L'ARCHITETTURA della REGIA AERONAUTICA
Roma 1991
STATO MAGGIORE AERONAUTlCA
A li ri g h ts rcscrvcd. No part of th is pub li ca ti o n s may be rcpro Ju ced, sto r en in relrieva l syste m , o r t r asm i t tcù in an y fonn o r b y any m eans, elect ro nic, m e chan i ca l , pb mocopy in g, or othcrwisc, w i lho u t th e p ri o r p er m essio n o f thc ST ATO MAGGIORE AERONAU TI CA- ROMA.
INTRODUZIONE
lA CULTURA ARCHITETTONICA DURANTE IL FASCISMO E I RIFLESSI NELlA REGIA AERONAUTICA Pag. 21
Cap. l o I TEMI DEL LINGUAGGIO ARCHITETTO NICO .. .. . .. .. .. . . . ...... . Pa g 23
Cap. 2 ° L'ECLETT ISMO STORICISTICO . . ........ .. . ...... .... ..... .. .. ...... .... ....... Pag. 4 5
Cap. 3° I L NOVECENTO ARCHITETTONICO Pag 9 1
Cap 4° L'AKCHIT ETTU RA D EL R.AZIO N.ALISM O Pag. 13 1
L'URBANISTICA E L'ARCHITETTURA DELIA REGIA AERONAUTICA Pag . 175
Cap l 0 CULTURA URBANISTICA E DISEGNO AEROPORTUALE Pag 177
Cap. 2 ° L'EDILIZIA AEROPORT UALE
L'edil izia d i " immag i ne "
G li ed ifi c i tecnico operativ i .
Le aviorimesse e la poet ica n e rviana
Le s t rutture log istico ab itat ive
Cap. 3o L'EDILIZIA MONUMENTALE . ... .... . . .. . .... . ...... . ..... ....... . ..... ... ... . . .. .
Il Pa lazzo de ll ' Idro s ca lo d i Taran to .. ...... .. ...... .... ....... .. ..... ...... .. ..
L' Accadem ia Aerona u tica di Napo li Capodichino
Il Pa lazzo del l 'Aerona u t ica
Il Cent ro Sp erime nt a le d i G uidonia
Il Pa lazzo de l Comando di Regio n e di Bari
La Cas a de ll ' Avia tore di v ia IV Novemb r e
La Scuo la d i Guerra Ae r ea di Firenze
Gl i edifici sw r ici della Reg ia Ae r ona u tica
Pag. 203 Pag 205 Pag. 218 Pag. 228 Pag. 247 Pag. 273 Pag. 275 Pag. 281 Pag 288 Pag. 301 Pag. 310 Pag. 317 Pa g. 323 Pag. 335
CONCLUSIO NE Pag. 349
N OTE Pa g 357
BIBLIOGRAFIA Pag . 365
INDICE DEI NOMI Pag. 369
Presentazione
Nel quadro di rivalutazione del passato e di tu-tto ciò che con il tempo ha ac quistato la pati na dell' "antico " o il fascino del "perduto", si è inserito da qualche anno anche un filone di "archeologia aeronautica" che un piccolo gruppo di professionisti, per lo più ex ujficiali del Genio Aeronautico, tra i quali brilla per en tusiasmo e cultura l 'autore di questo tes to il Col (a) arch Mariano RANISI, ha scoperto tra gli scajfali degli archivi degli Enti demaniali e dell'Archivio Storico dello SMA, recuperando documenti, imma,qini e memorie di quello che fu anche per le infrastrutture aeronautiche, il periodo pit). esaltante dell'Aeronautica Militare Italiana, allora Regia Aeronautica , e che può collocarsi tra la .fin e degli anni '20 e la seconda metà degli anni '30.
Furono quelli gli anni che gli storici più. accreditati indicano ora come gli an ni del "consenso ", quando , almeno apparente mente, popolo e istituzioni vissero nella quasi totalità in cmnunione di inten ti e di azione e si creò nel camp o aero nautico una irnmagine di prestigio della Nazione che impression ò favorevolmente l 'opinione pubblica mondiale.
Alle straordinarie, coraggiose irnprese aviatorie che portarono alla conquista di quasi tutti i records, da quello di ve locità di Agello a quello di altezza di Pezzi (so lo per ricordarne due che, per velivoli ad eli ca e motori in linea, risultano an cora imbattuti) e all'epopea delle due trasvolate atlantiche in formazione, si af fiancarono significative realizzazioni edilizie, su progetto di ingegneri e a-rchi .., tetti insignì, che ebbero anch 'esse risonanza intern azionale ed occupano tuttora un posto di rilievo nella storia dell 'architettura italiana degli anni '30
Tra queste spiccano: l e ardite strutture in fet-ro-cemento delle aviorimesse dell 'ing. P.L NERVI, simili a vele neruate che si librano nello spazio, ancorate pitl che appoggiate al terreno , come nota l 'a utore del testo, L'e semplare comp lesso istruzionale della Scuola di Guerra Aerea nel Parco delle Cascine a Firenze, ope ra dell 'architetto ancora oggi, dopo oltre mezzo secolo, ammirata per· la sua modernità e razionalità non disgiunta da un elegante rigore compositivo, e la sobria mole del Palazzo Aeronautica dell'ing MARINO , o v e la funzionale di · stribuzione degli spazi internifavorita dalla ossatura in c.a. , uoluta da BALBO a modijìca del progetto originale, e la presenza di impianti per l'epoca avveniristici, si accompagnano ad una gradevole composizione architettonica cbe, pur con echi neoclassici, richiama la simmetria e la compostezza del mezzo aereo, senza peraltro indulgere alla retorica di regime. Inquadrare queste opere e le tante altre che nel periodo in esame furono realizzate a supporto della Forza Armata, nel tormentato panorama dei linguaggi a-rchitettonici che si svilupparono durante tale periodo, dai postumi dello storicismo alte rivisitazioni metafisicbe del '900, dalle utopie del .futurismo alla concretezza del razionalismo- è senza dubbio un
compito arduo , ancb e p e rcb é spesso la realizzazione delle operefu soggetta a pilì spinte e molti ed flìci risentono del/ 'individualismo del progett ista e delle es ip, e n ze del commi/lente.
In questo q1wdro così aiJlpio e complesso, l 'arcb. RANISI, per oltre trentanni militante nelle file del Demanio Aeronautico. dimostra di sapersi muouere co 11 padronanza e mestiere, analizzando con acume e con abbondanza di richiami sto rici e li11guislici il clima ricco difermenti innovativi in cui matura11o i progelli di quelle che si possono a rci!{ione chiama re le prime realizzazioni edilizie di rilievo, a carattere permaJI(? Jit e, so rt e a supporto dell'attività aviatoria.
L 'illustra z ione di quel clima e delle opere realizzate è po1·tato avanli con un linguapgio specialistico e co lto, a volte anche ricercato, ma non p e r questo privo di chiarezza, quale sf)esso s1: incontra nei testi o negli articoli di tanti architetti e critici di arcbitettura cb e sembrano rivolgersi con il loro '·arcbilettese " p i t't ad un pubblico di adepti, di ajjìlia ti ad Ltna setta, che ad una platea di gente interessata al1nondo delle cos tru z ioni che, pur avendo una base ricelli va per La propriafor·mazione tecnico culturale, spesso si srnarrisce nella marea di '·ismi" e di e luctthrazionifilosoficb e e sociali con cui, non si comprende percbé, si cerc a di rendere oscura un a mat eria così razionale e direi se!f-explaining come l 'arch itettura.
All"esame pummente architettonico degli edifici, fautore affianca un ·ampia disanima sui phmi ve ri e propri Piani Regolatori dei tanfi aeroporti cbe sorse1·o in quell'epoca un po ' dappertutto nella pemsola (se ne contavano tra piccoli e grandi quasi 11 n m iglia io); ovvia mente lo studio si fenna su quelli pi1ì importa n! i o singolari, descrivendone lo sviluppo e !"originalità delle soluzioni spesso condizionate da preesistenze o da cogenti situazioni ambientali.
Tra p,! i edijìci operativ i come prevedihile, quelle stru1111 r e speciji'che del;Li aeroporti rich ies te per il ricovero e la manutenzione dei m ezzi aerei, le av.iot·imesse, che carallerizzavano con i loro pro.fìli uri aeroporto, spesso prioo eli altri manu.falli significati vi, se n on quelli dell"edYìcio Comando tipo, dotato alla sonlmità di torre di controllo e di cui vennero costruiti molli esemplan· tuttora es istenti efunzionalmente utilizza ti Lacldove non-furono distrulfi dagli eventi beLli c i
Dalla df[jiJsa illustraz i one di quelle fabbriche si viene così ad apprendere una infinità di notiz i e su struuure m·ditissime, a volte solo progettate, qua le l/Il e norme bangm- ad una sola campata di 200 per 54 metri, ideato dall'ing. 1:-'lORJNJ che presentava le innovative "tensistrutture': dopo 40 anni tornate di moda sia n e lle costruzioni in precompresso che in quelle di acciaio , con la correzione del t e nnine in "tensostrutt11 re··.
L 'esposiz ione de/tagliata delle opere edilizie realizzate dalla Regia Ae ronautica, sia quelle pi1ì sig n(fica tive. sia quelle che per la loro serialità e.funzionali tà ope rati va non presentavano ca ratl e ristiche tali da poter giustijìcare la valutazione da un punto di vista di rigore architettonico, risulta comunque sempre intet·essante sia per chi ba CO IIUissuto con quelle strutture per un int era vita sia per quanti, anche al di fuori della popolazione aemnautica, sono inte ressa ti alla storia dell 'ediliz ia e dell'a1·chitettura dell 'anteguerra. in particolare, la le ttum del tes to riesce avvincente, quasi Ulla "recbercbe''professionale, per chi come il sottoscritto ha seguito per quasi l'intero arco delta seconda metà di questo secolo, oltre alla pro gettazione e alta reali zza z ione delle nuove in.frastrullure dell'A.M. ancbe la manutenzione di quelle esistenti. intervenendo tempestivamente quando clisintel"esse o impreparazione mina cc iavano di alterare facciate o particolari costrulliv i diedi fici appartenenti al pa trimonio s t orico aeronautico
Per questo ho accolto con piacere la richiesta dell'autore di presentare questo pregevole.._ volume che ha, tra gli altri, il merito di riportare l 'attenzione su/l 'impegno culturale e prqfessionale che an:imò i nostri predecessori in un periodo troppo rapi damente liquidato per il solo fatto di essere compreso in una fase storica che ha in ciso dolorosamente sulla vita della nazione. Attenzione che Olsgi viene posta anche in molti ambienti accademici per rivalutare opere puhhliche gia da tempo apprez zate da critici stranieri, progettate dai cosidetti "architetti in orbace", ma che s i chiamavano DEL DEBBIO, autore dello stupendo complesso di edifici adiacenti allo Stadio dei Marmi, cosìpervaso da una sottile tensione metafisica, e della Colonia Elioterapica di Monte Mario, esetnplare opera del razionalismo romano; PIACENTINI che, subissato da critiche, ha pur dato un 'impronta col suo stile, a volte ecces sivamente retorico, ma anche razionafista, a tante opere, a parer mio accettabili, che compongono un itinerario ragguardevole annoverante in primo luogo la romana Città Universitaria, senza dimenticare il grande merito di avere istituito la pri ma cattedra di Urbanistica in italia , nel 1921; il giovanissimo TERRAGNI con la sorprendente Casa del Fascio a Como, opera di rottura, considemta un caposaldo delia storia delt'arcbitettura europea; il geniale e fertile BRASINI che ha tra l'altro lasciato il segno della sua ricerca .figurativa nel Palazzo Comando deL! 'idroscalo di Taranto e di quanto rimane della facciata destinato all'Accademia di Capodichino e ancora ASCHIERI, con la sua ammimbile Casa dei Ciechi di guerra a Roma, e 'il già citato r"AGNONI autore della Scuola di Guerra Aerea e tanti altri. E cosz' pure quegli altri anhitetti che operarono sotto lo stesso Regime, ma furono riabilitati politicamente nel dopoguerra come A LIBERA, la cui migliore opera resta però il palazzo dei Congressi dall'aerea volta a vela, eseguito per I 'E42 e solo recen temente rivalutato a pieno, quasi se .fosse stato marcato da un peccato epocale, RTDOLFI, DE RENZI ed altri cbe in quel periodo operauano e produssero progetti di va lore che non si possono rinnegare.
Purtroppo, tornando alle realizzazioni di architettura aeronautica, è mancata, nella fase di ricostruzione e di potenziamento dell'A.M. dopo la parentesi bellica, quella tensione culturale cbe aveva ispirato la dirigenza dell 'epoca. T mo tivi sono molteplici e non vanno certo ricercati in una minore cultura pmfessio nale dei tecnici del Demanio, ma .forse nell 'accettazione da parte delle FF.AA del decadimento del ruolo e della funzione del '·militare" in una lY·azione sconjìt ta, che portò a la vorare in sordina, con progetti "fatti in casa" (anche per carenza di .fondi) senza l 'apporto della cultura professionale esterna, salvo eccezioni come per ilpregevole complesso del/Accademia Aeronautica di Pozzuoli, opem del prof arcb. AMODIO.
Inoltre te nuove avevano jìnalità e camtteristiche prevalente m ente operatiue e come tali emno costrette nei limiti imposti dalle standardizza zioni Nato che non consentivano certo di esprimere inuentiva architettonica .
Solo nell'ultimo decennio, awalendosi dell'opera di alcuni qualificati profes sionisti che hanno lavorato in coordiname nto e sinfonia con gli Ufjìciali tecni ci del Demanio, sono state prodotte opere che potrebbero degnamentefigurm-e ac canto a quelle del passato ; tra tutte il recente Palazzo per Servizi Tecnici Ope rativi, adiacente allo storico Palazzo A.M ., prep,evote opera, stimolante sul piano figumtivo , dell'arcb. SCAFI e aggiungerei, ancbe se di dijferenti impostazioni e lin,quagp,i, il complesso di qjficine per la manutenzione del Tornado sull'aeropo rto di Came?'i, le officine per La manutenzione degli AMX sugli aemporti di Treuiso e Istrana, il grande hangar per G'-222, dalla suggestiva copertura a piastm spaziale
sull'aeroporto di Pratica di Mare a l 'artico lato complesso di edifici dell'Tstituto di formazione dei sottujficiali a Capua, ancora in fase di comp letamento, il cui progetto di massima fu redatto da/l 'ctrch GIORGEm. allora Capitano G.A.r.i. presso la Direzione Demanio della 2fl R.A
In sintesi, il saggio, con il supporto di un ampio mate1·iale documentario in gmn parte sconosciuto e rinvenuto dopo pazienti ricerche negli arch ivi, si prefigg e sia la delineazione delle problernati c hejìgurative che incisero nella elaborazion e progettuale aeronautica del Ve n t ennio, sia la individuazione di un percorso nella edilizia della Regia Aeronautica, distinto per tipotogie d 'uso, completato da una serie di descrizioni interpretative di alcuni edifici significativi, inquadrati 11el coutesto storico di appartenenza, descrizioni che si propongono tra l'altro lo scopo di destare 1111 maggiore interesse verso quegli spazi di lal.'oro ai quali si è solitamente benché molti di noi vi trascorrano, nella qttotidiana routi11e, gran parte detta propria vita.
Il presente vo lume offre , in conclu sione, un quadro sistema t ico e completo di una vicenda edilizi a che è ancora test i mone, con le sue principali realizzazioni, di un cos tum e costruttivo che è doveroso ricordare; il rispetto di tale memoria è dovuto alle esigenze della contin11ità della cultum. ma. innanzi tutto, al bisogno di una corre/fa conservaziolle di quanto di quella edilizia è ancora presente nelle installazioni dell 'Aeronautica Militare , per cui la piena disponibilità di ogni e lemento conoscitivo è essenziale pe1· consent ire appmpriati interventi.
È augu rabile che il p1'esente lavo ro, che si pon e come un caposaldo n e lla sloriograj'ia de ll 'edilizia storica del! 'Aemnautica, induca a l tri t ecn ici a ri visit are e approfondire il periodo storico in esame, quale dialettico con tributo per ulteriori apporti conosci ti v i e che lo stesso autore proceda nella ricerca. completando la storia dei/Arcbitettura aeronautica con quella degli anni del dopoguerra sino ai no stri giorni.
Ge n. lsp. G.A. r.i. Roberto OCCORSIO Capo del Co rpo d <.! l Genio Aeronauti co
Prefazione
L'obiettivo del pr esente sagg io è la ricostruzione dell e vic e nde dell'ed ilizi a ae ron a utic a, con qualità storico-artis ti c h e , rife rite al Ve nt e n n i o Lra le due g u erre. L'intend im ento è statO quello di raccog liere cd esporre in forma discorsiva , spo glia d i ogni apparato erudito, i risul tati delle ricerche che sono andato sviluppan do da o lt re un decennio , senza tacere degli a lt ri contributi in mate ria che in di versa misura e ango lazione, ha nn o consen tito , negli ultimi tempi , la disponibilità di utili appo rti. Dalla ri cerca metico losa di alcuni s t udiosi tendente a chiar ir e aspeui concernen t i uo mini e ordinamenti d e l Ge nio Aeronautico , a lla riflessione su singole fabbr ic he , come Palazzo Aeronautica e la Scuola d i Gue rra Aerea di Firenze, che ha visto la partecipazione d i docenti d e ll' Univer sità di Fi renze, è stato tutto un sommov iment o di interessi che ha s t imolato l 'Aeronau t ica Militare a p ro muovere, in questi u lt imi ann i , una indag in e ce n s ual e sul proprio patrimonio a r chitettonico. Promossa dall ' Ispettorato Logistico e condona da ll e Direz ion i De manio delle tre Regioni Aeree, l 'indagine ha co ntri b uito a far prendere cosci e nza di quel vasto pat rimonio , di test im onianze edili zie, realizzato dal De mani o Aerona u tico , a cu i r iconoscere valori storico artistic i. Tale in dagi ne, d i cu i ebb i l 'incarico di occupar m e n e per la Seconda e Te r za Regione , grazie alla lungimirante disponibilità degli Ufficia li G .A.r.i. coo rd ina tor i , consentì eli avv iare u na ricogniz ione acl ampio ra ggio c h e d eterminò la costituzione di una priiTia e in teressante do cumentazione
In questi u lt imi tempi , dunq u e , i l sedime ntarsi de ll e ricerche ha d ispiega t o u n quadro affasciname, eli s t imo l ante int eresse, rapp re se n tante un a immagine insoli t a dell 'ambiente a t erra de l l'Aeronautica Milit are, sepp ur e a tratti riconoscib ile per fr am m e nt i, per singoli episodi , nelle att uali infras tr ut tu re aeroportuali. Mi è sembrato, pertamo, che esistessero le possib ilità mat e riali per g iu stificare la ste sura di un ampio c approfond it o sagg io c h e consenr isse a chi è appassio n ato al mondo aero na ut ico e a ch i è inter essato ai fa rri di archite ttu ra, u n ' adeguata cono scenza di ta l i avve n imenti
Il presente vo lu m e cos titui sce il primo inqu adramento o rganico d elle vicende e dilizi e dell a Regia Aeronautica so tto l ' aspetto dei caratteri e della qua li tà a rch itettonica. È affronta t a pertanto tma proh lemat ica affa tt o nuova, con rutti i rischi c he s i propongon o ogni qualvolta si t ema l ' ordinamento storico critico di una se rie di eventi mai esam in ati sotto l'a s petto u nitario Ho ritenuto q uindi necessario ind ividuare il nocciolo dell'esperienza edilizia aeronautica tracc iando un tessuto connettivo, cos tituito dal rapporto t ra la cultura archi t ettonica del tempo e quella espressa dalla Reg ia Aeronautica, ne l quale ho r int racciato, tra le sue maglie, percorsi a rtin ent i a ll e tipolo g i e , alle form e, agli ambienti ch e definirono l'immagine della infr ast ruttura di te rr a della giovane Arma all' ind o ma n i della s ua cost it u zione.
Un'atte n zione partico lare ho prestato ad alcune fab b riche signi fi cative, con il sottopo rle a d u na lett u ra dove p revale u n mo d o el i porsi dav a nti ad un evento a rch itettonico che cerca l'e m o t iv ità di una sensazione, l' es t raniame n to provoca to da s p ali ed a tm os fere singo la r i.
Ne lla stes ur a del sagg io i l m io stato d 'a n imo , di fro n te a lle diffico lt à d el l avoro , ha su bi to spesso l ' imb a razzo della m ut evolezza d'umore, preocc u pato d i r ispondere con d ign ità a ll a fiduc i a r ipostam i La speranza d i n a rra re u n a s ingolare vicen d a ed il iz i a, c h e a parre a lcu n i ep isod i ma i era stata affro nt a ta con intenro s i s temat ico, realizzand o u n'ope ra esauriente e docume n ta ta , do tata el i una sua un itarietà, è s tata spesso m inata dal dubbio de ll ' incertezza dovuta alla mancanza di q ua lch e fo n te esse n ziale, el i q-ualc he rifer im ento s ic uro per sta b ilire att rib u zio n i o ri co noscimen ti, spec i al m e n te per quan to attiene ai proget tis ti, a i comm itte n ti , ag li esec u tori. Agg iu ngas i g li inte rr oga tiv i assi ll a nt i s u certe decisio ni c r it iche da pren de re , in me rito a fa bbriche con qual ità el i a rc h ite tt ura mai considerate quale og ge tt o d i s tud io, ch e po tessero esse re vani fica te da successive sment ite È auspicabile, pertanto, che a pa rt e i l mio personale interesse a lt ri stud iosi colmeranno in segu ito i l d ebito di quell e d i men ticanze , omissio n i, ch e in evi tabilme n te so n o pr esent i n e ll o svo lg imen to d e l testo La r ice rca s a ggis t ica ha anche un suo te m po s tor ico; n on s i pone m ai come un ogge tt o asso lut o, con un s uo in a lte ra to carico d i ver it à; è so l tan to att o cosc i en te che cos t ru isce una s tor ia co n sapevo le del pro pr io te mp o con il sosteg n o de ll e co n osce n ze dis pon ib il i
Buona parte d ella ri ce rca intesa a re p er i re fo n ti e d ocumenti è s tata co nd o tt a n e ll ' Ufficio Storico e ne ll ' Ar c h ivi o Fotografico dello SMA V Reparto Ring razio, pertan to, tutt i colo ro c he con l a loro cortes ia e la loro d ispo ni bi l ità , forn itami nella cons ultaz io n e e r ip rodu zio n e dei d ocu m e nt i n ecess a ri, ha nno reso poss ib il e la riu sci ta eli ques to li b ro
Roma, 10 ottobr e 1991
ia no RANIS I
Nella letteratu ra c r itica di arch itettura dell ' u ltimo dopogu erra, a lcuni avvenimen ti in teressanti la Regia Aeronautica, la Mostra di Mil ano de l 193 4, riguardante il decennale di attiv ità de ll a n u ova forza armata e la serie d i av ior im esse proge t ta te da Pier Luig i Nervi, n on s fu ggono, ma lgrado il rifiu to pr eg iudiziale sull'epoca mussolinian a, all'attenzione di mo lti storici, tra i qu a li Br uno Zev i, Cesa r e De Seta e Ma n fredo Tafur i, autori d i testi di storia, s ul citato periodo , tra i più autorevo l i.
La Most ra d e ll 'Aero naut ic a , che fu patrocinata da Benito Mussolini, venne a llest ita ne i sa lon i de l Palazzo dell ' Arte , a Mi la n o, appunto n e l 1934, a ll o scopo di ce lebra re l 'Xl a nnu a le di fondazio n e della Reg ia Aero n autica e, a l co nt empo, pre senta re un q uadro d ' insieme d i quanto la g iovane Arma avev a compiuto nel dece nn io d e ll a s ua es is tenza . Su ques to avven imento Bru n o Zevi , con quell'e n fas i verbale che gli è cons ue ta n e i giudiz i sugli ep iso di d'arte, così commenta la Sala d e lle Medaglie d ' Oro, uno d e i luoghi più s uggestivi dell 'a llestimento: "S pazi d i una fan tasia te sa a l l imit e u ltimo, diaframmi sospes i a d ingabbi at ur e metalliche fi liform i, contro il senso comune. È l'apporto linguistico più originale di qu el pe riodo in Italia, parallelo all'ermetismo le t terario ma con una carica po etica anche maggio re , perché fo n de la de n unc ia sp ietata con l 'astrazione lirica . Un a ragione est remista, appartata, che si fa ansia d i st ru gge n te p o e s ia " 0) . È una ac co rata e sens i b il e leuu r a che il ce leberr imo sto r ico compie el i questo episod io dell a Mostra che ai suo i occh i appare come la vetta poetica del Razio n alismo a rc hit e tton ico. P iù misura to nel giudizio è Cesare De Se ta q uando , citando la Mostra, annota " que l Sal one delle Medaglie d ' Oro che rimane un o d ei maggiori esemp i di allesti ment i celebra tivi" (2) dell 'e poca, reso con gli apparati linguis tic i del movimen to .., razional is ta allora affermantesi. Ma la ecceziona li tà d e ll a rassegna m ilan ese fu do v u ta a n c h e a ll a n o tevole par tecipazio n e , al s u o a ll e st imento , deg li a rti st i e degli a rc h itett i più fa m os i dell 'epoca , tra i quali figur a no , t ra i ta n ti, Fig ini e Pollin i, Mar io Si ron i, Giuseppe Paga n o, Lu ciano Ba ldessar i ed Edoardo Persico . Q u e l Persico che fu i l p iù gen ia le c ritico d 'arch itettu ra del tempo, iscrisse così, come proge tt is ta m ilitante, la sua p resenza alla Most ra co invo lgendo la ne l dibattito cultu ra le riguardante q u ale arch itettu ra fosse degna d e l Regime di a llora e c he ebbe , come e samineremo in s e gu ito, momenti di v irul e nta dramm a ticità.
Ne ll a s ec onda m e tà degli anni Tr e nta , Pi er Lu igi Ne rvi , ingeg n ere, p rogettò u na ser ie di avio rimesse per alcu n i aeropo rti della Reg ia Aeronautica Anche in questo caso l' int e resse e il co nse nso crit ico, n e l dopogue r ra , è stato unanim e. Le aviorimesse nerviane , realizza te ad Orvieto e a Orbete llo , sono infrast ru tt u re che t rava lica n o il p u ro aspetto ingegner istico . Sono " .... immensi padiglioni di tra liccio di cemento , p iu tt osto frenati che sorretti d a pilast ri ra m pant i" C3), che non solo in cidono ne l contesto terr itorial e su l q ua le sorgono , travisandone i caratteri d e l luo go , co m e a d O rbetello, opp u re q ua li fica n do n e l 'aspetto talvo l ta dimess o , come ad Orvieto , ma presentano a l loro interno forme s p az ia li evoca n ti, p e r qua n to se ne p u ò dedu rre da ll e documen tazioni perve nut e, cavità inaudite.
A parre gli episod i della Mostra di Milano e dell e av io rimesse di Ne rv i, quella stor iog rafia innanzi accenna ta . tra gli a lti e bassi di un com ributo storico critico rigoglioso e sfacceuante ( t>, tutta via una nimemente sol.idalc nel cancellare quanto, a suo avviso, il tra sco rso regime fas c is t a aveva favorit o o in ce ntivato, ne l Venrenn io , manti e ne un silenzio tot a le s u quanto a ltro la Reg ia Ae ronatHica cost rtli sce in t ema eli ed il iz ia mi litar e, n e g li ann i tra le due guerre. A parte i ripe nsam e nti el i ques ti ultimi anni sul predetto periodo , rece nt e mente rivi sita to con un attcggiamemo meno maldisposto. nella sto riografia di cui sopra, anche nel rispett o delle proprie preclusioni ide olog iche, qualche altro ed ifi c io della Regia av rehhe meriraro un debito ce nno che, rit e ni amo , susciterebbe, s enza ombra eli dubbi , ancora interessi s ia p e r la p resenza d i asso lut e novit à tipo log ichc -s i pe n s i a ll a case rma Ro ma gn o li organ i zzata su una sez io n e tipo di nuova con cez io ne sia p e r l 'a derenza , in ch iave eli qualità, a i remi linguist ici dominami. Ci riferiamo a quella ed ilizia , rigogliosa nell'ambito della forza a rm ara, che s i richiamava ai partiti razionalisti n ei casi dove il suddetto movimento acquista vesti meno spe rimentali e più co nformiste. Nondimeno ed ifici come la palazz ina Ufficiali de lla Scuola di Applicazione de ll a Regia Aeronaut ica d i Fi re rn e o come il Padiglione dell ' Aerodin a m ica, d e l Cen tr o Sperimen t:1 le eli G uidon ia , pr ese ntano caratte ri lipo morfologi c i tali da cost ituir e esempi paradigmarici el i un indirizzo. quell o razionalista, che non possono essere ignorati. È da porre cenno che nel dopoguerra il Razion alismo arch itetto nico it a liano , forse il più comprom esso co n il Regime perché molti suo i protagonisti se n e dichi a rava no fautori , n o n subirà l a so rt e degli altri co ntemporanei movime nti l' Eclett ismo della " roma nità ", il No vec e n to rit en uti ge n eticam e nt e parto del Fascismo e quindi t rasc ura t i o cita t i co n epit e ti dispreg iativi. Come si ved rà in segu ito, l' attenzi o ne posta . ne l d opog ue rra , agli arc hit e lli razionalisti come, acl esempio, Terragni, autore di una sp le ndida Casa del Fasc io a Como -e come Paga no, che si pr ofessa rono architetti fascisti, veniva amhigua ment e gi ust ificata p o ic hé la loro opera e ra da riten e rs i , g ius t ament e, e uropea malg li esecrati vizi d 'o rigin e. Mn nella stessa arc hit ettu ra vi tu p e rata , quel la esp ressa ment e eticherrata come fas c is t a, a nche se spesso i contributi e le motivazio ni del suo p rocesso geneti co non avevano ni e nt e de l colore politico, non mancavano gli esempi decorosi, tali da meritarsi almeno una c it azione. !'\ella cor rente a rchitettonic a de n o minata 1\' ovecento per un comu ne afflato ideologico con
il movimento c u ltura le dei Bontempelli, dei De Chirico, dei Sironi, rien t rano a lcuni superbi ed ifici aeronautici appartenenti al Cen tro Sperimentale di Guidonia. Ci ... rifer iamo al palazzo della Direzione Superiore Studi ed Espe rienze e al corpo di fabbrica princ ip a le de ll o Stabilimento delle Costruzion i, eccezional i, autentici epi sod i d'arte della s ummenzionata poetica.
L'espressione archite ttura fascista o qualsìvoglia altra architettura lega ta, a filo doppio, ad un movimento po l itico è spesso l'aspetto fallace di ogni problematica arch iteuonica È vero che in molte situazioni s toriche v i è s tato un cons id erevole int eresse politico per l ' architettura, trado ttosi in un modello arch it ettonico che ne ra pp resentasse il fondo ideologico . Meticolosa fu l'attenzione di Hitle r per l 'attiv ità p rogett u a le di Speer. 1\tlu sso lini, a più riprese, affermò, perentoriamente, che s' i n tendeva di a rchitectura ! E lo stesso Ba lbo è da ritenersi il promotore de ll 'att u a le ves te di Palazzo Aeronaut ica po iché, senza il suo auto revo le intervento , essa sa rebbe s tata diversa. Ma l 'as petto s or prendente è, spesso, l'insolito pa rere di chi mili ta nella parte avversa che intravede, nell'arch itettura dell'avversa r io politico, gli eleme nti che l'asc rivono a lla propria ideo logia . Ed è proprio con l' architettura aeronautica, quella de l la Scuola d i Gue rra Ae rea di Firenze , che si è verifica to un episodio del genere che , v isto il protago n ista, è qua n to meno s ign ificativo per so stenere quan to sopra. Infatti, in una recente pubb l icazione , ( 5) un docente u n iver s itario eli Firenze racconta di aver accompagnato un professore dì stor ia dell'ar chitett ura, nipote eli un primo ministro dell'URSS, a v isitare la Sc uola aeronautica Alla precisazione del docente italiano che quell'architettura era opera del Fasci s mo , il russo , viv amente colpito dal complesso, riconosceva invece in essa i presu pposti essenziali dell'architettura sovietica : "rispetto d ell'ambiente .. . dign ità e durevo le zza dei mate riali ... severità dell'espressione delle funzioni in modo da da re il se ns o dello Stato-gu ida, senza però incombere per via del rispetto d ella misura umana ", e quindi co nclud eva che l'espressione architettonica della Scuola er a da gi u d icarsi socialista poiché di fascismo non a ve va proprio nu lla (6)!
In questi ultimi tempi un'atten zione critica p iù serena ha rivisitato il mondo della c ultur a figurativa del cosiddetto Ven tenn io, recuperando n e o scoprendone aspetti eli va l ore tacitamente ignorat i da quella del dopoguerra, che s i era impost a u n assunto pregiucliziale ch e riconosceva in tutto ciò che era stato fatto durante .., il Fascismo un aspetto socio politico che fosse giusto dimenticare. Tale int e resse s tor iog ra fico, sulle a rti figu r a tive del Ventennio, trov a il suo primo c ir costanz iato s tudio nel vo lum e: "La c ultura a rchi tettonica in Italia t ra l e du e guerre" d i Cesare De Seta, n e l quale è rapp resentato con inc is iva e coinvo lgente efficacia un quadro degli avvenimenti, con citazio ni eli opere e personagg i che diedero svo lt e sig n i ficative alle principa li prob lemat iche c ultu rali del tempo, d al Futurismo alla Meta fisica, da l Novecen to al Hazionalismo. Lo stesso De Seta ha , in a lt re occasion i, r i badito il suo interesse su tali vice nd e e costituisce , dunque , una fonte esse n zia le p er inquadrare storicamente il particolare periodo t ra le du e g uerre e i risvolt i che s i produssero tra il regime politico e l' arch ite ttu ra. Ma il De Seta non è stato il so lo acl interessarsi delle problematiche del Ve nt e nni o. Dopo il suo esempio , vi è stato tutto un fiorire d i s t udi, di ricerche, che hann o promosso alcune mos tre importanti per il contributo offerto , come quella de l 1980 sulla "Metafisica: gli an ni Venti", te nu tasi a Bologna, e quella sugli "Anni Trenta: arte e cu ltura in Italia ", tenutasi a Milan o nel 1982. Queste rassegn e hanno cos titui to un 'occasione illumi nante per inquadrare un mondo figur a ti vo, ch e presenta una sua particolare uni tarietà, c h e si distingue da quello che lo precede e da quello c h e lo segue. Tale peculiarità è dovuta a n che ad una eredità dimenticata in fretta, que ll a umbertina e giolittiana, con il primo dopoguerra mondiale, e ad un proprio lascito, quas i
pe rduto , po i ché con il secondo dopoguerra mondiale i fili annodant i la c ult u ra degli a n n i Cin quanta e qu e .lla degli anni Tre n ta diventano esili, quasi irrisori. la storia italiana t ra le d ue guerre presen ta , per la part icola r ità delle vice n de che n e animarono sotto wtti gli aspetti la vita nazionale, una impronta individ ua le c unitaria. Individualità e unitarietà dovut e in massima parte a due fondamentali cesu re, due confi ni definit i da ll e due guerre mondiali, c h e ne rompono il rapporto di cont in ui tà co n quanto era avvenuto con l' età giolittia n a e con quanto avverrà con l'età No n è certo pr iva el i rischi l 'ope razio n e eli perioelizzazione che tenta eli cogl iere un sistema omogeneo eli fatti storici, con quegli artific i conv e nzionali che sono le letture per decenni , per v e n tenni, per se co li; ma per il pe riodo sto ri co in esam e l'artifizio s toriografico sembra piename nte gius tificato . È raro incontrare vice n de pol itiche e cu ltu rali che s i s n odano in un contesto temporale, ch iaramente p recisato n elle soglie el i ini zio e fine , il c u i r isultato è la definizione di un quadro storico assa i singolare. L' Italia, dopo il trauma del la p rim a guerra mondiale e l 'avv icendamento del regime fascis ta a l potere , non è certam e nt e più q u ella dell'epoca umbertina. T temi preva lenti interess a nti le ar ti fig urati ve, che subiscono l' influ enza d i corrent i d ' o ltral pe qual i il Lib e rty e la Se ces sione austriaca , si inaridiscono, si sb iad iscono , debolmente sostituiti da proposte che si rifanno alla storia, alle memorie ital iche Anche il Futu r ismo , c h e h a avuto i suoi momenti epic i nei prim i decenni d e l seco lo , ha spen to i s u oi virulenti fu ro ri. Lo stesso accade dopo la seconda guerra mondiale, che è un e v ento ancora più d o loroso pe r la sco nfitta e per il d isagio morale causato dalla guerra civi le. Il ra pido cambio eli pagina , sollec itato da una es igenza di opport u nismo, paventata co me libertà eli esp ress ione, contribu isce alla formazion e di un q uadro figurat ivo che rinu n cia ad ogni lasci to d'antegu e rra c rivo l ge attenzione a ll e correnti internazionali in corso, tra le quali l'astratt ismo , !ascia nd osene debi tamente influenzare .
Tra le vicende che dis tinsero s i ngolarme n te il periodo s torico del Ventennio, quelle c h e mov i me ntarono il dibattito arch ite tt onico cos t ituiscono un caso inso lit o, s ia per l'interesse genera le ch e destarono , coi nvo lgendo l a partecipaziene di u n vasto p ubbli co, s ia pe r l'animosità con l a qua le s i difesero le rispett ive ideo logie eli fondo che, ta lora, si t ramutò in un vero e propri o conflitto Pro tagonisti fu ro n o il Regi m e a ll ora dominante, disposto anche a scendere nell'agone del dibattito ,
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il mondo cldla culrura. t he le vict,situdini delle cronache di architettura temandone il condizionamento i(h.:ologico ed. infine, gli architetti che :,i conrçnde,·ano la tona degli inc.tridli all'in-.. ..:gna del proprio prodotto architeuonico. L'tichenaro degno del Fasci-..mo difficile rio..;contrare in altre epoche storiche tale appassionato fcn ore per k 'iccndl.:' di archilellura che coim·olge' a meme o per an·eduto calcolo o..;trunwntale quasi tuili gli interessati. !\.Iuso..;olini interveni,·a direttamente con dcctsiont clw nd lx·ne e nel male prm ocl\·ano vere c proprie svolte. Basta ricordare il o..;uo rifiuto, nel 1928. al faraonico progetto di Armando Brasini, che propone\ a lo .W(.: ntramcnto del Centro Storico di Roma. l i quidato con un impiet oso t rarw di matita blu: A miglior Gli stessi arch i tett i raziona l isti riconosceranno il positi\ o .tpporto di Mussolini quando l'arc hit etto G iusepp e Pagano re di ge l'ec.liLOrialc di C1salwlla: Musso l in i sa lv a l'arclti tc::ttura italiana P> . in occas ione di un:t decisa di posizione dd D u ce, es rr essa con un compiacimento ufficiale per l'arc hi te ttura moderna . L'interessamento degli in t cllettual i per i fatti di arch it etLura, contributi di Benedeno C roce, Antonio Gramsci. ìvlassimo e tanti altri. <>i rivelò in pieno. in un generale coinw>lgimento, ton il progello dell'edificio viaggiatori della Num a Stazione di Firenze-Santa \!aria 1\o,·L·IIa. Filippo T. J\larineni. il fondatore dd Fururi'>mo. Ugo Ojeui. Gim·anni P.tpuH. Soffici. esponenti elci dibattito culturale nazionale. seguirono con fen ida atll.:nzionc le varie vici-;situdini che: precedeuero la scelta dd progL·rto 'in< itore. ci.tscuno dalla rispettiva testata giorna li stica di cui costitui,·ano la voCL' di L'attenzione che ebbe tale concorso, come que ll o per il Palazzo del Lillorio sulla , ·ia dell'Impero. a Roma. è rap presentata dal 'i,·o inrerc.o..;se delht gente comune che. come riporta un gio r nale del l 'e poca (8), si riversò numerosa -quasi ventimila persone nelle sa le della Mostra dedicata a lla Nuova Stazione di Firenze. D a ll'altr o canto. gli architetti. s ud divisi in d iverse tend e nz e. offri vano sva riate occasioni eli di b att ito la cui fin ali tà e ra il riconoscim e n to di u n'arc h itett ura che rappresentasse lo sp irito fascista . Su ll e pagine di rivi s te come " Pegaso ", "Quadran re'', ··casab e lla" e cl "ArchiteLtura ", Ugo Ojett i , P ier Ma r ia Barcl i, Criuseppe Pagano e lVlarcd lo P iacent in i. nelle vesti di cr i tici. cont r appone,·ano opposlc resi co n mordente polemica <: piglio
Tra k cli\·er:-;e correnti architettoniche dell'epoca, quella definita cdertica. che '>i richiama,·a ad una pras:-;i quasi Yegerativa. di recupero della sto r ia. com i m.1ava a produr re e di f i ci n eor i n asc.: i me n tali. neoharocch i , neogotìc i Eppu re tr a i s u o i proragon i sti fig u rava l'arc h itcno Armando 13rasini.- dalia gen i ale i nvc11t i \'a per la -,apiente abilità di come manipola\ a il materiale storico il quale meriterebbe. come giusriricheremo i n seguito. una Hrasini ebb e i ncar i c hi cLill a l k gi a Ae rona u tica L'lo i n conrre r ern o i n diverse occasi on i rela ti v e a progcuazioni. Contrappo'>[Q alla tendenza eclertico-storicistica. si sviluppò un movimento che si ispirava alla cJa.,sicità definito NO\ ecento (o L i ttorio con intento s p re gi ar i vo). c he diffe r iva soslanz i almen t. c dal p r ecedente p er u n a tt eggiam e n to modernista. anche se u ni voche erano le ra dici cui en t rambi si riportavano Ne l 1927 incominciò ad affermar'>i la corrente dellbzionalbmo. che si richiamava alle ricerche in atto, nell'Europa, che promum·evano u n 'architettu r a cons i de ral a, se c ond o l'ass unto l ecorh u s i e r iano, "gi o co sa piente, co rre llo c magnifico d i vo lum i co m posti souo la luce"<'->>. Tali rencknze architeLLoniche del periodo tra le due guerre. si contrastarono. con il supporto di oppo:--tc e apparenti cli \ ·ersirà ideologiche, cercan d o , co n b r i speuiva invocazione d i a rr e eli Stato, di rnpp r ese n wre, ogn u na per prop ri o c ont o, l'id e olo gia de l Fascismo. " [ n rea l tà sia i l rit o rn o al l a classicitù -;ia il rnionalismo. pur differendo tra loro profondamente, no l'arch i tettura in una sola e medc:,ima d i rezione ( ) Archi romani c facciate m o nunH.:n ta l i e rano la t r adu zio n e, in lc rmi n i pla st i ci, d e ll 'oss equi o - o r atori o e '>Cenogr:dko al pote re centra l e c all'ord i ne c.:ost i tuito: superfici nude e piane. angoli reLLi, geometricirù. moralità· artistica e fecll'lrcì a un principio razionale, dovevano fata l mente po rsi come l a traduzione dell'ossequ io ( ) a u n inte ll e tt o sup e r i o re, f'ac il m en te i den t i fi ca l) i l e con l 'i nt ell e tt o d el "c apo", e q uin di a nco r a u na ,·ol ta con l 'ord i ne costiruito" (lO>. Si affl'rma. in questo modo. la tesi che dietro le cJi,·erse concezioni della forma architcLtonica esisteva i l comune proposito d i compi :Jcere il Reg ime t'vl :l i n tale mo d o è sos te nu t o i l principi o c.: ll e o ltre alla fina l irù p rati ca pe r la qu ale si gi u stifi ca una cos t ruzione ed ili zia, un all ro intc resse -ne l caso politico sottcncle il fare architcnonico . per cui si a\ rehhe un'arre asservita ad un intento p r:.1tico. che esdtldt:rebbe quella l iben;) cr eativa c he è il p re supposlO
dell'art e intesa nel senso pieno eli poesia. Non molte furono comunque le opere p oetic h e du rante il Vcntcnnio. soprattullo quan< lo si apprende che la stessa Casa d el Fascio, d i Terragni, in d icata come una delle opere più importanti del periodo .s u nnom in ato , è s t ata oggetto di una rC\ ' is ione critica che ne ha attenuato l'incondizionato primo entusiasn'to 01). Ma la poesia in arcl1itcttura è rara occasione e quel lo c h e con t a. quel lo che dist ingue la qua l ità d'a r te di un periodo storico, è il va l or e d e l suo livello medio-a l to che, rife r ito alla anività costrutt iva della Reg ia Aeronaut ica . è senza dubbio esemplare.
La d ist inzione tra la quali t à di poesia in architettura, e un'altra che definirem mo le t te rar ia, è l'occas ione per giustificare il motivo che ci ha suggerito eli comp ren d e re, n el t itolo de l presente saggio, l'appellativo di arcll ilettura. F. questo un ter m ine ri sc hi oso, spesso impiegato, ed è bene fare qualche p re cisaz io ne su ll a sostanza d i che cosa intendiamo con esso .
Avvalendoci di u na sottile e acuta ripartizione sulla sostanza dei significaLi del t er m in e a rch ite tt u ra, esposta alc u ni decenni or sono dall ' il lustre storico l{oherto Pane <12), prec iseremo l'i n te n t o co n il q u a le adopereremo tale disciplina nel corso d e l p rese n te lavo r o. Secondo i l codice el i valo re attr ibu ito le, l 'a rch itettura pu<') essere disti n ta in poesia e lette ra t ura. Già il Croce, nell'opera la Poesia. aveva ind i v id uato , nella prod u zione lct.teraria una facoltà poet ica e una facoltà pralica o lette r a ri a. ·'La pr ima, n e l suo ab b andono a ll ' u niversa le, b seconda ne l propos ito c h e l e è p rop ri o d i non perde re mai di v ista quella "rag ione" che è guida e sostegno al p ra tico ope rar e'' rJ3J Nella facult:'i letteraria manca ··la coscienza della poesia (. .. ) da l momen t o che d ive rso è il s u o ogge tt o e cioè non quello de l b pura conte mpla z io ne e cle ll 'abbanclono a ll 'un ive rsa le, ma della costa n te cu r a che .si volge a d u n p ra t ic o f ine · O-i) Alla t rasog n a n te l iricirà eli que i versi dantesc h i c h e rie vo c an o la tragedia el i Paolo e Fra n cesca al dis i ncan to :-;paz ia le della chiesa di Sa n Ca r l ino all e Qua tt ro Fomane del Borromini. momenti eli pura poesia. s i cont ra pp o n gono il t ono erudito de ll o s tesso Dan te sul tema di Brunetto Lat.ini, e il co n ve n t o d e i T r in i ta r i , a n nesso a l. San Carl i no, qua l i esemp i d i riflessione che si rivolge ad u n "prat ico fi ne"
L'intui z ion e c roc ia na che abbiamo appena accen n ata, costituisce per Roberto Pan e il s u p p o r to id eo logi co per distinguere. n e ll ' att iv ità cost ru u iva, u na facoltà art is ti ca se p a rata da q u e ll a archite tt o n ica. ln q u e ll a artis t ica, idealmente accos tata a q u e ll a p oet ica, q u al ità d'art e d ella fa bb ri ca e concezione particolare de l mondo si tr asfond o n o l'u n a ne ll' a lt ra in u n a mirab il e sintesi. dove si ha la percezio n e d i u n " m o n do fanta st ico e lir ico'·. Nella faco lt<ì archi t etto n ica, ideal mente avv ic in abile a q u e ll a lelt e ra r ia , s i risco m ra la q u ali t à d'arte de ll a fab b rica, u n ita menle a l dato sto r ic o- epoc a le, c o n i s u oi lingu is t ici e dì g u sto, e d è ravvisabile "lo specc h io d ei te m pi" n e l se n so c h e l' a rchitettu ra è " .· ··· espressio n e della società. cos ì come lo è la lett era tura, s p ecc hi o de lla v ita c iv il e mora le religiosa c in t e ll ettua le·' ( l 5)
Ad ev it a re even tua li dubbi o in ce rt ezze, d erivat i dalla dist i nz ione s u acccnna t a c h e pr e supp o r reb b e p ri vare l a le t tera t ura c l'arch itetru ra d e l loro trad izio n ale s i g n ific ato d ' ar te, il P a n e ri s p onde nel modo seguente: "l' arch itettura è arte quando lo è , (.. ) q u and o vu o le esse rl o. c ioè assa i ra rame nt e. All 'immenso lavoro che si comp ie n el m on d o, edificando e sc r iven do , va solo in alcune occasioni ricono sciu to un val or e di verso da q u e llo c h e è no r ma lmente r ichiesto e de Lt ato da prat ic h e ragio ni . E ciò n o n è d a ric o noscersi come valido solo pe r il nostro te m po m a anc h e pe r tutto il pa ssat o a n c h 'esso non dissemi n ato, nel s u o lungo camm ino , d i op e re a r ti s t ic h e" 06)
La l u ng a d i vagaz ione su i sig n ificat i d a as s oc ia re a l ter m in e di archi t ettu ra, ha l o sc opo d i sg ombr a re i l c amp o d a poss ibili eq ui voci e. al contempo, g iu s ti fica re
pienamente il titolo della suddetta disciplina a quella vasta produzione eli fabbriche, di infras tru tture, d i ambien t i ae ropon ual i, che s i rinvi e n e indagando tra quanto rimane di esistente del la Hegia Aeronautica. Architetlun.l in prosa è quella che andremo cercando tra le pieghe della storia aeronautica italiana del Venrennio.
È bene concl u de re la ri!l ess io n e su ll ' uso de l te r mine d i architettura. rispeuo a quello di edi lizia, più correntemente usato nella letteratura tecnico-amministrariva riscn ando a quest'ultimo un significato strumentale mollo più ampio rispcuo al primo. F: bene precisare che tra prosa di architettura e cor retta edilizia. i termin i sono i nLercambiabi li. Sostenere ch e un edificio come l<1 caserma Romagnoli è architettura oppure edilizia è perfettamente corretto. Se la Homagnoli fosse un brutlo o sgradevole edific io , non sarebbe a p propri aro afferma re che rrznrasi di architettura ma lfatta po ic h é tale agge t tivo, no n si addice a ll a disc ipl ina ca ra a Vi tru vio, ma è perfettamente co rrett o associarlo alla parola edilizia, con la quale è indicato rullo l'universo edificabile. dalla basilica di San Pietro ad una baracca aeroport uale tipo Romncy. Discend e da quanto detto, che con l' uso del voca bo lo <lrcb i tettura è supposto già u na favorevole indicazione di valore. Pertanto, adopereremo il termine edilizia per intendere la globalità del mondo costruLLi,·o. dagli argini di u n cana le alla pavimen t azione di una pista eli volo, dallo shelt<.:r alla aviorimessa , eia u n edificio ae ro portuale a Pa lazzo AcronaLH ica. Adopereremo il termine architellura per sottolineare quei valori che un edificio esprime. e si richiamano al '·cfecor··, al gusro corrente, ai significati culturali del momento storico che ha v isto la genes i d ell'edificio; va lo ri cb e si ritrova n o in quell'edi liz i::t co me Pa lazzo Aeronautica, come le aviorimesse nerviane, come la Scuo la di Applicazione d i Firen ze. e COSÌ via.
l'ambito storico in cui si svo lgo n o i fatt i che esam in eremo è que l lo tra le due guerre mondiali. durante il quale la Regia Aeronautica, nata sulle ceneri della smobilitazione dei reparti aeronautici dell'Esercito e della Mar ina, avvenuta nel dopo Vitto r io Ven eto, porta a compimen t o, in poc hi anni e con mezz i non certo cospicui. uno sviluppo organizzativo che consente una serie eli e\·enti aviatori che riscuotono l'ammirazione mondiale. Tali lusinghieri risulrati sono il frutto anche
Aeroporto di Centocelle edificio per Servizi Vari risalente a/1917
di u na effic iente prepara?.ionf logisrico-amministrativa , ammi revole pe r lo sforzo prodotto nel settore delle costr u zioni demania li , c onsiderando le oggettive diffi coltà di u n campo operativo intercontinentalc, della mo d esta ered ità r icevuta dal Genio mili t are. e i tempi b revi a dispos izio n e.
In un clima di azzeramento culturale , la Regia Aeronautica, all'indomani de lla s u a istituzione q u ale forfa a rm ata ind ip e n dente , in traprende l'esec u zione degli ap prestamenti infrastrutturali, indispensabili per l'attività aviatoria Il termine an:cramento è appropriato poiché l'creditiì ricev u ta dal Ge n io Mi litare Esercito, in termini di qualità edilizia deg li impianti fissi , è modesta. Al proposito, un parere espresso, negli ann i Trenta, dal giorna le '' Le Vie de ll' Ari a " è significativo : ''Fino a l 1922 le condizion i del Deman io Aero n aut ico erano disastrose. S ui pochi camp i malte nu ti n on es isteva n o per g l i a ll oggi del personale che poche e brutte costruzioni non r ispondenti alle esigenze dell ' imp iego e quindi a carattere provvisorio" 07)
Diffico ltoso è, dunque , il te nta tivo di de lin eare un quadro della sit u azione patrimon ia le demaniale, r icevuta da l Commissariato d ' Aeronaut ica, poiché, già alla metà degli ann i Ve n t i, le nuove esìgenze dererm i nate da l rapido progresso de l mezzo aereo provocheran n o t rasformazion i , dismissioni e nuove acquis izion i che stravolgono i l p r imitivo aspetto degli imp ian ti ae r oportuali ereditati. Fortu natame nt e è a n cora possibile reperire u na documentazione d'archivio che co n se nt e la d ispo ni bi l ità di ind icaz ioni eli indubbio interesse. La Regia Aeronautica riceve in dotazione un complesso demaniale che si compone eli 42 campi terre stri, 43 idrosca li , 22 aeroscali e u na ridotrissima rete di camp i di fo r ttma I n ge ne rale , i camp i di vo lo presentano superfici utilizzab ili per aeroplan i lenti e legger i , provviste da una sol itar ia aviorimessa dalla struttu ra in legno o in metallo, con pocl1e baracche e qualche fabbricato in muratura. Sempre "Le Vie del l 'Ar ia" rip orta che " ... le costruzioni fisse esis t enti sugli ae roport i n e l 1922 consisteva n o in alcuni tipi di casermette limi t at e a l p ianter reno senza alc u n servizio annesso c quindi non rispondent i ai requisiti san itar i e igi en ici rich iesr i dalle es ige nz e de gli aeroporti " OH )
A parte l'eccez iona lilà d i una v ro ica esper ienza ae rona u tica , t rasme ss a e ri v issuta nelle immagini deg l i an ti chi aeropo rti perv e nu teci, la dotazi one deg li immohili presenta\·a. nella generalità dei casi. una po\ cnà formale unita mente a modeste qualità cdil!zie. t necessario , nondimeno. trallarnc qualche cenno. passando in rassegna qualche luogo tipic o dell'allivitù o qualche ed ificio sin gobre, pe r intc>nck're su quali basi di pa r te n za il D<.·man io Aeronautico avv iò la gra n d io sa impn:sa d i realizzare il vasto e imponente patrimonio, compos ro da fab briche cd aeroporti. che si rivelò nolc,·ote sotto il duplice aspetto dl: ll'architettura l' dd progresso ddla tecnica.
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L'aeroporto di Centocelle, primo luogo allestiro per lo svolgimento di un'at ti v it à aeronautica su!Hl penisola, vede la nascita dei primi piloti italiani. È il 1909 quando Wilbur \XIright proietta ncll'ari<l il suo biplano a catapulta e inizia ' alle sottili discipline del volo i primi allievi, tenenti Calderara c Umberto Savoia". Si ha notizia cbe durante l'attivit;'t della Scuola eli Aviazione, cessata nel 1911. è cos t ruita una grande a v iorimessa destinata al ricovero di cinque aeroplani. Successivamente sull'acioporto è istituita una Scuo la per Ulicial i Osservator i, e vengono realizzate altre infrastrutture. Ma l'immagine del campo eli volo eli Centocelìe, appartenente a l disciolto Haggruppamento Aeroplani di ricognizione eli del Hegio Esercito. c h e ci è simbolicamente pre sente, è costituita dalla grande spia nata, resa ancora più immensa dal numero deg li aeroplani schierati, offerta il 4 n ovembre 1923. È il campo di volo che si costiLUisce quale unico dato esprimente un significato aviatorio. Ogni altra infrastruttura di contorno, priva comunque di segni espressivi. non si elegge come presenza, non incide nella immagine dell'aeropono .
Tutt'altra apparenza, affatto differeme rispetto ad un aeroporto, è quella pre sentata dall'idrosca lo di Orbetello, idrovolanti della Regia Marina. È un l uogo predestinato per grandi eventi ma, c-1ll'indomani della istitu z!one dclln Regia Aeronautica, è so ltan to una in solita immagine di idroscalo, con l'elemento liquido che avvo l ge ogni parte della terraferma sulla quale sorgono gli impianti fissi, efficacemente presenti con la lunga sequenza delle aviorimesse. i c ui timpani della cope r tura ne incidono ritmicamente il disegno. Tuttavia l'elemento figurativo che imprime un carattere al luogo, c h e ne conferisce una distinta spazialità, è una preesistenza amica, che si pone come quinta c da sfondo all'idroscalo. esaltan done ogni manufatto preseme. Ma l'idroscalo è altra cosa rispetto ad un aeroporto terrestre . Su eli esso si m e scolano antiche abitudini marinare a quelle aviatorie che sono ancora da proporsi, poiché è ancor<l poco tempo che l'uomo vo la, e si av verte il contrasto tra l'esperienza millenaria del mare, che rende sicuro ogni gesto, e quella a n cora piena di incognite del volo.
Aeroporto di Cewocelle. il con centmmen t o di tutta /a forza aerea disponibile. 11ell'anno di .fondazione deLhi Regia Aeronautica
In termini di impatlo ambientale, glt aero!'>cali sono i luoghi aeroportuali che rassetto territorìal.c, per l.t della diml·nsionalc e!'>i bi ta dalle aviorimes!'>c per il ricovero dei dirigibili. Le immagi ni degli ae roscali di Grottaglie. di Ciampino. di Pompei. di ">an \ ' ito d e i r\ormanni. e\ ' OGlno atmosfere degne di un immaginario popolato dai fantasmi di un Poc, di un eli un Verne, dm c il protagonista\: Ut1<1 emanazione della r\atura da lle smisurate dime n sioni. L'impatto ,·isi\ o con il dirigibile in avvicinamento o in (Xtr rcnza. oppure nellt: delicate di uscit.t o di ingrl:'sso costillJJVa indubbi:ltncme uno .speuacolo di indicibile imeresse. che contribui, a a colorare di u n fa scino particolare l' allivitù
l ' n documento degno di attenzione. dell"eclili;ia aeroportuale antL'Cl·denre alla istifll7.ione della Hegia Aeronautica, l' la palazzina Ufficiali dell'aeroporto eli Brindisi. Realizzma nei primi anni del seco lo. l'edificio presenta, nel !:t 'este debitameme rigorosa al daro primtth·o, caratreri formali c costrurri, i propri della fin<.: del secolo precedl.'nre. In esso si coglie un sottile filo linguistico con la c u ltura or icmale. individuabilc negli appara ti tipo-mo rf 'olog ici e decorativi dd l' e<.l ilizia locale pugliese. Sono presenLe rammernoranti deboli echi. "egni stemp<.:ratisi nel rcmpo. che si ripropongono ralvolta uniti a quelli di una classicità di fondo che ri cmerge fiaccamente, per i l trav isamento c h e memoria provoca su u na tradizione adusa a ripetere. per ala,·ica abitudine, schemi già amichi . :.Iella palazzina è presente una fascia decorari, 'a ricorrente, che sotlolinea le aperture delle fine strc. È facile ricorrere, esaminando questo motivo decorat ivo, alla sugges tiv a ipotesi di una intlu enza orientale, a quel tenacissimo filone med iterraneo, perseverante nd mantenere 'i, e reminiscenze che risalgono all'antichità america. Quello che è anelato perduto clell'edilkio brindisino. è l'architettura di arredo, con Glf<lt ter i libcny. c he distingueva g li interni.
All'atto della istituzione ck:ll;l nuova forza annata ae rea, l'appena tmsco rso poco più di u n dece nni o da quando il vo lo meccan ico, int eso come ese rciz io, si svo lge. ron una certa intensità. sulla penisola. e la manica a \'ento, solitarie pre senze sul campo. sono i plimiti\'i segni che esprimono l'auività aviatoria. ì':on esiste
una tradizione co""rutliv:l a l li: spalle, come quella mil lcnaria riguardante le arr iv i tà hdlichc terrestri e marin:ue. chL' nella forreZ?a e nella rada portuale ano i temi :-,imbolici delk loro attribuzioni. La dimensione propria del ,·olo è lo spazio aereo. ma le macchine alate denmo dotarsi. (K'r i momcnri di necessaria inarri\·ità. eli una adeguata t<:rrcstre o marina. attrezzata con ricO\ cr i idonei. La superficie di decollo o di allerraggio. c il riparo per gli aeromobili. gli dementi che d enota n o il farv aero n autico, e si car i cano qu in d i di significati s imbol i c i.
L'antico at:roporro ,- poiché sol o questo <lgge tri,·o. con i suoi significati so tt es i eli nobi ltà. di prestigio. di grandezza. pu<'), con piena dignità,, indicare l e prime in stallazioni aeronautithe- è il luogo dove si svolgono anrenimenti che prc'>l.!ntano ancora un carattere di im·erosimilità. dO\ e i protagonisti sono gli aviatori che ma nifestano un coraggio fuori del comune. Chi osscn a un luogo aeroportuale··. ne indi\ idua un '"genius l oci aleggiante nell'aria. costruito con quella sensibilità d i chi proi e tt a le proprie immagini mentali, nello spazio c he gli è c ircosrantc che n el l 'oc casion e, pervaso da forze ascensionali, plasmate nell 'ar i a, c ile propiziano il l ibrarsi nel c i clo. TI campo di vo l o è so ltanto una vas ta radura, pianeggianre, spogl i a. vuota, ma è pieno di un fare in atto. Le immagini eli un tempo degli antichi acroporri di Campoformido. Ccnrocelle, Ciampino, Grouaglic. Orbe tello, .\Iomecelio e tal1li altri. nella pm·en3 dei lllL'LZi disponibili. presentano. dalla
documentazione i segni di una poeticità che è il ricordo di un fare glorioso, spesso a,·vcnturoso, sulle soglie dell'ignoro costituente il s i mbo lo ca r is n'latico, lo s t im o lante viatico, per il p rosegu imento nel t empo cl e li a stess a attività, con mezzi diversi, ma con uno spirito eli pari dignità.
Nel Ve n te n n io l' a e ro p o r to ca mb ia radica lm cnre a spetto. Si è perduta, r is p etto ai prim i decenni aeronautici. quella atmosfera romantica, prcst"nle in un luogo povero di mezzi ma ricco di eroica tensione aviatoria. L'aeroporto assume un vo l to p iù comp lesso, co n un a ediliz ia p i ù v ar ia, con una ide n tità figu rat iva p iù articolara e più difficilmente afferrabik in una' isione unitaria. Lo scalo aeronautico dive n ta q u as i una piccola c ittà, le cui pan i costit ui scono ta n ti frammenti, avio rimesse, officine, edifici Comando, servizi racliote legrafici; centrali elettriche. magazzini, ccc.- eli una unica strunura. affatto cli,·ersi nella definizione tipomo rfolog ica, ma c h e inleragiscono tr a loro p er comp le n1Cntarità el i fun zion i L"esercizio del volo d iventa più sicuro c meno avventuroso.
Ne l pe riodo t ra le d u e gue r re gli aeropo rt i sorgono n u meros i s u lla p en iso la c in q u e ll e region i, spesso lontanissime, che allora apparteneYano all"Italia. Nel Ven tennio la Regia Aeronautica ha compiti istituzionali che comprendono, oltre la elif es a del s uo lo n az io n a le, a n che u n a evcm u a le pa rt ec ip azio n e be ll ic a . S i ass um e, pertanto, come principio di base. che un'armata aerea , dotata di aeroplani, le cui caratteristiche richiedono superfic i el i atterraggio e decollo adeguate, deve avere la p oss ib ilit à, in c as o di gue rr a, d i s p osra rs i in poc h e o re su from i o perativ i situa t i spesso a notevolissime distanze dalle ba s i eli partenza. e non deve essere impedita dalla ines is t enza d i un a preo rcli n ara rete aero p o rlua le. Su ll a sp inta eli ra le p ri nc ipi o, e ma lgrado le lim itazion i di bi lancio che agli iniz i sono p iuttosto pesant i, per le conseguenze donne all'impegno del primo conflitto mondiale -a dieci anni da lla cost it u z io n e d e ll a Co rz a arm ala , un a v a l ut az ione su ll a e nt ità de ll e cost r u z ion i deman iali presenta una dotazione di ottanruno aeroporti, quaranra caserme, cento edifici per sedi el i Comando e ortoccnto edifici pe r servizi vari f19 t.
li ragguarclc\'ole risullato, nel campo delle inrrastrutture edilizie aeronautiche, che alla fine del Vcntennio divernì rilc\'ante, è dovuto ai meriti dello Stato giore nell'an crtirc l'esigenza di un vasto e armonioso complesso di opere a terra. i ndispensab i le p er una effic i ente attiv ità di volo, e al Deman i o Aeronautico, per l 'ab ilità tecnico -o rganizzariva, un i tamen te all'a l to sp ir i to di sac ri f i cio, dimosmni dai suo i componenti nella r ealizzazione di tante considerevo l i opere. Tuttavia, l a decisiva spinta ali 'ammodernamento e potenzia mento delle infrastruuure demaniali ' ' enne prm ocata dalla presenza. nella Regia Aeronautica. eli Iralo Balbo, in un primo momento come Sottosegretario eli Srato. e successivamente come Ministro. LJ prestig i o dell ' u omo pol i t i co, il suo p i gl i o l eon i no c la co n vincente el oquenza, conse ntirono l 'otte nimemo d i qu eg li indispensa bili stanziamcot i n ecessa ri per dare l'a,•vio ai primi programmi dcnwnia li Ad l talo Balbo sembra di doversi attribuire la decisione di trasformare la Di,·isione Demanio, l'ente centrale a cui faceva capo il Ser\'izio- in Cfficio Ccnrrale del Demanio. con un e un organ ico di personale adeguato per le più impegnative esigenze che verranno r i chies te all a Forla ; \rmata per qu:1nro att i ene al potcn7. i amenro c al l 'a mmodernamento delle i n fraslrutture ae r ona utichc a te rr a.
Il servizio del Demanio Aeronautico era stato allestito. nel 1923. contempo raneamente alla costituzione della Regia Aeronautica. con compiti eli provvedere alla costr u zione e alla manutenzione eli rutti gli impianti a carattere fisso della l'o rza A rm ata. L'ent e ce n t r ale el etto al l a conduzion e d i ta l e servi7. i o, assunse la denominazio n e d i "Sottodirez i one del Deman i o e delle Costruzioni Edil i zie di A<:ronautica ··, - dipendente dalla Dire7. i cme Superiore del Genio e delle Costruzioni Aeronautiche- la cui attribuzione consiste,·a nella sistemazione dei campi e degli immobili militari" (.20>. Dalla Sottoclirezionc del Demanio dipende,·ano sei Sezioni di Costruz i on i Ed il iz i e di Aeronaut i ca, con giurisdiz i one terr i toriale <li>. Per l e esigenze d e l le co l on i e ve ni va no allestiti Uffi c i d i stacc ati , c h e a loro volta disponeva n o di Direz i on i Lavori nelle local it à interessate Ne l 192'5, con la trasformazione del Commissariato d'Aeronautica in Jvlin i stero <22>. il servizio del Demanio. a li,·ello centrale. ,·enne ad una Divisione facente parre della Direzione Generale delle Costruzioni. Le Sezioni territorial i vennero ridotte a cinque, rispellivamcnt<: con sed i a apo li, To r ino, M il ano, Padova c Roma. Qualche anno più ta rd i , n el 1929 , l a D i vis i one Deman i o divente rà , app u n t o, Uffici o Centrale del Deman i o, -con a capo un Ufficiale Generale suddiviso in tre di ,·isioni. Demanio, Lavori e Amministrativa rette ciascu na da un Colonnello. Tale ordinamento, a livello centrale, rimarrà invariato fino al 19tt2. allorché l 'l'fficio Ce n t r ale verrà elevato al rango di Direzi one Ge n er ale <2:$>.
La n u ova legge o r dina t iva del l a Reg ia Ae r onaut i ca d e l 1931 (2 ' 1), r i par tir à il territorio della peni sol::l in q u attro Coman di di Zon:.t Aerea c due di Aeronautica per la Si<'ilia e la Sardegna. Di conseguenza si avranno quallro Direzioni Territoriali del Demanio. con sedi a Milano. Padova, Roma e Bari, c due Cffici autonomi, co n sedi a Palermo c a Cagliari <2'5)
Me nt re l ' i ncarico eli capo d e l l ' Uffi cio Cen tra l e de l Dema ni o ve n iva att rib uito so l itamente ad un Ufficia l e Generale de ll' Arma 1\ cro nautica o d e l Genio Ae r o nautico, i r imanenti incarichi direttivi, concernenli quelle attività demaniali di rilievo. erano eli pertinenza degli t.;fficiali Ingegneri. Dal primo gruppo, costituito da c irca settanta Ufficiali proveni enL i generalmente dal Ge n io Esercito, formatos i nel 1924 a segui to di un t u rb o l ento co nco r so <26>, si g iu nge r à, co n i l secondo eve nto bel l i co mondia l e. a l ragg uardevol e nu mero d i ci r ca t rece n to Ufficiali Ingegneri. Tra el i <.'ssi si distinguerà il Generale Ado l fo Cru gno l a, spec i almente per le , icende di Palazzo Aeronautica, il quale verrà insignito dell'Ordine .'vfilitare
di S<l\ oia, a riconoscimento dd!" apporto dato dal Demanio Aeronautico nella fonda zio n e dell'1m pero .
Affiancato da funzionari ci' ili, per quelle mansioni di norma attribui[e alla professione di Geo metra, e più con il 1929, da personale mi l it are assiste n te tec n ico. l' Uffic iale In gegnere po tè supe rare, ne ll 'esercizio del suo inca r ico, le dif ficoltà donne alla scarsità del numero del personale assistcme. ai disagi delle locali t à. spesso impe rvie o mal sane, e alla imp o n ente richies ta di imp iant i a te rr a, grazie a ll 'e levato sp irito di sacrific io c d i ab n egazione che co in volgeva rutta l' organizzazione del Demanio Aeronautico.
Ad u n a pr ima limi ta t a atti v ità, dopo l'an no d e ll a fondaz ione d e li "A r ma, riguar da me il rianamento degli aeroporti ereditari e alla creazione di una rete di e<lm pi di fortu n a, di c ui se ne avven iva il bisogno, si ha il primo notevole impub o d i potcnziamcnto c ammodernamento delle infrastrutture a terra. con il biennio 1928-29. Mentre alla chiusura del primo decennio dalla fondazione della Arma si real izze rann o quelle fabbr ic h e che dovevano acco gli ere, co n una veste adeguata, i princ i pali ent i della Forza Armata, d<l Pala zzo Aer onautica all'Accademia Ae ronautica con il secondo l'interesse è rivolt o pri n cipalmente alla prep a raz ione d e ll ' impresa afri can a d i Et iop ia e. sop rat tutr o, a seguito d e ll a t e ns ione internazionale, alla realizzazione di un ' ' asto programma di costruzion i demaniali. sia sul territorio nazionale c11e nei possedimenti colo n iali.
Un indicativo raffronto eli larga massima. tra i due differenti comportamenti mostrati dal Demanio Aeronautico, nei decenni tra le due guerre, in merito all;1 r ip a rti /. ion e dd le spese ne i d iversi sellori d'i mp iego, p rese nt a, nel la prima me t à del \'entennio . un prendente interesse rivolto alla realizzazione di '>ingole costruzioni sulle installazioni es istent i , mentre, co n la seco nd a rne t:ì, l'att e nzione è ri vo lta a ll a cr eaz ione d i n uov i acroporri. Agli in iz i ciel seco nd o co ntli tto ])el l ico mondia le, la Regia Aeronautica disponeva di un patrimonio demaniale che comprendc, ·a ben 526 tra aeroport i , idro scali , c aeroscali, e 390 tra magazzini, cleposiLi, centri eli comunicazione, stazioni meteorologic he ecc .. tra i qua li sono da comprendere
Aeruporlo di (;'a t onia aH/ico li pu d i m ·iorinu•ssa
quei complessi dove si conduceva l'attività operativa e a livello centrale c territoriale. della forza arm:ua LC >
11 presente swdio si anicola fondamentalmente su due distinte pani che tuttavia si integ rano a vicenda poiché og n una è da intendersi complementare dell'al tra. Il c rit erio adottato consen tirà di rivolgere una più deb i ta attenzione ni k :nomcni c ul tu rali del periodo esa m inat o. separat i da ll e descr izio n i de ll e ope re di arc h ite t t u ra ch e possono rom p ere quel filo u n itar io che tiene desto J'i nrcrcssc. Resterà p il:1 co n v i ncen te il success ivo approfondimento di quel le problenwtiche. talvolta specialistiche, richiesto dall'esame delle sunnominate fabbriche .
;\Iella prima pane dello studio \·erranno esaminati i principali fenomeni cul turali dell'epoca ed i momenti in cui la Regia Aeronautica è parte diretta dì quella cultura. l'attenzione è quindi rin)lta al modo e alla misura in cui la committenza aeronau t ica si p roponL' come inte rl ocutore cosc iente eli un attegg iamcmo. di un in dir izzo el i arch itettura, c lt e è espress ione del la soc ietà del momento.
Uno deg l i elementi ronclamentali dell·opera di architettura è la società che ne vede la genesi. con la sua specifica propensione alla forma , alla espressione. al gusto. manifestata altravcrso i suoi agemi particolari che sono l'architcno, il com mittente, il critico. il pubblico. l'\on a caso. in molti C\ enti di architellura degli :mni Trenta, come il concorso per la ì\uova Stazione di Santa ;\!aria . mella. a Firenze la corale partecipazione della socier:l del tempo positi\·ame n te la scella del progcrro v in ci to re . Ma questo è il nostro giudizio a posteriori po ic h é si sa re bb e p otuto verifica re che, paneci rxtndo in p ie n a coscienza eli queg li eve mi , i l nos tr o favo re po teva in di ri zzarsi verso un altro progetto, da l l:t diversa te n de n za espressiva.
;\Iella seconda parte dello studio è c:ondouo un esame sistematico delle costruzioni edilizie della Regia Aeronautica. esaminandone analiticamente quelle più significati\·e medianre una lettura aucnt;t a indiYiduarne caratteri c L'opera è conside rata d:1 un dup l ice punto di osservazione, che esamina in un contes t o unitar io o rgan ismo archi tetton ico ed espressione forma le.
È no s tr o propos ito co n s iderare l 'evento a rch itet to ni co aero n aut ico da ogni , poss ibile p u nto d i v ista, partendo da i va lo r i insiti negli ins i e m i aeroportuélli, n ei grandi complessi neg l i edifici monumcntal i , sino alle opere secondarie, ad ogni testimonian7a minore. come può essere un progetto grafico. mai eseguito nella concrercna dell·opera. oppure una nota redazionale di un giornale dell'epoca. fino alla semplice cd anonima immagine fotografica.
La care n za d i fonti documenta ri e ri chiede rà modi e , ·alut azioni differenti per po t e r c o n o scere le p re m esse a ll a id eaz ione d i u n·opera p re c isare g li " itinc ra" p ro ge ttu a li. co mpr e n de re le scelte ado m tte. i qual i sono g li e le m e n t i in d ispensabi li per inte n dere e valutare u n attegg iamento di cultura. I nfatti, so lt anto la plural ità dei metodi el i indagine. intesi nel valurarc anche le richieste della committenza, il suo polso culturale. netrambito delle più generali a:,pirazioni polirico-sociali del tempo. che consente l'inquadramento di un'opera di architettura nella sua pertinente s ituaz ione storica.
LA CULTURA ARCHITETTONICA DURANTE IL FASCISMO E I RIFLESSI NELLA REGIA AERONAUTICA
Racconta l'ingegnere Roberto Marino, nella sua ulrima intervista sulle vicende de ll a nascita d i Palazzo Aeronautica O>, c h e Italo Balbo, a llora Sotroscgretario ddla nuova forza armata, non accettò l'apparato ornamentale, -u n le7.ioso e sciatto neoclassicismo che la Direzione Generale delle Costruzioni e degli Apprm,•igion<tmenti-Di\ isione Demanio. aYe\·a scelto nella stesura del disegno.
Il Quadrun wiro, nel disporre l' imm ediata revis ione del prog etto, ritenne opportuno affidare l'incarico ad un professionista esterno, il Marino appunto, con l'intento di rive<.k'rc l'apparmo lingu istico. previsto per la fabbrica ministerialc, ma anche con il chiaro intento di imporre un programma clistributin> che ave\·a in mente pe r il nuovo ed ifi cio (2). Esaminando i l p rimo progetto di Palazzo Aeronautica, disponibile in u na documentazione fotogralk <l c he fornisce i disegni c Il' immagini di un plastico, non si può non dar torto al Quadrumviro; nell'ambito delle costruzioni minisr.eriali, realizzare a H.oma dall\mità, la proposta classicista de l nuovo edificio. redatta dalla Div is ione del Demanio. sicuramente per mano di un p ropr io anonimo fu nziona rio, è, su l pia n o de lla qualità a rchitettonica, piutto sto mediocre. Alla fe r ma decisione di Balbo di rivedere taluni aspt:tti dell'archireuura del Palazzo. operata quando si è nello stato di avanzamenro dei lavori che prevede la srruuu ra di fondazione, resta la domanda del perch é si è riparato appena in t e mp o ad una so luzione inapp ropriata, cons ide rando l'imponanza dell 'edificio qua le simbolo rappresentativo della istituzione aeronau ti ca.
La problematica progenuale riguarclanrc Palazzo Aeronautica si svolge mentre in Italia si svi luppa un dibattito culturale tra i pil't fervidi di queMo seco lo , dove le contrappos izioni t ra le diverse concezioni dell'arch itettu ra impegnano i risp etrivi adepti in uno scontro animoso, fatto di proclami. mostre. dibattiti, denunce, con compromissioni. tese ad acquistare il fa,·ore del Regime.
Da una parte si schierano gli animatori di un '·ord ine'' nuovo, che accomuna sia i fa ut or i el i un rec u pcro della classicità ,- che definiremo novecent isti- ri proposta con una nuova veste formale. sia quelli che si ispirano alle tendenze architeuoniche europee, che assumono la denominazione eli razionalisri. Dall'altra parte resistono que lli che t enacemente perseguono la tendenza ecleuica, e con essa l a r ip roposizion e di u n neogotico, di un n eo barocco , di un neorin asc imemo, talvolta intrisa da conta minazi oni floreali. Pendo lo della bilancia. tra le diverse parti, ossen·atore delle \ ' icende architeuoniche e degli umori del Regime. è l'architetto Marcel lo Pi<tcentin i il quale prev ede, in tempo opportuno, ogni mutamento d e ll 'e quilibri o deg l i int eress i in gioco, svolgendo i n ta l modo u n r u o lo di pr imo pian o nelle vicende archit etton iche de l per iodo tra le due guerre. Inrorn o a Piacenrini, in una contrapposizione di idee , di intenti, di affermazioni, ruotano personaggi che animano il dibanito cu ltur ale, come Pier Maria l3arcli Edoardo Pers ico e Ugo O je ni ; a lt ri, che si propongono su l piano ope rati vo, come Armando I3ra s ini e Cesare 1:3azzani, perseve ranti nel la continu ità della tradizione ecletticostoricistica, mentre a ltri , come Giovanni Muzio. Giuseppe Terragni e Giuseppe Pagano. indic.tno nuove strade.
Di quel fernwnto. di quell'agiwre nell'ambito :m.:hitertonico italiano. s ul finire..: degli ;inni \'emi. non dm·ette cert.tllll'nte sfuggire a Balbo. 192H '>i <;volge. a Homa. la prima Italiana di Architenura Razionale . ...,, o!La sotto l'ap provazione e con il patrocinio del Sindacato Fascisti ,\rchitelti, durame l: t quale vengono mostrate le prime ope re..: r<lzionaliste. Per la maggior parte sono soltanto pruposlc.: progerruali ri:-,[K'lto a ll e opere rea li zzate. e s i d i st i nguono per l'assoluta mancanz:t di segni ornamentali. con una espressione linguistica dontt;t e'>senzialmcntc ad una geometria '>emplice e razionale. All'epoca non è posw an cora un dibattito riguardante il linguaggio architl:'rtonico da per im prontare l'edili zia ma l'esperienza futurista dc..:i primi decenni del secolo ha la scia to qu a l che segno che in '>ordina quasi vclatamcnre, in< li ca l :1 nu ova straeia da seguire. f\(.'lil' ta\·ol e progettuali. prescnt;tlc tH: IIa prima esposi:t.ione raziole forme architettoniche. che rammemor;mo. per ceni asperri. la ventata inno,·atricc dd primo Futurismo. propongono quale ,·este idc.de per l'aeroplano. poiché hanno in comune con la macchina alata. la coscienza del costruire se condo una ragione che mira alla hl'llezza della forma pura pieg:lla da l le sole ne
f\on sappiamo fino a che punto l'c' ento esposi rivo razionalista ahh ia influenil Quadrumviro. il quale più t.trdi, in una cronaca riportata sul giorn.tle "L',\mbrosiano", dichiarerà le sue simrxHie moderr11ste t:ll. [J ri,·olgcrsi all'ingegnere Roberto !\<larino. allora giO\ anc con espcri<:nze p r ofess i onal i compi ute d1c l o i nquadravano ancora nell'area del '·barocchetto" romano , dignitosamente contenuto, fu un atto lungimi ra nre che dctcnnin<'> un evento architettonico degno di rilie\ o, forse nemmeno auspicato. È da supporre. quindi. che la principale moti,·azionc che indusse l taio Bai ho a ri' edere il dispositivo progettuale di Palazzo Aeronautica, non fu :-.olt:tnto di ordine linguistico ma soprauu tt o r iguardava gli aspetti di ordine funz i onale del n u ovo M ini st e ro. 1l tTgimc sta tic o che discipl i nava l'.impian to distributivo del primo progetto, concepito i n muratura tracli7iona l e. non conscn ti\ 'a quel gr:tdo di libertà che il Quadrum,·iro clesiclera,·a in merito all'amptl'i'Za degli ambienti di ufficio. I\el \'entennio, la scelta del sistema costrulti\'o propendc\'a ancora pn quello tradizionale. dO\·e ogni parte concorre ad assicurare la srabili tà dell'<:clificio. L'introduzio n e della tecnica del cemento armato. già consol i da ta da esperi e n ze verificare a n c h e in campo arch itetto n ico, -s i pensi alle opere dd francese Perrct era ancora ,·ista con cl ifTidt:nza. Gl i ardlitetti prdcri,·ano ancora cimcntar'>i con la familiarità di un sicostrutti,·o dalla milknaria L' consolidata tradi.l.ione. poiché allomanarsenc
.llculd/o in de/jJI'tlllu pro,f.!,eflc' dt Palazzo Aerollalltica.
Pat·tfco lrm : riep,li int e r ni de,f.!li t(/ ficf uel!a defillilh•rrr er s ioltl! pru geuuale rli Palazzo Al!r<> Jifllllica di R Marirro
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s ignifi cava accantonare un a l) it o mcma le o rm ai radicato , che consentiva u n sis t ema progettuale qua si gu ida to da semplificazione tipologica il c ui ri.speuo già quas i verifica della \<llidità propos t a. Gli ingegneri, per i quali lo studio della nu o,·a tecnica costruttiva assume,·a un carattere prioritario, quale strumento indispensabile se non esclusi\·o. :l\ <.•,·ano assimilato gli elementi formati\ i di un nuo, ·o modo di intendere la concezione statico-funzionale di un edificio. anche se lo stesso 1\larino ricorda. nella imer\'i-.ta data al Regni che alla fine degli anni Venti, ancora sussiste,·ano perples-.ità c timori sull\tc;;o disinn>lto della nuO\·a tecnica costrutti\ a.
Anche se nz a tenere conto del le ragioni tecnico funzionali che a\·e,·ano ind otto Ttalo Balbo alla scelta di u n profe..,sionista esterno, per la revisione del progcrro di Palazzo Aeronauti ca, rcsw indubbiamente il fallo che il s u o interYento deter mina u na svolta nella scelta del l inguaggio arch it <.:tto nic o per l'edilizia aerona uti ca, in armonia con quanto il c lilll:l c ulturale c hiedev a . Era indubbi amcnrc avver tita. a lla fine del d ecennio. l'esigenz a d i una radicale svolta di gusto, che cons<.:nt is.se alla nuova for za ar mata di rivestir<.: gl'i ambienti a terra con caratter i arch i teuonici adeguati alle linee cs rcti<.'he d e ll'aeroplano moderno.
Come accenneremo in seguito, le vicende ed ili zie della Regia Aeronautica ri neuono g li um ori de lla cultura architettonica del periodo stor ico in esame. L'ep isodio di Palazzo Aeron au ti ca si pone quasi come un emblematico spartiacque tra due diversi atteggiamenti, tra una mentalità tradi7.ionalista e un ·altra decisamente moderna. Ed è bene ri assumerla per grandi linee tale cultura. in un quadro appropriato, richiamandone le lontane ascendenze genetiche. prima eli approfondirne le rcmatichc.
gli eventi c i protago ni sti, che ebbero un ruolo considerevole nella definizione degli orientamenti linguistici adottati nelle costruzioni demania li.
Il generale comportamento clell'archiLettura iLaliana, nei primi decenni del se colo, è ancora di fedele osservanza al recupero degli stili swrici nazionali e eli quelli eli altre culture lontane, come la assiro babilonese e l'egiziana dei faraoni, oppure perfino quella cino-giapponese. Con la definizione di Eclettismo si comprendono tlltte quelle manifcstnioni di architettura, dove è con iato un linguag gio il cui vocabo lario è at tinto dalla Lradizione storica o cb altre cu ltu re affalto d i fferent i. Nella maggior parte d e i casi, l'esame di u na fabbrica eclettico-s toricis t ica, come quel la proposta con il primo proge Lt o eli Palazzo Aeronautica, consente di notare element i o parti di architettura che richiamano la classicilà antica, da quella romana a quella rinascimenwlc. Questi elementi o pani di architettura. riconoscibili per il loro preciso carattere stilistico-morfologico. sono generalmente attinti. per essere riproposti nel nuovo contesto figurativo eclettico, dal repertorio linguistico classico e quando differiscono da esso, lo sono per una libera interpretazione o de l dato forma le o de i rapporti sintattici che compo_ngono l'i n s ieme.
L'Eclettismo eli Pal azzo Aerona uti ca, nella sua operazio n e eli recupero dei temi lessi ca l i ant ic h i, n on soltanto si r iappropr ia di ··parole" come i cap il e lli cori n zi proposti n e lla facciata principale, ma si riappropria anche di int ere "frasi'', come la finesLra Lermale, attinta da quelle del le Terme di Caracalla, e talvolta anche di "brani", come il frome degli a\·ancorpi, che ripropongono la facciata tetrastila del tempio della Fortuna Virile a Roma. Questi elememi o parti di architettura vengono recuperati e collocati q!JaSi di peso nell'operazione architetto nica eclettica, comc è appunto quella del primo Pa lazzo Aeronautica, dove riacq uis t ano o espri mono co ntenuti eli incerto r ico noscimento.
È da Lenere presente che l'Ecle ttism o .storicistico aveva g ià pro dott o, ne l seco lo scorso, affermazioni di un certo inreresse come que ll e del Go t hic Revival in g lese, di \Vclby Pugin (5), acl ncogotico francese, di Viollet Le Due (6), del neoromanico olandese, eli H. Petrus Bcrlage m, oppure quelle americane della Scuola di Chicago, di Louis Sullivan <8>. Ma mentre l 'eclettismo srorici.sLico italiano. a parté qualche eccezione come quella di Andrea Brasini, si era lentamente consumato senza apporlare nessuna nuova idea, quello sunnominato aveva an ti cipato, per tanti versi, il fu Lu ro corso del Mov im en to Moderno d e ll'A rc hitettura
Ne l te mpo in cu i la cu ltu ra a rc hi tettonica ita li ana man ten ev a il pass ivo atteggia mento d ianzi accennato, in Europa era accad u LO q ualcosa d i diverso. Negli ulti mi decenni ciel secolo scorso .si ha la formaz ione d i un movimenLO, maturatosi
Fronte posteriore del modello 111 gesso del plimo progNto di Palazzo Aeroll(lllfica.
Concorso pe1· il palazzo del giornale "The Chicago Tribune", indetto nel 1922
Progett o presentato da Saverio Diogum·di che realizzerà in seguito l 'edificio del Comando del la IV ZAT a Bari
inizia lmente nel Be lgio che assumerà il nome di Art No uveau . Con esso si defi nirà un nuovo lin guaggio fig urativo, -espress ion e di una classe borghese emer gente che si distinguerà, r ispetto ag li stili storici, per l ' indiscutibile merito di ri cercare n uove fo r me, impiegando ma teria l i moderni, ne l senso che si ri conosceranno in ess i possibilità estetiche trascurate ne l passato come i l ferro e il ca lce struzzo. L'Art No uveau si pone in antites i rispetto a ll e concezioni figurative classi che, privil egiando l e co mposizioni asimmetriche, con un richiamo alla natura che
mira a inclivicluarnc u n a sos tan 7.a so l ta nto simbolica, cci infin e. b prop ensione a ridurre l'universo visib i le in una linea libera tlucntc coinvolgente il turto. Dive rse furono le componenri che condussero alla formazione del nuo\"O linguaggio. Lo srorico Renato De Fusco, al proposito, scrive che la nascita clell'Arr l\ouveau è dovuta ad ·· tJna serie di circostanze concom i tant i Wl le quali , a seconda dell'au tore, di volta in vo l ta emergon o i l Goth i c Revival, i l mo vimento de l le Arts ancl Crafts, 18 cos tru zi one in fer r o, l'i nfluenza dei pillori prcraffae l liti , impress i onisti. simbolisti, la moda degli oggetti oriemal ì. segnatamcme giapponesi. di cui uno dei maggiori importarori fu l'inglese A. Liberry (donde il nome. non privo di doppio senso, fra i tanti che ebbe questo stile), i l gusto legato a nuoYc wcniche parti col ari come qud l a de l la c u rvatura de l leg n o ado t tato da Thonet s i n da l 1830 , ecc Tutte q u este <.:ompo nent i apponarono u n contr i buto alla nasc i ta del nu ovo linguaggio, ma è assai ard u o defi nire quale fu quel l a cle<.:isiva·· C9>_ Co minua De Fu!>CO affermando che ·· la genesi dell'Art 'louvcau, che peraltro non fu solo uno stile architettonico ma informò lutto i l costume di un·epo<.:a. ,.a vista come l'esito di u na lunga evo luzi one eli problem i cult u ra li e d i moti de l g u sto <.:he per tutto l ' Ollocento m iravano a costruire ex novo u no stil e•" CIO>_
TI movimemo dell'Art Nouveau si diffonderà in Lutta !"Europa. In Germa ni a, c in particolare a Monaco eli Bavi era, assumerà. con il nome di jugendstil, scmhianze esube ranti e leziose. cd avrà una larghissima diffusione, con aspetti si n gola ri e tipici nei casi in cui t r adizione loca l e ne introiet wva l e proprie i stanze d i g usto. l n Aust r ia, co n l 'a ppel l a tivo di Sect=ss i one, indirizzerà l'avvio d i una sc uola c h e avrà i su o i m ass imi es ponenti neg l i archite tti Joscph Olbr i ch, Olto Wagner e, pili tardi joseph H offma nn, i quali influenzeranno l e prime esperienze di alcuni ar chireui italiani, come Antonio Sam'Eiia. che di,·entcrà in un secondo momento del l a sua au ivilà il princ i pale tcorizzatore dell'architcrt ura futurisw, e Marcello Piaccnr ini , come si p u ò dedurre esamina nd o il carattere linguistico de l <.:i n e ma romano Cor so 1 prim o i mporta n te in carico eli co l ui <.: Il e assumer à il ruol o d i deus ex machina dell'arclliLetrura italiana tra l e due guerre. La vicenda della Seccssione vivrà momenti eli straordinaria esaltazione artistica coinn>lgente ruue le arri figuratiYe
in u na u n itar ietà st ili s t ica che d istinguerà u n'epoca qu ella v ie n nese fi n de s iè de " , ir ri p etibile. L' influenza della c u ltura a u srriacJ de t erm inerà efletti positivi spec ialme n te ne l no rd Ita li a, con ris u ltat i avvertibili anche in qualche edificio d ella Reg ia Aeronautica, nel suo pr imo d e ce nn io eli v ita .
A pane l'in fl uenza, nclb penisola, della versione a u striao del l' Art anche in Ttal ia si ebbe la defin iz ione d i u n a ten d e n za che si rich iamava al le cor re n ti <J o lt ra l pe . Q u esra ebbe u na propri a ident ità c un ruolo niente affatto s u bal terno rispetto ai co rr ispondem i mov irnem i europe i , e s i d is tin se con l' appe ll ativo di Liberty. I suoi principa Ji protago n ist i furo n o g l i a rchite tt i Somma r uga. D'Aro n co e Hasi le <l1 J Lo st i le Liberty venne preferib il mente aclorrato dalle classi d ell'a l ta borghcs iJ imp re n d ito ri a le e . s t ranamente . venne ge n e ral me n te rip u diato da ll a com mittenz a pubblica più incline ai canoni della class icit:ì
Ne ll 'amb iLO della espress ione a r tist ica, l'avven imento che r isca n ò , nel pr imo decenn io d e l seco lo , l'opaco compor ta men t o italico f u il Futu rismo. Ques t o movimento facen d osi promotore del le pecu li a ri asp ir az ion i d e ll a civ ilt à m ode rn a, qua li una t ecnica in cont inu o p ro gr esso che consent isse u na fo rm a di vit a semp re p i ù d i na m ica , p red icav a l'as s o l uto r ifiut o d e ll a s to ria e d i t u tt o il ca ri co d e ll a tr a d i z ione . His al e a l 19 09 il p r imo Mani festo d el Fu t u rismo. p u bbl icato su l g io rna l e ·' Le F ig aro " Re d a tt o da F il i p p o Tommaso Mari nc tt i, il doc u men to con ti ene lep ri m e a ffe r mazio n i d i pri ncipio che, con ton i en fat icamente dannu n zia n i, acce nnan o a n c h e a d u na id eale r eciproc i tà esiste n te t ra il m ovi m e n to e la nasce n te aviaz io n e "Noi canter e m o le gra n d i fol le agitat e dal la vo ro , da l piacere o dalla sommossa : cantere m o le m a ree mu lt ic ol ori e p o lifo ni c h e d e ll e rivol u z ioni n e ll e cap ita l i mo de rn e; c a nte re m o il vibra m e fervore no rrurn o d egli a rse n a li e de i can t ier i i ncend i at i
da vio le nt e lune elettr iche; le stazion i ingorde, divoratrici eli serpi che fumano; le officine appese alle nuvole pei contorti fili dei loro fumi; i ponti simili a ginnasti giganti che sca,·alcano i fiumi, balenanti al sole con un luccichio eli coltelli; i piroscafi avventurosi che fiutano l'orizzonte, le locomotive da ll 'ampio petto, che sc<t l pi t ano su ll e rotaie, come eno rmi cavalli d'acciaio imbr igliat i di tubi, e il volo scivo lante degli aerop lani, l a cu i e lica garrisce al vento come un a bandiera e se m bra app laudir e come una folla entusiasta" 02)_
L'importanza della vicenda futurista. per la nascente aviazione, è dovuta princ ipalmente alla coinc idenza tra alcuni principi eli c ui s i faceva portavoce, qua l i la veloc it à, i l pat r iottismo, e un certo innegg iar e al la g uer ra , con gli au ri )J uti pro pr i de ll 'ae ro n autica mi li tare. l requisit i r ichiesti allo ra, alla gente de ll 'ar ia, erano la temerarietà, lo sprezzo del pericolo, l'o rgoglio del pr imato, un'altitudine a l cimemo bellico. i quali, ampiamente riconosciuti ed esaltati nei manifesti futuristi, si ponevano quale riferimento ideologico dell'attività aviatoria. Aggiungasi che la facoltà di vivere la realtà, i n una dimens ione diversa, e ra possib ile soltanto con l 'ae roplano che annu lla va distanze o altezze che u n tempo erano insorrn ontabili. Non a caso, infatt i , F.T. Marinetti, al l ' indomani de ll a prima trasvo lata atla n tica di Balbo, pronuncia un esaltante discorso di omaggio a i valorosi aeronauti. È una orazione in "tinte'' futuriste, che a tratti diventa una vera e propria dissertazione tecnica, con accenni a l la volonrà eroica dei trasvolatori di portare a termine la mission e, m i nacciata da numerosi impedimenti. ·'Questi sono g li av iatori ira l iani , eleme nti c ins ie me artisti crea tor i delle nu ove a rti aeropi LL ura e aerop o es ia ideate da noi poeti e pittori futuristi ve nt i anni fa. Prod igi ose prospe tt ive aeree organizzate dal genio della velocità! (.. .) Forza artistica la loro quando disegnano nel cielo un volo a cravatta per strozza re un caccia nemico, o quando danzano co me sugheri sul zamp illo sbocciato eli granate delle batterie antiaeree. (.. .) Sono i perfezionato ri d i paesaggi. la g ra n de Baia di Hio de J aneiro co ll a pote n te co r p ul enza d ei s u o i promontor i c de ll e s ue isol e e s pesso copcrra da un cie lo grigio in s ign ificante. Fulmineamente la squadra aerea di Balbo la comp leta con un tonante soffitto d'acciaio c genio italiano eroico. Oramai la I3aia di Rio de janeiro, meraviglia del mondo, è perfetta! 03)
Ma il Futurismo non fu soltanto un inv ito alle e bbrezze del volo e della velo cità . F u anc h e il modo eli leggere la realtà con occ hi diversi risp et to a q ue lla con sueta de l passato, co n l'intenzione d i inclividuarne forme ed effett i dappr ima igno r:Hi o trascurati. Gli iniziali protagonisti eli una maniera nuova eli intendere la rappresentazione dell'arre furono Carlo Carrà e Umberto Boccioni. Il primo invoca la presenza nella pittura futurista "dell'arabesco dinamico", "l 'u rto di turri gli angol i acut i", " la prospettiva ottenuta (. ) come compenetrazio n e sogge ui va el i forme ve late o du re, mo r bide o ta g lie n t i'·, "il co no rovesc iato(.. . ) il c ilin dro o blìquo e i1 cono obliquo" Cl 4)_ Boccioni, che è uno scu lt ore, sc ri verà che il suo interesse non è la forma pura ma ''il r itmo plastico puro··. non la costruzione dei co r pi ma "la costruzione dell'azione nei corpi". I ella scultura futurista eli Boccioni, l'esa sperato tormento cui è sottoposta la materia richiama una inna turale dimensio n e dove ca use turb atric i, n e llo sconvolgere in tutt e le d irez ioni la materia, ne co nfi gu rano un a volum et ria fantast ica dove è rappr esa, come co ng e lata, l ' immagine etei moto. Se Boccioni ha esasperato con la sua scultura tutt e le poss ib ilit à latenti del mO[o, l'aeroplano, che è movimento in essere, è da ritener si un ··oggetto" futurista. Se questo '"oggetto" è protagonista di una impresa aviatoria come il volo di D'Annu n z io su Vie nn a, anche l'even to s i tinge di ca ratteri futuristi.
Co n il Messagg io dell'Architettura Futu ris ta , dall'architetto Antonio Sant'E lia n e l 19 14, i l movimento mar inetti ano espone le proprie id ee in ma t er ia. Tra le asserzioni eli principio annotiamo il rifiuto per l'architettura di avanguardia
Antonio Sant'Elia, una tipica rap presentazione della città.futurista.
straniera c per quella" classica , so lenne, ieratica, sce n og rafica , decorativa , mo numentale, leggiadra , piacevole" 0 '5 ); mentre è auspicata l'architettura " . . . del cal colo, dell'audacia temeraçia e della semp l ic ità; l 'a rch itett u ra del cemento armato , del ferro, del vetro, de l ca r tone, della fibra tessile e d i tulli quei su rr oga ti del le gno , della p ietra e de l mattone che permettono di ottenere il massimo della e lastic ità c della leggerezza'' 06); inoltre. è asse r ito un nuovo p r incipio, rivoluzionar io per l 'architettura: "T caratte ri fo n damenta l i dell ' archi t ettura f utu rista saranno la caduci t à c la t ransitor ietà ( ) Ogni generazione dovrà fabbricarsi la sua città. Questo costante rinnovamento dell'ambiente architettonico cont r ibuirà alla vitto ria ciel Futurismo " ( 17).
Le idee di Sant'Elia t rova rono u n più efficace ri scontro con u na serie di eli segni , che rappresentano l'idea della ci tt à futurista. L' i mmag in osa creativilà
dell'architeno comasco definisce una città, costruita per frammenti. alla maniera dd Piranesi. dm·c l'edificio perde pane della sua autonomia. per fondersi in un "unicum·· urbano. reso dinamico dalla presenza di un persistente movimenLv in atto. T remi figurativi p revCllcn t i della nuova città futurista r ic h iamano il tipo del cont ra fTo r te, i bl occ hi gmclo n a ti , le gra n di st r ut tu r e v iab i lis t ic h e c l e torr i deg li as c ensori che fanno da contrapp u n to. r:c lcmcnro t ipo-morfo logico dell'edific io a g rado ni forse dO\·ene stimolare l'auenzionc eli Roberto t\larino che ne applicherà una versione per la caserma Romagnoli. L'appono inno, arore eli Sant'Elia, indicante un art ificioso ma non improbabile futuro, venne troncato da lla prematu ra morte de ll 'a rc h it etto: nw k s L'1e id ee n on resta ro n o perdu te, p oiché s ul lo ro solco si avvi<:en d a rono n ume ros i co ntinu ator i con u n'arch itett u ra g rafica piena iporcs i fan tast iche, che tuttavia ebbe modestissime appl icazioni pratiche; tra eli ess i merita la citazione l'architetto Virgilio Marchi che progetta. nel 1931. un palazzo dell'aria per una Cinà Superiore, identificabile in una gigantesca megastrunura, elevantesi dal s u olo nel c ielo roma n o. La p roposta el i Ma rch i è di non ·· allo n tanare eccess ivamente i se rv iz i <tcro n a u t ici d a l ce n tro de lla c itt à". Città Su p e r ior<.: 0 imm ag ina t a come u na serie di grandi p iastre con '' ... t errazze lcvigatissime come bi li ardi per il giuoco degli apparecch i . Durante le soste gli aeroplani si rifugeranno fin nei sotterranei in attesa che gli elevatori li riconducano a sposarsi col sole. Quauro stazioni d'a ria potrà ave re la Roma di doma ni , quattro vert ic i azzurri rispo n denti ai qu"tt ro qu a rt ier i l imit a ri . (. ..) Le staz io n i r a d iotclcgra fi c h e tro veranno p osto n e ll a ·Ci ttà Su per ior e" il c u i ce ntro, in una de ll e t an te zone lib ere o da l iberare s u lle rive tiberine, grav iterà sul Ministero dell'Aria, imponente c vigile, da ll' aspeno eli .superba cattedrale della nuova religione aviatoria'· Cl8 > L'ipmesi progcnuale di Virgilio Marchi ignora curiosame n te l'esistenza eli Palazzo Aeronautica la cui inaugurazione
cm avve nu ta propr io alla co n clusione de l s u o s tu dio.
