L'ESERCITO ITALIANO VERSO IL 2000 VOL. I - TOMO I

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STATO MAGGIORE DELL' ESERCITO UFFICIO STORICO

FRANCO DELL'UOMO

RODOLFO PULETTI

L'Esercito Italiano verso il 2000 · STORIA D E I CORPI DAL 1861 VOLUME PRIMO

TOMOI

ROMA, 1998


PROPRIETÀ LETTERARIA Tutti i dirilli riservati Vietata la riproduzione anche parz.iale senza autoriz.z.az.ione © By S'tvrE - Ufficio Storico - Roma 1998

Finito di stampare nel mese di gennaio 1998 nello Stabilimento della Tipolirog rafica Cerbone Tel. 081/ 83 18192 - 8345538 -8695056 · AFRAGOLA (NA) Tel. 06/2026863 • ROMA


Indice generale

TOMO I-

Presentazione Prefazione Bandiera dell'Esercito Sta(o Maggiore dell'Esercito Comandi di Grandi Unità Istituti Militari Arma dei Carabinieri Arma di Fanteria: granatieri, fanteria meccanizzata e corazzata, bersaglieri, alpini, carristi, paracadutisti, lagunari.

TOMO TI -

Arma di Cavalleria: cavalieri, lancieri , cavalleggeri. Arma di Artiglieria: eia campagna, pesante campale, pesante, eia montagna, corazzata, controaerei, a cavallo. Unità N.B.C. Arma del Genio: pionieri, guastatori, pontieri, ferrovieri . Trasmission i Aviazione dell'Esercito Enti Logistici Battaglioni Trasporti ed Autogruppi Corpi Arsenali, Stabilimenti, Centri Tecnici Banda dell'Esercito Istituto Geografico Militare Distretti Militari Giustizia Militare Abbreviazioni

TOMO III - ARALDICA



T OMO

I

Indice PRESENTAZIONE

»

I1

PREFAZIONE

»

13

* BANDIERA DELL'ESERCITO

»

''' STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO

>>

15 17

COMANDI E GRANDI UNITA:

»

23

Regione Mil itare Nord Ovest

»

Regione Militare Nord Est

>>

31 33

Regione Mi litare Tosco Emiliana

»

Regione Militare Centrale

»

35 37

Regione Militare Meridionale

»

39

Regione Militare della Sicilia

>>

41

Regione Militare della Sardegna

»

Comando 3° Corpo d'Armata

»

Comando 4° Corpo d'Armata Alpino

»

43 45 47

Comando 5° Corpo d'Armata

»

49

Ispettorato delle Scuole

»

Forza di Intervento Rapido

»

51 52

Comando Artiglieria Controaerei dell'Esercito

>>

53

Comandi Operativi Territoriali (C.0.T.)

»

54

Comando Militare cli Trieste

»

55

Brigata Meccan izzata "Acqui"

»

Brigata Meccanizzata "Aosta"

>>

58 61

Brigata Meccanizzata "Cremona"

»

64

Brigata Meccanizzata "Friuli"

»

Brigata Meccanizzata "Gorizia"

»

67 70

Brigata Meccanizzata "Granatieri di Sardegna"

»

71

Brigata Meccanizzata "Legnano"

»

74

Brigata Meccanizzata "Mantova"

>>

77

Brigata Meccanizzata "Pinerolo"

»

Brigata Meccanizzata "Sassari"

>>

79 82

Brigata Bersaglieri "Garibaldi"

»

84


Brigata Alpina "Cadore"

»

86

Brigata Alpina "Julia"

»

88

Brigata Alpina "Taurinense"

»

Brigata Alpina "Tridentina"

>>

91 94

31" Brigata Corazzata "Centauro"

»

96

132" Brigata Corazzata "Ariete"

>>

Brigata Paracadutisti "Folgore"

»

Brigata di Cavalleria "Pozzuolo del Friuli"

>>

99 102 104

ISTITUTI MILITARI:

>>

* Scuola di Guerra

»

107 109

* Scuola Militare "Nunziatella"

»

112

* Accademia Militare

»

114

~' Scuola di Applicazione

»

118

* Scuola Allievi Sottufficiali

»

121

* Scuola di Fanteria

»

* Scuola Militare Alpina

>>

124 127

* Scuola di Carrismo

»

129

,:, Scuola Militare di Paracadutismo

>>

132

* Scuola cl i Cavalleria

»

,:, Scuola di Artiglieria

»

* Scuola di Artiglieria Controaerei

»

135 138 141

* Scuola del Genio

»

143

* Scuola delle Trasmissioni

»

148

Scuola di Sanità Militare

»

Scuola del Corpo Veterinario Mili tare

»

151 155

* Scuola Militare di Commissariato e di Amministrazione

>>

157

''' Scuola Trasporti e Materiali

>>

* Centro Aviazione dell'Esercito

»

159 162

Scuola Lingue Estere delJ'J?sercito

»

''' Scuola Te lecomunicazioni FF.AA.

»

165 166

>>

168

* ARMA DEI CARABINIERI:

>>

Generalità

»

169 171

Reggi mento Corazzieri

»

186

Reggimento Carabinieri a Cavallo

»

1° Battaglione Carabinieri Paracadutisti "Tuscania"

»

189 190

Scuola Interforze per la Difesa N.B.C.


193 195

ARMA DI FANTERIA E SPECIALITA.

>>

Generalità

»

Granatieri

»

* 1° Reggimento "Granatieri di Sardegna"

>>

215 217

* 2° Reggimento "Granatieri di Sardegna"

»

224

* 3° Reggimento "Guardie"

>>

230

Fanteria Meccanizzata e Corazzata

»

* 1° Reggimento "San G1usto"

>>

233 235

* 5° Reggimento Fanteria " Aosta" * 7° Reggimento "Cuneo"

»

240

»

* 9° Reggimento Fanteria "Bari"

>>

246 251

O

257 262

* 1l Battaglione "Casale"

»

* 17° Reggimento Fanteria "Acqui" * 21° Reggimento Fanteria "Cremona"

»

* 23° Battaglione ''Como"

»

268 273

* 26° Reggimento "Bergamo"

>>

277

* 28° Reggimento "Pavia"

»

281

* 41° Reggimento Fanteria "Modena"

»

285

* 45° Reggimento "Reggio"

>>

* 47° Battaglione "Salento"

»

289 293

* 52° Battaglione "Alpi"

»

* 57° Battaglione "Abruzzi"

>>

297 302

* 60° Battaglione "Col di Lana"

»

306

* 62° Reggimento Fanteria Corazzato "Sicilia"

»

311

* 66° Reggimento Fanteria "Trieste"

»

* 67° Reggimento Fanteria Corazzato " Legnano"

»

* 72° Reggimento "Puglie"

»

315 319 324

* 76° Reggimento Fanteria "Napoli"

»

327

»

332

* 78° Reggimento Fanteria "Lupi di Toscana"

»

* 80° Reggimento "Roma"

>>

335 340

* 82° Reggimento Fanteria "Torino"

)>

344

* 84° Battaglione "Venezia"

»

349

* 85° Reggimento "Verona"

»

353

* 91 ° Battaglione "Lucania"

»

356

* 92° Reggimento "Basilicata"

»

* 114° Reggimento Fanteria "Mantova"

»

360 363

Battaglione Supporto Tattico Logistico " M.0. Mattei'' (77° rgt. f.)

»


,:, 121 ° Reggi mento "Macerata"

»

366

* 123° Battaglione "Ch ieti"

»

368

* 130° Reggimento Fanteria "Perugia"

»

370

* 14 1° Battaglione Fanteria "Catanzaro"

»

373

~' 151 ° Reggimento Fanteria "Sassari"

»

376

* 152° Reggimento Fanteria "Sassari"

>>

379

* 157° Reggimento Fanteria "Liguria"

»

382

* 225° Reggimento "Arezzo"

»

386

* 231 ° Reggimento "Avellino"

»

389

* 235° Reggimento "Piceno"

»

392

Bersaglieri

»

395

>>

397

* 2° Reggimento Bersaglieri

»

403

* 3° Reggimento Bersaglieri

»

408

* 26° Battaglione "Castelfidardo" (4° rgt. b.)

>>

4 14

* 6° Reggimento Bersaglieri

»

419

* 7° Reggimento Bersaglieri

»

424

* 8° Reggimento Bersaglieri

»

429

* 28° Battaglione Bersaglieri "Oslavia" (9° rgt. b.)

»

434

* 11 ° Reggimento Bersaglieri * 12° Reggimento Bersaglieri

»

438

>>

442

,;, 18° Reggimento Bersaglieri

»

446

Alpini

»

449

* Battaglione Alpini "Mondovì" (1 ° rgt. alp.)

»

451

* 2° Reggimento Alpini

»

456

* 3° Reggimento Alpini

>>

461

* Battaglione Supporto Tattico Logistico "Aosta" (4° rgt. alp.)

»

466

,:, 5° Reggimento Alpini

»

473

* 6° Reggimento Alpini

»

478

* 7° Reggimento Alpin i

»

484

* 8° Reggimento Alpini

»

489

* 9° Reggimento Alpini

>>

494

* 11 ° Reggimento Alpini

>>

498

* 12° Reggimento Alpini

»

501

* 14° Reggimento Alpini

»

504

* 15° Reggimento Alpini

»

508

* 1° Battaglione Bersaglieri "La Marrnora" ( I

O

rgt. b.)


* 16° Reggi mento Alpini

»

512

* Battaglione Alpini "Vicenza"

»

515

* Battaglioni Alpini "Edolo"

»

519

»

522

Carristi

»

525

* 1° Reggimento Corazzato

»

527

* 2° Reggimento Carri

))

530

* 9° Battaglione Corazzato "M.O. Butera" - Poligono M. Romano (3° rgt. f. carrista)

»

532

* 4 ° Reggimento Carri

»

535

* 31 ° Reggimento Carri

»

539

* 32° Reggimento Carri

»

542

* 33° Reggimento Carri

»

546

* 63° Reggimento Carri

>>

549

* 131 ° Reggimento Carri

»

551

* 132° Reggimento Carri

>>

553

"' 133° Reggimento Carri

»

556

Paracadutisti

>>

* 3° Battaglione Addestramento Aviolancio "Poggio Rusco''

»

559 561

* 9° Battaglione d'Assalto Paracadutisti ''Col Moschin"

>>

564

* 183° Reggimento Paracadutisti "Nembo"

»

569

* 186° Reggimento Paracadutisti "Folgore"

»

573

* 187° Reggimento Paracadutisti "Folgore"

»

576

Lagunari

>>

579

* Reggimento Lagunari "Serenissima"

»

581

Compagnia Alpini Sciatori "Monte Cervino"

* Enti provvisti di stemma araldico.



Presentazione A distanza di più di venti anni, l'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito ha sentito la necessità di dar vita ad una edizione aggiornata dei volumi all'epoca editi con il titolo "L'Esercito e i suoi Corpi". Oggi come allora si vuol tenere fede ad uno dei compiti principali dell'Ufficio: pubblicare dei testi in grado di diffondere la conoscenza della storia patria. La storia dell'Esercito è infatti storia patria in quanto essa si è caratterizzata dai successivi ordinamenti che la Forza Annata ha assunto nel tempo, ma si identifica anche con gli avvenimenti cui hanno preso parte le varie Armi, i Corpi ed i Servizi che hanno costituito l'Esercito in pace e 1n guerra. Sono pertanto un tutt'uno con quegli uomini che, appartenenti ad un qualsiasi reparto, hanno con l'intero popolo italiano ed il suo Esercito percorso il faticoso cammino per la creazione dello Stato e la sopravvivenza della Nazione. "L'Esercito Italiano verso il 2000" si prefigge, quindi, il compito di descrivere la Forza Armata esaminando gli avvenimenti che la hanno caratterizzata ed andando a ricercare anche quelli che sono precedenti alla formazione dello Stato unitario. Proprio questa caratteristica pone maggiormente in luce l'unione di intenti e l'unione spirituale che ha sempre unito il popolo alle sue Forze Armate. Un ringraziamento particolare agli Autori che, no'nostante la mole di dati e notizie, sono riusciti a realizzare un'opera che si presenta di facile consultazione e che, con il secondo volume, che tratterà i Corpi soppressi, potrà sinteticamente evidenziare la storia dell'Esercito all'alba del nuovo millennio.

IL CAPO UFFICIO Col. c. s. SM Riccardo TREPPICCIONE



Prefazione

La presente opera si riallaccia alla consuetudine dell'Ufficio Storico di riassumere periodicamente le vicende dei Corpi dell'Esercito in un compendioso testo che riunisce, per ciascuno cli essi, gli elementi essenziali e sia, al tempo stesso, di facile e pronta consultazione. Fin dai tempi dell'Unità d'Italia negli Annuari Uffici.ali dell'Esercito, da poco formato a livello nazionale, erano riportate, unitamente ai nominativi dei Quadri, brevi sintesi storiche cli ciascun comando, ente, unità. Queste sintesi, con il trascorrere degli anni, sono diventate parte integrante dell'Annuario Militare, anche se riunite in un volume a se stante titolato nella prima edizione del 1928 "Sunti Storici ed 01ganici delle Armi, dei Corpi e dei Servizi del Regio Esercito". Aggiornati dapprima con tre serie cli AA.VV., inserite negli anni 1929, 1930 e 1931, nell'Annuario del 1938 i Sunti Storici erano ripresi in una nuova stesura che teneva conto sia delle modifiche verificatesi negli ordinamenti sia degli avvenimenti relativi alla campagna italo-etiopica conclusasi due anni prima. È oppurtuno ricordare che già da allora si era ritenuto logico articolare il testo in due parti : la prima relativa ai Corpi in vita, la seconda riservata a quelli disciolti. Per ogni Arma, con le proprie Specialità, e per ciascun Ser vizio venivano sinteticamente esposti la storia e gli ordinamenti assunti nel tempo in singoli capitoli introduttivi ai quali seguivano brevissimi riassunti storici ed oiganici completati dalle ricompense al Valor Militare di competenza, per ognuna delle unità a livello reggimento. Sospesi al sopraggiungere della seconda guerra mondiale, dovranno passare 35 anni prima che i Sunti Storici rivedano la luce, per comprendere la partecipazione dei Corpi al conflitto e le vicende 01ganiche conseguenti alla rinascita e quindi alla ricostruzione dell'Esercito. Infatti solo nel 1971 l'Ufficio Storico dava inizio ad una collana dal titolo "L'Esercito e i Suoi Corpi - Sintesi Storica" articolata in tre volumi dei quali il secondo ed il terzo, a loro volta, erano suddivisi in vari tomi . Nel primo volume era esposta, a grandi tratti, la storia dell'Esercito Italiano nel suo complesso, in particolare negli aspetti ordinativo ed operativo, e vi erano anche riportati i lineamenti generali delle campagne di guerra a cui l'Eserci to stesso ha preso parte dalla sua costituzione al 1945. Nel secondo volume erano trattate .le vicende storiche dei Comandi di Grande Unità, degli Istituti militari, delleArmi e Specialità, dei Servizi esistenti ,{! termine del secondo conflitto mondiale e cli quelli ricostituiti o formati nel periodo 1946 - 1970. Nel terzo volume era riepilogata la storia dei Corpi disciolti; cli quest'ultimo però, edito nel 1979, ha visto la luce solo il I tomo che comprendeva i Comandi di Grande Unità (Armate, Corpi d'Armata, Divisioni, Brigate). L'opera si è interrotta in tale periodo perché la prima grande ristrutturazione ordinativa del dopoguerra, attuata ad iniziare dal 1975, e gli adeguamenti degli anni successivi determinavano prima l'eliminazione del livello reggimentale ed a seguire ulleriori scioglimenti che vanificavano di fatto il lavoro intrapreso, modificando profondamente il rapporto tra le unità in vita e quelle disciolte. La materia veniva trattata seguendo alcuni criteri di base, frutto di approfondite analisi delle trasfonnazioni della Forza Armata nell ' incessante divenire della sua storia, e fra tutti gli elementi che da sempre hanno caratterizzato sul piano storico un Corpo erano stati scelti: origini e vicende oiganiche, campagne di guerra e fatti d'arme, ricompense alla Bandiera, Medaglie d'Oro alValor Militare individuali, comandanti, sedi, stemma araldico (per i soli Corpi che ne avevano titolo). Oggi, alle soglie del 2000, lo studio viene ripreso nell'intento di rappresentare l'Esercito così come esso è uscito dalle continue trasformazioni ordinative, che tra l'altro hanno ripristinato il livello reggimentale, ed alla vigilia cli nuove, importanti modifiche.


Nella presente stesura la materia è stata affrontata seguendo i criteri applicati nel 1971, con alcuni adeguamenti ritenuti indispensabili, tanto per evitare inutili ripetizioni quanto per mettere in evidenza un maggior numero di elementi di riferimento. In particolare: è stato dato maggior spazio alla trattazione delle vicende organiche; per ciascuna campagna di guerra sono stati riportati solo i fatti d'arme principali nei quali il Corpo si è particolarmente distinto; gli stemmi araldici sono stati aggiornati (come previsto dalla normativa in vigore dal 1987) e completati con una descrizione sintetica della blasonatura. In considerazione dell'attuale periodo storico, alla vigilia di cambiamenti che per dimensione risulteranno fra i più importanti nella vita ultracentenaria dell'Esercito, i dati sono riferiti ai soli Corpi in vita ed aggiornati al dicembre 1994; fanno eccezione "ricompense e riconoscimenti" concessi alle singole unità anche dopo tale data, che si è ritenuto doveroso inserire nel testo. Viceversa, non si è tenuto conto delle variazioni ordinative - in particolare scioglimenti e costituzioni - che hanno avuto inizio nel corso del 1995 al fine di adeguare lo "strumento" alle esigenze connesse con la definizione del Nuovo Modello cli Difesa. Tali varianti saranno riepilogate in apposita appendice che verrà approntata a riordinamento completato.

Gli Autori

I dati e le notizie contenuti nella presente opera sono tratti da documenti e pubblicazioni ufficiali (Decreti Legge, Bollettini Uffic iali, Giornali Militari, Diari Storici, Me morie Storiche, circolari SME, pubblicazioni dell'Ufficio Storico), la cui consultazione è stata consentita dall 'Ufficio Storico dello SME al quale gli Autori rivolgono un particolare ringraziamento.


Bandiera dell'Esercito

15

BANDIERA DELL'ESERCITO Il 3 novembre 1996, nella ricorrenza della festa delle Forze Armate, i1 presidente della Repubblica Oscar Luigi SCALFARO ha consegnato al Capo di Stato Maggiore-Generale di Corpo d'Armata BonifazioINCISA cli CAMERANA- la Bandiera cli guerra dell'Esercito, concessa con decreto in data 6 marzo 1996. La solenne cerimonia si è svolta a Roma in Piazza Venezia dinanzi all'Altare della Patria alla presenza delle Bandiere delle Armi e dei Corpi nonché delle Bandiere della Marina Militare e dell'Aeronautica Militare. Madrina la Signora Adriana CORDERO LANZA cli MONTEZEMOLO. La Bandiera si fregia delle seguenti ricompense:

Medaglia d'Oro al Valor Militare - Decreto 20 ottobre 1996 Custode delle glorie risorgimentali del popolo italiano, ha rinnovato in ripetute prove, con saldezza e slancio, antiche tradizioni di nobile eroismo. Sempre, dove più ardua fu l'impresa, ha dato mirabili esempi di valore, pagati con generosi tributi di vite. In ogni tempo e su tutti i fronti, dalle trincee d'Italia ai tormentati Balcani, dalla gelida steppa russa all'arido deserto africano, ha conosciuto immensi sacrifici nel corso delle aspre campagne. Anche nell'avversa fortuna, ha saputo trarre dalla propria fede la necessaria virtù per risorgere, inseguendo sui campi di battaglia ed in quellì di prigionia, l'agognato riscatto con fulgida coscienza del Dovere e dell'Onore Militare, come testimoniato dalle piùAlte Decorazioni concesse alle Bandiere delle Armi, dei Corpi e delle Unità dell'Esercito. Italia (1861, 1866, 1870) - Eritrea (1887 - 1896) - Libia (]911 - 1912) - territori interessati alla G.M. (1915 - 1918) -Aji·ica Orientale (1935 - 1936) - territori interessati alla 2" G.M. (1940 - 1943) Italia ( 1943 - 1945 ).

r

Medaglia d'Oro al Valor Civile - Decreto 30 ottobre 1996 Nel corso di oltre un secolo, in occasione di gravissime calamità naturali e cli ogni situazione critica o di emergenza si prodigava, in modo continuativo ed al limite dell'umana fatica, con tutte le risorse umane e materiali disponibili, in soccorso delle popolazioni in difficoltà, manifestando alte virtù civiche e militari, coraggioso altruismo, spiccata abnegazione. La complessità delle tecniche utilizzate negli interventi e la prontezza operativa dimostrate anche in circostanze cli maggiore rischio, sono ampia testimonianza delle elevate capacità professionali, dello spirito cli sacrificio, dell'incondizionato impegno e dell'encomiabile slancio di solidarietà di cui l'Esercito ha intessuto la storia d'Italia, meritando la fiducia e la stima delle altre Istituzioni, delle popolazioni e dei singoli cittadini.1861/1996 - Territorio Nazionale.

Il Vessillo è custodito nell'Ufficio del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito.



Stato Maggiore dell'Esercito

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STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO Motto: "Ingenio vi virtute". Sede: Roma - Palazzo Esercito. Origini e vicende orgqn.iche

Discende dal Corpo di Stato Maggiore Generale dell'Armata Sarda creato il 19 novembre 1796 mediante la fusione dei preesistenti Stati Maggiori di Cavallerie: e cli Fanteria - istituiti fin dal 1655 - con il Corpo della Topografia Reale, sino ad allora enti separati ed autonomi. Sciolto nel 1798, in seguito ai noti avvenimenti, è ricostituito con decreto 12 novembre 1814 con la denominazi0ne di Corpo di Stato Maggiore Generale e della Topografia Reale. I compiti ad esso assegnati riguardano essenzialmente l'approntamento di piani operativi per la difesa dello Stato, la specifica preparazione tecnico-professionale dei propri quadri, le ricognizioni per il movimento e la dislocazione delle unità, i lavori topografici , la compilazione di ordìni, il funzionamento dei servizi logistici, informativi, cli sicurezza e di collegamento tra i vari comandanti, nonchè le relazioni di tutte le operazioni militari avvenute. In breve, fin da allora vengono attribuite al Corpo, seppure in forma embrionale, le stesse funzioni previste ancor oggi per gli, organi di Stato Maggiore. Riordinato nel 1831 quale Reale Corpo di Stato Maggiore, viene costituito su sei Direzioni, tre relative alla varie Armi e tre proprie cli Stato Maggiore, ivi .compreso l'Ufficio Topografico. Con decreto 18 maggio 1850, prende il nome di Corpo Reale dello Stato Maggiore ed è contratto su due soli Uffici, Topografico e Militare; a quest' ultimo sono attribuite, oltre le mansioni già note, quelle relative agli studi sull'istruzione delle truppe e sulla mobilitazione. Il Corpo viene ancora riordinato, con decreto 24 gennaio 1861, dopo le annessioni territoriali, per adeguarlo alla accresciuta mole dell'Esercito. Pertanto risulta denominato Corpo di Stato Maggiore e costituito da un Ufficio Superiore - comprendente Segreteria, Ufficio Tecnico (già Ufficio Topografico, fusosi con quelli della Toscana e di Napoli), Ufficio Militare - da un Comitato Consuntivo e da una Scuola di Applicazione di Stato Maggiore, istituita per abilitare ufficiali delle varie Armi allo specifico servizio. Tratti gli opportuni ammaestramenti da talune negative esperienze della campagna del 1866, il Corpo, con decreto 11 marzo 1867, viene ristrutturato. Si ha così un Comando Generale, un Ufficio Militare per gli studi scientifico-militari comprendente tra l' altro una sezione storica - per registrare, analizzare criticamente gli avvenimenti passati e diffonderne le esperienze - un Ufficio Tecnico e la Scuola Superiore di Guerra. Questa, istituita nel I 867 in sostituzione della Scuola di Applicazione di Stato Maggiore, il 24 dicembre I 870 passa alle dipendenze del Ministero della Guerra. La sede del Comando del Corpo - che già dal 22 settembre 1867 era stata trasferita da Torino a Firenze - è stabilita definitivamente a Roma il I O maggio I 872 mentre il 27 ottobre dello stesso anno il soppresso Ufficio Tecnico dà vita in Firenze, all'Istituto Topografico Militare. Con decreti 29 giugno e 29 Iuglio 1882, è istituita la carica di Capo di Stato Maggiore del Regio Esercito, devoluta al comandante del Corpo, e ne vengono fissate le attribuzioni unitamente a quelle del comandante in seconda e dell ' ufficiale generale addetto. Stabiliti altresì compiti e ripartizioni ciel personale, il Corpo risulta suddiviso in Ufficio del Capo, I e Il Reparto, entrambi articolati in uffici, ciascuno con una specifica competenza.


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L'Esercito Italiano verso il 2000

Le attribuzioni del Capo di Stato Maggiore, del comandante in seconda e del generale addetto sono più volte modificate ed infine, con decreto I Osettembre I 914, soppresse le denominazioni e gli incarichi precedentemente stabiliti, il comandante in seconda ed il generale addetto, assumono rispettivamente la direzione del I Reparto (operazioni) e del II Reparto (intendenza). Nel corso della prima guerra mondiale lo Stato Maggiore cieli 'Esercito assume la funzione di Comando Supremo per la condotta delle operazioni, coadiuvato dai Comandi Generali delle varie Armi e da organi appositamente costituiti per le attività dei Servizi; dal I O gennaio I 920 riprende la denominazione di Stato Maggiore del Regio Esercito. La legge 20 aprile 1920 sopprime il Corpo che viene sostituito con il Servizio di Stato Maggiore; al Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, in tempo di pace, è affidata l'alta direzione degli studi per la preparazione della guerra. In attuazione del decreto 21 aprile 1921 gli uffici dipendenti dal Capo di Stato Maggiore passano a far parte del Ministero della Guerra. Nel J923, decreti 7 e 11 gennaio, sono modificate le denominazioni in Stato Maggiore Centrale e Capo di Stato Maggiore Centrale ma dopo soli due anni, con legge 8 giugno 1925, viene ripreso il precedente nome di Stato Maggiore del Regio Esercito; quest'ultimo è ora articolato su tre Reparti. Il Capo di Stato Maggiore del Regio Esercito è investito contemporaneamente anche della carica di Capo di Stato Maggiore Generale, istituita con la medesima legge del I 925. Un nuovo ordinamento, emanato in data 11 marzo 1926, ricostituisce il Corpo di Stato Maggiore e nell ' anno seguente ha termine l'abbinamento tra le cariche di Capo di Stato Maggiore dell'Esercito e di Capo di Stato Maggiore Generale; nel 1933 la denominazione di Comandante in seconda viene mutata in quella di Sottocapo di Stato Maggiore. Nel 1935 lo Stato Maggiore del Regio Esercito è articolato in un Corpo di Stato Maggiore, del quale fanno parte colonnelli e tenenti colonnelli di Stato Maggiore, e in un Servizio di Stato Maggiore, comprendente maggiori, capitani e tenenti in servizio di Stato Maggiore. Il 3 novembre 1939 le due cariche cli Capo di Stato Maggiore dell'Esercito e di Sottosegretario di Stato per la Guerra, che dal I O ottobre 1934 erano riunite nella stessa persona, vengono sdoppiate restituendo così a ciascuno dei due incarichi le rispettive ben definite competenze e responsabilità. Con l'ordinamento 1940 lo Stato Maggiore del Regio Esercito continua a comprendere un Corpo ed un Servizio; è sempre retto dal Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, coadiuvato da un Sottocapo, che è anche comandante in seconda del Corpo, e da un Sottocapo per la difesa territoriale. Durante il secondo conflitto mondiale Io Stato Maggiore viene adeguato, con successive modifiche strutturali, alle nuove esigenze richieste dallo sviluppo degli eventi bellici. Sciolti con decreto 16 novembre 1944 il Corpo e il Servizio di Stato Maggiore - pur rimanendone operanti gli organi e le funzioni, oggi più che mai indispensabili per la vita e la coordinazione delle attività di un organismo così articolato e complesso come l'Esercito - dal dopoguerra, con decret.o 3 dicembre 1947, le cariche ad essi già devolute sono ricoperte da ufficiali in possesso del titolò, di Scuola di Guerra che abbiano compiuto favorevolmen te un periodo di esperimento e comandato con successo il reparto corrispondente al grado rivestito. Lo Stato Maggiore delJ'Esercito, tale dal J946, ad iniziare dal 1950, pur conservando i tratti essenziali della sua fis ionomia tradizionale, è sottoposto ad una serie di modifiche ed aggiornamenti operati lungo una linea cli tendenza, peraltro contenuta, all'espansione e ali' accentramento di compiti e funzioni. Tale orientamento porta ad una moltiplicazione dei reparti, degli uffici e delle sezioni con conseguente appesantimento dell'intera struttura. La costituzione della catena di comando della NATO accresce la mole di lavoro dello Stato


Stato Maggiore dell'Esercito

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Maggiore e comporta la presenza cli suoi rappresentanti presso ì comandi integrati della nuova organizzazione militare e presso i vari gruppi cli lavoro che s i vengono man mano a costituire. Della massima importanza e delicatezza è anche il lavoro dì concorso da parte dello SME ali' atti vi tà degli organi tecnico-amministrativi e, in particolare, ciel Segretario Generale dell'Esercito, principalmente nei riguardi dell'impostazione dei bilanci annuali, dei programmi di sviluppo della forza armata, ciel trattamento economico dei quadri, della disciplina, ciel reclutamento, dello stato di avanzamento sia degli ufficiali s ia dei sottufficiali e degli organici dei quadri. Dall'ordinamento in vigore nel primo semestre ciel 1950 che prevede Capo e Sottocapo di SME; I Reparto ( operazioni; addestramento e regolamenti, studi); Il Reparto (ordinari1ento, servizi, trasporti, ricerche e studi); SIOS; segreteria personale; amministrazione, si giunge attraverso una lunga serie di aggiornamenti all ' ordinamento attuato a seguito della ristrutturazione ciel 1975 in base al qmile lo Stato Maggiore de ll 'Esercito viene articolato su Capo e Sottocapo dì SME, ciascuno con proprio uffic io; I Reparto: Personale, Reclutamento Stato e Avanzamento, Statistica-Informatica-Ricerca Operativa (STJ INFRO); II Reparto (SIOS); III Reparto: Operazioni, Ordinamento,Addestramento e Regolamenti , Generale Coordinatore dell'Attività Ippica; IV Reparto - Ispettorato Logistico: Programmi cli Approvvigionamento, Organizzazione Logistica, Ricerche e Studi, Movimenti e Trasporli, Infrastrutture, Statistica- Meccanografia-Coordinamento (STAMECO); V Reparto: Affari Generali, Documentazione e Propaganda, Storico, Rivista Militare; Ufficio Generale Programmazione Finanziaria. Negli anni che seguono vengono apportate ulteriori varianti all'ordinamento dello SME in relazione alt ' evolversi della organizzazione tecnico-militare ed alla necessità di garantirne la massima funzionalità ed efficenza.

Stemma araldico Decreto 27 dicembre 1952 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987) a. SCUDO: d'azwrro all'aquiJa spiegata, caricata in petto da uno scudetto di rosso, bordato con le iniziali R.I. intrecciate, poggiante su un bastone da maresciallo posto in fascia, il tutto d'oro. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI:. 1) Lista bifida : d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scucio, incurvata con la concavità rivoltà verso l'alto, riportante il motto: "INGENIO Vi VIRTUTE" 2) Scudo accollato ad un ramo d'alloro a destra e ad uno cli quercia a sinistra, al naturale.

Sintesi della blasonatura Lo scudo pieno rappresenta la palese e manifesta ininterrotta continuità di azione di questo supremo organo di coordinamento e di comando. Lo smalto d'azzurro, cli antico uso da parte dello Stato Maggiore, è s imbolo di fedeltà, giustizia, nobiltà, amor di patria e valore militare. L'aquila è espressione visiva della si ntesi di tante alte virtù racchiuse nel motto; sulJo scudo le iniziali R.J. (Repubblica Italiana). Il bastone di maresciallo è emblema dell'elevata funzione dì comando del Corpo. li ramo dì alloro e quello di quercia sono simboli della grande gloria conseguita dal Corpo stesso attraverso le innumeri attestazioni di valore e gli eroismi dei suoi componenti.


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L'Esercito Italiano verso il 2000

Comandanti del Corpo di Stato Maggiore CORPO DI STATO MAGGIORE GENERALE ( 1796-

1798) Col. Enrico Costa di Beauregard

Ten. Gen. Luigi Fecia di Cossato CORPO REALE DELLO STATO MAGGIORE ( 1850-61)

CORPO DI STATO MAGGIORE GENERALE E DELLA TOPOGRAFIA REALE ( 1814-31 )

Ten.Gen. Giuseppe Guillet di Monthoux REALE CORPO DI STATO MAGGIORE ( 1831-50)

Ten. Gen. Annibale Saluzzo di Monesiglio Ten. Gen. Antonio Franzini Ten. Gen. Carlo Canera di Salasco

Ten. Gen. Giuseppe Francesco Rossi Ten. Gen. Enrico Morozzo della Rocca Ten. Gen. Luigi Fecia di Cossato CORPO DI STATO MAGGIORE ( 186 1-82)

Ten. Gen. Ten. Gen. Ten. Gen. Ten. Gen. Ten. Gen.

Giuseppe Francesco Ricci Giuseppe Govone Enrico Parodi Ettore Bertolè-Yìale Edoardo Driquet

Capi di Stato Maggiore dell'Esercito STATO MAGGIORE DEL REGIO ESERCITO ( 1882-1923)

Ten. Gen. Enrico Cosenz Ten. Gen. Domenico Primerano Ten. Gen. Tancredi Saletta Ten. Gen. Alberto Poli io Ten. Gen. Luigi Cadoma Ten. Gen. Armando Diaz Gen. E. Pietro Badoglio Ten. Gen. Giuseppe Vaccari

Gen. Gen. Gen. Gen.

des. A. Mario Roatta C.A. Paolo Berardi B. Ercole Ronco D. Raffaele Cadorna

STA1D MAGGIORE DELL'ESERCITO (1946)

STATO MAGGIORE CENTRALE ( 1923- 1925)

Gen. C.A. Giuseppe Vaccari Gen. C.A. Giuseppe F. Ferrari Gen. E. Pietro Badoglio STAID MAGGIORE DEL REGIO ESERCITO (1925-46)

Gen. E. Pietro Badoglio Gen. C.A. Giuseppe F. Ferrnri Gen. C.A. Nicola Gualtieri Gen. C.A. Alberto Bonzani Gen. des. A. Federico Baistrocchi Gen. des. A. Alberto Pariani Mar. I. Rodolfo Graziani Gen. C.A. Mario Roatta Gen. des. A. Vittorio Ambrosio Gen. des. A. Ezio Rosi Gen. C.A. Giuseppe de Stefanis (int.)

Gen. D. Raffaele Cadoma Gen. C.A. Efisio Marias Gen. C.A. Ernesto Cappa Gen. C.A. Giuseppe Pizzomo Gen. C.A. Giorgio Liuzzi Gen. C.A. Bruno Lucini Gen. C.A. Antonio Gaalano ,, Gen. C.A. Giuseppe Aloia Gen. C.A. Giovanni be Lorenzo Gen. C.A. Guido Vedovato Gen. C.A. Enzo Marcllesi ; Gen. C.A. Francesco :tylereu Gen. C.A. Andrea Viglione Gen. C.A. Andrea Cucino Gen. C.A. Eugenio Rambaldi Gen. C.A. Umberto Cappuzzo Gen. C.A. Luigi Poli Gen. C.A. Ciro Di Mattino Gen. C.A. Domenico Corcione Gen. C.A. Goffredo Canino Gen. C.A. Bonifazio Incisa di Camerana

Sottocapi di Stato Maggiore STATO MAGGIORE DEL REGIO ESERCITO

1921)

Magg. Gen. Agostino Ricci Ten. Gen. Giovanni Sironi Ten. Gen. Nicola Marselli Ten. Gen. Tancredi Saletta

(1882-

Ten. Gen. Ettore Pedotti Ten. Gen. Felice Sismondo Ten. Gen. Coriolano Ponza di S. Martino Magg. Gen. Lionello Grillenzoni Ten. Gen. Carlo Caneva Ten. Gen. Emilio Massone


Stato Maggiore dell'Esercito

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Ten. Gen. Florenzio Aliprindi Gen. des. A. Paolo Barattieri di S. Pietro Ten. Gen. Vittorio Camerana Ten. Gen. Paolo Marrone Ten. Gen. Carlo Porro Ten. Gen. Gaetano Giardino Ten. Gen. Pietro Badoglio Ten. Gen. Giuseppe Vaccari

STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO ( 1946)

STATO MAGGIORE DEL ~EGJO ESERCl'ID ( 1925-46)

Gen. Gen. Geo. Gen. Gen. Gen. Geo. Geo. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Geo. Gen. Gen.

C.A. Francesco Grazioli D. Eugenio Graziosi D. Girolamo Pezzana D. Arturo Vacca Maggiolini D. Angelo Tua C.A. Alberto Pariani D. Ezio Rosi D. Vittorio Viscontini C.A. Mario Roatta D. Francesco Rossi C.A. Carlo Vecchiarelli C.A. Giuseppe De Stefanis D. Adamo Mariotti D. Brunetto Brunetti D. G. Battista Oxilia D. AttHio Quercia C.A. Alessandro Santi C.A. Ercole Ronco C.A. Giorgio Liuzzi

Gen. C.A. Gen. C.A. Gen. C.A. Geo. C.A. Geo. C.A. Geo. C.A. Gen. C.A. Gen. C.A. Gen. C.A. Gen. C.A. Gen. C.A. Gen. C.A. Gen. C.A. Gen. C.A. Geo. C.A. Gen. C.A. Gen. C.A. Gen. C.A. Gen. C.A. Geo. C.A. Geo. C.A. Gén. C.A. Geo. C.A. Gen. ·C.A. Gen. C.A. Gen. C.A.

Giorgio Liuzzi Alberto Mannerini Franco Testi Pietro Riccardi Aldo Rossi Edmondo Derenzi Domenico Fomara Antonio Gualano Alfonso Checchia Guido Vedovado Giuseppe Giraudo Salvatore Salinari Cirino Rubino Angelo Galateri di Genola Ugo Scotto Lavi11a Franco Andreis Antonio Anzà Adriano Guerrieri Nicola Chiari Luigi Poli Fausto Fortunato Ciro Di Martino Antonio Viesti Luigi Federici Mario Buscemi Dario Zoldan

Sedi 1796- 1867 1867 - 72 1872 - 1943

Torino Firenze Roma

1943 1943-44 1944

Brindisi Lecce Roma



COMANDI E GRANDI UNITÀ


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L'Esercito llafian.o verso il 2000

COMANDI E GRANDI UNITÀ Le origini dei comandi di grande unità quali enti di inquadramento operativo delle truppe si possono far risalire al JO aprile 1775 quando sono istituiti quattro dipartimenti a loro volta suddivisi in «ali» e queste in brigate. Suddivisione che rimane in vigore fino al 1792 con talune semplificazioni e adattamenti parziali; infatti è solo con la guelTa del 1792-96 che si costituiscono per la prima volta corpi d'armata di composizione variabile in funzione dei compiti e della dislocazione. Nel 1798 il Regno di Sardegna viene ripartito in quattro compartimenti militari, o divisioni, retti da altrettanti governatori divisionali. Con la restaurazione del 1814 lo Stato Sardo è suddiviso in nove divisioni, corrispondenti a zone territoriali, ognuna agli ordini di un governatore militare, il quale a sua volta ha alle dirette dipendenze un generale comandante delle truppe, responsabile della disciplina, dell'amministrazione e dell'istruzione dei reparti. Nel 1814 si provvede anche alla riorganizzazione dell'Esercito di campagna e con l'ordinamento del 3 ottobre 1815 è stabilito che il reggimento, su due battaglioni in tempo di pace, prenda in guena il nome di brigata aumentando a quattro i battaglioni stessi. Ma solo nel 183 l le brigate assumono veste cli vera e propria grande unità e sono formate ciascuna su due reggimenti sotto il comando di un maggior generale; più brigate costituiscono una divisione, corrispondente sempre ad un governo te1Tit01iale, dipendente da un luogotenente generale. TI regolamento di servizio per le truppe in campagna del 19 gennaio 1833 impartisce nuove disposizioni circa l'ordinamento dell'Esercito in guerra. Questo, con la denominazione di Armata al comando di un generale in capo, si articola in corpi d'armata, composti a loro volta di varie divisioni, indicate numericamente e comandate eia luogotenenti generali; delle divisioni fanno parte due o tre brigate di fanteria e reparti di Armi diverse. Nel marzo 1848 infatti l'Esercito piemontese entra in campagna complessivamente con due corpi d'armata, cinque divisioni, una delle quali costituente riserva, e dieci brigate di fanteria. li decreto del 30 ottobre 1848 abolisce la carica di governatore militare ed il comando delle truppe e delle piazze rimane affidato in ogni divisione (Torino, Genova, Alessandria, Cuneo, Novara, Nizza, Chambery, Cagliari) al generale comandante della divisione stessa. Per la seconda guerra d'indipendenza sono aboliti i corpi d'annata; le cinque divisioni di fanteria mobilitate su due brigate ognuna, e la divisione di cavalleria, anch'essa su due brigate, dipendono direttamente dal Comando Supremo. La circoscrizione militare territoriale subisce notevoli modifiche in seguito alle annessioni e, per decreto 25 marzo 1860, il telTitorio nazionale dell'epoca è diviso in cinque grandi comandi militari, uno per ciascun dipartimento, costituiti come segue: DIPARTIMENTI E GRANDI COMANDI

I Alessandria O

2° Brescia 3° Parma 4° Bologna 5° Torino

DIVISIONI TERRITORIALI

Alessandria Brescia - Cremona Torino

ATTIVE 2" - I O" - 11•

3•. 6" - 9•

s· - 8" - 12° 4" - 7" - 13"

I•

Le tredici divisioni attive sono costituite, ciascuna, su due brigate cli fanteria ed un'al iquota variabi le di corpi e cli reparti sussidiari, struttura rimasta poi pressochè invariata fino al 1925, indipendentemente dall'aumento ciel numero di grandi unità. Nel settembre 1860, entrata in campagna una parte dell'Esercito per l'occupazione prima delle Marche e dell'Umbria e in seguito anche ciel Meridione, vengono mobilitati i Grandi Comandi e le truppe del 4° e 5° Dipartimento, che formano il IV e V Corpo d'Annata con un totale di cinque divisioni, nove brigate di fanteria e una di cavalleria. Dopo l'annessione delle province meridionali si costituisce a Napoli il 6° Grande Comando che estende la propria giurisdizione su tutto il tenitorio delle Due Sicilie. Nello stesso tempo, dato che nell'ultima campagna gli stati maggiori di alcuni grandi comandi avevano dovuto lasciare le


Comandi e Grandi Un ità

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loro sedi per mettersi a capo cli truppe mobilitate, sono istituiti per ciascun grande comando due stati maggiori, uno cosidetto mobile e l'altro territoriale. Nel I861, per effetto di vari decreti, è istituito il Dipartimento di Napoli, viene attribuito a ciascun Grande Comando un certo numero di divisioni e sottodivisioni, e sono invece aboliti i comandi di corpo d'armata costituiti per la guerra. I comandi militari risultano così ordinati: DIPARTIMENTI E GRANDI COMANDI J0

Torino

DIVISION I Torino - Alessandria - Genova

SOTTODIVISIONI Novara

2° Milano

Milano - Brescia - Cremona

Pavia

3° Parma

Parma - Modena - Piacenza

-

4° Bologna

Bologna - Forlì - Ancona

Rimini

5° Firenze

Firenze - Livorno

Siena - Perugia

Napoli - Salerno - Chieti - Bari -

-

6° Napoli

Catanzaro

-

Cagliari

-

-

Palermo

Messina - Siracusa

Questo ordinamento, adattato d'urgenza alle nuove condizioni territoriali, rivela subito eccessive sproporzioni tra le ampiezze territoriali delle diverse zone dipartimentali e rimane quindi in vigore solo fino all'8 giugno 1862. In tale data vengono infatti apportate alcune importanti modifiche quali: abolizione dei due stati maggiori; istituzione per il Dipa11imento di Napoli di un Comando cosiddetto «delle truppe attive», a cui viene affidata la direzione dei reparti mobilitati per la lotta al Brigantaggio; abolizione della Sottodivisione di Messina; costituzione ciel 7° Dipartimento a Palermo per rendere la Sicilia indipendente da Napoli. Le divisioni sono, in quest'epoca, unità essenzialmente mobili, da cui il nome di attive e tali rimangono fino al 23 febbraio 1863, allorchè alle loro sedi e ai loro comandi viene dato un carattere stabile e territoriale, di fatto già assunto dopo il ritorno dei corpi dalla campagna del 1861 e dopo i grandi movimenti di truppe avvenuti nell'anno successivo per la repressione del brigantaggio. Il ruolo attribuito ad esse fra gli anni 1863 e 1864, quali unità tipiche per la mobilitazione e per la circoscrizione tenitoriale, diminuisce l'importanza dei grandi comandi di dipartimento. Per tale motivo il 25 giugno I865 viene sciolto quello di Parma, e gli altri non tarderebbero a seguire la medesima sorte se non sopravvenisse la guerra del I 866 che sospende ogni disposizione in proposito. Tale campagna vede l'Esercito articolato inizialmente in due armate: quella del Mincio con tre corpi d'armata per complessive dodici divisioni (ventiguattro brigate di fanteria) e una divisione cli cavalleria (due brigate), e quella del Po coincidente con il IV Corpo d'Armata forte di otto divisioni (sedici brigate di fanteria). Nella seconda fase della guerra le divisioni e brigate, rimaste immutate nel numero, vengono ripartite in sette, anzichè in quattro corpi d'armata. Annesse le province venete, con decreto del I Oottobre 1866 viene istituito il Grande Comando del Dipartimento di Verona al quale fanno capo quattro nuove Divisioni: Verona, Padova, Treviso e Udine e due Comandi Generali delle città e fortezze di Mantova e Venezia Il proposito del 1865, di abolire i grandi comandi, viene 1ipreso il 6 gennaio 1867 con lo sciogli mento del Dipartimento cli Palermo e successivamente di tutti gli altri, per cui dal 22 agosto di quell'anno le divisioni vengono dichiarate autonome. Per eliminare lo svantaggio dei tanti organi demoltiplicatori dell'azione di comando, facenti capo all'ente centrale, il 4 novembre dello stesso anno si addiviene ad un primo esperimento di fusione, con la creazione a Pisa ciel Grande Comando delle truppe attive della Media Italia, che comprende nella sua giurisdizione la Toscana, l'Umbria e Bologna. Il 24 giugno 1869 sono istitu iti altri due Grandi Comandi in Verona e Napoli, rispettivamente per l'Alta e Bassa Italia. Questi tre nuovi enti superiori vengono chiamati Comandi Generali ciel I, Il e III Corpo d'Esercito. Al I (Pisa), viene assegnato un gruppo di Divisioni che assumono i ~umeri cli 1", 2", 3", 4" e 5"; al II (Verona) vengono assegnate la 6", 7" e 8" Divisione; al III (Napoli) la 9" e 10" Divisione.


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L'Esercito Italiano verso il 2000

Il 15 agosto I 870 si costituisce un corpo speciale per la campagna di Roma che assume il nome di IV Corpo d'Esercito; a partire dal gennaio 1871 questo prende stanza in Roma e unisce sotto di sé le Divisioni di Roma, Firenze e Perugia. Nello stesso anno il Comando di Pisa viene portato cli sede a Milano. L'ordi namento territoriale del 1871 prevede quattro comandi generali cli corpo d'Eserc ito e sedici comandi di divisione, distinti nuovamente con nome di città. Infatti: da Milano dipendono le divisioni d i Milano, Alessandria, Genova e Torino; da Verona quelle di Verona, Padova e Bologna; da Napoli quelle cli Napoli, Bari e Salerno; da Roma le tre già menzionate. Per la Sicil ia viene creato un Comando Generale delle truppe in Sicilia, d islocato a Palermo: ha alle di pendenze le Divisioni di Palermo e Messina; per la Sardegna rimane il solo Comando di Divisione di Cagliari. La legge del 30 novembre 1873 stabilisce che la circoscrizione mili tare territoriale della penisola deve essere suddi visa in set.te comandi generali così articolati:

C OMANDI GENERALI

DIVISION I MILITARI TERRITORIALI

l Torino

Torino • Genova

2° Milano

Milano · Alessandria

0

3° Verona

Verona · Padova

4° Firenze

Firenze . Bologna

5° Roma

Roma · Perugia · Chieti

6° Napoli

Napoli· Salerno · Bari

7° Palermo

Palermo · Messina

Tale legge viene modificata con decreto del 22 marzo 1877 che istituisce dieci comandi di corpo d'annata, con attribuzioni di carattere prevalentemente territoriale ed ammin istrativo in pace, di mobilitazione in guen-a, e venti comandi di divisione militare territoriale; l'ord inamento è il seguente:

COMANDI DI C.A.

I Torino

DIVISIONI MILITARI TERRITORIALI

Torino ( I") · Alessandria (2')

Milano

Milano (3") · Brescia (4')

III Verona

Verona (5°) · Padova (6")

IV Piacenza

Piacenza (7") · Genova (8°)

V Bologna

Bologna (9') · Ancona ( IO")

Il

VI Firenze

Firenze ( I I") · Perugia ( 12°)

VII Roma

Roma ( 13') · Chieti ( 14")

VIII Napoli

Napo Ii ( 15') - Salerno (16')

IX Bari

Bari ( 17") . Catanzaro (I 8')

X

Palermo ( 19") · Messina (20")

Palermo

Con legge 8 luglio 1883 i comandi di corpo d'armata sono portati a dodici, i comandi di divisione militare territoriale salgono a ventiquattro e si costituisce altresì il Comando M ilitare del!' Isola di Sardegna, con sede a Cagliari, come risulta dal seguente schema:


Comandi e Grandi Unità

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COMANDI DI C.A.

DI VISIONI ÌVIJUTARI TERRITORIALI

I

Torino

Torino ( I") - Novara (2•)

Il

Alessandria

Alessandria (3") - Cuneo (4•)

III Milano

Milano (Y) - Brescja (6•)

IV Piacenza

Piacenza (7') - Genova (8")

V

Verona

Verona (9") - Padova (IO')

VI Bologna

B0log1ia ( 11 ") - Ravenna ( 12'')

VII Ancona

Ancona ( 13°) - Chieti ( 14")

VIII Firenze

Firenze ( 15") - Livorno ( I6')

IX Roma

Roma (I 7"} - Perugia ( 18") Comando Militare della Sardegna

X

Napoli

Napoli ( I 9") - Salerno (20

3 )

XI Bari

Bari (2 1") - Catanzaro (22•)

Xli Palermo

Palermo (23") - Messina (24a)

Nel 1897 il Comando Militare della Sardegna si trasforma in Divisione Territoriale cli Cagliari (25"); tale ordinamento rimarrà in vigore fino al 1915. Con legge 17 luglio 191 O sono isti tuiti in via permanente quattro comandi designati cli armata, precedentemente previsti solo per mobil itazione. Durante la prima guerra mondiale vengono mobi li tati in totale undici armate, ventisette corpi d'annata, cli cu i uno d' assal to, settantacinque div isioni (sessantatre cli fanteria, due bersaglieri , quattro alpine, due d'assalto, quattro cli cavalleria), centoquarantuno brigate (centosed ici e.li fanteria , sette di bersaglieri, nove d i cavalleria, nove raggruppamenti alpini). Un primo riassetto si ha negli anni 1919 e 1920, cui fa seguito la legge del 7 gennaio l 923, per la quale l'Esercito viene ordinato su dieci domandi di corpo d'armata suddivisi in trenta divisioni territoriali , come di seguito specificato: COMi\NDI DI C.A.

DIVISIONI TF.RRITORIALI

I

Torino

Torino (I") - Alessandria (2") - Cuneo (3")

II

Milano

Milano (4") - Novara (5•) - Brescia (6")

III Verona

Verona (T) - Padova (8") - Trento W)

IV Bologna

Bologna ( I 0") - Ravenna ( 11

V

Trieste ( I 3") - Gorizia ( 14•) - Pola ( 15")

Trieste

3 )

-

Treviso ( 12")

VI Firenze

Firenze ( I 6") - Genova ( I 7") - Piacenza ( l 8')

VII Roma

Roma (19") - Livorno (20•) - Perugia (2 1") - Cagliari (22")

VIII Napoli

Napoli (23•) - Salerno (24·) - Catanzaro (25')

IX

Bari (26") - Chieti (27") - Ancona (28')

Bari

X Palermo

Palermo (29") - Messina (30")

Un successivo ordinamento, approvato con legge 11 marzo 1926, aumenta il numero dei corpi cl' armata a undici, si riforma il C.A. di Alessandria, le divisioni rimangono complessivamente trenta, ma vi sono variazioni sia nei numerativi dei corpi d'armata sia in quelli delle divisioni ; l'ordinamento trova attuazione entro il 1927; il medesimo ordinamento prevede che .le brigate assumano in luogo delle antiche denominazioni un numero progressivo; ciascuna di esse si costituisce su tre reggi menti , i quali conservano il nome della brigata cli origine:


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L'Esercito Italiano verso il 2000

C. A. TERRITORIALI O COMANDI M ILITARI

DIVISIONI MILITARI TERRITORIALI

Torino (I)

Torino (la) - Novara (2")

Alessandria (Il)

Alessandria (3') - Cuneo (43 ) - Genova (5")

1',,fi [ano (Hl)

.Milano (6") - Brescia (7") - Piacenza (83 )

Verona (IV)

Verona (9") - Padova (IO') - Bolzano (11")

Trieste (V)

Trieste ( 12') - Pola ( 15")

Bologna (VI)

Bologna ( 16") - Ravenna ( J7") - Ancona ( 18")

Firenze (VII)

Firenze ( 193 ) - Livorno (20')

Roma (VIII)

Roma (2 1•) - Perugia (22')

Bari (IX)

Bari (23") - Chieti (24")

Napoli (X)

Napoli (25•) - Salerno (26') - Catanzaro (27')

Udine (XI)

Udine ( 133 ) - Gori1..ia ( 14")

Cdo Militare della Sicilia

Palermo (28") - Messina (29")

Cdo Militare della Sardegna

Divisione Militare di Cagliari (30a)

Con legge 11 ottobre 1934 sono portati a tredici i corpi d'armata e a trentuno le divisioni ; vengono costituiti ex novo quattro comandi superiori alpini e tre divisioni celeri . Le divisioni di fanteria assumono il compito di provvedere alle predisposizioni sia per la difesa territoriale in pace, sia alla loro attuazione in g uerra (escluso il territorio dichiarato zonf} di operazioni) . Per esaltarne le tradizioni, le divisioni risultano contraddistinte, a partire dal 1934, oltre che da un numero, anche da un nomi nativo che viene assunto pure dalle brigate alle dipendenze di venute di fanteria divisionale. (schema n. 1). Fra il 1938 e il 1940, alla vigilia del secondo conflitto mondiale, i comandi di grande unità subiscono altri mutamenti sino a comprendere tre comandi cli gruppo di armate - suggeriti dalla eventualità di dover operare contemporaneamente su più fronti - nove armate, ventiquattro corpi d'armata (di cui uno autotrasportabile, uno corazzato, uno celere e uno alpino), settantacinque divisioni (cinquanta di fanteria, cinque alpine, due motorizzate, tre corazzate, tre celeri, dodici autotrasportabili), sedici coma ndi di difesa territoriale istituiti nel 1938 e dipendenti dai comandi di corpo d'armata nella c ui circoscrizione hanno sede. Nel corso della g uerra vengono mobilitati complessivamente quattro comandi di gruppo di armate, undici armate, trentadue corpi d'annata, centododici divisioni (settantadue di fanteria, sei alpine, cinque corazzate, tre celeri, due paracadutiste, tre camicie nere, due libiche, dic iotto costiere, una di marcia). Nel dopo guerra infine sono istituiti sia comandi militari territoriali, che assumono i compiti già devoluti, fino all'inizio del secondo conflitto mondiale, ai corpi d'armata e durante lo stesso ai comandi di di fesa territoriale, sia comandi di grandi unità complesse e semplici ai quali sono invece demandati compiti di inquadramento e operativi. Nello schema n. 2 è riepilogata l'evoluzione dei comandi di grande unità; non vi sono com presi i comandi costituiti e mobilitati, per fronteggiare le esigenze operative, nel corso dei due conflitti mondiali.


29

Comandi e Grandi Unità

SCHEMA N. l

DENOMINAZIONI D.IV ISIONJ E BRIGATE (1926-39) BRIGATE DI FANTERIA

DIVISIONI MILITARI TERRITORIALI

DIVISIONI E BRIGATE DI FANTERIA

( 1926-34)

( 1926-34)

( I 935-39)

Basilicata (I)

Torino (l")

di Superga

Umbria (Il)

Novara (2•)

della Sforzesca

Forlì (III)

Alessandria (3")

del Monfenato

Li vomo (IV)

Cuneo (4")

del Monviso

Modena (V)

Genova (5")

di Cosseria

Cuneo (VI)

Milano (6")

di Legnano

Toscana (VII)

Brescia (7")

Leonessa

Sicilia (Vlll)

Piacenza (8•)

Po

Roma (IX)

Verona (9")

ciel Pasubio

Puglie (X)

Padova ( 1O")

del Piave

A veUino (Xl)

Bolzano ( 1I")

del Brennero

Sassari (XII)

Trieste ( 12")

Re (XIII)

Udine (13•)

del Montenero

Como (XIV)

Gorizia ( 14")

dell'Isonzo

Lombardia (XV)

Pola (1 5")

del Carnaro

Pistoia (XVI)

Bologna ( I6")

di Fossalta

Pavia (XVII)

Ravenna ( J7·)

ciel Rubicone

Messina (XVIII)

Ancona ( 18•)

del Metauro

Venezia (XIX)

Firenze ( 19")

di Gavinana

Cremona (XX)

Livorno (20")

Curtatone Montanara

Granatieri di Sardegna (XXI)

Roma (2t•)

Granatieri di Sardegna

Alpi (XXII)

Perugia (22")

Cacciatoti delle Alpi

Regina (X XIII)

Bari (23")

delle Murge

Pinerolo (XXIV)

Chieti (24•)

del Gran Sasso

Bologna (XXV)

Napoli (25")

del Volturno

Pisa (XXVI)

Salerno (26•)

cieli' Assietta

Brescia (XXVII)

Catanzaro (27")

della S ila

Aosta (XXVIII)

Palermo (28")

Vespri

Piemonte (XXIX)

Messina (29")

Peloritana

Reggio (XXX)

Cdo Militare della Sardegna

Sabauda

Caprera (XXXI) (dal 27-10-1934)

C,do Militate di Sassari (dal20-J0-1~34)

Calabria

,

ciel Timavo


SCHEMA N. 2 COMANDI E GRANDI UNITA' COMPLESSE

I~GR ANDI COMANDI MILITARI DI DIPARTIMENTO

1860

11060-61 1861 1862 1865

(Alessandria

2" (Bresciaj

(Torino}

(Milano)

1

30

(Parma}

40

50

~.

/Torinol ve.A. (Firenze)

(Nai~li)

I I I

I

70 (Palermo)

CillLJ [II[] OITI;J IJJIID ~ 01IJ [illTI CT!ITIJ 3• (Verona)

1867

I

1867

Media Italia /Pisa!

1869

I

i:::ruu

I Alta Italia ! !Bassa Italia! Il (Verona)

lii (Napoli)

I I

[JD 1 I

IV {Roma)

(Milano)

1871 1873

1c (Torino)

{Milano)

I

2•

GENERALI - COMANDI 3, 4, s• (Verona)

(Firenze)

Il

lii

IV (Piacenza)

(Alessandria)

(Milano)

{Roma)

ì•

(Napoli)

(Palermo)

COMANDI DI CORPO D'ARMA TA

1877

I

I

COMANDI GENERALI CORPO D'ESERCITO I

1883 1888 1915-1a 1920

(Torino)

GRANDI COMANDI TRUPPE ATIIVE

DO OD I CC] TOR U,O MILANO VERONA I (Torino)

1923 1926 1927

m

V BOLOGN/1

Il (Milano)

lii (Verona)

IV (Bologna)

(Alessandriaj

(Milano)

(Verona)

V (Bologna) (Verona)

VI (Firenze) (Bolognaj

VII (Roma) (Ancona)

VIII (Napoli) (Firenze)

Xl (Bari)

Xli (Palermo)

CO DO DO e][] OD [ I ] DC] []O TRIESTE

FIREl'JZE

ROMA

NAPOLI

BARI

V (Trieste)

VI (Fi1enze}

VII (Roma)

VIII (Napoli)

IX (Bari)

(Bologna}

(Firenie}

(Roma)

I 1940-43 ! CC] DO OD OD CO DO

VII

PALERMO

-

1944

I

X (Palermo)

(Napoli)

Xl {Udine)

Il CMT {Genova)

lii CMT (Milano)

1946 1948 1952 1953 1956

IV CMT (Bolzano)

VeMT {Udine)

VI eMT (Bologna)

VII CMT (Firenze)

CdoMil. della Sicilia

CdoMil. della Sardegna

Xli

Xlii

CD OD

[JjO

Cdo FF.AA. Cdo Militare! Umbria Cdo Militare poi Militare Lazio Puglia della e Abruzzi Campania Lucania

Cdo Mii. delta Sicilia (Xli e.A.)

CdoFF.AA. della Sardegna

CJ

COMANDI MILITARI TERRITORIALI E OI REGIONE E COMANDI DI CORPO D'ARMATA ICMT (Torino)

IOIDI

[IJ

D!lD

1943

1957

X {Palermo) (l~apoli)

(Bolzano)

1936

1945

IX {Bari) (Roma)

VIII eMT (Roma)

IXeMT (Bari)

X CMT (Napoli)

I

(b)

Xl eMT (Palermo)

(Padova) Cdo Militare della Sardegna

1\/CA V CA (al (Padova V1tt. Vene o

Cdo R.M. l~ord·Ovest I CMT

Cdo R.M. Nord Est VCMT (Pado'1a)

(sciolto) lii C.A.

VI GA

(sciolto)

Cdo R.M. Tosco Emil. VII CMT

Cdo R.M. Centrale VIII CMT

Cdo RM Tosco Emil.

Cdo RM Centrale

(sciolto)

Cdo R.M. Meridional,

XCMT

CdoR.M. Sicilia Xl CMT

CdoRM Meridionale

Cdo RM Sicilia

VCA fVitt. Véneto) IVCA Alp.

1972

3° CA

1975

4° C.A. Alp.

5° C.A.

1983 1983

Cdo RM Nord O•,est

Cdo RM Mord Est

1994 tlOTE: c::::J • Comandi mobilitati per campagne di guerra (a) · Costituilo per scissione del V CMT il 1 maggio 1952 ecoesistente (b) • Si scioglie il 13 gennaio 1945 per darevita all'XI CMT.

Cdo RM Sardegna


31

Comandi e Grandi Unità

COMANDO REGIONE MILITARE NORD-OVEST Sede: Torino - Palazzo Comandi Militari.

Origini e vicende organiche Il 1° Grande Comando Militare viene costituito ad Alessandria il 1° aprile 1860 in attuazione dei decreto 25 marzo . Ha alle proprie dipendenze le truppe e i comandi dislocati nella zona cli competenza della disciolta Divisione Mi litare Territoriale cli Alessandria e delle Sottodivisioni di Novara e Pavia. Nel giugno 1861, a seguito della suddivisione del territorio in sei grandi d ipartimenti , è trasferito a Torino. Sciolto nel primo semestre del 1867, le divisioni da esso dipendenti sono dichiarate autonome. Con decreto 3 novembre 1867 si costituisce in Pisa il Comando Generale delle truppe attive della Media Italia, che co mprende nella propria giurisdizione la Toscana, l'Umbria e Bologna. Questo Ente, che all'inizio ha solo carattere sperimentale, dal 24 giugno 1869 prende la denominazione di Comando Generale del I Corpo d'Esercito e tale rimane sino al I 873 allorché, apportate modifiche alla circoscrizione militare territoriale, è trasformato in 1° Comando Generale e si trasferisce nuovamente a Torino. All 'atto della istituzione dei comandi di corpo d'armata con attribuzioni anche di carattere territoriale (decreto 22 marzo 1877) il I Corpo d'Armata suben tra al I ° Comando Generale e trova stabile sede nel capoluogo piemontese, ad esclusione dei periodi di mobilitazione relativi alle due guerre mondiali. l compiti territoriali già devoluti fino al 1943 al I C.A. sono assunti, a partire dal 7 giugno 1945, dal I Comando Militare Territoriale che ha sede in Torino. Il 1° luglio 1957 prende la denominazione di Comando Regione Militare Nord Ovest - I C.M.T. con giL1risdizione su Valle d ' Aosta, Piemonte, Lombardia (meno le province di Brescia e Mantova) e Liguria (meno La Spezia). Nel quadro del riassetto ordinativo dell'organizzazione territoriale dell' Esercito, il IO aprile 1983 diviene Comando Regione Militare Nord-Ovest con giurisdizione su tutte le provincie delle regioni ammin istrative sopra citate.

Campagne di guerra e fatti d 'arme Quale I Corpo d'Armata mobilitato partecipa alle campagne: Terza d'Indipendenza (1866): Custoza (24 giugno) Prima Mondiale (1915-18): 1915: Tofane - M. Peralba - Alto Boite (mag.-giu.), Landro - Sexten (lug.-ago.), Valle del Felizon - Rufreddo (nov.) 1916: Passo della Sentinella (apr.), Val Boite, Valle di Sexten I 9 I 7: Lavaredo - Oberbacher (apr.), Montello (nov.) 1918: Monfenera - Pederobba (mar.-giu.) - battaglia di Vittorio Veneto (ott.-nov.) , Asolo 1919: Zara (Comando Corpo cli Occupazione della Dalmazia: apr.-set.) Seconda Mondiale (1940-43): 1940: fronte alpino occidentale 194 1: territorio metropolitano: Torino 1942-43: Francia (difesa costiera tra Cavater e Cap Martin)

Comandanti l O GRANDE COMANDO M ILITARE ( 1860-67) Ten. Gen. Ettore Gerbaix de Sonnaz Ten. Gen. Enrico Morozzo della Rocca

Teo. Gen. Giuseppe Pianell COMANDO I CORPO D' AR!vlATA MOBILITATO (1866)

Ten. Gen. Giovanni Durando


32

L'Esercito Iwliano verso il 2000

COMANDO GENE RALE DELLE TRUPPE ATTIVE DELLA MEDIA ITALIA ( I 867-69) Ten. Gen. Enrico Cialdini COMANDO GENERALE DEL I CORPO D'ESERCITO (I 869-73) Ten. Gen. Enrico Cialdini I COMANDO GENERALE (1873-77) Ten. Gen. Raffaele Cadorna Ten. Gen. Enrico Cosenz Ten. Geo. Gustavo Mazè de la Roche COMANDO I CORPO D'ARMATA (1877-1919) Ten. Geo. Gustavo Mazè de la Roche Teo. Gen. G. Battista Bruzzo Ten. Gen. Paolo d'Oncieu de la Batie Ten. Gen. Giuseppe Besozzi Ten. Gen. Luigi Pelloux Ten. Gen. Tommaso Valles Ten. Gen. Giuseppe Ottolenghi Ten. Gen. Luigi Majnoni d'Intignano Ten. Gen. Ettore Pedotti Ten. Gen. Lodovico Barbieri Ten. Gen. Roberto Brusati Ten. Gen. Ottavio Ragni Ten. Gen. Francesco Rogier Ten. Gen. Enrico Sapelli di Capriglio Ten. Gen. Cesare Briccola Ten. Geo. Galeazzo Sartirana Ten. Gen. Donato Etna COMANDO l CORPO D'ARMATA MOBILITATO (1915-19) Ten. Gen. Ottavio Ragni Ten. Geo. Settimio Piacentini Ten. Gen. Luigi Segato Ten. Gen. Gaetano Giardino Ten. Gen. Settimio Piacentini Ten. Gen. Donato Etna Teo. Geo. Umberto Montanari COMANDO I CORPO D'ARMATA ( 1919-40) Ten. Gen. Giacomo Ponzio Ten. Gen. Giacinto Ferrero

Magg. Gen. Alfredo Giannuzzi Savelli Gen. C.A. Carlo Petitti di Roreto Gen. C.A. Luigi Tiscornia Gen. C.A. Ernesto Mombelli Gen. C.A. Gaetano Spiller Gen. C.A. Camillo Grossi Geo. C.A. Mario Vercellino COMANDO l CORPO D'ARMATA MOBILITATO ( I940-43) Gen. C.A. Carlo Vecchiarelli Geo. C.A. Curio Barbasetti di Prun Gen. D. Federico Romero l COMANDO MILITARE TERRITORIALE ( 1945-57) Gen. C.A. Emanuele Beraudo di Pralormo Gen. C.A. Guido Pialorsi Gen. C.A. G. Carlo Re COMANDO REGIONE MILITARE NORD - OVEST 1 C.M.T. (1957-83) Gen. C.A. G. Carlo Re Gen. C.A. Giuseppe Lorenzotti Gen. C.A. Lodovico Donati Gen. C.A. Giacinto Valente Gen. C.A. Mario Torsiello Gen. C.A. Domenico Michelotti Gen. C.A. Giovanni Verando Gen. C.A. Cosimo Cassone Gen. C.A. Enrico Ramella Gen. C.A. Umberto Cavanna Gen. C.A. Enrico Comucci Gen. C.A. Giovanni Masia Gen. C.A. Ferruccio Brandi Gen. C.A. Andrea Versari Gen. C.A. Gaetano Lanfernini Gen. C.A. Renato Lodi COMANDO REGIONE MILITARE NORD-OVEST (1983) Gen. C.A. Ferruccio Schiavi Gen. C.A. Domenico Corcione Gen. D. Enrico Borgenni (s.v.) Gen. C.A. Sergio Onnis Gen. C.A. Corrado Raggi Gen. C.A. Silvio di Napoli

Sedi 1860-61 1861-67 1867

Alessandria Torino Verona

1867-71 187 1-73 1873

Pisa Milano Torino


33

Comandi e Grandi Unità

CO.MANDO REGIONE lVIILITARE NORD-EST Sede: Padova - Caserma Salomone

Origini e vicende organiche Il 5° Grande Comando Militare è costituito a Torino il I O aprile 1860 in applicazione del decreto 25 marzo. Ha alle proprie dipendenze le truppe e i comandi dislocali nella zona della preesistente Divisione Territoriale cli Torino. Ne l giugno 186 I, con l'attuazione della nuova sucldi visione del territorio nazionale in sei grandi dipartimenti , è trasferito a Firenze. Sciolto nel primo semestre del I 867, le divisioni da esso dipendenti sono dichiarate autonome. Si ricostituisce a Roma con decreto 30 settembre I 873 quale 5° Comando Generale e, all'atto dell'istituzione dei comandi di corpo d'armata con attribuzioni anche di carattere territoriale (22 marzo I 877), prende il nome di V Corpo d'Armata; la sede del comando è fissata a Bologna. Successivi s postamenti portano il comando a Verona e a Trieste dove ha giurisdizione rispettivamente durante la prima e fino all'inizio della seconda guerra mondiale. A partire dal I O maggio 1945 viene costituito a Udine il V Comando Militare Territoriale, con compiti operativi e territoriali, che trasferito a Padova nel 1948, il I O maggio 1952 genera per scissione il comando del V Corpo cl' Armata con sede a Vittorio Veneto. Il I O luglio 1957 prende la denominazione di Comando Regione Militare Nord Est - V C.M.T. con giurisdizione su Veneto, Trentino - Alto Adige, Friuli - Vene7.ia Giulia e le province cli Brescia e Mantova. Nel quadro del riassetto ordinativo clell'organ izzaziooe territoriale dell'Esercito il I O aprile 1983 diviene Comando Regione Militare Nord-Est e conserva la giurisdizione sulle regioni amministrative sopra citate meno le due province lombarde.

Campagne di guerra e fatti d' arme Quale V Corpo d'Armata mobilitato partecipa alle campagne: Centro Meridione (1860-61): -

1860:

Umbria: Città di Castello, Perugia, Foligno, Spoleto - Marche: Ancona - Regno delle due Sicilie: S. Giuliano: Garigliano, Gaeta Terza d'Indipendenza (1866): muove dall'Adige all'Isonzo

Prima Mondiale (1915-18): 1915: 1916:

-

1917: 1918:

Lago cli Garda, Crocia Grande, Val Lagarina , Pasubio-Ton ezza , Val cl ' Assa, Brenta - Cismon, Zugna Torta, Val Sugana, Fiera di Primiero, Croda Grande Passo d ella Lora, Va l Sugana , Cengio , Pass o di Campogrosso - Vallarsa: Mattassone - Val di Posina, Pria Forà, M. Seluggio - Pas ubio - M. Corno - Alpe di Cosmagnon - Sogi Pasubio Cima cli Corno (Vallarsa) - M. Spii, Po7.7.acchio, Folgaria, Rovereto

Seconda Mondiale (1940-43): -

1940: 1941:

Postumia - Fiume Fronte Jugoslavo

Co,nandanti 5° GRANDE COMANDO MI LITARE ( 1860-67) Ten. Gen. Luigi Fecia di Cossato Ten. Gen. Ettore Gerbaix de Sonnaz Ten. Gen. Manfredo Fanti Ten. Gen. Alfonso Ferrero de La Marmora

5° COMANDO GENERALE ( 1873- 1877) Ten. Gen. Umberto di Savoia COMANDO V CORPO D'ARMATA (1877-1940) Ten. Gen. Carlo Mezzacapo Ten. Gen. G. Battista Bruzzo


34

L'Esercito Italiano verso il 2000

Ten. Gen. Giuseppe Pianell Ten. Gen . Giovanni Sironi Ten. Gen. Luigi Pelloux Ten. Gen. Ottone Tournon Ten. Gen . Gustavo Parravicino Ten. Gen. Luchino Del Mayno Ten. Gen. Gaetano Gobbo Ten. Gen. Cesare Ponza cli San Martino Ten. Gen. Ottavio Ragni Ten. Gen. Florenzio Aliprindi Ten. Gen. Gaetano Gobbo Ten. Gen . Domenico Grandi Ten. Gen. Armando Ricci-Armani Ten. Gen. Emilio De Bono Ten. Gen. Giovanni Cattaneo Ten. Gen. Giovanni Ghersi Gen. C.A . Carlo Sanna Gen. C.A. Giuseppe Vaccari Gen. C.A. Umberto Montanari Gen. C.A. Carlo Ferrario Gen. C.A. Alfredo Taranto Gen. C.A. Pietro Ago Gen. C.A. Alessandro Pirz.io Biroli Gen. D. Fabio Scala (int.) Gen. C.A. Italo Garibold i Gen. C.A. Carlo Geloso Gen. C.A. Carlo Vecchiarelli V COMANDO M{LITARE TERRITORIALE (J 945-57)

Gen. D. Paolo Petroni Gen. D. Guido Boschetti COMANDO R EGIONE MILITARE NORD EST -

V C.M.T. (1957-83)

Gen. C.A. Giorgio Negroni Gen. C.A. Gian Carlo Re Gen. C.A. Bruno Lucini Gen. C.A. Oscar Amatucci Gen. C.A. Lodovico Donati Gen. C.A. Pietro Barbari no Gen. C.A. Ettore Musco Gen . C.A. Guido Boschetti Gen. C.A. Arturo Simonetti Gen. C.A. Alberto Mosca Gen . C.A. Raffaele Caccavale Gen. C.A. Lazzaro Dessì Gen. C.A. Antonio Nani Gen . C.A. Mario Alessi Gen. C.A. Antonino Giglio Gen. C.A. Paolo Montù Gen. C.A. Remo De Flammineis Gen. C.A. Paolo Emanuele Gen. C.A. Gi useppe Pirrone Gen. C.A. Arnaldo Giacalone Gen. C.A. Mario Gariboldi Gen. C.A. Lorenzo Yalditara Gen . C.A. G iorgio Donati COMANDO R EGTONE M ILI1ARE NORD-EST ( l 9l:Ì3)

Gen. C.A. Quirino Armellini Gen. B. Adolfo Zauli (int.) Gen. D. G. Ernesto Cappa Gen. C.A. Maurizio Lazzaro de Castiglioni Gen. C.A. Carlo Biglino Gen. C.A. Gino Granata

Gen. C.A. Giovanni de Bartolomeis Gen. C.A. P. Fortunato Muraro Gcn. C.A. Remo Peracchio Gen. C.A. Francesco Bete.in Gen. C.A. Lucio Innecco Gen. C.A. Pietro Solain i

Sedi 1860-61 1861-67 1873-77 1877-83

Torino Firenze Roma Bologna

1883- 1920 1920-40 1946-48 1948

Verona Trieste Udine Padova


35

Cornandi e Grandi Unilà

COl\tIANDO REGIONE MILITARE Tosco-EMILIANA Sede: Firenze - Palazzo S. Caterina

Origini e vicende organiche Il 7° Grande Comando Militare è costituito a Palermo, con decreto 27 settembre 1862, sia per l'importanza militare della Sicilia che per l'accresciuta entità delle truppe dislocate nell'isola. Ha alle s~,e dipendenze le Divisioni Militari Territoriali di Palermo e Messina. Sciolto il l O marzo 1867, tutto il territorio della Sicilia è riunito nella Divisione Militare Territoriale cli Palermo. Si forma nuovamente in attuazione del decreto 30 settembre 1873 quale 7 ° Comando Generale e, allorché sono istituiti i comandi cli corpo d'armata anche con attribuzioni d i carattere territoriale (22 marzo 1877), prende il nome di VII Corpo d'Armata e tale rimane sino al secondo conflitto mondiale, mutando solo le sedi in conseguenza de/le varianti apportate nel tempo alle ripartizioni territoriali; si scioglie il 20 settembre 1944. Dal l O gennaio 1946 ha giurisdizione in Firenze il VII Comando Militare Territoriale, costituito il 1° aprile 1945; il I O luglio 1957 prende la denominazione cli Comando Regione Militare Tosco Emiliana - VII C.M.T. con giurisdizione su Toscana, Emilia - Romagna e le province di La Spezia, Ancona e Pesaro. Nel quadro del riassetto ordinativo dell' organizzazione territoriale cieli' Esercito, il 1° aprile 1983 diviene Comando Regione Militare Tosco-Emiliana cori giurisdizione sulle regioni amministrative Toscana ed Emilia - Romagna.

Campagne di guerra e fatti d'arme Quale VII Corpo d'Armata mobilitato partecipa alle campagne: Terza d'Indipendenza (1866): quale Corpo di Riserva del l'Armata di spedizione nel Veneto, nel secondo periodo della guerra. Prima .Mondiale (1915-18): 1915: Carso, da Vcrmegliano a Monfalcone e Porto Rosega. 1916: Carso, Monfalcone (giu.), Cosich, Jamiano 1917: S. Giovanni di Duino (mag .) , Fiondar (giu.), Passo Zagradan e Cima Matajur (ott.), M. Kolovral (24 ott.), ripiegamento al Torre, Tagliamento e Piave, sciolto il 30 novembre Seconda Mondiale (1940-43): - 1940-41: Territorio metropolitano: Firenze, Pisa e Livorno - 1942-43: Corsica Liberazione (1943-45): - 1943: Corsica: Bastia (8 set. - 4 ott.).

Comandanti 7° GRANDE COMANOO MILITARE ( 1862-67) Ten. Gen. Giacomo Carderina

VII CORPO D'ARMATA MOBILITATO (1866) Ten. Gen. Maurizio Gerbaix de Sonnaz

COMANDO

7° COMANDO GENERALE (1873-77) Ten . Gen. Alessandro Avogadro di Casanova COMANDO

VII CORPO D'ARMATA (1877-1919)

Ten. Gen. Alessandro Avogadro di Casanova Ten. Gen. Umberto di Savoia


36

L'Esercilo Italiano verso il 2000

Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. . Ten. Ten. Ten. Ten. Ten.

Gen. Amedeo di Savoia Gen. Luigi Mczzacapo Gen. Guglielmo De Sauger Gen. Giuseppe Dezza Gen. Teresio Bocca Gen. Fiorenzo Bava Beccaris Gen. Giuseppe Mirri Gen. Leone Pelloux Gen. Antonio Balclissera Gen. Luchino Del Mayno Gen. Alessandro Tonini Gen. Francesco Pistoja Geo. Vittorio Asinari di Bernezzo Gen. Alberto Incisa cli Camerana Gen. Carlo Caneva Gen. Florenzio Aliprindi Gen. Paolo Barattieri di S. Pietro Gen. Vincenzo Garioni

Gen. Gen. Gen. Gen.

VII COMANDO MILITARE TERRITORIALE ( 1945-57) Gen. C.A. Carlo de Simone Gen. D. Alberto Cordero cli Montezemolo Gen. C.A. Alessandro Trabucchi Gen. C.A. Carlo Rostagno Gen. C.A. Alberto Aliberti Gen. C.A. Ezio De Michelis Gen. D. Guido Bertoni COMANDO REGIONE MILITARE Tosco-E MILIANA

vn c.M.T <J957-83) Geo. C.A. Ezio De Michelis Gen. C.A. Oscar Amatucci Gen. C.A. Pietro Barbarino Gen. C.A. Giuseppe Aloia Gen. C.A. Aldo Beolchini Gen. C.A. Umberto Turrini Gen. C.A. Ugo Centofanti Gen. C.A. Massimo de Palma Gcn. C.A. Enzo Vescovini Gen. C.A. Corrado San Giorgio Gen. C.A. Amato Amati Gen. C.A. Nicola Giacobbe Gen. C.A. Renzo Apollonio Gen. C.A. Giangiorgio Barbasctti di Prun Gen. C.A. Aldo De Carl.ini Gen. C.A. Franco Barbolini

COMANJX) VII CORPO D'ARMATA MOB1LI1Af0 ( 1915-17)

Ten. Gen. Vincenzo Garioni Ten. Gen. Guglielmo Pecori Giralcli Ten. Gen. Adolfo Tettoni Magg. Gen. Luigi Bongiovanni Magg. Gen. Giovanni Ghersi COMANDO VII CORPO D'ARMATA ( 1919-40)

Ten. Gen. Giuseppe Ciancio Gen. C.A. Edoardo Ravazza Gen. D. Lore,nzo Barco (int.) Gen. C.A. Giuseppe Vaccari Gen. C.A. Antonino Di Giorgio Gen. C.A. Giuliano Ricci Lotteringi del Riccio Gen. D. Felice Coralli Gen. C.A. Giovanni Romei Longhena Gen. C.A. Ernesto Mombelli Gen. C.A. Eugenio Graziosi Gen. C.A. Adriano Marinetti Gen. C.A. Mario Nicolosi Gen. C.A. Aldo Aymonino

VII CORPO D'ARMATA (1940-44) Gen. D. Vittorio Sogno Gen. C.A. Uberto Mondino Gen. D. Giacomo Carboni Gen. C.A. Giovanni Magli

COMANDO

D. Bartolomeo Pedrotti D. Guido Boselli D. Giuseppe Romano C.A. Angelo Cerica

COMANDO REGIONE MILITARE TOSCO- EMILIANA

MOBILITATO

(1983) Gen. C.A. Franco BarboJini Gen. C.A. Luigi Poli Gen. D. Filippo Boari Gen. C.A. Neri Loi Gen. C.A. Goffredo Canino Gen. C. A. Costantino Berlenghi Gen. C.A. Pietro Egidio Re Gen. C.A. Biagio Rizzo Gen. D. Giuseppe Orofino Gen. C.A. Giampiero Rossi

Sedi 1862-77 Palermo Roma 1877-83 1883-1920 Ancona

1920-27 1927

Roma Firenze


37

Comandi e Grandi Unità

COlVIANDO REGIONE MILITARE CENTRALE Sede: Roma - Palazzo Slataper

Origini e vicende organiche Trae le sue origini dal Comando VIII Corpo d'Armata istituito a Napoli, in applicazione del decreto 22 marzo 1877. con attribuzioni di carattere prevalentemente territoriale; sotto la sua giurisdizione sono poste le Divisioni Militari Territoriali di Napoli e Salerno. Il comando del co1vo d'armata viene portato successivamente a Firenze sino al termine della prima guerra mondiale e, dopo un breve ritorno a Napoli, trova sede definitiva nella capitale. Mobilitato per il secondo conflitto mondiale si scioglie nel settembre 1943 in Grecia. Ricostituito il 1° ottobre 1944 quale Comando Militare del Lazio, Umbria e Abruzzi, nel 1945 riprende il nome di VIII Comando Militare Territoriale ed ha ancora sede in Roma Il 1° luglio 1957 prende la denominazione cli Comando Regione Militare Centrale - VIII C.M.T. con giurisdizione su Lazio, Umbria, Marche (meno le provincie di Ancona e Pesaro), Abruzzo e Sardegna. Nel quadro ciel riasselto ordinativo dell ' organizzazione territoriale dell ' Esercito, il I O aprile 1983 diviene Comando Regione Militare Centrale con giurisdizione sulle regioni amministrative Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo.

Campagne di guerra efatti d'arme Quale VIII Corpo d'Armata mobilitato partecipa alle campagne: Prima Mondiale (1915-1.8): 1915: 1916: 1917: 1918:

Isonzo: A jba, Loga, Ronzina, Tolmino, S. Maria. Isonzo (gcn.-mag.) - Carso: S. Marco, Vertoiba, Sober (ago.-clic.) Carso: Cuore, Belpoggio, Raccogliano - ripiegamento dall'Isonzo al Piave (ott.-nov.) Montello (mar.-giu.) - Vittorio Veneto: M. Cucco, Passo cli Faclalto, Ponte nelle Alpi, Longarone (ott.-nov.)

Seconda Mondiale (1940-43): 1940: fronte al pino occidentale - Albania ( ott.) 1941: fronte greco-albanese: Tepeleni (gen.-apr.) 1942-43: Grecia: compiti cli presidio

Coniandan.ti COMANDO Vlll CORPO D' ARMATA ( 1877- 1919)

Ten. Gen. Gaetano Sacchi Ten. Gen. Carlo Mezzacapo Ten. Gen. Ettore Bertolé Viale Ten. Gen. Edoardo Drìquct Ten. Gen. Robe1to Morra cli Lav1iano della Montà Ten. Gen. Antonio Balclissera Ten. Gen. Mario Lamberti Ten. Gen. Ettore Viganò Ten. Gen. Giuseppe Della Noce Ten. Gen. Paolo Barattieri di S. Pietro COMANDO VIII CORPO D'ARMATA MOBILITATO

( 1915-19) Ten. Gen. Ottavio Briccola

Teo. Gen. Paolo Ruggeri Laderchi Ten. Gen. Evaristo Mossolin Ten. Gen. Alberto Cavaciocchi Ten. Gen. Carlo Carignani Ten. Gen. Armando Ricci Armani Ten. Gen. Francesco Grazioli Ten. Gen. Enrico Caviglia Ten. Gen. Asclepia Gandolfo Ten. Gen. Francesco Grazioli Ten. Gen. Pier Luigi Sagramoso Ten. Gen. Edoardo Ravazza Ten. Gen. Giacomo Ponzio COMANDO

vm CORPO D'ARMATA ( 1919-40)

Ten. Gen. Luciano Sacco


38

L'Esercito Italiano verso il 2000

Ten. Gen. Giorgio Cigliana Ten. Gen. Giuseppe Pennella Ten. Gen. Giacinto Fen-ero Ten. Gen. Carlo Petitti di Roreto Gen. C.A. Alberico Albricci Gen. C.A. Giuseppe Vaccari Gen. C.A. Francesco Goggia Gen. C.A. Domenico Siciliani Gen. C.A. Fabio Scala Gen. C.A. Remo Gambelli

COMANDO REGIONE MILITARE CENTRALE -

VIII C.M.T. (I 957-83) Gen. C.A. Giovanni Cass ino Gen. C.A. Aurelio Guy Gen. C.A. Antonio Gualano Gen. C.A . Siro Bernabò Gen. C.A. Alfonso Checchia Geo. C.A. Giuseppe Guillet Gen . C.A. Luigi Forlenza Gen . CA.Francesco Mereu Gen. C.A. Ugo Scotto Lavina Gen. C.A. Andrea Viglione Gen. C.A. Cami llo Cacciò Gen. C.A. Vincenzo Leonelli Gen. C.A. Giuseppe Santovi to Gen. C.A. Giuseppe Calamani Gen. C.A. S alvatore Coniglio

COMANDO VIII CORPO o' ARMATA MOBILITATO

(1940-43) Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

D. Emilio Bancale D. Gastone Gambara D. Matteo Negro C.A. Giuseppe Pafuncli C.A. Mario Marghinotti

COMANDO MILITA RE D E L LA Z IO, UMBRIA E ABR UZZI(] 944-45)

COMANDO REGIONE M ILITARE CENTRALE (1983)

Gen. D. Arnaldo Azzi VIII COMANDO M ILITARE TERRITORIAI.E ( 1945-57) Gen. C.A. Arnaldo Azzi Gen. D. Mario Solclarelli Gen. C.A. Enrico Frattini Gen. C.A. Arturo Scattini Gen. C.A. Alessandro Albert Gen. C.A. Gfovanni Cassino

Gen. C.A. Salvatore Coniglio Gen. C.A. Fausto Fortunato Gen. D. Aldo Calò Gen. C.A. Ciro Di Martino Gen. C.A . Luigi Stefani Gen. C.A. G. Alessandro D ' Ambrosio Gen. C.A. Sandro Romagnol i Gen. C.A. Vittorio Stanca Gen. C. A. Mauro Riva

Sedi 1877-83 Napoli 1883-1920 Firenze

1920-27 1927

Napoli Roma


Comandi e Grandi Unità

39

COl\llANDO REGIONE MILITARE MERIDIONALE Sede: Napoli - Palazzo Salerno

Origini e vicende organiche Trae le proprie origini dal Comando X Corpo d'Armata costituito a Palermo, in applicazione del decreto 22 marzo 1877, con compiti territoriali cd amministrativi; sotto la sua giurisdizione vengono messe le Divisioni Militari Territoriali di Palermo e Messina. Dal 1883 al 1920 il comando di corpo d'annata è trasferito a Napoli e, dopo un breve ritorno a Palermo, dal 1927 trova sede definitiva nel capoluogo campano. Sciolto il 25 novembre 1942 in zona di operazioni, nel 1943 viene istituito il Comando FF.AA. della Campania che a partire dal 15 luglio 1944 diviene Comando Militare della Campania e dal 13 gennaio 1945 X Comando Militare Territoriale ed ha ancora sede in Napoli. Il l O lugl io 1957 prende la denominazione di Comando Regione Militare Meridionale - X C.M.T. con giurisdizione su Campania, Puglia, Basilicata e Calabria (meno la provincia di Reggio). Nel quadro del riassetto ordinativo dell ' organizzazione territoriale dell'Esercito, il 1° aprile 1983 diviene Comando Regionale Militare Meridionale con giurisdizione sulle regioni amministrative sopra citate e sul Molise.

Campagne di guerra e fatti d'arme Quale X Corpo d'Armata mobilitato partecipa alle campagne: Prima Mondiale (1915-18): 19 15: Carso: S. Martino, M. Sei Busi (giu.-nov.) 19 16: Val d' Astico: M. Cengio, M. Branzomé, Conca cl' Arsiero, M. Cimone (giu.) 1917: Val Posina, Val d' Astico, Altopiano cl' Asiago 1918: Piave (giu.) - Vittorio Veneto: Roncegno e Altopiano di Folgaria (ott.-nov.) Seconda Mondiale (1940-43): 1940: Africa Settentrionale, scacchiere libico-tunisino 1941: Sirti ca, Bengasi 1942: Mechili (mar.-mag.) - El Alarncin: El Mireir e Qaret El Himeimat - Ripiegamento su Fuka - sciolto il 7 nov.

Ricompense Di Benemerenza Medaglia d'Oro - Decreto 27 maggio 191 l Si segnalò per operosità, coraggio, fi lantropia e abnegazione nel portare soccorso alle popolazioni funestate dal terremoto del 28 dicembre 1908.

Comandanti COMANDO X CORPO D'ARMATA (1877-J 919)

Ten. Gen. Maurizio Gerbaix de Sonnaz Ten. Gen. Gustavo Parravicino Ten. Gen. Carlo Mezzacapo Ten. Gen. Luigi Avogadro di Quaregna Ten. Gen. Roberto Morra di Lavriano della Montà Ten. Gen. Carlo Corsi Ten. Gen. Alfredo Sterpone

Ten. Gen. Ten. Gen. Ten. Gen. Ten. Gen. Ten. Gen. Ten. Gen. Ten. Gen. Ten. Gen.

Vittorio Emanuele di Savoia Giuseppe Mirri Ettore Pedotti Tommaso Valles Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta Vincenzo Goggia Domenico Grandi Paolo Barallieri di San Pietro


40

L'Esercito Italiano verso il 2000

Ten. Gen. Domenico Grandi Ten. Gen. Mario Lamberti Ten. Gen. Edoardo Coardi di Carpenetto e di Bagnasco Ten. Gcn. Giorgio Cigliana

X CORPO D ' ARMATA (19I5-l 9) Ten. Gen. Domenico Grandi Ten. Gen. Guglielmo Marghieri Ten. Gen. Edoardo Rava1.za Ten. Gen . Paolo Morrone Ten. Gen. Emilio Sailcr Ten. Gen. Enrico Caviglia Ten. Gen. Giovanni Cattaneo

COMANDO

MOBILIT ATO

X COM,qNOO MILITARE T ERRITORIALE (J 945-57) Gen. D. Mario Soldarelli Gen . D. Giuseppe Romano Gen . C.A . Nicolangelo Cann ineo Gen. C.A. Ugo Tabellini Gen. CA. Silvio Rossi Gen. C.A. Giorgio Liuzzi Gen. C.A. Giovanni Cassino Gen. C.A. Aurelio Guy COMANDO REG IONE MILITARE MERIDIONALE -

X C.M.T. (1957-83) Gen. C.A . Aurelio Guy Gen . CA. Guido Boschetti Gen. C.A. Umberto De Martino Gen. C.A. Giuseppe Massaioli Gen . C.A. Ugo Centofanti Gen. C.A. Antonio Scaramuzza de Marco Gen. C.A. Paolo Gaspari Gen. CA. Alberto Mosca Gen. C.A. Giovanni De Gennaro Gen. C.A. Andrea Viglione Gen. C.A. Giuseppe Di Mauro Gen. C.A. Pietro Tolomeo Gen. C.A. Alberto Fiorentino Gen. D. Mario Parisio (s. v.) Gen. CA. Ni netto Lugaresi Gen. CA. Giacinto Antonelli

COMANDO X CORPO D' ARMATA ( 19 I 9-40)

Ten. Gen. Giovanni Ameglio Gen. C.A. Luigi Basso Gen. CA. Alberico Albricci Gen. CA. Alfredo Taranto Gen. C.A. Carlo Ferrario Gen. C.A. Ottavio Rolandi Ricci Gen. C.A. Umberto di Savoia Gen. C.A. Mario Nicolosi COMANDO X CORPO D'ARMATA MOBILITATO

( I 940-42)

Gen. CA. Alberto Barbieri Gen. D. Mario Nuvoloni Gen. D. Benvenuto Gioda Gen. C.A. Federico Fenari Orsi Gen. D. Enrico Frattin i (inl.) Gen. C.A. Edoardo Nebbia

COMANDO REGION E MILITARE M ERIDJONAI.E

(I 983)

COMANDO FORZE ARMATE DELLA CAMPANIA

(1943-44) Gen. CA. Antonio Basso

Gen. C.A. Gen. C.A. Gen. C.A. Gen. C.A. Gen. CA. Gen . C.A.

Nicola E. Repole Franco De Vita Luigi Trinch ieri Rinaldo Santin i Paolo Feniel lo Andrea Lusa

COMANDO MILITARE DELLA C AMPANIA ( 1944-45)

Gen. D. Mario Solclarelli

Sedi 1877-83 Palermo 1883- 1920 Napoli

1920-27 1927

Palermo Napoli


41

Comandi e Grandi Unità

COMANDO REGIONE MILITARE DELLA SICILIA Sede: Palermo - Palazzo dei Normanni

Origini e vicende organiche Discende dal Comando XI Corpo d'Armata costituito a Bari in attuazione del decreto 8 luglio 1883 con compiti prevalentemente territoriali ccl amministrativi. Sciolto al termine della prima guerra mondiale, viene ricostitui~o ad Udine il I O ottobre I 927. rimanendo nel capoluogo friulano sino alla seconda guerra mondiale. E nuovamente sciolto I' 8 setlembre I 943. Il I O marzo 1944 viene formato iI Comando Militare della Sicilia (XII Corpo d'Armata). li quale dopo soli tre mesi, il 21 giugno, prende il nome di Comando Militare Territoriale della Sicilia ed il 13 gennaio 1945 si scioglie per dar vita all'XI Comando Militare Territoriale con sede in Palermo. Cambia nuovamente denominazione il I O luglio in Comando Regione Militare della Sicilia - Xl C.M.T. con giurisdizione sull'isola e sulla provincia cli Reggio Calabria. Nel quadro del riassetto ordinativo dell'organizzazione territoriale dell'Esercito, il 1° aprile 1983 diviene Comando Regione Militare della Sicilia, armonizzando i limiti di giurisdizione territoriale con quelli amministrativi della regione.

Campagne di guerra e fatti d'anne Quale Xl Corpo d'Armata mobilitato partecipa alle campagne: Prima Mondiale (1915-18): 1915: Isonzo: Main izza, Sagrado, S. Michele, Bosco. Cappuccio, S. Martino 1916: Isonzo: S. Mich e le, Doberclò, Nad Logen , Oppacchiasella (giu.) - S. Grado di Merna, Loquizza, Veliki, Faili, Pecinka, Volkovniak. Castagnevizza. 1917: Dosso Faiti - ripiegamento al Tagliamento e al Piave (ott.-nov.). 1918: Piave: Palazzone Salgaredo (gi u. ), Isola Caserta (ago .) - Vittorio Venero: Grave di Papaclopoli, Monticano, Livenza, Tagliamento (ott.-nov.). Seconda Mondiale (1940-43): I 941: Frontiera jugoslava: Val Sava, Lubiana. Ribnica. - 1941-42: Slovenia: compiti di presidio

Ricompense Di Benemerenza Medaglia d'Oro - Decreto 27 magg io 1911 Si segnalò per operosità. coraggio, filantropia e abnegazione nel portar soccorso alle popolazioni funestate dal teffemoto ciel 28 dicembre 1908.

Coniandanti COMANDO

Xl CORPO D' ARM,1\Tt\ ( 1883- 1915)

Ten. Gen. Ten. Gen. Ten. Gen. Ten. Gen. Ten. Gen. Ten. Gen. Ten. Gen.

Luigi Avogadro cli Quarcgna Cesare Bonelli Annibale Boni Emilio Ponzio Vaglia Giovanni Corvctto Alfredo Sterpone Ottone Tournon

Ten. Gen. Ten. Gen. Ten. Gen. Ten . Gen. Ten. Gen. Ten. Gen. Ten. Gen. Ten. Gen.

Antonio Rugiu Baldassarre Orero Ettore Pedolti Mario Lamberto Francesco Rogier Achi lle Mazzitelli Antonio Girola Luigi Nava


42

L'Esercito Italiano verso il 2000

Ten. Gen. Alessandro Panizzarcli Ten. Gen. Giuseppe Valleris Ten. Gen. Giorgio Cigliana

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

Xl CORPO o' ARMATA MOBILITATO ( 1915-19)

COMANDO

Teo. Gen. Ten. Gen. Teo. Gen. Ten. Gen. Ten. Gen.

Giorgio Cigliana Carlo Pctitti cli Roreto Giuseppe Pennella Giuseppe Paolini Giuseppe Vaccari

COMANDO REGIONE MILITARE DELLA SICILIA -

XI C.M.T. (1957-83) Gen. C.A. Lodovico Donati Gen. C.A. Giuseppe Massaioli Gen. D. Paolo Gasparri (int.) Gen. C.A. Aldo De Marco Gen. C.A. Enzo Marchesi Gen. C.A. Salvatore Campa Gen. C.A. Alessandro Tarasca Gen. C.A. Antonino Giglio Gen. C.A. Ezio Pistolli Gen. C.A. Salvatore Vinci (int.) Gen. C.A. Enrico Mino Gen. C.A. Raffaele Giudice Gen. C.A. Mario Tomaino Gen. C.A. Marcello Floriani Gen. C.A. Natalino Maggiorano Gen. C.A. Luigi Ferro Gen. C.A. Vittorio Monastra

COMANDO XJ CORPO D ' ARMATA ( 1927-40)

Ten. Gen. Alberto Crispo Ten. Gen. Pier Luigi Sagramoso Ten. Gen. Emilio Sailer Ten. Gen. Umberto Montanari Gen. C.A. Ernesto Mombelli Gen. C.A. Guido Liuzzi Gen. C.A. Riccardo Calcagno Gen. C.A. Ernesto Mombelli Gen. C.A. Rodolfo Graziani Gen. C.A. Amedeo Guillet Gen. C.A. Pietro Pintor Gen. C.A. Alfredo Guzzoni Gen. C.A. Antero Canale Gen. C.A. Lorenzo Dalmazzo Gen. C.A. Matteo Roux COMANDO

Xl

CORPO D'ARMATA MOBILITATO

COMANDO REGIONE MILITARE DELLA SICILIA

(1983)

( 1940-43) Gen. Gen. Gen. Gen.

C.A. C.A. C.A. C.A.

C.A. Paolo Berardi C.A. Maurizio Lazzaro de Castiglioni C.A. Quirino Armellini C.A. Antonio Norcen D. Giovanni Cassino (int.) C.A. Lorenzo Richieri C.A. Aurelio Guy C.A. Lodovico Donati

Matteo Roux Federico Romero Mario Robotti Gastone Gambara

Xl COMANDO MILITARE TERRITORIALE (1945-57) Gen. D'Adamo Mariotti

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

C.A. Vittorio Monastra C.A. Vito Mazzuca C.A. Biagio Cacciola C.A. Natale Docloli C.A. Piero Monsutti C.A. Paolo Cavanenghì C.A. Mario Buscemi C.A. Angelo Sion

1945

Palermo

Sedi 1883- l 9 l 9 Bari 1927-40 Udine


Comandi e Grandi Unità

43

COlVIANDO REGIONE MILITARE DELLA SARDEGNA Sede: Cagliari - Palazzo de la Vallee

Origini e vicende organiche Nel 1848 viene istituito il Comando Divisione Militare di Cagliari, con competenze su tutta risola, in sostituzione di precedenti organi. Soppresso il Comando Divisione Militare nel I 869, si costituisce con legge 8 luglio 1883 il Comando Militare della Sardegna , che si trasforma nel 1897 in Comando Divisione Territoriale di Cagliari. Nel 1926 si denomina nuovamente Comando Militare della Sardegna che diviene, per effetto della legge 11 ottobre 1934, Comando XIII Corpo d'Armata. Il 28 rnarzo 1943 prende il nome di Comando Forze Armate della Sardegna e dal 25 luglio dello stesso anno, elevato cli rango. assume alle dipendenze i Corpi d 'A rmata XIIT e XXX. Dal 15 luglio 1944 riprende la denominazione cli Comando Militare della Sardegna e si scioglie poi al termine ciel secondo conflitto mondiale. Rimane nell'isola il Comando Divisione S.I. «Calabria>> che assolve anche compiti territoriali; si trasforma il 15 agosto I 946 in Comando Brigata Fanteria «Calabria» e, a partire dal I 0 febbraio 1948, in Comando Militare della Sardegna. Posto alle dipendenze del Comando Territoriale di Roma, diviene autonomo il l° gennaio 1982 dipendendo dallo SME ed un anno dopo, I' 11 marzo 1983, elevato cli rango, assume la denominazione di Comando Regione Militare della Sardegna.

Campagne di guerra e.fatti d 'arme Quale XIII Corpo d'Armata mobilitato partecipa alle campagne: Seconda Mondiale (1940-43): - 1940-43: Sardegna: difesa cieli' isola con le divisioni <<Calabria» a nord e «Sabauda» a sud e varie unità costiere. Dal luglio I 943 ha la responsabilità della zona centro sud lungo la fascia costiera con unità costiere (203" e 205" divisione e XXXIII brigata); come massa di manovra d ispone delle divisioni <<Sabauda», «Bari» e <<Nembo» . Liberazione (1943-45): 1943-44: Sardegna: costringe i reparti tedeschi ad abbandonare l'isola.

Comandanti COMANDO DIVIS IONE MILITAR E DI CAGLIARI

(1848-69) Ten. Gen. Carlo Sobrero Ten. Gen. Maurizio Bacchiglieri Ten. Gen. Alberto Ferrero della Marmora Ten . Gen. Giovanni Durando Ten. Gen. Carlo Biscaretti di Ruffia Ten. Gen. Pietro Pilo Boyl di Putifigari Ten. Gcn. Carlo De Candia Ten. Gen. Alessandro Broglia cli Mombello Ten. Gen. Luig i Mezzacapo Magg. Gen. Alessandro Quadro d i Ceresole Ten. Gen. Gioacchino Matteo Regis Tcn. Gen. Alessandro Righini cli San Giorgio Ten. Gen. Alessandro Gozani di Treville Magg. Gen. Achille Angelini

COMAJ\DO MILIT.A.RE DELLA SARDEGNA ( 1883-97)

Ten. Gen. Tcn. Gen. Tcn. Gen. Tcn. Gen.

Emerico Mayo Carlo Marchesi Simone Ghersi Luigi Prielli

COMANDO DIVISIONE TERRITORIALE DI CAGLIA-

RI (I 897- I 926)

Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten.

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

Luigi Priclli Francesco Rogier Achille Booetti Emilio Degiorgis Giovanni Bertoldo Alberto Poll io Pio Carlo di Majo Francesco Porpora


44

L 'fiserci10 italiano verso il 2000

Magg. Gen . Carlo Ruelle Magg. Gen. Luigi Druetti Ten. Gen. Tommaso D'Agata Ten. Gen. Luigi Capello Ten. Gen. Attilio Borzini Magg. Gen. Gherardo Pantano Gen. D. Gastone Rossi COMANDO MILITARE DEL.I.A SARDEGNA

Gen. B. Enrico Cocco (int.) Gen. D. Antonio Soldani Gen. D. Mario Gianani Gen. D. Antonio Saltini Col. Bernardino Tei (int.) Gen. D. Alberto Bongiovanni Gen. D. Antonio Guarini Gen. D. Giovanni Parlato Gen. D. Nicola Cotogno Gen. D. Giuseppe Di Mauro Gen. D. Vilibaldo Pieruzzi Gen. D. Francesco Muscarà Gen. D . Giulio Pennetti Gen. D. Aldo Maglietta Gen. D. Arvedo Moscatelli Gen. D. Franco Pescatori Gen. D. Ugo Piccione Gen. D. Andrea Yersari Gen. D. Neri Loi

(1926-34)

Gen. D. Gastone Rossi Gen. D. Emanuele Pugliese

XIII CORPO o' ARM.A:TA (1934-43) Gen. C.A. Angelo Tua Gen. C.A. Edoardo Monti Gen. C.A. Augusto de Pignier Gen. C.A. Antonio Basso

COMANDO

COMANDO FORZE ARMATE DELLA SARDEGNA (1943-44)

Gen. C.A. Antonio Basso Gen. D. Giovanni Magli

COMANDO REGIONE MILITARE DELLA SARDEGNA

COMANDO

( 1983)

COMANDO MILITARE DELLA SARDEGNA ( J948-83)

Gen. C.A. Neri Loì Gen. C.A. Luigi Ramponi Gen. C.A. Costantino Berlenghi Gen. C.A. Giorgio Malorgio Gen. C.A. Raffaele Stabile Gen. C.A. Duilio Mamhrini Gen. C.A. Luigi Campagna

MILI1:-\RE DELLA SARDEGNA ( 1944-45) Gen. D. Carlo Petra di Caccuri (int.) Gen. D. Brunetto Brunetti Gen. B. Carlo Cassini Gen. B. Alfredo d'Andrea Gen. D. Attilio Quercia

Sedi 1848

Cagliari


45

Comandi e Grandi Unilà

COMANDO 3° CORPO D'ARMATA Sede: Milano - Palazzo Cusani

Origini e vicende organiche Il 3° Grande Comando l\ifilitare si costituisce a Panna il 1° aprile 1860 nel quadro della riorganizzazione dell'Esercito prevista dal decreto 25 marzo. Ha funzioni prevalentemente territorial i, ma in caso di guerra è in grado di trasformarsi in comando di corpo d ' armata. Sotto la sua giurisd izione viene posto il terri torio dell' Emilia delimitato dal corso dei fiumi Trebbia e Panaro. Soppresso il 1° settembre 1865, in attuazione del decreto 25 giugno, si mobilita quale III Corpo d'Armata nel giugno 1866 per la terza guerra d'indipendenza, terminata la quale rimane ancora in vita fi no all'agosto 1867. Il 14 giugno 1869 è costituito in Napoli il Comando Generale del Ili Corpo d'Esercito che si trasforma nel 1873 in 3° Comando Generale e, a partire dal 22 marzo 1877, in III Corpo d'Armata. Assolve compiti territoriali ad esclusione dei periodi di mobilitazione relativi alle campagne di guerra. Nel settembre 1943, a seguito degli eventi successivi alla proclamazione dell'armistizio, si scioglie. 1115 giugno 1945, a Milano, si forma il III Comando Militare Territoriale che si trasforma dal I O luglio 1957 in

Comando III Corpo d'Armata. Con la ristrutturazione del 1975 muta ancora denominazione in Comando 3° Corpo d'Armata.

Campagne di guerra e fatti d'arme Quale III Corpo cl' Armata mobilitato partecipa alle campagne: Terza d'Indipendenza (1866): 1866: C ustoza e Villafranca (27 g iu .) Prima Mondiale (1915-18): 1915: Adamello, Tonale 1916: Adamello, alta Val Chiese I 917: Val Chiese, Corno Ca vento, Val Ledro 1918: Valtellina, Val Ca moni ca , Punta E rcavallo (Tonale); Va l di Sole, passo della Mendola, Pingolò, alta Val Venosta, Val Trafoi, Val Mortella Seconda Mondiale (1940-43): 1940: Fronte alpino occidentale (giu.); fronte greco albanese (nov.) 1941: Ocrida - Tomori 1942-43: occupazione territorio greco

-

Coniandanti 3° GRANDE COMANDO MILITARE ( 1860-65) Ten . Gen. Giovanni Durando Ten. Gen. Domenico C ucchiari COMANDO

JIJ

CORPO D'ARMATA .M OBILITATO

( 1866-67) Ten. Gen. Enrico Morozzo della Rocca COMANDO G ENERALE DEL

Ili CORPO D'ESERCITO

( 1869-73) Ten. Gen. Ignazio De Genova d i Pettinengo

3° COMANDO GENERALE (1873-77) Ten. Gen. Giuseppe Piane ll COMANDO III CORPO D'ARMATA ( 1877-1919)

Ten. Gen. Giuseppe Pianell Ten. Gen. Genova Thaon di Revel Ten. Gen. Ezio De Vecchi Ten. Gen. Domenico Primerano Ten. Gen. Giuseppe Dezza Ten. Gen. Fiorenzo Bava Beccaris Ten. Gen. Annibale Ferrero


46

L'Esercito Italiano verso il 2000

Ten. Gen . L uigi Fecia cli Cossato Ten. Gen. Giuseppe Guy Ten. Gen. Luigi Majnon i d' Intignano Ten. Gen. Vittorio Asinari di Bernezzo Ten. Gen. Carlo Caneva Ten . Gen. Arnoldo Airola Ten. Gen. Pio Carlo cli Majo Ten. Gen . Vittorio Camerana Ten. Gen. Paolo Spingardi Ten. Gen. Enrico Sapelli di Capriglio Ten. Gen. Cleto Angelotti

Gen. C.A. Angelo Rossi Gen. D. Luigi Manzi ITJ COMANDO MILITARE TERRITORIALE ( 1945-57)

Gen. C.A. Efisio Marras Gen . C.A. Mario Marazzani Gen. C.A . Umberto Utili Gen. C.A. Giuseppe Mancinelli Gen. C.A. Attilio Tomaselli

o' ARMATA (1957 -75) Gen. C.A. Bruno Lucini Gen. C.A. Oreste Silli Gen. C.A. Ugo Centofanti Gen. C.A. Guido Vedovato Gen. C.A. Salvatore Salinari Gen. D. Pietro Cristaudo (int.) Gen. C.A. Oreste Viligiarcli Gcn. C.A. Aldo Magri Gen. C.A. Ettore Brancato Gen. C.A. Pietro Cristaudo Gen . C.A. Antonino Anzà

COMANDO 1lI CORPO

COMANDO III CORPO O' ARMATA MOBILITATO

(1915-19) Ten. Gen. Viuorio Camerana Ten. Gen. Ugo Sani COMANDO

III CORPO D'ARMATA ( 1919-40)

Ten. Gen. Vittorio Camerana Ten . Gen. Vittorio de Albertis Ten. Gen. G iovanni Cattaneo Gen. C.A. Giovanni Ghersi Gen. C.A. Francesco Grazioli Gen . D. Ottavio Zoppi (int.) Gen . C.A. Alfredo Taranto Gen. C.A. Giovanni Cattaneo Gen. C.A. Carlo Perris Gen. C.A. Ruggero Santini Gen. C.A. Augusto Grassi Gen. C.A. Adalberto cli Savoia - Genova Gen. C.A . Antero Canale Gen . C.A. Sebastiano Visconti Prasca COMANDO

III

CORPO

o' ARMATA

3° CORPO o' ARMATA { 1975) Gen. C.A. Antonino Anzà Gen. C.A. Fabio Moizo Gen. C.A. Alvaro Rubeo Gen. C.A. Mario Rossi Gen. C.A. Riccardo Bisognero Gen. C.A. F. Saverio Gala Gen. C.A. F. Pietro Muraro Gen. C.A. Pietro Giannattasio Gen. C.A. Franco Angioni Gen. C.A. Giovanni Brugnola Gen. C.A . Cesare Pucci

COMANDO

MOBILITATO

(1940-43) Gcn. C.A. Mario Arisio

Sedi 1860-65 1866-67 1869-73 1873-83

Parma Torino Napoli Verona

1883- 1920 Milano 1920-27 Verona 1927 Milano


Comandi e Grandi Unità

47

COMANDO 4° CORPO D'ARMATA ALPINO Sede: Bolzano - Palazzo Alti Comandi.

Origini e vicende organiche Discende dal 4° Grande Comando Militare costituito a Bologna in esec uzione del decreto 25 marzo 1860 con fuozioni prevalentemente territoriali; in caso di guerra è in grado di trasformarsi in comando di corpo d'armata. Sotto la sua g iurisd izione viene posto il territorio compreso fra i fiumi Panaro e Taullo. Soppresso nel primo semestre del 1867, le divisio ni dipendenti sono dichiarate autonome. Il 15 agosto 1870 viene costitui to un corpo spec iale per la campagna di Roma che, assunto il nome di IV Corpo d'Esercito, è poi sciolto il 9 ottobre successivo; nel gennaio 187 1 si forma il Comando Generale d'Esercito in Roma. Dal I 873 ha vita il 4° Comando Generale che a partire dal 22 marzo 1877 diviene IV Corpo d'Armata e tale rimane sino al settembre I 943. Nel 1939-40 è esistito un Corpo d'Armata Alpino che ha inquadrato le divis ioni alpine. Nel I 94 I (mag.-giu.) sul fronte greco il XXVI C.A. ha assunto il nome di Corpo d'Armata Alpino avendo aJJe dipendenze due divisioni alpine. Infine nel 1942 si ricostituisce il Corpo cl ' Armata Alpino su tre Divisioni alpine che opera in Russia e viene sciolto il l O marzo 1943. Il 1° maggio 1945 s · insedia a Bolzano il IV Comando Militare Territoriale al quale subentra, dal 1° maggio 1952 il Comando IV Corpo d'Armata. Divenuto il I O gennaio 1973 IV Corpo cl' Armata Alpino, con la ristrutturazione del I 975 muta ancora denominazione in Comando 4° Corpo d'Armata Alpir:io.

Campagne di guerra e fatti d'arme Quale IV Corpo d'Armata mobilitato partecipa alle campagne: Centro-Meridione (1860-61): - .1 860: Castelfidardo; Ancona, Macerone, S. Giuliano, Mola di Gaeta - 186 I: assedio cli Gaeta Terza d'Indipendenza (1866): - I 866: Custoza, Padova, Udine, Pradamano Roma (1870) Prima Mondiale (1915-18): .19 I 5: alto Isonzo: Plezzo, Dobar, Rombon, Javorcek, M. Nero; Vodil, S. Lucia di Tolmino. 19 16: Gorizia, Tolmino 1917: Isonzo , Merzli, M. Nero, Saga, Stol, M. Maggiore, M. Cavallo, Torre ; ripiegamento al Piave e scioglimento il 25 novembre Seconda Mondiale (1940-43): 1940: fronte alpino occidentale: Mong inevro, Briançon 1941: Albania: Osum, Vall i Tomorezza e Vojussa ] 942-42: Albania: presidio territorio Quale Corpo d'Armata Alpino partecipa alle campagne; Seconda Mondiale (1940-43): 1942: fro nte russo: operazioni sul Don - 1943: ritirata dal Don, Nikolajewka, Nikitowka, Schebekino


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L 'Eserci10 Italiano verso il 2000

Comandanti 4° GRANDE COMANDO M ILITARE ( I 860-67) Ten. Gen. Domenico Cucchiari Tcn. Gen. Enrico Ciald in i

Gen. C.A. Valentino Bobbio Gen. C.A. Francesco Guidi Gen. C.A. Fi liberto di Savoia-Genova

COMANDO IV CORPO D' ARMATA MOBILITATO (1860-61 ) Ten. Gen. Enrico Cialdini COMA NDO IV CORPO O' ARMATA MOBILITATO ( I 866) Ten. Gen . Enrico Cialdini Ten. Gen. Agostino Petitti Bagliani cli Roreto

CO!'vlA NOO I V CORPO D'ARMATA MOBILITATO (1940-43) Gen. C.A. Camillo Mercall i Gcn. C.A. Carlo Spatocco Gen. D. Carlo Rivolta (int.) Gen. C.A. Carlo Spatocco IV COMANDO MILITARE TERRITORIALE ( 1945-52) Gen. D. Giacomo Negroni (int.) Gen. D. Ugo Buoncornpagni Gcn. C.A. Ugo Fongoli

COMANDO IV CORPO D'ESERCITO (I 870) Ten. Gen. Raffaele Caclorna COMANDO GENERALE D'ESERCITO ROMA( 1870-73) Ten. Gen. U mberto di Savoia

IN

4° COMANDO GENERALE ( I 873-77) Ten. Gen. Luigi Mezzacapo COMANDO I V CORPO D'ARMATA ( 1877- 19 19) Ten. Gen . Cesare Ricotti Magnani Ten. Gen. Luigi M aurizio Gerbaix De Sonnaz Ten. Gen. Leone Pelloux Ten. Gen. Giuseppe Ottolenghi Ten. Gen. Luchino Del Mayno Ten. Gen. Etlore Pedotti Ten. Gen. L uigi Cadorna Ten. Gen. Camillo Tommasi Ten . Gen . Tullio Masi COMANDO I V CORPO D' ARfVl ATA MOBILITATO (l 915-19) Ten. Gcn. Mario Nicolis di Robilant Ten. Gen. Giulio Tassoni Ten. Gen. A lberto Cavaciocchi Ten. Gen. Asclepia Gandolfo COMANDO IV CORPO D' ARMATA ( 1919-40) Ten. Gen. A lfredo Taranto Ten. Gen. Ettore Giuria Gen. C.A. Angelo Modena Gcn. C.A. Federico Baistrocchi

COMANDO IV CORPO D'ARMATA (1952-72) Gen. C.A. Clemente Primieri Gen. D. Fernando Moech (int.) Gen. C.A. Federico Moro Gen. C.A. Giuseppe Lorenzotti Gen. C.A. Camillo Costama!!na Gen. C.A. Aldo Beolchini ~ Gen. C.A. Emiliano Scotti Gen. C.A. Giovanni Verando Gen . C.A. Carlo Ciglieri Gen. C.A. Enzo Marchesi Gen. C.A. Corrado San Giorgio Gen. C.A. Antonio Taverna Gen. C.A. Tito Corsini COMANDO IV CORPO D' ARMA'.I:A.. ALl'lNO (1972-76) Gen. C .A. Franco Andreis Gen. C.A. Piero Zavauaro Ardizzì COMANDO 4° CORPO D'ARMATA ALPINO (J 976) Gen . C.A . Bruno Gallarotti Gen . C.A. Lorenzo Valditara Gen . C.A. Giorgio Donati Gen. C.A. Lu igi Poli Gen. C.A . Benito Gavazza Gen. C.A. Fulvio Meozzi Gen. C.A. G iuseppe Rizzo Gen. C.A. Lu igi Federici Gen. C.A. Luigi Manfredi

Sedi 4 ° CORPO O' ARMATA 1860-67 Bologna 1870-73 Roma 1873-77 Firenze l 877-98 Piacenza 1898-1 920 Genova 1920-27 Bologna 1927-36 Verona

1936-43 Bolzano CORPO D'ARMATA ALPINO 1939-40 Trento IV CORPO D'ARMATA 1952-76 Bolzano 4" CORPO o' ARlvtATA A LPINO Bolzano 1976


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Comandi e Grandi Unilà

CO.l\!IANDO 5° CORPO D' AR.l\!IATA Sede: Vittorio Veneto - Palazzo Piccin

Origini e vicende organiche Si forma per mobilitazione a partire dal J860 quale ente operativo del corrispettivo Comando Territoriale, ciel quale è peraltro parte integrante, in occasione delle campagne di guerra e viene sciolto al termine delle operazioni. Dopo il secondo conflitto mondiale il Comando V Corpo cl' Armata s i ricostituisce in Padova il 1° maggio 1952 per scissione dal V Comando Militare Territoriale. Dal 30 settembre 1953 si trasferisce in Vittorio Veneto con il compito prioritario di assicurare la difesa del tratto più sensibile della frontiera orientale. Con la ristrutturazione del 1975 muta la denominazione in Comando 5° Corpo d'Armata.

Campagne Ji guerra e.fatti d'arme Quale V Corpo d'Armata mobilitato partecipa alle campagne: Centro Meridione (1860-61): - 1860: Umbria: Città di Castello, Perugia, Fo lig no, Spoleto - Marche: Ancona - Regno delle due Sicilie: S . Giuliano, Garigliano, Gaeta Terza d'Indipendenza (1866): muove dall'Adige all'Isonzo Prima Mondiale (1915-18): 1915: Lago di Garda, Crod a Grande , Val Laga ri.n a, Pas ubio-Tonezza, Val d ' Assa, Brenta - Cismon, Zugna Torta, Val Sugana, Fiera di Primiero, Croda Grande 1916: Pas so della Lora, Val Sugana, Ce ngio·, Passo di Carnpogrosso - Va ll arsa : Mattassone - Val di Posina, Pria Forà, M. Seluggio - Pasubio - M. Corno - Alpe di Cosmagnon - Sogi - 1917: Pasubio - I 918: Cima di Corno (Vallarsa) - M. Spii, Pozzacchio, Folgaria, Rovereto Seconda Mondiale (1940-43): 1940: Postumia - Fiume - 194 I: Fronte jugoslavo

Cornandanti COMANDO V COR PO D' ARM ATA MOBILITATO

(1860-61) Ten. Gen. Enrico Morozzo della Rocca COMANDO V CORPO D' ARMATA IvlOBILITATO

(1866) Ten. Gen. Raffaele Cadoma COM ANDO V CORPO D' AR MATA MOBILITATO (1915-18) Ten. Gen. Florenzio Alprincli Ten. Gen. Gaetano Zoppi Ten. Gen. Emilio Bertotti Ten. Gen. Luigi Capello Ten. Gen. Gaetano Zoppi Ten. Gen. Giovanni Ghersi COMANDO V CORPO D ' ARMATA MOBILITATO

(l 940-43) Gen. D. Riccardo Balocco

Gen. D. Renato Coturri Gen. D. Alessandro Gloria Gen. D. Antonio Scuero COMANDO V CORPO D'ARMATA (1952-75)

Gen. C.A. Carlo Biglino Gen. C.A. Giorgio Liuzzi Gen. C.A. Edmondo de Renzi Gen. C.A. Galliano Scarpa Gen. C.A. Ugo Bizzarri Gen. C.A. Umberto Turrini Gen. C.A. Giuseppe Guillet Gen. C.A. Giovanni Verando Gen. C.A. Alberto Mosca Gen. C.A. Umberto Rosato Gen. D. Paolo Montù (int.) Gen. C.A. Raffaele Cacca, 1ale Gen. C.A. Angelo Maria Galateri d i Genola e di Suniglia


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L'Esercito //(/{ianu verso il 2000

Gen. C.A. Vittorio Emanuele Borsi di Parma Gen. C.A. Giovanni Bonzani Gen. C.A. Eugenio Rambaldi

Gen. Gen. Gen. Gen. Geo. Gen. Gen. Gen.

5° CORPO D'ARMATA ( 1975) Gen. C.A. Eugenio Rambaldi Gen. C.A. Adriano Guerrieri Gen. C.A. Nicola Chiari

COMANDO

D. Ciro Di Martino C.A. Michele Santaniello C.A. Alberto Danese C.A. Raffaele Simone C.A. Renato Paone C.A. Benedetto Spinelli C.A. Ghino Andreani C.A. Francesco Vannucchi

Sedi 1952-53

Padova

1953

Vittorio Veneto


Comandi e Grandi Unità

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ISPETTORATO DELLE SCUOLE Sede: Roma - Caserma "B ianchi" .

Origini e vicende organiche In attuazione della circ. n. 137.1 54 dello SME in data 21 giugno 1978, il l O settembre successivo viene costituito in Cì\iìtavecchìa presso la Scuola di Guerra l'Ispettorato delle Scuole, allo scopo di assicurare lo sviluppo armonico e unitario dei programmi per la formazione dei Quadri Ufficiali e Sottufficiali in servizio permanente della Forza Armata. Posto alle dirette dipendenze del Capo dì Stato Maggiore dell'Esercito, il nuovo organismo ha inizialmente competenza su Scuola dì Guerra, Scuola di Applicazione, Accademia Militare, Scuola Allievi Sottufficiali, Scuola Militare "Nunziatella" , Scuola Militare di Educazione Fisica. Nella prima fase dell'attuazione del provvedimento, a carattere sperimentale, I' Isp~ttore ricopre anche la carica di Comandante della Scuola di Guerra. Dal 1° settembre 1983 l'Ispettorato assume una propria fisionomia organica, si distacca dalla Scuola di Guerra e prende sede ìn Roma (circ. n. 45 1/153 dello SME in data 12 agosto 1983). In tale contesto dall'Ispettorato d ipendono altri due Istituti - Scuola Lingue Estere e Scuola Militare d: Equitazione - mentre la Scuola di Guerra passa alle dipendenze dello Stato Maggiore . Trasferite alle dipendenze del Generale Coordinatore cieli ' Attività Sportiva dell'Esercito la Scuola Militare dì Equitazione (nel settembre 1990) e la Scuola Militare cli Educazione Fisica (nel settembre 1991 ), attualmente il Generale Ispettore delle Scuole eserci ta funzione cli comando nei confronti dì Scuola dì Applicazione, Accademia Militare, Scuola Allievi Sottufficiali, Scuola Lingue Estere, Scuola Militare "Nunziatella". Il Generale Ispettore è consulente del Capo di SME, dal quale riceve direttive per l'~ssolvimento del suo mandato, ed al fine di espletare i compiti di pertinenza si avvale di un Comando, presieduto dal Generale Coordinatore, al quale fanno capo gli Uffici: Segreteria; Personale e Ordinamento; Addestramento e Regolamenti.

Ispettori ISPETTO RATO DELLE SCUOLE E SCUOLA DI GUERRA ( 1978-83)

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

C.A. Orazio Giannini C.A. Mario Parisio D. Roberto Coppola (s.v.) C.A. Ciro Di Martino D. Fulvio Meozzi (s.v.) D. Natale Dodoli (s.v.)

ISPETTORATO DELLE SCUOLE (1983)

Gen. C.A. Neri Loy

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

D. Sergio Onnìs (s.v.) C.A. Renato Paone D. Corrado Raggi (s.v.) C.A. Franco De Vita C .A. Giovanni Brugnola C.A. Vittorio Stanca C.A. Benedetto Spinelli C.A. Biagio Rizzo D. Gianfranco Gasperini (s.v.) D. Alberto Zignani (s.v.) C.A. Mario Buscemi

Sedi 1978-83

Civitavecchia (Rm)

1983

Roma


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L'Esercito Italiano verso il 2000

FORZA DI INTERVENTO RAPIDO

Origini e vicende organiche La Forza di Intervento Rapido (F.I.R.) è stata costituita il 1° gennaio 1986 alle dirette dipendenze del Capo di Stato Maggiore della Difesa. La F.l.R. rappresenta il primo esempio di un complesso interforze di elevata flessibilità e mobilità in grado di intervenire in eventuali aree di crisi. La F.I.R. impiega forze precellate fin dal tempo di pace e comprende una componente terrestre, una navale-anfibia ed una aerea. Le forze terrestri sono tratte dalle Brigate "Friuli'' e "Folgore", con il supporto elicotteristico ciel l O Raggruppamento Aviazione Leggera dell'Esercito "Antares" e cli aliquota deH' 11 ° Battagl ione Trasmissioni "Leonessa". Le forze navali-anfibie sono costituite dal gruppo operativo del battaglione "S. Marco" e di unità eia trasporto e eia sbarco della Marina Militare. La F.I.R. usufruisce, .se necessario, del concorso navale per la protezione durante il trasporto per il fuoco d'appoggio. La componente aerea è costituita da velivoli da trasporto della 46a Brigata Aerea della Aeronautica Militare. La F.I.R. utilizza, su richiesta, sortite di velivoli aereotattici.

Comandanti Gen. D. Giorgio Malorgio Gen. D. Giovanni Brugnola Gen. D. Giampiero Rossi

Gen. D. Franco Monticone Gen. D. Pasquale De Salvia Gen. D. C. Alfonso Giannatiempo


Comandi e Grandi Unità

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C01\1AND0 ARTIGLIERIA CONTROAEREI DELL'ESERCITO Sede: Padova - Villa Camerini.

Origini e vicende organiche Discende dal Comando Artiglieria Controaerei, costituito in Roma il 20 gennaio 1941 e disciolto nel settembre I 943 a seguito degli eventi determinati dall'armistizio. Ricostituito il IO ottobre I95 I, per trasformazione del Reix1rto Artiglieria Difesa Aerea Territoriale (D.A.T.) creato nell'ambito dello SME il 2 gennaio 1950, assume il nome di Comando Artiglieria D.A.T. - Esercito. li 14 settembre 1962 ali' atto dello scioglimento della D.A.T., nel quadro della riorganizzazione della difesa aerea, viene costituito in Milano per trasformazione del Comando Artiglieria D.A.T. - Esercito della I" Regione Aerea, il Comando Artiglieria Controaerei dell'Esercito, che è posto alle dipendenze del Comando Designato 3" Armata. Il nuovo ente, a livello grande unità divisionale, esercita funzioni di comando nei campi disciplinare, operativo, acldeslralivo e logistico specifico per tutte le unità controacrei dell 'Esercito non inclivisionate . Dal I O luglio 1972 prende sede in Padova nell'edificio che ha precedentemente ospitato il disciolto Comando Designato 3• Armata. Nella circostanza assume in custodia il Museo della stessa 3" Armata che, fondato nel 1956 sarà restaurato nel 1978 e verrà riaperto e nuovamente inaugurato il 24 maggio 1979. Sempre nel l 972 il Comando è inserito nel l'organico del l'Ispettorato cieli' Arma di Artiglieria, quindi a datare dal IO ottobre 1980 è posto alle dipendenze del Comandante delle FTASE.

Campagne di guerra efàtti d'arme Seconda Mondiale (1940-43): il Comando, dal quale dipendono lutti i reparti della specialità d islocati nel territorio nazionale con mansioni di difesa controaerei, provvede allo schieramento delle unità a difesa di zone ed aree sensibili, assegna loro specifici compiti e ne coordina l' attività.

Comandanti COMANDO ARTIGLIERIA

0.A.T. - ESERCITO

(I 951-62) Gen. D. Aldo Gandin Gen. D. Alberto Roda Gen. D. Guido Chiavarino Gen. D. Angelo Ottone Gen. D. Domenico Michelotti Gen. D. Luigi Cano COMANDO ARTIGLIERIA DELL'ESERCITO ( 1962)

CONTROAERE I

Gen. B. Arrigo Cheli Gen. D. Michele Giardino

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gcn. Gen. Gen. Gen.

D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D.

Pio Salvioli Mariani Vito Giustiniani Ninetto Lugaresi Renato Lodi Luigi Stefani Mario de Sterlich Rinaldo Santini Mauro Riva Mario Prato Angelo Sion Giuseppe Ardito

Sedi 1941-62

I 962-63 1963

Roma Milano Bologna

1963-72

Brescia

1972

Padova


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L'Esercito Italiano verso il 2000

COMANDI OPERATIVI TERRITORIALI (C.0.T.)

Origini e vicende organiche L'origine dei C.O.T. può risalire ai Comandi di Zona Militare la cui costituzione avviene per effetto della legge 30 maggio 1935 con la quale il territorio dello Stato è ripartito in zone militari, allo scopo di svolgere tutte le funzioni cli carattere eminentemente territoriale, fino a quel momento affidate sia ai corpi d'armata sia alle divisioni di fanteria, cui restano invece riservate le sole funzioni di carattere adclestrativo ed operativo. Tra il l 935 ed il 1936 sono costituiti 3 l comandi di zona militare, che nel 1940-41 diventano 33, per sciogliersi poi tutti a seguito degli eventi determinati dall 'armistizio ciel settembre 1943. Dopo il secondo conflitto mondiale, con circolare 31 luglio 195 1 e a partire dal l O settembre dello stesso anno, vengono ricostituiti 14 Comandi Militari di Zona, cui se ne aggiungono altri 3 nel periodo successivo. I C.M.Z., sciolti nel 1987, sono rimpiazzati dai Comandi Operativi Territoriali (C.0.T.). Il C.O.T. è l'organo cui sono attribuite, oltre a funzioni operative e addestrative, le competenze di carattere territoriale già previste per i C.M .Z. Nell'ambito delle direttive ricevute dal Comando de lla Regione Militare da cui d ipendono, svolgono le funzioni dì comando, di coordinamento e di controllo nel territorio di giurisdizione s ui seguenti settori di intervento: personale, tecnico-amministrativo, informativo, operativo e addestrativo, logistico, di mobilitazione, tecnico-infrastrutturale, di concorso in pubbliche calamità, scioperi ed ordine pubblico, presidiario.


Comandi e Grandi Unilcì

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COMANDO MILITARE DI TRIESTE Sede: Trieste - "Villa Necker".

Origini e vicende organiche Il 15 ottobre 1954, nella imminenza ciel ritorno della città giuliana ali' Italia (evento che si verifica il 26 dello stesso mese), viene costituito in Bologna il Raggruppamento Trieste composto eia Comando, 82° Reggimento fanteria "Torino", I Gruppo del 21 ° Reggimento Artiglieria eia Campagna, Compagnia Genio Pionieri, Compagnia Trasmissioni, reparti cli supporto. Si scioglie il 15 settembre 1955 e le unità dipendenti vengono destinate, in gran parte, alla Divisione di Fanteria "Folgore" . In Trieste si forma il Comando Militare di Zona (24•) il quale dà vita il I O settembre 1962 al Comando Militare di 'Iì·ieste. Divenuto dal 1° dicembre 1968 Comando Truppe Trieste, l'ente è posto alle dipendenze del V Corpo d'Armata ed esercita funzioni di comando nei settori disciplinare, operativo ed addestrativo sulle unità stanziate nel territorio di competenza. Con la ristrutturazione dell'Esercito dall'ottobre 1975 assume alle dipendenze il 151° Battaglione Fanteria Motorizzato "Sette Comuni", il 14° Gruppo Artiglieria da Campagna "Murge" e due battaglioni fanteria motorizzati in posizione "quadro". Riprende la denominazione di Comando Militare di Trieste il l O novembre 1986 e nella circostanza è inquadrato nel Comando Regione Militare Nord-Est; dal I O giugno I 989 assume le funzioni di Comando Zona per la Regione Friuli-Venezia Giulia. Nell'ambito del riordinamento della Forza Armata, dal 1992 ha alle dipendenze il ricostituito I O Reggimento Fanteria (Addestramento Reclute) "San Giusto" ed alcuni enti territoriali.

Comandanti · RAGGRUPPAMENTO TRIESTE ( 1954-55)

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

Gen. B. Mario Gianani COMANDO MILITARE DI TRIESTE ( 1962-68)

Gen. Gen. Gen. Gen.

D. D. D. D.

Arturo Guadagni Giulio Barberis Paolo Montù Michele Schintu

COMANDO TRUPPE DI TRIESTE

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

D. D. D. D. D.

D. D. D. D. D. D.

lvan Fantasia Salvatore Coniglio Antonio Reale Filippo Boari C. Alberto Correale Gianfranco Lall i

COMANDO MILITARE DI TRIESTE

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

(1968-86)

Paolo Emanuele Giulio Pennetti Enrico Manzi Adolfo Orofino Ernesto Cellentani

D. D. D. D. D. D.

Gianfranco Lalli Giuseppe Caccamo Mauro Riva Mario Yentruto Italico Cauteruccio Gianfranco Zaro

Sedi 1954 1954-55

Bologna Trieste

1962

Trieste

(1986)



BRIGATE


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L'Esercito Italiano verso il 2000

BRIGATA MECCANIZZATA "ACQUI" Sede: L'Aquila - Caserma "Pasquali". Distintivo: su fondo rosso con bordo giallo-oro; nel mezzo reca lo stemma della Città di Acqui (scudo con campo giallo ed aquila spiegata in nero che tiene negli artigli una lepre posta sopra una campagna di verde).

Origini e vicende organiche Il 25 ottobre 1831 viene costituita la Brigata "Acqui" su due Reggimenti di Fanteria (1 ° e 2°) i quali nel 1839 assumono rispettivamente il numero 17° e 18°. Precedentemente la brigata, tale solo di nome dal 1821, è in vita con la denominazione di "Alessandria" a datare dal 1815 allorché è formata su due battaglioni, di cui uno erede del Reggimento Desportes costituito nel 1703. Sciolta nel 1871, unitamente alle altre brigate permanenti, si ricostituisce il 2 gennaio 1881 con lo stesso nome e con gli stessi reggimenti. In esecuzione della legge 11 marzo 1926 sull'ordinamneto dell'Esercito, che prevede la costituzione delle brigate su tre reggimenti, !'"Acqui" viene sciolta il 15 ottobre dello stesso anno e i due reggimenti vengono assegnati alla XlV Brigata i117° ed alla Xl il 18°. Nell'agosto 1939 viene costituita la Divisione di Fanteria "Acqui" (33a) che assume alle dipendenze i Reggimenti 17° e 18° Fanteria e 33° Artiglieria per divisione di fanteria ai quali si unisce nel 1940 la 18a Legione CC.NN. d'assalto. Dal 14 novembre 1941 la divisione inquadra anche il 317° Reggimento Fanteria. La grande unità si scioglie il 24 settembre 1943 dopo aver tenuto fronte alle ingiunzioni di resa imposte dalle truppe tedesche specie a Cefalonia e Corfù. Gravi le perdite subite dai reparti divisionali sia durante i combattimenti sia successivamente allorchè i superstiti, fatti prigionieri, vengono in gran parte fucilati. Ai reggimenti viene concessa la Medaglia d'Oro al Valor Militare e la stessa ricompensa viene decretata alla memoria di sette ufficiali tra i quali il Gen. Gandin comandante della divisione. Il 1° ottobre 1975, nell'ambito del processo di ristrutturazione dell'Esercito, viene costituita la Brigata Motorizzata "Acqui" nella quale confluiscono varie unità che danno vita ai Battaglioni di Fanteria 17° "San Martino", 57° "Abruzzi", 130° "Perugia", al 9° Battaglione Corazzato "M.O. Butera", al 48° Gruppo Artiglieria da Campagna "Taro", completano l'organico il Reparto Comando e Trasmissioni ed un Battaglione Logistico. Assunte dal l O aprile 1991 le funzion i di 10° Comando Operativo Territoriale per la Regione Abruzzo, in attuazione di un nuovo ordinamento della Forza Armata muta la propria fisionomia e dal successivo 1° ottobre diviene Brigata Meccanizzata "Acqui" ed inquadra i Battaglioni di Fanteria 17° "San Martino", 130° "Perugia" e 123° "Chieti", il 48° Gruppo Artiglieria di Campagna 'Taro", il Battaglione Logistico "Acqui", il Reparto Comando e Trasmissioni, una compagnia c/c, una compagnia genio pionieri, un reparto sanità (quadro.). Ripristinato il livello reggimentale, nel corso del 1992, la grande unità assume un nuovo ordinamento su Reparto Comando e supporti tattici , 17° Reggimento Fanteria "Acqui", 130° Reggimento Fanteria "Perugia", 48° Reggimento Artiglieria da Campagna Semovente "Taro", Battaglione Logistico "Acqui", reparto sanità (quadro); la compagnia c/c è soppressa il 31 agosto. Con decreto in data 18 novembre 1991 il Ministro della Difesa tributa ai componenti la difesa militare terrestre (Esercito) dell'isola di Cefalonia un Encomio Solenne. Nei periodi ottobre-novembre I 992 ed aprile-giugno 1993 la Brigata prende parte all'operazione "Vespri Siciliani" in concorso al controllo del territorio, assumendo in entrambe le occasioni la responsabilità del settore sud-occidentale dell'isola. La grande unità torna nuovamente in Sicilia dal 19 marzo al 25 maggio l 994 ed è impegnta nelle provincie cli Agrigento, Caltanissetta e Ragusa.

Campagne di guerra e.fatti cl'arme Prima Mondiale (1915-18): 1915 - Basso Isonzo: Turriaco Ronchi, Selz, (mag.-lug.) - Vermegliano (mag.-lug.) - Zona Vermegliano (ago.-nov.) - Monfalcone (12-13 clic.)


Brigate

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1916- Zona Monfalcone (gen.-mag.) - Altopiano cli Asiago: C. Carlini, M. Catz, M. Interrotto (giu.-ago). - M. Paolo, M. Colombara (set.-nov) - Monfalcone (13-16 dic.) 1917 - Monfalcone, Dolina Mezzacapo, Veliki, Dolina Gabriella (gen.-ago.) - Castagnevizza, Tagliamento, Piave (16 ott.-14 clic.) - Piave 1918 - Caerano - Maser ( 1-18 gen.) - Val Posina (feb.-lug.) Novegno, Pria Farà, Trento (1 set.-4 nov.)

Seconda Mondiale (1940-43): 1940 - Fronte alpino occidentale (gi u.) - Albania (dic.). 1941 - Fronte greco-albanese (gen.-apr.) - Isole greche dello Jonio: Corfù, Cefalonia, Santa Maura, Zante 1942 - Isole Ionie: difesa costiera Liberazione (1943-45): 1942-43 -Cefalonia e Corfù (8-24 set.)

Riconoscimenti Encomio solenne - Decreto Ministrv della D{fesa del 18 n.ovemhre 1991. Nella gloriosa e tragica vicenda cli Cefalonia, quale componente la Difesa Militare terrestre dell'Isola affidata alla Divisione fanteria da montagna "Acqui" e relativi supporti, in un impeto di sublime dedizione alla Patria, ispirata alla Legge ciel Dovere e dell'Onore ed insopprimibile fremito di Libertà, sprezzava la resa offerta dal nemico e affrontava l'avversario in aspri -e sanguinosi combattimenti, rinnovando le gesta di Eroi del Risorgimento. Dopo tredici giorni di impari lotta, all'estremo delle risorse, veniva sopraffatto da soverchianti forze aereoterrestri nemiche, c4e effettuavano inesorabili rappresaglie. Cefalonia (Grecia), 9- 24 settembre 1943. (Ai componenti la difesa militare terrestre - Esercito -dell'Isola di Cefalonia).

Medaglie d'Oro al Valor Militare Generale di Divisione Antonio Gandin: Cefalonia (Grecia), 11-25 settembre 1943. Generale di Brigata Luigi Gherzi: Cefalonia (Grecia), 9-22 settembre 1943.

Comandanti BRIGATA «ALESSANDRIA» ( 1815-21) Col. Paolo Ceca di Vaglierano BRIGATA «ACQUI» (l 831-71) Col. Giovanni Camossi Magg. Gen. Mario Saluzzo della Manta Magg. Gen. Carlo Giovanni Fossati Magg. Gen. Pasquale Carta Magg. Gen. Clemente De Nicod de Maugny Magg. Gen. Pietro Falletti cli Villafalletti Magg. Gen. Vittorio Delfino Magg. Gen. Angelo Bongiovanni di Castelborgo Magg. Gen. Luigi Filippo Gozani di Treville Magg. Gen. Alessandro Luigi de Saint PietTe Magg. Gen. Alessandro Rocci Col. Michele Scano (int.) Magg. Gen. Mario Disma Schiaffino

Magg. Gen. Edoardo Langè Magg. Gen. Edoardo Brianza BRIGATA «ACQUI>>(1881-1926) Magg. Gen. Michele Massari Magg. Gen. Antonio Morici Magg. Gen. Carlo Medici di Marignano Magg. Gen. Giuseppe Min-i Magg. Gen. Eugenio Tommasi Magg. Gen. Luigi Stevenson Magg. Gen. Giovanni Goiran Magg. Gen. Luigi Nava Magg. Gen. Ernesto Chiarla Magg. Gen. Massimo Tommasoni Magg. Gen. Pier Luigi Sagramoso Magg. Gen. Giuseppe Menarini


60

L'Esercito Italiano verso il 2000

Magg. Gen. Giuseppe Paolini Magg. Gen. Gaspare Leone Brig. Gen . Alfonso Gazzano Brig. Gen . Emilio Gianpietro Brig. Gen. Clemente Assum Brig. Gen. Raffaele De Vi ta Gen. B. Ambrogio Clerici Gen. B . Gastone Avogadro di Vigliano Gen. B. Edoardo Marini DIVISIONE DI F ANTERIA «ACQUI>>

(33

Gen. B . Renato Coturri (int.) Gen. D. Francesco Sartods Col. Domenico Bonaccorsi (int.) Gen. B. Adamo Mariotti Gen . D. Luigi Mazzini Gen. D. Ernesto Chiminello Gen. D. Antonio Gandin

3 )

(

1.939-43)

BRIGATA MOTORIZZATA <<ACQUI»

BRIGATA MECCAN IZZATA «ACQUI>> ( 1991)

Gen. Gen. Gen. Gen.

B. Alfonso Pessolano B. Valter Sini B. Dario Orzan B. Biagio Schilirò

Sedi 1821 1821 1822 1824-26 1826-28 1828-30 1830-31 1831-33 1834 1834-36 1836-38 1838-39 1839-40 1840-42 1842-43 1843-44 1844-49 1849-50 1850-5 1 1851-55 1855-57 1857-60

Chambery Acqui Genova Torino Novara Genova Alessandria Nizza Alessandria Nizza Genova Alessandria Torino Cuneo Savoia Alessandria Genova Nizza Genova Torino Novara Alessandria

(1975-91)

Gen. B. Giacinto Antonelli Gen. B. Vincenzo Parente Gen . B. Domenico Esposito Gen. B. Vito Caringella Gen. B. Pietro Castelletti Gen. B. Nicola De Santis Gen. B. Andrea M. Lusa Gen. B. Gianfranco Cristofani Gen. B. Angelo Sion Gen. B. Renzo Romano Gen. B. Costantino Maglio Gen. B. Alfonso Pessolano

1860 1860 1861 186 1 1861 1.861-64 1864-66 1867-69 1869-71 188 1-84 1884-86 1886-89 1889-95 1895-99 1899-.1903 1903-09 1909- 10 1910- 15 19 18-26 1939-40 1975

Reggio Emilia Bologna Piacenza Bologna Catanzaro Salerno Torino Palermo Milano Verona Catania Brescia Bergamo Salerno Udine Pisa Reggio Calabria Chieti Trento Merano L'Aqui la


Brigale

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BRIGATA MECCANIZZATA "AOSTA" Sede: Messina - Caserma " isolato n. 285" - Via del Vespro Distintivo: su fondo rosso con bordo giallo-oro; nel mezzo reca, su scucio in campo nero, un leone rampante in colore argento e rosso.

Origini e vicende organiche La Brigata "Aosta" viene costituita il 25 ottobre 183 1 su due reggimenti ( 1° e 2°) i quali nel 1839 assumono rispettivamente il numero ordinativo di 5° e 6°. Precedentemente la Brigata, tale solo cli nome, è in vita dal 1° novembre 1815 allorché è formata su due battaglioni tratti dal Reggimento di "Aosta" (risalente al Reggimento dei Fucilieri ciel 1690) e aliquote dei Reggimenti Provinciali di Ivrea e di Vercelli. Sciolta nel 1871, come tutte le brigate permanenti, è ricostituita nel 188 1 e ne fanno parte ancora il 5° e 6° reggimento. In esecuzione della legge 11 marzo 1926 sull'ordinamento dell'Esercito, che prevede la costituzione delle brigate su tre reggimenti, inquadra anche 1'85° Reggimento "Verona", e dal 19 novembre prende il nome di XXVIII Brigata cli Fanteria; la brigata ed il 22° Reggimento Artiglieria entrano a far parte della 28' Divisione Militare Territoriale di Palermo. Tale unità nel 1934 prende il nome di 28" Divisione cli Fanteria "Vespri", nominativo che si estende anche alla brigata. Nel 1939 con il 5" e 6" Reggimento cli Fanteria e 22° Reggimento Artiglieria si costituisce la Divisione di Fanteria "Aosta" (28a) che rimane dislocata in Sicilia. Nel luglio I 943 partecipa alla d ifesa cieli' isola, schierata nella zona occidentale. I reparti, gravemente provati, raggiungono con i superstiti la zona di Trento. Qui inizia la ricostituzione della grande unità che è però sciolta a seguito dell ' armistizio de11'8 settembre 1943. II 20 settembre 1944, con i reggimenti della soppressa Divisione "Bari" vengono formate la lll e IV Brigata S.I. che confluiscono poi, il 14 ottobre successivo nella Divisione per la Sicurezza Interna "Aosta" che il 15 agosto 1946 dà vita alla Brigata di Fanteria "Aosta"; una nuova trasformazione si ha il 1° febbraio 1948 a Palermo allorché diviene Divisione di Fanteria "Aosta". Il 21 febbraio 1961 , in Messina , cambia ancora organico e riprende l'antica de nomin azione di Brigata di Fanteria "Aosta": ne fanno parte il 5° Reggimento Fanteria "Aosta", il. LXII Battaglione Corazzato, il Gruppo Artiglieria da Campagna "Aosta" e reparti di supporto. Con la ristrutturazione dell'Esercito la grande unità diviene, dal 1° ottobre 1975, Brigata Motorizzata "Aosta" e nella stessa confluiscono vari reparti che danno vita ai Battagl ioni di Fanteria 5° "Col della Berretta", 62° "Sicilia" e 14 1° "Catanzaro", al 62° Battaglione Carri "M.O. Jero", al 24° Gruppo Artiglieria da Campagna "Peloritani"; completano l'organico il Reparto Comando e Trasmiss ion i ed un Battaglione Logistico. Nel l 992, in attuazione di un riordi namento della Forza Armata, muta la propria fisionomia organica e dal 18 agosto diviene Brigata Meccanizzata "Aosta": inquadra comando, Reparto Comando e supporti tattici , 5° Reggimento Fanteria "Aosta", 62° Reggimento Fanteria Corazzata "S icilia", 12° Reggimento Bersaglieri, 24 ° Reggimento Artiglieria da Campagna Semovente "Peloritani", 60° Battaglione "Col di Lana" , Battaglione Logistico "Aosta". Ad iniziare dal 25 lugl io 1992 la Brigata prende parte all'operazione "Vespri Siciliani" in concorso al controllo del territorio ed al mantenimento dell'ordine pubblico nel l'isola.

Campagne di guerra e fatti d'arme Prima d'Indipendenza (1848-49): - 1848: Goito - Mantova - Santa Lucia - Staffalo - Valeggio - 1849: Mortara - Novara Seconda d'Indipendenza (1859): - San Martino (24 Giugno)


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L'Esercito Italiano verso il 2000

Centro Meridione (1860-70) Brigantaggio (1860-70) Terza d'Indipendenza (1866): - Custoza Prima Mondiale (1915-18): 1915: Carnia - Plezzo - Rombon 1916: fronte dell'Isonzo - Carso: Pecinka e Faiti 1917: Val Brenta (apr.) - M. Grappa (nov.): Col Caprile, Col della Berretta, Col Bonato 1918: Piave (giu.) - Vittorio Veneto (ott.): M. Valderoa, M. Spinoncia Seconda Mondiale (1940-43): 1940-43: territorio nazionale: Sicilia - difesa dell'isola (lug.-ago. 1943)

Comandanti BRIGATA <<AOSTA» ( 1831-71)

Magg. Gen. Ippolito Gerbaix de Sonnaz Magg. Gen. Giovanni Pagliacciù della Planargia Magg. Gen. Flaminio della Chiesa cl'Isasca Magg. Gen. Carlo Bataillard Magg. Gen. Claudio Seyssel cl' Aix e Sommari va Magg. Gen. Alessandro Lovera cli Maria Magg. Gen. Giorgio Ansaldi Magg. Gen. Manfredo Fanti Magg. Gen. Alessandro Danesi Magg. Gen. Enrico Cerale Magg. Gen. Raffaele Cardona Magg. Gen. Cesare Ricotti Magnani Magg. Gen. Giacomo Garavelli Magg. Gen. Alessandro IsensmUd de Milbitz Magg. Gen. Paolo Franzini Tibaldeo Magg. Gen. G. Battista Dall'Aglio Magg. Gen. Ca,nillo Lornbardini (1881-1926) Magg. Gen. Lodovico Racagni Magg. Gen. Stanislao Mocenni Magg. Gen. Teonesto Manacorcla Magg. Gen. Luigi Bisesti Magg. Gen. Federico Cocito Magg. Gen. Lamberto Bolognesi Magg. Gen. Pietro Gabutti Magg. Geo. Luigi Rainalcli cli Treia Magg. Gen. Antonino Giardina Magg. Gen. Giovanni Ghersi Brig. Gen. Ernesto De Marchi Magg. Gen. Matteo Quaglia Magg. Gen. Giovanni Ghersi Brig. Gen. Perugino Bartoli Brig. Gen. Paolo Cornaro Brig. Gen. Roberto Bencivenga Gen. B. Angelo Gilarcli Geo. B. Nestore Pasolis

BRIGATA «AOSTA»

XXVITI BRIGATA DI FANTERIA (1926-34)

Gen. Geo. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

B. Mario Tonelli B. Riccardo Ronchetti B. Achille Misurale B. Francesco Giordano B. Salvino Gritti B. Nino Villa Santa B. Gabriele Turnino

BRIGATA DI FL\NTERIA "VESPRI"

(XXVlll) ( 1935-39)

Gen. B. Gabriele Turnino Gen. B. Guido Farinetti Geo. B. Giovanni Esposito DIVISIONE DI FANTERIA «VESPRI» (28")

( 1934-39)

Gen. D. Carlo Tironi Gen. D. Salvatore Pagano Gen. D. Mario Arisio DIVISIONE DI FANTERIA «AOSTA»

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

(28") (1939-43)

D. Mario Arisio D. Pietro Maletti B. Federico D' Arie (int.) D. Luigi Manzi D. Giacomo Romano

DIVISIONE S ICUREZZA INTE RNA «AOSTA>>

( 1944-46) Gen. B. Giuseppe Castellano Gen. B. Silvio Brisotto (int.) Gen. D. Giulio Vanden Heuvet Gen. D. Maurizio Lazzaro de Castiglioni BRIGATA DI rANTERIA «AOSTA»

(1946-48)

Geo. B. Mario Vece DIVISIONE DI FANTERIA «AOSTA» ( 1948-61)

Gen. D. Francesco Sciavo Gen. D. Cesare Lovera di Maria Gen. D. Valentino Sabini


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Brigate

Gen. D . Aldo Ganclin Gen. D. Giovanni Cassino Gen. D. Umberto Broccoli Gen. D. Lodovico Malavasi Gen. D. Gino Bernardini Gen. D. Guido Chiavarino Gen. D . Giuseppe Cittadini Gen. D. Giuseppe Massaioli Gen. D. Amleto Pesce Gen. B. Agostino Uberti (int.) Gen. D. Salvatore Mancuso

Gen . B. Adriano Salvadori Gen . B. Antonio Papadia BRIGATA MOTORIZZATA «AOSTA»

Gen. B. Vito Mazzuca Gen. B. Francesco De Vita Gen. B. Pìetro Broso Gen. B. Lorenzo Mazzola Gen. B. Renato Stara Gen. B. Giorgio Strozzi Gen. B. Giampaolo Giannetti Gen. B. Paolo Scaramucci Gen . B. Alberto Zignani Gen. B. Amedeo Sturchio Gen. B. Costanzo Peter

BRIGATA DI FANTERIA «AOSTA» (1.961. -75)

Gen. B. Paolo Iraci Gen. B. Vito Ventura Gen. B. Camillo Cacciò Gen. B. Augusto Arias Gen. B. Agostino Spano Gen. B. Guido Bermone Gen. B. Raffaele Cristaldi Gen. B. Giovanni Gallo

BRIGATA M ECCANIZZATA. <<AOSTA>> ( 1992)

Gen. B. Costanzo Peter Gen. B. Roberto Speciale Gen. B. Antonio Lombardo Gen. B. Gaetano Cigna

Sedi 1831-52 1853-55 1856-57 1858 1859-60 J860-62 1862-63 1863-65 1865-66 1866-68

Piemonte Torino Chambery Genova Cagliari Italia Meridionale Pavia Piacenza Milano Livorno

(1975-92)

1868-71 1881 1881 -84 1884-87 1887-92 1892-99 1899-1 903 1903- 10 1910-49 1949

Napoli Catania Bari Perugia Roma Firenze Napoli Chieti Palermo Messina


L'Esercito lwliallo verso il 2000

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BRIGATA MECCANIZZATA "CRElVIONA" Sede: Torino - Palazzo "Comandi Militari". Dis1intivo: su fondo rosso con bordo giallo-oro; nel mezzo, in giallo-oro e nero, una spiga di grano.

Origini e vicende organiche Si costituisce come Brigata "Cremona" il 29 agosto 1859 con i Reggimenti 21 ° e 22° Fanteria. Sciolta nel 1871, come tutte le brigate permanenti, è nuovamente in vita nel 1881 e ne fanno parte ancora il 21 ° e 22° reggimento. In base alla legge 11 marzo 1926 sull'ordinamento dell ' Esercito che stabilisce, fra l'altro, l'abolizione dei nomi delle brigate cli fanteria, si trasforma in XX Brigata di Fanteria ed inquadra i Reggimenti 21° e 22° "Cremona", 88° "Friuli". La brigata, unitamente al 7° Reggimento Artiglieria, dal 31 dicembre 1926 fa parte della 20a Divisione Militare Ten-itoriale cli Livorno, che 1'8 febbraio 1934 prende il nome di 20" Divisione cli Fanteria "Curtatone e Montanara", nominativo che si estende alla XX Brigata ed al 7° Artiglieria. Il 24 agosto 1939 si forma la Divisione di Fanteria "Cremona"(44") con i Reggimenti di Fanteria 21 ° e 22° ed il 7° Reggimento Artiglieria che conserva anche dopo la trasformazione in Gruppo di Combattimento ''Cremona", che avviene il 25 settembre del 1944, per prendere parte alla Guerra di Liberazione. Un anno dopo, il 15 ottobre 1945, riprende il nome di Divisione di Fanteria "Cremona", mantiene i Reggimenti 21 ° e 22° Fanteria (ai quali si affiancherà anche il 157°), 7° Artiglieria da Campagna, un Battaglione artieri, un Battaglione collegamenti ed inoltre il Gruppo Esplorante 1° Dragoni e reparti minori; la composizione organica è poi modificata nel corso degli anni . Con la ristrutturazione dell'Esercito scende di livello dal 30 ottobre 1975, prende nome di Brigata Motorizzata "Cremona" e nella stessa confluiscono i Battaglioni di Fanteria 21° "Alfonsine", 22° "Primaro" e 157° "Liguria", il 1° Gruppo Squadroni Corazzato "Nizza Cavalleria", il 7° Gruppo Artiglieria da Campagna "Adria"; completano l'organico il Reparto Comando e Trasmissioni ed un Battaglione Logistico. Nel 1991, nel quadro del riordinamento della Forza Armata, muta la propria fisionomia organica e dal l O luglio diviene Brigata Meccanizzata "Cremona". Acquisito il 26" Battaglione Fanteria "Bergamo", cede il Gruppo Squadroni "Nizza Cavalleria" e varia ancora organico sino a comprendere, nel 1993 Comando, Reparto Comando e supporti tattici, 21 ° Reggimento Fanteria "Cremona", 157" Reggimento Fanteria "Liguria", 7° Reggimento Artiglieria Pesante Campale "Cremona", 26° Reggimento "Bergamo", Battaglione Logistico "Cremona". Nel 1993 (dal 5 marzo al 15 aprile e dal 30 settembre al 3 dicembre) e nel 1994 (dal 25 maggio al 24 luglio) un reggimento cli fonnazione, su base 21° Reggimento Fanteria, partecipa all'operazione "Vespri Siciliani", in concorso al controllo del territorio nel settore Palermo. Nel 1994, in occasione di una violenta alluvione in Piemonte, la brigata fornisce un consistente concorso, con personale e mezzi, a favore della popolazione delle zone disastrate.

Campagne di guerra e fatti d' arme Brigantaggio (1860-70) Terza d'Indipendenza (1866) Prima Mondiale (1915-18): - 1915: Monfalcone - fronte dell'Isonzo. - 1916: Monfalcone - Doberdò - Jamiano - I 9 I 7: battaglia della Bainsizza - ripiegamento al Piave: il 10 novembre si fonde con la Brigata "Tortona". M. Asolone (gen.) - Piave: M. Pertica, Val Cesilla (giu.) - Vittorio Veneto: - 1918: M. Prassolan, Osteria ciel Forcelletto.


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Brigate

Seconda Mondiale (1940-43): - 1940: Fronte alpino occidentale. - 1941-42: Sardegna. - 1942-43: Corsica. Liberazione (1943-45): - 1943-44: Sardegna. - 1945: Territorio metropolitano: Ravenna, Alfonsine, Torre di Primaro, f. Santerno, Adria, Mestre.

Comandanti B RIGATA « C REMONA» ( 1859-71)

Magg. Gen. Amedeo Balegno Alberti di Carpenetto Magg. Gen. Giacinto Carini Magg. Gen. i\lfonso Scalia BRIGATA «CREMONA» ( 1881-1926)

Magg. Gen. Agostino Ricci Magg. Gen. Michelangelo Pittaluga Magg. Gen. Girolamo Caselli Magg. Gen. Domenico Corsi Magg. Gen. Vincenzo Marras Magg. Gen. Filippo Gazzurelli Magg. Gen. Vincenzo Marras Magg. Geo. Luigi Giletta di S. G iuseppe Magg. Gen. Alfonso Giacchi Magg. Gen. Giorgio Bompiani Magg. Gen. Enrico De Chaurand de Saint Eustache Magg. Gen. Nicola D'Avanzo Magg. Gen. Alberto Bernardoni Magg. Gen. Francesco Pasquale Magg. Gen. Giuseppe Gi urati Brig. Gen. Carlo Torti Brig. Gen. G iovanni Beruto Brig. Gen. Francesco Pagliarulo Brig. Gen. Ferruccio Marincola di S. Floro Gen. B . Felice Coralli Gen. B. Francesco Foschini

XX B RIGATA DI FANTERIA ( 1926-34) Gen. B. Francesco Foschini Gen. B. Giovan Battista Foschìnì Gen. B. Edoardo Grandolfi Gen. B. Giovanni Majoli BRI GATA DI FANT E RIA "CU RTATONE MONTANARA" (XX) (1935-39)

Gen. B. Giuseppe Pafu ncli Gen. B. Biagio Russo Gen. B. Luigi Chiolini

DIVISIO NE DI f ANTERIA "CURTATONE MO NTA NARA" (20a) ( 1934-39)

Gen. D. Mario Nicolosi Gen . D. Angelo Rossi Gen. D. Luigi Frusci Gcn. D. Vittorio Sogno DIVISI ONE DI FANTERIA «CREMONA»

(44a)

( J 939-44)

Gen. D. Umberto Mondino Gen. D. Nino Sozzani Gen. B. Gioacchino Solinas Gén . B. Clemente Primieri GRUPPO.DI COMBATTIMENTO «C REMONA>>

(l 944-45)

Gen. B. Clemente Primieri DIVISIONE DI FANTERIA <<CREMONA>> (1 945-75)

Gen. B. Clemente Primieri Gen. B. Giuseppe Pizzorno Gen. D. Alessandro Trabucchi Gen. D. Cesare Gandini Gen. B. Gustavo Colpani (inl.) Gen. D. Alessandro Albert Gen . D. Emilio Magliano Gen . D. Pietro Riccardi Gen. D. Giuseppe Lorenzotti Gen. D. Guido Bertoni Gen. D. Antonio Gualano Gen. D . Mario Torsiello Gen. D. Oreste Silli Gen. D. Umberto Turrin i Gen. D . Aldo De Marco Gen. D. Ugo Di Fabio Gen. D. Lazzaro Dessì Gen. D. Francesco Mereu Gen. D. Antonio Lanfaloni Gen. D. Angelo Maria Galateri di Genola e di S uni gl ia Gen. D. Enzo Tosi


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L'Esercito Italiano verso il 2000

Gen. D. Pietro Cristaudo Gen. D. Giuseppe Pirrone Gcn. D. Sebastiano Lazzi Gazzini Gen . D. Ottavio Puliti Gen. B. Mario Massirio Gen. D. Giuseppe Calamani Gen. D . Aldo De Carlin i Gen. D. Natalino Maggiorano

Gen. B. Michele A. Pavese Gen. B. Antonio Caggese Gen. B. Bonifazio Incisa di Camerana Gen. B. Pietro Solaini Gen. B. Giuseppe Ardito Gen. B. Antonio Quintana BRIGATA MECCANIZZATA «CREMONA>> ( 1991)

Gen. B. Antonio Quintana Gen. B. Fabrizio Guadagnoli Gen. B. Alberto Jannelli Gen. B. Raffaello Graziani

BRIGATA MOTORIZZATA «CREMONA» ( I 975 -9 I)

Gen. B. Tito Poddigue Gen. B. Alessandro Duranti Gen. B. Luigi Bosso

Sedi 1860-62 1862-66 1866 1866-7 l 1881 -84 1884-86 1886-92 1892-95

Brescia Potenza Salerno Milano Alessandria Catanzaro Milano Catania

1895-1901 1901-05 1905-09 1909-20 1920-34 1934-40 1945

Piacenza Perugia Reggio Calabria Pisa La Spezia Pisa Torino


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Brigate

BRIGATA MECCANIZZATA "FRIULI" Sede: Bologna - Villa "Turri" Distintivo: su fondo rosso con bordo giallo -oro; nel mezzo, in giallo-oro e nero la sagoma cli un castello.

Origini e vicende organiche In attuazione della legge 29 giugno 1882, si costituisce in Milano il I O novembre 1884 la Brigata "Friuli" contemporaneamente alla formazione dei Reggimenti di Fanteria 87° e 88° che ne fanno parte. Il 28 dicembre 1926 il Comando Brigata viene sciolto. Ne] 1939 per trasformazione della 20" Di visione di Fanteria ''Curtatone e Montanara" si costituisce la Divisione di Fanteria "Friuli" (20") la quale, all'inizio del secondo conflitto mondiale, inquadra 1'87° e 1'88" Fanteria e il 35° Reggimento Artiglieria; con gli stessi Reggimenti il 20 settembre 1944 la divisione assume la denominazione di Gruppo di Cunhattimento "Friuli" e prende parte alla Guerra di Liberazione. Un anno dopo, il 15 ottobre I 945, riprende il nome cli Divisione di Fanteria "Friuli" mantiene inizialmente i Reggimenti 87° e 88° Fanteria e 35° Artiglieria da Campagna, il CXX Battaglione misto genio e reparti minori; la conformazione organica è però modificata nel corso degli anni finché il 15 aprile 1960 diviene Brigata di Fanteria "Friuli" su 78° Reggimento Fanteria "Lupi di Toscana", Battaglione Corazzato "Friuli", Gruppo Artiglieria da Campagna "Friuli", Compagnia Genio pionieri e Compagnia Trasmissioni. Con la ristrutturazione dell'Esercito, dal 23 settembre· 1975 prende nome di Brigata Motorizzata "Friuli" ed assume alle dipendenze i Battaglioni cli Fanteria 78"' "Lupi di Toscana", 87° "Senio", 225° "Arezzo"; il 19° Battaglione Corazzato ''M.0. Turniati", .il 35° Gruppo Artiglieria da Campagna "Riolo" ed il Batlaglione Logistico "Friuli". li I O gennaio J 986 la "Friuli", unitamente alla Brigata Paracadutisti "Folgore" ed a reparti di volo dell' Aviazione Leggera dell ' fa;ercito, entra nella For7.a d'Intervento Rapido (FIR), unità interforze costituita per intervenire con immediatezza contro minacce interessanti l'intero territorio nazionale. La FIR può inoltre fornire aliquote di forze per compiti connessi con la sicurezza internazionale, quali la formazione di un contingente di pace o di una forza di sicurezza. Nel 1991, nel quadro ciel riordinamento de lla Forza Armata, muta la propria fisionomia organica e dal I O giugno, inglobati gran parte dei reparti della disciolta Brigata Meccanizzata "Trieste", diviene Brigata Meccanizzata "Friuli" su Comando, Reparto Comando e Trasmissioni, 11° Reggimento Carri "M.O. Calzecchi", 66° Battaglione Fanteria Meccanizzata "Valtellina", 78° Battaglione Fanteria Meccanizzata " Lupi di Toscana" , 225° Battaglione Fanteria "Arezzo", 10° Battaglione Bersaglieri "Bezzecca", 21" Gruppo Artiglieria da Campagna semovente "Romagna", Battaglione Logistico, Reparto Sanità (quadro) e reparti minori. Dal 18 settembre 1992 l' 11" diviene 4° Reggimento Carri (inquadra l' 11 ° Battaglione carri "M.0. Calzecchi") e nello stesso periodo gran parte delle altre unità sono elevate a rango di reggimento per cui al 1° gennaio 1993 la Brigata comprende: Comando, Reparto Comando e Trasmisioni, 78° Reggimento Fanteria "Lupi di Toscana", 6° Reggimento Bersaglieri, 4° Reggimento Carri, 225° Reggimento "Arezzo", 66° Battaglione Meccanizzato "Valtellina", 21 ° Gruppo Artiglieria Semovente "Romagna", Battaglione Logistico, Compagnia Genio Guastatori, Reparto Sanità (quadro). li 29 settembre 1992, in occasione del raduno dei combattenti della guerra di liberazione, il consiglio comunale delJa città di Udine conferisce alla Brigata (erede dell'omonimo gruppo di combattimento) la "cittadinanza onoraria". Dal I O agosto al 7 settembre 1992 la "Friuli" partecipa ali ' operazione " Vespri Siciliani", in concorso al controllo del territorio, nelle provincie cli Agrigento e Caltanissetta. La Brigata torna in Sicilia per la medesima esigenza dall' 11 febbraio al 22 marzo 1993. Nel settembre 1993 si forma il Reparto Comando e supporti tattici, il 4° Reggimento Carri diviene 33°, il 66° Battaglione Fanteria di viene 66° Reggimento Fanteria "Trieste(, il 2 I O Gruppo diviene 21 ° Reggimento Artiglieria da Campagna Semovente "Trieste", il 225° Reggimento " Arezzo" passa alle dipendenze del


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L'Esercito Italiano verso il 2000

Comando Regione ed è sosti tuito dal 12 1° Reggimento "Macerata". Due raggruppamenti istituiti in ambito Brigata, uno su base 7 8° Fanteria ed uno su base 6° Bersaglieri, si avvicendano tra il settembre 1993 ed il marzo 1994 in Somalia ove operano a favore della missione umanitfu·ia IBIS al fine di assicurare un normale flusso di aiuti alla popolazione locale.

