari superiori alla loro capacità di sforzo c bruscamente imposti. N on va poi dimenticato che nelle neurosi cardio-v<~s:tli, a{lchc se di modesta entità, frequentemontc s,i l1:wno, per stimoli vari, penose ~cosazioni come_ E]Ucllc, per esempio, che si accoo1pagnano alla tachicardia ed alle e..xtrasistolt. Dette sensazioni, avendo una spiccata .tonalità nffcttiva, agiscono esse stesse come urti psichici c quindi, per un circolo vizioso, si ripetono c si esaltano insieme alle reazioni vegetativc alle quali si accompagnano e inducono f:Jcilmcntc il soggetto n valutare fant:tsticarncnte l'entità del proprio male,
c?
L'ex mihtnrc D. A. G. (sclerosi apicnlc ùcstra; iper-ref1cttività simmtlnca, ipereccitnbilit~ ncurovcge::niva p~cval~ntc nella sczion~ ~rtosimpatica, tnchicurdia sinusalc), dopo :tmpK' dùscnz1om a voce, non tn1• nsparm1:1, naturalmente, un promcmmia. çou risalti in 1doppio colore, per pregarmi ancora una ,·olta di distinouere bene, tra le sue sofferenze, un dolore profondo d u~ente nd cuore, Ja::.un dolore lacerante nella parete precordiale, che gli nrrest:t il rcsp1ro. o1a si c.1lrna frizionarndo la cute. Per queste !Sensazioni angoscianti, che cht;una u attacchi cardiaci 11, ritiene per lui molto perico-loso sottoporsi a sferzi anche lic\'Ì. Bene :t r.1gioìc il Lewis, in merito alla terapia del « cuore dei soldati », n11ennn : ,, Il ~crodo di cura che iha maggiore successo è l'esercizio semplice nll'aria npert1, percbè porta 1 malati ad' uno stato di maggiore energia tisica e psichic.1 ,.. Ma subire dopo avverte: « Qualunque si;;~ la forma di t:;crcizio. esso de,·e essere subordinnto ;11le reazioni del malato». Qualt n:ndimonto si sarebbe potuto avere nel caso del mi lit:lic R. D., se un giudizio di idoneità incondizionat:J, pronunciato allo S1Ca'dcrc di due HKcessi'c licenze di con\'alescenza, non fosse stato corretto con Utll'asscgnazione ai servizi sedentari? Si trattava di un individuo longilineo, col cuore del tipo yertic;;~le, con toni netti e vtbrati eè azione frequente. All'e.c.g., tachic:udia sinusale. •• falsa ,, depressione del segmento RS-T (non indice, v. sopra. di lesioni anatomiche del cuore). Tremori digitali a mani protese; reflelti,·ità tendineo-periostea simmetricamente vivace. All'esplorazione del s. n. y., ipenonia orto~impatica . Lieve ipotonia dell'umore. Il soggetto accusava astenia, dispnea per sforzi anche lievi, dolori prccordiali e per questi sin!c.,mi si :dichiarava convinto d.i avere, come il pa·dre defunto, una malattia eli cqore. Pe:lSo che. in casi come quello del militare R. D. l'assegnazione a servizi sedentari potrebbe essere sfruttata per procedere, con adatto metodo, a guell'allenamento fisico c psichi.co che viene raccornanldato da Lewis c da altri AA.. Quanto tl1o sopra esposto circa i fattori che possono rendere praticamente inutilizzabile la ridotta capacità di sfor?o degli individui in parola, spiega come parecchi fra i soggetti giunti al mio esame ,per turbe pur:tmoate neurotiohe e del tipo " cuore di guerra ,, nvcvano prestato servizio militare per una durata totale assai breve c più volte mterrotta da provvedimenti temporanei. Questa spiccnt:t esiguità di rcndiLncnto risu\t:J. tanto pjù significatjva, q_u~oto la s~ confronti con quella, talora sorprendente, .di individui con \'JZI valvolan, ma con un buon equilibrio neurovegetativo. . Numerosi c ben noti sono i casi registrati dalla letteratura di marcata res~st~nza al.lav~ro muscolare in carcliopazienti del genere. Ed a.nche io potrei. Citare d1vcrst esempi (22), documentati! dal reperto obbiettivo e da sicuri dau anamnestici c nei quali un yizio valvolare ignorato aveva consentito di
resistere, ~tnza (enomo.::u di scompcnso, per mcs1 al serv1zic militare d1 0O'Uerr:l cd anche per anni a t}uello di p:1cc. Ho vi,·o il ricordo ùi un aortico che in età matura, segujva batt:tglioni di bersaglieri ccmc acqua10lo; e con no~ poco dispendio dJ energie, dovendo cambiare spesso b rotta, perchè D'li si ingiungcva di allontanarsi. Aorrico era pure un maresciallo addetto a s~rvizi gravosi. L'ho visto allibire alla notizia che gli \Cniva ncgal:'1 la rafferma. Un giovnnc soldato, mitralico, intuì, mentre lo ~i sottoponeva ad accertamenti sanitari, che gli era sta ta riscontrata un'affezione di una certa e>Jtità. Visibilmente preoccupato, rievccò il ricordo di transitcrj lhsturbi ai quaLi non aveva dato, prima di allora, troppa importanza. Racccmò, fr.1 l'altro, c'be un giorno, durante uo::la marcia faticosa, avev:~ provato un senso di forte oppressione; ma si era rassicurato e aveva proseguito a marci:1re senza alcuna esitazione, ldopo che i compagni gli avevano detto che anch'essi av\'ertivano lù stesso disturbo a causa del clima. E' questo l!n esempio, fra i tanti, dell 'influcaza che può avere nel 1::1voro fisico l'interpretazione favorevole o sfavorevole di sopravvenienti turbc subbicttive. Ma, a proposito di mitralici, voglio aggiungere - div:1g:mdo un po' dal mio argomento - che bisogna wnvenire col D'Attilio circa lo stimolo che il servizio •può imprimere• alla evoluzioJe di una malattia mitralica cd alb sua trasformazione in cardite reumatica. L'ex militare C. O. (un mitralico senza alcun segno di scompenso) asSt'riscc che i suoi disturbi (dolori prccordiali, bcilc dispnea da sforzo. astenia) insorsero improvvisamente per lo scoppio vicino di un:1 granata e fa ·no~arc cihe all'atto dell'arruolaroenro fu riconosciuto sano. Con un post hoc, ergo propter IJOc, sostiene osti.:1atamentc (e sembra con vera con.\inzione) che da t trauma psichico sia d1 pesa l::t malattia di cuore. Ad ogni modo, in questo caso è da prendersi in considerazione la possib:lc influenz:.~ sfavorevole esercitata sulla <:ardiopatia, prima dagJj strapazzi e poi dalla sovr:.~pposizionc di un.:~ -neurosi di origine emotiva . .di una neurosi, cioè, imputabile ad un trauma ps1ch ico violento e, più ancora, alla preoccupazione J.•Cl dnnno ricevuto c per l'indennizzo contestato. Mi sono permesso questa digressione, sia per ren'dere .mcora più evidente l'influenza sfavorevole delle turbc ncuroti.che sul rendimento nd servizio militare, sia per completare quanro ho già accennato, nella Parte precedente, circa la sovrapposizione di dette rurbe :.~1 qmdro di :tffezioni organiche dell'apparato circolatorio. Tornnndo in ten1:1 di u cuore di guerra 1>, altro non mi rim:1ne a tlire che i quadri dn me osserva ti differivano pitt o meno sensibilmente, per fisonomi:l clinica, per entirà e ·per meccanismo patogenerico, a seconda che in essi dorninavan0 i sintomi di uno squilibrio del s. n. v. o di una cornFonente ipertiroidca; a seconda dhe coesistevano una gastroptosi ~ un:t enteroptosi, i reliquati di una colite ccc.. E' naturale che: differenze p::ttogeneriche e cliniche ancora più marcate presentassero fra loro quei casi nei quali, come
366 n porta la. lt:tt~r~tura, so~ra~giungevano cpi~~di. d 'insuffi~icn:r.a cardiaca per una predJsposJzlonc coshtutta da uno squ1hbno cndocrmo-neurovegetativo, ovvero da u•n deficiente sviluppo del cuore, ·da una miocardite latente, ecc .. Di queste 1diverse eventualità si •deve tener conto nel valutare il rendliD.enro che .presumibilmente può offrire 1m soggetto, sia nel ·servizio militare, sia nelle abi tu':~ l i occupazioni della vita civile. E nei casi iln cui un accurato esame accerti soltaa:~to l'esistenza {)j una neurosi, non si deve svalutare l'importanza dell'affezione, solo perchè essa risulta priva di base organica. Bisogna piuttosto ricor'dare come sempli'ci. neurosi cardio-v~sa•li possano rendere praticamente ouUe non poche c~crgie, che sarebbero recuperabili, almeno in parte. con un allenamento raz1onale. Ma questo presuppone che siano state va· lutatc l'entità della neurosi c le sue ripercussioni sull'attitudine al lavoro li~ sico, eseguendo, fra l'altro, una sistemntica esplorazione Idei s. n. v., n riposo e dopo esercizio. Se H soggetto viene sottoposto :1 prestazion i superiori alla sua capacità di sforzo, si ribadisce in lui il <:onvincirnonto ·di aver diritti kl:t accampare per una esenzione dal servizio o, peggio, si accresce penosamente il timore di essere affetto ttla un:-. cardiopatia gr:wc o, almeno, '<la turbc prt·· monitorie di essa. Occorre un allenamento condotto con criteri diversi d., quelli in uso lJCr la massa dei milit:.ri giunti :lllc armi: un allenamento che miri a liberare il soggetto Ida infondate prcoccupnioni cd :1 ridargli la hducia in ·se stesso. CoNCLUSIONI.
1" •
Sotto i nomi di <c cuore di gucrr:t li, di ll cuore 'del soldato >•, Idi
« ast<.·nia neuro·circolaroria. H, ecc., sono stati descritti qua!dri dhe, a seconda
del gruppo di individui in esame, sostanzialmente esprimevano: . a) uno squilibrio neurovc:gctativo, od cndocrincrneurovegetallv?, scr prallutto nella regolazionc cardio·vasnlc, eri una capacità di sforzo Jnadeguata alle prestazioni richieste; b) un intreccio di rurbe neurotiche con fenomeni d 'insufficienza cardiaca. Quali fattori determinanti queste varie manifestazioni morb?s~, ~Qillu ncmcntc si riconoscono il lavoro fisico c le emozioni; come condJZJODI P~~ tlisr)oncnti sono state segnalate a seconda dei casi una !abilità ·dell'cquilt, ' . h d brio m:urcvegcrativo dd c:ndocrino-ncurovegctativo, alcune tll'fb: gastn~ c e ~:patiche, la manc:11nza di allenamento fisico c psichico, un defictente svJiuppo del cuore e dell'aorta lt: alterazioni roiocardiche latenti, ecc .. I quadri in p<~r~la si riscontr:mo in civili e militari dd appartcng?no alla ncurop:ttologia ovvero alla medicina -del bvoro, alla medicina spornva, · · patogonetlcl · · d'1vers1· c cbc u quella militare; ' essi derivano da meccanJsmt . ! · · ·m pro fon d.tta, ' o(f rono mottvo · · d agmt · · su tmpo · rtaoti qucstt001 StllÙt:ltl ad m • eli fìsiopatologi:l ùcl lavoro fisico e dcll'cm@ione,
...u--·... 367 . ~on per proporre il ri~orno ad un nome quasi dimenticato, bensl per riuscue ptù breve nella trattaz10ne, ho usato qui il termine «cuore d" gu h tr .' . . ' ., ' l erra »' c e tra '+ue 1E, PlU .nfom~no. equ1~alcnti, gJa adoperati dagli AA., è il più comprens1vo. sso, 1 atti, Sl adchc-= a civili dd a militari nondhè a quad · morbosi vari e yerificabili per qualsiasi calamità, ma soprat:Utto per 1~ guerr~~ • 2" - Per. compiere varie indag~ai preliminari c per studiare l'importanz:t ed 1l meccamsmo che nl lavoro fisico ed all'emozione si !debbono attribuire ndla genesi dci suddetti qu~rdri morbosi, mi sono valso !del materiale di oss<:rvazione offerto da oltre :woo soggetti scelti nell'ambiente civile e in quello roiHtarc, ma prcv:~lentementc: fra militari in congedo. 3" - Lo swdio è sl:~to f::~tto, previo t:srune clinico generale, a mezzo di radiogrnmmi, dcll'clcttrocardiogrnmmn c della esplorazione del s. n. v.. Per quest' ultima ho :~dott:llo il met<XIo Rizzo, che essenzialmente consiste nel conlcggiCl delle pulsazioni c:mlinche dur:mte: n) la prova ortocli•nostatica, o) la compr~si onc oculare, c) In compressione celiaca, che vengono comples\ ÌV~nncntc c~cguitc in 15 minuti. l conteggi, successi,•amente raccolti di 15 in '5 :.c'cfllu.li. conscmono una registrazione gralìca utilissima per fissare cd lillcrprctarc le fasi di ogni singola prova c per stabilire i confronti fra caso t ca\O. A dette pruvc si aggiungono il riflesso pilomotore c i dermografismi. 4" - Nelle neurosi del tipo cc cuore 11.li guerra ,, ho potuto rilevare un:~ ipcrcccirabilit~ dcll'ortosirnpatico o, più spesso, di ambedue le sezioni dd ~. n. v., ipcrcccitab!lità la quale si esprimeva con tma tachicardia, non di rado con una l:1bilità del ritmo cd anche con unn instabilit:\ (modica però) clc:lla pressione arteriosa ccc., coi sintomi, insOOlma, che più comunc.roente si verificano oelle neurosi cardiadhc. 5" - Ho studiato il fattore lavoro fisico nclln genesi dello neurosi in parola, ponendo anzitutto a confronto i reperti da mc c da qualche altro ric<.rcatore ottenuti, csplor:m·do il s. n. v., a riposo c dopo esercizio, in i·odJ· vidtli 1110n11ali non allenati, in atleti t·dl in soggetti con squilibrio di detto siste01a. Per confortare ed interpretare i risultati di queste intlngirul mi sono gJOvato di alcuni dari tratti da ricerche sugli anim:tli c sull'uomo, compiute dn alcuni AA .. Ho potuto cosl giungere aJle seguenti conclusioni: a) il concoJSo '<li un valido freno parasirnpatico è indisponsabile perchè l'organismo possa raggiungere una buona capacità di sforz?,. con :~-datta mcnti adeguati :~Ila prestnione e, nello stesso tempo, cconollllct pcl cuore; b) tnle funzio:ae moderatrice del p:~ras1rnpatico raggiunge un optinmm negli indivi·dui bene allenati; è:, al contrario, deficiente o intcmpcs;iv:~ in soggetti con squilibrio del s. n. v.; c) jn questi ultimi, gli ndattamenti al lavoro muscolare riescono inSilfficienti :tlle maggiori ~ccessità cd nntieconornici pel cuore; col ripetersi <!ello .sforzo, lo squilibrio ncurovcgetativo si esalta c tende a prevnlcre nel-
l'àmbtto dclJa funz1onc rrgobtricc Jd C\1\WC' l)rg.mn rhc sopporta un n;1crt· r:lgguardevole nelb prestazione. E' naturale, quindi. che il l.tYoro musLol.u·c sì.t atto a favorire lo svi luppo di qu.ildri neurottci ,id tipo " cuore di guerra n, di quad!ri, cioè, cht: spess::> insorgmo sul terrt·no d1 uno squilibrio ncurovcgetativo, con o senz;1 una componente cndcxn~t tipcrtiroidismo), ed in gr:1tlo comp:1t\bilc soltanto colle ordinarie contbgm<e dcl1.1 Yita ci\'ile. In alcuni ('.tSÌ di mi:1 osscn·:1zionc er:1 :-~rnmissibilc che un tenore di vita in::~datto .xcssc peggiorato Wia preesisrente gastro-enteroptosi e quello squilibrio ncurc~Yegetativo, che già face\'a p:me della sindrome. 6'' - F::~ttori determinanti le p:uticolari fisionomie che, a seconda dei soggetti. assume il qu:~dro delle reazioni \'egemtiYe nell'emozione, sono da riltnersi alcum atteggi:unenti funzionali 'del s. n. v. che, pur non scoofinando de. cisamcnte nel c:m.1po p::~tologico, Yariano n seconcl:a dei soggetti e, in ooo stesso soggerto. ~sono riguardare un determinato territorio, un determinato apparec· chio .1utc.ncno pcnfenco, un::t dc:terroin::tta fu:lZione. E' verosimile, poi, l'esistenza di :.1lctme disposizioni indiYiduali, insite in deteroinati apparecchi dicncc.. fali6 coo;d:natcn ddle funzio;U ,·egetative ed in centri vegetativi sottostanti. E' an1tniss:b!le che condizioni del genere possano far prevalere nel quadro emo tivo le reazic:1i cardio-,·asali. Queste facilmente 'si ::tcccmpagnano ::t turbe subb:etti,·e capaci, aila loro volta. di determinare un urto psichico e quindi uno st:lro di te:~sione emotiva, nel quale può crearsi od aggravarsi una ncurC~sJ del t:po " cuore d1 guerra 11 , Verosimilmente, in alcuni c::tsi, concorre un::: prcd15pcsiz1Cne deriYata chi maggicr on<re al quale viene sotroposto il wore nel l:JSoro fisico, specie quando preesistc (il che, come si è detto, spesso c:1pila nel " cuore di guerra ~>) una certa labi!ità •dell'equilibrio neurovegct:,riYo. b questa situazione, mfatti, le re::tzicni emotive si esaltano e, per· Clb, in maggiore misura concorrono col progredientc squilibrio del s. n. v. •1 rendere inaci<guatt :ti bisogno cd :mticconcmici pel cuore gli aclatt:uncnti Jcll'crga.nisrno :1l lavoro fisico. -· - ~eli 'ampia cerchia delle mie osscrv:tzion i no.:1 risulta r::tra !,1 pre s<.n7.2~ nel q.wdro dd " cuore di guerra "• di un:1 cct~lponcnte ipertir?iù<:.t· Appltcantlo 1::t not::t concezione de!b " d1sarrnoma om1onalc '1 , c alllmis~ibtlc che, ,, C::tr pre\alere i fcncm<.:t:li morbosi a canea Jtl _cuor~~ ~on cc:rr... t\c.:ntualmcntc. la presenza in quest'crg.mo Ji un:-~ soghn ti aztonc ddb uroid~: ptu bass::t che in :~itri org:mi. 8'' · Raro debbo ùuc .il caso di una neurdsi :del tipo •• cuore di guerr:t c.:d a componente lpcrl!roidea, che si sviluppi per u:1 unico e viclen~o ~r:~u111:-~ ps11:lhico. Questo ptlt f::tcilmcnte suscita ti cl:.~ssico morbo ùi Fbpot-R;•· seJow. Ciò non toglit cht nell.t genesi •Jcl 11 cuore di guerra >• con o scnz.t crn~ po:1cntc cndccrina, i fatron emotivi assumano spesso un 'importanza pretUI-
, ncntc,. C.fllillHI(J >OiltJ V>'•llllllli ur,:1 .c.ttl}llicernmte · '· 1 l. . u.t un umco t. \H) ento trauma ps1c 11co, ma, p1UIIcJ3lO, 'dalle turll'" affettive· ad c•so cr n•c••u<: f 1 · cmotrvi non brutali ma nntLUti ,j-, SJ.tu tzro-; clt confl tt d; .. ò n.l'd'(a_urC!' ,. ' ' • • .tl o, a p;~tcm• anuno. 9" ~ Ci~ca l'c~tità che pr~~~1'l'J :!~·.umtrc !Jc.:l • cuore eh guerra" le rurbe del tono mroc:t~1co cl:! sqUJh :-'i \'cgct:ttivo, i cas1 da m~.: '),'tTvar=, ptr qua~to numcros!, ?OD conscnl'•r (J rili<.•,j di -;pcciak intcrl"ò'lc. A parte 1 comunr _soffi car?r~cr a car:llt~.;rc funzir.nalc c freyl.!·~m· mente vcnficabili nei quadn morba;J m par?la, cfcbbo. n~t:rre soltanto che in qu.Jche soggetto, pur mancando scgnt ccmprcttiJSSJOnC miocardic:1, :1 p~&r'!gme fra il mio reperto e queUo del pnmo ncovero t n ospedale da c;,..-r.?V pr.•t:v:t far pcmare ad un :mrncnto transitorio dci dinmetri cardiaci d:. c1~rr:lt:! m!ccaròca (. 1 cngine oeryosa. Ad ogni modo, erano ma:tcatr segni app:-:zz.1b:ii d'in efficienza del cuore.
?l
Io" - Lo studio della predisposizione a 1 t·p;sl)d! •.fin·uf.fictenza card;:.~ca
per une sc:uso sviluppo del cuore è iotimamcn<e connes ·o coll: qu~tione del valore funzionale '<li cuon grandi e è; cuori prcco!1 d· frGr-.~c :zù ~,cr~c: prestazion: fisidhe. Per quanto risulta da mie mdagim e da quelle ripcrtare dalla letteratura, la questione è riassumi bi le ne1 termini scguct:: a) il cuore può presentare, m seguito a !:non un_r-:::t-'1~i c ripenni, un aumento della massa. muscolare, che proporzio.:ta l.:l sua fu~ ~ qcdia della m1.1scol:ttura schc!cLrica . .Ma tratras1 di modesti 1umcn!: \'clumetrici, di significato .fisiologico c di 'Ciurata eguale ..~ quella tiella caus.. che .• pre>duce. A questo aumento della m:1ssa rniccardicJ può aggmn;'.:.-si (c.:a-.e avviene nel così detto '' cuore stag1onalc d~gli sporti,·! ,) un cr:rto gr.1J~ dr dilatazione tonogcna attiva, anch'essa tr:1'..1SÌlNia; prudenti rise:>·c cf~bl>ooo farsi circa b possibile uur:rta d\tna buu11a cap:lCJW funziorule i.1 cuori n~ tcvolmentc c pcrsistentcmcntc rngross::tt1 in seguito a ripetu:c cd Ì::1pcmmti prest:rzioni tisichc; b) un cuore piccolo deve CO!lSlucrars.i 1n:rdatto, dt rego!J, a l.nmi faticosi, anche se in :1lcuni c:tsi h:t 11cnnesso di sopport:rre ontrose prcsOZIC!lÌ: c) il nocumcnto che lo sforzo può arrecare ad 11."1 cuore piccolo è maggiore quando coesiste uno squi!Jbrio neurO\'cgct:rtivo, per esempio quello d· una neurosi tipo '<cuore di guerra». 11" - Tra !t con•dizioni predisponenti il ,, cuore ili guerrJ aJ episodi t~'insufficicnza c;-rruraca viene grust;UUC!nte asscgnat:t grande :rnporbnza :1 prcgrcsse ••lterazioni del miocarJto. M:~ un insiernt• d1 inJagmi spcrimo..'llt;J!J c di osservnzioni ccrop.iutc su sportivi fa ~upporrc che gh sforzi \·ioltnci c prolung:1tr siano capnci, anche da soli, di ùetcrrni:tru-c :tfternzioni dd ruiocarcho. Allenamenti incompleti c mal condotti, no!lchè imperfetti egui~ libri ncurovcgcrati\•i facilitano le distonie c. verosimilmente, pure le :tltcr:r· zto:ti anaromidbc: del rniocalldio conseguenti allo sforzo.
370 Ad ogni modo, raro sembr;l il caso di 1.m ep.isod.io d'insufficienza car~~iaca insorto in una sindrome d i <• cuore di guerra », malgrado l'assenza
di deficienze costituzionali nello sviluppo del cuor<: o di :rreesistcnti compromissioni miocard.iche. 12" - In individui affetti da neurosi del tipo «cuore di guerra » non bo riscontrare segni clettrocardiografìci .dii lesioni miocardiche; in essi ho trovato, di regola: banali reperti di tachicat1Clia sinusale e di extrasistoli iso· late; in alcuni casi ho rilento la così •det:ta « fal~a »· depressione del segmento RS-T. l!lessuno dei soggetti in parola si erano verificati episodi d'insufficienza cardiaca. In molti, invece, praticarnenrc nullo era stato il rerrdirneoto nel servizio militare. E ciò si spiega considerando, soprattutto, che ~n una neurosi cardiaca facilmente Ì!nsorgono, a riposo e per prestazioni .fisiche anche modeste, turbe subbiettive le quali possono suggerire una r'inuncia pure a quella capacità di sforzo c:be, malgrado lo squilibrio neurovegetativo, sarebbe consentita. Questo rilievo acquista particolare interesse, quando si ricordi la sorprendente resistenza al servizio di pace, ed a•nche a quello presso truppe operanti, constatata in numerosi casi (tra j quali 22 da me osservati) d1 vizio vaholare, ma con rniocardio valido e con buon èquilibrio endocrioo-neurovegetativo. I3° - Entro certi limiti, il rondimento di soggetti con sindrome tli.po ,, cuore di guerra >J può essere migliorato mercè un razionale allenamento.
In
----~----------------===-rt
IS'rlTUro I)'IC':IrNI! DELI.'fJNIVF.RS!TA' O! RO~I.\
Direltme. Prof. V1rro~•o PL"•""•
VIT ALITA' DEL COLIBACILLO IN RAPPORTO ALLA DUREZZA DELL'ACQUA
L'ess~re stato assun~o il. B. _coli ad indi~e d 1nquinamento ddle acque
h<~ fa tto s1 che la sua b1olog1a ~1a stata studJata ed analizzata nei riguardi
di 9-uasi tu~te le c~ rattc6s~d?e chjroico-~siehe delle :.eque. Negli esperimenti fatti a tale scopo 1! B. coli e stato stud1ato da solo od insieme a1 aerm1 che più comunemente sono causa -d'inquinamento delle acque. In g~ere si è esperimentato -con acqua distillata nella quale con opportUna aggiunta .d.i sali si è cercato di determinare le cmdizioni sperimentali che si des!deravano. Winslow e Brooke allestendo sospensioni io acqua distillata di B. coli, dopo che erano stati per due volte lavati in modo da essere priyati da ogni traccia di terreno nutritivo, notarono che si aveva sopravvivCll.:la per molte ore senza una !diminuzione sensibile del loro numero. Winslow c Ccben a loro volta notarono che la vitalità del B. ,·o!t subisce una lieve duniouzionc quando il microbo è sospeso io :~equa distiUara per 2-+ ore (82n., di sopravvivenza), ma dopo tale periodo si esaurisce gradualmente (49?u al 3° giorno; 5% al 5° giorno), Freudenreicb aveva notato che il B. coli, aggiunto all':~cqua steri le, perde !:t sua vitalità in pochi giorni e V.itacenr, ripetendo t:tli ricerche, confermò che essa non va al di là di 1 o ., settimane e solo eccezionalmente raggiqngc periodi più ampi. L'azione che la soluzione di cloruro sadico :ti o.9"o c vari sali sciolti in acqua distillata possono esercitare sul B. coli è stato oggeuo di numerose ricerche, di cu1 si riportano solo le più importanti~ Loeb constatò che H cloruro di sodio è tossico per tutte le cellule viventi nel mare e dhe quest:t azione sarebbe neutralizz-ata cbi sali di potassio c di calcio. Wilsoo c Sbearer dimostmrono che l'azione disinfettante del cloruro di sodio al g•;:, può essere inibita totalmente od in parte dal cloruro di c.tlcio. Winslow e Falk studiarono il comportamento dellJ vitalità del B. coli sia in acqua !distillata sin in soluzioni a varie concentr:tzioni di clorw;o di sodio e di cloruro di calcio. Essi conclusero che in acqua distillata ed J pH fuvorevolc non vi è sostanziale diminuzione nelle prime 24 ore, anzi l!lon è infrequente un auroento. Nelle so~uzioni dei due sali . invece_ nor:t_rono che q uando la concentrazione era i nfenore a o,0145 gralll!D.I per lttro SI :lVcvano
con.diziom favorevoli allo sviluppo dci germi mentre soluzioni con concentrazioni superiori a 0,725 grammi <li cloruro di sodio c a 0,435 grammi di cloruro di calcio erano tossidhc. Cramarossa, controllando studi precedoatc· mente -fatti da Schmidt e da Panisset e da altri, trovò che le più comuni specie microbichc, tra le quali il B. coli., si conservano in vita, sia nella soluzione fisiologica che neli 'acqua bidis6Uata, oltre 20 giorni senza se:Jsibili differenze. La non breve sopravvivenza sarehbe, secondo detto Autore da attribuirsi alla presenza di sostanze organiche c di elettroliti traspor~ati con i germi, sia pure in minima quao:~tità, nel liquido :di sospensione. La loro mom SI avrebbe per inanizione quando le sostanze r.utritivc presenti nel liquido di :sospensione siano esaurile c l'ambiente sia reso in:wdatto dai loro stcssi prn· dotti di rifiuto. Pji:1 intcress:mtc ru;:}COra ai lini delle riccrchc, che formano ng•rctto d1 questo lavoro, sono gli esperimenti compi uti sul le :tCLJliC potabili ~ lllilll' rali . Calcn•ùoli, dopo aver citalo una lunga c ampi.1 l>ihliograiÌ.I sulla n '•l stcnza del colibacillo neiJc acque potabili, :1ttraverso propnc l'ircrc.ht· con elude che detto germe può vivere lungamente in tale ambiente. L.1 :;npr.tv vivenza massima sarebbc di 210 giorni in :1Cl)U;I di fonte c di 16H twlln o;tcs•.. • c.lopo sterilizznzione. T:-~le ùiffcrenz:-~ sarebbe dovuta all.t co11Corrcm~a vitale, svoltn princtpalmentc d{\1 proteo. Inoltre la rc:sisten~a dd B. t'oli ncll':tcljll.l potabile sarebbe favorit:1 :dalla prc.~cnza di sostanze org.tnkhc disciolte, nwu tre snrtbbe inibita dalla luce solare, che eserciterebbe una energica azio·w battericida. Sempre secondo il C:-~lendoli, i sali minerali entro certi limiti non diminuirebbero la vit:-~litìt dct germ1. Mildla trovò che il B. coN in aClJll.l ~lerile del Scie, ::t temperatura ambiente poteva vivere lino :1 285 giorni; du· rante ì:-~lc periodo esso andav::t riducendosi di numero gradualmente lino a sccmparire. A 37" invece h vitaliti1 si cs:-~uriv:~ in modo piLt r:1pido e già dopo un:-~ seuimana non er:.~ più possibile. isolnrlo d:-~ un campione eli acqua che .tll'inizio ùell'osservazionc ne comeneva un ·numero notevole. Gabbano a sua volta, òopo aver compiuto esperimenti sul comportamento del B. coli nelle acque tnincra\i di Montecatini di vari:-~ co_rnposizione salin:1~ nonchè sulle :-~eque dell'acquedotto Dc Ferrari-Galliera d1 Genov:-~, osservo che: ,.. - colibacilli aggiunti alle acque di Montecatini, anche in piccolo numero, a 22" spesso presentano UJJ:t notevole moltiplicazione, nonostante !;1 t..oncorrcnza dei germi comuni prcesistcnti; . ::!." - ndlc acque ~l·olci il colibacillo ID.ellc condizioni natu.rnl.i n~n Sl n,oltiplic:t, mentre nelle acque molto dure è possibi le una lieve rnoltlpllcazJone; )'' · nello stabilire il colititolo delle acque minerali, ricche di sali nl· c.1lini c. lc.rrosi, bisogn:-~ tener conto delle possibilità d1i moltiplicnzione del germe.
OGGETTO nELLE ruc.ERCI-ll>.
D~te ~ucstc pr~~csse cd essendo la sopravvivenza c la mollipltcabilit3 del colibacJ!lo condJ,Zlonatc da ~attor~ chimico·biologici di cui non si può non tener conto nel! esame battenvl•'g!Co delle acque, specie quandO' si tratti di esprimere un gntthzio su un probabile inquinamento, si è ritenuto oon supernuo procedere a ricerche tendenti a'Cl osservare il comportamento del H coli nei rigu.rrdi delln durcna -delle :tcquc potnbili in condizio:li quanto p1t1 possibilr vicine alle nanrr:1li. Pertanto gli cspcrimo1ti, di cui si riferisce in questo lavoro. mirano: l" - a contro1l.trc razione che la durezza può cspltcarc sulla wpm,·\ •v<·nza dd colrbacillo 111el caso di inquin:-uucnto di un'acqua potabile; :>." .1 vedere come tale .tzronc si esplica nel tempo c principalmente nd giorni Ìll1111<'diat:uncntc .~ucccssivi a quello dcll'in<.luinnmcnto; ;" ,1 c:o~r.tuirc una hase per ulteriori ri.:-trchc, già in corso, tendenti .1d ,ICI'! rt.trt la dlfTcn;ntc scnsrbilità del gem1c: nspctto a varie sostanze pot.thilizzw!li Jll :tC(IUe Ji differente grado Ui UUrCZ.?.a.
Mr:TOIJO I>J'l r.J' ructM'JJJ\.
C1 ~i è sc:nit1 per que~l• esperuncntr J1 campio:ll di Acqun Marcia pre· lcv.lti :tlla ~orgcntc prim:• ancora Jclb clorur:J7.ione c conservali in grossi rnatr:tcci sterili d; vetro neutro a tcmper.tturJ ambiente.-. La scclr:t è caduta sull'Acqua Marcw pcrchè dorata dì :rito grado ·dr tlurezza c quasi :unicrobica (Cciii, Casagrand,, Barardi, Azzi) come risulta tlalla bibliografi:~. La titolazione dclb durezza totale si è cscgUlta col metodo di Boutron-Boudet pratic~.to al momento in cui l'acqlln arrivava al bboratodo, nonchè ad ogni successivo prclcvamcnto per eseguire le riccrch~. Per ottenere la durezza perm:mcnre si facevano bollire 250 cc. ùi Acqua Marcio per almeno I ora io una capsulJ rarata. Dopo rnlfrcd1ù:unento si ri· portava a volume con acqua distillata c poi si filtrava. Anche questa durezza si titobva col metodo di Boutron·Boudet. Determ.ùnazioni del pH fatti col potenziometro con clctrrodi a idrogeno c calomelano sui vari c:l!n,pioni di acqua, non hanno messo in evidenza, durante il corso delle ricerche. variazioni degne tlt 1ootn. L:~ durczz:1 tct:ùe variova dai 29 ai 32 gr:~di francesi, mentre quella pcnn.mcnte dai 16 :ti 19. Sia ckrll'ocqu:t tal quale si:t !da quella bol,litn e filtrata si sono :tllcstitc. varie diluizioni con oggiunta di aequo Jistilbta in modo dn :tvcrc grnd:tzioni :decrescenti delle due durezze. L:t tabella n. 1 riporta il volore medio delle durezze dei vari campioni lh acqun n differenti diluizioni. Tnli \':tlori, essendo stati ric:t\'oti con il metodo di Boutron-Boudet non sono di quella precisione dhc 'poteva :t\·ersi con
374 ~
metodi meno pratici rD:l chimic:tmente più esatti. Però nella loro :tpprossimazio:Jc soddisf:mo alle esigenr.c .di qu<'ste ricerche. T~bell~ N.
Durezza in gradi francesi
C:lmpionl di acqua
Acqua Mard:a non bollita
31
Acqua Marcia lat qu:tle
. . . . '
'
+ H,O p. l p. 3 + ti, O p. 2 p. 2 + H 0 p. 3
p. 4
1
J.
l
Acqua Marcia bollita
17
22
IO
14
7
9
s
Per inquinare i campioni di Acqu:t Marcia cosl nllestiti si è scelto un ceppo di K coli della colleziroe dell'Istituto di igiene di Rcxn:t, cli cui si stemperava in 10 cc. di acqua distillata sterile lo patin:1 di un :tgar coltura di 24 ore di sviluppo. Di tale sospensione si facevano cadere 5 gocce -in un matraccio co.1tenente 25 cc. di acqua distillata sterile, :tgitando successivamente in modo da avere una distribuzione omogenea elci germi. Da questa si ver· savano 5 gocce m un altro matraccio contenente esso pure 25 cc. di acqq:~ IÒÌ'stillata sterile. Infine con 5 gocce di quest'-ultiroa sospensione batterica si inqui.n:~vano i campioni di acqua (so cc. ciascuno) a varia durezza presi in esame. Il grado di inquinamento si controllava, immediatamonte dopo praticato l'inguin:tmento seminando o,Io cc. di acqua su En!do e su agar in piastra dt Pietri di 12 cc. di diametro. La lett-ura d~lle .piastre si faccya dopo permanenza rli 48 ore in terroo~t:lto a 37", escludendo dalla conta quelle colonne che, in seguito ad. accerta· . menti, non ri~ultavaoo CJSere di B. coli. Sono stati eseguiti quattro gruppi di esperimenti. PRIMO GRUPPO DI .E.SPERJMENTI.
ln questo primo gruppo si è seguito il comportamento ldell~ ~italità del B. coli nell'Acqua Marcia sia tal quale sin diluita con acqua ?1S~11lata nc!lc proporzioni indicate nella tabella UJ . 1. Poichè l'esperimento si e npetuto CJn· que volte i dati ottenuti sono stati sommati e calcolati in modo da poter trarre un giudizio dalla media. La tabella n. 2 riporta tali valori medi. SECONDO GRUPPO DI ESI'ElUMENTI.
Con k stesse motlalità seguite per l'acqua a .durezza totale nel ~~o precedente, si è srudi:.1to in questo secondo gruppo In vitalitn del cohbacJllo
375
l
Tempo di osserv..lonl
l
Acqua MArcia tal quale durena 29
l l 100A' l 140 l l l A
All' lnftlo
Mard~
l
Acqu~ Marcio p. 3 + H,O p. 2 durczu 14
Acqua 1'· 4 +H, O p. 2 dut•lu 22
115
l "' l
\
l
A
l
100
ISO
l
Giorni l
lii2
108
300
222
60
Il
217
155
110
81
l !O
Ili
170
121
35
25
81)
IV
2(10
ISs
32 '
Zl
141
v
19
13
15
Il
9
VI-Xlii
57
<IO
Il
o
16
XIV·XXV
43
30
21
15
xxv .
6
~
9
6
l
Acqua Marci& p. 2 + li, O p 3 durezu
ll
A l l "' 100 140 l l l A'
l·
l
~u
!nn.
mn.
120
l-H
102
l
57
u
18
91
83
59
6
2S
17
IO
25
17
22
H
21
IS
~1
ll
13
l)
l
'
A • Cllrc otlcnulc tlalln mccii~ clelln conln delle colonie s••ihtppntul nelle plutrc. A'- CII re ottenute lacendn uguale a 100 il numero dci germi con cui si è !nqulnzl2 l'aequo c proponlonalutcnlc raJ1110rlondo l dali succu,!v!.
in acqua bollita c filtrata c cioè con la sob durezza permnncnte. Anche per questo gruppo, l'esperimento si è ripetuto per cinque volte e i d:~ti sono &t:lti sommati c calcolati in modo da poter ricavare le medie che sono riportate
nella tabella n. 3· T~bella
TempO di osscrvuloni
All'inizio
l l ll " l Acqu bollita integrale durtl%4 17
l l
A'
A
287
Acqua bolllt:t p. ·l+ Hc0 p. l dure= IO
l
100
l
25S
l
Acqua bolfill p. 3 + H)O p. 2 durezza 7
,... l
A
l
191
100
N. 3.
,\cqu• bollfta
p. 2..,.. H. o r. 3 durc:ua 5
l A' l A l A' l 100 l 187 l 100
Giorni Il
689
240
747
298
29J
154
OOJ
317
Ili
sao
300
1120
~48
1:!00
636
470
'217
IV
1310
•161>
1000
~o
1800
~2
650
357
v v l-X lii
710
248
6')0
~76
6l8
3-11
28!
HS
JoO
125
276
IlO
360
189
87
~,
XIV-XXV
295
IOl
107
48
670
.H2
73
3S
XXVI •
27>
95
24
9
515
l71
17~
00
A - Cifre otlenutc d~lln medi• delln conia delle colonit svllupp>lesl nelle pi•slre. A' - Cifre ollenute Intendo ucunle • 100 Il numero del ucrmi con cui si i: inquln•IA l'ncquo e proportloMhnente
rapportando l llat! successivi.
ACQUA BOLLITA INTEGRALE
ACQUA MARCIA INTEGRALE
Durezza
Durezza 29°
1400
260
!?mJ NUMERO GREZZO
1300 1200
. - t::l N"OTTENU TO FACENUUI UGUAlE. A100 l
1100
240 220 '
.•
200
NAMENTO INIZIALE
180
1111 N"OTTENUTO UGUAU A 100 L' INQU NAMENTO INIZIALE
lQQQ
900
'
140
:·
120
·
GO
~NUMERO GREZZO
.
160
1oo
1r
:
lw
'
-~H J~ ;
800
.
wr
700
.
600
I~J
500
:~tmU m. IA1 l m.
Il
111
.
IV V GIORNI
VI Xlii
XIV XXV XXVI
400 300 200
~ ~
l.
~~ ~ ~
l
1 •
100~
o
INQU. INIZ.
Il
Ili
IV
V
GIORN I
VI Xlii
XIV XXV XXVI
~ w
l
~··
"'~
:-:
1600 1500
300
;;,... . 280 :::...
5:
"'"' ::
~ !'
ACQUA BOLLITA E ACQUA DISTILLATA nel rapporto 4a1 Durezza 10°
ACQUA MARCIA E ACQUA DISTILLATA ne>l rapporro 4 a1 Durezza 22°
260
1400
240 1--~
1300
220
~
~NUMERO GREZzo----l
t---- -
200
N"OTTENUTO fACENDO UGUALE A 100 t.:INQUI· NAMENTO INIZIALE - - - 1
1100
180
1000
160
900
140
800
120
700
100
600
80
500 ll
60
400
40
1m NUMERO GREZZO
1200
-
-- -·-
o Il
111
IV GIORNI
V
VI Xlii
XIV XXV XXVI
-
'
,
-
' t- ,
1- .
300
20
N'OTTENUTO FACENDO UGUALE A100 CINQOf NAMENTO INIZIALE
'·
'
200 100
o ·r- =a INQlJ. INI Z.
Il
[fl
~--•
IV
v
GIORNI
P.'! .
VI Xlii
XIV
XXV XXVI
ACQUA MARCIA E ACQUA DISTILLATA nel rapporto 3a2 Durezza 14° 200r-------~--------------~
ACQUA BOLLITA E ACQUA DISTILLATA nel Durezza 7° rapporto 3 a 2
2000 1800
aor-----~----------------~ NUMERO GREZZO
160 1-----
--m---
1600
N"OTTENUTO FACENDO UGUALE. A 100 CIN QUI· NAME.NTO IN IZIAL E
140 ~
~
VA
l
120~
~...
~
l
~ NUMERO GREZZO ~ - N 'OTTENUTO FACENDO
1
UGUALE A 100 L INQUINAM E.NTO l N IZ.IALE.
1400 1200 1000 800
80
600 400 • 200
40 20~
o INQU. INIZ.
l
Il
111
IV GIORNI
V
VI
XIV
Xlii
XXV XXVI
o
INQU.
INIZ.
li
111
IV
V
GIORI'fl
VI Xlii
XIV XXV XXVI
ACQUA MARCIA E ACQUA DISTILLATA nel rapportu 2 a3 Durezza 9°
ACQUA BOLLITA E ACQUA DISTILLATA nel rapporTo 2 a 3 Durezza 5°
1000
2DO~----------------------~
900
innumerevole
1801--
mm NUMERO GREZZO
160 ~~
-
N'OTTENUTO FACENDO UGUALE A100 L'INQU NAMENTO INIZIALE 140~~----------------~
800 t--- - - - - - -
N' OTTENUTO FACENDO UGUALE A 100 L' INQUI· NAME.NTO INIZIALE.
700 600
120 100
500
00
400
60
300
40
200
20~~_,
Q l m .. VA.
~ NUMERO GREZZO
100
J!
Il
111
IV GIORNI
V
VI Xlii
XIV XXV XXV I
o
INQu. INIZ.
Il
lll
V GIORNI
IV
VI Xlii
XIV XXV XXVI
CONSIDERI\ZIONI SUI l'RIMI DUE GRUPPI DI ESPERIMENTI,
D:~ll'esame
di questi dati risulta che b vitalità .del colibacillo sarebbe influro.zata pilt dal tipo durezza (totale o temporanea) che dal grado. Infatti con le diluizioni con acqua .distillata si sono ottenuti dei gradi di durezza quasi analoghi sia nell'~tcqut.l a <lurezza totale che in quella a durezza permanente, anzi alle yolte più bassi nella prima che nella seconda come risulta evidente dalle l':tbelle n. 2 c n. 3· Nonostante ciò i multati sono differenti in quanto nell'acqua a durezza . totale a 14 e a1 9 gradii francesi il nufnero •dei colibacilli non si eleva oltre quello iniziale, atJZi sin dalla terza giornata scende al disotto di tale cifra c progressivamente va riducen!dcsi fino a raggiumgere un decimo dopo la quinta giornata. Invece, nel\':1cqua a durezza permanente a 17 c a ro gradi francesi d numero dei colibacilli, :servit.i per l'inquin;nncnto, va mpidantt\'IU: crescendo, .ccsì da quadmplicarsi fin !dalla second•a giornata c da restare .mdlw dopo b quinta gicrnata, quando si va delinc:undo unG tcnÙ'cn'l.a alla !diminu zione, ad un livello superiore a quello iniziale. Tale ·differente comportamento non può ccrlo add'chitarsi al grndo di durezza, perchè esso non si manifesta nelle varie diluizioni dello stesso tipo. Tutto ciò porterebbe a dcd\trre che, mentre la durezza totale, cosl come si presenta nell'Acqua Marcia, non favorisce lo svìluppo dci colibacilli •di cui anzi contribuirebbe alla diminU'Zione nutnerica, la durezza permanente favorirebbe nei primi giorni uno sviluppo più rigoglioso c proluogherebbe il pe· riodo di tempo in cui il numero dei genni è superiore :t quello ioizialc. (Dia· grammi da r a 8).
w
TERZO GRUPPO DI ESPERIMENTl.
Con il terzo gruppo di espenmenti si è cercato di ottenere elementi ~r giudicare del ccmport:uuento del B. coli nei primi sette giorni dopo un tnquinnmento roassivo nei riguardi sia della durezza totale, che d~lla ?~rezZà permanente. In una serie Ji nove provettoni cJj vetro neutro _stcrtle Sl 1_auru· :sero 20 cc. di Acqua Marci~ ne~ primi quattro; 20_ cc. d1 ~ctu? ndot~ alla durezza permanente negl! altn quatu·~, c ~o cc. ~1- ac~ua ~ld1strllnta :src rile nell'ultimo. Jn questi nove provettom cosr allestitl st lasctaro~o cader~ tre gocce di una sospensiooe batterica, ottenuta da unn ~ultura d1 B. co/J di 24 ore e secondo il sistema precedentemente segUito. Questo però era modificato in modo che attraverso le diiL.!izioni successive si otteneva nel· l'acqua dei provettcni un inqUinamento ~~e che la semina ,di ~·:o c~. neJI~ pinstre di agar dava colonie non nurnerabih nemmeno con l nustlto d1 roezz di ingrandimento. . Come risulta dolb tabella n. 4 nei provettoni n. 62, 63, 64 e 65, conte nemi solo Acqua M;~rcia tal quale, già il!l. 2" giorno il numero dei B. coli,contc· mni in o.Yo cc. di acqua inquinat~ si ridusse in mddo tale che solo nel! acqu:~
prelevata -da.l pro;ettonc n ..6~ le c?lonie risultaro_no innumerc\·oli, mentre nelle altre s1 ~do. d:1 un mmnno d t 3 a un roasstmo di 70 colonie. In 3" giorno le col ome diventarono numera bili in tutti c quattro i provwoni; però jl loro numero oon superò poche decine ·di unità, riducendosi ancora ulteriormente d·al 4• giorno in poi, tanto Ja non supcr:trc ncmmcn.o la rocJia dt poche unità di germi per ogni o,IO cc.. Imc.:cc nei provettoni n. 66, 67, 68 c 69, contenenti :tcqua boJ\it::t c ridC'lt.t a durezz::t permanente, s.i ebbero colonie j,0 nuroerevoli ancora in terza giornata c nellc successive il numero delle colonie s1 mantenne così elevato che solo in settima giornata accennò .1 sc~ndcrc :ti dt sotto d'ella media di 'dicci. L'ncqua bidistillnta influì sul1.1 vitalità del B. coli nello stesso senso -del· l'acqua a dmczza pcrm:tn<:ntc.
l
i\cqun Mnrc111 {1lurcun totnle :12• 1.1
,\cqnn Mnrd~ bollila ••lurcuA p<:rmn nenl~ 1~ • f.)
j t\cqua 1 dlsllll.
<li '"" rvn1ionl _ _1""'l"' ______ __ 1 _-_6_2·-~~~~ --~ ·~r~~~ ;o· l lnn.~ '""·" '"" •• '"'' •• Il "'"·..1 "'" •• ! '""·" '"" . , ,\ 1. 1 N l l'l O 'l
l Il Ili
IV
Olorun
!nn."
l
lnn.
l
11111.
h111.
lnu.
11111
11111.
ann.
mn
tun.
(o1
l htu.
1
711
J
h111 .
tnn
inn.
,
17
~
18
~
u
1
1~0
~IlO j lnn.
lnn.
5•li.l
r; l
!l
l
IJ
·l
IlO
%1)
110
lO
l ~IO
o1
/
l
·l
~
v Il
VII
6
7
10
~o
111
/;
IO
7
'JO
J:
12
-: 1 1
b
VI
l ~ !, l
2
t
s;o
;,
5
:. 'Numero d'ordine delle pro,·ettc. •• lnnumere,oll.
QUARTO GRlJPPO DI ESPERIMENTI.
. Con questo qu:trto ed ultimo gruppo d'i esperimenti sì è volute saggiare d comportamento del B. col1 in Acgua Marcia :t durezza totale c .l durezz:1 permanente dopo un inquin:~ruento con numero rcbtiv:~mente scarso di colibacilli. . ln unn serie d~ undici provettoni (lab. n. 5) di vetro neutro sterile si llnmisero campia:ll di ncqua nelln misura di 20 cc. per ogni provcttonc. Nei primi 5 si immise solo Acqua Marcin :t durezza tot:l\c, nei 4 successivi Acqu:~ Marcia ridotta a durezzn perro:tnente c negli :tltri 2 ncqua distillata. I11 ognuno di l]Uesti provcltoni cos1 allestiti si l:!sciarono cadere 3 gocce ..Ji ·una sospensione di B. coli, tanto diluit.'l, che le pro,·c dell'inqui1namcnto dcrtero per un solo provettonc la cifra d'i 12 batteri per o,xo cc. di ncqua, mentre negli nltri si ebbero solo porh'e unità.
Nei provettoni contenenti Acqua Marcia integrale la media dell'inq11 j. oarnento si mantenne bassa fino alla terza giornata; in quarta c quinta giornata accennò ad un lievissimo aumehto per ridi·scendere nei giorni successivi al disotto tdel numero iniziale. Nei provettoni n. 51 e 55 dal t giorno in poi fu tilegativa anche la semina d1i I cc. di acqua. L'Acqua Marcia a durezza permanente c l'acqua distillata ebbero invece un comportamento diverso rispetto. .a quello 'dcWAcgua Marcia a durez;za totale. Infatti essi .presentarono fin ·dalla sccon!da giornata tale un au. mento di germi da no1. potersi numerare le colonie prodottesi nella piastn n.emmco.:1o con mezzi d'ingrandimento. Tale fenomeno persistette fino alla sesta giornata, in. cui le colonie ccminciarono a potcrsi d!i nuovo numerare t· solo in I5" giornata la med~a :;i abbassò a qualche dccin:l 1cli gcnni per o,ro cc. di ncqua. Tolbclln N . 5, Act1nm h-breia ((!urczzn loln1c 31• r.)
l Il
Ili
IV
VII
l
51'
52'
ALL'INIZIO
8
Il
:.
Oiorno
:!0
5
5
.
.
\'
VI
flctlun Mnrcln bolllln (lhtrCZ/11 IICrmnncnlc 11\11 r.)
-58' - ,,.,.5:1" a1· 55.- 5o• -i-l' -1 -- --
Tempo di OSSCr\'07iOui
,
.
l.
·l
1
l
8
(t
7
1
~
.!
20
4
J
ID
:J
·l
~
-
:!
l
• Numero <l'11rtllne delle provetlc.
l
l! l l
h
5
ll
'l
4
5
~
:!
7
loti t.
l
5
4
2
lnn.
\)
!
•l
2
·1
8
61'
s
12
!l
(\U'
Hl
7
3
i\CtiUA tll•tlllal•
lo111.
11111.
i nn.
Imo.
l nn.
Inli.
inn.
11111.
hHI.
ln11.
iun.
hm.
i
2
i nn.
~80
inn.
in n.
90
In n.
5
- l
in n.
ISO
400
320
160
2i0
:ISO
15(1
240
300
90
2:0
3
2
i
C.oNSIDEil.\ZIONl SUL TERZO E QUARTO GllUP_PO DI ESPERIMENTI.
Gli esperimenti dd 3° c •del 4" gruppo dianna una confer:na a ~uant? sembrava potersi desumere d'ai risultati del 1" JC del 2" gruppo d1 espenmentl. Tale conferma non poteva risult:ue in modo evidente se non dal cOilllportw mento dd colibacillo a seguito di inc.1ui,oamento rnassivo. e minimo di acqua a durezza differente non tanto come grado qu:mto come tipo. . Con J'i·nquinarncnto massivo infatti si rileva dhe nell'Acqua Marcw ·1 J'urezza totale j colibacilli si mantengono iom1merevoli solo nella In gior. n:;ta, mentre fin odalla ::1" giornata si riducono a poche decine, per abbassa~! ~ubi to dbpo a poche t~~n..ità e così mantenersi in sc~uito. Nell'~cqua MarCI~ a ·durC7.'l.:1 permanente invece i colibacilli restano mnumerevoh fino all~ 3 giornatn c l::t loro diminuzione segna un nnclamCUJ.to più lento che nell Ac ~.o1ua Marci:1 .: dure7.za totale.
Con l'inquinamento minimo invece, come risulta dalla tabella n. ~ si ~ifferemte capaeit~ di moltiplicarsi ùcl colibacillo m rapporto ::u due t1p1 _dl durezza. Essa c t~isultata- più dimostrativa della precedente prova. Infatti, mentre !e poche unità ·di colibacillo servite per l'inquinamento :dell'Acqua ?.breia a durezza totale non riescono a moltiplicar:si, _ma a stento s~ conservano, in nu~e:"~ uguale, .nei primi tre gionni, per pm d1scendere ~l d1 sotto del numero mlZJale, ncll Acqua Marcia a durc.zza pennanc~tc SI ha, .fin .dalla seconda gionnata, un aumento notevole, che si accentua m 3", 4" c 5" g1orno, e solo dalla sesta giornata in poi accenna n tliminuire. Tale dato si avvicina di rnolro, e ;si può dire che è qunsi parallelo a qu;~nlo si ossen·;~ con l'im]uin:nnento dell':~cqua distillata.
è ccrc_ato di por~e i_n riliev?
!a
( ;nN<;J.Ui>IONI.
D.tgll cspcrin1cnti su riporrali si d'cducc che: t " la durezza inCJuiscc sulla yitalitù del cohb;~cillo non t<~nto in rapl'nrto al suo gr:~do maggiore o minore, qu:lnto .Dn rapporto al suo tipo (durcr.za totale o temporanea); 2'' - l;~ durezza toralc avrebbe un'azione poco favorente la moltipli· c:~bilità del colibacillo, tanto dn conservare tnei primi tre o quattro giorni dall'inquin~lmcnto inalterato il numero iniziale dci germi, o consentire un lieve aumento, a cui succederebbe una rapida diminuzione nei giorni successivi; 3" • la durezza permanente invece [avorirebbe Ja sopravvivenza e la moltiplicabi lità del colibacillo; 4" - l'azione della durezza perrmnente è risultata quasi analoga a l1llella '<lell'acqua distillata; 5° - qualora si abb.ia un inquinamento roassivo (cola:~ie ·di colibacilli innumerevoli per o,Io cc. di acqua) !.1 riduzione del numero dei germi è rap.id;~ nell';~cqua a 'Clurezza totale, t: molto lenta ndl'acqua a durezza permanente; 6• - qualora si abbia un inquinamento minimo rispetto al precedente (al di sotto di IO germi per o,Io cc.) nell'acqun a dure7.z:1 totale si ha 1.10 r:1pido esaurimento dei germi, mentre nell'acqua a durezza permanente si ha un aumento notevole nei primi giorni, seguito poi dl:t un:~ co.1tinu:1 c lc:nta diminuzione. n.~,,ssuNTO. _
Si è p ro\ at:1 la sopr.l\'\ ivcnza c la moltiplicn~Jllit~ del :10Ubncillo in
::~equa n ùi(fcrcmc gr:tdo c dpo eli durezz.a, .u~:~n_do }_\equa MtlrCJJ a .d~rc-.tz~ Lowle _c n C.\lrczz:~ pcrm:w:nte, progn:sdv:un0.nte dtluun, wqum~ua dn ur.o Wpllc dt Rll' lt!t'lllll!
c-oli della collezione dcll'Isriluto d'igiene. Dagli esperimonù è risultato che la durcl.za perm.1ncncc eserciterebbe un'n.ione favorente l:1 sopr:wvivenz.1. e la moltiplicnbilità de~ germe in es:~mc, mcnrrc In durcn:1 lot:llc ;1vrcbbc un'azione uon f:worcnte Ja. soprn.vv•vc>nzn
Nell'inquinamento m::~ssivo deil'acgua a. durezza tot:.~le M è notata una rapida ridu. zione co·ntrari::~mente a quanto ti è not:llo nell'::~cqu:~ :t durezza permanente, in cu.i. :i è constatato anche un note,•ole aumento quando negli esperimenti si è preceduto all'.inquina. mento con un numero'limitato di germi. BIBLIOGRAFIA A. MILELLA: lgit:n~ moderna, 19.26, vol. 36.
M. ÙVI DELLA V mA: Ann:~li d'igiene, 19119, vol. 19. L. GAn'BA~O : Igiene moderna, 19::!8. S. CtvUlAIIOSSA: Pathologica, 1927. MIQUEL c CA.'IBIER: Tra.ité de bacteriologie pure et appliquéc.:. - Naucl, 1902. LoEn: Biochcmischc Zeitschrift, 1906, vol. 2", p. 81. WINSLOW, C. FhLK: I. S. Proc. Soc.. Exp. Biol., 1918, ,·ol. 15, p. 67/i9, idem: idem, 1922, vol. 19, p. 3Il, 314. idem : Journ. of Bacr., 1923, vol. Il, p. 215, 236. id:m: idem, p. 237, 244· WINSLOW c. :md CoHEN n.: Juurn.:Jl lnf. Di s., 1918, vol. 23, pp. ~b, 89. A. Azz1: Ann::lli d'igiene, 1913, ' 'ol. 23. DE RoSSI : Trattato di Microbiologh. V. PumoNI: Trattato di tvlicrobiologi:J. idem·: Rh•ist:J it:tJiana d'igiene, 1943, anno 3°1 n. 4· NERI: .-Jcquu potabile:, dal Tr:tttato it:~liat10 d'igiene. ·- U.T.E.T., 1930. ScALA: Applicazioni di chh11ica c firira ull'igienc, d:Jl Tr:Jtt.lto italiano d'igiene. U.T.E.T., 1930. STER: Ucbr:r Desinfe::tion de,; Dnrmknnal. - Zdt~chr. fur Hygiene, Bd. 122, p. 88, r893. GoTsC~ILIC'H: Handbu o:h da pathogmt:n wik1orgnnismr:n. - Jcn:J, 1912. Frlì.IR: Z<'itschl'ift fur Hygit:nc:, 1899, vol. 29. idem: Ur:ber Lebcnsdrrur:r n. Abst-:rbcn vo11 pnthogt:nt:rJ Kcimen. - Zcitschl'. f. Hyg., 1899, \'OJ. 29, p. l. KoHLR!IUSCII u. HoLBORN: Ltitl'umocgcn del' Elr:l(trolyte. - Tcubner, 1898, p. 112. VINCENT : Annali d'igiene, 1914, vol. 24.
ISTITUTO DI CLINICA MEDICA GENER,\l.R E TER.\PI.\ MEDIG.\ DELLA U"'IVl'KSJTJ\' DI CAT.\NI.\ Dtr~llorc:
l'rof. L
Co)ll)Oktt t 1
•
I GRANDI PARASSITISMl INTESTINALI DI ENT AMEBE A CISTI T ET RANUCLEATE l'rof. Vtrrcmto Sc tHmt
Quando si sia potuta csclu.:lerc: Entamoc.ba Hartm:~~:mi in bas<. :ti ca~ r:rlteri ruorfologici~tipici di questa specie, si suole identificare con Ent::unocb:t histolytica (E. h .) ogni p:trassitismo intestinale <h entamebe a cisti tctranu·
cl c:~ te. Se la identificazione di specie di tali ::.mebc trova concorde la grande maggior;KtZa dci ricercatori, profonde divergenze ìm·ecc si stabiliscono quan· dr, si p:~ssi alla valutazione biologica e clinica -del parassitismo riscontrato, che viene interpretnto secondo diverse concezioni <lottrinaric. Secondo alcuni (Craig, Dobcll, Izar, Kcssel, Hcgner, Pontano, Tar~ ro), il reperto nelle feci di cisti tetranuclcate c delle corrisprodenti forme trofozoitiche differenziate o non, ematofaghe o non, idcntific:1te con E. h. che è facile nelle coliti ulcerativc ccnchunate c difficile nelle .ùtrc smJromi - starebbe sempre ad· indicare la esistenza Ji ulcerazioni par.iet::tli dalle quali proverrebbero le amebe. La diagnosi prassitologica corrispmd'crebbe in li~ nea di massima ad tma -diagnosi anatorno-clinica, nella quale può po1 essere vnlutata eventualmente la localizznziooe e la estensione delle ks!oni c il ruolo che queste haooo nella genesi delk manifestazioni clin iche. Ad ogni modo si pone senza discussione di:lgncsi Jj mabttin e si impone b atlu:tzione Jcl più completo trattamento specifico. Ciò anche nc.ì soggetti con nonuaJe funzione del colo.a, che sarebbero pertanto dci portatori solo apr:trentementc sani. Secondo :~!tri (Mathis e Mercier, Rcicheno\\', Tcrri.tl, Rachct. Wcnyon, Ruge, Benzoni, Angclini), cccorn: :~ccur:~t:~rucnte pn:cisarc le c.trntteristidhe morfologichc c biologiche del parnssìtismo in es:ttnc per un esatto giudizio patogo::1etico, che importa fondamcnt:~li ripercussioni di ordine clinico e ternpcutico. 1 trofozoiti con l'aspetto della form:t minutt, le cisti retr:mucleate eia essi derivanti, corrisponderebbero ad una colonizzazione saprQzoitica nel lume intestinale che sarebbe abbondantissima e r:1pprcsentcrebbe h forma abituale tlcl p:1;.1ssitismo i•o·testinale di E. h. ncll'ucmo. Tale reperto caral· tcr.izzerebbe il portatore sano, con colon indtnnc da ulccrazioni o ad ogni modo da processi .ì rritntiyi da riferire alle :~mebe. ~olo ccca~ion:1lmcnte ve-
neodo - per la azione di batteri o d~ altri fattori - lesa 1:-t resistenza c la co.Jlinuità della parete del colon, l'E.h. potrebbe virulen.tars.ì. e, con l'aspetto dclln grande classica formn istolitica cmatofaga, invadere la parete .c concorrere al mantenimento .Jellc lesioni ulcerativc. L'aspetto istolitico del protozoo corrisponderebbe allo slato di malattia che va curato particolarmente con 1'ernetinn. quello cistico e della forma minuta corrisponderebbe invece ·al poi'tatorc s::too che va :sparassitato . con gli arsenicali, gli iodochinolinici, gli acridiruci, soltanto a scopo profilattico, sia individuale per pre· Yenire lilla sua eventuale malaltia, sia scci:-tle per impedire la diffusione dei protozoi. La .interpretazione del par::tss.itismo intestinale di E.lh a:lella prima oppure nella seconda maniera si trova spint'l agli estremi non solo nelle concrzioni dottrinarie, ma a•nchc nella ordinaria pratica di laboratorio e clinicn. Per interpretare ì parassiticmi ·::li entarnebe a cisti tetra111t:1cleate non cmatofagbe, risccntrati in soggetti ad intestino !Sano viventi .in paesi temp:rati i•n percentuali ben maggiori che in quel}j dei paesi trop.ìcili, Brumpt - che aderisce almeno in parte ~ua tesi del saprozoismo abituale ·d~ E.h. ·-lu emesso la i,potesi cihe le amebe d'i tali casi, rnorfologicamente uguali alle ferme minute c cistiche di E.h., rappresentino una !Specie coprobiotica, ncn differenziabile d'a ll'altra che per 1a mancanza costante di patogeneità. Que· Sl<' opiillone - che Lrova concordanza in ~lcune osservazioni -di Sbiroura del 1918 - è però respinta dalla quasi totalità dtei ricercatori. Problema quindi -difficile, con, forti discordanze, si~ nei riguardi dk:i d::.ti di osservazione: sia per la interpretazione. Non intendiamo riportare qui i dati opposti che tSono soslenuti in pro e iJ contro di ciascuna tesi, che si riferiscono alla dimostrabilità ed esìsten· za o meno delle lesioni ulcerative, alle eventuali reazioni immunitarie negli ospiti, al potere palogeno stabile o variabile dci va:'ì ~eppi giudicato ?ai risultati delle .inoculazioni nel gattino, alle constatauom anatomoparassltolocriche oei parassitismi sperimentali in altri animali recettivi, alla llnport:-.~za <Iella flora batterica nel cond•izionare la .patogeneità e la virulenza delle amebe, alle caratteristiche ed al significato delle culture di quesli protozoi. Vi è però un dato di osservazione elerneotare - riferito .dagli _uni <; cl::tcrli altri in maniera nntitetica - che merita .particolare attenzJOne sw nel ri~::trdi Jel problema dottrinario che degli orientamenti pr::ttici immediati: cioè In entità e; le camtteristidhe della colonizzazione delle eotamebe non cm:nofaghe a cisti tetrnnuclcate, roonomorfe, in soggetti nd intestino sano c: certamente inden ne dH ulcerazioniL Vo1o::ldo d:ue unn impressione vistosa dei termini opposti nei. quali si 1-'rcscnla la questione, riportiamo solo due riferimenti bìbliografict. Joyeu~ c Sicè 'Scrivono nel loro 1rattato di medicina coloniale: « Secondo i calcoli btti da Cartcr c coli. bisogn::t praticare almeno sei esami, ~ date. P!ù ~ meno distanziate, per concludere .per la probnbilc asso12a dt amebwst. St 4
387
d!
ha :.Ilo;:~ il 65'){, .di possibilità. ncn ~bagliare ''· E all'opposto Benzoni: «. ~on e raro ~sm~J~anclo le ~~CJ d1 r:rsone S<!nc di essere sorpresi dalla quantlta o:Jonnc <ll CJSlJ ••. >> e PJU avantJ nportando le osservazioni c!i Br:mdt in un ifJOrtatorc sano : " L:~ quantità minima di CISti incontrate fu di 6200 in 1 gr. ~i feci e di .63o.ooo ncl!a c\·acuazJOne totale di un giorno; la mas· sirna fu .dt I.33o.ooo m un gr.,mmc di fec: c 210 milioni nelle feci totali di un giorno n, Di fronte a così spiccate discordanze (; logico demandarsi ccmc stanno in rcalt~ le cose e se parassitismi con cosl profonde variabilita siano riportr.bili alla stessa specie. N el 1941 - · quando già mi occupavo spccificamoJtc di prot!stologia intestinale da oltre 4 :mni - in una ricerca con :\fotw fissaYo nel 01) 0~ la percentuale di portatori sani di entarncbe a cisti tctranuclc:atc riferite ad E.h.7 nella Sicilia oriontalc. Scrivevo concludendo: H Il fatto che nelle regioni settentrionali dell'~talia l'iia messa in evidenza b esistenza cli portatori sani di E . ·dissenteriac7 che sono eccezicnali nella nostra regione acUa quale sono invece comparativamente più diffuse le si..11dromi morbose da ameba7 ci fa sospettare che il cjjma caldo della ncstra regione possa influire co.:1· correndo :ùla realizzazione delle condizioni di patogeneirà costante che mancherebbero nelle regioni settentrioo::tli; a mono che non si debba aJerire alla opinionè di Brurnpt. .. >>. Avendo avuto possibilità, dopo altri 4 anni, di estendere le ricerche in una regione a clima temperato dell'Italia settentrio.:tale (Parma) c non :J\·endo potuto dimostrare qllivi la esistenza di portatori sani scm·~·o: <i EscluOJamo che ci pessano essere sfuggiti dei casi di infezione da E . dissenteriae con il carattere cd il significato rfetti da Rcichenow, percbè, come abbiamo riconosci u to in altn percentuale le cisti a otto tnud e.i, avremmo ugualmente individuale quelle a quattro, tanto più ohc nei veri portatori sani la emissione delle cisti avverrebbe in quantità enorme. Anche senza pretendere che debba esservi parallelismo tra il numero dei portatori ed .i c;l.Si ci malattia, mi sembra che •non si debba trascurare l:! coostalazione che la mancanzn O: dirci per prudenza, la grande rarità di portntori snni di E. dissenteriae in quosta località coincide con la mrirà <lella malattia amebica autoctona clinicamente cd anatomopatologicamentc individuata ... In cmclusione di queste ricerche, :u::1chc non essendo èntrati in possesso di risultati pcsiti,; nei riguardi della questione dci c.d. portatori s:tni di E . dissenteri:tc, riteniamo di trarre nuovi dementi indiretti che ci rendono maggiormente propensi ad aderire alb ltsi sostenuta da Dobcll e da !zar. Ad ogni modo ci risen·iarno di esprimere una opÌI!Ùonc definitiva .prima di avere incontrato e studiato le =1mebe con le car:meristiche morfolooiche e biologiche descritte da Reichenow 11 . o ' La arfcrmnionc della imponenza uel parnssitismo in soggetti sani come è descritto dagli AA. di scuola tedesca, la autorità del nome di Rcichcnow, imponevano di •necessi tà simile pntJcnzi:~le riserva,
poi
Negli anni success.JVJ, estendendo ulteriormente la. mia csperio..1za, ho :wqto occasione di imbattermi in alcurù casi di parassìti·smo con le caratteristiche osservate dn Reidhenow. PertaiJlto credo di potere infine esprimere la opinione che mi sono venuta facendo, con lo scopo di portare un contributo allo studio della controversa questione . . Rit~ngo ~be, per la_in~er~rclazion_e di_questi gratndi par::rssitismi in soggt.ttL ad mtestmo sano, s1a mdtspensabJlc d1sporre come elementi compar~·tivi dei caratteri morfologici c biologici di ceppi sicuri di E.h. nelle v:~ric fasi del!:~ infezione amcbica. In un rcco.atc studio ho pubbl_icato le mie osservazioni jn proposito. Q~.:i daremo solo i rifcrimen1i fondamentali. Circu gli aspetti morfologici di E.h., nei casi da noi studiati, si è ritenuto di dovere riconoscere che la ferma caratteristica della specie sia la nota tipica gra'll.de form:• vcgetativa istolitica c spesso ematofaga che si t iscontr:~ in soggetti che U1anno processi ulccrativi in alto. Accanto a questa \qi trova, come in ogni :ùtro parassitismo, piccolo numero eli trofozoiti giovani, di mi nori dimensioni, in piena vitnlità, c forme vegct:~tive di circa 20 micrcm, scarsamente differenziate, torpide, che rappresentano :.spelli involulivi verso la degenerazione o evolu·l ivi verso lo inci.stamcnto; pitt rare le cisti tclr.l ouclcatc._ Il rapporto tra tipici trofozoiti spesso cmatofaghi c llllcstc forme corrispondenti alle c.d. forme minute degli altri AA. - risulta Nario: vi è preminenza dci trofozoiti emalofaghi quando H tnateriale ulccrntivo c le runcbc .~oao espulsi rapidamente, poco dopo l'egrcsso dalla parete intestinale, c perciò particclannente nei casi di localizzazioni delle ulccrazioni aella porzione terminale del colon, nelle dissenterie e nelle coliti diffuse ulccrativc conclamate; vi è. prev:~lenza delle :-thre forme di minori dimensico.i e meno vitali c di cisti tc.. tr:mudcatc -. - e talora anche esclusività - allorchè i parassiti provenienti da focolai lvntani, suddivisi e rimescolati nella massa fecale, subisconÒ le trasforrnnioni evolutive ed involutive per il maggior tem· po di pcrroa~neoz::l nelle feci non adatte alla loro vita. Tra questi due estremi vi è ]ooicarnentc 1ut!a una gamma di combinazioni .intermedie. N~i casi trattati con cmctina la scomparsa delle amebe è molto rapida : scompaiono prima le forme lStolit.ichc, poi le altre. In due soli dei nosU:i cnsi si è avuta una ricadut:1 a distanza rispettivamente di uno o di sei aant . Tali reperti sono stati da noi riscontrati pressochè csclus.ivaroente in soggetti cor ulcerazioni intestinali, rivelati 1alora da segni roicroscopic~ minimi <.: fugaci, indi~pendentemcnte dalle sindromi cliniche presentat~ da1 PP· Nessun elemento si è trovato n favore della tesi sostenuta da Rc1dhcnow: in nessuna delle condizioni più adntte per 1'1nstauramento di un_ parassi~i~ smo coprobiotico questo è stato conslatato. Nei casi di disscntenc c cohtl amcbichc •non tr:~tt;ti con terapia specifica c risoltisi spontaneamente_ si è_ verifìcat:t la scomparsa transitoria (o apparente) delle au1ebc; ,in questi cas1 ed in altri òi pp. :1tlclli d:1 sindromi colitiche varie. dimostrate !JOÌ di natura
nmebica, il reperto di amebe provenienti èa focolai circoscritti è stato inda· ~inoso, scars?, discontinuo; in. alcl!ni casi di proctosigmolldlite ~cruca .è o1ancato ~gtnl repert~ prot~c;Jn~ nella ma~a fecale; nel 30% dci soggetti presentanlt una. epatite co1hquntl\·a, non è riuscita la dimostrazione delle amebe nelle fec1; mfinc anche quando non erano dimostrabili in nlcunn manicm segni di ulccrazione, il reperto di amebe è stnto induginoso, incostante, r:-tpprcsQ,tato sol~ cb q~1alc~e l.rofo?.oito indiffercnzi:-tto e da qualche cisti tctranucle:t!a; ma m t:1h C:1SJ VJ cr:-tno precedenti certamente amcbici et! in t:~htno, venuto nl t:wolo :tnalcmico, si repertarono poche c circoscritte ulcera:zioni nel tmtlo inizi:-tlc del colon, Io base a questi d.tri noi ritcni~uno che E.h. è un parnssit:l obbli11alo, che non si verilìcano per questa specie amcbica f:tsi di puro parassitism~ cor·rohiotico nd senso so.~tcnuto cb Rcic1lcnow, che l:t c.d. forma minuta che dovrcbl'c r~tpprc~cnlare il corrispondente morfologico della eoprobiosi non ì· ur1.1 c:-~Lit:'t ddinila ma ricntr:1 nelle Yarianti morfologichc della specie; che i Sflggdti :t fum~i one intestinale norm::tlc con parassitismo scarsissimo e incn"otantr di qur:;te :uncbc sono solo apparentemente' sani. Il grunùe pam~~itismo coprobiotico di CJFJ,Iamehe a cisti tetrant1clcate in sq~getti con :l~'iOh!tn assenza ,<Jj ulcerazioni intestinali è stnto dn noi riscontrato in ~ci c:1si: in un soggetto senza alcunn turha digcsliva. in due con turhc di~pcptichc generiche, in tre con marcati segni della sindrome che si suole definire come colite spastica diffusa. D1amo i riferimenti clinici più impormr:ti dei singoli cnsi: diamo in· vece una unica descrizione: di insieme delle caratteristiche biologiche c morfologiche del parassitismo, che ha rappresentato in hllti j casi uguale aspetto e comportamento. t"- Gio,·ane eli circa :!.5 :1nni, osservato ncll'Ospccblr: tl'ei prigionieri di guerra di Mantova in fcbhr::t:o.marzo '944• il qu::tlc accus::t d::t circa un anno aolori addominnli cliUu!i, t:~lora ::tbhast:~nza intensi e sriccat:l stiùchcna. Già souoposto .1 due cicli di curn cmctinica c stovarsolica dopo reperto di amt:bc i~tolitiche. L'csumc oggctli1•o mostra il colon fortemente spastico e dolente. Nelle feci, in :tsrc07:t c.l! muco, piaciti, cm:~zie, a benzidina ncg:aiva, si riscontrano nurnt.'to5issime forme cistiche a 'lu:turo nuclei; nelle feci d:~ purg:mt~ numerosisr.ime forme l'cget::lrh·c con i c:uattcri che :..1r.mno descritti av:tnti. Sottoposto n un trattamento emctiPico (I ctgr., per chilo eli peso, do~i quoticli:me di 6 ctgr.) e poi per 15 gicrni :td un tr:m:amento stov~rsolico (3 compresse al giorno) le sofferenze sono rim.1~tc immutate; nes.~una moaificazione del par:.s~irismo. ::!0 - Ciancio S., :~nni 31, da Belpasso. Rico1•erJto in Clinìc:t Medrc:~ c.lall'S aprile :~l :!0 nprilc 1946. Nel 19-Jf, in Africa Orientnle, febbre :td inizio hrusco, clevat:J, continua per 7 giorni cort cli:urc:1 muco-t:morrJgica c dolori :~adominali. ContinuanJo Jopo Jn
Jiarrè:t, r.ssendosi ottenuto un reperto di amebe. vèllnc sottoposto :1 terapia cmctilùc:-r.
!n un primo tempo ~i chbc un m:1rcJW .miglio~nmen~o;. poi - C$S1·ndo~ sra.h~lic,, unn
Intensa stipsi - i dolori :~ddomin:~li sord.•, ~uasr cCJntJnul, c?n .P~ro~slsmr ~licr, .tg~ varono le condizioni del p ..Vcnncro p~Uc:trt ~neo~ parecc~1 crdr. dr cmettna senza rt · sult.'lto. Fu anche pratic:~ta una appcncllcectomt:l. Hlc-nrrnto rn ltaha nlla fine del 1945,
chppr.i.m:t si ebbe un miglioramento clcll:t sindrome c dello stato generale; dopo qualche mese i Jjsturbi si ripresentarono con gli stessi car:ttteri ed intensitj di prima.- Dopo esame Jj (eca venne sottoposto ad altri ùuc cicli di cmetina rh~ lasciarono 1:: cose im mutate. All'atto della nostra osservazione le condi?jnni generali erano discrete, il colon era sp:~stico e dolente. Succo gastrico normale. Nelle feci enorme qu:tntità a.i cisti 3 4 nuclei; dopo purgante in tutti i c:1mpi microscopici si rinvenivano 2-4 trofozoiti; non si metteva in evid'ellza alcur. ~cgno di ulccra:z.ione, la reazione ot'lla bcnzidin:ll era neg:ttiva. Qu.e)to p. è stato seguito in esami frequenti per oltre un anno. Nonostante oue ci.~ ?~ c~ra con enteroYi?fo~rru? e stovar~olo ed u11 intcn.so' trattamento co~ suJfoguarudiOlct, 11 reperto parass1t:mo c runasto 1mmut:1to e la s1ndrome morbosa e persistitn con ugu:tle cr~rntterc ed intensìt~. 3° - Mirabelb S., di anni 70, 0:1 C:1t:mi:J. E' ricoverato ncUn Clinica, Medica ual :~ marzo :ù 17 maggio 1946 per miocardiosckro!i con sclero:;i aonica cd insufficrienza
delle !emilun:.tri, fibrillazione atriale, in)uffidcnza di circolo. Non sono ricordati precet".cnti mo~bosi a carico dell'apparalo digcn:ntc nè in alto vi è alcun dismrllo. Nelle (~oci si repertano numerosisdme ci,ti a quattm nuc-lei; dopo purgante moltissime fornw vcgct:nive i_, assoluta mancanza. di segni di u lccrazionc. 4° · Di Napoli, :mni 64, d~1 C:ltania. Os~trvnionc amhul:nol"i.l •wvcmbrc 1946. Dn parccclù anni senso di peso epig:~strico, alvo abitualmente stitico·; talora feti poltnccc. Achilico. Nelle feci numc1osissime forme vebctativc c cistiche del tipo in olscussionc, con assenza di segni ui ulcerazionc. ~io - Fa7jo G., anni 28, da Catania. Inviato dall'Ospeùalc: ud lr~ Ctocc Rossa. in fcbbr.Jio J9~7· ln Africa Orientale d:ù 1938 al 1946. Non· h:~ m:.i :1\'uto episodi dinrroici, t:into meno presenza di rr.uco o sangue nelle (eci.. Negli ultimi mesi di permanenza in Afric:., :.H·endo senso ài pese.· epigastrico dopo i pas!i e meteorismo specialmente ser:Jlc, gli venne praticato un esame.. di feci eh~: dimostrò l:J pres::.~za di molte cisti a 4 nuclei. Fu sonopo~lo a due dcli ùi cura c.metinica, oltre :1 trattamenti per vir~ omle, ottencnòo un peggioramento del siotc.mi. Al nostro esame: condizioni .gener:Jli un po' se~ denti! :.tddomc; mctcflrico, fegato lievemer:te ingrandito; r•elle feci, in comple~n as~enz:t d1 $Cgni UÌ ulccrn2.ÌOnC, furono repertatc oumerosissÌOlo;: f~rme _vcgct:ltÌ\'e ~ _dstiche COn j <arattcri delle amebe in p:nolr~. Un controllo dopo un ciclo eh curn cmcumc:1 c stovarso· lic:1 dimostrò 1:1 persistenzn. dc\l'intcn~o por:Jssitismo con uguali r:~r:lttcri.
6"' . ZappH S., ann 1 :26, d.1 Cr~toni:!. Jnvi:1to t.l.lll'Os pcd:~lc. c.lcll:t Cro~c Ross:l (febbraio 1946). D:ùl'età iJ,fantile fino :1 21 :!llni risiedette ln Hulg~r1.1. ~re an~1t b_ ebbe per tre g1oC'Ili diarrea muco-ematica. Da circa un anno h:1 due, tre ~~1nchc dt fcc1 ~ol t:~ccc al giorna, molta fetide. L"csacnc oggetti,·o è negativo. N elle fec1 fortemente ~cldc:, non ~i. c\•idcnzi:ooo segni di ulccrnioni c si repert:tno molti5~imc forme v.:gctatJ,·c e cistiche con caratteri dell:1 specie in esame. D opo un ciclo di entt.Tovioformio c ~tovarsolo il reperto p:1r:~ssiwrio è immutato.