L' idea d i c ittà immag inata in f u n7. .i one d e ll o sv il uppo del traffico aereo, è u no dei moti\'i ri correnti, agli in iz i degl i anni Tren ta non sol tanto n e lle proposte fu turiste, che .si distinguevano per l'arditezza della concezione, ma anche in altre pani de l mondo, dove l'inventiva non era affatto da meno rispetto a quella dei futur is ti. Tnte ressam i esem pi ae ro p o r t i da rea li zz are i n g iun sero in fatt i d a ll 'Ingh il te rra e ve n nero ripo r ta ti d a l la '' Rivista Ae ro n a uti ca", mo lto a tt en ta nel seguire le prob lematiche aeronaut ic h e stran iere. Tra g l i s tu di segna lat i si ci ta quello di G.\V. Glover. che ipotizza un aeroporto sopraelevato nella zona centrale di Londra, dotato di quanro piste con otto direzioni eli atterraggio: C. W. Frobisher propo n e invece una p ista g ir evole, su una torre centrale, capace di essere o ri e n tata second o la d i rezio n e d e l ve n to a ll o s te ss o m odo di c 01i1e vengo n o azi ona l i i pon ti g ir e v o li. Proge tt o s ing o la re è que ll o di Dawba rn e No r ma n , de l q u ale rip o r tiamo un breve cenno. "Il progetto è basato sullo sviluppo detrauwgiro e sul la supposizione che saranno necessari non uno, ma un certo numero di punri di atterraggio ·i n città·· per i viaggi aerei d i breve distan7.a, per i se rviz i pubblici el i n olegg io ae reo e, p i C1 ta rd i , p e r l a classe cl e i pr iv ati. TI p ri nc ip io essenz iale el i qu est::t to rr e d i a t te rragg io co mpo r t a l ' uso d i p rot e zio n i d a l ve m o e imp one deco lli e d a tterraggi a differenti livelli" 09>.
L'appassionato omaggio all'aeronautica di F.T. Marinetti, all'indomani della prima t rasvo lata at lantica, n o n fu soltanto un episodio isola t o ma parte di un inte resse assa i più vasto, che s i t ra d usse in Ll n Ma n ifes to F u t u ris ta dell'A rch itettu r a Aerea, redatto nel 1934 u nit ame nt e ad An g io lo Mazzoni c M in o Some n zi. l i d ocu m ento contiene, con la so lira e nfas i declamato ria c h e distingue il contenutO dei ma n ifesti futuristi. i principi a cui deve auenersi la nuont cirrà costruita per l'aviazione.
l
''Al glor ioso e in d ispensab il e manifesto dell'Architetto futurista Antonio Sant'Elia lanciato da l Moviment o Futuris t a Italiano nel 1914 c a l quale si sono ispirati Lutti gl i architetti nova t ori, si aggi u nge oggi un fatrore imponante: l'Aviazione.
Questa, civi lmente e mil it armeme, modifica il mo n do, intavola nuovi probl emi artist ici , soc ial i, politici , industriali , commercial i , e quindi u na nuova atmosfe ra spi rit u ale parror isce questo secondo manifesto c h e amp lifi ca le ali a pene del primo.
Così l'urbari ismo d i Sant'F ii a nut re n dos i di ru ral ismo vcloc izzato. di acropoe s ia. aeropitwra, acroscultura. b n ascere la Città unica a line e continue da amm ira re in vo lo.
Quasi tutt e l e [)elle cirrà elogia te dagli automob ilisti, essendo state costruite da u o mi n i che igno ra va n o o c u ravano mediocreme n te il vo lo, hanno, se co n te m p late dall'a lto , un aspetto pove ro e malinconico
Ai vola t or i , i nfatti, semb rano mucchi di rotta mi , affaste llamenti di calcinacci, spa rp ag liamcn t i di mattoni o p iaghe s labbrate. ( )
Noi poe t i, archi t etti c giornalisti futuristi abbiamo id ea to la grande Città unica a lin ee con t inu e da ammirare in volo, s lanci o para lle lo eli Aeros t rade e Aerocanali largh i c in quan t a metri, sepa rati l'uno dall'a lt ro mediante sne lli abitat i ri forn itori (spiri tu ali c materiali) che alimenteranno t utte le diverse c distinte veloc ità · mai in te rseca nt isi. Le aeros t racle e gli aerocanali (c h e u niranno i fi u mi retificati in ar monia co n le li nee aeree) muteranno la c o nfigu ra z ione delle pia nu re delle co lli ne e delle montagne (. .)
Le aerostrade, di g iorno, v is ibi l i a d is tanza pe r il loro co l ore vivace, e dì n otte accese da lu c i ra d en t i e pro iettori, saranno m u n ite ogn i cinq u anta ch ilome t ri d i Ab it a t i RiforniLOri che s i all u ngheranno per cong iu nge rs i l' u no all'altro, toccando
Un esem.pio di aeropillltra di Tullio Crali.
..
in og ni punto, la sol ita ria pura igienica campagna offrendo quindi in ogni punto, evasione c rifugio in caso eli bombardamento aereo.
Ai la t i delle ae rostr;H.lc e degli aerocana li s i apriranno gl i aerosca li sotter ranei e gl i idros ca li b lindati.
Le correranno lungo la penisola, angoleranno dall'Appennino al mare, diventeran n o, su co lline e giogaie, da cima a cima, immensi facili zmc rraggi montani con numeros e t e rrazze panoramiche. ( .. . )
La cillà unica a linee continue mostre rà al cielo il s u o parallel ismo d i aero S(facle turchine oro arancione. aerocanali lucenti c lunghi abitaL i rifornitori a su perfic i mobili , i quali co municherann o coi più alt i aeroplani lette rar iamente, pla st ica ment e, g iorna l isti came nte, median.tc armonie po limateri c h e el i metalli c ri s ta lli marmi acque immobili agitate o cascan ti. elettricità neon razzi e un a graduata espulsione di fumi policromi. (. )
Le aero s trade saranno prevalenteme nte dipint e eli uno sgargia nte oro o ttimista e imperial e, cos icché , vo lando, semb re ranno le scie s tesse d e l so le nell'oc eano me scolato d 'aria azzu rra e soffice verde rerres tre.
Vo l ando di notte a so li spenti, le avre mo sotro di noi come brillanti vie la ttee s te llate dalla qu ieta esplos ione dell e fulgenti lcu ere di questa paro la. lun ga dalle Al pi a Mogadiscio : Italia " ( 20>.
I\on è chi non veda da simile programma, quale formidabile spinta ideologica venne esercitata dal futur ismo per l'aviazione. Ccrra ment e si visse l' evento naut ico in un cl ima e ufo rico, ch e a lc uni g i ornal i dell 'e po ca, come "Le Vie dell'Ar ia ". fedelme nt e riportano con la c ronaca quotid iana d egl i aspetti materiali e ideologici della v ita aeronautica, che costituisce quella semenza storica utile per intendere la co mpl essità c lo spessore di una vicenda . Gli effett i della influenza del Futurismo , ncll'attivit:ì edi lizia a e rona utic a, è co nfe rmata dalla presenza , nella terna deg li es tensor i de l Manifesto de ll 'A rchit ettura ae rea, del l'a rchitetto Angiolo Mazzoni. che co n la sua vasta produzione architettonica costituisce, a nostro avv iso, una delle fonti lin guist iche del lbzionalismo da cui la Regia Aeronautica at tinge rà , com e esa miner emo in seguito, per co ni are que lla veste omoge n ea, uniformante , ch e d is t ing uerà l ' immagi n e aeroport ual e d e i seco ndi a nni Trenta.
Il costante riferirsi all'aviazione, c.Ia parte del Neofuturismo, e conseguente mente all'idea della ''macc hina ", di cui l'aeroplano costi tuiva l'episodio emb lema tico, influ e n zò la corrente pittorica c h e, per la fr e quenza del soggetto pr e ferito, assu nse il n o rne di Aeropittura.,Ilt ema ricorrente nelle sue raffigu razio ni fu la vi s io ne spettacolare d e ll a città, efficacemente raffi gu rata dal pittore Tullio Crali co n i s uoi vertiginosi tuffi, proiettati in una so rta di voragine urbana sen za la spe ranza di un re c up e ro , oppure le congela t e forme del m o vimento, co me quell a d e l pre c ipitare del paracadutis ta co me si rileva da un quadro eli R. Di Bosso.
Il dilungarsi sui diversi aspetti del futurismo, proiettandone la descrizione delle prin c i pali vicende fino al s uo esau rimento , verificatosi con la seconda gue rra mondia le, è dovuto all e co nnessioni id e o logi che c he accom u narono il mov imen to c ulturale e l' av iaz ion e. Di questo sembra che non possono esse rci dubbi a nche se appare limitata l'int enzio ne di queste pagine di definire un quad ro esaurie nte della complessità del fenomeno. Tuttavia la domanda da porr e ri guarda quale influenza eser c itò il F uturi s mo sull ' auiv ità demanial e della Reg ia Aeronauti ca. Sul piano operativo l' incid enza fu inver o modesta , a rart e qualche ep isodio sporadico co me qu ello del l' in gegnere Guido Fio rini ,- di cu i acce nn eremo nel capitolo del rrescnre stud io rigu a rd anre l'aviorimessa promotore di una co ncezione stat ica
Una ra:fjì.guraziona di C iOI"f? io De Chirico ctpparl enen le al periodo m e ta.fìsico.
dett a "tensistrullura " della qual e il Fun 1ri smo ne avocò la filiazione. e fu app lic:H<1 per una aviorimessa il cu i progetto non ebbe segu it o. Riteniamo in vece che l'azion e futurista ebbe i suo i bravi meri ti ndlo sc u o tere, n e l porre dubbi, in una coscienza addormentata oppure pervicacemente attestata su valori che riteneva ir reversibili . L'architeuura razionalista dm·ette, se n z'alrro, al Futurismo. che era laLOre anche di messaggi esterni. di provenienza europea, quali la \"isione cubista. quella neoplastica o quella costrutrh isra. eli un debito figuratiYo imponente. che si ritroverà nelle opere di molti archireui emergenti della sua corrente come Terragni e Mazzoni.
L'azione dirompente c sovvenitrice del Futurismo nel tradizionale ordine cost ituito della cultura nazionale, di cui mise in crisi le radica re istituzioni ideologiche, venne contrastata da altri movimenti culru r ali, che seguivano una dive rsa
conc(:z ione del l'arre. Aggiungasi che il fuwrismo concepiva la rea lt ù. secondo un pens iero e racliteo. <.:ome ene rgia in co n tinuo m ut amento; tale principio <.:ome ve dremo na aiTatto differente da quel lo a cui si uniforma,·a la nwggior parte delle correnti artbtidle naziona li dei primi decenni del secolo. le quali ìmenck?\ ano la realtù ancora trattenuta al filo della tradizione. -
cno dei mm im<..·ntì artistici che si contrappose al Futurismo l'alle avanguardie stranìçn:. fu quello denominato chè si formò nd decennio del secolo. lK'r merito del rìuore Cìiorgio De Chirico. L'importanza ideologica di quc'>ta tendenza. che si rìchiam;l\'a all'ordine. alla tradizione. al nw..,rierc. fu delineata una corrente di gusto che riprcsentare una idea della forma. liberata da lle fallaci intL'rpretazioni o altre concezioni moderniste, rìapproprìat:l di 4uella purezza alludente alla grande traclit.ion<: rinascimc nt ale svi luppawsi da Giotto a ,\ilasa<.:cio
Su l piano concerrua le i principi a cui faceva r iferimento h1 corrente eli Meta f is ica erano affatto dif fere n t i da que l li c h e sos teneva il F uturi smo, i qual i, malgrado l'enfasi talvo lt <l paradossa le del le proposte, avevano i pregi della immed iatezza e della concrer<:/.%cJ, ind ubbiamente più e f ficaci per un uditorio piuttosto vasto. G li ass u nLi ideologici d i Metafisica erano piuttosto sfuggenti, r ichiedevano per essere compresi una intellettuale raff inata c sensibile. La poetica dechirichiana isolava un mondo composto di oggetti colti in una dì enigmatica atmosfera, l'issando in modo concreto \'olumi, spazi, colori, in un insi<:me strutturalmente stabile ma dal significato simbolico in4uietante e ìnclccìfrabile.
Sul piano operatì\'O ebbero le famose raffigurazioni delle Piazze d'Italia e delle Muse inquietanri dì Giorgio De Chirico. È la proiezione di un mondo imeriorc colro ndl'attimo del sogno. Sono piazze immerse in una '>Oiitudìne senza tempo o manichini che alludono ad una umanità mitologica l' ;t'>tratta. "Questo universo urbano, che recupera le vest igia eli una archeologia semplilkara, ma nel lo stesso tempo sobriameme colla, svolge un ruolo complementare e per alcuni ve rsi opposto a l l'un iverso meccanico vissuto con maschia passione cd autentica p a rt ecipazione d.ai futuristi" Ul l.
U n ef fi cace raffronto t ra le id ee eli città, ri spe tt ivamen te soltesc dalle poet ic h e el i <.:del Futurismo, è forn ito da Cesare De Se t a, a ll on..: il é intravede l'asso lut a mancan7.a della folla nelle visioni u rbane dechirichìane. c si clomancla le ragioni di quell'assenza. ·'La r isposta n on è fac ile e non è certo una sola. TI fallìmento della utop ia urbana fuwrista è un dato che appariva ìnoppugnabìlc g ià in quegli anni : la cittù samelìana e futurista era tuttavia un'uto'pia modernìsta. palpitante di masse e di traffici. vivida eli colori e rumori. ingombra di grattacieli e di ,·cJoci me7.Zi di traspono: la città che recupera De Chirico non (: quella immagine della città. né tanto meno quella com ulsa e violenta. disordinata e orribile che ha dinanzi agli occhi continuamente. ma la città rinascimentalc. quella Ferrara che è la · più dì turre le città • . In questa memoria. storicizzata in un luogo ir reale ed in una dimensione senza tempo, non v·è posto per k folle ma :.olo per m ut e effigi di quel passato in cui De Chirico si è tuffato con disperata freddezza. cercando d i fu ggire u n presente storico da cui non ci si può sottrarre non at traverso la magica rarefazione del sent imento e de l la poesia" t22).
J\el le ri viste "Valori P las ti c i " e "La Ronda··, s ia De Chiri co che Alberto Sav ìnio elabo rarono, al la l'in e d e l sec ondo decennio , u na tem atica ri guardante l'es igenza di un a nu ova cl<lSSicilà, eia ri cerca re r itornando i n di e tro nel ternpo , fino al le ra d ici di quella m it iC<l , elaboratasi nell'antica Elladc e poi d iffusas i nel bac ino de l Mediterraneo. Si invocò pertanto il ri conoscime n to della forma class ica or iginar ia ,
Un dipinto mt1mle di Marc ello Dudo/)ich. Roma Pa lazzo Aeronautica.
pu ra , mediterranea , so la re, s p ogL ia t a da tutte le conra minazio n i c h e le si erano acc u mu l ate a dd osso n ei secoli.
Gli effe tt i de ll a p ckt ica dech ir ichiana contribu isco n o ad a ccelerare q u e l processo di maturazione c h e affrancherà , n egli anni Venti, l 'arch ite ttu ra i ta l ia na da ll ' attegg iame n to ri ve rente nei confronti della tradizione e d e ll ' infl ue n za este rofil a. Ta li effe tt i si avvert iranno nelle corren ti arch ite tto n iche del Novecento e de l Raz ion alismo che dist ing u e ranno , negl i ann i Ven t i, l' archirell u ra italian a . J'Vlentre per il Razionalismo il debi t o nei confronti eli De Chir ico e Savinio è da ricercare n e ll a teorizzazione d el co n cetto d i purismo, nond imeno e labo ra to in modo ancora più inc isivo da parte della c u l tura francese , in particola re Le Corbusier, per g li aderenti al architettonico il nodo fili a le con la poe tica el i Metafis ica è più stre tt o. Cos t oro assumono quale parametro d i r ife rimento ideo log ico la cultura classica , medi terranea , rest itui ta n e i s u oi va lor i p rimigeni, nella s u a essenza fondamentale Massimo Bontempelli , teor ico e propugnatore d e ll e id ee novece n t is t e , nell'amb ito della l e r.t era tu ra e de ll e a r t i figurative, defin iv a tali valori come "primo rdi al i " L' aspiraz ione consisteva in ' 'Uil rc c upero ab o ri gi n e dell 'a r te italian a'' ( 23), che si
contrapponesse, in nome eli un ritorno a ll' ordine. allo spirito ri,·oluzionario che serpeggiava nell'amhiente futurista.
Del No , ·ecc nLo arch iterronico non es iste u n "co rpus" di t eori7.7.azio n i come que ll o che venn e es te so. n e lle piC1 svar iarc occasioni, per il Futurismo. Per intcn derne i principi fondati\'i. i presupposti teorici. bisogna rifarsi :1lle ri, ·istc la .. \ ·oce··... Valori Plastici" , agli scriui di De Chirico. , avinio, Bontcmpelli e Soffici. l n particolare Vincenzo Carcl:.lre lli , alla in a ugurazion e delh1 rivisra "La l{ond;J " nun c iava le seguenti affermnioni , significative per in tendere il cli ma id eologico c h e animava la correme: "Ci sostie ne la sicu rezza di avere un modo nostro eli leggere e di rimettere in ,-ira ciò che sembra,·a morto. TI nostro classicismo è metaforico e a doppi o fondo. Seguita re a servirei co n fiducia di uno s til e defunto non vornì d i re p er n oi altro che re alizzare cle ll e nuo ve e leganze, perp e tuare in somma in scns ihilment c b tradizion e de lla nostra alle. E questo s tim e rem o essere moderni senza sparriarci" <l-o Dalle parole di Cardarelli si comprende che J'im iro a rivolgersi, senza rcmore, a l passato nazionale. a ndava attuato con un a di, crsa lin ea di m etod o. scovandone tra le p iegh e della m e ta for a, il fondo più au le n t ico del la e r edità c lass ica. ::tllo scopo di_d isporne ,-aJori e insegnamenti appropriati.
Il_ m·ecento arch itetl onico si formò inizialmente a :\lilano per merito di alcuni architett i che si ra ggru pparon o intorno a G iovanni Muzio. il qual e s i p u ò r itenere l'ant ic ipatore d e l movi mento. È inreressan re r ilegger e qua lche bra n o di u no snirto di questo architet to dove s i accenna alle mo tivazioni c h e condussero alla fondazione del ·ovecento. Rie, ·ocando la situazione culturale. dell'architcnura milanese, del primo dopoguerra mondiale, Giovanni Muzio, nel 1931, scrive : ··Trovare nel la fe r v ida e d inr ensa ri pr cs:.1 ed il iz ia clc .l do po gue r ra in Ita lia cara tt e ri archit e t tonic i defin iti e d omoge n ei è difficili ssimo: la fretta, l 'e terogen eità degli auto r i, l'incertezza del gusto hanno generato dappertutto la più caotica confusione·· 1\tluzio denuncia il costume dominante, ncll'auività edilizia, di porsi ognuno con un proprio linguaggio espressivo. ed aggiunge che con la d e ll a guerm si e ra creata l'occas ione, per tan ti architett i, di r im editare su l la natu ra e sulle condizioni dell'architetrura. ·'All'esasperato cd arhitrario incli,·idualismo. che nella singolarità delle trovare faceva consistere l'abilità e la fama di un progettista, parTe n ecessa rio sostituire una rego la; so lt anlo da una discipl ina e da un a com u nctnza di se ntire s i sa reb b e formata, a poco a poco. una nuova a rchite tt ura" (26) Rac con ta N1 uzio che all'epoca molti a rch itetti sensibili si resero conto che per porre rimedio all'esaspcraro indh idualismo occorreva imporsi altri obietrivi c indirizzi di m ctod<? '·Venne loro spontaneo così di volgere gli studi all'arte di costruire le ci ttà, st u d i pr esso cl i noi Lrascu ra ri o lascia ti in ba lia <.1 ' ir responsabili uffici , con la triste conseguenza che in Italia ormai le ci ttà , nelle loro parti nu ove, sono quas i tutte guaste e sgradevoli per la mancanza eli idee direttrici e di unità architettonica·· <2 7 ) Per la sce lta di un linguaggio a cui fare rifemento "gl i esem pi più buoni ed o riginali d el passa ro apparvero con sic urezza quel.l i di de r ivazione cla ss ica e parti co la rm ente a Mi lano quelli del primo Orwcento . (. .. ) Come pe r l'u r banist i ca anche per l'architettura s'impose un ritorno al classicismo, in modo analogo a quanto avveniva nelle ani plastiche e nella letteratura" (28>. Acl un certo punto Muz io giustifi ca le ragi oni di questo esc lus ivo ritorno al p assato. "È opportuno il lu stra re ogg i com plessivame nte quesro movimento di restauraz ione class ica, perché a mio giudizio esso è una netta reazione non soltanto al declinante eclettismo prcbellico ma oprattutto alle mode straniere Esso poteva venire scamb iato per una st ra na anoma li a, derivata da una so rdità provin c ialesca mentre rutta Europa era i n co nvu lsio n e e an s iosa eli es trem e novità, oppure pe r una ripresa di faci li e sco lastiche rego le. Inve ce s i trattava di un movim ento o ri ginale e di ben più profonde ragioni " <19>
l
I convincimenti dell'architetto C1iovann i Muzio vengono espressi in una fase di piena maturazionc del \Joveccnto architcnonico, in un periodo in cui questo si estende su rutto il rerritorio nazionale. ponendosi come architettura moderna che non diment ica certe caratteristiche retoriche e monumentali. Come diremo in seguito, nella evoluzio n e d i tale linguaggio concorse anche la Sc uola romana del ··harocchcrto'·. nella sua particolare cbborazione della memoria stor ica, c he vede tra i protagonisti il f utu ro progettisla di Palazzo Aeronaurica. Tuttavia i confini d i tale movimento n on appaiono mai n ett i e definiti, consenrendo ta lvolta eli comp r endere in esso protagonisti come tvlarccllo Piacentini, nei casi dove v i è tendenzialmente indirizzato come nella piazza della Vit:tor ia a Bresc ia, nella Casa madre dei :VIutilati a Roma; oppure nel Pa lazzo del l:ktnco eli [\:apoli, ne l capoluogo partenopeo L< l singolarità eli qucsro movimento architellonico fu ap punto una cena duui l ità linguistica delle s ue forme esrress ive t ipi che, che si ap rarentava a quella razionalista al lorché questa e ra più vici na <li canoni accademici: questo permetteva ad arch itetti come (ì io Ponti, Giovanni Michel ucc i ed Angio lo Mazzo n i, per citarne alc u ni, eli spostarsi , con i loro differemi temi lin guistici. in un ambito tra i l .\fovecemo e il rbzionalismo.
Come abl)iamo accennato nell"e.sordio d i questo cap itolo, nel 1928 s i ebbe a Roma la prima l'vlostra del Movirnen to lwlia no per l ' Arc h itettura Hazion a le Tal e
:-.lostro. posto a confronto con l'auualc palazzo. ri,·ela che la primitiva concezione. più adere nt e scenografiche ,·isioni di I3ra.s i ni. è stata radi calmente trasformata. F. da rit e nere c h e l:1 co mmirtl·nza a e ronautica , pure apprezzando la genialità della propo!'ta, clovelle suggerire una re' isione, raccomandando una maggiore compostezza. una più comenuta ornamenrazionc. che in debito con to qud le esigenze c h e impongono de lle forme. accen ti sparrani, una pii:1 contenuta ostl'11[az ione. c he mancano nel primo dato di progetto che desta eli un edificio padronak, di un palazzetto aristocratico. Supposto che l'edificio ehlx: quale primitiva destinaz ion e l'uso esclusivo per la res idenzn c il c ir co lo U fficiali , l'asp<:lto decoroso che si vo lle rapprescmare ncl l<: forme architettoniche rientraYa nella sfera eli soddisfacimento delle esigenze ddla borghesia, come per altri episodi aeroportuali si er;1 ,·erificato. Tuttavia è da supporre che la rev is ione del la prima proposta progettu<tl<..:, s ia stata determinata da lla necessità d i contener<: l'altezza del fabbricato. clisposro a poche centinaia di metri dall'arca di \ 'Oio e quindi costituente un pericoloso ingombro. Nell'ambito di ralc raccomandazione si aggiunse anche quella relativa ad un contenimen t o ddla proposta ornamentale.
La realizzazione della prima progeuuale di Brasini per il Pal(lzzo dell' idroscalo taranti no, è d a considerare un'occasi one perduta L'attua le e difi cio, del quale riserviamo la lettura nel seguito, ricorda. specialmente nella parre inferiore. la prima proposta. ed è, p;uimenti a questa altrettanto bello c interessante . :-Jondimeno a ltra impressione avrebbe desta t a la realizzazione de l primo progetto: l'edificio proposto . dotato d i una cont<: nuta articolazione delle ma sse, sottolineata dai parriri architetton ici che conferi, ano ali insieme una intensa griglia di lettura. presentava. nella copertura a tetto, interessanti soluzioni tipologichc. cost ituile dal corpo eli fabbrica d'attico e da ll a terrnza sve ttant e sulla parte central e
F. da rilevare che nel la prima proposta progettuale. si può cogliere il sintomo eli una intlucnza Liherry, ra, · , ·isabile nel disegno di qualche dettaglio ma. special mente , nel la conformazione.: vo lu metrica della parre sup e riore dell'edificio. ne i co rpi c ilindrici delle scale con le c u polettc a rutto sesto. È una indirazione che in questa sede non può essere approfondita ed è. da ritenere. quindi soltanto una fuggevole !mprcssionc che .se fosse convalidata <la un esame più profondo. rivele reb lw il s intomo di una presenza menta le il fantasma dell'An f\'ouvea u -che indubbiamente minava la com·inzione di Hrasini a costruire un'architettura spoglia da ogni influenza esterofila . Resta da aggiungere che proprio le opere tarantine, i palazz i cle ii'Tdrosca lo e del Gove rno , cost ituisco no gli inr e rvcnti a rc hitettonici più misurati c contenuti del rep<:norio hrasiniano; ma mentre nell'edificio dell'idro!>calo sia la primiti,·a concezione che la fabbrica r<:alizzaw. il virtuosismo clell'architerro indulge in una proposta architettonica c h e non si allontana c.Ia una ce rta tipologica c lassica, inresa come rappresemaz ionc nei prospett i dell'ordine architcllonico, il Palazzo citraclino è più spoglio c se, ero. conserTando peraltro toni e rapporti di scala che rimandano alla "romanir;ì."
Rispetto al progetto originale, l altuale Pala zzo dell' idrosca lo dispone eli tre piani fuori terra. Manca anche la copertura a reuo che le fotografie dell'epoca dimostrano a ll ora esiste nt e. Dal disegno pervenutoci sembra c h e la primitiva proposta planimetrica non pr ese ntasse quella con cav ità che 0 u n dato c mattcristi co della fabbrica in segu ito realizzata. Anche i prospeui. ai piani superiori, privi della tessitura in laterizio eli ri, estimemo. denunciano una situazione d'incompiuto. Ma la parte a piano terra dell 'ed ifi c io rifl ell'e l'idea originale dell'arch itetto, sulla qua le s i avv iano le seg u cm i riflessioni s ul prob lema del l' interpretazione crit ica d e l linguaggio brasiniano, al fine eli dare una risposta. con sicuro corwincimento, in mcrito alla auribuzione clell'archircttura clcli'Accademia Aeronaut ica di Capodichino.
• Napoli Aeropmto di Capodich in o. Ed!(icio destinato quale sede del l'Accademia Aeronautica Il corpo di fabbrica CO I/ tenellte lo scalone principale.
L'es:ll11C eli u na rabhrica architc n on ica, opera di a u tore ignoto, consente la possibil it à dell'att r ib u zio ne eli una pmcrnit:'ì, mediante rin clivicluazione d i alc u ne costan ti s t ilistiche , t i piche eli un arc h itetto el i consolidata rep uta zio ne , che so n o ri conoscib i li ne ll ' ope r a da asc r ivere . \ le i corredo lin g u ist ico di ogni arch it etto, ri cor ro no ep iso d i less ic al i tipici , r iscontrab ili nei eie ttagli orname n tali, s ia pe r quan to concerne la costa nt e q ualità del disegno, d egl i episodi co ncl usi -u n frontespi zio. un a co rni ce, u n capitel lo sia per quan to rigua rd a il mo d ellato de i p arti.co la r i, ne i casi do ve è poss ibile ravvisare un gus to creativo assoc iato a coe r enza fo r ma le. Ne ll a mu lt iforme d i Brasini, og n i progetto . og ni ed ifi c io realizzato . è il pr et esto pe r una twova ri ce r ca figurar iva . Og ni fabbrica è, p e rtanto, distinta da una propria immagine c h e s i diffe renz ia dal le a lt re dello stesso a ut o r e. Tuttav ia esse
avvenime n to ve nn e pn.:ceduto di uno scriuo progranunarico, pubblicato nel 1926 sulla ri, ista ' La Rassegna Italiana che conteneYa '·in nuce l'oricnramcnto della nuoYa tendenza architettonica. Souoscrinore del programma fu il gruppo 'T costiWito da a rch itetti tra i quali G iu seppe Terragni, c h e q u alche a nno pil:1 tar<.l i s i occu perù d e ll a p rogettazion e <li u n complesso pe r ae roclub per l'i dro scalo di Como .
li Mm·imento razionalista italiano si facent partecipe degli an·enimenti a1 tettonici che accadc, ano in Europa dei quali rispecchiava le istanze di fondo anche se con accenti e personalismi propri. Un o degli archircrti che contribui profo n damente , mediant e un a ac ut a e inso lit a azio n e dottrin ale, a l rad ica rs i, n e lle cosc ie n ze elci pri mi raziona listi, delle id ee del la n uova arc hit ett ura mod e rna, fu il fran cese Le Corbusier. specia lmente con il saggio ··vers une architecturc··. È un testo che raccoglie riflessioni. dichiarazioni. principi. riguarclami la prohlcmatica di un modo eli concepire la forma architettonica diversamente da quella tradizionale . Con la defin izio n e de ll'archi tett ura quale "g ioco sapien t e, ri go roso c mag n ifico el ci vol um i a sse mb lati nel la luce" om, Le Co rb usier esprime il conce tt o che infor ma la sua idea di a rch itcn ur a, vista artravcrso l' u omo, assunto come '·modu lo" per ogni standa rd archircnonico. ed il miro della macchina. con il quale si esalta la bellezza dell'aeroplano. Ma l ' interesse dci razionalisti per l'azione dottrinale e concreta di Le Corhusicr non si limitò so lranto al sunnominato saggio. L'architetto fran cese proponeva una c ond izione d c ll ':Hc hitettura assolutamente nuov::.t , co n ce p en d o uno spa z io <Js tratt o, ra re fa tt o, d o ve l' uomo emanc ipandosi da ogni rappor to te rr eno v iveva in una sfe ra esclusivame nt e imellettua le.
L·importanza di Le Corbusier per i primi razionalisti è confermata dal farro che il programma del gruppo ·'T esprime, nella pa rte iniziale, un omaggio all'archi tetto fra n cese, alludendo a ll a nascita di ··uno s pirit o nuovo '' la cui es pr ess ione si ri ch iam a a ll a riv is ta ''E.sprit dove ve n ne i ni z ia lm e nt e p u bb l icaLO , a par tire da l 1920, " Vers un e <lrchitecture ".
L'aurazione dei primi razionalisti rer le correnti europee dell'architettura moderna non si limitò solranto a Le Corbusier. manifesto prog rammatico, pubb l icato in d i ve rse ripr ese dalla ri v ista '' La Rassegna Itali ana··. vengono citat i a rchi te tt i come Grop iu s , Mies va n de Mcndclshon c Hicrveld , a g i usta r:1gione considerat i maestri d el Mov iment o Moderno Una cert a infl u e nz a venne eserc it ata dal costru ttivismo ru sso. deg l i arch itetti Tatlin, Malevic ed El Li ssitzky, il quale pre semava delle affinità. seppure più liricameme intese. con il futurismo. Il riferimento alle ope re di questi arch itetti , da parte dei razionalisti, non è passiva e totale accettazione de i loro prind p i , ma spesso è a nche pol em ica con traddi z ione, co me per l'assunto lecorbu s ic ri a no di considerare la casa come una macchina p e r abi tare, c h e non trova conco rde i l gruppo "7".
È bene ricordare anche l'influenza che esercitò in Italia l'architetto austr iaco Adolf Loos. come è provato dall'interesse che avrà per la sua opera l'architetto no veccntista Giu seppe Dc Finetti. Loos predicava con roni int ransig ent i l 'asso l uta necessi t à d i eliminare ogni conc ess io ne a l gu sto d eco ra tivo . Ne l suo sagg io " L'ornamento e delitto ' ' O IJ ve ngon o rir orratc di chiarazion i di p r in cipio che Loos applicava puntualmeme i n un'architettura spoglia , tersa , luminosa . nella sempli cità della forma. Importamissima lezione esercitò anche \X/alter Gropius, direuore del I3auhaus. la scuola d 'arte che sovvcnendo ogni m ewdo didatt ico t rad izio n ale p roponeva l'educa z ion e di una espress ione artistica rende nt e a identifi ca re il vero senso de ll a form a c d e l co lore pr esente in og n i mat e r ia le Grop i us pro gette r ù, con l' occasione del tr asfe r imento dell 'istituto d'arte a D essau. la n uova sede che di venterà un esempio paradigmarico delrarchitettura moderna.
Fire11ze, St azione di Sa111a Maria Novella.
Architel/o Giol 'CIIJ/Ii .lllc helucci.
Le aspirazioni a cui tendevano i rnionalisri del gruppo ··T. si colgono in alcun i punti essenziali del loro manifesro programmatico. '·La nuo, a architettura. la ,-era architellura. deve risultare da una strcrw ade renza alla logica. alla razionalità. U n rigido cost rulli vismo deve detta r e te regole. T.e nuove forme dell'architettu ra dovra nn o r i ceve r e il va Jo rc es tet i co d al so l o ca r at tere d i n eces si tà, e sol o in segu i to, per v i a di selezi one, nascerà l o sti l e'' C32) Il termine d i ra7. i ona l i t à adop erato ne ll a frase sortende quello di funzionalità, quale logico corollario di una tesi che consi dera l'estetica dell'eclilkio la risposta corretta ottenuta dalla individuazionc del "ca raucrc di necessità e dalla stre tta aderenza ad esso. Lo stile nascerà per via di se l ezione:, in teso questo co ncetto n e ll a i den t ific azione di f'o rrn c co nsu ete che i l gust o estetico ind i c h er à qua l i st ilcmi co n ven7. i o nali da promu ove r e a l in guaggi o .
Con i termini di rinuncia e semplicitù è fondato un altro pri n cipio dcll':uchi tellura rnionalisra che intende rifiutare l'ostemazione della individualitù. a fa, ·orc di tipologie riconosciute idonee cd atte a lla costruzione in se ri e e, al contempo i nd iv i d u nrc nella intesa co m e forma asso l uramcnt e r i s p onden te alle f u n zioni richieste, l a ve rit ù eli u na nuova be ll ezza e.s t <:tica, ade ren te a ll e finalità morali e socia li dell'uomo moderno. "Occo rre persuadersi che a lm e no per u n tempo la nuova architettura sarà fatta in parre di rinuncia. È necessario avere que sto coraggio: l'architettura non può essere individuale. ( ) Si dirà che la nuO\·a architettura riuscirà povera; no n bisogna con fondere semplicit:l con povert<'t: sarà se mp l ice, e n el pcrfc7.ionare l a se mpl i cit<'l s tà l a mass i ma raffinatezza" CB>.
In me r ito ai rapp o rti co n il p assato i raz i onal i st i a differenza dci futuristi c he lo rifiutano drasticamente, stabilis cono un diverso arrcggiamento. "Tra il passato nostro e il nostro presente non esiste incompatibilitù. [\'oi non , ogliamo rom per e con la tradizion e: è la rradi7.ion e c h e si trasforma , assume aspeui nuovi, sorto i qua l i pochi l a ri co noscono" (3-1)_ L'inten7. i one d i richiamarsi al pa ssato è cli vers:lm en te co n dotta rispe tto ai n ovec en t ist i : questi t e ntava n o di ri co n d urs i al l a concezione classica pri mitiva cancellando ogni dat o sovrastrutturale pervenu to con l a tradizione storica; i razionalisti imendono la continuità con il mettere in e\·idenza l'equilibrio e il rigore , la geometria latente, le proprietà cosrnmive. gli el ementi concettual i çhe regolano l'organismo. propri del mondo c l assico. Nel l a operaz i o n e d i rest itu zione de lla m emoria, si m i sura l a d iffe r en za tra le diverse
correnti d i a rchitettura dd Vcntennio: da quel l a ecletrict, che non pot1(.'\ tt imer rog<Hi\'i a(lllateriaJe Storico adoperato, ai fu(Uristi che Jo dai no\·ecen tisti che tenta\·ano eli riproporm: l'essenza spaziale, ai ra;r.ionalisti che inten<.l<:,·ano r ecu pe rnrn<:: i gang l i v i ta l i per concepire u na nuova e moderna.
I co n te nuti di princip i o man ifesta t i dai r a7. i onal i st i neg li anni che precedette ro la l oro prima Espos i z i one del 192H , ·e nnero ribaditi proprio in tak occas ionc dagli architetti Gaetano Minnucci ed Adalberto Libera. dc)\·e trm ·arono una rispo sta documentaria nella presenza alla mostra di ben cinquecento progelli. T.:\ rea zione eia parte della cultura conservatrice fu ahhast<un:t sensib ile, nel tentativo eli avve rsa re tale indiri zzo. Si e bbero perfino r i t ors ioni cs<.·rci ta te nei conrron ri <l cgli st u denr i eli arc bite llura , co l pevo li d i p repa r :trc t esi di l aurea con i nd iri zzo r;1zi o nalista. Lo stesso Ma rçel l o Piacentini \.'Sprcssc l<.: proprie risen·e s u lla sostanza del le tesi dd gruppo "7". Singolarmente <lll'inizio i gio,·ani razionalisti ebbero l 'a ppoggio del Regime Fas<. ista. ·el tra i due opposti schiera m e nti , formati da una p:u t e da qt1elli f'<:dcli alla retori ca monumentalista degli ar ch i (' d e l l e co l onne. e, d<1 l l ' al t ra partl', scppurc a debi ta d i stanza tra l oro. ei a novecent i st i c r aziona li s ri, quest i ul ti mi tl ·n tarono di presentare l a l o r o arc h itettu ra come espressione de l re g ime dom i nant<.'. Si ehhe pertanto una situazion e c ulrura lc ambigua poiché la natura politica eli un regime dittatoriale. come il fascismo. rcn de, a a privilegiare quelle componenti della cultura clas..,ica. a sua ,·olta esahaw dal ru o l o egemone che assume\·a in t al i circosranze. quali la monumentalitù, l 'ass ialit;'ì, g li a r c hi c le colon n e. Agg iungas i c h e l 'esige nza clelia classici t à del r eginw domi nante v e niva assoc i ata alb i d ea cle l b ··rornani tà" d e ll a quale il Fascismo se n e Caceva porravoce. Musso l ini appogge rà il!<azionalismo, e lo farà con un atto quasi pron>Gttorio. quando ricc\ endo i progeuisti della città di Sabaudia e della Swzione di Firen.t.e, la cui architettura si porrà come en·nto paradigmarico del nuovo corso , contrasterà il v i olento <lltacco condotto comro l'archi tetru r:l co si dd e tta modernista cl;tl front e dci conse r vato ri durante una .->cd uta al l a Came ra. lJ ci el gesto dd D u ce a f avore dc i razio n a listi v e rra sottol ineato dalla r ivista Casabclla con r ed i tor i a l e:"Mussol i ni sah·a l'architettura iw l iana" t3'i 1
Qualche anno prima. in occasione della seconda ,\l ostra dell'Architettura Ha zio naie, avve nu ta a Roma nel 1931. una <;ingoi are figura di intellettual e Pier 1\laria Bardi , aveva presentato :1 Musso li ni un " Ra j)porto su iJ' ard1 iL ettura", clov<.: s i affe r mava categoricamente c he l'a rc h i tettura t li Stato d oveva q u ella l{a;.ional i sta perch é l' un i ca che n e esp rim esse lo spi ri to ··fascista" Lo stesso Ba r di pred ispo rr à n elle sale espositive della Mostra un Cotomontaggio. definito "Tan>lo degli orrori··. dove in u n o ri ginale collage apparivano. in un derisorio confronto, ard1itetture e cl enico-storicistiche tra le q uali a n c h e qualcuna di "'vJarcello Piacenrini.
Ma il c ons e n so ciel Regime p e r rnion n l ista fu d i b reve du r a ta. Even t i stor i c i e politici, eli rilev an te importanza per i l Fasc i smo ne acce n t uaron o l' attegg i amento reazionario. Pertanto i fautori della classicità, che ave\ ano in L go Ojelli un accanito sostenirore, ripresero il sopra'' ' ento, determinando il ritorno degli a r c hi c colonne che fu p r eponderantc nella seconda metà degli anni Trenta. Ma a ta l e archite ttura com piacente seppero so tt rars i la Regia Aeronaut i ca e J'ar c h i Le Lto Raffael l o Fagn o ni ne l la occ as i o ne della rea li zzaz ion e del l a Sc u ola el i Appli ca?. i onc eli Fi r e n ze.
Lo scopo del presente capirolo è stato quello di definire un quadro di idee, eli p ens i e ri , d i inte nti , mediante un a rassegna antologica dci documenti programm at ic i che animarono l e principali corr e nti arc h i t et toni c h e del Venten ni o :-l'ci s u cces si vi tre ca pitoli i te m i a ppena accennaLi in questo l uogo ve rrann o debitame nte approfo n dit i i n quei casi, in quell e situaz i on i. che videro protago ni sta la Regia Aeronautica.
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L'ed ificio clelL'\.cc:tdcmia Aeronautica di :\apoli-Capoclichino. è l'e,·ento ch itet lonico più clamoroso del l a tendenza ccktticu-storicistica accolta da l la Regia Aeronautica neg li anni \'enti. Ed 0 il c:t!'>O pi(t illuminan te per esam i nare un ancggi<uncnto lin gu i st i co il cui obicrti\·o di programma è. principalmente. il sodd is fac i me n to d i u n a esigenza r c rmi co-ra p presentati va. il conseguimento d i u n ·deco r " in teso secondo l a co n cez i one vi t ruv i ana q u :t lc cor r i spo n denza della forma arc hi Le lt oni. ca a ll e ist i t u z i on i , mediante un apparato c h e secondo l' ar t ll :t l c giudizio p uò sem l)ntrc ant i sro ri co nel l 'adoz ion e di un l essico eli alt r i te mpi ma c h e. a ll ora. si accettava se nz a riserYe perché 'crifie<Ho cb una mill e naria esperienza storic a Al co nt e mpo. tale apparato, (: anche latore di un modello di riferimento nel qua l e si r a\·\·isa una conrinuitù di cultura. con u na propri a g l o r iosa origine. che la propaganda ideologica del lkgimc riconduce all'Impero romano. I temi lessicali c grammaticali adouati nd edificio ae r onamico 'cngono recuperati da una tradizione architeuonica (' he dalla rin)luzione brunelleschiana segue un coerente ciclo unirario. ilupparosi all"insegna di un recupero dell'antico. che è anche consapeH>le co!'>cienza di una propria idea di architellura. fino a quella corrente de l gusto che è il neod:ts!'>icismo. con l a quale si chiude l'espe rienza rinascimentale. Quello che Sl'gue. nel corso del secolo decimonono. è un r ec upero dell'antico. non so rr etto da un legi ll imo c ' al id o su pport o id eolog i co. elle si a u to a limenta r imestando sunu tnl cnlc :-.o l uz i on i ripo l ogiche codil'i cate c h e. spesso. no n hanno ness u n n tpporro l'i l ologko co n quelle antiche ma n e co nservano l ' im m agi n e t i po.
Neg l i ann i Ven t L i n q u cl va r i cgaro mondo professionale che cor r eda l e pro prie fabbriche d i 1.1n r epertorio l inguistico, ut il i zz ando sciallamenrc il materi ale sto ri co che le pubblica z ioni m;tnualistiche propongono. eme rge a l meno ch i per rig ore di ricerca è atte nto allo studi o dd n:pc:rtori o antico. verificato con l 'esa rll e delle testimonianze esiSlcnt i , dalle quali si cercano i fondame n t i compositivi. Ad un primo csante l'edificio dell'accad<..·mia napo l etana offre moti, i çom·incenti una rielaborazione del mareriale storico ri\ ·eduto con rigore filologico c raffinata sensibilità composiri, a per ritenere che il suo progettista facesse partè di quella categoria di architelli che compi, a la propria esperienza professionale con .stimoli inlellerruali degni di nota.
Le \· i cende relatiH' alla scelta di Napo l i q ua le sede del l'Accadem ia Aeronautica e q u elle riguardanti og ni allo Lccnko-;lmm ini sr ratin) af fe r ente la cost ru zio n e dell'ed i fic i o, sono stare riv i ss ute in un I'C.Xe nte con tribut o ( 1l. Quello che inte r essa r ic hi a m are nel p r esenlt' st u d i o è, tra l 'a l tro. l a <.bt:t ciel 1'5 nm·ern l >re 1925 a ll orché' s i g iu nge alla fi r ma clel i a co n ve nzion e t n t l 'A mm i n istrazione Aerona u tica c i l Comune di J\apo li U>. Co n qu es to att o c ht: c i co n se n te eli disporr e d i u n eve nto certo ci r ca l a p r ob l ematica del l a ges t<t /. i()n t: proge t tu :tle dell' i st i t u to, segue l a stesura del p rogramma edi l izio c. sun·ess i, ·amente. l'<tff i damento d e lla prog e tt az i one
ad u n ar c h i te t to che u n ade r ente a que ll o genera l mente osscn ·ato dalle pubbliche istituzioni.
Jn Ital ia, dalla daLa del l'un i tà na 7. i onalc, il co m ro rt am cnto d e l la comm i lle n za sta ra l c. ne lla sce lta el i u no st i l e che la raprresen ti. è gcnc> r al m enl<: o r ie n tato ve rso i l classicista, e\'itando ogni indulgenza ne i confronti dc>i mo,·i mcnti di a\·anguardia e a quelli d'oltralpe. Si ricercano. penanlO , nell'ambito accackm i co q u el l <:! fig u re p r ofessionali d i p rest igio ch<: ga ran tiscono l'i st i t uz i one d i u n o s ti l e a rch i tl' tt o n i co . quale l i n g tlJ ggio c o l to. c h e r i:l lla cc i anclos i al l e g l oriose test i monian7.e ciel passato nazionale q u ei contenuti che 1:1 struttura pubblica intende raprresentan·.
Cn rap i d o sgu ardo t ra il' rea li zz a 7. i oni degli ecli C i c i p iù im p orra mi. dopo l ' u n i tà, co n se nte q u <llche c i taz i one si gni f i cat i va p er i n te n de r e i l perco rso co m p iu to nell'edilizia Tra le fabbriche magniloqucnti ed eclatanti della Capitale un debito cenno lo merira il monumento a Vittorio Emanuele Il. dell'architetto G iu s<:p p e Sacconi; r iclo n cbnre di allus i oni ellen ist i c h e si a pe r l'i mp i anto sc en ogra fi co. s i a p er l a scala dim ensiona l e, c h e sono ca ratt e r i ripici d ell a cu lt u ra gr eca de l la c i ttà degli ultim i secoli prima di CrislO. esso segna in ma n iera \' istosa uno dei luoghi cardine della struttura urbana dell 'amica Roma. Altro edificio è il Palazzo di G i u!> t iz i a, d el l' ar c h i t etto G u gl i elm o Ca l clr..: r in i. rigug li oso cd esasperato d a u n barocc hismo d i for m e c h e i nc ute t i m ore r ive re n z ia l e Tn u n ambiro più st rettam <.: nte connesso alle vice n de aeronaut i che sono i due palaai dell a Difesa ( EscrcilO e !\larina) che. come aCferma Franco 13orsi, insieme a quello metrono a fuoco ·rre mome n t i d i v<:rsi dell'Edcnismo architertonico italiano c n e (so n o) qua s i la par aclig m a ti c a ancl1 e se non i so l a ta i mmag i n e" Da l Pala zzo Es er c i to. in v i a XX Se tt embre. d ell'arc h iterro Gae tano Koc h. che r i se n te eli inrl u e n 7.e ncor i nascimentali al Palazzo 1\larina. sul Lungorc, cre delle Na, i. clell'architeno Giulio Magni. ab il mente intriso di elementi r i cavati da un classicismo Yolgente al baroc ch e tt o e sugges t io ni c he r ima nd an o all 'An N ou vea u . l' l' itin e ra r i o c h e p r elu d c a Pal azzo Aerom1u ti ca. d ell'in gegnere J{obe rro i\1fa rino. edific i o non p ri vo di ambiguità nel suo riferirs i ad un conclamato O\ ecento architettonico. runa,·ia ,-elato da quei ,-inc:oli accademici. neoclass i ci. che ne irrigidiscono le farciate pri ncipali.
T ra le figur e profes si on ali più pr est i g i ose del pr..:ri o do d egli a n n i Ven t i , a c: u i r i fe rir si pe r que i te m i e d i li zi eli magg i ore i mportanza. eme rgono. ciascuna con un proprio stile personale, seppure accomunato da una medesima matrice das-;ica, g li archiren i Arma n do B r asin i e Ma rcello Piaccnrini: ma mentre quest'ultimo è più du t tile nell'osse rva nza d i u n re pertori o l ing u i sti co i mpos tosi ell e qu ando o cco rre mu ra i modi di es p r imersi a sec ond a del l e circos tan ze e dci m u tamenti socio pol it i ci, il p r imo. con indissolubile e incorruttibile coerenza non abbandona mai un vocabola r io architetton i co in cui ritluiscono i termini d i una classicità ri, issuta con acco r a ta n o stalgia
Tra 13ras i n i e Piace ntin i è d a an no,·cr are anche l a presenza de ll 'arc h iterro Gustavo Giovannoni ma la ricerca di costui. la sua personale poetica. è interes sata a r ecu pe rare u n a t r adizione arc h i t etton i ca mi n ore. Q u esta scppu r e e r ede di qu e l l a dalle pi C1 nobili ves ti g ia , ebb e i n te r es santi appli cazio n i, spec ialme m e a Ro m a, con r i sco n t ri anc h e ne l l 'e d ilizia ae ro p o r t u ale del l a !<egi a A<:ro nauti ca. d m·e fu e t ich ettata con l'appellati,·o non ceno lusinghiero di b;uoccherro romano: cSS<l non uscì da un provi n cialismo che ebbe. tuttavia, i suo i effeni positivi specialm e nte n el qu arti er e rom a n o eli Monte Sacro, m a co n te n ev a n e i st10 i te m i esp r ess i v i un c aratte r e con tingent e c h e non all udeva a ffatto ai t rasco r s i i m pe r ia li o rin asci m enrali an che se ind u gia\'a ne ll'u so di elementi propri della romanità come. per citare un esempio, la finestra termale tipica dei grandiosi complessi imperiali. !\la
de l Giovannon i è opponuno ricordare la sua teo ria in merito all 'isol<1menro dei monumenti il cosiddcuo diradamento che causa, a la dbcruzione di tessuti urbani di una importanza storico-artistica rilcYante la quale contribui, a. con la prassi opc.:rati,·a della restituzione.: archeologica, all'im·igorimenro dell'idea di una ··romanità" da anteporre qua l e fondamento ideologico nazionale.
J\d l a le t te ratura del l 'epoca. nei d i sco rsi, nei proc l am i de l decenn i o c h e segna 1 il crescere del fasc i smo, t: invoca to co n f r equenza, l 'appe llat i vo d el la da r itrovare q u ale pri n c i pio mora l e d a ri conosce r e in og n i man ifestazione a rtisr i ca clelia vira n aziona l e. L'i sra nza della romanirà (: ribadita da l lo stesso f\lussolini quando. nell'occasione di un suo discorso tenuto a Roma i l 21 Aprile 192 L in Campidoglio. do, e è peraltro insignito della cittadinanza romana. rie, ocl le sue
Napoli AerojJOJto di CapodicbiiiO. Parl ìcofa 1'P del prosf!ello pri ncipal<' dell'ed(fìcio desti n a to quale sede deii'Accademiu Aeronautica.
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i on i :-; u l rni:-;tc· ru d i Roma. su l mis te r o clct b continuit<Ì d i Homa" cci espone·. in una succinta cd ac< o r :na sintes i le gloriose , ·ic e nck della c ittù. d:l que l la impe rial e a quc· l b <.li Cristo. c dalla qu:lic si arrende a ltre lumin ose o r e che verranno". Con gl i :-;n·nrr:lllK'nLi. buona [Xlrlt.:' del nucleo <ltllico eli Roma è l ihcrmo d a quanto si era 'enuro -.edimvnwndo. nei .:;ecoli. sui resti del l a cittù imper i ale Con r:1k operaLionc c· po:-.ra in ris,dto una L'itd monumentak che si impone nella memoria colletti\ .1. -..ull"onda del com inrimcnro retorico. anche pn dktto di qud sortilegio arcano che ri' d,tno le cose ritrO\·ate. \'i è anche il di:-..tppunLo. tah olta ironico. di chi non apprm a giu-..rameme tali nefastl.' opera1.ioni clw distruggono br::llli di una Hom.1 hl'llhsim:1 c· suggesti\ a. pl.:'r creare luoghi come pi:l%%a Imperatore uno spa;io urh.tno intri..;rito dll' ha il solo merito di risaltare i ':1lori d i Rirerra e dl'l Corso poco disranri.
.\'ttpoli A erojx>rto di ( 'ctf>vdichinu lod[fìciiJ destinato quale sede dei!Ac crtdt•miu A erOJtautica: pct rl icuiare ddjiv11te priltc ipale
Napoli Aerupu nv di C(lj>Odic:biii'J Edìfìcio c/esfìll((/0 f!IICII<' sl'dc• del/ Acc ademia 11erona11tic a ; Ili/a tipic(l serliana di Armrmdo !Jrm: i111
ì\ella tempcric dd recupero d e lla "romanit;ì''. dm·ut;l certamente ad c'>igcnzc di contingente propagand,t. 111.1 <:h1.· nc:.: nrra legiltimameme od clirirro di un:t nazione ci\·ile che non di..,<.kgna il propno tra..,cor:>o glorio'>o ed ha il dm ere di renerlo ,.i,·o nella coscienza delle :-.ue genti. '>\.'llz:t peraltro distruggere l'aln·o pa'> smo eli pari la Regia Acronatl!i c t non :-.i -..ottrae da quelle direrri\'e culturali. di rifiuto di ogni influL'l17a che non n.tzionak. che :->eppure non codificate in un daw prcscrini' o, costirui.,cono nondimeno principi a cui formalmente anenersi. Tutt<l\' i a t ra le cause che ohhliga, ano l:t sct'lta de l la tendenza accademica non vi era so lt am o la moti, ;lzio rw i< l vologica del Regime. dw pe r bocca dir go O j e tt i tuona\ a: '"l'an<: ha da esse r e ita l iana' J:..,is[<.' \";1 un ,·iz i o d'orig i ne, una sorta di co n dizionamento inte l let t uale, co n il qunl<.- og n i p r oget ti sta d'architettura dm c \ a deb i ti co nti.
N on bisogna cli m e nr i car e che Lutto g l i a nn i Trenta. l'insegna me nto u ni versirario el i arch i tt>ttura p r i,·ilcgi:t\·a. n ei çor,..,i com po s it i Yi. l o sru d io degli st i l i <.le i pa ssa t o . :; i i n com in cia\ a con lo st ik gr('co romano, Sl..'gu i va q uel l o rinas ci m e nt:tl e
e d in fine lo st il e meclievak:. Il tem a eli laure a d ipendeva dalla persona lità d o mi nante che clistingue, a culturale della facoltà. A "'vlil ano. in armo nia co n l' imposrazion e data da Camil lo Boito, uno de i pri nc i pali arc h it ett i italiani della fine d e l secolo decimonono. la cui ricerca forma le rrediligeva temi del Romanico, \ ' e ni\·a sce lto di preferenza l o s tile medieva le, forse un in co nscio tribut o ad as ce ndenz e nordi che avvert ite da g l i d e l luogo. A Roma la temat ica progettua le. caldeggiata da professori come J\1anfredi e Fasolo, oscilla ,·a preferibilme n te tra q u ella romana e que l la ri né\ sc iment a lc Il progcttis ta , p erta nto , non av e va bi sogn o di stimo li parti co lari per abhracciare una co rrente stil ist ica; questa facc, ·a parte di un condizionamento istruzi ona le che non risparmiava i meno dota ti m a , al co n tempo . n e as s icurava la d ispo n ibilit:l di un o s tr um e nto d i ver ifi ca composi ti va c h e garanti, a un proclotw professionale dignitoso. Il manualetto. il cosideuo piccolo Vign ol:l, faceva part e cie l cor redo s trumenta le el i og ni progettista el i medio livc ll o.
Noma !.:'d[(icio di f.' ia 11 · :\'o l'em!Jre ope ra delfarcbiil!IIO A. llrasim Durame Mli CIII Ili /hm/a uspi tò la sede rh, l/a Cm:(( del/ 'A dature.
Taranto Palazzo del (,'o/'C'rilo. opera di Armaudo Bmsi11i
lSoltanto i più dotati intellettualmente pole\·ano affrancarsi dalle conseguenze delle siffatte esercitazioni uni,·ersitarie. o scegliendo nuo' c strade linguistiche o dando un tono particolare agli stili adoperati. come riuscirà a fare Armando Hrasini.
La decisione in merito e1lla sce lt a del progellista dell"Accademia Aeronautica di Capodich in o fu cerrameme presa clall"allora Direzione Superiore del Genio c delle Cost ruzioni Aeronautiche. Proba bilmcnte proposta da l responsab il e della Divis ione Deman io, fu il C1enera le l{ odo lfo Verduzio. capo del la D irez ione. che app rovò la scelta. cd è lo sresso Verduzio, secondo la fon te V<lcla là, che a ffe r merà. in un success ivo momcnro, c he 1 ' /\ ccacle mia "s i fregiava d i u na bella fa cc iata di Ar mando Brasi n i · <4>.
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L'ind ispo n ih i lità di u na fonte d iret ta che chia risca, se nza dubbi ed incertezze, l' att rib u zione progerruale de l l'Accademia Aerona ut ica, dove è ch i aramen t e ravvi sabile rapporto di u na personalit:J d o tata, deducib i le da l l'esame dei documenti disponibili sull'edificio. il cui magistero si osserva sia nella cura dei particolari, sia nel sens ibile controllo compositi, ·o pone alcu ni i nterrogat ivi riguardanti s ia il riconoscimento della presenza del Brasi n i sia il li' ello del suo contrihuLO. l n questa sede temeremo eli sciogliere. per quanro d può soccorrere l'analisi filologica, la riscn·a la quale presenta anche l'incertezza se l'imer\'enro progettuale è da ritenersi opera creari,·a di un singolo professionista oppure il concorso eli di,·erse collaborazioni. :,econclo una logica preordinata.
Si riporta che una delle consuetudini della pubblica dell'epoca, nelle occas ioni de lla esecuzione di edific i di una ce rta importanza, fosse quella d i appronta re, pr esso i propr i uffici tecnici, i progetti debitamenre precisati sotto l'aspetto p lan ivolu met r ico e distri i)UL i\·o. Per g l i este rni, per la definiz ione dei prospe tti , o a nc he per g li in tern i, dove era r ic h iesto il sod cl isfac iment o di una esige n za r eto r ico rappres e n wtiva, s i o rga n i7.7.ava u n conco rso ad in v it i o ci si ri volgeva direttamente ad u n professio n is ta n o to. Tale cons uetu d in e venne co n test u a lmente d e nunci a t a dall' a rch iterro Cesare Bannni. in occasione de lla P seduta de lla Comm issione Concorso per il Fabbricato viaggiatori della f\uova Stazione el i
Firenze di Santa :\!aria -o, clla. tenuta:.i a Roma l'l l Agosw del 1932 el corso della seduta il I3a7./.ani, ri\·olgenclosi all'autorità rolirica presente. il Sottoseg r t'tari o all e Fe rr ovie ingeg n er e Post i gl i ont:. c h iese ch ia r i menti se il conc o rso s i debba proprio i ndire per le f;lcciale dt>i fabhric:lti viaggiatori. o non piuttosto p<:r i fabbricati \ ' iaggiatori" <'l>. Dal ,·erbak: della riunione. alla quale erano presenti. tra gli altri. gli architetti e Piaccntini, il fut u r i sta Ma ri nerr i, l'Accademico d'I tali a Romano Homanell i e l' i mmancabi l e Ugo O jc rt i, l'a rchi te tt o Bn za n i. a sostegno della sua richiesta concludeYa. con il consenso dei com·enuri che .... . I ' Architctro non può disgiungere nella sua opera la decorazione architetto n ica ddl e facciate da quella elle è l'i nt i ma costr u zi one dt' i fabbr i cHi e c i oè del l a pia n ta dei fabbricati stes si " (6)
L'ipotesi che il contributo del Brasini. per l'archircnura della pre\'isra Accademia Ae r onautica di Capod i chi n o, riemri ne ll a casistica s uin clicata è sugge rit a dc.1lla frase dd Genera l e Ve r duz i o qua n do afferma che l'ed i ficio si è ''fregiare·· eli una
No ma J;dijlc iu d i l'ifl Il' , \'01 •em bre.
I otrio della rom def/Al'ia/r,rc•
bella facciata del arch itett:o Ma altri e le m enti avva lorano tale testi rno n ia nza Dalla documentazione dell 'epoca, relativa alla nuova accadem ia, risultano di p roge tto i c ui ca ratteri architettonici d iffer iscon o. per una diversa impag i nazione e definizione del prospetto princ ipale ma, sop rattutto , per la qua li t à de l disegno c h e appare in véro pill modesta rispeuo a que ll o che s i desume dallo sta to di fatto <7) ?vfa anche u na sommaria conoscenza del la gen ia lo ide ve r sar ili tà di 13 rasini nel plasmare forme inaudite fornisce altre indicazioni che avva!OJ·ano la cerrezza d i u n suo parz ia le com r ibuto n ella d efin izio n e arch itellonica dell'edificio. La stCl t icità dell' im pianto pla n imer ri co, rigidamente impo stato su una sempl ice matrice geometrica dalla forma quasi quadrangolare, con una elevazione vo lu metrica razionale, senza scuotime n t i, s uggerisce u na modesta paternità pro gettuale , no n allr ibu ib ile al Bra s ini che, come si accenner<ì più avan ti. li mi t erà probabilmente il suo intervento , in merito all'o rga ni zzaz ion e dell a piant a, con l'es pansione nella corte del corpo eli fabbrica co n tenente lo sca lone che riscatta così, alme no parz ialmente, u na concezione geomet rica el i spazio archi tetton ico piuttosto convenzionale .
Il nostro interesse per Armando Bras io i non è dovuto soltanto a ll a sua parte cipaz ione a l progetto del l'Acc adem i a napolerana; egli è anche autore della palaz Comando clell ' iclrosca lo eli Taranto, dove l' impro n ta p ersonale dell'a rchitetto romano è r ivelata dalla presenza eli alcune costanti lcssicali del suo repe r to ri o li nguistico Apprendemmo , negli a n n i Sessa nta. dall'architetto Pi ero Vallau ri, che ci aveva preceduti nell'incarico eli Caposezione Impianti di que ll' idr osca lo, c h e l'edi ficio . fo rtun atame n te ancora es iste n te, era opera eli Brasini . In quell'occasione il nome eli Brasini, che Vallauri, architetto romano, pron u n ciò con quell'enfasi ado perata per u n n ome d i tu tto r ispetto, evocò immediatamente . in ch i si era abb on dantemen t e nutrito el i lettu re c r it ic h e di arc hit ett ura del secondo dop oguerra, so prattutto zeviane, la famiglia esecrata dci "d iavo l i" la qua le comprende va i Bazzan i, i De l Debbio, i Foschini, i P iacemini e, nat u ra lm ente, il Nos t ro . Ma l a pa lazzina che avevamo dinnanz i, così inso li tamente bella , n o n a ppariva e no n appa re ope ra d i u n "diavolo'· . Apprendemmo che Brasin i era anc h e l'a ucore del Palazzo
del Go , ·crno di Ta ran to, c h e ospi tav a la b ibli oteca Accbvio della qual e era vam o ab i tual i frequentatori. e cos ì di ve nimmo co nsapevo l i eli un altro '' pezz o·· di arch i tettura eli Brasini. ;'via Bras ini era già stato a Taranto, sembra nel primo dece nn io del secol o. i n occ asi one del se rvizio militare prestato presso un reparto d ' aer ona ut ica, forse l' a e ros calo di Grottagl ie. dove si e ra c imentato in proge tt i di mode s ti monumenti funebri dedicati ai primi aviatori caduti.
Pe r in tend e re la narura e i l ril ievo c he l' u niv e rso arc h itetton ico eli Armando Brasin i e bb e nd suo tempo e, fondamenta lmente, il supporto ideo logico a cui si rifece. è essenziale chiarire il rapporto di questo a rchit etto con Homa, la c itt à che g li aveva dato i nat ali ma con la quale i l legame diven ta, tramit e u n pr o fondo e sensibile s tudi o clelrantica Urbe. intenso. quasi viscerale. È stato se rino c condividiamo che ·· n e l su o g rande s tile si assiste ad una amplificazione teu onica dell a c itt à di Roma , o ve ma sse e sup e rfici son uno. pe rc h é, secondo Brasi ni. co me p e r og ni architetto anr ico, la forma urbis cleri,·a dalla forma apparente dei suoi edifici pubbli c i , dalla cap acit à di un pontefice sacerdore. sonano e co mmitt e nte- di proc u ra re prod ig i " un. Q u esto rapporto filia le co n la s ua città, questo assorbi re non soltanto l'involucro ma l'inrima essenza di una esperienza secolare, il cui pre supposto è "l'uniformità eli Ars et Ur bs··, è mirant e a l conseguim<:::nto di un preciso obiettivo che è il completamento della c ittà imperia le, otte nuto con la sos tituzion e di quelle pani che non mostrano i segni della continuità dell'<lrte romana . Tale p rop os ito è ri ce rcato con l'invenzio n e eli u n repe rtorio fig u rativ o, dalla perento ri a
Idroscalo di Tara11fo- Pala::::u del Comm11lo. Particolare de'li ingresso pri11cìpah•c he è estrapolato clall'immc.:nso g i ac im ento antico della c i llà, ma è l i evitato, grazie ad una fantasia fertiliss i ma , in un immaginario i naudito. in u n uro pistico u ni verso, dove 13rasini si aggir:1 consapc.:vole di muovers i nella sua c i ttc'i 'via co ntrariam ente alle visioni piranesiam: o a quelle futuris t e di Sant'Elia, b citr;ì eli Brasini è reale perché, almeno per spar uti frammenti è realizzata. TI palazzo dell'Istituto l'\azionale Infortuni, in , ·ia J\ ' :'>lo' cmbrc. a Roma. dm·e, negli anni Trema. era ospitata la Casa dell'AYiatore. la del Cuore Immacolato di ì\laria ai Parioli. in Roma , c il Palazzo del Cìon!rno, a Taranto. consentono la percezione.: di uno spazio urbano monumenrale. dotato di un timbro panicolarc che è anche effetw eli una conformazione plastica originale. le aspettati,·e eli Brasini. il suo sogno finale eli una Roma g randiosa c magniloquente. resta , ·ano Il suo progetto per il centro di Noma, reclarro nel biennio l 92'S-26. è. doro un rrimo consenso, bocciato n el 1928 dal Duce, co n 1<1 laridarietà di u n rim io ··sine dic". In ver i tà Rras in i, n e l la rroposta di un rad i cale: sve n tramento del tessuto urbano che s i e ra andato, da ll 'età medicv:de, l c ntamenn: s rra r i f i cando, nel c u o r e della c i ttà, tra i l Pantheo n p i azza Navona c il Co rso , supera ogn i ragionevole aspella ti va t\n to n io Cede rn a così commen ta il p i ano: '·Una sce nogra fia anto l og i ca di pezzi unici , forse lo n tano riflesso in un ce rvello sconncs0o della pittura metafisica , frammenti conge l at i di c i ttà pr esentat i come teste eli decapitati su un vassoio : e intorno acl essi rozzi e squadrati ed ifi c i brasiniano-ncoromaneschi" c9l. Non condividiamo tale condanna, specialmente quando assume toni beffardi e impietosi: tuttavia bisogna riconoscere, nella cr iti ca di Ccclerna. la denuncia del mancato ri spel!o eli un fondamento di principio, riguardante la strategia dcll"intcn·ento su una cil!à millenaria come Roma. che non può essere Slr<l,·olta radicalmenre. anche da un genio. La costruzione della nel tempo. è una operazione da rorre in essere per piccoli inrcn·enri. i quali. se contengono una idea di cittù. lic\'itc ranno in seguito sino a definire un num'o n>llo urbano. Il piano urbanistico di Sisto V, redatto nel secolo decimosesto, rispondeva ad una ideologia dctcnninaw e non prevedeva mod i fiche o svent ra menr i dissennati. La propo sra eli Brasi n i .sarebbe stata più interessante se avesse posto attenz i one. nel disegno di programma imposto, sui nodi inso lut i, debo li del Ce ntro Ant i co di Roma. tralasciancloqc il resto in u n gener i co p i ano quadro. Nondime n o bisogna ricordare che i successiv i piani p er Homa, d i G i ovannoni , di Pi an:nt i n i cd alt r i, no n sfuggirono a q u el l a par ticola re tempe ri e de l g i gantesco, de ll o scon volg im ento del l a città, in nome eli que l la nuova reca n te il seg n o, l'impronLH , dd Regime.
Armando Brasini è stato. specia l mente nella seconda m età degli anni Venti. l 'a rchitetto italiano più famoso. Rispetto a Piacentini. più attento alla politica eli corridoio e ai mutamenti di tendenza, il Nostro cr<1 piuttosto distaccato dalle vicende del quotidiano, preferendo guadagnarsi. con il merito dell'arte e con l'eccezionalità della propria prorosta progeuualc, la stima e il posto di prestigio che riteneva avere eli cliriuo. Celebre anche all'estero. dO\·e gli \'enne conferita la Lcgion d'Onore cJO> e l'invito, quale unico italiano. a panecipare al concorso inter nazionale per il palazzo elci Sovict in l'RSS <llJ, fu. nel 1929. nominato Accademico d'Italia. di,;enendo. pertanto, un protagonista anche indiretto delle sorti dell'architettura moderna quando, membro de l la commissione giudicatri ce del concorso per la Stazione d i Firenze. votò a f<lvorc de l progetto razionalista dell'ar c h itetto G i ova nn i Michelucci.
Il Palazzo de ll 'idroscalo el i cost rui to n el 1925 , è un'opera di Bras.ini. La disponibilità del pro s pett o p oste r iore del progetto o r igi na le e l a fortuna ta esistenza d el l'edific io , malgrado i t rascors i b e l l i c i co n se nt ono alcu ne r iflessioni su l l a tematica lingui st i ca del l' ar ch i t etto. TI daLo di progetto d i sponibile, molto inte ressante poi c h é i n esso s i coglie un ; tspctto dell'i ntensa personalità stilisr i ca de l
sono accomunare da una grigli:1 eli segni caratterist ici- predilezione per certe for me, per cen i ritmi. p er cene .srrunure sinta tt ich e -che consento no, dopo un 'atte nt a va lutazione, eli cogl i er ne i ness i co muni.
Nt>ll'edificio dell'idroscalo, nel portico racchiuso tra l e d ue ali del fabbricato , s i ra cco l gono <.:pisocl i t: h e si cos titu iscono qua l i clementi va li d i per un raffron to con altre opere del Hra sini. Il prospetto elci porrico è impostato su una scalinata che conduce ai tre forn i ci d'ingresso, distinti eia quattro colonne a l lettate , l e qua l i proseguono, per ambedue i bti. per dcfinire un iq.tercolumnio co mprendente un setto murario nel quale è taglial:.l una finestra, sulla quak è disrosta una corn ice mista formata da ll' accostamento eli d u e rcrrangoli di diversa superfic i e. Le co l on n e sorreggono un fronte tr abcato su l quale insiste una balaustra cl'attìco. Se si sofferma l'attenzione sul motivo decorari, o del doppio rettangolo, esso lo si individua anche nel fa bbri cato d e l l'Acca d emia napo l e tana, prec i samen te nei p rospetti esterni del corpo di fabbrica contenente lo sca l one di rappresentanza. !\la. limitandoci all'architettura hras i ni<ln:.t per 1:1 Regia Aeronautica, anche nel prospetto i nfe r iore de ll 'edificio in via IV 1\fovemb rc, a l{oma. ch e ospi tava , prima d e l l a gue r ra, la Casa clcii'A' ' iawre. si ritrova il motivo del doppio rettangolo, coslirucnte dunque una invarianrc le.ssic::dc d i Bra sini.
Altro elemenro di riconoscihilitù della personalità .stilist ica di Brasini è il suo tipico modellato dci particolari. Se si osservano i dettagli del portico dell'edificio d ell'id rost:a l o s i n ota la modu l az ione. quas i cromat i ca, co n l a quale l 'arc hi tetto modella i particolari. :"Jdle cornici della balaustra. ad esempio, il passaggio dall'abaco all'anoterio non è ma i brus co; l o stesso lo si nota nella tra bea zi o ne dove il t r i g l ifo è ap pen a at:ce n nato. Qu<..:sto sfumato cromatico è ri sco n t r abile an c h e nell'edi ficio napoletano. in particolare nell'atrio coperto, clO\·e è pienamcme avYcrtibilc, nelle riquadrature de i pilastri, l a stess a sensibilit:'t forma l e ri conosciuta nel Palazzo dell 'idrosca l o eli Taranto
A parre gli episod i individuati. qud l o che si coglie nell'edilkio d el l'Accade m i a Aerona ut ict di Cap odicll in o c nelle a l tre fabbriche d i Brasini. al di là di ogni similaritù, è la identità di gusto creati,·o. una consumata abilità eli disegno. caratteri c h e sono perfettamente ri scom rabili negli ep i sodi minor i. Tak constataz i on e accantona queg l i interrogat i vi, ai q uali è staro n ecessar io dare una artenc.libile ri sposta. se si intende offrire un margine di sicurezza alla att ribuzi one al Brasini del co n co rso ne ll a progetwzione elci p r ospett i della fabbr i ca napoletan a Rit e niam o comunque che l'apporto del Hrasini non è riconoscibile soltanto nel diseg no dei prospeni. esterni ed interni, ma è sicuramente presente nello scalone eli rappre se n tanza. che , con l a ene rgica proiez i one d e l b l occo mur:1 rio , n e l co rt il e de ll a f abbrica. rammenta lo scatto eversivo, dirompente. dell'architenura tipica del "Jostro, poco soggetta a contenersi in un i nvolucro compatto.
L'associazione del nome dell'arch i tetto Armando Bras in i a due fabbri c he ae r onautiche. degli anni Vcmi, è il riconos c imento di una sensibilità cultura l e che è p i en amente ascr i vi bil e a l la Regia Aero n autica e che, come esam i n eremo i n segu i to. non fu episodio occasiona l c. Altre fabbriche d'impronta eclcnico-.storicistica distinguera nn o l 'a nivir:'i edi l izi<l dei pri mi an ni de l la Regie1 Ae r onautica, la maggi or parte <Jno n im e, p ri ve de l la certezza di una f ir m a autorev ole, ma runav i a esp rim enti dignitose personalitù creatrici. Resta il nome di Armando Bra ini, di un archite tt o eli cu i si è scri tto, in q u esti u l timi temp i , che·· f a v i ve r e l'imp eto de ll 'artist a demiurgo, la grandiosi tà della concez i one c dell'ideale. lo spreco senza risparmio eli energia creativa la c:1pacità prodigiosa di assimilare e reinventarc la grande arc hitettma '' (lll.
Parallelamente alle ,·in:ndc progettuali cleii'Accaclemia Aeronautica di NapoliCapodichino. che prcsvro a\ Yio con il 1925. -;i wolsero. con qualche anno di ritardo. quelle riguardanti la sede del .\linisrcro dell',\cronaurica. della quale si a\·\ '<.'rri,·a. con disagio. la mancanza poiché i numerosi enti centrali. che guida,·ano la forza armata. erano disseminati prmTisoriamente in di' er.si edifici della Capitale. Come per il progetto per l'Accademia Aeronaurka. redatto dalla Direzione Generale delle Costruzioni <: ((( gl i ApprovvigionanH:nti Di,·isione Demanio c j)O i completalo. pl'r le da l l'a rch i tetlo Bras i ni. a n che il tv1in istero venne pl'r <.1uanro riguarda la disposizione planovo l unwtrica, da l b stessa Divisione. noto che la prima stesur:l del progetto. redaua nel 1927, non incontrò il favore eli ltalo Balbo. allora Sorrosegretario all'Aeronautica. e' enne accantonata; ma è giu sto fare qualche considerazione sulla qualirù architettonica che propone,·a. poiché. anche se appartiene a quella architeLLura mai nata. è da considerare un atteggiamento culturale che ,-a attentamente ,·aiutato.
Del p r ogetto bocciato dd Ministero clell'!\eronautica. sono di sponi l >ili l e testimon i anze fotograficJH: ( Ic i di.scg ni , in parti co l a r e i prospelli esterni, c un mock: llo in gesso, l a c ui imposta7. ione planm·o l umctrica corrisponde a quella c h e ver r:t poi realizzara. Qut•sta constatazione dimostra chl' anche per l'cclitkio mini -;terialc si era adottata la prassi innanzi accennat:l, consistente nella defini7.ione delle funzioni. a cura dell'ufficio tecnico clcll'<.'•ntl' committente. e della succe-;si,·a impagina7.ione architettonica. a cura di un professionista esterno o di un funzion:trio tecnico, dotato di huon:1 mano compositi,·a. '\el progetto della facciata princip:de del primo Pal:tt.zo Acron;lutica. è posta. in l >asso sulla destra, u na l'irm a il leggib i le. preceduta dal t ito l o eli professore. Cons i derata l'importan z:l che rivesti va l'edificio . è da r i tenerc che l'in c arico del disegno delle f acc i ate. come per gl i ambienti eli rapprcscntan7.a , sia stato conferito a qualche arch itetto. riro l are di una cattedra uni\·ersitaria. Ma è: da considerare anche l'altra eventualità, che il proge tto '>i:t staro completato dallo stesso l'fficio tecnico della Di,·isione Demanio. Spesso. in un primo momento della ricerca, per la reali7.7.azione di un imporrante fabbricato. quella citi:' potrebbe precisarsi come fase metaprogeuuale, gli uftki tec nici definiscono. con il proprio personale, una proposta. che risponde al l e ambiz i oni dci funzionari <lirigenli, intesa a dimostr:tn: di capaci di fornir<.: u n
Pro,,j>C'/1(1 prillcipale del (wimo fn'tl.fl.<'llo j11:r l'rilaz=o Aerollrlltlic((.
Fronte prinCipale del modello in ges:>v del primo pru,l{elto per Pala::zo leml/(/1///ca
progetto valido. il quale. a pane la qualirù c l'esito finale. rimane sen1pn: una \·a lida indicazione eli studio, per approfondire o individuare quei problemi. tjuelle insidie che sono nascosti nelle pieghe di una ricerca progerruak di rile\ ante imp eg no. Se il progetto in que:-.tione fu redatro da qualche funzionar i o della Divis i one D e m ani o. l'ipow-.i è da riten ersi attendibile poiché, dalla docunwnrazionc r itrovata sull'attiv i t à cdìlizb d ella Regia Aeronautica, nel Yentennio, si è dedotto c h e p r esso la Direz i o n e Ge n era le clclk Costruzioni non manca\·ano \ ·:tl em i dise gnaw r i. Res tH la domanda s u l t i tolo d i professor e a cui da re u na ri:-.post;l. Eb h ene, anche q u e sta i n c <:rte%za si può acca n tona re, quan d o si pe n sa che fino a pochi d ecenn i or so n o non e rano p oc hi i d ipl o m at i de l L i ce o Art i s ti co, i n p ossc.->so del l' ahil i taz i o n e a ll ' i nseg n amento del D i seg n o, che p re sta v an o serv i z i o n egl i uffki te cn i ci d el D em an i o Aeronauti co. co me d i segnato r i e p r emcnevano all a loro firma i l ti to l o d i p ro f essore. eu i Sp l·tta va per la idoneità conseg u ita. b eu i u sa n za era b e nevol mente tol l erata n ell' ambiente di lavoro Tuttavia. negli anni tra l e due g u er re , prol i feravano . tra i funzionari tecnici delle più svariate amminist rnioni pubbliche, i diplomati, in disegno architettonico, de l le Accad e mi e eli Belle Arri. È C\' idente che . n e l caso di Palazzo Aeronautica. la cui progeuazione pr<:senta\ a problematiche di coordinamento rile\·anti l'autore della parte architeuonica non potè non essere che un tecnico dalla c ultura universitaria.
La probant e conferma che il progetto classicheggiame del Pala:ao Aeronautica sia stato appronraro dall'ufficio tecnico della commirrenza, è compro\·ata da d i ve rs i fatti. !\!e l ri scontra r e una somiglianza stilistica nel diseg no tra il progerto del p r i mo M i niste ro c altri disegni architettonici clell"Cfficio Centralt:! del Demanio. ab b i am o avu to l a ve ntura di trovare u n disegno eli un proge tt o d i ma ss ima. p e r una palazzina Ci r colo, Mensa ed Allogg i So uu ffic i ali, risa l en te a l 1937, pr ovv isto di f irm a i ll egg ib il e mn, t ut tav i a. i d en t i ca a que lla i n dicata su l p r ospetto di Pa l azzo A er o na utica. f n o lr rc , u na u l te ri o re aff e rma zi one che r iso l ve , a nos rro pa r er e, l ' at t r i bu zi one de l l a patern i tà d el p r oge tt o class i c h egg i am e d e l M i niste ro , è r i scontrabi l e da l co n t e nu to d i u n a i nterv i s ta, co n cess a all 'epoca de l c i nquan re nario d i Pal azzo Ac ronnut i ca. da l l ' i n gegne r e Ro b eno Ma r ino , n e l la qua l e ques t' u l timo
a<.:o.: nn a del suo in,·iro ; t l !:l progt'tt·•7.i o n e d eV'ed i fic i o" quando la pianta nella sua distribuzione gc:tH.:rale non era pm rnodificahile in quanro gli di fondazione cr:tno già falli. < ) \ll'l.fficio Cemrak dvi Demanio. a capo del quale era atTJ\·ata una person<t eh<..· si 1..'ra resa conro clw con il -;olo personale d'ufficio un'operazione di qudl'imporranza non sarebbe riuscita a portarla a\ anti. decisero d'assumere un g i m·ane ingegnere c h e fosse i n grado d i affrontare q ue l l avoro con l' i ntenzio n e per<') di n o n rnocl i ficare sosta n zi:l l nwn te il p roge t to fa tt o d a loro" l 13> . T r ape b cb q u e st e fr :ts i che l a di r igen z< l acro n < t tJI ica s i e ra ass un ta in te r a m c: nte, i n u n p r imo mo m en to. l a rl·sponsab ili tà. t ecnica l'c u lt ura l e. d i rea l izza r e i l 1\•li n i stero con i l so l o dipen<.k n re. assegnando l:t parre arc h i tc tr on i ca ad un proprio funzionario.
L'architettura delle f.tl"<.'i,tte. proposta dall'ignoto progettista del Demanio per il Palazzo Aeronautica. chl· in seguito nella fase di appro,·azionc, \' Crd ripudiata da [taio I3albo. appartiene al filone classicheggi:tlHI..' che ne l Ventenn i <> s i r i chiatn: t va al la ma rispe tto a lla pe r sona le..· p oet i ca d i A r mando Bras in i. ta l e a r c h i tet tu r :l n on pr est:n t av:l ness u na inv e nt iva in tt:s:t co m e ,·alid;t c in d i, i d uale propos ta ling u ist ici; n>n cs-;a non e ra te ntat a n c-;s u na ri ce r c a del JHI O\'O, c il e co;n·eva d i mostrato l' architetto dcli'Accad emi:l Aero n au ti ca d i Capnclich i no. era po-,sihile anche un materiale storico usurato. precedenti l'difici ministeriali della Dife-;a. tale progetto co:-.titui' a. in termini di qualità. un , ero passo all'indietro. dm·e t·appellati, o di formali:-.mo accademico con il quale si pu<' > g i ud i care non J)(Ht,, a essere che amp i amc>nte motiva to È da precisare che i n mer i to a l recupcro <kl l a c la ss i ci tà a ttuaro in un'epoct c h e cr ede\ a :l ralc r ivisi taLiO t1t: del p assato. il nostro atteggiam e n to non (: di p r e v e n z i o n e < l sso l uta Co ndannia m o i cas i d m l' il r ecu p e ro è.: p :l st i ccia l o, d o v e è ca r e nt:e l im p o sw z i o n e compo.si t i , ·a. d ove è ass<:n t e u na i d eologia dw lo g iu stifica. L' i stan za c h e ripropone\'a il rccupcro classicistico riconduceva come ahhiamo dello i nrunzi. alla ideol ogia delb che. nel ct-,o. non è genialmente recuperata come quelb eli Ar mando Brasini o intelligentemente ripropo-.ta come quella eli ;\larcello Piaccntini.
Roma- Lj}ìcio cenlra/e del nemoli iv prr,sf)e/1 i co di 111/fl prilfl :: : i 1111La nd primo progeno minisLeriale. è pedisscquamL·nte rispettata. in ar n10nia con quanto H ' niva suggerito da rivis t e come "Arcllil<:ttura <: Arti Decora t i ve ,. e con quamo ve n i va a tt into da l r ere rl or i o archL"o l ogi<:o ro m ano e da l mon do fi-gurativo dd Cinquecento rinascinwnwle.
B i sogn( t essere onestamente groti a lmlo Balbo se rifiutò il progetto class i chegg i a n te de l nuovo M i n i s tero . La decis i one \Tnnc p r es:1 in concom i tanza con la rrasfonnazionc della Di,·isionc Demanio in L'fficio Centrale del Demanio. a,·_ \'t! nuta nel 1929. l;t cui conduzione Ycrr:ì affidata al Generale Giuseppe Valle. Jn p r ece d e n za si è sotrolineara l a n ece ss ità c h e gi:ì d:ti prim o r di della su ; t es i ste n za, l a nuO\·a Forza Armata Cl\Terti\ ;t. come ohhligo morale. di rappresentare l'idea di aeronautici in una forma architettonica. intesa come espressione moderna, che ric h ia m asse l a d im ens i one d i domin i o dcJJ'acropbno control l o to tak ( l dla ci tt;l , dell'ed i fic i o. percezione i n edita de ll e cose- che tuttav i a, non è per niente ricor data nel primo progetto del Palazzo :-.Iarina. clell'architello Giulio 1\.-lagni. allude sapientementc:. nelle sue pani mig l iori. a l le icone c.kll' i st i t u zio n c ma ri n ar a. co nferen do ag l i s p azi q u el la concez i one ; tr i stoc:r;ttica che è vanto d egl i uomini eli mare. Palazzo Aeronautica doYe\·a esprimere una nuova , poiché nuova era l'Arma. nuo, a la curiosit:ì scientifica occorrente JX'r indagare: i s<:gret i e le in cogn i l<..> de l vo l o. nu ovo l'arc li mento <.: il co ragg i o necessar i o per i l cim<:nto della ve l ocità. che il movimento c.l'a,·anguardia futurista <1\' t'\ a indicuo come hdlezza nuo, a: la bellezza della c l Il_ J\ondimeno hi!'>ogna amm<:tte r e che l'edificio rea l izzato da Ira to H:tlho, l a nuova immagin<..', caricn di nuovi \' alor i manifestant is i nclb d i namicità e ne l l'crnm:· di una ,-olontà stori camente rilc, anre. RiseJYandoci eli alcune probkrnariche più aYanti. 0 il caso di domand;trsi come: mai l'i nc;trico della progettazione c.lelk "facci at<..> " n on venne af fi da ta acl arch i teH i noti. come Bras i n i c Pi accntin i . i piLJ emergent i del momento? L'no risposta attendibile potrebhe essere la dc.. dinazionc dell'incarico degli architetti perché gra, ati da altri impegni. Armando nel 1927, era imme rso n el fa rao n ico p roge tt o sul Ce n t ro Stor i co d i Hollla. [vla r ce l lo Piacen tini progctla, a l'ippodromo di villa Glori e la Casa i\Tadre dci i\'lutibti, a Roma. via semhra che il morh o sia l'atreggiamcnw di preclusione. da parre di Jtalo Balbo, ne i confronti degl i a r chire n i di cu i accenneremo pi C t ava n ti.
Abbiamo dato. nelle pagine precedenti. un ampio risalto a tre situazioni em blemat i che clcll'atteggiamenro eclettico storicistico della H.eg i a Aeronautica, sia pe r deg l i episodi ri c h i:llllati Palazzo Aerona u t i ca, l'Accademia Aeronautica dì :.Japoli-Capodichino. il Palazzo dell'idroscalo di Taramo sia per 1:1 presenza di personalità emergenti come Armando I3rasini. Affrontiamo di segui to, in u na b reve ra ssegna, queg l i episodi a rch ite ttonic i cos id dett i m i n or i elle ri entrano nella problcmatica eclettico-storicistica. prcswndo attenzione alla ricorrenza eli ceni temi linguistici. in determinate arce geografiche, alla inl1uen7.a regionale. alle direttive de l Dema ni o che s i ev in cono da lla p e rsi s renza ( li ce rt e scel te La situazione della architettonica in Italia. nell'immediato primo dopoguerra mondiale. è ancora quella dei primi due decenni elci secolo. anc h e l iev i tano nuov i f e r me n t i elle fa ra n no sent i re i l or o effe tti verso la m et;ì deg li an ni Venti. L'influenza estera. quella dovuta al l ' A r t :.Jouvcau. che in Ita l ia assume la de nominazione di Liberry con proprie connotazioni e la Secessionc au stri ac a, a n dava scema n do. Bisogna inna n zitutro precisare. c h e :t ll'i n d oma ni dell' un ità naz i ona l e. q u el l e c h e erano radicate c autonome cu l ture architettoniche degli Srati con i quali un rcmpo era di\'isa la incominciano a perdere ceni ca ratter i reg i ona l i, dm uti ad u na ered ità stor i ca loca l e, seppure op p u r e acl
influenze e legami con un mondo <.::-.terno assai per :lCCJlllSir<:' accenti comuni . rinrracciabili ontnque. SJK'cialmente nell'edilizia colta. L"Ttalia del nord riscnti\·a dell'influenza francese ed att'>triaca. Quella centrale. per d'ferro di un·ant i ca e forte trad i z i one classica c di una posiz i one che la teneva a dch i r:t d ista n za .. da l k i n flu enze ester n e. sperimc i H<tV:t n u O\:c soluzioni l inguis t ic h e, 1<1 cu i fome d'isp i raz i one era l" immenso patrimon i o a r chitettonico cn.:cl i tato. 11 Sud r isen t iva della disparità di un.t influenza donna alle culture che si erano :l\ , icen datc. che proponL'\ ;t una disponibilità linguistica che seppure erosa dal tempo veniva rccuperata in una edil i z i a e spesso sciatta. l\on manca,·ano le inf lu enze es te rn e. spccb l mente n elle i >ugl i e e i n Si ci l ia, m a nifcsta n l i s i talvo lta in apparati t i po l og i ci propri de l le c u ltu r e ori e ntali. Perta n to, i n cert i am l >i ti d i committenza. e in parrit"olar modo quella '>tatale di livello periferi co. l'oriemamento lingui:->tico adonaro ebbe il riferimento <.l'obbligo nella cultura locale. c dm·e questa era sorretta da una forte tradizione costnmi\'a, come nel Lombardo-,·eneto. retta un tempo dalla cav i llosa c m i n uziosa effic i enza o una sens i bil i tà d i a rt i!'tìci tù cli(J u sa, i m esa come i n flue nza posit i va c h e d'a r te ese r c i ta sulla professione ço rr e n te, si ebbe u na produz.io ne edil i zia corretta c decorosa. i cui effetti ebbero risonanza pchiti\·a in quella della Regia Aeronautica. Incominciamo la nostra rassegna architettonico ecleni<'o-storic i sri co, ado tta ro dal l a Ae r onautica, ne ll 'area del nord -Ita l ia. Un p r imo ecce;dona l e docu mcn ro d i u na co n cezione t i po log ica i l c u i a r che tip o illu st r e r isale al
AC!roporto di Conzia Pala::zinu (llllltllltloPalladio (· l'edificio Comando dell'aeroporto di Gorizia. risaknre probabilmente alla p r ima metà degli an ni Vent i L'in\'enzione pallad ian a consisteva nell'ave r lc.:g: lto . in u n ins i eme pla n imet ri co u nitario, l 'edifici o pad rona!<..' co n l e fabb r i c h e ru stiche adib i te per usi agricoli. Solìtamenrc. nei progetti del Palla dio. un portico collega l'edificio centrale con carattere architettonico dominante, e le ali comprcnde mi le co sidc u e "ba rch esse". l\cll'ed iri c io Coma ndo di Go rizi a è p rese nt e i l t i po ramll1clllorantc l'idea palbdiana. con tre corpi di fabbrica, allineati a l la stessa quota di gronda, disposti secondo un asse di .simmetria. con quello centrale dal quale emerge la dom in an te, distinta dal l ' i nc i s i vo porrak c dalla trif'ora, l egati d a i due corp i di fabbr ica di minore al tezza. In questo caso l'aspe n o l inguist ic o è do, ·uto alla conformazione dci , ·olumi. al loro ,-ariegato articolarsi. al rigoroso rispcrro del l e parti nei confro n ti di un comu n e asse d i simmetria
1\egl i Venti l a Regia Aero na utica allestì. nella r ada di Pola. in Puntisella, una scuola di piloraggio. (·n foglio detrente. risalente al 19.:$'). avente l o sco p o di r appresenure la siruazione de ll'i d r oscalo, n ella con su eta Jacon i drà c h e dis t i ngue l a corr is ponde nza m ili tare. g iudi cava l' aeroporto mo l to vas to con impianti grandiosi. Tn un sucn.'.ssin> foglio. risalente al l 9'-1.0, è precisato l 'impiego dell'idroscalo quale scuola di , olo eli 2. 0 pe r iodo cd è r il evato che n onostante l'imp o n ente es te nsione d e ll'idroscalo. la n1 <1 nutenzion t: el ci manu fatt i è ir reprcns ibi le.
La premessa sull'idroscalo di Puntisclla. "''ente lo scopo di fornire un minimo eli notizie a tr e a storkizzare l'infrasrrullura c a incli<.::H n e la scala dimensionale. si è resa necessa ri a poic h é la documen w zi one d 'arch i vio, r i gua rda nte l 'e n te, ha fo r nito urp serie eli immagini di edifi ci che sia per la eleganza della proposta archirenonica e sia per la solida cost r utti, a che tr:Jspare dalle fo togr afie d 'e poca . .l nnanzitutto è i ndi vi duata m ent e p roge t t ual e unica. c h e fo rnisc e i diseg ni de ll' edifi cio Coma n do. della caser m a Avier i dell'autoreparto, della sala com egno A\ ieri e di un edificio dorato di un grande salone, probabilme n te adibito come mensa. In queste fa bbrich e, il kss ic o adoperato. g li ap p a rat i ti po l og i ci. an ingon o a que l le forme class i che che risentono de ll a revisione palla diana. È una vcmata di gusto neoclassico quella che si respira dalla osscrYazion<: dei suddetti edifici. i l cui timbro l essicale è possibile indi\'iclu arl o anche in a lr r i manufarti clel ia Regi:t d el l'arc: r no rdori cn rn l e . L'impos ta zi one formal e r ispecc h ia la maniera accademica, con la suhordinazione dclk parti acl un asse eli simmetria, con l'attcnL:ione decorativa riservata agli elementi principali. con la graduazio n e elc i mate r) al i volta acl otte n ere u n dec i so effe tt o pl ast i co che ce r te tess iture di Giu l io Romano <l5)_ serl i ane ( J M s i co l gono negl i archi r ibassati della palazzina Comando e nella sala convegno Avieri. Pre,·ak. nelle decorazioni. l'incis i vo effet to della pietra cl'lstr ia, sp cc i <l lmente qua n do è ut ili zza ta nel la c h iave c n e i reni degli arc hi , co m e m :i porta li de ll 'autoreparto, dove l 'e ffe tt o fi g urati vu richiama il neoromanico. :-Jella caserma Avieri l'anonimo progeu i sta adotta, per ogni piano degli esterni. una graduazione della tessirura che parte da quella del p iano-terra, co n un a l'orte m ag l ia eli conc i boc cia rdat i c h e po i s i dip an a in una gr i glia più minuta. al primo piano, dove l a superficie intonacata si distende in fasce orizzontali. per passare infine al secondo piano che propone un coloris ti co e ffetto dovuto alla l i stel la tu ra i n l ate rizi o N el corpo cen tr ale invece, che prosegu e pe r un t er7.o piano, in vece del l aterizi o, è scelta la sem pli ce into n acatura bianca. che sottolinea la funzione dominante eli questa parte della fabbrica. È evidente. ne ll a caserma, lo strid e n te accos tam e n to eli dive rs i apparat i decora ti v i , c h e appaiono in vece più con formi negli e difi ci a semplice el eva/. i o n e. Completavano l'edilizia. appartenente al sedime dell'idroscalo di Puntisella. alcuni edifici distaccat i in una località dell a Valbandon, che comp r en deva n o una caserm a Avier i. o ltre
acl una 'illa e ad un :llbe rgo adibiti L'ntrambi per alloggio c circolo l Tffic iali. Di eccezionale interesse l.· la caserma, sicuranH.:nte co...,truita dagli austriaci, la cui irnlinguistica le tipiche coperture dei corpi angolari il cli -,cgno dei pro spctt i che rimanda a i t cm i sece:>sion isti risente della tradizione l oca le . di i n flue n za as bu rg i ca. A l tro aspe tt o interessant e del l a caserma, c h e s i estendeva in superfic i e su tre lati. è l a utilizzazione dell'ampl i ss imo cortile come avior i mes sa. La ,·illa Petraja , che ospita\·a gli alloggi Lfficiali, caratteri tipologici ,·eneri nella impaginazione dei prospt>rri. specialmente in quello centr:tk. Degno eli considerazione l" albergo, adibito come circolo Cfficiali. la cui unica test imonianza fotografica n on consente una l i nguistica app r opriat:l: nond i meno <.J Ua l c h e elemento de ll a Sccessio n e austr i aca è r iscontrab il e nei prospvtr i , corne l a finestra trifora ricavata nel timpano di un co rpo eli fabbrica.
Una singolare e sorprendente mente progettuale. pa ragonabilc a quella inrra"ista sull'idroscalo di Punrisella, coercnrc per un indirizzo linguistico kddmente osservato. è faci l mcme r iconoscihilc ne ll 'edi l izia eli a l cuni aeroporti d e l nord. i n p reva l enza de ll 'a r ea ccntro-or i entak, tra i qua li Bolzano , Go ri zia , Padova, Parma e Poggio Renatico. Gli episodi individuati sono databili. generalmenre, alla seconda met;ì degli anni \ 'e nti e riguardano l'edilizia p<.:r l'alloggio della Truppa c dei SortufTiciali e quella logistico-amminhtr:Hi\·a. Spesso gli edifici identificati, anche se costruit i per aeroporti dive r si, sono id<.:mici o <.JUasi simili In part i colare, nei casi de lla pa la zz i na Coma n do dell'aeroporto di Pann:t e quella, ad i bita pe r g l i uffici del Comm i ssar i ato eli Padova, l'edific i o è assolutament<.: identico.
È da ritenere che le esigenze de ma n i ali delle circoscrizioni territori a li. che comprenden1no i suddetti aeroporti. siano state socldisfane con l'ausilio di una direttiva logistica, che disponeva di informaz i oni tipologico-formali <:distributive rigorose, d ei m oddli da r ispettare. nei minimi particol:lr i , perfino negli a r redi o r namcnral i ; espress i one du n que di un:1 form u laz i one di ca r atte r e genera l e c h e si propone\' a il conseguimento di due ri ulrati: una imm ag ine figurativa unitaria e l'opportunità, anche ai tecnici meno dotati. di oncm:re un risultato progcrwale
.leroporto f>llltlisella Ca.wrma .· l l'ieri.
Ae1·oport
La singolare utilizzazione del cor tile della Caserma
Aeropm·to di Pu11tisella- rocalità Va!hcmdon , ( 7a.w.>rma Ar·il>ri. o di Pulll !sella- focalittì Valbandon: leroportu di f'lllttisdlri l.oc:rrlitrr l l ma l'dra;a adrbiill per llfkiall.
accet t<1 hile. Tuttav ia t' da annotare qualche perp less it à che me ri te rebbe l'oppor t u n it:ì di u n app rofon d imento . Ammessa l' es iste n za di una direttiva log istica s ui cri te r i cb osscrv<He per l' ed ili zia aeroportl1<1 le . prom ul gata dall' ente centrale, all' e poca il Comirato t ec nic o d 'Aero n a ut ic a (l7 } competente per l' espress io ne di pa rer i tecnic i su i più importam i proge tri di ed ili zia, q11esta avre bb e d e termi n ato effett i r iscon tr ahil i in wtta la pe n isola Tn vcce i l carattere ling uisti co d el l' edi l iz ia che and r emo a d esam inar e è r int racclabi l e so lt a nt o nell'arca nordorienta le , o l tre i l GL'iO d i Parma. che clipencleva, pe r le costruzioni ed ili zie. dall a Se7.ione del Genio Aerona uti co d i Bo lo g n a. È da presumere pertanto, c h e i pro gett i re lmi v i ag li ed ific i r ic n tram i in tale ambito, siano s t at i appronta t i da q u a lc he stud io d i proge rr azione s ito nel l' a rea geog rafica in consideraz ione La p r o bl ema liGI , assai complessa, esce dalle di mensioni del p rese n te studio. il c u i propos it o è un disegno storico d e l l'a rchit ett ura de ll a Regia Aerona u tica d e l Ve nt en n io. il quale no n co n sente l' approfondimento el i singole te m a t ichc t\o n dime no , essa n1 er ite rcb bc u no s tudi o app ropri ato poich é , d alle testimo n ia n ze p ervenutec i, s i evin c e u n programma edi liz io di vasca portata, a ll'insegna d i u n'a lt a qua li tà e dilizia promosso agli inizi d ella is t ituz ione de l la for za <1rmata.
G li e difici r i trova ti , rientranti nella suddetta problem ar ic a, presen t ano u n lin guaggio formale cornune, che rec up e ra u n re p ertorio cl assichegg iame comp osto d a mod est i clementi ornamenta li Si ri t ro vano lescnc. semp lici a rchi , se rlian e, r i quadri eli cornici. tess itu re in bugn at o o in la te r iz io I remi a u lic i della ·' r o m a n ità"
sono c. n e l c as o, s i pu <'> de fin ir e il c itato catalogo come la scelta di u n classicismo minore. u n vernacolo d ign itos o .- c h e ri fugge la facile e d e leter ia scorr e r ia
Aeroporto di (/ or/zia c:osernw At •teri.
nei fo rmulario Jll Onumen taJ<: ut il izzato [Jer sudclividcrc:: i [JroSp CH i degli eclif iCL in compani, dov e og nuno desn i\' l' u n ra cco nto, il cui rema è u na Cinest ra, un <Hco. un ornamentale. La narraziOne, arparemcmcnte dimessa nei co rpi di fab brica meno autorevoli. più fetTida in quelli donunant i , dove le Yarie riquadr a ru rc osteman o clerne nri che rich iam ano imperiosamente l':ltlcnzio ne.