Campagne di guerra e fatti d'arme Prima Mondiale (1915-18): 1915: settore di Monfalcone 1916: M. Sei Busi (mag.) - Trentino (lug.): Val Frenzela, M. Catz - M. Mosciagh 1917: lspnzo (mag.): Vodice, M. Santo, Conca di Plezzo - Stretta di Saga (ott.) 19 18: Serravalle ali' Adige (giu. - ott.) Seconda Mondiale (1940-43): 1940: Piemonte 194 I: frontiera italo-jugoslava (7 - 18 apr.) - territorio nazionale 1942: Cor:sica (nov.) 1943: Corsica Liberazione (1943-45): 1943: Corsica: Techime, Bastia, Casamozza - Sardegna (nov.) 1944: territorio nazionale 1945: f. Senio, Brisighella (feb.) - f. Santerno, f. Sillaro, Bologna (entra nel capoluogo emi liano il 21 apr.)

Comandanti BRIGATA "FRIULI" (I 884-1926)

Magg. Gen. Ottone Tournon Magg. Gen. Federico Bosco di Ruffino Magg. Gen . Antonio Gandolfi Magg. Gen. Francesco Garra Magg. Gen. Antonio BoselLì Magg. Gen. Ugo Brusati Magg. Gen. Giovanni Bertoldo Magg. Gen. Augusto Matarelli Magg. Gen. Giovanni Bertoldo Magg. Gen. Giuseppe Fadda Magg. Gen. Giovanni Turletti Magg. Gen. Gustavo Fara Magg. Gen. Vittorio Martinelli Col. Giovanni Sirornbo Col. Brig. Costantino Bruno Col. Brig. Carlo Gianinazzi Col. Brig. Eugenio Barbarich Col. Carlo Giordana Gen. B. Ruggiero Santini Geo. B. Ezio Zanetti DIVISIONE DI F ANTERIA "FRIULI" (20a) (1939-44)

Gen. D. Gen. D. Gen. D. Gen. D.

Vittorio Sogno Vito Ferrari Giacomo Carboni Ettore Cotronei

Gen. B. Ugo De Lorenzis Gen. B. Bartolomeo Pedrotti GRUPPO DI COMBATTIMENTO "FRIULI" (1 944-45)

Gen. B. Bartolomei Pedrotti DIVISIONE DI FANTERIA "FRIULI" (1945-60)

Gen. D. Arturo Scattini Gen. D. Tull io Bernardi Gen. D. Ugo Fongoli Gen. D. Raffaello Operti Gen. D. Vittorio Palma Gen. D. Carlo Cassini Gen. D. Edmondo De Renzi Gen. D. Fernando Mocch Gen. D. Giovanni Gatta Gen. D. Oscar Amatucci Gen. D. Enrico Marucci Gen. D. Aldo Beolchini Gen. D. Delfino Trabucchi Gen. D. Ildebrando Baglione BRIGATA DI .FANTERIA "FRIULI" ( 1960-75)

Gen. B. Ezio Pistotti Gen. B. Enzo Terni Gen. B. Renato Rebecchi Gen. B. Nicolò Perniciaro Gen. B. Silvio Di Silvio


Brigate

69

Gen. B. Arturo Siracusa Gen. B. Nicola De Nicolò Gen. B. Vittorio Casassa Gen. B. Mario Moschera Gen. B. Vittorio Rastelli Gen. B. Sante Giustino

Gen. B. Mar.io Piccione Gen. B. Giovanni Civita Gen. B. Mario Ferrari Gen. B. Gianfranco Baldini Gen. B. Luigi Campagna Gen. B. Francesco Punzo Gen. B. Guido Bellini

BRIGATA MOTORIZZATA "FRIULI" ( 1975-91)

Gen. B. Sante Giustino Gen . B. Elio Capp~lli Gen. B. Roberto Coppola Gen. B. Giuliano GiovanneIJi Gen. B. Luigi Zanetti Gen. B. Giorgio Malorgio

BRIGATA M ECCANIZZATA "FRIULI"

Gen. B. Ezio Piperni Col. Umberto Calamida (s.v.) Gen. B. Antonio Catena Gen. B. Matteo Facciorusso Gen. B. Guido Caruso

Sedi 1884-86 1886-90 1890-95 1895-98

1898-1902 1902-08

Milano Catanzaro Ancona Padova Forlì Bari

1908-15 1919-2 1 1921-40 1946-48 1948 1948-91 1991

Livorno Forlì Livorno Le vico (Trento) Pistoia Firenze Bologna

(19~tl)


L'Esercito Italiano verso il 2000

70

BRIGATA MECCANIZZATA "GORIZIA" Sede: Gorizia - Caserma "Guella" . Distintivo: su fo ndo rosso con bordo giallo-oro; nel mezzo del fondo è sovrapposto uno scudo spagnolo trinc}ato; nel primo d'a7.7.urro al leone rampante d' oro a due code, nel secondo di rosso e di bianco.

Origini e vicende organiche Il I O novembre I 975, nel.l'ambito del processo di ristrutturazione dell'Esercito, viene costituita la Brigata Meccanizzata "Gorizia" che si fregia de] nome della gloriosa città nella quale trovano sede il Comando ed alcuni dei reparti dipendenti. Inquadrata nella Divisione Meccanizzata "Folgore", la gran parte delle unità della B1igata traggono origine eia reggimenti dal passato glorioso quali il 4 1° Fanteria "Modena", 1'82° Fanteria "Torino", il 183° Fanteria "Nembo", il 46° Artiglieria "Trento"; completano l'organico il 22" Battaglione Carri "M .0. Piccin ini" (proveniente dal disciolto Reggimento Lagunari "Serenissima"), il Battaglione Logistico "Gori7.ia" ed il Reparto Comando e Trasm ission i. Il Comando della Brigata ed i reparti dipendenti vengono impiegati nelle operazioni di soccorso alle popolazioni fu nestate dal terremoto in Friuli ( 1976) ed alla grande unità viene concessa la Medaglia d'Argento al Valor Civile. Con l'abolizione del livello divisionale dal I O novembre I 986 la "Gorizia" passa alle dipendenze del Comando del 5° Corpo cl ' Armata. A seguito del riordinamento della Forza Armata la Brigata dal 1992, subito un radicale riassetto organico, inquadra Comando, Reparto Comando e Supporti Tattici, due Reggimenti cli Fanteri a (41° "Modena" e 82° "Torino"), il 2° Reggimento Carri, il 184° Gruppo poi Reggimento Artig lieria da Campagna Semovente "Fi lottrano" ed il Battaglione Logistico "Gorizia". Dal 2 marzo al 4 aprile e dal 4 settembre al 4 novembre 1993 la Brigata è impegnata in Sicilia nell' opera7.ione "Vespri Sici.liani" per il controllo del terri torio quindi concorre, nella zona orientale del nord Italia, ali' operazione "Testuggine"; quest'ultima attività viene svolta anche nel corso del 1994. Dopo aver reiterato l' 9perazione "Vespri Siciliani" dal giorno 11 .novembre 1994 la "Gorizia" partecipa con un reggimento di formazione alle operazioni cli soccorso alle popolazion i alluvionate del Piemonte.

Ricompense Al Valor Civile Medaglia d'Argento - Decreto 26 novembre 1980. In occasione del gravissimo sisma del Friuli, che causava numerosissime vittime cd ingenti danni, la Brigata meccanizzata "Gori7.ia" interveniva con uomini e mezzi prodigandosi con tempestività ed impegno nelle operazioni di soccorso ai sinistrati. Malgrado le difficili condizioni ambientali si adoperava nella ricerca di civili sepolti sotto le macerie, nel pronto soccorso e nel ricovero dei numerosi feriti, contribuendo in maniera determinante ad alleviare i disagi ed a restituire coraggio e fid ucia alle popolazioni colpite. (Friuli 1976)

Comandanti BRIGATA M ECCANIZZATA " GORIZIA"

(I 975)

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

Gen. B. Andrea Versari Gen . B. Luigi Stefani Gen. B. Marcello Lauria Gen. B. Vincenzo Tamburello Gen. B. Francesco Bettin Gen. B. Saul Savorelli

Sedi 1975

Gorizia

B. Renato Cand ia B. Giuseppe Bacco B. Umberto Sampieri B. Gianfranco Ottogalli B. Carlo Ciacci B. Angelo Carparelli B. Luciano D' Alessandro


71

Brigate

BRIGATA MECCANIZZATA "GRANATIERI DI SARDEGNA" Sede: Roma - Caserma "Gandin" . Distintivo: su fondo bianco con bordo rosso; il fondo è intersecato da una croce di colore rosso che forma quattro campi bianchi. Ciascuno di tali campi reca in bianco e nero una testa di moro bendata. Al centro dello scudetto è riportata, in giallo-oro e nero, una granata con fiamma dritta.

Origini e vicende organiche Discende dalla Brigata Guardie costituita a seguito del riordino dell'Anna di Fanteria previsto dall'ordinamento del 25 ottobre 1831 e formata con il 1° Reggimento Granatieri (in vita dal 18 aprile 1659) ed il Reggimento Cacciatori (costituito il 13 luglio 1774). Con decreto 20 aprile 1850, la Brigata prende il nome di Brigata Granatieri, composta dal 1° e 2° Reggimento Granatieri e conserva la precedenza sulle altre Brigate di Fanteria. Nel novembre I 852 assorbe 1e compagnie del disciolto Reggimento Cacciatori ed assume la denominazione cli Brigata "Granatieri di Sardegna". Sciolta il 25 ottobre 1871, unitamente alle altre brigate permanenti , viene ricostituita il 2 gennaio 188 I con la precedente denominazione (Brigata " Granatieri di Sardegna") e riunisce ancora il 1° e 2° Reggimento Granatieri. In esecuzione della legge 11 marzo 1926 sull'ordinamento cieli 'Esercito, che prevede la costituzione delle Brigate su tre reggimenti, inquadra anche il 3° Reggimento "Granatieri di Sardegna" (costituito il l O dicembre 1926) e prende il nome di XXI ,Brigata di Fanteria. Assegnata, assieme al 13° Reggimento A1tiglieria, alla 21" Divisione Militare Territoriale di Roma a seguito del decreto 8 febbraio 1934 la Brigata diviene Divisione di Fanteria "Granatieri di Sardegna". Con la formazione delle divisioni binarie, nel 1939 la grande unità inquadra an'c ora il l O e 2° Reggimento "Granatieri di Sardegna" ed il 13° Reggimento Artiglieria per Divisione cli Fanteria ed aggiunge al proprio nominativo il numerico (21"). L' 8 settembre 1943, alla proclamazione dell'armistizio, la Divisione, che è alle dipendenze del Corpo d'Armata Motocorazzato, ha le proprie unità schierate nella zona sud cli Roma, a protezione delle vie d'accesso alla Capitale. La reazione agli attacchi portati dalle forze tedesche si sviluppa particolarmente a cavallo della via Ostiense ed ha termine solo la sera ciel I O settembre 1943, data sotto la quale la Divisione viene considerata sciolta. Il 15 maggio 1944 è nuovamente in vita, in Sardegna, quale Divisione Granatieri, per trasformazione del Raggruppamento Granatieri. È costituita dal 1° e 2° Reggimento Granatieri, dal 32° e 132° Reggimento Fanteria Carrista, dal 553° e 548° Reggimento Artiglieria (quest'ultimo sostituito il successivo 14 luglio dal 507° Reggimento, formato per trasformazione del 7° Reggimento di C.A.), dalla 205" compagnia mista del genio e da elementi dei servizi. Nella prima decade di agosto i due reggimenti granatieri sono inviati sul continente e passano alle dipendenze della Divisione "Friuli". Con il personale della divisione, sciolta in data 31 agosto dello stesso 1944, vengono formati il 1° e 2° Reggimento Guardie mentre aliquote di personale qualificato sono cedute alla Divisione "Cremona". La grande unità viene ricostituita il l O aprile 1948 in Roma quale Divisione di Fanteria "Granatieri di Sardegna" con il 1° Reggimento Granatieri, il 17° Reggimento Fanteria "Acqui", il 13° Reggimento Artiglieria da Campagna ai guaii si uniscono nel 1951 un Battaglione Genio Pionieri e nel 1959 il 1° Reggimento Bersaglieri Corazzato; tale rimane sino al I O novembre 1976 allorché, nel quadro della ristrutturazione dell 'Esercito viene contratta a Brigata Meccanizzata "Granatieri di Sardegna" e nella stessa confluiscono varie unità che danno vita ai Battaglioni Granatieri I 0 ''Assietta", 2° "Cengia" e 3° "Guardie", al 1° Battaglione Bersaglieri " La Marmara", al 6° Battaglione Carri "M.0. Scapuzzi", al 13° Gruppo Artiglieria da Campagna "Magliana" ed al Battaglione Logistico "Granatieri cli Sardegna". Ne fanno parte anche il Reparto Comando e Trasmissioni ed una compagnia controcarri.


L' Esercito Italiano verso il 2000

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Con il riordinamento della Forza Armata, dal 1992 la grande unità comprende Comando, Reparto Comando e Trasmissioni, i Reggimenti 1° e 2° "Granatieri di Sardegna", 3° "Guardie", I 3° Artiglieria da Campagna Semovente ed inoltre il IO Battaglione Bersaglieri, il 6° Battaglione cm-ri (sostituito nel 1993 dal 4° Reggimento Carri), il Battaglione Logistico, la 32" Compagnia controcaITi (sarà sciolta il 30 novembre 1992), la Compagnia Genio Guastatori. Nel 1993 reparti della brigata pa1tecipano alla missione di pace "IBIS" in Somalia. La grande unità prende parte all'operazione "Vespri Siciliani", in concorso al mantenimento dell'ordine pubblico, dal dicembre 1993 al gennaio 1994 ed ancora nei periodi di giugno-agosto ed ottobre-dicembre 1994. Il 4 ottobre 1993 il Rep~uto Comando e Trasmissioni diviene Reparto Comando e Supporti Tattici nel quale confluisce la Compagnia Genio Guastatori.

Campagne di guerra e fatti d'arme Prima d'Indipendenza (1848-49): - 1848: Pastrengo, Santa Lucia, Goito, Custoza - I 849: assegnata alla Divisione di Riserva non prende parte ai combattimenti Seconda d'Indipendenza (1866): Madonna della Scoperta Centro Meridione (1860-61): Perugia, Ancona, Mola di Gaeta Brigantaggio (1861-70): dal 1861 al ] 865 opera nelle zone di Itri , Fondi e Sperlonga Terza d'Indipendenza (1866): Custoza Prima Mondiale (1915-18): - 1915: Monfalcone (giu.-lug.), M. Sabotino, Oslavia (nov.) Oslavia ("Lenzuolo bianco ") (mar.) , M. Cengio (giu.), M.S. Miche le - Nad - 1916: Logen (ago.), S. Grado di Merna (set.) Regione Fornaza (Se lo) (mag .-giu. ), Stariokwa - Selo (ago.), Bertiolo - 1917: Flambro (ott.) - 1918: Capo Site (gen.), delta del Piave (lug.), battaglia di Vittorio Veneto (ott.-nov.) Seconda Mondiale (1940-43): - I940: fronte alpino occidentale - 1941-42:dal maggio 1941 al novembre 1942 assolve compiti di presidio in Jugoslavia nella zona di Lubiana - Kocevje - 1942-43:territorio nazionale Liberazione (1943-45): - 1943: dall' 8 al 10 settembre prende parte con tutte le unità di pendenti alla difesa di Roma.

Comandanti BRIGATA GUARDIE (183 l-50) Magg. Gen. Bonifacio Michele Negri di S. Front Magg. Gen. Federico Milliet D' Arvillars Magg. Gen. Carlo Biscaretti di Ruffia BRIGATA GRANATIERI (1850-52)

Magg. Gen. Carlo Biscaretti clu Ruffia BRIGATA "GRANATIERI DI SARDEGNA" ( 1852-7 I) Magg. Magg. Magg. Magg.

Gen. Gen. Gen. Gen.

Marcello Gianotti Luigi Scozia cli Calliano Carlo Camerana Alessandro Gozani di Treville

Magg. Gen. Carlo Felice Nicolis di Robilant Magg. Gen. Vittorio Feclerici BRIGATA "GRANATIERI DI SARDEGNA" ( 1881-1926) Magg. Magg. Magg. Magg. Magg. Magg. Magg. Magg.

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

Francesco Chiron Giuseppe Accusani di Retorto Francesco Carenzi Pietro Morell i di Popolo Enrico Giardini Luig i Vacquer Pacieri Vittorio Camerana Giulio Tassoni


73

Brigale

Gcn. D. Bruno Lucini Gen. D. Luigi Lombardi Gen. D. Pietro Mellano Gen. D. Guido Vedovato Gen. D. Arturo Simonetti Gen. D. Giuseppe Guillet Gen. D . Raffaele Caccavale Gen. D. Domenico Reale Gen. D. G. Battista Calogero Gen. D. Crescenzo Mari Gen. D. Giuseppe Fenoglio Gen. D. Giovanni Buttiglione Gen. D. Ugo Scotto Lavinia Gen . D. Ferd inando di Lauro Gen. D. Pietro Tolomeo Gen . D. Arnaldo Giacalone Gen. D. Antonino Anzà Gen. D. Luigi Salatiello Gen. D. Luigi Giannangeli Gen. D. Vittorio Santini Gen. D. Gianadelio Maletti Gen. D. Umberto Nardini

Magg. Gen. Giuseppe Amari Magg. Gen. Ettore Negri Gen. B. Renato Piola Caselli BRIGATA "GRANXfIERI DI SARDEGNA" (XXI) -

(1926-39) Gen . B. Adriano Alberti Gen. B. Mario Tonelli Gen. B. Enrico Baffigi Gen. B. Nicolò Giacchi Gen. B. Ferdinando·cona Gen. B. Giovanni Vecchi Gen. B. Carlo Melotti Col. Giunio Ruggiero (i.g.s.) DIVISIO NE

DI

FANTERIA

"GRANATIERI

DI

SARDEGNA" (21") (1934-43)

Gen. D. Alfredo Guzzoni Gen. B. Carlo Geloso (i.g.s.) Gen. B. Giovanni Vecchi (int.) Gen. D. Ubaldo Soddu Gen. D. Ezio Rosi Gen. B. Umberto Spigo (int.) Gen. D. Taddeo Orlando Gen. B. Adolfo De Rienzi (int.) Gen. D. Giunio Ruggiero Gen. D. Gioacchino Solinas DIVISIONE GRANATIERI

BRIGATA MECCAN IZZATA "GRANATI ERI DI

SARDEGNA" (1976)

(1944)

Gen. B. G. Carlo Ticchioni D IVISIONE 01 FANTERIA "GRANATIERI DI SARDEGNA" ( I 948-76)

Gen. D. Lorenzo Caratti Gen . B. Pietro Riccardi (int.) Gen. D. Alberto Roda Gen. D. Italo Giglio Gen. D. Giorgio Liuzzi Gen. D. Luigi Morosini Gen. D. Carlo Cigl iana

Gen. ·B. Massimo Tantillo Geo. B. Pietro Tagliarini Gen. B. Gianfranco Amisano Gen. B. Antonio Viesti Gen. B. Mauro Riva Gen. B. Mario Buscemi Gen. B. Roberto Altina Gen. B. Rolando Mosca Moschini Gen. B. Armando Jones Gen. B. Dui lio Benvenuti Gen. B. Donato Berardi Gen . B. Renato Petean Gen. B. Michele Corrado

Sedi 1833-55 1855-57 1857-59 1860 1861-63 1863-64 1864-66 1866-68 1868-71

Genova Torino Alessandria Firenze Napoli Terni Firenze Udine Treviso

1881 1881 -82 882-84 1884-88 1888-92 1892-97 1897-98 1898- 1902 1902

Genova Modena I Ravenna Livorno Firenze Chieti Parma Piacenza Roma


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L'Ese rcito Italiano verso il 2000

BRIGATA MECCANIZZATA "LEGNANO" Sede: Bergamo - Palazzo "Lupi'' Distintivo: su fondo rosso con bordo giallo-oro; nel mezzo, in giallo-oro e nero, un guerriero con scudo e spada

Origini e vicende organiche La Divisione di Fanteria "Legnano" si costituisce I' 8 febbraio 1934 per trasformazione della Divisione Militare Territoriale di Milano (6a); ne fanno parte i Reggimenti di Fanteria 7° e 8° "Cuneo" e 67° "Palermo" riuniti nella Brigata di Fanteria "Legnano" e il 27° Reggimento Artiglieria. Il 24 maggio 1939 il Comando ed alcuni Reggimenti confluiscono nella Divisione "Cuneo" e contemporaneamente si forma la Divisione di Fanteria "Legnano" (58a) con i Reggimenti 67° e 68° Fanteria e 58° Artiglieria. In virtù di tale nuova formazione la grande unità partecipa delle glorie della Brigata "Palermo" (67° e 68° Reggimento Fanteria) costituita nel 1862 e sciolta nel 1926. Il 17 febbraio 1944 la divisione è sciolta, ma talune sue unità danno vita dapprima - settembre 1943 - al I Raggruppamento Motorizzato (67° Fanteria e reparti minori; in un secondo tempo anche 68° Fanteria) e poi - apri le 1944 - al Corpo Italiano di Liberazione (68° Fanteria e altri reparti). Il 24 settembre 1944 s i costituisce il Gruppo di Combattimento "Legnano" con il 68° Reggimento Fanteria (comprendente il IX Reparto d'Assalto), il Reggimento Fanteria Speciale (su due battaglioni alpini e uno bersaglieri "Goito") e I' 11 ° Reggimento Artiglieria, che prende parte alla Guerra di Liberazione. Un anno dopo, il 15 ottobre 1945, riprende il nome di Divisione di Fanteria "Legnano" e ne fanno parte i Reggimenti 67° e 68° Fanteria e 11 ° Artiglieria da Campagna, il Gruppo Esplorante 3° Cavalieri, un Battaglione artieri, un Battaglione collegamenti ed il Reggimento Artiglieria a cavallo; la composiz ione organica è però modificata nel corso degli anni. Con la ristrutturazione dell'Esercito scende di livello e dal 31 ottobre 1975 prende nome di Brigata Meccanizzata "Legnano"; nella stessa confluiscono varie unità che danno vita ai Battaglioni Fanteria 67° " Montelungo" e 68° "Palermo" , al 2° Battaglione Bersaglieri "Governolo", al 20° Battaglione Cmi " M.0. Pentimalli", all' 11 ° Gruppo Artiglieria da Campagna "Monferrato"; completano l'organico il Reparto Comando e Trasmissioni ed un Battaglione Logistico. Dopo la sua costituzione, la Brigata partecipa attivamente ali ' opera di soccorso delle popolazioni in Friuli nel 1976, in Campania e Basilicata nel 1980 ed all'opera di bonifica della zona inquinata di Seveso (Milano) nel 1976. Negli anni 1982 e 1983 la "Legnano" è impegnata nelle operazioni "Libano l ", "Libano 2" relative ali' impiego del Contingente Militare Italiano delJa Forza Multinazionale cli Pace in Libano. Nella prima operazione il contingente è costituito sulla base del 2° Battaglione Bersaglieri "Governolo" e la Brigata è interessata all'attività preparatoria, all'organizzazione ed al sostegno del contingente sin dalla partenza (22 agosto 1982). In successione di tempo partecipano il 2° Battaglione Bersaglieri "Governolo", il 67° Battaglione Meccanizzato "Montelungo" e militari delle altre unità dipendenti; la Brigata assolve il compito di provvedere alla attività di rifornimento, che vede impiegati per mesi tutti i reparti e soprattutto gli organi logistici. In data 31 ottobre 1986, a segui to dello scioglimento del Comando della Divisione cor. "Centauro" , la Brigata passa alle dirette dipendenze del 3° C.A., quindi dal 1992, nel quadro del riordinamento della Forza Armata, muta la propria fisionomia organica ed inquadra Comando, Reparto Comando e Supporti Tattici , 67° Reggimento Fanteria Corazzato "Legnano", 2° e 3° Reggimento Bersaglieri, 52° Reggimento Artiglieria da Campagna S emoven te "Torino'', il 23° Battaglione "Como" ed il Battaglione Logistico "Legnano" Dal 5 settembre al 20 ottobre 1992 la Brigata è impegnata nell'operazione "Vespri Siciliani", in concorso al controllo del territorio in Sicilia, quindi a partire dal 6 settembre 1993 la "Legnano" avvicenda la Brigata par. "Folgore" in Somalia per l'operazione umanitaria IBIS 2 e rientra in Italia il 22 marzo 1994. Per il comportamento tenuto dal Personale del Reparto Comando e Supporti Tattici, allo stesso viene tributato un Encomio Solenne dal Capo di Stato Maggio re cieli ' Esercito.


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Brigate

Campagne di guerra e.fatti d'arme Seconda Mondiale (1940-43): - 1940: fronte alpino occidentale fronte greco-albanese (gen.-apr.): Golico - Klisura - 194.1: - 1942-43: territorio francese (nov. 42 - ago. 43): Cannes - 1943: territorio nazionale (ago. - set.) in trasferimento dall'Emilia alla Puglia Liberazione (1943-45): - 1943: Monte Lungo (8 e 16 dic.): I rgpt. mot. Monte Marrone (mar.): I rgpt. mot. - Filottrano e f. Musone: C.I.L. - 1944: - 1945: Appeimino Centrale; f. !dice - Bologna: Gr. Cbt. "Legnano"

Riconoscimenti Encomio Solenne - Tributato dal Capo di SME "Il Reparto Comando e Supporti Tattici della Brigata meccanizzata " LEGNANO" ha partecipato, inquadrato nel Contingente "ITALFOR IBIS 2", alle operazioni di soccorso alla popolazione somala, nel corso delle quali si è prodigato con totale dedizione ed elevata professionalità per l'assolvimento della difficile missione, riuscendo a garantire un rilevante e qualificato contributo a favore ciel Comando Contingente ITALFOR e delle organizzazioni umanitarie civili. T1 personale del reparto, ino ltre, dimostrando un 'encomiabile abnegazione ed una straordinaria capacità operativa ed organizzativa, ha sempre operato con convinta de termi nazione e spiccato coraggio in tutte le occasioni in cui è stato..necessario il ricorso all'uso delle armi, per salvaguardare la sicurezza della unità e l'assolvimento del compito. T1 generoso impegno, l'elevata disponibilità e la grande perizia dimostra.ta da tutto il personale hanno fornito un chiaro esempio di efficienza, professionalità e dedizione". Somalia, 3 selfembre 1993 -

I 9 marzo 1994. (Al Reparto Comando e Supporti Tattici della Brigata "Legnano ")

Comandanti BRIGATA DI FANTERIA "LEGNANO" (VI) (1934-39)

Gen. B. Adalberto di Savoia - Genova Geo. B. Carlo Melotti Gen. B. Edoardo Scala DIVISIONE DI FANTERIA "LEGNANO" (1934-39)

Gen. Gen. Gen. Gen.

D. D. D. D.

Riccardo Moizo Camillo Rossi Adalberto di Savoia - Genova Ettore Baldassarre

DIVISIONE DI FANTERIA "LEGNANO" (58 ")

(1939-44) Gen. D. Edoardo Scala Gen. B. Vittorio Ruggeri Gen. D. Amedeo De Cia Gen. B. Giovanni Marciani Gen. D. Roberto Olmi Geo. B. Vincenzo Dapino Gen. B. Silvio Brisotto Gen. B. Livio Negro Col. Ettore Fucci (i nt.)

I RAGGRUPPAMENTO MOTORIZZATO (I 943-44) Gen. B. Vincenzo Dapino Gen. B. Umberto Utili GRUPPO DI COMBATIIMENTO "LEGNANO" ( 1944-45)

Gen. B. Umberto Utili D IVISIONE DI FANTERIA "LEGNANO" ( 1945-75)

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

B. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D.

Umberto Utili Lorenzo Richieri Antonio Norcen Gino Granata Giuseppe Mancinelli Ezio De Michelis Giancarlo Re Pietro Steiner Galliano Scarpa Renato Tramontano Bernardino Grimalcli di Crotone Giuseppe Aloia Emiliano Scotti Melchiorre Jannelli


76

L'Esercito ltlllillno verso il 2000

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Geo.

D. Mario Troisi D. Salvatore Salinari D. Ernesto Chiarizia D. Enzo Vescovini D. Alessandro Baduel D. Vittorio Emanuele Borsi cli Parma D. Sergio Giuliani D. Maurizio Federico D. Enrico Comucci D. Alberto Fiorentino D. Eugenio Rambaldi D. Carlo Mari D. Fi lippo Stefani D. Umberto Nardini D . Pasquale Di Marco

BRIGATA MECCANIZZATA "LEGNANO" ( 1975)

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

B. Arturo Capizzi Cittadini B. Domenico Corcione B. Goffredo Canino B. Sergio Onnis B. Michele de Leo B. Nereo Puccio B. Antonino Tambuzzo B. Giampiero Rossi B. Franco Stella B. Domenico Tria B. Fabio Mini B. Carmine Fiore

Sedi I 934-39 1939-40

Milano Legnano

1945

Bergamo


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BRIGATA MECCANIZZATA "MANTOVA" Sede: Udine - Palazzo "Schiavi" Distintivo: su fondo rosso con bordo giallo-oro; nel mezzo, in giallo-oro e nero, un'aquila con le ali ape1te.

Origini e vicende organiche Si costituisce come Brigata "!Vlantova" il l O marzo 1915, con il 113° e 114° Reggimento Fanteria, ed è sciolta poi nel novembre 1919. Il 15 marzo 1942 ha vita in Verona la Divisione di Fanteria Autotrasportabile "Mantova" (104a) con i Reggimenti 113° e 114° Fanteria, già costituiti il 10 dicembre 1941, l' 11° Reggimento Artiglieria e reparti minori. Il I O ottobre 1944 la grande unità trasformata in Gruppo di Combattimento "Mantova" inquadra i Reggimenti 76° Fante1ia ' 'Napoli", 114° Fante1ia "Mantova" e 155° Artiglieria e prende pa1te alla Guerra di Liberazione. Un anno dopo, il 15 ottobre 1945, riprende il nome di Divisione di Fanteria "Mantova" mantiene inizialmente i Reggimenti 76° e 11 4° Fanteria e 155° Artiglieria da Campagna, il CIV Battaglione misto genio e reparti minori; dal 23 settembre 1947 riceve il 59° Reggimento Fanteria "Calabria" quindi nel corso degli anni varia più volte composizione organica. Con la 1ist:rutturazione dell'Esercito, dal l O ottobre 1975 prende il nome di Divisione Meccanizzata "Mantova" ed assume alle dipendenze le Brigate Meccanizzate "Brescia" ed "Isonzo" e la Brigata Corazzata "Pozzuolo del Friuli" oltre a varie unità di supporto. A seguito dell'abolizione del livello divisionale, il I" ottobre 1986 la grande unità viene sciolta e s i forma, sempre in Udi11e, per trasformazione del Comando della soppressa Brigata Meccanizzata "Isonzo", la Brigata Meccanizzata "Mantova" nella quale confluiscono: i Battaglioni di Fanteria 59° "Calabria", 76° "Napoli" e 114° "Moriago"; il 52° Battaglione cl' An·esto "Alpi", il 63° Battaglione Cani "M.O. Fioritto", il 7° Gruppo Squadroni "Lancieri di Milano", il 28° Gruppo Artiglieria eia Campagna Semovente "Livorno", il Battaglione Logistico "Mantova", completa l'organico il Repaito Comando e Trasmissioni. Nel 1992, nel quadro del 1iordinamento della Forza Armata, muta la propria fisionomia ed inquadra Comando, Repaito Comando e Suppmti Tattici, i Reggimenti di Fanteria 76° "Napoli" e 114" "Mantova", i] 63° Reggimento Carri, il 28" Reggimento Artiglieria "Livorno", il Battaglione Logistico "Mantova". Dal 27 agosto al 21 settembre 1992 la Brigata è in Sardegna, nella provincia di Nuoro, per paitecipare all'esercitazione"Forza Patis" . Nell'ambito dell'operazione "Vespri Siciliani", in concorso al controllo del tenito1io, la "Mantova" opera in Sicilia dal 4 maggio al 5 luglio 1993 nelle provincie dì Enna, Siracusa e Ragusa quindi dal 18 gennaio al 17 marzo 1994 nelle provincie di Caltanissetta, Agrigento e Ragusa.

Campagne di guerra e fatti d'arme Prima Mondiale (1915-18): - 1915: Val Lagarina: M. Giovo - Besagno, Zugna Torta, Costa Violina -1916: Val Lagarina: M. Sella - Redipuglia: Lukatic, Versic Jamiano (mag.) - Altopiano cli Asiago: Val cl' Assa, V. Granezza, M. Sprunk - 1917: -1918: Piave: Bojacco, Nervesa - Vittorio Veneto: Moriago, Fara di Soligo, Passo di S. Boldo Seconda Mondiale (1940-43): - 1942: territorio nazionale - Piemonte - I 943: territorio nazionale - Calabria Liberazione (1943-45): - 1943-45: territorio nazionale

Comandanti BRlGA:lì\ "MANTOVA'' ( 1915-19)

Magg. Gen. Imerio Gazzola Magg. Gen. Alfredo Faconti

Magg. Gen. Roberto Villanis Col. Brig. G. Battista De Negri Col. Brig. Lorenzo Ferraro


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L'Esercito Italiano verso il 2000

Col. Brig. Pasquale De Angelis Magg. Gen. Paolo Paolini

Gen. D. Antonio Severoni Gen. D. Carlo Ligonzo Gen. D. Amato Amati Gen. D. Giovann i Bonzani Gen. D. Remo de Flammineis Gen. D. Mario Tomaino Gen. D. Atti lio Murero Gen. D. G iovanni Masia Gen. D. Adriano Guerrieri Gen. D. Enzo Viola Gen. D. Salvatore Coniglio Gen. D. Mario Rossi

DIVISIONE DI F ANTERIA AUTOTRASPORTABILE "MANTOVA" (1 04") ( 1942-44)

Gen. B. Marcello Piccone Gen. B. Guido Bologna GRUPPO DI COMBATTIMENTO "MANTOVA" (1944-

1945)

Gen. B. Guido Bologna DIVISIONE DI FANTERIA " MANTOVA" (I 945 -75)

Gen. B. Guido Bologna Gen. B. Alberto Corclero cli Montezemolo Gen. D. Carlo Biglino Gen. B. Franco Testi Gen. D. Cesare Gandini Gen. D. Aurelio Guy Gen. D. Luigi Mondini Gen . D. Camillo Costamagna Gen. D. Marcello Palma Gen. D. Pietro Barbarino Gen . D. Sebastiano Cambosu Gen. D. Umberto Boria Gen. D. Alberto Mosca Gen. D. Sergio Palombarin i Gen. D. Domenico Scapati Gen. D. Alessandro Tarasca

DIVISIONE MECCANIZZATA "MANTOVA" ( 1975-86)

Gen. D. Mario Rossi Gen. D. Fausto Fortunato Gen. D. Alberto Danese Gen. D. Roberto Jucci Gen. D. Raffaele Simone Gen. D. Giorgio Malorgio Gen. D. Corrado Raggi BRIGATA MECCANIZZATA "MANTOVA" ( 1986)

Gen. B. Giovanni Buccio! Gen. B. Giovann i Cuoghi Gen . B. Gaetano Casale Gen. B. Angelo Lunarclo Gen. B. Silvio Torre Gen. B. Francecso Cipriani

Sedi 1945-47

Varazze

1947

Udine


Brigate

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BRIGATA MECCANIZZATA "PINEROLO" Sede: Bari - Caserma "Vitrani". Distintivo: su fondo rosso con bordo giallo-oro; nel mezzo, in giallo-oro, verde e nero, un pino alpestre.

Origini e vicende organiche La Brigata "Pinerolo" si costituisce il 13 novembre 1831 su due Reggimenti (I O e 2°) che nel 1839 assumono rispettivamente il numero ordinativo 13° e 14°. Precedentemente la brigata, tale solo di nome dal 1821, è in vita con la denominazione di "Saluzzo" dal 1815, allorché viene formata su due battaglioni, di cui uno erede del Reggimento "Savoiardo" risalente al 1672. Sciolta nel 1871 come tutte le brigate permanenti, è ricostituita nel 1881 e ne formo ancora parte il 13° e 14° Reggimento. Per la legge 11 marzo 1926 sull'ordinamento dell'Esercito che stabilisce, tra l'altro, l'abolizione dei nomi delle brigate diviene XXIV Brigata di Fanteria ed inquadra anche il 225° Reggimento "Arezzo"; la brigata e il 18° Reggimento Artiglieria entrano a far parte della 24• Divisione Militare Territoriale di Chieti. Tale unità nel 1934 prende il nome di 24a Divisione di Fanteria "Gran Sasso", nominativo che estende anche alla brigata. Nel 1939 con il 13° e 14° Fanteria ed il I 8° Artiglieria si forma la Divisione di l<'anteria "Pinerolo" (24a) che viene poi sciolta I' 8 settembre 1943. Ricostituita in Bari, il 15 aprile I 952, quale Divisione. di Fanteria "Pinerolo", ne fanno parte i Reggimenti 9° e 13° Fanteria e 14° Artiglieria da Campagna, una Compagnia genio pionieri e una Compagnia collegamenti. Il 1° settembre 1962 di viene Brigata di Fanteria "Pinerolo" su 9° Reggimento Fanteria "Bari", LXI Battaglione corazzato, Gruppo Artiglieria da Campagna " Pinerolo", Compagnia genio pionieri, Compagnia trasmissioni. Con la ristrutturaz ione dell ' Esercito, dal l O novembre 1975 prende nome cli Brigata Motorizzata "Pinerolo" ed assume alle dipendenze i Battaglioni cli Fanteria 9° " Bari", 13° "Valbella", 231 ° "Avellino"; il 67° Battaglione Bersaglieri ' 'Fagarè", il 60° Battaglione Corazzato "M.0. Locatelli" , il 47° Gruppo Artiglieria eia Campagna "Gargano" ed il Battaglione Logistico "Pinerolo". Cambia nuovamente fisionomia operativa il 1° febbraio 1979 e diviene Brigata Meccanizzata "Pinerolo". TI comando ed i reparti dipendenti vengono impiegati nelle operazioni cli soccorso alle popolazioni delle Provincie di Avellino, Salerno e Potenza funestate dal terremoto nel novembre 1980; alla grande unità viene concessa la Medaglia di Bronzo al Valore dell'Esercito. Nel l 992, nel quadro del riordinamento della Forza Armata muta ancora organico ed inquadra Comando, Reparto Comando e Supporti Tattici, i Reggimenti 9° Fanteria "Bari", 7° Bersaglieri, 133° Carri, 2° Gruppo Artiglieria Pesante Campale "Potenza" (2° Reggimento Artiglieria Campale Semovente nel 1993); 47° Battaglione "Salento", Battaglione Logistico "Pinerolo". Dal 24 novembre 1992 all'8 gennaio 1993 e dal 24 novembre l 993 al gennaio l 994 la Brigata partecipa ali' operazione "Vespri Siciliani" nella zona meridionale della Sicilia. Nel corso del 1994, dal 7 aprile al 31 maggio e dal 15 settembre al 15 novembre, reparti della Brigata prendono parte ali' operazione "Riace" in Calabria, in concorso al controllo ciel territorio.

Campagne di guerra e.fatti d'arme Prima d'Indipendenza (1848-49): - 1848: investimento cli Peschiera, Goito, Monzambano, Pastrengo, Custoza - 1849: Bicocca Seconda d'Indipendenza (1859): f. Scrivia, Po, Sesia - Vinzaglio - S. Martino (24 giu.), Peschiera Terza d'Indipendenza (1866)


L'Esercito Italiano verso il 2000

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Prima Mondiale (1915-18): - 1915: M. Sei Busi, Selz - 1916: Doberdò, Pecinka, Veliki Hribach - 1917: Versic - Ripiegamento al Piave: Pa lazzolo della Stella, Monticano Allopiano di Asiago: Cima Echar, Costalunga, Val bella - 1918: Altopiano di Asiago - Vittorio Veneto: M. Zebio, Cima Larici, Vezzena Africa Orientale (1935-36): partecipa alla campagna inquadrata nella Divisione "Gran Sasso" Seconda Mondiale (1940-43): - 1940: fronte alpino occidentale - 1941 : fronte greco-albanese: Bubesit, Bregu Scialesit, Tepeleni - Cresciovs - 1942-43: territorio greco: Tessaglia

Ricompense Al Valore dell'Esercito Medaglia di Bronzo - Decreto 15 dicembre 1981 Grande Unità dislocata nella Regione Mi litare Meridionale, fin dall ' insorgere del disastroso terremoto che il 23 novembre 1980 ba colpito la Campania e la Basilicata, dimostrava il suo elevato grado di operatività e di efficienza con l'automatico ed immediato intervento dei suoi battaglioni dislocati nelle zone investite dal sisma e success ivamente con il coordinato ed efficace impiego cli tutte le restanti forze e, in particolare, nella provincia di Avellino, di quelle affl uite in rinforzo. Operando in condi zio ni rese proibitive per le avverse condizioni atmosferiche e per il susseguirsi di scosse telluriche, Quadri e giovani di leva, questi ultimi incorporati anche da pochi giorni , consci della gravità del momento, con generosa abnegazione, altissimo spirito di sacrificio, elevato senso del dovere e profonda solidarietà umana si prodigavano per oltre tre mesi, rinunciando a turni cli riposo nella fase iniziale della emergenza e spesso con sprezzo della incolumità personale, in una gara frenetica per diminuire disagi e sofferenze là dove disperazione e lutti avevano prostrato le volontà e annullato le capacità di reazione. La loro condotta con commovente altruismo consentiva di salvare dalle macerie cinquanta vite umane, recuperare seicentosessantadue salme, installare tendopoli, distr.ibuire migliaia di pasti caldi giornalieri ed aiuti di prima necessità alla gente che il terremoto aveva privato di ogni bene. Grande Unità Meccanizzata che nella circostanza ha dato altissima prova cli efficienza operativa, di senso ciel dovere, coraggioso altruismo e spirito di sacrificio, riconosciuti ampiamente anche dalle Autorità civil i e dalle popolazioni soccorse, contribuendo così ad elevare ulteriormente il prestigio dell'Esercito. Provincie di Avellino, Salerno e Potenza, 23 novembre 1980 28febbraio 1981.

Comandanti BRIGATA "PINEROLO" ( 1831-71)

Magg. Gen. G iuseppe Morra di Lavriano Magg. Geo. Carlo Filippon i Magg. Gen. G. Battista Federici Magg. Gen. Giuseppe De Maugny Magg. Gen. G. Battista Manno Magg. Gen. Luigi Damiano Magg. Gen. Roberto Morozzo della Rocca Magg. Gen. Alberto Leotarcli Magg. Gen. Luca Dho Magg. Gen. Gustavo Mazè de la Roche Magg . Gen. Luigi Vivoli

BRIGATA "PINEROLO" ( 1881- 1926)

Magg. Gen. Giorgio Pozzolini Magg. Gen. Luigi Ricciolio Magg. Gen. Giuseppe Dulac Magg. Gen. Edoardo Testafochi Magg. Gen. Ottavio Ceresa di Bonvillaret Magg. Gen. Cesare De Agostini Magg. Gen. Luchino Dal Verme Magg. Gen. Giacomo Bogliolo Magg. Gen . Francesco Pistoia Magg. Gen. Giuseppe Della Noce Magg. Gen. Mario Scapucci


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Brigate

DIVISIONE Dl FANTERIA "PINEROLO" ( 1952-62)

Magg. Gen. Florenzio Aliprincli Magg. Gen. Luigi Giletta di S. Gi useppe Magg. Gen. G. Battista di Camerana Magg. Gen. Nicola D ' Avanzo Magg. Gen. Roberto Bonolis Magg. Gen. Oreste Bandini Magg. Gen. Edoardo Ravazza Magg. Gen. Teodorico Serra Magg. Gen. Ugo Sani Gen. B. Carlo Perri~

Gen. D. Giuseppe Cinti Gen. D. Galliano Nardinocchi Gen. D. Arturo Barbieri Gen. D. Gav ino De Sarno Gen. D. Dante Ugo Leonarcli Gen. D. Luigi Severino Gen. D . Domenico Michclotti Gen. D. Eugenio Ferrari Gen. D . G iuseppe Mastrobuono Gen. D. Anton io Nani

XXIV BRIGATA DI FANTERIA ( 1926-34)

BRTGATA DI FA NTERIA ''PINEROLO"

Gen. B. Francesco Togni Gen . B. Pietro Maravig na Gen. B. Carlo Porzio Gen. B. Manlio Raimondo BRIGATA DI FANTERIA DEL GRAN SASSO

Gen. B. Gen . B. Gcn. B. Gen. B. Gen. B. Gen. B.

(XXIV)

(1935-39) Gen. B. Usvaldo Giachino Gen. B. Pio Mastai Ferretti Gen. B. Mario Zaccone

Renato Ghetti Giambattista Ratti Eugenio Sannia An tonino Reitano Glauco Predasso Cesare Guagliarcli

BRIGATA MOTORIZZATA " PI NEROLO" ( I 975-79)

Gen. B. Maurizio Delgaclo BRIGATA MECCANIZZATA "PINEROLO" ( J979)

DIVISIONE DI FANTERIA " GRAN SASSO"

(24")

Gen. B . Gén. B. Gen. B. Gen . .S. Gen. B. Gen. B. Gen. B. Gen. B. Gen. B. Gen . B. Gen. B . Gen. B. Gcn. B .

( 1934-39) Gen. D. Enrico Maltese Gen. D. Alberto Terzi ani Gen. D. Alberto cli Savoia - Genova Gen. D. Adolfo Olivetti Gcn. D. Angelo Stirpe DIVISIONE DI F A.NTERIA "PlNEROLO"

(243 ) ( I 939-43)

Gen. D. Angelo Stirpe Gen. D. Giuseppe De Stefanis Gen. D. Licurgo Zannini Gen. D. Cesare Benelli

Carlo A. Correale Vittorio Bernarcl Anto nio Tarnborrino Igino Raspadori Luciano Roversell i Nicola Scatigna Claudio Corselli Salvatore Sabati no Luciano Bacchini Giulio Fraticelli Antonio Tobalclo Antonio Murgolo Giorgio Dc Giorgio

Sedi 1831 -36 1936-3 8 1838-41 184 1-45 1845-47 1847-48 1848-49 J849-51 1851-5 3 1853-57 1857-58 1858-59 1859-60 1860-62 1862-63 1863-64

Torino Cuneo Alessandria Genova Chambery Torino Novara Genova Nizza Alessandria Cagliari Genova Montechiari Milano Fogg ia S. Severo

( 1962-75)

1864-66 1866-69 1869-71 188 1 1881-84 1884-87 1887-90 1890-95 1895-98 1898-1902 1902-09 1909-22 1922-34 l 934-37 1937-40 1952

Bologna Torino Palermo Perugia Catanzaro Genova Ancona Caserta Torino Palermo Padova L'Aquila Chieti L'Aquila Chieti Bari


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L'Esercito Italiano verso il 2000

BRIGATA MECCANIZZATA "SASSARI" Sede: Sassari - Caserma "La Marmara" Distintivo: su fondo rosso con bordo giallo-oro; nel mezzo reca lo stemma della Città di Sassari (scudo suddiviso in quattro parti con croci piene d'argento in campo azzurro e torri d'argento terrazzate di verde in campo rosso).

Origini e vicende organiche La Brigata "Sassari" si costituisce il I O marzo 1915 a Tempio Pausan ia con ì Reggimenti di Fanteria 151 ° e 152° anch'essi di nuova formazione. Per l'eroico comportamento nel corso della prima guerra mondiale le Bandiere dei due reggimenti vengono decorate con due Medaglie d' Oro al Valor Militare. In esecuzione della legge 11 marzo 1926 sull'ordinamento dell'Esercito, che prevede la costituzione delle Brigate su tre reggimenti, inquadra oltre ai 151° e 152°, anche il 12° Reggimento Fanteria "Casale" e prende il nome cli XII Brigata di Fanteria. Successivamente la Brigata ed il 34° Reggimento Artiglieria entrano a far parte della Divisione Militare Territoriale di Trieste (I 2a) e allorché nel 1934 detta grande unità assume il nominativo di Divisione di Fanteria del Timavo ( 12") la Brigata diviene Brigata di Fanteria del Timavo (XII). Nel 1939, abolito il livello brigata, sì forma la Divisione di Fanteria "Sassari" (12a) che inquadra i Reggimenti 151 ° e 152° Fanteria e 34° Artiglieria per Divisione di fanteria; nel 1941 entra nell'organico divisionale anche la 73" Legione CC.NN. d'assalto. A seguito degli eventi determinati dall'armistizio, la divisione si scioglie il 10 settembre 1943 dopo aver partecipato alla difesa di Roma dagli attacchi delle forze tedesche. O li I dicembre 1988 viene costituita in Sassari la Brigata Motorizzata "Sassari" nella quale sono nuovamente riuniti il 15 1° Battaglione Motori zzato "Sette Comuni" ed il 152° Battaglione Fanteria "Sassari" ai quali si affianca poi anche il 45° Battaglione Fanteria "Arborea". Dal 1° gennaio 1991 diviene Brigata Meccanizzata "Sassari" e con il riordinamento della Forza Armata inquadra il Reparto Comando e Supporti Tattici ed i Reggimenti cli Fanteria 151 ° e 152° "Sassari" e 45° "Reggio".

Campagne di guerra e fatti d'arme Prima Mondiale (1915-18): - 1915: Bosco Cappuccio, Sella cli San Martino (lug. -ago. ) - Castelnuovo, Trincee delle Frasche e dei Razzi, San Michele, Trincee Rocciose e Sacchi (nov.-clic.). - 1916: Trincee delle Frasche, Razzi, Rocciose, Sacchi (gen .- mag.) - Altopiano dei Sette Comuni (gìu .- set.) - q. 1673, Camporovere (set.-nov.) Altopiano di Asiago (21-23 dic.) - 1917: q. 1673 - Roccolo cli M . Cratz (gen. -apr.) - M .. Zebio (giu.-lug.) - Altopiano della Bain sizza (ago.-ott.) - Buttrio , Tagli amento, Piave (27 ott. - 8 nov.) · Altopiano cli Asiago (2 1-23 dic.) - 1918: C. Lobba, Busa del Termine (1-7 gen .) - Col ciel Rosso , Col cl'Echele (26 gen.-2 feb.) - Piave: Losson, Fossalta, Capo cl' Argine ( 15 giu. - 19 lug.) Vittorio Veneto: Campolongo, Visuadello, Conegliano, S. Fior, Col Alto, Aviano (28 ott.-4 nov.). Seconda Mondiale (1940-43): - 1940: fronte alpino occidentale - I 941-43: territorio jugoslavo (occupazione e compiti di controguerriglia fino ad aprile '43) Liberazione (1943-45): - 1943: difesa di Roma (8-10 set.)


Medaglie d'Oro al Valor Militare Maggiore Generale Gabriele Berardi: Carso, 10- 14 novembre - 15 dicembre 1915 Colonnello Brigad iere Eugenio D i Maria di Allcri: Casera Zebio, 27 giugno 1916.

Comandanti BRIGATA "SASSARI" ( 19 15-26)

Col. Michele Scaroina

Magg. Gen. Luigi Calderari Magg. Gen. Gabriele Berardi Magg. Gen. Eugenio Caputo Col. Francecso Raho Col. Brig. E ugenio Di Maria di Alleri Col. Brig. Al fo nso f\.fattei Col. Brig. Giuseppe Gialdroni Col. Brig. Giulio Corradi Col. Arman<:~ Tallarico Col. Brig. Luciano Ferigo Gen. B. Francesco Corso

DfVISIONE DI FANTERIA 'TIM,WO" ( 12") ( 1934-39)

Gen. D. Vito Scimeca Gen. D. Lorenzo Dalrnazzo Gen. D. Riccardo Balocco DIVISIONE DI FANTERIA " SASSARI" ( 12")

Gen. D. Riccardo Balocco Gen. B. Michele Scaroina Gen. B. Giacomo Castagna Gcn . D. Furio Monticelli Gen. D. Pani<, Berardi Gen. B. Ettore C,iannuzzi Gen. B. Francesco Zani

XII BRIGATA DI FANTERIA (1926-34) Gen. Gen. Gen. Gen.

B. Francesco Corso B. Giacomo Appiotti B. Salvatore Pagano B. Francesco Zingales

BRIGATA DI FANTERLL\ DEL TrlvlAVO (X.II)

BRIGATA MOTORIZZATA ·'SASSARI" ( 1988-90)

Gen. B. Vittorio Letteri Gen. B. Riccardo Trevisan (1935-39)

BRIGATA MECCANIZZATA " SASSARI"

Gen. B. Francesco Zingales Col. Arturo Taranto Gen. B. Roberto Lerici

Gen. B. Riccardo Trevisan Gen. B. Vito Carlucci Gcn. B. Nicolò Manca

Sedi J9 I 5- 19 Tempio Pausania 1919 Torino

( 1939-43)

19 19-20 1920-40 1988

Roma Trieste Sassari

(1991)


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L'Esercito /1aliano verso il 2000

BRIGATA BERSAGLIERI "GARIBALDI" Sede: Caserta - Caserma "Fen-ari-Orsi" . Distintivo: su fondo cremisi con bordo giallo-oro; nel mezzo del fondo reca la cornetta dei volontari garibaldini e la sciabola da guide.

Origini e vicende organiche Il l O novembre 1975 viene costituita in Pordenone l'Sa Brigata Meccanizzata "Garibaldi" per trasformazione del!' 8° Reggimento Bersaglieri disciolto nel contesto dei provvedimenti connessi con la ristrutturazione dell'Esercito. A ricordo delle tradizioni risorgimentali dei reparti bersaglieri che formano l'ossatura della nuova unità, alla stessa viene assegnato il nome dell'Eroe dei Due Mondi. La Brigata, inquadrata nella Divisione Corazzata "Ariete", è formata da Comando, Reparto Comando e Trasmissioni, due Battaglioni Bersaglieri (3° "Cemaia" e 26° "Castelfidardo"), un Battaglione Carri (7° "M.O. Di Dio"), un Gruppo Artiglieria da Campagna Semovente ( 19° "Rialto") ed un Battaglione Logistico; dal 1° luglio 1976 riceve I' 11° Battaglione Bersaglieri "Caprera". li Comando della Brigata ed i reparti dipendenti vengono impiegati nelle operazioni di soccorso alle popolazioni funestate dal terremoto del Friuli (I 976) ed in Campania (I 980). Per l'intervento in Friuli la Brigata è insignita della Medaglia cl' Argento al Valor Civile ed il Comune di Osoppo le conferisce la cittadinanza onoraria. Con l'abolizione del livello divisionale dall'I I ottobre 1986 la ''Garibaldi" passa alle dipendenze del Comando del 5° Corpo d'Armata. Nel 1991 , il l O luglio, la Brigata è trasferita in Campania, è posta alle dipendenze del Comando Regione Militare Meridionale e cambia denominazione in sa Brigata Bersaglieri "Garibaldi". Nell'occasione subisce un radicale riassetto ordinativo e dispone dei Battaglioni Bersaglieri 3° "Cernaia" e 67° "Fagarè", del 91° Battaglione Fanteria "Lucania", del 31° Battaglione Can-i "M.0. Andreani", dell' Il O Gruppo Artiglieria da Campagna Semovente "Teramo" e del Battaglione Logistico "Garibaldi". Nel 1992-93, nell'ambito del riordinamento della Forza Annata muta ancora fisionomia cjrganica ed inquadra Comando, Reparto Comando e Supporti Tattici, Reggimenti 8° e 18° Bersaglieri, 131° Carri, I I O Artiglieria da Campagna semovente "Teramo" ed i Battaglioni 91 ° "Lucania" e Logistico "Garibaldi". I repaiti della brigata sono impegnati da ottobre a dicembre 1993 in Sicilia, nell'operazione "Vespri Si.ciliani". Dal 1° settembre 1994 modifica la denominazione in Brigata Bersaglieri "Garibaldi".

Ricompense Al Valor Civile Medaglia d'Argento - Decreto 26 novembre 1980

In occasione del gravissimo sisma del Friuli, che causava numerosissime vittime ed ingenti danni, 1'8a Brigata Meccanizzata "Garibaldi" interveniva con uomini e mezzi prodigandosi con tempestività ed irhpegno nelle operazioni di soccorso ai sinistrati. Malgrado le difficili condizioni ambientali si adoperava nella ricerca cli civili sepolti sotto le macerie, nel pronto soccorso e nel ricovero dei numerosi feriti, contribuendo in maniera determinante ad alleviare i disagi ed a restituire coraggio e fiducia alle popolazioni colpite. (Friuli 1976).

Comandanti 8a BRIGATA

MECCANIZZATA "GARIBALDI"

91) Col. Filiberto Bertolazzi Gen. B. E. Michele Santaniello Gen. B. Gianfranco Lalli

(1975-

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

B. Sandro Romagnoli B. Luigi Ramponi B. Renato Divino B. Giovanni Caruso B. Romualdo Carmignani


Brigate

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Gen. B. Pardo Iasenzaniro Gen. B. Giancarlo Fabbri

Gen. B. Carlo Bellinzona Gen. B. Aldo Di Mascolo

8" BRIGATA B ERSAGLIERI "GARIBALDI" (1991-94) Gen. B. Giancarlo Fabbri

BRIGATA B ERSAGLIERI "GARIBALDI" (1994)

Gen. B. Aldo Di Mascolo

Sedi 1975-91 Pordenone

1991

Caserta


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L'Esercito l!alicmo verso il 2000

BRIGATA ALPINA "CADORE" Sede: Belluno - Caserma "Fantuzzi" . Distintivo: su fondo verde con bordo giallo-oro; nel mezzo reca lo stemma del Cadore su uno scucio a fondo azzu1rn bordato in giallo-oro. Lo stemma raffigura due t(mi (in bianco e nero) con un abete (in verde, bianco e marrone) al centro; una catena a tre anelli unisce le due ton-i ed attraversa il tronco dell'abete.

Origini e vicende organiche l i I" dicembre I 953 ha inizio in Belluno la graduale costituzione della Brigata Alpina "Cadore" con il concorso di reparti già esistenti. I reggimenti che ne fanno parte vantano un passato cli valore, inquadrati in grandi unità disciolte al termine del secondo conflitto mondiale: 7° Reggimento Alpini (già della Divisione Alpina "Pusteria") e 6° Reggimento Artiglieria eia Montagna (già della Divisione Alpina "Alpi Graie"). L'organico viene gradatamente completato con un Plotone Comando, una Compagnia Genio Pionieri cd una Compagnia Collegamenti. Nel 1957 riceve un Battaglione Alpi ni da Posizione che diviene il 12 settembre 1958 XIX Battaglione Alpini eia Posizione. Con la ristrutturazione dell'Esercito, il 12 novembre 1975 l' organico della grande unità è modificato e compre nd e : Reparto Comando e Trasm i ss ioni , i Battaglioni Alpin i "Fel tre" (erede del 7° Reggimento),"Pieve cli Cadore" e "Bellu no'·, i Gruppi Artiglieria da Montagna "Lan7.0" (erede ciel 6° Reggimento) ed "Agordo", la Compagnia Alpini d'Arresto "Val Cismon" (trasferita al Battaglione "Val Brenta" il I O novembre 1976), una Compagnia Controcarri, una Compagnia Genio Pionieri; il' Battaglione Logistico "Cadore"; nell'agosto 1986 la Compagnia Genio Pionieri diviene Compagnia Genio Guastatori. Modifiche organiche hanno luogo a partire dal 1991 in vista di un nuovo ordinamento della Forza Annata: il 27 mar1.o viene soppresso il Gruppo Artiglieria da Montagna "Agordo" ed il 19 settembre il Battaglione " Belluno" assume, in via sperimentale, una nuova configuraz ione ed il nome cli Reggimento Alpini " Belluno" ma la trasformazione viene .sancita in data 5 settembre 1992 con la costituzione del I 6° Reggimento Alpini. Nel 1992 vengono costituit.i in agosto il 7° e 12° Reggimento Alpini (rispetlivamente, base Battaglione "FeJtre" e Battaglione "Pieve di Cadore") ed in settembre il 6° Reggimento Artiglieria eia Montagna (base Gruppo "Lanzo") mentre è soppressa la Compagnia controcarri. Nel 1993 la Brigata comprende: Reparto Comando e Supporti Tattici , Reggimenti Alpini 7°, 12° e 16° (addestramento); 6° Reggimento Artiglieria da Montagna; Battaglione Logistico "Cadore". Nel periodo luglio-ottobre 1994 la Brigata opera in Sicilia, nel quadro dell ' operazione "Vespri Siciliani", in concorso al mantenimento dell'ordine pubblico.

Ricompense Al Valor Civile Medaglia di Bronzo - Decreto 6 marzo !96R Con il generoso slancio di tutti i suoi uomini si adoperava per contenere e ridurre le disastrose conseguenze cli una violenta alluvione (Trentino - Alto Adige e provincia di Belluno. 4 novembre - I J dicembre

1966).

Riconoscimenti La Brigata ''Cadore" è insignita della "Cittadinanza Onoraria" concessa dai seguenti Comuni: - Belluno (nel 1983), in occasione ciel 30° anniversario della costituzione della grande uni tà; - Longarone (nel 1988), per l'opera di soccorso prestata a favore della popolazione in occasione ciel disastro del Vajont; - Arcade (Trev iso), in concomitanza con il giuramento solenne ivi prestato dalle reclute nel 1990;


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Brigale

- Cardeto (Reggio Calabria), a ricordo degli aiuti ricevuti dagli alpini del 7° Reggimento in occasione del sisma del 1908; - Marostica (Vicenza), Bassano del Grappa (Vicenza), Conegliano (Treviso), in occasione dei giuramenti solenni prestati in quelle città dalle reclute negli anni, rispettivamente, 1992, 1994, 1995. ~

Comandanti BRIGATA ALPINA "CADORE" (l 953)

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

B. B. B. B. B. B. B. B. B. B. B. B. B. B.

Gen. B. Giovanni Polzot Gen. B. Giulio Primicc1j Gen. B. Antonio Nazzaro Gen. B. Edoardo Bernardi Gen. B. Giovanni Prandi Gen. B. Domenico Innecco Gen. B. Carlo Jean Gen. B. Eugenio Mocchi Gen. B. Italico Canteruccio Gen. B. Francesco Cervoni Gen. B. Mario Rosa Gen. B. Giovanni Papini Gen. B. Franco Chiesa Gen. B. Primo Gadia

Carlo Ravnich Luigi Visrnara Raffaele Binett Francesco Dibitonto Mosè Bongioanni Alberto Di Leo Umberto Cavanna Vito Caruso Antonio La Verghetta Massimiliano Brugnara Luigi Clerico Giovanni Mervig Lorenzo Valditara Giorgio Donati

Sedi 1953

Belluno


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L 'l'..:serciLO Italiano verso il 2000

BRIGATA ALPINA "JULIA" Sede: Udine - Caserma "Di Prampero". Distintivo: su fondo verde con bordo giallo-oro; nel mezzo reca lo scudo ciel Friuli con l'aquila turrita, in giallo-oro e nero, in campo azzurro.

Origini e vicende organiche Discende dal 3° Raggruppamento Alpino costituito in Belluno in attuazione della legge 7 marzo 1923. L'ordinamento 11 marzo 1926 determina la costituzione della 3" Brigata Alpina, nella quale vengono inseriti i Reggimenti Alpini S0 e 9° ed il 3° Reggimento Artiglieria da Montagna. Nell'ottobre 1934, il comando della brigata assume la denominazione cli Comando Superiore Alpino cui nel dicembre dello stesso anno è allribuito il nominativo ".Julio" e il numero 3°. Nell'anno successivo, il 10 settembre, viene formata la Divisione Alpina "Julia" (3") ed ai due reggimenti alpini si affianca il 3° Artiglieria Alpina. La grande unitìt è sciolta nel settembre 1943 per gli eventi successivi alla proclamazione cieli' armistizio. Il 15 ottobre 1949 ha inizio in Udine la costituzione della Brigata Alpina ".Julia" con 1'8° Reggimento Alpini , il Gruppo Artiglieria eia Montagna "Belluno", un Gruppo Artiglieria Controcarri da 57/50. L'organico viene ampliato nel 1950 con il Plotone Comando cli Brigata ed una Compagnia Collegamenti e nel 1951 con il 3° Reggimento Artiglieria eia Montagna, un Gruppo Artiglieria Controaerei Leggera ed una Compagnia Genio Pionieri. Dal 1° gennaio 1952 la " Julia" è su Comando e Plotone Comando, 8° Reggimento Alpini, 3° Reggimento Artiglieria da Montagna, Gruppo "Conegliano" da I 00/17 , Gruppo Controcarri da 57 /50, Gruppo Controaerei Leggera da 40/56, Compagnia Genio Pionieri , Compagnia Collegamenti. Nel 1954 assume alle dipende nze l' I I 0 Raggruppamento da Frontiera (in cui conlluisce anche il 12° Raggruppamento che diviene V Gruppo Sbarramenti), un Ballaglione Addestramento Reclute per il 7° e 8° Alpini ed un Gruppo Addestramento Reclute per il 3° e 6° Artiglieria da Montagna (trasferiti nel 1955). Nell'agosto 1958 la Sezione Aerei Leggeri (SAL) ciel 3° Reggimento Artiglieria da Montagna è assegnata al Comando Brigata, quindi negli anni che seguono l'articolazione subisce più volte parziali variazioni. Con la ristrutturazione dell 'Esercito, il 1" ottobre 1975 l'organico della grande unità è modificato e comprende: Reparto Comando e Trasm ission i; Battaglioni Alpini "Gemona" (erede dell'S" Reggimento), "Cividale", "Tolmezzo", "L'Aquila" e "Vicenza" (erede del 9° Reggimento); Battaglione Alpini cl' Arresto "Val Tagliamento"; Gruppi Artiglieria eia Montagna "Conegliano" (erede del 3° Reggimento), "Belluno" e "Udine", una Compagnia Genio P ionieri, una Compagnia Controcarri, il Raggruppamento Servi7.i che sciolto il I O maggio 1976 è sostituito dal Battaglione Logistico "J ulia". Per l'opera prestala da tutti i reparti della Brigata in occasione del terremoto in Friuli alla "Julia" viene concessa dal Mi nistro degli Interni la Medaglia d ' Oro al Valore Civile. Fra gli altri interventi da ricordare vi è quello del 1980 di alcuni reparti inviati in Irpinia a sostegn6 dei sinistrati colpiti dal sisma del 23 novembre. Nel settembre 1986 la Compagnia Genio Pionieri diviene Compagnia Genio Guastatori. In vista cli un nuovo ordinamento per la Forza Armata, il 31 ottobre 1989 viene sciolto il Gruppo Artigl ieria da Montagna "Belluno" e nel 199 I, il 4 sellembre, il Battaglione Alpini "L'Aquila" assume, in via sperimentale, una nuova configurazione ed il nome di Reggimento Alpini "L'Aquila" mentre il 6 dicembre il Gruppo "Udine" assume la fisionomia cli Gruppo Artiglieria Controaerei. Con il ripristino del livello reggimentale, nel 1992 vengono ricostituiti i Reggimenti Alpini S0 (base Battaglione "Gemona"), 9° (base Battaglione "L' Aquila") e formato il 15° (Base Battaglione "Cividale"), ricostituito anche il 3° Reggimento Artiglieria da Montagna (base Gruppo "Conegliano") mentre il 26 settembre è soppresso il Battaglione Alpini cl' Arresto "Val Tagliamento". Nel 1993 la Brigata comprende: Reparto


Brigate

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Comando e Supporti Tattici; Reggimenti Alpini 8°, 9" 14" (costituito, base Ballaglione "Tolmezzo") e 15°, 3° Reggimento Artigl ieria da Montagna; Battag lione "Vicenza"; Gruppo Controaerei Leggera " Udine"; Battaglione Logistico "Ju lia" . Nei periodi agosto - settembre 1992 e gennaio - marzo 1993, la "Julia" prende parte con oltre 2000 uomini all'operazione di controllo ciel territorio "Vespri Siciliani". La Brigata, impegnata dall'agosto 1993 nell'operazione "Testuggine'' per il controllo del confine orient.ale, nel mese di ottobre assume anche la responsabilità del contingente italiano che opera con l' ONU in Mozambico, sostituendo la Brigata Alpina "Taurinense" nella missione "Albatros". Rientrata dall' Africa a fine maggio 1994, la "Julia" prende parte all'operazione "Riace" per il controllo del territorio in atto in Calabria, dove nel novembre 1994 invia un proprio reggimento su tre battaglioni di formazione. Nel novembre dello stesso anno aliquote di uomini e mezzi della Brigata intervengono in soccorso alle popolazioni del Nord Italia colpite dall'alluvione.

Campagne di guerra e fatti d'arme Albania (1939): - Operazioni per l'annessione. Seconda mondiale (1940-43): - 1940: fronte greco-albanese (ott.-clic.): Pinclo, Val Vojussa, Ponte Perati , Frasheri - 1941: fronte greco-albanese (gen.-apr.): Frasheri, Tepeleni , Klisura, Golico, Valle Zagorias - Corinto (mag.-dic.) - 1942: territorio greco (gen .-mar.) - fronte russo: Don, Ivanowka, Seleneyi Jar, Nowo Kalitwa, Kornaroff - 1943: fronte russo: Solowiew, Novo Postofalowka, Novo Georgiewskij, Valniki (gen.-feb.)

Ricompense Al Va/or Civile

Medaglia d'Oro - Decreto Ministro Tntemi, 4 giugno 1977. Uniti:1 tragicamente e duramente colpita negli uomini e nelle infrastrutture dal rovinoso terremoto del 6 maggio I976, iniziava con prontezza instancabile ed efficace opera di soccorso a favore delle popolazioni del Friuli e della Carnia devastate, con gli stessi reparti che, toccati dalla calamità, avevano già versato contributo di sangue. Continuava nella sua azione con generoso slancio e profondo impegno, fornendo ogni possibile sostegno ai sinistrati, in fraterna ccl incondizionata dedizione. Fulgido esempio di virtù militari e di altissimo senso di abnegazione.

Comandanti 3° RAGGRUPPAMENTO ALPINO

(1923-26)

Gen. B. Girolamo Pezzana

3a BRIGATA ALPI NA (1926-34) Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

B. Girolamo Pezzana B. Alfredo Cantoni B. Valentino Bobbio B. Vittorio Asinari di Bernezzo B. Alfredo Guzzoni B. Luigi Negri

3°COMAND0 SUPERIORE ALPINO "Juuo" (1934-35)

Gen. B. Carlo Rossi

DIVISIONE ALPINA " JULIA" (3a) ( 1935-43)

Gen. D. Carlo Rossi Gen. B. Fedele De Giorgis Col. Gaetano Tavoni Gcn. B. Mario Girotti Gen. B. Umberto Ricagno Gen. B. Franco Testi Brigata Alpina "Julia" (1949) Gen. Gen. Gen. Gen.

B. B. B. B.

Carlo Cigliana Camillo Costamagna Gino Bernardini Alessandro Ambrosiani


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L 'Esercito Italiano verso il 2000

Gen. B. Antonio Scaramuzza de Marco Gen. B. Edoardo Tessitore Gen. B. Enzo Marchesi Gen. B. Lionello Albertini Gen. B. Corrado San Giorgio Gen. B. Enrico Ramella Gen. B. Piero Zavattaro Ardizzi Gen. B. Renzo Apollonio Gen. B. Giovanni Delfino Gen. B. Giorgio Ridolfi Gen. B. Massimo Mola di Larissè Gen. B. Mario Garibaldi Gen. B. Mario Parisio

Gen. B. Giovanni De Acutis Gen. B. Giuseppe Rizzo Gen. B. Benito Gavazza Gen. B. Giuseppe Caccamo Gen. B. Paolo Madaro Gen. B. Luigi Federici Gen. B. C. Alberto Del Piero Gen. B. Gianfranco Zaro Gen. B. Giandan iele Forgiarini Gen. B. Ferruccio Boriero Gen . B. Giuliano Ferrari Gen. B. Roberto Scaranari Gen. B. Silvio Mazzaroli

Sedi 1923-26 1926

Belluno Udine

1927-30 1930

Gorizia Udine


Brigate

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BRIGATA ALPINA "TAURINENSE" Sede: Torino - Caserma ' 'Monte Grappa''. Distintivo: su fo ndo verde con bordo giallo-oro: nel mezzo un toro rampante su scudo a fondo azzurro. Lo scudo è sormontato da una corona in giallo-oro, nero e rosso.

Origini e vicende organiche Discende dal I Raggruppamento Alpino, costituir.o in Torino in forza della legge 7 gennaio 1923. L'ordinamento 11 marzo 1926 determina la costituzione della l" Brigata Alpina nella quale sono inseriti i Reggimenti 1", 2°, 3" e 4° Alpini e 1° Artiglieria da Montagna. Nell'ottobre 1934 il comando della Brigata assume la denominazione di Comando Superiore Alpino. cui nel dicembre dello stesso anno è attribuito l'appellativo di "Taurinense" e l'indicazione numerica di I O • Il 1O settembre cieli' anno successivo viene formala la Divisione Alpina "Taurinense" (l") strutturata Mt 3° e 4 ° Reggimento Alpini e I O Reggimento Artiglieria Alpina. Sciolta in Montenegro, per eventi bellici, nel dicembre cieli' anno 1943, i superstiti sono inquadrati nella Divis ione Italiana Partigiana "Garibaldi". Il 15 aprile 1952 viene costituita in Torino la Brigata Alpina "Taurincnse" con i Reggimenti 4° Alpini e I" Artiglieria da Montagna, una Compagnia Mista Genio (che si scinde poi in Compagnia Genio Pionieri e Compagnia Collegamenti) ed un Plotone Comando. Alcuni reparti operativi della Brigata danno vita con aliquote di personale e mezzi, ad un contingente a disposizione della Forza Mobile delle Forze Alleate in Europa, che partecipa periodicamente a particolari attività addestrative al fianco di altre unità NATO, con la denominazione di "Grup,PO Tattico Aviotrasportabile". Con la ristrullurazione dell'Esercito, il 1° ottobre 1975 l'organico della grande unità è modificato e compre nde: Rep arto Comando e Trasmissioni; Battaglione Alpini " Susa " (erede del 3° Reggimento) e "Saluzzo" (erede del 2° Reggimento), Gruppi Artiglieria da Montagna "Aosta" (erede del 1" Reggimento) e "Pinerolo" (erede ciel 4 ° Reggimento) , una Compagnia Controcarri, una Compagnia Geni o Pionieri , il Raggruppamento Servizi che sciolto il 1° dicembre 1975 è sostituito dal Battaglione Logistico "Taurinense" . Dispone inoltre ciel Battaglione Alpini "Mondovì" (g ià Battaglione Addestramento Reclute " Cuneen se'') quale reparto addes trati vo , e cli un Reparto Aviazione Leggera (RAL) . Quest'ultima unità, costituita nel 1958, il 31 gen naio 1976 diviene 4° Squadrone Elicotteri da Ricognizione ed è trasferito al 4° Raggruppamento Aviazione Leggera dell 'Esercito "Altai r" . Dal 1° giugno 1978 la Brigata assume alle dipendenze un Reparto di Sanità Aviotrasportabile che trac origine dal disciolto I OI" ospedale da campo del Battaglione Logistico. JJ Reparto è in grado di essere prontame.nte impiegabile in caso di calamità naturali e può inoltre costitu ire unità sanitarie sia per la Brigata s ia per i reparti della Forza Mobile Alleata del Centro Europa. li contingente a disposizione della Forza Mobile delle Forze Alleate in Europa, dal I O gennaio I 986 assume la denominazione di "Cuneense" e nel suo organico sono inseriti reparti delle varie Armi e dei Servizi. Sempre nel 1986. dal 30 settembre la Compagnia Genio Pionieri diviene Compagnia Genio Guastatori. Modifiche organiche hanno luogo a partire dal 1991 in vista di un nuovo ordinamento per la Forza Armata: il 23 marzo viene soppresso il Gruppo Artiglieria eia Montagna "Pinerolo'' ed il 14 settembre il Gruppo "Aosta" assume, in via sperimentale, una nuova configurazione ed il nome di Reggimento Artiglieria da Montagna "Aosta"; la trasformazione viene sancita in data 19 settembre 1992 con la ricostituzione del I O Reggimento Artiglieria da Montagna. Sempre nel 1991 reparti della Brigata sono inseriti nel contingente "TTALFOR - AIRONE" che opera a nord dell'Iraq in missione cli soccorso umanitario a favore della popolazione curda. Dal 14 luglio al 24 agosto 1992 la Brigata partecipa in Sardegna, nella zona di Nuoro (Barbagia), all'operazione "Forza Paris" . Nel 1992 viene ricostituito il 1" agosto il 2° Reggimento Alpini (base Battaglione "Saluzzo") men-


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L'Esercito Italiano verso il 2000

.tre nello stesso mese è soppressa la Compagnia Controcarri; infine il 23 ottobre 1993 è nuovamente in vita il 3° Reggimento Alpini (base Battaglione "Susa") e la Brigata comprende: Reparto Comando e Supporti Tattici; Reggimenti Alpini 2° e 3°; J" Reggimento Artiglieria da Montagna; Battaglione "Mondovì"; Battaglione Logistico "Taurinense". Reparti della "Taurinense" sono impegnati dal febbraio 1993 al novembre l 994, inquadrati nel contingente "Albatros", per l'intervento umanitario dell'ONU in Mozambico nell ' ambito della Missione ONUMOZ. Per il comportamento tenuto dal personale del Reparto di Sanità, allo stesso viene tributato un Encomio Solenne da parte del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito. La Brigata interviene ancora, nel corso del 1994, io Sicilia dal 10 marzo al 20 giugno per I' operazione "Vespri Siciliani", in concorso al controllo del territorio, ed in Piemonte in novembre nelle zone colpite da violenta all uvione.

Campagne di guerra e fatti d'arme Seconda Mondiale (1940-43): - 1940: fronte alpino occidentale: Valle d'Aosta (Colle Vandet, Col Sachére, Col de la Seigne, Petit Flambeau) - 1941: territorio nazionale - 1942-43: Montenegro Liberazione (1943-45): - 1943: 1'8 settembre il personale delle unità divisionali reagisce alle sopraffazioni tedesche; sciolti i reparti i superstiti partecipano alla lotta cli liberazione inquadrati nella Divisione Italiana Partigiana "Garibaldi" che opera poi rn Jugoslavia sino alla conclusione del conflitto.

Riconoscimenti Encomio Solenne - Tributato del Capo di SME "Reparto inquadrato nel Contingente "Albatros", ha partecipato alle operazioni di mantenimento della pace in MOZAMBICO nell'ambito della .Missione ONUMOZ. Nei circa 20 mesi di ininterrotto impegno, ha operato in obiettive difficoltà ambientali, sia per condizioni climatiche che per locali carenze organizzati ve, garantendo una qualificata, aderente e tempesti va assistenza sanitaria a tutto il personale militare e civile delle Nazioni Unite presente nella Regione Centrale, oltre ad una intensa attività di ricovero e cura a favore della popolazione mozambicana, sia nell'ambito della propria struttura sia con l'invio di teams medici presso le comunità viciniori. Pur agendo in ristretti margini di tempo dal preavviso, il Reparto ha affrontato e risolto con tempestività situazioni di emergenza sanitaria, a conferma di estrema flessibilità e grande capacità organizzativa del personale preposto. Con l'oculato impiego di propri mezzi e, soprattutto, con il diuturno impegno del proprio personale medico, paramedico e di supporto tecnico-logistico, caratterizzato da elevate capacità professionali, altissimo senso del dovere e generosissime doti umane, i1 Reparto di Sanità Aviotrasportabile "Taurinense'' ha non solo assolto in maniera eccellente al proprio mandato e contribuito significativamente ad alleviare le precarie condizioni sanitarie delle genti locali, ma ha , altresì, rappresentato una delle componenti fondamentali per l'affermazione del Contingente nazionale in MOZAMBICO, concorrendo ad elevare il prestigio dell'Esercito Italiano in Patria ed in ambito internazionale, fornendo un chiaro esempio di efficienza, professionalità e dedizione". Mozambico, 22 marzo 1993 - 21 novembre 1994. (Al Reparto di Sanità Aviotrasportabile della Brigata "Taurinense ')

Medaglie d'Oro al Valor Militare Capitano Pietro Marchisio: Montenegro - Sangiaccato - Bosnia, 9 settembre 1943 - 25 aprile 1944


Brigale

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Comandanti 1° RAGGRUPPAMENTO ALPINO ( 1923-26)

Gen. B. Abele Piva la BRIGATA ALPINA ( 1926-34)

Geo. B. Abele Piva Gen. B. Vittorio Asinari di Bernezzo Gen. B. Antero Canale I °COMAND0 SUPERIORE A LPINO "TAURINENSE"

( 1934-35) Gen. B. Antero Canale D IVISIONE ALPINA "TAURINENSE"

Gen. Gen. Gen. Gen. Geo. Gen.

B. B. B. B. B. B.

Carlo Vecchiarelli Luig i Nuvoloni Paolo Micheletti Paolo Puntoni Giovanni Maccario Lorenzo Vivalcla

BRIGATA ALPINA ''TAURI NENSE"

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

B. B. B. B. B.

(I") (1935-43)

(1952)

Angelo Corrado Pietro Mellano Alfredo Egizj Giacomo Fatuzzo Edoardo Tessitore

Sedi 1923

Torino

Gen. B. Pietro Sella Gen. B. Antonino Giglio Gen. B. Franco Magnani Gen. B. Giannino Annoni Gen. B. Felice Tua Gen. B. Renato Travers Gen. B. Zopitantonio Liberatore Gen. B. Riccardo Richiarcli Gen. B. Federico Gasca Queirazz.a Gen. B. Luigi Poli Gen. B. Michele Forneris Gen. B. Carlo Perasso Gen. B. Nevio Vianelli Gen. B. Remo Peracchio Gen. B. Pier Luigi Cavallari Gen. B. Luigi Cappelletti Col. Ezio Sterpone (S.V.) Gen. B. Licurgo Pasquali Gen. B. Angelo Becchio Geo. B. Ezio Sterpone Gen. B. Aldo Yarda Gen. B. Carlo Cabigiosu Gen. B. Luigi Fontana Gen. B. Silvio Toth


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L'Esercito Italiano verso il 2000

BRIGATA ALPINA "TRIDENTINA" Sede: Bressanone (BZ) - Palazzo "Reverbcri". Distintivo: su fondo verde con bordo giallo-oro; nel mezzo reca uno scucio sormontato da una corona turrita. Lo scudo ha il fondo bianco e reca un'aquila in nero, giallo-oro e rosso.

Origini e vicende organiche Discende dal 2° Raggruppamento Alpino, costituito in Bergamo in attuazione della legge 7 gennaio 1923. L'ordinamento Il marzo 1926 determina la costituzione della za Brigata Alpina nella quale sono inseriti i Reggimenti 5°, 6° e 7° Alpini e 2° Artiglieria da Montagna. Nell'ottobre 1934 il comando della brigata assume la denominazione di Comando Superiore Alpino, cui nel dicembre dello stesso anno è attribuito l'appellativo di "Tridentino" e l'indicazione numerica di 2°. Il 10 settembre dell'anno successivo viene formata la Divisione Alpina "Tridentina" (2 8 ) che oltre al 5° e 6° Reggimento Alpini inquadra il 2° Reggimento Artiglieria Alpina. La divisione viene sciolta nel settembre 1943 a seguito degli eventi determinati dal!' armistizio. li IO maggio 195 l ha inizio in Bressanone (BZ) la costituzione della Brigata Alpina "T1identina" con i Reggimenti 6° Alpini e 2° A11iglie1ia da Montagna, una Compagnia Genio Pionieri, una Cornpagnia Collegamenti ed un Plotone Comm1Clo. Il IO settembre I953 entra nella Brigata il 2 l O Raggruppamento Alpini da Posizione (sarà soppresso il I O giugno I 964 ad eccezione del Battaglione Alpini cl' Arresto "Val Brenta"). Dal l 6 gennaio 1958 dispone di una Sezione Aerei Leggeri (SAL) che diviene Repa1to (RAL) nel 1964 ccl è poi soppresso il 22 dicembre 1975. Con la 1ist111tturazione dell'Esercito, il 1° ottobre 1975 l'organico della gnmde unità è modificato e comprende: Reparto Comando e Trasmissioni; Battaglioni Alpini "Bassru10" (erede del 6° Reggimento) e "Trento" (erede cieli' 11 ° Reggimento). Battaglione Alpini cl' Arresto " Val Brenta", Gruppi Artiglieria eia Montagna "Vicenza" (erede ciel 2° Reggimento) e "Asiago", una Compagnia ControcruTi, una Compagnia Genio Pionieri, il Raggrupprunento Servizi che sciolto il 29 febbraio l 976 è sostituito dal Battaglione Logistico 'Tridentina". Nel 1986 viene ridotto a "quadro" il Battaglione "Val Brenta" e nel settembre la Compagnia Genio Pionieri diviene Compagnia Genio Guastatori quindi nel l 991 il Gruppo " Asiago" è soppresso mentre il Gruppo Artiglieria da Montagna "Vicenza" passa alle dipendenze del Comando ciel 4° Corpo cl' Armata Alpino. A seguito dello scioglimento della Brigata Alpina "Orobica", nel quadro ciel riordinamento della Forza Armata, la Brigata viene formata con i Battaglioni Alpini "Bassano", "Morbegno" ed "Edolo", il Gruppo Artiglieria da Montagna "Bergamo", una Compagnia Controcarri, il Battaglione Logistico. Con il ripristino del li vello reggimentale, nel 1992 vengono ricostituiti in agosto iI 5" Reggimento Alpini (base Battaglione "Morbegno"), il 5° Reggimento Artiglieria da Montagna (base Gruppo "Bergamo"), in settembre I' l l Reggimento Alpini (base Battaglione "Trento") mentre il 31 ottobre è soppressa la Compagnia Controcarri. Nel 1993 la Brigata comprende: Reparto Comando e Supporti Tattici; Reggimenti Alpini 5° e 6° (ricostituito in gennaio, base Battaglione "Bassano") e 11 °; 5° Reggimento Artiglieria da Montagna; Battaglione "Edolo"; Battaglione Logistico "Tridentina". Nel 1992 e nel 1993 unità della Brigata sono impegnate nel]' operazione "Vespri Siciliani" in concorso al mantenimento dell'ordine pubblico ed al controllo del territorio in Sicilia. Dal 25 luglio al 27 agosto I994 il 5° Reggi mento Alpini rinforzato da reparti della Brigata prende parte all'operazione ''Riace", in Calabria, per concorrere al controllo del territorio ed alla vigilanza di particolari obiellivi.

Campagne di guerra efatti d'arme Seconda Mondiale (1940-43): - 1940: fronte alpino occidentale: Col de la Seigne, Val d'Isére, Col de l'Evellion fronte greco-albanese (nov.): Q. Padines, Guri i Topit - I 941: fronte greco-albanese: Guri i Topit, Voskop, Erseka


Brigale

-

95

1942:

-1943:

fronte russo: Millerowo, Yoroscilovgrad, Don, Jagodnij, Gorbatovo , Podgomoje fronte russo: Opyt , Nowo Karlowka, Ladomirowka , Sche ljakino, Nikolajewka (gen.-feb.)

Medaglie d'Oro al Valor Militare Generale di Divisione Luigi Reverberi: Russia, agosto 1942 - gennaio 1943

Comandanti 2° RAGGRUPPAMENTO ALPINO (1923-26) Gen. B. Adolfo Garzagne Gen. B . Filippo Salvioni

Gen. B. Edgardo Gandolfo Gen. B. Alberto Rossetti Gen. B. Giuseppe Inaudi Gen. B. Antonio Taverna Geo. B. Franco Andreis Gen. B. Silio Barbi Gen. B. Bruno Gallarotti Gen. B. Celestino Revelli Gen. B. Elio Righi Riva Gen. B. Raffaele Gandolfi Gen. B. Nerio Bianchi Gen. B. Olinto Cappello Gen. B. Benedetto Rocca Gen. B. Fulvio Meozzi Gen. B. Antonietta Alzetta Gen. B. Enrico Borgenni Gen. B. Gino Salotti Gen. B. Ezio Sessich Col. Natalino Vivaldi Gen. B. Angelo Baraldo Gen. B. Pasquale De Salvia Gen . B. Maurizio Cicolin Gen. B. Giancarlo Antonelli Gen. B. Natalino Vivaldi

2• BRIGATA ALPINA (1926-34) Gen. B. Filippo Salvioni Gen. B. Luigi Toselli Gen. B. Pietro Gerbino Promis 2° COMANDO SUPERIORE ALPINO "TRIDENTINO" (1934-35) Gen. B. Cesare Manzoni DIVISIONE ALPINA " TRIDENTINA" (2a) ( 1935-43)

Gen. Gen. Gen. Gen.

D. Cesare Manzoni D. Gabriele Nasci D. Ugo Santovito D. Luigi Reverberi

BRIGATA ALPINA "TRIDENTINA" ( 1951)

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

B. Domingo Fornara B. Giuseppe Lorenzotti B. Luigi Cano B. Mario Capello B. Emiliano Scotti

Sedi I 923-25 1925-29 1929-34

Bergamo Verona Milano

1934-40 1951

Trento Bressanone


L'Esercito f,a[iano verso il 2000

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31a BRIGATA

CORAZZATA "CENTAURO"

Sede: Novara - Caserma "Cavalli". Distintivo: diviso diagonalmente in due campi , rosso e azzurro e circoscritto eia un bordo giallooro; nel mezzo, in giallo-oro e nero, un centauro nell'atto di scoccare una freccia.

Origini e vicende organiche Trae origine dalla l" Brigata Motomeccanizzata costituita in Siena il 1° giugno 1936 su base 5° Reggimento Bersaglieri; divenuta il 15 luglio 1937 l Brigata Corazzata ne fanno parte il 5° Reggimento Bersaglieri ed il 31 ° Reggimento Fanteria Carrista. Il 20 aprile 1939 si trasforma in Divisione Corazzata "Centauro" (131 ") ri sultando composta dai Reggimenti 5° Bersaglieri, 31 ° Fanteria Carrista e I 3 I O Artiglieria Corazzata. Dal marzo 194 I inquadra il I O Reggimento Bersaglieri, in sosti tuz ione del 5° passato alle dipendenze di altra grande unità; e dal luglio 1941 al gennaio 1942 ha in organico anche il 131 ° Fanteri a Carrista che è poi inviato in Sicilia. Dopo aver subito ulteriori varianti organiche, dall'autunno 1942 riprende l'organico del 1939. La divisione sciolta nell'aprile I 943, in Tunisia, viene subito ricostituita in Italia con reparti di varia provenienza ed a partire dal 25 luglio prende il nome cli Divisione Legionaria Corazzata "Centauro" (136") inquadrando il Reggimento Legionario Motorizzato, il Gruppo corazzato "Leonessa" ed il l 36° Reggimento Artiglieria; si scioglie definitivamente il 12 settembre 1943. Il 1° aprile 1951 si costituisce la Brigata Corazzata "Centauro" su Comando, 3° Reggimento Bersaglieri , 31 ° Reggimento Carri, 131 ° Reggimento Artiglieria, reparti di supporto. Dal I O novembre 1952 diviene Divisione Corazzata "Centauro" ed inquadra anche lo Squadrone Cavalleria Blindata "Lodi" (trasformato in Gruppo Squadroni il I O ottobre 1956), una Compagnia Genio Pionieri , una Compagnia Trasmissioni. Nel 1963 fa grande unità assume l' organico standard NATO ed è articolata su I Brigata Meccanizzata (formata il 1° novembre 1963 a Milano con 3° Reggimento Bersaglieri, I Gruppo del 131 ° Reggimento Artiglieria Corazzata, 1 Battaglione Servizi, Compagnia Genio Pionieri, Compagnia Trasmissioni); II Brigata Corazzata (formata il 1° settembre 1964 a Civitavecchia con I O Reggimento Bersaglieri Corazzato, II Gruppo del I 3 I O Reggimento Artiglieria Cora7.7ata, II Battaglione Servizi, Compagnia Genio Pionieri, Compagnia Trasmissioni); lil Brigata , Corazzata (formata il 1° novembre l 963 a Novara con 3 1° Reggimento Carri, III Gruppo del 131 ° Reggimento Artiglieria Corazzata, III Battaglione Servizi, Compagnia Genio Pionieri, Compagnia Trasmissioni) e Brigata Artiglieria (formata il 1° febbraio 1964 a Vercelli con Comando 131 ° Reggi mento Artiglieri a Corazzata, Reparto Comando, Batteria Specialisti Artiglieria, IV e V Gruppo del 131 ° Reggimento Artiglieria Corazzata). Tale articolazione viene abbandonata nell'ottobre 1968 e la "Centauro" riprende l'organico su Comando, 3° Reggimento Bersaglieri, 31 ° Reggimento Carri, 13 1° Reggimento Artiglieria Corazzata. Con la ristrutturazione dell'Esercito, dal 21 ottobre 1975 prende (temporaneamente) la struttura di grande unità meccanizzata, mantenendo il nome di Divisione Corazzata "Centauro'', ed inquadra le Brigate Meccanizzate 3a "Goilo" e "Legnano" nonché la 31" Brigata Corazzata "Curtatone", tutte cli nuova costituzione, e varie unità di supporto. A seguito dell' abolizione del livello divisionale, il 1° novembre 1986 la grande unità viene sciolta e contemporaneamente ha vita in Novara, per trasformazione del cornando della soppressa Brigata "Cu,tatone", il Comando della 3ia Brigata Corazzata "Centauro". Nella nuova unità confluiscono i Battaglioni Carri l O "M.O. Cracco" e I OI O ''M.O. Zappalà", il 28° Battaglione Bersaglieri "Oslavia", il 9° Gruppo Artiglieria da Campagna "Brennero", il Battaglione Logistico "Centauro", una Compagnia Controcarri, una Compagnia Genio Guastatori, il Reparto Comando e Trasmissioni; il 5 novembre 1990 entra nella Brigata anche I' 11 ° Battaglione Fanteria "Casale" quindi dal I" giugno I 99 I passa alle dipendenze della Brigata un Reparto Sanità proveniente dalla disciolta 3a Brigata mec. "Goito".


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Con l'assunzione di un nuovo ordinamento eia parte della Forza Armata, che prevede il ripristino ciel livello reggimentale, la "Centauro" ad iniziare dal 1992 assume gradatamente la seguente formazione; Comando, Reparto Comando e Supporti Tattici, 31 ° Reggimento carri, 131 ° Reggimento Artiglieria da Campagna Semovente, 28" Battaglione Bersaglieri "Oslavia", 11 ° Battaglione "Casale", Battaglione Logistico "Centauro", Reparto Sanità. Dal gennaio 1993 al marzo 1994 il Reparto Sanità "Centauro" viene impegnato in Somalia, nel quadro dell'operazione IBIS 2 alle dipendenze ciel Comandante di ITALFOR, e per il comportamento tenuto dal personale al Reparto stesso viene tributato un Encomio Solenne dal Capo di Stato Maggiore del!' Esercito. Tre reggimenti di formazione, costituiti in ambito Brigata, operano dal 7 dicembre 1994 al IO febbraio l 995 nelle provincie cli Agrigento, Caltanissetta e Catania nel quadro dell'operazione "Vespri Siciliani", in concorso al controllo del territorio.

Campagne di guerra e fatti d'arme Albania 1939: operazioni per l'annessione (mag.) Seconda Mondiale (1940-43): - 1940: fronte greco-albanese (ott.-dic.) -1941: fronte greco- albanese (mar.) - fronte albanese-j ugoslavo (apr.) : Scutari Kopliku - Ragusa - 1942: Africa Settentrionale: El Agheila - 1943: Africa Settentrionale: Libia e Tunisia - Battaglia del Mareth (Gafsa, El Guettar, Halfaja) - Enfidaville

Riconoscimenti Encomio Solenne - Tributato dal Capo di SM E " Il Reparto Sanità "Centauro" è stato impegnalo ininterrottamente, dal febbraio 1993 al marzo 1994, nelle operazioni umanitarie condotte dalle Forze Armate Italiane in territorio somalo nel corso dell' Operazione "IBIS", profondendo le proprie migliori risorse, sia in campo medico sia in campo organizzativo, nella realizzazione dell ' ospedale da campo di Giohar. L'elevata professionalità e la duttile capacità organizzativa messe in evidenza eia tutto il personale hanno consentito al reparto, nonostante operasse in uno scenario caratterizzato da particolari condizioni ambientali ed operative, di assolvere pienamente il compito affidatogli, riuscendo ad assicurare al personale inquadrato nell'O.N.U. ed alla inartoriata popolazione somala un'assistenza san itaria sempre pronta ed efficace. In particolare, nell'attività a favore della popolazione somala, tutto il personale del reparto ha evidenziato un elevato spirito umanitario, mettendo in atto una molteplicità cli interventi anche al cli fuori dello stretto ambito sanitario. Il sacrificio e l'appassionata opera svolta dai propri componenti hanno quali ficato chiaramente l'ospedale militare italiano cli Giohar come la migliore struttura sanitaria dell'O.N.U. presente in Somalia. Chiaro esempio di alto senso uman itario e del dovere, grande perizia ed elevata efficienza, che hanno consentito al reparto di confermarsi quale sicura ed efficace unità cli Forza Armata ed hanno conferito particolare lustro ali' Esercito Italiano, riscuotendo il plauso dei Contingenti esteri e la viva riconoscenza della popolazione somala". Sonudia, 8 fehhraio 1993 - 24 marzo J994. (Al Reparto di Sanità della Brigata "Centauro").

Cornandanti l BRIGATA MOTOMECCANIZZATA ( 1936-37) Gen. B. Carlo Favagrossa Col. Mario Fattori (int.) I BRIGATA CORAZZATA (I 937-39) Col. Mario Fattori (int.) Gen. B. Eduardo Quarra

Gen. B. Luigi Manzi Gen. B. Giovanni Magli DTVTSIONE CORAZZ.A:IA <<CENTAURO» (131") (193943) Gen. D. Giovanni Magli Gen. D. Gavino Pizzolato Gen. D. Giorgio Calvi di Bergolo


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l'Esercito Italiano verso il 2000

DIVISIONE LEGIONARIA CORAZZATA «CENTAURO»

Gen. D. Francesco Muscarà Gen. D. Raffaele Gi.udice Gen. D. Ciro Olivieri Gen. D. Rodolfo Rufino Gen . D. Luigi Galleni Gen. D. Alvaro Rubeo Gen. D. Aldo Giambartolomei Gen. D. Andrea Versari Gen. D . Gabriele Starace Gen. D. Francesco S. Gala Gen. D. Fortunato P. Muraro Gen. D. Costantino Berlenghi Gen. D. Domenico Cordone Gen. D. Francesco Bettin Gen. D. Vittorio Stanca

(136") (1943)

Gen. D. Giorgio Calvi cli Bergolo BRIGATA CORAZZATA <<CENTAURO» (1951-52)

Gen. B. Attilio Bruno Gen. B. Mario Grignolo DIVISIONE CORAZZATA «CENTAURO» ( 1952-86)

Gen. D. Paolo Supino Gen . D. Gino Boccia Gen. D. Lodovico Donati Gen. D. Giacinto Valente Gen. D. Umberto De Martino Gen. D. Alfonso Checchia Gen. D. Pietro Testa Gen. D. Giovanni Verando Gen. D. Giuseppe Giraudo Gen. D. Cirino Rubino Gen. D. Luigi Ricciardi Gen. D. Michele Chillemi Gen. D. Enzo Del Pozzo Gen. D. Ettore Brancato

31 a BRIGATA CORAZZ ATA «CENTAURO» (1986)

Gen . B. Agostino Felli Gen. B. Lucio Monego Gen. B. Alberto Ficuciello Gen. B. Antonio Fina Gen. B. Pier Giuseppe Giovannetti Gen. B. Lucio Maltoni

Sedi 1936-39 I 951-55

Siena Verona

1955

Novara


Brigale

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132a BRIGATA

CORAZZATA "ARIETE"

Sede: Pord<:!none - P,tlazzo "ex Casa del PopoJo". Distintivo: diviso diagonalmente in due campi, rosso e azzurro e circoscritto da un bordo giallooro; nel mezzo, in giallo-oro e nero, una testa di ariete.

Origini e vicende organiche Trae origiòe dalla II Brigata Corazzata la cui costituzione inizia in Milano il 15 luglio 1937; la sua prima unità è il 3° Reggimento Bersaglieri, al quale si affiancano nel novembre 1938 1' 8° Reggimento Bersaglieri ed il 32° Reggimento Fanteria Carrista. Il I O febbraio 1939 la Brigata si trasforma in Divisione Corazzata ''Ariete" (132") e risulta costituita dai Reggimenti 8° Bersaglieri, 32° Fanteria Carrista e 132° Artiglieria Corazzata. La Divisione, dislocata in Africa Settentrionale, dal l 0 settembre 1941 inquadra anche il 132° Reggimento Fanteria Carrista il quale sostituirà il 32° Reggimento che a causa dei reparti duramente provati sarà soppresso in data 3 J dicembre 1941. L' 8 dicembre 1942 la Divisione viene sciolta per eventi bellici dopo la battaglia cli El Alamein. AJJo scopo di mantenere in vita una gloriosa tradizione affermata in così breve periodo !'"Ariete" è l'unità dell'Esercito più citata sui bollettini di guerra del Comando Supremo nel corso del secondo conflitto mondiale - il I O aprile 1943 ha vita in Italia la Divisione Corazzata di Cavalleria "Ariete" (135") composta dai Reggimenti di Cavalleria "Montebello", "Vittorìo Emanuele II" e "Lucca", dal 135° e 235° Reggimento Artiglieria, dal CX-XXIV Battaglione Controcarri Semovent.c, dal CXXXIV Battaglione Misto Genio. Questa grande unit.à viene sciolta il 12 settembre 1943. · A partire dal 23 maggio 1948 si forma un Raggruppamento Corazzato "Ariete" che il 1° giugno 1948 costituisce in Roma la Brigata Corazzata "Ariete", la quale nel corso dello stesso anno viene destinata in Friuli. Formata su Comando, 8° Reggimento Bersaglieri , 132° Reggimento Carri, 132° Reggimento Artiglieria, reparti di supporto, dal 1° ottobre 1952 diviene Divisione Corazzata "Ariete" ed inquadra anche il 19° Gruppo Esplorante "Guide", una Compagnia Genio Pionieri, una Compagnia Trasmissioni. Nel 1963 la grande unità assume l'organico standard NATO ed è a1ticolata su T Brigata Meccanizzata (formata il l O gennaio a Pordenone con 8° Reggimento Bersaglieri, I Gruppo del 132° Reggimento Artiglieria Corazzata, I Battaglione Servizi , Compagnia Genio Pionieri, Compagnia Trasmissioni); II Brigata Corazzata (formata il I O ottobre a Pordenone con 32° Reggimento Carri, II Gruppo del 132° Reggimento Artiglieria Corazzata, Il Battaglione Servizi , Compagnia Genio Pionieri , Compagnia · Trasmissioni); III Brigata Corazzata (fonnata il I O gennaio a Mani ago con 132° Reggimento Carri, lTT Gruppo del 132° Reggimento Artiglieria Corazzata, III Battaglione Servizi , Compagnia Genio Pionieri, Compagnia Trasmissioni) e Brigata Artiglieria (formata il I O ottobre a Casarsa con Comando 132° Reggimento Artiglieria Corazzata, Reparto Comando, Batteria Specialisti Artiglieria, IV e V Gruppo del I 32° Reggimento Artiglieria Corazzata). Tale articolazione viene abbandonata ncll' ottobre 1968 e !'"Ariete" riprende l'organico su Comando, 8° Reggimento Bersaglieri, 32° e 132° Reggimento Carri, 132° Reggimento Artiglieria Corazzata. · Con la ristrutturazione dell'Esercito, dal 1° ottobre I 975 assume alle dipendenze le Brigate Corazzate 32• "Mameli" e 132a "Manin" nonché 1'8" Brigata Meccanizzata "Garibaldi", tutte di nuova istituzione; completano la Divisione Corazzata "Ariete" varie unità di supporto. A seguito dell'abolizione del livello divisionale, iJ I O ottobre 1986 la grande unità viene sciolta e contemporaneamente ha vita in Pordenone il Comando della 1323 Brigata Corazzata "Ariete" per trasformazione ciel Comando della soppressa Brigata "Manin". Nella nucwa unità confluiscono i Battaglioni Carri 8° " M.0. Secchiaroli", I 0° "M.0. Bruno" e 13° "M.O. Pascucci", il 27° Battaglione Bersaglieri "Jamiano", il 20° Gruppo Artiglieria da Campagna Semovente "Piave", il Battaglione Logistico "Ariete", una Compagnia Controcarri , una Compagnia Genio Guastatori, il Reparto Comando e Trasmissioni. L'organico varia successivamente, nel 1989 (il I 3° Battaglione Carri diviene "quadro" in dicembre e passa alle dipendenze della Brigata


lOO

L'Esercito italiano verso il 2000

Meccanizzata "Mantova"), nel 1991 (sono soppressi a gennaio il 10° Battaglione Carri ed a marzo il 20° Gruppo Artiglieria da Campagna Semovente e vengono assegnati il 19° Gruppo Artiglieria da Campagna Semovente "Rialto", i.I 3° Battaglione Carri "M.0. Galas", il 5° Battaglione Can·i "M.0. Chiamenti", il 33° Battaglione Bersaglieri "Castel di Borgo") e nel 1992 ( viene acquisito il 2° Battaglione Addestramento Reclute "Pordenone" mentre il 23° Battaglione Bersaglieri è trasferito alla Brigata Meccanizzata "Aosta"). Con l'assunzione di un nuovo ordinamento da parte della Forza Armata, che prevede il ripristino del livello reggimentale, la Brigata ad iniziare dal 1992 assume gradatamente la seguente formaziot,1e: Comando, Reparto Comando e Supporti Tattici, 32° e 132° Reggimento Carri, 11 ° Reggimento Bersaglieri, 132° Regg imento Artiglieria Corazzata, 26° Battaglione "Castelfidardo" (già " Pordenone"), Battaglione Logistico "Ariete". Dopo la ricostituzione, !'"Ariete" si è distinta nel corso di impegnativi interventi in soccorso alle popolazioni colpite da calamità naturali (disastro del Vajont, terremoti in Friuli ed Irpinia) acquisendo numerosi riconoscimenti; ha anche partecipato con alcune sue unità, a missioni di pace ed umanitarie all'estero (Libano, Somalia) ed in Italia, ad operazioni di concorso al mantenimento dell'ordine pubblico (Vespri Siciliani) e di vigilanza lungo il confine orientale (Testuggine). Un battaglione di formazione, su base 32° Reggimento Carri, partecipa nel novembre 1994 alle operazioni di soccorso in favore delle popolazioni alluvionate del nord Italia.

Campagne di guerra e fatti d'arme Seconda Mondiale (1940-43): - 1940: frontiera occidentale (giu.) con l'Armata del Po -1941: Africa Settentrionale. Riconquista della Cirenaica (apr.): El Mechili, Tobrnk - Marmarica (ott.): Bir el Gobi, Sidi Rezegh, Sollum, Ain el Gazala. - 1942: Africa Settentrionale: El Mechili (gen.), Tobruk, Bir Hacheim, El Alamein, El Qattara, El Agheila Liberazione (1943-45): -

1943:

Roma (8-12 set.): Divisione Cavalleria Corazzata "Ariete"

Medaglie d'Oro al Valor Militare Capitano DOMENICO JACHINO: Africa Settentrionale, marzo I 941 - 3 settembre 1942

Comandanti Il BRIGATA CORAZZATA (1937-39) Gen. B. Carlo de Simone Gen. B. Amerigo Coppi DIVISIONE CORAZZAT.<\. "ARIETE" ( 132°) ( 1939-42) Gen. D. Carlo Vecchiarelli Gen. D. Ettore Baldassarre Gen. B. Ismaele Di Nisio (int.) Gen. B. Mario Balotta Gen. D. Giuseppe De Stefanis Gen. B. Francescantonio Arena Gen. D. Adolfo Infante Gen. B. Francescantonio Arena Col. Gaetano Cantaluppi (int.) DIVISIONE DI CAVALLERIA CORAZZATA "ARIETE" (13Y) (1943) Gen. D. Raffaele Cadorna

RAGGRUPPAMENTO CORAZZATO "ARIETE" (1948) Gen. B. Giorgio Liuzzi BRIGATA CORAZZATA "ARIETE" (1948-52) Gen. B . Giorgio Liuzzi Gen. B. Tommaso Lequio di Assaba Gen. B. Giuseppe Berti Gen. B. Luigino De Micheli DIVISIONE CORAZZATA ''ARIETE" ( 1952-86) Gen. D. Attilio Bruno Gen. D. Clemente Menzio Gen. D. Guido Boschetti Gen. D. Ugo Bizzarri Gen. D . Ugo Centofanti Gen. D. Paolo Gaspari Gen. D. Gianfilippo Cangini Gen. D. Goffredo Fiore


LO!

Brigate

Gen. D. Cirino Rubino Gen. D. Vittorio La Rosa Gen. D. Camillo Cacciò Gen. D. Andrea Cucino Gen. D. Giovanni Gemme Gen. D. Vincenzo Leonelli Gen. D. Giangiorgio Barbasetti di Prun Geo. D. Marcello Floriani Gen. D. Luciano Fo1tunato Gen. D. Emilio Lo Cicero Gen. D. Nicola Chiari Gen. D. Giuseppe Piovano Gen. D. Riccardo Bisognero

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

D. N. Enrico Repole D. Gianfranco Farotti D. Giuseppe d' Ambrosio D. Francesco De Vita D. Pietro Giannattasio D. Benedetto Spinelli

132" BRIGATA CORAZZATA "ARIETE" (1986) Gen. B. Gen. B. Gen. B. Gen. B. Gen. B. Gen. B.

Mario Ventruto Antonio Tomasicchio Gianalfonso d' Avossa Francesco Otti Cosimo D'Arrigo Gaetano Romeo

Sedi 1937-39 Milano 1939-40

Verona

1948 1948

Roma Pordenone


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L'Esercito !1aliano verso il 2000

BRIGATA PARACADUTISTI "FOLGORE" Sede: Livorno - Caserma " Ruspoli" . Distintivo: su fondo blu-cielo con bordo giallo-oro ; nel mezzo reca due ali spiegate cli colore bianco sovrapposte a una saetta g iallo-oro.

Origini e vicende organiche Trae o rigine dalla Divisione Paracadutisti costituita il 1° settembre 194 1 con i Reggimenti Paracadutisti I O e 2° - cui si affianca il 3° nel marzo 1942 - ed il Reggimento Artiglieria Paracadutisti. Resosi necessario l'impiego oltremare come unità terrestre, nel luglio 1942 è denominata Divisione di Fanteria "Folgore" (185"). Le sue unità, di conseguenza, assumono la denominazione di 185°, 186° e 187° Reggimento Fanteria "Folgore" e 185° Reggimento Artiglieria "Folgore". Dal 15 settembre I 942 il 185° Fanteria rimasto in Patria, cedu ti due battagl ioni al I 87°, lascia la "Folgore" e, preso il nome d i 185° Reggimento Fanteria "Nembo" , diviene ìl nuc leo costituti vo della div isione omonima. La "Folgore", qu asi completamente distrutta ne l corso dì aspri combattimenti in Africa Settentrionale, viene sciolta il 23 novembre 1942. Il I O gen naio l 963 si costituisce in Pisa, per trasformazione del preesistente Centro Militare di Paracadutismo (istituito nel 1947), la Brigata Paracadutisti su Comando, I O Reggimento Paracadutisti, Battaglione Sabotatori Paracadutisti , Compagnia Carabinieri Paracadutisti (Battaglione dal 15 luglio), Batteria Artiglieria eia Campagna Paracadutisti (Gruppo dal 1° gi ug no) e Ce ntro Addestramento Paracadutisti (dal 1° dicembre passa alle dipendenze dell ' Ispettorato di Fanteria e Cavalleria). Dal 10 giugno 1967 mod ifica la denominaz ione in Brigata Paracadutisti "Folgore". Con la ristrutturaz ione dell ' Esercito, dal I O ottobre 1975 l' organico della grande uni t~t è modificato e la "Folgore" comprende Reparto Comando e Trasmissioni, l O Battaglione Carabinieri Paracadutisti 'Tuscania", 2° Battaglione Paracadutisti "Tarquini a", 5° Battaglione Paracadutisti "El Alamein", 9° Battaglione d'Assalto Paracadutisti "Col Moschin' ', 3° Battaglione Paracadutisti "Poggio Rusco", 185° Gruppo Artiglieria da Campagna Paracad utisti " Viterbo", Battaglione Logistico ''Folgore" e reparti minori. Dal gennaio I 983 passa alle d ipendenze del Comando Brigata anche la Scuola Militare di Paracadutismo. li I O gennaio 1986 la "Folgore", uni tamente al la Brigata "Friuli" ed a reparti di volo cieli' Aviazione Leggera dell'Esercito, entra nella Forza di Intervento Rapido (FIR), unità interforze costituita per interven ire con immediatezza contro minacce interessanti l' intero territorio nazionale. La FIR può inoltre fornire aliquote cli forze per compiti connessi con la sicurezza internazionale quali la formazione di un contingente di pace o cli una forza di sicurezza. Un Gruppo Tattico Paracadutisti (due Compagnie del 5° Battaglione "El Alamein", una Compagnia del 9° Battaglione "Col Moschin", un nucleo Carabinieri Paracadutisti) e gran parte del Battaglione Logistico "Folgore" fa nno parte ciel contingente "ITALFORAlRONE" che dal maggio al novembre 1991 effettua in Kurdistan missioni di soccorso umanitario. Dal 31 maggio 199 1 viene inquadrato nella Brigata anche il ri costit uito 183° Battaglione Paracadutisti "Nembo" quindi con un nuovo ordinamento assunto dalla Forza Armata, che ripristina il lìvel.lo reggimentale, la "Folgore" ad iniziare dal 1992 assume gradatamente l' organico su Comando, Reggimenti Paracadutis ti 183° "Nembo", 186" e I 87" "Fo lgore", 185° Reggimen to Artiglieria Paracadutisti "Folgore", 9° Battaglione d ' Assalto Paracadutisti "Col Moschin", 26° Gruppo Squadroni Aviazione Leggera "Giove", Battaglio ne Logistico "Folgore", Reparto Comando e Trasmissioni (poi Reparto Comando e Supporti T~tttìci), Compagnia Gen io Guastatori Paracadutisti. La Brigata, ad iniziare dal 25 luglio 1992, fornisce un contingente di forze per partecipare all 'operazione " Vespri Siciliani", in concorso al controllo del territorio e di vigilanza di obietti vi particolarmente sensibili, normalmente devol uti alle Forze di Polizia, in particolare nelle prov incie cli Enna e Messina. Dal 28 dicembre I 992 al 3 settembre I 993 la "Folgore" è presente nell ' operazione IBIS , in


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Brigate

Somalia; per il comportamento tenuto dal personale del Reparto Comando e Supporti Tattici, al Reparto stesso viene tributato un Encomio Solenne dal Capo di Stato Maggiore dell'Esercito.

Campagne di guerra e fatti d'arme Seconda Mondiale (1940-43): - 1942: Africa Settentrionale: Battagl ia di A lam e! Haifa (Passo del Carro, Passo del Cammello, Gebel Kalak , Deir Alinda, Manaq ir el Daba, Qaret el Himeimat, Bab el Qattara, Deir el Anqar, Deep Well) - battaglia cli El Alamei n (Deir el Munassib; Qaret el Himeimat). - 1943: su perstiti della divisione partecipano alle operazioni, inquadrati in altre unità, fi no al maggio 1943 in Tunisia.

Riconoscimenti Encomio Solenne - Tributato dal Capo di SME "II Repatto Comando e Supporti Tattici della Brigata "FOLGORE" ha partecipato, inquadrato nel Contingente "ITALFOR IBIS 2", alle operazioni di soccorso a favore della popolazione somala, nel corso delle quali si è prodigato con totale dedizione ed elevata professionalità nell'assolvimento della difficile missione, riuscendo ad assicurare i collegamenti dei reparti all' interno del Contingente e, con la componente genio, le strutture di vitale importanza per la sicurezza delle Unità ciel Contingente. Tutto il personale, inoltre, nonostante operasse in uno scenmio caratterizzato da gravi difficoltà ambientali ed operative, ha sempre agito fattivamente allo scopo di migliorare le condizioni di vita della popolazione somala. Le numerose azioni di rastrellamento ed i conflitti a fuoco in cui è stato coinvolto il reparto, hanno messo in luce il coraggio, la capacità operativa e la fotte motivazione dei propri uomini , il cui operato ha dato lustro all'Esercito Italiano, riscuotendo il plauso delle Autorità nazionali e l' ammirazione dei Contingenti esteri partecipanti all'Operazione". Somalia, 28 dicembre 1992 - 30 settembre 1993. (Al Reparto Comando e Supporti Tattici della Brigata pa,: "Folgore ").

Medaglia d ' Oro al Valor Militare Tenente GIOVANNI STARACE: Africa Settentrionale, luglio-novembre 1942

Comandanti DIVISIONE PARACAD UTISTI ( 1941-42)

Gen. B. Ferruccio Brandi Gen. B. Vitaliano Gambarotta Geo. B. Tito Salmi Gen. B. Gaetano Pellegrino Gen. B. Francesco De Vita Gen. B. Ambrogio Viviani Gen. B. Lucio Tnnecco Gen. B. Antonio Milani Gen. B. Aldo Sagoelli Gen. B. Franco Monticone Gen. B. Bruno Loi Gen. B. Bruno Viva

Gen. B. Francesco Sapienza Gen. B. Enrico Frattioi D IVISIONE DI FANIBRIA "FOLGORE" ( l 8Y) ( 1942)

Gen. D. Enrico Frattini Gen. B. Riccardo Bignami (iot.) BRIGATA PARACADUTIST I ( 1963-67) Gen. B. Aldo Magri Col. Renato Mascaretti Gen. B. Alberto Li Gobbi BRIGATA PARACADUTISTI "FOLGORE" (1967) Geo. B. Alberto Li Gobbi

Sedi 1941 1963-64

Roma Pisa

1964

Livorno


L'Esercito Italiano verso il 2000

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BRIGATA DI CAVALLERIA "POZZUOLO DEL FRIULI" Sede: Palmanova (UD) - Caserma "Montezemolo" Distiniivo: su fondo giallo-arancione con bordo giallo-oro; al centro reca la figura di un catafratto riportata in nero nell'atto di impegnare combattimento.

Origini e vicende organiche Riallaccia le sue origini alla II Brigati, di CavaU~ria costituita il 7 marzo 1835 con i Reggimenti di Cavalleria "Piemonte Reale", " Genova" e "Aosta", che il 4 ottobre 1836 sono portati a due: " Piemonte Reale" e "Novara" ; nell ' ottobre I 849 viene sciolta. Per le esigenze relative alla campagna di guerra 1859 viene ricostituita sui Reggimenti "Savoia" e "Genova" . Nell ' ottobre 1859, inquadrata nella Divisione di Cavalleria di riserva, assume il nominativo di II Brigata Corazzieri in conseguenza delle mutate denominazioni dei suoi regg imenti, riprendendo il precedente nome di II Brigata di Cavalleria il 6 giugno 1860. Nel 1863 è soppressa, ma si costituisce ancora tre anni dopo sui Reggimenti "Nizza" e "Piemonte Reale" per la durata della campagna del I 866. Viene ricostituita definitivamente nel I 870 con decreto 4 dicembre assumendo nel corso degli anni diversa composizione. Nel 1926 per effetto della legge 11 marzo si denomina II Comando Superiore di Cavalleria , ma nel giugno 1930 riprende il pricùitivo nome di II Brigata di Cavalleria. Nel 1935 cambia ancora nome: dapprima II Brigata Celere, poi Brigata Celere "Emanuele Filiberto Testa di Ferro" (Il). Dal 1° febbraio 1938 si scioglie e assume la fi sionomia di vice comando di divisione celere, passando i suoi reggimenti alle dipendenze della divisione stessa. Il 1° aprile 1957 si costituisce in·Gradisca d'Isonzo il Comando Brigata di Cavalleria dal qul:tle dipendono i Reggimenti di Cavalleria Blindata 3° Piemonte, 4° Genova e 5° Novara. Il I O gennaio 1959 d iviene Brigata di Cavalleria "Pozzuolo del Friuli", assumendo il nome della loc~tli tà ove la II Brigata ha combattuto il 29-30 ottobre 19 I 7, ed inquadra i Reggimenti "Piemonte Cavalleria (2°), "Genova Cavalleria" (4°) e "Lancieri di Novara" (5°) nonché 1'8° Reggimento Artiglieria Semovente. Con la ristrutturazione dell'Esercito, dal 1° ottobre I 975 assume la denominazione di Brigata Corazzata "Pozzuolo del Friuli" e comprende Comando, Reparto Comando e Trasmissioni, 4° Gruppo Squadroni Meccanizzato "Genova Cavalleria", 5° Gruppo Squadroni Carri "Lancieri di Novara", 28° Gruppo Squadroni Carri "Cavalleggeri di Treviso", 120° Gruppo Artiglieria da Campagna Semovente " Po", Battaglione Logistico, Squadrone Controcarri, Compagnia Genio Pionieri. Riprende neJ 199 1 nuovamente il nome cli Brigata di Cavalleria "Pozzuolo del Friuli" ed assume fisionomia cli grande unità blinda ta inqu adrando: Comando, Reparto Comando e Supporti Tattici; i Reggimenti "Piemonte Cavalleria" (2°), "Genova Cavalleria" (4°) e "Lancieri di Novara" (5°); l' 8° Reggimento Artiglieria da Campagna Semovente "Pasubio", 1' 84° Battaglione "Venezia" ed il Battaglione Logistico "Pozzuolo del Friuli". A partire dal 1992 la Brigata prende parte all'operazione ' 'Vespri Siciliani", in concorso al controllo del territorio ed a l mantenimento dell 'ordine pubblico, ed è presente in S icilia al completo, dal 22 ottobre al I 4 dicembre I 992 e dal 4 luglio al 4 settembre 1993 , e con un raggruppamento di formazione da ottobre a noven:ibre 1994. La Brigata concorre nel periodo gennaio-marzo I 994 alla missione umanitaria "IBIS" in Somali a con uno squadrone d i formazione ordinato sul Reggimento "Lancieri di Novara" (5°).

Campagne di guerra e fatti d'arme Prima d'Indipendenza (1848-49): - 1848: Pastrengo,· S. Lucia, Somm'acampagna, Custoza, Volta Seconda d'Indipendenza (1859): - difesa di Tori no (Dora Baltea) , movimento offensivo verso la Sesia, Vercelli, Palestro,


Brigate

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Vinzaglio Terza d'Indipendenza (1866): - Mozzecane, Villafranca (prima fase), difesa settore Garda-Mincio (seconda fase) Prima Mondiale (1915-18): - 1915: PontidiPierissull'lsonzo - 1916: (appiedata) Plava - Canale; Carso, Seltz, M. Cosich, Musi le, M. Deboli, Vallone di Doberdò - 1917: (a cavallo) protezione del ripiegamento dall ' Isonzo al Piave: Pozzuolo del Friuli - 1918: Vittorio Veneto, Livenza, Ponte di Fiaschetti, Val Piave, Bellunese, Carnia

Ricompense Al Valor Civile Medaglia d'Argento - Decreto 30 dicembre 1980. In occasione del gravissimo sisma.del Friuli, interveniva prodigandosi con tempestività ed impegno, contribuendo in maniera determinante ad alleviare i disagi ed a restituire coraggio e fiducia alle popolazioni colpite. (Alla Brigata Cora72ata "Po72uolo del Friuli").

Riconoscimenti Hanno concesso la cittadinanza onoraria alla Brigata i Comuni di: - Artegna (UD), " ... per la solidarietà e lo sp irito di abnegazione con cui tutti gli uomini della Brigata hanno, operato nel paese colpito dagli eventi s ismici dell'anno 1976 (21 maggio 1977)"; - Palmanova (UD), " ... in riconos cime nto della viva ed operante partecipazione dei Reparti e dei singoli alla vita della comunità cittadina, .. (8 giugno 1993)''. Il BRIGATA DI CAVALLERIA (1835-49) Magg. Gen. Ignazio Castelnuovo di Torrazzo Magg. Gen. Carlo Nicolis di Robilant Magg. Gen. Angelo Bongiovanni di Castelborgo Il BRIGATA DI CAVALLERIA (1859)

Magg. Gen. Carlo Bracorens di Savoiroux Magg. Gen. Carlo Brunetta d'Usseaux Il BRIGATA CORAZZIERI (1859-60)

Magg. Gen. Carlo Brunetta d'Usseaux Il Brigata di Cavalleria(l 860-63) Magg. Gen. Solone Reccagni Magg. Gen. Achille Angelini Magg. Gen. Luigi Soman

Il

BRIGATA DI CAVALLERIA

(1866)

Magg. Gen. Ippolito Cusani Confalonieri Magg. Gen. Amedeo di Savoia - Aosta

II BRIGATA DI CAVALLERIA (1870-1926) Magg. Gen. Alessandro Vandone Magg. Gen. Corrado Cravetla cli Villanonetla Magg. Gen. Giovanni lncisa della Rocchetta

Magg. Gen. Corrado Cravetta dì Villanonetta Magg. Gen. Corrado Colli di Felizzano Magg. Gen. Fiorenzo Bava Beccaris Magg. Gen. Domenico Demorra Magg . Gen. Giovanni Govone Magg. Gen. Fabio Longhi Magg. Gen. Eugenio Pautassi Magg. Gen . Massimiliano Cesati di Vigadore Magg. Gen. Giovanni Valfrè di Bonzo Magg. Gen. Camillo Tommasi Magg. Gen. Giuseppe Corradini Magg. Gen. Ernesto Quercia Magg. Gen. Agostino Oleo Magg. Gen. Evaristo Mossolin Magg. Gen. Giuseppe Del Re Magg. Gen. Giovanni Vercellana Magg. Gen. Giorgio Erno Capodilista Gen. B. Francesco Bellotti Il COMANDO SUPERIORE DI C AVALLERIA (1926-30) Gen. B. Francesco Bellotti Gen. B. Gen. Carlo Giubbilei

Il BRIGATA DI CAVALLERIA ( 1930-35) Gen. B. Sebastiano Murari della Corte Bra


L'Esercito Italiano verso il 2000

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Gen. B. Marco Bitossi Gen. B. Vittorio Raganella Gen. B. Antonio Castagna Geo. B. Enrico Facciolla Gen. B. Saverio Porcelli

Gen. B. Gerolamo Majnoni d'Intignano Il BRIGATA C ELERE (1935) Gen. B. Lorenzo Dalrnazzo BRIGATA CELERE "EMANUELE F ILIBERTO TESTA DI FERRO (Il) (1935-38)

BRIGATA CORAZZATA "POZZUOLO DEL FRIULI"

(1975-91)

Gen. B. Annibale Bergonzoli Gen. B. Enrico Armando Gen. B. Gervasio Bitossi

Gen. B. Saverio Porcelli Gen. B. Sandro Azais Geo. B. Eugenio Arrighi Gen. B. Pietro Giannattasio Gen. B. Vittorio Stanca Geo. B. Pasquale Notamicola Gen. B. Silvio di Napoli Gen. B. Francesco Romeres Geo. B. Giuseppe Orofino Gen. B. Luigi P. Zema

BRIGATA DI CAVALLERIA (1957-59)

Gen. B. Mario Zanninovich Gen. B. Michele Caforio BRIGATA DI CAVALLERIA ' 'POZZUOLO DEL FRIULI"

(1959-75) Gen. Gen. Gen. Gen. Geo. Gen. Gen. Gen.

B. Mario Alessi B. Nicola Tolomeo B. Enrico Guidi B. Enrico Reisoli Matthieu di Pian Villar B. Luigi Prova B. Franco Melotti B. Luigi Mirelli di Teora B. Ermolao Gabelli

BRIGATA DI CAVALLERIA "POZZUOLO DEL FRIULI"

(1991) Gen. B. Luigi P. Zerna Gen. B. Beniamino Sensi Geo. B. Rutilio Rutili Gen. B. Gian Carlo Gay

Sedi 1870-78 1878-84 1884-88 1888-1911 1911-20 1920-23 1923-26

Torino Alessandria Savigliano Alessandria Pordenone Padova Udine

1926-27 1927-29 I929-30 1930-36 1936-38 1957-64 1964-75 1975

Treviso Udine Treviso Bologna FeJTara Gradisca d'Isonzo Gorizia Palmanova (UD)


ISTITUTI MILITARI



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Istituti militari

SCUOLA DI GUERRA Motto: "Alere flammam" Sede: Civitavecchia (RM) - Caserma "Giorgi"

Origini e vicende 9rganiche La Scuola di Guerra riallaccia le sue tradizioni alla Scuola di Applicazione di Stato Maggiore, istituita con decreto 24 gennaio 1861 alle dirette dipendenze dell'Ufficio Superiore del Corpo di Stato Maggiore, per abilitare ufficiali delle varie Armi allo specifico servizio. Nel 1867 - in seguito alle esperienze della terza guerra d'indipendenza, dalla quale era emerso che le capacità tattiche dei reparti e le doti di valore dei singoli non avevano trovato rispondenza in una adeguata preparazione dei comandi si procede al riordinamento del Corpo di Stato Maggiore. In questo quadro a Torino, in sostituzione della Scuola di Applicazione viene istituita l' 11 marzo la Scuola Superiore di Guerra, per perfezionare l'istruzione degli ufficiali e preparare gli elementi per il reclutamento del Corpo stesso. Con decreto 24 dicembre 1870 la Scuola passa dalle dipendenze del Corpo di Stato Maggiore a quelle del Ministero della Guerra. Il primo regolamento risale al 1871 e stabilisce l'organizzazione, le norme di ammissione e le materie di studio. Le finalità sono quelle di approfondire la cultura degli ufficiali destinati al servizio di Stato Maggiore, sviluppandone la capacità organizzativa ed operativa. Le modalità dì ammissione, prevalentemente per esami, i programmi di studio ed i vantaggi di carriera, conseguenti all'acquisizione del titolo, sono stati più volte modificati nel tempo mediante decreti. La Scuola comunque ha sempre perseguito gli obiettivi di ammettere ai corsi ufficiali che emergono per qualità morali, di carattere, preparazione professionale e di qualificare "titolati" in grado di assolvere con competenza le funzioni proprie di Stato Maggiore e di comando. In data 30 settembre 1873 l'istituto assume la denominazione di Scuola di Guerra. Il regolamento del 1871 viene successivamente sostituito da quelli del 1882, 1888, 1894, 1899 e 1911, che seguono altrettanti stati evolutivi nel campo dell'organizzazione e degli studi. Importante quello del 1894 che stabilisce, tra l'altro, un nuovo tipo di insegnamento a carattere eminentemente applicativo. Lo svolgimento dei corsi, interrotto durante la guerra 1915- l 8, vi.ene ripreso nel 1919 con l'istituzione di speciali corsi di integrazione biennali per ufficiali delle varie Armi in possesso di particolari requisiti. Nel 1922 sono ripresi i corsi regolari che dall'anno successivo hanno durata triennale. Nuovi regolamenti nel 1926, 1928, 1934, 1936, 1940, stabiliscono delle varianti ali ' ordinamento degli studi e della preparazione dei candidati, in base ai nuovi compiti che le esigenze dei tempi consigliano di assegnare all'Esercito. Nel frattempo la Scuola ha assunto dal 1° novembre 1935 la denominazione di Istituto Superiore di Guerra, la cui attività continua anche durante il secondo conflitto mondiale, venendo poi sospesa I' 8 settembre 1943. Dalla costituzione a tale data sono stati svolti 71 corsi. Questi, a cominciare dal 72°, vengono ripresi nel 1947 a Civitavecchia; la durata degli studi prevede un biennio presso la Scuola, intervallato da un anno applicativo presso un comando di grande unità. Nel 1949 è ripristinata l'antica denominazione di Scuola di Guerra èd il regolamento del 1953 stabilisce che le finalità sono quelle di formare ufficiali destinati ad incarichi di Stato Maggiore e costituire centro di studio e diffusione della dottrina militare. Altri regolamenti nel I 955, nel 1963 e nel 1970 apportano modifiche che sono il prodotto concreto del processo di rinnovamento e di evoluzione degli studi. Questi prevedono tre anni di frequenza continuativa ripartiti in due fasi: la prima inerente il corso di Stato Maggiore, della durata di due anni accademici, per l'abilitazione degli ufficiali a funzioni esecutive; la seconda relativa al corso superiore dì Stato Maggiore, della durata di un anno accademico, per l' abilitazione degli ufficiali a funzioni direttive. In varie epoche, parallelamente allo sviluppo dei corsi regolari, l'Istituto, per concorrere alla pre-


L'Esercii o Italiano verso il 2000

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parazione dei comandanti, ha dato vita anche a corsi speciali per ufficiali della Marina, di aggiornamento professionale per gli ufficiali dei Corpi Tecnico e Logistici, di aggiornamento tecnico professionale per gli ufficiali dei Carabinieri (nove corsi, sostituiti nel 1986 da cors i d'Istituto), valutativi per i tenenti colonnelli prossimi all'avanzamento (otto corsi, aboliti nel 1965). Ad iniziare dall'Anno Accademico 1976-1977 l'iter formativo dell' ufficiale di SM subisce una radicale modifica, a seguito dell'approvazione della legge n. I 92 in data 28 aprile 1976, e sono previsti: il Corso di Stato Maggiore (obbligatorio, nel grado di Capitano dopo aver svolto il periodo di Comando, per gli ufficiali in spe del Ruolo delle Varie Armi; a domanda, nel grado di Capitano, per gli ufficiali del Ruolo Speciale Unico mediante concorso per titoli ed esami) ; il Corso Superiore di Stato Maggiore (vi sono ammessi, a domanda e dopo aver superato un concorso per titoli ed esami, gli ufficiali che hanno frequentato il Corso di Stato Maggiore o il Corso d ' Istituto per gli Ufficiali dei Carabinieri e dei Corpi Logistici in numero commisurato alle esigenze della Forza Annata); entrambi i corsi hanno la durata di un anno accademico. Dal settembre 1978 a tutto il 1983 l'Istituto svolge anche funzioni cli Ispettorato delle Scuole allo scopo di assicurare uno sviluppo armonico e unitario dei programmi per la formazione dei Quadri ufficiali e sottufficiali in servizio permanente dell'Esercito. Dalla Scuola sono usciti titolati, dalla fondazione ad oggi, oltre quattromila ufficial i delle varie Anni, più quelli di altre Forze Annate e di eserciti di altre nazioni; gli ufficiali stranieri frequentano i due corsi in due anni accademici consecutivi. Tra gli ufficiali frequentatori sono da annoverare 181 Caduti e 54 decorati di M.0.V.M. Attualmente la Scuola di Guerra articolata su stato maggiore, una struttura didattica ed una struttura logistica rappresenta il massimo Istituto addestrativo della Forza Armata, presso il quale vengono svolti corsi di studio a livello post-universitario.

Stemma Araldico Decreto I O dicembre I 964 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. l 21 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: d'azzurro, trinciato da un filetto d'oro; il primo all'aquila d'oro dal volo spiegato reggente con gli artigli il bastone di comando dello stesso; il secondo al destrocherio di carnagione uscente dal cantone destro della punta e tenente nella mano una teda pure d'oro accesa posta in ' · palo e caricata da una daga d'argento con la punta in alto. b. CORONA TURRITA. ' c. ORNAMENTI: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "ALERE FLAMMAM".

Sintesi della blasonatura Lo scudo pieno rappresenta la continuità di funzione intesa come adesione costante ed ininterrotta ai principi profond.i e sostanziali costituenti l'essenza stessa dell ' Istituto. Lo smalto d ' azzurro, di antico uso da parte dello Stato Maggiore, è simbolo di fedeltà, g~usti7,ia, · nobiltà, amor di patria, valor militare. · L'aquila è il riferimento alla meta finale della Scuola che è quella di fare deJl'Ufficiale un Comandante. · Il destrocherio con teda sono la rappresentazione grafica del motto, la fiaccola è simbolo çiel sap~re militare. ·· ··

Comandanti SCUOLA SUPERIORE DI GUERRA

(1867-73)

Magg. Gen . Felice Nicolis di Robilant Magg. Gen. Carlo Bottacco SCUOLA DI GUERRA ( 1873-1935)

Magg. Gen. Carlo Bottacco

Magg. Magg. Magg. Magg. Magg. Magg.

Gen. Gen. Geo. Geo. Gen. Gen.

Luigi Consalvo Giovanni Sironi Carlo Corsi Ettore Pedotti Filippo Gazzurelli Alberto Cerruti


istituti militari

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Magg. Geo. Luigi Zuccari Magg. Gen. Carlo Porro Magg. Gen. Luigi Segato Magg. Gen. Luca Montuori Gen. D. Guido Liuzzi Geo. D. Armando Tallarigo Gen. B. Pietro Gazzera Geo. D. Pietro Pintor Geo. D. Fabio Scala Geo. D. Mario Yercellino

Geo. D. Carlo Cigliana Geo. D. Sebastiono Cambosu Gen. C.A. Pietro Mellano Gen. D. Sebastiano Cambosu Gen. C.A. Umberto Turrini Gen. C.A. Ugo Bizzarri Gen. C.A. Pietro Testa Geo. C.A. Raffaele Caccavale Gen. C.A. Oreste Viligiardi Gen. C.A. Vittorio Emanuele Borsi di Parma Gen. C.A. Piero Zavattaro Ardizzi Gen. C.A. Franco Andreis Gen. C.A. Pietro Corsini Gen. D. Elio Cappelli (s.v.) Gen. C.A. Orazio Giannini Gen. C.A. Mario Parisio Gen. D. Roberto Coppola (s.v.) Gen. C.A. Ciro Di Martino Geo. D. Fulvio Meozzi (s.v.) Geo. C.A. Renato Lodi Geo. C.A. Natale Dodoli Gen. C.A. Sergio Onnis Gen. C.A. Benedetto Spinelli Gen. C.A. Luigi Trinchieri Gen. C.A. Raffaele Stabile

(1935-43) D. Mario Yercellino D. Curio Barbasetti di Prun D. Luigi Mentasti D. Alberto Ferrero D. Angelo Pivano

ISTITUTO SUPERIORE DI GUERRA

Gen. Geo. Geo. Geo. Gen.

ISTITUTO SUPERIORE DI GUERRA

(1947-49)

Gen. B. Aldo Rossi SCUOLA DI GlJERRA ( 1949)

Gen. Gen. Gen. Geo.

B. D. O: D.

Aldo Rossi Paolo Supino Carlo Cigliana Pietro Riccardi

Sedi 1867-1942 1942-43

Torino Salsomaggiore (PR)

1947

Civitavecchia (RM)


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L'Eserciw Italiano verso il 2000

SCUOLA MILITARE "NUNZIATELLA" Motto: "Preparo alla vita ed alle armi" . Sede: Napoli - Caserma "Parisi". Festa: 18 novembre - anniversario dell' istituzione della sede presso la "Nunziatella" (1787).

Origini e·vicende organiche Il 18 novembre 1787 i locali attigui alla chiesa della "Nunziatella" in Napoli, sono destinati ad accogliere la Reale Accademia Militare deU'Esercito del Regno delle Due Sicilie. L'Accademia, dopo aver subito varie trasformazioni conseguenti ai rivolgimenti politici susseguitisi fino al 1861, il 6 aprile 1862 viene trasfonnata in istituto secondario, con il nome di Collegio Militare di Napoli, destin~tto a svolgere corsi triennali preparatori per l'ammissione alle Accademie Mil itari; dal 1873 possono frequentarlo anche giovani non votati alla professione delle anni. Nel 1936 assume la denominazione di Scuola Militare; quindi nel settembre 1943 l'Istituto, che in seguito agl i eventi bellici è stato trasferito eia Napoli a Benevento, interrompe i corsi. Dopo il conflitto, nel 1946 la Scuola dà un nuovo avvio alla propria attività con il nome di Liceo Convitto, cambiato nel 1949 in quello di Collegio Militare di Napoli. Nel 1950 viene formata, a cura di ex allievi l'Associazione Nazionale Nunziatella, con il fine di tramandare lo spirito e le tradizioni dell'Istituto rendendo sempre più saldi i vi'r1c·oli di amicizia nati e cementati tra le mura della Scuola; dal novembre 1953 assume la denominazione di Scuola Militare "Nunziatella". Tra quanti hanno freq uentato la "Nunziatella" si annoverano uomini illustri sia in campo militare sia civile; l'albo della gloria comprende 700 Caduti e 36 M.0.V.M. L'Istituto è retto da un Colonnello e attualmente si articola su Comando, Battaglione Allievi, Compagnia Comando e Servizi. Gli studi mirano a dare agli allievi cognizioni umanistiche e scientifiche, indispensabil i per formare una solida base di cÙltura nei futuri ufficiali attraverso corsi liceali, classico e scientifico, svolti secondo le modalità e i programmi diramati dal Ministero della Pubblica Istruzione. Al termine dell'anno scolastico gli allievi partecipano ad un campo estivo, durante il quale svolgono addestramento militare, e ad un viaggio d ' istruzione.

Fregio per copricapo - Allievi della Scuola Militare "Nunziatella": granata con colJo e due orecchiette sormontata da una fiamma dritta a sette lingue.

Stemma Araldico Decreto 2 marzo 1954 (aggiornato in base a quanto disposto dallo .SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: trinciato. Nel primo d'oro al puledro allegro di nero; nel secondo cli rosso alla mano di carnagione uscente daUa destra, impugnante una daga di argento manicata d'oro posta in palo, poggiata su un libro aperto al naturale; alla banda d'azzurro, sulla pa11izione, caricata da tre fiordalisi d ' oro. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "PREPARO ALLA VITA ED ALLE ARMI".

Sintesi della blasonatura Gli smalti d'oro e di rosso sono tratti dall'arme della città di Napoli a testimonianza del vincolo territoriale fra la Scuola e la città.


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lstilUli militari

Il puledro allegro di nero è stato inserito quale simbolo classico e specifico della città partenopea. Il destrocherio e la daga sono la rappresentazione grafica della final ità di preparazione scolastica e militare propria dell' Istituto. La banda con i fiordalis i ricorda l'antica origine della "Nunziatella" che risale al periodo ciel Regno delle Due Sicilie sul cui trono erano i Borboni.

Comandanti Col. Luigi Chatrian Col. Nicola Balzani Col. Francesco Moccia Ten. Col. Giovanni Russo

COLLEGIO MILITARE DI NAPOLI ( 1862- 1936)

Col. Guglielmo De Sauget Col. Giuseppe Mirandol i Col. Cesare Innocenzi Ferrari Col. Luigi Consalvo Col. Donato Briganti Col. Carlo Medici cli Marigliano Ten. Col. Giuseppe Bellini Ten. Col. F:i·ancesco Rotondi Col. Francesco Sponzilli Col. Felice Perelli Cippo Col. Giuseppe Cellario Ten. Col. Achille De Cornè Col. Alessandro Capecchi Col. Lamberto Bolognesi Col. Desiderio Pigafetta Col. Enrico Giardini Col. Francesco Enter Col. Ettore Vespignani Col. Giovanni Arrighi Col. Ubaldo Bertoni Col. Umberto Crema Col. Luigi Ganini Col. Pietro Maggiani Col. Vittorio Giovannelli

L ICEO CONVITTO (1946-49)

Col. Ol iviero Prunas Col. Eugen io Bern i Canani COLLEGIO MII.ITARE DI NAPOLI ( I 949-53)

Col. Adolfo Rivoir Col. Bernardino Grimaldi di C rotone SCUOLA MILlTAkE " N UNZIATELLA" (1953)

Col. Bernardino Grirnaldi di Crotone Col. Cipriano Tinti Co). Annibale Gualdi Col. Franco Magnani Col. Paolo de la Feld Col. Nino VigoaJe Col. Giorgio Taibel Col. Giancarlo Di Giorgio Col. Luciano Norcini Col. Silvio Martino Col. Gianfranco Perani Col. Franco F ili ppucci Col. Mario Camassa Col. Franco Gentilucci Col. Ajmone Genzarcli Col. Giuliano Gigl io

SCUOLA MILITARE ( 1936-43)

Col. Vittorio Giovannei li

Sedi l 862-1943 1943

Napol i Benevento

1946

Napoli


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L 'Esercito Italiano verso il 2000

A CCADEl\!IlA lVIILITARE Motto: "Una acies''. Sede: Modena - Palazzo Nazionale. Festa: Mak 7t I 00 - Cento giorni prima della nomina ad ufficiale.

Origini e vicende organiche L'Accademia Militare trae le sue origini dalla fusione delle due antiche Accademie di Torino e di Modena.

ACCADEMIA DI ARTIGLIERIA E GENIO O

Il I gennaio l 678, per effetto del decreto 1° settembre 1677, viene fondata a Torino l'Accademia Reale per a1Tu0Iare i giovani del patriziato sabaudo che si vogliono dedicare alla can-iera militare. È la prima Scuola in Europa dove vengono impartiti insegnamenti di carattere eminentemente militare. Soppressa nel 1798 in segui to alla occupazione francese, viene ripristinata nel 1815 con il nome cli Reale Accademia Militare e fino al 1859 svolge attività tesa a preparare i giovani ufficiali di tutte le Armi. Con decreto 13 marzo 1860 l' ammissione è 1islretta ai soli aspiranti alle Armi Speciali e allo Stato Maggiore. Per quest'ultimo nel 1871 vengono soppressi i gradi da subalterno e pertanto l'Accademia cessa di formare i rel ativi ufficiali; nel 1873 l'Istituto assume il nome di Accademia Militare. Con l'ordinamento 22 luglio 1897 viene istituito il Comando della Scuola di Applicazione di Artiglieria e Genio e del!' Accademia Militare, tenuto eia un generale che dirige il governo disciplinare e amministrativo delle due Scuole nonché l'insegnamento scientifico e pratico delle stesse. Ciascuno dei due istituti passa pertanto alle dirette dipendenze di un colonnello comandante in 2a. Nel 1915, in seguito alla chiusura della Scuoia di Applicazione, determinata dall' inizio della prima guerra mondiùle, viene attuato un ridimensionamento e rimane in vita so ltanto il Comando cieli' Accademia Militare. Durante la guerra l'Accademia sospende i corsi regolari e svolge corsi accelerati per il reclutamento di sottotenenti di complemento di Artiglieria e Genio. Nell'agosto dell'anno 1919, in previsione della riapertura della Scuola cli Applicazione e del ritorno allo stato normale del!' Accademia, viene ricostituito il Comando dei due istituti. Con circolare del 1923 e con l'ordinamento del 1924, la Scuola è soppressa e i corsi di Accademia e di Applicazione sono riuniti sotto la denominazione di Accademia Militare di Artiglieria e Genio. Nel 1928 l'istituto muta ancora nome in Regia Accademia di Artiglieria e Genio e si ricostituisce il Comando della Regia Accademia e della Scuola di Applicazione di Artiglieria e Genio. Tsuccessivi avvenimenti dell'8 settembre 1943 portano allo scioglimento cieli' Accademia.

ACCADEMIA DI FANTERIA E CAVALLERIA Istituita a Modena il 5 ottobre 1859 dal Generale Manfredo Fanti quale Scuola Militare dell'Italia Centrale, assume nel 1860 la denominazione di Scuola Militare di Fanteria reclutando giovani aspiranti che precedentemente si arruolavano presso l'Accademia di Torino. A Modena, prima dell'unità d'Italia, è esistita un'Accademia Militare Estense che dal 1757 ha avuto denominazioni e vicissitudini varie. Con decreto 18 settembre 1865, ritenuto vantaggioso l'affiancamento delle Scuole di Fanteria e di Cavalleria, quest' ulti ma viene unita a quella di Modena e l'Istituto unico assume il nome di Scuola Militare cli Fanteria e Cavalleria. Nel 1869 si effettua un corso speciale per sottufficiali, nel 1874 l'istituto cambia la denominazione in Scuola Militare. Dal 19 I 5 al 1919, durante la prima guerra mondiale, vengono svolti tredici corsi speciali per aspiranti alla nomina a sottotenente di complemento, e quindi, al termine del conflitto, cinque corsi di perfezionamento per gli ufficiali inferiori di Fanteria in servi-


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/sti1u1i militari

zio attivo pern1anenle, reclutati durante la guerra. Ripresi i corsi regolari nel 1923, la Scuola viene denominata Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria, cui vengono ammessi soltanto i sottotenenti di complemento con un certo periodo cli servizio. Ripristinata nel 1927 l'ammissione dei giovani per concorso in base a t itol i, nel marzo 1928 l'istituto assume il nome di Regia Accademia di Fanteria e Cavalleria. Ad essa successivamen te è affidato il compito di preparare, per breve tempo, anche ufficiali per i Corpi di Commissariato e Amministrazione, della Guardia di Finanza e dell' Arma dei Carabinieri. Con decreto 17 ottobre 1929 viene istituito il Comando della Regia Accademia di Fanteria e Cavalleria e della Scuola di Applicazione di Fanteria, retto de un generale, che, oltre ad attuare il governo disciplinare ed amministrati vo, coordina l'attività dei due istituti. I; 8 settembre 1943 l' Accademia organizza le prime resistenze con due battagl ioni ed uno squadrone allievi nella zona di Pavullo-Lama Mocogno, raggruppando intorno alle s ue forze i primi partigiani ed iniziando la lotta tra le giogaie dell' Appennino Emiliano. Il Comandante Colonnello Giovan ni Duca e gli allievi ufficiali G iorgio Susani e Renato Boragine sono decorati cli M.O.V.M. Gli avvenimenti dei giorni successivi portano allo scioglimento clell' Accademia.

ACCADEMIA l\!lILITARE Il 5 aprile 1944, durante la guerra di liberazione, viene costituito a Lecce con il nome di Comando Speciale Regie Accademie Militari un battaglione per l'inquadramento degli allievi provenienti dalle due disciolte Accademie (Artiglieria e Genio di Torino: 125° Corso - Fanteria e Cavalleria di Modena: 86° Corso).Con l'inaugurazione ciel primo corso straordinario per combattenti, l'Istituto assume il l 0 dicembre 1945 la denom inazione cli Regia Accademia Militare, divenendo unica fonte di reclutamento per gli ufficiali in servizio permanente effettivo di tutte le Armi e Servizi dell'Esercito. Il 19 giugno 1946 carnbia denominazione in Accademia Militare e nell'ottobre 1947 il Comando ed i Corsi Allievi Ufficiali ritornano a Modena, nella vecchia sede del Palazzq Ducale. Erede delle tradizioni delle due Accademie, può essere considerata - risalendo le sue origini al 1677 - il più antico istituto militare d' Europa. Annovera tra coloro che sono stati suoi allievi 781 1 Caduti e 50 1 M .0.V. M .. L' Istituto, modernamente organizz'ato, attualmente si articola su Comando, Reggimento Allievi e Ufficio amministrazione. Il comando, di cui è responsabile il Capo di SM, traduce in ordini le direttive del Comandante mediante lo Stato Maggiore; dal Capo di SM dipende anche una struttura logistica, con personale preposto a comp iti d i supporto per la vita dell'Accademia. Al Reggimento Allievi compete la formazione caratteriologica, morale, disciplinare e fisica degli allievi stessi ; comprende Comando, 1° Battaglione allievi (1 ° anno), 2° Battaglione allievi (2° anno).

Fregio per copricapo - Allievi Accademia Militare: panoplia composta da una corazza sormontata da elmo romano ed appoggiata su due fucili con baionetta, due lance con banderuola a due punte, due cannoni, due saette, tutti incrociati . Sotto la panoplia un ramo di quercia ed uno d'alloro, annodati, in basso con un nastro, al bastone di sostegno della panoplia stessa.

Stemma Araldico Decreto 30 maggio 1950 ( aggi ornato in base a quanto d isposto dallo SME con c irc. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: partito. Nel l O di rosso al gladio cl' argento manicato d'oro. ed alla lancia tornearia banderuolata da una fiamma bifida, d' azzurro , posti in croce di Sant' Andrea, accompagnati in capo da due stell e (5) d ' argento; nel 2° d ' oro all'aquila di nero al volo spiegato, beccata, rostrata e coronata de l campo, linguata di rosso. Sul tutto uno scudetto inquartato: nel 1° e 4° d ' oro alla croce d'azzurro (MODENA); nel 2° e 3° cli rosso alla croce d'argento traversata in capo da un lambello di tre gocce, d'azzurro (PIEMONTE). Lo scudetto sormontato da un altro scudetto partito; al 1° d ' azzurro all'aquila dal volo abbassato d ' argento beccata, rostrata e coronata d ' oro (ESTE); al 2° semipartito troncato (NEMOURS): nel I O di porpora al cavallo allegro voltato (WESTFALIA); nel 2° fasciato d' oro e cli nero di I O pezzi traversati dal crancelino cli verde (SASSONIA); nel 3° di rosso alla croce d'argento con la bordatura d ' oro e d 'azzurro di l 4 pezzi.


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L'Esercito Italiano verso il 2000

b. CORONA TURRITA . c. ORNAMENTI: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scucio, incurvata con la concavità rivolta verso l' alto, riportante il motto: "UNA ACIES".

Sintesi della blasonatura Nello scudo sono ricordate sia l'Accademia di Torino (poi Accademia di Artiglieria e Genio), sia l'Accademia di Modena (poi Accademia di Fanteria e Cavalleria). Nella Ia partitura, allo smalto rosso colore tradizionale dell'Arma cli Fanteria, il giallo e la lancia sono tratti da una figura naturale rappresentante la Scuola già nello scucio in uso della Regia Accademia di Modena. Nella 2a partitura, allo smalto d'oro che richiama il giallo colore tradizionale clell' Arma di Artiglieria; l'aquila di nero ricorda quella inserita nella pezza centrale dell'antico scudo della Regia Accademia di Torino. Lo scudetto posto superiormente comprende l'aquila degli Estensi e l'arme dello scucio cli Madama Reale Maria Giovanna di Nemours. Nello scudetto situato nella parte inferiore dello scudo le croci delle armi di Piemonte e di Modena simboleggiano i legami territoriali cieli' Istituto con la regione subalpina e la città emiliana.

Comandanti ACCADEMIA DI ARTIGLIERIA E GENIO

ACCADEMIA REALE (1678-1798) (*) Dir. Chiapaz di Chapuis Dir. Di Saltun Dir. Carlo di Pontrincort Dir. Carlo Gandolfo di Ricaldone Dir. S. Martino di Baldissero Dir. Amedeo Tana Dir. Francesco Giacinto Gabaleone cli Salmour Dir. Giuseppe Saluzzo della Manta Dir. Francesco Maria Di Villa di Villastellone Dir. Benedetto Cravetta di Casalgrasso Dir. Emanuele di Campiglione di Luserna Dir. Dir. Vittorio Verdina di St. Martin Dir. Pietro Francesco Valperga di Rivara R EALE ACCADEMIA MILITARE ( 1815-73) Ten. Gen. Giovanni Battista Nicolis di Robilant Magg. Gen. Cesare Saluzzo di Monesiglio Magg. Gen. G. Battista Fussone di Germagnano Magg. Gen. Giacinto Masino di Mombello Col. Federico Della Chiesa di Cervignasco Magg. Gen. Antonio Faà di Bruno Magg. Gen. Luigi Fecia di Cossato Magg. Gen. Carlo De Candia Magg. Gen. Ignazio De Genova cli Pettinengo Ten. Gen. Pietro Actis Ten. Gen. Giovanni Cavalli ACCADEMIA MILITARE (1873-1923) Ten. Gen. Giovanni Cavalli Ten. Gen. Carlo Bottacco Ten. Gen. Luigi Gianotti

Ten. Gen. Celestino Sachero Magg. Gen. Eugenio Olivero Ten. Gen. Giuseppe Accusani di Retorto Ten. Gen. Nicola Quaglia Magg. Gen. Francesco Rogier Magg. Gen. Angelo Triani Col. Pietro Drocchi Col. Alberto Morelli di Popolo Col. Edoardo Luda di Cortemiglia Col. Leone Desalles Col. Agostino Arlorio Col. Leone Andrea Maggiorotti Magg. Gen. Agostino Arlorio Magg. Gen. Alfredo Du Lac Magg. Gen. Andrea Caorsi Magg. Gen. Vittorio Bertolè Col. Angelo Guidetti ACCADEMIA MILIT.A.RE DI ARTIGLIERIA E GENIO (1923-28) Gen. B. Ferdinando Sasso REGIA ACCADEMIA DI ARTIGLIERIA E GENIO (1929-43) Col. Augusto Lussiana Col. Arnaldo Forgiero Col. Carlo Favagrossa Col. Arturo Fortunato Col. Luigi Manzi Col. Giuseppe Carnelutti Col. Balilla Rima Col. Nicola Del Bello

Sedi 1678- l 942 Torino (*) Nel periodo la carica è rella da un Direttore.

1942-43

Lucca


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Istituti militari

Comandanti ACCADEMIA DI FANTERIA E CA VALLERTA

Ten. Gen. Gaetano Zoppi Ten. Gen. Diomede Saveri Ten. Gen. Francesco Marchi Magg. Gen. Giustiniano Rossi Magg. Gen. Camillo Morra Magg. Gen. Giovanni Arrighi Magg. Gen. Enrico Asinari di S. Marzano Gen. D. Orlando Freri

SC UOLA MILITARE DELL'lTALIA CENTRALE

(1859-60) Col. G. Battista Ru ffi ni SCUOLA MILITARE DI FANTERIA ( 1860-65)

Col. G. Battista Ruffini Magg. Gen. Emilio .Ferrero SCUOLA MILITARE DI FANTERIA E CAVALLERIA

(1865-74)

Magg. Gen. Emilio Ferrero Ten. Gen. Luigi Scozia di Galliano Magg. Gen. Federico Manassero di Costigliole Magg. Gen. Cesare Ferreri Magg. Gen. Giovanni Corvetto

ACCADEMIA MILITARE DI FANTERIA E CAVAL LERIA ( I 923-28)

Gen. D. Orlando Freri Gen. D. Valentino Bobbio Gen. D. Renato Piola Caselli REGIA ACCADEMIA DI FANTERIA E CAVALLERIA

SCUOLA MILITARE(] 874-1923)

(1928-43) Gen. D. Francesco Togni Col. Enrico Boscardi Col. Mario Moreno Col. Agostino Martini Co1. Remo Gucci Col. Adolfo Naldi Col. Gino Ficalbi Col. Ettore Carossini Col. Gaetano Cantaluppi Col. Giovanni Duca

Magg. Gen. Giovanni Corvetto Magg. Gen. Ottone Tournon Magg. Gen. Francesco Carenzi Magg. Gen. Federico Queirazza Magg. Gen. Gerolamo Pezzoli Ten. Gen. Pietro Cesano Magg. Gen. Giuseppe Prudente Ten. Gen. Lodovico Barbieri Ten. Gen. Emilio Massone Ten. Gen. Luigi Nava

Sedi 1859-1943

Modena

Comandanti ACCADEMIA MILITARE COMANDO SPECIALE MILITARI (1944-45)

REGIE

ACCADEMIE

Col. Salvo Catolfi Salvoni R EGIA ACCADEMIA M ILITARE ( 1945-46)

Col. Roberto Belardini ACCADEMIA MILITARE ( 1946)

Gen. B. Gen. D. Gen. D. Gen. D. Gen. D. Gen. D.

Gildo Verna Giuseppe Pizzorno Luigi Mondini Galliano Scarpa Pietro Barbarino Giovanni Verando

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

D. Umberto Rosato D . Oreste Viligiardi B. Giovanni Broggi B. Giovanni Masia B. Lelio Giannangeli B. Franco Barbolini B. Roberto Coppola B. Natale Dodoli D. Pietro Re D. Giovanni Brugnola D. Paolo Cavanenghi D. Cesare Pucci D. Giovanni Migliozzi D. Alberto Zignani

Sedi 1944-47

Lecce

1947

Modena


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SCUOLA DI APPLICAZIONE Motto: "Doctrinas bello aptare" . Sede: Torino - Palazzo dell'Arsenale.

Origini e vicende organiche La costituzione della Scuola di Applicazione, nella sua attuale fisionomia, avviene il IOsettembre 1976, ma la sua origine si fa risalire al 1739, data di istituzione delle "Regie Scuole Teoriche e Pratiche di Artiglieria e Fmtificazione". L'Istituto è erede delle Scuole di Applicazione di Fanteria e Cavalle1ia, di Artiglie1ia e del Genio, riunitesi in unica sede a Torino nel 1949, dopo un'attività pluriennale svolta in vaiie sedi. La Scuola di Applicazione di Fanteria trae origine dalla "Scuola Normale di Fanteria" , istituita il 4 dicembre 1849, da Vittorio Emanuele Il, su proposta del Ministro Generale Alfonso Ferrero della Marmora, con il compito di ''accrescere nei giovani Ufficiali le cognizioni teorico-pratiche, armonizzare i vari sistemi d ' istruzione e di educazione in uso presso i diversi Corpi cli Fanteria con un metodo unico, regolamentare, traendo esempio dalla esperienza della guerra... ". La Scuola nel corso degli anni cambia più volte denominazione e sede. Viene chiamata ad impugnare le armi nel 1859, per la difesa del Piemonte, e nel 1943 a Parma contro i tedeschi ed i suoi allievi si distinguono in entrambe le occasioni per ardimento e valore. In particolare, per il comportamento tenuto nel settembre J943 alla Bandiera dell'Istituto viene concessa la M.A. V.M .. Il 1° ottobre 1949 la Scuola è nuovamente in vita nella originaria sede di Torino ed assume anche il compito della preparazione degli ufficiali cli Cavalleria. Per tale motivo nel 1954 cambia denominazione in Scuola di Applicazione di Fanteria e di Cavalleria. La Scuola di Applicazione di Cavalleria trae origine dalla " Regia Scuola Militare di Equitazione" fondata, il 15 novembre 1823 a Venaria Reale , da Carlo Felice, con lo scopo di addestrare nell' equitazione gli allievi dei Corpi di Cavalleria e delle altre Armi. Sciolta nel marzo 1848 viene ricostituita a Pinerolo, nel novembre 1849 quale "Scuola Militare di Cavalleria" ma in seguito cambia varie denominazioni. Nel 1887 si forma in Roma, a Tor di Quinto, un distaccamento per corsi di equitazione di campagna. Durante la seconda guerra mondiale la Scuola costituisce gruppi blindati e raggruppamenti esploranti corazzati, impiegati poi nei vari scacchieri. L'Istituto cessa ogni attività 1'8 settembre 1943 e nel dopoguerra la preparazione degli ufficiali di Cavalleria riprende il l O ottobre 1949 presso la ricostituita Scuola di Applicazione di Fanteria. Le Scuole di Applicazione di Artiglieria e del Genio traggono origine dalle "Regie Scuole Teoriche e Pratiche di Artiglieria e Fortificazione" istituite a Torino riel 1739, da Carlo Emanuele III, allo scopo di perfezionare la cultura dei giovani destinati a divenire ufficiali cli Artiglieria o del Corpo degli Ingegneri Militari. Ad eccezione del periodo dal 1819 al 1839 in cui è in vita una "Scuola di Applicazione per gli Ufficiali del Corpo Reale del Genio", gli studi applicativi per gli ufficiali di tale Arma sono effettuati nello stesso Istituto frequentato dagli ufficiali cli Artiglieria. Dopo alterne vicende, sciogl imenti, ricostituzioni e cambi di denominazione la Scuola viene soppressa 1'8 settembre 1943. Nel 1949 vengono costituite in Torino il 15 giugno la Scuola di Applicazione di Artiglieria cd il 18 giugno la Scuola di Applicazione del Genio.

In queste Scuole hanno insegnato scienziati di fama mondiale i quali hanno elaboralo tesli di alto livello scientifico che, tradotti, sono stati adottati dalle Scuole Mili tari di molte nazioni europee. Nelle stesse Scuole si sono formati valenti ufficiali general i, una eletta schiera di Eroi ed uomini divenuti poi famose personalità della politica e della scienza. Circa cinquemila sono gli ex allievi delle Scuole che immolarono la loro vita per la Patria a partire dalle guerre del Risorgimento fino all'ultimo conflitto mondiale e alla guerra di liberazione. Gli ex allievi decorati di M.OV.M. sono 263 . làle retaggio di gloriose tradizioni si traduce in un inestimabile patri-


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Istituti 1nilitari

monio di valori spirituali che concorrono in misura rilevante alla formazione morale e professionale dei giovani ufficiali dell'Esercito italiano. Nel 195 I le Scuole di Applicazione di Fanteria e di Cavalleria, di Artiglieria, del Genio vengono unificate ed il I O aprile si forma, in Torino, il Comando delle Scuole di Applicazione d'Arma per armonizzare l' insegnamento delle materie in comune o cli reciproca interferenza, assicurare la continuità dei programmi con l'Accademia Militare di Modena ed unificare l'organizzazione dei servizi amministrativi e generali. Soppresse le Scuole deUe si ngole Armi, l'Istituto dal I O settembre 1976 assume la denominazione di Scuola di Applicazione ed è articolato su comando, reparto corsi, battaglione logistico. La Scuola provvede: al completamento delta formazione professionale degli ufficiali subalterni in spe delle Varie Armi, del Corpo cli Commissariato - ruolo Sussistenza e ciel Corpo di Amministrazione, provenienti dall'Accademia Militare; alla formazione degli ufficiali in spc del Corpo Tecnico dell 'Esercito, reclutati dalla Scuola stessa (attività formativa di base, completamento studi universitari per i provenienti dal biennio dì ingegneria, corso tecnico-applicativo); al completamento della formazione degli ufficiali in spe del Ruolo Speciale Unico, attraverso lo svolgimento di uno specifico corso. È previsto inoltre un Corso di Perfezionamento, ultimato il secondo anno, finalizzato al conseguimento della laurea per gli ufficiali in spc del Ruolo Normale Unico provenienti dall'Accademia Militare e selezionati al termine ciel biennio applicativo. Attualmente la Scuola cli Applicazione è un Istituto addes trativo della Forza Armata presso il quale vengono svolti corsi a livello universitario cui possono essere ammessi anche ufficiali stranieri.

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militar;e Medaglia d'Argento - Decreto 12 ottobre 1953. Culla di alti insegnamenti, che forgiò tante giovani generazioni cli ufficiali educandole alle leggi del dovere e del sacrificio, nella critica notte dell'armistizio, respinta l' intimazione di resa, affrontava un' impari lotta contro forze più volte superiori, costituendo un baluardo contro il quale urtavano invano scelte fanterie avversruie. Né le perdite, né il successivo intervento di mezzi corazzati nemici riuscivano a fiaccarne la tenace volontà cli resistenza. Dopo più ore di accanita lotta, desisteva dal combattimento solo in seguito ad ordine superiore, suggellando con il sangue generoso dei suoi difensori le sue tradizioni di valore e di fedeltà all'onor militare. Parma, 8- 9 settembre 1943. (Alla Scuola di Applicazione di Fanteria).

Stemma Araldico Decreto 14 marzo 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. I 21 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: inquartato. A) controinquartato: nel primo di rosso alla croce d 'argento caricata nell'estremità superiore da un lambello di tre pendenti d'azzurro (Piemonte); nel secondo d'argento all'aquila dal volo spiegato; il terzo partito: a) d'oro alla croce d'azzurro (Parma); b) di rosso al ramo d'alloro al naturale accollato ad un gladio d'argento in palo manicato d ' oro: il tutto abbassato al capo d 'azzum, caricato eia una stella d'argento di cinque; c) partito : a) d'argento a tre fasce di nero, attraversate da un pino di verde radicato su terrazza dello stesso (Pinerolo); b) cli rosso al cavallo alato d'argento. B) pa1t ito innestato merlato d'oro e di rosso alla banda d'azzurro; C) partito innestato merlato d'oro e di rosso alla banda d'azzurro caricata da una ton-e di tre piani al naturale murata, aperta e finestrata di nero. D) d'azzurro al toro furioso (Torino). b. CORONA TURRITA . c. ORNAMEN11: (I) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scucio, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: " DOCTRlNAS BELLO APTARE". (2) Nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scucio.


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L'Esercito Italiano verso il 2000

Sintesi della blasonatura Nello scudo sono rappresentati gl i stemmi delle soppresse Scuole di Applicazione e quello della città di Torino. 1° quarto: (Stemma originario della Scuola di Applicazione di Fanteria e di Cavalleria): nel I 0 quarto !'arme di Piemonte (legarne territoriale con la regione ove sono nate le Scuole cli Applicazione e pezza originaria della Scuola di Applicazione di Fanteria); nel 2° quarto la pezza originaria della Scuola di Applicazione di C avalleria; nel 3° quarto !'arme della città di Parma con pezza dominante dello stemma di più antica concessione alla Scuola di Applicazione di Fanteria e capo d'azzurro si mbolo di gloria (M.A.Y.M.); nell 'ultimo quarto !'arme di P inerolo con pezza di natura i ndicativa della Scuola di Applicazione di Cavalleria. 2° quarto: (Stemma originario della Scuola di Appl icaz ione di Artiglieria) : smalto d 'oro che evidenzia il valore e l'eroismo dimostrati dagli Ufficiali dell'Anna in ogni guerra; smalto cli rosso si mbolo cli audacia, coraggio e sacrificio cruento; banda d'azzurro simbolo di fedeltà, g iustizia, nobil tà e amor di Patria. 3° quarto: (Stemma originario della Scuola di Applicazione ciel Genio); s im ile al precedente, da cui emerge affinità ed unitarietà della Scuola con quella cli Applicazione di Artiglieria. Unico elemento di d ifferenziazione la raffigurazione della specifica attività cieli ' Arma del Genio nel campo delle fortific azioni (torre sulla banda d' azzurro). 4° quarto: arme d i Torino espressione del legame territoriale con la città ove ha sede l' Istituto unificato.

Comandanti Gen . C. A. Giovanni Masia Gen . C. A. Fabio Moizo

COMA NDO DELLE SC UOLE DI APPLICAZIONE o' ARMA (1951 -76)

Gen. D. Paolo Supino Gen. D. Alessandro Albert Gen. D. Aurelio Guy Gen. D. Federico Bonelli Gen. D. Gianfelice Grosso Gen . D. Melchiorre Jannelli Gen. D. Raffaele Binetti Gen. D. Giulio Barberis Gen. D. Enrico Ramella Gen. C. A. Giovanni Bonzani Gen. C. A. Remo De Flammineis Gen. C. A. Mario Tomaino

SCUOLA DI APPLICAZIONE ( 1976)

Gen. C. A. Fabio Moizo Gen. C. A. Natalino Maggiorano Gen. D. Gaetano Pellegrino Gen. D. Natale Dodoli Gen. D. Sergio O nnis Gen. D. Corrado Raggi Gen. D. Mario Buscemi Gen. D. Antonino Tambuzzo Gen. C.A. Francesco Vannucch i Gen. D. Giuseppe Orofino

Sedi 1951

Torino


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Istituti militari

SCUOLA ALLIEVI SOTTUFFICIALI Motto: "Ut ardeant ardeo" Sede: Viterbo - Caserma "Saloni" Festa: 1° luglio - anniversario della costituzione della prima Scuola per Sottufficiali in Servizio Permanente ( 1888). Mostrina: rettangt?lare, fondo cremisi con fregio pluriarma nichelato lucido.

Origini e vicende organiche Una prima Scuola dei Sottufficiali è istituita in Caserta con decreto 27 maggio 1888 e dal I O luglio successivo vi vengono addestrati allievi cli tutte le Armi, fino allo scioglimento del l O ottobre 1895. Nel l 92 l si modifica il reclutamento dei sottufficiali stabilendo la costituzione cli scuole per i vari Corpi cl' Armata. Allo scopo di conseguire un maggior gettito annuale di sottuficiali e un pi ù rapido ciclo formativo, vengono istituiti speciali corsi - tenuti direttamente presso i corpi - ove g li allievi sono inquadrati in appositi reparti di istruzione. Nel 1928 le scuole sono ridotte a tre; nel I 930 viene definita la loro ripartizione per Arma e per sedi: due per la Fanteria a Rieti e Casagiove ed una cli Artiglieria a Nocera Inferiore. Viene in tal modo ufficialmente sanzionata la diminuzione degli istituti per il reclutamento dei sottufficiali. Nel 1934 un nuovo ordinamento stabilisce due scuole per la Fanteria ( 13° e 15° Reggimento Scuola), una per l' Artiglieria (Scuola Allievi Sottufficiali di Nocera Inferiore) e un,1 per il Genio .(4° Reggimento Scuola); per le altre Armi e Specialità i corsi sono tenuti presso i corpi, indicati cli volta in volta nei manifesti di arruolamento. Dopo il secondo conflitto mondiale viene aperta a Spol~to, U l O maggio 1948, la Scuola Allievi Sottufficiali unica per tutte le Anni che è trasformata nel 1963 in Scuola Allievi Sottullìciali di Complemento di Fanteria. Diviene istituto formativo dei futuri Sottufficiali in Servizio Permanente la Scuola Allievi Sottufficiali Specializzati: assunto un nuovo organico su Comando, Compagnia Comando, I e II Battaglione AS, III Battaglione AS Specializzati, nel giugno 1965 l' Istituto preso il nome cli Scuola Allievi Sottufficiali è trasferito a Viterbo in una struttura moderna e funzionale. Aci iniziare dal I O gennaio 1966 viene attuato un nuovo ciclo fom1ativo con lo scopo cli dare ai somifficiali, in armonica sintesi , una soddisfacente base culturale, una adeguata fonnazione spirituale e la più idonea preparazione tecnico-professionale. Dopo la seconda guerra mondiale sono state in vita anche: la Scuola Allievi Sottuficiali Specializzati. in Rieti dal 1° gennaio 1952 al I O ottobre 1963 (allorchè diviene Scuola Allievi Sottufficiali); la Scuola Allievi Ufficiali e Sottufficiali di Artiglieria, in Foligno, dal I O giugno 1954 allo scioglimento del 30 giugno 1981; la Scuola Allievi Sottufficiali cli Complemento di Fanteria, in Spoleto, (dal I 963) che diviene Scuola Allievi Comandati di Squadra di Fanteria dal I O ottobre 1967 ed è poi sciolta il 31 dicembre 1975; la Scuola Allievi Comandanti cli Squadra delle Truppe Meccanizzate e Corazzate, io Lecce, dal I0 ottobre 1967 che diviene Scuola Specializzati Truppe Corazzate dal 15 settembre I 975 e praticamente soppressa nel 1989 allorché diviene distaccamento della Scuola Truppe Corazzate. Successivamente all ' insediamento della Scuola AS nel!' Alto Lazio, ha luogo il gemellaggio fra le città cli Caserta e cli Viterbo, rispettivamente la prima e la più recente sede dell'Istituto. Nel settembre J989 il comando della Scuola è affidato ad un generale, quindi nel marzo 1991 viene posto alle dipendenze della Scuola stessa 1' 80° Battaglione Fanteria "Roma" (dislocato a Cassino) per la formazione dei volontari in ferma prolungata, cosicché ora la Scuola è articolata su Comando, Stato Maggiore e Reparto Comando e Servizi, due Battaglioni allievi, 80° Reggimento "Roma". Vi si svolgono corsi periodici sia per gli allievi destinati ad incarichi di comando, sia per quelli delle varie specializzazioni ed inoltre corsi cli qualificazione per Sergenti con ferma volontaria provenienti dalla ferma di leva prolungata.