Ln rn;altcrist ica Iond·:uncn tale {]el parassLUSIDO arnebico in qu~sti casi è b costa'!lza nelle varit: giornate c la abbondnnzn veramente cosp1ct1a del
reperto di cisti nelle feci spontanee c di trofozoiti in quelle da PW:gante. Le cisti, si:1 a fresco con impregnazione iodica che in preparat_L color:1ti, non prcsent:mo :1lcun carattere d1ffer0.1?-ialc rispetto a qrelle . d1 E.h.~ se· si prescinde d::tlla mancanz:t di inclusioni siderofìle, del resto IOcostantl md1c in questa specie~
39l I trofozoiti, della gr3!lldczza più frequente attorno aj 2 o micron con estremi diroonsion~li di 7 e 27 micr?n, h<~nno presentato a fresco, c ~u:~si scm~~e, anclhc .~ nposo, una .netta ~~~ercnzi~iooe m endo cd ectoplasma, rooullta con plU. o meno rap1da Ctnlsstonc d~ psc.udopodi ialini non a dito di guanto, scornmcnt? veloce dell'cndcplasma in essi, contenuto batterico tnlora discretamente ncco. In 1prcpnrati colorati con croatossilina ferrica la differenziazione in ~~o ed ectoplasma è stata molto marcata, a stampo, come se l'endo fosse delJmJtato da una mLmbrana propria. Alcuni trofozciti si seno presentati indiffcrcnziati con citoplnsma vacuolarc o granuloso Le ca1atteristiche generali presentate d'ai nuclei sono del genere Entamoeba, il centriolo cariosomico s~ è P!·esentato piuttosto ricco in cromatina, a posizione ora centrale ora cccentnca nspetto all anello nucleare esterno; in questo la cromatina è addensala in ispcssimonti seroilunari, m~o di frequente in granuli scpnrati. In nessun nucleo è ritiscito l'evidenziamento .delle .fin i strutture nucleari. L'h~tbitnt fecale si è presentato con consistQnza poltacea o fom1ata, b n:nionc acidn od :tlcalina; sempre riconoscibili turbe della digestione a caraltcre vario, ma di rood'esta entità. In nessuno dci portatori di queste amebe si sono potuti evidenziare segni coprologici di ulccrazionc, sebbene accura~roentc c ripelut::uuo.:nc ricercati; mai rcpcrtati piaciti, emazie, cellule della pare. te; anche la reazione della bcnziidina, saggiata più volte, è stata negativa. In tre dei sei pazienti, nei quali era stata precedentemente tliagnosticata una infezione amebica, er3!llo state praticate intense cure emeriniche e iodoossich.inolinichc; ma il p:uassitismo persisteva con i cnratteri detti al momento del nostro esame. Uno d1 questi casi fu da noi sottoposto a terapia cmctinicn, tre a trattamento can arsenicali c iod'ochinolinici, uno anche con sulfoguaniòinici, senza che si· verificassero modificn?.ioni apprezzabil! del parassilismo e delle sofferenze addomin:tli. Esclusa E. Hartmanni, morfologicarncnte bene .differenziabile, si po.:1e il quesito delb identificazione delle :unebe osservate .itn questi casi, in riferimento particolarmente adt E.lh., con la quale esse hanno comuaanza di genere, identit~t dei caratteri morfologici delle cisti e nffìnità nell'aspetto delle forme vcgetative. l trofozoiti rcpcrtati in questi casi si diffcrenzi:mo da quelli tipici di E.h. 1pcr le minori diroensiOLLÌ (carattere invero non decisivo), per la costante :tssenzn delln ematofagia, mentre nessun criterio viene tratto Jall 'es:tmc della Cunzionc motoria; nei prepnrati colorati si nleva dhe la differenziazione dcll'endopbsma è il più spesso a stampo, mantre in EJh. il pass:-~ggiç> tra cndc cd ceto è come sfumato; inoltre non si può affcrm<~re senza riserve che il nucleo ~ identico a quello d1 E.h., sia per .la disposi~one spesso. ecc~n~ric:t ·dd centriolo, sia per il maggiore volume d1 q~u:sto,. s1~ ~cr la. d1sp~1Z10ne dclb cromatina ncll'al!lcllo nuclcnrc esterno ad 1spessm1cnh SClllJlunan.
. Rispetto alle forme minute, le amebe in esame non presentano a fresco c:-t!atleri differenziali sicuri, all'infuori della maggiore vivacità di movimento c della più marcata differenziazione citoplasmJca, mentre qualche importanza può essere data -al dievo dei caratteri citoplasmatici c nucleari sopra rieor· datiJ che si rilevano in preparati colorati. Questo complesso di •dati - in una disamina critica dii insieme di ordine parassitolog.ico - assume Ut;1a certa jmportanza per la differenzjazione delle amebe in esame ri·spctto nd E.h., anche se si deyono porre alcune prudenzial.i 1·iserve. M::t il c:ll·atlere differenziale di queste amebe rispetto a E.'h. è di ordine biologico ed è rappresentato dnlln intensa coloni,7-zazionc a carattere pura· mente e certamente coprobiotico, che esse ha:nno !presentato in ogni c:1so. Per la esperienz:1 btta in casi di infez.ione da E.h ., che ha portato a riconoscere che mai in nessun momento .d'cl decorse di qt1cst:1 infezione si è nssistito nlla istaurnione di fasi a cai·attcrc pmarocntc coprobiotico, si deve di ltcccssit;1 essere contrari ::t rifer.ire ad E.h . .il parassitismo coprobiotico lìorcnlc c puro r.iscontrato in questi casi. Sicchè. conclllSivamcntc per questi dati uggcllivi t: critici, riguardanti le caratterisliche biologidhe ed' acccssori;tntcntc nnchc morfologiche del p~uassitismo, noi riteniamo di dovere differenziare da E.h. lu .amebe osservate in questi casi. · E' noto che verso un simile orientamento sono stati indirizzati Shimura nel 1918 e Brumpl nel 1925, i L]Uali dopo lo stuclio di :pamssitismi di entamcbc a cisti tetranucleate con i caratteri bjologici osservati anche nei nostri casi, J1anno ritenuto di trovarsi di fronte. ad' una nuova specie amcbica che dalla autorilà del secondo A. è stata introdott::t nella sistematica con il nome di Entamoeba .dispar. Pertanto noi siamo disposti a identificare le amebe di cui sopra con questa specie. Invero i caratteri morfolcgici delle nostre amebe non sono del tutto scvrapponibili a quelli da Brumpt attribuiti ad• E. dispar. Qui si impone unn considerazione critica. Anzitutto .dobbiamo aprioristicamente ammettere eh ~ in molti casi di parassitismo coprobiotico tipico di ent~ebe a cisti tetr:mu· cleate riferiti dacr}i altri AA. n fasi minute di E.b ., s1 deve essere trattato invec~ .di parassi~smi ·di E. dispar. In secondo luog:o, dobbiamo rikvare b gr:mdte variabilità di descrizioni dei caratteri morfologiCJ delle. amebe repertatc in simili casi: basti ricor.dare che le dimensioni a fresco vamno da I:! a 35 micron ·secondo Ruge, d::1 ::10 a 25 sec. Brumpr, 1da 7 a :20 sec. Croveri, ~~ 1:2 a 18 sec. Elm:1ssi:m; che Ruge, Brumpt, Le Dantec affermano che la d1f· ft.renziazionc tra endo cd ecto sarebbe modestissima od anche assente, men· tre: Croveri, Elmassian, Tcrrial, Dopler dicono cbe la djfferenziazion~ è bene t.:\•idcntc ~tnche a riposo; che nei riguardi della mortilit~ ~rumRt nconosce tula minore attiv.i tà rispetto alb forma isto! itica e del 1 pan s1 espruuono Crovcri, Dopter, Le Dantec, mentre Elm:1ssian descrive la sua E. miollt:t cotnC vivacissimamcnte mobile.
393
a?
P~rtant~ si . è indirizzati _mnmettcre che nella sp~;cie E. dispar siano raccolt: cepp1 d1 entamel::c a ClSh t<.tr:ml.!cleatc colco.izzanli nell'intestino urnan~ in assoluta coprobiosi, c~e pr~sentano alcune variabilità morfologiohe in d1pcndenza del ceppo o d1 particolari condizioni dell'habitat. Assunto questo or_ienta~cot~ nei riguardi della specie E. dispar non ci resta che precisare la 1denttf1caz10ne con questa delle amebe dci nostri casi. Se d-:~ qu:mto abbiamo finora detto risulta in maniera chiara la caratte· nstica della _grande ~?loniz~nzronc copr~~iotic~ di E. d1spar, non può essere escluso che 1! parassihsmo possa essere ptu limitato c modesto, Poichè è 111oto t:hc l'attecchimento c la colonizznzionc nel cc.ntcnuto intestinale di qualsiasi protozoo è in dipendenza delle condizioru di habitat, rappresentate dallo stato . (1( 1i1nico lis;co attuale delle feci c cb alcune componenti vitali in queste esistcnri, (; che queste condizioJÌ possono essere spesso variabili in rapporto alla .tlirm:ni:17.Ìone. a mC'dificazioni anche solo occasionali ,delle attività enzima1r. lrt· ,ligcslivc, aÒ1 :rlcune prevalcnze b:~ucriche del contenuto intesooalc c cCIIrw, è logico che - :1 sccond:~ delle condizioni di habit:Jt - vi sia un o•aacolo n una facihtar.ionc alla colonizzazioae delle ..1mebc; pertanto mentre 1,, grande colonizr.azionc c~ ti tuisce una carallcrist ica tipica dd la coprobiosi, anche la piccola cclonizzazicnc può rappresentare un aspeno meno tipico e frct)Uen1c. Ci sembra infine eh<. non debba essere omessa la considerazione che lr LUrbr della funzione digestiva, Ìlotcsc nel senso più vasto, ::mdhe senza cornsponclcnza di segni clinici, 1 i velate d'a. motlificnioni Jisiche (consistenza), chimiche (ancmala renzionc :~cida, a!tcrazicni degli equilibri tru fenncnta7ÌOnc e putrefazio_]e, pcrsistcnz:~ di molti rcs!Jui \cgetali o carnei, riduzione della bilina fecnlc, presenza abnorme di grassi) o microbiologiche (prev:~l enza ti; derennina1i germi, presenza di fiera 10dofila, dr miccl! ...) delle feci, rc:t· l~zzano in queste le condizioni più favorevoli per la colonizzazione protozoa· rl!1; ciò è dimostrato da un:~ maggiore frcquct:lZa di p:~rassitismi protozoari in soggetti con :-~lterazioni d'elle fun.7.icni digestive c della ccmposizicne chimico-fisica delle feci, Si può con forte presunzione rirenere che le altcrnioni ddle funzioni digestive oel senso detto, re:-~lizzino condizioni favorevoli anche per l'nttecchirnento e la colonizzazione di E. d~spar, come per le altre amebe coprobiotiche. Con tale intendimento vogljamo fJrc rilevare clhe in tutti i 6 c::~si da noi csservati erano dimostrabili alterazioni di ord1ne coprologico più o mo.:~o cvidenG . 11 fatto che nci nostri casi il p:trassitismo di queste amebe ha presentato gli stessi caratteri nei soggetti sani ed' in guelli con sindromi di sofferenza dd colon, ci deve indurre per il riconoscimento della mancaoza ·d i patogentità d'i questi protozoi. L'orientamento da nei assunto importa delle ripercussioni non indilTcrcati nClb diagnostica protistologica c nelb clinica. Ncsn1n dubbio può essere avanzato sulla diagnosi di fronte ai grandi l'·•rassitismi di en tnmebe a cisti tetr:Ulucleate, in nssenz:~ di ulcernioni della ~
-
c:unnlllt:' "'
11/1/"""'' tl/1/tflllt'
394 parete del colo.1: una st:mplice ricerca a fresco può essere sufficiente per questa determinazione.
Delicata è invece la identificazione di specie nei casi nei QIJali si riscontra un piccolo parassitisrno: qui si può trattare di E.h. provenienti da focolai ulcerativi cir<;oscritti nel tratto iniziale del colon, per i quali ma'ilca complc::tamente ogni corrispondente coprologico, oppure <i~ piccola coloniz· zazione di E. dispar. Troppo sfumati ed incostanti sono i caratteri differen;r.iali tra i nuclei di E. cl1ispnr c di E.h . pcrchè lo studio dci preparati colorati possa soccorrere efficacerna.1tc: del resto, secondo la nostra esperienza, non è sempre possibile trovare nei caratlcri nucleari sicuri dementi per una identificazione sicura di specie di Entameba anche tra E.h. cd1 E. coli· ad ·ogni modo ci sembra che la ùirnostrazinpc ùdk « fini c com.plctc 11 s~rut turc nudcarj d'i tipo 1stolit.ico dcpa;'lga a f:worc <.lcl xiconosc.imcnlo di ~JIH: sta specie. Precisata la diagnosi di specie amcbica nei grandi paras.qitism i, escluso il significato patogeno delle amebe repcrtntc nelle feci, r logico dhe In dia gnosi d'i infezione amcbica venga respinta, che questi par:1ssitismi si consi clcrino alb stregua degli altri parassitismi coprobiotiLi che al pitl posso 10 essere espressione eli anormalità della runz.ione digc:.stjva, che si cerchi in :1!. tri fattori la causa delle sindtromi morbose eventualmente presentate dai pp .. che questi infinc vengano clispcosati dal lratt:nnènto spccifìco - che non può che recare dci danni senzn :1lcun vantaggio. - o al più ~i prcseriv:mo, per rcn·tare lo sp;mrssitamento, gli iddochinolinici c gli arsenicali pentavalcnti, che però non sempre riescono :-~Ilo scopo, come si è appunto verificato nei nostri casi. Nei ·casi di piccolo parassitismo, non giungendo a una diagnosi roicrobiologica di ccrtczz:1, si imporrà quasi s1rmpre un tr:-~ttamento croetinico ex iuvantibus. Con In docurnentazionc della esistcn:z;a di questi gratndi parassitismi di cnt::uncbe a cisti tetr:mucleatc noi confermiamo la esattezza- del resto mai messa, in dubbio - delle osservazioni fatte particolarmente dagli AA. di scuola tedesca; ma Ja questi discordiamo nei. riguardi .della identificazione eli specie ritenendo per tutti i molivi esposti dhe jn questi casi le amebe ' ' . no:1 siano della ·specie E.h., ma rappresentino ceppi diyersi non patogeru, che vengono raccol ti nella specie Entamccba dispar, Brurnpt 1925. )
I{IAl>S UN'IO. Si ricorda a.mitutt<.' la dl\'':;g..;n;.a di reperti c di_ ~nterprctaz.ioni ~rea i parassitismi di t!Ot:lmtb.: facenti c:.:po a dsti tctr:mucleare, c d:Jssl.fiC:Jtc per .Enr. !lJSt., in soggetti sl'.nz:~ segni Jimostrabili di ulcernz.i oni intestinali: reperto scarso, disconnnuo, inùajPnoso di. entame~1:: ritenute di provcnierrz~ par.ietale seco~1d? .' gli uni: abbo?dant~: connnuo, f:lcdc, cornspondcntc ad una colomzzauone snprozo!UC:I ~econdo- gh altr ' . . 1iferibilc a una ilivmsa specie, Ent. clispr~r. $CC. ·Brurnpr. Da Ila succinta csposiz10ne delle car:mcristichc parassirologicbc di Ent. hist. rlsu1_tn che, i ndipcndcnrcrncnrt: d:~ gli a.~pcttL ruorfologici c biologici prr·scntati da questa spet;tc, 510 non ~i ha m:1i un.1 colonizz.:udont: coprobioticn: in conscgucnz~, :tll:infu01ri . dcJ}c ' dro mi ulc•:rativc conclamate, i l re perlo di E m. hi st. ì: scarso, 1.bsconunuo-, dJfficd~ ~n0 a~pclti morfolo~ki spesso non caratteristici per il so••rapporsi di fenomeni involunvt
395 e'ltJudvi:. periodic:t, occasionalc, può and1c c'~Cr~ 13 dimostr:toilit;1 ùi !cgni ùi ulccn· zionc panet:ùc. . . . . 11 O~>r:~nde pnmssmsmo ruprobtotrco in ~ogo•etti ~:t.n.i 0 con turbc di,.,..su'v · • d' l . . . . o e Hl :tSSCn.7.1 0assolur_a e ~cura· ~ u ce~on1 tn~~stt~ali ~ st:sta riscomr:sto in sei casi. r...., C3r:tnerist.ic:t biologrc:1. ~~ questi gran~t. p~r:ISSitlSDll, r!Ù .:hc nlcunr ÙCtt,tg\i ÙÌ crdinc morfoloJ,riCu non. sufficr~.:nrcmcnte v:tlrru, lnducC' :1 dtHereu:?iarc dn Ent. histol. 1.\ specie ~mcbica reino va. Si è_ orient:Lti nel senso ~ '.i~onùurrc questi grandi par:r:.sitisoJi alla specie Ent. dispar. di Brumpr, nella quale st ntrcnc che \':ld,10o r:1ggrupp3ti tutti i ceppi di ent:~mcbc: 3 cisti retr:tnuclenrc non patogcnc che presentano la caratteristica hiologica delb. colo· 11 izzazione coprobiotica pura, .1d csclu~ionc, hcnintl'SO, d.i Ent. HartmannL che costitu.isc•: uJJ'altr:t specie ben àcfinit:-r. Dn ~:Ùt: orientamento• dcrlv:mo import:rnti determ.inaiioni m:ll:t diagnosi p:lr:Jssitologic;J, nella clinic:1 c per l:t tcrapi:r. LETTElt\TUR .\ Par.r·,• iti&rno coprobioticu di Ent.rmcbc c: ci~ ti ltlr.anudc::rtc: c p.rtogcnicit:ì ob hlig.tt,r di Ent.unrr·ha ! Ji~tolytic:t.- Ac::t ~fcdic:~ 1!!11. Mal. lnfcrr. c p:mtss., '947•
!:c:AII•IIII:
•101, 2", p:tg. 57·
ONORE ALLE VECCHIE BANDIERE l La J.u,, dt:l 4 novembre '9'17 IC~tcrìt, ncll:t Morin dtl nostro .Escrcitu, :1 s.gnorc: l'ul· limo allo, irt<:vit:thilc:, od mutnmoJtlo i~titut.iots,llc: lr rc...dric hJndic:n. d:.i Corpi sono ·tale ritirJtc c: ~rmituitc cL1i nuovi vcssjlli. In tul!.t Italia, con ccrimonir solenni c austere, i Repani hanno dato l'ultimo saluto :rllc gluriù~c Insegne dtc $Ì spot:li:w:mo dd simt.olt della gloria c: dcll'ooorc pt;r affidarli alle nuo,·c lmnJirrc cii gucrr.t . Anche i l nostro l.,.1b:;ro ha ceduti') le MIC glcriosl en:did di p.ICt' c d t guur.t :l mcdagli:: ù':rrgcnto c I di bronzo al v.rlor milit.lrt', 1 medagli:~ d'oro in occ.uione dt-1 terremoto c-ttlabro-$iculo Jcl t9Q8, t mcdagli:r d'om .t! m'rito della s.tlutc pubblica :rl vessillo che il Colonndl. mcdt.:o Ferri, in r3 pprncnt.tn'l:l del Generale medico C:rpo dd servizio sanit.:lrio militare, ha prCS<' in camcgnn Jopo lJ hcncdiz.lonc c il giuramento c.li (cdcltà dclb trupp:~. Il rito celebrativo ;.i ì: svolto a Fi~nzc, nclh suggestiva cornice di Santa Croce: di qui il nuovo ;,tcndardo è stat:o nccomp:1gnato, con tutti gli onori, alh sede dcl.h Scuola ùi S:1nicl millt:~rc c.h c' lo custodjr:ì, mentre il vecchio L:-tbarc s~d ac.:oho, con le ~!tre b:mdiere, nd Sacrario del Vittvriana. CJrc, \'Ccchic b:todkre che so[fritc il dist:1cco ù:ri scgrù tangibili ùclle vomc glorie, :tùclio! Vi ì: sempre qualch( cos:t di profon~nm~nll rriste in un \'t.ssillo d1c ~i :tmm:tin:t, c noi ,.j s:-rlutumo con cuore grnto c commosso c: .:un un augurio fervidissimo: si:tte le propiziatrici di glori:t alle b>iov:tni credi che in un momento p.orrkol:trmcntt.: clclic:tto. per I'EurCJp:t c per il monoo, :tssurgono :t stmboli dcll'onort: milit:lrc d'I talia l
Casistica OSPEDALE MILITARE PRINçlPALE DI ROMA
Direttore: Col. . mcù. prof. CoRRADINO Gt,ICOII111i
ASCESSO GANGRENOSO DEL POLMONE CON EMPIEMA CURATO CON LA PENICILLINA Magg. mcJ. prof. PASQUALE ScAou1·o Tcn
mcd. dott. ALrONso CIMINO
. J:?escri~~o bre~ementc il c~so ca~it.at~ .aUn. nostrn osserv.lzione, quale comrihuk! castst.tco net ngu~dt della terapno pentcJl~truc:t degli :tsrcssi g:tnftrcnosi dd polmone, contnbuto numencam!!llte modesto, tuttavia · sempre clt:gno eli interesse1 dati i felici risult:J.ti da noi ottenuti. Si .tra~ta del giovar.c mario:Uo Pelliccioni Vinocnzo, di anni 23, da Roma, il qu~lc 'enne rnv1at~, per. emo~.oc, tnd repa~o tbc. del Lazzareno militare i l giorno 17 mnrzo 1946. Le condJZtOD! dcUin(.crmo, alltngresso, erano cnolto gmvi; presentava infatti temperatura elevata, polso ptccolo, molto frequente, deperimento generale m::trcntissimo1 tane stizzosa, seguita da frequenti sputi ematici . . . .ILe indagtni anamnestiche facevJno rilevare: nulla dl particolare a carico del gcnulizto ascendente e del ccollaterale. Nel 1938 il paziente aveva sofferto di polmonite destra e cinque mesi prima della infcrmit~ in :ltto avevll! riportati)! accidentalmente ustioni di primo e secondo grado alla parete anteriore del torJce. La malattia oggetto della nostra descrizione cm ioiz.bra nei pr.i mi del febbra.io 1946, un me~e c mez:z,o prima cùo~ che l'infermo tntrasse Ml nostro rcp::mo ed era stata caratterizzata dJi scgu:c-nt i disturbi: febb6cola piuttosto conliuua, più elevata nelle ore scra.li, non prcceòuta di solito da. bri\'idi di freddo, dolenzia a c:~rico d!:Uo emiroracc sinistro, tosse secca, profond::1 astenia, progressh·o dimagramento. Con tale sintomatologia, nei primi del marzo 1946 il paziente venne ricoverato nel rep::~rto medicina dell'Ospedale militare di Roma dove, all'esame radioscopico, fu riscontrata immagine areolare della grandezza eli una nocciuola, con piceoolo livello idro· aereo, a carico del campo polmonare inferiore di sinistra. Un esame radiogra.fi::o, però, praticato qualche giorno dopo, non apportò purtroppo alcun lume ai dari osservati rn: dioscopicamente, in qu:~nto non mise in evidenza• :tltcra:zloni pleuro.. polmonn.ri degne dJ rilievo. Le condizioni clcU'inferrno rimaste stazionarie dur~tnte i primi giorni di degenza, si aggr:warono improvvisamcdte dopo appena una settimana: la. tosse divenne più intensa, Gcmparvero f.rcquenti spuò. ematici, la temperatura cominciò a. presentare delle G"Scillazioni più marcate fra la mattina c la sera, si accent~arono il d~agramento c lo ~•tatn di -:JJnemizza?..io•rrc c, qu:wdo i l soggeuo venne trasferito nella. se-..:tone Lnzaretto! 1 i 1 17 marzo, le sue condizioni erano tali da non permettere cc~;;cssivc spcr:lllzc nei rigu:.~rd ùclb vita. l Ùali obietth•i, raccold all'ingresso del Lazz:ucuo·, furono·: strtsorio i nt.cgro; d~~.' t .i\0 prdcrito il ~upino; nutriz ione generale profondamente s.·adura; colortto palhdJ~·
397 .;mo della cute c delle mucose vis1b:Ji; t.. mJ1::ratura clc:,·atJ , o-. polso .; 1 . <--. "' • • l • · • ' ' ' :>9 >) • f,.CCO t', (,! ITC· qucnza tntorno m 150 a m. ; lingu:~ pturtosro asciutt~, p:tti~osa; tGssc frequente, ~egulta da espettorato muco-purulcnto, abbondnnternentc ~lnntu dt sangue: Appar~lCJ ·s · · · d d p · . • · " re ptra· torio: 10 cor;1spon _enza C <..1. rcg1onc WtiO~ptnosJ di snis;m mc.dica ÌFOfo:~csi con rantoli. a medie: bolle:; nella1sottoscapolare ddlo stcs•o lato modica 'ipofonc··1 ··on rcs · fa tll· catarra . j'1 ltffil<· l'1 dt'ffu 'l,· C1c.1trtct. . . d:1. prt·gressa ustione • ~ sulla ptro ~o(lianlc. A d cstr:t :l· rete :tnterìore del torace. P Aia rordiov~olare n:i li~id. fcni . I•Uti. ~~~iont c:mli:Jc:J r.oulto frt.tiuentt. Nulla di part:icC>lnre n c?nco. dcgh altn npparall org.1 n1ct. E.satne rad1ologtco: Op:tzarnrnro nel ca m pc polmon:lrc: inferiore di !inistr!l. Negativa la ri· I.TC:J del bacillv. di Kocn. L'ulteriore dccorso clinico potè mcglio chiarire il problertlJ diagnostico: gli sputi ematici cessarono infatti bt·u presto c l'infermo cominc·iò a prc.'entarc lmissicne ili :tbbondnntc espettorato, In rui quantit:) g,.orn:~Fera era O!cill::ntc fra i ;oo eJ 1 700 cc., owho fetido, nauseabondo c che, rac='Oito in bicchiere :1 calice, si JiYidna nei tre noti ~lr:tt i: i l r.tq .eriorc schiumQso, quello~ eli mczz~ piuuo,to opak;cent\. c l'inf.:durt: cu)ti tuitn d:t un n:dimcnto purulento :tlqunnto verd:lstro. Couu.ml.<mJncamcme, dal punte di l'bl.l obbicltl\c, .oll1 h•_,c i1•ofcnc•i ~:d Jl respiro dok m c: nk \nfli:ulll: che, all':mo del' ricovero nd Lazz,1rcuo, ,i .qlprczz.tvano io corrispoudc:nz:t della regione s:ltlo~:npolorc sinistra, •.i ~ostituirono cttu,it?t lignc:a c silenzio resl'iratoriCJ. Un IIU0\'0 esame rnuiologico, rr:nicato in data 2:! m.uzo, fece mt:tterc in CYidenz.1 un <•p:~cnmcnto dif(u~o dd dut· tc:r.ti inferiori dello rmitor:tce ~i nistro con zona Ji ipcr· luminosit?t nclb parte <.entrale. L:1 ricerca di fibre cl:tstbhc nello cspcttor:tto diede csitCi positi,·o; ncgiltÌ\:t fu inn:ce quclb del bacillo di Koch, di spirochctc, di mn:•i.tz.ioni fuso-spirillari. Alla puntura csplor:uiv:~ del C:l\'O plcuricn Ji \Ìni'lr:t bi ds:<OIHrÒ Jiquid•> intensamente purulento, di odore fetido. Di fronte ad una sintcmatologi:t cObÌ rhi:m1, putt:\:t crm~j completamente ~c:ut.1rsi il sospCtt(JI di tubercolosi p:;lmon1rc per cui l'inft:rmo cr:t 'tato trasferito l'Cl nostro rcpano cd era evidente che si tratla~c invc:oc di un :tscnso del polmone \lnbtro, di tipo gangrenoso, complicnLo d:L t.mpitm.l. Si dlci~c, pert:tnto, di :JtlU:&re b. terapia penicillìnica c, ncll ':t ttcs.t cJl a\'crc a di\flO· ~izione tale f:liiD:lCO, dmo che :t qucll'cpoca gh usrcd.tlì militari ron diSFOiicl':lOO di :t~:":'na scorta di pen1cillin,l, venne :tllUat:t per t!u:Jiclll' giorno U!1rt tc.•rupi.t ~ulfMuidopiri dtntca per os e per I'Ì:t p:trentcr:~lc. Vcni1.tllo ccnt.:mpor:tnc.tmcntc. •ommini>tr!lti r comuni C:lrùiotonici e praticate due inic;(ioni giorn:-tlit:re di 10 unit:t di imulin.1 !c,t::uitc da somministrazioni eli zucchero per vi:~ or:Jlc. Nessun giovamento ebbe però a ric:l\'are l'infermo le c1ui condizi oni .1ndanmo facendosi sempre più gra\'Ì. La terapia penicillinica potè eSl:c.re initbta i1 1' :tprile c fu condotta •i,1 per \'i:l l?'·'~c: ini ~zioni nel cavo pleurico, si::~, co nt.:mporane:trncntc, in rapporto r c. rò . i qu:Jn· tll:tll vt di penhillin:t cht: 1iurcivnmo mnn mano :td ottenere, pt·r \'t:t endomuscol.trc. !1al primo Jll'undici npnlc, inf:~tti, abbbmo do\ uto limitard _ali <.: ~ol c in~r?du.7.ioni nel c:wo plcurico che richicdcvnno, come b. n ~i comprt:nd t:, solo ptt~:ole quam11.1 dt f:lr· maco: ::~ppena 30.000 u. o. rer iniezio~e ~d :tbbi~mo po.tuto in'zi:~ re la .sc· m~inistr:lld.on~ per \'t:t endomuscolare solo nel pomcnggto dr:ll 11 apnlc, Mcntr..- pt:ru le Jntrotlu710nt nel cavo pleurico poterono c:ssere condouc ininterrottamente da! primo .1pril(' :1J :u rnnggto, fino dt..è ;~11.1 guarigione cumplet:1 clcll'cmpicma, . In. tt:r:.tpio w.domuscol.1~c. du~ veuc subire ùuc interrulioni in roincidcnza con l'csaur1rst J c:, no~tll quJDtitall\'1 d1 pcnicillinn. '
La somministr:~zione per vi:~ in:ramuscolar:: inizi:~ta, inf:mi, l'x I aprile, dovcue sub'
una prima interruzione il 14 ·aprile; (u ripre~a il 25 aprile m:~. de>vette essere :mcora {~~
terrotta il 29 aprile; riprcsg· finalmente il 19 maggio potè questa volta esser condotta fin al 25 maggio, data. iG cui fu deliniti,·arocntc sospesa pcrchè non ritenuta più neocssnri: Le dosiJ impiegate per \'la endomuscolare furono di 20.000 U.O. ogni tre ore, quind di t6o.ooo U. :~l giorno; le dos.i imp:cgatc per introduzione nd- cavo plcurico furono' come già accennato, di 30.000 U. O. per imezionc; queste ultime, all'inizio, vcnnc:r~ praticare due volte :1l giorno, poi limitate ad una sola volt:t ndlc 24 ore. Esse furono sempre precedute dalla aspirazione compl:t:J del liquido purulcntCl nonchè da un breve lavaggio del cavo con soluzione Jlsiologica. Complessivamente nel nostro caso furono iniett:Jtc 3·7oo.ooo U . 0., di cui 2.1oo.oou per via intrarnuscolare cd il resto per ,·in intrapleur'i.ca. Un c.ato, infine, a nostro avvisO' degno di rn~n.z.ionc, (: il seguente: :tll'inh'.io d1·J trattamento penicillinioo dell'empicma, · r.bbi:.~mo vol'!to institUJre un pcnumotorucc dia gm•stico,, allo scopo di accertare, :-al controllo radiologico, la eventuale csistenzn di ndc· ren?.C che perroctti.'Ssero di aggredire ùircu;tm.:me il fo::.-olaio a~ccssualc. Nessuna aderenza utile nel senso sopraccnnnto [u però riscontrotn cd il polmone, gij dopo la prima introduzione di :-aria nel cavo pleurico, appariva parzi:Jimcnl(: cull:llisatu. Abbiamo allora deciso, dato che l'nsoesso era suffic'icntcmcntc drenato :tll'cstcrnn per le vie naturali, di mantenere il pncumotoracc a scopù tcr.tpt:utico, Jtcll:-a sp(:l'~ll7" che l'associazio·ne eli questo vccr•hi~ metodo di cura potesse (aci litarc ~l compito dcll:t pcniciUina, favorendo il c~llabimento delle p:-arcri dell'ascesso c quindi l'impiccolimento tlella mvità ascessuale. I risultati ottcnut.i possono essere così riassunti:. Nei riguardi acll'empicroa, il liqtùdo plc:urico, subito dopo la prima tntc-tton.; di penicillina, cominciò a diminuire di qu:mtità, divent:mdo nel tempo stesso m1:nu ror· puscolato c meno fetido; il miglioramento fu, si può dire, progressivo t:tnto che fm il 15 e il 20 maggio, dopo cioè un mese e mezzo di curo locale, l'cmpiema era comp\.;. tamentc guarito. Da rib•:.trc che, i['lj data 18 .tp!Ìlc, subito dopo la solita iniez.ione intmpleurica Jt 30.000 U.O. di penicillina, il pa1:iente presenti'• intensi aoc~ssi dt tosse cui seguì. ~s sione di espenorato molto fluido, di rolorito ncnamemc gtnl~astro, co~e se H liqwdo iniettato, contenente la penicillin:1, fo~~c passJto in un bronco dJ drenaggto ccll·mcsso con la tosse. Non avevamo, purtroppo, la possibilità d: accert~re In r:tseuza della penicillina nello espettorato ed allora, allo scopo di stabilire la eventuale 7s~st.cnza (~he s:trebbc s~:nn molta utile nei riguardi della· pos.;ibilitù di mone della pe1111ctllina) d1 un~ coroum~ zione fra la cavità pleurica e l'as::~csso, abbiamo deciso di iniett:lrc nel cavo pleuru:o u~ soluzione di blu di metllenc. Tale e:;pcricnza fu ripetuta due volte ma nessuna traccia della sost:tnzo colorante \'cnn.: mai riscontr:tt:l nello espcttoraw emesso dopo k iniezioni. Nei riguardi dell'ascesso il primo ciolo di pcnicillin~ per 'Ì•• endomuscolare}. pr3 ' · dC>· V:ltl· stnr~au: · · 1:t tosse ricato clall'u al l'l :~prilc, apportò una ~ensibile attcnuaztonc diminuì, le puntate febbri1 si fecero meno elevate ~d an.che l:i!~pe~tor:tt~ ~tvenne meno fetido c più scarso discendendo a soli 250-300 centunctn cubtct gtornaltert. ..t. di Il miglior:uncnto però Eu ~oltanto transitorio e si ebbe ben presto U'llo Ppresa t uua b ~inromatologia. . . . , ~Gli altri due cicli di terapia pcnicillinica generale, prattc.'ltt come st c detto d:ù :-' al ::1.9 :1prilc c d:tl 19 al 25 maggio, poterono avere cDmplcta ragione del.l:t tanto che, :~Ila. fine della cura, il paziente già da v:1ri. giorni non a:;cus~va ptù nè nè espettorazione c le suo contli7.ioni di nutrizione nano nenam::nre rtprcsc.
m:ùa;:
399 L'infermo fu trattenuto ancora in reparto per altri d • me · d . . · · )' · · d' uc s1, umnte 1 quah fu sottoposto a f rcqucnt1 cs:~m1 c IOICJ c ra 10logici che d;cdcro •emp · ul . Fu dimesso il 21 agosto c, all':nto dclb c.h•nissione egli si se-111-,, r~_r•~ . tnto r.cg:mvo. 1 · · d · d' . a ucrusumo. era com• pletamendite. ap_u-cdi~tlco .a. un p:uo l mesi, noo accusava disturlll di alcuna natura c le sue con uoru nutnuonc erano completamente rifiorire Il ,-nesn del paziente, che :tll'ini<òo della cur:~ era rli ;.., k" ~1 m m _, 'la d•· l' ~ 1 ,- ,., " o c.nto uC• missione era s:~ Ilo· n. '? ,g.. Le radiogr:~fie ahe riponbmo c.limo.,trano:
lig r: id.ropn..x sinistro; 4 dita tra,crsc di liquido occup·1no la ba~c In ~ · ed' d li' b' . . . . ......, nspoodenza de11a parte m 1a e am 110 S: ~~ n~cv~ un cospicuo adden5.1mcnro :t margine rotondeggiantc cui sovrasta un'are:~ JpcrulhmJnatn della gr.lndc:zza di una piccola aranda;
Fig. 1. fig. 2: rispetto alb pr-ecedente, si rileva lUla ric.luzionc C:cl Jin:IICI del liquido c dcl-
l'add:ns:~mcmo pnrenehimalc; l'immagine iJXrullimin:na prcs::.1ta livello idroacreo ed
appare più ri ~tretta; fig. 3: Pu.., in detcnzion ~ qua· i comple~a, ~o n piccola camera d'aria apic:ùc• .\dc· rcnza cd lSFessimenù pleumi pari.:tnE c b:Jsilari. T rnvature di sclerosi nella p:! n e m(;()il clcll':tmbito. Com. si vede, nel nostro caso, i ri ,ult;tti fuwno 1 .:r.tn1eoèc felici; c..l':litrn pJrlc, ln dose di penicillina oompleSltivamcnlc impiegnt:l - _3.7oo.ooo U.O. - non fu eli certo CO::c~va C, ~enza dubbio, mod<:st~ fu Ja tjU:U;ritj Ì Ol(OOOtl3 [Cf \Ì:t generale, appcnn 2-Ioo.ooo U.O.. Anà .-oluto nd nostro infcrm'l cscrcicorc una influcuza fa,·ore\·olc: il mantenimento c..ld pnc:umotoracc a scopo tt:rapculico? Non ~ ceno 5cmpli:.e mpondcrc n tale quesii:o, anche perchè non cì è st:lto Fossibilc consultare: tUil:l l:1 lettcrntur.l tsistc:ntc sull'argomento.
-jOI:
St:mbra tuttavi:'l logicn :~mmcttt.rc, senz:~ voler tculierc nuila aU d cc. • · d U ' 'Il' 1 l' · . ~ a gr:tn e t:mcacta e _a pente! ' 0 •1• Clt: . a sso~Ia:Ione Jc:l pncumotor:u~:, condono in mcòo o.1 non dtsturbare.II norm~le d~cnagg:o! ~enst <.la favorire l'imricco:irr.t:mo cldla C3\'itJ ascessuale possa,'d s1a pure lll m1surn m.tn!ma, r~:ndcrc più :.~gevolc l'a1.ionc• d·IJ · -11.tna ' ' · . . . • •· c a. pcmc-1 , tale cons1 craztone, per ~u:mto _non H;l po!>!tbllc grner:~lizzarc in uu c:.~pitolo co~ì compleSSO _qu:Ù~ _quel~~- deglt :1~CC>Sl _polm•JO.:Irl.' rotr~bbc CSSCr ICillltU pn:sent•.: nel tmttaro:nto dt C':lSt 1dentu al nostro, Ò1 a~ce~~~ aoc n::uuralmcmc <.Jrenati. rernF~uU<::l
• R~ASSUNTO: - Gl~ At~ .. ri~cri:cono i {dki ri~ultJti oucnuti ~uranuo con 1:1 pcnicillin:J, s1a per '1:\ Loc:llc- 1r 1.7..10r>1 nd c:wo plc.unco - H :t p:.r "'' ftnL'!'nlt:, 1111 infermo affetto da as-x:sso g:mgrenoso dc.:l polmone sinisllo, complicato J:~ cmpicma. La gtlarigionc fu ottenuta dopo meno di sci mcsi di cura. Gli i\t\., che h~nno :ts~oci:Jto :tll,,_ cura ~nici llinic,, il pncumotoracc, pensano che, nel tr:ul:lmcnto dcgh as_'t!s~a polmon:m suffiCJcntt•mcntt· Ùrt·nati. t•tlt- a>sociazione pos~.J rcudcrc l'lù ngcvolc: il compilo dcll.. penicil lina.
UN'ALTRA MEDAGLIA D'ORO NEL CORPO SANITARIO MILITARE
S. Ten. med. LIMO GUCCI da Bologna
t;• .(/11/n w11ct:JW n/lP 1111!11/QrÙI tlt! Soi/Q/r: 1/t:l//t: Medito Li111) rinai, t/11 /Jolog,,,,, lu /Il( dnglm d'oro n/ tnllm mililflrc cun la sr:gu cnrc mo/Ìt'll:Ziouc:
"Cap;rcc c:,J cntUlÌ:ISla uflìci.ale mccli1o or 1111 I>:HI.IglrLIH: ili bcrso~glreri, uur.alllt ' ' ciclo upcrntivo per la conquista di un:t vust:t rt•gionc, ccccl!c in cc.raggio c spirito di s:a~riucio, p-rc:;digwdo~i oltre: ~.;gni limite nel cur.w: i ferili ~u Ile linlc :n·anznte di combauimcnto. Già propo~l<- per h m.d::tgli:l. ~·ar·gcnto <l ; ul c:unpo ,, .ti V. M., cr.1 nd bauaglionc - per le sue cominuc gt.,ta di :arilimt·mo~o \occor~ din·nut t· crmai leggcndJric - un cscmpio fulgidissimo clt.ll~: pitt dctrr· virtù g ucrri~rc c uma ne ddla nostra r:t7.;t:t. In un accar i:o cc.mbau.imc:mo nouumo, ::u;corsc con ;d=urri ~uoi uomini oltre una quct:J :1ppen.-:~ conquistata per so: cornrc molti ferili c trarli in ~a lvo. Sta\ .t prntl•g:111do~i nel pietoso compito cori sercn:1 v:tlm.t ~;. soromn )prcnu c..cl p~:ricolt., .alturdw dcmcmi nemici, 1:tnci:tu~i aUn ri::onquim~o dcll.r quor.l, non rispcu.urdo b ~u·1 um:amt:tria OJ'•·r.r, :tp!Ìrono il fuoco contro il suo gruppo, mu.,,cndo wbito dcpo furif.•.1mcm;; all'assali . Troncate le cure cd imbri!•-'<i:Jt..'l una vicin~ .trm!t da fuoco, fromcggia\':t gli .tggul'rriti :l\'\ cr~aat, inca lzJi i da ahri sopr:wvenicnti .:o n [::rocc irruw.-:a • difLnde, .t cou l.~trLffi'l valore i suoi ferili. Sostencv:t l'epica loun souo il flloco c fra gli sccppi delle bomtc m.a poi, tr:wolto nel oorpo a corpo, veniva sopr:~ffauo ùopo ;1\'lr tl.ao ancora una vc.h.t lumino~;\ pro\•a di ~emplarc ardimento, cl1 indt,mito cor:t,r.:gio t.cl c:kv.lli•sim spirÌ!o um.,. ni tario c milit:Jrc. - )agodnii (Ru<$i:J), Fiume Don, :2~ agosto 1941 ''· L', hissrma mo1i1•n::ioru non /111 bhogno dÌ c~IIIIIIU/Iu: 11u11 suppirii/IU f'<,'Ù t.;, t:lt: il nwtro urgoglio di mecdici mililtui, mcnlrc il La baro dd/a Srw1ttÌ milittn < ••·; ÌIJ(:Mna " licct•t:l<' lt~ nuov.1 f<'.rto;moniam::ll
dd/'crflico mcrificio t!ci suu! grcg.ui.
OSPEOALt:i Mll.IT,\RE DI FIRENZE Oirc:uorc: Tcn. col. rncd, clou.
Eoa1RDO CII\\'A&Lco
PERITONITE DA PERFORAZIONE DELL' ILEO DA TIFO Tcn. C<JI. m~d. clc.tt. Enu11u:o ZIFf•IRO, capo rcp~rto chorurl:lb
Per le p:trticolari difficoltà diagnostiche presentnre e per l'esito del trattamento .:hi. ru1gico, u è sembfato utile pubblic:uc un c:lso di pcrfor:~zione dell'ileo d:~ tifo ambulatorio venuto :~Ua nostr:1 osserv:~zionc nel Heparto Chirurgia dell'Ospedale Militare di Fire•w~. CASO CLINICO. Soldato Lu::reuo Vito del 7'' f::mtcr.ia, celibe, contndioo ~al.'lrint.o. Provk-ne ,]JJ Rt.:parto aerrno::eltico dove ~i' tr.cvnv:a ncovcralo per urt.'tritc blenorrngic-;1
Anamnesi: Nulb nel gentilizio. Nel l!)f3 in Sardegna hru coutr;llto In malaria di cui ha avuto recidive negli .1nni succes5ivi. Il 4 marzo 1946 ha contralto uretritc hlenormgica che h:~ cur:no per otto giorni al Co•po con 5 grammi giornalieri di sul(nmidici. Non otu: nendo :tlcun giovamento dalla terapia ~u lfamidica, il 12 m:~rzO' è slnlo ricpverato nel Reparto dcrrnoceltico, donde il 21 marzo ~ srato tr\lsfcrito .cl Rcp:~rto Chirurgin con Jingnosi di appendicite :Jcut:-t. . · Tre giorni prima del suo ingr.:sso nel Reparto di chirurgia, il p. in pieno bencssc:rc c senza altri particolari disturbi ha avvertito uu forte dolore :1 tipo aostrittivo sia in sede paraombelicalc che nel quadrante inferiore dt:stro senza alcun3 irradiazione, ma noo se ne è preoccupato tanto che non ne ha av,·ismo il cnporcpmo. Tale.: dolore con gli stessi oaratteri :: andato aumentando Ji imcnsità senza :~]cuna remissione c con periodi di 111:1g· giorc ncutizzaziouc quasi :1 tipo colico. 11 p. non ha avuto cefalee nè dis.1ppetenz:1. E' stato apircttico sino ad oggi. Stnm:llli ha avuto singhjozzo e qu::ilchc con:~to di vomito. L'alvo, precedentemente regolare, dn tre !J.iClrni è chiuso :ùle (ccJ c ~:tltu::~riamentc .1i g:~s . Minzione normnle.
Emme obbiettivo n/l'ingresso in Repnrru Clzimrgia: Facies sofferente con naso affi· 1:11 0 cd occhi affoss:Hi. Concli7ioni generali tli nutrizione e san.t~uilicnionc discrete. Sen so rio i ntcgro. . Polso :~ccclérato (130), piccolo, \UOto, deprcssibilt:. -Temperatura 37,6. Rcsp~ro acce· lcr:llo, prevalentemente toracico. . . Lmgu:1 asciutta, arros~ata ai m:~rgini cd :tlla punt:1 c copt:rta da panna bl.llncastra :1! centro. Addc.mc: un pò "'''''albto con cicatrice ombelicnlc 'normale cd asse= di reticoli ve· nosi, trau:~bilc c:ù indolcntt.: tranne nei quadrauù inferiori dove k mano provoca dolore 'JlCC.it: q~t:lnÙo cessa h prc~~ionc. Pnrtiool:crmcntt; dolenti soni) il p~to ~ Mac .~ur· ncy cd una zona ~ ubito al disotto ,. :1 Jcsrm dell'ombelico. Segno di Rovs•ng posltt.vo. Lieve rc~ist~:nza muscol:lre in corrisponclen7.J dd quadr:'lnlc inferiore destro. lntcsttno mc1cori u. Gorgoglio ileocecale. Ot~u,;r:, epatica e splcnica conservate. 1vlilza appena debordante, lievemente aurncn· 1.11:1 di consistcnz:~ cd indolente, icgato nei limiti. Ahhond:uuc secrezione gblbstrJo dens:~ dall'uretra. Nulln :1 carico d<:i rim:~ncnti <•• gani cd :tppar:Hi.
403 Esami dj. /aborntorio (oua:.i tutti eseguiti dopo l'intcr\•cnto ch' , ) •.. d · · l J. • ·1 · ~ trurgtco · o.Jtt:J o mgno>r di w,da : pol>ltlVa per J tifo l :400, per il paratlfo A l ·8oo c pe 'l ... B 8 . h l .h l b . . . r l paratllo T : oo. Rtcerc t c:mato ogr-:: c: go uh rossi 4-6oo.ooo globuli bianclt' 8oo· f l l . . fili 8 o! f f •. 6 ' l 14· ' Ort:IU a CUCO· cJt:m:t: neutro 0,5 10, t n octtt 1 ,;%, monociti ~o:, ntssun cos·aao"l b fi 1 . .,, ( d' S h li :>' ' ~ o t: aso 1 o . .
lobma 92 ,., cmomctrCJ ! a ), va,lorc globu bee = 1 . r ic~"rc" d--l c:mog · m..~. . . , " .. p~rasstta ncgauva. . Esa111c dt:llt: ur;nc:; nulb di patolomco · d'1 a11Jumtn:t. • 1 - 1 tracCle o· tranne In pn:!Cn"• ""' dr· ] ·~,.· Protocollo ~pcratorio (int~cnto tcn. _col. mcd. dott. Zaffiro Edoardo): prc::ancstcstn con panopum, anestes.t:t locale con novoc:~ioa· . Incision~ ùi Mnc,. Burncy. Esuins~'Ca?.i.onc dd ciew e delle' ultu:ne anse dd!' ileo. Uluma porzronc dc li t leo :~umentma dt volume, con zone arrossate oval:tri 3 dire-Lione lo_ngit.udinali di~cminatc sino n 50 cm. dalla ~ah·ola ilcoccc:~ lc. In corrispondenza di due dt ta.h zonc (a wca 20 c. :z5 cm. dalla v~vo~a. lieocc-cnlc) <1 nota !l() due perfor:12ioni punti· forlllt. Affombmento di dt ltc perfor:lztont con borsa di tah.tCC() c sutura ~icro·)icros:t i.3IlCO:
tras11crs~lc; :~ppcnclice
antioccillc, jpcrcmt::~. App..r.diccctomia, l:orsa d, t:~b:acco: nd pcritonco scnrso versamemu sieroso torbido in peritooco libero; chiusura totale della parete addominale n su:ui. Suture profonde in c:ngut e Jcll~ t;tllt: in agraf[c,. Uiagr/fJsi opcltl/oritr: pt•ritonitc c.Ia pcrfon;zionl! c.l.:ll'ilco .:ù :~ppcndicitc acuta d.1 tifo. DecollO di11icu poJiopcmtorio: il decorso clinico po~toperatorio è stato molto soddisfacente. Jn rcrz.1 giornata le condizioni generali er:1no molto migliorate, il polso più 'alido c cc.rrispondcnrc alla. rcmpcratur:a; l'.tlvo aperto; l'addome ben trattabile, i l mctcorismo scomparso, il singhio'l.zo (ancora presente nei primi duc giorni) cessato. Ln temperatura comparsa io tcrz.:t giorn:tt:l in !cguito ad una irliezione dì vaccino :lntinfico cur:ttivo, è cessato per lisi in ouava giornata dopo ~vcr rnggiunto 39•,2. In scnima gior· natl, tolte le agraffcs, si è constatala una r~ rfettn guarigione per prima intenzione. In trecliccsima gior113la, dato il notevole miglior.Jalt:nto go:nernle c dato l':~h·o re· gobre, in assenza di qualsiasi sintomarologia, il p. t: stato tr.1sferiro al Hcpano infettivi per l'isolamento c L'l continuazione della curn del ùfo. Dal punto di vista ourativo si sono adoperate, oltre ht normalt: rernpin del tifo, trasfusioui di plasma san1,ruigno, fleboclisi cd i;>odc.Tmocliii ipertonirhc. No111 si è ritenuto necessario continuare la vaccinoterapilll dopo llt dose iniziale c.ll 5o.oc.o.ooo t.lì g-c:rmt perchè il pnientc: in seguito ad essa era t.le6rùtivamentc sfcbbrato. Per quanto riguard:ll il vitto, iu terz~ gr..~rn:Jta si è inizwta la cliet;t l:mea cd in d~:cimn giorn::ata una dier::a mista di min~,trine c latte. Prima di pass:u-e ad :J.'1Wle consit.ler::tzioru, specie: di ordine diagnosti co, del C3.50 clinico, ci sembra utile riassumere brcveme1H~ :tlcuni dar. che rigu:~rcl::ano b ptrfor:t· :tlonc intestinale 1: l'appendicite nel tifo. L:a perforazione i ntestina !t: dur::antc i l tifo, fecondo le st::ttistichc antiche e re~tlti, è una complicanza piuttosto rara. Jnf::aui si verifica in media nel ~% dci tH6si anùando dal minimo del o,66~0 riportato da HL~chcl .ti. mu~·imo_ del ·4,9~(: rip~rt::ato ~~. Goot.J::_I. ~ccondo Sand::alin, inoltre, la su.'l frequenza, v:~rta nelle ~tngolc cptdcmte dnl Oì<> al 30 " m rapporto al particol:trc genio epidemico d.i ognuna dt esse. . Ne sono colpiti principalmente gli uomini :~dultì soprnwtto nelle forme gr::a\·i cldi:J tnlezionc. Tutt::tvia tale C(lmplicazionc in!orgc con una certa frequooza anche nelle: li>rmc arnbulntoric della malattia, assum~ndo un :~spetto più gr::tve cinto che: ~i presta a maggiori difficoltà diagnostiche e talor::t .1ll'inizio pu~ sfuggire alln tlnlf<.:~lÌ\•:t os~cr \'azione clir.1::1 indi~pcns:lbilc al buon esito dcii:! tcrapn.
Le p~rfor:J.Zicni inrorgono gcner::tlmente nel 3" o 4° ~cttcnario, epoca in cui anato. mof':ltologicamente, in seguito alla c:tduta ùeUl· esc:trc, la parete intestin:tlc presenta ulcerazioni più o meno rrofondc in via di detersione. L ! pcrfor:J.Zioni però si sono anche osscrvntc sia nei primi giorni ùclb malnui.t sia durante tulto il decorsa e p~sino durante la ccnvale~ccnzn. Le rerforazioni r.\·venutc nl di là dd 4" SCttennrio possono spichrarsi con l'inwrgc112a tardivo d1 nuove lt:~ioni intestinali la cui evoluzione .: in ritardo risperto :~Ile primitive, mentre lluelle dci primi giorni possono mettersi io rap. porto ron forme ~ilenti, ambulntoric sino ~1\'inizio della roal:lllia conclamatu. L a perforazione ì: dovuto in genere al fermars-i cJj una nuov.l cs::ara nel fond01 di unn prcc:.:ùente ukemzi.one, ùchè la parc.te inte;Linalt: viene usurata nella sua totalid. Cause oce:~sioruùi che favoriscono b pcrforozione sono H notevole mcteo6smo, le imprudeoo:e alimtntari, J'agiL:Jzionc dell'nmmalato, lo sforzo della dcfe!XlZiione, i m0 • vim:nti violenti del corpo, le masse fecali dure, la somministrnz.:om· di un purgante. Talora però la causa jmmcdiata dugge alla più accurata indagine, specie quando ,i traua di c.1~i di rifo ambulatorio. Le perforazioni SI velilic:mo in genere nella Forzion!! rcrmiualc clcll'ilco sino ,1 so ~·m. dJlla valvola ileocecale in corrispondenza dclln paP:tc anumescnt~rlalc, m.1 possono osservars1 anche nella porzlCJnc alta clell'ileo, nel digiuno c· twll'ìm,:suno crll!\o del quaiL è colr-i.a ccn relativa frcqul.llza l'appendice. Umchc o multiple ~ono sp~s~o puntiformi o fcssuriformi, più di rauo, specie pcr azto nc di corpi duri (ad es. noccioli di f rutt;~), possono essere piì1 ampie. Conseguenza immedi:ll,l è In peritonitc che quasi sempre ihi'CStc tutto il rx:ritonco chto che: il 1·crsamenro Jel contenuto ÌJIIestin::tlc :wvlcnc nel ravo peritoncale in genere libero da qu:~lsiasi ad~rcnza precedeute. Nor1 sempre la ~intom ,uologi:t, :~Imeno iniziale, dell'avvenuta perforazione è ch\ar1 srccic se •i tratta di ammal:ui mclto gr:wi in i ~t:no soporoso o di ammalati di tifo ambulatorio. L:t sintom:Holcgia della pcrfor.t:;done è ~Gta-, tuttavia cj ~c.mhra utile richjamare la mtenz.ione sui caraneri c l'imporra:1Za di alcuni sintomi. Un particobrc stato di :tgimzi,Jne, la n:tu!ca ed il vomito in un tifoso debbono far . sospettare la in•~rgenza rlelln temibile comphcaz.ione. Il polso ~ino ad :JI!or.J brad!c:trdico, diviene improvvisnm~ m>;; molto frequente (pù Ji quello che comporti l.1 t<.mperalur<~), molle, depressibile cci infi~e filifcn:ne: Il. aomportam~:nto Jclb u;mpcr.llura t' variabile, talora aumento, talorn Jttvcce dtmlllUJsce a cnusa Jcl grove ~raro Ji col l as~O' gcncrnle. . . , lL ùolorc :Jddomjnnlc spc.maneo ~pesso ì: molro v•olento, non st :Jvve~tc pero costantemente ~otto Ec.rm.1 del chtssico colpo di pugr1ale e non è r:u·o il co~o che ~ta ~ppena av1•er· tito 't:tnto cht· I'Jmmahro gli J:. poc:\ importanza. Esso rienc lo:altzznto •n vtanan.z~ ~el l'ombeuco 0 •11 quadrante inferiore destro senza alcuna irradinionc. Alla su~ ~nwah: · · · dolorose 'olicostmt · .,.1. 1mportantc• c' pm l l fatto n~~tz.ic sej:\ur.no non dt· rado ~cnsauonr che nel s~cccssi1·o decorso il dolore \; attLnu.t notevolmente cd in alcuni casi s-compare dd l li \lO. • Non ~Lillprc inù:mc al dolere provocnto si app_rczz~ b difesa mus~10lare loc:ùizznta anch'es~:~ 'in sede paraombtlicalc o nel quadr:~ntc xnfenore destro. . L:t scomparsn delle nie di (Jltusi t:\ epatic.t c ~plenica rappre~entano una stcw·a con· fcrm ·t della perforazion:: it: tesun:llc:, quindi um. g rande im l:ortanz::t .h~ la sua flcer~n. La prcscn"l::t d; :1ri:t nel pcriLOnco pcrò F,uò quolch.., volta non CS[t:rc chntc:u~cntt: apprcz~ znbilc cù allora veramente prezioso t un esnme 1adiologico c ht: dn solo ct permette d t confermare l'an<enura pcr(or:tzione. . L.t ~intomatclogin dclb J-Critonitc che segue inelu.tt:Jbtl~entc: alla perforazione non h.t hisogno Ji ~:~sere Jes.rilla perché non ha nulla dt p:~rucolnrc. . La diagnosi iniztalment<.. non è ~<.mprc f.tcilc ~pccie nei c:.~i di t·ifo ambulaton~, tutlavi.t aò una osservazione :.ucm.t nc;n sfuggiranno quc'i sc.gni che, pur :menuno,
almeno in parte presenti. L':tggravarsi impron•iso delle d' · · li . . d l l 'l . l con IZIO!'l.l genera e SO· ratutto 1 caratten e po so, 1 tlpo e a sede del dolore spesso ..,_ · · · P · 1 · d' lo · c....••ttenstlcl, 1a presenz:J di arla ne pcrno·neo sempre ra 10 g.camcnte visibile rendono posst'b'l 1 d' . ·-• ·1 1 l e a 1agnos1 precoce, premess:. ~ssenztu.te per '. 1uo~· r:si~o della terapia. L:! progno~1 della perforazto:te mtcstmlle nei tifosi è molto se c ·' d 1 • • dd · ' ra pcrcnc, ato che_ ge~era ':'ente avvt:ne 1n a ome h~ro da aderenze, è seguita quasi sem re da una • per'ttontte _d,ffusa paru~obrmeore g•avc trattandosi di :ttnmala!i in condizl~ni di deCicenle resistenza orgamcn. Le starisùchc dei vari autori ne !OOO una conferma indi~cutibilc q""nd 0 c' · ' l l d' l' ~ di op:rat_l· . m.lle. 24 ore. Tu:tavia la prOgJlosi ~ peost al~ a ta pe_rc,cncua c 1 ~orta l~a è migliore se st c. fatta una ~agnost precoce c ~l mtervrenc nelle prime ore. L:. terapia deve co~ter~ nel p~c~to tntervento chirurgico: ogni discussione su tale arg?mc_nto al h_ !~ce del! espcuenz:~ c.lon!ca deve considc~ar~i ormJi super:tta. I pochi casi di pentonlle guJJ"~ll con la ~~b cura• meOica dcbbo~o ~tt~1bw~si :.. qudl:: reazioni peritoncali seu~a p~rforaz10ne c~1e st hanno nelle_ ulcernzton! lntc~t~nalt ~he h:Jnno rnggiunto b rurucll t.rcrosn senza Jntcrromperla. E Siccome le probabtlttà dr successo dcU'inten•enro chirurgko sono limitate alle prime ore dc:ll':wvonut<l pcrfora7.but, è necessario operare uuchc: nei c11si dubbi pcrch~ è meglio fare una lapararomia in più che perdere un am m:lln .o per l'inxrtezzJ di una di:tgnosi non sempre chiara, tnnro più che, contrariamente n quanto è mstenuto dn nlcuni, !:1 maggioranza degli autori ammette che l'intervento chirurgico viene sopportato bene :1nche dai tifosi in gravi condiz1oni. Piuttosto è indispcu:.Jbilc prcpnrare bene gli ~mmnlnt'i c ~opratulto far superare nd rssi lo shock cousegu;nte ;tlln perforazione .cd :tll'incipiente pcritonite. t\ tnlc s~po tra l':ùtro è molto utile ln trasfu!ione di pln!ma o di siero sanguigno tanto raccom:.ndat!l d:1l Corclli in un suo recente lavoro. E' prcfcribilc l'incisione di Mac Burnc:y perchè permeuc Ji intervenire sulle ulrime :msc dell'ileo dove in genere si veriCica la perforazione e di pratie':lre eventualmente un buon drenaggio del cavo p.:ritone::tlc. Quando è possibile, b scelta deve C.lderc sul s:mplice affondamento della perforazione con una duplice suturJ. L'cnterecromh1 aggravn ~ensibilmenrc la progncti operatoria, Es:~her ha· proposto di abbncturc b perforazione alLi cute per comb:mere l'ileo p:.ralitico della peritonirc. Discussa è anche la questione del drenaggio ùel cavo pcritonc:~le. E' da rib·nrc su questo argomento che mentre un effica~ drenaggio del peritonco è realmente possibile, la sierosa invece si difende meglio se è complet:llncnte cnimn anche perch~ così nuovi germi non possono pcnetrarvi dall'esterno. importante è infine la terapia Fostoperatori:• che h:~ Lo scopo di fnr superare lo ~ho::k operatorio e di aumentare i poteri. org:111ici di difcs:J. Le tr:.sfu!ioni di plasma c di siero sanguignG, 1:. pcrùcillin.a, i sulf:tmidici cd il sie-ro :.ntipcritonico insieme aJln comune terapia della pcritonite, hnnno migliornto in q uesti ultimi anni b prognosi operatori:. dtlle Ferforazioni inteslin:.li illìche, sì d:~ numcn~are sensibilmente il numero dci ~uoc~ssi. Secondo una stati~tic:~ di Esch.:r i risultati dell'interv:nt~ ~ono migliori qu:wto pill le pcrfornioni sono tardive nel decorso del tifo. Per quanto riguarda l'appendicite nel tifo, si è discusso sopratuttc. sullo sun frequcnz:1. Alcuni nutori, tra i. qU:Jli MeloC'Jhi, sostengono che si osser"i r:~ram:nrc, altri invece sono del parere che msorgn con un:t cert~ frequenza. Anzi il Conte. riferendosi :li o.1si di Rcndu, Kirkibride, ~foiz:trd, Schot· tmuller, Zagari, 1Vtea Muhsao, Wolfshon, M~lcx:chi ~ _:~_It! i _(!>hre :1i _suoi), riricnc ch.c n:l tifo, spcck ndb prim:~ scttiman1l, i ~imom1 appendrcn•c• _s•eno qU:Jst sempre pr~cnta, tanto che per la di:!gnosi del tifo ricerca sistem:ulcamentc il dolore llCl punto di Mac l3urncy. le ragioni di tJ·lc frequenza vanno ricc:rC.lt~ sin nclb s1~utrur:~ an:uomi~ della mucos:~ ddl'appendice, ~imilc a quella delle ton>rllc c dcllu plncchc di Pcycr per ric50110
dtez.za di linfatici si:i nelle correlazioni tra lè tonsille c l'appendice. L'csFerieoza clinic c gli esperimenti iofutti hanno dimostrato che tra tonsille e appendice esiste rosl strett: corrdazionc da potersi concludere che le tonsille hanno una. notevole importanza ncll patog1:nesi dell'appendicite in gencr.e; che i germi del tifo penctraù nell'organismo dali: tonsille si eliminano per l'appendi-x (Richet, Giron, Wolfshon, ccc.); che nel tifo può ammalare solo l'appo~icc (Stokes cd Amik) e che di tutto l'intestino vengono per lo più colpite le formazioni liof:niche del tenue situate :1 poca dist:mzn dalla valvola ileocecale, cioè dal punto di . climinaz.ione dci germi. . . Pcrchè però l'app~ndicc partecipi al tifo è necessaria che si verifichino condizioni fa.vorevoli costituzionali o acquisite che f-acili ti no e permetta na l'azione dei germi c sircome tali cause ooadiuvanti non sono ~empre presenti, è cornprcnsibile che la sin. drome appendicitic.1 può manc:1.re nd quadro generale dc.l tifo. L'appendkite generalmente in~orgc nel periodo iniziaic c.lclla mal~ttia dato chl! i germi arrh·ano precocemente al verme, e si presenta talora sotto h forma ipcrcmica ,1 sintomatologi:l• molte> attenuata, talora meno &equcntemcme con cnrattcristichc ulcera zioni a simomatologia più jmponentc. Non ~ poi r:uo il cnso che il1ifo si inizi con un tipico alt.'\Cco ~ppendicolarc c che solo sucCl·s~iv:~mc:ntc si palesi con il suo noto dc:cor~n dioico. L':~spetto clinico dcll'appt:ndicitc Jci tifosi non h:11 nulb di particolare; l'unica sun caratteristica è che in genere la sintomnrologb generale Jc:l tifo prc:valc su quclln locak
acll'appendicc wffcrentc. Il caso clinico da noi riport;llO ~i presta :1d intcre~santi con,iJcrnzloni sopr:tttutto di orJinc diagnostico. Il reperto clinico di . un risentimento :!ppendic(llarc insieme a nueUo delle pcrfo. razioni dell'ileo a bre1·e distanza dalla l':tlvob ileocccalt: rappr::scnta una conferma nlk conclusioni dei precedenti autori sulla ronoessione anatomica ed nnatomop:nologica dcU:t appendice ccn l'ileo, specie per quanto rigu:~rda. ii tUo. Difficilis~·ma è: stata l'csntta diagnosi prcoperatoria sh per h mancanza di sufficienti clementi anamnestici che per la stessa sintomatologia. Infatti l'anamnesi era del tutto muta sia per il tifo che per una perforazione intestinale ed aveva invece inizialmente ottiratru l':utcm.ione solo wlh ma l:lttia celtica, che peraltro è stata· l::t primlt i vn, uni~n ragia~ del ricovero in ospedale. H p. n?n aveva mai soff..:.rto Ji disturbi ga~troint~srinali, avc1•a conservato l'appetito cd, a ~uo dtre, non ave1·;~ rnm :ti'Uto la sensaz1one d1 essere : mm:1lnto tranne che per l:t sua sct:rc'Z.Ìone uretralc. 1l tipo c 1.1 modica iotensit?l dcll'improi'I'ISO dolore avevano oricm:ao il medico ~-u· rantc solo sull'appendicite, pcrchè la sua localizzazione era indic:tta prcvalentcmtnt.: in sede appendicolare. · . . . . .. La sintcmatologia conducev::~~ piutr<,MO :.d una diag?~si .d• pcrn~mt.c '?12la.l..: da appendicite, inf:ma erano prc~enti, oltre alle gravi condiz1oru ge~eral., il smgh10t.ZO~ il v•lmito, la c.hiusura dell'alvo, il dolore provocato nel punl~ di ~c B.~ney cd 1 segni di Rovsing e di Blumberg. Nè il dolore in scd.: paraombehC'alc, 10 v~nt~ ~co :te· cemual:t, c accompagnato da lieve difesa muscolare, poteva f.l! wrg~re l~dea ~~ ahrn di.Jgnosi, t:tnto più che h riccrc.1 clinicru dclb presenza di aritt nel pcn.tonco era multata ncgariva. L'unico mezzo cù1c avrebbe perme~·so di chiarire 1:1 di:~gnosi sar.c:bbc stato un esame radiologico; ma. questo, dntc le: circostanze, non si era. potuto escg~urc. . . . Per quanto riguardava h di:lgnosi eli tifo erano presenti due segn1: b lin&O:U;1 a d:udo cd il tumore di milz:~; ma in nssenza di nltri sintomi c con un'anamllCSl dt:l 1110 lUllCI mu1a era pre~sochi: imposùbilc oriemarc la mente verso questa ~3l.a~ti:t,. t? più che il tumore di milza poteva essere messo io rapporto con.ln mal:ma dL cm t1 P· :1\' C\'a gi~ soHcno d:tto che la milza era piuttosto consistente cd •n.dolente.
· La diagnosi op~toria da~a l'osservazione nnatomop:ttologica di J~iooi caratteristiche non aiiiJllCttc:va dubbi, tuttavln è st:tta confcrm:lt:t dagli esami di laboratorio. Dalla breve disamina del nostro caso clinico emerge innanzi tutto il fatto che talora la diag~si .di ~forazi~ne intes~n:ù~ nel decorso di. un tifo può essere qlinic:uncnte molto cl.ifficilc se tl medtco non c onentato :~Imeno dall'anamnesi. Per quest:t rngionc negli addomi acuti è sc.mpre consigliabile ull esame radiologico dell'addome che rende possibile l'osservazione ili un pncumopcritonco anche minimo c quindi 1:t diagnosi ~r generica .ili pcrfor:t7ionc dd .lUbo digerente, In cui localizzazione sar~ inclicnta dalln stntomatologta loc::Jie (dolore, dtfcsa muscolare) anche re attcnuat:t. Infine l'esito favorevole dcll'oper:~zione è UJla nuova conferma dc:lla necessità tcr:Jpcut.i~a dcl~'intervcnto chirurgico qu:tlc unica mezzo che possa salvare i perforati inte![tnali da ufo. AuTORIASSUN'fO. -
L'A. espone un c:lso clinico di pe-rforazione intestinale da tifo
opcr:nu con esito in guarigione e, dopo :tvere fatto rilevare le difficoltà di:~gnostiche di css<• racoomanÙ:t In ricerca. rndiologica' del pncumopcritoneo ucgli addomi ac:uti e la
ncc:s~it~ del pronto intcn·cnto chirurgico.
BI BLTOGRAFI A B~N OIK c Ulc:KEL: Dcutschc .Mcdiz. Woohcnschr., 1902. 13ENTLIN: La Ptt.::.s<: Mcdicalc Argentino, 1930. Ct.vAZZUTI : Soc. Mecli.:;o.chirurgic.1 di Modena, 19)1!. Cl MINATA: Soc. Mcdico ·chlrurgi~ Lombarda, 1933· r.;oNTE: Il Policlinico - St."Z. Prntic:~, 1934. CoRELLI: Giornale di Mcdicin:~ Militare, 1945. FEtlRIO: Diagnosi CliniC:J, vol. l, ed. 19JZ. GIORDANO: La Scmaina Medic:ùe, 1910. GIORDANO: lt:lli:~ S:l.nitari:l, 1910. Gozzo: Gioroal:: di Mcdk.ina Militare, 1945. HE'lSl.tW: Arch. o( Surg., 1937. K.AUF\IA~'N: Anatomia Patologica, vol. I, cd. 192:5. LuccA: Boll. e Mem. Soc. Piem. ai Chirurgia, •940. MANCHE.T: La Presse Méaicnlc, 1936. .MELcmon: Sscwz. Medi:>. Wcchenschr., 19.57· Mo1ZAI\D: Journal dc Méd. e dc Clùr. prariquc, 11!59· MoHR·STAE~IE.J..ul: Medicina Interna, vol. 1, p. z•, ed. 1927. MELOCCHl: Il Policlinico - Scz. Pratica, 1933· NATOLt: L:~. Medicina PratiC:J, 19.3:!· PEU.Ef)IUNl: Soc. Lombard.t di Chirurgi:~, l934· PELI.ECRINl: !vlincrva Medica, I9..JO. PETER.\IANN: Mediz. Wclt., 1939· SCHNiliDER: Deubche Mcdiz. Worhcns:!hr., 1936. :5cnnoou: Munch. Mediz. Wochenschr., 193&. STtt>A: Tl Policl.inlco - Scz. Pratica, 1935. STROI'ENt: Doli. c Mem. Soc. Piem. di Chirurgi:~, 1935· TEl.TUT: Anatomia um.ma, libro IX, p:1g. 253, cd. 19:!3· U''''AI!Duzzl: Patologia Chirurgie:~, vol. 2n, rJ. 1934· VtCAOA: Il Policlinico - Sez. Pratic:t, 19'1r.
3~!!"
OSPEDALE DA CAMPO • OSPEDALE MILITARE PRINCIPALE DI ROMA
Direttore: Ce>l. tnl"tl. pruf. G. GnCODftl!
IN TEMA DI DIAGNOSTICA DIFFERENZIALE DEI DESMOIDI T~n. mcJ. 1'1 RUI'<\:-.'00 T~tt'INI, ca ('Q rcp:~rlo
chirurgiJ
. In un _bre,·e st_u~o sui. t~mori connettiv_ali dell:~. pa~ete addominale con particolnrc r•guardo :u dcsmotdi (Truw1 F.: u Tumon coru1ettivalt della parete addominale con par~col:1re ri~ardo _ai ~esmoi~ n. -: La clinic:~ ~st~tric~ e. gioe~logicn, 1943), a pro pos1~o della ~~~gnost ru~erenZiale.' ncordav? la dtfficolta c:li disunguere qucsù tumori dagli ematom1 mc:~psu.latt aderenn alla gu:una del retto, citando, 3 tale proposito, un caso da me osservato. No :-t er:1 ndle mie inrenz.ioni fare oggenc di un :t speciale nota i l c:~so in questione, ma essendo tras:JOrsi da quell'epoca alcuni anni, e non essendo riuscit() 3 ri.tvcrrin: null:t di simile nella. letteratura, mi sono deciso a renderlo noto, perchè anche se l'c· tnatoma incapsulato simulante il de~moidc è una rarità ritengo utile tenerlo pre~entc ndb ai:~goostica differenùJ.le dci dcsmoidi addom!n:~li-.
n
29 febbraio 1942 veniva ricoverato ·rd mi? reparto al 348° ospedale da campo per ferite superlicr1li degli arti riportati in combattimemo il fante del z6o0 reggimento D. U., della class: 1909. Dopo qualche giorno di degenza, il malato mi ri(criv:~ di :lYer notato poro al disotto e a destra dcU'ombdi~O> una tumefazione dura•, i'ndolente, che non sape,·a merterc in rapporto con nessun trauma. All'esame obbiettivo locale 5Ì rilev:~va quanto appresso: Nulla di notevole all'ispezione della cute dell'addome che è pianeggiante e mostrn 1:-r cicatrice ombelicale i ntroflc:s$3. Alla palpazi:>nc: due dit:l a c!estr:l cd u.~ :ù disotto delJ'ombelico si osserva una tumef:uiDne grande quwto una m:~ndorl:~ di superficie liscia, di consistenza duro fibrosa, indolente, irriducibile, scarsamente mobile, che !i fiss.r con la oontrnzione dei muscoli retti. Nulla a carico aelle :~!tre regioni 3ddominali e dci visceri. Esclusa h fOS'ibilità di un traum:~ c la ritcnzione di un corpo c:str:tllco, pos· sibilità recisamcontc ncgat:l dal P. e in contrasto ::100 l':molut:J mancanza di ogni le· sione cut:tr.ca, l'oFerai co111 cliagno>i di desmo:de della parete aùdomin:~lc. Intervento: 6 lll:lggio 1942. Aneste!ia locale novoc25.nica + + +. Con inchiooe pl ramedi:w:~ dt.'S\ra al ùisc.tto d=ll'c.mbc:licale trasvers:r. !i asporta Ul• <.:Tl3tom;~, t::3psul:lto c parzialmente c::Jlcilìcato aderente .1lla gu::ri•ll':t nntcriorc dd retto di Jcstra. Sutur:t: rot;rlc p,uarigion.:. Emr>r~ ;uulogico. In tune le sezroni il reperto istologico ha uguali caratteri. La !llls!:l ùi {orma O\•oia:~lc è formar:. dr un31 parete e~tern:1 fibro~a cosrituit:r d:J fibre collagene ispcssitc, e talor:~ clis~o:i::r tc::, le t!u::J li si continu:~no senz.r limirc ncno in . uo tc~uto bcunarc di aspetto emc.tc.:li:llt:. In questo ~i diffcrcnzi::rno numerose cellule p•gmenoferc. Al centro si os<crva un ri~colo nucleo caloilic:JIO. Dicl~noli: Ematcrn:, inc::rpwloto pnrz.ialmcntc c::dcilic:uo. . NuÌb ùi p:rnicol::rrc pre~cnta questo caso :~ll'in[uori della ncgativid dell'nnamn:~' Se si tiene p: rò presente clu:Jnto ~i:J· esposto :~i tr:tum: un uomo, c spcci.ùmcntt• U!l md,•· t:-tre, che dur:m1c: i cornb::uumcnti non fa d:1vvcro c::rso anche :l. rraumi di una c1:rra entit.r,
.. 11011 fa rouaviglb te tÌuc~tu hravu lame lloll h:r sa)JUto if · .l ' 1 S' ' •J r t.rlrC l.t.~Un prcceJc.:ntc tr IU· mnrico aduomrna c. • 1 puo !>Cn:r n lto :Jmmctl<:rc f'trciò eh. · · _1. . · · , 1 • • . • d' . ~ ~~ s~:~ tr.rtt:uo u1 un tm atom.1 rr:rurTl:IIICO .rnc te 1n a~scn7.,r 1 un claro .wamnt•trco ~rt. ~. ... • . • · • • : 1, • ·, .•• •. t ~-o. '-O n c neppure il e;rm . . d iufalll eh prendere m con:.. c n:tzL::>Ju; la J1iftslhl)11 ;1 di un r·m ltom • • • 1 Il' 1 .1 J spont~oneo nt:t• 1a ncg:liÌ\'Ila c c c:amc genera c ue1 malaw. In mancanz:t ~cll'~namnc.:.' i c ~!Ui-IIÙ•; ~i tr;ltLJ di r icccir· (Uillt:f:moni per l!! quali non h:r valore la d1rcz.1onc dello S\'Jiupp<J. maggion: cJcl tumore p~rnllelamcnt<. :ùl:t dire··, 2 ; 0nc ddlt.: fibre del rou~colo, doto molto JJ't\port:mte nc:lla dbgnc.nic:~. dci d•· m 1·d d•ll· . '• ~Mn o l - .1 . di'ffic1Jjs•imo d l . lc, penso chc ~J:l C'-Ìiarc l'e1rorc di ÙJa!m~1• eh P:rrctc. a c om1na l' d l ~ w ·' ..... o e non s1 _vog •a atten ere a cun tempo pt.T con~tat:~re l'immutabilità cL 1 \CIIume clt:IJ.1 1umefauonc. Il criterio delhi frequenz:~ ha un \':Jiore rel:nho, ptrchè se è ero che i J~oid 1 sono molto più frequenti ncUe donne, è altrett:lnto vero che ~:i ur,re:ni non n: 5000 dd rutto indenni. Non Grcdo però che lo sc~mbio diagnostico pcssn t:!,trt: r.och·o in qu..n•o che; un così piccolo intcn·cnto age\'olm!mc: praticahile in :mesrc,ia loc:llt: non cc:npc.n:! :ùcun pericolo, mentre il solo dubbio di essere in presenza di un c.!~idt· pone una m:aa cd urgente inùicnionc op~r::rtoria in qu:~mo lJ prognosi di ~:-•so non stmprc c: del tUU<. favorevole. In conclusion:, pur giudicandolo estremamente t:Jro, !'em:uom3 ir.cpsuhra calcifi. Glto, ' aderente alla guaina del rètto va tenuto preseme ncll:1 di)~tOstka. ciifen.n~iJ!e dd tumori connettivali della parere addominale. RIASSUNTO. L'A. riferisce un c:1:.o di cma•om:~~ incapsubtc. pan:U:m;lltc: c:J!cih ano aderente alla guaina. anteriore del retto dell'addome operato con diagnosi di dt:smoiùc. Trae lo spunto pe; segnal:1r..: questa. e\'entu:tlid m:U:~ diagnostica differc'nzi:~lc: dci d~:~moidi.
L'u TNTERNATJONAL COLLEGE OF Su'RGEONS ,, rerr1 :1 Ro:ru, nellDJg· gio 1948, il suo IV Congresso lnteroazion:Jie. L::. decisione ddl.:t Pre<ièenza AcericJ!!J Ji questa imponente :~ssociazionc fr:'l C'hirurghi che IUJ sede: negli Swci Uni:i e scziom nci v:~ri paesi dd mondo, è Sl:lta :tccolta co~ p:~nicobre simpatb cbl Comitato org:miz· z:uon.: itali:tno che .ti è costituito e oi cui fanno pJrte il prof. R. B.1StÌ3oelli, Pr~id-:nh: Onorario; i proff. R. Paolucci, direttore della Clinica Chirurgic.1 eli Roo:t:~ c .\. ~f. Do g lioui, Direttore della Clinica Chirurgie~ eli Tor.i.no e Presi uem~ della Sezione: lt.:ùian.t cl~ll' t• lntcrn:uion:Jl College of Surgecns l• quali presidenti effettivi; 1 proff. C..trlo ~la· rino Zuco, Direnore delb Clinic,• Ortopeùka di Rcr:na, Gino Pic:ri. S<:grcr:~rio dd Gruppo Mcdico Parlament:tre c Chirurgo dcll'O~pedale di Udine, Pic:uo \'alcioni, Di· n:ttorc ucll'lstituto di Patc.logi;l Chirurgie!.! eli Rom:~ quali Contiglieri: Segrctario Generale del Congresso è il prof. Giuseppe Bend:rncli di Rom:~. li Congresso si ~'·olger?, nei locali del Policlinico o\'c s.r.r;1n~? :~lkstitc ~Il.'\ gmnu~ • Ì'v ll)stra• del Li!>ro di Chirurgia" e una •• Mostr:t d:llc spee~alitn farmoccuuehc:, degh :!p~:tre;~chi c degli srrumcnù per b chirurgia, la radiol?gia t: l.t ter;lpia !bi:' . La !>ar: lt:Cip:tzJOnc ùcllc Case cJ.itrici c ùelle Case di produzrone curc;pt:t c :~mencan: far;1 SI 'h t: lc Mostre offrano un panor:Jnl:t quanto mai interess.rntc. di qu:rnto di IIUO\'O _ì: srato. cn-a t o 11 c~li :10ni di g11crr:r c dc: l primo dopoguerra: uttlc: .:c.mplcmcnto :~Ile Ji. ~c uss1oni scientifi:hc che \Crrancr s\·olte. , •. . . Un v:rsto progr:~mma di manifcst:u.ioni artistiche c mondane renJcr;t gr.rcluo 1l sog· . . . . . gromo Jegli ospiti che lonverr:~ nno a Rom.1. Il Congresso si chiuderà a Torino, 01·c i Congr.:~$1.i1J :ts~htcr:JOno alk manJfcstJZJOOJ cclcbr:nh·e del u Centenario del Risorg:mcnto 1'·
RA888GNA DELLA 8TA!\IPA 1'UBUI(1A
-----
..