Nelb caserma di Bolzano composta da tre di st inti corpi di fabbrica, l'ordine g iganre formato da lesenc bugnate, irwolucra unttanamentc il massiccio manu fauo c . al contetnpo . quei do,·c la forma della finestra, il M IO ornamemo c il che ne costJtuise<.: il supporto . sono gli e le menti d e l racconto e dili zio La c opertur a tetro. c h e fuoriesce d :li corp i eli fabbr ica sc111b ra compnmere 1\:dificio sul terreno c ne auenua g l i effcrr i plastici dci paniti cleco rati, i. Altro ettcno presenta la caserma eli Gorizia, do\'l' il tetto è internato oltre la linea di gronda, c il corpo di ccnuale, a lla stessa qu ota de i due hlterali, se rtc clis(lnguc p e r il prosp e rr o movim e 11tato dove eme rgono i due bow wind ows Ma r is perro alb caser ma eli I3o lza no, in quella el i Goriz ia il discorso a rchirett on ico è meno senato. TI rono narrati,·o è più blando, specialmente nei corpi di fabbrica laterali, mentre quello centrale è ra\ '\W:tto dagli aggcrri dei lxnv "indmYs e dalle t ime scu re d ei nquadr i in to rra ca ti.
Più coereme e a uLOr e' olc din:•ma il d i"corso
nella caserma di Pado, a clO\·e l'ordine gtganr<.:. formato da parasre sdopprate, coslltuisce il legame
Aeroporto di Padol'a. Co serll!a r1uieri.
u n irar io del la st r uttura compositiva. Elemenll di nov 1tà, rispetto alle due prece de n t i caserme, sono presemi nel la quima cernrale. non tanto per la nm ità dei ri ch ia mi ma per u n d isegno nuo\'o. :->pc·cJ:llmcnrc quello sul prospeno posteriore. La caserma d i Padova. nspcrro :lllc precedenti eli Bolzano c Gorizia, cosmuisce un ripo edil izio che viene r iproposto sull':.teroporro d i Parma, in due gc m.clle. Cna ennesima versione. con i corpi d i fabbrica allin eati secondo una comune linea di gronda è ri n venihile sull'aeropono di PoggiD Renatico. con una inve rs io ne d i te n denza; l' o rdine gigame sollolinea i corpi di fabbrica l<ueral i, mentre quello ce n trale ne è p r ivo. Ne scatunsce il sorprendeme effeuo che la quinu cent rale. nella s u a ornamentale acquista forza espres s iva proprio per il merito clelia nudità e della semplicit:ì.
Lo stesso rqx:no rio archircttonico è <lclotrato, con m1sura. in un corpo di fab brica sempl ice. proposto s ia sull'aeroporro di Padova che su quello di Parma . L'imposwz ione figu rmiva dei prospetti pnnctpali rarrllnernora , per ceru versi. l'arc h ite tt ura dei palazzi eli Venez ia. 11 mouvo cemra le con b dispo sizione in asse del p o r tale e della serliana, e i prospetri larcmli sui quali le apcrmre sono dispos te s u i Imi de l riq u adro, richiamano certe consuetudini grammaticali e sim;ntiche che si rinvengono dalla lcnura dell'arcJ1itettura veneztana .
Alt r i episod i , test imoniam i di una trad izione cosrnnuva d i grande spessore, si ri levano su alcu ni aeroporti del Nord Ne lla palazzma Urficiali eli Pola Santa Cate nn a e nel l' edificio Comand.o eli Poggio Renmico, il linguaggio è estremamente sobrio, con u na c u riosa panicolariti't : entrambi prc"cnwno, atLdten a dell'ultimo piano, la stessa fascia decorativa, che recingc ruuo il manufatto e sottolinea la pmrc al ta delle finestre, già ut il izzata nella pa lazzina U fficiali dell'aeroporto di Brindis i T<1lc motivo lo si rirroverà anche i n altre fabbriche e, in tnodo smgolare. anc h e n e lla pa lazzina Comando di Loreto, i cui caratteri architettonici palladiani. r imandano a quanto è s tato detto sull' a nalogo edificio eli GoriLia.
Concl u d iamo la rassegna sull't.:dilizia del nord lralia, con due fabbriche :lVcmc car:H(cri rra l" insolitu <: l'eccenJr'H'o . Su!Lterupono d i Lo1eto è realizzatt intorno a lla met;l dt;gl i anni Venri, llna caserma Avieri e Su nullicinli
Aeroporto di Pudul'u. [ 'Oìci d i Commissariato.
i cui cararreri architettonici suggeriscono urùnfl u enza neoromanica. 'falt' epbo d io. che sembra cdslit u irc u n caso insolito nell 'a rclliteuur:1 storicistica cklht
Ae ro na ut ica, si richiama a una ren d cnz<t fonclara sul rccupcro di moti\'i tipolugici d e l periodo r oman ic o, i quali a l ludo n o ai rifer ime nt i swric i per la origH1ak sem pl i f i cazione d e l l e f orme. Crli elementi ciel repertorio romanicD si dispongono sulle tess iture murarie, che accostano t ram e i n lateriz i o interrotte da altre in conci di pietra, secondo la sintassi tipic a d i questo particolare linguaggto medic\·<tlc. L':lrchiterto Camillo Boiw. che fu tra quelli che ne prowosscro lo s\·iluppo in predicava nel seco lo trascorso, ad u n a riuasccnza medie' imt.·sa <:OiliC mcto<.lo logia de l cosrruirc pr op r ia nwnrc ì Wi ia na. T\ella caserma di T.orero, a pane il lessico
A eroporto di Pvggii.J He11at i co Caserma Avier iadoperaro c h e r i entr:t nel repe r torio tipico de l Roman i co. coglie l'atmosfera al lu'>i\·a degli arengari. dei palazzi pubblici medie\·ali. l."alrro episodio che può rc putar'ii eccent r ico. (.· un edifi cio che ricorda, pe r i cara t teri ripo morfolog i c i , piu rtosto u n aeros t ello clw u n ;1 f abbrica ae r o p o rtu ale Ad ibi to qua l e r esid e n za. sala conveg n o c serv iz i dd l:t el i Volo a \C..' l a. cldl' acro p o r to d i Pav u ll o, l "<. difi c io com<..' :-. i r i l c\';1 <.bl l'i ncisio n c <t<.'ClrHo nlla tri l ora ..,u [ fron te p r i n c i p:dc. r i sa l e al l <);10 È da supporre l'e'iistenza. a mont<.' dd la r<.•:tlizza..-:ione della fabbrica. di un programma edili;io elle renne in dehiro conro della cultura arcltite!lonica dci luogh i che non i l ri-.l)l'llo di un indirizzo l inguistico Dal linguaggio
t lcrnptJr/o di Pngp,in Ne n ulia•. edi.lki11 Coma 11do.
kroporln di T'vlrt s((/ 11(1 c.:meri1/(( Pulazzh1a ( jjìcìo l i.Aeroporto di l.ur('/o c:o<erlll(l. lnen <' ,\ufll{/}ìcuth
l leruporlo tli / 1(11'111111 Sc11nlrl di l ' o/o rt l 'c'ftl.
Edificio -11/( J/4RI .\'(1/(1 l' Serl'iz i l 'r.t ri
adoperaLo. imperntaro !'>UI cont r asto tra la maschia rll\ idezza della parte l>asamen wk. in opera mcena. e la minuta tessHura in latenzio dei prosperti. sui quali inc i dono con accenu neomcclie,·ali le fine-..tre. è ricono:-.cihile un mtsurato e eckttbmo. di sapore romantico
L' in di ri zzo l i ng u ist i co .stori co-ecletr i co, nell'area ccmra l e de lla pentsob. è, in gener:llc, pcr\'iCacementc oriemaro al n!->petto di una tradizione. fedele al lessico cla!->sicbra, imcrpretaw con accemi deosameme monum<..:mali. Turta,·ia. a Roma. nasce. inrorno agli <lllni \'emi. un;l rcndenza a r chitettonica che negli episodi maggiormeme emb l ematici, si distacca cons u ere tipologie classiciste per mani fes t are. co n p rop r i s<.:gn i. ch e as su mono u na pr opria a uto n o m ia anche se dcn u n c i:tno u n deb i to d'o r igine, u n lin guaggio adcremc ai tempi. i l c u i propos i to è l'a ffrancamcmo dai codici esisrenti. Abbiamo già accennaro. nell'esordio di questa parte declicara ai mo' imenti edenico-stoncistici, a tale indirizzo. la cui formulazione e da ascri\'erc. sul piano ideologico, all'archttetto Gustavo Gim·annoni. 1\ell"ill u strare i fe no men i cultu rali de l la Capiwk, del su d detto periodo, Giorgio Ci u cci, a ccc n tw a ll e sp e rim entaz i o ni s u l ·' barocc h etto. u n l in guaggio che asso rb e l e v:1lcnze fo r mal i clelia l{oma sLorica e popo l are. a t t u a n do un mitt l e[ i Srt10 che allude esplicitamente alla cinà , ·ecchia e a l la tradizione romana. almeno come la imende GioYannoni. lJn linguaggio che conferisce ·dignirà · alle case più mode:,te ·· <IH>, come infatti av,·iene pcr il quaniere popolare della Garbarella. Una sugges t iva im erp r etv.io n e s i r iscontra anche nella "citt;ì giardino'' di J\1ontesacro, ope t a cl cl lo st esso Cìiovanno n i e i n allri co ntrib uti , dove il m ovimen to acqu i sta u n tono au rorc, ole. come nel Liceo -Ci JnJus i o Mamiani, de ll 'arc h itetto V i ncenzo Fasolo. oppure distmgue, quale quulla ,.i,·ace, il conresro urbano, come nelle Scuole Elemernari al quaruere Tesraccio. dell'architetto Anronelli. l n tale ambiente culturale, l'ingegnere Roberto Marino. f'uwro progctttsta di Palazzo Aeron:nnica. s i aggiudica. ad u n concorso ba n d tto da l Govcrnatoraw di per nuovi ed i fici sco l as t ic i , il prim o p remio c o n il colllplesso Sa nr 'Ono f'r i o. La ri v ist<l Cap iL ol i u m ne loda l'e l aborato per l a mancanza di di original i tà ma con un'a r in di :,oda culrura. di :,ana educazione c di raffinato buon gusro·· t 19J
Nullltl Aempo r/o dei !.il/uri o. f t l ('(Jserma dej/llila "C(t,,u dei l'i((J/t"
..
Roma Aeroporlo del lillo r io L'albergo
Il fenomeno del "barocchello" romano , che meriterebhe un 'ane nzione crit ica meno frammentaria. i n un discorso unita r io ed esaurie n te, che ne approfon d isca la relativa problematica di genesi, si po n e, penamo, nel panorama de ll 'arch itet tu ra de ll'area ce n tra le, dei primi ckcenni de l secolo, con una sua in dipende n za figurat iva. no n pr iva d i i nteressi Secondo il nostro parere dalle ceneri eli questo movimcnro lieviterà il fenomeno del Novecento arch itettonico. come un necessa rio processo che tram ite mediazio n i d i passagg io, sor rette dal le spinte ideologi che che a u spicavano la nuova poetica. giu n ge ad espr i mere un l in guaggio che si allontana d a! le stereotipate form u le della tradizione. per coniare una grammat ica lessìca le nuova che, tuttavia. non rinnega lo spirito della class icità . La cu ltura sto riografica ascrive alla "Ca Brutta". a Milano, dell'arch itetto Giovanni tvf u zio, la for ma arcbetipa chl cui nasce i l Novecento arc h itettonico; ma senza neg a re il contri b ut o milanese, anche a Roma , cla.ll'csa u rimento del la vena de l "barocchetto". nascera n no i presuppost i che info r meranno quella poetica che dist in guerà ta n ta ar chitettu ra aero n aut ica. da Pa lazzo Aero n autica a ll a Direzione S u periore Studi ed Esperienze eli G u idonia
La rassegna de lle rest 11noni<uÌ ze edi li z ie aeronautiche, del centro Ttal ia , o lt re ai casi t ipicamente ascriv ib i li a l '·barocchetto" , annovera episodi che va nn o da l .rccupc r o ortodosso della tradiz ione cl assica a l più contenuto stile umhertino Caso emblemat ico, ap p artenente a ll ' indir izzo eclettico più incline ad una fedele r ivisitaz ione del repe r torio a nt ico, è la scella figu r at iva, adottata a Homa. in alc u ne fabbriche dell'aeroporto del Littorio . Ciii ed ific i, tra c u i una caserma , in dicata allora ''Casa elc i Pi Joti'', 1.1n a lbe rgo, u n p orta le d ' i ngresso e un8 cabina di t rasfor mazione elettrica . adottano u n ling u agg io fo r male che riclabora temi del mondo fig u rativo risaLente a Ila tarda epoca impe ri a l e e a l manierismo ri n ascimenta le del Cinquecento In partico la re, è in div id u abile sop rauuno u n tardo eclettismo eli ma niera a metà tra s u ggestioni che r imandano a ll a rornanirà, Jd esempio la torre adi bita a cabina eli trasformazione elettr ica, ed il n eocinquccenrismo adottato, con affe t tazione, nel portale d'ingresso sul la Sa laria. e in modo · ' consumo " ne ll a "Casa dei Pilot i '' c nell'albergo, ver i e propri episodi emb lemmici de ll'esaurimento della
, ·ena èclenict -,wricista. L'ar<.:hitertura ddl'aeroporro dd Littorio. andata qua-,i tutta perd ura con il secondo rontlirro mond i a l e. co n f<.·ri\:t a l luogo una suggcsl i ,·a i d ent irù '>u l la d'a r te dci suddetti ecl ilk i e ll e appare.: modesta. cl o l > hianw csprirn<.:rc qualche riserTa. L'appunto non riguarda tanto !:t '>celta linguisti ca. ma l'armonizzazione compositi' a che in entrambi gli edifki (la cascrm.t e l'albergo)- non è molto corwinccntc.
ll n a l tro epbodio pe r duro, per necess irù dete r m i nate dal lracc i ame n to di via (johetti. certamente pron>carc dalla l Tniversitaria che richieck,·a una 'iLrada di all'ingrcs '>o monumentale. ì.· l'Istituto \Jedico Legai<:'. che sorge' a al fiatKO di Palazzo AeronautiGr. all'epoca della sua costruzione. su un ' area che f:tCL'Va p a rte in tegra nt e della Ci ttadel l a Aerona uti ca. f.'ec lif i cio d i mod es te d itncn sioni. una grammat i ca fig u rati,·a, d i n i tore class i co. clo,·e i pa r t i colari assurgono al ruolo di protagonista. 1nfatti i due portali. dall'accurarissimo disegno, si propongono come immagine pregnamc che distingue il t u tto. Nei balconi monutnenta l i e in al Lr i p articohtr i è prc;mn u nc ia ta que ll a ese m p l ifi<.:az i one s til ist ict che è spcc ifict de l 1'\0\'I:.'cemo
[ l na certa affinità e la pre-;enza di segni che prcludono l'archilcllura J\im·cccnro. accomunano l'attuale edificio Comando. dell'aeroporto di Guidonia;"vlontccelio, con i l su m menz i on a t o Isri tuto Me d ico Lega l e. È avve r ti bil e , n e l la fab brica- face n te pane d i un complesso. rea l izzato nèlb me tà d eg li ann i Ve n t i che disrone\·a di un'analoga gemella, la predilezione per tipologic di gusto ncoda'> sico che si nella originale imp;tginazionc degli esterni dm c si rile, ano. rra l'a l tro, i <l opp i i n cass i re u a n go b r i , contenent i le fines t re, in.->cri tt i nel l a p :lrc tc del p ia n o re r ra, e L .tsc i u LL o e scarno uso di d e l repertor io c l assico quali. ad esempio. le l csene del corpo di fabbr i ca centrale
La tipologia della caserma :1erororruale. negli anni Venti, è generalnwnre or i entma n e lla defini zio n e di u n co rp o d i fabbri ca u n i cu , a n o a ri soh ere il fabb isogno el i a ll ogg i o el i u n co n rc nuro nun wro di uomin i d i t ru ppa. La evcn t ua li LJ d i u na maggiore e-.igenza. rrescnre sugli aeroporti di rilevanrc estensione. è ri'>olta con due manufani. uhicati nei rispetti, i settori logisti<.i. Un caso ck:l genere è stato
RIJIIICI- l /sli/ulo.lfelllCo rlf.,fntlto per reall ;;;::a re la l'ia (;()/)( ' //i
già intra,·isto
eli Parma, con le due belle case rme geme ll e che rip etono il lingu:tggio adottato a Padm ;t. '\elrarea romana. per la presenza di grandi aeroporti come Ci a mpino l' Ce nt occ::llc. s i rin H·ngon o a l cun i episodi degni d i intere sse. dove pu r n e l b fe d e l e ripL' li l i one tipologica eli un ident i co manufatto. l a genialità del progettista ha consentito la reali:uazione di edifici dhtinti dalla par ticolare indi' iclualità.
L' aero porto di Centoccllc, che a \ ' C\<1 visto. con b cos tituzione dell'Arma. l'imponente raduno di tutta la forza aer<.'a '>Uper!>tit<.·. , iene su<.-ccssi, amente suddh i o. per esigenze eli cararterc operati\ o in due scuori. che i nomi di '\ford e Sud. Ve ngon o pertanLo cos t ru i te due case r me. che pr esen tan o l a s te ss:1 i mpo stazione linguisrka. ma si diffe ren ziano per gli accenti e per un:.t di,·crsa config urazione tipologica. Il linguaggio archite t tonico adottalo. per entrambe, rimanda alla cl:1ssic i tà, ma del l a quale è assen te og ni r i ferimento p;tnicolarc. Sono pre sen ti pochi clc.:me nti di a rredo orn:1 memalc la cornice. nell a zione tipica: i riquadri clecorati\'i delle finestre: sottili paraste che con di calibrm e f ini ture <ld int onaco, ed un'acco r ta movimcnrazionc , ·olumctri ca. con sentono l a clef'inizione el i du e fa l )l )rirati. ognuno con i l prop ri o car attere indiv i duale. seppurc l'uno impercettibilmente. ricorda qualcosa dell'altro. L a caserma di Cenrncel l e 1\ord è pii:t l egata a reminiscenze cbss i c lwgg ianri. accertabi li a l piano terra , dove l e pa r aste a bug n e I)Occ i ardate c l a stesura oriz zonta l e del l e pan ncllature d'intonaco. uniramente alla fascia decorativa de lle finestre e alla decisa cornice <1Jla quota eli gronda, confe ri scono alla fabbrica un aspetto dignitoso. 1'\0Lcvo l e è invece la ca sl.!nna d i Cen tocel l e Sud che r i propone, sc ppure v;1riata . la srcssa articolazione morfo l ogica in linea , con il corpo di fabbr ica ce ntral e che questa \ 'Olta è arretrato rispetto ai bterali In questo edificio i riferimenti della tra dizione so no molto co nt en uti e r i chiamano e l eme n t i del r e pert o ri o lessica l e tipico d e l ''barocch e tto" romano com e k t rifo rc de i pia n i su periori . c he ricord a no lo stesso disegno adoperato per il \lamiani dall'archireno rasoio, a Roma. A par te la co rnice d'attico e qu alc h e dettaglio del portico c.l'ingrcsso. il manufatto no n
Aeropo rlo di Ci11ido 11i(l ,l fulllece /i o, pm1icrJinre dell<-rliflci'' Co mando.present<l altr i e lem en ti che rammentino il repe rt or io classico . St upe nda è l'inven zione. nelln pa ne retrosta n tc. della quin t:l centrale spog lia. c:tlvini sta. inserita tra le ali energicameme c:uiche di segni. che ripropone un tema, già \"isro altrm c. che r ovescia i ca n on 1 accadem ici che prediligono cura r e. con l'arredo ornamen ta 1<.'. il corp o eli fabbri c a dom ina me, solita mente ccnrra le.
Tra gli edifici che prescmano un qualche intcr<.'sse. per , ·erificarc l'estensione di una in fluen7.a propnamente regionale, d i quamo accade,·a nella Capirale, vanno ;wnoverati u n pa ian o dell'idro sca lo di C tdimare . la c ui l ocalit:ì, affacci:mdosi su l
Casc•niJU 11'ieri
Idroscalo di Cadimare l:.dificio adibito per 1'!11'11' destnw z iolli d'uso.
Tirr<:no, f: a nostro parere. pi(J incline acl inllm•n7.e ce n tra l i, e una palazzina dell'idroscalo di \ igna eli \'alle. !'\di'imponente p:tlauo eli Caclimare c.: nella pil'1 conrc.:nuta palazzina di \ ' igna di \ ':llk si ;n·yerre l ' inlluenza di quell'eclettismo um b eni no che r i p roponc..'va u n co nr enu to r epertor io d i t emi arch i terronici neorina sc i m e nta l i. n e l la ve r si one sang:1l l csca I.!O l i cui esempi r il evant i s i nota no ncll'ar chit<: ttu ra di Koch. per i l Ministero Difesa Esercito c..· in tanta ed ili zia del centro storico di Roma ck·gli inizi d<.:l secolo.
Aeroporto di Capua l i!sliario.
Il reriodo che' a dall"unitù d'Italia al pruno eH·nro bellico mondiale. presenta, nella sto ria d e ll'edili zi a nar o lcta na , a treg gi amcnti lingui s ti c i dH.: non s i distac ca no da quei mutamenti che contrassegnano l'area centrale. F. da precisare che la cin:ì panenopea rivest i,·a ancora. intorno a g l i inizi del secolo, la f u nzione guida di ca pitale c ultural e del Mer idi one. T uL ta\ ' ia a l'\apoli :, i e bb e intorno alla nH:L:Ì del se colo scorso. una incisl\ ' a tendenza neocla:.sica. del resto m ,·ia <'Oll la ,·icinanza eli quel co pioso repert or io d i classich e cos t it u il o dall e ritrovat e ci tt à di Pompei ed Ercolano. Successi\ amenrc tale tendenza, incomincio ad essere inquinata dalle conseguenze d i un imeresse p er le for m e dell'architenur:1 rina sc imenLal c . ch e ne co mp rom is e l' iclen ri tù fino <l ridursi a d un<l prese nz a di pochi segni. Si affermò così. anche a apoli. la tendenza ncorinascimentale. eh<.: ebbe una d iff u sa appl i caz ion e nell' ed iliz ia popolare, mentre per q uella c h e r app r ese nt ava l'ide o lo gia elci roterc e della produzione, si riscn a r ono k forme tipiche ciel Harocco. Questo d upli ce arteggwmenro. a cu i s i aggiunge' a non dime n t ich iam o lo, l'edili Lia l.ib c ny dell'alta borghesia. lo si ritrova nei primi decenni del seco lo. puntualmente ap plicato, nelle grandi ciuà dd Me r idione. A Bari, sì distinguerà l'a r chitello Saverio Dioguarcli. i l futuro p ro geLt is ra dell 'ed ifici o d e l Cuma n do de lb IV ZAT. il cui linguaggio archit<:ttonico è accortameme a, , enito dalla muten>lczza dei tempi c dalla cult ura de i luo g hi, con risult ati fig u rativi che ricordano, in alcuni e pis od i, il grande Hr asin i. A Pa le rm o si avYcrte l'influ en z a clcll'architetto Ernesto Bas il e. dd quale rico r diamo il rcwrico appa r atO eclettico dell'ala del Palazzo eli 1\ lonreci tori o . a ]:{om a. c le inrcressa nti m e diazi on i Cigur atin: otte nute accostan do i tl·mi dd Li bcrty alla tradizione siciliana.
Purtroppo una ve rifica. in te rmini d e ll e su ddett e tendenze. n e ll' ed i lizia meridionale cldla Regia Acronaurica. è appena proponihill' poiché la disponih ilitù di d oc um ent i. r igu :m.lanti fabbri che d i un cer1o int e resse qualitativo, nell'arca cclettico storicisti<'a. non è molto florida. di Capua. un ma gazzino Vesriano presenta derragli d i gusw pompciano :1lla con clus ione delle ra ras te o ltr e al l:t c uri osa fa scia c.lec o r:lliva. gi:l indi\ ·iduat a altrO\'e. di cui abbiamo giù riferito a rroposno della palazz1n:t Cfficiali eli Brindisi. A "Japoli Capodichino.
Aerop(,/'11/ di Xapoli Capudtcbino Ca., e rnw llt·i e ri
Aeroporto di Sapoli Capodichilw Palazzina per alloggio LJjìciali <' Comando di !:>quadrip,lia
si l1anno due cas i esemplari. che riflettono la diversa attenzione ded i cata ai remi clecoralivi da impieg;m:, in fun7.inne delle divers<.: de:-.tinazioni d'uso In u n a casenna è proposto un essenzia l e corredo orn:lnwnlale che ricorda que l lo :tdop<.:rato nell'edilizia del Risanamento, rc;1lizzara nella panenopea. <1 scguiro degli effetli clell·epiclcmia eli colera del 188-j. PrelenL.ioso (: im ·ccc il linguagg1o ncoricon qualche concessione ncod:tssica. adottato per una palazzina alloggio Lfficiali e sede per gli uffici di una -.quadriglia ct·acroplani. Infine, a
Aeroporlo di Caserma AL'ieri.
Cagl ia r i -F. l rnas è real i zza ta un < l casemw ae rop o r t u ale sobria c contenura nei suo i apparati classicheggianti. e non priYa di una digniwsa grade\·olezza delraspcno.
T. a nostra ra sst..'gna sulle..: inDue n ze r egi onali. in termini ecleuico-srori cistici, es ibit e nel l 'e diliz i a della Hegia Aeronautica. s i co n clude con l 'esame d i q u e ll e f'ah hrichc i cui carancri archircrronici indulgono ai temi dd "barocclwrro" romano. In fatti il fenomeno cu lwrak di un recupero della rraclizionL· minore romana ebbe. nella fo r :w arm ata. d iffusione c h e si dilatò olt r e l'a inhito del ce ntro I tal ia Tale
.·l<•ruf>orto
Aeropo1·to di Ciampin o Nord.
Caserma A uien" e Sollu/ficiali Prospe tto posteriore
c ons ta tazion e c i h a s u gge ri to, pe rtan to, di esam inar e questo part icola re as p e tt o d e ll a c u ltura arch ite ttonica separaramentc dalla p rob lematica regionale.
Sug li ae ro por t i roman i d i Ciamp ino e Cen toce ll e furono costru ili , n egl i an ni Venti, e dific i che p resentano caratteri del "barocchetto'' romano, in una versione più con tr o ll a t a r ispe tt o a lla poet ica suggerita da ll'a r c hi r.etto Gustavo G io vannon i. i qua li s i rin ve n go no , con u n a sorprendente affinità st il is li ca, su d u e caserme degli aeroponi eli Cap u a e Lonate Pozzolo È da precisare che g li clement i che si ri ch ia mano a l ''ba rocc h etto" romano. preva lent i ne ll a ed ili z ia aero na ut ic a , insistono
Aerop orlo di Ciampino Sud.
Case1·ma Am:eri e Sotl l f:iJìcia/i. Pmspetlo anlerio re
sulla preferenza eli dfett i decorativi pittoreschi, pr opri dì quella tendenza. p iuttosto che sulla \·arietù delle articolazioni elci corpi di fabbrica . come si riscomra . ad esempio . in alcuni suggestivi brani offerti dalb piazza Sempione eli j'vlo nte sacro, a Roma.
La grammatica figu ra ti va del '·ba rocche tt o'' aeron<tu ti c o . si compone d i poch i dementi caraueristici. disegnati in modo da ottenere effetti p ittoreschi. Esempio tipico è l'archi\·olto <11) delle finestre, risolto tramite una piattabanda <.W in laterizio, con i reni c la chiave dell'arco in concio eli pietra ln un altro caso. l'archivolto è una semplice fascia monolitica, oppure, quando la finestra assume la tipo log ia d e ll a b if ora, la piatt abanda assume una configu razione anomala po ich é un riuo n e p u ntella la ch iave.
l numerosi episodi di architettura, con i cara neri del '·barocchetto", presenti sugli aeroporti romani di Ciampino e Cenrocelle. rivel:lno l'adozione di una comune tipologia, impostata su un co rpo di fabbrica lineare con cope1Tura a tetto. ln alc u n i cas i palaz.z ina Cffic iali e d edificio Comando dell'aeropo rto eli Ciam p i no Su d : pa lazzina Uffic i ali de ll 'aeropo r to el i Cen toc e ll e Sud- le fald e ciel te tt o si protendono clecisamenre oltre il fi lo murario e rich iedo no l'adozi o ne eli speciali puntellature che ne sorreggono lo sbalzo. A parte la ca ratteristi ca copertu ra che rende tali fabbriche simili ad edifici eli momagna. il panicolare che le distingue è la piattabancla mist a dell"a rchivolto riportato su l le :1pcnu re de l pian o terra. In altri ep iso di in d iv iduat i el i C ia mpi no, si :mnove ra n o due: case r me, accomun:Hc dallo srcsso repe rt or io: arc lt i ri bassat i sottol ineat i da ampit! fasce a rchivoltate al piano terra; finestre bifore. co n piattabancla mista al primo piano oppure fascia monolitica al secondo piano. Tale impostazione figurativa si ripete, su una case rma Avieri, realizzata sull'aeroporto di Lonat e Pozzolo. Gli elementi canme ri:aanti le fi n estre d e i piani superiori sono analoghi a quelli adollati a Ciampino, a pa r te i l p iano ter ra, seve ramente decora to con il rivestime n to i n panne ll a t ur e orizzontal i , in cortina leggermeme bocciarda t a con l'archivo lt o dell e apert u re c h e rammenta una tipica immagine serliana. Più aderente a schemi classicheggianti è, im·ece. la caserma A' ieri dell'aeroporto di Capua, la cui immagine rimanda, per
;temporto di Lonllle Pozzolo. Caserma Adericle m e n t i allus iv i , come il d i seg n o de ll e fin est r e con u n v i stoso a r ch i vo l to. :1llc ca
serme d i Cia mpi no e Lon:Hc Pozzo l o TuttaYia è da notare. nella sunnominata ca serma, la presenza di dementi della classicità come !"ordine gigante. il quale si rrcscnta come episodio isolato c non informa unitariamente !"edificio. oltre a quelli rievocan t i un neorinascimcnto, incliY i duabi l e a l piano te rr a. i cui segni si riscomrano anc h e n e l la edi li z i a aeropon u alc eli Napo l i-Capod i c h i n o
Aeroporto di Capua. Ca.;erma A t ieriIL NOVECENTO ARCHITETTONICO
In un pregevole libro (1), Gabriele Morolli. del quale già conoscevamo prcclari virtù a proposito di un ottimo saggio sui continuatori del Brunelleschi <2J, ha. eli recente, ripreso il discorso su Pala zzo l\eronautica. già affrontato con i Palazzi della Difesa Tra gli obiettiv i che si rone lo s torico. vi è quello di so n dare gli umori del tempo, in c ui l ievita rono i faLLi che cond us sero alla realizzazione del la bbbr ica; di indagare come la spec ifi ca vo lontà della co mmittenza. degli opcraruri e del contorno cu ltural e, desideras se l'ed ificio fosse fa tt o, con l'aspetto del quale abbiamo la ventura di vede rl o e c h e, del resto, ci è fam ig lia re per ave rci v iss ut o due lu st ri che non sono poch i.
Nella scrupolosa lettura dell'edificio e del le vicende che ne videro la nascita, l'autore alla concl u s ione eli un lu singhie ro giudizio artistico, ne denuncia la "sfortuna critica", sofferta nel dopoguerra, imputandone a chi scrive. tra i pochi che, prima dei precitati testi. ave,·ano avuto a lmeno il merito di interessarsene, il de bito maggiore. Tra le accuse formulate figura quella riguardante una nostra ostilità preconcetta, nei confronti del ·o, ·ece nto architettonico l'area linguistica nella quale è generalmente collocato il !\ !inistcro- della quale, è doveroso ammerrcrlo. non è possibile negare. Ma con il tempo i giud izi cambiano e così la nostra prevenzione nei confronti d i tale movimento è cambiata. Al par i di Benedetto Croce. mi si perdoni l'i n cauto accostamento che un tempo scriveva: ··come ogni uo mo, ho fa t to, o almeno serino, anch' io pa recc hie corbe ll er ie, delle quali mi dolgo e arrossisco . c che ho procurato e procuro d i cor regge re·· (4l. ci poniamo il debito di r ivedere s iff<Hto preg iu d izio, d i motivarnc k ragioni d i nasc ita e g li avvenimenti c h e l'hanno opport u namen te c rag ionevolmen te corretto. Ma s i badi. tale revisio ne no n in valida c h e in parte i co ntenut i del nostro breve saggio su Palazzo Aeronautica (5) Ne ll a in q u e l lavoro s i riconosceva , e lo confermiamo t utt ora, u n aspetto eli qual ità d'art e in alcuni episodi, come lo scalone e la ga ll er ia d ' onore. ascrivibili alla poerica 1\:ovecen to. la q u ale tuttavia. n on pu<'> esse re estesa a tutto l' edificio che non è. dal punto di ,·ista della coerenza del linguaggio, un perfetto esempio del precitat o movimento. È vero che in alcuni passi abbiamo giudicato d'impronta :-.Jovecento il Palazzo rna. in un breve lavoro avente inrenri dinllgativi, e quindi non destinabile ad una ri, ista specializzata. può accadere la disaYYertenza di una mancanza eli conrinuità tra un filo di pensiero e una sua rappresentazione priva dei necessari distinguo. Quello che intendevamo affermare c lo ribadiamo riguarda quelle pani dell 'ed ificio. distinte sempre dalla pregeH>Ie qualità. dove è presente un linguaggio viziato da debiti posti con altre culru re fi gurative. Il di segno elci prospetti pr incirali rivela una impronta accademica. un aspetto rarnmemorante gli ordini di cui gli esemp i parac.l igmatici de l l\ovecenro riescono a l iberarsi. N<.:i cortili si respira. come afferma Morolli. un'ari<l alla Loo s··. che noi avevamo defin ito influ enz<l de ll a Secess ione aust ri aca. Ma tutt e ques t e nos t re pr ecisazioni, che por rebbe ro arparirc come del le riserve p regiu di zia li , non inf icia no il g iud iz io lu s in g hi ero c h e il Pala zzo mer ita d i avere, c con es so .il progctt isra c la co mmitt e n za c h e lo ha voluto. Bisog n a d ist in guere la q u a li tà d'ane c h e esp rime un ed ifi c io, l' impr essione c h e dimo s tra di esse re fatto bene; di manifestare una idea eli spaz io archite t tonico i ndipendentemente dalle
rra sg r<..:ssioni o dalle influen7.e che in qu alc he misura possono tur ba re l'aspetto lin guist i co Le prime opere d d lkun ellesch i con teng o n o residu i l essical i anco r a goti c i , mentre nel portico degli innocenti si avverte ancora, a nostro parere. un'atmosfera che ricorda ,\lasolino da Panicale. Pertanto l 'atteggiamento critico di un arch i tetto, c h e risent e eli influenze, p ross ime o lontane. e che ri esce a stempcram e il peso. come ac cade a l progettisra eli Palazzo Ae ronautica, Rob erto Marino, i cui prim i passi nel ' baroccheno·· romano confermano, il riflesso di una po sizione dialettica, nei confronti della Storia, che , .a giustamente Hibadiamo c h e il Pai ano Aeronautka è bello , e ta l e giudizio c i sembra avt.:rl o f ntto intend e re, anc he nel nos tro hreve sagg io a cui rim an diam o la l e rtura. lJ quesilO che porremo. i n pagine. è di ordine linguistico, attiene alla prohlematica che riguarda il 0Jovecento architettonico, del quale proporremo una ipotesi
Aempo no di Guido 11ia .llo111e celio Il lfonu m e11 1u al generale cfis ep,na/o :>eccmdo il gu sto tipico della cu llil ra)ìgu mlim de/ .\'0/'('CL'IIIO
Il modello in sca la d el/et pruposw progetmale di Palo zzo Aero llmtlica dt Robe rto Mari1to.
inte rpr eta t iva c h e conse n te una co llo c azione pill gius ta, secondo il nostro pa re re , del linguaggio di Palazzo Aero nauti ca.
All'epoca i n cui scr ivemmo il bn.:vc sagg io s u Palazzo Aero n autica , avevam o, dell'arch itettura Jovecento, un'opinione piuttosto negariva , dovuta senza dubbi o ag li effetti di una leneratura sto ri ografica, che rifiut ava quelle manifestazi o ni arc hitettoniche del Venrennio che, per caratte ri linguistici, n on erano assimi labi li al movimento raziona li sta Ma quello che contribuiva ad acc reditare le tesi s toriag rafic he. era la personale esperienza che a\·enun o di alcune resrimonianze del Novecento architettonico napolewno , in particolare qu elle del Rion e Ca rit à. a ra poli. A\·evamo, ai temp i della frequenza universitaria, una dimestichezza quasi quotidiana con piazza Man eotti. dove si affacciano l'imponente edificio delle Poste e Telegrafi, dell 'a rc hir euo G iu seppe Vaccaro, il Palazzo della Pro vincia , dell'ar chitetto Marcello Ca n in o e la Questura, tu tti edi fici osservant i i caratteri tipi c i del Novecento. TI Palazzo delle Poste. c h e a llora rit enevamo un'opera razionalista , è a pochi passi dalla Facoltà di Ar c h it e llura, cd era, quindi. un luogo abitua le di freque nza . dove la sosta aveva anchl' un fas c in o partico lare , quello d i osservare la t ipica an imazione napo letana in un luogo che rappresen t ava ben poco della ci tt à parte n opea. Tut tavia la sens<lZionc di disagio e di est r aneità la s i provava muovendosi nella piazza o n e ll e s u e adiacenze L'a rchitettura sembrava imp e n etrabile , ost ile. Eppure ch i è avvezzo a i mo num e nri napo letani, quelli ang ioi ni , arago ne si, la cui materia è fredda, ost ica, vulcanica, con passaggi che vanno bru scamente dal bianco nitore d ei marmi , degli intonaci, alle g re vi tinte del pipernu, è educato. per lunga consuetudine. ad imendere , percepire. un 'armonia in cui prevale un aspetto mono croma ti co memrc. negli edific i :'-!ovecento del Ri o n e Ca rit à, è propos to anche il rono caldo, rass icu rame. del laterizio. È da ritenere che la nostra impressione fosse do v uta al contrasto tra una realtà urbana c ircostante, ben diversa, dove predomina va n o un disegno e un co lore affatto differem i dai ca n o ni Novecento In rea ltà, il motivo fondamentale c h e rendeva estranea l ' arch it euura Novecento, a n dava imputato alle co nv e nzioni l inguistiche che aveva adottato, c h e non consent ivano l'individuaz ion e di un re trotcrra cultu ra le a c ui fare r iferiment o; la t ipolog ia della facciata, così lonta n a da ll e cons u ete r ip arti z ion i de tt are dall ' or din e archite tt onico , senza i cano n ic i punti di riferime nto che dispongono a ll a per cezio n e t ramit e u n preordinat o rappo rt o di sca la, no n aveva n ie nt e d i famil ia re con la memo ria storica, rad icata in una cosc ie nza che da mill enni no n co n osceva alt ro, per imposizion e e redita ri a e p e r dire tt a esper ienza d i vira. È certo che ogn i
proposta figurmiva, che rompe con la tradizione, con la memoria, riesce ad essere acce ttata soltanro dopo una revi sione interiore, di o rdine intellettuale. che scudina le radic ate certezze per rior d in a rl e, comprendendo n e l 'eve nto i n audito, in un nuovo imm aginario. TI ' ovecento si costituiva come un "pezzo" di città, dove n essuna sollecitazione ne consigliava la sosta, un luogo da attraversare in frena, po co inv i.tante al raduno , roco ada tt o per god e rsi un a ·'bella giornata". So ltanto con il Pa lazzo delle Poste. cos ì terso nei volumi. nelle superfici. non ci sentivamo estra nei, inquieti, ma invece attratti da quegli spazi monumentali, che acceuavamo. dalle in consuete form e dell'arr e do, dei parr icolari , del co lore dei mat e riali, ch e es primevan o un nu ovo idea le di bellezza. Ma, rip eto, ritenevamo, a nost ro giudi zio. l"edificio d'impronra razi onalista, anche se sia Benevolo che lo Z<:::vi non ne parlasse ro quasi affatto. Nella lcneratura cr irica locale, gli int e rventi edificatori del Rio ne Carità, eseg ui t i neg l i anni Trema, ven ivano s brigativamente commen tati in poche righe e non conrenevano le opportune inçlicazioni per una corretta conoscenza delle fabbriche. In un hreve saggio , risalent e al 1961. redatto da un autorevo le doc e nte univ e rsitario , n e l quale s i esponeva e dilizia pa rtenop ca da l 191 5 al 1960, il Palazzo delle Poste di Vaccaro è così comme ntat o: '·Qu esto masrodontico edificio è stato spesso citato in seguito, anche in pubblicazioni straniere com e un esempio positiv o di convers ione al moviment o moderno. ma bisogna dire. p er una più eq ua valwazione, che esso è ' moderno ·· solo da un p u nto di vista esteriore. Infani è il risultato di un rifacimento: da un rnonumentale fah hricato di impianto decisamente retorico con colonne, a rch i, lese n e c cornici, com e appa riva n e l p roge tto v incitor e del concorso. si giunse, lasciando immutato lo spartito di vuoti e pieni, ad una superficie liscia e levigata di marmo bianco nella parre alta c nero in quella hasamentale" <6) Dalla nota riportata si deduce che il suo auto re non co nd iv ideva, nel periodo della nost ra quotidia n a espe rienza del Palaz zo de l Vaccaro. il nostro consenso; nondim eno in essa veniva enunciata la co nstata zione ovvia che non si può mutare la natura di apparrcnenza ad un movimento arc hitettoni co el i u n edific io con il so lo trart:Hnento d i supe rfi cie.
Cna riflessione piLI consapevo le sul Pa lazzo del Vaccaro. fatta n el co mesto di un riesame sistematico della storia delle vicende architettoniche eli questo seco lo, c i ha consent ito di riscoprirnc l e qu a li tà con conno tazioni noveccntist.e. Il s u d d e tto edifi cio faceva rarte di un in sieme d i fabbri c h e destin are a dar e un assetto figurativo. eli impronta decisamente terziaria, ad un settore della città partcnopea
dove preesisteva u n tess ut o storico che <Jvrc bh e meritato maggiore ponderazion e prima de lla sua distru zione. L'intenzione di costrui re l'edific io fu posta proprio negli anni in cui li evitava la gest ione progettuale di Palazzo Aeronaut ica. Seguirono tre versioni. oltre acl una quarra c h e corrisponde al l 'att uale stato di farro. La prima \'ersione venne reda rra nel 192H ed è d'impronta decisamente accademica. :"Jell'occasione la proposta di progetto presentava la stessa disposi zione planivolumetrica che poi aclonara, mentre il prospetto principale ridonda\'a di elementi linguistici che ricordano il 13rasini del Palazzo del Governo di Taranto e il Piaccntini dell'Albergo degli Ambasciatori. a Roma , del quale il Vaccaro fu collabo ratore. Nel progeuo redatto per il 1 ° grado del concorso e la successiva versione. la facciata assume un \·olto sempre più contenuto del les sico sroricistico. fino alle attua li sembianzc dove ogni riferimento storico scompare c il vocabolario si restringe a i rapport i pieno-vuoto, agli effetti materici del rivest im e n to e, sopranutto. all:l sce lta del tema "f u ori sca la'', adottato con imp onenza nel portico d'ingr esso e n ell'atr io, c he a nos tro giud izi o cost it uisce il segno d istint ivo de l Novecento archirt:tton ico. Nella desc r iz ione dell'opera, pubb li ca ta s ull a ri vis ta 'A rchitettura··. ne l l936. l 'arc hit e tto Vaccaro cosi co mm enta il proprio l avo r o : "T. ' ubicazion e dell '<: dii'i cio c h e, ( )do min a una nuova piazza , la sua mole imponente e la natura le disposizione simmet ric a dei suoi organ i p ri n c ipal i , n on potevano non co ndurr e ac.l una espress ione ·'monumentale" nel senso sostanziale della parola; ma nessun ek'HH..'ntO supcrtluo e n essu n a dimensione eccessiva sono state adottare per rendere retorica questa espressione, che si è voluto invece affidare unicamente a ll a composizione unitaria degli organi e quindi delle forme. c al \·alore espressi\·o dei rapporti'' C>.
L'edificio eli . :1poli del Vaccaro segue. pertanto. una \·iccncla analoga a quella di Palazzo Aeronautica. differendo ri spe no a quest'ultimo per il semplice fano che i passaggi linguistici. dalla prima versione progettuale a quella definitiva, vengono curati dallo stesso architetto. Appare nella \'icencla napoletana l'accortezza del Vaccaro di accattivarsi l'attenzione c il favore della Co mmissione giudicatrice , che co mprendeva l'a rchitetto Giovannoni. con una proposta architettonica c he seppure si allontanava dai codificat i impiant i compositiv i classic ist i , non d imenticava i dovuti riferime nti storici.
Intorno agli anni Trenta. g ià in altre v icende era accaduto che nel presentare il d a t o progettua le a lla Commissione per l'Or n ato <8), p e r ottenere l' a utori zzaz ion e a lla costruz ion e, ch i a veva m c n re ad attuare in chiave moderna i l proprio disegn o, aggirasse l 'os t acolo co n l' aggiunta di un con·eclo posticc io, d'impron t a eclettico s toricistica. che nella fase clcll'csccuzione veniva ovviamente ignorato Episodio e mblematico fu la vicenda dell'edificio residenziale :"Jovocomum, dell'architerro Giuseppe Terragn i. realizzato a Como nel biennio 1927-28. Terragni presenr<l. per l'approvazione. il progetto dell'edifi c io alla Commissione per l'Ornato, do\'C erano hene e\·iclenti. sulle facciate, ciwzioni classicheggianti. TI progetto, infarri. venne elogiato per la brillante soluziom: ma l'architerto, con la complicità delle maestranze. si guard<) bene, in sede eli realizzazione, di ri spettare il corredo ornamentale classicheggiante che a\·eva indi cato nella fase eli progetto. Quando vennero abbattuti i ponteggi si gride'> allo c la Commiss ione per I'Ornaw aprì un· inch iesta per s tabi l ire se i l nuovo ed ifi c io deturpasse. con il suo (freddo) rigor e ca lv in ista, l' ambien te che lo comprendeva. Ma Tcrragn i seppe difendere le ragioni della sua architettura c h e non possono s ub o rd inars i al ri spe tt o el i u n lin guagg io imp osto ma d evono esprimersi m ecl ianLe il proprio c h e, quale rest im o ni anz<l eli c ultur a, è sempre coere n te es press ione di c iviltà. Come s i evince , anche da alt ri analogh i ep isodi d i aggiram e nt o del le imposizioni accademiche e classiciste, la par te avversa alle tendenze modern e, qu e ll a che non aveva un ruolo da risp etta re, ne l dib a tt it o cu lt ur ale. come Ojelli e Papin i acl ese mpio. pena l a perdita della parte
che avevano assunto , reagiva se mpre debo l mente di fronte a l fano compiuto, qu aco m e se lo in vocasse tacita mente. Spesso n e ll e cosc ienze addormen tate da l quotidiano, s i pong ono le aspettative del domani, che attendono soltanto un episodio dir ompe nte che le ri sveg li. La Commissione per l'Ornato di Como e la Co mmitt enza sta t a le,- Mi ni stero d e ll e Com unica :lio ni e Reg ia Aeronautica ave vano posto , negli inr e nri di pro gra mma , la richiesta d i un lin g uagg io stor icamenrc aggiornato a lle tradizioni nazionali, ma nelle rispettive coscienze albeggiava il co nsape vo le desiderio eli qualcosa di nu ovo, sia che risp ondesse alle istanze d e l Mov im ento Moderno dell'arch itettura , a cui si richiamava il Novocomum, oppure a lla esigenza di un '·ordine nuovo". alla quale si richiamava il l\'ovecemo archi tettonico con i pala zz i del Vaccaro e del Marino.
Nella trasformazione dalla pr ima versione st oricis ta a quella decisamente moder na, l'edificio del Vaccaro conserva sempre , malgr ado i mutame nti di "s uperficie " l' impostazione tipo-morfologica c h e attualmente prese nta. Affe rmare che mediant e
Snpoli Palazzo delle Poste di Ciusl'ppe l accaru L ·a/rio principale d ' i11g ressoquesti passaggi l" eclificio abbia mutato la poetica di appa rtenenz a , maturata co n prima elaborazione, è un problema che non si pone; il Palazzo nasce secondo una concezione ideologica che attiene al 1'\m-ccento. e la rinuncia al lessico sto ri<.:ista non mura la sua identità linguistica, che è fatta non solo di segni ornamentali ma anche dal modo di come è configurara una pianta. una sezione. come è articol<lto un volume, o il suo piano c!"invi lu ppo. Ritenevamo un tempo l"edificio raziona Li s ta, per una confcssaw ignoranza de l verbo novecentista, complcwmentc trasc ur ato in se d e d i s tudi g uid a ti e n el la r ubbl icis t ica sto riografica. Agg iu ngas i che l'aspetto archit e ttoni co de ll a facciata , tipicamen te espress ionista, r imanda ad alc une ope re dell'architetto tedesco Eric Mendelsohn, operante proprio intorno agli anni Trenta, della cui attività incominciava a trapelare qualche indizio anche in Italia.
TI Novece nto architettonico rrende consapevolmente semhianze. agli iniz.i degl i a nni Venti, con un primo erisodio, la Ca' R ru tta eli via Moscova, a Milano, o r era d ell' archit e t to Giovann i Mu zio . In rea lt à l'edif ic io con d om iniale rr esenlél so ltan to u n aspetto d i ta le movimen to , quel lo r ig u ardame l'im pag inazione degli es terni , fatta con un less ico classico semp l ificato, frammisto acl alt ri segni puramente geomet rici, e si costitu isce dunque come una sua p refigurazione. Altro aspetto d'interesse, dell'impianto compositivo della Ca' Bruna, è l'assenza di una strunura gerarchica delle parti. ··Timpani, nicchie, lesene. archi, colonne, sfere assumono tLmi lo stesso peso nella composizione. sino a diventare sostanzialmente equiva lenti In un a quasi totale assenza di gerarchie, essi obbediscono solo a un criter io generale eli raprrescntazione'' (9)
A bb iamo già n arraro , nel cap itolo sui tem i d e l linguaggio archit e tt on ico, i l c li ma cu lt u rale c h e conduce a l Novecen to, il quale nasce come reaz ione a ll 'avan gua rdia e all'influenza d'o ltralpe. Sorretta s ul piano cu lturale da Papini, Ojetti, 13ontempelli, che le propongono il supporto ideologico necessario, tale tendenza mostra i rrimi segni. aprunto con il Muzio. ma riteniamo che essa lievita,·a anche a Roma, proprio con il "barocchetto'· romano. La differenza tra l'operazione che conduce Muz io a Milano c que lla dei seguaci del Giovan noni , tra cui è da annoventre il Fasolo , è una rivisitazione delle rispettive memorie, fatta lib e ramente . de rogan do da n o r me c p rass i, co n l'i nv entiva eli una propr ia grammat ica e di u na p rop r ia s int assi.
L'architetto Muzio s i rivolge alla memor ia neoclassica, que lla lombarda, della qua le fu protagonista il Piermarini, ma è attento alla lezione palladiana che ritiene fondamentale cl rievocare le sue vicissitudini culturali del periodo che precedene l'esperienza della ca· Brutta, egli racconta che la" lunga cesura quinquennale de lla guerra, fu un utile pe r iodo di sosw e di meditazione, soprauutto per s tudiare l'architettura veneta du rant e i periodi passat i a Vicenza, Verona, I3assano, ne l Friuli " CIO > , dov e ebbe la ve ntura el i ··. .. vivere a co n tat to con le vi li C::' vcnete, d i vede re il Pa llad io " nel quale in tuì "quak osn di ass oluto che no n c'è in nes suna altra arch itettu ra" ( I l)_ Peccato che Muzi o non vada o ltre e non srieghi cosa intende con quest'ultima apodittica asserzione. La grandezza del Palladio non s i discute, ma è un peccato, per la storia dell 'architertura, che l'architetto milanese non abbia chiarito cosa il suo intuito critico intendeva con tale termine rerentorio.
Nel condomi n io eli via Moscova, che s i badi r ipropone l'impianto planimetrico in uso n e lla Milano elci pr imi decenni del seco lo e non preannuncia nessuna in novaz io ne t ipolo g ica, Muz io ap p l ica la lezion e app resa med itand o l'o p e ra pallaelia n a e la sua influcnz.a n e l lomba rd o veneto. Non è una mest a riprorosizione degli eleme nti acqu is it i, "né rispetto della s in tassi che l a t rad izione c lassica aveva fissato; le regole secondo le quali le parti dovevano co mrorsi si so no per sempre
dissolte: gli e l emen ti classici so no qui intes i come fatto figurativo. i l lor o uso è teso al l o scopo di r estituire un'im m agine eli italianitù anelata perclut<t'' 02>.
A n che a Ro ma accadeva qualcosa di ana l ogo in quel la sso di tempo elci pr im i anni de l dopog u e rra L ' atten zione e ra r ivolta alla ripropos i zion c archeo l ogica di frammenti di una r oma nità imperiale, che la rivi sta Arch itettura c An i Decorative·· andava stimolando, unitam<..:nte alla rivisitazione di quella cultura architettonica romana, cosiddetta minore, c he è i ndubbiamente pr o iezio n e, sc ppure allentatasi ntd te mp o, de l r igore f i gu rar i vo d e l l<1 g rande er ed i 1à class i ca. De l "baro cchetto"
No b<!rl o ,l1ari ll o. Profwll n di concorso indelfo n e l hien11i0 1926 .27 per lo Scuola di Sunt 'Om,(rio i11 Roma.
roma n o, de nom in azione c h e raccoglie le esperienze s u nnomina t c, abbiamo g ià acce nnato n e l ca pi t o lo p recedente. Il riprcndcrnc il discorso è necessar i o perché nella ri ce r ca ope ra ti va d egl i arch it en i romani , come in quella m il anese di Mu z io, sono in d iv iduabi l i i primi germi di un metodo el i rid efi n iz io ne d e l linguaggio ar chi te tt on ico, c h e cerca u na s u a iden ti tà mediant e la progressiva estran iazione da l repe rt orio form a le tradi z iona le .
Ne l suo pien o fulg o re, il "barocche tto ", anche se si avvale, nella dispo siz ione delle fo rm e , el i u na li be rt à i nven ti va piuttosto fer vida , è tuttavia scrupoloso nel rcc u pe ro d i fras i , br a ni , de l formulari o classico arch itettonico, che ripor ta quasi in t egralmente A pr im a vista, dall 'esame delle opere d egli a rchite tti Faso lo, Arltoncl li, Ciarrocchi e Ve n t uri 0.3 ), si avve rt ono a malap e n a i segni del nuovo corso, come la li bertà dell 'i mpagi n az ion e , il nuovo o rd ine si n ta t t ico, g li elemen t i deco ra t ivi spesso assai singola ri. Co n l' e saurimen to ciel " barocc h etto", dalle s ue ceneri , si avvia la ricerca s p er imenta le d e l Novece n to. G ià con l' a rc hi tetto Innocen za Saba ti ni , a lt ro prot ago nis t a de ll a c orrente ve rn aco lare romana , s i avverte, con il caseggiato di via le d elle Provinc ie, a Homa, da l cara tt e r istico andamento a g radoni, l ' allon tanamento dagl i stereot ipi class ici , il cui ri cord o è so lt a nt o allu s ivo. Ma l a test i mo n ianza ch e confor t a la nos t ra te si , di u n pro cesso di decantazione , d a lle forme d e l "b arocchetto" a i pri n1 i se n t ori d e l Novece nto , lo forni sce il futuro progcttista di Pa lazzo Aerona utica, Ho be rto Ma rino , il quale , un t empo assisrcnrc di Giovannoni , p rogct.ta u na scuo la, in torno a l 1926, i c ui ela b o ra t i denunci a no il pro cesso eli trasforma z ione lin gu is ti ca in atto 04>. Nell' op e ra del Mar in o s i avver t e la te n s ione posta il cu i scopo è el i li be rarsi di u n programma fig u rat ivo s u bito co me un a imp os izio ne c del qua le si rit iene c h e abbia esa u r ito il s uo compito sto r ico Nell ' idea progenuale si notano i segn i d ella t radi zio n e u sati con d iscrez ione , la lo ro r igorosa semp l ificazione e , soprattutto , modi sintallici che prel uclono a quanto verrà posto in esse re n e l Pa lazz o Aero na u t ica.
L' avvic iname nt o alla es p ress ione d e l Novecento architettonico s i comp ie, sia a Mi lano che a Roma, co n tem pi c h e d iffer isco no pe r la d iversa ered ità cu ltu ral e dei centr i che la promossero . T1 p rocesso di fo r mazione è più immedi ato n e ll a ci u à lombarda , che ha alle spa ll e la gra nde tra d iz ione storica neoclassica e l' in flu enza degli ill u m in isti e del l'a rc hit etto tedesco Karl Fried rich Schinke l 0 5>. Ne ll a Cap it a l e invec e la t rasfor m azio n e è più len ta , per i conti che bisogna fare con una e red i tà assa i più gravosa e con il peso id eo logico el i st rutt. urc istituzional i ass ai , p ressant i.
Fig u ra di mediazion e tra la ri ce rca milan ese e q uella romana è l'arch ite tto Marce ll o Piacentini , la cui sorprendente p e rso na lità è tutta t esa a m uoversi su u n a linea di condotta in regola con i mutevoli or ie n ta me nti del L'a bilità di que s to versatil e architetto è d i p reco rrere gli in te ndim enti del potere costi tu ito, d ando l' impr ess ione che le d ive rse es ig e n ze di p rog ramma , cl<li concorsi a i g ra ndi int e rventi n e ll e c itt à, non possono no n essere rea li zzate se n za la s ua p arteci pazion e. A parte il suo p ersona le c ontributo nel real izzar e ope re di e dili zia minore di co n t enu t a sempLic it à , Piacentini appogg ia Mu z io, lodando la qu iete pr esenza d e ll a Ca' Brutta n e l tessu t o ci t tadino milan ese; tutt av ia, ri spetto a ll e propos te d i Muzio, è più p ru d e nt e ne l dis tac carsi da un m o num e ntali srno considera t o un da to el i pro gramm a irr inunciabile
La ricerca te ncl e nre ad un Novece nto maturo proseguì, lung o gli anni Venti, co n episodi emb lema tici c h e ne rapprese n tano i moment i salien ti. "In una pro spett iva nazio nal e accanto a Mu zio ha u n post o di pr imo pia no l'op era eli Giu seppe De Finetri ; p er quan t o es t rosa e sa n gu ign a appare l' arch itettu ra d e l primo , tant o cas tig a ta e rigorosa è quella d el secondo For teme n te inf1ue nz ato dal purismo eli Loos , presso il qua le a veva condotto il g iovan il e a ppr e ndi st a t o, De Finetti s i impon e a ll' at te nz io ne d ell ' ambi e m e mi lanese con la casa clelia Merid ia na p r oge n a ra
n e l 1923" 06) . Anc h e in una su ccess iva casa m ilan ese d i v ia S. Ca l im e ro, t e rminata nel 1930 , so n o pr<.::>enti gl i e lementi del ling u aggio Noveccnro, eli De Finerri. distinti da una personale identità figurativa che quasi nulla concede alla coscienza della memoria.
Dopo il 1925 s i assis te a a lla dec i siva svolla c h e prcannuncia la p oetica elci Novece nto arc hi tetto nico , in t eso ques to non so lt a n to come discorso d i ··sup e rfi c ie" ma com e e laboraz io n e totale dell'organi s mo formale , come:' co i n volgimento inventivo della pian ta , dell a sezione, elci prospeui esterni cd imerni. Sono episodi a rchitett onici che dimostran o la rottura con gli scherni tipologici classici c con quelli del '·baroccherw·· romano. e so n o avYenibili a n che nella produ zion e e di lizia della Reg ia Ae rona u t ica . Tra i protagon is ti c iti amo l' archi t etto Pietro Asch ie ri e, so pra rturr o, l ' ar c h itetto Gin o Cappo n i , auto re d i una p a la zz in a s ul lu ngoteve re Arn <1 ldo da Brescia dove il mov im e nco c oncavo-convess o del la fa cc iar a, p ur al ludendo ai celeberrim i schem i borrominiani <n >, souol in ea la quinta ce ntra le con un acce nto nuon> , c propone uno dei temi fonclamcmali del Novcccmo archi tcnonico, consis tente nel risalto dato a ll a parte principale del prospcno, ev ident e res iduo accademico , co n accorgimenti va r i. Capp o n i utilizza una tip o log ia storica, a cco rtamen te ri ved ut a, ma i n all r i cas i, co m e que ll o di Na p o li d e l Va cca ro, pr e va le l'esa ltazione d e l p a rti co la re real izzata co n un app ropria t o " fuo ri scala", il cu i te m a di vc m e rà tipico de lla poetica I\ovecento neg li anni T re ma.
Ne lla Regi a Aerona uti ca, i sintomi di un avvicinamento ai temi del 1'\ovecenr o s i rinve n go n o sull ' idro sca lo eli Orbe te l lo. Sede eli una Scuo la eli 1'\av igaz io ne Ae rea d'A lto Ma re, l'i dro sca lo di ve nt erà, n e i primi an ni Tre nta, t est imo n e d i even t i aerona u tic i d i eccezio na le im portanza <18) Su l l uogo , p ro bab il mente p e r sodd isfare ril eva nti ope rati ve e lo gis ti c h e d i supporto , ve nne costruita una case rma per !JOO Avieri e una palazzi.'la per Coma nd o di Stormo. L'imponenza della caserma ri co rda i tipi già esam in at i nel capitolo riguard ante l 'eclett ismo-sto ri cistico La tipologia dist ributiv a è quella pre va le meme n te adott a ra nella forza a rm a ta , prima d e l la inn ov a zion e ap p o rt a t a d a ll a ca s e rm a Ro ma gno l i , men u e l 'a p pa ra to for m a le è qu e llo accademi co, co n un corp o el i fa b b r ica centrale dominan te, e due la tera li c h e n e differ iscono per la maggi o re sez ione t rasv e rsa le. A pa r te la dinamica varietà percettiva offerta dai corpi eli fabbrica. differentemente articolati tra loro, nella
Idrosc alo di Orbe tello Caserma 1\ o ie ri
ca s e rm a è avve r t ibil e u n a co n te n u ta a tmosfera d i sapore cl assico. s enza gli am miccamen t i fo rniti d ai p art ico la r i v istos i co m e cap ite l li, bas i eli c o lo nn e . freg i ed a lt ro del re p e rt or io fo rm a le class ic o Le p a ras te si c on c lu d o n o al summoscap o se n z a omb ra el i ca pitel lo ; la f ine str a d e l piano s u p e r iore prescn t <J u n <J fascia d i con to rn o del i neara d a sott ili s f u m a tun: d 'o m b ra : è posta l' a tte n z io n e ag l i effett i d e ri va nti d all e d ivers e t o n a li tà d i s up e rfi c ie piuttos to ch e a qu elli otten u ti con il riliev o p la stico N ella p alazzina Comand o è a cco rt amente bsc iato spogl io il co r po el i fa b br ica ce n t rale, ch e d i rn ost ra una avvert ita esige n z a di p u r ificaz ione d ella for m a che è uno d e g li ass unt i del 1\ove ce m o arch ite rt o ni co. A Lero , nel Dodecanneso, n e ll a pala zz in a Comand o e i n alcuni edifici dell'aeroporto, davan t i a d u n a s in go la re com p res en za locale. i m od i figur ativ i all u d e n li a ll e sem p lici spa r tiz ioni geo m e t r i c h e Novece nt o , di st ing u ono l' arch it e rtu ra d i q u el lon t ano complesso acro naut ic o , ch e s i s u ppone s ia s t a ta el a b ora ta n egli uffi c i p rogettual i d e l Deman io. p e r la pres en za el i e le m e nt i che c omp rovano u n' a f fi n ità s l ili s t ic a con a lt re fabbri c h e re a l izz ate in madr e pat r ia come la Casa de ll' Aviere d ell'aeroporto di Camp oformido.
11 rapido c e n n o a q u e ll a e d iliz ia aeronau ti ca alluden t e ai te mi d e l Novecento. d imos t ra ch e s i è lo nt ani da ll e sca rn if ic at e su pe rf ic i d i un De Fi n et ti o d alle ela b or az io n i v o l u m et r ic h e d i u n Ca ppon i Ma d ag li epis od i aerona ut ic i cit<Jt i, ch e ri te ni amo o p era di pro ge tt ist i fa c en t i p;u re d el Deman io Ae rona u tico. s i avve r te l'a t te n zio n e p e r il racl icak n lutame n to li ng u ist ico c h e. al decl in o d eg li ann i Ven t i , div en t a s o p rattutt o e s ige n z a mora le, pe r c onsegu ire indispensab il i obie tt ivi '·TI No v ec enLO sost ie n e, fino da g li an n i elci pr imo dopog u e r ra, la fine dei movime n t i <.l' av an g u ar d ia, il rec u pero d e lla n o s t ra t radiz ione e d e ll a cu ltu ra dd nost r o p a ssato Le ri v iste del No vece n to ( e d a l tre su pos iz ion i molto simili) smante ll a n o s istematica rn e nl e l' a va n g u ardi a c ur ope<1, cd il ne m ico p iù ··prossi m o" è ovv iamen t e il F u tur is m o, q u a le un ic o mo vi m e n to eve rs ivo ital iano. ··La Voce" (Soffic i 1919) sost ie n e u na ri va lut a z ion e d e ll ·ouo cen t o italiano c del Rin;1scìme n to. "Va lori P la st ic i" (Sa v i n io e De Chi r ic o 19 19) sost iene u n 'r itor n o al mest iere". il rec u pero el i ''va lor i " e il s up c ramento de lle '·cia lt ro n e ri e e d egl i iste ri sm i' ' ( 19 >
Alla incisi\·a c marte l la n te azion<.: ideo l og i ca degli int e ll ettua l i. si aggiu nge ttmo u n mo n do figurativo , ri vo lto a r affigurare u na realt à misteriosa e lu nan:. che da D e C hiri c o e Ca rr;ì tro , a in Ma rio Siron i il pocw i deologo d e ll ' ind irizzo Novecen to. F.s i sre una sort a di ma gico est raniament o. che accomuna la p iu ura dci <.: l'archircnura quasi spoglia. calva dei \ 'accaro c dei De Finerri. In que '\ta temperie di suggestione. di c \ ocazione miropoictica. anche l'artefice modesto. il funz i o nari o tecn i co ras seg na to :tclun co mpiLO di r o tt tine. r ece pis ce qu<.:l l e ista n ze rinn o , ·a tr ici q u clb es ige n za moral e t'c u l turale di ri legge r e 1<1 fo rm a arch i tc nonica n ella s u :1 es senzi ;dit :ì m ed i terr anea <.:so l ar e . È una co tbtataz i onc che d isce nde dai ri scont r i di Wnta ed il iz i a della Reg i a 1\cronautica. don: sono sensib il mente avvertitl' e recepire quell e istanze che stimola\ ano e pungola\·ano l'interesse della cultura :trchircuonica italiana a l t.ermine del te rzo decennio.
.'l e ropo rto dt ! ero. l 'alaz ::ina Co mando 1leroporto di l c•ro Cahiua di l rfl ifo rma=io neSu ll a soglia degli anni Tre n ta, il f\ovece n to arch it enonico cl ivema u n fenomeno che co invo lge t u lla la pe ni so la. Palazzo Aeronaut ica è n ella fase el i comp le t a mento della fabbrica e co n t iene t u tte le incenezze d i u n mo vimento l ing u is t ico, ancora nel la fase di ricerca di una identità, che s i liberi di tune le imposture do v ut e ai resid u i classicist ici. Non bisogna dimenticare che la vicenda el i Robe r to Marino. nella e la borazio n e p rogettuale de l Nlinistero, risente di com prom essi no n indifferent i ln nanzitutto rientra in q u ella discussa problematica (20), cl1e <tb biamo già accen nat:o con I' Accaclcrni<l Aeronautica di Napoli, riguardante il concorso di profession isti. di chi:ua fama, nella risoluzione arch itettonica delle f<1ccime. Ma il caso di Pa la zzo Aerona ut ica fu ben diverso poiché l'incaricato dovette elabo ra r e una proposta proget t uale c h e dovev;1 tenere conto eli u n o stato di fatto avanzato ; erano state s pi ccate le strutture fondali, r ifer ite ad u n a impostaz ione planivo l u metr ica, dal la quale non si poteva deroga re Lo stesso Marino afferma, nella in te rvista concessa a Bru no 1-{egni (21), che fece que ll o che potè, e fece mol to cl imosrranclo notevoli capac ità e nel muoversi in una situazione senz'alt r o difficile, con u n inte rl ocurore ri so lut o come ltalo I3albo Imp u tammo a l lVlar ino (22). in mer ito a lle sce l te li ng u is t iche di Palazzo Aeronaut ica, un atteggiamento eli sca r sa sensib ili.t ;'i al verbo raziona l ista che propr io i n q u eg li anni si affacciava a lla ri ba l ta (23). li giovane doce n te d i Ingeg n eria non era a ffa u o insensibile al d ibaLtito arch it et to n ico , e lo dimo st ra la s u a vicenda profess ionale , dove l'espress ione ling uist ica muta seco ndo .la temper ie d e l rnornen to , m a tiene co n to a n che delle per sonal i remore c u ltu rali de ll e qual i è poss ibi le sc rollarsenc il carico qua n to rn eno esse sono raclicate n e lla coscienza.
N umeros i eventi dis t insero il Novecento a rch itetto n ico c h e, come abb iamo accenna to nel capito lo s u i tem i del li nguaggio, co n co rr eva co n il Haz io n alis mo n el rappresentare l'a rc h itett u ra ita liana dc i fa t id ici anni Trenta T ra gl i ed ifici c h e si possono accomunare p e r u n a certa affinità f igurat iva, per comu n i ca ratt e r i ti p o logic i e forma li , ta li da poterl i r itenere opere emblema ti che della co rrente, c itiamo il Pa lazz o d e ll 'A rt e, a Milano; il Mi nis tero delle Corporazioni, a Roma: il Palazzo
Aeroporto di Campoformido. Casa dell 'Avieredd Popolo d'Italia. a il già <:irato Palazzo cklk Poste e Telegrafi, a ="lapol i: alcuni edifici della Cinà t "ni\·ersitaria. a Roma: il cnncor'>o per il Palazzo del Lir torio. a Roma: ed infint..>, alcune fabbriche del Centro Spe rimental e di in particolare il Pala7.zo della Direzione Supe riore Studi ed F.speri e n 7.e.
Comp render e nvll'clcnco. di quelle e ll e s i r itengono. a n ost r o g iu d izio. le o pere l'tnhlematichc de l l\m·ecento a r chirerro n ico. el i alcuni edifici de lla Reg ia Aeronautica. pu<'> ;qìparenrcmcntc '>L'mbrare un tributo da parte di chi per lunga militanza nell'Arma HL' an·erte il don•re. l'indicazione non ha niente dell'o pportunità. c risponde. inn;1nzi rurro, al proposito che si pone ques ra part e de l prese nt e
t 'n d isef{ llu di pro,o,e llo di t<ohe rlo Mar in o }JC'/'' Palazzo A e r o11autiça l/ cortile d ·onore l'isu, dal resti/mio.
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CE NTtO DI MOt-lllCffiO DlmJONE /TYDJ ED EIPERlftlZL.- VEWTA III.Z.A.
Gu i
Ce11 1rv Sperimentale. U11 d i sep, ll o di prorw11u delredifÌCio per la [)irezi"lle SllfWrio re Srudi ed E;p('rien z e
saggio, di i ndividuare le connessioni t ra gl i i n d i ri zz i esp re ssiv i del periodo d i tem po tra le due gue rr e e i ri sc o n t r i nell'e d ilizia aeronaut ica. ln merito poi al cri t erio el i sce lta, che an t epone g l i edifici el i Gu idonia al Pa lazzo Aero n aut ic a , se nz a du bb io l'o p e ra pili s ign ifica t iva della nuova forza armala, è da precisare che ne ll e hlbbr ichc del Centro Sper im e n ta le si indi v id u ano compiutame n te alcu ni caratteri f igu ra t iv i Novecen to. specialmente nei prospetti principali che nel rvlin isrero si ritr ovano p e r f ra mm e nt i. p er singol i ep isod i. Infine, l'opera pili notevole di Gui doni a, i l Palazzo d ella Direzione S u periore St u d i cci Espe r ie nz e . prese n tava. all 'e poca de ll a sua in augurazio n e, o ltre a ll a s ingola rit à d i espressione anche u na qual ità arc hit etton ic a per nicme inferiore a molte alt re opere del l' epoca , c ita te nei t es ti di sto ri a de l d o pog ue rra.
Agg iungasi c h e il Cemro Sp e ri menta le d i Gu ido n ia , o perlomeno quanto resta di que ll o che fu uno de i p iù i mporta n ti ist it ut i mondia li p e r la r icerca s u l vo lo. cos t ituì u n'alt ra nostra inaspettata csper icoz;l con l' a rch itettu ra del 1\oveccnto. Alla fine d egl i anni Sessanw, a seg uit o eli u na nos t ra b reve permanenza a G ui donia, scop r imm o test im o n ia nz e ar c hi tellonicl!e, con caralle r i inequivocabilme n te s in go lari , che po t evano essere comprese in ll n am bi t o figura t ivo tra ciò che s' int e n deva appa r te n e nt e a l Novecen t o oppure a l Razio n al ismo. ÌVlalgr ad o i r ima n cgg ia menti. le pa r z ial i di st ru zio n i, u na malaccort a azione di re sta uro , int esa come recupero in approp ri ato m o lt i edifici. tra i qual i la citata Direzione, lo StabiHmento Costruzioni Aeronauti c h e e l' ed ifi c io de ll a Ch im ica, mostrav ano i segn i inco nfon di hi l i eli una civi lt à ed il iz ia di g randissima quol it à, c h e atte nd eva, in un d ignitoso silenzio , la g iu sta r ival ut az ione cr it ica .
L' e laborazi o n e progelluale r ig u a r dan t e molte fabbr iche de l Cemro Sper imen t a le eli Guidon ia , ve nn e att ua ta agli in iz i d egl i anni T renta, es iste a l propos ito tracci a d i un piano regolatore r isa lente a l ] 931 con la decisione el i es tendere il sedime aeropo rtu a le del l' anti co l'vlon t eccl i o, già sede eli re p a rt i di spcr im en tazio ne su l v olo . o ltre la fe rr ovia Ro ma T ivol i .
Aer oporto di donia !'vlonlece/iot1Proporto di <;uidonia lfoutecelio- Centro Sperimenltlle. tu disegno di progello detl edijkio Jl<•rlo Stahilimemo CostruzioiJÌ Aerouauliclw.
ella pre,·bione urbanistica. imperniata lungo un asse ordinarorc. costituito da un viale che prenderà il nome dal Generale Guidoni. eroicamente immolatosi durante una prova vennero precisati una serie eli edifici destinat i ad ospitare particolari c spec ifich e artivirà. Queste. seppu r e connc se a quel la aviatori a per i l consegui m e nto di un ob i ettivo ttnirario, tuttavia ne differ i vano per la peculiarit à del propri o spn i o operativo come l'istituto della ricer<..:a su l b
Aeropo1'/0 ui G' 11 ido nir t Mon/ece /io Centro SjJ<•ri/111111 / rile Purlico/are r{(•/ ji·o nl e flrin cipa le ' dello S!ab ifimelllo delll' Co,t m zi017i AeronuU!iç/.w.
fenome n ologia del volo. con annessi laboratori eli spcrimenrazione oppure co me il complesso proclutti\' 0 di apparat i per il ,·olo. con il relati,·o stabilimento di costruzione. a ve n te la fisionomia e la configurazione di un , ero e proprio organismo industriale.
Tra i principali edifici del Centro Sperimentale di Guidonia. destinati ad accogliere i servizi dirigenziali. tecnici e di ricerca. quelli destinati ad ospitare l a Direzione Superiore Studi ed Esperienze e lo Stabilimento Costruzioni Aeronau tiche costitu i va no le emergenze arch i tettoniche piCr eloquenti nel rappresentare i l codice l i ngu istico di appartencnz;l. Su l l i m i te n o rd dell 'aeroporto s i sv ilup pnva l a im p o n ente fabbrica della Vasca l< l mcl in amica c h e. per le rilevanti dimensioni , si pon eva come quinta c h e .-;i d i stendeva lungo tutto il viale Guido n i. Ma l a Vasc1, u nitamenre acl al tre L1h b r i che co m e il Padig li one cldl' Acrodinamica e l 'Offi cim Mod elli, concepi t e qua l i in f rast ru uure dove la n1;1cchin<1 il r uo l o d ominante. sepp urc non prese ntava pa r t i co l ar i <rrc h it<.:tton i ci r i k:van ri , poteva rit enersi a ppartene nte al l' area del movim e nto razionnlist:1.
Deg l i edifici ck11a Di r ez i one: .S u periore Swdi ed Esperienze e del l o Stabilimcnro Costruzioni Aeronautiche, sono disponibili. presso l'Uffi cio Sto rico del l o S.M.A due schizz i prosperrici. contenenti una data, 17 novembre 19:$2, che ne attesta J'apprm·azione da parte del 1\linistro dell'Aeromtutica. all'epoca Italo Balbo. !\cl conrempo gli elaborat i riportano. in caratteri fortunatamente leggibili, la firma de l l'aurore ProL Arch i tetto Michele Jammarino. Peccaro c he nel fondo d'arch ivio dcli 'U fricio Sto ri co ma n ch i il d i segno relativo all'ed i fic i o della Chimica , altra imponenrc fabbrica de l Centro Sperimentale, mentre è dispon ibil e quello riguardante il Padiglione dell'Aerodinamica di cui accenneremo nel capitolo sul Razionalismo architettonico.
Il prezioso ritrovamento, per buona so r te n on i solaro, è una conferma di quanto asseri to i n pre cc:cle nza in merit o al con tribu to deg l i oscu ri progellisl i , c he lavorarono per l'Ufficio Centrale del Dernanio non sappia mo se come funzionari dipendenti o come professionisti esterni. È in generale un contributo di buona le\' atura. ma nel dell'architetto Jammarino abbiamo di fronte un progenista dal k indubbie qualità arristiche 1 particolari della quinra centrale del prospetto delle due fabbr i c h e, rivelano una bella archite ttura , d i t.!CCcllcnte inventiva , il cu i linguagg i o è da ascrivers i a quella tendenza Novecen to, o rm ai d e fin i ti vamente ma turatasi con il ripudio eli ogni residu o lcssicalc antico. È presente l ' impostazio n e accademica. simmetrica. dci vari corpi di fabbrica, a cui il l\ovecemo non rinuncerà mai. e la se,·crità geometrica della materia che si tramuta in f orma elegante per il disegno insolito c per il sapiente accostamento tra le d i verse parti.
11 Palazzo d e l b D irezio n e Su periore Sru cli ed Espe ri enze des t inato, in un pri mo rnomenro, a collocarsi nelle adiacenze dell'ingresso de l Centro Spe rimentale è posto, con una successi\' a decisione, nel centro di viale Guidoni. Quesw edificio, per quanto aniene il codice linguistico è da collocarsi nell area :-Jovecento, non ramo per l'asciurra definiz i one dci suoi scarni mmivi ornamentali qua n to per lo sc h ema convenz i ona l e della fac c i ata che ripr oponc l 'i mpaginare cla ss ico, rigidamente s imm etrico, co n la disposiz i one gerarchica de l le pani , con i l vago accen no acl un ordine. con la riduzion e. la rinuncia che. al co ntempo , ne contrasseg n ano la forza espressiva. Il moti,·o della str ombatura. un riferimento lcssicale che è
Aeroporto di G ' uidonia !VIo 1tle celi o- Ce 11tro Sperimentale
I::dificio di testata della \ '(I sca ld rodina m ica.
tip ico del Novecento inc ide i corpi di fa bbrica principa li. c on !int enzione eli at tirarne !"interesse pcrceuin>. Si coglie. nondime n o. dalla lettura dell'eclifkio. malgrado la schematicità che ricorda il filo continuo con la storia . il rentati,·o di esprimere con parole nuO\·e un nuo,·o ordine monumcntale. espressione di antichi valori che si ri propongono con un linguaggio che, nell'escludere l'ornamcntazion e class ica, è cost ruito privilegiando la va ri età dei rapp o rti di mas sa, di volume, a t tra ve rso la c ura dd con trasto dei toni e ckl la nitidezza ste re om e tri ca.
I criteri co mp os it iv i l 'il ma ter ia le l inguisti co, a dottati n e ll 'e dificio d e lla D.S.S.E., vengono riprop ost i da ll' arc hitetto J:unmarino n e l co rp o di fabbri ca cent rale d e llo Stabi lim e n to Cos tru :don i Aeronautiche. Dotata rispe tto al resto dd comp lesso di una propria autonomia figurativa. questa parte dello StJbilimento propone un di segno o rigin ale ciO\·e le incasse rature stromhate confe riscono. con dosata ,·ihrazio n e c hiaros curale, una duttile to nalit à all'insieme. Aggiu nga si anche la o ri ginalità d e l mot ivo ce ntrale. il quale a pporta slancio. con la co n c lu sio n e a torre. a ll a quin ta centrale del prospetto.
Co n u n tono p iù d imesso r ispetto al le du e fabbriche citate s i pon eva i l Palazzo de ll a Chimica <2 1 l, clorato di u n sobrio disegno appena marcato da lle fasce so t tolinean ti il p ia n o te rra e la conclus ione dell 'e difi c io. Cna in dagine filol ogica approfondita potrebbe, alla conclusione . assegnarne la paternità allo stesso ]am marino. di ri chiamo in questo edificio so no la possente fascia d'anico del corpo di fabb ri ca centrale, co n il bellissimo e la elegante quinta c h e lo sov ra s la .
Altro e dificio Novecen t o d e l Cen tro Sperimenta le, e ra la co nclus ione de ll a testa ta oves t de ll a Vasca l drocl in<l l11 ica U5>, il cui disegno rbnnoclava un filo con la tradizio,nc pa lladia n a, present e per asc iutt e zza e rig o re c lass ico. Un documento illustrant e una proposta eli ri s trutt urazione, ritrova t o recentemente. attesta la hrillanrc risolu7.ione di utilizzare il tcrraz7.o. quale piano co p e rto, con un impaginato composiri,·o c he si ripropone rispcn o all'originale con tensione nuo,·<L
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Le testimo n ianze Novecenw d i Guidonia, m atu rate nei p rim i anni T r en t a, aL restano unn cu l tural e so lleciw a r ecep i re con prontezza gli stimoli innovmi,·i che si riferivano acl una modernità non dimentica della tradizione. Conrem p o rilneam entc a Milano, l 'a rchit e tto G i ovanni Muzi o, che con il co n domin i o mil an ese de ll a Ca' B r utw quas i raccog l iendo i l ve n to c h e t ira va, aveva pr ovocato l'avvio della nuova ri cerca figur ativa. progetta un'altra opera emblematica di tale tendenza: il Palazzo dell'Arte. Come abbiamo accennaro nell e pagine precedenti, è r r oprio in questo periodo che il movim e nto l\ioveccnro acqu is terà, con il p i eno affran camento dagli srereotipi passatisti, quella libe ra consarcvolezza di coinvolger<:', in una visione organica, con una nuova sperimentazione figurati,·a, le diverse parti dell'edificio. l. 'orga ni z7.a7.ione clistrihutiva del Palaao dell"Arte, volutamcnrc as i mm e trica, rompe con ce rte consuetudini progettuali. L'edificio è un lungo corpo di fahbrica. un paralleteripedo. che si conclude ad una estremità con un 'abs ide a pi<1nta semi c ircolare. La novità co n s iste nd l a collocazione deg l i i ngressi , r ea lizza ti con due corri d i fab l)r i c t sporgen t i , d i spo s ti ai f i an c h i di q u el l o principale. distinti tra quello c he accede alle sale espositive e quello. di maggior peso monumcntale. c he pona ad un giardino. Al l ' inrcrno vengono prev i st i, tra l'alrro, u n teatro, sa l e pe r esposizion i ed u n r i stO r ante. G li eleme n t i c h e reca n o .l ' im rronta :--.Jovec.cnto si rilevano nel pro spe tto principale , con l o stridente contrasto tra il rivestimento in klinker rosso scuro della facciata, dove si alternano ritmi camente aperture e riquadr i ciechi, e il portico, in marmo rosa, dal dis eg no " novecent i sta". Prop rio con il porti co si d educono evid e nti affin i tà d i imma g ine con l e sur reali visioni di De Chirico e Sironi. -el Palazzo, che nel 1934 ospiterà la Mosrrn deii'Aeron:wrica, si co lgono ec hi futuri st i in alcun e pani come gli arrivi vertic ali al cope r to c i corpi c i l ind ri ci de lle sca l e d i si curezza.
Con il Ministero delle Corporazioni, attua lmente destinato all'Industria, gli ar c hitet ti Piace ntini e Vaccaro co l l aboran o, n el 19 28, al l a s tesu ra d i una i dea pr oge ttua l e. c he p r esenta cond i zioni eli v i ncolo parti co l ari. L'ar ea destin ata alla costruzione, si affaccia sull'a nd amento convesso della via Vittorio Veneto, ed impone una scelta figurativa che tenga cont o del modo d i avvi c iname nto e el i p erce;done cl eli a fabbr i ca. È lo s tesso p r ob l ema c he qualche ann o p iC1 tardi , a Ba r i, l 'a r ch itetto Saverio Dioguardi dovrà risolv ere con l'edificio Comando della IV ZAT, cu i area è prospicie nte al mare cd una lettura di fronte dell 'edific io non è
possibile d alla terraferma. Tn emrambi i casi gli estremi del f r onte principale ven gono conclusi con i corpi di fabbrica angolari che. posti di sbieco sulla strada. si propongono come il mot i vo d i richiamo di prevalenre interesse Ma nel Ministero delle Co rpora z i o ni 0 ado tt ato un alr r o acc org irne nt o; la p ar te m e di ana de ll' edific i o è i n c i sa da u n e l e m ento domin a nte, c o s t i t ui to da u n a m onu m e n ta l e l og g i a, c h e r ipropo n e il re m a del ''fu ori sc:Jla ·, c h e si s p iega. su l b via Vene ro. con un anda mento curvilineo che asseconda il mutame n to di direzione della strada. TI tipo del la loggia ··fuori scala" è anche una scelta del Brasini. sia nel Palazzo del Governo a Taranto, si a nel fronte cle lr lsLiLuto t\'azio n ale I nfortun i , sulla via IV Novemb r e a !< orna. La co n ve n z i o n e f igurati va s i poneva d'ob b l igo, pe r c onfe r ire que l caratte r e d i m on umentalitù nl l a e dil i zia d el polc r e, n elle s u e mo l te p li c i f o rm e, inteso c om e espress i one de l prest i g i o de ll e istituzioni. che con l a r i nun c i a agli st ilemi della classicità, era ricercato con altri disposili\·i architettonici.
Il Palazzo dell'lndustria è uno d i quei luoghi che consente la percezione eli u n alt ro mondo fi gur;Hi vo , l ' i ngresso i n u n "momento'' de lla s to r ia, come :.JVvicne qu a ndo si p e r co rr o n o fabbrich e arch it e ttoni c h e, co mp l e t e n ella l o r o i n t eg ri t à c.l i st rull u ra c arredo. Ma me mre nell a vis i ta di ed ifi ci come H Pan rh eon o il Pa l azzo Barberini so l itamente si è preparati al la lettura. per lunga consuetudine c diinestichezza eli studi. l'impatto con ambienti poco conosciuti è indicibilmente sor rrendcn te all o rché la q u al ità cl'architerru ra è n otevole. Ed è tale il caso in cui, agg ira n d oci n eg li ambien t i i n te rni di ra ppr ese nt<Hl7.a d el Pal azzo, scoprinuno u n a l t ro cas o Novecento c h e c i r ipon<'> all c tr as cor se espe ri e n ze eli P:lla7. /'. 0 A er on a u tici, :11le test im onianze d i Gu icl on i a, f i no a que l P alazzo de ll e Poste e Tel egrafi di '\lapoli nostro primo ed inconsapevole momento felice con il sunnominato 1110\' imemo. È un mondo unitario. con un suo caranere distinto. nell'espressione l ing u istica, n e ll a e l eganza i n u sirara de i cl euagl i , particolari. n ella ricerca dc i va l o ri t ipici d ell a m a ter i a, n e l c ol o re p ro pr io d e l.l o spa7. i o , ch e avvo l ge e tr asc i n a i n u n recesso d i pensie ri c h e ri ma n da a sti m o li e sugges t ioni el i u na cu l tur a forse i ntrav i sta n ell a nostra prima giovincz7.a. Sos tammo a lu n go, a r i mirare le porte. essenziali e raffin;Hc. ad indugiare su c giù per lo !:>C'alone. a contemplare la magica vetrata di Sironi, e comprendemmo che il :"Jm·ecento era una pane della Sto r ia che, pu r nel l a sua b r eve du rata a n da v a adeg u <-Ha m en te c rit ical:l c s ro ri c i z p er re il n ostr o co l p evo le cl i s i n t e resse
Me n t r e le r ealizzazioni deg l i edifici I\ovcce n to d i Piacenrini , Muz i o e Vaccaro rotevano non raccogliere l'interesse che meritavano poiché quali episodi di di screta importanza. non coinvolge\·ano l'atten7.io n e generale . due avvenimenri del la pri ma m età deg l i anni Trenta, r i c h iam an o a li vel l o nazio n ale, l <l parteci pa zi one d i vas ti seHori cl el i a c ultura. li prim o eve nto ri gua n .l < l l a c ost ru z i o n <.: d e ll o " Stu diu rn U rb i s" r o m ano. la c ui v i ce n da n asce me ntre s i co nclud e qu e ll a di Pal az7.o Aeronau t ica ; il seco n do è all i nente alle co n t r overse po l e m ic h e che si agita r ono intorno al concorso per il Palaz7.o del Littorio. una fabbrica destinata a rappresen tare lo spiri to dell'etica e del l'arre fascista. In emrarnbc le vicende, l ' architettura Novece nto è qu as i l <l p ro t agon i sta e co n te n de al Raz i o n a l i smo il m ag gi o r n u m ero d i op e re re a l i z zate o prop os 1·e In po si zi o n e m a rgina l e ma t ura va anc h e la conce7. i o n e pr ogc t rua l e d e l la pa l azz i n:1 d ell a Sc u o la d i Gue rra Ae r ea, d i Ro b ert o ,'vJarino, ancora in fase d i st u dio come allesta uno prosperrico, pubblicato in un nume r o del 1932 deila rivista Le Vie dell'Aria <2<>> che propone un morivo l ingu i sti co n e ll a facciata princi pale, di impronta Tovece n to. legge r mente differen te d a quello s u ccess i va m e nte acl o lt<Ho.
L'edificio d e lla Sc u o l a di Gu e rr a Aerea, fac eva di un prog ram ma di svilup po cdi l i7. i o te n c.leme a cost it u ire un Cen t ro Aero n autico, a Roma, ne ll e acliace n 7.e di Palazzo Aeronautica. In una prima configurazione. la zona interessante il
Cen t ro, era def inita da l viale Pret oria n o, via le cldi'Università. viale de l Policlinico e , ia dei Frentani. Il piano urbanistico venne elaborato dall'Ufficio Centrale del Demanio, probabilm en te con la cons ulenza d e ll'i n geg ner e Rob e rto Marino. Di questo piano non esiste traccia della documentazione o, pcrlomeno. non è stata an co ra r in ve n uta La sua ev e ntu ale disponibil it<1 costituirebbe un p rezioso ritro,·amento. per le indicazioni che fornirebbe in merito ai criteri urbanistici adoLLati, poiché, l'assetto dato nl Centro, preve d eva inna n zitutro, u n'autonomia di spazi c percorsi, -c he escludeva l'arcuale via Gobcui- e la ubicazione di un palazzo sede del della Til ZAT 1'\ondillle n o, d i questo piano, inteso co me insieme di enunc iati di programma. disegni grafici o e laborazioni d i modelli. resta soltanro la disponibilità di una efficaçe rappresentazione. con una veduta del co mpl esso a vo lo d 'uccello pubb li cata su l giornale ··te Vie dell'Aria" c.m. Tale testimonianza presenta una previsione progettuale affatto differente da quella successivamente adottata c realizzata. Abbiamo già accennato che un o dei mot ivi della s ucce ss iv a variante. fu determinato dalla esigenza della fulura Ciuadella Universitaria, la qua le ri c hied eva una strada di accesso all ' in g resso principale dello ''Stuclium Urh is". successivamente realizzato con i propilei di Arnaldo Foschini. Comunque, nel disegno pros pettico del suddetto g iorna le, è des c ri t to, co n chiarezza, l'obiettivo urbanistico prefissaro. In basso, sulla destra, è indicato il Palazzo del Comando della lii il c ui fronte guarda Palazzo Aeronautica. Affian ca ti alla s u a sini stra, sono collocati due edifici. dei quali la prevista Scuol<l di Guerra è spostata verso il Ministero , con il fronte principale riv o lto ad esso Sull'area dov e succes sivam.e nt e verrà realiz zato l'Isti tuto. è in dicato un edificio destinalo ad ospita re la Casa dell'Aviatore. Sul fianco ciel gruppo di edifici che abbiamo descrino è ubi cata la caserma l{oJ11<1gnoli , tuttavia diffe rente per quanto a ttien e a l numero dei piani proposti rispetto a quelli efferrivamente realizzati. Se si presta anenzione in alto, quasi al ce n tro del diseg n o, s i notti il re tro clel l'lsti tul o Medico Legale, del qua le si è accennato nel capitolo sull' Eclettismo storicistico , che verrà poi distrutto per il t racc iame nto cle li a via Gob e tti.
' cl breve periodo eli un anno, verranno prese le decisioni che provo che ranno le var iazioni d e l piano ri g u arda nt e la Cittade lla Aeronaut ica Minisreri<ile. Alla fine del 1932 le sollecitazioni di Piaccntini. che attendeva al prog e tto della Ciuà U n iversiraria. imporranno l'attraversa mento urbano d e l complesso ae ronautico , lo
L'edificio della Scuola di G11erra Aer ea di Roma in tmufolo d 'epoca
sp os ta m e n to d e ll ' Ist ituto Med ico Legale otte n uto rea lizz a nd o un n u ovo edific io in lin ea con la caserma Romagnoli e d , infin e, la d ecisione di rinun ciare , per u n 'altra sed e , a l Comando d i ZAT. Per l'e dific io de ll a Scuola eli G u erra, la cu i pr imit iva previsione progen u a le s i affacciava sul Palazzo Ae ronmn ica , infall i dallo sc h izzo p ro spett ico si n ot a n o , su ll a des t ra, alcune fab b ric h e t ipic he de l q uatt ie re Tiburtin o wn è invece d ec isa la ubicazione attuale , disponendo, con felice scelta, il frome pri n c ipale r ivo lto verso il via le del Policl inico
Con la Sc uo la d i G u e r ra Aerea, Ma r in o h a la possibilità di concepire u n e difi c io aerona u tico, senza i preesistenti vi n col i che aveva no assoggettato la sua l ibe r tà progettua le co m e n e lla v ice n da d i Palazzo Ae ronautica. Con l'Istituto eli Guerra, il p rog ett is ta s i affranca, i nfa tti , da que ll e remore inco n t ra te ne l prece dente in ca rico , do v ut e, oltre alla s ituaz ione prees is tenre di mette r e le mani stt una prog e ttaz ione concepita d e ll a class icit?t , anc he a quella pe rsona le ma turaz ion e linguistica che da l ' barocc h etto'' , e redi tà della co n v ive n za cultu rale con il Giovannon i lo porta gradualmen te , a tt rave rso l e esper ie n ze aeronautiche, ad espr im ersi n e lle form e de l arch itettonico. Proprio durante l'espe ri enza p ro gctrualc della caserma Romagnoli, Marino s i aggiu d ica u n s ign ific a t ivo secondo p rem io ad u n co ncor s o per edifici postal i a propon e nd o un ed i ficio per il Nomen tano che, nella parte ce nt rale, r ich i ama dettati Novecento, che rimandano a lla Sc uola eli G u erra, mentre le ali sug g e risc ono vo lu mi da l sapore razion a lis ta Ma bisogna t u ttavia agg iung e re c h e, proprio co n il sudde tt o conco rso, s i evince come il Ma rin o fosse anco ra legato a convinzioni acc adem ich e, ri spe t to a tan t i altri partecipanti. co m e G iuseppe Samomì, l\1ar io Rido lfi o Ma r io De Renzi, pil'1 ind u lg enti acl una lib e ra inte rpr etazione espress iv a
TI re p e r torio arch itetto n ico della Scuola d i Gue rr a Aerea. p u r r is p ett ando una omoge n ei tà figu rativa con il Palazzo Aerona u tic a , s pecia lment e nella più manife s t a contrapposizione di due differenti t essut i come il travc r t ino c la co r t ina in late r izio , è teso ad un a espress ione Novecento quasi co mpiu ta n e i suoi c ar aue ri d i l inguagg io a ut onomo L'attr ibuzione è confermata da qu e lb impress ione tattile
che s i avverte perco rrend o e difici , dO\ ·e a parte il le ssico adottato, s i resp i ra una id ea eli spaz io a rc h ite tt on ic o appa r ten e n te acl un a de te r minata poetica. Nella Scuola di Guerra è a ttent ame nte ricerca ta quella unità di linguaggio che in fo rm a s ia l' es te rn o c h e l'interno , dove non si atmos fere ambig u e dovute a lla d iver s ità d e l le propos te lingu istiche . "L'impostazione ge nera le dei vo lumi , delle parti z io ni arc hiten o niche principali, dei ritmi s eco ndari è a n co ra v icina a l class ico s o d o e a ssa i dign i toso d e l Min is te ro; ma sono ca du ti g l i accent i fo r ma li pi ù m inu tam e nte st ili s tici , i quali del resto costitu iva no di qu ella prima notev o le opera del J'vlarino la parte m e no res is te n te: ce r te mo dul az ion i di co rni c i , g li emb ri ona l i ca pi t elli de i p il as t ri , g li archetti e i to ndi diffe renzianti i piani li sc i dell a co rtin a. l'ar cuata e legan za d eg li in gr essi, il trito di a lcun e cimase di fin es tre " <29) Il debi t o oneroso. cont ra tt o c on la classi c ità , s i è d u n qu e q u as i es t in to in u n ma nu fatt o c h e ri cerca un a qual it à simbolica nell a configurazione dello spazio, re so so lenn e da un a dos at a mo n um e nt al it à. L'e d ific io d ove t te ce n a meme a tti ra re l' att e n z io n e , c o me d e l resto lo stess o Mi nistero, degli ar c hitetti c he arrendevano alla progeuazio ne d e l la contigua Cittadell a univ e rsitaria, che n e rec e piro n o la d ign itos a e a u to revol e ista n za forma le. d efi nit a eia un linguaggio sobrio, da l raffinato d isegno.
l n una ideale co ntinu ità fo r male , ac co m u nante p rees iste n za ae rona ut ica c na s c enrc Ci ttade lla Un ivers it a ri a, v e nne così realizza n dosi u n a parte della c itt à , tipica della Roma degli ann i Tren ta , che tuttora ricord a l'esaltazione di un presente adu so Hll e magn il o q u en ti e so le n ni s ce n og ra fi e urb ane. Lo "St:uclium U rb is" il cu i
Roma Cittadella Aero11allfica. L 'edificio della ex Scuula di Cuerra Jlerea attualmente sedP detrlf.{icio Swricu dello 'Ì ll .Acoo rdin ame nto arc hitettoni co c d u rbnn i sti co ve n nè affi dato a Marcello Piac:enti ni , ripr en de l 'as pett o este r io r e d e l comr l esso aerona u tico, cost i t u endone una pro i ez i o n e pertinente. dei rela ti v i in ca ri ch i eli progettaz i one costituisce una rrova della abi l ità el i mediazione del coordinatore, che concilia le esigen ze degli acca d emisti, tra i qua li Asch i c ri , Capponi e Foschini, co n quelle elci ra zionalisti, il cui rappresentante rrestigioso è Giuseppe Pagano. Vengono invitati anche Michelucci e Ponti. ma il loro imcrvenLO figurativo. contrariamente alle suc cessive posizioni di tendenza, si allineerà su un aueggia mento oscillante tra un ambiguo Razionalismo e un 1 ovecento rill categorico.
Ispirato ad uno schema a pianta basilicale con transetto, secondo le parole de ll o stesso Piacentini, il piano genera l e de l la Città Universita r ia si distende lungo un asse eli simme tri a che, dall ' i ngresso monumcntale, f ro nt egg i ante la Citt:-tde lla Aerona utic a, con du ce verso la pia7.7.a del Rettormo, media n te u n pe r co rso dove è co llocata la p art e piì:1 de l comple sso. Dopo i propi le i e i due e di fi ci co nt i gui , si f ro nteggia n o gli articola t i vo lu m i c.lell'lstituto d i Fi s i ca d i e q u e llo di Ch imi ca di Asch i c r i , p e r acccclt: r e s uccess i vamente n el la g ran de za. L ' impone n te fo r o è da l co nt rap rorsi d e i vol umi de lle fabbriche che
fanno cb quinta ; ai Cia nc hi dd Rettorat o son o allineate le Facohà d i Jcrrere c gi u risprud e nza. ment re i fondali trasversali so no invece occupati da ll e opere di Pont i c Michelucci.
L"l st itu to di matematica di Pon ti , in partico l are con il corpo di fnbbr i ca r i g uar dan te la facc i ata princi pal e cost i tuisce ce rtament e l' episodio Novecento più inte ressante della Città L'ni,·ersitaria romana. !'\el prospeno è richiamato, con il portale , il tema del ··fu ori sca l a··. re so ancora piC1 evidenre da l le supe r f i c i piene del fronte s u pe r i ore cieli 'edificio. L'Istituto è riten u Lo, i n te r m ini l ingu i sLi c i , come una i merpretazione romana del "neoclassicismo" milanese. Pur concordando nella sostanza tuttavia ribadiamo il n ostro convincimento che con i primi anni Trenta si elahora, in I t alia, u n li n guagg i o arch i te ttonico che t enta l a str ada d ell a modern i tà sen7.a rinunciare a certi pr i ncipi accademici. La strada percorsa, comprendente turri g l i anni Venti. prende ra,Tio a Milano, che senz'altro impone gli assunti fondamentali di principio. Ma anche a Roma si era preso coscienza della n ecessità d i affra n carsi eia ce rti vincoli , perc o rr endo l a st rada di un processo liberatori o certamente più lento rispetto a quello milanese. Al termine di questo duplice percorso si manifesterà quella tendenza Novecento, defin i ta anch e con i l termin e dal sapore dileggiante eli stil e L irro r i o; ma n o n sapp i amo fino a c he punto l ' a cr ed i n e qualunqu i st a abbia contribuiw a creare l'aspetto demonizzante di rali manifestazioni arch i terronichc che, come giustamente affertTla Morolli, furono espressione di '·quel J\tl onumenra l ismo che l ' h i c et nunc stori co (che la cu l tura ., uffic i al e" , la co mmi ttenza c g r an par te almeno del pubb l ico intendente) da l l'architettu ra pretendeva, che nc ll 'a r c hircr tura amava, e che luciclamenrc nei suoi scrini dichiarava di ama re Che è ciò che all'a r chitettura il propri o t empo ri chiede, e la sto riografia deve r i chiede r e'' <30l.