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L'Esercito Italiano verso il 2000

Fregio per copricapo - Allievi Sottufficiali: panoplia composta da una corazza sormontata da elmo romano ed appoggiata su due fucili con baionetta, due lance con banderuola a due punte, due scurì, due cannoni, due saette, tutti incrociati. Sotto la panoplia un ramo di quercia ed uno d'alloro, annodati, in basso con un nastro, al bastone dì sostegno della panoplia stessa.

Stemma Araldico Decreto 9 gennaio 1971 (aggiornato in base a guanto d isposto dallo SME con circ. 121 del 9.2. I 987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: semitroncato partito; nel I O dì Caserta che è: tagliato nel primo rosso, alla torre fondata su di una catena dì monti, al sole nascente, il tutto al naturale, la torre sormontata da una corona d'oro; nel secondo d'azzuffo, a due cornucopie poste in decusse; nel 2° dì Viterbo che è d'azzuITo al leone leopardito coronato d'oro sopra pianura di verde, accollato da una palma fruttata di rosso, al naturale, tenente con la branca anteriore destra una bandiera bifida rossa, alla croce d'argento, cantonata di quattro chiavi di argento, poste in palo, con l' ingegno all'insù ed astata di verde; nel 3° d'azzuITo alla fiamma rossa a tre punte. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMEN11: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l' alto, riportante il motto: "UT ARDEANT ARDEO".

Sintesi della blasonatura Nella prima partizione !'arme di Caserta, ricorda la città nella quale ha avuto vita la prima Scuola Allievi Sottufficiali dell'Eserc ito Italiano. Nella seconda partizione l'arme di Viterbo, simboleggia il legame territoriale con la città che oggi ospita l'Istituto. Nella terza partizione lo smalto d'azzurro è simbo lo di fedelt.à e valor militare, la fiamma rossa è emblema dì lealtà e di ardore per la Patria.

Comandanti SCUOLA DEI SOTIUFICIALT ( 1888-95)

Magg. Gen. Enrico Rebaglìati Magg. Gen. Nestore Malacria SCUOLA ALUEVI SOTIUFFICIALI DI FANTERIA DI RIETI ( 1928-34)

Col. Col. Col. Col.

Enrico Mettìno Vittorio Boeri Francesco Roluti Luigi De Biase

SCUOLA ALLIEVI SOTTUFFICIALI DI FANTERIA DI CASAGIOVE (1928-34)

Col. Leonida Nicoletti Col. Giacomo Rigo 13° REGGIMENTO SCUOLA DI FANTERIA (1934-39) Col. Renzo Vaccari Col. Ugo Modena Col. Ernesto Giovannetti

15° REGGIMENTO SCUOLA DI FANTERIA (1934-39) Col. Giuseppe BrancateUi Col. Gino Pedrazzoli Col. Paolo Grimaldi Col. Mario Russo S CUOLA ALLIEVI SOTTUFFICIALI DI ARTIGLIERIA

( 1930-41) Col. Silvio Brancacccio Col. Edoardo Niutta Col. Luigi Mazzini Col. Gaetano Alagia Col. Annando Chi.arazzo Col. Francesco De Caroti 4° REGGIMENTO SCUOLA DEL GENIO (1934-40) Col. Angelo Odone Col. Aldo Beghi Col. Angelo Odone Col. Francesco Candido


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lstiluti militari

Ten. Col. Leandro Papone Col. Pasquale Marino

Col. Adriano Emanuele Col. Tull io Tudisco

SCUOLA ALLIEVI SOTTUFFICIALI ( 1948-63)

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

SCUOLA ALLIEVI SOTruFFICIALI (1963)

Mario Martinell i Giuseppe Di Paolo Elio Orioli Augusto Debove Luigi Lambardi Raffaele Sbez7_j Augusto Pulcini Nicola De Lucia

Col. Tullio Tudisco Col. Luigi Spagna Col. G iovanni Mervig Col. Fabrizio Antonelli Col. Gianfranco Chiti Col. Nicola Russo Col. Liborio La Neve Col. Carlo A. Giannatiempo Col. Gaetano Casale Col. Silvano Lazzarini Gen. B. Nicola Natale Gen. B. Gabriele Moglioni Gen. B. Silvio Luccetti

SCUOLA ALLIEVI SOTTUFFICIALI SPECIALIZZATI

(1952-63) Ten. Col. Giuseppe Veccia (int.) Col. Osvaldo Liguori Col. Aldo Materassi Col. Stanislao L' Abbate

Sedi SCUOLA DEI SOTrUFFICIAU

SCUOLA ALLIEVI SOTIUFFICIALI DI ARTIGLIERIA

1888-95

1930-Jl

Caserta

SCUOLE ALLIEVI SOTfUFFICIALI DI FANTERIA

1928-34 1934-39 1928-34 1934-39 1948-63

Casagiove Caserta Rieti L' Aquila Spoleto

Nocera Inferiore

4° REGG IMENTO SCUOLA DEL GENIO

1934-36. 1936-40

Verona Bolzano

SCUOLA ALLIEVI SOTIUFFICIALI

1948-63 1952-65 1965

Spoleto Rieti Viterbo


/,' Esercito Italiano verso il 2000

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SCUOLA DI FANTERIA A1otto: "Fortior ex adversis resurgo" Festa: 24 maggio - anniversario dell'entrata dell'Italia nella guerra 1915-18. Sede: Cesano di Roma - Comprensorio Viale della Stazione.

Origini e vicende organiche Discende dalla Scuola Centrale di Fanteria che, istituita con decreto 18 gennaio 1920 ad Oriolo Romano, incorpora la Scuola di Perfezionamento per ufficiali mobilitati di Illasi (VR) e la Scuola Mitraglieri di Bagni della Porretta (BO). I primi corsi tendono a divulgare e sperimentare la costituzione e organizzazione del battaglione tipo di Fanteria. Nel 1922 la Scuola svolge corsi in comune per ufficiali di Fanteria, Cavalleria e Artiglieria, con esercitazioni tattiche e manovre con i quadri, al fine cli assicurare la necessaria cooperazione tra le varie Armi. Dal 1925 la Scuola provvede al completamento della preparazione professionale dei quadri, sperimentando esercitazioni a fuoco a partiti contrapposti e mediante aerocooperazione, gli organici, le formazioni, i procedimenti tattici del battaglione di Fanteria in continua evoluzione ed i nuovi mezzi bellici, quali carri armati, cannoni controcarro, mitragliere da 20 mm , mortai da 8 1 mm. Elabora infine varie istruzioni riflettenti le armi e il tiro. Corsi per graduati, per specializzati e per ufficiali di complemento completano l'attività dell'Istituto, fino al settembre 1943, data in cui viene sciolto. Nel gennaio 1945 si forma a Cesano di Roma un Centro Addestramento Complementi per Forze Italiane di Combattimento che, per le funzioni assolte, deve essere considerato il primo nucleo della nuova Scuola. Il Centro è costituito da Comando, Reggimento raccolta e smistamento complementi, Reggimento complementi di fanteria, Reggimento complementi misto, scuole di addestramento (istruttori varie Armi, di Fanteria, Artieri, Meccanici ed Operatori di Artigl ieria). Il 15 maggio l 946 viene ufficialmente ricostituita la Scuola di Fanteria. Del tutto rinnovato l'Istituto sviluppa e potenzia i compiti istituzionali, addestrativi, cli studio e di sperimentazione. Svolge corsi periodici per colonnelli prossimi ad assumere il comando di reggimento e per capitani prossimi all'avanzamento; tecnico-applicativi (seconda fase) per subalterni in serviz io permanente effettivo; di ardimento per ufficiali e sottufficiali; cli s pecializzazione per allievi ufficiali cli complemento comandanti di plotone mortai e controcarro e per allievi comandanti cli squadra cannoni, mortai e mitraglieri. Effettua anche corsi periodici di addestramento per ufficiali istruttori ai CAR, per ufficiali e sottufficiali delle altre Armi e cli altre Forze Armate su armi e procedimenti della Fanteria. Il campo di studio e sperimentazione, molto vasto, comprende le prove di impiego di anni e di materiali nuovi, il vaglio delle possibi lità di azione delle minori unità di Fanteria, l' elaborazione delle pubblicazioni tecniche e la creazione di mezzi e cli impianti utili per l'addestramento. Attraverso una serie cli modifiche ordinative, assume, nel lempo, la struttura su comandante, capo di stato maggiore, Comando, Reparto Comando e Servizi , 77° Battaglione Fanteria "M.0. Mattei" (Compagnia Comando e servizi, Compagnia meccanizzata, Compagnia reclute, Compagnia AS da avviare al servizio permanente), 1° Battaglione AUC "M.O. Vannucci" e 2° Battaglione AUC "M.0. Fasi!" (per gli AUC di Fanteria e Cavalleria). Con decreto 23 marzo 1982 viene concessa la Bandiera di guerra all'Arma di Fanteria ed il Vessillo dal successivo 23 maggio è affidato in custodia alla Scuola. Il 9 novembre 1984 diviene Scuola di Fanteria e Cavalleria, adeguando l'ordinamento con la formazione cli uno squadrone esplorante in seno al 77° Battaglione mec. "M.0. Mattei". Il 1° dicembre 1984 la Scuola riceve in consegna anche la Bandiera di guerra concessa al l'Arma di Cavalleria con decreto 23 marzo 1982. L' 11 gennaio 1993 l'Istituto riassume nome e funzioni cli Scuola di Fanteria, e cede la Bandiera cieli' Arma di Cavalleria alla ricostituita Scuola cli Montelibretti . L'Istituto è attualmente articolato su Comando, Stato Maggiore e Battaglione Supporto Tattico e Logistico "M.O. Mattei" ; reparto corsi e due Battaglioni AUC.


lsrituti milirari

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Ricompense alla Bandiera dell'Arma di Fanteria Al Valor Militare

Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giuwzo 1920 Nei duri cimenti della guem1, nella tormentata trincea e nell ' aspra battaglia, conobbe ogni limite d i sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei fi gli d'Italia ( 1915-1918).

Ordine Militare d'Italia - Decreto 27 gennaio 1937 Pari alla sua fama millenaria, espressione purissima delle alte virtù guerriere della stirpe si prodigava eroica, generosa, tenace in tutte le battaglie, dando prezioso contributo di valore e di sangue alla vittoria. Guerra Italo-Etiopica, 3 ottobre !()35 - 5 maggio l 936.

Al Valor Civile

Medaglia d'Oro - Decreto 25 novembre 1996 In occasione di grane.li eventi alluvionali, interveniva prontamente con uomini e mezzi nelle aree sinistrate e con encomiabile slancio di solidarietà e spirito di sacrificio approntava una preziosa opera di soccorso delle popolazioni civili, prodigandosi incessantemente sin dalle prime ore per il salvataggio cli molte vite umane. Con ininterrotta ed immane fatica , in condizioni meteorologiche particolarmente avverse ed in situazioni di estrema difficoltà, allestiva tendopoli per i senzatetto e consentiva il ripristino della viabilità, e delle comunicazioni. Dando prova, ancora una volta, di altissima professionalità, di eccezionale abnegazione e di elevate capacità tecniche, contribuiva al graduale ritorno alla normalità, riuscendo così a dare conforto e fiducia ai cittadini, duramente colpiti negli affetti e nei beni. Novembre 1994 - Val Padana.

Stemma Araldico (in cor so di sostituzione) Decreto 22 ottobre 1987 a. SCUDO: inquartato in decusse, d 'azzurro e di rosso: nel primo, all'incudine d'argento, pos ta sul ceppo di legno al naturale, fondato sulla partizione, e sormontata da due stelle cli cinque raggi, d ' argento, ordinate in fasc ia; nel secondo, alla daga romana, d'argento, guarnita d'oro, posta in palo, accollata dalla fronda cli alloro, cli verde, fogliata di venti; nel terzo, al cavallo alato, spaventato, d'argento; nel quarto, all'aquila cli nero. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "FORTIOR EX ADYERSIS RESURGO" . (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scucio con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa.

Sintesi della blasonatura Nel lo stemma sono rappresentati i simboli araldici che già furono delle Scuole di Fanteria e di Cavalleria. I O e 2° quarto ripresi dallo stemma della Scuola di Fanteria. La daga romana (espressione d i virtù guerriera presso gli antichi latini) richiama analoga figura inserita negli stemmi dcli ' Accademia Militare e della Scuola di Applicazione cli Fanteria; i tre Istituti integrano fra cli loro le attribuzioni di preparazione professionale e morale dei quadri dell ' Arma. Il ramo cli alloro è simbolo cli valore e cli gloria militare conseguiti dai fanti in tutte le campagne cli guerra. Le sue stelle rappresentano le due croci di cavai iere concesse alJ 'Arma di Fanteria. 3° e 4° quarto ripresi dallo stemma della Scuola di Cavalleria.


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L'Esercito Italiano verso il 2000

Il cavallo alato rappresenta la fama acquisita nel tempo dalla Scuola ed è anche simbolo caratteristico della Cavalleria. L'aquila simboleggia nobiltà di natali, slancio e valore e si richiama all'aquila ciel vecchio Piemonte a ricordo delle antiche origini dell'Istituto.

Comandanti Gen. B. Arturo Guadagni Gen. B. Francesco Mereu Gen. B. Nicola Giacobbe Gen. B. Mario Cippitelli Gen. B. Eugenio Sannia Gen. B. Luigi Salatiello Gen. B. Enzo Viola Gen. B. Giancarlo Gresti Gen. B. Neri Loi Gen. B. Renato Paone Gen. B. Alceo Masu

SCUOLA CENTRALE DI FANTERIA (1920-43)

Magg. Gen. Muzio Galli Gen. D. Enrico Lodomez Col. Ezio Babbini Col. Francesco Montagnano Col. Mario Arisio Col. U baldo Soddu Col. Ercole Caligian Col. Mario Bignami Col. Giuseppe Romano Col. Carlo Biglìno Col. Michele Vaccaro Col. Carlo Colliva SCUOLA DI FANTERIA (1946-84) Col. Michele Tansi Col. Mario Torsiello Col. Vincenzo Pizzonia Gen. B. Gaetano Fen-igno Gen. B. Oreste Sili i Gen. B. Raffaele Caccavale

SCUOLA DI EA.NTERTA E CAVALLERIA (1984-93)

Gen. B. Alceo Masu Gen. B. Felice Grosso Gen . B. Salvatore Sabatino Gen. B. C. Alfonso Giannatiempo SCUOLA DI FANTERIA (1993)

Gen. B. Con-aclo Politi Gen. B. Angelo Carparelli

Sedi 1920-23 1923-43

Oriolo Romano Civitavecchia

1946

Cesano di Roma


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SCUOLA MILITARE ALPINA Motto: "Ardisci e credi". Sede: Aosta - Caserma "Cantore" .

Origini e vicende organiche La Scuola Centrai.e Militare di Alpinismo si costituisce in Aosta il 5 gennaio 1934 per dare impostazione uniforme all'insegnamento tecnico-addestrativo delle attività sciistiche e di roccia in base all'esperienza acquisita nelle operazioni di montagna del primo conflitto mondiale e nelle grandi imprese alpinistiche compiute in Italia ed all'estero. La Scuola, oltre a condun-e studi ed esperienze connessi con la montagna, svolge una intensa attività addestrativa; hanno particolare rilievo i corsi di formazione per allievi istruttori di sci e di alpinismo, di accertamento e di abilitazione alpinistica per ufficiali e sottufficiali delle truppe alpine; di formazione cli alpieri (giovani ufficiali destinati ali' addestramento tecnico e all'impiego di piccoli reparti); di addestramento tecnico-alpinistico per ufficiali delle varie Armi, nonché per alpinisti accademici, guide e portatori del Club Alpino Italiano. Allo scopo di dare alla Scuola mezzi e possibilità di proficuo addestramento tattico-alpinistico, si costituisce il 16 gennaio 1936 il Battaglione "Duca degli Abruzzi". A rappresentare la Scuola nel corso del secondo conflitto mondiale sono lo stesso Battagl ione "Duca degli Abruzzi", il Reparto Allievi ed il Reparto "Monte Bianco" formato da guide e portatori valdostani: inoltre personale altamente qualificato, addestrato presso la Scuola stessa, è inquadrato nei Battaglioni Sciatori "Monte Rosa" e "Monte Cervino". L'Istituto si sciogl ie per effetto delle vicende conseguenti all'8 settembre 1943. TI 1° luglio 1948, ancora in Aosta, viene ricostituita la Sc~ola Militare Alpina per svolgere corsi di preparazione, di addestramento e di perfezionamento sulla tecnica sci-alpinistica per ufficiali e sottufficiali delle truppe alpine, specializzando gli elementi più idonei alle funzioni di istruttori di sci e di roccia presso i corpi. Provvede, altresì , allo studio dei problemi operativi tattico-logistici, riferiti al particolare ambiente di alta montagna. Nel giugno 1950 viene formato il Nucleo Sci-Agonistico, già Nucleo Pattuglie Sci Veloci, col compito di preparare i migliori alpini sciatori destinati a rappresentare - sotto la denominazione di Gruppo Sciatori Truppe Alpine - le Forze Armate nelle competizioni nazionali ed internazionali. Dal 1° agosto 1971 al gennaio 1976 nell' organico della scuola è compreso anche un Reparto Aerei Leggeri (RAL) confluito poi nel 4° Raggruppamento ALE "Altair". Oggi la Scuola, per la formazione dei quadri e per la specializzazione sci-alpinistica dei militari alpini di ogni grado, svolge corsi di formazione professionale per allievi ufficiali e allievi sottufficiali di complemento da destinare alle unità della specialità; di fo1mazione, addestramento, perfezionamento e qualificazione sci -alpinistica per ufficiali e sottufficiali delle truppe alpine (a questi corsi partecipa anche personale di altre A1mi e Forze Armate); di addestramento per sabotatoti paracadutisti e per alpieri sciatori; di selezione e perfezionamento per esploratori e staffette sciatori; di aggiornamento per istruttori di sci e di addestramento sci istico-valligiano. La Scuola Militare Alpina ha fornito negli ultimi anni valido contributo alla spedizione italiana all'Everest (1973), al progetto Antartide (tuttora in atto), alle affermazioni in campo agonistico nella 15 km dei campionati mondiali cli sci nordico (1987); alle Olimpiadi di Albe11ville ( 1992); nella combinata alpina, nella 1Okm di fondo "tecnica classica" e nella staffetta 4x 1Okm ed ai campionati del mondo ( 1993). L'organico della Scuo la comprende Comando, Reparto Corsi, Battaglione Allievi Ufficiali di Complemento, Battaglione Supporto Tattico e Logistico "Aosta", sezione sci-alpinistica ed una sezione sport invernali del Centro Sportivo dell'Esercito. Il Battaglione Supporto Tattico e Logistico " Aosta" assolve funzioni logistiche dimostrative a favore dei corsi e provvede alla formazione di base di tutto il personale di leva dell'Istituto. Svolge inoltre att.ività addestrativa a carattere specialistico ed agonistico mediante la compagnia alpieri dislocata a Coum1ayeur. Il Battaglione tramanda le tradizioni del 4° Reggimento Alpini del quale ha in consegna


L'Eserciio Italiano verso il 2000

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anche la Bandiera insignita cli un O.M.J., due M.0.V.M., nove M.A.V.M. , una M.B.V.M., una M.A.V.C., una M.A. di Benemerenza. Al Repa1to Aviazione Leggera della Scuola è stata concessa la M.A.V.C., con decreto 12 aprile I975 con la seguente motivazione: "Il Repmto Aviazione Leggera della Scuola Militare Alpina di Aosta in tre anni cli allività, con infaticabile slancio, generosa abnegazione e sprezzo del pericolo, ha effettuato numerose missioni di soccorso alpino, contribuendo in maniera determinante a salvare molli turisti e valligiani". Valle d'Aosta 1971 -1975. La 1icompensa fregia la Bandiera ciel 4° Reggimento Aviazione dell'Esercito "Altair" nel quale è confluito il RAL della Scuola nel 1976.

Stenima Araldico Decreto 4 agosto 1973 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 ciel 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: partito; il I O di nero al leone d'argento armato e linguato di rosso, col capo abbassato di rosso alla croce d' argento; il 2° d'argento alla teda fiammeggiante al naturale posta in palo ed accompagnata sotto dalle cinque armille cli Olimpia (di giallo 1, e.I' azzurro I, di rosso 1, di nero I, di verde I). b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "ARDISCI E CREDI".

Sintesi della blasonatu.ra Nella prima partizione, !'arme di Aosta, a ricordo dei legami territoriali con la città nella quale la Scuola ha avuto sede fin dalla costitu7.ione. Nella seconda partizione, lo smalto d'argento, indice cli tavola araldica di aspettazione, è riferito alla mancanza di tradizioni storiche eia parte dell'Istituto. La tecla ed i cinque cerchi olimpici sono simboli dei cimenti sportivi, cui hanno preso parte il personale della Scuola, e dei brillanti risultati conseguiti, specie in campo internazionale.

Coniandanti SC UOLA CENTRALE MILITARE DI ALPINISMO

(1934-43)

Ten. Col. Luigi Masini Col. Giacomo Lombardi Col. Carlo Baudino Col. Gustavo ZaneJli SCUOLA MILrlARE ALPINA ( l 948)

Col. Francesca Vida Col. Giovanni Grarnaglia Col. Edgardo Gandolfo Col. Edoardo Tessitore Col. Luigi Vismara Col. Giuseppe Fabre Col. Ugo Corrado Col. Guido Suitner

Sedi 1934

Aosta

Gen. B. Antonio Taverna Col. Amedeo Cignitti (int.) Gen. B. Silvio Steffensen Gen. B. Silio Barbi Gen. B. Bruno Gallarott.i Gen. B. Massimo Mola di Larissè Gen. B. Enrico Peyronel Gen. B. Lorenzo Longo Gen. B. Benedetto Rocca Gen. B. Fulvio Meozzi Gen. B. Luigi Cappelletti Gen . B. Enrico Borgemi Gen. B. Gino Saletti Gen. B. Ezio Sterpone Gen. B. Aldo Varda Gen. B. Luigi Fontana


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Js1i1u1i militari

SCUOLA DI CARRIS1VIO J\1/.olto: " Ferrea mole ferreo cuore" . Sede: Lecce - Caserma "Nacci" . Festa: I O luglio - anniversario della costituzione della Scuola ( I 951 ).

Origini e vicende organiche Viene costituita a Caserta il l O luglio l 951 con la denominazione di Scuola Truppe Corazzate in seguito alla fusione della Scuola di Carrisrno di Forte Tiburtino, istituita nel I 947, e della Scuola di Cavalleria Blindata di Tor di Quinto, istituita nel 1946. Tale fusione è giustificata dall 'esigenza di affidare a un solo ente la preparazione del personale delle unità carriste e di cavalleria, entrambe destinate a operare con mezzi tecnici similari e con criteri d'impiego che non differiscono sostanzialmente, almeno per quanto rig11arda le minori uniti:1. Alla nuova scuola è devoluto anche l'addestramento dei Bersaglieri e dei Lagunari, nonché di aliquote di personale cieli' Arma dei Carabinieri e della Pubblica Sicurezza in possesso di mezzi di comballimento corazzati o meccanizzati. La Scuola effettua pertanto corsi addestrativi e di specializzazione per comandanti cli unità corazzate, per sottufficiali, per allievi ufficiali di complemento provenienti dalla Scuola di Lecce e per la truppa, ripartita in base alle specializzazioni da conseguire. Con f.n. 4157/S di SEGREGEN in data 26 agosto 1951 il Ministro della Difesa autorizza la concessione alla Scuola della Bandiera d'Istituto. In data I O g~nnaio 1964 assume alle proprie dipendenze la Scuola Allievi Ufficiali cli Complemento delle Truppe Meccanizzate di Lecce, costituita nel 1963 (sarà sciolta nel 1967), prendendo il nome cli Scuola Truppe Meccanizzate e Corazzate. Dal l O ottobre 1967 la Scuola svolge in proprio i corsi· cli formazione degli allievi ufficiali delle truppe meccanizzate; corsi periodici di addestramento alle funzioni di ufficiale superiore per capitani prossimi all'avanzamento; tecnico-applicativo (seconda fase) per ufficiali subalterni provenienti dalle Scuole di Applicazione d'Anna; formativi per gli allievi ufficiali cli complemento; di specializzazione per equipaggi cli mezzi corazzati. Svolge, altresì , corsi periodici per comandanti di reparto cmTi e meccanizzati dei Carabinieri, cli Fanteria meccanizzata e della Pubblica Sicurezza. Con la ristrutturazione dell'Esercito la Scuola viene preposta al solo addestramento del personale destinato alle unità carri della Specialità Carristi e cieli' Arma di Cavalleria. Dal 15 settembre 1975 riprende l'originaria denominazione di Scuola Truppe Corazzate e mantiene alle proprie dipendenze la Scuola di Lecce per l'addestramento degli specializzati . È articolata su Stato Maggiore, Compagnia Comando e Servizi, Battaglione Allievi, Battaglione blindo-corazzalo. In occasione del sisma in Campania e Basilicata, nel novembre 1980 i reparti della Scuola intervengono tempestivamente nelle attività di soccorso ed alla Bandiera viene concessa la M.B. V. E .. Dal 25 settembre 1982 il battaglione blindo-corazzato assume la denominazione di 31 ° Battaglione cor. "M.0. Andreani" (nel I 991 lascerà la Scuola per essere inquadrato, come unità operati va, nell' 8" Brigata bersaglieri "Garibaldi"). Il I" aprile 1989, nel!' ambito del progetto di riunificazione delle due Scuole, quella di Lecce assume la fisionomia di distaccamento della Scuola Truppe Corazzate; la fusione avviene il I O luglio 1991 nella sede di Lecce ed a seguito di ciò la Bandiera della Scuola Specializzati viene versata al Sacrario del Vittoriano il successivo giorno 11. L'organico della Scuola comprende ora Stato Maggiore, Reparto corsi, Battaglione AUC/SACO ' 'M.0. Todeschini", Battaglione capicarro "M.0. Arnalcli ", Battaglione Supporto Tattico Logistico "M.0. Scognarniglio" . La Scuola provvede attualmente allo svolgimento di corsi: tecnico-applicativi per gli ufficiali provenienti dall'Accademia, per Allievi Ufficiali cli Complemento, di aggiornamento per ufficiali del RSU e per ufficiali appartenenti ali' Arma di Cavalleria ed alla Specialità Carristi, di qualificazione per gli ASCO, di specializzazione per i capicarro. Nel quadro del riordinamento della Forza Armata, dal giorno J I febbraio 1993 prende la denominazione di Scuola di Carrismo.


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L'Esercito Italiano verso il 2000

Ricompense alla Bandiera Al Valore dell'Esercito

·Medaglia di Bronzo - Decrero I J dicembre 1981. In occasione del terremoto che il 23 novembre 1980 ha colpito le regioni Campania e Basilicata, la Scuola Truppe Corazzate interveniva tempestivamente con un complesso di cinquantaquattro ufficiali, trentasei sottufficial i e ottocentoventicinque militari di truppa nei comuni di Calabritto, Caposele, Teora, Conza della Campania, Senerchia, Colliano, Valva, considerati tra i più disastrati dal sisma. Con la generosità propria dei militari di leva, operava incessantemente fin dalle prime ore successive al disastroso terremoto, rinunciando anche a turni cli riposo, per salvare, con unanime sprezzo del pericolo trentasette vite umane rimaste sepolte dalle macerie, provvedere al recupero e alla inumnione di circa duecento salme, allestire tendopol i, somministrare i primi aiuti, contribuendo così a dare fiducia e conforto ai sinistrati duramente colpiti nei beni e negli affetti. Dopo ininterrotta e immane fatica svolta nei g iorni più caldi dell'emergenza, in condi zioni meteorologiche particolarmente avverse e quando la terra continuava a tremare per il susseguirsi di scosse sismiche, senza che alcun militare manifestasse il minimo cenno cli cedimento, veniva avvicendata, lasciando negli abitan ti dei Comuni dove aveva operato profondi sentimenti di riconoscenza, di stima e di affetto. Chiara espressione di efficienza operativa, di coraggioso altruis mo, di generosa solidarietà umana. Province di Avellino-Salerno, 23 novembre - 5 dicembre 1980. (Alla Scuola Truppe Corazzate).

Stemma Araldico Decreto 29 luglio 1993 a. SCUDO: taglialo cli azzurro e di rosso, al carro armato d'oro, attraversante, cimato dal drago di verde, allumato cli rosso, di fronte, in parte nascosto dalla torretta, con le zampe poste a destra e a sinistra della torretta stessa, con le ali aperte, l'ala sinistra atlraversante, esso drago con la testa rivoltata, vomitante la fiamma di rosso, caricante l'ala sinistra. b. CORONA TURRITA . c. ORNA1v!ENTT: (I) Lista bifida: d' oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scl!do, incurvata con la concavità rivolta verso l' alto, riportante il motto: "FERREA MOLE FERREO CUORE" (2) Nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in s barra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasona.tura Gli smalti d'a7.Zurro e di rosso ricordano i colori tradizionali della Specialità: inoltre l'azzurro è simbolo ciel valore miJitare ed il rosso è ind icativo ciel coraggio e del sacrificio. Il carro armato cl ' oro con drago verde sono le figure più efficaci per rappresentare la Scuola, fucina di Comandanti destinali alle unità carri d i tutta la Forza Armata.

Comandanti SCUOLA DI CARR1SMO ( J 947-51)

Col. Antonio Pedoni Col. Renato Mayer Chellini Col. Mario Pucldu SCUOLA TRUPPE CORAZZATE ( 1951-63)

Gen. B. Luigi Magliari Galante Gen. B. Guido Boschetti Gcn. B. Torquato Pancrazi

Gen. B. Goffredo Fiore Gen. B. Francesco Andreani Gen. B. Enzo Del Pozzo SCUOLA TRUPPE MECCANIZZATE E CORAZZATE

(1964-75) Gen. B. Enzo Del Pozzo Gen. B. Giangiorgio Barbasetti di Prun Gen. B. Luigi Galleni


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lsti tuti militari

Gen. B. Gustavo Ternullo

Gen. B. Augusto Menzio Gen. B. Luigi Ferro

Gen. B. Giuseppe Maruotti Gen. B. Giancarlo Santini

SCUOLA TRUPPE CORAZZATE (1975-93)

Gen. Gen. Gen. Gen.

B. Luigi Ferro B. Vincenzo Parrulli B. Pietro Zaninoni B. Gianfranco Perani

SCUOLA DI CARRISMO (1993)

Gen. B. Giancarlo Santini Gen. B. Ciro Cocozza

Sedi 1947-51 1951-91

Roma Caserta

1991

Lecce


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/,' 1-;sercito Italiano verso il 2000

SCUOLA MILITARE DI PARACADUTISl\110 lv/otto: "Come fo lgore dal cielo ... come nembo di tempesta". Sede: Pisa - Caserma ·'Garnerra".

Origini e vicende organiche Discende dal le scuole paracadutisti sorte precedentemente e durante il secondo conflitto mondiale, la prima delle quali è la Scuola Paracadutisti della Libia costituita il 20 marzo 1938 presso l'aeroporto cli Castelbenito (Tripoli). Gli all iev i, volontari libici e nazional i inquadrati da ufficiali e sottufficiali nazionali, effettuano oltre 11 ,300 lanci e la Scuola brevetta J.400 militari, addestra e appronta il I ed il II Battaglione Fanteria dell'Aria ed il I Ballaglione Paracadutisti Nazionali, che, impiegati come truppe a terra, combattono in Africa Settentrionale. La Scuola, trasferita nel luglio I940 in Cirenaica, presso l'aeroporto di Barce termina cli operare nel novembre dello stesso 1940 in seguito all'evolversi degli avvenimenti bellici in quel sellore. La seconda è la Scuola Paracadutisti costituita il 15 ottobre 1939 presso l'aeroporto cli Tan1uinia (Viterbo). L'organico comprende Comando, un Battaglione Allievi, un Reparto volo ed altri tre reparti (servizi, tecnico-manutentivo, logistico-amministrativo). Gli allievi sono volontari provenienti dalle varie Armi , inquadrati da ufficial i e sottufficiali dell'Esercito, mentre specialisti cicli ' Aeronautica impartiscono l'addestramento sull'impiego ciel paracadute e sulla tecnica dì lancio. Con circ. n. 0044600/3 in data 27 agosto 1942 lo S.M.R.E. dispone la costituzione, a datare dal I O settembre, di un Centro Paracadutisti da dislocare provvisoriamente a Roma; in realtà la nuova Scuola Paracadutisti viene attivata presso l'aeroporto di Viterbo il successivo IO novembre con un organico simile a quello della Scuola cli Tarquinia. Le due Scuole fanno compiere ai loro Allievi oltre 100.000 lanci, effettuano 9.800 lanci sperimentali e special i, 17.000 lanci di materiali leggeri e pesanti, brevettano circa 20.000 militari delle tre Forze Armate; addestrano e approntano il 1 Ballaglione Carabinieri Paracadutisti, il personale per le Divisioni "Folgore" e ''Nembo", il Gruppo Battaglioni di Fanteria Paracadutista "Ciclone", due Battaglioni Paracadutisti delr Aeronautica Militare, il Battaglione Paracadutisti Nuotatori ciel Reggimento Fanteria cli Marina ''San Marco", ed altri reparti minori . Dal maggio al luglio 1943 la Scuola cli Tarquinia partecipa attivamente alla preparazione di speciali elementi che aviolanciati, svolgono missioni nel!' Africa del Nord e sul territorio metropolitano occupato. Entrambe le Scuole cessano di fu nzionare nel sellembre 1943 a seguito degli eventi bellici. Il I O gennaio 1947 sorge in Roma il Centro cli Paracadutismo che nel 1949 assume il nome cli Centro Militare di Paracadutismo. Il 13 1narzo 1950, con la costituzione dei primi reparti e per l'aumentata atti vilà addestrati va, il Centro si trasferisce a Viterbo. I vi rimane fino al I 5 giugno 1957 allorché, a seguito del potenziamento delle aviotruppe, la sede è portata a Pisa ccl alcuni reparti sono dislocati a Livorno. L' intensa attività ciel Centro, è chiaramente illustrata da dati aggiornati a tutto il 1971. Sono stati, ìnfalli, effettuati 273.300 lanci umani e brevettati 34.000 militari delle varie Anni, oltre qualche centinaio di militari cli altri Stati: sono stati convalidati gli attestati cli abilitazione al lancio cli 8.190 civili, e forniti materiali per l' assistenza tec nica di circa 89.100 lanci umani fatti compiere dall'Associazione Nazionale Paracadutisti. ln data I O gennaio 1963 il Centro si trasforma in Brigata Paracadutisti che il I O dicembre 1963 dà vita al Centro Addestramento Paracadutisti denominato Scuola Militare di Paracadutismo il I O aprile 1964. La Scuola svolge corsi periodici di specializzazione per mili tari di truppa: aviorifornitori, aiuto istruttori di paracadutismo, segnalatori cli pattuglie-guida, ripiegatori cli paracaclule, graduati istruttori, ecc.; cli abilitazione al lancio per AUC-AS, carabinieri ausiliari, militari di truppa; di allenamento al lancio per ufficiali e sottufficiali delle va ri e Anni; di abilitazione per lanci ad apertura comandata. Il I O gennaio 1983. allo scopo cli porre le aviotruppe sotto un unico comando, la Scuola passa alle dipendenze della Brigata Paracadutisti ed è articolata su Comando, 3" Battaglione Addestramento


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Js1itu1i mi/ilari

Aviolancio ''Poggio Rusco", Compagnia Comando e Servizi. Compagnia aviorifornirnen ti, Compagnia aviolanci e manutenzione ed inquadra anche una sezione di paracadutismo del Centro Sportivo Esercito. Nel periodo aprile-luglio 1991 personale della Scuola e la Compagnia aviorifornimenti formano un contingente che partecipa alla missione di soccorso umanitario "Airone" nel nord dell'Iraq, in aiuto ai pr<}fughi curdi in seguito al conflitto armato del Golfo Persico. Attualmente presso la Scuola vengono svolti corsi di: addestramento di base per i militari di leva aspiranti paracadutisti ed assegnati alle aviotruppe; qualificazione per militari delle tre Forze Armate in particolari specializzazioni (aviorifornimenti. ripiegatori, direttori di lancio, istrullori di paracadutismo, ecc.); abi litazione al lancio per i Quadri delle tre Forze Armate. La Scuola è a nch e " orga no di control lo'' per l'attività s volta dai paracadu ti st i c ivil i cieli ' Associazione Nazionale Paracadutisti d'Italia ed ·'organo di supporto" per quanto riguarda i materiali aviolancistici. Personale della Scuola partecipa: dal 5 novembre al 12 dicembre 1992 all'operazione "Vespri Siciliani" nella zona di Palermo; nel 1993 e fino al 5 aprile 1994 (termi ne missione) all'operazione IBIS in Somalia, per garantire l'afflusso di aiuti umanitari, cadono villime di un proditorio attacco i caporali Giorgio Righetti e Rossano Visioli ai quali viene concessa la Medaglia d'Oro al Valore dell'Esercito.

Stemma Araldico Decreto 9 gennaio 1976 (aggiornato in base a quanto disposr.o dallo SME con circ. 121 ciel 9.2. I987 - Giornale Ufficiale del 14.2. I987). a. SCUDO: interzato in palo; nel I" di Tarquini a che è di rosso alla croce piana cli argento, caricata in palo ed in fascia di corniolo al naturale, radicar.o, fogl iato e fruttifero cli rosso; nel 2° di azzurro al silfio d'oro di Cirenaica reciso; nel 3° di Pisa che è "di rosso alla croce a chiave''. Il tutto abbassato al capo d' azzurro attraversato in banda eia una nebulosa d' argen to ed in sbarra da un dardo d'oro. b. CORONA TURRITA . . c. ORNAMENTI: lista bifida: d' oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l' alto, riportante il motto : "COME FOLGORE DAL CIELO ... CO ME NEMBO DI TEMPESTA".

Sintesi della hlasonatura Nell'ordine si individuano: - l' ,ume di Tarquinia, pe r il legarne territori ale con la ci llà ove è nata la prima Scuola della Specialità; - il silfio cl' oro dì Cirenaica, per il legame con il terri torio libico ove vennero effettuati nume rosi lanci cli paracadutismo ed ove ebbe vita anche la Scuola di Castel Benito (Tripo li); - I' arme di Pisa, per il legame territoriale con la citti1, sede de lla Scuola; - nel capo d'azzurro (colore del cielo) sono rappresentati il dardo d'oro e la banda d'argento, emblemi rispettivamente dei reparti dell a "Fo lgore" e della "Nembo", grandi unilà nate come reparti paracadutisti.

Comandcmti SCUOLA PARACADUTISTI DEL!.A

LIRii\ ( 1938-40)

Col. pilota Stefano Cagna Ten. Col. Goffredo Tonin i I BATTAGLIONE fANTl DELL'ARIA ( I 938-40) Ten. Col. Goffredo Tonin i Il B ATIAGLIONE FANTI DELL'ARI.,\ ( 1938-40) Magg. Virgili o Corrente I BATI.~GLIONE PARACADUTISTI NAZIONALI ( I940) Cap. Arturo Calascibetta

S CUOLA PARACADUTISTI D I T.J.\RQU it\l A

( 1939-43) Co l. pilota Gi useppe Baudoin Col. pilota Renato Di .Jorio Col. pilota Luigi Gori Savellini SCUOLA PA RACADl; TISTI DI VITERl10 ( 1942-43)

Col. pilota Luigi Gori Savellini Col. pilota Renato Di Jorio CENTRO DI PARACADUTISMO (I 947-49) Ten. Col. Giuseppe lzzo


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L'Esercito Italiano verso il 2000

CENTRO MILITARE PARACADUTISMO ( 1949-62)

Ten. Col. Giuseppe Izzo Col. Michele Caforio Col. Carlo Mautino Col. Renato Mascaretti BRIGATA PARACADUTISTI

(1963)

Gen. Aldo Magri CENTRO ADDESTRAMENTO PARACADUTISTI

(1963-64) Col. Renato Mascaretti Col. Giuseppe Palumbo SCUOLA MILITARE DI PARACADUTISMO ( 1964)

Col. Giuseppe Palumbo Col. Ferruccio Brandi

Col. Giacomo Sesia Col. Ilio Finocchi Col. Vitaliano Gambarotta Col. Tito Salmi Col. Antonio Vietri Col. Antonio Tamborrino Col. Aldo Sagnelli Col. Mario Chialzera Col. Valdimiro Rossi Col. Gennaro Tufano Col. Aldo Pollice Col. Costanzo Peter Col. Carmine De Felice Col. Giorgio Caccavella Col. Paolo Menchi Col. Leonardo Rosa

Sedi SCUOLA PARACADUTISTI DELLA LIBIA

SCUOLA PARACADUTISTI

1938-40 1940

1942-43

Tripoli e Cirenaica Barce

Viterbo

SCUOLA PARACADUTISTI

SCUOLA MILITARE DI PARACADUTISMO

1939-43

1947-50 1950-57 1957

Tarquinia

Roma Viterbo Pisa


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lstilU!i militari

SCUOLA DI CAVALLERIA Motto: "Non ristare". Festa: 20 novembre - anniversario della costituzione della Scuola Militare cli Cavalleria cl i Pinerolo

( 1849). Sede: Montelibretti (RM) - Caserma ''Montemaggiore··

Origini e vicende ·organiche Riallaccia le proprie tradizioni alla Scuola Militare di Equitazione fondata a Venaria Reale con decreto 15 novembre 1823. Soppressa per la campagna del I848 è ricostituita a Pinerolo il 20 novembre I849 con la clenorni nazione di Scuola Militare di Cavalleria. Nel periodo 1823- 1943 le vicende cieli' Istituto, riferite alle attività di carattere applicativo, si identificano con gueJle della Scuola di Applicazione di Fanteria e di Cavalleria. La Scuola di Cavalleria affermatasi in oltre un secolo di vita, quale fucina della Cavalleria italiana con fama e prestigio in Italia e all'estero, svolge. oltre all 'addestramento militare, anche attiviù specifica di formazione e preparazione di cavalieri da competizione. In tale campo, attraverso suoi speciali organi, conduce alla vittoria negli agoni sportivi cavalieri militari italiani in tutto il mondo. Nel setlore propriamente militare sono effettuati altresì i corsi di equitazione da campagna dal 1891 presso il distaccamento di Tbr di Quinto, ai guaii paitecipano anche numerosi ufficiali stranieri. Dopo la seconda guerra mondiale viene costituito sempre a Pinerolo il Centro Militare Ippico Nazionale che nel 1949 è trasferito a Montelibretti presso il Centro Preolimpico Ippico Militare ed attua i propri compiti mediante varie sezioni per l'addestramento ai concorsi e alle gare. I suoi cavalieri pattecipano all'attività agonistica in campo nazionale e internazionale, conseguendo sempre brillanti risultati, tra cui sono da annoverare vari titoli mondiali, anche a carattere olimpionico. li 30 giugno 1969 il Centro, assume la denominazione di Scuola Militare di Equitazione, c prosegue l'attività tesa ad allenare i cavalieri eia competizione per le gare e i concorsi ippici nazionali e internazionali e a svolgere i corsi di perfezionamento in equitazione per giovani ufficiali provenienti dalle Scuole cli Applicazione d'Arma, per istruttori di equitazione, per comandanti di squadra palafrenieri destinati ai reparti a cavallo esistenti presso le accademie e scuole. Sciolta il IOgennaio I 993, il giorno successivo si ricostituisce come Scuola di Cavalleria, assumendo ruolo e funzioni cli aclclestrarnento dei quadri e degli equipaggi cieli' Arma nella sua nuova veste e fisionomia blindata. È conseguentemente resa erede delle tradizioni della Scuola cli Cavalleria Blindata che ha operato in Roma, Tor di Quinto, dal 1946 al 1951. Con decreto 9 marzo I 993 viene assegnata alla Scuola la Bandiera cli gue1Ta concessa ali' Arma di Cavalleria (decreto 23 marzo 1982) e precedentemente affidata in custodia alla Scuola di Fanteria e Cavalleria di Cesano. L'Istituto è retto eia un Generale di Brigata e si articola su Comando; Battaglione AUC/ASCO/VFP; Battaglione Supporto Tattico e Logistico; centro ippico.

Ricompense alla Bandiera dell'Anna di Cavalleria Al Valor Militare Ordine Militare d'Italia - Decreto 27 gennaio /937 In tem1 cl' Africa rinnovava le sue gloriose, secolari tradizioni, a cavallo. sui carri veloci, sugl i automezzi; ammirevole sempre per audacia, seppe ovunque, fedele al suo motto, gittare l'ani,na oltre ogni ostacolo, dando alla Patiia il fremito della travolgente villoria (Guerra l!alo-Etiopica, 3 ottobre /935 - 5 maggio 1936). Medaglia d'Oro- Decreto 17 settembre 1933. In quarantuno mesi cli guerra diede mirabile esempio di abnegazione e cli sacrificio, prodigandosi nei vari campi della cruenta lotta. Rinnovò, a cavallo, i fasti della sua più nobile tradizione: emulò, appiedata, fanti, aitiglieri e bombardieri; fornì, pei duii cimenti dell'aria. piloti di rara perizia e di singolare eroismo (maggio 1915 - novembre 1918).


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L'Esercilo Italiano verso il 2000

Stemma Araldico Decreto 29 luglio 1993. a. SCUDO: troncato: nel primo d'oro, all'aquila di nero, allumata, rostrata, linguata, armata cli rosso, caricata in cuore dallo scudetto ovale, di rosso, alla croce d'argento; nel secondo, di rosso, al Pegaso d'argento, passante, con la testa piegata verso il petto. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scucio, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "NON RISTARE''. (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro ciel nastro con i colori della stessa. (3) Nastro rappresenrativo della ricompensa al Valore: annodato nella paite centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la pa1te superi(>re dello scudo.

Sintesi della hlasonatura Lo smalto d'oro è sinonimo di cavalleria, nobiltà e giustizia. L'aquila simboleggia nobiltà di natal i, slancio e valore. Lo scudetto ovale è quello dei Savoia a ricordo delle antiche origini della Scuola sorta in Piemonte. Lo smalto di rosso è simbolo di audacia, valore e sacrificio supremo in battaglia. Il cavallo alato rappresenta la fama acquisita nel tempo dalla Scuola, ed è anche simbolo caratteri· stico della Cavalleria.

Comandanti REGIA SCUOLA MILI1ARE DI EQUITAZIONE ( 1823-48)

Magg. Gen. Pietro Saibante di S . Uberto Magg. Gen. Luigi Faussone di Germagnano Magg. Gen. Teodoro Cacherano di Bricherasio SCUOLA MILITAR E DI CAVALLERIA ( 1849-65)

Magg. Gen. Vittorio Gazzelli di Rossana Col. Giacinto Valfrè di Bonzo Col. Massimiliano Caccia Col. Epimaco Bigliani cli Cantoira Magg. Gen. Vittorio Barattieri di S. Pietro Magg. Gen. Alberto de la Forest de Divonne

(1862-87) Magg. Gen. Vittorio Barattieri di S. Pietro Magg. Geo. Alberto de la Forest de Divonne Col. Luigi Lanzavecchia cli Burì Col. Giuseppe Colli di Felizzano Col. Domenico Demorra Col. Eugenio Pautassi Col. Antonio Trotti Bentiviglio Col. Carlo Gozzani di San Giorgio

SCUOLA NORMALE DI CAVALLERIA

(1887- 1910) Col. Carlo Gozzani di San Giorgio Ten. Col. Giovanni Valfrè di Bonzo Col. Felice Avogadro di Quinto

SCUOLA DI CAVALLERIA

Col. Luigi Berta Col. Lorenzo Ruschi Col. Galeazzo Santirana Magg. Gen. Luigi Berta Magg. Gen. Camillo Tommasi Ten. Gen. Rodolfo Pugi SCUOLA DI APPLICAZIONE DI CAVALLERIA ( 19 10-26)

Ten. Gen. Rodolfo Pugi Ten. Gen. Ernesto Quercia Ten. Gen. Edoardo Coardi di Carpenetto e cli Bagnasco Ten. Gen. Vitlorio Litta Moclignani Ten. Gen. Giovanni Vercellana Ten. Gen. Clemente Del Poggio Gen. B. Francesco Bellotti Geo. D. Giorgio Erno Capodilista SCUOLA DI CAVALLERIA ( 1926-28)

Gen. B. Vittorio Ambrosio SCUOLA DI APPLICAZIONE DI CAVALLERIA ( 1928-43)

Gen. B. Paolo Tacoli Geo. D. Francesco Guidi Gen. B. Cesare Bonati Col. Federico Ferrari - Orsi Gen. B. Umberto Berardi


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Istituti militari

Col. Lucio Manzin Col. Enzo Paglieri

Col. Carlo Ceriana Mayneri Gen. B. Raffaele Cadorna Gen. B. Guglielmo Barbò di Casalmorano

SCUOLA MILITARE DI EQUITAZIONE (1969-93)

SCUOLA DI CAVALLERIA BLINDATA (1946-51)

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Col. Alberto Guzzinati Col. Luigi Magliari -Galante Col. Federico Garofoli CENTRO M ILITARE IPPICO NAZIONALE ( 1949-55)

Ten. Col. Gerardo Conforti Ten. Col. Antonio Gutierrez Col. Gerardo Confo1ti C ENTRO PRE OLIMPIONICO I PPI C O M ILITARE

( I 955-69) Col. Gerardo Conforti Col. E nrico Cadedd u Col. Attilio Domenichelli

Enzo Paglieri Salvatore Azzaro Giovanni Carli Angelo Galeno Piero cl' Inzeo Matteo Porpora Achille Marino Giovanni Serappo Giuseppe Perre Gaetano Cigna

SCUOLA DI CAVALLERIA ( 1993)

Gen B. C. A lfonso Giannatiempo Gen. B. Fi liberto Cecchi

Sedi 1823-48 Venaria Reale 1849- 1943 Pinerolo

1946-51 1949 1949

Tor di Quinto (Roma) Pinerolo Montelibretti (Roma)


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L'Esercito flalian.o verso il 2000

SCUOLA DI ARTIGLIERIA Motto: "Studio ignique usque ad gloriarn". Festa: 15 giugno- anniversario deJla battaglia ciel Piave (1918). Sede: Bracciano (RM) - Caserma "Montefinale".

Origini e vicende organiche È l'erede de!Je tradizioni di vari enti esistiti, in periodi diversi, fra il I 888 ed il 1943. La Scuola Centrale di Tiro di Artiglieria prevista dalla legge sull'ordinamento ciel 14 luglio

1887, si costituisce in Nettuno il 1° luglio 1888 per addestrare il personale nell ' impiego del materiale, uniformare nei corpi l'applicazione pratica dei regolamenti sul tiro e s ulla condotta del fuoco e rendere familiare l'uso delle tavole di tiro. Assume nel 191 O la denominaz ione di Scuola Centrale di Artiglieria da Campagna e rimane in vita sino al 1919. Con legge 17 luglio 1910 è istituita il 1° ottobre successivo la Scuola Centrale di Artiglieria da Fortezza per impartire l'insegnamento pratico del tiro agi i ufficiali della specialità. Con tale provvedimento si sanziona una situazione già esistente dal 1864: infatti fin da allora erano is tituiti presso il poligono cli Bracciano degli speciali corsi pratici di tiro per ufficiali e sottufficiali della specialità da fortezza. Anche questo ente viene sciolto nel 19 I 9. Dal 18 gennaio 1920 si forma in Bracciano la Scuola Centrale di Artiglieria con il compito di mettere gli ufficiali superiori al corrente di nuovi criteri d ' impiego, dando loro modo di operare, nel campo tattico, in stretta cooperazione con le altre Armi. Si scioglie nel 1943. L'attuale Scuola di Artiglieria sorge in Bracciano il I 5 gennaio I 946 per trasformazione del 152° Reggimento Artiglieria del Gruppo di Combattimento "Piceno", poi Centro Addestramento Complementi per Forze Italiane di Combattimento. Sin dalla sua costituzione la Scuola procede a studi ed esperienze sui materiali d'impiego, studi che si intensificano nel tempo con l'evoluzione della tecnica. Svolge anche un'intensa attività addestrati va per tutte le reclute di Artiglieria assegnate alle varie specialità cieli' Arma e conduce inoltre numerosi corsi informativi, di addestramento, di abilitazione e cli specializzazione. Nel I 950 la Scuola prepara il personale e i mezzi per la costituzione di gruppi semoventi da campagna e semoventi controcarro. Nel 1951 costituisce il Reparto Aereo di Artiglieria che l'anno successivo, divenuto Centro Addestramento Osservazione Aerea per l'Artiglieria, inizia a formare ufficiali piloti osservatori nonché ufficiali e sottufficiali dei reparti specialisti di tale branca; trasformandosi nel 1957 in Centro Addestramento Aviazione Leggera cieli' Esercito diventa autonomo. Dal I 956 il comando della Scuola di Artiglieria viene affidato ad un generale dal quale dipende anche la Scuola Allievi Ufficiali e Sottufficiali di Artiglieria dislocata a Foligno: la Scuola, viene articolata in Comando e Reparti addestrativi comprendenti anche unità dimostrative, effettua corsi periodici informativi per colonnelli prossimi ad assumere il comando di reggimento; addestrativi alle funzioni di ufficiale superiore per capitani prossimi all'avanzamento: tecnico-applicativi (seconda fase) per subalterni in servizio pennanente effettivo provenienti dalla Scuola cli Applicazione; formativi per allievi ufficiali cli complemento, allievi comandanti di squadra ed allievi sottufficiali di tutti gli incarichi e specialità delr Anna. La Scuola svolge altresì corsi non periodici di aggiornamento per ufficiali richiamati dal congedo; per ufficiali topografi di gruppo; per ufficiali addetti alle trasmissioni; per comandanti di batteria e di sezione specialisti d'artiglieria nonché corsi di addestramento all'impiego di nuovi materiali di a1tiglieria e specialisti. Nel 1963 gruppi organici tratti dall'Esercito di campagna sostituiscono i reparti dimostrativi sorti nel dopoguerra e tale innovazione consente di dare ai frequantatori cd ai visitatori una visione più realistica dell'impiego operativo. Un anno dopo la struttura ordinativa dell'Istituto muta ancora con l'inserimento nell'organico di un Capo di stato maggiore, in veste di coordinatore dell'attività disciplinare e logistica di tutto il complesso, e la realizzazione di quattro "repaiti corsi" per io svolgimento della parte adclestrativa: il primo per l' organizzazione e lo svolgimento dei corsi per capitani prossimi ali 'avanzamento (AFUS); il secondo per lo svol-


lsti tufi miI itari

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gimento dei corsi AUC, ASC e ACS delle specialità missili e semoventi; il terzo comprende le unità operative dipendenti dalla Scuola (I gr. del 13" Reggi mento a. cam. ed VIII gr. smv. cli C.A.), la Sezione Aerei Leggeri (SAL) ed alcune btr. per le specialità non indivisionate. Il repaito organizza inoltre il corso tecnicoapplicativo ed i corsi per il personale di ogni grado richiamato dal congedo; il quarto , distaccato a Civitavecchia, comprende una btr. specialisti dimostrativa, per l'addestramento a tutti i livelli del personale destinato alle unità specialisti. Nel I 971 i reparti sono ridotti a due (la Bracciano e II a Civitavecchia) ed il terzo ente addestrativo è formato dalla Scuola Allievi Ufficiali e Sottufficiali di Foligno. Sciolto il II Reparto nel settembre 1973 le attività ivi precedentemente svolte sono trasferite a Bracciano; il IO gennaio 1976 viene sciolto anche il· I Reparto a cui fa seguito il 31 marzo 1981 la soppressione della Scuola di Foligno. Dal 1989 la Scuola assume un nuovo organico su Stato Maggiore, Reparto Comando e Servizi, due gr. A UC (traino meccanico e semoventi), 1° gr. a. "Cacciatori de lle Alpi" con compiti operativi ed addestrativi, tutti riuniti a Bracciano. Presso l' Is tituto è in atto un processo evolutivo caratterizzato da tecnologie emergenti fra le quali l'elettronica, l'informatica e le telecomunicazioni avanzate hanno ruoli determinanti.

Ricompense alla Bandiera dell'Arma di Artiglieria(*) Al Valor Militare Ordine Militare d'Italia - Decreto 27 gennaio 1937 In terra d'Africa rinnovando le secolari tradizioni, dava - sempre ed ovunque - contributo potente alla vittoria, per tenacia, perizia e valore. Affratellata alle eroiche legioni dei fanti, marciava sull'aspra via della vittoria verso la gloria d 'Italia imperiale (Guerra italo-Etiopica, 3 ottobre 1935 - 5 maggio 1936).

Medaglia d'Oro - Decreto 13 luglio 1849. Per l'ottima condotta tenuta sempre ed ovunque dall' Arti.glieri a ( Ccunpagna i 848)

Medaglia d'Oro - Decreto 19 gennaio 1913. Per la intrepidezza, la perizia e l'energia sempre e dovunque spiegate dall'Anna nella campagna di guerra in Libia. 19ll-12. Medaglia d'Oro - Decreto 5 giugno 1920. Sempre ed ovunque con abnegazione prodigò il suo valore, la sua perizia, il suo sangue, agevolando alla Fanteria, in meravigliosa gara cli eroismi, il travagliato cammino della vittoria per la grandezza della Patria. 1915- J9 l 8.

Medaglia d'Argento - Decreto 16 gennaio 1860. Per serv izi segnalati resi nella campagna del 1859.

Medaglia di Bronzo - Decreto 7 giugno 1848. A tutta generalmente l' Artiglieria per la bravura spiegata ne l combattere. Coito, 30 maggio l 848.

Stemma Araldico Decreto 30 maggio 1966 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: d'azzurro, alla croce d 'argento accantonata da quattro fiamme di nero bordate d'oro e caricata in cuore della testa della Medusa di verde, anguicrinita. b. CORONA TURRJTA. c. ORNAMENTI: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "STUDIO IGNJQUE USQUE AD GLORlAM".

Sintesi della blasonatura Lo scudo riporta simboli delle prime Bandiere cli battaglione e di reggimento adottate dal Corpo Reale di Artiglieria, sintesi cli nobili tradizioni e delle elette virtù militari dell'Arma. La testa della Medusa testimonia il peso determinante dell' Artiglieria sul campo cli battaglia. (*) ln consegna alla Scuola


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L'Esercito llaliano verso il 2000

Comandanti Col. Emilio Gamerra Col. Alberto Barbieri Col. Giovanni Zanghieri Col. Pietro Belletti Col. Mario Balotta Col. Umberto Utili Col. Salvatore Pelligra Col. Armando Marasca

SCUOLA CENTRALE DI T IRO DI ARTIGLIERIA

(1888-1910) Ten. Gen. Enrico Giovannetti Ten. Gen. Orazio Galleani di S. Ambroise Ten. Col. Aldo Rossi Col. Emanuele Carrano Col. Angelo De Luigi Col. Edoardo De Fabii Pezzani Col. Giorgio Recli Ten. Col. Alberto Zola Col. Giovanni Pila Col. Felice D'Alessandro Col. Benedetto Sanfermano Col. Giulio Strazzeri

SCUOLA DI ARTIGLIERIA ( 1946)

SCUOLA CENTRALE DI ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA (1910- 19)

Col. Giulio Strazzeri Col. Pasquale Tozzi Magg. Innocenzo Cipriani (int.) Col. Vittorio Buffa di Ferrero SCUOLA CENTRALE Dl ARTIGLIERIA DA FORTEZZA

(1910-19)

Col. Antonio Amaldi Col. Alfredo Sacchi Col. Giuliano Ricci SCUOLA CENTRALE DI ARTIGLIERIA (1920-43)

Col. Alessandro Del Pozzo Col. Aurelio Ricchetti

Col. Marcello Palma Col. Mario Brunelli Col. Antonino Duran Col. Alessandro Boselli Col. Michele Giardino Gen. B. Eugenio Coloni Gen. B. Salvatore Pesce Gen. B. Francesco Angioni Gen. B. Mario Palla Gen. B. Aldo Maglietta Gen. B. Natalino Maggiorano Gen . B. Gabriele Starace Gen. B. F. Pietro Muraro Gen. B. Luigi Palmieri Gen. B. Bruno Mori Gen. B. Mario Prato Gen. B. Enzo Conte Gen. B. Giulio Fraticelli Gen. B. Antonino Mozzicato Gen. B. Filippo Salvati

Sedi SCUOLA CENTRALE DI TIRO DI ARTIGLIERIA

SCUOLA C ENTRALE DI ARTIGLIERIA

1888- I 91 O Nettuno

1920-25

Bracciano

SCUOLA CENTRALE DI ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA

1925-43

Ci vita vecchia

I 9 I 0-19

1943

Città cli Castello

Nettuno

SCUOLA CENTRALE DI ARTIGLIERIA DA FORTEZZA

SCUOLA DI ARTIGLIERIA

19 10- 19

1946

Bracciano

Bracciano


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Istituti militari

SCUOLA DI ARTIGLIERIA CONTROAEREI Motto: "Contro l'ala nemica addestro e tempro". Festa: 15 giugno - anniversario della battaglia del Piave (1918). Sede: Sabaudia (LT) - Caserma "Santa Barbara".

Origini e vicende <?rganiche Trae origine dal centro di istruzione dei quadri delle unità di artiglieria controaerei costituito durante la prima guerra mondiale presso il deposito Belvedere di Grado. Trasferito a Nettuno il 4 dicembre 1917 viene soppresso nel settembre 19 19. Con il personale del disciolto ente il 1° gennaio 1921 si forma in Roma il 3° Deposito Scuola Artiglieria Controaerei, c he dal 1° ottobre dà vita alla Scuola Controaerei, trasferita a Nettuno l'anno successivo. Con decreto 13 ottobre 1927 la Scuola assume la denominazione di Scuola di Tiro di Artiglieria e muta il proprio ordinamento per poter effettuare corsi dì addestramento oltre che per la controaere i anche per le rimane nti specialità cieli' Arma. Questa Scuola rimane in funzione sino al settembre 1943. A ll'inizio del seco ndo conflitto mondiale il progresso dell'offesa aerea mette in risalto l'inadeguatezza della organizzazione addestrati va della specialità controaere i e si rende quindi necessaria la ricostituzione in ente autonomo della Scuola di Artiglieria Controaerei. Nel marzo 1941 viene trasferita eia Nettuno a Sabaudia una batteria c/a da 75/46: intorno a questo primo nucleo, per la pressante necessità cli rafforzare e sviluppare la difesa controaerei territoriale e per l' impellente esigenza cli dotare di un adeg uato armamento le unità controaerei operanti, la Scuola acquista ben presto uno sviluppo notevole. Nella nuova sede, in due anni di inte nsa attività, viene addestrato il personale per la formazione di quarantaquattro gruppi dì cannoni controaerei di varia proveni.c nza e sessanta gruppi di mi tragliere controaerei. Nell' estate dei 1943, la Scuola, con il personale e con i materiali dì addestramento, forma batterie organiche per la difesa del litorale. Rimane in vita fino al settembre successivo. Ricostituita nel giugno 1948 con la stessa deno minazione provvede, in modo particolare, alla fonnazione delle unità di Artiglieria controaerei per l'Esercito di Campagna e per la Difesa Aerea del Territo rio, dando vita, tra il 1950 ed il 1952, ai nuclei cli fom1azione cli lutti i reggimenti e raggruppamenti della specialità. Nel 1963 presso la Scuola si costituisce la prima batteria di missili teleguidati controaerei Hawk dell'Esercito. Presso l'Istituto vengono svolti corsi periodici tecnico-applicativi (seconda fase) per subalterni in servizio permanente effettivo provenienti dalla Scuola di Applicazione; di aggiornamento per ufficiaJ i destinati ad assumere il comando di reparti controae rei; per aggiornamento di ufficiali della riserva cli complemento, temporaneamente richiamati; integrativo per sergenti tecnici elettronici provenienti dalla Scuola Tecnici E le ttronici di Artiglieria; d i formazione pe r allievi ufficiali di complemento, a llievi comandanti di squad ra, allievi sottufficiali con incarichi cli comando e tecnici; di addestramento basico di specializzazione per i m il itari di leva assegnati per le esigenze della Scuola stessa e della Scuola Tecnici Elettronici di Artiglieria. Sono svolti, altresì, corsi non periodici per ufficiali e sottufficiali istruttori di apparecchia ture e lettroniche. N ello stesso tempo vengono sviluppati studi ed esperienze su nuove armi e mezzi della Specialità e sui loro procedimenti d'impiego. Negli anni ottanta la specialità controaerei trova ampi spazi ne i concetti dottrinali, in contrapposizione al progredire della minaccia aerea. La Scuola ha parte prepo nderante nel definire l'impiego dei nuovi sistemi cl' arma, dei quali è prevista la distribuzione a vario livello nelle grandi unità operanti, in particolare per ciò che riguarda l'integ razione dei sistemi stessi nel rispetto ciel concetto unitario di difesa aerea. Tutto ciò in quanto al sistema convenzionale eia 40/70 ed a quello miss ilistico Hawk s i affiancano, in breve successione di tempi, i s istemi a cortissim a portata Sidam, Stinger e Mistral unitamente a q uello a corta portata Skyguarcl-Aspide. Tale intensa attività comporta una revisione degli organici della Scuola che nel 1990 viene equiparata al rango di Brigata ed è articolata su Comando, Stato Maggiore e Grnppo Suppo1to Tattico e Logistico, Reparto corsi e Gruppo Artiglieria e/a addestrativo (due Batterie AUC, Batterie AS e Specializzati), Gruppo msl. c/a Hawk.


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L'Esercito Italiano verso il 2000

Con un nuovo riordinamento della Forza Armata, il 28 febbraio 1993 viene soppressa la Scuola Tecnici Elettronici dell ' Esercito (STELE) e la Scuola cli Artiglieria Contraerei assorbe gran parte dei compiti affidati in precedenza alla stessa STELE.

Stemma Araldico Decreto 5 giugno 195 I (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale ciel 14.2.1987). a. SCUDO: d'azzurro, al grifo troncato di nero e d'oro linguato ed illuminato di rosso. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "CONTRO L'ALA NEMICA ADDESTRO E TEMPRO".

Sintesi della blasonatura Lo smalto d'azzurro che è anche smalto principale· dell'arme di Sabaudia, ricorda il legame territoriale con la città ove la Scuola è nata ed ha preso sede. II grifo (figura favolosa) è simbolo della custodia dei beni della terra e della città (caratteristiche della finalità funzionale della Scuola). Il nero e l'oro del grifo corrispondono ai colori tradizionali dell'Arma di Artiglieria mentre la metà superiore del grifo ricorda la figura dell'aquila inserita nello stemma di Sabaudia.

Comandanti SCUOLA CONTROAEREI (1922-27)

Col. Umberto Valentini Col. Giuseppe Ferrante Col. Pietro Marino Col. Palmasio Cesaretti Col. Carlo Morelli Col. Bartolomeo Macchiarelli Col. Eraldo Manfrini Col. Mario Alvino Col. Enzo Ferrari Col. Giuseppe Rambaldi Col. Salvatore A. Bellassai Col. Bernardino Brancaccio Col. Gianfranco Tracci Col. Roberto Torresani Col. Ruggiero Sciacovelli Col. Vincenzo Corvaglia Gen. B. Nicolò Velia Gen. B. Francesco Lovino Gen. B. Giuseppe Morea

Col. Carlo De Nobili Col. Pierluigi Donini Col. Augusto de Pignier SCUOLA DI TIRO DI ARTIGUERIA (1927-43)

Col. Augusto de Pignier Col. Errico Pitassi Mannella Col. Girolamo Pallotta Col. Bartolomeo Pedrotti Col. Lorenzo Caratti Col. Bruno Toscano SCUOLA DI ARTIGLIERIA CONTROAEREI ( 1941 -43)

Col. Francesco Devilla SCUOLA DI ARTIGLIERIA CONTROAEREl (1948)

Col. Ten. Col. Col.

Giuseppe di Martino Col. Emilio Santoro (int.) Giuseppe Salvati Emilio Santoro

Sedi REPARTO SCUOLA CONTROAEREl

1916-17 Belvedere di Grado 1917-19 Nettuno (RM) SCUOLA DI TIRO Dl ARTIGLIERIA

1927-43 Nettuno (RM)

SCUOLA CONTROAEREI

1922-23 Roma 1923-27 Nettuno (RM) SCUOLA DI ARTIGLIERIA CONTROAEREl

1941

Sabaudia (LT)


lstiluli militari

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SCUOLA DEL GENIO Mollo: "Par ingenio virtus". Festa: 24 giugno - ann iversario della battaglia del Piave ( 1918). s·ede: Roma - Caserma "Rosso" .

Origini e vicende o.rganiche È l'erede delle tradizioni di d ue distinti istituti : la Scuola Centrale del Genio cost ituita in M an ziana (Roma) per effetto del decreto 18 ge nnai o 1920 e la Sc uola Allievi Ufficiali di Complemento del Genio sorla per decreto 1" maggio 1930 a Verona e trasferita a Pavia il 25 ottobre I 932. La Scuola Centrale del Genio ha il cornpito di forma re i sottufficiali e cli addestrare la truppa nelle varie specialità: zappatori, minatori, telegrafisti. Parimenti svolge corsi cli aggiornamen to per ufficiali superiori, applicativi per capitani prossimi all'avanzamento, addestrativi per ufficiali di complemento richiamati. La Scuola Allievi Ufficiali di Complemento effettua invece corsi formativi per AUC. Nel settembre 1943 i due istituti si sciolgono in seguito agli eventi bellici. Nel gennaio 1945 ha vita in Bracciano il Reggimento Addestramento del Genio, originato dal Centro Addestramento Complementi per Forze Italiane di Combattimento, già Gruppo di Combattimento "Piceno", che incorpora la Scuola Autonoma Italiana Collegamenti R.T. di Nocera Infe1iore e la Scuola Telegrafisti per A.A. di FrancaviIla Fontana ed il 232° Battaglione Artieri di Bracciano costituiti lutti nel 1944. li reggimento effettua corsi di specializzazione per militm·i di ogni grado, destit1ati ai costituendi reparti artieri e trasmettitori, tramite il Battaglione Collegamenti e il Battaglione Artieri, che si trasformano rispettivamente in Scuola . Collegamenti e in Scuola Artieri del Genio nel gennaio I 946. La Scuola Artieri è forma ta su Comando, Compagnia Comando, I e II Battaglione reclute, Battaglione specializzati; in questo periodo la Specialità Trasmissioni aspira ad organizzarsi autonomamente, ciò che avverrà di fatto nel I 953 , mantenendo tuttavia con l' Arma ciel Genio unità cli tradizioni derivanti dai comuni trascorsi. Nel 1948 la Scuola Artieri riprende la fisionom ia di vera erede dell'antica Scuola di Pavia con la riapertura dei corsi per Allievi Ufficiali cli Complemento. Un anno più tardi, nel gennaio ciel 1949, un Battaglione Specializzati e la Compagnia Allievi Ufficiali di Complemento sono trasferiti a Roma Cecchignola, dando vita al nucleo cli formazione della Scuola Genio Pionieri costituita in tale sede il l O marzo 1950 inizialmente su Comando, T Battaglione corsi, 1T Battaglione specializzati; i reparti rimasti a Civitavecchia concorrono alla formazione del 1° Reggimento Genio; nel 1952 comprende anche un Ifl Battaglione reclute. Nel marzo del 1954 è assegnato alla Scuola un Battaglione Addeshamento distaccato a Civitavecchia avente il compito di addestrare i militari di leva specializzati da destinare ai vari reparti dell'Esercito come elettricisti, idraulici, meccan ici di motopompe, motoristi per gruppi elettrogeni. Alla Scuola viene conferito il delicato ed impeg nativo compito cli addestrare per la parte pionieristica, con specifico riferimento all' impiego di esplosivi, i primi nuclei di Arditi Incursori della Marina Militare ed i Sabotatori Paracadutisti. li I O dicembre 1955 anche il Battaglione di stanza a Civitavecchia è trasferito a Roma. La Scuola provvede alla fo rmazione degli ufficiali di complemento e dei sottufficiali del Genio; al concorso per la formazio ne degli ufficiali in spe; alla specializzazione di alcune categorie di allievi sottufficiali nell ' impiego delle attrezzature e materiali dell'Arma; alla formazione di militari di leva specializzati del Genio, di altre Armi e Corpi Armati ; all'aggiornamento professionale, sia degli ufficiali, sia dei sottufficiali di complemento cieli ' Arma richiamati. La Scuola provvede altresì allo studio e alla sperimentazione di nuovi materiali e mezzi del Genio. Dal J5 settembre 1975 cambia denominazione in Scuola del Genio e dopo varie modifiche organiche comprende Comando, Compagnia Comando e Servizi, I O Battaglione AUC, 2° e 3° Battaglione specializzati, 4° Battaglione pionieri. Per garantire un'organizzazione più confacente ai compiti d'istituto, nel 1989 subisce ancora un adeguamento in base al quale viene elevato il rango di Comandante a Generale di Brigata da cui dipendono Stato Maggiore, Repa1io Corsi, Battagl ione allievi (AUC e sergenti), Battaglione specializzati (VFP


L'Esercito Italiano verso il 2000

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e militari di leva), Battaglione Supporto Tattico e Logistico. La Scuola assolve attualmente compiti molteplici imposti da esigenze connesse con il continuo sviluppo delle tecnologie, con particolare attenzione ai corsi di qualificazione ed aggiornamento, per i quadri ufficial i e sottufficiali cieli' Arma, nei settori operativo ed infrastrutturale e nel campo degli interventi a favore delle popolazioni colpite da calamità naturali.

Ricompense alla Bandiera del! 'Arma del Genio ( *) Al Valor Militare Ordine Militare d'Italia - Decreto 27 r:ennaio 1937. Durante la prepazione della campagna e nel corso delle operazioni, con perizia pari alla tenacia ed al valore, in ogni campo della s ua attività, dalle retrovie sino a confondersi con i fanti sulle primissime linee dava largo contributo alla vittoria e apriva nuove vie alla millenaria civi ltà di Roma ( guerra italoetiopica, 3 ottobre 1935 - 6 maggio 1936). Medaglia d'Oro - Decreto 5 giugno 1920. Tenace, infaticabile, silente, scavando la d ura trincea o gittando per ogni ponte una superba sfida al nemico, riannodando sotto l'uragano ciel ferro e ciel fuoco i tenui fi li onde passa l' intelligenza regolatrice della battaglia, lanciandosi all 'assalto in epica gara con i fanti, prodigò sacrifici ed eroismi per la grandezza della Patria (campar:na di guerra 1915-1918). Medaglia d'Argento - Decreto 19 gennaio 1913. Per i distinti servizi resi dall'Arma nella campagna cli guerra in Libia . 1911 -1 2. Medaglia di Bronzo - Decreto 31 dicenibre i 947. Durante l'intera campagna italo-greca, in territorio impervio e tra ogni più dura avversità cl i elementi, ancora una volta tenace, infaticabile, eroica per spirito di sacrificio e cli abnegazione e per appassionata dedizione, assolveva in pieno tutti i compiti, combatteva tra i fanti. A nessuna seconda per audacia, per indomito valore, per fervore di energie, cli opere, di sacrifici: esempio e promessa cli gloria sempre maggiori Uronte greco-albanese, 28 ouobre 1940. Al Valore dell'Esercito Medaglia d'Oro - Decreto 18 maggio 1977. Fedele alle tradizioni cli silente operosità e nel segno di una generosa solidarietà, al verificarsi ciel sisma tellurico che devastava la Regione del Friuli , rispondeva al disperato appello delle sue popolazioni intervenendo tempestivamente sin dal primo momento e senza interruzione, con la quasi totalità degli uomini e dei mezzi disponibili nell'area epicentrica. Scavando e sgomberando macerie, riusciva a salvare numerose vite umane; realizzando immediati e complessi collegamenti rendeva possibi li e più agevoli l'organizzazione dei soccorsi ed il contatto costante con le popolazioni colpite; montando rapidamente ponti metallici, ripristinava la viab ilità su rotabili cli vitale importanza; rimuovendo frane ingenti, permetteva il transito per località isolate; con la sistematica demolizione degli edifici irreparabilmente danneggiati, il puntellamento cli quelli lesionati e l' organizzazione di tendopoli, creava possibili condizioni cli vita ai sopravvissuti. Avuto successivamente l' incarico d i provvedere, in tempi ristrettissimi , alla costruzione di prefabbricati per il provvisorio ricovero dei senzatetto, si sottoponeva a durissimi periodi di lavoro in zone isolate, impervie e fottemente innevate riuscendo a portare a termine il programma alla scadenza prefissata. Meritava così l'ammirata riconoscenza di tutti i Friulani, ai quali infondeva forza e fi ducia per la ricostruzione della loro terrn straziata. Friuli ( Province di Udine e Pordenone) 6 maggio 1976 - 3 i marzo 1977. Medaglia d'Oro - Decreto 28 novembre 1996. Per l' elevato impegno profuso e la perizia dimostrata dal personale dell ' Arma ciel Genio, nella difficile opera di bonifica del territorio da ordigni esplosivi, svolta a favore delle popolazioni nel corso delle missi(>ni internazionali a cui l' Esercito ha partecipato, così come più volte dimostrato in territorio nazionale nel secondo dopoguerra. Mozambico (/993-1994) · Bosnia (1995 -1996). (*) in consegna alla Scuola.


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/stiluti militari

Al Valo,· Civile

Medaglia d'Oro - Decreto 25 noFembre /996. In occasione di gravi eventi alluvionali , interveniva prontamente con uomini e mezzi nelle aree sinistrate e con encorniabi le slancio di solidarietà e spirito d i sacrificio approntava una preziosa opera cli soccorso delle popolazioni civili, prodigandosi incessantemente sin dalle prime ore per il salvataggio cli molte vite umane. Con ininterrotta e immane fatica , in condizioni ,netcorologiche particolarmenLe avverse ed in s ituazioni cli estrema difficolt~t, allestiva tendopoli per i senzatetto e consentiva il ripristino della viabi lità e delle comunicazioni. Dando prova, ancora una volta, di altissima professionalità, di eccezionale abnegazione e di elevate capacità tecniche, contri buiva al graduale ritorno alla normalità, riuscendo così a dare éonforto e fiducia ai cittadini, duramente colpiti negli affetti e nei beni. Novembre 1994 - Vt-zl Padana.

Di Benemerenza

Medaglia d'Oro - DecreLO .5 giugllo 1910. Si segnalò per operosità, coraggio, filantropia e abnegazione nel portare soccorso alle popolazioni funestate dal terremoto del 28 dicembre 1908. Sulla Bandiera dell'Anna vi sono anche le ricompense concesse ad unità disciolte e non più ricostituite:

Al Valor Militare. Medaglia d'Argento - Decreto /3 dicembre 1948. Con animo ardito e volontà infless ibile, esempio di capacità tecnica e di consapevole arditezza, gettava fulmineamente s ul Nipro un ponte cli equipaggio, invano avversato dalla scarsità dei material i, dalla imponente lunghezza ciel transito, dalla violenza dei gorghi e dalla reazione dell'artiglieria e degli aerei nemici. Soggetto ad intens i e precisi bombardamenti nemici e incurs ioni a volo radente, d istrutte ripetute volte le impalcature e gli scafi , riattava le interruzioni ed imponendosi con l'orgoglio dell'abilità e dell'ostinazione, assicurava l'integrità dell'importante passaggio che, con l'afflusso di truppe e materiali alimentava lo sviluppo cli una grande battaglia offensiva. Chiamato in una fase incerta della lotta difensiva a contenere l'urto di ingenti forze nemiche, gettati gli attrezzi impugnati i moschetti, s i scagliava con l'impeto e la bravura dei fanti sull ' avversario arginandone, in concorso con altre truppe la pericolosa penetrazione e documentando, nell" ampiezza cli sacrifici cruenti, la sua abnegazione e il s uo valore (fronte russo, Dnjepropetrowsk, Salawianlw. agosto 1941 - maggio /942). (Al IX Battaglione del 1° Reggimento Genio Pontieri). Medaglia d'Argento - Decreto 7 dicembre 1951. In ciclo operativo protrattos i per oltre due mesi clava continue, luminose prove di saldezza e di ardimentoso comportamento. Durante aspro combattimento, battezzato dallo stesso avversario "la battaglia ciel varco". con grande ab ilità e valore apriva un passaggio attraverso un munitissimo campo minato, sotto violenta e micidiale azione avversari a. In successivi combattimenti, i suoi reparti, alternando gl i attrezzi col moschetto, lavorando e combattendo giorno e notte senza sosta, contribuirono a spianare la via ai fanti della divisione e ad ostacolare l'irruenza dei mezzi corazzati nemici. Capi egregari, fusi in un 'unica salda volontà di successo, accomunati nel valore e nel s acrificio, riconfermarono senza eccezioni, nella cruenta lotta svoltasi s u 700 km le secolari tradizion i dell'Arma (El Mechili, Segnali, Ain el Gaz.ala, Tobruk, Marsa Malruk, El Alwnein, A.fi·ica Settentrionale, 26 maggio - 30 luglio /942). (Al XXVJJ Battaglione). Medaglia di Bronzo - Decre10 31 dicembre 1947. In 38 mesi di permanenza in Africa Settentrionale. dei quali 29 di guerra combattuta, in lavori vari, ma particolarmente nella organizzazione di posizioni difensive a contatto ciel nemico, partecipava con fanti ed artiglieri ai pericoli ed alla gloria dei combattimenti con largo ed intelligente impiego di mezzi d'arresto. Per il generoso sacri ficio cli sangue e la cooperazione sul campo di battaglia, meritava la riconoscente ammirazione delle truppe della Divisione e teneva alte come sempre le tradizioni cli valore e


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L'Esercito Italiano verso il 2000

cli perizia dcli ' Arma (zona di operazioni. settembre /939 - novembre 1942). (A.l XXV Battaglione Misto Genio "Bologna").

Medaglia di Bronzo - Decre/0 5 marzo 1949. In lunghi cicli operati vi, nei quali fu fatto largo impiego cli mezzi di arresto, sopportò ed assolse i più gravosi compiti nel le pii:1 difficili fasi del combattimento. Con costante sacrificio ed ammirevole spirito combattivo, condivise con fanti e artiglieri il rischio continuo della prima linea e con essi si accomunò nelle cruente lolle. In ogni circostanza, diede chiare prove cli salde virtù guerriere (Africa Settenrrionale, maggio 194/ - maggio 1942). (Al XV!l Battaglione Genio "Pavia"). Medaglia di Bronzo - Decreto 31 dicembre 1947. Ha partecipato alla campagna a l fronte orientale (Russia) con il Corpo di spedizione (CSIR) e, poi, con 1'8" Armata. Ha efficacemente contribu ito all'avanzata con la costruzione di varie e importanti opere d'arte. Durante la battaglia di fensiva invernale ha difeso strenuamente, sulla prima linea, le posizioni affidate, resistendo fino all'estremo limite del sacrific io, finché, accerchiata da preponderanti forze nemiche, venne, dopo strenua e disperata resistenza, quasi completamente distrutta (ti-onte del Don, 17-19 dicembre 1942). (Alla 22" Compagnia del Il Battaglione del 1° Reggimento Pontieri). Medaglia di Bronzo - Decreto I 3 settembre J945 ). In Corsica prima, attraverso la pianura Padana, dal fiume Reno a Venezia poi, tra le insidie delle mine e nel ripristino delle comunicazioni, ha fraternamente collaborato coi fanti e gli artiglieri nella lotta contro il tedesco, tradizionale nemico, e nella battaglia vittoriosa per la libertà e la ricostruzione dell'Italia (Corsica, 9 setrernbre - 3 ottobre 1943; Ravenna, Venezia, 12 gennaio - 30 aprile 1945). (Al CXLIV Banaglione Misto Genio "Cremona").

Stemma Araldico Decreto 12 rnarzo 1973 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO:· semipartito troncato: nel 1° di rosso alla croce d'argento (Pavia); nel 2° campo di cielo alla guercia nodrita sulla pianura erbosa, il tutto al naturale, il tronco accostato dalle lettere O.C. di nero (Civitavecchia); nel 3° di rosso porpora alla lupa capitolina d'oro. b. CORONI\ TURRITA. c. ORN/\.MENTl: lista bifida: d ' oro, svolazzante, co llocata sollo la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "PA R INGENIO VIRTUS".

Sin.tesi della blason.atura L'armc cli Pavia e ]' arme cli Civitavecchia ricordano i legam i territoriali con le due città nelle quali hanno avuto la sede, rispettivamente, la Scuola AUC ciel Genio e la Scuola Centrale del Genio, dalle quali discende l' attuale is ti tuto. Lo smalto di rosso porpora è simbolo cli devozione, onore, fede ed è anche simile al rosso dei colori cli Roma (ove ha oggi sede la Scuola) ed a quello tradizionale dell'Arma del Genio.

Comandanti SCUOLA CENTRALE DEL GENIO ( 1920-43)

Col. Col. Col. Col. Col.

Alderico Redini Cesare Tardivo Giulio De Medici Giuseppe Dall'Ora Stefano Degiani

Col. Alberto Bastiani Col. Raffaele Canessa Col. Armando Bianchi Col. Pietro Steiner Col. Francesco Candido Col. Vincenzo Caniglia Col. Gennaro De Matteis


Istituti militari

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SCUOLA ALLIEVI UFFICIALI DI COMPLEMENTO DEL GENIO ( 1930-43)

Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Guido Di Palma Luigi Grosso Enrico Frattini Oreste Cri varo Mario Bossaglia Giovanni Marseguerra

REGGIMENTO A DDEST~AMENTO GENIO ( 1945-46)

Col. Gennaro De Matteis

Col. Serafino Stajano Col. Nelson Donati Gen. B. Luigi Barco Col. Giovanni Depaoli Col. Albino Degiani Col. Salvatore Fisichella Col. Vittorio Bernard Col. Remo Peracchio Col. Gualtiero Stefanon SCUOLA DEL GENIO (1975) Col. Gualtiero Stefanon Col. A. Michele Lusa Col. Carlo Gaspardone Col. Angelo Bonizi Col. Gianfranco Baldini Col. Raniero Ranieri Col. Guido Bellini Col. Gianfranco Ottogalli Col. Donato Berardi Col. Roberto Renzi Gen. B. Raniero Ranieri Gen. B. Mario Menicucci Gen. B. Pietro Gaeta

~CUOLA ARTIERI DEL GENIO ( 1946-50)

Col. Aldo Targioni - Violani Col. Enrico Doria Col. Aldo De Benedetti SCUOLA GENIO PIONIERI ( 1950-7 5)

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Quirico Alfredo D'Amico Armando Cardoni Ottavio Di Casola Filippo Giliberti Gianuario Autilio Amilcare Fiorani Antonio Beltrani

Sedi SCUOLA CENTRALE DEL GENIO

1920-25 1925-43 1943

Manziana (RM) Civitavecchia (RM) Macerata

SCUOLA ALLIEVI UFFICIM,I DI COMPLEMENTO

REGGIMENTO ADDESTRAMENTO DEL GENIO

1945-46

Bracciano (RM)

SCUOLA ARTIERI DEL GENIO

1946-50

Civitavecchia (RM)

DEL GENIO

1930-32 1932-43

Verona Pavia

SCUOLA GENIO PIONIERI

1950

Roma - Cecchignola


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L'Esercito Italiano verso il 2000

SCUOLA DELLE TRAS1VIISSIONI Motto: "Spatia de.vinco disiuncta coniungo" . Festa: 24 giugno - anniversario della battaglia del Piave ( 1918). Sede: Roma - Caserma "Perotti" .

Origini e vicende organiche Nel I 944 viene costituita a Nocera Inferiore (Salerno) la Scuola Autonoma Italiana Collegamenti R.T. che assume il compito deU'aclclestramento e dell'assegnazione degli specialisti per i collegamenti alle uni tà italiane combattenti. Si sciogl ie nel gennaio 1945 ed il personale, riunito in un Battaglione Collegamenti, viene incorporato nel Reggimento Addestramento ciel Genio. Il l O gennaio 1946 il battaglione lascia il reggimento ed arnpliati i propri compiti si trasforma in Scuola del Genio Collegamenti, su Comando, Compagnia Comando, due Battaglioni ed autosezione . Originata dal Centro Addestramento Complementi per Forze Italiane cli Combaltimento, provvede ad addestrare tutte le reclute assegnate alla Specialità; nello stesso tempo, cura l'aggiornamento dei quadri per abilitarli all'impiego dei nuovi mezzi di trasmissione. Dal settembre 1948 dà inizio ai corsi Allievi Ufficiali cli Complemento del Genio Collegamenti. Il I" giugno 1953 l' Istituto assume la denominazione di Scuola Trasmissioni e svolge corsi di addestramento alle funzioni di uffi ciale superiore per capitani prossimi all'avanzamento; tecnico-applicativi (seconda fase) per tenenti in servizio permanente effettivo; di addestramento per ufficiali delle varie Armi; cli aggiornamento per allievi ufficiali di complemento; per allievi comandanti di squadra specializzati; per allievi sottufficiali comandanti cli squadra e per militari di leva da specializzare. Con f.n. 6262/S dì SEGREGEN in data 1° novembre 1955 il Mini stro della Difesa autorizza la concessione alla Scuola stessa della Bandiera d'Istituto e da allora la Bandiera cieli' Arma del Genio resta in consegna alla Sçuola del Genio ed ha termine la consuetudine di custodirla, ad anni alterni, fra le due Scuole. Notevole impulso alla propria attivit~t la Scuola lo riceve dalla introduzione in servizio dei ponti radio e delle apparecchiature a frequenze vettrici. Nel 1976 modifica la denominazione in Scuola delle 'frasmissioni e conserva l'organico su Comando, Compagnia Comando e Servizi, 1° Battaglione allievi (due Compagnie AUC e una Compagnia Volontari Tecnici Operatori), 2" e 3° Battaglione allievi specializzati. Per garantire un'organizzazione più confacente ai compili d'istituto, nel 1990 il rango di Comandante viene elevato a Generale cli Brigata e la Scuola è articolata su Comando, Stato Maggi ore, Battaglione Supporto Tattico e Logistico, Reparto Corsi con Battaglione AUC (due Compagnie AUC e Compagnie VFP), Battaglione specializzati. Attualmente la Scuola provvede all'addestramento tecnico-professionale, nel campo delle telecomunicazioni e dell'elettronica, del personale delle Trasmissioni e delle altre Anni della Forza Armata, dei Corpi Armati dello Stato e della Protezione Civile. Con la soppressione della Scuola Specializzati delle Trasmissioni cli San Giorgio a Cremano (Napoli), il 4 maggio 1991, si costituisce nella stessa sede il 2° Battaglione specializzati che è posto alle dipendenze della Scuola delle Trasmissioni fino allo scioglimento che ha luogo il 9 luglio 1993. Per il contributo fornito in occasione di pubbliche calamità, nelle operazioni per missioni di pace e nelle operazioni di controllo del territorio nel periodo giugno 1953 - marzo 1993 alle "Trasm issioni" viene concessa la Medaglia d ' Argento al Valore cieli' Esercito che fregia la Bandiera della Scuola.

Ricompense alla Bandiera Al Valore dell'Esercito .Medaglia d'Argento - Decreto 25 maggio 1993. Fin dal momento della s ua costituzione, 1953, innestandosi su una lunga e g loriosa tradizione nel settore dei collegamenti militari, l'Arma delle Tras missioni si è costantemente prodigata, con


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Is1itu1i mililari

generosità ed ammirevole spirito di servizio, in difficili e complessi interventi, volti alla realizzazione o al ripristino di sistemi di comunicazioni, a supporto di situazioni operative importanti e diversificate, sia in territorio nazionale sia lontano dalla madre patria. li suo contributo è sempre stato prezioso e fondamentale per consentire l'attività di comando e controllo, con particolare riferimento alle operazioni di soccorso in occasione di pubbliche calami tà (Vajont, Sicilia, Friuli , Toscana, Carnpania-Basilicata), alle operazioni per missioni di pace (Libano, Namibia, Kurdistan, Albania, Somalia e Mozambico) ed alle operazioni di controllo del territorio ("Forza Paris" - "Vespri Siciliani"). Le elevate qualità professionali e lo spirito di sacrificio ciel personale cicli' Arma , le caratteristiche di modernità tecnologica elci mezzi in dotazione e la prontezza operativa delle sue unità, hanno contribui ~o sostanzialmente all'efficacia degli interventi operativi ed al prestig io dell'Esercito Italiano. Roma, I l?,iugno 1953 - 8 marzo /993.

Stemma Araldico Decreto 12 marzo 1973 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del I 4.2.1987). a. SCUDO: d'argento alla traversa d'azzurro; nel J O alla lupa capitolina: nel 2° alla torre antica cli vedetta e segnalazione romana. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (I) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivol ta verso l'alto, riportante il motto: "SPArIA DEVINCO DISIUNCTA CONIUNGO". (2) Nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sin.tesi della blasonatura La lupa capitolina ricorda il legame territoriale dell'Istituto con la città cli Roma. La torre riprodotta fedelmente così come appare sui bassorilievi della Colonna Traiana (1 I 3 d.C.), è inserita a significare l'ant.ica origine dei mezzi cli collegamento che, pur aggiornati e modificati con l'evoluzione della tecnica, costituiscono elemento di base clell ' altivit~t addestrati va della Scuola. Lo smalto d'argento è indice cli tavola araldica cli aspettazione; in mancanza di particolari imprese gloriose connesse con l'assenza di fattori storici di base.

Com.andanti SCUOLA AUTONOMA ITALIANA COLLEGAMENTI

R.T. (1944-45) Col. Giuseppe Piazzo Col. Gennaro De Matteis SCUOLA GENIO COLLEGAMENTI

( 1946-53)

Ten. Col. Giovanni De Marinis Col. Salvatore Mancuso Col. Giacinto Valente Col. Giuseppe Cittadini Ten. Col. Agnello Ciampa (int.) Col. Alberto Di Dato Ten. Col. Francesco Giardino (int.) Col. Olinto Boni SCUOLA TRASMISSIONI ( 1953-75)

Col. Olinto Boni Col. Gianpaolo Baciali i

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Gennaro Ferorelli Bruno Concari Sai vatore Arzano Guido Festa Cesare Gatti Mario Dc Nicola Gae tano Mariella Andrea Passatore Luciano Pagn ini Manlio Orlandini G. Paolo Bartolozzi Ugo Mastroianni Ciro Tucci Pietro Castelletli

SC UOLA DELLE TRASMISSIONI

Col. l'ietro Castelletti Col. Samuele Di Lu ise

( 1976)


150

L'Esercito Italiano verso il 2000

Col. Vito Ronza Col. Domenico Tria Col. Ettore Granatiero Gen . B. Carlo Mittoni Gen. B. Bruno Simeone

Col. Armando Sportelli Col. Franco Bosio Col. Italo Calabrese Col. Luigi Campagna Col. Sandro Smacchia Ten. Col. Aristide Celleno

Sedi S CUOLA AUTONOMA ITALIANA COLLEGAMENTI R.T.

1944-45

Nocera Inferiore (SA)

SCUOLA GENIO COLLEGAMENTI

1946-53 Roma SCUOLA TRASMISSIONI

1953

Roma - Cecchignola


Istituti militari

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SCUOLA DI SANITÀ MILITARE Festa: 4 giugno - anniversario della Costituzione del Corpo di Sanità (I 833). Sede: Firenze - Caserma " Vittorio Veneto".

Origini e vicende organiche Trae origine dalla Scuola di Applicazione di Sanità Militare che, istituita con decreto 16 novembre 1882, inizia a funzionare in Firenze il I O gennaio 1883. Dalla costituzione al 1912 la Scuola svolge corsi per allievi ufficiali da nominare sottotenenti medici di complemento ciel Corpo di Sanità Militare. Successivamente effettua corsi tecnici cli applicazione per sottotenenti medici promossi tali presso le direzioni di Sanità Militare. Durante la prima guerra mondiale. sospesi i corsi regolari , svolge attività inerenti alle nuove forme di guerra (chimica, batteriologica. ecc .) e promuove esami ccl accertamenti medico sanitari. Dopo il conflitto, a partire dal I920, l'attività didattico-addestrati va della Scuola è basata su corsi d'integrazione per ufficiali medici subalterni, passati in servizio attivo permanente durame la guerra; per sottotenenti e tenenti medici e chimico-farmacist.i cli complemento, aspiranti al passaggio nel servizio attivo permanente e quindi, dal 1924, per laureati in medicina e chirurgia e per laureati in chimica e farmacia aspiranti alla nomina, rispellivarnente, di sottotenenti medici e sottotenenti chimico-farmacisti di complemento. Sempre nel 1924 assume il nome cli Scuola di Sanità Militare e tale rimane fino al 1928, anno in cui riassume la denominazione di Scuola di Applicazione di Sanità Militare. Sciolto a causa degli eventi bellici, l'Istituto si ric0stituisce nel I 947 co me Scuola di Sanità Militare, svolgendo corsi di perfezionamento per ufficiali medici e chimico-farmacisti in servizio permanente e corsi per allievi ufficiali di complemento. Effettqa, altresì, attiv ità scientifica di ricerca su problemi attinenti alla sanità militare. L' attività si concreta nel tempo in corsi superiori di Sanità, per capitani medici e chimico-farmacisti in servizio permanente; integrativi, per Tenenti medici e chimico-farmacisti in servizio permanente; formativi per allievi ufficiali di complemento del Servizio Sanitario e allievi comandanti di squadra di Sanità; di specializzazione, per militari di truppa aiuto-odontotecnici. L'Istituto svolge. inoltre. corsi periodici di aggiornamento .per ufficiali medici di complemento richiamati dal congedo; cli specializzazione per gli allievi sottufficiali odontotecnici, per la promozione al grado cli sergente maggiore in servizio permanente dei sergenti di Sanit~t. Il I O novembre 1968 viene istitui to presso la Scuola, e alle sue dipendenze, in attesa della costituzione in sede unica cieli' Accademia di Sanità Militare Interforze, il Nucleo Accademia per il Corpo di Sanità dell'Esercito, i cui allievi medici o farmacisti frequentano i rispettivi corsi presso l'Università di Firenze. La Scuola viene ad essere gradualmente articolata su Comando, Ufficio Addestramento e Studi (al quale fanno capo gli Istituti cli Servizio Sanitario, Igiene Militare, Medicina Legale Militare con annesso Servizio di Cardiologia, Traumatologia di Guerra e Chirurgia d'urgenza, Difesa NBC, Odontoiatria, Chimica Bromatologia e Farmaceutica), Reparto AUCAS (comprendente un Battaglione su tre cp .), Servizio Amministrativo, Infermeria Speciale. Tale ordinamento viene modificato il 18 ott.obre 1993 ed attualmente dal Comandante dipendono direttamente il Comando alla Sede e l 'Ufficio Amminis rra;,;ione mentre dal Vice Comandante (che è anche Coordinatore dei Corsi) dipendono l'Ufficio Addestramento e Studi. l'Istituto di 1giene ed Organizzazione Sanitaria (con le Unità Operat.ive Sanitarie - U.0.S. - cli Igiene e Laboratorio di Analisi, Organizzazione Sanitaria e Medicina del Lavoro), l'Istituto di Medicina d'Urgenza ed Emergenza (con le U.O.S. di Traumatologia, Difesa NBC, Odontoiatria), l'Istituto di Medicina (con le U.O.S. di .Medicina Legale, Psichiatria, Cardiovascolare, Servizio Sanitario di Base), l' Istituto di Chimica Farmaceutica, il Battaglione AUC. L'Ufficiale Superiore Coordinatore segue il funzionamento cieli' Ufficio Segreteria, Personale e Benessere, dell'Ufficio Logistico e della Compagnia Comando e Servizi. La Scuola provvede allo svolgimento di vari corsi: applicativo per tenenti medici. chimico-farmacisti in servizio permanente; AUC ciel Corpo di Sanità; informativo per ufficiali superiori medici destinati


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ad assumere l'incarico cli Direllore cli Ospedale Militare; cli Psicologia per sottotenenti medici di comp lemento l" nomina assegnati a Enti scolastici e addestrativi; cli Psicologia per ufficiali delle varie Ann i da qualificare "consiglieri"; d i aggiornamento per ufficiali medici coordinatori dei consultori psicologici; cli qualificazione e riqualificazione per sergenti comandanti di minori unità del Corpo cli Sanità.

Ricompense alla Bandiera del Corpo(*) Al Valor Militare

Medaglia d'Oro - Decreto 12 luglio /950. Erede e custode di una secolare tradizione cli dovere, d i ero is mo e di sacrificio, divideva sempre con i combattenti la buona e l'avversa fortuna nelle guerre dell'Indipendenza, d'Africa, e contro l'Au stria Ungheria. Durante ultimo conflitto, s u sette fronti , nella lotta partigiana e nella gue rra di liberazione, conferma - rinnovandole - le sue altissime virtù mi litari cli coraggio. di amor di Patria e di olocausto, aggiungendo alla schiera dei suoi Eroi, innumeri schiere cli caduti immolatisi con alto spirito di sacrificio e nobile sentimento umanitario, per la salvezza dei fratelli colpiti ed a maggior g loria della Patria . Africa Selfentrionale ed Orientale - Albania - Fronte Russo - Guerra di Liberazione, IO giugno 1940 - 9 nwi1;io J 945.

r

Medaglia d'Argento - Decreto 19 gennaio /9 13. Per gli importanti servizi res i nella campagna cli guerra in Libia. 1911-12.

Medaglia d'Argento - Decreto 5 giugno /920 Ins tancabi le, modesto, sereno, confortando di cure e di amore i sangu inanti fratelli negli stessi cimenti della battaglia o sotto le implacabili lontane offese nemiche, dette costante, mirabile esempio di ardore e di valore. cli sprezzo deJ pericolo e di devozione al dovere ( 19/5-18). Medaglia di Bronzo - Decreto 1 febbraio /937. Con grande perizia e fraterno amore s i è dovunque ed in ogni tempo prodigato per svolgere la sua altissima missione. Sul ca mpo di battaglia non ha posto limiti al suo valore. versando sangue generoso pur cli recare le .cure, fin sulle primissime linee, o impugnando la vanga per concorrere al duro lavoro del fa nte. Guerra Italo-Etiopica, 3 ottobre 1935 - 5 maggio /936. Al Valore dell'Esercito Medaglia d'Argento .. Decreto 7 maggio 1987. L'ospedale da campo inviato a Beirut nell 'a mbito ciel contingente italiano della Forza Multinazionaìe di Pace in L ibano ha provveduto, nell e drammatiche vicende del l'aspra guerriglia, all'assistenza ed alla cura dei fe riti e dei malati mi litari e civili, prescindendo nello svolgimento della generosa opera umanitaria da ogni credo politico e religioso e da ogn i distinzione di razza. Il personale medico e paramedico. sempre adoperatos i con s lancio, generosità. umanità, ha riscosso sti ma, affetto e gratitudine non solo dalla popolazione libanese, ma anche dai contingenti militari alleati e dalle autorità civili locali. Il Corpo cli Sanità dell' Esercito ha così riaffermato anche nella particolare circostanza la sua secolare tradizione di dedizione e cli disciplina nonché di grande perizia tecnica, ollenendo dentro e fuori i confini del la Patria, incondizionato riconoscimento . Beirut, 14 ottobre 1982 - 26febhraio 1984. Medaglia di Bronzo - Decreto J5 dicembre l 98 I. In occasione d e l terremoto che il 23 novem bre 19 80 ha co lp ito le R eg io ni Campania e Basi li cata, la Sanità Mi li tare interveniva in massa, con tempestività ed efficacia, nelle zone sinistrate spiegando si n dal giorno 24 novembre, quasi s imultaneamente, una Unità Sanitaria Eliportata a S . Angelo elci Lombard i, un Ospedale da Campo cli intenden7.a a Lioni ed un Ospedale da Campo a Pescopagano e, nella notte tra il 25 e 26 novembre, un altro ospedale eia campo d i intendenza ad Eboli. A partire dal 30 novembre, avvale ndosi anche ciel generoso ed instancabile contributo forn ito da un complesso di oltre trecento inferm iere Volontarie de lla Croce Rossa Italiana affluite da tutta l'Italia, o rgan izzava inoltre un a rete cli ben centotredici Nuclei San itari a presid io cli tutti i comuni (':') La Bandiera de l Corpo è custodita dal la Scuola.


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ls1i1u1i mili1ari

danneggiati con compiti di assistenza medico-chirurgica e cli medicina preventiva, completando così la copertura sanitaria del territorio terremotato. Nelr opera di soccorso e cli assistenza alle popolazioni colpite, si prodigava oltre ogni limite con grande spirito di abnegazione, in condizioni ambientali rese proibitive da fattori atmosferici particolarmente avversi e dal susseguirsi delle scosse telluriche. La sua opera contribu iva in maniera determinante a salvare numerosissime vite umane attra verso 41.000 prestazioni medico-ch irurgiche, I50.000 vaccinazioni e circa 3.000 interventi igienicosanitari per controllo della potabilità delle acque e la bonifica a tappeto dì tutto il territorio colpito dal sisma. Il rapido coordinamento delle operazioni, lo spiri to di sacrificio e l' elevato livello di preparazione degli ufficiali, dei sottufficiali e dei soldati consentivano di scongiurare il paventato pericolo di epidemie. T numerosi atti cli valore spesso recensiti dalla stampa, compiuti dal personale san itario e parasanìtario, anche in operazioni cli salvataggio dalle macerie, di recupero e di ricovero dei fer iti hanno conferito prestigio ed ammirazione per l' Istituzione ed unanime riconoscimento al Corpo di Sanità da parte delle Autorità locali e delle popolazioni soccorse. Province della Campania e della Basilicata, 23 novembre 1980 - 30 giugno 1981. (Al Corpo della Sanità Militarej.

Al Merito dell'Esercito

Croce d'Oro - Decreto JOfebbraio 1995. La Sanità deJl'Esercito impegnata in Albania, Somalia e Mozambico nell'ambito delle operazioni Pellicano, Ibis e Albatros, ha assolto con grande perizia e profonda abnegazione, pur nelle difficili condizioni ambientali, il delicato ed o neroso compito dì cura e assistenza cli militari e civili riproponendosi , quale unico credo, il sollievo delle umane sofferenze. In questo quadro, tutti gli operatori sani tari, per lo slancio posto in essere, per la disponibilità ed il generoso spirito cli partecipazione hanno riscosso l'unanime stima e gratitudine de i contingenti militari alleati e di tutta la popolazione locale. Il Corpo di Sanità dell'Esercito, erede della gloriosa tradizione di sacrificio e d i dedizione al servizio, ha riaffermato, anche in queste circostanze, efficienza elevatissima e intramontabili sentimenti di solidarietà umana. Albania - Somalia - Mozambico, 1991 · 1994. Di Benemerenza

Medaglia d'Oro - Decreto 27 maggio 19ll. Per l'opera data dal Corpo Sanitario Militare, in occasione elci terremoto del 28 dicembre 1908 in Calabria e in Sicilia. Medaglia d'Argento - Decreto 5 giuino 1910. Per l' opera da essa data in occasione del terremoto del 28 dicembre 1908 in Calabria e Sicilia. (Alla Scuola di Applicazione di Sanità Militare). Al Valor Civile

Attestato di Pubblica Benemerenza. Con infaticabile opera assicurava costante assistenza sanitaria alla popolazione di centri devastati da una violenta alluvione (Firenze e provincia; 4 novembre · li dicembre 1966). (Alla Scuola di Sanità Militare). Al Merito della Sanità Pubblica

Medaglia d'Oro - Decreto 11 giugno 1992. La Scuola di Sanità ha in temporanea consegna la Croce d'Argento al Merito dell'Esercito concessa dal Ministro Segretario di Stato per gli affari della Difesa con decreto in data 13 dicembre 1977 all'Ospedale Militare di Udine, con la seguente motivazione: "Nella circostanza ciel terremoto avvenuto nel Friu li il 6 maggio 1976 interveniva con tempestività per portare soccorso ed assistenza alle popolazioni colpite. Pròdigandosi oltre ogni limite e mettendo in


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evidenza quello spirito di abnegazione che è vanto del Servizio di Sanità dell ' Esercito, operava senza sosta contribuendo in maniera determinante al ricovero, alla cura ed ali' assistenza dei feriti e a tenere sotto controllo la situazione igienico-sanitaria della zona. Per tale attività, riscuoteva l'unanime riconoscimento delle popolazioni friulane". Friuli, 6 maggio 1976 - 30 aprile 1977. MEDAGLIE D'ORO AL VALOR MILITARE

Soldato portaferiti Angelo Vannini: Pia va, 21 luglio I 915 Capomanipolo medico Luigi Chiavellati: Mai Beles, Passo Uarieu, 21 gennaio 1936 Sottotenente medico Enrico Muricchio: Gondulla, 19 maggio 1936 Sottotenente medico Michele Ferrara: Bardia (A.S.), 2 gennaio 194 1 Sottotenente medico Attilio Friggeri: Slebic - Slovenia 3 giugno 1942 Colonnello medico Federico Bacchetti: fronte russo, cielo di Cerkowo, 29 dicembre 1942 Sottotenente medico Giuseppe Mendozza: fronte russo, 17-26 gennaio 1943 Sottotenente medico Lino Gucci: Jagodnij (Russia), fiume Don, 23 agosto 1943 Capitano medico Giuseppe Scagliosi: Val Vesubia, 19 settembre 1944 Tenente medico Mario Pasi: Belluno, IO marzo 1945 Tenente medico Aldo Cucchi: Imola, 9 settembre 1943 - Bologna, 21 aprile 1945 Soldato di Sanità Oreste Castagna: Regatica (Bosnia), 15 febbraio 1944.

Comandanti Col. Loreto Mazzetti Magg. Gen. Giovanni Grixoni Magg. Gen. Loreto Mazzetti Col. Giuseppe Giordano Col. Alfredo Germino

SCUOLA DI APPLICAZJONE DI SANITÀ MJLITARE

(1883-1924) Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Ottavio Baccarani Federico Tosi Carlo Pretti G. Battista Astegiano Antonio Pinto Claudio'Sforza Domenico Morino Ridolfo Livi Pietro Pimpinelli Alberto Altobelli

SCUOLA DI SANITÀ MILITARE (1947)

SCUOLA DI SANITÀ MJLITARE (1924-28)

Col. Alberto Altobelli Col. Giovanni Grixoni Col. Alfredo Bucciante SCUOLA DI APPLICAZIONE DI SANITÀ MILITARE

(1928-43) Col. Alfredo Bucciante

Sedi 1882

Firenze

Magg. Gen. Guido Ferri Col. Raffaele D'Alessandro Col. Paolo De Paoli Magg. Gen. Guido Piazza Magg. Gen. Tommaso Santillo Magg. Gen. Elmo Alvisi Magg. Gen. Michele Cappelli Magg. Gen. Enrico Reginato Magg. Gen. Gennaro Sparano Magg. Gen. Nicola Chiriatti Magg. Gen. Rodolfo Stornelli Magg. Gen. Alberto Bernini Magg. Gen. Sebastiano Licciardello


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Istituti militari

SCUOLA DEL CORPO VETERINARIO MILITARE Festa: 27 giugno - anniversario della costituzione del Corpo Veterinario (I 86 I). Sede: Pinerolo (TO) - Caserma "Pasquali".

Origini e vicende organiche In attuazione della circ. n. 600/0rd. in data 31 marzo 1948 dello SME, si costituisce in Pinerolo (TO) il Centro Addestramento Avanzato Reclute del Servizio Ippico e Veterinario che dal successivo 1° settembre diventa Centro Addestrativo del Servizio Ippico e Veterinario. Presso il Centro vengono ripresi i corsi allievi uffic iali d i complemento, interrotti al termine del conflitto, e si effettuano corsi di addestramento per maniscalchi. Precedentemente già dal 1769 Carlo Emanuele III aveva istituito in Venaria Reale, presso Torino, una Reale Scuola Veterinaria con lo scopo di formare veterinari per le Armi a cavallo e sovraintendere al servizio di mascalcia, quindi dal 1895 al 1943 i corsi per ufficiali di complemento ed in servizio permanente erano svolli a cura della Scuola di Cavalleria, sempre in Pinerolo sotto la direzione cli un Ufficiale Superiore Veterinario che seguiva anche i corsi cli mascalcia. Il 1° luglio 1958 l'ente diviene Centro Addestramento del Servizio Veterinario poi, nel successivo mese di agosto, prende la denominazione di Scuola del Servizio Veterinario Militare; la sede è la vecchia caserma "Fenull i" che dieci anni dopo viene abbandonata e sostuituita da un complesso di nuova costruzione. Dal 1958 la Scuola provvede alla formazione, addestramento, aggiornamento e specializzazione per ufficiali, sottufficiali e soldati e, in particolare, svolge corsi applicativi per tenenti veterinari in servizio permanente; corsi periodici per AUC veterinari; sottufficiali maniscalchi e salmeristi; soldati aiuto maniscalchi; allievi jnfennieri per quadrupedi; palafrenieri e conducenti cinofili. Svolge ~mche corsi non periodici come corsi superiori per capitani veterinari; corsi di aggiornamento per ufficiai i del Servizio richiamati; di addestramento per sottufficiali e soldati aspiranti alla nomina diretta a sottotenente veterinario cli complemento; di specializzazione per aJlievi maniscalchi civili. La Scuola, inoltre, collabora con l'Ispettorato del Servizio Veterinario sia nel settore della sperimentazione cli nuovi materiali e di nuove procedure d'impiego, sia negli studi e nelle ricerche attinenti al Servizio stesso. Nel 1968 viene variato l'iter formativo per gli ufficiali in servizio permanente che è affidato ali' Accademia di Sanità Militare Interforze di nuova istituzione. A seguito della indisponibilità di una sede lo SME, con circ. n. 50-R in data 27 gennaio 1969, istituisce un "Nucleo Accademia di Sanità Militare - Servizio Veterinario" presso la Scuola di Pinerolo, i cui allievi freq uantano i corsi cli medicina veterinaria presso .l'Università di Torino. Nel corso di una solenne cerimonia, il I 6 novembre la Scuola riceve in consegna la Bandiera concessa al Servizio Veterinario dal Ministro della D ifesa con lettera n. CERI 35392 in data 2 settembre 1969. Dal 27 settembre 1980 J 'Istituto assume il nome di Scuola del Corpo Veterinario Militare.

Ricompense alla Bandiera del Corpo Veterinario ( *) Al Valore dell'Esercito

Medaglia di Bronzo - Decreto li dicembre 1981. Interveniva tempestivamente con prop1i Ufficiali Veterinari in tutta l'estesa aerea investita dal sisma del 23 novembre 1980 superando con eccezionale spirito cli sacrificio, altissimo senso del dovere ed estrema abnegazione, difficoltà cli ogni genere, organizzative ed ambientali, rese spesso proibitive e pericolose da condizioni climatiche pruticolarn1ente avverse e eia frequenti scosse sismiche di assestamento. In condizioni di oggettivo pericolo per le estese distrnzioni e le incombenti difficoltà di crolli, di frane e cli contagio, bonificava il terreno, paitecipava attivamente alla lotta al randagismo, ispezionava alimenti, recuperava animali convogliandoli in predisposti Centri di Raccolta, riforniva di foraggi anche i più lontani casolari rimasti isolati nel te1Titorio impervio e compartimentato dell'Alta Irpinia, della Valle del Sele e della Basilicata, attraverso itinerari difl:ìcili

(*) La Bandiera del Corpo è custodita dalla Scuola.


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L'Esercito Italiano verso il 2000

resi pe1icolosi dal dissesto geologico, da abbondanti nevicate e dal gelo. Si distingueva nella rio1ganizzazione sociale ed economica delle zone sinistrate, dove per l'alta capacità tecnica e per l'elevato spirito di iniziativa evitava l'insorgere dì malattie contagiose per uomini ed animali e 1iduceva al minimo le perdite del rilevante e prezioso patrimonio zootecnico. Nella drammatica ed instancabile opera di soccorso il Corpo Veterinario dell'Esercito con il Suo intervento creava le premesse per il ritorno alla vita normale, riscuoteva l'ammirazione e la gratitudine delle popolazioni local i e contribuiva a tener alto il prestigio della Istituzione. Province di Avellino, Salerno e Potenza, 24 novembre 1980-15 gennaio 1981. (Corpo Veterinario dell'Esercito).

Al Merito della Sanità Pubblica Medaglia d'Oro - Decreto 8 novembre 1974. li Servizio Veterinario Militare ha costantemente offerto agli Organi Sanitari l'opera di insigni clinici, batteriologi, virologi, igienisti e ricercatori che, con elevate capacità organizzative ed interventi collettivi ed individuali non facilmente sintetizzabili, hanno al tamente benemeritato della salute pubblica. Particolarmente notevole è stato il contributo dato dagli Ufficiali Veterinari, qualche volta anche in veste di pionieri, alla diagnostica, profilassi e terapia del tetano e delle malattie trasmissibili dagli animali all 'uomo. Gli apprezzatissimi sieri, vaccini e sostanze allergiche prodotti dagli Stabilimenti del Servizio sono stati ed ancora oggi vengono sistematicamente, e con pieno successo, utilizzati anche per uso civile. In numerose circostanze cli pace e di guerra gli Ufficiali Veterinari hanno generosamente concorso al mantenimento della salute pubblica, assicurando "servizi sostitutiv i" d i alto interesse specie per l'igiene alimentare delle popolazioni. Preziose le iniziative e gli interventi organizzati e condotti dal Servizio Veterinario Militare, in piena intesa con le Autorità Sanitarie Civili, per la risoluzione di problemi, senza precedenti e di estrema gravità per la salute pubblica, determinati dalle calamità ed alluvioni succedutesi in epoca recente in Toscana ed altrove.

Comandanti CENTRO ADDESTRAMENTO AVANZATO RECLUT E DEL SERVIZIOJPPICO E VETERINARIO ( 1948)

C ENTRO ADDESTRAMENTO DEL SERVIZIO V ETERINARIO ( 1958)

Col. Filoteo Nelli

Col. Mario Grignolo CENTRO ADDESTRATIVO DEL SERVIZIO IPPICO E VETERINARIO

SCUOLA DEL SERVIZIO V ETERINARIO MILITARE ( 1958-80)

(1948-58)

Col. Mario Grignolo Ten. Col. Enrico Corona Magg. Vincenzo Mingione Col. Alessandro Levesi Ten. Col. Vincenzo Mingione Col. Pompeo Montanarella Ten. Col. Enrico Brescia Ten. Col. Ilio Menicucci Col. Filoteo Nelli

Col. Col. Col. Col. Col.

SCUOLA DEL CORPO V ETERINARIO MILI'IARE

Col. Col. Col. Col.

Sedi 1948

Pinerolo (TO)

Fìloteo Nclli Giuseppe Costamagna Luigi Laffi Ugo Cardìa Walter Baldoni Walter Baldon i Franco Cussino Domenico Nesci Giuseppe Caputo

(1980)


I stitutì militari

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SCUOLA MILITARE DI COMMISSARIATO E DI AM1V1INISTRAZI0NE Motto: "Studium vires animosque promovet" Festa: 30 settembre - anniversario della costituzione del Corpo di Commissariato ( 1873). Sede: Maddaloni (CE) - Case1ma "Rispoli".

Origini e vicende o_rganiche Discende dal Centro Esperienze e Addestramento di Commissariato costituito a Maddaloni (Caserta) il l O agosto 1948 con il compito di provvedere alla preparazione rn.ìlitare e tecnico-professionale del personale dei due ruoli del Servizio di Commissariato dell'Esercito (ufficiali commissari - ufficiali, sottufficiali e truppa di sussistenza). Il Centro è dotato di attrezzature ed impianti idonei anche per studi ed esperienze su materiali del Servizio, in particolare su derrate alimentari e sistemi per il loro condizionamento. Nel 1949 si svolge il I° Corso A UC seguito da una gamma varia e crescente di altri corsi per ufficiali, sottufficiali e truppa. Il 15 aprile I 950 assume la denominazione di Scuola e Centro Esperienze di Commissariato, a conferma dell'aumentato impegno addestrativo che comprende anche la preparazione dei quadri di complemento del Servizio di Amministrazione. Il 1° giugno 1951 l'Istituto, cui sono affidati più vasti compiti di reclutamento e di addestramento, si trasforma in Accademia dei Servizi di Commissariato e di Amministrazione Militare e provvede anche alla formazione, mediante corsi biennali (o annuali per gli allievi ufficiali spe Commissari) degli allievi ufficiali aspiranti alla nomina a sottotenenti in servizio pemrnnente effettivo del Servizio di Commissariato dei due ruoli (commissari e sussistenza) e del Servizio di Amministrazione. Nel 1955 gli allievi ufficiali in servizio permanente effettivo tornano a frequentare i corsi presso l'Accademia Militare di Modena e l'Istituto - conservando tutti gli altri compiti e, successivamente, estendendo anche a personale delle .varie A1mi e Servizi l'attività addestrativa - dal 1° ottobre assume la denominazione di Scuola dei Servizi di Commissariato e di Amministrazione Militare. Con il consolidamento dei nuovi criteri addestrativi l'attività della Scuola è finalizzata a pe1fezionare e specializzare i quadri in spe; reclutare e addestrare gli allievi ufficiali di complemento cli Commissariato e di Amministrazione e gli allievi comandanti di squadra di Sussistenza, nonché quelli delle varie Armi con incarichi di mansioni d'ufficio e addetti alla tenuta della contabilità; specializzare, con corsi a vari livelli ufficiali, sottufficiali e militari di truppa delle varie Armi e Servizi allo svolgimento di particolari incarichi attinenti ai Servizi di Commissariato e di Amministrazione presso enti, corpi e reparti dell'Esercito. La Scuola effettua anche studi sui progresso tecnologico ed esperimenti diretti al miglioramento del vitto del soldato. L'Istituto è costituito su Comando e Compagnia Comando, 1° Reparto Corsi (Commissariato), 2° Reparto Corsi (Amministrazione), 3° Reparto Sperimentale ai quali si affianca, dal 15 luglio 1973, il JV Reparto Allievi Specializzati distaccato a Nocera Inferiore. Con la ristrutturazione dell'Esercito, il 15 settembre 1975 si formano: il 1° Battaglione Allievi Specializzati (in sostituzione del 1° e 2° Reparto Corsi), il 2° Battaglione Allievi Specializzati ed il 3° Battaglione Sperimentale (per cambio di denominazione, rispettivamente, del IV Reparto e del 3° Reparto). Modificata nuovamente la denominazione in Scuola Militare di Commissariato e di Amministrazione a partire del I 5 giugno 1981, mantiene inalterati sia l'ordinamento sia i compiti istituzionali ed addestrativi. La moderna e funzionale struttura dell' Istituto attualmente consente allo stesso di provvedere alla formaz ione dei tenenti commissari in spe reclutati per concorso; alla formazione teorico-pratica su cuoiami e calzature e su tessuti e confezioni per ufficiali commissari provenienti dal biennio di merceologia e chimica applicata; alla formazione ed addestramento degli AUC dei Corpi di Commissariato e di Amministrazione; all'aggiornamento professionale dei sottotenenti del Corpo cli Commissariato (ruolo Sussistenza) e del Corpo di Amministrazione provenienti da concorsi riservati agli ufficiali di complemento ed ai sottufficiali; ali' aggiornamento professionale dei capitani del Corpo di Commissariato in avanzamento, degli ufficiali dei Corpi di Commissariato e di Amministrazione richiamati dal congedo; alla qualificazione degli ufficiali delle varie Anni nell'incarico di "Ufficiale ai Vettovagliamento" presso i reparti e dei sottufficiali cassieri e di contabilità. Corsi di specializzazione sono svolti per i sergenti provenienti dalla Scuola AS di Viterbo con l'in-


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L'Esercito Italiano verso il 2000

carico di comandanti di minori unità cli sussistenza, specialisti di vettovagliamento, frigoristi, specialisti di molitura e panificazione, contabili; per le reclute delle Armi e dei Corpi per gli incarichi di macellaio, cuciniere e per i militari cli sussistenza con incarico di frigorista, panettiere e mugnaio. Sperimentazioni e studi riguardano den-ate, materiali e mezzi tecnici e vengono anche eseguite analisi bromatologiche e merceologiche per controll i di qualità. Presso la Scuola, per esigenze diclattico-addestrative, vengono prodotti farina, semola, pane, pasta, biscotti salati, carne in scatola e mortadella.

Stemma Araldico Decreto 25 settembre l 989 a. SCUDO: di porpora, al caduceo d ' oro, posto in palo; calzato di azzurro e di argento, il primo caricato dall'ape d'oro, il secondo della stella di c inque raggi, di nero, munita della bordatura diminuita di azzun-o. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l' alto, riportante il motto: "STUDIUM VIRES ANIMOSQUE PROMOVET".

Sintesi della blasonatura Nello stemma sono inseriti elementi araldici relativi ai Corpi di Amministrazione, di Commissariato e di Sussistenza. La parte centrale con lo smal to di porpora (co lore tradizionale del Corpo) è riferita al Commissariato. Vi è rappresentato un caduceo (il bastone è emblema del potere, i due serpenti della pace, le ali della sollecitudine) quale simbolo delle funzioni espletate dal ruolo nel settore amministrativo-tecnico-merceologico. Il campo d'azzun-o (colore tradizionale del Corpo) è riferito alla Sussistenza e vi compare un'ape simbolo di operosità e previdenza. Nel settore d'argento, riferito all'Amministrazione, è rappresentata una stella i cui colori, nero ed azzurro, sono un chiaro riferimento ai colori tradizionali di questo Corpo.

Comandanti Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

C ENTRO ESPERIENZE E ADDESTRAMENTO Dl COMMISSARIATO ( 1948-50)

Col. Giuseppe Fisicaro SCUOLA E CENTRO ESPER IENZE DI COMMISSARIATO ( 1950-5 1)

Col. Giuseppe Fisicaro ACCADEMIA DEI SERVIZI DI COMMISSARIATO E DI AMMINISTRAZIONE MILITARE (1951-55)

Col. Giuseppe Fisicaro Col. Antonio Fulgenzi

SCUOLA MILITARE DI COMMISSARIATO E DI AMMINISTRAZIONE ( 198 J)

SCUOLA DEI SERVIZI DI COMMISSARIAT O E DI AMMINISTRAZIONE MJUTARE ( 1955-81)

Col. Antonio Fulgenzi Col. Orazio Cannata Col. Emanuele Urso Col. Cesare Olearo Col. Francesco Abate Col. Vincenzo Ventrella

Sedi 1948

Maddaloni (CE)

Enzo Vallati Mario Oliviero Mario Stefanini Luciano Brancati Pierino Doci le Salvatore Frontespizi Michele Capua Salvatore Gatto

Col. Salvatore Gatto Col. Giuseppe Gerardi Col. Michele Fracchiolla Col. Crescenzo Palumbo Col. Eduardo PeITelli Col. Antonio Mangino Magg. Gen. Antonio Venuleo Col. Giovanni Didier Col. Francesco Morone


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Istituti militari

SCUOLA TRASPORTI E MATERIALI Motto: "Scientia quo magis speculativa magis practica". Festa: 22 maggio - anniversario dei primi grandi trasporti di unità nella battaglia degli Altopiani (I 916). Sede: Roma - Caserma "Arpaia". ·

Origini e vicende o:ganiche Con la riorganizzazione della Logistica secondo il modello '80, viene istituito il settore dei Trasporti e Materiali nel quale confluiscono i preesistenti servizi logistici delle armi e munizioni, dei materiali del genio e delle trasmissioni, della motorizzazione e dei trasporti per via ordinaria. Tale provvedimento, connesso all'evolvere degli ordinamenti e delle dottrine d'impiego, impone una serie di modifiche alla struttura preposta alla formazione del personale destinato ad operare nello specifico settore. In tale contesto viene disposta la costituzione della Scuola Trasporti e Materiali che si forma il I O gennaio I 984, sulla struttura della disciolta Scuola cli Applicazione del Corpo Automobilistico. La nuova Scuola, posta alle dirette dipendenze del Capo del Corpo Automobilistico e dei Servizi Trasporti Materiali dell'Esercito, è suddivisa in tre settori fondamentali: Comando e Organizzazione Logistica, amministrazione e matricola, reparto corsi. Con decreto 20 giugno 1984 riceve la Bandiera d'Istituto, tuttavia con la soppressione della Scuola della Motorizzazione, il cui personale confluisce nella Scuola Trasporti e Materiali il 5 novembre 1991, a quest'ultima viene concessa la custodia della Bandiera di guerra ciel Corpo Automobilistico (conseguentemente la Bandiera d'Istituto viene versata al Sacrario del Vittoriano il 14 gennaio 1992). La Scuola svolge la propria attività a favore del Corpo Automobilistico; del Servizio dei Materiali d'Armamento e dei Trasporti. È un ente moderno ed è centro di studio e formazione a livello universitario con compiti d.i attività didattica, di ricerca e di consulenza. È articolata su Comando e Uffici del Comando, Battaglione Supporto Logistico, Ufficio Amministrazione, Coordinamento Reparto Corsi (Comando, Battaglione AUC, Battaglione AS, Battaglione Specializzati). La Scuola provvede attualmente allo svolgimento di corsi: di applicazione e tecnico-applicativo per gli ufficiali provenienti dall'Accademia; per allievi ufficiali di complemento; di aggiornamento professionale per gli ufficiali dei Corpi Logistici e Tecnico; per gli ufficiali delle varie Armi addetti ai servizi trasporti e materiali; di aggiornamento professionale per subalterni del Corpo Automobilistico transitati in spe per concorso; per sottufficiali capiofficina, capimeccanici e capiartificieri. Nel corso del 1992 la Scuola assorbe dal 12 ottobre i moduli addestrativi relativi alle specializzazioni di elettrogenista e tecnico elettronico per missili c/c filoguidati a guida ottica (precedentemente affidati alla disciolta Scuola Tecnici Elettronici dell'Esercito) e dal 24 novembre tutte le funzioni e compiti già di competenza del disciolto Centro Specialisti Annamento Esercito (CESAE) di Piacenza. Dal dicembre 1993 la Scuola assume la responsabilità dei corsi antisabotaggio svolti a favore del personale dell'Esercito e di altre Forze A1mate e Corpi Armati dello Stato.

Ricompense alla Bandiera del Corpo Automobilistico(*) Al Valor Militare

Medaglia d'Argento - Decreto 5 marzo 1949. Erede e custode di una fulgida tradizione del dovere e del sacrificio, il Corpo Automobihstico in circa cinque anni di dura lotta, non conobbe mai sosta, e dall 'esempio dei propri caduti, trasse impulso per nuovi ardimenti. Preparò nuovi mezzi per l'impari lotta e combatté con i fanti ed artiglieri. Generosamente pagò largo contributo di sangue nelle piste sabbiose dell'Africa, nella steppa del fronte russo, in Albania, nelle riconquistate contrade d'Italia (Africa Settentrionale ed Orientale, Albania, fronte russo, guerra di Liberazione: 10 giugno 1940 - 9 maggio 1945). (*) Custodita dalla Scuola Trasporti e Materiali.


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L'Eserci10 fwliano verso il 2000

Medaglia di Bronzo - Decreto 1° febbraio 1937. Durante la campagna svoltasi in aspro territorio di montagna quasi privo di strade, seppe con elevato senso de l valore e con sacrificio solo sopportabil i con la più ferrea disciplina e il più alto spirito di patriottismo, assolvere i più difficili compiti. Ricorrendo anche al combattimento e segnando con il proprio sangue la via alle autocolonne, recava ai camerati quanto loro occorreva per vivere e combattere. (Guerra Italo-Etiopica, 3 ottobre 1935 - 5 maggio 1936). Croce di Guerra (in commutazione di Encomio Solenne ciel 1° novembre 1920) - Decreto 26 dicembre l 963. Per l'attività, la perizia e l'abnegazione con cui portò alle battaglie il rombo dei suoi infaticabili motori, dando valido concorso alle truppe combattenti nel conseguimento della vittoria. (Trentino, maggio - giugno 1916 - Piave, giugno 1918).

Al Valore dell'Esercito Medaglia di Bronzo - Decreto 11 dicembre 1981 . In occasione del terremoto che ìl 23 novembre 1980 ha colpito le regioni Campania e Basilicata, il Corpo Automobilistico dell'Esercito interveniva con tempestività ed efficacia nelle zone sinistrate con circa duemilaottocento uomini tra ufficiali sottufficiali, autieri e personale civile specializzato e un parco di duemilasettecentocinquanta automezzi comuni e speciali, effettuando circa due milioni e 300.000 km. per complessive 7 .855 missioni. A partire dal 24 novembre organizzava, inoltre, un Centro Logistico Regionale che provvedeva all'immagazzinamento cli ingenti quantitativi cli materiali di soccorso affluiti dal terri torio nazionale e dall'estero ed al loro successivo smistamento nelle locali tà disastrate dall ' immane catastrofe. Il rapido intervento del Corpo Automobilistico, lo spirito di sacrificio e di abnegazione del Suo personale, l'altissimo senso del dovere e l'elevata periz ia dimostrati dal personale specializzato, per assicurare l'efficienza dei mezzi, e dei giovani autisti di leva, chiamati alla g uida di giorno e di notte, in condizioni di viabilità precaria ed ìn s ituazioni ambientali estrémamente proibitive, davano una dimostrazione di grande generosità di efficienza operativa che consentivano di: trasportare prefabbricati, containers, roulottes e 12.000 tonnellate dì materiali dì prima necessità; evacuare intere popolazioni dalle zone più devastate; sgomberare feriti gravi sugli ospedali civili e negli aeroporti per il successivo ricovero ìn luoghi dì cura attrezzati; recuperare e trasportare masserizie; fornire sostegno logistico a tutti i reparti affluiti nella vasta area di intervento. Altissimo esempio di virtù militari e civili , di elevate capacità tecniche, dì generoso e coraggioso altruismo che riscuoteva incondizionato plauso, viva ammirazione e profonda gratitudine de lle Autorità civili e delle popo lazioni socco rse, contribuendo così ad elevare ìl prest1g10 dell'Esercito. - Province della Campania e Basilicata, 23 novembre 1980 - 31 marzo 1981. (Al Corpo Automobilistico dell'Esercito). Al Merito dell'Esercito

Croce d'Argento - Decreto 19 maggio 1993. Depositario ed erede di una tradizione ormai quasi secolare di efficienza, sacrificio silenzioso e dedizione al dovere il Corpo Automobilistico - nell'ambito di un intervento disposto dalla comunità internazionale a favore della popolazione albanese - forniva un contributo essenziale al contingente italiano impegnato nell'aiuto ad un paese provato da sconvolgimenti socio-politici e da una precaria situazione economica. In tale contesto il Corpo ha svolto un ' incessante attività umanitaria, contri buendo al pieno successo della missione ed al rafforzamento del ruolo internazionale dell'Italia. Dava prova, in tali circostanze, ancora una volta, di elevata professionalità, doti umane e generoso impegno nel solco di una consolidata tradi z ione, rinnovando il prestigio del Corpo e della sua Bandiera. Albania, 18 settembre 1991 - 20 marzo /')93.


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Istituti militari

Sulla Bandiera del Corpo sono anche le ricompense concesse ad unità disciolte e non più ricostituite: Al Valore Militare

Medaglia d'Argento - Decreto 5 marzo 1949. Per oltre due anni si dimostrò una efficiente compatta unità di mezzi e di uomini fusi in unica volontà di vittoria, affron tando con incrollabile fede e con tenace valore ogni alterna vicenda del fronte africano. Con titanico lavoro, a contatto del nemico, forgiò nuovi mezzi per la immane lotta del fronte marmarico, combattendo con artiglieri e fanti, precedendo, a volte, truppe operanti, garantendo la tempestività dei rifornimenti per la continuazione della lotta e dando generosamente largo contributo di sangue. (Africa Settent-rionale, 1° novembre 1940 - 25 gennaio 1943). (Al ]2° Autoraggruppamento).

Croce di Guerra (in commutazione di Encomio Solenne) - Decreto 26 dicembre 1963. Per gli importanti servizi resi durante la campagna di Libia dai componenti della compagnia percorrendo arditamente sugli autocarri terreno insidioso e spesso infestato dal nemico. (Campagna di Libia, 21 dicembre 1913 ). (Alla Compagnia Autonoma della Tripolitania). Croce di Guerra - Decreto 7 aprile 1938. In otto me;;i di operazioni in territorio sprovvisto di strade e con piste quasi completamente impraticabili, con elevato senso del dovere e con sacrifici solo sopportabili con ferrea disciplina ed alto spirito, assolveva ai più difficili compiti. Partecipando di frequente a combattimenti, segnava col sangue la via alle autocolonne, recando ai combattenti di prima linea il fabbisogno necessario per vivere e combattere. (Africa Orientale, ottobre 1935 - aprile 1936). (All'Autogruppo dell'Eritrea). Croce di guerra - Decreto 27 ottobre 1950. In cinque mesi di aspra campagna sul fronte Albano-Greco e Albano-Jugoslavo, superando ogni ostacolo, faceva fronte in ogni momento, nonostante il n umero inadeguato di automezzi, a tutte le necessità, sia di carattere operativo che logistico. Mercé l'entusiastica fede dei suoi uomini che, in ogni circostanza incuranti della offesa nemica e di ogni disagio, scrivevano numerose pagine di romana virtù, fu possibile l'attuazione completa della manovra e lo sfruttamento del successo che portò la Bandiera d'Italia in territorio nemico. Dava così prezioso contributo al raggiungimento della Vittoria. (Albania, dicembre 1940 - aprile 1941). (Al 10° Autoraggruppamento di Manovra).

Stemma Araldico Decreto 26 luglio 1984 ( aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: d'argento alla sbarra di larghezza doppia, d'azzurro, caricata dalla teda d ' oro, accesa di rosso, posta in palo, e sopraccaricata dalla daga d ' argento, con la punta verso il capo. b. CORONA TURRJTA c. ORNAMENTI: lista bifida: d 'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l' alto, riportante il motto: ' 'SCIENTIA QUO MAGIS SPECULATIVA MAGIS PRACTICA".

Sintesi della blasonatura Lo smalto d'argento dello scudo è tipico delle tavole di aspettazione, in mancanza di particolari imprese o legami da blasonare. Sulla sban-a in azzurro (colore della lealtà e del valore) è riportata la fiaccola d'oro ad indicare la funzione addestrativa dell'Ente la cui opera di formazione è finalizzata ad inculcare nei giovani l'amor di Patria ed il senso del dovere. La daga romana è espressione di virtù guerriera.

Comandanti Magg. Geo. Gaetano Messina Magg. Geo. Ignazio Aronica Magg. Geo. Michelangelo Viselli

SCUOLA TRASPORTI E MATERIALI ( 1984)

Magg. Geo. Michele Ricci Magg. Geo. Umberto Pelizzola 1984

Roma

Sedi


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L'EsercilO Italiano verso il 2000

CENTRO AVIAZIONE DELL'ESERCITO Motto: "Volat agile rapide observat". Sede: Viterbo - Caserma ''Chelotti". Festa: 10 maggio - anniversario della costituzione della prima unità cieli' ALE (] 953).

Origini e vicende organiche Ricollega le proprie origini alle scuole di pilotaggio dell'Esercito, sorte all'inizio del secolo a Mirafiori, Somma Lombardo, Aviano, Pordenone, che diedero al mondo i primi piloti impiegati in voli di guerra nella campagna libica del I911 e successivamente durante la guerra 1915-1918. Sono, peraltro, le esperienze derivanti dal secondo conflitto mondiale che inducono a costituire nel marzo 1952, in seno alla Scuola di Artiglieria di Bracciano, un Reparto Aviazione Leggera di Artiglieria. Nel giugno successivo si trasforma in Centro Addestramento Osservazione Aerea per l'Artiglieria, dipendente dalla stessa Scuola e svolge corsi per formare ufficiali piloti-osservatori e sottufficiali meccanici di aerei leggeri da destinare alle sezioni di prevista costituzione e assegnazione a comandi e reparti dell'Esercito. Il 1° giugno 1957, ampliando i compiti istituzionali, diventa Centro Addestramento Aviazione Leggera dell'Esercito e passa alle dipendenze cieli' Ispettorato di Artiglieria. Trasferito nel gennaio 1958 a Viterbo, il Centro l'anno dopo dipende dall'Ispettorato dell'Aviazione Leggera dell'Esercito, nel frattempo costituito presso lo SME. È articolato su Comando, Reparto Comando, Ufficio Addestramento, Ufficio Amministrazione, Reparto Aereo. Potenziato nella organizzazione e nelle attrezzature, il Centro sviluppa l'attività precedente, tesa ad addestrare e qualificare ufficiali di tutte le Armi e Specialità alla condotta di velivoli leggeri, ali' osservazione aerea e ali' esecuzione di missioni da svolgere a favore delle unità terrestri. Effettua inoltre corsi per addestrare ufficiali e sottufficiali piloti di elicottero ali' osservazione aerea e ali' impiego dei mezzi ad ala rotante per l'appoggio di reparti a terra; di abilitazione al volo strumentale e/o notturno; cli standardizzazione per ufficiali piloti-osservatori; per ufficiali addetti alla sicurezza del volo; per istruttori di volo; di abilitazione al pilotaggio dei vari tipi di aerei con complesso ruota-sci; per la manutenzione dei vari tipi di elicotteri; applicativi e informativi per sottufficiali radio-meccanici di bordo; di osservazione aerea del tiro per ufficiali; ed infine teorico-pratici sull'impiego del!' Aviazione Leggera dell'Esercito per ufficiali frequentatori dei corsi dì Stato Maggiore. Il Centro provvede inoltre a costituire, a livello grande unità, reparti di aviazione leggera dapprima su aerei e poi anche con elicotteri. Compie studi ed esperimenti riguardanti la nuova Specialità sia per l'impiego di aerei leggeri in radio relay sia per la ripresa di fotografie aeree che per il collegamento aria-terra e per altre esigenze. Concorre ad elaborare, con l' Ispettorato dell'Aviazione Leggera del l'Esercito, norme e regolamenti di interesse della stessa aviazione leggera. Il Centro evo! vendosi affina la propria esperienza e perfeziona i procedimenti addestrativi, prendendo parte anche ad operaz ioni di elisbarco, aviolancio ed elitrasporto, inserite in esercitazioni ad alto livello. Partecipa, altresì, con personale e mezzi propri (aerei leggeri ed elicotteri) a operazioni di soccorso in occasione di calamità naturali. L' organico viene nel tempo modificato e nel 1975 prevede: Comando; Ufficio Operazioni Addestramento Informazioni; Reparto Corsi e Reparto Mezzi Aerei. Dal I O agosto 1976 diviene Centro Aviazione Leggera dell'Esercito e continua a rimanere alle dipendenze dell'Ispettorato cieli' ALE. Dal 1° gennaio 199 l il Centro viene articolato su Comando, Reparto Corsi, Raggruppamento Mezzi Aerei ed il 12 giugno 1993 prende la denominazione di Centro Aviazione dell'Esercito. In oltre quaranta anni di intensa attività il Centro ha provveduto alla formazione di tutti i piloti e specialisti, adeguandosi allo sviluppo della dottrina ed a quello tecnologico delle nuove macchine e, per l'alto grado specialistico raggiunto, costituisce Ente addestrativo di livello internazionale.


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Istituti militari

Ricompense alla Bandiera Al Valore dell'Esercito

Medaglia d'Oro · Decreto 25 maggio 1993. Solidamente attestati su elevati livelli di efficienza operativa, i reggimenti e i gruppi di squadroni, i reparti riparazioni e il Centro ALE intervenivano in innumerevoli occasioni a favore delle popolazioni per prestare soccorsi, portare i rifornimenti in località rimaste isolate, effettuare trasporti urgenti di ammalati e traumatizzati, spegnere incendi, ed erano sempre presenti là dove il dolore e le necessità richiedevano solidarietà umana e salvaguardia della vita. AI cli fuori dei confini nazionali l'Aviazione Leggera dell'Esercito dava un contributo sostanziale all'assolvimento di missioni umanitarie e per il mantenimento della pace, condotte dall'Esercito nell'ambito dell' ONU o della CEE o per iniziativa nazionale (Libano, Turchia, Namibia, Albania, ex Jugoslavia e Somalia). In ogni occasione gli Ufficiali , i Sottufficiali ed i Soldati dell ' ALE si prodigavano con ammirata professionalità, nobile altruismo, generosa dedizione e totale disponibilità a volte fino al sacrificio della vita, accrescendo il glorioso patrimonio cli virtù militati e civiche dell'Esercito e dando lustro e prestigio all' Italia. Vajont, ottohre 1963 - Somalia, gennaio 1993. Al Valor Civile

Medaglia d'Argento - Decreto 6 marza i 968. Con generoso slancio, si prodigava in molteplici interventi cli soccorso alle popolazioni di centri devastati da una violenta alluvione. La costante attività cli volo, ostacolata eia avverse condizioni atmosferiche, consentiva il tempestivo ricovero di feriti, il recupero di numerose persone rimaste isolate ed il rifornimento di ingenti quantità di viveri e medicinali. Provincia di Firenze, 5 - 22 novembre 1966. (Al Centro Addestramento Aviazione Leggera dell'Esercito). Al lvlerito della Sanità Pubblica

Medaglia d'Oro - Decreto 16 marzo 1994. Per la costante, continua opera di soccorso svolta a favore della popolazione civile in ambito nazionale e per l'essenziale contributo di carattere sanitario, fornito alle missioni umanitarie in campo internazionale.

Stemma Araldico Decreto 5 marzo 1973 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: d'azzurro alla teda fiammeggiante al naturale posta in palo, attraversata da un' aquila pure al naturale, dal volo spiegato. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTJ.· (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scucio, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "VOLAT AGILE RAPIDE OBSERVAT" . (2) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona tun-ita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura Lo smalto azzurro (colore che rappresenta lealtìt, buona fama, fortezza, nobiltà di natali) ricorda materialmente l'ambiente naturale in cui operano le unità di volo della Specialità. La fiaccola (espressione del sapere umano, che idealmente rischiara la conoscenza ai discenti cli ogni Scuola) materialmente illumina la via e l'osservazione. L'aquila (simbolo di potenza e cli vittoria) richiama la moderna insegna delle aviazioni militari.


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L'Esercito Italiano verso il 2000

Comandanti CENTRO ADDESTRAMENTO OSSERVAZIONE A EREA PER L'ARTIGLIERIA ( i 952-57)

C EN.fRO AVIAZIONE LE GGERA DELL'ESERCITO

(1976-93)

Ten. Col. Francesco Muscarà

Gen. B. Vittorio Gionti Gen . B. Stelio Cortolezzis Gen. B. Luigi Russo Gen. B. Sergio De Ros Gen. B. Domenico Innecco Gen. B. Giampaolo Giannetti Gen. B. Luigi Monetti Gen. B. Beniamino Sensi Col. Adriano Vegni

CENTRO ADD ESTRAMENTO AVIAZIONE LEGGERA DELL'ESERCITO (1957-76)

Col. Francesco Muscarà Ten. Col. Bruno Paoletti Col. Francesco Muscarà Col. Angelo Stradiotto Col. Vittorio Bonanni-Caione Col. Gennaro Piccolo Gen. B. Vittorio Gionti

CENTRO AVIAZIONE DELL'ESERCITO (1.993)

Col. Adriano Vegni Gen. B. Pasqualino Verdecchia Gen. B. Massimo Dal Piaz

Sedi 1952-58

Bracciano (RM)

1958

Viterbo


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lstitwi militari

SCUOLA LINGUE ESTERE DELL'ESERCITO Sede: Perugia - Monastero "Santa Giuliana"

Origini e vicende organiche Il l O settembre l 963 viene istituita, in Roma, la Scuola Lingue Estere dell'Esercito in seguito alle accresciute esigenze di·collaborazione internazionale, che richiedono la disponibilità di personale militare in grado di svolgere gli incarichi a tale attività connessi. Organo di propulsione, coordinamento e controllo degli studi nell'ambito dell' Esercito, svolge corsi basici, di perfezionamento e di specializzazione, informati a criteri di praticità. I basici per conferire la conoscenza di una lingua estera, in particolare inglese e francese, lingue ufficiali NATO, e tedesco, cui prendono parte ufficiali, sottufficiali e militari di truppa; quelli cli perfezionamento per ufficiali preclesignati per l'impiego all'estero, quali addetti a comandi NATO, ufficiali e sottufficiali destinati a frequentare corsi tecnico-professionali, o ad assolvere compiti particolari, per i quali la piena conoscenza linguistica è essenziale; ed infine i corsi di specializzazione per interpreti e ti-aduttori, di aggionamento e di riqualificazione. La Scuola dispone di laboratori didattici elettronici, sale di registrazione e ascolto e di altre moderne attrezzature per l'apprendimento delle lingue estere. Con il passare degli anni i corsi basici sono estesi ad altre lingue cli particolare interesse, sia europee sia orientali. Corsi di qualificazione della lingua inglese sono tenuti anche presso alcuni reparti e contemporaneamente la Scuola provvede a svolgere corsi -di lingua inglese per corrispondenza. Il 15 febbraio 1993 la Scuola si trasferisce a Perugia e nella stessa data si forma un distaccamento a Roma. Nella più recente struttura l'Istituto che è alle dirette dipendepze dello SME - Ispettorato delle Scuole, comprende: Ufficio Segreteria e Personale; Ufficio Addestramento e Studi; Ufficio Logistico; Ufficio Amministrazione; Ufficio Staccato (sede di Roma) ; Reparto Servizi.

Comandanti SCUOLA LINGUE ESTERE DELL'ESERCITO (]963)

Col. Guglielmo Magaldi Col. Arnaldo Atzeni Col. Aldo Ponzio Gen. B. Primo Tosti Gen. B. Giuseppe Zuccarini

Gen. D. Remo Fratoni Col. Giorgio Gatti Col. Alberto Rossi Col. Aldo Perrotta

Sedi 1963-93

Roma

1993

Perugia


L'Esercito llaliano verso il 2000

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SCUOLA TELECOJ\tlUNICAZIONI FORZE ARMATE Motto: "Trinae militiae una vox". Sede: Chiavari (GE) - Caserma "Leone". Festa: 16 maggio - anniversario della costituzione (I 952).

Origini e vicende organiche li I O maggio 1951 lo Stato Maggiore della Difesa dispone la costituzione in Chiavari (GE) della Scuola Unificata Operatori Radiotelegrafisti delle Tre Forze Armate con il compito di unificare la formazione professionale dei Sottufficiali Radiotelegrafisti delle FF.AA .. Modificati j compiti e preso il carattere prevalente di Scuola Operatori, l'Istituto assume una più tecnica connotazione di scuola per operatori e riparatori nel campo TLC e dal 16 maggio 1952 diviene Scuola Telecomunicazioni Forze Armate. Con decreto 1° aprile 1961 gli viene concessa la Bandiera d'Istituto. La Scuola dipende dal Capo di Stato Maggiore della Difesa che ha delegato all' Ispettorato delle Trasmissioni dell'Esercito le funzioni di controllo in campo disciplinare e tecnico-funzionale. Il personale in organico appartiene alle tre FF.AA. e la carica cli Comandante è permanentemente assegnata ad un Capitano cli Vascello. Articolata su Comando, Compagnia Comando e Servizi, Battaglione Allievi la Scuola provvede allo svolgimento cli corsi di carattere informativo (per ufficiali subalterni in spe delle Trasmissioni), di qualificazione (per sottufficiali e civil i della Difesa), di specializzazione (per allievi sottufficiali e per sergenti Y.F.P. delle Trasmissioni), di specializzazione (per allievi sottufficiali marconisti TLC dell'Aeronautica), di formazione professionale (per allievi radiotelegrafisti e segnalatori di leva e L/2 della Marina).

Stemma Araldico Decreto 8 gennaio 1997 a. SCUDO: partito dal filetto diminuito d'oro; nel primo, d'azzmrn al castello d 'argento, merlato alla ghibellina, murato di nero, chiuso dello stesso, torricellato di un pezzo, merlato cli tre, il fastigio merlato di sei, tre e tre, esso castello finestrato di quattro finestrelle, di nero, due ai lati della porta, due nella torre, fondato sulla campagna di verde, caricata dalla chiave d'oro, posta in fascia, con l'ingegno a destra e all'ingiù; nel secondo, d'azzumJ all'ancora (per la Marina), attraversata sotto la cicala dall'aquila dell'Arma Aeronautica ed a metà altezza dalla granata infiammata (per l'Esercito), il tutto d'oro, posto in abisso e sormontato da due saette poste in decusse, la saetta in banda attraversante. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "TRINAE MILJTIAE UNA VOX".

Sintesi della blasonatura Nella prima partizione è riportato lo stemma di Chiavari , città nella quale la Scuola si è costituita ed ha preso sede. Nella seconda le saette sono un preciso riferimento al fine istituzionale dell'Istituto presso il quale viene addestrato personale appartenente alle tre Forze Am1ate rappresentate, con linguaggio simbolico mediante l'ancora, l'aquila e la granata. Lo smalto azzurro è stato scelto in quanto simbolo di lealtà e di amor di Patria.

Comandanti SCUOLA UNIFICATA OPERATORI RADIOTELEGRAFISTI ( 1951-52)

C.V. Emilio Olivieri C. V. Romualdo Bertone

SCUOLA T ELECOMUNICAZIONI FORZE ARMATE

(1952) C.V. Romualdo Bertone Col. G.M.T. Domenico Panvini


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Istituti militari

Col. A.A. r.s. Francesco Tatta C. V. Piero Peclemonti Col. g. (t) Vittorio Iannarino Col. g. (t) Guido Festa · Magg. Geo. Francesco Tatta C. V. Giorgio Parodi Col. g. (t) Giuseppe Adriano Col. g. (t) Tullio Baroni

Col. A.A.r.s. Libero Garofoli Col. g. (l) Carlo Marini C.V. Angelino Garau Col. g. (t) Gerardo Gaudioso C.V. Giuseppe Bianchi C.V. Bruno Di Fabio C.V. Licio Zuliani C.V. Antonio Rapaccini

Sedi 1951

Chiavari (GE)


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L'Esercito Italiano verso il 2000

SCUOLA INTERFORZE PER LA DIFESA NUCLEARE, BIOLOGICA, CHIMICA Sede: Rieti - Caserma "Verdirosi"

Origini e vicende organiche Con circ. n. 870-S/Ord. in data 9 aprile 1953 Io SME dispone la costituzione della Scuola Unica Interforze Armate per la Difesa Atomica - Batteriologica - Chimica, che ha luogo in Roma il 10 aprile 1953, nel complesso del presidio militare della Cecchignola. Ha il compito di svolgere lo specifico addestramento alla difesa ABC al personale delle tre Forze Armate e corsi per ufficiali medici. L'attività didattica è inizialmente limitata a cicli di conferenze presso le sedi dei Comandi periferici ed a corsi cli carattere informativo allo scopo di sensibilizzare i Quadri medi e dirigenziali delle tre Forze Armate sulle possibilità offerte dalle anni ABC e sulla conseguente necessità di impostare uno specifico addestramento per difendersi da questa minaccia. A tali corsi informativi seguono corsi di qualificazione con un incremento del numero degli stessi, un potenziamento degli insegnanti e delle strutture didattiche. Nel marzo 1956 viene modificata la denominazione in Scuola Unica Interforze Armate per la Difesa Atomica, Biologica, Chimica. Dal 1966 aule e laboratori sono riuniti in un nuovo complesso infrastrutturale che comprende anche il comando e gli uffici. Cambia ancora denominazione il 9 marzo 1970 in Scuola Unica Interforze per la Difesa Atomica, Biologica, Chimica ed il 1° febbraio 1977 in Scuola Unica Interforze per la Difesa Nucleare, Biologica, Chimica. Con decreto 13 novembre 1991 gli viene concessa la Bandiera di istituto. Sulla Scuola esercita le funzioni di controllo in campo disciplinare e tecnico-funzionale l' Ispettorato dell'Arma di Artiglieria e per la Difesa NBC. Il personale in organico appartiene alle tre Forze Annate e la carica di comandante è assegnata ad un generale dell'Esercito. Strutturata su Comando, Reparto Comando e Ufficio studi, la Scuola provvede allo svolgimento di corsi di qualificazione, di abilitazione, di aggiornamento, informativi. Oltre alle attività didattiche di carattere militare vengono svolti anche corsi di qualificazione e aggiornamento per funzionari del Ministero degli Interni e del Corpo Militare della C.R.I. ed inoltre la Scuola,mantiene rapporti con altri Enti ed Istituti, nazionali ed esteri operanti nel settore e svolge cicli di lezioni presso Enti scolastici militari e civili. Nell'ambito della ristrutturazione delle Forze Armate il 1° maggio 1994 prende sede a Rieti ed assume la denominazione di Scuola Interforze per la Difesa Nucleare, Biologica, Chimica.

Comandanti Gen. B. Marco Bitossi Gen. B. Mario Bucalossi

SCUOLA UNICA INTERFORZE ARMATE PER LA

DIFESA A.B.C. ( 1953-70) Col. Romualdo Raffaelli Cap. Vasc. Pasquale Senese Gen. B. Crissanto Mulas Col. A.A. Tito Zucconi Col. Giacomo Bardi Col. Salvatore Vinci Cap. Vasc. Ercole Panichi Gen. B.A. Bruno Zavadlal Gen. B. Luigi Spagna

SCUOLA UNICA INTERFORZE PER LA DIFESA

(1977-94)

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

SCUOLA UNICA INTERFORZE PER LA DIFESA

A.B.C. (1970-77) Gen. B. Luigi Spagna C.A. Oberdan Greco

B. Mario Bucalossi B. Antonino Pio Giornofelice B. Pietro Zampieri B. Vincenzo Mattei B. Michele Ianne B. Antonino Mozzicato B. Pasquale Melluso

SCUOLA INTERFORZE PER LA DIFESA

(1994)

Gen. B. Pasquale Melluso

Sedi 1953-94

Roma

N.B.C.

1994

Rieti

N.B.C.


ARMA DEI CARABINIERI



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ARMA DEI CARABINIERI Motto: "Nei secoli fedele". Festa: 5 giugno - anniversario della concessione deila prima Medaglia d'Oro al Valor Militare (guerra 1915-18)- (1920). Mostrina: alamari d'argento bordati di rosso

Origini e vicende 'organiche Il decreto 13 luglio 1814 istituisce il Corpo dei Carabinieri Reali, come forza militare "specialmente incaricata di vegliare alla conservazione della pubblica e privata sicurezza, e andare all'incontro di quei disordini che possano intorpidirla". Infatti i Carabinieri , fin dalla loro costituzione attendono alla tutela dello Stato, delle sue istituzioni e delle leggi, al mantenimento dell'ordine pubblico, alla sicurezza dei cittadini, al soccorso delle popolazioni ed infine, come soldati, alla difesa della Patria. L'ordinamento iniziale prevede 776 uomini, successivamente portati a 2.068 nel 1816, allorché il Corpo è ripartito in sei divisioni teITitoriali - Torino, Savoia, Genova, Alessandria, Novara, Cuneo - a loro volta composte ciascuna di tre o quattro compagnie ancora suddivise in luogotenenze e stazioni. Con le annessioni territoriali determinate dalle prime campagne risorgimentali vengono modificate la giurisdizione e l'organico dei Carabinieri nei quali sono incorporate anche le gendarmerie degli Stati preunitari. Il Corpo, che fin dalle origini vede sanzionata la prerogativa di essere considerato il primo del!' Armata Sarda, con decreto 24 gennaio 1861 è denominato Arma dei Carabinieri Reali ed è già praticamente operante su tutto il territorio nazionale. A questo decreto si può far risalire la prima moderna struttura dell'Arma che, notevolmente ampliata, si articola in un comitato, tredici legioni territoriali e una legione allievi. Ulteriori modifiche alla organizzazione si verificano nel tempo a seguito del completamento territoriale della Nazione, dell'espansione oltremare, nonché delle accresciute esigenze del servizio d'istituto (incremento di reparti e mezzi; istituzione di scuole; formazione di ruoli, servizi, organi speciali, ecc.). L'organizzazione di comando risale al 1814 allorquando viene costituito il Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri che, attraverso successive trasformazioni, assume vari nominativi:

- Comando Supremo del Corpo dei Carabinieri Reali - Ispezione Generale del Corpo dei Carabinieri Reali - Comando Generale del Corpo dei Carabinieri Reali - Comitato dell'Anna dei Carabinieri Reali - Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri

(1814-16); (1822-31); (1831-61); (1861-82); ( 1882-oggi).

Dal 1814 al 1831 esiste anche un Comando effettivo del Corpo, retto da un colonnello, dipendente dal Comando Supremo e dall'Ispezione Generale. Nel 1919 l'Anna viene riordinata e vi compaiono i Comandi di Gruppo di Legioni che sono poi soppressi nel 1926 allorché si costituiscono gli Ispettorati di Zona. Al fine di perfezionare l'organizzazione di comando e territoriale, con decreto 4 giugno 1936 gli Ispettorati di Zona prendono nome di Brigate e vengono istituiti i Comandi di Divisione; 1• "Pastrengo" in Milano e 2• "Podgora" in Roma. A questi si aggiunge il 22 dicembre 1938 la 3a Divisione "Ogaden'' con sede in Napoli. Nel 1940 l'Arma risulta ordinata su: Comando Generale, tre divisioni, Comando Albania, sette brigate, ventotto legioni territoriali, Scuola Centrale, una legione allievi, un gruppo squadroni, quattro battaglioni, un gruppo per l'Egeo, squadrone "Guardie del Re", banda. Terminato il conflitto, nel 1945, sono ancora operativi: Comando Generale, tre divisioni, sei brigate, ventuno legioni territoriali, Scuola Centrale, legione allievi, gruppo squadroni, dodici battaglioni mobili, squadrone "Guardie del Re", banda.


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Nel dopoguerra l'Arma dei Carabinieri è sottoposta ad un progressivo adeguamento delle strutture, pur mantenendo inalterato il profilo di organizzazione aperta alle esigenze della società di cui è espressione. Per fronteggiare la "minaccia'' così come si è anelata modificando negli ultimi decenni, in termini cli eversione, i Carabinieri hanno saputo adeguare le proprie strutture snellendo la linea di comando ed istituendo speciali unità destinate a "nuove" particolari attività istituzionali. Attualmente l'Arma è così articolata: Comando Generale: il Comandante, Generale cli Corpo d'Armata di altra Arma, si avvale del Vice Comandante (Generale proveniente dai ruoli dei Carabinieri) e dello Stato Maggiore da cui dipendono i Reparti I (organizzazione delle forze), II (impiego delle forze), III (telematica), IV (sostegno logistico delle forze). Organizzazione addestrativa: è costituita dai comandi, istituti e centri di istruzione i quali provvedono alla formazione, alla specializzazione e al costante aggiornamento del profilo addestrativo del personale cieli' Arma. È sviluppata su tre fasce-· ufficiali, sottufficiali e militari di truppa - ed estrinseca la sua attività secondo una programmazione centralizzata, adeguata ai differenti livelli delle fasce stesse ed in modo da realizzare, nel processo fonnativo ed in quello delle specializzazioni e dell'aggiornamento, un quadro unitario. Tale organizzazione è diretta e coordinata dall'Ispettorato Scuole Carabinieri, alle cui dipendenze operano: per i quadri Ufficiali, la Scuola Ufficiali di Roma; per i quadri Sottufficiali, la Scuola Sottufficiali, con tre centri cli addestramento (Firenze, Velletri e Vicenza); per i quadri Carabinieri, la 10a Brigata, con tre Scuole Allievi Carabinieri in: Roma, per allievi carabinieri effettivi, su tre centri di addestramento (Roma, Campobasso e Iglesias); Torino e Benevento, per allievi carabinieri ausiliari, ciascuna su due centri di addestramento (Torino e Fossano - Benevento e Chieti). Vi sono inoltre sette centri cli addestramento per la formazione di specializzati nel settore delle trasmissioni (Roma), elicotteristi (Roma), sciatori e rocciatori (Selva di Val Gardena), subacquei (Genova), cinofili (Firenze), tiratori scelti (Roma) e personale a cavallo (Roma). Organizzazione territoriale: è stata recentemente interessata ad un generale riassetto, volto ad unificare la fisionomia all'ordinamento amministrativo dello Stato. Al tennine del processo l'Arma si articola su: - 5 divisioni con competenza interregionale 1a "Pastrengo", 2a "Podgora", 3• "Ogaden", 4a ''Palidoro", 5" "Culquaber"; - 17 Regioni, con giurisdizione coincidente di massima con le Regioni amministrative; - 94 Comandi Provinciali, corrispondenti alle Province; - 516 Compagnie, che nelle province più vaste sono inquadrate in Gruppi (12); - 4.664 Stazioni, presidi di base dell'organizzazione, costituite a livello Comune o di quartiere di grande città. Organizzazione mobile: dipende dalla Divisione Unità Mobili e Speciali dei Carabinieri "Palidoro", unitamente all'Organizzazione speciale. Ha compiti connessi con la difesa del territorio nazionale e concorre con l' Arma territoriale al mantenimento dell'ordine pubblico, alle operazioni di polizia a largo raggio contro la criminalità e alle operazioni di soccorso in caso di calamità pubbliche. Comprende la 11a Brigata articolata su 13 battaglioni opportunamente dislocati sul territorio. All'organizzazione mobile appartiene anche il I O Battaglione Carabinieri Paracadutisti "Tuscania", inquadrato nella Brigata Paracadutisti "Folgore", erede dell'omonimo Battaglione che fu una delle prime unità della specialità paracadutisti militari nell ' Esercito Italiano. Il reparto, per l'elevata capacità professionale dei suoi effettivi, nel 1982 è stato prescelto quale componente della Forza Multinazionale di Pace in Libano, distinguendosi nell'assolvimento dei compiti operativi e di assistenza alla popolazione. Organizzazione speciale: è costituita da una linea di reparti che, sotto il profilo operativo, offrono l'indispensabile supporto per l'attività istituzionale ad ogni livello e, sotto quello formale, completano il quadro ordinativo dell'Anna. Comprende la 12a Brigata, alle cui dipendenze operano:


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- Reggimento Carabinieri a cavallo: articolato su un Gruppo Squadroni ed un Centro Ippico. Dal Reggimento provengono tutti i militrui che danno vita al noto "Carosello Equestre", che in numerose esibizioni ha riscosso unanimi consensi nelle principali città italiane ed estere, fornendo dimostrazioni di alto livello addestrativo ne) settore ippico. Gli ufficiali, sottufficiali, appuntati e carabinieri a cavallo pmtecipano altresì ai concorsi ippici nazionali ed internazionali. Da sottolineare, al riguardo, i titoli olimpico e mondiale conquistati dal Colonnello Raimondo D' Inzeo e le numerose vittorie nazionali ed internazionali eia altti cavalieri del Reggimento. - Comando Carabinieri Antidroga: con sede in Roma, è articolato su 3 Reparti Operativi Antidroga (Milano, Roma, Napoli) dai quali dipendono 12 Sezioni e un Nucleo, ed estende la sua azione su tutto il territorio nazionale sia direttamente, per quanto riguarda la localizzazione dei canali di rifornimento della droga e la individuazione dei grossi centri di raccolta e smistamento, sia a supporto dell'azione svolta dai comandi tenitoriali nell'ambito delle rispettive giurisdizioni. In campo internazionale, opera con i paritetici organ ismi delle polizie e gendarmerie dei vari Paesi. - Comando Carabinieri Antisofisticazioni e Sanità: con sede in Roma, presso il Ministero della Sanità. È articolato su 3 Gruppi nelle sedi divisionali (Milano, Roma e Napoli) e su una serie di Nuclei, con giurisdizione interprovinciale e provinciale dislocati nei capoluoghi di regione ed altre città di maggiore interesse industriale o commerciale. Provvede alla tutela della salute pubblica mediante la lotta alle sofisticazioni. - Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori: con sede in Vibo Valentia, è stato costituito allo scopo di rendere più incisiva l'azione di contrasto alla criminalità e per incrementare la ricerca dei latitanti in Calabria. - Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri: con sede in Roma, presso il Ministero cieli' Ambiente, assolve a compiti di vigilanza, prevenzione e repressione delle violazioni compiute in danno dell'ambiente e svolge attività di polizia giudiziaria in materia ambientale su delega dell'Autorità Giudiziaria, su denuncia e di iniziativa. - Comando Carabinieri Ministero Affari Esteri: con sede in Roma, ha compiti di vigilanza presso le sedi delle Rappresentanze Diplomatiche italiane ali' estero e di polizia giudiziaria nel settore delle leggi speciali sull'immigrazione e sulla tutela dei nostri lavoratori all'estero. - Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Artistico: con sede in Roma, presso il Ministero dei Beni Culturali e Ambientali, opera a tutela del patrimonio archeologico, artistico e storico nazionale, perseguendo i reati perpetrati nel particolare settore e svolgendo una specifica attività operativa tendente al recupero delle opere trafugate. - Comando Carabinieri Banca d'Italia: con sede in Roma. Istituito per l'espletamento d i speciali servizi di vigilanza e di scorte valori in tutto il territorio nazionale, comprende reparti dislocati in tutte le province. - Comando Carabinieri Tutela Norme Comunitarie e Agroalimentari: con sede in Roma. Costituito nel 1982 come Comando Carabinieri Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste con compiti di prevenzione e repressione di reati attinenti al settore agroalimentare, con decreto 24 ottobre 1994 assume nome, funzioni e la denominazione attuale. Ha compiti di controllo straordinario nel settore dei reati in danno alla CEE, commessi da parte di soggetti che percepiscono indebitamente contributi comunitari; concorre alla prevenzione e repressione delle frodi nel settore agroalimentare ed all'esecuzione di controlli, sotto il profilo qualitativo e quantitativo sugli aiuti alimentari ai Paesi in via di sviluppo. Il Comando è alle dipendenze fu nzionali del Ministero delle Risorse Agricole, Alimentari e Forestali. - Raggruppamento Operativo Speciale: ha compiti d' intervento sul territorio nazionale nell'attività di contrasto alla criminalità organizzata. Ha sede in Roma ed è articolato a livello centrale: su tre reparti (Eversione, Criminalità Organizzata e Sequestri di Persona), nonché un Nucleo Analisi ed un Nucleo Tecnico; a livello periferico: in Sezioni Anticrimine. - Servizio Cinofili: si articola su un "Centro Carabinieri Cinofili", con sede a Firenze, su un complesso di Nuclei dislocati presso i Comandi Regione al fine di assicurare il rapido intervento della specialità su tutto il territorio nazionale, e su un Centro Addestramento Cani con sede a Roma. - Centro Carabinieri Investigazioni Scientifiche (CC/S): con sede in Roma, presso la Scuola


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Ufficiali. Dotato di attrezzature di laboratorio ad alto livello, esegue indagini scientifiche sia a richiesta del!' Autorità Giudiziaria che dei vari Comandi dell'Arma. In particolare svolge analisi chimiche e biologiche, esami balistici e grafici, comparazione di impronte digitali, esami tecnologici su materiali diversi, rilevamenti ed esami fotografici in sede criminologica. - Reggimento Corazzieri: conosciuti come tali per la corazza che indossano, essi sono carabinieri scelti particolarmente per la prestanza fisica (statura superiore a m. 1,90) e per le spiccate attitudini mili tari. Ai Corazzieri, come nel passato, sono attribuite le prerogative di guardie d'onore e di scorta al Capo dello Stato e sono affidati i servizi di sicurezza e di rappresentanza all'interno del Palazzo del Quirinale. - Nucleo Presidenziale Carabinieri e Comandi Carabinieri Senato della Repubblica, Camera dei Deputati e Corte Costituzionale: il Nucleo Carabinieri Presidenziale, a livello Comando Corpo, ha compiti dì vigilanza e sicurezza lungo il perimetro ed agli ingressi del Palazzo del Quirinale, alle tenute presidenziali, lungo itinerari percorsi dal Capo dello Stato in sede ed in occasione di visite nelle varie località del territorio nazionale. I Comandi Carabinieri Senato della Repubblica, Camera dei Deputati e Corte Costituzionale, anch'essi a livello Comandi dì Corpo, assolvono invece compiti di vigilanza e sicurezza alle sedi dei rispettivi organi, nonché servizi scorte e d'onore. Altre unità con compiti particolari sono quelle addette alla Magistratura, al Consiglio dì Stato, alla Corte dei Conti, ai vari Ministeri e, infine, quelle impegnate nella vigilanza esterna agli Istituti di Prevenzione e Pena. - Servizio Aereo: è articolato su un "Centro Elicotteri" con base a Pratica dì Mare (Roma), inquadrato nella l 2a Brigata e 14 Nuclei Elicotteri distaccati, che assicurano la copertura di tutto il territorio nazionale. Gli elicotteri in linea sono delle classi "leggero" e "multiruolo", mono o biturbina. Il personale, sia navigante che specialista, è costituito da ufficiali e sottufficiali dell'Arma i quali, dopo attenta e scrupolosa selezione, conseguono presso le Scuole dell ' Aeronautica Militare i relativi brevetti. II Servizio Aereo dell'Arma agisce in ausilio ai reparti operanti a terra impiegati in compiti di polizia giudiziaria, ordine pubblico e pubblica sicurezza, trasporto e soccorso. - Servizio Navale: costituito da motovedette di differenti classi a seconda delle esigenze, consente ai Comandi territoriali che hanno giurisdizione sulle coste e sui laghi di sviluppare l'attività istituzionale sul mare e sulle acque interne. - Gruppo Intervento Speciale (GJS): istituito nel I 978 per far fronte a particolari situazioni di emergenza - quali dirottamenti aerei, sequestri di persone, rivolte in Istituti di Prevenzione e Pena ed altro - opera a livello nazionale alle dirette dipendenze del Comando Generale ed è dotato di tutti i più moderni ritrovati della tecnica nel pa1ticolare settore. - Banda: costituita da 103 professori d'orchestra selezionati fra i migliori d'Italia e nota in tutto il mondo per la sua perfezione formale e il rigore stilistico delle sue esecuzioni, offre un ricchissimo repertorio di composizioni, che va dalle tradizionali marce militari ai brani più classici ed impegnativi. L'inizio delle acclamate tournées all'estero della Banda dei Carabinieri data dal 1916. Da allora il corpo musicale ha interpretato attraverso le proprie esecuzioni, le tradizioni ed i costumi del nostro Paese, venendo considerato da molti simbolo rappresentativo dell'Italia. Da quell'anno in poi non c'è stata manifestazione bandistica internazionale che non abbia richiesto la presenza della Banda dei Carabinieri, la cui attività, peraltro, è molto seguita ed apprezzata soprattutto dagli italiani, che ne sollecitano l'intervento a tutte le più importanti manifestazioni militari e civili. Organizzazione di polizia militare: preposta all'esecuzione dei servizi di polizia nell'ambito delle Forze Armate per la tutela del segreto e la sicurezza degli impianti, rappresenta un altro delicato e importante settore dell'attività dell' A1ma. Comprende unità in servizio in ambito nazionale ed in ambito NATO. In ambito nazionale operano: - a livello centrale: • il Reparto Carabinieri Difesa Gabinetto; • il Reparto Carabinieri Stato Maggiore Difesa; • il Comando Carabinieri Marina; • il Comando Carabinieri Aeronautica; • il Gruppo Carabinieri Autonomo presso Io Stato Maggiore Esercito;


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- a livello periferico (presso i Comandi Militari Territoriali, Dipartimenti Marittimi, Regioni Aeree, Grandi Unità dell'Esercito, Enti Addestrativi e Logistici): Reparti Carabinieri di varia consistenza, con compiti di Polizia Giudiziaria Militare e Polizia Militare. In ambito NATO, l'Arma concorre nei servizi di Polizia Militare dell'alleanza sia in Italia che ali' estero con personale inserito nei vari organismi del Consiglio Atlantico e nei Comandi delle Forze Alleate in Europa.