?J.
?nd:1r nuovo ~ggeuo a crisi :~cute CO•l 1e posub1li compliC3nze: ~ opportuno che trascorso il pcr:odo necessario, si sottopon~ ga :lll'•ntervento radicale.
ChlriJrg{a.
S.: Sui risu/tJti dcl/'artrodcsi · paraartico/arc ut·ondo Putti nella tbc. dd ginocchio. - •< La Chir. Org. Mov. », vol. X.'\..'G, fuse. I . li, s~'oncio·aprile
COLOMB.\NI
IADEVAIA
1 947·
R.: Tumori mal;gni, Ùiti lon. tani di congelamento dj 3° grado. r< Arch. di ortopedia ll, vol. LIX, fascicolo n, aprile-giugno 1946.
MARZIANI
Nel 1933 Pum descr~e il suo metodo di anrodcsi paraarùcobre del ginocahio, indic:mdo che tale cur:t. conservativa Ya applic:tta :ti o:1si di w~di:t gr:l\'irà, che dopc. meH di cur:t. immobilizzante rigorosa non gmngono ad ll.ll<l conclusione. L'A., fucendo tesoro di t:lu indicazioni, ha praticato in 16 pazienti tale metodo con risulttLti YerJmente toddisfaceoti. l \'aotaggi dcll'artrodesi rispetto alla re· sezio~ sono CYiocnti : modestia del trau· :na operatorio, tLSsenza costante di ft:nomeni to~~ci di ri:Jssorbimcnro, con~er•:azione èella lunghezza deU':~rto. L'A. dcpo a"er riportata la c~sistica con r.umcrosi radiogr:~mmi, dcscriYe la tecnica delnn•ervemo colle indiC3zioni della scelta ce;li :1mmabi. per quanto riguard:t la età (l'imervenro è da prescri\'ersi nel periodo ddh pubertà) e le condizioni locali. JADtVAIA.
•
G.: E' Stri{11'C: <tppwdicitico un opcmr0 dr niccsso nppendicofn, c? ' Giorn. lt.ll. Ji Chir. ''• \'OI. 3°, n. 7• luglio 1947·
1.\\LICE
lll]llf.•ito che ~i pone l'A. è \t:ramt:n· t•: imcrr.:>sJmc . pecic dal punto di \'ista pratico. Un operate, c.h :tsccsso appendico· l:: re pu(r · ritcntr~i guarito dcfinitiv:tment..: oppun: c nccc%~rio che si sottoponga ad altro i nn.:n c·nro pc t l'appcnclkcctnmi:l ? L'.\ . .!allo Muclb della lcttcrotura rileva che, mc:mr~ pcchi -hirurghi sono :mcnsio· nisti ~i ,tc·m :nicamc l te, b maggior parte vede l'opportunit:, dc·lb cura in due tempi. L'.tppcudtdtko, guarito dcll'al>Cesso, rimane sempre app,nclicidco t: quindi può
L'A. dcscrjve 2 casi di congelamento cli terzo .grado vcrificatisi nella prima gucrru ~oodi~le, c sui cui monconi di amputn Zlonc tnrorsero, a distanza di :zo-22 anni processi neoplastici (carcinoma e eoaotc: J:oma). Nel caso dell'epitelioma lu com. parsa del tumore era stata preceduta OJ ulcerazione cronica della· cicarriae, mentre nel caso dell'endotelioma il tumore era ir.rorto direnamentc sulla cicatrice. All'A. non risulta che siano stnti descritti t umori insedindsi su lesioni da congelamento. Occorre sc.rvcgliare periodicamente lutti i mon~ni dei congelati, onde poter porre il più precocemente possibile la diogno· si di degenera7jonc ncopl:lstica per un.t terapia nppropri:11:1 c tc:mrcstiva. La not.l del M:~rzi:~ni h ::t, com ~ f:Jcilmcntc si con• prcoc.c, una grande import:lll'l.:t onche cl.1l runtn di \'ista medico lc:galc.
l
PoLt A.: Connibuto al/,, ,;.-oitl'll:ion.: ti ! legamento 10/nlcv. - .. r\rch. c.li ort• pedi:t "• \'o l. LTX, f:1Sc. Il .aprile ~iugt'
19'16. L'A., dopo :J\'Cr :malizz::ua l'ctiopatogv ncsi delle rouun: traumatiche c p:Jtolo~l che dcll':tpporJto estensoria del ginccch•• • riporr:J un ca~o ùi rottur.t complct:t ùd g:Jmento rotulco drstro per caclut:t :1 P:1 oocclùo flesso, vcrific:n:~si in un opcr:1!0 •rià oper:tto sei mt:si prima di :~ncor.l!,-:)!1° ~otuleo alla tibio con :tnsa di lilo di ar
J:
·P r •t:lllll.
L'A., ùopu aver ccartatc le vari-:
~:~ibilit:\ tcrap~:uticht: (sutura elci monconi JigamentOSI ::on seta o con catgut cromato, ancoraggio con filo metalbco) c ricorso al seguente procedimento: tra· pianto ascendente del scmitcndinoSf; ~ulla rotula, fissaziOne alla tubcro\i.tà Lib1al,. d1 kmbo pcduncol.ato ad tendine del quadric•pitc1 cerchiaggio rotulo-pretibilllc con tcncbne di canguro. ll malato, cosl opèrato, ha potuto r~prendcrc in pieno la sua attività lavorativa. TRIFILETTI
Epidtmlologi<J.
M 1ssii\OLJ A.: Riduzione o eradicazione dt:gli nnoftli? - " Rivista. di Paras~itolo gia n, giugno-settembre 1947· l l pro f. ?11issi roli, con la sua ben nota profonda oomp::tenza. nel campo c.elb malariologia, in uno srudio di grande interesse: considera. i L problt.ma della malaria in lralia dopo la sccond:11 guerra mondiale c l"esiHente possibilità, con i mezzi scientifici di cui oggi si Clisponc, di li.:crnrc i l territorio nazion:lle da questa malat.ia in Wl tempo assai hrl-ve. Ricord:~ innnnzi tutto che nc:ll"autunno '9-JJ, :t caus:. deUe ioond:.z1oni 1-=ro;·ocatc a scopo bellico, le aree depresse ùcl litor:llc 1irrenico, costicuiu.: da antichi fondi marini, ritornJrono :.llo stato paludoso. Si [orm:lrono cosl gr:.ndi sup:rfici idriche 'lagnanti che, per il loro grado di sali. nj~;Ì, pcrrni•cro il prevalere dell'A. labr:tll· dua«~ bhr,Jnchiac: ~u Ile specie i nno:uc contwdcmi. 11 g~anuc sviluppo assunto cb li't\. la· br~1 nch1ac l:!bt :111chiae, che coloni7.ZÒ nnche J,. ane circostanti, determinò un:~ gr.I\C rc~rudr·~xnza, ddla febbre p.1lunre con vasta cstcnsione alle zone saluhri, m mrc le '•pernioni belliche rhc si svobero in quell, r~;~ioni lino al giugno 19·H imptdirono l'applica7ionc di efficaci mburc:: profilat· J·c~,. L.t mabria dl\·ampò come: nei temri plu n•,curi del medio c\'O cleterminondo h to~t.:rna,ionc nelle popolazioni e preoc~u p:~nùo k· autorit:ì sanit:uic.
L'A., incaric:no tli ~tudl.lrc le mbure ;Jt~e a frcnteggim: il male, rasicurò Jrr DirY~/JOnc della S•nità Pubblica sull.! pos'!hilirà di rt..Jtituire prontamente L Ealubri· t(l c L'l prosp<:ritil alle zone invase dalla malaria, cd in un1 pubblica CQnferenz 3 ter.u[:l a Rom1 il rG novembre 1944 d:-dll!IHl " nmicurarc il pubblico, così coocludeV3: ,, Mcn•rc nd temp• pasS:lti l':mualt. ir.vasionc di mj bria avrebbe c~tituito l'inizio di una sc..rie cii <.p:d::mic dc\·a•tatri ci che aucbbcro po;t;.~to la dwol37.bnc nell'Agro Romano per diversi secoli, O:!· gi si:lmo in grado d! a• .Jcurare che cnr;o pochi !lle!i la ~h:u sara r:co"ldo·ta entro i limiti in cui si tro·.a:a prima della guerra-e che nel prouimo allllO l!J.I5 nessun caso di mahna primiti\·a turb..r3 b serenità dd popolr~ rcm:mo nel 'jdo d1 Osti:~ '· Con iderarulo ioo:m. .il p~ob:an.1 del risanarneoto. radk:lle de: oomo P::cse, nella stessa conferenz:~ così prtan<.unciava il prossimo inizio delh &I"nJ:: i:npres:~: (( La nottra aspir:~z.ionc noc -:. i;m.ta più n ridurre: il numero deUe nuon: in ~i;J.ni cd :~ curare i malarici; o;gi •~nJi3mo a liberare l'Ir:~lia da quesra ~!:~•C.., cons:~ ~voli che i mezz1 s. i ~r.ritld è. cui éi>p:;· ni.1mo c.i p:rmcttcr.mno di rnggiun;.:r.:: io scopo io u.n tempo asm breve . c~..n la Jona :JOtil:n·:~lc c contro rinsf:to adtùo si tenùe a ridurre il num.ro Jc,;:.i -~fci; a: dhorto del pu::~ro critiCO nc;;t"S!.tr:o pcr tr:lsmcttere b malaria; inu·mific:mJo que· stc misure si può giun~rc aTe:iminl7ÌO· ne ùi un.1 spcdc dJ u~"arc.-.1 de:ermin::ta. ..io.: c: radi~c gli an•fth ,·e:tc•i de !'in· ftzione lll<!l.:Jric.1, come l1.1nno dtmos:rnto rccemcm~ntc il dott. Sorcr clc:!J fond.Jzione Rockefdler ed i ~uoi .:olla!:o:-:torL .L'A. gambinc, che è il più tem.hi:c \Ct· 1orc di parassiti maiJrici eh,. c:,hta .11 mon do, riuscì. ir:1 il 1919 30 .•J c:mii!rarc in Br.1~ilc portatod da un :lcropl:l!::o. L:l su.1 diffu~one fu oosì r:tpid3 cht! nel 193S crn presente sopr.1 un':trCJ H!Sta quanto un terzo ùcll"lt:tli:!, producendo gr:~d,si · me epidemie che, rro_;?rctkn.lo, J\rt:H'ero mirucci:no tntra l'.\Clt."TÌ.:.l ccmro-meriùioooh:. Fu :dlor.1 d«:Ciso ual soretno Bn~i Uano di t.-radiCJtL! I"A. gamhbe dal Br:l5Ì· le c per ulc scopo fu chiesta b collOl-
bornionc dclln Fondazione RockeEcller che in due anni riuscì•ad eliminare dal suolo amcrlc:mo questo pericoloso ins.:tto. A su:1 volta. il governo Egiziano nel 1944 in\ocò l:t cooperazione della F. RockCfelkr per ·sospingere verso le regioni etiopi::-h e l'A. gambi:tc che aveva jnv:tso l'Alto Suclan proùuccndovi danni, incabolabili cd in sette mesi l'op:.ra di cr:-tdi:azion-c era compiut:l. L'A. prop<:~se perciò un esperimento st· milare per .cradi::trc l'A. Jabr:mchiac labranchi:!: c l'A. elutus dalla Sardegna, prevedendo· però dK· l'cr.,dicazione di z;'lnzare indigene costitu1sc;l un'opera ben . più nrdua e costosn della :cradiçnzior:c dr :1no fc:li t:migr:lti nelle . zone periferiche del lo· ro centro genetico. Nel centro gcnr~ti.co si osserva un.1 gran· dc con::·cntrniune di vari~:tà c di forme sistcm:ttkhè Era lon> divergenti; invece man Ol;tnc che ci si a.llontana in tutte le dire· zioni dal centro !:;Cnetico· si notn un:~ tli· minuzionc del numero delle forme sistc.. matiche cd un impovçrimcnto dci rar:Htcri del loro patrimonio genetico. Pert:tnto, mentre.: nel centro di disperSIOne di una speçie si riscontrano biotipi dotati eli c:trattcri bio·logici differenti c-he ~i rendono alli J1 resistere i n misura differente alle cause tendenti a limitare lo· sviluppo delle specie, man mano che ci si allontana dal ~-entro Ji or'igine si osscl'\•:t una diminuzione dcllt.: forme 5Ì3tematirh~, Jll:T cui le cause distruttive nemici, concorrenti c gli ste.>si a.genti :Jtmosfcrici possono avere una influenza deleteri:~ sulle spccit:, pcrchè agiscono sopra una popo· la7.ione presso~ hè uniforme nella costiru· 7.ionc genetica rigur.rdante b resistenza :1l· le varie cttust' distruttrici ambientali. Da ci(> si deduce che h• presenza di una specie :11la periferia dcll::t su:t arca di dispersione può dh1enire precaria, c che i l suo control· lo c b su:1 eradio::azione per opera dcll'uo· mn t: agevolMa da queste condizioni. L'A. Jabranchi:1e bbranchiae è In specie dominante nelle zone pianeggianti nell'ltali:l meridionale cd insulare e, (bi numero di vari et~ che presenta in que Ile regioni, ~~ deve ritenere che costituisca il c !llro ~l'n<'lico di dhpcrsionc della spc='ie.
Perciò l'cmdicazionc.: delle A. hbFo.nchi . _da11a Sarclcgn_a J:Olrà nvere . una ao~pi~~ tmportnn~a saenttfica e pr:ttioo per il no. siro Paese, nr:tzi per l'umanità. . ~.i t~ovano 1_n Sa~dcgoa tre anofeli \'!!t· ton dJ malar1:1: l A labranchiae lnbrauc~iae, l'A. sacharovi ( clutus) e l'A. superplctus. L'A. sacharovi non riesce n ooutcndcrc .lo spazio all'A. labraochine labrnn. chiac nel suo centro genetico e perciò è r<tpprt!sehrato in Sorclcgna: da pochi indi\ i dui . Poich~ tnli due specie si · contcnclcmu lo stesso biotipo, b loro crndicn7.Ìonc snr:. a~evolmrntc possibile con gli stessi mcm d1 lotta c l'nrca l:tsci:ttn dn lnro lilwr,, vcrrÌI ocnrpata dalle varict~ iunocut: eli A. Olaculipcnsis c con più p•ob:1hil11~ 11.11 l'l\. maculipcnsis mcsscac, • L'A. s11pcrpictm, l'nnorelt: ddlr: 7.!Jill' momanc, non può contcnd(:rc lu sp.tzio .ol l'A. lll:toulipc1H1Ìs c d'altt·a parte nelle zonr· mont:tnc della. S:-trdcgna non I'Ì<:scc! a svi luppare chr.: un numero esiguo di indr vlaui. . L'csperÌOlC.:IllO proposto U:lll'A. venne nr fidato agli esperti della Fondazione Rocklf,:llcr che :wevnno già eliminato l'A. gnm biac d:tl Brasile c dall'Egitto, afJinch~ i risultati che si conseguissero in Sardegun fossero comparabili con quelli già conscn· ti ti alLrovc. Gli americani i niz.i:trono subito nel 1946 esresc ricerche JJreliminnri sugli anofelini dclb Sardegn:t confermando le previsioni teorkhe cell'A .. Fu consta· rata così b presenza di due varietà di A. labranchi3e l::Jbranchiac differenziabili per i caraneri delle uova, come era stato mcssn h~ evidenza da :1o•llaboratori dell'A. per l'lta)ja meridiana le e fu riscontrato lo S\•iluppo dell'A. labranchiae labranchiac in pianura· ed io monwgna fino a mill~ mc· tri per cu-i è d:~~ presumere che ests~:~nrJ \'arietà biologiche alle a vivere a drffc· rcnti :tltitudinl. l risultati di queste ricrerche confcrmun? le previste difficoltà dell'impresa, cile sn~~ ugun !mente affrontat::tl essendo neccss~rto conoscere se è possibile c quanto costo 13 c · r:~dicn~ionc di :.111:r spedc dal suo cc~ rro di G.ispersione. Per conseguire l'erodi. ' • :t no f'l! l'lCU s'l CCI'C'l• dJ C:tZJone t l'1 li na ~pCClC col.pire l'::tnofel;,; in culli gli stadi dd ~un
$viluppo e pcrci~l am tal:ncntc in S.tn.Jc. C:lr::ltteri fi~ici. c l bi miei delle :ll:que;. co~l c11:1 J:t lotta antl .•r\':1 1c c tntcgrat:~ dalla l A. l~brandu.tc labranchiac Ì! cliHu!O in 7otta contro 1tns•:llo :tC.ulto. 11 1:1voro 01 tutto tl Sud Italia al dh:.~tto Ji una linc:J cradic::~zione degli anofdi mal:trigcni in rl~c \'3 ?a çccina :l sud .di Anlona; rerS:trdcgna inizi:Ho nel gennaio 1947, nvd l'.IO la diffustonc dclln malaria è: pilt gr:\\ c l.t dur:H:t di due anni c rbhicdcrtt una ncl ~uù lt:Jlia che l'Cl nord. spes:t di Juc ntilia~di: Se l'opera <..i Lr:L· L'A, l:tbranchiac lnbr:tnchiac nel ~uo 5 ,i dicazione Jo,·cssc nchtcdcrc un tcmlxl ~u lnppo lm·alt' è ~cnsibilissimo alle \':triaperiorc a rrc an111, s~ può. co~ts~dcr.trc l'c- ~ioni Ji. tcmpermura dell'acqua, per cui spcrimcnto comc f.lllito po1chc •n tol c:1so $1 .m~lti~lica. pr?Jigio~amentc app<:na Je la eradicazione di, crrcbbc un'operazione \':Jfi:JZIOnt cltmau:h~ ~i.1110 f;I\'OTC\'OJi a}}:J troppo costoso . spl'cie. fn\'ccc !c l:1nc delle sottospeoi.: . L'A. considcra poi tutte le ''ie c.n lui 7oolilt.• (t\ m.tculi~cnui~ maculipcnnis, A. c~plor:~tc in. tn:nt':111ni di ininterrotto In· messcae, A. mclnnc•ln mclanoon c A. mel:t , 0 ro per risonare il nosrro P:tcse d:~lln manrJOn sub:tlpinu') rovor•o ~'·ilupp:1r~i enlo,rin. Dnpo c~~cr<i convinto che In pro tro limiti di tcmper:ltura abb:manza ,·afila,~i Jl:ll:. ma lari:1 costituisce un pro· ~ti. Cioè mentre lr condizioni chm1tichc J,km:L c:utomologu rivolse le sue ricerche C<J~tituiscnno un fJttorc dcnisÌI o prr J:, çupr.llltltto a Ilo ,tudio dd la biologi.• Jcgli rtproduzionc in m:::.sa dt.II'A. IJbrJnchiac ;1uufcli r·cl ai mr:.t.zi idonei per comb:nblmmchi.w, p~r le sottosr<:cie :z..:;olilc di t.. rli allu :,tat11 larv:dc cd allo sttllo adulto. A. mnculipcnnis si ossen·a imcce un:~ co l'Mricul:trm:utc intcrl's~:utlc lo studio spicun indipcndeu?.n dni f.ntori climatici. dcii 1 hiolugi t degli anofeli per scoprir..: Perciò J'Jrc:t di diffusione dell'A. mnculi1:· vic :.cguite d:Jib oatur.t per ris:~narc pc.. nnis m tculipcunh si ~tende J:~IJ:J Simulte rr:~;ioni del Nord llali:t c del Nord cilia. a Ila DJJlimarca, mentre l'.ll'<:ol di dif Eurup.1 ove la malari:J tra !>comp:trb,l ~en fu~ionc dell'A. lahr:tnchlae labr:tnc:hi:tc è limitat;t Ja un.1 line:1 n.tt:t che divide l'ltali:~ z:t l'intcrvcJllo dell'uomo. ctntrale da quella scttentrion:tlc. Tutte le Quc~tc ri~r;;rchc, condotte per ciuquc :•nni, (.l:lll'cstr~mit:l Sud dell'Italia :dia sotwspccic di A. maculircnnis si s\·ilupFrisia Orientale, condussero :l suddividere p:tno hcnc in :1cqu.t dolce, ma l'A. labrnnl'Anophclcs mJculipcnnis in sette sotto- chiac atroparvus cJ in maggior grado l'A. labr.mchiJc l.thr:Jnchi:te pos~ono tollcr:~.re specie ciascuna dotat:J di caratteri biologici differenti. un tenue gr.ldo di salinitt\ (z-9" rcr mille): :t ~ua 1·oha l'A. sndtaro\'i può ~vi luppnrsi Fu così palmo Jimostrare: in 1cquc s;d~ot: fino al 16'' per mille. Per- che l'A. bbr.Ulchi.1e labr:lllchbc c l'A. sachuo,·i hanno frequenti cont:ttt; l :1110 le souospcdc dt A. DUculipcnnis tl.mnose all'uomo prc.:\'algono in quelle ~~imcntari con l'uomo c perciò sono buoaeree in cui si tnw:tno .ICijliC snlm.tstrc c nt "ettari dei pnra~iti malarici; - c.hc l'A. bbranchiac atrop:tr\'US può scomp:ùono quando, cou b bonifica c l'irrig:uionc, si l:1v:1no i terreni ~:ùm:Jstri. Pre:l\crc contani nli:ncntari con l'uomo qu:m' al go no allora le sottospccie innocue di do concorrono favorevoli condizioni mit\, m:rculipennis ~he ncii'.Jcqua dolct: trt'>· noclimatichc dc\l':nnb~nrc; ''ano condizioni più f:l\'orcvoli dj vit.t delle - che l'A. m':!ssc:~c, l'A. maculipennis razze mabrigcnc contendenti, c !:1 m:Jl:t~"1 uliFcnnis, l'A. mclanoon mcl:Jnoon c: ri:! scompnre. • 1\_ mc;l:•noon sub~lpinus hanno rari conMn nel Sud ltnlia c nelle isole, cioèt.llll ahmc:nt:ll'i con J'uom~ c perciò non nel centro di dispt-rsione dell'A. bbr;tllsono in gratlo di 111:1ntcncre la mal.uiJ chhe l:tbranchlac, questa sottÒspt;cit· prcallo \t:tto endemico. ' :ùc ~ullc ;tltrc \':trict3 di t\. 1D.1culipcnnh Venne anche dimostrato che b distribu7~011~ dcllc solto.;pccie di A. maculipen· nelle a~q uc ~a lse c ne Il c .u:q ue ùo Ici, 1wr 111 cui h: bonifiche l.'hc avevano condotto al ~ c leg:~tn alle condizioni del clima ~d nlla ll;ltur,l del suolo da cui dipendono i r!s.1n:unent 0 Ji v;t~tc: arct• dcll'lt;~li.t C<'ll·
trai.: c S(:liCtllrion:tk, non Ùa\'ano ne, ~un:1 spcranz:!· di loUCcc;\o ncJI'Itali:~ dd Sud t' ndlc isole. LaJ scoperta Jdl'azi!lne insctticic..l dd D. D. T . ha permesso di riprendere con rinnovato arùorc la lotta contro l'anofck· ncl uho per trent'an1:i raccom:mdat:t c SC!nl pn: applicat,\ ndk zone rur;! li. L' .A. fu p~rciÒ in grado Ùi mÌ~UrJre pront:lffiCillt' i ~icuri ~,·iluppi ùi questa ~>r:1nac scoperta, quando altri non ,t,·c, :1no che parole di mal celato scherno. Viene poi ùctt.lgliatamt:ntc tr:ltt:ll:l 1:t Moria c lo s,·iluppo dell'uso del D. D. T. vdlc v:1ric forme òi impi:go : poln:re, so· srx:n~ione in :1cqu:~, ~olu7ione in petrolio c di emuisionc. Il primo esperimento nel e:1mpo pr:t· ti.:o fu inizi:Ho, wn il roncorso deii'U.N. R.R ...\. 11 5 giugno 1945 nella zona suòoricnr:!le (•dia provincia di Laùna dove b lotta :m ti lar~·.1le o(friYa sc:1rse pos~i · bi lità di ~uccesso a cagione dell'estensione ùelb ~uperficie idri.•1. In tale zon:l ~i trO\ :1 b ri<~nura di Fondi, circondata da estese p:~ludi, do' c la popolazione, dur:~n· re la sr:~gione primJ.\erile-estha, viH: in capanne costruite con canna p:dusrre c dorme di none :~ll'nperto. La Iona con· tru l'inse.uo adulro in tale tcrritorio, che riproduce le JJondi.Uoni <.li molte zone ru· rali dell'lt:JliJ dd Sud, 3\'C\':J lo ~copo di c.J;mostrare che m:dgraùo eh:: b popolazio· nt· dorm:1 fuor'i Jel le c:1p:1nne durante le· c~lde noni t.Sti\'e, il D. D. T. c~plic:~ u!!uahncnle la sua dlicacc :JZionc profi l:nti c:1. Vennero pcr·;:t', irrorate con D. D. T. l.· p:.re1i interne di tutli i ricoYeri . del· l'uomo e degli ::~n·mali esistenti nciia pi:1· n:1 di Fendi, comprc.sa la zon:1 :utorno .ti pacrc in cui ~i pratica,·:~ la lotta antil.Jr· nle. l rimlt:lli furono di rapicl1 dmtiou'lionc lld num•·ro òe,l!li an-:-feli·cd arrc~to della. trn~mi~sion,. ùeU.1 mJbn:~, ùcsunt~ d:d num~ro dci m:~ larici dcnund..1 ti. E tali risuh:Jti furono c:vualmcnrc f:'IVorcvoli ncllJ zo:1.1 ~ouopo~ta :11 solo traltamc.:nto con n. n. T. c nella zona circost~nh· fondi, in CUI ·,i prati 1Ò wchc la lott~l :uni l:tf\·:•lt·. :\n:~loghi ri\ultati em no COli! C· guiti d:~l doli. Sop<.r ùclb Rockcfcllcr nel delta del T,•,n•·. L',\. pertanto concluse
che nell'are,\ ùcl r-.tcditcrr:tnco, ovc la 111 1 l,u·ia è in gran p:trtc dif(usa dagli :tnoft:t· . l l :~p partt.:ncnt1 o gruppo dell'A. lll:lcur. . l l l'' l pcns1s,. a ott:t contro tnsetto :tdulto c:• . su fii1C1Cntc a sopprtmere la trnsm i s.~j 011 .. òdla malorio, qualunque siano le t:OIItli, zioni di :~birabilità. ConsUcran<.lo ro; che la lotta aontro l'in!ctto adulto cos(:J mcn11 che b lotta antil:!rv:ùc, prop.os; un piano di t.radificazione della m:~laria d1l suolo d'Italia entro il periodo di cinque anni, abbandonando tutte le altre m:sure profi. bttid1c li norn npplicate : d<1 Lla lotta nnLi!:Jivale :~lht prott:ziooc meccanica, dalln profihssi c.hininica all::t grande bonifica, eh indirizzarsi soltanto verso scopi ngricoU. Nel programm:~ presentato l'Italia (; stat:J divisa in quattro zone, c tale divisio ne risponde alle caratteristiche della ro· polaziO'ne anofclica presente in cinscun.1 zona . Nella 1 3 zona (Italia settentrionale) prcya}e 1'A. labranchh~ atroparvus che può, in determinate cir::ostanze, mantenere un tenue grado di endemia malarica. L'usa del D. D . T. lim'tato alle lo~nlità in cui ~r ffi:JIIC ancora 1:1 rral>lll 'ssione de Ilo ma.bri:~, condurrà ad eHminarc qu:sra mnbttia. La ::!.~ zona comprende un':JIC!:I profonJJ circa :!.O km. lungo il litoraJc veneto· emiliano O\'e r.i ~viluppa in notc\'olc quan· tirà l'A. sacharo;·i. L'cndLIDia mal.rb !J estende in profondità superiore ni 20 km on: prc\•alc: l'A. mcsst.-.u: a cagione del .J'import:~zi onc di portatori di !,r:tmcticiti dall':lrt.'\1 occup:ltn c.l:!II'A. sachorovi. L'A. messeae non ~ i n gr:~ eh di mantenere l~ mabri:J :~Ilo stato em.le::mico, ma può con tribuirc a tra•mcttere l'infezione pn l'im· portazione p~riodica di portatori di garnt: todri nel1':1rca occup.ltn. Pertanto ol fir.~ eli cr:ulicarc In mnl:lria da questa zoru !>Jr.J sufficiente l'irror:1zionc di D. D. T. :~Ile zone occu p:11 c dall'A . !achnro,·i. La 3" zona occui'a h pane pc:rifcricn dd· l'arca Ji ùisp~rsionc dell'A. labr:lnch ·,l~ JabrJnchbe, che infc.sta le pi:~nurc del [...1 'l.io c òdb To~cann. Perciò in quc:st':u~.l :·irror.uionc ùel l). D. T . \'err3 l'miiJtJ L' • • • • • ur"•• ~;ccel • :dlt.: ar.:naz1olll quate 10 p·an lU:JlO \'CrSO i) )imite dcJia ..ja 7.01111, lli'C
l esiste malari:JJ endcrnica fino a 300 metri
Mtcflcina.
!iUI livello del. mare. La 4• z.CJI1a comprende l'Italia del Sud <' le Isole che costituiscon? il centro di dispersione d7ll'A. l~br~ch1a~ labr:mchiab, che travasi d1ffuso m p1anura cd In mon· gnn. fino a TOOI) metri sul li.vello del 13 JUare. 1n quest:IJ zcna è difficile: tracciare limiti dc!L':uea da, trattare con D. D. T. r solo con accurate ispe-Lioni si potrà pre cisare i limiti dell'azi:JDc profilattic:t. L'A. ha proposto di tr.attare con D.D.T. nel primo anqo tutti i ricoveri dell'uomo c: degli animali pre".senti nelle regioni mabrilhc comprese nella 1 .., :z•, 3~ zonn.; nel ccondo :mno· si dovrebbe trattare 1:1 metà ddb 4" zona corrispondénte al lit.orale drrcnico e la Sicilia; nel terzo anno la. sccond:t metà della. 4• zona comprendente il litorale Jonico ed Adriatico. Il prof. l'viissiroli fa Cll'noscere p:>i i risultati profilattici antimalarici ottenuti ucl 1946 nella provincia di Latina con l'impiego del D. D. T ., !Ìsultati che sono riassunri i n una serie di grafici assai proh:uivi. M:t nelle abitazioni trattare col disinfestante scomparvero oltre alle zanzare anche le mosche, i flebotomi•, le pulci c, in gran parte, le cimici, raggiungendo in tale modo altri importantissimi scopi igienici così da asp:rare :ù raggiungimeoto di un lìne più \':tSto e cospicuo cioè In distruzione -di IÌHLi gli insetti domestici, \'Cttori di br:wi m:~lanic c .:ausa di afflizione per le popolazioni rurali.
Mctt.: inlìne in 'rilievo L'esi~tcnz~ di >:trh:tà t!i l\1usca Jomc~tica c di Culcx pi pit:ns resistenti nl D. D. T. c la possibi· lirh di controllare queste \'arietà ron prodotti di recente prcparnionc concludendo che il cuutrollo t!i tuni gli in~ctti clomcsrid nocivi :tlla snlute d;\l'uomo può c~-· ~ere ottenuto ricorrcnt!o all'irrorazionc con D. D. T., addizionato di nuovi insetdcidi, un:t \'Olra• all'anno, ~enza l'integrazione di n~ss LI n' :1h ra mi su r :1 proli Lattko.
PAt.:.IIEnr; Sulle~ p!!toger.esi dd la morte: da inibizione. - ,, Folia medica H, f947• O. I.
V. M.
~ndo l'A., In morte per inibizione:, che oosututscc un ;•upro p:.rticolare del.k: morti i'mproHÌ!.C, ha tre elementi ~te ristici; 1° -
l'esiguità delle cause lesive:
2° - il ffi(.'CCJ.llismo riflesso con punto di partenza in uno sti.molo periferico;
3" - l'esiguità dd reperto an:ucmo.-pa· tologico.
Egli n'lOrda che ii. concetto di Crown-Séquart dell'inibizione rifk-ssa è ~t:ua introdotto ed applicato i.:t. meilicina !:gale dn Brouardcl. La mortt da inibizione sopta\'-
v.iene per funzron:uneoto a ruoto oel cuore, consecutÌ\'0 :!.lLl dimiouzion.: del sangue circcl.antc \crifica!asi F~ un collasso nd l:tto c:r.pill;:re e trasuthzione del plasm:r. dci tessuti. Anche l'cmomgia h:r. per effetto Wl:l diminuzione del sangue cirrol:w.tc; tn:l, rontr:lrÌalllent:: :xllJ. ioi~Jizione, ess:r. provoca la ischemia., non il sequestro. della maggior parr-: Ùè:'l sangue nd letto capillare. Si ammette una pn:disposizione alli inibizione rifless:~. co.tituira th un!> stato di squilibrio neurovegc.tarh·o, da una modificaziooc dello strlto umorale, da acidosi t:tc Accanto :1Ua inibizione nc:urogena pura \iene posta la inibizione tos!ic::t, causl di morti repentine nello shok aoafilattico, oelJ':lneicrumcnto d:t sublim:Jto, da cloruro di zi neo, nelle estese e gr:t\'Ì scottature. Si pensa che Ja caus; di cùi inibizioni tossiche sia idcnLiu~abile w.cll'nzione umora1e di sostanze isr;.minosibili, dato che lo shock istaminìco speriment:!lc produce manjfcst:r.zioni analoghe. · Tra le zone inihitogt:ne \'cngono ricordare: !:1 zona l:!ringo·tiroidt.:a, le .plcurc, lo cpi&>:lstrio, i restkoli, l'utero, la mucosa
:rnalc.
Riflessi inibiro~ni plc:urici possono de ri\•are da adercnLc mobili che s.i:tno brut:Ù· mcnrc stir:1cchi:~te in scguitp :~d uno sforzo
c ad u~ rraumathmo torncico, cln puntur<: t.~plor:mve c da pneumotor:~ce t<.rap! utico.
Mentre b regione epignstrica. ed i testicoli :ono particolarm~ntc scmibili ad insulti i~bitogcni, e.xczionalc l: h morte improv\ 'M per Lna brutale cliJat~ziooe dell'orifizio :ndc (interventi opcr:Hor.i. sot~o insufficiente ancstcsì:!). Parimenti ~ rara la morte improv\'is:J Ja shoc_k utenno, che può \'Cri.fic:usi per intcr\'cnu sulla cervice ( dilata7Jone) l> nel cavo (atti aborrh·t) od :mche pcr u+na .cmplice irrigazione.
Il qu:~dro clinico ì: quello di una grave in:.uffìac•wa circolatoria con notevole abbass;t~nto della pressione sanguigna, irrcgo l:tru?t del po6o, disturbi della oo~dc.m:t, sudore freddo. L'A. gi ustall'I.O'llle fa rilev:1rc che non ogni morte repcnuna dopo l.ievi insulti tr:tUmarici ì: attri'Juihilc senz':tltro ad ini bizione. Egli! cita i 1 caso Ji pugni ncll:t n:gionc ordiaca o ciel ~cno c.:Jrotico ohc provocano il ùecc~so più vero~imilmcnte per fibrillnione vel:tricol:~re c steno!i fun· :;rio~l:: ue'llr coron:trie da ~timo l azi0111e vag:tlc. Il reperto :111:nomo-p:nologico, secondo le moderne \'edute, deve corrispondere alla oonccz:ionc p:aogenetica ~u rifcrit:t. L'atonia dd c:1pi lbri con il conscgu~111te scqucSlro del sangue, tr:tsudazionc Jcl p!asm:1 cù i~pe~simento second:trio degli er;tociti, può cs~crc dimostr:na nel territorio dello spbncnico, nel (eg:tto c ne.i polmoni, tcnondo prc~enre che i reperti cmatolo ,t:ici h :t n no \':Ilare so lo nelle :i'Qne non i post:tt ichc del ood:l.\'crc c che le indagtni \:tnllo pr:llicatc nd contenuto odl:t met:'1 clcsu·.~ -Jcl cuon:, dove i l s:tnguc: non v:t som~ctto :t<l :llcun,t notC\'Ol:; modificnionc pmt-mort:llc ui c·oncc·ntrazionc. Sc::r.ndu Shcch:m le c,chimo~i totto~pic:lr· Jicht: c 'oltc(•nJ· c.uclichc, loc;dizz.1tc qwsi >cm p re 111~ 1 n:nt ricolo ~i nistro, richi::dcrcbbt.ro b. 'opra\'\-i\'t;n:;r:t di un'ora circ:t per lc,rmnr~i.
L 'A. ;tcç.cnna d:t ultimo alb morte d:~ cmoth .t, ricrJrO:t·ndo 1:1 tcoda tlc·lb Ooccul.17innc colloidale· di Lumiérc,
i nibi ;Òon.:
secondo cui i di,·crsi colloidi ccllul:tri, che norm:~,Jm~nte sono scpar:u~. ,·crrebbcro :J n;escol:trst bru~:·amcnre per un profondo
rhstur?o o~l ststema ncurovege!:ttÌ\'o con '~sodtlataztone, cbcrminata dalla cccit::a71 111C cercbral:: di origine emotiva. .Ne conseguirebbe una flocculazione colcon alterazioni delle funzioni ,.itnl'l lotcble . . c Sincope te,mmale. D'A11'1LJO
l-IuNo~;y J. M.: Segni c:lctii'OCllrdiog/11fh·1 nella carcm:.tJ di tiamin(J, _ ,. Puhl•~· Hc:llt Reporu. ,, 1946, Gtl H47. L'A. :~ttr.:tv~rso _stuui su ll:t· can:m:.t ~(!t'l'i J::lt:ntalc dt llamllla nel ratto l: IÌII'>I.h.. a mettere in rllie\'O sustamr.iali ah 1·ra:fi11111 r.ell'attiviti\ c;lrdi.t-.:a, dimn~tr.thili· con i 11 peni dell'esame dettrucardlogntllcu. l fntti morhosi ri lcvmi suno sta t l riscun tra ti :.i.t ne~ l:t care n'l:; .1bilU:tle che in quel la acuta; Mn pcgli anhnal~ :1dulti, chl: in q~clli. gio,·an.i. ~allo studiu comp.•r•lliHI ~ _talt alter:t'liOIII, l'A, h:t potuto però st.t htl1rc ~~1c le lc~ioni osst.r\':ttc si ~ono d; mostrate jn genere più gravi c re~istemi nl n-:ltt:trncnto ncllt: forme acute acll\tdulto; il che si spicgh::rebbr, natur:~lmcntc. con la magg:orc generale n:nsibi lità dt.:l miorardio col cresct.:rc dcll'ct~, come dl'l resto si ,·erifìc:1 in patologia. urn:tna. L'A. hn riscontrato !c segucnù :dter:wio· n i ccgrafìchc: br:tdicardia, ati un in sinusalc, cxtr:tsistoli, ritnrdo ncll:t r.a nduzionc <Jcll'eccit.1mento :ttr:o-ventricol:ue (allung.•· mento de l PR) cc.. intr3vcn·ricolare (allnr· gamcnto d d cc.mplcsso \'entricclarc QRS). fibrillazione: auricvlDre, ritmo ve ntricol:m:: onde P bifide, im·ertite o altrimenti mo· Jific:tte; onde: T invertite o tlif:tsichc, ecc · Gli .tn:m:~!i da csperimemo ~ono st•tti wtti sottopo~t.i .1l tmttuucnto tiaminico. m:~ l'esito non ,olo non è stato .st.mpre favore,·olc, bensì molto v:tri:tbile. L'A., in· fatti, di fronte :1 ca~i di rapiu:t c complct.l guari),rionc, ha potut<• con~tat:tre :111chi: c;1•i re~i~tcnti in tutto o in p:1rtc alla cura ~pc cilico praticat~.
i
.
'
AoEI.ER!lCilEU1'Z E.: Astcnin ncurc).circoi)J KER.~IIAV 'W. E.: Diagnosi dell'ctmt:biiiJt. ·tor(a da sforzo. - cc Actn Medica Sc:1n« British Mt:di<:~Jl journ.1l n, , 94 6, din:l\'ica. •>, 1946, 123, 219. 4443· 305. Anche n noi mcoi:ri ìraliani è capitato Se è vero che le osservazioni t.lcsumc di osservare su brga sc:tln tra l reduci dal- dai dati statistici m:tggiormente acquist:uto la prigioni:~, o tr!l i ~upcrstiti t.lell'immJv.1lorc c14anto più c.stc\o è il nuolcro tki n<.' sfacelo psico-llsico che ebbe :1 coll'ire cusi stuui:tti, induhbbmcmc molto imporl'esercito itnH:111o ncl'l'infau~ro scttcmbrr. t:l]ti c altcncliHli ùcvono rltcntrsi le con elusioni tratte d:tl Ten. col. meù. dcll'E1943, que>l:t .ùnùrumc t.lc>~ritt.t cbii'A, ~·nt.lrome t.lcl resto già nol:ll.t c s::gnalntJ '<.rcito ingbe \V. E. Kcrshaw d:tJio ~tudio durante !;1 !:,'Tnnde gucrr:l 1915-19. di circa -JO.ooo campioni di oejczioni di sog-getti amcbb,it.i o prc~unt.i t:tll, a scopo Comunque, nel ~uo bvoro che merita rilkvo l'A. rifcri;~'C ru 6S cn~i riscomrjti eli .tcccrt.\IDcnto di.tgnoslico. rr:J i w lt.l:tti elci fronte lìnlandcsc, in ~ug La dhrgno)i mi :.roscopica dell'.tmebiasl, ,.;•·11 i pcr In p iLI provcnicnli dalla clas!c come è noto a chi ha 'pecialc pr:Hie<t dcli'argomento, non i: agcrolc; infatti !'acccrupcr: i.1• l c;t~i studi:tli prcsenrano simomat~mcnto delle dst.i è ass;li più oi(!ìdlc di tnlugi.t alqu.tnto v:tria d'intt·n~it:t, chc ~i ·'1-(gtr,l, pc:n', •,ui seguenti .s·:_gni: ru rhc a qu:111to iÙ c:rc.-d.1•. Pertanto l'A., intcrcssallJo.,i :tl probiCill.t d!:t{-.'TIO~Ùco :ù lìnt di un t.,riw elci ~;twrc (cuore oc 1rrrtabtlc ''• am appropriato c quir•Ùi dlìc.tcc trattamento r,,, ~;lÌ;t prc:.ordialc:, p;tlpit.IJ'Joui, soffi anor· tcrapeutico, con· iglin un:1 rnoùifìcaziooe n l g.•nld) :u:compa~o:Hc. da cdalc:a, vcrtig-iui, metodo dt concenrra7iom.• dd F:tust al ~l· trt.mun •:, talor:t, da ~cgni gc:ncrali di :tf..to t.Ji rame, nuOflo che. resta, perciò, Heuia IICIIrO circnfatori.l. /\S\:li frCljUClltC C:O)Ì fisMtto': far ID.u:cr:trc le fc:i con :1~ b tru:hic:trùi:t dop•> •Jnrzi ,111chc minimi, qu:t in un Lb:hicre a c:tlicc, filtrare com.. il p.tss:tggiu tblla posizione.: ~Uj•in:t all:t pr.•i t.ionc ere.li :.t: i 11 genere si ha lieve atlr:l.\'crso g:trza (ò ~lr:tti), mcscolarc 1i ~nlimc 11to wn solmJonc snrur.1 di solfnto ipencnsi()nc :'lrrcrio•:t, nuu :aumento ddla pressione m:ts~im:J, ma ~pcsso diminu~ione di rame, ccntri[ug:trc, C$:tminJrc ]J p:trtc note\·ol.: ( IO· lll mrn. c più di mercurio) supcrlìci.tlc. Con t.tl metodo le cisti c-onclcll:1 pres~ione arrcrio5;1 in po~itionc urlo· ctnl rntc c l:tv:tte ~i prc~cntano piJ num1:· n•~c c visibili, poic:ltì:, nel c:tmpo mi;ro sratica. Agli esami c.ollater.tli, non •cgni ratlio- s<"opico sgombro d1 :thr i ckmenri, .tpp:uo" ·' ,ofo uova di dmiuti c cc:llulc H:gctnli. logiò di :1lternioni a cnri ;o del cuorl· w)t;tritc in :1:t.zurro. c <.!cii ':torta, nè segni deuroc.trdiogr:tfid [)aglt ~rudi ddi'A. ,; può riuscire a ricoeli ipertensione, nei crtsi di :tumento Ùcl •truirc, nelle rcciclii'C dell'umt.bi:"~. un cr \'alari prcssori. All'es~me ùcl sangue do regolare ndl:t c:ompars:t ucgli ckmemi c:mo~r:tmma - rilc.v:l.Si lit:\C ncutro~iliJ utili :tlla ùi:tguo)Ì: rari lcucociri, poi comcon. linfoFcni:t c monocirosi nonchl· una p.lrsa di eritro: id ~; ,tu mento Jci lcucociti; ccrl:t tendenza .tll'ipcrglobuli.t, più r:trdi dsri; poi muro con ulteriore :IliL' A. !:tec sulle condil.ioni psichichc Ùc · mento dd globuli bi.tn.:-hi c s:~n~:.ruc puro: ~li ;,,fermi, mentre noi Foss'arno ;tggiuni~olinc, formt: \'cg.:t.Jthc. Gli stc.s~i clcmt•n gcre ù'a\'er riscontr:tro quasi scmpre uno ri, in ordine.: Ìll\'t'rso, •i uor.mo nella rcs~ato più o meno acct:ntuJtO Ji dcprcs· wu~iont: dd processo Jnlcbiasico. sconc ncn'osa ,spc-:~ic negli ~lati ùi ipoL'A, h:1 potuto .tnl'he not:1rc un c1 idem c ll.ni:t còn hrndic.trùh, c unn stato ansio- rapporro Cr:t il rcpt:rlo coprologico c l.t lo tt' ral.or:1 m:trc:tlo nei soggett.i prcoccuc:clizzazione dcii ~ m:ù.mi.1, •:tttcrt;lta iu [':tti di non guarire dci loro disturbi, i n base :tll'es:tme clinico o r:otliologiro. co~ì. qu~i casi che si ptesenrano resistenti .tlle nelle in fc1.ioni inttrcs~!NUi il colon c Il comuni cure t'1nico-ricostiruenri. cieco, le forme rcgctativc souo rare, m..:n· nt• si os~cr\':tno crilrociti, lcuco.iti. c ci~ti Ttll FIL'EITI·
mature uniformemente c.istribuite' nelle fcQualora, Invece, b malnttb interessa il retto (con prevalenza dci noti segni: t<·nc;mo, diarrea, muco c s:mguc abbondante) ~i rilevano leucociti, emazie, forme vcgctativc e pre-cistiche, e, solo di rado,
boSi coronarica) o con .la compartecipazione del cuore -in nffczÌO'Illi come il diabete c b di(terite, in cui muta è b l>Ìntomatologi:! cardiaaa\ mentre l"Ecg - da solo - può svelare l'esi!tenza di una coron;m; paria. Nntur01.lmcntc, neUa buon.'l prassi ci~ti. clinica occorre sempre tener presente che A p3rte l'accur:llo esame delle feci, l'A. l'ecgrafia è una sr.icnza nuova, molto gioconsiglia, 1nfine, di rifarsi alle indagini vane c in. pieni) sviluppo, e, pertanto, collaterali (sigmoidosropia, rcttoscopia) mentre alcuni problemi fondamentali n:ljuanclo la c.iagnosi della forma morbosa stano insoluti, altr.i, che sembravano chiaresti anrora dubbin o sorga il ~ospt:tto <.li riti, possono diventare dubbi :d l:t luce lcs:oni di altra natura (ulccrazioni); ma, delle nuove ricc.•·chc. Pertanto gli AA. come è orvio, tali ricerche di laboratorio hanno ritenuto più opportuno omettere non r'cscono di alcun:t uli lità nelle forme alcu·ne questioni importanti come:: il pro di amcbinsi latente. Tn [3 l caso non resta blcma dcll'c:ccit:w.ionc c i rnppor1 i fr:~ ),. che ripetere gli esami coprologici con le contrazioni cardiache c J'clcttroc.trdlogrum ben note e più opportune c:n.itdcma. Hanno, però, citato n parte - in ap pendicc - notizi; bibliogrrrfichc utili~simt• TlltFILET"rt. per chi dcsiùcd nppro(ondirc problemi ùi . . ) / 'ssai vivo intcrcsst:, lluali quelli della tliScHEI\F D. c BoY o L. j.: El t: /ti ocnrd,•ografi•l , scussione sull'origuw clelia ex t rn~istole, delclinica. Testo Atlante con 243 figure. Edi- la fibrillazione c ùci clisturhi di conduzione italbna :;ulla 2a edizion: inglese, a zione. · cura del prof. ?\brio Mattioli. - cc EdizioCiò premesso, non possiamo non conni Scientifiche Ttali:JOe n, Napou, 19~7· dh•,iclerc roto t:orde con gli AA il peal'~:ero che bisogn.1 c~scre i:tfinit:rmentc cauti nel trarre conclusioni dal solo eq,.,-amma, ]n bella \'Cste upogralìca, in volume di senza cioè un esame clinico completo e ::!88 pagine, rilegato, ricc::~mcntc illustrato, npprofonùito ciel p~zicmc, e, aggiungerevede la luce h prima ~:dizione italiana cld noto cd importa•nte laYoro di clettrocnr- mo senza tener nmto dello st~to di esso diugralia clinica di Scherf c Boycl, a dicci al ~amento dell'crJmc e>Jgrafico, ~enza ript·rere più d'una volt~ jl rr:.rcci:ato _nei _casa anni di dist:1nza clalb edi7tonc originale di dubbi.r intcrpr~tnzJonc - prcv1o ngotcdes:l:l. Scorrcnd<T le pagine dell'interessante mo- rc.so controllo dcll';,pparecchio, - ricorrendo, ove occorra, nl b pr0\':1 d:r sfor1.o o :rllc l•ugr:tfi:r ci si [orma subito il convindmen pro,·c fnrmlcoÙif1.:11TIÌchc. . . 111 che l'opera di Scerf c Boyd appare Ben ha. fatto, pert:mto, il Prof. Maltloli :l :~oche .n..:lla traduzione della ::!~ edizione precedere :~Lla tr:rrluzione dell'opera ~u~l:l !nglcsc - come uno dci migliori laY~ri 2~ edizione ingles•:, poichè i [li questa ,n clifche: si pos~ano kggcre sull'argomento tn fercnz:ll clelia 1\ gli AA. hanno tenuto ~cl Jt:rli 1, ~i a J:r coloro che in'i7bno lo ~tudio opprof-ondire i rappc.rti esistenti tra i ri~l della ~peciak brancn, sia Jai cardiologi tati dell'Ecg e i dati clinici, dando magg10r ~t usi. risalto all'applicnzionc pratic:t. ùell'ec~:~.fioJ Non ~i puì> certo fare a meno di qut:~l:l agli aspt:tti clinicà delle aritmie nonche ?Ilo ricerca clettrolisica uclh studio ddlc mio tt:rapi:l ddlc varie forme morbose, c aggaun: cardiDpatic oggi che si wno ottenuti wl• risultati cd :~cqui sitc tali c.ognizioni in pro- gendo l:a tratrazbne di alcuni fenomen~ poco comuni, come la b~e .supc~norm~Jc posito da far divenire l'dcttrocardiogram m,, (Ecg) d.:mcnto tl.•vvcro indùpcnsabdc: conduCibilità e i ritmi reCiproCI tra l atnc c i l vcntrico lo_ nei problemi da cardiologia, qunli quelli L'opera è costi~uitn da 4 pani: t~oria .c <·onncs~i con le mioc:ttditi c con le corometodi di elettroc.udbgrolia; anomahc c ~1 n:,rn-p:n.ie (sopr:rii'J•Io i c:rsi :rlipici di trom
C'l.
?i
·fl9 c 11 ificato del complesso \Cntrkol:uc; di turbi
'0; formazione c conduzione dello stimolo;
prob~emi di !nte~p~cta~ionc. In tutto 26 caritoli, ~c~mt on!Rr.alt qua~ q~cllo. sulle disfunuom cndo::nne e le avJtamtnosJ, tutti più o mc:1~ intcrc;sami c_larg~mcotc S\'Olti. La tr:Jduztonc del Matuoh c corretta cd ndcrcnte :~l testo, c rende bene il pcn~crc. cli.gli AA. tedeschi. Al Mattioli si deve pu· 1c il ca pico lo finale circa cc il cuore dur:mt. :·.wcstc i:1 n, c:tpJtolo interessante per b nJlssa in luce dci r:1pporti intercorrenti tr:. l'Ecg c gli inten·cnri chirurgi~. Un indice generale c uno an:ditico chiudono 1:\ pregevole opcr:t, che, per l'im. l'nrtnnza dell'argomento c la su:1 tr:llt::lzioll" , per l:t notorict:t c il vnlore degli AA, c per la ben cur:tt.t tmduzionc del Matr•oli nwrita ltt più ampia diffusione tr;; :!li ~tudiosi italiani non solo di cardiolo ~i.1, m:1 di clinica mcdi:::1. TmFtLETTI
Cl ns \V. E. <' V ,ucC!\S-$.1L\ZA':l R.: J'mri•t cl; orit,~:m: spitorlu:ticn. - "Brnish ~~~: dic:~l Journ:~l "• 1946, 4486, 982. L'intcrc~sc di ~1 uesto J:n oro è dato d:~lla st:~rsità di casi del genere di quelli ripor-
t:lti cbgli AA., che pnssano in rasst"gno ::1 tal proposito la letteratura medica sull':t.r· gomento. Essi riferiscono p::i tu 5 cati di riuria abatterica, nei Q li~ li ebbero n ri$(Ontrarc forme sri iJinri di di\'Cr!:J morfologin , che rhorciO\',Inn :~gli os•cmuori 1.1
dcnti:tm. ' GH AA. ,,.·~prirr.Jono il Cf.lll\'Ìncimcnto,
lJ•ÌIOdu!ta
pur scnza paterne· d:mo~lr:tre l':l.Ssolura fond:uczn, che le SFirocht:tc ri~comratc tJrovcnh·ano dal cavo orale. Comunque, P~r se. in simili casi l'incluginc hattcrioscorll.l n ~ulta negativa, c lUlta\•i:l le spiro· d1ctc si cl:mostrano pre~cnti Jopo prolun· ;.;:.t.t ccntrifugnziooc n debole ''clo:-it~ nel l'urina lmcss.1 da IJrc\'c tempo, il tr:Jlt,t· mcntG :lrscnic:~lc o :-~r~no-hismU!ico dà ottimi ri~uh.ni. Ma nJ una dlìc:Jcc tcmpi.t non si può lll.~vc~rc ~cnz..1 una ~wta dhgnosi; è t]t~md, opportuno seguire il condglio dcph r\t\. che, per mettere m:gl:o in evi·
clcnza ia presenza cidlc spirochctc i1L campo _oscuro, s~•gg~riscono di aggiungere al ~edim~nto Urtn:t.rlo una goxia di solll2ioll<: fisiologie:~ tiepida, a 37• C.; in taJ modo i mo,•im;nti propri dei par:~ssiti divcn~ono più :lltili e perciò più evldcnti. TIIIF1Lf1TI.
Ha~To~ ~ CilENE\': A te brina c compleuo lltlammtm B. - c< Archi,·c of Derm:.to· logy and Syphilology n, 1946, 54> •l· Gli studi sulle i1.comp:H1bilid brmoco logiche e biochimiche (note, per es., :1 proposito elci sulfamidici c delle vit:tminc) sono di granc.e attualità; cd cffclliv:.m~ n·c una sempre migliore conosce02a cldl':trgo· mento ri!:sce molto util: cd ~nz.i indispens:rbilc pcl meilico nelln sua pratica profcs· sionnlc, sia pcrch~ possa rendersi conto di alcuni fcnc;,mcni pntologici ancora oscuri. sia pcrohè:, sopr:tttutto ,possa C\'it:~rc nflcumento L1lorn gr:tl'e all'infermo a lui ::~f· lid:.to. Interessante, pertanto, ì_ il contributo portato d:1gli AA. allo studio c.c:i rJppurti intercorrenti 1r:1 le vitamine del comples~n B t: l' Atebrina. Di questi .rapporti è og petto b rcbzione f:.tta sulln cOIDp:lTSJ di una C< dermatite Jichenoidc •• in tutti i sc-lclati viventi ne l Pacifico ~ud-o±itientulc Ù;l almeno 3 mesi c già ~oltoposti :.1 trattamento prcvcntivo atebrin:c:o per la maL.ri:l. Oltre :ùlc lesioni dermiche: - chi:.z '1. di eritem:t (ic:,·tmeme desquam:mti o nscico lo~c, spesso pruriginose, distribuite :.ll1 regione dorsale delle: m:tni c dei p'coi come nella pellogra - r:ra imporra m,• o~ ~rv:trc le gr:.·vi perdite di peso dei ~og· getti, con Jimiuuzionc perfino di tS kg. Le ricerche di l:lhor:Jtorio furon1> scmpn· negath·c per una cvemu:tle etiologia batte· rlca o micclica (fuughi). l\•lt:ssi in sosp~l!O d:tl notc,·olc àcperi· mcnro organico constatato in rdazionc alln dntom:.tologia derm:llo!icn, gli AA. pensarono all'c,·entu:.lità di un:~ c:m:nza ,·it:J· m Jmc.l: c la loro induzione fu confortnt:. j,o breve d:.i risult:tti di due gruppi pn· ra Il eli di esperienze c.linichc: infermi cur:tù col w lo trnttamcnro locale.: c Infermi
.p o curati con trattamento .locale c. vitaminico (forti dosi quotidiane di complesso vit.nrniJn<iccr B). In questo scco•H.lo gruppo d• mabti i risultati furono assai più rapidi erl evidenti; una tll:rt<"l resistenza presentarono soJ.o. i casi maggiormente gravi. Gli AA., in bnse alle loro osscrv:t:-.ioni, ritengono di poter concludere c.he le dermatosi lichcnoidi rilevate er::tno verosimilmente in dipcnden~a dell'ntebrina wmm•nisrmta a scopo profìlattico per l:! mnlaria, ::~tebrina che sarebbe cnpa::oc di svolgere azione dt>viramin.izzante, determinando un'avitaminosi B ~ccondnrin.
Radiologia . CAs,\ n A.: Sul ualan: dc:!la H prova it/1 i. ,-a 11 n~tln senu;;ologia mdiologica della cistifcl/c:u. - << La Rad. Medica ll, vol. XXXll, p:1g. 37-47, :lll'no t946.
Riportandosi al fenomeno da lui osser· della 11 opaci7..zazion:: improv,•isa della vcscichctta biliare 11 in seguito a sommin:istrnzionc: di sospe11s.i:onc: acqu.os::~, ili solfato di b;trio lino a quel momento negativo, l'A. riferisce sui risultmi di questo st:molo anche in cistifellee già opacizznrc all'inizio d~:ll'csam::. L:• somministrazioJH: di ~. ~·. di S. di Ba coni;ponùc all:l cosidctta « prova idl'ic:J 11 Jcl Vitale. L't\ULore, doFo an:r riJ~~unto t.: preci· sa ti i (ond;~m<.:nt i lis· o logd c [unzionali ùc.:lla culccistograli t ~i:l come mez:ro di sond:~t·c la fun-zionalità c:patic:t, la ~ervi:..tà ddle vie billari, il potere conccntr:Jntc delJ,, mucosa ve~cico la•·c, siu come mezzo <li ~Ht:diarric la con l ra.lli lit?t (prov:l di Bronner), p:ts~a a trau:m: d u:•gliat:tmt:ntc del· ];~ l( prova itJrica o) • Cm1 qut:stu ~timclo :.i dment:\ il po•crc di conrt7nrm'Lione tk lla ''t.:sci·~,hetta L-ili:• re, -: prccisamt:nlc d :lb ~.un muco~a; infa ttt r :h:qua somminjslr:tta esalt:J ljlll'$(0 potere. Nd l'npacnmcnto cok~i~tograti~;; l'Au ·~ 1 t di-• i ngu..: un doppio ri li<: w; uno a1\'ilu: in Lkll\:~:llllt: che 'i t hinm:l '' op:~cità-ba · .,. " ,, " ~l:liÌ 1<1 "• l";~hro ad c..sam~ tt.:rmi
'alo
la prov;t .idrica, corrispCin<.lente alla mnggiore con::l()nlrazione della . bile :he chjama 11 opadd di ~ti .nolo h o re dj: nnmica· ». Qucstn. duplice postibilit?t di appre-.tza. menro fa dclJa te prova id1ica » un:~ \t:ra c proprio prova funzionnlc . Dopo la somministrnzionc di un:1 s. a. t, 1 S. di Ba, la cistifellea presenta modica .:iduzionc di volume c aumento della su .. .~pnci:à. La tliminuziont: di volume è pit1. o meno apprc-.lzabi le, i n rnpporto alla ru. slitu'l ione del soggt·tto c a Ila v:1rin reattività dci suoi riElcssi. Molto impurtonte ,_ il rilievo <.ell'~um.:utatt, op:tcamt:llto, dnc della 11 opucità ùi Mimo lo l> o •11 tlllltHHir:t », lcgat:~ ;1l potere: conccmruntc dt·ll.t mucosa v<.:scicolan· ~nttn lo Ntimolo 11t·ll.1 .s. a. tli S. ùi Ba. 'ralt: pott:rc, pi~t o mt•un attivo dunmtc il digiuno, ~i accentua tlopn i ugcstiouc Ùi. cibi. Il gradu di opacam.,Jiln alla f1nc del ùigiuntJ r:olt:cisto~r:llico ~ ~u lr, parziale c raggiunge il suo' m:1~ i111v 'alore do IlO wmol!J aucgualCl, ~eco nd n lo A., il migliòre l'acqua. Solo un:1 buu11.1 op:~cità dn stimolo sta ad indkm·c ~cuza riserva b cnl7.1cità ~·o nccntr:mte della muc..osa vcscicol:lre; e~sa ha uunque. la 111.1~ s:m,~ importanz;~, tenendo b::n pre~cnti lt.: modalità del riflcsw: pronte:LZn t: rapièit:t. Per w1 cs;nto giudl:z.io 1.lt:vono v::1lcrc nou tanto i gradi :.~ssol uti dl ombre presi c con sidcrati in sì: e per sì: delle uuc opncit~• opacità base iniziale c opncità Jo stimolo, quJnto b htitùdinc di opacamente e 13 proutt'zza con cui il rif.Jc~so si cstrln~cc;\. ~i evita cosl l'crror': di intcrprcr:~rc come lese delle cistifcllc! che invece sono sane. Dnll'csperic:nza r.crst:ln~le l'A. si . selllc: au torizzato o. concJudcrt: rhc una t.bcreta t: pronta. colli ra z.ion~· dopo sospcn~ione ac quosa ui S. di Bn eguh-alc aù u!10 svuota· rnc.:nto i11complo.:to dopo pasto d1 Bronner. l'via la prova idrica ha la massirn:1 illlpor tan:La pc.:r saggiare il ~ifksso ~li wnccn· trazione, scars.1m:~nrc d mostrabllc con !.1 prova di Bronnt:r. . N. d. R.: Si rimane alcJll!llllo pcrplc~' 1 n ·~ l legger<.: i l consiglio da~o d;dl' Auto•~c tl1 abb:.n<lonnle In provn d1 Bronm:r tkl ]':lMo :dl'lJO\·o, prova clas~ica o prov:~ te ~to ((·Otnc d'altr~ pnrtc L'A. stcs~o nHernl:l),
J>:ltu c dopo
4:!1
cr :..douarc invece . sistcmauc:1mcnt~ b p.n)iCIOC Solfato cl• Bano, c difficile che i r:tcliologi si :.bituino alla pr0\'.1 idrica c :1 \'Jiutarc i se· orni r:.diologi:i seguendo un ragiouJmcnto Jc:dulli\'o in parte mi0\'0.
r.~)ritiene :~cquos:J di
uno spnzio tri.tngolarc trJsp:ucnte oc~•pato d:t tessuto cclluloadipo~o; il tendan:: di Achille che \:l ad inserirsi come robusta fcttucciJ alb faccia posteriore del calca· gno; il tc'ISuto !ottocut:mco c la cute. Mol· le imlTes~Jlllc è lo spazio tr.rulgolare che ·l'Autor: chi;~m,, •< tri.tngolo rctromallcoP. SAl\\NO. l.trc ''· CM:tttcristicu l'n~pt:llo del tessuto sotco:-utanco del caicugno. ];HA I uAN'JI T.: CCJntrihuto alla CO/IOscen.=) Tral:tsci:tndo lo studio rclntÌ\'O all•· ùedc:l/'IIS[IC:llo radiologico dc:lld pnrti mof, formità elci piedi, :1rgomento di natura stret· li. 11 collo dd pitdc:.- (t Ann:tli di Haù. tamcntc ortopeJica. l'Autore si occupa cJcJ. IJi:~gn. ,, Yol. XIX, p. l<>J·Il:!, :tnno i'anatomi,, radiogr:tficn patologico delle parli molli dr:l collo del piede. Preod:: l!J.l7· in considerazione le lesioni lr:JUID.1tkhc, ~d \llu l.noro, ton imliriau ~omin.ntctcndince, mu~colari, della ~psula e dci 111111ac pr.•t•co, l'A. •i propon~o lh )tabil~rc legamenti. Si sofferma ~ull':~spello rJ~io· il q 1wl111 ,,,oir.lu~i~o a~orm.dc c p:.tolo?aco grnfico ddl'emartro, sugli :1spctti dd tcs· ,11 i ~o~:gnwnt i d1c paù ~1 pre\tanu a ll:t ra.c.r suro ~ouocut:mco i 11 prttl:l aù edema nel c. 1 :.c•ntn rnc·1.Yi ,)i contrasto c prende !'~ c:tlcagno c nella pi:mt:1 del fÌcde. v.w.id r:a.doau; ~.oln r~diogrammi c~c!,I'U lll ln c.1~i da ilem~:~o;u:, hi nota aumento L:l ,•olum: dci fa~ci o1uscolari colpiti con 111 r c;•,arn• eli tra tti ~chciCJricl 11011 S?V~tl~· ~.;omp:~tsa dci lom limiti c os~uramemo , 1,u:.li .. Utih:mt per le. ~uc ri:Cr~hc m a ~!ln~u di r.Hh'Jgrnrnrnt escg-unt m:ll htlluto c.h R.t: del tri.•ngolo retrom:.llcobre Si possono diulogi:t deli'Univcrsit:ì c clc~h Ospcdalt dtagnostic:are c~~i eli ipotrofia muscowc, Riuniti da Parm:.~, dal 1935 !Il poa. e\·cnruali calcificazioni od ossificazioni nelNel 1:1\uro eh:: ~i recensisce l'A. si occu· )., compagine muscob~e : tendiJle:l, 3Jlgi?· P·' del wllo del piede. La tecnica della mi muscolari' o rcnchnCJ. Nelle lll:llatuc nprc·..• r:adiogralico è quella :~bituJic usata proprie; ddl'arti~oi.IZ!Onc tibiotarsica )i not. talvolta LJ vi~ibilità della c:apsuh ar· per le ossa; per lo studio del co.llo d:l pacdc prescmano interesse le r:td1ograhc th:olare per 'ersamento cndolrticolarc; opin proiezione latemlc. Il rndiogramm:. non pauc, nelle forme croni~h~, si notn ~po!~ofia dc\'<.: essere molto contr:lstato. muscolare c fnui rfatflvt capsulan. Nella tubcr~ol osi dcll'.articolnzionc ribiot.trsica l'rt:ccdc il quadro dell':matomia rnda.J&ralìca normale. Gli él::menti che )i. os~1.r 2•.ac futti sono impora:111d, pcrah~ precoci: '~no ndlo studio delle p:~rai molli, pm· IJ \ isibilitù clclln cap~u In nrticol:lfc per c~:clendo dalla f:tcci:l nnteriorc dd collo del versamento ~inovialc, le ipotrofic museo· pit:de \'Crso b posteriore, sono: 1.1 cute; bri. Il hworo tcrmin,l con l'elenco, in 12 "" )ottilc srr:no eli sottocut3Jlco; l'ombra numeri, delle conclu~ioni che l'Auro~e si del muscolo tibiale anteriore non !ctnprl' sente autorizz.1to a fnrc dal suo studio. 'a,ihilc, che \:l verso il cuboide; uno spal.Ìu irregolare che contiene tr:l\':ltc ll'nU.l· Nel testo sono riprodotti numerosi radiogr:unmi, :~d illustr:1.1ione elci concetti mente c irrcgohumcnte t-pachc liferabili ai tuadini dci flessori; una mnss:t rli opacatà esposti. mu~:obre ndclossata al pcronc, composta P. $.\1.~\SO. d:tl hango peroniero c brc\'C pcroniero;
ATTUA L l T_\
- -- .:----INFORMAZIONI. l CONGRESSI DI ROMA DELL'OTTOBl~E. -Successo pieno, vibramt:, com~.: 5 4 direbbe per una CTOn:lC:l rc.Jtr:Ùc. E qu:tlche cosa di spettocolnre qucstt: riunioni hanno ve. romcntc ovuto: J.'CI" concorso di medici, dalle ~sona lidi più nlto è.el mondo scienùfico 111 n:colau.eato, per l'avvincente at u l,d\ cci tcnù, per la corn:cc tepidamcnte autunnale, inhne. che Rom:~, ~empre iocomp:lrabile, ha Yoluto riserv:lfc nll'cCCC7.ion:ùe raduno. L':JSp:ttnùva - vivi!sim:t c lcgittim~t - non ì: ancbta delusa.. tutt'altro, mentre i l clou dcll'intt:rcssc è st:ao segnato dalle due rebzioni sulle applicazioni della streptom1.10a. Qualch•: ingua.ribde scettico ha ac:us:n o i celatoci. di un .. . eccessivo se pur lodevole crnU!iasmu nelle ricerche e di ottimismo statistico. c i quotidiani , nei loro resoconti, hanno forse;
,\CC~;~o, per i. proLtni , ~rcr;.n;rc non wmplc:.Jmcnll' g tw.tifi,atc: •-PI-onuno. J_unqu~ . ,. ~emp<:sti\U i 1 com un ic~to .. . chi:lrificltore dora m:Jto dJ l Congrc~so :1ll:1 _fine delle_ ÙtSCU5S~0 01 · Nt::l f:~sci colo luglio-:Jgosto di questo Giorno le noi .abbi~_mo. r1port?to, sn. s_u:cloto~ un:t C(.rnunic':nion:: dd prof. Cocchi all'Acc:J.demi:l mcdtra pt ~IO·c~t: sut bcn_(lcl cff~ll,' della strcptom•ci.n:J. nclb me ni ngite rubcrcol:tre. L 'i 1\u~trc pcdiJir:t di Fircn2e, che ~ 1 (; Jcdic:1to con Ul1 renso eli ,·ero apostob to alb lot1.1 contro un:~ it.fcziont: dw finor:~ .c~n d tnll:l\ a irri mccli :~bilmcntc f:IIJngi di bambini, hJ port:Jto al Congresso un? ~t au::ttc. r:,.,.nuarJc,olt: di guariaioni c eli miglioramenti che non potc, ano l3sci:uc l.nc.lifft.'TC~lll ~:>n o· · · csll••. medici c profani quando •i )lCnsi che anche l , 1' ') dt· guan· g1·on1, u : un:~ ·~:t b rna ad • • cl • · · n • ~tu t11 inc~or;tbilmt n t._ llll>rl:ll~·, oo~tit ui~cc sempre unJ gron t: ' mou:t c t m pone uo\ 1 t' ri ~erci\C . .
.,. -1 __, Una nuov::1 c.r:t, in effetti, ~; apre ncll;~ cura della lUL-,.·Io· · ,~ 1 .· . """""" . 1 .....n a ~trcptom.tclna ,..,Dl .. h:t :~(fermato, pur con le dovute nscrvc il ùsiologo dt' R_,.,1 OmodA : ...... _ . . . •. "'"'"• ...... orLnt, pre· 1 F cedendo Ccccl11 ~n una c.lotm, forbita c:spo ll'.JOnc der buoni risuh1··1 ott · f .>< be · '" enuu a " orbni~i Jl in dt.:tc~m nate orme w t . , ~~:J~o. in un_a fase di attes.:r 11 , egli ha giustamente: aggtunto, c 1101 attenderemo con fiduoa t multau ddb osservazioni in cono in Italia c all'estero. Se: le relazioni . suUa strcpcomicina ·: le apnnc.<ionalc r• vivncl discu..1•001• che 1. c 11nnno seguite hanno susotato un prc:\'cdtbil•, an hct:nte intcn:ssc, con non minore attCil2IOile 50?o state ~l_ra~c le altre ~uc. rd:.zioni in program.m:: l'Wl!!. aH-..·:~ per oggt:tto 13 5s1opatologt~ cbmc.a c.lel mcdrastmo,. tem:z qu:tnro ~~ arduo e suggestivo, w è stato tratt:tto ~ag.ts~r:tlmcntc. d~ ~nd~re!U per . la pan~ medica c d.1 Doglioui (Tcrino) per quc~La ~lmurg-Jca (terapta chrr.urgJca delle ~tndromi .m;:<liastinkhe, alla quale i1 prof. P~ luCCJ,. d1 Rema, ha.apportato ti co~for_to di nna c.astsuca qu:m•o m::: J.ì!Il(Xtrativa). j o(ine Bastat, con Patrasst c &retta, tu!U d1 PadOva, h:um.::; affr,n:;ro r -ondouo in porto wt :ùrro argomento :utualmente assai discusso negli amhientì ~.:L:-.-ifi i: la terapia w:dicO! c.elle distireo!J. Anche q~es_to rema non ~n m:mcat11 di su>ci~:~rc app"' iOI"Uti c proficui dibattiti e con vtro compiaCimento scgnah:uno qui la. brillante cr.op<:rm:iooc fra m~dicio:t e farm:~cologi~ riaffermata attraven;o la elcg:mre e dotta rel:izi'Jne di E. ~Unlnght:tti ~u cc Le nuove conoscenze sulla furl'llXlOI.cgia terapeucica dciiJ fun:ricn: tircido . Il prol. Frugoni, presidente della Società Itaiian.t eli ~[cc.icioa In:erru, promouic:: di questo 48° Congresso, può !:eu cli.r!i sodèisfatt11 della riuscita. dc:.l comegr.o che s:· gncrà un'alrra t:tppa del progresso lento, ma continuo delle sci.en7':! mediche in Italit.
z ··
'
N
Parallelamente a quello di m::dic:ina, si è S\'olto il Congresso de:L Soc. IWhn di Chirurgia, presidcntc il proL Torraca, .che lo ha inaugurato .::on opfOrtUGC. si.:np:-iche parole, c ~idui :tUe: \'arie sedute, fra i più eminenrt rappre.sem:uni d!!:a chirurgia Ì!:lli:ma, i senatori Basti:mclli c Giordano sempre: c:osì atci \'i e pieni .;;ionmi!e srlrìro. Dopo b relazione di Doglioni sulle ~nùrom! m_"Cltasrini.:!hc, il !':of. Redi, p<:r l:t Soc. Ira!. di Chirurgia, ed il prof. Ferreri per qudb di ororicobriogo::uri:~. ha:mo s-.olro il rema delle « stenosi csofagcc Jl interes...:anc.lcu soprattutto a quelle d.1 cau.s!i:::zior.e- c, dal l:tto tcra,r:cutico, ni mctodi di pl:mica. che: mt<glio corrisponJo.no oggi alle :;spcna!h·c Musi:lni c Minganini, quest'ultimo per l:t Soc. Ir:iliana di Urologia. h:umo riferito sulla c< cura chirurgia ed cstrogc:n.l ùel run~ro prostatico ": non è l f"rl.:!re :u ;or.1 di guarigione, mJ i miglioramenti ottenuti in molti ammal.tu, .to.:he :l\';a ~1-i. ilnno bene ~pcr:t rc: ed in ogni modo co~tiruiscono pet ,i: st~si un l>uoo ~u.:ce-,u Infine si è tornati, anche: in ci.lrupo chi t urgi:oo, all:t tub~rco!o,t , ma questa \Ob pt:r riferire.: sui risulrati tldb cura G·hirurgica, rorJ.copbstiC":l in primo pix10, c ll.l· tur:~lmcnte le cli!cmsioni, ancora più che negli :-litri• remi, sono stme, ~u!l'ar,;o::n:.:nto, :~b bombnli c mo\'imt:ntate. Le .:onclu~.ioni sono ~tat.: in prc1 Jlcn=:~ fa1·ore1 o'i :t i:t· ICr\'CIHÌ non CCCC~Si\':liDCntc demolitori.
w
Mentre si chiuclc\'ano i due con\·cgni di medicin.• c cruJcrgia, iniziai~ i l.t\'Ori <1ucllo della Sec. ft:tl. di Ortopedia c Tr;lum::uologia (::.:;-.:; oltobrc\ cun !._ rcbzioni çuiJ.t «cura ddh: p.lr.tlisi sp:ts1ichc ., (proff. Z:tnoli c Borcllitù) c. suUc . ostcop.1tic r:~.r c (dr. C.t~ucc io) entrambe molto bene impostate c condotte, c l.trgamentc dJ<cu<<c. Numerose ed interessanti anche le comuuic.12ioni n:bth·c che lunno >Cg:uto l.t COn~l u~ionc di queste !>impatichc giornate ,·omane CO>Ì ric:nc, J.iliori~ c ,'Oncretamcnh• fatlli'C.
' .
tl •
"
..
-,
uo, ..
IL TI/! CONGRESSO NAZIONALE CON1 RO L.-'1 TUBERCOLOSI che ' . a 'liJ . . l a l 30 no,·cm bre, s(.lilpre a Milnno. tenersi n' ~'no 1'l 27 ottobre, c' nato rHwtaio
Cl~
.
IL TI CONGRESSO NAZIONALE DELLA LEGA ITAUANA PER LA LOT. TA CONTRO J TUMORI, si è svolto a Montecatini dall'n al 13 ottobre c. a. Fr· · 1 tcn~ 0cus~, di particoli:~o·. i~porm~za quc.lln suì .((Tumori dc.:Hc vie ~erodigesth•c ~u~ pc.:norl » dct proff. Pa1tnrucrt c P1cranron1. Amp1amcntc ·trattati i problemi di assistenza ai cancerosi po1·cri e di organizzazione dì Centri Ant..ic:mccrosi in ItaJia. Sulln •< Terapia rru;.dic.'l ~el cancro >•. hu. riferito ~lifEusam~n_tc il p~of. Ferra.nnini. A l convegnn, hanno partt.'ttpato 1L coL mechco prof. Gu1ùo Pero 1n rnppresentnnza dd Dirctto1·c Generale della Sanit?• milit:m; cd il Tcn. Col. medico dott. Edonrdo Z-affiro ~1ua l c m<;mhro militare del Comitato delln Lega Toscana. LA SOCJETA' ITALIANA. D! OTO~INOLARINGOJATR/11 lw tc.:nuto il Mio X.~\:V congresso a Genova dnl 18 ::~1 20 ottobre, con imponente conmrso di spccinlilai
· ai tutta l'ltalin.
L.-1 XXXIV RIUNIONE DELLA SOCIETA' /TAL! AN.-1 D! DEI?.MATOLOGlri E S!FILOGRAFJA .si svolgerà nella priln.1vt:ra dd 194!!. l Lc.:m1 di rcla7iont: sono di Yivis!ima attualità: u Il problem,1 dell':ùlergb nel c:tmpo derm:uologico aHn luce delle più recemi acquisiziori P.isiop:aologichc c cliniche>> (prof. G. Mariani) c t• L~: c.isviramino~i rutance e l n terapia vit01minicn · in dcriD:ILologi:.~ n (prof. M. Com~!). AL u CONGRESSO DELLA 1'UBERCOLOSI E SAN/TA' NELL'IMPERO BNJTANNJCO >> tenuto a Londra nella prima decad~ di luglio, ha partccipa~to una acl~.: gaz'ionc ltalian;~ composta dei proff. Omodei Zorim, G. B. Roatta, E. Talarico e dell'an. pro f. G. Al berti, inviato quale osservatore dell'Alto Commissariate> .per l'Igiene .e .1:1 Sanità Pubblica. Fr;lJ le relazioni scicnriEiche, quclL1 di Hinshnw (S. U.), della Cluurn Mayo di Rochcstcr, sui primi 1000 casi trattati c.:on streptomicina, ha suscitato il più vivo imercsse, mentre nel c<tmpo assistenziale la visita al vil~aggio post:sa,nato~j;:lie di Pap.wo;rh, presso C:~mbridge, ha dimostrato qunnta cura J'fnghlitcrr:t abb1a ded1c.11o. c dcdJchi ;~l riavviamento al la l'Oro del tubcrco loti co dopo la dimissione d :t l Sarratono. UNA ~< SETTIMANA DELLA·MEDJCINA ITALIANA>• ;)Jvrà luogo a Parigi dal 6 al 13 dicembre 1947, promossa d:tll' Associazione Internazion~le dC:~ Stampa Mcdca >l (Milano) in coUaborazione con le Università di Roma, e di Pang1 e rulla qual': pn rcdp~ ranno 30 fra i più noti clinjd c sdcnzi~ti ita·llaoi. ManHcstazionc analoga SI avrà in Italia ncll':1prle 1948, dt:dicat:J alla medicina francese . .·JL CONGRESSO JNTERNAZ!ONALE DI ELJ::'J"J.'JWHNf..:J::FALUul<l'll'it~ · · t o, per l'I t~u. li•J · profes~on tenutosJ· a L?ndra dal 1 a~ .1 6. l ug]'to u. s. l1~nno par_rcc;pa: • 1• , •io· Gozzano, Dlretrore della Cltmca delle mal:nuc del sistema nervoso dJ I3olognn, .11. n1zzi , Direttore dell'Istituto cii Fisiologia di Ferrara, ed il J ott. Fuones..., de li:~ Cbnu:;l dclle mabtriç nervose c mentali di Torino.
TL X CONGRESSO FRANCESE DELLA TURT1RCOLOS! sarà tenuto ad ~~ geli nd 01;trzo 1 ~>48. l n formazioni: dr. M. Bariéty, Boulcvard St. Michcl 66, P:JrJgl.