I caratteri architcrroni ci che distin guono il movimento No vecent o, n e ll a sua compiuta maturità formale. sono innanzirutto l'influenza di una preccrtislica accademica ma i dimenti ca ta , come l'esal tazione de ll a facciata p r incipal e o il rispetto de l la si mm erria , l a predi l ezione per i vo l umi b l occat i . co mpatti; la r icerca el i disposi zion i planimetri chc o riginali: l' e l emento prevalente in facciata, solitamente un por tale, posto ··fuori scala··. oppure enfatizzato dagli dementi di contorno; un lessico
class ico semplificilto. sp ess o d el tu tt o assen te: a rre da m e n t i c fi n iture insol it e c d in fin e , la s ce lra m ò n um c n ta le. r os ta come ob ie tt iv o di program m a d el m ovime n to.
Tali c a ratt e ri so n o ampiamcnrt• in di \·iduab il i n e lle arch it etture g ià citare, come q u elle d i P iace nrini , Vaccaro e ,\ l uzio, oltr<: a quelle aero n aut iche della Scuola di (7 u e r ra di :vl arino. c del Centro Sperimentale di Guidonia.
Aggiungasi che molte fabbriche della Città l'ni, ersiraria romana presemano. sotto molt i aspetti, i sunnominari caratteri , dall ' Istituto di matematica eli Ponti. al Rettoraro d i Piacenrini. aii'Jstituto di Igiene di Foschini alle stesse opere di t\lich e lucci c Asch ieri . T unavia l'a!->petto singol ;trc che si cogl ie nello "Studium Urbis'' è la p rese nz a . in u no stesso edific io. di element i ascr i \·ibili alle d u e tendenze do minanti la scena del d ih att iro arc h itetton ico. dai caratteri novece mi st i. pr i\ ilegia ti n e lle f a c c i a t e prin c ip a li, a q u el li raziona l isti, relega t i n e ll e part i c os idde tt e "se co n da r ie''.
Della personale vic e nd a eli (1 iov an n i Mich clu cci, protagoni s ta d e gl i eve n ti d e ll ' arc h itet t ura d e g li a n n i Tr e n ta , p e r k v ic iss i tud in i d e l la Nuova S ta z io n e di Fir e n z e di Santa Ma ri a No ve lla , g iu s t ame n te ri co n osc iuta quale paradi g mati ca tes t imon ianza del Razio n ali s m o, d <:!-> t:l c uri os it;ì la rar t ico lare espr ess ione, i n t ermin i 1\ovec ento , c h e ta le a r c hi te u o aveva sce lto p e r i s u o i in t e rv enti roman i La co ns ta taz ion e non d e \'(.' rurr :w ia sorprende re, po ic h é. s ul pi a no formale, il 1'\ove ce nto , nelle s u e manifestazion i nw n o inclini alle infl u enze accade mi c h e. s p esso s i a v-v ici n a \ a a q u elle man i festazioni del Kazionalismo. disponibili ag l i accenti monumentali c ai , incol i delb simmetria.
La costituzione della l\' Zona Acn.: a Terriroriale, imposta dall'assetto pre\ isto dalla legge 6 gennaio 19.? l. n. 9H. relativa all'ordinamento della Regia Aeronau t ica, pro , ·ocò la decisione di costruir<: nella città eli Bari sede del caroluogo, due e difi c i de s tin at i al Comando de lla nuova r ipart izio n e reg iona le e a l relativo Q u articr Gene ra le La p rogettazio n e venne arfida ta. :di'iniz io deg l i anni T renta, all'ar c hi te tt o b a res e Sa ve ri o D ioguar d i, la cu i att i\ ' itù pro fessio n a le, se mpr e irn p ronLa ta da u n impegn o fi gu ra ti\ o :Ht en ro a i m u ta m e n ti es te rni, r is pellav a u na po...:;iz ione marg i na le n e i c o nfro nt i d e l d ib att ito a rch ite tt o n ico svo lt o tra i m agg ior i ce n t r i di in te resse, che, a ll ' ep o ca, e rano q u el li m ilanese c roman o .
rrofess iona le e d arti s ti c a el i D iog u ardi , l'int e re s s e pr e min e nt e è u n a p rese n z a atti va ndl 'ambi to <it•ll a c u lt u ra ar c hit e tton ic a p u g li e s e, c h e n on t ra la sci a le occasio n i p e r m e ll e rs i in , ·ista :1nch e in ca m p o in te rn azio nal e . G iù n e l 1 9 11 co ncorre p e r u n Mo num e n to all' Impe ra to re Aless and ro II. a Pi cr ro b u rgo. ric co di c itazi o n i sacco ni a n e, che gli <. onsc.:ntc.: J'artr ihuz.ione di un pr emio. Nell'im me d iato primo dopoguer ra è a J\ li lano. dO\ e la sua formazione eclett ico storicistica sub isce le in fluenze ddl:l culrura n1l'dicvaleggiante di Boito, della e s trosa in \"Cnt i\ a libcrty di J)'Aronco e delle i.,tan;;e purificarrici di GioYanni Muzio. '\cl p rogetto ri gua rdante il .\lonumc.:nw ossario dei Caduti in guerra dd 192.). realiz zato a Ba r i, la sua scelta figurati\ ' a ricorda l'aulico respiro di Armando Bra'\ini. il qu ale d ivent a a n cora pi ù imponente nella rroposta a l concorso inrernazionalc per la se de de l ·'Th e Chi cago Tr ib u ne", dO\ c partecipa anche Loos con la s u a i ronica co lo nn a d o ric a Nlomenti sig n ifkar ivi de lla evol u zio n e linguist ica d i D ioguarcl i ., i c o lgo n o in alcun i e d ifi c i bar es i p e r ci \·i lc a h iwz io n e , co me la pal azz in a s ulla pi azza Eroi d e l mare, do ve è prop os t o u n n eol il)e rt y "ant e l it tc ram ". oppur e la p a laz z in a d i v ia D e Giosa c h e prese nta c lem e n t i d eco rativi, d alla fer v ida in v e nti v a , come il mo rivo d ella co lo nn a in casto nata t ra due lcs e ne Nella cl1i e sa di San Fe rd inan do è pr eann u nciato il Nov ece n t o, propos t o n ella ca l da to n a l iL:'i d e ll a tes s il ur a i n carparo. co n la fa cc iat a p r in c i p ale v i va c izz ata da l ronico g ig a n t e, ch e r i p ropone il tema de l '·f u o ri sca la''.
!Ja ri- L 'l!d!fìciu del Comundo della Il ' 7ullll tlel'e(l '/(•rrituriale all'epoca rle/1(1 realizza :::ir,IIC'.
All'epoca della progella7.iooc degli edifici aeronautici baresi, i l 1\'o' ecento arc hitelloni co. filt r ato mtrav en.;o una e red ità locale r i cca eli mem o ri e. assume in Sm·erio Dioguarcli una iclcntit:ì figurati, ·a compiuw. che non è rigicb app l icazione di stereotipi lessicali ma sensibile elabora7.ionc di un tema formale. che tiene conto dci carat teri ciel s i ro, dei dati eli che l'i stitu zione comm i tte nte inte n de re al izzat i e d e l rapporto co n la citt<ì. LI lin guagg i o formale dell'architetto l >a rese , anche se allineato sulle posizioni linguistiche che la sensibilità culturale gli in1pone, risente dell'influenza delle proprie radic i di una eredità cultu r ale che h a elaborato nei secoli una pro pria vic i ss itudin e d i form e, rhc ha att i nto g l i um o ri eli tante diverse civiltà. radicatesi in una terra solare, nel corso di un processo storico millcnario. Terra che appartiene anche ad un mondo mediterraneo orientale, c h e t ra m:111da, da tempi r emot i una d oviz iosa messe eli segn i.
Nel Pa l azzo dd Comando d i ZAT. de l quale rimandiamo in seguito la sua lettura , è condotta una operazione progerruale che riene conto soprarruno dei rer i del s iro. La d i spos iz i one del l'edificio sul m:Jrc co stringe l' architetto a privile g i are k ango lari , che ass um ono un carattere archilcrtonicu preminenll' Il Novecento è presente per la sobria defini7.ione dei \-ol umi, della loro articola zione accademica. presenza del "fuori scala" cos ti luiro da quattro colonne g i ga nt i ap pogg ia re s u lla qu inta centrai<.: d e l l'ed i fi c i o.
Con l'edificio del Quarricr Generale, Dioguardi sembra essersi liberato dagli scrupoli del siro che lo avevano co n dizionato con il Pala7.Zo del Comando di ZAT.
Bari Caserma l'residimia del Comando della Il' Z /1 T.. Lo studio della facciata in 1111 c/ise,QIIIJ progettuale.
Jn questo ed i ficio. la temarica :\fovccento si afferma con un episodio quasi paradig marico di tale poetica. La concezione progeuuale è elaborata nei primi anni Trema. cd è l 'epoca in cui si annunciano i principali esempi del sunnominaro movimemo. che vengono conosci ut i anche da Dioguardi, malgrado il suo isolam e nto h are.s e c h e no n è da intendersi nel senso l e tt e ra l e de l termine lJn conro è v i ve re in una dove si r espi r a quotidianaml'nte l'a ria d e l mutamento, c l'a l tro è recepirne i messaggi, con i ritardi e le distorsioni che sono provocati dalla distanza. Ne l Quarticr Generale si ritrO\·ano rurri i caratteri del .:\JO\·ecento, ma essi sono proposti con una im·entiva figurati, ·a disarmante. Innanzi tuuo il sorprendente port<d<:. dalla tagl i ente figu r a, come<: in un primo mom en to concepito. Infatt i. come s i rileva cb un d iseg no pe r ven uroci. l a so mmit à del l e co l onne ce ntrali e ra comp l eta ta dalla scure del l i t tor i o. L 'ed i fic i o si sv il uppa lungo l'asse longiruclinale con caratteri morfologici inconsueti. Dall'asse trasversale mediano il corpo di fahbrica si assottiglia progressivamente pri\ il<:giando il prospetto anteriore. Ogni accenno ad un lessico classico. seppure allusivo. è minimi7.7.ato; nondimeno nella propor 7. i one d elle s ingo l e memb rm ure. nd taglio d e i profi l i. nella imposW7.ione figurativa del complesso s i r i conoscono g l i clement i d i co ntinuità con l a memo ria cla s sica e con l a prccertisrica accad emica. Agg iun gasi l a presenza eli a lr r i requ i s iti co me il rispetto clcll'unit<Ì compositiva dell'insieme. osserva ta tramite l'adozione eli un codice figunui' o omogeneo. una planimetrica ed, infine, una mo nu memalir:ì che avrebbe richiesto un adeguato spaz i o eli r ispetto prospicie nte il front e principale.
U n a manifesta z ione che r i c h iamò una no tevole atten7.io ne n aziona l e sulle pro blematiche di architettura, che proscguin1 quelle connesse con la nuova Città llni,·crsiraria romana, fu il concorso per il Palazzo del Littorio, a Roma, handito ne l 1934. Come per altre occasion i , l'interesse destato da questo e,·cnto fu enorme. prin c ipalmente per c h é il tema una fa bbrica c he doveva attesta r e g l i i deal i del Regime fasc ist a in una forma arc hitettoni ca c h e ne esprim esse adeg u at:lmcnte il carattere. Sono intuihili le preocc u pazioni c gl i interessi in gioco, poiché il rrogello \"incirorc. con il rroprio apparato linguistico, appartenente acl una delle
tendenze in arro. avrebbe determinato la consacrazione de l mo, imemo di cui si face\'a portan>ee. Il nostro interesse per questo a\Tenimento è dontto anche alla p<lrtccipazione, n l concorso, di d u e eccez iona li protagonisti dell'epoca, Terragni e Siro n ì . che l<.:glteranno il loro nome anche acl alcuni avve n imenti ae rona u t i<.: i.
Il concorso per il Palazzo del Littorio si sYolse in due gradi. 1cl primo grado la Commissione giudicatrice. presieduta da Achille Starace. segretario del P:"JF, e composta, tra g li a ltri. dagli accademic i d'Tralia Brasini, Bazzani c Piacen tini , non assegnò nessun premio ma riconobbe quattordi ci nominativi che furono inv itati al secondo grado. Tra i progetti segnal<Hi singolare è la proposta. distinta come A. del gruppo Terragni-Sironi. La collaborazione di due personalità emergent i , appartenen t i a due con trapposte arce cul!ura li ma, turr avia, unite da un sa ldo rappono eli amici7.ia c, ta lvo lta. anclte d i la voro, come nell' occas ion e. cont ri buì al la realizzaz ione di un progetto dove ov,· iameme si mesco la n o i risrerriv i personali apponi. Aggiungasi anche la fede risoluta che, all 'epoca, i due protago nisti di quelle \'icende ebbero per il l{egime ed, in particolare. per il Duce. Da lla ciel progetto tra sp:t re il fe rvore. q u as i m ist ico, che guida la elabor azio ne clelia prorosw. la cui finalità è la costruzione di qualcosa di ete rno , un tempio che do' d. degnameme c-,primere. innanzi tutto. la grandezza di :\Iussolini. Tutta la carica emotiva che <tnima i progeuistì, specialmente n e l la elabo ra z ione del Pnlnzo d e lla Rivo lu?.ione OJJ, il c u i p rospetto principale doveva affacciar s i sulla vi:l dell'lmpero. è tesa a rappresentare. con il lin guagg io più approp ria to. una smi ammirazione in una espressione:' architellonica indicibile. Ed è !\lario Sironi .
Roma- Il con corso per il palazzo del LitlOJ'iO
Studio d ef!cr.Jàcdclfa n ella propo s ta pmgettuale di Jtario Sironi.
magi c <5 po e ta di un immag i na r io pittorico , dove a r chitettu ra e p ittura si allontana n o da i r is petti v i ambiti d isc iplin ar i pe r fon d e rs i in u na idea le sfera com u ne, che a voca a sé lo s t udio d e lla fa cc iata che costitu isce il motivo di g rande richiamo del complesso. TI risu ltat o è una monumenrale lastra d i porfido. con una grande aper t u ra in a l to, sempl ice e solenne , e t erna n e lla sua purezza geomet ri ca. Si ngo la re è l'i dea concett u ale che sottcnde t ale clahoraz.ionc figur:cniva, che accomu n a l'arre e la scienza de ll a s t at ica . i c u i caratteri Novecento so no ineccepibi l i. A parte le motivazioni ideologiche che ne avevano spinto la so lu zione in un<l prcfissata dire zio ne , riteniamo che con questo proge tt o, manca to nel la il Nove cento architettonico perse r occa:-; ione eli lasciare la tra cc ia, il segno del s u o gran de mom e nto d'arte.
Qu alc h e anno più wrdi il concorso per il Palazzo del Li tt or io si r ipe terà , su un ' ar ea diversa. in prossimità di Porta San Paolo con del le sol u zio ni che dimos t re ra n no una .sconcertante inv e rs ione di t en den za, in ch ia ve linguist ica, c h e riproporr i'ì i rem i v ieti della "romanità'' , all'insegna d i una grandezza definiti vame nte consacrata da lla p roclamazione d eli' Tmp ero, avv e nuta n e l 1936 L'atteg giamento di co mp iac imento , da par te d e l Eeg im e, nei confront i defl'architcttura "mod ern i s ta " br u scamente cambia. le prescrizioni denate dal bando eli c on corso.
l 'inevit a bile presenza eli una torr e l .i ttorio , la v isione ass ial e dell'i n s ieme e il con f e rim e n to d i un a e nfa t ica mon u m e n ta l ità qua le dato d i pro gramma -impongo n o, anche a col o ro che co n il prece d e n te conco rs o avevano concepito di u n c e rto int eresse fi gu r a t ivo , u no sconcertan t e passo indie t ro. Tn rea ltà , bisogna dare a questo eve n to u n peso che te ng a co nt o , inn a n z i tutto, di una s ituaz io n e po litica eccezio na le, che ebbe i .su oi riflessi negativ i in u n'archi t ettu ra di Staro, espress ione ciel Regime, a ll a qua le no n s i po reva derogare pe r le ri g ide indicazioni di cr iterio impos te dal programma È vero che farchitetto p oss iede la li be rtà , ri spetto al potere che l o co n t ro ll a, d i po t e r rifiuta re l'i nc ar ico, oppure di sconvo l gerne il s e n so. ma a q uesto p u n to il discorso an dr ebbe rivolto ag l i asp e tt i moral i
d i u n fenom e no c u ltur:dc che non r iguarda il compo r tamento di quei p rofess ionisti che per la Regia Aerona utica, dove ogni accondiscendenza per l'enfasi degli archi e delle co l onne venne acco r tamente evitata.
AILra opera di un cerro ri l ie\'O, nel panorama figurati\'o J'\m·ecemo, fu il Palazzo del Popolo d'Jtalia , a 1\·Jilano, dell'architeuo Giovanni ;\fuzio. '\Jclla vicenda progeuuale , databile intorno al 1938. è associato il pinore t\lario Sironi. a cui \'a il riconoscimenro cldl'elaborazione del prospetto principale. ella facciata del Palazz o è presente il rema sironiano dell'enfasi monumemale conferita ad un particolare. Ma nell'artista dei malinconici paesaggi urhani , il dettaglio acquista una impront a particolare, un segno cuico di suggesri,·a emotività, c h e scuote l'attenzione e ra vv i va il wno urbano. L'idea figurativa del Palazzo t: imperniata su una fasc i a cen t ra l t!, c h e tag l ia verticalmente il vo lu me, senza i nva l idarne l ' unit;1. cll'elemento centrale s i sov raprxmgono il po rtale. il finestrone c i l in un an imat o '·fuori scala'',- tipico del movimenro Novecento tuttavia stempera t o dalla g ri g li a c h e incornicia le ape r t ure
Dopo il 1935. l t! p refere n ze della Regia Aeronautica, pe r i l repertor i o forma l e del l'\ovecento nrchitt:ttonico, si intiepidiscono. Ne i du e grandi con1.plessi aeronautici , che distinguono l' att i virà ed i lizia di tale periodo, la Scuo l a di Appl i cazione di Pirenze c il Comando della P ZAT, eli 1'v1ilano p re va lg ono i temi formali del Razionalismo. In a ltri ep i sodi minori, l'interesse per la poetica figurativa Novecento è conLenuto in una dignitosa ossernlnza del suo repertorio più appariscente, molto lolllana dai risultati figurativi di Guidonia. A Rieti , iene realizzato un manufatto piuuosro lezioso. con un tema linguistico peraltro OS!>cquioso dci monumcntali canoni no,·ece ntisti.
Le esigenze cleii'ONfA a Loreto. determinano, nel '1936. la costruzione di un manufatto dove si incontrano, nel corpo eli fabb r ica principal e. dementi figurativi Novecento, con un disegno eli facciata pi uttosto artificioso, ed e l emenr i razionalisri nelle pani latera li Tn pa r ticolare l'elemento centra l e è sor r etto, su l p i ano
Aeropo rt o d 1 Rieti edificio fl<'r Serl'izi Ilari•,
figura ti vo, da quaLLro pila stri emergent i , collega t i tra loro e alle paraste d ' a n go lo tramite u n 'a mpi a p ensìli n a . Altri episodi, dove è semp re r iscontrab il e la contem poranea p resenza delle d u e tende n ze , sono in div iduabi li a Ca tania, con due proge tt i , forse mai realizzati. ma c h e attesta no il buon livello progett u ale dell'Ufficio Centrale del Dema n io ln u n co m p lesso destinato a Centro Reclutamento, debitame nte segnalato su un piano rego lato re risalente al 193 ) , l 'aspetto de ll a faccia t a princ ipale è decisamen t e monume n tale mentre sui prospetti laterali si rinvengono schem i ling u istici appartenent i al Razional ìsmo. Più rispetwso d ella uniformità del ling u agg io, è il secondo p roget t o per u na caserma per mille Av ie r i, redatto da un U ff ic iale subal t erno, dove i d i ve rsi corpi di fabbrica si dispongono, in modo da definire u n ' amp ia piazza d'armi , mediante una quin ta di prospetti dalla veste essenzia le, che p ro p o n go no un repe rtorio di segni, d i u n co nt e nut o I<az iona li smo , appena ve lato da co n taminazioni Novecento
ln u n cl ima presa go d ì luttuos i eventi, è l'epoca del l' asse Roma-Berlino e d elle tensio n i d i guerra fomenta t e da IIit ler è avv ia ta l'op erazio n e p er la reali zzazione . n el la capi t a le. clell<1 Esposiz ione Int e rna z ion a le assegnata a ll ' Ital ia per l'an no 1942. Ma n egl i in t end iment i rnusso l iniani , la mostra dovrà celeb ra re il ven te nn a le del Fascismo c la gran d ezza de lla Roma imp er iale. È l' u ltimo g rande av ve ni mento del decenn io, s u un tema di arc h it ettura e d i u rb anist ic a c o in vo lgente pol iti ca, cu ltu ra e profess ione, il cu i obiett ivo principale è la e labora z ion e eli un a idea di c in à che rappresenti lo sp iri t o del Fasc ismo e de ll 'Imp ero. Le fi du ciose premesse d i questo pi ano vengono afferma t e da Giuseppe Pagano s ull a riv is t a Casabe ll a : "Quan do Roma avrà rcalizzaro q u es ta città lanciata ard ita mente verso il doman i, potrà inorgoglirsi delle sue t rad iz ion i e considerare l'ar ch it ettu ra moderna come esp r essione concre ta d e l rinn ovato cl ima ita liano" (3 2 ) Ne l gra n dioso comp lesso che venne poi co nfig urandos i, con g li im ervent i progettu a li degli architetti no t i dell'epoca,- da Piacem in i a Libera, da Aschieri a Fosch inì , d a Samonà a La Padu la è sottesa l'idea d ella c itt à f\ovecento, percepita nell' incl iri no forma lmen t e classicista c h e p revale n e l qua r t ie re Ed inve ro , il respiro che
Loreto L 'edUìcio de/ L ONI·:4 in una ueduta d'insieme.si a\'\'Crtc muo\·endosi nel centro monumcnralc. è quello di una citt<Ì. i cu i echi c suggestioni. non rimandano ai metafbici o a Sironi. ma piuttosto ad una neodas sicit;ì che. tutta\·ia, si afferma ormai nelk CO!>Cienze, con il suggello figurativo. csrericamcnrc appagantl', dc:l Palazzo del l a C ivilt<ì il cosic.kkno Colosseo quadrato, che costituisce o rm ai un r iferimento quasi ce rcaw nel panorama romano c.lc li'EUR.
La \'icencla dell'archireuura l'\m eccnro. che abbiamo accennato nel corso del capitolo. nata ed esauritasi nel Venrcnnio, 'iorretta dalknfasi di una cultura generosamente un ritorno alr··ordine si sgroviglia con fatica dalle maglie imbri gli ant i ciel classicismo. Cino a li herarsi dagli aspetti pill appar iscenti di esso cd imporre u na sua a u to n oma rrese n za . Nelle man ifestazion i emb l emat i che. ogn i memo ri a degli ord i ni architetton i ci scompare; l'ordine è dato con un segno prorompente. -con l'enfasi afficlara ad un particolare, ad una parte clctredificio che modifica i tradizionali rapporti di scala cd esige una differente auenzione fruiti\ ·a. A parre l'adozione semplificata cd astra ua degli apparati orname ntali classicist i l'edificio Novecento, nella sua essenz ia l ità cnlvinisra. propone una forma architcrron i ca c h e • ,. ,.
Un diseguu di prop,elltJ di Nob('r/o Mari11o po r Palazzo lll'rl!na 11- ' ti ca: l'atrio tl'onor<'
è come congelata in una immobilità metafisica, che allinge a radici profonde, acl una cultura che rrova riferimenti in antiche c non sopire memorie med ite rr anee.
!\elle relazioni con la ciuà -,wrica. J'aneggiamento dell'edificio ·ovecemo è di distacco, di un nuovo modo di porsi nel tradizionale asseuo urbano, che sancisce la sua noncurante lontananza. È pcrccpibilc infani. nei quartieri costruiti secondo i canoni dell'architettura t\oveccnto. la sensazione di impenetrabilità, di chiusura . eli autonomia, di ogni singolo rispetto alla città . È la impressione av\·ertita inconsapevolmente a piazza Malleotti. a Napoli, che è di estra n ei tà, nel percorrere l'im·aso del lo slargo, e poi s i tra muta in persuasiva intimit à, n egl i interni del Palazzo d elle Poste. nei convince nti spazi monumentali eli questo e di ficio. tipico esempio di architettura Novecento .
La v ice n da di Palazzo Acronauricn s i co ll oca in u na fase d i ident ificaz io n e del Novece nto archit e ttonico , q u as i prossima ragg iu n gimento di una idea de lla forma con c u i una volontà d'arte intende csprirnc r <: parricolari conrenut i del mom e nto sto rico in atro. L'appartenenza a questo s tato eli prossimità è ril eva bi le dalla p ecu l iarità
ciel linguaggio architcllonico ciel Palaz zo. che non presenra esaurientemente quei caraneri tipici del Novecento, che in precedenza elencat i c individu ali in mo l te fabbri c he paradigmatichc del n u ovo corso. È presente. forse fin troppo, l'i nfluenza ctdla preccuistica accademica. come l'cs:JILazione della facciata principale. il rispetto della simmetria, la predilezione per un , ·olume b l occato, seppure poco co mparto per la n10vimcntata anicola;donc de i corp i eli fabbrica su i prospetti La confomuz i one planimetrica invece risente della tradizione '>lOrica e non presenta una originalità di disposizione che riteniamo tipica del movimento Novecento. ,1\l!anca inollrc l'elemento pr ev;d ente in bcciata, il cos idde tto ··fuori sca l a", poich é il motivo prescnre nel Pa l azzo. un podio con tre aperture a fornice sovras tato dal ritmico mori,·o ottastilo è bene armonizzato nella orditura compositiva del prospeLLo e. al contempo. denuncia il riferimento acl un ordine archi tettoni co, con un less i co c l assico presente so l tanto per vaga allusione. Nell'arredo. nei dettagli, è proposto il disegno di forme nuO\·e: si a\ \'erte una spazialirà singo lare indiYiduaLa per frammenti. per clisrinti episod i , seppure bene intonati m : lratmosfera generale.
{·n di di Rohl!ri(J .lfari11o per Palazzo .4emnalllica: /() scolo 11 e d 'u11ore.
lnrinc. è r i spettata l a scala mom1mentak. dw nel caso non è schiacciante ma chiara , lumi nosa , i nrel l igcntcme nte autorevole
Ndlc co n s i derazioni poste su i caralle ri linguistici di Palazzo Aeronautica, che potremmo definire Protonovcccnro. l' da tenere che l'edifi c io fu inizialmente concepito '>l'Condo canoni figurati, i affatto di, cr::.i. c, al contempo. non esiste' ano all'epoca esempi di a r cllit<.'ttur:l 'Jovecenro di grandi dimensioni g i à r ea l iaati, c h e por esst'ro dare <li progettisl:l qualche i nd i caz io ne cb :Jssu Jn erc come r iferimento
Il particolare ctrattere del Ministero della Regia Aeronautica, dal punto di ,·ista linguistico rispcno agli episodi cmbkmarici <.kll'architellura :--.lo' cc<:nto. consente la sua piena appartenenza alla citt:ì. Palazzo Aeronautica è· parte ddi'Urhc: n on si costituisce come ep isodio iso l a to, figur<H i vamentc auton omo. c h e prende l e dis tanze d al tessuto mhano c lt e lo ço mprendc. F. u n trami te do ' ' l' tanre parti di c i ll:ì co n ve n gono. IK ' r real i zza r e> u n ane ll o d i congiu lì7 i one t ra un passato. classica tra un presente. la risposta alla richiesta d i un "ordine" nuovo ed un futuro. lo stimolo di una concezione mcdirerranca c solare. della fo r ma architcnon i ca. sempre im·ocata come una prepotemc seconda ·arura, i cu i cle men t i primi gen i sono pr est'nti neJJ'arch i te rtur a di Palazzo 1\ erona utica
Roma Paloz::m ]('1'111/fllllica in Jlllll red/1/({ cl'insilo'llll ' all"l'jWC({ della realiz:::a:::iullc•,
L' ARCHITETTURA DEL RAZIONALISMO
Sulle origini d e ll a pa lazzina L ff icia li de li'T clroscalo di Ca dim are, la cu i concez ione prog ettua le risale ai p ri m i ann i Trenta s i racconta un aneddo to che è da cons id e rare so ltant o co m e un. a cur iosità. Sembra c h e le in dicazioni in merito al lin g u aggio archi tetto ni c o d e lla p a lazzina , u n so b r io, sola re, m edite rr aneo Raz iona lismo s iano s tat e fornite da l ta lo Ba lbo , al s u o ri t orno d alla prima Croc ie ra Atlantica. Nel periodo d i permanenza nel Bras il e. il Quadrumviro, dovette p robab il m en te acce nnre de gli inviti , e n el co rso di uno di ess i , e bb e la poss ib il ità d i co noscere q ualch e episodio di architettura moderna cbc lo in te ress ò sensib ilm e n te Indubbiamente es is teva, in q u ello sco r cio eli tempo, u na r icerca a rchitetton ica brasiliana, degna eli a tt e nzione, ind iri zzata a recepire le istanze del Mov im en to Moderno. Ciliamo qua lche esempio, che pe r ce r te a ff in ità r ic hi am:1 il linguaggio della palaz z ina di Cadima re , come la villa Pra cl o, a San Pao lo del Bras ile. rea li z:wta nel 1931, su p rogetto dell'arch ite tt o G reg o ri J \Varcharchik {l> Ma questo, ovv ia m ente, n on basta p er rendere affi d a bile la voce, elle att r ibuis ce a Balbo la volontà di d isti n guere la palazzi n a d e ll'I droscalo, con le vesti di quella nuo va corre n te espressiva, defin ita Ra ziona l isrno , pe r a pp r ofo nd ir e una ricerca in ta l se ns o. 1\esta al a meno di fortun a ti ri trovamenti do cume n ta li, la ge n e rica indicazione del gio rna le "Le Vie d e ll 'A ri a'' <2 > che nel r iportare la notizia d e lla avanzata cost ru zio n e del manufa tto ne attribuisc e la pa te rni tà progerrual e a ll' archi t euo Costan t in i del quale. pu r t ropp o, la Storia n.on fo r n isce n ess una altra notiz ia.
L'int eresse d ella Regia Aeronautica per L1rchitetrura razional ista nas ce qu a l che anno prim a della palazzina Uffici ali d i Cadim a re . Innanzi t u tto u na fiorente letterat u ra gio rn al istica che riconosce nd nuovo indirizzo figurativo la veste ideale per la giovane Arma Come è stato deb iramcnrc accennato nel primo c apitol o, il nuovo lin guagg io, ch e si ispi rava a lle te nd e n ze europee allora in corso, si afferma rapidam e n te n el la seconda met:1 degli an n i VentL cog li e nd o co n la l a Espo s izio ne Italiana di Arch itettu ra Hazion a le, tenurasi a Roma, nel 1928, l'occas ione per sostenere il proprio a uto revo le d ir it to a sost ituire t u tt e quel le ma n ife s t az ioni a rc h itetto n iche. in tri se d i paccottiglia pas satista, con una nuova forma li be ra , spoglia eli qual s ias i orname n t o ed imb evuta, sop ra ttutt o, di uno ' spir it o'' nu ovo. Ed è s e rnprc il giornale " Le Vie de ll 'A ria", autorevole voce de lla quotid ia nità ae r o nautica di que i t e m pi, eli c u i si avve n e l a ll ual e manc anza c h e att esta l'i n te resse p e r l'a rc hitellura Hazional e. '·L'av iazione che t ra le a tt iv ità moderne è modern iss i ma , po ic h é modifi che rà rad icalmente ab ittrd ini e cost umi deg l i uomini , do ve va pe r forza ado ttare anc h e per i suoi bisog ni u n'a r c h ite llura nuova ne i s u o i ri coveri, nei s u oi ha ngars, n e i suoi fa bb r icat i per u so degli a v ia tori. Gli idr osca li, gli aeroporti , sono le vere c g randi stazion i de ll' avven ire . È inconc e pibi le a cl esem pio , che g li e dific i di un ae roporto vengano costruiti con motivi e decorazioni del se tt ece nto che fr a rulri gli stili , p e r quanto co m men devole , è il m eno adatto a d esp rimer e i sent.imenti cd i bisogn i d e l seco lo de lla veloc ità. A bisogni nuovi, edifici nuovi " (3)
Per quanto p otesse esse re a ut orevole la voce del s u nnominato g ior na le . nella cosc ie n za a e ronauti ca. J'i stanz<l che conte n ev a dovette ce rtamen te tur bare queg l i
Idroscalo di (.'adin i{Jre- T'alm:: i/7(1 l :'J(fcia/i.
anim i aperti a quella esigenza morale.: di rarpresentarc i contenuti. t.:srre ss i clall'av ia con i segni d i u n nuovo modo d i concep i re la forma archi tettonica "Non s ta re mo qui a fare l'elogio dell'architettura cos i dclctw raz i onale Per razionale noi intendiamo arte semplice adarra al gusto nostro che <: fatto di lincarità. di forza, di sch iettez za e eli ve l ocità·· c 1 > Più tardi di qualche anno lo giornale riproponc l ' istanza d el l a modernità c, particolare inte ressante, co mpre n d e tra cclific: i aerona u tici all i n ea ti al le nuove t e nd c n zc anche Pal azzo Aero na ut i CI. ·senza cluhhio le cost ruzi on i ediliz ie sui camp i di a\·iazionc debbono essere intonate alla più vi,·a modcrnit:1; l'Aviazione è la più bella. la più dinamica delle <Hti\'ità dell'uomo mod erno; sa1'<:hb c assurd o non darle anche un volto a rchite ttoni co conface nt e. nuovo, raz i ona l e G li u lti mi ecl if'ici esegu iti da ll' Aeronaut i ca <.ll l'ld rosca l o eli La Spezia, a q u ello di Orhetello, a qu ello di Como sono "Lo stesso i\l inistero dell 'Ae ronautica a Roma non elice nulla agli architetti e ingegneri che.: disegnano progetti per stazioni ae ree? (ìli st ili degl i alrri secol i , le ripetizioni r inascimento, barocco. o a n c h e le ri es umazioni m e dioevali ( ) non debb o n o ac.luggi<:trc l 'Aviazion e. Tutt e l e nu ove cost ruzioni aerona uti che dalle rili umili alle maggiori. eia una sempl i ce rimessa. ad una palazzina del Comando. debbono esprimere in cui' i, c l'Aviazione. Le parole non comano. ar te futurist:l o arte razionale, sono mod i definire sempre im perfetti; cic'> che co nta è l 'a n ima. la poesia ç h c l a pietra. l 'ed i fic i o devono espr i m ere. Un aero porto n on p u ò non essere in tonato all 'Av i azione. all 'arre aviatoria. rapida. lineare. semplice, sraziale come il \·olo" l<>>
uno dei protagonisti ciel clibauito a rchitettonico degli ann i Trenta. conv into asse rt o r e d e l ve rb o ra z i onal i sta, fu Pi<.: r Ma r ia Bard i , singola re figura di intellet tua l e, che s i d i stin se C'Ome c riti co mordace nel l e su l l'archirenura. Direttore della ri, ist:l Quadrante, la pili lucida e rerspicacc tra quelle eli architettura di quell'epoca, Harcli è al fianco dei gio\'ani architetti. seguaci del nuovo linguaggio, nelle conlro vc rsie con i co minuatori delle form e ecle ttich e. Il s uo ,, iru l em o i m pe g no scatur i rà n e l famo so "Happort o su ll' Archit enura··, d estinato a iVl u sso l ini (7 ) !\'e ll a fervida e ritual e de,·oz.i one per il Du ce che traspare da ogni pagina del Rapporto, I3ardi espone il suo com·incimento ::.ulla necessità di un ·arre di Stato,
Ro ma, 1928.
Manij'esto della 1" Bj;osizione Italiana di Architettu ra Razionale
vi n colata da una se r ie di in derogahil i n orme tra le qua li quella, draconiana, concernente u n'asso lut a proib iz ione d i ri propo rr e g li antich i sti l i nell'arch itettu ra.
Ta le imposiz ione è r ibadita, più t ardi , quando il critico s i occuperà de i legam i r ra arch itettura e aviaz io n e È lo g ico, si domandava Bardi , ··che un velivolo (vale a d ire la forma più progred ita e avanzata dell'a rchite t tu ra, perché la più merav igliosa) atte rr i in un aeroporto cos t ru ito ogg i in s·ti le r ina scimento?"
Ne l r ite n e re, a g iu sta ragione, Bardi un protagon ista auto revole de l le v ice n de cu ltu rali degli ann i T renta , si pu<') dedurre che la prob lematica d e l linguaggio, riguar dante le cos tru zioni ed il iz ie a eron a u ti c h e, propr io p e r bocca di questo autorevole
cor teo, dovette a l centro de ll a pil't viva atten7.ione. Già sulle pagine de l giornale ·'L'Ambrosiano··, del17 dicembre 1930. an:va descritro con toni entusiastici. parren7.a della Croc iera Aria eli Balbo rer il Brasile , dm ·e l'anenzione delle u o re è m agistralme n te t cmna d es ta. m a lgrado si affro n tino argome n t i rccn ici come la d e scri z ione c aratt er ist ic h e del l' ae reo impiegato. Ma è con u n< t te n era in cl ir iz;wta a !tai o B albo, mi n is tr o del l' Ae rona ut ica. pubblicata se m pre su '·L' Ambrosiano ". de ll 'li dicembr e 1931. che Bardi denuncia il rerseve rante ·co swme dell'uso degli stili nell'edili z ia aeroportuale , ed inveisce contro ch i mortifica l'aviazione utilizzando forme architerroniche d'altri tempi. Una ··sequela di archit etr i. c h e s t a nn o alla come mp o rancità come la biga romana sta (ad u n aero p la n o). t rasfo rma a lcu n i s ca li d e ll e vie d el l 'a r ia in b a lo rd i stallagg i d a pri nc i pou i ( ... d ove) fanno sedere i vost ri av ia to ri, a p pcn<l balzat i d ai loro seg gio l in i aer e i. s u l sed iamc d e l c inquecento ( ) o guardare carte su tavoloni da cena delle beffe· ( solo qualche timido segno eli razionalit à è apparso di recente). Si trancrcbbe, ora. di s pazzare via del tutto le idee arretrate, c)1e hanno permesso o che r e rmcrrerebb e ro n uovi aff ro n ti a lla nelle zone pi t l ca r a tt e ri stic h e de ll a co ntempo rane ità s tcsS< l , gl i a e rop ort i " <8>. Il p o lemi co co n te nut o d e ll a l ette ra di Ba rdi produsse una proma reaz ione d a pane del .Ministç.-ro del l'Aerona u tica. che in vitò il c ritico d'ane al Palazzo. dove \ ' enne ricevuto da Hal o Balbo. Ques ti dimostrò di esse re talmente a fa,·ore della mod e rnit à, che indusse, l' enrusiasta Ha rdi , a scri vere che u n g iorno avrebbe riferit o di quella indim c nricabile conversazio n e, in p revisio n e el i u n sagg io ri g u a rd a n t e ··... la s t o ria civ il e della nasc ita de lla nu ova a rc h ite t t u ra i ta l ian a'' <9)
Ma le assicu ra7. io ni di Ba l bo in meriro all"adesionc a i r r inc ip i cstelic i razionali s ti. da parte della Reg ia Aeronauti ca, in tema di cos truzioni edilizie demaniali, non garantivano il pieno rispetto degli s tessi da parr e della di r igen za della forza anmna . La rr ova è u n a le tt e ra firmara da Enrico Sil ve sr ri, r i po rt ata da "L'A m b r oSi(lno·· d e l g iorn o 8 ge n n a io 1932 . I l Si lves tri, che a l>it u a l mc nr e s i occu p a eli pro b le m i dema ni al i per il g iorn ale "Le Vie de ll ' Ar ia'' , de nun c ia che non bas ta i l p a rere favorevole di Ualbo pe r costruire arc h itettura m o derna negli aeroporti. "Tulto dipende dal cinismo-pigrizia della buroc razia·· oo>. Ccrra mente que s to risponde a verità e l 'affennazi o ne del g iorna l ista aeronautico confe rma il no s tro personale convi n ci me n to che spesso, in qualc h e occasione, la responsa bil ità d i q u alche edi fi c io, c on a pp a ra li deco ra t i vi eclert ic i, e ra d o v u ta a l q u a l u nqui s m o cu ltu ra le d i qualc h e fu n zi onario. responsabile d e ll 'acce tt azione d e i c<Jratte r i forma li d e l p rogeuo. Tuttavia semb ra che, proprio co n i primi anni Trenta. era inv a lsa l'usanza procedurale di sottopor re i progetti ed ili di un cerro rilievo all'appronzione del lvlinistro. Abbiamo dispon ibi le lJ documentazio n e di alcu ni edifici monume n tali d i Gu ido nia , tra c u i sch izz i pr ospcn ici re lati v i a lla Direz ion e Su perio re St u d i e cl Es pe ri e nz e c all o Stab ilim e nto d e ll e Cos tru z io ni Ae rona u t ic h e, re d att i nel 193 2 , d e bitame nt e approvata dal Mi n ist ro per l'autor izzazione alla cost r u zi o ne . Ques t a prassi divenne ta lmente meticolosa c he un progetto di modeste dimensioni , risa lente al 1935 , rebtivo ad un fabbricato per aerodub , destinato all'a e ro porto del Littorio , ve n ne so tt oposto all'approvaz ione dell 'a llora Sottoseg retar io in c a ri ca, Ge n e ral e Valle
Neg li a nni Trenta , l'attegg iamenro de ll a Regia Ae ro n autica, in merit o a i caratteri lingu istici da prefe rire per la propria e dilizia , si orienterà prevalent eme nte verso il Razionalismo. riservando un carattere , ovecento a quella edilizia dove è richie sta una pretesa di monume n tal ità. Ta le nos t ra con sta tazio n e, che d imostra gli e f fetti dov uti an c h e a lla acca l o ra t a az io n e p r omo z iona le di Pie r Maria Ba rd i, è con fe rm a ta d al Silv es t ri q u a ndo ne l 19 3 2 , c h e la Reg ia Ae ro n aut ica è a ll 'ava nguard ia n e ll' acccrraz ione del Razional ismo È citata la Direz ione Terr itoriale del D ema nio della ll ZAT. quella più artema a mettere in pratica il nuov o linguaggio.
All 'ep o c a , s u ll 'i d rosca lo eli P u n t ise lla , el i c u i ab bi amo a c ce nn ato in prece d e n za la sp le nd ida a r c h ite ttu ra deg li an n i Vent i , vengon o cost r u it i notevoli e d ifici raz i ona l is t i, rra c u i u n ' avio r imessa conside ra t a u na d e ll e pili imp o n en t i d e l m on do , d i c u i p u rtr OJ! po man ca la docu m e n ta z ion e e d o b b ia m o a f f ida r c i a l la s o la s e gna la z ione d e l Silves rri r iportata s u ·L'Ambrosia n o " <I l),
A pa rte la p a laz z i na Uff ic ial i d i Cad im a re , il p r i m o eve n to a rch ite t to ni co c h e a ss o cia un a i n fra st ru tt u ra aero n aut ica ad u no d ei g ra n di p rot a go n ist i del mo v i m ento razio n al ista, è il p rogell o p er u n aero cl u b p er l'i d ro scal o el i Co mo eseg ui t o d a ll'a rc h iLe ll o G i u seppe Te rr agn i l a n o ti z ia d e ll a rea l izz<1Zio n e el i un id rosca lo a
COMO_ HANGAR PER IDRO VOLANTI_ ASSONOME HlA DAl BASSO -l
HANGAR PER
CON SEDE DELL' AERO CLVB DI E ALLOGGI PE2 VN ASOVADRIGliA
Como, venne riport:Ha nel 1931 dal giornale ·'Le Vie dell'Aria". sem pre attento a segnalare ogn i avvenimento significativo r i guardante l' art ivit<'ì demania le della Aerona uti ca ' Per merit o clc ii 'Aero club eli Co m o, (q u esta c i ttà) av rà il pro pri o icl rosc:tl o inalienabile avr ;ì u n reparto di avia zi one m i l i tare e l ' .A e ro dub avnì u n a sede degna che sarà f u ci n a eli prepa raz i one degli av i ato r i di dom an i. (. ) Sotto l a d irezio n e dell 'i n g. Pono, progettato dall'arch. Tcrragni. cost ru ito da man o d'opera l ocale. l'idroscalo nd suo ultimo progetto deve per volonrà dei cinadini di Como c di quelli di tutte le cinù della Pro,·incia. sorgere completo" 0 2 >.
T.a nora rcclazionale. che conferma Lmribuzionc a Terragni della definizione p r ogerrual e dcll'<terodub. prec i sa che l o staro dci lavori era. al tempo de ll a su a pubblica7.ion e, certamente ava n zato. È i ndicat a infatti l'esistenza di una direzi one l avori e, con l a p r ec.isélzione de l concorso de lla m ano d 'o p era l oca l e, s i a f f er ma l 'esis ten za di uno stato el i fatto Nello stesso rempo la nota accenna ad un prece d ente proge n o. f orse acça nronato per la mancata ri spondenza alle esigenze funz i o n al i ri c hi este dall a commiuenza. Il numero citalo, de "Le Vie dell 'A ria", riporta una veduta assonometrica del progetto che riteniamo sia stato quello realizzato. Della precedente versione accantonata è disponibile traccia. in un saggio monografico dedicato all'architetto Giuseppe Terragni, pubblicato in occasione del vcnticinques imo anno della sua scomparsa. di cui diremo i n segui to.
La sroria dell'architettura i t:llian<t t ra le due guerre, non può ce rt ame nte esse re sc ritt a att rave rso l a figura e l'ope r<1 eli Giuseppe Tcrragni, ma indubb i am en te di quella swri<l l 'arc hi te t to comasco rapp r esenta la part e pili s i gnificativa ; so prattut to qu and o si ri lcv:l che la sua lezione figurativa costituisce a n co ra stim o l o di ricerca per architetti come Peter Eisenman e Ri c h ard Me i er protagonisti eli u na tend enza, denominata ''Five Architects". che ha distinto la ricerca archirenonica americana de gli ultimi decenni.
L'architetto T erragni f u uno dei compo nenti il gruppo ''T, es ten so r e dei primi dettaLi progra mmat ici riguardanti il Raziona li smo arc hi tct.ron i co Alla prim a Espo sizione lbz i o n ali st a, clel192R , p artec ipò co n va ri prog etti , tra cu i un a Offi cina d i prod u zione d e l Gas, di impronta cosr ru tt i v i s ta. F i no al su o primo im porta nte prog etto d el ! ovocomu m , Tcrragni s ubisce l ' influ e n za d e l m ov itYlCn to cos truttivista ru sso, dal q u a l e assorbe clementi figurat i vi co me gl i incastri c il sovrap porsi di volumi,
; 1rchitel/u Giuseppe Terragni f>roMello di Aer oclub per/ 'iclrosc{llo di éòmo: la t'C!t-sione definii ira
la te nd enza a libera rs i da ogni ov vietà geometrica , p e r un disegno che s i propone per la car ica sovvertitr ice di o gn i regola accademica
N cl 1928 Terragni cost rui sce il Novocorn um , u n fabbr icato pe r civ ile a bit azione, d i cu i a bbiamo già accen n a to all'accortezza con la qua le l'a rchite tt o r iu sc irà ad agg ir are l' os tacol o d ella Commissione pe r l'Ornato , p revenuta ne i confrom i de ll e tendenze mo d erne . Ne ll a p rese n tazio n e c h e n e fece a ll 'epoca Lui gi F ig in i . è scritto, t ra l'a l t ro: ·'Una casa semp li ce, c h ia ra , lumin o sa (. .. ) solamente, sempli cemente casa , fatta per ab ita rc i , pe r viverci, per sognarc i. C ) Hitmo an tic h iss i mo ritmo puro, elementare , che fu norma e legge a i tem pli greci, alle cost ru z ioni et rusche, alle moli eg iz ie; o rdi n e geome tric o, geometr ia spaziale d i vo lumi semplici cbe sotto i segn i del cemento armalo, e di uno "s pir ito nuovo che è la ris t ica p iù certa del nos t ro tempo ritorna co m e pe r r ico rso storico a dettare a i popoli n u ove legg i d i armonia. E ril mo nuovo, in qu ieta n te , c h e no n si limita ad accord i semplici eli valo r i p las t ic i ( ) ma i ntroduce nu o v i v alori: v alori pond e rali. va lo r i es t e t ici di ma t er iali diversissim i , a comrasta re fr a d i loro'' <U> .
Non passò quind i in osservmo l' e dific io d e l 1\ovocom u m , ag li iniz i d eg li a n n i T renta, so pra tt u tto pe r l'aspel lO fi g u rat ivo nu ovo , semp l ice, eppu re var io e d inci s iv o, s p ecia lm e n te co n l'ep isod io in e dito d e lla solu?- io n e angolare d 'ingresso, re sa taglien te d al co ntrasto t ra la par te cu rv il inea e lo sbalzo d ell ' u lt imo piano . Cost it ui va u n ese mpi o d i a rc h i te ttur a diffici lmente ripeti bil e, ma eb b e l a sua efficac ia qua le stimo l o alla ri ce rc a figura tiva che d is tingu e rà il lin guaggio ra z iona l ista.
L'i nca ri co progettuale, rel a t ivo all'Aero clu b p e r l' idrosc a lo di Como venne p robabilmente affidato a G ius eppe Ter rag n i. a l l'epoca in c ui s i realizzava il Novoco mum. Mentr e per qu est' u lt imo edificio esiste u n' ampia di s p o nibili tà d i dat i , di do cumen ti grafici e eli apparal i cr it ici, que l li riguardanti l' Ae roclub d i Como so n o in ve rità m olto m o d es t i , e questo re nd e d iffi coltosa l'in d ivi du az ione di q u elle a fl ini t 3 ling uis ti che, ce rtam e nt e esis le nti t ra i due progetti . Senza dubbio è da rit e n ere che Te rra g n i no n ebbe p er il prog etto aero n aut ico le preocc up azion i s t ilistiche c h e lo infas tid iro no ne lla re alizzaz io ne del Novocom u m . l do c u menti dispon ibili s ull' aero club pr ese ntano due distint e ve rs io n i d i u na stessa es igenza , tutta v ia ac comunate , su l piano de l l inguaggio , dallo stesso atteggiamento libero c provoca torio , c h e l' archite tt o comasco a veva tenuto co n i prog e ll i es p os t i al la p r ima mos tra raz iona lista e co n il l\ovoco mum.
l n u n num ero monografic o de lla riv ista "L ' architettura. cronache e storia·· ( l D dedi cato a G iu seppe Tcrragni, sono ri portate le due ve rs io n i d e l progetto pe r l'Aeroclub clell'ldrosca lo d i Como. Sono due raff igu razi oni assonomet r iche del le quali, u na è la s te ssa pubb li cata da l giornale "Le Vie dell'Aria '' 0 5>, mentre l' a ltra riguarda una preceden t e idea p rog e lll w le, illu s trata da due d iffe re nl i p unt i eli os se rvazion e. G li eleme n t i edi l iz i che info rm a n o le due versio n i sono cos t it u iti da un'a v ior imessa, con u n corpo di fabbri ca annesso, con tenente i se r v izi t ecn ic i, e la palazzina osp itante gl i u ffic i e i serviz i dell'A eroclub In u na var ian te L'edificio ospitante g li uffi c i , affi a n ca latera lmente l' avio rimes sa, mentre le offic in e p rose guono lon g itudin alme nt e eli r icovero: ne ll ' al t ra versione le offici n e s i appoggiano lun go il frome pos te ri ore de ll'a v ior imes sa. da cu i poi prosegue la part e destinata a co nt e n e re gl i u ffic i. In ques t'ulti ma soluz io ne l'avv ici n amen to a ll' Aerocl ub privi legia come primo imp atto l'ed ific io c o n gli u ffici , poi in s u ccess ione le offic in e e l' aviorim essa; nel la pr ece d ente, invece, i l pr i mo in co nt ro con il complesso è d ato da u n pi azza le, s ul quale s i af facci ano le officine e il retro ci eli 'avio rim essa.
Ne ll e du e int e rpr etazio ni d e l medesimo programma edilizio, c h e rich iedeva la trad u zione eli differenti fun zio ni, organizzate in un co mp lesso unita rio, va ria l a proposta architettonic a , pe ra l tro sempre informa ta da ll o stesso indir iz zo raziona li s ta . In ambedue i casi il l ing u aggio s i affi d a a ll a va ria co nfo r maz ion e d e i volumi che , ne lla p r ima ve rsione 0 più s u gges ti va, con la ca ratt e ristic a sago ma parabolica
dell'orditura statiC'<I dell'a\·iorimessa. che distingue figura t ivamente i l complesso La ri\ ista L'architettura. cronache e storia" nella prcsemazione dei due progeui pubb l ica alcuni estrani della r elazione riguardante la prima soluzione. "TI progetto compre n de l o stu dio di u n h angar in ce m ento ann:1to, d e l la sede dc i i'Acroclub G iu S<.! p p e G h is l a n zon i , d eg li uffi c i del co ma n do eli sq u ad ri g l ia e d e l ri covero d i ven t i u o m i n i d i equ ip:l ggio, d i u na offi c in a r ipar:1zio n i e d ei m agazz i n i. Ques t i edific i clm·eva n o r rO\'éH posto su un 'a rea di forma triangola re co n un !aro paralle l o alla riva del lago: è 'enuta quindi l'idea di affiancare all'hangar gli uffici c le sale di riunione all'Aerodub legando unicamente la struttura di tale fahhricaro alla gran d e ape r t u ra el i ingr esso d e ll'h an ga r I fabbr i cHi el i serv i z i o e di r i cov<.!ro ve n ne r o d i sp o s t i i n vece s ul la pa r te po sre r i ore cl e ll ' h ang;ll', ve rso la ci tt à.( ) Q u anto all ' h an ga r ( e sso è compo sto) s u pi anra re tt an go l are d i 111 28x40; la stru t tu r a (è) i n cemento arm a to costitu i ta da u na inrcla i awra di travi a cassetto n ati rego l ari di m ·L...:A, incastrati in no,·c arconi ad andamento parabolico incernierati al piede ed elevantesi a 14 metri dal livello stradale"< t6> In merito al progetto rcaliaato, pub blic:Ho su l g i o r nale "Le V i e d e ll' A ri a" , è da su p porre che sia l a di un ri pcnsa m en to d e l l a co mm i llenza , dovura a el i or di n e f u n z i ona l e p r esen tat e d alla pri m a ve rs i o n e Fo rs e l a d i.'i[)Os i z i o n e de l! <: offi c i n e e d ei m agazzini poc o raziona l e, c h e ri c hi edeva l' m tra,·ersamento eli un piazzale al l 'aperto per mggi u ngere l'inrcrno della m iorimcssa, oppure la posizione dell'edificio dell'Aerodub scelta alla conclusione del complesso. per chi arrivava dall'esterno aeroportuale. A giudizio del r eda tt o r e de ll a riv i s ta ·'L. Arc h i rettu ra, cro n ache c sto r ia··, la so l uz i one adottata 0 "me n o affas c i n a n t e·· r is p e tto a qu e l la sc artata; f orse l:1 cl i spon i b il i rù di al t ro ma tcr i:1lc s uffic i en te p e r u n es am e p it'1 ap p rofon d i to cl<.: ll e du e v e rs i on i de l prog etto el i Tcrragn i. ha reso possib i le ta l e va lu taz i o n e su ll a qua lità di a rch i rerru r a del l e du e proposte progettua l i.
Dopo i l i' r ogcno pe r l'Ae r ocluh eli Como, l'architetto G i useppe Tcrragni pro getta ne ll a ci t tà, n el p eri o d o 193.2-36, l'opera p iù sign ificat i va ed emblc ll1at ica ciel Raz i o n al i s m o arch it etton i co i wl i a n o, l a Casa d e l Fascio L'e t'O di q u esta arc hite ttur a, al l 'epoca d ell a su a rc:l l iZ%a:done, fu conside revole c r i scosse l'a mm irazione di architetti il lustri come Le Co r bus i er : in essa scmbra,·ano fondersi mira bilmente quei requisiti di classicità, meditcrraneità, !llodernità eh<: st:l\'a no alla base del credo
; l rchitello Giuseppe Termf{Hi. ! a casa del Fase if, ti <.'omo: uno studio prospellico de/l'edijìcio.
La Casa d el Fascio è u n prismn da l la limpida t r id im ensio na lità, perfettamen te avvertibile da ogni punto di osservazione, s ia esterno che interno. Le quattro facc i ate sono semp l icemente scand i te dalle combin::tZioni pieno-vuoto, tutte organiz zate diversamente tra l oro. Si ha la netta percezione del vo lume per la costame presenza in ogni prospetto, di un diaframma pieno che ne impone il ricordo. Ma la singolarità di questa fahbrica è la facoltà di aprirsi. nella visione, in piani suc cessi,·i che consemono la percezione di ogni punto.
Contro, erse furono le opinioni dei contemporanei eli Terragni sul la Casa del fascio, che a nostro giudizio si pone come il ri su ltato più note,·ole della produzione architettonica italiana tra l e due guerre. Giuseppe Pagano rimproverava ::tll'architctto comasco l 'istanza d e lla presente nell'ed i ficio e, al con tempo, l 'ave r progeuato un 'opera improponibile, che n on poteva costituire u n ri ferimemo per es tendere un cic l o r i p erihile.
Negl i ultimi decenn i , c.Ia ! pieno consenso eli Br u no Zevi, si è passato al ridi me n s io na m ento cr i t i co el i Cesa r e Dc Sera . TI p r i mo r ico n osce a T erragni .il lllCr i to eli ave r preso , propri o co n la Casa del Fasc i o, le dovute distanze dal l e in flu enze europee, in pa rti colare da Le Co rbusicr, coniando un aspe t to d e l la poetica ntzional i sta t u tta pe r sona l e. '·La rinun ci a al cos trut t i vismo e al neoplasticismo è dec i sa, senza compromessi, se n za rimpi anri; la posizione culturale vi è ta l mente rigorosa cbe a pri n10 sgua rdo semhra opera pil'1 di carottere cririco c he p oetico Pianra c modulo delle forature quadrati , stnmurc in vista, tetto-giardino inserito come in Le Corbusier nel perimetro , olumetrico. uso dei tracciati rcgolatori e specialmente della partitura in sezioni auree. apparentemente unin>Gt, totale al purismo. !Yia hasta un esame appena più approfondito per indi,·icluarc una mano affatto cJi,·ersa da quella di T.e Corhusier'· <n
Nella Casa del Fascio eli Como. Terragni e, ita di cadere nel ri ceua rio linguistico convenziona l e. che distingue il multiforme ospetto del Mo,·imento Moderno dell'Architeuura tra l e du e gucrn.:. Co me ribadisce Zevi, l'a rchit etto comasco ri fugge l'intellet t ualismo lccorbu.sieriano poiché ha in nato il senso della materia. de lla cons istenza del mu ro e delle stru t t u re". Tcrr<1gni info n de all'edificio " una fi sionom i a cost ruLL iva as::>ai p i l't corporea··, ne ll a i ntenzione di risolver e •· Ja composiz i one in u n suggeri to con rr <lppu n to t ra u n so l i d o p i eno c u na in caste l lat ura s rrur ri va" L'esp r ess i one stru tt u ra l e no n è.; ·'gr<ltu ita es ibiz i one dell'ossatura'' ma è arri cc h ita d a u na cangiante dialettica d i o mbre, cioè d all a coscienza del l a profondità'' ( 18) Conclude Zevi c h e per l a mo lte p l icità dci suoi part i co l ar i caratteri archi tettonici , di cui ah biamo fornito qualche deb i to cenno. la Casa del Fascio s i di stingue '· non solo dalla poctiC:l dci maestri del ra zion::tlismo. ma anche da tutta la lelleratura architetton i ca europea d e l t empo··< 19>.
Qualche anno più tardi rispcuo al giudizio ze,·iano, Cesare De Seta esp rim e delle motivate riscnT sulla Casa del Fascio. "È un ·architettura che manifestamente aspira ad essere Poesia ed in ch iave idealistico-crociana essa ha turri i requisiti per essere considerata opera poetica• Ma quali e quanti sono i nodi che essa lasc ia irrisolti e nascosti all'interno de l la sua slereometrica c co n c lusa volumetria!·· C20l. Dc Seta facendo rife rim ento all e contcinporancc ope re di Mies van de Hohc c Le Corbusier, annota qualche sg rammari ca rura, una diligenza distr ibutiva troppo me t i colosa, u n certo mcccan i cismo de ll a metodologia compos i t i va. In mer i to alle n1otivazioni ideo l ogiche che ne l Fasc i s mo una mat r ice prog r am m a ti ca, c he i nformava l'ar c h itett u ra d e l la Casa d e l Fas cio, che l o stesso Terragni fervi d amente anest a va n ei su o i sn i tt i , De Se ta scri ve : " Terra gni p rogetta un e d ificio che non h a nu l l a di fas cista, proiettato co m 'è in una sfera di r icerca tec n o l og i ca e f o rm al e che nulla h <t da spa r tire col volto re t ori co, ma g n iloquen Le, bolso e falso cle!Luchitctrura del r egime: l a s ua ri cerca ha un a f orZ<l oggettivame n te
nuo, a nella misura in cui contesta quei termini primi della cultura ufficiale (. ) Qu e ll a d i Terragni è una rivoluzion e formale che nasce. co me la ri vo luzi one futurista , tutta dal co rpo più v ivo e progr essivo d e .lla c ultura bo rghes e c non poteva essere né s ign ifi ca re pii:1 di quant o no n sia stata ed a bbia significato'' (2 l ).
A prescindere dai pareri dei contemporanei di Tcr ra g ni e della cr iti ca dell ' ul timo dopogue rr a. resta comunque a nostro giud i z io la constatazione che la Casa del Fascio è l'op e ra el i a rchitettura di un 'a rtista sensibile, c he realizza la fusione di du e c oncezion i de ll o s pazio affatto div e rse, da qu el la me diterranea , cla ss ica, solare, corporea. pregna di qu e lla soliclit él c h e discendeva dag l i antich i m aes tri co macini e qu e ll a nordica, essenziale, calvinis ta , mentale, avida d i lu ce c di colore.
La vice nda della palazzina Uffìciali eli Cadimare , è ri cos truibile soltan to dalle d eduz ioni che s i ri cava no esamina n do la fabbrica, nello stato anualm e nte es istente. G li un ici elementi e ll e p e rmettono la co ll ocaz ione stor ica dì questo ed ificio, com pl e tati da ll a indi cazione de ll' autore ciel progetto , son o forn iti dal g iorna le " Le Vie dell'Ari a' · ( 22). Ne l lacon ico annun c io, c h e so litamente ca ra tterizza l 'informazione di questa pubblicazione , è riportata anche una assonometria dell'edificio , co n l'indi ca:.done del probabil e autore archilello Cos tantini. Mentre per il prog etto dell ' aeroclub lariano, il n ome del p rogettista ha richiamato eve nt i architettonici molto im portanti de l pr imo n az ional ismo, il s unnomina to arc h it e tto non ha lasciato a l tre tracce , perlorncn o ri leva nti. nel panorama a rchitettonico dell'epo ca. Eppure la qu a lit à d'arre che s i percepisce dalla fabbrica di Ca dirn a re, la sua esp ress io ne lin guistica, singola rm ente all'avanguardia tra le prime manifestazioni razionaliste, la sci a n o intravedere un a statura profess io nale molto inte ressa nt e. n lingu agg io adottato ne ll a palazzin a è un Ha zio nalismo matu ro, g ià perfe ttam en te into n ato a ll e is ta n ze europe e Si respira , osserva ndo n e gli estern i, un'a ria alla "G ropi us" il ce lebre arc hitetto tedesco che. unitam e nt e a Le Corbu s ie r. solleciterà le g iovani leve , d e ll 'a rchitettur a razionalista ad una riflessione su ll a disciplina, che rompa con il passato c le
/druscalo di Cadimarl'. l 'c•d11 ta assonometrica del progett o dell'arcbitello Costalltin l p er la l'ola zzin a Ufficiali.
sue inveterate presc rizioni. Dalla lc7.ione di Gropius e dalla sua principale opera , l'edificio del Bauhaus. si apprende un nuo,·o modo di vede re la forma architet tonica, a p plicand o il conceuo di spazio tempo, che co nsenle la facoltà di v ivere l'es per ienza SfX17.iale d i u n e d ifici o. media n te le so lleci tazioni emoti ve che u n p er corso o ff re a ll o sguar d o pe r ccu ivo, co n la m uL evolczza deg li episod i Ta le conce7. ione è pi e n amente app li cata nella pa l azzina di Cad im<lt' e Anzitutt o è osservato, nell'edificio. il crite rio di non privilegiare una facciata rispett o alle alt re ; ognuna si pone come protagonista. artico la ndosi in un impaginato di segni. la cui vivacità è dovuta al so lo rapporto dei pieni e dei vuoti. Nei prospelli della palazzina Uff icia li d i Ca cli mar e è, du n que , an l icipato u n c rit e r io c h e Bru no Zevi, alc un i d e cenn i pi ù t ar d i. cod ifi c h e rà come "e lenco", qu ando tenterà eli s istemal izza re u n co dice teorico del linguaggio clcll'architellu ra m oderna. Ne i prosp e lli della palazzina . i vuoti delle aperture sono collocali dove cfferrh ame nle sono necessari. con una forma ed ampie7.7.a che le funzioni interne hanno cleuato. Eppu re, il loro dispo rsi ne l piano, :;egue u n a logi ca co mposi t iva , c he non è soltanto rispetto della funzione, m a è an c h e se nsibi le g ioco el i rap p o rt i t ra p ie ni e v u ot i , con rit mi n o n ba n ali ed effeui pittor ici se m pr e vari. Zcv i pre c is e rà ques t o lib e ro dispor re , affrancalo da ogni v incolo classico, come ··elenco··. il quale cost ituirà la prima dell e sue se tte invarianti del linguaggio dell'architettura moderna. L'e lenco " ... co ntesta la facciata classi ca ne infrange la finilezza. mord e il riquadro sforbiciandolo agli spigo li e in alto, rra l' u lt imo li vell o c il te tt o Si raggiunge un dup lic e scopo : crescono le a lt e rn a ri ve di ill um i nazio n e d eg li a m b ienti c s i esa lta la preg n a n za co mun icativa dell' e dificio '' (.2.))
A parte le e\·identi affinità con l'architettura eu ropea nell a pala7.7.ina Lfficiali di Cadimare sono presenti alcu ni e le menli, che ri ch iamano il lin guagg io formale d i a lcu n i a rc hi terti raz io n alis li, i qua li, a n c h e se non e bbero u n a pat'l ec ipazio n e d i retta n e ll e vicend e de ll'e d il iz ia aero n a ut ica , n e in f'lue n zaro no ce rt amente il lin guagg io. U n o di questi fu , se n z'allro, Alberto Sartoris che . dopo qua lche esperienza futurista. si allineerà con le tendenze razio n a li sre, panecip anclo alla prima Mostra del 1928. Da quell'e,·enro Sartoris seguir:l semp re, con impcrrurbabile coere nza, una sua personale e forrunar a , ·ice nda , la quale se mbra tullora in cò rso. Nel saggio : G l i elementi dell'arc hil ellum funz iona le. pubb licato agl i ini zi deg l i anni
Tr e n ta, l' a rc h il ello Sa rr oris e nu nc ia b sua pa rt ico lar e v is io n e dell'unive rso r azionalista, raffigurato nell'astratta e limpida arrico lazione delle s u e cel e b e rr ime assonometrie. Sono linee sottili, chia re , senza peso, se n7.a perni , come so lleva le nell 'a ria , senza nero ... ·· (2'1), in volucra nti una idea di spaz io . resa sfugge nte dalla in co rporeità dei d iaframmi ma , nondimeno, ch iara e limpida n e lla sua forma es senzia le . Co mp a rando l'asso n o me t ri a della palazz in a d i Ca di marc, rip o t'l a ta da '· Le Vie d e ll 'Ari a", con que ll e tip iche el i Sar tor is . s i no ra la fo rt e rassom ig lia n za esis tente, non so ltant o da un p u nto eli vista gra fi co. anche se q u e ll a de ll' a rch itetto Cos tanrini man ca eli quella tersezza c h e è presente nelle assonometrie sarro rissianema sop rattutto per l'affinità che pr ese nta l'articolazione lipo morfologica. c he è ri sconrrab i le nelle prime opere clc ll 'auwre deg li clem e nti dell'a rchite rtura funzio n ale.
Gl i e difi ci rn io n a li s li di Corno e di Caclimarc p recedo n o, d i qualc h e a n n o, un 'a ltra intensa fi o ritura d i opere edilizie, avente g li s tessi caraueri lin g uist ici, progellate per il nu ovo Centro Sperimentale eli Guid o nia-Monte ce lio. Abbiamo già acce nnato , in pr ecede nza , alle allre fabbriche di questo istituto, ascrivibili ad altre te ndenze a r c h itetton iche, t ra le quali u n n o t evole Novecento. An che in g u es[a circos tanza sorpr ende il ritrovar e q u alc h e e piso d io assa i in t e re ssa n te per l a id eale ris pondenza t ra una d es ti naz i one d'uso, p e ral tr o si n go lare, e la ve s te sc ru polosame nte raz ionalis ra. Allud iamo all' ed ificio de l l'Aerod inamica , purtroppo perdu ro, che presenta. dalla scarsa documentazione disponibile. una rig o rosa razio nalità
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• l l'roport u d1 ( /ulllrlllia 1/r!lli<'Cdiu- Ct•ll ll'fl Sperilll<'illule. l 'u rli {Jrng,e // f l per !'r•rl[/ìcio della ; l l'rud illfllllica
Aeroporto di Guidunitt Jlun fece/io- Centro \flt •rintenlale L ed({ic io de//A emtl inamica.
;ter opurto d1 Guido1zùz .llollten·/io- Ce 11t r o ::i}J< ·rilm• ll /{1 /e. l ed(jìcio c/c!l/{1 l f;t:>ea !droclillfllll i crt.
di forme arcb i rertonichc . rica,·ate come deduzione logica di esigenze peraltro non c omu ni. TnfatLi l 'e d ifi ci o compre nd eva le: ga l le r it: e i l:l ho rat o r i per l a s imu lazio n e del l e prove aerodinamic h e. i c ui cara rr cr i t ipo l ogic i i nfo r 111arn n o progctt: tz i one
L:t 'isione figurati' a dell'edificio richiedl·, a il suo pcn:orrimenw esterno ed imer no. che ripromeue, a una immagine sempre nuo, a. donna alla unione delle nuo\T va l e n ze f o r ma l i, d eterm in a re d a ll'acln7.ione dei cano n i razio n ;ll i st i e d ;1g l i i m pa tt i con l e all r ezzat u re tecn i co-sc i en ti fiche. c h e ce r tamente proc u rava n o e m ol.. i oni molto intense.
Aeroporto eli c;uidOI/ÙI lio- Cemro VJerimentale L 'edijìcio dt!lla Nttdiu
Del progetto dell"edificio dell 'Aerodinamica conosciamo il nome dell 'aurore , prof. Traverso, grazie alla dispon ibi l ità eli un o ttimo dis egno d ell'epoca, c ustod i to presso l'Ufficio Sto rico dello Staco !'vlaggiore Aerona ut ica. Il documento, facente pane della proposta progenuale presentata al Minist ro per l ' approvazione , reca la da ra d e l 17 nov e mbre 1952 e riprod u ce il pros petto n ord co n l'indi caz ione ap pu n to del l' a u tore. Abbiamo già accennato in precedenza, alla consuetudine eli sottoporre, ai vertici della Forza Armata, le progenazioni riguardanti le fabbriche ecliJi z ie ae ro nau ti che p er l'ap pr ova:Lio n e, la q u a le, da l mome nto in c ui ebbe in iz io, determinò i positivi effetti eli una produz ione edilizia eli alta qualità c. sopranutto. coerente con gli indirizzi espressiv i prevalenti.
Del prof Traverso non sapp iamo atcr·o, ma la s u a abilità progcuualc no n è certamente minore di quella del prof. jammarino , autore delle più interessanti fab b ri c h e Novecento d i Guidonia Mo nt ece li o. Quasi sic u ramente il prof. Trav e rso sube n t rò in un secondo mome n to ne lle viccnde progcnuali del Centro Sperimentale. ln un anicolo de '·Le Vie dell 'Aria·· ( 25 ), dedicato alle costruzioni di Montecelio, ve n gon o rip o rt ati dei d iseg n i ri gua rdanti g li ed ifi c i p er i t u n nel ae ro di nam i c i e per la vasca idrod i namica, él\ ' emi caratteri architettonici affatto differenti da quelli successivamente adottati. ' ci limiti di una lettur a approssimativa di tali d isegni , s i ricon os ce i n ess i l a ma no proge ttua le de ll ' archi t e tt o ]ammarino ; s i risco ntra l'uso eli tipologie e forme lessicali, presenti negli edifici della Direzione uperiore Studi ed Esperienze e delle Costruzioni Aeronautiche, c he rienrrano ne lla sfera lin g ui s tica de l s unn om i nato arc hit etto. In un sec o n do mo m ento l'a utorità preposta alla realizzazione del Centro, ritenne non confacente la veste arch itett onica proposta dallo .Jammarino, in co n siderazione de l la natura parti co lare delle d est inazi on i d ' uso rich ieste,- impianti id rodina mi ci c ae rodinamici a gra n d e scala e scelse un altro progenista, in grado eli esrrimere con forme moderne, come predicava all'e poca Pier Bardi su ll e pagine dell"Ambrosiano c d e ll e Vie de ll 'A ri a, le a ltr etta nt e mo d e r n issime funz io ni che g li edifi c i d ovevano contenere.
Come per !"edificio dell'Aerodinamica, anch e per quello contenente g li imp ianti idro d in amic i venn e disp osta la revis io ne d e l progetto, fo rse pe r mano d ello
stesso pro f. Tra verso; ven ne scelta la so lu zione della finestra continua che im poneva e ran •i, a,·a la visione prosperrica della lunghissima costruzione, realizzando così una immagine figurativa spesso adonata dai razionalisri che prediligevano le lunghe fughe p rospctt iche
Degli ed ific i raz iona listi, rea li zza t i nei prim i ann i T r enta a Gu idon ia Monte cel io, sono presenti anche altri episodi di un certo int eresse Anzitutro il palazzo della Radio, collocato sulla sinistra alla testata d'ingresso di viale Guidoni, che ospita,·a la Divi sione Radioelenrica del Centro Sperimentale . Tra questo edificio e alcune propost e progenuali, presenti alla prima Mostra dei razionalisti, si rin vengo no d e ll e aff in ità formali abbasta n za evi d enti, co me quelle all u s iv e che si ri ch iamano a ll'architerto Adalberto Libera . ll pa lazzo d e ll a Rad io venne progettato successivamente a lla redazione d e l pi:111o rego latore di Mon t ecel io, del 1931. che riportava, proprio .sull'area dove verrà poi cdifkata la sunnominara fabbrica. la sagoma della prc, ista Direzione Superiore Studi cd Esperienze. che in un primo mome n to sembrava la collocazione ideale appena dopo l'ingresso. Dopo il ripensa men to , c h e porter<Ì l'ed ifi c io dell a Direzio n e a l suo attu;J.le posto , venne decisa la rea lizzazio n e del palazzo della Radio, il eu i p rogetto potrebbe esse re stato af fidato al prof. Traverso, per certe affinità formali ris cont rabili nei portali che richiamano quelli presenti nel padiglione dell'Aerodinamica. L'edificio della Radio presenta caratteri razionalisti più aderenti a schemi con,·enzionali. prediligendo l' uso delle finestr e con tinue. d isposte quasi a farsi da reciproco contrappunto, tra la ve r t ica lit à d e lle al i e presente n ella qu int a centrale.
L'e dificio della Mensa, che si poneva albntenzione. sul viale Guidoni, immediatamente dopo quello della Radio. presenta elementi razionalisti ancora più evidenti. La conformazione morfologica del frome principale richiama le limpide volu metrie care a Sartoris, con l'ampia c nitida fascia superiore sotto lineante il volume avvolgente che s i salda a l la sca tola rerrostante.
Alla conclus ione del viale Guidoni venne suc cess ivamen t e rea lizzata , per soddisfare la rilevant e necessità energetica richiesta dal Ce ntro Sperimentale, una im ponenre centrale clenrica di trasformazione. con tensione in arri,·o di 60.000 volts. Furono redatti due progetti. fortunatamente disponibili. contenent i la data di compi lazione. risalent e a l 1937, e l'indi caz ione dell'autor e prof arch. A. Luongo La dopp ia ve r s ione progett u ale dim os tra c h e qu alcosa no n anelava in una de ll e due soluzio ni. A nostr o parere, il prog et to acca nt onato. c h e semb r a la proposta più affascina nte sul piano dell'immagine, non tenne conto di problematiche locali. un salto di quota tra i punti estremi dell'asse longitudinale e di qualche esigenza funzionale. forse la mancanza di un seminterrato.
Il lin guaggi o arc hit ett onic o che acco muna le du e fa bbrich e è nmb iguamentc reso t ra 1\ovecenro e Razionalismo. Ma è presente, n e lle due vers ion i , una dop pi a scelta tcmatica , tendente a co n temperare l' enfasi monumentale o la se mplicità racon episodi che contraddicono l'imenzionc di partenza. ella versione accantonata è presente un deciso tono monurnentale, con un portale d'ingresso da l disegno ined it o, d i gusto ove cc nto, che prevale su u n i nsiem e c he è decisamen te ra z ionalisra pe r l' u so vario c a rt ic o la t o d el le fo rm e . Nella so lu :.done a d o t tata, c h e si propone come raz i ona lista , il tono g e n e rale è seve r o , ri ce r cante un aspetto meno enf<Hico; tuttavia il t entat ivo è poc o riusc ito poich é l'insieme presenta anch·esso un tono monumcnrale che è imposto dall'insieme.
Accent i deci same nte r az ionalisti d ist ingu ono l'abitato di Gu id oni:I, u na cit tadina che v ide la nasc ita p er so dd isfar e le necc_ss it à abi tativ e del pe rs on a le mi l itare e civile d e l Cen t ro Sp e r im e ntale c s i avvals e, per qua n to rigua rda l'im poSta7. ione urbani s ti ca ed archi t ettonica, della c u ltura allora in atto a costru ir e città seco ndo un piano organico di \'alorizzazionc delle arce rurali emarginate .
\ empo ri o di (iuirlrmia \ ln/1/('Celil•- (.'(·11/m .\jJc•ri/11('1/la/e. !'ro:•{wilit ·a del/a n•J:,iwte liCUIIJ/t,Jiala della Ceutrale !:iel!riot di 60.000 l(!/!.>.
, \<'roporto di Guidonia ltcm/ecdio Ceutm .\periiiJ<'IIWie. Pro.,f)('l/ira dc!!la _,·ulu::ione ado/lata della Geutmle F:lellnca di 60.000 l (.Jts.
La cilici clf (,'uidonia- Il fJÙIIJil'olumelricu.
lnLltti. p r op r io i n quegli :111n i , n:nne predisrosto un pia no di <:itt:'t. da realizzare in quelle aree sottoposte :.1 bonifica, il cui emb l ematico per l:1 chiarezza dell'impianto urbanistico. d'impronra razionalista, fu Sabaudia. Sul piano della concezione id<.: ologica che infonna' a la ntltura urbanistica dianzi indicata. abbiamo in altro luogo accennato alla dialettica esistcnrt· rra l"im rianto aeroportua l e e qudlo cldla contigua cittadina di Gu i donia. Que'>l:l. prc' i sta quale nucleo residenziale per il pcrson;tk in seJTit.io al Centro Speri tucntalc. ve nne rro ge ll ata. ne l pieno deg li anni T r c nt:1. dall'architetto A . Calz<1 B i ni. l1.: ritcri adottati nella defini1. i onc ideo l ogica del piano :lltin scro da l lbzion al i smo archit cllonico i pr in cipi di fondo ;tss unri a ll 'epoca in ana l oghi imerventi, come per l'ideazione clcllc cirrà di Sabaudia c eli l.inoria.
Il piano razionalista pone come obielli\·o la rc:1lizzazione di un tessuto urbano monofunzionale c. nd caso della residen1.a. la costruzione della parte della città adibita ad essa. mediame un razionale processo <il aggregazione che pone come dato eli partenza l a cellula abirari, a tipo. La cittadina eli Guidonia pn: senla un i mpian to o r togona l e, con g l i edifici dispost i i n parte. allineati lungo il filo stra dale c, .in parte, isola t i.
M::dgrado b varieL:'i ddl'impianro tipo l ogico, imperniato intorno ad un 'ariosa piazza. nel risperro eli rigorosi standarcl igienici. la cittadina, come tante altre edificate
a ll 'epoca, è l 'esp ressio n e di u n f u nzional is mo ideolog ico che n o n riesce a ri sc at tare un'ediliz ia po\'era eli segni e a fornire un ' immagine urba n a gratificante . È co mpresen t e, perta n to, nella defi n iz io n e u r ba n ist ica d e l Ce n t ro Spe ri me n t ale e d el Nucl eo Ees id e nzi a le, il d ia le tti co contra p pors i di due te nd e n ze, quell a acca d e mi c a d a un !<Ho e <.juella raz iona li s ra dall' a llro , le qu a li impr o nt a ron o, negli ann i Tre nt a, il conf ronro c ultur a le a rc hit etton ic o ita l ia n o. Ta li t e n d enze, s in go lar mente rapp resentate nel comprensorio di Guidonia, denunc iano non tanto u n mu tamento d'indirizzo quanto il rispettivo comportamemo deg l i enti responsabili del le due scel te,- da u n a p a rt e !:l Reg ia Ae ro n autica, da l l'alt ra l'I st ituto Case Pop o la ri nel pre s tar e atte nzion e, co n la c: onsapevo le7.Za d e l proprio r uo lo, a lla sto ri ci t:J d e l mom e nt o. Infa tti , nell a scelta fi g u rativa d e l Ce ntro Sperim e n ra le , pr e valgono que ll e es igenze di ra ppr ese n tare i s ign ifi ca t i d i un 'a ttivi tà . c h e r ichiedeva un rcpcnorio lessicate imonato ai principi d'ordine, che il ovecemo a rchitettonico richiamava quale eredità della cultura accademica; nella edilizia urbana eli Gu ido ni a i n ve c e s i ritlc tt ono qu el le is ra n ze soc ia l i, in ade re nz a al p rog ra mm a e d i li z io, tes o al socldis fac im c n to d e ll e nu ove re al tà soc ia li , c h e esig evano u n lin guagg io fi g ura t ivo p iù adegua t o a i n u ovi e d e mergent i b isogn i reali , c h e il mov imen to raziona li sta conteneva t ra i suoi assunt i p rog rammarici quali re quisit i fondame n tali dell'a rchitettura.
L'avve nim e nt o che co involse quas i tutti i pr o t ago ni st i d e ll'ar chite ttura ra zi o nali s l a, per un confronto sul campo, an c he se su l te ma d e ll ' effim e ro , fu la Most ra d e ll 'Ae ro nauti ca c h e si te nn e a Milano n e l 1934. L'occas io ne fu la celeb raz ione dell'X l a nni ve rsario della fo n dazione della Regia Aeronautica, svolta mediante u n a esposizione il cui proposito fu, principalmente, l'attestazione e la valorizzazione dei so r p re ndenti r is u ltat i co n segui ti nel p r imo decennio di vi t a dalla g iova n e fo r za a rm a ra
L'Es posizi o ne si te nn e , tra i mesi d i g iu g n o e di ott obre, nel Pa la zzo d el l'A rt e, op e ra di Giova n ili Muzio, di cu i si è de tt o nel precedente capitolo; l' o rga n izzazione de ll ' im pre sa venne curata dalla fondazione Bcrnocchi, con la collaborazione del Comune
l 'n aspe/lo della cittadina di Guidonia appena
Mi/(/ n o cwrollcllttic:u itol icmu tfC'l 193·1. JJmiiCIO del f J(I{ct.:::ro dl•ff'Arte ri coperto dttff(/ co 111p us i :: i t nt <.' rld p ill on• l i Co rho 11i
di Milano e della Regia Aeronautic:L P r es id e nt e d e l Comirato orga n izzatore fu
Podestà di ì\li lano. Duca Ma rce llo Visconti di !vlodrone. a ppassio nat o aviarorc: la Regia Aeronautica ve nn e rapprcscnwra dal Colon n e ll o Curry, capo dell'Ufficio Storico dello S!vlA. L'ordina nwnro de lla J\lo..,tra ebbe una impostazione che si ri feriva a quattro grandi epoche aeronautiche: quella dei precursori, quella dei pionieri. quella bellica cd. infine. quella della rinascita, e documenra, ·a il primo de cennio eli , ita della Regia Aeronaurica , dopo il periodo di oscurantismo dell'im mediato primo dopoguerra mondiale. Ognuno di questi settori , enne distinto in sezioni. che ilh.lstraYano un rema pani<.:olare , le quali , ·ennero affidate. per la o.., c cJta dei contenuti. a pcrsonalitù emt:rgcmi ch: lla cultura aeronautica mentre . per l'al lestimento e l'organizzazione dt..•ll'arr e do. ad architetti ed artisti eli chima fama
L'obiettivo c h e si proposero gl i o rga n izzator i co n la Mos t ra Aemnautica non fu so lt anto u n a ra ssegna della tecn ica c ciel progresso :tviat or io, seco ndo il con venz ionale ritu ale museografico, e n emmeno un a rievocazione storica. L' in tendi mento fu la realizzazione di un'atmosfera panicolan.' onenuta con apposite scenografie, che valorizza, ano il materiale messo a disposizione dalla lkgia Aeronautica, dagli Aeroclub s e dalle Ditt<.· cos truttrici di aerop la ni , in modo da cagionar e n e l visi tator e emoz io ni in d i cib ili e in dime nt ic:tbi l i. D a ll' eco ent u s iasta c h e le cro n ac he riponar ono '>u ll 'avvenim ento e da i g iudi zi d e ll a cr itica . semp re osan n ante è da ritenersi che l'intento ebbe la più felice rius ci ta.
Gli architetti e gli artis ti che furono incaricati eli allestire gli spazi espositivi. d est i nat i a illus trare le diverse sez ion i c h e componcvano la rassegna, ebbero, per t:.tn t. o, qual e compito primario di cl<..:f'inire. con la loro :t rt e, l'atmo sf e r:t c he s i in tendeva evocare. S i invitarono giustamente g l i artist i c gl i arch itetti piC1 famosi e d emerge nti del momento, sce lti accuratameme tra quelli che ave,·ano abbracciato l'indirizzo lingui!>tico razionalista. La ri' ista ··casabella". nella presentazione della dell'Aeronautica. evidenzi<'> i c riteri osse n ·a ti nella scelra dci progettis ti dell 'a rr e do. "L' Es p osiz io n e dell'Ae rona utica Ita li ana, o lt re il s u o valo re d ocu m en ta rio c pe clagog ico, l1a un preciso valore s t il istico : è l'affe rmazione eli :tlcu n e co rrent i dd gusto p i C1 :l\·a nzaw. u na prova de ll"affinità sp iriru ale esistente tra molti arrbri italiani e gli -,piriti più , i, i deii"F.uropa moderna.
M i/un o , ,·s;JOs i :z iuul' twrtJIIU II t i ca it olir111 u del 19.')-J. L allo SC!ZÌii lt C! d<'dicatu olia ,qrmtde J.l ll<'rrrl a!lc•sl illi da .1fariu Si roni
Co me in mostre uffi c ia li , per dare a tutta la m ate r ia una forma , c
massimo grado di espressione possib ile. accanto agli orclinatori t ecn ici sono stati chiama t i gli ;-Jrt ist i scelti a prcfcn:n;.a rr:1 gli arch itett i. Questo fano<.· della massim:1 importanza, perché climosrra che anche nelle sfere più ind iffe renti ai problemi estetici le preoccupazioni dd contenuto cominciano a cedere eli fronte alle inevitabili esigen zc ddla forma: un passo ndl'arcorclo fra artisti e pubblico. compiuto sul terreno eli una esperienza concretamcmc 'i,·a" 126 1 • 'cl proseguimento della pn:scnrazione. la nota reclazionalc sottolinea,·a il feli cc risulraro espositiH), dm c il reperto esibito quasi si annullava come oggetto reale, clorato di una propria indi\ iclualirà. per trasfondersi nella magica dell'arredo. '·La mostra è generalmente nello stile dell'architettura moderna: il \ ' isitatore. prescindendo dall'argomcnro pu<'' compiere quasi una rassegna delle tendenze de l l'arch it etrura europea. e della loro ri:mnanza in Tta li a. Il gusto arc bir crro n ico
.llilmw aeronau 1i ca italia n a del 193 1 l..rt sala d'Icaro dell 'arcbitellu G'iu seppe Pa,qa no
della mostra non consiste nel fano che ad ordinaria furono chiamati degli archi tetti ,-i sono stati anche dei pittori. c perfino uno scrittore consiste. invece, nel partico l are indiri7.7.o della disposizione eh<: è un a ·costruzione •· anz i c h é un a «i llustra z i o n e" come i n Lun e l e m ost re a c u i non rresiecle u n c riterio es tet i co Quasi sempre, in questa cld!"Ae r onautic:l. il documento perde i l suo va l o r e rcalisti<.:o per inncsrarsi all'ambiente in un superamento del dualismo di forma c contenuro, di decorazione e architettura"
)Ie l la rievocazione d ell'i n di r izzo e:, rressivo, adotta to dagl i "n rredat ori' ' de ll a Esrosizione acronamica. nelle diverse sfuma tur e di acce mi. seguiremo il crite rio osservato dall'articolista di "Casa bella che ebbe la \ ' emura eli 'isitarla c eli raccontarne le impressioni con l'occhio e l 'acume del cr itico
L'incaric o di all estire k sa l e dedicate all 'Aviazione de lla G rande Guerra ven n e af!'iclato al pittore Mario Sironi. Questi f'u l'arrista più cmblemati<"O del periodo sro rico tra le due guerre. incarnando nelle su<: rappresentazioni pittoriche comcnuti
Milano aero11au tica ita liana del 1934 L a sala Forlanin i degli a rchitet ti Belgioioso Peressulli e Rogers
c forme di quello sp ir ito n ovece n to l iricamente evocato con forza e asciuttezza poetica, specialme n te n elle sue visioni di citlà Nell'alles timento dedicmo alla Grande Gue rr a, i res ti comb u st i del cacc ia d i Baracca , lo ·'Spad" eli Piccio e le prede bel li che del lo s fortu n ato avversa r io , emno esaltati dal grande quadro mura le che ill u st rava sco n tr i e v itto r ie degli assi italiani. nella magica atmosfera sironiana.
Luciano Ba ldessa ri c h e fu architetlo pa r tico larmen te geniale, specialmente n el le att ività di esposi to re dove lo si ritenne ··un grande scenografo espressionis ta", ebbe l' incarico di allestire la sala ded icata a ll 'Avi azione e al Fascismo, dove l'apparato ri fl etteva anc h e u n significato agiografico, accortamente ev id e nz iato , allo sco p o d i porre in risa lt o lo sforzo con1piuto da l Regi m e n e l dare all'Aerona utica il ru olo che le competeva. Su questa pa rte de ll'a l lestimento il giornale ··Le Vie del l' Ar ia " riportava : La sala "Aviazione e Fascismo,. racchi u de la palp itante docu memaz io n e de ll a battag l ia m u ssolio iana per la resur rez ione de ll a nostra Ala.
G i ganteschi ingrandime n t i di pag i ne e artico li del Popolo d'Italia. manifesti, pro cla m i, (. ) fo tog rafie e mon it i de l D u ce si Condano in u n armonioso quadro che ill ustra, co n potenza drammatica, la lotta de l Fasc ismo co n t ro i nega tori del la no stra pote n za a lata e lo sfo r zo t itan ico di Mussolin i per la rico s truzione' ' <28J 13a l dessa ri ripro d u sse tale spi rit o inneggiativo elaborando arc h i parabolici e l ' emblema s til i:zzaro di u n fascio la cui forza espressio n ista è magg iormente colta n egli sc h izz i prepa rato ri
Altro s u ggest i vo luogo della most ra fu la Sala d' Icaro, affidata all'a rc h itetto G iuseppe Pagano D ire tt o re de ll a ri vista d'a rch itettura ''Casabella '', autorevole voce del le vicende d'a rchitettura, al len to a denunci are cedimenti e debol ezze, Pa g an o fu anche grande arch it etto. auto re d e ll ' Ist ituto di fisica della Città Uni versi t aria d i Roma che, ce r tamente, dovette costiwire un esempio paracligmatico p e r quel la cor rente dell ' arch i tenura raz ionalista, attenta al rispetto delle funz ioni e a n siosa d i r iferirsi a ll e correnti europee . Nella cronau1 d e '·Le Vie de ll 'Aria'· si descriveva la Sa la d ' Icaro nei te r mi n i seg u em i : ··B q u esta una sa la circolare Al ce n t ro d i u n nero pav imen to s ta una vasca ove l'acqua è immota, colorata d 'az z u rro per u n gioco di luci i rradiant i da una sp i ra le, pure azzurra, che sorge dal
lli/IIIIO Espvsiziolle al!mllmttial 1to/imlll de! 19.H.
suolo e s'inna lza verso l'infinito cielo, simbo lo dcll';tspirn.io ne umana alla conquisw delle altezze.
Su turra la parete circolare della sala sono dipinti ,·oli d'ttccclli. macchine alate e studi dw rappresenrano il travaglio dell'umanità alla riccrC<l del dominio dello spazio" <291 Difficile è ind ividuare l'effettivo appono di Pagano in questa sala. che realizzò co n la collabo r azione dd lo scultore Masche r in i c cld Jìilto r e Munari Deci.-;;1menle c hi a r a è in vece l'<.:s press ione l in gu ist icl, t ipica d i Paga n o, d ispicg:tta ncll'a ll cstitnenro de l Salone dd Decennale, esaltante le tras,·olate at lantiche dove ::.i rinvengono quei caratteri del Razionalismo ita liano, tendenti ad esprimere l'aspirazione ad una grandiosità, che si risoh c,·a nella sobria misura degli apparati tipologici aclotL<tti.
degli architetti partecipanti all'Esposizione Aeronautica manifestarono, co n le loro scelte. rattenzione rivolta ai movime n ti arch itcttonici europei, dei quali n e r itlertevano le is t anze figmat ivc. Gl i archi tert i F igin i e Poll ini,- già vi tal i con la pr ima mostra rnionalis ta d el 192H il gru ppo 13;mfi, lk lgio ioso, P eress u tt i e Rogers. agli in izi d i quella ç h e sarù u na l u minosa se ri e di affermazio ni c h e scaturirà nd la torre Vclasca- e l'arch itetto Piero Bottoni. -da ll a lucida visione razionalisra si possono considerare assieme per il comune orientamento verso il razionalismo europeo: la di, isione dello spazio nella sala dei Precursori è nel caratter e di un le Corhusier. la raffinatezza di alcuni elementi struttu rali nella sala dell'Esam e Psicofisiologico t'\'OC:l le ra pprcsentazioni del Batt haus. la sa la del Volo a Ve la e deii 'A ira Veloci t à si rifà al gusto d i Brcuer. ed i l cromatismo della s ala delle Scuo le Ae ronaut ic h e prese ma tutti i car:lttcri della scenog r afia moderna, <30}
Anche l'arc h ite tto Franco Al bini. g iù seg n alatosi in ambito ae ro n aut i co per u n p r ogetto per l'ae r oporto di che in seguito si dirà, climostrc'), nella sala dell'aerodinamica, propensioni per .'dendelshon e Gropius.
Pit't attentamente comenuto. in una propria , ersione stilistica, fu l'architetto Gio Ponti. che allestì il salone del "più leggero dell'aria" confere ndo all'ambiente, tratt:Ho con la stessa rela usata per i dir igibili, una esaltante luminos ità
La Sa la clellc Me dagl ie d'Oro c:.:ra il lu ogo più t o ccante del la ma n ifes tn ionc a eronaut ica, sia per i c o nt e n u ti r:tpp resc: n ta t i, s ia pe r il magistero d 'a rr e c h e esp r i meva. "Non s i può varcare la sog lia eli questa sala, dove l'ero ismo dc i soldat i de l ciclo appare in tutta la sua luminosa grandezza, senza essere co lti da una intima. profonda commozione'· <3D. Artefici della sala furono Edoardo Persico c Marcello -izzoli. Mentre quest'ultimo si rivelò geniale nel campo degli allestimenti c del disegno industriale, il primo ebbe il merito di guardare con lucidità nei farri dell'archit ett ura del tempo. Dotato di una singo lare personalit;1 di intellettuale, torme n tato da v icissit udi n i in te r io r i che lo avv icinarono a l pensiero marx ista, ma l gra d o la fo r ma7. ione c ro cia n a , Edoa rdo Persico do p o i p r im i in te ress i ne l c ampo giurid ico. s i ded icò completamente a ll'arc h ite ttu ra moderna. de ll a quale s cr isse le pagine pil't acu te de l periodo storico in esame.
Jl progcHo della Sala delle !'vJedaglie d'Oro elaborava una ricerca spaziale di assoluta original ità. che pare si allacciasse, come immagine allusiva, ai dispositivi strutturali dei primi aeroplani. L'ope ra7.ione compiuta da Pers ico c l\izzoli, consistette, nell 'a nnullamento della scatola muraria. mediante l' art ificiosità di una bianca grig lia fi l iforme, che sudd ivideva lo spazio in modo ir r eale; in q u esto pla sm a btt iginoso res t ava n o sospes i i c i mel i , r ico r danti gli Er oi, i quali si affa cc ia va n o . nel cielo anoma lo, s im ilmente ag li Ero i eli D u clovich , anc h 'ess i allo r a a p pe n a evocati. in un ciclo affatto d iverso. d'intonaz ione I\ovecento. rinvenibil i ne i se minterrati di Palazzo Aeronautica.
A eropo rto di f.oreto. lln l ipico ed((icio dei sec (mdi cm ni Trenta attestmlle i segni d i un linguaggio archite ttonico ormai codijlwto
A pa rt e la suggestivn rievocazione fatta da Bruno Zevi , de ll a quale abbiamo accennato nell ' esordio de l p resente studio, la r iv isLa "Casabella" a ttrib u irà il lin guaggio architettonico del Salone degli Er oi "all'esp ressio n ismo pit'J ava n zato. L' esplos ione d ci documen t i n e llo spazio imbev ut o di lu ce i rrea le: i so liLi p rofili bi anc hi c h e si an null ano s u l bianco delle pa reti , fermati t ra soffitto e pavime n to ner i in un senso di orizzonw li tà infin it a; la logica de ll a composizione evocano ìvfe lni koff e Kandinski. L'accusa d i freddezza , mossa da alcuni c r itic i a questa sala non è che ne tt ezza e precisio n e : gli eroi sono esaltati in un clima s u ggestivo c commovente che ha rinunziato a tutti gli es p ed ie n ti del g u st o romantico: la rel w r ica c l'illus t razio n e" U2J Seppure abbiamo , di quella lontana vicenda d'archite tt u ra, ap p ena un a pallida idea, co n d iv id iamo la commossa panec ip azione che, d i quell a esperienza, il redatto re d i Casabella visse c raccontò, per quella faco lt à int u itiva d i ii1 tendere l a universalità d i u n messaggio , a n che se proveniente da a ltri temp i. Sappiamo c h e la Mos tr a dell'Aerona ut ica venne v isita t a anc h e dall 'a r c hi te tt o Grop iu s, il qunle rimase '' in ca n tato" del l 'a rch iteltu ra del Salone degli Eroi. Rirornaro in Ge rm ania il Maes t ro del Razion;:tl ismo t edesco in viò u n a cartolina a Pe rs ic o in cui dich iarava ·'tout à fa it enc h amè d e vo tr e mérveille ux travau x à l'e xpo s it io n ae ronaut ique' ' <33)
Nel corso d e lla s ua m ili tanza c rit ica, Edoardo Pers ico denu n ce rà lo sma rr i m e n to del l 'architertura razionalista nel mantenere il ru o lo che si e ra proposto, con l'cnunciaro de i s u o i p r inc ipi prog ramma t ic i. In p rcceden7..a il cr it ico n apoleLa n o aveva s cr iu o che il va lo re e il merito d e l pr im o razionalismo consisteva ne l dare maggio r e imp o rtan za alle ragioni dell'arte r ispetto a quelle merameme pratiche dell ' opportun it à. Tale linea d i condotta verrà clisatLesa con la dichiar azio n e, pro nu nc iat a da Pi e r Mar ia Dardi , clell'arc h irett ura ra z iona le qua le arte di SL<HO, in me rit o a ll a quale Persico af ferme rà che c on essa·· gli arch itetti itali a ni rin n egavano p er s e m p re i motivi fondamen t a li del raziona l ismo , e ne legavano la for tu na ag l i espedienti del la lott a p oli t ica ·.
Ne ll o svo lg im e nto d e lle v icende a rch itettoniche che d ist in se ro il cosi dd et to "dece n nio del dia volo", l'a rch iteuu ra raz iona li st<-1 perderà, col procede re degli ann i , certe connotazioni inte ll e ttuali, la rgamellle ind iv idu abili nelle prim e ope re
V IIT A DA L L 1 l N G D.. t l l O Dt L CAMPO
, l('ruportn di /'i .;a F.t!i)Ì< iu {, rmwncln < \t'ITi:i l(tn
di Terragni c l{idolfi. Le ragioni si '>pivg:tno nei ,·ani rcntati,·i di compromissione con il Regime. negli accomodamenti <.<>n il frontL' acGtdt'mico an't'rso, n egli alle rr:1mcnL i a i principi dell'art<: sociale e ne lle scdu;.io ni eli una pr e rt:s: t tlled it e rr ane i t:'l d'origine a cui richiamarsi. L·esiLO di :1lc uni import:H1li co ncorsi di architerrura, nt.>i casi clm·e si può escludere rinnucnza accademica, dimostra lar gamentL' un form:1lisn1o dominame, preoccupato di ostcnl:trc in modn v i swso mo l t i eli queg li scbL'll l i tipo l og i ci. che cosriruiranno g l i dementi ca ratt <.:r i zzanr i dello Stile lmernazional<.'. Ci furono m·,·i:um:me afferma;.ioni che ruppero il conH'nzionalismo linguistit o. come quelle <.kl gruppo lbnfi. Iklgioioso. Peressutti e
l<oma Il ji onle dl!llll Casenllll l<omagnoli .<Il l'W clei Frelllallt. ili 1111(/jC!{O d'ejH !Ctl.
Nunw f-;titltlr, lill'tlico
Rogers. con il progello di una colonia eliote rapi ca di Ignazio con un dispensario antitubercolare- e di Luigi \lorelli. che realizza l' \n: ademia della al foro ltalico a Roma.