Campagne di guerra, fatti d'arme e Se,--vizio d'Istituto Grenoble (1815) Prima d'Indipendénza (1848-49) - 1848: Pastrengo, S. Lucia, Custoza, Valeggio, Milano, Peschiera - 1849: Casale Monferrato Crimea (1855-56) Seconda d'Indipendenza (1859) Centro Meridione (1860-61) Brigantaggio (1860-70) Terza d'Indipendenza (1866) : Levico, Borgoforte, Primolano, Custoza Roma (1870) Eritrea (1887-97) Libia (1911-12): Sciara Sciat, Due Palme Prima Mondiale (1915-18): - 1915: Podgora, Gorizia - 1916: Isonzo, Gorizia - 1917: Caporetto - 1918: Vittorio Veneto Africa Orientale (1935-36): - 1935: Adua, Macallè - I 936: Malca Guba, Gunu Gadu Seconda Mondiale (1940-43): - 1940-41: fronte greco-albanese (Perati - Klisura) - 1941 Africa Orientale (Culquaber) - 1941-42: Africa Settentrionale - 1942-43: fronte russo Liberazione (1943-45): - 1943 Cefalonia, Cattaro -1944-45: fronte clandestino di resistenza: Salvo d'Acquisto (Palidoro), Tassi (Radicofani), Sbarretti, La Rocca e Marandola (Fiesole) Balcani: Reparti Carabinieri della Divisione "Garibaldi" - 1945 Cervignano.

Nel Servizio di Istituto la lotta contro il crimine vede i Carabinieri impegnati in particolare nelle isole e nel meridione, contro la criminalità organizzata di stampo mafioso, camorrista, ecc. che a più riprese tenta di sostituirsi allo Stato. Notevole è anche l'impegno contro il terrorismo. Nel corso di pubbliche calamità i Carabinieri svolgono una missione altamente umanitaria sia in occasione dei terremoti: Casamicciola (1883), Messina (1908), Marsica (1915), Vulture e Irpinia ( 1962), Sicilia occidentale (1968), nel Friuli (1975-76), Campania e Basilicata (1980-8 I); sia nel corso delle inondazioni del Piemonte ( I 839), del Polesine ( 1951), dell'Italia settentrionale (1966), del Vajont (1963) del Piemonte (1994). Nella lotta alla droga, alle sofisticazioni alimentari, nella salvaguardia del patrimonio artistico, i Carabinieri operano con elevata professionalità come attestato dalle numerose ricompense.


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Ricompense alla Bandiera dell 'Arma Al Valor Militare

Ordine Militare d'Italia - Decreto 27 gennaio 1937. Durante tutta la campagna, diede innumerevoli prove di fedeltà, abnegazione, eroismo; offrì olocausto di sangue generoso; riaffermò anche in terra d'Africa le sue gloriose tradizioni; diede valido contributo alla vittoria (guerra italo-etiopica, 3 ottobre 1935 - 5 maggio 1936). Ordine Militare d'Italia - Decreto 13 novembre 1974. Nel retaggio del suo glorioso passato, si confermava, saldissima in tutte le sue unità, baluardo della difesa delJo Stato e delle sue leggi; ovunque generosamente presente, si prodigava con valore e perizia a tutela delJa ordinata civile convivenza, nella diuturna, incessante e sempre più aspra lotta contro il crimine. Mirabile nello slancio, illuminava con l'olocausto di centinaia di Caduti la sua fulgida storia di Anna Benemerita. Territorio nazionale, 1946-1974. Ordine Militare d'Italia - Decreto 3 giugno 1981. Custode fedele delle più alte tradizioni militari combatteva con tenacia diuturna ogni forma di criminalità che con azione violenta ed organizzata tentava di minare le Istituzioni democratiche e la civile pacifica convivenza. Dando ulteriore prova di elevata perizia e di mirabile ardimento, esaltava la sua nobile mìssione con l'impegno di capi e gregari e con il sacrificio di numerosissimi caduti. Territorio nazionale, 1975-1981. Ordine Militare d'Italia - Decreto 4 maggio 1985. Durante lungo ed intenso ciclo operativo, cm·atterizzato da insidiosità della minaccia, affrontava con ferma e coraggiosa determinazione dei Reparti, forgiati alle più nobili tradizioni militari, agguerrite bande criminali confermando il suo ruolo leggendario di difensore incrollabile della collettività nazionale. L'opera generosa e senza sosta dei suoi Carabinieri, sovente spinta fino al supremo olocausto, consegnava ancora una volta alla storia pagine sublimi di eroismo e di preclare virtù militari. Territorio nazionale, 1981-1984. Medaglia ~'Oro - Decreto 5 giugno 1920. Rinnovellò le sue più fiere tradizioni con innumerevoli prove di tenace attaccamento al dovere e di fulgido eroismo, dando validissimo contributo alla radiosa vittoria delle armi d'Italia ( 1915-1918). Medaglia d'Oro - Decreto 7 aprile 1949. Glorioso veterano di cruenti cimenti bellici, destinato a rinforzare un caposaldo di vitale importanza vi diventava artefice di epica resistenza. Apprestato saldamente a difesa l'impervio settore affidatogli, per tre mesi affrontava con indomito valore la violenta aggressività di preponderanti agguerrite forze che conteneva e rintuzzava con audaci atti controffensivi, contribuendo decisamente alla vigorosa resistenza dell'intero caposaldo, ed infine, dopo aspre giornate di alterne vicende, a segnare, per l'ultima volta in terra d' Africa, la vittoria delle nostre armi. Delineatasi la crisi, deciso al sacrificio supremo, si saldava graniticamente agli spalti difensivi e li contendeva al soverchiante avversario in sanguinosa impari lotta corpo a corpo nella quale comandante e carabinieri, fusi in un solo eroico blocco simbolo delle virtù italiche, immolavano la vita perpetuando le gloriose tradizioni dell'Arma (Africa Orientale, agosto - novembre I941). (Al 1° Gruppo Carabinieri mobilitato in Africa Orientale). Medaglia d'Oro - Decreto 2 giugno 1984. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, in uno dei periodi più travagliati della Storia d'Italia, in Patria e oltre confine, i Carabinieri frazionati nell'azione ma uniti nella fedeltà alle gloriose tradizioni dell'Arma, dispiegarono - sia isolati, sia nelle formazioni del Corpo Volontari della Libertà e nelle unità operanti delle Forze Am1ate - eminenti virtù di combattenti, di sacrificio e di fulgido valore, attestate da 2735 caduti, 6521 feriti, oltre 5000 deportati. Le ingenti perdite e le 723 ricompense al Valor Militare affidano alla storia della Prima Arma dell'Esercito la testimonianza dell'insigne contributo di così eletta schiera di Carabinieri alla Guerra di Liberazione, tramandandola a imperituro ricordo. Zona di operazione, 8 settembre 1943 - 25 aprile 1945.


Anna dei Carabinieri

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Medaglia d'Argento - Decrelo 17 giugno / 909. Volendo che perenne ed o norevole s i tramandi la memori a de lla gloriosa ca rica c he i I 30 aprile 1848, s u Pastrengo, con impeto irrefrenabile e rara intrepidezza, eseguirono i tre squadroni cli guerra dt:i Carabinieri Reali , decide ndo le sorti del la battaglia in favore de ll ' Ese rcito Sardo. ( Pos1rengo, 30 aprile 1848). (Alla Legione 1'\llievi Carabinieri) .

.Medaglia d'Argento - Decreto 19 gennaio I 9 I 3. Per i segnal ati servizi resi clall' Arma nella can1pagna di gue rra in Libia, 1911-1912 .

Medaglia cl' Argento - Decre10 5 giugno 1964. Battaglione carabinieri paracadutisti, avuto il delicato compito di protegge re unità in movime nto s u nuove posizioni, sosteneva per una intera giornata ripetuti attacchi cli soverchianti forze corazzate nernic he, appoggiate da fanteria e artigl ieria. Nell ' impari cruenta lotta, svolta con estremo ardimento, riusci va a contenere l'impeto del l' avversario, al quale distruggeva con aspra azione ravvicinala, numerosi mezzi blindati e corazzati. Sganciatosi dal nem ico con ardila manovra notturna, trovata sbarrata la via cli ripiegamento da munite pos izion i avversarie, s i la nciava eroicamente all ' attacco e, dopo violenta e pica mischia in cui snbiva ingenti perdite, si apriva un varco, ricongiungendosi alle proprie forze . (Bivio di E/nel el Asel (Gebel Cirenaico) - Bivio di Lamluda (via Balbia), 19 dicembre /94 1 J (Al f Battaglione Carabinieri Paracadutisti).

Medaglia d'A rgento - Decrelo 18 dicembre I 952. Degni eredi delle gloriose trad izioni del l' Arma elci Carabinieri , giit durame nte provati prima e dopo l' armistizio, rifiutando reiterate offerte cli resa s i uni vano ad altri reparti dell'Esercito c he avevano iniziata l'impari lotta contro il tedesco. Partecipavano con essi ininterrotta mente a lungo e s a ngu inoso ciclo operativo in terra straniera, fra inenarrabili stenti e privaz ioni , sempre primi Et dove il rischio era maggiore. Decimati negli effettivi, ma centuplicati nello spirito, res istevano fino al compimento della leggendaria impresa unicamente soste nuti dalla inestinguibile fede nei destini della Patria, ad onore e vanto cieli ' Anna Fedelissima (Jugoslovia, sette1nbre 1943 - marzo /945). (i1i reparti Carabinieri della Divisione Italiana Partigiana ''Garibaldi'').

Medaglia d'Argento - Decreto 3 maggio /983. Te nne fede in te rra cli Russia alle sue nobili tradizioni rnilitari cli Prima Arma deJJ'Escrcito con il valore dei suoi reparti, subl imato dal sacr ific io cli mille caduti. Fronte russo agoslo /941 - febbraio 1943. Medaglia di Bronzo - Decre10 IO maggio /848. Ai tre squadroni cli guerra di se rvizio presso Sua Maestà per essersi distinti ne l fatto d'arrne presso Ve rona il 6 maggio I 848 (Ve rona, 6 maggio 1848). Medaglia di Bronzo - Decreto 23 agosto I 848. Ai tre squadroni di g ue r ra cli se rv iz io presso Sqa Maestà pe r i fatti d'arme del 24. 25 e 27 luglio 1848 sulle alture cli Custoza, Va legg io, del dì 4 agosto s tesso a nno , fuori le porte di M ilano e nell'incom inci ato assedio di Peschiera (Cu stoza e Valegg io. 24, 25 e 2 7 luglio 1848).

Medaglia di Bronzo - Dec:relO /8 dicem.bre /92 7. Frazionata nelle s ue stazioni sin dal le più lontane e di sagiate località della Colonia, esemplare per vigile e costante attaccamento al dovere, perfetta nella coesione e nel] ' organizzazione, assolse sempre egregiamente i complessi compi ti del suo servizio d ' istituto, e. per meglio concorrere alla sicurezza della Colonia, prese brillantemente parte coi suoi reparti mobilitali a tutte le azioni be ll iche della campagna, segnando col valore, l' abnegazione e il tributo di sangue dei suoi componenti, una fulgida pagina d i storia per la propria Arma (Cirenaica, /923-24 ). (Alla Divisione Carabinieri Reali e Zaptiè della Cirenaica). Medaglia di Bronzo - Decreto 31 dicembre I 947. Con indomito va lore atti nto alla sua secolare tradizione, riconfermò le s ue ecce7.ionali virtù mi li tari nei numerosi ed accaniti combattimenti sostenuti dal 3" Battaglione del reggimento rnobi li tato, contro le


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forze nemiche preponderanti, ciancio valido contributo alla vittoria (fronte greco-albanese, 19 novembre

1940-3/ehbraio 1941).

Croce di Guerra - Decreto 27 ottobre 1932. Fedele alle gloriose tradizioni dell'Anna, affermava le sue qualità di tenace ardimento e di capacità bellica, concorrendo anche con i suoi reparti a tutte le operazioni che condussero all'intera occupazione della Colonia e conseguendo altresì - frazionata nel le sue stazioni fin nelle remote regioni, col valore e con le opere dei suoi componenti - preziosi risu ltati ai fini della sicurezza generale della Colonia stessa.

Tripolitonia, 24 maggio 1923 - 25 marz.o 1930. (Alla Divisione Carabinieri Reali della Tripolitania).

Croce di Guerra - Decrero 26 ottobre 1933. Strumento armonicamente perfetto di abilità professionale e di efficienza bellica, partecipando con alto sentimento del dovere, fulgido spiri to di sacrificio, esemplare ardimento a tutte le fasi della campagna, contribuiva brillantemente al successo finale, direttamente o indirettamente riaffermando in ogni incontro con i ribelli le glorie più pure dell'Arma. Tripolitania, campagna contro i ribelli, /922-23. (Alla Divisione Carabinieri Reali della Tripolitania).

Al Valore del 'Esercito Medaglia d'Oro - Decreto 13 ,naggio /977. In occasione di grave sommovimento tellurico, che aveva provocato la distruzione di interi centri abitati con numerosissime vittime ed ingentissimi danni, l'A rma dei Carabinieri, fedele alle sue secolari tradizioni di assoluta dedizione al dovere e di generoso altruismo, offriva determinante contributo alla complessa e rischiosa opera di soccorso. Ufficiai i, Sottufficiali e Carabinieri dei reparti ten-itoriali e dei contingenti mobili fatti tempestivamente affluire in luogo, con il vHlidissimo concorso delle unità speciali cieli' Anna, pur nella drammatica situazione determinata dal reiterarsi di violente scosse, si prodigavano infaticabilmente in coraggiosi interventi, che consentivano il salvataggio cli un gran numero di cittadini e recavano ai sinistrati la più valida assistenza morale e materiale, riscuotendo l'ammirazione e la riconoscenza di Autorità e popolazione. Friuli-Venezia Giulia. 6 maggio 1976 - 30 aprile 1977.

Medaglia d'Oro - Decreto 21 aprile 1982. Nel solco di una secolare consuetudine di dedizione al dovere ed umana solidarietà, l'Arma dei Carabinieri, in occasione di violentissimo e disastroso sisma che aveva provocato la distruzione di numerosi centri abitati densamente popolati, forniva determinante apporto alle operazioni di soccorso, svi luppate in condizioni proibitive per la immane entità della catastrofe e la tormentata morfologia della zona. Ufficiali, Sollufficiali, Appuntati e Carabinieri, in drammatica gara con il tempo, prodigandosi in tempestivi interventi, al limite di ogni risorsa fisica e morale, mentre la zona veniva ulleriorrnente sconvolta da successive e ripetute scosse tell uriche, proseguivano poi la loro opera nei mesi seguenti in auività di assistenza e di concorso alla ricostruzione, riscuotendo ancora una volta la riconoscenza e l'ammirazione delle Autorità e delle popolazioni. Campania - Basilicata, 23 nove1nbre 1980 - 31 luglio 1981. Medaglia d'Oro - Decreto 21 maggio 1994. Depositaria ed erede cli una ultrasecolare tradizione di silenzioso sacrificio e di dedizione al dovere, l'Arma dei Carabi nieri, valorosa componente dell'Esercito inserita a pieno titolo con le altre Armi e Corpi nei contingenti impegnati all'estero, sotto l ' egida di organismi sovranazionali o per iniziativa nazionale, ha sempre offerto un contributo davvero esemplare per l'asso! vi mento delle delicate e complesse operazioni svolte a favore dei popoli travagliati da gravi crisi interne o afflitti da endemica povertà. In ogni circostanza il personale cieli' Arma dei Carabinieri si è prodigato con indiscussa professionalità, totale abnegazione ed encomiabile impegno, concorrendo validamente al pieno successo delle missioni, accrescendo il glorioso patrimonio di virtù militari e civiche de ll' Eserc ito e cieli' Arma stessa e contribuendo in maniera determinante a consolidare l'immagine ed il prestigio dell ' Italia e de lle sue Forze Armate, in ambito internazionale . Libano.

lrak, Albania, Cambogia, Somalia, Mozambico: 1982 - 1993.


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Arma dei Carabinieri

Al Valor Civile

Medaglia d'Oro - Decreto 24 settem.hre 1953 In occasione delle alluvioni verificatesi nel Polesine, l'Arma dei Carabinieri, confermando le sue tradizionali virtù di abnegazione e di altruismo, dava il suo contributo di uom ini e di mezzi all ' ardua opera di soccorso a quelle popolazioni. Ovunque presenti , durante la disperata difesa iniziale; sereni ed eroici poi, di fronte al dilagare delle acque che tutto invadevano e sommergevano, gli Ufficiali, i Sottufficiali ed i Carabinieri dei reparti tenitoriali, pur con le caserme isolate ed allagate si prodigarono con immediato slancio e sprezzo del pericolo in favore delle popolazioni, affrontando situazioni drammatiche e intervenendo anche con repaiti mobili, in nobile e ardimentosa gara con le altre organizzazioni cli soccorso nelle località inaggionnente colpite per salvare e difendere, ricuperare e rincuorare. Suscitando per tale comportamento la riconoscenza e l'ammirazione del Paese. (Polesine, novembre - dicembre 1951 ).

Medaglia d'Oro - Decreto 25 maggio 1956. Nelle eccezionali avversità atmosferiche dello scorso inverno l'Arma dei Carabinieri offriva il suo generoso, instancabile contributo alla organizzazione dei soccorsi alleviando sensibilmente la situazione cli disagio delle popolazioni colpite. In tale opera, spesa senza risparmio di energie, in condizioni particolannente difficili e con elevato spirito di sacrificio, l'Arma ancora una volta rendeva al Paese una testimonianza altissima cli suprema dedizione al dovere. Uebbraio 1956). Medaglia d'Oro - Decreto 19 dicembre 1967. In occasione di violente all uvioni abbattutesi sul territorio nazionale r Arma dei Carabinieri, confermando le sue elette virtù di suprema ded izione al dovere, indomito s pirito di sacrificio ed alto senso cli solidarie tà umana, dava elevatissi mo contributo ali' opera d i soccorso alle popolazioni colpite. Ufficiali, Sottufficiali e Carabinieri dei reparti territorial i 1peccanizzati e delle specialità paracadutisti, elicotteristi e sommozzatori, profondendo nel la lotta contro l'infuriare degli elementi ogni risorsa fisica e morale, si prodigavano con appassionato slancio ed eroico sprezzo del pericolo nel sal vataggio di migliaia cli vite umane e nel recupero cli ingenti quantitativi di materiali. La loro opera meritava ancora una volta.l'ammirazione e la riconoscenza unanime ciel Paese. Medaglia d'Oro - Decreto 1° giugno 1992. Durante oltre un lustro, salda nella sua articolata presenza su l territorio e fedele al retaggio dei più alti valori di lealtà e di suprema dedizione alla Patria, l'Arma dei Carabinieri, con d iuturna ed aspra lotta ad una criminalità sempre più proterva ed efferata, rinnova mirabili prove dì elevata perizia e intrepido eroismo, luminosamente segnate dal sereno sacrificio cli numerosi caduti per esaltare il prestigio delle libere istituzioni democratiche e per affermare la forza della legge. Territorio nazionale, 1985 - 1991 . Medaglia d'Oro - Decreto 17 magiio 1995. In occasione della violenta alluvione abbattutasi su Piemonte ed Emilia-Romagna, che causava vittime ed ingentissimi dann i, il personale cieli ' Arma dei Carabinieri, ciancio prova ancora una volta di elevatissima professionalità, di encomiabile spirito cli sacrificio e cli incondizionato impegno, interveniva con uomini e mezzi in soccorso delle popo lazioni colpite e, prodigandosi con im mediatezza , efficacia e sensibilità in un'opera generosa ed instancabile, garantiva il graduale ritorno alla normalità in ottimal i condizioni cli ordine e di sicurezza pubblica. Novembre 1994.

Medaglia d'Argento- Decreto 18 maggio 1964. Ufficiali, Sottufficiali e Militari dell'Arma dei Carabinieri si sono prodigati, senza soste ed oltre ogni limite, tra insidie e difficoltà innumeri, nel soccorrere le popolazioni colpite dal disastro ciel Vajont. L'Arma dei Carabinieri ha così confermato, ancora una vol ta le sue nobili tradizioni di incondizionato attaccamento al dovere, generoso sprezzo ciel pericolo e di eroica abnegazione. (disastro del Vajont, ottobre 1963). Di Benemerenza

Medaglia d'Oro - Decreto 5 giugno 1910. Si segnalò per operosità, coraggio, filantropia ed abnegazione nel portar soccorso alle popolazioni funestate dal terremoto del 28 dicembre 1908.


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L'Esercito Italiano verso il 2000

Medaglia d'Oro ai Benemeriti della Scuola, della Cultura e cieli' Arte - Decreto 1° giugno 1981. Nel solco della sua fuigicla e gloriosa tradizione, con indefettibile impegno, tenace abnegazione e alto grado di preparazione tecnica, offriva un costante e prezioso contributo alla salvaguardia ciel patrimonio artistico nazionale, consentendo altresì il recupero, in terri torio italiano ed estero, cli opere d' arte trafugate cli eccezionale valore storico e culturale. Terrilorio nazionale, 1969-81. Medaglia d'Oro ai Benemeriti della Scuola, della Cultura e cieli' Arte - Decreto 20 maf?gio 1986. Rinnovellò le sue più nobili tradizion i di salvaguardia del patrimonio arristico nazionale pervenendo, con la professionalità, l'abnegazione e la tenacia dei suoi uomini al recupero di numerosissime opere d ' arte, tra cui capolavori di inestimabile valore. Territorio nazionale ed estero, J9RJ - 1985. Medaglia d'Oro di Benemerita dell'Ambiente - Decreto 8febbraio 1990. Per r impegno profuso nella d ifesa dell'ambiente e per i risultati conseguiti in perfetta sintonia operativa eia tutti i Reparti terri toriali e daJ Nucleo Operativo Ecologico presso il Min istero c.lell ' Ambiente. Per aver sviluppato una efficace azione di tutela del patrimonio naturale del Paese, svolgendo importanti operazioni di co ntrollo, prevenzione e repressione di numerose violazioni di norme in materia ambientale. L'Arma, costante espressione di aderenza alle reali esigenze del Paese, superando notevol i difficoltà ha contribuito a diffondere una coscienza civile più attenta al rispetto cli quei valori fondamen tali per un equilibrato svi luppo della società. Territorio Nazionale, 1986 - 1990. Medaglia d'Oro ai Benemeriti della Scuola, della C ultura e cieli' Arte - Decreto 2 gennaio 1995. L'Arma dei C arabinieri, nel solco della più fulgida e g loriosa tradizione, con incessante impegno, tenace abnegazione ed alla professionalità, offriva un costante e prezioso contributo alla salvaguardia del patrimonio artistico nazionale, conseguendo s ignificativi risultati nella lotta alla criminalità organizzata dedita al traffico clandestino di opere d'arte. TI recupero in territorio italiano ed estero di numerose opere trafugate cl i incommensurabile valore artistico, storico e culturale consolidava altresì, in maniera determinante, l' immag ine ed il prestigio dell'Istituzione anche in ambito internazionale. Anni l 986 - 1994.

Al Merito della Sanità Pubblica Medaglia d'Oro - Decreto 16.febbraio 1965. Per feco ndo contributo dato dai Nuclei Antisofisticazioni (N .A.S.) nell a lotta contro le frodi ali mentari in difesa dell'igiene e della salute pubblica. Medaglia d'Oro - Decreto 23 novembre 1978. Per l' elevato contributo dato, attraverso l'attività degli speciali nuclei antidroga, nella lotta contro il traffico illecito degli stupefacenti e delle sostanze ps icotrope, operando - ne l rispetto delle gloriose trad izioni - con severo, costante impegno ed infrenanclo la dilagante diffusione del grave fenomeno sul1'·intero territorio nazionale, 1969 - 1978. Medaglia d'Oro - Decreto 17.febbraio 1993. Salda nella sua articolata e qualificata presenza sul territorio e fedele al retaggio dei più alti valori di lealtà e di suprema dedizione alla Patria, l'Arma dei Carabinieri , con diuturno ed appassionato impegno, anche in difesa della salute pubblica, assicurava mirabili prove cli somma perizia con risultati d i eccezionale rilievo nella difficile attività cli contrasto al crimi ne in danno del servizio sanitario nazionale e cli tutela dell'igiene e genuinità alimentare. Territorio nazionale, 1993.


Arma dei Cambinieri

I 8I

Medaglie d' Oro al Valor Militare Car. Cap. Cap. Brig. Brig. S. Ten. Brig. V. Brig. Car. Car. Brig. Brig. Cap. Car. Car. Car. App. Car. Car. Car. Ten. Car. Car. Magg. Magg. Ten . Brig. Car. Car. V Brig. V. Brig. App. Car. Ten. A. Ten . V Brig. Car. Cap. Ten. Col. Ten. Col. Magg. Cap. Cap. Ten. M.llo Brig. Brig.

SCAPACCINO Giovan ni Battista BERLINGUER Gerolamo CASTELLI Agostino BERGIA Chiaffredo CAU Lussorio CABRUNA Ernesto VEDUTI Martino PIRAS Fedele BUROCCHI Giovanni CARMANA Leone UGOLINI G iuseppe PIETROCOLA Salvatore B0NS1GNORE Antonio CIMARRUSTI Viuoriano GHISLENT Mario PAZZAGLIA Giovanni VERI Leandro LORUSSO Antonio CAU Francesco ALESSI Antonio RONCHEY Maggio COSSIDENTE Savino GJANAJ Rabman LAZAZZERA Rocco SERRANTI Alfredo SATTA Giovan ni Luigi BASSO Attilio GREGORI Alfredo PENZO Pol iuto CASTAGNA Bruno CAL<\BRÒ Giovanni DE VITA Sabato PLADO MOSCA G iuseppe SANDULLI MERCURO Alfredo PETRUCCELLI Orazio D'ACQUISTO Salvo PORRANI Raffaele DE TOMMASO Orlando FRIGNANI Giovanni TALAMO Manfredi DE CAROLIS Ugo AVERSA Raffaele FONTANA Genserico RODRIGUEZ PEREIRA Romeo PEPICELLI Franco MANCA Candido SERGI Gerardo

Les Echelles (Savoia) 1834 Sassari 1835 Orgosolo 1840 1870 Bosco Dogliolo e Furci Orgosolo 1899 Aiello-Cielo di Piave 1917-19 18 Lugo 1918 Capo Site 1918 Fiume 1919 Spezia 1920 Milano 1920 Uacille-Malca Guba (A.O.) 1936 Gunu Gadu (A.O.) 1936 Gunu Gaclu (A.O.) 1936 Gunu Gaclu (A.O.) 1936 Arbì Ghebrà (A.O.) 1937 Laigueglia 1938 Taranto 1938 1938 Taranto Gianchì Mariam (A.O.) 1938 Bregiani (Albania) 1938 Macmarefuà (A.O.) 1940 Lurth cli Perlati (Albania) 1940 Fronte Greco 1941 Culqualbcr (A.O.) 1941 Agorclat e C heren (A.O.) 1941 1941 Cheren (A .O.) Veli Dolac (Balcani) 1941 1941 Africa Orienrale 1942 i\fonte Mali njek Kuasica Crnomrlj (Balcani) 1942 Barmash (Albania) 1942 Arbusow (Russia) 1942 1943 Cefalonia (Grecia) Cefalonia (Grecia) 1943 23 settembre 1943 Torre cli Palicloro 1943 Grecia Roma 9 settembre 1943 I943/1944 Roma 1943/1944 Roma 1943/1944 Roma 1943/1944 Roma 1943/1944 Roma 1943/1944 Roma 1943/ 1944 Roma 1943/1944 Roma l 943/1944 Ron1a


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Car. Corazz. Car. Magg. IVI .Ilo Brig. Brig. Car. Gen. D. Car. Cap. Ten. Brig. Car. Car. Car. Car. Car. Car. Car. Car. Car. Car. M.llo Cap. Car. M.llo Car. App. Car. M.llo Car. Ten. App. Car. Cap. App. IVI .Ilo Cap. App. Cap. App. Brig. App. App. Car. V.Brig. Brig. App.

L'Esercilo Italiano verso il 2000

RENZINI Augusto GIORDANO Calcedon io FORTE Gaetano DUCE Livio GALLO Francesco ZUDDAS Enrico JOPPI Angelo CACCAMO Fortunato CARUSO Filippo CIARDI Giotto JOVINO Dante PENNISI Salvatore ARALDI Alberto TASSI Vittorio MONTINI Fosco LA ROCCA Alberto MARANDOLA Vittorio SBARRETTI Fulvio BONAVITACOLA Filippo MARCHINI Andrea GENNARI Lorenzo BONDT Domenico BOVI Clemente D' AMORE Ettore GENTILE Francesco COSTANTINO Orazio DI BERNANDO Luigi FOJS Antonio DELLA SALA Carmine MESSINEO Emanuele MARITANO Felice LOMBARDI Attilio Armando ROCCA Umberto CONDELLO Stefano CARUSO Vincenzo AIOSA Rosario BENI Alfredo PIERMANNI Sergio PULICARI Giuseppe RUSSO Raffaele BARISONE Enrico CHIONNA Antonio CUZZOLJ Pietro CORTELLESSA Ippolito CODOTTO Enea MARONESE Luigi COSTANTINI Alfredo TRIPODI Carmi ne PRINCIPATO Alfonso

Roma Roma Roma Attica (Grecia) Dobrota Roma Roma Roma Roma Jugoslavia - Toscana Russia Russia Piacenza Radicofani Sarsina Fiesole Fiesole Fiesole Branova (Slovenia) Monte Carchio Bibbiano Ciano D'Enza Corleone Orgosolo Cima Vallona Casteldaccia Clusone D' Iseo Ventimiglia Ferrara Maranello Piemonte-Emilia-Lombardia Briosco Melazzo Taurianova Taurianova Porto San Giorgio Porto San Giorgio Civi tanova Marche Castel San Pietro Terme Napol i Orune Martina Franca Viterbo Viterbo Padova Padova Montegrotto Terme San Luca Racalmuto

1943/1944 1943/1944 1943/1944 1943/1944 1943/1944 1943/1944 J943/1944 I943/1944 1943/1944 1943/1944 1943/1954 1943/1954 1944 1944 1944 1944 1944 1944 1944 1944 1945 1945 1959 1959 1967 1969 1971 1971 1973 1974 1974 1974 1975 1977 1977 1977 1977 1977 1979 1979 1979 1980 1980 1980 1981 1981 1983 1985 1985


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Arma dei Carabinieri

Brig. Car. A. Car. Car. Car. Car. Car. A. Car. Car. Car. App. App.

MONT ELEONE Antonio Enrico DI BONAVETURA Stefano MICCOLI Cosimo Luigi PIGNATELLI Luciano GANCI Carmelo STEFANIZZJ Fernando PETRACCA Angelo PEZZUT O Claudio ARENA Fortunato DE GIORGI Giovanni GAROFALO Vincenzo FAVA Antoni no

Isola delle Femmi ne Palermo Pomigliano D'Arco Castelrnorrone Castelmorrone San Damiano D'Asti Ceglie Messapico Pontccagnano Pontecagnano Cesa Scilla Scilla

Riepilogo Ricompense Individuali a lvlilitari dell'A,~,na ( *) 20 Croci dell'Ordine Mi li tare d'Italia C:'*) 108 Medaglie d'Oro al Valor Mil itare 2 Medaglie d'Oro al Valore dell 'Esercito l Medaglia d'Oro al Valor di Marina 3147 Medaglie cl' Argento al Va lor Militare 5 Medaglie d'Argento al Valore cieli' Esercito 22 Medaglie cl ' Argen to al Yalor cli Marina 5715 Medaglie cli Bronzo al Valor Militare 8 Medaglie di Bronzo al Valore dell ' Esercito 42 Medaglie d i Bronzo al Valor di Marina 64 Medaglie d'Oro al VaJor C ivile 1992 Medaglie d'Argento al Valor Civile 3243 Medaglie cli Bronzo al Yalor Civile 36 11 Croci cli Guerra al Valor Mili tare e Croci al Valor Militare

(**) I GRANDE UFFIClALE, I COMMENDATORE, I l!FFlCIALE, 17 CAVALIERI. (*) DATI AGGIORNATl Al. 31 DICEMB RE 1994.

1985 1986 1987 1987 1987 1988 1990 1992 1992 1993 1994 1994


L'Esercito l!aliano verso il 2000

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Sternma Araldico Decreti 27 dicembre 1952 e 19 gennaio 1977 (aggiornati in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: tagliato: nel primo d'azzurro a lla branca di leone d'oro movente dal fianco destro del lo scudo e stringente un serpente al naturale volto a sinistra; nel secondo cli rosso alla quercia sradicata d'argento. 11 tullo abbassato al capo d ' oro. b. CORONA TURRITA.

c. ORNA!'v/ENT!: Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'a lto, riportante il motto: "NET SECOLI FEDELE". (2) Onorificenza: accollar.a alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentat ivi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibi le della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scucio. (I)

Sintesi della hlasonatura L'azzurro ed il rosso sono i colori tradizionali dell'Arma, già inseriti nel vecchio stemma concesso con R.D. 2 marzo 1930. Lo smalto d'azzurro , sin1bo lo di amor di Patria e fede ltà, è riferito alla funzione istituzionale svolta dal l'Arma in tempo cli pace (repressione dell'insidia a ll'ordi ne ed alla sicurezza pubblica). Vi sono rappresentati il serpente, quale simbolo di cautela e buon governo. la branca cli leone (che stringe il serpente) acl indicare la fo rza con la quale il buon governo viene assicurato. Lo smalto cli rosso, simbolo di valore, ardire e sacrificio s upre mo, è riferi to alle alte virtù militari cieli' Anna. Vi è rappresentata la quercia s radicata, emblema cli cospicua nobiltà, merito riconosciuto, anirno forte e g uerriero. La grande gloria militare è evidenziata dal capo d'oro, in riferimento alle M.O.V.M., e dai nastri che accompagnano lo scudo, riferiti anche alle altre ricompense al Valore.

Comandanti CORPO DEI CARABINIERI REALI ( 1814-61)

Gen. Giuseppe Thaon di Revel di Sant'Andrea Ten. Gen. Alessandro Des Geneys Col. Carlo Lodi cli Capriglio Magg. Gen. G. Battista d'Oncieu de la Batie Magg. Gen. Giovanni .M aria Cavasanti Magg. Gen. Luigi Maria Richieri cli Montichieri Magg. Gen. Michele Taffini d' Acceglio Magg. Gen. Fabrizio Lazzari Magg. Gen. Federico Costanzo Lovera di Maria ARMA DEI C.~RABINJERI R EALI ( 1861-1946)

Magg. Gen. Federico Costanzo Lovera di Maria Ten. Gen. Antonio Massidda Ten. Gen. Luigi Incisa Beccaria cli S. Stefano Ten . Gen. Ignazio De Genova cli Pettinengo Ten. Gen. Leonardo Roissard de Bellet Ten. Gen. Luigi Taffini D' Acceglio Ten. Gen. Francesco Carenzi Ten. Gen. Bruto Bruti

Ten. Gen. Fel ice Sismondo Ten. Gen. Federico Pizzuti Ten. Gen. Giuseppe Bellati Ten. Gen. Paolo Spingardi Ten. Gen. Giuseppe Del Rosso Ten. Gen. Gaetano Zoppi Ten. Gen. Luigi Cauvin Ten. Geo. Carlo Periti cli Roreto Gen. C.A. Giacomo Ponzio Gen. C.A. Enrico Asinari cli San Marzano Gen. C.A. Riccardo Moizo Gen. C.A. Remo Gambelli Gen . C.A. Azolino Hazon Gen. C.A. Angelo Cerica Gen. D. Giuseppe Pièche Gen. C.A. Taddeo Orlando Gen. D. Brunetto Brunetti ARMA DEI CARABINIERI ( 1946)

Gen. D. Brunetto Brunetti


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Arma dei Carabinieri

Gen. C.A. Gen. C.A. Gen. C.A. Gen. C.A. Gen. C.A. Gen. C.A. Gen. C.A. Gen. C.A. Gen. C.A.

Fedele Degiorgis Alberto Mannerini Luigi Morosini Luigi Lombardi Renato De Francesco Giovanni de Lorenzo Carlo Ciglieri Luigi Forlenza Corrado San Giorgio

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A.

Enrico Mino Pietro Corsini Umberto Cappuzzo Lorenzo Valditara Riccardo Bisogniero Roberto Jucci Antonio Yiesti Luigi Federici


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L'Esercito Italiano verso il 2000

REGGIMENTO CORAZZIERI Motro: "Yirtus in periculis firmior". Festa: 5 giugno - anni versario della concessione della prima Medaglia d ' Oro al Valor M ilitare all'Arma (guerra I 9 I 5- 18) - ( 1920). Sede: Roma - Caserma "Alessandro Negri di Sanfro nt". Mostrina: alamaro in argento su fondo scarlatto con stelletta in argento profilata di rosso recante al centro il monogramma R.L Nella parte superiore dell'alamaro è riportato il fregio del Reparto (aquilelta con monogramma RJ.).

Origini e vicende organiche Il 7 febbraio I 868 viene accentrato in Firenze un contingente cli 80 carabinieri a cavallo per forn ire servizio di scorta e d'onore al corteo reale in occasione delle nozze del principe Umberto con la Principessa Margherita di Savoia. T Carabinieri, scelti per particolare prestanza fisica, indossano la corazza. L'anno s uccessivo l'organico del contingente è ampi iato sino a contare 5 ufficiali , 12 sottufficiali e 88 militari. Considerati come Guardie d ' Onore di S ua Maestà, nel 187 1 con il trasferimento della Real Casa dal capoluogo toscano a Roma entrano a far parte della Legione di Roma quali Carabinieri Guardie del Re. Per sovrana determinazione, nel 1909 si forma lo Squadrone Carabinieri Guardie del Re che viene reso depositario delle tradizio ni delle antiche "Guardie del Corpo" le origin i delle quali risalgono al 1667; sciolte dal g iurame nto di fedeltà al Re di Sardegna il 9 dicembre 1798 le "Guardie del Corpo" vengono riorgan izzate nel 1814; soppresse ancora nel 1831 sono sosti tuite da una Compagnia Guardie del Corpo di Sua Maestà che rimane in vita sino al maggio 1867. Durante la guerra I 9 I 5- I 8 Jo Squadrone segue la Casa Reale in zona di operazioni lasciando a Roma un contingente di pochi elementi. Nel periodo tra i due conflitti mondiali non si registrano sostanziali varianti nell'ordinamento. Il Regolamento Organico per l'Arma, approvato con R.D. n. I 169 in data 14 giugno 1934 stabilisce che lo "Squadrone Carabinieri Guardie del Re è adibito ai servizi di scorta e cli sicurezza dei Sovrani ed a quell i interni dei RR. Palazzi. Per lo speciale suo impegno, dipende dal I O Aiutante cli Campo Generale d i S.M. il Re" . La versione dello stesso articolato modificato a seguito della riforma istituzional e e delle innovazioni ordinative del 196 I recita: " Il Gruppo Squadroni Carabinieri del Presidente della Repubblica è adibito ai servizi di scorta e di sicurezza del Presidente della Repubblica ed a quelli interni dei Palazzi. Per lo speciale suo impegno, dipende dal Consigliere Militare ciel Presidente della Repubblica. Dopo gli avvenimenti seguili ali ' armistizio dell' 8 settembre 1943 il reparto si riorganizza in Roma nella stessa caserma di Via XX Settembre che ancora oggi ospita i "Corazzieri", e riprende a funzionare rego larmente nel giugno I 944, quando al Quirinal e si insedia il Principe Umberto in veste cli Luogotenente Generale del Regno. Nel I 946, in seguito a l mutamento is titu zionale dello Star.o, lo Squadrone, in attesa delle determinazioni che il Presidente della Repubblica si è riservato in ordine al s uo impiego, viene assegnato provvisoriamente, s u proposta cie l Com ando Generale, alla Legione Teffitoriale di Roma - Gruppo Sq uadroni - con la denominazione di 3° Squadrone. Esso svolge tutti i servizi d ' onore e di vigilanza, fissi e saltuari , alla sede del Capo dello Stato (Palazzo Giustiniani) e dipende per il suo impiego, a tutti gli effetti, dal Comando della Legione cli Roma. Il 1° maggio I 947, anche per desiderio espresso dal Gabinetto del la Presidenza della Repubblica, il 3° Squadrone Carabinieri passa alle dirette dipendenze della Legione, assumendo la denominazione di Squadrone Carabinieri Guardie del Presidente della Repubblica. li 1° ottobre 196 1 il Reparto viene elevato a Gruppo Squadroni, articolato s u due squadroni se mpre alle dipendenze della Legione di Roma. Il I" agosto 1965 è ist i tuito il Comando Carabinieri Guardie del Presidente della Repubblica, comprenden te un Gruppo Squadroni, un Ufficio Segreteria e Personale, un Uffic io Amministrazione ed il Servizio Sanitario e Veterinario. Dipende per l'impiego dal Consigliere Militare


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Arma dei Carabinieri

del Presi dente della Repubblica e in via disciplinare e amministrativi1 da l Comando Generale dell'Arma. Con decreto 12 settembre I 978 allo stesso Comando è concessa la Band iera di g uerra. Il IO settembre 1990 per adeguare la struttura del Reparto alle funzioni espletate, viene costituito il "Reparto Special e di Sicurezza" col compito di garanti re la protezione diretta ed immedi ata del Presidente della Repubblica e delle alte Autorità sue ospi ti, nonché di concorso agl i altri servizi istituzionali del Reparto. Il 4 novemb re 1990 il Comando assum e la denominazione d i Reggimento Carabinieri Guardie della Repubblica e nello stesso giorno viene emesso un decreto che approva una modifica al drappo della Bandiera del Corpo e stabilisce il passaggio della stessa al Reggimento. li nuovo drappo è formato con i tradizionali colori verde, bianco e rosso ed ha riportati: neg li angoli le cifre cl' onore della Presidenza della Repubblica in oro; sul recto, nel centro, la scritta su tre righe "REGGIMENTO CARABINIERI GUARDIE DELLA REPUBBLICA" in lettere d'oro; sul verso, nel centro. la scritta 2 GIUGNO 1946 circondata dalla ghirlanda di ol ivo e di quercia, tutto in oro. Il 1° gennaio 199 1, lo SME sanziona la costituz ione del Regg imento in Ente Amministrativo autonomo e dal 10 novembre 1.992 il Reparto Speciale di Sicurezza varia nome in Reparto di Sicurezza. Una nuova variante ha luogo il 24 dicembre 1992 allorché l'unità assume la denominazione di Reggimento Corazzieri.

Ricompense allo Stendardo Al Valor 1Wilitare

Medaglia di Bronzo - Decreto I O maggio 1848. Ai tre squadroni di guerra di servizio presso Sua Maestà per essersi distinti nel fatto cl ' arme presso Verona il 6 maggio 1848 (Verona, 6 maggio 1848). Medaglia di Bronzo - Decreto 23 agosto 1848. Ai tre squadroni di guerra di servizio presso Sua Maestà per i fatti cl' arme elci 24, 25 e 27 luglio 1848 sulle alture cli Custoza, Valeggio, del dì 4 agosto stesso ·anno, fuori le porte di Milano e nell' incominciato assedio di Peschiera (Custoza e Valeggio. 24, 25 e 27 luglio 1848).

Stemma Araldico Decreto 24 dicembre I 986. (aggiornato in base a q uanto di sposto dallo SME con circ. 12 1 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1 987). a. SCUDO: partito: nel primo, interzato in pergo la d 'azzurro, d'argento e di rosso, all' aqu ila attraversante di nero, linguata e allumata di rosso, rostrata ed armata d ' oro. caricata in cuore dallo scudetto ovale di rosso con le lettere maiuscole R ed I d ' oro, la I caricante la R; nel secondo. tagliato: nel primo d ' azzurro, alla branca di leone d'oro, movente dal fianco destro e afferrante la serpe al naturale, linguata e allumata di rosso, rivoltata, ondeggiante in palo nel secondo, di rosso, alla quercia, sradicala e fruttala, cl' argento. b . CORONA TURRITA c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scucio, incurvata con la concavità rivolta verso l'al to, riportante il motto: "VIRTUS lN PERICULIS FIRMIOR". (2) Lo scudo è sostenuto da due leoni d ' oro, allumati e linguati di rosso, che afferrano, quello di destra con la zampa anteriore sinistra, quello di sinistra con la zampa anteriore destra, le due aste verticali cl' azzurro, con bu lletLe poste a spi raie e con freccia d'oro, delle due bandiere, rigide e volte verso l'esterno, con i colori nazionali, entrambe frangiate d'oro. I leoni poggiano le zampe posteriori sulla lista bifida.

Sintesi della blasonatura

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partizione: l'azzurro, l'argento ed il rosso simboleggiano i colori de lle Città (Torino, F irenze e Roma) ove hanno avuto sede la Capitale dello Stato ed i Carabinieri Guardie. L' aquila sabauda con lo scude tto o vale in cui è il monogramma della Repubblica Italiana ricordano il compito peculiare svolto


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L'Esercito Italiano verso ìl 2000

senza soluzione di continuità dal Corpo (salvaguardia della suprema autorità dello Stato). 2apartizione: è ripresa dallo stemma del!' Arma dei Carabinieri per ricordare che dall'Arma proviene il primo contingente di Carabinieri Guardie e della stessa il Corpo fà tuttora parte. Sui lati dello stemma sono posti due leoni con funzione cli completamento della struttura. La figura del leone che richiama i concetti di vigore, forza, eleganza e potenza è stata scelta in quanto può essere definito "animale araldico" per eccellenza. Le Bandiere indicano le entità verso cui il quotid iano lavoro del Reparto si indirizza: la Repubblica Italiana e la sua Suprema Autorità.

Comandanti (1868-1909) Cap. Francesco Dardanelli Cap. Giovanni Restagno Cap. Cosimo Salvagnoli Marchetti Cap. Stefano de Giovannini Cap. Giovanni Vicentini Cap. Leonida Werner Cap. Luigi Emanue] Magg. Ulderico D'Alessandro

CARABINIERI GUARDIE DEL RE

COMANDO CARABINIERI GUARDI E DEL PRESIDENTE DELLA R EPUBBLICA ( 1965-90)

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

SQUADRONE CARAB INIERI GUARDIE DEL RE

(1909-46) Ten. Col. Giovanni Lang Col. Giorgio Cellario Serventi Col. Ernesto de Sanctis Ten. Col. Giovanni Riario Sforza

REGGIMENTO CARABINIERI GUARD IE DELLA REPUBBLICA ( 1990-92)

Col. Giuseppe Pecoraro REGGIMENTO CORAZZIERI ( 1992)

Col. Giuseppe Pecoraro

SQUADRONE CARABINIERI GUARDIE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA (1947-65)

Col. Bruno Tassoni

Sedi .1871

Roma

Bruno Tassoni Pier Vittorio Faruffìni di Sezzadio Ferdinando Corsani Carlo Canattieri Giancesco Azzolin Franco Bazan Giuseppe Pecoraro


189

Arma dei Carabinieri

REGGIMENTO CARABINIERI A CAVALLO Festa: 5 giugno - anniversario della concessione della prima Medaglia d'Oro al Valor Militare ali' Arma (guerra 19 15- l 8) - ( 1920). Sede: Roma - Caserma "Culquaber" . Mostrina: alamaro in argento su fondo scarlatto e stelletta in argento.

Origini e vicende organiche Il 1° aprile 1963 viene costituito in Roma il 4° Reggimento Carabinieri a Cavallo che tramanda le tradizioni di valore risalenti agli squadroni carabinieri distintisi nella carica di Pastrengo nel I 848. L' unità è articolata su Comando e Squadrone Comando, I Gruppo Squadroni (già Gruppo squadroni Allievi della Legione Allievi di Roma), Il Gruppo Squadroni (già Gruppo squadroni territoriale della Legione CC cli Roma), Squadrqne motoblindato (già compagnia motorizzata ciel VII Battaglione mobile), Centro Ippico; il·30 aprile 1963 riceve lo Stendardo concesso con autorizzazione ministe1iale cli cui al foglio n. 5166/S. in data 6 dello stesso mese. Dal successivo 1° giugno, per conservare le tradizioni dei reparti a cavallo cieli' Amrn, I e Il Gruppo Squadroni si scambiano il numerico e divengono II e I Gruppo Squadroni. TI 1° giugno I965 il Gruppo Squadroni Allievi torna alle dipendenze della Legione Allievi di Roma ed il reggimento acquisisce i tre gr. te1Titoriali cli Milano, Cagliari e Palermo che assumono, rispettivamente, la numerazione di II, ITT e TV Gruppo Squadroni; inoltre il 1° gennaio 1966 il Centro Ippico passa alle dipendenze del Reparto Autonomo del Comando Generale. A seguito di un·riassetto dei reparti montati dell'Arma, sciolti in data 30 ottobre 1968 i Gmppi Squadroni di Milano, Cagliari e Palenno e lo Squadrone motoblindato, dal 1° novembre 1968 il reggimento è riordinato su Comando e Squadrone Comando, l e 11 Gruppo Squadroni e tutti i reparti hanno sede nella Capitale. Nell'ambito dei provvedimenti connessi con la ristrutturazione dell'Esercito, v~u-ia ancora organico dal 10 marzo 1976 su Comando e Reparto Comando, Gruppo Squadroni (due Squadron i e Fanfara), Centro Ippico quindi dal IO settembre 1977 cambia denominazione in Reggimento Carabinieri a Cavallo. Dal reggimento provengono tutti i militari che danno vita al noto "Carosello Equestre".

Comandanti 4 ° REGGIMENTO CARABINIERI A CAVALLO

(1 963-77)

REGG IMENTO CARABINIERI A CAVALLO (I 977)

Col. Cesare Vitale Ten. Col. Giancarlo Guiterrez (s.v.) Col. Michele Schettino Col. Leo Della Porta Col. Attilio Vittorioso Col. Sergio Giannone Col. Antonio D'Errico Col . Norberto Capozzella

Col. Gaetano del Porto Col. Romolo della Chiesa Col. Giovanni Piantoni .Col. Francesco Lo Sardo Col. Riccardo Agnetis Ten. Col. Cesare Vitale

Sedi 1963

Roma


L'Esercito Italiano verso il 2000

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1° BATTAGLIONE CARABINIERI PARACADUTISTI "TUSCANIA" Festa: 5 giugno - anniversario della concessione della prima Medaglia d'Oro al Valor Militare all'Arma (guerra 19 15-18)- (1920). Sede: Livorno - Caserma "Vannucci" . Mostrina: alamaro in argento su fondo scarlatto e stelletta in argento.

Origini e vicende organiche Il I Battaglione Carabinieri Paracadutisti si costituisce in Tarquinia (VT) il l O luglio 1940, presso la Scuola deJia nascente Specialità, e dopo un ciclo di addestramento è avviato in Africa Settentrionale raggiungendo Tripoli il 18 luglio 1941. Composto da comando, tre compagnie ed un plotone genio guastatori è posto alle dipendenze del XX Corpo cl' Armata con compiti di osservazione e di copertura da incursioni di "commandos" inglesi. Impegnato in duri combattimenti nel corso dell ' offensiva britannica del dicembre 1941 nel Gebel Cirenaico e lungo la via Balbìa, il Battaglione subisce gravi perdite e nel marzo 1942 rientra a Roma, presso la Legione Territ01iale, ed è sciolto. Al reparto viene concessa, con decreto 5 giugno 1964, la Medaglia d'Argento al Valor Militare, attualmente sulla Bandiera del!' Arma. Il 15 maggio 195 1 il Comando Generale dell'Arma d ispone la formazione cli un Reparto Carabinieri Paracadutisti, nucleo sul quale si ricostituisce il 15 luglio 1963 in Livorno il Battaglione Carabinieri Paracadutisti su Comando e due compagnie CC paracadutisti. Con la ristrutturazione dell'Esercito , dal 1° ottobre 1975 assume la denominazione di JO Battaglione Carabinieri Paracadutisti "Tuscania" e con decreto 12 novembre 1976 riceve la Bandiera di Guerra. È formato da Comando, Compagnia Comando e Servizi, una Compagnia CC Paracadutisti. Varie e numerose sono le attività nelle quali il personale del battaglione viene impegnato dopo la ricostituzione; fra le principali meritano di essere menzionate: - nel 1963 l'impresa del Cap. Fabrizio Innamorati che per due volte raggiunge la vetta dell'Everest con la spedizione Monzino; - nel 1966 l'impegno in Alto Adige, con compiti di antiterrorismo; - dal 24 settembre 1982 al 26 febbraio 1984 in Libano, con il contingente TTALCON, a protezione, nei dintorni dì Beirut, dei campi palestinesi di "Shabra e Shatila" prima e cli "Bu1j el Barajne" dopo; - dal I 986 in poi le missioni ali' estero, presso le sedi diplomatiche italiane (Beirut, Namibia, Bucarest, Mogadiscio, Riad, Kinshasa, Lima); - nel 1991 la pattecìpazione, con il contingente lTA.LPAR, alle missioni umanitarie "Air~ne l" (dal 28 aprile all'8 luglio) a Zaco (lraq) con un plotone in soccorso alla popolazione curda ed "Airone 2" (dal 9 luglio al 4 ottobre) a Silopi (Turchia) con un contingente inse1ito nella compagnia "India"; - dall'l l dicembre 1993 al marzo 1994 in Soma! ia nell'ambito del!' operazione RES'ID RE HOPE con il contingente ITALFOR IBIS, con compiti di polizia militare e di attività antiguerriglia. Il battaglione formato da Comando, Plotone Comando e Servizi, due Compagnie Carabinieri paracadutisti (una su VCC), una Compagnia addestramento squadriglie, dall'agosto 1990 inquadra anche un . plotone RR per il s upporto logistico di tutti i mezzi e materiali non peculiari dell'Arma.

Campagne di guerra e fatti d'arme Seconda Mondiale (1940-43) - 1940-41: Africa Settentrionale: Gebel Cirenaico - Via Bal bia

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare Medaglia d'Argento - Decreto 5 giuww 1964. Battaglione carabinieri paracadutisti , avuto il delicato compito di proteggere unità in movimento su nuove posizioni, sosteneva per una intera g iornata ripetuti attacchi di soverchianti forze corazzate nemi-


19 1

Arnw de i Carabinieri

che, appoggiate da fanteria e artiglieria. Nell ' impari cruenta lotta, svolta con estremo ardimento, riusciva a contenere l' impeto avversario, al quale distruggeva con aspra azione ravvicinata, numerosi mezzi blindati e corazzati . Sganciatosi dal nemico con ardita manovra notturna, trovava sbarrata la via di ripiegamento eia m unite posizioni avversarie, si lanc iava eroicame nte al l'attacco e , dopo violenta epica mischia in cui subiva ingenti perdi le, si apri va un varco, ricongi ungendosi alle proprie fo rze !Bivio di E/net e! Asel (Gebel Cirenaico) - Bivio di Lamluda (Via Ralbia), 19 dicembre /941 J.

Al Valore dell'Esercito

Medaglia d'Argento - Decreto 5 ottobre 1994. Il I " battag lione carabinieri paracadutisti "Tuscan ia" partecipava, con proprie unità inquadrate nelle forze italiane in Somalia, alle operazio ni d i soccorso alla popolazione somala prodigandosi con totale dedizione ed elevata professional ità nella pericolosa missione e confermando, in numerose azioni di rastrellamento per la ricerca d'armi ed in operazioni contro guerrig lieri ed anti banditismo, l'altissimo li vello di efficienza, il grande coraggio e la generosità dei suoi effettivi . Coinvolto in numerosi conflitti a fuoco reagiva sempre con efficacia e determinazione mettendo in luce il valore militare, la capacità operativa e la fortissima motivazione dei propri uomini. Nonostante le gravi perdite subite in combattimento, contin uava ad assolvere i compiti affidati senza flessioni con la fierezza e l'orgoglio d i perseverare nel tentativo di ridare sicurezza e soccorso umanitario al martoriato popolo somalo e nella detenni nazione di rendere onore alla Patria lontana. Sonialia, 22 clicem.hre i 992 - 8 sellembre 1993.

Com.andanti 1°

BAI TAGLIONE CARABINIERI PARACADUTIST I

IO

(1940-4 1) Magg. Eduardo Alessi BATTAGLIONE CARABINIERI PARACADUTI STI

( 1963-75) Ten. Col. Salvatore Troja Ten. Col. Vincenzo O resta Ten . Co l. Romano Marchisio

Sedi 1963

Livorno

BATìACìLION E CAR,\B INIERT PA RACADl/TISTl "TUSCANIA" ( 1975)

Ten. Ct>l. Ten . Col. Ten . Col. Ten . CoL Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.

Ro mano Marchisio Giuseppino Quartarano Armando Talarico Pietro Pistolese Angelo Carano Alberto Ranucci Angelo Carano Leonardo Leso



ARMA DI FANTERIA E SPECIALITÀ



195

Arma di Fanteria e .')ìJecialità

AR1VIA DI FANTERIA Festa: 24 maggio: anniversario dcli' entrata in guerra ( I 9 I 5)

Origini e vicende organiche La Fanteria, arma base degli eserciti moderni, già in periodi storici remoti è ritenuta la forza più importante, destinata a decidere le sorti delle battaglie. Decaduta durante il feudalesimo, riappare all' epoca delle crociate, si riafferma con il sorgere dei comuni italiani ed assume una vera e propria preminenza durante l'era moderna, man mano che si diffondono prima e si perfezionano poi le armi da fuoco portatili. Subentra così alla Cavalleria come componente principale degli eserciti divenendo il mezzo di lotta insostituibile. Le sue unità, impiegando contemporaneamente il fuoco, il movimento e l' urto, possono svolgere azioni risolutive, ottenendo 'risultati determinanti o definitivi sull'esito del combattimento. La necessità cli distinguere i fanti a seconda delle singole attitudini, dell'armamento, del compito e del terreno in cui vengono impiegati ha determinato fin dai tempi più antichi la suddivis ione deJI' Arma in Specialità, ancor più giustificata negli eserciti contemporanei presso i quali l'impiego della Fanteria è divenuto quanto mai complesso. Limitando l'esame alla Fanteria Sabauda, dalla quale ha origine quella italiana, si riscontra che le prime unità organiche nazionali vengono istituite a partire dal 1619 sotto Carlo Emanuele I. Si tratta cli reggimenti, temporaneamente licenziati nel periodo invernale, che si ricostituiscono ogni anno con lo stesso personale. Queste unità hanno vita discontinua e variano nel tempo finché nel 1664 sono ordinati stabilmente sei reggimenti ~ c iascuno con il nome delle provincie dello Stato, ad eccezione delle "Guardie", e con un proprio ordine di anzianità - dipendenti dallo Stato Maggiore Generale della Fanteria. Nel corso dei secoli XVII .e XVTIT tale ordinamento subisce più volte delle trasformazioni, s ia nel numero dei reggimenti, sia nelle specialità che ne fanno parte: guardie, fucilieri , ecc. come risulta dallo schema n. 3. Carlo Emanuele IV il 9 dicembre 1798, a seguito dell'occupazione francese del Piemonte, proscioglie dal giuramento cli fedeltà le sue truppe, ad eccezione del Reggimento cli Sardegna cli stanza nell'isola; in terraferma i reggimenti di fanteria nazionale d ' ordinanza formano quindi quattro mezze brigate, tre di linea e una leggera che, dopo aver combattuto al fianco dei francesi contro gli austro-russi, sono sciolte nel maggio del 1799. Durante l'occupazione austro-russa il Consiglio Supremo per il Re di Sardegna organizza, nel gennaio 1800, alcuni reparti di fanteria congedati poi nel giugno dello stesso anno. Ritornati i francesi , il governo piemontese fo rma a sua volta, con elementi già appartenenti ai reggimenti d'ordinanza, quattro battaglioni di linea - «Monferrato» , «Piemonte», «Saluzzo>>, <<Aos ta» riuniti in seguito in mezze brigate. Con la restaurazione, nel maggio 18 I 4 , inizia la ricostituzione dei reggimenti di fanteria, completata poi nell'anno successivo; s i fonnano inoltre alcuni corpi di truppe leggere, in prevalenza battaglioni cacciatori. li 3 ottobre 1815 viene stabilito che i reggimenti, su due battaglioni nei periodi di pace, prendano la qualifica di brigata, aumentando a quattro i battaglioni stessi in guerra. A seguito della partecipazione ai moti politici del marzo 1821 , iJ 31 maggio dello stesso anno sono soppresse le Brigate «Monferrato>>, «Saluzzo», <<Alessandria» e «Genova>>; i loro uomini formano dapprima un deposito e quindi danno vita a battaglioni provv isori - quelli cli <<Monferrato» al I 0 , «Saluzzo>> al 2 °, «Alessandria» al 3°, «Genova» al 4° - che vengono trasformati nel novembre dello stesso anno in brigate prendendo rispettivamente nome cli «Casale», «Pinerolo», «Acqui» e «Savona» . Con decreto 25 ottobre 1831 le brigate assumono veste di grande uni tit e sono divise ciascuna in due reggimenti (1 " e 2°), composti dì due battaglioni in pace e tre in guerra; ciascun battaglione si articola a sua volta su quattro compagnie fuci lieri, una granatieri e una cacciatori. Nelle brigate sono incorporati anche i militari dei soppressi battaglioni cacciatori ed il peculiare compito ad essi prima affidato - servizio d 'esplorazione e missioni di carattere ardito e prettamente offensivo - viene quindi demandato a speciali battaglioni da formare in guerra con le compagnie cacciatori e granatieri cli ciascun reggi-


196

L'Esercito Italiano verso il 2000

SCHENlAN. 3

1619-1798: I REGGIMENTI DI FANTERIA SABAUDA (Incorporati poi nell'Esercito Italiano)

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Arma di Fanteria e Specialità

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mento: in particolare la Brigata Guardie incorpora il Reggimento Cacciatori G uardie. Rilevata in seguito la necessità di dover disporre, per l'assolvimento di tale compito, cli uomini agili e buoni tiratori, su proposta e per opera di Alessandro La Mannora, viene istituito il 18 giugno 1836 il Corpo dei Bersaglieri, formato inizialmente su due compagnie, portate a quattro e riunite in un battaglione dal 1° febbraio 1843. Nel I 839, con decreto 4 maggio, i reggimenti cli linea ad esclusione di quelli della Brigata Guardie prendono il numero progressivo da l O a 18°,sono denominali reggimenti cli fanteria e si ordinano in tre battaglioni attivi ed uno di deposito; il 29 maggio 1848 con il quarto battaglione di ogni corpo vengono formati quattro reggimenti provvisori che sono poi sciolti al termine della campagna. Frattanto il 23 marzo 1848 il governo provvisorio della città cli Milano costituisce diversi corpi parte elci quali, dopo la campagna, passano in Piemonte e sono riuniti in una divisione di quattro reggimenti che nel settembre assumono numerazione da 19° a 22" ; nel novembre ha vita inoltre un 23 ° Reggimento con elementi parmensi e modenesi e si formano alcuni battaglioni volontari bersaglieri. Nello stesso anno i battaglioni bersaglieri piemontesi sono portati a cinque; tuttavia la compagnia rimane confermata unità d'impiego. Nei primi mesi del 1849, con battaglioni di riserva, si formano quattordici reggimenti cli fanteria di linea - dal 24° al 37° - e il 3° Reggimento Granatieri Guardie; nel corso dell'anno vengono però congedati i reggimenti dal 19° al 37° ed il 3° Granatieri. Il 12 ottobre 1849 i reggimenti di fanteria assumono l'ordinamento su uno stato maggiore e tre battaglioni e contemporaneamente vengono soppresse le compagnie granatieri e cacciatori.Una nuova variante si ha nell'aprile 1850 allorché la Brigata Guardie diviene Brigata Granatieri, tutti i reggimenti sono fonnati da quattro battaglioni e i battaglioni bersaglieri vengono portati a nove. Nel marzo 1852 i bersaglieri sono ordinati su uno stato maggiore, un deposito e dieci battaglioni. Per la partecipazione alla gueffa in Crimea sono inseriti nel corpo di spedizione cinque reggimenti provvisori di fanteria - per un totale cli venti battaglioni - e cinque battaglioni provvisori di bersaglieri; alla fine ciel 1856 viene ripreso l'ordinamento precedente l'inizio della campagna ed i corpi provvisori sono sciolti. Nel 1859 vengono costituiti dieci reggimenti di fanteria,di linea (dal 19° al 28°); di questi i reggimenti dal 19° al 23° sono resi depositari delle tradizioni dei corpi cli pari numero costituiti nel 1848 e disciolti ne ll ' anno successivo . Sono altresì formati due reggimenti cli granatieri (3° e 4° di «Lombardia»), due cli cacciatori (1 ° e 2° «Alpi>>) e sei battaglioni bersaglieri (dall'XI al XVI). La situazione delle unità dal 1814 al 1859 è riepilogata nello schema n. 4. Da questo momento iI continuo mutare degli eventi e soprattutto l' espansione territoriale impongono di pari passo l'aumento dell'organico dell'Armata Sarda: con le annessioni della Toscana e dell'Emilia-Romagna si inseriscono nel marzo 1.860 ventidue reggimenti cli fanteria, formati dai govern i provvisori con volontari cli varie regioni centro-settentrionali e poi incorporali nell ' Armata Sarda, con numerazione progressiva dal 29° al 50°, ed i battaglioni bersaglieri salgono dal XVI al XXVII. Completata l'unificazione nazionale, viene provveduto anche al riordinamento dell 'Esercito ormai <<Italiano>>e con decreto 24 gennaio 1861 risultano incorporati dieci reggimenti di fanteria di linea (dal 53° al 62°, in quanto i due reggimenti «Cacciatori delle Alpi>>hanno preso il numerico 51 ° e 52°) e due di granatieri (5° e 6° cli «Napoli>>). I battaglioni bersaglieri, che divengono unità tattica, sono portati a trentasei e riuniti in sei comandi costituenti unità amministrative; tali comandi nel dicembre successivo prendono il nome di reggimento con numero progressivo dal 1° a 6°. Nel quadro del crescente sforzo organizzativo per il completamento dell'assetto dell'Esercito, nel 1862 si provvede ad aumentare il numero dei reggimenti di linea a settantadue e se ne formano altri due cli granatieri (7° e 8° cli <<Toscana»); in tal modo sono in vita complessivamente quaranta brigate. Jl decreto 18 dicembre 1864 dispone che i reggimenti bersaglieri siano ridotti a cinque, ognuno su otto battaglioni attivi; dall'aprile 1865 al luglio 1866 i battaglioni sono portati progressivamente a cinquanta (dal XXXVII al XL nel 1865, dal XLI al XLV nel maggio 1866, dal XLVI al L nel luglio 1866); gli ultimi cinque sono soppressi il 18 settembre successivo e l'organico di ogni reggimento rimane fissato a fine anno s u nove battaglioni. Una innovazione è apportata con decreto 13 novembre 1870: i bersaglieri sono strutturati su dieci reggimenti operativi ciascuno con uno stato maggiore, quattro battaglioni e una compagnia deposito; i battaglioni perdono la numerazione progressiva per assumere nell'ambito dei rispettivi reggimenti quella eia I a IV; contemporaneamente si sciolgc.mo i cinque dal XLI al XLV. ·


L'Esercito lwli.ano verso il 2000

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SCHEMAN. 4

LA FANTERIA DELL'A RMATA SARDA DAL 1814 AL 1859 1814

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NOTE:

( I) Nell'anno sono costitui ti 5 reg!!imenti di volontari lombardi, numerati dal 19° al 23° che vengono sciolti do po la Camì>agna I849

(2) Vengonom1o_vamente formati i cinque reggimenti disciolti nel 1849 e sono costitui te le seguenti Brigate: B

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Arma di Fanteria e Specialità

199

Fondamentale l'ordinamento del marzo 1871 per il quale i reggimenti di fan teria di linea sono atticolati su un comando, rre battaglioni di quattro compagnie e un deposito; inoltre divengono di linea i reggimenti granatieri formati dopo il 1859; nell' ottobre dello stesso anno, infine, le brigate permanenti sono sciolte ed in conseguenza di cib alla indicazione numerica dei reggimenti viene aggi unto il nome della brigata alla quale gli stessi hanno appartenuto. Una nuova Specialità ha vita nell' ottobre 1872 allorquando, in attuazione del progetto presentato da Giuseppe Perrucchetti, vengono istituite q uindici compagnie alpine destinate a guardia delle valli della frontiera del Regno; esse sono considerate parte effettiva dei rispettivi di stretti militari e il loro contingente si recluta direttamente nelle regioni montane. Con decreto 9 marzo 1873 le compagnie sono ordinate su quattro reparti; corrispondenti a battaglioni ma già nel settembre successivo il numero delle stesse sale a ventiquattro e quello dei reparti, che ne comprendono un numero variabile, a sette. La formazione delle truppe alpine nell' agosto 1878 viene stabilita su trentasei compagnie, ripartite in d ieci battaglioni, i quali tolti dalla dipendenza diretta dei distretti, sono considerati corpi autonomi. Il 2 gennaio 188 1 sono ripristinate le brigate permanenti di fanteria le quali, con decreto 29 giugno 1882, sono portate a quarantotto per un totale d i novantasei reggimenti. L'evoluzione della fanteria dal 1860 al 1914 appare nello schema n. 5. Nel 1882 gli alpini sono strutturati su sei reggimenti che divengono sette nel 1887, per complessivi ventidue battaglioni e settantacinque compagnie. Sempre nel 1882 i reggimenti bersaglieri salgono a dodici e quattro anni dopo ai battaglioni è restituita la numerazione che avevano anteriormente al novembre 1870. Nel 1898 si sperimentano i primi reparti ciclisti. Con attribuzioni analoghe a quelle dei comandi di brigata di fanteria, nel gennaio 1902 sono istituiti i comandi di gruppo alpin i. Nell' ottobre 1909 i reggimenti alpini divengono otto; ciascuno è composto da uno stato maggiore, tre o quattro battaglion i e un deposito in totale ventisei battagl ioni e settantotto compagnie. L'anno seguente i comandi di gruppo prendono la denominazione d i comandi d i brigata. alpina e presso venti battaglioni viene costituito un nucleo di milizia mobile. Nello stesso 1910 i reggimenti bersaglieri sono format i su quattro battaglioni di tre compagnie ciascuno; l'ultimo d i essi - costituito presso ogni corpo dalle compagn ie 4", 8" e 12a - viene trasformato in battaglione ciclisti ed assume il numerico del reggi mento di appartenenza. In ciascun reggi mento d i fanteria nell'organico, immutato dall ' anno I 871 , sono inseriti una sezione mitragliatrici ed un nucleo di milizia mobile. Jn previsione dell 'approssimarsi ciel conflitto, durante l'inverno I 9 I 4-15, nel quadro del potenziamento dell'Esercito, vengono formate nuove uni tà, alcune delle quali si completano nei primi mesi cli guerra: complessivamente entrano in campagna 146 reggimenti di fanteria, I 2 reggimen ti bersagl ieri comprendenti 12 battaglioni ciclisti, 8 reggimenti alpini. Le unità di fanteria costituite nel periodo 191518 sono riepilogate nello schema n. 6. Per quanto attiene alle specialità bersaglieri ed alpini sì danno dì seguito le principali notizie. Nei primi giorni di guerra si costituisce la Divisione Speciale Bersaglieri con quattro reggimenti della specialità ed un gruppo di artiglieria da montagna; nel febbraio 191 6 i quattro reggimenti sono riuniti in due brigate; in seguito, con l' aumentare delle esigenze le brigate vengono portate a sette, i reggimenti divengono quattordici nel I 9 I 5, sedici nel 1916, ventuno nel 1917. l battaglioni ciclisti sono distaccati dai rispettivi reggimenti per costituire s peciali un ità celeri più omogenee, che operano sia isolate, sia assieme a reparti di cavalleria o fanteria. Gli alpini vengono impiegati per battaglioni - durante il confl itto in rotale ne sono costituiti ottantotto - autonomi o inquadrati in gruppi; tali gruppi, inizialmente contraddistinti da una lettera dell'alfabeto, sono formati da un numero variabile di battaglioni fomiti da reggimenti diversi. Solamente fra la fine del I917 ed il marzo 19 l 8 i gruppi alpin i assumono una vera e propri a fisionomia organica e vengono numerati eia l a XX: inquadrano normalmente tre battaglioni alpini, due compagnie mitraglieri , un gruppo artiglieria da montagna, un reparto cannoncini e relativi servizi. I gruppi operano isolatamente o inquadrati in raggruppamenti alpini che nel 19 17 raggiungono il numero di nove; per l'impiego si costituiscono quattro division i alpine composte ciascuna da due raggruppamenti . Nel corso del conflitto al le specialità già esistenti si affiancano i reparti d 'assalto e fanno la loro comparsa le prime unità cli carri armati. J reparti d' assalto format i con personale volontario hanno vita nel 1917 presso depositi fanteria, bersaglieri e alpini; sono assegnati inizialmente nella misura di una compagnia per ciascuna Armata, ma in breve volgere cli tempé) ad ogni Corpo d ' Armata viene destinato


200

L'Esercito Italiano verso il 2000

SCHEMA N. 5 LA FANTERIA DELL'ESERCITO ITALIANO DAL ANNO DI COSTUTJZIONE

1860 AL 1914 REGGIMENTI

BRIGA TE

«G ranatieri di Sardegna» «Granatieri di Lombardia» (poi <<Lombardia») «Savoia» poi «Re» <<Piemonte» «Aosta» <<Cuneo» «Regina» ,,Casale» «Pi nero.lo» «Savona» «Acqui» «Brescia» «Cremona>, «Como» «Bergamo>> «Pavia» «Cacciatori delle Alpi» (poi «Alpi")

I O e 2° Granatieri 3° e 4° Granatieri (poi 73° e 74° Fanteria) I O e 2° Fanteria 3° e 4° Fanteria 5° e 6° Fanteria 7° e 8° Fanteria 9° e I O" Fanteria I I O e 12° Fanteria 13° e 14° Fanteria l 5° e l 6° Fanteria I7° e I 8° Fanteria 19° e 20° Fanteria 21 ° e 22° Fanteria 23° e 24° Fanteria 25° e 26° Fanteria 27'" e 28° Fanteria I O e 2° Cacciatori (poi 5 I O e 52° Fanteria)

«Pisa» «Siena» «Livorno>> «Pistoia» <<Ravenna» «Bolog na» «Mode na» «Fodh, «Reggio>> «Ferrara» «Panna» «Alpi» «Umbria» «Marche» «Abruzzi» «Calabria» «Sic ilia» «Granatieri di Napoli (poi «Napoli»)

29° e 30" Fanteria 31 ° e 32° Fanteria 33° e 34° FanLeria 35° e 36" Fanteria 37° e 38° Fanteria 39° e 40° Fanteria 41 ° e 42° Fanteria 43° e 44° Fanteria 45° e 46° Fanteria 47° e 48° Fanteria 49° e 50° Fanteria 51 ° e 52° Fanteria 53° e 54° Fanteria 55° e 56° Fanteria 57° e 58° Fanteria 59° e 60° fanteria 61 ° e 62° Fanteria 5° e 6° Granatieri (poi 75° e 76° Fanteri a)

«Cagliari» «Valce llina» «Palermo» «Puglie» «Granatieri di Toscana» (poi «Toscana»)

63° e 64° Fanteria 65° e 66" Fanteria 67° e 68° Fanteria 69° e 70° Fan teria 7 I O e 72° fanteria 7° e 8° Granatieri (poi 77" e 78° Fanteria)

187 1

«Lombardia» «Napoli» «Toscana»

73° e 74° Fanteria 75" e 76° Fanteria 77° e 78" Fanteria

1882-84

«Roma» «Torino» «Venezia» «Verona» «Friuli>> «Salerno» «Basi Iieata» «Messina»

79° e 80° Fanteria 8 I O e 82° Fanteria 83° e 84° Fanteria 85° e 86° Fanteria 87° e 88° Fanteria 89° e 90° Fanteria 91 ° e 92° ranLeria 93° e 94° Fanteria

Già in vita al 1° gennaio l 860

1860 (marzo)

186.1

1862

«Ancona»

Nota. - L'anno di costituzione, riportato nella prima colonna, non coincide con la data del decreto e pertanto non si riferisce all'anziani tà ciel Corpo ma all'inserimento dello stesso nell'Esercito Italiano.


201

Arma di Fanteria e Specialità

SCHEMAN. 6 BRIGATE E REGGIMENTI DI FANTERIA COSTITUITI PER LA GUERRA 1915- I 8 (oltre alle brigate e ai reggimenti di cui allo scherna n. 5j ANNO 1915

BRIGATE «Piacenza» «Mantova» «Treviso» «Padova» «Emilia,, «Macerata>> «Chieli» «Spezia» «Firenze» «Perngia» «Lazio» «Benevento» «Campania» «Barletta» «Bari» «Catanzaro.» «Trapani» «Catania» «Caltanissetta» «Sassari» «Novara» «Alessandria» «Liguria» «Milano» «Ivrea»

1916

«Sesia» «Tanaro» «Lambro» «Taro» «Bisagno» «Pescara» «Arno» «Tevere» «Volturno» «Sele» <donio» «Etna» «Udi ne» «Arezzo» «Rovigo» «Campobasso» «Avellino» «Genova» «Taranto»

19 17

«Lario>.> «Piceno» «Grosseto» «Pesaro» «Teramo» «Cosenza» «Siracusa» «Girgenti» «Pallanza» «Massa Carrara» «Porto Mauri zio» «Veneto» «Tortona» (poi «Cremona» dal nov.1 917) «Murge» «Elba» «Gaeta» «Lecce» «Lucca» «Caserta» «Aquila» «Potenza» «Belluno» «Vicenza» «Foggia»

REGGIMENTI

J I ! e I !2° 0

DATA DI SCIOGLIMENTO settembre novembre novembre aprile febbraio dicembre novembre gennaio giugno febbraio gennaio novembre novembre luglio luglio settembre giugno settembre aprile novem bre

1920 1919 1917 1920 1920 1919 1919 1920 1919 1920 1920 1917 1917 1919 1920 1919 1920 1919 1920 1917

novembre novembre

1919 1917

novembre luglio

1917 1919

201° e 202° 203° e 204° 205° e 206° 207° e 208° (feb. l918su207°e 165°,poi208") 209° e 2 10° 211 ° e212° 213° e 214° 215° e 2 16° 217° e 218° 219° e 220° 221 °e222° 223° e 224° 95° e 960 225° e 226° 227° e 228° 229° e 230° 231° e 232° 97° e 98° 143°e 150° (poi 144°)

febbraio ottobre novembre novembre febbraio settembre novembre novembre febbraio marzo novembre gennaio novembre settembre

1920 1919 1917 1917 19 19 1. 919 19 17 19 17 .1919 1919 1917 1919 1917 1920

novembre novembre

1917 1917

novembre settembre

.1917 .1919

233° e 234° 235° e 236° 237° e 238° 239° e 240° 241° e 242° 243° e 244° 245° e 246° 247'' e 248° 249° e 250° 251 ° e 252° 253° e 254° 255° e 256" 257° e 258" (poi 21 ° e 22°) 259° e 260° 261 ° e 262° 263° e 264° 265° e 266° 163°e 164° 267° e 268° 269° e 270° 271 °, 272°, 273° 274°, 275°, 276" 277°, 278°, 279° 280°, 281 °, 282°

gennaio dicembre novembre gennaio giugno febbraio novembre novembre febbraio febbraio febbraio settembre novembre luglio novembre settembre luglio luglio febbraio settembre febbraio novembre febbrnio febbraio

1919 1.918 1917 19 19 1920 .19 19 1917 1917 1919 1919 1919 1919 1917 1919 1917 1920 1919 1919 1919 1919 1919 1917 1919 1919

113° e l .I4° I 15° e l .I 6° (feb. !918 su 99° e 100°) 117° e I 18" 119° e J 20° 121° e 122° 123° e ]24° 125° e 126° 127° e 128° 129° e 130° 131° e 132° 133°e 134° 135° e 136° 137° e 138° I 39° e 140° 141° e 142° I44 ° (l)Oi 150°) e 149° 145° e 146° 147° e 148° 151° e 152° 153°e 154° 155° e 156° 157° e 158° 159° e 160° 161° e 162° '


202

L'Eserciw Italiano verso il 2000

un reparto a livello battaglione che prende lo stesso numero della g rande uni tà in cui è inquadrato. Altri reparti d'assalto sono poi riuniti in una divisione costituita da un raggruppamento d'assalto - su tre gruppi di tre reparti ciascuno - ed unità di supporto. In seguito si forma una seconda divisione e le due grandi unità vengono poi riunite nel Corpo d' Armata cl ' Assalto. Il I O settembre 1918 si costituisce a Verona una Sezione Speciale di Carri Armati allo scopo di istruire ufficiali e truppa alla condotta dei nuovi mezzi; tale sezione è trasformata poi in Reparto Speciale di Marcia Carri d'Assalto, alle dipendenze dell'Intendenza Generale. A fine anno il reparto viene sciolto ed in sua vece si costituisce, con elementi volontari , una Batteria Autonoma Carri d ' Assalto. Terminato il primo conflitto mondiale le unità cieli' Arma di Fanteria e sue Specialità vengono gradualmente disciolte, dal dicembre 19 I 8 ai primi mesi ciel I 920, al fine di assumere l'organizzazione cli pace. In analogia con quanto precedentemente attuato per le altre Armi, nel 1919 per decreto n. 1418 in data 20 luglio, viene sancita la carica di Ispettore Generale dell'Arma di Fanteria il quale oltre a curare il mantenimento delle tradizioni dell' Anna e delle singole spec ialità, deve anche esprimere un ità di indirizzo all ' addestramento tattico armonizzandolo con i programmi tecnici delle altre Armi. Il 31 luglio 1920 la carica viene soppressa. Con l'ordinamento approvato il 7 gennaio 1923 si ha un primo assetto stabile per l'Arma che viene ad essere ordinata su una brigata granatieri e cinquantuno brigate cli linea, per un totale di centoquattro reggimenti, ciascuno su un comando, un deposito ed un numero vario di battaglioni; sono aboliti i comandi d i brigata bersaglieri ed i reggimenti assommano a dodici, sei dei quali ciclisti; gli alpini rimangono su nove reggimenti riuniti in tre comandi di raggruppamento; questi ultimi, già is tituiti nell'aprile 1920, oltre a tre reggimenti alpini inquadrano anche un reggimento di artiglieria da montagna; vi è infine la costituzione del Reparto Carri Armati, su un comando, deposito ed unità carri che sancisce la nascita di una nuova Specialità. Nel maggio l 923 i battaglioni alpini sono portati a ventotto e con decreto 7 lug lio l 924 tutti i reggimenti bersaglieri vengono trasformati in ciclisti. Un nuovo ordinamento in data I I marzo 1926 s tabil isce che le brigate di fanteria, ridotte a trenta, assumano un numero progressivo in luogo delle antiche denominazioni e siano ordinate su tre reggi menti , i quali conservano il nome della brigata di origine (schema n . 7); di conseguenza vengono sciolti quindici dei reggimenti di linea ed è costituito il 3° Granatieri. I bersaglieri rimangono ordinati su dodici reggimenti e gli alpini su nove mentre i singoli raggruppamenti prendono il nome di brigata alpina. I carri, specialità destinata ad un vasto svi luppo, sono, organizzati su un centro di formazione - che con decreto 17 agosto I 927 prende il nome di Reggimento di Carri Armati - e su unità carri in numero e specie da stabil ire. Il R.D. n. 12763 del 21 settembre 1933 istituisce l'Ispettorato di Fanteria le cui funzioni sono previste dal decreto n. 1430 del 28 dello stesso mese. I comandi cli brigata alpina, portati a quattro nell' ottobre 1933, un anno dopo cambiano denominazione in Comandi Superiori Alpini ( 1° «Taurinense», 2° «Tridentino», 3° «Julio», 4° «Cuneense»). Sempre nell'ottobre 1934 la fanteria risulta ordinata su una brigata granatieri e ventinove di linea, per un totale di tre reggimenti granatieri e ottantasette di linea. Il I O gennaio 1935, pur conservando il proprio numero, le brigate assumono il nominativo delle corrispondenti divisioni militari territoriali che divengono divisioni di fanteria (schema n. 1). Dal febbraio all'aprile 1935 vengono ricostituiti quattordici reggimenti di fanteria e uno di bersaglieri , già in vita durante la prima guerra mondiale, in sostituzione di altrettanti reggimenti mobilitati per le es igenze della campagna in Africa Orientale; essi sono: 95° e 96° «Udine», 97° « Genova» (Brigata «Gran Sasso Il» - CXXIV); 127° e 128° «Firenze», 213° <<Arno>> (Brigata «Gavinana Il» CXIX) ; 132° <<Lazio», 243° e 244° «Cosenza>> (Brigata <<Sila II» - CXXVII); 146° <<Catania», 222° «Jonio>> , 224 ° «Etna» (Brigata «Peloritana Il» - CXXIX); 239° e 240° «Pesaro», I 8° Bersaglieri (Brigata «Sabauda II» - CXXX). Tali reggimenti vengono poi nuovamente disciolti fra il settembre I 936 ed il febbraio 1937 . Il 15 luglio 1935 si ricostituiscono anche i Reggimenti di Fanteria 115° e Il 6° «Treviso» per l'inquadramento nella Divisione Motorizzata «Trento» di nuova costituzione. Con decreto 31 ottobre I 935 viene sostituita la denominazione «fanteria cli linea» con quella di «fanteria divisionale». I comandi superiori alpini, divenuti già dal settembre divisioni alpine, conservano il proprio numero e nome; per l' esigenza determinata dalle operazioni in Etiopia si forma e viene mobilitata la Divisione Alpina «Pusteria» che rimane poi in vita anche dopo il termine delle operazioni; per lo stesso

sa


203

Arma di Fanteria e .SjJecialìtà

SCHEMA N. 7 LA FANTERIA COME DA ORDINAMENTO BRIGATE

I I MARZO l 926 DATA DI ASSUNZIONE Nt:OVO ORDl!'i.AMENTO

R EGG IME NTI

«Granatieri di Sardegna» XXI

10, 20, 30 «Granatieri di Sardegna»

3 1 ottobre

20 fanteria «Re»

- 55° Fanteria «Marche»

23 ottobre

_1 '

4" fanteria «Piemonte»

- 75° Fanteria «Napoli»

19 novembre

XXYIII

5",

60 Fanteria «Aosta»

- 85° Fanteria «Verona»

19 novembre

«Cuneo»

VI

70,

80 Fanteria «Cuneo»

- 67° Fanteria <<Palermo»

l" novemhre

«Regina»

XXIII

9", 10° f anteria «Regina»

- 47° Fanteria «Ferrara»

30 settembre

«Pinerolo»

XXIV

13°, 14° Fanteria «Pinerolo»

- 225° ranteria «Arezzo»

30 settembre

«Brescia»

XXVII

19°, 200 Fanteria <<Brescia»

-

I 6° Fanteria «Savona>>

6 novembre

«Cremona»

xx

21 °, 22° Fanteria <<Cremona»

88° Fanteria «Friuli»

«Como»

XIV

23°, 24° Fanteria «Como»

I

«Pavia»

XVII

27°, 28° Fanteri a «Pavia»

«Pisa»

XXVI

29°, 30° Fanteria «Pisa>>

«Livorno»

IV

«Pistoia»

«Re»

XIII

I o,

«Piemonte»

XXIX

«Aosta»

~o

3 1 dicembre

r Fanteri a «Acqui»

28 ottobre

- 11 ° Fanteria «Casale,,

20 ottobre

- 63° Fanteria «Cagliari»

5 novembre

33°, 34° Fan teria «Livorno»

- 38° Fanteria «Ravenna»

1° ottobre

XVI

35°, 36° Fan teri a «Pistoia»

- 66° Fanteria «Valtellina» 20 ottobre

«Bologna»

xxv

15°

«Modena»

V

«Forlì»

.

31° Fanteria «Siena,,

14 novembre

4 1", 42° Fanteria <<Modena»

- 89° Fanteria «Salerno,,

I O novembre

lii

43°. 44° Fanteria <<Forlì»

- 37° Fanteria «Ravenna»

I O ottobre

«Reggio»

xxx

45°, 46° Fanteria «Reggio»

59° Fanteria «Calabria>>

31 ottobre

<<Alpi»

XXII

5 1\ 52" Fanteria «Alpi»

81 ° Fanteria «Torino,,

25 novembre

«Umbria»

II

53°, 54° Fanteria «Umbria»

- 68° Fanteria «Palermo»

27 ottobre

«Sicilia»

VIII

61°, 62° Fanteria «Sicilia»

- 65° Fanteria «Val r.ellina»

15 ouohre

«Pugl ie»

X

71 °

«Lomhardia»

xv

73°, 74° ranteria «Lombardia,,

- 26° Fanteria «Bergamo»

«Toscana»

Vll

77", 78° Fan teria «Toscana»

-

«Roma»

IX

79°

- 57° htnteria «Abruzzi»

20 dicembre

« Venezì a>>

XIX

83°, 84" Fanteria «Verona»

70° Fanteria «Ancona»

10 novembre

«Basilicata»

I

9 1°, 92c Fanteria «Basilicata»

90° Fanteria «Salerno»

I O ouobre

«M essina»

xvm

93°, 94° Fanteri a «Messina»

157° Fanteria «Liguria»

30 settembre

<<Sassari»

XII

15 1°, 152" Fanteria «Sassari»

- 12° Fanteria «Ca,ale»

28 ottobre

«Avellino»

XI

231 °,232° Fanteria «Avellino»

-

18° Fanteria «Acqui»

15 ottobre

Fanceria «Savona» - 40° Fameria ,,Bologna,,

Fanteria «Puglie» • 56° Fanteria «Marche» - 58° Fanteria ,,Abruzzi»

Fanteria «Roma» - 49° Fanteria «Parma»

50° Fanteria «Parma»

31 dicembre 20 ottobre 1° novembre


204

L'Esercito Italiano verso il 2000

motivo i bersaglieri costituiscono due nuovi batraglioni, uno dei quali rimane permanentemente in colonia. Nel maggio 1936 vengono assegnati un battaglione carri d ' assalto a ciascun corpo d'armata territoriale, una compagnia carri al Corpo d'Armata della Sardegna e una compagnia meccanizzata al Comando Presidio di Zara. Il Reggimento Carri Armati è sciolto il 15 settembre 1936 ed in sua vece sono costituiti quattro Reggimenti di Fanteria Carrista (l 0 , 2°, 3° e 4°), portati a cinque il 15 luglio 1937 con la formazione del 31 ° Reggimen to. Il 12 ottobre 1936 ha vita la Divisione «Granatieri di Savoia» destinata in Etiopia: ne fanno parte il 10° e l' ll O Reggimento <<Granatieri cli Savoia» anch'essi di nuova costituzione. Sempre nel corso del I 936 i reggimenti bersaglieri vengono motorizzati e, abbandonate le biciclette, ricevono in dotazione carri e motocicli. Uno speciale corpo denorninato Guardia alla Frontiera - la cui formazione è iniziata già dalla fine del I 934 - viene ufficialmente istituito con decreto 28 aprile 1937, con il compito di ren- etere le grandi un ità «interamente disponibili per le operazioni» ed assicurare, nel contempo, per ogni eventualità, l'immediata ed efficace difesa delle frontiere. Il corpo è ordinato in settori di copertura, retti da generali di brigata o colonnelli, comprendenti un numero vario di unità minori. Gli ufficiali e i sottufficiali assegnati alla Guardia alla Frontiera sono compresi negli organici delle varie Armi, esclusa quella dei Carabinieri. Con l'adozione della div isione binaria, prevista dalla legge sull'ordinamento 22 dicembre 1938, si verifica una trasformazione organica di tutto l'Esercito e la Fanteria viene o rganizzata su cinquantum> divisioni costituite con i reggimenti gemelli delle brigate di origine (delle quali di massima assumono anche il nome), due divisioni motorizzate (da impiegare quale riserva mobile d ' armata o del Comando Supremo, per manovra a largo raggio e per azioni a notevoli distanze), due divisioni corazzate (da impiegare a ,nassa come mezzo cli manovra o cli rottura), cinque divisioni alpine. L'Anna viene a comprendere compless ivamente tre reggimenti granatieri, cento di fanteria divisio nale, quattro d i fanteria motorizzata, dodici bersaglieri, dieci alpini, sei di fanteria carri sta: ciascun reggimento si compone di un comando e di un numero vario di battaglioni e unità minori ed ha annesso, di massima, un deposito territoriale. Il decreto 24 agosto 1939 assegna a tutte le d ivisioni un numero e un nominativo, in sostituzione di quelli adottati dalle divisioni militari territoriali nel 1934. Dal 1939 al maggio I 940 avviene la ricostituzione dei battaglioni alpini "valle". Nei primi mesi del 1940 viene approntalo un nuovo ordinamento per ampliare e completare quello del 1938 la cui caratteristica pri nc ipale, costituita dalla introduzione della divis ione binaria, ha determinato alcuni scompensi. Si è infatti rivelata scarsa la dosatura della fanteria nell 'ambito divisionale e pertanto nel marzo 1940 viene assegnata ad ogni divisione di fanteria del tipo normale (rimanendone quindi escluse le speciali: alpine, autotrasportabili, motorizzate, ecc.) una legione della Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale, quale elemento di manovra, su comando, due battaglioni , reparti mitraglieri e cli complemento, per una forza complessiva di 1.300 uomini circa. Sono inoltre aboliti i comandi cli brigata sostitu iti in seguito dai comandi di fante ria divisionale. Al momento dell 'entrata in guerra - I O g iugno 1940 - risultano mobilitate settantacinque divisioni delle quali quarantacinque di fanteria (d i cui due in Africa Orientale), tre autotrasportabili, nove autotrasportabili tipo A.S., due motorizzate, tre corazzate, cinque alpine, tre celeri, due libiche, tre della milizia; come eia schema n. 8 ove appaiono anche le unità .costituite nel corso del conflitto fino al settembre 1943. I bersaglieri vengono impiegati in reggimenti e in battaglioni facenti parte di grandi unità corazzate, celeri e motorizzate. Gli alpini, oltre a i dieci reggimenti previsti dall'ordinamento del l 940, riuniti in cinque divisioni, danno vita a una nuova divisione (6" <<Alpi Graie») e a numerosi battaglioni riuniti in gruppi e raggruppamenti. Per Ja fanteria carrista - le cui due brigate corazzate formate nel 1937 divengono divisioni e salgono a tre nel 1939 (131 a «Centauro» , 132" «Ariete» , 133" <<Littorio») - si costituiscono in seguito battaglioni autonomi e tre nuovi reggimenti, equipaggiati con carri leggeri e medi. Nell ' ottobre 1940 il 3 ° Reggimento «Granatieri di Sardegna)), dislocato in Albania, assume il predicato cli «Granatieri cl' Albania>> ; fra il 1939 e il 1940 sono pure formati vari reparti di fanteria albanese i quali, nel maggio 194 1, vengono incorporati nel 1°, 2° e 3° Reggimento che un anno dopo prendono la denominazione di «Cacciatori cl' Albania>>. Nel 1943 si forma la I Brigata "Cacciatori cl ' Albania" con il J O e il 4° Reggimento Cacciatori, quest'ullimo di


205

nuova costituzione. Nel corso della guerra nasce una nuova Specialità - i Paracadutisti - che, per la connesione con il mezzo aereo e per l'arruolamento di personale di tulle le Armi, può essere considerata come un corpo a sè. ln realtà i primi reparti sono istruiti e formati a Caslelbenito, nei pressi cli Tripoli, dove fin dal marzo 1938 funziona una scuola paracadutisti. Nell'ottobre 1939 inizia a funzionare a Tarquinia un'altra scuola, ove sono addestrate al lancio le prime unit~t della nuova specialità che danno poi vita nel 1941 e nel 1942 rispettivamente alla Divisione Paracadutisti (diverrà 185" Divis ione cli Fanteria «Folgore» nel luglio 1942) e alla Divisione «Nembo>>. L'utilizzo di queste divisioni in aviolancio è più volt.e rinviato ed infine l'impiego avviene a terra, assieme alle altre unità di fanteria, per sopravvenute esigenze di carattere operativo. L'8 settembre 1943, a seguilo degli avvenimenti determinati dalla proclamazione dell'armistizio, vengono disciolte per eventi bellici le grandi un ità, gli enti e reparti autonomi dislocati fuori del territorio nazionale e che non possono rien trare nella zona controllata dal governo regolare, come pure quelli dis locati in Italia a nord della linea Vollurno-O fanto . Molte di queste unità prima di sciogliersi prendono parte d ' iniziativa alla reazione con tro le intimidazioni e le ingiunzioni di resa portate dai reparti tedeschi, reaz ione che s i protrae a volte per più giorni sia all'interno che fuori ciel territorio nazionale; la lotta quasi sempre ha termine solo per deficie nze logistiche e per non esporre le popolazioni a rappresaglie e devastazioni. Nel quadro della partecipazione attiva dell'Esercito alla guerra di liberazione, dal dicembre 1943 opera sul fronte di Cassino il «I Raggruppamento Motorizzato Itali a no>) costituiLo fin dal 28 settembre e nel quale sono inseriti dapprima il 67° Reggimento Fanteria Motorizzato; il LI Ballaglione d'Istruzione Bersaglieri ed il V Battaglione Controcarri, poi il 68° Reggimento Fanteria, il 4" Reggimento Bers:iglieri sui battaglioni XXIX e XXXIII, il CLXXXV Battaglione Paracadutisti , il Battaglione Alpini «Piemon te>), il I Battaglione Arditi. li 18 aprile 1944 il Raggruppame nto, divenuto ormai dopo modifiche ed ampliamenti organici una vera e propria grande unità, assume la denominazione di <<Corpo Italiano di Liberazione>> (C.I.L.), raggiungendo al termine di un inte nso ciclo opcraùvo della durata di quattro mesi la forza di un corpo d'annata, comprendente la Divisione di Fanteria «Nembo>>, la I e II Brigata, con un complesso di battaglioni di fanteria, bersaglieri, alpini, paracadutisti, guasratori e d'assalto. Fra il settemb re 1944 e l'aprile 1945 vengono costituiti i Gruppi di Combattimento «Cremona», «Friuli» , <<Folgore», «Legnano>>, «M arnova)> e «Piceno)> , ciascuno della consistenza cli una divisione, per un totale di dodici reggimenti, rispettivamente così ripartiti: 21" e 22° Reggimento di Fanteria «Cremona>>; 87° e 88" Reggimento Fanteria «Friuli» (comprendente ognuno un battaglione granatieri); Reggimento Paracadutisti «Nembo» e Reggimento Marina «S. Marco»; 68° Reggimento Fanteria «Legnano» (com prend ente il Battaglione d ' Assa lto «Col Moschin») e Reggimento Fanteria Speciale (sui Battaglioni Alpini «Piemonte» e «Abruzzi>) poi «L'Aquila>> e Bersaglieri «Goito»); 76° Reggimento Fanteria «Napoli» e I I 4° Reggimento Fanteria <<Mantova)>; 235° e 336° Reggimento Fanteria «Piceno>>. Il Gruppo «P iceno>) assume l'indicativo di Comando Division e e le funzioni di Centro Adde stramento Complementi per Forze Itali ane cli Combattimento, che nel febbraio 1946 si scioglie dopo aver dato vita alle Scuole Centrali delle varie Armi. In Montenegro i superstiti delle Divisioni «Venezia» e «Taurinense», riunit.isì nel settembre del 1943 sulle montagne con le locali formazioni partigiane, continuano a combattere sino al I 945 inquadrati in una grande unità costituitasi al momento con il nome di Divisione «Garibaldi>); in settembre il Reggimento Fanteria <<Garibaldi» nel quale confluiscono i reduci della Divisione, sostituisce il «S. Marco» nel Gruppo di Combattimento <<folgore}>. Dopo I' 8 settembre 1943 si affiancano alle unità combattenti alcune grandi unità con particolare fisionomia, nelle quali vengono inseriti speciali reparti che svo lgono prevalentemente compiti di sicurezza e logistici ne i territori della penisola gradualmente liberati. Al termine delle ostilità, in un periodo definito cli transizione, fanno parte dell'Esercito i cinque gruppi cli combattimento - trasformati nell'ottobre 1945 in divisione di fanteria - tre divisioni di sicurezza interna, formate nel settembre I 944 - divenute poi brigate cli fanteria - e dieci reggi menti non indi visionati, con nume-


206

L 'Ji,sercito Italiano verso il 2000

SCHEM A N. 8 GRANDI UNITÀ AL ANNO

l OGIUGNO 1940 E SUCCESSIVE COSTITUZIONI FINO AL SETTEMBRE 1943 DIVISIONE

REGGIMEK T I

TIPO O SPECIALITA

Al{i'IGLI ERIA

COSTIT.

SCJOGL.

1934

1943

«Supcrga» ( I")

da Montagna

9 1",

92° «Basilicata»

1934

1943

«Sforzesca» (2°)

da fv1ontagna

53°,

54° «Umbria»

1934

1943

«Ravenna» (3•)

da Montagna

37°.

38° «Ravenna>>

11' (poi 121 °)

1934

1943

«Livorno» (4')

da Monta21rn

33",

34° << Livorno»

28°

1935

1943

«Cosseria» {53 )

Fanteria

89°.

9()°

Fante1ia

7",

«Salerno» 30 «Cuneo»

27"

F ANTERIA

50 17°

37° (poi I08°)

1939

1943

«Cuneo» (6")

1934

1943

«Lupi di Toscana» (7')

Fanteria

ì7",

78" «Toscana»

30°

1935

1943

«Pasubio» (9"j

Autotrasportabi le

79°.

so·

-go

57°,

58° «Abruzzi»

«Roma»

1934

1943

«Piave» ( IO'}

Aut0trasportahile

1939

1943

«Brennero» {11")

da Momagna

23 1'', 232°. 33 1° «Avell ino»

1934

1943

«Sassari » ( 12')

Fanteria

1934

1943

«Re» (13')

Fan teria

151°. 152° «Sassari» 20 «Re,, 10,

1934

1943

«Isonzo» ( 14')

Fan11xia

23",

24° «Como»

1934

1943

«Bergamo» ( 15')

Fanteria

25".

26" «Bergamo>>

40

1934

1943

«Pistoia» ( 16")

Fante.ria

35°,

36° «Pistoia»

1934

1943

«Pavia» ( 17')

i\ucotrasponabilc tipo i\.S.

27",

28° <<Pavia»

200 l)•

34°

ro _.)

30 2(t

1934

1943

«Messina» ( J8')

Fanteria

93°,

94" «Mess ina»

20

1934

1943

,,Venezia» ( 19")

da Montagna

83°. 84°. 383° «Venezia»

19°

1937

1944

«Friuli»(20')

Fanteria

1943

«Granatieri di Sardegna» (2 1')

Fanteria

87°. 88°, 387° «Friu li » 10, zo. «Granatieri di Sardegna,,

35°

1934 1934

1943

«Cacciatori delle Alpi» (22')

Fameria

51 °.

1934

1943

«Ferrnra» {23')

da Montagna

1934

1943

«Pinerolo» (24')

Fanteri a

47". 48° «Ferrara» l '' 0 14°. 3 I3° «Pinerolo» ·' ,

1934

1942

«Bologna» (25' )

Autotrasponabile tipo A.S.

39°.

1935

1943

«Assietta» (26')

da Montagna

29°,

1935

1942

«Brescia» (27' )

Autot rasportabile tipo A.S.

19°,

1939

1943

«Aosta,, (28")

Fanteria

1934

1943

,,Piemonte» (29')

1934

1948

1934

52° «Alpi»

40° «Bologna» 3()'-' «Pisa>>

13° 10 14° I 8°

Ioc(poi 205°) 25"

20° <<-Brescia>> 60 «.Aostan

55°

50,

Fanteria

"'' -' ,

4(1, 303° «Piemonte,,

24°

«Sabauda» (10")

Fanteria

45°,

46° << Reggio">>

16°

1948

«Calabria» (3 1')

Fanteria

59°. 60°, 359° «Calabria»

40° 32°

22°

1939

1943

«Marche» (32')

da Montagna

55°,

56° «Marche»

1939

1943

«/\equi» (33")

d,1 Montagna

17°,

18°. 317°«Acqui»

1939

1943

«Forlì» (36')

da Montagna

43°.

44° «Forlì»

36°

1939

1943

«fv1odena» (37')

da Montagna

4l

42°, 341 ° «Modena» 720 «Puglie»

29"

1 \

r__,o

1939

1943

«Puglie» (38'}

da Montagna

71 °

1939

1944

«Cremona» (44')

Fanteria

21 •. 22°, «Cremona>>

1939

1943

«Taro» (48•)

Fanteria

1939

1943

«Panna» (49')

Fanteria

1939

1943

«Regina» (50')

Fanteria

49°, 50° «Parma» 9•_ 10°. 309° «Regina»

1938

1943

«Torino» (52')

Autotraspo11abile

8 1",

1939

1943

«Arezzo» (53')

da Montagna

225". 226°, «Arezzo», 343° «Forlì»

53"

1939

1943

«Napoli» (54')

Fanteria

75",

76° «Napoli »

54°

1939

1942

«Savona,, (55')

Auwtras1>011abile tipo A.S.

15",

16° <<Savona>>

1939

1943

«Casale» (56")

Fanteria

Il ". 12". 31 I O «Casale,,

56°

1939

1943

«Lombardia» (57°)

Fanteria

73°,

74° «I ,ombardia»

57°

1934

1944

«Legnano» (58•)

Fanteria

67",

68° «Leg nano»

58°

1939

1943

«Cagliari» (59' )

da Montagna

63°. 64°, 363° «Cagliari,,

59'

1937

1942

«Sabrntha» (60')

Autotrasportabilc tipo A.S.

85°,

86° «Verona>>

42°

69",

70° «Ancona»

43°

I 15°, I 16" «Treviso»

44°

1937

1941

«Sirte» (6 )•)

Autotrasportabile tipo A.S.

1937

194 1

,,l\.farmarica» (62")

Autotraspom1bile tipo A.S.

1

207", 208° «Taro»

82° «Torino»

15° 70 48° 49"

so· 52°

12°

N.B. - I terzi regg ime nti del la serie 300 delle Divisioni cli Fanteria sono stati costituiti conflitto durante, a partire dal 1941. Non sono comprese

le Divis ioni e le Brigate Costiere, le Brigate speciali e di marcia.


207

Arma di Fanteria e .Sì>ecialità

(segue) SCHEMA N. 8

A NNO

DIVISIONE

R EGGIMENTI fANTERLA ARTIGLIERIA

TIPO O SPECIALITÀ

COSTIT.

SCJOGL.

1937 1939 1939 1939 1940 1940 1936 1940 1940 1939 1939 1939 1939 1935 1939 1939 1939 1935 1935 [935 1935 1936 1934 1934 1942 1942 1934

1941 1943 1944 1943 194 1 194 1 1941 1941 194 1 1941 1941 1940 1943 1942 1943 1942 1942 1943 1943 1943 1943 1943 1943 1942 1942 1943 1943

«Ci rene» ( 63') «Firenze» (4 1") «Bari» (47') «Siena» (5 1') «Catanzaro» (64•) ( I ) «Africa» (in AOI) «Granatieri di Savoia,., (in AOI) « l' Libica» «2• Libica» «23 l\farzo» ( 1•) «28 Ottobre» (2') «3 Gennaio» (4") «Trieste» (IO I") «TrenLo» ( I 02') «Centauro» ( I 31') «Ariete» ( I 32') «Littorio» ( 133') «Taurincnse» (I') «Tridentina» (2') ,dulia» (3•) «Cuneense» (43) «Pusteria» (5') «Eugenio cli Savoia» ( t•) Eman. Filihe110 Testa di Ferro,> (2') Eman. Filiberto Testa di Ferro» (134') Eman. Filiberto Testa di foro» (2') «Principe Amedeo Duca d'Aosta;, (3'j

At1totrasport. tipoA.S. Fanteria Fanteria Fanteria Autotrasport. tipo A.S. Fanteria Fanteria Libica Libica CC.NN. o Milizia CC.NN. o Milizia CC.NN. o Milizia Motorizzata Motorizzata Corazzata Corazzata Corazzata Alpina Alpina Alpina Alpina Alpina Celere Celere (2) Coranata (3} Celere Celere

157\ 158° <<Liguria>> 1170 ~, ' 12s· ,,Firenze» 139°. 140°, 340C «Bari» 31°, 32° «Siena» 141°. 142° «Catanzaro» 210' «Bisagno», 211• «Pescara» 10°. 11 ° ,<(ìranatie1i di Savoia,, 2° raggruppamento libico I". 3•, 4° raggruppamemo libico 219°, 233° Legione CC.NN. 231°, 2JS" Legione CC.NN. 250°, 270° Legione CC.NN. 65°, 66° «Valtellina,, -9° Bersaglieri 61°, 62° «Sicilia» - 7° Bersaglieri 1°. 5° Bersaglieri - 31° Fanteria Carrisia Bersaglieri - 3t f. cr. -(sost. dal 132° L cr.) 12' Bersaglieri -33° f. cr . (sos1i1 dal 133' r. cr) 40 Alpini 3•, 6· Alpini 5". gc, 90 Alpini oc IC. i. Alpini 11· Alpini «Alessandria» - «Saiuzzo» - 11 ° Bersaglieri «Firenze,, - «Viti. Eman. II» - 6° b. « Viuorio Eman. ([,; ''Montebcllo" (da giu.) ''Nizza" - "Piemonte" - "Genova·· - I O b. «Savoia» - «Novara» - 3° Bersaglieri

45° 41° 47° 51 ° 203° I gr. a. cliv. 60° I " rgpt. a. libica 2° rgpl a libica 20 1" 202c 204° 21 ° 46° 13 1° cor. 132° cor. 133° cor. 1° Alpina 2° Alpina 3° Alpina 4° Alpina 5° Alpina 1° Celere 2° Celere 134° cor. 134° moc. 3° Celere

194 1 1941 1941 194 1 1941

1943 1943 1943 1943 1943

«Perugia» ( 151') «La Spezia» (80") «Macerata» ( 153') «Murge» ( 154') «Alpi Graie,, (6')

da occupazione Aviotrasportahile da occupazione da occupazione Alpina

151"

1941

1943

«Emilia» ( I 55')

da occupai.ione

129°. 130° «Perugia» p-o .) , 126° «Spezia» 121°, 122" <<Macerata» 259°, 260° «Murge» lii, IV gr. Valle (nel 1942 Il e [V gr. nel 1943 l e]Vgr.j Il 9°. 120° «Emilia>,

1942 1942

1945 1943

«Piceno» ( 152') «Veneto» ( I 59') (poi «Torino,; dal I' giugno 1943) « Vicenza» ( 156') «Novara,, ( 157') (poi «Sforzc.sc.1;, (dal I° giugno 1943) «Piacenza» (103') «Mantova» ( I04") «Ro vigo» ( I 05'') «Folgore» ( 185') «Zara» ( I 583 ) «Nembo» (184') «Giovani Fascisti» ( I 36') «Ariete,, ( 135') «Centauro» ( I 36')

da occupazione eia occupazione

1942 1942

1943 1943

1942 1942 1942 1941 1942 1942 1942 1943 1943

1943 1944 1943 1942 1943 1944 1943 1943 1943

.

da occupazione da occupazione Aucotrasportabile Autotrasportabilc Autotrasportabile Paracaduti sti poi Fanteria da occupazione Paracadutisti poi Fanteria Corazzata Corazzata di Cavalleri a Legione Corazzata

s•

r.

80" 153° 154° 6° Alpina 155°

235°. 236°, 336° ,,Piceno,,

152°

255°. 256° «Veneto» ')'7'70 _., . . 278° «Vicenza>,

159° 156" 157°

153, 154° «Novarn,> 111 °, 112° «Piacenza» 11 3° 11 4° «Mantova» 2n°. 228° «Rovigo» 185°, {finosett. 1942), 186°, 187° «Folgore» 291 ', 29Y «Zam» 184°, 1ss· «Nembo,; - 183° (dal 1943) rgt. GG.FF. - 8° Bersaglieri - I° Fam. Crur. «Vill. Eman. Il» -«Montebello» -«Lucca,, 136° Legionario Corazzato- 18° Rcrs (RE.Coì

( I) forrnata nel maggio 1940 con elementi .della disciolta Divisione CC.NN . «21 apri le» (3") (2) nel I 938. per periodi vari, inquadra anche "Piemonte'' e "Genova" Cavalleria (3) da maggio a luglio 1942 ·

37" I 1. 0 117" 185° 158° 184° 136° 135°, 235° cor. 136° cor.


208

L'Esercito Italiano verso il 2000

razione riferita ai Comandi Militari Territoriali nei quali s i costituiscono: sette di fanteria (2°, 3°, 6° , 7°, 8° , 9°, 10°) e tre alpini (1°, 4°, 5°). Il decreto luogotenenziale n. 232 del 24 agosto 1944 sopprime l'Ispettorato dell 'Arma di Fanteria che, tuttavia, per effetto della circ. n. 5040/0rd. in data 20 ottobre 1946 dello SME il successivo 4 novembre viene ricostituito su segreteria e tre uffici (I: ordinamento, personale, dotazioni, questioni generali ; II: addestramento scuole e unità; Ill: materiali di equipaggiamento, armi e mezzi tecnici). Fra gli altri, ha il compito di incrementare al massimo la saldezza e l' efficienza della Fanteria e della sua specialità alpina nonché dei gruppi esploranti divisionali; promuovere la cooperazione con le altre Armi; conferire unità d'indirizzo e di metodo all'addestramento, adeguandolo ai progressi tecnici. Il 4 novembre I 947, a seguito della riforma istituzionale, viene consegnata ai reggimenti la nuova Bandiera priva dei simboli monarchici. Fra il 1947 ed il I 950 ha luogo la riorganizzazione cieli' apparato militare e si pongono le basi anche per un nuovo ordinamento della Fanteria. Dai primi ritocchi a carattere formale si passa al completamento delle unità esistenti ed alla costituzione di nuove, in un crescendo di ampliamenti e sviluppi che coinvolgono tutte le specialità dell'Arma: bersaglieri, alpini, corazzati , paracadutisti , lagunari. Nel volgere di alcuni anni viene disposto: - la trasformaz ione dei Reggimenti 2°, 6°, 7°, 9° e 10° nei Reggimento Fanteria, rispettivamente: 157" «Liguria» , 40° «Bologna», 78° «Toscana», 9° «Bari», 75° <<Napoli»; dei Reggimenti 3° e 8° in 3° bersaglieri e I O «Granatieri di Sardegna»; dei Regg imenti 1°, 4° e 5° rispettivamente in 4°, 6° e 8° alpini; - la costituzione di und ici Centri Addestramento Reclute (C.A.R.) uno per c iascuna circoscrizione territoriale (derivati dal modello inglese), con lo scopo di dare un unico indirizzo all'addestramento individuale e conferire al soldato oltre alla capacità di combattente indiv iduale anche quella di elemento da inserire rapidamente nella squadra e nel plotone. In questo periodo vede la luce la circ. I 000 "Norme per l' addestramento individuale al combatti mento"; considerata tuttora un manuale senza precedenti nella storia della regolamentazione italiana, tanto per l'impostazione quanto per il contenuto; - la soppressione delle Brigate «Aosta» e «Reggio» il cui personale confluisce nella ricostituita Divisione di Fanteria «Aosta»; - la costituzione del Comando Militare della Sardegna, per trasformazione del Comando della soppressa Brigata «Calabria>>; - la ricostituzione dei reggimenti 8° bersaglieri e 5° alpini; - la costituzione delle Divisioni di Fanteria «Granatieri di Sardegna>>, <<Avellino» e «Trieste»; - la ricostituzione dei reggimenti 132° e 31 ° carristi sui quali vengono poi formate le Brigate corazzate <<Ariete» e «Centauro» (che daranno vita alle omonime divisioni); - la formazione, graduale, delle Forze Lagunari; - la costituzione della Divisione di Fanteria «Pinero lo»; delle Brigate Alpine <dulia», «Taurinense», «Tridentina>>, <<Orobica», «Cadore» e della Brigata Corazzata «Pozzuolo del Fiuli»; - la formazione di battaglioni da posizione, per il presidio della fortificazione permanente, riuniti in raggruppamenti di frontiera e trasformati in seguito in Raggruppamenti Alpini da Posizione. Nel settore della regolamentazione d'impiego viene iniziata e sviluppata la Serie 2000 a cura dello SME con la collaborazione dell' Ispettorato: queste pubblicazioni costituiscono gli anelli principali della catena dottrinale post-bellica e ad esse farà seguito un intenso lavoro di aggiornamento e completamento. Al fine di rendere più funzionale l'assetto dell'Ispettorato di Fanteria la struttura dello stesso viene modificata con circ. n. I065 in data 4 luglio 1957 su: ufficio dell'Ispettore, segreteria e personale, I ufficio (fanteria e paracadutisti), II ufficio (truppe alpine). Trasformato il 10° C.A.R. in Centro Addestramento Reclute Truppe Corazzate (C.A.R.T.C.) il 1° luglio 1951, soppresso il 3° C.A.R. il 28 febbraio 1958 per costituire il 152° Reggimento Fanteria "Sassari" (C.A .R.), dal 1° lugl io 1958 i C.A.R. assumono le denominazioni d i reggimenti d i fanteria dei quali custodiscono anche la Bandiera pur mantenendo inalterati la struttura ordinativa ed i com-


Arma di Fanteria e Specialità

209

piti addestrativi; vengono quindi ricostituiti i reggimenti 11 ° «Casale», 52° «Alpi», 600 «Calabria», 89° <<Salerno», 28° «Pavia>>, 84° «Venezia>>, 80° <<Roma>>, 48° «Ferrara», 46° «Reggio». Dopo il I 958 l'Esercito di carnpagna viene riorganizzato, hanno luogo una serie di sostanziai i modifiche e negli anni seguenti, a livello grandi unità (divisioni e brigate), sono in vita: -

le D.f.: «Granatieri di Sardegna», «Legnano», «Folgore>>, <<Cremona», <<Mantova»; le B. f.: «Aosta», <<Pinerolo>>, <<Trieste>>, <<Friuli», «Avellino»; le B. alp.: <dulia», «Cadore», «Orobica>>, «Tridentina», «Taurinense»; le D. cor.: «Ariete», «Centauro»; la B. c. «Pozzuolo del Friuli»; la B. par. «Folgore»; la JJJ B. msl.

Anche l'Ispettorato è interessato alla riorganizzazione e con circ. n. 1723-R/l 546 I21 del I O ottobre 1960 ne viene disposta la trasformazione in Ispettorato delle Armi di Fanteria e Cavalleria cui sono affidate le attribuzioni e le competenze già devolute sia all'Ispettorato di Fanteria sia all'Ufficio dell'Ispettore delle Truppe Corazzate. L'Ispettore si avvale di due Sottoìspettori, uno per le truppe alpine, uno per le truppe corazzate, entrambi con un proprio ufficio mentre l'organico prevede anche gli uffici: segreteria e personale; studi, regolamenti , materiali; fanteria divisionale, lagunari, paracadutisti. Nel 1963 le due divisioni corazzate assumono l'organico previsto dallo schema standard NATO e vengono articolate in brigate, al fine di poter giungere ad una organizzazione cli comando che meglio garantisca la funzionalità tattica delle grandi unità. Analoga organizzazione dovrebbe essere assunta anche dalle divisioni meccanizzate in quanto l'articolazione in brigate è ritenuta più rispondente alle esigenze di impiego nello scacchiere operativo nord orientale italiano. Tuttavia, non solo le grandi unità meccanizzate rimangono con l'organico immutato a causa dì ,indisponibilità di risorse ma anche le due corazzate riassumono, nell'ottobre 1968, l'articolazine in reggimenti determinando in tal modo un momento involutivo tanto sul piano ordinativo guanto su quello operativo. L'evoluzione delle GG.UU. fra il 1946 ed il 1975 è riepilogata nello schema n. 9. Con la ristrutturazione ciel 1975, che fa seguito alla crisi dei primi anni '70 e che comporta una sensibile riduzione di unirà, a tutti i livelli, l'Ispettorato perde la propria competenza nel settore dei materiali le cui attività di ricerca, studio, sperimentazione e collaudo vengono accentrate nel 1976 nell ' Ufficio Ricerche e Studi dello SME. Per quanto attiene ai reparti , sono aboliti quasi totalmente i reggimenti ed a tutti i battaglioni che divengono autonomi viene assegnata la Bandiera di guerra delle unità di cui tramandano le tradizioni. Aspetto positivo per la Fanteria è l'incremento della meccanizzazione che viene gradualmente estesa a tutte le unità ed a tutti i livelli organici. A livello grandi unità rimangono in vita le D. mec. «Mantova>> e <<Folgore>> e le D. cor. <<Ariete» e «Centauro» ma vengono articolate in B. mec. e B. cor.; sono inoltre formate B. mot. che si affiancano alle B. alp., alla B. par., alla B. msl. ed al Comando Truppe Trieste (schemi n. IO e n. 11). Con decreto 23 marzo 1982 viene concessa la Bandiera di guerra ali' Arma di Fanteria ed il vessillo, dal successivo 23 maggio, è affidato in consegna alla Scuola di Cesano. Nel 1986 è abolito il livello divisionale e nella circostanza sono formate la B. mec. «Mantova>>, le B. cor. 3 I11 «Centauro» e I 32" <<Ariete>> alle quali danno vita i comandi delle soppresse B. mec. <<Isonzo>> e B. cor. 31 • «Curtatone» e 132" <<Manin>>; sono inoltre soppresse le B. mec. «Brescia», «Trieste», «Goito» e la B. cor. 32a «Mameli>>. In questo periodo si è alla vigilia di un ulteriore riassetto organico della Forza Armata che dovrà assere adeguata al Nuovo Modello di Difesa in corso di elaborazione. A partire dal 1991 hanno luogo scioglimenti, spostamenti e trasformazioni di unità che hanno come effetto pit:1 appariscente la ricostituzione dei reggimenti per tutte le Armi e le Specialità. Per guanto riguarda l' Ispettorato, il Generale Ispettore viene ad avvalersi di un Vice Ispettore dal quale dipendono le Scuole (di fanteria, di cavalleria, militare alpina, di carrismo) e di un Generale coordinatore che ha il compito cli coordinare l'attività dei due uffici (1 °: segreteria; ordinamento; personale; 2°: scuole, addestramento e regolamenti; scuole e corsi; materiali).


L'Esercito italiano verso il 2000

210

SCHEMA N. 9 LE GG.UU . DALL'ESERCITO DI TRANSIZIONE ALLA RISTRUTTURAZIONE ANNI

I

DIVISIONI

I BRIGATE DI F.

CREMONA FOLGORE FR IULI LEGNANO MANTOVA (I)

DIVISIONI COR.

NOTE

(I) già Gr. di cbt. (2) già Divisioni S.J.

AOSTA CALABRIA REGGIO

I

(2)

RIORGA NIZZAZIO N E DELL'APPARATO

1948

1951 -53

BRIGATE COR.

ESERCITO DI TRANSIZIONE

1946

1948-51

BRIGATE ALP.

CREMONA FOLGORE FRIULI LEGNANO MANTOVA AOSTA AVELLINO GRAN DI SARD.

JULIA

CREMONA FOLGORE FRIULI LEGNANO MANTOVA AOSTA AVELLINO GRAN. DI SARD. PINEROLO TRIESTE

.JULIA TRIDENTINA TAURINENSE CADORE OROBICA

1961 -62 CREMONA FOLGORE LEGNANO MANTOVA GRAN. DI SARD.

ARIETE

CENTAURO

FRIULI AOSTA AVELLINO PINEROLO TRIESTE FOLGORE (5)

JULIA TRIDENTINA TAURINENSE CADORE OROBICA

ARIETE (3) sciolta nel l958 CENTAURO POZZUOLO ciel FRIULI (3)

POZZUOLO del FRIULI (4)

ARIETE CENTAURO

III B. MISSILI (6)

(4) costituita nel 1957 come Brigata di Cavalleria (5) B. par. costituita nel 1953 (6) costituita nel 1959

RISTRUTTURAZIONE

1975 MANTOVA FOLGORE (7)

BRESCli\ GORIZIA ISONZO TRIESTE LEGNANO 3aGOIT0 8" GARIBALDI GRAN. DI SARD. (8)

FOLGORE (9)

CREMONA ACQUI FRIULI

PINEROLO AOSTA ( I l)

JULIA TRIDENTINA TAURINENSE CADORE OROBICA

32° MAMELI ARIETE 132' MANIN CENTAURO 31° CURTATONE (12) VITIORIO VENETO POZZUOLO del FRIULI 3" AQUILEIA ( I O)

(7 ) 0 . mec.

(8) B. mec. (9) B. par. (IO) B. msl. (l l) B. mot. ()2) D. cor.


21 1

Anna di Fanteria e Specialità

SCHEMA N. IO LE GRANDI UNITA DOPO LA RISTRUTTURAZIO NE ( 1975) (DIV I SION I )

0. MEC.

<<MANTOVA»

B. mec. «BRESCIA»

85° btg. rnec. «VERONA,,

D. MEC. «FOLGORE»

B. mcc. «GORIZIA»

82° btg. rnec. «TORINO»

D. COR. «ARIETE»

8" B. mec. (<GARIBALDI»

3° btg.b. «CERNAIA»

0 . COR.

«CENT.A URO»

3" H. mec. «GOITO»

18° btg. b. «POGGIO SCANNO»

30° btg. mec. «PISA»

I83'' btg. rnec. «NEMBO»

26'' btg. b. «CASTELFIDARDO» 10° btg. b. <<BEZZECCA»

200 btg. mcc. «M ..~. MICHELE»

41° btg. rnec.«MODENA»

11° btg. b. «CAPRERA»

13° btg. cr. «lvi.O. PASCUC:CI»

22° btg. cr. «M.0. PICCININI»

52° gr. a. cam. «VENARIA»

46° gr. a. carn. «TRENTO»

btg. L. «BRESCIA»

btg. L. «GORIZIA»

B. rnec. «ISONZO»

7° btg. lT. «M.0. Di DIO»

19° gr. a. cor. «RIALTO»

btg. L. «GARI.IlALDI»

6° btg. b. «PALESTRO» 4° btg. cr. «lvi.O. PASSALACQUA»

3° gr. a. cam. «PASTRENGO» btg. L. «GOJTO»

H. mec. «TRIESTI•:»

32" B. cor. «MAMELI»

B. mcc. «LEGNANO»

76° btg. mec. «NAPOLI»

40° btg. mec. «BOLOGNA»

23° brg. b. «CASTEL DI BORGO,>

68" btg. mec. «PALERMO»

59° btg. rnec. «CALABRIA»

66c btg. mec. «VALTELLINA,>

3'' btg. cr. «lvi.O. GALAS»

37" btg. mec. «RA VENNA»

5° btg. 1:r. «M.0 . CI-IIA\'IENTI»

114° btg. mec. «MORIAGO»

63° btg. cr. «.M.0. FIORITl'O,,

11° btg. cr. «M.O CAI .ZECCI Il»

28° gr. a. cam. «LIVORNO»

21 • gr. a. cam. «R01vJ;\GNA))

btg. L. «ISONZO»

btg. L. «TRIESTE»

B. cor. «POZZUOLO DEL FRIULI» B. cor. «VITl'ORIO VEl'iETO,,

4° gr. sqd. 111cc. «GENOVA c.))

2c gr. sqd. mcc. «PIEMONTE c.»

28° gr. sqd. cr. «Lane. di TREVISO»

9° gr. sqd. cr. «Lane. di FIRENZE»

5° gr. sqd. cr. «Lane. di NOVARA» 8° gr. a. cor. «PASUBlO»

btg. L. «POZZUOLO del F.»

btg. L. «VITTORIO VENETO»

2° btg. b. «GOVERNOLO» 20" btg. cr. «M.O. PENTIMALLI»

12° gr. a. cor. ,,CAPUA»

btg. L. «MAMELI»

11 ° gr. a. cam. «MONFERRATO» btg. L. «LECNANO»

132" B. cor. «MANIN»

31" B. cor. «CURTATONE,,

27" b1g.b. «Ji\MIANO>>

28° btg. b. «OSLAVIA»

8° b1g. cr. «M.O. SEC:CHIAROLI»

6° gr. sqd. cr. «Lane. di AOSTA» 10° btg. cr. «M.O. BRUNO» 120° gr. a. cor. «PO»

67° btg. mec. «MONTEI.U'KìO»

20° gr. a. cor. «PIA VE» btg. L. «MANIN»

IO btg. cr. «M.0. CRACCO» 101° btg. cr. «M.0. ZAPPALA» 9° gr. a. cor. «BREN:",lERO»

btg. L. «CURTATONE,>

Ciascuna divisione dispone di unità di supporto: B.A.R., gr. squadroni, gr. di ar1ig/ieria, gr. eia l. (Q), btg. genio pionieri, btg. trasmissioni.


L'Esercito lwliano verso il 2000

212

SCHEMA N. 11 LE GRANDI UNITÀ DOPO LA RISTRUTTURAZIONE ( l 975) (BR IGATE A UT O N OM E )

B. mot. «CREMONA»

B. mo!. «ACQUI»

21° btg. mot. «ALFONSINE» 157° htg. mm. «LIGURIA» 22° btg.

B. par. «FOLGORI•:»

57° btg. 11101. «ABRUZZI»

2° btg. par. «TARQUINIA»

130° btg. mot. «PERUGIA»

5° htg. par. «EL ALAMEIN,,

r. ,<PRIMARO» (BAR)

I" gr. sqcl. «NIZZA c.»

7° gr. a. cam. «ADRl1\ » btg. L «CREMONA»

17° btg. f. «S. MARTINO,, (BAR)

3° btg. par. «POGGIO RCSCO)} (BAR)

9° btg. cr. «M.0. BUTERA»

9° btg. d'ass. par. •<COL MOSCHIN»

48° gr. a. cam. «TARO»

I O btg. CC. par. «TUSCANIA»

btg. L. «ACQUI»

185° gr. :1. cam. par. «VITERBO» btg. L. «FOLGORE,>

B. mot. «PINEROLO»

H. mot. «FRIULI» 78° btg. mOI . ,,LUPI DI TOSCANA» 87° btg. mm. «SENIO,,

225° btg. f. «AREZZO» (BAR) 19° btg. cr. «M.0. TUMIATI» 35° gr. a. cam. «RIOLO» btg. L. «f<RIULI»

9° btg. mot. «BARI» 13° btg. mol. «VALBELLA» 23 1° btg. r. «A VELLI NO» (BAR) 67° btg. b. «FAG1\RE'» 60° btg. cr. «M.O LOCATELLl» 47° gr. a. cam. «GARGANO» btg. L. «PINEROLO»

3" Il. msl. «AQUILl<:IA» 3° gr. rnsl. «VOLTURNO>, 1° gr. a pe. ,,ADIGE»

9° gr. a pc. «ROVIGO» 92° btg. f. «BASILICATA» (BARj 21° btg. g. p. «TIMA VO» 13° btg. l. «MAURI.A.»

bcg. L. «AQUILEIA»

B. mcc. «GRAN. DI SARDEGNA»

B. mol. «AOSTA»

2° btg. G. mec. «CENGIO»

5' btg. mot «COI. DELLABERl<flTA» 62" btg. mot ,,SICILIA,,

3° btg. G. «GUARDIE» (BAR)

141° btg mot ,,CATAJ\Z,\ RO»

1° btg. b. «Li\ MARMORi\»

46° btg. I'. ,,REGGIO,, (BAR)

6° btg. cr. «M.O. SCAPUZZI»

62' btg. t r. «M.0. JERO»

1° btg. G. rnec. ,,ASSIETTA»

13° gr. a. cam. «MAGLIANA» btg. L. «GRAN. DI SARDEGNA>,

Comando Truppe «TRIESTE»

151" htg. mot. «SETTE COMCN f» 14° gr. a cam. ,<MURGE»

24' gr. a. cam. «PELORITANI>, btg. L «1\0STA»

B. alp. «TAURINENSE»

B. alp. «OROBICA»

B. alp. «TRIDENTINA»

B. aip. «CADORE»

B. aip. «JULIA»

btg. alp «SUSA» btg. alp. «SALUZZO» btg. alp. «MONDOVI'» (BAR) gr. a. rnon. «AOSTA» gr. a. rnon. «PINEROLO» btg. L. <•TAURINENSE»

btg. alp. «MORBEGNO» btg. alp. ,,TIRANO» btg. alp. «EDOLO» iBAR) gr. a. mon. ,,SONDRIO» gr. a. mon. ,,BERGAMO,, btg. alp. Arr. «VAL CHIESE,, btg. L. «OROBICA,,

btg. alp. «BASSANO» btg. al p. «TRENTO» gr. a. mon. «VICENZA» gr. a. mon. «ASIAGO» btg. alp. Arr. «VALBRENTA» btg. L. «TRIDENTINA»

btg. alp. «FELTRE,, btg. alp. «PIEVEDI CADORE,, btg. alp. <•BELLUNO» (BAR) gr. a. mon. «LANZO» gr. amon. «AGORDO» btg. L «CADORE»

btg. alp. ,,GEMONA,, btg. alp. ,,TOLMEZZO» btg. alp. ,,CIVIDALE» btg. alp. «L'AQUILA» btg. alp. «VICENZA» {BAR) btg. alp. Arr. ,,VALTAGLIAM " gr. a. rnon. «CONEGLIANO» gr. a. rnon. «UDINE» gr. a. rnon. «BElLLJl1JO» btg. L. «J ULIA»

So110 i11 viltl a11che u11i1à m.110110111e con compili {J{lr/icolori si{/ a livello regii111e1110 (per la jalllNÙI 11n Reggi111e1110 cor. e due Reg}(ime1110 d'ar· res/o) si11 11 livello b111111glio11e (per la fameria dieci R.A.R., w1 R11/l{lg/io11e 11101 .. 1111 Ballaglio11e alp., 1111 Ba11ug lione lag1111ari. 1111 lJa11ag/io11e d '11rres1oj.


213

Arma di Fanteria e Specialità

Ricompense alla Bandiera dell'Arma di Fanteria(*) Al Valore Militare

Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920. Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fort une, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia ( 1915 - 1918). Ordine Militare d'Italia - Decreto 27 gennaio /937. Pari alla sua fama millenaria, espressione purissima delle alte virtù guerriere della stirpe si prodi gava eroica, generosa, tenace in tutte le battaglie, dando prezioso contribu to di valore e cli sangue alla vittoria. Guerra Italo-Etiopica, 3 ottobre 1935 - 5 maggio 1936. Al Valor Civile

Medaglia d'Oro - Decreto 25 novenibre 1996 ln occasione di grandi eventi alluvionali, interveniva prontamente con uomini e mezzi nelle aree sinistrate e con encomiabile slancio di solidarietà e spirito cli sacrificio approntava una preziosa opera di soccorso delle popolazioni civili, prodigandosi incessanternente sin dalle prime ore per il salvataggio di molte vite umane. Con ininterrotta ed immane fatica, in condizioni meteorologiche particolarmente avverse ed in situazioni di estrema difficoltà, a llesti va tendopoli per i senzatetto e consentiva il ripristino della viabilità, e delle comunicazioni. Dando prova, ancora una volta, di altissima professionalità, di eccezionale abnegazione e di elevate capacità tecniche, cÒntribuiva al graduale ritorno alla normalità, riuscendo così a dare conforto e fiducia ai cillaclini, duramente colpiti negli affetti e nei beni. Novem.bre 1994 - Val Padana.

Ispettori ISP ETTORATO

G ENERALE

DELL'ARMA

DI

ISPETTORATO D ELLE ARMI DI FANTERIA E DI

FANTERIA (19 19-20)

CAVALLERIA ( 1960)

Gen. d'A. Emanuele Filiberto cli Savoia - Aosta

Gen. C.A. Guido Boschetti Gen. C.A. Ugo Bizzarri Gen. C.A. Luigi Forlenza Gen. C.A. Lazzaro Dessì Gen. C.A. Francesco Mere u Gen. C.A. Giovanni Buuiglione Gen. C.A. Luigi Ricciardi Gen. C.A. Amato Amati Gen. C.A. Nicola Giacobbe Gcn. D. Lelio Cau Gen. C.A. Giangiorgio Barbasetti di Prun Gen. C.A. Alvaro Rubeo Gen. C.A. Ferruccio Brandi Gen. C.A. Gino Pezzopane Gen. C.A. Giacinto Antonelli Gen. C.A. Giuseppe Caccamo Gen. C.A. Raffaele Simone Gen. C.A. Pietro Giannattasio Gen. C.A. Piero Monsutti Gen. ·e.A. Pierluigi Bortoloso

lSPETr0RAlO DELL'ARlvlA 01 FANTERIA (1933-44)

Gen. Gen. Gen. Gen.

D. Ottavio Zoppi C.A. Valentino Bobbio C.A. Adriano Marinetti cl' A. Umberto di Savoia

!SPETIORATO DELL'ARMA DI FANTERIA ( 1946-60)

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gcn. Gen.

C.A. Arturo Scattini D. Guglielmo Morgari C.A. Valentino Babini C.A. Giovanni Cassino D. Attilio Bruno C.A. Camillo Costamagna C.A. Antonio Gualano D. Oreste Si Ili D. Mario Torsiello D. Raffaele Caccavale

("') La Bandiera è cus1odi1a dalla Scuola di Fanteria.


214

L'Esercito flaliano verso il 2000

Mostreggiature.fi-w ri Corpo: -

Fanteria, Fanteria motorizzata e d ' arresto: fiamma a due punte dì colore scarlatto; Fanteria meccanizzata; fiamma a due punte cli colore scarlatto con filettatura azzurra.

Fregi per copricapo: - Fanteria motorizzata, d'arresto e fuori corpo: Due fucì li incrociati, con una granata in corrispondenza del punto di incrocio: la granata è sormontata eia una fiamma dritta a cinque lingue. - Fanteria meccanizzata: Come per la fanteria motorizzata con l' aggiunta della sagoma di un mezzo cingolato posto al d i sotto della granata. - Granatieri: Granata con collo ad orecchiette, sormontata da una fiamma dritta a otto lingue. - Bersaglieri: Cornetta poggiata su due moschetti incrociali; al centro della cornetta, una granata sormontata da fiamma a selle lingue ripiegata a sinistra; alle estremità della cornella sono sagomate due nappe. I fregi metallici per cappello da bersagli ere sono in ottone stampato e dorato ed applicati su coccarde tricolori. - Alpini: Cornetta poggiata su due moschetti incrociati, sormontata da un'aquila ad ali spiegate; in corrispondenza del punto d' incrocio dei moschelli vi è un tondino; alle estremità della cornetta sono ricamate due nappe. -Carristi: Cannone e mitragliatrice incrociati sovrastanti una sagoma di carro armato visto di fianco; in corrispondenza del punto di incrocio delle suddette armi è riportata una granata con fiamma dritta a cinque lingue. - Paracadutisti: Gladio romano dal quale si dipartono due ali; fra le ali è interposto un paracadute aperto. -Lagunari: Due fucili incrociali, sormontati da un 'ancora con staffa ed anello con sovrapposta una corona turrita. Dall ' anello si diparte un tratto di corda che sì avvolge ali' ancora stessa.


GRANATIÈRI



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1° REGGI1VIENTO "GRANATIERI DI SARDEGNA" Mollo: "A me le guardie!" Festa: 18 aprile: anniversario della costituzione della Specialità ( 1659) Sede: Roma - Caserma ''Gandin" Mostrina: alamaro di colore bianco a doppia T. con fondo e asola centrale scarlatti, stelletta argentata. Per gli ufficiali l'alamaro è a ricamo d'argento.

Origini e vicende organiche Il 18 aprile 1659 vien e formato il Reggimento delle Guardie con quattro compagnie ciel Reggimento Francese di S.A.R., una compagnia bavarese Blanc Rocher, una del Reggimento Fleury e sei di nuova formazione. Rimane in vita fino al 1798 allorché è sciolto dal giuramento di fedeltà al Re cli Sardegna e passa al servizio della Repubblica Piemontese. Il 24 maggio 1814 il Re determina la ricostituzione del Reggimento delle Guardie che nel 1815 prende il nome cli Brigata delle Guardie, su due battaglioni in pace e quattro in guerra. Negli anni seguenti cambia varie volte denominazione come segue: - nel 1816, Brigata Granatieri Guardie; - nel I 831, 1° Reggimento Granatieri (inquadrato insieme al 2° Reggimento Cacciatori nella Brigata Guardie costituita nella stessa data); . - nel l 850 1° Reggimento Granatieri (B. Granatieri) e nel 1852 1° Reggimento Granatieri (B. Granatieri di Sardegna), a seguito delle nuove denominazioni assunte dalla Brigata stessa; - nel 187 I, 1° Reggimento "Granatieri di Sardegna", allo scioglimento delle brigate permanenti; - nel 1881, 'I O Reggimento Granatieri (B. Granatieri cli Sardegna), alla ricostituzione delle brigate. Per la guerra 1915-18 il Reggimento è ordinato su tre battaglioni ognuno con quattro compagnie fucilieri ed una sezione mi tragliatrici. Con l'applicazione della legge 11 marzo 1926 sull'ordinamento, ripreso i I nome di .1 ° Reggimento "Granatieri di Sardegna", viene assegnato alla XXI Brigata cli Fanteria assieme al 2° ed al 3° Reggimento della Specialità. Nella circostanza cede un battaglione per la costituzione del 3° Reggimento e rimane formato da comando, I e II btg., deposito. Nel 1939 è inquadrato nella Di visione di Fanteria "Granatieri cli Sardegna" (21 ") unitamente al 2° Reggimento "Granatieri" ed al 13" Reggimento Artiglieria per D.f.; il reggimento ha in organico: comando; compagnia comando; I, 11 e lil battaglione fucilieri; compagnia mortai eia 81; batteria armi cli accompagnamento eia 65/ I7. Con la stessa grande unità opera sino allo scioglimento del 10 settembre 1943, che avviene in Roma a seguito degli eventi de terminati dall'armistizio, dopo aver contrastato gli attacchi alla Capitale eia parte delle forze tedesche. Il 1° Reggimento Granatieri è nuovamente in vita il I5 maggio I944 ad Iglesias in Sardegna, formato con reparti del preesistente Raggruppamento Granatieri. li successivo 7 agosto inizia il trasferimento sul continente ccl è dislocato ad Afragola (NA) ove passa alle dipendenze della Divisione "Friuli". Sciolto il 21 agosto, cede il personale per la formazione di un Battaglione granatieri che viene inserito, quale III btg., nell ' 87° Reggimento f. per i I Gruppo di Combattimento "Friuli», con il quale prende parte alla Guerra di Liberazione. li 1° Reggimento "Granatieri di Sardegna" viene ricostituito in Roma il l O luglio 1946 per trasformazione del I' 8° Reggimento Guardie e rimane in vita fino al 30 settembre 1976. La ricostituzione prevede la formazione su comando, plotone comando (poi compagnia) e tre battaglioni ma tale organico è successivamente ampliato con la formazione della compagnia mortai e della compagnia cannoni c/c. Con la ristrutturazione dell' Esercito, il l battaglione ciel ,:eggimento, dal 31 agosto I975, prende il


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L'Esercito Italiano verso il 2000

nome di I O Battaglione Granatieri "Assietta" che completa in I O Battaglione Granatieri Meccanizzato "Assietta" in data I O ottobre 1976 allorché, divenuto autonomo, eredita Bandiera e tradizioni del I O Reggimento "Granatieri di Sardegna". Il battaglione è assegnato alla Brigata meccanizzata "Granatieri di Sardegna" formata il I O novembre I 976. Nell ' ambito del riordinamento della Forza Armata il battaglione perde la propria autonomia il 1° ottobre 1992 ed il giorno successivo è inquadrato quale Battaglione Granatieri "Assietta'' nel 1° Reggimento "Granatieri di Sardegna" che si ricostituisce in Roma. Dal 26 giugno 1993 al 7 gennaio 1994 una compagnia ciel Battaglione "Assietta" è inviata in Somalia ove prende parte all'operazione "IB IS"; a sua volta il reggimento dal d.i cembre I 993 al gennaio 1994 partecipa con tutte le unità deJla Brigata all'operazione "Vespri Siciliani", concorrendo al mantenimento dell'ordine pubblico in Sicilia. Per questa ultima esigenza, personale del l O Granatieri è inserito in reparti di fo rmazione, costituiti in ambito Brigata che vengono distaccati in Sicilia nei periodi giugno-agosto e ottobre-dicembre 1994.

Campagne di guerra e fatti d'arme Con l'Armata Sarda Val Pellice, Val Chisone (1663) Genova (1672) Lega di Augusta ( I 690-95): Staffarda Successione di Spagna (1701 - 12): Luzzara, Vercelli Sicilia ( 17 I 8- 19) Successione di Polonia (1733-35): Parma, Guastalla Successione d'Austria (1742-48): Castelde lfino, Madonna dell'Olmo Franco-piemontese ( 1792-96): Cerisiera, Saccarello, Briga, S. Michele, Mondovì Contro la Francia ( I 815): Grenoble Prima d'Indipendenza (1848-49): - 1848: Pastrengo, S. Lucia, Goito, Sommacampagna, Custoza, Milano - 1849: Mortara, Novara Crimea (1855-56): vi prendono parte le compagn ie 1•, 5", 9• e I 3a riunite in un battaglione inserito nel 1° reggimento provvisorio: battaglia della Cernaia. Seconda d'Indipendenza ( 1859): Madonna della Scoperta, Peschiera Centro Meridione (1860-61): Perugia, Ancona, Mola di Gaeta, assedio di Gaeta.

Con l'Esercito Italiano Brigantaggio (1861 -65) Terza d'Indipendenza (1866): Custoza Eritrea (1895-97): fornisce a reparti mobilitati 18 ufficiali e 332 soldati. Libia (19ll-12): vi partecipa il III battaglione - 19 11: HenniMesri,AinZara(4dic.) - 1912: Gargarese, Bu Chemez, Sidi Said, Sidi Alì - 1913: Agilah Prima Mondiale (1915-18): I 915: Monfalcone (giu.-ago) - M. Sabotino, Osi a via (nov.) 1916: M. Cengio (giu.) - Om;o: M.S. Michele, Nad Logen (ago.), S. Grado di Merna (set.) 1917: Altopiano carsico - Regione Fornaza (mag.-giu.), Selo (ago.) I 9 J8: Delta del Piave (lug.) - Vtttorio Veneto: Piave, Livenza, Ponte di Latisana (ott.-nov.) Africa Orientale (1935-36): fornisce a reparti mobilitati 21 ufficiali e 236 soldati. Seconda Mondiale (1940-43): - 1940: fronte alpino occidentale - 1941 -42: Balcani: compiti di presidio e controguerriglia - 1942-43: le compagnie anticarro 21• e 121 • operano in Russia;


Granatieri

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il IV battaglione autocarrato anticarro combatte valorosamente in Tunisia inquadrato nella Di visione "Trieste" Liberazione (1943-45): - 1943: 8 - IO settembre: difesa di Roma

Ricompense alla Bandiera Al Valor i'vlilitare

Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920 Nei duri cimenti d€lla guen-a, nella tormentata trincea, o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e cli ardimento; audace e tenace, domò infaticabilment.e i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d ' Italia ( 19 l 5-18). (All'Anna di Fanteria).

Medaglia d'Oro - Decreto 1° giugno 1861. Per la bella condotta tenuta alla presa di Mola di Gaeta, 4 novembre l 860.

Medaglia d'Oro - Decreto 6 maggio 1928. Con grandi sacrifici di sangue e con insigni atti di valore, scrisse nel Trentino fulgide pagine di storia, contrastando per più giorni, sulla fronte Monte Ccngio - Cesuna, il passo al nemico che tentava di sboccare nella pianura vicentina (22 maggio - 3 giugno 1916). Sanguinosamente conquistò formidabili posizioni nemiche difendendone con tenacia sovrumana il possesso, pur con forze assottigliate dalla lotta. Ritirato dalla prima linea eia meno cli un giorno ( I9 ore), nuovamente vi accorreva per respingere un riuscito, minaccioso contrattacco nemico e, gettandosi ancora nelle lott.a con abnegazione sublime, riconquistava definitivamente, in mischie convulse. le tormentale posizioni. Nell'intera campagna rinverdì di novella gloria le fiere tradizioni dei Granatieri di Sardegna. Carso, Regioni Fomaza q. 235-219; 23 maggio - 7 giugno 1917.

Medaglia d'Argento - Decreto 3 01tobre i 860. Per essersi distinto alla presa di Perugia. 14 settembre 1860. Medaglia d'Argento - Decreto 28 dicembre 1916. Durante più di un anno cli guerra (giugno 1915-agosto 1916), segnalandosi a Monfalcone, sul Sabotino, ad Oslavia, sull'Altopiano Carsico, ha ognora dimostrato di essere degno delle secolari tradizioni. · Medaglia d'Argento - Decreto 9 novembre 1945. Nella difesa di Roma, reagì con la decisione al proditorio e violento attacco tedesco che si scatenò nel suo ampio settore prescelto dall'invasore per una redditizia ed immedi ata penetrazione. Per due giorni sostenne tenace lotta ed in tre violenti combattimenti oppose alla schiacciante superiorità del nemico la ferrea volontà dei suoi gregari , che pagarono a caro prezzo il volontario sacrificio, sempre degni delle secolari tradizioni di gloria elci Granatieri. Difesa di Roma, 1943.

Medaglia di Bronzo - Decreto 3 ottobre 1860. Per essersi lodevolmente portato alla presa cli Perugia. 14 settembre l 860 (Al Corpo sanitario del Reggimento).

Di Benemerenza

Medaglia d'Argento - Decreto 5 giugno 1910. Si segnalò per operosità, coraggio, filantropia ccl abnegazione nel portar soccorso alle popolazioni funestate dal terrernoto del 28 d icembre I 908.

Riconoscimenti Encomio Solenne - Tribu tato dal Capo di SME "Il I O Reggimento "Granatieri di Sardegna" ha partecipato alla missione di pace in Somalia, nell'ambito ciel Contingente "ITALFOR IBIS 2" , con una compagnia del Battaglione G. "ASSIETTA" che


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si è prodigata con totale dedizione ed elevata professionalità al fine di assicurare la protezione dell ' ospedale da campo del Reparto Sanità "CENTAURO". Pur operando in uno scenario caratterizzato da gravi difficoltà ambientali ed operative, il reparto ha garantito la necessaria cornice di sicurezza all ' unità sanitaria, permettendo lo svolgimento delle attività relative all'assistenza alla popolazione somala ed al personale inquadrato nell'O.N.U. Tutto il personale ha sempre agito con efficacia e determinazione, mettendo in luce, quando coinvolto in conflitto a fuoco, il proprio valore, oltre alla capacità operativa e ad una forte motivazione. Con l'operato dei propri uomini, il Reggimento ha dato lustro all'Esercito Italiano, riscuotendo il plauso delle Autorità nazionali e l' ammirazione dei Contingenti esteri all'Operazione». Somalia, 28 giugno 1993 - 7 gennaio 1994.

Medaglie d'Oro al Valor Militare Luogotenente Colonnello ANNIBALE BONI: Custoza, 24 giugno l 866. Sottotenente CARLO STUPARICH: M. Cengio, 30 maggio I 916. Sottotenente GIOVANNI STUPARICH: Monfalcone, Oslavia, M. Cengio, 31 maggio 19 I 6. Sottotenente NICOLA Ntsco: Malga della Cava - Altopiano di Asiago, 31 maggio 1916. Capitano FEDERICO MOROZZO DELLA ROCC.i\: M. Cengio, 28 maggio - 3 giugno I 9 I 6. Soldato AGOSTINO SETTI: Selo, 19 - 22 agosto 1917. Capitano VINCENZO PANDOLFO: Roma, Acquacetosa, S. Paolo, 8 - 9 Settembre 1943. Sottotenente LUIGI PENNA: Ponte della Magliana, E UR, La Montagnola, 8 - 1Osettembre 1943. Tenente RAFFAELE PERSICHETTI: Roma, Porta S. Paolo, 8 - l O settembre 1943.

Stemma Araldico Decreto 23 ottobre I 973 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. l 21 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: Inquartato. Il primo controinquartato; a) d'argento alla croce potenziata, accantonata eia quattro crocette, il tutto d'oro (Gerusalemme); b) fasciato d'argento e d 'azzuno cli dieci pezzi, al leone attraversante di rosso armato, lampassato e coronato d ' oro (Lusignano); c) d'oro, al leone di rosso armato e coronato d'argento, lampassato d'azzuno (Armenia); d) d'argento, al leone di rosso, con la coda bifida, decussata e riclecussata (Lussemburgo). Il secondo partito ed innestato: a) di rosso al puledro allegro d'argento spaventato e rivoltato (Westfalia); b) fasciato d'oro e cli nero cli dieci pezzi con crancelino di verde fruttato di rosso e posto in banda (Sassonia); c) innesto d'argento a tre puntali di guaina di spada, di rosso (2-1) (Angria). Il terzo partito: a) d'argento seminato di plinti neri, al leone attraversante armato e lampassato di rosso (Chiablese); b) dì nero, al leone d'argento, annate e lampassato di rosso (Aosta). Il quarto controingua,tato: a) di rosso alla croce d'argento con un lambello cl' azzuno a tre pendenti (Piemonte); b) d ' argento al capo cli rosso (Monfenato); c) ai cinque punti d'oro equipollenti a quattro d ' azzurro {Gcnevese); cl) d'argento al capo d'azzurro (Saluzzo). Il tutto innestato in punta d ' argento all ' aquila cli rosso, coronata dello s tesso col volo abbassato sopra un monte di t.rc vette uscente da un mare d'azzurro (Nizza). Sul punto d' onore uno scudetto sannitico d'argento alla croce di rosso, accantonata da quattro teste di moro, attortigliale ciel campo (Sardegna). Sul tutto uno scudetto ancile d ' oro caricato dall'aquila di nero, rostrata di rosso (Moriana). b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (I) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "A ME LE GUARDIE!" (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scucio con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.


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Granai ieri

Sintesi della blasonatura Lo stemma nella configurazione attuale è in uso fin dal 1718 e richiama al ricordo dei Granatieri di Sardegna le tradizioni gloriose de l Corpo, dal suo nome alla sua antica origine. 1° quarto (di pretesa): introdotto da Vittorio Amedeo 11 nel I 632, allorché assunse il ti tolo di Re di Cipro (o Lusignano). È articolato in quattro quarti in ragione del numero delle regioni su cui il Sovrano avanzava le proprie pretese: in a) arme di Gerusalemme, in b) arme di Lusignano (Cipro), in c) arme di Armenia, in d) arme di Lussemburgo. 2° quarto (di origine) adottato da Emanuele Filiberto di Savoia che riteneva di aver, attraverso Vitichindo e Beroldo, origine comune con i Sassoni. In a) arme di Westfalia, cioè di Sassonia antica; in b) arme di Sassonia moderna; in punta l'innesto d' Angria. 3° quarto (*) (di dominio): in a) vecchio stemma del ducato di Chiablcse, in b) vecchio stemma del ducato di Aosta. 4° quarto(*) (di dominio): in a) arme di Piemonte; in b) arme del ducato di Monferrato; in c) arme del ducato del Genevese; in d) arme del marchesato di Sai uzzo. In punta, !'arme della città di Nizza. Nel punto d'onore lo scudetto di Sardegna, inserito dopo la cessione della Sicilia alla Spagna ottenendo in cambio appunto la Sardegna. Nel cuore dello scudo l'aq uila nera di Savoia antica (aquila di Moriana), antico feudo dei Savoia, rappresentata con le ali abbassate: ha sostituito nello stemma attuale l'aquila cli Sicilia (dal volo spiegato) per rimediare alla omessa rettifica che doveva anch'essa seguire il cambio della S icilia con la Sardegna (nell'occasione invece l'aquila posta in cuore non venne rimossa mutando solo il campo d'argento in oro). (*) il 3" e 4° qua rto si mboleggiano i territori che nel corso della storia entrarono a far parte del ducato. poi regno di Sardegna.

Comandanti Col. L uigi Frangia di Genola Col. Boni facio Negri di Sanfront Col. Valentino Pallavicini di Priola

REGGIMENTO DELLE "GUARDIE" ( 1659- 1799)

Col. Francesco Mesrnes d i Marolles Col. Carlo S . Martino cli Parella Col. Glurone Silla S. Martino di Adorno Col. Filippo Tana d'Entraque Col. Carlo Asinari di Mombercelli Col. Ottavio Cacherano Osasco della Rocca Col. Carlo Valesa di Montaldo Col. Vittorio Amedeo llI cli Savoia Col. Tomaso Bourk di Britaz Col. Carlo Gattinara Col. Giulio Brusati Col. Giovanni de la Flechère Col. Vittorio Della Torre di Cordore Col. Giacinto Vibb di Prales Col. Gaspare Des Hayes di M ussano Col. Carlo Emanuele IV di Savoia

IO

Col. Col. Col. Col. Col.

I O REGGIMENTO GRANATIERI (BRIGATA ''GRANATIERI DI SARDEGNA») ( 1852-71)

Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Col. Giuseppe Solaro del Borgo Col. Amedeo Vialardi di Verrone BRlGATA "GUARDIE"

BRIGATA "GRANATlERl GUARDIE"

(1816-31)

Col. Amedeo Vialardi di Verrone Col. Carlo Felice cli Savoia

Giuseppe Nicod de Maugny Carlo Biscaretti di Ruffia Alessandro Lovera dì Maria Giulio Cesare Dapassano Luigi Scozia cli Calliano

l O R EGGIMENTO GRANATIERl (BRIGATA "GRANATIERI») ( 1850-52) Col. Luigi Scozia di Calliano

R EGGIMENTO ''GUARDIE" ( 18 I4 - 15)

(1815- 16) Col. Amedeo Vialardi di Verrone

REGGIMENTO GRAN ATIERI (BRIGATA ''GUARDIE») ( 183 1-50)

IO

Luigi Scozia di Cali iano Augusto Massa di S. Biagio Luigi Incisa Beccaria di S ..Stefano Alessandro Gozani cli Trevi!Je G. Battista Dall'Agl io Annibale Boni

REGGIMENTO "GRANATI ERI DI SARDEGNA"

(1871 -81) Col. Annibale Boni Col. Francesco Barli


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L'Esercito lwliww verso il 2000

Col. Augusto Branchini Col. Enrico Rebagliati

Col. Renato Perego Col. Giuseppe Moscardelli Col. Luigi Lambardi di S. Miniato Col. Aldo Contini Col. Domenico Pipola Col. Aldo Lombardo Col. Enrico Falconi Col. A.M. Carmine Novello Col. Manfredi Pico Col. Gastone Pucci Col. Enrico Amodei Col. Andrea Marini Col. Michele Mario Caccamo Col. Renzo Moauro Col. Luciano Russiani Col. Michele Pericoli Col. Ernesto Cesarini Col. Luigi Maria Reggiani Col. Raffaele Simone Col. Renato Di Nardo

I O REGGIM ENTO GRANATIERI (BRIGATA "GRANATIERI DI SARDEGNA») ( 1881-1926)

Col. Enrico Rebagliati Col. Eugenio Rotondo Col. Antonio Camparini Col. Secondo Vandero Col. Attil io Nuti Col. Stefano Scribani Rossi Col. Giacinto Rostagno Col. Teodorico Serra Col. Giuseppe Ferrari Col. Umberto Gandini Col. Giovanni Albertazzi Col. Paolo Anfossi Col. Rosario Musarra Col. Riccardo Dina Col. Riccardo Alberti

1° REGGIMENTO ''GRAN/\TIERJ DI SARDEGNA'' (192643) Col. Riccardo Alberti Col. Federico Morozzo Della Rocca Col. Carlo Melotti Col. Ugo Fongoli Col. Adolfo De Rienzi Col. Pierluigi Dal Negro Col. Mario Di Pierro I"

REGGIMENTO GRANATIERI

I O BATTAGI.JONE GRANATIERI MECCANIZZATO " ASSI ETT.A."

Ten. Col. Francesco Scafariello Ten. Col. Nicola Petrucci Ten. Col. Maurizio Iaione Ten . Col. Giorgio Vignati Ten. Col. Saverio Cascone Ten. Col. Franco Guidoni Ten. Col. Antonio De Vecchìs Ten . Col. Antonio Andriani Ten. Col. Antonio Lattanzio Ten. Col. Gian Paolo Torrini Tcn. Col. Giancarlo Rossi Ten. Col. Costanzo Periollo

( 1944)

Col. Alfonso Troysi I REGGIMENTO "GRANATIER1 DI SARDEGNA" ( I 946-76) O

Col. Col. Col. Col. Col.

Pietro Varcasia Renato Castagnoli Giuseppe Ammassari Renato Perfetti Delfino Trabucchi

(1976-92)

IO

REGGLMENTO "GRANATIERI DI SARDEGNA" ( 1992)

Col. Antonello Falconi Col. Umberto Caparro

Sedi 1659-1712 171 3- 19 1719-20 1721 -24 1724-25 1725-26 1726-29 1729-30 1730-32 1733-34

Torino Sicilia Alessandria Torino Chambery Valenza Alessandria Susa Torino Milano

1734-36 1736 1737 1737-39 1739-40 1740-41 1741 1742 1743 1744-45

Cremona Tortona Alessandria Torino Novara Alessandria Cuneo Asti Chieri Torino


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Granatieri

1746 1747-48 1748-50 1750-52 1752-54 1754-56 1756-58 1758-60 1760-62 1762-64 1764-66 1766-68 1768-70 1770-72 1772-74 1774-76 1776-78 1778-8I 178 1-84 1784-87 1787-89 1789-91 1791-94 1794-95 1795-96 1796-18 I6 18 l 6- 18 1818-20 1820-21 1821-22

Vercelli Torino Alessandria Torino Susa Tortona Novara Torino Pinerolo Alessandria Cuneo Torino Tortona Nizza Monferrato Susa Torino Alessandria Pinerolo Torino Novara Cuneo Alessandria Torino Alba Cherasco Torino Genova Alessandria Torino Genova

1822-24 I 824-33 1833-36 1836-38 1838-40 1840-43 1843-45 1845-47 1847-50 1850-57 1857-59 1859 1859-60 1860-6 I 1861-62 1862-64 1864-67 1867-69 1869-7 1 I 871-75 I 875-77 I 877-82 1882-84 1884-88 1888-92 . 1892-97 1897-98 1898- 1902 1902

Torino Genova Torino Genova Torino Genova Torino Genova Torino Novara Alessandria Mi lano Livorno Napoli Firenze Siena Terni Udine Venezia Roma Velletri (RM) Genova Modena Livorno Firenze Chieti Parma Piacenza Roma


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L'Esercito Italiano verso il 2000

2° REGGI1\.1ENTO "GRANATIERI DI SARDEGNA" Motto: "A me le Guardie!" Festa: l 8 aprile: anniversario della costituzione dell a Specialità ( 1659). Sede: Roma - Caserma " Albanese Ruffo". Mostrina: alamaro di colore bianco a doppia T, con fondo e asola centrale scarlatti, stelletta argentata. Per gli ufficiali l'alamaro è a ricamo d ' argento.

Origini e vicende organiche La tradizione militare del 2° Granatieri ha inizio con l'antico Reggimento delle Guardie, formato il 18 aprile 1659, ed è quindi associata a quella del I O Granatieri. Costituito il 13 luglio 1744 con il nome di Reggimento di Sardegna, nel 1798 è di sede nell 'isola omonima e non viene, perc iò, sciolto dal giuramento di fedeltà al Re d i Sardegna. Alla restauraz ione si trasforma, nell ' aprile 1816, in Reggimento Cacciatori Guardie, composto esclusivamente d i personale sardo qu indi, nel 183 1, diviene 2° Reggimento Cacciatori (inq uadrato insieme al I O Reggimento Granatieri nella Brigata Guardie). Negli anni seguenti cambia più volte denominazione come segue: nel 1848, 2° Reggimento Granatieri (B. Guardie); nel 1850, 2° Reggimento Granatieri (B. Granatieri) e nel 1852 2° Reggimento Granatieri (B. Granatieri di Sardegna), a seguito delle nuove denominazioni assunte dalla Brigata stessa; nel 1871, 2° Reggimento "Granatieri di Sardegna", allo sciogli mento delle brigate permanenti; nel 188 1, 2° Reggimento Granatieri (B. Granatieri di Sardegna), con la ricostituzione delle brigate. Per la guerra 19 15-18 il Reggimento è o rdinato su tre battagl ioni ognuno con quattro compagnie fucilieri ed una sezione mitragliatrici. Con l' attuazio ne de lla legge 11 r.n arzo l 926 sull ' ordinamento, ripreso il nome di 2° Reggimento "Granatieri di Sardegna'', viene assegnato alla XXI Brigata di Fanteria assieme al I O e al 3° regg imento della Specialità. Nella circostanza cede un battag lione per la costituz ione del 3° Reggimento e rimane formato da comando, compagnia comando I e II btg., deposito. Nel 1939 è inquadrato nella Di visione di Fanteria "Granatieri cli Sardegna" (21 a), unitamente ai Reggimenti I O Granatieri e 13° Artiglieria per D. f.; il reggimento ha in organico: comando, compagnia comando; I, TI e III battaglione fu cilieri ; compagnia mortai da 8 I; batteria anni cli accom pagnamento da 65/ I 7. Con la grande unità opera si no allo scioglimen to del 10 settembre 1943, che avviene in Roma a seguito degl i eventi determinati dall'armistizio, dopo aver contrastalo gli attacchi delle forze tedesche alla Capitale. Il 2° Reggimento Granatieri è nuovamente in vita il 15 maggio 1944 ad Iglesias in Sardegna, formato con reparti del preesistente Raggruppamento Granatieri. L' 11 agosto successivo inizia il trasferimento ad Afragola (NA) ove passa alle dipendenze della Divisione "Friuli" . Sciolto il 31 agosto, cede il personale per la formazione di un Battaglione granatieri che viene inserito, quale III btg., nell'88 Reggimento f. per il Gruppo di Combattimento "Friuli", con il quale prende parte alla Guerra di Liberazione. Con la ristrutturazione dell'Esercito. il II battaglione del I O Reggimento "Granatieri di Sardegna" dal 31 agosto 1975 prende il nome cli 2° Battaglione Granatieri "Cengio", che completa in 2° Battaglione Granatieri Meccanizzato "Cengio" in data I O ottobre 1976 allorché, divenuto autonomo, eredita Bandiera e tradizioni ciel 2° Reggimento "Granatieri di Sardegna". Il battaglione viene assegnato alla Brigata meccanizzata "Granatieri di Sardegna", formata il I O novembre 1976. Nell'ambi to del riordinamento della Forza Armata il battaglione perde la propria autonomia il 18 ottobre 1992 ed il giorno successivo è inquadrato quale Battaglione Granatieri "Cengio" nel 2° Reggimento "Granatieri di Sardegna" che si ricostituisce in Roma. Dal 9 ottobre 1993 al 30 gennaio 1994 una compagnia del Battaglione "Cengio" è inviata in Somalia ove prende parte all'operazione "IBIS 2" . Dal dicembre 1993 al gennaio 1994 il reggi mento partecipa con tutte le unità della Brigata alt' ope-


Granatieri

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razione "Vespri Siciliani" , concorrendo al mantenimento dell'ordine pubbl ico in Sicilia. Per la stessa esigenza personale del 2° Granatieri è inserito in reparti di formazione , costituiti in ambito Brigata, che vengono distaccati in Sicilia nei periodi giugno-agosto e ottobre-dicembre 1994.

Campagna di guerra e.fatti d'arme Con l'Armata Sarda Successione d' AustTia (1742-48): Casteldelfino, Madonna dell'Olmo, assedio di Valenza, Assietta. Franco-piemontese ( 1792-96): Cerisiera, Col della Valletta, Saccarello, Briga, Mondovì . Austro-russo-françese ( 1799): Magnano Contro la Francia (1815): Grenoble. Prima d'Indipendenza (1848-49): - 1848: Gazzo, Milano - 1849: Mortara, Novara Crimea (1855-56): vi prendono parte le compagnie I", 5", 9", e 13" riunite in un battaglione inserì to nel I O reggimento provvisorio: Battaglia della Cernaia. Seconda d'Indipendenza ( 1859): Madonna della Scoperta, investimento cli Peschiera. Centro-Meridione (1860-61): Perugia, Ancona, Mola di Gaeta, assedio di Gaeta.