-) 4 .,-
~lf: CONG!?ESSO f!AZIUN.r!L/i UJ 1'/SWLOGJ..J DI I:DIMJJURGU, inau urato~1 1L 16 lugho 1947, t: stata molto apprezzata la rd.nione od p ( v 'l Id' g • • 1 • • Il ro · . lr onn 1 su .. L'asprrazJone cnt OC:l\'ll!ln.r ne , ~uc aJlJllic:llionl pratiche H J' p · d' N . . . 1•. • ·•• attlson 1 ew l York hn trntt:Jto n qu~:monc dclb nullliun;rlone ~orialc dcnlt .... 1 be 1 · · Il l • c.J' J J • • ., _, U reo Oli Cl; - O • rnes Scllors, J Lont ro, 1a esposto l.1 ~uu n~ca ca\b•ica di •orn·~pl···u· h · 1 • • · • • ·" ..., c c c van Der l.•m, t 11\u l'l! li c,Ut:llllll con IJ \ acriu:nic.nc •col Bercr, dr Amstcn u c G to • • • • o. . . ch:: d c:ponrTono per un scns•hlc nbbassamcnltJ c.dla rnr..rtllir~ infan:_iJ,. "'· · r • c , \lt n· tcmt· JO· 1 ,. . .. . · · ·~ ,•· b.. tercssanu: l~ rn~umonll! :.JS~OCJntc ad "ITczioni a Ulc cJcll'app:tr:no rcçpiratllrÌo (ScacJ• ùing, d1 Luntlr:1) l.t. pJt?logia delle amiloido~; (\ •. Rli Il~, 1riJrc...) t: 1:t tbc. urinari.1 (W. ~1. BoriWJck, Sccn.J.I) .
.-IL l CONGRESSO DELL'.r/SSOCI.IZ!Ol\'E \JED/1./ .\IONDJ./Lé tcnutosi di recente :1 Parigi L'Iwlia, invitata ufficialmente ~d adc.rir.! ;!Ila ,, ;\ s~rriazion.: ~lcdit.-:1 ;\lonili:tlc "• è st:H:~ rapprc•cntntn da.l prof. G. Fcgiz ùr f{(,m 1 d··lc~:uo dalla Fcucr:li'Ìr ne na7ion.tfc degli Ordrni dd mtdici. ~ /L COLERA IN EGITTO. - L'cpiutmia colcri~:.1 .in E~no, iniziata~i :Jlb fim: dcll'u,t:ttc di lJUC~t\tnno c tuttor:~ in t.or~o, !Cbben: in rJp1d.1 dccrt. .::cnn, ha dcst.llO d\,1 prc.;l;c<.Uf'Jzioue nei p.1csi 1·iciniori cd in quelli d1~ h3nno raproni cc.mmtrciJJi con L1 n;lldou.: cgizbn:t. l'Ili applic.JZionc: delle nc,rm · ~tab.litc do~ li~ Comcnz.ioni Sanitarie lntuuniou:JI1 Ji W:1shington uel 19+J1 wli p:u.:si hanno ~ubito aJott:Jto !C\crc mhurc tfift:mivc nl :tfcuni hanno addi6nura. intcrrollo gli · .•mi-i c~;mm· ·i tli cd il m'\'Ì· lllt:uto di P''b~cggcri i J1J Egitto. Per l'Italia l'Alto Cummis~ari.lto per l'fgicnc t f.t S:mitJ Pubhli.:.J. pur •cnz:J ri· correre a dr.Jconianc difc~c, ha <.!Il;lnato Spt'ciJii Ordin1nze Ù1 S:mità ).(Jritt.ima ed ,\ crea per l; misure prolil:michc dn :JllU:Irc nd cc.n(ronti ddlt. prolt:tliWJZC dall'Egitto. Tali ordin:rnL.t: SC.J1o state concretate Jll unn riunione di nlti e•poncnti ddb ~cicnza mcdi ~..,_ c delle autorità sanitari_ civ i li c :nilit:tri prcmo\~a ù:tllo ~~cs.~o :\ho Ccmmi~ sariato c :tlh qual~ h.:1 pnrtecip:no anche il Direttore Gwcr.dl· dcll.t San't?1 mtlit:Jrt: .:;cn. medico F:Jdù.J. Per quamo riguarda l'esercito, b Dir-cL. Gcn. ili Sanità ~lilitare, oltre 3 c.il'porn: l'i nt~:nsifìca7ione della I'Ìl:,rilonz;~ ~ullo st:tto ~anìtario c..lcllc truppe c !.1 scrupolosa os~cr· \':tnza del!:- misure igieniche di carattere gc•!crak, ha imprlito le norme p:r un:~ pront.• 1·nccinnzionc contro il oolcr:~ dei militari alle ••:ni, nel caso che se ne procntJsse IJ ncccssit:,, mentre ha dispo.to che fo·~cro suhit e> <N tcpo~ti Jlb 1 nccin:12ione :unicolcrim: a) 1 c:~rJbinkri cd CICntualmcnte gli J11ri milit:~ri che prl:l>t:Wo servizio DLi porti m~ t·iuimi del territorio nnzi~nnle c ncll',1croporto 01 Ci.tmrino (Roma); b) runi i militari, ·.Jomprc•i i c.u:~binieri, di~lccali in Sicili~, in con~iùcra7lom: che t~lc regione, per aver più fr.:quenti rr.tffici com.mcrcia.li, specie clandesti.Jù, con i p.tc.~i d~: li' 1\ fric~ Scuenrrionalc, tnn·ru.i più ..:spo>t.l al pericolo di un,, eventuale imror· l,J7Jonc dd colera. . t\ tutt'oggi nCsHtn c:~so di tiOicr:l, nc.1mhc SO>f'Cito, t: ,t.I'O segnJbto in ft:~liJ c >l h n ragione di ri u."'H.:rc che tale 1'\'CntuoJit;, ~iJ ormai scongiurnto oh re che p:r le mi,~,r~ difcnd1•c aÙOttatt:1 :lllt:hc pcrchè: <i:IID.O pros~imi .11J:1 Sl:lgionc ÌI1\ Cr11.1k J'OCO propini :tlb difTusion~: del morbo. Da notil'ic aucnclibi li ~cmbra che nt~SIIl1 t:UJ opeo in Egitto, c, fnt glt >IC<~i ~:,;i· <:Ì:llli, nessun cittadino hcncstantc :tbbi:tno contr.m:~ l'infezione pur essendo-i n:rific:.ti dci cn~i di colera :rd Akss.1ndri:1 c al Cniro.
!lANCI/E DI L.ITTfi Ui\lr/NO. - Dopo k b:mcht: dc~li occhi ~ qudlc Ji san· :.:uc t:cco che in t\mcric:J cc..l in Inghilterra ~rgono le hotnlhc di l:mc um:mo, che r.IC· 6 -
C:io•·wtlr di 11utli<imJ militare.
..p6 colgono c ~nscrvano, i111 clettrmin:llc concli.tioni, i l In t te ùd!.; mndri che ne hanno in eccesso o che non hannCJi più H b:tmbino ùa allnnarc. . UN CEN_TRO _N1ZIONALE _O,R_T?GENET~CO E DIETETICO mrgcd pro·.. sun:~~e~lc OLI. p~ss~ di Hom:t con_ 1;•1ZI:llo. 150 pos~ letto che sarann_o in seguito md.
dopp1a11. Fra 1 p1u Import:mti <cn•lZl svolt1 lìgurera qucl lb dc Ila rad1oscopia di mass.l UN REPARTO DJ MEDICINA RIEDUCATIIIA, il primo del gcrcrc, funziona ùall'ottobrc deUo scor!io anno prc~sC1 IJ bcultà ùi mcdicin:1 dell'Università di Nel\ York sotto In dirc-t.ionc d..:l ÙOil. Howard A. Rusk giil cap() dd ~crv izio dci 0011\'alr·srenti dell'Aviazione militorc ùcgli. SL'lti Uniti.
UN PROGETTO DI UNJPICAZIONL\ DEl SW~JIIZI S./N/TIRI DF.I.U FORZE ARMATE DEGLI ST.rrt UNITI è staw pn:selll.llo ali,, Ccllnmi,•inn1 u11 litare del Scn:~to dal generale medico l<irk. OBJJLJG,JTORJETA' DELLA IIISIT.I Ml::UJ< .'. I l'tm.w:ot.,ISTIC: t 11\ FRANCIA.- Tutti i b::tmbini Ji Francia prima di c·~scn ,,mmc~· i .tll,\ \l'llnl.1 pultblh.1 dovranno essere sottoposti :l un es:1mc mtdicU< gener.tlc. Ta'l<: di~pu•.ii'il•tW fa p.1111· olt un complesso diJ importanti riforme ùc:l Minbtcro dcli'Ednc.I!Ìollo( n,ti'inn.tl•· 1u·l r.IIIIJI" Jclla vigilanza medica S:.."Ql:tstic:u,
SELEZIONE DEGLI .ll?RUOL.JTI IN AMH/~IC'·I UV/UNTI-: 1.. 1 .:~'' c;UM~ R.l MONDIALE. - Circa l') milic•ni di uomini, d.ti 'i ai ·li .11111i, fumnu 'tJllUJI<htl in America a 1·isita medie,\ per l'arruubnwnto dur.lltlt: il n·c.:ntc conflillo mtuuli.tlt: Di essi, un terzo - circ.t 5 mi lioni - (u giuJic.uo non idoneo al ~eni?.io mi li t an:. l. t selezione più rigoro~;t ,i ebbe nel campo Jcllc m.tlauic nen·m c mcnt;t·li: furono di minati KsG.oou uomini rer ùi~turbi ncurologi.i .: ti(j(i ou p<.r dcholt·na, mentale! w.cKIU gio\·ani furcno rcspiilli per iclio1i::t.
PR'EMI .. ST.-IL!N ,, '9-Jh.- Fra i prLWÌJti figurano anche alcuni medici: i_proft. N. Klopin, l. Razcnkuv c A. Arbntov per i rispctth i lavori i•~ i•tologin, in fio;tologia alimentan: t: ~ulle comi.Jin.t7ioni dc~ fos(oro org:mico. PEIWITE DELL.l S.JN/T.J' MILITARE \7ENMANIC.-I Nl:.'LL...t .z" GUERRA \f()NDI. ILE: morti ;.ooo •nctlit:i militari ( 1:! ",, degli eO'cuivi dd Corpo di Sanità Ì\1!· litarc), feriti circa 10.000 (:!5 •·.•). Ndl.t <ola b:tnaglia d! Stalingr;tdo c:tdtlcro ::1.74 uffi ci.tli medici l
/L PIWCESSO DI NOIWWERG.l CONTRO l Mf:.'D/1:1 TEDESCHI ~i è con du~o con 7 condanne :1 morte nwai:tntc irnJ;iccagione, 9 condanne (fra cui un:~ ùo.nn:t, !.1 doli . Oht:rh.tmcr), a pen '.11 i.thili tb w ;~nn:] ili reclusione :dl'crga~tolo. c 6 n~solu'l..Jon• UN CONCOI~S(J , / .:)D POSTI DI M ED/CO DI .:a·' CL.-/SSE ha. b:Uidito l'lsti. llolu Nnion!'lle per l'i\o;~iLur:vic)lle contro gli lnfortuni sul L:i\'Oro. Le doma_n~c d: ammi.,siouc :ol concorso, rcÙ:Hlc su cr.rt:1 da bollo di L. ::1.~, dovranno essere indtrl~7.atc alla Dirc1jono:: Generale dt.:ll'T.N./\.I.L. (Roma, vi:o lV Novembre, 1~4) c pcrvcmrc ~ d t"> lÌ u:~zionc non oltre il giorno .JO novc:mbre 1947· Le domande dO\•ranno contc.nerc · cognome nome c p:tlcrnit:c Jcll':,spir:t.ntc, b sua re~idenz:1 cd c\•Cntualmente Jl d•· ••c·rso r~apiu, Fcr le comunicaz.ioni rebth·c al conc-orw, ~ l'imp.:gno di accettare, con '""'' lt .thn; condizioni dd bando, b re,i.Jc•·z:l che vc.:rr.1 asscgn.lla.
·127 Le. sedi c:~_roluogo. di .reg1on~ non sono comprese nelle sedi \'.lcauti. Per in(orllln· m •olgem :lll:t D1rezwnc Cocner.1l: dell'I.N.A.I.L. (Servizio ~v!ctlico VI:t IV N 0 n :mbrc, l+f, Rom.1 c presso h: \cdi pro.,.hciali ddi'J.N.A.l.L.). ' '
7 ioni
Il'. S. BAINRRIDGE, c:~pitanv rncd1c:o ndla riS<:na dclJa m:trin,1 ;tmcrkJn;1 c o,· :~ loroso chirurgo, ~i ~ :.pento rc~cntcmcntc: In noti1i:1 ci ~ stata comunic.tta dal Comitnto intern:wio11.1lc di. m~:tlicin.t c Lum:tcb militari di cui il Bainbridgc era stato Wlo c.ci membri folllbton. Lo :l\'e\·amo no,·t~to lo lrCOr'o giugno J Ua,tlc:a, in ocwsione dell'Xl Congrcs'o intcrnatit n.tlc di mcùicina milharr: : non più gimane m.t :tncora ben pon:uttc c scmrr.: nà"talgi:o dcii'It.t!L. che :tlll:ll:t ~in...:ramemc c UO\'C C:OIIl.l\':1 molti buoni •11nid. Il Comitato intcrn:w..ion:~lc tri mcdicin.t t ' f:umaci.1 milituri perde con \V. S. lkinhridgc uno t ci 'liOÌ c• f011Cilli pit) falli l'i 1.d ,tlllOrt:I'Oli. . Il. flNOF. S!LI'HST/UJ lllr;UON! ~o11 ''·Il~' trìbutall' ,oJcnni nnor,lllzc in ~ ,·.o•.iurw dr·) 7"" cnmplr·.ulnll L'ultimo 1 nlwnc di puhhlira1inni dr·ll'bntuto di Fi,iulof! ll drll'UIIi\'tT'it.ì 1U llnri è d dic:ttn :t ll'ilh1~1rc h~i o logp •Tmp•c <O'Ì giol':mc nel li•.ico , 111 Ilo ·pi1 itn 1\uguri '~ 111;1 f111 c ! Il. !'/\( J!o'. , //,/)() f.'. IS'I'!~U•. t N l l: \l.tl<• · lu .. m,lt(l •. ll.t c-.:ttcdr:1 di dcrtn~tologia , , Jini,.l ddlt 111 d.IIIÌI tropic.lli prt:~'o l' l•:tillllll di Mulidna lit..pic:tle eli Lisbona .
,, !W /:U0/1:', WJJ/'I:'N'J't: t:/J INI'J•'l\'7./rJN/ DI Ml!f.'IC/ SI'!ZZERh ~ il 1itttlt di una ìntt 11 • Hll l ctJufr.rr '11:1 tr·nut:l dal dott. Luigi Bdlono in cx:ca~ionc del l'bJ ·II ··iti<Hit 'mrJilllll,t ;lll:t Bihliotl'~t (,llltott,tlc dJ Lug.mr1 1! t" fchhr:tio HJ47• c ripnrt;ll.l ,,,d " !Jullc:tlinu dd ~lc.:dki tlr·lb Svi;:rt:nr lwlh111a '' del ; giugno •9·17· ,\1/;'U/C..JL fW Uf.'/ITION IN JT. IU' -- Souo tJIIC\Io tilolo il " J.A.M.A. " del .rgm111 ~ ~~~· IH Il. t ruhric.1 "Corre: pt ndr•n, •: "• pui.Jl>lira un.1 klllT.I tiri prof C. 1-ru· )!Olll che ~cpn;dÌ ~ffifJ fCr ),, •ignr,rilr; nhbÌC'IlÌI Ì it\ n:JJ.1 prctÌ•,,t Uln~~ :1 )IUillO - in rÌ· ~po~lo l alle ÌIII.S:.tt\Vl', /1 ' utl Dr. 1>:11 ht..ll - dii pmwc~~i dello: H ;t'Il l'C ml·diche in ltali.t durame c C!opo l'ultimo ~.onflillo mondialc.
::!.
CONCORSO DELLA ,, FONIJ./Zf()NF (,;uusr:t .. :~El\ UN l MO.VOGIU Ff.d: rema uPrc1cn7i:.nc, prc\ itktl7:t c :· '" ' 1'/~ in 111111 !:ll.lttJI mmlt•rno .. ; pn:mio L :!.Oo.ooo: termine di <c-1dr·n~.1 pn h pn.:~ctll:t'l. tC.III.' dd ),1\'UJi ::!.!\ fd1br.tio l!Hil. In·
forW.l7i oni: Rom.1, , i.1 Ufiìci •Ici \'icario -19·
L.-1 TELEVISIONE IN MEDIC/l\'.1. - Il primo !!Spc,i:ncnto, chl doHcbloc r.tp· prc•cnt.lrc un nuovo rnc~zo ai in<cgn:lrTI!:Illo mr•diro-chirurgicJ, ì: ~lato f:tll•;• .1 U.ilti~lora ncll'Ospccblc J. Hopktn~ con l.l rr.t<lllh~iwtc, :1 lilLa•> dcll.t te l•·, i<oionc, d<·lk fa~i di un'illli.T:I O)'Cr.lliOnc lhirurp,i:n. SONO DECEDUTI i proff. Sah·.ttorc Citclli, dircttor~.: Ul•ll;t Cli.1k.1 Otorinol;l· ri ngoirurica dcli'Univc.:nitì\ di C.uani~, c Enric• l{izzatti, dimtore clcll'kitulo di i\lcdidn:t lt:,.;.tlc dcli'Univt:rsit~l di i\!oJcna. .-ILL',. .·IMER/C./N .\/ED/C. IL .·ISSOC!.-IT!ON ''• eh:: h.r ceLbr.uo ndlo ~or'o giugn•1, .Id Ati.IIHÌC City. il MIO ccntcn:ttiJ, gh au~uri riìJ I' Ìii dd 110\trD Giornale
In Memoria Ten. gen. med. ROSOLINO MEREU
:1
1° ~nobrc 1947 cal:t\';t .nelle ombre:: c.lclla pace, c.lopo lungltc sofferenze, ilten. gt:o. mcc.IICo, gtù Capo dcll'Isperrornto di Sanitù rutlitnrc c.eU'Acronauticn dott. Roso•lino Mcreu. Non ~ senza un :l::teor:tt() struggimento e senza, un intimo s(orzo che noi scriviamo ,Jj Lui, eh è non è cos.'ù faci lt: menerc assieme dc:llc parole qu:u~do il cuore pesa ccmc piombo e la commozione uurba cd annt:bbi~l i nostri pensieri. Compagno lin da ll:t. prima inf:lnzi:t nelle scuolc· elementari, ginnasi~, liceo c 1 ia viu nelle 'i:onde fortunose or tristi or liete odl:t ~aorrit:rn militare, ubb~tmo insieme percorso tappi~~ pe; t:~ppa c sp:t~:JJ a spnlb. la l~n ga v1a che dnl. 1909 :t.rriv:.t. sino acl oggi, .1 tr:l\'cr;o t•l Fenodo Eom: ptu dramm~uco VISSuto dnlla Pa1 n a in qu~st:1 prim:t m1:tà di un secolo così denso Ji terribili nvvcnimenti. Campagn:t di Libi:.t, gucrr:t italo-.austri:tca, campagna etiopica, ultimo runflinu 1111111 dble, entusiasmi, speranze, gioie, dolori, vento c.li vinorin• c avvllimt·nto dt:lln dl:.fa11 .1. n.::l r.iclo c.ldla sua. nobilt: vita son rivssunti 1.' racc:hiusi com<; in ng-mtno di IHIÌ <JIIar;llll,J anni di storia patria., di splendore e di tristezza - così COI'llt• ~ mcchiu~:t la glot i a tiC' l ll' pieghe cadcmi Ji una han!l.icr:t che pur ~mm:t innt :t con~cn·a, nd suni v<:c~1hi l<·mhi , nei suoi colori stinti, un nlto incit:Jmcnto ::~1 doYcrc cd al sagri li·1io. Poich~ Egli fu sQprauuuo u1n So\J:llo 1..J tlll llaliano. nel :.ignifìcnto più nobile tJ elevato di queste parole cd :.tll:t P:uria diede tutta h Ml:t. .tttivit~. la sun intelligenza, !.1 sua dc1·ozionc eJ il suo :tnl';r.; ~e n za pc<.o c.: st:11z:1 misura. Fecce sempre il suo c.ovcrc n•nchc- qu:mdo· il dovere ~ignificò rimuwi:t c s:a;rlfidn, ma i l bene che possiamo. f:1re tlllll conosce limiti ·n~ tntcrprctaJ.Ìoni sottili', bisogna farlo ed Egli \:y fece compiutam~.:nte, sc.:mpre; lo fece da studente, da uffiérnJc.:, cb comballcmc valoroso, .d:t pro.Ees5ionist:.t valt:ntc c studimo cd infine d::tll'alto posto di comando cui ascese per i suoi so·li cd esclusivi meriti e nel quale profuse i tewri del suo raro intcl· letto, della sua profonda. competenza tecnica, dtlb sua. perft:ll::t .::onosccnz:t. del Scrvi:rio S.1· n.itnrio ncronnutico, della su:, :1lta capacità org:tn:izzativ::t, port::tnclo i l !crvizio stesso. .1d un;t :1l.te~za di ccsellat :t perfezione c di modcrnit:ì, t:tlc d:t ìmr.orsi :~ll:t1 gcncrnlc ~mmir:t.z.innc. lnn:1mora.to dello studio, di cui fanno fed: le sue belle ffi<lllO!!Jrafic, dell:1 sua Mtt:, compenetrato della sua missione ai mt:dico c di soldato - :~mò sempre \1V<.Te fr::t i sol· dati dci quali cr:t il camerata nell:t slgnilicnione più l::trg:t c fraterna dell'espressione caratt~:rc scrcno c kale, cstmpio di v.irtLt f:tmilbri, nclomt.o da tutti quelli chcr ebbero la w:ntura di cs~erc :tllt: J>UC dipcnder.ze, Egli torz:wa alla simpJ:ia qu.~ ~ti l'avvicin:ll'ano con l'Jffcrma:rione di u.ru ra.rancrc ::tpcrto. logico, sincero sino ~lh crudttà cJ :.dlo stess~ tlmpo rit:no -di umnnità. A queste qualitJ mor::tli cd intellett\I:Jii si aggiungcv:tno .i tratti di una personalità :mlcntc c t:llora passionale:: che istintiv::tmcnre respingt:l':t. c ~;oml,xlttcr:l lutto ciò chc cr:t volgnrc, assurdo, iugiusto, tutlo ciò che attcnt:lva nll::t libertà ~d alln di ~11it;t umana. Tutte l(; ~uc doti er:tno· complel:ltc infine e rese P.iù .nttiv~ ,c b~ucftche dn llll:t gJ":tndc, f~f .llhll:tt:t borotir d':1nimo, da Ull pmfomlo senSO Ùi UJn~lllla, dt CO':"'J'rt'll· ~ionc miscricorJios:t verso gli infelici d j soffcn:nti per cui Og'll!i W:l· :t1.1011c era un 1nconl· paral)il.: gc:sto di nmorc. . i L:t sun perdita 110111 è un, lutt() solt.tmo p: r l'Acronautk.a, nel cui orgam~m~ san· · la~c1· :t tracce · · ..c ec1 1111 • 1c 1eb'l' · r·1 n o'1 cl1c· L'~m~mmo. c lo ~tlm:tmmo. tarlo lum1no 1 1, ma pc.'!' tut " • . . 1 · l'l. dè Il:t P'Jtrtn Ndl\u'ligosci:t profoonrln di L1ue~t:J notte che ancora ·Jncom bc sul· oe • • • ·' l Suo csc;mnio, !:t Su:1 ft:d : , !:t Sua vi1::1 di l:tvorv, di do,·crc, di nmore di pat?-:t, costHUJscnn~ . •11 IlJ:l S\1 CU ·I ~l· .tppunt:tllO l· llUSlll· CLINI· C ]C ll(lS t ft: com~os•c c p'tÙ alte \111;1 lli'. l.: Ù '" · • • 'Sl1crnn7C·
s. FIIOI>:I.
. ACCADEMIE E SOCIETÀ MEDICHE · CONfERENZE, COft\UNICAZIONJ E DIMOSTRAZIONI SCIENTifiCHE PRESSO OLI OSPEDALI MILITARI
ACCADEMIA DELLE S CI ENZE DI FERRARA Sdu la del JO luglio J947 : pmide il proL G. C. Doglioltl.
'"'''""""'L.
l'ruf. C>'tLI,\ c.: T~t• (llli di nlt<'IIO rnlmrmllrt' /fol/1<111 COl/ rrmci!lmtl c L'O. tlfu,lr.t tre '·"t tlt >uppur.uumc pulmon3r~ tr.m.ui con •ulbmJ<Itci c l'<:nic11ltna. Nel pri mo, affcnu tl:t 'uppur.t7tunc. .tcl :mdJmcnto ~cutn con mtl.nla~1 cndricramc.1, mtni 11 ..11 e 1•untlcm.t c hluccn, la Jl<nict lltn.t Jl<r ,.,,, '"lcmac.t cd t•nclnndntlc.J, come l.t ,ulfJdiazi 11 ,1, nm.t~ro ><'tll.t dfcuu. l.'t,,tmc h.llltriulnJ.:tCO m·clù l.t prt:St.OZI tlclla 1\ld•Jtl'I/.J f" ;mt<'m.u nolorbmc:ntc. mnn · ·.ilu lc ull.t pc.ntctllm.t c "'Jlull\.1hilc di quc.sll> quadro 1li rlcmmtmc pulmnnarc. Nt l 3' 1 ,,,,., .ul :uu l.uncnco mc.:nu .ICU\tl i rouhtJs•·'llimi tl onu,lro.~rono un n,cc.sso del lobo "upe1;,.1, U, ""' nll•> 111 ·""l''·' c.rnr n.t. Jòu trall,llu con >ulf.u.lt.llllt.l c ll<:Ot.:illtn:~ l'<r tre mc,i, cbl ~" fiH u- l'c dilli t.liuu:u t; 1òlthttlnJ..p~u "11.1\,tfln Jli:r un.1 ~u.tti~1nnc: llur.l b.Htt"ttc.t mht.a pn~ umCI•\Irc.:pw· , ,,,l tltO('UI'dll, Nd {" ,,,.,, C<•n .uJtl.mlcnln pure ~uh.tcutn 1\>.unc r.nltulu~'"' ùimo\lr/o piccnk rJdtl muhiple di "l'" .111 ul,trt oll.t !JJ~t· rlolt.o. Fu lr.IIWtu <Oli ~ulf.mlitlrco c pcnt.:rlluu pc:r ua '"'~mrc:t c dnpo alcuni .;tdi " J:ll tll' t' .t llll J.:" ·' ri~;lnnt• clirtJc.t c r.uli,Jngtc.t. Dupn 1 oiii iiiJ t l p, .o l cnnlrollo i: ancoro tn httt'n.t \alutc. lu un 4" c.o., 3 o·pi·.o..Ji \IIJipur:om•t in (o 111<\1 Ct'rlcucrn ,. .ulf.nnttltCJ c ptllletllm t puio prt\Cil1. \,lltu lrriJittltro•rt.r •.ic: muhoplc dd luiJ<> •UIJ<.rtnrc D, qn.tle '!'"'·' rrrttJII\,t ,d dcmLntD c-.tU<Jic dtllc llCICirvc: .rlllloiiiiJCII l~ ti 'UJ.:jlCllll t Ili 11\\Cr\ .1/ IUIIC, 1.'1l c·.pnmc. l'op111111tt •: dtc l.t curJ Jtml.t 'ulf.,mul rcu-pcn te~ll onrt,t puÌ> J.orc hunni n'ult.111 qu.1lora: l" ·r f.rccr.r un.t tlrl!lll""t prc:cucc c ttuinùt !,t tu.tpi.t "·' prt'C<lt.c, ~·· 1 J.:<.rltll 'innu ·cmolril o :t t(Uc\11 fnrm.oCI c !.o IIJ.Ilteillrn,, glllng.o in cnnctntrazionc mflicicmc:; 1" - ti rlrr tiJ!:)JI" ridia c.tvll:r .,,., ·"'icur;IID cd cflipwtc: ·l" • k cunthzionr cld pulmunc prtc~.dcnll .rll':rlltturnc •r.tnn h11nnc, 'i" • In cur.1 \'eng.t ,, lunw• rqrlte.U.t li n•• .t ohUlc.tw """'"'JC<nlc, i'r,-,(.
Vu.''' r .\.· Lil rGrrtgcnltr,rpr:r IICilc r'nfimuma::rvru g~rJIIO·f('/Jirll":.
rrf.ri\CL i muha1i ddla •ua "lo.riwt.t nel c.nnJ>u clcll.l rrx:niJlt'lll<r.tpo.t tiJI~ .olf<zinnr g~ mlu·pch·rchc, muhatt rtguorcb uu 52 col\! !1~1 qu.olt 3" .•pp.u iUl<nll a lo1111c oh JI,Jlllr.t tulovwl.trc c 1 nm.mLnll .1 turmJ c.Ji 11.1lur.a ~ctttC.l c ;.:.unrM.lJCt.:IC.J. E'JMmc h.: uullc:utuni l IL· llltJ(blarj c.h tccnic..t '<1\llllc, dtmo>tr.ondo che l.r li<rotcr;opr.t wn 1 r.tl!ll' Rmutg~n. purchc .ruu.rtl con dclcrmtn.lle unrroc c cntcrt nclb scdt.o c ndl'.tpplic.utconc tldlc tlo1• lcv, romiclcrur'' un rtnl<oltJJ prr:7.tn<n nel tr.<t· l.mlcntn delle forme crunplc>•t tlt pcl\' tpcriluttÌI< .ocuct < ·.uh.tcUI<' wn <'""luu dtlfu,l a c.trliiiUc flcm"'unu-.., < ddlt llt~go't cromchc c re<tdt\,tnlt .rccum1 .r;.:n.tl< '!"''" d.t cUJbc fun,mt.Jir locJit c da cun~~lllfUll .~c..ncr.d1 paù u mc..no gr;wi. L 'U
!l"""
• "-'""H<"III"' M., l'urit1:to11i morfulogic!.c· del mio..miiCJ cttlltÌt()lllu 11dl'twmo <' !tJru cnllrl.t·
Onu
: I(UU CDII
/11 fun:ltJII~ Ulttfr.t~~l
J. '()., pt<J\C):IICIIIICJ alcun.: \Ul rtCCtd oc \U ik Cctllfi)llll,l/.111111 oiii(Jnt.olc dd _cU~•rc um.t!ID• ~lucfin il '·'"'' cum1~ rt.•mullro ~ le mndtlic.t~•un 1 lun~Ìc•nJit k!!utc ;ollc COIIIIÙcctr " \',trta7.tnnt lltrh\'Uiuah " liri UIIUC,lrtltn
\t,:OlfiCQI,Ifc.
J!,,lllltn.o. in un.o etnturr 3 <h cnun, I'Jspctln e l.r ,trulutr.o •ki rnn~eol i p.lpill.orr, ciel loro np,,u.ou ltn•hnc..u. " J\On\.: 111 p~IIIHl,l.an. rsht.\'O 1\·si\lUl:t.l th conlc t t.lì L.tt:inic .uwm:alc: uttrJ.\'cr~.mu " <luc C.l\ it:o \'~lllnccrlan. lll'"lr.o utt 11 w l:t C(l<\l>l~n~.t dr m~ntk>Hillultt chntdJc.· ci:J 111\Uflietcti/J nlllr.tl"·' e clr .onont.>lc Cu&uÌRu l.lllhlll. Pone 111 ris.tho come nel \'C:n triculn de,trn, in !&lcun i c~t.;mpt•ri, 1l t'.tsc&u .1rcunrn di Ltnn.uclr•. , 1u..Jw,1 p.uucnl,,rmlnlc ruhu'>to. pu~\:t o\l:JC'I'll:trc. n!trc: che l~ nnrru.dc l\f'·'l''iunt d h&,rul~'·' .ntcloc l.t '"·' L\ ~ntu;ol~ tl tl.ununtc M: , 1111ccrtJiu cl.1 IMrlteui.Jrt ,llfe71f>nt çlrc mi 1<ultnc> ti prcculn Crr·
l
'"'" (tull /'l'l'ft'lllll:iom• di / OIIJ)il•t/ic u.H •.
t'
~h liri c.: Ull~liuri fiSSt'lt '.l-10111
di f't<'f'<llollt). 111
teltlfl tft iurrr; ("'n,.,hlùn ,r rrJr'ltrll:t> ~"'''IIIJd •llllllt"llh./f~
1.'0. tr)mtt noc.t ' " ' num·o Cotltt di Ìllcro enwlicico cld ltprr Rtcui-r.r~ppo·Mrchdr, in un t;tf!,IUO th r=; :mn1• pru\t.nit·ntt.. tl.tll.l h,\,,a ):(rr.lrc:,c. nel qu.tlc )i ntru\'unu :monMIIt· cm.ltum<•rlniHt:lchc. llll·
tlull.tri, ~ molte ~.11,11\lfi\LJChc clìnachc \Ìillala ,1 lJUl iJc ~li rlCl'lll~ WII1UI11C,JIC tbJI'O. in CtJJiabnrn.t.t.lllt cnn al dr, llrogm . an lJilc~tn 'tc,~:a >cdc, ,, prupmalu do un c.t'O ~n.tlugo • . In p.trucol:ll'c \Iute dclu~m~t.l l' ,lllliiL.tcm~ <ll~;h u.lunn ~uiiJ prc,<nz;a tldl'ittcro da balirub1n,1 ~ n·azmnc c.;\clu'"'amcntc anthrut.t, dcii<: note mrorrului(•Chc c funzaon.ah J caraco dcll:t <cric m>sa (n crocato~i l'tr~, poicl~• l ncilr'''• d huucittJ>i, ccllulr: "3 ht·r,,tgl•u " · cntromi ,, puntcggt.IIUrn b~,ofil~: ~~~u>t·•~tllll" vcno l t pu~nnt.t ti~~·' IC'"tcnz:t gl"hu l.t rc tn,l\\lntJ , mentre l.a rcçi\tcnza globubrc mi: rum.t " tlnt.tt~ "U'f' l l~(lltlllletl.t, u11ruhl:"""' nudoll;uc) Lu ~tudtn del ceppo Ltmtliarc del qualt l.t p.trtc al pazicnh: h.t jKrllt<~'" <la .tCCtrt~rc \',tra :thn c.t\1 tla forme morlm-c .•naloghc, parziali 0 compluc ndl.t >intrmt.ltulo).!i.t c nc1 dn11 tl t J :aht~rntc)riiJ. L'O, prcll(lcndu lu 'Jilllltu d.tl ca·.u romu11a~.1tn, pro>Jllll.t hrlVlll1cntc alcune con<ldca:wi,.,n 1 ·ul l'inqu.tch .uncmo nlllolugtcu dcii.• funn.t 111 quc,uunc. ' • Dntt, Rtiiii\TI t\.:
/Ju" !!~'''' '' ttl!i tft ('ttr.Jitn f'tJit-tltftt•ridtr '' lt('O {IICVttlt:lllrmcult' r:mit•lcgi.o
1:-'0, dc.~~ lll<r al. lmu:llu 1 L1(l(lttrti fr.o 1.: p.tr;~h<: pu,l-tlifiLriclac l 1.: \'.arte mncl.tlu~ d'111111111!., tld s1cm anttthh<ra." m '1"~'111 ulumn vcntcnnut p.l\),1 .ul sllustrJrl due ~r.t\•i cn\i tli p.trJh\i l'"l· ùtft't·rocJ tt~<tr\ ,tl! nel rq>JIIIJ infclll\'1 clcJI'Arç~<pul.tlc S, t\nn.t <li F<rr.tr,l ,1 CIIIII.I):ÌII prnumihiltn1111 11111Cfl CCIII ttl~nt1C,l Jwm.t th h.1CIJIII (;t fnr111.1 Cttrl.t) C '1111 111(ll01ft. ll11111Ìft••tii'I,ÌUilu p.u 1tli ticn 11J 111•• Cnl1Jli<'j!1Ctt. CrlllciU<Ic cun l ',tfTtron.lll' l.a n,tlur.l ptolntl\'IÌtil.t clcll.t p.tr.all\i 'to•.wn•ntlu l'irn/'"''·""·' <ltll.o "'' '"'"u~~"·'" -.cn.r:.t Jl<tt'•. l">Chulct_c ti v.1lurc cldl.t p.orlawl.trt• virnlll,ll.t IU lll<tl11tJ1.1 11 l ti(~' th lt,ulllt~ c.1 l.s ttr.1p1.1 l O. 1.1 n,,,Jt.trc ol ~r.1tlu .olc rnpulct IIHtll'n" tlt·ll .1 J111t'.lh'l in '•''(:llitll 111 l "l'Ili .1\.l<t-l "l""' ''cro~ps.1 pr.ouc.ll:o.
C:"
D.otr. Tu n t\.: Rllf'f011t /111 rtiC'/1/!!rtlltl'otf̕t ,. ftcssiollt
~otlrlltJ••t.
Ju tiC \l>j!j!Citl <la Cui tluc ipci'IC~I 111 't~IIÌII1 ,tJI 'ill\llfJltlll,l tl1 1111:1 111h •I.Ì1•IIt' 'i'I~IIMIII/.11 1.1 oidl1 Jaufuglu:mduJc ICI111JICIIIUI1lllli Ctlll lllollt ,lth llltlTC\-:liiiUtlll ti..Jb 11\il\\,l ÌIIIC,IIII.IJc, l'O, h,a TÌ\CIIIIII,olll Ull l'r··~n.'\\l\tJ c r.tpulu ~lhh.t"~tnH.:Ith• c.ldl.l prc. \\lt•nc .t l h. l''''·' 1\l.l""''·' ,. n I.UÌ\ oll1kUic llU'III' o.pit. CJtrJ tldl.t mnum.t che lu rl'<lllltu l'.11untc tldl.1 "" utg.att<r.1J'\·1, ·'1'1'~'1l.tl.l m '·""!~' .ultltunuo.oh, 111 mutlot cm• nello che l' onn.oll.llllllllot ddiH prc\\llllll .nt<rim.t h.1 '"1~~"'•1111 p.r l tllt'll'll~ '"''" nltrn >llthiii'IO th 11111(1Hor.IIII~IIIO. Circ:l l'inl~fJ'Illol'llllllC \'(), ,1\'.111/.t l'tpulc,, ~hl l.t c.uhn •• tldl.t Jlfl\\IIIIIC oiiiHÌtl\,1 ,j,, cloi'UI.I Jtl un hlocC<o .J.o 11.111c tldl'tnlìhro~~uutc fl(upl."ttluroll< oldlc ILI"'"'·'"""' <Ici pk'" mc-.ntcnct intnll ll:tlt che h.lllll<o f'l'll.tlto .ul 1111,1 Jl•ll.tll\1 nJk\\,1 nel Ull tlllrlll d<gla \pi.IIICII1CI CCIII fl\l,1f!1111 th 1<11,1 nniCI'olc ' l"·"ll it:l .Id i.• "'·'"·' cim <l .anll', CtlltWj!UI'IIt<lllCntc l ' ur.uh.llutnc Ruuugcn ritluccntln k 111,1\'< lll•roglu,amlul.ll 1 c lsher~ntlu 1 ltlu:nt IILn'mo d.tll.o !'"'ltrcr;I1U111C n·llu(~,., ctr~n\l,ontc h.a tlcl<rmm.llll J., rÌilr<',l rld 101111 \,1\,tJc l l',tUill<'lllfl cJcll.t (11<"11111C ,triCri0'-1. D••tt, N11<1 E..: !tt rtlttoillttt•t ,.,; tlt/lctùi. 1.'0., dupu ,tHr P""·''" 111 '·">Cj.!ll~ 1 \',1n nudt cumpiull ,ull'mll11<):11 tlcll.o Jlt;ni~ollut.t pt.r "~ 1'·"-'ltlr.tlc L loc.tl. ndl.- .tll'l·Lium dtftLncltc dd CO\'o orflflrlllgco, prC)CUil. un••. c.tStSliC.l J•. :w " " lollt.llo nd J<fl.trlu onfctll\'1 tldi'Arcl\pc<l:tl~ S. r\nn.• tlo Flrr.•r.l cun tcrlpon mss1.1 IICropcm~•lhnu:.l, 1l1 CIII ,,.,u Jo a che Hl r:~ppurtu .ad .t\111 10 ' " " lr.lll:tli .-dtl\1\~lll<'lllc. Crtn s1crn In du_r.otn m«hn della n•.ol.aui.t. la olut;ll.t Jdl.t tlcg'"'·'· ul il numero delle wmphc.tzlono >Ono 1 ~~:ucnu: tc 1,tput mut.r Ji~•o-rnu1 illitt••· dur.lt.t m<th.1 tlcll.t m.ol.tui.1, 30 ~l(•rl\1, durat.l mnlm ddiJ dcJ.,:tn.t.l. '-ì ~·orn•, t.:CIInp1u:. a;.tuni. ;!u'',j; " tc'lolf'l•t t Oli snlo siero, duo .11.1 ntLrl l:< tldl.1 tn:ol.tlli.l, ·!7 girmn, rlur.ol:o mctlo.o clcll.t tlcg<n7.o, ·l• gHtrni, ceunpl•c.tzh,ni ~ 0°~. l. '0. crondudc npmm<'llcntlu'' tlt produrre 1111;1 piìt ~mpia CJ\I<tica c. l"'"c m riloci'O l'mtuc<IC lld rl\tth.tll tuUtut•tc.tiÌ
Stduln del 17 luglio J'H7: presiede H pro!. G. C. Dogllolli. l'roti , Ila G,\l t ''' (,, 1·.: f:aiiOit~'ll~t: c pro/lhmi mglt wfr•ll'/1'111 111 Lu •,:,liou tlc~h onlr,l\tr\1, ~~ lant11.1tù ;t 'lxciali wrpu1culo cap.1c1 th pruvnc:trc llcll'urg.uti ' ; 1 p uu~~o:lt.t du.; puu' L''l'rc ttprudutt.t Ctut 1'l J'l1 tr.u•• t Jl'~ l t utnnn ti c l tc>5Ut0 t!J· .CSSI • CII. hi "·"'"" '''"~'i ·,J.t ']"L''" '"""" glo 1nfr.snucrulu \'<r,omcnlc 1.1h,~ le f.l>i lillr.oluli tli t,tlum mottt1 L l< lowoni l""'l"llc ol,1 .olcullt 111c1.1111i cm~lnf,,~i. . . • .. , fl rolcl'•"c l" \\lttlt•t, '"" 1 t'iÌI 11111tkrn1 mclutlt tla ontl.tgonc cllltniCII·h\ILol, th l.th '"r!''""1111 ' , Il' \CnttlfC l n<lllllll"'' do. l'o'·l• lo.tllllll tllllh 11'•111111 \ ,ort.thola (tb .:!j5 .t IO 111111 ll111Cit11l) , Ull,t' (nrn l •1 1!U'I\1 ' tue,, ·'"'hl: •tu.uult, .spp.uunu ~h. auul•, cc..:t..t.um.tlntc:ntc: cri,l.tllan,,, urclm.•ri.unc.:nh.: 'cnl.t ;1 cu.ft llpu h.: 111t.1l~,. •h ~''''·•lhtt.t?IIHH. ·''Wil.l.\ ti. mc.:mhr.tn,t c eh .tlèuna \IJutlur.t c•ri-:.1!\I'l/,ltn, un.,• c.:~u un •, t; l••m ' ..· 1,i tlll t.1 t'l lHilLilh 11H IH l nudc.up1c1lt 1C.I cwu plc.·,,,1, 1:1h1111 (l)udll •lt-:C.'III I ' Il • H~.ttu~nll '
Uti ·.1:111Hh,;
•, li) con 1 ,r~c.nz~ th .li1ml•, pm·• di .ICtJU.I < d 1 ,11cun,1 • 111, 11 \ . • 1 1 ~ ... r{,;~pu.nurn c. nu1ri1h.1, con un n' ·• 31nmomo enz•mauco lllt?mp eh>, 1 ot~u th un' ~tmu~f~r.1 ionic.1 • r L'altÌ\'ità p:uogcn.l Iii tah corpu..cnh " CJr.Htcrizz.lll tblll f'lll lt 1 lì • l ,1., dctcrminoli tessuti, m r.1pporto al1.1 1hlfcrcnìiaz1unc ~mb;iu:•cn-tlt.l·' ,1'1 ' J1C'' 1 '' 1~ . 1P"r c. ~dlulc ' • ' • • • ! b <> ' l 1Ut' l. O C ;1111\'lld 113, IU"(I\:1 c cm•n~ntcmcntc t •~ullcgram :1 pcrtur .un,, dell' 1uivid mtiJbohc Il " ' d 11 Il l l Il 1 l' t. · · · · ·' n 111.m:: ~ puu portorc al i.• lisi c e cc u c 01. a n ~~~~ pro 1 c.m7umc 111 <llli<J gr:.nulom.umo nppurc· in qucTio neo •ltt<to~o 11 contegno ùdl.11 1111mumt.o l · ' 1 ndlc oufrol\, on1" Ì; <jucllo della• ornmuuitl• 1nc.1 1c tusur.11e .II,OC1at. 1 ,Ili una quot.l ;:cu<rJ ~ umor.• c. 0,uc''·' ptru '' l1llllfl\lf,l iudopcndcmc tl.llln rdiOttariu.'o che ~i ~••· IJì'i~cc nel tc~suto colpnu ù.1 tah corpu\Coh n tl1ll.o rct<UÌ\ iw th t"o 'l'l' or 1·0 1 , ,' ; :o çarattcrc :onalii.HIOilcno. · < • • ~ rJppurto at nuto11 ,. Corco la n:u.ura ~cgh infr.n~rus, nun ~• puo'l c..cluduc che tJiuno •••cn ''!\enti ndl.o frtrma pii· dcmcnt.1rc, 111 CUI 1.1 'UJ qrcbbc bJ,Jt.l \Il un,, nrl!am:t~l:tlonc intramulccular.- piìo che ontcrmc>lrcol.orc. c cht: ~bbo.~no :1cq~ou1.11~ una curr~>110ncl~n~.1 'trutturJic ~prcolicJ con le cellule cloe C$SÌ P·'' r.o>SII.lUO; C Cbt: :1hn lllrf,l\lrll\ \l,lll<J ~0\I,IO:ZC "clcro\',llc ÙJII,o \'1(3 t 01~ 111 \C oncrtÌ, <Jot.Ue perÒ di 1111 pnlc<C: furrn:oll\ll 111 1111. olllli>OcntC olllatlll- 111 l)UIIIllll C<J;tlllllk d.oiJ.- '11',(,111/c ÙÌ onj;ÌIIC ccllul.ore doc h.11111n tale poter<' formutn·u.
1
"·"''>
I'IJ/1/IUC/1'/.f()Nf IJ/:.'fL'UPFICIO S? UI?ICO Dl 'LUJ ST.-/TU \l IUUIOI~F l Jt:l L'l~Sf:'UCI'f'O:
Tip. Rcgiou:~lt;, Rom.1, u;47· L. oou. "Le opt'lir~iuni tlt'( (,',S./.1?. ,. dcii'A.R.M.I.R. tl11f giugno '.9-1' ul/'o:tob1c '9·J.! ... Tipugr;.~f,a Hcgiun:~k·, Jlorua, l~'J-17• L. 325. " l .ti /J.IIIugliu delle .J/pi Octitlt•IJttl/i "· -
" C.:fulonitl,.: rtci'IY.';It.ionc, in occn~ionc del l\' :mnivcr~.trio, ut:ll:t rncc:JpncctJnte rr.•~-:ec.i,, che co~t•) IJ 1tta a 370 uUici.1li t• :t c:irm 31mo uomini di truppJ colpci'CJli bOlo di
I'Ult:r Jircndere l'onore delle armi italiane. for.t le \'ittirne di l:tllliJ b.trharo eccidio, noi ricorJbmo c.on p:1rticol:trc.: commo1:ionc gli umili c va.lorobi militi deiJJ +!" Sc-1io.ne t.li >.mit:, m~SjCJ'JlÌ qu:ui al compl.w: contro ogni leg-ge um.111~, conLto ogni comenzionc intcrnazional~: di neutr.~lit:t 1
,, STORI.-1 DELL'.JRTIGLIERJA IT.JL/.Jl\" i" Jd Gencrnle Carlo ~l<•nt~t: t; in corso Ji pubbliC.JzJonc la 3• Serie (1914-1919) di tjUC~ta opcm vcrnm~nt~: preJ.!LIOic rhc illustra le rr.1dizioni c le gloriose impn.:.c Jell'Artiglicri:t it:tll~n.1. (HedJticn Jclla Storia locll'.r\rtiulicri:-t lr:~li:IIIa prc,~o b 1\ibliotc:,, di Arti~licria c Gct•io, Rom.1). o ' ... SOMA!.-JR! D! R/JIIS1'E MfL/T.IRI .\~~11.1 l)[ ~lti)(CI'I,\ '111\".\L:. l COLOSI,\I.E- :\nno Lll, r.• ~~- Il, ffiJAgio·.l~O~to l~Hì: Giorc:.:~no: Rt:pt•rto di ,, Gt·ocorit Stutdl.ui;- ,, Putc.n 11 Jlf,u,,·, lltf; Bellco.::-:i: U>"J<'I'tl ::ioni anntomo-p,,tologiclu: t/11[ s11 c'o l,rrrinllilt: nt:i libici tl~tromall~>"i co1~ 11014 . cliniche: t:t/ r:tiopnrogenic/11:; Larclindli: Gli ulcaosi gamo-duodwa/,,· llugg•o: D,·agnO.:' pn:corr: "' 1 ~iologi~a t!d/c gangrene g 11.ssosc; Sp~mpin:no: _Su/ ~miM~lltllto dci congc~a(l;. B~z~oc: clu: Out'l l'n::ioni su co musi tld/'tUldomc con /c;,oon,· mtcstmnlc da nauf~<1gto d, guc11a, Bc.llccci: Spunti di f•IIOiogioJ om/11rc nri .rommc,givi!isti; Renda.: ,\/cto~o n:ol~o pl,ce per il dosaggio dci/'•Jcido mit·o nd sllngu.:; PezZI: L1 d?M.::tQIIt' St/Titfollo'd d, ben ncgli orrlinammri Ili/l'n li c/;11/C' o1i.,ini alla m et?i del secolo .'\l.\·
,;c:;-
°
"'
Rtvts1'A 01 ~tEDICI"' AEilONAUTICA -
Luglio ~ctt::mbrc 1947, A11.1o X, n. 3·
Pbs, Tabus~c, 1\lisscr:Uld, Goujnn: Le cr,mportc:,•wnt cmai:o.vasculaire cn altrtude· TagliJmontc: Comportamt'llto dd Ml/1tr:ro degli etitrodti e d'el/n resistenza globrtlcll·è ir; soggetti sottopoui ad anossit• cc•n il metodo d~lln ri-rcspira:;,:onc:; Meda : Effetti di 11prtuti eccitamr:mi rofi/OI'i dr:ll'aprantto vcstibolnte sui fenomeni soggettivi da cambiamr:nra di posizione del capo tlurnnh· c: dopo lo rotazione; nollc:t : L'intossicazione da bem:ina con piombo tctrnctilc:; 1vl:lngiacapr:t: Psicotc:cnica della costruzione del velivolo; Lo :'vlonaco Croce c Scano: L'c10gn::ionc dell'ossigeno in quota; Lo Monaco Croce: Per i passeggeri c!tr: soffJono di mal d'tll'ia; Vacc.1: L'nlimenm::ione dc/ personale llt:tonn,·1• game; J\bngiacapra: La percezione nell'uomo in volo; Aggiornamenti, Di\ ulga;doni,
V:tric. RtvtsTA ~IILIHJ\E -
t\ 11110
l!T, n. 8-C), agosto scuc.;mbrc 1947:
:\monio Snhiui: Conu:u•ia mo 11/ ru·nJÌt:ro miìitnl'l: iMiiano la Sll•t ùJdipr:ntf,·n:, , }, Oligiuulitrì; P.tolo Bcr:trdi: Le ... onsegllc,,::c strtltegirltr dd/a diffidw:::a a!lt•at.r t'~'J•rJ l'Italia; Simplcx: Un'opinione mgli Stetti ?o.lnggiori; Fcrn.1nclo G<'lich: St:l't'iziu mili1111r e otdinomento dl'/l'csc:rcito. Fama e bilrtndo del/a difesa; Guic..o Boschctli: lmph·p,o do minati reparti di jantcri, t!dl'amrco; Domenico lvliriugclli: Il prob/c:ma tle!l'appogw" aereo; Carlo l'vluraschi: Orcrn::ioni nollltl'llt:; Jvh1rio Mnniuclli: La divisione u Sttt•Ona,. nella seconda oOcmitl<l britann,:~n in Cin·naica (t H rlovc:m />rc ' 9'11-17 gt:1111111io 1942); Giulcu Pcnncni: Qrwlclu: idea sulla ripartizione del! c: tll'tiglic:ric: controcarro nella tfiuisiont· ti, Jantuia; "'*" : Pttttuglir: di janwia di t•splom;don r: a di ricogni::iollt:?; Sergio Giulbm: Il t•mamcnto dei punti metallici militari. - Note c propo~lc.:- Rnsscgnn di politic.t inter'llc7
nazionale -
Noti7ic ccc.
RI\'I~TA ~IILI'I'Mth -
Anno III, n. 10 ollobrc 19•17:
}.far io Torsi ello: l Centti di addestmm c:nto rc:dutc:; Mario c~.racoiolo ai Fctolcto: La campagna 1940-.p. in Libia; Labor: ..1 proposito di rw'opinionr: sugli Stctti Maggiorr,
GioY;:~nni Pi:-.cCJU3<ho: Gli Stabilimenti mi/i•ari c lo10 frm:::ione nt!lln riorgnni::::u::ione dd/e forze armctt,·, Arturo Santomauro: lmphgu ddl'nl'figlieria divisionale nel com· battimc:nlo diftn.fivu; Alfio l\l:mdani: Tramimbilitìt degli itinet·ari. - Note c proposte
-
Jb~scgn:~
di politica imcrn :~7ion::~lc -· Notizie cc:.
Direuo•.: rcsronsabilc: Dott. Siro Fadda, maggior generai<: medico l?~datforc: Dott. pro E. Antonio Cnmpa•ta, tcn. coio·nnello medico
Tipografia Rc·gionalc _ Rom:~ - Via C. C:nt:Jnco, 20· B
GIORNALE DI MEDICINA MILITARE MlNISTERO DELLA DIPESA-ESERCITO- ROMA
CONDIZIONI DI ABBONAMENTO PER IL 19 8 4 Italia:
per gli ufficiali medici e chimici-farmacisti m servizio c in congedo per i Comandi, Circoli, Enti ••ari e privati Estero:
L. 600 1000 , 2000
IMPORTANTE Gli ufficiali medici e llhimici-farmacisU in servizio per abbo. narsl al Giornale di Medillina Militare possono limitarsi a segnalare a questa Direzione: grado, cognome, nome, reca}1ito e Corpo che li amministra. La Direzione provvederà a richiedere d'ufficio l'importo del . l'abbonamento che- a senso dell'art. 74, lettera C del Reg, Amm., ediz. 1927 - sarà addebitato agli interessati neUa misura mensile di L. 50. CAi\JDIO DI INDIRIZZO: le segoalazioni devono essere aecompagnnlc dalln rimessa di L. 20 rt-r spese di targhetra.
NORME PEit l CO• I,ABORATORI L~ coll~bor~z.oonc
è IJucrJ, nu l.• l'IIeL'Ilnc ~i ri5erv~ il gouth~oo ucll• .-c:rJ <i:o 1.1\•oro senu essere renuu .1 rendere como delle evcniU;lli non ~eceuuouno. Le oponioni manifcs1.11e: dagli aulori noo ml~nJDO le resporu~b•ln1 dr! periodico. Turti i lavori mvi~ti per la pubblic~w>ne devono ~sere ine.lito c <lcww• !"'"~"''" ali~ red~zionc nel testo delinim·o, .01 rcuo, lirrn::t1 dall'Jutnre; lografati o $trilli con c.traucrc f.oc1lmcntc lc~gib•lc. Ad ogni l~vuro c conccuu un mJs· simo di 10 ~gioe di Jlnmp~; per la pu,bbli~z.iooc dei lavori che '.uperono le 10. pagine gh QUiori ~one> 1enud nl pag.uncmo (lell.o rp.:su p.:r le pJgonc 111 pru. :' prc:z~u dr COSIO. Per ogni lavoro (c,du~c rccens10olo, notizie e somm11n) 1un11 C!ffcrll ,:r.uun~mente >O '-"' Jtll c<JO cop~runa, fronrcspiz.io, unpngmatura c oumcruzlnnc ipc-<alc. l'er stamp.l .1011· c•pnt•l degli estrani t per un mugglor numero di essi In •pCS.I relativa •••cnc oùrJebu~u ngli autori 3 JJrCUO di COSIO. . Le spese per chché& c ravolc luori resto wno n c~nco cicgh Jurort. Le bibliogrnfie nnnem: tl\ luvorl ongmali, perchc s•ano pubbitc~tc, dcvqno cucrc hrcvi e rcdnue concliJmentc, Cioscun lavoro t.fevc essnre scguiro J.1 un breve m.ssunl<> .<non piu di rs righe). l manoscrlui ~"' vcn!Jllno resriruuo, 2nchc JC non pubbliç2h,
<'"""" ·
..
TIPOGRAillll ROMA
RIIGIOJIIIIJ..U 1'147
---
• •• ,, r 1 1 ANNO 94" - FASC. 6'
NOVEMBRH-DlCI!MBRf! l'N7
...
~
GIORNALE DI
MEDICINA MILITARE
PUBliLJCATO .A CURA !JT!LLA. DJRJ:.ZIONE lrENl!.kALl! DI SANJri MiLi TARE
DIREZIONi! REDAZIONI! E Al\iMINlSTRAZIONR a MINISTERO DRLLA DlFESA - ESERCITO - ROI\tA
:
SOMM/!RIO GIACOBBE: Note sullo ~hock nelb traumntologia eli guerrn .
Pag. 433
ZANOTII : Risultnti clelia intratlcrmorct\ZloDc di Rotter nei mi litar i
)\
442
})
454
JUSSEGNA DELLA STAMPA MEDICA
))
493
ATTUA.UTA'
))
so6
))
519
colpiti da congelamento . ROCCO: Evoluzione degli stabilimenti di disinfezione . C.\VALLI e ARGENTIERI: L'uso di cloridratOI di emctina oéUe appenùiciti ac.ute IMPER.~TI : Chirurgia del torace, rachide, bacino .-\~L\GLIA~ì:
Sulla di:! gnosi parasdtologica dell'cntamoeba histo·
lyùca TRUI~ì: Occl~ione ioteslinale :;cma da idronefrosi
d.
LTB'?l, Rlfi!STE E GIORNALI
l;VDICE DELLE ltfATERIE PER L'ANNO 1947 .
"ATTI DEL CONGRESSO DI CHIRURGIA DI GUERRA, Sono ancora disponibili alcune copie di questo interessante volume (pagg. 1052 con illustrazioni, prezzo L. 600). Rivolgersi al
.. Giornale di Medicina Militare » • Ministero Difesa- Esercito - Roma
'
AGLI ABBONATI VECCHI E NUOVI
Il Giornale di Medicina Militare ha sopportato, nel corrente anno, come tutte le altre pubblicazioni periodiche, un gravissimo disagio per gli aumenti che la Casa Editrice - pur contenendoli nei limiti più onesti - ha dovuto richiedere onde far fronte alle spese, pressocchè raddoppiate, di azienda. Non abbiamo creduto di fare appello alla comprensione dei lettori per un adeguamento del prezzo degli abbonamenti, ma siamo costretti ad aumentare le quote per il 1948. Conf,diamo inoltre che aumenti anche il numero degli abbonati, in modo da compensarci in parte dei maggiori oneri sopportati e da permetterei, quindi, di migliorare anche /'edizione del « Giornale». ABBONAMENTO ANNUO ITALIA:
-
per gli ufficiali medici e chimici farmacisti in servizio e in congedo · . L. 600 - per i Comandi, Circoli, Enti vari e privati . L. 1.000 ESTIERO • • L. 2.000
ISTITUTO BIOFARffiACOTERAPICO ffiiLAnESE MILANO - VIA G. COLOMBO 81 - MILANO
Tutte le indicazioni del calcio e dello zolfo. stabilissime e perfettamente toHerate: CRLCIOTIOL E Soluzioni non provocano reazioni termiche. FOSFOCRLCIOTIOL Fiale da ~O cc. e da 5 cc. per uso endovenoso e intramuscolare.
OO .OTIOL T erapia solfo- jodica : indicato in tutti ~Y.Ii slntl patologici dovuti ad alterato ric.unbio.
Sono gli unici pt·eparati organici di zolfo esilllcoli attualmente in commercio. Lo zolfo vi è contenuto in percentuale altissima ed io forma biologicamente attiva. Fiale da ~O cc. e da 5 cc. per uso endovenoso ed intramuscolarc.
Autorizzazione Min. Interni 100 /4 3
IN OGNI DISINFEZIONE CHIRURGICA E IG I ENICA
S P AZ l O
D l S P O Nl Bl LE
EPARMON
Estratto puro di fegato. Altissima attività ematopoietica. Indolore. Esente da fenomeni reattivé. Cura ANTIANEMICO dell'anemia perniciosa. Anemie seTipo 8(.ornu.lc scat. ria 6 fiale 1 cc. cood:lrie, liofatismo, sprue, anemia Tipo c:rJebolc » » 6 » 1 cc. malarica. Coadiuvante nella cura del· Tipo Forte » » 3 • 1 cc. la tubercolosi. Fiale per uso parenterale, volume minimo ed unico di l cc. per tutte e tre le concentrn::iooi 1 forte, normale e debole. Sciroppo ricostituente generale io flaconi da gr. 200.
BISMOS ANTILUETICO ANTIMALARICO (j gr. O, 174 • BI gr. 0.056 • CMnlnn !fr· 0,070J Sc.11. t1.1 6 (/,Ilo: 2 cc.
EXOVIT LECITINA EX-OVO CON AMINA C
vrr
Sca/. d,t 6 {l.llt 3 cc. l> • 19 • 1,5 cc.
Jodobismutato di chinino io soluzione oleosa. Ogni fiala da 2 cc. contiene gr. 0,30 di so· stanza attiva . Perfetta tollera bifità. Cura della sifilide. Indicato nella tera pia mnlarica.
-----------------
Condiunnte nella cura delle malattie tubercolari. Disturbi della crescenza. Anemia secondaria. Astcnla. Ogni !i:tla. da cc. l ,5 contiene : Lecitina cx-ovo ctg. 22,51 Acido ascorbico mgr. 20 (U, I. 400), Gomma arabica mgr. 3, Solu.:. fisiologica q. b. per 1,5 cc. Iniezioni intrnmuscolari.
OPOCITOCALCIO MINERALIZZANTE IN VEICOLO OPOTERAPICO FISSATORE Scilf. da IO fiale 2 cc. 1> » IO » 5 cc. » >) 5 » IO cc.
OVOFOSFOL ENERGETICO RICOSTITUENTE Scat. dn 6 f/tl{c 3 cc. 'l>
))
l2
'l>
1,5 cc.
----------------------
Lattato c canfosulfouato di calcio, gfuconato di magnesio, estratti di paratiroide e dl timo. Utilissimo r ella cura degli stati tubercolari e pretubercolari. Dermatosi allergiche, crisi anafilattiche, diatesi cssudative. Fiale da 2 · 5 e JO cc. per iniezioni endovenose e endomuscolari.
Lecitina ex-ovo. Assoluta sterilità. Massima efficacia. Cura degli esaurimenti, debolezza generale, deperimenti, convalescenze. Inie::iooi iotramuscolari. Fiale da f ,5 e 3 cc.
Si spediscono saggi grafu{f{ a rlchies{a dei Sigg. éMcd{cl •
LABORATORIO FARMAGOLOHIGO ME]IDIONALE N!FOLI . Via S. Caterina da Siena, 30 • Telef. 61.820 • N!FOLI
SPAZIO DISPONIBILE
CUZZEJRI
l
FABBR ICA DI STRUMENT1 CHIRURGICI MOBILI SANITARI ED APPARECCHI ORTOPEDICI A mminisfr. ~ Negozio:
(
Pinzz11 Pontheon, 73-7+-75 - Telef. 62292 Slablllm~nlo :
Vlo C:lS:II Berlone, 58 - Tele!. 490667
Trsquarti Plsurotomo Jadsvaia Il Trequarti Pleurotomo J ADEVAIA m,loic:ato (fig. J) si compone di 2 parti: una cannula curva ceotlmetrata (fig. 2) e uo mandrioo flessibile lo spirale di ac· clnio (fig. 3), cbe è fisssblle mediante lo· auto a baionetta (fig. J-n) ed estrai bUe per l'introduzione di un catetere Nelaton. Presenta scarico dorsale ad oUva (Ug. J-b) ed arresto di s!cureua c:erolernto scorre· vole e regola bile con vile di fermo (fig. J-c). Il Trequarti Pleurotomo è costruilo io varia grandezza: quello grnnde per· melle l' Introduzione nel cavo pleurlco di un catetere Nelaton 24.
l'ir.. 1
Flr:. 2
flg, 3
, l
SOCIETA ANON I MA FAR.v1ACEUT1CI iTALiA GRUPPO MONTECATINI
M
I
L
·
CAPITAT.F. L 65.ooo.ooo
A
N
O
VIA PRINCIPE UMBERTO, 20 Stab.: SETTIMO TORINESE - IVIllANO
PRODOTTI
TERAPEUTICI
SPECIALIZZATI
ANESTETICI GENERALI E LOCALI VACCINI ATOSSJCI STABlLlZZ.-\ Tl ;\IONTECATlNl PRODOTTI
l
PER
DIAGNOSTICA
SOCIETÀ ANONIMA
CARLO MANGINI
ASPICHININA (Aspirina e chinlnn in compresse)
per l' industria degli apparecchi, materiali, suppelle11ili ed impianti
Rimedio di pronla efficacl3 contro l'lnflu(nla l rtumaUsmi e le nnr.:~lglc di ogni sped~
ad uso degli /sliluli Scientifici e Sani/ari, dei Laboratori Industriali Chimico - Farmaceutici,
DIAFORETICO FEBBRIFUGO ANTINEVRALGICO
delle Farmacie, ecc. la. CHININA rafforza. l' a~ion( aotioflu(ozale dell' aspi r~oa ...
•
Non deprime, mn sostiene il cuo e
PAVIA Vial e della Lìbertà, 17-19 Tel. 8 -47
us0: da l a 4 compresse al giorno: una ogni 3 ore
ISTITUTO PARMAGOTER.APWO ITALIANO ROMA - Viale Regina Margherita. 83
Dl~lNFETT A NTI
l
CHIRURGICI
"CIJROSIL, a bue d!~~~~~;e. ~!~~~~-~ italiane
<:i trosil ulcollco : Incolore e coloralo (da ome pnro). Per la disinfezione dell e ferile. per le medica: iooi e per 1,, prepa razione del campo operatorio io sostitu:iooe della tinlur.l di jodio.
Sa11uCitrosil: (da usare diluito come da
sticbalta). Per la disinkzione d~lla pe lle e delle ~ucoce.: iodica_lo io o:;lel ricia; per In .~tsinle:r~oe d~~e m~ol del C~iru r~o.
Cttt·tJEtii : Dr~mrettante amtehco (io fiale coma rl Cloruro d'Etile).
Per pronto Goccorso, odoolojalria, trauma lol.ogla, pr,im.a di. contpiere e dopo esegu tle le rnrc:rotli rpodermicbe.
'l{ichicd;;re lr:iltralur:t e s.tggi
U. !t'. _\. Unione Farmaceuth:a Afli ni S A. l lli.\1\U. \'1 \ .\ltlll\'.\ lti.~C, tr. - Tel. !17-11\!1 htolrlll lllo nt u " llrnuh•rlu Pllluno)
SPnZIO DISPOniBilE
NOVEMBRE-DICEMBRE 1947
GIORNALE DI MEDICINA MILITARE pUBBLIC ATO A CURA DELLA DIREZIONE GENERALE DI SANIT A' MlLlT ARE
OSPEDALE MII. ITART I'RINCII'AL€ DI ROMA Dtrc:uorc· ccol. mt:t.. pr<,:. OJU\bt'<tl (,1\UJD•t
NOTE SULLO SHOCK NELLA TRAUMATOLOGIA ' DI GUERRA (*)
l,
1
L
'i...
Col. mcd. C. Gt.\COUE
• Pt:r
•or::~: rrcrc
r!t: finiu: .:n.e m:
[;;r:.: La/Gr;; ~o;r.::·tii.'CT!' ur. n;ir.uto •·
G. Rtch:t
~'All'inizio dell'altra guerra chi si trovò di fronte a feriti in stato di shocl( SJ trovò quasi inerme. Eppure - cane opportunamente ossen·a Bastianc!Ji - fin dal 1899 Crile nel suo lavoro sullo « slzock clunrg;co ,. e succcsSJvnmente in quelli del 1904-1909 aveva decisamente .fissato i fatti fondamentali propri dello shoc!( e il valore preventivo e curativo della trasfusione di sangue, c'he, entrata trionfalmente nella pratica corrente, ba reso sen·igi dj u~estirnabile valore. Già Michele Rosa. tnsegnante di .Mcd;cio:t a.llo SmJ10 Ticincsc, professore poi e preside della Facoltà Medica della Ducale liniversjtà di Modena - in travcdcv:-~, sin dal I773· rutta la importanza della trasfusione di 'Sangue cd amrnoniv:-c che con quest:-c pratica·<· ill tanti c.1.>i ai ~mor ragir: r: di ferite nelle risse e 11r:lle baturglic 111altr: l'itr: si potr~bbcro rcd.mrrr: " · Lo s/Joc!(, la cu1 massima espressione ~ rappresentata dalla crisi t•asale, l:. indubbiumentc una delle c:-~use più frcl!uenti di morte entro le prime ere (r:!-:!4) nei ferit1 di guerr:-c e rappresent:-c quindi un problem:-c di eccezionale !mport:tnza pel chirurgo milit:-cre. che deve, in casi di estrema gra\'ità e neJie note condizioni ambientali, recnre al più prt:sto :ti ccmbattcnti il nccess:-crio c cl improrogabile soccorso. Lo s!Joc!( primario, di natur:-c prcvnlentcmente neurogcn:-c, inscrge pre cnccmcnte e bruscnruente dopo il trauma c tende di solito :-c regredire. a meno che lo c:-cus:-c vulncrantc no.-. sia st:-cm co'1sidcre,·olc o che ncn subentrino le condizioni detcm1inanti lo s!Jocfl, secondario. Nel mcccanisn1o p:-ctogcnctico dello sl10cl( di g::err.t ~ono :tj1_FUnto d::t tener presenti e con~ider:uc più f:-ttrori, che ccnccmtt:tndo, susseguendosi o
- - --
(•) CJu<"o .orucolu \' o~nt wnwuopor.u1L.t01~n rc puhhlrcmu, tr.ulull•> tn fr •.ncc:•c, nd • Bu/1. 1111 /n. lona/101111/ tlu s.·rii(CJ dc Solllf~ tlrs . llllllCJ Jc T< ne, J~ ·""' (/ tic /"Air . (n, l r, I<J4i''·
434 comunque interferendo tra loro vengono a d~term i~arc. s~ndrorui spnru: 0 complcm:, le quali, anche presentando una fis~o~c~ta chn1ca co~nune, sono contra•segnate da aspetti umorali pcco carattenstJCI o contrastanti. No; yj ha dubbio che nei feriti lo .rllock è accentuato dalla emorragia, ~,.la! freddo, dalla tossictn1a, dalla emozione, ecc .. In tempo di guerra però le emorragie sono le cause di sl1ock di gran lunoa più frequenti (80·90'!{,). Slwcl( i'rft!t11iatico ed emorragia sono pertanto spr~o ·,associati ne'l f,rcmnMti:::zato con segni dinici sovrn.pponìbili e di co11J( guw:::n il trattamento si integm. Ncn è mio inrcnàimcnto tratt:lre in queste brevi nole !a patogenesi dello shocl(. che peraltro non è ancow definitivamente dhi::trita. Mi sia però conccs:o di accennare brevemente allo shocl<_ da schia-:ciamcuto su cui in qmsti ulnmi anni è stata particobrmente richiamata l'attenzione. Tale sindrcmc, che è stata anche Ja noi osservata ùurantc i bombarda· menti aerei di Rema c dci paesi Ytcini in feriti rimasti a lungo sollo lc macerie, fu gi~t rilcv::tta in It::~li;1 in cccasione del terremoto calahro-sictllo dt 1 .:21-ì dicembre Igo3. D'Antcna (•< Archiu1o ed Atti della SocicttÌ ltu/iu .•,•rl di Chimrgia , , Annl• XXIH, XXII Adunanza: ottobre-novembre 1909) espose un::t tlctt1gl iattt rebzione sui ferili, cihe n distanza di due giorni. d:1! di~astro (urano ricrJ\'erati ncglt ospedali di Napoli. « Lo st:~to di semi-incoscienza - fece rilc' are D'Anton:.t - in ::~lcuni si :.tccc.ntl!Ò c fu tak che sopraggiunta una dcprcssicne generale di tutte le mnnifcsta:z.ioni vitali moriva con le forme eli collasso e di esauri:ncnto n . Bnsti ricordare che di 192 feriti :tccolti nel solo Policlinico sci decedettero per shcck (dei guaii due entro le 24 ore). D'Anton::t richi:tmò parttcol:u mente l'attenzione anche sulla resistenza ùdlc p:1reti artenose per cui u :1rtcrie piccole c grandi possono mantenersi integre e non trorobosarsi pur rest:mdo per lungo tempo in mezzo a tessuti nccrotici, rammolliti, inquinati c inbrciti di ogni specie di germi» . .Salomoni (11 Archiu1o cd Atti dd/a Societù Italiana di Chirurgia», r909) Ctcc altresì rilevare che c< b pcca o Yeruna emorragta denotava la qualità Òt Ile lesioni, cioè. d.1 compressione ». Quando il fcrtto è estratto dalle macerie ed è così toltn !a compressione, c qu:tndo vtcne ristabilita la circobzione, per l'aumento della perroe:tbilità c.tptllare instauratasi nella prolungata fase iscbetnicn si ha una abbondanre fuontsctla di pl:.tsm.t in ltttta b regione, che diventa tumida, edematosa, tesa, dura, rrcdda, pn\1 ieh. Negli :1rti così compressi si può avere b perdiln di 1-2 c piLJ litri di plasma. La pressione arteriosa all'inizio è normale, tn!cra anche leggermente nurocnt.tla per vasoccstrizione ccropensatoria nella prima fase dello slrocl( (la vasocnstrizir.nc tende a compcns::trc ti diminuito volurnc di pbsmn circolante); ma, Jopo qualche orn, se l.t regione interessata (; estesa, n mano n mano ~hc l.t 1c:rùi ta dt pl.tsnu conunu:l, la vasocostrizione diventa insufficiente a cot11·
435
t
pensare l'ultcrio~c plas~orrea c quindi comp~tn! anche !'ipotcnsionc arteriosa (tio-70 o meno d1 pn:ssJOne massima); viene così a conclamarsi d quadro dello shock c i feriti nppaio~o pallidi, freddi, coperti di sudore, apaticl, con polso filifcrme, frequente, ritmico (Corelli). Questa form:-~ di JIJock ha strttti r:-~pporti con lo siJock da laccio emostatico, che insorge, come si sa, dopo tolto un laccio cmost:-~tico :1 lungo applicato. . Vari AA. (spce1e chirurgi mili:ari) in Italt:t si sono interessati, spcci.tlmente durante il conflitto 1915·9I8, :-~llo studio di questa sindrome. Cncc.ia rarticolannente - tn b:1se alla sua larga csFcrienza di chrrurgo militare h:• sempre insistito nel mettere in C\ idcnza che il laccio rapprcsc'lt:J un gr:t\'c ptricolo ot: che perl:lnto si deve porn.: Solo quando Vi sia i! pericolo imminente ptr la vita del ferito c nessun altro meno ross.t cFscrc usato per :trrcst;~re l'wlOrragia, · Bono;no, in base n ricerche sFerimcntali, è 'enuto i!lb ccndusio'le che ,, l'upplicazionr: del ,t.nccio emostatico lzn /'eff~tto di prottocar~ la c,f(luta immrtlùtla della p1cssiom: arteriosa snbtto dopo la ri11:ozione di esso e porchì: 1 frnomt'lli di .rltocl( .ri mrrllifestano 1lopo il ripristmo dd cùcolo nell'arto ùcllellli::::::tl~o crsi scmbmno vcrosimi:1mcnte dipendenti dal pass.zggio in circolo dz sostnn:::c ml n:::ione to.rsictt, provcmelltt tfaL'artc sotto{losto n compressione mnsfll'a protr({/ttl " (Casella: <<Sull'azione dc! laccio emosf,7tico nel de1ern:innrc c aggrrrvarc lo s!Iocl( tmumatico >>, V[ 'Congresso intcrnazron:-~le Ji medicina militare). PaciLICCJ (1( Alti ttnl,ani di e/m rtrgJtt ,), XXIX Congresso, 1921; « Arcfltllio t.nliano a, c!Iirurgin >>, XXI, n. 4• 1929) dalle sue esperienze ha dedetto che negli arti asfittici dcbbcno prcdurii delle scstJnzc Lossic'he che, introdctte rapidamente m circolo appe1h1 il /acc10 viene totlo, provocano b c:-rduta di pressione c:-rr::ttteri:trca nc.;.rli sr.ttl ùÌ s/JC;C/(, per il quale ncn è affatto necessario il Festamcnto dci muscoh, c; c'h c ncgJi arti rinwsti J. cr un Lcmpc piL.t o meno lungo isolati d:-rlb circolazione generale si produccno prodotti tossici che debbono essere ccnsiderati :uulcgh i a quelli che si form:1no in se· guito alb tr:-~umatizz:-~zionc dei muscoli. ~ Il /alto che - ove la costri:;ionc sia stola tnnlo jor1't: da t/terart le f'11· reti vasnli ed occ/ft.dcrle - la cadll/(( della pn;~·sicuc ITOII si f.'(lljic·a, 11c è la d 1mostrn:::ionc indiretta. Ohiappini (« Atcflivio ualiano ai clururgia », \'Cl. XXVII) spcriment.tlmente ha confermato i risult:tti ottenuti da Paolucci, cic.è che alb rimozione dci laccio consegue un abb:-rss:uncnto della pressione sempre netto e spesso eli notevole grado. Non priva 9i intercss~ è inollrc la ccnstut:nicnc f:ttta -eh C:hrappini che :~Ila riropz1cnc del lacCio seguono con b c:tduta "della pressione anche dispnea, respiro frequente c supcrlici:tlc, ccmc nppunto ri leviamo nello .clloc/i... Schwicgk c Sclhottlcr (t< Klin. W.rc/Jr. », n. 30-3r, 1943) hanno pure
chiaramente dimostrato dal l::tto generale la caduta della pressione fino alla morte c dal lato locale, negli arti ischcm.izzati, dcpo l'atlontanamtnto dd laccio, b formazione di un notevole edema con l'imbibizione delle fibre :nuscobr.i ed nbbcnd:mte r::tccolta di liquidi nel tessuto connettivo .intennuscolare. Questa abbondante perdita locale di liquidi, che può raggiungere quantità· r-.gguardcvoli, sarebbe una causa, ccroc negli arti ustionati, della dirninuziont' del volume sanguigno c dello shoclc. I due AA. citati hanno poi osservato che se, durante l'ischem.ia provo. cata, si tengono gli arti dell'animale al caldo, la formazione dell'edema loealc c la comparsa dello shocl(, dopo l'allontanamento del laccio, si verificano più rapidari:lentc mentre se gli stessi arti si tengono al freddo le lesioni locali <: lo s/Jocl( sono rit:udati. Tale constnta~ionc era già stata fatta in America nel T~)3CJ da i\ Ileo. Questo gruppo di r.sscrvazioni oltre a confermare - cotnc si è detto 1l noto pericolo di tenere anche ncll'ucmo tro!>po a lungo un laccio crnos1a tic o, mette in evidenza l'importanza del raff rctldamcnto spcci.dtllCntc !oca h (arto traumatizzato, ustionato, « ccmprcsso 11, ccc.) quale l'rofìl:tssi c cura dello shocl(. Ricordo appena che nell'uomo la prolun~ata applicazione di un laccio emostatico - c ciò purtroppo è capitato di rilcv:uç in guerra - può essere c<.usn non solo della comp:Hsa di shock fatale, u;o.a. anche: della gnngr,•na g11.rsosa, come sin dal 1915 tccc rilevare il generale medico Caccia. Se il laccio è stato tenuto troppo a lungo m :'Irti gravemente tr:tUmatiz· znti con fratture multiple esposte, ecc. c nei quali sia indicatn l'amputnzionc, q11csta sarà fatta dopo :tver raffreddato l'arto c prima di togliere il laccio o non appena rinvenuti cd allacciati i vasi principali: in modo di non aggravare la situazione cmod inamica circolatori n oltre che col traurnn dcll 'intervento con ulteriori perdite di liquidi nell'nrto già ischemizz;ato. E' d:t rilevare che col (reddo precocemente applicato si possono salvare non poc hi arti dhc unn volta erano condannati alla demolizione e che, allor· chè ~; è ccstrdli :di'amputazione, è meno frequente la comparsa dello shocl( post-opcratoric. Nei cnsi di ccmpressione o schiacci:trnento di arti, se la fase dello shoc/(, che è di comparsa precoce, viene superata, può comparire, più tardi, !a così dt:tt:~ rindromc dn schincciamt:nto, in cui domina p:uticobrmente l:t lesione n'naie. L.t simi'romc reunlc, u rene da sdhiacciamcnto )) 1 sarebbe dovuta all'cn· trata in C1rcolo di prodotti tossici della necrosi muscolare ischcmica (roioglobin:J. fosbto potassico cd allre sostanze), predetti tossici che ledono parti· . cdarmentc 1l rene, attraverso il quale dovrebbero essere eliminati. La mr rtc, che si ha nei due terzi dei casi, avviene per urcmin verso 1l momento critico, che ~ al ·sesto o settimo giorno. Se !a mac;sa muscolare ne· crotizz:H:l non è elc\':ltn e la ccmprcssione non è stntn di lunga durntn, si
437 può pervenire. alla. guarigione. Uinizio del miglioramento è segnato dalla ripresa della dmr~1,. dnlla riduzione. dell'azotemia e 'Ciell'cmoconcentrazione. L~ progoost d1 qu~sta particolare smdrome è in evidente rapporto all 'cstenst~ne ~ella necros1 muscolare. S ~ sa che t m muscolo ischCtllizzato per meno d~ un ora sopravvtve sempt <..che lo spa!'rno arterioso non prolunghi ' l'ischctnJ:-t, mentre un muscolo ccmpn.sso per oltre 4 ore va sempre in nccrosi. Influenza sulla necrosi ha pun. la. ttmperatura, come Si è soprn accenna to. Quanto è stato fugacemente ncccnnato ha :mche importanza sulla condnttn dn scgu i re.