Co ntem por:tnea m vn te all e vi ce nde ct a rr e razional e. v enne ro rmandosL negli stess i an ni , un codice st i l i.stico coJwcnzionale. che si ricllianw,.a ai principi di fondo ciel razionali--m<>. ma si dislingue,·a per la prvsenza di un n.:p<:norio lessicak molto semplice. ',triamc..:nte arricolalo '-t'condo pochi precetli, in una sr ruuura le'>sicak: bene identificata. È da ritenere, elle il prct<.''>ro in forma tore di questo alleggiamcnto "arr i:- ti co diffu ..,o " o.;i<l rata l 'app li ca;:iorH: tk i ca n oni r a :donali.s t i . nella pro l > l ematic:t c asa popobrc. 1:1 quale . non :1' l' Jld o va l o r e come edificio singolo ma soltanto ccJme pane di un comp l esso piLJ ,·asto. tendeva a semplificare gli dememi che l:t identifict,·ano. Si.uno turta\·ia del parere che l'opera di diffusiorw di un codice omologante sia da attribuirsi all'opera di alcuni a r c h iLelli, eh<: co niaron o uno sL i lc semp l ice che si <:stese rapidamente su tutra la pc..:nisola. Tra tJU Cst i (· cla citare l'architetto ;\n g io lo J\ibuon i il qu a k·. f u nzio nari o de l le Fe rroYie dell o Sta to. re a l izzcrù per conro di <lu es to ente molt e fa bbr i c h e, che segnale rann o il pano r ama di molte stazioni ferrm·iarie. Dalle ini7.iali propensioni accademiche. alla curiosir:l per il secessionisra Hoffmann e il costrutti\'ista El Lissitzky Mazzoni giungerà a l lbzionalismo. passando per il :--Jc..:ofutu ri smo, per il quale co ll a b o r a alla stcsum d e l tVIanifesto Fut uri sta dell'Architettura Aerea. Ques to architcrro n o n ha lasc i"t o clocu m en li che scgn ;tno un epoca . u n movimento. In veri t à contese in vano. all'arch i tetlo ,\lichelu cci. l 'aggi ud ica z ion e d<: l concorso per la :\uO\'a Stazione di Fi r enze. ma il suo proge110. anche se appoggiato da Ugo Ojetti, era accademico. e in quella occasione \ ' insero i razionalisti con l'inconsue to ap poggio di tVIarc<:l l o Piacentin i.
Ma quello c h e rim ase imp rc..:sso <. k- 1 Ma7.7.oni non fu b probl ernm i ca propri a di questo architetto. l e sue felici intuizioni. l e sue traH· rsie percepihili da c h i ha la facolt;'t critica per individuarlc. ma l'immagine tipica del suo rcpcrrorio. ì\'ell'uni
verso figuraLivo è p ri v ileg ia to i l vo lum e, proposto c on form e geome triche elementari variamente arti c olate. concluso alla gronda con listclli , cornici o tettoie da Ila se mpl ice geometria; i ri\ es t ime nti sono into n acati o, sp esso. tes suti i n btc riz i o, r;lvvivati cl<l aperture var i e. c.Ia ampie v e tr ate , dec i sa mente i n co rniciate <.1:1 trave rtin o o a lt ra p i et r a scdime nt ar i a. H mewd o è distinguere ogn i funzione con un H>lumc appropriato. ma mentre !\lazzoni ri e sce a imprimere una n ota personal e nel gi oco degli incast ri , d egl i acco s Lam e nri, d e ll e partiture nei suoi
Aeroport o di l:lmas l carallc•ri arc hilell OIIIci tipi c a meme m z i o 11alisli d etredilizia ae ropo rlu rlle
di Ct1Riiari-J:.1nws lfu dellu d d pit lllv regol a t on> a e r opo rlut lleim ita t or i l'operazio n e è spesso a rtif iciosa, fiacca , senza scatti inve n tivi o divagaz ion i poe t iche Nond imeno l' immag in e conc lusiva è accettabile , dign itosa, r ivela l rice d i un mteggiamento di g u sto, d i sens ib il e pa r tecipazione acl u n evento cu l tura le generale.
Tn u n a pos izio n e ma rginale s i pone l ' arch i tettura raz ionalista di Roberto Ma r ino, già protagonista di un esitante ;.Joveccnto ne l Palazzo Ae ronautica , c h e di venta autorevole nella Scuola di Guerra Aerea Con la s u ccessiva caserma Roma gno li il passaggio è brusco !\'el giro eli pochi an n i Ma ri no st ravo lge il suo reper torio ling u is t ico; da ll e ottime interpretazion i d e l ba rocchetto" romano , adoperate pe r il conco rso eli un edificio sco las l ico passa , n e l b reve vo lgere di un decennio, al modernismo d e ll a Romag n ol i. Con questo ed ific io Mari no è pienamente con v i n to de i pr in cipi del mov i mento raz io n al ista, c h e impronteranno decisamenre b sua fu t u ra attiv ità; ne lla in te rvista a Bruno Regni 04 > , affermerà che ai tem pi dell' i nca r ico di Palazzo Aero n aut ica conosceva ben poco de ll e nuove te n d enze . !Via è da supporre c h e dovette ce rtamente vis itare le mostre dei r azionalisti. An che se d iscepolo del Giovan n oni , che fu avverso alle n u ove corremi , Roberto Ma rin o era un g iova n e docen te universitario, il c u i obbligo mora le eli co n oscenza dovette certamen t e indurlo a prendere visione di q u anto accadeva all ' esterno del suo amb ito cu ltu rale Le nuove esper ienze raz iona lis te incom i nciarono q u in di a dare i loro frutti nel d i sintegrare um1 impos t azione i n tellettua le fo n data sulla cu ltur a accadem ica. Ques t o cambiamento d i me nt alità incom incic') a lievitare du rame le pr ime esperienze aeronau ti c h e. La rispos t a data a l Reg n i dopo c irca mez zo seco lo, ch e allora poco si sapeva, s i può g iu st ifi care sop ra tt utto per il lu n go tempo t rascorso che annulla o sbiad isce i rico rd i.
Vol tate le spa ll e a l suo a n tico professo re Cìiova n no n i, sempre tutore de l c redo class icista , Mar in o p erco rse la sua st rada senza timori riverenziali l'via il suo ra zionalismo nasce sub ito con una limitazione di maniera. Nella caserma Romagna l i , la p reoccupazione el i rispecchiare , pe r ogni corpo di fabbr ica, la part ico la re d e st inazio n e f u nz ionale, lo cos t rin ge a d u n uso quasi conve n ziona le de l "mate r ia le'' mode rn o Ma rin o adot ta 1ma nuova ti po logia pe r la caserma, bene e y idenziata n e l fronte con i disimpegni gradonati. Ma il t u tto è acco s talo e impaginato in un modo abbas tanza corretro, con a ll usion i , annotazio n i , recuperare nell'amb ito cu lt u ra le .., e u ro p eo
Una influenza stimolatrice s u ll'arch itettu ra aeronautica che si affaccia tra via Gobett i e via Fren tani, dovette proc u rarlo l ' Isti t uto el i Fis ica eli G iu seppe Pagano È q u esta u n 'opera d i segno europeo, priva eli ridondanzc enfat iche o inv it i perento r i a r ivo lgers i a determi n a t e par ti La rnon u menta li tà s i cogl ie ne ll ' insieme , in u n modo di p ors i a pp a ren temente d imesso. L'eco della s u a im m ag i ne f igu ra t iva s i r itro va ne ll 'Isti t u to Me di co Lega le, ric o st ru ito p oc o d ista n te d a que ll o abbattuto p e r il t racc iame n to d i via Gobell i , la cu i li p o log ia risente a n c or a degl i effett i d i u n metodo compos itivo c h e è anco ra i n pane accademico.
U n a fo r ma d i Raziona lismo che ebbe p ropr i acce nt i, di ffe ren t i da quell i c h e te nd ev an o a d e l in ea rs i n ella Reg ia Ae rona uti ca, fu que ll o offe r to cl a ll ';.leroporto d i Cagl iar i-El m as, i nto r no a ll a metà degl i a n n i Tre n ta . La maggior pa r te degli edi fici venne idea t a da u na stessa personali t à crea trice che, sembra, dove tt e godere di un'amp ia faco ltà progettuale. Il giornale "Le Vie dell'Ar ia" ne fornisce il nome n ell'i n geg n e re G iorg io Ga n d in i di Fer rara È d a s u p por re che l'appartene n za a ll a s tessa c itt à d i Ttalo Ba lbo, all o ra m in ist ro a ll 'epoca cie l co nfe rim e n to dell'incar ico, abb ia agevola t o questo osc u ro pro fessionista che , tuttavia , n on t radì la fiducia. La d ispon ibili tà d i pochi doc u ment i non consente un adeg u ato appro fo nd imemo s ui c aratte ri lin g ui s Lì c i e su ll a qual i tà arc hit etto ni ca d e lle p ri nc i ra li costruz io n i Dalle
inuuag in i re l atin:· al plastico. con la rappresentazione p l ani\'olurnetri<:a dell 'ae roporLO. si indi, iduano l'edificio della c aserma A\ ' Ìcri. co n una conformazione ri po morfologica affauo differente da qut'll:l della Homagnoli la palazzina alloggi Sorrufficiali con una ilbOlita pl an i mctrica e ] ;l Casa dcll"Avie r e. tullc cos t ruz i on i definire sec ondo i canon i dec i samente o r icnrm i ve r so que l l i e uropei ma con una im pronta senz'a l tro individuale. Quesra ( · part i co lar mente ranisabik ndb palazzina del Circolo Llfficia l i , che p r esenta dementi che richiamano l'architcllura americana moderna di Frank Lloyd e nelle due palazzine gemelle. poste all'ingresso dell'aeroporto, che ave, ano fun7.ioni di Corpo d i GuardiJ e l :fficio Postale.
L:1 Sc uola eli Appl i cazione de l la l{<.:gia Aeronautica. sort:l ne l l 9:)H ne l Comune di l'irenze. fu uno degli u lti mi grandi imen enti edilizi. compiuti dalla lkgia Aero nautica. prima dell'ultimo e\ enro bellk' o Progeuato dall'architeuo Raffaello Fagnoni. l'istiwro. che comprende un di edific i esplicanrc i cfi, ersi compiti rigu;trdanti la preparazione professiona l e degl i Ufficia l i della Regia Aeronautica, si i nserisce n e lla poetica razio n al i sta, tna co n una esp r essio ne piuttosto pa r t i colare. Per imenclcrne pertanto la problematica è indispensabile l 'esa m e del l a fig ura a r tistica di Fagnoni. il suo modo di porsi eli fronte a l le tendenze architettoniche degli anni Trenta. specialmente quando di,·enterà nuovamente prepotenrc l'istanza cbssicista degli archi c del l e colonne. che s i matured proprio durante la fase eli progettaz i one d e l complesso
La \ ' i ta profess i ona l e di Raffaello Fagnoni si sv il uppn pa r allel:.unente a que l la di un suo corregionale ben più famoso. quel GioYanni l\ l ichelucci con il qua l e si rrm erù a concorn:re in molte occasioni decisive per l'architettura moderna italia na. l\lichelucci acquisrcr:ì una risonanza storiografica per l'aggiudicazione del
Fireu=e- Scuola di l lfJplic a = it•m• A .ll. Scu o lll di c ;IIC'ITtl ilereo- 1/o c/e//o Ili .>cala d el ,omplessv.Fi renze Scuo la rli Applicu z io lll ' A. il!f. Scuoto di c;uerr(/ 1erea. D iseg n o p r o/!,elluale de//"arcbi tetto Na.j/(tello Fapmmi pe r f"ed i ' .fìcio r 'fllc i ali.
co n co rso la N u ova Stazio n e di firenze, dove appu n to anc lt e Fag n on i part e cip a. Il n o m e d i htgnoni è rim asto in sordina , vi tt ima del s il e n z io imposto a mo lta arc hit ett u ra del Ventenn io. Ma sono anche i caraueri linguistic i del comp lesso a ero na ut ico a dct e r minai·e i n seg u it o qualche p er p lessità Racconta l'arc h itetto G .K . Ko"enig c he, ag li in izi d e gli ann i Q u :uam:1 , a n co ra studente de l le m e d ie s u periori , fece la conoscenza co n l'i stituto aeronautico de lle Cascine c n e rirnasc affasc inato, ma, s ucc essivame n te, acl Arc h itettura, lo s tesso M ic h e lucci gli fece" passare l' amore··. Non v i è al t ra spiegaz ione a l propos ito e bisogna d e du rre c h e ,'v!ic h e lucc i , forse, non cond ivideva i caratteri arc h itetton ici, adottati n ella Scuola di A pplicazione, per potcr n e fare oggeuo d i r ifcrimemo didattico, anche se un tempo :-tvcva avuto i suoi momen t i novece n t ist i, indiviclu;1b il i n egli edif ici proget tati per la Ci tt à Un iversitaria roman:-t
·Dal raffronto tr a le due con d otte ling uis ti c h e, a ppar tene nt i a due d iffe ren t i p e rso nalit;1, s i possono i nd iv iduare que ll e d ive rs itil di atteggiament i che rilevano la spec ific:it ù ciel modo d i inLender e l' arch ite tt u ra d i Fag noni. L'iti n erario c ul t ur a le
d i Michclucci è tutto svolto, dopo l a rifl essione n c)\'ccc ntist a. all'insegna eli una lunghiss im a rielab orazione dei temi del Movimento 1\ l oderno. a tratti paragonabile a quella di Le Corbusi er. Fagnoni si pone inYece, in bilico, su un crinale, che con tempera es igenze moderne, con il rigore eli una che non intc.:nde privarsi della su a sostanza d i fo nd o. ma anche di q u el la este ri ore. com posta di citazion i. al lusion i , rammemo razioni, fa tt e sempre co n garbo c.: cl in ve ntiva. TI rccupcro de lla corn i ce brunellcsc hi ana deli'Osped:tk degl i Inn ocenti, nell 'edificio Stud i l a co rte romana. r i\·issuta nella palazzina Comando. ed altri minuti episodi della tradizione toscana, fanno parte del metodo progenuale di Fagnoni. che attinge alla memoria secondo una istanza di continuità che non teme compromessi . Dove è av,·errit a una es i ge nza di ·'clecor '', hl n ece ss i tà d i esprime re i significat i di pres t igio che l'is titu z io n e ri c hi ede, il rapp o rt o con l a Storia è pil:1 ev i de n te. Ncll\:dificio St ud i, è co n cepito un luogo, dove l a "contam inatio'' tra apparati razionalisti e forme classicheggianti,
Ftreti -:'L'- Scuola di i l flpli< t tz iotl<' A lf. Scuola di Cuerr(l 1lerea progettunle dèlf'arcbttello Nilj{(lel/o Faguom per /'ed(/ìcio Omwndo, in In COI1P.
FirenzP- Sc u ola di .- lflllli caz ione l l.ilf .- Sc uola di GtU!rrt l Jl e r etl. prop, ellucill:' dell 'orcb itetto f?a.J.J'aello f>t·r f'ecl!fì cio Studi. ì11 purlicolure /',1ula .l/ap,1u1.
Firenze Scuola di Applicazio lle
A M. Scuola di Guerra Aerea. Disegno progetluale dell'ttrcbi tetto Ra.lfaelJo Fa!JIWrri per /"edi ficio S tudi.
n e ll 'att u a li t<ì del momemo sro ri co, d efin isce la ce rn iera fi g u rativa idea le tra il com plesso aerona ut ico e la ci ttà di F ire nz e . Ma Fagno ni non è soltanto legato al la Storia ma è anche lu c id ame n re proiettato verso un int e resse figura tivo, elle a tt iene a l pr esen te s tori co ed in ves t e u n a cu ltura che no n è unicamente fio re n t ina o to scana ma e u ropea . Ne l pa lazzo d egl i a ll oggi Uffic ial i de ll a Scuo la, l 'a d e renza al 1Vlov im e nt o Moderno dell 'A rch ite tt u ra è totale , al l ' i nsegna d i un a v isi one personal iss ima, indi v icluabile in ogn i parre dell'edificio , dalla so ll17:i one distributiva alla div e rsa im pa gi n azio n e d ei p rospetri , configu ra Li secon d o i l ca ra tt ere del luogo de ll 'ambien te prospiciente
Impo n e nt i n ecess ità operative determinarono, nel la seconda metà degli anni T re n ta, la ge n eraz io n e d i molti aero p o r t i nuovi. cos tr u il i aJJ'insegna de lLuch itc t tur a moderna A p a rt e qua lc he eccezi on e, i c ar atte ri t ip o morfo logic i e linguis tici , de ll e costr u zioni rea liz zate s u questi a er oport i, rien t ra n o in quel cod ice conven z ionale che a bb iamo desc ri tt o in p recedenza, che l 'Uf f ici o Cent rale del Demanio impose come norma unifica tric e. In u n ipotet ico s p os tam e n to lu n go tuLLa la pe n iso la, sug li aeroporti di Loreto, Vite rb o, R.ieti, Alghero, Forlì , Lecce , Ca tania, Trapan i, inv est it i dalla nu ova c u ltura e d ili zi a, l 'a tmosfe ra spaz iale c h e s i pe rc ep iva era , a me no d i si tu azio n i par t icolari d i conrorno, semp re ide n t ica Muta va ovviamenL e, in ogni si tuazion e di l u ogo, .l ' ubicazione d elle princ ipali fa bbri che ma l' id e nt ità f igu rati va e ra semp re la s tessa Eme rgeva, t ra le in di spe n sabil i cost ru zio ni , la caserm a l{oma gnoli t i po, che d iffer iv a dal prototipo rom ano pe r una maggiore esube ranz a formal e, p er l ' uso el i mate r ia li locali, c h e ne infondeva n o una diffe re nte lu mi nosità, ed, infin e , pe r l a p rese n za di n u ovi accent i che co lpi va n o l'atte n z ione a n c h e da lu n g a d ista n za. A ltr o ed ificio , d o taro eli u na sua particolare conf iguraz ione, e ra la palazzina Comando , di s tin ta d a lla ca bin a dell a to rr e controllo , la cui collocazione era parte integra n te del la cos t ruzio ne e non so lu zione d o vuta a occasional e co n t in genza . An c h e l'a ltra ed il iz ia, d a q u elia tecnico ope rativa a quell a lo gist ico amministra t iva, rifletteva l'i ndirizz o espress ivo adottato, che alla va rie rà vol um e t rica, predi l igente spesso u n a stu di at a as im metr ia, all ' uso d i impaginazioni esterne mo lt o sobrie, delineate trarn ite la va ri età d eg l i accosta m en t i di d iffe re nt i te ss u ti , t ra l'i n to naco e il late r iz io- affidava i compi Li d ella defi ni zio ne d e lla imma gine Si co nseg uì pe r tan t o l' obie tti vo auspicato da Pier Ma ria Bardi ,
di r ea l izza r e un'arch i terru r a <lero nautica con le ves t i del ling u aggio ra 7.io n a l ist<L Q u a l che a nn o prima questo fauto r e della modernità aeronautica aveva sc ritt o: ,;No i consideriamo il ve l ivolo come l' espress i one u lt ima dell'architenura, naro per u n i stinto di scoperta. per la consegna che l'uomo si è dato di supera r e l e tlil'fico ltà, di stravinccre, di riempirsi di av\·emura La macchina volante è il prodotto di ragione. eli calcolo, di srruuamenLO: s ·è do\'lllo creare un congegno funzionale l'arte della forma è '>Orta dalla funzionalità, s'è abolita, am.i non s'è neppure
!leroporto di Lm·eto.
,
pensato all'abbe l l imento' <35) _ È ravvisabile i n questa d ichiaraz ione una sorta eli messaggio programma ri co, dove è assoc iat o il modo d i intendere la forma dell'ae roplano con q u ella della n uova a rc hi tettu ra . Ne l tene rn e debitamente conto la Regia Aeronautica definirà. alle sog lie del l' u l timo confl itto mondiale , u n ambien t e aeropo r t u a le dove macchina e l uogo s i identificheranno ri spettivamen te secondo u no s tesso codice figurmivo.
IJ na espressione eli cligniroso Raz ionalismo. ancora imbevuto dag l i evidenti segni eli un tardi vo rit1usso novecent is ta, fu il complesso d egli ed if ici realizzato , alle soglie degli an ni Q u a ran ta, a .M il ano, destinato ad osp it are la sede de l Co mando de ll'al lo ra P r ima Zona Aerea Terr it oriale . In un documento, redatto da l Comando d ella P Regione Aerea U6l, è r ip o r tato che l' a ut ore del p r oge tt o del complesso fu l'i n geg n e re Luig i Secchi , il quale, dopo aver prestato serv izio come Uffic ia l e , d ive n ne capo del l ' Ufficio Tecnico cci Urbanistico de l Comu n e el i Milano e. i n seg u ito. ri cos tr uì il Teatro a ll a Scala, da n neggiato dal la gue rra , ri proponendo l ' acus t ica dell 'originario edif icio del Pierma r ini.
La realizzazione de l complesso d i piazza :"-Jovell i mette in risalto come la n e cessi tà di soddisfare una moltepl ici tà d i funz ioni. dall e rappresentat ive alle operative e a q u elle logist ico ammi ni st rat ive, s ia stata poss ibi le riso lverle, in u n 'a rea li mitata , addensando in quattro ed if ic i tutto quanto ri e n t ra nei compit i isti tuziona li el i u n Comando Te rr itoriale . Le fa b b r ic h e, da quel la e m e rge nt e, d estinata al la se d e del Coma n do el i l{egione, alle palazzine U ff icia li e Sott u fficiali c a lla case r ma Av ie ri , si d ispo ngono a i vert ici di un a superficie a p iant a rornb oiclale, fo r mando u n complesso denso e se rr ato L'abilità d e l proge tt is ta è stata quell a d i mettere i n ril ievo qualche soluzio n e ango la re, do \ruta p iù a lle ca ratt e ri stiche urbane del l' area , dove è inserito i l co mp lesso , che no n da scelte ogget ti ve rigu ardanti l'edifi cio Così s i compre n de la fu n zio n e d e ll a torre dell'edificio madre , costituente l'imma gine ch iar a, lu m in osa, d i rife rim ento d ella is t it uz ione, che sotto lin ea la magg iore enfat ici tà rivol t a a l l' immobi le, rivest it o con u na tessit u ra p iù c h ia ra rispetto alle
,1/i/ano Comando della J!l Regiom> Aerea.
Salone della ci/loria atlantica
patin e brun e dei r i man e nt i corpi di fabbrica. L' imp ag in a z ione d e ll' ed i fic i o p r in cipale è pacatamentc r i so lta c on p r ospett i u n i tar i ma m o n ot oni p u n tegg i a t i da un :1 d i finestre , tutt e cg u : lli che d e nu nc i ano il Gtr:l t te r e i nre rn o d e l lo -.whilc.
Il ling u élggio architellonico del compks ...o di piazza I\0\clli t' una t'orma di Razionéllismo ambiguo do' c '>Ono compresenti le radici lombardc di antidll' tra dizioni. come alcuni car:trr<:ri romanici o il rigore ncodassico del primo Ort<>el'n Lo U n ling u aggio rurta,·ia impos to cblk es i genze distrihuti\e che richiesero un·acn: n t uata edi f i c a z i one c non co n sen tir o n o l a li ht!r;l raco lt:1 d e l la e la borazione progc nuale degli spa zi.
In questa brev e n ar r azione d egl i an·e nim en t i ed ili z i ac r o ru u ri ci, esatn ina ti ;tl l o r ç h é assum o n o le , ·cst i de l le f orme raziona l htc, abbiamo l asciato JWr u l timo Pi e r Lui gi I\ervi c le ;1\ iorimesse che realizzò, nella seconda metà degli anni Tren ta per la Reg i a Ae r onautica. La rélgione è giustificata dalla singolarità del linguagg i o n e tYi a no c h e è espress i o n e de l i\ l o , i mento .\Jodc r no. m a con propri caratteri, tali da po t er riten e r e qu esto in gegne r e che s i se nt i \ ·a arch i te tt o, u n i so l aw È h cn d i fficile cerca r e l ' i ndiriz ;w L'sprcs s i v o. a cui a scri, ·e r e i l repcrr o ri o di <]Ll t''> I O p o<: ra dc ll<1 fo rma , che p o t r e bb e ess e r e es p ress i oni sta , c o strut t i vista o n e o p l as t i<:o ma forse il te r mine ra z i o nali sra è quel l o c a lza nte.
La p r ima o p e r a che as:-, i c u rò notori e t à e p r est i gio a Pier Lu i g i l'\e t'\'i fu la real izzazi o n e d e ll o St adio Bcrt<l a Fire n ze. Le eleganti tr:l\ ' i a sbalzo che sorreggono la co p e r t ura della rr i huna cem r ale l'anicol:tziotw plastica dell'intrado'>so delle gra dina te c ! e sca l e e l icoidali. costi t u isco n o k immagini chian:. di assolura elega n za. c h e destano un inte r es se , o l to a l l a go di l )ilì t:ì d e l l a f o rma e :llle , aknzc spazia l i che n e scuuri sco no. L' e l emento form :ll c s i propone n e l l o s pa 7.io co n di sar mante semplicità c d è l a novit ù del s u o mod o el i pors i c el i r e la z ionars i c h e co ntiene il presupp osto dd r az i o na l i s mo q u al t:' p ura f orma so tr o la lu ce secon d o l'ass unto l ecorbu s i eri a no.
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Un precu rso re di Nerv i è rintracciabile in Maillart, il poeta costruttore d i ponti, le cu i lame son i l i, simili a last re, svcttano nel panorama mo n tano svizzero e ne ravvivano l'i mmagine senza tur bar la , ma lgrado la loro mo dernità La struttura, in cemento a rmato, è p iegata alle esige n ze della for ma p last ica, c b e mode lla lo spa zio e rend e poss i b il e qu ello che una s truttura tradizionale no n potrebbe, pe r i li mi ti de ll a m ateria e della t ec nica c h e la govei na Come Maillan il me rito eli Ne rvi è di trasformare il ceme nt o arm a to da puro mezzo s t rutturale a med ia tore di esp ressione arc h itettonica.
Dalle vicende che v idero front egg iars i gli accademici c i modernisti, accomu nat i soltan t o dalla pr etesa el i rapp resentare il re gime e di acca t tiva rsene i favor i , Nervi res tò l ontano, fidando so ltanto sulle sue notevoli capacità profess iona li. Queste comunque gl i assic u raro n o un debito riscontro quando s i aggiudicò gli appahi concorso pe r le aviorimesse di Orvie t o c Orbete llo. Nell'ambi to delle condiz ion i di aggiudicazio n e , di questo ti po eli gara, Nerv i ebbe il vantaggio della offer t a eco nomica , che co n sentiva un enorme risparmio eli ferro, a parte le incliscutibili qualità tecniche de lla proposta progettuale , c la Reg ia Aerona uti ca g li affidò l'incarico de ll a rea lizzazione.
J::tementi pruge/11/ali r e latiei alla A L'i0 rimessa tipo 017 ' Ù'fu.
!drusca/o di Orbetello. Au i o >'imessa di Pier Luigi Nerl'i ill costruzione.
\!e lla prima aviorimessa, rea li zza ta su l l' ae ro p o rto di O r vieto, la co n cezione s t at ica. c h e reggeva l'a mpi a vo lt a. prevedeva una st ruttu ra geodetica forma ta da u na doppi a serie eli archi i ncrocia nt isi ad angolo re tt o; ne l tipo success iva m e nt e rea lizz;.1to ad Orbetel lo, la struttura portame era composta d a clcmcmi prefa bbr ica ti. Ne deriv ava una situazio n e s pazia le d if fe re n te, sia pe r quan to r iguarda que lla in te r na al le avio r imese, s ia pe r quella determinatasi dalla im.poncn tc presenza de ll e fab bri che, nei d i ffe ren t i co nt est i a ero por t ual i.
Per int e n dere i significati. a ll usiv i, le memorie p resent i . quan to è propr io di una rag ione d i a r c h ite ttu ra , nel le a v ior irnesse ne r v iane, ci socco rr e Gi u lio Ca rl o Argan che ne h a st u diato acutamente la problematica: '·1 1 pr in ci p io del la n ervatu ra ( ) è a ffa tt o es t ra n e a a qu esta arch ite ttu ra che a vole rl a a cl ogni cos to spiegare con ana log ie nal ur a listichc evoca la rego la r it à dei cr istal li di n eve o la co n d iz ione di equilib ri o s tat ico p er te n s io n i con tr appos te d ei fav i del l e api. c ioè eli quelle for me n a t urali che meglio sem br ano ind ica re la presenza di p rofond e legg i matema ti c h e n e ll e cose del la nat ura. E volendo poi assoluumcntc r ic orre re ad esempi s to ric i, l'a rch it e ttu ra di Ne r v i p uò in qualc h e mod o r ico ll egars i da u n lato, per il pr o b le ma d e lla "co p e rtura " come forma spaz ialc autonoma o determinazione del lim it e . alle ri cerche br u nel lesc h ia n e p e r l'autosostegno cost rull ivo della c u pola di S Ma ria d e l Fio re, e d all 'a lt ro, per la de t erminazio n e di li be r i sistemi strutlu ral i, :a ta l une wrcl c cd ela b o ra ti ss ime so l uz ioni b arocc h e, seg naram e n r.e dd Borromini e d e l G uari n i C3 7 )
l Jn' ul tima ri tl ess ione sul la figur a di Ne rvi riguarda la s ua mctoclologia p rogett u a lc; n ella elab orazione d ell a fo r ma eg li s i a ffida pi ù all<l se ns ibili tà d ella s u a intu izio n e c h e a l calcolo matema t ico Ma la sua è un a i ntu izio n e cosciente, ba sa t a su u n Con do eli rag io n e ch e è il calco lo st ruuural e, i c ui ri s u lta ti. vengono compensa ti da u n corre tti v o c h e è ema n azione di q u ella fac o lt à intu it iva che vede la so luz ione fo r ma le g iu sta Alla s u ccessiva spcr im en taz ione su model lo è affid a ta la verifi c a In effetti l'\crvi ado tta il mi lle nar io rneLOdo d e lla deroga :llla nonna, d i que l man ca t o rig uardo a lla ba n ali tà del codice norma t ivo, osse rvato dagl i stessi trattati. s t i di arch ite t t u ra, che ha se mp re distinto i gra n d i cost ruu.o ri . l{ i. s p ello a l passa t o v i è
solwmo una differenza eli metodo. TI modello matematico della struttura dipende da un numero s,·ariato di 'ariabili. che ne provoca un ampio spettro. in definito eli soluzioni po ssibili. al co nfronto del tradizionale codice normativo. che dispone d e ll a unicità della pro posta temati ca. In en tramb i i c:tsi (.: la genial i tà de l proget t is ta a i nd iv iduare la so l uz i one ch e r i t i e ne gius ta , sceg li e ndo tr<:t que ll e infinit e o apporrando var i azioni a quella u nica, co n l'affidamen to alla sola intuizione. Ma l'intuizione non è qualcosa di irraz i onnk. Afferma Argan che "sarehbe un errore supporre che l'intuizione porti sempre in sé qualcosa di impro'' ' ' isaLO o eli arbi n·a ri o, si sott ragg <J ad ogn i co ntrollo o discipl in a ... ; l'intuizione è anch'essa u n a te cn i ca della menre umana , ( ) c h e si co mpie second o un s u o proc esso o u n s u o mt: todo: C. ) si p u ò giu n gere fino a p e nsare che l'intuiz i one rappres en ti i l supe ram c n to dei limiti tradiziona l i del pensiero logi co c rc::nda qu indi a sost ituirs i ad esso come una logica nuova di un'assai pill vasta serie eli fenomeni e quindi risultante da una più complessa c vitale esperienza" (38 > ln tale rcmperie si ha i l s uperam ento co n cettuale cd ope rativo di una dualisti ca o pp os i zi o ne tra st rull tmt c co ncezi one pla stica , r eso p oss ibile da una m e nte c r eat i va, da u n p en s i ero c r il i co acuro e d a una comm itLe n 7.a avveduta, p e r c ontluirc armoni osamente n egl i ep isodi d'arte poelica quali si rappresentano nclk aviorimesse nerv i ane di Orvieto c di Orbetello.
L'URBA N ISTICA E L'ARCHITETTURA DELLA REGIA AERONAUTICA
Col rap i do sv il up po d e l prog1' c s so ae ro naut ico, ne g l i anni tr a le d u e gue rre, l'ae ro p o rto in com in cia ad a s s umere u na config ur az io ne mo lt o p i C1 complessa c raz io n a le, d ove n do r ispo n de re a d u n a var ietà di esige n ze c h e , con i p rimi campi eli vo lo, s i rid u ceva alla risorsa di u n a vasta spianata cd a l semp li ce ricovero per gli aeroplani, con annessa officina per le attività manutentive. L·aumento della ve locità e del peso degli aeroplani impone la disponibilità di adeguare s uperfici di atterragg io e deco ll o, arte a consent ir e con sicurezza le delicate fasi eli apertura e chi us ura d e l vo lo. L' i mpa tto sul te rr e n o de l ri levante carico co n ce ntr ato, eserc ita t o da ll e r uo t e d e i ve li vo l i, d e t e rm ina il r ico rso a s up e r fic i pav im e n t a te, la c ui re si s te n za a ll o scorrim e n to co n t r ib u isce acl ag e vo la re l 'az ione f re n ante di ve nr ata m o l to p iù lunga co n g li ae rop lan i mo d ern i Per contene re il costo d i t a le infrast r uttu ra è necessa ria !i mit a rl a ad u na fasc ia d i t e rr eno che segue la preva leme direz ione del vento Questo muta l'aspe tt o dell'aeroporto che, dalla primit iva immagine of ferta , in genere, con una vasta radura sistemata a prato dove il pilota sceglie a sua discrezione la direzione di decollo o eli anerragg io più opportuna , si passa aJla ide nti ficaz ione di un luogo la c ui conf igurazione è il ris u ltato d i un 'a ttenta val u taz ione t ec n ica. L'aeroporto ad e s so ass u me, nel terr it o r io, un suo rilevante pe so , soprattu tto pe r g li effe tt i delle num e rose se rv it ù ch e impon e e c h e in c ido n o s u l co n to rn o ambi e nt a le.
Le se mpre p i ù svariate e co mple sse esigenze ope rat ive , d e t e rm inate da l l' im p iego di aerop la n i che d iffe riscono t ra lo ro pe r le prestazioni fo rni te, aumentano le necessità a terra di impianti e servizi parri co lari. La sosta ed il ricovero di una variata tipologia di aeromobili. no n ché la ritual e attività ma n utemiva e di rifornime n to, oh re l'eventua lità di un·azione riparatrice , dila tano l'impegno e la capacità dci se rv izi a te rr a. L'effetto c he s i ri s c on t ra su eli u n ae ro port o, pe r l 'evo l uzio ne d e l prog resso ae ro naut ico, è la ra pidità el i co m e m ut ano le c o s t r uz ion i a t er ra, le q u a li prese n ta n o caratte ri tipo mo r fo lo gi c i c h e le d iffe re n zia n o d <1 1lc n o rm a li c o s truzion i civ i li .
:--.lei Ve nr enn io la costruz ione d egl i aeroporti è devol ut a al Mi ni ste ro dell'Acro nautica che appronta le relative p rogettazioni nei propri uffici tecnici; ne conse gue che la ripologia delle costruzioni, per uso aeroportuale, venne delineandosi per mer ito quasi esclusivo della Reg ia Aeronaut ica e, dove concorse il progettista es t e rn o lo fu , in gene re, per que ll e insta ll az ioni per uso d e l la av iazione c ivi le Pe rtan to la d e fini z ione el i una tec n ica p rogc tru a le, re la t iva a lla in frast ruttu ra aero po rt ua le , in c o min c ia a co n fi g u r a rsi p e r m e r ito d c i q u ad r i di rett iv i d e lla fo rz a ar m a ta. Da ll e incli ca:do ni d i prog ramma fo rn it e dag li add e tti a l v o lo , i tecn ic i del Demanio e lab o ran o i corris p o nd e n ti sch em i tipolog ic i , n ecessa ri pe r raziona l iz zare e uniformare le espe ri e n ze ac q uisite. Ne l momento in c u i le in frastrutture ae roportuali diventeranno mate ria d i stud io a caratrere unive rs itario. il nocciolo del programma sarà quello sedimentato dall 'es perienza fornita dai tecnici della Regia Aeronaut ic a.
P e r c omp re n dere in qua l e clima c ult u ra le si m osse la Regi a Aero naut ica n e ll a defin izio n e d e gl i asse tt i a e ropo rt ua li , è necessario for n ire qu a lc h e cenno s u lla probl e ma t ica urb a n ist ica d e i prim i d ece nn i d e l seco lo. Il quadro c he s i p rese n ta è s imi le a q u e ll o poco co nfo rta n te gi à intr av isto p e r l 'a rc h it e ttur a. No n es iste u n dibatti t o cu ltura le riguardante la c re sc it a e la trasfo rmaz io n e del la ci t tà. Add i rittura
in es i stente il minimo i nteresse per il territor i o. considera to soltanto sotto l'aspetto g<:ografico. T manuali in circolazione tratrano precerri di ingegneria sanitaria ur bana. oppure. quando si occupano delb trasfo rma zione e dt.•ll';lmpliamcnro della c i ltà, il trib uto è dovuto a lla vasta l etter:Hur:t tedesc1 .s u ll 'argon1ento. Anc h e i l dro legislativo è ancora fermo acl una l egge risalente al tentativi vengono fatti per introdurre nuo,·e dispo..,izioni legislati\·e, ma bisogna attendt>rc il 19,+2 per la promu l gazionc di una legge org;1niC:l che dis ci plina i l settore de l la c res c it a urbanistica.
Sul piano dcll'insegnamemo uniH'rsitario, la Facoltà di Arch itettura di Rom:1 in trod uce, ne l 1921. il co r so eli Ed ili z i a c i ttadina ed arre de i giard i ni", con d o t to da Ma rce l lo PiacerHini. Le a lt re faco l t<\ seguono l 'esempio con mo l ta len te zza. A Napoli c a Firenze il corso è organiaato nel 1930, a hisogna attender e addirittura il 193.3. Successivamente il corso :1ssu merà la denominazione eli
.\Judel/o di aeroporto elabormn dall'lj]kio Cìmtrale del Demanio prese1rllllo rfllranle la .l/(Js /ra ddf'AI! r (IITC/llllca di .llilmw del 793'1.
M odC!IIo di aeruporlo e!ai>omliJ d elfl 'l !fficio Ce 111ra!e d el n c ,nallio presc nl ato d11rante la 1vfos 1ra del I'Aeronalllicct di l!ilan o dt•l 79:> 1
Urbanisticl. co n tempo rali t à biennale, riserYanclo a l pr im o an n o i fondamenti de l la d isciplina c a l secondo la rrogerrazionc elci piano u r ba n istico.
l ln contributo al dibattito sulla costruzione della ciuà e sulla meroclologia dd la progenazione è fornito dalla costruzion<: delle nuO\ ·e citrù, zate ne ll 'occasione clelia bonifica delle raludi puntine Sono nu clei urbani che es primono genera lmente i nuovi conce tt i informmo ri del Razionalism o. tenden ti a c irc os cr ivere ed a s e p ara re ogni f u nz ione in ap p os it e zo n e Ne ll' impi a nt o radiocen trico d i Littoria e n e ll'a r t ico l a ta d is tribu z io n e d i sistemi tirolo gic i , r ig id amente circosc ritti , di Sabaud ia. vengono p roposti i te mi figurativi c fun z ion al i c h e inc i de r anno co nven z ionalmente n elle fo r mulazioni urbani s tiche più correnti.
La mewclol ogia progcttuale urbani stica. applicaw in linea generale nella definizione eli un piano regolawre di un acroporro militare. ubbidisce a due distinti orientamenti, che trm·ano debiti riferimcnri nella c uJ[Ura accademica e in quella razionalista Il pia n o urbanistico eli impronta accadem ica ha il s u o r ikr irn c nto ideo logico n ella cu lt u ra se tt ece nt esca, dov e lo sc h ema geomet rico è esp ress ione d i aut:o r ita ri smo e rappr cse nt:.tz io ne sim bol ic a de l po t e re ln t e rmin i op e r·a ti v i tale te nd e n za s i mani fes t a co n orga n ism i i mpostati s u :1ssi o rdi nat o ri dominanti. su vis ioni a ssia li , che co n duco n o acl un lu ogo preminente. li pia n o urbani st ico r:lzio na l isra analizza minutam en te le funzio ni p revale nti per poi circoscriverle in zone omoge nee. :\ella definizione degli asseni aeroportuali l'indirizzo a eu i si atte rr à la Regia Aeronautica è. fino ai primi anni Trenta. pre,·alcntememc accademico. orie n tan do s i, con il prosegu im ento degli anni success ivi. ve rso i canoni raL.iona listi. Tale u ltima co n dot-ra è pienamente dcduc ihil c esam inan do i caratteri u rbanistici elci nuovi aeropo rt i re alizzati s u nma la p e nisola a lle sog l ie el c i s('co ncl o con flitto mond ia le
A p arte i pri ncip i info r mator i, re cepi t i da lla c u ltu ra urbanistica \'igcnt<.: negli anni tra le due g u erre, c he g li este n sori dci progetti aeropo rtu a l i ri s p e ttavano ndla defini z ione degli asseui regolatori. altre norme \'ennero dettare dalla Regia Aeronautica. le quali riguardavano precetti propriamente aeronautici da osserYare c quelle determinate dalla di un en::>ntuak conf1i tto bellico che poneva l 'ae roporto milit a re n e lla co n diz ione d i pr in cip:.ll c ob iett ivo pagante.
Da un documento pervenuto dall ' ultimo conflitto bellico vengono accennate alcune norm e prescrittive adottate n e lla progettazio n e deg li a e roport i milita ri. F. ri portato testua lmente c he" ... nei n uov i aeroporti è stata ... att en t amente studiata la posizione da dare ai fabbricati aeroportuali rispetto al campo eli atterraggio , giungendo a d e l le soluzioni assa i più rispo n d en ti r isp e tto a qu e lle che in passa to ve ni vano comunemenre a d ottate.
Occorre tener anche pres e nt e che detti fabbricati costituiscono un ostacolo a 1 vo lo c o n l a l oro elevaz ione da l pi ano d i ca m pag n a e c he pe rciò essi d e vono essere ubicati in modo da non in c idere su ll ' effi cienza del campo di atte rr aggio.
In ca mpi di fo rma re ttang o lare i fabbricati vengono pcrci<'> co llocati in co rr i sponde n za di uno dei la ti lun g h i, in modo da lasc ia re sgo mbra , per le par tenz e a pieno ca ric o, la massima lunghezza disponibile del campo.
Pe r a n alo go motiv o i fabbrica t i p iù a lt i so no co ll o ca t i più lo nta n i da lla lin ea di vo lo, in modo da poter essere sorvola ti , senza per ico lo, dagli ae rei in partenza e in atte rraggi o.
Ne ll o studio d i un piano rego lato rc pe r i fabbricati di un ae roport o militare occorre tener presente:
l 0 ) le d is tanze da da re tra u n ma n ufa tt o e l'a l tro per evita re c h e un bom bardamento ae reo possa contemporaneamente co lpir e più fabbri ca ti.
2°)- la destinazione di ciascun fabbricato. cos ì da ubicar lo nella m:lnie ra più eco n om ic a i n re laz ion e a ll ' uso per il quale è d es t inato.
3°) -l'altezza dci fabbricati in modo da ridurre al minimo l'intralcio da essi a rrecato nell 'ese rcizio del volo. (. )
rl piano rego latore nasce da un compromesso tra le diverse es igenze di cui a i prim i precedenti tre com ma , (le quali so no) spesso tra loro antitetiche.
Se s i cons iderano , per esempio, l e avio r im esse , è ovv io che e sse : in relazione al primo comma dovrebbero essere tra loro distanziate eli alme n o 300 m e tr i pe r evi t a re che u n a sola bomb a possa prod u rre grav i d a nni a più d' u na d i esse;
-in relazione al secondo comma dovrebbero essere ubicate al limite del cam po di volo; (. ) in al terzo comma d ovrebbero esse re distanti dal campo di vo lo, eli almeno 15 vo lte la loro alte:aa.
D a ll a pr eceden te breve anal is i già s i vede quali opposte ne cess ità occo rr e t enere rresente.
Pe r il c aso de ll e avio r im e sse , in pr atica, esse vengono d isposte s ul li m it e d e l campo eli volo a non più di 250 metri l'una dall 'a ltra e non infr eq uenti sono le dis posizioni a scacchiera , spec ie se si tr atta di molte aviorimesse di piccole dimens io ni c iasc u na" Cl) _
L'a nuazione pratica di tali precetti è individuabile dall'esame di alcuni piani regol ato ri , redatti dal Dema n io ae ro n aut ico, riguardanti gli aeropor t i di Guidonia, Lo n at e Poz z ol o, il Lit t o rio (l 'a ttua le Urb e), Catania , Caglia ri, Bo log na, Pis a, Pa d ov a c Forlì. Sono casi esemplari per intendere l'aspetto problematico della infrastruttu ra aeropo rtu a le , sp ec ialmente dove è poss ibi le esaminare l 'and a mento ev o lu tiv o de ll ' impia n to co m e a G ui d onia , Lonate Pozzo lo e Catan ia .
G u idonia
Da una previsione di piano, reda rta nel 1931, riguardante l'aeroporto di Montece lio, so n o individ u abil i alcu ni c ri teri urban istic i, c h e raffro n tati c on il StJccessivo
Aeropo rlo d i /14o nt ecelio l 'io /Ili rc.>.WJia t ore ri sct lelll f' al l<).) l.
piano rego l atore dcll 938, co nsentono le prime.: interessa n ti d eduzioni su i princip i osseJTati , dalla Regia Aeronautica, nella redazione degli strumenti urbanistici ae roportuali. Il primo documento da esamin:uc è. quindi. il piano regolatore dell'ae ropo rt o di Montecelio. in scala 1/5000. redatto a Roma il 4 m aggio 1931. In esso \'i ene definito l' aspetto che dovrà assumere il 11LIO\'O Centro Spe r imenwlc p er asso l ve r e. n ella sua pi<.;na f unzionalità, gli o hi crr i v i pr ev i st i dalle att ribu z i o ni ordinative . Le intere ss an t i i ndica z io n i che si des u m o n o dal l a l ettura d e l piano sono l a previsione delle nu ove addizioni, qu a l i que ll a c he prosegue il vecc.: il io ;l c roporto, in d irez i one es t, o quella prevista oltr e l ' infrastruttura ferroviaria. L 'e>cce zion::dità de l doc um ento è giustifi ca ta da l la constarn.io n e che i n esso <..· conte nuta , in nuce, l'indicazione dclrimpostazi one che assumerc.ì il Centro Sperime ntale con la sua piena ope r<Hi \' itù. che a\ 'Yerrc.ì nel 1935. La lettura del piano co nsente l'incliY i dua7.ione delle principali scelte e d ei cr i teri che l e deter mina rono , che nel caso, ri conoscono all' Uffi c i o Cent rall' ciel D ema nio il deb i to del l a r espons abil i tà d e ll a corre tta d e fi ni z i o n e u r ban i st i ca
N el l'o rg ani zzazi one del pia n o l'i n fra s t ruttum f e rr oviar i a as sume un p eso determinante. l'v Je n tr e con i l vecch i o aeroporto essa cos titu i va un prec i so l im ite fisi co, con il nu ovo pian o(..; conte nuta all ' interno dl'i nu ovo sed im e c la presenza è risolta con la parLi zionc delle funzioni, l asciando quelle propri e dell'aeroporto. al \ ' ecchio Montecelio e distribue ndo quelle della ricerca alla nuo, a espansione.
È un assetto c h e ri!>ponde scopo poiché il p::tss:!ggio da un seuore :-t ll ':tl tro è re so possibi l e m e di <mtc passi ohhl i gati , in tal modo l ' ìn frasr rullura f errov i aria u n f il tro ri s pcrrante l' att i vità operac i v:1, eli tipo dinamico, da q u el la d ella r icerca, di t ipo sta t i co c meclitat i vo
L 'assetto f i gurativo , in term in i d i linguagg i o u rba n i st i c o ch e si ri l eva d all a l eLLura d el piano , ricon osce l e sue radici ideol ogiche. nella co rrente cultural e accade mica
la quale. nel richiamarsi alla classicità . quella propriamente definita dall"incliriz zo di p e n sie r o ch e pe r corse t·ambiro cult ur a le eu rop eo, n el d iciottes imo seco lo. ado tta schemi compos iti v i pri\·ilegianti assi direzionali do,·e le parti si dispongono secondo un rigido ordine gerarchico.
TI piano rego lawre di Montecelio del 1931. in armonia con la precettistica accademica, colloca i p rin cipa li edifi ci s ec ondo s imme tri che s ist emazion i assiali, co n il co r redo di u n tess ut o arboreo c he s i d ispone. nell 'o rga ni zzaz ione deg li spazi. come frammento di un insieme di cui si rende parre legittima. Dei principali co rpi d i bbbr ic a tra qu e lli esist e n t i e q u ell i d a realizzare è indicata la conformazione dell'impiant o geometrico c he ne consente una identificazione sicura per alcuni, impr ob abile pe r altri. Sono ricon os cibili gli in gomb r i delle preesistenze del vec c hi o Montecel io, cl i:-> tint e tra quell e dell a line a d i , ·olo e q u elle logistico ammini strati\'e. a ridosso della linea ferro\·iaria. Tra queste ultime il complesso formato dalle due palazzine ge mell e. delle qua li 0 rim astn so l tan to q u el l:l att ua lmen te a dibita a Comando aeroportuale. e la caserma A\·ie ri . Ad est del scdime aero portu ale è indicato l'ingombro dello Stabilime nt o Costru z ion i Ae r ona u tiche. ma. nella fase eli r eal izzazio n e. qu esto verr:ì spos tato in p rossimitù del cavalcavia che unis ce l'aeroporto alla zona destinata al Centro Sperimenwle. Lo spos tamento è reso necessa ri o sia per s istem:1re i magazzini pr ev ist i per lo Stab ili ment o s ia p e r d is p o rr e d i una ce nrr :1 le te rmi ca e di una infermeria che sia idone:1 pe r le esigenze di un rile,·ante num e ro di pe rsone. Nell'addizione n ord. l'edifi c io della Super iore S tudi ed Esperienze è dop o l'in gresso el i ,·iale Gui don i. ma successi,·amente è deciso lo spostamento per l'attuale ubicazione. Particolarmente elaborato è l' ingresso al Ce ntro Spe rim e nral e. srucli<lfO con u no spa z io cl' i nviro a ll' es ter no e u na pinzola m·ale. dopo il cancello. dalla quale si dipart o no delle stracline disposte a raggera. su un tessuto , ·ercle. le quali n on collegano edifici o luog hi ma alcune por tano in sp iegabilmente a l confine del la linea fe r rov ia ria Il tutto nell'ambito eli uno studio arboreo. comunque approssimato. co n l'incli\·iclua bile inrenzione d i u nire in una \ ' ision e d' in sie me p oc o convincente, i var i e di fici seco nd o una concezione accademi ca. La segnalazio n e rigua rdante la \ 'a.sca Idrodinamica riporta un corpo di fabbrica. disposto sull'asse di m ezze r ia dell' i nfrastruttura . co n il f ron te rh ·ol ro l'interno cie l seclin1e e n o n a ll' este r no co m e poi si realizzerà. Altri tre edifici. tra cui probabilmente l'Officin;l 1\loclclli e il T unn e l Aerodinamico . completan o l'indi c azione di pre\'isione.
11 successi,·o pijlno regolatorc clell'acropono di Guidonia-.\lontecelio. elabo r:n o ne l 1938. presenra u n quadro sensib ilm ente di ffere nte r is petto :1 quel lo de l 1931. Innanzi tutt o è ricon osc ibil e que ll o che sarà il , ·olt o definiti\'O del compren sorio aeroporru:1lc. rrima delle cli:-;rruzioni belliche del sec ond o contlino m o ndiale. con le istit uzi on i a llora ntr iY ate. le qu a li comprende, ·ano o ltre al Centro Spe r i mentale. il Reparto Sperimentale \'olo. il Cenrro Studi e Ricerche di Aeron;nnica ed i n fine L L\.r sc nale Cos t ru zio n i Aerona uti c h e. È un vol t o urb an is tico che risponde a logic h e e l'unzioni d iY ersc. che si propongono con un proprio tes suro, dalla compattezza delle fabbriche del Centro Sp er iment:1le ri gid:lment<:' a l l in e:Hc a lla V:1sca Idr od in :un ic a. allo Sta bilimento de lle Cost ru zio n i che. con le sue dipendenze. chiude ad est il comprensorio: dalLtppar:Ho oper:Hi,·o che si distende in linea di front e :Il c ampo di , ·ol o. a!l':ll1tico !'l lontecel io ch e. con il s uo inceno grumo di f:1 bbriche. chi ud e l'anello esterno infine al cemro sorgono secondo simmetriche disp os izion i gli ed ifici per i SC'r\·izi logistico :1111ministrar i\ ' i ed amp i spazi destinati a , ·e rcle
Altro aspcrro singolare p re sente nel terri torio di Gu idonia è il rapporto tra l' a eroporto c t·abit:lLO c itt:1cl ino. L 1 c irr;ì di Gui donia nasce n eg l i an n i Trenta per soddisfare le necessità abitatiYe del personale <leronaurico in serYizio alla base m i lit:1re. I due complessi. son i p er esi ge n ze d i,·ersc risu lt:l11o ri s p e tt i\ ·amen te
kroportu tlt Cuuhl//icl .IJontecC'I i o J/ 11/(J(/('//u •·iprrnlllet'/1/l' !ti flr<'I'I\Ìf•ll<' fJÌfll/11/'tdlllll<'lrictl del Ccl/lru .'>fi<' l'llllt'lllllh•
complementari. con una propri.t 'este .trchitcttonica che proponc'\·a gli opposti attegg i an1enr i della cu l tura dt·l t\.'ll tp o. sino a .semh r:tre l'uno b pro i czion<..: dclLtl rro. Nella prc,·i.sionc di piano del 1 i.: tentato .senza convinzione. lo swdio di una cerniera urbana con l'intento di collegare unit:triaml.'nte gli ;!'>si prin<:ipali d<:>i <.lu e insvdiamenr i que ll o (rigidame n t<.· al l ineato lu n go l ' i nfrastr ut tura fcr rm·iarial e qudlo ci, ik <con della principale arteria cittadina leggermente ntot;tto). Comune riferimenro t: lo s\ iluppo pre, alcntenwnte lirw.ne dei due in sccliamenti. ma mentre in q u l'llo mi l itare la cli .spos i zion<.· comp:llt:t de gl i ed ific i lungo l'asse di riferimento contivne un chi:tro c .tutorn ole mes..,,tggio ordinaron: c. al conrempo. una indi' idualit:"t di acn•nri conferiu dalle diH·rs1.: caratteristiche degl i ed ifi c i. nl'l l ' i nsediamento reside n ziale l 'asse o rclinat ore è pri,·o di rife rimemi forri c conduce al centro <:ittadino con un percorso compiuto più in risposta a proprie esigenze che non a :--ti moli urbani rra:-ci natori. Infatti gli assi secondari che ord i nano l a seq u en:t.a <.l egl i <.·d ilki disposti norma l mente all:t strada principale sono cli!Ticilmente perccpibili d.t coloro <.hc non hanno una conoscenza esauriente dciLthitato.
Lo11ale Pozzolo
lJnn st raordinaria tc..,t i mo ni an/.:1 d e l metodo progl'ltua l e adoperato d:IIITTffi cio Ccnrrale del Demanio. in t(.'l)la di st<.·sura dei piani regolatori. e ofkna da una docum<.·ntazionc rigtwrdante 1:1 defin i ti' <l sistemazione dcl1'aeroporto di I.onatl' Pozzo l o, agli in i zi degli Tr enra . LI rrogert; l zione 'enne re< l:trta. su l la scorta delle indicazioni del Comando \croporto. clall'l'fficio Centrale del Dcm.tnio. il quale. dopo il parere fa, orevok dell'ente, ritenne di modificare la proposta eli asse tt o con u n seco n do p i a n o rcgo l a torc <.: he corrispondev:l. in lin e:1 <.li massima, al pn.:cedentc salvo alcune modifiche. Con l'operazione di re,·isionc l'enrv centra le aprortaYa quelle , ·arianti che rispo n deYa n o ad un:.t ri11t...•:-sionc pit'1 pond era ta in merito :1 questioni opcr<H i ve. ma. al contempo. r i v-.,amina,·a ancht...' l'aspetto compositi\ o. introducendo quei corretri\ i cht...• rniglior;l\ ano la prcceckntc imposrat.ionc urbanistica. specialmente per quanto i l tessuto de l , ·nde
Vis i olle d'insleml' de/l'aeropurtu di (,uidolli(.l Jloiiii!Cdto <' defl'aiJIW!ft t'i/1(1(/iiw 1/(:1!,/i t/l/Ili 7i·<'lllct.
11 r cgo la ro r c d i LonaLc Poao l o, nelle clu c vers io n i pro pos Le, in sc:lia l / 2000, ri sente del l ' in fl u enza accadem i ci. ev i clemissima nella dis rr i h u 7. i o n e e n e l la pos i zione degl i ed i fic i più importanti. Esteso su u n·amp i a su p erficie. l' aeroporto presenta u na cccczion:dc sequenza di a\·iorimcssc, clistime in due settori. ognuno dorato dello s tesso nu111cro c tipo eli fabb r iche. L·aspcno singola re dell'area di \'olo è· la note\ ole distanza elle -;epara i sucldeni sertori, oricnrati "econdo la direzione nord sud. d11.' lascia inruin: l'esistenza di un:l comples-;a e distinta atti,·ità opcmti\ a.
La composizione urbanistica dell 'as-;euo aeroportuale è regolata su alcuni as-;i direzionali. che informano l'orienranwmo e la disposizione della zonizzazione. in tesa questa come l'acn:mranwnro in determinati luoghi di funzioni specifiche ed omogenee Sull'asse rigidanH:ntL' oriL'ntaro secondo la direzione nord-'>ud. \..• alli ncaro i l primo setlore delle :t\·iorimcssc. con alle spalle la pn:csisre n za dci scrTiz i tecn i ci c de i m agazz i ni Tale or i L·nwmcmo 0 r ispemno anche per i'ordine asse gnato all'<1rea dest i nara a ll a Ufficial i turra,· i a st accata da l la Lona de l le avio r imesse c posta quas i a l conCinc l'n secon d o è si l u <HO lu n go l 'oril'nramcnro no r d es t ed è· quL· II o dH.· imp ri me maggi ore cs pres s ivi r:'r a l di seg n o Corri spon d e a l l'asse di -; in l rne t ria de l l'ed ific i o Co m an d o che gode d i l't' ce l le n te p os i zione clom i nan l l'. nwssa i n r ilie\ o da l ve r de. ab il mente pro poslO secondo un gusro l\ ella \ crs i onc definiti\'<! \'l"rd dispo-;to
\. / J
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1/
lleroporto di Lonate Pozzolo Piano regolatora. Nell'Allegato A è presentata la t.:ersione.fornita dall 'f!.nta aeropo1·tua/e.
AIRO,OlTO DI fiANO· hGOlATORt
lONAlt
su quest' asse anche l'ingresso aeroportuale con il relat i,·o corpo di guardia, mentre, allineato acl esso, si disp orranno le zo ne destinate ri spe uivam enre a l la resi denz a d ei Souu f f icia li e della Truppa. Lungo un te rz o asse. posto in modo ano ma lo , sec o ndo un orientamento s ud -esr. è collocato l' allineamento d e l secondo se uore d e lle aviorimesse, che risulta singolarmente sfalsato rispetto al primo.
l n m e riro alle va ri ant i in t ro dotte n el seco ndo p rogetto. a nn o t iamo lo spos t a mento dell'ingresso aeroportuale, con il relativo corpo di guardia. giustificato dal la necessit à eli porto nelle vicinanze dell' ed ificio Comando e degli allogg i Truppa. L' es is tenza eli un deposito munizioni , a l lato opposto dell 'accesso a ll'aeroporto , ra riten ere che lo spostamento s ia s tato provocato proprio dalla necessità di poter controllare in maniera adegu:.Ha la poh cricra. Dalla versione definiti,·a risultano s postati altri edifici. tra i quali la palazzin a Sottufficiali, che risultava tr oppo a con ta t to con l<t caserma Av ier i, e una off icina, in pr ece denza troppo accostata al Co mando acroportual<..:. Infine 0 rivista anche la pos izione d e l campo sponivo p e r adeguarlo alle varianti introdoue.
Il pi ano reg o lato re de ll'a(!roporto di Lona te Pozzolo , re datto ne l 1932 , è una t(!Slimonianza del l· aueggiamcnro accademico che è ancora persistente nell'ambito clell ' Lffici o Central e del Demanio. Gli stess i edifi c i proposti neL piano esaminato rivelano , dalla sagoma plani mct rica, un :l evi den te int enz ione di re al iz7.are u tùtr c hi Lettura eli into nazio ne n ovece nt ista, a lla qual e la Regia Aeronautica. agl i inizi degli anni Trenta, propendc,·a, come è c hiaramente rappr ese ntato nel piano di Lonate Pozzo lo che di qu e lb cultu ra è una caratteristica espressione.
Il !ittorio
Un cr it e rio l arvalamen t e accademico distin g u eva anchc l'asse tt o urban ist ico de l l' aeroporto del Littorio , il quale nasce come scalo c ivile verso la f ine degli anni Venti. in una località romana prossima alla citt;l, perfettamente circoscritta dal Tevere c dalla via Sala ria. Essa presentava , per la partico lare co nformazio n e amb ie ntale , caratteri vocazionali idone i per consent i re l 'a llestim e nto d i un ca m po d i volo. La disponibilitù di una planimetria. redatta dall'U ffici o Cent ral e del Demanio nel 1935, permette una valutazione sui criteri allora seguiti nell'organizzazione di un parti co lare aeropo rto per l'av iazione civ i le.
Quell o che venne defi nito l ' aeroporto '·più bello del mondo'· e ,-eramente degno del n o me romano , è organizzato in tre zone attrezzate per funzioni specifiche. Le tre arce, interessate alle f u nz ion i opcrmive, lo g ist i co-amm in istrative c turist icoa lbe rghi ere, sono allineate lungo un viale ad ia cente a lla via Salaria. Ogn un a di esse è individuata da una fabbrica che ne cvidenzia il ruolo. con l'autorità della propria scala dime n sionale. l'area operativa è decisam e nte segnala ta d a ll a presem:a dell'av iorimessa indicata qual e "Casa de ll e .A I.i". L'ed i fici o c he al so rge re del Littorio aveva , come vedremo, funzioni prevalenti eli caserma e ver rà s uccessiv amente adibito per gli uffici della società aerea L'Ala Littori a, è il riferimento sul qua le ruota l'o rganismo lo g istico-ammin ist rati vo. L'a lb ergo, co n le sue e stese pert in enze ricreative e spo rtiv e, cost ituisce il ri c h iam o dell 'a rca turistico -a lberghiera. Ce rtamente la planirncrria del l'Ufficio Centrale del D emanio è rispenosa, p e r quanto ri guarda un ' indicaz ione generica dei fatti esiste nti , ma è piuttosto somma ria , dati i limiti della sca la el i rappresenl<J7.ionc, per que lle partico larità di de t taglio c he. accuratamente precisate, av rebber o consentito un'efficace visione d'insieme del complesso aeroportuale , soprattutto per quanto riguarda la struttura spaziale a Il ora esisrcnre A ques ta m a nc<l nza socco rre l a documentazione fotografica di spo n ibi le, c he permette la r icost ru z ione de ll 'art icolazione spaz ialc orig in a le. Si ve dc così che molte fabbriche ri se ntono dell'influenza del linguaggio eclctrico che, tullavia, coni uga , in una unit ar ia configurazione spaziale , i diversi accenti che, per
effetto della comune radice classica si armonizzano tra loro confçrcndo una pre c i sa idenrirù a l ll tOgo
Catanio
Ne l L93.:S viene recl :ttto per l'acroporro di Catan ia , u n piano regolatore di cui (.· disponibile il rdati, o docunwnro in scala L .2000 TI sedime acroporruak è allin ea to lu n go la s rraclale Siracusa Cmania ed è elclìm i tato ; t nord -oves t da una l i n c:t ferro,·iaria. In prossimiLù della inrersezione tra l<: suddetr<.: infrastnmure 'engono collocaLi gli edifici aeroportuali. l caratteri del ri' ciano una impoqazionc accadem i ca. specialmente p er b sca l a monumenta l e c h e s i intu i sce s i a dalle d i mensioni di akune fabbriche. '>ia dall'organizza7ione planimeLrica. È una pre,·i sion e di piano n:datr:l con una cena c meticolositù specialmente per quan ro r iguarda l a de finizion <..' de ll e :tr ee a ve rde, b c u i compless i t;] artifi c iosa è dovuta al timore eli lasciare troppi spazi vuoti tra le fabbriche della zona logistica. dispo ste molto lontane tra loro. Dopo l'ingresso principale, distinto cbi due manufatti adi biti a corpo d i c a cas e rma carab i n i e ri l 'i n vito perento r io è d e t(.' r minato dall'edificio del Centro Reclutamento c \lohilitazione. a\'l ' nle una configurazione planimctrica eli tag li o accadem i co . Di questo edificio 0 disponibile a n che u n a pia n ta del pia no te rr a . eli cui si accenm' r;\ p i i:t avanti . ne l capi tol o sulle caserme. Accuraramente isolata. quasi nell'area eli risulta determinata dalla intersezione tra la sl r ada fe rr ata c qu ell:l a utomobi l istica. è prevista la sagoma della palanina 1lfficia l i contornata da u n'ampia area di r ispe tt o. fulcro dell'intero complesso aerop orrualc è l'edificio Comando. collocato i n solitu d ine nel la magl ia ciel ve r d e, l a qua l e peraltro segue una propria logic a distri buti\·a e, pertanw. sembra antlsa dal disegno aeroportual e . A chiusura della zona fabbricati sono l e i n dicazio n i relati\·e a cluc considerevoli manufatti, alline:Hi sim me tric ame n te di fro nte acl u n ;lll ro edifi<:io eli m i no r i dim e ns i oni. co n clestin:lZione d'uso prc,·istc per le esigenze del Commissariato c per magazzini per materiali s peciali. Defilata rispett o all'are:t log i stic:l è l a zona orerativa, a l l i neata d i frome al camp o d i volo. Essa è cost ituita da due a\·i or i messe ck' l tipo Gle i\\ itz, disposte tra una di minori dimensioni, e da un fabbricato per officina di manutenzione.
L ' u so clei r iscont ri sim m et ri ci. n e l piano rego l atore di Catania del 1933. prova un intendimento eli gusto accademico. da pane dei redattori. sia nella definizione degli edifici che n ella impostazione cldl'assetto. Il prop os ito di confe rire un ca ra tt e r e u nitari o nll' i nsi eme è van ifi cmo dalla proposta d e l tessuto verde. roco in sintonia con gli aspetti monumenrali dei principali edifici.
li ritenere il suacccnnato pian o r ego l aro r e una semplice previsione. è confermato cb un successivo analogo documento. in scala 1/ '>000. le cui indicazioni corrispondono a risconr r i fotografici accertati. Il disegno non è datato ma è da stimare re datto intorno ag l i ann i "19 37 3B. TI primo e l emento di r il i evo r i sco n lra hilc (: J'au menw del sedimc aeroronuale. che. a seguito di espropriazione. raggiunge i l limite della linea ferrm·iari:-t Siracu sa-Ca tania. Alle due av i or imesse G l eiw i tz ciel pr ece dente p i ano rego lator e. che for se erano i sol i ed ific i pre es istcnti. s i sono aggiunte altre quattro a\·iorimesse. dalle nole\'Oii dimensioni , allineale rropri o lungo l a linea elci nuovo confine ferroviar i o È pertan t o, l a dis tinzion e de l le f u n zioni , s is teman d o quel l e op ern tive ben lontane da l nu c l eo l ogist i co-amministrarin>. il quale presenta un assetto bene ordinato. di impronta ra ziona l ista. L' edificio Coma n do. del tipo dotaLO di torre co ntroll o. è collocato ad u n ver t ice logistica e g u a rda verso il G llllp o di volo Lllltoreparto è po sto di fronte al corpo eli guardia mentre l'area degli alloggi Sottufficiali e Truppa fro n teggia i l campo sporrivo . È chiaramente indicata l'im pro n ta ck ll:l caserma tip o
Romagno li , la qua le occu pa il pos to de ll a precedente p rev is io n e d el Ce n t ro di Mob il itaz io n e . All ' in c ir ca. n el la posizione p r ev is ta dal precede n te pi ano rego l a t o re è s ituata la pa l azzina Uffic ia li la c u i indicazione p la nim et ri ca suggerisce caraue ri archi te no nici eli t ipo raz iona li sta P u r r is pet ta n do n elle linee genera li il cr iter io de l la zon izzaz ion e fun z io n a le. è ravv isah il e n e l piano l'accor t ezza el i tenere d ista n t i g li ed ifi ci tra lo ro, pe r m inim izzare gli effetti d ovut i acl eventua l i atta cc h i aere i
Cap)ictri
Un a palese di fformi tà caraL terizza il p ia n o regolatore dell·aeropono eli Cagl ia r i- Elrnas , d i cui è d is poni b ile u n di segno pla n imctr ico, redan o il 18 g iu g n o 1934, in sca l a l / 5000. da ll' Uffic io Centrale del Deman io. Cenarr1ente la p rese nza d i un a edilizia prees istenrc d overre cond i zio n are il m o m ent o dec is ion a le i n c ui l ' ae ropono ass u nse u n aspetto d ec isamente m onu m en ta le, come è arrestato dalla te stimon ianza d i alcune immag in i d i u n p las ti co r a ff ig ur ante l' aspeuo de fin it iv o d ell'i nfras truttu ra ae roportuale. l'ed ilizia p reva le nt e è el i timbro razio n alis ta, ordin a ta s ulla maglia ortogonale, a c u i si comrappone, a ll este r no, il nu c leo del vi llaggio azzu r ro. o rd in a to su u no sc hema s t rada le a t ridente. la cui intersczio n e fron teggia l'i ng resso pr in ci pal e de ll' ae roporto. L' adozione del pri n c i pio della zoni z;;:az ione n o n è ind ivid u a b ile, po iché molte f u n zioni so n o d isposte in modo oc cas iona te . Il che è anche la co n s rarazio ne el i uno sv il uppo del l ae ropono in te mpi
rlerop0110 di Cag/iari-C/ 1/i(/,; .llrx!ello f il scola rlelià prerisione d el piml O rexolmo resuccess i\' Ì. TI caso della palazzina a l loggio Ufficia li Superiori. collocna Wl le aviorimesse Glci\\'itz e Sa, igliano. è l'indice ri,·elatore di una situazione spesso di rimedio, considerando che il circolo U fficiali. sistem:Ho in una eccellente posizione, non è \'icino, comc dovrebbe :ttt<.•ndersi i n condizio ni n ormali. Altra posiz i one anomab è quel l a del deposito ca rburanti. si t uato t r oppo v i cino <lll:t caser m a Av i eri. mentre la pa l azzi na Comando go de della sol i t: l posiz i one d i privi l egio.
nologno
l l na parricobrc conf igura zione rrt;senta il piano regolato r e dell'aeroporto eli Bo l ogna, r edatto il 19 feb b raio 193S e propos t o in scala 1/ 2000. La s i ng o l arità è· dctcrminata dalla conforma zione del sedime aeroportua l e che. don: d i s p o n e della pane edificata. r<.:nde a confluire in una .sacca ad imbuto. In prossimitù del vertice 0 collocato l'ingre">so dal quale si dipartono. a tridente. tre assi eli penetrazione. di cui quello centrale porta all'edificio Comando: questo si troYa in una ideale posizione di controllo, si a dell'area di vo l o che di que l b attinente a l cuo re dell'aeroporto. Su l conLOrno interno dell' i mb u to che g uard a i l campo di vo l o si distendono numerose a, iorim esse. intervallate d<.t edifici adibiti per comand i di g ruppo e a lt ri s<:r\'iZ i tecnici. È pre\'alcnre, nel piano regolatore di Bologna. la pane operati,·adall'imponenza delle numerose a, iorimesse. Sono inoltre presenti parecchi collocati in appositi e separati edifici, come l'Autoreparto. l'Infermeria. la Cen tra l e Elett ri ca ed infine un·:ne:t sportiva, att r czza ta co n campo di ca lcio e annessa pale s t ra
Pisa
La distri buzione del comprensorio aeroportuale di Pisa è anuata S<.' condo un raorganismo. impostato sullo schema di un rigido rarallclogramma. Su u n lato lungo si snod a 1':-tss<.: di p e n e trazione d a c ui si dis te n do no , ortogona l mcme, i co l l egament i stradali per l e d i verse destinaz i o ni Gli a ll oggi Ufficiali, Sorr uffi c i a l i ed A\' i eri, si collocano lungo una linea ideale. intcJTallatl dal campo sporti\'o. La pala77.ina Comando l.· disposta in linea. tra le di fronte al campo di Yolo.
rlemporto di Umas. \'edutu dell'at•iurillll'SS(J cor z a jìmzco la pala:::::ilr(l per rj: jkiali superiori
[\'ell"ae roporro di Pisa è rispcn ato un ord in amento urbanistico che assecon d a i principi della zonizzazione funzionale, la quale. in linea di massima. è osse rv ata sugli aeropo rti realizzati nella seconda metà degli anni T r enra A Padm·a il criterio della zon i zzazion c no n è po ss ib ile scg uirl o ; la mini aruri zzazio n e e l a dispe r si one d e ll e fu n zion i d eter mina l'affa s tc'll<lmc nto di un ril ev ante nume ro el i ed i fic i. g rand i e pi cco li , collocati in un ordine po co c hiaro sotto l'<lspet to della lc gg il ) i l i tà del l assetto regolatore. La parte più ordinaw de ll"in fras trutt ura è quella più anr i ca regolaw sull'imp ianto quadrangolare eli un cenrro di mobilitazione. Infatri negli aeroponi che n on subisco n o r adicali trasformaz i on i o i mponent i il con fuso aspetto urbanisti co non si dis ta cc a da qu ello patav in o, m entre co n i nu ovi aero porti è i nvece seg ui to u n crit e rio più raziona l e Così a Forlì. nel l e ad i acenze d e l l ' ingresso ae ropo r tuale vengon o rea li zza t i edifici d es t ina ti al corpo el i gua rdi a e al parco antincendi; g li alloggi per il personale. la pa l azz ina Comando e i setY i zi tecnico-amministrati\ i troYano le rispettive sedi in aree appositamente destinate per tali funz i oni.
rn sintes i , con l 'ese mp i o di Lo n arc Po zzolo o d i Cì uidonia abbi a m o i miglio r i ese mpi ciel modo in c ui s i dis egna u n nuovo aeropor to, grazi e ali '<1Cc.:onezza dell'L'ffi c i o Ce ntral e del Deman i o nel valutare i ra ppor ti tra l e di,·cr!>t: dest inazi o ni d'uso e per questioni di opportunità che rig uardano wariari generi di casi. È evi dente che, spec i e nel caso di aeroporti prccsistenti. i l rispetto eli quanlo sopra clere nninava num e r osi co ntrasti co n le regole della disciplina urbani sr i c:1 La stessa n o rma eli d i st anziare gli ed i f ici per m te nuare gl i eff ett i. d i sastros i eli un eve ntua l e i)Om bardamcn to. c uriosamente affin e a qu el l a ÌJWOC:t la c.la ll' architclto G i ova nnoni. co n l a reoria del d iradamemo. che s i propone,·a l o scopo eli liberare gli edifici monumentali dalle supe rfet azioni che ne nascondevano l'aspetto generale: pone , a ce rtament e qualc h e probl ema specie a quei progcrtisti cultu r almcnre preparati nel l a red azione di un piano urbani stico.
L'edilizia di "immagine"
r. ·illf.? r esso aeroporti/aie
L'avv icinamento ad u n aeroporto co ndu ce necessariamente all'ingresso pri n cipale. In questo luogo sono disposti gli organism i alli al contro ll o, al l a sosta dei ,·isitarori e. al contempo, i servizi c gli alloggi di chi è preposto alla difesa e alla SO r\' egl i anza della infrastrurtura aerea In particolare l'ingresso aeroportuale dispo n e di due tipi edil iz i distint i ri g u ardanti il cance ll o d ' ingresso, c h e cost i tuisce i l punto di fi l tro clell:1 rec inzion e, ed il cor po eli g u a rdia.
Partico l ari esigenze opera t ive prevedon o l'ul ) i cazione di corpi di guardia, con relativi ingressi, in cli,·ersi punti di una base aerea. ·el Ventennio. aeroporti di grande estensione ebbe ro la necessità di distinti corpi di guardia. almeno uno per ogni settore specifi co. Le zone ae ropo rtuali e rano denom in ate secondo i l fronte r i volt o ai punti card inal i Tal e cons u e tudi ne è rim asta t u ttora va l ida in molti ae r opo rti. come Ci :1mpi no e Capocl i c h i n o, c h e hann o conse r va to g l i an ti c h i i ngressi aeroportual i.
L'organizzazione clistributi\·a di un ingresso aeroportuale. con il relatin> corpo di guardia, r isponde a c r iteri funzionali precisi. Innanzi t urto vi è la necess ità eli definire u n';:u-ca el i sos ta t r a il ca n ce l lo c il corpo di guardia , in m odo c h e essa eliven ti l'eleme n to fulcro di u n sisrcnw d i st ri huliv o o rg<mi co L 'a rtico l az i one prev a lente è l a successione d i u no s l a rgo d' i nv i to. anrisrnnte al l'in gresso pr in c ipa le , e quello successivo dominante. spesso configurato dalle quime murarie de l corpo di fabbrica ospilant<: il servizio di guardia.
L'ingresso :tcropo rt u al e ha u na notevole imp orta n za per quanto all i en e agli aspe tti d i decoro da r ap pre se ntare, p o iché propon e all 'esterno l'irn n1agi n e arch ite ll oni ca d e ll 'aeropo rto, rivelanclon e s p es so i l codice figu r a ti vo e la q u a l ità e di l i zi a degli edifici di maggiore ri lievo. Questa esigenza venne pienamente avve rti ta dalla Regia Acronmttica disponendo che questa parte dell"aeroporto venisse sottolineata da una discreta monumentalità. risolta con l'uso el i un appropriato repertorio l in guist i co.
Tr a gl i esempi di ingressi ae r o portua l i , dei primi anni della sto ri a d ella Regia Aero n auti ca, si conoscono qtJe l l i d i Ce ntocelle nord, O rh e rell o c Napol i Capodichino sud, accomunati dalla stessa ,·este linguistica. i cui elementi sono reperiri dal mondo della memoriél classica. Così a Centocellc nord, la porta ca rraia è retra eia d u e pil as tri t r ipartiti. decorati co n ap pari sc enti tr i g lifi e con clusi da un deciso ca pi tcl l o dori co co n sopra stant e aq uil a rea l e. Elegant i vo l ute , eli gus to tardo settecen to, legano i pi l as tri agli ing ress i l aterali l e c u i m os tre presentano un sobr i o bugna to
Parimenti acl Orbetello. sull"eco delle prestigiose imprese a\·iarorie che in quel l u ogo v id ero aprrontarsi le principali fasi o rganizzarive, è rinnovattt , alla fi n e deg l i a nni Venri , la c i nta ae roportu ale, ca ra tt erizzata da cle menti arch i tet to nici attin t i d <1l r epertor i o ec l e tt ico storicis t i co ri c hiamante un moderato n eoclassicismo. Il n·ano ri g uardanre l ' ingresso p r inc i pale p r ese n ta una m uratura d i r ec inzione su l la quale si aprono. ad intervalli regolari, le aperture dei locali che osp itano i vari
serviz i di g u ardia. Un altro ingresso seco ndario. che accedeva a lla pane res iden ;dale delridroscalo. presenta interessanti ca ratt eri architettonici nei due passaggi laterali che affiancano la pona carraia, definiti da decise pilastrature angolari, de co rate con sobrie lescne hugn<1te, sormo n ta t e da u na inter essante fasc ia
Cara tt eri decisamente monumentali, sottolineati da una articolazione arc hit ettonica di gusto rarclo-rinascimentale. sono presenti anche nell'ingrèsso di Capo dichino sud. La ,·este monumentale rispose all'esigenza di accogliere degnamente i vis itatori ne llo slargo prosp iciente l't:dificio dell'A cca dem ia Aerona ut ica di c ui si poneva come so lenne quinta d'ing resso. Attualmen te l'accesso si compone della porta carraia. enfaticamemc distinta d:tlle edicole poste di fianco. e di un fabbri caro lateralt> accogliente i di,·ersi setYi%i d'aeroporto. Si presume che l'autore della parte archit ctmnica sia stato l'arc h itetto Arma ndo Bntsini, i cui segni disti nti vi, come
Aeroporlo
l'elemento decorativo contenuto nel fastigio spezzato. presente nell'attico dell'edi fici o dci servizi. lasciano ampiamente ritenere
Un discorso notevolmente evolut i vo s i può notare nel l'<-1c r opor to eli Montece l io , con l'ing resso principal e disposto a l la tes tata elci primar io asse di p enetrazione aeroportuale. La disposizione planimcrrica che si rileva dalle fabbriche, tutrora esiste nti , è esemp lare. Il complesso ingresso-corpo eli guardia dispone. dopo il filtro d'accesso, di un 'a mpia piazzo l a ova l e dove s i se rr anno, a forb i ce, l e due fabbriche gemell e ospitanti i se r v izi di cont rollo e v i gilama aerop o rtuale. Gli ed i fici sono composti da due corpi di fabbrica, ortogonali tra l oro, che dispongono. al vertice dell'angolo di confluenza, di una rientranza conca\'a organizzata a porti co. I due fabbricati del i miwno pertanto uno spazio c urvilin eo che riproposto
Aeroporto
di !Vapoli Capodi<:hinv. Corpo di G u ard ia J fomecelio. Corpo di Guardia.r-)
,
(/uidollia 0•//lro !>jJerimentale. C(Jrpo di Guardia ./JI '-' · · l ·
Aeroporto di l.oreto. ln,r.vesso aeroportu ale.
simmetricamente definisce la configurazione m·ale elci riazzalc. La planimetri ca è se mp li ce m iranle a consent ire il co mrollo de l l'ingresso in maniera agevole e Tutto l'insieme è uniformato dalla semplicità della veste. i sp irata ai canoni del "ba r occheuo romano. La stessa disposizione planimctrica venn e su ccessiva m ente adottal:l pe r l ' i droscalo di Lcr o, nel Dodecanneso. ovvi;1 mcnre con caratteri linguistici più attenti alla influenza locale.
Diver sa è l'im m agine figurativa chc pre senw l'altro ingresso aeroportua l e di Guidonia. r ealizz ato in occasione dell'ampl i amento aeroport u ale dovuto alle es i genzc del Centro Sperimenrale. L'organizzazione delle parti è differenrc rispetto a qu e ll a proposta con l ' in gn:sso d ell'antico Mont ece l io; nell'accesso al Centro Sperimcnta l e l'articobzione spaz ialc è mirat<l ad ottenl're un rc<>piro p it'1 ampio, in armonia con i caratteri architettonici che distingue, ano le fabbriche disposte lungo i l via l e G u idoni a c ui l ' in g r esso <la adi to. !.·architettu ra l' sempl i ('e. sobria. allud ente alla temarica noveccnrisra.
T ca ratt er i propri ame nte individuali dell'ingresso aeroponu:1le in gene re , s i u niformarono, ne i se condi anni Tre n ta. in un t i po proponihilc per ogni ci rco stan za. L'ingresso principale. pertanto, in ossequio alla formale laconicità del Razionali s m o arc hite ttonico, assunse le vesti rigoro s<.: eli semplicissime fonne, distinte
dalla purezza geometr ic a c dalla tessitura materie-a dei rivestimento, solitamente in last re di travert ino. Esempi del ge ner e s i incontrano in q u el ln fioritura ae ropor tuale degli anni precedenti il secondo evento bellico mondiale. tra la quale si citano i casi di Loreto, Trapani, Comiso e Alghero.
Caratteri particolari pr es entano in\'ece i corpi di guardia degli aeroporti di Cagliari Elmas e di Brindisi. Lna diversa personalità conferisce alle due fa l>b ri che una sp iccata individualità , pur ri spe ttan do i canoni linguistici del movimento razionalista. A Cagliari Elma s, l'ingresso aeroportuale, realizzato alla metà degli a nn i T ren ta, è d ist int o eia d u e palazzine gemel le, <li cui una adibita a corpo eli guardia. l.a fabbrica è ascrivibile al movimento razionalista ma possiede un timbro singo lare, un carattere decis<1me n te espress ionista , denunciato nella pan e superiore dell' edificio dove rrevalc il pieno dell a muratura , appena inciso dalle ragliemi aperture. Sembra che l'autore di tale architettura, come di altre sin go lari pa rt i dell'ae rop orto cag l iaritano , che e b be una config u razione arc hit etton ica di rilevante interesse. sia .stato l'ingegnere Giorgio Gandini, eli Ferrara. il cui
Cagliari
C!ii1J(J d i (Jnardia.
Aeropo rt o di F11rlw ra. Palazzina Co ma 11do
incarico, d ebi t a m e n te assolto in tcrn1ini eli positiva qualità, allontana qualc h e sospetto eli favoritismo dovuto a lla origine ferrarese. comune a quella del ministro al lora in carica. A Brindisi, invece. l'edificio adih ito a corpo eli guardia è un emblematico esemp io di appan<.:ncnza a que l l inguagg io razionalista pil! aderente acl una tcrnatica comune. La elementare c tipica morfo logia del corpo di guardia, impostato su un impianro distributi,·o simmetrico, composto da due ali dalla restata convessa raccordare da un corpo di fabbrica dotato di portico, presenta analogie formali con l"archite!lura eli Sarroris c di Libera. esponenti del mm·imento razionalista degli anni Trenta.
L 'edificio Comando
Ne ll" edil izi a aeroportuale l '<.:cl il"i cio Coma n do riveste quella importanza dovuta a ll e funzioni di prestig io, elle l' is titut o del coma nd o ri ch iede, le quali vengono rappresentate con una ves re arc hit etto nica d ecorosa, in un p rim o t e mpo ri so lta con le s u gges t ioni cl e ll 'orna m c nr o, poi definita con una c aratter izzaz ione mor fologica par t ico la re . l( es ta singo lare. n e l panorama di q u e sto lipo edilizio, i l mode l lo ado tt a t o n e i num e ros i aeroporti nei seco n di an n i T re nt a, con b torre co nt rollo si s tem ata su l te rr azzo superior<.:, in u na integrazio n e formale e f u nz iona le d eg n a di interesse.
Sul piano funzionale la tipologia distributiva generalmente adotrata per l'edi ficio Coma n do è commisurara alle..: esigenze delle caratteristiche degli aerop lani esistenti nel Ventennio. L'adozione della soluzione mista, con la torre conrrollo ubicata sul rerrazzo della palazzina Comando, impone"a il posizionamento eli questa fabbrica in un punto dell'aeroporto tale da consentire il controllo deiLtttivitù di , ·olo, sia agli addetti che al Comandante dell'aeroporto che pote,·a intervenire cliremunente qualora se ne rappresentasse la necessità.
Uno de i più antichi ed ifi ci Comando aeroportua li fu quello eli Furbara, negl i anni Venti probabilmente e reditalo dal Regio Eserc ito. Dalle modeste lince <lrch i teuo n iche , la pala:zzim1 s i d ist ingu eva per qualche elemen to caratterist ico come
la l oggia coperta <.lè l rc rr av:o. u tilizzata presum ihilmente quale osservato rio p<.:r l'' <.:ntua l i operati\ c.
Ut i l i naz.io ni cl ()v ut e al rccu p e r o eli l.' Ve n tual i pr ees i stcnze, da adib i re qu a l e .sede per il Comando. si ebbero su gli aeropo r ti di G h edi c Gor i zia A Ghed i vi ene utilizzata una villa, con qualche \ ' ago Glrartcrc Liberry. il cui elemento dominante è una torre. alla quale sono accorpat i a l t r i success i vi co r pi el i fa b b r i ca, c on u n a dis p os i zio n e t i po-mor folog i ca c armter ist i c:t d e ll e a rce d el n ord -e st del pa ese. U n e\·idcnte rappor to con la tradizio n e loca l e è r i ntracciabik ndl'edificio Comando dell'aeroporto di Gorizia, eh<.: riproponc uno schema tipico pallacliano con una :-.immetr ira successione di d i fferent i volumi
Pe r contro eccezionali cd in n ovati,·i ca ratteri a rc h itetton i ci clistingue , ·an o l a pabzzina Co mando deiricJro..,calo eli Puntisella. Ele, amcsi su due piani fuori terra. r
rlemporto di Gbl'fh F.rl((ìcio Comando
Ac>roporto di G o rizia. L d((ic i u CfJ m a n dfJ
Aeroporlo di PaduFa. L'edi}ìcio r.omando nella al/11afe t•esle.
l' e dificio proponc,·a l'aspt'llo distributiYo tipi('o della palazzina Comando aerop o r t ual e. allu<Ho con u n e dificio in linea. ne l quale u n corridoio lo n g i ludinale co nsent e l 'ap ertura dci local i d isp o st i su ambo i l'ronti: a l ce n tro , in co rr ispondc n z:l d ell' ingresso prin c i pale. so no ubicali l ' a tri o c il ,·ano sca la che port a : t i piano superiore. Quest i generali caratteri distri butivi d i st in gueranno sosranz i a ll1l enLe in seguito il ti po edilizio in argomento .f\clla palazzina di Puntisdla è l'an:hitetlura <:lassicheggianLe, riannodanre i fili della in una rilenura che desta mera,·iglia per l'ckganza rompositi, ·:l. indice di sicuro "mestiere". che non è sollamo un episodio bolato ma un fenomeno culturale generale. f\ella ra'>segna de ll 'edili zia aeroporruale degli anni Vent i, r iferi ta a ll 'area del nord-est d' Ita l ia, esa m i nata nel ca piro l o su l l gli episodi ed il i7.i da lla no tevole q u a l a rc h ite t ton i ca sono nume ro s i c d im ostran o l'a lt <1 prof'c ss ional i tà cl e l l'a llorn Sez i one Deman i o d i Paclov: 1.
A l tro t i pico esempio di palazzin:1 Com:1ndo è quello proposto sull'aeroporto di Parma. il quale. singolarmente, è la coria gemella di quello atLualmcnt<: stcnte a Padm·a. che :1 :-un tl.'mpo a\ e,·a funzioni di sede di Commissariato. l caratteri di questa architcnura sono stati gi;ì accennat i nel capitolo sull'eclellismo: essi propongono un cla:-sicismo influenzato da rcminisrcnze l i nguistiche venete. li prospetto è scandi to ritmi ca mente dalle k·scnc ri part i te secondo u n m od ul o, ric avato agli in te r <ls s i , c h e spar ti sce la fa cc i ata i n parti, con u n effetto <.li d i sl<.:ns i onc a i lati. per po i se rr ar s i ne lle quinte m ed i an e, e d infine ridi ste nd e r s i n e ll a cen tra l e dove ca mpeggia una serlia n a, sobri amente cl iscgnata a l la manier<l \ ' e n eta.
A Roma Ciampino e a apoli Capodichino l'edilizia adibita per il Comando aeropono. ubbidisce agli stessi criteri distrihuti\ i di quella del nord del paese. ;\lurano invece i ca ran eri architettonici, da quelli prediligenti il ··txuocchetto'' romano, come a Ciampino, a quel l i napolemni. riJktrcmi temi del neorinascimento partc n opeo, ve n ato d a a l lu'> i on i arc h eo l ogiche
Caratte ri architcrr on i c i di r i l i evo ebbero g l i e d i fic i Comand o d eg li a c roponi di O rbetello e eli Montece l io. Ambe du e gli ccl i J'ic i prt>senlano co mu ni ca r:m eri distributivi ed archite tt on i ci. L' importanza di queste due palazzine è da ricercare negl i
aspelli linguistici. che esprimono ancora un repertorio accademico, classicheggiante, ma, insolitamente presenmno gli elementi di una avvenenza nuova, consistente ncll<1 ricerca di una tematica tendente ad una figurazione architet tonica che assumeréì l a d en ominazion e di 1\'ovecento: q u esta, giù pron un ciatasi a tvlil an o, ;:tgli i niz i deg l i <1nn i Ven t i, con l 'o pera d i De Finett i e M u z i o. t' p iù tardi in v i a di affcrnwzione Hnche nell'area romana. con l 'o pera eli r ev i s i one d e l cod ice c l assicista comp iuta da G in o Capponi. a cui(: doveroso aggiungere que l la analoga degli oscuri anefici delle due palazzine in esame elaborate proprio durante il manifestarsi eli tale processo.
Un caso particolare di edificio Comando. elaborato dall'Uffic i o Centrale dd Demani o, dallo stesso autore del prim o progetto eli Palazzo Acro na ut ica, è u na pro p osta progeltualc che r im ase pro lxtb ilm en tc so ltanto u n a intenzio n e c h e no n eb b e un seguito appl i ca t ivo Di questo p rogetto è dispon ibile so l tanto una prospe ttiv a dove si ra vv i s<l una configuraz i one planimetri ca affa llo d i ,·ersa rispcno ai canonic i criteri adottati per la tipolo gia edi l iz i a in esame. TI lin guaggio arch itettonico potrehhe essere indi\·iduato in quello razionalista. ma le particolari incorniciature delle finestre e il portico antìswme la facciata principale, che ripropone il tema altomedievale del nartece, fanno propendere per il l\ove cento. È da rilevare una cu r iosa anomal i a, presente n el portico, dovuta alla ma ggiore este ns i one de l terz o pi l astro. visto da sinis tr a, rispetto ag l i al tri. La mancanza di alt r i docume nti non c i conscnrc el i forn i r e una spiegazio n e logi ca Tu tta v i a 0 acc:ettnb il e la segue n te ipotesi, che s i deduce osservando la .sca l a che accede ad una parte del portico; prosegu endo la co n clusione de l la sca l a in prossim i tù de l terzo fornice, s ì nota che il progettista, per assecondar<: l'impegno delle due pedate. è stato costretto acl aumenrare il fronte del pilastro. Ma è una scelta che non regg e a nessun criterio formale. anche perché il pilastro anomalo non è posto ncÙHneno su ll 'asse d ì simmetria del portico, dove aHebbc potuto avere una gius ti ficazione formale in un conll'SlO generale che ne giustificasse l a presenza.
Una prop r ia autonom i a f i gura ti va distingu ev a la Coman do d e l l 'aero p o rto di Pale rm o Boccaclifalco. Anc h e se la co n cez i one dis t r ibu tiva è qu el l a solit amente a d ottata n elle fabbrich e d i q u esto tipo. -che prevedo n o sol i tamente un corr i do i o longìtudinale su c ui si aprono i vari loca l i - l' ed ifi c io pa lermi tano ha
L/Jìcto Celi /mi e del Demanio- di edijìcio Comando.Aeropo rt o d l f'crlermv Ed(ficio Comando
u na confor.nuz ione p lanimetrica più Acl u na tesra ra r a n damemo mur a ri o percorre u na scmicirconferenza e h <: si impone, come ep isod io d i ma gg iore ri lie vo, nella visione ge n e rale. L'indirizzo espressivo che si raYv isa è c hiar amente ascri vib ile a l Razionalismo arch iteuonico.
Ma l'immagine preYalente che distinse il tipo edili7.io della palazzina Coman do, al volgere degli anni Trenta, è quella che ebbe una larga diffusione in tulla la penisola. secondo determinati criteri tipo-morfologici che \·ennero sempre scru po losameme rispettati. Realizzata con un caratteristico andamento a riseghe, con alla conclusione la torre conrrollo. la palazzina co:,tituisce il riferimento epocale e di stinti,·o dell'attività aeronautica di un momento storico particolare. Le testimonian ze pervenuteci, tra edific i ancora esistenti t' quelli ricordat i soltanto dalle docu mentazioni, dimostrano la larghiss ima diffusione di questo t ip o c h e, tuna\'ia, in ogni si n golo caso differisce da l prototiro di riferimento per qualche dettag li o. per il tip o d i r ives t imento o per gl i effe tti armon ios i ckw uti alla sens ibili tà co mp osit iva de l progettis ta , attento anche a ll o studio dei ca ra tteri ambienta li dell'aeroporto.
Elaborato seco nd o i ca n o n i de l piCr orto d osso Razionalisrno , l'aspetto c.tr atte ris t ico d i questo s ingolare ccli Ci cio 0 re lat ivo a lla sagoma d e l profilo pr incipa le, o tt enuta t empe ra nd o l'al tezza e la vo lu mc rri a. dal la quota più alta dov e è disposta la t orre con troll o, fino a i co rpi di fabbrica laterali co m e per rispeuare i vincoli della v icin issima arca eli , o lo. L'organizzazione formale comp lessiva presenta un appare nt e so lid o blocco volumcrrico dal qua le, con asportazione el i parti. è con seguito il risultato di ottenere un <1'>pctto gradonato. Yisto lungo il prospetto ge nerale. ed un progressi, o espandersi del front<: se l'edificio è osseJTato di fianco
Tra gli esempi. copiosi in tutta la pcni'>ola. perché elaborati contemporaneamente in un momento storico in cui , eni,·ano realizzate numerose infrastruttun: aeroportuali, si citano quelli di Lorero. \'iterbo, Lecce, Alghero. Comiso e Catania. Il linguaggio comunemente adottato (: un Razionalismo molto sobrio. composto da un repertorio o rn amemale che souolinca con sem p licità i vuoti delle aperture
Aeroporto di l 'i l r! rl · ' 0 · 'JKI< ' Coma/l l (o l •
Aeropo1to di Loreto. Hdificio Comalld(J
e i , ari corpi di fabbrica. Tessi[Ure in laterizio o a semplice intonaco disting u ono lt' singole \'olumerrie. Solitamenre il parrito figurari\'O che ran i,·a l'immagine ddl'cdificio è il segno , enicale offcrro dall'elemento disposto sull'asse di simmc tri:l dei fronti principali. la fascia ,·errata del vano sca l a e la seq u enza degl i ambicmi ce ntrali sottol i neat i da una deci sa incornici atu ra
.\le ll 'edificio Contando eli una infrastruttu r a aerea, s i accentrano genera lmente le funzioni di emi c servizi. dagli istituti che ne distinguono il nome a quelli amministrati,·i e rec nico operath i. Caso emblematico di una poli, alenza eli funzioni. che si esrenu singo larm ente anche sul piano formale. è quello rappresentato dalla pa l nzin;l Co mand o eli Pisa. ln questo e< li f i cio, realizzato ne l 1937, le pill disparate funz i on i trovano accog li mento e ve n go n o risolte co n un 'acc urata separazione eli quelle che hanno natura e caratteri comuni. e richi edono spesso il rbpcrw di esigeni'c di risetYatena swdiando percorsi obbligati, che riducono cn:•ntuali indebite interferenze. Quanto sopra è ottenuto mo\'imentanclo opportu namente il corpo di fabbr ica per consent ire il ricavo eli ingressi adeguati. Il piano ternt accoglie i serviz i ammi nistrati v i e t' ec nici , mentre que ll o superiore è ri serva t o all e d i verse funzit>n i eli comando aeropo rtuali. Ne der i va u n edificio dal l a singol a re ll\0\'imentazione volu metrici, d n i caratteri linguistici razionalisti, che ne ac cresce il fascino eli una architettura particolare.
GJi edifici tecnico-operativi
/,a torre di coni ro/lo
T:infrastrullu ra aeroportuale più apparisccntc, appanenenre alla categori:I deli<: fabbriche di supporto tecnico opcratiHJ è certamente la torre controllo. Concep ita nella sua veste f i gu r ativa class i ca quale ed i fic i o dotato di propr i a autonomia. r i corre n te è q u e lla d e lla s t ruttura met alli ca a tr:-t l i cc i o, alla cu i sommit;ì è l a piazzola con il riparo ospitante il punto eli controllo Cna presenza che distingue il luogo aeroportuale non tanto per caratteri architettonici quanro per il richiamo immediato :dl ' :mi,·ità spe c ifica del , ·olo. i\'el Vcnrennio \ \ \. l l
Aeroporto di Goriz ia.
Staziolle mdtolf!legrt!fìca
l'edificio della torre controllo è generalmente associaLo alla palazzina Comando. con la quale insraura un raprono Lipologico-formale di perfeua simbiosi. È da ri tenere quasi la figura emblematica dell"aeroporlo della Regia Aeronall[ica !"imma gine della ralazzina Comando. con il suo completamento con la torre comrollo. che nell'occasione rinuncia a pane ddk sue prerogati,·e di individualità figurati, ·a rropria per completarsi con l'edificio scmoswnte. L'associazione tipo-funzionali:' tra la ralazzina Comando e la torre controllo era peraltro possibile, nel periodo tra le due guerre, per k cararterist iche deg l i aeroplani allora in dotazione, che pcrmetreva n o l'adozione di tale r ipolog ia, r ichiamante un 'att ività di Yolo ancora ne ll a sfera d i una scala a mi s ur:1 d 'uomo.
G'li ed(fìd per le telecom uni cazio ni
'\lei pe r iodo tra le due guerre il servizio per le telecomunicazioni viene, in genere, svolto in edifici destinati ad altri compiti. con gli effe tti eli qualche inconve niente, oppure in sede propria che <.: solitamente una baracca. Con il progresso aeronautico i tipi edilizi. accogliemi queste rarlicolari attività. si evoln>no per<.!<: finire una Lirologia clistributi, a. clisrima dalla particolare idemità, che spesso si ri \ 'CSte di intcressami caratteri architeLLoni<.:i.
Per le comunicazioni radiotelegrafiche, che è una delle attività operative dtali per l'esercizio del volo. si rende immediatamente necessaria l'indi\ idtwzione di un tipo edilizio per osp irare correttamente il servizio. Agli ini zi l'edificio per la stazione r ac.l iotelegrafica non presenta caratteri che ne giustificano un interesse da un punto d i v isra a rc h itetton ico. Sresso sono semplici costruzio ni , talvolta mo des t iss ime, dis ti nte solwmo dalle appa recrh iatur e che richiam ano le funzioni del le te lecomu ni caz ion i. In segu it o la fabb ri ca ospitante il se r vizio rad io telegrafico incom incia, quas i tim i<.hlmen te, :td u na co nfigurazione pil! d ign it osa, co n una t ip ologia d isr rih ur iva r iù movimentata e con q u alche e lemento or n amen ta le c h e conferisce a l serv iz io un cerro decoro. Così nel 1926, sull'aeroporro di Cervete ri è pre se nt e u na fah l)rie<l adib it a qua le stazio ne radiotclegrafica, dorara
di c l emen ti decorativi elle richi:ltn <lllO il linguagg i o dl'l "ha rocchcLLo" romano. L'edificio espone curiosa mente una copertu ra a reno che protegge una metà della fabbrica che si deva al livello del pianoterra. mentre l'altra parte. dw dispone per due te r z i eli un piano superiore. è cope rt a da terr az.zi. necessari p er l a colloc azi o n e clcl l;l specifi ca ;lp parecc: hia t ura di serviz i o M<:g l io c urato è il r i ves t i m e n to L'Sterno di un 'arw l oga stazion e csistcnte sul l' aeroporto di Gorizia. L"e difi c io , pur cost ituito da una semp li ce fabbrica. presenta dignitosi cararreri edi l izi. Il trana mento degli esterni richiama. per analogia eli caraueri. l':uchitettura locale degli anni Venti. della quale è stato gi;ì accennato nel <:apirolo suli'Ecktti'>lllO. l !n'anticipaz i one quas i post-moderna è individuabilc nei timpani delle fin es tre, la cui cons tmaz i one raffo r za quel giudiz i o posi ti vo in meri to al la scnsibi l it :ì <lrc hitetto nica c h e anima,·a g l i a rtefici che opera rono nei prim i anni della Regia Aeronau tica, nell'a r ea nord -es t della penisola.