Con l'Esercito Italiano Brigantaggio (1861-65). Terza d'Indipendenza (1866): Custoza Eritrea (1895-97): fornisce a reparti mobilitati 18 uffieiali e 446 soldati. Libia (1911-12): vi partecipa il III battaglione - 1911: Henni Mesri, Ain Zara (4 clic.), Bir Tobras - 1912: Ain Zara (28 gen.), Sidi Said (26, 27. 28 giu.) Prima Mondiale (1915-18): - 1915: Monfalcone (giu.-ago.), M. Sabotino, Oslavia (nov.) - I 9 l 6: Oslavia: lenzuolo bianco (mar.) - Val Canag lia (mag .) - Carso: M.S. Michele, Pecinka (ago.), Veliki Hribach (set.) - 19 I 7 : Altopiano carsico - Regione Fornaza (mag.-giu.), Sei o (ago.) - 1918: Caposile (gen.) - Delta Piave (lug.)- Vittorio Veneto:Piave, Livenza, Tagliamento (ott.- nov.) Africa Orientale (1935-36): fornisce a reparti mobilitati 14 ufficiali e 346 soldati. Seconda Mondiale (1940-43): - 1940 : fronte alpino occidentale - 1941-42 : Jugoslavia: compiti di presidio e controgueniglia - 1941 -43 : reparti formati con uomini del reggimento operano in Africa Settentrionale e Russia Liberazione (1943-45): J943 : 8 - I Osettembre: difesa di Roma.

Ricompense alla Bandiera Al ·Valor Militare Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920 Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea, o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite cli sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei fig li d'Italia ( 1915-18). (All'Arma di Fanteria). Medaglia d'Oro - Decreto 5 giugno 1920 e 29 ottobre 1922. Con grandi sacrifici cli sangue e con insigni atti di valore, scrisse nel Trentino fulgide pagine di storia, contrastando per più giorni sul fronte Monte Cengio - Cesuna, il passo al nemico che tentava di


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L'Esercito Italiano verso il 2000

sboccare nella pianura Vicentina (22 mag[?io - 3 giuww 1916). Sanguinosamente conquistò formidabili posizioni nemiche, difendendone con tenacia sovrumana il possesso, pur con forze assottigliate dalla lotta, dando mirabile esempio di abnegazione e di sublime spirito di sacrificio. Nell'intera campagna rinverdì cli novella gloria le fiere tradizioni dei Granatieri di Sardegna. (Carso: Regione Fornaza, q. 241; 23 maggio - 7 giugno 1917).

Medaglia d 'Argento - Decreto 3 ottobre 1860. Per essersi distinto alla presa di Perugia ( 14 settembre 1860). .Medaglia d'Argento - Decreto 1° giugno 1861. Per la bella condotta tenuta alla presa di Mola di Gaeta (4 novembre JR60). Medaglia d'Argento - Decreto 28 dicembre 1916. Durante più di un anno cli guerra (giugno 1915 - Clf?OSto 1916), segnalandosi a Monfalcone, sul Sabotino, ad Oslavia, sull'Altopiano Carsico, ha ognora dimostrato di essere degno delle secolari tradizioni. Medaglia di Bronzo· Decreto 9 novembre 1945. Schierato per la difesa di Roma, sostenne il proditorio attacco tedesco che si scatenò violento nel suo settore. Per due giorni resistette opponendo alla schiacciante superiorità del nemico la ferrea volontà dei suoi gregari che pagarono a caro prezzo il volontario sacrificio sempre degni delle secolari tradizioni cli gloria dei Granatieri. (Roma, 8 - 10 sertembre 1943). Al Valore dell'Esercito Medaglia di Bronzo - Decreto 11 dicembre 1981. Affluiva fin dalle prime ore nelle località sinistrate dal sisma del 23 novembre 1980 con un complesso di circa 350 uomini, inte rvenendo nei comuni cli Montoro Superiore, Montoro Inferiore, Solofra. Serino, San Michele di Serino, Santo Stefano ciel Sole, Santa Lucia di Serino, considerati tra i pi11 disastrati della provincia di Avellino. Con la generosità propria dei militari di leva e con altissimo spirito cli sacrificio e senso ciel dovere, operava incessantemente per estrarre i sopravvissuti dalle macerie, recuperare ed inumare i corpi delle vittime, portare ì primi soccorsi a circa 9.000 superstiti, recuperare masserì7.ìe, allestire tendopoli, contribuendo con calore umano a dare fiducia e serenità ai sin istrati. Dopo 22 giorni di ininterrotta, immane fatica svolta in condizioni meteorologiche particolarmente avverse e caratterì7.zata anche da situazioni dì oggettivo pericolo, senza che nessun militare manifestasse alcun cenno cli cedimento, veniva avvicendato, lasciando negli abitanti dei Comuni ove aveva operato profondi sentimenti di riconoscenza, stima e affetto. Chiara espressione di virtù militari e civili. Provincia di Avellino, 25 novembre - 16 dicembre 1980. (Al 2° battaglione "Ce11.gio").

Riconoscimenti Encomio Solenne - Tributato dal Capo di SME "li 2 ° Reggimento "GRANATIERI DI SARDEGNA" ha partecipato alla missione dì pace in Somalia, nell'ambito del Contingente "ITALFOR IBIS 2", con una compagnia del Battaglione "CENGIO" inquadrata nel raggruppamento "B RAVO''. Pur operando dìuturnamente in un quadro di situazione difficile e scarsamente chiarificata. Quadri e granatieri hanno sempre dimostrato, in ogni circostanza, elevata professionalità. alto senso ciel dovere, sprezzo del pericolo e totale dedizione. Il conti nuo impegno profuso, unito ad apprezzabili capacità operative ed organizzative, hanno consentito al personale ciel Reggimento, nonostante le particolari condizioni ambientali in cui ha operato, cli assolvere il compito affidatogli, mettendo in evidenza una fortissima motivazione ed uno spiccato spi rito dì Corpo. Chiaro esempio di grande perizia e valore". Somalia, 9 ottobre 1993 - 30 f?ennaio 1994.


Granatieri

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Medaglie d'Oro al Valor Militare Colonnello FEDERICO MANASSERO DI COSTAGLIOJ.A: Custoza, 24 gi ug no I 866 Luogotenente Colonnello VTNCEN70 STATELLA: Custoza, 24 giugno 1866 Sottotenente MARlO PERRINI: Oslavia - Gorizia. 29 marzo 1916 Soldato ALFONSO SAMOGGJA: q. 1052 (Asiago), 28 maggio - 3 giugno 1916 Sottotenente UGO BlGNAMT: q. 1052 (Asiago), 28 maggio - 3 giugno 1916 Sottotenente TEODORO C.APUCCI: q. 1052 (Asiago), 28 maggio - 3 gi ugno I 916 Sottotenente VINCENZO Ricco: Altopiano Carsico, 24 maggio 1917 Colonnello fa,!IDIO SPINUCCI: Carso - Piave, 28 ottobre - 9 novem bre 1917

Stemma Araldico Decreto 19 gennaio 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SM.E con circ. 121 ciel 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: lnguattato. Il primo controinquaitato; a) d'argento alla croce cli oro potenziata, accantonata da quattro crocette, dello stesso (Gerusalemme); b) fasciato d'argento e d'azzurro cli dieci pezzi, e caricato da un leone attraversante d i rosso, armato, larnpassato e coronato d'oro (Lusignano); c) d'oro, al Icone di rosso armato e coronato d ' argento, lampassato d'azzurro (Armeni a); d) d 'argento, al leone cli rosso, con la coda bifida, decussata e ridecussata (Lussemburgo). TI secondo partito ed innestato: a) di rosso al puledro allegro spaventato e rivoltato, d'argento (Westfalia); b) fasciato d'oro e cli nero cli dieci pezzi caricato da un crancelino di verde fruttato cli rosso attraversante sul tutto (Sassonia) l'innesto è d'argento a tre puntali di guaina di spada, di rosso (2-1) (Angria). li terzo partito: a) d'argento seminato di plinti neri, al leone cli nero attraversante armato e lampassato di rosso (Chiablese); b) cli nero, al leone d'argento, armato e lampassato cli rosso (Aosta). li quarto controinquartato: a) di rosso alla croce d'argento con un Jambello d'azzurro a tre pendenti (Piemonte); b) d'argento al capo di rosso (Monferrato); c) scaccato d'oro e d ' az7,urro (5 , 4) (Genevese); cl) d ' argento al capo d'azzuno (Saluzzo). li tutto innestato in punta d'argento all'aquila cli rosso, coronata dello stesso dal volo abbassato sopra un monte di tre vette, uscente da un mare d 'azzurro (Nizza). Sul punto d'onore, uno scudetto d'argento alla croce di rosso, accantonata da quattro teste di moro, attortigliate del campo (Sardegna). In cuore uno scudetto ancile d ' oro caricato da un'aquila cli nero, rostrata di rosso (Moriana). b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: ( l) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il molto "A ME LE GUARDIE!'' (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore del lo scudo.

Sintesi della blasonatura Lo stemma nella configurazione attuale è in uso fin da I 718 e richiama al ricordo dei Granatieri di Sardegna le tradizioni gloriose del Corpo, dal suo nome alla s ua antica origine. 1° quarto (cli pretesa): introdotto eia Vittorio Amedeo li nel I 632, allorché assunse il titolo di Re cli Cipro (o Lusignano). È articolato in quattro quarti in ragione del numero delle regioni su cui il Sovrano avanzava le proprie pretese: in a) arme di Gerusalemme, in b) arme di Lusignano (Cipro), in c) arme di Armenia, in d) arme di Lussemburgo. 2° <1uarto (di origine) adottato da Emanuele Filiberto 'di Savoia che riteneva di aver, attraver-


L'1,_:sercito Italiano verso il 2000

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so Vitichindo e Beroldo, origine comune con i Sassoni. In a) arme di Westfalia, cioè di Sassonia antica; in b) arme di Sassonia moderna; in punta l'innesto cl' Angria. 3° quarto(*) (di dominio): in a) vecchio stemma del ducato di Chiahlese, in b) vecchio stemma del ducato di Aosta. 4° quarto (*) (di dominio): in a) arme di Piemonte; in b) arme del ducato di Monferrato; in e) arme de.I ducato del Genevese; in d) arme del marchesato di Saluzzo. In punta, l'arme della città di Nizza. Nel punto d ' onore lo scudetto di Sardegna, inserito dopo la cessione della Sicilia alla Spagna ottenendo in cambio appunto la Sardegna. Nel cuore dello scudo l'aquila nera di Savoia antica (aquila di Moriana), antico feudo dei Savoia, rappresentata con le ali abbassate: ha sostituito nello stemma attuale l'aquila di Sicilia (dal volo spiegato) per rimediare alla omessa rettifica che doveva anch'essa seguire il cambio della Sicilia con la Sardegna (nell ' occasione invece l'aquila posta in cuore non venne rimossa mutando solo il campo d'argento in oro). ('~) il 3° e 4° quarto si mboleggiano i territori che nel corso della st.oria entrarono a far parte del ducato, poi regno di Sardegna.

Comandanti Magg. Gen. Conte C. Camerana Ten. Col. Carlo Isasca Col. Ignazio Adorni Col. Conte Federico Manassero Col. Enrico Rodriguez

REGGIMENTO DI SARDEGNA ( 1744-1816)

Gen. Genovese Duca di S. Pietro Col. Pissosasco D' Arasca Col. Pagliacio della Planargia Col. Vivaldi di Foresto Col. Giuseppe Magliano Magg. Gen. Don Pietro Luguia Col. Antonio Pes cli Villamarina Col. G. Amat di Sorso

2° REGGIMENTO "GRANATIERI DI SARDEGNA" (1871 -81)

Col. Enrico Roclriguez Col. Giorgio Moselli Col. Francesco Croce

REGGIMENTO CACCIATORI GUARDIE ( 1816-3])

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Magg. Gen. Don S. De Cémdia Col. G.A. Pagliacio

REGGIMENTO CACCIATORI "GUARDIE") ( 1831-48)

Col. Col. Col. Col. Col.

(BRIGATA

Don Pasquale Carta Don Sebastiano Sardo Don Luigi Grixoni Ottavio Caccia Marcello Conte Giannotti

REGGIM E NTO GRANATIERI "GUARDIE") ( 1848-50)

( BRIGATA

Col. Marcello Conte Giannetti Col. Antonio Cappai Col. G.R. Morazzo Della Rocca

REGG IME NTO GRANATIERI "GRANATIERI") (1850-52)

(BRIGATA

Col. G.R. Morazzo Della Rocca Ten. Col. Enrico Cerale

REGG I MENTO GRANATIERI (BRIGATA "GRANATlERI DI SARDEGNA" ( 1852-71)

Ten . Col. Enrico Cerale

REGGIMENTO GRANATIERI (BR IGATA "GRANATIERI or SARDEGNA") ( 1881- 1926)

Col. Francesco Croce Magg. Gen. Pietro Morelli Col. Erminio Tessera Col. Giovanni Platone Col. Cesare Confalonieri Col. Gaetano Araldi Col. Agostino Molajoni Col. Filiberto San.lagna Col. Luigi Biroli Pirzio Col. Carlo Podesta Col. Guido Malatesta Col. Eugenio Graziosi Col. Giovanni Albertazzi Col. Francesco Dogl iotti Ten. Col. Emilio Spinucci Col. Lorenzo Villoresi Col. Giacchi Nobile Nicolò Col. Alberto Rossi

2° REGGIMENTO " GRANATIERI Dl SARDEG NA" (1926-43) Col. Carlo Pericoli


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Granatieri

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.

Giunio Ruggero Alberto Mannerini Mario Damiani Emilio Silvestri Tommaso Latini Umberto Perna Ferdinando Carignani

2° REGGIMENTO GRANATIERI ( 1944) Ten . Col. Leonida ~upini 2° BATTAGLIONE GRANATIERI MECC,\ NI ZZATO "CENGIO" (1976-92) Ten. Col. Pietro Suraci Ten. Col. Armando Iones Ten. Col. Domenico De Domenico

Francecso Torbidon i Luciano Yenturini Nicola Canarile Gianfranco Caminacla Michele Conado Antonio Squi llaci Antonello Falconi Umberto Caparro Claudio Sampaolo Ernesto Bonelli

2° REGGIM ENTO "GRANATI ERI DI SARDEGNA" (1992) Col. Giancarlo Rossi Col. Claud io Sampaolo

Sedi 1848-52 1852-53 1853-55 1855-57 1857-59 1859 1859-60 1860-61 1861-62 1862-63 1863-64 1864-66 1866 1866-68

Novara Vercelli Genova Torino Alessandria Monza Milano Firenze Napoli Siena Rieti Firenze Lodi (Ml) Udine

1868-69 1869-71 1871 -75 1875-77 1877-81 188 1._82 1882-84 1884-88 1888-92 1892-97 1897-1902 1902-43 1976

Treviso Venezia Roma Viterbo Genova Reggio Emilia Ravenna Livorno Firenze Foggia Parma Roma Roma


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/,' Esercito Italiano verso il 2000

3° REGGIMENTO "GUARDIE" Motto: "A me le Guardie! " Festa: 18 aprile: anniversario della costituzione della Specialità ( I 659). Sede: Orvieto (TR) - Caserma "Piave" .

.Mostrina: ala1naro di colore bianco a doppia T, con fondo e asola centrale scarlatti, stelletta argentata. Per gli ufficiali l'alamaro è a ricamo d'argento.

Origini e vicende organiche Nel 1849, eia febbraio a giugno, nel l'ambito della Brigata Guardie è in vita un reggimento provvisorio di granatieri con la denominazione di 3° Reggimento Granatieri Guardie. li 3° Reggimento "Granatieri di Sardegna" viene costituito, in Viterbo, il 4 novembre 1926, in attuazione della legge 1I marzo 1926 sull'ord inamento su comando, compagnia comando I e II battaglione, deposito. l battaglioni sono ceduti uno dal 1° ed uno dal 2° Granatieri, ed in virtù di tale fonnazione e delle lontane origi ni delle unità che lo hanno preceduto, partecipa delle antiche glorie della Brigata. È assegnalo, assieme al I O ed al 2° Reggimento, alla XXI Brigata di Fanteria nella quale rimane fino al 1939 allorché diventa autonomo ed è dislocato in Albania assumendo la denominazione cli Reggimento Granatieri d 'Albania (3° Reggimento "Granatieri di Sardegna") che cambia nel 1940 in quella di 3° Reggimento "Granatieri di Sardegna e d'Albania". Il 28 ottobre 1940, all'inizio delle operazion i contro la Grecia, ha in organico: comando; compagnia comando; I, II e III battaglione fucilieri; compagnia mortai da 81; batteria armi di accompagnamento eia 65/17. È inserito nel Raggruppamento ciel Lit orale unitamente ai Reggimenti cli Cavalleria "Lancieri di Aosta" e "Lancieri cli Milano". Nel I 941, al termine della campagna di Grecia , viene posto alle dirette dipendenze cieli' I 1'1 Armata ed è poi sciol to, nel settembre I 943, a seguito degli avvenimenti determinati dall'armistizio, nella zona di Atene. Nel corso del conflitto, il deposito ha mobilitato fra gli altri , il XXXII Ballaglione can noni eia 47/32 su tre compagnie c he si è distinto particolarmente sul fronte russ o . Il 3° Battaglione Granatieri "Guardie", costituito in Orvieto il I O gennaio I 976 per trasformazione del li battaglione cieli ' 80° Reggimento Fanteria "Roma", è reso erede delle tradizioni reggimentali e dal 1° novembre 1976 viene assegnato alla Brigata meccanizzata "Granatieri cli Sardegna" ed assume compiti addestrativi. Con il riordinamento della Forza Armata il 20 ottobre 1992 il battaglione perde la propria autonomia ed il giorno seguente viene inquadrato nel 3° Reggimento "Guardie" che si costituis ce in Orvieto.

Campagne di guerra e fatti d'arme Africa Orientale (1935-36): vi partecipa il I battaglione; fornisce inoltre 11 ufficiali e 130 soldati. - 2a battaglia ciel Tembien. Albania (1939): un battaglione fa parte ciel reggimento granatieri cli formazione ed è aviosbarcato a Tirana 1'8 aprile; il 3°rcggimento g iunge al completo il 25 luglio successivo.

Seconda Mondiale ( 1940-43) l 940: fronte greco-albanese: K alarnas, Egomen izza, Cugohori, Capo Stilo, Sella

-

-

1941:

-

1942-43:

-

1942-43:

Raclari e M. Murzine. difesa del Golico, del Ku rvelesc e clell'alla val le Bencia; battaglia dello Sci ndei i. Grecia con compiti di presidio ad Atene; il XXXI1 Ballaglionc c/c eia 47/32, mobilitato dal deposito del 3", opera in Russia, inquadrato nel Il C.A. e si sacrifica interamente nella ballaglia ciel Don.


Granatieri

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Ricompense alla Bandiera Al Valor 1\!lilitare Ordine Militare d'Italia - Decreto 27 gennaio 1937. Pari alla sua fama millenaria, espressione purissima delle alte virtù guerriere della stirpe, si prodigava, eroica, generosa, tenace in tutte le battaglie, dando prezioso contributo di valore e di sangue alla vittoria. (Guerra italo-etiopica, 3 ottobre }935 - 5 magr:io 1936) (ALi'Arma di Fanteria).

Medaglia d'Oro - Decreto 31 dicembre 1947. Per il fiero contegno ed il valore dimostrato in sei mesi di durissima guerra. Con insuperabile energia, con la fede rafforzata delle gloriose n·adizioni dei Granatieri, incal7.ava dapp1ima veemente il nemico, gli sbarrava poi tenacemente il passo in violenti combattimenti e lo travolgeva alfine con mirabile impeto, nella battaglia decisiva. (Frome greco, 20 ollobre 1940 - 23 aprile 1941).

Medaglie d'Oro al Valor Militare Soldato STELLATO SPALLETTl: Grecia, 3 dicembre 1940 Tenente LUIGI MISSONI: Grecia, 14 dicembre 1940 Tenente GIULIO YENINI: Grecia, 30 dicembre 1940 - I" gennaio 1941 Capitano GIACOMO CROI .L/\I ,ANZA: Val Ceno, I2 maggio 1944 - Bosco di Corniglio, 17 ottobre 1944 Tenente M ELCHIORRE IANNELLI: Oltre Mare Spagna, 20 marzo 1939 Sottotenente TULLIO PORCELLI: Salia - Bangia (Amara), I O giugno 1940

Stemma Araldico Decreto 18 ottobre 1976 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2. 1987). a. SCUDO: Inquartato. il primo partito ed innestato: a) di rosso al puledro allegro, spaventato e rivoltato, d'argento (Westfal ia); b) fasciato d'oro e di nero, di dieci pezzi, caricato da un crancelino di verde fruttato di rosso (Sassonia); e) innesto d 'argento a tre puntali cli guaina di spada, cli rosso (1 -2) (Angria); il secondo di rosso al Icone d'Etiopia d'oro passante; il terzo controinquartato: a) di rosso alla croce d'argento con lambello d'azzurro a tre pendenti (Piemonte); b) d'argento al capo di rosso (Ducato di Monferrato); c) di nero, al leone d'argento armato e lampassato di rosso (Aosta); d) d'argento al capo d'azzurro (Marchesato di Saluzzo); il quarto partito: a) d'argento fasciato di cinque d ' anurro (Grecia); b) scaccato di rosso e di nero (Albania). In cuore uno scudetto sannitico d'argento alla croce cli rosso, accantonata da quattro teste cli moro, attortigliate d ' argento. Il tutto abbassato da un capo d ' oro. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: ( 1) Lista bifida: d ' oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "A ME LE GUARDIE!" (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura Nello stemma sono sìntetiz7.ate sia le origini dell'unità, sia i legami storici con le aree geografiche ove i Granatieri del 3° hanno combattuto con valore. 1° quarto (*) (cli origine): in a) arme di Westfalia, cioè cli Sassonia antica; in b) mme di Sassonia moderna; in punta l'innesto cl' Angria. ·


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L'Esercilo !fatiano verso il 2000

2° quarto (gloria militare): smalto di rosso, simbolo cli valore, ardire e sacrificio, con il leone d'Etiopia (campagna in A.O.I. , 1935-36, alla quale partecipa il I Battaglione per cui al Reggimento viene conferito l'O.M.I.). 3° quarto (*) (di dominio) in a) arme cli Piemonte; in b) arme del ducato di Monferrato; in e) vecchio stemma del ducato di Aosta; in d) arme del marchesato di Saluzzo. 4° quarto (gloria militare): in a) i colori di Grecia (argento ed azzurro); in b) i colori d'Albania (rosso e nero). Sul fronte greco-albanese il Reggimento si è battuto nella guerra 1940-43 meritando la M.0.Y.M .. Nel punto d'onore lo scudetto cli Sardegna per ricordare il nome della grande unità della quale ha sempre fatto parte. Il capo d'oro simboleggia la massima ricompensa al Y.M. concessa al Reggimento. (*) Il quarto di origine (I 0 ) ricorda la discendenza dell'unità dal Reggimento, poi Brigata, "Guardie". (*) Il quarto di dominio (3°) comprende il riferimento ad alcuni territori che nel corso della storia entrarono a far parte ciel ducato, poi regno cli Sardegna:

Comandanti 3°

Col. Renato Castagnoli

REGGIMENTO "GRANATIERI DI SARDEGNA"

(1926-39) Col. Col. Col. Col. Col.

3° BATI/\GLIONE GRANATIERI "GUARDIE" ( 1976-92)

Amleto Saladino Amedeo Liberati Carlo Viale Alberto Trionfi Enrico Anclreini

REGGIMENTO GRANATIERI

o' ALBANIA (3°

Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.

RE GGI-

MENTO "GRANATIERI DI SARDEGNA" ) ( 1939-40)

Col. Enrico Andreini

REGGIMENTO "G RANATIERI DI SARDEGNA E

O' ALBANIA" (1940-43)

Mario Sacco Carmine Dentice Benedetto Pappalardo Francesco Localzo Mario Coppola Giuseppe Cherubini Mario Franci Giancarlo Cortese Roberto Bongiorni

3° REGGIMENTO "GUARDIE" ( 1992) Col. Gian Paolo Ton'ini Col. Giancarlo Cortese

Col. Guido Spinelli Col. Guido Fava

Sedi 1926-39 1939-43

Viterbo Tirana

1976

Orvieto (TR)


FANTERIA MECCANIZZATA E CORAZZATA


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1° REGGllVIENTO "SAN GIUSTO" Motto: "Fedele sempre". Festa: 30 ottobre - anniversario del combattimento di Alano ( 1918). Sede: Trieste - Caserma "Vittorio Emanuele" Mostrina: rettangolare di colore nero con righe longitudinali scarlatte ai lati.

Origini e vicende é>rganiche Il 1° Reggimento di Fanteria riallaccia le proprie origini al Reggimento Fleury al servizio del Duca Carlo Emanuele I nel 1624. Nel 1631 cambia cli proprietà e diviene Reggimento Marolles quindi nel I 640 si trasforma in Reggimento Francese di Sua Altezza Reale. li 22 giugno I 664, assunta una impronta decisamente nazionale è posto alla dipendenza ammin istrativa diretta del Duca e prende nome di Reggimento di Savoia di Sua Altezza Reale. In tale circostanza viene assegnata al personale dipendente la cravatta rossa, per distinguerlo da quello degli altri reggimenti. Tale privilegio rimane nel tempo, in virtù del nome "Savoia", in quanto il rosso è il colore predominante nelle insegne di tale Casata. Disciolto nel 1798 allorché è sollevato dal giuramento cli fedeltà al Re cli Sardegna, viene ricostituito nel I 8 I 4 quale Reggimento di Savoia per divenire nel I 8 I 5 Brigata di "Savoia" con due battaglioni in pace e quattro in guerra; incorpora in seguito i Reggimenti Provinciali Genevese, Moriana e Chiablese. Successivamente cambia più volte denominazione come segue: nel 1831, 1° Reggimento (Brigata Savoia), allorchè le Brigate vengono formate su due reggimenti; nel 1839, 1° Reggimento Fanteria (Brigata Savoia); nel J 860, 1° Reggimento Fanteria (Brigata del Re), a segui to del cambio di denominazione della Brigata sancir.o con decreto 14 giugno 1860, dopo la cessione alla Francia della Savoia e di Nizza: nel 1871, 1° Reggimento Fanteria "Re", in concomitanza con lo scioglimento delle brigate permanenti; nel 1881, 1° Reggimento Fanteria (Brigata Re). con la ricostituzione delle brigate. Per la guerra 1915-18 il Reggimento è ordinato su tre battaglioni, ognuno con quattro compagnie fucilieri ed una sezione mitragliatrici. Dopo la guerra mondiale, in occasione ciel terzo centenario della costituzione, assume il nome di 1° Reggimento Fanteria "Savoia" (Brigata Re) per riprendere poi, nel 1926, quel lo di I O Reggimento Fanteria "Re". In applicazione della legge 11 marzo I926 sull'ordinamento, che prevede anche la costituzione delle Brigate su tre reggimenti , v iene assegnato alla XIII Brigata di Fanteria unitamente al 2" "Re" ed al 55° "Marche" . Nell'occasione viene articolato su tre battaglioni, uno dei quali giunge dal disciolto 226" Reggimento r. Formate nel 1939 le divisioni binarie, partecipa al secondo conflitto mondiale inquadrato nella Divisione di Fanteria "Re" ( 13a), della quale fan no anche parte i Reggimenti 2° Fanteria e 23 ° Artiglieria per D.f.. li Reggimento ha in organico: comando e compagnia comando; I, II e III battaglione fucil ieri ; compagnia mortai da 8 1; batteria armi dì accompagnamento da 65/ J 7. Viene sciolto il 10 settembre 1943, a seguilo degli eventi determinati dall'armistizio, dopo aver preso parte alla difesa dì Roma . li I O ottobre 1975 viene costituito in Trieste il l O Battaglione Fanteria Motorizzato "San Giusto", che eredita la Bandiera e le glorie del I O Reggimento, ed ai suoi appartenenti viene concesso l'uso della cravatta rossa. Con il riordinamento della Forza Armata assume compiti addestrativi per le unità di s upporto del 5° Corpo cr Armata e dal l O febbraio J991 prende la denominazione di 1° Battaglione Fanteria "San Giusto", quindi ripristinato il livello reggimentale, il 21 settembre I 992 perde la propria autonomia ed il giorno successivo è inquadralo quale I battaglione nel 1° Reggimento , "San Giusto" che si costituisce in Trieste.


236

L 'Esercilo Italiano verso il 2000

Campagne di guerra e.fatti d'arme Con l'Armata Sarda Contro la Spagna (1625-26) Successione di Mantova (1628-31) Contro la Spagna (1635-59) Contro Genova ( 1672): M. Chiappa - Ovada Lega di Augusta ( 1690-97): Staffarda Successione di Spagna (1701-14): Luzzara, clifesa di Vercelli, difesa di Torino, Cesana Sicilia (1718): difesa di Mess ina Successione di Polonia (1733-35): Parma e Guastalla Successione d' Aus tr ia ( 1742-48): Camposanto, Casteldelfino, P ietral unga, Madonna dell' Olmo, assedio di Valenza, La Turbia, Montalbano. Franco-Piemontese ( 1792-96)

Prima d'Indipendenza (1848-49):

-

I 848: Monzambano - Villafranca l 849: Sforzesca, Novara Crimea (1855-56): la J", 5", 9° e 13• compagnia fonnano un battaglione inquadrato nel 1° Reggimento provvisorio. Seconda d'Indipendenza (1859): Madonna della Scoperta, investimento dì Peschiera. Centro-Meridione (1860-61): Caserta vecchia, S. Angelo, assedio e presa di Capua. -

Con l'Esercito Italiano Terza d'Indipendenza (1866): Custoza Eritrea: (1887-88): vi partecipa il I battaglione: Dogali (1895-96): concorre alla formazione cli vari reparti con 9 ufficiali e 31 O soldati. Libia (1911-12): concorre alla mobilitazione di vari reparti Prima Mondiale (1915-18): - I 9 I 5: Podgora (giu.-lug.) - Oslavia Peuma (nov.) - 1916: Grafenberg, Oslavia (gen.) - S. Maria di Tolmino (mar.-nov.) 1917: Carso: I-ludi Log, Kori te - S. Marco di Gorizia (mag.) - M. Kobilek (ott.) - M. Tomba (nov.) - 1918: M. Tomba, Monfenera (giu.)- Vittorio Veneto: conca di Alano (ott.-nov.). Africa Orientale (1935-36): fornisce a corpi e reparti mobilitati 12 ufficiali, 13 sottufficiali e 306 soldati . -

Seconda Mondiale (1940-43): -

1941 : frontieraj ugoslava 1942-43 : in tenitorio jugoslavo con compiti di presidio e controgueniglia.

Liberazione (1943-45): 1943 : (8 - IOsettembre): I e II battaglione, schierati a difesa di Roma.

-

Ricompense alla Bandiera Al ¼"tlor Militare Ordine .Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920 Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente ì luoghi e le fortune, consacrando con sangue secondo la romana virtù dei figli d ' Italia ( 1915-18). (All'Arma di Fanteria).


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Fanteria Meccanizzata e Corazzata

Medaglia d'Argento - Decreto 24 agosto 1848. Per essersi distinto in tutti i fatti d'anne della campagna della Lombardia (1848). Medaglia d'Argento - Decreto 5 giugno 1920.

In sette giorni di ininterrotta battaglia, con generoso tributo di sangue, strappò, in lotta violenta, formidabili posizioni al nemico (Alano, Colmirano, Tordere, Basso Fornisci, Monte Madal, Conca di Alano, 24-30 ottobre 1918). Confermò ognora, nei più aspri cimenti della guerra, le sue antiche fiere tradizioni di ardimento e di incrollabi le disciplina (S. Marco, 17-26 maggio 1917); 1915-1918. Medaglia di Bronzo - Decreto 12 luglio 1859 Per l'ardore e la r.isolutezza con cui eseguì l'attacco alla baionetta, che determinò la ritirata ciel nemico (Madonna della Scoperta, 24 giugno 1859). (Al / 0 battaglione).

Medaglie d'Oro al Valor Militare Sottotenente UGO BARTOLOMEJ: Conca di Alano, 24-3 1 ottobre 191 8 Sottotenente GIANNINO BosJ: 8 settembre 1943 - 8 dicembre 1944.

Stemma Araldico Decreto 15 ottobre 1976 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14 .2. 1987). a. SCUDO: pa1tito. Il primo inquartato: a) e cl) cli rosso alla croce d'argento; b) e c) d'oro all'aquila bicipite nera coronata; il secondo di rosso all'alabarda di San Sergio d'argento. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (l) Lista bi fi da: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità

rivolta verso l'alto, riportante il motto "FEDELE SEMPRE" (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro ciel nastro con i

colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile

della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della hlasonatura Nella prima parte sono rappresentati l' aquila nera e la croce d' argento in campo rosso, chiaro riferimento alla antica origine del Coq>o in seno al ducato di Savoia ed alla gloria militare conseguita nel corso delle campagne di guerra alle quali il Reggimento ha partecipato dal I624 al 1943. Entrambi i fattori erano già presenti nel vecchio stemma del Reggimento. Nella seconda parte è )'arme di Trieste, simbolo ciel legame ten-itoriale con la città ove il reparto si è ricostituito nel 1975.

Comandanti REGGIMENTO FLEURY (I 624-30) Marchese Trivier de Fleury REGGIMENTO MAROLLES ( 1631-40) Conte Francesco di Mesmes Sig. di Marolles REGGIMENTO FRANCESE Dl S.A.R. ( 1640-64) Conte Francesco di Mesmes Sig. di Marolles Pietro Millet de Challes

REGGIMENTO Dl SAVOIA DI S.A.R. ( 1664- 1798) Col. Pietro Millet de Challes Col. Sigismondo D' Este Col. Giuseppe Cesare Grimaldi di Bogl io Col. Francesco Provamt di Leynì e Frossasco Col. Claudio di Corbeau di Val Serre Col. Vittorio Amedeo Seyssel cl' Aix e di Sonay Col. Giuseppe Di Clcrmont Col. Carlo Filippo Du Verger


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Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

L'Esercito Italiano verso il 2000

Carlo Lodovico de Charbeau Giano Bellegardo D'Entremont A lessio VuHiet dc la Saurriere Giuseppe della Chiesa Regis d i Cinzano Enrico Chabod di S. Maurizio Michele De Bettex Giuseppe De Lagrave De Laconay Janus Dc Sonnaz D' Habere Mana Giuseppe Di Loche De Rapilles Giorgio Di Boteiller

REGGIMENTO DI "SAVOIA" ( 18 14-15)

Col. Giuseppe Cordoni BRIGATA DI "SAVOIA" ( I 8 I 5-31)

Col. Col. Col. Col. Col. Col.

IO

Giuseppe Cordon Francesco Nicola De Maistre Michele Regis Nicola Filiberto De La Grave Giuseppe Piochet De Salins Ettore De Sonnaz

REGGIMENTO ( BRIGATA "SAVOIA")

l O REGCìlMENTO FANTERIA "SAVOIA" (BRIGATA "RE") ( I 924-26)

( 1831 -39)

Col. Ettore De Sonnaz Col. Giuseppe De Foras

I

O

REGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA "SAVOIA")

( 1839-60) S.A.R. Vittorio Emanuele Duca di Savoia Col. Giuseppe De Foras Col. Carlo Menthon D' Aviernoz Col. Pietro Pilo Boyl di Putifigari Col. Camillo Dulac Col. Umberto Failies de S. Gergues Col. Francesco Luigi Perrier Col. Penot Augusto I O REGGIM ENTO FANTERIA (BRIGATA DEL R E) ( 1860-71)

Col. Cesare Verani Col. Antonio De Litala Col. Giovanni Bavastro l O REGGIMENTO FANTERIA " RE" ( 187 l -81) Col. Giovanni Bavastro Col. Ottavio Framarin I O R EGGIM ENTO FANTERIA (BRIGATA "RE")

(1881-1924) Col. Ottavio Framarin Col. Nicola Marselli Col. Tommaso Bricca

Col. Gaetano Trona d i Charafond Col. Rinaldo Traili S.A.R. Vi1to1io Emanuele di Savoia Principe di Napoli Col. Onorato Moni Col. Luigi Gilelta cli S. Giuseppe Col. Vittorio Edel Col. Giovanni Turletti Col. Angelo Cantù Col. Pasquale Meomartini Col. Umberto Gandini Col. Giuseppe Zanetti Col. Ciro De Angelis Col. Gennaro Catalano Col. Francesco Montuori Col. Riccardo Barrcca Col. Paolo De Maria Col. Antonio Valentino

Col. Adriano Serafini Am ici Ten. Col. Guido Daniele Col. Mario Nicolosi I O REGGIMENTO FANTERIA "RE" ( 1926-43)

Col. Mario Nicolosi Tcn. Col. Davide Dusmet Col. Francesco Paolo Loasses Col. Adriano Barteri Col. Luigi Renzoni Col. Federico Alborghetti Col. Enrico Giorgetti Col. Giuseppe Angelini Ten. Col. Ciro Elia Col. Mariano Cipolloni I O BATTAGLIONE FANTERli\ MOTORIZZATO "Si\N GIUSTO" (1975-9 I)

Ten. Col. Federico Ruggero Ten. Col. Cado Mazzaccara Ten. Col. Giuseppe Cestari Ten. Col. Franco Milani Ten. Col. Sergio Sarti Ten. Col. Scipione Tantull i Ten. Col. Giampiero Beltracchi Ten. Col. Giuseppe Russo Ten. Col. Pieralberto Pagoni Ten. Col. F. Italico Gorra Lazzarini di Morravalle Ten. Col. Leonardo Prizzi Ten. Col. Vitantonio Ferrazzano


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Fanteria Meccanizzata e Corazzata

l O B ATTAGLIONE FANTERIA "SAN GIUSTO" ( 1991) Ten. Col. Vitantonio Ferrazzano Ten. Col. Roberto Pischetola

1° REGGIMENTO "SAN GIUSTO" (1992) Col. Francesco Criscoli Col. Adriano Bidin

Sedi 18 15 1815-16 1816-17 1817- 18 1818-36 1836-40 1840-42 1842-45 1845-47 1847-51 1851-53 1853-54 1854-55 l 855-56 1856-60 1860 1860 1860-61 1861-62 1862-65 1865-66

Susa Pinerolo Torino Cuneo Novara Torino Alessandria Chambery Torino Genova Alessandria Novara Vercelli Genova Torino Genova Napoli Palermo Gaeta Torino Savona

1866-67 Cagliari 1867-70 Piacenza 1870-7 1 Alessandria 1871-72 Potenza 187 1-74 Nocera Inferiore 1874-78 Padova 1878-8 1 Catanzaro 1881-86 Firenze 1886-90 Gaeta 1890-97 Napoli 1897-99 Fossano 1899-1903 Ravenna 1903-11 Verona 1911-19 Conegliano 1919 Roma Ravenna 1919-21 192 1-26 Gradisca 1926-36 Sacile 1936~43 Tolmino 1975 Trieste


240

L'Esercito Italiano verso il 2000

5° REGGI1\1ENTO FANTERIA "AOSTA" Motto: ''Sotto l'impeto cl' Aosta sparve il nemico" Festa: 26 novembre - anniversario del combattimento di Col della Berretta (1917). Sede: Messina - Caserma "Crisafulli". Mostrina: rettangolare di colore scarlatto con riga nera longitudinale al centro.

Origini e vicende organiche Trae origine dal Reggimento Fucilieri di Sua Altezza Reale costituito il 29 febbraio I 690 come reggimento di fanteria d'ordinanza su sedici compagnie, di cui una di granatieri, per scorta e tutela tattica dell 'artiglieri a. Nel dicembre 171 O forma un secondo battaglione dopo aver incorporato il Reggimento Santa Giulia e dal 16 settembre 1774 prende nome di Reggimento di Aosta. Sciolto nel 1798 dal giuramento di fedeltà al Re di Sardegna, nel giugno 1814 si forma, il 1° battaglione del ricostituendo Reggimento di Aosta che nell'anno seguente diviene Brigata di "Aosta" con due battaglioni in pace e quattro in guerra; incorpora in seguito il reggimento di Ivrea ed il 1° battaglione di Vercelli. Negli anni successivi cambia più volte denominazione per divenire: nel 183 I, 1° Reggimento (Brigata Aosta), in occasione della formazione delle brigate su due reggimenti. nel 1839, 5° Reggimento Fanteria (Brigata Aosta), allorché un nuovo ordinamento assegna ai reggimenti cieli' Arma un numero progressivo; nel 1871 , 5° Reggimento Fanteria "Aosta" a seguito dello scioglimento delle brigate pennanenti; nel 188 1, 5° Reggimento Fanteria (Brigata Aosta), con la ricostituzione delle brigate. Per la guerra 1915-18 il reggimento è ordinato su tre battaglioni ognuno con quattro compagnie fucilieri ed una sezione mitragliatrici. Con l' applicazione della legge 1 1 marzo 1926 sull' ordinamento riprende il nome di 5° Reggimento Fanteria "Aosta", rimane articolato su due soli battaglioni e viene assegnato alla XXVIII Brigata di Fanteria della quale fanno parte anche il 6° "Aosta'' e 1'85° "Verona". Formate le divisioni binarie nel 1939, il 10 giugno 1940 risulta inqu adrato nella Divisione di Fanteria "Aosta" (28"), unitamente ai Reggimenti 6° Fanteria e 22° Artiglieria per D.f.; il Reggimento ha in organico: comando e compagnia comando; I, II e lii battaglione fucilieri; compagnia mortai eia 81; batteria armi di accompagnamento da 65/17. Con la stessa grande unità opera fino allo scioglimento dell'8 settembre 1943 a seguito degli eventi determinati dal!' armistizio; il comando di reggimento è in riordinamento a Trento presso il deposito del 61" Fanteria. Ricostituito il l" ottobre 1944 con reparti ceduti dal 46° Fanteria quale 5° Reggimento Sicurezza Interna "Aosta", dal l O settembre 1946 diviene 5° Reggimento Fanteria "Aosta" ed è formato eia comando, plotone comando (poi cp.), tre battaglioni, compagnia mortai , compagnia armi di accompagnamento. Il 31 dicembre 1947 il lii battaglione, perso cli forza concorre alla ricostituzione del 17° Reggimento f. "Acqui". Il 3 seuernbre 1975 è sciolto in conseguenza della ristrutturazione dell'Esercito ma il l battaglione viene trasformato il 1° ottobre, in Messina, in 5° Battaglione Fanteria Motorizzato "Col della Berretta" ed eredita Bandiera, glorie e tradizioni dell'antico 5° Reggimento; viene assegnato alla Brigata Motorizzata "Aosta". Nel quadro del riordinamento della Forza Armata il battaglione perde la propria autonomia il 5 agosto 1992 ed il giorno successivo è inquadrato quale l Battaglione Meccanizzato nel 5° Reggimento Fanteria "Aosta" che si ricostituisce in Messina. Dal luglio 1992 e nel corso del 1993 l'unità prende parte all'operazione "Vespri Siciliani", in concorso al mantenimento dell'ordine pubblico, ed è impegnata nella provincia di Messina. La medesima attività viene proseguita anche durante l'anno 1994.


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Fanteria 1\!lecccmiz.z.ala e Coraz.z.ata

Campagne di guerra e.fatti d'anne Con l'Armata Sarda Lega di Augusta ( 1690-97): Staffarda, Assedio cli Pinerolo e S. Brigida. Marsaglia, Assedio cli Valenza. Successione cli Spagna ( I 701-13): difesa di Ivrea e difesa di Torino. Sicilia (17 l 8- I 9): difesa di l'vlessina. Successione cli Polonia ( J733-35); Pizzighettone, Parma, Guastalla. Successio ne cl ' Austria ( 1742-48): Casteldelfino, Montai bano, difesa di Cuneo, Madonna del I' 01 mo, Valenza. Franco-Piemontese ( 1792-96): Aution.

Con l'Esercito Italiano Brigantaggio (1861-70): Bauco Aspromonte (1862) lèrza d'Indipendenza (1866): Custoza Eritrea (1895-96): concorre alla formazione cli vari battaglioni con 6 ufficial i e 288 soldati. T Battaglioni Il, IV e XIV prendono parte alla battaglia cli Aclua. Libia (191.1.-12): concorre alla mobilitazione di vari reggimenti con 17 ufficiali e 633 soldati. Prima Mondiale (1915-18): 1915: Conca di Pieno 1916: Plezzo: Ravnilaz (mar.) - Zagora (ago.) - Carso: Doherdò, Cima DebeJi (ago.) Pecinka (nov.) . 1917: Col della Berretta (nov.) - Col Moschin, Cà d ' Anna (clic .) 1918: Montello (giu.) - Vittorio Veneto: M. Valcleroa (ott.-nov.) Africa Orientale (1935-36): fornisce a reparti mobilitati 4 ufficiali e 454 soldati. Seconda Mondiale (1940-43): - 1940-43: Mediterraneo (difesa costiera in Sicilia e nelle isole Pelagie) - 1943: Difesa ciel territorio siciliano: Nicosia - Capizzi - Troina (lug.-ago.)

Ricompense alla Bandiera ;-1/ Valor Militare

Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920. Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell ' aspra battaglia, conobbe ogni limite cli sacrificio e cli ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia ( /915-18). (All'Arma di Fanteria). Medaglia d'Oro -Decreto 21 luglio /859. Per la gloriosa condotta tenuta ali' attacco e presa del le posizioni cli S. Martino (24 giugno 1859).

Medaglia d'Oro. Decreto 29 ortobre /922. Sostenne intrepido un formidahile attacco nemico , riuscendo , incru entissima lotta, dapprima a trattenere l'invasore e poi a re.spingerlo. Poco dopo, chiamato improvvisamente in linea, infranse nuovi poderosi attacchi dell'avversario, contribuendo ad arrestarne definitivamente l'offensiva. (Col della Berrefla 22 - 26 novembre 1917; Cà d'Anna. 17 dicembre 1917). Nella battaglia della riscossa, con irresistibile impe to e mirabile audacia, conquistava l'ardua veua di M. Valcleroa, riscuotendo l'ammirazione del lo stesso nemico. Attaccato sul fronte ed al tergo, si difendeva con ferrea tenaci a ricacciando l'avversario (M. Valderoa, 24-28 ottobre I 9 i 8). Nel culto sempre vivo delle antiche fiere tradizioni , i suoi giovani Fanti dimostrarono ognora, con grande sacrificio di sangue, incrollabile tenacia, sublime ardimento ed eroica devozione al dovere.


242

L'1'..'.sercito !1aliano verso il 2000

Medaglia d'Argento - Decreto 29 gennaio 1850. Per la bella condotta tenuta nei fatti d'arme di Mortara e di Novara (21 -23 ,narzo 1849). Medaglia di Bronzo - Decreto 30 settembre 1862. Perché diede speciali prove di valore e sagacia militare (fatti di Aspromonte, 29 agosto 1862). (Al 1\1 Battaglione).

Medaglie d'Oro al Valor Af.ilitare Colonnello RAFFAELE PASI: Cust.oza, 24 giugno 1866 Aspirante ufficiale RODOLFO CARABELLI: Col della Berretta, 6 dicembre l 917 Soldato LUIGI GTANNETIINO: Valle Duga, 18 dicembre 1917

Stemma Araldico Decreto 23 dicembre I 966 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2. I 987). a. SCUDO: Prutito: il primo fasciato di dieci pezzi di nero e d'oro attraversati eh~ cnmcelino di verde fiorito di rosso posto in banda; il secondo al leone d'argento an11ato e linguato di rosso (Aosta). In cuore, sulla partit1ira, uno scudetto inguaitato d'azzrnrn e cli nero alle fiamme ondeggianti trifide d'argento moventi dai cantoni esterni dello scudetto; sul tutto cli esso l'aquila al naturale caricata in cuore della croce cl' rn·gento in campo rosso. Il tutto abbassato al capo d'oro. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: ( 1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "SOTTO L'IMPETO D'AOSTA SPARVE IL NEMICO". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l' insegna pendente a.I centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando d ietro la pane s uperiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura Nella prima partizione sono riportati i motivi araldici cli origine e trad izionali: le fasce ed il crancelino infatti sono tratti dall'arma di origine del Corpo, in uso sino all'epoca dell ' assunzione ciel nominativo di "Aosta". Nella seconda partizione è I' arme cli Aosta, riferita al nome assunto dal Reggimento nel 1774, motivo anch · esso tradizionale che sintetizza una lunga esistenza di valore e cli eroismi trascorsa sotto lo stesso nome. Lo scudetto centrale ricorda la partecipazione del Corpo a tutte le campagne di guerra del vecchio ducato cli Savoia: vi compaiono i colori dell ' antica bandiera "colonnella" del Reggimento e l' aquila di nero dei Savoia. Il capo d'oro simboleggia le due M.0.Y.M .. concesse al Reggimento

COlv!ANDANTl REGGIMENTO f UCILl ERI DI SUA ALTEZZA REALE

( 1690-1774)

Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Giuseppe Costa della Trinità Carlo di Sales Ercole Provana Giuseppe Gandolfi di Melazzo Vittorio Amedeo di Savoia G. Battista Isnardi cli Caraglio

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Alessio della Chiesa di Cinzano Giacomo De Rossi Giovanni de Martini Giovanni Canale di Cumiana G. Battisti Alfieri Carlo Badat Camillo Ricbelmi Giuseppe Malines


24.3

Fanteria Mecca11iz.:ww e Coraz.wta

REGGIMENTO DI "AOSTA" ( 1774-99)

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Vittorio Emanuele cli Savoia Giuseppe del Carretto di Camerano G. Battista Solaro di Villanova Giuseppe Plilliet di S. Albano Giuseppe Solaro di Villanova Luigi Cacherano della Rocca d'Arazzo Eugenio Morand

REGGIMENTO DI '"AOSJ'A" (1814-15)

Col. Maurizio Albrione di Rori1 BRIGATA DI " AOSTA" ( l 815-3 l)

Col. Col. Col. Col. Col.

Paolo Ceca di Vaglierano G. Battista Ciravegna Giuse;1pe Barre] cli S. Albano Bonifacio Negri di Sanfront Giuseppe Galvagni di Bubbio

1° REGGIMENTO (BRIGATA " AOSTA") (1831-39) Col. Giuseppe Galvagni di Bubbio Col. Giuseppe lmperor Col. Bonifacio Ponte

5° REGGIMENTO FANTER IA (BRIGATA "AosT;:,.'') (1839-71) Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Giuseppe Brachieri Ottavio Caccia Giuseppe Raiberti Annibale Arnaldi Augusto Vialardi di Verrone Edoardo Bonarclelli Raffaele Pasi

5° REGGIMENTO FANTERIA ·'AOSTA" ( 1871 -81) Col. Raffaele Pasi Col. Secondo De Genova di Pettinengo Col. Luigi Radaelli

5° REGGIMENTO FANTERIA (BRIGAfA "'AOSTA") (1881-1926) Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Luigi Radaelli Tito Pratesi Dionigi Tognarini Pietro Frugoni Giuse ppe Mattia Fortunato Marazzi Emilio Solaro Imerio Gazzola Paolo Ruggeri Laderchi Gaetano Ferrella Luigi Brunatli

Col. Roberto Barbetta Col. Carlo Sala Col. Alessandro Bloise Col. Ernesto Fasso Col. Roberto Simonetti Ten. Col. Mario Ruggeri (int.) Col. Roberto Simone.letti Col. Giuseppe Me1ma Col. Amedeo Conture Col. Guido Figliolini Col. Amedeo Conture Col. Enrico Masi

5" R EGGIMENTO FANTERlA "AOSTA" ( 1926-43) Col. Enrico Masi Col. Maurizio Bogino Col. Gaetano Gatti Col. Luigi Bellardini Col. J\1ario Ta •;ella Col. Ugo Sprega Col. Guido Cerruti Col. Orlando Altieri Col. Rocco Gullo Col. Girolarno Del Giudice

5° REGGIMENTO SICUREZZA lNTERNA "AOSTA" ( 1944-46)

Col. Antonio Alfieri Col. Emanuele Attinelli

5° R EGGIMENTO FANTERIA "AOSTA" ( 1946-75) Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Gioacchino Pancamo Guido Rizzi Giovanni Bonanno Luigi Battaglia Pasquale Baglivo Luigi Gallippi Aldo Fiorini Amedeo De Saulpainl Aniello Colombo Angelo Fioramonti Vincenzo Casacchia Emilio Somma Biagio Schettini Giovanni Mastroeni Carlo Bacchiani J\1ario Messina Mario Ciocca Francesco Sica Vincenzo Vitale Bruno Giachini Ettore Fineschì


244

L'Esercì/O Italiano verso il 2000

Col. Col. Col. Col.

Pietro Ciliberti Vittorio Minutella Giuseppe Rossitto Guido Paniccia

Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.

5° BATTAGLIONE FANTERIA M OTORIZZATO ''COL DELLA BERRETTA" ( 1975-92) Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.

Nicola Arena Mario Crisafulli Giuseppe Battaglia Achille Ristagno

Rolando Bettini Corrado Nicolaci Antonino Sorrenti Ezio Pes Biagio Puliatti Gaetano Bonavista Francesco Pellegrini

5° R EGGIMENTO FANTERIA "AOSTA" (1992) Col. Biagio Puliatti Col. Lorenzo Ligato

Sedi 1690 1691 1692 1693-96 1697-98 1699 1700-03 1704-05 1705-06 1707 1708-09 1709-10 17 10-1 1 1712-13 17 13- 14 1714- 16 1716-20 1720 1720-21 1722-24 1724-25 1725-26 1727-29 1729-32 1732-33 1733-35 1735-36 1736-37 1737-38 1738-39 1739-40 1740-41 1741-42 1743 1743-44 1744-45 1746 I 747-50

Vercelli Valle d'Aosta Vercelli Cuneo Vercelli Mondovì Nizza Marittima Verona Torino Casale Monferrato Torino Pinerolo Susa Torino Valenza Alessandria Sicilia Sassari Nizza Alessandria Torino Cuneo Ivrea Alessandria Cagliari Cremona Lodi Cuneo Tortona Alessandria Pinerolo Novara Alessandria Pinerolo Nizza Mondovì Acqui Susa

1750-52 1752-54 1754-56 1756-58 1758-60 1760-62 1762-64 1764-66 1766-68 1768-70 1770-72 1772-74 1774-76 1776-78 1778-80 1780-8 I 178 1-84 1784-87 1787-89 1789-90 1790-92 1792-93 1793-94 1794-95 I795-96 1796-97 1797-99 1814-15 I 8 I5-17 1817 18 17-18 18 18-19 18 19

1843-46 1846-5 I

Alessandria Cuneo Torino Alessandria Valenza Cairo Montenotte Ivrea Susa Cuneo Torino Alessandria Tortona Alessandria Cuneo Novara Torino Alessandria Pinerolo Torino Casale Monferrato Susa Mondovì Saluzzo Ceva Alessandria Torino Saluzzo Torino Ivrea Annecy Chambery Cuneo Torino Savona Torino Genova Nizza Alessandria


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Fanteria Meccanizzata e Corazzata

1851-53 1853-55 1855-57 1857-58 1858-59 1859 1860 1860-61 1861 -64 1864-66 1866-67 1867-69 1869-72 1872-75 1875-79

Genova Torino Chambery Genova Cagliari Brescia Milano Napoli Piacenza Milano Livorno Napoli Parma Ascoli Piceno Torino

1879-8 1 1881-84 1884-87 1887-92 1892-98 1898-99 1899-1903 1903-10 19 10-27 1927-39 1939-42 1943 1946-48 1948

Catania Bari Spoleto Roma Siena Firenze Napoli Ascoli Piceno Girgenti Agrigento Trapani Sicilia Palermo Messina


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L'Esercito Italiano verso il 2000

7° REGGIMENTO "CUNEO" Motto: "Legio Cuneensis constantissima" Festa: 27 ottobre - anniversario della battaglia di Vittorio Ve neto ( 1918) Sede: U dine - Caserma "Spaccamela" Mostrina: rettangolare di colore cremisi.

Origini e vicende organiche Ria llaccia le origini al Reggimento di Nizza costituito il 16 apri le 1701 , s u dieci compagnie, con personale volontario. Nel 1714 prende il nome cli Reggimento La Marina e fornisce personale al ballaglione delle galere; nel 1717 incorpora il battaglione delle galere e fornisce, in sua vece, i reparti d'imbarco alle galere reali. Disciolto nel dicembre 1798 dal g iuramento cli fedeltà al Re di Sardegna, nel gi ugno 1814 viene organizzato un battaglione per iI Reggi mento della Marina. L' 11 luglio 1814 l'unità ricostituita prende il nome di Reggimento di Cuneo per divenire l' anno seguente Brigata di "Cuneo" con due battaglioni in pace e quattro in guerra; incorpora in seguito il reggimento Provinciale cli Nizza ed il 2° Ballaglione Mondovì. Successivamente cambia più volte denominazione: nel 183 1, I O Reggimento (Brigata Cuneo), in occasione della formazione delle brigate su due reggimenti; nel 1839. 7° Reggimento Fanteria (Brigata Cuneo), quando un nuovo ordinamento assegna ai reggimenti del l'Arma un numero progressivo; nel 1871 , 7° Reggimento Fanteria "Cuneo", a seguito dello sc ioglimento delle brigate permanenti; nel 1881 , 7° Reggimento Fanteria (Brigata Cuneo), con la ricostituzione delle brigate. Per la guerra 19 15-18 il reggimento è ordinato su tre battaglioni, (II, lJI, IV) ognuno con quattro compagnie fucilieri ed una sezione mitragliatrici. In virtù della legge I I marzo 1926 sull ' ordinamento riprende il nome cli 7 ° Reggimento Fanteria "Cuneo", rimane articolato su due soli battaglioni ed a seguito della formazione delle brigate su tre reggimenti viene assegnato alla VI Brigata di Fanteria assieme a!J'8° "Cuneo" e al 67° '·Palermo". Costituite le divisioni binarie, dal 24 maggio 1939 è inquadrato nella Divisione di Fanteria "Cuneo" (6a) unitamente ai Reggimenti 8° Fanteria e 27" Artiglieria per D.f.; il reggimento ha in organico: comando e compagnia comando; I, lJ e lII battaglione fuc ilieri: compagn ia mortai eia 81; balleria armi cli accompagnamento da 65/ l 7. Con la stessa grande unità opera sino al lo scioglimento ciel settembre 1943 a seguito degli eventi determi nati dall'armistizio; ali ' epoca il reggimento è dislocato a Sira, nell 'arcipelago delle Cicladi. Per trasformazione del I .Battaglione del disciolto I 14° Reggimento Fanteria, il 1° novembre 1975 si forma ad Artegna (Udine) il 7° Battaglione Fanteria Motorizzato "Cuneo" al quale vengono affidate Bandiera e tradizioni del 7° Reggimento. Direttamente coinvolto negli eventi s ismici che colpiscono il Friu li, nel maggio 1976 il battaglione è trasferito ad Udine. Dal 12 agosto 1976, mutati i compiti, diviene ente addestrativo con il nome di 7° Battaglione Fanteria "Cuneo". Con il riordinamento dc!Ja Forza Annata il battaglione perde la propria autonomia il 29 aprile 1993 ccl il giorno successivo viene inquadrato quale I Battaglione nel 7° Reggimento "Cuneo" che s i costituisce in Udine.

Carnpagne di guerra efatti d'anne Con l'Annata Sarda Success ione di Spagna ( 1701-1 3): difesa di Ivrea. Sicilia (1718- 19). Successione cli Polonia ( 1733-35); Guastalla. Successione cl' Austria ( 1742-48): Casteldelfino, Montai bano, Vi llafranca, Madonna dell'Olmo, assedio d i Bastia (Corsica).


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Fanteria i'vleccanizza1(1 e Corazzata

Franco-Piemontese ( 1792-96): La Thuile, Montenegino, Montenotte. Contro la Francia ( 1815): Grenoble. Prima d'Indipendenza (1848-49): - 1848: Mantova, Sandrà, Pastrengo, S. Lucia, Goito, So1nrnacampagna, Custoza, Milano - 1849: Mortara, Novara. Crimea (1855-56): le compagnie I", 5", 9" e 13a formano un battaglione incorporato nel 3° Reggimento provvisorio: Sebastopoli Seconda d'Indipendenza (1859): Vinzaglio, S. Martino, investimento cli Peschiera. Con l'Esercito Italiano Terza d'Indipendenza (1866) Roma (1870) Eritrea (1887-88): vi partecipa la 10" compagnia: Saati ( 1895-96): concorre alla formazione dei battaglioni IX, X e XXVII con 8 ufficiali e 281 soldati. Aclua: IX e X Battaglione Libia (1911-12): 1911: Gherba 1912: Bu Rues, Sidi Abdallah li e III, Kasr Ras El Leben, Braksada - 1913: Sidi Garbàa, Ettangi, Bu Scemai Prima Mondiale (1915-18): 1915: Tonale 19 16: Gorizia: Podgora (mar.), Grafenberg (ago.), Sober (ott.) 19 I7: Panovizza (mag.-giu.), M.S. Gabriele (ott.f- Col della Berretta (nov.) I9 I 8: Vittorio Veneto: Mori ago, Mosnigo (ott.-nov.) Africa Orientale (1935-36): fornisce a reparti mobil'itati 11 ufficiali, 45 sollufficiali e 1411 soldati. Seconda .Mondiale (1940-43): - I940: fronte alpino occidentale. 1940-41: fronte greco-albanese: Vunoj, Messimerit , Allonaqit, Val Shusbica, Qafa e Curt, Val i Vunoit, Porto Edda 1942-43: Mediterraneo: presidio delle Isole dell 'Egeo.

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920. Nei duri cimenti della guerra, ne.Ila tormentata trincea o nell ' aspra baltaglia, conobbe ogn i limi te di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d' Italia (19/5-/ 8). (All'Arma di Fanteria).

Medaglia d'Oro Speciale - Decreto 20 ottobre 1821 S.M. il Re Carlo Felice decorò il Reggimento "Cuneo" di una medaglia speciale d'oro per il lodevole contegno serbato nelle contingenze politiche del 1821. Medaglia d'Argento - Decreto 12 luglìo 1859. Per la bella condotta tenuta nella giornata cli S. Martino (24 giugno IH59). Medaglia d'Argento - Decreto 5 giugno 7920. Dopo aver validamente combattuto, specialmente con il suo IV battaglione, nella battaglia di Gorizia con valore degno delle sue fiere tradizioni, si affermò, in lotta lunga e tenace, sullo sperone di Sober: indomito, vi resistè per due giorni contro poderosi attacchi nemici (Gorizia, Grc(fenberg, 6-8 agosto 1916; Sohe1; 70-12 ottobre 1976).

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L'Esercito Italiano verso il 2000

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Saldo nella resistenza, superbo nello slancio, sprezzante di ogni sacrificio di sangue, efficacemente concorse ad altre vittoriose operazioni (Panoviz.za, 15 maggio - 2 giugno 1917). Nella battaglia della riscossa, benché in difficile situazione, col suo valore contribuiva al crollo d'importanti linee nemiche ed alla completa rotta dell'avversario (Piave, Mosnigo, Vido1; 27-29 ottobre 1918).

Medaglia d'Argento - Decreto 26febbraio 1925. Nell'avanzata su Ettangi, dopo aver ricacciato con molto ardimento alla baionetta gli avamposti nemici ed averli respinti fino al pianoro di Sidi Garbàa, mosse all ' attacco della principale posizione nemica validamente trincerata ed occupata, conquistandola brillantemente pure alla baionetta. Rimase sul posto solo, dopo che gli altri battaglioni avevano ripiegato, permettendo agli stessi di riordinarsi in posizione arretrata, finché dopo circa tre quarti d'ora, quasi completamente aggirato ·dal nemico fu costretto a sua volta a ripiegare. Esempio fu lgido cli tenacia cd abnegazione collettiva. (Sidi Garbàa, Derna,16maggio 1913). (Alllhmtaglione).

Medaglia di Bronzo - Decreto 31 dicembre 1947. Reggimento di plurisecolare fedeltà e virtù militari. nella campagna greco-albanese sbarrava, senza mai flettere, la via al nemico baldanzoso e nel giorno della riscossa spezzava con irresistibile impeto la linea avversaria, concorrendo col suo indomito valore ad aprire la via della vittoria (Vum~j - Messimerit -Altonaquit - Val Shushica. 29 dicembre 1940 - 5 aprile 1941; Qafa e Gurt. Quota 1423 - Val i Vunoit Porlo Edda, 14-20 aprile ./941).

Al Valore dell'Esercito

Medaglia d'Argento - Decreto 4 gennaio 1978 Nel frangente del disastroso sisma che cagionava elevato numero cli vittime umane ed ingenti danni , benché il reparto fosse a sua volta duramente provato dall ' evento tellurico e nonostante l'immane rischio cli ulteriori sommovimenti e di possibili crolli di manufatti, si segnalava per sprezzo ciel pericolo e generoso slancio nel prestare soccorso, con assoluta tempestività e per più notti consecutive, alla gente ciel Friuli duramente colpita. Per il decisivo apporto forni to nel salvataggio cli vile umane, riscuoteva l'unanime plauso delle Autorità e la gratitudine della popolazione fraternamente soccorsa e so llevata dalle immediate sofferenze. Artegna, 6-1 .I maggio 1976.

Medaglie d'Oro al Valor Militare Colonnello LUIGI BERETT/\: San Martino, 24 giugno 1859 Sottotenente CARLO BORSANI: Grecia, 9 marzo 1941

Stern.ma Araldico Decreto 30 aprile 1976 (agg iornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). · a. SCUDO: Inquartato: il p1irno d' oro all' aquila spiegata di nero, c,u-icata in cuore di uno scudetto ovale di rosso alla croce d'argento; il secondo cl' azzun-o al silfio d'oro reciso, cimato eia una stella (5) cl' argento; il terzo d'azzrnrn ai monti all' italiana d'argento cimato da una stella (5) dello stesso; il qmuto di rosso al palo di nero, caricato dell'elmo di Sc~mclerbeg; in cuore uno scudetto anche d'argento caiicato di un' ancora nera. b. CORONA TURR11A. c.

ORNAMENTI:

(l) Lista bifida: cl ' oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l' alto, riportan te il motto "LEGIO CUNEENSIS CONSTANTISSIMA". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa.


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Fa,ueria Meccanizzata e Corazzata

(3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sin.tesi della blasonatura Nel primo quarto (d' origine) vi è l'aquila di Savoia per ricordare l'antica origine ciel Corpo e la partecipazione alle campagne di guerra con il ducato, poi regno di Sardegna. Gli altri quarti sono riferiti alla gloria militare più recente: nel secondo, dedicato alla guerra italo-turca, compare il silfio di Cirenaica; nel terzo, il ricordo della prima guerra mondiale; nel quarto l' impegno, nel corso del conflitto I 940-43 su l fronte greco-albanese, rappresentato con l' elmo cli Scanderbeg (eroe nazionale albanese). Gli smalti d'azzurro e cli rosso sono anche simbolo, rispettivamente, di amor cli patria e fedeltà l'uno di valore, ardire e sacrificio l'altro. L'ancora sullo scudetto ricorda il periodo in cui il Reggimento si è chiamato "La Marina" e forniva le truppe d 'imbarco alla flotta sabauda.

Comandanti (1701-14)

1° R EGGIMENTO ( BRIGATA "CUNEO") (1831-39)

Alessandro Lascaris di Peglio Bartolomeo Thes Giovanni Francesco Duvillar del Toetto Giovanni Battista Montanaro di Vianzino

Col. Teodoro Cacherano di Bricherasio · Col. Antonio Faà di Bruno

REGGIMENTO DI NIZZA

Col. Col. Col. Col.

REGGIMENTO LA MARINA ( 1714-98)

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Giovanni Battista Montanaro di Vianzino Francesco Barozio cli Lcssona Giacomo D' Alerthon Giuseppe Federico Canale cli Cumiana Bartolomeo Sforza Pallavicino Carnilio Thaon Giovanni Giacomo De Rossi Giovanni Andrea Martini Antonio Falletti della Morra Ignazio Tahon di Revel Carnillo Richelmi Francesco Panissera Luigi Novarina di S. Sebastiano Felice Narcisa Giovanni Battista Merli Filippo Vibò di Prales Giuseppe Amedeo Avogadro di Ronco

R EGGIMENTO DI "CUNEO" ( 1814-15)

Col. Benedetto Luserna cli Campiglione BRIGATA DI "CUNEO" ( 1815-31)

Col. Col. Col. Col.

Benedetto Luserna di Campiglione Giovanni Battista Gozani Giuseppe Renaud di Faliconc Ettore De Sonnaz

7° R EGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA "CUNEO" ) (1839-71) Col. Antonio Faà cli Bruno Col. 'Alessandro Lovera di Maria Col. Vittorio Mazzati di Callabiana Col. Filippo Gozani di Treville Col. Luigi Beretta Col. Eugenio Alberti di Pessinetto Col. G. Battista Fenoglio Col. Francesco Curio Spinola 7° REGGIMENTO FANTERIA "CUNEO" ( 1871 -81) Col. Col. Col. Col. Col.

Francesco Curio Spinola Ernesto Guidotti Napoleone Capanna Francesco Lazzero Salterio Icilio Capecchi

7" REGGIMENTO FANTERIA (B RIGATA "CUNEO") (1881-1926) Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Francesco Ramoncla Emilio Galletti Camillo Crema Alessandro Angelino Eugenio Badino Giovanni Toscani Antonio Giardina Nicola Delfino Gaetano Ruiz de Ballesteros Antonio Grillo


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Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

L'Eserciio /!aliano verso il 2000

Alessandro Vigliani Alessandro Luparini Ugo Cuzzo Crea Augusto Ciacci Vittorio Costa Carlo Giordana Enrico De Bourcard Augusto De Caro Federico Ferri Arturo Pratolongo Giuseppe Alberto Bassi Adriano Marinetti Giulio Poggesi

7° R EGGIMENTO FANTERIA "CUNEO" (1926-43) Col. Giulio Poggesi Col. Alberto Moni Col. Luigi Carini Col. Luigi Caligian Col. Fedele De Giorgis Col. Salvatore D ' Arminio Monforte

Col. Guglielmo Scalise Col. Giovanni Duca Col. Luigi Gino 7° BATTAGLIONE FANTERIA MOTORIZZATO "CUNEO" ( I 975-76) Ten. Col. Ettore Troiano 7° BATrAGLIONE FANTERIA "CUNEO" (1976-93)

Magg. Giovanni Birri Ten. Col. Giuseppe Meioli Ten. Col. Pasquale Marzio Ten. Col. Eraldo Papini Ten . Col. Emanuele Brocato Ten. Col. Giovanni Pisciotta Ten. Col. Francesco Capozzo Ten. Col. Mario Macino Ten. Col. Vittorio Isolcli 7 ° REGGIMENTO "CUNEO" ( I993) Col. Giuseppe Sapienza Col. Giovanni Masucci

Sedi 1814-21 1821 -32 1832 1832-36 1836-38 1838-40 1840-42 1842-44 1844-46 1846-48 1848-49 1849-51 1851-52 1852-60 I 860-61 1861-66 1866

Torino Novara Alessandria Torino Chambery Genova Cuneo Alessandria Torino Nizza Marittima Castelnuovo Scrivia Torino Savoia Alessandria Mi lano Napoli Modena

1866-68 1868-70 1870 1870-71 187 1-73 1873-77 1877-80 1880-83 1883-87 1887-90 1890-93 1893-95 1895-1901 1901-07 1907-43 1975-76 1976

Mantova Livorno Roma Napoli Caltanissetla Milano Vercelli Nocera Inferiore Roma Viterbo Catanzaro Piacenza Cuneo Potenza Milano Artegna (U D) Udine


Fa111eria Mecconizz.a1c1 e Coraz.wta

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9° REGGI1V1ENT0 FANTERIA "BARI" Motto: "Ai bianchi gli ardimenti" Festa: 24 ottobre - anniversario del combattimento di S. Michele del Carso (1915). Sede: Trani (BA) - Caserma "Lolli -Ghetti". lvfostrina: rettangolare di colore bianco.

Origini e vicende organiche Discende dal Battaglione La Regina costituito in Pinerolo 1' 8 aprile 1734 dal Conte Cacherano cli Bricherasio, s u dicci compagnie. e trasformato in Reggimento La Regina il 13 aprile 174 1. Sciolto nel 1798 dal giuramento cli fedeltà al Re cli Sardegna, viene ricostituito nel 18 14, sempre come Reggimento La Regina per divenire l'anno seguente Brigata "La Regina", con due battaglioni in pace e quattro in guerra; incorpora in seguito il Reggimento Provinciale di Asti ed il I O Battaglione di Mondovì. Successivamente cambia più volte denominazione come segue: nel 1831 , l " Reggimento (Brigata La Regina), in occasione della formazione delle brigate su due reggimenti; nel 1839, 9° Reggimento Fanteria (Brigata La Regina), quando un nuovo ordinamento assegna ai reggimenti cieli' Arma un numero progressivo; nel 1871, 9° Reggimento Fanteria "Regina", in seguito allo scioglimento delle brigate permanenti; nel 1881, 9° Reggimento Fanteria (Brigata Regina), con la ricostituzione delle brigate. Per la guerra I 9 I 5-18 il reggimento è articolato s u tre battaglioni, ognuno con quattro compagnie fucilieri ccl una sezione mitragliatrici . Il 1° giugno 1924 il reggimento è destinato a presidio delle isole italiane dell ' Egeo, ove è stato preceduto nel settembre 1923 dal Il battaglione: prende sede a Rodi. Con l'applicazione della legge 11 marzo 1926 s ul l'ordinamento riprende il nome di 9° Reggimento Fanteria "Regina", rimane articolato s u due soli battaglioni ed a seguito della fonrn17.ione delle brigate su tre reggimenti viene assegnato alla XXIII Brigata assieme al I 0° "Regina" ed al 47° "Ferrara". TI 2 ottobre 1934 lascia la brigata e viene messo alle dipendenze del Comando Militare dell'Egeo. Formate le divisioni binarie, dal I O marzo 1939 è inquadrato nella Divisione cli Fanteria " Regina" (50"), unitamente ai Reggimenti 10° Fanteria e 50° Artiglieria per D.f. ai quali si unirà nel 1941 anche il 309° Fanteria. All'inizio del secondo conflitto mondiale il 9° ha il seguente organico: comando, compagnia comando; I, II e III battaglione fucilieri; L battaglione mitraglìeri; quattro compagnie mortai da 81 , due da 45; compagnia cannoni da 47/32; batteria anni dì accompagnamento da 65/17; nove compagnie mitraglieri costiere. Si scioglie J' 1l settembre 1943, a seguito degli eventi bellici, nell'Isola di Rodi. Ricostituito il 20 novembre 1945 in Bari quale 9° Reggimento Fanteria "Regina" su comando, compagnia comando e tre battaglioni, ai quali si uniranno poi la compagnia mortai e la compagnia cannon i c/c, con circolare 14 marzo 1947 cambia nome in 9° Reggimento Fanteria "Bari" e tale rimane sino allo scioglimento del 31 ottobre 1975 a seguito della ristrutturazione dell'Esercito. Il I battagl ione viene trasformato iJ l O novembre 1975 in Trani in 9° Battaglione Fanteria Motorizzato "Bari" ed eredita Bandiera e tradizioni ciel 9° Reggimento: è assegnato alla Brigata Motorizzata "Pinerolo": il II battaglione dà vita al I 3° Battaglione f. mot. ''Val bella". Dal giorno 8 ottobre I 980 prende nome cli 9° Battaglione Fanteria Meccanizzato "Bari" quindi dal 17 luglio al 19 settembre I 992 cede una compagnia rinforzala al 12" Reggimento bersaglieri che opera in Sicilia, nella zona di Trapani, nel quadro dell'operazione "Vespri Siciliani" in concorso al mantenimento dell'ordine pubblico. Con il riordinamento della Forza Annata il 29 settembre 1992 il battaglione perde la propria autonomia ed il giorno successivo è inquadrato quale I Battaglione Meccaniz7.ato nel 9° Reggimento Fanteria "Bari" che si ricostituisce in Trani (BA). Il reggimento torna in Sicilia , dal 25 novembre al 19 dicembre 1992, per l'operazione "Vespri Siciliani " nelle provincie cli Agrigento e Trapani. Ne l 1994, clall ' 8 giugno il


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L'Esercito Italiano verso il 2000

reggimento è in Calabria, nel quadro dell'operazione "Riace" per il controllo del territorio. Per l'assolvimento ciel comp ito riceve in rinforzo personale dalle altre unità della Brigata "Pinerolo".

Campagne di guerra e.fatti d'arme Con l'Armata Sarda Successione di Polonia (1734-35) Successione d'Austria ( 1742-48): Montalhano, Villafranca, Madonna dell'Olmo Franco-Piemontese (1792-96): A uthion Prima d'Indipendenza (1848-49): 1848: Goito, Pastrengo, S. Lucia, Governolo, Volta 1849: Mortara, Novara. Crimea (1855-56): le compagnie I a, 5\ 9" e I 3" formano un battaglione inserito nel 4° Reggimento provvisorio: Cernaia. Seconda d'Indipendenza (1859): Palestro Centro-Meridione (1860-61): Pesaro, Castelfidardo, assedio di Ancona, Macerone, assedio di Gaeta, Messina.

Con l'Esercito Italiano Brigantaggio (1861-70): Puglia e Sicilia. Terza d'Indipendenza (1866): Borgoforte Eritrea (1895-96): concorre alla formazione dei battaglioni VI, XV, XX e XXIX con 8 ufficiali e 264 soldati. Adua: VI e XV Battaglione Libia (1911-12): concorre con personale vario alla mobilitazione cli alcune unità. Prima Mondiale (1915-18): I 9 I 5: Carso: M.S. Michele (lug.-ott.). Bosco Cappuccio (ott.), Castelnuovo (nov.) I 916: Carso: S. Martino (mar.-giu.), Oppacchiasella (ago.), Loquizza (sett.-ott.) 1917: Dosso Faiti (mag.) - M. Ortigara (giu .) - Melette di Gallio, M. Longara (nov.) - M. Melago (dic.) 1918: Val Sugana - M. Valbe lla (giu.-ago.) Africa Orientale (1935-36): il 9° Reggimento, pur mobilitato, non prende parte alla campagna. Seconda Mondiale (1940-43): I 940: isole dell'Egeo 1941: rioccupazione di Castel rosso, sharco a Crela 1942-43: presidio di Rodi e Creta.

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare

Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920. Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d ' Italia ( 1915-18). (All'Arma di Fanteria). Medaglia d'Oro - Decreto 19 giugno 1859 Per la gloriosa condotta ciel reggimento alla presa di Palestro ed alla battaglia del 3 I maggio 1859. Medaglia d'Oro - Decreto 3 agosto 1916. Con mirabile energia e tenacia, ora muovendo all'attacco, ora resistendo ai violenti e insidiosi assalti nemici rese, col suo sangue, sacro alla Patria i I Monte San Michele e le sue balze. Luglio e ouobre 1915. marzo e giugno 1916.


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Fanteria i\!Jeccanizzaw e Corazzata

Medaglia d'Argento - Determinazione 23 luglio 1848 P er essersi distinto in guisa segnalata nel fatto d 'armi di Governolo ( I 8 luJ,:lio 1848).

Medaglia di Bronzo - Decreto 5 giugno 1920. Per l'irresistibile slanc io e il grande valore dimostrar.i dal III battaglione nelrespugnazione del Monte Valbella e per l' incrollabile resistenza opposta, con successo, a i reiterati ritorni offensivi del nemico. (Monte Va/bella. 29 giugno 1918). li II battaglione si era distinto a M . Melago. (24-25 dicembre 1917). Di Benemerenza

Medaglia d'Argento - Decreto 5 giugno 1910. S i segnalò per operosità, coraggio, filantropia e abnegazione nel portare soccorso a lle popolazion i funestate dal terremoto calabro siculo del 28 dicembre 1908.

Medaglie d'Oro al Valor Militare Colonnello FILIPPO BRIGNONE: Palestro, 30-3 1 maggio 1859 Maggiore CARLO CAMOZZINI: S. Michele del Carso, 24-28 ottobre 1915 C apitano CARLO BAZZI: S. Martino del Carso, 13 marzo 1916 Colonnello ACHILLE STENNIO: Devctaki, 17 settembre 19 16 Soldato ROBERTO COZZI: Monte Valbella, 29 giugno 1918

Stemm.a Araldico Decreto l O dicembre 1952 (aggiornato in base a quanto di sposto dallo SME con c irc. I 2 1 de l 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: Partito; il primo troncato: a) fasciato innestato nebuloso d' a rgento e di nero (6) (Bricherasio); b) inquartato d 'azzurro e di nero alle fiamme ondeggianti trifide d'argento bordate d'oro moventi dai cantoni; sul tutto l'aquila al naturale caricata in petto da uno scudetto cli rosso alla croce d ' argento (Savoia); iJ secondo parti lo cli rosso e d'argento (Bari), attraversato eia una fascia del primo (Egeo) caricata eia una rosa d'oro accollata alla croce di otto punte e patente, d' argento (Rodi). In cuore su lla partitura uno scudetto ovale d ' azzurro, al Icone burellato d'argento e di rosso coronato e armato d ' oro. Il tutto abbassato a l capo d ' oro. b. CORONA TURRl1~1.

c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d ' oro, svolazzante, collocata sotto la punta de llo scucio, inc urvata con la concavità rivolta verso l' al to, riportante il motto " A l BIANCHI GLJ ARDIMENT I" . (2) Onori fi cenza: accollata alla punta dell o scudo con l'insegna pendente al centro ciel nas tro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibi le della corona turrita, scendenti s volazzanti in s barra ed in banda dal punto predetto, passando d ietro la parte superiore de llo scucio.

Sintesi della blasonatura Nella prima partizione si trovano i motivi arald ici e tradizionali dedicati all'origine ciel Co rpo: !'arme cie l Conte di Bricherasio. fondatore del Reggime nto: la "colonnella" con l' aquila e la croce d ' argento dell'antica Savoia. La seconda pa rtizione è stata dedicata ai legami territori al i mediante I' arme cli Bari, sede ove il Reggimento ha sostato per lunghi anni anche in passalo nonché c ittà cli c ui porta il nome, e la fascia di rosso, riferita alle isole de ll 'Egeo in generale, sulla q uale è riportata la croce ad otto punte dell'arme di Rodi, città ove il 9° è stato dislocato dal 1924 a l 1943. ·


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L'Esercii o l!alimw verso il 2000

Nello scudetto è riportata l'arme della Regina Polissena d'Assia al c ui nome venne dedicato i l Reggimento alla fondazione. Il capo d'oro simboleggia le due M .0.V.M. concesse al Reggimento.

Cornandanti BATTi\GUONE "LA REGINA" ( 1734 - 41)

Col. G. Battista Cacherano cli Bricherasio REGGIMENTO "LA REGINA" (1741 - 99)

Col. Clemente Cordcro di Pan1para10 Col. G. Ballisti Alfieri Col. Giuseppe Solaro di Govone Col. Carlo Cacherano cli Bricherasio Col. Giuseppe Mal ines Col. Francesco Panissera Col. Giuseppe Ruinat Col. Pietro Cacherano della Rocca Col. Giovanni Solaro di Villanova Col. Domenico Magnin De Combe Col. Vittorio della Torre di Cordon Col. Francesco Renaud Col. Ottavio Gianasso cli Pamparato Col. Francesco Regard di Clennont REGGIMENTO "Li\ R EGINA." (1814- 15)

Col. Carlo Avogadro di Valdengo BRIGATA DELI./\ "REGINA" (1815 - 31)

Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Corrado Garibaldi Moffa cli Lisio Nicola Galleani d' Agliano Paolo Radicati di Brozolo Luigi Cavasanti Francesco Bava Carlo Filipponi

l" REGGUvlENTO (BRIGATA "LA REGINA") ( 1831 - 39) Col. Carlo Fi lipponi Col. G. Battisti Federici

9° R EGGIME NTO FANTERIA (BRIG/\Ti\ "LA REGINA") ( 1839-71)

Col. Col. Col. Col. C ol. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Francesco D'Ussillon Pietro Pilo Boy! cli Putifigari Lorenzo Di Negro Vittorio Delfino Vittorio Georges Giuseppe Riccio Giovanni De Rolland Carlo Radicati cli Primeglio Filippo Brignone Stefano Durancli Michele Giuseppe Marciandi

Col. Cesare Croce

9° REGGIMENTO FANTERIA "REGINA" ( 1871-81) Col. Ces are Croce Col. Angelo Pacchiotti Col. Bernardino Serafini

9° REGCìlMENTO FANTERIA (BRIGATA " R EGINA") (I 881-1926) Col. Bernardino Serafini Col. Orazio Albertelli Col. Eugen io Balduino Col. Achille Bonetti Col. Emilio San Martino di Valperga Col. Giacomo Garbarini Col. Faustino Grillo Col. Benedetto Occhipinti Col. Giovanni Maggiotto Col. Giuseppe Parlante Col. Alessandro Turini Col. Carlo Bonfanti Col. Achille Stcnnio Col. Umberto Di Nardo Col. Francesco Pisani Col. Ernesto Casilini Col. Igino ·rarchetti Col. Franchino Dc Franchi Col. Alberto Ferrara Col. Ernesto fog lia Col. Raimondo Poppi Col. Giorgio Fusoni Col. Alberico Sciocchetti 9° REGGIMENTO FANTERIA "REGINA" (1926-43) Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Ten. Col. Col.

Giovanni Bonino Giorgio Cristiani Giulio Vanclen Heuvel Roberto I .eri ci Furio Monticelli Raffaello Calzini Spartaco Casciotti Col. Luigi Pozzuoli (inl.) Ettore Caffaro Giuseppe Capigalli

9° REGGIMENTO F.i\NTER!A Col. Raffaello Micaletti

'·REGINA" ( I945-47)


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Fanteria Meccanizzata e Corazzata

Col. Eleuterio Mondazzi Col. Cesare Rosati

Ten. Col. Vincenzo Insinna (int.) Col. Giuseppe Di Paolo 9° R EGGIMENTO FA NTERIA "BARI" (1947-75) Col. Osvaldo Guida Col. Guido Bertoni Col. Guido Lusena Col. Mario Gianani Col. Guglielmo Perrone Col. Riccardo Rocca Col. Ciro Gaeta Col. Giuseppe Andò Col. Fabio Fabi Col. Alfredo De Rubertis Col. Alessandro Natale Col. Adriano Oliva Col. Giovanni Boggio Col. Saverio Ris poli Col. Giovanni Gallo Col. Adolfo Veri Col. Gualtiero Genovesi Col. Manrico Gigante Col. Silvio Brunetti Col. Giovan ni Caruso

9° BATTAGLI ONE FANTERIA MOTOR IZZATO " BARI" ( 1975-80) Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.

Salvatore Gaeta Alfonso Ricciardelli Pasquale Tagliaferri Antonino Adorno Adalberto Occhinegro

9 ° BATTAGLION E FANTERIA MECCANJ77ATO "BARI" (1980-92) Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten . Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.

Adalberto Occhinegro Basilio RampulJa Amato Mansi Luciano Di Gioseffo Roberto Trombetta Francesco Alfiero Rinaldo Genti le

9° REGGIMENTO FANTERIA "BARI" (1992) Col. Francesco Rizzi Co1. Calogero Cirneco

Sedi 1734 1734-35 1735 [735 1735-36 1736-37 1737 1737-38 1738-39 1739-40 1740-4 1 1741-42 1742-43 1743-44 1744-45 1745 1745 -46 1746 J 746-48 1748-49 1749-50 1750-51 1751 -52 1752-53 1753-55

Pinerolo Pavia Novara Milano Pizzighettone Chivasso Chambery Ivrea Torino Tortona Cuneo Asti Valenza Chivasso Torino Pinerolo Crescentino Asti Savona Diano Pinerolo Susa Tori no Tortona Cagliari

1755-56 1756-57 1757-58 1758-60 1760-62 1762-64 1764-66 1766-69 1769-71 177 1-72 1772 1772-73 1773-74 1774 1774-76 1776-78 1778-80 1780-8 1 1781-84 1784-87 1787-89 1789-9 1 1791 -92 1792-94 1794-96

Sassari Alghero Sassari Cuneo Alessandria Tortona Valenza Nizza Marittima Torino Susa Fenestrelle Pinerolo Ivrea Alessandria Cuneo Nizza Monferrato Torino A nnecy Cagliari Alessandria Casale Monferrato Cuneo Garessio Susa Bricherasio


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1796-97 1797-99 1814-33 I 833-35 1835-37 I 837-39 1839-41 1841 -43 1943-44 1844-47 I 847-49 1849-50 1850-54 1854-55 1855-56 1856-57 1857-58 1858-59 1859-61 1861-62 1862 1862-63 1863-64

L 'Esercilo ftalia110 verso il 2000

Fossano Alessandria Nizza Marittima Cuneo Alessandria Novara Torino Chambery Nizza Marittima Genova Alessandria Pinerolo Cuneo Cagliari Genova Nizza Marittima Villafranca Marittima Torino Vercelli Bologna lesi Palermo Ancona

1864 1864 1864 1865-66 1866 1866-70 I 870-72 1872-73 1873-78 1878-8 1 1881 -83 1883-85 I 885-88 1888-92 1892-97 1897- 1901 1901-08 1908-20 1920-22 1922-24 1924-43 1945-75 1975

Ravenna Bologna Modena Piacenza Cremona Catania Vercelli M lano Forlì Bari Udine Padova Trapani Ravenna Milano Sassari Siena Bari Ferrara Barletta (BA) Rodi (Egeo) Bari Trani (BA)


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Fanleria Meccanizzata e Corazzata

11° BATTAGLIONE "CASALE" ( 11 ° Reggimento Fanteria "Casale")

Motto: "Con il sacrificio la gloria" Festa: 8 agosto - anniversario della conquista di Gorizia ( 1916). Sede: Casale Monferrato (AL) - Caserma "Nino Bixio''. Mostrina: rettangòlare di colore giallo.

Origini e vicende organiche Riallaccia le proprie origini al Reggimento du Cheynez costituito nel J 619 con personale savoiardo. Cambia denominazione più volte, riferendola ai nomi dei comandanti, fino ad assumere nel 1664 quella cli Reggimento di Monferrato di Sua Altezza Reale per conservarla fino allo scioglimento elci 1798 allorché è sollevalo dal giuramento cli fedeltà al Re di Sardegna. Viene ricostituito nel 1814 quale Reggimento di Monferrato, per divenire nel 18 15 Brigata di "ìVlonferrato" con due battaglion i in pace e quattro in guerra; incorpora successivamente il Reggimento di Novara ed il I O Battaglione di Casale. Il 31 maggio 1821, in seguito agli avvenimenti polilici la brigata viene sciolta ed il suo personale confluisce nel l O Battaglione Provvisorio di Linea. Per effetto del decreto 13 novembre 182 I ha vita il successivo 19 dicembre la Brigata di "Casale" nella quale vengono inseriti il predetto battaglione ed il Battaglione Cacciatori Italiani. Successivamente cambia più volte denominazione come segue : nel 1831 , 1° Reggimento (Brigata Casale), in occa~ione della formazione della brigata su due reggimenti ; nel 1839, 11 ° Reggimento Fanteria (Brigata Casale), quando un nuovo ordinamento assegna ai reggimenti dell'Arma un numero progressivo; nel 1871, li O Reggimento Fanteria "Casale", a seguito dello scioglimento delle brigate permanenti; nel 1881, 11 ° Reggimento Fanteria (Brigata Casale). con la ricostituzione delle brigate. Per la guerra 1915-18 il reggi mento è ordinato su tre battaglioni, ognuno con quattro compagnie fucilieri ed una sezione mitragliatrici. Con l'attuaz ione della legge 11 marzo 1926 sull'ordinamento riprende il nome di 11° Reggimento Fanteria "Casale", rimane artico lato su due soli battaglioni ed a seguito della formazione delle brigate su tre reggimenti viene assegnato alla XVII Brigata cli Fanteria della quale fanno parte anche il 27° e 28° "Pavia" . Ponna te le divisioni binarie nel 1939, il I O giugno 1940 risulta inquadrato nella Divisione di Fanteria "Casale" (56"), unitamente ai Reggimenti 12° Fanteria e 56" Artiglieria per D.f. ai quali si affianca nel 1941 anche il 311 ° Fanteria. Ali' iniz io del secondo conflitto mondiale I' 11 ° ha il seguente organico: comando; compagnia comando; I, Il e lil battaglione fucilieri; Xl battaglione cpl.; compagnia mortai da 81; batteria armi cli accompagnamento eia 65/ 17. È sciolto 1'8 settembre I 943 per eventi bellici , in territorio greco nella zona di Attolikon. Ricostituito il I O luglio 1958 in Casale- Monferrato quale 11 ° Reggimento Fanteria "Casale" (CAR) su comando; compagnia comando e quattro battaglioni; il IV Battaglione distaccato a Cuneo il I O marzo 1962 diviene autonomo quale Battaglione Addestramento Reclute (BAR). L' I I O sostituisce i I preesistente I° Centro Addestramento Reclute ma è ancora sciolto il 31 ottobre 1974 e ne raccoglie l'eredità il Battaglione Addestramento Reclute "Casale" formato il giorno successivo I O novembre. Con la ristrutturazione dell 'Esercito, dal I 5 novembre 1975 l'unità cambia nome in Il O Battaglione Fanteria "Casale" ed in tale circostanza eredita Bandiera e tradizioni dell'antico 11 ° Reggimento: dal 1992 modifica la denominazione in 11 ° Battaglione "Casale". Personale volontario del battaglione, nel corso ciel 1993, partecipa all'operazione umanitaria IBIS in Somalia (complessivamente 2 ufficiali medici, un ·sottufficiale, 25 militari di truppa) . Nel


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L'Esercito Italiano verso il 2000

novembre 1994 il reparto è impegnato nei dintorni di Casale in soccorso alla popolazione della zo na co lpita da grave alluvione.

Campagne di guerra e fatti cl'anne Con l'Armata Sarda Contro Francia e Genova ( 1625-26) Successione di Mantova ( 1628-31) Contro gli austro-spagnoli (I 635-59) Contro Genova ( 1672): Garlenda - Ovada Lega di Augusta ( 1690-95): Staffarda Successione cli Spagna (1701 - 12): Luzzara,Verrua, Torino Sicilia ( 1718-19) Successione di Polonia ( 1733-35): Parma Successione d'Austria (1742-48): Madonna dell'Olmo Franco-Piemontese ( 1792-96): Montcncgino, Montenotte Contro la Francia (18 I 5): Grenoble Prima d'Indipendenza (1848-49): 1848: Mantova, S. Lucia, Goito, Canale della Muzza, Milano 1849: Sforzesca, Novara. Crimea (1855-56): vi prendono parte le compagnie I", 9a e 13• riunite in un battaglione incorporato nel 5° Reggimento provvisorio: Cernaia Seconda d'Indipendenza (1859): S. Martino, investimento di Peschiera

sa,

Con l'Esercito Italiano Brigantaggio (1861-70): S. Pietro Infine, Pastcna, Formia, Le Mainarde Terza d'Indipendenza (1866) Eritrea (1887-88): vi partecipa la I" compagnia. (1895-96): forn isce ai reparti mobilitati 11 ufficiali e 281 soldati Libia (1911-12): 19 12: Zuara, Regdaline. Misurala - Zarrug, Sidi Abclallah lT e III, Kasr El Leben 1913: Sidi Gargàa, Ettangi, Bu Scemai Prima lVlondiale (1915-18): 19 I 5: Podgora, Calvario 1916: Gorizia (8 ago.), Merna 19 I 7-18: Altopiano cli Asiago Africa Orientale (1935-36): fornisce ai reparti mobilitati 12 ufficiali e 817 soldati Seconda Mondiale (1940-43): 1941: fronte greco-albanese 1942-43: territorio greco

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920. Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell ' aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d' Italia ( 1915-18). (All 'Arma di Fanteria).


Fanteria lvleccanizzata e Corazzata

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Medaglia d'Oro - Decreto 5 g iugno /920. Con mirabil e valore e saldezza esemplare irruppe in hen sette linee di trincee nemiche sul Podgora (Gorizia), vi resistette, con indomita e nergia, a viole nti e rinnovati contrattacc hi e ne conquistò saldamente le pend ici occide ntali , raggiungendo la dorsa le del Calvario (ollobre-dicembre 1915). Nelle operazio ni che co ndusse ro alla presa d i Gorizia (6 - 12 a1;osto /916) , confermò le prove d i valore precedentemente date. Medaglia d'Argento - Detcreto 12 luglio IH59. Per la bella condotta tenuta nella g iornata di S. Martino (24 15 iugno 1859). Medaglia d'Argento - Decreto 29 maggio /9/ 3. Per la splendida prova di valore data dal I battaglione, resistendo con esemplare ferrnezza ad un violento attacco di sorpresa, passando po i con am mirevo le slancio al contrar.tacco a fondo. che portò la completa distruzione dell' avversario. Derna, 17 sellembre 1912. Croce di Guerra - Decreto 31 dicembre 1947. ln c inque g iorni di dura lotta, superando fortissime e predisposte resistenze, versando generoso tri buto d i sangu"' e dando prova d i valore e spiri to d i sacrificio, con slancio ammirevole inseguiva il nemico e per primo raggiungeva la linea di confine, strenuamente difesa eia superiori forze . Fronte grecoalbanese: Argirokastro - Kakavia, 18-22 aprile / 941.

Medaglie d 'Oro al Valor Militare Capitano CAMILLO DE ROSS.l: Libia, 17 settembre 1912 Soldato GIOVANNI CuCCHIARl: Podgora, 24 giugno. 1915 Tenente DECIO RAGGI: Podgora, 19 luglio 1915

Stenima Araldico Decreto 30 novembre 1972 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. J 21 ciel 9.2.1987 - Giornale Ufficiale ciel I 4.2.1987). a. SCUDO: Partito alla punta d'azzurro all'albero d'oro fondato su una campagna di verde affiancato da due stelle d'argento: il primo cli rosso alla croce d'oro, accanto nata da quattro B all' an tica, affrontati, pure d'oro; il secondo d'argento al capo cli rosso. li tulio abbassato al capo d' oro con il quartier franco d'azzurro all'obelisco de l Poclgora sormontato da una stella d'oro. b. CORONA TURRTTA. c. ORNAMENTI: (I) Lista bifida: cl' oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "CON lL SACRIFICIO LA GLORIA". (2) Onorificenza: accollata alla pu nta dello scudo con l' insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense a l Va lore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita , scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore del lo scudo.

Sintesi della blasonatura La prima partizione propone il legame spirituale e materiale fra il Reggimento e la città cli Casale, mediante l' inserimento di una parte dello scudo della citt~1 stessa. Jcolori coincidono anche con quelli dell'arme di Palermo, sede del Corpo (dal 171 3 al 1722) nel lontano periodo del Regno di Sicilia. La seconda partizione ha specifico riferimento al nome, ai legami territoriali ed alla tradizione che vincola il Reggimento al Monferrato; vi è pertanto riportata una parte dell'arme stessa del Monferrato. Sulla punta de llo scudo l'albero d'oro, che indica sublimi fa di concetto ind irizzata ad imprese gloriose; ricorda con le due stelle le due M .A. V.M. meritate dal Reggimento Il capo d'oro simboleggia la M.O.V.M. concessa al Reggimento e nel quartier franco compare l'obel isco del Calvario, sul M. Podgora, ove si batterono con ·'mirabile valore" i fanti dell' I 1°.


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L'Esercito Italiano verso il 2000

Comandanti REGGIMENTO DU CHEYNEZ (l 6 l 9-64)

Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Du Cheynez Boydanid Giacinto Simiana di Pianezza La Loubere Carlo di Simiana e di Livorno Jacques du Coudray

REGGIMENTO DI "MONFERRATO" ( 1664-1799)

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Carlo Cacherano Osasco della Rocca Prospero Possavino di Brassicarda G. Cesare Bcrtone di Sambuy Giovanni Capris di Cigliè Giovanni Pallavicino St. Etiennc Giuseppe Alciati Carlo Costa cl ' Arignano Carlo du Courday Angelo Solaro di Moretta Filippo Palma Pio d' Ozzani cl' Oddalengo Paolo Occelli del Nichelino Giovanni Avogadro di Casanova

REGGIMENTO DI "MONFERRATO" ( 1814- 15)

Col. Luigi Gabaleone Salmour cl'Auclezzeno BRIGATA DI " M ONFERRATO" ( 1815-21)

Col. Giovanni Massel cli Caserana Col. Cesare Dalaise i Berra B RIGATA DI "CASALE" (]821 -3])

Col. Giovanni Prati Col. Camillo Lanzone Col. Federico Vagina d ' E urarese l O R EGGIMENTO ( BRIGATA "CASALE") ( 1831-39) Col. Carlo di Bellon Col. Ettore Martin d 'Orfengo Col. Francesco Cornuty 11 ° REGGIMENTO FANTERIA ( BRIGATA " CASALE")

( 1839-71) Col. Co l. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Francesco Cornuty Michele Conti Carlo Mamelti Clavesana Alessandro Filippa Felice Breanski Anni bale Arnaldi Lorenzo Fil ippi Alberto Leotardi Ignazio Garneri

Col. Vincenzo Radicati di Passerano Col. Ottavio Barbavara di Gravellona 11 ° R EGGIMENTO F ANTERIA "CASALE" ( 1871-81 )

Col. Ottavio Barbavara di Gravellona Col. Pietro Darnis Col. Achille Dulac 11 ° REGGIMENTO FANTERIA ( BRIGATA "CASALE") (1881-1926)

Col. Carlo Rivabella Col. Giovanni Bertoldo Col. Giovanni Goiran Col. Francesco Borio Col. G. Battista Thermes Col. Niccolò Gentile Col. Giuseppe Druetti Col. Tancredi Frull i Col. Ettore Negri Col. Vittorio Bienintesi Col. Agostino Ravelli Col. Vincenzo Boveri Col. Giuseppe Saccomani Col. Lelio Gaviglio Col. Giorgio Fabre Col. Sesto Nicola Tinto Col. Carlo Oriani Col. Federico Bianchì

11 ° R EGGIMENTO FANTERIA " CASALE" ( 1926-43) Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Cesare Carame lli Ernesto Staffieri Alfredo Marchegiano Roberto Bruscagli Agostino Cinti Eugenio Morra Ferdinando Olivetti Alfredo Lelli Francesco Berni Carrani

11 ° REGGIMENTO FANTERIA "CASALE" (CAR) (1958-74)

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Wladimiro Lestan Luigi Tartara Giuseppe Orlanclella Enrico Calleri Ermanno Bocchi Gastone Camuri Giulio Lastella Luigi Miele


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Fanteria Meccanizzata e Corazzata

Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.

Col. Ugo Franzoso Col. Miraldo Bezzi BATTAG L IONE ADDESTRAMENTO R ECLUTE ' 'CASALE" (197 4-75)

Ten. Col. Antonio Aiello 11 ° BA'ITAGLIONE FANTERIA "CASALE" ( 1975-92) Ten. Col. Ten. Col. Ten . Col. Ten. Col. Ten. Col.

Antonio Aiello Francesco Maffizzoli Carlo Cassella Giovanni Bologna Franco Malgherini

Antonio Fornaro Domenico Patuano Leonardo Rizzi Vittorio Terlizzi Gian Paolo Bartolini Roberto Bell itti Luigi Di Oto Paolo Giannella

11° BATTAGLIONE "CASALE" ( 1992)

Ten. Col. Paolo Giannella Ten. Col. Paolo M ussato

Sedi 18 14-33 1833-36 1836-41 184 1-42 1842-46 1846-48 1848-49 1849-50 1850-51 185 1-52 1852-54 1854-55 1855-57 1857-59 1859 1859 1859-60 1860

Torino Genova Nizza Alessandria Genova Chambery Cilavegna Torino Cagl iari · Genova Nizza Villafranca Marittima Torino Chambery Bassignana Chiari Orzinuovi Brescia

1860 1860-61 1861 -62 1862-67 1867-69 1869-71 187 1-73 I 873-77 1877-82 1882-88 1888-89 1889-92 1892-98 1898-1 902 1902-09 1909-43 1958

Modena Bologna Piacenza Napoli Genova Brescia Trapani Genova Bergamo Rim in i Palermo Trapani Roma Novi Ligure (AL) Salerno Forlì Casale Monferrato (LA)


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L 'Eserciw Italiano verso il 2000

17°

REGGIIVIENTO FANTERIA "ACQUI"

Motto : "Aquensem Jegio nem time" Festa: 25 settembre - anniversario della conclusione de i combattimenti di Cefalonia (1943). Sede: Sora (FR) - Caserma "S imoni" Mostrina: rettangolare cli colo re gia llo con riga lo ngitudina le nera al centro

Origini e vicende organiche R ia ll accia le propr ie origini al Reggimento Desportes (da l nome del primo comandante) formato il 27 ottobre 1703, su dodic i compagnie fuci lie ri e una granatieri , con personale straniero di varia nazionali tà. Nel corso degli anni cam bia più volte denom inazione, riferita a i nomi de i com andanti, fi nché ne l]' ottobre 1774 inco rporate cinque compagnie del disciolto Reggimento Patio è formato su tre battaglioni e d iviene Reggimento d el Chiahlese. Nel genn aio 1794 vie ne considerato Reggimento di Fa nteri a Nazio nale ed il 26 ottobre 1796 è denominato Reggimento di Alessandria. Sc iolto ne l 1798 dal giu ramento di fede ltà a l Re d i Sardeg na , ne l luglio 18 14 si forma il I O batlagl ione del r icostituendo Reggimento di Alessandria che ne l I 8 I 5 diviene Brigata di "Alessandria" con due battaglio ni in pace e q uattro in g uerra: incorpo ra s uc c essiva me nte il Reggime nto Provinc ia le di Acqu i ed i l 2° Ballaglione d i Casale. Il 3 I maggio I 821, in se g uilo agli avvenimenti po litici, la brigata viene sc iolta ed il suo personale confluisce nel III Battagl io ne Provvisorio d i Linea. Pe r effetto del decreto 13 no vembre 1821 vie ne fo rmata il successivo 19 dice mbre la Brigata di "Acqui" nel.la quale sono inseriti il predetto battaglione e il 111 della Leg io ne Leggera. S uccessivame nte c ambia più volte denom inazione come segue : nel 183 I , I O Reggimento (Brigata Acqui), in occasione della formazione della brigata su due reggimenti; nel I 83 9, 17° Reggimento Fanteria (Brigata Acc1ui), q uando un nuovo o rdinamento assegna ai reggiment.i de l! ' Arma un numero progressivo: ne l 1871 , 17° Reggimento Fanteria "Acqui", a seguito dello sciogli mento deJJe brigate pe rmane nti : nel 188 I , 17° Reggimento Fanteria (Brigata Acqui) , con la ricostituzio ne delle brigate. Pe r la g ue rra 19 15- 18 il reggimento è ord inato su tre battagl ioni, ogn uno con quattro co mpagn ie fucilieri ed una sezione mitragliatrici. Con l'attuazione de lla legge 11 marzo 1926 su ll ' o rdi na me nto riprende il nome d i 17° Regg imento Fanteria "Acqui", rimane articolato su d ue soli battaglioni ed a seguito della costituz ione delle brigate su tre reggimenti vie ne assegnato a ll a X IV Brigata d i Fanteri a della quale fan no parte anc he il 23° e 24° "Como" . Forma te le d ivisioni bina rie ne l 1939, partecipa al secondo conflitto mondia le inquadrato ne lla Divis ione d i Fante ria "Acqui " (33") un itame nte ai Reggimenti I 8° Fanteria e 33° Artig lieria per D.f. ai quali si unisce, nel 1941 , anche il 3 17° Fanteria. Nel giugno 1940 il 17° ha il seguente o rgan ico: coma ndo ; compagnia com a ndo; T, U e TJJ batta gl io ne fuci lieri; compagn ia mortai da 8 1; batteria armi d i accompagnamento da 65/ I 7 . li reggimento vie ne sc io lto per eventi bellici il 25 setle mbre 1943 do po aver opposto stre nua resistenza a lle forze tedesche, nell ' isola cli Cefalonia, meri ta ndo la massima ricompensa al Y.M. alla B and iera. È ricos titui to in Roma il I" ge nn aio 1948 co n la stessa de no m inazio ne di 17° Reggimento Fanteria "Acqui" su comando, compagnia comando e tre ba ttaglioni (già II e IIl/5° e III/6° inquad rati nel Raggruppamento " Aosta" formatosi a lc un i mes i prima in Cesa no) a i quali s i uniscono poi la compag nia mo rtai e la compagnia cannoni c/c; il 17° è inquadrato nel la Divi sione "G ranatieri d i Sardegna". Soppresso il 30 settembre I 975, ne raccoglie l'eredità il l batta g lione che , rimas to in vita, dal I O dicembre l 975 con se de in S ul mona diviene 17° Battaglione Fanteria "San Martino". L' uni t~i cui ve ngono


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Fanteria Meccanizzata e Coraz:z.ata

affidate Bandiera e glorie reggimentali è assegnata alla Brigata Motorizzata "Acqui" . Posto in posizione "quadro" il 1° dicembre 1990 è nuovamente in vita il 1° marzo 1991 in Sora quale 17° Battaglione Fanteria Motorizzato "San Martino" ed a partire dal successivo 1° ottobre diviene 17° Battaglione Fanteria Meccanizzato "San Martino". Con il riordinamento della Forza Armata il battaglione perde la propria autonomia il 24 settembre 1992 ed il giorno successivo è inquadrato quale I Bauaglione Meccanizzato nel 17° Reggimento Fanteria "Ac<1ui" che si ricostituisce in Sora (FR) . Nei periodi ottobre-novembre 1992 e aprile-giugno 1993 partecipa all ' operazione " Vespri Siciliani" nei set tori , rispettivamente, di Caltanissetta e di Gela. Torna in Sicilia per la medesima esigenza dal 12 marzo al 26 maggio 1994 nella zona cli Gela - Niscemi - Butera.

Campagne di guerra e fatti d'arrne Con l'Armata Sarda Successione cli Spagna ( 1701-14): difesa di Chivasso e difesa di Torino Successione di Polonia ( 1733-35): Panna, Guastalla Successione cl' Austria (1742-48): Casteldelfino, Pietralunga, Madonna dell'Olmo, Assietta Franco-Piemontese ( J792-96)

Prima d'Indipendenza (1848-49): 1848: Mantova, S. Lucia, Goito, Volta, Godesco, Milano 1849: Sforzesca, Novara. Crimea (1855-56): vi prendono parte le compagnie 1", Y. 9a e I 3" riunite in un battaglione incorporato nel 5° Reggimento provvisorio: Cernaia . Seconda d'Indipendenza (1859): Frassineto, dimostrazione sulla Sesia, S. ivlartino. Con l'Esercito Italiano Brigantaggio (1861-70): Calabria, Salernitano Terza d'Indipendenza (1866) Eritrea (1895-96): concorre alla formazione di vari battaglioni con 7 ufficiali e 234 soldati. I battaglioni lV e Xl prendono parte alla battaglia cli Adua. Libia (1911-12): concorre alla mobilitazione di vari reggimenti con 20 ufficiali e 1.203 soldati Prima Mondiale (1915-18): 1915: S. Elia, Vermegliano, Selz, M. Sei Busi (lug.-ott.) 1916: Selz (apr.) - Gallio (lug.) 1917: Carso: Hudi Log (mag.), Pod Koriti (ago.), Castagnevizza (oll.) 1918: Vittorio Veneto: Trento (ott.-nov.) Africa Orientale (1935-36): fornisce ai reparti mobilitati 8 ufficiali, 11 sottufficiali e 179 soldati Seconda Mondiale (1940-43): 1940: fronte alpino occidentale: Argenteria 1941: fronte greco-albanese: Hirnara, Yunci, Val Shushizza 1942-43 : Cefalonia Liberazione (1943-45): -1943: Cefalonia (8-25 settemhre)

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare

Ordine .Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920. Nei duri cimenti della guerra, nella tormentala trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù de i figli cl'llalia ( 1915-18). (All'Arma di Fante ria).


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L'Esercito Italiano verso il 2000

Medaglia d'Oro - Decreto I 6 febbraio I 948. Nella gloriosa e tragica vicenda di Cefalonia. con il valore ed il sangue dei suoi fanti, per il prestigio dell'Esercito ital iano e per tener fede alle leggi dell'onore militare, disprezzò la resa offerta dal nemico, prererendo affrontare, in condizioni disperate. una impari lotta immolandosi in olocausto alla Patria lontana. C4aLonio, 8-25 settembre 1943. Medaglia d'Argento - Decreto /3 luglio 1849. Per l'ottima condotta tenuta nei fatti d'arme della Sforzesca e di Novara. (21 -23 marzo 1849). M.edaglia d'Argento - Decreto /2 luglio 1859. Per la hella condotta tenuta nella giornata di S. Mart.ino (24 giugno 1859). Medaglia d'Argento - Decreto 3/ dicembre /947. In tre mesi di aspri combattirnenli con tenacia e valore precludeva al nemico ogni possibilità di successo temprando nella lotta e nel sacrificio spiriti ed armi per la vittoria futura. Alla ripresa offensiva delle nostre armi, con generoso slancio attaccava le posizioni avversarie impegnando il nemico in dura lotta . Pari alle sue glorie secolari. segnava la via della vittoria con iJ sangue profuso dagli eroici fanti. Hi,nara. Vunoi, Val Shushiz::,a, dicembre 1940-aprile /941. Medaglia cli Bronzo - Decreto 5 giugno /920. Per lo slancio, la tenacia e iI valore spiegati dal primo battaglione del reggimento in aspre e sanguinose giornate cli ballagli a (M. Sei Busi, 29 agosto - 30 ottobre /9 J5; Vatlon.cello di Selz, 22-23 aprile 1916: Gallio, 25 luglio 19/6j.

Medaglie d'Oro al Valor Militare Maresciallo SINIB/\1.DO YELLEI: Monte Sei Busi, 21 ottobre I 9 I 5 Sottotenente GIOVANNI AMADIO: Pod Koriti, I 9 agosto 1917 Sergente Maggiore ALCEO SAMPAOLI: Albania, 14 aprile I 94 1 Tenente ANTONIO CEI: Grecia, 9-22 settembre I 943 Tenente CARMELO ONORAJ'O: Grecia, ] 5-24 settembre I 943

Stemma Araldico Decreto 30 lugl io 1966 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1 987 - Giornale Ufficiale ciel 14.2. 1987). a. SCUDO: inquartato; il primo d'oro ali' aquila spiegata di nero caricata in cuore da uno scudetto ovale di rosso alla croce d'argento (Savoia); il secondo d'argento seminato cli plinti di nero in palo e caricato da un leone di nero lampassato ed annato di rosso (Chiablese); il terzo di rosso alla croce d' argento; il quarto d'oro all'aquila spiegata di nero tenente negli artigli una lepre al naturale posta in fascia sopra una campagna cli verde (Acqui). li tutto abbassato al capo d'oro con il quartier franco cl' argento alla croce di rosso (Cefalonia). b. CORONA TURRJ1i\ . c. ORNA/v!ENTI: (I) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il mollo "AQUENSEM LEGJONEM TIME". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori del la stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.


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Fanteria Meccanizzata e Corazzata

Sintesi. della blasonatura Nel primo quarto (di origine) vi è l'aquila di Savoia antica per ricordare l'appartenenza del Corpo al ducato di Savoia e la partecipazione a tutte le guen-e combattute con il ducato, poi Regno di Sardegna. Nel secondo quarto figura l'anne del Chiablese, che già compariva nel vecchio stemma, e segna il momento del passaggio del Corpo alla milizia nazionale nel 1794. Il terzo quatto è dedicato al ricordo cieli' antica Bandiera di combattimento concessa al Reggimento nel 1832. L'ultimo quarto è riferito al nome tradizionale di Acqui , assunto nel 1821 e vi è pertanto riportata l'arme della città. Il capo d'oro simboleggia la M.0.V.M. concessa al Reggimento e nel quattier franco compare la croce di rosso in campo d'argento simbolo sia di Cefalonia, ove si è consumato l'olocausto dei fanti del 17°, sia di Alessandria, riferimento indiretto alla vecchia brigata da cui discende il ReggimentcS

Comandanti REGGIMENTO DESPORTES (1703-74)

Col. Col. Col. Col.

Lodovico Desportes Pietro Audibert Giovanni di Monfort de Varache Eugenio De Sury

REGGIMENTO DEL "CHIABLESE"(l 774-96)

Col. Col. Col. Col.

Benedetto Duca del Chiablese Giovanni Rocchetta Teofilo Thellung de Courtelary L uigi de Fontanieux

REGGIMENTO DI "ALESSANDRIA" (1796-99)

Col. Luigi de Fontanieux REGGIMENTO DI "ALESSANDRIA" (1814-15)

Col. Giorgio Drujon BRIGATA DI "ALESSANDRIA" ( 1815-21)

Col. G iorgio Drujon di S. Giorgio Col. Giuseppe Righini BRIGATA DI "ACQUI" (1821-31)

Col. Ceva di Noceto Col. Antonio Destefanis Yalfrè di Celle Col. Carlo Fossati

1° REGGIMENTO (BRIGATA "ACQUI") (1831 -39) Col. Carlo Fossati Col. Giovanni Carnossi Col. Cesare Bianco di Sansecondo 17° REGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA "ACQUI") (1839-71 ) Col. Cesare Bianco di Sansecondo Col. Nicola Passera Col. Luigi Fecia di Cossato Col. Lorenzo Montale Col. Filiberto Mollarci Col. Enrico Bozzoli

Col. Col. Col. Col.

Alessandro Gozani di Treville Giovanni Balegno-Alberti di Carpeneto Cesare Colombini Camillo Linati

17° REGGIMENTO FANTERIA "ACQUI" (1871-81) Col. Camilla Linati Col. Alfredo Roggeri Col. Tancredi Saletta 17° REGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA "ACQUI") ( I 881-I 926) Col. Tancredi Saletta Col. Alessandro Costa Col. Giuseppe Bellati Col. Emilio Bellati Col. Carlo Vergani Col. Francesco Carlino Col. Paolo Lavallea Col. Giuseppe Romeo Col. Carlo Ricolfi Col. Luigi Rosacher Col. Secondo Achino Ten. Col. Valentino Ortalli Ten. Col. Roberto Fonte Col. Augusto Bianchi Ten. Col. Ettore Pirisi Col. Cesare Della Noce Col. Domenico Pozzi Col. Ernesto Cabiati 17° REGGfMENTO FANTERIA "ACQUI" (1926-43) Col. Col. Col. Ten. Col. Ten.

Ernesto Cabiati Gualtiero Gabutti Carlo Spatocco Col. Enea Panzoni (int.) Pietro Bellei Col. Enea Panzoni (int.)


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L'Esercito Italiano verso il 2000

Col. Emilio Miani Ten. Col. Enea Panzoni (int.) Col. Gualtiero Gabutti Ten. Col. Gino Piccini (int.) Col. Silvio Belluzzi Col. Angiolo Tosi Col. Renato Comanducci Col. Amedeo Pederzini Col. Raffaele Delogu Col. Bruno Civoli Col. Ernesto Cessari

Col. Cesare Passeri Col. Pietro Pierucci Col. Carmine Gramazio Col. Corrado Crucillà Ten. Col. Luciano Napoli l 7° B ATTAGLION E FANTERIA "SAN MARTINO" (1975-90)

17° R EGGIMENTO FANTERIA " ACQUI" ( 1948-75) Col. Corrado Currado Col. Mario Torsiello Col. Domenico Spoliti Col. Agosti no Scialla Col. Mario Troisi Col. Antonio Severoni Col. Vittorio Della Peruta Col. Luciano Drago Col. Nicolò Perniciaro Col. Mario Colombo Col. Vladimiro Laguzzi Col. Pierantonio Barbaro Col. Umberto Alì Col. Cesare Cerri Col. Aldo Zanchi Col. Renato Dorrucci Col. Luigi D'Errico Col. Franco Bucalossi

Ten. Col. Paolo Iacovone Ten. Col. Giuseppe Santostasi Ten. Col. Egidio Fabbricatore Ten. Col. Francesco Maddalena Ten . Col. Vincenzo Migliozzi Ten. Col. Giorgio Bianchi Ten. Col. Italo Giammarco Ten. Col. Rolando Giacomelli Ten. Col. Antonio Magistro Ten. Col. Marcello Olivi Ten. Col. L uigi Torres 17° BATTAGLIONE FANTERIA M OTORIZZATO ' 'SAN M ARTINO" ( I 991) Ten. Col. Aldo Di Ianni 17° BATTAGLIONE FANTERIA MECCAN IZZATO "SAN MARTINO" ( 199 1-92) Tcn. Col. Aldo Di !anni 17° REGGIMENTO F ANTERIA "ACQU I" ( 1992) Col. Giovanni A. Vecchio Col. Domenico Villani Col. Carmelo Calanna

SED I 1703-04 1704-05 1705-06 1706- 11 171I 1733-34 1742-43 1743-44 1744-45 1745-46 1747 1814 182 1-24 1824-26 1826-28 1828-30 1830-31 1831 -36

Evian Verrua Torino Aosta Susa Alessandria Tortona Cuneo Fossano Casale Monferrato Cherasco Torino Genova Torino Novara Genova Alessandria Nizza

1836-38 1838-39 1839-40 1840-42 1842-43 1843-44 1844-46 1846-48 1848-49 1849-50 1850-51 1851-53 1853-55 1855-57 1857-60 1860-61 1861 186 1-62

Genova Alessandria Torino Cuneo Annecy Alessandria Genova Chiavari Genova Nizza Marittima Genova Torino Novara Vercelli Alessandria Bologna Carpi Catanzaro


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Fameria i'v!eccanizzata e Corazzata

1862-64 I 864-66 1866-68 1868-69 1869-72 1872-75 1875-78 I 878-79 1879-83 1883-85 1885-88 1888-93 1893-94

Salerno Torino Palermo Termine Imerese Milano Parma Foggia Forlì Verona Girgen.ti Brescia Bergamo Corno

1894-98 1898- 1902 1902-09 1909-10 1910- 15 1919 1919-26 1926-35 I 935-38 1938-43 1948-59 1959-90 1991

Salerno Udine Spezia Reggio Calabria Ascoli Piceno Trento Rovereto (TN) Gradisca (GO) Connons (UD) Si landro (BZ) Roma Sulmona (AQ) Sora (FR)


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L'Esercito lwliano verso il 2000

21 ° REGGIMENTO FANTERIA

"CREJ\!IONA"

Motto: "Fortitudo mea in brachio" Festa: l O novembre - anniversario del combattimento di Jamiano ( 1916). Sede: Alessandria - Caserma "Valfrè di Bonzo". Mostrina: rettangolare di colore verde con righe longitudinali scarlatte ai lati.

Origini e vicende organiche Discende dal 21 ° Reggimento Fanteria formato il I O ottobre I 848, su tre battaglioni, con personale del 19° Fanteria e del XXII battaglione provvisorio lombardo. Sciolto dopo la battaglia di Novara, nel maggio 1849, si ricostituisce il l O novembre 1859 quale 21 ° Reggimento .Fanteria (Brigata Cremona) nella Brigata di nuova costituzione. Abolite le brigate permanenti, nel 1861 prende il nome cli 21 ° Reggimento di Fanteria "Cremona" che muta nuovamente il 2 maggio 188 1 quando viene riunito con il 22° nella ricost ituita brigata e riprende il nome di 21 ° Reggimento Fanteria (Brigata

Cremona). Per la guerra I915-18 il reggimento è ordinato su tJe battaglioni, og nuno con quattro compagnie fucilieri ed una sezione mitragliatrici. Con l'attuazione della legge 11 marzo 1926 sull'ordinamento diviene 21° Reggimento Fanteria "Cremona" rimane articolato su due soli battaglioni ed in conseguenza della formazione delle brigate su tre reggimenti viene assegnato alla XX Brigata di Fanteria unitamente al 22° "Cremona" e 88° " Friuli ". Formate le divisioni binarie, dal 24 agosto 1939 è inquadrato nella Divisione di Fanteria "Cremona" (44a), unitamente ai Reggimenti 22° Fanteria e 7° Artigl ieria per D.f. ai quali si unisce nel 1941 anche il 321° Fanteria. All'inizio ciel secondo conflitto mondiale il 21° ha il seguente organico: comando e compagnia cornando; I, li e III battaglione fucilieri; batteria armi di accompagnamento eia 65/17; la compagnia mortai da 81 si forma nel settembre 1940. Superate indenne le vicende ciel settembre 1943, partecipa alla Guerra cli Liberazione e dal 25 settembre 1944 opera con il Gruppo di Combattimento "Cremona", nuova denominazione assunta dalla G.U. cui appartiene. Dal 15 ottobre I945 è nuovamente inquadrato nella ricos tituita Divisione di Fanteria "Cremona", prende sede in Asti ed il I O gennaio I 946 è formato da comando, compagnia comando, tre battaglioni , compagnia mortai, compagnia cannoni c/c; nel 1958 il reggimento riceve dal Reggimento "Nizza Cavalleria" un gr. sqd. che diviene III Battaglione carri ed il 21 ° rimane costituito su comando, compagnia comando, due battaglioni fanteria, un battaglione carri. Viene sciolto il 29 ottobre 1975, a seguito della ristrutturaziohe dell'Esercito, ed il Il battaglione il 30 ottobre 1975 dà vita in Alessandria al 21 ° Battaglione Fanteria Motorizzato "Alfonsine" che eredita Bandiera e tradizioni del 21° Reggimento ed è inquadrato nella Brigata Motorizzata "Cremona". Il battaglione interviene nel 1977 a favore delle popolazioni alluvionate in provincia dì Alessandria e nel dicembre 1980 è presente in Irpinia in occasione del terremoto che ha colpito la regione nel mese di ottobre; in tale circostanza il Ministro della Difesa conferisce al reparto un Encomio. La 3" compagnia motorizzata inserita nel 67° Battaglione mec. "Montelongo", partecipa dal 14 giugno al I O novembre alla missione di sicurezza in Libano con il contingente italiano. Trasformato il I O giugno 199 J in 21 ° Battaglione Fanteria Meccanizzato "Alfonsine", con il riordinamento della Forza Armata perde la propria autonomia il 28 agosto 1992 per dare vita, in fase sperimentale, al 21 ° Reggimento Fanteria "Cremona"; la trasformazione viene sancita in data 26 gennaio 1993. Sempre nel I993, dal 5 marzo al 30 aprile e dal 30 settembre al 3 dicembre il reggimento prende parte all'operazione "Vespri Siciliani", in concorso al mantenimento dell' ordine pubblico nel settore "Palermo" . L'unità torna ancora nell'isola per la stessa esigenza dal 25 maggio al 24 luglio 1994. In occasione dell'alluvione che colpisce il Piemonte, dal 5 novembre al 22 dicembre 1994 i fa nti ciel 21 ° si prodigano a favore della popolazione nelle province di Asti ed Alessandria.


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Fanteria Mecrnniz.z.ata e Corazzata

Campagne di guerra e fatti d'arme Prima d'Indipendenza (1848-49) : 1849: La Cava Brigantaggio (1861-70): opera in Capitanata e Basilicata negli anni 1862-65. Terza d'Indipendenza (1866) Eritrea (1887-88): vi partecipa la r• compagnia. (1895-96): concorre alla formazione dei battaglioni Vl e XVIIl con 4 ufficiali e 146 soldati. Adua: VI Battaglione Libia (1911-12): C.oncorre alla mobilitazione di alcuni reggimenti con 32 ufficiali e I. I 51 soldati Prima Mondiale (1915-18): 1915: Monfalcone: q. 85 (ott.), Castelnuovo del Carso 1916: Monfalcone: Officine Adria , q. 85 Doberdò (ago.) - Monfalco ne : q . 144 (set.) - Jamiano, q. 50 (nov.) Camporovere (giu.) - Bainsizz.a: Podlaka (ago.) l 9 I 7: 1918: M. Asolane (gen.) - M. Pertica (giu.) - Vittorio Veneto: M. Prassolan (ott.-nov.) Africa Orientale (1935-36): fornisce ai reparti mobilitati 2 ufficiali e 22 soldati Seconda Mondiale (1940-43): 1940: fronte alpino occidentale Sardegna 1941 : 1942-43: Corsica Liberazione (1943-45) : 1943: Corsica: S. Polo, Ponte Sorbolo, Lucci~ma, Borgo 1943-44: Sardegna I 945: F. Reno, Fusignano, Alfonsine, Ariano Polesine, Adria, F. Adige

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920. Nei duri cimenti della guen-a, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domb infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia ( 1915-18). (All'Arma di Fanteria). Medaglia d'Argento - Decreto 5 giugno 1920. Con brillanti vittorie e te11aci resistenze assicurava la conquista del Carso meridionale sopra a Monfalcone e, movendo compatto, espugnava fortissime posizioni nemiche ad est di Doberdò, mantenendovisi fermamente sotto la furia d i quotidiani bombardamenti ( agosto - settembre - novembre, 1916). li suo II battaglione dava prova di gran valore, contribuendo alla conquista delle formidabili posizioni cli Monte Pertica ed alla tenace resistenza del caposaldo cli quota 145 1 (25-27 ottobre 191 R). Medaglia d'Argento - Decreto 13 settembre J945. In Corsica prima, attraverso la pianura padana, dal fiume Reno a Venezia poi, ha lottato contro il tedesco nemico tradizionale, ed ha vinto per la libertà e la ricostruzione dell'Italia travagliata, ispirandosi alle più pure tradizioni del Risorgimento. Corsica, 9 settembre · 3 ottobre 1943; Ravenna, Venezia, 12 gennaio - 8 maggio 1945. Di Benemerenza Medaglia d'Argento - Decreto 5 giugno 1910. Si segnalò per operosità, coraggio, filantropia e abnegazione nel portare soccorso alle popolazioni funestate dal terremoto calabro-siculo ciel 28 dicembre 1908.


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L'Esercito ILaliano verso il 2000

Al Merito Civile

Medaglia di Bronzo - Decreto 1° dicembre 1970. In occasione di una violenta alluvione si prodigava generosamente, con uomini e mezzi , in difficili ed estenuanti interventi di soccorso alle popolazioni col pi.te, contribuendo validamente a contenere i disastrosi effetti della calamità (2-J 8 novembre 1968, provincia di \lerce/li).

Riconoscimenti Encomio Semplice c011ferito dal Ministro della D(fesa. "Sostituiva altra unità estremamente provata nelle località danneggiate dal terremoto del 23 novembre 1980, intervenendo in particolare nel comune di Nocera Inferiore ed in quelli dell'agro nocerinosarnese, per portare soccorso alla popolazione colpita dal la disastrosa calamità . Con la generosità propria dei soldati di leva, operava incessantemente per allestire ricoveri sicuri sotto tenda ai sin istrati, assicurare i più urgenti mezzi di sostegno attraverso la distribuzione di viveri e beni di prima necessità, concorrere alle operazioni di carico, scarico, immagazzinamento e distribuzione d i un ingente quantitativo di materiale di soccorso, affluito dal territorio nazionale e dall'estero, raccolto in un centro logistico costi tuito per la circostanza . Dopo oltre un mese cli ini nterrotta fa tica, svolta spesso in condi zioni meteorologiche particolannente avverse, rientrava in sede, lasciando negli abitanti profondi sentimenti di riconoscenza, di stima e cli affetto. Esempio cli dediz ione al dovere e di solidarietà umana. Nocera Inferiore. 17 dicembre 1980 - 19 gennaio 1981.

Medaglie d'Oro al Valor Militare Maggiore FALIERO VEZZANl: Monfalcone, 21 ottobre 1915 Capitano EMANUELE FERRO: Monfalcone, 21 -22 ottobre 19 15 Maggiore L UIGI CORALLI: Monte Pertica - Grappa, 15 g iugno 1918 Aspirante Ufficiale MARIO LAI .LI: Ponte S . Luigi, 23 giugno I 9~0 Capitano LUIGI GIORGJ: Chiavica Pedone - Ravenna, 2-3 marzo 1945 Capitano LUIGI G IORGI: Seni o. Santerno, Po, La Croce di Ca varzere, 10-26 apri le 1945

Stemma Araldico Decreto 26 marzo 1953 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Uffici ale ciel I 4.2. 1987). a. SCUDO: inquartato; nel primo d' azzurro alla torre aperta e fi nestrata di nero, cli due palchi merlati, fondata su un monte d i tre cime cli verde e sostenente un'aquila di nero dal volo s piegato (La Spezia); nel secondo e terzo d ' argento alla banda d 'azzurro caricata in cuore da una stella ciel campo; nel quarto di rosso alla croce d'argento (Asti). Sul tutto uno scudetto di nero, al braccio posto in palo, vestito di rosso e d 'argento cli 6 pezzi, sostenente con la mano cli carnag ione una sfera d ' oro. (Cremona). b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTJ: ( l) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "FORTITUDO MEA IN BRACHIO". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l' insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura Il primo e l'ultimo quarto sono dedicati ai legami territoriali con le città di La Spezia (ove il reggimen to ha avuto sede stabile per circa quarant'anni) e cli Asti (guarnigione del 21" dalla ricosti -


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Fanteria Meccanizzata e Corazzata

tuzione): nel primo !'arme di La Spezia e nel quarto !'arme della città piemontese. Il secondo ed il terzo quarto pongono in risalto il fattore di gloria militare conseguito dal reggimento e materializzato con due M.A.Y.M .. Nello scudetto nero al centro dello scudo è riportato un braccio, tratto dall'arme di Cremona, a simbolo della detenzione del nome distintivo del 21" fi n dal I 859 e, contemporaneamente, espressione araldica del motto reggimentale.

Comandanti 21 ° REGGIMENTO FANTERIA ( 1848-49) Col. Luigi Beretta 21 °

REGGIMENTO FANTERIA "CREMONA") ( 1859-71)

(BR IGATA

Col. Giacomo Garavelli Col. L uigi Vivoli Col. Luigi Caroelli 21° REGGT.TvfENTO FANTERIA "CREMONA" (1871-81) Col. Luigi Caorelli Col. Cesare Rossi Col. Baldassarre Orero 21 °

REGGIMENTO FANTERIA "CREMONA") (1881- 1926)

(BRIGATA

Col. Baldassarre Orero Col. Agostino Rosselli Col. Francesco Pistoia Col. Carlo Rolla Col. G.Battista Poddighe Col. Alfonso Petitti di Roreto Col. Luigi Catenacci Col. Pasquale Palopolì Col. Alessio Chapperon Col. Armando Diaz Col. Vitale Binna Col. Dante Formentini Col. Mario De Lama Col. Giustino Fedele Ten. Col. Adolfo Fiori (int.) Col. Carlo Garcea Col. G. Battista Foschini Col. Enrico Chiodi Col. Enrico Mettino 21° REGGIMENTO FANTERIA "CREMONA" (]926-75) Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Mario Cerruti Amelio Dupont Cosimo Bocchi Giorgio Masina Alberto Volpini Manfredo l\1arinacci Gustavo Valente Ettore Musco Giorgio Gervasoni

Col. Giuseppe Ferraris Col. Francesco To1ti Col. Gerardo Jannelli Col. Virginio Carosio Col. Agostino Uberti Col. Pasquale Gasparro Col. Gennaro Salvi Col. Luigi Vezzoni Col. Giuseppe Raimoncli Col. Cesare Poesio Col. Giannetto De Fazio Col. Romolo Ragnoli Col. Nino Foti Col. Ferruccio Minutillo Col. Antonio Casertano Col. E nzo Viola Col. Mario Montanari Col. Michele Cannoniere Col. Fabrizio Antonelli Col. Arturo Capizzi Cittadini Col. Ernesto Tetamo Col. Stefano Rossi Col. Salvatore Palazzo Col. Bruno Macagno 21 ° BATTAGLIONE FA NTERIA MOTORIZZATO "ALFONSINE" ( 1975-9 1) Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.

Claudio Corsetti Emilio Barbini Giovanni Cappato Nicola Signore Duilio Gussoni Lanfranco Angelini Pietro Proscia S imeone Visconti Calogero Cirneco Alfonso Magro

21 ° BATT,~GLTONE FA NTERIA M ECCAN1Z7ATO " ALFONSINE" (l 991 -92) Ten. Col. Alfonso Magro 21 ° REGGIMENTO FANTERIA "CREMONA" (I 992) Col. Gianfranco Casci Ceccacci Co l. Rosario Argentieri Col. Donato Garofalo


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L'Esercito Italiano verso il 2000

Sedi .1848-49 1860-61 1861 -62 I 862-63 1863-66 1866-69 1869-71 1871 -74 1874-79 1879-84

S. Germano Brescia Perugia Napoli Potenza Mi lano Livorno Reggio Calabria Brescia Alessandria

1884-87 1887-92 I 892-95 1895-98 1898- 1901 1901-05 1905-09 1909-43 1946-75 1975

Fano Milano Catania Piacenza Cremona Perugia Monteleone Calabro (CZ) Spezia Asti Alessandri.a


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Fanteria Meccanizzata e Corazzata

23° BATTAGLIONE "COI\!IO" (23° Reggimento Fanteria ''Co,no") Motto: "Forte nella prospera, mirabile nell 'avversa fortuna" Festa: 28 ottobre - anniversario del combattimento di S. Lucia di Piave (l 918). Sede: Como - Caserma "De Cristoforis". Mostrina: rettangolare di colore celeste.

Origini e vicende organiche Proviene dalle truppe di linea dei ducati di Parma e di Modena che si sono battute ne lla prima guerra d'indipendenza e che unitamente a personale piemontese hanno dato vita il 31 ottobre 1848 al 23° Reggimento lranteria; tale unità viene sciolta per effetto del decreto in data 14 dicembre I 849. Ricostituito il 1° novembre 1859 con elementi della Brigata Casale, forma con il 24° di nuova costituzione la Brigata Como e prende il nome di 23° Reggimento Fanteria (Brigata Como). Sciolte le brigate permanenti, nel 1871 assume la denominazione di 23° Reggimento Fanteria "Como" che carnbia nuovamente il 2 gennaio 188 I quando, riunito con il 24° nella ri.costituita brigata, diviene 23° Reggimento Fanteria (Brigata Como). Per la guerra I 9 I 5-18 il reggimento è articolato su tre battaglioni, ognuno con quattro compagnie fucilieri ed una sezione mitragliatrici. Con l'attuazione della legge 1l marzo 1926 sull' ordi munento riprende i I nome di 23° Reggimento Fanteria "Como", rimane articolato su due soli battaglioni ed in conseguenza della formazione delle brigate su tre reggimenti viene assegnato alla XIV Brigata d i Fanteria unitamente al 24° "Como" e al 17° "Acqui" . Con circolare del Gabinetto in data 1O agosto I 938, vien~ adottata la cravatta azzurra per i due reggimenti della "Como", quale simbolo delle gloriose tradizioni dei reparti medesimi. Formate le divisioni binarie nel 1939 il reggimento è inquadrato nella Divisione di Fanteria "Isonzo" (14a) della quale fanno parte anche i Reggimenti 24° Fanteria e 6° Artiglieria per D.f.. All'inizio del secondo conflitto mondiale il 23° ha il seguente organico: comando e compagnia comando; 1, II e III battaglione fu cilieri; compagnia mortai da 81; batteria armi di accompagnamento da 65/17. Viene sciolto in territorio Jugoslavo 1'8 settembre 1943 a seguito degli eventi determinati dall'armistizio. Per trasformazione del II battaglione del disciolto 68° Reggimento Fanteria, il I O settembre I 975 si costituisce in Como il 23° Battaglione Fanteria "Como" che è reso depositario delle tradizioni del 23° reggimento e con decreto 12 novembre 1976 ne riceve anche la Bandiera; l'unità svolge compiti addestrativi in ambito 3° Corpo d'Armata. Dal 5 novembre 1990 il battaglione passa alle dipendenze della Brigata rnec. " Legnano" e nel 1992 modifica la denominazione in 23° Battaglione "Como".

Campagne di guerra e fatti d'arme Prima d'Indipendenza (1848-49): 1848: Pastrengo, S. Lucia, Sona, Volla, Milano 1849: Sforzesca, Novara Centro Meridione (1860-61): Fano, Castelfidardo, Ancona S. Giuliano. Terza d'Indipendenza (1866) Eritrea (1895-96): concorre alla formazione dei battaglioni IV e XIV, XXI e XXXlll con 13 uffi ciali e 276 soldati. Adua: IV e XIV btg. Libia (1911-12): 1911: Henni Mesri, Ain Zara (4 dic.), Tagiura 1912: Macabez, Zanzur (8 giu.), Sidi Bila! Assaba 1913: Prima Mondiale (1915-18): 1915: Cadore


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L'Esercito flalianu verso il 2000

1916: 1917: 1918:

Alpi di Fassa Valle di Sexten. Stretta cli Quero, M. Cornelia M.. Solarolo (giu.) - Vittorio Veneto: Grave cli Papadopoli, S. Lucia cli Piave, S. Daniele del Friuli (ott.-nov.) Africa Orientale (1935-36): fornisce ai reparti mobilitati 6 uffic iali e 315 soldati

Seconda Mondiale (1940-43) 1940: frontiera jugoslava 1941-43: territorio jugoslavo

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare

Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920. Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nelJ'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e cli ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia (1915-18). (All'Arma di Fanteria). Medaglia d'Argento - Decreto 13 luglio 1849. Per l'ottima condotta tenuta nei falli d'arme della Sforzesca e di Novara (21-23 marzo 1849). Medaglia d'Argento - Decreto 5 giugno 1920 e 3 novembre 1921. In lotte aspre e cruente, sostenute con impareggiabile ardore e con eroica fermezza, contrastava ben due volte, al nemico baldanzoso, la marcia verso le pianure d'Italia (M. Cornelia, Strella di Quero, M. Valderoa, J'vl. Solarolo. q. 1672 di M. Grappa, 15 giugno - 13 luglio 1918). Nell'ora della riscossa, si s lanciava, primo tra i primi all'ardua azione di offesa sul Piave, determinando, con l'i mpeto gagliardo ciel suo attacco e con l'ardore insuperabile dei suoi fanti, il ripiegamento e la rotta disastrosa del secolare nemico, che incalzava implacabilmente fin oltre il Tagliamento (Piave, Taglia.mento, 28 ottobre - 4 novembre 1918).

Medaglia di Bronzo - Decretol9 gennaio 1913. Per la bella condotta tenuta dal 11 battaglione nell ' allacco del Forte Mcsri (26 novembre 1911 ).

lV!edaglie d'Oro al Valor Militare Tenente VITTORIO GADOLINI: Libia, 1911-12 Caporale AMELIO TASSONI: S. Giulia, 9 gennaio 1945

Stem,11ui Araldico Decreto 30 aprile 1976 (aggiornato in base a quanto dis posto dallo SME con circ. 12 1 ciel 9.2. I 987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: Partito: il primo cli rosso alla croce d'argento centrata ed al motto "Libertas" di nero in banda nel quarto cantone (Como); il secondo. d'azzurro troncato: a) a tre monti all'italiana d'argento; b) al silfio d'oro reciso (Cirenaica). b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (I) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata souo la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "FORTE NELLA PROSPERA, MIRABILE NELL' AV-

VERSA FORTUNA". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l' insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.


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Fan1eria Meccanizzata e Corazzata

Sintesi della blasonatura Nella prima partizione è riportata !'arme di Como a testimoniare il legame territoriale con la città della quale il Corpo porta il nome fin dalla costituzione. La seconda part.izione è dedicata alla gloria militare del 23" conseguita principalmente nel corso della guerra I 915-18 sul fronte italiano e durante il conflitto italo-turco in Libia (rappresentata dal silfio di Cirenaica).

Comandanti 23° REGGIMENTO fAN'l.ERIA (1848-49) Col. Enrico Cialdini 23° REGGIMENTO FANTERIA (BR IGATA "COMO") ( 1859-71) Col. Egidio Borda Col. Domenico Copperi Col. G. Baitista Cocconi Col. Luigi Merzlyak

Ten. Col. Alfredo Magrini Col. Silvio Tosatto Ten. Col. Ottavio Zoppi Col. Alessandro Grcgori Col. Zeffrìdo Andreoli Col. Pilade Pucci 23° REGGIMENTO FANTERIA "COMO" ( 1926-43) Ten. Col. Giulio Scovazzi (int.) Col. Francesco Zingales Ten. Col. Eghro Conti Col. Giovan Battista Ciri Ilo Col. Mario Girotto Col. Antonio Cavallo Col. Michele Vaccaro Col. Michele Rolla Ten. Col. Luigi Daddi Col. Giuseppe Carpitella Magg. Antonio Gutierrez Ten. Col. Adraste Mezzi Col. Fulvio Ciancabilla Ten. Col. Giorgio Lodi

23° REGGIMENTO FANTERIA "Co1v10" ( 1871-8 1) Col. Luigi Merzlyak Col. Cesare Croce Col. Carlo Corsi Col. Enrico Rebagl iati Col. Baldassarre Rocco Col. Vincenzo Guerra Col. Paolo Papp 23° REGGIMENTO FANTERIA (BRIGX!A "COMO") ( 1881-1926) Col. Paolo Papp Col. Achille Baistrocchi Col. Francesco Frola Col. Valentino Chiala Col. Pasquale Spina Col. Achille Mazzitelli Col. Giuseppe Piccinini Col. Giuseppe Amici Col. Giuseppe Valleris Col. Luigi Rainaldi Col. Bartolomeo Mondaini Ten. Col. Vittorio Gadolini Magg. Venanzio Magrin i Col. Augusto Fabbri Ten. Col. Umberto Gandini Magg. Filippo Martinengo Col. Filippo Pistoni Ten. Col. Pietro Sperati

23°

BATTAGLIONE FANTERIA "COìv10"

Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.

Pietro Yanasco Quintino Venuti Tullio Petrucci Giovanni Stripoli Gaetano Musso Francesco O' Angelo Giovanni Oliviero Mario Bellitti Michelangelo Petrella C. Maria Magnani

23° BATTAGLIONE "COMO" ( 1992) Ten. Col. C. Maria Magnani Ten. Col. Giuseppe D ' Errico Tcn . Col. Enrico Villa

Sedi 1859-60 1861-62

Alessandria Parma

1862-64 1864-66

Bologna Jesi

(1975-92)


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L'Esercito Italiano verso il 2000

1866 1866-68 1868-69 1869-72 1872-75 1875-78 1881-84 I 884-86 1886-88

Parma Bari Barletta Verona Treviso Palermo Novara Milano Reggio Calabria

1888-90 1890-95 1895-98 1898- 1902 1902-07 1907-21 192 1-22 1922-43 1975

Monteleone Calabro (CZ) Napoli Pìsa Torino Trapani Novara Gradisca (GO) Gorizia Como


Fanteria Meccanizzata e Corazzala

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26° REGGllVIENTO "BERGA1VIO" Mo tto: ''Più aspra l'impresa più forte l' ardore" Festa: 26 maggio - anniversario del combattimento di Fiondar ( 19 17) . Sede: Diano Castello (TM) - Caserma "Camanclone". Mostrina: rettangolare cli colore celeste con riga longitudinale scarlatta al centro.

Origini e vicende organiche Il 1° novembre 1859, con la costi tuzione della Brigata Bergamo, viene formato il 26° Reggimento Fanteria (Brigata Bergamo) con due battaglioni ceduti dal 17" e 18° Fanteria e per tale evento si allaccia idealmente alla tradizione dei reggimenti dell'esercito piemontese. Nel 1871 , con lo scioglimento delle brigate permanenti, prende il nome cli 26° Reggimento Fanteria "Bergamo" che cambia il 2 gennaio 1881 quando viene riunito con il 25° nella ricostituita brigata e riprende il nome di 26° Reggimento Fanteria (Brigata Bergamo). Per la guerra 1915-18 il reggimento è articolato su tre battaglioni , ognuno con quattro compagnie fuci lieri ed una sezione mitragliatrici. In attuazione della legge 11 marzo 1926 sull'ordinamento diviene 26° Reggimento Fanteria "Bergamo", nell'occasione viene articolato su tre battaglioni, uno dei quali giunge dal disciolto 25° Fanteria ed in conseguenza della formazione delle brigate su tre reggimenti viene assegnato alla XV Brigata di Fanteria unitamente al 73° e 74° " Lombardia". Formate le d ivisioni binarie nel 1939, partecipa al secondo conflitto mondiale inquadrato nella Divisione cli Fanteria "Bergamo" ( I Y) della quale fanno parte anche i Reggimenti 25" Fanteria e 4° Artiglieria per D.f. Il reggimento ha in organico: comando e compagnia comando; I, II e Ili battaglione fucilieri ; compagnia mortai da 81; batteria armi cli accompagnamento da 65/17. In segu ito agli eventi determinati dall' armistizio, viene sciolto il 27 settembre 1943 in Dalmazia, nella zona cli Spalato. Il 15 novembre 1975 si costituisce a Diano Castello il 26° Battaglione Fanteria "Bergamo" che è reso depositario delle tradizioni del 26° Reggimento del quale con decreto 12 novembre 1976 riceve anche la Bandiera. La nuova unità generata dal l battaglione del soppresso J 57° Reggi mento è un ente acldestrativo formato da comando e otto compagnie reclute delle quali quattro in distaccamento ad Albenga; queste ultime dal 1° maggio 1977 danno vita al 72° Battaglione Fanteria che opera a favore della Divisione poi Brigata "Centauro" quindi dal IO giugno 199 J il 26" è alle dipendenze della Brigata "Cremona". Nell ' ambito ciel riordinamento della Forza Armata il 2 novembre 1993 il battaglione perde la propria autonomia ed il gio rno s uccessivo è inquadrato quale I Battaglione nel 26° Reggimento "Bergamo" che si forma in Diano Cas tello (IM).

Campagne di guerra e fatti d'arme Centro Meridione (1860-61) : Fano, Castelfidardo, Ancona, S. Giuliano, assedio cli Gaeta Terza d'Indipendenza ( 1866) Eritrea (1895-96): concorre alla formazione dei battaglioni V, XVI , XIX e XXX con 10 ufficiali e 270 soldati Adua: V e XVI battaglione. Libia (1911-12): 19 I I: Megghias, Testata Omboch ( I6-17 clic.), Gherba 19 J2: Sidi Abdallah I e II I 913: Sicli Garbàa 19 14 Argub, BirGaudula Prima Mondiale (1915-18): I 915: Tolmino: S. Luci a (ago.), S. Maria (nov.) 1916: S. Maria cli Tolmino: Ciginj (mar.)


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L'Esercito Italiano verso il 2000

19 J7: 19 I 8: 1919:

Fiondar (mag.), Raccogliano, S. Marco di Gorizia (ago.), Pozzuolo del Friuli (ot.l.) Fossalta di Piave (giu.) - Vittorio Veneto: M. Panarotta (olt.-nov.) Libia Africa Orientale (1935-36): forni sce ai reparti mobilitati 20 ufficiali e 205 soldati. Seconda Mondiale (1940-43): 194 l: frontiera jugoslava 1941 -43: territorio jugoslavo Liberazione (1943-45): 1943: Dalmazia (reazione alle truppe tedesche).

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare Ordine .Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920. Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra ballaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia ( 1915-18). (All 'Arma di Fanteria).

Medaglia d'Argento - Decreto I i iugno 1861. Per la bella condotta tenuta dal reggimento nell'assedio di Gaeta ( 12 novembre 1860). .Medaglia d'Argento - Decreto 3 novembre 1921. Si dimostrò incrollabile per lunghi mesi nelle contrastale trincee di S. Lucia di Tolmino, donde lo slancio dell'attacco gli dava sovente l'ampio respiro della vittoria; fu magnifico d'ardimento, di vigoria e d'i mpeto nella conquista cli Raccogliano, fu ammirevole per tenacia nel resistere a Pozzuolo ciel Friuli al soverchiante urto avversario; fu magnifico assertore di fede e di sacrificio nel ricacciare il nemico oltre il Piave (S. Lucia di Tobnino, Raccogliano, 19-2/ agosto 1917: Pozzuolo del Friuli, 30 ottobre 1917; Piave, giugno 1918). Medaglia di Bronzo - Decreto/9 gennaio 1913. Per la ferma condotta tenuta dal Reggimento nel combattimento di Sidi Abdallah (Dcma), 3 marzo 1912.

Medaglie d'Oro al Valor Militare Colonnello NICOLÒ MADDALENA: Libia, 16 maggio 1913

Stemma Araldico Decreto 2 ottobre 1976 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 12 1 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: Inquartato: il primo d'oro e di rosso; il secondo d'azzurro ad un monte di tre cime al naturale su campagna cli verde attraversata eia un fiume d'azzurro; il terzo d ' azzurro al silfio d'oro reciso; il quarto inquartato di rosso e d'argento. b. CORONA TURRITA. c. ORNMv!ENTl: ( 1) Lista bifida: cl' oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scucio. incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "PIÙ ASPRA L'IMPRESA PIÙ FORTE L'ARDORE" . (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti s volazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.


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Fanteria Meccanizzata e Corazzata

Sintesi della hlasonatura 1° quarto: 2° quarto:

3° quarto: 4° quarto:

arme di Bergamo, città di cui il Corpo porta il nome fin dalla costituzione nel 1859. vi sono rappresentate le terre venete, ove il Reggimento si è battuto con particolare valore nel corso della guerra 1915-1 8. gloria militare acquisita in Libia durante il conflitto iLalo-Lurco, rappresentata dal si lfio di Cirenaica. arme d i Gaeta, al cui assedio nel 186 1 prese parte il Reggimento da poco costituito meritando la prima M.A.Y.M ..

Comandcmti Col. Um berto Galanti Ten. Col. Carlo Benedicenti Col. Aspreno Pclagatti Col. G. Battista Boffano Col. Ernesto Michelotti Col. Sante Celoria Col. Luigi Negri

26° REGGIMENTO FANTERIA ( BRIGATA "BER G,'\MO") ( 1859-71) Col. Pietro Masala Col. Tranquillo Molossi Col. Enrico Gavigliani 26° REGGLMENTO fANTl:JUA "BERGANO" ( 1871-81) Col. E nrico Gavigliani Col. Ulrico di Aichelburg Col. Italo Crociani

26" R EGGIMENTO FANTERIA "BERGAMO" ( 1926-43) Col. Luigi Negri Col. Italo Gariboldi Col. Luigi Nuvoloni Còl. Guido Adorni Col. Donalo Tripiccione Col .- Nono Buzio Col. Francesco Peretti

26° REGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA "BERGAMO") ( I 881-1926) Col. Italo Crociani Col. Francesco Mazza Col. Daniele Francesconi Col. Pietro Galli Col. Cesare Ponza cli S. Martino Col. Edoardo Fanchiotti Col. Pietro Magni Col. Giuseppe Ponzo Col. Girolamo Casiraghi Col. Attilio Gigli Col. Giovanni Mari Col. Cesare Cancedda Col. Nicolò Maddalena Col. Giuseppe Artista Ten. Col. Giacomo Manfredi Col. Pompeo Pisell i Col. Guido Regazzi

26° B ATTAGLIONE FANTERIA "BERCiAMO" ( 1975-93) Ten. Col. Guido Genovesi Ten. Col. Pasquale Conversano Ten. Col. Tommaso Viale Ten. Col. Angelo Rotolo Ten. Col. Pasquale De Francesco Ten. Col. Biagio D' Angelo Ten. Col. Salvatore Calamoneri Ten . Col.. F. Saverio Caz.z.ato Ten. Col. Giovanni Maltesi Ten. Col. Donato Marzano 26° REGGIMENTO "BERGAMO" (1993) Col. Guido Mori

Sedi 1859-60 1860-62 I 862-64 1864-65 1865-66 1866 I 866-67 1867-68

Alessandria Reggio Emi lia Bologna Spoleto L"Aquila Ancona Parma Lucca

1868-69 1869-70 1870-74 1874-77 1877-78 I 878-79 I 879-84 1884-87

Perugia Foggia Chieti Napoli Rossano Calabro (CS) Monteleone Calabro (CZ) Torino Cagliari


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L'Esercito Italiano verso il 2000

1887-92 I 892-93 1893-98 1898- 1902 1902-08

Genova Savona

Udine Spezia Torino

1908- 19 1919-23 1923-43 1975

Piacenza Istria Fiume Diano Castello (IM)


Fanteria Meccanizzata e Corazzata

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28° REGGlMENTO "PAVIA" Motto: "Ardeam dum luceam"

Festa: 23 luglio - anniversario del combattimento d i Borgo e Levico (I 866). Sede: Pesaro - Caserma "Del Monte". Mostrina: rettangolare di colore verde con riga longitudinale scarlatta al centro.

Origini e vicende organiche Il I O marzo 1860 sono formati due reggimenti (27° e 28°), con reparti organici di unità già costituite, che vengono riuniti nella nuova Brigata "Pavia". Ha così vita il 28° Reggimento Fanteria (Brigata Pavia) che nel 1871 , con lo scioglimento delle brigate permanenti, prende la denominazione di 28° Reggimento Fanteria "Pavia". Il 2 gennaio J 88 I viene inserito con il 27° nella ricostituita brigata e riprende il nome 28° Reggimento Fanteria (Brigata Pavia). Per la guerra l 915-18 il reggimento è ordinato su tre battaglioni, ognuno con quattro compagnie fucilieri ed una sezione mitragliatrici. Con l'attuazione delJa legge 11 marzo I 926 sull'ordinamento diviene 28° Reggimento Fanteria "Pavia", rimane articolato su due soli battaglioni ed in conseguenza della formazione delle brigate su tre reggimenti è assegnato alla XVII Brigata di Fanteria unitamente al 27° "Pavia" e 11 ° "Casale". Nell'agosto 1939, inquadrato nella Divisione di Fanteria "Pavia" (173 ) con i Reggimenti 27° Fanteria e 26° Artiglieria per D.f., viene çlestinato in Tripolitania ove si trova ancora all'inizio del secondo conflitt.o mondiale. Il reggimento ha in organico: comando e compagnia comando; I, II e III battaglione fucilieri , compagnia mortai da 81; batteria armi di accompagnamento da 65/17. Prende parte alle vicende che si susseguono nello scacchiere i'ibico-egiziano ed è sciolto il 25 novembre 1942, per eventi bellici, dopo la battaglia di El Alamein, avendo meritato la Medaglia d'Argento al V.M. alla Bandiera. li I O luglio 1958 viene ricostituito in Pesaro quale 28° Reggimento F'anteria "Pavia" (CAR), in sostituzione del preesistente 6° Centro Addestramento Reclute, su comando, compagnia comando e tre battaglioni. Con la ristrutturazione dell'Esercito è sciolto il 15 novembre 1975 e si forma, ancora in Pesaro, il 28° Battaglione Fanteria "Pavia" che eredita Bandiera e tradizioni reggimental i. Nell'ambito del riordinamento della Forza Armata il l7 settembre l 99 I si trasforma, in via sperimentale, in 28° Reggimento Fanteria "Pavia". Ceduto il 17 settembre 1992 il 2° battaglione, con sede in Fano, per la costituzione del 121 ° Reggimento Fanteria "Macerata", dal 7 gennaio l 993 assume la denominazione di 28° Reggimento "Pavia".

Campagne di guerra e fatti d'arme Brigantaggio (1860-70): vi prende parte il IV battaglione che è impegnato nel 1862-63 in Campania ed in Pugli a. Terza d'Indipendenza (1866): Val Sugana (Borgo e Levico). Roma (1870) Eritrea (1895-96): concorre alla formazione dei battaglioni III, V, XXJII e XXXI con 11 ufficiali e 250 soldati. Adua: III e V battaglione Libia (1911-12): concorre alla mobilitazione di alcuni reggimenti con 8 ufficiali e l 114 soldati. Prima Mondiale (1915-18): 1915: Podgora (lug.) - M. Sabotino (ott.) 1916: Gorizia (ago.) - Vertoiba (ott.) 1917: Altopiano Sette Comuni 1918: Piave: S. Biagio di Collalta (giu.)- Vittorio Veneto: Bezzecca, Cima d'oro (ott.-nov.)


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L'Esercito Italiano verso il 2000

Africa Orientale (1935-36): fornisce ai reparti mobilitati 30 ufficiali e 860 soldati. Seconda Mondiale (1940-43): 1940: Africa Settentrionale: zona di Sabratha 1941: 1942:

Tobruk, Ain El Gazala, Martuba, Barce, Agedabia Bir Acheim, Ain El Gazala, Tobruk, El Alamein.

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare

Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920. Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nel!' aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli cl' Italia ( 1915-18). (All'Arma di Fanteria).

Medaglia d'oro - Decreto 6 dicembre 1866. Nel fatto d'armi di Borgo questo reggimento decise la vittoria , ciancio arditamente l ' attacco al paese, impadronendosene combattendo, caricando poi successivamente iJ nemico fi nché fu posto in completa rotta. La notte a Levico fu questo stesso reggimento che con bravura, sangue freddo e disciplina ammirabile caricava alla baionetta gli Austriaci senza mai rispondere al loro fuoco come gli era stato ordinato, conquistando così palmo a palmo il paese (Borgo e Levico, 23 luglio 1866).

Medaglia d'Argento - Decreto 28 dicembre 1916. Confermato l'antico valore e le vecchie gloriose tradizioni nelle lunghe e ostinate lotte sull ' aspro terreno del Sabotino e del Podgora, prese poi parte gloriosa alla battaglia di Gorizia, e varcato l' Isonzo, portò primo la bandiera d'Italia nella conquistata città (luglio 1915 - agosto 1916). Medaglia d'Argento - Decreto 31 dicembre 1947. Durante sei mesi cli aspra vita operativa sul fronte di Tobruk, seppe con abile, ardimentosa opera, realizzare importanti conquiste, imponendo all'avversario la sua volontà tenace. Nella battaglia della Marmarica, iniziatasi dopo una così lunga, logorosa prova, le virtù guerriere dei suoi bravi fanti si affermarono e rifulsero di eroismo in quaranta giorni di dura, ininterrotta lotta. Assolvendo gravosi compiti di retroguardia, superò insidie e difficoltà cli ogni genere e riuscì sempre ad infrangere l'impeto di forze preponderanti nemiche. La controffensiva trovò le sue energie morali intatte, fortemente tese verso la vittoria. Esempio luminoso di fede, cli abnegazione, di indomito valore. Tobruk - El Adem - Ain El Gazala - Agedabia - Martuba, 30 maggio 1941 - 20 marzo 1942.

Medaglie d'Oro al Valor Militare Colonnello FEDERICO NEDBAL: Borgo e Levico, 23 luglio 1866 Tenente 0DD0NE FANTINI: M. Sabotino, 21 - 23 ottobre 1915 Capitano AGAMENNONE VECCHl: Gorizia, 6 agosto 1916 Sottotenente AURELIO BARUZZI: Gorizia, 6 - 8 agosto 19 16 Sottotenente AMILCARE ROSSI: Vertoiba, 1Oottobre 1916 Tenente FRANCESCO Coco: Africa Settentrionale, 25 luglio - 30 novembre 1941

Stemma Araldico Decreto I 4 luglio 1960 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. I 21 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: Inquartato: nel primo di rosso alla croce d'argento (Pavia); nel secondo d'azzurro alla croce d'oro (Panna); nel terzo d'azzurro al silfio d ' oro reciso e sormontato da una stella (5) cl ' argento (Cirenaica) ; nel quarto cl' azzurro ali' albero al naturale movente da una pianura inquartata d'argento e cli rosso ed attraversato da una lista d'argento con la parola "Fidelitas" in


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Fanteria 1\1/eccanizzata e Corazzata

nero e da due fedi sovrapposte, di carnagione, rnanicate di rosso (Pesaro). Sul tutto uno scudetto d 'argento al destrocherio armato in atto cli piantare un virgulto di alloro in un solco praticato nella campagna al naturale. li tutto abbassato al capo d"oro con il quartier franco che è: d'azzurro a tre colonne doriche al naturale cimate ciascuna eia un montante d'argento e caricate eia una lis ta pure d'argento, con la scritta "Pax" in caratteri di nero (Levico). b. CORONA TURRITA. c. ORNA.MENTI: ( I) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l' alto, riportante il mollo "ARDEAM DUM LUCEAM" . (2) Onorificenza: ;1ccollata alla punta dello scucio con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura 1° <1uarto: arme di Pavia, città di cui il Corpo porta da sempre il nome; inoltre la cittadinanza ha offerto al 26° la prima Bandiera cli combattimento. arme di Parma, città con la quale il Reggimento ha un particolare legame territoriale avendovi avuto sede di guarnigione per vari periodi, a partire dalla costituzione. 3° quarto: gloria militare acquisita in Africa Settentrionale nel corso del secondo conflitto mondiale, rappresentata dal silfio di Cirenaica. La stella è il simbolo della M.A.Y.M. meritata oltremare. 4° quarto: arme di Pesaro, città ove il Reggimento si è ricostituito ereditando dal 6° C.A.R. le funzioni di ente addestrativo. Nello scudetto centrale è riportato lo stemma ciel 6° C.A.R .. li capo d'oro è simbolo della massima ricompensa la V.M. concessa al Reggimento nel 1866 e nel quartier franco l'arme di Levico ricorda la località ove si è svolto il combattimento. 2° quarto:

Comandanti 28° REGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA "PAVIA") (1860-7 1) Ten. Col. Luigi Castelli Col. Federico Nedhal

Col. Battista Milani 28° R EGGIMENTO FANTERIA "PAVIA" (1871 -8 1) Col. Battista Milani Col. Giovanni Baulina Col. Lorenzo Montemayor 28° REGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA "PAVIA") (1881 -1926) Col. Lorenzo Montemayor Col. Cesare Cianchi Col. Giuseppe Mori Col. Gustavo Sommati cli Mombello Col. Michele Girola Col. Edoardo Guerriero Col. Francesco Caporali Col. Ferruccio Roberti Col. Tommaso D'Agata Col. Carlo Sargenti

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Luigi Forneris Pietro Ronchi Riccardo Pastelli Antonio Ferrari Augusto Allois Arturo Bucalo Federico Schiller Brito Leonardi Col. Claudio Malacarne Col. Francesco Montagano

28° REGGIMENTO FANTERIA "P,WI/\" ( 1926-42) Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Fausto Panclolfini Ernesto Vergano Mario Re Michele Ricciuti Ulrico Torcia Gregorio Vecchi Giuseppe Yallerini Leone Cerruti Umberto Piscitelli Roberto Mango


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28° REGG IMENTO FANTERIA "PAVIA" (CAR) (1958-75) Col. Marcello Brandi Col. Antonino Salerno CoL Alberto Palladino Col. Ezechiele Pozzi Col. Sergio Genovesi Col. Ezio Garbini Col. Angelo Olivieri Col. Riccardo Rosa Col. Mario Massobrio Col. Mario Reale Col. Vittorino Massa Col. Alessandro Duranti Col. Francesco D'Amore

28° B;i,rrAGLJONE FANTERIA "PAVlA" (1975-91) Tel. Col. Antonio Stragapede Tel. Col. Antonio Nardi Te!. Col. Alessandro Scarabotto Tel. Col. Luciano Cadeddu Te!. Col. Giovanni Alamari Te!. Col. V. Emanuele Dell'Aquila Tel. Col. Antonio Altamura Te!. Col. Antonio Sorbo 28° REGGIMENTO FANTERIA "PAVIA" ( 1991-93) Col. Giuseppe Carpegna 28° REGG IMENTO "PAVIA" (1993) Col. Alessandro Astuto Col. Luigi Tarasca

Sedi 1860-61 1861-62 1962-63 1863-64 1864-67 1867 1867-69 1869-70 1870-71 1871 -74 1874-76 1876-77 1877-80

Parma Piacenza Modena Reggio Emilia Panna Napoli Caserta Nocera Inferiore Rieti Padova Nocera Inferiore Siena Livorno

1880-82 1882-87 1887-92 1892-98 1898- 1900 1900-05 1905-1 1 1911 - 19 1919-20 1920-39 1938-42 1958

Trapani Piacenza Aquila Bologna Treviso Girgenti Firenze Ravenna Livorno Ravenna Tripolitania Pesaro


Fanteria Meccanizzata e Corazzata

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41 ° REGGIMENTO FANTERIA "MODENA" Motto: "Per guida l'onore, per meta la gloria". Festa: 27 ottobre - anniversario del combattimento a M. Pertica (1918). Sede: Gradisca d'Isonzo (GO) - Caserma "Polonio" Mostrina: rettangolare di colore bianco con righe longi tudinali cremisi ai lati.

Origini e vicende organiche Proviene dal Corpo Cacciatori della Magra costituito il 7 maggio 1859 con giovani volontari dell'Italia Cent;·ale; il nome è riferito al fiume che bagna Sarzana, località della prima adunata. Il successivo I 6 giugno il Corpo viene ordinato su due unità; si forma pertanto il 1° Reggimento Cacciatori della Magra che, unitamente al 2°, a partire dal 1° agosto entra nella Brigata Modena. Assume la denominazione di 41 ° Reggimento Fanteria (Brigata Modena) il l O gennaio I 860 quando i reggimenti formati nell'Italia Centrale prendono ordine numerico progressivo dopo i reggimenti di fanteria dell'Esercito sardo, nel quale sono incorporali il 25 marzo dello stesso anno. Con lo scioglimento delle brigate perrnanenti, nel 1871 diviene 41° Reggimento Fanteria "Modena" ma il 2 giugno 1881 è nuovamente riunito al 42° nella ricostituita brigata e riprende il nome di 41° Reggimento Fanteria (Brigata Modena). Per la guerra 1915- I 8 il reggimento è ordinato su tre battaglioni, ognuno con quattro compagnie fucilieri ed una sezione mitragliatrici. A seguito dell'applic:;azione della legge 11 marzo 1926 sull'ordinamento dell ' Esercito assume il nome di 41 ° Reggimento Fanteria "Modena" ed è assegnato alla V Brigata di Fanteria assieme al 42° "Modena" e 89° "Salerno". Nell 'occasione viene articolato su tre battaglioni uno dei quali giunge dal disciolto 60° Fanteria. Prende parte alla campagna in Africa Orientale con la Divisione di Fanteria "Cosseria". li 25 marzo I 939, per effetto della trasformazione organica delle grandi unità di fanteria, è inquadrato nella Divisione di Fanteria "Modena" (37a) unitamente ai Reggimenti 42° Fanteria e 29° Artiglieria per D.f.. JI reggimento ha in organico: comando; compagnia comando; I, II e III battaglione fucilieri; compagnia mortai da 81; batteria armi di accompagnamento da 65/ l 7. Viene sciolto in Epiro nel settembre 1943 a seguito degli eventi determinati dall'armistizio. li 20 ottobre 1975 si costituisce in Villa Vicentina (Udine), per trasformazione del battaglione lagunari "Isonzo", il 41° Battaglione Fanteria Meccanizzato "Modena" che eredita la Bandiera e le tradizioni del 41 ° Reggimento; è assegnato alla Brigata "Gorizia". Con un nuovo ordinamento per la Forza Armata il battaglione perde la propria autonomia il 3 settembre 1992 ed il giorno successivo è inquadrato nel 41 ° Reggimento Fanteria "Modena" che si ricostituisce in Gradisca d ' Isonzo (Gorizia). Nel 1993-94 il reggimento partecipa ali' operazione "Vespri Siciliani", in concorso al mantenimento cieli' ordine pubblico in Sicilia, ed all'operazione "Testuggine" per la vigilanza lungo il confine nord orientale.

Campagne di guerra e fatti d'anne Seconda d'Indipendenza (1859): vi partecipa il Corpo Cacciatori della Magra. Terza d'Indipendenza (1866) Roma (1870) Eritrea (1887-88): vi partecipa la 9a compagnia: Dogali. (1895-96): concorre alla formazione dei battaglioni V, XXIII e XXXI con 6 ufficiali e 240 soldati. Adua: V Battaglione Cina (1900-01): vi pa11ecipa la I oa compagnia. Libia (1911-12): concorre alla mobilitazione di alcuni reggimenti con I 5 ufficiali e 1324 soldati. Prima Mondiale (1915-18): 1915: M. Mrzli -M. Rosso- M. Sleme 1916: M. Cengio - Val Canaglia - Magnaboschi (giu.) - Carso: q. 208 (ott.)


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1917: 1918:

Gorizia: Sober (ago.) M. Grappa: Cà Tasson, Roccolo (giu .) - Vittorio Venero: M. Pertica, Fiera di Primiero (ott.-nov.) Africa Orientale (1935-36): Sciré

Seconda :Mondiale (1940-43): I 940: fronte alpino occidentale: M . Razct, Val Roja. I 940-4 1: Albania: Val Vojussa, Cuciati, Panarit , Valle Desnizza, B regu Scialesit, 1942-43:

Marizai, Golico, Kurvelesch, Lekdushaj in Albania e Grecia con compiti di presidio.

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare

Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920. Nei duri cimentj della guerra, nella tonnentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limjte di sacrificio e di w·dimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fo1tune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d' Italia ( 1915-18). (All'Anna di l:ànteria). Ordine Militare d'Italia - Decreto 27 gennaio 1937. Pari alla sua fama millenaria, espressione purissima di alte viitù gueITiere della stirpe, si prodigava eroica, generosa, tenace in tutte le battaglie, dando prezioso contributo di valore e di sangue alla vitto1ia (guerra italoetiopica: 3 ottobre 1935 - 5 m.aggio 1936). (All'Arma di Fanteria).

Medaglia d'Argento - Decreto 5 giugno 1920. Per l'incrollabile tenacia onde resistette all'imbaldanzito nemico: per l'impeto eroico dei suoi contrattacchi; per il largo tributo di sangue serenamente dato alla radiosa finale vittoria (Val Magnaboschi, l 8 giugno 1916; M. Grappa, giugno 1918: M. Pertica, ottobre 1918).

Medaglia c1:Argento - Decreto 3 l dicembre 1947. Inv itto, in 5 mesi d i asperrime vicende di guerra. Incrollabile nella resistenza, ardente ed irruente nell'offesa, mai prostrato nella fede contro ogni avversa fortuna, offriva generosissimo olocausto di sangue alla gloria della sua Bandiera alle fortune della Patria. Albania: Valle della Vojussa, Cuciati, Panarit, Valle Desnizz.a, Bregu Scialesil, Marizai, Colico, Kurvelesch (zona cli Lekdushaj), 16 novembre 1940 - 23 aprile 1941.