L1_ terrrpia del.o s/u;ck secondnno ha lo scopo precipuo di compensare la riduz1one della mass:t sanguigna circolante. Infatti !c trasfusioni di sangue t.osti tuiscono allo stato atlualc il miglior ttatl;-~mcnto cldlo shock, come è ~l .tto :trnpi:crncntc documentato dalla vasta esperienza dell'ulcirno conflitto. Il problema della trnsfustonc 10 gucrr.t \'::1 però ccnsidcrato come un problcnl:l a sè, di complessa sol uzione, che si sovr.tppo!'le a tutte le nltre diffiwh:t lCCIIKhc c logistichc della dhtrurgia c.li gucrr::t, m:t che è problema ru illl por l. tnza su pn:m·t. La llOStra Dircztant: gmerak c.li sanità militare sin dal tempo dJ pace :1\'CV:t g1à disposto che per tutti gli uominj delle unità sanitarie mobilitate fosse stabdito il gruppo sanguigno cd annot::~to sul !ibrctro personale c sul certilic:tlo d'identità. Mcdiantt: prcvn sierologica (Wasscrm:m) e con l'indagim.: clinica c r:tdiologica sono stati oppcri.unamcntc selezion:tri i don:~tori universali. E ciù allo scopo di assicur::tre il soccorso di urgenza specie per gli cmorrngici. Però, no:-tostantc gucsto accurato c complesso preordinamcnto di norme e di mezzi per la trasfusione, tale operazione nella pratica di guerra non sempre si è dimostrnta possibile o di facil<· effettuazione. La trasfusicnc di sànguc .diretta d::tl darore al ricevitore necessita inbtti un tempo prezioso; il medico non ha mai assolutn ccrrezza che il d:ttorc, specie in zcna di operazioni, sin esente da m·tl.tttic infdtive; il soldato Ji sanirà, costantemente assoggettato nd un l::~voro prolungato e faticoso. non può essere suttopcsto n frequenti salassi, specie quando b richiesta copiosn di sangue corrisponde al periodo odi maggiore attività ::tssistcnzialc. Ne è seguita nllora b necessità di impiegare il sangue consertl((fo. che è stato portato a mezzo di aerei anche in lt•oglhi ::tsscdiati ..: lasciato cadere col pnracadutc c con un:t speciale ctst::t pncumatic;~ per ridurre l'urto ::tl suolo (To•::ttti: <c Riuistn fÌ1 mcdicina rr~ronnut1Ca ». n. 3, tg.p ). . A ::cguito di stuòi iniziati nel 1940 presso il Labor:ttorio Ji bio!ogi:1 e f1siologia della Direz icnc generale di sanità milit:ue (Roma), ed tn :tn:llogi.t a quanto è stato pr::tticato all'estero, si stnbilì di fornire pertanto le fonn.JZioni sanitarie delle unità operanti di fi:-~lc cdi siero Jtmntlo a !cop,o tr::tsfmionale (r).
--
(t) Il \ltro, tnmc: è noto, ;o chfkrc:nLÌl dal pl."'.Sma, pcrchè pro,·icnc cl.1 '·'"!'uc wa~:uiJco cci c 'JUonclo prim tli lilmnnJlcno.
I .finloni (prepnrati dall'IstJtuto Sicroterapico Mibnesc) della capacità di cc., contenenti siero di sangue u~ano, possono es~ere ~cnuti a tempcn1250 tur3 ambiente mçdia e possono :tltrest essere trasportati a d11Stanza con qualsi:tsi mezzo senza particolare precau.?-ionc. Il sangue è stato raccolto da datori appartenenti a rutti e quattro i gruppi sanguigni ed il siero opportunomrnte preparato co! metodo dell'assorbimento delle agglutinine. Ciascuna fiala può essere indifferentemente adoperata su riceventi d~ qualsiasi gruppo. E' utile riscaldare rreventi varnente i l siero alla te mperatura d i 37". La somminisb·azione al paziente v iene eseguita come una comune fleboclisi. 140 DECOR50 d~lla l'Rt5~101'i~ />.•RHRI05/•--• 120
/
100
80 60
40
'17
-------------·
20 0 ~~----------~--------------~--------~ 1US ore 14 30 F1~;.
~hnck
1,
pc•stnpcr.uorou d.• '4 ore - Tra,ru,wnc ùi pbsma • lmmcd1a1a npresa
Accenno apJ~cna all'uso del p.'(lsmo eterologo .secco (d:~ nei preparato con un metodo elabcr::Jto d.1l C::tfÌtano med ico De Niederhausen) che però all'applicazione clinic::J ncn ha complet:1mente corrisposto. (Dc Nicderbausen: " Bollettino R. Accurlélli:a Medica Jl 1 Rema, 194r). D<t noi è st:llc anche usato il plasma. quasi tutto ottenuto nella nos:ra ,, emoteca H dell'Ospedale militar<.: principale dì Rom:~, dal s:mguc cioè che, St)tto b dircz1one del c:1pitano medico r.rof. Corelli, è srato prelevato da dor atori mililari ,. civili. Si è usnto guasf sempre il plasma fresco ottenuto da sant,ruc pn:lcvato da uno 1:1 sette boiorni (Corelli: Il centro di trarf-wione d'ell' Ospcd~le milift1rc Celio di Roma. - H Policlinico, sez. pratic::~ ll, n. 49·5T, 1944) (hg . n. 1). All 'in_izio ci siamo serviti solo di pbsma dello stesso gruppo del paziente; ma succc~sJ:'::l ll1C:~te ~1bbi:~mo spesso _usntq anche f. lasma .ottenuto da sa~gt~c d~ ~rllpJ~l t!IAcrcnu. 1 al.ora durame d prelev:1mento abbamo r::~ccolto ms,cn,e camp,on , <.h s:.~nguc d1vcrso in maJo da :1vcrc poi plnsmn ntl agglut inine ncu~, j
439 tr 3 liz~atc. Anche per il plasma possiamo affc.rruarc che esso offre nella clnrurgia di guerra dci vantaggi in confronto del snngue in toto, poichè si può usare senr.t te~crc ccnro dci gruppi sanguigni; è conservabile per un lur.gc periodo; è faCilm~nte trasportabilc chiuso in fiale; raramente dett:rm·na rctzìoni; non aumenta la concentrazione degjj eritrociti; è prcnto per l'uso istantaneo; può -essere usato ad .tltc c ripetute dosi. Il plasma, il siero cd il sangue sono stati iniettati quasi sc1nprc ccn b s:ringa di Jubé o con quel1:1 eli Savena. La trasfusione è stata f:ttt:t lcnt~uncn tc; nei casi urgentissimi però sono stati iniettati i primi 700 cc. anche in IO·I5 ruinuti senza alcun incidente. Se dopo tale quantità (; stato necessario iniet1'ra~fu~tOM
120
Stero2100c.t
Sangue30~c., amp\lt.
,1 . r -~·-·
100
80. 60
40
__ _ _ ! Ore
18
' 19
..:--
20
8
l'lg. -· Shock pontmurro;:oco cio t'lrclllu )!f·•du on pon.ol<lrc do l.occorJ cmol\1.1• un•• 1\.uunc ddl.o tr."ru,ormt di •,ocro t do ~Jnguc ~ul1.1 pr<>, .•tn~r.
tarnc ancora, l 'ulteriore tn1sfusionc è St.1ta ccmpiul.t più lcnt.untmc (li ne a raggiungere anche I)00-2500 cc. nclb srcssn trasfusione). Nelle varie migliaia di trnsfusioni che sono !>tarC pratic;llC non si sono mni isolnte le ven~. Anche in c:tso Jt sl1ocl( frofondo, se col bracciJie dd Riva Rocci applicato a pressione minimn per alcuni minuti non sono stntc messe in evidenza le \'enc del gomito, de! polso 1c del dorso dtll.t mano, Cordli ha usato la gmgularc cstema (prefercnJc questa via a quella stcmalc). Qucstn via si è dimostrata prticc.l:mncntc utnc in casi, non rarissimi, di .rhocl( gr:we con 11 venospasmo >> . Ponendo il soggetto a testa bassa, leggermente iperestcsa e ruotata dalb parte: opposta ~lei lato cb 'liSarc c prcmcndp con un dito sulla giugulnre su~ ito sopr:t la clnvicoln, la vena si rende evi· ~~nte ed è così possibile con ngo sottile,. non troppo lttl}go, e,ntmrvi senz:1 01ffìcoltà (Corclli: ,, Policlinico, scz. pr:1t1cn n, n.. 12- r3, T9-H). Nello s/zock postcmon·agic?, che è .lo sllo,·k più frc~ucntc nei feriti ~i guerra (circ::t il 43 ··;. dei soggetti deccduu sul c:~mpo muo10no per cmorragtn
acuta), lo scopo principale è di rifare l~ massa: _sangu.igna. Per questo si richiede, dopo aver bloccata la fonte d eli emorragia, anzitutto : 1" - la trasfusione di .sangue o di pla.rma o di siero umano: e successivamente . 2 " - un sufficiente appcrto di liquidi e !Sali (la disidratazione nei feriti, sudati, affaticati, ecc., ha una parte importante nel favorire l'insorgenza o nell'aggravare lo shoc!<) (fig. n. 2).
l'IO
P~S I OI'IE
-,
TRA~F.
TAA~~V.
no er terio)a PJ~~~ f.- ~ÌQro , Q( c 1~0
IlO
90
\
80 lO 60
""
r--.. v
1'-'
1/1\ v
t.;'
r-
"l/ - 1/l-- h ""t- v 1\
50
t-..
40 òD l-
f-f'< v t- ---1- - l - - - 1- ·
~
v
~ /\
tOO
v
lA
l
v
1-1- ~ f- • 1- 1- -t-
1/
-
-·
t-
1•uiornata - l - z.• u·oornata. - 1- 3•Glornara - 1- 4•(\iorna.ta. - 1-· ~r\· giornutu
1n giornata latt~IO th
ph"mn
N.o
l. cc.
cc.
urine cloruri nzotcrnt,l
12
di N;o cJ rTè-lnuc siero l.llt.\lf\
900 12900
cc. 3000 I0/1111
pcnicillìnn
0,46
:1201cmia
u.
pcntci llin:o
l. cc.
5 So o
cc.
300
cc.
Gt oo
100.000
u.
o, q -1" giorm1111
pcnteollin:t :u.utcmia
100.000
100-000
u.
0,-!0
Fig. 3· U~uoni do ll c 111 gr.odo • 65~0 della supcrlicoc corporc:o (30~~ lll grndo)
L.t sola u-asfusrone Ji plasm:~ o di siero utu:mo, nei vari tipi di s/10cl( cJ anche nello s!Jocl( posternorragico, è qu:rsi sempre sufficiente ad ottenc:tflC b reversionc. . La quantità di plasma o sangue, neccss:tria per la correzione dello s/tod_, c qudb suflìcientc a portare c mantenere la pressione arteriosa sopra i hmiti dello s!Jocl(, cioè sui 90-IIo di massim:~; per lo più sono necessari to·20 c.:. pro kg. tn un solo tempo od in tempi successivi.
4lf 1
Anche l 'ossigenotcrapia c le sostanze siropaticofllimctiche possono dare nntag_gi nello s/J~c:<· per~ << dopo>> la trasfusfonc di sangue o pia ma c b correz1one della d1S1dratazJonc. Quanto più si tratta lo shocl( con tr:-~sfusiom, fino a portare e mantenere la pressione arteriosa rna~sirna sui xoo-1::20 ml11., t:-~nto meno occorrono ossigeno e simraticomimctici. Nello shock da. u.slJOiti abbinmo. ottenuto successi anche con .il solo uso orale della :soluzione isotonica di latl.tto di sodio somministrato a volontà (unche r:2.ooo cc. ndlc prime 24 c.re, fino a snturare il senso di sete) secondo il metodo di Fo:r (fig. n. 3). Particclnrc attenz1cnc richiede la cura dello shock postemorragico quando non sia possibile bloccare le fonti della emorragia (casi ·di emorragie intc..rnc, visccrali, casi di fratture ossee con lesioni ùc!le J.rterie intcrossce, ecc.). In tali casi sono neclssarie modiche, ripetute tras(usteni (200·300 cc.) o la 1.crfusicnc s ~•nguigna o pLtsmatica. Il continuo controllo della pressione arterima (è prudente in tali casi ncn supcrnrc go-1oo mm. di nnssima, per non (avorirc la ricomp:trsa ddl\morr:tgta), intlicherl 1:1 condotta successiva (se int<.rv<nto opuatorio o meno). L< tras(u'iJc,ni di pb~rna, di siero, di sangue c 1.1 correzione della disidratazir,n<.. c della perdita di sali ccstituiscono il mezzo più attivo eli (( rl:ammation n, d, cura dello sito,·/(. Col !•u•sidio d<.i sulf:unidici e della penicillina, per L1 profil:.tSsi e cura delle jnfcziom, si può abbassare notevolmente la mortalità nei feriti gr.•vi. Lo shock primario o ncurogeno è facilmente dominabile coi simpa· riccmimt..tJCJ (i).·
---
\ •) L., 00 , 1r: 1 c~p~r., 111 ,1 ,ullo shod;, u.-Q11tl11rio è ria.-um.• ndl.1 mono1:r.•tl.t Jcl c.tp. mcJ. 1:. Curelli: .. /.o .fllotk .... - Ed. v.,Jieccht. Firenze, tl)41i.
UNIVERSITA' DI MODF.NA ISTITUTO DI MEDICINA LEGALE E DELLE ASSICURAZIONI clircuo d.tl pro(. fuls1o RtZZ\TTI t ISTITUTO DI PATOLOGIA t.IEDICA E DI METODOLOGIA CLINICA clircno d~ l prof. PIERO Dtsrf'l rr1
t
RISULTATI DELLA INTRADERMOREAZIONE DI ROTTER NEI MlLIT ARI COLPITI DA CONGELAMENTO (*) Doli. 1\ht\10 z .,NOI n, ~iuto vulmll:trio c libero dnccnlc eli mcdtCII1.1
IC)Iolk
Il capitolo delle vitamine dopo il progresso compiut o~i ll<glt ul1imi .tnni per ciò che concerne la loro conoscenza, la loro costittt:t.IOIH' cd il Imo llll'l canismo d'azione, sta oggi in primo ·piano nel qt1.1dm ddl.1 t'himicl biolugit.l P. J clb nutrizione, dato il grande interesse dci probkmi di lìsiolog\a t\Clt' mak e patologica strc..tt:uncntc connessi alla vit.~.ninoll)~ ia. Le vir:tminc non costituisccnC' un gruppo di sost.mze peculiari hinlogic.J mente o chimic:~mcntc tliH:rsc dalle altre sostanze · che ~i trov:mo nell'nr~.l nismo animalc1 in quanto la loro indi\ idu.tzione ha dimostrato traLlarst' di cnmpcstj chimici del tutto ccmuni c ordinari; alcune di esse non sono ncpJ'Ure così inst:tbili c t:mto complesse strlltturalmcmc ccme si era creduto tn un prin.1o tempo. L\m1cc carattere che le vitamine posseggono in ccmunc è dato ·dalla loro indispcns:~bilitit all'organismo anim:tlc, perchè ncn avendo questo b facolt:t di simctizzarlc, t:sse debbono essere introdouc con gli altri alimenti (M:trg:tria). Da ciò b fondamcnt:tlc imj-ortanz:t oggi assunta d:~l problem:t nlimenl:trc: per b nutrizione è nccessnrio :~ll'crganisn1o un apporto quantitativamcntc c qu:diL:ttiv:unc:nte sufficiente di acqua, protidi, glucidi. Jjpi di, sali minera\, c vitamine. Ma se ormai è press·~~ poco raggiunto in linea di m:~ssima l'accordo &a gli AA. circa l':'l· rorto guaiir:~tivo c quantitativo degli :~Itri alin1cnti, sussistono invece nelle nostn: conoscenze non coche incertezze, dissensi c lacune l't. r ciò che riguarda le vitamine. Lo st.Jbil1rc 1l L!hbisogno mcdio-ncnnale dell'organismo in vit:tminc coSli~uisce, l'> J~ccie in tempo di guerra, un problema di grande in1port:tnz:~, poiche_\o_lcnL!osi, ccm'è. n:1tur::de, fornirle con gli alimenti, b fcrrnubzione delle r:171ont ~tllmcnt:tri :11 militari c :~!la popolazione civile deve farsi in rnotlo 1.hc C1:1scun:~ vitamina vi si:t contenuta nclln quantità c f:orm~l più convenienti. l'l 1..'""'' ~"W'"" col COIH11hu10 tlcl Crm~i~;ho n.171nn.tlc delle riccJChc,
't "l.)
E' noto che l'?lime~tazronc è uno ckt fattori più influt:ntr sulhr resistenza naturale ~cl! orgamsmo agh .insulti detl'ambicnte estc.rno. Per quanto tnolti altri f~tton, qualr la luce, l'acqu:t, l'aria, l'cscrci~io fisico, ccc. abbiano pure molta .lm~ortanz:t, .non v'è dubbio che un'aliroc:ntaz10ne rcahncnle aJccruat:t contnburscc, per rl tramite del ricambio matcnalc cd cncroctico allo ;:o · ' sviluppo r. aIl n comcrvnJonc di tlll:t SC'liùa rcsi~tcnza org:mica, d.t~ attribuirsi pÌLI eh~ ad. un potcnzi:uncnto dci potcrr immunitari naturali, al sinergmuo delle ntamtnc ncce~anc ccmprc.sc m ogni buona alimentaziC'nC. E' indubbio che le \'Ìtaminc dchbcno lro\ arsi in ogni tipo di aliment;IZJOnc in dosi adcgualt. ma è 11robahile che variando la qualità de1 pnncip.l al!mcnrari, si stabiliscano condi7Joni tali da richieJcrc un.t più copiosa introdu..:ionc di un determinato f.tllorc vit:uninico o ccmun~llll un arrorto di vrtalllin<: tlivcrso d.1 LJUdlr che è l'cytimum per un indrviduo nrrmaLncnte cquilrhr.llo d:rl punto ùi vi ~ l.l aluncnt.1rc. Le \ it.unine tnfatti nel metabolismo ccllul .ll·c· 111 .n intervengono 1Sol:tt.m1cntc, ma sono fr.1 loro in certo modo correlale. l .c 1 icc•n hc di Lrbor:ltorro t'la cl mica hanno cGndotto a fiss:trc :tlcuni vaJ, ri :tpprr.~:.illl.tti\ i del fabbisogno dcll'org.umillo \'Lr~t' questi Fincipl nli''" nt.tn. M.r quv.tr valori ·p< ssono servire snlt.uuo Lmnc indice di orientatnc·nto, giacchi: è hc.n nolo che esistono :ti riguardo differenze individualr co•.picuc, le:. qu:rh :.c ne, .,usccllibili di accentuarsi in certe ct:1 e in certe conJiZIOlli, tJU.tli .td C'>LOJJIO ha gravitl.rnza < l'.all:ttLamento, nonchè .1 sccond.1 delle st.rgioni ddl',rnno c: di :.altre moltcplit:i c varie ccndizioni. E' di particol.rrc Hrlucssc la nct..:ione del fahbisrgno vit:uninico degli individui sottcposti :1 una t:iLta limitata c j-Cf eh pilt esposti ari· una rrf'tralt:t rcrfrigcrazionc. E' questo il caso che si :1vnra spc.s~o nc.r solùari in guerra, dare le nrn di r<1do precarie condizioni di vetto\ aghJmcnto c l:t consc.guente in.1deguata al imcntazione; anche in tali condizioni l'ino;u(fìcicntc apporto vitaminko dc\'C essere con$J· cicrato non solt<1nto in riguardo alb lvcnll!alc richiesta di un plus di una dctc:rrninat:t vit:.min:t, ma rispetto al fahhiscgno Ji tutte k vrtamine nel loro in~iemc considerate. Bes:mçon cJ altri AA. suggc.ri~co;lf' dt considerare 1:! ccmplcs$iya rnz•one alimentare in rapporto alla ba~sa tunpcratura esterna cd hanno osscr'ialo che se la tcmperaturn ~ bassa, disturbi digcst1vi, edemi, geloni c congelamenti ccznpaic:10 pii:r sresso negli indiviJui ipoalimtnl:tli c ccmunquc soggctt i a carenze alimenrari. Queste cssen·azioni sulb prcdispcsizionc :ti congclnmenti degli indivJJui insu(fìcicntcrocnlc alimcnt.tti richj;unano le precedenti ricerche di Charnpy c collabcr;~tori, i quali c.sscn•:rrono eh~: alcune caratrcrrstachc tki qu.Hiri patolo!!ici del c< -piede d.t trincea >1 , molto simili alln ~indrcmc sp< ~ - rimcnr:tlc :no itaminica B-1, inducono a c.rcdcn: che una ipovitamino~i B-r in.[luiscn sul dcterminrsmo del << piede eia trincea "· Ho ITià detto in umt mia cornunrcn.7.ionc alla Societ~ medico-chirurgica di Moden~ del ro dicembre 194 r (Zanoui: Alcuni dati sulla costùlftiotJè. in-
duJidua:c t,•ci congelali di guerra. - << Boli. Soc. Mcd. Chir. di Modena n, r:. 2, 1941-1942) che ben poco ci è noto in clinica sui fattori che intervengono itclla patcgenesi delle lesioni da freddo cd ho avanzato l'ipotesi che uno dci fattori endogeni predisponenti al congelamento sia da riccnosccrsì ne!l::t mor· fologia somatica costituzionale longilinca iposcmica, fattore che, s'intende, interviene unitamentc a nmi gli nitrì e interferendo con questi. Mn, oltre a ciò, se si considera che i soldati in linea, in d'ure condizioni di clima, spesso versano per necessità contingenti in condizioni dì alimentazione difettosa dnl lato quantitativo e qualitativo, è giustificato p~nsare alla c\·enienza che in questi soldati si istituisca ncn scltanto la carenza di una :;ingoia vitamina, guale la B-1 secondo le osservazioni dianzi ricord:-tte, ma ~mche una ipovitaminosi totale. L'insufficiente apForLo, alterando in dclinitivn i fatle>J i eh~.: rcgol.11m l'equilibrio v1taminico c diminuendo i poteri organici di t"C'lÌstcn~.~. pw) vt rosunilmente rappresentare un altro bttorc prcdi~poncntc :tlh- si11drottli da congelamento. Partendo dal prcsup,posro di una dcficicn~:t t)ll:tlitativa t: l)ltantit:l tiva della razione alimentare delle truppe operanti in prima linea, esposte al freddo intenso e alle intemperie, tenendo conto delle cit.ttc ammissioni dottrinali ùi un'ipovitaminosi B-1 nc\l'ucmo, in r:~pporto all'ipoalimcntazionc c al freddo, ~ppariva suggestivo indagare nei ccngcbti l'eventuale dclicicnza di acido ascorbico in consider:tzicne dell'inevitabile insufncirnz::t o mancanza nella razione alimentare delle truppe di prima linea di frutta c verdure che, coroc è ben noto, possiedono il pitt alto contenuto in vitamina C c: meglio si prcst:mo a un largo uso alimcniare. Ma se molti sono stati finora gli studi intesi a detcmtin:trc i\ fabbisogno di vitamina C c due correnti di opinioni f:tccnti capo speci:-tlmente a Stepp c a Rictschel. si contendono il campo, l':lCcordo non è nncora stat0 raggiunto per quel che ccncerne il fabbisogno indi'<idunlc di questa vitamina. Le proprietà chimiche, biologiche c terapeutiche .dell'acido ~1scorbico sc1no generalmente nolè dopo la scopert:t di Szent-Giorgyi c bcnchè gli studi sulla vit:unin:t C siano oggi legicne, in realtà i! loro insieme non è ancora conscno ::tll'im.portanza di questo (attore microergico per l 'organismo umano. P:~rticobrc interesse 1: rcsem:mo perciò le rict.rchc che ci informano suU.t presenza di vitamina c nei vari organi c tessuti, nelle secrezioni ed escrez ic~i (M:.rtin), perchè d:t questi ~rudi pctrcmo ric:t\·are i dati di una concrzrone sintetica del metabolisn1o di questa vitamina nell'àmbito dcll'org.lntsmo. · Pc.r !c.: suc>pcstc considcrnicni ho. is6tuito nei congelati, come ho già t iferito ndl:t mra ccmunicazic,e del 10 luolio 1941 alla Società medico-chiturgica -1i Modena (Z:motlt M.: Rilievi ,;;llrologici c !l?~:dico-lcgali c fHOL1C h.o!r.·~,,;,~ çulfa 11:1'11ra c sugli l'Uc.ti de.' callgclanu:nto. - "Giorn. di Psi-
445
chiatria e di NeuroFatolcgia li, fase. IV, 1941), la prova di Rottcr, onde ot· tenere confe:xua d.el presupposto teorico, cioè della probabile deficienza di acido a~co~bJc?. ne1 ~oldnti .colpiti da congebruento e allo scopo d.i acquisire jndicaZJO~l uuh agh effetti della patogenes1, della profilassi e della terapia di tali leslOOJ. La dermorc:-~zionc di Rrttcr è has:~ta sul potere ri'ducente dell'~1cido ascorbico sul 2-6 diclorofcnolo-indofenolo, conoscendosi che l'acido ascorbico, dotato di forte potere riducente, si ossida reversibilwente. Essa pn.scnta notevoli \~ntaggi pratici nei confronti degli altri metodi proposti (Tillmans, Mn1 tini e Buonsignore, Bazzacchi) c si basa secon-do l'A. ungherese sulle proprietà del 2-6 diclorofenolo-indofenolo, di essere decolorato 1bi tessut1 con una velocità ohc è proporzionale al loro contenuto d1 acido :t'!COI'Ilien. 1..1 prova consiste nell'iniettare nel derma una minima qu~antità di una !·olui'.JOIJ<: di diclorofenolo-indufc.:nolo n/4oo c nd registrare il tempo di dcwlorazionc della piccola papub blu che si è formata. Una durata di dccolora/.JOnc inferi( n. a 5 minuti indica, Slcondo Rctter, un;~ saturazione dell'organimJo; b dccolornzwne av\'lenc Era s' c IO' negli individui sani, mentre i tnnpi di decolorazione ~upcriori ai dicci minuti stanno ;~ denotare stati can:nziali ùi vitamina C. Pur riconoscendo che l::t JJrova di Rcttcr, ccmc ciJrò più avnnti, è im(ll rfclla c non esente da critiche, tuttavia si r~J!cscrcbbc molto utile nella pratic;~ per una Ltcilc c rapi~a individu:~zione della ipovit:tminosi C. Rifcrjsco anzitutto i risultati di queste mie prime indagini condotte su so congelnti provenienti bi fronte greco, di cui ho consid<.rnto il grado milit:ue, l'appartenenza rcgion::tle, J'cpccn di sbarco in Albama, la dnt::t del congebmcnto c l'entittt della lesicne. Premetto che il gruppo ùei congel:.t; d.a mc :assunto in esame ì: comp("JStO di soldati e di sctlufficinli app::trtcn<.ntJ ;~Ile v:trie anni c specialità, con lesioni ai piedi dei tre gradi, così rip.trtiti secondo l'app:trtcncnza etnico o regionale: settentrionali 22 (+(,,): meriùion:tli I9 (38".. ); centrali 9 (18''..). D:t una prima elaborazione di questi dati emerge chi:tr:tmcntc che tutti i congcbti esnmin:1ti pre.~cnt:-tno un rallentato tempo di dccolorazionc del diclorcfcnolo-indofenolo che secondo Rottcr sarebbe indice di ipovit~Jmincsi C. Se poi considcri:tmo il grado della carenza vit;~ruinica in base ai tempi di dccolornione fcrniti d:tlln prova di Rotter, troviamo che: a) in TI cnsi (22".,) il tempo di dccolor::~zione ohrepassò i ro ma non superò i 15 minuti; /;) in J4 C;tSÌ (28''.,) Sorr:tsSÒ i l S'; c) in 25 c;~s1 (so".. ) r::~ggiunse c oltrepa~sò 25'.
o
>
:l
~
;] u ~ c ';; u c
..
E
1i .s
i
<
NOME
O l< ADO
Q. c. ~
o.
..
l 2 3 4 5 6
solunto
. . . l •
:l . '
IO
scn:cnte
lt
.
12 13 14 15 16
soldo lo
.. . ..
Il
"l .
19 20 21
~l .
C1p. UU6.
solunto
24
25 :!il
sergcn~r
.
sold>to
~7
2S
:l 31
32 1 33 3-1
351 J(j
copornle sqld3IO ser~:ente
... .
soluoto
~ l solrb.to
copoule
3q 40 4t
l ...
.:~ 1
..
41
•Ct(!cnu:
l'i
Sl)ld.l to
·lfo l
·17
tB JIJ
~··
. .
C. Michele C. Ercole f. Antonio L. Oiu ~CPIIC L. Nleol n L. Oiu;cppc M. Oiusepce O. Domenico T. Luigi 1?. Seb•shono ,\1, Pil•de A. Oi~como A Tuili o O. Cott3do M. Ocnnoro F. Dino .\1, Teodoro .\1, Giovanni S. Si h·lo 1' . Giuseppe n. CiO\'lnnl O. Andrc> Umberto C. Cnrmclo R. Antonio R. Nicolo H. Jln!f1elc O. Virginln V. Fouslino A. Primo ,\\, O ino o Virl:ilio L. Giuseppe l. Alfredo B. Pcetro O. Luigi C. Vincenzo M. Enrico T. S:tlvnto rc ~1 . VtnCCIILU l' Onbritte Il. Stbo\tlnno D. Vitlorlo s luiga r. Oloconni C:. Dino IJ. Ln a~:a M. \\'ohcr A. ll•m:wcntur:a
z
.\, ~\utmuo
.
..t: ..è.. o
~
,.Q
< .!! :0
.. c
.!:
.... .. c:
o
9-4--4 1
ceni r. merad.
12-4-41 9-2-1 1
cenlr. merid.
J-12-10 22-1--41 27-3-H 27-11-40
•
meri d,
... ..
stile n
.
rncrld.
. '
centr. setkn .
..
13-3--41 18-3-41 IO-Hl IG-7-10 21-7--10 7-2-41 :U-12· 40 18-3-41 1-3-41 22-t2--40 18-3--41 27-12- 10 1- 10-·10 30- 9--40 23-3-11 :!t-6--40 11 -1-4 1 9-12-40 15-1-~1
merid.
28- 12--40 7-3-11 30- t-41 6-3--41 14-1-li 1u-11--1o 18-2--40 t6-HI 6-7-40
ccntr • rncrid. ceni r . selle n.
25- 0- 39 23-2-11 12-J-·11 1-t-.IJ
ctntr. mcrad. schen.
..
ccntr.
~0-9 -40
.
. •
meri d.
2-:!-11
1-10-1) t2·2--IO ·t- 2-~ l 30-t-41 30-1-tt
del oonr.etnmento
10+41 4-4-11 14-1--41 Il-l-Il 12·4- H 5-1-41 17-4-41 12-3-11 15-·Hl 10-J 41 ·t--4-41 18-J-11 17-3--11 28-2--41 12-4-H 10-4--4'1 J.cl--11 31-3-11 31 -J·IJ 5-4-41 8-·1-41 30-3-11 9-4-11 10-4-11 11-4-41 15--4--lt 25-2--42 10-4--41 13-4-4 1 IJ-1-41 Il 4-41 12-4-41 1-3-·11 20-2-4 1 15-3-41 I •H··It 14·4-41 13·4-4t 11-4-41 8··HI 11 - 1-41 22-2-lt t2-t2-40 1-3-·tl t0-3-41 l-l-li •J-·1·4t
-"·-e O,., t~·a:::.; go.
:a ·-·-
e&e~ E o._
0
ò:~8E
u
30-1-11
centr seltcn.
O RADO
E
.. " c ],
:!ì-l--4 1 31-t -~l 31)-1 -41
22-1-H 16-2-11 20-S-10
\l l C·-
!l
anrrid.
.. .
~
o
;:
l
t. t.
..
bilnlernle
Il.
Ili. dest. l. einis. l. bilnLeralu 111. dest. Il. sini". Il. bilatcr,le
..
11. Il. l. l
d est.
.. .
Il. b a1ntcrnlc
l. Il. L t a. l.
..
l Il. desl. l. slnls. 1. bilntcr>lc l.
Il.
. •
l . dest. Il. sinis. Il. dcst. l. sini>. l. sinis. Il. dcsl. Il. biloternlc l. dcsl. Il. sinis. l , sin il 111. dcsl. Il. bìlntcrnle l. Il. Il. l. Il l'. dcslr. LI!. slnis. Il. dcst. t. bilnlcrnlc l. sirtis. Il. dtst. l . bilolerolc 111. dcst. Il. sinl>t. l. bilntcrnle I li. Il. Ili. Il. 1!. sinls. 111. oJcst. 111. bilolcrnlc Ili. Il. l. Il.
..
•
..
...
... .
24 1 18 1 18' 10 1
26. ~s·
27 1 17 1
12 1 Il' 1:!' :!1' ~l'
16'
11' 23' 18' ~l t
2l'
21'
29' 11' t4' 17' 13'
H' 21 1 15' t9' 15' 12' 23'
H' 18' 51' 50 ' 15' 17' 41' IQ' 22' 12' 4:!' 39' 33 ' 3-1' 30 1 t8 1 J5' ti'
447 Questi Jati indurr~bbcro ~un~1uc a concludere che se i congelali in genern le prese~tan~ ~cfic1cn~a d1 acJdo ascorbtcc, nel so"~ dci casi esa m inati la cnrenza Vll:IIDIOJca (u dJ grado assai elevato. Passando ora al_la valuta~ionc cb datt Jclla prova eli Rottcr in rapporto all'appn~tencn.za elruca o rcg~onak <.lei miei soldati colpiti da congelamento, 0 sservero anzttutto che qu<.st1 clatt, per quanto significativi, lasciano adito a o:10lte incertezze per quanto ne ngu.trJa la tntcrpretazic;-tc:. Non ci è consentito infatti di tener conto debitamente dci diversi fnttori che possono aver pnrtc ncll'al(erato rt c;~mbio vitaminico, bttcn che interft.riscono fra loro e meritevoli cjnscuno di uno studio analitico prelio:ninare, qunle non può in alcun modo esser e affrontato, neppure in v;a approssJm:ltt\'a, sulla base degli dementi di cui dispongo. Non mi è stato possibile infatti per ogm tndividuo e per cinscun gruppo rc:gion:~lc determinare il fabbjsogno vitaminico o scnc!are comunque il meta· bolismo dcU::t vitamina C; come ·pure non ho potuto acquisire cii!!Dcnti circa la richiesta indjviduale dì vitamina in rapporto Jlt'cntità dell::t esposizione ai fattori esterni del congelamento. Senza dire pci che ci manca ogni indizio j'tr .1 iconcscerc se precedentEmente alb lesione da freddo gli individui assunti in esame erano in eql!iltbrio vitaminico e se iniziatasi l'esFosizione al fteddo per questo stesso motivo o per :tltri a noi ignoti, siano andati incontro ad un difetto di assorbimento di yitamina C, in guisa da risu!tarnc una ipovit:unincsi rela ti va malgrado un ~porto alimentare sufficiemc. Condizione quest'ultima del resto quanto mai improbabile, date le difficoltà di fornire al suld:tto in guerra durante la St;tgione im·em:ùe unn rnione a!iroeotan: pienamente adcguatn nllc esigenze fisiologiche tndi,·iduali. Mi Umito pertanto a constat:tre che in 13 milit:ui. su 22, appartenenti :tllc provincie i taliane settentrionali, cioè nd 59~~. il tempo di decolorazione dc.il:t prova superò, e in alcun i casi :tncbe notevolmente, i 20 minuti, mentre soltanto in 7 militari delle pro\incic mcriJionali, vale a dire nel 36" .• questo limite di tem·po di 20 minuti fu oltrepassato. D'altra parte trovammo pitt spesso tcmpt che più st awicinano :tlln norma fra i meridi0nali c precisamente in u casi (63u")' contro 9 casi (io"") f1::t i settentrìon:1li. Per quanto rigu:trd:t gli :tppartenentt a.lle prm·incie centr:tli riscontr:U'lllilO tempi di dccoJor:tzione d:t 10' a 15' C d.J 15' :l 20' in due casi, mentre invece in 5 furono SL!;pCrati i 20 minuti. Parrebbe dunque d.hc se lUtti i congdati sono suscettibili di anJarc incontro a una i·povit:tminosi C, nei settentrionali più frequentemente ed in misura piLI grave che negh altri Ycngono a st:~bilirsi stati carenziali di \'itartJina C, st:tndo nlmeno al risultato ddb pro\':t di Rotta. Ho o i ~t sottolineato (tt Boli. della Soc. Mcd. Chtr. di Modena,, n. 2, l9·Jl-19-!::!), trattando dclb costiruzione inili' idualc dei congelati di guerra che i dati del la mi:~ c:tsistic:-~, in aderenza :tJ an:~loghc c-.sscn·azioni Lntc nel corso della campagna n:~pclconka in Rus~i:1 e ndb guerra russo-giapponese,
indurrebbero a pensare che i settentrionali siano fra gli altri i più facilmen•e congelabili. Si volle all~ra ~~~ib~~ire, p~r quanto. rigu~r~a i .francesi, no~e vqle importanza alle abttudmi p!U mon~eratc d~1 rncn~tonab, meno. dcdttì alle bevande alcoliche. Alla luce delle mte cs.penenze, st dovrebbe pmttosto supporre che la maggiore resistenza dei tneridionali in confronto ai settentrionali nei riguardi dell'azione pcrfrigcrante, sia fra l'altro connessa al più ricco contenuto in vit~nnina C della alimentazione dci meridionali e in definitiva ad una loro più frequente c più stabile saturazione d i acido ascorbico. Questa supposizione intendo qui avanzare con ogni riserva e soltanto cume unn ipotesi di lavoro che dovrebbe promuovere ulteriori indagjni sistematiche, c comunque non limitate alla sola prova d.i Rottcr, ln quale, come ho già accennato, se ha trovato più autori consenzienti per quanto rigu:mla il suo significato scrncioJogico, non è stata esente ad opera di a!Lri. da cri· ti che e riserve, di cui non si può a meno ò i tener conto. Non è apparso evidente d'altro canto, dalle mie ricerche, uno stretto rapporto fr:~ il grado della ipovitarninosi C e la graviln delle lesioni, pnichè se in alcuni congcbti la carenza vitaminica (u proporzionale alla gravità ucl ccngcl:uncnto, in altri la proya di Rotter fu notevolmente prolungntn nncbc <.1llando le lesioni raggiungevano solt:mto il primo .grado. Per quanto poi concerne il rapporto fra il momento dello sbarco in Alb:rnia dei miei soldati e l'inizio del congebmcnto, i risultati da mc ottenuti sono suscettibili di varie m1erprctazion1. Anzitutto è da osservare che una decclorazione rit:1rdata -si ottenne con la prova cl1 Rottcr sia in soldati che per un lungo periodo di tempo avevano preso ·parte alle operazioni belliche in Albania, si:1 in altri che vi soggiornarono :~ssai brevemente. Purtroppo mi è mancata !::t possibi lità di raffr?nto con i militari che, pur :~vendo vissuto nelle ·stesse condizioni d.i ambiente, clima, cquipggiamento c alimentazione non ebbero tuttavia a riportare congelmnenli. E viene fatto perciò di domandarsi: r" - Sono forse intervenute in alcuni casi speciali condizioni che {;~vori rono l'instau rarsi dcii 'i·Fovitam inosi ali 'infuori ·della alimentazione? 2° - l militnri che si congelarono erano .in equilibrio viraminico al loro arrivo in Albania? 3" - Lo stato carcnzi::tlc ebbe importanza nella loro patogenesi del congelamento? In :dcuni casi sernbn.:rebbe giusLifìcato invocare come f::tttore della ipovitamino~l C il prolungato soggicrno in prima line:l, dove il vetrovngliamcnro,. sp~.:cie se si ccnsic.lera il carattere ::>acografìco del fronte oreco e le p:tr· ::> ucol~n caratteristiche della ca!t1fagna, non potè per ovvie ragioni essne crmtmuo, completo c rcgol:trc pc:r ciò che concerne la qunlitù dci cibi. M:1
449 in altri c~si non_ è J_ecito amm~ttcrc che pochi giorni di soggiorno in linea siano statt suf.fictenll a determmarc sulla base esclusiva della alimentnione difettosa uno stato carenziale accentuato. Due i~otes~ ~ se~b~a. debbano essere prospettate: 0 vi è una particolare. pr~d J_sp.os~tone tr:d.ivJdualc all'instaurarsi rapi·do dell'alterato ricambio VJ~mD.J~JCO, Sta esso 10 rapporro all'appartcnenz., regionale, alla costicuzione J~di~tdua~e, ~d~ un defictente assorbimento di ·vitamina C, <~d un:~ maggiore nclucsta tndlvJduale c consumo di acido ascorb1co in rapporto al clima e alla stagione, oppure fra i militari è piuttosto frequente lo stato carenziale vi taminico. E' stato osservato che se teoricamente la qu:mtità dt vitamina C contenuta nella razione alimentare del soldato dei ~·ari C'ierciti è sufficiente, in rc:~Jrà molto spesso si rende insufficiente sia per un d.iminuito rifornimento di frutta c verdura sin per la parziale distruzione del!c vitamine degli alilllcnti in conseguenza :1 un:t troppo protratta cottura e alla imperfetta prcparnionc del rancio. Le cifre statistiche raccolte in vnri p:1esi dimostrnno infatti un frClJUcntc stato di ipovitaminosi C fra le truppe: in uno studio compiuto ncll't:Scrcito svizzero si trovò saturazione di vitamina C solo nell'II"(, degli uomini, mentre nel 57')(, i sold:1ti risultnrono nettamente ipovitaminosici; conseguente n questa carenza è considerato d:~ i medici svizzeri il frequente reperto di paradcntosi fra la truppa (Demolc). Un deficit vit;~minico analogo sarebbe stato accertato in altri eserciti: in Polonia (Sobeki, citotto d:t Dcmolc), in Ing'hilterra, c anche, in proporzione minore, fra le truppe di tcrr:~ e di mare tedesche. Mclti studi e ricerche sono stati condotti in It:tlia :dio scopo -di stabi· lire una formulazione esatta cd opportuna della razione del soldato ir:tJiano. Si è naturalmente tenuto conto idei fattore vitaminico, la cui importnnza è stata segnalata da tutti gli studiosi c particol:mncnte dal Grixoni, che in una dotta ed esauriente relazione al Consiglio nazionale delle ricer· cd1e. considera la razione alimentare dell'esercito e ·dcll'aeronautic:~, in pace e in guerra. Anche F. Dorella esaminando la razione ~tlirnentare del marinaio italiano sottolinea l'importanza del suo contenuto in vit:troin:~ C; an:tlogamente questo fnttore è st:tto preso in esame dal Ferro Luzzi e V. E. Rosi per quanto cuocerne la razione aUmentare delle nostre truppe di colore. In riferimento poi alle presenti contingenze di guerra, G. Bergarni, dopo accur:~tc ricerche sul ricnmbio dcll'ncido :.1scorbico nei sommergibilisti, conci~d.e che guesti mnrin:ti sono spess_o espa:sti !?er i.nsu~ficicnte ap~orto .vitammJco :tlimentare, alla evenienza dt una 1povttammos1 C. Non d1spom:uno peraltro, a guanto mi constn, di d:tti pre~isi ~n?e ric~varoe la freqi.Jcnz~ fra l soldnti italiani di uno st:tto di cnrenzn VJtnmlntCa C m r:tpporto :tlla od1crna a~im~ntazione di guerra. Ma è dn ?sserva_re. c'hc se l:I compos~i?ne. Jdlc J:aZIOOl alirncntnri militari può constderam 1òonca c001c qunntJta dt calone, 2 -
C:iornnlc di m~àirina militnrr.
45° sussistono sempre notevoli dubbi che altrettanto sia da riconoscersi per quanto concerne le vitamine ed in purt~colare la vitamina C, tanto più che è noto come il fabbisocrno vitaminico sin suscettibile di variazioni secondo il clima, il lavoro e vari~ altre condizioni fisiologiche. Tenuto conto della probabiHtà nei soldnti in guerra di un maggior consumo o di un esaltato fabbisogno vitarninico individuale, non mi sembra fuor di luogo presumere che la razione alimentare del soldato debba essere insufficiente a coprire il fabbisogno di vitamina C, donde b facilità all'instaurarsi di stati di ipovitaminosi C fra le truppe, come starebbero a dimostrare le risult::mze della prova di Rotter nei congelati. Ma il rallentato tempo di decolorazione del diclorofenolo è un indice attendibile di ipovitaminosi C? In altre parole è da accordarsi nlla prova di Rotter un reale valore scmeiologico in questo senso? Portonoy e Wilkinson in un loro J:woro di controllo concludoho che il tempo di decolorazione del reattivo costituisco un buon indice: clinico per mct tere in evidenza uno srato carenziale di acido nscorbico, per llllanlo si clchha tener conto dell'influenza che sui fenomeni di ridu1.ionc banno il glutat iouc, b cisteina c in genere tulle le sostanze ossido-riducenti. /\nchc altri autori si pronunciano favorevolmente alla prova di Rotter (Siavich c Torrini, G:mgitano, Rubinet, ccc.). Mn si deve d'altronde tener conto clhc la provn ùi Rotter esplora esclusivamente un tessuto dcll'orgnnismo, lo strato malpighiano della cute, c trascura tutti gli nitrì e che oltre alla vitamìnn C varie altre sostanze riducenti contenuLe nel tessuto hanno parte ncii 'esito della prova. Oh· biezioni assai notevoli sono state avanzate da Garobigliani, Zoccoli c Lombardo, i quali dalle loro ricerche sulla prova di Rotter nelle cavie a dieta scorbutigcna, ricavano che la tecnica di Rotter, così come l'A. l'ha proposta, non è adatta a svelare un'eventuale carenza di vitamina C; soltanto potrebbe rispondere a questo scopo quando sia corredata daUa osservazione delle variazioni del tempo di decolorazione d'opo carico di acido Gscorbico. Di fronte a queste osservazioni, che indubbiamente infirmano il significato semeiologico della prova di Rotter secondo la sempl ice tecnica origi~ naie proposta dall'autore ungherese, noi purtroppo non possedinmo elemcntl sufficienti per sostenere che In rallentata decolorazione del ponfo nei con· gdati sia un indice attendibile di uno stato carenziale eli vitamina C. Infatti nei nostri pazienti non fu fatta la prova di carico; nè possiamo disporre eli alcun indizio sull'esito della prova in quei soldati che, pur avendo vissuto nelle: stesse condizioni di clima, alimentazione, attività fisica ecc. dei nostri con· gelati, non :tndarono incontro al congelamento. Quest:~ lactma, c!he non può essere colmata in via approssimativa in b:~se ai dati di cui disponiamo, non ci consente d'altra parte di riconoscere se la suppÒsra carenza di acido ascorbico rappresenti un fattore di qualche impo:· tanz.a nella patogencsi del congelamento e d lasci:~ incerti su quanto :si n·
l l
45I ferisce alla eventualità che la ipovitaminosi C sia uno dd momenti che predispongono .alle l~sio~ d~ ~edd.o. Tutt:lVla, pmche not ntenmno assai probabile che nei soldati reduci dalla campagna albanese vj fosse un perturbato metabolismo vitaminico 10 causa soprattutto dt un deficiente apporto alimentare di vitamina C, ci sembra verosimile accordare li~ certo valore scmciologico alla prova eli Rottcr, Ja quale nelle nostre espenenzc ha fornito in tutti i congelati assunti in esame risultati piuttosto unjformi c ha dimostrato ancora, come diren'c• più innanzi, l:t tcndenz:t al ripristino dei valori normali in seguito a generosa somroinistrazionc di vit:tmina sintetica. Sembra pertanto un 'ipotesi cii [n voro non privn di qualche interesse il ritenere probative le risulmnze della prova Ji Rottcr nei ncstri congelati e ammettere in questi pnzicnti l'esistenza di un clTcttivo stato ipovitatninico C. Queste pdme cspcricn:zc sembrerebbero dunque giustificare la presun~1urH', pur sempre da avanzare con le m:~ggiori riserve, di una carenza. vita· Jllinica C nei congelati l:~ qu:~lc ipovitmninosi, se confermata, potrebbe forse rapprcscnl.rrc uno dci fallori che entrano in gioco nella patogenesi del congcl:uncnlO c precisamente uno dci fattori della prcdisposizionc individuale a tjU t:slc lesioni. Evidentemente di questa ipotesi, se confennata, si dovrebbe tener conto nella profilassi c ndb terapia. Mi limiterò per ora ad accennare t.hc G. Jannuronc riferisce di aver ottenuto buoni risultati terapeutici col trat· l:.rncnlo dci congebti esclusivnrncnlc a base di vitarninn C per as e per iniezioni. Scnonchè ho giìt ricordato altrove (<c Giorn::dc di Psichiatria e Neuropatologia ,,, n. 4, 1941), che nllorqu:mdo con la somroinistr:JZione di vitamina C sintetica e con un1 alirnentazionc adeguato l'esito della provn di Rotter fornisce valori prcssocht normali c farebbe rcrciò supporre che la deficienzn di acido otscorbico sia scomparsa, il decorso clinico delle lesioni non porta tuttavia ad affermare che soltanto alla compensata carenza vitarninicu si:t dn :J$crivcrsi l'evoluzione favorevole delle lesioni da congelamento. Dovendo ora riepilogare i r.istJltati <li queste mie prime jndagini, mi stmbr:t che, tenute presenti le riserve dianzi csposre, un reperto signilicntivo, d:~ tener presente per le e\·enienz.e future, si:t propriamente il seguente: essere verosimile nmmettere una ipovitaminosi C nei congelati, :~ccertabile in ttltti con b prova di Rotter e con intensità vnri:l dnll'uno all'nltro individ'uo, m:~ con tendenz:~ al raggiungimemo più frequente dei valori più :tlti nei solcbti delle regioni settentrionali d'It:tlia. Tale ipovitaminosi 1 st:~ndo :~Imeno alle risultanze della prova di Rotter, parrebbe jn molti casi correlat:t a particolarità costituzionali e regionali c dlJ'endente, oltre che :~d un insuffic.icnte apporto vitaminico allrnentaic, ad un dtfetto di assorbimento 0 ad una maggiore richiesta individuale di vit:tmina C. La carenza vitaminica dei congelati, giudicata in base alla prova di Rotter, non è in genere proporzion:~le alla gmvità delle lesioni; la sua rnpi-
45 2
dità di insorgenza non può. d'altrond.e riconosc~rsi co~e. esc~usiva~ente. da attribuirsi alla precarictà .del vettovagltamcnto Òe1 soldati m linea, ne qumdi alla supposta deficienza alimentare, ~ato che un ~otev~l~ ri.tnrdo di decolorazione del ponfo secondo Rotter Sl ebbe anche m mthlan che da pochi giorni erano sbarcati in Albani:~. •. I nsultati delle mie ricerche indurrebbero piuttosto a prospettare che gli stati carenziali fra le truppe ~mche lontane dalla linea del fuoco,~ debbono essere più frequenti di quanto si pensa generalmente, sempre che si ammettn che la rallentata d<:colorazione dcl 1diclorofenolo-indofcnolo sia un indice attendibile di deficienza vitaminica C. Nuove indagini dhc mj propongo di fare c in parte già attuntc. tende. ranno a chiarire questo punto. · Resta orn dn consiòernrsi se !:1 vitami nn C possa lrovart! un utile impiego nella profilassi dei congebmcnti, nmmesso come probabile che la ra~t. i onc olimentare del soldato sia insufficiente n oopdre il fabbisogno organico di vita· mina C, specie nella stagione invernale. La somroinistrnzione preventiva eli vitamina potrebbe forse rendere l'a1'ganismo più resisten te nlln grave cvc· nienza dei congelamenti? Questo qllesito dovrebbe essere risolto, nnche perchè potrebbe dare qualche chiarimento in un ~ampo di studio ancora poco esplorato qual 'è quello del! n patogcnesi dci congclnmenti con pnrticolarc riguardo alla relativa predisposizione individunle. In vari paesi si somministra ai soldnti ln vitaminn C sintetica; sul fronte <.li guerra finnico furono fatti larghi esperimenti del genere, tanto fra le trup· pc quanto fra la popolazione civile e, sembra, con soddisfacenti risultati. Analogamente In vitamina C sintetica è usata sistematicamente anche in altri eserciti, come il tedesco, lo svedese e l'inglese, ma finora mancnno, per quanto mi consta, dati concreti su ciò che riguarda la frequenza dei congelm:nenti: è lecito supporre tuttavia ahe la somroinistrazionc preventiva di vitamina C, la q~ale nel campo terapeutico delle lesioni da freddo ha più che altro la portata di una medicazione coadiuyante, possa trovare un utile impiego nella profilassi dei congelamenti. RrA.SsuNTO. - L'A. riferisce i risult:lfi . Je.lì'introdcrmoreozion~: di Roner nei milimri colpiti da congcbm~nro. Dopo a\'ere sottolin,ato l'imponanz:1 delle vit:~mine nella ccnservazione della resi· stcnu organicn e ricordato i v~ri problemi con:>erncnù l'::di menrazione, pJs!a alla vn· lutnionc dei risultati della prova di Roucr ar•chc j,n rapporto :.ùl':tp(llrteOl'nza ctrlÌcn o rcgion::tl.: J~.:i militari colri:j cb longcbmcnto. A(fcrm:J che h ritardata decolorazione del diclorofenolo- indofcnolo può rkonos::.crsi ccmc un indice abbostanza sicuro per .1mmcucr~ nei congcb1i dr guerra uno stato di ipovitaminosi C relat'iv:r prospettn.ndo l'ipotc~i che tale ipovit:rminosi C possa considerarsi uno fra l fallori d~ prcdisposizionc individ=lc al congebmcnlo. Da ul1imo propone l'imrit:go dì v'tl:tmilt:l. C ~intcticn :t scopo preventivo.
453 BIBLIOGRAFIA BERGA~Il: An n.. N_lc~. Nav. CoL, fase. J.lf c lll-IV, maggio-giugno 19.p.
Ct1PUTI: Il Polichmw, n. 30, 19.p, pag. 1o . 59
CEst.: G31Zzcttn d,cgli Ospeda~ c delle Cliniche, n. 19, I9·P· o~wu: Rcv. M::d. dc la. Sws!e Rom., 10!. Go, png. 953, 25 novembre 1940. DoEilL'E: Mi.inch-Mcd. Wchsch, .n. 36, 1941. DortEU.O: A nn. Mcd. Col., fase. \'lJ.\'llf, luglio-agosto 194 r. EnENNE·MAilTIN: La Médtcinc du Travail, mnrzo-giugno 1940 FERRO Luzzi e Rosr: Giorralc di Medicina MiUta.rc, fase. IV, 1937· Gt~NGtTANO: Boll. Atti c Mero. Ao:ad. }.fed. di Roma, fase. 1-3, p:.g. 43, '939· Gt~MntGLTANI·Zoccou c LoMBAIIDI: Gjom. R. Accnd. di .Medici tU di Tori n<>, vol. I or, 1938. -
Klin. Wchsch, 1939, P· 9'3·
GnrxnNI: Giornanc dt 1\•[cdicina tvli litare, fase I ANNARONE: Le Fo:rze Sanitarie, :!O nov. 1941. MA1li1AUIA:
III. I9Jl.
Progressi di terapia, n. 9• r9.1r.
Klin. Wc:hsch, n. 12, 19~1. f{ll.'l ~.r;ti EI. ; Dcutsdlc Mcd. vVchcsh, 25 ottobre 19.j0 e 1° llOY. !9-fO. Jtonlrt: Wicn. Klin. Wchsch., sr, 205, 1938. SciiUIIHlMl: Dcut~chc Mcd. vVchsch., n. 16, rg.p. Swnowl:rt e KiiJJNAN: Miinch. Mcd'. Wchsch., r.·. 35, 19~1. ~~ .•wrr:11 e TCfiuUNI: Giorn. Clinica Medica, 1939, pag. 831. SoTGIU: Le f-orze Sanitnric, n. 2, 3 1 gcnn·rio 19-12. Surr•: Di c Mcd., n. 11, zo novembre 1939· ZANon·J : L:~ Rìforma Medica, 2, 1943· - Giorn. Mcd. Marca Trcvigi.ma, Serie H, Vol. III, n. 3·6, '9·Jl· - Atti del Congresso N.:sozion:tlc di Chirurgin di guem, Romn, :!.J·26 maggio I9.J2, p:rg. l9!J. . . . . - IX Congresso ili Medicina legale c delle Assrcurnz1om, S~e:n:1, :!5·28 ottobre I9.J7· tv(AirriN:
DIREZIONE DI SANITA' DEL COMANDO MILITARE TERRITORIALE DI TORINO Uircuore' Col. med. G. Crcco GABINETTO D'IGIENE APPLICATA ALL'INGEGNERIA DEL POLITECl\'lCO DI TORINO
Dircltorc: Prof. C. F. CuRun
EVOLUZIONE DEGLI STABILIMENTI DI DISINFEZIONE Co p, m~tl. di cumpl. tloll. Rocco ALni klO, com:tn<bntc l.t t• ~cztunc tltsrnfe-.<ronc, ~s~t5tcnrl llllonrnrtl,
li prill!O stabilimento di disin(ezione in Europa venne realizzato nd
r886 a Berlino, seguito '' breve distanza in ltalin da tlue\1\ di Milano ( IH<JO) e di Torino (1892). Occorre tuttavia ricordare che pl'r la difes.t s:ulil:tri.t con· tro la peste bubbonica b Repubblica Vt.ncta aveva gi:, istituito secoli .tddtt'llu in Venczi:t b prin1;~ stazione sani tar ia n1a rittitna conttunaci.de ( •·103). Nell'ultima Jecaclc dd sccola •scorso i maggiori centri urbani vennero dotati, per lo più per imziativ;~ municipale, di impi.mti per la disinfezione, seguendo l'esempi o di Berlino. Si trattò l]Uasi sctppre di un nucleo ini1.ialc attorno a cui vennero form;"~nclosi, in !:asi successive condizionate dal pr•Jgtcsso delle cognizioni igieniche, veri c propri stabilimenti. Le stufe ad ari;"~ calda usate tbpprima si 'lOStituirono con tipi sempre più pcrfczion;lti funzionanti col vapor ;lcquco sotto pressione. In seguito gli stabilimenti vennero forniti dell'impianto per il trattamento degli oggetti inietti con i vapori di fonnaldcidc, del reparto bv;lnderia c di gucllo per la bonific;l pcrson:~h:. Conscgucnt~.:mcnte ;"~Ila molteplicità dei servizi richiesti, al potenziawcnto delle :~ttrezzaturc cd all'intensificarsi delle prestazioni, il piano originario degli stabilimenti spesso si rivelò inadeguato alle successive esigenze e dovette subìre modificazioni in rapporto al ciclo lavorativo ed all'cconomin del pcrson;llc. Ndl'::tltualc periodo di ricostruzione nnionale sarebbe tuttnvia opportuno ebhorare un progetto di st;lbilirocnto di disinfezione, che risult;lSSe org;lnico sorto il •.lupJice asperto strutturale c funzionnle, cd in possesso dei requisiti necessari a Car fronte ai compiti profilatici e sociali 'devoluti a tale sorta di isti· tuti. Esso potrebbe servire come prototipo per stabilimenti db ricostruire o da costn~~rc ,·x JIOI'O nei capoluoo1hi di provincia, di confine o Ji consorzio S(l· . o mtario o per k esigenze eli un comando militare territoriale. Ritengo perciò utile esporre guci d;l ti c quelle nonne che nel corso gli :mni tr::tscorsi alb direzione di servizi di disinfezione, civili e milit:trt, ho potuto conoscere c raccogliere c che ritengo possano r iuscire utili n chi debba ;lffront:-rrc un simile problctn;l.
d:-
455 tJriLITÀ DELLA DISINFEZIONE E DELLA DISINFESTAZIONE.
La pratica •della disìllfc:::ione è stata oggetto di valutazioni nssai discordi che si r~fletto~o nella diversità delle disposizioni legislative vigenti al riguardo nei van Paes1. Rappresentò dapprirnn i! princrpale provvedimento nella lotta contro le 1ual:tttìe infettive, pc:dcndo. poi importanza in seguito al maggior valore assegnnto alln trnstnlsstone d1relta ed all:t scoperta dci portatori, in modo da essere considernta soltanto come misura ccmplementare dcll'isobmento. Notcvo1~ le divergenze sulla scelta dd momento di applicazione più b,0rc\·olc, se m corso o al tcnninc della mal:tttia, c dei mezzi da impiegarsi. lbsandosi sulb &agilità dei germi nel mondo esterno, lo Chagas nuspicò l:t ~npprcs.~ionc ddla disinfezione terminale cd jl potcnzi;unento di quelln conriuu:t al letto Jcll'infemlo. Tuttavi.t le nozioni sulla sopravvivenz:1 dei germi p:rtog< nr ndl'ambicnte non sono ancorn defìnitive, come è provato dalla di.,, orcl.rnza dci dali forniti in proposito dai \ .tr'ì Autori. Quanto agli infraviru•;, !ttrnhr.r che la maggior partc non venga distrutra con l'cssicc~unento, roa ;ecquhtr anzi una .(J:Irticol:trc rcsistenz.n allo sta.to secco. Va infine notato che l'rnrez.ionc per vi;t aerea - il cui meccanismo lhn ricevuto nuova luce dalle rt culli ricerche sulla biosfera - si verifica ben nei due terzi ùclle m~rlattie 11tfctt ive considerale dalle statisLiche, ossia in quelle n porta d'entrata rinof.tringea. Si può tluindi ritenere che In tr:tsmissionc· indirctt:t dei morbi infettivi sia di natura assar complessa, dipendendo, oltre che d:tlb carictl battrric:t dell'aria ambiente, dalle con'dizioni di virulenza c di vnriabilità biologic:t degli agenti p;ttogcni, dall'csistcn~a di appropri:tte vie per l:t pcnerrazione nell'organismo, dal grado di rcccttività incljvidualc c dalle inOucnze stagionali c nrobieorali. Tnli fattori essendo di diflìcile valutazione, non possono iucidcrc in maniera sensibile sulle mod:tlità di applicazione dci provvedimenti di disinfezione, In effetti in molti Paesi le disinfezioni /inali per un numero variabile di m:tlattie risultano costituite da semplict trattamenti di pulizia n fondo dci locali, associati nll'utilizzazione dci fattori nnturali antimicrobici. Tuttavia la prova della reale efficacia delle riforme in temn di disinfezione richiede di essere dimostrata in occasione di m:tnifestazioni epidemiche. In Italia cd in altri Stati si praticnno le disinfezioni concomitanti al pari di quelle term.inali. Questo procedimento corrisponJc ortironmentc alle esigenze del nastro P:1cse, in cui per il momento l'organizzazi one profìlntticn Tton consente In disinfezione continua all'infuori dci centri urbnni e compatibilmente con le <:ondizioni dell'ambiente sociale, mentre la disinfezione tcrrninalc gode r::~dicata fiducia cla parte dell'opinione pubblica c pu'ò essere praticat:t dovunque. . . , . . , In una comunicnzione presso tl Com1tnto dcii Ufficto fntern:tzronale d Igiene, il dclegnto Lutrario cosl esprimeva il pensiero degli igienisti italiani
riounrdo :d dib::tltulo nrocmento: 11 La disinfezione non hn pitt l'importanza d{' un tempo, serb:t ::tnc~ru - nnchc se si trattn dcll:1 disinfezione detta tern:Un::tlc - un posto onore,•ole ncll'nnnaroent::trio profilattico. Rinunciarvi nel momento attuale sarebbe priYarsi di un'anna che può ancora rendere utili servizi nella lotta contro le ndattie infettive n. Da tempo la profilassi per nlcunc malattie (febbre ginlla, malaria, tifo esantematico) è stata sottratta al dominio delln disinfezione, rientrando nell'àmbito della disinfestazione. dhc costituisce pure un valido fattore di lotta contro i serbatoi di virus e le zoonosi. D'altra parte l'epidemiologia continua ad arricchirsi di contributi relativi all'identificazione di nuovi vettori animati d'infezione, alle diverse mcd2lità di trasmissione (meccanica, biologica, ereditaria) cd alla molteplicità di m:mifestazioni morbose cui partecipano quelli già noti. E' probabile poi che altri obbiettivi le siano riservati in futuro: basti accennare all'importanza :tttribuita da alcuni Autori ai serbatoi vegetali di Yirus. Pertanto il valore pratico della disinfestazione, oltre a raccogliere l'unanimità dei consensi, va acquistando una sempre maggior importanza. Essa de\'e considerarsi alla stessa stregua della disinfezione, non solo come pratica èa attuarsi nel corso di determinate epidemie o per il decoro delle persone e delle abitazioni, ma bensì come costante e fondamentale misura di profilassi. PRO\' \'"E.DD!El'TI LEGISL.HIVI IN TEMA DI DISINFEZIONE.
La nostra legislazione sanitaria si Limita a fornire norme di massima, a carattere pre\'alenteroente indicativo, per quanto concerne la costituzione ed il funzionamento ·d'ei servizi pubblici d'i disinfezione, lasciando ampia facoltà ai regolamenti lccali d'igiene di emanare disposizioni particobreggiate. I provvedimenti più esplictti al riguardo sono contenuti nella fondamentale legge Pagliani dd 1888, il cui art. ITI prescrive testualmente: cc I Comuni èebbono tenere sempre a disposizione del pubblico, con o senz:~ rimborso spese, materiali ed apparecchi per disinfezione: e far eseguire le mec!estme nelle case c su oggetti personali o domestici, quando le reputi com·enicntc l'ufficiale sanitario o siano richieste dai privati n. In un'ordinanza di sanità del 1895, cont~:ncnte istruzioni per prevenire b diffusione del colera, si aw.:nna pl!rc alb formazione dei disinfettatori per il scr"izio presso amministrazioni pubbliche: c< Un numero di persone corrispondenti alle presenti esigenze del servizio saranno bene istruite circa l'uso dci disinfettanti nelle varie continoenzc in cui debbono essere applicati ,, , Il Regolamento generale sanitario del 1901 (art. 133) stabiliva disposi~io~i. in merito alla disinfezione gratuita degli oggetti - <c da eseguirsi pre~Crlbllm~nte nello stnbi!irncnto municipale doyc esiste ,, - e delle abitazioni, m occ:\Slone di determinate malattie, dtre a fornire norme per il trasporto
457 degli .cffc.tti .contamina.l1 c per le di~infeziom periodiche degli alberghi, scuole, jsLJLUII eh cura c ncovcro. Nel Les.lo ~mie~ ~cll.c legg1 sanitanc del 1907, in cui furono riunite tutte )c precedenti dl~pOSlZIOnJ, non era fallo obbligo ai Comuni di avere uno stal;i)iment~ P:~pno. o consor~i~.e di Ji<lnfCJ,ionc e neppure un servizio predisposto .d t dtsmfc~JOnC ~om~cilJarc. Vcniva soltanto prevista e consentita l'unione w c?nsorzlO,.pcr. 1l d;sp~to de Il_'art. 126: 11 ••• i Comuni possono unirsi in consorllO per llffiplanto e 1l funztcnamenro delle disinfezioni li . In realtà soltanto i grandt Comuni ritennero utile di~porre di una sta?.ione di ~isi~fe~io~e. con ~pposit~ personal.e specializzato. Un progetto dj legge sulle staZIOnl d1 dtsmfezJOne det Comunt minori, p:di~posto nel rgr r, non ebbe 'Seguito e pertanto essi non organizzarono tale serrizio. Allo ~copo di riparare a tale deficienza, nel 1914 ~i costituirono maoazzini di mnteriale profilattico dello Stato nei più importanti capoluoghl di provincia, comprendenti tra l'altro apparecchi per Le varie forme c!i disinfezione e sostanze disinfettanti. Era in facoltà dell'outcrità sanitaria provinciale :1ssegnarc temporaneamente i materiali in uso ai Ccmuni. Successivamente col R. D. 30 dicembre r923 si stabili che ogni Amministrazione provinciale si costin.Jisse in centro di coordinamento e di integrazione dei servizi profilattici della rispettiva coscrizione. A questi concetti sono ispirati i criteri che sancisce il vigente testo unico delle leggi sanitarie i934 circa la competenza nelle misure di dis10fezicne (art. 93 c 259). Le Province hanno facoltà di provvedere al!'impianro cd all'esercizio di istituti per isolamento e disinfezione. I Comuni prm·vedono ai servizi di profilassi, assistenza e disinfezione -per malattie comagiose; qualora non po;sano farvi fronte da soli od uniti .in consorzio. per le loro condizioni finanziarie o per altre circostan?.e, il Prefetto può stabilire l'obbligo della Provincia di integrare o sostituire l'opera dei Comuni stessi. ORGANIZZAZIONE DI UN MODERNO STABIL!llt:ENTO PER DISII'i'FEZIO:-.'E.
. Da quanto precedentemente esposto si può dedurre che le dh·ersità d'opinione rnaniicstatesi sul valore pratico delle àisinfezioni non possono per era influire in modo sensibile sull'organizza.zionc degli stabilimenti di dlsinfczione, Sia che si pratiohi la disinfezione continua o quella .finale, in entrambi i casi non si può prescindere dalln sterilizzazione degli effetti personali e letterecci del mabto, c tale tratt:unento tro,·a la sdde p.iù appropriata n('gli stabilimenti ài disinfezione. D'altra pnrte .~che sostituendo la disinfezione chimica con semplici procedimenti di pulizia radicale degli ambienti, è ovvio che ragioni di sicurez:za. •s:witaria imp0ngcno c'he la su:~ èsccuzione cada sotto il dominio dei servizi di disinfezione domicili:tre. Pertanto lo stabilimento deve essere organizzato in modo da poter assolvere parililenti le operazioni in sede e dcmiciJiari, di disinfezione fim!le
458
e concomitante, disponendo a questo 'Scopo di sufficiente personale specializzato e di una adeguata attrezzatura ·di mezzi mobili. Nè potranno attuarsi in. novazioni notevoli, in relazione alle scarse novità conseguite nella tecnica della disinfezione. Vapor acqueo sotto pressione, aria calda, formaldeide c subli. mato sono mezzi che verrivano già correntemente impiegati alla fine del se· colo 'Scorso e che tuttavia continuano ad usarsi. Sul recente «metodo di Rissler » per l'asettizzazionc ~e.nnancnte. dci lo.ca ~i -. co~s!stcnte nell~ formazione di atmosfere protettnct dot:~te d1 propneta m1crob1c1dc durevoh -non si posseggono ::mcorn dati definitivi. Esso potrebbe certamente contribuire :ti potenziamcnto dell:t disinfezione corrtinua al letto del m;~lato . Progressi maggiori ·sono ·stati conseguiti nel campo della disinfestazione. Accanto ai perfezionamenti tecnici nell'impiego dell'anidride solforos:t ·usata sin dall'antidhità a scopo igienico - c dell'acido ci:tnidrico - pur non sccvro di pericoli - ultim;uncnte yennc scoperta l'attivit~l inscuicida del dicloro-difenil-tricloroetano (D.D.T.). Esso ha avuto il pitl largo impiego nel r ecente confli tto, dimostr:mdosi efficacissimo neli a proli lassi dd denno tifo e della malari::t. ·La vastn diffusione del prodotto potrà av<:rc un riflesso nell'org;:mizzazione del reparto boni!ìca personale dcg1i stabilimenti di disin· rc.z.ionc, essendo dn prcvedersi una prestazione ridotta delle autoclavi, .Jal cui imF·iego non si può tuttavia prescindere nel tratt:nnento lkgli indumenti dcgli scabbiosi. Perciò nei •nuovi Stabilimenti il 1 eparto bonifica, anzichè disporre di impianti propri per la disinfezione fisica, potrà avvalersi - mediante adatte sJstema~ioni interne ùi quelli fun?.ionanti nel reparto disinfezione. La disponibilità di un 'ampin c::tmera a gas riuscirà molto opportuna t•cr la bonifica rapidn di grandi quantità di effetti personnli c letterecci (provenienti, ad es., da coll ctlivit;t). In tali circostanze il trattamento con gli apparecchi a vnpore implica ripctLtte operazioni ·di complessiva maggior dur:tta c riesce più dispendioso per il consumo di combustibile, oltre a danneggiare in Yarin misura le fibre tessili e richiedere ulteriori manipolazioni per l'asciugamento degli effetti trattati . Può pure accadere che in alcuni pt1Dti dci materiali stipati negli apparecchi non giunga vapore in concentrazione sufficiente per la distruzione dci parassiti. Inoltre l'uso della camera a gas w ntribuisce a mantenere in migliori condizioni di efficienza le autoclavi, il cui uso rimane limitato nllc pratiche di disinfezione in senso stretto. . Occorre :lnche consider:~re che l'impiego delle cmuere a gas è suscettibile di m:-~ggiori sviluppi per la prevenzione e la lotta contro repugnanti parassiti delle abit:nion i, <1uali sono !c cimici. Acl esempio, prima di introduri'C n~ ll c abitazion i mobili o suppellettili acquistati d'occasione sarebbe conve· n1cntc sottoporli a tale trattamento. Lo stesso dicasi nel cnso di nmbienti con pavimenti e pareti integri, ovc si sia verificata un'infesta:zione facile a local:zz~rsi (~c.tticrc, divani, ccc.). Infine l'impianto in questione può rendere ot· ltmt scrvrzi a talunc collcuività (nlberghi, collegi, caserme, ospedali, ricoveri
459 di men~ci~à), ~ace.nd?vi affl_u~c i materiali letterecci per 1:1 prevenzione delle jnfestazJOru det locali e factlttando in trtl modo l'esecuzione delle bonifiche periodi~he.. . . . .. . _C1rca 1 serVIZI ~l d_Jsmfes~az10n~ domiciliare •devesi notare che oggidì sono quasJ ovunque prattcatl da d1ttc pnvate con tariffe non access1bili alle classi popolari che, ~er ~cupare &cqucnte abitazioni insalubri c sovraffollate, più abbisognan? d1 t~h ·p.r~taz.toni_. S~rcbbc quindi molto opportuno colmare una bcuna neIl. o:gamz~~~l?ne S:l~lta~1~ provi~cialc e comunale, istituendo un apposito serviZIO domJcJharc d1 dJsm(cstazJOne. Esso potrebbe venire in gran parte disimpegnato d:tgli stessi djsinfcttatori di cui t:tli enti già disponaono, prcvia rcgol:u-e istruzione. Le prestazioni dovrebbero essere gratuite ~er i poveri cd a pag:uncnto per gli abbienti, Riuscirebbe inoltre possibile alle Amministrazioni pubbliche procedere d'autorità, con successi,•a ridhiesta di rimborso di spesa, al l'esecuzione di opcraz.ioni di bonifica con c:trattcrc eli urgenza in alberghi, locande, pensioni c collcttivitn in genere. L'organizza~ione sanitaria rnilit:lrc dispone sin t.bl r920 di un servizio analngo, che ha contribuito grandemente alla profibssi cd al benessere delle truppe in pace cd in guerra. Conviene tcncrc conto di tale possibilità nei nuovi Stabilimenti, dotandoli allo scopo di ampi magazzini per riporvi k attrezzature occorrenti per 1:1 disinfcsrazionc domiciliare c di depositi isobti per la conservazione dci materiali tossici. Si deve pure considerare la particolare necessìtà che lo Stabilimento dispong:t di un posto fisso convcnicntorncntc attrezzato per la disinfezione e In disinfestazione dei veicoli pubblici c privnti che sono stati adibiti al trasporto <li persone o materiali infetti cd infcstati. Snrà cosl facilitata l'attuazione di bonifiche periodiche dei mezzi stradali adibiti a trasporto pubblico, in nnalogia a quanto viene correnterncnre prnticato 'Per i mezzi fcrrovhri. Resta da accennare infine al nuovo procedimento per la pulitura a secco ètgli indumenti mediante impiego di tridoroetilcnc. In uno studio condotto .ti riguardo ebbi già occasione di segnabrnc la notevole im•porran7.a igienica auspicandone l'applicnionc nei pubblici servizi di profilassi, a finnco dci procedimenti classici di lavanderia. Concludendo, le stazioni di disinfezione costituiscono tuttora lo strumento effettivo c permanente dci servizi pubblici di profibssi e devono essere rnnntenute in continua rispondenza :tl progrc:sso delle conoscenze igieniche. E' indispensabile dbc tali istituti non restino limitati ad :tlcune principali città ma siano uniformemente distribuiti al .servizio dell'intera popolazione. Nella loro oroanizzazionc la pratica della disinfestazione v:t considcmta alla stessa stre211a della disinfezione, a cnusa del favorevole influs~o che tnle attività può ~rcitare sul migliornmento ddla s:tlute pubblica. Per stabilire la potenzialità dell 'attrezzatura .tecnica ncccss:tria si ùcve ttner r.onto delle particol:tri esigen='-c igienico-profilattiche ddb popolazione
?i
~
0\
o
STABILIMENTO DI DISINFEZIONE DELLA CITTÀ DI TORINO NUMERO MEDIO ANNUALE DELLE OPERAZIONI NEL QUINQUENNIO l'J35-3'J (PopolazJone media nel quinquennio : ab. 66S.382)
SERVIZI IN SEDE Oggeti i di si n fetta ti
OpeDzioni eseguite
2 :.
....o v
..
c.
ov
.. ~
::!
"" .2
Pcr.on•li
., ~
~~
;;;
:::~
!t
::-::i o
~~
v
~ tc
c
..ilo o
...."
~
..,
;; ...E
.2
-"c
ou
~-5
'E .E .. -= c:u o
...
...o ff
......" o
,.g. ou
.. ~
E o
.2h.=u =.. o~
,!;
g-5
~
-
~"
~
~
.. o
~-=
::! ~
.§ ~ N-
.2
C E -:: :U o
;;;
~
.!!
v
u
Ci
g r
..
=~
l!. SI
..,.=
o... " 8 ll u ...o - 911-1 36i5l-7-.,- l"52!1--wr;-l lo2o;o l 2om llol.i'31 36553 l sfo6a I9J'SSI~I""'i'i'iB7IL5~-2&5 Toto te ~337
...o
ov
.. ~
Oggetti dislnfelbli c l•v•li
o•uso dorntstico
Ldloreccl
Totale 139.365
c o
- ------Tol•le Sl .~76
Disinl c %ioni
T;_;"f.~-J
Domiciliari
~~ ~E
.E 8
.~s::
ce
'i:
~
~= ~ ~
.s::: ~ o
;g
~:;:
u :;
<
i :; v .:
[
c.~
= ~ 5
.
~
eX
j
~=
~
i ~
:,=
at:~:i~--..!ill
uò; : v
,H
~~ cc ~~
Lt
<]..
~:i ~ -
13361~11'185ji67,3'Sj ~ l l635 l
-;;
~
:; -
C
-
~
U
z ::
0,1
l
~;
~
5.
i
:c
""a
a:!
g
= :;,
----------~~ ToLale 210.1SS Totale 41.961
SERVIZI ESTERNI
--
o
~
M
o
.9
=
:0 .::>
C =E
~
'.. : u
"~
-o
a
o c.
"
~o c_
.~:i
o u
...u
present~ nel ter~itorio di. gi~risd~zi~ne dello Stabilimento. Onde fornire un 1ndice 10 prop~1to. trascn;o 1 dat1 n le~ ati presso l'Ufficio d 'igiene di Torino circa le prestaz1oru 'CSegu1te dallo stabtlimcnto comunale di disinfezione nel periodo prebclli~o 1935-39 (tav. allegata). La costruziOne graduale nelle singole regioni dì stabilimenti di disin(ezione derivanti ·da un unico protoripo, adattandola alle p:trticobri c:sicrcnzc 0 1aienico-santtarie locali, nvrebbc il '.mtaggio di dare uniforme sviluppo a un s~rvizio di primari:~ importanza, con notevole vantaggio per la pubblica snlute c per l'economia delle Amministrazioni interessate. D'altra p:trtc l'attuale ripresa di lnrghi movimenti d'emigrazione tra i vari Paesi ·per ragioni di l:woro, di commercio c di turismo avrà per conseguenza la maggiore attività d'egli st:lbilimcnti situati nei Comuni prossimi ai con fini tcrrcstri o prcscclti come: scalo delle lince ùi comunicnzionc interna'l.Ìonali ferroviarie, marittime od aeree. Inoltre devono applicarsi misure igientchc n tutela delle zone, ad es. risicolc, cui affluiscono periodicamente masse di lavoraiOrt ptr Jctenninatc prcstJzioni. In ca~i particolari potrà pure far CIJIO allo Stabilimento l'organizzazione della loua antimalarica. Non ultimo (allCJrc di incrt'mcnlo clcllc pn:stazioni proflbltichc s:trà infine la ripresa dcgli scambi cc ntmcrri.tli, per le prescritte disinfezioni di alcune merci di esportazione (cascami, :.tracci, pellame). R tASWN'lO, L'A. cs-Jmin:t b ~iluazionc attu:tlc ucgli Stabilimenti di dhinfezione in b:tS<; alle mod:rllt: :~cqubizioni sul valore effettivo c sulb rca:1i~ ddlc prnàche di disinfc-;lonc c di disinfcstai'lonc, cd in b:uc aiJe dispo~i1ioni lcgi.\L1tivc contingenti. Richjama l'am:nziont.: degli $IUdio,i sulle nuove l,;liÌgenze profilattiche cui debbono ~od disf:~rc tali Srabihmcmi e propone che c.ssi ~iano ~tucliali in bnse ad un piano org:.rùco r.!Zionalc da e~~:guirsi progre..~ivamcmc in ogni regione.
I3JBLlOGRAFIA 13EsSON, EH!lUNCER: Lt1 pmtiquc dc la désinfccttOII. - P;lris, Baimère, 1!):!6. CRONER: ù:rbuch der d~sinfcktion. - Lcipsig, 1913. DRBOLI-tAV: Bull, dc l'Office lntern. d'Hyg. pubi., 26, 117, 1934; 23, 103, 1935. LUTRAR10: BuiL. de I'OffiO! Imern. d'Hyg. pubi., 26, suppl. 119, 193+ PAntct: L'Igiene Moderro, 29, 174. 1926. PERACALLO: Annali d'Igiene, 53• :!20, 1943· PnoCHAZ[{A: Bui l. dc I'Offioc lnlern. d'Hyg. pubi., 26, suppl. 4, H>J4· Rocco: R:J.Ss. di Med. lndustr., 16, 2!), 1947· RocHAtS: Jouro. dc Méd. dc Lyon, 310, 743• 1933· T.niLUT, BEAuvtLLAIN: Re,·uc d'Hyg. cr de Méd. Pr~v., 6o, 104, 1938.