Caraneri distrihuth i appropriati al tipo della stazione radiotelegrafica si ri Twcngono in un episodio presente .sull'aeroporto di Guiclonia-tvlontecclio È il caso eli affe rm are che s i è pr ese nti davanti a<. l una evoluzi one dclt ipo , compl e tato .sia so tto l 'aspetto di uJùtp proprima ves te an:h i l<.:llonic:a che su que ll o di una co rr e rra dispo sizione delle atth·iri't c h e s i è fatta oltremodo compkssa. Aggiungasi che n e l caso in esame, in cararrcrc con l'istituzione dell'ente ospitante. l'ambito dei compiti di eserci7io è complewro da quelli della ricerca. L'edificio, arti co l ato su diversi piani, osp i ra i locali p e r l ab orato ri sperimentali. u n a sala intercetta7.ione, un Ct' ntro studi e ri ce rche ed è pr ote tto c.Ia un cor p o d i gua rdi a inser i to n e l lo stesso m a nufatto.
C:ar:Hte ri deci samen te a r ch it ettonic i so n o presenti nella lbd i otclegrafica eli Cagliari -F. Imas , edific:Ha durante la fase di L''>pansionc c di rinnovamento dell'ae r oporto an cnuta nella prima metà degli :lllni Trema. eli cui richiama i pre, ·alenri tip i linguistici, r ientra nti nella sfe r a del Razionalismo. ;\,la come è stat o già consta tato in prccec k: n z a, n ell'arch i tettu ra d e ll 'a ero porto d i Cag liari Elmas è ravvisahi le u n ' impront:t p <:- rso nal e, che acco 111una b magg i o r p :11 tc d egli e difi ci in una inso l ira veste architellonica . Articolato s u rre volumi dissimmetri ci, l'edificio della stazione RT presenta elementi ch.:corali\·i inconsueti, tra i quali è da annota re il rivestimento dci setti che inrervallano le aperture. Il rapporto tra la
.·lempur/o di CltRiillri·Umas. \lll::;wne radio/C'Ic1!,1r!fica
A emp o rt o del !.il/ orio. Cab i11 a di C'lei lri ca.
combinazione porra-finesrra e il tt.'ssuto ad intonaco dci prosperri. con la nitida fascia di gronda, sono gli accenti che distinguono una testimonianza che com·al ida una prass i edilizia di grande qualità.
Le! ce/ltrali elettricbe
Un t ip o edilizio. importantiss imo e v ita le pe r il funzioname n to operativo el i u n aeroport o milit a r e, è la cenrmk' elett r ica di t rasformaz ione Agli in iz i è se mp l ic e e mod es ta cost ru zio n e, contenen te l'i m p ianto d i ammarraggio del la l inea ele tt r ica d i fo rni ru ra ed u n t rasfo rm a to re c h e :1da tt a la te n s ione in a r r ivo a q u e ll a di eserciz io uti li Z7.ata n e l la in s ta lla7.io n e Sugli ae ro p o rt i n o n s i p revedo n o a n c o ra ute n ze p refe re n z iali c b d in111'1a% io n e ele ttri ca alle di ve rse forn itur e è e f fe ttu ata t ra mi te arma d i, c h e co n senlO n o la sepa r;l 7. ione d ella rete di a liment<1z ione in c aso d i
com une. in gen<:n: non si ;lll<l centrale elettr i ca l a neccs:.itù di attribuir!<: caralteri architcllonici. ritenenclola piuttosto una fabbrica in dustriale. Eppure questa particolare tipolog i a troverà arch i tetti che ne rh·eleranno ins ospe rtate qualit:l forma li. L 'ese mpi o più eclatante è q u ello del l a Centrale eli T reno d'Adda , costr uita n e i p rim i an.n i del seco l o co n ca rall eri arc h i.tctto nici Lib<:rty Successivamente al tri arc bitc ll i, co me Sant'F. Iia c Te rr agni , ne <.:labo reran no de ll e i nteressanti i dee forma li. Anche la Re gia A<.:ronaut i ca, forse a\·verte ndo che, indipcndemememc dalle funzioni. qualsiasi edificio contribuisce alla defini zione della qualità ambientale. in comincia a curare l'aspetto archit ettonico eli quei ll1<1l1Ufau i adibi t i a spec ific h e esigcnle. non tras c ura n do nemmeno quel li di m od es te e n ti tà come l e c ah in e clertrich e d i tras fo rm az i one. Cas i esemplar i s i incontrano s ull 'ae roport o del Li t tor i o. dove è r ealizz ata una ro rr e che richi ama aspet ti propri della roma n ir:ì i mpe r ia l e; ad Orbetello. sono i caratre r i linguistici '\!oH'<.:ento che improntano. in una \'este sobria cd elegante. la local e cabina di trasforma zione
ldrrw.:alo di Orhetl'ilu. Cabina di trasformazicme elettrica
Aeroporto di Ciampino. Centrale elettrica per culi 1/Uilllnti. '
Con l'attività eli' olo. svolta di none, il servizio ck:ll"alimentazionc elettrica aeroportuale ass u me aspe tt i specia lis t ici c pe r le fabbriche desti n a te ad assicurare rale forn itu ra, s i incom i nciano ad ado tt a r e orga n ismi p il:t comp lessi. A Ciamp in o è esistente, nel l 929. una centrale (.'lettrica per voli notrurn i . L'edifi cio. del quale disponiamo soltanto poche immagini fotografiche. pn:senra un ·ani<.:olazione planimetrica piurrosto -;emplice, con una decisa riemranza della parre centrale del fronte pr incipa le. Su l filo esterno eli questa pane si ele,·a una torretta su lh1 qua le è.: so rm o ntata u na in cas t e lla tu ra n ..'C<lnte segnal i luminos i. Un a d ecoraz ione ornamen tale al lu d e n te temi de l ·'barocchetto'' romano e la part ico lare att rezza t unl imprimono alla fabbrica. seppurc 111!>desta. quei caratteri che ne impongono l'attenzione nel panorama aeroportuale. È da annotare che l'aspeno tipo morfologico d<:lla centra le di Ciampi no è riprop osro nell'aeroscalo di Augusta, con la diversità degl i accenti suggeriti nella di un eclett ismo ravvivato da e lcrnenti decorati vi a voluta, c h e solto lin eano le ape r ture d e l pi: tn orerra .
A Cagl iari-Elmas l'edificio della locale
Ele ttrica. avente ca rarrer i linguistici che richiamano la preced<:IHI..' Stazione }{T dello stesso aeroporto. è carat-
Idroscalo di All,f.!IIS i a Co/Jill(t di tm4(n·m a.zimll' elellrit:o
O.T.
lleroporto di (;nidouio ,l tvntecello- T'r<,f:!.el tu di massimu ddlcr Ce111rale e!ellrfc({ di tm:;;j(m/IU:ZIUIII' di 60.000 l"olts
rerizzato da una dignità architettonica indi\·idual>ile ndl'aspello monumentale. nella insolita tipologia formale c nella cura del dettaglio. Il linguaggio aclonaro rientra nella corrente razionalist:l ma. come si è detto per molti edifici dell"aero porto cagl iar itano. presen t a u n a impronta in d ivk lu <ilc L'o rgan ismo edi liz io è ripar t ito i n due co r pi d i fabbr ica cont igu i, c on qucJlo an ti s tan te, a semp lice cleva %ione. distinto eia una finestra a nastro; lJUello retrostante contiene i local i per le apparecchiature e si eleva per un'altezza doppia rispetto al pren:dente: 4uesra parte dell"edificio <..·sottolineata da ampie aperture. interYallate al centro da lesene con una insolita forma tr iangolare che, lette a d isranza. si armonizz:1no efficaceme nt e nel pr os p e ll o .
.'kll'ambi to della tipolog ia riguarda n te l a centrale e lell r ica d i t rasformazione. l'esempio pill considcren>le . esistente nel periodo rra le due guerre , è certamenre quello di Guiclonia .Ylomecelio. Il variegato impianto ,-olumetrico con il blocco centrale da l quale fuoriescono simmetricamenrc \ ' ari corp i di fabbrica, scanditi dal la so bria p lastic ità de ll e corn ic i e de i r isalt i, coMi t u isce u n mode ll o di r ifer i men to s t raord inario. co n s idera n do che a ll' epoca nl:tnc.wa u n 'ed iliz ia indus tr iale a cu i riportarsi. L'edificio, di cui è rima '\la soltanto la documentazione del progetto di massima. disponeva, a cli,·erse quote. delle appan: cchiaturc di e sercizio e dei
scrYizi annessi. Al piano <;uperiorc erano situate le celle con gli imerruuori di alta tens i one, a 60.000 vo l ts, le qual i si ap r i\'ano su un a m p i o sa l one dota t o el i aperture a l oggia c h e permertevano u na spaziale con il :-ollost<H1te piano. attrezzato per la trasformazione in bassa tensione J.\el corpo di fabbrica antistante il co m plcsso er:1 co l locato il salon<.> co ntenente i p er la d i s tr i buz i one c la m a nm-ra. La c h iarcna e l a correttezza dell'impianto complesSi\·o. la inconsueta suggestione donna alla combinazione tra struttura edilizia e apparecchiature elett r i c h e, conferiva n o un accc m o par ti colare nel p< tno rama pc r allro gi<'ì eccezionale del Centro Sperimentale.
Gli edijìc i m inori
Concludiamo la breH.' rassegna sulla edilizia tecnico-operati\·a. con la citazion e d i ;1Jc u n i m;unt fa t t i pe r se r vizi m i nori, che vengo no i n dica t i so l o quando as su mono una propria autonomia ripo morfologica. Ad esempio sull'aeroporto di Guidonia è possibile rilevare, cb docunK·ntaziorH.' fotograf i ca, un edifi cio di modes te d i me n sion i rn a <.l al la elegante c inconsueLa fig u ra. Ut il izzato per l a prova delle eliche il manufatto è ri\·elatore delk possihilitù di por<.:r im·entare nuove forme asseco n dando l a struttura alle neccssitù della fu n zione che, n el caso esami n ato, s u gge r isce i l rema a rc lli tetto ni co
Di maggior respiro possono cirarc due eccellenti esempi di infrastrutture co n c<.:pi te con i n Le nt i razio nal i per l a f u nz i one che d oveva n o svo l gere qual i gli edifici adibiti come autoreparti per gli aeroporti eli Puntisclla e Cagliari-Elmas. Di essi sono disponibili poche immagini fotografiche che non consentono una \·alutaz ion e s u i r i s pett i v i ca rat teri d i st r i bu tivi. T una v i a (' d a annotare l a ecce ll e n te qua litù edilizia. espressa mediante un linguaggio architettonico che. nell'aeroporto della rada eli Pola, è accorta rielaborazione eli forme classicheggianti, mentre i n q u e l l o sa rdo è u na esemplare versi on e dl·ll 'i n dir i zzo esp ress i vo raz i ona li sw.
Tra gli edifici concepiti come laboratori fotografici è petTenura la testimonian za d i que llo di A l g h e r o, dist i nto da un a asimm errica volu m etr i a c h e i m pag inata co n i l ri\·esti mcnto i n collo, si esalta nel nitido blocco che svetta dall'insh:me.
.leroporto dJ GJ11donit1. Ftl ij kio Jlro l ·a e /i c b l'
Aeropo110 di P111111sl'fla Autoreparto.
Per il se tYizio s:tni t ario si dispongono alcun<.: imm:lgin i rigua ruanti gli aeroport i di Capua e Campoformido. La scmplicirà della fabbrica. nclrinfcrmeria capuensc. è ran·i,·ara da una torretta che fuoriesce dalla copt..>rtura a tetto c non trO\·a una logica spiegazione. L'infermeria <.klracroporw di Campoformido, risalente al 1929. è co lloca ta in u n decoroso fabbrica to, mov imentato so lt a n to nelle part i l;tt era l i. che c hi use testa te da logge. agg<.: tt ano legge r me n te rispetto al fil o del corpo centra le.
Aeroporto di Autoreparto
Le a viorim esse e la poe tica nervia n a
Aboia mo rise r vat o d i una t rattaz ione a pa r te L t\' io ri mess;l, l'edif icio ;td ibito p<.:r il ri covero t• la manutenzio n e cl dl'acrop lano. non tanto perché lo si ritiene un tipo edilizio poco incline ad assumere , esti architenonichc. ma per J'on·ia con statazione che tra le tante infrastrutLure a terra di un aeroporto. tale edificio C:.· un poco il simbolo che rappresema emblematicamente la specie c tner ita, pertan to. u n esa m e part icolare.
racchiude anche la facoltà di proporsi come episodio di archi rcnura, poicht- la sua presenza è una testimonianza che incide nel profilo acro portuale, q u alificanclone spesso l'aspetto dimesso. Abbiamo g i:ì in p recedenza ccnnaro a g li impan i p rovocati da lle av ior i messe per dir ig ibi li , o :ti co n trib u to qual ificante di quelle nerviane che riscatta,·ano un incerto profilo aeroportuale acl On·ieto e. al contempo. ne sm ,-eni,·ano l'antica ad Orbetello.
Jn q u esto sagg io che si p ropone di ind iv id u a re q u alit;'t a r chi tetton ic h e n e ll'edili z ia a e rona u tica, l' av i or i m<.'ssa è esaminata solto l'aspetto d e ll ';ucl t iLettur:l. È ne cessaria quindi una debita premessa che chiarisca alcuni asperti dicotomici tra architettura e ingegneria.
\le ] secolo dic ia n novesimo. l' us o ta l\'olra spreg iu d icato dei m:Her iali che un tempo avevano svolto una f u nz ione ausi liar ia, COI1J(.' il fer r o . determ ina una pa r ticolare corrente architcnonica. distima dalla grande che ,-iene definita architettura dell'ingegneria. Di fronte alle opc..'rc eli Paxton. Eiffel e Freyssiner si resta ammir<Hi da lla hdlezza della nuda struttura e si è indotti a ritenere che n u ovi valori es te t ic i s i possono indi viduare nel la semplic ità d i u n a t ravatura me ta ll ica che risponde ad un dettato 'itati<.o costruni, o. I n merito al possibile equi ' oco tecnico-meccanicistico , che pre..;upporrebbe un debito della forma architet tonicn alla tecnica costrurriva. lo storico Bruno Zcvi afferma in proposito: "Ogni ;tr lt: ha i suoi .. v in col i", c la tecn i ca edifkator ia n o n h a n (' i mped ito n é favor ito lo s\·o lg imcmo de ll'arte. I n alcune et:l clelia storia, l;1 in,·entività tecnic1 è stata così
incalzante eia in apparenza. gli int er<!ss i formali: in effetti. in es-;a consisteva il ,·ero impegno formale, come si comprende analizzando un mausoleo romano o una cattedrale gotica . la cupola del o le strunure dd Guarini. gli hangars del Frc·yssinet o i pomi di Rohcn \lailbn" < l 1 FaYorire l'aspetto della tecnica, la ··firmitas secondo rassunro \' itru,·iano, risperto alk altre <:omponenti che informano l'opera architellonica. determina. secondo Zevi, alcuni inconvenie n t i metodologi ci. t m i quali quello del "posi ti,·ismo evoluzionis t ico'·. clove il "progresso cnsrrurrivo·· co ndu ce a l ··progresso a r t ist ico"- e quello r igu:lrdantc il punto d i \' ista, :rncora pill di ritenere migliori le opere dove " l'ar c.litezza tecni ca è' maggiore "Questi incom eni<:nti deriYano da una manc<ll:l storicinazione della tecnica c. in conseguenza. da un'alter:na Yisione del rapporto tra costruzione e architettura. tra inruito statico c..• intuito formale ·
Dalle perplessit:J d i Bruno ze,·i eli comprendere nella dell'a r'tt' molte or ere degli ingegneri strutturisti elci secolo scorso. pane il critico d'arte <; iul io Carlo Argan p e r affermare una diversa cnnvin7.1one. "Credo che anche i prim i pion ie r i d e i nuov i e del!<:> nuove te cn ich e avessero una sin cent aspira zione artistica, bench é esp ressa come "reno ri ca ingegneresca": e che 1';1pp:1rente spegne rsi eli quella aspirazione nei pill recenti rostruttori da null'alrro dipenda che dallo spegnersi eli quella rettorica. eli quello 7clo missionario o eli quell'entusiasmo dei pionieri. l\Ja <.iò significa soltanw che. nel corso dello s\ iluppo -.rorico di quelhtrchitenura tccnka. si è \ 'enuto progn:s..,i, ·;1nwnre eliminando I'<..'<.JUi\ neo di ingegneria e architcnur;l. o. pill precisalliL'IltL'. il pregiudizio che identifica,·;! l'ar ch itettu ra con g li n'>t ilj tr;l<. li 7.iona l i" .Nel concordan: pienamellle con quc::.to pa re re agg iun g iamo eh<..·(· ;1ncora ab b asta n za diffuso . ne lla opi ni one con1urH.: . 1\:rrore eli r ite n ere l 'archilcttura so ltanto se si presema con l'apparenza di un corredo ornamenta le La convinzione che l'arrhitertura è l>e n cosa risp etto all'inve terata ab itudine agli stili ornanwnrali è una conqui">ta critica non soltanto dd no ..,tro tempo. ma anche di coscienze culturali di un certo livello. l'\el secolo ..,corso l'esigenza di adornare l'edificio con apparati decorati, i era talmente radicata nell'immaginario colletti\' O che..· molti ingcgrwri accetta,·;mu più o meno consapevolmente di adornare le loro fabbriche con eclettici e la snella co lonna eli g ltisa doveva masch era rsi con orpdli classichegg iant i rer adattars i al l 'ed ifi cio che la ut ilizzava . Ma l' eq u ivoco cr it ico raggi u ngcr;ì l'ap ice de lla incongruen7.a quando ., uno dei compo n enti <Ie lla commiss ione giudicatrice dei progctti l"ll'r l:r nuova Stazione di Firenze. nel giustificare la scelta d<.'l progetto del gruppo J\1i chelucci, di cui abbiamo già accennato in precedenza. aff<..,rnwrà di a\ er dato il suo consenso alla proposw modernista poiché la riwnc, a un'opera "inùusrriak che non a\Tebbe disturbaro il retro della \'icina chiesa di Sanra l\laria
L'invenzione di una struttura, sia quella ri guardante una av iorimessa o quella interessa nte u n a aerosta z ione. "segue una pr ecisa legge art is ti ca: na sce <..1:1 u n processo in tu iti vo e, solo in u n secondo tempo. v iene con tro llata col calco lo matemat ico o, quando ciò non l..· rossibile, sperimcnwlmente att ra verso model li so ttoposti a sollecitazioni :rdeguate. Ne lle strutture irc..·rstatiche uno stesso 11latcriale presenta resisten7c radicalmente di,·erse a seconda della sezione. del profilo. del le dimensioni: la sua forma non può essere desuma dal calcolo e raramente può essere 'crificara con strumenti matematici: essen:.· im-entata per porcr essere contro llata empiricamente. Il processo dell'ingegneria si identifica co::;ì con quello c..:stctico·· (-J)
Un esempio s ign ifi c<l tivo c h e d imos t ra com<..: w lvol ta è in suff iciente allicbre a l la semp li c it à clelia stn 1ttu r:1 la forma cl ef initi,·a di un t>dificio è rappresentato dalla torre Eiffe l. Come (· noto t:tlc strunura è dotata al la hase di quarrro grandi :rrconi.
eh<: n e co n fe riscono il ca ratteristico aspetto. F. hhl:nc ta l i arco ni non hanno n essuna funzione ponante a parte quella propria. e son o '>!ali aggiumi dall'ingegnere Eiffel per il semplice falro che li ritene\ ·a per la defi ni zione forma le de ll a to rr e .
L'a rc hit e tt u ra de ll 'inge g neri a s , ·olse un r u olo im po rt ant e , nel seco lo sc orso. modif ica n do l'immag ine clelia città e co nt ribuendo alla formazione di quelle idee che poneranno alln uchitettura m o derna.
Consider iamo, esempio, i l P;tb7.7.o di Cristallo, di Joscph Paxton. cos t ru it o a Lo n d ra , ne l l H5 1, in oc c as io n e del la G ra nd e Esposiz io ne L' id ea d e lla struttura e ra fon data sul la v irw :ll e infini ta r ipc:tihilit ù eli p oc h i ele m e nt i s tand a rdi zzat i, un a lasrm el i vetro lunga un met ro c vcnriclue cen t imet r i, colonne d i g h isa el i tre d i verse allezza. tr:l\ i c pilast ri di dimensioni prefissate i quali opportunamente as semblati un'opera di architettu ra che, all'epoca, si ritenne eccezio n ale pe r l' e normit à della d im e n sione c per la q ual it à ck ll'a rchite ttur a. TI m an ufa tto , co m c tant i al t ri an a log hi, costi t ui va , qu a le ant icipaz ion e pre lud ent e il rip o d e lla m eg a s truttura, u n el eme n to d i ro tt u ra ne ll a lo gi ca d i cres c it a dell a città a ntica n o n so lo pe rché rcc l, a una i mmagine figu rat iva che poco s i adattava al profi lo di q u e st'ultima. ma specialmente perché l;!ra accompagnato dalla incertezza della sua stabi l ità nel tem p o, dalla s u a effimerità quale prodouo dest in ato a lb a li e n a zi one un a vo l ta termin a to l'avv enim e nt o p e r il qua le e ra st ato c on ce pit o . Infatti, il Pa ia no eli Cristal lo, c he aveva tro va to s ubito post o n e ll'immaginari o d e i fond ines i. co m e part e d e ll a a cui fare ril'c.: rime nt o n el r ico rdo d i essa, ve n ne s m on tato pe r po i riprop orsi in altro luogo. Al conrempo. l'arch itertura del Palazzo, anc h e se prcsenta , ·a alcuni clementi clecnrari, i. contribuiva alla formazione eli una nuovn idea di co n cepire la fo rm a . quale es pr ess io n e de lla p u ra fun z io n <;>, tu t tav ia s u blimata da una visio n e lir ic a che n <: annullav a i lim iti d o v ut i alla s u a natura.
In mo lt e opere ed ilizi e , ri en t ran ti n e ll 'a rea dcl hl g ra nd e s truttur a . s i e b b ero. ne l secolo scorso. compromessi tra una concezione a rch itettonica , dovuta alla
se n s ibil e intuizione strurturalc di progctri:->ti avve duti e la necessità di corredarla con cleme n ti orname n ta li per so ddisfare il gusto dell'epoca. L. Sull iva n , il princ ipale protagonista dell a Sc u ola di Chicago, fu una figura emblematica dì que ll'arc!Jiteuura che basava i suoi fondamemi sull'ingegneria, turtavi<l clchitamcntc connotata con a rr edi ornamentali. seppurc di una origina li tà veramente interessante Sullivan era abil iss im o n e ll a decorazione, eppure nei suoi grart:Kicli s i avverte la n uova mentalità, malg rado gli dementi ornamenrali che ne distinguono l' imma gine.
Nell'ambito indu st rial e s i ebbe un8 maggiore li bertà n e ll'affrancamento dagli sti li poiché, come si è accennato in precedenza. semb rava che l'opinione com u ne accettasse che la struttura fosse priva di ornamenti La consratazio.n c che l 'cclifi<:io, nella sua nuda struttura, fosse bello per qualitù dovute esc lusivamente all'armonia della forma, alle infinite possibil ità eli fru izione di un o spazio veramente nuo vo , mo lto pro ha bilmcntc era avvenila da chi sensibilmente era dotato dalla ca padtù di intuire la bel lezza, indipendentemente dalle conve nzioni comunemen te accettate . Ne ll 'ottica eli tale mental ità si cost ruirono edifici do ve non si riteneva indispensab ile l'identificaz ione di un "c.leco r". come swbilimenti in dustrial i. ponti, ac quedott i e cent ra li elellriche.
L'avven to de ll'av iaz ione e il suo rapido progresso, alla fine de l seco lo scorso. clet e rm i n<') la necessità di una nuova infrastruttura, adatta al ricovero e alla manu te n zio n e degli aeromobili: l' av ior imessa .
Le prime avio r imesse f u rono realizza te uti l izzando st ru ttu r e l i gncc o miste. pareti leggere. tenendo conto delle modeste dimensioni degli aeroplani. Le difficoltà costruttive si ebbero con i ricoveri per dirigibi li che richiesero la reali 77.azionc eli stru tture s p esso ardi ti ssi me La d i sponihilirù di u n a im magine relativa all'a e roscalo d i Ozzano c i co n se nte l a con oscenza di un a avi orimessa p e r di ri gibi l i nd ln fase d i comp le tamento La struttura è realizzata con u n arco acuto. a rre cerniere. in acciaio, c presenta, .senza la cope rtura pr otettiva. una immag in e di singolare bellezza. Si ha un conceno di archi che si susseguono ininrerronamenLe a formare una \ ' Olta con l a chiusura alle testate con portiere oblique, che dovevano w r ba r e se n s ibilmente l' osse r vatore Ma anche con i l comp l eta mento d el ri vestimento pro t et ti vo, nella se mplic ità de ll a nu da fo rm ;J, con il profi lo nit ido d el l':.tr<:o. s i percep i va il vio l ento im patto dinamic o. prov ocato d a q u es t'aviorirn css: l n e l la piana dell'ae r oscalo.
Co n cepita sullo stesso principio statico di quella di Ozzano . J'a, iorimessa per di r ig ibili di San Vito dei Normanni si avvalev a di ele m e nti in muratura ar mata c h e s i c o nfi guravano p e r e ffet to delle .so ll eci tazio n i d ov urc :1 ! partico l are t i po di v in co lo. L 'effett o che n e d e r ivava n el l a mut cvo l ezza pla st i ca elci fianchi de l la fabbrica c h e scu()[eva la visione.
In un pregevole saggio lo storico Giuseppe Pesce ricorda che il primo hangar per diri gibili venne cos truito. nel 1907, sull ' idrosca l o el i Vig na d i Va l le: seguì n e ll o ste sso luogo la rcal i aazio n e di u n s<.:co ndo h an g;H ·· poi que ll o el i Tripo li e su c cess i va m ente qu e ll o c.li B engasi p t:r r icove r are i d i ri gi bili che part ec ip aro no a ll a gue rr a d i Libia nel 19 "1'1 -12 (. )
Alcune a\'iorimesse fu r ono degne di rilieYo anche nella prima guerra mondia le; c i t i amo quell a di J\!lirafiori (Torino) ad ar c h i multipl i in cemenro a rmat o con 38 m erri d i lu c e netta e l a grandiosa av iorimessa per dirig i bi li d i Ci ampino cost rui ta dal l a d i tta Saviglia n o n e l 1916 che m isu rava 202 x62,50x3 9 metri ; ed infine ci tiam o qu e ll a di Parma " <'>l.
Le seg n alazioni di una autorevole fonte come quella appena accennata, vanno tuttav i a opportunamente integrate con alt re indi ca7.ion i che riteniamo degne di attenzio n e. Sull ' ae ro p o rt o el i Camp ofo rmid o er a es i ste n te, n e i primi ann i Ve n t i , u na cu ri osa av iorim essa adibita pe r aer o pl ani di modeste d i me ns i oni. Essa e ra co st i tuiti d a t re padiglioni co nti gu i , in mod o da rea l izzare in pianta una config urazio n e a , ·entagl i o. O gni padig li one presenta,·<• un'ampia apertura, ad andamento cuiTilineo, che poteva essere c hiusa da una .se rr anda metallica che scorreva lungo una g uida ve rso l' i nterno. t ; n lu cernario a forma di co priva l'ambito di spazio occ upato dalla sc rn1nda risp e tto a q u ello p rot etto da l la co pertura a ca panna d e lla parre re trostant e. T r a un settore e l 'a ltro e rano in te rp ost i dci se tti in mu rarura , d elimita ri da pila stri c h e ave va n o fun z i o ni eli raccordo f i g urat i vo c eli sosteg n o statico. L'aeroscalo di Grottaglie era dotato di tre aviorimesse per dirigibili. di cui due dello stesso tip o. ll rit r ovarne le immagi ni fotografiche desta un a indicibile emozio n e p er coloro c h e h anno t rascor so u n peri odo cle ll <l loro v i ta sull 'ex aerosca l o. Il lu og o ae roportu al e e vocato d alle visio n i è tutt'a l t ro ri spetto a qu e l l o d ' u n tem p o recente, e n o n ba sta ri co n oscere q u alche fabbri ca f amiliare sopravv i ss uta per idemificare l'imm agine consolidata di quello che fu l'aeroporto di stanza eli un Gruppo antisommergibili o della Scuola Central e Istruttori Volo.
Le av i orime sse s i co llocavano n e l cu ore d el nucl eo de ll 'aerosca l o, co mpren dendo ai l oro fian c hi ogn i altra fabbrica , i n mod o c h e si poneva n o co m e immani fondali eli un o sce n ar i o ben dive rso d:1 quello offe r to da u n tradiz i ona l e ae rop or to. Nei loro interni sm i surati le insufficienti condizioni di luce. app<..:na ra v,·ivatc
Aeroporto t/i (;mlltlp,lie Al'iorimes:;e per cltril{ilnli.
da lla punteggiatunl lum.inosa elci poch i firwstro ni permettevano di cogliere la densit<-1 retico lare de ll e s rruttur e di sostegno, ora dilatate nell'espans ione a carena d i nave. ora proit:ttate. co n una configuraz ione ogiv<llc, ve rso u n ' in d is tin gu il)i] e ch ia ve d'arco . È u na dimensione operativa. rinvenihile anche a ferrara. Ciamp ino. ksi c Pompei. dove l'uomo agisce come un essere lillip u zi<mo nel gm·erno di un a rc<1ltà dalla scala so\'J'uman:t.
Mentre nelle aviorimesse pt'r dirigil>ili. giù intraviste. è prevalente l"aspellO costruttin>, inteso quale raggiunginwnw ciel fine del ricm·ero. che esclude ogni <litro intendimento di natura estetica. per cui gli effetti provocati da queste archiletture kitsch ricnrrano in m biro eli ime resse emotivo che giustifica la sensazione ricenna a quel compiacimcn!O alb trasgressione che è nell'animo di per sone educate a intendere l'arte del bello. quelle di Parma cd Augusta si propongono con altri aspetti In esse(.· ra\\ isabik quella identificazione tra forma architettonica c struttura che è il su pera mento dialettico tra l'espressione dell'ingegneri a e quella dell'architeuu ra .
L'av iorimessa di Parma. rc;dizzata in cemento armalo, è uno spazio gigantesco, a due navmc. con u n 'art icolaz ione st rulturak eli ra ra eleganza. L'ele m e nto stat ico è un dopp io te laio. con un :n eo :1 t utto sesto nel la con f igu ra z ione cl'in rr adosso, mentre ass u me sagoma a C'aranna all'appogg io delhl copert ur a. La v i s ione de ll'i nterno di una nav:lW rim:lnd;l a lla maestosirà de l la basilica ro m ana o ad u na cattedrale romanica ma. riclliamandoci acl e\·enti di architettura dci primi
del secolo. propriamente quelli dell'archireno Auguste Perret. sembra prm·ata una filiazione tra respres-,iorw figurati\·a dell'a\·iorimessa di Parma c quella tipica dcll'architellura del transalpino. Aggiungasi che nel percorso di una na\·ara <.k'll':1viorimessa parmense si intra\ ede, a quella di fianco, in una continuità di percez ione sp:1z iak <t l tame n re suggcs tiv;t. Al l 'esterno, il p r ospetto p r in v ipalc a r chitr av:tro, con le menso le a i pilast r i cl te ne configura ,·;l no, nella esp ressi nn<.' archi tettonica. il momento :d nodo. documcnr:wa la felicissima immagine di un'archircnura dell'ingegneria che sarebbe stata perfeua se ai fianchi delra\·iorinK·ssa si fosse escogitata qualclK' soluLione più a<krcntc alla dell'interno. Infarti la suddivisione clelia fi.tncata dcll'aviorinll"'sa secondo le l'asce ùetrorclirura stat ica in ccrnemo armaLO 0 piuuos t o banale. T u ttav i:1 rale nl'gat iv it à n on inficia la maestosa bellezza dell'a\ iorimessa il cui l'rome princ ipale. spartito nei r iquadri che ne d i sringuc, ano ogni elt•mcnro. non prm·ocn·a quegli effetti disorientanti donJti alla mancata rercc;ionc di un riferin1L'nro di scala. a\ \ 'Crtiro nelle a\ iorimesse rwr dirigibili.
L'aviori messa d i Augu su, tut tora fortu n awmc1H<.: es is tente, venne real izzata pe r le esigenze bell iche clc!Lterosca lo sic iliano. elle avent compiti d i vig ilanza sullo sbocco meridionale dello stretto di 1\.lessin<l. Da notizie fornite dall'ingegnere Tu Ilio arrn. ndiamo che l'infr:tstnmura 'enne concepita per poter ospitare dirigibili da l 2.000 mc e. pertanto. \'Cnnc dimensionata con un ingombro lordo di l05.60x J5.20x:37.00 metr i ; l' util izzo netto<..· di 100,00x26,00x31,00 met r i con u na c ub a tu ra d i H1.000 mc. La st ru tt u ra pomm t e è cos t itu it a d a una ser ie di tela i
Idroscalo di Aug usta- A l'iurimeSs(l per dirigibili
intervallati ogni 6,60 m: b copertura è a capriata falcata mentre i picclritti hanno la costo la esterna parabolica a tra l iccio: i lamponamenti la teral i e quello poster iore .sono costitu il i c.Ia pannel l i sottili , sostenuti c.Ia travi di collegamento orizzonta li disposte ogni 4,50 metri L'imponente porta a soffieLLo metallica, sul fronte anter iore , è da decenni bloccata in posizione di semiapenura.
L'infrastruttura venne progerraw da uno s tudio professionale eli Brindisi , in un contesto cu lturale che, sebbene lontano dagli i ndirizzi naz ionali, seppe impr ime re alla fabbrica, con l'uso sap iente de l la tecn ica de l cemento armato. una disinvolra eleganza che, n ell'occasione, d iventa parlitura di rnovenze formali tra la scatola vo lu me t r ica e il portale. tra le costole es terne e il timpano sovrastante la fronte, quest ' u l timo dalla morbida linea t1 u cnte è un a nota lcssicale di gusto regionak comprovante passaggi cu ltura li spesso eli prov e nienza orienta le.
La radiazione dc i dirig ibi.li determi n ò la conc lusione della breve e gloriosa esistenza de ll e aviorimesse ciclopiche Quelle in acciaio vennero immedi a tam ente smontate e sosti t uite con analoghe adatte per gli aeroplani. La sopravvivenza de ll' avio r imessa di Aug u sta è doVLlla probabilrnente alla scarsa convenienza eco nomica d i u n a fabbr ica che u n a volta d ist r utta avrebbe forniw una montagna eli detriti dal modestissimo valore . L' istituzione d el la Regia Aeronautica fu l'occasione per apr i re un n u ovo capitolo in questa Conclamcnta le tipologi<l edilizia aerona ut ica. Ve n ne deciso di individ u are de i tipi appropriati da rea l izzare in serie. Tuttav ia p ri ma d i dare qualc h e cenno sugli esempi pil! import a n t i sulle aviorimesse
per aeroplani. aclonate pre,·alen t cmcnrc nel periodo tra k due guerre. è opportuno ric o rdare una be ll a e a\·iorimessa prog e llaL a per lo sc alo ciYile de l Litt or io.
La ' Casa del le Ali' ' (q u a le nome fu pill appropriar o per una avio r imessa) cost itui va l'e m e rge n za figurativa c h iave de l co n testo aeropo r tuale. Do tata di du e p i<.l n i una ca ratteris tica all'epoca forse unica a l mondo- essa presenra,·a sulla fronte rh ·olta :1 1 campo una piarraforma r:lccorclaw al terreno con uno sciYolo. Il piano inferi ore anicolato su quattro na,·ate. era risetYato ai \ ' eli,·oli scuola della Compagnia 'a zionale Aeronautica. che gestiYa lo scalo. mc.:nrre quello superiore. dot aLO di sole tre nava t e, era destinato ad ospitare gl i aeroplani in transito. ,'vk ni me cca ni c i consent ivano lo s pos tamento elci veli ' oli tra i due p ia ni. L' avio rim ess:l dispon eva di o f ficin e p er l'attivit:ì cos truttiva e manu te nti va d egl i ac romol;ili. o ltre
I I C' I'f l{ (i l' /() de/ lil/()rio l 'etl utf l tlel.fì-cmte {H! ,,I<'I'iiJI"<'
/l eroporto d i Pun!i:;e/Ja Avim"imessa.
a magazzini cd uffici per la cond u zione ammin istrativa. Incisivo eleme nto figu rativo di richiamo era la to rre controllo , e levantes i a 28 metri eli a ltezza , la qua le faceva da co n t rapp un to. con n otevoli itnpatti percettivi che ne derivavano , all a triplice copertu ra a ca re n a d i nave rovesc iata che disti n g u eva p rop riamente la rimessa.
La "Casa d elle Al i" sorprende per la mo lt ep li cità d egli asp etti di interesse auua l mcntc ravvisabili. Innanzi tutto la s ua specia le tipo logia e, al contempo, il fasc ino s ti molanre eli un documemo d i ''a rc h eolog ia industria l e" rimasto v ivo, purtroppo, so lt anto come ricordo. ed infin e, la particolarità del suo l i ng u aggio a rc h itettonico.
Slll cl iata, nel 1926. da l l'Ufficio tecnico della Compag n ia Naz iona le Aeronau t ica, la "Casa de ll e Ali" esib iva ca ra rreri s til istico-costrutt iv i p ropr i , dovuti ad una mentali t à progettuale a tt enta a contemperare di ordine s trut t urale , a cui l ' infrast ruttu ra doveva risponde re quale "m accb ina indus t riale" , e que ll e eli ordine ornamenta le c h e il gusto imperante de ll 'epoca richied eva An c h e se priva di uni t à s ul fronte ri volto a l campo di volo, a causa d e l di verso disegno dei po rt ali rispetto a l trad izio n ale corpo di fabbrica posto accanto , l' impon e nt e av ior im essa present ava, nei re sta nti tre fron t i, l'impaginato d e lle faccia te omogeneo, so ttolin ea to d al la inc is iv a co rnic e d 'att ico c h e inta g liava prospetticamenre l 'edificio in re la z ione alla lin ea d' ori zzo nt e. Pi las tr ature aggettanti e corn ici ma rcapia n o s par tivano le estese facciate in var ie riquadrature dove il rapporto pi e no v u oto e ra in tonato al.la funzione in terna . Era ch iarame nt e a vvert ibi le, n el l'edifi c io, la presenza dell'ordìtura statica del te la io in cemento armato, la quale, in alcuni ep isodi, era risolta in figurazione lingu is tica. Abb iamo alla tendcnLa protorazionalista l'i nd iri zzo es p ress ivo dell'aviorimessa che, secon do i l nos t ro pa rere. cost itu isce l 'evento a r c h itetton ico più interessante d ella tip o logia in argomento n egl i an ni Venti. T cara tt eri all u dent i a tale tendenza li abbiamo ind iv iduat i nella fra n ca espressione d e ll 'o rclitura in cernento a rm ato, alle a m pie superfici di vetro conten ut e nelle fac ciate , co n la luce c h e svo lge u n fo rte ruolo di med iazione tra int e rno ecl esterno ed, infin e, n el t rattarnenro ornamenta le che era inteso come dove roso comp leta m e nto ed att in geva prudcn temente t ra i codic i f ig urat ivi del "barocc h etto'' roma n o .
Nel la fase di studio int esa acl ottene re u na normalizz azio n e d e l t ipo dell'av iorimessa , si ebbero mohi episod i isolati , d ist int i dalla semp li cità della st rutt ura c
dalla sapicnre com l >ina 7. i one dei ra pport i tra le part i c h e ste mpe ravano l'impo nen7a della fabbrit'a, ne riduce\·ano il pc:-.o del ··fuori scala determinando una forma che si armonizza\·a nell'amhic.:mc aeroportuale. imprimendone spesso il suggel l o c he dcfini' a l'unirariet;1 dell'insieme.
' l'ra le belle av i orilll esse s i ricordano que lle sugli aeroporti di Puntisel la , eli Cagl iari -El mas l' di Brind isi. 1'\dl' ;tcropo no delhi rada di Pola J'a, iorimessa. che disponcYa di due porton i con ampiezza di luce di BO metri cia scuno. presenta. nella sc,·erità dei piani eli im·iluppo. sobriamente decorati con i colori c he dissimulano un tessuto arboreo, e nella ersale che sagoma la coj)(.;flu ra , gli elementi di una ekgan1-a rormale n o n ri scontr;lbi li O\ ' t111(Jll l'. L'av iori messa, che solit;tnH.:nLe costit u isce. nella sua autonoma Ci g urativa. un eleme nto a se .stante nel disegno d'insieme del piano ur l >a nistico aeroportua l e, le gato al tli((O soltanto per logiche eli funzioni, nel caso di Caglia ri- Elmas. invece si propone in un modo insoliw. Dotara di un corpo eli fabbrica al fianco. adibito ad uffici, che per caralle ri archi t e tt on ici si richiama n quel li pre\'alcnti s ull'aeroporto. l'infrastruttura s i l ega al complesso aeroportual<: non ranw per r e la zio ni di pross i mità, ma per assonanza figurativa. Anche a Brindisi l ' aviorimes sa Savig l iano. çol:ì esis tente dag l i inizi deg li a nni T ren ta , incide con un segno partic o l a re l'immagine aeroponualc. La copertura a falde spezzate. con lucernario centrale. che ricorda. per analogia di forma quella del Littorio. c la carica esprcs:,i\ ·a degli interni, spartiti in quattro campa te , fanno eli questa infra struttura un esem pio inte ressa nte eli ideal e co rrispondenza rra interni ed esterni.
La realizzazion e cl clle grandi aviorimesse, che spesso si concludevano in un singolo ep i sodio dov uto al sodclisfacimcnto imm ediato delle necessità el i ae r o porti dove si espliGl\ a una intensa attività operatiYa, fu accompagnat a dalla esigenza eli individuare dei tipi normalizzati, che rispondessero ad alcun i requisiti standarc.l quali la se mplicità di montaggio e smon1aggio, l a minore v ulnerabilità in caso eli b ombar dam en to <JCr<.:o c una maggiore rapidità n e l la <:ostruzione.
A tale scopo la Reg ia Aeronautica bandì num eros i conco rsi p e r a, i o rimesse. ell'ambito di una serie d i rapporti con le ditte specializzate, in siiTauo settore
Aeroport o di Hri ndisi
A r•iorimessa Sal'iglimw
costr u ttivo. non mand> l' opportunità eli cnin\'o l gere personal i tà ettlincnti della cultura. Abbiamo gi:ì accennato al concorso di Terragn i per il complesso del1',\erocluh di Como. ma in quell'episodio l'infra rruttura per il rico\'ero degli aeroplani costitui\·a parte organica eli un runo unitario. Aggiungasi che il progetti!->ta che si dimostrerà il più grande architetro italiano del \'entennio. non a' C\ a quella n ecessarìa esperienza de l la tipologia in questione per poterne proporre dci mod<.'ili di r iferi mento conw i m·ece a\·verrà p<:r Pil.:r Luig i 1\ervi.
A pane i due protagon i sti della n lirura arc hitetton i ca i tal i ana degli ann i Trema , il tema <..kl l a aviorimessa coinvolse uno straordinario e poco co no'>ciuto personaggio. l'ingegnere Gu i do Fiorini. chl.'. per la delle sue ricerche. è associato a quella corrente neofururista che si s\·ilupperù nello st<..'::.so periodo di tempo parallelamente al mo\'imenro razionalista. Dopo l'iniziale inrc:rc..,.samento per progcui di costruzioni ordinarie. ogni altra elahorazione progetlualc eli questo architetto (: concep i ta secondo i principi della rcnsistrutrura. [\ei suoi en u nci ati eli pr og r amma sono contenuti assunti come l'abolizione ciel ceme n to a rm a to e la va l o r izzaz i one del ferro, intesa co me r iduzio ne del q uan t itati v o necessa r io per metro cubo a parit:ì di funi'ioni -e la i nd ividuazione eli ri polog i e in ser i e. Con la tensistrulrura l'obietti\'O è sv in co l are e rendere autonoma ogn i pane dell'edificio, eliminando gli effett i della pn:ssoikssione con l'accortezza di far la,·orarc il ferro per la massima parre a trazione. Nell'<unbito dci contatti che la Regia Aeronamica ebbe con le Officine Sa' igliano per la costruzione di una grande a\·iorimessa. fiorini ebhe · l'occ:bioJW di cime ntarsi con quel rema de l l'architettura pL'r l'aeronautica c he costitui,·a un ·topos· nella produzione pro gc:tt u alc degl i a r ch i tett i dd futu r i smo U lt imato nd l 954, con i calco l i del l a struttura. i disegni dc i part i colari cosrr urriv i e l a rea li zzazione di un p last i co Cc h e sa rù esposto alla .Mostr<l clt'II.Aeronautica dd l <).)4), :1nch e questo p r ogcrro ( ) r es rerù su l la carta.
L'elemento principale deiLteroporto (• costituito da un grande hangar (m 200x5<+.1 0) che, secondo il programma . non de'<: pre\ edere pilastri di sostegno della copertura e de\·e a\·ere il fronte meridionale interamente apribile. Questi dati del programma cost i tuiscono occas ion e c.l'aprlicazione de ll a Tensistrullura" (6>.
'l
reJia illusrrazione del progeno. l'ingegnere fiorini sottolinea le caraue ri stiche fonclament<lli del suo sis tem a costr ulli\"C). ··un disposi t ivo di tiranti. rea l izzati co n n ast r i d 'acc i ai o , e r elat i vi p c nd in i mi h < l perm esso el i r i so l ve re l a cope rtu ra d e lla rimes sa apparecch i con una nmcvolissima economia eli ferro rispcno ag l i ordina ri :,istemi sratici a rorr<1le usualmente adortmi . ( ... ) TI clispositiYo statico da me im magin ato m i p ermc.:tte di vin cere grand i ca m pat e c on t r avatu r e re lntivame n t c el i p i ccolo s p e ssor e. Nel proge u o ( )l' al t ezza eli quest e eravat e è di m et ri j.50 Co n una strurtura statica ordinaria per campate delle stesse dimensioni. s i sarebbero raggiunti m 12 o l '5 di altezze! La grande economia di ferro è evidente . Il sistema s tat i co "sos pe so·• è rea lizzato nnche n e l l e o rcl i t ure secon d ar i e'' (7 )
Ta l e economia di ferro risu l ra ancor più sorrrendeme se si considera che la cope r tura cldl'hangar è r r evisla praticabile. ed oltre ad osritare il ruh bl ico deve f u nge r e dn pa r c h egg io pe r le au to c h t! vi rosson o :1ccederc median te un a r am pa dispos t:l lungo il l ato settentrionale d ella cost ru zione. Ino l tre al di sopra d i questa piattaforma tribuna si trovano due corpi di fabbrica di tre piani. che al rrimo osri Lano gli uffici ·avi ocen tro;. e avi olinee" e gli alloggi degli Uffi c i ali; al seco nd o la borato r i e a l te r zo dorm i tor i c u c i ne e rd'ett o ri p e r gl i op e ra i , il pe rso n nlc el i se r vizio ed i So nuffi cia l i. Al li,·d l o del suo l o. lungo t re lati (occidentale. se ttentri onale. oricnrale) dell'cclificio. :,i ap r ono dodici hoxes per riccoli apparecchi; altri se i sono ubicati in un corpo d i fabbr i c:1, a p i anl:l curva, situato t ra la torre tta d i c omand o e d il f ronte settentrio n ale del g ra n de hangar.
In questo edificio, clo"e la forma architettonica tende ad identificarsi con il dato stru uura l e, l'esib i zione al l 'es t erno del s i st ema dei cavi che sosten go no l e trav i <.I e ll a copert ura si abbina a qu el trattam e nto del l ' i nvolucro co me c art er semi t r a sparente. che è un connotato clisrinti,·o clelia poetica •meccanica · di Fiorini" <8 1•
Abbiamo dilun gato l'esposiz ione di q uest o pr ogctro di a rc hite u ura inte rr otta. nel se n so elle non venne rea l izza ta , pe r so tt o l in ea re l a profo nd i tà d e lla r i ce rca. negli anni Trenta , inrcsa a defini re appropriare proposte s ulla a\ iorimessa c he non erano fo rmul are co m e ipotesi di partenza. come chimere rientr anti nella uto pia sa n tclia n a o eli a lt r i archi tett i futuris t i co m e Marc hi o C h iattonc , ma cos t i tui vano progett i completi, accuratamente precisati so Lto l 'aspet to tecnico cos truttiv o. Aggiungasi che la padronanza delle possibilità di resistenza del ferro. c onsentire da ll a tecnica d ella tcnsistruttura, perm e tt e va al progenista quel grad o di libert:ì n ecessa r i o pe r es pr imere un a co n cezion e de ll a f o rma li bera el i co nfig u rars i se co n do i princip i estetici del l' epoca.
Altri numerosi prog etti p er aviori m es se no r m alizz at e f u ro n o prescntmi ai conco rsi in dcrr i cl ali 'Uffkio Centra l e d e l D ema n io D eg n e d i un ce rto interesse fu rono l e pr opo ste p r esentate dalle imprese 13recla Innoce nti , Sav igli ano e Saporiti. Tutta,·ia que ll a che si distinse nel seuore, imponendo i tipi della SlOO e della S52, fu l a Sapor i t i , ch e vi nse l'appos i to appa lto conco rso ind e tto i n to rn o al 1935. L 'avi o ri m essa SlOO s' impose raricla m ente per l a semp li ce ed elegante J'orma , n on p riv a di una propria incliYidualità fig urativa Ancora oper ativa. presenra dimensioni in pianra di 1 00x36 metri , co n altezza l i bera degli ingr es si di 1 2,50 metr i.
La t i pologia d e JI 'av i ori m cssa e bb e una l egittimn i o n e d' arre co n l' ope ra dell'in geg n ere Pier Lui gi 1e rvi. In uno scritt o reclano nel 193 3, quest i a f fermò il prin c ip i o che è stato inv ocato n ell e prime p agine d e l rresente argom ento, allorch é è sta to r i f--> ac.l ito il sup e ramen to de lla fun z i o n e, n e l la ela b o r az i one d ell a fo rma , con q ualcosa cl1e appar t i ene a l l a s f'e ra fant as tica. irraziona l e. de l progetrista. 'Un' arte non può mai essere r azi onale• L 'ispirazion e , la fantasia e un qualcosa di inutile son o e sa r an no sempre n ece ssari e per esprime r e u n a commo z io n e c p e r c o mu n i e<Hi a ad u no sp ett ato r e. So l o , cam bia o pu<'> camb i are i l cara tt e re del fan tastico • e dcll' •inuti l e· per r encle rli più ade rent i ed eloq uen ti al nostro spirito. Tra due ponti , uno colmo eli inu tili decorazioni e con molti utili ap pog gi inte r m ed i ,
eh(: ne rendano 1wrfettamcnte r:t7ionale la costruzione consi d erata dal pumo di 'bta srrenamenrc tc:cnico, e un altro che pur nudo. 'inca con audace arco una grande luce, l'uomo d'oggi e di domani sceglie senza duhhio il secondo e risente nel con t emp l a rl o i sentime nti d i audacia c eli decisione che <ln imato il pro ge tt.i s ta , si commu o Ye della v i ttoria co n se guita c 1W :-,e nte un legirtimo orgoglio.
Che se il ponte è nudo e ha mo lt i appoggi. (: perfettamente «f:tLionalc ·•, lo lascer;1 assolutamente indifferente come lascerebbe tale ogni uomo del passato c dd fururo.
Q u indi. ancora fanwsia is p i r a t ricc. ma fantasia c h e adoperi a lt ri mezz i es pr es siv i fantasia dd grande, ddJ'aud :1nJ a nche se non srr e nament e n eces sari o; ( ) Fantasia delle f onnc l og i che aderenti ;1g l i equ ilil>ri di f o r za o al elci materiali e che eliano l'impressione dell'accordo tra la n>lomà elci progetrisra e le leggi delle cose. Accordo che rappresenta la massim:1 , inoria possibile perché forze ed equilibr i di esse sono al di sopra di noi c il comp r enclerk (.· quanto di più poss i amo spcr:1 rc d i ra gg iu ngere" !9l.
1\on è chi n on \ 'cela in que sto com e f\l·rv i :1 bhia p erfcltamcntc com preso il magistero della costruzione di una forma d'arte, ndLunh i lo de lla grande :-,truttura. soprattutto nella capacità di rcali71arb con il dominio di quelle l eggi fisiche che sono spesso imperscrutab i li e richiedono pertanto. il sostegno de l gen i o. A p a rr e C iu l i o Carlo Argan e qualche altro cr i tico d·anc. ben p oc h i neg l i ann i Trenta in t u i ro n o c:1p aci tà di visione , ell e pe r molti so l tanto u na in cons ape vole sensihili tù.
i\ l a i meriti di l\etTi non si <.:sauriscono negli assumi richiamati. l\ella elaborazione delle a,·iorimesse che progetterà per la Regia Aeronautica. h: problema t i che d a p r esentano ris, o lt i inedi ti. Innanzi tullo la nccessitù di cos t ru i re uno s pazi o co p c tT o che consenta d c ll él tn <tc c hin a, se n za per ques to
1l eroporto dì Ort'il'to- l t'Cluta esterna dt•ll Al'iiJrimes.>a di P L. .Yen itrascurare l'uomo che negli inrerni delra\'iorimcssa intende ritrO\·are una dimens io ne idonea alla sua sca l a. L'aviorimessa , af fi nché possa comp l etarsi in u n eve nto architettonico, den.' rispondere con un e'>terno che sia espressione ddl'intcrno. La particolarit;ì dello spazio nervinno con le sue CJ\ it<Ì inaudite. deve t r ovare r isposta ne ll' esterno c conferire nello spa zio circostante il .significato e il valore di quegli interni. Infatti l'aviorimessa è un oggetto di grandi dimensioni da di->porre nell 'amb ie n te, c o nse n t irn e i l d i alogo con il contorno a l fi n e d i costruire una spa zialità suburbana unica c num :.t.
LJ n a serie d i circostanze per m i se ro b coll<1borazion<: d i Nerv i ,- che come:: ahbiamo accennato alla condusiom: del capiwlo suJLuchitctlura del Hazionalismo seguiva una sua particolare poetica -con l a Regia Ac:.:ronaulica La cl i fficolt;ì d i trovare imprese c h e rea l i7.7ass ero i suoi progetti. condoni sul filo della sperimentazione. costrinse ì\erYi a diventare Con la collabora7.ione del cugino Hartol i fo n dò appu n to una i mpresa che gli consentì di rispondere con con ,·inzione acl un appalto concorso indetro dalla Regia Aeronautica per un ·aviorimc::,sa t i po. La p articolare situazione internazionale, che vedeva I'Jtali<l in procinto eli affrontare l 'impresa etiopica. e le reazioni delle nazioni che an·ersavano le intenzioni italiane. o:,.tacolandole con le sanzioni. la comminenza a p ri v ileg i a r e q u e l le propos te progettual i che sugge r ivano un uso discreto di acciaio. Certamenh.' nella 'alutazione dell'appalto concorso si distinsero le qualità profess i onali dell"Liffi cio Centrale del Dema n io c h e ebbe la l ungi m iranza di intu i re. nella propos ta d i t\ervi. oltrl' alla convenienza tecnico economica. anche la qualità della proposta architerronica. Come è noto la panicolarc procedura dell'app a lto conco rso r i se rva alla di n a pa r tec i pante l' onere de ll a progettazio n e, -dove è normalmcme richiesto la risoluzione eli particolari problemi recnico-scientilkie alla committenza la faco l tà clelb espress i one di u n giudiz i o d i va l ore che non è affi dato so l tanto a l la com·cni enza economica, ma anche alla soluzione tecnica dove sono necessarie capacit:l di \ 'alu tazione :1deguatc. )Jell'occasione del primo appa lto co n corso. ri gua r dante le dtJe avi orimesse per Orv i eto, un e l emenro eli c i rco che contribuì a preferire la scelta della soluzione eli I\en L fu la necessità di
AerujJ(Jr/0 di On"ieto. ParliérJ!are del/ ',1rioriiiii'SSCI di P L. ;\'('l'l'i.
rbparmiare acciaio. in consideraziorK· che per questo materiale l'Iralia era a ssoggertata allt• forniture csrcre. nella proposta ncn iana erano prC:-.(' nti incognite che, malg rado b ::.JX'rim entazionc MI mode ll i, no n cr:111o de l rutto fugate, co n delle incertezze che so ltan to la sr rut.tu ra pos ta a reg ime avrebbe el iminato. lnf<ltti, come s i è accennmo in precedenza l;t metodologia progertuale d i l\crvi affidava a l l'intuizione la prima istanz.a d i ricerca c, successi\·amentc. sottoponeva il mo dello della strunura alle ,·erifichc sperimemali. "È noto. scrin:·r:'t al proposito il progcttista, che la distribuzione del!<: interne in una struttura di p enck· esclusivamente dal tipo della ::.r ruttura stess;J c da i modi con cui le forze ag i scono s u d i essa. no n da ll a sca la HH.'t rka dei sis t emi age nre e re sis t e nte .
ln conseguenza u n mode ll o, la ripetizione in scala di una struttura, solkciraro da un sistema di forze in appropriata similitucline meccanica, , errà a trovarsi in uno stato di equilibrio interno dd tutto· simile a quello dclb , era struttura " CJOJ
lJna d e ll e pr ime appliG.l7.ioni d i tali principi fu esegu ita co n le aviori messe eli Orvie to e d Orbete llo. No ndim eno. ai dati relazi o n < t li de ll'esp e ri e n za s u mode llo mancava la rispo"ita reale dell a s t ru ttu ra a l mom ento del d isarmo. i\ queste in ce r tezze, preesistenti alla cffeniva esecuzione (del resto ampiamente riconosciute dal lo stesso progcttisra che, in diH'rse circostanze. richiama ··ta intelligemc c coraggiosa mental it à tecnica clw guidù, nell'occasione i di ri gent i del Demanio Aeronaut ico") concorse appumo la l ungimiranza di co loro che determin a rono la sce lta. Se mbra che a l mome nto de l disarmo dc ll' eno nn c vol ta eli 01vieto. Nervi a bbia paz.i en te mente atteso, al centro de ll' avior im essa, !\ :sito del previsto abbassa men to, che se avesse superato la soglia pre,·ista <l\'rchbe determinaro l'istantaneo crollo della struttura.
Aeroporto di Un•iC'IIJ- lill f'1 '11 0 deii'AI 'ÌI'rime ,sfl di P. L. :ven•il.":l\ iorimess:1 eli On iclO progettata come una .. intdaiatura geodetica le cui parti funzionano c ome un tutt o u n i co". come lo ste sso '\Jcrvi, mi su r;l\·a in pi anta 111 .50x44,RO metri : la cope r t ura era formata "da u n a struttu ra po rtan r<..: formata da una doppia di archi incrociantisi ad angolo retto giacenti piani d i s p osti a 45° con l'asse lo n g i tudi nal e <icll'edific i o; k m:rvatu n..:, co n u n'al te7.Z<L costan te eli un metro var i avano n e l lo spessore da 12 a 20 cm: in pian ta l a strullura assume, a l'aspetto di un reticolato a maglie quadrate uguali da 150 metri di lato.
Ne r isulta va u n a vo l ra a rad igl i on<.: di st raord inar io ef fe tt o scc nogral'ico. in particolare vista , ·erso il lato lungo d 'entrata degli aerei. dm·e la struttura copri,·a la distanza con <111c balzi cb 50 metri sorrett i da un unico pilastr om: rampante centra l e ll peso cle l b s tr unu r a e della sovrastr u ttura ven i va sc: Lricato <li rc lla nll'ntc s ui rilasrri di appoggio dispost i regolarmente. allo stesso interasse. su eli una fila eli 21 lungo il lato su file d i ì nei l ati corti'' <11 >
TI seco ndo appa l to bandito ne l 19.19. richiedeva la realizzazione di un numero di ;n iorime-;se più c onsistente. da realizzar-;i ancora acl On·iew, :td Orbete l lo c a Torr e del !.ago P u cc in i. La ga r a f u anco r a agg iudi c ll a a Nerv i , il qual e r ispelto a lla precedente esperienza on iecana apportc) a l la sua proposta ripo delle modifiche. E-;se rigu:trdavano principalmentl' il '>istema statico adottato per la st rutru ra, la concez ion c tec n i co-cos t rurt i v:t della volta ed. i n fine, i l sistema de lla cope rtma Per quanto r igua rd a l a prim iL modifica "gli aproggi a terra H.'nne ro ridotti da a <;O l i 6 pilastri che n •nncro posizionati simmetrica mente sul !:t due su l b rnczzer ia dci lari lu ngh i c qua ttro agl i angol i in pos i 7.ione in cl i nata d i ,[5° ri spetto a l l'asse longitudinale. esattamente l ungo la l inea di spinta della volta a padiglione <Il > La seconda modifica 'enne sollecitata dalla rarticolare situa zio n e dd mome n to r esa cl iffic i k dal bi sogno di econ om iz.za r e i mal e rial i. la q ual e deter minò l a dec isione da parte eli eli fare uso della Jì refahhricazione. Vennero realizzati dei rra, etti reticolari in cemento armato. alri un metro e lunghi tre metri, sal dati ai nodi e cons olidati co n u n g etto el i co n glomera l o acl :1l ta La terza mod i fk'a r igu a rda\·a il mamo eli copertura risolto con il St'mplice rampo namenro di tegoli fissari tra' cui. "LI razionalizzazione del sbtema portante, la sempli ci rù del l e tecn i clw cost ru lt i vc unilamcnte al l 'a l lcg,gerim cn to del l < l comp l ess i\·a fa d i queste le p i ù belle fra quelle realizzate da :\ervi. un capolaH)J'O di architL·tLUra industri;1k moderna sicuramente insuperato in que gl i anni '' 1 l.J)
Come è now le aviorimesse nerviane di On iew e di Orbetello sono di strutt e da i ted eschi cluranrc l'ultimo conllirto mondia l e 'Jcl presente studio a uen zio n e è stata riservata a quella ed il i7.i:t ae r on:1utica perduta. il cui ricordo è affidato soltanto a qualche immagine, a qualche cronaca dd tempo. e ne abbiamo narrato le vicend e e commentato. per qua nto possibile. la qLw l i t[L archi teuo nic:L Son o tes timon ianze cance ll a te pe r l e ama re co n seguenze degli even ti bel l ici, che sono da mettere in debito conto nella ,·ita eli una installazione militare. i document i ch e mtesta n o l 'antic c.l gra n dezza, esa u rienti an c h e co n una sola im magin e, ma, co n l 'offesa d e ll 'uomo, qualcosa s i s marrisc e per ché l'arch ite ttur a è esrressione di storia. afferm azione di 'ita sociale. eli e di pensiero. sino ad es ser e eve n to irr ip e tibil e c h e, con la su a cancella7.ione . porta all' esrinz ion t> dci si gn ificati c u l tura li e mora l i c h e Lt cco mpa gnano . i \ll ora occorre d oma nda rsi dentro c recuperare la sostanza \' era della memoria perdura. poiché la ri,·elazione d ei documemi è spesso co sa che si dimostr a, a<.l un p r i mo rn o menro , est r an ea c p er r i pre n d e rn e co sc i e nza arr i va oct: or rc cercare ne i l uoghi. anche se st ravolti. l 'antico senso espresso da qucll'architcrtura, corrispondente a quanto ve niva svol ro tra quelle mura , il m odo di <p.tcl fare, cd a co m e ven i va inteso nelb co scie n z a collclt i va T. a d iffico l t <l è di r i pren d e re memor i a elci sign il'ica ti un tem p o proposli da tanta edilizia aeroportuale scomparsa. ma la loro ricerca non <.: facile senza i l co n corso della me m oria.
Do,·e la distruzione 0 stata totale è ,·ano interrogare i frammenti specialmente quando è tutto scomparso. e così spegne il ricordo. Delle fabbri che nerùane di Orview ed Orbetello è forrunawmente ancora la memoria. re sa pungeme dai docu!11L"nti fotografici , d;li g iu d i zi critici de i contemporanei c d alle va lutaz i on i deg l i s tor i ci n e l do po gue rra. ll \'i:1ggio n e lla p erduta ar c h i te rtura di è po ssi bil e farlo nelb d imens i one cl e ll' immaginario. per r ec u pe rarL' le i n dic ibili emoz i on i che offrivano g l i in vasi o il lu ogo aeroportuale. Es i ste tutta una l ellcra tur:l c h e descri\'(.' l'comme nta le opere di ' cn ' i e consente la disponibilitù di elementi per compiere il viaggio indispensabile per an·icinare la qualità di uno spaz.io architenonico che si può soltanto e\·ocare mentalmente. Eppure. da una breve frase di un critico illustre, l'immaginario nerv i ano di On·ieto cd Orbetello è sembrato in una vis i one rea l e. Giulio Carlo A rga n in un suo scritto ; tfk rm a che i pil as tri delle av iorimesse "frenano" i nvece el i "sorr eggere·· le vo lte i mmense È u na s tu penda imm agi n e poe t ica che co ntiene tutto il 111ag i src r o de l l 'a r te eli quel l a perduta arcllitettura . le l l a intui kionc eli Arga n c h e vede l a voltZt de ll 'av i orimessa rendente ad alzarsi in volo, proprio come le macchine che deve tutelare. è contenuta J'inclicihile emozione che colpint lo spettatore nel percorrere gli invasi nella , ·eritù di una esperie nza che non sappiamo se intuita, con quella sensi bilità dello storico attento a cogliere un barlume d'arte anche nella fedele descrizione dell ' evento, oppu re se effello d i u nn rea l e esperienza condotta sugli ae ropor t i che ospi t avano le fabb riche. Res ta tutta via l a lir ica efficac i a di <.JU<:IIa immagine d e i pilastri fr ena nti c h e è sufficiente a ren d ere proba bil e il nos t ro vi;1gg i o nella pe r duta arch it cn ura n er v iana , a carpirne il fasc in o cogli end one il m essagg i o poet i co cicli epoca.
Idroscalo di Orbetello 11/'inrimessa di 1' L. Nerui ili allestimento!dmscalo di ()r/>elcllo- lutenw dei/Al'Ìui'ÌIIl<'SStl di P L..\'('/'/'/
/rlmscalo th 1/ar:sala Al'iorimes vl rlz !' L. Seni
Rimane eli quanto è stato perduto la memor ia sto r ica, qua le attestazione di una continuità morale tra una esperienza rrascorsa, manifestata in atti e pensieri maturati in uno spazio che è espressione eli quel fare e di quella coscienza c quella attuale, dove il fan: c la coscienza .sono diversi ma eppure legati alla storia, da quel rin>lgersi all'indietro mentre si prosegue in avanti il cammino.
Le strutture logistico-abitative Ll:' case rme
Il breve sguardo sull'edilizia aeroportuale, degli anni tra le due guerre, mette in primo piano l'immagine della caserma A' ieri tipo Romagnoli. È un sorprendente impano. poiché quello che si coglie è una , iv acità formale, sapientementc ot tenuta variando acconamenrc sia i \'O lumi, che distinguono precise funzioni, sia la tessitura de ll e .supe rfi ci, spesso vio lentemente in cont ra sto, sia gli accenti, i vuoti. sotto line a ti dal l'uso di decise cornici. È u na fioritu ra di tanti ana l og hi e pisodi, accertab ili acl Alghe ro, a Cata nia , a Forlì, a Lecce, a Co mi so . a Fo l igno, i quali hanno in comu ne il modello cle li a caserma ministcrialc, che seg na una svolw nella concezio ne della tipolo gia degli alloggi colleu ivi. per uso militare, la cu i tradizione è secolare.
In precedenza. prima della introduzione del ripo della Romagnoli, il modello della case r ma, che la Regia Aeronautica adotr:t, i:: c rede di concezioni proprie del Ge ni o J\il i litare. A parre l'orga niz zaz ion e romana del ''Gtstrum·· o la esemplare cascrm:-t de i Vigili di Ost ia :tntica. dove è pr ovato che anc h e con questo tir o ed il izio è possibile real izzare una idea el i spaz io <:trch it e llonico, è con l' e t à napol eo nica che la caserma diventa oggello el i interesse eli stud io. Essa così assume que lla fisio nomia che si rinrr:1ccia nell'architettura militare del Regio Esercito ltaliano, in divicluahile nella spina delle caserme di ,·iale delle Milizie. a Roma, specialmente la Ca,·our. prima che subisse i rivolgimenti distributivi richiesti dalle funzioni di comando territoriale aeronautico.
La nuova for7.a armata non ha i problemi di alloggiamen to c governo di forli co ntingenti eli uomini di rrupra ; le n ecessir<'i eli un ae roport o trovano .so<ldisfacimen ro in u n unico corpo d i fabbrica, che s i sviluppn preva lentemen te in lu n ghez za. con i dormitori disposti long itud in a l ment.e o t rasversa lment e, con corsie cen trali o laterali, Negl i aeroporti eli rilevante estensio ne, che richiedono il d ecentra mento del personale nei pumi di vitale interesse logistico operativo, per ciascuna arca \'iene previsto un corrispondente edificio adibito ad alloggio truppa.
È noto che tra i principali requisiti che deve assicurare la caserma, sono da ele n care quelli preminenti riguardanti i problemi dist ributivi ed igienici. Spesso, in q u e l periodo, a d un a vesre architettonica sovcnrc assa i dignito sa, n on .s i accompagna una adeguata c um ne l ri so lve re i pro b le mi el i f t ln?-iona l ità c qu e lli ri guarda nti Ja ve ntilazion e che. come ved remo , so lo con il t i po de lla Roma g n o li, introdotto nel '1955 . t roveranno una sodd isface nt e so lu zione. Quindi la maggior parte del le case rme costruite nel primo dece nni o di \'ita della forza armata, sono analoghe a quel le del Regio Esercito, ossia del tipo con corpo di fabbrica triplo 01), con camerate disposte ad ambo i lati, disimpegnate da un ampio corr idoio ccmrale. Tra gli episodi c he rientrano in tale t ipologia s i citano, ad ese mpio. le caserme di Bolzano. Gorizia , Parma e Ciampino.
:--Jdla case rm a di l3olzano, della quale n e proponiamo u na lc rr u ra per ev idenzia rn e la b u ona q u a l ità de ll 'a rchite ttur a, l'i nsieme è composto da tre distinti co r pi eli fabbrica, ognuno so ttolineato da ll a copertura a t ett o , che sembra comp rim e re l 'e dificio sul terreno e smorza l'urto elc i partiti decorativi. L'arc hit e ttura della
fabbrica s i presenta corre ua e dignitosa , ra vv ivata da una o rnam e n tazio n e c lassiclleggiante che elude ogni banale interpretazione storlcista; i l lessico antico è limitaro a pochi clementi quali serliane. archi o lcscne bugnate. In questo edificio i prospetti, dei quali quel lo cenr rale con ru o lo dominan te è più arret rat o rispeuo ai lat era li, descriv o no ra ccon t i, con episod i che si co nfigurano inc.liviclualmentc in una visione speculare e ripetiti,·a. Ogni corpo di fabbrica ha il suo s,·olgimento narrativo, co n quello ce n trale c he presenta i fatti più imporrami: nei lntcrali il rac c onto è ap p arenteme n te pi l:1 d imesso. ma non m e n o essenzia le Elemento eli c u ci tura dell'insieme è l'ordine gigame, formato da lesene bugnate. le quali scand iscono in riquadri le ali dell'edificio c si ripropongono nel pannello centrale, compos t o con un inter:1sse min o re per accent uarn e l;t dinamic it à Ne l co rp o eli fahhrica centrale, infatt i la suddiv is ione in comparti è più serrata per acce ntuarn e il verticalismo. l'edificio presenta una fascia condusi\'a. al di sopra dell'ordine gigame . che rec in gc tutto l'edificio e s'inter romp e nella quinta centrale rerrostante. Ne ll a pa rt e interessanre i corpi laterali la fasc ia p resenta de ll e luci pe r illuminare il sottotctto. G l i episodi narratid scorrono. al piano terra con le finestre con arco a rutto sesto, eviden7.iate da un arcorilievo con plinto trape;widale disposto in ch iave; n l p rimo p iano con fines t re co n arco ri bassato; a l seco nd o p iano con l'inestre dalla semplice geometr ia rettangolare. Ma la c.liversitù deg li episod i è anche arricchita dal tessuto del ri\ est imento, imonaco oppure laterizio, o dal disegno del comparto che li riceve. È un'architettura eli gra n de dignità. della quale abbi amo g ià descritto nel capitolo sul l'eclettis m o s toricistico i caratter i esp re ssiv i eli mag gio re pregio rispetto ag l i spenti e logori appa rati linguistici adottati nelle fabbriche di viale delle Milizie. Ce rt amcnre essa garantiva quella esigenza eli '·deco r' ', che la Regiél Ae rona uti ca consapevo lm en t e osse r vava anc h e n e lle fa bb riche destinat e acl osp itare il pers onale mi litare eli truppa. Forse in quelle caserme. bel le nell'aspcno. perduravano ancora quelle limitazioni eli ordine igienico, dovute ai rroblemi di ventila7.ione e d i solegg iamenro, e quelle dovute al disimpegno e ai serv izi d i ig ien e, spesso poco ne l la concez ion e distribut iva.
Tra i tipi di caserme adottati nella forza armata si rintracciano anche esempi con corpi eli fabbr ica semplice o doppio <15>, con le camerate dispo ste lrasversal-
Aeru{lm·to di Hulzano. Casermc1 rll'ie1i.Roma- Aeropo r/o dc>! Ull urio. ! .a caserma "Co:.:a dei Piloti ''.
meme e intercomuni ca n r i , oppure i n l inea, con corridoio di dis i mpe gno. 1\elb casenna Avieri el i Orbete l lo, i corp i di fabbrica destinat i a i dormito ri c ont engon o l e camerat e disposte tras,·ersa l mente, con un corr idoi o co mune intercomunicant e. la cui carenza funzionale contra->ta con il fe l ice aspetto ar c hi te ttoni co dell'edi ficio Per modesti conringemi di truppa vengono adottate. co n frequ enza, soluzioni funLionali miste. 1\el deposiw di Ba..,sano in Te,·erina la caserma dall'asperto rammcmorante un ,·ago "barocchetto " . ospita anche i locali per un autorep:uto. È elisposta su due corpi eli fabbrica affiancati, dm·e sono sistemati i dormitori dai quali si accede ai locali igienico-sanitari che sono sistemati tra una chiosrrina e il corpo scala. Sull'aeroporto eli ·erruno, in un edificio a semplice c l e,·azione. disposto planimetricamcnre a racchiudere una corte aperta. insieme all'auLOrepano e al corpo eli guardia so n o s i stemate le Gt nwratc A' ieri con ann es so refe ttori o e cucina.
L\:pisocl i o pill emblematico di un ed ifi c i o, dove vengo n o c olloca te destinazioni d'uso affatto different i trn l om, in un interve nto a sca l a d imens ionale imp onente. è r inve n ib ile nella cns<:rma del Littorio , realizzata nel 1928, dalla Compa gni;1 '\Jazio n ale Acron:wri ca. T. 't:c li f i cio ve n ne progertato non sol t an to pe r l ' a l log g i ame nto della t ruppa, ma anche p er ospi tare personale di va ri o o rd ine e grado, o l tre a numerosi scrv i ?.i e att i vità specifiche. Costruito co n recn i ca mis ta, che prevedeva, in u na struttura concepita in muratura tradiziona l e, anche l' u so de l ccmento armato, l'edificio. dotato di cinque p i an i fuori terra, era composto da un corpo eli fabbrica doppio, in lungh ezza. ch iuso ai lati corti da ana l oghi corpi di fabbr i ca similari.
La monumenrak f<1bh ri ca. distrutta dagli C\Tnti bellici del secondo conflitto mondiale. esibi' a caratwri architettonici incqui,·ocabilmente fine Onoccnro c costituiYa il riferimento sul quale ruow, a l'organismo logistico-amminisrrari' o dell'aeroporro romano. 11 piano terra ospita, a una incredibile sequenza eli servizi. in prevalenza m en se per Souul'ficial i. Carabi ni e ri ed Avieri; magazzini per v i\·eri e materiali: se r \'iz i tecnici: un'ampia '><I l a scherma ed un ufficio voli Al primo piano. un'ala er a adil>i ta c<>clusivamenrc per uso infermeria, mentre l'a l tra l a mensa Cffi ciali; nel corpo ce ntrale er an o d ispos te numerose e d i sti nte c u cine, o l tr e
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J<uma Aeroport o del Utlorio La "<7asa dei Piloti '': pian ta del j Jrim o piano.
ag li uffici Comando c Amm ini strativo. Prevalentemente adibiti per alloggi , di vario ordine c grado, erano i tre piani successivi, a parte un ' ampia superficie del terzo. adih ita quale aula di studio per gli a llievi p il oti. Tuno q uanto attiene ai se rvizi logis li co-a mministrativi , c h e in un aeropo r to tro vano co ll ocaz ion e in si ngoli e appr o p riati e difi ci. f ur o no racco lt i in ques La fabbr ica d e l!n quale si è ri nvenuto anc h e un a proposta di ristrutt urazio n e a ll orché d ive nn e sede dciLA. la Litt o ri a.
Forse per risolvere i problemi di allogg iament o della truppa stanziata sull'ae roporto del Littorio, dopo che la caserma, della qua le ricord iam o la denomi nazi o n e d i Casa dei Piloti, e ra s t ata adihita pe r g li u ffi c i de ll ' Ala Li ttoria, f u progettata una case rmetta , d e ll a q u a le disp o ni a mo eli u na esa ur ie nt e clocument:.tz io n c gra fica. Elabo rato n e l 1935 , dall'Uf fi cio Centrale del Demani o, l' ed ificio rappr cscnra un ca so simbolico eli una fabbrica per alloggio truppa dove permangono consuetudini negative che contrastano con la qualità architettonica che , nel caso , è assai digni tosa Inn a nzi tutt o la d is p osiz ione delle ca merate che s i affacci ano su un ballato io , con un a es posiz i one a ll'a pert o po co sa lutare p er ch i d ura nt e la n otte avev a n ecess ità de i se r v izi. Altro as petto ca re nte, su l piano f un z ionale , è la sepa razio ne, a l piano terra , tra la zona mens a c que lla d i trauenimenro.
L' impianto planimctrico della casermetta del Littorio. mette in evidenza due concez ioni formali diverse, distin te in una pane c h e è improntata co m e blocco c h iu so , s tat ico , me ntr e u na se co nd a parte è d ec isamen te più aperta. M a le manc h cvo lezz e s ul p ia n o f u nz ionale vengo no c ompensate da i pregi a rc hitettonici . La cascrme ua è un edific io eli buon a qualità ed il izia , dove s i riflette que lla omo loga zione linguistica che la Regia Aeronau tic a incominciava ad imp orre alle proprie fabbriche e che distinguerà in una veste unitaria l ' edilizia aero portu ale dci secondi anni Tre n ta.
La ca serma Romagno li , rea li zzata nel 1935 , co n u n progetw d e ll ' ingegnere Roherto Marino, seg n a una svo lt a ne ll a evoluzione del le fabbri che per a ll oggi collcuivi per uso milita re , ed avvia quel processo di unificaz ion e del tipo che
Roma- Aeroporto del Littorio. Casermetta Avieri: pianta del pri mopiano
AVUti· AUI,eltle '" IITIIIIt
Roma Aeropo rto del Lil/o r io Caserme/fa Avieri: assonometria.
l?umtt- Caserma Ruma.t.enoli l 'c•duta dal piazzale tlltflstante la <.'lltli unil 'l'l-:>itarut
ve r r à a dottato , n c ll n Heg ia Ac ronauLi C: I, f in o a gl i in iz i ci e l sec on do cve nL o b e ll ico m ond ia le All o scopo el i o uen e re una più eff icace a7. ionc el i ill uminam<:IHu e a r iegi l corpo di fabbrica contenente le camerate, assume un caratteristico andamento a gradoni che. all'epoca, distinguerà tale tipologia di confe r endole q u el carattere figu rat ivo pnnicola re. iVla la caserma tipo Rornagno l i vista nei d ive rsi co n tes t i ae ro p o rtuali , i n p recede n za ciwt i, acq ui s t a, al co n fronto co n i l s u o arc h et ipo, d ì c u i r isp e tt a in na n zi t u tt o le sol u zio n i L i po logic h e e d ist r ib u t ive, semhianze nu ove, con una im magine fig u ra t iva pil'l vigorosa e pungente. La Romagnoli è quasi assorbira nel tessuto della cinadella aeronautica che , a sua volta. nel confronto con quella uni"ersitaria, stempera le proprie valcnze formali in un ' cont inuum·· urbano dove i si n goli episodi vi , ·ono anche di luce ritk.-.sa e la loro d is t i n ta pe r cezione è oggc rro d i lettura a t te nt a, fa t t a pe r escl u sio n e.
Rea li zza ta con la tecn ica del ceme n to arma t o, c h e co n sente l'affrancamento dai v incoli d istributivi imposti dalle struttu re tradiziona li , la caserma H.omagnoli si distingue. nell'ambito del tipo. per la particolare attenzione posta ai problemi fun zionali e ig ienici della parte riservata ai dormitor i della Truppa. L'o rganizzaz ione pl animc t r ic a gene rale de l complesso è i mpos tata su u n corpo di fabbrica media n o. o s pita nte il r efe ttori o c il d o rmi to ri o pe r g li A v ie r i. co n ai lat i du e c or p i di fabb r ica ave n ti una propria a u tonom ia d ist r ibutiva de s ti n at i , l'uno pe r i se rvizi eli Compagnia e il tempo libero, l'altro per le esigenze dei Souufficiali scapoli.
La novità t ipo logica introdotta dal Marino è elaborata median t e una ricerca su lla sezione trasversale del corpo eli fabbr ica conte n ente le came ra t e. Queste, affiancate lu ngo u n pi ano, si aprono, ad una tes tata, su u n co r ridoio, la cui a ltezza è la me t à delle stesse, per cu i ricevono lu ce ecl mia anche da questo fronte. Ai piani successivi le camerate a rr etrano. secondo il modulo della sezione t rasversale de l corr idoi o, e dispongono della stessa situazione vantagg io sa. L'allra ingegnosa soluzione i.cleata dal Ma ri no è la posizione delle due scale che immetto n o a i piani dei t re corpi d i fabbrica. Ques re sono situate i n modo da accedere, da un la t o ai dormitori Avieri, dall 'altro ai due corpi di fabbrica co n t igu i che sono accostati in modo sfalsato, a ll o scopo di prese n tare pi ù fronti all 'este r no . Tn questo modo s i ha il vantagg io eli un'ottima ve n t i lazio n e e di riscontri d'aria anche nei p iani inte rm e di d e ll e scale . Il risulta t o è l'indipendenza dei settori aven ti u na diversa de s tin az ione d'uso , dormitorio avieri, alloggi Sotruffic ia li , servizi ed u na completa ed efficace ventilazione di queg li ambienti che, per b particolarità della funzio n e, ne ri ch iedono la cos t ante presenza .
So tto l'aspetto del linguagg io a rchitetto ni co è d a notare il brusco passaggio che l'ingegnere Roberto Marino comp ie, in pochi anni, passando dal Novece n to adottato n ella Sc u ola eli G1..1erra Aerea al le fo r me razionaliste os t en t ate ne ll a Caserma Romagnoli. Come si è accennato in precedenza è un Razional ismo prudente , quasi convenz iona le nell'uso accorto e misurato d e l "materiale" moderno.
Roma Caserma Rumag11ofi Veduta di scorcio du{{a uia GohelliNoma- C'ttserma !?omagno/i. Veduta del fronte SII l'ia dei Fre/1/(llli
::--Jcll'ed ifì cio è posto !"intento di rispecchiare, per ogni corpo di fabbr ica, la p artico la re des tin az ion e fu n ziona l e, ricercan d o con !. ' ac cu rato StlJdio de ll e d ime ns ion i elci va ni e de i rapponi t ra pieno c vuoto gli cffcn i armonici necessari. La facciata ve rso il Ministero è movimentata dalla progressiv a rientranza della pane centrale. con lunghe ed ininterrotte fin est re, m e nrrc su l versa nt e op posto è offerta la sequenza d e lle grand i lu c i eq u id istan t i de ll e came rate. La difform ità tra le du e facciale d ist ingue l 'as p erto figu rati vo tipico d e ll a case rma. Caratteristico è a n che il contrasto tra la parte cenrrale, in tonacata e rifinita con verniciatura eli cementite avorio chia ro c le ali in co rrina di zoccol i romnni. Un elemento tematico, che diventerà un costa nte ri ferime nto nella ed i lizia aeronautica d e i second i anni T re nta , è p rese me n el con t rasto tra l' incorni ciat ura chiara delle aperture e la calda tona l ità del le tes s iture in laterizio.
L' ingegnere Roberto Mari n o, dopo l'es peri enza della caserma Romagn oli, ehbe a ncora in car ich i p rofessionali da ll a lkgia Aeron a utica p er le case r m e d i Orvieto e di Fol ig no. In pa r tico la re il progeno de l Cent ro di foligno presenta una inso li ta e interessante articolazione planimetrica, richiesta dalle spe ciali funzioni dovute all'avvicendamenro eli un forte numero di reclute. Il princip io ado ttato è quello del la Ro magnoli , 3 meno di varianti appli cate ag li snodi delle sca le c h e. n e l caso, s i pon go no come ve re e p ropri e ce rniere , svincola n do il co rpo d i fabb rica principa le. riservato alle recl ute. da quel lo contenente le truppe d i sw nza e da quello ospitante i Sottufficiali.
lleropol'lu di \'iter/x,_ ·Caserma .-!t'ieri.
tleruporto di l 'ilerho Caserma , \l'ieriUn a maggiore v ivac it à formale è presente nelle caserme t ipo Ro magnoli che verran n o. a lla fine deg li anni Trenta. disseminate su tu tt a la pe ni so la. È rispettata la tipologia di base che regola tale manufano, ma \'en_gono adortate. per ogni specifico episod io , delle va ri an ti distributive. S pesso, s ul piano fig urati vo, si avranno esempi che r isulteran n o piC1 in teressanti in confron to a l modello eli rife rim.emo. Sovente è la maggiore imponenza affidaw ad un co rpo scala. concludendone il volume con una loggia cop erta, che costituisce l'elemento di maggiore rich iamo. Tra g li esemp i d el g e n e r e, notevole è il caso de lla caserma di ViLcrho dov e è a nche posta u na maggiore enfasi alle incorniciature de lle apert ure, che risa ltano lumin ose
su ll a corti n a in l aterizio. Interessante è la solui'ionc del la quinta piena, ac.lollata su l l'asse eli simmetria del l a facci;lt a dove si rivolgono le came r ale, come ne l caso del la case r ma eli A l g h ero; l ' i n terru zione de l l o sco rrere i ninte r rotto d e l le apertu re si propone come una pausa di r ic hiamo verso l'ingresso dispost o a l b base. notazione che distingue il tipo de l la Rom agnoli, rispetto al modello d i riferimento, è l a rinuncia alla finestra continua come quella adoperata dal _tvlarino nei disimpegni alle camerate .
Concludiamo la rassegna sulle caserme accennando a due progcrri riguardami un cent r o di reclutam ento previsto, negl i anni Trenta. sul l'aeroporto eli Catania. Sono d u e soluzioni p roget tuali che si r i ch i aman o, per l a dim ensione dcll' i nterYenlo. ai co mple ssi che so n o dest inati ad ospit<1 re i ng ent i u om i ni d i Truppa c s i dilTe rcnz iano tr a l oro pe r la so l uz i one arch itetton i ca ado ttata c pe r i crit eri p l nn i me lric i e distri b uti vi
l\el comp l esso da adibire a caserma per mille A,·icri previsto per l'aeroporto di Catania quale centro eli rcclutamemo , l'organi smo si articola intorn o ad una ,-a sta piazza d·armi. a forma rettangolare. dallo s\ iluppo di vari f abbricali, contenenti ognuno una specifica funzio n e. Su un lato lungo si snoda i l fronte dei dormito ri costituito da un cor po di fabbrica d i r accordo. svi lu ppante.s i in linea, al quale so n o agganci a t i , retro , i c orpi d i fabbri ca, disposti a peuinc, comencnt i l e camerate Ne l l'edificio di raccord o so no co ll oc: tti i c or p i scala, i sc rvi7.i igienic i pe r l a c alcuni l ocal i p e r se r vizi va ri Ad u na es tremit <'ì è col l egaro il corpo eli fabb ri ca ospitante i Sottufficia li con accessi e separati Al l o scopo di
migliorare le co n dizio ni igieniche dei se r vi z i per la Tr u p pa . il progettista Sottote n en t e Leona rdo Del Bufalo li di spone s u l tratto di fronte c h e si a ffa ccia s ui cort ili che se paran o le camerate. i n modo che s i avvantagg ian o di un doppio r iscon tro d 'a ria. Sui lat i tras ve rsali della piazza si collocano, da una pane l' ed ificio d e l Co m a nd o d i Ba tta glio n e e dall 'a lt ra i serv izi asserviti a lla case rm a, tra i qual i la c u cina e la m ensa T rupp a . U n lungo port icato recinge t u tta Ja co r te, da l port a le d'ingresso fino al pad ig lio n e d ei servizi Di grande inter esse è la imp ront a esp res s i va d a ta all'ins ieme, che si r ich iama a l dettato cie l ì'\ovecento arch it etto n ico , i cu i caratte ri s i ravvisano ne ll'aspetto monumenrale e simmetrico delle faccia t e e in a l cu n i part ic olar i decorat ivi risco ntr abili nell'edificio Comando . L' unità fo rma le e fig u ra ti va d e l comp lesso è definita da l rivest imento esterno, proposto con u na te s s iru ra dov e si a lt e rn ano, secondo il ruolo , liste ll at u ra in lat er iz io e lastre in p ietra , in u n e quilibrato concerto di pie ni e vuot i.
D a ll'aspetto decisamente mon umenta l e è il secondo pr oge t to per centro di reclutamento. p ur e destinato a Catan ia, come è attestato da lla in dicazi on e riportata s u un piano regolato re d ell ' aerop orto sic ili ano risalente a l 193 3. Hispetto al pre cedente che dispone tutte le fu n zioni i n d iversi manufatti, quell o in esa m e l e ra c cog l ie in u n ' uni ca e vas ta fabbr ic a, art i cola ta plan imctricamente in maniera da distribuire un a gerarc hia di f un z io ni che potrebbe apparire ese mpl are se f osse de stinata per u n contingente di uomini appropriaro. Ma Ja previsione d e ll a u rilizza zio n e del complesso , d a pane d i u n re nde perp lessi c irca il dim ensioname n to e l' ar t icolazio n e de ll'impi an to d ist r ibutivo , che sembra p oco idon eo pe r consenti re un'agevole e razionale rnov im entaz ione di uomini di Truppa. Un
monumcntalc ingresso , disposto sull 'asse di simmetria, o ltre a l co ll egamento verti cale accede d iret tam e n te , senza la mediazione di u n filt ro sepa ra tore , al nodo cucina refettori. La d isposiz ione della cucina, che deve servire due refettor i posti ad amb o i lati , co nd iz io na questa parte del l ' e d ificio c h e r is u lta po co conv in cente. Sarebbe stato opportuno ribalta re n e ll a parte rctrostantc del complesso il serv izio d ella c u c ina e me n sa e porre la l u nga seq u enza di local i che s i s n o d ano intorno acl una co r te, tr a cu i a lcuni da adib ir e qua l i au le eli stud io, sul fronte interno dell'ing resso principale.
Ab il mente di segnato, sop ra uutt o s u l piano della s t esura grafica , con disposizione linguistica che te n de a l gusto d e corativo ?'Jov e ce n to, l' e dificio del Centro Reclutamento p revisto s u l sed ime aeroportuale eli Catan ia presenta una var ietà el i accen ti c h e lo colloca n o, sul pia n o de ll a asc r iz ione st ilistica, in u n contesto fig urat ivo t ra Novecen to e Razionalismo .
Un debito ce nn o meritano le sale conveg n o per gli Av ie r i, n elle occas ioni in cui d ispongono d i u n propr io fabbricato. Tra gli aspe tt i di un certo interesse s i cita n o q u el le es iste n t i n egl i ae roport i d i Ca m pofo rmi do e Nog h e ra, i cu i caratteri arch ite tto nici proponevano un lessico classicheggiante , sobrio e decoroso nel pr i mo caso, c p iu tt osto incl ine a fo rm e vernacolari con il secondo .
Gli a lloggi ed i circoli pe1' [!fjìciali e 5'ottuffìciali
TI prob lema de ll 'al loggio e del be n essere d el p e rs o na le militare operante sugli aeropo r t i, spesso mo lto d is tan t i da i centr i ab itati o co ll ocat i in zo n e disagiate , venne immed i a t amen t e posto a ll 'attenzione dei vertic i della Regia Aeronautica, all ' indo mani della costit u zione del l 'Arma . Le ragioni discendono dalla consapevo l e zza che la s p ec ifica a tt iv it<Ì eli volo, sol itamente s tr essante. r ichiede la q u ot idiana necessità , pe r il pe rs onal e addetto, d i u n ragionevo le periodo d i ri poso, con auività· cl1e devono co n sent ire r il ass am e n to e distrazioni. In p recedenza è stata esaminata la caserma Avier i, c h e per la partico la re prob lematica ha r ich iesto una t rattaz ione a parte In ques to luogo si richiameranno le tipolog ic usate per g l i alloggi deg l i Ufficiali e dei Sort uffi ci ali, nelle quali la nawra dell'edificio, q u alc alloggio colle t tivo, subisce quelle var iant i che tengono como el i esigenze come la residenza ind ivi d u a le, la di s poni bil ità d i amb ie nt i com uni di r app resema n za e eli serviz i anness i. A parte i requisi ti d istr ib ut iv i è ri cercata, n e l le sunnomi n ate tipologie, l'ac co r tezza di definire, mediante sobri carat ter i arch itettonici, amb ie n ti c h e assicu r i no un ce rto benessere, va ri amente qualifica ti c carat ter izza t i con una arti colata dis pos izi o n e d ei se rv iz i ric e rr iv i e el i q u elli s u ss id i ar i pe r il tempo l ibero.
Nell'esordio a bbi amo acce nn ato alla palazzina Uffi c ia l i de l l'aero p o r to d i I3 r indisi, prest igiosa e re dità d e ll a Hegia Marina, a lla q ual e s i può accomunare quella ana loga d i Grottagli e, risa len te a l p e ri o do d e ll 'ae roscalo , il cu i bellissimo salone del circo lo riscatta una imp ag in az io ne arch it etton ic a esterna piuttosto banale. TI t ipo d e ll a p alazzin a Uffic ial i eb b e eminenti caratteri qualitativ i nell ' a rea nord est della peniso l a, spec ialmen te a Puntisella Va lbandon, dove s i r iscon trano, negli cse m.pi do cu m e nt ati, e le ment i l in gu ist ici c h e c onta tta no la locale cu ltu ra veneta e quella vic in a d e ll a Secessi one aus tri aca Singolar e fu la sede del c ir colo Uff ic ial i di 1\!Jontecelio. adattata in u na p rees is te nza loca le, forse u na torre risa le n te all'età medieval e, mentre qu e lla eli mo lti ae roport i romani , come a Cia m p in o e a Centocelle, si t inse con le alle ttan t i ves t i del '·barocchetto" romano. Ne ll ' idrosca lo di Vigna di Valle la. tipolo gia in a rgom ento e bb e co llo caz ione in un bel fabbricato, imp aginato co n u n decoroso manierismo r inascime n tale .
Con gl i in i7 i degl i a nni Trenta s i han no i primi edi fic i raz iona li sti concep1t1 p e r gli allogg i e c ir co li degli Uffici a li, unitam e nt e a quelli per i Sottufficiali che nei p r im i an n i Vem i tro vavano collocazione ge n e ral mente nel la caserma Av ie r i
fdm sça l o eli r.adinwre- l u palazzi11a LI/Jicialt 11 1.'1 co l/testo rtmbielllafe.
Uno de i primi edifici rcalizzmi secondo i cano ni dell'architettura razionalista fu la palazzina alloggi l'ffkiali delridroscalo di Cadiman:.
Secondo l'indi caz ione assonomet r ica eli un disegno d'epoca. l' ampio t errazzamen to a n tistante il pia n o terreno d e lla palazzina l JITicial i di Cad im a rc si proten d ev a s ul m a re c. all'al tezza dd maggior vol u me ddla J'abhrica , ne pro ie rrava u n lembo seco nd o un anda mento rettilineo che poi si conc ludeva con una semic irconf"erenza. Con la realizza?.:ionc di questa eccellcnrc fabbrica. la previsione del corpo della terrazza che si collocl\':1 nel mare per un buon tratto è stata accanto nat a Si è preferi to dare risa lto ag l i ango li della grande terra zza, in modo che si rea l izz;l il propos ito eli un co n tatto pi LI int imo con il m;Jrc c. a l contempo , da re la poss ibi lità di gode re I';Hcbitellura f ro ntale della fabbri ca.
Della palazzina Ufficiali di Caclimare abbiamo narrmo le \'icendc culturali clel Ia sua gestazione nel capitolo sul Hazionalismo architettonico. Con l 'aeroclub di Como cos titui sce il primo int eresse clel ia l{egia Aerona uri ca verso tale forma di li nguaggio allora afferma n tesi. Ribadiamo che nella pnlazzina di Cac.l im a rc l 'archi l e ttura ra z iona l ista s i espr ime n e lle for m e pii:l congeniali alle mat ric i c ulturali it a li c h c. co n la semplicità e la so larità dei vo lu mi. concep iti per essere immersi in quella natura mediterranea che. nel cor<>o dei secoli, "'eva suggerito una immagine architetronica che fosse espressione dei caratteri del proprio clima.
Il piano t errJ dell a palazzina di Ca <limare è pr eva len temente adibit o per os pi tare i loca li della mens a e del circo lo c h e sono naturalmente espos ti ve rso il mare .'-Je ll a parte rcrrostante sono co ll ocati, oppo rtun amen te se parati da un ar ioso corridoio disposto longitudinalmentc. i seJTizi. Lo src-;so corridoio '>i conclude nel
Idroscalo di Cadi mare. Palazzina Ufficiali
Idroscalo di Cadimare- Pala zzina Lij}ìc ialiYano su l CJU<llc Si apre l'ingreSSO rri n cirak C, SUCC<.'.'>SÌ\ :lll1l'l1tL', iJ \·estibolo. Sll cui coiwengono la scala che port:t :ti piani superiori e gli an:eo.;si ai locali preminenti. T piani alti sono organizzati per contenere gli alloggi. che si dispongono lungo due assi intersecantesi nel v:1110 '>Cala. Ampie terrazze. di-;poste in modo \ ario, consentono la v is ione del mare angolazioni eli\ u·sl' c Altro CU<llll'rl' ranicolare di <jllt'Sta fahhr ic:l 0 Llrticol:u.:ione planm o)umer r ica che (()1)sen tt: LI leggihili rà dell'esterno ncl comes to delle sue r: tr l i
La palazzina Uffic ial i di Cad itnar e è un esem p lare episod io eli edificio rea li7. zato re r specif iche funzioni, <JueiLt deiLtl loggio t" <.k-1 circo lo, a cui si aggiunge l'ccn·;iona lit<Ì del contesw amhienrak. In precedc·no la risoluzione eli rate c·sigcnza era stata soddisfarra con il rccupero di fabbriche concepite per una di\ er'>a destinazione, come nel ca..,o di Guidonia .\lontecelio oppure inscrenclola ad altre funzioni come nel Palazzo ddl'Tdroscalo di T.u.tnto. adibito al riano inferiore quale Comando aeroportuale.
Neg li :1 nn i Trenta la te nd enza a in d ivi clu a r c un appropria Lo edi ficio, pL:r :-.o<.lcli.sfarc le esigenze dell 'al loggio e de l rempo libe ro. in ll'I'Ill in i d i qua li tà architettonka c• d i am bi e nte. div enn<..' un'appliclZione costante. con la ricerca eli aree dist;lccne. ncl sedime aeroporruak. rispetto a quelle operati, e. e con il confcrimenro eli un wno architettonico :tppropriato. l pochi cenni sugli aeroporti trattati in precedenza. danno un'id<:a "ui criteri generalmente adonari nella indi\ iduazione elci luoghi dm·e disporre particolari destinazioni d'uso. \ Lonate Pozzolo è a , ·,·enit a l'esigenza di scp:uare la palazzina Sottuffici:di dall'arca riscn·ata alla Truppa. mentre nell'a eroporto di Pisa la zo na riserva ta agli alloggi è llltl a di.stacctl<t
r isperto a quella logis tico opcnuiva. T u ttavia non mancano i ca s i eli edifici per al logg i collocat i in posizione disag iata. a ridosso dell'area operativa. come si riscon t rano a Cagliari, allogg io per Ufficia li S u pe r iori co ll ocato tra due avio r imesse e a Bo log n a, d ove la palazzina Uffic ia l i frontegg ia l'a rea d i vo lo.
L'ae ropo rto eli Cag liari Elmas disponeva, nella seconda me t à degli anni Trenta, eli u na pa lazzina per il circolo Uffic iali, dalla insolita veste figurativa. L'edificio si compone eli un blocco compa tt o, con u n attico che per tre lati si affacc ia su u n'ampia terrazza. L'inconsueta fonm1 dell'ingresso principale richiama toni
Aeropo rto eli Cauliuri-Elmas Palazzina Circolo L!fjìciali. A e r opo rto di Cag /iari I:.lmcrs Paluz.zinc1 Ci rcolo ( jj!c i aliarchitetronic i di gusto cléco. Al p i ano terra era p r evisto il salo n e del circolo men(l·c un monumentale scalone porta\'a al piano superiore destinato probabilmente alla m e nsa. Purtroppo di questo splendido edificio, in linea con i caratteri linguistici dell 'arch i te tt u r a ra7. i onalis ta c h e, a l l'<.: poca , im p r ontava l 'aero p o r to, resta n o soltanto p o ch e fotogr a f ie, n o nd imeno suffi cie n t i p er fare inte nde r e l a e l a el e ganza del la f or m ;1 es tern a e elci suoi s p l end i d i intern i.
Note\·o!i edifici, p e r alloggio e c irco lo per il personale Ufficiali e Sorrufficiali, furono realizzati durame il period o in cu i si ebbe la n orc ' ole diffusione aeroportuale dci seco n di anni Trema. Episod i di un cerro rilievo sono risconL r ab i li, t r a l'ail ro , ad A l g h e ro , a Com i so a T rap a ni Qualc h e ele m en to ca r au e r ist ico eli u n ce rto interesse è prese n te n e ll a p al azz i na Sortu f f ic i al i el i Lecce. d' i mpro n ta raz i ona lis ta, ch e o f fre neg l i este r ni una veste sobria e d ign i tosa dove pri meggia il r i vesti m e n to in pietra leccese mentre dispone di un interno s timol ante sotto l'aspe tto figurati, ·o
.1erop011o di Cap,liari J.:'Imas. Palazzina Circolo L.'fficiali Lo sculcme di accesso al piano superio reAerop o rto di Pum ise lla- O rco /o L'j}ìciali.
cos t it u it o da un amp io .sa lone. cnmnssc:gnato da una .serie el i p ila .s t ron i che n e s u dd ividono i n due pa rt i lo spazio .