Croce di Guerra - Decreto 10 aprile 1942.

In due g iornate di combattimenti con impeto e con ardore spezzava un primo s istema difensivo e reiteraLarnente attaccava un secondo sistema, affermando, con strenua condotta, risoluta volontà di vittoria. ivi. Razet - Val Roja (ji-onte occidentale), 22-23 giugno 7940. Al Valore dell'Esercito

Medaglia di Bronzo - Decreto 4 gennaio 1978. Al verificarsi di un violento teffcmoto che colpiva il Friuli, accoJTeva prontamente sui luoghi disaslrati e prodigandosi con coraggio e con slancio fraterno di solidarietà umana, dava un valido contributo al soccorso dei feriti e dei superstiti della grave sciagura ( Friuli, 6-15 maggio 1976).

Al Valor Civile

Medaglia d'Argento - Decreto 20 maggio 1900. Per l'atto coraggioso compiuto il J6 gennaio in Avigliana (Torino), avendo dato mirabile prova cli prontezza, saggezza e ardimento in occasione degl i scoppi avvenuti nel dinamitificio di Avigliana. (Alla l" Compagnia).


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Fameria Meccanizzata e Corazzata

Stemma Araldico Decreto 24 maggio 1976 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SìvlE con circ. 121 ciel 9.2. I 987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: Inquartato: il primo d'azzurro al monte (M. Pertica) al naturale; il secondo caricalo cli un leone etiopico d'oro coronato, passante, tenente nella branca destra una croce copta dello stesso; il terzo partito cli rosso e di nero, caricato dell'elmo di Scanderbeg; il quarto d'oro alla croce d 'azzurro (Modena). b. CORONA TURRITA.

c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità

rivolta verso l'alto, riportante il motto "PER GUIDA L'ONORE, PER META LA GLORIA". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della hlasonatura 1° quarto:

2° quarto: 3° quarto:

4° quarto:

il preciso riferimento al M. Pertica simboleggia il vincolo storico con la regione veneta, ove il Corpo ha combattuto con particolare valore nella guerra 19 15- 18. ricordo della gloria militare acquisita in Africa Orientale nella campagna 1935-36. l'elmo di Scanderbeg ed i colori clcll'Albania simboleggiano la partecipazione del 41 ° alle operazioni sul fronte greco-albanese nel corso della seconda guerra mondiale. arme di Modena, città della quale il Corpo porta il. nome fin dalla costituzione nel 1860.

Comandanti I O REGGIMENTO "CACCIATORI DELLA MAGRA" (1859) Col. Nizzardo Roux 41 ° REGGI MENTO FANTERIA (BRIGATA "MODENA") (1860-71)

Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Francesco Materazzo Flaminio Palona di Borgofranco Nicolino Podestà Giovanni Graglia Carlo Cugia Giovanni Cattaneo

41° REGGIMENTO f,\NTERii\"MODENA" (1871 -

1881)

Col. Giovanni Cattaneo Col. Filippo Douglas Scotti Col. Enrico Sferra 41.0 REGGIMENTO FANTERIA (B RIGATA "MODENA") (1881-1926)

Col. Enrico Sferra Col. Vincenzo Cartoni Col. Alberto Bosi

Col. Fedele Dallosta Col. Carlo Caneva Col. Paolo Signorelli Col. Lodovico Frondoni Col. Alessandro Berliri Col. Diodato Siotto Pintor Col. Carlo Russo Col. Alfonso Galli della Loggia Col. Matteo Siniscalchi Col. Giovanni Rotondi Col. Carlo Anichini Col. Vincenzo Trotta Ten. Col. Battista Giri Ten. Col. Alfredo Gatti Ten. Col. Ottavio Richard Ten. Col. Giuseppe Santangelo Col. Abelardo Pecorini Col. Luigi De Nava Ten. Col. Luigi Fantini (int.) Col. Alberto Vercillo 41 ° REGGIMENTO FANTERIA "MODENA" ( 1926-43) Col. Armell ini Chiappa Col. Agostino Martini


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L'Esercito Italiano verso il 2000

Col. Alessandro Deguidi Col. Antonio Graziosi Col. Umberto Mondadori

Ten . Col. Anton io Lombardi Ten. Col. Lucio D'Antonio Ten . Col. Mario Di Benedetto Ten. Col. Nicola Tarantini Ten. Col. Piero Lucchetti Ten. Col. Carlo Ippolito Ten. Col. Silvano Olivieri Ten. Col. Luigi Dc Pascalis

41 ° BATTAGLIONE FANTER IA MECCANIZZATO "MODENA" (l 975-92)

Ten. Col. Gaetano Canfora Ten. Col. Fernando Ferretti Ten. Col. Giuseppe Mammone Ten. Col. Angelo Carabellese Ten. Col. G ianfranco L' Abbate Ten. Col. Alberto Pietroni Ten. Col. Gennaro Imperio

41 ° R EGGIMENTO FANTERIA "MODENA" ( 1992) Col. Enzo Scibilia Col. Claudio Bottos

Sedi 1859-60 1860-61 186 1-64 1864-66 1866-69 1869-70 l 870-7 1 1871 1871 -72 1872-77 1877-79 1879-82 1882-83

Parma Rimini Teramo Bologna Alessandria Piacenza Verona Nocera Inferiore Salerno Vercelli Milano Messina Teramo

1883-84 1884-86 I 886-90 1890-97 1897-98 1898- 1901 190 1-05 1905-09 1909-3 1 1931-43 1975-91 1991

Pescara Napoli Caserta Reggio Emilia Exilles Torino Sassari Gaeta Savona Imperia Villa Vicentina (UD) Gradisca d'Isonzo (GO)


Fanteria Meccanizzata e Corazzaw

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45° REGGI1VIENTO "REGGIO" lvlotto: ·'Con fede ed in silenzio". Festa: 17 dicembre - anniversario del combattimento di M. Valderoa (1917) Sede: Macomer (NU) - Caserma ·'Bechi L userna" Mostrina: rettangolare di colore bianco con righe longitudinali verdi ai lati.

Origini e vicende organiche Il 1" luglio 1859 viene costituito in Modena un Battaglione Volontari Modenesi con personale aflluito dall'Italia Centrale e con emigranti veneti; il 29 dello stesso mese, completati tre battaglioni, si 0 forma il 3° Reggimento Fanteria che è in seguito unito al 4° per formare la Brigata "Reggio". Il I gennaio I 860 diviene 45° Reggimento Fanteria (Brigata Reggio) e prende posto nell'ordine numerico progressivo d~i reggimenti cieli 'Eserc ito sardo nel quale viene incorporato il successivo 25 marzo. Sciolte le brigate permanenti, il 15 ottobre 1871 cambia nome in 45° Reggimento Fanteria "Reggio" e tale rimane sino al 2 gennaio 1881 quando ritorna con il 46° nella ricostituita brigata e riprende il nome cli 45° Reggimento Fanteria (Brigata Reggio). Per la guerra I 915-18 il reggimento è ordinato su tre battaglioni, ognuno dei quali con quattro compagnie fucilieri ed una sezione mitragliatrici. Con l'applicazione della legge 11 marzo 1926 sull'ordinamento assume la denominazione di 45° Reggimento Fanteria "Reggio", rimane articolato su due soli battaglioni, ed in conseguenza della formazione delle brigate su tre reggimenti viene assegnato alla XXX Brigata di Fanteria unitamente al 46° "Reggio" ccl al 59° "Calabria". Nel J 934 il reggimento passa alle dirett.e dipendenze del Comando Divisione "Caprera" quindi nel febbraio 1937 entra a far parte della XXXI Brigata. Formate le divisioni binarie. dal 15 aprile 1939 è inquadrato nella Divisione di Fanteria "Sabauda" (30°) della quale fanno parte anche i Reggimenti 46° Fanteria e I 6° Artiglieria per D.f. , e con tale grande unità prende parte al secondo conflitto n1ondiale. Il reggimento ha in organico: comando e compagnia comando; I, TT e III battaglione fucilieri; compagnia mortai da 81; batteria armi di accompagnamento eia 65/17. Il I O ottobre 1944 i suoi battaglioni formano i nuclei di tre reggimenti per la costituzione della Divisione per la Sicurezza Interna "Sabauda" e precisamente: 45° Reggimento S.I. "Sabauda", formato dal 1 Battaglione più reparti di nuova formazione; tale unità eredita la tradizione reggimentale; 46° Reggimento S.l. "Sabauda", formato dal II Battaglione e dalla compagnia comando reggimentale ciel disciolto 46°, che assorbe Bandiera e tradizioni dell'unità gemella; 145" Reggimento S.J. , formato dal Ili Battaglione più reparti minori. Sciolta la divisione e ricostituita la Brigata "Reggio" l'unitit riprende la denominazione cli 45° Reggimento Fanteria "Reggio" e tale rimane s ino allo scioglimento che avviene in data 15 giugno 1955. Il 1° febbraio 1977 si costituisce in Macomer (Nuoro) il 45° Battaglione Fanteria "Arborea" che tramanda le tradizioni del 45 ° Reggimento e con decreto in data 14 marzo 1977 ne riceve anche la Bandiera; partecipa nel corso ciel 1992 ali ' operazione "Forza Paris';. Nell'ambito ciel riordinamento della Forza Armata il battaglione perde la pro~Jria autonomia il 31 agosto 1993 ed il giorno successivo è inquadrato quale I O Battaglione nel 45° Reggimento "Reggio" che si costituisce in Macomer (NU).

Campagne di guerra e fatti d'anne Brigantaggio (1860-70) Terza d'Indipendenza (1866) Roma (1870) Eritrea (1895-96): concorre alla form azione dei battaglioni V, XVI, XIX e XXX con 7 ufficiali e 289 soldati . Adua: V e XVI Battaglione


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L'Esercito Italiano verso il 2000

Libia (1911-12): concorre al la mobilitazione cli vari reggimenti. Prima Mondiale (1915-18): 191 5: Tofane: Cima Falzarego, Lagazuol. I 916: Alto Corclevole: Dente ciel Sief. 19 17: M. Sief, l\tl. Valderoa (clic.). 19 18: Montello (giu.) - Vittorio Veneto: Vidor, Foll ina, Belluno (ott.-nov.). Africa Orientale (1935-36): fornisce a re parti mobilitati 9 ufficiali e 17 I soldati . Seconda Mondiale (1940-43): 1940-43: dislocato in Sardegna, forn isce personale alle unità impegnate nei vari fronti. Liberazione (1943-45): 1943-44: dopo 1'8 settembre 1943 concorre a far sgomberare la Sardegna dai tedeschi, quindi in novembre viene trasferito ìn Sicilia ove svolge compiti cli sicurezza.

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920. Nei duri cimenti della guerra, nella torn,entata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei lìgli d'Italia ( 1915-18). (All'Arma di Fanteria). Medaglia di Bronzo - Decreto 5 giuww 1920. Sulle vette impervie delle Dolomiti, sul Col di Lana, sul Piave e sul Grappa nella prospera come nella avversa fortuna, diede continue brillanti prove di tenacia, di saldezza e di elevato spirito di abnegazione (giugno 1915 - dicembre 1917).

lvledaglie d'Oro al Valor Militare Tenente IGNAZIO SALARJS: M . Sief, 2 1 maggio I 916 Capitano RICCARDO BAJARDI: Cime S ìef, 20 settembre 1917 Capitano ELIGIO PORCU: Monte! lo, 15- 16 giugno 19 18

Stemma Araldico Decreto 9 dicembre 1950 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1 987 - G io rnale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: Partito: il primo d'oro, alla croce d'azzurro (Modena) caricata in cuore da uno scudetto d'argento alla croce dì r!)Sso accantonata dalle lettere S.P.Q.R. in nero (Reggio Emilia); il secondo d'argento, al monte all ' italiana (3) d ì verde alla burella di azzurro posta in banda. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (I) Lista bifida: d ' oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scucio, incurvat,\ con la concavità rivol ta verso l'alto, riportante il motto "CON FEDE ED IN SILENZIO". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scucio con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastro rappresentati vo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto preclello, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura Nella prima partizione è riportata l'arrne dì Modena, città ove il Corpo si è costituito nel 1859, su cui è sovrapposta l'arme di Reggio Emil ia per il legame territoriale con la città di cui il Reggimento porta il nome s in dalla sua formaz ione.


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Fanteria /vfeccanizzata e Corazzala

La seconda partizione è dedicata alla gloria militare del 45° conseguita, in modo particolare, durante la guem1 1915- I 8 (simboleggiata dai monti ali' italiana), riassunta nella motivazione della M.B.V.M. di cui la " burella d ' azzurro" è la rappresentazione.

Comandanti 3° R EGGIMENTO FANTERIA (I 859) Col. Cesare Bonvicini 45° REGGIM ENTO FANTERIA (BRIGATA " REGGIO") ( 1860-71 ) Col. Cesare Bonvici'ni Col. Evasio Malabaila d' Antignano Col. Alessandro Petrìno Col. Alessandro Leone cli Tavagnasco Col. Paolo Vacha Col. Francesco De Vecchi - Pillati 45° REGGIME1HO FANTERIA "REGGIO" ( 187 1-81 ) Col . Francesco De Vecchi - Pi Ilati Col. Giovanni Rayneri Col. Pietro Lamberti Bocconi 45° REGGIM ENTO FANTERIA (B RIGATA. " REGGIO") (] 881 - 1926)

Col. Giovanni Riva Palazzi Col. Vittorio Cortese Col. Domenico Besson Col. G. Battista Cauvin Col. Stefano Scribani Rossi Col. Marcello Prestinari Col. Icilio Buonini Col. Carlo D'Amico Col. Giovanni Ghirelli Col. Giuseppe Panicati Col. Francesco Luparini Col. Ermenegildo Paclovin Ten. Col. Giulio Pucci (int.) Col. llio Jori Col. Francesco Castaldi Col. Giulio Poggesi Col. Ferdinando Cecere Col. Giuseppe Basso 45° REGGIMENTO FANTERIA ' 'REGGIO" ( I 926-44) Col. Pio Mastai Ferretti

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. 45°

Mario Calclerini Gaclclo Trocchi Enrico Quaglia Pietro Sisinni Gino Piccini Gavino Leclcla Antonio Calaresu Vincenzo D' Arcais Paolo De Carli

R E GGIM E NTO

Modena Reggio Emilia Mirandola Carpi Alessandria Borgo S. Donnino

INTERNA

" SABAUDA" ( 1944-46)

Col. Paolo De Cari i Col. Salvatore Artale 45° R EGGIMENTO FANTERIA " REGGIO" ( 1946-55)

Col. Salvatore Artale Co). Carmelo Liuzzo Col. Giuseppe Aloia Col. Giovanni Guida Col. Aldo Materassi Col. Luig i Martino Col. Nicola Boccafurni 45c BATI:A.GLIONE FANTERIA "ARBOREA" ( 1977-93)

Ten. Col. Ten. Col. Ten . Col. Teo. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten . Col. Ten. Col. Ten. Col.

Grancesco Caputo Romano Gaiani Pietro Porru Lucio Cervasio Giovann i Di Rauso Geri Antonio Occhionero Ernesto Fazzi Giovanni Marceddu Filippo Drago

45° REGGIMENTO " R EGGIO" ( 1993)

Col. Bruno Lattanzio Col. Ernesto Fazzi

Sedi 1859 1859 1859 1860 1860 I860

SICUREZZA

1860 1860-62 1862-64 1864-65 1865-66 1866-67

Novara Torino Iserni a Chieti Ancona Verona


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1867-68 1868 I868-71 1871-73 1873-76 1876-80 1880-83 1883-85 1885-88

L'Esercito Italiano verso il 2000

Perugia Terni Siena Firenze Trapani BoJogna Foggia Bergamo Messina

1888-91 189 1-97 1897-99 1899- 1903 1903-08 1908-39 1939-43 I 943-55 1977

Peschiera Verona Vercelli Lecce Napoli Sassari Iglesias (SA) Catania Macomer (NU)


Fanteria Meccanizzata e Corazzata

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47° BATTAGLIONE "SALENTO" (47° Reggimento Fanteria "Ferrara") Motto: "Fede e Valore". Festa: 1,5 giugno - anniversario della battaglia de l Piave ( 1918). Sede: Barle tta (BA) - Caserma "Stella" i'vfostrina: rettangolare cli colore celeste con righe long itud inali scarlalle ai lati.

Origini e vicende organiche Il 2 gennaio 1859 si forma in Bologna, con elementi volontari, una Colonna Mo bile delle Romagne, la quale si divide a sua volta in due frazioni che dal 1° ottobre sono organizzate in due reggimenti. La l" colonna mobile prende il nome di 25° Reggimento Fanteria ed accoppiata al 26° (già 2a colonna mobile) costi tuisce la nuova Brigata "Fe rrara" nell ' Esercito della L ega cieli' Italia C entrale. Il 1° gennaio del J860 diviene 47° Reggimento Fanteria (Brigata Ferrara) e prende posto nell'ordine numerico progressivo dei reggimenti dell'Esercito Sardo nel quale viene incorporalo il successivo 25 marzo. A causa del fermento prodotto dall a notizia relati va alla Spedizione dei Mille la Brigata, composta interamente da volontari, viene sciolta con decreto 20 maggio ed immediatamente ricostituita con elementi tratti dagli altri Corpi dell'Esercito; in particolare sono i reggimenti di numero dispari, dal 3 ° al 27°, che cedono la loro 4" compagnia per la formazione della nuova unità; il 47° viene ricostituito in Novara anziché a Ferrara . Sciolte le bri gate permane nti nel I 871, cambia nome in 47° Reggimento Fanteria "Ferrara" e tale rimane sino al 2 gennaio 1881 allorché viene ricostituita con il 48° la Brigata e riprende il nome di 47"

Reggimento Fanteria (Brigata Ferrara) . Per la guerra 1915- 18 il reggimento è ordinato su tre battag lioni , ognuno dei quali con quattro compagnie fucilieri ed una sezione mitragliatrici. Con I' attua1.ione della legge 11 marzo 1926 su li' ordinamento assume la denominazione cli 47° Reggimento Fanteria "Ferrara", rimane articolato su due soli battaglioni , ed a seguito della costituzione delle brigate s u tre reggimenti viene assegnato alla XXIII Brigata di Fanteria unitamente al 9 ° e al 10° "Regina", q uesti ultimi due reggimenti vengono sostituiti nel 1938 dal ricostituito 48° "Ferrara" . Con la formazione de lle divisioni binarie, il 28 marzo 1939 entra nella Divisione di Fanteria delle "M urge" con la quale il 15 aprile successivo viene inviato in Albania per prendere pa rte alla occupazione ciel territorio. La grande unità, che inquadra anche i Reggimenti 48° Fanteria e 14° Artiglieria per D.f., dal 24 maggio 1939 cambia il proprio nominali vo in quello cli Divisione di Fanteria "Ferrara" (23") e come tale partecipa al secondo conflitto mondiale. Il reggimento ha in organico: comando e compagnia comando; I, II e 111 battag lione fucilieri ; compagnia mortai eia 81; batteria arm i di accompagnamento da 65/17. Il 47 ° viene sciolto in Monteneg ro 1'8 settembre I 943. a segu ito degli eventi determinati dall'armistizio. . Il I O febbraio 1977 si forma in Barl etta, per trasformazione del distaccamento del 48 ° Battaglione Fanteria "Ferrara", il 47° Battaglione Fanteria "Salento" al quale vengono affidate le tradizioni del 47° Reggimento e con decreto 14 marzo 1977 ne riceve anche la Bandiera. Assume compiti addestrativi cd è formato da comando, plotone comando (dal 1988 compagn ia comando e serv i1.i ), due compagnie reclute. Con il riordinamento della Forza Armata, dal 14 no vembre 1992 prende denominazione di 47° Battaglione "Salento".

Campagne di guerra e fatti ci'arme Terza d'Indipendenza (1866)


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L'Eserci!U Italiano verso il 2000

Eritrea (1887-88): vi partecipa la 4° compagnia. (1895-96): concorre alla formazione dei battaglioni VI, XV, XX e XXIX con 8 ufficiali e 266 soldati. Adua: V e XV Battaglione Libia (1911-12) : concorre alla mobil itazione cli alcuni reggimenti fornendo 12 ufficiali e 1550 soldati. Prima Mondiale (1915-18): 19 15: Carso: Bosco Cappuccio (lug.), S . Martino (nov.) 1916: Carso : Monte S. Michele (giu.- ago.), Oppacchiasella (set.) ; Castagnevizza (nov.) 1917: Faiti (mag.) - Bainsizza: rlèxtcn (ago.) - Monte S. Gabriele (set.) 1918: Piave: Zenson (giu.) - Vittorio Veneto: Ansa cli Lampo!. Livenza, Ponte cli Madrisio (ott. - nov.) Africa Orientale (1935-36): fornisce a reparti mobilitali 11 ufficiali e 580 soldati. Albania (1939): operazioni di s barco ed occupazione del territorio. Seconda Mondiale (1940-43): 1940-4 1: fronte greco-albanese: Kalibaki, Makricampos. Sella R.adati, Tepeleni, Goliko. 1942-43: Montenegro: compiti cli presidio e operazioni cli controguerriglia.

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare

Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 f?Ìugn.o 1920. Nei duri cimenti della guern1, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrifi cio e cli ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia ( 1915-18). (All'Arma di Fanteria). Medaglia d'Oro - Decreto 5 giugno 1920. ln epiche lotte a San Martino ciel Carso e sul Monte S. Michele (novem.hre 1915 - giugno 1916) diede s ublimi prove di ardimento, di tenacia e cli spirito cli sacrificio, riconfermando le s tesse sue belle qualità guerriere nel le aspre mischie s u l!' Altopiano della Bainsizza (agos10 1917). Nell'offensiva austriaca del giugno 1918, sul Piave, compreso del suo dovere altissimo verso la Patria in quell'ora suprema, scrisse col sangue dei suoi migliori fanti pagine di gloria imperitura, sostenendo con impeto ed ardore sovrumani , in cinque giorni cli lotta furibonda, il formidabile urto delle masse avversarie a Villa Premuda, travolgendole con magnifico slancio a C. Fuma e contenendole eroicamente a C. Ninni; impareggiabile esempio del più fulgido valore e del più alto patriottismo. Medaglia d'Oro - Decreto 3 1 dicembre 194 7 Fal ange temprata, traeva, dalle aure insegne della passata guen-a, motivo cli nuova gloria. ln giorni cli epica lotta, i suoi fanti, degn i del loro molto "Fede e Valore", travolgevano di slancio il nemico fino ad affrontarlo in un formidabile campo trincerato (Borgo Tellini - Kalibaki) che attaccavano con tenacia e notevol i sacrifici di sangue conquistando posiz ioni saldamente e tenacemente contese (Lago Zerovina - quota 1201 - Burtopa - fiume Kalibaki - quota 935 - fiume Konnos - quota 889 - profeta Elia Ripitisti - Gribiani ). Di fronte a violenti contrattacchi nemici, condotti con fo rze soverchianti, contendevano il terreno palmo a palmo, facendo dei loro petti valido baluardo contro cui l'avanzata nemica s i infranse e si arrestò con perdite ri levanti (Doliana - Vesane - Makricampos - Cippo 2 1 - M. Bureto quota 1640 - Sella Radati - Tepeleni - Lekeli). Nell'offen siva di aprile, con mirabile slancio travolgevano le resistenze accanite ed ostinate opposte dal nemico e il 17 raggiungevano Agrirocastro, catturando prigionieri ed ingente bottino (Fronte f?1-eco, 28 ollobre 1940 - 23 aprile 1941 ). Di Benemerenza

Medaglia d'Argento - Decreto 5 giugno 191 O. Si segnalò per operosità, coraggio, filantropia e abnegazione nel portare soccorso alle popolazioni funestate dal terremoto calabro-siculo del 28 dicembre 1908.


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.Fanteria Meccanizzata e Corazzata

Medaglie d'Oro al Valor Militare Capitano GIACINTO VICINANZA: San Maiiino del Carso, 28 giugno 1916 Soldato UGO CORSI: Dosso FaitL 13-27 maggio 1917 Tenente Colonnello ADALGISO FERRUCCI: Grecia, 28 ottobre - 7 novembre 1940 Capitano P.A.SQUALE SANTILLI: Grecia, 14 novembre 1940 Colonnello FELICE TRIZIO: Albania, 1° dicembre 1940 Caporale FELICE DI NICOLA.NTONJO: Grecia, 14-16 dicembre 1940 Capitano CORRADO VALENTlNJ: Grecia, 28 otlobre - 2 dicembre 1940 Sergente Maggiore ANTONIO MENDOIJCCHIO: fronte greco, 13- 14 apri le 194 I

Stemma Araldico Decreto 7 settembre 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: Interzato in sbarra. Nel primo di rosso all'elmo di Scanderbcg d'oro; nel secondo d'azzurro al monte all ' italiana d i tre cime d'oro; nel terzo d'oro a quallro pali cli rosso al delfino stizzoso, al naturale, guizzante in palo su l tutto con la coda in alto e la testa in basso volta a destra imboccante la mezzaluna d' argento, parimenti voltata a destra (Lecce). li tutto abbassato al capo d'oro. b. CORONA TURR11A. c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto " FEDE E VALORE". (2) Onorificenza: accollala alla punta dello scucio con l'insegna pendente al centro ciel nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scucio.

Sintesi della blasonatura Lo smalto di rosso (simbolo di valore, ardire e sacrificio) e l'elmo di Scanderbeg s imbo leg giano la g loria militare acquisita dal Regg imento su l fronte greco-albanese nel corso ciel seco ndo conflitto mondiale. Lo smalto d'azzurro (simbolo di amor cli patria e fede ltà) ed il monte richiamano i I legame spirituale del 4 7° con le terre venete, bagnate dal sangue dei fanti nella guerra 1915- 18. li rosso e J'a7.zurro sono un riferimento ai colori tradizionali del Corpo. Completa lo stemma !'arme di Lecce, per il legame territoriale del 47 ° con il Salento, zona della quale l'unità ha portato il nome dal I 977. Il capo d'oro è simbolo delle due massime ricompense al V.M. che fregiano la Bandiera del Corpo.

Comandanti 4 7° REGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA " F ERRARA") ( ] 860-71) Col. Luigi Masi Ten. Col. Edoardo Arduini Col. Pao lo Nozis Ten. Col. Paolo Crodara Visconti Col. Cesare Bonvicini Col. Davide Terzaghi Col. Felice Asti di S. Martino

47° REGGIMENTO FANTERIA "FERRARA" (1871-8 1) Col. Felice Asti di S. Martino Col. Luigi Guidorossi Col. Alessandro Matarell i 47° REGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA "FERRAR;\" ) ( 188 I- I 926) Col. Alessandro Matarelli Col. Giacomo Boclrero


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L'Esercito Italiano verso il 2000

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Ten. Col.

Adriano Cordero di Montezemolo Alfredo Lertnitz Eugen io Bianchi Cesare Paladini Federico Cocito Enrico Bassi Domenico Ciancio Augusto Simoncini Luigi Mandile G. Battista Gilarcli Francesco De Gennaro Oreste Bandini Alessandro Roasio Filippo Parziale Benedetto Beretta Col. Giuseppe Vitali Giovanni Pietropaoli Col. Otello Poso Col. Enrico Heinzelmann Ten. Col. Attilio Zoccali Col. G . Battista Danise

Col. Ennio Zaùotti Col. Mario Bignami Col. Ilde brando Fiocca Col. Felice Trizio Col. Francesco Irnbriani Col. Giuseppe Rovescioli Magg . Diego Serio (int.) Col. Giuseppe Roscioli 47° BATTAGLIONE FANTERIA ''SALENTO" ( 197792) Magg. Franco Annichiarico Ten . Col. Antonio Sessa Ten. Col. S imone TrisoJ ini Ten. Col. Francesco Roscigno Ten. Col. Virgilio Liarcli Ten . Col. C. Damiano Natalicchio Ten. Col. Michele Antonicelli Ten. Col. Francesco Balzano Ten. Col. Antonio De Ninno 47° BATTAGLIONE "SALENTO" ( 1992)

47° REGGIMENTO FANTERIA "FERRARA'' ( 1926-43) Col. G. Battista Danise

Ten. Col. Antonio De Ninno Ten. Col. Antonio Angiuli

Sedi 1859 1860 1860-62 1862-63 1863-65 1865 1865-66 1866-67 1867-68 1868-69 1869-70 1870-72 I 872-74

Bologna Novara Alessandria Termini lmerese Palermo Genova Alessandria Piacenza Livorno Milano Cagliari Genova Peschiera

1874-76 Messi na 1876-78 Milano 1878-8 1 Udine I 881 -87 Genova 1887-88 Fano 1888-90 Sassari Salerno 1890-94 1894-98 Bergamo 1898-99 Mi lano 1899-1903 ì\tlessina 1903-08 Roma 1908-43 Lecce 1977 Barletta (BA)


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Fanteria lvfeccaniz.z.ata e Corazzala

52° BATTAGLIONE "ALPI" (52 ° Reggimento Fanteria "Alpi") lvfotto: "Obbedisco". Festa: 20 settembre - anniversario del combattimento di Sidi Bi lai ( 1912). Sede: Portogruaro (VE) - Caserma "Capitò" ;\1/ostrina: rellangolare cli colore verde. v •

Origini e vicende organiche Le origini del 52° sono comuni a quelle del 51 ° Fanteria . Nel 1859, ai primi sentori di guerra, vengono istituiti in Piemonte depositi d 'emigrati presso i quali viene affuolato personale volontario: tali depositi si formano i I 20 febbraio a Cuneo, il ! 7 marzo ad Acqui ed il 20 marzo a Savigliano. In attuazione ciel decreto 17 marzo che prevede la costituzione del Corpo Cacciatori delle Alpi si inizia a formare il 1° Reggimento al quale s i affianca, il successivo 7 aprile, il 2° Reggimento. Il 17 aprile con il personale affluito ad Acqui ha vita anche il Corpo Cacciatori degli Appennini che a pochi giorni dalla formazione passa alle dipendenze ciel Ministero della Guerra. Formato il 4 maggio un nuovo reggimento. il Corpo Cacciatori delle Alpi, composto dai tre reggi menti (l 0 , 2° e 3°), da una compagnia guide a cavallo ed una compagnia bersaglieri. viene posto al comando del Generale Garibaldi ed entra a far parte cieli' Esercito piemontese. li Corpo è in seguito completato con una batteria d'artiglieria, un reparto treno, una ambulanza ed una compagnia infermieri, ed ancora con una compagnia zappatori. un battaglione bersaglieri valtellinesi, un battaglione adolescenti ed altre tre compagnie bersaglieri. In giugno anche i. Cacciatori degli Appennini passano alle dipendenze del Generale Garibaldi e prendono nome di 4° Reggimento, infine, sempre nello stesso mese di giugno, si costituisce il 5" Reggimento. Avviate le trattative cli pace con l'Austria, il 15 luglio vengono sospesi gli arruo lamenti , dal giorno 20 luglio parte dei volontari è licenziata cd il 7 agosto il Generale Garibaldi lascia il comando della grande unità. Il 7 settembre il Corpo viene riorganizzato su due reggimenti di quattro battaglioni ciascuno e prende nome di Brigata Cacciatori delle Alpi: sono soppressi i reggimenti 2° e 5° il cui personale come quello del le quattro compagnie bersaglieri confluisce nel nuovo 1" Reggimento (Brigata Cacciatori delle Alpi); sono anche soppressi i reggimenti I", 3° e 4° il cui personale e parte di quello del battaglione adolescenti confluisce nel nuovo 2° Reggimento (Brigata Cacciatori delle Alpi). Con decreto ciel I4 maggio 1860 viene stabilito che la brigata prenda nome cli Brigata delle Alpi ed il 2" reggimento diviene 52° Reggimento (Brigata delle Alpi). Sciolte nel 1871 le brigate permanenti, l'unità diviene 52° Reggimento Fanteria "Alpi" e tale rimane sino al 2 gennaio 1881 allorché ritorna con il 51 ° nella ricostituita brigata e riprende il nome di 52° Reggimento

Fanteria (Brigata Alpi). Per la guerra J915-18 il reggimento è ordinato su tre battaglioni (IL III e IV: il I battaglione è in Libia), ognuno elci quali con quattro compagnie fucilieri ed una sezione rnitragliatrici ; nel 1918, soppresso il l battaglione, il IV diviene I battaglione. Quale simbolo delle gloriose tradizioni garibaldine. con circ. 9 del 2 gennaio 1919, viene adottata una cravatta di colore scarlatto per tutto il personale della Brigata Alpi (51 " e 52° reggimen to). Con l' attuazione della legge l l marzo 1926 sull'ordinamento assume la denominazione di 52° Reggimento Fanteria "Alpi" e viene assegnato alla XXII Brigata di Fanteri a unitamente al 5 I" " Alpi'' ed all ' 8 I O "Torino" . Il 1° ottobre I 934 assorbe la Scuola Allievi Ufficiali cli Complemento di Spoleto e diviene 52° Reggimento Fanteria "Alpi" (Scuola) e come tale opera s ino all'inizio ciel 1940 allorché perde denominazione e formazione cli ente scolastico e viene inquadrato nella Divisione cli Fanteria "Cacciatori delle Alpi" (22") assieme ai Reggimenti 51 ° Fanteria e IO Artiglieria per DJ.. Con tale grande unità partecipa al secondo conflitto mondiale sino allo scioglimento dell'8 settembre 1943, a seguito degli eventi determinati dall'armistizio che trova il reggimento in Jugoslavia, nella regione di Lubiana.


L'Esercito Italiano verso il 2000

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Ricostituito il I O luglio l 958 con funzioni addestrati ve quale 52° Reggimento Fanteria "Alpi" (CAR), in sosti tuzione del preesistente 2° Centro Addestramento Reclute stanziato a Cuneo, è articolato su comando, compagnia comando e quattro battaglioni. Trasferiti nel g iugno 1963, il I e II battaglione al 48° Reggimento Fanteria '"Ferrara", a partire dal 22 settembre I 964 muta compiti cd ordinamento ed assume la denominazione di 52° Reggimento Fanteria d'Arresto "Alpi"; ne fa nno parte oltre al comando e plotone comando un numero vario di compagnie d ' arresto. Lo scioglimento del 30 settembre 1976 è dovuto alla ristrutturazione dell'Esercito; il I battaglione con sede a Tarcento si trasforma il I O ottobre 1976 in 52° Battaglione Fanteria d'Arresto "Alpi': ereditando la Bandiera del 52° e le tradizioni dei "Cacciatori delle Alpi"; è inquadrato nella Brigata Meccanizzata "Mantova". Nel quadro del riordinamento della Forza Annata il battaglione si scioglie in data 3 1 marzo I 993 ed il giorno successivo si ricostituisce in Portogruaro come 52° Battaglione "Alpi" (per trasformazione del Reparto Comando e Supporti "Aqui leia", unità in vita dal 1° gennaio 1993) con fisionomia organica di B.A.R.. Alla nuova unità sono affidati compiti addestrativi per un'aliquota dei supporti del 5° C.A.

Campagne di guerra e fatti d'arme Seconda d'Indipendenza (1859): Ponte dì Casale, Sesto Calende, Varese, S. Fermo, Laveno, Tre Ponti Brigantaggio: (1860-70): negli anni I 862-63 opera in Sicilia nella zona fra Castellammare del Golfo, Palermo e Trapani. Terza d'Indipendenza (1866): Custoza Eritrea (1895-96): concorre alla formazione elci battaglioni V, XVI, XIX e XXX con 9 ufficiali e 281 soldati. Adua V e XVI battaglione. Libia (1911-12): 1911: Henni Mesri, Sidi Hassan, Ain Zara (4 clic.) 1912: Gargaresc, Sidi Bi lai 1913: Ettangi, Mdanar, Talcazà, Sicli Raffa Prima Mondiale ( 1915-18): 1915-16: Col cli Lana 19 l 7: Marmolada 1918: Francia: Bois du Courton, Bligny, Chemin des Darnes, Rozoy sur Serre Africa Orientale (1935-36): fornisce a corpi e reparti vari mobilitati complessivamente 15 ufficiali e 123 soldati. Seconda Mondiale (1940-43): 1940: fronte alpino occidentale 1941 : fronte greco-albanese (gen. -apr.) - Albania. l.942-43: territorio Jogoslavo: compiti di presidio e controguerriglia.

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare

Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920. Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e cli ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia ( 1915-18). (All'Arma di Fanteria). Medaglia d'Oro -Decreto 19 gennaio 1913. Per la splendida condotta tenuta dal reggimento durante tutta la campagna di Libia 1911- 12 e particolarmente per l'eroico valore spiegato nella battaglia cli Sicli Bila! (20 settembre 1912). Medaglia d'Argento - Decreto 16 maggio 1909. Perché sia perpetuato il ricordo degli ardimenti e degli eroismi, onde rifulse nella Campagna del 1859 il Corpo Volontario dei Cacciatori delle Alpi e sia reso indissolubile il vincolo delle memorie epi-


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Fan1eria lvleccanizza,a e Corazzata

che onde a quel Corpo sono uniti i Reggimenti 5 J O e 52° Fanteria che ne hanno in retaggio il patrimonio d ' onore e di gloria (Campagna 185<J).

.Medaglia d'Argento - Decre!O 5 giugno 1920. Per le prove di valore e di ardimento date dal IV Battaglione, nonostante la tenace resistenza avversaria, l'inclemenza della stagione e le difficoltà ciel terreno ( 1915-16 - Col di Lana, luglio 1915). Medaglia d'Argento - Decreto 5 giugno 1920. Fedele alle sue gloriose tradizioni, in violenti ed aspri combattimenti sui campi di Francia, contro un nemico formid abile, diede eccezionali prove cli bravura e cli salda tenacia. portando sempre alto il nome d'Italia e la fama elci Cacciatori delle Alpi (Bligny - Bois de Courton - Ai.m e - Sisson.ne - Rozoy sur Serre, 21 aprile - 11 novembre 1918). Medaglia di Bronzo - Decreto 15 giugno 1859. Pel coraggio ed ordine spiegato nell'inseguire il nemico, raccogliere informazioni, prigionieri di guerra, e spingere pattuglie contro il nemico (Campagna 1859). (Alla Brigata "Cacciatori delle Alpi" per lo Squadrone "Guide"). Medaglia di Bronzo - Decreto l 5 giugno 1859. Perché si mostrò degno della riconoscenza d i tutti i feriti, sì nostri che nemici (Campa1:na 1859). (A lla Brigata "Cacciatori delle Alpi" per il Corpo Sanitario). Medaglia di Bronzo - Decreto 3 l dicembre 1947. Pari alle sue nobili, glorio.se tradizioni, in tre mesi di aspra lotta, contrastò con indomito valore il passo all ' agguerrito nemico imbaldanzito eia notevoli fortunati success i, inchiodandolo al terreno, fino a fiaccarne , con violente e sanguinose azioni offensive e a prezzo di dure perdite, ogni velleità cli avanzata lungo le direttrici prestabilite. Nella ripresa azione offensiva, attaccò violentemente il nemico, ributtandolo oltre i confini, dando fulgido esempio cli valore e confe1:manclo ancora una volta le sue belle tracli7.ioni garibaldine. Fronte greco-albanese, gennaio-aprile 1941.

Al Valore dell'Esercito Medaglia di Bronzo - Decreto 4 gennaio 1978. ln occasione del violento sis ma che colpiva il Friuli, ancorché provato nelle s ue stesse file dall'evento tellurico, si prodigava con uomini e mezzi in coraggiosi ed estenuanti interventi di soccorso alle popolazioni colpite, fornendo , con tutto il personale impiegato, luminosa prova di eccezionale salde7.7.a d ' animo e non comune senso di altruismo nell'opera di soccorso che risultava determinante nell ' alleviare le sofferenze dei sopravvissuti ( Friuli, 6-13 ma~gio 1976).

Stemma Araldico Decreto 18 marzo 1962 (aggiornato in ba.se a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2. 1987 - G iornale Ufficiale del 14 .2. I 987). a. SCUDO: Partito. Il primo cli azzurro a tre monti nevati al naturale, sormontati eia tre corni da caccia d ' oro, imboccati, guerniti, legati cli rosso, uno sull'altro; il secondo fa.sciato cli rosso e d' argento cli sci pezzi, caricato da un clestrochcrio armato, tenente un ramoscello di alloro, al capo di rosso alla croce d'argento. Il tullo abbassato ad un capo d'oro con il quartier franco d'azzurro,al veliero d'oro di tre vele spiegate d'argento, cimate ciel tricolore italiano e sormontato da tre corone cl' oro disposte in fasci a. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d ' oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "OBBEDISCO" . (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scucio con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della .stessa.


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(3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scucio.

Sintesi della blasonatura L'alto valore del motivo di origine dell'unità ha richiesto una appropriata rappresentazione nella prima partizione: la catena di monti ed i tre corni da caccia richiamano alla mente il glorioso Corpo dei Cacciatori delle Alpi ed il colore delle guarnizioni dei corni ricorda la concessione al Corpo della cravatta rossa. Nella seconda partizione è riportato lo stemma di Cuneo (con il Capo di Savoia) città con la quale l'unità ha un pai1icolare vincolo territoriale (già sede del 2° C.A.R. da cui si è ricostituito il 52° nel 1958). Il ''destrocherio" con l'alloro simbolo delle unità addestrative, è ripreso dallo scudo del disciolto 2° C.A.R.. II capo d'oro è la blasonatura della massima ricompensa al Y.M. conseguita dal Reggimento nella guerra italo-turca come testimonia la navicella, su mare d ' argento, cli Tripoli inserita nel quartier franco.

Comandi 2"REGGIMENTO ( BRIG ATA "CACCIATORI DELLE ALPI") (1859-60)

Ten. Col. Giacomo Medici 52° REGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA DELLE " ALPI") (1860-71)

Ten. Ten. Teo. Ten. Col.

Col. Giacomo Medici Col. Camillo Boldoni Col. Giacomo Peyron Col. Michele Piano Andrea Fazioli

52° R EGGTfV1ENTO FANTERIA "ALPI" ( 1871-81) Col. Andrea Fazioli Col. Eusebio Chiò Col. Camillo Baroncelli 52° R EGGIMENTO FA NTERIA (BRIGATA "ALPI")

(1881 - 1926) Col. Camillo Baroncelli Col. Dante Taruffi Col. Alfredo Mantovani Col. Carlo Fenoglio Col. Bartolomeo Cialti Col. Giuseppe Amari di Adriano Col. Carlo Bloise Col. Federico Trulla Col. Pietro Gleijeses Ten. Col. Enea Chiodelli Ten. Col. Ubaldo Soddu (int.) Col. Luigi Celebrini di S. Martino Col. Edgardo Alcioni Col. Antonio Goian Col. Salvatore Marras Col. Fausto Pandolfini

52° REGGIMENTO FANTERIA "ALPI" ( l 926-43) Col. Fausto Pandolfini Col. Domenico Siciliani Ten. Col. Luigi Bellardini (int.) Col. Gabriele Vallo Col. Nico.la Spinelli Col. Emilio Giglioli Ten. Col. Domenico Aurilla (int.) Col. Paolo Angioj Ten. Col. Sergio Pinelli Col. Ugo Pucci Col. Salvatore D'Agostino Col. Luigi Maggiore - Perni Teo. Col. Ottorino Casali Col. Umberto Morandi Col. Umberto Scalcino 52° R EGGIMENTO FANTERIA "ALP I" (CAR) (I 958-64) Col. Augusto Ferlini Col. Aldo Ciaccia Col. Carlo Ciresi Col. Simone Sanicola Col. Umberto Di Domenico Col. Vincenzo Cardo

52° REGGIMENTO FANTERIA D'ARRESTO "ALPI"' (1964-76) Col. Vincenzo Cardo Col. Ermanno Marini Col. Armando Di Paola Col. Aldo Fragomeno Col. Gualtiero Alberghini Col. Arturo Vita Col. Angelo Sordi


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Fanteria Meccanizzata e Corazzaw

Col. Gi useppe Zefilippo Col. Luigi De Lucia

Ten. Col. Ten . Col. Ten. Col. Ten . Col. Ten. Col.

52° BATTAGUONE FANTERIA D'ARRESTO "ALPI" (1976-93) Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.

Marcello Meocolombo Renzo Bernardini Ferruccio Botti Pietro Benatti Pierangel9 Rosso

Luigi Madonna Giancarlo Torcelli Michele Di Benedetto Giovanni Masucci Romano Martella

52° BATTAGLIONE ''ALPI" ( 1993) Ten. Col. Corrado La Rocca Ten. Col. Francesco Persano

Sedi 1860-6 1 1861-63 1863 1863-64 1864-66 1866 1866-67 1867-68 1868 1868-69 1869-72 1872-74 1874-78 1878-79 1879-80 1880-82

Alessandria Palermo Livorno Pistoia Rieti Genova Bologna Perugia Spoleto Lucca Gaeta Ancona Perugia Roma Civitavecchia Cagliari

1882-85 1885-88 1888-91 1891 -92 1892-97 1897-1900 1900-05 1905-39 1939-43 1958-63 19'63-64 1964-76 1976-9 l I 991-93 1993

Brescia Catania Verona Peschiera Mantova Viterbo Reggio Calabria Spoleto Temi Cuneo Fossano (CN) Tarcento (UD) Attimis (UD) Cividale (UD) Portogruaro (VE)


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57° BATTAGLIONE "ABRUZZI" (57° Reggùnento Fanteria ''Abruzzi") Motto: "Nella bandiera è la mia gloria" . Festa: 8 agosto - anniversario dei combattimenti a Oslavia e Gorizia ( 1916). Sede: Sulmona (AQ) - Caserma "Battisti" Mostrina: rettangolare di colore verde con riga longitudinale nera al centro.

Origini e vicende organiche A seguito ciel clecrelo sull ' orclinamenlo ciel 24 gennaio 186 1 si forma in Milano il 16 aprile successivo il 57° Reggimento che viene inserito con il 58° nella Brigata "Abruzzi", anch'essa cli nuova costituzione. L' unità, formata con tre battag lion i ceduti al completo rispettivamente dal 7° e 8° "Cuneo" e dal 51 ° "Alpi ", prende il nome cli 57° Reggimento Fanteria (Brigata Abruzzi) che mantiene sino al 187 1 quando, con lo sciog lim ento del le brigate permane nti , diviene 57° Reggimento Fanteria "Abruzzi". Dal 2 gennaio 188 1 lorna con il 58° nella ricostituita brigala e riprende il nome cli 57° Reggimento Fanteria (Brigata Abruzzi). Per la guerra I 9 I 5- 18 il reggimento è ordinalo su tre battaglioni, ognuno con quattro compagnie fucilieri ed una sezione mitragliatrici. Con l'attuazione dell'orclinament.o approvato con legge 11 marzo 1926 diviene 57° Reggimento l<'anteria "Abruzzi", rimane articolato su d ue soli battaglioni ed a seguito della costituzione delle brigate su tre reggimenti è assegnato alla IX Brigata cli Fanteria unitamente al 49° "Parma" e al 79" "Roma". Nel 1939, con la formaz ione delle divisioni binarie, il 57° viene inquadrato nella Divisione dì Fanleria Autotrasportabile ·'Piave" ( IO") della quale fanno parte anche i Reggimenti 58° Fanteria e 20° Artiglieri a per D.f.. il reggimento ha in organico: comando e compagnia comando; I, II e Ill battaglione fucilieri; compagnia mortai da 81; batteria armi di accompagnamento eia 65/17. Nel 1941 a seguito dell ' adeguamento dei mezzi a disposizione la grande unità modifica il proprio nominativo in quello di Div isione d i Fanteria Motorizzata "Piave" ( Io•). Il 1O settembre 1943, dopo aver preso parte ai combattimen ti per la difesa di Roma, il 57° concorre alla coslìluzione cl i due battagli o ni di formazione per l'impiego in servizio di ordine pubblico alle d ipendenze del "Comando Cì uà Aperta cli Roma" ; il comando cli reggimento si fonde con il gemello 58° in un unico "Comando Gruppo Battaglioni della Divisione Piave". Tali unità vengono sciolte definitivamente il s uccessivo 23 settembre. li l " di cembre 1975 v iene cos t.ìtuito in Sora, per trasformaz ione de l l battaglione dell ' 80° Reggimento Fanteria, il 57° Battaglione Fanteria Motorizzato "Abruzzi" al quale vengono affidate la Bandiera e le tradiz ioni de l 57° Reggimento; è inquadrato nella Brigata Motori zzata ''Acqui» . Il 2 marzo 199 1 cambia denominazione in 57° Battaglione Fanteria "Abruzzi" e prende sede in Sulmona (AQ) , quindi da l success i vo 1° giug no passa a ll e dipende nze del Comando Organizzazione Penitenziaria Mi li tare con compiti addestrativi artico lato su comando; cornpagnia comando e servizi , due compagnie reclute; dal 1992 diviene 57° Battaglione "Abruzzi".

Campagne di guerra e.fatti d'anne Terza d'Indipendenza (1866) Roma (1870) Eritrea (1895-96): concorre alla formazione ciel XXVI battaglione con 2 uffic iali e 94 soldati. Libia (1.911-12): 1912: Due Palme, Asgurù, Psitos, Zuara, Regdaline 1913: Ettangi, Bu Scemai


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Fanteria lvleccanizzata e Corazzata

Prima Mondiale (1915-18): 1916: Oslavia, Gorizia (ago) 1917 : Gorizia: S. Caterina, Grazigna (mag.) - Bainsizza: Hoje (ago.) - Col della Berretta (dic.) 1918: C ol Fagheron (giu.) - Vittorio Venero: Coì Caprile (ott.-nov.) Africa Orientale (1935-36): cede un battaglione complementare all'84° Reggimento Fanteria, concorre alla formazione dell'XI battaglione speciale presso il 49° Fanteria e fornisce inoltre complessivamente 9 ufficiali e 181 soldati. Seconda Mondiale (1940-43): 1941: frontiera jugoslava (apr.-rnag .) - difesa costiera in Liguria 1942: difesa costiera in Liguria (gen.-ott.) - Francia: compiti di presidio (ott.-dic.) 1943 : Lazio (protezione delle vie di accesso alla Capitale). Liberazione (1943-45): - 1943: d ifesa di Roma (set.)

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare

Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920. Nei duri cimenti della guerra, nella tom1entala trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fo1tune, consacrando con sangue fecondo la romana vi1t ù dei figli cl' llalia ( 1915-18). (All'Arma di Fanteria). Medaglia d'Argento- Decreto 19 gennaio 1913. Per la splendida condotta tenuta dal reggimento nel combattimento delle Due Palme (l 2 ,narzo 1912). Medaglia d'Argento - Decreto 4 giugno 1914. Per l' energ ica e valorosa condotta tenuta dai battaglioni 1 e lil nell ' attacco e nella conquista dei trinceramenti di Camporosso - Recinto Ettangi (18 giugno 1913). Medaglia cl' Argento - Decreto 5 giugno 1920. Per l'indomi to coraggio con cui spezzò l' accanita resistenza avversaria, per il largo tributo di sangue versato e per la tenacia con cui trionfò nei reiterali violenti ritorni offensivi ciel nemico, al quale catturò numerosi prig ionieri e materiali (Oslavia, 6, 7, 8 agosto 1916). Croce di guerra francese con palma - 14 agosto 1917 (a ppesa alla Bandiera personalmente dal Presidente della Repubb lica francese, in occasione della rivista da lui passata nell'agosto 1917).

1v!edaglie d'Oro al Va/or Militare Sergente RIZ!ERI SERATO: L ibia, 12 marzo 1912. Soldato CARLO CREPALOI: Libia, l 2 marzo 19 12 Soldato VJTIORIO PREMOLJ: Monteroto_nclo (Roma), 9-1 Osettembre l 943 - Gennaio 1944

Stemma Araldico Decreto 13 giugno I 977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 12 1 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del I 4.2.1987). a. SCUDO: Inq uartato. Nel primo d'argento, all'aquila dal volo abbassato cli nero, coronata, rostrata, linguata ed armata cl' oro, accostata in capo dalle lettere P.I-1.S. (L' Aquila); nel secondo d' azzurro a due palme al naturale, fruttate d'oro, nodrite e sormontate eia due stelle d' argento (Tripol itania); nel terzo d' azzurro alla muraglia d'argento, torricellata d i tre, merlata alla ghibellina, la centrale più elevata, sormontata da una stella d'argento: il tulto su terrazza di verde


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aperto, finestrato e murato di nero (Gorizia): nel quarto d ' argento a tre fasce convesse di nero (Sora). b. CORON/\. TURRITA.

c. ORNAMENTI: (1) Usta bifida: d' oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "NELLA BANDIERA È LA MIA GLORIA". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scucio con l'insegna pendente al centro ciel nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile dell a corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra cd in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura 1° <1um10: !'arme di L' Aquila, capo luogo dell'Abruzzo, è riferita al legame territoriale del Corpo con la regione della quale porta il nome fi n dal 1861 . 2° quarto: gloria militare acquisita in Libia, nel 1912 in occasione del combattimento delle Due Paime e nel 1913 ad Ettangi. Le due stelle sono simbolo delle due M .A. V.M. concesse per i due fa tti d ' arme. 3" <1uar to: arme di Gorizia, per il legarne storico con la citt~t liberata nel 1916, ove fra i primi entrarono anche i fanti del 57°. La stella ricorda la terza M.A.VM .. 4° quarto: arme cli Sora, che si mbolèggia il legame territoriale con la città nella quale l' unità si è ricostituita nel 1975.

Comandanti 57° R EGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA " ABR U7ZI") ( 1861-71) Col. Alessandro Peano Col. Luigi Soldo Col. Augusto Montreal 57° R EGGIMENTO FANTERIA " ABRUZZI" ( 1871-8[) Col. Augusto Montreal Ten. Col. Luig i Avogadro cli Vigliano Col. Cesare Giuri a 57° REGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA ''ABRUZZI") (188 1-1 926) Col. Cesare G iuria Ten. Col. G. Battista Galiarati Col. Tee.mesto Manaeorda Col. Ferdinando Restellini Col. Alessandro De Michieli Col. G iuseppe Parvopassu Col. Carlo Canza Col. Giuseppe Bersia Col. Guido Colzi Col. Celestino Golini Col. Augusto Vanzo Col. Casimiro Yagliasincli Col. Vittorio T rai lori Col. Luigi Cornelli

Col. Achille Fonseca Pimentel Col. Lamberto Chisin i Col. Leonardo Alesso Ten . Col. Edoardo Ridolfi Col. Roberto Aurniller Col. Alfredo Ivlarini Ten. Co l. Umberto Aclernolio Col. Guido Bruni 57" R ECìG!MENTO FANTERIA " ABRUZZI" ( 1926-43) Col. Gu ido Bruni Ten . Col. Carlo Rcina Col. Pietro Carrara Col. Carlo De Bernardi Col. Licurgo Zann in i Col. Attilio Muscari Tomajoli Col. Carlo Rossi Col. Arnaldo Bonelli Col. Ottano Carnevali Ten. Col. Rinaldo Rossi Col. Lu igi Celacla Col. Arturo Ferrara 57 ° BATTAGLION E FANTERIA MOTORIZZATO "AI3RUZZ!" ( 1975-9 1) Ten . Col. Luigi Attanasio Tcn. Col. Giuseppe Spitaleri Ten. Col. Berardo Genti le


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Fanteria Meccanizzata e Corazzata

Ten. Col. Luciano Bacchini Ten. Col. Giovanni Sorbello Ten. Col. Italo Lottici Ten. Col. Antonio Di Gaeta Ten. Col. Fernando Mazzenga Ten. Col. Antonio Mariniello Ten. Col. Giuseppe Amico Ten. Col. Germi Guglietta Ten. Col. Romeo Toni Ten. Col. Aldo Di Janni

57" BATrAGLIONE FANTERIA " ABRUZZI" ( 1991-92) Ten. Col. Luigi Torres Ten. Col. Maurizio Di Oto Teo. Col. Giovanni Papi 57° BATTAGLIONE "ABRUZZI" ( 1992) Ten. Col. Giovanni Papi Ten. Col. Paolo Nanni Ten. Col. Vitaliano Tolomeo

Sedi 1861 1861 -62 1862 1862-64 1864-65 1865-66 1866-67 1867-68 1868 1868-70 1870-71 1871-74 1874-76 1876-77

Milano Cremona Catania Catanzaro Napoli Perugia Codogno Girgenti Palermo Pisa Roma Milano Gaeta Livorno

1877-80 1880-84 1884-87 1887-92 1892-94 1894-97 1897- 1900 1900-05 1905-09 1909-20 19.20 1920-43 I 975-9 1 1991

Genova Ivrea Bari Siena Palermo Girgenti Milano Gaeta Sassari Padova Treviso Vicenza Sora (FR) Sulmona (AQ)


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60° BATTAGLIONE "COL DI LANA" (60° Reggimento Fanteria "Calabria'') iv/orto: "Con fede oltre la gloria". Festa: 22 novembre - anniversario elci comballimento di M. Tùmba (1917). Sede: Trapani - Caserma "Giannettino". Mostrina: rettangolare di colore scarlatto con riga longitudinale verde al centro.

Origini e vicende organiche Per effetto del decreto 24 gennaio 1861 sull'ordinamento ha vita in Modena il 16 aprile successivo il 60° Reggimento che viene inserito con il 59° nella Brigata "Calabria", anch'essa cli nuova costituzione. L'unità, formata con tre battaglioni ceduti rispettivamente dall' Il O e 12° "Casale" e dal I 7° "Acqui", prende il nome di 60° Reggimento Fanteria (Brigata Calabria) che mantiene sino al 187 I quando, sciolte le brigate permanenti, di viene 60° Reggimento Fanteria "Calabria". Dal 2 gennaio 1881 torna con il 59° nella ricostituita brigata e riprende il nome cli 60° Reggimento Fanteria (Brigata

Calabria). Per la guerra I 9 I 5-18 il reggimento è ordinato su lre battaglioni , ognuno con quattro compagnie fucilieri ed una sezione mitragliatrici. Con l'applicazione della legge 11 marzo 1926 sull'ordinamento viene sciolto iJ 30 novembre dello stesso anno ed i suoi battaglioni sono assegnati uno al 41 ° e l'altro al 42" Reggimento. È nuovamente ricostituito, con elementi tratti dalla Brigata Reggio e dal 59° Fanteria, nei primi mesi del I 935 quale 60° Reggimento Fanteria "Calabria" prima alle dirette dipendenze ciel Comando Militare di Cagliari, poi inserito nella XXX Brigata cli Fanteria. Nel maggio 1935 viene mobilitato per esigenza A.O. ed inquadralo nella Divisione cli Fanteria "Sabauda I" con la quale rimane sino al rimpatrio e alla smobilitazione che ha luogo in data 8 febbraio 1937. Con la formazione delle divisioni binarie, il 15 ottobre 1939 viene assegnato alla Divisione di Fanteria "Calabria" (3 Ia) della quale fanno parte anche i Reggimenti 59° Fanteria e 40° Artiglieria per D.f.. Il reggimento ha in organico: comando e compagnia comando; l , 11 e rrr battaglione fucilieri; compagnia mortai da 81; batteria anni cli accompagnamento da 65/ 17. A seguito di trasformazione organica, dal 25 settembre 1944 divi ene 60 ° Reggimento Fanteria S.I. "Calabria" e tale rimane sino allo scioglimento della Divisione del 15 agosto 1946. In questa circostanza ripreso il nome di 60° Reggimento Fanteria "Calabria" è inquadrato nella ricostituita omonima Brigata nella quale perma ne fino al I O febbraio 1948 allorché, soppressa la grande unità, passa alle dipendenze del Comando Militare della Sardegna. Disciolto il 28 febbraio 1958, dopo alcuni mesi, il I O luglio, viene ricostituito in Trapan i quale 60° Reggimento Fanteria "Calabria" (CAR) in sostituzione del preesistente 4° Centro Addestrame nto Reclute. Sciolto nuovamente il 31 dicembre 1974, dal giorno successivo il I battaglione ne continua a tramandare le tradizioni assumendo il nome di Battaglione Addestramento Reclute "Calabria" e custodendone la Bandiera. A partire dal 15 novembre 1975, nell'ambito dei provvedimenti relativi alla ristrutturazione dcli ' Esercito, il BAR prende i I nome di 60° Battaglione Fanteria "Col cli Lana" ed eredita a pieno titolo la Bandiera e le tradizioni reggimentali. A scopo s perimentale, il l 0 agosto 1991, viene trasformato in 60° Reggimento Fanteria "Col cli Lana" rna il 3 settembre I 992, al termine dell'esperimento ritorna al livello di battaglione con la denominazione di 60° Battaglione "Col di Lana". Partecipa all'operazione "Vespri Siciliani", in concorso al mantenimento dell'ordine pL1bblico, nella provincia di Trapani, come reggi mento nel 1992 e come battaglione nel I 993 assicurando il supporto logis tico ad altri reparti che operano in woa. La medesima attività viene proseguita nel corso dell'anno 1994.


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Fanteria Meccanizzata e Corazzata

Campagne di guerra e fatti d'arme Brigantaggio (1860-70): dal I 862 al 1863 opera nella zona di Capua. Nell'ottobre 1866 è impegnato a sedare disordini a Palermo. Terza d'Indipendenza (1866) Roma (1870) Eritrea (1895-96): concon-e alla formazione dei battaglioni XIII, XXII e XXXV con 7 ufficiali e 229 soldati. Adua: Xlll Battaglione Libia (1911-12): 1912: Macabez, Bu Chemez (23 apr. - 3 mag. - 20 mag. - 31 mag.), Sidi Said (26-28 giu.), Sidi Alì . Prima Mondiale (1915-18): 1915: C~diLana 1916: Alto Cordevole: M. Sief, Val Travignolo; Cima Stradon 1917: M. Tomba (nov.) 1918: Val Manara (giu.) - Vittorio Veneto: M. Asolone (ott.-nov.) Africa Orirntale (1935-36): Adigrat - Macallè - Endertà - Amba Alagi - Lago Ascianghi - Addis Abeba. Seconda Mondiale (1940-43): 1940-43: Sardegna, con compito di difesa costiera. Liberazione (1943-45): 1943: Sardegna: operazioni contro i tedeschi nella zona di Stazza Litichedda e S. Teresa di Gallura 1943-45: Sardegna: assolve funzioni di sicurezza interna.

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare

Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920. Nei duri cimenti della guerra, nella tonnentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana vi1tù dei figli d'Italia (1915-18). (All'Arma di Fanteria). Ordine Militare d'Italia - Decreto 27 gennaio 1937. Pari alla sua fama millenaria, espressione purissima di alte virtù guerriere della stirpe, si prodigava eroica, generosa, tenace in tutte le battaglie, dando prezioso contributo di valore e di sangue alla vittoria (guerra italo-etiopica: 3 ottobre 1935 -5 maggio 1936); (all'Arma di Fanteria). Medaglia d'Argento - Decreto 5 giugno 1920. Con tenacia ed elevato spirito di sacrificio, non scosso dalle ingenti perdite e dalle più ardue difficoltà, conquistò, in lotte memorabili, la vetta del Col di Lana e poi le contrastate pendici del Colbricon e della Cima dello Stradon, fieramente resistendo ai violenti e ripetuti attacchi nemici. (Col di Lana Piccolo Colbricon - Quota 157 - Cima del:lo Stradon, Luglio 1915 - ottobre 1917). Su l Piave, da M. Tomba a Monfenera, si coprì di nuova gloria, opponendosi con eroica fennezza al furioso impeto delle masse avversarie che tentavano di aprirsi la via al Piano (novembre 1917). Medaglia di Bronzo - Decreto 19 gennaio 1913. Per la bella condotta tenuta dal reggimento nei combattimenti del 27 e 28 giugno 1912 a Sidi Said. Medaglia di Bronzo - Decreto 21 gennaio 1937. Partito da un caposaldo contro rilevanti forze avversarie che si erano fortificate, dopo 12 Km di rapida marcia attaccava risolutamente l'avversario, alternando fuoco e movimento con disciplina ed ordine ammirevoli, e serrando sotto la posizione da conquistare, malgrado l'intenso fuoco


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L'Esercito Italiano verso il 2000

dei ribelli bene postati. Con un brillante assalto alla baionetta conquistava la prima posizione nemica e di poi, malgrado le sensibili perdite, con un secondo assalto lo aggrediva nella successiva posizione, inseguendolo e disperdendolo. Dava superba prova di sprezzo ciel pericolo e di virtù guerriera. Olertà Uo/marà, 24 luglio 1936. (Al lll Battaglione ).

Stenuna Araldico Decreto 16 marzo 1956 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 ciel 9.2. I 987 - Giornale Ufficiale ciel 14.2.1987). a. SCUDO: Inquartato. Nel primo rinquartato alla croce d'azzurro sull'inquartatura (Modena): il I O di rosso alla croce d'oro accantonata da quattro B affrontate due a due ciel secondo (Casale), il 2° e 3° d'oro, il 4° d'azzurro all 'aquila spiegata di nero, coronata dello stesso, sollevante una lepre al naturale posta in fascia, al capo cli rosso alla croce d'argento (Acqui); Nel secondo inquartato in croce di S. Andrea: il I O e 3° d'oro ai pali cli Aragona di rosso, il 2° e 4° d' argento alla croce potenziata di nero (Calabria). Nel terzo, d'azzurro al monte al naturale (Monte Tomba) cimato cli una stella d'argento. Nel quarto, partito: il I O d'argento alla croce di rosso accantonata dalle lettere S.P.Q.R. (Reggio Emilia), il 2° d'argento al filetto d'azzurro posto in banda ed al leone di rosso tenente nella branca destra una croce ciel Calvario d'oro caricata del Cristo in argento, posto sul tutto (Abissinia) . b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (I) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "CON FEDE OLTRE LA GLORIA". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scucio con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scenden ti svolazzanti in sbarra ccl in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blason.atura 1° quarto:

(di origine): arme di Modena, città nella quale il Corpo si è costit11ito nel 1861. Vi appaiono anche l'arme cli Casale e l'anne cli Acqui a ricordo dei repaiti che hanno concorso alla formazione del 60° Reggimento, provenienti da unità preesistenti legate territorialmente alle due città ( 11° Reggimento "Casale" e 17° Reggimento "Acqui"). 2° quarto: arme di Calabria antica, simbolo del legarne del Reggimento con la regione della quale porta il nome fin dalla costituzione. 3° quarto: il preciso ri fer imento al M. Tomba simboleggia la maggior gloria militare conseguita durante la guerra 19 15- 18. La stella indica la M.A.V.M. concessa alla Bandiera. 4° quar.to: comprende !'arme di Reggio Emilia, città nella quale il Reggimento è stato ricostituito nel 1935, ed il riferimento alla partecipazione alla campagna in Africa Orientale; vi compare anche un fi letto d'azzurro a simboleggiare la M.B.V.M. concessa al III Battaglione del Reggimento.

Comandanti 60°

REGGIMENTO F ANTER IA "CALABRIA") (l 86 I -7 1)

(8 RIGATA

Col. G. Battista Corcliglia Col. Domenico Piva 60° R EGGIMENTO FANTERI.A "CALABRIA" ( 187 1-81) Col. Domenico Piva

Col. Manlio Bettarini Col. Leopoldo Colombini 60°

R EGG IM ENTO FANTERIA "CALABRIA") ( 188 1- 1926)

Col. Leopoldo Colombini Col. Claudio Aclemollo

(BRIGATA


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Fanleria Meccanizza1a e Corazzata

Ten. Col. Riccardo Belli dcll'lsca (in t.) Col. Alfredo Romagnol i Col. Ausonio Pisani Col. Ernesto Trogu Col. Carmelo Romano

Col. G. Battisti Michelctti Col. Tlluminato Ronchei Col. Ernesto M irabelli Col. Giuseppe Ciancio Col. Vittorio Murari dalla Corte Bra Col. Francesco Marchi Col. Alberto Cavaciocchi Col. Celso Gilberti Col. Alessandro Saporiti Col. G. Battista De ·Angelis Ten. Col. Roberto Aumiller Ten. Col. Gaetano Franco Col. Carlo Gleijcses

60° R EGGI M ENTO FANTERIA "CALABRIA" (C/\.R) ( 1958-74) Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

60° R EGGIMENTO FAi'ITERIA " CA! .ABRIA" ( 1935-44) Col. Italo Romano Col. Entico Broglia Ten. Col. Armando Damiano (int.) Col. Giuseppe Muller Col. Cesare Lovera Col. Giuseppe Vitelli Col. Gino Piccini Col. Pietro Sisinni Col. Raffaele Delogu Col. Carlo Salto Col. Ciro Marchillo Col. Romolo Senes

60°

R E GG I MENTO

SICUREZZA

BATTAGLION E ADDESTRA M ENTO

Ten. Col. Antonino Stracuzzi 60"BATT;\GLIONE FANTERIA "COL DI L\N .i \"

( 1975-9 I) Ten . Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten . Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.

INTERN/\

Magg. Antonio Tedde (int.) Col. Romolo Senes 60° REGGIMENTO FANTERIA ''CALABRI A" ( 1946-58)

60 °

Antoni no Stracuzzi Ugo Lalicata Salvatore Ferro Giuseppe Lentini Luigi Mineo Salvatore Casto Umberto Giallo Pietro Figliomeni Sebastiano Ellena Salvatore Gervasi

REGGIM ENTO FANTER IA "COL DI LANA,,

(I 991-92) Col. Ottavio Renzi 60° BA:TT AOUONE "COL DI LANA" ( 1992)

Ten. Col. Pietro Rizzo Ten. Col. Giovanni Sammartino Ten. Col. Domenico Pace

Sedi 186 1-62 1862-63 1863-66 1866

Modena Parma Capua Napoli

R ECLUT E

"CA! .ABRIA" ( 1975)

"CALABRIA" ( 1944-46)

Col. Mario Bertacchi Col. Renato Crosa Ten. Col. Cesare Pontigl io Ten. Col. Paolo Virdis Ten. Col. Cesare Pontiglio Col. Michele Ruju Ten. Col. Giovanni Mura Col. Cesare Gambarino Col. Enrico Cocco Col. Giuseppe Mastrobuono Col. Nicola Papale Col. Placido Castagna

Enrico Faraone Eolo Tondi Giulio Schm iedt Antonino Valguarnera Alessandro Li Pira Gaetano Borriso Mario Cevoli Gaetano Destro Castiniti Claudio D'Anna Salvatore Silipo Giovanni Bonomo Armando Castronovo

1866-68 1868-69 1869-73 1873-76

Palermo Trapani Torino Civitavecchia


3 lO

1876-77 1877-80 1880-84 1884-87 1887-93 1893-97 1897-1901 1901 -07 1907- 19

L'Esercito llaliano verso il 2000

Mantova Chieti Livorno Ivrea

Novara Reggio Calabria Spoleto Torino Viterbo

1919 1919 1919-26 193539 1939-46 1946 1946-58 1958

Udine Torino Viterbo Iglesias Sassari Iglesias Sassari T rapani


Fanteria lvfeccanizzata e Corazzata

311

62° REGGIJVIENTO FANTERIA CORAZZATO "SICILIA" Mollo: "Virtute supero". Festa: 23 ottobre - anniversario della battag lia di El Alamein (1942). Sede: Catania - Caserma "Sommaruga". Mostrina: rettangolare cli colore scarlatto con righe longitudinali verdi ai lati.

Origini e vicende organiche In attuazione dell'ordinamento approvato con decreto 24 gennaio 186 1 ha vita in Nola il I 6 aprile successivo il 62° Reggimento che viene unito con il 61 ° nella Brigata "Sicilia", anch'essa cli nuova costituzione. L' unità, formata con tre battaglioni ceduti rispettivamente dal 3° e 4° "Piemonte" e 52° "Alpi", prende il nome ùi 62° Reggimento Fanteria (Brigata Sicilia) che rnantiene sino al 1871 quando, sciolte le brigate permanenti, diviene 62° Reggimento Fanteria "Sicilia". Il 2 gennaio 1881 torna con il 6 1" nella ricostituita brigata e riprende il nome cli 62° Reggimento Fanteria (Brigata Sicilia). Per la guerra 1915-18 il reggimento è ordinato s u tre battaglioni, ognuno con quattro compagnie fucilieri ccl una sezione mitragliatrici. Nell' aprile 1920 il m battaglione, dislocato a Costantinopoli, concorre alla formazione ciel 313° reggimento fanteria. In virtù della legge 11 marzo I926 sul!' ordinamento diviene 62° Reggimento Fanteria "Sicilia" rimane articolato su due soli battaglioni ed a seguito della costituzione delle brigate su tre reggimenti è assegnato alla Vlll Brigata cli Fanteria uni tamente al 61 ° "Sicilia" e al 65° "Valtellina". li 28 gennaio 1936 viene.inviato in Africa Sellentrionale per esigenza A.O. ed è rimpatriato il 2 settembre de ll o s tesso anno. 11 1° novembre I 936 prende nome cli 62° Reggimento Motorizzato "Sicilia" e viene assegnato alla Divisione Motorizzata "Trento" della quale fanno parte anche i Reggimenti 61 ° Fanteria (dal 1937) e 46° Artiglieria. La grande unità nel 1938 comprende anche i l 7° Bersaglieri e dal 2 gennaio I 939 completa la denominazione in Divisione Motorizzata ''Trento" ( 102") e come tale prende parte al secondo conflitto mondiale. li reggimento ha in organico: comando e compagnia comando; I, Il, e lll , battaglione fucilieri; compagnia mortai da 81; batteria anni di accompagnamento eia 65/17. Il 62°, al pari de lle altre unità divisionali , viene sciolto per eventi bellici in Africa Settentrionale il 25 novembre I 942 al termine di aspri combattimenti per i quali viene conferita alla Bandiera la Medaglia cl ' Argento al VM. Il l O ottobre 1975 viene costituito in Catania il 62° Battaglione Fanteria Motorizzato "Sicilia" che eredita le tradiz ioni e la Bandiera del 62° Reggimento. È assegnato alla Brigata Motorizzala "Aosta" ed è poi trasformato in 62° Battaglione Fanteria Meccanizzato "Sicilia" il I O giugno 1991. Con un nuovo riordinamento per la Forza Annata, il 26 agosto 1992 il battaglione viene sciolto e concorre assieme al 62" Battaglione Corazzato "M.0 . .Jero" alla costituzione ciel 62° Reggimento Fanteria Corazzato "Sicilia" che s i forma in Catania il 27 agosto 1992. Il reggimento prende parte all'operazione "Vespri Siciliani", in concorso al mantenimento dell ' ordine pìubblico, nella provincia cli Catania, nel secondo semestre 1992 e nel corso del 1993. L'allività viene proseguita anche nel corso dell ' anno 1994 .

Campagne di guerra efatti d'arme Brigantaggio (1861-62): Castel Durazzano Terza d'Indipendenza (1866): Primolano, Vigolo Roma (1870) Eritrea (1895-96): concorre alla formazione del XXVI battaglione fornendo 3 ufficiali e 97 soldati. Libia (1911-12): concorre alla mobilitazione cli vari reggimenti. Prima Mondiale (1915-18): 1915: Val di Ledro: M. Vies 1916: M. Sperone - Passo Buole (mag.) - Vallarsa ~ Macedonia


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L'Eserci10 Italiano verso il 2000

I 9 I 7: Macedonia: Ansa della Cerna, Vlaklor (mag.) Macedonia: Ansa della Cerna, q. 1050 (set.-ott.) - Kruscevo, M. Baba I 9 I 8: 1919: Macedonia: fino a luglio Africa Orientale (I 935-36): dal gennaio ali' agosto 1936 è dislocalo in Libia Seconda Mondiale (1940-43): 1940: fronte alpino occidentale 1941-42: Africa Settentrionale: Tobruk, Sollum, El Alamein, Bir El Abd.

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare

Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920. Nei duri cimenti della guerra, nella torrnentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite cli sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia (!915-18j. (All'Anna di Fanteria). Medaglia d'Argento - Decreto 31 ollobre 1920. Per la tenacia a tutta prova e l'eroico ardimento dimostrati a Primolano il 21 e 22 luglio 1866, ed a Vigolo il 23 luglio 1866. Medaglia d'Argento - Decreto 23 settembre 1949. Valoroso reggimento della Divisione "Trento", preposto alla difesa d'un tratto particolarmente importan te dello schieramento di una armata corazzata, durante dodici giorni cli ininterrotta asperrima lotta ha saputo sostenere, infrangendolo, l'urto di forze soverchianti, infliggendo loro perdite considerevoli, e mantenere le posizioni a prezzo di reiterati strenui sacrifici, individuai i e collettivi, dallo stesso avversario ammirati. Martellato poi di giorno e di notte dall'artiglieria e dagl i aerei avversari, sopravanzato da ingenti forze corazzate, ridotto a un quinto degli effett.ivi, esaurite le munizioni , ha dovuto - esausto - piegare, dopo essersi prodigato, meraviglioso cli fervore e di sacrificio, nel supremo compito di proteggere la ritirata di altre unità cieli ' Armata. Ajì-ica Settentrionale, ottobre - novembre 1942 Medaglia di Bronzo· Decreto 25 luglio 1861 Pel valore e per l'abnegazione di cui fecero prova nelle operazioni intese a reprimere il brigantaggio (giugno 1861, Castel Durazzano). (Alla 2° e 3" Compagnia). Medaglia di Bronzo - Decreto 29 ottobre 1922 In accanite giornate di battaglia, resistendo dapprima impavido a furiosi attacchi e scattando poi animosamente ad un fulmineo contrattacco alla baionetta, manteneva in concorso con altri reparti. una posizione di decisiva importanza, a prezzo di purissimo sangue (Passo Buole, 25-30 maggio 1916).

Medaglie d'Oro al Valor Militare Sergente MICHELE PERR JELI.O: Africa Settentrionale, 16 giugno 1941 Maggiore ALBOINO DE IULIIS: Trento. 9 settembre I 943

Stemma Araldico Decreto 2 ottobre 1976 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 ciel 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: Inquartato. Il primo d 'argento, all'aquila di Trento con gli artigli su un monte di quattro cime cli verde ; il secondo d'azzurro a due monti ( Passo Buole) al naturale ; il terzo d'azzurro al silfio d 'oro reciso di Cirenaica; il quarto all 'aqui la nera coronala dello stesso. b. CORONA TURRITA.


Fanteria Meccaniz.z.a1a e Coraz.z.a1a

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c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "VIRTUTE SUPERO".

(2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura 1° quarto:

arme della provincia cli Trento, a rappresentare il legame con il Trentino ove il Reggimento ha valorosamente combattuto durante la guerra 1915-18. 2° quarto: il preciso riferimento al Passo Buole simboleggia la gloria militare acquisita nel maggio 1916 durante la difesa di quella zona. 3° quarto: dedicato alla condotta tenuta dal 62° in Africa Settentrionale, nel corso del secondo conflitto mondiale, rappresentata dal silfio di Cirenaica. 4° quarto: aquila di Sicilia, per ricordare il legame territoriale che unisce il Corpo alla regione della quale porta il nome fin dalla costituzione.

Cornandanti 62° REGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA "SICII.IA") ( 1861-71) Col. Col. Col. Col.

Enrico Marchetti cli Muriaglio Antonio Staffaneo Lelio Calcagnini - Estense Enrico Rapisardi

62° REGGIM ENTO FANTERIA "SICILIA" ( 1871 -8 1) Col. Enrico Rapisardi Ten. Col. Giorgio Mosci Col. Ulisse Casanova Ferserinch Col. Luigi Merzlyak Col. Ulisse Casanova Ferserinch Col. Vittorio Rugiu 62° REGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA " S ICILIA") (1881-1926) Col. Vittorio Rugiu Col. Adriano Tournon Col. Severino Zanelli Col. Pietro Rossi Col. Francesco Porpora Col. Pietro Gabutti Col. Alberto Raggio Col. Michele Gagliardi Col. Gabriele Benassai Col. Angelo Freguglia Col. Pietro Pontremoli Col. Pietro Ghirelli di Mirandolo Col. Luigi Zanchi Col. Alberto Cangemi Col. Augusto Testoni

Col. Col. Col. CÒI. Col. Col.

Ermenegildo Fimmani Ezio Zanetti Ettore Silvestri Enrico Rollctto Roberto Simonetti Manfredi Renzi

62° REGGIMENTO FANTERIA "SICILIA" (1926-36) Col. Giulio Rovere Col. Giovanni Falzoi Col. Francesco Corbi 62° REGGIMENTO FA NTRR IA MOTORIZZATO "SICILIA" (1936-39) Col. Mario Giaume Col. E ugenio Gatti 62° R EGG IME NTO FANTERIA MOTORI ZZATO "TRENTO" ( 1939-42) Col. Eugenio Gatti 62 ° BATTAGLIONE FANTERIA MOTORIZZATO "SICILIA" ( 197 5-92) Ten. Col. Salvatore Arcella Ten. Col. Alfio Di Bella Ten. Col. Alfio Russo Ten. Col. Giuseppe Catalano Ten. Col. Alfio Coco Ten. Col. Isidoro Raciti Ten. Col. Gianni Gerace Ten. Col. Lorenzo Ligato Ten. Col. Giuseppe Randazzo Ten. Col. Sebastiano Vacante


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L'Esercito Italiano verso il 2000

62° BATTAGLIONE FANTERIA MECCANIZZAT O ' 'SICILIA" ( 1992)

62° REGG I MENTO FANTERIA CORAZZATO "SICILIA" (1992)

Ten. Col. Sebastiano Vacante

Col. Giovanni Giusto Col. Lucio Barbagiovanni Gasparo

Sedi 1861 186 1-62 1862 1862-64 1864-67 1867-70 1870-71 I 87 1-74 1874-77 1877-80

Napoli Potenza Pavia Cremona Reggio Emilia Gaeta Roma Velletri Roma Salerno

1880-83 1883-88 1888-95 1895-98 1898- 1902 1902-09 1909-36 1936-43 1975

Palermo Alba Torino Palermo Padova Rimini Parma Trento Catania


Fanteria lvfeccanizzata e Corazzata

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66° REGGIMENTO FANTERIA "TRIESTE" Motto: "Osando vinco".

Festa: 22 aprile - anniversario del combattimento di Takrouna (1943). Sede: Forlì - Caserma "De Gennaro" Mostrina: rettangolare di colore nero con riga longitudinale bianca al centro e filetti longitudinali bianchi ai lati.

Origini e vicende organiche ln attuazione del decreto 29 g iugno 1862 il 1" agosto successivo vengono formati , sulle Lande di S. Maurizio (Torino), il 65 ° e 66° Reggimento che danno vita alla Brigata "Valtellina". Il 66° Reggimento Fanteria (Brigata Valtellina) si costituisce con le compagnie 17• e 18" cedute dai reggimenti 45°, 46°, 47°, 48°, 49° e 50° che vengono inserite nel l 0 , 2° e 3° battaglione; il 4° battaglione si forma in Sicilia con 4 compagnie cedute dal 3° deposito provvisorio. li reggimento prende sede in Torino e lascia a Bagheria il 4 ° battaglione. Allo scioglimento delle brigate permanenti, nel 1871, cambia nome in 66° Reggimento Fanteria "Valtellina" ma il 2 gennaio 1881 concorre a ricostituire la brigata assieme al 65° e riprende quello di 66° Reggimento Fanteria (Brigata Valtellina). Per la guerra 1915-18 il reggimento è ordinato su tre battaglioni, ognuno con quattro compagnie fucilieri ed una sezione mitragliatrici. In virtù della legge 11 marzo 1926 sull'ordinamento cambia ancora denominazione in 66° Reggimento Fanteria "Valtellina", rimane articolato su due soli battaglioni ed a seguito della formazione delle brigate su tre reggimenti viene assegnato alla XVI Brigata di Fanteria alla quale appartengono anche il 35° e 36° "Pistoia". Il 6 maggio l 937 è inquadrato nella Divisione Motorizzata "Po", unitamente ai Reggimenti 65° Fanteria e 21 ° Artiglieria per D. mot. (cui si unisce, nel 1938, anche il 9° Bersaglieri) e prende il nome 66° Reggimento Fanteria Motorizzato "Valtellina" che mantiene sino al 4 aprile 1939 per mutarlo in 66° Reggimento Fanteria "n·ieste" allorché la grande unità di appartenenza cambia denominazione in Divisione Motorizzata "Trieste" ( l O1"). Il 1O giugno 1940 il reggimento ha in organico: comando e compagnia comando; 1, Il e llI battaglione fucilieri; compagnia mortai da 81; batteria armi di accompagnamento da 65/17. Nel corso del secondo conflitto mondiale, il 26 novembre 1942, a causa delle sensibili perdite riportate in combattimento. il reggimento resta formato dal I e II battaglione, su due compagnie ciascuno, e dal lll battaglione " Granatieri di Sardegna" (nel quale confluiscono reparti del IV battaglione c/c "Granatieri di Sardegna'') su tre compagnie. Successivamente, nel febbraio 1943, il 66° dispone del I battaglione "Trieste", del II battaglione "Granatieri" e del Ili battaglione "Folgore" (costituito con reparti superstiti di tale grande unità). Infine il I 3 maggio 1943, in Tunisia, il reggimento viene sciolto, per eventi bellici, dopo aver meritato la massima ricompensa al V.M. alla Bandiera. Con la ristrutturazione dell'Esercito, il 1° ottobre 1975 si forma a Forlì, per trasformazione del Il battaglione del d isciolto 40° Reggimento Fanteria, il 66° Battaglione Fanteria Meccanizzato "Valtellina" a cui vengono affidate la Bandiera e le tradizioni ciel 66° Reggimento. È assegnato alla Brigata Meccanizzata "Trieste" , quindi a partire dal l O giugno 1991 entra a far pane della Brigata Meccanizzata "Friuli". Il battaglione prende parte all'operazione ·"Vespri Siciliani", in concorso al controllo del territorio, dal luglio al settembre 1992 ad Agrigento e dintorni e dal febbraio al marzo 1993 nella provincia di Agrigento. Nell'ambito del riordinamento della Forza Armata il 6 settembre 1993 il battaglione perde la propria autonomia ed il giorno successivo è inquadrato quale I Battaglione Meccanizzato nel 66° Reggimento Fanteria "Trieste" che si ricostituisce in Forlì. Un reparto di formazione a livello compagnia prende parte dal novembre 1993 al 26 febbraio 1994 alla missione umanitaria IBIS, in Somalia, inserito nel 6° Reggimento Bersaglieri. Il 6 febbraio 1994, durante un trasporto viveri, cade vittima di un proditorio attacco da parte cli guerriglieri somali il Tenente Giulio Ruzzi, all'ufficiale viene concessa la Medaglia d'Oro al Valore dell ' Esercito. Il reggimento torna nuovamente in Sicilia, nella provincia di Agrigento, per l'operazione "Vespri", dal 25 maggio al 25 luglìo 1994.


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L'Esercito Italiano verso il 2000

Campagne di guerra e.fatti d'arme Terza d'Indipendenza (1866): Custoza Eritrea (1895-96): concorre alla formazione dei battaglion i V, XVII, XXIV e XXXJT con 7 ufficiali e 230 soldati. Adua: V Battaglione Libia (1911-12): concorre alla mobilitazione di vari reggimenti. Prima Mondiale (1915-18): 1915: S. Maria d i Tolmino 1916: Jamiano: q. 208 ( nov.) 19 I 7: Carso: Selo (ago.) 19 18: Cima Tre Pezzi (ott) - Vittorio Veneto: Val d ' Assa. Trento (nov.) Africa Orientale (1935-36): forn isce a reparti mobilitati 4 ufficial i e I079 soldati Seconda Mondiale (1940-43): 1940: fronte alpino occidentale I94 1-42 : Africa Settentrionale 1943: Tunisia: Mareth. Akarit, Enfidaville, T~tkrouna.

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920. Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell 'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei fig li d'Italia (1915-18). (All'Arma di Fanteria). Medaglia d'Oro - Decreto 7 dicembre 1951 Reggimento fortemente provato nella campagna in A.S. , deciso a difendere fino all'estremo l'onore della Bandiera, opponeva all'avversario indomita resistenza, scrivendo nuove pagi ne di gloria nelle battaglie di Tunisia. Il primo battagl ione, ridotto ne i suoi effettivi, incaricato di tenere ad oltranza un caposaldo che rappresentava il cardine e il posto d'onore di tutta la posizione difensiva, attaccato da schiaccianti e sempre rinnovantesi forze, isolato e privo di rifornimemi, sosteneva per tre giorni l'impari lotta con accaniti corpo a corpo, tenendo in iscacco il soverchiante avversario e destandone l'ammirazione. Caduto il caposaldo, pochi superstiti , con le ultime bombe a mano, continuavano la disperata resistenza, fedel i all ' impegno di non cedere le arm i. Mareth, Akarit, E11fìdaville, Takrouna (Aji·ica Settentrionale), 5 marzo - 12 maggio 1943. Al Valore dell'Esercito Medaglia di Bronzo - Decreto Il dicembre 1981. Sostituiva altra uni tà estremamente p rov ata nell e locali tà danneggiate d a l s isma del 23 novembre 1980 con un complesso di quattrocento uomini tra ufficiali , sottuffic iali e tru ppa intervenen do nei com uni di Laviano - Santomenna - Colliano - Valva - Castelnuovo di Conza Contursi, considerati fra i più disastrati della prov incia di Salerno. Con la generosità propria dei so ldati di leva, operava incessantemente dal 30 novembre al 20 dicembre 1980, rinunciando anche ai turni di riposo per provvedere al recupero e all a pi etosa inumazione cli oltre trecento salme, alles tire tendopoli, som ministrare pas ti caldi giornalieri ai supers titi, contribue ndo, con calore umano a dare fi duc ia e serenità ai terremotati. Dopo venti g iorni di ininterrotta immane fa t ica svolta in condizioni meteorologiche particolarmente avverse, senza che alcun militare mani festas se il minimo cenno di cedimento, veni va avvice ndato, lasciando negli abitanti dei Comuni ove aveva operato profondi senti menti di ri conoscenza, d i stima e di affetto. Chiara es pressione di virtù militari e civili, di coraggioso altruismo, di u mana sol idarietà. Alla Valle del Sele, 30 novemb re - 20 di cembre 1980.


Fanleria Meccanizzata e

3 17

Corazzc11a

Medaglie d'Oro al Valor Militare Sergente CLAUDIO BRESSANJ: Africa Settentrionale, 20 aprile 1943.

Stemma Araldico Decreto 2 I gennaio 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: Inquartato in croce di S. Andrea. Nel primo di rosso a due sciabole d'argento in decusse - quella di destra a lama diritta - sormontate da un listello d'argento con la scritta "Custoza". Nd secondo d'azzurro a due spade manicatc d 'oro decussate e ridecussate con due rami di palma al naturale; il tutto sormontato eia un giglio d'oro (Sondrio). Nel terzo d'oro all'aqui la dal volo spiegato di nero, tenente nell'artiglio destro uno scudetto ovale di rosso alla croce d'argento, posto in banda, e, con il sinistro, uno scudetto pure ovale d'argento in s barra, alla fascia deHo stesso con il motto "LI BERTAS" di nero (Forlì). Nel quarto d'azzurro aJ silfio d'oro reciso di Cirenaica. Il tutto abbassato al capo d'oro. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (I) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "OSANDO VINCO". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l' insegna pendente al centro del nas tro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura 1° quarto:

vi è la rappresentazione emblematica della battaglia di Custoza, primo fatto d'cmne al quale il Corpo ha pa1tecipato. 2° quarto: arme di Sondrio capoluogo della Valtellina, a ricordo del legame tradizionale con la zona geografica della quale il 66° ha portato il nome fin dal I 862. 3° quarto: arme di Forlì, città dove l'unità è stata ricostituita nel 1975 prendendovi sede. 4 ° quarto: gloria militare acquisita in Africa Settentrionale nel corso della seconda guerra mondiale, rappresentata dal s ilfio di Cirenaica. Il capo d'oro è il simbolo della massima ricompensa al V.M. concessa al Reggimento

Comandanti 66° REGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA "Vi\! .TELLINA") ( 1862-71) Col. Raffaele Luigi Siracusa Col. Giuseppe Mirandoli Col. Enrico di S. Marco Cao 66° R EGGIMENTO FANTERIA "VALTELLINA" (I 871-8 l) Col. Enrico di S. Marco Cao Col. Filippo Trilli Col. Vincenzo Cianciolo 66° REGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA "Vi\LTELLINA") ( i 881-1926) Col. Vincenzo Cianciolo

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Francesco Rodoni Giulio Roisecco Vittorio Canera di Salasco Luigi Velarcli Giorgio Bompiani Lodovico Laderchi Pietro Ter7.iani Palatino Pier Luigi Sagramoso Angelo Farisoglio Giovanni Lubatti Filiberto Sardagna Giovan Battista Landucci Angelo Arbite Giuseppe Tensini


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L 'EserciLo Italiano verso il 2000

Col. Col. Col. Col.

Col. Umberto Zanetti Col. Augusto Manieri Col. Ettore Pettinau

Tebaldo Rosati Domenico Pozzi Giuseppe Giaroli Ernesto Teggia Draghi

66° R EGGIMENTO FANTERIA "VALXELLINA" (1926-37)

66° BATTAGLIONE FANTE RIA MECCAN IZZATO "VALTELLINA" ( I 975-93)

Col. Ernesto Teggia Draghi Col. Luigi Gambelli Col. Giuseppe Crimi Col. Eduardo Ridolfi Col. Luigi Grillo Col. Ferruccio Paganuzzi Col. Massimo Asteriti

Ten. Col. Ten. Col. Tcn. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.

66 ° R E GG IMENTO FANTE RIA MOTOR IZZATO " VAI..:rELLIN A" ( 1937-39) Col. Mario Abbali Col. Ugo Abbondanza 66° REGGIMENTO FANTERIA "TRIESTE" (1939-43) Col. Mario Bianchi Col. Cesare Fabozzi Col. Luigi Chiarusso

Italo Zucchell i Manl io Manganaro Franco Bazzani Renato Mastroeni Luigi Messina Lam berto De Biag i Vito Foggetti Fabrizio Castagnetti Giampietro Provenzano Domenico Vi'llani Fabio Martinelli Antonio De Vita

66° R EGGIMENTO FANTERIA "TRIESTE" ( 1993) Col. Salvatore Bordonaro Col. Raffaele Coniglio

Sedi 1862-64 1864-66 1866-69 1869-70 1870-71 187 1-77 1877-80 1880-85 1885-87

Alessandria Torino Nocera Inferiore Maddaloni Bergamo Modena Viterbo Salerno Reggio Calabria

1887-92 1892- 1900 1900-04 1904-09 1909-36 1936-39 1939-43 1975

Milano Ascoli Piceno Verona Milano Reggio Emilia Parma Piacenza Forlì


Fanteria Meccaniz.z.ma e Corazzata

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67° REGGIMENTO FANTERIA CORAZZATO "LEGNANO" Motto: "Ubi gloria ibi sum" . Festa: 8 dicembre - anniversario del combattimento di Monte Lungo (1943). Sede: Solbiate Olona (VA) - Caserma "U. Mara" . .Mostrina: rettangolare di colore nero con riga longitudinale celeste al centro e filetti longitudinali celesti ai lati.

Origini e vicende organiche Per effetto dçl decreto 29 giugno 1862 vengono formati in Torino il l O agosto successivo il 67° ed il 68° Reggimento riuniti nella Brigata "Palermo". Il 67° Reggimento Fanteria (Brigata Palermo) si costituisce con le compagnie 17a e 18• cedute dai reggimenti 31 °, 32°, 39°, 40°, 43° e 44° che vengono ripartite nel l 0 , 2° e 3° battaglione ; il 4° battaglione si forma in Sicilia con quattro compagnie cedute dal 5° deposito provvisorio e prende sede a Messina. Allo scioglimento delle brigate permanenti, nel 1871, assume il nome di 67° Reggimento Fanteria "Palermo" e tale rimane sino al 2 gennaio 1881 allorché viene riunito al 68° nella ricostituita brigata e riprende la denominazione di 67° Reggimento Fanteria (Brigata Palermo). Per la guerra 1915-18 il reggimento è ordinato su tre battaglioni, ognuno con quattro compagnie fucilieri ed una sezione mitragliatrici. In virtù della legge 11 marzo 1926 sull'ordinamento diviene 67° Reggimento Fanteria "Palermo" rimane articolato su due soli battaglioni ed a seguito della formazione delle brigate su tre reggimenti · viene assegnato alla VI Brigata di Fanteria assieme al 7° e 8° "Cuneo". Con la costituzione delle divisioni binarie, il 24 maggio 1939 cambia nome in 67° Reggimento Fanteria "Legnano" e viene inquadrato neUa Divisione di Fanteria "Legnano" (58a) della quale fanno parte anche i Reggimenti 68° Fanteria e 58° Artiglieria per D.f.; con tale grande unità prende parte al secondo conflitto mondiale. Il reggimento ha in organico: comando e compagnia comando; I, Il e III battaglione fucilieri; compagnia mortai da 81; batteria armi cli accompagnamento da 65/17. Allorchè la Divisione "Legnano" dà vita al I Raggruppamento Motorizzato, il 28 settembre 1943, il 67° entra a farne parte quale 67° Reggimento Fanteria Motorizzato con la seguente formazione: comando (comando ciel 67°), battaglione bersaglieri motorizzato (LI battaglione d'istruzione), battaglione fucilieri, (Il battaglione del 67°). Il 28 gennaio J944 mutato nuovamente organico (comando, compagnia comando, I e II battaglione, distaccamento automobilistico) passa alle dipendenze della 210" Divisione Costiera. Dall'agosto 1945, cedute o sciolte le unità dipendenti , rimane in vita il comando di reggimento attorno al quale, a partire dal 1° luglio 1946 si riforma a Legnano il 67° Reggimento Fanteria "Legnano", nel quale confluiscono anche i reparti del disciolto Reggimento Fanteria Speciale che ha operato anch'esso con il Gruppo di Combattimento "Legnano". Viene sciolto il 30 settembre 1975 per effetto dei provvedimenti conseguenti alla ristrutturazionè dell'Esercito. Ne eredita la Bandiera e le tradizioni il 67° Battaglione Fanteria Meccanizzato "Montelungo" formato il 29 ottobre 1976 in .Monza per trasformazione del IV battaglione del 68° Reggimento Fanteria. L'unità è inquadrata nella Brigata Meccanizzata "Legnano". ll battaglione interviene nel dicembre 1980 nella provincia di Avellino a seguito del ten-emoto che ha colpito la regione nell ' ottobre dello stesso anno; per il comportamento tenuto,il Ministro della Difesa conferisce al reparto un Encomio Semplice. Dal 7 giugno al 10 novembre 1983, inserito nel contingente Italiano prende parte alla rnissione cli sicurezza in Libano. Con un nuovo ordinamento previsto per la Forza Armata, il 27 agosto 1992 il battaglione viene sciolto e concorre assieme al 4 ° Battaglione carri "M.O. Passalacqua" alla costituzione del 67° Reggimento Fanteria Corazzato "Legnano" che si forma a Solbiate Olona il 28 agosto 1992. Dal giugno 1993 personale del reggimento partecipa ali' operazione IBIS 2 in Somalia; in particolare la 3" com-


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L 'Eserciw Italiano verso il 2000

pagnia, assunta la configurazione di unità blindo leggera, è inserita nel 3° Reggimento Bersaglieri e rientra in Italia il 24 gennaio 1994. Il 67° è impegnato nell 'operazione "Vespri Siciliani", in concorso al controllo del territorio in prnvincia di Caltanissetta dal 15 marzo al 25 maggio 1994; invia successivamente nell'isola la I" compagnia con unità della Brigata "Centauro" per operare dal 15 dicembre 1994 in provincia di Catania.

Campagne di guerra e fatti d' arrne Brigantaggio (1860-70): da I 867 al 1869 opera in varie zone della Calabria. Terza d'Indipendenza (1866) Eritrea (1887-88): vi partecipa la 3a compagnia. (1895-96): concorre alla mobilitazione di vari corpi fornendo 8 ufficiali e 245 soldati. Libia (1911-12): fornisce a reparti mobilitati 32 ufficiali e I088 soldati. Prima Mondiale (1915-18) 1915: Sella del Tonale (ott.) - Carso: Monte S. Michele (nov.) 1916: Tolmino: S. Maria (mar.), M. Mrzli 1917: M. Santo (mag.) - Monte S. Gabriele, Veliki Hrib (ago .-set.) 1918: Nervesa (giu.)- Albania: Durazzo, Scutari (ott.). 19 I9-20: Albania Africa Orientale (1935-36): concorre alla mobilitazione di reparti vari fornendo 16 ufficiali e 1478 soldati Seconda Mondiale (1940-43): 1940: fronte alpino occidentale 1941: fronte greco-albanese (gen.-lug.) Francia 1942: 1942-43: territorio metropoli tano: (Puglia) Liberazione ( 1943-45): 1943: Monte Lungo (dic.) 1944-45: disimpegna compiti ausiliari e logistici

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920. Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell 'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e cli ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia (1915-18). (ALi'Arma di Fanteria). Medaglia d'Oro - Decreto 13 dicembre 1948. Prima Bandiera Italiana di Combattimento nella guerra dì Liberazione, sventolava nella sanguinosa lotta per il possesso di Monte Lungo fra gesta memorabili di eroismo e dì sacrificio contro avversario agguerrito e dure difficoltà di terreno. Simbolo della dedizione suprema alla restmezione della Patria, garriva vittoriosa, con le avanguardie Alleate, sulla via di Roma. Monte Lungo, 8 dicembre 1943 - 5 giugno 1944. Medaglia di Bronzo - Decreto 5 giugno 1920. Per un intero anno, instancabilmente contese aJ nemico posizioni precarie, rese forti soltanto dal suo ardimento e dalla sua tenacia. Sulle pendici ciel Monte Santo, in attacchi memorabili, diede prove del più alto valore (Dolje - Monte Samo, maggio 1916 - maggio 1917).

Croce di Guerra - Decreto 31 dicemhre 1947. Durante tre mesi, con valore e fermezza, teneva saldamente posizioni importanti ed aspramente contese. Nell'offensiva finale travolgeva forti resistenze, inseguendo poscia il nemico con amrnirevole slancio. Fronte greco, 24 gennaio - 23 aprile 1941.


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Fanteria Meccwzizww e Corazzata

Al i\tlerito Civile

Attestato di pubblica benemerenza - Ministero Interno, 7 maggio 1968. Senza risparmio alcuno di energia s i prodigava per alleviare la grave situazione di disagio cli popolazioni colpite eta una violenta alluvione. Firenze, 6 novembre - I I dicembre 1966.

Riconoscimenti Encomio Semplice - Conferito dal Ministro della D(fe.rn. "Sostituiva altra unità estremamente provata nelle località danneggiate dal terremoto del 23 novembre 1980, intervenendo nei comuni cli S. Angelo dei Lombardi e Guardia dei Lombardi, considerati tra i più disastrati della provincia di Avellino e nello s tesso capo luogo irpino. Con la generosità propria dei soldati di leva, operava incessantemente per sgombrare le macerie, e riattivare i principali servizi di urbanizzazione, costruire ricoveri per gli animali, baraccamenti per i sin istrati, aree di sedime per prefabbricati, dare pietosa sepoltura alle vittime allestendo un vero e proprio cimitero campale. Dopo circa due mes i di ininterrotta fatica, svolta spesso in cond izioni meteorologiche particolarmente avverse, rientrava in sede, lasciando negli abitanti elci Comuni dove aveva operato profondi sentimenti di riconoscenza, di stima e cli affetto. Esempio cli efficienza operativa, di alto senso del dovere e di generosa solidarietà. Provincia di Avellino, 16 dicembre 1980 - 7./ebbraio 1981. Encomio Solenne - Conferiro dal Capo di SME. " Il 67° Reggimento Corazzato "LEGNANO" ha partecipato alla rnissione di pace in Somalia, nell'ambito del Contingente "ITALFOR IB1S 2", con una propria compagnia che si è prodigata nelle operazioni di soccorso della popolazione locale . Pur agendo in uno scenario caratterizzato eta grav i difficoltà ambientali , il personale del Reggimento ha operato con totale dedizione ed elevata professionalità mettendo in mostra durante le numerose azioni di rastrellamento e nei conflitti a fuoco in ,cui è stato coinvolto, coraggio, senso del dovere, alto livello di efficienza e generosità. Con l'operato dei propri uomini, il Reggimento ha dato lustro all'Esercito Italiano, riscuotendo unanimi consensi eia parte delle Autorità nazionali e l' ammirazione dei cont.inge nti esteri partecipanti all 'Operazione". Somalia. 28 giugno /993 - 10 ollobre 1993.

Medaglie d'Oro al Valor Militare Tenente CORRADO MAZZONJ: Veliki. 29 -30 agosto 1917 Tenente Colonnello ELIO FERR/\RI: Ve liki , 29-3 I agosto 1917 Tenente GIUSEPPE CEDERLE: Monte Lungo, 8 dicembre l 943

Stemma Araldico Decreto 20 gennaio 1953 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ . 121 ciel 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: Partito. li primo di rosso all ' aquila spiegata d'oro, coronala dello stesso e sostenente una lista d'argento caricata dalle lettere S.P.Q.P. in nero (Pa lermo), il tutto attraversato da una cotissa d'azzurro: il secondo troncato:.a) di rosso al leone d 'argento, b) d'argento all'albero disseccato di rosso piantalo s ul terre no brullo al naturale (Legnano) . Sulla partitura un palo troncato di rosso e di nero caricato in cuore dall'elmo di Scanclerbeg in oro (Albania). Il tutto abbassato al capo d'oro sostenuto da una trangla d'argento caricata eia un palo di rosso a due gemelle d'azzurro, col quartier franco partito: a) d i rosso al leone d'argento, b) d'azzurro alla torre al naturale accostata da due cipressi, fondata su campagna di verde allraversata da una strada in sbarra (Montecassino). b. CORONA TURRITA.

c. ORN/1.MENTI: (I) Lis ta bifida: cl' oro, svolazzante, col locata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità


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l 'Esercito Italiano verso il 2000

rivolta verso l'alto, riportante il motto "UB1 GLORIA IBI SUM" . (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro ciel nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra cd in banda dal punto predetto, passando dietro la parte s uperiore dello scucio.

Sintesi della hlasonatura Lo stemma è diviso in due parti che si riferiscono a due precisi periodi: uno durante il quale il reggimento ha avuto il nominativo "Palermo" ( 1862-1939) e l'altro nel quale si è chiamato "Legnano'· (dopo il 1939). Nella prima partizione, su smalto cli rosso (simbolo cli valore, ardire e sacrificio supremo) con l'aquila dell'arme di Palermo, la "cotissa d'azzurro" simboleggia la concessione dì una M.B.Y.M .. Nella seconda partizione, vi è !' arme cli Legnano. Fra le due partizioni il "palo" con i colori rosso-nero e l'elmo di Scanderbcg è a ricordo dei due periodi (1918-20 e 1941) nei quali il 67° è stato impegnato in Albania. li capo d 'oro è simbolo della massima ricompensa al V.M . meritata dal Reggimento nel corso della Guerra di Liberazione (rappresentata sulla fascia orizzontale particolarmente ridotta - " trangla" - d 'argento) è nel quartier franco l'arrnc di Montecassino è stata inse rita per indicare il fronte ove il Reggimento è s tato particolarmente impegnato.

Comandanti 67 ° R E GGIME NTO FANTERIA (BRIGATA "PA 1.ERMO") ( J862-71) Col. Federico Manassero di Costigliole Col. Giovanni Alivesì Ten. Col. Giuseppe Torre Ten . Col. Battista De Maria

67''

REGGIMENTO FANTERIA "PALERMO" ( 1871 -81)

Ten. Col. Carlo Alliaud Col. G. Battista Guerrieri Col. Francesco Ramoncla 67 ° REGGIMENTO FAN TER IA (BRIGATA "PA LERMO") ( 1881 - 1926) Col. Ernesto Naseirnbene Col. Alarico Ciani Col. Michele Martinelli Col. Augusto Giacosa Col. Cleto Angelotti Col. Sebastiano Ragazzoni Col. Roberto Banolis Col. Luigi Paglionica Ten. Col. Giovanni Pastorini Col. Pietro Boldi Col. Alfredo Gabrielli Ten. Col. Luigi Bonicatti Ten. Col. Gioacchino Giacosa Col. Romano Barbcris Col. Noè Grassi

Col. Giorgio Fusoni Col. Alessandro Angiono 67° Ri::GGIMEI\TO FANTERIA " PAI .ERMO" ( I 926-39) Col. Giovanni Caruso Col. Emilio Bancale Col. Yillorio Berio Col. Pietro Zaglio Col. Ugo Gola Col. Luigi Reverberi Col. Fabrizio Serra Col. Cino Gaggiolli Col. Vittorio E. Terragni 67° R EGGfMENTO f)..NTERIA "LEGNANO" ( 1939-43) Col. Vittorio E. Terragni Ten. Col. Mario .A.rainini Col. Giuseppe Vassarotli Magg. Giuseppe Scarcia Col. Umberto Primiero Ten. Col. Sebastiano Rabezzana Col. Giuseppe Vassarotti Magg. Giuseppe Scarcia Col. Valentino Gai Col. Ulisse Bonfiglì 67° REGGIMENTO FANTERIA MOJ'ORJZZ,.\IO ( 1943-46) Ten. Col. Francesco Palange Col. Stefano Pellerano Ten. Col. Tommaso Montalto Col. Remo Corracli


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Fanteria Meccanizzata e Corazzata

Col. Luciano Norcini Col. Salvatore Perna Col. Pasquale Tommazzolli Col. Ilio Innocenzi

67° REGGIMENTO FANTERIA "LEGNANO" ( 1946-75) Col. Luigi De Michelis Col. Ermanno Sartoris Col. Massimiliano Papa Col. Antonio Morelli Col. Osvaldo Guida Col. Antonio Patti Col. Luigi Donaver Col. Luigi Forlenza Col. Antonio Guarirti Col. Raffaele Amato Col. Nicolò Giannuzzi Col. Guido Ricoveri Col. Bernardino Tei Col. Agostino Migliaccio Col. Osca.i Papini Col. Remo Frantoni Col. Nicola De Nicolo Col. Edoardo Mereu Col. Salvatore Coniglio Col. Mario Bucalossi Col. Giorgio Montefusco Col. Gaetano Messina Col. Giuliano Grazioni

67° BATTAGLIONE FANTER IA MECCANIZZATO "MONTELUNGO" ( 1975-92) Ten. Col. Marco Mantella Ten. Col. Romano Imperiale Ten. Col. Giorgio Cantini Ten. Col. Luciano Castelluccio Ten. Col. Giuliano Turchi Ten. Col. Luigi Caviraghi Ten. Col. Vito Carlucci Ten. Col. Francesco Nicolò Ten. Col. Pierluigi Av itabile Ten. Col. Eraldo De Gross.i Ten. Col. Giovanni A. Vecchio Ten. Col. Francesco De Totero 67 ° R EGG I MENTO F ANTERIA '' LEGNANO" (1992)

CORAZZATO

Co1 . Giovanni Zarlo Col. Giorgio Felci

Sedi 1862 1862-65 1865-66 1866 1867-69 1869-70 1870-74 1874-77 1877-80 1880-83 1883-88

Torino Genova Siracusa Genova Catanzaro Verona Piacenza Salerno Napol i Chieti Verona

1888-89 1889-92 1892- 1900 1900-08 1908-43 1946-58 1958-62 1962-75 1975-91 1991

Girgenti Messina Firenze Treviso Como Legnano (M l) Milano Montorio Veronese (VR) Monza (Ml) Solbiate Olona (VA)


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L'Esercito Italiano verso il 2000

72° REGGll\!IENTO "PUGLIE" Motto: "Victoria nobis vita". Festa: I 3 aprile - anniversario dei combattenti in Balcania ( 194 I). Sede: Albenga (SV) - Caserma 'Turinello" . Mostrina : rellangolare di colore bianco con riga longitudinale verde al centro.

Origini e vicende organiche Il I O agosto I 862, per effetto del decreto 29 gennaio dello stesso anno. vengono formati in Milano il 71 ° e 72° Reggimento riuniti nella Brigata "Puglie". Il 72° Reggimento Fanteria (Brigata Puglie) si costituisce con le compagnie l 7" e 18" cedu te dai reggimenti 29°, 30°, 33", 34°, 57° e 58° che vengono ripartite nel l 0 , 2° e 3° ballaglione mentre il 4° battaglione si forma in Sicilia con quattro compagnie del 4° deposito provvisorio, e prende sede a Milazzo. Nel 1871, con lo scioglimento delle brigate pennancnti , assume la denominazione di 72° Reggimento Fanteria "Puglie" ma è ancora riunito al 71 ° il 2 gennaio ·I 881 nella ricostituita brigata quale 72° Reggimento Fanteria (Brigata Puglie). Per la guerra 1915- 18 il reggi menr.o è ordinato su tre battaglioni , ognuno con quattro compagnie fuc ilieri e una sezione mitragliatrici. TI 18 ottobre I 926, con I' alluazione della legge I I marzo I 926 sull' ord inamento, viene sciolto ed i suoi battaglioni sono assegnati uno al 33° e l' altro al 34° Reggimento. Ricostituito il 15 apri le 1939 in Vittorio Veneto, il 72° Reggimento Fanteria "Puglic" è inquadrato nella Divisione di Fan teria "Puglie'' (38") della quale fanno parte anche i Reggimenti 71 ° Fanteria e 15° Artiglieria per D.f. e con tale grande un ità partecipa al secondo conflitto mondiale. TI reggimento ha in organico: comando e compagnia comando; T, II e III battaglione fucilieri; compagn ia 1n ortai eia 81; batteria armi cli accompagnamento da 65/17. Viene sciolto l' 8 settembre l 943, a seguito degli eventi determinati clall' armistizio, nei Balcani, nel settore Scutari-Kossovo. TI T0 maggio I 977 viene costituito in Albenga il 72° Battaglione Fanteria "Puglie" per trasformazione del preesistente distaccamento del 26" Battaglione . La nuova unità eredita le tradizioni ciel 72° Reggimento e con decreto 14 marzo 1977 ne riceve anche la Bandiera; assume compiti addestrativi e comprende comando, plotone comando (dal J988 d iviene compagnia comando e servizi), quattro compagnie reclute. Nell' ambito del riordinamento della Forza Armata il battaglione perde la propria autonomia in 1" ottobre 1993 ccl il giorno successivo è inquadrato quale I Ballaglione nel 72° Reggimento "Puglie" che si costituisce in Albenga (SV).

Campagne di guerra e.fatti d'arme Eritrea (1895-96): concorre alla form azione dei battaglioni VII e X con 7 ufficiali e 180 soldati. Adu a: VTT e X Battaglione

Libia (1911-12): concorre alla mobilitazione di numerosi reggimenti. Prima Mondiale (1915-18): 1915 : 1916: l 9 l 7: 191 8:

Podgora Albania (feb. -mag.) - Vallarsa (mag.-g iu. ) Hermada ( mag.) - Bainsizza (ago .) : M. Globokak (24 ott.) Piave: Arg ine Regio (giu.-) - Albania: Berat (ago.-set.)

Seconda Mondiale (1940-43): 1940 : 194 1: I 942-43 :

fronte a lpino occidentale fronte greco - alba nese; g. 73 1 e g. 518 cli Monastero (ma r. ) : fronte a lhanese-jugos lavo:Kukes - Prizren (apr.) Kossovo: compiti cli presidio e cli controguerrigli a.


Fanteria lVleccaniz.za1a e Corazzata

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Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare

Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 g iugno 1920. Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'as pra battaglia, conobbe ogni limite di sacrific io e di ardimento; audace e te nace, domò infatica bilmen te i luoghi e le fortune, con sac rando con s ang ue feco ndo l a ro mana virtù d ei figli d'Italia (19 15-18). (A ll 'A rm.a di Fanteria). Medaglia di Bronzo - Decreto 13 dicembre 1947. Reggimento di prima schiera destinato alla rottura cli que lla formidabile posizione nemica che assurgerà a dignità di Sacrario Nazionale, affrontò il forte e tenace avversario con s uperbo entu siasmo e sicura fede nella vi ttori a. La rab bi osa e martel lan te reazione nemica, le avversità ciel clim a e del terreno, non valsero a rallentare l'impeto dei battag lioni che scrissero col sangue dei migliori, pagi ne luminose, riboccanti cli eroismo e di sac rificio. Su altro fronte e contro altro nem ico , in un rapido susseguirsi d i magnifiche vicende, rifu lse nella res iste nza e nella celerità dell ' offesa per stroncare ogni velleità al nemico che, forte in uomini e in mezzi ricercò in quel settore di s peratamente ma inutilmente, quel successo che non poté raggiungere altrove . Quoie 731 -518 di Monastero, 9 - 12 1narzo 1941; Kukes - Prizren . 6 - / 3 aprile 194/.

Stemma Araldico Decreto I 5 giugno 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ . 121 ciel 9 .2.1987 - Giornale Uffic ia le de l 14.2. 1987). a. SCUDO: Tagliato. Nel primo di rosso all 'aquila bicipite di nero. Nel secondo d'azzurro al monte all 'italiana di Lre cime d'argento, accostato in punta da un fiume <melato dello stesso. b. CORONA TURRITA.

c. ORNAMENTI.: (1) Lista bi fi da: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scucio, incurvata con la concavità rivol ta verso l'alto, riportante il motto "VICTORIA NOBIS VITA" . (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastro rappresentativo della ricompensa al Valore : annodato nella parte centrale non visibile de lla corona turrita, scendente svola7.zante in s bana dal punto predetto, passando dietro parte superiore dello scudo.

la

Sintesi della blasonatura Nell a prima parte con lo smalto di rosso (simbolo cli valore, a rdire e sacri ficio supremo) vi è l' aquila bicipite d'A lbania terra a ll a quale il Reggimento è legato spiritualmente essendovi stato impegnato nel 19 I 9-20 e nel corso ciel seco ndo conflitto mondiale (sia su l fronte greco-albanese sia su quello albanese-jugos lavo). Nella seconda parte con lo smalto d'azzurro (simbolo d i amor cli patria e fedeltà) il fi ume ed il monte sono ad indicare, ris pettiva mente, Isonzo e Piave ed i monti dell ' altopiano di Asiago con i I Carso, zone ove i fanti ciel 72° si so no bene comportati durante la guerra 1915- I 8 .

Comandanti 72° REGGIMENTO FANTERIA ( BRIGATA "PUGLIE") (1862-71)

Col. Giovanni Gabet Col. Luigi Marassi Col. Carlo De Giorgis

Col. Massimil iano Menotti 72" REGGIM ENTO FANTERIA " PUGLIE" (187 1-81)

Col. Massimiliano Menotti Col. Casimiro Galli della Mantica


L'Esercito Italiano verso il 2000

326

Col. Alberto Sifola Col. Ernesto Polli Col. Tommaso Francavil la

72° REGG IMENTO FANTERI A (BRIGATA " PUGLIE")

(188 1- 1926) Col. Casimiro Galli della Mantica Col. Carlo Marchesi Col. Tito Cianchi Col. Giovann i Pollon i Col. Estore Zuffi Col. Carlo Ferrero Col. Giuseppe Sala Col. Mario Angelotti Col. Ce!io Benedetti Col. Alessandro Maggiolini - Scarampi Col. Nicolò Maddalena Col. Bartolomeo Mondain i Col. Vittorio Manfredi Emmanuell i Col. Filippo Masperi Ten. Col. Pietro Balbi Ten. Col. Alfredo Camisa Ten. Col. Alfredo Micel i Col. Pietro Balbi Ten. Col. Pietro Ferrari

72° REGGIMENTO FANTERIA "PUGLIE'' (1939-43) Col. Enrico Baldo Berté 72° BATTAGLIONE FANTERIA "PUGLIE" (1977 -93) Magg. Saverio Candito Ten. Col. Domenico Bruno Ten. Col. Giuseppe De Tull is Tcn. Col. Vincenzo Battaglia Ten. Col. Luigi Di Mezza Ten. Col. Angelo Barone Ten. Col. Claud io Neri Ten. Col. Giuseppe Solinas Ten . Col. Antonio Astori Ten. Col. Franco Modena 72° REGGIMENTO "PUGUE" ( 1993) Col. Giovanni Oliviero Col. Piero Quaranta

Sedi 1862-63 1863-65 1865-66 1866 1866 1866-67 1867 1867-69 1869-70 1870-73 1873-75 1875-78

Milano Bergamo Piacenza Reggio Calabria Ferrara Cassino Capua Napoli Salerno Verona Padova Udine

1878-80 1880-84 1884-88 1888-97 1897-1900 1900-08 1908- 15 1920-21 192 1-26 1939-43 1977

Pescara Bologna Cuneo Torino Reggio Calabria Alessandria Mantova Mestre (VE) Fem1ra Vittorio Veneto (TV) Albenga (SV)


Fanleria Meccanizzata e Corazzala

327

76° REGGilVIENTO FANTERIA "NAPOLI" Motto: "Con l'ardire la gloria". Festa: 23 luglio - anniversario del combatt.irnento di Mery Premecy - Reims ( I9 I 8) Sede: Cividale del Friuli (UD) - Caserma "Francescatto". Mos1rina: rettangolare di colore bianco con riga longitudinale cremisi al centro.

Origini e vicende organiche Con decreto in data 14 gennaio 1861 viene sancita la costituzione di due nuovi reggimenti granatieri per dare vita alla Brigata "Granatieri di Napo li". Il 16 aprile successivo viene quindi formato in Firenze il 6° Reggimento Granatieri (Brigata Granatieri di Napoli) con due battaglioni ceduti dal 3° e dal 4" Reggimento della Brigata "Granatieri cli Lombardia". Con il riordinamento del l'Arma di Fanteria previsto dal decreto 5 marzo 1871 la brigata diviene Brigata "Napoli" ed il 6° assegnato alla fanteria d i linea assume la denominazione di 76° Reggimento Fanteria (Brigata Napoli) che muta ancora il 15 ottobre successivo, a seguito dello scioglimento delle brigate permanenti, in 76° Reggimento Fanteria "Napoli". Il 2 gennaio 1881 è nuovarnentc riunito al 75° nella ricostituita brigata e riprende il nome di 76° Reggimento Fanteria (Brigata Napoli) . Per la g uerra 19 15-18 il reggimento è ordinato su tre battaglioni. ognuno con quattro compagnie fucilieri ed una sezione mitragliatrici. Con l'attuazione della legge Il marzo 1926 sull'ordinamento. il 18 novembre dello stesso anno viene soppresso. È nuovament;in vita nel febbraio 1935 111a un me~e dopo assume l'ordinativo di 146° (quest'ultimo reggimento è poi sciolto il 26 dicembre 1936). Ricostituito il 20 maggio 1937 quale 76° Reggimento Fanteria "Napoli" è assegnato alla XXVlll Brigata d i Fanteria per essere poi inquadrato il 15 aprile I 939 nella Divisione di Fanteria "Napoli " (54a) unitamente ai Reggimenti 75° Fanteria e 54° Artiglieria per D.f.. TI reggimento ha in organico: comando e compagnia comando; 1, II e TII battaglione fucilieri; compagnia mortai eia 8 I; batteria armi di accompagnamento da 65/17. L'armistizio dell'8 settembre I 943 trova il 76° dislocato in Calabria. ove è ripiegato dopo i duri combattimenti sostenuti dal I O luglio al I" agosto in Sicilia. Il 30 ottobre 1943 è assegnato alla Divisione "Mantova" trasformata il I O ottobre 1944 in Gruppo di Combattimento "Mantova" e con tale grande unità rimane sino al termine del conflitto. Cambia nome il I O aprile I 947 in 76° Reggimento Fanteria "Mantova" ma il I O dicembre 1948 riassume quello originario di 76° Reggimento Fanteria 0 "Napoli". È sciolto in data 31 ottobre 1975 a seguito della ristrutturazione dell'Esercito tuttavia dal I novembre I 975 il I battaglione, con sede a Cividale, diviene 76° Battaglione Fanteria .Meccanizzato "Napoli" ed eredita Bandiera e tradizioni del disciolto reggimento. È assegnato alla Brigata mec. " Isonzo". Nell'ambito ciel riordinamento della Forza Armata il battaglione perde la propria autonomia il 5 agosto I 992 ed il g iorno success i vo è inquadrato quale I Battaglione Meccanizzato nel 76° Reggimento Fanteria "Napoli" che si ricostituisce in Cividale (UD). Il reggimento è in Sardegna nel settembre 1992 per l'operazione ''Forza Paris", quindi dal 29 aprile al 7 luglio 1993 prende parte ali' operazione "Vespri Siciliani" in corcorso al m.antenimcnto clell 'ordine pubblico nella provincia di Enna; per la medesima esigenza torna nell'iso la, dal I 8 gennaio al 20 marzo I 994, nella provi nei a cli Ca! tanissetta.

Campagne di guerra e fatti d'arme Brigantaggio (1860-70) Terza d'Indipendenza (1866) Eritrea (1887-88): 4• compagnia (1895-96): concorre alla formazione elci battaglioni Ili, XI , XXV e XXXIV con 9 ufficiali e 27 soldati . Adua: 111 e Xl Battaglione.


328

L'Esercito Italiano verso il 2000

Libia (1911-12): concorre alla mobilitazione di varie unità con 7 ufficiali e 493 soldati. Prima Mondiale (1915-18): 1915: 1916: 1917: 191 8:

Cave di Selz (otl.) Monfalcone (mag.-giu.) - Nad Logen, S. Grado di Mesna (ago.) Bainsizza (sett.) - Passo Zagradan (ott.) Francia: Vrigny, Mery Prernecy (lug.). Ais ne (set.), Cbemin cles Dames (ott.)

Seconda Mondiale (1940-43) : -

I 942-43:

Sicilia

Guerra di Liberazione (1943-45): -

1944: I 945:

Sannio Zona del Chianti

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare

Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno /920. Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell ' aspra battaglia, conobbe ogni limite cli sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortu ne, consacrando con sangue fecor1clo la romana virtù elci figli d ' Italia ( !9/ 5-18). (A ll 'A rma di Fanteria).

Medaglia d'Argento- DecrelO 5 giuMno /920. Tenne alto l'onore delle armi italiane sui campi di Francia. ciancio brillanti prove di saldezza, di slancio e cli ardimento, res istendo tenacemente a poderosi contrattacchi e conquistando formidabi li ed importanti posizioni nemiche. (Champagne - Chemin des Dames -Ai.me, luglio-ottobre 19/8). Medaglia d'Argento - Decreto 27 ottobre 1950. Pres tò valido appoggio a colonne corazzate dirette alla riconquista di importante settore costiero; coprì efficacemente la piana di Catania per dar tempo all'approntamento di una nuova linea cli difesa; successivamente mantenne un caposaldo a testa di ponte di grande importanza, contrastando il passo al nemico con s trenua, disperata tenacia, dimostrando spirito di sacriricio e dando prove di valore, di ardimento, di saldezza e coesione spirituale. In venti giorni cli strenua lotta, malgrado le fortissime perdite subite, ten ne testa a forze preponderanti. Valorosa e compalla unità che si dimostrò in tutto degna ciel suo glorioso passato. Piana di Catania..fiunii Sim.eto e Dittaino, IO luglio - 1° agosto 1943.

Medaglia di Bronzo - Decreto 28 dicembre 1916. Combattendo con grande valore, conq uistò trincee e tolse al nemico prigioniero, armi e munizioni , malgrado incessanti e violenti contrattacchi (Monfalcone, /4-30 giugno 1916). Il 1 Ballaglione, con vigoroso slancio, conquistando un forte trinceramento, preparò la vittoriosa avanzata della brigata sulla fronte di San Grado ( 1° novernbre 1916). Al Valore dell'Esercito

Medaglia d'Argento - Decreto 4 gennaio 1978. Al verificarsi del dis astroso terremoto che colpiva il Friuli, interveniva tempestivamente con uomini e con mezzi a soccorrere le popolazioni colpite . In condizioni di estremo rischio per gli ulteriori sommovimenti e crolli , si prodiga va per più giorni generosamente e con alto senso del dovere nel salvataggio elci feriti e dei supers titi. nella rimozione delle macerie e nel rifornimento dei mezzi necessari agli scampali. Il valido ed efficace contribu to dato serviva ad alleviare le conseguenze del disastro e a sollevare le popolazioni dalle immediate sofferenze. ( Friuli, 6-15 maggio 1976 ). Al Valor Civile

Medaglia d'Argento - Decreto JR maggio 1964 Temprato acl ogni arditezza e sacrificio, il 76° Fanteria Napoli , in nobile e fraterna gara con altri Reggimenti dell 'Esercito, ha scritto, nel soccorrere, tra insidie e disagi innumeri , le popolazioni colpite


Fanteria Meccanizzala e Curaz.z.a1c1

329

dal disastro del Vajont, fulgide pagine di generoso altruismo e di eroica abnegazione. Dìsastro del

Vajont. ottobre 1963.

Di Benemerenza Medaglia cl' Argento - Decreto 5 giugno 1910. Si segnalò per operosità, coraggio, filantropia e abnegazione nel portar soccorso alle popolazioni funestate dal terremoto calabro-siculo ciel 28 dicembre 1908.

Al Merito Ci11i/e Attestato cli Pubolica Benemerenza In occasione di una violent.a alluvione, si prodigava con slancio in interventi diretti al soccorso delle popolazioni colpite ed al rafforzamento di argini pericolanti - 6 novembre - 5 dicembre 1966 -

Provincia di Udine.

lvledaglie d'Oro al Valor Militare Sottotenente VINCENZO GERACI: Selz, 21 ottobre 1915 Sottotenente GIOVANNI GUCCIONI: Selz, 21 ottobre 19 I 5

Stemma Araldico Decreto 21 marzo 1974 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del I 4.2.1987). a. SCUDO: Troncato d'oro e di rosso. In cuore uno scl1detto paitito: nel primo d'argento a due rami fogliati cli verde, posti in cerchio (Reims), al capo d'azzurro seminato di fiordalisi d 'oro; nel secondo d'azzurro al bastione d'oro murato di nero, aperto del campo e munito di due torri laterali cimate: quella di destra da una banderuola di rosso, quella di sinistra da un Icone d'oro (Catania). b. CORONA TURRITA. , c.

ORNAMEN11:

(I) Lista bifida: cl' oro, svola zzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavitit rivolta verso l' alto, riportante il motto "CON L'ARDIRE LA GLORIA". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della hlasonatura Gli smalti in oro e rosso corrispondono ai colori di Napoli. città della quale il Corpo porta il nome fin dalla sua costituzione. Nello scudetto centrale sono riportati: - i gigli di Francia e due rami al naturale (questi ultimi tratti dallo stemma di Reims), a ricordo della g loria militare acquisita in territorio francese nel corso de lla guerra 1915-18; - !' arme di Catania in rife rimento ai combauimenti sostenuti in Sicilia nel luglio 1943.

Comandanti 6°

REGGIMENTO GRANATIERI (BRIGATA ''GRAN/\-

TIERI DI NAPOLI>>) ( 1861-71) Col. Vittorio Scaletta Col. Giovanni Boggetti

76° REGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA "NAPOLI>>) (I 871) Col. Giovanni Boggettì


330

L'Esercito Italiano verso il 2000

76° R EGGIMENTO FANTERIA "NAPOLI" (187 J-81) Col. Col. Col. Col.

76° REGGIMENTO FANTERIA "NAPOLI" (1948-75)

Giovanni Boggetti Domenico Piva Tito Pepi Enrico Brunetta d'Usseaux

Col. Giorgio Salvi Col. Pietro Barbarino Col. Francesco Rosano Col. Francesco Montemagno Col. Augusto Garofoli Col. Cosimo Cassone Col. Oreste Viligiardi Col. Paolo Cornero Col. Enzo Tosi Col. Epifanio Librizzi Col. Andrea Viglione Col. Guido Bennone Col. Antonino Zaffiro Col. Ernesto Cellentani Col. Luigi Sportelli Col. Angelo Pagoto Col. Antonio Alemanno Col. Ugo Picone Col. Franco Barbolini Col. Sante Giustino Col. Ferdinando Dallerba Col. Vito Mazzuca Col. Ciro Di Martino Col. Pietro Broso Col. Luigi Gratton

76° R EGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA "NAPOLI") (188 I -1926) Col. Enrico Brunetta D'Usseaux Col. Ettore Delfino Col. Emanuele Morozzo Della Rocca Col. Olivo Capecchi Col. Eugenio Provasi Col. Amilcare Masè Col. Lamberto Bolognesi Col. Angelo Natta Soleri Col. Paolo Cesari Col. Giovan.ni Persico Col. Ugo Sagramoso Col. Filippo Baldin i Col. Emilio Fusco Col. Guglielmo Marescotti Col. Antonio Duranti Ten. Col. Giuseppe Bassi Col. Enrico Maricorda Col. Gi useppe Bassi Ten. Col. Onesto Onesti (int.) Col. Giuseppe Bassi Col. Ettore Silvestri Col. Emilio Cigliana Col. Carlo Rodriguez Col. Gaetano Fortunato Col. Salvatore Di Pietro

76° BATTAGLIONE FANTERIA MECCANIZZATO "NAPOLI" ( 1975-92) Ten. Col. Lanfranco Matticari Ten. Col. Roberto de Rubertis Ten. Col. Salvatore Sabatino Ten. Col. Giuseppe Campana Ten. Col. Remo Napoletano Ten. Col. Matteo Palumbo Ten. Col. Antonio Lombardo Ten. Col. Rainieri Vicari Ten. Col. Giuseppe Carpegna Ten. Col. Salvatore Bordonaro Ten. Col. Adriano De Nipoti

76° REGGIMENTO FANTERIA "NAPOLI" (1937-47) Col. Col. Col. Col. Col.

Orlando Altieri Pietro lngargiola Giuseppe Salerno Antonio Luciano Giorgio Salvi

76° R EGGIMENTO FANTERIA "NAPOLI" ( I 992

76° REGGIMENTO FANTERIA "MANTOVA" ( 1947-48) Col. Giorgio Salvi

Col. Aldo Pappalardo Col. Vittorio Oliviero

Sedi 1861 186 1-62 1862-64 1864-65 1865-66

Firenze Rieti Firenze Ancona Napoli

1866 1866-69 1869-70 1870-7 1 1871 -74

Firenze Padova Caserta Padova Venezia


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Fanteria Meccanizzata e Corazzata

1874-76 1876-78 1878-81 1881-82 1882-83 1883-85 1885-88 1888-95 1895-99

Verona Cagliari Milano Caltanissetta Girgenti Palermo Udine Padova Napoli

1899- 1903 1903-09 1909-19 1919-26 1937-39 1939-43 1946-47 1947-53 1953

Alba (CN) Genova Messina Caltanissetta Trapani Agrigento Savona Udine Cividale del Friuli (UD)


332

L'Esercito /1aliano verso il 2000

BATTAGLIONE SUPPORTO TATTICO LOGISTICO

"]VI.O. MATTEI"

( 77° Reggimento Fanteria ·'Lupi di Toscana")

Motto: "Tusci ab hostium grege legio vocati luporum". Festa: 3 novembre - anniversario del combattimento al Dosso Faiti (1916) .1:;ede: Cesano (Roma) - Scuola cli Fanteria. 1\llostrina: rettangolare dì colore scarlalto con riga longitudinale bianca al centro.

Origini e vicende organiche Jn relazione a quanto previsto dall'ordinamento ciel 29 giugno 1862, che stabilisce la costituz ione di due nuovi reggimenti granatieri per dare vita alla Brigala Granatieri cli Toscana, il I O agosto successivo si forma in Milano il 7° Reggimento Granatieri (Brigata Granatieri di Toscana) nel quale confluiscono le compagnie 17" e 18" del I 0 , 3° e 5° Reggimento Granatieri e una compagnia da ciascuno dei reggimenti 19°, 20°, 22°, 27° e 34° Fanteria. Con il riordinamento dell'Arma di Fanteria previsto dal decreto 5 marzo 1871 la brigata diviene Brigata "Toscana" ed il 7° (assegnato alla fanteria di linea) assume la denominazione cli 77° Reggimento Fanteria (Brigata Toscana) che muta ancora il successivo 15 ottobre in 77° Reggimento Fanteria "Toscana", a seguito dello scioglimento delle brigate permanenti. Il 2 gennaio 1881 è nuovamente riunito al 78° nella ricostituita brigata e riprende il nome dì 77° Reggimento Fanteria (Brigata Toscana). Per la guerra 1915-18 il reggimento è ordinato su tre battaglioni , ognuno con quattro compagnie fucilieri ed una sezione mitragliatrici. Per effetto dell ' ordinamento 11 marzo I 926, che prevede la costituzione delle brigate su tre reggimenti, è assegnato alla VII Brigata di Fanteria assieme al 78° "Toscana'' ed al 50° "Parma" e diviene 77° Reggimento Fanteria "Toscana''. li I 5 dicembre 1938, in concomitanza con il cambio di denominazione della grande unità da cui dipende, prende il nome di 77° Reggimento Fanteria "Lupi di Toscana" e dopo pochi mesi, nell ' aprile 1939, è inquadrato nella Divisione di Fanteria "Lupi cli Toscana" (7") unitamente ai Reggimenti 78° Fanteria e 30° Artiglieria per D.f.. Viene sciolto il 9 settembre l 943 a seguito degli eventi determinati dall'armistizio che sopraggiunge allorché il reggimento è in trasferimento dalla Francia verso Roma. con i reparti dipendenti scaglionati fra la Liguria ed il Lazio. Lo SME con circ. n. 213/153 del 5 agosto I 982 dispone che a datare dal 19 agosto successivo il Battaglione cli Fanteria della Scuola di Cesano prenda il nome di 77° Battaglione Fanteria "M.O. !\'lattei". Il 9 novembre 1984 l'unità si trasforma in 77° Battaglione Meccanizzato "M.O. Mattei" ed acquisisce in organico uno squadrone dì cavalleria. Con decreto presidenziale in data 13 luglio 1987 viene assegnata al battaglione la Bandiera del disciolto 77° Reggimento Fanteria "Lupi di Toscana" e la nuova unità diviene conseguentemente erede delle gloriose tradizioni reggimentali. Dal 25 luglio 1989 cambia nome in Battaglione Supporto Tattico Logistico "M.O. l\fattei", assolve sia funzioni logistiche in senso lato, sia compiti dimostrativi a favore dei corsi ed è responsabile della formazione di base di tutto il personale di leva che affluisce ali' Istituto. Per svolgere tali compiti è articolato su comando, compagnia comando e servizi, compagnia trasporti e manutenzione, compagnia dimostrativa, due compagnie reclute.

Campagne di guerra e fatti d' arme Brigantaggio (1860-70): - 1864-65: Provincia di Napoli e L'Aqui la. 'lèrza d'Indipendenza (1866) Eritrea (1895-96): concorre alla formazione dei battaglioni V, XXIII e XXXI con 11 ufficiali e 296 soldati. Adua: V Battaglione Libia (1911-12): concorre alla mobilitazione cli vari reggimenti con 20 ufficiali e 1.500 soldati.


333

Fanteria Meccanizzata e Corazz.aia

Prima Mondiale (1915-18): 1915: Giudicarie: Val Daone. I 9 I 6: M. Sabotino (ago.) - Carso: Veliki Hriback (ott.), Fai ti (nov.). 1917: Fiondar, Foci del Tirnavo , S. Giovanni di Duino (mag.-ago.) , Gallio, M. Longara, M. Zorno (nov.), M. Spii , Cima Echar (dic.). 1918: Vittorio Veneto: Grave di Papaclopoli. Tagliamento (ott.-nov.). Africa Orientale (1935-36): concorre alla formazione ciel LXX Battaglione complementi, con 5 ufficiali e 275 soldati, ed alla mobilitazione del 62° Fanteria con 2 ufficiali e 115 soldati. Seconda Mondiale (1940-43): 1940: frqnte alpino occidentale - Albania 194 1: Albania: zona Mali Tabain, Tepeleni, Valle Zagorias 1942-43: Francia meridionale 1943: Francia (gen.-ago.) - La Spezia - Zona a Sud di Civitavecchia (8 set.)

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare

Ordine :Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920. Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite cli sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabiln1ente i luogh i e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia ( 1915-18). (All'Anna di Fanteria). Medaglia d'Oro - Decrew 5 giugno 1920. Con impeto irrefrenabile assaltarono e travolsero le più. formidabili posizioni, con orgogliosa audacia cercarono e sostennero la lotta vicina, fieramente sprezzando i più gravi sacrifici cli sangue e acquistando fama leggendaria, sì che il nemico sbigoltito ne chiamò "Lupi " gl ' implacabili fanti. (Veliki Faiti 1-3 novembre 7916, Fiondar - S. Giovanni di Duino - Foci del Timavo, 23-30 maggio 1917; 23 agosto - 3 settembre 1917; Tagliamento, 2-3 novernbre 1918). Medaglia d'Argento - Decreto 2R dicembre 1916. Con azione rapida, decisa, brillante superava le difese nemiche del Sabotino e poi, con salda tenacia resistendo a violenti contrattacchi, manteneva la preziosa conquista infliggendo al nemico gravi perdite e calluranclogli numerosi prigionieri. (Saborino. 6-7 agosto 1916).

Medaglie d'Oro al Valor Militare Tenente MARIO CTCOGNINI: fronte greco, 21-27 marzo - 22 aprile I 941

Comandanti 7° REGGIMENTO GRANATIERI (BRIGALA.. "GRANATIERI DI TOSCANA") (1862-71) Col. Francesco Cavalchini Garofoli

77° REGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA "Tosç.ANA") ( 1871 ) Col. Giorgio Caravà 77° REGCìlMENTO FANTERIA "TOSCANA" ( 1871-81)

Col. Giorgio Caravà Col. Francesco Campo

77° REGGIMENTO fANTERTA (BRIGATA "TOSCANA") (1881 - 1926) Col. Francesco Campo

Col. Francesco Tecchio Col. Cesare Airaghi Col. Angelo Boglione Col. Eugenio Cirio Col. Giuseppe Chiari Col. Stefano Ferrero Col. Alessandro Cornillon cli Massoins Col. Giuseppe Lavallea Col. Nestore Duci Col. Carlo GalJenga Ten. Col. Alessandro Pelliccioli Col. Angelo Magliulo Col. Giuseppe Breschi Col. Egisto Sartirana


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L'Esercito Italiano verso il 2000

Col. Pietro Dotta Ten . Col. Ugo Bassi Ten. Col. Italo Polverini Col. Francesco Togni Col. Enrico Boscard i Col. Angelo Pan Col. Otello Poso Col. Pietro Gilberti Col. Donato Ruggieri Col. Vittorio Boeri

Col. Enrico Milanesi Col. Luigi Abbate 77° BATTAGLIONE FANTERIA "M.0. MATT E!" (l 982-84) Ten. Col. Pietrino Puxeddu Teo. Col. Franco Mostardi Ten. Col. Rinaldo Torna

77° R EGGIMENTO FANTERIA " T OSCANA" ( 1926-38) Col. Vittorio Boeri Col. Eduardo Quarra Col. Mario Capobianco Col. Francesco Buttafuoco Col. Mario Manuci 77° REGGIMENTO FANTERIA "LUPI DI TOSCANA" ( 1939-43) Col. Antonio Meneghetti Col. P. Giuseppe Bagna Col. Albino Biglia

77° BATTAGLIONE MECCANIZZATO "M.0. MATTE!" ( 1984-1989) Ten. Col. Rinaldo Torna Ten. Col. Antonio Diglio Teo. Col. Riccarcloforte Forte Ten. Col. Claudio Pavesi Ten. Col. Angelo Pema Ten. Col. Salvatore Milone BATTAGLIONE SUPPORTO TATTICO LOGISTICO

"M.0. MATTEI" (1989) Ten. Col. Salvatore Milone Teo. Col. Giacinto Mannavola Ten. Col. Emidio D'Angelo

Sedi 1862-64 1864-66 1866 1866 1866-67 1867-69 I 869-70 1870-71 1871-72 1872-74 1874-75 1875-77 I 877-78

Milano Napoli Caserta Milano Rieti Modena Livorno Modena Milano Ivrea Torino Lecce Bari

1878-80 1880-82 1882-84 1884-87 1887-91 1891 -92 1892-99 1899- 1903 1903-11 1911- 19 1919-21 1921-43 1982

Verona Peschiera Mantova Panna Pescara Fano Ravenna Milano Bra (CN) Brescia Lecce Brescia Cesano (RM)


Fanteria Meccanizzata e Cora z.z.ma

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78° REGGIMENTO FANTERIA "LUPI DI TOSCANA" Motto: "Tusci ab hostium grege lcgio vocati luporum". Festa: 3 novernbre - anniversario del combattimento al Dosso Faiti (1916). Sede: Firenze - Caserma "Gonzaga". Mostrina: rettangolare di colore scarlatto con riga longitudinale bianca al centro.

Origini e vicende organiche A seguito dell'ordinamento del 29 giugno I 862, che stabilisce la costituzione di due nuovi reggimenti granatic.-i per dare vita alla Brigata Granatieri di Toscana, il I O agosto si forma in Milano 1'8° Reggimento Granatieri (Brigata Granatieri di Toscana) nel quale confluiscono le compagnie 17" e I 3a ciel 2°, 4° e 6° Reggimento Granatieri e una compagnia da ciascuno dei reggimenti 49°, 55°, 56°, 57° e 58° Fanteria. Con il riordinamento dell ' Arma di Fanteria previsto dal decreto 5 marzo 1871 la br~gata diviene Brigata "Toscana" e 1'8° (assegnato alla fanteria cli linea) assume la denominazione di 78° Reggimento Fanteria (Brigata Toscana) che muta ancora il successivo 15 ottobre in 78° Reggimento Fanteria "Toscana", a seguito dello scioglimento delle brigate permanenti. Il 2 gennaio 1881 è nuovamente riunito al 77° nella ricostituita brigata e riprende il nome cli 78° Reggimento Fanteria (Brigata

Toscana). Per la guerra J915 - 18 il reggimento è ordinato su tre battaglioni , ognuno con quattro compagnie fucilieri ed una sezione mitragliatrici. Per eft·etto dell'ordinamento Il marzo 1926 riprende il nome di 78° Reggimento Fanteria "Toscana", rimane articolato su due soli battaglioni ed a seguito della formazione de lle brigate su tre re·ggimenti , è assegnato alla VII Brigata di Fanteria assieme al 77° "Toscana" ed al 50° " Parma" . Il 15 dicembre 1938, in concomitanza con il cambio di denominazione della grande unità eia cui dipende, prende il nome cli 78° Reggimento Fanteria "Lupi di Toscana" e dopo alcuni mesi, nell'aprile 1939, è inquadrato nella Divisione di Fanteria ''Lupi di Toscana " (7a) unitamente ai Reggimenti 77 ° e 30° Artiglieria per D.f.. Il reggimento ha in organico: comando e compagnia comando, I, Il e lll battaglione fucilieri; compagnia mortai da 81; batteria armi di accompagnamento da 65/17. Viene sciolto il 9 settembre 1943 a se guito degli eventi determinati dall'armistizio che sopraggiunge allorché il reggimento è in tras ferimento dalla Francia verso Roma, con i reparti dipen denti scaglionati fra la Liguria ed il Lazio. Il l O aprile 1947, in Firenze, si forma il 78° Reggimento Fanteria "Lupi di Toscana" che rimane in vita sino alla ristrutturazione dell'Esercito, a seguito della quale è sciolto il 22 settembre 1975. Dal 23 settembre, sempre in Firenze , per trasformazione cie l I battaglione dello stesso reggimento ha vita il 78° Battaglione Fanteria lVlotorizzato "Lupi di Toscana". La nuova unità eredita la Bandiera e le tradiz ioni del 78 ° Reggimento ed è inquadrata nella Briga!a Motorizzata "Friuli" quindi dal 16 dicembre 1985 è inserita nella Forza d'Intervento Rapido (F. I. R. ). Il I O gennaio 1992 si trasforma in 78° Battaglione Fanteria Meccanizzato "Lupi di Toscana" e dal 29 luglio al 13 settembre dello stesso anno prende parte all'operazione "Vespri Siciliani", in concorso al mantenimento dell' ordine pubblico nel settore Sciacca (AG). Nell'ambito del riordinamento della Forza Armata il battaglione perde la propria autonomia il 14 settembre 1992 ed il giorno successivo è inquadrato quale 1 Battaglione Meccanizzato nel 78° Reggimento Fanteria "Lupi di Toscana" che si ricostituisce in Firenze. Dal 20 agosto al 5 dicembre 1993 è in Somalia e concorre alla missione umanitaria IBIS 2 inquadrato nel contingente UNOSOM , meritando una Medaglia d'Argento al Valore dell'Esercito. Dal 25 maggio al 24 luglio 1994 i "Lupi" tornano in Sicilia per l'operazione "Vespri" nella zona cli Gela (CL).


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L'f-:·sercito /1aliano verso il 2000

Campagne di guerra e.fatti d'arme Brigantaggio (1860-70): - 1864-65: provincia di Napoli, S. Angelo dei Lombardi. Terza d'Indipendenza (1866) Eritrea (1887-88): vi partecipa la 4" compagnia (1895-96): concorre alla formazione dei battaglioni V, XXIII , XXXI con 9 ufficiali e 280 soldati. Aclua: V Battaglione Libia (1911-12): concorre alla mobilitazione di vari reggimenti con 23 ufficiali e 1306 soldati. Prima Mondiale (1915-18): 1915: Giudicarie: M. Melino 1916: M. Sabotino (ago.) - Carso: Vel iki Hriback (ott.), Faiti (nov.) 1917: Monfalcone: Viadotto di Duino, Fiondar (mag.), Foci del Timavo, S. Giovanni di Duino (ago.) - Sasso Rosso, Col d'Echele, Col del Rosso (dic.) 1918: M. Cornone (giu.) - Vittorio Veneto: Piave, Tagliamento (ott.-nov.) Africa Orientale (1935-36): concorre alla fonnazione dei battaglioni complementi LXX e X speciale ed alla mobilitaz ione del 62° Fanteria con 8 ufficiali e 515 soldati. Seconda Mondiale (1940-43): 1940: fronte alpino occidentale - Albania 1941: Albania: zona Mali Tabain, Tepeleni, Valle Zagorias 1942-43 : Francia meridionale. 1943: Francia meridionale (gen.-ago.) - La Spezia - Zona a Sud di Civitavecchia (8 sett.).

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare

Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920. Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite cli sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue feco ndo ia romana virtù dei figli d'Italia (1915-18). (All'Anna di Fanteria). Medaglia d'Oro - Decreto 31 ottobre 1920. Con impeto irrefrenabile assaltarono e travolsero le più formidabili posizioni, con orgogliosa audacia cercarono e sostennero la lotta vicina, fieramente sprezzando i più gravi sacrifici cli sangue e acquistando fama leggendaria, sì che il nemico sbigottito ne chiamò "Lupi" gl'implacabili fanti. (Veliki-Faiti, 1-3 nove,nbre 1916; Flondar-S. Giovanni di Duino-Foci del Timavo, 23-30 maggio 1917, 23 agosto - 3 settembre 1917; Tagliamento, 2-3 novembre 1918). Medaglia d'Argento - Decreto 28 dicembre 1916. Con azione rapida, decisa, brillante superava le difese nemiche del Sabotino e poi, con salda tenacia resistendo a violenti contrattacchi , manteneva la preziosa conquista infliggendo al nemico gravi perdite e catturandogli numerosi prigionieri. (Sabotino, 6-7 agosto 1916). Medaglia d'Argento - Decreto 5 Riugno 1920. In tre giorni di aspra lotta. con estrema tenacia e sommo valore, sbarrava il passo al soverchiante nemico che aveva sfondato la prima linea: i petti degli eroici fanti furono muraglie contro cui si infranse l'impeto avversario. Per la difesa del suolo della Patria non conobbe limi ti di sacrificio e di ardimento. (Col del Rosso, Col d 'Echele, 23-24-25 dicembre 1917). Al Valore dell'Esercito

Medaglia d'Argento - Decreto 17 marzo 1995 Inquadrato nelle forze del contingente italiano impegnato in Somalia per le operazioni di soccorso e protezione alla popolazione, nonostante le oggettive difficoltà ambientali, si prodigava con totale dccli-


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Fanteria Meccanizzata e Coraz.zata

zione ed elevata professionalilà nella delicatissima e pericolosa missione. Operando in condizioni estreme di sicurezza, i suoi uomini hanno sempre confermalo sia in attività di controllo del territorio, sia in azioni cli rastrellamento per la ricerca di armi, sia in operazioni antibanditismo e/o scorte a convogli umanitari, s piccate capacità operative, altissimo senso ciel dovere e coraggio non comune. In particolare, il giorno 9 ottobre 1993 veniva coinvollo in un conflitto a fuoco cli particolare intensità, a seguito del rinvenimento di un ingente quantitativo d i anni e rn unizioni. In tale circostanza .l'unità reagi va con immediatezza ed efficacia, dimostrando capacità di discriminare e graduare le reazioni ciel proprio personale tenendo in tal modo un contegno esemplare che consentiva di evitare inutili spargimenti di sangue tra la popolazione somala. La fierezza, l'orgoglio e la cerlezza cli portare vitale soccorso umanitario ad una popolazione disperata e la necessità di ridare ordine ad un Paese martoriato dalla guerra civile sono state le motivazioni che ne hanno contraddistinto l'operato anche se svolto esponendo la vita a manifesto rischio. Chiaro esempio cli grande perizia ed estremo valore che hanno concorso ad elevare e nobilitare il prestigio dell'Eserci to italiano. - Somalia, 20 agos10 - 4 dicembre I 993.

Al Valor Civile

Attestato di pubblica benemerenza. Si prodigava con altruistico slancio in favore di centri colpili eia una vio lenta all uvione curando il salvataggio di persone isolate ed il rinforzo di argini pericolanti. (Firen ze e Provincia, 4 novernbre - 20 dicembre I 966 ).

Medaglie d'Oro al Valor Militare Tenente lGINO URLI: Albania, I Ogennaio I 941 Soldato RICCARDO MOIOLI: Albania, 18 matzo 1941 Tenente UGO DEL C uRTO: cielo della Cirenaica, Gem~aio - aprile 1941

Stemma Araldico Decreto 10 aprile 1954 (aggiornato in base a quanto dispos to dallo S ME con circ. 121 del 9 .2.1987 - Giornale Ufficiale ciel 14 .2. 1987). a. SCUDO: Partito semi troncato; nel I O d'argento al giglio di Firenze botton ato di rosso; nel 2° d'azzurro a tre monti al naturale, ristretti, accompagnati in alto da due s telle d'argento : nel 3° di rosso all ' elmo di Scanclerbeg. Il tuno abbassato al capo d ' oro, co n il quartier franco cli rosso alla bure lla d ' argenlo, a due teste di lupo rivoltate, sul tut to. b. CORONA TURRITA. c. ORNAlv/ENTl: ( I) Lista bifida: cl' oro, svolazzante, collocata sollo la punta dello scucio, incurvata con la concavità rivolla verso l'alto, riportante il motto "TUSCI AB HOSTIUM GREGE LEGIO VOCATI LUPORUM" . (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompe!)Se al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sin.tesi della blasonatura Nella prima partizione !'arme di Firenze, capoluogo della Toscana, per il legame territoriale del Corpo con la regione della quale porta il nome fin dal I 862 . Nella seconda partizione figurano: - su s malto d ' azzurro (simbolo cli amor cli patria e fedeltà) i monti sui quali il Reggimento ha conseguito la s ua gloria militare durante la guerra 1915 - 18. Le due stelle indicano le M.A.V. M.;


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L 'l!.sercito llaliano verso il 2000

- su smalto di rosso (simbolo cli valore, ardire e sacrificio) l'elmo cli Scanclerbeg, emblema per ricordare il fronte albanese sul quale il 78° è stato impiegato ne] corso ciel secondo conflitto mondiale. Il capo d'oro è simbolo della massima ricompensa al V.M. concessa al Reggimento. Nel quartier franco i "lupi" ricordano l'appellativo attribuito ai fanti della brigata Toscana dallo stesso nemico mentre il rosso e l'argento sono i colori tradizionali del Reggimento.

Comandanti 8° REGGIMENTO GRANATIERI (BRIGATA "GRANATIERI DI Toscana") ( 1862-71) Col. Edoardo Brianza Col. Luigi Manuel 78° REGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA "TOSCANA") (1871)

Col. Luigi Manuel 78° REGGIMENTO FANTERIA ''TOSCANA" (1871 -8 1) Col. Luigi Manuel Col. Giulio Albini 78° REGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA "TOSCANA") (1881 -1926) Col. Francesco Croce Col. Emilio Castelli Col. Vincenzo Crosio Col. Gaetano Gobbi Col. Virgilio Giordanello Col. Edoardo Guillerin Col. Francesco Bellini Col. Enrico Marenesi Col. Desiderio Pigafetta Col. Cherubino Trabucchi Col. Giacomo Cucci Col. Francesco Berardi Col. Francesco Gagliani Ten. Col. Alfredo Evangelisti Col. Cesare Cisterni Col. Nicolò Pierozzi Ten. Col. Ernesto Polli Col. Ocldone Curato Col. Rodolfo Combi Col. Leandro De Arnbrosis Col. Salvino Gritti Col. Giuseppe Tellera 78° REGGIMENTO FANTERIA "TOSCANA" ( 1926-39) Col. Annibale Bergonzoli Col. Paolo Puntoni Col. Urnnerto Bonagura Col. Giuseppe Robolotti Col. Vittorio Ranise

78° REGGIMENTO FANTERIA "LUPI

DI TOSCANA"

(1939-43)

Col. Vittorio Ranise Col. Aldo Gentilini Ten. Col. Vincenzo Marano Ten. Col. Angelo Sulass Col. Carlo Vacchelli Col. Giuseppe Dragoni 78° REGGIMENTO FANTERIA "LUPI DI TOSCANA" (1947-75) Col. Dino Mancini Col. Gino Luziani Col. Adalberto Croci Col. Bruno Marcell i Col. Pasquale Gasparro Col. Giacomo Piraino Col. Antonino Mirelli Col. Cipriano Tinti Col. Crescenzo Mari Col. Tullio Castelli Col. Calogero Cerami Col. Francesco Pipitone Col. Luigi Vallauri Col. Enrico Comucci Col. Mario Piltoni Col. Antonio Altobclli Col. Domenico Raguso Col. Roberto Giangrandi Col. Vittorio Marrocco Col. Sergio Ammannato Col. Enrico Giacalone Col. Achille Grimaldi Col. Oreste Fontana Col. Claudio Orazi 78° 8 1-\TTAGLJONE FANTERIA MOTORIZZATO "LUPI DI TOSCANA" (l 975-92) Ten. Col. Franco Inguaggìato Ten. Col. Niccolò Grasso Ten. Col. Paolo Astorino Ten. Col. Antonino Villanri Conti Ten. Col. Antonio Del!' Aglio


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Fanteria 1\rleccani.zzata e Corazzata

Ten. Col. Guido Caruso Ten. Col. Ettore Cozzi Tcn. Col. Ettore Grossi Ten. Col. Giacomo Guarnera

78 ° BATTAGLIONE FANTERIA MECCAN IZZATO " LUPI DJ TOSCANA" ( 1992) Ten . Col. Vincenzo Castellari 78" R EGGll'v!ENTO FANTERI A " L UPI DI TOSCANA" ( 1992) Col. Enrico Mocell in

Ten. Col. Vincenzo Castellari

Sedi 1862-64 1864-66 1866 1866 1866-67 1867-68 1868-69 1869-70 1870-73 1873-75 1875-78 1878-79

Milano Napoli Gaeta Genova Terni Modena Reggio Emilia Palermo Cuneo Torino Bari Verona

1879-82 1882-84 1884-87 1887-92 1892-99 1899- 1903 1903- 11 1911 - 19 19 19-2 1 1921 -43 1947

Mantova Peschiera Parma Foggia Ravenna Como Alba (CN) Bergamo Bari Be rgamo Firenze


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L'Esercito f,aliww verso il 2000

80° REGGI1\1ENTO "R01\1A" Motto: "Nel nome cli Roma". Festa: 12 novembre - anniversario del combattimento cli Nikitowka (1941). Sede: Cassino (FR) - Caserma "Lolli Ghetti". Mostrina: rettangolare di colore scarlatto con righe longitudinali gialle ai lati.

Origini e vicende organiche Nel 1884, in attuazione del decreto 4 settembre, si costituisce a Roma i I I O novembre 1'80° Reggimento l<'anteria (Brigata Roma), su tre batt.aglioni, con il concorso, con due compagnie ciascuno, dei reggimenti 6°, 8", 38°, 44° e 74°. Viene unito al 79° Reggimento nella Brigata Roma anch'essa di nuova formazione. Per la guerra 1915-18 il reggimento è ordinato su tre battaglioni, ognuno con quattro compagnie fucilieri cd una sezione mitragliatrici. Il 31 ottobre l 926, per effetto della legge 11 marzo dello stesso anno sull'ordinamento, 1'80° viene sciolto ed i s uoi battaglioni sono assegnati uno al 231° ed uno al 232° Reggimento. Ricostituito il 2 maggio 1937 in Reggio Emilia è assegnato alla XVI Brigata di Fanteria quale 80° Reggimento Fanteria "Roma". Con la formazione delle divisioni binarie, nell'aprile I 939 viene inquadrato nella Divisione di Fanteria "Pasubio" (9") della quale fanno parte i Reggimenti 79° Fanteria e 8° Artiglieria per D.f.. li reggimento ha in organico: comando e compagnia comando; I, II e llI battaglione fucilieri, compagnie mortai da 81; batteria armi di accompagnamento da 65/ 17. Nel corso del secondo conflitto mondiale 1'80°, impiegato sul fronte russo dal luglio 1941 al gennaio 1943, subisce gravissime perdite, tuttavia per l'eroismo dimostrato dai propri fanti vengono concesse alla Bandiera ben due Medaglie d'Oro al Valore Militare. Nell'aprile 1943 i superstiti e la Bandiera rientrano al deposito reggimentale cli Mantova ed ha subito inizio il riordinamento. A fine giugno il reggimento è inviato in Campania ove 1'8 settembre 1943 viene sciollo a seguito degli eventi determinati dall'armistizio. O li I luglio 1958 ha vita in Orvieto 1'80° Reggimento Fanteria "Roma" (CAR) in sostituzione del preesistente 8° Centro Addestramento Reclute. È nuovamente sciolto il 31 dicembre J975 e ne eredita la Bandiera e le gloriose tradizioni 1'80° Battaglione Fanteria "Roma" formato in Cassino il I O gennaio 1976 per trasformazione del III Battaglione giil del medesimo reggimento. La nuova unità mantiene i compiti addestrativi e comprende comando, compagnia comando e servizi, tre compagnie reclute; prende sede a Cass.ino. Il battaglione, a datare dal 22 marzo 1991, è posto alle dipendenze della Scuola Allievi Sottufficiali in quanto destinato alla formazione dei Volontari in Ferma Prolungata (VFP). Nell'ambito del riordinamento della Forza Armata il battaglione perde la propria autonomia il 24 settembre I 992 ed il giorno successivo è inquadrato quale I Battaglione nell'80° Reggimento "Roma" che si costituisce in Cassino (FR).

Campagne di guerra e fatti d'arme Eritrea (1895-96): concorre alla formazione dei ballaglioni II, X, XXVII con 3 ufficiali e I I 8 soldati. Adua: Il e X Battagl ione Libia (1911-12): concorre alla mobilitazione di vari reggimenti fornendo complessivamente 17 ufficiali e I 452 soldati. Prima Mondiale (1915-18): 1915: Vallarsa - Corna Calcia 19 16: Altopiano Trambilleno (mag.) - Vanza, Parmesan (giu.) - M. Majo (Jug.) I 917: Val Posina - Bainsizza: Ok.roglo (ago.) - Loga - Torre - Tagliamento (ott.) l 9 I 8: Monasticr, Fosso Palumbo (giu.) - Vittorio Veneto: M. Grappa (ott.-nov.)


Fanteria Meccanizzala e Corazzata

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Seconda Mondiale (1940-43) 1941 : frontiera italo-jugoslava 194 1-43: Russia: Petrikowka, Jasnaja, Gorlowka, N ikitowka, Abrossimowo, Arbusow, Poliana, Tscherkowo.

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare

Ordine :Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920. Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia (1915-18). (All 'Arma di Fanteria). Medaglia d'Oro - Decreto 8febbraio 1945. In avanguardia ad una divisione impegnata per l'accerchiamento di preponderanti forze nemiche, quantunque separato dalla propria colonna, attaccava arditamente l'avversario, sgominandolo. Distintosi al forzamento del Nipro e nella battaglia cli Petrikowka, si lanciava con grande animosità ali' inseguimento ciel nemico fedele alla sua antica repu tazione d i valore, incurante delle più aspre fatiche e privazioni , raggiungeva per primo le forti retroguardie avversarie,cui negava tregua e scampo, debellandone ripetutamente l'ostinata resistenza. Inoltratosi tra gelo, fango e pioggia per trecento chilometri in territorio infestato da partigiani, affrontava d i nuovo impari lotta, resa più perigliosa dall'isolamento e dalla penuria cli rifornimenti e dal nemico, quattro volte superiore di numero, che deciso ad annientarlo lo circondava rabbiosamente in un viUaggio, imponeva rispetto per nove giorni di duri combattimenti, obbligandolo infine a cedergli il passo. A conferma delle sue fiere qualità mil itari, si acquistava meriti altrettanto eletti nel prosieguo delle operazioni 'offensive e nella tutela di un delicato settore difensivo nonostante l'eccezionale crudezza dell'inverno imponesse ai suoi ranghi duramente assottigliati inenarrabili patimenti e sacrifici, Fronte russo. (Jasnaja , Poliana, Wonowka, Shelesnoje, Gorlowka. Nikitowka, Chaz.epetrowka, PloskU), agosto 1941 - maggio 1942. Medaglia d'Oro - Decreto 31 dicembre 1947. In durissima, tenace, aggressiva e cruenta battaglia difensiva, cli fronte a ripetuti, ostinati violenti assalti nemici, operati da forze ingenti, continuan1ente rinnovellantisi , riconfermava superandole, le fulgide, eroiche tradizioni del passato. Attraverso larghissimo tributo di vite e di sangue, imposto dal nemico e dal clima, già aggirato sui fianch i ed oltrepassato sul tergo, fedele alla consegna ricevuta, con sublime eroismo, fede convinta ed eccelso spirito di sacrificio, manteneva salda la sacra linea intangibile affidata al suo onore ed al suo valore, anche quando già appariva ineluttabile il totale estremo sacrificio. Rifulgeva nella successiva, logorante lotta, intesa ad aprirsi un varco ripetutamente, per vari giorni consecutivi, attraverso le imbaldanzite schiere dei mezzi corazzati accerchianti. Nè le estenuanti tappe del tragico ripiegamento lungo la nevosa, gelida steppa russa, nè il calvario del supremo olocausto del superstite pugno cl'Eroi, incalzato, braccato e falcidiato, valsero a fiaccarne l'intrepido an imo, il saldo cuore, e Io strenuo valore che, dopo oltre un mese di contrastata sfibrante lolla, trionfavano sulla maggiore potenza dei mezzi del nemico. Fronte del Don: Abrossimowo - Monastychtschina - Getreide Swoch - Arbusow - Tscherkowo, I " dicembre l 942- l 5 gennaio 1943. Medaglia di Bronzo - Decreto 5 giugno 1920. Dava prove luminose cli pertinacia e di virtù militari, opponendosi, sul Piave, all'urto violento di forti masse nemiche ( 19-24 giugno 1918). In sette giorn i di aspri combattimenti, con eroico, impetuoso valore conquistava aspre posizioni su l Monte Grappa cd inseguiva poscia brillantemente il nemico (Monte Grappa, 27- 31 ottobre 1918).

A1edaglie d'Oro al Valor Militare Tenente UMBERTO CERBONI : Altipiano di Pozza (Trentino), 15-17 maggio 1916 Soldato ROSARIO RANDAZZO: Russia, 5 novembre 1941 Tenente CESARE DE FABRITIIS: Russia, 23 agosto 1942


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L'Esercito Italiano verso il 2000

Caporal Maggiore ANTONIO SCIORILLI: Russia, 16 dicembre 1942 Sottotenente PRADIS PEDAGGI: Russia, dicembre 1942

Stemma Araldico Decreto 24 giugno 1966 (aggiornato in base a guanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del I 4.2.1987). a. SCUDO: inquartato; il primo d'azzurro alla banda d'oro doppio merlata, il 2° e 3° di rosso alla lupa romana. il 4 ° d ' azzurro al destrocherio armato impugnante un virgulto di alloro. 11 tutto abbassato al capo d'oro, al quartier franco d'azzurro caricato dal tridente d'oro cli Ucraina b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolan.ante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "NEL NOME DI ROMA". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentati vi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura 1° quarto:

lo smalto d'azzurro, simbolo cli nobiltà propria e della tradizione ispirata a nobili ideali, è attraversato dalla banda d'oro, caratteristica delle virtù e capacità militari. 2°e 3° quarto: lo smalto di rosso, indice di ardire portato nella lotta e del sangue versato, è anche riportato nello stemma di Roma. Con la città il Reggimento ha un duplice legame, di origine e di nome: la lupa romana, ripetuta ed attraversata indica chiaramente che non si tratta di dominio o di conquista ma di segno di deferenza per la duplice unione. 4° <Juarto: nello smalto ancora d'azzurro, il "destrocherio armato" emblema particolare degli enti desti nati ali' addestramento. li capo d'oro è simbolo delle due massime ricompense al V.M. meritate dal Reggimento nel corso ciel secondo conflitto mondiale e nel quartier franco il tridente d'Ucraina è stato inserito per indicare il fronte dove l'unità si è particolarmente distinta.

Comandanti 80° REGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA "ROMA") ( 1884-1926) Col. Achille Pagliano Teo. Col. Giovanni Maggia Col. Pietro Vernè Col. Guglielmo Arpino Col. Alberto Pincetli Col. Baldassarre Vietti Col. Ippolito Gargiolli Col. Giuseppe Rivera Col. Antonio Chinotto Col. Antonio Bitossi Col. Emilio Corfini Col. Giuseppe Angheben Col. Ugo Silvestri Col. Edoardo Marini

Col. Silvio Chiays Col. Ghino Andreani Col. Pietro Carrara 80° REGGIMENTO FANTERIA "ROMA" (1937-43) Col. Massimino Asteriti Col. Rocco Moretta Col. Eugenio Peirolo Col. Ettore Abbondanza Col. Epifanio Chiaramonti Col. G. Battista Casassa 80° REGGIMENTO FANTER IA "ROMA'' (CAR) (1958-75) Col. Vittorio Balducci Col. Ettore Radica Col. Anacleto Babucci


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Fanteria Meccanizzata e Corazzata

Col. Antonio Quadranì Col. Annibale Murano Col. Sante Flamini Col. Luigi Yidoni Col. Gi useppe Mei nardi Col. Giuseppe Manzo Col. Giorgio Yuxani Col. Fulvio Albanese Ruffo Col. Alberto Rovighi Col. Ernesto Panne.ndola Col. Alessandro Silvestrini Col. Francesco Garofalo 80° BATTAGLIONE FANTERIA "ROMA" ( I 976-92)

Ten. Col. Te n. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.

Adolfo Alemanno Goffredo Graux Luigi Somma Giuseppe Alaggio Antonio Salvatore

Ten. Col. Ten. Col. Tcn. Col. Ten . Col.

Andrea Montenero Raffaele Diaz De Rosa Modestino Zappulo Giuseppe Favalc

Ten. Col. Sestilio Baruffa 80" R EGGIMENTO "ROMA" (l 992) Col. Germ i Guglietta

Ten . Col. Domenico Scoppio

Sedi 1884-87 1887-90 1890-94 1894-98 I 898-1 903 1903-lO

Roma Spoleto Bari Novi Ligure Salerno Venezia

1910- 11 I 9 I l -26 1937-38 1938-43 1958-75 1~76

Conegliano Verona Reggio Emilia Mantova Orvieto (TR) Cassino (FR)


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L'Esercito Italiano verso il 2000

82° REGGIJ\'lENTO FANTERIA "TORINO" Motto: "Credo e vinco" . Festa: 16 gennaio - anniversario della battagl ia cl i Tscherkowo ( 1943). Sede: Cormons (GO) - Caserma "Amadio" Mostrina: rettangolare di colore celeste con riga longitudinale gialla al centro.