OSPEDALE .llfiLITARE l'RfNCIPALE DI PADOVA Direttore: Ten . col. mcd. ScHIRliU dott. GJUsErre
L'USO DI CLORIDRATO DI EMETINA NELLE APPENDICITI ACUTE NOTA PRELIMINARE Tcn. mcd. di compi. pro[. C.wALtt M.,Kco, cnporcp3rtO S. tcn. mcd. di compi. clou. A•r.r-;Tttftt E., :ùuto
A seguito delln comunic::LZionc di E. Mclchior, 3:pparsa ~u lla cc Prc.w: Méd icn/e >• del 2 novembre 1946, n. 53, png. 729, ~1bbiarno c:lpcrimcntnto l'uso del cloridrato di emctina nelle appendiciti acute c rbculizr..ttc, occorse nll.t nostra osservazione dopo tale epoca. l casi finora trattati sono stati 33 c i risultati c le conclusioni che ne abbiamo tratto ci sembrano degni di essere resi noti. Ci siamo comportati nel modo seguente: ogni •.soggetto cntrnto in reparto, diagnosticata con accurato esame clinico c convalidata con esame lcu· cocitario la sofferenza appendicolare acuta, vcnivn sottoposto a iniezione intramuscolare dj gr. 0,03 di idrocloddrato di cmctina, ri·pctutn dopo mezz'or.1· un'ora c dopo tre ore c di séguito, .con uguale intervallo, sino a cessazione della ISintomatologia clinica. Le dosi impiegate furono le più vade e oscillanti tra un minimo di gr. o,o6 dd sale di emetinn. ed un massimo di gr. 0,2••. Non abbiamo mai lamentato disturbi inerenti all'assorbimento o nll'a quantità di farmaco impiegato. l rist!ltati f'llrono, in ogni caso, brillanti: basti dire che da tale epoca non si operò più alcuna appendice in fase infiammatoria acuta, eccetto i casi n. 29, 31 e 33, ovc l'intervento venne appunto deciso dalla persistenza o scarsa attenuazione della sintornn.tologia clinica, malgrado la somministra· zione Jj gr. o,o9 di cloridrato tdi emetina eseguita nel giro di un'ora. In quesll casi al tavolo operatorio si repcrtarono lesi oni anatomo-patologiche imponenti cd irrcvcr5ibili. Nei 30 casi in cui si soprassedette all'intervento fino a raffreddamento completo d'ella forma acuta, il •primo sintomo a scomparire fu sempre il dO: !ore soggettivo, locale o irradiato, dhe, attenuatosi dopo 2o-6o minuti priau dall'iniezione, cessò completamente entro le prime .due-tre ore, permettendo al pnicntc un riposo ristoratore. La scomparsa del sintomo dolore è il risultato più appariscente, costante e brillante che abbiamo notato, e con il cfolore scompare l'irrequietezza, l'ansia. Succcssiv<~mente e gradatamente l'addome diventa meno teso, più trattabile c, di pari passo, la tçmperatura febbrile clccrcscc.
-!63 La leucocitosi_, da vnlori iniziali ·di rs.ooo-:m.ooo globuli bi:mcbi per rome. entro le venu9.uattro ore scende a 8.ooo-w.ooo g. b. per mmc. e ritornaalla norm~ ::tl termmc della terza giornata (37%) c al termine della 'Setti(llana (22 ~o). La. conferm~ della sofferenza appcndJcolare ci veniva data d'all'csmne radiol~gtco cse~1to a pr~csso i~fi:nnmatono spento, c dal reperto operatorie e JStopatologlCo eseguJto sull appendice asportata. Diversamente si comportarono i tre casi succitati:
Caso 11. 29: ttmperatura ascellare all'ingresso 39,2, polso 105 valido, di[csa muscoi:Jrc imp~entc, non vomito. Dopo la somruinistrazìonc di gr. o,o9 di cloridrato di emetma eseguita nel giro di 90 minuti primi, b temperatura decresce n 38,9, polso 98, persiste u'ifcsa c vivo dolore soggettivo: Al !ello operatorio si rcpcrta appendice pcrforat;t ;~l terzo inferiore, pus libero in cavità, segni di peritonitc in atto. Ca w 11. 3 r : entrato in reparto dopo 48 ore uall'insorgenza acuta, presuH.I tcmpcr.ttura ascellare th 39 13 gradi, polso 93 un po' piccolo, vorni to, difesa diffusa a Lutto l'addome, dolori. Esame lcucoc1tario: 19.000 g. b. per mmc. S1 ~omlllinistrano gr. 0,03 di cmctina. c dopo mczz'orn altri gr. o,OJ. PersìstcnJo la sintomarologìa dolorosa, il vomito c la difesa muscolare, al termine (h un'or::t viene deciso l'intervento che rileva la presenza di una nppendice cmpicmatosn, con liquamc pudsimilc libero in. cavità. Caso 11. 33: :ill"ingresso temperatura 3715, polso 84, lingua pnrinosa uroìda, dolori diffusi, difesa nl qundrantc inferiore destro estesa in alto. Lel!cocitosi di JI.ooo g. b. per mmc. Dopo un 'ora Jalla sornministrazione di gr. o,o6 di cmetina: temperatura 37,4, polso 84 v:t!ido, pcrsisten?:a di dolori e difesa. Si iniettano altri gr. o,o3 rli farmaco c, riscontrando dopo 30 minuti primi scarsa mod'ificazionc del quaùro, si procdde ;lll'ìntervento che dimostr::t la presenza di un'appendice flcmrnonosa retrocccale fortemente aderente al cieco, io preda a fenomeni infiammatori imponenti. Ammaestrati dai precedenti casi in .cui eravamo soliti ottenere unr~ attrlluazione c relativamente rapida scomparsn della simomatologia clinic:::~ soggettiva c obbiettiva, siamo stati indotti nd intervenire precocemente in questi trr. pazienti appunto dalla scarsa efficacia dimostrata dali 'cmetinn. Non abbiamo dati per poter giudicare se anche in queste forme l'cmetina possa essere ,di giovamento e far regredire 1l processo in auo, perchè la prudenza ci ha consigliato d'intervenire precocemente. Pur non potendo nulla d.Jre circa il meccanismo cl'm~ionc del doridrato (fi emetina nelle appendiciti acute e per la dercrminazionc del quale abbinmo st~di in _corso, ci pare però di poter c~ndud~rc, ~~n !a disamina accuratn det cast lmora trattati, che .il clond_rato dt cmetmn s1 e dJmostrato un f:trmaco
: 1tl azione più sicura di tutti quellì •a tutt'oggi usati, penicillina compresa, nelle forme appendicolari acute delle prime ore, e tale, per la sua facilità dì somministrazlone e innocuità, da poter essere usato da qualsiasi .med.ieo pratico. Formuliamo pure !:ipotesi che, oltre come mezzo terape~:~tico per le forme appendicolari acute delle prime ore, l'emetina possa servire andhe come mezzo diagnostico, in quanto se, dopo la somminisrrazione di gr. o,og di farmaco suddivisa in tre iniezioni, non si ha nel giro di un'ora-un'ora e mezzo alcuna o scarsa modificazione del quadro appendicolare, questo sta a significare che la lesione è irrcversibile e anatomicamente imponente.
RIASSUNTO. Gli AA hanno S3g!,ri:no l'nione del cloridt·ato t.li cmt:lina Mt 33 ya,zienti :tffetti d':! appendicite acuta. Dni risultnti ottenuti lr:tggnno le crmdu~inni dw .Jetto brroaco possa egregiamente servire nel raHrcddamcuto delle nppcnJiciti :toutc delle prime ore c come mezzo dingnostico per le oppendichi con tntlltHt·st,ti'.Ìolltt :muto· mopato~ogichc irrevt.:rsibili.
BIBLIOGRAFIA
Schweiz. Zeitsch. f. P3th. u. B:nh, I9<14ì vol. 7°, 525 E. Path. u. R:~th, 1945, vol. 8°, 9(,, MELCHton E.: An:~dolu Klinigi, 1945, cahier du mois de m:~i. 1v[ELCtllOI\ E.: Schwe;z Mcd. WochensahriEt, 1943, n. r8 131!nNoULL t P.:
13r.nNOULt.t P.: Schweiz. Zcit~ch.
IJJREZIONE DI SANITA' MILITARE DELLE FF. AA. DELLA SARDEGNA OSPEDALI MILITARI DI C.\GL!ARI ED IGLESIAS
CHIRURGIA DEL TORACE, RACHIDE, BACINO ('> C'~1p. mcd. prof. Lurc:r htrtk\:r. tldla Clinrc3 chrrurgrca eh '\apolo, c.opu-rcp.m" di chirur~:ia
TORACE (Ricoverati 2 I I; operari 39) f. - p ARI!1'1 'J'M UM l.
Le lt:.10ni v1okmc tic! torace da noi osservate, s1a ddle parti molli sia ddlo ~c·hc.lctro, fu rono mello fn:quenU sorto forma di contusioni e ferite. Tralasciando i casi di traum1 !imitali alle parti molli, che sono in genere di scarso rilievo, si ,dirà più particolnrmentc delle fratture delle costole c dello stcmo. Le fmttrm: costali, di cui abbi:1mo osserv::tto non meno di una sessantina di casi, (urcno dovute a cause diverse; un buon numero trassero la loro origine cb contusioni riportate durante 1 crolli da bornbardhrncnro, c, essendo in tal caso di solito estese a più costole e complicate da contusioni pleuropolmonari, prcsc.ntarono una particolare gravità. D1 contro a questi grand1 wwrna· rismi, sta un caso di frattura della VIU ccsto!a, provocnto .cb un colpo di tosse in un individuo del tutto nonnnlc (frntturn Ja strnppo muscolare). La ncstra casistica riguardn, per In maggior parte, fratture Ji una soln costola; furono osseryati, come si t· detto. nnche fratture multiple (fino a 5 c,) spesso associate ad altre lesioni cssee; molto spesso (nel so:'.',) esistevano srgni di compartecipazione pleuropoltnooarc, e si sa che l'indice prognostico di queste lesio.ìi è strettamente condizionato al grado d.i questa ccmpnrtccipazione, dd che meglio sarà detto più avanti. Infatti la frattura isolata di costola senza lesioni visccrnli è un trauma qunsi insignificante, che può p.1s· s:ue anche del turto inosscn·ato dato che la diagnosi, oltre che sul dolore provocato, si fond'a principahneotc sui segni plcuropolrnonari (enfisema sottocutaneo, emoftoc). . Il tr:~ttamcnto delle fr:~tture ccstaJi consistette in genernlc nella immcr hilizzazione d'Cl tor~ce, rcalizzatn con mezzi di,·ersi (fnsciarurn, bende di ce(:> . Ln presente nota (n. S) è tr.liiJ cl n un llcnclicomo clonico-srati~toco dal titol<1 ·• Qtltlrtwt,r m~Ji '~' nttlt•tt:J ~hirurg1ra ; 11 Sartf..g11a dufUIIIt! /.r gttt'f'l't1 " (novembre I!)JO·m.orzo I !~H), t ompriJto fin tlnll~;,,~,c 19-J.I: per motil•i contingenti t"$~ 1ctlc solo ora J.o luce. 3 -
Ciorualc di m<tlidua militau.
rotto embricate); la mor.fìn:t è sempre necessaria, specie nc.i grmn-d~ traumat1smi . In una ventina di c:tsì ho praticato l'alcoolizz:vz.ione dci ncrv1 mterco. stali secondo il metodo Lcotta·Latteri (r), dhe come si sa, consiste nell'inict. tare uno o due cc. di alcool a 95 in prossimità dei nervi intercostali, corrispondenti al ~cgmcnto leso ~ ~ qu~li im~e~.iatm;nentc i~erì?re e superiore, allo scopo di ottenere una lunJt:tta 1mmobll.izzazwne dell cn11torace, che elimina il d:olore e rc:1lizza d'elle condizion.i più favoreyoli al saldamente osseo. Ho potuto con tal metodo ottenere, io, alcuni casi, dei risultati veramente brillanti, che ba$lcrcbbero da soli a racccmandame l'uso, anche sotto forma di semplice tentativo; in altri è riuscito inefficace, forse anche per d~fctto di tecnica. Accanto a questi casi, molto numerosi, di fratture cosrali, si sono osservati solo due casi ,di frattr~ra. dello sterno., uno isolato e senza ~postamenti da trauma diretto, l'altro, associato a fratture costali multiple, 'da grave contusione toracica, che condusse a morte il paziente. INFL\}.D.!.UIONI.
Si dlrà separatamente delle lesioni che riguar.dlano le parti molli e quelle riguardanti lo scheletro. · I prQcessi flogistici aH!c parti molli, di natura piogena, cioè acuti, sooo in genere di scarso interesse. Più importanti sono alcune osservazioni di ascessi fr"tMi delle pareti; una decina in rutto. Sono note le ,discussioni intorno alla' patogencsi di q ue· ste lesion.i, che, a volta a volta ritenute di provenienza ossea· o pleurica o linfoghiandolare, sono da considhare verosimilmente di origilne non costante e spesso multipla, nel seoso che insieme ad un focolaio osteitico può cocsistemc l!no lin.foadenitico, senza che. sia possibile dire quale è stato cronologica.meote il primo. Anche il trattamento ha un ·po' risentito della evoluzione delle vedute patogenetiche; sccond'o le idee gib espresse dal Finocdhiaro (2) circa l'indirizzo seguito dalla nostra scuob, io bo adottato una condotta ten· òenzialmente interventista, senz:t. per questo giungere ai grar.1di interventi prcconizzati òJl Freddet e dal Kaufruann, che praticano l'asportazione in blocco della parte malata dalla cute alla pleura (esclusa), comprendendovi una o pit• costole. In 6 casi operati ho proceduto alla inc1sionc franca .dello cute in corrispondenza della raccolta, alla res<:zione .costale, per asportarne il tratto evenhla]mente leso o per raggiungere il focolaio peripleurico (ascesso a bottone di camicia), alla detersione e scucchiaiamento di questo: si surura poi parzi:.~lmente la cute, dopo aver zaffata la cavità con garza iodofonnic:~. In qualdhe caso di piccole .dimmsioni, la guarigione è avvenuta anche dopo (•) L?uw ; Riv. San. Sic. 1933, :u, 149; Boli. c Mcm. Soc. Rom. Gbir. 194Ò, l, o. 7• (:) lhv . Chir. 1939. vol. 5, p. 501.
467 3 settimane; in altri più tardivamentc, in rapporto anche allo stato crencrale dell'infermo ed alle cure sussidiarie che si è stato in grado di sommi~istrarc ~e ~nfìamm~z~oni dello ~chcletro sono sta~e rappresentate da U..:J. pai~ d; cast d 1 ostcomJclJ te acuta .Ò1 una costola, che vennero trattati con la semplice }ncisione e _da due casi di turbcrcolCtSi costale fistolizzata, per cui venne esegwta la resez10ne ossea con un trattamento simile a quello sopra descritto per gli ascessi freddi in generale.
II. - PLEUR:\ E POLMONE DrAGNosncA. La diagnostica delle malattie pleuropolmonari chiiurgichc si avvale naturalmente d1 tutti i mezzi di cui dispone !a moderna clinica tisiologic::t, ma soprattutto .della collaborazione del radiologo, con il quale, in aessun altro campo della chirurgia, è necessario svolgere un lavoro in comune così come in quello polmonare. Infatti è essenzialmente aUe risultan:z:e della indagine rad1ologica, che è affidato la localizzazione ~ei corpi estranei, la ricerca di ltvelli, la delimitazione dei rapporti con le pareti toraciche ecc., d::t cui scaturiranno poi ]e indicazioo.i c le ,direttive operatorie. E' nozione acquisita a tutti coloro ·cffle hanno una certa pratica di questa chirurgia che è quanto mai fallace l'i db di trarre dalla sola valutazione delle immagin1 radiografiche i dati sufficienti a dirigere la condotti operati\·a; Setl.Z;l una diretta esplorazione radioscopica, eseguita possibilmente insieme ad uno sperimentato mdiologo, si commetteranno molti errori nell'apprezzamento dl proiezicni, <Ji rapporti, di gr:mdezza, con la conseguc:nza di sgradite sorprese al tnvolo operatorio~
Un altro motiyo che sancisce la utilità della collaborazione radiologica, sta nella 'necessità .di controllare periodicamc'1tc, davanti allo schermo, il giudizio clinico sulla evoluzione di processi partnchimali, non sclo prima di intervenire, ma più ancora dopo l'intervento: si sa infatti che il semplice criterio clinico neo è sempre sufficiente ad assicurare p. es. sulla guangione vera di una suppumzione, per la quale invece solo il rischiaramemo del tessuto polruonare fornisce l'indice prognostico sicuro. Finchè ho avuto a disposizione del lipioclol ad alto titolo, me ne son s~rvito, oltre che per b visualizz:tz ione di tr:~miti fistolosi, che è un ccmpito faCile, anche per la indagine broncografica. Questa veniva eseguita con illipiodol al 40'j~ (una concentrazione minore dà immagini poco evidenti o addirittura assenti), intrddotto nell'albero bronchiale, mediante la puntura della. trachea (si iniettano prima 3-4 cc. di novocaina al 2·4(\~ e poi 15·20 _cc. di Jipi~ol) o mediante un catetere endonnsalc che, dopo aver anestetizzato la nma glottidea con la istilbzione dci alctJni cc. di novoca.inn, veicolerà il lipiodol llldl'albcro bronchiale; quest'ultima tecnica particolarmente studiata dal sot-
rotenente Martini dell'Istituto di patologia chirurgica di Cagliari, dà, in mano esperta, degli ottimi esemplari . N~i nos.tri due casi (si trattava d~ sup· purazioni polmona.ri) i risultati furono cliscrctl. TRAUMI.
l traumi plcuropolmonari fw'ono frequenti (una scttantiUla circa), sotto forma sia di tr.lllmi chiusi (soprattutto come complicazioni di fratture costali) sb di ferite da :lCllla d:t fuocoL Ho osserYato qualche caso di commozione toracica, senza apprezzabile le:sione scheletrica: una volta anzi era presente anche il quadro caratteristico di una maschera ecchimotica dt medi:~~ itntensità . In genere, però, i traftnil chiusi <iel polmone si accompagnano a fratture costali, specie se multiple: di una sessantina .citi fratture costali ,rfa noi ossen·ate, almeno nella metà yi erano segni di lcs.ico.e plcuropolmonare. La \.. ccrazione \·iscerale può essere di gr:tdo diversissimo per cui le manifesta~ ' zioni cliniche presentano quadri dii intensità ed estensione variabili. Cosi 1'CUl· fisema sottocutaneo può andare da una piccola arca appena .apprezzabile ad una estensiroe tale d:t cccuparc ncn solo il tor;~ce, ma anche il collo e b faccia; in qualcuno di questi casi ho dovuto praoicnre l'incisione a collare nel giugulo, allo scoFo di diminutre b compressione degli organi me'diastinici; è molto difficile però che qucst; gravi traumatizzati ricavino da questa o dn altre misure un vanraggio duraturo, che ne assicuri la sopravvivenza. Anche l'emotorace può essere di grado variabile .dal mod'Ìco versamento, che non richiede alcun tratt:troento allo spandimento pleurico totale, che pro,·oc:t atelettasia polmonare, e si complica non di raclb ad iafezione. In que~ st~ casi è indicata b toraccntcsi; io ho in genere sostituito al sangue sottratto una eguale quantità <l·i aria. eseguendo cosl1 con la comune siringa, quel pneumotorace terapeutico, che non solo assicura, con la compressione del polmone, l'emostasi, ma previene le aderenze pleuriche. Oltre all'emotor:lce, si può avere un pneumotcrocc traum:ltico1 che è di solito senza gravità. Anche la cmoftoe non assume mai nei traumi chiusi le proporzioni di vera broncorr:tgia. Quamo al tranamcnto, ho già acc<nnato più sopra a quello che si ri· ferisce più particolarmente ~tl lc fratture; le complicazioni polmonari vanno in genere curate, tranne alcune condizioni, di cui si è già fatto caJ.Oo (eroetorace ccc.), con i comuni rimedi sintomatici, Mi pince .insistere sull'util.itn d; .due mezzi: la generosa e prolunaata so:nministrazimc dii morfina (dhe bcnt venne definit::l In digitale del polmone) e la ossjgenoterapia ipoden:nica~ che può cscgillrsi mediante l'iniezione, per mezzo di un comune ago da ipodcnnoclisi innestato al tubo della bombola o del sacchetto, di 3-400 cc. di gas. Un argomento anche più importante dci traumi chiusi è q uello che ri· j;U:trda le ferite, di cui abbiamo curato una quarantina di casi circa, ccxnpron•
.
~lcr1do_ :mch.c ~l~tlO: osscrv:~zion.i. ta:.divc. Si è tratl.atc in massima parte di 1. a. f.. vanabJu d.t sc.hegge mthan fmo a proiettili di alcuni cm.; spesso alle fente del ~o,racc St_ a~ccmpagnav:mo altre di varìa sede (ad'dome, arti). . La ~?rtal t ta. fu c;;~tl t}Ir)',\, ; questa percentuale viene raddoppiata, se SJ CQJSl~Crano l soh fcnh ~l1 gut-rra, ln cui J?ÌÙ spesso si riscontrarono le.. sionì associate. I sintomi variarono notevolmente, a seconda dell'entità deUe lesioni anawmidhe, che vanno- dalla piccola ferita corticale del polmone alle 0urandi. laccrnioni òreiJ. 'il ~- I~ <;t u~te feri~e si ha, naturalmente, qu:!Sl sempre on pneuruotorace, potche l ana mvade Jl cavo pleurico o tlall'cstcmo o dai bronchi o .d'.! mnbedue !e vie; qualche volta abbiamo cssenato anche un caratteri~ stico pneumoto.race a valvola, di cui è ben nc.ta la gravità. Anche l'emotcr:tcc non è. mancato quasi mai, sia pure in misura moée:sta; mc1 l0 frequente fu invece l 'enfisema sottocut:meo, che, come s1 s::~, è più frequente nd traumi chiusi: nelle grandi ferite del polmone è •dato talora di csservare la cosiddetta traumatopnea o i! prolasso d'el polmone: acctdeJJ.ti che r ichienono il soccorso chirurgico più sollecito. Il prcblema terapwtico delle ferite p:netranti del torace, soprattutto di quelle .da armi da fuoco, ha appassionato i chirurghi in rutti i tempi) e si può d'ire che esso sia passato da una più antica tendenza interventista che in Francia faceva capo al Delorme, ad oo ind·ir.izzo astensionista, che in ge· nere è prevalso nella passata guerra, per riprendere oggi .di nuo,·o un orien. tamcnto decisamente interventista per merito soprattutto dei chirurghi ame· ricani, che haruno, anche nella organizzaq;ione sanitaria di guerra. degli appositi servizi per toracici. Per quello che riguarda la mia. moòesta casistica, è da avvertire che non ho avuto in genere da curare lesioni molto gra\'.i, tranne che in un numero molto limitato di casi. Anche per questo b percentllale di mormlità di que· sti fer iti o.on ha raggiuntCJ le cifre che si riscontrano neJle comuni statistiche di guerra . Relativamente al trattamento chirurgico propriamente .detto, dirò che esso fu messo in atto poche volre, e cioè quando esisteva una Iar~ comun.icazione .d'el cavo p1eurico con l'esterno; ogni pneumotoracc aperto va, infatti, snlleci tmnente richiuso, med•irunte un atto chirurgico complero, che non si limiti cioè. alln sutura della cure. In cinque casi operati (I:!,) 0 v), tre di semplice chiusur~ della breccia e .due anche di pneumorrafia, due volte segul la morte a causa ·della !!rave emorragia parenchimale dhe non si porè domj~:~re ccmplc.tamenre e per Ja presenza di altre Iesicni concomita~ti . ~eu s~ e mai crcd'uto necessarie ricorrere a quel metodo racccmandato d:u cb.irurgb1 tedeschi che consiste nella sutura circobrc del polmone ai margini della fc-
?t
rit:~ tor:~cicn .
. A parte questi 5 casi operati, in tutti ~li altri, in., cui l:l cavità pleurica o ~l era rir:t.chiusa spontaneamente, o coroumca\'n con l esterno attrnverso un
-+70 piccolo foro, non si è vist~ l'in~icazione .di intervenire, tr.nnnc cl~c con 9ualche punto di sutura per la ferttn esterna, ~on le c.urc s~ntomallchc, d~cttc ad atulare il circo!~ ad• agcyolarc la mcccaruc:1 respualona, ru vuotare l emotorace, a prcvt'lnire l'in(c-L.ionc, si ~ono attcn.~ti ~ ·genere buo~i risultati (se si cccenu.1 un cu1picru:1 sccond:mo): ho g1a detto, a pro_pos1to del trattamento dei tr:mmi chiusi, del Yalorc che spetta in questi traumatizzati, alla sowministiazione degli oppiacei. alla ossigcnoterapia sottocutanea, al pneumotcrace ten petttico. La ritenzione dei proiettili nel polmone è in gmere perfettamente tollerata e pcrt.mto non pone in genere dei particolari problemi chirurgici da risoh·ere. l~Fl.UL\HZIO~l.
Furono operati alcuni casi dt pleurite purulenta di origine metapncumonica o seconàruia a suppurazione polrnonare; in un caso essa seguì ·dall'infezione di emotorace trauo:utico. Sulla sintomatologia ,rJ.j queste lesioni nulla di particolare da dire; quattro casi furroo operati d·i costopleurotomia, scconc!·o le norme comuni l.!i. tecnica e in tutti segui la guarigione a distanza varia di tempo. Furono trattati anche •due empiemi cronici .fi.stolizzati, in uno dei quali v; era chiaramente una compmcnte tubercolare. La plastica toracica venne eseguita, in un caso mediante la rcsezione di 4 costole, e fu seguita d'a guarigiOne; nell'altro l'intervento, consistito nella resezione in due tempi di 6 costole, ottenne il risultato di trasformare una vasta cavità suppurante, fomite di grave intossicazione generale, in un limitato tramite .fistoloso, con nott,·cle miglioramento .dello stato generale. Più importante di quelle plcuriche sono le suppurazioni polmanari, di cui furmo osservati una quindicina d~ casi, per la maggior parte di origine metapneumonica, in qualche caso a fond'o bronchiettasico. In .dieci casi si fcc~ ricorso alla cura medica, perchè si trattava o di casi affatto iniziali, i qualJ infatti ne beneficiarono prontamente, ovvero d'i lesioni diffuse, spesso bilat<> r:.li, talora a tipo cam.crenoso, in cui appunto non si trovò la indicazione pc~ alcun intervento utile. Tale cura merlica consistè nella somroinistrazione dtt rimedi d'mo (sulfamidici, benzoato di sodio, alcool al 33~{,, arsenobenzoli ecc.~, procedendo un po' per tentativi cd associandoli variamente fra loro; giova ~~ cord-:~re andhe l'utilir~ dell'emetina, b cui azione nntiputrida c battericida nescc utile in tutte le suppurazioni pnrenchimali, :mche indipendb.1temente .dali~ lNo natura amcbica. Queste cure mediche prolungate sono capaci di dare buoni risultati anche in casi piuttosto avanzati aci quali però si tratta bene spesso doi miglioramenti ·soltanto clinici (controt'lo rar..J.iologicol) e qui nd~ tcul· poranci. Non ~ stata sperimentata' in nessun cnso )a collassotcrapia (pneutU<>' torace), la cui efficacia in realtà è ammessa solo da alcuni tisiologi.
Furono ~ottop~li a?. intervento 5 casi, uno dci quali complicato ad infezione pleunca .. Ctrca l m~knionc, è caavinzione .dei più esperti chirurghi toractct che ~g01 suppuraztonc: polrnon:~rc, che ha. resistito a due mesi circa di cure medidhe, deve essere operata; prclracndo tali limiti si assiste ad un aggr~vamento _d'cl processo c dello sta to generale, che comprometterà la prognOSI opcratona. Si è sopra accennato all'importanza capitale che spetta alla ricerca m.. .ciiolo~ica p~r la_ diagp.osi, la ~~cazicnc chirurgica c la stessa tecnica Ofl'!· ratona. Ne1 cast da me operatr st trattava tre volte di àSccsso unico due di ascesso a localizzazione multipla con piosclcrcsi; lo stato generale c~ in genere alquanto decaduto, perchè gli interventi furc,no. per cause varie, piuttosto tar.divi, cioè eseguiti oltre il limite che è stato pià 50pra <lcfinito. Dopo trn opportuno trattamento pre-operatorio, rivolto soprattUtto ad influenzare la flora batterica c sollevare lo st:~to generale, e dopo una accurata localizzazione rad,oscopica, si è _procedura alla pneumotomìa in due tanpi (secondo j particolari dii tecnica sui quali si ritornerà più oltre). Un caso fu seguito da morte per broncorragia ed' emorragia dalla ferita, glr altri guarirono completamcmc, come si è potuto constatare con contro1li radiolcgici anche a distanza. Nes· swa .fistolizzazione nè parietale nè bronchiale. TuMORI E CISTI.
Serio venuti alla nostra osservazione un numero piuttosto note,·ole di ci.~ti d'i ec/Jitzococco,, b cui frequenza in Sardegna è ben nota. Di una vcutina
rli cas.i occorsi, dieci furono sottoposti ad interverulo, gli altri rifiutarono la cura chirurgica. Sì è trattato in genere di cisti unica, localizzata a prefercoza alb base; abbiamo operato però anche cÌllci multiple a localizzazione superiore. Le dimensioni variarono da un uovo di pollo nd una testa fe tale; di esse due cr:.mo infette (echinococco suppurato). La sinton1:~tologia fu in tutte, presc~::J.c!endo naturalmente d:tl!c cq:nplicnioni infettive, molto tenue, talora muta; spesso il reperto fu puramente accidentak nel corso di .indngit.1i radiologiche occasionali. Il segno più spesso rrcscnte fu l'cmo(!cc, acccmpagnata o no da qu:tlchc dclore puntorio. Qu:mdo è i 1tcrvenuta la suppurazionc, sono comparsi i segni dell'ascesso, evco.:1tual· mente ccmunicanrc coo i bronchi (febbre, vornica). La diagnosi clinica è stnta in genere .ro~lto itlCert~; il reper_to·~ell:c~i, nofilin fu incestante la re:~zione del Casoru c1 ha rlato m,·ecc mdicaztonJ pm precise, almeno nei ' casi di cisti mon infetta. Ma il fond:unemo del giudi.zio diagnostico è riposro nel risultato .della ind~gine. :n~iol~g!ca •. 1? q~ale ha acquistatto in questi ultimi anni nuovi clcm~tt e ptu srcun md1Z1. Q~esto _argo· mento già io ho avuto modo di discutere m un recente broro (r), rn cUJ, ap(t) 1\cr<t MediCll Pat.wJna
(eon \';Ut.'l documcn=ion: iconogulic;1)
19-fl, n. 6.
.,.....
47 2 punto in base :tlb mia casJsttca operatoria_, mentre dcnunci:wo l'inesattezza c:ell'op·inione classica che attribuisce_ all'c~hinococco P?h~onare l'~tspctto di un 'ombra rctcodeggì:mtc, a contorm nettl enne trncc1atJ col compasso, ho omso in evidenza la rebti,·a frequenza ed il valore clinico di alcuni 'Segni radiologici, d'n ritenere ,·ernmen(c patogncrnonici ·~ella lesione: cioè il cc. sicidetto segno dello scollamtl:lto c quello d·el gallcggwmento .della membrana. 11 primo consiste nel distncco delia membrana propria -dal pericistio con immagine chiara dclrinterstizio, dc\'uto a presenza di aria che si dispone abitualme•:1· '
Fig. 1. - Segno dello scollame:Ho ùella membrJnn ( ~emi!chcmatica ).
Fi~. 2. -
Segno del galleggiante (semischcmatica).
te al polo superiore (fig. 1), e sarebbe spesso preroonitore della rottura; l'altro 5egno più grossolano, detto della membrana galleggiante (fig. 2) consiste jn un particolare livello idroaereo sotto forma di una superficie orrdubta, spostabile (flotlnm), cd è assolutamente c::~ratteristico .dcii 'E. p. aperto, cioè infetto, dii cui permette la sicura differenzi:nione con l'ascesso il che non è senza im~ portJL1Za anche dal ptJnto di vista terapeutico. Qu::~nto :.1l trat~arnento seguito nei miei dicci casi - dii cui .due infetti e.~so consistette in genere nella roarsupializzazione jn <lue tempi: mi è parso :nfatti che la tecnica m un tempo solo possa esporre a rischi pleurici (ic:1qui~ n~rnenro, disseminazione, collasso), che non sono giustificati dall'intendimento di guad-agnare una settim~tna di tempo per il traHamento d,j uoa lesione che Il:~ un corso 1.h mesi. T:mto meno ho voluto perciò tentare la cosidetta riduzione senza fognatura, che. se può utilmente applicarsi per es. nelle cisti del fe~ g:no, è stata giustamente rit<.bUt:l u in completa con·tradd~zionc con i principr sui quali t: b:'lsata qu:'lsi ttitta la, terapia dhirurgica .del le c::~vità polmonari n (Amonucci). Ho sperimentato invece ·due volte il metodo del Valdooi, che nelle èlstt a sede prcfonda consiglia .eli applicare, oltre il piombaggio extrapleuriccprdiminare con paraffina,, dopo l'npcrtura della cisti, un nuovo piombaggio cxtrapleurico con garz:t, per ottenere una più sollecita riduzione del cavo re~ SJduo; anche a mc Ì1:1httì, t parso che si acceleri la guarigione.
473 Dci tlicci casj opc.ntl! ~d mio rc..parto ti nsultaro fu in tutti pienamente fa~orcvolc, anche tn un pi7tcnte con suppuraz10ne d'clb cisti cd c.mpicroa, il c.uJ stato generale era mc lto prcc:~no; non ho csservato che uoa sola fistola bronchJaie, che tuttavia guarì spontaneamente. TECNICA CHIRURClCA.
11 numero ?<-}le opernz~cnt. tcraciche eseguite è stato in complesso abbastanza clc.vato, c1~c .d1 3~, dr eu~ 13 panetali (cc.mprcst gli ascc5sJ freddi, che vennero ~ottoposu al gta descntto trattamento radicale) c 26 cavitaric. Di queste ultime, :c s1 eccettuane. 4 costop!eUiotoruJC p.r tmFtcnl<t le: altre 22 si riferiscono .a Jìstolc toraci che (2), a 'aste ferite pkl!rOpt"!mvnan (S), :~d ascessi (5) e ad echmococco del {-cimone (ro) : si ebbero -1 ~~o~ol'ssi, uno in operato •lh empiema, uno d~ asccssc p., 2 per ferita ua atri'i.d da fuccc. L'anestesJrt usata fu sc.mpre e sole gudla lc.::orcgJCnale, che offre neUa clmurgia del torace i V:lnt:1gg1 maggiori : non abohscc lo stimclo della tosse, nwnticne 1l controllo cosciente dell'operato, JimJt:~ le ccmpucazte::ti infi::un.. materie second'arit: ecc.. E' bene far precedere una dost: debole di prcancstctico. Negli interventi veri e propri sul pc!mooe (cistJ, ascessi), fu eseguita sempre la tec.'lica in due tempi, cioè resezicne cestaie e picmbatura extrapleunca, quindi pneumotomia e tognarura. H o g1à più volte segnalato che il fon· damcnto del successo in guesta chirurgia stu in gran parte nell'esatta localizzazione sotto lo schermo, che permette dapprima .di stabilire Ja giusta Yia di ac.cesso c, guindi di indirizzare, attraverso la breccia fatt:l, il bisturi o meglio il cauterio, dhe deve aprire la raccolta. La piombatura extrapleurica fu fatta in genere con la garza, ma alcune volte anche con la paraffina (mista a ,·ioformia e carbonato d:i Bi), con che si viene a formare una carità più regolare c si realizza una migliore a,desionc della pleura. Il secondo tempo, a meno che non vi fosse l'urgenza di ;tnticipare, venne in genere eseguito dopo una settiman:~.
Nelle suppttrazJOni conviene continuare le cure mediche anche doFo il drenaggio chirurgico, e naturalmcate sostenere molto i! circolo; utile l'ossi· genoterapia sottccutanea. Con le modalità Ja me usate sen?.a strumcnt:uio n~ accorgtmenti speciali di tecnica (iperpressione ecc.). io in 15 interveoti per ascessi e cisti di ccihinococco sterile 0 suppurata del ·pclrnone ho ottenuto r-1 guarigioni tiefinitivc. RACHIDE
(R1couerati -fi, opcmli J). Dti\CNOST!Ci\. Nelle malartie ,del r:~clhide e del midollo, come si è:. già d>etro per gudle dd cranio, è essenziale la collaborazione del •neurologo. per la quale d siamo
474 Jarrramente avvalsi dell'opcr::t non solo dci collegh i dell'ospedale, ma di quelli della Clinica neurologica -dell'Università. Oltre ai reperti clinici c .tii bboratorio sul liquor, p::trte fonda~entalc nella diagnosti~a ha la indagine raà1iologicJ diretta o con mezzi dì conlTasto. Questa ricerca, d i grande utilità, presenta bene spesso notevoli diliìco!tà, sia tecniche sia di interpretazione sopratrutto nel tratto .dbrsale della colonna; si pensi p. es. ::tlla difficoltà di riconoscere il Pott iniziale, che si esprime soltanto con una ri Juzione dello spazio intervertebrale, o alcune lesioni apofisaric e delle hccctte articol:'lri (artriti), o infine le alter::tzioni ro.orfologiche èd disco, che hanll.o assunto oggi S:Ì grande interesse (1). Noi abbiaro.o dato, lìnchè ne aYcmmo i mezzi, largo sviluppo alle ricerche radiografiche riuscendo ccsì non di rado a cogliere processi iniziali che non avevano una manifesta sintomatologia clinica. In qualche caso d1 compressione rnidollare abbiamo anche eseguito la rnielografia med~ante lipiodol al 40%, attenendone delle cttime immagini. TRAUMI.
L'~gomento forse più importante di tutta la patologia chirurgica dlel rachide è quello delle lesioni traumatiche e in part_icolare quello delle fratture, il che è ampiamente d 1iroostrato dalla frequcmza con la quale esso !ha costituito ttroa di relazione in congressi iraliani (ultiro."<~ quella Donati-Antonucci) e stranieri . I casi .di frartura vertebrale. da noi osservati, furono in numero di 22, di cui 16 del corpo (totali), 6 apofisarie o .dell'arco (parziali). Quanto alla sede, la lesione risiedeva 7 volte nel tratto cervicale (4 nel corpo r 3 nelle apofisi), 6 nel tratto dorsale (5 corpo e I apofisi), 9 nel tratto lorobare (7 corpo e 2 apofisi). Quasi sempre la frartura era limitata ad uoa sola vertebra, 3 volte estesa a •due o a tre roetarocri. In 9 delk r6 fratture totali esistev:~ una sindrome nervosa, che che fu una volta (fratrura d!i tre vertebre: dorsali) di tale gravità, da provocare la morte dopo 24 ore. La sindrome nervosa variò notcvclrncnte a secon'da dell'altezza d'ella lesione; più spesso a tipo paraplegico o paraj?aretico, con o senza paralisi vescicalc o retotaJe; in qualche caso vi f-t1 la sindrcme d'el cono o dell'epicono (anestesia a sella); in un caso, infine, unico s:.:ltomc fu una rnonoplegia :della gambo d .. Oltre il caso già citato <ll ro.orte precoce, è da aggiungere un altro tardivo, a seguito di infezione ordinaria e decubiti, che, come è ben noto, sono le ptÙ comuni cause di mone di questi grandi traumatizzati che diventano in definitiva dci midollari. Le fratture parziali o apofis;1rie (6) si presentarono di assoluta benignità, fossero esse dell'apofisi spinosa come di quella trasversa. (1) L. lmpt.r.Jit, C. Mu sccunl.t, r\. Rubinu: Lu protrlllionc tld tlis~o mlcrt•crubmh:. ltlclson, 1!).16.
Napoli.
475 ~" parte p.i~ intcrcs.,:mrc di questo argomento è quella che riguarda la tcra~ta, al q~a.l nguar~b l?ct c. quindi le direttive pratiche sono andate moòJficandos1 m qucstt ul~lnlJ ann.l, per merito soprattutto del Bohler, che
t:
dJ:t affer~ato, con Jarga chmoslrazJr;nc casistica, il principio che le fratture del rac.b~dc .dteyono,. c~e ogni altra frattura, essere ridotte (in anestesia) cd iJrun~bJ!Jz~atc: la .riduztone non deve essere mai brusca, ma progressiva, il che s1 reahzza med1antc un atttggJamento accentuato di deflessione del tronco. Ques.ta condotta è ci? seguire s1a nelle &atture semplici (amidiche del Putti) .che 10 quelle cOJ. sJ.Ddrome nervosa (m.ielichc); i buoni risultati che si ottengono .d-alla riduzione preccce sono riconosciuti anche nel recente libroatlante di Putti·Scaglietti-Paltrioicri. L'indicazione per la laminectcmia è quan· to mai eccezionale, carne io stesso, più di dieci anni cr sono, affermai in base ai risultati di 44 lamiocctomie eseguite nell'ospedale dci Pellegrini di )iapoli (x); solo un fattore .dti compressione midollare, chi;;ramcnte ricona;ciuto, può giustificare l'intervento in secondo tempo. In tutti i casi senza sindrome midollare, a meno che no.'l 'i fosse un vero spostamento :dei frammenti, abbiamo limitata la cura alla semplice illl:mobilizr.azione gessata, assicurandb un atteggiamento corretto delia colonna. Nelle fratture mieliche (8), alcune volte si è rinunziato a qualunque trattamento ortopedico, a causa dello stato grave del p. (fratture alte), che faceva temere che un tentativo di ri'duziooe o anche la semplice confezione del· l'apparecchio pctessc riuscire rischiosa; negli altri casi (che furono i più: fr:~tture dorsali basse e lombari) si è proceduto alb riduziooc della frartura secondo il Bohler, cicè, realizzando, in anestesia locale, la lenta deflessione del tronco, mediante sospensione <lorsa!e esercitata da una cinghia mantenuta per la durata ;della crofezionc dell'apparecdhio gessato. Uno dj questi casi non ricmò ·dal trattamento alcun vantaggio percht: e\•identementc si trattava eli lesioni definitive <:!el midollo; 100 negli altri abbiamo a;servato dei miglioramenti notevoli che andarmo fino alla guarigione quasi completa, come nel c:~so di un ufficiale, in cui la sindrome da lesione del cono midollare, d'opo la riduzione e l 'immobilizzazime scomparve con sorprendente rapidità. Pur seaza sottoporre questi trauroatizz:tti, dopo il gesso, a quegli acrob:1tici esercizi di carico, <li cui il Bohler dà saggio nel suo testo, si san fatti levare i gessati abbastanza per tempo. In conclusione, mi pare che tranne i casi cstrem:i, cioè quelli giudicati clinicamente c radiolooicamente molto lievi o molto gravi, in tutti gli :~Itri convenga ricorrere all; riduzione e immobilizzazione secondo i precetti: del Hohler (già peraltro n.ff~rmati in America da ~atson Jones c ~al pa\'is), li~e· r:mdosi di quell'atteggJatncnto n1en.tale, p:tSSmunente astensJOrust-J, che: to questo campo è prevalso per tanto tempo. Accanto a questo bua::t numero di fratture, ho osservato un solo caso (1) Arch. tli Onop., T!)35• v. 6o,
P'IS'· 171•
sicuro di lussa:::ionc venebrale, a localizzaziOne soltoccipitale; trattandosi di Jussazione incompleta, senza alcuna si~toroatologia funzionai~, il trattamento iu limitato all'applicazione <li una auoerva per la durata d1 un mese.. Abbiamo avuto in cura anche due casi di ferite Ò'1arma da fuoco 'Ciel rachide, in lln'J dc1 quali esisteva una ~indrome a sezi~ne trasvers~ per ferita passante, in un altro, invece, mancava gualuoque smtc;natolog1a nervosa. Pertanto, in entrambi, non si trovò la indicnione per un trattamento clhirurgico, anche p(!r quanto si riferiva, 01el secondo caso, ali 'estrazione del proiettile, che aYeva chim1mente sede prevertcbrale. }NFlAM~fAZIONI.
Mentre non ci è capitato alcun cuso sicuro di ost~.:omiclitc acutn o sub anita, abbi;~mo osservato numerosi m;~bli dii .rpoii(Mitt: /ubcrrolrtrt•l il clw ~ m rapporto anche alla riconosciuta diffusione ddln lllhcrcolosi i11 Sankgua. Infatti, pur senza poter 'dmc delle cifre. precise, tali m.l1.1ti, per lJllt.llo d1c mi è dato ricordlare, erano guasi tutti sa rdi. Di L'S~i solo in un certo lllllllC!'o SI è intrapresa la cura, perchè gli altri vennero dimessi con provvedimento d1 inabilità. l casi curati ascendcno ati una •dozzina, c in tutll si trattava di Pott vero CIOè. anteriore. In tm saio malato, proveniente da liccnz:~ di convalescenza, 'i er:~no segni notevoli di soffcrenz:~ midolbrc, in qu:~ldhe altro dolori o paresresie; nel resto nessun sintomo nervoso. P.ill frequente invece, la presenza di ascessi ossiflueoti, clhc anz1 spesso furono il sùatomo iniziale; e destò meraviglia come qualche malato potesse assolvere il suo servizio con una raccolta congcstizia ài grandi proporziOni, a cui talvolta non corrispon•deva altra alterazione dello scheletro, tranne il rcstringimento o scomparsa dello spazio intervcrtebmle. Per quelle che si riferisce ;~lla cura, abbiamo in genere provveduto pri· mJ al trattamento di posizione mediante il decubito in reclinazionc su letto duro, mantenuto per uo periodo proporzionato ;~ll'entità o all'esistenza del gibbo; successiv:unente si confezionava il busto gessato in estensÌ01.1.e d'ella colonna, in modo da permettere al p., dopo alcuni mesi, i primi movimenti. Il ri(ac;rnemo periodico del busto deyc essere preceduto possibilmente da un controllo radiologico, onde giudicare della evoluzione !del processo, soprattutto· in rapporto alla recalcificazione La terapia degli ascessi freddi è stata condotta secondo la ccmune maniera dell'aspirazione seguita da iniezione di ltguiJ'o mddificatorc. In Ire casi, che mi parve si presentassero nelle con·dizioni· appropriate, :h0 voltJto speriment:ue la cura chirurgica; di essi si è interessato in particolare il mio ;~ssistcnte sottotcn. dott. Meloni, che ha raccolto anche la docu· ~~~enla7.io::Jc radiografica. Si sa che il trattamento del Pott mediante il tra· pianto osseo (artrodcsi \'ertebralc) trova le sue indicazioni, quando il pro·
477 asso abbia superato la sua evoluzione attiva e si trov1 '" quel! f · d' t t cl d u·· . a ase COSJ-
tlctt~ .1 ~ a o,
lC . 3
m~esto ncevedebbe un impulso notevole verso la re· LU
calcific.azJone e la n~ar~zJOnc; ~osi c~c il decorso me verrebbe gr~mdcroente ;~b?reVJat?. Q.ltre all az1one Stabca, VlCDe attribuita a} trapianto anche Una azwne bl0log1ca. Quanto alla tecnica, io ho preferito ai metodi classici (Aibee H'bb 5) quello d'i Henle·Bcrard, ·del qunle il De Leo (t) ha recentemente 'rìfe;ito
i
Fig 3·- Artrodcsi \<.!rtcbr~J\. con stecca tiùi:-elt:.
b~oni risultati otto:wti m un caso. Esso consiste nell 'applicare l::t stecca tibJalc d ireu:~mente a contauo delle bmine vertebra! i, opportun:~menre deperi astate, nbattendovi sopra la m::tss:~ Jcrub:~re, che !:1 tcrr:t bene ad esa; l 'apparecchio gessato, eventu:~lmcnte confezionato in anticipo ass-icurerà l'immobi lizzaziroc. Nei ruici casi ho proceduto in anestesia lombare al prelcvamcnto d'ella st~cca tibi:tle cd .in locale ho preparato il letto vertcbralc per impiantarb; l'mtervem.to è stato in genere bene tollerato. In due casi si è assi~tito a quel rapido miglioramento 'dclle cond1zioni gonerali che già altri :~uteri hanno messo in rapporto alla azione biologicn del trnpianto; controlli radiografici (r) Rrform~ Medica, 1941, ,., 57• P· t.p,
periodici hnnno dimostrai~ pure. un, attivo processo d~1 recalci.fic~zi~n7 ~ei cNpi vertebralt (fig. 3). SJ autonzzo la levata dofo c.trca. 2 mest; nVJSti a distanzn, uno d'egli operati si presentò :del tutto rifionto, .un un altro il risultato parve ~uono, nel terzo, che non fu potuto adeguatamente controllare, esso fu mediocre. In definitiva mi pare che, nel Pott, l'artrodesi vertebrale, pur senza voleme generalizzare l'impiego, come alcuni esperti hanno tentato di fare (Moccia) (1), possa trovare lllcgli adulti delle opportune indicazioni~
hf.\LFORJ-L\ZIONI.
L 'unico caso di rnc/Jischisi osservato si riferisce adi una bifi1da occulta, con sintomi di rachialgia intermittcnte ed enuresi notturne, che restò tuttaviu senza Cl!ra. Una alterazione molto spesso nscon,lrnta fu la .mcm/i:::za:iom: dcll:t V v. lombare e meno spesso la lombrtriz::::aziom: della I 'Sacralc. Ma, per Lt riconosciuta frequenza !delle anOI.llalic .dlcllo scheletro a livello del t'l'atto lombosacrale (più del so% dei casi secondo il Léri), l>isogna distinguere il puro reperto mor(ologico d'alla ver::~ sin·drome clinica della sacralizznzione dolorosa. E, data la difficoltà dii attribuire credito nei soldati a sintomatologic puramente subiettive e visibilmente esagerate, in genere si è rimasti molto dubbiosi circa l'ammissione 'di un autentico stato morboso in tutti quegli individui, in cui alla sacralizzazione o lombarizzazione trovata dal radiologo non corrispondevano fenomeni nervosi obiettivamente dimostrabili.
BACINO
(Ricoverati 51; operati ro) TRAUMI.
Nella nostra statistica essi sono rappresentati da un numero d'iscretamente elevato, di fralttrre~. una ventin::~ circa radiologicamente accertate, oltre ad alcuni casi in cui vi fu solo il sospetto ~linico. Di essi una metà circa si riferisce a fratture parziali (squama iliaca, sacro, cotile), le altre a fratture complete dd cingolo pelvico, uni o bilaterale. Le prime ebbero in genere unn sintomatologia modcst::t edJ un decorso ben igno: solo le fratture dd cotile possono richiedere talora una cura siw ile a quelb delle fratture .del collo del femore. Più importanti sono le fratture lòel cingolo pelvico, che, sia per la fre· qucnza con cni si associano a lesioni viscerali (vescic::~, uretra), sia per lo stato di shock che spesso ne consegue, presentano un indice di maggiore (l) Il Pnliclinico, scz. Chir ., 1941, v. -48, p. 370.
47!/
ur:wità, In tutti i nostri casi il d~corso fu favorevole· talvclta anzi i sintomi
~lioici furono molto più lievi di q~1anto l'entità d~lle Jesion.i riconosciute
allo sdhermo comportasse; in genere non furono adottate oltre l'immobilizzazione a letto, speciali misure tcrapcut~che tr:mne in alcurù casi la estensione c?ntin~a es.ercitata sull'arto ccrrispcodeme alla frattura. Un caso di 01ortc St re~tstrò m. un paziente ccn lacerazion; d:eUa vescica, in cui fu perwot~ esegutta. la. mtorrafia; c~c~isteva però anche una frattura esposta .del cranJO, che nch1esc altro e piu grnvc intervo::tto. F1.1 operata anche una ferita a. f. (scheggia di bcmba aerea) del sacro senza. 1esion i viscerali, che, convenientemente trattata, guarl, malgrado un~ notevole emorragia secondaria. INFIAMMAZJONI.
Sono occorsi alla ncstra osservazione alcuni casi ùi sacrocoxalgia, qualCimo con ascesso ad evoluzione post<:riorc; a prtrte il tratmmento dcll'ascesso-
wngcstizio, per la lesione ostco::.rtritica non mctttmmo in auo cure speciaJj~ oltre· al dccuhito sul letto duro. In genere ,però questi malati ritornarono al loro dc.micil io, prin1n1che la luoga evoluzione c!~ l male si completasse. TuMORI E ct:.n.
In questo paragrafo comprendiamo solo alcuni casi di tcratomi sacrococcigei, che. n rigore, non f:trebbero parte .della patologin del bncino; ma,. non avendo éb ccnsidcrare lesioni neopbsticlhc intrinseche del bacioo, si può fare qualche :tccenno di questi ter:ttcrni, d~ cui abbi:uno operati trec:J.si chiusi c due fistolizzati. Sj 1r:11tnva in tutti di cisti dermoidli, jl cui significato istogenetico coincide io fondo con quello dci ter:rtorni o discrobriomi propriamente d'etti. Er30o tutlj di ,·olume piuttosto modesto c vennero asportnti con faci lità in :mestesin lrJc·ale o lombare. Una sola volta i rapporti con lo scheletro erano ccsì SIIClti .Ch richiedere un dist~cco eco strumenti ostcotcmi, eventualità che d'altronde non è del tullo infrequente.
OSPEDALE MILIT.\IU! SECONDARIO DI ME~SINA D 1rcttorc: Tcn. rol. mcd. I'IRIUco:-:r GtU$fl'l'~
SULLA DIAGNOSI PARASSITOLOGICA DELL'ENT AMOEBA HISTOL YTICA NOTA Tcn. mcd. in <.p.e.,
.\\1,\CLI.\SI
PRATICA
NrcoLÒ, direttore del Gabincno battaiologico
Data b diffusione eh:: è yenuta ad 3Ssumere ai nostri giorni la dissenteria amcbica spero non SI giudichernnn\:1 supcrflu~: le chiarificazioni cui mira. la presente notn, chia rifìrazioni èc:n.:te spc:cinlmc:nte da un:J lunga pratica personale coprologicn CSl:rcitnta in zonc: tropicali. L:t m:Li.:mia, ritenuta una Yolta occorrere es::.lusivamcnte nei paesi tropicali c subtropicali, è oggi più o meno diffusa in Europa e specialmente in Italia, dove contingenze belliche hanno determinato ripc:rut:lmente largo movimento di uomini verso paesi c contin!nci ove il male è endemico. il numero dci casi di dis~enteria amebica è divenut~ !eDlpre più alto, specialmente durante l'ultilll:l guerra, tanto che si è 'entilara l'istituzione di Centri di accertamento, ed :tttualmcnte la lll:ll:mia !embra a\·eré assunto rnra t te re epideo1ica almeno riferendosi al DUII!ero dci casi diagnosticati :mra,·erso esami di laboratorio. G li esami coprologici, infutti, sono frequentis~imi od una diagnosi esatta di :unehL'!Si assume una par!icolare impon:mza qwndo si considerino ~ suoi a..~petti terapeutici e medi~-legali. Voglio p::nanto far risaltare alcune plrticolarità citologiche dcll'Enmmoeba Hisroll'fica (E. H.), generalmente poco ~fruttate Fer l'esatta indlviduazione del paros!it:J, e che in,·ece mi sembrano apportare :~ltri elementi ~1curi oltre quelJj attu.llmeme ritenuti p:ltognomonici dalla rn:~ggior parte dci. m~ croscopisti. D'altra parte, voglio contribuirr.: :1 mettere a punto la qutstionc dell'idcntificazioue microscopica. del p:tr3Ssita, elimir.:-ndo quegli elementi ritenuti t:rroneam~nte patognomenici da molte pcr•one. Si U\:1! mfaui, a mio parere, porre treppo f:.cilm:me diagnosi di amc.bi :~si bas.1ndori ~u reperti rutt'a!Lro che ~curi c inrece, quasi sempre, st: ne trnsc urant) altri ver.:tmr:me intcre-.s:t.nli e dirci an:he indispens~bi li per una diagnosi di assolu ta ccrtC:Z7:1. Uru pur rapida scorsa attraverso. le parole dei maggiori studiosi dimostr:J quali ~iano le incertc."Zze c le clifficclti cui ~i \'3. incontro nel porre ~imile di:tgno!i. Un illustre microbiologo, il Pumoni (t), affcmt:t eh·· l':tccertamemo microscopi~o dell'ame~i:tsi inte~timle pu0 essere •< srraordinari:tmcntc facile e Slr-.ordin:trbmenrc dif· ficilc" tanto che Ìn\'OC:l la istitu7jcne di un centro di oonrrollo, unico e sp:dalizz:uo (l). L'/zar (2), che in hal1a si è partkolarmcnte e pro(ond:uncnte interessato del pro· blema dcll'arnebia!i, nel trattare il capitolo d'::llc c. Malattie" acure da infezione n, nel t rattato del Ceceni, plrlando del!:t diagno>i dell'E. H., cosl si esprime: <l La ricLrcn {lt:U'E. Ì! as~a i delicata pcrch~ i p;~rassiti , !i ano form~ alt t\ C, prccisri o ci5ti, v:mno incontro facilmente .1 rrocessi degenerati' i che ne rnodifiol no !':~spetto caratteristico sul quale (1) l'c ' •10'< 1: Le For:t Sunil11ric, UN!, n. 13. (2) CtCO'<I: .,_,.~1/utn th .lfcJrrinu imcma. vol. so. p:tg. 358, 3 RtDOLLA: Mc:d,c~n; rroptcalc.
oo c 373. "-- Ed. lllincrv:t McdiCJ, ri)Jl·
481 1-t loro itlcntific..t7ionc, · 3 nropo~ro dcii f · l'I cl d ·~i L(onda enza d· l' ' r· e orme vcgetauve, UJ.r con u e: cc a. prcs
. c~ c<~r~~o l !OS\i è c:u·:mc:ristic.t dell'E. H. e rappresenta uno dei mi-
di giudi7Jo ,.,..r · · di questa speae · 11. Pa:lando g liori . clementi f . . r- la d'JagiJO';J· mJcro~~optcn preCJs.uchc così si C5primc . ., Pue<;tc for,.,..., p......:st' h · PO! dellel orme C• • d'C • • . •. < ...., ·~~ te e SL poS!:ono osservare nel e co e 50110 .m l fereni'Jablh .•. rtle rrmispoodenti forme dcll'Arnoelxl coli,,, ~othma~ cd EpsteJn (J) confermarrt~ che ~ impossibile differemjare unu specie ;unebica dali altra dall.1. sola forma prcci-.r iC<l. ~com, ne~ 1945, dopo .lunghi annr di studio e di p•atica, compare un l:l.voro che ~ene 10 guanh:~~ contro l p1ù banali errori citologki: è nota infatti a tutti quelli che
sl occu~ano dell ar~omcnto la bella nota di Sirrori t! Zoru.:i (4) i quali dimostr:lllO
~~to mnumcre~oh. posso~~ esscr.e gli. errori di. chi q bnsa sul n:p<:rto di forme preCJ.s,nche o vegetauvc Immobili. per li fa~le scambro con r uclt-i i ~ "~i o cxllule cphcliali p!U o ~~o <legenera.rc. F<ica? not~e· Jnta~:o che questi AA con parl:tno o qu:tsi di forme CJSnche< le qual1, come sL vedrà nel prr,sieg-<~o di que-.to l:!\uo, hanno una incJiscutibhle importanza nella diagnostica microscopica. Anche questi' brevi accenni sono più rhe sufficienti a •.1im,;·rarc: che i riù speri· mentaù AA., pur dopo u.m: prati.:a di p3CCCcru lustri (d vz: sopratu:~·> per qu~ta), sono divenuti molto più c..1uti che non all'inizio del!, stuciio ~Ìst(':ll.;tico di auc.sta malattia. Qual'è invece la situazione nel oatnpo :.-llJ CvlllUn~ rr:HÌU c .:ici: quali seno le idee in proposito df"lla massa degli :malisu, si:l pri\·aù che di quc:L1 che lunoo un compito medico-legale? E' diffiaile dirlo. Ctno che ancora og~ ('llpita di frequente leggere reperti per osservazioni di forme precistiche, fo~ vcgetathe r.o:: CD3tofughe, di forme cistiche cosidettc nane (?) e di form: cisndu· basaodr.~i soio sui. numero ùti nuclrol. Esiste un:t evidente disparità fra dò che dicono rcccnt~:c gli studiosi e ciò che avviene nella oomune pratica.. A miv parere ciò :fipcnde in gran p:lrtC dn1 f:ttto che 1:! maggiornnza dei pratici è: rimasta :ille prime idee, scritte cd attuare d~ pionieri in questo c~po, c non ha seguito su((icienremcntc lo svolgersi delle conoscenze in proposito. E' superfluo parl:l.re sugli effetti d3Illlosi di questi proced.i.menci t.lll[o più che i provvec.imemi cui debbono essere wttoposti gii amcl:iaili:i imporrano un c.nortll(: hl\oro cbe grava non solo sulle Commissioni mcX!iche ospcdaliere ma anche sulle Commissioni mcdi~c per pensioni eli. gucrr.~ il cui giudizio imprime un marchio di cronk:! in:tbilit3 aù essi. Credo utile ora, per fJr risalt:m~ il mio punt<> -:li \'Ìsra, ri:Jssulll!re i cbt:i sui qu.'lh si è soliti. appogg.inrsi per In diagnosi di amebiasi ,. - FoRME c1sncHE. Purtroppo nncorn molti anall~ti si b:~sano sul numero dci nuclei. !':on è ozioso ricordare, ancora U1la1 volta, che sia la Coli che l'HistolytiC3 debbono no:csS<lriamente :mr:!Vcrsnrc dei periodi di sviluppo che comportnno ugu:1lc numero di nuclei. Questo dato pert.:~nto è ormai messo da parte e siccome per lo più l'c:snme viene condotto a fresco, di esso se ne può rener alcun conLo. A parte che a fresco e con l'~scr\'aziooe :1 S<.-c=o è difficile, Se non ad Ocrhio molto sper.imcnt:no, discernere nnche il solo numero dci. nuclt.i. , . • FORME PRECISTICIII!,
Mn1grado che ancora, come ~i è ~ccennato, è . ~cile leggere reperti, . de~nmeot~ firmati, di esnmi posiùvi per prescnz:J d1 forme prt.-clstJchc, credo che non sm ~l c.1so d1 1
(J) Ror 11\IAN e J!r•STEIN: TM foumo~/ of !ht: .4mt:r. M~J Au • ~~·~·Hl.j 1, rrf. dJ l: Poi. s~::. l'r.zJ , !1-! l • paJ.:. lOIJ. (·l) SrkTORI c Zoazou; Boli. Jc/1'/Jt Si~rtJr. \11/::n., ~;cnnJio·gmgno 1!45· f'Jg. 8s :1 1o6.
4 -
Giornale Ji mcJicin.s milit.Jrt.
LnSJstere sull'argomento d:na b facilità co:1 ~ui queste forme pos~ono es~ere simulate anche da elementi ccllubri che non ha<11nd mente a che fare con protozoL 3• • FoRME VEGETATIVE.
Sono queste ahe forniscono i dati ritenuti p:r ora sicuri pcrchè basati principalmente su :ùcun~ fenomeni vitnJi facilmente apprezzabili e sccver.abili. E cioè attività motoria ed attività fagocitaria rigu:trdo ai globuli rossi. Come ben ri comprende Ju percentu..tle di esami positivi bas:ui solo su questi reperti di forme vegetati.ve deve essere necessariamente minima spe~~almeote qu~ncl01 si trotti di forme croniche. Su ciò incid(' anche in quantità apprezzabile il fatto1c :tmbienli!·le. Infutti deve, in verità, essere molto difficile vedere forme scmoventi in paesi freddi c senza l'attre-.~:zaturn di npporecchi con ' 'etrini risc..'lldabili ecc.. E' certo che potendo usufruire di dati ~icuri ed ancora poco usnti• anche :~ cnrim di altre forr.n;: che 11on si:~~no quelle vegctntivc si fncilitcrchbc la r:iccrclL nd 1ot•mo ll(HI solo di evitare cause di errore m.~· anche di ottenere uon perccntun,lc; maggiore di 1IMJI taLi certamente positivi il che avrcbb.:: import:mza sin dal punto di vista clluiw uhc d.1 queUo mcdica>-legaJe. Da quando ir~fani si t! diffusa b cognizione che anclw In ·cisti· lli t\moch.L coli nltr.t versa stadi ùi due e quntlro nuclei e che r~li formt: non hOno tlll repL·rlO mr<l, multi :tnalisti han110 del tutta nbb~ndonato l'osservazione delle cisti damlosi 11 ll':1ffauuuf..1 ricerca delle forme vcgctative. Ciò se: drt 1111 lato eoitm che:. tl'(}f>po fttcilmt:ntc: si /'VII/{•'
diagnosi. di mnebinsi in sindromi che nulla hanno a du: vedere cuti tale malattia, r/'1111111 parte, nipcto, fa in mot!o che molte vere amebiasi rima~1gano scuno.rcillfc t: perciò l/IIft curattt con trffctti dc!t:rcri anche d,tl punto di tisr,J sociale. , A mio parere, invece, si possono ricavare molti dnti pre7.i.osi daU'osscrvmr.ionc clcllc cisti so·lo che si ''oglia csul:trc d:U semplice esame :1. fresco ed a. SL'Cco usando artifici tecnici eli semplice attuazione, :1lla port:lla di ogni bboratorio e che servono, dò che ì: più importante, anche :l! chiarire nel senso ottiro l'osservazione al microscopio. Infnttl oltre alla caratteristica del numero dci nuclei (d'a non• prendere rn. molta considerazione per le ragioni :tn-Lidcnc) esistono fra altri restituenti cellulari delle notevoli differenze fra un tipo di amt:b;]J c l'altro e d1c sono ::~d'dirittura propnie di ogni specie. Tratt:Uldoti di costituenti di piccole dimensioni, è consigli~bile, se non ne:essario, eseguire gli esami deUe cisti a forte ingrandimento con lenti :1d immersione in modo da risolvere felice· mente ogni panicolare e di non affidarsi affatto al colpo d'occhio che ·può essere falJace t:d influenzato da elementi suggcs1ivi. Volendo, per comodità, sii può lutarc il vetrir1o copri con paraEFinu fusa posta oon bnstoncino di vetro sui margini del verri:no. • l costituenti di cui bisogna tener conto sono; i corpi cr.om:ttoidi, il carlosoma• c la ·.:nassa iodbtiJ..,. ' I corpi cromatcidi si mettono hene in evidenza con l'ematossilin::tJ ferrica. ma di per se stessi sono ossen•abili :~fresco anzi, posso dire, rappresentano nell'E. H. i costituenti maggiormente visibili . Es~i hanro dimcmhni c forma cnratJerist'cn. Si rratt:l> d1i corpi abbastnnzn volumino!i, nettamente detimil:!ti, ad indice di rifrwone differente da que.lh del protopL-t.smrn circost:lnte, di lunghc-Lza che raggiunge quasi :il di:lmctro dl:ila. cis1i, spcs~i c ad estremità arrotond:ne; più frequentemente se ne osservano uno o due, raramrnte di J?i.ù. Anche l:t Coli può contenere corpi cromatoidi, ma questi sono più brevi, pi? 50tll h, rud estremità appuntite Le altre speéte intestinali non cqntengolno corpi crom:ttOidi· Questi, qu..1ndo ben individuati, secondo la morfoJ.ogia dettn, sono patognomonici per se stessi. Non sempre però è possibile imbattersi in forme nettamente tipiche o 0~ nnn nbbi::10o subito alterazioni di sorta (influssi dell':~mbieote esternO', tcrapeuL1' 1 c~.:;·:':·)· Tn tn!c C.1S<J n?n sono finìtc le spcra·nzc di una, esatta diagnosi scmpie col re~criO eli ost1. Inf:lll1, a togliere i dubbi; si ricorre all'uso deUn soluzione iodat:t c\.i: Wc1gcrt
ioduro di ntt:tssi 0 :"- g. cento) stemperando (iodio mct:ùico ocai:l dig. uno, u g.. due, acqua dist=ata . r--
~es.t:t so1ll2.lo.nc, posta d t rettamente sul vetrino porta un'a.ns.1 ta di fe~- ~n q~o :U: · ao. s~~p:uooG i corpi croiii!ltoidi mentre si rcndon~ più evidenti gb. :t.lm cosmuenu. ~ ae<: t nuclei appaiono ben netti, il ca.riosoma ~i localizza bene c S1 colora. b 1massa rntto form• ù' 'ù todofib che nell'E· H · ., pr..... """"''nt"·• "" .. 1 una massa bru.notnoF~· per. o P1 rotondcggi?nte, ecccntri~a, ?ensa ~~ oentro, leggermente sfumata alli Delle amebe, rtspetto n qucstn tndus10ne iodofiht• son d · Pcrifena. 'd · l'altre l h .. •, .o a prenc1ere w const er32lone ~ 1110<: a ,col, tn c~i r:~ra~D~.-ntc è ,·isibile c IJ !odamochll buucMii nella quale_ ~'\ lll..1Ssru J~o.fib c: carnttertzzata da un maggiore :~dden$amcnto delimitato da Jll:Jrg'IOJ ben nettJ. su.~ g
Tenendo conto di questi futtori è difficile che possa sfuggire la 'era iùcntit~ di un:~ c!~ti a~cbicn;_ mo se ancora cs.istcsscro dubbi (co.~a ben .difficile, o;ccondo la mia pra,-
uc.t) S1 può rtcorrere alln fissaztone c susseguente colornuon~: con 1\ID.Jtossilin.'l fi.Trica mc;zi con cm !.picca bene la morfologia• dci corpi crommoiùt c quelb del nucleo: c.u·w:.um.L compreso. E' hcuc notare ahc h: di(fcrcnzc dcue n c.1rko dci corpi cromatoicli e quelle a carico clt·ll:t m.t•,•,:L iodofila sono per lo piò nette, r:tli da non l:miarc dubbi c pertnnco .:/.:menti IÌt'tlli iflltllllo quelli che .ri pouono ricnvnrc dnl rt:pt:rto di fo1111C v~:gctntivc mobiN cd ( /111110/ttg!t,·.
lli•,ognn anche tener conto che se è vero che si possono incontrare risti :lllolll.."Ùc, per fatti degenera t ivi od altro, è :lDche vero eh C' le cisti sL incontrano sempre in qlmllrit~ più nott•v(Jit: qhc le fortnc vc:hoetativc; è f.tcilc perciò f.1rsi un conceno esatto tanto più che lt; d~ti nmcuichc quando esistono, in un cumpione di (eci, sono più o meno numerose C p<-1'1:1ntO è po~s.ibilc ~vernrc l'c:cCC2.ÌOOC mcrfologic~ Ù:Ùb regoln ti.ISCUr:tiiUO le forme dubbie. In ogni ca:.o l'esame è 5emprc più agevole che se fosse eseguito per h soL1 tic:crcn delle forme vcgctntivc. Non si vuoi dire con ciò che bisogna abb;wdonare questa ricerC3, :1nzi affermo rhe css:~~ ropprcscntn la prima parte, in ordine di tempo, di ogn.j analisi p.tras!itoscopica eli (cci e ciò non solo per l'E. H. m:t anche per l'o~scrv:tzione di altri protozoi pnto· geni otÙill..1IDente visibili a frc~co: lc.mblia, chilonuwi.r, ccc.. Su un altro d:no tecnico voglio richinm:trc l'attenzione c cioè sull'uso di C!eguirc: l'es~ delle feci emesse in seguito a pur!!antc. Pur non conc.ltnn:mdo il metodo, posso affermare, per esperienza pcrsonalL', chr tl numero d'elle aisri è notevole, anzi forse maggiore, nelle feci formate che nelle liquirlt". A p:trte il fatto che l'nz.ione dci purganti, in genere, può dc:tcrmi03fe sfaldamr11ti cc:llultri capaci di in&>enerare confusioni c di agire in modo deleterio sulla forLD:t c sulle dimensioni di clementi \'iventi (o meno) wahe per fenomeni osmotici. E' raccomandabile anche, nnz.i necCbS:trio, ripetere l'esame, se del caso, ripetute volte, in giorni successivi, specialmente nei casi cronici :tnehe curati cd Jn as~enza di manifestnioni che coinvolgono direttamente le funzioni motorie intesùr.ati. Questa mahtùa, inf:mi, come tutte le protozoosi, può decorrere per lunghi tratti di tempo senza (en(}IDeni di sorta per riaccendersi in seguito per oouse varie di c:ui molte sfuggono. Riassumendo quanto ho ricordato fino :td ora, voglio ripetere che l'esame coprologico · per la. ricerca dell'E. H. deve basarsi su dati certi che non so.n() ruui qut:lli in uso presso molti laboratori e C'hc d':tltra parte, diminnti quelli fnlbci, bisogn.1 aggiungerne altri che, secondo spcchlmcntc gli analisli ir.glcsi, yrnrici di m:t~:l~rie ~ropicali, e secondo b m.ia esperienz.'l in proposito, sono per se stesSJ pmognomonJCJ. l d :t t i di cui a~olutamcntc non bi!ogn.1 tener oonto sono quelli riferihili :lll'osscrvnzionc delle preci~ti. Non :~gendo Jn tnl modo si. incorre fucilmentc in b:mali errori aa'dirittur:r condnnnabm come effetto di inoompetenz~ dopo quanto è suno scritto
sino ad ora concordemente da rutti gli AA., :tnahe da quelli che fino a quaJche lustro addietro si basavano anche· sul reperto di forme precistichc. Altro dato incerto è cost1tuito dal numero dei nuclei delle cisti che solamente può essere preso io considerazione come dato crientaùvo quando la maggior parte dcllt cisti osservate durante un. esame, cortiene !.l.l1 numero di nuclei non superiore a quattro. 'come segni citologici certi sono ritenuti, aJll'unanim ità, alcuni caratteri presentati dulie forme vegetative e cioè la velocit~ di movimento c la presenza eli globuli rossi fagocitati. E' ovvio che dt questi il dato che non è sottoposto alia valut:Wone personale e perciò il più sicuro è ~·ultimo sebbene a,ncbe del primo si possa tenere 1l debito conto quando i movimenti siano abb:~st:wza ~iva~Q. c comportino sensibile spostamento del proto.zoo•. Per qu.ai;to riguarda la roittJ person:ùe espcrien7.a posso dire che nel nostro clima raramente è reperibile una E. H. possedente i vivaci movimt'Tlti di quelle repertate in zonr tropic:~IJ, tanto cl:11 lnsdnre spe&so duhbio.~o l'osscrvmon: ove· si basi principalmente su quesr:~ forma di anivit:l. Perciò: forme.: mohi! i cd crn:lll> faghe per porre un:L diagnosi certa. Si oomprende bene può quanto scarse ~iano, spt-clahncntt: nei nnslti paesi ,.cl in casi cronici, le probnbiUtù di osservare sin pure dclld .r:1;rc: (t!fllll; V!!J\<'UilÌv(' CUli i •.ud detti caratteri. Ciò per ragioni climiltichc cd anche, fnr$t: 1 per Il fuun che: un h111111 numero di amebi:1~i. spc--Je nel c.1mpo militnrt-, h:mno un'oi'Ì).\ine :lllogcnn cd ~· pcrlnulo probabile che il ceppo protozo:~rio 'originale subisca sotto l'lnflus~o tU u•n1 èllUln di verso, d'i diversa alimentazione c regime di vita dell'ospite delle vari:1zicmi hio modo logiche che (d'altronde è noto) ~OO'l molto faùli negli esscli ÌJ1(cdori di cul rapprc ~entano i rudimmtali, ma alquanto eflìcttci, meccanismi' di adn.trruncnto. Pcrsou:!lmeutt· posso soltanto dire che lu r:u1tà di qucs1o 1cpcrto nelle nostre regioni, rispetto a tjucllo dci paesi tro·picali, m'induce a ritenere che quanto ho esposto ipotcucnmcntc sopru, ubbia un cerro fond.am!nto c sarebbe- intcress:mte :ù tal proposito istituire delle ricerche a scopo puramente sperimentale. I reperti positivi, qu:u.do d si attenga a queste sole norme, sono nigorosamente certi mn. è possibile c,hc npprcscntino un numero di grano lunga inferiore al vero c.on rutti i danni relativi dal pu.ntoo di vista sociale c da queUo medica-legale. Si sente perciò il bisogno di nuovi dari diagnostici che aumentino le probabilità di a'iagnosi, che l:1 rendano più facile c più rapidr,. Da noi, per quanto (: a mia conoscenza, in qu:tSi tutti i laboratori non s1 nene affatto conto dt"lle forme cistiche o se ne tiene conto erroneamente basandosi sul numero dei 1nuclc:i visti per lo più a fresco c con obiettivo a SC(ICO. Ho già acC"..n· nato :1l1:1J fallacia di quesro procedimento ed è inutile :insistere. Non sfuggirà però la importanza della applictzicne dei piccoli J.rtifici di tecnica, di cui si è già detto prima, atti a rendere il reperto cistico un reperto di sicurezza, più !ocile a.d. osservarsi specia lmente in patria t: presso persone OJrate. Quel minlnro di cempo che viene impiegato per osservare oltre che a. secco, con immersione, a trattare il prepar:~to con suluzionc iodo-iodurata e, se del caso, a colorarlo con ematossilioa ferrica o con Gie.~ma ì.. l:u-~nte compensato· d~ quello che si può risparmi::lrc dovendo eseguire numerosi prepar:tll per b rkerc:t delle sole forme vegetati ve. Ques1c osservazioni sulle cisti non offrono difficoltà spcriali; qualsiasi osservatore può ben presto imp:tdronirsi d"clb tecnica c delle raratteristichi: osservabili tanto più che queste, a torto trascur:llc per tanto tempo, sono chiarissime c: diffica lmentc po.ssono laschre nella incertezza. , Nessun bi!ogno perciò di una. m~ggio_re specializzazione del personale rioerc.'ltorc c tanto meno della oostos:1 istituzione di speciali centri di accertamento.
'
CONCLUSIONI.
L:l diagnosi coprologica di E. H. può basarsi sui dati forniti non solo Jall'osscrvaz.i.one delle forme vcgc:tati,•e, m.\ anche di quelle cistiche. Per le forme vcgctativc : opportuno ~~~ conto solo degli clementi ben mobili che abbiano fagocitato emazie. pa le forme asnohe sono dati di sicure;!:Z,t : la forma e le climcnsioni dei corpi croroatoidi all'esame a frc.sco, a cui si po~'nn•• aggiungere in Sttondo tempo i dati forniti dalle caratteristi:he della massa gl.icogenica. In ~pcriali c:•~i può offrire dati anche certi l'osservazione del cariosoma dopo fissazione c colorazione. Non bisogna mai tener conto delle forme pro:istichc. ------------------~~
7
D D Il lll.ocl.ll•cl. c T. South" cll: 1 L(molitic,1 color.ltc con 'nluz1onc da Wcigcrt (forme a . ·. ' E Casu 11 >3 1 _1 • ) • 1 ·t11.1mnc - .J • l . ·- mlntrono LI nt;l«.t IUuOh1.l • con 1-l--1 nuc .ab, -,_31a•lohtvc;~· corpi crnmauoida in preparato non colorato. · '' · 4 ·· c·l-m di En111nt<><. L C~ l r 'olur.ILI con sulu2.111nc d1 \ ve1gcr1, mo, trJnlc 8 nuc lc1. 5: C1st1 dt Anwcoa " 1• c n3n3. -·' t'1l·'· li>: C ISU· ù t En<lolnnax con dcn~a• • b.:n dcliannJ m:a~u ·auuo hx]Jnl()(l10 D.UI\CIl" l Il • 7: C •sta d ' bi' .l hinae tre colorntc con ~oluztom eh Wca!;trt, 8: Cish di Laall Il: c u t-'-' .
R.tAssuNTO. - L'A. pone in rilicnl l'import:m7:t che t! venuta ad :tssumcrc In dia. gnosi coprologic.'l di E. H. c le diflìroh.\ non indifferenti che devono essere superate per giungere ad u11:1 diJgnosi di ctrtcaJ. L'A. dc.~~oerh•e alcune partbolnrità tecniche e citologiche che riùene Jhbì:lll<' sped.tlc interesse diagnostico nel quadro bio-m 0 rf0 • logico àelh E. H.
BIBLIOGRAFIA B\SILE: Jl;;l;;::.:~ f"''r.:i.UÌtJri~.
.md Sot'THWELL: .-l guide to lmman parassitology. Preci; d~ p.-.rassitologic. CARAZZt: p.;,-.:slitologia anitl~<llc. CunU.\..''1 e $cH.\Utus: ~lanual of troth<Zl medicim:. Cro\ tt.1: P.::ologi.z tropic'i>lc c p3ra.ssir.tria. BLAC&LOC&
BRU~Il'T:
DoBEL :md
o· Co:-~Olt; The ,:ntc.-tinal proto::oa of man.
DoaEt. : Tb~ .mztUbac lil'ing in man.
Patologia c P.mmitologia dci Paesi caldi. Iz.•.!l : ~lc:Jo7JJÌ amcbichc. jtYEL~: Prcds dc mMecine coloniale. 1\l.\.'\so:s-·B.U~M : Lcsson's uopical discascs. P.u u:m : _\Iala!fù: tropicali
Fil..\..'\CHNI e GtoRD.":so:
Rt&OLL\: ~[cdicina tropic3k
\\'L'ì·o:s-: Proto:;olog}'-
fJ)PEDAI,E Mll.lT.\JlE DI Rmf.\ lltrcr!l,rt. Co•. llw•l. prul. t.. Gt ""'t. E
OCCLUSIONE INTESTINALE ACUTA DA IDRONEFROSI D. Ten. mcd. dott. TR1! r frtllf" \·.;t.J, '· ;po:;,pm·J eh~rurl!l!l
-----A rutti s~no note l~ .~ndromi occlusivc c:lusate cb affyzir.ni rc11:1li in genere, men~e 9uelle da tdron:frost ltl molli. trattati non •ono neppu:c :JJ:~er:r.tY•· •: r:dl... 1:ttera!tJr:l sJ r.uwcngono assa1 raramente. L'idronefrosi, che in molti casi può rim:w<.re a !unge prha di Jn·om rolo.:ia. M è rivelat::t qualche volta improvvisameme con il quadro •ureultcoso deli'aèdtme acuto àcrermioando un ileo il cui lllewJnismo è in pme re~.::u.i:o r:d m ra~c cli11:1mic.o. Tralasd::tndo i casi dovuti a tumore, pioccfro!i, calco!c.~, rcr...: r:~w~ rc:::-.c: dxico desidero occuparmi in questa notJ esclusivamente dell"idm:u.:f!"tru como:icata W. oc:· elusione intestinale ponendo> senz'altra b pregiu:lizi.1l: fra q;.:t.>ta e ot: • forn::e d'idronefrosi simulanti addome acuto; poichè !e ~ relath·amcnre frequccte che l'idrondrosi simuli l'addome acuto è: molto raro che prmochi ocd~iooe intesti~ :l.C\:':1.. La rarità di essa, come vedremo, è confermata dal numero coito c;iguo di os· serva!ZJoni su tali casi. E' per questo che mi sc:mbr:t utile SQtrermar:r.i SU:.l':ll6~1o traendo lo spunto da un caso osset vato nell'Ospcdalt: milit:~re di Ro::l3 :tr.ehc 5e in un recente e molto ioteressante Ja,·oro \'olterrani h:t messo tn eYit.lenza i punu più salienti dl questa. sindrome. Il 4 ottobre 1945, ali-: ore 12, ,.enl\"a ricO\ er:t.tD d'urgel:%.1 ne: mio r:p:uto il so·l.cbto M. A. eli :mni 21 il qu:tle, la ser:r. precedente, in pieno benessere, c:r.1 srato colto da improwiso acuto dolore diffuso a tutto l':tùdome, cominu.:uo ~llZ.3 remi:.sione durante la notte e nella m:min:ua, accomr.tg-~to eh \-omi·o coarint..:o, primJ :ilirnentare poi biliare. Alvo chiu!o .tllc feci c ai gas, minzione normù:. Tm i precedenti nulla di notevole fino all'età di 15 anri, qu:~ruJo ebbe improv.,.isa enururu non :IC· t•ompagno.ta cl() alcW1 -disturbo, dur;tta due: giorn:. Pure da mg:~ZZc in epoca impre· cis:na breve colica addominale sulla. Qlt:Jie non ~., dJre al~un ra~~-io. E. O.: Condizioni gcuemli meùio~ri. St:tto .an,io)o. Scn.~rio i~tC3J"Ò. Lingw. umidJ rrnp:!tin:tt:l, polso 100 ritmtco molle, tcmp<•mrura 3ì·3· AdJomc t~so; non s::10o 'isibili movimenti delle: anse intc.:.tinali. Alb palpazione contr.urur.t gener.iliz :lta che: >anbra rriù intcns::t :alla metà D .. Alln pJip:azionc ÌJ'f.rcstesia note,ole ndb fo<:S:~ ili.tca d~s.tra ~ovc i l dolore è più inten.w che altrove. All'a~oltazionc: forti rumori di iperperistal<.i. Esplor:12ione rettalc n~JtÌ\a. Appnr.rto uro-gcnir.'\.le renzJ rercrto Jegno di nota. Giorù.mo bibtl!r:l'mente neg:nivo. Negativo è pure il resto dc;IL'esame. obbiettivo. . . . L1 chiara ,jntom:trologi:l o.:clu•rva, stabll~n?o UDJ neu:a mJiC:tZJonc: oper:!tOrÌJ, mi . tndusse all'immediato intervento (Dott. Tru•m). R::tchianc~tc:sia ::tlta tutodnica egr. 7 + + + · . lnchionc p:ararett:tlc d. Appc~ilire lunga circa 20 e~: ~n ,as_i . dilatati c ~teros:~ :Jrrossata, Si asporta e \Ì a.f_fanda tl moncone. ProlunJ:.,r.:Jt:t lm~toot!. t n alro ~n_o lii prossimità dell'arcam costale :.~ ,ede ~DJ m:~ssa e~r~ eh~ s~mge tn an.otJ ti colon D. note,·olmente disteso, rDl'ntre l :u~golo ep:ttrco c schlJ~.:etaro. Alcune anse intestinali sono dilnrotc, altre contratte unite in qU!Ikhe punro. t.l1 parti di fibrina.
oossa.:
Assicurntisi che l:t tumefazion..: i': rctrop::ritoncn le, si incide il pcritonco neUa. doc:cin p:u-ieto colica isolando, per , i a smuss.1, grnn parte deJb. massa che f:t corpo con parcn. clùtD:l renale schhcciato c deformnto. Non essendone agevoh• b. cstrinsccn7.iooc, ùopo nver protetto bene b. ca.vita ad. dominale, si punge c si YUOt:l d:tndo esito a circa ~ litri di ~quido giallastro chiaro. . L'ispezione della c:wità f:t riconosccr.c che si. tratt~ di un-a· pelv1. Chiusura totale del pcritonco, ptclostomt:t, chlUsura della parete a strau.