L' u bicazio n e d i mol ti aeroport i, l onwni dai cen t ri urban i , c lél necessi tà d i d i spo rre, n elle vic ina n ze d ell'infras t rutwra mil i rare. d el personale avente comp it i d i r il iev o. nell'am l) iLO delle es igenze d cll 'efricienza o p era t iva de term inò la creaz io n e di ag g lomerat i urb a n i in prossimi til delle basi aeree. Il prob lema del la res idenza p e r le fam igl ie de l pe rso n a le in se r viz io sug li aeroporti e bb e qui ndi la necessa r ia atte n z io n e d a pa rt e d e ll a Regi a Aerona ut ica, preocc up ata el i assicu rare co n di zi on i d i re lat ivo be n essere a ch i e ra cos t re tt o a co n vivere n ella b ase. Si rc:al izza r o n o p e rta n t o. c o nfo rtevol i r a la zz i ne, p erfettamen te va lid e da l p u n t o eli vis t a cle lb d i s t r ib uz ion e fun z io n ale e d a que ll o d e l d ec o ro arch ite tt o n ico .
Ag g lom era t i re s idenz ial i. c o n c ar aue r i pro pr iame nt e u r b an i , so rse ro in p ros si mit à d i m olt i ae ropor ti G u id o ni a-1\ll ontece li o è da co ns id e ra rs i u n caso e m b lem a t ico pe r lo svi l u p p o c h e ass u nse i l p ri m iti vo vi llagg io azzu rr o, t rasforma w in s e g u ito in u n a ve ra e p ropr ia ci tt il i nt e ressa n t i nu cl ei ab it a t iv i ve n n e ro fo r man d os i a Cag lia r i Elm as, Or b ete ll o, Ce nt o c el le e, i n ge n e re. in mo lt i ae ro por t i di n u o va concezio n e.
Ele m e nto t ip ic o de ll a reside n za aerona u t ica. negl i anni t ra le d u e gue r re è la conc ez ione clis tr ih u t iV<l individ u ale, co n la pa lazzina tip o el a b ora ta pe r consen t ire l' a ll oggio p e r p oc h i nu c le i fa m ilia r i Lo s tu d io d el l' a b ita zione res id e n zi al e è rivol t o a lla ind iv id u a z io n e di p o c hi e lemen t i fo n damen t ali ave n t i d im ens io ni d ete rm in a te.
la cui aggregazione i n co m p l ess i un it a r i è d e tt a la . spesso, d a cr i teri c h e a tr e ngon o a ll e cond i zioni gerarch i che dell'abita n te e da l numero de i co m ponen t i de ll a su a ranliglia.
La documenrazione forografica pervenuta sulle abitazioni demania l i, realizzate dalla At'ronautica, permt'tl<.: qualc h e an n otaz i one cri t i ca su lale r ipolog i a. Un ese mplare abitativo, appar te n e nt e a l c ompl esso di v i ll e tt e re a li zza re p e r l e es i genze del Ce nt ro Spcri rnen t:1k di Cuiclonia, co n sente un a valutazione genera l e in merito ai criteri ar<: hiteltonici adott:Hi per questa particolare edilizia m il itare. G l i elementi del lingllaggio della palazzina di Guidonia sono informati ai principi del r
Aeroportu di CaJ,!Iian-Eimas. l/l'il/aggio azzurm
Idroscalo di Or/1etello.
Palazzina alloFW,i.
1'\ovecento a rc hi tetton i co, con u na vesre formale sempl i ce. digniLOsa. senza pre te n zio ni decorative. Il cara t te r e distributivo r i ve l a un atteggiamento di gusto q' l ata menre l i b erty. con l a singolar i tà de ll a d i sposLdonc ob l iqua d e l l'ingn:sso al sa lo n e da pranzo. Anche i n una pa l an: in a di Cen toccllc suno presenti i '>cg ni del modernismo, dovuto ad una certa solennità monunlcnt:lk. mentre la volunwrrica nettezza dei corpi di fabbrica. il taglio nitido delle finestre. suggeriscono l'influen za del Kazionalismo. Per l'idroscalo di Orbetello , l·nncro approntate. all:l metà degli anni Trema. molte , illettc. con caratteri an: ilitcttonici razionalisti , i cui '>l'gni s i nmano ncll'impianw distributi, o. semplice e coerente. c nell'articobziorw dei volumi, sobriamente definiti da pochi e ris:tlti.
L'in te res se r er l 'aviazion e. tenuto n egli :rnni T renta da l la cultura a rchi te ttonica. nel l a specie i l .\Jeo fu tur i smo, d ete r m i nò l o srud i o d i varie propostL· progcttual i. m irant i a configurare l a casa t i po per l'aviatore. Il giornale "Le Vie dell'Aria ... nel 19:$2, riporta un a cronaca di una idea per un'abitazione. da ll a ,-este razionalista. dotata di una pista di rullaggio c annessa la cui irotcsi -.rr:n agant<.: era tuttavia considerata rea l inabile nella prl·scnrazione giornalistica. Progettata per u n nucleo familiare modesto, la --casa per J'A, ·iatore dO\ C\ ' :l offrire. negli in tenti clel l' articolisra. ·· ... la possib i l i tà di r< l Ccogliere un arredamento signor ili.: , conso n o al l e parti cola r i es i genze artistiche c p raric ll e <.k l l'< rviatore Partend o dal presuppos to che l 'a v i ato re si a sc1polo, il pro getto contempb nella .->u a r ipart i zio n<.: un a vas t a e lum in osa stanz:r el i sogg iorn o con annesso l oca l e clesr in ;rro a sala da pranzo, una camera da letto in comunicazione co l bagno artiguo e spogl i;noio. una camera per ospire eventuale. stanza destinata all'educazione fisica terrazza rer gli esercizi all'areno. E nemmeno \'Ì sono trascurati i -...crYizi indispensabili al comfort, una piccola cucina. sranza rx·r la donna di scrYizio. c amera per il motori sta che S<trà anche il guardiano, gah in crto e bagno per questo personale, u na di sp ensa c l oca l i per deros i ti varii.
ln posto o pp o r t un amente dist a nziato da l l:r c:rsa s i tro vano la rimes sa per il v e l i vo l o e per l'auto , ed i l oca l i comp ren d e r anno anc h e l ' oiTici n etta con l' u tensikria nor male e cl u n gabinetto. La costruzion e dei velivo l i da turismo ad ali ripi eghcvoli, co n sente non so l o di ricoverare la macchina vo l ante in una rilllL'"sa di
ridoue dimensioni. ma rende anche age' ole il trasporto traina lO dalla macchina stessa dal locale di rico\'ero al campo di n>lo. L<: illustrazioni che corredano la desc ri zione de l progetto. co n v in ceranno il lettore de ll a razionale s uddivis ione elciIn cost ru zio n e perché ri sponda alle esige n ze aviat o ri e"! l6 J
L ·ae r ostazione
u na int e ressa nte tip o logia aerop orrua lc , appart e nent e a ll' ar<.:a d' int eresse dell' av iazione ci , ile. fu l'a e ros t;t z io ne. c h e mcritcreb iK· u n app r oCon d ime nto lo. con u no stu di o ri, ·olto esclusi , amente ad c<>S<l. ln un ambito cul tural e propriamente di ricc·rGt architellonica di pre, isione. il tipo dell'aerostazione ebbe una notevo le imp o rtanza per g li a r chitetti futuristi. dw n e elaborarono proposte fan I n precedenza , per l' ae ropnrto del Litt or io. co nsideralo alla fine d eg li an ni Venti un a instal lazi one imp o nantis s im a dell'avia z io n e civile. l'uni c a fabbrica c he
Aeroporu, di Gardofo. Aerostazione illlerno.
Idroscalo d'i Ost ia.
L 'a erostazione della S. A M
propo n ev a qualc he serv izio t i pico dell'ae rostaz i one moderna era cost ituita da u n a lbe rgo. An c h e su ll' .i clroscHlo el i Ostia, il fabbrica t o os t entato co m e ae rostaz ion e è u n e difi cio deco roso . che co nt iene gl i uf f ic i per il disbr igo d e lle pr a t ic h e d i imbarco e d i arrivo, oltre a qualc h e sa la d i attesa ed a lt r i se r v izi accessori Ma pe r un ri sco ntro e p isodico concreto bisog na r ifarsi a progelli eli u na certa d ci qua l i s o no d is poni bil i alc u n i d aLi d ocumen tari r igua rdan t i alcun i aeroport i.
Ne U' arn bit o cl e.lle vari an ti t ipolog ic h c c h e d ist in guono la r ice r ca pro geu u ale, es terna alle str u tture profess iona li d e l De m an io Ae ro n a utico . s i r ico rdano <llc u ne testimo n ia nze int eressa nt i l'<.tv iaz ione c iv il e m ilanese. L'a rchi te tto ra zionalis ta Fra n co Albin i p rogetta, nel 1933, pe r l'aeropo rt o del capoluogo milanese , un' ae r ostaz ione impos ta la su u n sem icerchio, con i corp i di fabbrica de ll' edif icio c h e s eguo n o u n
Aerosttezione di j14i/ano Unate.
andamento c urYilin eo ; un n odo distribu t ivo, posto s u ll'asse di mezze ria. efficacemente r ic hi amato d a una tor re , suddi, ' iclc l'imerno tra l'area ri se r vaw alla ris t orazio n e c all'at tes a e quella rise rvata agl i u ffici. Un'a ltra grande rea li zza ta per l':H:ropono di Milano Linate. è rrogetrata da ll·architcllo Gia n Lu igi G iordani. Composta da tre corpi di fabbrica raccordati da un elemenw cc mra le, l' infrastrutrura è <l\Yicinara al campo di H)lo da una passerella coperta. l.'a rchirctrura è chiaramemc imonaLa ad una grammatica figurati, ·a. di respiro euroreo. nitida c rigorosa nella impaginazione dei volumi, con la decisa accentuazione delle fasce delle vetrate conrintK' che richiamano !"influenza d e ll' es pressionismo tcdc::.co.
Anche su ll 'aeropo rto di Venci'.ia s i ha no ti z ia di una int e ressante ae ros t az ione. compos t:r d:r un cor p o eli fabbri ca, sob ria men t e defi n ito da sca rni moti v i d ecorat iv i e var iamente articolato a formare un insieme vivacemente movimentato La di versit:ì delle funzioni è manifestata dalla co nfi g urazione eli aprrorr iati vo lumi, seco nd o una concezione razionali s ta. con quelli riguardanti i servizi di conforto, quelli dell'area di arresa cd. infine. quelli riservati alla direzion e. L"na rampa che porta una tcrraaa ed una torre ,·eu·ata rafforzano l'immagin e figurati,·a del complesso. Il tema delraeroduh, esaminato nello st raordin a ri o co nrributo di Giuseppe Terragni per l' idroscalo di Como, è riproronib il e con l' a n a logo cvenro p rogettuak dd Littor io Anc h e in q u esto caso so no disponibili le ve rsion i d i due proposte , ri salenti al 1934. co n la p ri ma approvata dal Gene ral e Valle, re d atta in fo rma di schiz zo estemporaneo. e la seconda, aprrontata da ll 'Ufficio Cc:mra le de l Demanio. nelle vesti eli progello di massima . .\Iella seco nda stesura è ravvi sa bile una riù convincente soluzione clistributiYa cci un formale razionalisra molto comenuto. ln quella preccclcmc semb ra prc,·alcntl' l'interesse per la ri ce rca di una espressione figurativa es rerna meno convenzionale, a di s peuo di una distribuzione delle funzioni piuttosto farraginosa Dalle not e artergmc al disegno elaborato dall'Ufficio Cemrale de l Demanio s i deduce che la seconda versione, approntaLH dai propri tecnic i , è un a m odifica alla p roposta redatta da ll a d ir ez io n e territOria le, c h e n on sembra quel la sottopos t a a ll 'app rovazione de l Ge n erale Va l i<..!. Ev idente mente esist eva u na ter7.a ve rsione. alle due esaminare in qu es ro s tudio. che è a n data perduta.
Noma A eropo rto dell,illorio. Progello per !le roduh: la, successiL·a t•ersiolle redatta dtllf'lj]ìcio Centrale del Uemanio. Piano terreno.
Roma Aeroporto del !.il/orio ProR<'IIo per Aeroclrt!J: la succes sil·a t •e rsione 1·edatta dall'Ltjj!c io Ce11tmle del De monio.
Prospello
L'EDILIZIA MONUMENTALE
Il Palazzo dell'Idroscalo di Taranto
Al Palazzo cleJridroscalo di Taranto, di cui abbiamo già narrato le vicende cul turali legate alla sua gestazione. ci si arriva lentamente. lungo una strada che non consente a ltre distrazioni se non la visione clcll'cclificio. Ln tempo la fabbr ica di spo neva di u na co p er tur a a tc rr o c l' imm ag in e c h e se ne pe rce pi va a dis t anza, do veva da re l'impress io n e di una maggio re imp o n e n za . Si dis tin guevano, da l ontano. le due torreuc, rest i smozzicati eli un a prima elaborazione fantastica che fuoriuscivano dalle falde laterizie. ma poi. avvicinandosi rimanevano nascoste. a meno delle infrastrutture per il 'olo. che spiccavano come una band iera Arrualmcme l'edifi cio mostra u na copertura a terra zzo. c h e sembra u n a incip i e n te ca lv izie co m e quella di un g iova n e vo lto pr ivo d'un tra t to d e lla ch ioma. Aggi u ngas i ch e è sta t a perpretal a anche un' al tr a v io lazio n e qua le que ll a eli una sopraelevazione su una delle torrette. Ta l i c onswrazioni si propongono co me una accorata in,·oclzione per un ripristino dell .eclificio al dato originario, rivolta da chi lo ebbe in cura per un breve periodo . agl i inizi degli ann i Seuanta, quando ne vig il ava con quotidiana ritu al it à, quale responsabile del serv izio impianti, le i n qu iet u dini stati c h e d o vu te ad un ce diment o diffe re n z ia l e del terr e n o fondale.
L'avvic inam ento al Palano, i cu i tempi eli percezione sono stabi li ti dalla muten>lezza della sua immagine, poiché ai !aLi del viale eli accesso ,.i è soltanto una corrina arborea, si conclude con una esedra eli im iro. che è già un piccolo capo1:1\' 0ro della fervida fanras ia del progcttista dell'edificio. l'arch itetto Armando Bra s ini Disposta a sc::miccrcll io , l' esedra è composta da cop pi e d i pil as tri da ll e d if fere n t i dimensi o ni , racco rdati da .s imm e trich e murnt ur e c urve , nell e qua li si aprono delle aperture a ovu lo. Dall'esame dei pani colari dell'emiciclo, s i intuisce la presenza di I3rasini. il magistero del suo inimiLabil<.: disegno ··amico··. T pilasLri. che per la singolarità dell' imm agine alludono a delle erme, soltanto che non vi so n o teste um a n e a lla somm it à m a aq uil e e sfere, esih isco no o i motivi del trig lifo. co n sot lo s ran t i gorce, o q u elli el i un nastro, a foggia c i rcola re, che s i c oncl u de in volute.
Varcato l'emiciclo si è introdolli in uno s largo che. nelle previsioni di Hrasini. era da intendersi come interno a cielo apeno. rra il Palazzo e la strunura di invito. Adesso so rge, ne l cent ro , u n a font:lna, c h e pr opone que lle trite fo rm e arcaiche d e i m u re tt i el i co nfin e, s ic u ram e nt e n on prevista da l prog e tti s ta. Solitame nte davanti a lla facci a ta princ ipa le di una g rande v ill a , la preocc upazi one è di defi n ire uno spazio di lenu ra ampio c pr ivo di ogni elem e nt o di disturbo. Un luogo di sosra pe r godere del Palazzo, per intendere la bellcaa del disegno dd portico, la cui prima lettura è da fars i ponendosi sull'asse di simmetria dell'edificio. c per co rr e rlo fino alla corclon ma di accesso. È vero che una visione d i sbieco offre scorc i dinamici d i :litro inte ress e, m a questo pu c'> verifica rs i in u n a ltro mo mento. co n una lettur:-1 tem porale d el prospetto. l{ es ta c h e Brasini non voleva alt ro , n e l piccolo p iazzale. che una su perfici e s ull él qua le liberamente muoversi. se nza ostacoli di sorta.
ldrosc(JIO di Tarcmto- il Palazzo del Comando- il piazzale antistante
Il monumentale cavedio è il cuore elci Palazzo, l"eleme n to dornina n te in pianta, c d è po co rr at icato poic h é a ccede a l vest ib o lo, il cui i n gresso è npe rto per le occas ioni particolari. È in so litamente ben d isegnato e proporzionato e merita una sosta, una \'isita fatta con la stessa devozione con la quale si gode di un q u adro, di una scultura, di un'architett u ra fam.osa. L'atmosfera pe rcepicme in q u e ll 'at ri o co nse n t iva, n e lla sost<l, e s p e riam o c he lo co nsenta t u ttora , l 'es p erienza insolita di ritr ovars i in un lu ogo distaccaw rispetto ad un mondo este rno, lontano . ma distante so lo pochi passi. Un luogo vagamente ricordato per le vicis situdini di un fare quotidiano anonimo, rna rimasto indelebile nella mente per soli tari e pi sodi, co me le brevi soste nelle notti l unari o ne ll ' in certezza brum oS<1 del le pr ime auror e d e l c ie lo ta rant in o, a r ice rcare le ragion i di una e mpat ia conve nut a co n quelle forme.
Complesso nell'apparenza, ma semplice nell'idea generatrice. è l'impianto planimetrico d e l Palazzo, com p o sto da u n co rp o d i fabbrica rettangola re , apcrro s u un lato d al vuo to del cavedio, appena mediato da l volu m e del portico, s ul qua le si in n estano, ai lati. due altre pan i . ruot atc in modo da c re are quattro invasi. quat tro luoghi dalla distinta identità, che, nelle intenzioni di Brasini, costituivano quat tro mo d i d i rappo rtarsi con l'es terno.
lt prim o invaso è qu e ll o a ntist ante a l fro nte principa le d el Pa lazzo, costituente quas i un sagrato, illuminato dalla pregevole architellura del ponico. L'attenzione è tut ta rivolta al rxuticolare, nobilitato dall'accuratissimo disegno. che, nell'architettura
di Brasi ni , diventa protagonis ta come ep isod io i so lato . È be n e t e n e re presente che Brasini seduce più con la raff inatezza de i particolari che con la visione d ' insi eme.
Il portico si inserisce come l'ep isodio di maggiore rilievo degli esterni del Palazzo, sia p e r il raffinato gioco d i proporzioni, s i a per l ' inventiva de l disegno. TI brano di a rchitett u ra, una seq u e n za d i t re fornici , distinti da quatlro colonne a l lettate, con ba laus t ra d ' attico a co ronamento, è come incasto nat o n e lla seve ra mole dell'edific io, a tt enuandone, con il minuto disegno, la dissonante impressione che s i avverte tra il biancore del piano inferiore e la restante parte superiore , pi ut tos t o grave con l' asp ra mater icità del s u o tess u to murale in ca r pa ro . Il p ia n o in feriore offre ta n t i dettagl i, d i g rande invent iva, come ce rte sottig li ezze formali adoperare nelle compenetrazioni angolari , come quella del diedro i n mattoni pieni annegame fino a sparire n ella obliq ua m u raglia in bianca pietra l eccese.
Il secondo e terzo i nvaso sono simmet rici, spec u la ri, ma ognuno si propone con una part ico la re te ns ione spaz ia le. L'u n o guarda ve rso l ' interno a monte dell ' Idroscalo ed offre i l mot ivo della torre c ilin dr ica , vis t a da u na ce rta d istanza , quasi annegata nelle qu in t e rnurarie dell a fabbrica. Gli spigoli d'angolo offrono incent ivi percettivi co n lemb i d i m urat u ra che f uo riescono da ll e lesene obl ique del cor po d i fa bbr ica infe ri ore , e s i addo lc is co n o sa lendo ve rso l'alto. Lo spazio antistan te è att ualm ente occupato da una installaz io n e spo rt iva , ma avrebbe o ric h iede rebbe il b isogno d i un tess ut o a parco, che non sarebbe eccessivo, perché queste
ldmscalo di Taranto- li Palaz zo del Comando- Pm·ticotm·e del porticoIdroscalo di Tarallfo Palazzo del Comando t 'isione di scorcio dell'edificio.
fdrosca l o di Tara11tu. Pa la zzu del Co ma n do Fruii/e verso il porti co della C()r/c.
architetture amano essere guardate. godute, e per consentir lo occo rr e individuar e i percorsi pil:t giusti. s wdi a ti per g iovars i di vedute st im o lam i , per gi rare int orno ad una fabbrica . con tempi di\·ersi, sia per indugiare in una sosta . quando il modo di porsi clclreclificio lo merita. sia per incoraggiare un percorso veloce.
Anche l'alt ro invaso, il suo s immetri co, dal quale s i porrebbe ammirare ilmar Pic co lo, co n la parte a valle dell' Idrosca lo. presenta una spaz ia lità d'altra natur a. Il lu ogo è r is tr etto , a r idosso della mu r ag l ia della fabbr ica, cci è de n so d i alb e ri, eli pa l me. Si ha u na vis ione u n itar ia cd im p o n en te dd Pa laz7.o, decisamen te b e n di st ilìto s ull o sfondo de l cielo. dal la co rnice d'attico.
L'ultimo invaso è quello retrostante l'edi f icio. Qui la fabb rica è piuttosto mo\'imentaLa, con il corpo centrale che aggetta. poi si ritrae c sulle ali si dispiega in <1\'anti, come per un abbraccio. Al cent ro è proposto Il maggiore motivo d'interesse. con la scala monum enralc che porta al pian o ter ra, a i tre fornici che consentono l'accesso al salone nobile, dall'arredo int erno di gusto neocla ss ico. Lo sbrgo no n è mo lto ampio, c i rco ndato da u n a l berato <tlle cui spa ll e incomincia il d e cliv io e ll e po rt a a l fon d o va lle Il pe rco rso è de nso di om br e e s u ggest ioni; :; i a vvcnc la sensazio n e di estraneità che q u esto p iccolo ambiente s u gge risce , que ll ' atmosfera percepiente che aleggia intorno alle ville so lirari e immerse n e l ve rde. resa singolare da quella s itu az ione d'incompiuta che la fabb ri ca presenta con la sua nuda ressitura in carparo. che è a disperro cleila elegante veste io bianca pietra leccese del la p a tte so rr ostante. La bellezza del luogo è data dall'incombere dell'edificio su una radura dove impera il s ilenzio , rotto da voci, da rumori lo n tani, che non a ppanengono al mi c ro cosmo el i questa arch itettur a.
L'Accademia Aeronautica di Napoli Capodichino
L'ingresso ae roportua le d i Napo l i Capod ich ino Sud, att u almente offr e allo sg u ardo u n edificio che.è que l lo che resta di un immo bi le , inizialmente concep ito per ospitare l'Accademia Aeronautica c successivamen t e ad ibito qua le Sc u o la Sp e cia lis t i. Ne l la parte del presente studio, dedicata ai rapporti tra l a Reg ia Ae ronautica e gli avve n iment i cult ural i tra le due g u erre, siffatro e di ficio lo abbiamo sempre indicato con l 'appell ativo de ll a destinazione originaria, poiché in que l lu ogo ci in te ressa v ano le vicende di gestazione del mome n to progettuale , ne lle qual i a veva il suo peso la partico lare fu nzione prev ista. In ques ta pane, dove il p roposi to è la lettura della fabbr ica, per quan to c i è poss i b il e da i documenti d ispon ibili , la de nomin azione più app ropr iata sarebbe qu el la d i Sc u o la Specia li s t i , poiché con tal e veste il Palazzo ebbe il s u o breve decenn io d i vita, prima della quasi totale distruzio n e avvenuta con la seconda g u erra mond ia l e Tuttav ia r iteniamo p iù opportuno u sare l'appe lla t ivo di Accadem ia Aeronaut ic a, perché l'arch ite ttura , n el s u o proporsi come rea ltà t angibil e, co n tiene nel suo esse r e anche le motivazioni che la vollero in u na determinata forma , le qua li no n p ossono essere diment ica t e.
Q u ello che resta d i u n g rand ioso ed ifi cio, ina ug u rato ne l 1930, come è ripo rtato d alla fasc ia trabeata d i u n prospetto de ll a fabbr ica, è l 'avancorpo princ ipa le Ne l dopoguerra è srata rip ro pos ta , con inte n ti fig urati v i modes t i , una parte dell'edificio perd ur o med ia n te u n corpo di fabbr ica agg iu m ivo, il c ui merito è d i d e nu nciare con onestà la propr ia pove rt à esp ressiv a ri spe tt o a ll 'appannato , ma d ig n itoso moncherino supe rst ite. :.Ju m erosi so no i cas i el i amb ien t amento di ed i f ic i contemporanei mirabi lm ente accos t at i a qu e lli storici, in adesio n e a i c rit er i c h e cercano di ottenere il mantenimento d ei c ar atte r i lingui st ici de ll 'am bi e n te, ogni q u alvo lt a u n nuovo inte rve n to si acco mp agna a qu e ll o p rees is t enre Pe r co n t ro, l'anon ima t o del corpo agg iuntivo n on r iesce nemme n o acl esaltare qua n to ri masto d e l f ram men to che, qua le pa r te p riva de l tutto , ha perduto quella a1..1tore v ol ezz a che il preminente ruo l o ge r arc hi co gl i a tt rib u iva quando a ppar te n eva all' i nsieme mon u men talc. È l a cons tatazio n e o vv ia di come un brano el i un ed ificio , isolato dal Lutto, pe rd e u na buona misura d i q uegli att ri buti possedut i qua le parte o rgan ica dell'insieme. Il p ensiero rima nda a que l celeb re ass u nto di Leon Batt is ta Alberti che definiva ·'la bellezza co m e l'ar m on ia d i tutt e le membra , n ella unità di cu i fan par te, fondata sopra u na legge p reci sa , pe r modo che non si possa agg iu n gere o tog li ere o camb iare n u lla se no n in peggio " (1)
Non mo lt o si co n osce in meri t o a i l avo ri di p rogettaz io ne e costruzione dell'edificio, desti n ato a risolve re i prob lem i relativi al la s tabili t à de lla sede d e ll 'Accademi a Aeronautica (2>. F. Vadalà h a m e r ito ri amcnte i nq ua d ra t o le vicen d e stor iche che precede tt ero la sce lt a de l la c ittà el i N<lpoli , qua le d efin i t iva se de dell'ist itut o, in u n breve sagg io à cui rim andia mo (3) Ne ll a pr ima p a r te del pr esente studio, a bb iamo sc iolt o qualc h e riserva in mer ito a ll'a n r ib u zione , ad Armando Brasini , d ell'arc hite ttura d e lle facc iate, aggiun gendo, a nos tro par e re, che è da asc rivere allo stesso anc h e l'idea del co r po d i fabb rica co n t en e n te lo sc alone d i rap prese n tanza
1 l . .1
interessante rie,·ocare in questa sede qualche nota sugli aspl'tti burocratici che precedettero la vicenda della costruzione Nel prelim inare della co n ve n zione, redatto i l 31 marzo 1925 da l Com u ne d i Na p oli. l' Ent e locale e il Co mmissa r iato d'Aeronaut i ca s i obb l igava n o v i cendevo l men te alla ubicaz i o n c dell'Accade mi a ne l capo luogo partenopeo. Per tale impegno, come è r i porrato nel doc umento, il Comune si attribui,·a un onere di caranere finanziario che riguarda, ·a una parte dci costi eli costruzione c quelli relari' i <lll"es propriazionc elci suoli. La Regia Aero nautica, rappresentata dal Maggiore del Genio Aeronau tico Ad olfo Crug nola , as s umeva l'impegno d i fo ndare l 'Accade mia Aeronaut i ca a Napoli, l a qua l e sarebbe stata i stitu i ta i n un apposito ed ifi c i o da cost ruir s i co n prog etti ed a c ura del Commissariato d'Aerona utica <·t). Emerge da queste brevi note il ruolo de ll a cit tà panenopea nel suggerire quasi inconsapevolmente, una idea di archiren ura , a grande scala territoriale, quale quella storica presente nello stesso capoluogo pa r tenopeo, olrre a quella di Cascrra o di Pad u la.
Conte mpo ran ea mente alle fasi b urocrati c h e ed ammini stra ti ve, sancite d all a co n venz ione resa esecuti\·a con d ecreto del 1O fcbbr;1i o l 926. la Direziom: Superi ore del Genio c delle Costruzioni Aeronautichc Di,·isione Demanio, approntava uno stu dio eli progetto. eli cui sono perT cmnc due soluzioni dalla comune impostazione tipo-mo rfol ogi ca. elle differiscono p er qualche particolare o per varia zi oni di ordine orn<lll l entalc. Come h a g iu stamen te rilevato il Vad alcì <'i>, in u na d e lle so l uz i oni è presente l ' inci si vo p r ofi l o dell 'attico che e v id e n zia i corp i di f abbrica aggcuan ti , in spec i e quello ce n t rale dm·e è proposto un orologio so rm on tato da un campanile. "\!ondimeno è da ossen·ar e. risperro alla soluzione rc:11izzata, la
lemporto di Sapoli (,'apndidJ n ru- Fronte pri/l(:fpal<' dell'llccru/('11/iaAeropo1·to di Napoli C'apodichiiiiJ. Edific io previsto Cf Ila/e sede del/ '11 ccademia Aerona11tica. nm·d-est.
semplice riquadrarura adollata per ogni comparto. unificante il turro. -;a lv o 1\:nfat izzazione concessa, n e lla pane centrale. al portico c a l soprastante balcone.
A parte b copìos<1 documentazione fotografica. che ci consente una esaurien te valutazione linguistica clelia fabbrica, non è stato possibile rinvenire rraccia di documenti grafici riguardanti la !'tessa. Qualche appunto planimctrico, fortunata mente ritroYato, facente parte del corredo d'im entario dell'edificio. è quanto -;i (: potuto attualmente acquisire. Da esso sono rie<n ·abili. in modo esauriente , i c a rarteri distributi\·i clcll'cclificio.
La fabbrica era ordinata !'li una pianLa quadrangolare. includente un uni co grande co rtile, e copri\·a un·arca di c irca undicimila mq. L'impianto distrihuti\ 'O , molto semplice, si arrico lava su quattro corpi di fabbrica. contenenti locali. dispo sti in linea, che si aprivano su un corridoio anulare affacc iantesi sulla grande cor te. A parte lo scalone d'onore, disposto sul fronte principale. altre scale erano si tua t e nei punti d i maggior e ncccssitfl.
L'esa me della compos iz ione dcl l:1 pianta permette di individuare l'eleme nt o prin cipa le d ' in teresse n el corpo d i fabbri ca contenente lo sca lone di rapprcscnt1nza. Tuttavia , anche se bene equ ili brato nel disegno pbnirnetrico dell'edificio, tale ele mento dom i nante appare ru ori sca la rispetto a l prevalente ca ratt ere distributivo dell'insieme Questa constatazione a, valora l'ip otesi che l'architetto Hrasini abbia parzialmente contribuito alla stesura del prog<;rto di massima ddl'Accaclemia. il cui impianto funzionale, -elaboralo probabilmente dall'ente cemralc nelle \ esri di Divisione del Demanio dove\'a rispettare il dettato del programma edilizio. che impone\·a una grande corre c. al contempo. soddisfare una ragione pratica. consistente nella necessità di assicuran: una rapida e razionale accessibilità ai di versi locali. Troppo esigua è la sezione tipo. un doppio corpo di fabbri c a con un solo locale disponibile. rispetto dd palazzo che pre'>upporrehlw l'esistenza di vasti ambienti eli rappresentanza. saloni. articolazioni residenziali. nondimeno possibili. quest'ultinH:. so ltanw nei corpi di fabbrica angolari. L'edificio risponde così acl una funzione strettamente utilitaria. senza di spazi,
che so no accu ratament e studiati per evita re assembram e nti im e rnì che non s iano quell i prev is ti dai programmi istruz iona li. Al cen t ro è b co rt e, u n a vasta piazza d 'a rmi nella qua le i g iovani a ll iev i dovevano recep ir e qu e ll a e ducazione mora le e m ili tare al la qua le an che un arnb ie nre a utore vole, ch iaro ne ll a s ua organi7.7.a zione p lan ìrn etrìca e spazia le, debi tame nt e concorre.
La ricostruzione di un percorso di lettura, dell'ambiente o rig in a rio esibito dal l'Accademia Ae ronautica di 1apoli , è possibile solranto mentalmente. L' impress ione che destav a la fabbrica, gli stimoli dì un'archiretrura sempre presente negli svariati per corsi p oss ibili , s i possono soltanto immagi nare dalla l ettu ra della documentazion e fotografica. Inn a n zi tut to si ravv isa una u nitari e t à lin gu is ti ca cd arc hi tettonica ch e com pr e nd e interni ed es t e rni , in u n a tota lità c h e non e s c lud e nessuna parte. Esam in ando i part iti ornam e n ta l.i adottat i, q u es t i non privi le g iano so lt an to le fac ciate o g li a mbienti di rappresentanza , ma s i prop o n gono, in og ni luogo, con ugu ale int e n s it à d i accent i c con u g ual e rigore n e ll a esecuz ione . s ino a ritrovarsi nei
Aeropono di ,\apoli Gnpudichino. Edificio previsto quale .-1ccadt>mia
Aeronautica: Fa trio principale.
prospetti della eone, nei lunghi corridoi anulari, nella definizione degli accessi ad ogni vano nell'arredo architettonico delle aule di studio e di ogni altro ambiente.
L'inviluppo dei prospetti esterni. che risente delle t i piche articob;do n i acca d emic h e, svolge u n un ico te m a n arrativo, c h e co invo lge tutt i e qu attro i lu ngh i Cront i, da llo sviluppo o rizzontale imponente ed armon ico. In gene rale, acl u n h a samento, dal liscio rivestimento in bugnato, si innalza il paramento elci piani su periori, con wni architenonici più notevoli. La maestositù dei prospelli è ravvivata dal lieve aggetto dei corpi di fabbrica. posti su ogni asse di simmetria e agli angoli dell 'e dific io Tutta via ogn i prospetto Il a una sua individuali t à , da quel li late ra li , spec: ulari. a q u elli d e l fron t e p r inc i pale e del retro, d iversame n te compost i.
Al centro della auto re vole facc:iaw principale, è èol locato il monurnenta le accesso che si impone in ben ahro modo rispeno a quello dimesso, tullora esistente.
.tleropmto di ,Vapoli Capodicbino. Edificio previsto qtwle Accademia Acro11autica: prospelliva di 1111 corridoio a[(acciantesi s ulla cort e.
Ae-roporto di Napoli Capodicbirto Rdificio previsto quale Acc adem ia Aeronaulicct: un "aula di studio
Il b rano centrale propon e pezzi eli b ras inian<l br av ur a co m e i balconi c h e si stac cano dal la tessitu ra in laterizio, co n un effetto q u asi pi tto r ico, oppure i cap i tell i delle paraste gigant i. con l'abaco co n cavo . o le splendide finestre che sormon tano il curvo fastigio. Ancora una prova dell'ab il ità de l l'arc h itetto è riscontrab il e n e lla pi lastrata d'angolo, o nei risvolti delle quinte laterali con i p rospe tti med ian i. Ai canton i ad esempio. la contiguità dell e d u e leggia dre paraste è o t te nut a trami te u na c ern iera lineare, d i filature d'ombra , che sembra q u asi una anticipazione moderna, provocante u no s ta cco de l piano rispetto al v o lu me eli appart e n e nza.
Ne l pe rcorso dal portico , a ll'a t rio , alJo scalone monumentale , la gravità delle mcmb ratu re è aLLe nu ara dall ' esi le graz ia elci r iquadri ch e scandiscono p il astr i e soffi tt ature. Tn quest i luogh i l'impress ione doveva destare a.n"tiche fami l iarità el i spazi, di timbro neoclass ico, ma con u n resp i ro div erso , la cui sos tan za può essere ricost rui ta so lt anto con la frequenza delle es is te n t i a rc h itetture d i I3ras ini.
L'amplissima corte s i racchiude negl i sm is u rat i prospetti che ripetono , in modo ossess ivo, u n u nico b rano, il sovrappors i in ve rtical e d i un fornice , di un a serliana e el i u n a fin estra pausmo da un'ampia fascia verticale t ri partita, fino a c o ncl u dersi ne l corpo d i fabb r ica conte n e n te lo scalone , che si proietta de cisa mente in u no spazio pi u ttos to di lavato, riscatta n done u n a ce na s tati ci tà .
L'eccezionalità el i que s t a perduta arcl1itettura stav a n e ll a reinvenzion e di q u el la gra n de de l passato , da cui diffe riva nel partico lare t imbro de ll o spazio e nel LOno dell a espress ione, comu n que real izza t i con parole "an tich e"
Uno degli scorci eli l euura p iù imcressa n ti d i Palazzo Aeronauti ca. del r esto ampiamente dimostrato dalla consueta iconografia dell'edificio ministeriale, è quello posto alla confluenza tra \'ia Goherri e viale Pretoriano. È una vista che pri vilegia il corp o ango l ar e del front e principale, pon endo in seco n d o piano l 'e l e mento ce ntrale, ma è anche l ' occa s i o ne eli avere u na iclc<l cl.e l monurnc ma l e comp l esso, l a c u i posi z i one urban a non {: ce rto delle pii) i do n ee p er afferra r ne una compiu ta e tot a l e vis i one seriale. 11 fronte principal e ric hi ederebbe uno s l argo ancora pil'1 ampi o rispetto a quello anuale. probabilmeme una piazza . oppu re una stra da , p osta in asse sui rre archi de l Palazzo. In vece, dopo l ' ingr esso principale del M in istero, si è subiw cost r et t i acl una lettura r avvic inata del grande prospetto, i l c h e non è t uttav i a u n ma l e, p oiché se n e avverte s ubito i l piglio monumentale , il po r tamento m aestoso. È bene r aggiu n gere il l uogo di nn anzi cons i gl i a to e d os se rvare l'edificio da siffarro punto di v i sta, che si riti e n e il più fa\·orcv o le pe r go dere di un'ampia vis i o ne dell'ins i eme arch itettonico. benché oggi alcu ni orridi prefa bbricat i ( di cui si augu r a la pronta de m olizione) wrbi n o questo ouimo punto v i sua l e
Dal co r po ango l a re s i distendono . su am b o i lati , i du e prosp e tti , in u na du plice lin ea di fuga che privi l egia qu e l l a interessante il fronte prin cipa l e. Questi dispone di un avancorpo ce mrale che fuoriesce sensibilmeme dall'impone me bloc co murario e conti ene il fo nd amento del repertorio linguistico che governa la fab bri ca
Su el i un podi o int ag l i ato da tr e n i t i d i forni ci , si d ev a u n fronte mu r ari o con tcnc m e o tt o pil astnlle gigant i ; il tutt o è privo eli ogn i r imastica tur a cl ass i chegg ian te , ma se n e avverte l 'o rditura sintatrica e l'impressione a llusiva di un'amica gram matica. È certamente una fase di mediazio ne , di rip e n samento del credo classici sta, q u ello che si intra vede nell<1 l e ttura linguistica ci e l Palazzo, alla lu ce di un nu ovo modo di intend er e l a forma c h e, in qu ei te mpi , di ven t ava semp re più pr e p o t e n t e Ma è ben e anc h e rifl ette r e c h e ogni cambi a m e nto no n avvi e ne mai bru sc am e nte , ma è sempre un pro cede re per picco l i pa ss i. an elando avanri co n i l viso riv o lto all ' indietro. co me l'angelo della storia di un quadro di Kle e, ri co rd ato da \XIalrer I3enjamin <6>_
Se per u na br eve rifless i one si so {'ferma l 'atten z i o n e su l so l o corpo angolare, dim e nt i c ando tutt o il resto, appar e tu tta l a novità d e l m essaggio f i gu rat i vo di Eo b e rto Mari n o. La parte in esame è co mpos ra d al di due vo lumi omoge n e i , dalla purissim a geomet ri a; quello in feri ore sempliceme nte luminoso n ella c hi ara tessitura in trav e rrino, non co n cede altro. limitando un'anenzi o n e sollecita al so l o portale, c h e s i disp i ega con una esedra ad invito. L'appr occio al la parte infe r i ore si conclud e co n una sottile cci i nc i s i va cor ni ce che m e dia i l p:1ssag gio a qu ell a su p eri ore prosegucnre , con e fas ce t rabea t e d al l a d i sa rman te semp lic it à, le lin ee pu r issime della so Ltost ante All'intt•rno della maschia co rnic e clorica emerge la pila sr rata in laterizio g iallo-sa bbia. con le retrostanti st ri sc ie dei
Roma- Palttzzo t l erollr/111 i ca aff ·epuca della sua i1U1Ltpu razione tll ' t'f?llllla 11el l 93 l
vuo ti d elle finestre , c h e ste mp era n o la sc hi e tta solid ità del dado . L'e ffe tt o semb r:1 an tici pare le ri ce rche d e llo sc ult o re G iò Porno d o ro s ull 'ap par enza ingann evo le d e lla mate ri a , inconLaminata c tersa in s up e rfic ie, ma ricca di un bruli ca nt e mondo inq u ie to appena se ne sca l p isce la pe lle Ma si in t ravede, in questa archi teu u ra di Marino, un ' a lt ra s i ngo la re a nti c ip azione, che è co nt e mpo ranea . e d è individtwb i le in molte fabbriche dell 'arcl1iteno Aldo Rossi , che ha p os to quale base d e ll e sue ri ce rche, l'ide a di un neoclass icis mo reale, molto vicino a que llo adombrato in Pa lazzo Ae ronautica.
L'esame dell'architenura di ,\larino una molteplicità eli ri\'elazioni. Anzitutto l'effetto di generale armonia dell'insieme, age,·oimente percepibile non senza un vivo interesse, poich é ogni parte a cui s i pone particolare attenzione si presenta semp re come diversa dal tutto. Sempre dal nostro punto di vista pri vilegiato, se si sposta lo sguardo sull'altra linea convergente di fuga, il frome latera le del Palazzo sco rr e secondo un r itmo sca ndi to dalla seque nza delle ape r tu re fino all 'a ltro co rpo a n golare. Agg iu ng<lsi che . co m e si è accennaro in pr ecedenza. l' ed ifi c io si propon e , per l'amhiguilà del suo lessico . con u na veste su i generis , tale al te mpo d e l suo conce pim <: nt o <.:tale r imas ta , p o ic h é non semb ra c h e ab b ia c o s tituito un mod.e.llo d i ri fcr irn c nro eh im itare. L' incom b e nte Razio n a lismo n o n cl ene tempo s u ffi c ie nt e a l Marino (l' :1 c b i n e vo le sse richia mare i caratter i l ing u i s tici ) per slenclernc: un ciclo durevo le. Tal e condizio ne di u n ic ità at t ribui sce all'ed ific io u n va lore di or ig in ;1l it à c h e n<.: accresce il p art icolare fasc in o.
È tempo di avvicinarsi al Palazzo e ne percorriamo il piazzale antistante il fronte princ ipale, d ire tt i ve rso l'ing r esso
La sosta ai tre arc h i, prim a d i i ntrod u rsi ne l l'atrio, ri ch i ede l a v i s i one dei forni c i, l"clega n tc moven za dell'arco, dal rema formale nuovo, inconsueto. È un arco c he rammenta il lucore delle le vigate forme di Brancusi , l'oggettiva purezza della scultura, tesa sol tanto acl esaltare la ma ter i a d i cu i è fatt<l. Lombra sfugge sull' arroto ndato spigolo d el lo s t i rit e e sos t a, Jegge r mcme sfumata, soltan to in ch i ave. I fornic i dalle stesse ident i che dime nsioni so no riutto sto contenuti rispetto all"insieme di cui fanno part e. 1\"on si esaltano co me quelli di altr a architertura 1 ovecento dove il portale acqui sra un rilievo '·fu ori scala., rispetto al prosp e tto. l tre arch i di Palazzo Acronautie<1 diven tano monum cnra l i a sca l a ravv i c inata, q u a n do si è p r oss im i acl ess i , quando se ne avve rte l ' i mponenza so l e nne c turbatrice eli emozioni. F. non si può non avvertire , , ·a reandoli , un misto di sogge zione e eli appagamento estetico.
Noma- Pa/(lzzo ; 1e ronauti<:u. l'11 portale c!"inp,resso.
Roma- Palazzo 11ProtJatttica. Pm1icolare di 1111 0 dep,li arcbi delringresso princip(l/('
L'ingresso nelrarc o spegne l"immagine della pura forma geometric a. per cedere il passo ad una figura pill familiare. quella del bassorilievo di antica memoria proposto con un segno ··nm·ecenw·· nelle spccchiatu rc a rincas so disposte negli stipiti e nelrintradosso. i\la ormai s iamo immersi nella difforme srazialità clell'arrio, tutta cost ruita sullo sreculare con trappors i degli archi c della soffiuatura. che appare nuda, francescana, ostentante la gelida travatura in calcestruzzo. tropp o po\"Cra di fronte a ll a elegame srecchiatura delle pareti; queste sono rivestite in rra vcrtino levigato c luc idaro. co n a i p ied i uno zoccolo da l tono azzurro p lu mbeo che , s tu cchevolmentc, qualcuno h a assoc iato ai co lori aeronaut ic i , ma che, se così fo sse , non sa rebbe sra ro p iù opport u no ind iv id ua rl i in una rarte riCt n ob i le d e ll 'ed ifi c i o?
L'atr io non indugia a ll a sost:l e s i pone q u ale ele me nto di mcdia7.ione t ra l'c s t erno e il ves t ibolo che co ndu ce all e sca le, ag li in terni del Palazzo opp u re al co rtil e
d'on o re . lnfatti al la apcn urH d e i rr c m chi s u ll'estern o s i co rrispo n don o eli pari am pieaa i tr e a rchi inLern i per cui l'atri o h a una funzione passan t e ed è co n ce pito come Sac ra rio , con la minuta tessitura dei nomi degli Ero i che fecero g rand e l'Aeronaut ica alla sua n ascita ed impone , a chi entra o esce, un raccoglimento, un ';Hr e nz ione di d evoz ione, anc h e so lo per u n animo.
L'i n v it o a p e n e tra re n e l co rtile d'o n o re è pere ntor io. È un interno ca librato nella stesura dci due rife rimemi or togona li. denso di mate ria spazia le, co n una qualità d'immagine ele' ara subito an •enita. specialmente per quanto co ncerne un vago sapore mirt elcuropeo, alludente a l loos iano edificio vien n ese della Michae ler p latz <-). È un 'a rchit ell ura class ica, non v i è d u bbio , o tt e nut a dal filtro d i ramme mo ra;do n i s to r ich e e c irazion i est ra n ee.:, composte qu asi con u n filo d ' ir o n ia , q u asi a tes t imoniare c h e tutto è possibile quando si ha cosc ie nza d'arte; ba s ta dist illare da lla propria memoria stor ica o da quella percepita dalla curiosa sui
/{enna Palaz::n t kronawica. Il cortile d'onore ili una immaf?ine d'epoca.
Roma Palazzo Ae ronautica. Lo sca1one d'onore in una immagine d 'epoca .
'fa tti a l t r u i, p e r cost ru ire un'atmosfera se ducente, dalla chiara in d iv idual ità. G li ele m e n t i d e l compor re sono quell i usual i , con una tessi tur a i n bugnato isodo m o nella parte infe rio re ed un a rarefatta ve rt ic alizzaz ione di lese n e ch e inquadrano e precisano g l i ambienti preminenti d a quelli modes t i. Il tutto è ch iu so d all'agge tt o d e lla cornice d 'a tti co che sembra comene re lo spazio in te ns ione . È un percorso che ric l1i ede poc h i passi , n on p iù di u n g ir o attorno a ll a aiu o la centrale. p er inrend e re u n b ran o d i archi t ett u ra denso d i s t imoli nuov i per ch i , acluso a ta n te es p e ri e n ze s to r iche di cl ass icheggian t i co r ti, si r it rova in un co nt esto in ecliro d a lla stimo lante n ov ità . Ce r ta mente, in una idea le esc u rsione storic a su i co r t ili romani , q u ello cent ra le eli Palazzo Aeronautica meri ta il suo posto di r ilievo
È tempo di v is itare g l i in t ern i d el Pa lazzo, secondo una p reord inata seq u enza che p ri v il egia g l i ambi e n t i d 'ono re, dov e si colgono le p iù a lt e note arc hi te t to n iche , d ove s i intrave d e il co n ce r to di q ua li tà d e i materia l i a dop e rat i, e il di segno c h e n e
Rom a- l'alazzo AerOIItllltico l'm t ico/are dello scalo 11e d'o n ore. esa lt a L'ascesa d ell o sc a l on e el i onore è , perranto , l' id e al e J1r oseg u imc nto che dal l'a rrio e d a l co rtil e ce n t rale h a in iziato il nostro ideal e r e rco rso .
Ne ll a t ipo log ia d e l p a la zzo quale si è co nfig u rat a da l Rin asc i me nt o fi no all e es press ion i arch it c tL o ni che d e l Ve n te nni o in cl in i a l mo nu mcma l ismo, la sc a la pri n c ipa le, p e r g l i ap p a ra ti d is tri b utiv i c o rn am e nta li a d otta t i, è l 'eleme n to c h e co nse nt e una rap pr esentaz ione de ll o spaz io in forma d inamica, dovuta a lla mutevo lezza del le s iwn.ioni percepi te; ma l" as p em> impo rt a n te che si cog lie nel percorso è il tempo eli leuura imposw, c h e può essere lento o solleciw. Ogni cultu ra spaz iale impone un proprio tempo d i lettura clcll"a rchitettura che per la scala è cost r uito adottando rapponi cong r u i tra pedata e alzata, lungo la rampa. oppure sollecita n do l'osservatore alrattenz ione di u n r itmo o a particolari ornamemi di sposti nel ricetto. È ta le ulti m o caso quello ado rr ato dal p rogettisra d i Palazzo Aero n a ut ica ne l configu rare l'intcrnità d e ll o sca l one d'onore de ll 'edific io, c h e è pri vo del resp iro mon u mcma le che os tenta va q u e ll o d e lla fabb ri ca n a r o lerana, d est in a t a a d os pi rarc l' Acca d e m ia Ae ron a uti ca, ma è pi e n o di u n ca ra tt ere sp<1Z ia le propri o, c h e s i r ic h ia ma a l Novece n t o arc h ite tt o n ico, s e n za om br n di du l) b i, c on q u a lc h e con cess io n e d éco a b il ment e d is sim u la t a :--.J cl ricc tt o è il Lr:.ttt a me nto p ar ie ta le c h e sca n d isce il te mp o el i r e rc o rso; c o n u n a pacata s e q u e n7. a d i n icc h ie , d a i s opra s tan t i ri q u a dr i. e ll e scava , c o n legge ro acce n no , il p ia n o d ' invil u ppo, in u n ma g ic o a cco rdo d i to n a li tà tra il gr ig io, il v erde pa ll ido , il n e r o 11 p ia n e rottolo. co n la conclu s io n e a cl e s ed ra, imp o n e un momen t o eli pau s a , el i reve re nt e p os itur a
Roma- Palazzo Aero11autica. Il luogo e/ello a zo11a di mppre senta11za: il corridoio ce111 rale.
davanti al busto di un Eroe, o eli timida inquietudine davami ad una elegante mo st ra di porta. È un'atmosfera raffinata, dove non si è fatto risparmio di materiali eletti, dal cipollino apuano verde. adottato per gradini c corrimano , al bronzo. natura le o nichelaw , proposro nelle balaustrate , alla policromia marmorea adottata sul pavimento intars iato. Il soffitto, intclaiato in cassetlOni che gene rano un mmivo a raggicra , lasc ia p er pl ess i per una sorta di distacco tonate, rispetto all'atmosfera gen e rale che si pe rcep isce ne l ricetto .
Dopo lo scalone s i accede a l vest ibo lo d 'o nore, sul quale si aprono g li amb ienti di rapp re sen tan za È un a seq u enza eli spa7. i u n ita r i, scan dita dalla s u ccess ione di una campata tridim e ns ion ale, defini ta cl<1 d u e te la i trasversali uniti da u n ri quad r o nel senso d e lla lungh e7.7.a TI concerto eli q u a lit à s i sv il uppa tra l a pavime nt azione (a rr icc hita da un ' ord itura in rosso Levanto, verde o li va e ch iampo pe rl a) e le paret i (into na cate in bia n co avorio smorto, s ull e q u a l i campegg ia no le lese n e in pregiari
ma r m i tra l'avana e l 'o li va d i Valdagno) e le mostre delle porre (in rove re natura le. che racchiudono pannelli in metallo nichelato). Su in alw, al coronamento. , i è il luminoso soffitto che s uggella la densa spazialità eli un ambiente non concepito qual e luogo per ··passi perduti " ma per un percors o e saltante, durante il quale la domanda che ci si pone è perch(• esiste un altro fuori rispetto alla realtà che in quell'i sta nrc si vi ve?
Lungo il vesti bol o si apro n o amb ient i che h a n no subiro u n t ra uam e n to a rchi tettonico pr iv ileg iat o. Si la prese n za eli que lli p rinc i pa li a metà percorso del corridoio d'o n ore. Da una parte v i è il Salone degli Eroi , un tempo chiamato Sa la del Rapporto; dall'altra fXHtc è l'attuale Salone della Madonna eli Loreto. an ch 'esso un tempo destinato ad uffi c io del ministro. :.Jel Salone degli Eroi , le pareti dell'ampio inntso rettangolare sono scandite da leggere lesene scanalate. che si raccordano ad una fascia trabeata , in una ideazione figurati,·a che richiama il gu sto neodassico. Il classicismo che si respira nell'ampio salone è un raffinato :ut ific io spazia lc, affatto d iverso da quello del vest ibo lo. çomc lo è. di a lt ra natura. q u e ll o prese n te n e ll a Sal a de ll a Mado nn a eli Lore t o, l<1 cui avvo lge nte cort in a de l ri ves ti me nt o in legno. ravvivato da l disegno geometrico a pu n ta eli fr eccia, suscita un 'atmosfera, vagamente déco. quietamente so lenne .
l segni della culrura d'arredo dell'epoca si legano in un quadro unirario dm·e prentlgon o i :,egni nm ecemo. permeati dal gusto déco o dalle sempre invadenti me morie storiche. :"Jon mancano le innuenze europee. incli,·iduate nell'arredamento ,
Roma Pnfo:::::o ilerul/lllllicll. Un particolare d<'l S11foJu• Eroi.
co me i tavoli che ricordano la Seressione \ ienncse oppure i mobili d ' ufficio che riecheggiano i temi De Srijl.
Il percorso nei vari ambienti di rappresenta nza , decorati con pitture raffigu ranti momenti epici della Regia Aeronautica. co me la prima trasvola t a atlamica. oppure l<1 figurazio n e d i tem i ispirat i all<1 cartografia. al sistema sol ar e. alle costellaz i oni stella ri s i concl u de n e l sc minr c rrato de l Pa l az:w. È un l uogo i mpensab il e per sua n atura , ch e p ossa conrene r c u n e pi so d io d 'a r te. ma in esso si cog li e un " pezzo · d i qu el mondo d i su ggest i on i emot i ve c h e anim ava l' amb i en te ae ron au ti co d e ll 'e poc a . A ll u d i amo al l e p i tt ure d i D udov i c h . che sen za p o rr e t o rt o al l e ra f fig u ra zi on i d' art e et e i p i a ni su r er i ori , cost i t ui sco n o il lato pit tori co p iù ad er en te allo s p i ri to del te m po e a i c ara tt e r i arc hi te tt o n i c i de ll ' e d ifi cio D i q u es t e p i ttu re è rim asto b en p oco; n e r ico rd iamo q u e ll e i ntraviste u n tempo n e ll a m en sa Sott ufficia l i o i n qualc h e al rro luogo. Relega te negl i i n rerral i , n e esa l tav an o co n
ton i mon u menta li una spazia l it à disarmonica e p r iva di ca ra u ere. È u n imma ginnr io un iverso avi ato ri o imm e rs o n e l suo specif ico ambie m e che è il mondo d e lle n u vo l e, u n c u po plas m a g ri g io -se ppia , ravvivato da sq u arc i blu aero n aut ico (q u i l ' accos t a m e n t o è calza nt e) , e dn lam e eli u na tagliente luminos ità . G li episo di nar rat i so n o p ie ni el i ga r bate allu s ion i, sia nel so tt olineare co n ironia i vezzi carisma tici della gente dell 'a ria , co n le s u e pretese di s upe rio ri tà s u chi è relegato a ll a terra e alle sue leggi fi s ic h e, s ia n e ll 'a llud e re alla dura sorte incombente. che pesa come una spada su l la vita de ll' av iato re nel c iment o della s ua impresa. La narrazione è piena di episodi tra i più vari, dall 'omaggio spericolato dell'aviatore che suo na il sax , in una incredibile acroba:àa, alla bella estas ia ta sulla torre, ai compunti giocatori eli scacchi, agli a,·icri che sac rificano l'aquila ricl ona acl uno spe n nacchiaro pollo , fino al Paradis o dei piloti , una sorta di empireo, con l'ine, itabil e presenza femminile. raffigurata nella iconografia tipica del tempo che ne esalra una soda femmin ilità dalla sofisticata eleganza Il mondo aero n autico di Ducl ov ich si prestava anc h e a ri nfoc ola re un immaginario dove tutto pote,·a <lccade re tra quelle nu vole cangiami , d ense di mille emoz iona nti avvemure aeree. Ma la nu vo la p l u mbea costi tu iva a n c h e un a in cog n ita p iena d i fascino per l' aviatore, ra cc h iu d ente una sog l ia dov e al d i là d i essa si celava la promessa d i una in e br iame ebbrezza d i vo l o o p p u re la f igu ra d i u n ange lo ri mproverante el i aver troppo osa to . Ma l' a nim os o e imp av ido p ilota non avrà forse inte r ro ga t o que ll e nu vole rec it a ndo menta lm en te ·· s i mov esse o ra l 'A rcange lo , il pe rico loso, s i move sse da die rro le ste ll e eli u n passo so lt<lnt o, g iù ve rso di n o i .'' <8) per s fid arne tem e ra r ia men t e le i n cogni t e, pur di appaga re la s ua vog li a d i ardime n to e conoscenza?
Roma Palazzo lleronrlllticct- Le pillure murali di Marcello Dudo{JicbIl Centro S peri m en ta l e di Guidon i a
Il Cen t ro Sperimenrale eli Gu idon ia costitu iva, a l tempo della sua realizzazio ne. u n comp lesso monumen ta le di eccez ionale va lore ta le da comprendere, in un idea le sp acc at o. l' att egg iamento archi te t tonico osse rvato d a ll a Regia Ae ro n au li ca n e l pe rio do t ra le due g u erre. s u e p ri n cip al i fabbr ic h e o lt re a r iflc rr ere la mu tcvolezz a del l ing u aggio a rch itet lonico d i ta le pe ri o d o s t orico, si d is t i ng u evano p e r la q ua lit à d e ll 'arc llit ellu ra c pe r i significa ti esp ressi d a un 'a tti v it à d i gra n d<.' i n teresse sc ientifico. !'\elle d iverse fas i di ideaz ione e d esec u zione progerr u a le, g l i enti p repost i a ll e azioni dec is ionali la consapevolezza del v itruviano concetto di ··fabr ica e rariocinario " inteso qu::lle mutua rispo n denza tra idea teorica e ragione pratica de l la fabbrica. Tra gli esecutori progeuuali poco famosi. di çui abbiamo già accennato nella precedente parte riguardame le Yicende culturali, al cuni di essi furono sorpn.:ndcnrcmcntl' bra\ i nella definizione di un disegno dalle indubbie qualità. Anche se gli attuali resti di quel glorioso passato presentano a sufficienza gli elementi per un giudizio di valore . i documenti ritrovati consentono un'ampia clisponibilitù di dati per ric ost ruire quel mondo aeronautico particolare.
L' incontro con le testimonianze monumentali dd Centro Sperimema le di Guido n ia è att ua t o secondo u n ordint' ,.;tor ico. p<:rco r rendo il viale Luigi Sella, l'amico asse el i pene t razionc del p rim itivo Montecel io, e successivamente. superato i l ca va lc av ia sul la st rada fe rr a la, giu n ger<.' al viale G ui don i Que ll o c h e si in l raveclc nel p e rc orso è u n ncro p o rt u ak d i gra nd e resp iro, c o n d u e si tu az ion i am )) ic n ra l i d i f fe re nt i, ap p e n a med ia te da lla i nf ras t r u tt ura fe rro v ia ria che è h ene in t e gr at a n e ll' in s ie m e, n on cos ti t u <:n te eccess ivo i m pedi m e n t o o d iffi co lt:i a ll' a tt ività o p era t iva, u n tempo svolta n i tcrn p i ckl glo rioso ce n t ro eli s t u d i
Il prim o rad ica le intervento della lkg ia t\eronaut ica. s u ll' antico campo sper i men t ale di Montecelio, si ebbe intorno alla metà degli anni Venti. Adiacente al le Luigi Sella venne realizzato un complesso di edifici. d isposto secondo una organizzazione planimetrica quadrangolare. comprendente una caserma e due palaz zine gemelle. disposte frontalmente. in modo che si delimit;n a un ampio piazznlc con un lato aperto sul viale principal<:. Era il primo dignitoso complesso. sosti tuente una parre clclk modest e fabbriche ereditate dal Regio Esercito, che conferiva all'aeroporto una nOLe, olc qualificazione ambientale sul piano dell'immagine.
Delle due pa lazz in e gemel le, adibile rispetti\·amente come Comando Aero porto e Alloggi Cfficia l i, è andata perduta, con l' u lt ir no evemo bellico. quella s ima a ll 'ing resso aeroportu ::1 le. "Jcll' u lr imo do p ogue rr a, essendo s tate t rasfer ite le fu nzion i di a .ll ogg io Uf fi c ia li a quanto rimasto dell'ed ific io della Rad io, la ralazz in a s uperst ite è s tata ad ibi ta per i comp iti del Co m an do Ae ropo rt ua le. Ma lc1 pe r fe tt a s omig li anza d e ll e due p;l la7.7 in c, atte st a ta d a i ritrovat i docum e n t i fo tografici eli qu e lla p e rdu ta, co n se nt e u n a so d disfacen t e le tt u ra d e l le s t esse, s ia s ul pi ano a r c h it e tton ic o c h e s u q u ello del la amhienrn io n e mb an is t ica Tnfa lli le palazz in e riv ol gevano l e f ronti pri n cipa l i verso l 'esterno del loro co m p rensori o, re lega n do
il piazza le, inser ito tra di esse e la case r ma, ad un compi t o d i pausa , un o spaz io privo di percorsi ob blig a ti , concepito con l'intenzione di realizzare in esso una c ultura arborea quasi con fidenziale. resa solen n e dalla presenza dclrarchitetrura.
La palazzin a surerstite esib isce pe cu li arità morfologiche ed ornamentali che riecheggiano i temi di un classic ismo prese nt e so lta n to pe r caratteri allusori. per offi ni tà di g us t o. Ma ne ll'a rc h ite ttu ra di q u esta pa lazz in a è p rese nt e un acce n to n u ovo, c h e va co lt o c me d i tato p oic h é se m bra d i int ravcderv i , a n ostro avv iso , u n m omento d i passagg io tra u n cla ssic ismo sempl ifica to , c h e ha bandito co lonne e cap it e lli , t rabcazi o ni e timpani, per riproporr c una classic ità fondata s u una ma trice ideo logica che si ri c hiama ad un ordin e nu ovo. Il singolare linguistico della palazzina, rispetto all'usuale codifica;done classicista , è ri velato dalla impaginazion e dei prosretti. Si a'' vertono, nella orname mazionc, i primi co nati de lla esperienza Novece nto , il tentativo di un a nu ova codificazione linguistica condotta ancora con est re ma prudenza. È vero c he permangono le condizioni di fon d o d e ll a id eologia accadem ica, pe ra lt ro sempre presenti ne ll e esperienze dei nov ece nti s t i, qua li la t ri pa rti z io n e d el vo lu me de ll a fabb ric a c il rispetto d e ll a si m met ria ass ia le Una maggio re a tte n z ione deco rativa è rivo lt a a ll a parre ce nt rale, il c ui tratta m ento parietalc è com p osto con l' u so de ll'ordine g iga nt e eli l!siguc pa raste La nuova mentalità è rivelata da l rag l io n e tt o lucido , geometri co, d e l rive stimemo lirico adoperato. elle cornici, n e ll e fasce marcapiano. è rrop os to il nitido disegno del vo lum e. che tende a p o rs i in risalto rispetto al lin guagg io dei
p iani. costr u iti con le dupl ici r iquadratu re. c h e è i l sintomatico preannuncio della nuova versione novecentista. Cna spi<'cata cornice d'attico salda fortemente al suolo l'edificio , conferendogli quell'atmosfera di contegnosa classicità.
Si prosegue lungo il via le Lu igi Se ll a e s i g iu nge davan ti a quel lo c h e res t a dello Sta bi lim e n to de ll e Cos t ruz ion i Ae rona ut ic h e. Sca mp ata ai d is trutt iv i even t i be ll ici da ll'u ltima guer ra, è r imasta fo rtu narame n te la pa r te p ill bel la, q u ella ce n trale del corpo di fabbrica anteriore. che è stata in questi ultimi anni accortamente inserita in un nuo,·o edificio destinalo per un Cemro Direzionale dell'Aeronautica J\.-lilirarc. Dalla documcmaz ione disponibile si constarn che lo Stabilimento rappre sentava la pi ù impone n te emergenza figu rativa de l Cent ro Sperimenta le. Compre n d eva g Li uffi c i per la d ir ez io n e tec ni c<1 e d a mmi n istrativa, l'off ic in a mecca ni ca, il p:1digl ione pe r il montaggio di ogni t ipo d'aeroplano , oltre ai reparti per la fonderia. la forgiatura. la verniciatura ed i magazzini per i materiali di scorra. La costru:.done si componeva di due parti ben identificate. distinte in quella frontale, dotala dei caratteri architettonic i tipici di una fabbrica destinata ad ospita re u na ist iru zione, e que ll a pos t e ri o re, c h e era a n c h e la più rileva nt e, d ove si svolgevano le at t iv ità a carattere indus tri a le
Quel lo che è rimasto dello Stabi limento Costruzion i Aeronautiche, conse n te di farsi una idea veritiera dei caratteri architettonici generali che si percepivano nell'arca circostante. Questa parte presenta un propri o linguaggio into nare al la c u ltu ra del re m po) avente i nflessioni origina l i, d iffici l men te r isc:ontra bil i in a lt ri e d i fi c i c r iso lte in una p a rt iLu ra. Abbi a m o già de tr o in u n a lt ro luogo ch e in questo e d if icio si pa lesa n o. in c h iave s imbo li ca, le for me a r chetipe della tradizione class ica. che sottendono gli sc hemi ripologi c i f\ovecento. La facciata propone un disegno originale dove le incasserature stromhate conferiscono con dosata vibrazione chiaroscurale, una duttile tonalità all'insieme Ma l'eccezionali t à el i quesra pa r te è il s u o po rs i co m e una facci a ta c h e ch iude q ua l cosa che è al t ro da q u e llo c h e inten d e ra pprese nt a re, n el s ens o c h e svo lge la fu nzione d i p arete eli ch iu s u ra dell'arsenale ma non poss iede un proprio va li do carauere distributivo. È una fabbrica che non ha spessore, pri,·a della necessaria
11eroporto di Guidonia lfoJIIecelio Cewro Sperimentale
/ o Stal>ilimentu Costruzioni 11ero11flttliche: n'dilla di slm>co.
profo n d ità, un solo prospcrto purissimo. e laboralo pe r un retrostanrc inc :> is tcntc edific io. Ta le ambiguità la si cog lieva osservando il complesso industriale di sbieco. da un a parte il prospetto solenne ma sottik come un;l lama , e dall'altra la fian cata anonima dello Stabilimento. souolineata dai tipici lucernari.
In questo edificio rimasto , che faet:\ a pane eli un fronte armonioso distinto da tre corpi di fabbrica principali legari da altri due di minore imponenza. <: prcsenre una delle remore accademiche pn:occupata di organizzare un bel disegno di facciata a detrimento delle funzioni che stanno alle spalle. Il prospetto ameriore non si pone come espressione di un apparato distribtHi\ ' O che sta nel retro. ma è un episodio che conclude nt.'ila fac-ciata una appareme interiorità. È un·archi lettura c h e coniuga. in una sapiente armo ni a. quelle istanze di novità apportate dalla cultura r\ovecemo e i trascorsi storici, presenti con una sintassi eli gusto neo classico. È una fig u razione inedita anche se si avvale eli forme archetipe come la torre ce n t ra le che è sa pienremcnte le..' gara al tuu.o con l'elernenro asccndenre in tra vertino, che s i con clud e con un richiamo cléco. Stu p e ndo è il motivo della dopp ia cornice che si prorende in avanti e lega unit<triamente tutto il front e clell 'ccli ficio .
L'accesso al viale G u idoni è: npporruno farlo da u no dei varchi fe rro viari p<:r immettersi in prossim it;'ì del cent ro , dove sorgono g l i edifici c h e un tempo furono rispettivamente le sed i de lla Direzione e dell'Istituto di Chimica de l Centro Sperimentale. Con l'ultimo con flitto mondiale le fabbr ich e subirono de i danni. ma que sti furono tal i da non compromettere fisionomia architettonica dci due com plessi che a meno di alcune moditklw , esibiscono tullora, nei front i anteriori, le
stesse vesti di un tempo . Ma i danni maggiori li ha s ubiti l'edificio della Dire zione Studi ch e ha perdu to, rispetto a lla primitiva co n figurazion e, pa rt e d e lle a l i re tro s ta n ti c l 'a nt ico volto del la fa cc iata prin c ipa le, i c ui tratti ca ratteristi c i sono come app anna ti da un 'ope ra di restituzione manutentiva c h e non ha rispettato le origina li finiture. Ques tO e dificio eb be , in corso d 'op era, q uell e va rianti rispetto al dat o rroge ttu a le c he ri solvo n o in mo do fe li ce il ra pp o rto , spe sso co nfl ittt Ja le, tra pro get tazion e e direzi o ne lavori. La finitur a s uggerit a dal pro gerris ta , c h e si rileva da un documento disponibile, consis t eva in un greve ri vestimento d 'i n tonaco, ravvivato da c le menti in rie tra marmorea sottolineanli le inc asse ra ture strombate e le ape rtur e. Ne lla fas e real izzativa venne invece d ecis a la scelta. molto riù opponun a di ri vest ire tutt a la fabbrica di intonaco c hi aro, utilizzando , rer le incasserature ve rticali e p e r le apert ure , un a pietra in rrave rtin o va riam en te pez zato . Le nostre so no ovv iame nt e d e duz io n i ri ca vat e da ll 'esam e della cl o c umenta7.i o n e grafi c a de ll ' epo ca, peraltro avara eli in d icaz ion i sc ritte.
L'ed ificio dell a D irezi one Studi venne pri v ile gia to da una maggi ore enfas i a r c hitetton ica ri s p e tt o a qu e ll o del la Chimica. Qu cs r' ulrim o è p iutt ost o c ontenuto nei partiti a rchitettonici adort a ri dove è esa ltat o il portale d'ing resso c prescma una rarefatta impaginazione dci prospetti. Ri speno alla vici na fabbrica della D irezion e, l' edificio della Chimica non e ra da m e no p e r quanto a tt ie ne alla m on um entalità es ibita. No ndi m e no que l suo rirrarsi s u ll e a li , invero mod este, l o p oneva in una so rt a eli suborcl in azio ne nei rigua r di della Direzio ne Studi, c he afferm ava la sua premin enza ne l pa n orama arch it ettonico di viale G ui doni median t e
l' ostentazione di t re co rpi di fabbrica dominanti, elementi eli scansione eli un l u tto organicamenle composlo.
I valori este li c i d ell ' edificio della Di rez ione Studi si comprendevano dall ' esame dell 'orditura sintatt ica del le part i , un.itariamcnte legare dai rapporti morfo logici dci volu rni, c dagli elementi che ne distinguevano le superfici, il tulto sapien temen t e composto. Ind u bbiamente l 'ed i ficio emanava un fascino tutlo partico la re. determinalo dal magistero dell'arte e dalle co nn otaz ion i lin guis tich e c h e ricordavano i s ign ifi cati esp ressi dal la ist ituzio n e . Tuttora re s ta n iente di quella particolare operosità , alla quale ne è subentrata a lt ra affa tt o diversa pur se altrettanto nobile e d ignitosa e , per ritrovarla tram it e la memoria , occorre conosce re la sto ri a dell e vicende t ra scorse in quelle mura che acqu istano spessore ne l contesto del la propria arch itettu ra a n cora esistente
Ne ll a ri ce rca degli edific i dell ' Idrodinamica e clell'Aeroclinamica , il percorso principale c l'ambiente originar io devono essere ricostruiti menta lmente Per inte nd e re tuttora il fascino che presemava l'architettu ra el i quesli edifici, come dì ta n ta a ltra ricordata da p ochi resli su p erst it i , occorre di sporre di una fervida immagi naz i one , c he restitu isce a ll a integrità violentata la sua autentica veste originaria Del Centro Sperimentale eli Guidonia molta eccellen t e archi t ettura è andata perduta, cmce ll a t a in un is t ante, con furia bellu in a. Sono rimasti pochi frammenti, rud e ri inco nos cib ili finché non s i raffron tano co n qualche docum ento che ricorda l'an tica veste el i u n tempo. Racconta Bernardino Lattanzi, u n o degli u l timi guidoniani, che
,1emj1orto di Guidrmia ,1/ol/tece/i(J- Ce1ttm SperiiJielltnle. Hdi)ìciu del/ , ll'nllltllmltictt
in occasione della cerimonia di commemorazione del cinquantesimo anniversario clelia fondazione elci Centro Sperimenta le ··i visit:llori pot.erono ,·edere una gra n d e foss;t a l pos t o de ll a G:11le ria Ve rtic:1 lc, i l sa lo n e S< JUinternato racchiudente an cora le q u attro Picc ole Galle ri e. urto spiazzo su l luogo della Galleria L:l trasonora e un ammasso di rortami compresi tra i due contraffoni, imper ituri. dei condotti della Galleria a Doppio Ritorno l?)_ constarare che buona pane dell'antico Cenrro era stata recuperara ed adibita per allre funzioni, come l'edificio della Direzione. destinato a sede della Scuola di Aerocoopcraz ione, c que ll o della Chimica, rise rvato a ll a sede del Coma ndo Generale del le Scuole A M., lo stesso Lattanz i s i rammari ca della so r te avversa accannil<lsi in modo vio len to so lt anto contro gli impianti dell'Aerodinamica c clell' ldrodinami ca. Aggirandosi tra i ruderi delle gallerie aerodinamiche o lungo la direttrice della vasca idrodinamica. si ha conferma di come sia difficile recuperare I'Jntica immagine, anche se la disponibilità de l dato do cume ntario consente qualche riferim e nto. La diffi co lt à è di ri pr e n dere memo ri a de i s ig nifica ti un tempo propost i d a queste fa b b r ic h e, q uando n e ll a loro integ ri tà s i diste n deva n o ne l sedime del Centro Stu di e r ichiamavano la severità e la tensione della ricerca. fatta di orari. di ritmi prestabiliti, ma piena an che di risvolti umani, dall'orgoglio dello scienziato alla quotidianeità farra di en tusiasmi c di delusioni, alla tension e c al fervore per il consegu i mento eli un risu ltaro pagato sp esso co n la vi ra . Q u d lo c h e abi tu a l mente fru iva n o i pro tagon is ti del Cen tro Speri menta le era no i signif icat i che s i cog li eva n o d a ll e orditu re ornamental i, dalle conformazioni mo rfo logiche delle fabbr ic h e esistenti. che non ria n noda, ·ano epoche storiche trascorse ma storicizza,·ano un evento presente, quello
Aeroport o di Cu i dO IIicr Mo 17 tec:efio C'ent ro Speri me Nta l e. Il ru dere de/fa Vasca Jdrudi llwnim
de ll a ricerca di una nuova d imensio n e, la ve locità , c h e acc o mu n ava ideolog ic a me n te l' a tt ività del Cem ro con il g ra nd e m o v i mento futuri sta, c h e p roprio n egl i a n n i d i n asc ita d e Wi st it u to vivev a u na r inascenza prod iga di stimo li. È ve ro c h e q u egl i e di fici n on potevano ide n t ifi carsi nelle invenzio n i di San t' El ia , i c u i seg n i erano però rint racciabi l i nelle fabbr ic h e app res tale pe r la s pe r imentazio n e, in q u e ll a l u nga vasca idro d in am ica che idea l menLe p oteva ident ifica rs i acl u na rampa di as c e n s or e, in pos izio n e rovesciata, della ci tt à futu rista Così come la Ga ll er ia a Dopp io Rito rn o c h e ra mm entava il seg n o espression ista di Mendcls h on del l' Os servatorio As tronom ico E instcin ru rrn d i Po rsdam
Con il Cen tro Sper imentale l a cosc ienza de ll 'ist itu z ione aerona u t ica re n de a ll a di s ci p lin a d e l vo l o il ru o lo c h e le compete med ia n te le form e arc h it etto n ic h e che la c ultur a d e ll 'e po ca p red ili geva e ri te n eva espress ione de l propr io t empo. È la di mos t razio n e di u n a im pe ri osa volon t à, c h e h a u n ifo r memente indiri zza t o i c a ra tt e ri d 'a rt e c d i l ing u aggio pe r consen ti re l'i d e nt if icaz ione di u n lu ogo ap propr ia to, a tt o a ll o svolgimenlO el i un 'at tivit à a ccomu nata dai m e d es im i id eal i ed intent i p ratici. An che l' es am e d i u n a p a rt e , d ove a n co ra s i cog li e una ide n ti t à di spa 7. io, ri ve lat rice d i u n a dete rminat a atti v ità, co n sente eli intravedere la ricchezza d ei co n ten ut i man ifestat i in un'epoca c h e v isse u na pro p ria e sp len di ch-1 s t or ia, n e ll ' esaltazio n e della co n os c e n za sciem ifica
Il Pa lazzo del Comando di Regione di Bari
Ogni edificio avenre dirimpcno il mare donehhe consentirne la p1u an1pia fruibilità, disponendo , sul fronre rivolto acl esso, di ampi loggiati, di gallerie, dove la contemplazione, resa efficace dal favorevole punto eli vista annulla ogni contingenza terrena. I\el caso de ll'archirenura che fronteggia il mare, un conto è gua r da re l' un ive rso li quid o da un a fin es tra c l'a lt ro è g ua rdar lo da u n a loggia, con la coinvo lge n te se nsazione eli far pane di esso. Osservando il ma re da l le smisurate logge del Palaz:w del Gove r no di Taramo s i avverte la sensazione ora des cr itt a, ma con un senso di maggior disagio poiché sembra di essere immersi in un antro che guarda l' infinito. Nel Palazzo del Comando di Regione di 13ari. non è stato applicato questo modo di fruizione proprio eli un edificio che guarda il mare, perché non lo consentiva il programma edilizio, attento alla massima funzionalità, al decoro della istituz ione, ma poco prodigo verso concessioni che distraggono dalle quotidiane incombenze. F.d è un peccato t rascurare un a dote così preziosa come qu e ll a di un e lemen t o natur ale così disponibile c cosi vanif ica to co me elemen to c h e ent ra a far par te delle VéHiab ili del progetto. Ma il progelr ista h a r iparato a lmeno in parte alla mancanza el i punti d i godimento del paesaggio marino , di sponendo. ad ogni angolo della fabbrica, di una loggia che gua rda sia verso il mare che verso la città. In questo modo di collocare la loggia è sottesa l'intenzione di rivolgersi alla città e al mare, ed è giusto poiché il Palazzo è parre della città, ne è un frammento che aLLesta un momento figurativo della sua storia, c s'inserisce in essa co n logi ca urbana precisa. La città si app ropria dell'edificio da l lun goma re perché un a compiuta veduta fronta l e dalla t errarerma n on è possibile. Ed in questa impossibilità eli legge re l'e dificio da un legittimo punto d i vista che è quello di frome, da l la terraferma che le è propria , che s i è trovato il rimedi o geniale el i dare maggiore peso figurativo agli angoli in modo che anche da lunga di stanza il Palazzo si faccia sentire come architettura che "canta" nel sommesso parlonio del lungomare barese. cct i suoi acuti sono quei "pezzi" angolari che si annunciano con un progressivo ritrarsi delle forme, che da un'espansione generosa alla base si co ncludono nella semp l ificata solidità della torre che è il perenrorio richiamo a fars i guardare.
Da ll a c ittà il Palazzo è presente co n la s ua arlicolata arc hit e ttura angolare ; da l le sue logge la città è fruibil e nel la st ta essenza di manufatto costrui t o a riclosso dell'acqua. La loggia angolare non consente un' assorta e sol itaria ritl essionc con il mare perché la città è sempre presente : il mare va vi s to assieme alla città cd è il sintomo rivelatore di una volontà che cerca costante mcme il rapporto tra l'architeuura e la struttura urbana.
La preocc up azione di intesserc un co ll oquio con la c itt à è presente nella impaginazione arc hit e tt on ica clel .l a facciata p r in cipa le d el Pa la7.zo, la quale sobria n e lla parte ce ntra le, sep pure tessuta con l 'o rd in e g igan t e eli quatt ro lese ne c h e ramm e n tano il "fuo ri sca l a" di tanta arch itettura Novecento , diventa esa lt a n te n e lle part i angolari. Anche una veduta da l mare del Palazzo dimostra come i co r pi angolar i
serrano l'ed if ic io e tentano di dare unità :1d un in s ieme che le inc e rtezze della p <lr te centra le tentano di invalidare. La conferma che la fabbri ca è s tata concepita per ess e re vista di sco rcio lo dim os tr a proprio la quinta cent ral e del prospeno princi pal e, c h e acl una visione lun go il suo asse di simmetria propone una immagine piuu osto fiacca, collocandosi quasi co me episodio staccato ri s petto al tutto ma se s i sposta il punto di osservazione ecco c he il bra n o assu me co n sistenza e di venw parre legittima dell ' in sieme.
Nel la e la b o raz ione prog ctt ua le del Pa lazzo d e l Comando d e lla Reg ione Ae rea, i l pr ofilo prosper ti co clcllungo!llare harese è l' eleme n to in fo rm atore che clete rrni na la scel ta fig urat iva. Dagli oppos ti punti di vis ta s ul lungomare , vengono meditate le risp e ttive soluz ioni angoi:Hi dove og nuna ne sottenclc l'altra tramite la quinta
Rari t:d(f/cio eh•/ Comaudo della Il ' L.A T. Parliculare di 111/ll .wfu:zio11e anw>la re
del corpo centra le . E nella es uberanza formale di un ango l o, nel suo dispiegato artico la rs i di volumi, di masse, l' occh io avverte la presenza dell'elemento centra le della fabbr ica, febbrilmente inciso dal sussegu irsi d elle co l onne allettate e, d ie t ro, con fare sommesso, occhieggiante sorn i one l'a l tro ango lo .
Numerosi sono i p u n ti di osservaz ione eccelle n ti per co n temp lare il palazzo aeronautico su l lungomare ba rese, che si a pr e sove n te co me u n o sc rign o prodigo di immagini insol ite Da un a lettu ra fatta da l po rto vecch i o, dalla estrema punta del mo lo Sa n t'Anto ni o , i n un pomeriggio es t ivo, sorprenclentemen te prende cor po proprio la p a rte centra le , così negletta acl una di stanza ravv ic inata, ma che n ell'occasione s i riapp ropria de ll 'intero com pl esso confere n dog l i u na immagine fo rte e incis iva , nel p a n orama portuale barese , co n le torri ch e assumono il ruo lo di damigelle d'onore.
Nella fabbrica aeronautica barese s i notano i compiacimemi d ov u ti al la riesu mazione di ami chi ricordi, memor ie mai sop ite , rivi ss ut e c.Ia ! p rogettista n e l quotid iano contano giovani l e co n le test imon ianze stor ic he puglies i Inn anzi t utto l 'a rc h itett u ra sveva , quella di Caste l del Mo nt e e eli tante altre fabbriche fcdericia nc, oppure quelle delle numerose catt.edrali roman ich e, c h e incu riosiscono e affascinano una giovane mente semp r e alla ricerca d elle rag ion i d i un 'a rcana bellezza, con l'o rgoglio e la tenacia de l fig l io che l' ha e re d ita ta. Proprio con l'arc h itettura Novece n to questa int e rior ità ant ica s i fa prepotentemente strada per rammemo ra rs i n e l prese n te , l ibe ra d i ave re la poss ibilità di esprimersi senza compromessi
Bat i- Ed((ici(l del G'o lllrlllllo d<'llu I V 7..A. T.. Pmticolare·de/ prMJ>eiiOJninci pale.
co n altr e cultu re. L 'articolazione de ll e ma se della soluzione angolare del Palazzo risente de l la me m oria del donjon·· (la parte più forrificata del castel l o medievale) e della l ez i o n e fede r icia n a. così che se ne possono individua r e i costrutti tenonici, il senso sodo d ella ma t e r ia farra di pietra d i Tra ni e d i t ufo maza ro, semp re prese nti nelle va r i e ress i[Urc della fabb ri ca.
Nel d i stende rs i n ell 'c nrro rcr r a, co .n l a s u a p ar t i co lare conformaz i o n e pl an i metr i c a a corte ; la f abbri c a c hiude il Im o verso l' in te rno c on l ' inc as to n am en t o d i un c orpo di fabbr i c a, ap p are nte m e nt e 111 esso p e r propri o c omo , ma c h e è p an e d ell ' insieme Dai nodi a n go l ar i anoma l i si intrav e de , t ram ite sco r ci fr amm e n ta ri , l ' i nterno della co r te , variam ente art i co l a ta da l la rnovirn ent azio n e dei profili , d al l e fasce ve rt ica l i del l e ap e rrur e, d al chic1 r o r i ves ti m e nto d ' i ntona c o di c e m en to de ll e s uperfi c i
Il Pa lazzo de l Comando di l{ eg ione Aerea eli Bari r ivolge deh ita attenzione al mare e a ll a città, ed è un doveroso tr ibu to al capo lu ogo pugliese che ha genero samente messo a disposizion e della istituzione aeronautica un luogo privilegiato. A Bari, come:: per ogni città marinara, la distesa liquida è una seconda natura. l ' elemento tramite il qua le è intessuto da secoli un recipr oco dia logo con la cultura mediterranea orientale, d a ll a qua le si r icavano apporti ut il i per u n a mentalità i n du s tri osa e fatt iva. È da ri corda re c h e gl i aeroporti di Le ro e Fi leremo, ne ll 'a ll ora poss ed ime nto co lonia le d e l D odecanneso, rie n t ra vano ne l la g iuris d iz ione della IV Zo n a Aerea Te rrit o rial e , la c ui circos ta n za co mp rova la pcrs isrenza eli u n rapporlo che si rinnova nei secoli in tami modi diversi.
La Casa dell'Avia tore di v i a IV Novembre
La Casa dell ' Av ia to re , u n a ist ituzio n e che h a lo scopo di offrire u n decoroso luogo el i sosta e di rit rovo per g li Cfficiali dell'Aeronaut ica Mi l ita re , pr i ma dell 'attu a le sede d i v iale dell ' Un ivers ità, eb b e osp it al it à in un a lt ro ed ificio, appena progetrato dall'architetto Armando Bras i ni , in v ia TV Novemb re, a Roma. L' ina ug u ra z ione avve nn e il 28 ottobre 1933 nel l' edificio della Cassa Nazio n ale Infortuni , co s tr u ito su l lu ogo dove sorgeva il vecc hi o teatro Naz iona le, e il suo ricordo è affi dato a q u alche anziano Uff icia le che ebbe la ventu ra eli v ive rn e l' atmosfera, oppure è ce lato n e lle p ieghe di u na doc um entaz io ne che , allorq u ando la s i rinviene , suscita la me raviglia d ella scoperta imprev ista
Il giorna le "le Vie del l'Aria " (l O), ri porta la cronaca de ll ' ina ugur az ione d e ll a Casa dell 'Av ia to re con la desc riz io n e dei var i loca l i. J\ila il tono entusiasta dell ' a r t i c olista no n basta a d esta re la me ravigl ia che si provava pe r l'e leg ant e e raffi n ata bellezza offe r ta da q u egli spaz i La do c um e n tazione fotografica fornisce una visio ne ep isod ica dell'articolaz ione am bi enta le , la cui arc h itett u ra risente dell'infl u enza mode rn ista e d éco, in terpre tat e co n i nve n t ività eli disegno c fine buo n g u sto.
"Le Vie d e l l'Ar ia" in dicano ne ll 'arch it etto Giuseppe Gatti Casazza e nel co lon ne ll o Otto r ino Vespig n an i, i responsabili elci lavori di adatta m e n to e d i a r reda me n to d e lla Casa. il giorna le che "il Circolo eli un'A rm a moderniss ima qual'è l'Ae ro n aut ica , non po teva no n essere un Circolo moderno co n ambienti mode rn i. Adattare l 'antico a l moderno, t ras formare piccole ca m e re in a rio sì e l um inosi loca l i , no n è fa t ica da poco; ma l'archi t etto Gatt i Casazza l' h a ri so lt a bril l antemente a rr eda n do e deco ran do il t utto con il suo s t il e ar iostesco che se ri.., f u gge d al l ' inutil e orn amen to a n tico sa r isca ldare nella tradizio n e italia n a la fredda monoto n ia geo m e t rica d i qualc h e amb ien t e novecenr.csco" uo
La t itub an t e affermaz ion e de l redatt or e d e "Le Vie d e ll ' Aria", a proposito d e i caratte ri ling u istic i adottati p er la Casa dell'Av iator e, richiede qualc h e d e bit a r i fless ione. Cosa imende per stile vagamente a ri ostesco , c h e la sc ia ovviamente p er p l essi, non è mo lt o c hi a ro e indurr eb b e a ritene re ad. u n 'atmosfera vagamen te r i na sci m e n tale , co n sentita da u n'a rch ite ttu ra i ndul gente a cl u n a te ma l ica clas s ichegg ian te, tip o quella p resente nel Sa lone d egl i Eroi d i Pa laz zo Aeronaut ica. Ma è d a s upporr e c h e l 'affe rm azio n e n on i nt e n da r ife ri rsi acl u no stile be n d e fin ito ma pi t tosto alla qualità d e l m etodo compos it ivo ado tta to nella defin iz ione de ll' arc h itett u ra 11 nostro redatto re con l' uso de l te r m in e a ri ostesco h a voluto ric h iamare una qualità de ll 'am bien ta z ione a rch ite tt o ni ca de lla Casa , consis t e nt e nella ri cchez za deg li episod i , del le invenz ioni, deg l i s punt i, che s i prese nta vano nume ro s i alla s u a a tt enzione, con la l oro particolare in d iv idual ità, ma c h e no n d im e n o conse n t ivano l a percezione d i u n quad ro dalla inn egab il e uni t{ì , Tale q uali tà, c h e è pro pr ia de ll a poes ia ar io s tesc a di frammen t are la na rraz ione in ta nti e p iso d i che s i racch iudono in u na v isione u n i tar ia, è l' aspetto più sorprende n te che s i p u ò ril evare da una t es tim on ianza d 'a r te ric o st ru ibile con difficoltà, so ltanto SlJlla scor ta d e i poch i doc u m e nti d ispo nibili
TI carattere architettonico dell·ambie ntazione interna della Casa d ell 'Av i at ore esclu deva ogni riferiment o s toricisti co c s i affi da va ad una mod e rnità co struica co n il sem plice uso di materiali pregiati unitamente ad una schematic it à geometri ca chia ra e lineare. l materiali adoperati vennero interpretati e valorizzati in funzione dei loro caratteri intrinseci ; le essenze in legno adopera te, quali il rovere e il n oce, furono lavoral e i n modo da proporsi per i valori mater i ci che esp rim evano; l e stoffe, amp i amente ado perate per i r ivestimenti pari etal i , ebbe ro l a loro va l ori7.zaz i onc con l 'abile resarura che ne esprimeva effetti plastici inconsuet i. La geometria, nel modellare una forma che tendeva a proporsi co me moderna, elaborava sem plici immagini in una in venr ività d avvero nuova. Ne l panoram a dell'arredo degl i anni Trenta ,- c h e vis se fasi in vo l utivc ed in certe per effetto di ra mi avven i menti, co me la recessio n e per il traco ll o finanziario del 1929, che porrò sia al r.i climensionamcmo di tante diLLe di arredamento sia a nuove proposte di gusw, di cui si
No111o Casa de!l / 1cimore di l'ili I V No t •e /ll{)re f lll./r(•sso al circolofece promotrice l'architettura moderna la propost<l figurativa che si coglie n el la Casa dell'Av iato re è se n ?.a dubbio di un a qualitcì eccellente c re s ta un episodio si gnificativo el i arredamento di que l periodo.
Comp ie r e u n percorso negli ambienti che costit ui vano la Casa dell'Aviatore di v ia IV l\ovembre. è possibile soltanto co n r a u sil io delle scarse n ore de l rccbt tore de "T.e Vie de l l'Ar ia··. "C h i e n t ra n ei loca l i del Circolo ha difa tt i !<1 sensaz io ne di un complesso armonico s tudiato con passione eli artista c con la preoccupa zione di offr ire il maggiore conforto, se n za nu lla sacrifica re alb decorazione"(l2)_
11 p ri mo complesso di locali d ella Casa de ll' Aviatore era cos ti tuito dalla Fo reste ri a dove e ra "offe n: o uno spenaco lo di grazia e di a rm onia: pareti addobbate con ricche stoffe, pavimenti in rove re lucidato, mobili cd arredi perfetti per costruz ione e rifinitur;:t, lampa d a ri eli Murano con effetti di luce vcramenrc sugges t iv i , interessant i soffitti a t inte sfum ate e studia te in relazione a ll ' altezza deg li ambienti '' 0.3)
Al piano superiore si e ra immess i in u na hall spaziosa e s igno ril e la quale , tramite u na sale tta , introduceva al sa lone da pranzo. capace d i ospitare ce n to commensa l i. Da alcune immag in i fotografic h e de ll 'epoca si ha la possibi lità eli rend ersi conto dei cara tt eri architettonici eli ques t o ambiente considerato preminent e dell'intero comp lesso L interno del sa lone cb p ranzo è sparti to alle pa reti
da elega nti lesene in noce lucidato. che racchiu dono pannelli di sroffa; il pa\'imcnro è in rovere menrrc il soffino 0 deco r ato con stucchi rapprese n tanti il' co ste llazio n i e i segn i d e l l o Zo diac o. La i ll u m i n az i o n e è st u d iata in m o do che l a l u ce bmb i sce la s uperfic i e clt:l soff i tto. dando in tal modo r i l i e\' O al l e figure. È un ' at mosfera vagameme déco. do\'e è facile fare ricorso ad immagini del tempo ed evocare signore, con i cosrumi del rcmpo, dai co l o ri pastello o rosa sho c king. muove r s i con elega n za pe r l'ovattato sa l one
Il v i rtuos i smo decorativo del prog c rris ta dive nra anche abil e interprera:lione in un luogo deve una prccsistenza romana era recupcrata come fondale per un ha r. Lo spazio fronteggiant e il banc o eli mescita è ci r cosc ritto da una struttura c h e s im bole g gia u na m uratu ra inte rr o tt a c d e fin i sce u n<l spazia li t?l int ima e r<lCco lta. Lungo l e pa ret i es te rn e di q u esto inv o l uc r o è rappre se ntata unn decorazi o ne c h e s imula il tessuro della muratura isod omica. abilm ente so ttolin cara con un giuoco di giunti dall o spess ore diverso. Il banco di m esc i ra si propone co me oggetto amm irab ile come u na scu l tura e r ic hiama i nto n azi on i st i l i s ti c h e el i g u sto tr a il Déco c i l N o vecento
La Casa dell'Aviatore disponeva di un piano riservaw per g li alloggi dei soci di passaggi o. Anche in questo settor e il tono elegante c distinto , espresso nei piani infer i ori , è impro n tato all o s tesso gust o e qua li tà. "Le cam e re da le t to co m u n i sono i n a ce ro bia n co o gri g io , eli st i l e m o d e rn o co n m ob ili razio n al i e t<lppezzate co n s toffe el i tinte ad intonazion e ca lda c riposante" c l! ); in o ltre dispongono di bagno e telefono atti\·a ro con l'esterno
Come si è accennalo in p reced<.:nla, l'edific io che ospirava la Casa dell'Aviatore è opera di Armando Brasini. rcll'ampio salone del Circolo, tra le in stoffa che ri,·cstono le pareti dei locali accessori, si imra,·edono delle aperture di gusto barocco. frurro de l mira bil e cli scgno brasin iano, c h e, tuttav ia, hanno un a im pronta nu ov a, p r iva el i mod e lli d i rife ri me n t o n e l passa to . Ne ll e ar ch ite ttur e n apoktane del Sanfc lic<.:, ape rtu re di <..juesLO ge n e re sono nu m e rose, spec ia lm e n te nelle muraturc portanti delle sue famos issime scale. ma, rispetto al disegno eli Brasini sono meno slanciate e piuttosto sobrie nei deuagli ornamentali. L'architetto Garri Casazza recupcra ahilmenrc il motivo disponibile della fabbrica, ma allorché lo r ipr e n de n ella corn ice del lo specch io, come s i i n t ra vede n e l fon d o d i u na fo to grafi a d'epoca del sa lo n e, non Il a la s ressa mano fe l ice d e l s u o p re d ec e s so re. co n ferendo a ll a cornice quella maggiore enfas i e ll e provoca una cadu ta d i tono del disegno.
La Scuola di Guerra Aerea di Firenze
Della Scuob di G u erra Aerea eli firenze, un tempo a bbiamo scritto , ne l co n resto di u no studio che non aveva altri precedenti (l5), le motivazioni e le occasioni che guidarono e indirizzarono felicemente lo studio della progettazion e.
La decisione di comprendere, nella seconda metà degli anni Trenta, nel parco delle Cascine, sito nell'arca urb ana eli firenze, un complesso di edifici esplicante i diversi compiti riguardanti la preparazione professionale degli Ufficiali d e ll'Ae ronautica Militare, imponeva la risoluzione di svaria ti problemi. La prese nza della città, l'imperioso richiamo elci caratteri della forma urbana, i segni tangibili della storia e dell'arte fiorentina, distinguevano eli molteplici significati il luogo scelto per l'imervcmo , che presenta va, per la particolare str u ttura de l suo ressuto arboreo. u na propria configurazione paes istica. Nel contempo la concezione che infor ma l a partico lare funzione eli una sc u ola militare che si p refigge, tra l'altro, la pre parazione eli q u adri dirigenziali , prescriveva , in merito alla localizzazione e alle str u tture dei vari compiti d ' is tituto, <.JUali la didattica , la ri cerc a , il tem po libero, i servizi, l'esigenza del decentramento e dell'autonomia che garantiscono <.JUei requis iti di distacco e di prestigio adeguati al compito ciel dirigere Tale esigenza era pienamente so dclisfaua dalla singo la rità de l sito e dal riflesso della città che era tunavia presente, poiché il parco delle Cascine è parte della stessa L' eco , ancora viva nella mente dell ' uomo, delle ric e rche eli Leonardo su l volo. che proprio a Firenze cercarono la concreta risposta acl un ant ico e perdurame s ogno , fu il mo t ivo per legittimare la scelta.
Tali enunc iati furono espressi <l seguito di una nos tra breve permanenza tra q u elle m u ra riorentin e, con la presuntuosa disinvo ltura eli comprendere un. evento architettonico n ella convinzione che bas ta vedere un edificio per intendere un ling u aggio. Ma l a difficoltà è riper co rrere le fasi eli costruzione eli q u el linguaggio ; capire come il progettista abbia inteso le motivaz ioni eli programma , il materiale stor ico, l e spinte ideo logiche de l momen to. per g iu nge re a delle scel te, come ab bia fronteggiato le richieste o le perplessità della committenza, oppure come abb ia da to libero sfogo a qualche imp u lso interiore, al desiderio eli realizzare un fatto eli c ui compiace rsi intimamente
Un breve ritorno a l l::t Scuola di Guerra ha consent ito la rivisit azion.c dell'am bie n te , p er u n co n fro n to su quanto e ra stato in p recedenza affe r mato È semb rato che un modo d i affrontare l'espe r ienza emotiva e conosc itiva di q u ell'angolo incorr u tto della Regia Aerona u tica fosse q u ello eli m u oversi l iberamente , special meme ne i lu oghi meno deputati, al la ricerca eli un tempo perduto.
Il primo semo re eli qualcosa di nuovo è s tato co l to muovendosi nel l 'arboreto, gi ra n do tra il verde a sc ru ta re le fabb riche che s i intravedono per sco rci È un avvicinamento inconsu e to ne l. discernimento di un ambie n te archi t ettonico, ma s i par te da l presupposto che de l comp lesso aeronautico si a bb ia g ià un 'idea d e l le sue lin ee genera li e che il s u gger imento va lga come modo di entrare nell'anima, per così d ire, de ll 'a rc h itettu ra , pe r scop r irne le più riposte motivazioni.
Fìre11ze Scuola di Cuerm , lerea. L Arboret o
La visione per per aspetri singolari, d ove anche il contesto che si propone come occasionalc cornice a lla v isione ha la sua importanza , è com<.: sco rge re tratti i nco nsuer i el i un volto fam .il iare, la i mprovvisa di po rt ati del la fo rma che eran o appartenenti al te mpo della s u a co ncez ione, a lmeno n elb mente di chi la elaborava secondo un proprio intimo conv incim ento. Dall'arbore to l' arc hitettura s i intravede per squarci. per limitati episo di ; la sua presenza è com e allontanata, nella c hiusura spesso ro taie del tessuto a rboreo. ma quando se ne avvertono i segni, per u n profilo , per un aspetto par;:ialc, l'impress ione è di fa m ili ar ità. Sa rà quel riv esr i men t o in colto, che è quasi l ' immagin e tipica d e ll 'a rchi tettura aeronautica deg li anni Trenta , a spiegare la se nsaz ione eli ritrovar s i in un mondo familiare, e acl intuire con quale se ns ibilità , competenza e obhedienza alla tradizi o ne local e tosca na il progenista a\'e\·a cu rat o e composro runifi came te ss uto d i rivestimento del complesso, avvenendo l'e s ige nza della pres e n z a d i un p ropr io accen t o. n e l disegno de l tess uto, ne l rapporto ma tto ne-rrav e rtino, nella s inwssi che compon e i.l tuLt o
Il g uardare un ·archilettu ra del passaw è anche un sondare tra le nostre anuali conv inzioni , per idcmificare qu e ll e che co nsentir o n o quel lontano pro<.:csso costruttivo. Porsi davanti ad un edificio storico si è inizi a lmente come inibiti. in e rmi a comp rendere i ve ri s ign ificati ch e co nd usse ro a qu e lla realizzazi o n e Occorre dunque un processo di st ori c izzaziom: spesso ardu o e torm e ntato , c h e ci affranch i da l nostro modo eli vedere. Ma se si guarda rarchit crrura con di.sin can ro. a vo lte basta t·istinto emoli,·o. una sorta di empmia per imuire qualche veritù. È un modo
ir ra z iona le d i im e rr o g are le cose, m a si è sempre sorre tt i una cosuenza cn (l ca c h e d iscipl i n a l'i n tuiz i o n e a quclhl sensibili t à a i farti d'ar te che co n se n te d i cog l ie re l' episod io rivelatore. l'a tten zio n e fu gge n te rivo lta ora ad una balaustra. ora acl u n corrim ano , o p p u re ad u n rivest im ento a mosaico, è anche un mo d o eli inte n dere il g us to d i un 'ep o c a. che r im a n da al tempo in c ui furono concepi li q u e i mate r ia li. que i d ettag li, per pec u liarità d i lin guaggio f\o n occorre d ec o d ifica rli perché si è i n ti mamente avverti t i eli esse re davanti ad un o stile di v ita , rappresentato da i soli caratte ri della forma .