Origini e vicende organiche Il I O novembre 1884, in attuazione del decreto 4 settembre dello stesso anno, vengono formati in Torino 1'81° e 1'82° Reggimento per la costituzione della brigata Torino. Nell'82° Reggimento Fanteria (Brigata 'l'orino) confluiscono tre compagnie da ciascuno dei Reggimenti 26°, 56°, 58° e 60° che vengono ripartite in tre battaglioni. Per la guen-a 19 15-18 il reggimento è ordinato su tre battaglioni ognuno con quattro compagnie fucilieri ed una sezione mitragliatrici. Tn vi1tì1 della legge li marzo I 926 sull'ordinamento, che prevede la costituzione delle brigate su tre reggimenti , 1'82° viene sciolto il 31 ottobre successivo. È ricostituito il 1° lugl io 1938 in Civitavecchia con due battaglioni ceduti d al 7 ° e dal 12° Reggimento, una compagnia mortai da 8 I ed una compagnia cannoni da 4 7 /32, quale 82° Reggimento Fanteria "Torino" e viene assegnato alla Divisione di Fanteria 'Torino'' (tipo), grande unità binaria di nuova costituzione che inquadra anche i Reggimenti 81 ° Fanteria e 52° Artigl ieria per D.f. , e che svolge la propria attività nell'ambito della Scuola Centrale di Fanteria. TI 5 giugno 1940 la Divisione cli Fanteria "Torino" (52') si costituisce come unità operativa del tipo autotrasportabile e mantiene alle proprie dipendenze gli stessi reggimenti. Formato anche il IJl battagl ione il 9 aprile 1939, all'inizio del secondo conflitto mondiale 1'82° ha in organico: comando, compagnia comando; 1, 11 e Ili battagl ione fucilieri; compagnia mortai da 8 1; batteria armi d'accompagnamento da 47/32. Nel febbraio 1943, a causa delle gravi perdite subite sul fron te russo, il reggimento è sciolto, al pari cli tutte le unità della "Torino". Il I O giugno 1943 la Divis ione "Veneto" cambia denominazione in Divisione "Torino" (f. n. 0070050/2 dello S .M.R.E. in data 14-5-1943) ed il 256° Reggimento assume la denominazione cli 82° Reggimento Fanteria "Torino". Un nuovo scioglimento avviene il 13 settembre 1943, a seguito degli eventi determinati dall'armistizio, che sopravviene allorché il reggimento è dislocato nel goriziano, ancora incompleto di personale e di materiale; tuttavia, fra il 9 ed il 13 settembre 1'82° fronteggia gli attacchi portati da unità tedesche e da forze jugoslave. Il 1° settembre 1950 in Forlì ha inizio la ricostituzione clell'82° Reggimento Fanteria "Torino" nell'ambito della Divisione 'Trieste" che inquadra: comando e compagnia comando, l Battaglione (ceduto dall' 87° rgt. f.).11 Battaglione (formato 1'11 ottobre), lil Battaglione (formato il 1° ottobre 1951), compagnia mo1tai da 81 e compagnia cannoni c/c (formate nel febbraio e aprile 1951); dal 1° ottobre 1962 riceverà anche il IV Battaglione mec .. Il 15 ottobre 1954 il reggimento è inserito nel Raggruppamento "Trieste" che si forma in Bologna con unità della Divisione "Trieste" (sciolta in data 23 ottobre), nel quadro dell'esigenza "T" ed è inviato nella città giuliana prendendo sede a Villa Opicina. Terminata l'esigenza, all'atto dello scioglimento del Raggruppamento (I 5 settembre I 955) l' 82" rimane dislocato a Trieste ed è assegnato alla Divi sio ne di Fanteria "Folgore" nell a quale rimane sino alla ristrutturazione dell 'Esercito del 1975 allorché il 19 ottobre viene sciolto. Il giorno successivo, 20 ottobre 1975 in Cormons, con il passaggio della Band iera, ne eredita le gloriose tradizioni il II Battaglione che è trasformato in 82° Battaglione Fanteria Meccanizzato "Torino" su comando e compagnia comando e servizi, tre compagnie fucilieri mec. ed una compagnia mortai pesanti. L'unità è assegnata alla Brigata mec. "Gorizia". Nell 'ambito del riordinamento della Forza Armata il battaglione perde la propria autonomia il 2 settembre 1982 ed il giorno s uccessi vo è inquadrato quale I Battag lione Meccanizzato nell'82° Reggimento Fanteria "Torino" che si ricostituisce in Corrnons (GO). Nel 1993-94 il reggimento partecipa all'operazione " Vespri Siciliani", per il mantenimento dell'ordine pubblico in Sicilia, ed all'operazione


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"Testuggine" per la vigi lanza lungo il confine nord orientale. Personale del reggimento concorre dall' 11 novembre al I O dicembre 1994 alle operazioni di soccorso nella zona di Asti in favore della popolazione colpita da alluvione.

Campagne di guerra e fatti d'arme Eritrea (1895-96): conclme alla formazione dei battaglioni IV, XI, XXV e XXXIV con 11 ufficial i e 268 sottufficiali; Adua: TV e XI Battaglione Libia (1911-12): - I 91 1: Henni Sciara Sciat, Henni Bu Meliana, Ain Zara (4 clic.) - 1912: Zanzur (8 giu.) Sidi Bila! - 1913: Aghid Assaba Prima Mondiale (1915-18): - 1915-16: Col di Lana - 1917: Carso: Volkowniak (ott.) - 1918: Capo Sile, Piave Vecchio (giu.) - Piave Nuovo (lug.) - Vittorio Veneto: Stenico, Val Giudicarie (ott.-nov.) Seconda Mondiale (1940-43): - 1940: fronte alpino occidentale - 194 1: frontiera jugoslava - I 941-43: Russia: Kurilowka, Krestowka, Rykowo, Chazepetrowka, Jelenowka, Bosackawka, Juni Comunard, Demidow, Arbusow, Tscherkowo. Liberazione (1943-45): - I 943: Venezia Giulia (8 - 13 settembre)

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920. Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell' aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei fig li d'Italia ( 1915-18). (All'Arma di Fanteria). Medaglia d'Oro - Decreto 31 dicembre 1947. Già decorato di Medaglia cl' Argento per le vittorie riportate sul fronte orientale durante il primo anno della campagna di Russia, splendeva di vivida luce nella rapida avanzata dal Bulawin al Don nel luglio 1942. Schieratosi in salde posizioni sul Don, 1' 82° Reggimento Fanteria teneva per molti mesi inviolato il vallo dell'est, respingendo nettamente innumerevoli attacchi diurni e notturni del nemico, non senza proprie dolorose perdite. Sopraggiunto il duro inverno russo e con esso una poderosa offensiva del!' avversario a largo raggio, l' 82° Reggimento Fanteria, gareggiando per disciplina e tenacia con gli altri reparti della Divisione, ripiegava, secondo gli ordini ricevuti, su una seconda linea prestabilita e, giunto poi l'ordine di un ripiegamento generale, si distingueva per resistenza ed eroismo nel sostenere e respingere più volte il poderoso urto nemico. Accerchiato una prima volta ad Arbusow, riusciva a rompere l'anello dell'assedio dopo due giorn i dì accanita lotta e a raggiungere con epica, ininterrotta marcia durata oltre trentasei ore a digiuno e fra i mortali tormenti di una temperatura polare, un altro più arretrato caposaldo entro cui, nuovamente accerchiato, teneva fronte al nemico per ben ventiquattro giorni. Rotto infine anche questo secondo assedio, con altra eroica marcia, perduto ormai complessivamente il 90% dei propri effettivi, riusciva a ricongiungersi coi resti della propria Annata. La gloriosa lacera Bandiera, nascosta sul petto dell'eroico comandante ferito a morte, veniva con lui sepolta sotto la desolata steppa nevosa senza cassa e senza nome come il seme che dovrà risorgere in fiore e in frutto al buon sole estivo. - .luni Comu.nard - Demidow - Ssu.rrow - Arbusow - Tscherkowo, luglio 1942 - gennaio 1943.


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Medaglia d'Argento - Decreto 18 gennaio 1913. Per la valorosa condotta tenuta dal reggimento nei combattirnenti del 23 e del 26 ottobre 1911 a Tripoli. Medaglia d'Argento - Decreto 5 giugno 1920. Con saldezza di disciplina ed impeto cli valore al nemico minacciante il fianco delle truppe schierate sul Basso Piave, faceva baluardo col petto dei suoi mirabili fanti , ristabilendo, con un sanguinoso irresistibile contrattacco, l'integrità della difesa. Attaccava quindi e travolgeva munitissime posizioni nemiche, portando efficace contributo morale e materiale al felice esito della battaglia (Basso Piave, 15 giugno - 6 luglio 1918). Medaglia d'Argento - Decreto 13 dicernbre 1948. Emulo delle generose tradizioni della nostra F anteria affermava con elevatiss imo morale e fiero spirito cli sacrificio la gagliardia dei suoi ranghi superando compatto itinerari di milleseicento chilometri fra fatiche estenuanti, le sofferenze più aspre del solleone ed il tormento della pioggia e del gelo, lungo le piste di fango insidiate dalla presenza di campi minati. Distintosi nella manovra per l'accerchiamento di grandi unità avversarie a Petrikowka, dava nuovo risa lto alle sue salde qualità militari quando , raggiunta la zona del Donez, sbaragliava in ripe tute azioni offensive e numerosi scontri le agguerrite formazioni avversarie, che anche protette eia forte nerbo di cavalleria gli contendevano il passo. Impegnato nell'attacco a mu nite posizioni nemiche con irruenza decisiva e sperimentato valore, ampliava la penetrazione cli nostre colonne e, quantunque assottigliato d alle perdite, assicurava l' inviolabilità di esteso settore difensivo, reso più arduo dall'ecce zionale rigidezza dell'inve rno . Fronte Russo: Obuch owkij e - Kurilowka - Krestow ka Ubeshiscts che - Rykowo - Chazepetrowka - .lelenowka - luni Comunard - Bosso Kawka, agosto 1941 - maggio 1942.

Al Valore dell'Esercito Medaglia di Bronzo - Decreto 4 gennaio 1978. Al verificarsi del violento terremoto che colpiva il Friuli, accorreva prontamente sui luoghi disastrati e, prodigandosi con coraggio e con slancio fraterno di solidarietà umana, dava un valido contributo al soccorso dei feriti e dei superstiti ed alla rimozione delle macerie, limitando i danni della grave sciagura. L'opera svolta ha riscosso l'apprezzamento delle Autorità e l'incondizionata riconoscenza delle popolazioni colpite, rafforzando il prestigio dell'Esercito. Friuli, 6 - l 5 maggio ./976. Di Benemerenza Medaglia d'Argento - Decreto 5 giugno 1910. Si segnalò per operosità, coraggio, filantropia e abnegazione, nel portar soccorso alle popolazioni funestate dal terremoto calabro-siculo del 28 dicembre I 908. Al Merito della Croce Rossa Italiana Medaglia di Bronzo "In segno di viva, tangibile riconoscenza per il generoso contributo offerto alle operazioni di soccorso sviluppate dalle Unità C.R.l. in favore delle popolazioni colpite dall'alluvione del novembre 1994".

Medaglie d'Oro al Valor Militare Sottotenente ALBERTO VERDINOIS: Settsass, 24-28 ottobre 19 15 Capitano ALESSANDRO CASALI: Wolkovniak, 26 ottobre 1917 Sottotenente PIETRO BERNARDINI: Russia, 6 dicembre 1941 Soldato GINO ARNOFFI: Russia, 6 dicembre I 941 Sottotenente UMBERTO NICOSIA: Russia, 7 dicembre 1941


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Stemma Araldico Decreto 26 marzo 1953 (aggiornalo in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: partito d'azzurro e d'argento al toro furioso partito d'oro e d'azzurro, sormontato in capo nel primo punto da tre stelle d'argento poste in fascia. Il tutto al capo d'oro con il quartier franco d'azzurro caricato del tridente d'Ucraina d'oro. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (I) Lista bifida: d 'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "CREDO E VINCO". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura La prima partizione è d'azzurro: si mbolo del valor militare, smalto dell'arme della città di Torino, colore che compare nella mostrina del reggimento; comprende tre stelle d'argento in riferimento alle tre M.A.V.M. che sono sulla Bandiera. La seconda partizione è d'argento ed è riferita al terzo periodo della vita del Corpo, iniziato con la ricostituzione nel 1950, alle cui imprese future è dedicato I(, smalto delle tavole di aspettazione. Al centro dello scudo è posto il "toro furioso" tratto dall'arme di Torino, città alla quale il Reggimento è unito da antico legame territoriale e tradizionale. Il capo d'oro simboleggia la massima ricompensa al V.M. concessa per il comportamento tenuto dai fanti deJl' 82° in Russia, come evidenziato dal tridente d'Ucraina inserito nel quartier franco.

Comandanti 82° REGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA "TORINO") ( 1884-1926) Col. Achille Cadolini Col. Giovanni Del Bono Col. Claudio Massonat Col. Giulio Venini Col. Ernesto Cavagnari Col. Alessandro Soave Col. M ichele Cantalamessa Col. Giulio Dalmazzi Col. Achille Borghi Col. Pietro Pontremoli Col. Carlo Castellazzi Ten. Col. Giuseppe Saccornanni (int.) Col. Riccardo Castelli Col. Giovanni Civiletti Ten. Col. Paolo f errari Ten. Col. Augusto Scararnbone (int.) Col. Giuseppe Porta Col. Ernesto Michelotti Col. Ghino Anclreani

Col. Zoilo Mantellini Col. Gioacchino Giacosa 82° REGGIMENTO FANTERIA "TORINO" (1938-43) Col. Col. Col. Col.

Gaetano Cantaluppi Evaristo Fioravanti Enrico Di Gennaro Giovanni Gatta

82° REGGIMENTO FANTERIA "TORINO" (1950-75) Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Vincenzo Pizzonia Antonio Quaranta Augusto Debove Giovanni Berlettano Antonio Nani Umberto Rosato Giovanni Buttiglione Remo De Flammineis Pio Nencha Giancarlo Vitale Aligi Torsoli Luigi Salatiello


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Ten. Col. Giampiero Rossi Ten. Col. Pietro Maestripieri Ten. Col. Renato Petean Ten . Col. Vincenzo Saija Ten. Col. Angelo Carparelli Ten. Col. Gianfranco Casci Ceccacci Ten. Col. G iuseppe Quarta Ten. Col. Gaetano Speciale Ten. Col. Giorgio Tessaris Ten. Col. Giovan ni Schirru Ten. Col. Cataldo Tarricone

Col. Arturo Siragusa Col. Giannino Momagner Col. Elvio Petroni Col. Orazio Giannini Col. Franco De Cieco Col. Aldo Donnini Col. Lelio Cau Col. Massimo Tantillo Col. Gino Pezzopane Col. Domenico Schiattarella Col. Goffredo Canino

82°

BATTAGLIONE FANTER IA MECCANIZZATO

"TORINO" ( 1975-92)

82° REGGIMENTO FANTERIA "TORINO" ( 1992) Col. Giovanni Nitti Col. Carlo Ippolito

Ten. Col. Giampaolo Giannetti Ten. Col. Antonio Longobardi

Sedi 1884-88 1888-95 1895-98 1898-1901 l 901-08 1908-26

Torino Cuneo Caserta Nocera Fano Roma

1938-43

Civitavecchia (RM)

1950-54

Forlì

1954-65

Trieste

1965-75

Gorizia

1975

Cormons (GO)


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Fanteria Meccanizzata e Corazzata

84° BATTAGLIONE "VENEZIA" (84° Reggimento Fanteria "Venezia")

Motto: "Semper immota fìdes". Festa: 26 ottobre - anniversario del fatto d ' arme davanti a Tripoli (I 9 I 1). Sede: Falconara (AN) - Caserma "Saracini". Mostrina: rettango~are cli colore cremisi con riga longitudinale celeste al centro.

Origini e vicende organiche Per effetto del decreto 4 settembre l 884, vengono costituiti in Alessandria il IO novembre dello stesso anno 1'83° e 1'84° Reggimento per dare vita alla Brigata "Venezia". L'84° Reggimento Fanteria (Brigata Venezia) è formato con compagnie tratte dai Reggimenti 2°, 22°, 30°, 62° e 78°. Per la guen-a 1915-18 il reggimento è ordinato su tre battaglioni, ognuno con quattro compagnie fucilieri ed una sezione mitragliatrici. In virtù della legge I l marzo 1926, prende il nome di 84° Reggimento Fanteria "Venezia», rimane articolato su due soli battaglioni ed a seguito della formazione delle brigate su tre reggimenti, viene assegnato alla XIX Brigata di Fanteria unitamente all'83° "Venezia" e al 70° "Ancona". Dal marzo 1935 al lugl io 1936, inquadrato nella Divisione cli Fanteria "Gavinana" prende parte alle operazioni in Africa Orientale. Con la formazione delle divisioni binarie, il 15 aprile 1939 viene inserito nella Divisione di Fanteria " Venezia" ( 19") della quale fanno anche parte i Reggimenti 83° Fanteria e 19° Artiglieria per D.f. ai quali si unisce in seguito, nel 1942, anche il 383° Fanteria. La grande unità, mobilitata per la campagna di annessione dell'Albania, sbarca a Durazzo a fine aprile I 939 e viene dislocata ad est di Tirana. TI reggimento ha in organico: comando e compagnia comando, I, II e III battaglione fucilieri; compagnia mortai da 8 I; batteria armi di accompagnamento da 65/ 17 e partecipa al secondo conflitto mondiale. Dopo la proclamazione dell'armistizio, 1'8 settembre 1943, i reparti dell'84° unitamente agli altri della Divisione "Venezia" iniziano la resistenza annata contro i tedesclù, alleandosi poi nel mese di ottobre con i partigiani jugoslavi; una M.0.V.M. concessa alla Bandiera è il riconoscimento per le operazioni condotte in questo periodo. Il I O dicembre 1943 il reggimento viene sciolto ed i superstiti, al pari di tutta la "Venezia", concorrono alla costituzione della Divisione Italiana Partigiana "Garibaldi" che continua in Jugoslavia la lotta fino al febbraio 1945. Anche ai reparti di fanteria della Divisione "Garibaldi", formati da personale delle disciolte Divisioni 'Taurinense" e "Venezia'', viene concessa una M.O.V.M. L' unità è ricostituita in Siena il 1° luglio 1958 con il nominativo di 84° Reggimento Fanteria "Venezia" (CAR) in sostituzione del preesistente 7° Centro Addestramento Reclute, ma viene nuovamente sciolta il 31 ottobre 1973; ne continua le funzioni il Battaglione Addestramento Reclute "Venezia" che dal 1° novembre 1973 al 14 novembre 1975 svolge la propria attività con quattro compagnie in Siena ed una in distaccamento ad Arezzo. Nella stessa sede il BAR "Venezia", a partire dal 15 novembre 1975 si trasforma in 84° Battaglione Fanteria "Venezia" ed a tale unità vengono affidate a pieno titolo la Bandiera e le tradizioni cli valore dell'84° Reggimento. Mantiené i compiti addestrativi ed è formato su comando, plotone comando (dal 1987 compagnia comando e servizi) e quattro compagnie reclute; la compagnia distaccata ad Arezzo concorre alla costituzione del 225° Battaglione Fanteria "Arezzo". Dal 1993 l'unità prende nome di 84° Battaglione "Venezia" ed è inquadrata nella Brigata di Cavalleria "Pozzuolo del Friuli".

Campagne di guerra e fatti d'arme Eritrea (1895-96): concorre alla formazione dei battaglioni XIII, XXII e XXXV con 11 ufficiali e 239 soldati. Adua: XTIT Battaglione·


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Libia (1911-12): - 1911: Henni Bu Meliana, Tripoli (26 ott.), Ain Zara (4 dic.) Zanzur (8 giu.), Zuara, Redgaline, Sidi Bilal - 1912: Prima Mondiale (1915-18): - 1915: Val Sugana: M. Salubio - 1916: S. Osvaldo di Roncegno - M. Ci mon Rava - 1917: Bainsizza: Madoni, q. 800 (sett.) - Plava - Galleriano (ott.) - 1918: MalgaZugna Africa Orientale (1935-36): Adua - Sciré Seconda Mondiale (1940-43) - 1940-41: fronte greco albanese - 1942-43: Montenegro (compiti di presidio e lotta antiguerriglia nella zona di Podgorica). Liberazione (1943-45): - 1943-45: Montenegro - Sangiaccato (set.-dic. 1943), dal dicembre 1943 i superstiti operano in Jugoslavia con la Divisione "Garibaldi" fino al febbraio 1945.

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare

Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920. Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli cl' Italia ( 1915-18). (All'Arma di Fanteriaj. Ordine Militare d'Italia - Decreto 27 gennaio 1937. Pari alla sua fama millenaria, espressione purissima di alte virtù guerriere della stirpe, si prodigava eroica, generosa, tenace in tutte le battaglie, dando prezioso contributo di valore e di sangue alla vittoria (guerra ilalo-etiopica: 3 ottobre 1935 - 5 maggio 1936). (All'Arma di Fanteria). Medaglia d'Oro - Decreto 12 novembre 1912 Per essersi particolarmente distinto per prove cli mirabile valore e di esemplare fermezza nel fatto d'rume del 26 ottobre 1911 davanti a Tripoli. Medaglia d'Oro -Decreto 15 marzo 1950. All'atto dell'armistizio lontano dal suolo della Patria, a contatto di preponderanti aggressive forze tedesche che imponevano la consegna delle sue anni, anziché deporle, con voto unanime ini7.iava la cruenta lolla partigiana che conduceva compatto in zona impervia, senza rifornimenti e con privazioni inenarrabili per concorrere validamente, con largo tributo di sangue, ali' eroica resistenza delle invitte divisioni "Venezia" e "Garibaldi". Col sacrificio dei suoi valorosi fanti , teneva in grande onore il prestigio delle armi d'Italia Montenegro - Sangiaccato, 8 settembre - 1° dicembre 1943. Medaglia d'Argento - Decreto 5 giugno 1920. Il suo primo battaglione, in perfetta concorde azione con altro battaglione della brigata, travolse formidabili e importanti difese avversarie, con impeto non rallentato dall'aspra lotta, piombava fulmineamente sulle retrovie nemiche, catturando numerosi prigionieri ed ingente bottino. Resisteva, successivamente, per due giorni cli lotta violenta e sanguinosa, ai contrattacchi del soverchi ante avversario. (Altopiano della Bainsizza, settembre 1917).

Medaglia d'Argento - Decreto 31 dicembre 1947.

In sei mesi cli guerra restò costantemente in linea in presenza ed a contatto dell'avversario. Con intrepido valore ne spezzò l' impeto offensivo nella prima fase della guerra, mantenne bravamente le posizioni durante la fase invernale resistendo agli allacchi, all'artiglieria avversaria ed ai rigori ed ai disagi della stagione, manifestando il suo spirito aggressivo con contrattacchi e colpi cli mano; si slanciò


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Fanteria Meccanizzata e Corazzata

impetuosamente all'attacco ed all'inseguimento nella fase controffensiva della nostra azione, spezzando ogni residua tenace resistenza avversaria e contribuì in modo decisivo col valore e col sac1ificìo alla vittoria. Fronte

greco-albanese, ottobre /940- aprile 1941.

Medaglia di Bronzo - Decreto 21 gennaio 1947. Nelle operazioni per la conquista di Adua, nella battaglia dello Scirè e nell'avrn1zata su Debarech-Dacua, i suoi fanti dettero prova dì intrepido coraggio e cli ardore inesausto, battendo il nemico e superando, con indomabile vo.lontà di vittoria, ogni sua insidia ed ogni ostacolo dell'impervio terreno. Adua, 3-6 ottobre 1935;

Scirè, 29 febbraio - 5 marza 1936; Semien, 21 marzo - 5 maggio 1936.

Di Benemerenza Medaglia d'Oro - Decreto 5 giuino 1910. Si segnalò p~r operosità, coraggio, fi lantropia e abnegazione nel portar soccorso alle popolazioni funestate dal terremoto calabro-siculo ciel 28 dicembre 1908.

Medaglie d'Oro al Valor Militare Tenente GIUSEPPE ORSI: Libia, 26 ottobre 1911 Soldato CARMELO BONOMO: Libia, 20 maggio 1912 Tenente PIETRO TIRAVANTI: Libia, dal 3 all'l 1 luglio 1915 Capitano MARIO MERLIN: Altipiano della Bainsizza, 29 settembre 1917 Tenente Colonnello FRANCESCO POSITANO: Etiopia, 27 febbraio 1936 Capitano ALFREDO LONGO: Albania, 5 novembre 1940 Tenente GIOVANNI TINARI: Grecia, 3-15 novembre (940 Sottotenente ANTONIO DI NAPOLI: Grecia, 14-1 7 novembre 1940 Colonnello LUIGI ZACCO: Grecia, 4-18 novembre 1940 Caporale FILIBERTO BARRECA: Grecia, 16-21 novembre 1940 Tenente GIUSEPPE BINI: Grecia, 29 novembre 1940 - 4 gennaio 1941

Stemma Araldico Decreto 26 luglio 1960 (aggiornato in base a quanto disposto dallp SME con circ. 121 del 9.2. 1987 - Giornale Ufficiale ciel 14.2.1987). a. SCUDO: d'azzurro, al leone di San Marco d'oro, su campagna di verde ed accompagnato da un destrocherio annato d'argento in atto di piantare un virgulto cli alloro in un solco praticato nella campagna stessa; il tutto abbassato ad un capo d'oro.

b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d ' oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "SEMPER IMMOTA FIDES". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con ì colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatu.ra Lo scudo è pieno essendo destinato alla esaltazione del Valor Militare del Corpo: lo smalto, d'azzurro simboleggia l'amor cli patria e la fedeltà; il leone di San Marco è l'emblema del legame tradizionale del Reggimento con la cittù lagunare. li nome "Venezia" ha infatti accompagnato I' 84° sia come nome proprio sia, indirettamente, come nome della grande unitù della quale ha fatto parte in pace come in guerra;


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L'Esercito llaliano verso il 2000

il braccio armato (destrocherio) ed il ramo di alloro, simboli specifici di enti preposti all'addestramento, derivano dallo stemma del 7° C.A R., per trasformazione del quale il Reggimento si è ricostitui to nel 1958, mantenendo le funzioni addestrati ve. II capo d'oro simboleggia le due massime ricompense al Y.M. concesse alla Bandiera del Reggimento.

Comandanti 84° REGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA "VENEZIA") ( 1884- 1926) Col. Carlo Rivalta Col. Ulisse Chiavicatti Col. Gioacchino Bruna Col. Alberto Piacentini Col. Enrico Scriban i Rossi Col. Matteo De Stefano Col. Arturo Spinelli Col. Sebastiano Rizza Col. Vittorio Canonico Col. Vittorio Cavallini Col. Ippol ito Cantini Ten. Col. Vincenzo Speranza Col. Ettore Crespi Col. Augusto Vacani Col. Carlo Verri

BATTAGLIONE ADDESTRAMENTO RECLUTE "VENEZIA" ( 1973-7 5) Ten. Col. Giorgio Brizi Ten. Col. Antonio Martorana 84° BATTAGLIONE FANTERIA "VENEZIA" ( 19751993) Ten. Col. Antonio Martorana Ten. Col. Gio rgio Esposito Ten. Col. Emilio Cortei li Ten. Col. Giuseppe Baldelli Ten. Col. Francesco D'Amelio Ten. Col. Leopoldo Gentile Ten. Col. Nerino Vento Ten. Col. Giorgio Rossi Ten. Col. Carlo Cavallero Ten. Col. Massimo Pasqual in i Ten. Col. Brandisio D' Al torio Ten. Col. Mario Pace Ten. Col. Giordano Cavaliere

84° REGGIMENTO FANTERIA "VENEZIA" ( I 926-43) Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Col. Enrico Gelormino Col. Antonio Ricchezza Col. Pietro Bianch i Col. Guido Concini Col. Mario Quagliarella Col. Giuseppe Silvano Col. Atos Moretti Col. Mauro Cocola Col. Alberto Roani Col. Vittorio Gianni

Carlo Verri Carlo Ferrero Mario Roatta Rosario Assanti Giorgio Masina Giuseppe Falugi Ettore Giannuzzi Ettore Carossini Luigi Zacco Raffaello Micaletti Italo Rossi

84° REGGIMENTO FANTERIA ''VENEZIA" (CAR) (1958-73)

84° BKnAGLIONE "VENEZIA" (1993)

Col. Carlo Nugnes

Ten. Col. Giordano Cavaliere Ten. Col. Carlo Guidoni

Sedi I 884-87 1887-93 1893-99 1899- 1903

Alessandria Novi L igure Lecce Genova

1903-09 1909-43 1958-77 1977

Catania Firenze Siena Falconara Marittima (AN)


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Fa111eria Meccanizzata e Coraz-::,ota

85° R EGGI1\1ENTO "VERONA~' Motto: ·'Combattere eia prodi" . Festa: 2 luglio - anniversario del combattimento al M. Pasubio (19 16). Sede: M ontorio Veronese (VR) - Caserma ··Duca". Mostri11a: rettangolare cli colore celeste con righe longi tudinali gialle ai lati.

Origini e vicende organiche Il I O novembre I 884, per effetto del decreto 4 settembre dello stesso anno, viene costituito in Tortona 1'85° Reggimento Fanteria (Brigata Verona), formato con compagnie tratte clai reggimenti I 3°, 27° , 3 1°, 32° e 47°; viene riunito con I '86° nella nuova Brigata Verona. Per la guerra 19 15- 18 il reggimento è ordinato su tre battaglioni. ognuno con quattro compagnie fucilieri ed una sezione mitragliatrici. Con attuazione della legge 11 marzo 1926 prende il non,e di 85° Reggimento Fanteria "Verona", rimane articolato su due battaglioni ed a seguito della costituzione delle brigate su tre reggimenti è assegnato alla XXVTTI Brigata di Fanteria. unitamente al 5° e al 6° "Aosta". Nel maggio 1937 è destinato a custituire la Di visione di Fanteria "Sabratha" (60"), del tipo autotraspo11abile. della quale fann o parte anche i Reggimenti 86° Fanteria e 42° A rtiglieria per D.f.; nel settembre successivo è trasferito in Africa Settentrionale e prende sede nei pressi di Tripoli. Il reggimento ha in organico: comando e compagnia comando; I. II e Jfl battaglione fuci lieri: compagnia mo11ai da 81 ; batteria armi cli accompagnamento eia 65/ I 7. Assunto il nome di 85° Reggimento Fanteria "Sabn ltha" nel 1939, prende parte al secondo confli tto mondia le con la stessa Grande Unità. Nei primi giorni del febbraio 1941. a causa delle gravi perdi te subite in Cirenaica, i I reggi mento viene sciolto e con i superstiti si forma in giugno un Reggimento Fanteria "Sabratha" che comprende un battaglione dell ' 85°, un battagl ione clell '86° , le compagnie mortai da 8 I de11 '85 ° e dell'86° . due compagnie cannoni da 47/32 e due batt erie eia 65/17. li 4 sellemhre I 94 1 viene ricostituito in Tripo litania 1'85° Reggimento Fanteria "Sabratha". Il 25 luglio I 942 1'85° viene sciolto per eventi bellici nella zona di El A lamein ccl il personale nonché il materi ale sono trasferiti al 6 1° Reggimento Fanteria della Di visione "Trento'·. Il I O ottobre 1975 si forma in Montorio Veronese. per trasfo1111azione del I battaglione del disciolto 67° Reggi mento Fanteria, 1'85° Battaglione Fanteria Meccanizzato "Verona" che viene reso erede della Bandiera e delle tradi:lioni dell' 85° Reggimento. È inquadrato nella Brigata M eccanizzata " Brescia" . Il battaglione è posto in posizione ..quadro" il 30 novembre I 989 cd è poi sciolto il 30 aprile 1991. N ell ' ambito ciel riordinamento dell a forza Armata il 25 settembre 1991 viene ricos ti tuito 1'85° Reggimento Fanteria "Verona" con compiti addestrati vi prima per le unirà dipendenti dall a Regione Mi litare Nord Est e successivamente per quel le del Comando A rtiglieria Controaerei dell'Eserc ito. Nel I 992 cambi a denom inazione in 85° Reggimento "Verona".

r

Campagne di guerra e fatti d'anne Eritrea (1887-88): vi partecipa la 4t• compagnia (1895-96): co ncorre all a formazione dei battagli oni X Vll e XXI V èon 7 uffic ial i e 136 soldati

Libia (1 911-12): concorre alla mobilitazione di alcuni reggimenti con I 6 ufficiali e 1420 so ldati . Prima Mondiale ( 1915-1 8) : -

191 5: 191 6: 19 17: I 918: 1919-20:

Carso: M .S. Michele (oll. - nov.) Vallarsa: M . Pasubi o (mag.-lug.) llermacla: q. 145 (rnag.) Albania: M alakastra (lug.-ago). Sti.ilas Albania.


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L'Esercito Italiano verso il 2000

Africa Orientale (1935-36): concorre alla fom,azione di unità mobilitate con 9 ufficiali e 500 soldati Seconda Mondiale (1940-43): - 1940-41: Ajì'ica Settentrionale: Tobruk

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare

Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920. Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune , consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia ( 1915-18). (All'Arma di Fanteria). Medaglia d'Argento - Decreto 28 dicembre 1916 e 5 giugno 1920. Con esemplare spirito guerresco e di abnegazione, e con generosi sacrifici di sangue, conquistò ben munite trincee al S. Michele sul Carso (21 ottobre e 4 novembre 1915); respinse violenti ripetuti attacchi nemici in Vallarsa e sul Monte Pasubio (maggio - luglio 1916). Il I battaglione confermò queste virtù militari il 7 lugl io 1918 nell'attacco delle forti posizioni nemiche di Stiilas (Albania). Di Benemerenza

Medaglia d'Argento - Decreto 5 giugno 1910. Si segnalò per operosità, coraggio, filantropia e abnegazione nel portar soccorso alle popolazioni funestate dal terremoto del 28 dicembre I908.

Medaglie d'Oro al Valor Militare Maggiore LEOPOLDO REVERBERI : Sti.ilas (Albania), 7 lugl io 1918

Stemrna Araldico Decreto 24 maggio 1976 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 ciel 9 .2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: partito, semitroncato; il primo d'azzurro alla croce d'oro (Verona); il secondo: a) di rosso ad un palo cli nero caricato dell'elmo d'oro cli Scanderbeg; b) di rosso al silfio di Cirenaica d'oro reciso. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "COMBATTERE DA PRODI". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sban-a dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura Nella prima partizione è !' arme di Verona a testimoniare il legame territoriale con la città della quale il Corpo porta il nome e nella quale ha avuto sede. I colori giallo e azzurro sono uguali a quelli della mostrina del Reggimento. La seconda partizione è dedicata alla gloria militare del1 ' 85° conseguita in Albania durante la prima e la seconda guerra mondiale (elmo di Scanderheg, eroe nazionale albanese) ed in Africa Settentrionale negli anni I940-42 (silfio di Cirenaica).


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Fa111eria Meccanizzata e Corazzata

Com.andanti Col. Lodovico Consorte Col. Roberto Grimaldi

85° REGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA " V ERONA") ( 1884-1926) Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Ten. Col. Col. Col.

Aventino Chiarironc Giovanni Gastinelli Alvise Mario Ettore Montignani G aetano Araldi G. Battista Carchero Giustiniano Ross i Carlo Carignani Carlo Artale Alfredo Cangemi Vincenzo Di Benedetto Giuseppe Silva Giuscpµe Zappalà Paride Sacchetti Col. Roberto Moro:ao del la Rocca Augusto Grassi Mario Tonelli Nunzio Punzo

85° REGGIMENTO FANTERIA "VERONA'' ( 1926-39) Col. Col. Col. Col.

Nunzio Punzo Ettore Scala E manuele Girlando Federico c1· Arie

85° R EGGIMENTO FANTERIA ..$/\ElRATH A., ( 1939-4 1) Co l. Roberto G rimaldi Col. Luigi Bobbio 85 ° BATTAGLIONE FANTERIA MECCANIZZATO "VERONA" ( 1975-89) Ten . Col. Giuseppe Oli va Ten. Col. Mario Scognamiglio Tcn, Col. Dante Yolgarino Tcn. Col. Giorgio Ladisa Ten. Col. Settimio D'Andrea Ten. Col. Cl aud io Paris Tcn. Col. Enzo Lutman Ten. Col. Roberto Matteuzzi Ten . Col. Giovanni Pacin i Ten. Col. Ugn Di Napoli Ten. Col. P aolo Frascon it 85° REGGIMENTO FANTERIA ·' VERON/\ ., ( 1991 -92) Col. Gaetano Srecialc Co l. Anzio Pistolesi 85 ° R EGGIMENTO ''VEROI\ A'' ( 1992) Col. Anzio Pistolesi

Sedi 1884-87 1887-93 1893-97 1897- 1900

Tortona Alessandria Cagliari Modena

1900-07 1907-37 1937-42 1975

Novara Trapani Tripoli Montorio Veronese (VR )


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I: Esercito Italiano verso il 2000

91 ° BATTAGLIONE "LUCANIA" (91 ° Reggimento Fanteria "Basilicata") Motto: "Ubicumque victores" . Festa: 18 novembre - anniversario del combattimento al Monfenera ( 1917). Sede: Potenza - Caserma "Lucania" . Mostrina: rettangolare di colore cremisi con riga longitudinale bianca al centro.

Origini e vicende organiche Per effetto del decreto 4 settembre 1884, il successivo l O novembre vengono costituiti in Napoli il 91 ° ed il 92° Reggimento per dare vita alla Brigata "Basilicata". II 91° Reggimento Fanteria (Brigata Basilicata) si forma con compagnie cedute dai Reggimenti 15°, 19'\ 33°, 35° e 41°. Per la guen-a 1915-18 il reggimento è ordinato su tre battaglioni, ognuno con quattro compagnie fucilieri ed una sezione mitrngliatrici. Con l'applicazione della legge li marzo 1926 s ull'ordinamento, prende il nome di 91° Reggimento Fanteria "Basilicata", viene articolato s u tre battaglion i uno dei quali proviene dal disciolto 87° Reggimento ed a seguilo della formazione delle brigate su tre reggimenti, viene assegnalo alla I Brigata di Fanteria assieme al 92° "Basilicata" ed al 90° "Salerno". Con la formazione delle divisioni binaiie, dal 5 aprile 1939 è assegnato alla Divisione di Fanteria "Supetga'' (la) della quale fanno parte anche i Reggimenti 92° Fanteria e 5° Artiglieria per D.f. e cambia denominazione in 91° Reggimento Fanteria "Superga". Il Reggimento ha in organico: comando e compagni a comando; I, Il e III battaglione fucilieri; compagnia mortai da 81: batteria arn1i di accompagnamento da 65/ 17. Con la predetta grande unità prende parte al secondo conflitto mondiale e viene sciolto in Tunisia, per eventi bellici, il J3 maggio 1943. Il I " febbraio I 977 viene costituito in Potenza il 91 ° Battaglione Fanteria "Lucania", per trasformazione del preesistente distaccamento del 244° Battaglione Fanteria "Cosenza". La nuova unità eredita le tradizioni del 91 ° Reggimento e con decreto in data 14 mat7.0 1977 ne riceve anche la Bandiera. A O partire dal I gennaio 1985 eia unità addestrati va si trasforma in unità motorizzata e prende nome di 91 ° Battaglione Fanteria Motorizzato "Lucania"; il completamento organico è raggiunto il l O dicembre 1987. ln data l gennaio I 991 assume nuovamente compiti addestrativi e diviene 91 ° Battaglione Fanteria "Lucania", quindi dal I O luglio dello stesso anno è pos to alle dipendenze della Brigata Bersaglieri "Garibaldi". Nel 1993 cambia denominazione in 91 ° Battaglione "Lucania".

Campagne cli guerra e fatti d'arme Eritrea (1887-88): vi partecipa la 7a compagnia (1895-96): concorre alla formazione dei battag lioni II e X con 5 ufficial i e 41 soldati: Aclua. Libia (1911-12): concorre alla mobilitazione di vari reggimenti con. 26 ufficiali e 1194 soldati. Prima Mondiale (1915-18) - 1915: M. Cavallino (Jug.)- M. Sief, Col cli Lana (ott.) - 1916: Alto Boite: Crocia cieli' Ancona (giu.) - I917: Pederobba - Monfenera (nov.) - M. /\solone (clic.) - I 918: Col Moschin (giu.) - Col ciel Miglio (lug.) - Vittorio Veneto: Col Capri le, Cismon (ott.-nov.) Africa Orientale (1935-36): concorre alla mobilitazione del 63 ° Fanteria con il I battaglione composto di 30 ufficiali e 1002 soldati. Seconda Mondiale (1940-43) - 1940: fronte alpino occiden tale - 194 I: la Divisione " Superga" è predesignata quale unità eia sbarco ne lle isole maltesi (Operazione C3) - territorio nazionale


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Fante.ria lvfeccanizzata e Coraz.z.ata

-

1942: 1943:

Tun isia (nov.) Tunisia (gen .-rnag.); Zaghoun, Sainte Marie du Zid

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare

Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920. Nei duri cimenti della guen-a, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni li mite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domb infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la rornana virtù dei lìgli d'Italia ( 1915-18). (All'Arma di Fanteria).

Medaglia d'Argento - Decreto 3 novembre 1921. Già provato a sanguinosi cimenti, con rinnovellato e generoso sacrificio, con tenace valore e ferma disciplina, strenuamente difese una posizione di estrema importanza, respingendo malgrado gravissime perdite, ripetuti attacchi nemici effettuati in forze superiori (Morifenera, Pederohba, 9-20 novembre 1917). Si distinse per slancio ed ardimento nella riconquista di importanti posizioni (Col Fenilon, 15 giugno 1978; Col del Miglio, 2 luglio 1918).

Medaglia di Bronzo - Decreto 15 marzo I 950.

In sei mesi dì as pra lotta contro un avversario decisamente superiore dì forze e di mezzi, ìI 91 ° Reggimento Fanteria sostenne senza soste vivaci combattimenti offensivi e difensiv i, stroncò numerosi attacchi avversari, sopportò con animo elevatissimo ogni disagio. Pur nell'avversa fortuna delle arrnì, pugni') col coraggio dei forti e con spirito indomito ma1itenendo immacolata la fede nei destini della Patria (A .S., novembre 1942 - maggio 1943).

Al Valore dell'Esercito Medaglia d'Argento - Decreto 11 dicembre 1981. Battaglione di Fanteria Addestramento Reclute, dislocato nella città cli Potenza all'atto del grave sisma del 23 novembre 1980, pur nella d ifficile situazione di avere parte della caserma s inistrata e di disporre di giovani incorporati da pochi giorni, quando disperazione e lutti avevano prostrato la volontà ed annullata la capacità di reazione, unito dal comune e dall'alto senso del dovere, si lanciava immediatamente e di iniziativa con un complesso di circa trecento uomini nelle operazioni di soccorso nella stessa città di Potenza e nei comuni di Balvano e Pescopagano, apparsi tra i più disastrati della zona colpita dal terremoto. Con la generosità propria dei giovani cli leva operava incessantemente durante le prime sessantacinque ore, 1inunciando anche ai turni cli 1iposo per estran-e i sopravvissuti dalle macerie, provvedere al recupero e alla inumazione delle salme e somministrare i primi aiuti. Dopo tre giorni di ininterrotta inunane fatica, svolla in condizioni meteorologiche particolarmente avverse e con l'incombente pericolo di crolli per il susseguirsi delle scosse telluriche, senza che alcun militare manifestasse il minimo accenno di cedimento, il battaglione veniva avvicendato da altra unità affluita dal nord, lasciando negli abitanti dei Comuni dove aveva operato profondi sentimenti dì riconoscenza, di stima e di all'etto. Rientrato nella sede di Potenza continuava nella preziosa ed instancabile opera, contribuendo in maniera determinante a disciplinare l'organizzazione dei soccorsi provenienti eia tutta Italia e da Paesi Esteri. Significativo esempio cli coesione morale, prontezza operativa, saldezza disciplinare e umana solidarietà. Potenza - Balvano - Pescopagano, 23 novembre I 980 - 28febbraio I 981.

Stemma Araldico Decreto 2 dicembre 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con cìrc. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: Inquartato in Croce di S. Andrea. Ne l primo cl ' azwrro al si lfio d'oro reciso di Cirenaica; nel secondo d'argento alla fascia ondata d'azzurro caricata da tre filetti d'argento (Basilicata); nel terzo d'azzurro alla banda cucita dì rosso, attraversata eia un leone d'oro, coro-


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L'Esercito Italiano verso il 2000

nato dello stesso e sormontato eia tre stelle d'argento ordinate in fascia (Potenza); nel quarto d'argento ad un monte all'italiana cli tre cime d'azzurro. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (I) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "UBICUMQUE VICTORES". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pende.nte al centro deJ nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura 1° quarto: sullo smalto d'azzurro, simbolo di valore e amor di patria, il silfio di Cirenaica rappresenta la gloria acquisita dal Reggimento in Africa Settentrionale nel corso del secondo conflitto mondiale. 2° quarto: arme della Basilicata, regione della quale il 91 ° ha portato il nome per mol ti anni. 3° quarto: arme di Potenza, a testimoniare il legarne territoriale con la città ove il Corpo ha sede. 4° quarto: i monti all'italiana simboleggiano le impre'-'e compiute dai fanti del 91 ° durante la guerra 1915-18.

Comandanti 91 ° REGGIM ENTO FA NTERIA (BRIGATA "BASILICATA") ( 1884- 1926) Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Luigi Porporati Erminio Tessera Vincenzo Pozzo Rogiero Goracci Pietro Citati Carlo Vigliane Ezio Reisoli Italo Franceschi Francesco Odella Silvio Negri Pietro Fioretta Vittorio De Baldini Roberto Barbette Giovanni Castagnola Emilio Valentini Baldassarre Monti Egidio Macaluso Alessandro Goffi Giovanni Faracovi Andrea Arullani Gastone Avogadro di Vigliano Alessandro Pino

91 ° REGGilvffiNTO FANTERIA "BASILICATA" ( 1926-39) Col. Emilio Bobbio Col. Tito Tavanti

Col. Remo Gucci Col. Ernesto Cappa Col. Guglielmo Morgari 91 ° REGGIMENTO FANTERIA "SUPERGA" ( 1939-43) Col. Col. Col. Col.

Ernesto Trovati Francesco Gallarini Alessandro leardi Aldo Todini

91 ° BATTAGLIONE FANTERIA "LUCANIA" ( J977-85) Ten. Ten. Ten. Ten. Ten.

Col. Col. Col. Col. Col.

Francesco Campanella Angelo Raiola Spedito Carafa Antonio Spinella Ranieri Lombardi

91 ° BATTAGLIONE FANTERIA MOTORIZZATO "LUCANIA" ( 1985-91)

Ten. Ten. Ten. Ten. Ten.

Col. Col. Col. Col. Col.

Ranieri Lombardi Francesco Sciascia M. Alfonso Amicarelli Michele Marciano Giuseppe Accarino

91 ° BATTAGLIONE FANTERIA "LUCANIA" ( 1991 ) Teo. Col. Giuseppe Accarino

9 IO

BATlì\GLIONE " LUCANIA" ( 1993)

Ten. Col. Vincenzo Testa


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Fanteria Meccanizzata e Corazzata

Sedi 1884-86 1886-90 1890-94 1894-1900

Napoli Salerno Reggio Calabria Novara

1900-07 I 907-43

Civitavecchia Torino

1977

Potenza


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L'Esercito Italiano verso il 2000

92° REGGil\tlENTO "BASILICATA" Motto: " Ve ni nec recedam". Festa: 20 novembre - anniversario del combattimento al Monte Tomba e al Monfenera ( I 917). Sede: Foligno (PG) - Caserma " Gonzaga". Mostrina: rettangolare di colore cremis i con riga longitudinale bianca al centro.

Origini e vicende organiche Per effetto del decreto 4 settembre 1884, il successivo I O novembre vengono costituiti in Napoli il 91 ° ccl il 92° Reggimento per dare vita alla Brigata "Basilicata". TI 92° Reggimento Fanteria (Brigata Basilicata) s i forma con compagnie cedute dai Reggimenti 16°, 20°, 34°, 36° e 42". Per la guerra 191518 il reggimento è ordinato su tre battaglion i, ognuno con quattro compagnie fucilieri ccl una sezione mitragliatrici. Con l'applicazione della legge 11 marzo 1926 s ull ' ordinamento. prende il nome cli 92° Reggimento Fanteria "Basilicata", viene articolato su tre battaglioni uno dei quali proviene dal disciolto 64° Reggimento ed a seguito della formazione de lle brigate s u tre reggimenti , viene assegnato alla I Brigata di Fanteria assieme al 91 ° "Basilicata" ed al 90" "Salerno". Con la formazione delle divisioni b inarie, dal 5 aprile l 939 è assegnato alla Divis ione cli Fanteria "Superga" ( I") della quale fanno parte anche i Reggimenti 91 ° Fanteria e 5° Artiglieria per D .f. e cambia denominazione in 92° Reggimento Fanteria "Superga". Il reggimento ha in organico: comando e compagnia comando; I, Il e TTI battaglione fucilieri; compagnia mortai da 81; batteria armi di accompagnamento da 65/17 . Con la predetta grande unità prende parte al secondo conflitto mondiale e vie ne sciolto in Tunisia, per eventi bellici , il 13 maggio 1943. Nell'ottobre 1975 viene costituito in Portogruaro (Venez ia) i l 92° Battaglione Fanteria "Basilicata", per l'addestramento cli base del personale destinato alle unità della Brigata Missili "Aquileia"; alla nuova unità sono affidate la Bandiera e le tradizioni del 92° Reggimento. Il battaglione è sciolto il 31 ottobre 1981 e la Bandiera viene custodita dal Comando Brigala Missili che la consegna iI 3 ottobre l 982 al 92° Battaglione Fanteria "Basilicata" nuovamente in vita a Foligno (Perugia) per trasformazione del 92° Centro Addestramento Reclute (quest'ultima unità è stata formata il 1° luglio 1981 nella sede de lla disciolta Scuola All ievi Ufficia li e Sottufficiali di Artiglieria). Dal l O giugno 1984 il battaglione passa alle dipendenze del 12° Comando Militare cli Zona cli Perugia e con il riordinamento previsto per la Forza Armata perde la propria autonomia il 18 setlembre 1992 ed il giorno success ivo è inquadrato quale I Battaglione nel 92° Reggimento "Basilicata" che si costituisce in Foligno (PG).

Campagne di guerra e fatti d'anne Eritrea (1887-88): vi partecipa la 7" compagnia (1895-96):concorre alla formazione dei battagl ioni II e X con 5 ufficiali e 41 soldati: Adua.

Libia (1911-12): concon-e alla mobilitazione cli vari reggimenti con 26 ufficiali e 1194 soldati. Prima Mondiale (1915-18): -

19 l 5: M. Cavallino (lug.) - M . Sief, Col di Lana (ott.) 1916: A lto Boite: Crocia cieli ' Ancona (giu.) 1917: Pederobba - Monfenera ( nov.) - M . Asolone (clic.) 1918: Col Moschin (giu.) - Col del Miglio (lug.) - Vittorio Veneto: Col Capri le, Cismon (ott.-nov.) Africa Orientale (1935-36): concorre alla mobilitazione del 63° Fanteria con il I battaglione composto di 30 ufficial i e I 002 soldati. /


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Fanteria Meccanizzata e Corazzata

Seconda Mondiale (1940-43): - 1940: fronte alpino occidentale - 1941: la Divisione "Superga" è predcsignata quale unità da sbarco nelle isole maltesi (Operazione C3 - territorio nazionale. - 1942: Tunisia (nov.) - 1943: Tunisia (gen.-mag.) ; Zaghoun, Sainte Marie du Zid

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare

Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920. Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia ( 1915-18). (All'Arma di Fanteria). Medaglia d'Argento - Decreto 3 agosto l 9 l 6 Il primo battaglione, dopo faticosa marcia notturna e sotto intenso fuoco avversario, conquistò le posizioni alpestri del Monte Rotek (Alta Valle d i Sexten) e le mantenne per otto ore resistendo, da solo, a forze soverchianti del nemico (4 ai osto 1915 ). Medaglia d'Argento - Decreto 3 novembre 1921 Con tenace valore e ferma disciplina strenuamente difese una posizione di estrema importanza, respingendo malgrado gravissime perdite, ripetuti attacchi nemici effettuati in forze superiori (Monte Tomba, Morifenera, 18-22 novembre 1917). Si distinse per slancio ed ardimento nella riconquista di importanti posizioni (Col Fenilon. 15 giugno 1918, Col de( Miglio, 2 luglio 1918). Medaglia di Bronzo - Decreto i 5 marzo 1950. . In sei mesi di aspra lotta contro un avversario decisamente superiore di forze e di mezzi, il 92° Reggimento Fanteria sostenne senza soste vivaci combattimenti offensivi e difensivi, stroncò numerosi attacchi avversari, sopportò con animo elevatissimo ogni d isagio. Pur nell'avversa fortuna delle armi, pugnò col coraggio dei forti e con spirito indomito mantenendo immacolata la fede nei destini della Patria (A .S., novembre 1942 - Maggio 1943).

Medaglie d'Oro al Valor Militare Soldato ANGELO ARBASJ: M. Rothek, 9 agosto 1915 Capitano NICOLA PORCELLI: Tunisia, 27 dicembre 1942

Stemma Araldico Decreto 8 aprile 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: Inquartato. Nel primo, partito: a) d'azzurro a cinque colonne ioniche con base a trabeazione, al naturale; b) d'argento all ' aqui la dal volo abbassato, coronata di nero (prov. Matera). Nel secondo all'aquila coronata, dimezzata, uscente da una fascia ondata d'azzurro (prov. Potenza). Nel terzo di rosso al silfio d'oro reciso di Cirenaica. Nel quarto d' azzurro, al monte all' italiana di tre cinte d'argento. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (l ) Lista bifida: d ' oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "VENI NEC RECEDAM" . (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile dell a corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.


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Sintesi della blasonatura 1° e 2° quarto:

3° quarto:

4° quarto:

anne, rispettivamente, della provincia di Matera e di Potenza, a testimoniare il legame territoriale con la Basilicata, regione della quale il Co1po porta il nome fin dal I 884. lo smalto di rosso, simbolo di valore e coraggio, ed il silfio di Cirenaica ricordano la gloria acquisi ta in Africa Settentrionale dal Reggimento nel corso del secondo conflitto mondiale. lo smalto d'azzurro è simbolo di amor di patr ia e fedeltà, ed i "monti aIJ'italiana" sono riferiti alle imprese compiute dai fanti del 92° durante la guerra 1915- 18.

Comandanti Ten. Col. Enrico Monateri Col. Roberto Segui

92° REGGIMENTO F ANTERIA ( BRIGATA "BASILICATA") ( 1884-1 926) Col. Pietro Filippa Col. Enrico Gene Col. Francesco Somale Col. Edoardo Costa Col. Giovanni FeITero Col. Luigi Richard Col. Enrico Tazzoli Col. Giovanni Massaria Col. Eugenio Caputo Col. Umberto Scota Col. Enrico Nassi Col. Ernesto Russo Col. Giuseppe Gatti Col. Camillo Guadagni Col. Achille Sirchfa Col. Mario Mariotti Col. Romolo Ghersi Col. Vittorio Viscontini

92° R EGGIMENTO FANTERIA "SUPERGA" ( 1939-43) Col. Roberto Sequi Col. Enrico Muttini Col. Giuseppe Dispensa 92° B ATTAGLIONE FA NTERIA "BASILICATA" (1975-81) Ten. Col. Luigi Calavita Ten. Col. Antonio Baldini Ten. Col. Francesco Pescosolido 92° CENTRO ADDESTRAMENTO RECLUTE ( 1981-82) Col. Carlo Marchisio 92 ° BATTA GLIONE FANTERIA "BASILICATA" ( 1982-92) Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten.

92° R EGGIMENTO FANTERIA "BASILICATA" ( 1926-39) Col. Vittorio Viscontini Ten. Col. Federico Romero Col. Leonida Bondi Col. Umberto di Savoia Ten. Col. Daniele Pescarolo Col. Francesco Zanì Col. Alessandro Maccario

Col. Dario Damiani Col. Saverio Cillo Col. Nazzareno Cuccaroni Col. Tiziano Ronco Col. Paoìo Sandullo Col. Mario Marinelli

92° R EGGIMENTO "BASILICATA" (1992) Col. Nazzareno Cuccaroni Col. Piero Lucchetti

Sedi 1884-86 1886-90 1890-94 1894- 1900

Napoli Salerno Monteleone Calabro Novara

1900-07 1907-43 I 975-8 I 1981

Viterbo Torino Portogruaro (VE) Foligno (PO)


Fan1eria Meccanizzata e Corazzata

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114° REGGI1\1ENTO FANTERIA"MANTOVA" Motto: "Con virtù antica per nuove glorie". Festa: 27 ottobre - anniversario ciel combattimento cli Moriago ( I 9 I 8). Sede: Tricesimo (UD) - Caserma "Patussi". Mostrina: rettangolare di colore verde e giallo in due strisce longitudinali (verde all'interno).

Origini e vicende organiche li I O marzo 19 15 viene costituito dal deposito del 72° Fanteria, centro di mobilitazione in Mantova, il 114° Reggimento Fanteria (Brigata Mantova) per essere inserito assieme al gemello 113° nella brigata omonima, anch'essa di nuova formazione. L'unità è ordinata su tre battaglioni, ognuno con quattro compagnie fuc ilieri ed una sezione mitragliatrici. Sciolto nel novembre 1919, viene ricostituito il IO dicembre 1941, ancora in Mantova, dal deposito dell'80" Fanteria, con il nome di 114° Reggimento Fanteria "Mantova" ed ha in organico: comando e compagnia comando; le li e III battaglione fuc ilieri; compagnia mortai da 81; compagnia cannoni da 47/32. È inquadrato nella Divisione cli Fanteria "Mantova" (104•), del tipo autotraspottabile, unitamente ai Reggimenti 113° Fanteria e 11 ° Artiglieria per D.f.. L' 8 settembre 1943, d islocato in Calabria, fornisce buona prova d i com pattezza e supera indenne le vicende connesse alla proclamazione dell'armistiz io. Dal l O ottobre 1944 la grande unità in cu i il 1.14° è inquadrato si trasforma in Gruppo ·di Combattimento "Mantova" ( ne fanno parte i Regg iment i 76° e I 14° Fanteria e 155° Artiglieria) ed in tale formazione rimane sino al termine del conflitto. Il 16 settembre 1947 il 114 ° entra per prirno nella città di Gori zia restituita all ' Italia e vi rimane sino al settembre 1965 con compiti di presidio alla frontiera orientale. Nell 'ambito dei provvedimenti relati vi alla ristrutturazione cieli' Esercito il reggimento viene sciolto il 31 ottobre J975 e cede la Bandiera al 114° Battaglione Fanteria Meccanizzato "Moriago" formato il giorno successi vo I O novembre 1975 in Tarcento per trasformazione ciel Il battaglione. La nuova unità a cui sono affidate le glorie reggimentali è inquadrata nella Brigata Meccanizzata "Isonzo" fino al 1° ottobre 1986 quando entra nella Brigata Meccanizzata "Mantova". Il 114° partecipa dal 29 agosto al 20 settembre 1992 all'operazione "Forza Paris" in Sardegna, per il controllo ciel territorio nella zona di Buddusò (Sassari) e dal 28 apri le al 5 luglio 1993 ali' operazio ne "Vespri Siciliani", in Sicilia, in concorso al mantenimento dell'ordine pubblico, a Siracusa ed in altri centri della provincia. li battaglione perde la propria autonomia il 21 ottobre 1993 ed il giorno seguente è inquadrato q uale I Battaglione Meccanizzato nel 114° Reggimento Fanteria "Mantova" che si ricostituisce in Trices imo (U D ) . Nel 1994 il reggimento torna in Sicilia dal 19 gennaio al 18 marzo, nella provincia cli Agrigento, e dal 30 novembre, in provincia di Palermo, rinforzato da altri reparti della Brigata.

Campagne di guerra e fatti d ' arme Prima Mondiale (1915-18): - 1915: Val Lagarina - I916: Carso: Nad Bregom, q. 206 (nov.) - 1917: Carso: Selo, q. 235, q. 2 19 (rnag.), Hermada, q . 146 (ago.) - 1918: Montello (giu.) - Vittorio Veneto: Moriago, S. Boldo, Trichiana (ott.-nov.) Seconda Mondiale (1940-43) - 1942-43 : Mediterraneo: difesa costiera in Calabria Liberazione (1943-45): - 1943-45: territorio nazionale


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L'Esercito Italiano verso il 2000

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare

Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920. Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia ( 1915-18). (All'Arma di Fanteria). Medaglia d'Argento - Decreto 5 giugno 1920. Per lo slancio, l'ardimento e la tenacia onde conquistò formidabili posizioni a prezzo di largo e generoso tributo di sangue, dando vivissimo contributo al felice esito della battaglia (Jam.iano, 23 - 27 maggio 1917; Moriago, 26 - 29 ottobre 1918; Passo S. Bo/do, 31 ottobre 1978). Già distintosi per la tenace resistenza opposta dal suo II battaglione all'incalzante avanzata nemica (Zugna Torta, 17 maggio 1916). Al Valore dell'faercito

Medaglia d'Argento - Decreto 4 gennaio 1978. Al verificarsi del disastroso terremoto che colpiva il Friuli, interveniva tempestivamente con uomini e con mezzi a soccorrere le popolazioni colpite. In condizioni di estremo rischio per gli ulteriori som, movimenti e crolli, si prodigava per più giorni generosamente e con alto senso del dovere nel salvataggio dei feriti e dei superstiti, nella rimozione delle macerie e nel rifornimento dei mezzi necessari agli scampati. Il valido ed efficace contributo dato serviva ad alleviare le conseguenze del disastro e a sollevare le popolazioni dalle immediate sofferenze (Friuli 6 - 15 maggio 1976).

Medaglie d'Oro al Valor Militare Sottotenente FEDERICO GUELLA: Castel Dante, 28 dicembre 1915

Stemma Araldico Decreto 25 agosto I 953 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. l 21 ciel 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: Troncato, alla fascia d'azzurro sulla troncatura caricata di una stella d'argento: nel primo d'argento bordato di rosso alla croce dello stesso caricata cli un lambello d'azzurro cli tre pendenti (Mantova) ; nel secondo sbarrato d'argento e cli rosso, caricato della muraglia cimata cli tre torri, merlate alla ghibellina, il tutto al naturale, aperto, finestrato e murato di nero, su un ristretto di verde (Gorizia) b. CORONA TURRJTA. c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "CON VIRTÙ ANTICA PER NUOVE GLORIE". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbam1 ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura Nella parte superiore dello scudo vi è !'arme di Mantova, città nella quale il Reggimento é stato costituito e della quale ha portato sempre il nome.


Fanteria Meccanizzata e Corazzata

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La fascia centrale d ' azzurro è simbolo della gloria militare conseguita durante la guerra 1915-18, meritando la M.A.V.M. rappresentata con la stella. Nella parte inferiore dello scudo vi è 1'arme della provincia di Gorizia, riferimento alla città sede del Corpo dalla ricostituzione del I 947 fino al 1965, e al territorio su cui corre la frontiera orientale presidiata dal reggi mento.

Comandanti Col. Ivan Fantasia Col. Glauco Preclasso Col. Renato di Martino Col. Alberto Rovighi Col. Umberto Cappuzzo Col. Gabriele Belisario Col. Giacinto Antonelli Col. Ugo Colagrancle Col. Neri Loi Col. Natale Dodoli Col. Gerardo Serravalle

114° R EGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA "MANTOVA") (19 l 5- l 9) Tel. Col. Bruto Moruzzi Ten. Col. Giorgio Corner (int.) Col. Alfredo Gabrielli Col. Annibale Colli Vignarelli 114° REGGIMENTO FANTER1A. "MANTOVA" ( 1941-75) Tel. Col. Carlo Stolfi Col. Valentino Gay Col. Domenico Cigliese Col. Eugenio Rossi Col. Francesco Palange Col. Aldo Giordano Col. Camillo Benzi Col. Antonio Gualano Col. Bruno Pederzolli Col. Elio Orioli Col. Francesco Parente Col. Aldo Catalani Col. Amedeo Runcini Col. Giuseppe Giustini Col. Antonio Lanfaloni Col. Vittorio Emanuele Borsi di Parma Col. Vilibaldo Pieruzzi Col. Mario Tomaino Col. Gastone Marantonio Col. Gaetano Capasso Col. Antonino Anzà

114° BATTAGLIONE FANTERIA MECCANIZZATO "MORIA GO" ( 1975-93) Ten. Col. Alessandro Bufarini Ten. Col. Michele Tamburini Ten. Col. Luigi De Vito Ten. Col. Antonio Esposito Ten. Col. Renato Cugno Ten. Col. Vittorio D ' Acquarica Ten . Col. Giorgio De Giorgio Ten. Col. Renato Ferrazzi Ten. Col. Luigi Testini Ten. Col. Enrico Mocellin Ten. Col. Franco Giannini Ten. Col. Antonio Camuffo Ten. Col. Salvatore Conte 114° REGGIMENTO FANTERIA "MANTOVA" (1993) Col. Gianfranco Casci Ceccacci

Sedi 19 15- 19 1946-47 1947-65

Mantova Chiavari Gorizia

1965-75 1975-76 1976

Tricesimo (UD) Tarcento (UD) Tricesimo (UD)


L 'Eserci/0 Italiano verso il 2000

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121 ° REGGIMENTO "MACERATA" Motto: "Semper victoria confido" .

Festa: 27 ottobre - anniversario della battaglia di Vittorio Veneto ( 1918). Sede: Fano (PS) - Caserma "Paolin i" . Mostrina: rettangolare di colore bianco e celeste in due strisce longitudinali (bianco all ' interno).

Origini e vicende organiche Il 121 ° Reggimento Fanteria (Brigata Macerata) viene costituito nel marzo 1915 dal deposito del 93° Fanteria, centro di mobilitazione in Ancona, ed è unito al 122° nella Brigata "Macerata" anch'essa di nuova formazione. L'unità è ordinata su tre battaglioni, ognuno con quattro compagnie fucilieri ed una sezione mitragliatrici. Sciolto il 24 novembre 1919, è ricostituito dal deposito cieli' 11° Fanteria il 15 ottobre 194 I in Forlì con la denominazione di 121 ° Reggimento Fanteria "Macerata" ed ha in organico: comando e compagnia comando; I, II e III battaglione fucilieri; compagnia mortai da 81; compagnia cannoni da 47/32. Dal 1° dicembre 1941 è inquadrato nella Divisione di Fanteria "Macerata" (153") unitamente ai Reggimenti 122° Fanteria e 153° Artiglieria per D.f. È sèiolto al pari delle altre unità divisionali, il 12 settembre 1943 in Fiume a seguito degli eventi determinati dall'armistizio. Nel quadro del riordinamento della Forza Armata il 17 settembre l 992 viene costituito, in Fano (PS) per trasformazione del preesistente 2" Battaglione del 28 ° "Pavia" , il 121° Reggimento "Macerata" al quale sono affidati compiti addestrativi. È articolato su comando, compagn ia comando e servizi, un battaglione su due compagnie reclute e dal 15 settembre 1993 è posto alle dipendenze della Brigata mec. "Friuli".

Campagne di Guerra e.fatti d'anne Prima Mondiale (1915-18): 1915: Carso: Polazzo, M . Sei Busi (lug.-ago.), Castelnuovo (nov.) 1916: Carso: Case Marcottini, Oppacchiasclla (ago.) 1917: Val Lagarina 1918: Rovarè, S. Biagio cli Collalta (giu.) - Vittorio Veneto: Piave, Livenza, Tagliamento (ott.-nov.) Seconda Mondiale (1940-43); - 1942-43: territorio jugoslavo: Slovenia

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare

Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920 Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea, o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fo11u ne, consacrando con sangue fecondo la romana viitù dei figli d' Italia (1915-18). (All'Arma di Fanteria). Medaglia d'Argento - Decreto 5 giugno 1920. Con energia e tenacia mirabili conquistarono e saldamente mantennero importantissime posizioni sul Carso, prima ad oriente di Polazzo e cli Castello Nuovo, e poi, vigorosamente ricacciato il nemico, ad oriente ciel Vallone (luglio -novembre 1915; agosto-novembre 1916). Con costanza pari all ' ardimento, sostennero, per più giorni, violenti poderosi attacchi ciel nemico e si distinsero brillantemente nella controffensiva, onde l'invasore fu ricacciato al di là del Piave. La loro fede nella vittoria e la saldezza morale delle loro truppe rifulsero ancora al passaggio del fiume, nonostante la violenta reazione avversaria (Piave, 19-26 giugno 1918; Piave - Livenza Tagliamento, 24 ottobre - 3 novembre 1918).


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Fan1eria Meccanizzata e Corazzata

Medaglie d'Oro al Valor Militare Maggiore G IACOMO V ENEZIAN: Castelnuovo del Carso, 14-16-20 novembre 1915.

Stemma Araldico Decreto 13 gennaio 1994 a. SCUDO: semipartito troncato: nel primo, cli rosso, al monte all'italiana, di sei colli , di argento, sostenuto dalla linea di partizione; nel secondo, di azzurro, alle tre teste di leone, di fronte, ben ordinate, d'oro, cimate da corone dello stesso; nel terzo, d'oro, ai tre virgulti d ' alloro, di verde, nodriti nella c::ul)pagna dello stesso. b. CORONA TURRTTA. c. ORNAMENTI: (l) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scucio, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "SEMPER VICTORIA CONFIDO". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura Nella prima partizione s ullo smalto di rosso, simbol.o di valore e co raggio, i "mo nti ali 'italiana"testimoniano la gloria militare acquisita dai fanti del Reggimento durante la guerra 191519 18. Nella seconda partizione sullo smalto d'azzurro, simbÒlo di amor di patria e fedeltà, le tre teste cli leone sono un preciso riferimento alla Slovenia, a ricordo delle operazioni svolte dal 121° nel corso ciel secondo conflitto mondiale. Nella parte inferiore i tre rami cl ' aHoro sono simbolo della funzione di ente addestrativo assegnata all'unità dopo la ricostituzione nel 1992.

Comandanti O

12 J REGGIMENTO FANTERIA (B RTGATA "MACERA1A") (l 9 I 5- I9) Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Vittorio Sesini Fileno Amendola Enrico Ferreri Alfonso Santoro Mario Provale Ugo Bibolini

Col. Maddaleno Marenco Col. Albe1to Barni 121 ° REGGIMENTO FANTERIA "MACERATA" (194 1-43) Col. Aldo Bruno 121 ° REGGIMENTO "MACERATA" (1992) Col. Antonio Altamura

Sedi 1915-19 1941-43

Ancona Forlì

1992

Fano (PS)


L'Esercito Italiano verso il 2000

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123° BATTAGLIONE "CHIETI" ( 123° Reggimento Fanteria "Chieti") Motto: "Con rinnovato ardor" . Festa: lO agosto - anniversario del combattimento sul Carso a Crni-hrib (l 9 I 6). Sede: Chieti - Caserma " Berardi". Mostrina: rettangolare di colore bianco e cremisi in due strisce longitudinali (bianco all'interno).

Origini e vicende organiche Il 123° Reggimento Fanteria (Brigata Chieti) viene costituito il J O marzo l 9 J5 dal deposito ciel 18° Fanteria, centro cli mobilitazione in Chieti , ed è unito al 124" nell'omonima brigata anch'essa di nuova formazione. L'unità è ordinata su quattro battaglioni, ognuno con quattro compagnie fucilieri ed una sezione mitragliatrici. Il II battaglione del l 23c ha l'onore di essere fra le truppe italiane che nel novembre 1918 entrano in Trento liberata. li reggimento viene sciolto il l 0 gennaio 1920. Sempre in Chieti ha vita il I O febbraio 1985, per trasformazione del" distaccamento ciel 235° Battaglione Fanteria "Piceno", già di sede nella città abruzzese, il 123° Battaglione Fanteria "Chieti" che è reso erede delle tradizioni ciel 123° Reggimento e con decreto 17 aprile della stesso anno ne riceve anche la Bandiera. Il battaglione, cui sono affidati compiti addestrativi, nel 1992 prende il nome di 123° Battaglione "Chieti". Nel periodo marzo-maggio 1994 fornisce concorso di personale alla Brigata "Granatieri cli Sardegna" per l'operazione "Vespri Siciliani" .

Campagne di guerra e fatti d'arme Prima Mondiale (1915-18): -

1915: Carso: Castelnuovo (ago.-set.), Polazzo (ott.), Ridottino dei Morti ( nov.) 1916: Carso: M. Sei Busi (mar. lug.), Doberdò, Crni-hrib, Boneti (ago), q. 208 S (set.) 1917-18: Val Giudicarie 1918: Val Giudicarie - Vittorio Veneto: Val d'Astico, Trento (ott.-nov.)

Ricompense alla Bandiera Al Va/or Militare

Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920 Nei duri cimenti della gueffa, nella tonnentata trincea, o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite cli sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia ( 1915-18). (All 'Arma dì Fanteria).

Stemma Araldico Decreto 25 novembre 1989. a. SCUDO: Partito semitroncato: nel primo cli rosso, alla croce cl' argento, accantonata da quattro chiavi d'oro, poste in fascia, con gli ingegni attigui al braccio verticale della croce e all'ingiù (Chieti); nel secondo, di azzurro, al monte cli tre colli all'italiana, d'argento, fondato sulla partizione; nel terzo, d'argento, all'aquila cli nero, con le ali munite di due gambi curvi, terminanti in alto a trifoglio, d ' oro, rostrata e armata dello stesso, allumata e linguata di rosso, il petto caricato da tre fiammelle, dello s tesso, poste due, una (Trento). b. CORONA TURRITA.


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Fanteria 1'vleccaniz.z.a1a e Corazzata

c. ORNAMENTI: (l) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocala sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "CON RINNOVAI'O ARDOR". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l' insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa.

Sintesi della blasonatura Nella prima partizione compare l'arrne cli Chieti, città con la quale il Corpo ba un legame territoriale tradizionale: nella stessa si è costituito nel 1915 e ricostituito nel 1985 e vi trova attualmente sede . Nella seconda partizioi1e in alto, su smalto d'azzurro (simbolo di amor di patria e di valore) i monti ricordano la partecipazione alla guerra 1915- 18, in particolare la zona del Carso, fra DoberdèJ e Redipuglia; in basso l'arme di Trento, è in memoria del contributo alla liberazione della citt.à da parte del TI Battaglione ciel 123° il 3 novembre 1918.

Comandanti Ten. Col. Giuseppe Perrotta

123° REGGIME1'iTO FANTERIA (BRlGATA "CHIETI") (1915-20) Col. Vittorio Cirnetta Col. Alfonso Ciccorelli Ten. Col. Giovann i Bertolli Ten. Col. Giuseppe Sorrero

Ten. Col. Giuseppe Amodio Ten. Col. Raffaele Suffoletta

l 23°

BATTAGLIONE "CHIETI" (l 992)

Ten. Col. Raffaele Suffoletta Tèn. Col. Vincenzo Damiano

123° BATTAGLIONE FANTERIA "CHIETI" (1985-92)

Ten. Col. Andrea Rosicllo

Ten. Col. Giovanni Borsani

Sedi 1915-20

Chieti

1985

Chieti


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L'Esercito Italiano verso il 2000

130° REGGIMENTO FANTERIA "PERUGIA" Motto: "Fata virtute assecuti".

Festa: 19 giugno- anniversario dei combattimenti a Fagarè, Piave (1915). Sede: Spoleto (PG) - Caserma "Garibaldi". Mostrina: rettangolare di colore cremisi e celeste in due strisce longitudinali (cremisi all' interno).

Origini e vicende organiche li 130° Reggimento Fanteria (Brigata Perugia) viene costituito nel marzo 1915 dal deposito dell'8 1° Fanteria, ce1mo di mobilitazione in Roma, ed è unito al gemello 129° nella brigata omonima. L'unità è ordinata su tre battaglioni, ognuno con quattro compagnie fucilie1i ed una sezione mitragliatrici. È sciolto il 31 gennaio 1920. Ricostituito il 14 agosto 1941 con il nome di 130° Reggimento Fanteria "Perugia", dal deposito del 52° Fanteria in Spoleto, è inquadrato dal 25 dello stesso mese nella Divisione di Fanteria "Perugia" (1511') unitamente ai Reggimenti 129° Fanteria e 151 ° Artiglieria per D.f.; con tale grande unità prende parte al secondo conflitto mondiale ed ha in organico comando e compagnia comando; I, Il e III battagliOile fucilieri, compagnia mortai da 81; compagnia cannoni da 47/32. L'8 settembre I 943, all'atto dell'armistizio, il 130° è dislocato in Albania nel settore di Tepeleni; i suoi uomini reagiscono agli attacchi portati da unità tedesche èd in parte riescono a raggiungere Valona ove attuano una disperata resistenza che si protrae sino al successivo giorno 20. Il I O gennaio I 976 s i forma in Spoleto, nella stessa sede della disciolta Scuola ACS di Fanteria, il 130° Battaglione Fanteria .Motorizzato "Perugia" a cui vengono aftidate la Bandiera e le tradizioni ciel I 30° Reggimento. Nell'ambito del riordinamento della Forza Armata il battaglione perde la propria autonomia il 3 settembre l 99 l per dare vita, dapprima in fase sperimentale, al 130° Reggimento Fanteria Meccanizzato "Perugia"; la denominazione viene modificata il l O gennaio 1993 in 130° Reggimento Fanteria "Perugia". Nei periodi ottobre-novembre 1992 e aprile-giugno 1993 il reggimento prende parte al!' operazione "Vespri Siciliani", per il concorso al mantenimento dell 'ordine pubblico in Sicilia, nel settore di Ag1igento. Torna nel1' isola dal 18 marzo al 25 maggio 1994 nei dintorni cli Ag1igento, per la medesima esigenza e fornisce inoltre una compagnia di formazione in suppo1to alla Brigata "Granatieri di Sardegna" nella zona di Catania.

Campagne di guerra e fatti d'arme Prima Mondiale (1915-18): 1915: L ucinico (lug.)- M.S. Michele (nov.-dic.) 1916: M. Lemerle (giu.) - M . Zebio (lug.) I 9 J7: Castagne vizza (mag.-giu.) - Melett.e di Gallio (nov.) - Castelgomberto (dic.) 1918: Ponte di Piave (giu.) Seconda Mondiale (1940-43): - 1941-43: territorio jugos lavo - l 943: Albania Liberazione (1943-45): 1943: Albania (set.)

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920 Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea, o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e cli ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia (1915-18). (All'Arma cli Fanteria).


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Fanteria Meccanizza/a e Corazzala

Medaglia d'Argento - Decreto 5 giugno 1920. Con magnifica audacia ed eroica tenacia, in ripetuti violentissimi attacchi, conquistò e mantenne form idabili trinceramenti nemici, a prezzo di largo generoso olocausto di sangue (S. Michele del Carso, 13 novem.hre - 2 dicembre i 9i 5 ). In tre giorni di aspra e cruenta lotta cooperò a contenere e respingere i violenti attacchi di soverchianti forze nemiche, che avevano occupato la sponda destra del Piave ( 19-21 giugno 1918).

Medaglie d'Oro al Valor Militare Tenente RAFFAELE STASI: Meletta davanti, 22 novembre 1917.

Stemma Araldico . Decreto 2 ottobre 1976 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: Inquartato, il primo di rosso al grifone d ' argento, coronato d'oro (Perugia); il secondo d ' azzurro a tre monti all'italiana d'argento, sormontati da un fiume dello stesso; il terzo d'azzun-o all'elmo d'oro di Scanderbeg: il quarto partito: a) d'argento alla croce rossa; b) di rosso al cavali<:.re chiuso in un'armatura d'argento su cavallo inalberato impugnante un pennone alla croce rossa in campo bianco (Spoleto). b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scucio, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "FATA VJRTUTE ASSECUTI". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura arme di Perugia, città con la quale il Corpo ha un legarne territoriale portandone il nome fin dalla costituzione nel 1915. 2° e 3° quarto: sul lo smalto d'azzurro, si mbolo di amor di patria e valore, sono rappresentati nel 2° il fiume Piave ed i monti del Veneto e nel 3° l'elmo di Scanderbeg (eroe nazionale albanese) emblemi della gloria militare acquisita durante la guerra 1915-18 ( 2° quarto) ed in Albania nel 1941 -43 (3° quarto). 4° quarto: arme di Spoleto, città ove l'unità è stata ricostituita nel 1976 prendendovi anche sede. 1° quarto:

Cmnandanti 130°

REGGIMENTO

FANTERIA (BRIGATA "PERU-

GIA") (l 915-20) Ten. Col. Ernesto Viganè> Col. Gustavo Pocobelli Col. Euclide Turba Ten. Col. Francesco Montagnano Ten. Col. Cesare Cappelli Col. Ferrante Maculani Col. Francesco Reali Ten. Col. Giorgio Falorsi Col. Oreste Chiarini 130° REGGIMENTO FANTERIA "PERUGIA" ( 1941-43) Col. Eugenio Ragghianti

Col. Silvio Pasi

130° BAITAGLIONE FANTERIA MOTORIZZATO "PERUGIA" (1976-91) Teo . Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Teo. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Teo. Col.

Alberto Dei Giudici Carlo .Jovene Luigi Lomarco Domenico Parente Vincenzo Narc isi Giuseppe Zuccarini Luigi Moraglia Francesco Cipriani Adriano Leoni


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L'Esercito Italiano verso il 2000

Ten . Col. Gaetano Caracciolo Teo. Col. Renato Capuano Ten. Col. Domenico Di Luca Ten. Col. Giuseppe La Gamba 130° REGGIMENTO FANTERIA MECCANIZZATO " PERUGIA" (1991 -92) Col. Luigi Testin i

Col. Ugo Di Napoli 130° R EGG)};IENTO FANTERIA "PERUGIA" (1993) Col. Ugo Di Napoli Col. Ettore Magliocchetti Col. Cataldo Tarricone

Sedi 19 15-20 1941-43

Roma Spoleto (PG)

1976

Spoleto (PG)


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Fan1eria Meccaniz.z.c11a e Corazza,a

141 ° BATTAGLIONE FANTERIA "CATANZARO" (141 ° Reggimento Fanteria "Catanzaro") Motto: "Per la Patria".

Festa: 27 maggio - anniversario dei combattimenti di Monte Mosciagh, Piave ( 1917). Sede: Pantelleria - Caserma "Barone". Mostrina: rettangqlare di colore scarlatto e nero in due strisce longitudinali (scarlatto all'interno).

Origini e vicende organiche li I O marzo 1915 viene formato il 141 ° Reggimento Fanteria (Brigata Catanzaro) dal deposito del 48° Fanteria, centro di mobilitazione in Catanzaro, ed è unito al 142° nella brigata omonima, anch' essa costituita sotto la medesima data. L'unità è ordinata su tre battaglioni, ognuno con quattro compagnie fucilieri ed una sezione mitragliatrici. È sciolto nel giugno 1920. Dal 23 maggio 1940 viene ricostituito il 141 ° Reggimento Fanteria "Catanzaro" nel seguente ordine: comando ciel reggimento e II battaglione in Modena, a cura del deposito del 36° Fanteria; I battaglione in Chiari (BS), da parte del deposito ciel 77° Fanteria; III battaglione in Livorno, da parte del deposito clcll'80° Fanteria. Ha in organico anche la compagnia mortai da 81 e la batteria anni di accompagnamento da 65/17. Inviato in Libia, il 3 giugno 1940 sbarca a Derna ed è inquadrato nella Divisione di Fanteria "Catanzaro" (64") della quale fanno parte anche i Reggimenti 142° Fanteria e 203° Artiglieria per D.f. La grande unità è formata anche con il concorso di personale e mezzi della disciolta 3" Divisione CC.NN. "21 Aprile". TI 141" è sciolto nella zona di Bardia, per eventi bellici, il 5 gennaio 1941 . Il 1° ottobre 1975 viene costituito il Palermo, per trasformazione del III battaglione del disciolto 5° Reggimento Fanteria "Aosta" , il 141 ° Battaglione Fanteria Motorizzato "Catanzaro" che è reso erede della Bandiera e delle gloriose tradizioni del 141 ° Reggimento. Il battaglione è soppresso il 21 aprile 199 1. Nella stessa data il Battaglione Isole Minori dislocato nell'isola di Pantelleria assume la denominazione di 141 ° Battaglione Fanteria "Catanzaro" e con l'assegnazione della Bandiera riceve e tramanda le tradizioni precedentemente affidate al reparto motorizzato. Il battaglione è posto alle dipendenze del 16° Comando Operativo Territoriale. Nel corso del 1994 concorre ali' operazione "Vespri Siciliani" per il controllo del territorio fornendo un plotone ali' I 1° Battaglione Trasporti "Etnea" (che opera a Palermo) e due plotoni al 62° Reggimento Corazzato "Sicilia" (che opera a Siracusa).

Campagne di guerra e fatti d'arme Prima Mondiale (1915-18): - 1915: Carso: Bosco Cappuccio (lug.-ago.) - 1916: Oslavia (gen .) - M. Mosciagh (mag.) - Carso: Monte S. Michele, Nad Logen (ago.), Nova Vas, Hucli Log (nov.) - 1917: Carso: Lucatic, q.233 (rnag.), Hermada (ago.) - 1918: Val d' Astico, Val Posina Seconda Mondiale (1940-43): - l 940-41: Africa Settentrionale: Bug Bug, Bardia

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare

Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920 Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di


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L'Eser<:iw Italian o verso il 2000

sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei tigli d'Italia ( 1915-IH). (A/1'/\rma di Fanteria). Medaglia d'Oro - Decreto 28 dicembre 1916. Per l'alti ss imo val ore spiegato nei molti combattime nti intorno al San Michele, ad Oslavia, su ll 'A ltopiano di Asiago, al Nad Logen, per l'audacia mai smentila, pe r l'impeto aggressivo senza pari , sempre e ovunque fu di esempio ai valorosi (luglio 1915 - agosto 1916).

Stemma Araldico Decreto 26 ottobre 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: Inquartato. li primo controinquartato in Croce di S. Andrea: il primo cd il terzo d'oro a quattro pali di rosso; il secondo ed il quarto d' argento alla Croce di nero potenziata (prov. Catan1.aro). li secondo d'azzurro al silfio d'oro reciso cli Cirenaica. li terzo d'azzurro ad una catena di monti al naturale fondati su una campagna di verde. TI quarto di rosso all 'aqui la romana d' oro dal volo spiegato, tenente con gl i artigl i una fasci a caricata dalle lettere "S.P.Q.P." in caralleri di nero (Palermo). Il tutto abbassato al capo d'oro. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: ( 1) Lista bifida: d' oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "PER LA PATRIA" . (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l' insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente in sbarra dal pun!o predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della biasonatura arme della provincia di Catanzaro, per ricordare il legame territoriale che unisce il Reggimento alla città di cui porta il nome fin dalla costituzione. 2° e 3° quarto: sullo smalto d'azzurro simbolo di valore e di amor di patria, sono riportali nel 2° il si lfio di Cirenaica (riferito alla partecipazione ai combattimenti in Africa Settentrionale nel secondo conflitto mondiale) e nel 3° la campagna ed i monti del Veneto (riferiti al la gloria mi litare acquisita durante la guerra I9 J5-18). 4° quarto: arme di Palermo, per ricordare la ricosti tuzione dell ' unità nel capoluogo sic iliano, nel 1975. Il capo d'oro simboleggia la massi ma ricompensa al V.M. concessa al Reggimento 1° quarto:

Comandanti 141 ° REGGIM ENTO

141 ° REGGIMENTO FANTERIA ( BRIGATA "CATAN-

(19 15-20) Col. Gaetano Perella Col. Gaetano Buelli Col. Attili o Thermes Col. Vittorio Ottolenghi Col. Vincenzo Di Dio Ten. Col. Marino Montanari Ten. Col. Vincenzo Carosì Ten. Col. Eduardo Giordano Col. Giuseppe Rampaldi Col. Luigi Zunini ZARO")

FANTE RIA "CATANZARO"

( 1940-4 I ) Col. Carlo Cassini 141 °

BATIAGLIONE FANTERIA MOTORIZZATO "CA-

'lì\NZARO" ( 1975-9 J)

Ten. Col. Francesco Brocato Ten. Col. Vincenzo Morrone Ten. Col. Onofrio Pace Ten. Col. Francesco Sotti le Te n. Col. Nicola Valente Ten . Col. Agostino Buono


Fanteria Meccanizzata e Corazzata

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Ten. Col. Francesco Pulpito Ten. Col. Nazzareno Cofano Ten. Col. Aldo Madonia Ten. Col. Rosario Argentieri Ten . Col. Carmelo Calanna Ten. Col. Francesco Costa

14 l O BATIAGLIONE FANTERIA " C ATANZARO" ( 199 1)

Ten . Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.

Marcello Epi fani Francesco Costa Giovanni Reina Enrico Consoli

Sedi 1915-20 1940

Catanzaro Modena .

I 975 -91 1991

Palermo Pantelleria (TP)


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L'Eserciio Italiano verso il 2000

151 ° REGGI1VIENTO FANTERIA

"SASSARI"

Molto: "Sa vida pro sa Patria". Festa: 28 gennaio - anniversario dei combattimenti al Col del Rosso ed al Col cl'Echelc (19 I 8). Sede: Cagliari - Caserma "Monfenera". Mostrina: rettangolare di colore bianco e scarlatto in due strisce longitudinali (bianco all'interno).

Origini e vicende organiche Il 151 ° Reggimento Fanteria (Brigata Sassari) è formato il 1° marzo 1915 dal deposito del 46° Fanteria, centro di mobilitazione in Sinnai (Cagliari), ed è unito al gemello 152° nella Brigata "Sassari" anch'essa di nuova costituzione. L'unità è ordinata su tre battaglioni, ognuno con quattro compagnie fucilieri ed una sezione mitragliatrici. Pa1tecipa alla prima guerra mondiale e per il valore dei suoi fanti, vengono conferite alla Bandiera due Medaglie d'Oro al Valor Militare. Con l'applicazione della legge 11 marzo 1926 sull'ordinamento prende il. nome di 151° Reggimento Fanteria "Sassari", viene articolato su tre battaglioni, uno dei quali proviene dal disciolto 32° Reggimento, ed a seguito della formazione delle brigate su tre reggimenti, è assegnato alla XII Brigata cli Fanteria della quale fanno parte anche il l 52° "Sassari" e il 12° "Casale" . Il 24 maggio 1939, in conseguenza della costituzione delle divisioni binarie il 15 I O viene assegnato alla Divisione cli Fanteria "Sassari'' (12") unitamente ai Reggimenti 152° Fanteria e 34° Artiglic1ia per D.f. Il reggimento ha in organico: comando e compagnia comando; I, II e III battaglione fucilieri; compagnia mortai eia 81; batteria armi cli accompagnamento eia 65/17. All'atto dell'armistizio l'8 settembre 1943, la Divisione "Sassari" è inquadrata nel Corpo d'Armata di Roma e concon-e alla difesa della Capitale. 1n particolare il l e Il battaglione del 151 ° vengono schierati ed operano nel settore della Divisione "Granatieri di Sardegna"; dopo due giorni di aspra lotta, il I Osettembre 1943 il I 51° è sciolto. Ricostituito il I O aprile I 962 in Trieste, riprende il nome cli 151 ° Reggimento Fanteria "Sassari" che mantiene sino alla ristrutturazione dell 'Esercito a seguito della quale il 30 settembre 1975 viene nuovamente soppresso. li I O gennaio 1976 ha vita in Cagliari, per trasformazione del II battaglione ciel disciolto 152° Fanteria (C.A.R.), il 151 ° Battaglione Fanteria "Sette Comuni" che è reso erede della Bandiera e delle tradizioni del 15 I O Reggimento. li I O gennaio 1985 diviene 151 ° Battaglione Fanteria Motorizzato "Sette Comuni" e dal l O dicembre 1988 è inserito nella neo costituita Brigata "Sassari"; dal 3 I dicembre 1991 viene trasformato in 151 ° Battaglione Fanteria Meccanizzato "Sette Comuni". Con un nuovo ordinamento previsto per la Forza Armata il battaglione perde la propria autonomia il 29 luglio 1992 ed il giorno successivo è inquadrato, quale I Battaglione Meccanizzato, nel ricostituito 151 ° Reggimento Fanteria "Sassari". Dal 25 settembre al 25 nove mbre 1994 il reggimento partecipa ali' operazione "Vespri Siciliani " fornendo un consistente nucleo di personale.

Campagne di guerra e fatti d'arme Prima Mondiale (1915-18): -

1915:

-

1916: 1917:

-

19 18:

Carso: Bosco Cappuccio (lug.), Monte S. Michele: trincea delle Frasche e dei Razzi (nov.) M. Castelgomberto - Casera Zebio (giu.) M. Zebio - M. Mosciagh (giu.) - Bainsizza: q.895 (set.) - Buttrio, Monticano (ott.), M. Melago (clic.) Col del Rosso, Col d ' Echele (gen.) - Piave: Croce di Musile, Losson (giu.) - Vittorio Veneto: S. Lucia cli Piave, Sacile (ott.-nov.).

Africa Orientale (1935-36): -

1935:

mobilità ed invia in Libia il DXVIII battaglione mitraglieri divisionali (ott.-dic.).


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Fanteria lvfeccanizzata e Corazzata

Seconda Mondiale (1940-43) -

1940-41 : 1941-42: 1943:

frontiera orientale territorio jugoslavo (compiti di controguerriglia). territorio nazionale: Lazio (attività antiparacadutisti)

Liberazione (1943-45): -

1943:

difesa di Roma (9 - IO settembre)

Ricompense alla Bandiera Al Va/or Militare

Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920 Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'as pra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e cli ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia (1915 -18). (All'Arma di Fanteriaj.

Medaglia d'Oro - Decreto 3 agosto 1916. Conquistando, sul Carso, salde posizioni nemiche e fortissimi trinceramenti, detti delle Frasche e dei Razzi, che sotto nutrito fuoco rafforzò a difesa; riconquistando, sull'Altopiano dei Sette Comuni posizioni dalle nostre armi perdu te, a Monte Castelgomberto, a Monte Fior e Casera Zebio, sempre non curante delle ingenti perdite, diede ripetute prove di sublime audacia e di eroica fermezza (25 luglio -

15 novembre 1915, giugno 1916).

Medaglia d'Oro - Decreto 5 giugno 1920. Espressione purissima delle forti virtù dell ' intrepida goote cli Sardegna, diede il più largo tributo di eroismo alla gloria dell'Esercito e alla causa della Patria, dovunque vi furono sacrifici da compiere e sangue da versare. Nei giorni della s ventura, infiammato cli f~cle e di amore, riconquistava con meraviglioso slancio, le munitissime posizioni nemiche di Col del Rosso e di Col d'EcheJe (28 - 31 gennaio 1918). All'imbaldanzito invasore oppose sul Piave l' audacia della sua indomabile volontà di vittoria, la fierezza sublime e la granitica tenacia della sua antica stirpe ( 16 - 24 giugno 1918). Nella battaglia della riscossa non conobbe limiti di ardimento nell' inseguire il nemico (26 ottobre - 4 novembre 1918).

Medaglie d'Oro al Valor Militare Sergente Maggiore FERDINANDO PODDA: M. Zebio, 10 giugno 1917. Caporal Maggiore GIUSEPPE PINTUS: M. Zebio, l O giugno 1917. Caporale RAIMONDO ScINTU Altipiano della Bains izza, 16 settembre 1917. Tenente Colonnello GIOVANNI APROSIO: Col del Rosso, 28 gennaio 1918. Capitano EUGENIO NICCOLAJ: Col ciel Rosso, 28-31 gennaio J918.

Stemma Araldico Decreto 8 ottobre 1965 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 12 1 in data 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987. a. SCUDO: d'argento alla croce di rosso· (Sardegna) caricata di un scudo inquartato: ne] primo e nel quarto d ' azzurro alla croce d'argento, nel secondo e nel terzo di rosso alla torre pure d 'argento su terrazzo cli verde (Sassari). li tutto abbassato ad un capo d'oro con il quartier franco troncato d'azzurro e di verde caricato da un angelo armato. b. CORONA. TURRITA. c. ORNAMENTI: ( 1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l' alto, riportante il motto "SA VlDA PRO SA PATRIA". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa.


L'Esercito Italiano verso il 2000

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(3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nel la parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura Lo scudo "pieno" indica continuità cli tradizione e di gloria militare: vi è riportato lo stemma cli Sardegna a testimoniare lo stretto legame territoriale di origine del Corpo alla Regione. Al centro dello scudo l'anne di Sassari, città della quale il Reggimento porta il nome fin dalla costituzione. Il capo d' oro simboleggia le due massime ricompense al V.M. concesse alla Bandiera del Reggimento; nel quartier franco vi è lo stemma di San Donà di Piave, una delle località ove i fanti del 151" dimostrarono il loro grande valore durante la guerra J915-18.

Comandanti 151 ° REGGTh,,1ENTO FANTERIA (BRIGATA "SASSARI") (1915-26) Col. Achille Ledcla Col. Stanislao Mamrnucari Col. Paolo Graziano Ten. Col. Giovanni Aprosio Ten. Col. Ettore Mura Col. Giuseppe Grisoni Col. Annibale Colli Vignarelli 151 ° REGGIMENTO FANTERIA "SASSARI" (1926-43) Col. Cesare Cornero Col. Felice Gonnella Col. Antonio Rizzo Col. Mario Maggiani Col. Domenico Barbaro Col. Alberto Leonardi Col. Laerte Zanotti Col. Sebastiano Alfieri 151° REGGIMENTO FANTERIA "SASSARI" (1962-75) Col. Claudio Lainè Col. Giuseppe Carclone Col. Renato Loasses Col. Carlo Mundula Col. Antonio Papadia Col. Bruno Donda Col. Enzo Cortella

Col. Antonio Orlancli Col. Pasquale Valentini Col. Domenico Cervone 151 ° BATIAGLIONE FANTERIA "SETT E COMUNI"

(1976-85) Ten. Col. Giovanni Tunis Ten. Col. Efisio Collu Ten. Col. Francesco Bertoli no Ten. Col. Francesco Formica Ten. Col. Mario Stellino Ten. Col. Franco Bellu Ten. Col. Fui vio Onnis 151 ° BATTAGLIONE FANTER IA MOTORIZZATO "SETIE COMUNl" ( 1985-91)

Ten. Col. Fulvio Onnis Ten. Col. Giordano Carpena Ten. Col. Massimo Bargellini Ten. Col. Mario Sassu Ten. Col. Alberto Durante 15 l O BATTAGLIONE FANTERIA MECCANIZZATO "SETIE COMUNI" ( 199 1-92)

Ten. Col. Alberto Durante 15 1° REGGIMENTO FANTERIA "SASSARI" ( I 992)

Col. Lucio D'Antonio Col. Massimo Bargellini

Sedi 1915-19 19 l 9-20

Sinnai (CA) Roma

1920-75 1976

Trieste Cagliari


Fanteria Meccanizzata e Corazza1c1

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152° REGGIMENTO FANTERIA "SASSARI" Motto: "Sa vida pro sa Patria". Fe sta: 28 gennaio - anni versario dei combattimenti al Col de l Rosso ed al Col d'Echele ( 19 18)

Sede: Sassari - Caserma "Gonzaga" . Mostrina: reLtangolare di colore bianco e scarlatto in due strisce longitudinali (bianco all ' interno) .

Origini e vicende organiche li 152° Reggimento Fanteria (Brigata Sassari) è forma to il 1° marzo 1915 dal deposi to del 45° Fanteria, ce ntro di mobi litazione in Tempio Pausania (Sassari), ed è unito al geme llo 15 1° nella Brigata "Sassari" anch'essa di nuova costituzione. L' unità è ordinata su tre battaglioni, ognuno con

quattro compagnie fuci lieri cd una sezione mitragliatrici. Partecipa alla prima guerra mondiale e per il valore dei suoi fanti, vengono con ferite alla Bandiera due Medagli e d'Oro al Yalor Mili tare. Con l' appl icazionc dell a legge l l marzo 1926 sul !' ordinamento prende iI nome di 152° Reggimento Fanteria "Sassari", viene articolato su tre battaglioni. uno dei quali proviene dal di sciolto 25 ° Reggimento. A seguito della formazione delle brigate s u tre reggimenri. è assegnato alla XII Brigata di Fanteria della quale fa nno parte anche iI 15 1° "Sassari " e i I 12° "Casale". Il 24 maggio 1939 , in conseguenza dell a costituzione delle di visioni binarie il 152° viene assegnato alla Divisione di Fanteria "Sassari" (12 unitamente ai Reggimenti 151 ° Fanteria e 34° Artiglieria per D.f. Il reggimento ha in organico: comando e compagnia comando; I, 11 e IJT battagl ione fucilieri; compagnia mortai da 8 I; batteria armi di accompagnamento da 65/ 17. All 'atto dell 'armistizio, 1'8 settem bre 1943 , la Divisione "Sassari" è inquadrata nel Corpo cl' Armala di Roma e conco1:re alla difesa della Capitale. In particolare il IJT battaglione del 152° viene schierato ed opera nel settore della Di visione '·Granatieri di Sardegna"; dopo due giorni di aspra lotta. il IO settembre 1943 il 152° è sciolto. Ricostitui to il 1° marzo 1958 in Sassari , riprende il nome cli J52° Reggimento Fa nteria "Sassari" (C.A.R.) in sostituzione del preesistente 3° Centro Addestramento Reclute, è nuovamente soppresso il 3 I dicembre 1975 a seguito della ri strutturazione cieli ' Esercito. Il giorno successivo, I genn aio 1976, con re parti de l reggime nto s i forma in Sassari il 152° Battag lion e Fa nteri a "Sassari" che è reso erede della Ba nd iera e dell e tradizioni della disc iolta uniti:t. li I O febbraio 1991 di viene 152° Battaglione Fanteria Motorizzato "Sassari" e dal successivo 31 dicembre è trasformato in Battaglione Meccani zzato, quindi , nell'amb ito del riordin a mento della Forza /\rmata. perde la propri a autonomia il 25 ottobre 1992 ed il giorno successivo è inquadrat o qua le I Battagl ione Meccani zzato nel ricostituito 152° Reggimento Fanteria "Sassari". 3

)

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Campagne di guerra e fatti d'anne Prima Mondiale (1915-1 8): 1915: Carso: Bosco Cappuccio (lug.), Monte S. Michele: trincea delle Frasche e dei Razzi (nov.) - I9 16: M. Castelgomberlo - Casera Zebio (giu.) - 19 17: M. 2.ebio - M. Mosciagh (giu.) - Bainsizza: q. 895 (set.) - Buttiio. Monticano (on.). M. Melago (clic.) - 19 18: Col del Rosso, Col d' Echele (gen. ) - Piave: Croce di Musile, Losson (giu.) - Vittorio Veneto: S. Lucia cli Piave, Sacile (ott.-nov.). Africa Orientale (1935-36): fornisce a Corpi e Reparti mobilitati complessivamente 3 ufficiali e 239 soldati Seconda Mondiale (1940-43): - 1940-41 : fro ntiera orientale - 1941 -42: territorio jugoslavo (compi ti di controguerriglia). - 1943 : territorio nazionale: Lazio (atti vità antiparacadutisti) -


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L'Esercito Italiano verso il 2000

Liberazione (1943-45) - 1943: difesa di Roma (9-1 Osettembre)

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare

Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920 Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia (1915-18). (All'Arma di Fanteria). Medaglia d'Oro - Decreto 3 agosto 1916. Conquistando, sul Carso, salde posizioni nemiche e fortissimi trinceramenti, detti delle Frasche e dei Razzi, che sotto nutrito fuoco rafforzò a difesa; riconquistando, sull 'Altopiano dei Sette Comuni posizioni dalle nostre anni perdute, a Monte Castelgomberto, a Monte Fior e Casera Zebio, sempre non curante delle ingenti perdite, diede ripetute prove di sublime audacia e di eroica fermezza (25 luglio 15 novembre 1915, giugno 1916). Medaglia d'Oro - Decreto 5 giugno 1920. Espressione purissima delle forti virtù dell'intrepida gente cli Sardegna, diede il più largo tributo di eroismo alla gloria dell'Esercito e alla causa della Patria, dovunque vi furono sacrifici da co mpiere e sangue da versare. Nei giorni della sventura, infiammato di fede e di amore, riconquistava con meraviglioso slancio, le munitissime posizioni nemiche d i Col del Rosso e di Col d' Echele (28 31 gennaio 1918). All ' imbaldanzito invasore oppose sul Piave l'audacia della sua indomabile volontà di vittoria, la fierezza sublime e la granitica tenacia della sua antica stirpe ( 16 - 24 giugno 1918). Nella battaglia della riscossa non conobbe limiti di ardimento nell'inseguire il nemico (26 ottobre - 4 novembre 1918).

Medaglie d 'Oro al Valor Militare Sottotenente GUIDO BRUNNER: M. Fior, 8 giugno 1916. Capitano TITO ACERBO: Croce di Piave, 16 giugno 1918. Capitano ALDO BRANDOLIN: Bosnia, 22 gennaio 1942.

Stemma Araldico Decreti 20 luglio 1961 e 11 maggio 1963 (aggiornati in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 in data 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987. a. SCUDO: d'azzurro caricato in cuore di uno scudetto bordato d'argento inquartato: al primo e quarto d'azzuro alla croce d'argento; al secondo e terzo di rosso, aUa torre d'argento merlata alla guelfa, aperta di nero e fondata su campagna di verde (Sassari). Il tutto abbassato al capo d'oro. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (I ) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "SA YIDA PRO SA PATRIA". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.


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Fanteria Meccanizzata e Corazzata

Sintesi della blasonatura Con lo scudo "pieno" viene rappresentata la gloria militare, fattore maggiormente nobilitante della storia del Reggimento; lo smalto d'azzurro prescelto è infatti simbolo di amor di patria e di valore. Al centro dello scudo l' arme di Sassari a significare il legame territoriale fra il reggimento e la città della quale porta il nome fin dalla costituzione. li capo d' oro simboleggia le due massime ricompense al V.M. concesse alla Bandiera del Reggimento

Comandanti Col. Augusto Pulcini Col. Guido Pernigotti Col. Giuseppe Stefanelli Col. Roberto Fiorentini Col. Michele Ricciardi Col. G. Battista Carosi Col. Luigi Poddighe Col. Peppino Loria Col. Vincenzo Mannacio Col. Carlo Conte Col. Amos Pedretti Col. Italo Cavallino

152° REGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA "SASSARI") (1915-26) Ten. Col. Giovanni Gotelli Col. Carlo Torti Col. Francesco Rhao Col. Armando Tallarico Col. Manfredi Rcnzi Ten. Col. SecondoRenzi Col. Celestino Manunta Magg. Colombo Fava (int.) Col. Giacinto Melchiori Col. Celestino Manunta 152° REGGIMENTO FANTERIA "SASSARI" ( 1926-43) Col. Celestino Manunta Col. Adolfo Moretti Col. Vito Ferroni Col. Achille D'I-Iavet Ten. Col. Alessandro Santi Col. Ugo Medori Col. Aldo Princivalle Ten. Col. Renato De Maria (inter.) Col. Aldo Princi valle Col. Ernesto Marcias Col. Agostino Gaibi Col. Ruggiero Cessari Col. Ezio De Michelis Col. Giuseppe Chessa Col. Giuseppe Milazzo 152° REGGIMENTO FANTERIA "SASSARI" (CAR) (1958-75) Col. Carmelo Romano

152° BATTAGLIONE FANTERIA "SASSARI" (1976-91) Ten. Col. Giuseppe Caforio Teri. Col. Mario Cherchi Ten. Col. Pietro Deiana Ten. Col. Umberto Castagni Ten. Col. Antonio Lullia Ten. Col. Elio Cossu Ten. Col. Piero Becatti Ten. Col. Antonio Scanu Ten. Col. P. Franco Faeclcla 152° BATTAGLIONE FANTERIA MOTORIZZATO "SASSARJ" ( 1991 -92) Ten. Col. Salvatore Giorclanella 152° BATTAGLIONE FANTERIA MECCANIZZATO "SASSARI" ( 1992) Ten. Col. Salvatore Giordanella 152° REGGilvIENTO FANTERIA "SASSARI" ( 1992) Col. Ezio Pes

Sedi 1915-19 1919-20

Tempio Pausania (SS) Roma

1920-43 1958

Trieste Sassari


L'Esercito Italiano verso il 2000

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157° REGGil\tlENTO FANTERIA "LIGURIA" Motto: " In ogni rischio e con ogni arme bravi". Festa: 16 giugno - anniversario dei combattimenti di Monte Zovetto ( 1916). Sede: Novi ligure (AL)- Caserma "Giorgi". Mostrina: rettangolare di colore arancio e turch ino in due strisce longitudinali (arancio all'interno).

Origini e vicende organiche li 157° Regimento Fanteria (Brigata Liguria) viene costituito il I O marzo 19 15 in Genova con il concorso d i più depositi reggimentali: il comando ed il I battaglione dal deposito del 33° Fanteria, il II battaglione dal deposito del 34° Fanteria, il lil battaglione dal deposito del 74° Fanteria. Ogni battaglione dispone di quattro compagnie fuc iIieri ed una sezione mitragliatrici. È inserito assieme al gemello 158° nella Brigata "Liguria" di nuova costituzione. Prende parte alla prima guerra mon diale meritando la Medaglia d'Oro al Valor Militare. Con l'attuazione dell'ordinamento del 1926 fonde i propri battaglioni in una sola unità e riceve un battaglione dal disciolto I 58°; nella s tessa circostanza prende il nome di 157° Reggimento Fanteria "Liguria" e viene assegnato alla XVIII Brigata di Fanteria della quale fanno parte anche il 93° e 94" Fanteria " Messina" . Dal l O ottobre 1937, entra a far parte della Divisione di Fanteria "Cirene" (63") , dislocata in Cirenaica; nella grande unità vengono inseriti anche il 225° Fanteria, trasformato poi in I 58 °, ed il 45° Artiglieria per D.f. li I O giugno 1940 il reggimento ha in organico: comando e compagnia comando; I, II e lII battaglione fucilieri; compagnia mortai da 81; batteria armi di accom pagnamen to da 65/17. Partecipa al secondo conflitto mondiale ed è sciolto per eventi bellici il 5 gennaio 1941 nella zona di Bardia. Per il comportamento tenuto nel periodo 9 dicembre 1940 - 5 gennaio 1941 dal III battaglione, alla Bandiera del 157° viene concessa la seconda Medaglia d'Oro al Valor Militare . Il I O aprile 1947 viene ricostituito in Genova il 157° Reggimento Fanteria "Liguria" per trasformazione del 2° Reggimento Fanteria del quale conserva come segno distintivo la cravatta rossa (conferita nel lontano 1664 al Reggimento cli Savoia di S.A.R. dal quale discendo no il 1° e 2° Fanteria). Nel contesto dei provvedimenti relativi alla ris trutturazione dell'Esercito, soppressi il 1° giugno 1975 il If e III battaglione, dal I O agosto il I battaglione lascia il reggimento trasferendosi a Diano Cas tello per Ja costituzione de l Battaglione Addestramento Reclute "Centauro" (poi 26° Battaglione Fanteria "Bergamo") quindi il 29 ottobre dello s tesso anno il reggimento è soppresso. Ne raccoglie le gloriose tradizioni il IV battaglione di stanza in Nov i Ligure che prende il nome d i 157° Battaglione Fanteria Motorizzato "Liguria" e riceve la Bandiera del disciolto reggimento. Dal I O giugno 1991 inizia la trasformazione in 157 ° Battaglione Fanteria Meccanizzato "Liguria", quindi con un nuovo ordinamento previsto per la Forza Armata il battaglione perde la propria autonomia i I 22 settembre I 993 ed il giorno successivo è inquadrato quale l Battaglione Meccanizzato nel 157° Reggimento Fanteria "Liguria" che si ricostituisce in Novi Ligure (AL). Nel 1993, dal I O marzo al 15 aprile e dal 30 settembre al 4 dicembre l'unità pre nde parte ali' operazione "Vespri Siciliani" nella zona di Palermo, in concorso al mantenimento dell 'ordine pubblico. Il reggimento torna nell'isola, per la medesima esigenza, dal 28 maggio al 24 luglio 1994. In occasione cie li ' alluvione che colpisce i I Piemonte nel novembre 1994 il 157° partecipa alle operazioni di soccorso nella provincia cli Asti.

Campagne di guerra e fatti d'a.nne Prima Mondiale (1915-18): - 1915: M. Nero - 1916: M. Zovetto (giu.) - Coston cli Lora (giu.) - M. Pasubio (ott.)


Fanteria 1'vfeccaniz.z.afa e

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Corazzata

Melette di Gallio, Monte Zomo Col del Rosso, Col d'Echcle (giu.) - Vittorio Veneto: M. Corno, M. Spii, Rovereto (ott.-nov.) Seconda Mondiale (1940-43): - 1940-41: Africa Settentrionale: Sidi cl Barrani, Barclia -

1917: 1918:

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare Ordine Militare dlJtalia - Decreto 5 giugno 1920 Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e cli ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia (1915 - 18). (All'Arma di Fanteria). Medaglia d'Oro - Decreto 28 dicembre 1916. Rafforzatesi sulla fronte Val Lastaro - Zovetto (Altopiano di Asiago) , con invitta costanza ed indomita energia le truppe della Brigata resistettero tre giorni ad un furioso bombardamento ed a reiterati poderosi attacchi del nemico, intrepide, salde nel proposito incrollabile di vincere o di morire (Monte Zovetto, Rìugno 1916). Con valore cd audacia parteciparono poi alla difesa del Coston cli Lora ed alla conquista di forti linee nemiche sul Monte Pasub io (lug/ionovembre 1916). Medaglia d'Oro - DecreLO 7 dicembre 1951. Di estrema retroguardia della Divisione, durante un epico ripiegamento, bombardato e mitragliato dall'aria, attaccato eia forti formazioni di mezzi corazznti e blindati seppe sventare e sostenere intrepidamente l'urto avversario. Durante i 23 giorni dell'assedio e della battaglia di Bardia fu barriera insormontabile ai ripetuti attacchi dell 'avversario. Incaricato di ristabilire la situazione su un importante tratto del fronte della piazzaforte, che era stato intaccato, determinava con l' impeto del suo contrattacco e l'ardire dei suoi fanti, il ripiegamento dell'avversario, contribuendo in modo particolare, a tenere alto a Barclia l'onore delle armi italiane. Fronte egiziano, 9 dicembre 1940 - 5 gennaio 1941. (Al lll battaglione). Medaglia d'Argento - Decreto 3 novembre 1921. Conteneva lo sforzo nemico sulle posizioni affidate al s uo valore, contrattaccando risolutamente l ' avversario con slancio intrepido e con eroici sacrifizi. Minacciato sul fianco e alle spalle, continuò tenacemente nella difesa, e, nel ripiegamento ad esso ordinato, mostrò incrollabile fermezza. (Monte Zomo, Melette, Campanelle, 13 novembre - 5 dicembre 1917). Medaglia d'Argento - Decreto 7 dicembre l 951. In sette mesi di dura e travolgente lotta in terra d'Africa si distinse nella tenace resistenza opposta agli attacchi avversari nel deserto egiziano. Durante un epico e tragico ripiegamento di oltre I 00 km. sotto la costante pressione avversaria diede brillanti prove di saldezza e di elevato spirito cli sacrificio e cli abnegazione, suscitando con i suoi eroici contrattacchi e con il suo generoso tributo di sangue l'ammirazione dello stesso nemico. Fronte egiziano, 10 giugno 1940 - 5 gennaio 1941.

Medaglie d'Oro al Valor Militare Tenente GIUSEPPE RUSCA: M. Zomo, 15- 16 giugno 1916. Tenente GIOVANNI BERTACCHI: M. Zomo, 16-17 novembre; Sambugari, 4 dicembre 1917. Maggiore MICHELE PURRELLO: Libia, 3 gennaio 1941. Colonnello ALFREDO MARONE: Libia, giugno 1940 - gennaio 1941.


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L'Esercito Italiano verso il 2000

Stemma Araldico Decreti 3 aprile 1957 e 22 luglio 1974 (aggiornati in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 in data 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: partito; il l O d'argento alla croce di rosso (Genova) caricalo in cuore da uno scudetto partito: a) di rosso al castello al naturale, torricellato di due pezzi alla ghibellina, sormontato sulla torre di destra da una banderuola bifida d'argento (Livorno); b) di rosso alla croce d'argento (Milano). Il 2° di azzurro all'albero sradicato, al naturale, fruttato d'oro, attorcigliato da un serpente d'oro coronato ed illuminato dì nero (Bengasi). Il tutto abbassalo al capo d'oro con quartier fanco d'azzurro caricato della testa di leone d'oro sormontata da due stelle dello stesso poste in fascia (5). b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (I) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "IN OGNI RISCHIO E CON OGNI ARME BRAVI". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura Nella prima partizione (d'origine) l' arme di Genova, città capoluogo della regione con la quale il Corpo ha un legame ten-itoriale, portandone il nome sin dalla costituzione. Al centro uno scudetto con l' arme di Livorno e l' arme di Mi !ano, a ricordo dei reparti che hanno concorso alla formazione del 157°: la B. "Livorno" e la B. "Lombardia". Nella seconda partizione (gloria militare) lo stemma dì Bengasi (lo smalto d'azzurro è anche simbolo di amor di patria e di valore) a testimoniare la permanenza del Reggimento in Cirenaica e la sua partecipazione alle operazioni in Africa Settentrionale, nel corso del secondo conflitto mondiale, durante le quali il TU Battaglione meritò una M.O.V.M. Il capo d ' oro simboleggia le due massime ricompense al Y.M. concesse alla Bandiera del Reggimento e nel quartier franco sono rappresentati la testa del Leone di Liguria (riferimento all'attributo con il quale sono conosciuti i fanti del 157°) e due stelle (a ricordo delle due medaglie stesse).

Comandanti 157° REGGIMENTO f..\NTERIA (BRIGATA "LJGURJA") (191 5-26) Col. Domenico Magliano Col. Alceo Cattalochino Col. Rodolfo Russo Col. Ferruccio Marincola dì S. Floro Col. Ettore Bussi Col. Clelio Nascimbene Col. Vittorio Boeri Col. Giovanni Bonino Col. Federico Ferri Col. Ugo Pizzarello 157° REGGIMENTO FANTERIA "LIGURIA" (1926-41) Col. Eugenio De Renzi Col. Giulio Perugi Col. Leone Soldati

Col. Col. Col. Col.

Manlio Mora Gaetano Monni Paolo Angioj Alfredo Marone

157" REGGIMENTO FANTERIA "LIGURIA" (1947-75) Col. Reniigio Vigliero Col. Domenico Muzio Col. Antonio Soldani Col. Vittorio SalbiLani Col. Carmelo Parisi Col. Raffaele Caccavale Col. Alberto Mosca Col. Renato Calò Col. Vito Ventura Col. Giovanni Ratti Col. Nicola Barbieri Col. Emanuele Marino


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Fanteria Meccanizzata e Corazzala

Ten . Col. Alberto Cioccarelli Ten . Col. Antonio Mazza Ten. Col. Antonio Angclini Ten. Col. Domenico de Simone Ten. Col. Pierpaolo Guidoni Ten. Col. Giuseppe Hoffmann Ten. Col. Otello De Luca Ten. Col. Leonardo Rizzi Ten. Col. Mauro Ghisalberti Ten. Col. Tommaso Sabino

Col. Domenico Ciprotti Col. Domenico Lombardi Col. Vittorio Luoni Col. Mario Moschera Col. Vincenzo Calenco Col. Corrado Sarlo Col. Giuseppe Moiso Col. Vittorio Pignero Col. Piero Ferralasco Col. Ruggiero De Stefano Col. Alessandro Duranti Col. Basilio Criscione Col. Francesco De Leo

157" BATTAGLIONE FANTERIA M ECCANIZZATO "LIGURI A" ( 1991-93)

157° BATTAGLIONE FANTERIA MOTORIZZATO "LlGURJA" ( Iq75-9 l)

Ten. Col. Tommaso Sabino Ten. Col. Claudio Cabrini

157° REGGIMENTO FANTERIA "LIGURI.A." (1993) Ten . Col. Otello De Luca

Ten. Col. Sandro Marconi

Sedi 19 .15- 19 1919-21 I 921-29 1929-30

Genova Cuneo Zara Senigallia

1930-37 1937-41 1947-75 1975 .

Macerata Cirenaica Genova Novi Ligure (AL)


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L'Esercito Italiano verso il 2000

225° REGGIMENTO "AREZZO" 1\llotto: "Ubi nos ibi victoria" . Festa: 25 maggio - anniversario ciel fatto d' arme deir Herrnacla ( 1917). Sede: Arezzo - Caserma "Caclorna". Mostrina: rettangolare di colore turchino e giallo in due strisce trasversali.

Origini e vicende organiche Il 225° Reggimento Fanteria (Brigata Arezzo) viene costituito a Castelfranco Veneto il 18 maggio 19 I 6 con il concorso dei depositi del 7", 42", 68° e 77° Fanteria cd è inserito con il gemello 226° Fanteria nell'omonima Brigata. L' unità è ordinata su tre battaglioni, ognuno con quattro compagnie fucilieri ed una sezione mitragliatrici. Terminato il conflitto la Brigata "Arezzo" non viene sciolta avendo avuto entrambi i reggimenti decorati della massima ricompensa al Valor Militare. Con l'attuazione dell'ordinamento I I marzo I 926 prende il nome di 225° Reggimento Fanteria "Arezzo", rimane articolato su due soli battaglioni e viene assegnato alla XXIV Brigata cli Fanteria assieme al J3° e 14° Reggimento "Pinerolo" . Prende parte alla campagna in Africa Orientale inquadrato nella Divisione di Fanteria "Gran Sasso"; successivamente dal I O ottobre 1937 è assegnato alla Divisione Motorizzata "Cirene" dislocata in Cirenaica; dal I O marzo 1938 è trasforrnato in I 58° Reggimento Fanteria "Liguria". Viene ricostituito in Patria sotto la stessa data con aliquote cli personale elci 53° Fanteria e del deposito dello stesso 225°; quindi dal 24 maggio I 939 è assegnato alla Divisione di Fanteria "Arezzo"(53") unitamente ai Reggimenti 226° Fanteria e 53° Artiglieria per D.f. TI Reggimento ha in organico: comando e compagnia comando; I, Il e Ill battaglione fucil ieri; compagnia mortai da 8 I; batteria armi di accompagnamento da 65/17. Il 225° viene sciolto il 12 settembre I 943 in Albania, a seguito degli eventi determinati cla!J'armistizio. Il 16 novembre 1975 si forma in Arezzo per tras formazione ciel preesis tente Battaglione Addestramento Reclute di stanza nella città, il 225° Battaglione l•anteria "Arezzo" che eredita la Bandiera e le gloriose tradizioni ciel 225° Reggimento e svolge compiti addestrati vi. Nell'ambito del riordinamento della Forza Armata il battaglio ne perde la propria autonomia il 13 settembre 1992 ed il g iorn o success ivo è inquadrato quale l Battaglione nel ri costitui to 225° Reggimento "Arezzo".

Campagne di guerra efatti d'arme Prima .M ondiale (1915-18): - I 9 J 6: M. Zebio (lug.) - Monfalcone (ott.) - 1917 : Monfalcone: q. 77, q. 57, Viadotto cli Duino, Fiondar, Hennada (mag.-ago.) - 1918: Basso Piave - Capo Si le (giu. ott.) Africa Orientale (1935-36): - I 936: Scirè (feb.-mar.) Seconda Mondiale (1940-43): - 1940-41: fronte greco-albanese: M. lvanil, Guri Kamias, Pleu i Kieve, Alta Valle Skumini - 1942-43: Albania: compiti di presidio

Ricompense alla Bandiera Al Va/or 1\llilitare Ordine Militare d'Italia - Decrew 5 giu~no 1920 Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite cli sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d' Italia (1915-18). (All'Arma di Fanteria).


Fanteria Meccanizzata e Corcr::.zata

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Ordine Militare d'Italia - Decreto 27 gennaio 1937. Pari alla sua fama millenaria, espressione purissima di alte virtù guerriere della stirpe. si prodigava eroica, generosa, tenace in tutte le battaglie, dando prezioso contributo di valore e di sangue all a vittoria (guerra italo-etiopica: 3 ottobre /935 - 5 maggio /936). (All'Arma di Fanteria).

Medaglia d'Oro - Decreto 5 giugno 1920. Attraverso una via cli sangue, .splendida di fede e di eroismo, sempre raggi unse e manten ne la meta assegnata al suo valore, negli aspri cimenti di radiose giornate di battaglia (Carso. quo/e 77, 57. 58, Linee di Flondw; Viadotto, 23-26 maggio e 4-5 giugno /917; Piave, /6 -24 giugno /9/H).

Medaglia d'Argento - Decreto 31 dicembre 1947. Durante sei mesi di cruenta lotta. in zona montana impervia, resa più aspra eia un rigido inverno, fu senza tregua in prima linea, strenuamente fronteggiando il nemico preponderante di numero e di mezzi. Non il copioso sangue versato da innumerevoli Eroi, nè il logorio fisico che sembrava aver raggiunto il limite di ogni umana resistenza valsero a fiaccarne la leonina baldanza. Dislocato in .settore di alta montagna, fra eccezionali rigori alpini, ne fece baluardo insuperabile, balzando dalle trincee scavate nella neve ogni volt,; che il nemico te ntò di s uperarlo. Quando, in un estremo disperato tentativo, l'avversario attaccò con forze triple. i fanti del 225°. benchè ridotti negli effettivi e stremati dal lungo travaglio, rinnovavano se stessi nella luce ciel supremo dovere e, dapprima inchiodavano il nemico, indi , dopo cruenti contrattacchi, lo sbaragliavano, ponendo saldo piede sulle posizioni. M. lvanir - Curi Kamias - Pleu i Kie ve - Alta Valle Skumini, 15 novembre /940 - /3 aprile 1941.

Medaglia di Bronzo - Decreto 21 gennaio 1937. In giornata di aspro combattimento impegnato in terreno difficile ed insidioso, dopo aver attaccato col tradizionale valore ingenti forze nemiche che gli contendevano il passo, res isteva poi tenacemente e respingeva ripetuti violenti contrattacchi , rinnovatisi per cir.c a venti ore consecutive. finchè il nemico all'alba, abbandonava, vinto il campo della lotta (Battaglia dello Scirè. 2 - 3 marzo 1936).

Medaglie d'Oro al Valor Militare Caporale FEDELE PIRAS: Capo Sile, 15-26 giugno 1918. Sottotenente EMIDIO CLEMENTI: Grecia, 17 novembre 1940. Caporal maggiore G UERRINO D' Al\1ICO: G recia, 4 aprile 194 ! .

Stemma Araldico Decreto 19 gennaio I 977 (aggiornato in base a quanto disposto dal lo SME con circ. 121 in dala 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987. a. SCUDO: inquartalo. Il I O d'argento, al cavallo rivolto, allegro, inalberato cli nero (Arezzo). 11 2" d'azzurro caricato da una spada romana d 'argento, manicata d 'oro. Il 3° di rosso al palo di nero, all 'el mo d'oro di Scanclerbeg. TI 4° d 'argento al filetto d'azzurro posto in banda cd al leone cli rosso tenente nella branca destra una croce del Calvario d'oro caricata del Cristo in a rgento, posto sul tutto (Etiopia). TI lutto abbassalo al capo d'oro con il quartier franco d'azzurro caricato di tre monti d'argento all'italiana . . b. CORONA TURRITA.

c. ORNAMENTI: (I) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "UBT NOS IB1 VICTORIA" . (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pende nte al centro ciel nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto. passando dietro la parte superiore dello scucio.


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L'Esercito Italiano verso il 2000

Sintesi della blasonatura 1° quarto: arme di Arezzo, a significare

il legame territoriale del Reggimento con la città della quale porta il nome fin dalla sua costituzione. 2° quarto: sullo smalto cl ' azzurro, simbolo cli amor cli patria e lealtà, la spada romana è emblema di grande gloria mil itare. 3° quarto: l'elmo d i Scanderbeg, eroe nazionale cl ' Albania, ricorda le imprese compiute dai fanti del Reggimento sul fronte greco-a lbanese nel I 940-41. 4° quarto: il leone d'Etiopia, testimonia la partecipazione del 225° alla campagna in Africa Orientale. TI capo d ' oro simboleggia la massima ricompensa al V.M. concessa alla Bandiera del Reggimento; nel quartier franco i "monti all ' ital iana" per ricordare il fronte ove maggiore è stato l'impegno ciel 225° durante la g uerra 1915- 18.

Comandanti 225° REGC, IMENTO FANTERIA (BRIGATA "AREZZO") (1916-26) Col. Antonino Sterio Ten. Col. G iovanni Brolis Col. Achille Miravalle Col. Francesco Cuoco Ten. Col. Salvatore Della Casa Ten. Col. Gabriele Vallo Col. Enrico Roppi Col. Giovanni Bonino Col. Arturo Botteri Col. Raffaele Prancloni Col. Leandro Dearubrosis Col. Romeo Rosetti Col. Gabriele Vallo Col. Gi useppe Dallosta

225° REGGIMENTO FANTERIA '"AREZZO" ( 1938-43) Col. Guido Terracina Col. Enrico Lugli Col. Pietro Tamillo Ten . Col. Giuseppe Morici (int.) Col. Ol iviero Prumas Ten. Col. Luigi D'Andrea (int.) Ten. Col. Alberto Bianco C rista Col. Alfredo Sguazzini

225° BATTAGLJONE FANTERIA "AREZZO" ( J975-92) Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.

225° R EGGIMENTO FANTERIA "AREZZO" ( 1926-38) Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Giuseppe Dallosta Letterio Basile Giuseppe Giuliano Egisto Conti Gustavo Sforzi Nicolò Bertolotlo

Enzo Pecch i Cami llo Brialdi Mario Savini Carmine Barone Emilio Punturo Mario Sessa Franco La Noce Francesco Saverio l\1onclelli Giuseppe Oddo Giovanni Fantini

225° REGGIMENTO "AREZZO" ( 1992) Col. Giovanni Di Rauso

Sedi 1920 1920-21 1921-26

Milano Bergamo Foggia

1926-43 1975

Ascoli Piceno Arezzo


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231 ° REGGI1VIENTO ''AVELLINO" lv/otto: "Non vi è sosta se non nella cima". Festa: 15 maggio - anniversario di combattimenti di Zagora, Zagomilla e Vodice ( 1917). Sede: Avellino - Caserma ''Berardi". ,tfostrina: rettangolare di colore giallo e scarlatto in due strisce trasversali.

Origini e vicende ·organiche li 231° Reggimento Fanteria (Brigata Avellino) viene costituito il 6 maggio 1916, con il concorso dei depositi del 60°, 63° e 82° Fanteria, ed è inserito il 24 maggio successivo nell'omonima b1igata assierne al gemello 232°. L'unità dispone di tre battaglioni, ognuno su quattro compagnie fucilieri ed una sezione mitragliatrici. Terminato il conflitto la Brigata "Avellino" non viene sciolta avendo avuto entrambi i reggimenti decorati con la massima ricompensa al Valor Militare. In attuazione dell'ordinamento del!' li marzo 1926 prende il nome di 231 ° Reggimento Fanteria "Avellino" viene articolato su tre battaglioni. uno dei quali proviene dal disciolto 80° Reggimento, ed a seguito della formazione delle brigate su tre reggimenti è assegnato alla Xl Brigata di Fanteria assieme al 232° ed al 18° Fanteria. Il 15 dicembre 1938, per motivi cli carattere ordinativo, scambia con il I 8° Fanteria personale e sede, pur conservando immutate denominazione e Bandiera. Con la costituzione delle divisioni binarie, nel I 939 viene inquadrato nella Divisione cli Fanteria "Brennero" ( 11 ') unitamente ai Reggimenti 232° Fanteria e 9° Artiglieria per D.f. Il reggimento ha in organico: comando e compagnia comando; I, Il e lll battaglione fucilieri; compagnia mortai da 81; batteria armi cli accompagnamento da 65/17. È sciolto in Albania in conseguenza della proclamazione dell'armistizio ma alcuni suoi reparti operano ancora dopo 1'8 settembre 1943 segu.e nclo le so1ti della Divisione "Firenze". Il 1° gennaio 1950 il 231° Regghnento Fanteria "Avellino" viene ricostituito in Napoli per trasformazione del Comando Truppe al deposito del 75° Fanteria e rimane in vita fino al 20 ollobre I 965. Con la ristrutturazione dell ' Esercito il I O novembre 1975 ha vita nel capoluogo irpino il 231 ° Battaglione Fanteria "Avellino" al quale vengono affidate la Bandiera e le gloriose tradizioni del 23 1° Reggimento. Nell ' ambito di un nuovo ordinamento previsto per la Forza Armata, i I I 6 settembre 1991 si trasforma, in via sperimentale, in 231 ° Reggimento Fanteria "Avellino" la cui ricostituzione viene sancita in data 31 dicembre 1992 con la denominazione di 231 ° Reggimento "Avellino".

Campagne di guerra e.fatti d 'arrne Prima Mondiale (1915-18): - 1916: Gorizia (ago.) - S. Marco (nov.) - 1917: Zagomilla, Vodice (mag.), M. Santo, Ravnica (ago.) - 1918: Fossalta di Piave (giu.) - Vittorio Veneto: Romanziol, Motta di Livenza, Ponte di Maclrisio (ott.-nov.). Seconda Mondiale (1940-43): - I 940: fronte alpino occidentale (giu.) - fronte greco-albanese (clic.) - I 941: fronte greco-albanese: Tcpele11i - 1942: Balcani: compiti di presidio - 1943: Albania (dopo 1'8 settembre alcuni s uoi reparti operano contro i tedeschi con la Di vis ione "Firenze")

Ricompense alla Bandiera. Al Valor Militare Ordine .Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920 Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea, o nell' aspra battaglia, conobbe ogni


L'Esercito Italiano verso il 2000

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limite di sacrificio e cli ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, con s acrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d ' ltalia (1915 -1 8) .. (All'Anna dì Fw11eria).

Medaglia d'Oro - Decreto 5 giugno 1920. Di là dalle acque impetuose dell'Isonzo oltre impervie munitissime rupi, l'impeto sanguinoso del suo assalto conqu istò una vittoria che sbigottì il nemico e meravigliò i valorosi (Gorizia, agosto 1916 Son Marco, 14 - 17 novernbre 1916 - Zagomilla - \lodice, 14 - 20 nwggio 1917). Contro poderose e imbaldanzite masse nemiche faceva pronto baluardo col petto dei suoi rnirabili fanti, dando validissimo contributo al felice esito della battaglia (Piave, I 5 - 18 giugno 1918). Nella battaglia della riscossa clava novelle prove di forti vi rtù guerriere (Piave, 30 - 3/ o!tobre 1918). Medaglia di Bronzo - Decreto 3 i dicembre 1947. In battaglia d' arresto sul fronte greco-albanese contro imbalclanzi·te forze nemiche sbarrava all'avversario una importante via di penetrazione verso Valona, alla base del Saliari di Tepeleni. Manteneva le posizioni durante 110 giorni cli guerra di posizione nei rigori dell'inverno, dopo i quali , balzava all ' attacco delle munite posizioni ciel nemico, successivamente inseguendolo senza soste per tre giorni s ino ad espellerlo da l suolo albanese. Fronte greco-albanese; Zona Saliari Nivice - Gusmare - Golem, 30 dicembre 1940 - 27 aprile 194/. 1\1edaglie

d'Oro al Valor }lfilitare

Tenente VINCENZO AMBROSIO: Grecia, I O rnarzo 194 1. Stemma

Araldico

Decreto 11 marzo l 953 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 12 l in data 9.2. J-987 - Giornale Ufficiale ciel 14.2.1987. a. SCUDO: Semi troncalo partito: nel I O di rosso alla corona d' oro di tre fioroni a due perle (prov. Avellino); nel 2° d'argento al filetto d ' azzurro posto in banda; nel 3° di rosso al palo di nero, al cavallo allegro d'oro posto sul tutto. Il tutto abbassato al capo d'oro col quartier franco d'azzurro a lre monti degradanti posti sopra una campagna attraversata da un fiume, il tutto al nawrale. b. CORONA TURRITA. c. ORNA!'v!ENTJ: (I) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "NON VI È SOSTA SE NON NELLA CIMA". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con I" insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Va lo re: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo. Sintesi

della hlason.atura

Nella prima partizione, in a lto l'arme della provincia cli Avellino, città della quale il Corpo porta ìl nome fin dalla sua costituzione; in basso lo s malto d'argento con il filetto d'azz urro ricordano la M.B.V.M. concessa al reggimento . Nella seconda partizione i colori rosso e nero rappresentano l' impegno dei fanti de l 231 ° in Albania ne l corso del secondo conflitto mondiale; il cavallo allegro è tratto dallo stemma dì Napoli, città nella quale il Reggimento è stato ricostituito nel 1950. li capo d' oro simboleggia la massima ricompensa al V.M. concessa alla Bandiera del Reggimento ; nel quartier franco vi è il riferimento alle zone geografiche citate nella motivazione, della stessa medag.li a.


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Fameria Meccwiizzaw e Corazzata

Comandanti 231 °

REGGIMENTO

FANTER IA

Col.Quirico Toschi Col. Giuseppe Manica Col. Rolando Maturi Col. Nicola De Liso Col. Enrico De Sabato Col. Francesco Sardo Col. Rodolfo Savona Col. G. Batfo;ta Vallisneri Col. Ema nue le Peluccio Col. Mario Margheri

(BRIGATA

"AVELLINO") ( I 9 I 6-26)

Col. Filippo Vinaie Col. Carlo Roggero Ten. Col. Enea Navarini (int.) 231 " REGGIMENTO FANTERIA "1\VELLINO" ( 1926-43) Col. Col. Co l. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Enrico Baffigi · Cesare Manzoni Mario Arisio G iuseppe Cremascoli Luigi Trionfi Rodolfo Torresan Antonio Cesaretti Giovanni Del Giudice Umberto De Blasiis Vittorio Vincitorio Arturo De Felice

231 ° BAHAGLIONE FANTERIA "AVELLINO" (1975-91) Ten. Col. Ten. Col. Tcn . Col. Ten. Col. Ten . Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.

231" REGGIMENTO FANTERIA "AVELLINO" ( 1950-65) Ten. Col. Francesco Cordi (int.) Col. L uigi Morrica Co l. G. Battista Trovati Col. Nicola Terracciano Col. Giuseppe Loll i Ten. Col. Giacomo Rocco (int.)

Benedetto Leone Alfonso Barbato Franco De Luca f. Luigi De L uca Antonio Petruzzie llo Mario Marzio Emanuele Di Mauro Giovanni De Blasio

231 ° REGGIMENTO f..\NTERJ1\ "AVELLINO" ( 199 l-92) Col. Ettore Cozzi 231 " R EGGIMENTO " AVELLINO" ( 1993) Col. Ettore Cozzi Col. Antonio Politi

Sedi 1920 1920-43

Roma Merano

1950-65 1975

Napoli Avellin o


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L'Esercito Italiano verso il 2000

235° REGGlJVIENTO "PICENO" i\llotto: "Sempre nella villoria" .

Festa: 19 agosto- anniversario del fatto d ' arme di Selo (19 17). Sede: Ascoli Piceno - Caserma "Clementi". Mostrina: rettangolare cli colore bianco con striscia trasversale scarlatta al centro.

Origini e vicende organiche li 231° Reggimento Fanteria (Brigata Piceno) viene formato il 6 febbraio 1917 presso il deposito del I 7° Fanteria, centro di mobilitazione in Ascoli Piceno, ed è subito inserito nella omonima Brigata assieme al gemello 236". L'unità dispone di tre battaglioni, ognuno con quattro compagnie fucilieri ed una sezione mitragliatrici . Sciolto nel dicembre 1918 è ancora in vita da marzo a settembre 1919. Viene ricostituito il 20 settembre 1941 con il nome di 235° Reggimento Fanteria "Piceno", dal deposi to ciel 17° Fanteria in Cremona, ma il s uccessivo I O dicembre è trasformato in 383.0 Reggimento Fanteria "Venezia". li 235° è nuovamente i vita il 1° gennaio 1942 a Chieti, formato dal deposito del 14° Fanteria ed ha in organico: comando e compagnia comando; I, II e Ill battaglione fuci lieri; compagnia mortai eia 81; compagnia cannoni da 47/32. Dal 20 febbraio viene inquadrato nella Divis ione di Fanteria "Piceno" (152a) della quale fanno anche parte i reggimenti 236° Fanteria (sostituito nell'aprile 1942 dal 336° Fanteria "Piceno" cli nuova cos tituzione) e 152° Artiglie ria per D.f. Dislocato in Puglia, supera indenne gli avvenimenti determinati dall'armistizio dcli' 8 settembre, e dal lO ottobre 1944 entra a far parte del Gruppo d i Combattimento "Piceno" assieme al 336° Fanteria ed al 152° Artiglieria, ed è formato su comando e compagnia comando; ue battaglioni; compagnia mortai da 76; compagnia cannoni c/c. li 3 I gennaio 1945 assume la denominazione di 1.0 Reggimento Raccolta e Smistamento Complementi per le Forze Italiane Combattenti che cambia successivamente il IO maggio in quella di 1° Reggimento Addestramento Complementi (235° Reggimento Fanteria "Piceno"). Viene soppresso il 31 gennaio 1946. 11 I O gennaio I 976 si forma in Ascoli Piceno il 235° Battaglione Fanteria "Piceno" al quale vengcmo affidate la Bandiera e le tradizioni di valore ciel 235° Reggimento: l' unità assolve compiti addestrativi ed è fo rmata da comando, compagnia comando e servizi, tre compagnie reclute. Nell ' ambito del riordinamento de lla Forza Armata il battaglione perde la propria autonomia il 9 febbraio 1994 ed il giorno successivo viene inquadrato nel ricostituito 235° Reggimento "Piceno".

Campagne di guerra e fatti d'arme Prima Mondiale (1915-18): Carso: Selo, Korite (ago.) - 1917: - 1918: Vittorio Veneto: M. Pasubi o, M. Testa, Rovereto, Alto Adige (ott.-nov.) Seconda Mondiale (1940-43): - 1942-43: Puglia (difesa costiera) i ,i berazione {1943-45): - 1944-45: territorio nazionale

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920 Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite dì sacrificio e di ardimen to; audace e tenace, domò infat icabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia ( 1915-18). (All'Arma di Fanteria).


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Fanteria 1\!leccanizzata e Corazza/Cl

Medaglia d'Argento - Decreto 5 giugno 1920. Con meraviglioso irresistibi le impeto irruppe in munitissimi triceramenti nem ici, oltrepassandoli, pur flagellato da numerose mitragl iatrici, che ì suoi fanti snidarono in epica gara di sanguinoso individuale ardimento. Sulle posizioni conquistate s' affermè'>con incrollabile tenacia, respi ngendo con serena fermezza i violenti contrattacchi dell'accan ito avversario (Selo - Korite, 19-22 agosto 1917).

Stemma Araldico Decreto 13 luglio 1976 (agg iornalo in base a quanto disposto dallo Sì'v1E con circ. 12 1 in data 9 .2. 1987 - G iornale Ufficiale del 14.2.1987. a. SCUDO: pmtit,) d'azzurro e di rosso: a) all'alabarda d'm·gento sormontata da una stella dello stesso (5): b) di rosso, all'arco ~mtico romano d'argento murato di nero: in palo, una pila rovesciata d'oro, caricata da un rovere sradicato al naturale, fruttahto di 6 con iI tronco accostalo dalle lettere CR. b. CORONA TURR!T4. c. ORNAMEN1J: ( 1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "SEMPRE NELLA VITTORIA". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parie centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura Nella prima partizione con lo smallo d' azzurro, simbolo di amor di patria e di fedeltà, la stella d' argento per indicm·e la M.A.V.M. concessa al Reggimento e l'alabarda di San Sergio (tratta dall ' arme di Trieste) a ricordare che il fatto d'armc dell'agosto 191 7, per il quale è statà attribuita la ricompensa, è avvenuto proprio nella provincia di Trieste. La seconda pa,tizione con lo smalto dì rosso (simbolo di valore, ardire e sacrificio) vuole richiamare la zona geografica del "Piceno" di cui la Brigata prima e la Divisione poi hanno portato il nome, mediante l'arco romano che è stato il distintivo del Gruppo dì Combattimento, anch'esso denominato "Piceno" , in vita durante la Guerra cli Liberazione. Sulla punta dello scudo l' m·me di Rovereto, città nella quale i fanti della Brigata "Piceno" entrarono per primi il 3 novembre 1918 riconsegnandola all' Italia.

Comandanti 235° REGGIMENTO FANTERIA (BRIGAT\ "PICENO") (1915-19) Col. Francesco Torre Col. Francesco Pagliarulo Col. Ernesto Cabiati

235° BATIAGLIONE FANTERIA "PICENO" (1 976-94) Ten. Col. Ennio Karai Tcn. Col. A ugusto Conte Ten. Col. Cesare Rossi Ten . Col. Pietro .Mattei Ten. Col. Lanfranco Berardi Ten. C ol. Antonio Tansella Ten. Col. Gaetano Mezzacapo Ten. Col. Giuseppe Napoleone Ten. Col. Paolo Gallione Ten. Col. Antonio Marìnelli Te n. Col. P. l'vlarino Carboni

235° REGGIMENTO FANTERIA "PICENO" ( 1942-45) Col. Ferdinando Borello I O R EGG IME NTO RACCOLTA E SMISTAMENTO COMPLEMENTI ( I 945)

Col. Ferdi nando Borello

l O REGCi TMENTO ADDESTRAMENTO COMPEMENTI (235° R E GG IM ENTO FANTERIA ' ' PICENO") ( 1945-46) Col. Ferdinando Borello

235° REGGlMENTO "PICENO" ( 1994) Col. Tommaso Giangrande Col. Aldo Di Iannì

Sedi I 9 15- 19 1942-46

Ascoli Piceno Chieti

1976

Ascoli Piceno


\


BERSAGLIERI



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L'Esercito l!afiano verso il 2000

1° BATTAGLIONE BERSAGLIERI "LA I\t1AR1VI0RA» ( I° Reggimento Bersaglieri) l'vlotto: "Ictu impetuque primus'' Festa: 18 giugno - anniversario della costituzione della Specialità ( 1836). Sede: Aurelia - Civitavecchia - (RM) - Caserma "D'Avanzo''. Mostrina: fiamma a due pun te di colore crem isi.

Origini e vicende organiche Nell'ambito ciel riordinamento cieli 'Esercito disposto con decreto del 24 gennaio 1861, il successivo 16 aprile viene formalo il Comando dei Bersaglieri del 1° Corpo d'A rmata, con sede in Cuneo, dal quale dipendono i battaglioni alliv i l (1848). lX (1850), XIIl (18 59), XIX (1860), XXT ( 1860) e XXVII (] 860) ed un battaglione depos ito . L'unità , dal 3 I dicembre I 861, prende il no me di 1° Reggimento Bersaglieri tuttavia il comando assolve compiti esclusivamente amministrativi e disciplinari non avendo responsabilità operative. Questo reggimento ha il privilegio di incorporare il I battaglione (formato nel J848) nel cui ambito è compresa la I" compagnia, la cu i anziani tà risale al I 836, anno di formazione del Co1vo. Successivamente passano alle dipendenze del I" Reggimento anche i battaglion i VT e VII (nel 1865, provenienti dal clisciolt.o 4° Reggimento) e XLI (nel 1866, di nuova costituzione, poi sciolto con il riordi namento attuato nel dicembre I 870). A dar.are dal l" gennai o 1871 , assunta anche fi sionomi a operativa, il l O Reggimento Bersaglieri dislocato a Torino, rimane formato dai ballaglioni L VII, IX e XXVII che prendono rispettivai,,'ente la numerazione di L IL lll e IV. I battaglioni VI, Xlll, XIX e XXI sono ceduti per la ricostituzione del 6" Reggimento. Nel settembre 1883 trasferisce il IV battaglione all' 11 ° Reggimento Bersaglieri di ti uova formazione e dal 18 giugno 1886 i rimanenti tre battagl ioni riprendono la numerazione d'origine di I, VII, e TX. li IO ottobre 19 1O viene formato il I battaglione ciclisti che sarà poi soppresso nel marzo 19 19. Per la guerra 1915-18 il deposito costituisce il 21 ° Reggimento Bersaglieri ccl il LV battaglione autonomo. All'inizio della guerra il reggimento al completo (meno il ballagl ione ciclisti) si trova in Libia, ove è giunto sbarcando a Tripoli il I9 maggio 1915. Nel febbraio 19 I6 il comando di reggimento rimpatria ma i battagl ioni divenuti autonomi prolungano la loro permanenza oltremare sino a maggio 19 18. Terminato il conflitto una compagnia di formazione ciel reggimento opera con il Corpo di Spezione in Palestina quindi dal febbraio al lugl io I9 19, i battaglioni I, VII e IX sono nuovamente inviati in Li bi a. Nel 1920 vengono ridotti ad unità quadro il IX (poi sciolto) ed il Vll battaglione, quest'ultimo ricostituito il 30 aprile 1923. Nel luglio 1924 tutto il reggimento è trasformalo in cicl isti e tale rimarrà sino al 1936. La legge sull ' ordinamento cieli' JI marzo 1926 ne conferma la formazione su comando, I e VII battaglione e deposito ai quali si uniscono, nel 1939, il ricostituito TX battaglione ed una compagnia motociclist i. All'ini z io delle osli lil à, ne .I giugno 1940, il 1° Reggimento Bersag li e ri , è inquadrato nel Raggruppamento Celere della l" Armata, ma nel corso ciel conflitto cambia più volte dipendenza. L' 8 settembre 1943 si scioglie, nei pressi di Torino, a seguito degli eventi determinati clall'arrnistizio. 111° gennaio 1953 il 1° Reggimento Bers~glicri viene ricostituito in Roma ed inquadra i battaglioni I (già in vita dal 1° aprile 1951 come un ità autonoma) e VII, ai quali si unisce dal l 0 marzo 1954 anche il IX; l' unitit viene assegnata alla Divisione Corazzata "Pozzuolo del Friuli ". Nel corso del 1958 l' organico del reggi mento è sottoposto a notevoli variazioni: il 30 aprile il IX ballagl ione assume la denominazione di lX battaglione bersaglieri meccanizzato ed è trasferito al 4° rgt. f. cor.; il l O maggio giungono, provenienti dal 4° rgt. f. cor., il I e lII battaglione carristi, per cui il reggimento assume la formazione su comando, compagnia comando, I e Vll battaglione bersaglieri, l e fil battaglione carristi. Ancora il IO dicembre 1958 trasferisce al 182° rgt. f. cor. i battaglioni I bersaglieri e I1l carristi rima-


L'Esercito Italiano verso il 2000

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ne ndo su Comando, VII battaglione bersaglieri e I battaglione carristi. Assunta la denominazione di 1° Reggimento Bersaglieri Corazzato passa alle dipendenze del Comando Divisione Fanteria "Granatieri cli Sardegna" e prende sede ad Aurelia. Nel gennaio 1959 il I battaglione carri cambia il numerico in IX e dal 24 maggio I 961 i due battaglioni del reggimento assumono una nuova denominazione cli I battaglione bersaglieri (il I btg. ceduto al 182° f. cor. ha già cambiato il numerico in XXUJ. btg.) e XVlll battaglione carri. Dal IO settembre 1964 il I. 0 Bersaglieri cor. entra a far parte della D ivisione "Centauro" e, dalla stessa data, incorpora il VI battaglione carri proveniente da Lenta. Il 1° giugno I 975 viene sopresso il XVIII battaglione carri (già contratto a quadro dal 10 dicembre 1974) e dal 1° agosto I 975 il reggimento torna alle dipendenze della Divisione "Granatieri di Sardegna" . Con il completamento della ristrutturazione cie li ' Esercito il I O Reggimento Bersaglieri Corazzato vie ne sciolto il 3 I ottobre I 976. Il giorno successivo 1° novembre 1976 sono resi auto no m i i due battaglioni quali: 1° Battaglione Bersaglieri "La Marmora", che eredita la Bandiera e le tradizioni di gloria del I O reggimento bersaglieri;

6° Battaglione Carri "M. O. Scapuzzi"; le due nuove unità sono inquadrate nella Brigata Meccanizzata "Granatieri di Sardegna". li I O battaglione bersaglieri interviene in occasione di calamità naturali e per motivi di ordine pubblico, in particolare nel 1980 in occasione cli alluv ione a Civitavecchia e Santa Marine lla, nel 1981 per il te rre moto in Irpinia, nel 1992 in Sardegna ne ll ' ambito dell'operazione " Forza Paris" . Per l' operazione "Vespri Siciliani", in corcorso al controllo del ten-itorio, personale del battaglione è presente in Sicilia nell'ottobre-nove mbre 1992, nel gennaio-febbra io 1993 ed in vari periodi nel corso del 1994.

Campagne di guerra e.fatti d'arme Unità preesistenti: Con l'Armata Sarda Prima d'Indipendenza (1848-49): I battaglione - 1848: R ivoli, S. Giustina, Sona, Volta, Milano

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1849: Genova Crimea (1855-56): I, VII e IX battaglione: Vi prendono parte le compagnie I• e 2" (I btg. provv.), 25• e 26" (IV btg. provv.), 33" e 34" ((V btg. provv.) Seconda d'Indipendenza (.1859): I, VII e IX battaglione: Palestro, S. Martino Con l'Esercito Italiano Centro Meridione (1860-61): I, VII e IX btg. (*) I 860-61: Perugia, Spoleto, Abruzzi

-

I° Reggimento Terza d'Indipendenza (1866): Custoza, Borgoforte Eritrea (1887-88): 6" compagnia (1895-96): il reggimento concon-e alla mobili tazione di v~1ri reparti con 12 uffici ali e 274 soldati . Libia (1911-l2): fornisce a corpi e serv izi mobilitati 4 ufficiali e 454 soldati Prima Mondiale (1915-18): - 1915-17: L ibia - 1918: Vittorio Veneto: Piana della Sernaglia (ott.-nov.) I battaglione ciclisti: 1915: Fogliano, M. Sei Busi, Sella S . Martino I 916: Trincea delle Frasche, Altopiano di Asiago, Coston di Lora, M . Pasubio, M. Fior~ Marcesina 1917: Castag nevizza, Piave, Forcella Musis, Forcella Campidello, Lestans, Sequals 19 18: Caposile, Fossalta, Capo cl ' Argine, Costellazzo, Vittorio Veneto (*) 111 battaglione fu tra i reparti regolari dell'Annata Sarda a partecipare alla battaglia del Volturno con Garibaldi (2 ottobre 1860, Caserta Vecchia), con la I" e 2• compagnia ciel 1° reggi mento genio e reparti minori di artiglieria (unità già inquadrate nel Corpo d' Osservazione dell'Esercito - 5° Corpo d'Armata - 14" Divisione) .


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/Jersaglieri

Africa Orientale (1935-36): fornisce a reparti vari mobilitati 16 ufficial i e 215 soldati Albania (1939): I battaglione Seconda Mondiale (1940-43): - 1940: fron te occidentale - 1940-41: Albania: M. Kalase; (ott. 1940 - feb . 1941); fronte albanese-jugoslavo: alto Scutarino, Bozaj, Ragusa (apr. 1941 ). - 1941-42: territorio nazionale - 1942-43: Francia meridi onale; Piemonte

Ricompense alla Bçmdiera Al Va/or Militare

Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920 Nei duri cimenti della guerra, nella tonnentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limi te di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d ' Italia (1915- 18). (All 'Arma di Fanteria) . Medaglia d'Oro - Decreto 16 maggio 1909. Per la bella condotta tenuta alla presa e baltaglia cli Palestro (30 -31 maggio 1859). (AL VII battaglione). Medaglia d'Argento - Decreto 27 ottobre 1950. Animato dall'orgoglio delle gloriose tradizioni cli cui sono intessuti i più che cento anni della sua storia lum inosa, attinse, nel travaglio di una dura campagr1a oltremare, nuove vette di sacrificio e di ardimento nel segno delle sue altissime virtù guerriere. In asprissimi combattimenti sostenuti con assoluta inferiorità dì mezzi, i pelli gagliardi dei suoi bersaglieri contrastarono il passo al nemico con indomita fermezza, arginandone la furiosa offensiva nella zona del Lago di Ocrida. Il 19 dicembre 1940, malgrado che la efficienza fosse gravemente intaccata dalla ininten-otta permanenza in linea e dai cruenti sacrifici sopportati si avventava con disperato ardimento contro preponderanti forze che erano riuscite ad affermarsi, dopo violentissima lotta sul Monte Kalase. Con impeto irresistibile annientava le baldanzose masse avversarie in furio si combattimenti all' arma bianca, catturando prigionieri, armi e munizioni e piantando la Bandiera della Patria sulle posizioni insanguinate. Le teneva poi incrollabilmente contro ogni ritorno offensivo, assicurando in tal modo il saldo possesso di q uel cardine essenziale dell' intero schieramento delle nostre truppe sul fronte italo-greco (campagna italo-greca, 1940-41: Monte KaLase, 29 novembre 1940 - 28.f'ebbraio 1941). Medaglia d'Argento - Decreto 27 ouobre 1950. Il I O Bersaglieri temprato da lunghi mesi di aspra lotta sul fronte greco - albanese che ne aveva assottigliato le fila senza scalfire l'animo guerriero, veniva chiamato a concorrere alla difesa cieli ' Alto Scutarino, su cui incombeva la minaccia nemica. In sette giorn i di dura battaglia, malgrado l'esigui tà delle forze di fronte alla strapotenza nemica, ne fron teggiava con indomito valore i furibondi attacchi , stroncandoli sanguinosamente e impedendo che il proposito ambiziosamente conclamato di raggiungere alle spalle le truppe italiane impiegate alle front iere greche si attuasse. Nella susseguente fase offensiva le sue unità travolgevano il nemico ricacciandolo oltre la frontiera, superando d i sorpresa sban-amenti fortificati e si incuneavano nelle masse avversarie in ritirata, portando, primi fra le unità italiane, il tricolore della Patria, a Ragusa. Magnifica Un ità guerriera, erede e rinnovatrice cli una tradizione di eroismo e di g loria, nata nelle prime battaglie ciel Risorg imento Nazionale e affermata nel corso d i tutte le guerre com battute dall'Eserci to italiano. Donava nuovo apporto di sacrificio e di sangue alla gloria del Corpo (Alto Scutarino, Boz.aj, Ragusa: 6-17 aprile 1941 ). Medaglia di Bronzo - Determinazione 10 maggio 1848. Per essersi distinta nel fatto d'armi presso Verona (6 maggio 1848). (A lla l" compagnia del I Battaglione).


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L 'Eserci10 Italiano verso il 2000

Medaglia di Bronzo - Determinazione 27 giugno 1848. Per essersi distinta nel glorioso fatto d'armi sotto il Monte Baldo ( 18 giugno 1848). (Alla 3" Compagnia Volomari Studenti del I Battaglione).

Medaglia di Bronzo - Determinazione 15 agos10 JR48. Per aver combattuto con grande valore su lle alture di Rivoli, S. Giustina, Sona e Volta (22 -25 luglio 1848). (Alla l" Compagnia del I Battaitione).

Medaglia di Bronzo - Decreto 13 luglio 1849. Perchè, in unione alla 4" Compagnia, effettuò l'ardito colpo cli mano che rese padrona di Genova la R. Truppa (5 aprile /849). (i\lla 2" Compagnia del I Battaglionej. Medaglia di Bronzo - Decreto J3 luglio J849. Perchè, in unione alla 2" Compagnia, effettuò l'ardito colpo di mano che rese padrona di Genova la R. Truppa (5 aprile 1849). (Alla 4(./ Compagnia del 1 Battaglione). Medaglia di Bronzo - Decreto J6 iennaio J860. Per l'ardire con cui primo assaliva il nemico, eseguiva il primo attacco alla baionetta e copriva la marcia della brigata ·'Aosta" ; e per la lodevole condolta tenuta durante il combattimento. Ebbe un terzo del suo effettivo fuori combattimento, contribuendo assai alla riuscita dell'azione, sebbene mandato nel mattino da M. Rugoli alla Rivoltella e dalla Rivoltella ritornato per S. Paolo, Lonato e Desenzano (S. lvlartino, 24 giugno 18.59). (Al I Battaglione).

Medaglia di Bronzo - Decreto 27 maggio 1859. Per essersi distinto al passaggio della Sesia (21 maggio 18.59) e nelle operazioni successive su Palestro e Borgo Vercelli (22 e 25 maggio 1859). (Al VII Batta,qlione). Medaglia di Bronzo - Decreto 3 ottohre 1860. Per essersi lodevolmente diportata nell ' attacco della Rocca di Spoleto ( 17 setrembre 1860). (Alla 35" Compagnia del IX Battaglione). Medaglia di Bronzo - Decreto l giugno 1861. Per la bella condotta durante l'intera campagna ( 1860-6/ ). (Al Vii Battaglione). Medaglia di Bronzo - Decreto 1 giugno 1861. Per essersi distinto nelle operazioni contro gli insorti negli Abruzzi. (Al IX battaglione). Medaglia di Bronzo - Decreto 5 giugno 1920. Con indomita energia e salda disciplina, espugnò la parte più alta del Coston di Lora, resistendovi per un 'intera notte ai violenti contrattacchi avversari . Logoro rna non domo, il giorno successivo, ampliava la conquista sull'Alpe di Cosmagnon (Alpe di Cosma~non, 9-10 ottobre 1916). (Al I haflaglione ciclisri). Al Valor Civile

Attestato di Pubblica Benemerenza Con rischiosi intervent.i assicurava il rifornimento cli viveri e medicinali alle popolazioni di territori devastati da una violenta alluvione ( Provincia di Firenze e Grosseto. 5 novembre - 4 dicembre 1966). (Al I Bauaglione).

Medaglie d'Oro al Valor Jv!ilitare Luogotenente Colonnello EMILIO PAIJ.J\VICINI DI PRIOLA: Civitella del Tronto, 20 marzo 1861. Maggiore PIETRO NEGRI : Garigliano, 29 ottobre 1860. Maggiore ENRICO FRANCHINI: Tagliacozzo, 8 dicembre 1861. Maggiore ROBERTO LAVEZZERJ: Custoza. 24 giugno 1866. Sottotenente SABAf!NO MtNUCCI: Albania, l O aprile 1941.


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Bersagli eri

Stenuna Araldico Decreto I6 settembre 1972 (aggiornato in base a quanto disposto dal lo SME con e ire . 12 1 in data 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: lnquartato. Nel primo cli cielo al palo partilo cli rosso (2) e di nero (I) al ternati, caricato dell'elrno cli Scande rbeg d'oro affiancato da due stelle (5) d'argento. Nel secondo d'azzurro al toro furioso d ' oro cornato d 'argento. (Torino). Nel terzo inquartato: nel l" e 4° d'argento alla croce di rosso, col capo cl' Angiò; nel 2 ° e 3° d'azzurro al motto "Libertas" in lettere cl ' oro, posto in banda (Bologna). Nel quarto campo di ciclo alla quercia nodrila sulla pia nura erbosa: il tutto al naturale: il tronco accostato alle sigle O.C. di nero (Civitavecchia). Il tutto abbassato al capo d 'oro col quartier franco inquartato:nel 1" cli rosso alla croce d'argento; nel 2° troncato: a) d'oro all'aquila spiegata di nero, coronata, rostrata e rnembrara ciel campo; b) ritroncato: sopra, fasciato di nero e d' argento, sotto, di rosso pieno; nel 3° troncato: sopra, d'argento all'aquila spiegata di nero, coronata rostrata e piotata cl' oro; sotto, campo di cielo alla campagna erbosa ed alberata al cervo che si abbevera ad una fonte, presso una quercia; il tutto al naturale; nel 4°, di rosso al castello merlato alla ghibellina, torricellato di uno, a destra d'argento, murato cli nero, fine~ trato di tre, 1-2 ciel campo (Prov. Pavia).

b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (l) Lista bifida: d 'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concav ità

rivolta verso l'alto, riportante il motto " lCTU I.MPETUQUE PRIMUS" . (2) Onorificen za: accollata alla punta dello scucio con l' insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativ i delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra cd in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo. ·

Sintesi della blasonatura 1" quarto: è dedicato alla gloria mili tare conseguita dal rgt. nel corso della seconda guerra mondiaO le in Albania (richiamata con i colori rosso nero e con l' elmo dell'eroe nazionale) sul cui fronte il I ha meritalo due M .A.V.M . rappresentate dalle due stelle su l fondo cielo. 2° quarto: arme di Torino, per il legame territoriale con la città ove ha avuto sede la l" cp. del I battag lione, matrice della Specialità. 3° quarto: arme cli Bolog na, per il legame territoriale con la città ove furono costituiti i baltaglioni carri inquadrati nel secondo dopoguerra nel rgt., dal 1958 al 1975. 4° quarto: arme di Civita vecchia, città nella quale il rgt. ha preso sede nel 1958. Il capo cl' oro simboleggia la massima ricompensa al V.M. concessa al rgt. Nel quartier franco è !' arme della provincia di Pavia, nella cui giurisdizione si è s volta la bauagli a cli Palestro ove il VTI battaglione meritò la M.O.V.M.

Comandanti T 0

R EG(ìltv! ENTO BERSAGLIERI ( I 86 J- 1943)

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Emilio Pallavicini cli Priola Angelo Galletti Carlo Girola Alessandro Ziani Giovanni Baulina Luigi Milanovich Carlo Aymonino Carlo Ballatore Matteo Albertone

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Marco Falla Francesco Bellini Giovanni Colta Giacinto Tua Carlo M iozzi G. Battista Milani Giuseppe Cassinis Egidio Castellano Roberto Bertolotti Attilio Emanuele


L'Esercito ltalùmo verso il 2000

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Col. Vito Martorana Col. Aldo Giambartolomei Col. Cesare Quagliardi Col. Adriano Salvadori Col. Roberto Roberti Col. Pasquale Fossataro Col. Enrico Palanza Col. Luigi Ramponi Col. Sandro Romagnoli Col. Pietro Pozzi

Col. Aspreno Pelagatri Col. l\1assimiliano Gusbcrti Col. Francesco D'Agostino Col. Amedeo Bracciaferri Coi. Giuseppe Molinero Col. G. Cesare Gotti Porci nari Col. Tullio Bernardi Col. Giuseppe Azzaro Col. Giovanni Guidotti Col. Roberto Griglio Col. Giorgio Bonansea Col. Vittorio Bizzarri

1° BATTAGLIONE BERSAGLIERI " LA MARMORA"

( 1976)

1° R EGGIMENTO BERSAGLIERI ( I 953-5 8)

Ten. Col. Domenico Gattuso Ten. Col. Giuseppe De Caro Ten. Col. Roberto Russo Ten. Col. Vincenzo Cetra Ten. Col. Alberto Scotti Ten. Col. Sauro Silvestrini Ten. Col. Fabio Mi ni Ten. Col. S. Scaffidi-Iallaro Ten. Col. Angelo Dello Monaco Ten. Col. Mauro Del Vecchio Ten. Col. Raimondo Fanara Ten. Col. Ambrogio Conte Ten. Col. Sandro Santoni Ten. Col. Antonio Capobianco Ten. Col. Giuseppe Monni Ten. Col. Paolo Catenazzo

Col. G . Battista Calogero Col. Pietro Testa Col. Pio Chirivino Col. Ezio Greco Col. Maurizio Federico Col. Raffaele Nini

RECGIMENTO B E RSAGLIER I CORAZZATO

( 1959-76) Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Raffaele Nini Augusto Arias Giuseppe Palazzolo Alfredo Grossi Vittorio Lacatena Silvio Alquati

Sedi 1861-70 1870-77 1878-79 J 879-80 1880-85 1885-90 1890-94

Cuneo Torino Ascoli Piceno Senigallia Roma Treviso Belluno

1894- 1900 1900 -07 1907-14 1914-43 1953-55 1955-58 1958

Palermo Torino San Remo Napoli Roma Viterbo Civitavecchia (RM)


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Bersaglieri

2° REGGI1VIENTO BERSAGLIERI Motto: "Nulli secundus" Festa: 18 giugno - anniversario della costituzione della Specialità ( 1836). Sede: Legnano (MI) - Caserma "Caclorna". Mostrina: fiamma a due punte di colore cremisi.

Origini e vicende organiche Nell'ambito del riordinamento dell'Esercito disposto con decreto del 24 gennaio 1861, il s uccessivo l 6 aprile viene formato i I Comando dei Bersaglieri del 2" Corpo d'Armata, con sede in Como, dal q uale dipendono i battaglioni attivi Il ( I 848) , IV ( 1849), Vlll (l 850). X ( I 852), XV ( I 859) e XVII (1860) ed un battaglione deposito. L'unità, dal 31 dicembre 1861, prende il nome cli 2° Reggimento Bersaglieri tuttavia il comando assolve compiti esclusivamente amministrativi e disciplinari non avendo responsabilità operative. Questo reggimento ha il privilegio di incorporare il II battaglione (formato nel I 848) nel cui ambito è compresa la 2" compania "antica" ciel Corpo , divenuta ora I" nell'ambito del reparto. Successivamente passano alle dipendenze del 2° Reggimento anche i battaglioni XI (ne l 1865, provenienti dal disciolto 4° Reggimento), XXXVII (nel I 865, cli nuova costituz ione) e XLII (nel 1866, O cli nuova costituzione, poi sciolto nel dicembre 1870). A datare dal I gennaio 1871 , assunta anche fisio nomia operativa, il 2° Reggimento Bersaglieri dis locato a .Milano, rimane formato dai ballaglion i II , lV, XVII e XXXVII che prendono rispettivamente la numerazione di I. Il, III e 1V. I battaglioni VIII , X , Xl, e XV sono ceduti per la costituzione ciel 7° Reggimento. Nel settembre 1883 viene sciolto il IV battaglione e dal 18 gi ugno 1886 i rimanenti tre battaglioni riprendono la irnmerazione originale cli Il, lV e XVII. Il I O ottobre I 91 O viene formato iI Il battaglione ciclisti che sarà poi soppresso nel giugno 19 I 8. Per la guerra 1915-18 il deposito costituisce il 14° Reggimento Bersaglieri ed il II battaglione bis (in sostituzione del Il battaglione a piedi inviato in Libia) e d il XXVI reparto d ' assalto fiamme rosse. li II battaglione bis cambia numerazione il 5 gennaio 1916 in LIII ed è sciolto nel 1919. Durante il confl itto il 2° Reggimento è impiegato nell'ambito delle divisioni cli fanteria, poi dal 29 agosto al 4 novembre 19 I 8 è inquadrato nella VII Brigata Bersaglieri assieme a l 3° Reggimento. li li battaglione ciclisti opera invece come unità autonoma per tutta la durata della guerra. Nel 1920 viene ridotto a quadro il XVII battaglione (poi disc iolto) qu indi nel luglio I924 tutto il reggimento è trasforrnato in ciclisti e tale rimarrà s ino al 1936. La legge sull'ord inamento dell' I I marzo 1926 ne conferma la formazione su comando, fI e IV battaglione e deposito. L' 11 marzo 1932 costituisce, in via sperimentale un motoreparto, su quattro plotoni , O il quale nell ' ottobre I 933 prende il nome di compagnia bersaglieri motociclisti poi sciolta il I febbraio 1934. Nell'aprile 1936 si ricostiuisce il XVII battaglione (motomitraglieri) ed il IV battaglione è trasformato in autoportato; i reparti motomitraglieri nel settembre 1937 assumono la denomi nazione di battaglione/compagnia motociclisti. All ' inizio ciel secondo conflitto mondiale, il 2" Reggimento Bersaglieri è formato su comando; II, IV e XV!I battaglione; compagnia motociclisti. Nel corso delle ostilità cambia più volte dipendenza e 1' 8 settembre 1943, allorchè viene sciolto a seguito degli eventi determinati dall'armistiz io, è dislocato in territorio greco, nell'isola di Eubea. Il 24 maggio 1961 viene formato il II Battaglione Bersaglieri nell'ambito del 4" Reggimento Fanteria Corazzalo. Con il completamento della ristrutturazione dell'Esercito il 30 ottobre l 975 a Legnano il reparto è reso autonomo e assume il nome di 2° Battaglione Bersaglieri "Governolo"; prende in consegna la Bandiera ciel 2° Reggimento del quale eredita anche le gloriose tradiz ioni: il battaglione è inquadrato nella Brigata Meccanizzata "Legnano". Dal 23 agosto I 982 il battaglione è chiamato a fornire la base per la formazione del Contingente italiano in Libano che dal 26 agosto al I 2 settembre 1982 opera a Beirut inserito nella Forza Multinazionale cli Pace, con il compito di assicurare l' e -


L'Esercito Italiano verso il 2000

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vacuazione dei guerriglieri palestinesi dalla città e di occupare una zona cuscinetlo lungo la linea di demarcazione Beirut Ovest - Beirut Est. Dopo alcuni g iorni dal rientro, il 26 settembre 1982, al riacutizzarsi del la crisi libanese il 2 ° Battaglione torna a Be irut alle dipende nze di un Comando d i Raggruppamento, sempre inserito nella Forza Ì\1ultinazionale di Pace. Svolge il compito di fornire s icurezza ai campi palestinesi di Borj el Brnjnè prima e cli Sabra-Chatila poi; viene rimpatriato il 24 marzo 1983. Con il riordinamento della Forza Annata il battaglione perde Ja propria autonomia il 25 giugno 1992 ed il giorno successivo è inquadrato nel ricosti tuito 2° Reggimento Bersaglieri. Nel periodo sett.ern bre-ottobre 1992 il reggimento prende parte all ' operazione "Vespri Siciliani" nei territori cli Calranisetta e Gela. Dal 26 giugno al 13 ottobre 1993 il reggimento è in Somalia e concorre alla missione umanitaria IBIS 2 , inquadrato nel co ntingente ITALFOR , meri tando una Medagli a d 'Argento al Valore dell 'Esercito. I bersaglieri de l 2° sono presenti in Piemonte, dal 7 novembre al 16 dicembre 1994, per concorrere alle operazioni di soccorso alla popolazione dei Comuni in provincia cli Asti colpiti eia alluvione.