/
:
l
l l. l
~(l
.J' Fig. 1. Al mattino seguente il malato è in condizioni discrete, ha emesso gas e urinato spoot:mcamemc. Lingu:~ umidn, polso ritmico buòno. Addome trattabile. Il decorso posr-opermc.rio favorevole. Le urine· emesse dalh stomia oscillano in· tomo ai 500 cc. aJ. giorno. Dopo qualche tempo v:e nc cscguita indagine rndiologica che dà il seguente risultato. ~rografia: a sinistra non si rinviene J'imm:tgine renaJc nè quell::h della pelvi. A. D. pclvl dcform:lla ed extra rot~ta (fig. 1); l'mete re ha un decorso a concaM.tà med1nJc che presenta un:t .dilal:l.z.ionc in corrispondenza del1:1 porzione iliaca. Un klemner. mrrodorm nclb sromia (fig. 2) gi unge con b punta in ao.rrispon· l dcnza dello sp:tzlo fra 4" c s· vcrtcbr:~ lomb•re.
Dingnosi. Complessa malfn m · . dcstroposto con ldroncfro•.i del rrcr~~~~~~cr~~~~c da classrficars~ come. rell(; ~so nd L viene trasferito in altro <An.-d 1 cl , 1 Dopo due mcsr d:tl ncovero ti malato .~ d:~ a c ovc c sottopo~to acl imervento definitivo D a nouz,c assunte Jrettnm · 1 · h . . . . d' • ente, muta c c all,allo operativo fu confermata J3 cliagnoSt ra IO1ogJc:J; 11 mal~to venne t· u · so ·OfJO~to a a aspon:~ztone del rene idroocfroti'"O , h c era fu so co l rene D.. -
Fig. 2. Si è trattato dWlque di un'occlusione imc:sl inaJc mcccan.ico..p:u:ùiricn clo,·ut:~ ad una voluminos:~ sacco idronefrotica che t:sercitnva compresloionc: della m.~ i.ntesrintt le, guarita con Wla pielostomi.:t . L'assoluta povert:\ di notiri: annmncstichc rigunrd:lllti l'app:rrato orin:~rio, il brusco •nsorgcre e la gravità della sintom:ttologiJ :tddornin:rle che non potC\'3 consentire l':~ues:r per poter procedere ai v:lri esami, non permisero ln diagnosi c!Ìologic., che forse 3Vrebbe potuto indirizz.arc 3 d un dh·erso cri te rio t::rapeutico, c pert:l!llo il m.1bto "fu oper:rto con diagnosi di ileo c con l'ipotesi subordinnt:t delb coesistenza di una appendicite :rcut:t (ileo meccnnico parditi~ ptirniti,•o cln appendicite acuta). Del resto, Jurti i casi da mc consultati sono st:Jti operati senza che !Ì sospcrtassc la presenza di idronefrosi e neppure un':~ffezionc r_n:~Je
Schemnti.zzando si possono fnre, n proposito cll qut:'ìito cnso, lt! seguenti comidc. razioni. 1• - L'ocdu!~one intestinale si ì: . m:u~ifcst:lla i~ un. sogg~tt.o d1c non :~.veva. prc• ~ntato per il passato :ùtro che un cptSOdJo cmatunco dt brcvlsstma. durata non ac.:pm. pngnato nè seguito cl.'t :tltri disturbi a cat4co dcll'~pparnt01 urin;uio. 2• • L'idrone&os.i, certamente ucl tipo congemto, dopo un decorso silenzioso pur appartenendo al gruppo dcll'idrondrosi gigar.te, si è ma.oifcstntn improvvisamente con un'occlusione iotcsùnale :tcuta. 3" - L'idrone&o& sì è proùottn su di una complessa malform:12ionc renale, così detto r~nc :td: L, e $ul rene più b~sso. 4° - Nessuna evidente sintomatologia urìnaria ha accompagnato l'episodio acuto. ) 0 • l...1. Via anteriore con ]'apertura deJ perÌtOOC0'1 escJ.uso dopo il tempo endoC:l• vitario, non ostacolò l'esecuzione dell'intervento nè turbò il decorso post-operatorio. 6° - L2 pielostcmia alla quale si ricorse soprattutto per la mancata conosoenrza delb presenz:t e ddh funzionalità dell'altro rene, m...1. anche per le difficoltà tecniche che anebbe presentato l'nsponazione di cosl enorme sacca. in alcuni punti nKierentc c solcata da grossi vasi, si è dimostnt:J. opporruna e sufficiente per ottenere la guarigione d ~ll'occlu.sione intestin:Jle. L:1 frequenza dell'occlusione intestinale acuta da idronefro·si deve essere veramente rara se mclte smristiche di o:.:dusione intestinale acuta (\·E'di quelle riportate da Voltcrraoi, quella eli Della Mar~o di 3-'F casi, quelle di Wortman, Scudd'er, Tcrdyo, ca;.) non contengono nessun caso. Di quelle sull'idronefrosi, una sola ne ho trov:lt:t (Julicn) m cui su 436 casi ne sono illustrati solo due, c-ompli~.ti da, occluSione j.ntestinalc acuta. L'uno già conosciuto per idronefrosi, nel quale si ebbe una improvvisa sintomatologi:J. occlu.dva fu curato con cateterismo• .del bacinetto·, l'altro fu trattlto con fistola urinaria. Passando ai casi sporc!dici, la cu.i ria.'fca è sempre difficile, riporto brevemente tutti quelli che mi è stnto possibile raccogliere. Uno di Donà operato con diagnosi di occlusione intestinale da oausa 1gnota; fu pr:1ticata incision~ pararettale desta successivamente ampliata per asportare il rene idronefrotico. Uno dt Tabanelli che aveva presentato frequenti crisi occlusive t: che essendo stato &.o,·erato in ospedale per una tumefazion~ a.] fianco D. preocntò fenomeni occlusi\; qumdo le ricerche ave\·ano già consentito la di:tgnosi di idronefrosi D. e sul qunle s'inten·enne per \'i a lombare praticando il clrcna.J::gio clcllru ct.1.Vità p1elo re naie. Uno eli Sciavo operato pure con diagnosi di occlusione intestinole. Attraverso una bparatomiru mediana si giunse ad una enorme sacc:t retro peritoncalc costhuit:J da idronefrosi sinistra che fu S\'uotata con la ~iringa chlud~ndo succ(•ssivamentc il fcrellino dell'ago con duplice sutura a. bona eli tabJcco. Uno di Volterrani, operato con diagno~i d!i occlusione intestinale acu ta cb probabile im"agina.z.ione. Con un'inclisione pararettalt S. alta si giunse sull:t sac~ .i.dronefrotica appartenente ::ù rene S. chi' venne asportato. Anche se non m'illude, cht: le mie ricerche, specialmc.n(c per quanto riguarda la J.:aerarura italiana dell'ultimo trcntcnnio molto :Jccurate, :~bbiano scov:Jto tutti i cOSI descritti, pure mi sembra di aver dato con queste citazioni un'idea abb:IStanza prc:dsn della rarità de li 'affezione. · E' dn notare che la maggior parte delle osservazioni consacu-ate nella letteratura ri~rdano idronefrosi d:t causa çongenit:J con prev:Jicnza del rene D .. EsuJa dal colll· p1to propostomi lo studio etiopatogenetico dell'idronefrosi, dirò soltanto che la mng· giore trequenz:~ che si ha nei reni oon. n:ùformozione, spiega, sia pure fino ad un certo punto, In muggior frequenza dclb complicanz.l occlusiva in soggetti che presen· t:~ no lllJ !formazioni reoali.
49 1 Il. meccanismo nft pu'·u essere d up licc : con m.1gg1or · (r el ('r.ltogcneti~ · . rlcll',..,.~lus· .,.... 10 .... qucn~, come ne . mto caso, Sl tr:m.~ di una compressione hlrg:J. i cut effetti dannosi si esplicano ~~gtor~cntc s.u llc parti f!S~c c!cU'imcstino, oppure si tratta eli aderenze fra l:r saccaJ c l mtcsttn~ con o :.:.:nz.t la IY.Irh>rliY.Izirmc del rwori•o"- In d · ò aliz li" . . r~ ·- rr-· ·' ~~. queHo ~econ o
c:JSO s.' pu . re · zare n JnJ7.1o un:. stcno)i che p<>trebbe consentire più fuc-ilroente urm ~:tgn~ CS:ltta., ~o~ si yuò t.lcl lltto C!Ciuderc :IJ'lChc l'~cnza della co)ì dctt.J ooclussonc nflessa d orJgwe Jdr~ocf~mit:l, vero c proprio ik"' dinamico, ma ili questa r.011 ho pot;uto trovare. :tlcuna ota:tsonr·, sebbene anche Leriche l'ammt.tta. u~ Slntom~tolog~a propria dell'occlusione intestinale complicante l'idronefrosi non cstSte. Infatti n~lla perm7tte di. sospettare l'idror.cfro>I. I .c&ni urinari eh: pouelr be.ro c:er,tcre sulla VIaJ dciJa d1agnosJ sono dd tutto :tssenti mentre si impone il quadro addo~e ~to che non consente neppure l'~e c(;[llpkto del ma.bto in quanto la perdita d 1 un tempo certo non breve per praucnrc l'inda;;ine dci ..-ari apparati potrebbe condurre ad una carastrofe. Personalmente credo c!le di frO!I\e ad una sintomarologia~ la quaJc richiede tempesovi provvediroemi, non solo n.oo possa, ma non si debba procedere a pratiche semeiologU:he che (>O'.rebbero rhulrare dannose. Ciò ì: possibile soltanto nei casi in cui si ha In forr~ di assistere al rapido rniglior:~mento spontaneo dci sintomi, come effettivamen:e è capitato in alcuni casi (Tabanelli) il che concede un tempo sufficiente per eseguire adegu:ue ricerche. Sako queste r:l.CÌ$simc eccezioni in tutti i casi l'affezione cenale ha un do:or~ compleumeote silente oppure a sintom.atologia tanto scar~a. da non porersi formulare una diagDosi esJtta di sede e di organo mentre i sinromi occlusivi imponendosi sul quadro morboso servono a fuorvi:~rc d;t un esatto indirizzo diagnosti=o. Inutile quindi insistere sul.la sintomarologia che è qudl.l propria all'occiusione intestinalt: e che stabilisce l'indicazione operatoria. Parlare della diagnosi è del tutto inutile. Per quanto io sappia, come ho gii detto, in nessun caso con sintomntologia acuta è stata post<~J la di:~gnosi es:~tta, all'infuori di uno eli Tab:rnelli e di uno di Julicn già =onosciuti come idronefrosi. E' il caso rl'insistcre che in assenza di dati probativi per un'idrordrosi e in presenz.1 di una sinromatologia addCJminale acut:J di tlpo ocdusi\'O non si può f:tre a meno di un tempestiVo i,ntervcntO impOStO d::!l_b gT:J\'Ìtà, dalla violenza e dJ.! fCCdUr:tre dci sintomi. Circa l'incisione in :1lcuni cnsi è stat:l eseguita una lapar:uomia mcdi:lll.:l (Scavo) nclh maggior parre un'incisione lap:~ratomict D. o S., pararettalt. obbliqua. Rapidamente esplorata 1:11 cnvirà, si riconosce rnolro agevolmente la presenza di Wl:l tumefazione retroperitonea.le di grandezza v:u-ia per lo più molto nou:wle: arcrro il peritonco posteriore si puÒ esplomre la massa che ha p:lreti li~cie, è so!c-JW d.1 grossi vnca c :ùla palp:tzione risulta molto tes:l. A questo punto il cornport~mento dei chirurgi è: stato \'::lrio: chi ha aspom11o senz'altro il rene idronefrotico, chi ha prntic:tto una scomia, e questi sono i più; soltanto S::.avo, per quanto rni risulta, è: riuscito dopo .1vcr S\ uoraro l:t s:u:ca con una comune siringa a chiudere il forellino :1 Joppb borsa di rnb:lcco-. ottenendo così una guarigione per' primn che ha. coo~entit() 13 flr:'frcctomin dopo solo un mese. Quale dunque può essere la oonJotta ~a _seguire _ah!tu.1lme~te ? ~ider:uo. come eccezionale il risultato ottenuto da Scavo (t SJ deve· bm1t:trc :~ll :Ùtc:;rnatl\ ::1 tr:l l ::~spor t:tzione e h storni:~. Chiunque teog.1 presente la possibilir~. anche :.e r.l~ dclb con· gcnita m::mc30711 eli un re~ (rene solitario) C'erto non si deciderà oui ·::~? a.~porrare quest'organo, anche se ma.bto, prima di procedere all'::~~cert:lmcnto della ~tenz:t, d~l l'altro rene Ma non b:1sta: dell'altro rene è neces~:mo conoscere la. fu0210llJiita 10 modo molt~ es~tto. Infatti qUllsi rutti coloro che si sono ~ro\·ati di f~onte ad una_ idr?" ncErosi insospctt:Ha senz:a aver proceduto a tutte le rtcerchc suJl app:~rato un11:1r1o
n
49 2 hanno preferito praticare una stooùa, co~c pc~ e~cmpio ~el cas~ ~iporta.to da Tagliaferro eli un intervento sull'addome con dJ:rgooSJ. di volullllllos:t dStL ovanca nel quale trOVata una gigantesca idronefrosi, ~ praticata ,.f>ielostom.ia. ~ D'~~tra parte Ja stom.j~ las:.iata per un certo tempo, rende ptù agevole l Intervento dcfiotuvo. Non credo si possa pensare al tentativo di un ilD.lllediato cateterismo ureterale, prima ancora di ric.luuclere b ferita. operJtoria, in mod'o cla ottenere lo svuotamento completo dell.1 sacca . jc:froneErotica ovviando cosl agli• inconvenienti, che pure esistono, di una ~totnia.
Tuttavh ciò può essere preso io considerazione quando si possa avere la collaborazione di un csp<..'rto urologo. La prog.oosi è sempre favorevole poichè la canalizzazione si ripristina rapi.dameote c le condizioni del malato tornano subito buone. Rt,,ssuN·ro. - Dopo aver illustrato u.n1 caso dl occlusione intestinale acuta da idro. nefrosi gig:tntC' l'n rene d1e presentava c.ompl<..-ssa malformn.7-ionc, curatn cor\ piclo stomia eseguita d'urgenza, l'A. riporta un ceno numero di cosi gin da altri clc:.~ritti. DaUo stuclio d'insi<:m.e è portato a r.tabilirc che l'occlusione lntustin;dr· ncru:r ( una complican-z:r rarissima ddl'idroncErosi C'On sintom::rtologin orinnrb p~r:s~ochè mutn ranto cL1. rendere la di::rgnosi quasi sempre impossìbilc. L'A. giudic:r sempre indic::rto l'intervento d'urgenza tC consiglia ln piclostomia. BIBLIOGRAFIA BMuN W. c_WollTMAN'N W.: Der Damwerschluss 1111iJ di c: SOIIStigtJ .JVcgstorungcn t/es
Dnrmcs. - Berlin, Julius Springer, 19:24. DoNÀ: Occlusione inrcstill!ile acuta c:srrinsr:w th1 idronefrosi del rent• destro. - Gior· n:rle di Med. Alto Adige, 1936, n. 9, p:rg. 553, 56. . DONATI: Sindrom.i ucutc addominuli 11 tipo pr:t1omtivo o di i/t:o 11cl caso di pioncjrosi. Arch. It. di Urologia, 1935, vol. I, fase. 2°. ]ULIEK jiAN: Lcs fo1'nu:.; cliniqrtes dc l'lticftronep/11'ose à symptomar~logie rcn:'llc i!r exrrarenale. - Th~sc dc Strasbourg, 19:24. ScAvo: Su di 1111 caso di idronefrosi congenita. - Atti e memorie. Soc. Rom. di Cbirurgia, val 2. ScuooEn I., ZwEMER R. L. e WHIPPLE A. O.: OccluSiione intestinale actrlrl, - Annals of Surgery, 1938, n. 2, vol. 107, pag. 171. , TAIIANELLI: Due casi di sirulrom~ orxlwiva intestinale d''affczia7Ù: rcnale . Arch. Atli Soc. k di Chirurgia, 193r. . TAOLIAI'ERIID P.: Su di una idronefrosi gignTTtcsca che 11bbe a simulare un tumore Cl· stico dell'ovaia. - Atti Soc. It. Ost. e Gin., 1939, n. 5, pa.g. 518, 21 . Tom·o T.: Occlusf.one intestinale acuta. - A.n.nals of Surgery, 1938, n. 3, vol. 107, pag. 340. VoLTERRAN I : Occlusione intestinale acuta da• idronefrosi congenita dd rcnr: s. ectopica. - Policl., Sez. Prat., 1947, pag. 325-26.
________ ,, ________
RASSBGNA DELLA STA!HPA. 1\IBDICA
Anatomia patologica. Fn•IZI B. e VtTBRuo B.: Esiste ttn tjllntftv
.mntomo-patologico di morte da pw;cilliua? - cc Phntologicn ,,, vol. x:..:xrx, n. 637, luglio-agosto '947• p:tgg. 177· t87· Dopo b. scopcrra della penicillina c il ~uo impiego per uso clinico in scalo sem-
pre più vasca, si è potuto constatnrc 1:1 grande tollerabilità di questo f,trma~o. Non ~~ cono~1.c lino nd oggi la ùo~c lclalt: ndl'uom'>. Non si cono~cc a tutt'og&ri wn ~icurct.l'..a uu qu:tdro morfologico di iuto~·.icazlont: ncuLtt o cronica ùn pcnici J. Jin1. E' •.t:llo nmmc.sso che l:t morte ùn penicillina (o~\C provoc:-tt:l dn impurità, senza però pou:r c.lclluire la n:Jtura clcUc impurità btl:..sc. Si è potuto nsscxbre che 1;, cavi:1 è l'animale più !Cil~ibile; viene poi il ratto c infine li topolino. Mn QJl· che in questi animnli b . dose letale varia :.~ seconda. ~Cl Lipo eli penidUinn e ùcllu \"in di introdu.z.ionc (sottocutaru:n, intrnmuscolarc, endovenosa). Gli AA. hn.nno voluto stabilire nel pres::nte lavoro la d<k<e tossica c letale per l.! cavia del sale sadico di penicillina, e studiare le alterazioni nnatomopatologichc: pro· dotte dall'iniezione endovenosa, sotrocurancu c intramuscol<trc. Le varinl'.ioni della qUAntir~ di p~icillina come dose letale per gli anim:ùi da esperimento dipenderebbero secondo vari ricercatori daJla purezza maggiore o minore del prep:~rnto. Poclge, della casa Mcrck, è invece d::l p:.rcre che sia più notevole l'importanza del catione cui la pcnici llin:t è legata, in quanto si produr~ rcbbc uno squilibrio do\'uto all'c:J:CSSO dt sedia (o rispetùv:unentc di calcio per l:! penicillina c:-tlcica) introdotto. Le ricerche sull~o· ahcra7.Ìoni an.1tOII\O·pa· tologbhe Jc.cali c a òistanza non han_n~ finora approd3 r01 nel :ùcun risulmo_ pouuvo: i vari :1utori si ~affermano ~pccJalmen tc su quelle loc:ùi. Alcuni, come H::tmre
<' colleghi, usando pcniciUinJ, disciolta jn :tcqua distillata, osscrv:trono Joca~ntc un'arc:t cdcmato.n con infiltrazione di lllO'· nonuclcari c polinudeari neutrofili con ootc\•olc nc.-crosi anche n carico ùelit: librocellule muscolari. Pt.r altri ricercatori in\CCC, coroc Ke~fer, che hanno usato il sale socli:7>0 ùi pcniclllina clinic.1mcntc ass:1i meglio sopport:lto se discioho in soluzione fisiologic,t o glucosntn, tali :.lterazionl ml. croscopichc SJrebbero probnbilmcntc; nssa.i meno rik\·anti. Gli AA. nelle loro riccrche hnono us:uo s:1lc soùico di penicillina. dclh cns!l Eli Lilly c Co. eli lndi:tnopolis nelle confC2.ioni originali in flnconi cln 100.000 U. ad' un anno dnlb cl'nt:1 di sc:~denzn. e in per· fette coniliziotti eli oonscrv:~2ionc. Secondo i dnli forniti ùnUa c."lsa produttrice il titolo d1 quoto prodouo è di 1500 U. p:r mmgr. eli ~alc sadico. La diluizione venne fnu:~ con soluzione fisiologica sterile n o,85% alla conccntr:JZion: di 10.000 U. per cc. per uso wttocutanco t·cl cnclcmusol.lrc e eli zo.ooo U. per uso cmclovcnoso. Le dosi \'nria,•ano a S!.'conda del peso dell'an aule ùa :zs n •lo.ooo U. sottO(;Ute c intramuscoli, so.ooo endovena. GH AA. h.tnno not:no che l.l de>!>: tossi c~ per l'in iutrnruuscol.lre e sotter.utnnca cr.. ùi l.j-300 U. :~1 kg., qucll:t lct.llc di 47·'70 U. al kg.; per \'Ìa endo,·enosa la !etnie cm. di fl9.zoo U. nJ kg.; quella tossica noll fu precisar:~ Clinic.'Ullente gli AA. osservarono dopo l'iniezione sottocuwnea qu:~ .. i subito un :~umento della frequenza del polso e del respiro, pelo :uruHnto, sonnolenz."l, anoressia\ lieve pcrdic:~ di p~so. L1 morte n dist:tnza di 24 h. • 7 giorni Ì! io genere preceduta da contrazioni tonico- cianiche degU !:Irti, inrcns."l dispnea c cqmp:1rs:~ di bava alla bocca. ldentica sintom:nologi:J fu o.ssen•ntn. con le iniezioni inrr:~muscolari. Per 1•ia cndo,·cnosa aJ momento delle iniezioni i fenomeni di di~pnct e di tachicnrdln sono moltO< meno intensi. La morte
494 segue a distanza. di 48 01 e con dispnea scnz:1 contrazioni cloniche. Gli AA. poi riportano H quaùro dcUe alterazioni macroscopiche ris:ontrntc, quadro caratterizzato prevalentemente da stasi del pkcola circolo, con dilatazione del ventricolo destro e infardmcnto ematico del polmone. Un reperto di congestione più o meno marcata si rileva a curico degli a~tri ''isccr-i, accomp:~gnata dn note degenerative parricolarmeotc spiccate nel rene. Dal hto isrologico gli AA. osservarono: a carico del polmone congestione più c meno intensa con assod:v.ionc di enfisema p:~rccllare. Nella plcura osservarono talvolta stratificazioni di albumina c tappeti d! globuli rossi; nel rene congestione incensa dci vasi e dci glomeruli, rigonfiamento torbido dei tubuli con presenza di cilindri nel Io% dei c:l!i; nel fegato fatti di congestione albuminosa c.on note di con• gcstionL"; nella milza segni eli stasi con presenza di grossi elementi pigmcotiferi; congestione modica negli altri organi. Sarebbe interessante "cd'ere se tali reperti si possano osservare ancbe negli individui curati con iniezioni di p:.nicillina, nei quali la morre, pur essendo avvenuta per :lltre cause (che non abbianc prodotto alterazioni anatomo-patologiche gra"i cd evidenti, o che queste si:tno bene individunlizz:tbili), possa essere stata a..'"Celerata dalle iniezioni stesse, c se sia stata studiata la dose massima lera.le della penicillina introdotta nell'orgonismo mtr:wcrso le normali divene ''ic. PEDitOLl.
Cflirurgéa. SANn P. c ìvfoucHET A.: Trnttnmento r/Ji.
rurgico del cancro dell'esofago toracico. - " )ournal dt: Chirurgie u, 1947, numeri ro-n.
Questo arùcolo originale è un esteso rbssunto di una rel:lzionc presentata d:~gli stessi AA. :~l so• Congresso della Associazione francese di Chirurgi:~, tenuto a. Parlgt dal 6 all'n ottobre l\N7· Si tr:ma di una m~ss:~ :t punto del tr:ltt:~mcnto chirurgico dd c:tncro dell'esofago
toracico •ncccs!uria dato il progresso consic;crevole conseguito specialmente negi' Stati Uniti e che permette di esam\n:~r~ sotto una nuova J~ il problema della terapia chirurgica di questo cancro. Infutti, mentre nel 1939 Ballivct non ruveva potuto riunire Clhe 24 guarjgioni operatorie, il numero dei guarii\ attua1monre sorpassn i 40 cosi; e mentre la mortalità opcrnroria fino al 1941 era del 61 % attualmente oscilb tra il rs%-2o%. Oltr~ a ciò, secondo gli AA., quattro farti giust.ificano i tcntati"i chirurgici: 1. - la frequcnz:t del cancro dell'esofago che occupa il qu:lfto posto fra i tumori maligni dell'uomo c per il quale S<:condo Ul t calcolo :~ppros~imativo muoiono in Europa 25.000 inc.lviùui ogni a.nno; 2. - b gravit~ del cnllCiro dcll'csofogo r:tpidarucntc evolutivo; 3· - il faiJÌlUCillO dt:JJa. teropi3 Usic.L rilev:~bile dall'alta morl(lJità scgnaht:~. dalla maggioranza dci radiotcrapist1, anche dopo sele?.i«?nc rigorosa dci casi; 'l· - l'opcrnbilità di questo caocro con· fermata da statistiche antiche e recenti di anatomopatologi che in un qu:mo di esaminati all'autop~b non. haonno trovato metasrasi. Si tr:ttta quindi di un aancro che si mctastatizz.1 tardivamente e pennnto resta lungo tempo nel dominio dclh chirurgia. D'altra parte h percentuale dei casi opcrobili Ì! numentnta di pari passo con ~l migliarnmenro della pratic.:JJ del chirurgo. l n quauro brc1•i capitoli è riportata: - la storia della chirurgia toracica il cui inizio è segnato d:ù suo:esso di Torak nel 1913 c che rnggiungc il punto culminante nel 1943 quando l'anastomosi intra~ torncic:t giù prntic:11 a nel 1938 per i tumort b:JSSi viene estesa olio• parte media dell'c· sofago tor:.cico; - l'anmomiu chirurgica dell'esOfago; - l'a.natomi:t descritti va del. tumore esofageo·; - l'anatomia parologi::a. Segue il capitolo della diagnosi del <;a.ncro esof:lgeo e delle i·ndicazioni operator~e. E' qui messa in evidenza h grande "ar1a-
495 bilità della storia di questi m J!.,t1 :ilium Li quest'ultima 'engono citaù alcun;i medei quali test:.1no. operabili per lungo pc· todi frn cui quello di Snnty. riodo mcnrre altn gt ~ dopo un mese dallo , In6n7 vengono riassunti alcuni metodi ir.iz.io dci djsrurbi risultnno inoperabili. d CCCCZIOOC. La disf:Jgia ~ il sintoma in:ziale e font6Trattamento ~o;t-oFerntorio complic.~zio meMalc. n. c fi~iologia post·opermolia sono est:OStl A proposito d~ll'cs:une radiologico gli con molta precisione. AA. danno pr.:ztosc- e prcci•e tndicaziont R•su ltati statistid \'eramcnte interessanti per l'csecuz.ionc di un'indagine abc ·se s::.no riportati ù:li la\'ori di Swect uno dei bene eseguita è di enorme valore. Suc: cs- chirurgi di più larga esperienza in questo ~ivaroct\te si accenna all'csofngoscopia. argc,mt.·nto Questo A. su 213 casi ha po· urile soprattulto per b ~· ibilit~ di effct· tuto .lsporrare il tumore ntl 66 ~.. regiw.uc una biopsia. ln detcrminnti C:Jsi ì: strando una mort:ùità operatoria os:illantel'IÌic :Jnche la br1ncoscopi:1 essendo spesso pcr v:~ri gruppi ili questi ID!! lati tra il I 3 ii bronco sinistro interess:Jto dal 1umore. r :u"o. Per le re;crtort OOHC ba :t\·uto una Concludendo sui \·liri esami, gli J\A. insisoprav\Ìvenza del 31 "!'., dopo due am1i. stono di non perdere il tempo: qu:mdo Complc~iv;~mcnte nel to!:tle dc; m:Jiati ~c si ha i l ~o~r,ctto di un tumore esofageo è guiti per due o tre :m m ha :11 uto tra il nccc~snrio praticare tutte le ricerche cor~u e 40 n~ di sopr:t \'\il enza. r•·ttnmcntc per poter fnre ol più presto la L'esame di altre st:m~ri;he, spe3a!ment,: diagnosi esatta. degli Stati Uniti, dimostrano le pussi· Le contro-indic:~zioni all'imervc:nto pos h!Lttà della chirurgia nei cancro dell'esosono essere nssolutc c relative. Quest'ultifago quando essa i- praticata dn chirurgi m't.· possono essere M>pprcs!C con una buoescrcit.nti ai metodi & e.««=tsi c cantarno prt.p::trnzionc preoperatoria. Di questo nati da specialisti : r:Jdiologi, mccltci, broo· glt AA. si occupano nel capitolo succescoscopisti, oncstctisti c:tp!!CÌ di preparare t: sorvegliare il rua!:Jio. SI\·o, nel quale fra l'altro viene affermata In rara necessità di una gastrostomia o F. Ttti11Nt. èi~:rriunostomia prevemiv:J. Circa l'anestesia gli AA. ritengono che D'EnRICO G.: Conmibuto 111/o studio dct sia d'obbligo l'uso di apparecchio ad ipercorpi liberi dt:lla l'aginalt: dt:l taticolo. pn:s~ione sia. con la maschera sin meglio - " Giorn. Ital. di Chir. n, vol. 3•, n. 8, con. il rubo endotracheale. agosto 1947· L:t tecnica operaroria è esposrn separa t:tmemc per il carcinoma del terzo infePod\i,simt so no i C:JSÌ descoitti di corpi riore c per quello medio. liberi della l'!! gina le del testicolo: queIn questi c:tpit:Jli piuttosto estesi sono sto dimostra la rarità di tale :Ufeziane. riportnti tutti i parùcolari che vanno dalla La patogeoesi di questi corpi liberi deve posizion: dell'operato all'esplorazione del essere assimil:~t.n a quella dei corpi litumore, nJ particolari della :1sportnzione e beri di altre cavità sicrosc (plcurt.'-pcriloc'elle :trmstomosi. Di preferenza per il c.lr· nco-articolazioni2. In ogni corpo libero si cinom:~ del terzo inferiore dell'esofago vieforrruno delle stratilicaz.ioni, qu:JSi semne però citato nnchc il m:todo eli G:tr· pre di tessuto fibroso. Nei pochi casi delcck. scritti dci corpi liberi della vagin:ùe il nucleo era costituito da fiocchi eli fibrina Per il c.ucinoma del terzo medio del· contenuti nel liquido idrocclico o dn aml'esofago ~ono cstesnmcmc: tr:m:ni il _metodo dì resezione scgu ito c.a anastomoSl al· massi ocllulosi. da sf:ùdamcnto deUa sicros:J o da. villi staccntisi da Ila siciosa (nei t:~ intratoracica (Garlock Sweer); l:esofuc.1si di periorchile prolificante eli Virchow). gcctomia trnnsplcurica sinistro con. •.l meL'A., dopo nver ricordato le v:1ric rcorie todo di Gorek; l'esofagectoa:tin s~gllll:l da sulla dibattuta quistione dell'accrescimento :mastomosi esofagotor.lCÌCU per \'!;] destra.
d~ ;orpi liberi, riporta un caso c:tpitato alh sua osservazione eli un uomo di 63 anni cperato eli orchioepi&dimiectomia c nclb <"Ui vaginale (urono tro,·:ui due corpi li· bcri perfettamente sferici, dci quali uno nuot:lnte ·nel liquiùo idro.;:elico c l'altro inùovato in un n:cesso Jclb v:tgin:tlc. L'A. pensa che il nucleo centrale dei c~rpi liberi da lui osservati sia smto costituito da pic.ole cisli epididim:uic. TADEVAJA.
ltMu,
BnATU c 0ANCEA: Considcm;:ioni su un caso di cpitclioma papillarc dd hacinwo. - u Re,•ista Rom5n§ dc Uro· lngie >>, anno XlV, n. 1-2, !947·
I tumori m:iligni del bacinetto sono rari, rappresentando due terzi dci tumori del bacinetto, che a loro volta rappresentano il 3% (brael), 9% (Gasparian) dei tumori reo ali. Clirucam~ntc i rumori del b:~cinetto si m:uùfestano con gli stessi sintomi dei tum"lri renali e cioè: ematuria, dolore c tumore. Il sintomo più oostante c più importante è costituito dall'ematuri:J, mentre il dolore è molto variabile e dovuto a ritenzione del bacinetto. Il tumore avrebbe Li caratteristica di essere intermittente (Kanncl) e sarebbe prodotto dall'cmoidrone(rost i ntcrmiucntc. . Per una esatta diagnosi è necessaria la ptclografia :~scendente che mostra i l bacinetto irr::gobrc con difetto di riempimento, .::ùici dilatati senza amputazione. La cura consiste in una ne(rourcterectomia totale: i risuJt:ui lontani non sono molto brill:lnri. G_lj AA. rìpor~ano· un caso di papillom.1 m:thgno Jet bactnctto opcr~to con risultate Oll.Ìmo a cinque mesi d:i distanza dall'i nterveuto. JADEVAJA
P,t;t.CMNO M.:
Scintica dn l'rnia del disco.
Co~wtl.:mzioni sr1 '57 casi di cui ,7 trat-
tatr cmcntem•ntr:. -
" La Chirurgia.
Org. Mov. >1, vol. XXXI, lnsc. IV, luglio-agostOI 1947.
L'A., dopo un breve cenno agli studiosi
che si sono interessati dell'argomento, che in questi ultimi anni è stato motivo di la. vori e monografie da parte eli autori Ital.Jaru, descrive i caratteri anamnestici, cli.oj. d e ~ laboratorio che si riscontrano in questa stndrome morbos::t. Secondb SpurlÌlla . accuratamente raccolta può es-o una stona sere suffiaientc a porre: l'\ diagnosi. Nel l'anamnesi e nell'esame obiettivo è necessario mettere in rilievo: trauma o sforzo anche minimo c remoto; pcriodidtà ùcllt· cri~i do~oros~; ~ciat:ligia imcrvcnutn dopo lombalgJ:t; nfcrrmt:nto del dolore ,1lla n:~ tica_ con irr:rdiazi?nc lungo In regione po stcnor~ ùelln coscm o lungo ln frmcin po~tc ro esterno ddh, gmnba; ncccrnunl'itlltc del do•lore con. la Elcssionc itt nv:1.11ti, wn lo sternuto, con b tosse; appi.tn:tmcnto clclln lordosi lombare con scoliosi lombare; :ISsc.:nza o diminuzione del riflc.:sso nchìllco· zone di jpocstesia cutan~':! all'arto io(crio: re; aumento deUe proteine totali nel licluor; schiaxiamento del disco inter· vertebrale alt'cs::une raJiogrnlico; costante iocisura all'esame mi-:logra.Eic;o della coloiUla opaca. La cura nei casi accertati noo può esse· re che chirurgica.: asportazione, previa bmioectomia, di tutta la parte erniata. In :lllcuni casi l'ipertrofla del ligamento giallo ~ la causa della sintomatologi;x dolorosa e 1.! sua asportazione farà guarisc. Dopo lo intervento il pazie •te sa.ri• lnsciato a letto per una quindiciua di giorni: dopo due o tre mesi potrà riprendere le sue normali :Jtti\'ità. L'A., in un O;,pcdaJe americano per prigionieri di guerra italiani, ha curato 326 pazienti affetti da lomboscintnlgia: in 157 c:J~i fu diagnostic:na una protrusi:m: del di~co : 17 furo>llo snuoposù ad atto operatorio con risult:llti : 9 ottimi, 4 buoni, ,3 discreti,; T o ullo. Da! punto -di vista t ecru· co l'A. è di'avviso di ricorrere a lominectomi:.t, quando la si.ntom:Jtologia è bibu:· ternle; nei c:tsi oon sintom:~tologia monola· tcralc e con lesione ben locnlizz.1ta, preferisce mggiungere il disco nsportnndo so-
497 1.1roente il ligament~ gi~llo c piccola orzionc deUc due emilamrne dal l;uo ledone. fADEVAJA.
leua
mina ro un fon\:lo cieco. L'lmbocco è circ;nnd:lto dn un cercin: rib·ata, che defor1Tt:t Jl labbro io vario modo e sr.esso lo cstrofleue, mettendo in t\·Jdenz:r la. malformazione. IL condotto c il fondo cieco si CONSOLAI"IDI G.: Un nuovo ugno clinico approfondano ncllo spessore .iella mucos.J dell'appendicite n.~uta. - 11 Chir. I taL,,, ti oltre;_ s~ccrnono _un li~uido trasparente, vol. I, fase. 3u, '947· ~bure l'rmtlc a sall\':1. Istologicame::ntc ie fistole preSt.ntJno i carnueri della mucosa Fra i .numerosi segni de::ll'nppendichc bocc.Jic qU;lsj normale. ncuta l'A. .ne descrive uno nuovo consi. Numerose J:icoolc ghianJole salivari in stente nella scomparsa di un tratto più 0 p1enn cfficienz:t si dispon<>o~ attorno :ù1a roeno lungo-, a partire dall'estremo esterno, della. porzione destra di una (rara- fistola soprauutto in co~rispondt:nz:~ del fondo; per alcuni •boccherr.:bbt:ro nellunle mente più ~UOi:J~ delle pieghe cutanee ùcl canale fistolo;o, per ••itri con esso c;Joriz7.ontali dell'addome superi~ re. nalc, non. avrebbero alcun rapporto. L'A. h:t $tu'Cii:Jro tale sc~:,roo in duccenL A. nporta poi le \arie dourin~.: etioICI c:r~i di appcnclicitc c in 33 dj essi (16,5%) patogenetkhc, tuttora non comincenti c ne ha rilevato l:t. presenza. La parogcncsi della, ~~mparsa del trnt- spes~o in contrasto tra di loro. Secondo ri~r~hc es~g~ùh.. eh molti su alberi genenl<' di piega cut:mea va ricercata nella diflo_giCJ sv:mao., vi sarebbe un rapporto tra fusiont. dcll'cde::ma infi:unmatorio li;Jl focomJlformazioni della fncch c linole cool:rio :rpp::ndicol:Jre alla parete (tes!ut, sotgcnhc del bbbro inferiore: per l'A. nclh tocutnneo <: derma). l pregi di tale segno ~ua piccola cashtba la pt.'Tccntu:ùe sarebbe sono la facilità c la sicurezza della ridel too%. cerc<~, l'assoluta innocuit!l pel ID:IIato la Probabili Canori ctiologici d:lle lll:llforpre·ocit!l. ' mazioni c:On!,renite della bcci, s.ucbbcro Secondo- l'A. cale segno, pur potcndosi la lue, l';dcoolismo cronico e la tubercoriscontrare in tifliti acute, in ileiti acu1c losi. · terminali ccc., ha una n-.:n rrascurabilc L'eredir::r.riet:Ì è iodis::utibil.: ma non !CID· i';lpomnzn nella &agnostica dell'appendi· prc prescma gli stessi caratteri. Traumer ctte acuta. JADE\"AJA. suppone che, ammetcnd.:. che le \arie 01:11formnio:-~i dcll::~ facci:! abbinno uno o più momenti ctiologici in comune, questi lll{Joo R~s~EL~I: Sulle fiitole congenite dc/labbro menti influi!c:tno sui vari S"="•• ognuno mfcJ~orc. - « P:Jthologica n, n. 636, vol. dci qu;~J; originerà un ti,Jo ùi mallorm.'lxxxrx, maggio-giugno '947· pagg. ziolll;: o lo tram:~nderà nur:t\'erso le sucl:ZO. ccs~ivc gcncrnzioni. Or:1 se IU!Ii qut.-sti gen1 Le fistole congenite del labbro !ODO rare cntceran.n o a far p.mc dol corrt:Jo cromoc cli scarsa importanza dal punto di vista somico dcU'cmbrione, rurti i difetti di forfunziona le. mnionc !aranno prcse::nri nd futuro indiDescriue p::r l:~~ pdma volta \hl Mar,·iduo; !C, imcce, solo uno Ji essi far:ì par· q~ay, poi d:ù Richet, d:ll ~lurray e d:.t :tl· te dell'uo\'O fecondato, un scio diftllo si ln; studiate istologiCA~nc:ntc prima dnl Marr:unnndcn'1 al figlio. delung poi d:tUo SticJe, Un1crberg c da L'A. .Cexrin: ro casi d::~ lui person~lmcn :;Jrri. tc osservati: negli nlbt!r! gcnenlogid d:1 lui L: fistole doppie, approfondite nella mu· srud.iati non furono riscontr:ue traccie ùi cosa del labbro inferiore, :ù •onfini con l:t ·lue e dj alcoolismo ororùco; i su• i mabrl cute, sono poste simme!ricnmc111e ai lari non er.1no in gran parte primogeniti. delta linea mcdi:ula, cb oui distnno circJ Tut!c le doppie fiMol: os~cn·:ue wuo ine5 mm. Hanno un imbocco rondeggiante guali per profondità; la p<;rfetta ~immctri.1 c un condotto lungo CÌtC3 5 mm., dle terman::.1 :rnchc rÌ:.p!tto JIJn. posi:idonc. L'ori.
''5·
5-
Giornnlc di medicina militare.
In un interessante e dettagliato studio ficio di entrata è !CWpre circondato da un cercine èl spessore variabile. . {tre note) onornto <l'el 11 Premio Paolo Cro.. veri>> per l'nn no 1946, l'A. descrive le llla. NeUa maggior parte d.i c:lSi i .cot.lclotu nifcstazioni di tifo p:tccdliale verifioat~i fistolosi sono as::iuui :ilio stato dt rtposo, nel Gebei-Garian durante il 1942, le ri. m:t durante il pasto e :1lla vista ~ ci.bi :tp· gorosc misure di(en•ivc :tdottate. le rarpetitosi nppare quasi Slmpre u~ bquttlo fiticolari ricerche sperimentali eseguite. l::tnte limpide, lievemente alcnhno, con tutNclh I nota. (vol. II, n. 27-28, luglio t: i car:~tteri della salivn norm~lc. 1944), dopo ampie notizie storiche e con. Dall'esame istologico praticato, l'A. con: sidernzioni sulla clcmicitn di tale infez10 . elude eh: In mucosa cidlc fistulc h:1 tutti ne in Libi:t, vien:: analizznto con grnlll.!l: i caratteri della mucosa buccalc. cw·a l'andamento dcll'cpiddnia che ~i di[ Riguardo il problema etio-patogeneticc l'A. ritiene che cert:unentc vi è un nessc fuse specialmente fr:1 la popol:wionc ci vile mussulmana·. Nel complco;so, dnl [t),. tra la questione d'ell'ercdita!ict~ o quel~ dell'etiologia. Il fattore creduarto non puo braio al diccmlm· 19•JZ, i casi ammom, più ormai mettersi. in dubl:io. L'A. crcd~ rono a 356 (su una popoln7.ionr. tli c>hr <li poter affertnare che tute le comunt 44.000 :mlmc, cnmptc\i t6oo na~ion.di) eh o1aHormazion.i congenite della bocca h.an- cu.i il 9Z,98 ~1. in ci.vjli d11ci c 11111\\uhn.uu, no pan.iale o totale oomun:-~nzn di moH 7,02% in milit:ui lihit:i. Il CJU01jc•uh• menti etiologici, i quali imim:~mt· nte si di mortalit~ ~ st:tto dd 7,86?{,, connettono a fattori costituzionn li ercùimri, Il prof. Franchi, che dirigl:va in qut l finor:t poco noti, ~ebbene molt~ ~nd:~gari. l'epoca il cnlw:tlt·~cctwinritl militare 1\. S. Molti riccrcatori pema.no alla stliUdc c aln. t di Gari:111, ·dove continuamente a([lui. l'alcoolismo cronico come ai più prob:l· vano centinaia cl l militnri nazionali cd inbili responsabili dell'alterazione genica, che digeni, . pone poi in rilievo 1:! pronta rtl trnmandcrebbe attraverso più gcner:1zioni energica opera profilattica espletata d;tllc le v:1rie malformazioni dell:! bcci:t. L'A. autorità sanit.:uie che ha permesso di :..tlr.ota che lo studio clinico e l'annmncsi dl::i vnguardarc in modo 3$Soluto le numerose pazienti, da lui osservnti, nu!la dicono al truope mctropolitnne dislocate nella zona riguardo, tranne il fatto che nell::t qu:tsi e di limitare la propagazione della malattomlitiì i portatori di fistole congenite etia fra la popolnionc loç::t.le. saminati non erano primogeniti contrariaNella II nota, (an·no LXXII, vol. 84, mente alle osservazioni di mollissimi ricern. 5, novL'Dlbre 1947) vengo-no 2.1Dpbmcntc catori. L'A. a.vrcbbe in1vcce trovata una ronsiderati i fattori predisFonenti ambicnnetta maggioranz:~> di secondi c ter7.ogeniti tnli cd immunitari, le osservazioni di or· tra i portatori di m:-al(orm.,zioni congcnitt' dine nosografico raccolte durante l_'epidedci In faccia: ciò deporrebbe contro tare e- mi:t, i risultati degli es:Jmi e deJie ncerchc rcditorie luetiche, che in genere, pare, i.n- sierologiche e quelli della istituita tet:l· Ouiscano soprattutto sui primogeniti. pia, le vaccioozioni antidermotifiche a~att L'A. dà la prcferenzn al metodo di cura (con vadno Wcigl eli Cracovia) ed' Jnfinc chirurgico: cagli della mucosa tras\ ers:1li, 1.1 meticolos:1 c difficile lot~ condotta con:Jnlcriormc•Hc e posteriormcmc :111:! fistola tro il pidocchio. ,. ~ua dissezione lino :11 muscolo orhicolare; Nella III nota (XXXIX, vol. t, del 1948) pbstim dt:l bbbro con pumi stncc:Jli. sono speci;tlmcmc resi ~oti i ~is.ul~at~ del~ PllDflOLt. particolari ricerche spertmcr.tali lStltU~tc per lo studio della allergia cut:Jnea nel ufo pc· Epiclemiofogia. 'recclllale. . . . . . di Le intr:~dcrmorc:t7.JOnt con :ùcwu ttpt FRAXC III P.: Il tifo esanrenwrico nella cirvaccini anticlc.Tmotifici c di Proteus X 19 cosaizionc di Garian (Tripolirnnia) du,·ante l'ann-o 1942. - « Minerv:-a Mcdi. . cJ h:tnno dimostrato ~c:. . . x• • la cute di tr«hv1dw., nazton:ùi C..'\ "• (anni 19~4 • 1947 • 1948).
499 .indigeni, senz..'l precedenti di tifo esanternndcO', nort reagisce all'iniezione dermica; z 0 - la cute eli pazienti cou dcrmocifo in ano O\'vcro convaksceull non ha del pari reagito;
.Co114: è noto a coloro che si interessano d1. t~rapia aotitiroidca, la vitnmin:1 A, sommmlstrat:~ lo dosi massh•e, influenza fa,·orevolmcnte le forme basedowianc più o meno frustre. 3" - per contro b cuce di individui Quale sia il meccanismo d'azione per che hn.nno avuto it tifo fS<mtcm:ui3> d. eu~ l'ipcrdos:t~gio di vitamina A svolgo 6 a 8 mesi è in grado di reagire posiùva- :lZIOnc tlcpn:sstv:t sul met~holismo bnsale (~!.Il.) hanno Ct:rcnto di studiare i nostri mentc nl xoo"" di &onte ni vac:~ini ùi Wcigl e di Pasteur; nel so% dci casi :ù A1.\., parccndo dol presupposto che cale vaccino di Tripoli, dJi a quello dcll'Tsti- az1one ~i produco attr.werso i l sistem.1 entuto Sieroterapico ~lilanese; non rc:.~isce docrino c sp.:cialmentc attraverto le modilicnioni prOI'OC.Ht. cLU'ipcn·itaminosi A invece al vaccino cd al Jjsnto di Pr~tcu~ nel ~nzioo:uncnr'> della ghinndola tiroide. X rg. Gh AA. hanoc ~omminiscrato 3lte d<JY In ba~c n tnli dsult:tti si può nffcrmnrc di vitamina A d:t ~ola o in combinazione du; '~~'gli indi\ idui che h;U1no soffcrlo di tifo pcwcchl:llc (dn 6 nd 8 mesi primo) con In dro:!linn o il 1iourncilc1 souoponcndo il rrattamcmo .ti oontrollo del M. B. ~~·.i~le un CI'Ìtkntc :.tato di allcrgi:J che non Dnlle cspc::rienzc prariClltc è risuhmo che lrt.va rir.w111w negli indenni. T:1li val'ia/Ìoni. dr:lla rCJUivitn culnnc:t. non sono di- cffetri\'amcnte la \'Ìiamina A ad olte dosi [a dimi'.•uirc il 111.8., ridu~cndo il pcs~ mor.lr.thili durante il corso dell!l mai:Hùa ddla ght:mclol:t tiroide degli animali trat· come pure nelln convale~t:Ma . La for/:11:~ interruzione delle ricerche, mi, sia di quel!i normoli che di quelli prepar:lli col tlour:tcile o con la tiroxina. per nmi c;verui hclli~i. non ha pt:rmes~o Inoltre l,, 1Ì1~rnin:~ A p.tr.r.hùmente ossiall'A. eli •. c:~bilin. con maggiore prcci~ione qu:llc sia la, rlur:n., del p~rioùo pre:~Uergi dar:. riduce il volume c.lc:IL1 ghiandob. Secondo gli AA. raJe cjornport:tmcnto co, come pure la durata dell'allergia stessa. I risultati otren mi, menti c concedono di ddln vilominn A si dovrebbe con tuua escludere l'esistenza di rapporti &a aller- p:obnbili,t:) . :lttribuirc ?l seguente meccarusmo d nuonc: lissauone dello jodio tigia cutanea cd agglutinine [lnti-Prorcus, roXJntco da pnrte del doppio legame dello così come sono da escludersi intcrdipcnvitJmlna A; rc:tzionc che: nnnullerebbc lo deoze &:~ ques~ e lo stai~ di immunit~ cffc:Ho stimol:ante della tiroxina sul M.B, che si manifesta a guarigione avvenuta mcrHre ln viraminn A iodoca che ne de-dali:~ malattia, non SQno altrettanto sufncienti per chbrirc se e quali rapporti pos· riverebbe svolgerebbe, conformcmeme alla lirovina, una :17Ìone ùcpressi\':t sull'ormone sano sussistere &a aumento di re•isrenza tlrcolropo dcll'ipofisi, con ronsc:guc:ntc: riV~TSo l'infezione c modilica:cioni :ùlcrgiche cutanee, dimostr:tte mediante l'intratlcr- duzione del volume c dell'aul,·ir~t dello tiroide. TRIF1lli.1TI. morc:tz.ione. Ammessa l'esistellZ:II di uno stato allergico cutaneo, il confronto delle rcaz.iooi positive ottenute (loro inccnsitn e dunua) Rtocc,, E.: Spiroclu!tosi discrcmiN. c< t\rchi,·e d: Biologie "• 19-17, 31, g. con :mtigeni diversi ne.f.ili stc:~si pazienti, consente di dare un giudizio sul potere anSi cratrn di un:~ ~•rnn.1 mJI:min, brg:t· ugene in essi conrenuto. tllr\SSr\. mente diCfu~,, in ;~k une n:,giont oel conttuentc americano, dccerminatn da una spl· Medicina. rochctc, il trepom:ma cnl'<l/t:um (Brumpc, 10.39), che si risconrra Jo:.llizz~t:l .!tpcci:dPAoA SAn11u D. e R1tOD\' S.: lpert,itnmi· n.t•nte ndlo str.1W mnlpighinno delln pclnos; rl t: merr1bolismo l~ualc. - , Amc· lt: fra le cellule dcll'innltrato diffuso dcf ric:~n journal of Physiologic: n, I947• 149, der~ c nei gnngli linf:ttici superficiali. 400.
so o golarmente, c<m perisralsi e antiperist.alsj rapide. Dominante è una note\'olc varia. bilit?l degli aspetti morfologic:i.. Spesso si maculc eli di,·ersa forma e d.im.:nsioni v:l· determina dolorabilità alla palpazione .dirie, disposte talora simmetricamente, t?· retta della prim::u e seconda porzione. Dolorn irregolarmente, talvolt<'l pigmcnratc u1 po cura aotispa~tica in alcuni casi si atcolore '1ZZurrog•1olo• o violacco, talvolta tenuano i. fenomt;.Oi sp::1stici ma persistono acromi-:the. le altemzioni morfologiche descritte. Nei Largamente diffusa nell'America ~rapi casi conclnmati presccJti dagli AA., il giucale e sub-rropicalc, b spirod11:tosi due~·o dizio di aspetto abnorme dd bulbo e delln m ica ::~ssum~va nomi n sccond::1 delle reseconda porzione duodenale non può Cl>· gioni o località c.vc alligna : Puru-puru, pi nta, maJ. del pinto, rorate, ecc. Nt:l Br n· sere dubbio. Con notevole frequenza concomit:tno :rltem'liorli :t carico dello ~roma. sile, ove è stata osservata c studint:l dall'A., co di nn~ura infì:unm;•lori:t. l\lcll() fn: (; ::!lqunnto diffusa tra. le tribù indie ùt:lla quentcmcntc am.JhC 11 digiuno p:trltdp.t al valle del IU() delle Amazzoni. l:J SIÌIItlromc :11widetra, dn r.nlo u ,mit•lllc La iè\i::~gnosi di lnbornrorio s'i ottiene nllo stomaco. mediante le reazioni oi floccubzi onc, rorIn alcuni di llllt!Nli (':t'•Ì •ì ì· pr.llit.tta l.t temcnte positive nelle zone nelle q uali coleci,togralìn ,. !:i è ron~l:tlii i U , Iw •;pr··,\u seno quasi sconosciute la sifilide o l::t bubn. la coiLor.:isti appare pin :uupi.t dw di nor· ~ ~ura, presso gli indigeni, comistc nd trntt:.tmc•nto m~rcurinle (essi ingeriscono lo ma; si toloru p.tllitlnmcnlt' c ~ i wuo\u l'ou un rcrto dtnnlo dopo In :.omminiJ.tnt'l.iotu: ossido rosso eli meraurio distribuito dalle :Missioni quale insetticida), tr:m:uncnto che del p:tstU' :tll'uv\'o. 'l'a l volta ~~ :o ne> npJH'u guarisce cffenivnm:nte o pt:r lo meno 7.:tli anche i · segni Ji appcudicupntin. Gli amm:-~bti t:s:nnin:ui, , r1u.1~1 tutti di miglior,l gra.ndcmente le lesioni. Naturalmente un tratt::tmcnto !lfsenoben- ambubtorio, sono stali in\"i~ti col so~peuu zolico o bismuiicD' S!lrcbbe ::Lncora più ap· ili lc$ionc ul,cr::ttil'rt gastrica o duoderulr, propriato trnrt::tndosi di infezione spiroche- rar::tmcmc con quello di colcchtite o di :1ppendicitc; negli ultimi tempi nkuni son•J TlltFtLt;'ITI. tosica. pervenuti con h precisa di::tgnosi di duode· nirc. Tutti ::tccusavn.no falli di dispcpsi::t Radiologia. ckt molti mesi o rJ:a, qualche n.nno, con dolori ::tll'cFigostrio tnlvolt:l irradiati ::tll'ipo· BoLLINI V. e Gnrncr-n U.: Aspetti rncondrio destro• .: insorgenti in qualsiasi or:t diologici delle duod·~niti. - •• Annali del giorno più che dell:t notte c pi~ cJj &<:· c.li Radio!. Diagnostic:l "• vol. XIX. :wno quente in rapportO> coi p::teti. 1947, pag. 149· P. SALsnNo. Lo srudio è basato su 3:!0 casi di::tgno· sticati come " duod:::nite 11 o << gastroduodenitc 11 c scelti da 6520 esami radio logici Z:\T'I'ERA G. c Bn~RANO M.: Metodica mi~· di tubo digerente, pratbtti nell' ultimo logmfica attuale e concerti intt!rpremJ cccn.niOr presso l'Isti"t·uto ùi Raùiorogi:t rivi modr:mi nr:l/a riçaca dellr: ernit! dell'Universit:ì di Bologn::~. A c:Jrico del del disco. - •< Annali di R::td. Diagn. ,, 1 bulbo· c delb. seconda porzione duodcvol. XL'C, :10110 1947, pagg. 69-go. n::tle si nota n.Jternzionc degli aspetti morPremesse alcune nozioni sull'ernia del fohmzionaJi, c.:tr::ttterizzata da rapida iniez.ioru- e rnpidis· imo ~v uotnmt:nto, d·:~ pii- elisco invt rtcbr:tlc (nucleo polposo), gli AA. tran::tno ùella midografi::t con :J•ri:J, di quel· che g-rosse, tortuose, da chiazzetrc multila con lipioclo.l e d'elle controinclicnzioni c ple c sospese dentro ::1Ua • imrn:•ginc bulinconvenienti ohc l:t m.iclogr:~fin comporto. bare, di ::tspcrto spesso ::td ;tlvc:arc, da ~pa L::t tec.n.ica miclogTafic•.b con mezzi op;"t· ~mi. sulle curve; r:'c\la sc:~onda por7jone chi di contrastO< comprende ):, midogrnfin sj osM!rv~mo pliche grosse dhpostt: irrc-
L;J, malattia è caratterizzata an un,t dtscromia :t decorso cronbo, costituita d.:t
ascendente c la clisct;ndcnte. La prima, limitata a qualche caso eccezion:tle, non priva di pericoli, \'Ìene attuata con olio joclnto opaco leggero. .La seconda, cioè la mit:lografia discendente (Sican.l c l'ore· sùer), si fa ini:ttanclo con puntura sottoocclpitale :2 tt. di. llpiodol nel ca n~ le rachidco. E' però prcfcribile adottare il metodo nrnericano che fa b puntura ad tm lin:llo più basso. Gli AA. si di.lung:~no sui p:trlicohr.i de1J:1 tecnic:t (quantit.\ di lilJUido opnco introdotto, qu:ùit?l di questo, po· siiiwc del p:tZl..:ntc durante c dopo l:! iui~:~ionc, \'clo:'ità dcll'inie?.ionc). T:dvoltn è opportuno protr~rrc l'indnginc pu ;) lcuni ginrni onde' poter c~nmin:~rc and1c le radici t.pin.tli, nelle cuj guaine l'olio opnco 1.i imi11un lcruarnt:ntc:, ~pccic ~c è fluido. :-ir•gw: il t]lt:ulro dr l mit•Iogr.tmm.t unrrn d•· w •li•• \•arie prdri'ioni c quello ddl't rui,r dd rli~crJ, d h llllli!Yia pub essere ~o·op<:tl:lln ·•nrlw :.u r:tdi ugr:tmmi in bi:UtC<r nd rwi in cul ror.., i·nc uhb~·;~amcnto dellu :.pa:t.io iuterH•rtchr:tlc, per t·ottur.•· tlcll"anvllcJ lihrn~o. Dopo l'i ·.ct.hne dcll'oliu op.1co l'ernia del di ~co ~i m:mibtn 5ui rndiogrnmmi CCI · mt: uno impronta sulla colonna opa-:a a r~ggio di profooditn >ariabile in propor· :don~: del volume del tessuto erniato c dei rapporti che qucst'uhimo assume con b dura maclrc in dipendenza delli.l sua posizione. Il maggior volurn:: si ha quonclo vic;ne crnimo :tnchc l'anello fibroso. L'impronta si trova di regola all'altc-..:za degli spazi intervertebrali e può essere laterale, bi laterale o mecli:tna. Nella diagnosi mcliologica dHferenzialc bisogna prendere in considerazione altre forme morbose c:~pnci di d:tre m:mifestnzio. ~i mielografichc simili, e çio~: i tumori tntramidol bri, intr:tdumli extramidoll:tri, extradurali; le ar:-tcnoiditi; l'iperrrofìa del legamento ~allo. Non bisogna climenticnre b possibjlità di ernie temporanee. o migranti, cioè di ouelle ernie che fuoriescono da l la lacerazione dell'anulus librosus c io partico bri circostanze poi si riducono. Segue la casistic!l dci casi sr:udìmi che ammont:mo a 17 pJzicnti. In tutti è stara praticntn l'indag;inc mielograficn con In tcç,nicn descritta. Questa presenta l'incon-
veniente che non ~ sempre possibil::: estr::tr· re tutto jl lipiodol imroclotto, e
la per-
m:tnenz:t di esso nella speco verte::brale può mlvolt:t, sebbene r:li'lllllentc, provocare dd drsturbi consid<.:reYoli. A illustrazione dci risu ltati ottenuti sono riprodotti numerosi r;tdiogrnmmi assoi dtmom:ttivi, tre schemi c una tabella dei casi studiatj, P. SALSANO.
Terapia.
R. PtccOLI : L1 d:cm.iotttn1flin stclfnmidiccz nl/c~ /u,·t del/c pit) l(;ccnti acquisizioni. <1 lglcnu c Sanità Pubblica li, lugliodicembre r9-16.
La scoperta cldl:t pcn.icìllina ha distratta lu nostm :lltwwionc• dai sulfamidici, mn :mn·bbe gwl\ e c·n n r..: considerare questi ul· timi comt: un c.1piwlo gi:t chiuso della chemiotcrapi:t. L't\. mcuc in evidenza come la chimico, L fann:tcO'logia c l'npplicnzionc clinica dd sulfamidic:i uon nbbinoo ~ublLo ~ostn ndb loro evo•luzionc, c con unn rn~scgna sillte tica prende in esame l'cnormt• numero di t'lOntributi ~pcrimcnrali e clinici dci qunli (: mto possibile.: :n•ere notiz.i.: appcnn si ~o ne> rotte le b~rricrc t'hc di vitlc\·ano la na<stra cultura d.1 quclln di tutti gli altri Paesi civili. Il n:-m meno prcgc\·olc ::1ppono dato ol c.tpitolo dlli ~ulfamit.lki dngli studiosi i ta lia ni ~ st :uo1 eU pro po~ ilo, l wscmnto essendo o~:nai ben noto. Ri.lssuntl! le principnli cognizioni che s• hanno oggi sull'nssorbimc:nto, di;;tribuzione, metabolismo, escrezione, tossidrà, me:c.111ismo d'nione c affìnit~ o incomp:nibilitiì di questo f:trlllnce; con nlrrn composti chimici, sono presi in crnmc i nuovi ~ulfomidiui più importanti che, per il loro potere banerio~·tntico elettiYo su determinati microrg::tni~mi, cosùtuiscouo un vero progrelSO nel numpo dcl4t chcmiott:rnpia. Promin (sulfonnto di sodio, p, p'-diam.inoclifenil-sulfor.e-N, N -didcstroso) per .J:l tempia dell:t tubercolo~i. Nelle forme palmo• nari umnne ricerche c.scguite su centinnìa di pnzicnri han no dimosmuo che rl promio eserciUI evidenti effetti bcmcfìci cootrobil:tnci:ui però dalla ftequentc compnrsa
\
d1 fenomeni tossici. Le d!>si generalmente adoperate sono di gr. 1.5 nl giorno (dose massima. 3 gr.) ~eOmmin.;srrate per la dur:t· tJ eli sci mesi. Un ::tlt::ro derivato sul fonico, sintetizzato in questi u ltimi nnni, è il promizolo cl1e avrebbe le stesse proprietà del promin, ma sarebbe più :lttivo c meno tossico. I risultati clinici comunicati sono però ancora scarsi. Marfani/: è un p-amino-mctil -bcnzenc· sulfon:~midc. L'ntti vi rh aollb<lt~CI':ca di questo composto non è i n ibit~ 11è tbl pus nè da ll" acido p-amii1obcnzo!co, p:r cui prohal~ll mentt~ il suo mcccarùsmo d'azione è diffe· rcntc da. quello tlcgli altri suHami~1'ci. l l rnarE:wi l ì.: stato largotncntc usnto nelle armar: germaniche c.J urante 1'u lum.1 guerra sotto form::t di polvere marf:milprontosil (r p. di rnarfanil, 9 p. ùi sulfani lnmidc) per tcr::tpi:l loc:dc delle Eerite i nfe::uc. Anche gli nliLal·i hanno usufruito con succcs!o di t:llc prodotto, : iatturato ad El-Abmein. Nnn· ~cmbra che finora nbbh tro1•nto npplianioni ÌJl me dicina: inten1<J. Su!f.tdin::inn: l: un :! (p. aminobcnzcnsulfon:]mido)-pirimidina. t-leno rapidamente !'l!Scrbita della sulfnn,damide e sul· fociazolo, essa è anche meno rnpi tlamcntc eliminata c ]JOssicdc una \:lcbole tossicilà, un debole grado ùi :~cctibzi r.:nc c n..-11:! forma :~rctiÌat:l, UllJ maggiore soiubi lità uri.naria. Diffusa in commercio in compresse cb gr. 0,5 ed in fiale sono forma Ji polv~_ rc soJica (b ~ci oFt liersi <~ l rncm~.:nto ddl'uso, è st~•ta l:arghissim:Jrueme cspcrirnen rata nLi ['!'l<..~i ::tn~,:lo-$:t!>Soni, lfmostran· dosi i n moc.Ju p:trticolnre nlliv:a suiJo ~trtploco~co cmolhico, sul pncumococco c sul meningo,oc.:o. Attu:~lmcnte i clinici .1nglo-~as,ona si an.:ngono nl ~cguen tc l~todo di do~:aggio, ndopcrJ.nùo solo nei casi gr:wi la l'ia d1 wmministr:~ziom: cndo1•cnosa c intrJrnuscobrc: per bQcca 4 gr. inirziali c poi 1 gr. ogni -1 ore fino all!'l ddt:rl'csccnza; per cn!d r>I'C n:~ nlrinizio 5 gr. di s:~lc sadico in soluzione :d f" ~cguil i da 1 gr. ogni -1 ore; per l'in waramus(l>larc (prcfertndo la ~n l fadiazin::t ca lcicn ffit:no in·;t:unc) do~i di 2 gr. dd
sale diluilo al o,s-1%. In genere è: opportuno non wpeq.;we IC.~osi c-omplessive cb; 35 gr. e concentrazioni ematiche di 10 mgr. •;;, . Allo scopo di evitare manifestazioni tossiche ::tbc, sia pure in percentuali molto b:lSSt:, possono verificarsi specie a carico dci reni, viene o:>nsigllilt:a b somministra7jon:! contemporanea di alcalini (t:!- 24 gr. ai bicarbonato o cirr::tto di socl.io al giorno) c di liquidi (2·3 lltr~ .nelle :14 ore). Sulfamemzintl : l: un 2 (p. aroinobcnzcn- r.ulfon~miJo- '1·111Gti lpirimidina. t\I:Jg ;brmcn tc ~duhilt: ddla ~~~u~ad.i.l:>iu,t • pita mpidnmenlc nssorbita, ma più lciHII rn~ntc c l im.ln: >t·:~ al! r:l\'t'l'' o i reni, t·~·.n COli• maggiore f:aci lit~l ,.. ,).;J~Ìungc · 1 ltlrll t tit•nt: ahc c·onct·mm.- iliiiÌ enaati•·,ln•. F.' dif fus,, in t'OI1111ka'lÌo in l0111pt c·v.c· dn )\1· 0,2'j c: o,')Q •·d in li.tlc· Mlllc~ for111.1 dì )mh•crc da ~dogl•i; re· .al. lll<>lllc uto t i• l ! 'usu i n :: •l11zione da. 1'i cc. ;a•l :w','[, c Ja sn cc. a l (t",. Ctìlllt• 1.1 sulfndia:>inn 111\lllift.:,t:t una attivit~ clctth-a contn• lo Mtcplu l'IO~co emoliticò, i l pncumococcO', Il mc ningo.:occo. Circ.1 la. posvlogin vcnguno con:-igli:lle dosi ini?,ialj di 3·•) gr. c do~i succcs~ivc.: ùi t gr. ogni s~ i-otto ore in modo da ragg-i ungere un rotaie m:ts~imo di so gr. Sulfr.mr:cntirm: è un :! (p. ;-aminobcnzel\· sulfon:tm:.tlo) - 4:6- dimetilpirim.idiml. Piil solubile dclb su lfamerazina, rnpid:tmcnte ::~ssorbit::t nttr::averso l'intestino m;~ lentnmenre c~crL'I:I, rssa può raggiungere alte co n~.c ntr~zioni em~tichc n.nche con dosi mocler=te. La sulfamcz::ttina, prodottn :u· tunlmc:nte ancht: ndl"industria h::ttiann, ~ st:lta usara con s~ccesso nella rcrnpio ùcl1\.' inf~z.ioni pneumo-, meni ngo- e strcpto· co:cicbe. L1 posolog,ia con..<i;;liata è simile !l quella :~doper a t ra per la sulbmcrnin:t c la to:-~icità ~ C)Urtsi nulla essendo, i n ::onrronto, molto solubile. Sulfngu:wid.iun: è una p-aminobcnzen· suJEanilgu:~11ic.lina . Scarsamente assorbita :~r· traverso il tubo g:>stro-- enterico passa in note1•olc quantir:a nelle feci, agisce quin· di lccalm•:mc nell'intestino c nel suo contenuto. Per tali r;-agioni si l: dimostr:ato M; t.iv:.. in p:articolar modo rneiJc: in(czionl
intestinali da B. coli, nelle &ssentcde baderivato ncetilbo. Un prodotto sulf:tmidi· cillar~ nel colero. co, quindi, per es:.cre meno tossico, do~ Nelle infezioni colibacilb.ri \'a usata in vrebbe posseùl.'rc una clevo.ra solubi lità ed dosi dù 6 gr. ioiz.iali c di 3 gr. ogni 4 ore una bass:~~ p~rcenLuale di acetila.zione. per i primi tre giorni ed ogo,i 8 ore per Le sollltllinisrrazioni Ji bicarbonato di i successivi; nell:11 dissenteria bacillare 9 soJio per mantcm:rc le urine alcaline c la provo~z.i.onc di urù1bbonclante diuresi gr. iniziali, seguiti da 4·5 gr. ogni 4 ore; LOU .ing~.:st.ionl copipsc di liquido non semnel colera 3 gr. iniziali seguiti ùa 1 gr. pre pcrmcttooo di ovit:rrc il pericolo di ogol 2 ore per il primo giorno c ogni 4 ore per i due o tre giorni sucocssivi. Il cou~:rcz.ioni rennli. Allo s.:opo di ovviare trattamento può essere causa di fenome- ni suddetti inconvenienLi in questi ultimi anni nlcuni stu·diosi, spcci::dmcnrc Svcdc· ni tossici. si, hanno ide:tto un nuovo metodo di tratSnlfttmxidinn: è un 2 (p-succinil-:unitnmento: la .wlfo-combit:a::Jonc. nobenzcn · sulfonamido) • ti:JZolo. Sc:lrS:t· Que.• t i AA. iufntti, partendo dal prin;:-~pio mt•rHc w lubilc in solm·ionc J i bic!lrbon:tto che l:J. somministruzi.onc contemporanea ~c.diro, è poco n~sorbitn :tttravcrso h: p:trLli iul<'\linuli per oui solo il 5''~ dclln dose di v.lri sulfndcrh·nLi memrc non altera la irrw:rit:t viene e1.crcto nl lr avcr~o i reni. E' solubìlirj indh•i.lu:tlc di ciascun composto, Jlf'n i(r pr hd p.tlrnentc alli vn su lh flora bnr- detcrmi.u~t cl'altr.1 parte un effetto terapeu'' dt,r intr...1inal1:. DiffuM in commercio i n tico ugualt· nlln somma l:lciJe singole a·z.iont :Hitib:merichl.', hanno pensato eli av,·umprc··.~c rb gr. rJ,5n, è sratm impiegata valcr~i nella praLic:t di un~t misceb conte· c. un ntt imi rhult:ui nelle diw.:ntcric b:tdincnte diversi prodotti sulfamidici. In queIMi rrculc c cmni •he, nelle dbrrcc d~i neo-bla rnani.:nt, css~:llù'o i vari ~-pmpo~ti della na ti. E' :rpp:rr:>.1 :nrchc mo llO utile ndla ruiscdn n~sorbitl ed esct'CLi indipendcntt:ter:rpb clcllt: piclo-m:friti irt gravidn nzt: c mcnrc l'uno d:tll'altro, i pericoli di conc:rc· nel trottam.Lntu prc c poswpcr:uorio di p:uzionc rcn:de sono ridotti nl minimo eù iJ :demi :~bbhognevoli di intt:rventi chirur· do..~.tgg}o complt:S$Ìvo può impunemente !!ÌC[ suJl':tpp::tratO digerente C neiJ~.; infC2ÌO· rnggiung..:rc v::ùori ckvau. Questo metodo ni ùcll'npparato ur1nario da B. culi. Ha è stato 5pCcialmcmc utili7..Zll!o ncii:L blcnorba5sa tossicità, \'Ì !De usata a dosi inh•inli r:t;g~n. J i 0,25 gr. pro chilo seguite ·da dosi giorIL sulfodital contìenc il 37?~ di sulforin· naliere di 0,25·0,50 gr. pro chilo suddivi- zolo, i l >7'i" di sulfadiazina, il 26':., eli se in sei pani uguali ogni quattro ore. sulfomer:t7jna c deve cs~crc somministrato Sulfrltn/idint1: è un 2·(p-ftalil-::~mi nobcn in do~i giornnlicrc Ji 6 gr.. Essendo mag· zcn·n11fonamido).tiazolo con proprietà far· giormcur,· solubilz nelle urine nlcJline o maco logi:·hc si mi li olb sulf:JSuxiùina, ma neutr~. ì: SLmprc opportunn 1:t sommirù2-4 volte più :ttU\':1 nell'inibire lo sviluppo strazlonc di bic.trbonmo di sodin. E' lJ'~ nell'intestino del B. coli. E' ritenuto cb stato largamente u~ato co1t buoni risultati Strcichcr l'agente b:meriostaùco intestin:tlc nelle infc:rJon.i polmon:~ri ed in quciJc gameno tosSico e più cffic:~cc fra qucUi at- nococcichc scnz.~ moi ri ~conrr:trc cornpli· tua hncnte conosciuti. (anz: rcn:tli. Ess:t ha dato buoni risultati nelle co·liti Recemementc ln CJ.1S:t ZEP hn lnncimo u !:~t: rose cror iche, diss::meria bacillare, in ccmmcrcio il Polimlfidc che Ì! un'à$· L:~mblia, Dientamoeba fmgilis, p:muifo. ~oiazio nc di p-aminobenzcnsulf.tmidopiricliL'dft.ltO tcrapcutico si ottiene cnn Josi n:t, p-aminobcnzcnsulfonaccromidc, p-amigiorn:~lisc di 3-6 gr. per os. nob::,nzen sulfonaceram~~.c:, p-aminobcn:rèn· SulftJditnl. Come noto fr:t le complica- sulfamidotiazo-lo. L'A. inlìnt!' considcr:t i sulCumidicl e la zioni tossiche da wlfamidici quelle rcnali sono di gran lunga le pii1 comuni cd in . pt:~killina nelle loro proprietà tcr:tpcutirh~ gen:re sono ÙO\'utc n.lla precipitazione nci e- ricorcl:t che il Volterra nel prccisnrc le rubuli del composto inalterato o del suo specifiche indicn:rioni dell'uno e dcll':thro
medicamento, distinse le malattie infettive in quattro gruppi. . .. 1° - lofc-L.i.oni nelle quali i ~ulf.tmJGla l' la penicillina sono entrambi attivi: malattie rnusate dallo strcptococco emo!itico, pncumococca, stafilococcO', meni ngococco, gonoco-:.:<>. 2° - Infezioni. nelJe qualt la penidllin~ è attiva ma i sulf:tmidici inefficaci: la sifilide, !:1 spirochc:o;i ittcro-emorragic:ll b. gcngl· vostomatitc di Vincent, la endocardite !cnr:. o quella batterica sub:L'"Uta, ed :~!tre infezioni per le quali si attende però un'ulteriore conferma dalla pratica. 3° - Infezioni nelle qu:~li i sulf:~midici sono ani vi c la pcnicillin:~. inefficace: m.1· lattic dctermin:Jte dal B coli, dai b:~cilli disscmcrici, d:ll b:!!illo dell'influenza, da quelli di Fricdhn'der, di Ducrey. 4° · I nfczioni nelle quali sb ì su Ifa mi · did oh c la. pcnicilli na sono senza effetto: ufo, parntifi, brucellosi, tD.1l:mic da virus, ecc .. E' opportuno poi te.ncrc conto Ji un quinto gruppo che oomprcncla le :lSSOCÌ:I· zioni morbose, dellc quali sono responsabili germi semi bi li alla !.O la penicillina. c germi st:nsibilj solr:mto :~d :t lcuni dcrÌ\•:lli ~ulf:Jmi<è•ci. In questo gruppo si potrcb· bno i ncluderc p. es. In :.epsi puerpcralc, le scpsi miste da colib:tcilli c da cocchi, le pcritonili da perforazioni ciel tubo gastroenterico, le affezioni bronco-polmon~ri, ucllc quali sono facili le associ37ioni dd b. di fricJbnder, ùell'Hcrnophilus in(lucnza:: e dei cocchi. L'assoai:lZionc sulfamidici-penicillina (: giustificata da un al.tro presupposto: l'nione !Ìncrg:c:~ dd due: mcdicamcnt i, che permeue un potenzi:t· menro dei ri:;ultaù, un:~ riduzione delle dosi di ciascun farmaco cd un:~ maggiore comoùid di somrnini~trazione. L'esperienza in questo campo non i; ancora vasta ma già ricco di promesse. Sembra inoltre che germi, scars~m.nte sensibili o dd tutto insensibili. all':~;oJonc dci wlE:tmidici cci a qudla dd metaboliti microbici, possano essere attacc:~ti da ll'a.ssocb zionc 't\i questi due tipi di sostanze anrih:lltcr~he. Riccrchc di Biggcr hanno dimostr:tto che la penicillina cci il sulfatÌJ• ;oolo di\'C:nt:t"'o rn-:.ltc :llli\'i \'erso il b. del
tifo quando &ono associati. Sm'th r coli., con ricerche eseguite su :mirnali da esperimento, h:1nno ooostatato un sinergismo nntibattcrico (B. tubercolare) deUa. streptomicina ·e del prornin. MASSA.
ALTHAUS
U.: l:impù:go del/'entcroviofor-
mio nel/c cistiti tubercolari. - u Schweiz. Med. Wochenschr. )), 1947, 77, 375· Non per idcn preconcctt:l, ma per fortuito favorevo le caso tcrnpeutico, l'A. ha voluto ripetere ~p~rimcntalmcntc la prova su 10 infermi eli thc, dell'apparato uro genitale con (:mi morhos.i lprcvn.lcnti a cariw delln vescica. L'A., che :1\'CV.t in Clll.l pct· cn!CI'Ìfc· in tc•rcorrenre un huggctto cclntc·mpur:mcamen te nffc:llo da ci.rritr: tuhc'rt"u/llrr:, :i nccor~c· che lo stesso fat'111ttco :tdopcrato 111.:r In forma intt:stin:llc.: :n Cl':t indotto un sen.~ ibl le cd evidente rniglioralllt.rllo ncll'infc1.iouc vescica le. Egli impiegò allora i l ben noto preparato, adopcr.lto di ma~sima in dctet minate affezioni cmcrichc, c cioè l'entero· ,·ioformio, cd os~crvò che i risulrati tcrnpeulici confcrma,·.lno l'dfelto sortito casualmente nel primo pazicmc. Anzi rutto l'A. notò prontn diminuzione del dolore, e, successivamente, riduzione della poll::!chiuri:~ con contemporaneo aumento c.cU.t cap:tdd vcscica lc. In 6 casi, su n, H dolore no.n comparve neppure dopo ccssnra la somministrazionc del preparato, mentre nei casi in cui si erano verificate ricadute per errori dietetici o per altre cause (raffreddamento), il sintoma dolore fu \'Ìllto ben presto con r o 2 compresse acl farmaco. Solo in 3 aa.si H vantaggio fu temporanco,c in 2 assolur:~mcnte nullo. Coroe mod:llità di curn c posologia, l'A. riferisce di :~ver wmministrato giornaJm:ntc o:t 4 a 9 compresse, cJjsrribuitc in 2-3 voltr:. perdurando nd trattamento per 3·4 settimane. Circa il meccanismo d'azione dcll'entcro· vioformio, essend() poco nota la farmaco· 1ogb c.i tale composto (iodo-cloro-ossid1i· noleina), l'A. si riH, per analogia, a qu:~n· t? si verifica .in alcune forme enteriche note (colite ulccro!a c dissenteria :~mehi-
ca) nelle quali l'azione esercitata ddl'cntcro-vioformio è, oltrechè anti~cttica (antibatteriaa), :tnche :111tispasmodica. Per qucsr:t sua arùvità sp~modica ~i può preconizzare alrr:1 mocb lità C:'impicgo a qm.:srv composto, ritenendosi anche che per applicazioni locali (i!tili:17Joni) l'entero-
1·ioformiu possa riuscire :tnchc di maggiore gio1•amcnto perchè, port11to direttamente in situ, esso viene messo in condizioni ai svolgere ~oo m:~ggiore efficacia c rapidità l:t sua duplice nionc :mtispasm:~dica e anti!:tùca. Tnt r tLErrt.