IVla l ' umore del tempo s i coglie, o lt re c h e n ei de t tag li e nei materia l i, anche nel modo di mu oversi n e ll 'a rc h ire ttu ra. Lasc i ando l' arboreto e penetrando nel la corte del l 'ed ifi c io Comando, le sensaz ion i co lt e so n o diffe rent i da quelle p rovate en t rando dal fronre principale . Avv ici n an d os i all'ingresso d i qu est' u lt i mo fron t e, s i è preparati con u na id ea g ià form a ta di que ll o c h e si attende. Abbiamo alle spa lle il p iazza le antis t a n te il Comando che è piuttos t o privo el i u na id e n t ità s p a zia le, m a l' a tm osfera è resa solenne da u na ser ie di fatti , tra i qu a l i l'asta portabandiera Ò l 'elemento el i L'a vv icinamen to a l Co m an do c on duce rap ida mente alle fa u ci del port ico , fac il itato dall 'assenza, su l f ro n te del l' ed ific io, eli mo tiv i c h e d ist olgon o l' atte n z io n e. La facc iata è simmetrica, convenz iona lmente composta da due corpi eli fabbrica, me d iat i cl<d port ico e d alla sovrasw nt e loggia TI
prop il eo non è circoscr itto dai ritti la cui mancanza è resa poss ibile da ll 'artific io statico della t rave Vi erendel ( 1 6>e non consente la pèrcezione di un ritmo e ta nto meno riesce a configurarsi come spaz io a se sta nt e; è piuttosto u na sog li a i nd ifferente d i una condizione di luogo tributaria tra esterno ed imerno del l'ed ifi cio; g li effett i di questa apparente discontin ui tà sono il brusco impatto provato all' ingresso n e ll a corte, l a sensazione di ent ra re in u na struttura spaziale dis tin ta da u na propria ident it à , della quale c h iediamo con t o a nome eli quella esterna.
Giunti nella corte si è repenr in arnentc impr e ssionati dalla u nitar ia i dent ità clelIa immagine spazia le malgrado le amp ie apert u re concesse dai po r tic i . Si è come sopraffatti, co n la consapevolezza eli trovarsi in un l uogo sospeso, tra quello p u bb l ico. esterno a l fronte p ri nc ip ale, e quello int imo. suadcntc. offerto da l fo n do che accede a ll' arboreto. L'invaso è intcramemc r ivestito da una cortina d i matto n i de l Valdarno , la cu i dispos izione definisce il disegno degli accem i , sap ien remcmc
ravvivat i da lle cornici c dai davanzali in rravcrtino di R:1polano. La ch iusura pro spctt i. ca sul cielo è so tt oli ne ata da una cornice eli gron da in cemento bianco. Ne ll o spazio dom ina la f igu ra de l Pcgaso"'. qu<1S i scivo lante su l la fontana, alla qual e si è diretti inconsapevolmente.
Entra re nel la cor te dall'ingresso princ ip ale dell'edificio Com<1nclo im pone al v is itatore alc u ne domande, che van n o dai significati espressi d a que ll a spazial ir à inconsue ta. la s ua relazione con qLLei!<J immediatamente a d iace n te all ' ed ifici o e d , in fin e , il mo d o con c u i sì pone con il respiro generale che s i avverte nell ' inte r o comp lesso La ri cchezza decorativa dell'amb ie nt e interno della corte si co ntr ap pone a ll a sever it à dell'impaginazione esterna dcll'cdifkio Comando , c h e sottcncle i l conten u to della prop ri a f u nz ione d ' is t it uto con la fe rme zza e l'autorevolezza presenti n ella r igorosa semplicità deg li acce n ti. Ta li ca ratte r i si riflerrono n ello s p az io a n tistan te, concep ito come sede destinata alle attiv it à r itual i de ll a isti tu z io ne militare. Ncll<1 corte è r ip osta in vece l'intenz ione eli c rea re un luogo e letto, u n<l so rt a di compiac i memo arch itettonico che rivela la natura dell'artefice a realizzare spaz i se n za costriz ion i o impegni di es igenze contingenti.
L' ingresso n e lla co rte dall'arboreto, per ricondurci a ll 'assunto i niz iale, è com plice ne l rivelare la motivazione che h a sp imo l' au to re a creare quella pa r tico lare architettura. Infatt i da q u esto luogo s i è come liberati cl ai cond izio n ame n t i impos ti
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Firenze- Scuola di Guen11 Aerea. L'edificio del Co mando. Patticolare di!/ ·PI.'gaso · nella corte con lo sfondo de/1 / lrho r et o
d a l piazzale antistante al Comando. Jl t ipo è der ivaro da ll 'a trio de l la cas a romana , prese n t e con l'inc l i nazione de ll e fa lde comp l uv iate, co n la co n t igu ità s paz ia le sul l'asse l ongitudin a le e con la dovizia ornamenta le. Immediato è i l rim an do a ll a città am ica e n on soltanto per la suggestione offert a da una particolare tipologia o dalla sua articolazi o ne dist ri butiva, quale spazio dominante della casa romana, sul quale si aprono spaz i ape rti e chiusi in una organica co ncezion e strutturale TI rivo lg e rsi a l tema d e ll ' inte rn ità del la cas a antica, con le s u e configur azio ni spaziali chi use, intim e, gelose, esp r im e n ti una partic o la re visio ne della vita, è rive la tore di un a i nte r io re es igenza dell 'a rchite tto, di r iprop orre uno spazio chiuso, indiffc re nre a ll 'esterno. la c ui g iustifi cazione è sol tanto una risposta acl un proprio impulso , che scaturisce da una anti ca radice, sempre li ev itante. Tale impressione è dovuta agl i effetti di s uggestion e avve rtit i nel passagg io dall 'arboreto a l la corte, fors e si m ili a qu e lli p rovati trasfe re ndosi da l pe rist il io del la casa antica al l' atrio d e ll a stessa, da l natu rale ra p porto co n la natu ra a ll 'as rra tta e me n tal e s p a zia li tà offena dall ' architellura.
Lasciato la corte dell 'edificio Comando e riperc o rso qualche trauo dell'arboreto , s i è repentinam e nte immersi in una dimens ione affa tto differente , dove la con cezione ch e l'ha info r mata esce dal p roprio origin ar io amb ito, pe r documenta re una fig ur a tività che g uarda o ltre i l prop rio pass a t o per porre un p o nt e verso u na rea ltà eu rope a Su l v ia le che fron teggia la palazzina Ufficia l i, la no ra luminosa dell'edific io s p ortivo è il perentorio ri ch iamo al Razi ona li smo, con il nitid o candore
de ll a superficie into na cata c h e si pone come digressione formale rispe tro acl u n assunto ep idermico o v u nq u e rispetlato nella Scuola. Ma la palani n a Ufficial i , m algra do il s u o rivestimento in cotto, esp rime u n a spazia li tà comu n e con quel la sugger ita dalla s u a propagg in e sportiva. Da llo slargo della testata d'inizio della lu nga fabbrica si ha la pe rc ez io ne d i u na lunga f u ga prospcttica. allora ricerca t a da ll a cu ltura razio n alisla come necessi t à eli contenere l'arch itettu ra in u n pi ano idea le, controllabile secondo una prec isa log ica. È q ue ll o c h e un tempo aveva fallo lo s tesso Brunellesc hi , a Firenze, co n la sua tavo lella prospettica. La mediazione del la prospett iva centra le ass u me un valore metastorico, per rispondere a due esi ge nz e affatt o d ifferenti della concezion e ideo logica: da que ll a rinascimenwle in teressata ad informare u n o spaz io co n t ro ll abi le dall'u omo, a qu ella del Mov imen to Moderno dell'Arch itettu ra c h e pone i fondamenti della nuova estetica arch i tett o ni ca ne ll a geometrica, cristallina purezza ''dci vo lum i racco lti s o tto la l uce ", col locat i in uno spazio astra tt o e rarefatto.
Il prospetto principa le de ll a palazz in a Ufficia li , s u ggerisce u n certo rit mo pe r ce rri vo, med iame la d ispos izione elci suoi acce nt i. L' in gresso monumentale, con il suo p las tic o morivo in co tt o, seg n a una pausa nell 'a llin eamento rip c t itivo dei portali del pianoter ra e delle finestre del primo piano c , nel contempo, cos tit u isce u n fo r te segno che in vita acl accelerare il percorso TI r it mo pac a to delle due fasce di fin es t re dei piani superiori, avente lo sco po di attenuare la carica espressiva, è
Fire 11ze- Sc uula di (; u erm t lerea Panicnlr1re rlell'in p, resso della ptt/(fzzina LJ]ìcia li.
sfas:1ro rispeno aii:I fasci;1 delle apenurc elci primo piano doYe il ritmo 0 più sollecito. È una conn:zione moderna che rego l a, in mo<lo dinamico, l'impa ginazio n e d e lla facc i aw, c\·itando l a banalit:t deg l i allineamenti ripetitivi.
Da lla fac c i ata sue! e ll e gua rda \ '<:l'SO l e Cascine. il raprono con l o spazio esterno è..' differente risreno a quello del prospetto principale. La muraglia incombente !>Ul rettilineo in' aso anrisrame. che trova respiro nella trasparenza dd tessuto arboreo. rammenta profondità e dimensioni di sapore medie\ aie. Dal secondo e ter 7.0 piano il r espiro d e lla co rtin a arborea penetra n el l'a n dito trian golare delle logge l.l e co me u na i n co mbente e onn i p rcscntc c onsiste n za materi ca. d ete rmin an d o l 'intimi tà d i un r<lpporto tra esterno ed interno, t ra natura ed arch i tettu ra senza so l uzione el i continuità.
:VIa la palazzina L'fficiali non 0 soltanto una partecipazione eli quinte nella conf i gurazione urbanistica del complesso l suoi i n te rni propongono soluzio ni fig ur:llive e di-Stri b ut ive i n ed i te. Nella co n cezio n e del pia no cont e n ente g li a l log gi è sovvertita la comoda e r i pa rriz i o n e d e ll e ca m e rette a l i i ncate lungo il blocco del l'edificio, orienta ndo l e stesse lungo una linea obliqua di riferimento. in modo che si re::tlizza, per ogni vano, uno slargo di rispetto. Anche al pianoterra, dove l'artic olazio n e spaziak: 0 ,·aria e movinH:nta ta, la suc cess i one degli am bi e n t i prese nta qu el l i dove è sugger i to l'attrav e rsan1enro c quell i dd la sosta, da l l a rccertio n al sa l one de l c ircolo, d a l ri cell o d el bar al risto r ante, in u na config u razione alt ern ati\·a eli spazi densi di quella suggestione provocata dalle numerose opere pittoriche come quelle rapprc<>cnwnti le cirtà italiane di nuova
f-iren ze- Scllola di G11erra t l e reu. il jì'o 11t e della palazzina l.ij'/ìcioli rivolto IJI?J'SO li:! Ca w: i11e
fond azio n e . L'u nit à abitativa proseg ue a ll 'es te rno co n il fo n da le de ll ' inferme ria c, co n u na success iva rotazione, con il complesso deg li imp iant i sport iv i.
Nella configurazione del lu ogo deg l i a l logg i Uffic iali è avvertita l' esigenz a di proporre sig n if ic at i simbol ici che non sono quell i ric h ies t i d a lla trad izio n e loca le o dalla ist ituz ion e comminen te Ment re nella corte dell'ed ifi c io Cornanclo è vissuta u na vicenda che elude le rag ion i del proprio tempo , pe r rappre sema re qualcosa c h e è pe rso n a le ma che appart iene ad u n tempo a nt ico , co n il co n1pl esso degli a ll ogg i Uffic iali l'inten d imento del progettista è la defin izione d i uno spazio raff in ato, int el lettualmente carrcsiano. ri vel<Itore di una d ispon ibilità cu ltu rale par ti colnrmente sensibile a i mutament i de lle concez ioni architettoniche europee . l'via la citt:ì st or ica è p u re parte del progetto e ch i provve d e a lla sua stes ur a avve r te l'obbligo di comp re n derne le istanze Occor re che la nuo vn fnbbric a aerona ut i ca facc ia pane de ll a c ittà t ramit e u n simbolismo fo r male e d i comenuto . Ed ecco q uin di. i r ich i ami formali a stimolare i ri co rdi della c it tà, come la co rn ice dell'avanco r po ante ri o re de l lo St u d io che rammemora q u e ll a br u nelle.schiana de ll 'Ospeda le degl i Innocemi, e il sotloslant e po r tico el i sapore roman ico
Con il complesso d ello Studi o è magg iormente a vve rt ita l' esige n za d i un s i s t ema s im b o lic o, c h e rapp rese nt i i co m p it i ist ituti v i de ll a Scuo l<1 d i G1..1e r ra Ae rea . Tale propos ito è rea lizzat o concedendo all'edificio per l'i nsegname nto u na maggio re e nfas i d ecorat iva, rispetto agl i a ltr i costi tu e nt i il complesso, attua t a con la dispo s iz ione di am bi ent i dominant i , co n e lement i d i a rr edo (come le fo nt ane che o r nano le resta te) e co n u n a d ecoraz ione ornamen t ale m ir a t a so p rattutto ad esalta re la fi n e stra d e l pia n o nobil e. In u n nos t ro precedente con t ributo c17 \ abb iamo affe r mato che t ra gli clementi che compongono il less ico figura t ivo della Scuo la d i Guerr a Aerea . la finestra è q u e llo dete rmi nan te pe r la p rec isazione degli acce nti ton ati del lin guagg io; infatti il m odo come essa si rela7.io n a co n il p iano che la co nt ie n e for ma l'es press ion e eli un preciso inten t o comunica ti v o . Abh iamo visto che n e ll'ed ific io Comando la d iversi tà della definizione a rchite tt on ica del la finestra, tra q u ella interna della corte e qu ella dei prospett i es terni. è fondame n ta le
per l a identificazione di due different i concez ioni spaz iali . l vari edific i della Scuola s i differenziano Wl loro per il tipo di ornamcnw che correda ogni finestra. L" edific io Studi dispone, su ll'ala contenente l'Aula :'v1agna. di finestre dall'elaborata co rni ce in t ravertino c h e si riduce ad u na geometria semplice e lin eare p e r gli altri este rni della fabbri ca c, in gen e re. n e lla restan te e dilizia. a parte q u e lla momt mema le della corre dove la cornice sub is ce un proc<.:sso di mim ct izza:t. ione co n il rivestimento in cono dei prospetti.
La diversità di trallamento della decorazio ne delle finestre, nei vari edifici clelIa Scuo la, discend e certamente cb un prec iso d isegno clell 'architerto. Sotto lineare con e nfas i la fun zio n e dell'edificio Stu di , opp u re ri c hiamare co n discrez ion e g l i estern i del Comando o, infine. acc<.:nna re con sobr ietà g l i ed ifi c i deg li al logg i e de i serTizi. A parte le motivazion i conscie o in conscic, che l1anno suggerito la di definizione degli este rni , dove appunto la f inestra s\·olge il ruolo principale bisogna tenere presente c h e questo e lemento ed ili zio assicura una funzione che non è so lt a n to qudla dettata d a esige nze utilitaris t iche, m é1 anche di a ltre impor ta n tiss ime , t ra le quali quella eli es primere il modo eli rap portars i con l 'es terno , n e l se nso che l ' im po rtanza eli qu anto 0 con figurat o in te rmin i eli spaz io nell'interno è esteso al di fuori che partecipa quind i di quell'interesse. L'esaltazio n e della cornice è dunque l 'es ternazione eli una internirà che nrolc proporsi come contenu to di prestigio. Non è l 'a nonimato d i un v uoto che nella finestra senza cornice
Scuola di Guerra Aerea. l. edificio StudiFirenze- Scuola di Guerra Aerea. Edi)ìcio studi. 1'm fi cohwé' del! 'atrio
s'impo n e nel p iano q u a le pro iezio n e d i u n g u scio geome t rico, c h e resta so lo u n conten itore espr imente la se m p l ice funz ione d e l ricovero se non inte rve n gono a l t re is tanz e figurative che precis a no gli intenti comunicativi. N ell'architettura clas sica il corredo ornamentale d e ll a fine st ra ha la funzi o ne eli riassorbirla ne l pia n o che in questo modo si propone come invo l ucro di u n o spazio esterno divu lgan t e i sig n ificati d ella fabbr ica che le è pross ima e di qu e ll i vic ini.
Esemp la re , n e ll 'e d ificio Studi, è l'i n ve n zio n e d ist ri but iva , imposta t a su u n co r p o anter iore, c ont e n e nt e I" Aul a Magna, da l quale si este n de la s uccession e dei corpi a pettine contenenti le a u le d i s tudi o . I percors i inter ni su biscono s tim ol i perce tt ivi di v ar io in te resse, dall 'a trio eli sapore rom anico con l e coper tu re a volt e, al s u ccess ivo ve s t ibolo , co n le rarefatte pareti di t ravertino bruno, alla s u gge st ion e so le n ne de ll' Au la Mag n a, già pr eavvcr t it a dalla sca la pr inc ipale d i accesso e nei dettagl i d i raccordo co n l'a tri o a l piano terreno
t\el percorso della Sc uola di Guerra Aerea vengono percepite quelle atmosfe re dianzi accennate, che. a nostro parere, rivelano le di, ·erse moti,·azioni d'imeresse , issute dall'architerto Raffaello Fagnoni durante l'elaborazione progeuuale. D:lll' cclificio Coma n do, c he è piullosto baricentrico n<:ll'orga n izzazionc plan i rne t rica de ll a Sc uo la , si <.:ollocano, in una idea le ro t azion e ora r ia . l'are:1 d e ll 'edificio Srudi. quella d ella palazzina Uf ficial i cd, infi n e, quella log is rica. 11 rivestimento in colLO. comune a quasi turre le fabbriche. ammanta, con il soltile concorso degli accenri in tra, enino, l'insieme in un tessuto uniformante, rappresenrantc simbo licamente. assieme ai riferimenti iconologici esistenti nel complesso, dal bassorilievo dell'ing resso della pa la zzina Ufficia li al Pegaso della co rt e del Comando, l 'ist itu zi one co nuni n cme. TI luo go del Co ma n do è la scclc idea le do ve si conce r ta la ritua li tù ufficial e de ll a isti ruziç>ne. ma cont iene anche una trasgrc ssivitù sto r ica nel riproporre un frammento eli un'epoca lontana; il successi,·o luogo dello Studio rimanda alla presenza clelia città c al decoro della scienza aeronautica, mentre quello dell'alloggio l ' fficiali è sensibilme nte avvertito alle istanze europee. Nel l' area logis ti ca, dove è meno avv erT ita l'esigenza del s i mbo l ismo. s i respira u n'ar ia meno fornwl e. con test i razional is iti d i ind ub bio in te resse come que ll o of ferto da Ila caserma t\, ieri.
ella sua relazione sulla Scuola di Applicazione. che fu la prima denomi nazione dell'istituto fiorentino aeronautico- l'architetto Fagnoni afferma: "Il senso "realistico" che mi ha guidato nel valu ta re e comporre le.: varie es igen7.C eli d ive rsa n aru ra, è un ca ra ll e re essenz iale de li :.t nostrn rradiz ion\.! così posso riconosce re d'essere sra ro co ndott o da un "is tinto ·• nel concretare q u est'ope ra d'<u chitcllu ra che pu ò dirsi appunto rcalistica •" ns>. È souesa in questa b precisazione che il cararrere dell'opera è informato ad un atteggiamento di con sapevole senso pratico, indifferent e alle sollecitnioni cultural i del momemo sto rico c interessa to a riso lvere i probl em i dallaro f u nziona le riserv;mdo , rer quelli di deco ro rarpr escnrat ivo, l'atte n zio n e :1 poch i edifici con l'i nevi tabile ric hi a mo a q u egl i acce n t i c lassicheggia n t i, seppure sob r i e mi su rati. c he risolvono. nel rispet to delle tendenze in corso, i necessari partiti decorativi. A parte il riconoscimento di un'evidente onestà professionale, ra\ ' \ ' isabilc nella frase suacccnnaw. non è da escludere che con il termine realisriço il Fagnoni abbia inteso richiamare alcuni aspett i di fondo del Rnio na lismo, i quali po n gono il seme che liev ita, ne ll a s u a co n cez ione lin gu ist ica, u n a particol:lre id ea d i a rch itetru ra. Se co n il te rmi ne rea lismo in tendiamo la te ndenza a rappresentare la rcalt:ì, nel suo significa to con creto, senza le trasformazioni donne alla speculazione astratta dell'immaginazione. è possibile, con le debiLe cautele per le e\·entuali illazioni che un tale con fronto può ri servare. individuare. nell'architettura ra7.ionalista e nel co n cetto di rea lismo, alcu ni prin c ip i comuni q u;d i lo s rr etto n ecessar io c il senso de l conc reto.
Quanto sopra rappresen t ato (;;· un co nv in c i mento c he trova deb il <J co nferma nell 'esperienza \'issuta in precedenza, nel girovagare tra l'architettura della Scuola: allora si può concordare con l'archirerro quando accenna all'istinto che lo ha gui dato nel rispondcrt: a so llecitazi oni antic he e nella elabo razione di uno spazio moderno che l a sua se nsibilità intui,·<t. Il r ifa rs i a ll a l rad izione f iorenl ina, gius ta m e nt e invoca t a d a l Fag non i. è legi u imo p er la co nt i nu irù eli u na posi7.ionc vers o la forma classica, ri g uardo de ll a sca la umana, rispett o de l l im ite, sch ie tt ezza del piano e del vo lume, che dal San Miniato. da Giotto, dalla Cappella Pazzi del Brunelleschi, da Ottone Rosai, per citare momenti e personaggi significativi . impronra l'arte toscana.
Gli edifici storici della Regia Ae ron autica
Un d ebito cen no me rit a n o q u elle fabbric h e stor iche , p rees iste nr i a lla ist itu z ion e cl e ll n Reg ia Ae ronau t ica , d ove la fo r za ar mala svo lse att i vi tà d 'is t i t uto Alcu n e v e n nero e re d ita te dal Reg io Esercito mentre al t re f u ro n o ac quis ite p e r s o d d isfa re n eces s ità co nt in ge m i.
D iffe re nt e è il mo do d i c o n s iderare le s t or ich e r ispetto a que ll e app os it ame n te concepi t e p e r le es ig e nz e a e ro n aut iche : mem re con q u este u l ti me si è ce rc at o d i in d iv id u are u n a reci p ro cit à d i forma e fun zio n e , t ra l'i nfrast r u ttu ra a t e r ra e l'a e ro p lan o , co n q u e ll e s t or iche le co n s ide raz io n i da p o r re fan no p a n e el i un dis c orso p i ù c il e ten g a c onro innanz i t u tt o d e ll a co mp at ib il ità d e l lo ro u so co n l'i s t itut o m ilitare e, in seco n do l uogo. s u gl i C'flett i pos it iv i c h e ne derivano n ella even t ual ità c h e o lt re a l rico n oscime n to sto rico deb b a aggiungersi an che i l re q u is ito a r tis t ico.
In u n n os t ro p re c ede nt e co n t r ib uto a bbi am o affe r m a to che spesso t r<l l' is t itut o m ilita re c l' edif ic io stor ico es is t ono rap porti d i s irn il ari t:i che ne leg ittimano l' impiego ' È vero c h e u n a d e ll e p ecu lia ri tà de l l'ar chi te ll u ra è la sua a d a t tabil i{;) , ne l te mp o, a des t ina z io n i d ' uso d ive rse r is p ett o a q u e lb c h e determ in ò il concep im e n to d e ll a fa b b rica . T ut ta vi a la s p ecific ità el i alc u ne t ipolog ie ed il iz ie ric h ie d e , n e ll 'eserc iz io d i ta le pecu li ar ità, il d e b ito d el l'osse r vanza el i una se r ie di c ri te r i, tra c ui quel l o d e ll. a ind iv idua z io n e di u n a s im ilari l<Ì <::s is te n te tra la fu m:.ione c h e de te r m in ò l' e s ige n z a d e ll a fa bb ric a e qu e ll a che s u bentra s u ccess iva m en te" U9 > La g r ande magg iora nz a d e g li e difi c i st or ici, specia l men t e que ll i concep iti pe r l' eser c iz io d e l la res p ubb lica, as sum o no q uas i se mpr e u na veste ti po log ico-fo rm a le id on ea per osp ita re u n p o te re che si regge, me di ante ap p arati conve n zio n a l i qua si i mm u t a bi li n el te m p o , s u lla rit ua l ità "L'is ti tuto miliw r e con il suo pa rti co la re ap parato for m a le , ca ra tt e ri zza og n i mom e n to sa l ien te del suo operat o m e diant e con1po r tam e n t i d i t ip o rit u a le . L'e s igen za ci e l r it o, in tesa co m e n ecessi tà d i co nt ra sse g n are d e te rm ina t i att i , d eterminat i rap p orti , con la conve n z io n al ità d i u n a es terio ri tà fo rma le, è l ' as p e tt o che acc o m u n a l'i s t i tut o m ilit are a q u e ll i c h e d ie d ero v ita a ll e fa b b ri c h e c itate Rit e n iam o ell e pe r effetto d i ta le si m ib rità , l' ist it u to m il it are tro va qu e ll a ris po n d e nt e e id e a le co ll o c az io n e i n edifi ci p e r t ant i ve rs i cont rari , sia p e r l a funz io n e s i m b o lica in p re c e d e nza svo lta , sia pe r la p ecul ia re imp os ta zione di s trib u t iv a, s ia p er u na imm a gi n e ta lv o lw p oc o pe r t in ente co m e q u e ll a rapprese n ta ta d a u n c o n ve nto così poco bel li co so, cos ì p oco viril e, n egl i i n ten ti d' istitu t o '' (20l.
Con q u a n t o a b bi amo a f fe r ma to , che r ispec c h ia la nos r ra p erson a le c onvi nz io n e, a g g i u n gia mo c h e l' ut il izzaz io n e del le fa bbr ich e s tor iche ap porta , a c h i n e us u f r u isc e , u n n otevo le b e n e fi c io un it am e n t e ad u n cre di to p rcst ig ioso
È in du bbio c he og n i e d ifici o c h e p rese nta i segn i inco nfon dibil i d i u na sto r i c ir à , atte stata d alla p a rt ico la ri t à d e l ling uagg io o d a ll a me mor ia di event i. a c u i è e s cl us iv a m ent e lega t o , u n s e nt im e n to d i o nor e e d i vanto si de t e rmi na in co loro che si avval g o no del su o uso e, al con te mp o. la s tessa ist it u zio n e che se ne g io v a ac quis ta u n p res t ig io c h e n e ra f forza l' imma gi n e Ma S<: a ll a id e n t ità storica
è mv, isa hile ne ll a fahbric1 anche la compone n te artistic:t. testimoniata presen za di caratteri lin guist ici. note , ·oli per inventi, a c sapienza composiri\ a. è cvide m e che ogni abituale fruirore dell'edific:io non può non "' \'ertirne la qualit3 <larte, rice vendonc in tal modo un apporto benefico sotto l'aspetto psicologico e cu lturale.
Ne l clcscrivcn.· i pr in ci pali edifici sLO rici, t Jtiliz zat i da lla Regia Aero n aut ica, rico rd iamo la torr e di Sa n Mich ele , facen te p a rt e d e l sed irn c cieli idr osca lo di Ostia dove , ·eniva adop erara q u a le supporto per il faro d i av,·istamento. Tale fabb rica presenta caratteri architeuonici inequh ocabili. che ne ascriYono il linguaggio al
Cinquecento rinascimentale; in particolare la sua tipotog ia rarnmema la gr;1nd e dell' a rr e della fortificazione d ove il pn:·valcre de ll a "f'irm itas '' è stclllpe r;n o dalle ragi o ni del la '·ve nu sras ' , in un ;trmonico rapporto tr a es ige nz e ddta tecnica. de lla difesa e della hdtezza architellonica. L'ipotesi che t·aurore del disegno sia ,\lichclangiolo ne r:1fforza l'imm;:tgine enKatiYa eli una storicirà che ri chiama p arrico la ri momenti dcll' ane della e te rna
Di ben più vasta fama è la Re ggia di Caserta. op<:ra di Lui gi Vanv itelli , da ri tenere uno degli edifici storici dì maggiore prestigio uliliuatì dalla Regia
Ga$<'rla /.(l l (ml'itelliww
S(.'d<' del/ :-1ccndem i a Aeroua 111i ca mmi Trellln
Jltea tri!IO d f ( JJJ1e Tltifizzo to quale mtlr1
l 'ellultl allllttl<' della di Casena. l 11 corti/<' iutcrno
Aero na utica, co n un rappono che risale a circa mezzo secolo. :-Jel periodo t ra le d u e guer re la parte de l g ra n d ioso complesso rivolta acl occide n te, venne adattata, pe r uso is truzionalc, a llo scopo d i osp itare i cors i Aeronautica, in a t tesa che ven isse completato l 'edi fic io p rev isto per tale istituto s till'éteroporto d i Capod ich ino Constata t o in seguito che quest'u lt i mo edificio no n presentava
Ved1 1/U CJ/tua/e della He.'.!,gia di Caserta Un i 11ter nu.suffic ienti requisiti rer ospirare i corsi dell'Accademia, venne deciso di continuare ad avvalersi della Reggia vanvitelliana. in auesa di arpronrare una sede clefiniti,·a per il massimo isriruro istruzionalc aeronautico. Con gli eventi bellici delrultima guerra, l'Accademia Aero n autica si ritroverà a Forlì e. successivamente a l\'isida, fino a ll a ecce llent e co n c lu s iva s is tema7. ionc di Pozzuol i. Tutta v ia hl sede aero na utica d i Case rta non verrà abb andon ata c, co nservando l 'u tilizzazion e istruziona le, è srara ne l dopogu e rra riattivata qual<: Scuola Specialisti dell'Aeronautica Mi lit are.
La Reggia di Caserta venne edificata, nel 1751 , dall'architetto Luigi Vanvitelli. per vole re di Carlo 111 di Borbone. ten endo presente quella france se eli Versailles, ma ment re in quest ' u ltima regg ia sono evide nti i prob lem i che d ovette ro affron tare g li arc hitetti progertis t i, causa la presenza d i nmevoli prees istenze. in quella eli Caserta non ci fu rono questi probl<::!m i e .si potè rea li zzare un complesso dotato di grande unità.
La Reggia eli Ca erta presenta una pianta composta da un rertangolo che comprende quattro cortili. E.ss;;t mis u ra 247xl84 met ri ed è attrave rsata da un asse d omin a nr e, cos tit u i to <.la un gran d e p ortico cen t rale, c h e la collega idea ln"l e ntc alla stra da che porta a Napol i, pu rtropp o attua lmente in terrotta da lla l inea ferroviaria. ?'l'ella posilione eli osservazione, dall'atrio ouagonale si ha la possibilità di comprendere. in una ,·isione unitaria. i quattro grandi corrili e i percorsi lungo gli assi principali, uno dei quali comprende il ricetto con il monumentale scalone, in una visione con tinua c dinamica , propria de ll a concezione archit ettonic;l de l Settecento.
TI ling u aggio a rc h itetto nico della l{egg ia eli Casert:l è la testimonianza eli una fase eli passaggio del barocco. che ripropone certe condizioni di compostezza tipiche del Classicismo. L' imponenza delle dimensioni richieste determinò grandi prohlemi compositivi che l'architetro abilmente ris olse. La fronte dell'edificio, a ordine unico, s u un basame n to a rustico, composro da un pianterreno e .sovra stante mezza ni no, è sca nd ita al piano .s up eriore dalla ritm ica duplice ser ie delle finestre , in te rval lat(; da l leggero aggeLto d i tre avancorpi, alle estremità e al cemro.
Edifici srorici. sedi di istituti aeronautici, con interessanti attributi arch itetto nici. sono inclivicluabili nell'area <.li giurisdizione della Prima Regione Aerea. Tn
\ 'edula auuale delltt di Cttse11a. Il fmme fJiiltcipale
!lLoreto f',- \lilla
. ' ome posteriore
LoretoP t la fJumF rospetto prmUpale.lfila11o- .llalpf:'t1sa. Cascil!(r Hadetzky: 1111 t111Rolo del la corte
una ricerca elaborata dal suddetlO erue territoriale <1 1 >. ,·cngono citari edifici molto interessanti. elle richiederebbero un adegualo approfondimento. tra i quali la \ 'illa Bonci a Loreto. una sapiente conunisrione di forme eclettiche. la Ca'>cina Hadetzky c il pal:1zzo di , ia Umlx·rto f a Paclm·a. Con la Cascina Raderzky. rintracciabile sull'acroporro della i\lalpcnsa, la cui denominazione allude alla frequenza in questo luogo di un protagonista delle vicende risorgimenwli. l'estensore della nota afferma una cosa giusta in meriro alle sensazioni che l'architettura trasmette: ma poi, citando Francesco Baracca (il quale sembra non amasse il luogo, c he conobbe du ran te un breve: soggiorno) esprime delle considerazioni piullosro vaghe ed
Padu1'a- l-'a lazzo De 7.ar(/. Il cot1Jo pe11sìle celllmll'.
Padrwa
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enigmatiche , comprese tra le motivazioni da ricercare "a lrrove" perché l'asso ita liano dell'avia:.done non amava la Cascina Radetzky e la curiosa asse rzi one circa l'adozio n e del "c riterio della monu mem alità c h e imp ed ir ebb e eli svo l ge re un lavoro sistematico ed om nicomprensivo' ' (2.2). Tutta via malgr ado l'e rm etismo crit ico c, soprattuno , per il concorso delle immagini della fabbrica, si deduce che la Cascina app art iene a quel la ri cchissi ma tipologia archite tt onica rurale , c he è vanto della
Palazzo J)e ?.ara. Il fronte ril'o ft o a prato dellacultura paesisrica della penisola Essa l' importante poi r hé è legata a mom e nti acron o ulici , ch e Curan o a nr c cecl e nri alla i st ituzi o n e d e lla Fo rza ArmaLa. La s t ess a font<: d a ll a quale abb ia mo att in t o !"i n di caz ione ri corda c h e, nel 1909, t r a le sue mura i fratelli Caproni costruira n no il pr imo hangar italiano e, l '::mno success ivo, da quel luog o volerà il CA l , primo a e r eo itali a no La fabbrica in s is te v a s u un qu a drato eli
fdrosallo di Desenzano Una eccezicmale preesisten.za sto rica.
c irca 100 metri c, sorvo lando su alr re d ivagazio n i con lemne nella nota critica, di sponeva di u n '·terreno lisc io c ben d re n ato ( id oneo) per i pr i mi esper imen t i del vo lo" <2.3)
Tn un palazzo di v ia Um beno l, a Padova, eb b e sede, nel Ve nt e n n io, il Comando della 2il Zo n a Aerea Territoriale. L'edificio è esaurienteme nt e desc r itt o n e l c it a to documento del la P r ima Regione Aerea, a c u i facciamo debito riferimento. L'e dificio ''è formato cb u n corpo (di fabbri c a) di rappresentanza, r isalente a ll'inizio de l 400- nucleo più amico su via Umbe r to (con portico e accesso principale) ,
Idroscalo di Orhete//o la fortezza spagnola.
co n ali e cortile interposto ed agg iunte successive, protese verso il g iardino retro sta nte. Il braccio che separa cort ile e gia rd in o p ensi le sosten uto da co lonn e bina re è de l periodo del mani erismo e le aggiun te s ul gia rd ino ancora p iù tard e. 11 palazzo è un connubio tra casa venez iana del 300 e v ill a lombarda del 400. Della prima ha le finestr e po l ifo re , le ricche decornioni int erne ed u n rivestime n to d e ll a facc ia ta a formell e geo m etrich e (. ); della s eco nda la s tru ttu ra distri b u tiva e la lavo razion e deg li e lemen ti lapidei este rni di moda coma cin a. Il po rtico co m inuo, sulla v ia, è un elemcmo un iversale e caro al Palla clio.
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Questo tesoro arch itettonico , che si trova a poca distanza dalla Piazza del Santo (. possiede al pi a no nobile i nterni mo lt o belli t ra cui degne di considerazione . . . ) le decorazioni e gl i stucchi, le opere di eba n iste r ia, i lampadari di cr ista llo e l'a rr edo di ott im o antiquariato. T soffitti d i legno sono nella rraclizione centroeuropea , peccato che i primi costr uttori abb iano impiegato una pietra lo ca le che non ha la durezza di quella di !s tria " ( 24) _
Mentre per i Comandi Territoriali di Mil ano e di Ba r i ven n e ro appro ntati , neg li anni Trenta , app rop riati e difici , concep iti per le specifiche es igenze d 'ist ituto, quello riguardant e la Y Zo n a, con sede a Roma, dovette sistemarsi in una caserma del Regio Esercito. Il Comando regionale era stato pr ev isto nell ' area de ll a cittadella m inis teriale , poi il proposito decadde . Non dimeno la sistemaz ione presso la Cavou r è stata , fino alle rece n ti vice nd e che ne hann o det er minato il t rasferimento a Centoce ll e, piuttosto decorosa, cons iderando che la caserma ospitan t e è ins e rita in u n complesso a spina, dal vocazionalc carattere militare, a cu i si aggi u nge un 'a tti vi tà specificamente aviator ia svolta u n tempo tra le sue mura
La caserma Cavour è l'espressione di un eclettismo storicistico recuperante t e matiche linguistich e tra med ioevo e ri nasc i mento , molto diffuso alla fine d ello scorso secolo n ella progettazio n e ediliz ia d e l Gen io Mil it a re. Ve nn e realizzata da l la Direzio n e del Ge ni o Eserc ito , intorno al 1885 , co n la prescr iz ione di lasciare sgombro lo s tr ado n e che s i doveva cost ruir e lu ngo il Tevere. Infatti da un disegno p lanimetrico risalente al 1885 , la Cavour è estesa fino quasi al fiume, e p resenta elementi linguistici, nei prospetti, di intenzione neorinascimentale
Co ncludiamo questa parte dedicata alla ed ili z ia storica aeronautica con la c i tazione di partico la ri fa bbric h e che per evide n t i qua lit à con n ota t ive r ich ia m ano l'istituto bellico te rre stre . Pe r gli scopi più sva ri ati, da l deposito al ricovero per teleposlO, l a 1\egia Aerona ut ica ha ut il izzato il forte, una millenaria tipologia co st ru ttiva che ovviamente non è il caso eli a pprofonclire esistendo s ull ' argomento u na letteratura molto copiosa. Nell'a rca romana insis t ono su scdime aeronautico i forti di Acquasanta , App io e Casilino, i quali rievocano conce tti difensivi supe rat i, tuttavia an co ra attua li alla fine del seco lo sco rso. Ne l n ord I ta lia si ha il forte Sette p an i ave nt e caratteri arch itettonici tarclo r in ascimenta li , t u ttora adibito come te leposto . Medesima f u nzione hanno i caste ll i di Monfo rt e e di Te r moli , con il pri mo caratterizzato da u na possenre scarpa che ne det e r mina una partico lare figura, men t re il secondo richiama lon tane vicende s t oriche normannc e svcve. In pani colare il castello di Termo li è costi tui to dal sovrapporsi eli due to rr i , di cui quella infe r io re, a sca rp a, ha conformazione tro n co piramiclale ed è dotata, all ' a l tezza del lo sp alto da quattro t or rette c ir colari, mentre quel la superiore ramm enta il '' don jon" o torre maestra , la cui tipo log ia venne introdotta da i normanni. Tale edificio costituisce anche uno degli episodi chiave dell' u rban is ti ca dell ' antico borgo medievale.
Abb i amo considerato, nelle eli' erse parti che compongono il preseme swclio. la complessa ternatica Cigurativ:l concernente l'infrastrunura a terra della Regia Aeronautica . Complessità dovuta alla specifica ,·arietà ùpologica dell'ed ifi cio ae rona utico, che annovera, quali esemr i. talora una edilizia genericamente borghe se, come i luog hi adib i ti r er i l tempo l ibero, oppu r e que l l a del l a g ra nd e struttura per il ricove r o deg l i aeromo l) il i N<:l l <t mu l tifo rme t i pologia ed il izia presente su l l'ae roporto è sempr e rnvvisah ilc u n dato unifi c ante. u na immagine glo ba l e di s t in guente uno sp<lZio figtnm i vo [XHt i co l a re. È una immagi ne che si fo rm a l e n ta mente n ella sua ind i vidual i tà di "luogo " aeroportuale. seco n do un pro cesso di identificazione co nd o tto co n u Jù tccurata regia, a l le es igen ze d ella funzi one c dell'armo ni a Dall ' individualismo cl1c caratte riz za la gestione ae r oporruale dci primi anni della Hegia , con fabbriche cost rui te seco nd o un estro, talvolw non p r ivo di genial i tà. si passa progressinunente ad una un i formità di tipi che diventa prassi generale nel periodo eli tempo antistante il secondo e, ento bellico mondiale. È un processo di rrasfonnazione ed unificazione che segue. nel suo evol, ·ersi quello dell'ordinamenlO del Demanio Aeronautico. le cui direttive centrali. agli inizi. sono piuttosto frammentarie. con gli enti territoriali che hanno generalmente ampie faco l tà decisionali in mcriro a scelte tipologichc c linguistiche; in seguito, co n la isr i wzione dell'Ufficio Cent rale del Demanio. si ristabiliscono le rarti ed è l'en te ce n trale ad im[)OJT<:' decisamente norme e prescrizioni. Le conseg u enze si rilevano imp o n enti con Lr:unc aeropo rtua li d alla scena u n iforme scp purc so ttilm en te resa di versa in ogn i ClSO da l la lati tudi ne e dalle influenze locali acco rtamente fi iL rale.
li ling u aggio arc h ite ttoni co adottalo nelle fabbrich e de ll a Reg i a Aeronaur i c; l si ar monizza di pari pas so con l a s i tuazione c ultura l e del te mpo; la dirigen za de ll a forza ar m at a responsabil e del l e scelte segue la mutevolezza della cu ltu ra arch i tetto ni ca in uno stato i n rell cttivo semp re accona rn en te cri t i co, al punro che in una si tuazione p o litica estremamente de li cata, prel ucl en t e even ti be l l i ci do lo r osi, riu sc irà a prendere le dovute distanze a ll a impennata reazio n ari a che riproponc ar chi e colonne appoggiando un indirizzo <.:sprcssivo semp r e intonato acl u na propria costante unità di principio, inte sa quale a\Tertita sensibilità di una contenuta c sobria artisticità.
l\ el presente studio abbiamo tracciato un quadro so mmario di quelle lontane vicende edilizie degli anni tra le due guerre. di cu i buona pane è ancora testimone sugli ae r oporti dell'Aeronautica Miliwrc. Malgrado le numerose citazioni eli manufatti che s i riscontrano in queste pag in e. il patrimonio immob ili are della Regia. c h e ap p are dai documcmi è vastiss i mo; specialmente nel l 'e dilizia minore aeroportua l e s i int r avede un a ri cc hi ss i ma proliferazione eli fabb ri che, rientr ante neg l i ambiti tecnico operativo e l ogis ti co<t nuninistrati v o assa i mutevole nelle variazio ni p l animctrichc e forma l i ma ac<:omun:ua da una veste lingu i st i ca omoge n ea, proponibile in tutt e l e l a Li tudini della pen i so l a. Nel co rso della tratt azione s i è mirato a f o rnir e d eg li ese mpi t i pic i ma l a d e l la materia ri c h iede un debito approfo n d im ento tema rico , co m e quello r i gua rdame l 'avio ri messa che meritere bb e: u n ' ana l is i compl eLata anche elci metodi costr u ttivi c delle caratterist i che struttura l i.
Ma è soprallurto raeropono , esaminato sono l'aspetto della configurazione ur ba ni s ti ca, che si ripr o p o n c p e r u n o st u d io magg io rm en te a pp rofond ito La c on o sce n za de i caratte ri u rbanis t ic i ae ro p o r tuali . intesa n ella inclivicl u az ione d i q u eg l i clememi di asseuo dello spazio. determinati da un particolare operare a\'iawrio. de fini reb b e u n q u a dro sto ric o a pprop ria to p e r la c o m rre ns ion e di u n as petr o de ll 'ae roplano poco conosciuto quale qu ello d e l l'a m biente a terra e delle relative problematiche di movimenrazione e di Esiste ov,·iamente un rappo rt o Wl o g n i d ist in t a spec ia lit à aere a cac ci a, bo mbar da me nt o, t ras p o r to, ec c., -e l'i n fras tr u tt u ra a t e r ra real i zzata pe r rcncle rl a ore ra t iva, che sa rebbe opportu n o precisare; gli elementi desunti possono e ssere uri l i per un raffronro evolutivo del fe n om eno n e l tem po , es t eso a ru tt a l' a rma lll ra ae ro po r tu a le es is ten te n e ll 'a re a el i g iu ri sd izio ne de ll a l{ eg ia Aeronautica. Al proposito l'Ufficio Stor ico de llo SMA dispone di un ingente mater iale informativo sugli aeroporti del Vcme n nio, che atte n d e sol ta n t o d i ess e re o p p ortunam e nt e s t u d iato p e r lo sco p o s u i n di cato.
Mentre la problematica urbanistica di un sito aeroportuale è agevolmente ricost rui bilc in base ad una d ocume nt azio n e ca r togra fi ca c a d u n ca r t eggio suflic ie nt e il s in go lo e dific io p rese n ta, per la s ua in d iv icluazio n e, a spetti d ivers i (dagli spaccati planimctrici e Wls\ ersali alle relazio n i sui materiali e sui metodi costruttiv i) che ri ch iedono la loro comple ta conosce n za pe r conse ntir e u na v a lut az ione es aur ien te de ll' eve nto arch itet tonico. Tnfat t i u n a de ll e d iff ico lt à in con trat e ne ll' esame delle fabbriche descritte nel presente studio. è stata la indisponibilità di una c om plcra do cume nta z ione p e r u n s o dd isface n te g i u d iz io del d ato arc hi tetto n ico Ln m odo pa r t icola re quan to sopra è riscontra bi lc neg li episo di dove l'edific io non è più csistenre c la sua memoria fotografica, dove è disponibile, è appena suffic ie nt e per u n g iud iz io s ui ca r a tt e ri li ng ui s t ic i c s u lla q u a lìtà a rc hit e t ton ica ch e es pri mt:. È pur vero ch e un a d ocu m en t az ione parzia le prese n ta spesso gli eleme n ti sufficienti per storicizzare l'evento e per consentirne una , alutazione della qua lit à cl ·::tne; in fatt i , mo l ti r itro va t i e p is o d i de ll a Reg ia Ae ro n a u t i ca, dall a d ocu me n taz ione a rc h it etton ica fra m menta ria . sono risu lt at i indispensabili pe r ord ire l'i n treccio storico narrato in queste pagine, il cui intento è di proporre un disegno. n e ll e lin ee esse n zia li. d i un a v icen d a ed il iz ia ese mp la re.
Occorre dunque almeno la documentazione dello stato eli rilievo, con la de scrizione della st r u ttu ra c de i ma t er ia li compone n t i l' ed i ficio, pe r i ncl ivi du:He u n q ua dr o s u ffi ci e nt e me n te co mpl eto c he ren d a l' idea dell'a rchi te tt ura un tem po es istita. Soltanto poche fabbriche come Palazzo Aeronautica o la Scuola di Applicazione di sono fo rni te di u n co rr edo tecnico d i d o c u ment i che n e illu st ra n o la ge n es i e le car a tte risti che t e c n ic h e pr i n c ipa l i; p e r le rima n en ti s i dis p ongono, in genere, di pochi riscontri informativi rintracciabili nei cancggi, qualo ra esistenti, o n e ll a l e tt e ratura s p ecifica, come qu e ll a fo r n it a da ll e riv iste sp eci<l lizz at e d e ll 'e p oc a. D e ll ' imp one n te p a lazzo d e l Co man d o d i Reg io n e di Da ri, semh ra che s ia an data perduta la documentazione relativa alla progerrazione originaria menrre è dis p o ni b il e, in u na dop pia ve rs ione, l' ela b o rato g ra fico r ig uard an te la Ce n t ra le Elettr ica d e l Ccm ro Spc.:r im entale d i Gu ido n ia. d i cu i sono r imas t i poch i rest i e nessuna fotografia che documenti lo stato di fallo esistente prima della clistn.Jzio n e . D egl i s p len d id i e di fic i c h e le te stim on ia n z e foto gr a fi c h e r ico rda no d e ll'ae ropo rt o el i P u n t ise ll a, n o n so no recu pe rab ili . purtr oppo, le re la ti ve doc um entaz ioni grafiche, generando in tal modo uno stato di incertezza perfino nell'attribuzione d e ll a d es ti n a z i o n e d ' uso d i qu a lche fab b ri ca .
Ogni i n dagine a ritroso nel tempo , nell'ambito della storia dell'arch itettura. deve fare affidame nt o su ll a ce r tezza d e l dato ri gua rdan t e l' even to; questo re qui s it o è a ss ic u r a t o d a u n a s ic u ra d oc um e n taz ion e c h e f o rn isca il magg io r nu me ro eli e lementi che lo consolida n o e lo convalidano. Sul m:Heria le ritrovaro è possi b il e esp ri me re de ll e t es i , fo rnir e g i u d izi, i q ua li p ossono esse re co n tr a dd ett i da ta
la lo ro o p in a bilità, l a lo ro mutevolezza con i temp i o degl i in te ressi di ch i li ri ceve.
Que ll o ch e d eve esse re immutabi le, ceno per tutti. in qua ls ivog l ia cond izione di tempo e di luogo, è il dato di riferim ento, considerato nel la sua esistenza fis ica, oppure nella memoria affidata all' immagine o alla letteratura spec ifica. Ricostrui re un quadro essenziale, della ed ili zia aeronautica tra le due guerre, ha posto il debito della ricerca del dato, da ritrovare s ia nella sua tangibilità fisica di fabbrica ancora esistente, seppure celata dai successivi travisamenti, sia nella sua trascri zione grafica o lerreraria. Con il sufficiente recupero di documenti, ampiamente rintracciati negli archivi dello Staro, dello Stato Maggiore Aeronautica e in quelli degli enti terriwriali e locali della forza armala, si è cercato il conforto del ris con tro med iante u n a pazi enre ri cerca- che in alcune occasioni ha premiato avente lo scopo d i individuare gli artefici, g li id eato ri , i revisori, i critici e i costruttori. Anche il travag lio di un progetto. da l m o me n to decisionale alla sua rea l izzaz ione, con tutt e le p rob lema ti c h e di comorno, è stata ma t e r ia d i vivo in t eresse e uti l it à; lo stesso d icasi p e r l'a rc h itettu ra imerrotta , in tesa come que ll a che non è stata mai rea l izzata, e p p ure rive lat rice el i u n orie n ta m e n to c ul t ur a le , s p esso in d ice d i u n a decisio n e g iu sta d a pr e n dere opp m c 1. 1n a occas ion e da r itene re p erd ut a. Q u a lche piacevole so rp resa è s ta ta p roc u rata lettura de i g io rn ali dell ' epoca, ne ll a spe cie "Le Vie dell'Ar ia'', le c u i note d i c ronaca , rig u a rda n t i l'artiv i tà edilizia aeronautica, ha permesso d i conoscere fatti ignorat i come q u ello no t evole d i Te rragni che proge rr a per l'Aeronautica e ne avverte sensibilmente le nuove istanz e c h e tema di mediare nella sua architettura. Turravia la rice rca storica non è n1ai co n clusiva e definitiva; la scoperta di nuovi dati e il riconoscimemo di nuovi valori in quelli già disponibili. dovuto spesso anc he a murate condizioni culturali. de termina una revisione degli arrarati storici già costruiti, con la riformul azione di altre tesi e di altri giudizi. È una constatazione che si può già rile, ·are dalle ultime vicende critiche di Palazzo Aeronautica.
È il caso eli affermare c h e il rresente stud io è soltanto una prima traccia di un lavoro di r icerca ancora da approfondire. l'obiettivo c h e c i ha guidati nella stesura de l lavo ro è stato il tentativo di inquadrare storicamen t e u n a v icenda che si propone, a l di là dei s u o i princ i pal i mot iv i d i fascino, anche come p r imo strum e n to co n osci t ivo pe r c h i at Lende a lla conse rvaz ione e al la tut e la d i qua n to è r i masto d ella ed il iz ia de ll a Reg ia Ae ronautica. Se in t e n d iamo s a lvag u ardare l'id e n ti tà de ll' a rc h ite tt u r a da ll e s u pe rferaz io n i o d ag l i s t ravo lg im e n t i c a u sa t i d ::1 1l e r istr ut t u raz i oni o d a un 'a t t iv ità manutentiva spesso a ff re t ta t a, sovente d ec isa da c hi non h a s u ffic ien t i i nfo rm azio n i s t or iche pe r ag ir e in mo d o co rr etto, bi sogna in cent i vare a lt re ri ce rche che ap p rofondis cano quella ed ili z ia stori ca che non ha trovato ampio r isa lto in q u este pagin e . La co nosc e nza storica de ll 'arch itettura acromwti ca, che p resuppone ovviamente l 'accertamento ricognitivo de l cosiddetto "be n e culturale'' è la premessa indi spen abi le per una correua e appropriata azione di conservazione c nnela del patrimonio stor ico della Regia Aeronautica .
La quasi totalità dell'edilizia di rappresentanza deiLl\eronautica Militare, dalla Scuola di Guerra Aerea di Firenze a Palazzo Aeronautica, è stata realizzata nel periodo tra le due guerre; a rarte la sua conosce nza storico artistica di cui il presente studio ne ha tentato un approccio nell e lince generali, è dunque necessario che per og n i singola fabbrica si approfondisca una r icerca co n oscitiva tendeme ad in d iv idu a re i ca ratteri orig in a ri mediante un'appropria ta in dagine f il olog ica. Ment re pe r l 'ed ilizi a monumc n tale la d isronibilit<ì eli ma ter ia le d oc u men ta r io r isalente a l la n a s c ita d e ll 'e d ificio agevo la tale es igenza, pe r la rim a n ente ess o è q u as i comp leta m e nt e a sse nt e c d occo rr e r icost ru irl o.
U n a esa u rie nt e co n osce n za de ll a fa bbri ca s t o r ic a n o n si pu <'> li m i tare a l p erco rso d e i s u o i s pa z i , la cu i cspcr icn7.a p u ò scioglie re il no d o d i u na emoz io n e, fa r co m p r e n de re u no s p azio f igurativo. ma non consen t e di int e n dere la comp leta
identir;ì eli un monumento la cui comprensione è indispensabile per la sua conse rvazio n e e t u te la. È n ec e ss a rio, p e rt anto , ch e og ni e di f icio sto ri co di spon ga d i u na comple t a doc u mentaz ione de ll o sta to d i fatro, comp rendente pre c isi ri l iev i il lustranti piante, sezioni trasversali, relazioni descrittive sui mat.criali e sulle tecnic he cos t ru tti ve. Mo lt e imp o rt a nri fab bri c h e d e ll a He gi a Ae ron a ut ica n o n d is po ngo n o di u n accurato r il ievo grafico. comple to in ogni sua par te da ll e sez ion i, dai p rospetti e dai dettagli ornamentali Non occorre dilungarsi al p roposito. ma semb ra evide nt e c h e un 'acc ur ata sez io n e tr asve r sale re nd e n o to con imm ed ia te zz a il s is tema cost ru ttivo che informa un edificio .\londimeno è il caso d i sotto lineare che un accertamento di rilievo grafico, condotto secondo le prescrizioni del Re sta u ro, no n so lta nto come s e rn p li ce t rasc rizi o n e eli dati m a q ual e consapevo le le t tura crilica, rich iede tempo c costi notevo l i . In una indag ine eli larga massima si pu<'> ipotizzare, per il Palazzo deii'Iclroscalo di Taranto. la necessità di eseguire fi no a 5.0 00 mi s ura zi on i. Infatt i i l ca ra tt ere lin g uis tico d e ll 'e difi c io, app ar te n e n te all'area eclettico-storicistica . presenta una tematica ornamentale molLO minuta preziosa, che va opporrunan1ente rilevata e doc u mentata
È noto che no n è rossibile comp ie re anche la pi ù sem pli ce au ivi tà manu t entiva su una fabhrica edilizia se non si hanno chiare cene caratteristiche strutturali, d is t ributive e lin g ui s ti c h e S p esso n on è s uff ic ie nt e il ri co n osc ime nto del l'ar ea espress iva in cu i s i colloca l'edific io, che p resuppo n e pe ralt ro appro p riate conoscenze storiche di archirertura. Occorre anche individuare le tecniche di lavorazio n e de ll 'epoca, i cu i effe ni la lo ro p a n e n el co n fer ir e un ' imp ro n ta p a ni cola re ad u n tessuto di r ives ti men to, acl u n part icolare, acl una tecnica costruttiva. L'esempio più vistoso è: offerto da molti edifici razionalisti, le cui ca rarrcristiche di fin iLu ra ri ch ie d ono u na co n t in ua a lli v it à manut e nti va s r e s so ese guita co n m ate ria l i inappropr ia t i come i r ivestime n ti plas ti ci, c h e app licati sulle fabbric h e s to riche ne snaturano la veste originar ia.
Sa lvag u a rda re il ca rm te re sr ilis ti co d i u n ed ific io è u na forina el i rispetto n ei confronti della nostra memoria storica. Al eli là di ogni questione di gusw, di rifi u to critico ne i confronti el i u n o s t i le, ogni forma di l inguagg i o a rc h it etton ico va p res e r vata e ri spetta ta perché è la test imo n ia n za es is t ente d i u n modo d i fare e d i pensare di un momento della cultura. F.ppure non si può ignorare la stratificazio n e stor ica che quot idi ana m e n te a p p are a i nostri occ h i ne ll e ci uà it a li a n e. Edifi ci c h e ri vela n o commis t ioni el i lin guagg i, spesso sap ie n temen t e accosta t i, d i most ra no una realtà d'ane che le attuali teorie del restauro giustificano; al contempo si c on danna n o le .r im o z ion i eli e leme nt i che s i pr opo ng ono d i pr iv il eg i a re u n a d e te rrn ina ta te st imon ianza s to ri ca a de tr imento eli un'a lt ra. In u n recen t e passato è accaduto che l'intenzione di ripristinare l'apparato archirettonico nascosto sotto un s u ccess ivo rives t im en to, ha co mp orta to la d ist ruzi o n e di qu a lc h e im ercss ant e do c u mento d'arre. T u ttavia quanto a ffermato porrebbe semb rare in co n t rasto con il proposito di preservare la fabbrica razionalista dagli inrerventi contemporanei. Ma è be n e d i re c he le v io la z io ni all e fab br ich e ra zion a li s re son o p o rtat e n o n d n e ffettive espressio n i arc h ite t tonic h e ma da costumanze edi li z ie d i modesto liv ell o. Spesso è una finitura inappropriata, un infisso realizzato con marcriali diversi, oppur e u na su pc r fe ta z io n e a s n a tur a re l a fa bbri ca s tori ca, pe r cu i il risult (l t O è un do cu men to edi li z io ano n imo e non un henc c u ltu ra le dota t o di una stratificaz ione di aprorti culturali diversi.
La s to ri a c h e ab bi amo tra cc iato h a co m e p ro tagonist i l'edific io a e rona uti co. nella sua espressività di spazio figurativo, e coloro che ne consentirono la nascita, s ia perc h é la decis er o, la idearono, l' attua ron o. In mo lti cas i è s tato c it a t o l 'a ut o re del proge tt o e co me inte nd eva fa re a rch itett u ra; ma s i è acce nn ato a n che al ru o lo della committenza e al contorno culturale che poteva promuovere o condannare u n autore o u n indiri lZO Ag giu ng as i che la Sto ri a è fa t ta d a u o min i v i ve nti n el
lo ro momento epocale, con le passioni, le debolezze, le capacità, gl i entus ia sm i. che som muo vono c influ enzano intenti c decisioni; quali siano i risu lt ati essi sono puntualmente verifica bili nella sostanza dell'a rch irettura. la quale. rcsrin'lOn ia nza perenne di quetragilare di coscienze, rimane protagonista assoluLa. con il carico di memorie del proprio tempo. La Regia Aeronautica seppe cost ru ire un proprio mode llo architettonico nello s pirito della s u a specific a missione a lara. Scriverà Gi u seppe Te r ragn i, fo rse il p iù grande architetto ita li ano di seco lo, c h e '· la macch ina volan t e h a sconcertato l'a rch ite tt ura, l'ha .s u p e ra ta nelle s u e lince pig re c vecc h ie, l'ha beffeggiata nella s u a atel la ni ca f in z ione, le ha imposto un < l mor<t lità nuova di zecca· Questo particolare sentimento d 'epoca. che legava l' avi:.tzione e l'architettura negli anni tra le due guerre. va ricercato nella quotidi<tna esperienza degli edifici c degli spazi aeroportuali ancora fortunatamente esistenti clelia Regia Aeronautica.
-.
r ll 7EV1 , Sp::tzi dell'arch itettura moderna, Tori n o , 1973, p p 32 4 325
2 C. DE SF T A. l.'a r c h i re rwra de l :\ovece nro, Tor i no, 1981, pag 225
) G C. ARGAN , Pier Lu i g i ì\erv i , in Progenu e desti no", 1\lihll1o. 197ì. pag 254.
-i Tra i contri b ut i st o r i ogndk i de i p r imi <Jnni Sess;loW , su lla storia d elle vicende arch i t etton i che i ta liane de l Ven te simo .seco l o si segnalano l e ope r e d i 13. Zcvi c C. !VIa l tes c , deb i t a m ente inser i te ne ll a b i b li ografia
5 G. K KOENIG. T r e post i lle n e lla Scuol a di Gue r ra Ae re a, in A/>...VV A rch i te t tur a della Scuola d i Ap p licazio n e Ae ronau ti ca di Firenze di Raffaello Fagnon i , CH:J i ogo F i re nze , 1988
6 I b idem pag. 17.
7 G. PAGANO , Architettura e c i ttà duran t e i l F:1sc isrno. B:1ri. 1990, p p 9-ltl.
8 ì\.d R , Ven tim i la p erson ç vis ita no la ,VIostra dei progetti. in ' La Nazione" , del IO marzo 1935
9 T.F C:O RB! JSIER Verso u na a rc h i t e ttu ra, .rvt ila no, 1973, pag 16
10- C. tvl i\ LTF SF.. Srori a de ll 'a rr e i w l i a na 1785- 1943 1960. pp 399 -400.
11 C DE SE T A. La cu l wn1 ::trch irerron i ca i n lra l i<l Tra l e due g ue r re. Ba r i 1972. p p 20 '5-2'10
12 R. PAKE, Arc h i t ettu m e i n ·ci w ì an Tic he P.di li :t.ia nuov < t ", :\a po l i , 1959
15 I bid em, pag 47 ,
H Ibid em.
15 Ibid e m , pa g ·18
16 Jhicl c m , pp 41-l 49
17 - :-.r d R , A rc h i tc rr ura c cos tr u z i o ni aeronauti c he nel dec enn i o, in ' Le V i e dell' Ar i a" n. i3 (193 2 ), pag .3 18 I bidem 19 l dati sono sta ti r i cav ;ni da ll 'a rti co l o di t'v!. CAl {AJVI!TT l , .\uove costruz i on i civ il i cl e i i 'Aero n::n.tl ica, i n ·'Le V i e dell ' Ar i a" , n 44 093 3) p ag. 5 20 Cfr. : D ec.re ro Co mm issa r ia l e d e l 22 giug no 1923 21 Le Sezion i dell e Cos T r uzi o n i Aeron:wr i c h e e ra no uhica re a M il ano , "\apo li , Pad ova Roma Taranto e To rin o 22 C fr. : H D L. del 30 agos t o 1925, n. 15 13 23 C f r .: D M. de l 25 f ebb r aio 1929 supp l n l a l C.U d e ll 'li ma rzo 1929 24 C f r .: T.eggc 6 ge nn a i o 193 ! , n 91-l 25 C fr.: R D. d e l 2 r m agg i o 193 1, n H73 26 F VA D A LA , Tec nici i n un i for m e azw rra. ]{ orna. 1990 pp 21 -29 27 Reln i one dat t iloscri tta d e ll a Direz i one Genera l e d e l De m a n i o su l p rog resso ed affe rm az i one d e lle costru zi o n i d e man ia li n e l p e ri o do 1923 1943. pag 22.
CAPITOLO 1 ° l TF.l\11 DEL U GLAGGIO
l 13 Ed iliz i a pul>b licn : r Rorna: i l dcl l" Anon: rutica. in "E d iliz ia !vfi l it;rre " n. 2 ( 19HI J. pp. 29-.31.
1 Ibidem. pag. 30 ·
3- P. M. H/\ 1101. Bu st: r t l a Roma : l ):r Ualbo i n "L ' /\ m bros i:t no", 18 dicc rnhrc' 195 1 no t a t r:ttt :l da F TO RI, r. 1\ 1. Bardi \l ila no. 1990. pag. 263.
1 B HEGNI. op. dt., pp .30 31.
') l'ru v o c: rto da ll e tl:' m l cnzc ro nw n ti chc, che :tu sp i c: l\·:rno l a ri1•a l ut:t z i o nc clt·l mond o n t edicva k. il Goth i c rn h·:rl o nvogo tico fu il punto d' incontro dclk più !>\·a riate l:'., i gt·nzc dal r ifiuto dei canoni accademici al renrp.:ro delle rispcuivl' ercdit:ì n:1:rionali. alla mL·ccJnit:ità della produzi onl' :rlla , ·al oriual i onc delle tradizioni : rrti gi:1n a li Si 'l' i luppò p r e,·:rlcn!l'men te In nt<:t:ì de l secolo spcci: d rn e nte i n Jngh iltc>r-ra. e Fran c i a, pe r m eri t o di strao rdinar i e pcrson:rlit:'r co m e ,1. Rusk i n E \ ' i o llc t Le O u c: <.:A. W. N Pu g in -;i dhtin'<' per critic:a dd Gotic:o dw preannur)c ia il r:unzion;rlismo.
6 :\cll': lln l >i to dell:l t e ndenza neo}:o tic::t \ ' iolkt Le Ouc diM inse JWr lo :'lllcl io scienti fi co del Go t k·o. ch e g l i co nsen t ì una a ui v i t:ì d i rc st:t uro spesso con rbulta ti no n molto risp euo.s i d e lla n :ri t:ì st orici.
H<:ndrik Petrus lkrl:rge fu il esponL·mc della tendenza neoromanica. il c:ui ca pol:11·oro è la l3ors;r di i\ ru stcrcl: llll U89H) f l ma t eri:1 l e Morico i n ques10 edi fi cio. (: libcr:J m t' rllc im pi eg at o, in mo do d:t a ll onwn a r.: ogni sospeno o attrihul'i o ne eclctr i c: l c orw en z i o na l e.
8 Loui' Henry Sul111 ;rn l: il prindpak esponcn!<' ddla "Scuola di Chicag o", il movinwmo di archrtct ru ra ç he prcannun çia 1 a d:1 pan e :1mericana. l e nuon.· che , i .lndal'a no clnbo r:rnd o :J JI :r fi m · dd sec:olo scorso. lvl:1lgr :rdo i l suo r i fiuto pe r l e fon n u k :rcc:rdcmic he e ebb e una certa predilezione pc:r il clecora ti1 i smo di c u i fo rni rà L'"..:mpi el egami,.,,irui. Ebbe alle d i p e ndenz<.: nel proprio studio F L \'\' r ighl che lo ricord.r co n commozione conw " l.ieber 1\lci'itt'r
9- H D F. FU SCO Stori a dc ll ':Hd ti l .:ttura cont .: mpn r ane;r Bari. 19 ì4. pp. H'i 86.
Il Gli architt'lli J)'A ronco e Ba sile. furono i protagonista dd Libcrry. ht \'<.'rsione italiana dell' ,-\rt N m.r1 eau. l k l prim o l: d a r i cord:1 re l'allil'it:ì nl1 : 1 a Mi l;rno. con un arr h i l eltur:a r i cca di t k:co razionc p l: rM i c :r c sc ufl o r<.: a D'A ronco di rellanwnt <: intlucnz:no dalla \ ·ienncsc. i ndulged in compn!>izioni spa:riali più e orig i na l i Uasi l e, invt:c.:. rema di roniug:trc gli dementi della ntiO\ 1 tc>ndcnza con la tradiziolll' siciliana. l na delle sut: princip;rli opvrt• è il fro ntC' post e r iore del Parl:lnl <:' nlo. d::d ecl et t i co pi uno ;,ro d t:bolc e :mi fk i oso
11 F. T. d e l f"u turismo. in "Le> figa rò", 1909, nota t r ;rll:a eia t\r< : hi tt• t tura. in n '1-S C1971). pag I O.
13 N.d.H Ma r inelli c:->a l ta la gesta atl:rnri ca, i n "Le Vie dell'Aria··. n -l (19.1 1), pag ).
l ' i C. CA lmA. La pit tur:l dei s uo n i , rum o ri. o dori. 191:$. i n " Ln ce rba l scnern brc 19 13. nora tran a d :. A rchitellura. in "Comrospnio " n < 197JJ. pag 1S
l') A SA \T'ELIA. 1\bnifcsw cbll'arc hitellura 1<) 1 r , nora trana da Futu r ism o<' in "Con t rospaz i n". n ' l 'i 097 1 ) p ;rg. 19.
16 Ibiut:m
17 Ibidem, pag 20.
IH V [I.JARC I TI. li cerc h i o azzurro i n " Ita lia nu ova Arc hitcllura nuo1·a". Fo lig n o, 193 1 nota tra t w da E Godoli. Il Bari 198.3. pag. 1.3'i
19 .'\. L'aC'ro porto t <: rn1i na le di lond ra, i n " Riv b t a Ae ro n a uti ci", n S ('19.) '1) , p p. 39' 1 :W9.
20 A.A \ 'V., M ;rni fcsto Fu turista ddi'Architellura Aere:1 i n "Sa m'Efia". n j C 193-1).
li C. DE SETA. L;1 c:uhur:t :archit<' ll on ic:.t in h :1lia 1r:1 l e due guc· r re B ari. 197 2, pag. 11 1.
22 I b i dem. pag l H
23 [.. P;\TETTA. Neo fu wr i smo. novecento c raziomdis mo in ·controspaz i o '', n. 4 5 097 1), pag 88.
2 4 V CARDARELLL, Pro l ogo in tre pa rti. i n '· T.a Rond a'', n. l 0 919). pa g l.
2 ''> G MUZI O. Alcuni n rc hi teui d'ogg i in Lom bard ia, i n fase. XV. agosto 1931, nota tra t ta da AA VV G i nv:mn i iVI uzio opere e scr i tt i, "Ai l a no. 1987, pag. 25Lf. 26 I bidem 27 lhidem , pp 254 255 28 I b i d em, pag. 255 29 Ibidem, pp. 256-257.
30 LE CORBUSlE I{ , Ve rso u n 'a rc h i tc trm a. Mi l ano. '1 973. pag. 16
11 -A LOOS, l'orna ment o c el c> li rro, i n Parole ne l , ·uow·, !V!i la n o. 1972.
32 CR U PPO ''7", i\ rch i t e rru r < l in "R ass egn; t Ita l iana , d i ce m b re '192 6. 33 I b i dem 34 Ib i dem
.35 G. PAGANO, .'v! ussolin i sa l va i ta lia na. in ·casa be lla' , n 78 1 1934).
CAPITOLO 2 ° L'ECLETTISMO STORTCISTT CO
F. VADALÀ , L'Accademia Aerona utica di Capod i chino, Ro ma !987
2 Ibidem. pag 15.
3 F BORSI , La città d ella Difes a. i n AA.VV, l Palazzi d e ll a Di f esa. Roma. 1985 pag 29
4 f. VADALÀ. op c ir , pp 39 40.
5 C. SEVERAT! , C ro n aca di Santa Novella i n rna rg in c al concorso pe r i l fabbr i cato viagg i atori de l l a Stnione di Fi ren ze in r.' archi rertu ra c ron<tche e st oria ', n 21 1 ( 1973), pag. 59
() Ibide m
7 -F VADALÀ, o p . c i t., p p 29-3 '1
8 G. BILANCIONl, Brasini : i l rac conro d i un lnticn, i n "E u pa lino " n. 2 U984), pag 41.
9 A. C:EDFR:'\1\ Musso lini urbanista l3ari !9BO pa g 82
10 L' ar ch i tetto Ar m an do Brlsini venne incaricato. nel !925 d i p roge n ar e il Padiglione Ita li ano all'Esposi zi o n e di Arti Decorati v e a Pari gi e, i n t:tlc c i r costanza ve nne i ns igni t o Legi on d'Ono re.
11 A l concorso internaziona l e per il Pa l azzo d e i Sovie t i. de l 1931. pa rt ec iparono cc m i na i a d i archi t erri tra c ui l.e Corbus i e r G ropius Me ndclso hn c i l nostro Brasi ni La giuri a assegnò il premi o a Ll.J',,!. l ofan
12 -G P. CONSO I.! , A rmand o B rasin i : la passione del troppo gran d e, in "F.upa li no··. n. 2 <1984), pag. 4 )
13 B. RFG'\1, Edilizi a pubblica a J{oma : Jl M i n i stero dell' Ae rona u tica, i n "E d iliz i a M ilita re ·, n 2 0 981) pag 30.
1-i Cfr. : Ma nifesto del F u tu r ism o pubblicato su "Le FiganY'. il 20 Fe b b ra i o 1<)()9
l') G iul io Homano ( naro a Ro m a n e l 1499 e morto a !Vl an to va n e l 15/16), è r i t enu t o uno dei maggiori prowgonisti del C i nqueccmo italiano. Attivo p revalen t emen t e a tvlanwva. h< t i l m e rito el i a pporta r e al f o rm u l a ri o classicbta una li b e rtà i nventiva pe rsom1lissim a. su a o pera p ri ncipale è i l Palazzo de l Te a !v!an t ova
16 L n ch i te t to Sebastiano Serlio è u n o dei gra ndi t r attatis ti de l Ri na scimento '\a sce a Bologna nel 1475 e muor e a Fon t a ineble au n e l l 554 C: o n i<l r i ce rca serliana si esp r ime :t fon du l a sp eri m enta zio ne m a nieristica, a reinvent are una n uova i mma g i ne del r epe rt o r io cl assico co n l a intro duzio n e el i lice nze natu ra l i sr i c he o fantasti che co m e l a grmtesca È r i tenuto l' i nve n tore de lla "ser li<ma" t ipica fin es tr a com p os t a da un vano cent ra le archivol ta t o, a f fiancato d a due vani architr<IV<H i.
o Tecn i t o d'Ae ro nautica. prt·,•bto co n i l p ri mo ord i nanwnto della lkgia ,\cron:aut ica. nel 191-). era un organo cothulti\·o. <tlle dip..:ntknze dd :\linistru p..:r i pareri di competenza sui prugeui riguardanti e la trasformaziotK' dci m:Heriali, i nitcri org:mizz:Hi\·i in nwnto agli impianti sen·izi a t..:rr:a. nonché su tune k ah r..: questioni tecniche di ordine , ario. ICI r.: E. GAHG 1U LO Cì l i ord inamemi a..:ron:wric i i t ali: tni d:tlla p r illl: t g u err:a m ond i ale a i nos tr i g i o rni. in "R i v i s ta Acro na u t i cn" n 6 ( l '.)()7)}
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W l una ce l ebr e famtgli:a di :1 r chitelli che ::,i sopratt ut to. per l 'abi li tà c la non com un (· d,,. v: tl se loro la <knominaz i o n e d:t pn n e del Vasa r i. d i Sl'tr:a sa nga llesca I l l oro li nguaggio :t rc hitc ll o n i co. piu t tost o u nil'nrme. è que llo c he maggiorn um t e si pt'<:Sta. con I 'Ecku i smo, ad utilizz;at i onc imi ra ri v:t.
li \rdti,·olto: dal l.nino "arcus ''olutus". arnl , olto in giro. esso pone in risalto il p10filo ddl':trco.
21 l'Lmaband:J: dl.'mento s1ruuur:tle cdilitio dalla concezioni.' simile all'arco. Infatti. nella piatt:ah:mda. l':apparaw dei conci (: co mL' ncll'::trco, l ungo un piano di retto
CAPITOLO 3° IL :JOVEC E.\JTO ARCH JTETTOT\T CO
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6- NUN Z!ATA. L'::llli,·i t:ì c>di l izi a d:1 l 1\) 1'> a l 1960. in AA.'v'V., N:apoli dopo un seco l o. N:apoli. 1961, p p 3oG -3 o7
7 G. VACCARO. Edificio pn l e e T<.:k'W;a i'i di :\apu li. i n ''L'arch i t crr ura ·•, L VJJI < 193ol pag. 31'5
B l.a Commis:;ion<.: per l'Ornato svolge' .1. tH:gli anni tra le due j.tucrre. funzioni simili a quelle delrat Commis,iom: Edilizia.
9 S. C [SARO NT, Giovann i .\'ltlz i o ;nchit.:l!ur:t c i,·ile e clas sicit;ì. i n AA \Y La costruzione dell'utop i:l, Hona a, l9H8, pag.
IO AA.VV., Giova n ni Mta z i o ope re ..: snill i. Mi l:ano, 1987, pa/>(. 33.
11 Ibidem.
12 S CESARO:>:!. op. l'iL. pag. 104.
U G ZllCCA, nuo,·<.: arnie r onz;w t i. in "Capiro li um'". 11. 2 ( 1926), pp 9 1- 101.
14 Jhi<lc m , pp 89- 10 1.
C. VAL LE , Con ror:;o pe r i p roge;; lli di qu auro edi fi ci a Roma , in " i\t'(' ltit cttura e Ani Dero rmive· fase. I X 0926). pp. : tJ j 'll8.
l<; Karl Friedrirh hinkel è ritenuro il 111:1ggiorc architeno tede:>l'O dd secolo decimouono. Ad un in i; io di sapore romantico. con predilcziont- per le forme gorichL'. l'imeresse è volto all'arch i rerr ura greca. Tun:wia l a r i visi t azione sc hin keliana, nd mon d o deiJ:J d<t)>.s i d t:i, si allon tana dai co nsuet i sc hetlli neoclassic i , la in tcr p rf' raz i on e s p azi:J k· i nc o n.sueta.
16 C. DE SF Ti\ , L;a n d tur:1 a rc hi re u on i G t in rta li :t tra l e:' d ue guerrc. Ilari , 1972 pag 12 7
lì Molta <Jrchitettura borrominiana tra n• i h·o alla Sapienza c San Carlino alle Quauro fontane. prescnra morid pari.:tali variamente articolati.
IH O: dl 'idrosca l o di O r bc:'te ll o pa rti rono lt> dut- tr asvola t e at l anric hc guidate da ltal o H:tlbo La p ri ma C roc i era d iretta i n l:$ras i l c, co mpost;a d a Jlj idrnvo la m i SS-)A, d ecollò il 17 d icc anhre 1. 9:)0 , co n c l uden do si ;1 Ri o Janc i ro. La seco nda Croc.:kra, ave nte lo scopo d i ce l ch r;H e d egna m cntc i l Oecenna l c ddla Reg i a Acronautil':t, parti, con una formazione compost: t da 2 t idrovola nti S'i'iX. da Orbe t e ll o. il 1° luglio e New York il giorno 19 dello mese.
19- t PATETTA , Neofuturismo. novecento e r aziona lismo. i n Controspazio, n +'i (1 971) pag. 8H.
20 C SEVERAT l , Cronaca d i Sanra Mari a '\ove ll a i n ma rgine a l co ncorso per il fabb r i (':tlu d;1ggiatori dc ll<l Stazione d i Firen7 c in J. ' archi t ettu r<J cronache e stori a· , n. 2 11 <197 3 ), pag. )t)
2'1 B REGN I , Ed i li z i a p u b b li ca <l Rom n : il ,vli nis t(cro de ii 'Aer o n; Jut ica, in " Ed ili zia !Vl ili tarc" n 2 ( JC)tl l 1, pag. W.
22 tVI. RJ.\N!S l. op ci l. , pag. 41.
23 Ne l 1921-l, p res"o il P:1ln'l.:w delle E:; rx>siz i on i. si e i>be l a Prima 2\•l os tra del Movime nto ft a li an o pe r l'Arch i tettura Rn7. ion a l c cht:: r ic l.li:Hnò un f e r v ido irlleresse d ella critica e dd pu bblico
2 t Il l'al:l zz o del l a Ch imica e ra ad ibito :1 seck ddla D ivis i on e C h i mic a Tecno l ogica, la cu i rigu:1rd ava il pro b lema dci im p i egat i in campn aeron <llllico. Ne l dopog uerr:1 l'ed ific io è sta t o se de de l Co mando Generale ddk: Scuole dcll'i\.i'VI
2'5 La Vasc:1 ldro di n:m1i c:J del Cen t ro Speri mentak di lu ng:1 43(>70 me tr i , ch iu s:1 :d le t e :; ta t e d :1 du e corpi d i i ah b ric a destinati ad uffici e sa la m acc h i ne co n l e: di com rullo per l e p rove
26 M CARAfvllTTI, Il c ent ro Aeron:nnico di Roma , in " 1.<.: V i e de ll' Ar i a", n 2 1 ( 1932), p;1g. L';
27 Ibid e m
28 I b i d e m
29- N .d.R Scuola d i Gue rra Aerea in '' Ar c h i te tt ura f ase Xff ( l 93'il pag (67
30 C. t'viORO LLI. L'a rca urbana L' i l Pal azzo dd L \ cro n:.1uric:1, in AA VV., 11 V; d;n :w ddi"Aero n;Ju til'<• Roma. 19R9 pag 124
3 1 TI b ando d i concorso p e r il de l Lit tor io chiedeva l'elaborazione di un co mplesso a rc hi te t t onico che dovev a contene re sv ar i ati ambien ti. da l Pala zzo de ll a Rivol uzione , Ji l ocali p er i l Du ce e per l ' alta d irigenza de l pa rt i t o t'asc isra c d. infi m;, l:.! pan e r b e r vaw a ll e aniv i t:ì a nnninistr:H ive.
32 C PACA NO, op ci r , •17.
CAPITOLO 4 ° L 'ARCHITETTU RA DEL RAZ l O N AL!SMO
l t\ SARTOR f S, Encyc l opèd ie <k> I'Arch i t enu re n nu ve lle : u r dre e l cli111< ll américa i ns. M ila no. 19) J, pag. 301.
2 '\ d. H --r.e V i e d e ll ',\ r i;J", n 12 U932). pag 'i.
3 :'\ d R Arch i te trur<J rnion a le e Al'in i on e. i n '"Le V i e d e ll 'A ri a" n ,),3 (1931 l. pag 3 -i Ib id e m.
5 Ibide m.
6 N d .lC. A proposito ckii'.A.eru pon o d i Bologn a. i n " Le V ie de ll ' A r ia", n 12 (1932) pag. 5
7 II !Zapr><-> rto sull'Ar ch i t ettu r a , di Pi e r ,\1:J ri a Bardi. ven ne consegna lO a M usso li ni i n occ as i one delh1 mostra d d Movimento Ita li ano d i Ar c h i t ertma Raz i ona l e te nutasi nell a Ca ller ia d'Arre d i Ro ma il 2 0 ma r w l 9 3 l.
R F. TE NTORl , P!\•f. '1 990. ]'l<lg 26 2.
9 Ib i dem, png 26 3.
l O Ib i dem. pp 267 68
1 J Ib i dem.
12 N.d.H A rchitètlur:J e Av i nioJJe in ' Le Vie dell'Aria ", 11. 33 (1931), 3.
13 L. FlGL'\:1 de l N uvo cumum. i n "Heali%Z <lZi un i d el G ntppo •7 '', i n ' :"atura '', genna io 1930.
L<i AA VV., O ma gg i o :1 Terra g n i , i n ''L'A rc hite t tura c ro nache e st o r i<l " n 1'53 ('196 11 ) pa g. 176.
15 N.d R A rc hitc t wra raz i ona l e e A v i azione in " Le Vie dell'Ar ia n. :33 (193'1) , pag
16 AA.VV Omagg i o a Terr;lgnt. in "L' Architt.>tlura cronache c storia". n. 153 ( 1968), pag. 176.
17 B. ZEV1, Storia <lell'Architcuura Moderna. Torino. 1961. pp. 242 2-i;).
18 Ibid e m p p. 243 245.
19 Ibidem. pag. 245
.20 C. DE SETA. La cultura architellonica in Italia tra le due guerre, Rari. 1972, pp. 205 206.
2 1 I b idem , pp 20H 209.
22 N.d.R A proposito de ll 'Aeroporto eli Bo l ogna, in ·'Le V i e dell'Ari a'', n. l2 <19:12) pag. 5.
23 1:3. ZE\'1, Il linguaggio mod erno Torino. 1973. pag. 16
24 R. GTOLLl. L' architettu ra rni o na l e, Bari 1972, pag 22 3.
25 N.d.R Le gra ndi cos tru z i o n i a M o meceli o, i n "Le Vie dell'Ari a", n. 43 (193.2) , pag. 4.
26 :\.d.R.. Stile di una .Mostra , in ··casabclla". n. 80 093'1)
.27 Ibidem.
28 G. T.O URJI:::J{, L' apporto d d g<.·n i o e d e ll'a rd imcnro i tali:1n 0 ; d p r ogresso ck:l l 'Aeron autica, in "L..: V i e dell'Aria··. n. 25 0934). pag 3.
29 Ibidem.
30 N d R., St il e di una Mostr a, i n "C asahella ", n. HO ( 1934)
.31 G T.O uR1EH. op ci r. , pag 3.
32 :-.:.d.R., Stile di una \Jostr<l in "Casabeli:J". n 80 (1934).
33 La ca rt o li na è riprodott a i n " Edoardo Pe rs i co 1900 -1 936'', a c ura di M D i Pu ol o, Cat alogo d e ll a Mos tra om o nima osp itata da ll a Galleri a AAM, Roma 1978.
34 B. REGNI , Edilizia pubbli ca a Roma: il Ministero dell'Aeronautica, in "Edilizia Milita re· n 2 ( 1981). pag. 30.
35 P M BAR D I Av i azi o n e e Ardtiten ura, i n " Le V ie de ll ' Ar ia", n. 18 0933), p ag. 3.
36 .M VV., Ra:>St>gna sug li imm ob ili stori c:o-<trtistic i de lla P Rt•gione Aerea , !vlil:tno. 1990.
37 G. C. ARGA'-' Progetto e destino. Milano. 1977. pag 251.
38 I b i dem. pag 2-16
L'URBANISTICA E L'ARCH ITETTU RA DELLA REGIA AERONAUTICA
CAPI TO
LO
1 ° CU LTlj RA U RBANISTI CA E DISE GNO AE ROP ORTUALE
l Relazione dallilosc r itta della Direzione Gencr:tle del Demanio sul progr esso ed a ffcrmazi ono.: delle c os Tru zi on i d e m ani a li nel pe ri o do 1923-19 -16, p p 33-36.
CAP ITOLO 2 ° L'EDILIZ IA AEROPORTUA LE
'l B ZEV J. Arc hitettu ra i n nu cc, Ve ne :da Rom a , '1960, pp 153- l 55.
2 I b i dem , pag 157.
3- G. C. AR GAN, Progetto c destino. Milano, 1977. pp 244 2•'\
4 B. ZEV J. op. c ir. pag. 153.
5 G PE SCE. Archeo l ogia Aeronautica, Cill<Ì d i Cas te ll o, 1988, pag. 2 19.
6- E. GODOLI, Il Futurismo, Bari. 1983 , pag. 162
8- E. GODO LI , op c i t p p 162-163
9 1'. L. :\EJN I , Prob l em i d e ll ' a rcb i t e tl o, i n " Casa b e ll a' , VT Cl 933), n 5, pag. 34
10 P. L. NERV T, Co sr ruire cor re nameme, !Vl ilano, 1965, pag 3 7
11 r MARI ANO , l p roge tl i el i stru llu re ae roportuali d i P i er Lui gi Nerv i, i n "Ri v ista Aeronaut ica " , n. 5 ( 1984) , pag 93.
12 F. Ivl'\RI.ANO, l progetti d i st ru t ture ae roporwali d i Pi er Lu i g i Ne rv i , in '' Ri v i sta i\e r onautica··, n. 6 (1981), pag HO.
13 - I b i de m , pag 83.
14 La f abbri ca edi liz i a rra cl i z ion ale , a co r po t r ip l o, è dist i nta da una d i sposiz i one statica c he preve de rre mu ratu re portanti, <.li c u i du e es t erne e d una i ruerna. Sul piano d i stri buti vo s i indiv i duano amb i emi dispos ti l ungo u n co rr idoi o d i spina
15 Le fabbriche ed ili zie tr ad i z i o na l i. a co r po semplice o dop pi o , sono accomunare d;1 una d i spos i zion e st atic a c he prevede due mura tu r e portanti estern e Si d i f fere n z i ano pe r l a soluzione dìs tr ibuti va p o i c hé que ll a semplice prevede am b i e nti contigu i m e n t re la secon<.l a dispone d i un cor r ido i o l aterale su l q uale :;i affaccia no i va n i.
l 6 - A. La " Cas a del l' Av i at ore '', in " Le Vie dell'Aria " , n '2.7 ( 1932), pag 3.
CAPITOLO 3 ° L'E DILIZIA MO NUMENTALE
l - L.B. A LBE RI'l , L'A r ch i te tt u r a, M il a no, 1966, pag 416
2 G. PESC E, L'Acc ad e mi a d i N i sida e l e Scu o l e dell'Aeronau ti ca, in AA.VV , !.c Ac c-ade mi e e l e Scuol e M ili ta r i I ta liane, l{ o m a. 1990.
3 F VADALA, L' Accademia Ae r o nauti ca di Ca poclichino, Roma , 1987.
4 Nelle v icende che r iguard arono la rea li zzaz i on e d ell'l\ccaclem i a Aeron au tica n apo l et ana figura oltre ad Ado lfo C r ugnol a. il Cap itano d e l G A .r.i. Giovanni Elifani. u no d ei vinc i ori de l p rimo concorso per U ffic i al i inge gner i i n d euo nel 1923. Pe r un approfondimento su l G en i o Aeronau t i co è uti l e l a consu l wzione d i u n sagg i o r ecenteme nte scri tto d a F. Vada l à, Tecnici i n uniform e azzu rra, Roma , 1990.
5 F. VADALA, op cit., pag 31.
6 W BEN.J AMIN , Angel us '\"ovu s, T o r ino, 198 1, pag 80.
7 Ado l f Loos , arch iteuo aus t r iaco , è st ato u no d egli es p o n enti d e l l'a rc hi re tru ra del suo paese agli in i zi d e l seco l o Nei su o i sc ri tti t eorici e nell ' att i vi t à o p e ra ti va avversò ogn i form a d i o r narnentnione fa m oso f u il saggio da l ti tolo "Orna m ento e d eli tto'' , dove l.oos espose l e sue t e orie in merito Tra g li ed i fic i r ea lizza ti è d a r icord ar e, ap punt o , il p al azzo p e r uffic i della M i chaele r p l atz, antesi gnano d i tan t a arc h i t ett ura mode r na
S R. M RIL K E, Eleg i e du ines i , To r ino , 1978, pag 1'2.
9 B LKJTANZI , V i ta ig nora t a del Cenrro Stud i ed Esper ienze di Gu id o n ia, Roma , 1990, p ag 169
I O A A , La Cas a d ell' Av i atore a Roma i na ug u rata da l Duce il 28 Ottobre X l , i n '' Le V i e dell'A ria ", n. 115 ( 1933) , pag 5.
Ibid em
I b i d em
Ibide m
I b i d em.
M. RAN I ST, !.a Scuohl d i App li cn i one d eii 'A lvl. a fi r en ze, i n "Ed ili zi:t M ilitar e" , n 4 098 1) lo - La t rave Viere nd e l è u n a stru ttu ra re ti col are cos titu ila ei a due co rr ent i p ara lle li co ll egati t r a l oro d a monta n ti d is p os ti norm a lm en te. 17 !VI. RA N I SI , o p. c i t..
··Archit-.·nura". Giugno 19.3H. X\'1. i\nnara \\ '11. p:1g. 33.3
19 \L RA \!l'il. lkn:n;.ion<' p.:r il ,·olunu.: Ca:>tr:l t'l Ars. in "Edili/ia \lilll.m: ". n. 23 C198Rl. JXIg. .:;.
10- lbi(klll.
21 AA. \ '\'.• ll:b.,t>gna sugli imm ob di :-torico anistici de l !:t l' Rcgionv .\t:rt•a. \ lil:mo 1990.
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•.
Indice dei nomi
A(-;ELLO r III
A TB FR TT L B , 2tl l , 363
ALBIN I F, l 58, 26 9
ALIGHlERl D 9
AMOD l O P V
ANTONFLU ,:\ , 78 , 10 1
A.RGAN G C , 173 174, 229, 24 1, 245. 357. 362
ASCH l EJ\ 1 P. , V, 102. 11 7, 119,1 26
B ALBO l.. llL 5. lì, 2 5 27. )2. 6L 63-6-i 105. 11 0, 133 '136. 16 3, 360
BALD ESSAlU L, .'), 155
G L 15">. 1 5R, 160
BARACCA F 155, 342
BAfWI f) M , 7, 25. 1 34 -1 36 146, 1 59, 167, 358. 561 362
BARTOLl i n g 212
BASILE E , 3 1 8-1, 358
BALZA N I C.. 25 . 5.3-55. 122
HELC IO SO eli L l:L 155, 158, 160
BE N EVOLO L 96
BE:\IJ A tvff N W, 288, 363
BE RLAGE H P 2 8 358
I:HLANCI O N I G , 359
BOCC I O.\J l l.· , 32
BO TTO C., 52, 75, 119
BO NTE MPELU M., 7, 39, 40. 99
B01\ROM1!\J F , 9, lì3
H O RSI F, 4H, 3 '59
BOTTOI'\T P , 1 'il-l
BR ANCUSI C:., 290
B RAS TN I A. , V, 7-8, 25 28, 48 51 61, 63 64, 84, 97 , 113, 119 , 1 22, 206 , 27'5 277, 28 1 , 28 3 28 7, 317, 322, 359
BRE UE R l'vi., 158
BR UN ELLESCHI F., 9:3- 94 229, 3 29, 3;)4
CALDERARA M., 1_3
CALD ERT N T G., 4H
CALZ AB I N l A., 1-19
CAN I N O 11;1 , 95
CAPPON I G 10 2- 10.3. 117, 2'1 4
CARAM IT TI .VI. , 3">7 361
CARBONI E , 1'il
CAR D ARELLl V 1 0 . 359
CAR LO TTT d i BORHON E, 3 40
CARRÀ C., 32. l 0 4, 358
CAST lGLlO I'\T A 36 3
CE D E RJ\iA A., 57, 359
C:ESARO f\:1 S., :)60
CI IIAlTON.E M , 240
ClAlWOCCH T L. 101
ClLCC l G, 78 36 0
CO ?'-JS OTJ G. P. , 359
COSTAI'\TT.\J l arch., 133, 142. 113
CRALl T., 35-36
CROCE n., 7, <J, 9 3, 360
CRUGI'\OLA A., 17, 2H2, 36.:)
D'AI'\t\Ul'\ZIO G 32
D'ARONCO H. , 3 1, 119, .358
DAWBARN G., 34
DEL B U FALO 1... 258
DE CJTllUCO G., 1, ;5 7-4 0, 10 3- 104 , 11 2
DE FTNETri G., 4 2, 10 1-102 , 1011, 21 4 l
DE fliSCO R., 30. 35H
DEL DF.BB I O E. , V, 5'5
DE RENZl lVI., V. 115
DE SETA C. , 3. 5, 38. Hl, 357-.3 58 , 360. 362
DJ BO SO R. 36
DTOGUARDI S., 29. 8 1, 112 , 119-122
DI PUOLO M., 362
l)l; IJOVICH ,\tJ., 39, 158, 29 7-299
EIFFEL G. A 228-23 0
EJSEl'\MAN P ., 138
ELTFANI C., 363
FAGNONJ R. , III , V, 44. 16 <1 167..334, 355 , 361
fi\SOLO V. , 52 , 78, BJ, 99, 101
f!GJI'\1 L., 3. 1 39, 158 , 361
FIOfU:-.11 G IV, .:)6, 239-240, 363
FOSCI JTN1 A., 55, 11 4, 117 , 119 , 126
FREYSSINET E., 228 -229
FROBISIIER C. W., 31
GANDIN I G 163, 210
GARDELLA T. , 161
GARGIULO E. , 360
GATII CASAZZA G., 317. 322
GHlSLAl'\ZON l G., 110
G10LLI R., % 2
G 10RDAI'\1 G. L. 270
G10RGETT1 E., V
GIOTTO, 38, 534
G10VANN0\11 G 18 57, 78, 87, 97, 99, 101,115 , 163
GLOVF.R G. Wl., 34
GODOLI E., .36 2-363
GRAMSCI A 7
GROPJUS W. , 12, 142- 143, l 58 1 59, 359
G UA R!l'\J G., 1 7 3, 229
GUD0,:'\11 A., 94. 108
HITLER A., 5, 125
HOFFNIAN _1., 30, 16 1
10FAI'\ n. M., 359
.JA IV1MARJ NO M ll 0-111.116
KAt\DII'\SKl.J V., 159
KLEE P. , 288
KOCII G, 48, 83
KOENIG G. K. , 1 65, ::$ 57
LA PADULA E., 126
LAT1!\l TIR UN ETTO. 9
LATTANZ1 .1:3.. 307, 363
LE COR I:H JS IER, 39, 42, 140-141. 143, 158, 166 , 357, 359
LE DUC VTOLLET, 28, 358 unF.RA A., v. 14 126, 147, 211
Lli:3ERTY A 30
LISSI T7.KY (EL) L, 42, 161
T. OOS A , 42, 93 , 10 1 , 119. 359 , 363
LOLR IER G , 362
LUONGO A , J!i 7
MAGN l G , 48, 6 4
lV1AllLA RT R., 172 , 229
MALATES TA F. , 9
MA LATESTA P, 9
MALEVTC C. , 42 MALTESE C. , 357
.tv!Al\FRED I M , 52
ìVIARCI-1 1 V , 34, 24 0 , 358
.tvl ARCON T. , 234
JVIAR lA NO F., 363
JVTAR I\!ETTI F T , 7 , 31<)2, 34 , 54 , 35H
MARI:".JO R. . UJ, 25 26 , 27 , 34 , 4 8 , 62. 78, 94 , 95. 98 , 100-101 , 10 5 10 6, 113- 11 6, 119 , 127 128, 163. 250 , 253 , 25 1 . 257 , 288-289
MASACC I O T , 3H
MASCHE RINI M , 1 58
tv1ASOLINO DA PAI\ICALE, 94
MA7.7.0l'\I A 3 4 36 37, 4 1 , 1 61 162
MEIET{ R. , 138
MENOHSHOl'\ E , 42 , 99, 158 , 309 , 359
MELNl KOH K S , 159
MELVILLE H , l4
M I CHELANGIO T. O B , 33H
MICI-IELUCCI G , 4 1 , 43, 57, 117 119, 160 16 1 , 164 166, 229
M IE S VAN DE ROH E L , 42 . 14 1
MJNNUCC T G ., 4 4
MO l\ ETTl L, 161
MO ROLLI G , 93, 118 , 360 361
MUNA RI B , 158
Mt; SSOLTN I H., 3 , 5 , 7 , lt1 , 1 9, 57 , 122 , 13 4, 155 , 359 , 361
Mt i ZIO G . , 25, 4 0-41, 99. 10 1. 112-J 13 , 119,124, 150,214 , 359
1\ERVI P. L., lll, 3-4, 171 173 , 239-2 4 6 , 35 7 , 363
1\IZZOU M., 156 158
1\'0RMAI\ N , 34, ::S58
I\'UN 7.IATA M., 360
O .J ETl'l U , 7 , 25. 44, 51, 54, 97 , 99 , 16 1
OLBR IC H J )0
PAGANO G, 3-4, 7, 25, 117, 125 , 14 1 , 154 155 , 158, 163 , 357, 359 , 361
PALLADIO A , 66 , 99 , 345
PANE R. , 9, 357
PAP T\! 1 G. , 7 , 97, 99
PATET TA L, 361
PAXTOl'\ J, 228, 230
PE RESSUT T T E . , 155. 158 . 160
PE RRET A , 26 . 23 4
PERS ICO E 3 , 25 156-159 , 362
PESCE C. , 232, 362
PEZZI M., III
PlACE NT I Nl NL, 7 , 25, .)0, 4 1, 14, 48, 54 55, 57, 63 6 4, 97, 101, 112- ll .), 11 4 , 11 7, 1 19, 122 , 1 26, 161, 180
PTCCTO P. R, 155
P1ERMA lU Nl G, 99, 169
PIRANESI G B., 34
POE E. A. , 14
POLLI\!! G., 3, 158
POMODORO G , 289
PONO in g., 138
PONTI G 4 1, 1 17-119 , 1 58
POST I GLIONE ing., 54
RAN JS I M 111 , IV. 360 56 1. 365 :)6-1
RI-:Gl'\1 H 27. 105, 163 )5H 3"'i9. :)61-362
HTF.TVELD G. T , •12
RlDOLFT !\ 1. , V. 115, 160
1HT.KE R J\1. , 363 R 54
RO Jvl ANO G 66. )59
HOGE l\S E. :'>l .• 155. l 5K. 161
ROSA l O , .):)'f
ROSSI A., 289
1U 'S KI N J., y ;g
SA itA..Tl N 1 1. , 101 (";., 18 G., 11 5, 1 26
SANfELJCF. F., 3.22
SAI\'T'F.LI A A 30 , 32 )"'i, '1 7 222 .309 35H
SART01\IS A .. 1·1.). 1-17, 211. 361
SAVINJO A. , .38 40. 103
SA\'OIA U U
SC AFI B V K. F.. 101.
SECCHI L 169
SE RLIO S 359
SE VERAT l C .:\59. 36 1
Sl L\ ' ESTRl E 156
$ 11\01\I M, .3 -4, 101 . 112- 11 3, 122- 124, 126. l 5:), IS •i
S ISTO V. 57
SOF FICI A. , 7 40 lO _?
;\1 ., :H
SOM!Vli\R CG A G., 3 1
SPI::ER A 5
STARACf
SlJl.l.l VAN L.. 28. 2.) 1. 3'58
TAITRI \1., 3
TATU N V. E., 1l
TEI\TORT F 351-L 361
TERHA Gl'\1 G ., V. l , 9 , 25 37, 42, 97. 122 157-14 '1 160. 2.22. 239. 270. )55. 562
T HOJ'..IFT 30
TRAVERSO prof 1•16-147
VACCARO G 9"'i-C)K, 102. I O 1, 112-ll:S. 1 19. 360
\ 'ADALÀ F 55. 2KI-282. 3"'i-, 559 :36 3
VAJ.LAURI P. 55
\'i\ u. F. c.' 360
VAU. F. G., 6 4, 1.% , 270
VA \'ITEL LT L.. :).)9 3'10
VASARI G . . 360
VEI\lTRI G 101
VER Dl'Z TO R 53 51 G lq 0 .3 17
VIGì\Ol.A .J. H., 53
V ISCOKT I eli MOD RO NF. rv 1. 151
vrmt ·VI O \L P. , IO
VITTOR I O EMA \iU ELF. Il. 48
WAG'JF. I{ 0 . , 30
WAR C I IARCHIK G .J 1:))
W1UG I !T F L.. HH 358
Wl\I G IIT \Y/, l)
ZEV! B , .3. 96 , 1 11, 143 159, 228-229, .357 .)6 2
ZUCCA G 360