SERVITUDES ET PRIVILEGES DE LA MEDE CINE DANS L'ORDRE INTERNATIONAL E' t]III''IO il titolo della prim:t ùi un hrcvc c:iclo di conrctenzc (h.: nel marzo pro'!!Ìffi('l il gc·n. nwcl. Ju b Vonckcn, i•.witnto dal ~linistcro ocll.1 Dif<.s,,, tt.rrà a Rc.m;~ ed n l·ircnzc. IL gtn. mcd, Vonckcn, gi:1 l spcttorc gcnt.ralc del St'ri'Ìzio sanitario milh:He belga 1 ;tpprn.z:uu chirurgo (è mtm bro, fra l'altro, della Sodcli\ Belga di Chirurgia c dciI'Acc:tdt.mia di C hirurgia di P:trigi) è un:J. ocllc figure più rapprC!Cnl.ltÌic l. riù note della mctl:ci n:t mi litu re i mcrnaz.ion:tle. Segn.tario generale del •· Comitato lotcrnazion:dc di Mciliciua c Farlll:lcia lllilitari 11 sorto per sua iniziati va nel 1_9::! 1, è il crc:Horc elci Congressi intcrnnzionnli di medicina t.lilitare c il foncla10re ùcJJ',, Ufficio Tlltcrnn;oion:lle di Documcnm7ionc eli Medicina Militare 11 di cuj ilirige :~oche l'org:1no uffi-.ialc, il diffusissimo •• Bullt:tin cl~!: Seri'Ìces dc S1nté ùes Arm~cs de Terre, dc I'"fcr et dc l'Air " · Quale Scgret:u io generale del Comit:~to Intcr.nazionale di Medicina c Farmaci:1 ~li)i ,a ri il gcn~rale Vord\cn s~ è occupato, in maniera parti:obre c a uivissimn, dti progetti citi riformo della Com·cnzionc di G inevra, c si devono a lui le riunioni uLÌ Comit:tti di esperti della Croce Rossa n_l 1936 r 1937· Sull'argomento ha pubblicato numero i :micoli che hanno suscitnto Je pii\ appassionate discussioni nel c:tmpo internazionale, c :tnchc recentemente, all'XI Congresso I ntcrnnionalc di Medicina Milit:trc di Basilea, non ha mancato di rimettere sul t:tppeto la dib:tuut:t c umanissima questione. L':tigomenro delle conferenze che: tcrr~ in l!:1lia rientra, perciò, nd c:~mpo di parricobre, squisit:l competcnzn del gcn. mcd. Vonckcn c non potr:ì che suscitare il più ~ppas!ion:no interesse anche fr.1 i colleghi italiani, CÌ\'ili e milirari.
AT'.l'UALI'l',.\
SPUNTI DI CLINICA. ALLE cc BASI BIOLOGICHE DELLE TERAPIE ENÒORACHIDEE u :ono dedicati i due numeri monogr:tfici (8 c 9• 1947) ddla cc G:tzzett:t Medie::~ It:thana >>: direttore dci due numeri il prof. G. Campnilb di Ferrara. l due f.l~cicoli comprendono un folto gruppo eli rirt:rchc sperimentali condotte nelb divisione ncuropatologica deii'Arci>pcdalc S. Ann:t di Fcrr:tr:t, ~ollo la direzione del Caro. p:tilla, ad op.r.1 dci oouori Tos~. F:~··:mo, Poltronicri, !v!.•gri, And·cani, Rogn:llo, C.tvi~ dl i c Tcmus• i. Il tema(: di gr:~nde altu:!lit;, d:no ruru corrente della terapia cntlorachidca con strcpto· micina, pwicillina ed :~hri medicamcnti. Il Campailb. ha imrostato il probl<.ma ùclb lisio/J:ttologia del Jnl'CC,lni,mo cl'ol7innc· delle terapie cnùoraohiclce w un indirizzo origi n:tle a ,1n~e ncoippocr:uic::1. l.'inlrodmdoru· cndorachi dc:~ di qualsiasi soluzione produce una nionc l n-c:-~lc· t•d un';t;riniH' gt:••t·rah: n a dist:mza. ln alcuni c:1si biwgna prcnclcrc in comidcr:t1innc ohrc .t qm·,t.t ,\/lflll1• ·")K' cifica, anche un'azione spccilic:IJ dcterminrn:~ dal mt'di:anwmu u~.1tu. L',J:tinn lu,alo è· costituita dalln reazione neuromcmingitica che rn~l:tnll'lll .'lllc•. n:olll)'·'gna l'intm.ht1Ìunc: di quahia~i so~tu nza negli sp.tzi subara~noidci; in essa spiccano la muhili;r.;r;WÌCIII\' degli i~tiu citi, una reple?.ione t!cgli spazi pcrh·:tscolari ùcpul:ui :ti tr:l!>porto dc·i pnulutti di dbio tegr:~;:ionc nenosa I'Lr\o gli spazi mcningci, ntoùilìca:tiont ddla p.·rmt:ahilit~ capillnrc cci edema delle fibre nervose ~imp.tùcht: Il CnmpJilb si sofferm:t in panic:olar modo ~ull'.l:tionc ~cncrolc o a dbt:mzn, In qu:t)C I'ÌCn<; ;t CO,tituire iJ quadro Ui un r:trticoJ:trc ,),o~k d1c ~i produce :td ogni inietiOilC cndolombare, ma che tende ad afli(;\'olirsi od a spcgner~i qu:mdo le imrodu'lioni sono ri petute parecchi::: volte (nnergi.t ncurc.rnt'ningt':t). In que~tc shock SJ;iccn no: una l~:uco· dtosi con ncutrolili:t, d'cl•i:tzionc a sinistr:t ddlo sch~ma di Arneth, ipergliccrnb, ipcrazotcmi:~, variazioni del ricambio clorosodi.:o, aum-::nto di ,·elocità di sedimcnta1ione delle emazie, ::~umcnto ùi flocculazione :~lb T:tbt:t .-\r:t, moùific:wioni delle re:tZioni :~llcrgichc cut:!·lcc, dcll.t db~ta•cmia l'cl infine i111port:1nti rip:rcussioni sui ft. ncmcni immunitari; su qu~sti uhimi il Camp:t ill:t si soffcrma in modo p:mi~obrc per gli sviluppi che ne pos· sono derivare. Qunnùo :tnzi'J,~ dcli'Jutolitluor o ::ri;r •i ini .tta un mcdicamente, si :tggiungc un'azione specifica 1:1 qu:tlc opera in manicr.1 più lcnt,t, men::t inr cnsa, ma pil1 dur:Hur:t che per via endo,·eno,:t o c:ndomuscol.tre. Le ba~i biologiche sulle qu:~li poggiano le ter:tpi~ endor:JChidcc sono evidentemente complc-uc c non pos~ono ricondur<i :~d un unicc.. mecc:rni!mo: ma sono sopr:llutto c.ostituite rl:tll:t rc:wionc ùc:ll'r;rgilnbmo Jlle imroJuzicr1i di smtnnzc estrnnt.:c negli spn:zi subar:tcnoicl. i. Questa rc:tzione, che si esplica :1\tr:tvcrso un processo dlfensi\'o del mesencluma cd :Htr:wcrso 1':15tt: rircrcu~·ioni hiolo~ichc, traduce lo 5forzo allÌI'O dell'organismo contro b no).~a, sia es~:t costituit:t d :t un :tgente to•~i-infcuivo o da fenomeni dis':'!-:~sici o da altera· zic.ni simp:'tl ico·l'nscolJri, c comunque wntro il ccmplcs!o d:Ci fenomeni fun7jon:lli che ..occomp:tgll:rno In lesione· :tn:ttomic:r. S,'N D/WM E DI ,\Il LK.\I.tN. - Sono riferiti, d :t Lomb:trd, due ca~i di quest:t non frequente , indromc che h:t b Hl,l• lccalizz:l;.ione abituale nella parte alta d'cii:\ diafisi dei fcmuri, si :tcc.omp:rgn.l n dolori I'ÌOI<·nti ddlc parti colpite c prcscnt:t un tipico reperto r.ltliolo),rico c:~r:mcrinatc. d:~ fe·~ure \immeu ichc delle oss:t. Il Lombard ha tr.llt:Jto i due c.,~i oon rag~:,ri ulrr:tviolcni c con inkzioni di calcio c vitamina D, onencndo guarigioni
confeilDatc ra~ologicamcnte che avvalorano la suo t~si esser dovuta, ci~, l'affezione a una ca.renza di fosforo e di cakio e di viuu:nina D. O. Beige de Radiologieo, n. 30, 1947}.
iv!TCROUTIAST POLMONARE ENDOALT'EOf...lRE DIFFUS.-1 è st:un definita una nuova affezione morbos:t - del tipo tlcllc: calcolosi end0:1lvcolari ID:1 ~enza ~cgni di pregresse lesioni polmonari - c:.n M:~riani, Martorini c TorcHi che riportano il raro cnso cJini;o c:~pita~o alla.lo~o osscrvati~nc nell'htituto Forl:lnini ~el '40 c seguito ililo 3 U'obitu.:. nel -f5· L.1 diagnoSl SI avvanrag!;lò m•Jlto cld reperto autopSJco che richiamnv3 ulb mente nn cas? ~atile descritto da Put~ nel 1?23. ~a dia~osi d~fterenziale fu postn con la pnculllacomost, col polmone da st:lSI, con l emostdcrosJ, oon l cllloci'Ommosi, con la deposi tione polmona.rc di snli di calcio (AnnaU Istituto Forlanini, •947• p. 179). TRAUMrl E TUBERCOLOSI OSTEOARTICOL JRC. -Nel Giorn. Se. Mcd., z, 19~7, ~larconi in uno ~tudio ùi rnpporti fr.1 il traum:. e l'in-orgenza delle affe7inni tubcrcolnri afferma c:hc .1ppena nel 6,z6% di cnsi si può ammettere un legame
11.
:tttcmlihile.
IJI, /GNr>SI PRECOCE DELL./ J'()Lf()MIELJTE. - E' una ben ricca tasistlcn (11.15 I"OI'Ii) t)udla che ci presento l. F. Pohl (J.J\.M.A •• 2(1 luglio 19•17) per giun!!ere a di'Ile com.lu•inni oltremodo interc~s.1nti, quando si pcn~i all'importnnza che riveste la di lgllu·,i prcwcc, ~oprnttutro per i postumi, jn una mal.nti.a che lenmmentc va dilag.Hid, in lllttiJ il m:~ndo. Il l'ohi hn ri~untr:1to in un..1. gr:mclc m:1ggior:mza ÙLi suoi malaù, e vi I.IlSJste :tmpi:lmentc, s.iuwmi prcv.llentcm.:nte mcningitici, in primo luogo una 'iol~nt:l, contiuu.l ~dal• .1 con wmito c, più tardi, ri).:idir:"l nuc.1 lc e algk dci muscoli dcllt? estremità: c b(:n ram che le pnr:disi, che rnppn:scnta:l? il sintomo p:ltognomonico clcllt p. a. n. si:mo prc~cmi nd qu:tdro rcnomenolo!,,rico ini1ial~:, n~ CSSt: sono presenti ln tutti i cm.i: nessuno dci mal.1ti ùcll'A , infatti, accusò nella prirn:~ giornat:r Ji malatti.t cfcbolczz.1 motoria io qualche di>trc:uo. L'es. del l. c. r. che dovrebbe, nel dubbio, ~mpre praticarsi, ha anche impomnza nella di:~gnosi difft.rcnzinlc (mcningirc, encef:ùite, mielite, ccc.).
L.-1 SINDRO.\IE DI STEflf:NS·fOI/NSON. - J), que,ta r:1ra •indmme dc~critta fin dal 192:!., ad etiologia ancom ignota, a detorso acuto c c:~rnttcrizz:lto da un critem:~ multiforme bolloso che cclpiscc le mucose in ~··1oere t? a volte In cute, m,1 intcrcso,a supr:~nuuo per le complic:tn7.c all'o-:chio (congiuud\•iti purulente co.n. tUtlc; le trngichc conseguenze sino alla panoft:~latire) D. Wright, E. Gold c G. Jcnn.ings (Arc h. of. Tnt. Mcd., maggio 1947) illustmno 9 dt.i 15 ca~i os~cn•ati ~u 1 1.50o boggeni visitati io ospcd~le (gli altri 6 ebbero manifemzioni nssa.i leggere). T111 5 casi \t~arono prcpar:ui sulfamidici, in 4 penlcillina: in nessuno ·lei· 9 casi ebht>ro :t lamentarsi complicanze ccul~ri. Gli autori non aLzardnno conclu~ioni tcrapeutichc tinta lJ ridott:J t:JSÌ~IÌca c, ancorn, In possibil.it~ (frequente) dl guarigioni spontanee c senza complic:t7ioni ocul.tri della sindrome. DISTURBI NERVOSI A TIPO PERIFERJCO NEGLI EP.ITOP. LZIENTl \'cD· gono riferiti da De Flora' (Rh-. Clin. Mcd., fase. JO·J::!, 1946) che ha nvuro occa~one di ri~contrnrne in Il C:\SÌ capirMi :~lb sua osst.rv:tzion:. Egli h:t cs<Cr\':tto,.in genere: verso b remissione dei disturbi epatici, :iei postumi nc1•rnlgici c nc\'citici n c:~rico 5opr:mutto degli orri cd in specie dci tronchi dei plcssi brachiali c quindi degli sci:trici, dei ncr"i dors:ùi, del trigemino: detti postumi sono mpidamentc rcgredit i cou l'uso di vit:lmin:~~ Br, sl che la terJpia vitnminica. negli epatici cii1·entn addirittura un.1 :crapia c.1us;1le oltre che complementare di quellt insulinic:1.
j
TRE C.·lSI DI POLlD/STROFirl DI HUERLER sono riferiti ne cc L:J. Séma.ine cles HopitalLx dc Pnris », febbraio J946, n. 8, da Dcbrè, Marje e Thicffry, con i tipici car:lllcri ~gnal:ui dn Hucrkr (deformit;• del CU":tnio c della f:Jccia, malformnioni scheletriche particolarmente vcrtcbr:tli c artioolari, op::dd corneale bil·Jtcrale, epatosplenomegalia, ritardo dello sviluppo psi~o-som:uico). Per la somiglian~ che tali alten7.ioni h:~nno con il lì~ico dci giullari m~diw.:v:tli, Ellis, Ghcldon c Capon avev·ano pro-po~tc>, nel J936, il nome eli giullnrnmo. Per qunnro entità nosologica ben cldinitn nei suoi confini (gli AA. la ritcngc.no una m:~l:lltia ccngcnila, (:.milinre, c:rLditaria d:. probnbilc eredità r<::-cs•iv:~) l'etiologia c la p:nogencsi nc rimangor.o ancora oscure. VACCJN.dZ/ONE CON L';JNATOSSINrl Tl?TANJCA. - W. Knopmnnsch dopo aver ricordato gli ottimi •·isultati otlc:nuLi presso gli eserciti inglese cd amc ri t:1no con la \'accin:.zione wC:tctanka a rnt:'l-ZO ddl'anatos•ina (i c;~•.i di tetano furono rari~5imi durante l'ultimn gucrra) espone in cc Brux. Méd. "• 19·17• 77~ 777, le· 1ud1c.t!Ìillll della vaccin:~zionc c dimostra che è possibile, mediante: unJ iniuinuc eli 1i~hl.unu ogni due :l.nni, mantenere JH:I r.:111gw.: un tas~o eli antitn·.~.111.1 tt·t;IIIÌt'a Mlffidc•IJic· ,1 iru pcdirc ogni infc.'ljonc di lCt:lllO: tale.: spa:til> pntrchlw :lllciH: t''•\C'n· JMIIt,Jlu ,1 'i ,111nl In caso di ferite ncll'inrcrvallo eli rJii inh:tioni, pr.1tk.1rc· inlllll"cli.lt.llllt'lltl' 1111.1 llltc zionc ùi :ln:HC.s!ina, non rico1 rcrc :tl sic1'o :mtitct.111icn. SJNTOMATOLOC!E PS/C/·1/Cfl~ Al•'/o'INJ . Ili l S(.'//lliW/,'l:N/1. m,1 •1 pru gno•i bcnign:t c ::1 volrc guaribili in breve tt•mpo, ~i '''~t·n·crchhl'l n dm.mtc 1.1 )\111'11,1, e wn una ccrtn frC<JUcnza, n~i mif.tari in \CI\'i!io "'l tt'IIÌtmiu <' lunt.llli dal fwlltl'. L'osscrva?jonc è di A. Acc.1nli (cc Rh•. 1'.11. Ncn·. e ~!t 111. "• \'ul. L:\\'111, HH7) ha~.11.1 ~~~ uno studia ddlc c:Jrlcllc dinkhc relative .111.~ ÙC).:Cil/11 eli milit.u·i ritu\'CI'!Hi iu u·.·~ r V:J7.~uuc neiL1 chnica di S. Sah·i (FircnzL"), dllr.llltC la ~t1crra ultima (giu~uo 11111 dilt'lll brc 19.p). IPERTJR OJDISMO ED EMOZIONI liELLICJ-IE. - Tn "Giornale di l\lt:dicina ,, (n. 5•(1•7 1947) G. NicolO!Ì riporl,J \':lri l:ISi ui ircrtiroidismo lic\'c in t:!pporto .td cmo7ioni di guerra c:, raffront:~ndoli con l<' comuni nc,·rosi belliche, ne tlh.:utc il problema ctiop:nogcnctico. Ci~ nel 1941 H. W. B:~n\i a\'C\.1 riferito c messo in. cvidenz:~ alcune forme di ipcrliroiùismo, diremo così, pSÌCOj,"'!llO, riscontrotc in militari in scn•izio di gucrr:., (orme a pronostico Ca\'OJ'cvolc c u.:r:li' cuticamcntc rdr:maric :~Ile· cun: iocliche mentre risentivano dci cambi:~mcnto di ambicnlc c di un appropri:lto trarramento psi~tcrapico. Anche Donnti in un rL"cc:nti»imo l;n·or•.> pubblicato su questo Giornale (fase. S• IIJ-!7) ha esauric:ntcmcme tr.llt:lto dclb ~uscenibilità delb tiroide agli urti cmoti"i• ~opra ttutro in intliviJ'ui con " un';Jnormnlc eccitabilità di un appnrecchio diencdnlico . di comro•llo dcll'allivit11 tiroide:~ "·
TERAPIE MODERNE E NUOVI RITROVATI. POLJIERIZZ.·IZION! RJNOPARINCEE DI TIROTRICJNA. Tre: polvcTizznioni ogni l4 ore per 3 gkrni, un'or:~ dopo i p~sti, di bismuto tirotricinnto da n.so"~ al 5''~ h:111no d:no ri~ultati assai incoraggianti nel tr:ltlamcnro di portJtori di germi difterici a R. Turpin, J. Comhcr, T. Rouiean c R. Seillon che l'h:u1no esperimentato con successo i111 32 casi. (•· Ln Presse Médic.1lc n, q g1ugno 1947). • L'UI?ETANO NELLrl CURA DELLE LEUCEMIE è stato cspcriment:~to da Sc:rnc·n'l::~ c Cormin~:ui in una donn:t :~fretta dn Jcuct.mi:l micloidc c giù splcncctomi:t-
z:~_ra? ma. inco~sa in una \io lenta rccidwJ. èopo oltre z anni di bcnc.:~serc; con !.1 st m· ~rustr:wone ln.tramusc~larl· eli gr. o.so/t,7~ al giorno di urctano per So gg. cowplc:s· 51\'aDJCntc, :ISSCC!UtO Og:J11 5-6 gg. U tr.t~ (u~IOnC cJi S,tn.ruc.: di \:C. 200 250 si è :t\'Uto discesa dci leuccdti J.1 zs.soo n 1-::.ooo, riJuzionl' del fc;1to al normale. Gli :\A. hanno po:uto seguire l'ammalat:t rcr :l mt si. Per qu:tnto ~i tratti eli un ~lo CJSO, seguito :lllchc pt:r poco_ empo,. l'osn:n·,,lionc ~lcrat.t ri~icv.:> qu:tndo si pensi :ti gro:.~o bJgaglio tcra· peuuco amom:utco delle ku:•.IDlè c Ji n~ult.ni prcssochè nulù (miglioramenù, 3 ,. 0 llc. ma fuj!aci c ripresa dd solito Jccor~ .1).
L'J.\I.li/SSIOYE l:NDOE'LEL'WC.J DI ACRlPL.JVINr l avrebbe una f,t\•orc\•olc •i.\s~orhimcnto Jcll'c~sud.tto c di con!cgucnz.t ut\ miglioramcmo delle conc.l.i1ioni ~encr.tli nti \'( r~mcmi plnu i .i ,1,, ~it:rolihtino~i eh~: rorpuscolati. F. Zì ni, c Q. P:wa - che h.1n no tr:Ht.lta ron tale metodo nuru;rusi amm.tLtti c ne rifcri'>l:ono su " l..a St:uim.tn.l ~ kdk.t ", n ::!2·2ò, ~iugno 1().17 - h:tnno uo;ato .1criCI.t\·ina ln ~ ' luzionc .di't '', t' ndl.t< d!J\e d1 5111 ;.1: , influc.:nz:~ ~ul
l. l NNU.'II UN./ NEl/,/ Sl'fi~()CilJ!'/"J'(I,\1 ITTETW /O:M UNR. IGIC..J \iene tllt'ttUt.l ti tr.ttt.JIIll'tllr> tc·r.aptutko pit'l dtirat:t• d.1 ~1. Il. P.nterson eh: ha. ;~vuto modo dt •-:;•11irc lrt 1 .t:tir·flli uu.ui wn .1he tfo,i dt l f.um.tcn plr \h intr.tmuscol:lre. N:atu· t.tlm•·rtlt• "'Ili \,lflllll 11 ,a<oul! .ue le n!tre m1rc :>llll<.JIIJtichc getwr;tli c lr cure \'Ìtami n.ichc, "' pmÌL•,hr rnr•l \ irHnua., K (J ..\.M A., •.H lOi7• IIJ-!7).
TN.ITI' IMI·N ro f.'/11/WU(;J(;n lJI:t MORIUJ L>/ HODKIN. - L'exeres.i duntrJ•il .t ltrJ!. ' l ~· tii!~Ji,, ~ 1 dt.d•: VII'IU! \:flll'•i ~~li.u:-a da T. Bcrn.an.l in l)liCile (orme cl 1 . td••u<IJM~ ia i •1!atJ tla llr,dkin ,Jj volume 11 •n cccC\,ivo c tll rt,;entc comp.lrSJ. li Ile ruanl lu curatr1 r, ltocll-ini.ani 1.01. t:dc nt<:tnÙ11 c 111CIIItc quattro < 11011 ne trassero .dcu n v ntagl!ir), gli altri rluc (1111 h.unhino di r 1 c tlltu di f) .lllni), .1 di~t;tnza rispct· tivam:ntc dt o·r, r· 1 ;Ullli d.dl'intcn·ento, ~w ru1o pcrfctt;tmemc· bt:nc c non hanno prCM:ntato altre rn lllift..;t:t:tic,ni della malmrl.l (Su·. Mnf. dc!> ll~p. de Paris, 4 tu. glio ' 9-i7)· IL TAl\'T.·JL/0 NELLE fiL.-JSIKIIE UHLL.l F./CCII E DEL CR.JN/0 ~i~ dimostr:uo superiore .ùlc altre '0\l,IIIZC linor.1 :tùuperulc (argcmu, oro, ncllaio, alluminio, magnc:sio, o:tone, \Ìt:Jilio): i \':tnt;lg"l';l ~Jrt.:hbcro molti, priruo fra tutta quello d.i non prO\'Ol-:trc reazioni da .:orpo c;;tr:tnw. (Am. J. o L Surg. n. ]:;·49!). "Hi). L-1 STREPT0.\1/CIN.·l INIBISCE LO SJIILUI'PO VELL.I PESTE II\' VlTRO, ~t:condo quanto riferisce D. 1.-lo..rbc:rt 1t1 u Thc LJnc~t " dd w maggio I917· Alla con· ccntraz.ionc di 3 unit;, per 1000, o piò, prov<Y.>hc:rt:bbe, inoltre, un:a r.1rida Mt.:riliZ7.1·
zionc delle colture: Gli c~rcrimc:nti ~u tori. inf:>ni, hannv dttto ri ~ulr~ti 'ari :1 sco:ond,1 della distanz,J Ji tempo d:~ll:t inc.:ubzirnt.: dd germe rall.a sc,nunini~li:J7ion~: dJb drog.1. L.-1 PENlCILLIN.I SINTETICA è stau o•tt:nura do V. du Vignt'Jud, proft...,sorc di cbimic:J hiclogica all.t Unhcr~ità dj Cornell (Ncw-York). l..h 5 :1nni si l.wor.l\\1 in Inghilterra c.: ncili Stati Uuili ..tll:a s intc~i ddb bcl17il -pcnicilliru td or.1 si 'l-pera Ji pmcr produrre altri prcp:tr:ui sintcti;:-i d.i :mtihi111 i i. NUOVI MEZZI DI CURA DI MALATTIE RIREl.LI. - Con quNo titolo N. Pende riferi~cc su u hl Scuim.1n:a Medica,,, n. :1:)·::!6, '9-17· di ::tlcuni suoi metodi
)lO
personali di cura quali: le iniezioni endovenose di dtr::tto di sodio nella trombosi cercltrole, polmonare, coronnri:t c nell:l tendenza trombogena in genere; le inic:z.ioni ipodcrmiche di ossigeno contro l'azotemia, quelle di sangue umnno masahilc nelle mctrorragie puerperali ribelli c di estr:mo ipcfisario posteriore ·nella cu.r:t di piccoli fibromiomi uterini; la rontgeoterapia del t:.mo nell'adiposità macrosomica ipogcnitale-; la splacnicotomia sinistra nell'iperte-nsione arteriosa' esscnzinle; . la ionoforesi calcica in ::tlcunc sindromi cndocrnruchc.
LA TOMATINA ~ un nuo·to aOLibioticOt estratto dalle foglie del pomodoro e parricol:~rmence attivo verso i (unghi (nelle clcrmatit~ micotichc: il suo uso &arcbbc molto efficace). ~ scopcrt:~ è stata farra al Centro di ricerche agricole di Bcltsvi!Je (Stati Uniti
di America).
IL 4ooo M - NUOVO ARSENICALE TRTYA LENTE - è stato sperimentato con qualche successo dai fr.wcesi nella cura della paralisi progressiva c in ogni modo si è dimostrato più efficace degli :menicali pcntanlonti. (Presse médic:tlt: n. 121 1947). LA PENICILLINA NELLA. SIFILIDE CONGENITA, specie se associnta :td altri sp~cifici anriluerici, dà ottimi risultati, come hanno avuto occasione di constatare T. Hill e coli. O.A.M.A., 4 gennaio 1947). L.-1 ERGOTIONEINA, normale componente del sangue che possiede un gruppo chimico simile a quello del ti.ouracile e dei suoi derivaù, è statru csptrimcnt:tta nei ratti per saggiarne l'eventuale ::tttività antitircidc:J. Se~ondo A. L-:~,wson c C. Rimington, che h::tnoo compiuto i saggi, l':ntività antitiroidca sarebbe pari a quell::t del tiour:~cile, e i due AA. ritengono g•ust:~mcnte che l'crgoùoneina per essere un costituente fisiologico del sangue non dovrebbe determinare gli inconvonier.ti riscontrati a volte con l'uso di componenti sintetici. come il tiour:~cilc, ccc. (Thc L3ncet, 1947, 26 aprile 1947). LA MIANESINA è un nuovo prodotto sintetico ad azione curarizzante introdotto da autori inglesi nella pratica dell'anestesi3. Può essere facilmente unito .U. barbiturici cd al pcntotal sadico ed hru un l:1rgo margine di sicurezza d'impiego. Sul suo uso riferiscono in •• Thc Lancct » del 18 gennaio 1947, Berger-Br::tdleg e Mallinson.
INFORMAZIONI. FRATERNITÀ CULTURALE ITALO-AMERICAN,l. - L'u Asso1:intio11 Mi/t· tary Su•·geons oj t/te Unitc:d StMr:s >> ha conferito al generale med:ico S. Fadda, Diret· tore gc:ncralc della Sanità militare dell'esercito, e al colonnello mecli.oo G. Ferri, Diret· torc della Scuob di sanità militare, la « Crox d'Onore d'Oro·>> c b nnmina :1 Socio onorario dell' Associazic..ne. La cerimonia della consegna dell'ouorificenza si è svolt:v H zo dicembre presso l'Amb~scbta degli Stati Uniti, nlla presenza dell'Ambasciatore Dw1n, in Wl'atmosfcra di acooglientc cordhlità. Il generale medico E. E. Humt!', Presidente dell'Associazione dei Medici militnri degli St3ti Uniti, ha rimesso personalmente ai due insigniti l'ooorilìco distintivo accompagnando la consegnn con l:t lettura dei relativi diplomi c. con lu:'inghicrc: pnrolc eli stima e di amicizia per la Sanità militare italiana. Gli ha nsposto 11 gcncr;t)e Fadtl:~~ che ha messo in risalto l'opera altamente umanitnri:l delle Sanitò militari c lo spirito di solidarietà c di cameratismo che tutte le: unisre nel supc·
5r r riore interesse della s:ùut:: degli eserciti c dci popoli, c ha sottolineato la simp:llica oclln ll!JOI':l prova ui amicizia eh(: d l•iene dall'America. L'Ambasciatore Dunn o gli altri presenti alla cerimonia si sono calorosamente rallegrati coi neo decorati. Il n Giornale di Medicina Militare», sicuro di interpretare i sentimenti unanitni del Corpo saniurio milit:trc, è lieto di porgere :d suo direttore, gcner:ùe Fadda, e al colon nello Ferri le [c licitazioni più vh c c gli auguri migliori: l'alto riconoscimento dei riso•nanz,~
loro meriti di organizz:llori c eli studiosi, chi! li fa accogliere nella grande famiglia elci medici militari statunitensi, si riflette w tutta b Sanità militare Ìl:tli:mJ che n:m può che sentir~ene fiera ed essere gr:tta al generale Hume, :1 quc:sto 1ecchio e sincero amico dell'Italia, cui va il merito se, dopo tanta bufera che ha sconvolto iJ mondo, si riannoclano vincoli culturali - più stretti c signilic:I!Ì·IÌ - oon gli ambienti uifidali della gencrosn Nazione americana. A Lui, ambasciatore eli nmicizia dei Colleghi ddl'esercito nmedc:mo, il nostro saluto mcmore e riconoscente.
PRO ORFANI DE! SrlNIT.-!Rl !T ·IUANI. - In un:t riunione presso l'Ordine d'ci medici eli Mil:mo fra il presidente dell'Ordine stesso, prof. F ..Mnrcorn, il presidente dell'Associazione nnfion:lle medici liberi professionisti, prof. P. Bucalossi, c il presidente della Fedcr:tzione delle assoaiazio•li di categori:~, clou. V. Fnl"ini; dopo :unpi:l e <cordi:llc discussione si è convenuto di •< promuovere un:~ intesa di rutti gli ordini dei medici, col concorso della loro Fedemz.ione nazionale e con l'adesione òell'Asso:.iaz.ione n:tz.ionale liberi professionisti, allo scopo di ottenere nella prossima lcgis.l:nurn una disposizione eli legge che obblighi indhtint:llllente i medici a versare un congruo
c.:ontribulo annuale a favore degli orfuni della cbs~e 11. Si è anche convenuto di studiare la possibilità di un':~ssistenza diretta. alle famiglie d:1 parte dei singoli ordini. La Sanità militare che si ì: sempre interessata :1l vasto e diffic:i.k problema dell'as'liisrenza agli orfani dci s:mit:lri, soprattutto per gli orfani dei medici morti in guerra, ~ lieta dell'iniziativa dell'Ordine dci m~dici di Mil:1no - già così benemerito presso gli orfani - cui augura il più completo suc~sso. Sempre nel c:1mpo dell'assistenza agli orfa.ni dci s:lllitnri abbiamo leno con pincerc quanto il proE. B. Bt:llucci, vicc-cornmi.sario dell'Opera Nnionalc Orfnni dci Sanitari, ha recentemente scritto• su Wl pcri~Jdico di Napoli. Dopo aver rievocato, i!ll sintesi, la Moria della benemerita Tsriruzionc di Pcrugi:1, egli ha riassunto le n::ccssità più urgenti Jell'Opcra cd hn insistito - nss:1i giustnmcrllc -- su unn propag:~ncla a larga cliffu. sione dei fini e dei compiù ùell'Opcrn stcss:~ in modo :~hc questa• sia conosciuta e apprezzata, più di quanto r.on lo è anualntente. Altra prop:~ga.ndu ncccs~:1ria è quella per l'csten!ionc a tutti i snnùari d'[tn/in del contributo 11 pro Opera 11, Utili, infine, le sottoscrizioni volontarie, mn• più utile ancora sarcbbC' il concorso fin:uw.i:1rio del Ministero degli Interni c quello, ~in pure morale, dell'Alto Commissarinto per l'igiene e In sanit3 pubblica.
Il prof. G. P. Arcieri, ahe pubblica in New York bi rivista te 1\kmc.onc ''• ha offerto, per gli orbni, In somma· di L. :1o.ooo. Un medico giornalistrL che mnnticnc l'incognito, ha d:~to L. 2000 c altre L. 3000 versa l'Ufficio Stumpu Mt:tlim ltnlinna che ha raccolto le :~1tre due offerte c dal quale apprendiamo le notizie su ri f~ritc.
DEI cc SERTI/Zl MEDICO-SOCIALI DELL'ESEf~CITO u in Fr:tn~Ja si occupano, in un esauriente :uticolo che occupa l'intero fa~cicolo n. 4, 1947, della cc Revuc du Corps dc Santé .Milit:ùre 11, R. Moynier, G. Chambon c G. Mnlard,. Tnlc nssistcnzn, dcvoluta alla Direz.,ione Centrale del Scrvi1.io di Sanità del Ministero d'clb Gucrr.-., comprende svariate attività di cui beneficiano sia i militari (a:ntri eli rieduca.zionc dei convalescenti, sen•iz.i medicO"sociali negli ospedali, assistenza ai tubercolosi), sia le famiglie dci militari: c questa è l::t parte, diremmo nuov:1 per noi, c che riteniamo di dover segnalare si:l pure in una arid:L elencazione dei vari rompiti: c:ntri medico-sociali (' isitc d; gestanti, l:lttanti, bambini; v:Jccin".7ioni; colJoca· mcnro dci ~oggctri t~rdi,·i o anormali: btituzione di registri di assistenza ai tubercolosi, eli in\'io alle ~urc termali; avviamento agli ospedali; :megnazloni di buoni a p:t· gamcnto per m~dicinali); care di maternid: case famiJiari di conv:~lescenza; cure term3li; ca ~c per b vecchiaia (per pcnsionnti e vedove invaJidc); opere per l'infanzia (a~i li c pouponni2res; colonie sanitarie; colonie mari11c, montane, di oollina; scu<.lc :di'aperto; ospedali per b:unbini con deficiente sviluppo; san.:ltori per l'in[~n?ia). · Notbmn che le c• Mnlernitù mili1:1ri ,. (urano istituite iu Francia per b prima volta nel 1920 prc~so gli o~pedJli dell'Armata del Reno ma, nonostante i buoni risultati, furono pr~to soppresse. Fu sole dumntc il recente conflitto mondiale che i l t-.linistcro delb guerra decise di ripristinorle ( 1941), ma risultati pratici sono stati raggiunti soltonto dopo b. liberazione della. Francia. D~ queste istituzioni ros~ono bcncfici:~rc le mogli dei militari dell'esercito, marina, acreon:tutica c qucllt degl; impic~ati. del Ministero della. guerr:l.' · C:~sc tli mmcrnità, aimcssc :~gli ospedali militari, alloggeranno gratuitamente per 14
settimane le madri che l1lC faranno domanda e clisporranno di cc pouponnièrcs >> dove le madri potranno rimanere fino al termine dcll'allauamento.
. N ELLA S1Nl~À MILI,TARE DE~LA M/~RJNA. - Il ten. gen. mcd. delb M:v r.u:La prof. Mario G1ordano e stato nom10ato Direttore Generale della Sanità lviilitare MarittiiD:l in sostituzione del ten. geo. med. prof. Mario Peruz.zi coUOC:lto a disposizione per permanenza, mnssim:t nel grndo. Il geo. Giordano, nato ·a Torre Pellice (Torino) nel I8go, è figlio del senatore prof. Davide e dall'illustre venerando Maestro ha credit:no, con le più elette qualità di uomo.. l'amore per la scienz:~~ c per 131 mccticinn in particolare. Valoroso ufficiale medico neUa prima guerra mondi:ùe e in quest'ultima, nella quale fu fatto prigioniero ia A. O. ov'em Ispettore dei servizi sanitari, docente di patologia. tropicale c appa.ssioaaro stu· dioso di problemi di medicina. navale, M. Giordano è autore apprezzatissimo di oltre 50 publicaz.ionl scientifiche. R.icorctiamo: 1l gr:~ nde remato di cc Patologia c Parassirologia dei paesi c:ùdi >> di cui è in corso di stampa la terza edizione, il volume cc Medi.-una c Igi::nc colonio.lc » (Hoepli), e cc Nozioni di medicina ed igiene per infermieri coloninli, mi lit~ri di sanità c mission:Jri >>; molto noti sono anche i lavori sulla leish· manio•i visccr:ùc, sull' hninhum, su ll'amebiasi intr.stino.le, sulla. lebbra, ecc.. Il gen. Giordano è dotato di qualit:' orgJnizzative c diretòve di prim'ordine che snur1 w•rnmda sicum per le migliori affermazioni del Corpo san~t:uio della Marina~ gentiluomo nnto, riscuote ncll':1mbienre militare le più vive simpatie, e ln Sanit:t milit:rrc tk:U'Escrcito s:tluta b sua nomin:1 con particolare soddisfu~lione e con i voti più augurali. Al tcn. gcn. prof. Peruzzi, uEfici:llc medico fra i più colti della M::rrin:t, che per oltre tre :mni, c nei tempi· più duri della ricostruzione dci Servizi sanitari militari ha prodigato la sua intelligeuza, b sWl esperienza, il suo alto senso di responsabilità per la rinascit.1 della Sanità miUtnre della M:trina, inviamo un devoto collegiale s:lluto e gli auguri migliori di ogni bene. Lll SCUOLA NAZIONALE PER DIRIGENTI DEL LAVORO SOCIALE b~ inaugurato, il 5 dicembre, il suo !ccondo anno di vita. Il discorso ufficble è st:tto tenuto d:ù dott. Pcrroui, Alto Commissario per l'ig iene e la sanità pubblica e Presidente del Consiglio di amministr:l2ionc della Scuola, il quo.le, riaffermata. l'alm fiaalità dell'istituzione, ne ha messo in rilievo i risultati comeguiti .nel primo anno di fun7..iona.mento ed ha elogiato l'entusiasmo e b cliligcnz.1 degli allievi d1e aurori:z.z.1no le mi. gliori previsioni per l'avvenire. Prima del dott. Perrotti il Preside, prof. M. Ponza, aveva preso La parola per salutare i numerosi Sotervcnuti c sottoline:rre assni simpaticamente l'appassionata~ attiva collaboraziooe dci profesrori u ni l'ers'itari che insegnano alla scuob. Rappresenrooze del Ministero della Difesa - simpaticamente notate testimoniavano dell'interesse degli ambienti culturali delle Forze Armate agli srudi per ln .nuovn d'ottrion che potrà, col tempo e opponunnrocme ad.mnta, inserirsi nel quadro delle :mività militari. Qualche cosa al rigunrd'o si è; già incomi nciaro a fare, c con successo.
MOSTR/1 D'ARTE FIGURrlTIVA ALUIST!TUTO c< C. FORLANINI n. - Organizzata dnl Circo-lo universir:~rio del u Forlanini 11 c con la collaborazione dell'Istituto nazionale assistenza rubcrcolotici, il 15 ottobre è stata inaugurata presso l'btituto, in Roma, un:u mostra d'arte figurativa. Segnaliamo l'avvenimecto che cosrituiscc un bell'esempio di solidarietà umana nel campo dell'assistenza. morale ed ..ducativa in fav~re dci c~l~i!i cb~a tubercol?Si e che ci dimostra chiar:~mente quale influsso possa escrCJt.1rc lo spinto - tmpegnmo w un se6 -
Giomale di medicina militare.
reno c:d interessante la.voro - sul decorso c sull'esito del male stesso. Non mancheremo di Jod.ve i lavori esposti, fn1 i quali alcuni di artislli. ben noti, il cui valore è stato messo io risalto no~hc da critici di fama.
ALLA RIUNIONE ANNUALE DELL'ASSOCIAZIONE DE/ MEDTCI MILlT ARI DEGLI STATI UNTTI, che si è svolr:r a Boston dal 13 al 15 oovcmbre, sono stati trattati numerosi argomentì. Il dott. A. W. Contratto, medico italiano a Boston e che è stato delegato a rappresentare al convegno la sanità militare italiana, ufficialmente invitata dal Governo degll Stati Uniti, oi ha scgn':llato, frn le discussioni svoltesi, quelle: sugli effetti della bomba atomica; ~ulla protezione degli :1viatori in genere (la Air Force statunitense sta perfezionando un espediente per proteggere l'aviatore nel momento in cui abba,ndona un aereo che voll a quota più .1lta c a velocità maggiore di quella dci mo<lelli di aercoplaoi attuali); sull'equipaggiamento del combattente con particolare riguardo :ti climi freddi; sullo sgombero di feriti io climi freddi; sulle consegucn7.c dclb f,'llerra nel campo psi:tlùatric.o. Sono stati anche trattati problemi di odontointria c di vctl·rinaria.
PER ONORARE LA MEMORI.-1 DI DOMENICO TADDEI, di llll il 15 mnr1o 1948 ricorrérà il decimo a.nnivcrsa!Ìo della morte, si è cosùtuito 111~ C~Jillllnto di amld ed ex -allievi che curerà la pubblit:~zione di una racroltn cll ~ritti tlctllcllti all'insigne e indimenticato Maestro di chirurgi:t. Inoltro: i.l Comitnto. handi rcc un concor~o 11 premio per un ln.voro inedito di d1irurgin delle vie urinnric. Il premio, unico c inclivisibile, è di L. 20.000, messe a disposizione del Comitato dall.1 V1:dcwa c d.tl ligliolo del prof. Taddci. Per informazioni rivolgersi al dott. F. Buonomo L.1 Ho~sn • N;1poli • Via S. Scbn· ~ti.nnO', n. 65. IL DOTT. V!CTOR DEMOLE, proEcs~orc di fnrmacologia ::tll'Univcrsitù di Losano.,, ha tenuto il 20 dicembre, all'Istituto Superiore di Sanitil, una. dott::~. e brillante conferenza su « Alterazione dcll'i.ntelligenzn (' degli istinti dci ratti. colpiti da. avitaminosi c misura del deficit imcllettualc >>. L'interessante esposizione è stata corredata dal.b proiezione di cortometraggi oltremodo dimostrativi.
ALLA NEUROPSICHIATRJA. è dedit:~to il fascbolo eli dicembre degli c< Acta Medica Italica )); edito dall'cc Ufficio Smmp:l! Medica ltalinm >> c posto in vendita', come di consueto, a beneficio degli Orfani dei sanitari itali.'Uli. Di particolare interesse il capitolo sulle «Priorità italiane in ' Neurop~ichiarria ». cc IL CAFFE'>> è una dott'a c g:~rbata nota storico-scientifica, pubblicata dnl ten. col. chimico Earmadsta P. Palmcrio sugli cc Annali dj Igiene » (4 aprile 1947). Scoperta, usi, proprietà farmacotcrarichc deUa drog:. sono esposte con larghezza di notazioni e com orno di gustosi aneddoti che rivelano nell'A. un arguto, efficaoe volga.rizzatorc sci cm ifico.
IL CONGRESSO INTERNAZIONALE DI REUMATOLOGIA - promosso dalla Lcg:• europea contro il reuma1ismo - si ~ svo•ho a Copenaghen, in settembre, con .b p:mecipa7jone di. oltre 500 co.ngrcssisù. Il prof. Masturzo di N:1poli ~ stato non:unato delegato deU'Italin presso la. Lega. Egli ì: stato i~aricato di organizz.1rc la S~ct~ halian~ ùi Reumnrologia, aderente alla lega stessa, e di attendere :ùln pulr blicaztonc in lingua italiana c in forma riassuntiv:~~ degli atti d'cl Congresso.
Lll MORBILIT..J. E LA MORTAUT.·I' PERDIFTERITENEL 19-16IN INGHILT~RRA sono Wlte _le ~ù b~se .t(:gistr:ne dal 1941, epoca d'inizio della C!Ullp:lgna nauonale contro la diftentc. D1 f.ronte ai 50.797 casi con 2.641 morti del 1,941, si sono registrati, nel 1946, n. 18.:248 casi con 472 mortL Da qll!lndo si è iniziata la ompagna sono stari immuniz~ati 6.6oo.ooo bambini Motto della campagna, che si propone: di immunizzare tutti i bambini prima che :tbbi:wo <ODlpiuto un anno di et<ì, cc In difterite costn vite umMte; l'immunizzazione non costa nulla»CONCORSO SULLtl EMOTRASFUSIONE. - Il concorso banclito dall;t ,, Arr :.oci:tzionc volontari del sangue,, (A.V.T.S) e dall'« Ufficio Stampa .Mcdku Itali:wa n (U.S.MJ.) per i l.wori rigu:trdanti In trasfusione del sangue sotto qualsiasi aspetto, si chiude improrogabilmente, per l'acccttnzionc dci Ja,·ori, il 31 dicembre c. a .. PREMIO PAL.-JGI. -
L'Ordine dci medici della provincia di Firenze, per ono-
r:m· la memoria del compi:10to prof. Piero Pnl:tgi, già direttore dell'Istituto Ortopedico 1'o;c:1no, bandisce un concorso :d 1c Premio P.}bgi » di L. 20.000 (ventimila) che sarà ~,uuf,·rilo nl miglior l:wom scientifico sulb chirurgia Ùl:gll org:tni di mo,imento.
{,. /ACCADEAII/1 DI STORIA DELL'ARTE SAN11'ARIA ha eletto, nella seduta dd r6 novembre, i l suo nuovi) Presidente che succede al compianto proE. Capparnni di rcccnLc scomparso c cornm~morato nell:r stessa seduta con appassionata parola dal vic1;-pre•idcntc: dcll'Acc:wttnia ben. prof. Ovio. All'un:lllimitù ~ bt<ltO nominato il prof. S. Buglioni. Tanto nome è g:mwzia sicura per il migliore awenire dell'Accademia c noi rivolgiamo al nco-prt:!>identc le felicitazioni e gli auguri più vhi.
AL PROF. G. M. FAS/ANI, dircuorc della Clinica. dllrurgiea di Wl.1110, cl1e ha superato di recente una grave mal:tlli:J, le felicitazioni c gli nuguri più vivi del 11 Giornale eli Mcdicin:1 Militare 11. FONDAZIONE 1r GIUSEPPINA PETAZZI >t. - Istituita dnl dou. Erco le Petazzi del Ministero dell'A&ic.'ll ltnlinnn per onornre lo memoria. dcll.1 dt:funta consorte, assegnerà ogni 4 anni un premio (L. Jo.ooo) al medico che nel quodriennio nbbi:~, jn to!rritorio italiano, 11 contribuito al positivo [rCJgrcsso dcU:Jo scienza per prc\·enire od in qualche modo miglioran· la cura dci tumuri maligni o d1 alrr.1 m.1brtia mal nota, partic;ol.armente grave, insicliosJJ c di difficile cli:~gnosl tempesti\•a 11. L'assegnazione del premio ::twerrà il 27 marzo 1,948, I2° anni\·crsario della morte dcU.1 Signora G. Pet:lzù. I concorrenti dovr:um~ invi:trr entro il 31 genn:~io 1948 :tlb Commissione aggiudiotrice, presso il Ministero dell'Africa lt:~linn:t, tuno il mntcri'lh:, in 4 copie, edito o inedito, purchè avente carattere rigorosamente sci::ntifico c di documentnzionc inoppugnabile. IL PREMIO NOBEL 1947 PER LA FISIOLOGIA E MED/ClNrl è srn1o nsscgnnto a B. A. Houssay, professore di lisiologi:t :~ll'Univcrsi tn eli Buenos Ayres, per aver scoperto l'importanza del lobo :.meriore dell'ipofisi nel mct:.bolismo dci glicidi, e ai coniugi Carlo e Gerry Cori, biochlmicli dell'Universit:ì d i St. Loui~ {Wasnington) c oriundi cecoslovacohi. per le ricerche sulb trasformazione catalitic;~ del glicogeno.
6" -
Cit'lrnal~ di mdicina milif<tre.
LIBRI, BIVISTE E GIORNALI
---/1--BuFANO MrcHELE: Trattato di Patologia speciale medica e Terapia. OnoNELLO PAOLO: Malattie del Sistema nervoso. - Casa Editrice Vallarcli, 1947. Dopa il triste, lungo periodO< bellico, durante il quale, 111elle condizioni più precarie, il lavoro scientifico ~mi si è arrest:tto, è quasi preciso &vere di coloro, che quel lavoro hanno fatto progredire, dare di esso i risulLatl dimostrativj. E' oon vivo piacere quindi accolto il trattato dél prof. Buf:tno, operm che dimostra in mod'O> non dubbia la solld31 preparazione scientifica, la grande capacità tecnica', di osservazione, di deduzione, di qi,tica dell'Autore. che tutta hl sua attività da tanti a111ni ha· dedicaro allo studio del ~mJato, all'indagine scientifica, all'insegnamento. Certamente noo ma.nOO\:JllO 1n Itali!l> onimi trattati di Medicina Interna, 1I1:1 nel co~, tinuo progredire dell.11 nostra scienza, nel fervore c),•jndagi ni E:woritc anche da. grnndi problemi imposti .d_al recente imm:mc conflitto, il bisogno di un'opera ng-glorrmt·:t cnu da tutti sentito, e pertanto il tratt:lto che il pro f. Buf;~no prcsent:l• ai mt:clki cdt agli studenti è benvenuto. Del quale pregio essc.nziale, e che lo render~ di grnndc :tiuto :tl mc.:d.ico cd aiJo studente, è la esposizione chi:~ra·, lineare, precisa, ove sono evi tale discussioni e crilichc non necessari:: c: che tante volte, oltre ad appesantire ln1 trattazione, r:~ggiuntgono il solo scopo di creare dubbi ed ir.certezze, utili fonc come g1.dd:~~ a nuove iod:Jgirù, ma spesso fonte di confusione c deviazione ntlla soluzione di diffi.cili problemi palogenetici, di :lssilbnti problemi diagnostici, di angosciosi problemi tcra[pcutici. Un trattato, per rispondere allo scopo, devl! fare il punto della scienz:~ in un determin:lto periodo, cioè deve offrire allettare con chiarezz;~ e ordine, evitando però dannosi schematismi, quanto è definito. Tale norma h::~~ guidato l'Autore. Ma ciò non toglie che questioni importanti etiologiche, patogenetiche, cli:lgnostiche, terapeutichc sian01 state affrontate, precisamente impostare, dis:::usse e valutate, senz::~ prolissità, limita.ndosi a ri· portare i dati più sicuramente acquisit:i, onde pervenire alla conclusione più logica e più aderente :ùlo stato attuaJe delle nostre conoscenze. In un'opera così vasta, Erutto meraviglioso .del Lworo di_ un sol01 autore, àò che le imprime omogeneità ed armonia nelle cliverse parti, non si può in una! recensione scendere a p:1rticolari. Ma qualcuno, perchè più saliente pregio dell'opera, è necessario pure sia messo in evidenza. Nelb etio-patogenesi delle forme morbose è dato il giusto rilievo al fattore costituzionnle, anzi il trattato si inizia con l'esposizione completa, a.nche se succinta, della. costituzione, dottrina squisitamente italiana, ahe hai avuto genL'lli cultori nella nostra terra e tra e.ssi il Pende, del quale il Bufan01 è degnO< discepolo. Anche però l'importanza etio-patogenetica del fattore cosrituziona,le, di speciali atteggiamt:.nti tc.mperamentali e sub-morbçsi endocrini è contenuta nei giusti limiti, cioè è obbiettivamrnte valutata, senza· passione eli dottrina. La sisrcm:!lica. delle ~mlattle di un organo od apparato è opem qumto mai ardu<t, in quanto si tratta di ordinare in schemi fenomeni quanto mai complessi e reciprocamente interferenti. E' però opera indispensabile, sia " scopo did:Jttico, che per un'ordinata tazione. Anche tali dillicolr?! sono state dall'Autore superate, ispirandosi alla nosolo·gm e patogenesi delle forme morbose, distinguendo, per esempio nel vasto, complessO< ca· pitolo della tubercolosi, le varie forme morbose secondo la deriv:I!Zione di una foriD:l· morbosa doll'altra. · Un intero cnpitolo è dedicato nll'insu(fìcienza di circolo •nelle sue diverse mwifest:t7.ioni, es~ttnmente e lucidnmenrc definite, opera chiarificatrice questn qunnto mni ne·
tra:·
cessa.rin, in qunnto JlOn rare voite si pntla. inelifferentemente eli insufficienza eli circolo e di insu~cienza di ~u~re, entità morbose che, per rngioni teoridte, ma più per neces~ cità prauca, vanno elisuntc, anche se causalmente collegate. Nelle emopatic, campo tormentato della patologia s::mprc in particolare continua evoluzione, l'Autore oppo~unam~u~e. sfron.da tutto ciò cl1e. è ipotesi e talora sogno, c dà al lettore· norme quanto pt~ posstbllt prt:wc, onde pervent.re ~Ila giusta diagnosi cd intraprendere adegua~a temp1a. Per :1lcunc forme la p:ttogones1, molto utilmente, è redntta alla fine del capttolo, 11 che, dopo la conoscenza dell'etiologia, della sintomatologia e d'ella ter:~p~ della. fo'rma morbosa, ne facilita la comprensione. Aggiornata e con molt.1. clUarezz.1• è svolta la parte riguardante le nefropatie, capitolo ove diverse dOncezioni patogenctichc tuttora si dibattono, e elifficilc compito è prospettare una conclusione, allo st:tto attuale talvoltn· addirittur:JJ non• possibile. Nelle malattie dell'npparato digerente e del fegato ::ùcuni capitoli: ln nevrosi gastricn, l'ulcera, le colop:nìc, le cirrosi, le colccist ipatie, le nevrosi discinetiche delh cole:isti, risnltnno per sobrietà e chiarezz.11 di descrizione. I diversi fattori et:iologici: ambientali, costituzionali, tempcramenwli, neuroendoerini, giustamente dosati ed opportun:unente ri~ chiamnti, imprimono nl quadro nosologico l:t. fisionomia più propria. Pn.rticobrc interesse richiama l:1 trattazione delle malattie del sistema nervoso vegetntivo, argomento d1e l'Autore tr:ltta da p1ofondo conoscitore sia nell'eziopatogenesi, esposta in modo molto convincente, si:t nella d'es::rizione delle forme morbose, tra le quali con piacere si vede fare', diciamo cosl, l'Jngresso ufficiale nlle metereopatie, argomento profondamente studiato dnll' Autore e di cui nel '934 egli fece col suo maestro Pende, una brillnnte rclnzion<:' n•l Congresso di Medicina Interna. Il quarto volume tratta la Neuropntologìa ed è dovuto 3l prof. Ottonello. Per quanto inquadrato nel pi:wo gererale dell'Opera, esso costituisce quns~ una trattazione a parte. Le malattie del sisrem.1 nervoso sono esposte in forma piana, chiaro, cosi che il lettor.e ha nozioni precise in quesra. tormentata branco della p~tologia, tuttora in evoluzione. L'A. di proposito, seguendo un indirizzo squisitamente pra.rlco, si è preoccupato di evita.re qu!lDto è discusso e controverso c di riportare qu!lDto attualmente in Neur~ patologia è s.iOOm acquirizione. Alcune affezioni, di recente definizione nosografica, sono svolte con la dbvuta ampiezza, c mi limito a ricordare l:l meningite :Jcuta linfocit:Jrio benigna, che (; presentata nella sua vera. individ'ualità n.natomo-clinìca. Altri rilievi sa.rebbero opportuni, ma son<1 ~in sorpassati i Limiti concessi :~d una recensiane, che conclud'o con un'ultima ~ervazione. Chi oggi apre ·un trattato nuovo di pato!ogia - è questa. l'impressione tutta personale di chi scrive - va a ricercare con :!!'.si:! i capitoli ove b terapia con antibiotici o ccm altri re-;enti preparati è impiegata. In presenza di alcune malattie per le quali una lunga, sicura esperienza ::wC\•a fatalmente elichi:Lrato l'esito non fausto, il medice> incrociava le brnccin, poi compilava\ pietota menzogna, una prescr.iz.iooc terapeutbJ. Adesso invece fiducioso egli impugna una siringa ed inietta l':mtibiotico, penid Llina in nlcune sepsi prima non curnbili, strepto· mkina in alcune forme tubercolari·, ::tcido folico in alcune gravi emop:nic. La letteratur~ :mcobe se conrrast::Jnte, riporta dopo tale ternpin casi di migliornmemo e.d anche di gunrigioni conseguite. Sono queste guarigiQ1ni ver:~mentc tnli o solo remisston.i della fatale malatti& ? Lo- dirà il tempo, nostro grnnde maestro. , Tale terapia nel Trattato del prof. BufnnCI non è svolta secondo il. desiderio di chi legge un'opera nuov:~~ e ciò forse per il tempo in cui essa fu scritta. Certamente non sarebbe stato inopportuno provvedere, magari con note nggiunri,·e, onde rngguagliare su tal.i palpit.'lnti questioni, nnche se con riserva, i lettori che il bel trattato dei due Clini:i eli Parm:1 merit& numerosi e rk.onoscent:i.
5J8 L'Oper~ in cinque \'olurni è pubblicata dalb Casa Editri-:e V:tllardi in \'este cditori:Jlc dego:~ dell'antica, tanto benemerita C:~sa Editrice ital.ia.n:a, c ciò nei momenti a~:ali, economicamente tanto difficili, è degno di ammirazione e di encomio. R. D'ALESSANDRO. 11 MAESTRI E CONTilDINI 11 è il titolo di una pubblicazione dell'I.N.A.I.L .. Nel segnalare l'opportuna jni7Jativa, ~tr:tlcinmo d:tll.n cc Rivista degli Infortuni c ddJc Malattie Professionali 11 (fase. n.' 3, sctt. 1947) qualche notizia. illustrativa dell'opuscolo: cc Frt.t Le scienze d'insegnamento deUe scuole elementari, nei progrnrnmi di 11 S3cnza. e igiene 11 è compres:JJ la. prevenzione d'egli infortuni. cc AUo scopo di fornire agli Insegnanti una gurda per Io svolgimento di questa parte! del prograiD.m.a., l'Istituto Nazionale Infortuni l1a curato l'edizione di un. libro, nel qu:~lc, insicme :hllc norme di sicurezza del lavoro c di prevcn?Jonc contro gli infortuni sul la\'oro, sono r:tccolre nozioni di igiene c di prontO< so:-corso, oltre ad in~gn:1mc:ntì eli tecnica culturale agricola, indispensabili per le scuole c.lcmcnt:tri ~~ popola-t.ionc p1cvn· lcnternentc rur:ùe. << L'Isritutt1 N;z.ion3•le Jnfo:tuni h:t gH clotmo le scuole mr:!li cl>i .lhhuncl:tntc· m,ltt' riaJe datti ca: grandi cnrtcJij mura lì a colorÌ, Ùcc:Ùog-hi, carto)Ì'Iw i llust 1':11<:, t'CC.. Il nuovo libro, che sarà distribuito grntis ni Pro.vvcditort\ti, :!Ile Dirctioni dicb,tlichc, :tgli Ispettorati scolastici ed agli Insegnanti, completa il corrctll7 indis pt•ns:~hilt: nflìnchè anche la scuola cooperi efficacemente nlla form:nionc dci l:wor:llo:ri che ~t:ntano l)l'ofnnda mente il dovere verso se stessi, verso 1:\ fnmiglia c vcr~o la c.:ollcttivil~ dclb incolumid lisil'a, garanz.i::1 di benessere e di progresso civile cd economico n.
w
SOMJviARI DI RIVISTE WLITARI
RI\11STA MILtTAI\E -
Anno Ul, n. 11, novembre 1947:
Taddco Orhndo•: L'Alto Com~mdo - Un problema urgenlc dm risolvere; Giuseppe M:111cinclll: A proposito dr: i C.A.R.; Simplex : Col'po o servizio di S. M.?; Giovenale Argan: ll1·tiglicria e !ernica; Mario Car:~--riolo di FerQil:to: La campagna 194o-42 In Libiol; L:~zzaro Dcssy: Arte e tecnico nella guum moderna; Quirino Arrnellini: Il servi:IO sociale pt:r le forze armare; Arturo Quarto: Il Commissariato militnn:, Camillo C:~p:io: Polt•cri frcdde studiate e ad.otatc da/l'curcito durante l'ultima guerm; Giu;cppc Bernasconi: Note mll'esplora:.ione c sulla simrez::a 11t:ll'a::ione offensiva.
1 \ l•l
11 RIVIH.I J\hLtTAilE- Anno IH,
n. 12, iliccmbre 1947:
Esito rlt:l concorso 11 premi per l'anno 1947; Quirino ArmcUini: Ancora dclf'A/toComnndo delle: forze a1·mah·; Luigi Forlenza: E.rt:rcito motorizzato?; Aristano: Copcrtnm, mobilita::ione e nddestrnmcnto; Enzo Gifuni :Az,ione contro mormi; T<mmaso Calise: Gli Italiani e I'Afl'icn; Giuscpe Bcrnasconi: Note m/l'csplomzione e m/In si!"ttrezza ndl'n::ionc: offens,;,,,1; Aless:mdro D't\lcs~andra: Le radia<;;ioni illfmrossc e le lOJ'O applira::ioni bt:lliche.
•
INDICE DELLE MATERIE Par L'mwo 19~7
LAVORI ORIGINALI AMAGLlANl NrcoLÒ: Sulla di:~goosi pm-:lssitologica dell'entamocba histoPag. lY.lica BoscARDr FRANco c Sr.ssA VINcENzo: L'cp:~lite epidemica fr:t le truppe del Corpo d'armatn di Roma nel periodo r gennaio 1940- 8 settembre )) 1943 CAI•J•,,noNI PmTttO: La fobia degli av,•elcnamcnti od mcaio evo c nel )) rinascimento (;AVAt.r.t MARco e AnctNTJERI Eu!>TACCIIIO; L'u!>D del cloridnto di cme)) tin;• nelle appendiciti acute [) 1 PtUMIO f'MNCL~co : Semplificazione nt:ll'opcraz.ione radicJic per l'un)) gh Ì,l ÌIIC!Itllita )) J)rJNA'II G IU5LPI'I.; Sistema nervoso vcgtt:llivo cù cmoziouc: . J)ONA1 1 GnrMll'l'l! : Il l:tVoro lisico c l'cmnzi<1n ~ nclb p:uogcne!ii del 11 cuo)t re oi guerra )) . (;JAwuur. CorlltAmNo: Note sullo shock uclla tmumatologia di guern )) )l Il t H•.cuw C.: L.1 rc'o\Uscitntion ùu cocur d du ct:n•eau . hu•utAn LuiGI: G~:nc.;r:tli t?t di chirurgi •. di b'\tcrra. Infcdoni gcnl'r:ùi )) c l'lC3li )) l~II'CIIATI Lu1c1: Attivit?t opcratoriJ. 11 problema di:ll'ancstc~i:t . )) }Mrl!RATI Lurcr: Chirurgia del capo c del collo . )) bu•ERATJ Lmc1: Chirurgia del torace, rachiclc, bacino )l JADllVAlA FMNcEsco: T rnt tamcnro degli ustionnti . Lt Gom ANce:LO c CALZAV AltA Grov,\NNI: Su una lesione 'isol:un d'arma )) da fuoco in vc~cica con proiettile ritenuto . MOMNDI G111L10 : Esiti funzionali in anchilosi ddla scapolo-omeralc e )l osteotomia derorativa MoRANDI GIULIO: Postumi funzionnli della s-J.1polo-omcr:ùc da fratture da arma da fuoco del corpo o'elh scapola ('f'T rt•trnz.ionc elci muscoli scnpolari .• >> OcctONJ G. Lutm: Luss:tzione dorsali: · isolnta carpo-mctncnrpica .· ,, PAt..\IIEIII VtNcENzo MMtO: L'esplornzione farrnncoc.Jioamica della. psiche e del sistema nen•O!O a scopo medico·lcg:tlc . . . . • . ,, PITEA CAR..\IRO: Sulla pltogencsi dci versamenti pleurici in corso o i pneu,, motorace terapeutico P~rnToNr VITTORIO: Precursori ed arte/lei dell'Antiro Istituto d'Igiene di Roma al Viminale . . . . . . » RtNDONE GtoVANNI: Pseudoaddome acuto n tipo appendicolare conseguente a morso oi nr:lcnldi . )) R.occo Auml'ro: Evoluzione degli Stabili menti d1 disinfezione >J ScAFP!Dt Vtrrottro: I grandi parassitismi inresl'inalì dl ent:rmcbe n cisti tetr:muclc:uc . . . . . . . . • » TOI.ONE S.\LVATORE: Autolesionismo psiclùco. Inrossioaz.ion:: da stramonio » TRUINt FEnor:-:ANDO: Occlusione intestina le acuta da idronefrosi destra ,, V~;zzoso BARTOLOMEO: Vitali d del colibacillo in rapporto alla durczzn dell'acqua u
-tSo 131
97 462 31 3 105·192 345 41" .).) 265 15 ll7 280
465 207
19 30 216 293 tSt
308
l+f •15·1
385 .JI •1117
371
Pag.
VrA ENRico: L'ostcoporosi da freddo .
. · . Risultati della imraaermoreazione di Rotter nei militari colpiti da coogebmento.
:a68
ZANOTTI M.Mxo:
))
CASISTICA DE l....AURENZI VINCENZO: Paralisi isolat.a del muscolo serratus antt:rior Pag. da malaria GÀBRict ENzO: Su di un caso ai ascesso tcmporQ-Oecipitalc sinistro con netta stntomatologm motoria da compressione e gener:~le ipertenl) sione eodocr.~oioo MA'n'Et FEDERICO: CasO' tardivo di encefalopatia arscnobcn'ZoUca ad esito )) l,etalc ScADUTO PAsQUALE e CtM:rNo ALFONSO: Ascesso gangrenoso del polmone )) wn empicma cur:Ho oon la. pcn.icilliM . )) TRUINI FEJtDTNANDO: In tema oi di::~gnostica differonzialc dci clcsmoidi ZAFFtRO EooAI\Do: Eroi;). ioguln~>scrotale destra irriducibile eli due ùivcrtiooli dc:l tratto terminale del tenue di~ cui uno costituito dnl aivcr)) ticolo di Meckel ZAFFmo EDOARDO: Peritooi~ da perforazione dell'ileo da tifo ))
302 223 53
3!)6
408 15f 402
LA MEDICINA 1N CAMMINO
D. E. CAFPELLARO:
· Pag. VARIE
Da I:liroshima al c.,rbone 11 14 >> - L'energia nucleare al servizio della medioina (A. CA.Mt>ANA) • • - Pag_ Un italiano precursore dt'gli studi su Ila penicillina >> L'organizzazione mondiale deilJ. salute >> Excerpta mcaica » Il complesso anticanceroso « AFz >> (A. C.). >> L'intern:I2Ìonalizzazione della laurea io medicina~ >> Nd 6" centenario della nascita di S. CateriD:I da Sie0:1. » Ospedali aviolanciati " Un nuovo tipo di trequarti . , " Mentre risortr-: l'ospeaale di S. Spirito in Verona (A BIANCHINI). • » Ugo Cerlctti all'lstiLuto Superiore di Sanità: <<Le Aaroo.gon.inc» (A. C.). 11 L'n• Congresso Internazionale di Medici~ c Farmacia Militari (A. CA?otl'ANA)
11
In margine all'n" Congresso lntcrnazionalc di Medicina MiHtarc (E. BUFFARDI CAMPANA) Con,·cgno Medico ltalo Svizzero Onore alle Vecchie Bandiere . Un'altra mco'aglia d'oro nel Corpo S:~nitario Militare L'« l.nternationa] College oE Surgcons » . Scrvttuùes et privi lcgcs dc la decine dans l'ordrc intcrnation:JI
m.:
61
qo 143 150 157 tgr :106
:us 222 232 235 236
)l
242
»
244 395
•> »
401
"
409
11
505
RASSGNA DELLA STJti...fPA MEDICA LIBRI E RIVISTE ANATO/IUA PllTOLOGIC.tl.
Esiste un .quadro nnatomo.patologico di morte d:~~ penicillina ? -
FrNZI
c~~
~
W
Png.
6;
))
65
CHIRURGI.tl.
La divulsione peror:ùe c 1:1 carcliomiotomia extramucosa nella cura. del cosl detto cardiospasmo. Confronto fra due serie ai undici casi. L/WZARA
•
Le gra.ndi emorragie da ukera gastro-duodenale. V~riazionl umorali e loro significato clinico. - BroccA . . • . . . • • • l risultati an:ltomici e funz.ionali dcUa prostatcctomia. soprapubicn e della prosurcctomia pcrinenlc. - PISANI
Sulle ferite del o'uod'cno. -
\ l
l
SAB,\INO .
La loc.alizz:t7ionc vcrtcbr:ùc isolata nel morbo di Pager. - DEUTAL\ ::iulb tcrapin ctcl oorcinoma della prostatn con gli estcogeni sintetici c con la nt~tr:L7Jonc chirw·gica·. - NrcoucH . C(lnlributo allo studio della linitc pb~tlc:r. - CASTELLO . Le in li ltr.w.ioni del timp:uioo neUa cW'!L dd clisturbi posHrnum:u id degli arti. - MoNTAcNrNr Localizzm~ionc cpilisaria dell'ascesso di BrocJ[e. PEPE . Pnrat.iroia~cromia c morbo di Rccklinghauscn. Contributo clinico. Ri\ista sintetica. - GuEnLINZOI--'1 SoJerosi pseudo ip,-rrrofica dci ligamcnti gialli, causJ. Ji compressione deU::t coda equina. - P111s Le ferite osteo-articolad d'arma d..r fuoco. - TEI'IEJ'I' e MoMNDO . Sulla rnorfologin del cosida'etta •neurogliomu da sczioiU- dci ncrv.i isolati (studio sperimentale). - FINOccHrAno . L1 protrusionc dc..l disco intcrvenebrale. - hH•t.nA1·r-MuscETTOLA·Rucr-:o. Sui risultati dcll'ortrodc~i p:!.rticol:trc ~econdo Putti nella tbc. del ginocchia. - CoLOMBIINI • E' sempre appcnoicitico un operata d.i açcesso .tppcndiwlarc ? - BALtCE. Tumod maligni, esiti. lontani di congel~mcnto di 3" grndo. - t-fARZIANl. Contributo alla ricostruzione del legamento rotulw. - P,oLr . Trattamento clùrurgico del ca.ncro dell'esofago tor~cico. - $ ,\NTY c Jv(QUCH:ET Ccmtr.ibuto allo stuclio dei corpi liberi della vaginale del tcstioolo. D'ERRICO . . . . . . . . . . Consideraziani su un caso di epitelioma papillare del bncineuo. JtANU, BuTU e Q,,NcEA . Sciatica da ernia del disco. Consider:tzioni su 157 casi dj cui 17 trattati crucntemcmc. - BEr.GMNo . Un nuovo segno clinicoo dell'appendidte acu ta. - CoNsOLANO! . Sulle fistole congenite del labbro inferiore. - RossELLU . .
))
)) )/
)) ))
))
»
»
6; 06 t6z
r62 163 245 ~5
.246
)}
:!.j6
))
3!7
))
))
318 3 19
l)
ljiO
))
410 .jiO
))
))
410
))
404
))
495
l)
•196
)}
496
))
197 '197
))
ENDOCRINOLOGI.-!.
Il ricambio dclb vitamina A sotto l'auone degli ormoni m.1schili c femminili. - BA'M'ACU . . . . . . . Pag. Il timo nella ter:r!Y,_. del morbo di Wcrlhof .- DE 0\.~DIA »
67
68
EPIDE.\IIOLOGIA E IMAIUNOL.OGIA.
Vaccinoterapi:~~ della. febbre tifoia'c oon <<Atossico Vi». - BERTOLA . . Pag. Sul problema dell..-. bonifica dci portatori delle tifucee mediante la tetra)) iodofenolftaleina. sadica. - SANGIORGl . )) Sul meccanismo infettante c'ella mosca domcstiC3'. VANNt L'analid qualitativa e la. R. di Fischer nella. diagnosi delle infeziani tifo parat'ifichc nei vaccinati. - RosA • . . . • . . )) Risultati ottenuti con! lo vacànazionc antivaiolosa. su lTJ. tubcrcolorici del )) San:ttoaio <<V. Cervello>> di Palermo. - CuLOITA e LtPSCI-IUTZ ». Le aaratterisLiche cl.i.O'iche dell'attuale epidemia. di tHo ~ Palermo. )) Ascou Prove comparative di vaccinazione contro ti tifo, i par::ttifi ca· il colera con il vaccino ::tll':tcetonc cd il vaccino al (-ormolo. - MoNACt-Rtc,, )) La lotta contro il tifo esantematico durnntc la campagn::~ del Corpo eli spedizione italiano in Russia. - SrE7.ZAI'EIU\t . . . . )) Ossa-vazioni sull'uso delle sospensioni o per l'onntlisi qunlitntivn dc:llt: agglutinine nelle 'infezioni tifoparacifichc. - DE BLAst, )) Ricerche siero logiche in mHitari vaccinati contro- il a'crrnot.ifo, pt ctr ,11· tati con il v::tccino T.A.B.Tc. - FEilllAJOLl n Riduzione Q eradicazione degli Mofeti ? - MtsstltOLt )) Il tifo esantematico nella circoscrizione di Garian (Tripolit:'IJ1ia) ùurant<• l'a.nno •942· - FRANCffl )l
68 6g ~
t64 165 t66 t67 247 JI'J Jlt 411
4!)11
MALARIOLOCitl.
Lesioni cardiovasali tardive da malaria latente. - GALATA L1 Paludrina. - PA.\Il'ANA La Clorochina (o cc resochina >>o 11 S. N. 7618 >•).- PA.\11',\N.\
Paj} )) )l
70 7• 250
MEDIC/N,/.
Su eli un c.'lSO di end'oc.1rdite acuta reumatica c glomcruloncfritc acuta diffusa insorta dopo tonsi.llectomia in convalescenza. di paraLifo B. V-IBIS VALORANCA . . . . . . . . . . L'aleucia tossialimentare. - BnmtrT L'interpretazione razionai:: dell'clcttroc.:trdiogr::unma. - SI!LVLN1! . La cum o'ell'ipcrtcnsionc arteriosa con alte dosi di biancospino - CoM· UEMALil c Ll!GllAND - PA11HC c DENUELLES . Trattamento del dolore nelle ulcere gastro-duodenali.. - RouoUEs . La cura dell.1. lepm con sulfamidici. - MoNACELLt - LA ScALA . . Erupicma del bacillo gram-ncgarivo curato con penic.i.lli.na intraplcuric.n. - 0RY·}AKSON·rlNI.ANn , . , . . . . . · · L'attività antitiroidea dcll'crgotionina. - LAwsoN c RIMINGTON . L'chmrocaroiogramm:l nel rifo csnntemntico. - NoRVIT LEMiliT Sulla patogcnC'ii della morte da inibizione. - PALMI!liU . . Segni cleuroc:~ rdiografici nella carenza di tinmina. - Ht1NDEY . Am:ni:t neuro·-aircolarori:t da sfor7..o'. - ADELERECil'EUT"t Di:lgno!i dell'amcbiasì. - KERSIIAV • • • Elettroc:trdiografia clinioo. - SCIIERF c Bo\'0 . . . Piuria di orir.ine spirochetlca. - Cuns c VARGAS-SALAZArt. Atcbrina c complesso vitaminico B. - Blu!STON e CHENI!Y . lpenitnmino~i A c mcr::tbolismo basale. - PADA SAoliu e Bnoov Spirochc:tosi discror:nica. - BlOCCA
P:~ g. )) ))
)) ))
)l
))
})
))
ll )) )) ))
)) ))
)l ))
)l
72 167 t68 251 251 252 252 322 323 415
416 417 417 418 41 9
419 499
499
523 NEUROLOG!t<l • PSICHlllTRIA - PS/COLOGI.-1.
Vita politica e regressiva del Super-lo. -
FLllSCID:Il •
L'elettroshock nella• a.i.agnosi dell'epilessia. -
CANCI!R
Sulle alterarioni istologich.e encefaliche da ande corte. -
Png.
253
))
32 4 324
CANCER •
))
RtJD/OLOGIA.
Aspetti racliologici dell'arco medio del borc..lo cnrd.iovascolare sinistro. VALABI\ANCA
L'aspetto -radiologico degli aadens~mcnli isolati del territorio di irroraLione dell'arteria pnrnbronchi:tle superiore destra. - FossATo . . Lcs lésions du squelettc du pìed éclatcmcnt de mi·nc « antipersooel )J. LE GENISSEU. et SARROWY Essa·i sur b valcur dc l'é.xnmeo raoiologique du rein tuberculeux.
Pag.
73
»
75
))
r69
»
HrcHEL
Lo st:tto attuale della tecnica schcrmografiica.. - BASSI • Q~.t;:oiJl iclit<: de11'11 branca ischiO'-pubicn. BRONZIN! Quadro mdiologioo dcll:t duodenite bulbare :11 ttpo di uhcera e sua impor· rnn7.n ni fini meaico-lcgnli. - BoniANT • Sul vrnlorc dcll:t. << prova idrica>> nella scmcl:ologia rndiologiea della drltifcllca. -
CASATI
Olntributo nl~1 conoscenza. dcll'nspctto radiologico delle p:u-ti molli. Il w llo dc:L pico'c. - BMIOANTI 1\ r.p c ll i r:uJjologici delle duodeniti. BotLtNr c GIUNCIH • Mctm1ic:1 midogralia allunlc c concetti ioterprctativi moderni nell:t ri>ccrc:J delle ernie del disco. - Z.vrrEnA c BEI.CRJIN"O .
)) ))
170 254 255
))
255
))
<j20
»
421 500
))
500
))
T ERA /'l; (.
Pag. I progressi dela tcr:lpia dumnte lo, gucrr:t. - DnAGOTJ'! . Le npplica7jon~ terapeutiche dclb. tirotricina, della gramicididinn S., dellt'l streptomicin:~.
-
PrccoLI
)l
75
Jl5
La. chemioterapia ru.lfamidica :ùla luce delle più rccer1ti acquis.iz.ion.i. PlCCOL!
))
L'impiego dell'enterovioformio nelle cistiti tuberclolari. -
AL'rHtiOS
))
501 504
TRAUMATOLOCTA.
Lesioni scheletriche degU ani inferiori d:~. nou c.o munc mt'CC:tnismo trau-
matico. - P1ccmo
Pag.
76
Pag.
328
VENER.EOLOGTA.
Cura della blenorragia con una sola iniezione di penicillina in sospen-
sione. -
BERSANO BECEY .
UBRI, RIVISTE E GIORNALI
ATTUALITA'
~punti di clinica: pagg. 77· 78, 79· So, I7I, 172, 173· 256, 329, 330, 3JT, so6, 507, soS Tt!mJ'ic wotPcrnc c nuovi ritrovati: pagg. So, Sx, 82, 173, 174, 1.57, 2)8, 332, 333, 334•
so8, 509, 510.
Jnfon:.;:;iOtJi: p:t&;· 'i::;, !14, Hs. hf,, 1:!7, ~~. ~. 174, liS• lj(, 'TI· :159, ::00. :z.IJI, 33·h 335, 33G, 337· ::;'3, ~l, ·t!~· ·F+ 425• 4llj, 427• 510• 511 • 512· 513• 514, ;:;. ACC\DI·\111 h SCJLIETA' Mf.DICIIL - (;(J:SFEHJ ·:r.I, COML"NICAZIO:"\I E 1>1\IOSTR \ ZIO~J SCIF.NTJI'ICJJT•. PIH ~-') (,J.I lJ' d-.DALl MlLIT ARl
P..li';S· 342• 343, 3<14• 4l9• 430.
m ·.rr.•.rtJf' rA
!Jif<~/lnrc rt'.lr"w,;{i!e l lu•r Siro FJthl.t, m.t~~gior go:nera lc: medico f.• ·I.Jtt11rc; IJrott, prur \r runiu C~mp 11.1, 1r::n. <llltuut~llo mcth'o Tiptot:r;~ h l l'·:~i·ll&.ll~ • ll••lllt • \ 1.1 e l:UI.lloCO, lU Il
GIORNALE DI MEDICINA MILITARE .Ml:"lST:ERO Di'!.l:.A DlFI·S.t\- ESERCITO
uft:, 1 il t • • n
llll dte t
c-
l
ROM/\
h~llli,·i f.trm u;lstt 10
n t do
.m. nd, l 111 )h, Fnti ' m <'
l'·''·'''
l • tìOO lOCIO
• 2oon l 1'\1 l' o H l \ il. J l.
t,IJ ufltdllll mctlld c ,•hlmlcl lnrnwd .11 In !lcr\IJIU pur ttbho-
,.
1 f alururtl· •Il L\h.!,lldun M lliturc JlllllMlltl lhnilm!ll tl licgnulurc 1 Ulr yJunc: J\rtttln, l.•t~ruontc, nontc, rennpltu c Curpu che li IJlr 1 on 11ro~ H tic~< 11 rl.:hhalcrc d'uHidu l'imporlo 1lel l1 CII Il tlctl'nd 71, lcflcr.t C tfd Hc~ . \mm , nlo In: Iult te .tli ncll 1 milmm rncn!llle
IJJI'I/.J:t
1 1111 d
, ..,.", •n• n • dt 111 :lwrr 1.
l
TIPOGRAFIA ROMA
Rl!GIOI'IJJ.l!
Lo;..M
lt
·· ~..;...-------