Campagne di guerra e fatti d'arrne Unità preesistenti:

Con l'Armata Sarda Prima d'Indipendenza (l.848-49): - Il e IV battag lione - 1848: Goito, Governolo - 1849: Novara Crimea (1855-56): I, e II battaglione: vi pre ndono parte le compagnie 5" e 6" (I battaglione provv.), 13a e 14" (TI battaglione provv.): Cernaia Seconda d'Indipendenza (1859): II, IV e XVII battaglione: S. Martino, Madonna della Scoperta 2° Reggimento

Con l'Esercito Italiano Terza d'Indipendenza ( 1866): Custoza Roma (1870): XVII battaglione Cina (1900-01): I la cp. inquadrata nel Corpo Internazionale Eritrea (1895-96): il reggirnento concorre all a formazione del I, lll. V e VI battaglione con 13 ufficia li e 278 so ltati. I battaglione: Adua

Libia (1911-12): forn isce a corpi e servizi mobilitati 22 ufficiali e 899 soldati Prima Mondiale (l.91.5-18): - 19 15: M. Cos ton, Costa d'Agra, M. Maronia, Val Fonda (ago .-set.) - 1916: Conca di Plezzo, Os lav ia (gen.) - Zaibena (I O gi u.) - Naà Logen (ago.) - M. Kuk di Plava (ago.) 19 17: Gorizia: M. Santo (mag.) - M . Mrzli, Pleca - Kamno - M. Stol - Sequals - Piave (ott.- nov.) 1918: i\tlontello (giu.) - Vittorio Veneto: Paradiso (ott.-nov.) Africa Orientale (1935-36): fornisce a reparti vari mobilitati 248 soldati Albania (1939): comando reggimento, II e XIV battaglione

-

Seconda Mondiale ( 1940-43) 1940-41 : Albania: Kani Delvinaki , Krioneri , Keresovon , Giorgunatt, Trehescines, Val Vojussa 1942-43: territorio greco-albanese: compiti di presidio e controguerriglia

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Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare

Ordine Militare d'Italia - D ecreto 5 giugno 1920 Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell ' aspra battaglia, conobbe ogni limite cli


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Bersaglieri

sacrificio e cli ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d' Italia (1915-18j. (1\l/ 'Arma d i Fanteria). Medaglia d'Argento - Decreto 20 ottobre 1922. Assolveva con indomita fermezza un difficile compito in una aspra ora di offensiva nemica, ciancio ammirevole esempio cli disciplina e cli valore (Zaibena, IO giugno 1916). Si distingueva per spirito di sacrilìcio sulle martoriate posizioni di Oslavia (gennaio 1916) e per l'impeto dell 'assalto sul Nacl Logcn (agos/0 1916) e su l M. Santo (maggio 1917). (Al Il battaglione ciclisti). Medaglia d'Argento - Decreto 31 dicembre 1947. Sui campi di Grecia e cli Albania, chiarnato a difendere importanti pos1Z1oni, sostenne l' urto di forze soverchianti, scagliando la sua anima ardente contro le masse irrompenti, contendendo palmo a palmo il terreno al nemico in epica lotta. Stremato di forze per le gravi perdite subite, cont.inuava ad imporsi al rispetto ed alla ammirazione cieli' avversario per la tenace resistenza, vivificata dal più ardente spirito aggressivo, facendo rifulgere in numerosi episodi le più pure virtì:1 della stirpe e rinnovando gli eroismi di cui sono stati ovunque capaci i bersaglieri d' Italia. Kani Delvinaki - Krioneri - Keresovon Giorguzzatt - lvlonti - Trebescines - val V(~iussa, 12 novembre 1940 - 23 aprile 1941.

Medaglia di Bronzo - Determinazione 10 maggio 1848. Per essersi distinta nel fatto cl' arme presso Verona (6 maggio 1848). (Alla 4" Compagniaj. Medaglia di Bronzo - De1erminazione 23 luglio 1848. Per essersi distinta nel fatto cl 'arrne di Governolo ( 18 luglio /848). (Alla 2" Compagniaj. Medaglia di Bronzo - Determinazione 13 luglio i 849'. Per essersi distinta nella battaglia cli Novara (23 n'tarz.o 1849). (Alla 14" Compagnia). Medaglia di Bronzo - Decre/0 6 dicembre 1866. Per la valorosa ccl intrepida condotta tenuta al fatto c.l'anne cli Custoza (24 giugno 1866). (AL li Battaglione).

Al Valore dell'Esercito Medaglia d'Argento - Decreto 17 marzo 1995. Inquadrato nelle forze del contingente italiano impegnato in Somalia per le operazioni di soccorso e protezione alla popolazione, nonostante le oggellive difficoltà ambientali, si prodigava con totale dedizione ed elevata professionalità nella delicatissima e pericolosa missione. Operando in condizioni estreme di sicurezza, i suoi uomini hanno sempre confermalo sia in attività di controllo ciel territorio, sia in azioni di rastrellamento per la ricerca d'armi, sia in operazioni antibanditismo e/o scorte a convogli umanitari , elevale capacità operative, altissimo senso del dovere e coraggio non comune. Coinvolto in conllilli a fuoco, reagiva sempre con efficacia, dimostrando in ogni ci rcost,Ìn7.a la capacità cli discriminare e graduare le reazioni del proprio personale evitando così inutili spargimenti cli sangue. La fierezza, l'orgoglio e la certezza cli portare vitale soccorso umanitario ad una popolazione disperata e la necessità di ridare ordine ad un Paese martoriato dalla guera cjvile sono state le motivazioni che ne hanno contraddistinto l'operato. Chiaro esempio di grande perizia ed estremo valore che hanno concorso ad elevare e nobi Iitare il prestigio dell'Esercito italiano - Somalia, 30 giugno 1993 - 8 ouobre /993. Medaglia di Bronzo - Decreto 11 dicembre 1981. Affluiva nell.e località danneggiate dal sisma ciel 23 novembre 1980 con un complesso di seicento uomini tra ufficiali, sottufficiali e truppa, intervenendo nei comuni cli S. Angelo dei Lombardi, Rocca S. Felice, Torcila dei Lombardi, Guardi a dei Lombardi , Bisaccia, Castelfranci. Lacedonia, Morra de Sanctis, considerati fra i più disastrati della provincia di Avellino. Con generosità propria dei soldati di leva, operava incessantemente rinunciando anche ai turni cli riposo, per estrarre i sopravvissuti dalle macerie, provvedere al recupero e alla pietosa inumazione cli oltre 200 salme, allestire tendopoli, som-


L'Esercito italiano verso il 2000

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min is trare pasti caldi ai superstiti, contribuendo con calore umano a dare fiducia e serenità ai terremotati. Dopo ventitrè giorni di ininterrotta immane fatica svolta in condizioni meteorologiche particolarmente avverse, senza che alcun militare manifestasse alcun cenno di cedimento, veniva avvicendato, lasci ando negli abitanti dei Comuni ove aveva operato profondi sentimenti di riconoscimenza, cli stima e di affetto. Chiara espressione di virtù militari e civiche, di coraggioso altruismo, cli umana solidarietà . Provincia di AveLlino, 27 novembre 1980 - /() dicembre 1980. (Al 2° Battaglione

"Governolo").

Di Benemerenza

Medaglia d'Argento - Decreto 5 giugno 1910. Si segna lò per operosità, coraggio, filantropia e abnegazione nel portare soccorso alle popolazioni funestate dal terremoto del 28 dicembre 1908 .

Medaglie d'Oro al Valor Militare Capitano E RCOLE D E GASPARI: Libia, 23 1narzo 1913. Capitano MARIO F..<-\SCETTI: Grecia, 16-18 novembre 1940. Capi tano ANTONIO MONACO: Grecia, 18-19 novembre 1940.

Sterruna Araldico Decreto 26 maggio 1976 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 in data 9.2. 1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: fnquartato: il primo d'argento al leone d ' azzurro; il secondo d 'azzurro al ponte levatoio d'oro (Governolo); il terzo d'azzurro allo scaglione d'oro accompagnato da un fiume ondato dello stesso (Isonzo); il quarto d'argento a due sciabole d'azzurro in decusse (una delle quali a lama dritta), accompagnate da due stelle d ' azzurro in fasc ia (Custo7.a). Nel punto d'onore, uno scudetto sann itico cli rosso, bordato di porpora ad un palo di nero, caricato dell'elmo di Scanderbeg. b. CORONA TURRITA. c. ORNAl'vfENTJ: ( I ) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sollo la punta dello scucio, incurvata con la concavità rivolta verso l' alto, riportante il motto "NULLI SECUNDUS". (2) Onorificenza: accollata al Ia punta dello scucio con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della hlasonatura 1° quarto: richiamo alla presenza del Corpo in Crimea, inserito nel contingente cicli ' f\rmata Sarda, mediante la simbologia araldica relativa ai viaggi in terre lontane. 2° quarto: espressamente dedicato al combattimento di Governolo (ponte sul Mincio), per il quale la 2" cp. meritò la M.B.V.M. 3° quarto: ricordo del la partecipazione alla guerra 1915- I 8, in particolare delle eroiche gesta compiute dal rgr. su lle colline che sovrastano l'Isonzo. 4° quarto: è riferito alla battaglia cli Custoza, ma ricorda anche le due M.B.V.M. (rappresentate dalle due stelle) meritate nel corso della prima guerra risorgimentale. Al centro dello stemma lo scudetto, bordato cli porpora (colore tradizionale della Specialità) con i colori d ' Albania e l'elmo del suo eroe nazionale, a significare il ris petto delle più p ure tradizioni bers aglieresche conservate anche nelle ultime avverse vicende militari.


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Bersaglieri

Comandanti 2'' REGGIMENTO

Col. Alfredo Gatti Col. Furio Monticelli Col. Nino Sozzani Col. E uclide Fantoni Ten. Col. Mario Conti (int.) Col. Angelo Maestri Col. Renzo Reggianini

BERSAGLIERI ( 1861-1943)

Luog. Col. Giuseppe Lanzavecchia di Buri Luog. Col. Vincenzo Rolandi (int.) Col. Giovanni Battista Calc.lellary Col. Ernesto Guiclott.i Col. Angelo Pautrier Ten. Col. Domenico Bergonzio (int.) Col. Pietro Nascimbene Col. Giovanni Battista Miche! Col. Fedele Dallosta Col. Guglielmo Pagani Col. Augusto Bosco cli Ruffino Col. Ernesto Bertinatti Col. Carlo Giuseppe Queirolo Ten. Col. Giuseppe Menarini (int.) Ten. Col. Giovanni Vestri (int. ) Col. Vittorio Elia Col. Giuseppe Menarini Ten. Col. Oreste De Gasperi Ten. Col. G. Battista De Negri Col. Pietro Anselmi Col. Giuseppe Bucalo Col. Ernesto Ricchieri Col. Matteo Bernasconi

BATTAGLIONE BERSAGJ.IER I "GOVERNOLO"

( 1975-1992) Ten. Col. Giovanni Loy Ten. Col. Angelo Bruno Ten. Col. Luciano Forlani Ten. Col. Bruno Tosetti Ten. Col. Nicolò Manca Ten. Col. Michele Muto Ten. Col. Luigi De Carlo Ten . Col. Giuseppe Sabatelli Tcn. Col. Antonio Rotunclo lèn. Col. L uciano Milighetti

2° REGGIMENTO BERSAGLIERL ( 1992) Col. Franco Scaramagli Col. Francesco Castorina

Sedi 1861 -70 1870-73 1873-75 1875-80 1880-83 1883-87

Cuneo Milano Palermo Roma Senigallia Asti

1887-93 1893-98 1898- 1900 1900-07 1907-43 1975

Napoli Cremona Milano Livorno Roma Legnano (Mi)


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L 'l~serci10 Italiano verso il 2000

3° REGGilVIENTO BERSAGLIERI 1\!lotto: "Maiora viribus audere" Festa: 18 giugno - anniversario della costituzione della Specialità ( 1836). Sede: Milano - Caserma "Ma meli". lv!os1rina: fiamma a due punte cli colore cremisi.

Origini e vicende organiche Nell'ambito del riordinamento dell'Esercito disposto con decreto del 24 gennaio 1861, il successivo 16 aprile viene formato il Comando dei Bersaglieri del 3° Corpo d'Armata, con sede in Modena. dal quale dipendono i battaglioni attivi JTT ( 1849), V ( 1849), XVIII ( 1860), XX ( 1860) e XXV ( 1860) ed un battaglione deposito. fl XVIII battaglione, incorporato con R.D. 15 aprile 1860 nell'Esercito sardo, trae origine dalle milizie ciel Granducato di Toscana. L'unità. dal 31 dicembre 186 I, prende il nome di 3° Reggimento Bersaglieri tuttavia il comando assolve compiti esclusivamente amministrativi e disciplinari non avendo responsabilità operative. Successivamente passano alle dipendenze ciel 3° Reggimento anche i battaglioni XII (nel 1865, proveniente dal disciolto 4° Reggimento), XXXVIII (nel 1865, di nuova costituzione) e XLVlll (nel 1866, di nuova costituzione, poi sciolto nel dicembre I870). A datare dal IO gennaio 1871 , assunta anche fisionomia operativa, il 3° Reggimento Bersaglieri dislocato a Parma, rimane formato dai battaglioni XVIII, XX, XXV e XXXVIII che prendono rispettivamente la numerazione di 1, Il, Ill e IV. I battaglioni III, V, Xl! e XXlll sono ceduti per la costituzione dcli' 8° Reggimento. Il 16 settem bre 1883 viene sciolto il IV battaglione e dal 18 giugno 1886 i rimanenti tre battaglioni riprendono la numerazione originale di XVIII, XX e XXV. Il IO ottobre J 9 IO viene formar.o il III battaglione ciclisti che sarà poi soppresso nel novembre I919. Per la guerra 1915-18 il deposito costituisce il 13° Reggimento Bersaglieri. Nel corso del conflitto il 3c Reggimento è impiegato nell ' ambito delle divisioni cli fanteria, poi dal 29 agosto al 4 novembre 19 l 8 è inquadrato nella VTT Brigata Bersaglieri assieme al 2° Reggimento; il llI battaglione ciclisti opera invece come unit[1 autonoma per tutta la durata della guerra. Nel 1920 vengono ridotti a quadro il XXV battaglione (poi ricostituito il 27 aprile 1923) ed il XX battaglione (che è poi sciolto): quindi nel luglio 1924 tutto il reggimento è trasforma to in ciclisti e tale rimarrà si no al I 936; sempre nel 1924 il ricostituito XXV battaglione assume la numerazione di XX. La legge sull'ordinamento del!' Il marzo 1926 ne conferma la formazione su comando, XVllI e XX battaglione e deposito. li 23 1narzo 1935 il 3° è mobilitato per partecipare alle operazioni in Africa Orientale, ricostituisce il XXV battaglione (ora mitraglieri) e forma l'LXXXTIJ battaglione complementi (questi due ballagli on i sono poi sciolti il l 6 dicembre I936). Il IO aprile 1935 il deposito ricostitui sce il I 8° Reggimento Bersaglieri, con i battaglioni LXVII e LXVIII. Dall'ottobre 1939 il 3° Bersaglieri è inquadrato nella Divisione Celere "Principe Amedeo Duca cl' Aosta" (3") uni tamente ai Reggimenti "Savoia Cavalleria'' e "Lancieri di Novara" ed al 3° Artiglieria Celere. Con tale grande unità opera prima in Jugoslavia poi sul fronte russo ove il valore ed i I sacrificio dei bersaglieri meritano alla Bandiera due Medaglie d'Oro. li deposito mobilita il comando del 177° rgt. bersaglieri T.M .. Viene sciolto in Emilia, ancora in fase cli riordinamento, il 12 settembre 1943 dopo la conclusione dell 'armistizio. Il IO luglio 1946 è ricostituito in Milano il 3° Reggimento Bersaglieri. per trasformazione del preesistente 3° Reggimento Fanteria, su tre battaglioni (il primo dei quali è il battaglione "Goito" che ha partecipato alla Guerra cli Liberazione). Tras formato nell 'agosto ciel 1948 il 111 battaglione in battaglione bersaglieri per brigata Corazzata, dal 2 settembre il 3 ° Bersaglieri diviene reggimento motorizzato su due battaglioni (I e 11), rnetre il III battaglione rimane .in forza in attesa cli trasferimento. Il 15 settembre I 949 il III battaglione passa ali' 8° Reggimenro ;Bersaglieri in corso di ricostituzione, e dal I O ottobre dello stesso anno la numerazione dei battaglioni del 3" Reggimento viene


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Bersaglieri

modificata in XV1Il (quella del I) e in XX (quella ciel Il). Dal IO maggio 1951 il 3° è inquadrato nella Brigata Corazzata "Centauro··, c he diviene Divisione il IO novembre 1952. TI reggimento forma nel settembre 1953 un battagl ione rec lute il quale dal I " novembre success ivo diviene XXV battaglione bersaglieri. Il 1° novembre 1963 il XX battaglione è trasferito al 3 1° Reggimento Carri. ove prende il numerico cli XXVIII , e ne l 3° Reggimento vie ne inquadrato il IV battaglione carri ceduto dallo stesso 3 1° Reggi mento. Con la ristrutturazione dell'Esercito il 20 ollobre 1975 il 3° Reggimento viene sciolto. La Bandiera e le gloriose tradizioni sono affidate al XVIII battaglione che dal 2 1 ottobre 1975 in Milano prende il nome di 18° Battaglione Bersaglieri "Poggio Scanno" ed è inquadrato nella 3" Brigala Meccanizzata "Goito". Dall'agosto I?82 al marzo I984 il battaglione partec ipa con uomini , materi al i e mezzi riun iti in una compagnia cli formazione alle opererazioni affidate alla Forza Multinazionale di Pace in Libano, prima con il 2" Battaglione "Governolo", poi con il 10° Battagl ione "Bezzecca". Con il riordinamento della Forza Annata il battaglione perde la propria autonomia il 28 agosto 1991 ccl il giorno successivo dà vita (in fase sperimentale) al 3° Reggimento Bersaglieri "Goito" la cui ricostiruzionc viene sancita in data l O agosto 1992 con la denominazione di 3° Reggimento Bersaglieri. Dal 30 settembre 1993 al 30 gennaio 1994 il reggimento è in Somalia e concorre alla missione umani taria IBIS 2, inquadrato nel contingente UNOSOM. meritando una Medaglia d'Argento al Valore dell 'Esercito.

Campagne di guerra e fatti d'arme Unità preesistenti: Con l'Armata Sarda Seconda di Indipendenza (1859) - XVIIT battaglione

3° Reggimento Con l'Esercito Italiano: Centro Meridione (1860-61): XXV battaglione - Ancona 'lèrza di Indipendenza (1866): Ponte di Versa, Borgo e Levico Roma (1 870): Xli e XX battaglione Eritrea (1895-96): il reggime nto concorre alla formazione ciel L III, e IV battag lione con 11 ufficiali e 256 saltati . Tbattaglione: Aclua Libia (1911-12): fornisce a corpi e servizi mobili tati 26 ufficiali e 1279 soldati Prima Mondiale (1915-18): - 1915: Col di Lana - Carso: Vermegliano, M. Sei Busi - 1916: Selz: q. 70 (apr. ) - M. Sicf (mag .) - Piccolo Colbricon - Val Cismon - Carso: Monfalcone, q. 85. Jami ano, q. 144 (ago.-set.) - 191 7: Carso: Fiondar, He rmacla (rnag.) - Monfenera - Piave: Zenson, Ponte di Pinzano (ott.-nov.) - 19 I 8: Costalunga - Piave : Fosso Gorgazzo , Fossalta, Meo lo (g iu.) - Vi tlorio Veneto: Serravalle, Passo cli fadalto , Pieve di Cadore (ott.-nov.) Africa Orientale (1935-36): Acligrat - tvfocallè - Enclcrtà - Lago Ascianghi - Gondar A lbania (1939): XX battaglione Seconda Mondiale (1940-43): - I 940: fronte alpino occidentale - 1941: Jugoslavia (apr.) - Russia (lug.-dic.) - 1942-43: Ru ss ia: Nip ro. Ulja nowka, Maximiljano wk a , Stalino, Pantclcimonowka, Rassypnaja, Michai lowka, Jwanowka, Stoshkwo Liberazione ( 1943-45) battaglione "Goito" - 1943-45: territorio metropolitano: Monte Lungo (Ll battaglione A UC) - M. Marrone, Mainarcle. Jesi, Urbino, Poggio Scanno, Valle !dice, Bologna (battaglione."Goito'')


L'Esercito fla!iano verso il 2000

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Ricompense alla Bandiera Al \lalor Militare Ordine Militare d'Italia - D ecreto 5 giugno 1920 Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra ballaglia. conobbe ogni limi te di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, clornò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia ( 1915-/ 8). (All'Anno cli Fcm/eria). Ordine Militare d'Italia - Decreto 27 gennaio 1937. Pari alla sua fama millenaria, espressione purissima di alte virtù guerriere della stirpe. si prodigava eroicamente, generosa, tenace in tutte le battaglie, dando prezioso contributo di va!ore e di sangue alla vittoria (guerra italo-etiopica: 3 ottobre 1935 - 5 maggio J 936). Medaglia d'Oro - Decreto 31 ottobre 1920. Con audacia indomabile si affermava su posizioni asprissime, a prezzo di un immane sacrificio di sangue. Con la sua virtù e la sua fede rinnovellò nel durissimo travaglio le sue forze, si che nell'ora dell'assalto schiantò e travolse d' un solo impeto le formidabili difese nemiche (\lermegliano, 19 - 21 luglio /915; lvlonte Sei Busi, 28-29 luglio 79/5. Quota 85 ad est di Monfalcone, 6 agosto 1916). Si oppose con audaci a7.ioni di retroguardia all'avanzata nemica delr otlobre 19 I7 e diede l.ugo tributo di sangue sul Piave durante la prima resistenza su quel fronte e nella difesa del giugno 1918. Si distinse per slancio ed ardimento nel.la battaglia di Vittorio Veneto (ouobre - novembre /918). (Al Ili battaglione ciclisti) . .Medaglia d'Oro - Decrero 31 dicem.bre 1947. Compatta e gagliarda unità di guerra, salda amalgama di energie. di volontà manovriera, in dieci mesi di ardua campagna ha dato vivido risalto alle superbe tradizioni onde sono onusti il suo ceppo ed il. suo nome. Chiamato alla battaglia ciel Nipro dopo mille chilometri di rudi marce, imponeva all'avversario la invilla superiorità delle sue baionette, che con travolgente iruenza e lena inesausta, sgominando ripetutamente dense e rabbiose retroguardie nemiche, faceva balenare prime e vittoriose nel cuore del Donez. Riaffermata in rischiose azioni espiorati ve la bella audacia dei suoi battaglioni e distintosi nel contributo di valore nel soccorso a nostra colonna avviluppata, teneva ovunque in scacco l'avversario strappandogli capisaldi muniti e preziosi punti di appoggio. Incaricato infine della tutela di un delicato settore difensivo ancorchè ridotto di numero ed esposto ai rigori di un inverno eccezionalmente ostile, reagiva con indomito coraggio e fede suprema al l' urto di forze nemiche dieci volte superiori, arginando con incrollabile diga dei petti e degli anim i., la furia che minacciava di stremarlo e portando i suoi piurnetti ad affermarsi in una scia di sangue oltre le posizioni riconquistate (fiwue russo: Nipro, UUanova, Michailowka, fwanow ka, Stoshkwo, agosto 1941 - maggio /942 . Medaglia d'Oro - Decreto 30 gennaio 1948. Superba unità di guerra non paga del grande sangue e clcllc eroiche imprese compiute nel precedente ciclo operativo, si prodigava ancora con suprema dedizione per il buon esito in numerosi combattimenti. Balzato per primo dalle posizioni tenacemente difese durante tullo l'inverno, prendeva d'assalto un i111po1tante centro ferroviario e creava la premessa per afferrare alla gola il oem.ico ripiegante, distruggerlo e conquistare una 1icca zona mineraria. Lontana avanguardia delle truppe italiane in Russia con la J' Divisione Celere, slanciatosi con fulminea marcia dal Donez al Don, attaccava e conquistava con dura e sanguinosa lotta una munitissima testa di ponte. Travolto l'avversario in rovinosa fuga, ne frustrava i successivi suoi ritorni offensivi compiuti con forze rinnovantesi. Chiamato all'arresto cli masse nemiche transitate sulla destra elci Don le ricacciava con impetuoso attacco: quindi inchiodato al terreno, costituiva insormontabi le barriera ai retiterati, sanguinosi ma vani assalti nemici, spezzandone l'impelo e facendo briìlare di piena, fulgida luce, cli fronte agli al leati ed allo stesso nemico, le virtù gueJTiere della stirpe italica (fonte russo: Rassypm(ja, Swzione Fmschewka. Jwanowka. Sserafinwntsch, Brobowski, quota 244.4, JagodnU, li luglio - l" seuernbre i942). Medaglia d'Argento - Decreto 6 d icembre 1866 e I6 maggio 7909. Il giorno 23 a Borgo, la notte a Levico, si distinse per coraggio, sangue freddo e disciplina nell'attacco cli quelle difficili posizioni essendo in avanguardia al 28" Reggimento Fanteria (Bo,go e Le vico, 23 luglio 1866). (Al XXV battaglione).


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Bersaglieri

lVledagUa cl' Argento - Decreto 29 onobre /922. Assaltava con impeto eroico una fortissima posizione carsica, aprendosi il varco nei reticolati, a prezzo d i purissimo sangue, e, in concorso con altri reparti, ne manteneva l'occupazione in tre g iorni di epica lotta, malgrado i violenti bombardamenti e i ritorni offens ivi del nemico (Corso q. 144 ad est di Monfalcone, 14 - 15 - 16 settembre 19/6). (Al fil battaglione ciclisti).

Medaglia d' Argento - Decreto 24 luglio /947. Raccolse gli uomini onde riassumere le gesta di tutte le fiamme cremisi nel la guerra cli liberazione: LI Battaglione del I Raggruppamento Motorizzato, che offerse l' e roico olocausto degli allievi ufficial i di cornplemento a Montelungo; XXIX e XXX Battagl ione e I a compagn ia motociclisti del C.I.L. che strenuamente guarn irono Monte Marrone e le Mainarde, che spiccarono su Monte Mare con balzo leonino, che combatterono duramente a Monte Granale di Jesi, che incalzarono saettando il nemico ad Urbino e ad Urban ia; Battaglione "Goito" del gruppo " Legnano", che immolò le avanguardie audaciss ime s u Poggio Scanno prematuramente conqui stato. Da Cassino a Bologna, sem pre pari alle prestigiose tradizion i del Corpo, con impeto veemente e con generosa, alata baldanza (Campagna di liberaz.ùme. 6 dicernbre 1943 - 30 aprite 1945). (Al battaglione "Coito" ).

Medaglia di Bronzo - Decreto 3 ottobre I 860. Per essersi lodevolmente cliportato nella presa di A ncona (26 settembre !860j. (Al XXV battaglione).

Medaglia di Bronzo - Decre/0 30 settembre I862. Perchè diede speciali prove cli va lore e di sagacia mili tare Uàtti di Aspronzonie. settembre 1862). (Al XXV battaglionej.

Medaglia di Bronzo - Decreto 2 1 gennaio 1937. Continuando in terra africana le tradiz ion i eroiche della grande guerra, nelle operazioni per la conqu is ta del Tigrai, dava continua prova cli alto sentimento ciel dovere e di dedizione alla Patria. Con azione salda e bril lante, con slancio entu siastico, con unanime valore, conyu istava le alture cli Belesat, infrangendo r accan ita resistenza dell'agguerrito avversario e contribuendo validamente al la conclusione vitto ri osa della battaglia dcl l'Endertà (Belesat, 15./ebbra io 1936). Al Valore dell'Esercito

Medaglia d'Argento - Decreto 17 marzo 1995. Inquad rato nel le fo rze del co ntingente italiano impegnato in Somalia per le operazioni cli soc cors o e protezione alla popol azione, nonostante le oggettive difficoltà ambientali , si prodigava con totale dedizione ed e levata profess ionalit~t nella cle licatiss irna e pericolosa missione. Operando in co ndizioni estreme di s icurezza, i suoi uomi ni hanno sempre confermato s ia in attiv ità di controllo del territorio, sia in a7.ioni cli rastrellamento per la rice rca d 'arm i, sia in operazioni antibanditismo e /o scorte a convogli umanitari , elevate capaci tà operarive, altissimo senso del dovere e coraggio non comune. Coinvolto in conflitti a fuoco , reagiva sempre con efficac ia, dimostrando in ogni circostanza la capacità di discriminare e grad uare le reazioni del proprio personal e evitando così inu til i spargi rnenti di sangue . La fierezza , l'orgoglio e la certezza di portare vitale soccorso umanitario ad una popolaz ione disperata e la necessità di ridare ordine ad un Paese martoriato dalla guera civile sono state le motivazioni che ne hanno contraddistin to l' operato. Chiaro esempio di grande peri7.ia ed estremo valore che hanno concorso ad elevare e nobi Iitare il prestigio dell 'Esercito ital iano Somalia. 9 ottobre 1993 - 22 gennaio 1994.

Al Merito Civile 0

Medaglia di Bronzo - Decreto / dicernbre 1970. In occasione cli una vio lenta alluvione, si prodigava generosamente, con uomini e rne7.zi, in difficili ed estenuanti interventi cli soccorso alle popolazioni colpite, contribuendo val idamente a contenere e ridurre i disastros i effetti dell a calamità (provincia di Vercelli, 2 novembre - 20 dicembre 1968).


L'Esercito Italiano verso il 2000

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Al Valor Civile

Attestato di pubblica benemerenza Offriva con uomini e mezzi efficace contributo alle iniziative d irette al contenimento dei disastrosi effetti di dilaganti acque al luvionali (Firenze e provincia. /2 novembre - 7 dicembre 1966). (Al XXV baiwglione).

Medaglie d'Oro al Valor Militare Soldato ENRICO T cm: Monfalcone, 6 agosto 19 I 6. 1° Capitano ANTONINO FRANZONI: Etiopia, 15 febbraio 1936. Soldato OTTONE PECORARI: Etiopia, I 5 febbraio 1936. Sottotenente ANGELO VTDOJ.ETTJ: Russia, 25 ottobre I 94 I. Soldato GUIDO CASSANELU : Russ ia, 25 ottobre 1941. Tenente Cappellano DON GIOVANNI M AZZONI: Russia, 26 dicembre 1941. Tenente GUGLIELMO TARALLI: Russia, 25 gen naio 1942. Colonnello AMINTO CARETfO: Balcania, 13 aprile - 30 giugno 1941; Russia, 26 luglio 1941 - 5 agosto 1942. Sottotenente CESARE REVERDITO: Russia, 23 - 26 agosto l 942 Tenente Co lonnello CARLO CROCE: Bergamo, 24 luglio 1944. Sottotenente G IUSEPPE RTCCARDI: Jes i, 17 luglio 1944. Sergente LUIGI SBAIZ: Poggio Scanno, 20 aprile 1945.

Sternma Araldico Decreto 10 luglio 1960 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 in data 9.2. I 987 - Giornale Ufficiale del 14.2. 1987). a. SCUDO: di porpora, al capriolo d' oro accostato da due corni da caccia d'oro ornali eia un fiocco verde ed accompagnato in punta dal tridente d' Ucraina d'oro. li tutto abbassato al capo d'oro. h. CORONA TURRITA . c. ORNA 1vtENT!: ( 1) Lista bifida: d'oro, svolnzante, collocala sotlo la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto " MAIORA VIRIBUS A UDERE''. (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: a nnodati ne lla parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra cd in banda dal punto p redetto, passando dietro la parte superiore dell o scudo.

Sintesi della blasonc.ltura Lo scudo pieno con la smalto porpora (colore tradizionale del Corpo) è espressione clcllc alte virtù militari del reggimento, ed a dare maggiore risal to a tante virtù è stato inserito un "capriolo"cl ' oro, cons iderato in araldica pezza onorevole di primo ordine. Inoltre, per evidenziare l' essenza bersaglieresca concentrata nel 3° rgt., sono riportati nello stemma due coin i da caccia con fiocco verde, freg io peculiare della Specialità. Con il capo d'oro sono simboleggiate le tre Medaglie d' Oro al Valor Militare concesse al reggimento.

Cornandanti 3° REGGIMENTO BERSAGLIERI (1861 -1 943) Col. Col. Col. Col. Col.

Ferdinando De Rossi Giuseppe Torre Carlo Pcscctto Enrico Cavalli di S. Germano Macedonio Pinel li

Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Giuseppe Ulbrich Giovanni Chavasse Italo Galli E milio Clericetti Tullio Masi Giovan ni Butturini


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BersaRLieri

Col. Giuseppe Regondi Col. Luigi Agliardi Col. Francesco Coco Col. Felice Porta Col. Giuseppe Cantù Col. G. Battista Servici Col. Alessandro Bodrero Col. Carlo Carrara Col. Guglielmo Cartia Col. Matteo Bernasconi Col. Luigi Peluso Col. Pietro Frigerio Col. Dante Lorenzelli Col. Carlo de Simone Col. Mario Carasi Col. Italo Amato Col. Mario Carasi Col. Aminto Caretto Col. Ercole Felici Ten. Col. Luigi Gianlurco (int.) Col. Luigi Longo Col. Luigi De Micheli

Col. Paolo Emanuele Col. Lamberto Polizzi Col. Camillo Cacciò Col. Delio De Santis Col. Vito Micel i Col. Raffaele Cristalcli Col. Trifone D'Alò Col. Lucio Orofino Col. Andrea Versari Col. Angiolo Bonam ico Col. Giovanni Romeo Col. Renato Sposito Col. Fernando Demi Col. E. Michele Santaniello Col. Ambrogio Viviani 18° BAITAGI .IONE BERSAGLIERI " POGGIO (1975-91) Ten. Col. Luigi Cas ini Ten. Col. Marcello Giraudo Ten. Col. Pasquale Russo Ten . Col. G . Cesare Marino Ten. Col. Umberto Cacace Ten: Col. Antonio Murgolo Tcn. Col. Giovanni Abbate Ten . Col. Giacomo Perotto Ten. Col. Salvatore Musella Ten . Col. Francesco Castorina Ten. Col. Domenico D'Aria

3° R EGGIMENTO B ERSAGLIERI ( 1946-75) Col. Remo Corradi Col. Luigi De Micheli Col. Bruno Bottai Col. Sirio Bernabò Col. Alfonso Checchia Col. Tommaso Calise Col. Corrado Porzio Col. Francesco Caruso Col. Romolo Guercio Col. Tullio Sturchio Col. Vincenzo Falzetti

3" R EGG IMENTO BERSAGI ,IERI "Gorro" ( 1991 -92) Col. Francesco Li Pira 3° REGGIMENTO BERSAGLIERI ( 1992) Col. Ernesto Alviano Col. Silvano Bigongiari

Sedi 1861 -63 1863-74 1874-75 1875-77 1877-82 l 882-85 1885-90 1890-94 1894-98

Modena Parma Bari Ascoli Piceno Torino Treviso Roma Palermo Belluno

SCANNO"'

1898-J 901 1901-07 1907-37 1937-43 1946 1946-55 1955-64 1964

Brescia Roma Livorno Milano Brescia Milano Novara Milano


L'Esercilo !laliarw verso il 2000

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26° BATL\GLIONE "CASTELFIDARDO" (4° Reggirnemo Bersaglieri) 1'vfot10:

"Vis, animus, impetus"

Festa: 18 giugno - anniversario della costituzione della Specialità (1836). Sede: Pordenone - Caserma "Fiore". l'vlostrina: fiamma a due punte di colore cremisi.

Origini e vicende organiche Per effetto del decreto 24 gennaio 1861 , il successivo 16 aprile viene formato il Comando dei Bersaglieri del 4° Corpo cl' Armata, con sede in Ravenna, dal quale dipendono i battaglioni attivi VI ( I848), VII ( 1849), XI ( 1859), Xll ( I 859. XXH ( I 860) e XXVI (1860) ed un bauaglione deposito. IL XXVI battaglione si era costituito nelì ' agosto 1859 quale Battaglione Bersaglieri delle Romagne.L'unità dal 3 I dicembre 1861 prende il nome di 4° Reggimento Bersaglieri tuttavia il comando assolve compiti esclusivamente amministrativi e disciplinari non avendo responsabilità operali ve. Con decreto ciel 18 dicembre 1864 i reggimenti bersaglieri sono ridotti eia sei a cinque ed il 4° viene clisciollo cedendo i battaglioni VI e VII al I 0 , Xl al 2°, XII al 3°, XXII al 5°, XXVI al 6". Con decreto 30 dicembre 1865 il 6° rgt. formato dai battaglioni XXVI , XXVllL XXIX, XL. XXX. XXXI , XXXII, XXXIII e dislocato in Campania, assume la denominazione cli 4° Reggimento Bersaglieri. In attuazione del nuovo ord inamento del Corpo fissato con decreto 13 novembre 1870 il 4° Reggimento Bersaglieri dal I O gennaio 187 I, con sede in Capua, assume anche fisionomia operativa ed è formato con i Battaglioni XXVI , XXIX. XXXI e XXXIII che prendono la numerazione di I, II, III e IV; i battaglioni XXVIII, XXX, XXXII e XL sono ceduti per la costituzione del 9° reggimento. Nel settembre I 883 cede anche il IV battaglione a!J' 11 ° Reggimento di nuova formazione e dal 18 giugno 1886 i rimanenti tre riprendono la numerazione di origi ne di XXVI. XXIX e XXXI. II I O ottobre I 9 I O forma il IV battaglione ciclisti poi, nel maggio I 9 I2, invia a Rodi il XXVI e XXXI battaglione che ivi rimangono anche durante la guerra 1915- 18 in servizio territoriale; in sostituzione di tali reparti nel giugno 1912 forma il XXXVTI battaglione e nel maggio 1915 riceve dal deposito di Asti il XLIII battaglione (tale reparto fino al 5 gennaio 1916 è contraddistinto dal numero XXVI bis). Per la guerra il deposito provvede inoltre a costituire i Reggimenti Bersaglieri 19° e 20°. Nel corso del conflitto è impiegato fino a metà giugno 1917 ne!J'ambilo delle divisioni di fanteria; dal 18 giugno 19 I7 viene inquadrato nella V Brigata Bersaglieri assieme al 2 1° Reggimento. li lV battaglione ciclisti agisce invece come unità autonoma e sarà scio lto nel novembre 1919. II reggimento subisce gravissime perdite nel corso dei combattimenti sulle pendici del Badenecche e sul rovescio ciel Tonclarecar tra la fine di novembre e l'inizio di dicembre 1917: a causa di tali perdite viene sciolto il 9 dicembre 1917. Il 4° Bersaglieri è ricostituito per trasformazione del 19° Reggimento i cui battaglioni divengono XXVI, XXIX, e XXXI (il XXVI ccl il XXXI battagl ione in distaccamento fin dal I 9 I 2 nell'Egeo sono sciolti al loro rientro in Patria). Nel I 921 resi quadro il XXIX e XXXI ballagl ione, il reggimento rimane con il solo XXVI battaglione effettivo; il XXXI battaglione in seguito è sciolto. Nel gennaio I 923 il 4° e trasformato in reggimento ciclisti e tale rimarrà sino al 1936: nel successivo aprile ricostituisce il XXIX battaglione. La legge ordinativa 11 marzo J 926 ne conferma la composizione su comando, XXVI e XXIX battaglione, deposito. Il XXXI battaglione è nuovamente in vita il 29 marzo 1939. II I O giugno 1940 il 4° Bersaglieri è inquadrato nel Raggruppamento Celere della 4" Armata, tuttavia nel corso del secondo conflitto mondiale cambia più volte dipendenza ed il 3 marzo 1941 riceve !'LXXXIV battaglione cornplernenti. L'8 settembre 1943, in seguito agli eventi determinati dall'armistizio, il 4" Bersaglieri è sciolto in Jugoslavia, nella zona di Spalato. II 1° febbraio 1944 il 4° Reggimento Bersaglieri viene ricostitutito in territorio nazionale con i battaglioni XXIX (che è riuscito a rientrare dalla Jugoslavia) e XXXHI (dell'l 1° rgt. b. , proveniente


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Bersaglieri

dalla Sardegna ove era distaccato presso il VH Corpo cl' Armata) ed è impiegato nel corso della guerra cl i liberazione dapprima con il T Raggruppame nto Motorizzato, successivamente con il Corpo Italiano di Liberazione. In seguito alla trasformazione del C.I.L. il rgt. si scioglie il 24 setlembrc 1944 e dà vita al Battaglione Bersaglieri "Goito" che è inq uadrato nel Reggime nto Fanteria Speciaic elci Gruppo di Combattimento "Legnano" ed al quale verrà concessa una M.A.V.M . Il I" novembre 1975 si forma in Pordenone il 26° Battaglione Bersaglieri "Castelfidardo" per trasformazione del Xll battaglione b. ciel disciolto 8° Reggin1ento Bersaglieri . Il 26° al quale sono affidare le tradizioni cli gloria e la Bandiera del 4° Reggimento è inquadrato nell ' 8" Brigata Meccanizzata "Garibaldi''. Dall'ottobre 1983 al gennaio 1984 cede un reparto di formazione (6 ufficiali, 12 sottufficiali e I09 soldati) al 3° ,battaglione b. "Cernaia" per la costituzione del Contingente Italiano che opera in Libano nell'ambito della Forza Multinazionale di Pace a protezione del campo palestinese di Chatila a Beirut. Con i provvedimenti connessi al riordinamento dell'Esercito il IO dicembre 1989 viene ridotto a "quadro" e la Bandiera è versata al Sacrario del Vitt.oriano; in data 31 gennaio 1991 viene defi nitivamen te sciolto. L'8 maggio 1993 viene ricostituir.o in Pordenone, quale 26 ° Battaglione "Castelfidardo", in sostituzione del 2° BAR "Pordenone" del quale assume i compiti addestrativi.

Campagne di guerra e fatti d'arme Centro Meridione (1860-61) : XXVI battaglione - Caslelficlardo 'lè rza di Indipendenza (1866): Ponle cli Versa Roma (1870): - XXVI e XXIX battaglione Eritrea (1887-88): IO" compagnia (1895-96): concorre alla formazione dei btg . I, I l , IV e V con 13 ufficiali e 509 soldati. I e Il battaglione: Adua Cina (1900-01): ga compagnia inquadrata nel Corpo Internazionale Libia (1911- 12): Rodi Psitos (XXVI e XXXI btg.) Prima Mondiale (1915-18) : - 1915: Isonzo: Aiba (ott.)- S. Lucia di Tolmino (nov.) - 19 16: S. Maria di Tolmino - M. Mrzli - Zagora - Monfalcone, q. 85 - 19 17: Bodrez - Semrner - M. Fratta (rnag.) - Bainsizza: Ossoiuka, Oscedril (ago.) M. Globokak (ott.) - M. Badenecche, Tonderecar (nov.-clic.) Monfcnera (gen.) - S. Bartolomeo di Piave - Molino Novo - Grave di - 1918: Papadopoli (giu.) - Vittorio Veneto: Maniago, Flagogna, Tolmezzo (ott.-nov.) Africa Orientale (1935-36): costituisce una compagnia bersaglieri motocic listi e fornisce a reparti vari 19 ufficiali e 99 soldati Seconda Mondiale (1940-43): fronte alpi no occidentale - 1940: fronte greco-albanese: Erseke, Korça, Qafa Quarit , Borova, Barmasch , Ponte - 194] : Perati fron te jugoslavo: Ma Kuqu Miet, Raclolistc - 1942-43: penisola balcanica Liberazione (1943-45) : - 1944: territo ri o nazionale (con il l Rgpt. Mot. e il C.I.L.): Mainarde , M. Mare. M. Marrore, F. Musone, M. Granale - 1944-45: battaglione "Goito''

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare

Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920 Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite cli sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana vi rtù dei figli d'Italia ( 19/5-18). (All'Armo cli Fameria).


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L 'Esercilo Italiano verso il 2000

.Medaglia d'Oro - Decreto 3 I dir:ernbre 1947. Reggimento granitico per saldezza di cuori, ammirevole per sl ancio e costanza nella lotta, impareggiabi le per bravura professionale e dedi zione a l dovere. Impegnato ininterrottarnenle per l' intera campagna in dure azioni, si battè con valore ed audacia attaccando con impeto e decisione. Sempre pronto ad ogni ardimento ed in nobil e generosa gara cli sacrificio coi reparti dell e altre unità. non conobbe limite allo sforzo e diede largo tributo di sangue per la comune Vittoria. Nell'ultimo periodo della campagna, tolto dalle linee che aveva tenuto contro ogni assalto nemico per oltre quattro mesi, fu pronto e docile strumento per una difficile manovra nelle mani del Comando cl' Armata; contro la improvvisa minaccia della Jugoslavia prima, sul tergo del nostro schieramento in un punto sensibilissimo, confermando le sue virlLI guerriere in aspriss ima zona montana e sotto violenta tormenta di neve; è, success ivamente. di nuovo su l fronte greco. ove, lanciato ali' insegui menro con una colonna celere incalzava il nernico in ritirata con decisione ed accanimento . .l\tlentre nell'ultimo combattimento il Suo Colonnello cadeva colpito a morte suggellando con bel lissimo esempio le prove di valore dei suoi bersaglieri, una compagnia del reggimento riusciva con mirabile sfor7.0 a raggiungere per primo l'obiettivo fissar.o dal Comando Supremo nell 'atto in cui l'avversario alzava la bandiera della resa. Erseke, Korça, Monte Kalose (novembre - dicembre 1940) - Ma Kuqu Miei, Radoliste (}i-onte Jugoslavo, 7 - I J aprile i 94 i): Qcifà Quaril, Erseke , Boro va, Bannasch, Ponte Peroti (fi·onre greco, 16 - 22 aprile 194/ ). Medaglia d'Argento - Decreto 5 giugno 1920. Con indomita audacia ed irresistibile slancio irruppe nelle trincee nemiche cli quota 85 sipo allora invano attaccate, mantenendole con tenace valore contro i furenti contrattacchi nemici pur con forze assottigliate dalla lotta sanguinosa (MOJ~f'alcone. 6 agosto 1916). (A l IV baltaglione ciclisti). Medaglia di Bronzo - Decreto 3 ottobre I 860. Per la valorosa ed intrepicla condotta tenuta al la battaglia cli Castelfidardo ( 18 settembre !R60 ). (;\/ XXVI battaglione). Medaglia di Bronzo - Decreto 19 gennaio 19 I 3. Per la bella condotta ten uta dal XXIX Battaglione nel combattimento di Psitos ( 16 maggio /9/2). (;\/ XXIX baflaglione) . .Medaglia cli Bronzo - Decreto 29 ollobre 1922. Sotto violento fuoco attraversava l'Isonzo irrompendo nelle trincee nemiche, in quallro giornate cli aspra lotta validamente concorreva con slancio intrepido e fulgido valore al conseguimento della vittoria. Malgrado le forti perdite subite manteneva le posizioni conquistate resistendo ai violenti e ripetuti contrattacchi nemici (Bainsiz.za, i 6 · 20 agos10 19 J7). Si distinse per slancio e arei imento nella riconquista cli una importante posizione (Clobokak, 25 ottobre 1917).

Al Valore dell'Esercito Medaglia cl' Argento - Decreto 9 .febbraio 1978. Interveniva tempestivamente con uomini e mezzi nelle zone ciel Fri uli devastate dal violento terremoto, prodigandosi per più giorni in una instancabile e generosa opera cli soccorso alla popola zione colpita. Affrontava, con allo senso del dovere e con spirito di so lidarietà umana, incombenti pericoli per il ripetersi delle scosse te lluriche, contribuendo a ridurre le conseguenze ciel disastroso evento. L'aiuto offerto con tenacia e fraterna generosità, riscuoteva riconoscenza ed apprezza mento, con riflessi nell'affermazione ciel prestigio dell'Esercito ( Friuli 6 muggio 1976 - 30 aprile 1977).

Medaglie d'Oro al Valor Militare Maggiore PIETRO NEGRI : Garigliano, 29 ouobre 1860. Aiutante di battaglia GIUSEPPE PAGGI: Cà del Bosco, Piave, 18 giugno 1918. Sottotenente Medico LORIS ANNIBAL DI: Grecia, 12-21 novembre I940. Co lonnello GUGLIELMO SCOONAMIGLIO: Grecia, 12 novembre 1940 - 20 aprile 1941.


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Stemma Araldico Decreto 2 ottobre 1976 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 in data 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del I 4.2. 1987). a. SCUDO: inquartato; il primo d 'azzurro alla fascia d'argento caricata di un palo cli rosso a due verghelte d'azzurro; il secondo d i rosso alla croce biforcata di Rodi d'argento; il terzo di rosso al castello d'oro merlato alla guelfa e torricellato di tre pezzi aperto e finestrato ciel campo, fon dato su campagna di verde (Castelfidardo); il quarto d'azzurro, a tre monti d'oro all'italiana sormontati da un fiume d'argento posto in fascia. li tutto abbassato ad un capo d ' oro col quartier franco di rosso caricato da un palo di nero (Albania) e attraversato da una sbarra d'azzurro filettata d'oro éaricata cli tre stelle (5) dello stesso.

b. CORONA TURRITA . c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d 'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scucio, incurvata con la concavità

rivolta verso l'alto, riportante il motto "VIS, ANlMUS , IMPETUS" . (2) Onorificenza: accollata al la punta dello scudo con l' insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativ i delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura 1° quarto: simbologia a ricordo della partecipazione alla guerra di liberazione . 2° quarto: riferito alla presenza nell'isola di Rodi del XXIX battaglione nel maggio 1912 ove

meritò una M.B.V.M. 3° quarto: arme di Castelfidardo, città con la quale il ·reggi men to ha un legame storico per la M.B.V.M. concessa al XXVI battaglione ivi distintosi nell'ottobre I 860 4° quarto: vi sono rappresentati araidicamente ìl fiume Isonzo e le doline del Carso, che ricordano la gloria militare acquisita dal 4° ne lla guerra 191 5- 18 Il capo d'oro simboleggia la massima ricompensa al Valore Militare concessa al reggimento. Nel quartier franco i colori di Albania, ove il rgt. meritò la M.0.V.M. e dove cadde il Comandante Col. Guglielmo Scognarniglio, ricordato dalla striscia d'azzuffo con le tre stelle.

Comandanti 4° REGGIMENTO BERSAGLIERI ( 1861-64) Col. Luigi Soldo

4° REGGIMENTO B ERSAGLIERI ( I 865-1943) Col. Francesco Volpe-Landi Col. Carlo Girola Col. Allessandro Sauli Col. Roberto Lavezari Col. Giuseppe Volpi Col. Pietro Brunetta d'Usseaux Col. Francesco Sauli Col. Giovann i Cecconi Col. Edoardo Testafochi Col. Oreste Baratieri Ten. Col. Augusto Romano-Scotti (int.) Col. Oreste Baratieri Col. Augusto Romano-Scotti Col. Giuseppe Prudente

Col. Giovanni Cortese Col. Cesare Bricola Col. Giulio Tassoni Col. Alfredo Giannini Col. Pasquale Palopoli Col. Egidio Maltini Col. Francesco Pasquale Col. Antonio Simoncelli Ten. Col. Aurelio Robino (i nt.) Col. Enrico Gotti Ten. Col. Alessandro Gillio Ten. Col. Tommaso Russo Col. Pietro Anselmi Col. Guglielmo MareHi Col. Carlo Martinengo Col. Paolo Lanza Col. Nicolò Pierozzi


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Col. Maddaleno Marcnco Col. Giulio Cravero Col. Gino Pedrazzoli Col. Pietro Maletti Col. Emilio Miani Col. Francesco Scotti Col. Giorgio Siliprandi Col. Aldo Reggiani Col. Guglielmo Scognamiglio Ten. Col. Arturo Zunini (int.) Col. Oreste Moricca Col. Nicola Straziota Ten. Col. Ugo Verdi (int.) Magg. Ferdinando Borrelli (int.) 4° R EGGIMENTO BERSAGLIERI ( 1944) Col. Francesco Dambra Col. Lucio Soli Ten. Col. Ermanno Picone

Ten. Col. Ugo Bizzarri Ten. Col. Ermanno Picone 26° BAITAGLIONE BERSAGLIERI "C.A.STELFIDARDO" (1975-91) Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.

Benito Racampo Raffaele Manzi Dorino Celot Giuseppe Cordova Giovanni Principi Pietro Cornacchia Bartolomeo Mazzara Agostino Pedone Alfredo Borgia Sergio Cassatella

26° BAITAGLIONE "CASTELFIDARDO" ( 1993) Ten. Col. Salvatore Ciancimino Ten. Col. Annibale Mastrorilli Ten. Col. Goffredo Messineo

Sedi 1861-65 I 865-72 1872-78 1878-8 I 1881-84 1884-88 1888-92 1892-95

Ravenna Capua Livorno Firenze Palermo Cremona Genova Sanremo

1895-97 Treviso 1897-98 Rimini 1898-1901 Bologna 1901-07 San Remo I 907-43 Torino 1975-9 I Pordenone 1993 Pordenone


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Bersaglieri

6° REGGI~tENTO BERSAGLIERI Motto: " ... evincere bisogna" Festa: 18 giugno - anniversario della costituzione della Specialità (1836). Sede: Bologna - Caserma "Mameli". Mostrina: fiamma a due punte di colore cremisi.

Origini e vicende organiche Per effetto del decreto 24 gennaio 1861, il successivo 16 aprile viene formato il Comando dei Bersaglieri del 6° Corpo d'Armata, con sede in Capua, dal quale dipendono i battaglioni atti vi XXVIII, XXIX, XXX, XXXI, XXXII e XXXIII (tutti di nuova costituzione) ed un battaglione deposito. L'unità dal 31 dicembre I 86 I prende il nome di 6° Reggimento Bersaglieri tuttavia il comando assolve c01npiii esclusivamente amministrativi e disciplinari non avendo responsabilità operative; successivamente assume alle dipendenze anche i battaglioni XXVI (nel. 1864, proveniente dal disciolto 4° reggimento) e XL (nel 1865, di nuova costitu7.ione). Con decreto 30 dicembre 1865 il reggimento assume la denominazione di 4° reggimento. I n attuazione del nuovo ordinamento del Corpo fissato con decreto 13 novembre 1870, il 6° Reggimento Bersaglieri è ancora in vita il 1° gennaio 1871, con sede in Ancona, ed inquadra i battaglioni VI (1848), xm (1859), XIX (1860) e XXI (1860) ceduti tutti dal 1° Reggimento; tali battaglioni nella circostanza prendono la numerazione, rispettivamente, di I; TI, III e lY. Nel settembre 1883 cede il XXI battaglione al 12° Reggimento di nuova formazione e dal 18 giugno 1886 i rimanenti tre riprendono la numerazione di origine di VI, Xlll e XIX. li 1° otlobre 1910 forma il VI battaglione ciclisti che sarà poi sciolto il 24 giugno 1918. Per la guerra 1915-18 il deposito costituisce il 15° Reggimento Bersaglieri. Nel corso del conflitto è impiegato inizialmente nell' ambito delle divisioni cli fanteria poi, dal 15 febbraio 1916, è inquadrato nella I Brigata Bersaglieri assieme al 12° Reggimento. Il Vl Battaglione Ciclisti agisce invece come unità autonoma per tutta la durata della guerra. Nel 1920 sono ridotti a quadro il XIX (poi disciolto) ed il VI battaglione, quest'ultimo è ricostituito ancora il 7 marzo 1923, quindi nel luglio 1924 tutto il reggimento è trasformato in ciclisti e tale rimarrà sino al 1936. La legge sull'ordinamento 11 marzo 1926 ne conferma la cornposizione su comando, VI e XIII battaglione, deposito. Dal 1934 il 6° Bersaglieri è inserito nella Brigata Ce lere E .F.T.F. Nell ' ambito dell'esigenza O.M.S. (Oltre Mare Spagna) presso il 6° si forma nel gennaio 1937 la la compagnia motomitraglieri con elementi dei Reggimenti 2°, 5°, 6° e 9° Bersaglieri e del 6° Centro automobilistico; il reparto, nello stesso mese, è inviato in Spagna. Dal I O gennaio 1937 i I XIX battaglione è nuovamente formato come unità quadro per d ivenire poi effettivo il 1° aprile 1939. All'ini7.io del secondo conflitto mondiale il 6° è inquadrato nella Divisione Celere Emanuele Filiberto Testa cli Ferro ( 1") unitamente ai Reggimenti Cavalleggeri cli " Firenze" e cli ''Vittorio Emanuele", 2 ° Artiglieria Celere. Il 20 gennaio 1942 è assegnato alla Divisione Celere Principe Amedo Duca d'Aosta (3") con la quale si trasferisce al fronte russo. Rientrato nell ' aprile. 1943 dalla Russ ia, dove ha riportato gravi perdite meri tando peraltro due Medaglie d'Oro alla Bandiera, dal successivo I O luglio è trasformato in 6° Reggimento Bersaglieri Motorizzato comprendendo una compagnia motociclisti , una compagnia semoventi da 75, tre battaglioni autoportati (VI - XIll - XIX) ed un autoreparto; il personale per il completamento degli organici è tratto dal 30° Reggimento b. di marcia (soppresso il 30 giugno 1943). Viene sciolto in Italia , ancora in fase di riordinamento, 1'8 settembre I 943, a seguito agli eventi determinati dall'armistizio. li I O ottobre 1969 viene formato il VI Battaglione Bersaglieri inquadrato nel 22 ° Reggimento Fanteria Corazzalo "Cremona" ove rimane sino al 20 ottobre 1975. ln tale data, sciolto il 22° Fanteria, il VI battaglione, che ha sede in Torino, diviene autonomo, assume la


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denominaz ione di 6° Battaglione Bersaglieri "Palestro" cd è asseg n ato alla 3" Brigata Meccani zza la "Go ito". Nell'a mbito del riordinamento del !' Esercito il 5 dicem bre 1989 viene messo in posizione " quadro" e la Bandiera è versata al Sacrario del Vittoriano il s uccessivo giorno I 5: è soppresso iI 3 1 maggio I 99 I. II 16 settembre 1992 viene ricostituito in Bologna il 6° Reggimento Bersaglieri che inquadra il 6° battaglione b. "Palestro" anch' esso ricostituito per trasformazione del 10° battaglione b. "Bezzecca". Nel corso del I 993 partecipa dapprima al l' operazione "Vespri Siciliani" in concorso al mantenimento clell ' orcline pubblico, dal 9 febbraio al 25 marzo, nel settore di Caltanissettta e successivamente è interessato alla missione umanitaria " TBIS 2", in Somal ia; per tale esigenza il 6° cede dal 26 agosto al 15 dicembre una compagnia fucil ieri al 78° reggimento f. "Lupi di Toscana" quindi raggiunge al completo la Somalia il 27 novembre inserendosi nel contingente UNOSOM. TI reggimento rientra in Italia il 24 febbraio 1994 e per il comportamento tenuto merita una Medaglia cl' Argento al Valore dell'Esercito. Dall' I 1 giugno al 25 luglio 1994 il 6° è nuovamente in Sicilia per l'esigenza "Vespri" nelle zone di Piazza Armerina, Enna, Nicosia.

Campagne di guerra e.fatti d'arme Unità preesistenti: Con l'Armata Sarda Prima di Indipendenza (1848-49): VI batt.aglione - I 848: Val Sabbia - 1849: Roma Seconda di Indipendenza (1859): VI battaglione: Passaggio Sesia - Palestro - Borgo Vercelli

6° Reggimento Con l'Esercito Jtalw.no

Centro .Meridione (1860-62): - VI battaglione: Aspromonte Roma (1870): - VI e XIX battaglione Eritrea (1895-96): concorre alla formazione dei btg. I, III, e VI con 15 ufficiali e 37 soldati. I battaglione: Adua

Libia (1911-12): fornisce a corpi e servizi mobil itati 22 ufficiali e 121 5 soldati Prima Mondiale (1915-18):

-

1915:

-

I 916: 1917:

Conca di Plezzo Carso: Veliki Hriback (otl.), Pecinka, q. 308 (nov.) Medio Isonzo: M . Vodice (rnag.) - Bainsizza, Sommer, O sceclril, q. 808 ( ago.) - M . G lobokak - Pradamano (ott.) - M . Tonderecar (clic.) - 1918: M. Cornone: Sasso Rosso (giu.) Albania (1939): VI ballaglione

Seconda Mondiale (1940-43): - 1941: Jugos lavia: Bosnia, Croazia - I 942-43: Russia: Orlowo, lwanowka, Bolowo Antrazit, Bobrowskij , .Jagodnij, Pavlograd (4 22 febbraio 1943).

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare

Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920 Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrific io e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabil mente i luoghi e le fo11une, consacrando con sangue fecondo la romana vi 11ù dei figli d' Italia (1915-18). (All'Arma di Fanteria).


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Medaglia d'Oro - Decreto 3 I dicembre 1948. Salda e fo1te unità di guerra, già temprata in mesi di aspra lotta su altro fronte, si prodigava nella dura campagna di Russia con lo stesso ardore e la stessa fede che formarono la sua gloria nelle precedenti gueffe d'Italia. Balzato dalla linea difensiva aspramente contesa, ma sempre inviolata. all'audace offensiva, si impossessava con sanguinosa battaglia ciel centro fortificato di Twnowka, aprendo il passo alla conquista ciel ricco bacino minerario cli Krasnji Lutsch. Passato, con rapida leggendaria marcia, dal Donetz al Don, dava il suo potente e decisivo contributo alla battaglia per la conquista di una munitissima testa di ponte nemica, annientando il nemico annidato in un settore particolarmente difficile ed insidioso. Chiamato in altro settore dove minacciose masse russe erano riuscite a passare sulla destra del Don con eroici contrattacchi e con tenacissima resistenza arrestava definitjvamente l'avversario rendendo vani ripetuti sfondamenti fatti dal nemico con mezzi e forze assolutamente preponderanti. Fronte russo (Orlowo, lwanovka, Bokowo, Antrazit, BobrowskU, BaskowskU, Quota 244,4 JagodinU, Quota 208.4).febbraio - settembre 1942. Medaglia d'Oro - Decreto 26 maggio 1956. Magnifico Reggimento Bersag lieri durante la campagna in Russia già duramente provato e copertosi cli gloria, stremato nel le sue file, ma non domo, compì atti prodigiosi nella tormentata manovra di ripiegamento delle truppe della A.R.M.l.R. segnando, dal Don al Dnieper, con copioso sangue le tappe di una lotta epica. In nobile gara di eroismo e di sacrificio con altre truppe, avanguardia arditissima in cruenti puntate controffensive, temeraria ed implacabile retroguardia, in durissimi combattimenti di arresto contrasta passo a passo il procedere baldanzoso di forti colonne corazzate nemiche, rompendone, più volte l'accerchiamento con mezzi ed armi di gran lunga inferiori in numero ed efficacia. Sorretto eia una disperata volontà di resistenza, benchè sopraffatto dalle travolgenti forze avversarie, dopo aver perduto circa il 70% dei suoi effettivi chiuse com battendo r.er ultimo, su lle sponde del Dnieper, il tragico ciclo operativo, ammirato dag li alleati a fianco elci quali validamente si batteva, tenendo ovunque alto il nome dei soldati d'Italia e sempre fedele alle nobili tradizioni del Corpo. Fronte russo, fhune Don - ftume Dniepe,; 17 dicembre 1942 - 20febbraio 1943. · Medaglia di Bronzo - Decreto 27 maggio /859. Per essersi distinto al passaggio della Sesia (21 maggio l 859), e nelle operazioni successive su Palestro e Borgo Vercelli (22 - 25 maggio 1859). (Al VI Battaglione). Medaglia di Bronzo - Decreto 30 settembre 1862. Perchè diede prova cli valore e cli sagacia militare (jèati di Aspromonte, settembre 1862). (al VI Battaglione). Medaglia di Bronzo - Decreto 6 dicembre l 866. Per la valorosa ed intrepida condotta tenuta al fatto d'arme di Custoza (24 giugno 1866). (Al Xlii Battaglione). Medaglia di Bronzo - Decreto 29 ottobre 1922. Sotto violento fuoco attraversava l'Isonzo irrompendo nelle trincee nemiche, in quattro giornate cli aspra lotta validamene concorreva con slancio intrepido e fulgido valore al conseguimento della vittoria. Malgrado le forti perdite subite manteneva le posizioni conquistate resistendo ai violenti e ripetuti contrattacchi nemici (Bainsiz.w, 16 - 20 agos10 191.7). Si distinse per slancio e ardimento nella riconquista di una importante posizione (Globokak, 25 ottobre 1917).

Al Valore dell'Esercito Medaglia d'Argento - Decreto 17 marzo 1995. «Inquadrato nelle forze ciel contingente italiano impegnato in Somalia per le operazioni di soccorso e protezione alla popolazione, nonostante le oggettive difficoltà ambientali, si prodigava con totale dedizione ed elevata professionalità nella delicatissima e pericolosa missione. Operando in condizioni estreme di sicurezza, i suoi uom ini hanno sempre confermato sia in attività di controllo ciel territorio, sia in azioni di rastrellamento per la ricerca d'armi , sia in operazioni antibanditismo e/o scorte a convogli


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umanitari, sia infine durante le fasi di abbandono delle posizioni di Belet Wein e Buio Burti, elevate capacità operative, altissimo senso del dovere e coraggio non comune. Più volte coinvolte in conflitti a fuoco, le sue unità reagivano sempre con efficacia, dimostrando in ogni circostanza la capacità di discriminare e graduare le reazioni del proprio personale evitando così inutili spargimenti di sangue. La fierezza, l'orgogl io e la certezza di portare vitale soccorso umanitario ad una popolazione disperata e la necessità di ridare ordine ad un Paese martoriato dalla guerra civile sono state le motivazioni che ne hanno contraddistinto l'operato. Chiaro esempio di grande perizia ed estremo valore che hanno concorso ad elevare e nobilitare il prestigio dell ' Esercito italiano - Somalia, 30 novembre 1993 - 24 febbraio 1994.

Medaglie d'Oro al Valor Militare Aspirante Ufficiale GIACOMO PALLOTII: M. Badenecche, 4 dicembre 1917. Sergente FRANCESCO Rossi: M. Tonderecar, 4 dicembre 1917. Soldato Gumo CASSANELLI: Russia, 25 dicembre 1941. Capitano VITTORIO TRUCCHI : Russia, 27 giugno 1942. Sottotenente BRUNO CARLONI: Russia, 3 agosto 1942 Soldato BERARDINO LEONI: Russia, 3 agosto 1942 Sottotenente ENZO MICHELINI: Russia, 7-8 agosto 1942 Sottotenente medico LINO Guccr: Russia, 23 agosto 1942 Caporal maggiore ALDO CHIARINI: Russia, 24 agosto 1942 Sottotenente FERRUCIO PETRACCHI: Russia, 26 agosto 1942 Soldato QUINTO ASCIONE: Russia, 26 agosto 1942

Stemma Araldico Decreto 4 maggio 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 in data 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: partito d 'argento e d'azzurro, il primo alla torre di S. Martino al naturale; il secondo alla fascia d'argento caricata da una stella d'azzurro ed accompagnata in capo eia due sciabole d ' oro in decusse (Custoza) ed in punta da un fiume in fascia anelato d'argento. li tutto abbassato ad un capo d'oro al quartier franco d'azzurro caricato del tridente bizantino d'Ucraina d' oro h. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto" ... E VINCERE BISOGNA". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura Nella prima partizione con lo smalto cl' argento (simbolo della concordia e della purità) è rappresentata la torre di San Martino, località teatro della battaglia combattuta nel 1859 (riferimento alla M.B.V.M. concessa al VI battaglione ne lla seconda guerra d'indipendenza). La seconda partizione comprende in alto il ricordo della M.B.Y.M. conseguita a Custoza, al centro la stella azzurra dedicata ai fatti di Aspromente, in basso il "fiume ondato" simbolo cli tutti i fiumi sacri al ricordo dei bersaglieri: Cernaia, Isonzo, Piave, Don. Lo smalto d'azzurro è simbolo di valor militare, quello d'argento di sacrificio. Il capo d'oro simboleggia le due massime ricompense al Y.M. concesse al rgt. per il comportamento tenuto in Russia nel corso del secondo conflitto mondiale, come evidenziato dal tridente d'Ucraina riportato nel quartier franco.


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Bersaglieri

Comandanti 6° REGGIMENTO BERSAGLIERI ( I 86 I - I 865) Col. Francesco Volpe-Landi 6° REGGI.MENTO BERSAGLIERI (1871-1943) Col. Roberto Lavezzari Col. Giorgio Pozzolini Col. Carlo Genè Col. Bruto Bruti Col. Domenico Bergonzio Col. Antonio Paganini Col. Valerio Borgna Col. Filippo Ferrario Col. Ettore Marnbretti Col. Alberto Bernardoni Col. G. Battista Milani Col. Erarclo Di Aichelburg Col. Federico Scolari Col. Felice Coralli Col. Ambrogio Agnesi Ten. Col. Marino Mannini Teo. Col. Ferdinando Po Ten. Col. Alessandro Ronca Ten. Col. Ferdinando Po Col. Giulio Rivalta

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Eclgard Fattory Kircher Enrico Boscardi Renzo Dalmazzo Umberto Barberis Bruno Malaguti Carlo Gotti Mario Matteucci Umberto Salvatores Mario Carloni

6° BATTAGLIONE BERSAGLIERI "P,\LESTRO ( 1975-89) Ten. Col. Silverio Finelli Ten. Col. Oscar Fumo Ten. Col. Gianfranco Svorinich Ten. Col. Antonio Catena Ten. Col. Antonio Mezza Ten. Col. Aldo Di Mascolo Ten. Col. Achille Cilea Ten. Col. Umberto Calarnida Ten. Col. Angelo Carrino 6° REGGIMENTO BERSAGLIERI ( 1992) Col. Giuseppe SabateUi Col. Ambrogio Conte

Sedi 1861-65 1871-74 1874-75 I 875-79 1879-84 I 884-87 1887-93

Capua Ancona Spoleto Treviso Napoli Palermo Torino

1893-99 Asti 1899-1903 Verona 1903-08 Ancona 1909-43 Bologna 1975-89 Torino 1992 Bologna


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7° REGGil\tlENTO BERSAGLIERI Motto: "Celeritate ac virtute"

Festa: I 8 g iug no - anniversario della costituzione della Specialit~l (1836). Sede: Bari - Caserma "Milano - Capozzi". Mostrina: fiamma a due punte di colore cremisi.

Origini e vicende organiche In attuazione ciel decreto 13 novembre 1870 che riorganizza il Corpo, dal l O gennaio I 871 ha vita in Verona il 7° Reggimento Bersaglieri form ato con i battaglioni VITT (I 850), X ( I 852), XI (1859), e XV ( 1859), tutti provenienti dal 2" Regg imento, dei guaii assomma le g loriose tradizioni, gli stessi nella circostanza prendono rispettivamenle la numerazione di I, li, III e IV. Dal 16 settembre l 883 il IV battagl ione passa a far parte del 11 ° Reggimento e dal 18 giugno 1886 i rimanenti tre riprendono la primitiva numerazione di VIII, X e XI. Il 1° ottobre 1910 viene formato il VII battaglione ciclisti che sarà poi soppresso nel 19 19. Per la guena 1915-1 8 l' XI battaglione dislocato in Libia è sostituito dall'XI bis che dal 5 gennaio 19 I 6 diviene XLIV; inoltre il deposito reggimentale forma il XLV battaglione ed assume anche il compito di deposito d i tutte le compagn ie mitragliatrici bersaglieri FIAT. All ' inizio ciel conflitto il 7° Reggi mento è impiegato nell'ambi to delle divisioni di fanteria poi , dal 6 novembre 19 16 è inquadrato nella II Brigata Bersaglieri assieme ali' J I O Reggimento. Il 3 novembre I 918 la Il Brigata parte via mare da Venezia diretta a Trieste ove a sera sbarcano per primi i battaglioni X e XXXIX seguiti poi dalle altre truppe. Il VII battaglione ciclisti agisce come unità autonoma per tutta la durata della g uerra. Dal 25 giugno 1920 al 10 febbraio 1921 l' VIII battaglione è distaccato al 5° Reggimento per dare vita alla Brigata Bersaglieri Provvisoria della Venezia Giulia. Nel I 920 è ridotto a quadro il XLIV battaglio ne (poi sciolto) e lo stesso provvedimento viene preso il I O agosto J921 per il X battaglione. Il l O gennaio 1923 risulta in posizione quadro anche l'XI battaglione ma il successivo I O giugno viene reso nuovamente effettivo il X battaglione; nel luglio 1924 il 7'' Bersaglieri è trasformato in reggimento ciclisti e tale rimarrà sino al 1936. La legge ordinativa 11 marzo 1926 ne conferma la composizione su comando, VIII e X battaglione, deposito . Nel 1939: il 22 gennaio il 7° è assegnato alla Divisione Mototorizzata "Trento" (102") ove si affianca ai Reggimenti 6 1° e 62° Fanteria "S icil ia" e 46° Artiglieria; il 1° apri le s i ricostituisce l' XI battaglione che però è nuovamente sciolto il 15 luglio successivo ; il 29 agosto i battaglioni VIII e X divengono motociclisti. Dal 4 aprile 1940 il reggimento è formato da: comando, VIII battaglione motociclisti, X (ricostiuito) e XI battaglione autoportati, 10(? compagnia cannoni da 47/32, autoreparto. Scioltasi la D ivis ione "Trento" per eventi bellici il 25 novembre 1942, nel mese s uccessivo il comando di reggime nto e la 7a cp. (superstite del I' XI battaglione) passano alle d ipendenze del Comando Centro Istruzione della Libia. Il X battaglione è trasferito all '8° Bersaglieri, reggimento a cui viene poi assegnato anche il ricostituito XI battaglione. Nel gen naio 1943 , il 7 ° Bersaglieri è nuovamente formato in Africa Settentrionale con il V e XII battaglione (ricostituiti anch'ess i nel dicembre 1942) ma dopo nuove prove di valore nel corso cli strenui combattimenti viene sciolto, per eventi bellici, il 13 maggio 1943 in T unisia. li 7° è ancora ricostituito nella zona cli Bolzano, a cura del XXXV Corpo cl ' Armata, con i battaglioni ciclisti X , XI e XLIV ed una cp. motociclisti ma nel corso della riorganizzazione sopravviene l'armistizio dell ' 8·settembre 1943. Con la ristru tturazione dell 'Esercito il 21 ottobre 1975 si forma in Solbiate Ol ona il 10° Battaglione Bersaglieri "Bezzecca", per lrasformazione del preesistente XXV battag li0ne b. del d isciolto 3° Reggimento b. La nuova unità, alla quale sono affidate le tradizioni di valore e la Bandiera del 7 ° Reggimento è inserita nella B rigata mec . "Goito". Dal 25 febb raio al 13 luglio 1983 il I 0° Battaglione (rinforzalo da personale, materiale e mezzi di altri reparti della Divisione "Centauro", in


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Bersaglieri

particolare da una cp. cli formazione del 18° Battaglione b. "Poggio Scanno") fa parte del Contingente Italiano alle dipendenze cli un Comando cli Raggruppamento inserito nella Forza Multinazionale di Pace in Libano, ove ha anche il compito di protezione della popolazione civile. Dal 28 febbraio 1991 passa alle dipendenze della Brigata mec. "Friuli". Nell'ambito del riordinamento della Forza Armata il battaglione viene soppresso il J9 ottobre 1992 e cede la Bandiera al ricostituito 7° Reggimento Bersaglieri che si forma il giorno successivo in Bari ed inquadra l' 11 ° battaglione b. "Caprera". Al Vessillo del 7° vengono assegnate, nella circostanza le tre M.A.V.M. conferite ali' 11 ° battaglione b. ciclisti (eia cui discende il "Caprera") e la M.B. V.E. meritata dallo stesso battaglione b. "Caprera". AI reggimento viene anche affidata "in temporanea consegna" la M.0. V.M. dei Reparti cli Fanteria della Divisione Italiana Partigiana "Garibaldi" per mantenere vive le tradizioni di questa grande unità (tale ricompensa fregiava la Bandiera del 182° reggimento f. cor. "Garibaldi» trasferita nel 1975 ali' 11 ° battaglione b. "Caprera" e eia questi versata al Sacrario del Vittoriano nell'ottobre 1992). L'unità prende parte all'operazione "Vespri Siciliani", in concorso al mantenimento dell'ordine pubblico dal 20 novembre 1992 al1'8 gennaio 1993 nella provincia di Caltanissetta e dal 6 agosto al I O ottobre 1993 nel settore di Gela. Dal 20 settembre al J5 novembre 1994 il reggimento è in Calabria nel quadro dell ' operazione "Riace" per il controllo del territorio; per l'assolvimento del compito riceve in rinforzo personale delle altre unità della Brigata "Pinerolo".

Campagne di guerra e fatti d'arme Unità preesistenti: Con l'Armata Sarda

Crimea (1855-56): - Vlll e X battaglione. Vi prendonQ parte le compagnie 29" e 30a (IV battaglione provv.), 37" e 38" (V battaglione provv.): Cernaia, Sebastopoli. Seconda d'Indipendenza (1859): VIII e X battaglione: San Martino

Con l'Esercito Italiano Centro - Meridione (1860-61): 7° Reggimento Terza d'Indipendenza (1866): Custoza Roma (1870): X battaglione Eritrea (1887-88): 12" compagnia (1895-96): concorre alla formazione dei battaglioni I, Il, IV e V con 23 ufficiali e 267 soldati. J, e 11 battaglione: Adua Libia (1911-12): 12a compagnia ciclisti; fornisce ino ltre, a corpi e serviz i mobilitati 15 ufficiali e 744 soldati Prima Mondiale (1915-18): - I 915: Val cli Lcdro: Bezzecca, M. Vies - 19 I 6-17: Carso: Jamiano, g. I44, Fiondar - 1915: Piave (giu.) - Vittorio Veneto (ott.-nov.) - Trieste (3 nov.) Albania (1939): X battaglione Seconda Mondiale (1940-43): - I 940: fronte alpino occidentale - I 941-42: Africa Settentrionale: Tobruk, Marsa Matruk, El Alamein, Marsa el Brega - l943: Tunisia: Mareth, Gafsa

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare

Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920 Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o -nell 'aspra battaglia, conobbe ogni limite cli


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sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmen te i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia ( 1915-18). (All'Arma di Fanteria).

Medaglia d'Oro - Decreto 7 aprile 1949. Fiero reggimento per compagine di spiriti e di cuori, in venti mesi di durissima estenuante campagna si prodigava con suprema dedizione, offrendo in ogni circostanza prove di leggendario valore. Costantemente aggressivo nelle azioni offensive, primo tra i primi a raggiungere e mantenere gli obiettivi fissati, e duramente contesi all'agguerrito avversario, tenace nella difesa sostanziata da arditi violenti contrattacchi, audace nel contendere lembo a lembo il terreno a potenti unità corazzate durante tormentosi ripiegamenti: teneva ovunque, e particolarmente nella crisi, in pieno onore il prestigio delle armi italiane nelle epiche impari lolle come nel sari ficio. Tre volte decimato, tre volte ricostituito, fu sempre pari alle sue gloriose tradizioni. Africa Settentrionale, aprile 1941 - maggio 1943. Medaglia d'Argento - Decreto 5 giugno 1920. In combattimento ed in trincea fu costante esempio di valore, di tenacia e di saldezza. Con slancio irresistibile, superate le munite trincee avversarie, conquistava di primo balzo, le posizioni cli Jamiano, dando poscia efficace contributo alla conquista della linea di Fiondar. Richiamato in linea solo dopo due giorni per fronteggiare un violento attacco nemico, si gettava ancora nella lotta con audacia ed abnegazione sublimi (q. 144, Jamiano, Fiondar, novembre 1916 - giugno 1917). Medaglia di Bronzo - Decreto 12 luglio 1859. Per la bella condotta tenuta durante la giornata ciel 24 giugno a San Martino. (Al X battaglione). Medaglia di Bronzo - Decreto 6 dicembre 1866. Per la valorosa ed intrepida condotta tenuta al fatto d'arrne di Custoza (24 giugno 1866). (All'Vll/ battaglione). Medaglia d'Argento - Decreto 3 agosto 1916. Il suo battaglione ciclisti fu primo a giungere in vetta al Monte San Michele (Carso) che occupò e tenacemente mantenne fino a che il nemico soverchi ante, con violentissimo fuoco, non riuscì a stremarne le forze (20- 2 l luglio 1915). (Al!' l 1° Reggimento Bersaglieri). Medaglia d'Argento - Decreto 29 ottobre 1922. Assaltava con impeto eroico una fortiss ima posizione cars ica, aprendosi il varco nei reticolati, a prezzo di purissimo sangue, e in concorso con altri reparti , ne manteneva l ' occupazione in tre giorni di epica lotta, malgrado i violenti bombardamenti e ritorni offensivi del nemico (Carso Q. 144 ad est di Monfalcone, 74 - 15 - 16 settembre 1916). (All'XI Battaglione Bersaglieri Ciclisti). Medaglia d'Argento - Decrero 5 giugno 1920. Con indomita audacia ed irresistibile slancio irruppe nelle trincee nemiche di q. 85 sino allora invano attaccate, mantenendole con tenace valore contro i furenti contrattacchi nemici pur con forze assottigl iate dalla lotta sanguinosa (MrHff'alcone, 6 agosto 1916). Incaricato cli aggirare la stretta di Serravalle, riusciva ad aver ragione cli soverchianti forze nemiche fortemente trincerate, catturrando prigionieri, mitragliatrici e cannoni (Revine Lago, 30 ollobre 1918). (All'XI Battaglione Bersaglieri Ciclisti). Medaglia d'Oro - Decreto 12 ottobre 1953. Degni eredi delle trad izio ni militari e del sublime eroismo delle Divisioni "Taurinense" e " Venezia", duramente provate prima e dopo l'armistizio, i reparti di fanteria della Divisione Italiana Partigiana "Garibaldi", dai resti di quelle unità derivati , si forg iarono in blocco granitico ed indomabile, animato da nobil i energie e da fede nei destini della Patria. In l 8 mesi di epici ed in interrotti combattimenti, scarsamente riforniti di viveri, senza vestiario nè medicinali, con gìi effettivi minati da malattie, tenevano alto, in terra straniera, il prestigio delle armi italiane, serbando intatta la compagine spirituale e materiale dei propri gregari che volontariamente preferivano la sanguinosa lotta della guerriglia, ad una avvilente resa. Ultimata la guerra in Balcania e rienu-ati in Patria, ridotti ad un terzo, dopo i d uri combattimenti sostenuti sulle aspre montagne del Montenegro, dell 'Erzegovina, della Bosnia e del


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Bersaglieri

Sang iaccato, chiedevano unanimi di d ifendere il suolo natale, emuli di quanti si immolarono all'Italia e al dovere, tramandando ai posteri le leggendarie virtù guerriere della stirpe (Jugoslavia, 8 sellembre 1943 - Italia, 25 aprile 1945). (A i reparti di Fanteria della Divisione Italiana partigiana "Garibaldi"). (in temporanea consegna)

A l Valore dell'Esercito

Medaglia di Bronzo - Decreto 4 gennaio 1978. Interveniva prontamente nelle zone del Friul i devastate dal violento terremoto, soccorrendo con generosità e con alto senso del dovere le popolazioni duramente co lpi te. TI soccorso prestato, che ha validamente contribuito a rendere meno gravi le conseguenze ciel disastro ha riscosso l'apprezzamento e la gratitudi ne delle Autorità e della popolazione. Friuli, 6 maggio 1976 - 30 aprile 1977. (Ali' 11" Battaglione Bersaglieri "Caprera'')

Medaglie d' Oro al Va.lor A1ilitare Sergente Maggiore SEVERINO MERLI : Yeliki Hriback, 12 ottobre I 916. Soldato TORQUATO CARDELLLI: Alpe di Cosmagnon, 10 ottobre 19 16.

Stenima Araldico Decreto 7 settembre 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ . 12 1 in data 9.2. I 987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987) . a. SCUDO: Interzalo in palo. Il primo d ' argento troncato da una doppia merlatura di porpora in fascia: a) ad una rosa arald ica di rosso bottonata d '·argento (Crimea); b) a due sciabole in decusse pure d' argento, una delle qual i a lama ricurva (Custoza): il secondo d 'azzurro alla torre cli San Martino d'argento, finestrata di nero ; il terzo d 'argento alle gernelle ondate d'azzurro, sormontate da una croce bi fo rcata cli rosso (Santo Stefano). TI tutto abbassato ad un capo d'oro col quartier franco di azzurro al sil fio d 'oro cli Cirenaica. b . CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: ( I) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "CELERITATE AC YlRTUTE" . (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo co n l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi deJle ricompense al Valore: annodati ne lla parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo .

Sintesi della blasonatura La prima partizione ricorda in alto la presenza dei bersaglieri in Crimea ed in basso la partecipazione alle guerre risorgi mentali, in particolare alla battaglia di Custoza. La doppia merlatura è riferita alla piazzaforte cli Sebastopoli , sulla cui cintura esterna si svolsero sanguinosi scontri ; il porpora è il colore tradizionale della Specialità. Nella seconda partizione con lo smalto d 'azzurro (si mbolo di amor cli patria e cli lealtà) è rappresentata la torre d i San Martino a ricordo della M.B.Y.M . concessa nel g iug no 1859 al X battaglione. La terza partizi o ne è ded icata alla guerra 19 l 5- 18; in alto la croce d i Santo Stefano richiama Bezzecca (ove si è combattuto anche nel 1866); in basso sono raffigurati i due fi um i sacri, Isonzo e Piave, ove i bersaglieri si batterono con grande valore. Il capo d'oro simboleggia la massima ricompensa a l Y.M. concessa al reggimento in Africa Settentrionale nel corso del secondo conllitto mondiale, come evidenziato dal silfio di C irenaica riportato nel quartier franco.


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Comandanti 7° REGGIMENTO B ERSAGLIER I (1871 - 1943) Col. Ferdinando Rossi Col. Pietro Brunetta d' Usseaux Col. Giovanni Corvetta Col. Giovanni Cecconi Col. Antonio Baldissera Col. Coriolano Ponza di S. Martino Col. Bartolomeo Sassi Col. Coriolano Ponza di S. Martino Col. Gabriele Radicati Talice di Passerano Col. Francesco Stevani Col. C. Alberto Cannagnola Col. Angelo Scotti Col. Emilio Ragazzi Col. Metello Gianni Col. Perugino Bartoli Col. Oscar D'Errico Ten. Col. Ernesto Foglia Col. Maddaleno Marenco Col. Pietro Gilbe11i Ten. Col. Livio Anelli (int.) Col. Amedeo Monti Ten. Col. Carlo Germani (int.) Col. Ettore Spernazzati Col. Giovanni Cocconi Ten. Col. Nino Sozzani (int.)

Col. Giuseppe Malta Col. Carlo Tosti Col. Fernando Sirigatti Col. Alberto Trevissoi Col. Giovanni Guidotti Col. Enrico Duranti Col. Ugo Scirocco Ten. Col. Emanuele Adolfato (int.) Col. Nicola Straziota Col. Amilcare Trillini

I 0°

BATTAGLIONE B ERS AGLIERI "B EZZECCA"

(1975-92) Ten. Col. Andrea Beccice Ten. Col. Franco Stella Ten. Col. Antonio Stoccuto Ten. Col. Leonello Mereu Ten. Col. Corrado Nico Ten. Col. Alessandro Astuto Ten. Col. G. Paolo Natalini Ten. Col. Francesco Cristadoro Ten. Col. Vito Lacriola Ten. Col. Nicola Torna 7° REGGJ1..1ENTO BERSAGLIERI (1992) Col. Raimondo Fanara Col. Giuseppe Licciardello

Sedi .1871-78 1878-81 1881-86 1886-87 1887-90 1890-92 1982-97

Verona Palermo Firenze Caserta Casagiove (CE) Ascoli Piceno L'Aquila

1897-99 1899-1907 1907-35 1935-43 I 975-9 1 1991 -92 1992

Torino Mi lano Brescia Bolzano Solbiate Olona (V A) Bologna Bari


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lJersailieri

8° REGGI.MENTO BERSAGLIERI Motto: "Velox ad impetum" Festa: 18 giugno - anniversario della costituzione della Specialità (1836). Sede: Caserta - Caserma "Ferrari Orsi". Mostrina: fiamma a due punte di colore cremisi.

Origini e vicende organiche In attuazione del decreto 13 novembre I 870 che riorganizza il Corpo, dal I O gennaio 187 I ha vita 1'8° Reggimento Bersaglieri formato con i battaglioni III ( 1849), V (I 849), Xli ( 1859) e XXIII (1 860), tutti provenienti dal 3° Reggimento, dei quali assomma le gloriose tradizioni; nella circostanza i battaglioni prendono rispettivamente la numerazione di I, II, UJ e IV. Dal 16 settembre 1883 il IV battaglione passa a far patte del 12° Reggimento e dal I 8 giugno 1886 i rimanenti tre riprendono la primitiva numerazione di TU, V e XII. Nel 1897 il XII Battaglione è inviato nell'isola di Candia (Creta), quale componente ciel contingente predisposto da varie potenze europee al fine dì fronteggiare la rivolta contro la dominazione ottomana. Il 1° ottobre 1910 viene formato !'Vili battaglione ciclisti che sarà poi sciolto nel novembre 1919. Per la guerra 1915-18 il III battaglione che si trova dislocato in Libia è sostituito dal XXXVIII di nuova formazione, inoltre il deposito forma il XXII repatto d'assalto ed il XLVIII battaglione autonomo. Nel corso del conflitto il reggimento è impiegato nell'ambito delle divisioni di fanteria poi dal I O giugno 1918 è inquadrato nella VI Brigata Bersaglieri assieme al 13° Reggimento. Il battaglione ciclisti agisce invece come unità autonoma per tutta la durata della guena. Sciolto nel 1920 il XXXVIII battaglione, il 3 luglio 1920 il XII battaglione è distaccato al 5° Reggimento per dare vita alla Brigata Bersaglieri Provvisoria della Venezia Giulia; rientra al Corpo nel febbraio 1921 ed è ridotto a quadro. Nel luglio l 924 tutto il reggimento è trasformato in ciclisti e tale rimarrà sino al 1936. La legge ordinativa 11 marzo 1926 ne conferma la composizione su comando, III e V battaglione, deposito. Nel 1934 1'8° Bersaglieri è inserito nella Brigata Celere P.A.D.A. (Principe Amedeo Duca d'Aosta). Dal I O giugno 1937 il XII battaglione è nuovamente formato come unità quadro per divenire effettivo il l O ottobre I 938 ed essere ancora sciolto il 31 dicembre successivo. L' 11 novembre 1938 il reggimento è inquadrato nella II Brigata Corazzata che dal I O febbraio I 939 è trasformata in Divisione Corazzata "Ariete" ( 132a); della grande unità fanno parte anche i Reggimenti 32° Fanteria Carrista e 132° Artiglieria Corazzata. Il 15 aprile 1940 è ricostituito il Xli battaglione ed un mese dopo viene formato l'autoreparto reggimentale. Nel dicembre 19421'8° Bersaglieri, che è stato pressochè distrutto nei combattimenti sostenuti nei pressi cli El Alamein, si riordina con elementi superstiti provenienti da reparti diversi (X e Xl battaglione del 7° reggimento e LVII battaglione del 10° reggi mento) ed è assegnato alla Divisione Corazzata "Giovani Fascisti" (136") con la quale prende parte alle operazioni in Tunisia. L'8° viene sciolto il 13 maggio 1943 al termine della battaglia cli Enfidavìlle, per eventi bellici; il valore dei suoi bersaglieri nel ciclo operativo in A.S. è attestato dalle due Medaglie d'Oro conferite alla Bandiera. Ricostituito dal 15 luglio 1943 a Verona, per trasformazione del 10° Reggimento Bersaglieri di Marcia, con la denominazione di 8° Reggimento Bersaglieri Ciclisti è nuovamente sciolto il successivo 9 settembre a seguito dell'armistizio. Nell'ambito della Brigata Corazzata "Ariete" viene formato il 15 settembre 1949 1'8° Reggimento Bersaglieri su due battaglioni: il I (già IJI del 3° Reggimento Bersaglieri) ed il li (costituito il IO dicembre 1948 presso il 182° Reggimento f.) i quali, dopo pochi giorni divengono, rispettivamente, IlJ e V battaglione; dal giugno 1953 inquadra anche il XII battaglione bersaglieri. Una variante all'organico viene apportata il 1° luglio 1963 con il trasferimento ciel V battaglione al 132° Reggimento Carri e l'arrivo dal 132° del VII battaglione carri. L'8° Bersaglieri si scioglie il 31 ottobre I 975, a seguito della ristrutturazione clell'Esercito, ed il 1° novembre hanno vita il 3° battaglione b. "Cernaia" (per trasformazione del Il1 battaglione b.), il 26° battaglione b. "Castelficlarclo" (per trasfonnazione ciel Xll battaglione b.) ed il 7° battaglione cr. "M.0. Di Dio" (per trasformazione del VII battaglione cr.).


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Al 3° Battaglione Bersaglieri "Cernaia" che ha sede in Pordenone sono affidate le tradizioni di valore e la Bandiera dell'8° Reggimento. L'unità viene assegnata all'8a Brigata Meccanizzata " Garibaldi". Dal 23 ottobre 1983 (con i I concorso d i personale forni to dai battaglioni Il O " Caprera", 23 "Castel cli Borgo", 26" "Castelfidardo" e eia altri reparti de lla D ivisione " Ariete") il 3° Battaglione è impiegato in Libano con il Contingente Italiano inserito nella Forza Multi naz ionale di Pace. Impegnato ad assolvere il compito di presidio e protezione del Campo palestinese cli Chatila a Beirut, ne i giorni dal 24 al 26 dicembre 1983 è coinvolto in violenti scontri a fuoco fra l'Esercito Libanese Regolare e le formazioni guerriglieri degli Sciiti cli Amai; viene rimpatriato il 24 gennaio I 984. Dal 30 giugno 199 1 prende sede in Casetta in conseguenza ciel trasferimento della Brigata nel Meridione. li battaglione partecipa dal d icembre 1992 al gennaio 1993, all ' operazione "Vespri Siciliani" in co ncorso al mantenimento dell'ordine pubblico nella zona di Palenno. Nell'ambito del riordinamento della Fo rza Armata il battaglio ne perde la propria autonomia il 25 giugno 1993 ed il giorno successivo è inquadrato nell'8° Reggimento Bersaglieri che si ricostituisce in Caserta. Dal 6 ottobre al 30 novembre 1993 il reggimento è impegnato a sua volta nell 'operazione "Vespri Siciliani" ne lla zona cli Sciacca quindi, nel 1994 dal 30 gennaio all'8 aprile e dal 7 giugno al 26 luglio è in Calabria nel quadro dell ' operazio ne "Riace" per il controllo del territorio. <)

Carnpagne di guerra efatti d'arme Unità preesistenti:

Con l'Armata Sarda Prima d'Indipendenza (1848-49): lil e V battagl ione: Novara (1849) Crimea (1855-56): - III e V battaglione Vi prendono parte le compagnie 9• e IO" (Il battaglio ne provv.), 17" e I s• (Ill battaglione provv.): Cernaia, Sebastopoli Seconda d'Indipendenza (1859): IJT e V battaglione: S. Martino - Madonna della Scoperta

Con l'Esercito Italiano

Centro - Meridione (1860-61): Castelfidarclo - Gaeta Terza d'Indipendenza (1866): Custo7.a - Ponte cli Versa Roma (1870): XII battaglione 8° Reggimento Eritrea (1895-96): concorre a lla formazione dei battaglione I, III, IV e VI con 12 ufficiali e 409 soldati. I battaglione: Adua

Candia (1897-98): 12" cp. del Xli battaglione inquadrata nel Contingente Internazionale Cina (1900-01): 7" compagnia inquadrata nel Corpo Internazionale Libia (1911-12): Homs - Mergheb - Lebcla Prima Mondiale (1915-18): -

1915-1 7: Cadore 1918: Candelù , Fagarè (giu) - Isola cli Caserta (ago.) - Vittorio Veneto: P iave, L ivenza, Tagliamento, Ariis, Paradiso (ott.-nov.) Africa Orientale (1935-36): fornisce a corpi e reparti vari mobilitati 18 ufficiali e I 06 soldati Albania (1939): III battaglione

Seconda Mondiale (1940-43): -

1940: 1941 -42:

-

I 943:

fronte alpino occidentale Africa Settentrionale: E l Mechili, Acroma, Tobruk, Passo Halfaia, Bir Hacheirn, Bir e l G obi, S idi Rezegh, Trigh Capuzzo, El Agheila, Bengasi, El Alarnein Tunisia: Mareth, E nfidaville

Ricornpense alla Bandiera Al Valor Militare Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920 Nei d uri cimenti della g uerra, ne lla tormentata trincea o nell' aspra battaglia, conobbe ogni limite d i sacrificio e di a rdimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortu ne, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d ' Ital ia (1915-18). (All 'Arma di Fanteria).


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Bersaglieri

Medaglia d'Oro - Decrelo 31 dicernhre 1947. Strumento di guerra nel quale agilità e potenza sono contemperate e fuse, animi e corpi protesi in ferreo blocco al sacrificio ed alla gloria, in circa due anni di guerra sanguinosa in teffit.orio desertico ha dato prove fu lgidissime di eroico valore. In continuo contatto con un nemico più forte ed implacabile, ha opposto alla maggior forza il coraggio, alla implacabilità la fermezza stoica e ne ha avuto, in ogni confronto, schiacciante ragione. Mai arrestato dal piombo avversario nelle sue marce vittoriose ha sempre saputo, opponendo le sue anni ed i suoi petti , stroncare inesorabilmente le iniziative del nemico; il sangue generoso dei suoi ufficial i, sottufficiali, bersagl ieri , continuatori eroici cli una tradizione che non ha macchia, ha irrorato e fecondato le sabbie del deserto. E l Mechili, Tobruk, Passo Halfaya, Sollum, Capuzzo, Bir el Gobi, Dahar el Aslagh ,1orni legati alle glorie della Patria, sono le tappe gloriose del reggimento due volte sacrificatosi nell'estremo olocausto, due volte risorto nel norne dei suoi eroici figli caduti . Lo stesso nemico, ha espresso la stupita ammirazione per i fanti piumati del reggimento, espressione purissima delle virtù guerriere dell'italica stirpe (Africa Seuentrionale, aprile 1941 - sellembre 1942). Medaglia d'Oro - Decreto 28 luglio 1950. Dopo aver dato ali' azione comune eccez.ionale contributo cli fede e cli sangue, in sette giorni cli titaniche gesta, respingeve le preponderanti forze avversarie e manteveva le proprie posizioni oltre i limiti delle possibilità umane (battaglia del Mareth, Tunisia, mC1rzo - aprile 1943). Medaglia d'Argento - Decreto 5 giugno /920. Sulle ardue vette del Cadore, in sanguinosi combattimenti, fu esempio cli forza e di saldezza. Nella mirabile difesa del Piave, con fulgido ardimento e gravi sacrifici di sangue, sbarrò il passo all'imbaldanzito nemico. Avanguardia di una divisione speciale di bersaglieri, nella suprema battaglia della riscossa, irruppe oltre il Piave impetuosamente, offrendo fino all'ultima ora della lottf(, alla radiosa vittoria della Patria, il fiore dei suoi ardenti bersaglieri (Cadore, Piave, Livenza. Tèlf?liamento, Ariis, Paradiso, 1915 - 4 novembre 1918). Medaglia di Bronzo - Decreio 13 luglio 1849. Per essersi distinta alla battaglia di Novara (23 marzo 1849). (Alla 9a compagnia del Ili battaglionej. Medaglia di Bronzo - Decreto I 3 luglio I 849. Per essersi distinto alla battaglia cli Novara (23 marzo l 849). (Al V bC1ttaglione). Medaglia cli Bronzo - Decreto 12 luf? fio 1859. Pel modo distinto con cui perdurò nel combattimento, per cui ebbe un terzo del suo effettivo messo fuori combattimento (Madonna della Scoperta, 24 giugno 1859). (Alla 9a compagnia del fil battaglione). Medaglia di Bronzo - Decreto 15 aprile 1915. Per la bella condotta tenuta dal reggimento nei combattimenti ciel Mergheb, 23 ottobre febbraio 1912, e di Lebda (Sidi Barci1), 2 maggio 1912.

J() Il

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Medaglia di Bronzo - Decreto 5 giugno I 920. In rincalzo all'XI Battaglione Bersaglieri Ciclisti, mantenne, con incrollabile valore, nella notte dal 20 al 21 luglio 1915, la conquistata posizione ciel Monte San Michele. Il mattino del 21, con energici contraltacchi e gravi sacrifici cli sangue, permise alle truppe impegnate e minacciate cli accerchiamento di ripiegare ordinatamente dalla posizione . (Ali 'Vlll bai taglione ciclisti)

Al Valore dell'Esercito Medaglia d'Argento - Decreto 4 gennaio 1978. Interveniva tempestivamente con uomini e con mezzi nelle zone ciel Friuli devastate dal violento terremoto, prodigandosi per più giorni in una instancabi le e generosa opera cli soccorso alla popolazione duramente colpita. Affrontava, con alto senso del dovere e con spirito di solidarietà umana, incombenti pericoli per il ripeters i delle scosse telluriche, contribuendo a ridurre le conseguenze del disastroso evento. L'aiuto offerto con tenacia e fraterna generosità riscuoteva riconoscenza ed apprezzamento, con riflessi nell ' affermazione ciel prest.igio dell'Esercito - Friuli 6 maggio 1976 - 30 aprile 1977.


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Al Valor Civile

Medaglia d'Argento - Decreto 18 ,naggio 1964. Temprato ad ogni arditezza e sacrificio, 1'8° Reggimento Bersaglieri, in nobi le e fraterna gara con altri reggimenti dell'Esercito, ha scritto, nel soccorrere, tra insidie e disagi innumeri, le popolazioni colpite dal disastro del Vajont, fulgide pagine di generoso altruismo e di eroica abnegazione. Di Benemerenza

Medaglia cl' Argento - Decreto 5 giugno I 9 IO. Si segnalò per operosità, coraggio, filantropia e abnegazione nel portar soccorso alle popolazioni funestate dal terremoto calabro-siculo del 28 dicembre J 908.

Medaglie d'Oro al Valor Militare Soldato FRANCESCO RISMONDO: Monte San Michele, 21 luglio 1915 - Gorizia, I O agosto 1915. Tenente NICOLÒ DE CARLJ: Piave, 20 luglio - 2 novembre 19 18. Caporale GIUSEPPE DE CARLI: Piave, 20 luglio - 2 novembre 1918. Sottotenente ALBERTO RIVA VILLASANTA: Piave - Livenza - Tagliamento 27 ottobre - 4 novembre 19 I 8. Tenente RICCARDO BOMBIG: Albania, 8 aprile 1939. Tenente GIOVANNI PADOVANI: Africa Settentrionale: 16 aprile 1941 - 1-3 maggio 194 1. Tenente ACHILLE FORMIS: Africa Settentrionale 16-18 aprile 194 1; 2-3 maggio 1941. \ Tenente GIACINTO COVA: Africa Settentrionale, 15 maggio 194 1. Sergente Maggiore KRUGER GAVIOLI: Africa Settentrionale, 18 luglio 1942.

Stemma Araldico Decreto 19 aprile I 974· (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 in data 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: d' azzurro alla banda nebulosa d' argento, accostata a sinistra da un silfio reciso d'oro, alla campagna di rosso alla croce d'argento (Novara); il tutto abbassato al capo d'oro. b. CORONA TURRITA.

c. ORNAMENTI.: ( l) Lista bifida: cl' oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l' alto, riportante il motto "YELOX AD IMPETUM". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non vis ibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura Lo scucio pieno con lo smalto azzurro (simbolo di amor di patria e di lealtà) è espressione della gloria militare conseguita dal reggimento su tutti i campi di battaglia ove lo s tesso è stato chiamato a combattere. La "banda nebulosa" ricorda l'appartenenza de11'8° alla Divisione Corazzata "Ariete" in quanto la "banda", in passato, è stata inserita negli stemmi cli reparti della stessa grande unità. La presenza ciel reggimento in Africa Settentrionale nel corso del secondo conflitto mondiale è sottolineata dal silfio cli Cirenaica. L'arme cli Novara nella punta dello scudo (argento e rosso colori che coincidono con quelli ciel vecchio Piemonte) ricorda la battaglia combattuta nel 1848 alla quale parteciparono con valore i battaglione confluiti poi nel I' 8° alla s ua costituzione. li capo d'oro simboleggia le due massime ricompense al V.M. concesse al reggimento.


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Bersaglieri

Comandanti Col. Aldo Magri Col. Camillo Stegagnini Col. Giovanni Gemme Col. Raffaele Giudice Col. Vito Toclaro Col. Ciro Olivieri Col. Diego Vicini Col. Alvaro Rubeo Col. Emilio Lo Cicero Col. Franco Di Bello Col. Salvatore Pontieri Col. Nicola Lopriore Col. Riccardo Bisogniero Col. llio Muraca Col. Francesco De Leo Col. Gianfranco Lalli Col. Filiberto Brrtolazzi

8° REGGIMENTO BERSAGLIERI (1871 - 1943) Col. Giuseppe Delfino Col. Luigi Avogadro dì Vigl iano Col. Onorato Verani Masin dì Castelnuovo Col. Agostino Zanotti Col. Clemente Ravina Col. Pio Carlo Di Mayo Col. Francesco Rovida Col. Giorgio Ceccarelli Col. Antonio Giardina Col. Giovanni Maggìotto Col. Ermenegildo Feltri Col. Giorgio Martinelli Col. Vero Wil:nant Col. Augusto Rigault Col. Roberto Bertolotti Col. Alessandro Pirzio Biroli Col. Ugo Conti Col. Umberto di Giorgio Col. Giulio Brunelli Col. David Borghini Col. Giorgio Bonansea Col. Ugo Montemurro Ten. Col. Umberto Gentile (inL) Col. Claudio Gherarclini Col. Umberto Bordoni

3° BATIAGLIONE BERSAGLll:RI " C ERNA IA" (1975-93) Ten. Col. Etlore Mele Te!1. Col. Raffaele Gugliucci Ten. Col. Vezio Vicini Teo. Col. Eliso Consorte Ten. Col. Alessandro Tiberi Ten. Col. Sergio Carnevale Ten . Col. Fiorenzo Bacci Ten. Col. Gianpaolo Pozzi Ten. Col. Bruno Lattanzio Teo. Col. Aldo Limoncelli Ten. Col. Antonio Amato Ten. Col. Vincenzo Lops

8° REGGIMENTO B ERSAGLIERI (1949-75) Col. Ugo Bizzarri Col. Bernardino Grìmaldi di Crotone Col. Giovanni Veranclo Col. Umberto De Martino Col. Luigi Ricciardi Col. Silvio Simeoni

8° R EGGIMENTO BERSAGLIERI ( I 993) Col. Alberto La Pica

Sedi I 871 -73 1873-79 1879-82 1882-85 1885-87 1887-92 1892-97 1897-99

Palermo Milano Treviso Reggio Emilia Napoli Asti Torino Ancona

1899-1905 Napoli Palermo 1905- 13 Verona 19 13-20 Firenze 1920-26 Verona 1926-43 Pordenone 1949-91 Caserta 199 1


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28° BATTAGLIONE BERSAGLIERI "0SLAVIA" (9° Reggimento Bersaglieri) Motto: "lnvicte, acriter, celerrime" Festa: 18 giugno - anniversario della costituzione della Specialità (I 836).

Sede: Bellinzago Novarese (NO) - Caserma "Babin i''. Mostrina: fiamma a due punte di colore cremisi.

Origini e vicende organiche In attuazione del decreto 13 novembre 1870 che riorgan izza il Corpo. dal I O gennaio 1871 ha vita in Bari il 9° Reggimento Bersaglieri fo rmato con i battaglioni XXVIII ( 186 1), XXX ( 186 1), XXXII (1861) e XL ( 1865), tutti prove nie nti dal 4° reggi mento, che nella circostanza prendono rispettivamente la numerazione di I, JJ, lii e IV. li 16 settembre 1883 il IV battaglione è sciolto e dal I 8 gi ugno 1886 i rimane nti tre tornano ad essere contraddistin ti dai numerici XXVIII, XXX e XXXII. Il 1° ottobre 19 IO viene formato il IX battaglione ciclisti che sarà poi sciolto il 24 giugno I9 18. Nel corso del primo conrlitto mondiale il reggimento è impi egato nell'ambito delle divisioni di fanteria ad eccezione del periodo compreso fra l' I I febbraio ed il 6 novembre I 916 al lorchè è inquadrato nella li Bri gata Bersaglieri ass ieme all' I l 0 Reggimento. È disciolto nel novenÌbre 191 7 avendo subito gravissime perdite su varie linee dì resistenza, nel corso del ripiegamento dall ' Isonzo al Piave. Il IX battaglione ciclisti agisce come unità autonoma per tutta la durar.a della guerra. li 9° Reggimento Bersaglieri è ricost.ituito il 20 febbraio 19 I 9 per trasformazione del 20° Reggi rnento Bersaglieri i cui battaglioni LXX, LXXI e LXXII assumono ri spertivament.e il numero di XXVJJT , XXX e XXXII. Nel I 920 è ridotto a quadro il XXXII btg.. quindi nel luglio 1924 tutto il reggime nto è trasfo rmato in ciclisti e tale rimarrà sino al I936 . La legge ord inativa I I marzo 1926 ne conferma la composizione su comando, XXVIII e XXX battaglione, depos ito . Nel 1930 i I XXX battaglione cli venta mitraglieri ed i I 15 marzo 193 I viene ricostituito il XXXII battagl ion e, anch ' esso mitrag li eri . Dal 10 agosto 1936 il 9° diviene Reggimento Motorizzato e comprende il XXVIII battaglione cic listi , il XXX battaglione auroportato, il XXXll battaglione molomitraglieri. Sciolto l' 11 luglio 1939 il XXVIII battaglione cic listi, I' I I aprile 1940 vengono assegnati al reggimento il XL battaglione au toportato (c he dal 3 novembre successivo diventa XXVIII battaglione), la IOY compagnia cannon i da 47/32 ed un autoreparto. Dal I novembre I940 la denominazione dei battaglioni viene stabilita in XXXII battaglione rnotoc icli sti, XXVJJ J e XXX battaglion e autoportato. Inquadrato già dal I O apri le 1939 ne lla Divi s ion e Motorizzata "Trieste" ( IOl a), unitamente ai reggime nti 65" e 66° Fanteria e 21 " Artigl ieria, il 9° Bersagl ieri partecipa con tale grande uni tà al secondo conflitto mondiale. Dal 29 marzo 1942 passa alle dipendenze del Comando X C.A. ed è poi sc iolto, per eventi bellici , in territorio egiziano nel novembre 1942. Il I" novem bre 1963 viene formato il XXVIII Battaglione Bersaglieri (per trasformazione del preesistente XX battaglione) inquadrato nel 3 I" Reggimento Carri. Con la ristrutturazione dell'Esercito, dal 21 ottobre I 975 in Bellin zago Novarese . l'u nità diviene autonoma, prende il no me di 28° Battaglione Bersaglieri "Oslavia" ed eredita Bandiera e tradi zioni del 9° Reggimento; è inserito nella 31" Brigata Cora7.zata "Curtatone" con compiti addestrati vi. 0

Campagne di guerra e fatti d ' anne Unità preesistenti: Terza di Indipendenza (1866): Custoza Roma (1870): - XXVUJ e XL battaglione


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Bersaglieri

9° Reggimento Eritrea Cl 895-96): Concorre alla formazione dei battaglioni I, II, JV e V con I 3 ufficiali e 298 soldati. I e II battaglione: Adua Libia (1911-12):- XXVIII battaglione

Prima Mondiale (1915-18): 1915: Conca di Plezzo (giu.-nov.) - Os lavia (nov.) 1916: Oslavia ( 27 gen.) - M. Zebio - M. Colombara (lug.) - Carso: Nad Logen , Gorizia (ago.) 1917: Hermada (24- 31 mag.) - M. Ortigara. M. Forno , Passo Agnello (giu.) - Pleka Kozliak - M. Carnizza (ott.) - 1918: Piave (TX banaglione ciclisti) Africa Orientale (1935-36): fornisce al 3° bersaglieri mobilitato 162 soldati Albania (1939): XXVIlI battaglione e comando cli reggi mento Seconda Mondiale (1940-43): 1940: fronte alpino occidentale 1941-42: Africa Settentrionale: battaglia della Marmarica e della Sirtica , Agedabia , Solluch, l'l Mechili, l\,1arsa Matruk, El Alamein.

Ricompense alla Bandiera Al Va/or Militare

Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno /920 Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea, o nell'aspra ballaglia. conobbe ogni limite di sacrificio e cli ardi mento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d 'Italia (1915-18). (All'Arma di Fanteria). Medaglia di Bronzo - Decre10 5 giugno /869. Per la marcia celere eseguila eia Bologna a San Giovanni e pel lodevole contegno tenuto durante l'azione ed il pe1fetto ristabilimento dell'ordine (S. Giovanni in Persiceto - 7 gennaio I 869). (Al XXVIII battaglione). Medaglia di Bronzo - Decreto 31 dicembre /947. Fedele al proprio motto di guerra, ed alle centenarie tradi7.ioni di gloria e di sacrificio del Corpo. in sessanta giorni di passione e di fede, superando i duri disagi del deserto marmarico, teneva valorosamente tesla agli attacchi nemici superiori cli numero e di mezzi, respingendo e contrattaccando talora le corazze dell'avversario con le bombe a mano e con la sola fede nella Patria; a Sicli Rezegh si opponeva per tre giorni consecutivi all' irrompente urto di una intera divisione avversaria infliggendo ad essa sanguinose perdite. A Bir Bellafaa, a quote 204, 208, 211 cli Sicli Breghise riconfermava le sue doti di valore e di ardimento, fermando con largo sacrificio di sangue i reiterati attacchi di numerosi carri e successivamente distruggendoli. Nella ripresa offensiva, i supersti ti, primi fra i primi, preceduti dallo spirito eroico elci Caduti, riconquistavano, dopo dura lolla, le sacre terre bagnale dal generoso sangue dei compagni. Battaglia della Marmarica e della Sirtica, 19 novembre /94/ - 19 gelllwio 1942 - Agedabia - Ese Sceleidima - Solfuch - El Mechili, 2 I gennaio - 8.febbraio /94 2. Di, Benemerenza

.lVledaglia d'Argento - Decrelo 5 giugno /910. Si segnalò per operosita, coraggio, filantropia e abnegazione nel portar soccorso alle popolazioni funestate dal terremoto ciel 28 dicembre I 908. (A. I XXX battaglione). Al Valor Civile

Attestato di Pubblica Benemerenza Partecipava con ammirevole slancio agli interventi di soccorso in favore di centri devastati da una calamità naturale. // novembre - 7 dicembre /966 - Firenz.e e PmFincia (Al XXVJ/1 battaglione).


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A1edaglie d'Oro al Va/or Militare Tenente GIUSEPPE RECAZZI: Africa Settentrionale, 25 -26 novembre I941 . Soldato SETTIMIO DI BATTISTA : Africa Settentrionale, 25-26 novembre I 941. Caporale AURELIO ZAMBONI: Africa Settentrionale, 12-1 5 dicembre I 941 .

Stemma Araldico Decreto 2 ottobre 1976 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 in data 9.2. 1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: d'oro, trinciato eia una banda di porpora caricata di quattro bisanti anch'essi d ' oro; a sinistra un cordoncino con fiocco per polvere da sparo, posto ai lati dello scudo e legato ad uno scudetto ancile d'azzurro, caricato da un silfio d 'oro cli Cirenaica; a destra due sciabole incrociate d'azzurro una delle quali a lama diritta, sormontate da una stella d'azzurro. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: ( 1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto " INVICT E, ACRITER, CELERRIME". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro ciel nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore : annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura Per comprendere tutta la g loria militare acquisita dal reggimento in oltre un secolo cli vita è s tato adottato lo scudo pieno d ' oro (colore araldicamente rappresentativo della forza e ciel comando). La banda di porpora (colore tradizionale della Specialità) comprende quattro bisanti (figure som ig lianti a monete) in riferimento ai quattro anni cli durata della guerra 1915- I 8. Il cordoncino verde è quello cieli' antica fiaschetta per polvere dei primi reparti bersaglieri mentre nello scudetto d'azzurro vi è il silfio di Cirenaica: tale simboJogia è riferita alle antiche tradizioni ciel Corpo e al comportamento tenuto dal 9° in Africa Settentrionale nel corso del secondo conflitto mondiale. Le due sciabole ricordano la partecipazione al la battaglia cli Custoza ne l I 866 e la stella d ' azzurro è simbolo della M.B.Y.M. concessa al XXVIII battaglione per l'impiego a San Giovanni in Persiceto nel gennaio 1869.

Comandanti 9° REGGIMENTO BERSAGLIERI ( 1871 -1942) Col. G. Battista De Maria Col. Daniele Andreis d i Mondrone Col. Luig i Fecia di Cossato Col. Pietro Domberti Bocconi Col. Dionigi Amerio Col. Giuseppe Ruggero Col. Giorgio Cigliana Col. Vittorio Sain t Amour di Chcnaz Ten. Col. Alessandro Angeli Col. Roberto Resta Col. Alessandro Angeli Col. Luigi Baroni s Col. Guglielmo Ranieri

Col. Guglielmo Calderara Col. Roberto Pasini Col. Francesco Borelli Col. Arturo Raclaelli Col. Alberto Ricciardi Ten. Col. Girolam Ghibaudi Col. Fidia Condrada Col. Ettore Bastico Col. G iovanni Messe Ten. Col. Alpinolo Paoletti Col. Ettore De Blasio Col. Arturo Scattini Ten. Col. Giovanni Celloni Col. Arturo Scattini Col. Umberto Bordoni


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Bersa 0 /ieri

Ten. Col. Ten. Col. Ten . Col. Ten . Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.

Ten. Col. Luigi Togna (int.) Ten. Col. Renato Biancol i Borgh i (int.) Cap. Ennio Dc Bencdictis (int.) Cap. Eugenio Blandi (inl.)

28° B ATIAGUONE BERSAGLIERI "0SLAVIA" ( 1975) Ten . Col. Fernando Sacchini Ten. Col. Vincenzo Pezza Ten. Col. Francesco Busà Ten. Col. Silvio SauJJe Ten. Col. Alessandro Ferrara Ten. Col. Antonio Diglio

Silvano Lazzarini Raffae le Grieco Umberto Mangia Francesco Criscol i Biagio d i Grazia Giuliano Miscia Silvano Bigongiari Giuseppe Muto G. Carlo Coscia Sergio Santini Dario Cerniglia

Sedi 1871-74 1874-75 1875-77 1877-79 1879-84 1884-87 1887-92 1892-98 1898-1900

Bari Parma Rimini Ravenna Milano Vittorio Verona Firenze Livorno

1900-05 1905-09 1909-29 1929-36 1936-37 1937-40 1940-42 1975

Palermo Napoli Asti Zara Tarvisio Treviso (UD) Cremona Bellinzago Novarese (NO)


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L'Fsercito Italiano \'erso il 2000

11 ° REGGIMENTO BERSAGLIERI Morto: "Quis ultra?" Festa: 18 giugno - anniversario della costituzione della Specialità ( 1836). Sede: O rcenico Superiore (PN) - Caserma "Leccis". Mostrina: fiamma a due punte di colore cremisi.

Origini e vicende organiche TI 16 settembre 1883 viene costituito in Caserta l'1J 0 Reggimento Bersaglieri con i quarti battaglioni ceduti dai reggimenti 1°, 4° e T' che assumono rispettivamente la numerazione di I, II e TIJ. Con decreto 18 giugno 1886 i battaglioni riprendono il numerico di origine e divengono XV(formato nel 1859 ed assegnato al 2° reggimento, dal I 871 al 1883 inserito nel 7° reggimento), XXVII (formato nel 1860 ed assegnato al I0 reggimento nel quale rimane fino al 1883), XXXIII (formato nel 1861 ed assegnato al 6° reggimento. dal 1871 al 1882 inserito nel 4°); il 1° ottobre 1910 viene fom1ato l'Xl battaglione ciclisti. Nel giugno 1912 il XXXIX battaglione, di nuova formazione , sostituisce il XVclislocato in Libia; per la guerra 1915-18 il deposito costituisce il 17° Reggimento Bersaglieri. Il XV battaglione rientra in Patria nel maggio 1918 e dal 9 luglio viene assegnato alla 2• Divisione cl' Assalto, rimanendo autonomo fino al termine del conflitto. L' 11 ° Reggimento è impegnato fino ali' I I febbraio I 9 I6 nell ' ambito delle di visioni di fanteria, successivamente è inquadrato nella II Brigata Bersaglieri affiancato prima dal 9° Reggi mento poi, dal 6 novembre I 916, dal 7° Reggimento. Il 3 novembre I 9 I 8 la II Brigata parte via mare da Venezia di retta a Trieste ove a sera sbarcano per primi i battaglioni X e XXXIX seguiti poi dalle altre truppe. L'XI battaglione ciclisti agisce a sua volta come unità autonoma fino al termine del conflitto meritando tre Medaglie cl' Argento al V.M. ; dal 1O dicembre 1920 diminuisce notevolmente di forza e si riduce ad una compagnia che prende il nome di Compagnia Ciclisti della Venezia Giulia ed è poi sciolta il 23 marzo 1921. Nel 1920 il reggimento rimane con i battaglioni XXVII e XXXJTI; il XXXIX dapprima reso quadro è poi sciolto. Il 6 settembre I 921 anche il XXVII diviene quadro ma è ricostituito il 1° gennaio I 923 allorchè si rorma in posizione quadro il XV battaglione. Dal IO maggio 1923 il reggimento è trasformato in ciclisti e tale rimarrà sino al 1936. Nel 1924 una nuova variante organica prevede il XXXlll battaglione quadro ed i 1XV effettivo. La legge ordinativa 11 marzo I 926 ne conferma la composizione su comando, X V e XXVII battaglione, deposito; e tale rimane sino al maggio 1937 quando viene ricostituito il XXXIIl battaglione. inizialmente quadro poi effetti vo nel 1938, anno in cui è assegnata al reggimento anche la 71 a compagnia cannoni da 47 /32. Dal I O febbraio 1938 J' 11 ° Bersaglieri è inquadrato nella Di visione Celere "Eugenio di Savoia" (I") unitamente ai Reggimenti di Cavalleria "Piemonte Reale" e "Cavalleggeri cli Sai uzzo" e I 0 Artiglieria Celere, nonchè al I Gruppo Carri Leggeri "San Giusto". Con tale grande unità prende parte al secondo conflitto mondiale nel corso del quale tuttavia cambia più volte dipendenza. Il XXXIII battaglione passa a far parte ciel VII Corpo d'Armata dal 1° giugno 1941. il 1° luglio sempre del 1941 si forma il LI battaglione bersaglieri d'istruzione ceduto un mese dopo alla Divis ione Celere "Emanuele Fi liberto Testa di Ferro" (2"). L' 11 ° Bersaglieri è sciolto 1'8 settembre 1943, a seguito degli eventi determinati dall'armistizio, in territorio Jugoslavo (Dalmazia). Con la ristrutturazione cieli' Esercito il l O novembre 1975, in Aviano, viene costituito il 27° Battaglione Bersaglieri "Jamiano", per trasfo1mazione del preesistente XXXVITI battaglione b. del disciolto 132° Reggimento Carri. Al 27° sono affidate la Bandiera e le tradizioni di valore del l' 11" Reggimento Bersaglieri. La nuova unità è inquadrata nella l 3t' Brigata Corazzata "Manin" poi (dal I 986) 132" Brigata Corazzata "Ariete". Nell'ambito ciel riordinamento della Forza Annata il battaglione perde la propria autonomia il 29 settembre 1992 ed il giorno successivo è inquadrato nell' 11 ° Reggimento Bersaglieri che si ricostituisce in Aviano (PN). Due compagnie ciel reggimento prendono parte nel gennaio-febbraio 1993 all'operazione "Vespri Siciliani", in concorso al controllo ciel territorio, con la Brigata" Gorizia" . L'8" compagnia pa1tecipa dal 9 al 30 novembre 1994 alle operazioni di soccorso in Piemonte, nelle zone alluvionate.


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lkrsaglieri

Campagne di guerra efatti d'anne Unità preesistenti Centro - Meridione (1860-61): XXVII battaglione - Civitella del Tronto Terza di Indipendenza (1866): - Custoza Roma (1870): XXXIII battagl ione 11° Reggimento Eritrea (1895-96): concorre alla formaz ione dei battaglioni I, III. IV e V con 10 ufficiali e 423 soldati. I battaglione: Adua Libia (1911-12): · 19 11: Sciara Sc iat - 19 I 2: Sic.li Said - Zanzur - 1913: Assaba Prima Mondiale (1915-18) : 1915: Carso: Monte S. Michele (lug.), Plezzo (ago.), M. Javorcek (set.) 1916: M.onfalcone: q.85 - q.93 (ago.), q.1 44 (set.) 1917: Carso: Jamiano, Fiondar (rnag.-ago .) - M. Piana, Passo della Mauria (ott.) 1918: Strella di Serravalle, Rev ine Lago (30 ott.), Trieste (3 nov.) Africa Orientale (1.935-36): fornisce a reparti vari mobilitati 3 ufficiali e 82 soldati Albania (1939): XXVII battaglione Seconda .Mondiale (1940-43): - I 941 -43: territorio Jugoslavo

Ricompense alla Bandiera(':<) Al Valor Militare

Ordine Militare d'Italia - {)ecreto 5 giugno 1920 Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battagl ia, conobbe ogni limite cli sacrificio e di ardimento; audace e tenace, dornè> infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d' Italia ( /915-1 8). (All'Arma di Fanteria). Medaglia d'Oro - Decreto 12 novernbre 19 11. Per essersi particolarmente distinto per prove di mirabile valore e di esemplare fermezz a nel fatto d' arme del 23 ottobre davanti a Tripoli. Medaglia d'Argento - Decreto 5 giugno 1920. ln combattimento od in trincea fu costante esempio di valore, di tenacia e di saldezza. Con slancio irresis ti bi le, superate le munite trincee avversarie, conqui stava, di primo sbalzo, le posizioni di Jami ano, dando poi efficace contributo al la conquista della li nea cli fion dar. Richi amato in' li nea dopo due giorni per frontegg iare un -violentiss im o attacco nem ico, si gettava ancora nella lotta con audaci a ed abnegazione subli mi (q.144, Jamiano, Lùiea di Fionda,; novembre 1916 - giugno 1917). Medaglia di Bronzo - Determinazione 21 dicembre I 91 3. Per la prova cli valore data dai battaglioni XXVII e XXXlll nel combattimento ciel 23 marzo 19 13 ad Assaba. (*) Le motivazioni delle tre Medagl ie d'Argento al Y.M. concesse all' XI battaglione ciclisti sono riportale nella sintesi storica

del 7° rcggirnento a pag. 426.


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L'Esercito Italiano verso il 2000

Medaglie d'Oro al Valor Militare Maggiore ROBERTO LAVEZZERI: Custoza, 24 giugno 1866. Capitano RAFFAELE PERGOLESI: Libia, 23 ottobre 1911. Aspirante Ufficiale FEDERICO GRIFFO: Jamìano, 23-25 maggio 1917. Sodato SANTINO LUTRI: Russia, 11 agosto 1941. Soldato FRANCESCO KlRN: Balcania, 2 dicembre 1941. Sottotenente GIUSEPPE RICCARDI: Monte Granale di Jesi, 17 luglio 1944.

Stemma Araldico Decreto 2 ottobre 1976 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 in data 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: partito; il primo d ' argento alla colonna spezzata su basamento, al naturale, accostata in capo da due silfi di rosso; il secondo d'azzurro ad un monte all' italiana d'oro dì tre cime uscenti dalla punta, sormontato da due gemelle pure d'oro, ondate, poste in fascia. Il tutto abbassato ad un capo d'oro caricato dal quartier franco d 'azzurro alla palma fruttata d'oro (Tripoli), radicata su campagna di verde. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (I) Lista bifida: d 'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "QUIS ULTRA?". , (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura La prima partizione è dedicata alle operazioni in Libia alle quali ha partecipato I' 11 ° fra il 1911 ed il 1913: la colonna recisa ricorda l' olocausto dei bersaglieri a Sciara Sciat ed i due silfi sono emblema delle località ove sono state concesse le due medagl ie al V.M., una d'oro (a Tripoli) ed una di bronzo (ad Assaba). Nella seconda partizione, s ullo smalto d'azzurro simbolo cli amor di Patria e di Jeallà, sono ricordati i fiumi Tagliamento e Isonzo (gemelle ondate) ed il Carso e le colline che sovrastano l'Isonzo (monte all'italiana), zone ove i bersaglieri si sono valorosamente battuti nel corso della prima guerra mondiale. Il capo d ' oro si mboleggia la massima ricompensa la V.M. concessa al reggimento per il fatto d'arme di Tripoli , località rappresentata nel quartier franco dalla palma.

Comandanti 11 ° REGGIMENTO BERSAGLIERI (1883-1943) Col. Giulio Vassalli Col. Carlo Ferraris Col. Alessandro Massa Col. Carlo Corticelli Col. Luciano Merlo Col. Giuseppe Caligaris Col. Stefano Hidalgo Col. Domenico Mazzoli Col. Gustavo Fara

Col. Luigi Agliarcli Col. Andrea Graziani Col. Giuseppe Barbiani Col. Giovanni Beruto Col. Giovanni Caponi Col. Gino Graziani Col. Alessandro Paselli Col. Fernando Po Col. Mario Boccacini Col. Eugenio De Renzi


Bersaglieri

Col. Col. Col. Col. Col. Col.

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Alfredo Baccari Antonio Luridiana Vincenzo Robertiello Guglielmo Mingo Michele Adabbo Renato Lalli

27° BATTAGLIONE BERSAGLIERI "JAMIANO" (1975-92) Ten. Col. Franco Gozzoli Ten. Col. Abramo Campetti Ten. Col. Giuseppe Battaglia Ten. Col. Francesco Manfredelli

Ten. Col. Marcello Cataldi Ten. Col . Carmelo Marletta Ten. Col. Alfredo Vasta Ten. Col. Nicolò Nicolosi Ten. Col. Francesco Lipira Ten. Col. Ernesto Alviano Ten . Col. Luciano Strizzolo Ten. Col. Alessandro Montuori Ten. Col. Domenico Maddau 11 ° REGGIMENTO BERSAGLIERI ( 1992) Col. Aldo Limoncelli Col. Luciano Strizzolo

Sedi 1883-86 1886-92 1892-99 1899-1903 1903-09 1909- 11 19 I 1-13 1913-15

Caserta Firenze Verona Ancona Asti Napoli Tripolitania Napoli

1915-18 1919-21 1921-23 1923-25 1925-43 I 975-92 1992 ·

zona di operazioni Ancona Postumia Abbazia Gradisca d'Isonzo Aviano (PN) Orcenico Superiore (PN)


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L 'Esercito fw[i(lnu verso il 2000

12° REGGIJVIENTO BERSAGLIERI (XXfll Repario d'Assalto Fiamrne Cremisi)

Motto: "Victoria Nobis Vita" Festa: I 8 gi ugno - anniversario della costituzione della Specialità ( I 836). Sede: Trapani - Caserma "Giannettino". Mostrina: fiamma a due punte di colore cremisi.

Origini e vicende organiche Il I 6 settembre 1883 viene costituito in Verona i I 12° Reggimento Bersaglieri con i quarti battaglioni ceduti dai reggimenti 6°. 8° e J 0° che assumono rispettivamente la numeraz ione di J, II e lll. Con decreto 18 giugno 1886 i battaglioni riprendono il numerico di origine e divengono XXI (formato nel 1860 ed assegnato al I O reggimento, dal I 871 al 1883 inserito nel 6° reggimento). XXIII (formato nel I 860 ed assegnato al 3° reggime nto, dal I 871 al I 883 inserito nell' 8° reggimento), XXXVI (formato nel 1861 ed asseg nato al 5" reggimento, dal 1871 al 1883 inserito nel 10° reggimento). Il I O ottobre I 9 I O viene formato i I XJJ battaglione ciclisti che sarà poi soppresso nel novembre 1919. Per la g uerra 1915-18 il deposito costituisce il 18° Reggimento Bersaglieri ed i ballaglioni autonomi LII e LVI. Il 12° Reggimento è impegnato inizialmente nell ' amb ito delle divisioni di fanteria, successivamente, dal 15 febbraio 19 16. è inquadrato nella I Brigata Bersaglieri assieme al 6° Reggimento. li XII battaglione ciclisti agisce a sua volta come unità autonoma fino al termine ciel conflitto. Il 21 luglio 1919 per ord ine del Comando Supremo il reggimento viene sc iolto e cede i reparti ai reggimenti bersaglieri 4", 7° e 11 °; dopo pochi giorni, il 4 agosto, il Ministero della Guerra ne dispone la ricostituzio ne. Nel marzo 1920 è ridotto a quadro il XXXVI battaglione, quindi dal 31 agosto 192 1 rimane con il solo XXIII battaglione effeuivo. Ricostitui to il I O maggio 1923 il XXI battaglione. dal luglio 1924 tutto il reggimento è trasformato in ciclisti e tale rimarrà sino al 1936. Nel novembre 1937 incorpora il battaglione AUC, trasferito da Bassano del Grappa a Pola sede del reggimento; il battaglione si affianca ad una compagnia AS, costituita nel mese cli maggio dello stesso anno. Il I O aprile 1939 è ricostituito il XXXVI battaglione (in sostituzione ciel XXIII inviato in Albania, il quale rientra il 15 novembre e diviene quadro), quindi dal 7 settembre 1939 il 12° si trasforma in reggi mento motociclisti su comando, XXI battaglione motociclisti, XXXVI battaglione autoportato e compagnia cannoni da 47/32, ai quali si unisce successivamente anche il ricostituito XXIII battaglione autoportato. Nell'ottobre 1939, trasferito eia Pola a Reggio Emilia, il 12° lascia in Istria il battaglione AUC (in attesa della trasformazione dello stesso in Scuola AUC Bersaglieri) ed entra a far parte della Divisione Corazzata "Littorio" (133") unitamente ai Reggimenti 33° Fanteria Carrista e 133° Artiglieria Corazzata; con tale grande unità opera nel secondo conflitto mondiale. Il 1° agosto I 941 il 12° è trasformato in reggimento motorizzato tipo A.S. su comando, XXI battaglione armi accompagnamento e e/a, XXJJJ e XXXVI battaglione autoportato , 12" compagnia motociclisti, autoreparto. li deposito mobilita anche il CXXXIII battaglione cor., che diviene poi VIII battaglione cor., ed opera anch'esso in Africa Settentrionale. li reggimento è sciolto, per eventi bellici. 1'8 dicembre I 942, dopo la battaglia di El Alarnein. L' 11 aprile 1961 il I battaglione bersaglieri del 182" Reggimento Fanteria Corazzato è trasformato in XXIII Ballaglione Bersaglieri ma l'unità il 24 settembre 1964 cambia numerico in Xl battaglione. Tuttavia un mese dopo, il 20 ottobre, il XXIII Battaglione si ricostituisce, per trasformazione del XII battaglione b. in seno al 32° Reggimento Carri. Con la ristrutturazione dell'Esercito, il 1° ottobre 1975, in Tauriano, il XXIII battaglione diviene autonomo e prende il nome di 23° Battaglione Bersaglieri "Castel di Borgo"; nella circostanza viene reso erede delle tradizioni di valore sia del 12° Reggimento Bersaglieri, ciel quale riceve la Bandiera, sia del XXIII Reparto d'Assalto Fiamme Cremisi. Tale uni tà, formata nel 1917 ha preso parte all'ultima fase della prima guerra mondiale meritando la M.0.Y.M.


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Bersar;lieri

Dall 'ottobre I983 al gennaio 1984 la 9" compagnia (2 ufficiali, 9 sottufficiali e 99 soldati), inserita nel 3" battaglione bersaglieri "Ccrnaia", opera in Libano con il Contingente Italiano nell'ambito della Forza Multinazionale cli Pace a protezione del campo palestinese cli Chatila a Beirut. JI 1° aprile I991 il battaglione è trasferito dalla Brigata "Marneli" alla 132" Brigata Corazzata "Ariete" quindi il 31 marzo I992 viene assegnato alla Regione Militare della Sicilia per essere inserito nella Brigata mcc. "Aosta''. Nell 'ambito del riordinamento della Forza Armata il battaglione perde la propria autonomia il 2 settembre 1992 ecl il giorno successivo è inquadrato nel 12° Reggimento Bersaglieri che si ricostituisce in Trapani. Dal luglio 1992 l' unità è impegnata nell'operazione "Vespri Siciliani'' con il compi to di gestire le attività operative in tutta l'area di giurisdizione della provincia cli Trapani. L'impegno prosegue anche negli anni 1993 e 1994.

Campagne di guerra e.fatti d'anne Unità preesistenti:

Centro - Meridione (1860-61): - Ancona, Civitella del Tronto Terza di Indipendenza (1866): - Borgoforte, Primolano, Borgo Roma (1870): XXI e XXXVI battaglione 12° Reggimento Eritrea (1895-96): concorre alla fo rmazione dei bauaglioni I, Ili, V e VI con 11 ufficiali e 379 soldati. I battaglione: Aclua Libia (1911.-12): Fornisce a corpi e servizi mobi litati 7 ufficiali e 905 solclati Prima Mondiale (1915-18): 19 I 5: M. Mrzli (giu.) - Sleme (ago.) i 916: Carso: Veliki Hriback (ott.), Pecinka, q.308 (nov.), Vippacco (nov.-dic.) I 917: Medio Isonzo: M. Vodice (rnag.) - Bainsizza: Semmer, Oscedrilk (ago.) - M. Globokak, Pradamano (ott.) - Melette di Gal lio (clic.) 1918: Val Frenz.eJa: Pizzo Razzea (giu.') - Vin orio Veneto (ott.-nov.) 1918: XXIII Reparto d'Assalto: Piave: Capo Sile, Cà del Bosco (giu .-lug.) - Vittorio Veneto: M. Pertica (ott.-nov.) Africa Orientale (1935-36): fornisce a reparti vari mobilitati 10 ufficiali . Albania (1939): XXIII battaglione Seconda Mondiale (1940-43): - 1940: fro nte alpino occidentale - 1941: Jugoslavia - I942: Africa Settentrionale: Sicli Rezegh. Fuka, El Alamein

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare

Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920 Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell ' aspra battaglia, conobbe ogni lin1ite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, do,nò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia ( 1915-18). (All'Arma di Fanteria). Medaglia d'Oro - Decreto 5 giugno 1920 Si scagl iò con impeto fulmineo su colonne nemiche irrompenti dal Piave, inchiodandole in una improvvisata linea difensiva, per ben cinque giorni di mischie furibonde e sanguinose. Richiamato poco dopo nella lotta, vi tornava con abnegazione sublime, dando validissimo contribpto alla riconquista cli Capo Sile. Logoro, ma non domo, rinserrava successivamente le sue diradate fila in un ferreo nucleo cli volontari, che il suo nome riportavano sull'ardente campo di battaglia, conquistandovi un formidabile caposaldo. ( Piave, Capo Site, Cà del Busco. 15 giugno - 15 luglio /9 l 8j. (Al XXlll Repwto d'Assalto).


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L 'Eserciw Italiano verso il 2000

Medaglia d'Argento- Decreto /6 maggio 1909. Non risparmiò fatiche e pericoli nelle varie missioni di cui venne incaricato; specialmente poi si distinse per somma bravura nell'attacco al Castel cli Borgo, la cui occupazione era importantissima, onde non esporre ad esser girate le truppe che assalivano il paese. L' occupazione ciel paese fu eseguita con una celerità straordinaria, mettendo in fuga il nemico che lo difendeva e la batteria cli razzi che dominava la strada principale (Castel di Borgo, 23 luglio 1866). (Al XXIII Battaglione). Medaglia d'Argento - Decreto 29 dicembre I 9I 6. Allo Sleme il XXI battaglione ed al Mrzli i battaglioni XXlll e XXXVI in ripetuti attacchi contro le ben difese trincee nemiche, fra inenarrabili difficoltà e dure privazioni, per più giorni seppero lottare strenuamente dando magnifico esempio cli slancio, di saldezza e di disciplina ( / 4 giugno; 14 agosto 1915). 0

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Medaglia d'Argento - Decreto 29 ottobre 1922. Sotto violento fuoco attraversava l'lsonzo irrompendo nel le trincee nemiche, in quattro giorni di aspra lotta validamente concorreva, con slancio intrepido e fulgido valore, aJ conseguimento della vittoria. Malgrado le forti perdite subite manteneva tenacemente le posizioni conquistate resistendo a violenti e ripetuti contrattacchi nemici (Bainsizza, /6-20 agosto /917). Si distinse per slancio ed ardimento nella riconquista di una importante posizione (Globokak, 25 ottobre /917). Al Valore dell'Esercito Medaglia d'Argento · Decreto 4 gennaio I 978. Direttamente coinvolto nel grave terremoto che colpiva il Friuli, interveniva tempestivamente in soccorso delle popolazioni colpite con tutte le risorse di uomini e di materiali. Su condizioni di estrema difficoltà ed a rischio della propria incolumità per il perdurare delle scosse e dei crolli, si prodigava, in generoso slancio di fraterna solidarietà, al soccorso dei feriti e dei sepolti dalle macerie, contribuendo a ridurre i danni provocati dalla sciagura ed a infondere sicurezza e fiducia ai sinistrati L' opera svolta ha riscosso il plauso delle Autorità e la gratitudine della popolazione soccorsa e sollevata dalle immediate sofferenze. Friuli, 6 maggio 1976 - 30 aprile 1977.

Medaglie d'Oro al Valor Militare Sergente GIUSEPPE CARLI: M. Mrzli, I giugno 1915. Tenente GUIDO MAIFRENI : Meletta di Gallio, 4 dicembre 1917. Tenente GIUSEPPE MANCINI: M. Miele, 4-5 dicembre 1917. Capitano GIUSEPPE ALBANESE RUFFO: Africa Settentrionale, 29 maggio 1942.

Stemma Araldico Decreto 7 ottobre 1976 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 in data 9-21987 - Giornale Ufficiale ciel 14-2-1987). a. SCUDO: interzato in palo; il primo d'azzurro, al castello con cortina diroccato d'argento, finestrato di nero, torricellato di due pezzi: uno cilindrico, l'altro quadrangolare (Castel di Borgo); il secondo d'argento, alla traversa di porpora accostata a destra da tre stelle alpine al naturale e a sinistra da un silfio di rosso; il terzo d'azzurro, a tre monti d'oro all'italiana uscenti dalla punta e sormontati da un fiume ondato d'oro posto in fascia (Isonzo). li tutto abbassato ad un capo d'oro col quartier franco d ' azzurro caricato da un gladietto d'argento manicato d'oro in palo. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: ( 1) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "VICTORL-\ NOBIS VITA". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centrn del nastro con i colori della stessa.


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Bersap,fieri

(3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predello, passando dietro la pane s uperiore del lo scudo.

Sintesi della blasonatura La prima partizione è dedicata a Castel di Borgo, località della Valsugana ove il XXIII battaglione ha meritato una M.A .V.M. nel 1866 e della quale ha assunto il nome nel 1975 . La seconda parti7.ione è riservata alla partecipazione ciel reggimento alla guerra 1940-43 . Nella pan e superiore le stelle alpine simboleggiano il fro nte alpino occidentale, nella parte inferiore il sil fio ricorda le operazioni in Africa Settentrionale. Il color porpora della "burella" è il colore tradizionale della Specialità. La terza partizione è riferita alla prima guerra mondiale: in particolare vi sono rappresentati il fiume Isonzo, sulle cui rive i bersaglieri elci reggimento meritarono una M .A.V.M . ed una M .B.Y.M., ed i monti che sovrastano lo stesso fiume, teatro cli gloriose imprese. Il capo d ' oro simbo leggia la massima ricompensa al Y.M. meritata dal XXIII Reparto d' Assalto (le cui tradizioni sono state affidate al reggimento) come testimonia il gladio riportato nel quartier franco. Lo smalto d'azzurro è simbolo d ' amor d i patria e lealtà, lo smalto d'argento è simbolo cli concordia.

Comandanti 12° R EGGIMENTO BERSAGLIERI ( 1883-1 942) Col. Costantino Morozzo della Rocca Col. Pietro Coell i Col. Edoardo Escard Col. Ernesto Chiarla Col. Giuseppe Maj orca Col. E ugenio De Rossi Ten .Col. Nicola Marzucco Col. Santi Checcherini Ten. Col. Alberto Rossotti Ten. Col. Pietro Frigerio Col. Giaci nto Melchioni Col. Roberto Raggio Col. Giovanni Cocconi Col. Umberto Moretti Col. Francesco Scolli Ten . Col. Angiolo Tosi Col. Sil vio Bclluzzi Col. Arturo Ben ign i

Col. Vi ncenzo Vittoria Col. Gaetano Amoroso

23 ° ~ATTAGLIONE B ERSAGLIERI " CASTEL DI BORGO" (1975-92) Ten. çol. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Tcn. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Tcn. Col. Ten . Col.

Pardo Iasenzaniro Marino Romito G . Carlo Fabbri Carlo Bell inzona Roberto Bigi Renato Salvo Mario Capone Franco Scararnagli Raffaele Cirillo Antonino Ceccon i Umberto Paglino

12° R EGGIMENTO BERSAGLIERI (1992) Col. Francesco Cristadoro CoJ. N. Giacomo N icolosi

Sedi 1883-87 1887-9 1 1891 -95 1895-1 901 1901-07

Verona Vittorio Roma San Remo Brescia

1907-33 1933-39 1939-42 1975-92 1992

M ilano Pola Reggio Emilia Tauriano (PN) Trapani


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I. Esercilo lwliano Perso il 2000

18° REGGilVIENTO BERSAGLIERI Mollo: ·'Invitto e pronto a rinnovar le glorie" Festa: 18 giugno - anniversario dell a costituzione della Specialità ( 1836).

Sede: Cosenza - Caserma "Sellino". Mosrrina: fiamma a due punte di colore cremisi .

Origini e vicende organiche Jl 18° Reggimento Bersaglieri è costituito dal deposito del 12° Bersagl ieri nel corso del primo

confl itto mondiale, il 31 gennaio 19 17, con i battaglioni LXVTT, LXVIII e LXIX cli nuova formazione. Prende parte alle operazioni inquadrato nella TlJ Brigata Bersaglieri della quale fa parte anche il I7° Reggimento. Sciolto il 3 I dicembre 19 I9, il 18° è ricostituito presso il deposito ciel 3° Bersagl ieri il I0 aprile 1935 con i battaglioni LXVII e LXVIII ccl è ancora disciolto il 31 dicembre 1936. Il IO febbra io 1942 viene formato presso il deposito ciel 5° Bersaglieri, in Siena, il 18° Reggimento Bersaglieri (RE.Co.) comprendente il I e Il gruppo esplorante, rispettivamente su 1• cp. autoblindo, 2" e 3" cp. carri L40 e 4" cp. motociclisti (il I) e su 5" cp. cannoni semoventi da 47/32 e 6" cp. cannoni e/a da 20 mm. (il II). Dopo pochi giorni le due compagnie carri TAO sono cedute per la costituzione ciel LXVII battaglione che è inviato poi al front.e russo con la Div isione Celere ''Principe Amedeo Duca èl' Aosta" (P.A .D.A.) (3"). Il 15 aprile sempre del 1942 i due battaglioni prendono il numerico di LXVIll e LXIX (il preesistente LXVIll battaglione motociclisti del 1° rgpt. celere diviene LXXI battaglione motociclisti). Dal 3 gennaio 1943 il reggirnento è assegnato alla 4" Armata dislocata in Provenza e nei primi giorni di settembre inizia il trasferimento per ferrovia verso il Lazio, destinato al Corpo cl' Annata Motocoranato per essere assegnato alla Divisione Leg ionaria Corazzata "Centauro" ( 136"), interessata alla difesa della Capitale. In seguito agl i avvenimenti conseguenti alla conclusione dell 'arm istizio il reggimento è sciolto in data 8 settembre. Alcun i reparti partecipano a scontri contro i tedeschi nella zona di Tivoli - Zagarolo e al passo della Futa presso Firenze (4" cp. motociclisti in trasferimento per via ordinaria). Con la ristrutturazione cicli ' Esercito ha vira in Persa no, i I I O no vembre 1975 il 67° Battaglione Bersaglieri ".Fagarè" forma to con persona le de l TV battag li one ciel disciolto 3° Reggimento Fanteria Co razzato. La nuova unità, cu i vengono affidate le tradizioni e la Bandiera elci 18° Reggimento, è inquadrata ne ll a Brigata Motoriuata ·'Pinerolo''. Personale del bar.taglione, inserito nel 3° "Cernaia", partecipa da l dicembre 1992 al gennaio 1993 all 'operazione ·'Vespri Siciliani" in concorso al mantenimento dell 'ordine pubblico. Nell'ambito del riordinamen to della Forza Armata il battaglione, inserito nell'8" Brigata Bersaglieri "Garibaldi ", perde la propria auto nomia il 9 settembre 1993 ed il giorno success ivo è inqu adrato nel 18° Reggimento Bersaglieri che si ricostituisce in Cosenza. Anche il reggimento partecipa in Sicilia all 'operaz ione " Vespri" dal 14 aprile al 7 giugno 1993, nella zo na di Palermo, e dal 5 ottobre al 6 dicembre I993 nella prov incia di Agrigento. Nel 1994, dal 1° febbraio all'8 apri le, il 18° opera in Calabria nel qu adro dell'operazione " Riace" per il controllo del territorio. ·

Campagne di guerra e fatti d'arme Prima Mondiale (1915-18): - 19 I7: Castagnevizza: q.244 (ago.) - Piave: Fagarè (nov.), Cà Lunga (dic.) - 1918: Due Piavi (giu.-lug.) - Vittorio Veneto: Castel Romano, Chiese (ott.-nov.) - 1919: Libia Seconda Mondiale (1940-43): - 1942-43: Francia meridionale - 1943: territorio nazionale - I942-43: fronte russo (LXV II ballaglione)


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Bersaglieri

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare Ordine M.ilitare d'Italia - Decre10 5 giugno 1920 Nei duri cimenti della guerra. nella tormentata trincea o nelraspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e cli ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtL1 dei rigli cl' Italia ( 19 I 5-l 8). (All'Arma di Fanteria).

Medaglia d'Oro - Decreto 5 giugno 1920. Con impeto fulmineo si gellava sul nemico, passato sulla destra del Piave, fiaccandone in mischie furibonde la disperata ·tenacia. Con entusiastico sacrificio di sangue contribuiva alla riconquista del primo lembo della Patria invasa, ricongiungedosi nella gloria alle più antiche e fulgide tradizioni dei bersaglieri (Fagarè, 16-17 no1 embre 1917; basso Piave, 22 giugno 1918; 2-6 luglio /918). 1

Medaglie d'Oro al Valor Afiliture Capitano FRANCESCO Rou.\ NDO: Mulino della Sega, Piave, 10 novembre 19 17.

Stemma Araldico Decreto 30 aprile 1976 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 in data 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2. I 987). a. SCUDO: Partito: nel primo tagliato d'azzurro e d'argento caricato del tridente bi zantino d' Ucraina dai colori dell ' uno nell'altro; nel secondo d'azzurro ai tre gigli d'oro (2, I). TI tutto abbassato ad un capo d' oro con quartier franco d'argento caricato da un fiume in sbarra pure d'argento. b. CORONA TURRITA. c. ORNAMEiVT!: (l) Lista bifida: cl' oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scucio, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "INVITTO E PRONTO A RINNOVAR LE GLORIE". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scucio con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastro rapprese ntativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura La prima partizione è dedicata all'impiego ciel LXVII battaglione sul fronte russo, come simboleggiato dal triclenr.e cl ' Ucraina. Nella seconda partizione è ricordato il periodo trascorso dal reggimento in Francia (rappresentata dai gigl i), sempre nel corso ciel secondo conflitto mondiale. Il capo cl' oro simboleggia la massirna ricompensa al Y.l'vt. concessa per il comportamento tenuto dai bersaglieri del 18° durante la guerra 19 15- 18, in particolare sul Pi ave, fiume riportato nel quartier fran co.

Cornandunti 18°

REGCilMENTO BERSAGLIERI ( 1917-19)

Col. Augusto Boinaghi Ten. Col. Ettore Peclrocchi Col. Fil ippo Zarnboni 18°

REGGIMENTO BERSAGLIERI ( 1935-36)

Col. Ugo Tabell in i

18° REGGIMENTO BERSi\GI.IERI (R.E.CO.) ( 1942-43)

Col. Alberto Forneris Col. Manlio /dessi 6T' 8ATIAOLIONE BERSAOLIER.l "FA.GAJ{È" ( 1975-93)

Ten. Col. Giuseppe Cirielli Ten. Col. Antonino Bcrnava


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Ten. Ten. Ten. Teo. Ten. Ten.

L'Esercito Italiano verso il 2000

Col. Pasquale Pellegrino Col. Gabriele Susi Col. Italo Scarpa Col. Giulio Faraglia Col. Ugo Bosco Col. Ottavio Renzi

Ten. Col. Alberto La Pica Teo. Col. Nicola Palma Ten. Col. Andrea Mastroianni

I 8° REGGIMENTO BERSAGLIERI (1993) Col. Angelo Carrino Col. Biagio Di Grazia

Sedi 1917- 19 1935-36

Zona di operazioni Milano

1975-92 1993

Persano (SA) Cosenza


ALPINI


'i


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Alpini

BATTAGLIONE ALPINI "lVIONDOVÌ" ( l e Reggi111enw 1\ltJi11i) Muffo: "Nec descendere nec mornri ··

Festa: 16 giugno - anniversario del combattimento di M. Ortigara ( 1917). Sede: Cuneo - Caserma "Vian". Nlostrina: fiamma a due punte di colore verde.

Origini e vicende organiche ln esecuzione del R. Decreto 29 gi ugno 1882. il I O novembre successivo si forma, in Mondovì, il 1° Reggimento Alpini che inquadra i banaglioni ''Alto Tanaro", ''Val Tanaro'' e ·'Val Camon ica''. Nella ci rcostanza i ballaglioni alpini , precedentemente contraddistinti da un numero, assumono la denominazione della rispt'li va zona di reclu tamen to e sono aumenLali da I O a 20. Il I O aprile 1885 il I O reggi mento cede al 5° il battaglione ·'Val Camonica'' e riceve dal 2" il battaglione "Val Pesio". Con il riordi namento del Corpo, che ha ini7io il I" novembre 1886, i battaglioni prendono il nome della città sede del ri spettivo magazzino ; quelli del I" reggimento divengono bat_taglione ''Pieve di 'feco'', "Ceva" e "Mondovì" . Nel 1901, all'atto dell' istituzione dei Gruppi A lpin i a livello brigata, 1° e 2° reggimento sono assegnati al I Gruppo, unità che dal 9 agosto I 91 O diviene I Brigata Alpina (soppressa poi nel!' aprile 1916). Per la guerra 19 15-18 il I O reggimento costituisce i ba1taglioni "Monte Saccarello", "Monte M ercantour", " Monte Clapier··, " Valle Arroscia", " Val Tauaro" e "Val El lero". Il 16 novembre 1916 è sciolto il battaglione "Pieve di Teco" (tu ttavia le sue compagnie vengono incorporate in altri battaglioni ), inoltre nello stesso mese di marzo cessa di funzionare il comando di reggimento per cui , sino al termine del conflitto, i battaglioni cambiano più volte dipendenza. A fine dicembre 1917 risultano disciolti anche i battaglioni "Ceva", "Val A rroscia", ''Val El lero", ''Monte Mercantour" e "Monte Saccarello'' (questo viene però ricostituito il I O agosto 1918). Terminato il confl itto sono sciolti i battaglioni ·'Monte Clapier'·, "Val Tanaro" e ancora il "Monte SaccareJJo'' e, perta nto. a fine 19 I 9 sono in vita solo i battagl ioni "Mondovì" e "Ceva" (questi ricostituito il I 5 marzo 1919 per cambio di denominazione ciel '·Val Tanaro"). Nel I 920 il I O Alpini cede al 2(1 i battaglioni "Ceva·· e "Mondovì" e riceve dal 3° il "Pinerolo" e dal 2° il " Dronero'' ed il " Salu zzo·· . Con l'ordinamento del 192 L il I " Alpini è inquadrato nella l " Divisione Alpina (della quale fanno pane anche il 2° e 3" Alpini ed il 1° Artiglieria da montagna). A gennaio 1923 vi è un nuovo scambio di battaglioni ed il I O reggimento rimane formato dai battaglioni '·Ceva" e ·'Mondovì" (rientrati dal 2°) cui si unisce il 31 maggio il ricost.ituito battaglione ·'Pieve di Teco". Sempre nel I 923 la divisione viene sostitui ta da un Comando cli Raggruppamento Alpini il quale, con l'attuazione dell'ordinamento ciel 1926, cambia denominazione in Comando cli Brigata Alpina. Il I :) Reggimento Alpini , con i battaglioni '·Ceva", "Mondovì" e ''Pieve di Teco" appartiene alla I Brigata Alpina assieme al 2c, 3° e 4° Alpini ed al 1° Artiglieria da montagna. Un nuovo ordinamento nel 1934 apporta ul teriori modifiche al Corpo degli Alpini ed il I O Reggimento assieme al 2° ed al 4° Artiglieria Alpina forma la IV Brigata Alpini (Comando Superiore Alpino ''Cuneense") che solo un anno dopo è trasformata in Comando Divisione Alpina " Cuneense". Nel gennaio 1936 viene costituito il battaglione "Pieve cli Teco U", per sostituire l'omonimo battaglione mobilitato e ceduto al 7° Reggimento Alpi ni per l'esigenza Africa Orientale. TI 10 aprile 1937, rientrato il btg. ·'Pieve di Teco", il "Pieve di Teco IJ" è disciolto. Nel mese di ottobre 1938 sono in vira, per pochi giorni , i baltaglioni "Val Ellero". ··val Tanaro" e ''Val cl' Arroscia'· i quali vengono ricostituiti e mobilitati dal 25 agosto 1939 ed assegnati al 6° Gruppo Alpini ma sono nuovamente sciolti il 3 I ottobre 1940. Il I O gi ugno 1940 il I " reggimento alp. con i ballagli on i ''Ceva", ''Pieve cli Teco" e " M ondovì" è ancora inquadrato nella D ivisione Alpina ·'Cuneense'' (4a) e con tale grande unità partecipa al secondo conflitto mondiale. Nel 1943 vengono mobilitati i battagl ioni "Mongioje" e ''Monte rvlercantour" per il I 75° Reggimento Alpini Costiero dislocato in Corsica: saranno sciolti il 31 agosto 1944.


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L Lserci10 Italiano verso il 2000

Il I O A lpini, rimpatriato nella primavera ciel 1943, dopo aver subito gravissime perdite sul fronte russo, è ancora in fase cli riorganizzazione allorchè sopraggiunge l'armistizio ed è sciolto il l O settembre 1943 nell a zona di Bolzano . li 23 novembre 1945 viene forrna to un Regg imento Alpini con i battaglioni l "Saluzzo" (g iit 530" battaglione guardie), Il "Susa·· (giù 526° battaglione gua rdie) e Ill alpini; in izialmente contraddistinta da l numerico I ", in quanto costituita nell'ambito elci l C.M.T., la nuova unità dal 15 aprile 1946 cambia denominazione e dà vita al ricostituito 4 ° Reggimento Alpini. Il 1° gennaio 1950 ha luogo, presso il 4° Reggimento Alpini. la formazione di un Battaglione AcldestrarnenLo Reclute, provvisoriamente denominato "Mondovì", che diviene B.A.R. per il medesimo reggimento i l I O gennaio 1953. Nel la stessa data ha inizio la ricostituzione ciel Battaglione Alpini "Mondovì" il quale dal I " novembre 1962 è trasferito all '8° Alpini e prende sede a Paluzza in Carnia, ma conserva il reclu tamento piernontese. Contratto a "quadro" il 3 1 dicembre 1974 verrà soppresso il I 0 gi ugno 1975. Il I B.A.R. Truppe Alpine che è in vita dal 4 ottobre 1974 (per trasformazione del I battaglione ciel 2° reggimento alpini), il I O novembre 1974 diviene B.A.R. Cu neense ed il 1° ottobre 1975 si trasforma ancora ricostituendo il Battaglione Alpini "Mondovì" con sede in Cuneo. In virtù del decreto in data 12 novembre 1976 al battagl ione viene assegnata la Bandiera ciel I O Reggimento del quale tramanda in tale modo anche le gloriose tradizioni: svolge compiti addestrativ i nell'ambito del la Brigata "'1aurinense''.

Campagne di guerra e.fatti d'arme ' i e 527 Eritrea (1895-96): concorre al la formazione dei battaglioni I e 111 alp. con 20 ufficial soldati. Ad ua (I battaglione) Libia (191 l-l2) battaglione ''['vlondovì": Mergheb - Misurata. Inoltre il reggimento fornisce a corpi e servizi rnobilitati 136 so ldati Prima Mondiale (1 915-18) - 191 5 : M. Kuk la. M. Rombon (ago.) 1916: M. Rosso (mag.) - Allopiano Tonezza (mag. -giu .) - M. Cimo ne d' Arsiero (mag.) Pria Forà (giu .) - Sette Comuni (gi u.-lug.) I 9 I 7: M . Ortigara (giu .) - Alto Isonzo (oli.) - 1'v1. Fior (nov.) - M. Grappa, Col della Berretta (dic.) 1918: Sella del Tonale Africa Orientale (1 935-36): battaglione ''Pieve cli Teco·· (con il 7" reggimento alp.): Passo Mecan. Inoltre il reggimento concorre con la 603" cp. alla formazione elci V li ballaglione complernemare. Seconda .Mondiale (1940-43): - 1940: fronte alpino occ identale - 1940-41: fronte greco - albanese - jugoslavo: Val Tomorezza - Dibra - 1942-43: fronte Russo: Don - Osko l

Ricmnpense alla Bandiera Al llalor Militare Ordine Militare d'Italia - IJecreto 5 giugno 1920 Nei duri cimenti del la guerra. nella torrnentata trincea o nell 'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento: audace e tenace, domò in faticabilmente i luoghi e le fortune. consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia ( !915-!8j. (All'Arma di Fanteriaj. Medaglia d 'Oro - Decreto 5 marzo 1949. Con i suoi fieri battaglioni ·'Ceva", " Pieve cli Teco" e " Mondovì" eredi delle innate tradizioni, delle magn ifiche virtù cittadine e del la solida tempra delle stirpi li guri, piemontesi ed apuane il I 0 Reggi mento Alpini, nei duri mesi di indomita lotta sulla fron te ciel Don , si dimostrò sa ldo, massiccio, ben temprato e pronto istrurnento cli guerra, e, fra clifficoltit, ostacoli, insidie ciel nemico, terreno e clima, seppe resistere fermo corne le rocce delle sue montagne, onorando così la razza e benemeritando


Alpini

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la riconoscenza della Patria. Stremato dal doloroso calvario cli freddo e cli fatiche e dai sanguinosissimi incessanti com batti me nti, in una atmosfera cli sublime eroismo e di dedizione al dovere, concluse la propria leggendaria vicenda tra il Don e l'Oskol con una disperata resistenza, face ndo scudo, fino all'estremo sacrificio, alla sacra ed immacolata Bandiera che simbolo della Patria lontana, distrusse per soltrarla a l nem ico. Fronte russo. 20 setrembre l 942 - 28 ge!lnaio l 943. Medaglia d'Argento - Decreto 5 giugno 1920. Con indomita tenacia e slanc io irresisti bile, il battagli one "M. Clapie r" attraversava una zona intensamente baltuta, giungendo a rincalzare in tempo i battaglioni antistanti, duramente provati dal fuoco nemico. Con intrepido valore, continuando nella travolgente avanzata, scacciava l'avversario dalle sue posizioni e vi si affermava saldamente, respingendo, nei giorn i success ivi, violenti con trattacchi , logoro ma non domo dalle sanguinose perdite subite (M. Ortigara 10-16 maggio /917 - 10 giugno 1917) . Già distintosi al M. Cimon cr Arsiero 23-26 maggio 1916, per aver tenuto testa a soverchi anti fo rze nemiche. (Albaflaglione "M. Clapier''). Medaglia d'Argento - Decreto 29 oflobre J 922.

I battaglioni "Ceva'' (M. Kukla. 23 agosto I 9 15 - I 0-11 maggio 19 16; Romboncino, 27 agosto 19 15 ; M. Ortigara 10- 19 ziugno 1917) e "Saccarello" (A ltopian i. gi ugno 19 16, M. Ortigara, 10- 19 giugno 19 17) in epici assalti e in martoriate difese, conqu istando e tenendo import.antìssìme posizioni, profusero tesori di sangue e di eroico sacrificio. (Ai battaglioni "Ceva" e "Sacca rei/o").

Medaglia cl' Argento - Decreto 29 otrobre J 922. li battaglione "Mondovì" avanzèl calmo e irresistibile. sollo un uragano cli fuoco, ali' attacco di formi dabili posizioni nemiche e sulle conqu istate trincee, contro fresche soverchianti forze nemiche sopraggiunte, resistette incrollabile in mezzo al sangue largamente profuso ed alla luce de lla gloria eroicamente meri tata (M. Ortigara 10-19 giugno 19/7). (Al banaglione "Mondovì"). Medaglia d'Argento - Decreto 21 gennaio 1937. Con ferma tenacia ed inclornito valore, sosteneva l'urto di soverchianti ed agguerrite masse abissine guidate dallo stesso imperatore. infrangendone la pervicace baldanza. Durante tredici ore di aspra battagl ia. decisiva per le sorti della guerra. riaffermava in terra africana le tradizionali virtù guerrie re della gente di montagna (Passo Mecm1. 31 mw·-:,o - 3 aprile 1936). (Al battaglione "/Jieve di '{eco"). Medaglia d'Argento - Decreto 9 g iugllo l 948. Chiamato improvvisamente dalla frontiera occidentale in Alban ia a sbarrare al nemico imbaldanzito dal successo la destra della Val Tomorezza, in dure, sanguinose a7.ioni , lo tratteneva prima saldamente e lo contrallaccava poi con indomito valore, contribuendo decisamente al pieno successo della battaglia d'arresto. Quindi , pronti glì animi e i mezzi per la ripresa offensiva. accorso sul fronte jugoslavo, nelle più avverse condizion i, attaccava un nuovo nemico e lo scon riggeva. Riaffermava così in terra cl' Albania. con il fiero valore dei suoi alpin i. le gesta gloriose dei suoi vecchi e sa ldi battaglioni, per cui le virtù guerriere della gente ligure-piemontese ancora una volta si ornavano dì nuovo lustro. Val 1bmorez-:.a-Dibra. 15 dicembre / 940 - JJ aprile 194/.

Medaglia di Bronzo - Decreto 19 gennaio 19/3. Per la bella condotta tenuta dal ballagli_one " tvlonclovì" nei combattimenti del Mergheb (27fehbraio 1912) e cl i Misurata (8 luglio 1912).

Medaglie d'Oro al Valo r J\1ilitare Sergente Maggiore ANNIBALE PAGLIARI N: Faquia e Gurit (fronte greco). 22-24 dicembre 1940. Tenente colonne llo GIUSEPPE AVENATI: Kopanki (fronte russo), 20 gennaio 1943 Caporal Maggiore FRANCESCO FERRERO: Nowo Postojalowka (fronte russo), 20 gennaio 1943 Soldato FRANCESCO CAZZALJl\11: Nowo Postojalowka (fronte russo), 20 gennaio 1943 Tenente ANDREA GERBOLINI: fronte russo, 17-25 gennaio 1943 Serge nte Maggiore FRANCESCO SOLIMANO: fronte russo, 17-26 gennaio 1943


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L'Esercito Italiano verso il 2000

Sottotenente Medico GIUSEPPE M ENOOZL/>.: fronte russo, 17-26 gennaio 1943 Tenente ITALO D ' ERAMO : fronte russo. 17-28 gennaio I 943 Colonnell o LUIG I M il..Nr:REDJ: fronte russo, 17-28 gennaio 1943 Tenente MARIO CESARI: fronte russo. gen naio 1943 Sergente A.U.C. RICCAROO BOSCIIIERO: Castelmagno (Valgrana), 27 aprile 1944 Soldato GIUSEPPE SALVAREZZA : M . Bossola d'Alessandria. 15 dicembre 1944 Capitano LINO PONZJNIBIO: fronte russo. settembre 1942 - ottobre 1946 Tenente ITALO STAGNO: fronte russo. I ?gennaio 1943 - 24 settembre 1947

Stem.ma Araldico Decreto 24 maggio 1976 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 12 1 in data 9.2. 1987 - Giornal e Ufficiale del 14.2. 1987). a. SCUDO : Inquartato: il I O d'azzurro al rnonte al naturale (M. Ortigara ) sormon tato da tre stelle d'a rgento: il 2" controinquartato: a) e cl) d' an.urro al palmizio al naturale, frullato di due d' oro, su can1pagna di verde (Libia): b) e c) di rosso al Icone d'oro d'Etiopia coronato passante tenente nell a branca destra una croce copta dello stesso: il 3° partito di rosso e di nero caricato dell'elmo d'oro di Scanderbeg: il 4° di rosso alla croce d' argento. su lla punta un monte cli verde di tre cime (Mondovì). Il lutto abbassato al capo d'oro, con il quartier franco d'azzurro caricato dal tridente bizan tino d'oro di Ucraina. b. CORO/V;\ TURRITA .

c. ORNAMENTI: (I) Lista bifida: d'oro, svolazzante. collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità ri volta verso l'alto. riportante il morto ''NEC DESCENDERE NEC MORAR 1•·. (2) Onorificenza: accollata alla punta del lo scudo con l'insegna penden te al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: an nodati nel la parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scucio.

s;ntesi della b/asonatura O

I quarto : i l monte rappresenta il legame storico con le zone ove rifu lse particolarment.e il valore dei battaglioni ciel I " reggimento duran te la guerra 19 I 5-18. 2° <1uarto: comprende i riferimenti alla Libia ed all' Etiopia ove si sono distinti i battaglioni "Mondovì'· ( 1912) e " Pieve cli Cadore" ( I 936). 3° quarto: i colori d'Albania e l'e lmo del locale eroe nazionale simboleggiano la partecipazione degli alpini alle operazioni sul fronte greco-albanese nel 1940-41. 4° quarto: rarme di Mondovì ricorda il legame territoria le ciel reparto con la città ove si è costi tuito il 1° reggimento alp. dal quale discende l'attuale battaglione che porta il nome della citti:1 stessa dal 1886. li capo d'oro simboleggia la M. O.Y.M. concessa al reggimento per il comportamento dei suoi battagl ioni nel corso del secondo conflitto mondiale sul fronte russo, come ev idenziato ne l quartier franco dal tridente d'Ucraina.

Comandanti I

O

REGGIMENTO ALPINI ( 1882- 1943) Col . A lessandro Tonini Col. Ferdinando Restelli ni Col. Giacomo Rebora Col. Costantino Gazzera Col. Giovanni Bussone Col. Francesco Carlino

Col. Col. Col. Co l. Col. Col. Col.

G iovanni Scri vante Giovanni Zampieri Atti lio Borzin i Matteo Quaglia Attilio Borzini Cesare Cavigl ia Francesco Tamagni


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Al . ini

Col. Arturo Pugnani Col. Camillo Grossi Col. Pietro Gerbino Promis Col. Guido Della Bona Col. Alberto Fen-ero Col. Umberto Ricagno Col. Carlo Baudino Col. Alfredo Balocco Col. Giovanni Corniani Col. Luigi Manfredi. Col. Gino Bemardini

BA'lTAGLIONE ALPINI "MONDOVÌ" (1975)

Ten. Col. Luigi Rezzaro Ten. Col. Bruno Barberis Ten. Col. Luciano Brovero Ten. Col. Marcello Bosonetto Ten . Col. Dario Leone Ten. Col. Gennaro Macario Ten. Col. Gian Carlo Berard i Ten. Col. Gianfranco Zanetti

1° REGGIMENTO ALPINI ( 1945- ! 946) Col. Carlo Musso

Ten. Col. Gabriele Rooconi Ten. Col. Edoardo Musotto

Sedi I 882-43

Mondovì

1975

Cuneo


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/,' Esercii o fwliano verso il 2000

2° REGG IìVIENTO ALPINI Morto: "Vigilantes" Festa: 6 giugno - ann iversario dei combattimenti di M. Fior e Castelgomberto ( 19 I6). Sede: Borgo San Dalmazzo (CN) - Caserma "Fiore". Mostrina: fiamma a due punte cli colore verde.

Origini e vicende organiche ln esecuzione del R. Decreto 29 giugno 1882, il 1° novembre successivo si forma, in Bra, il 2° Reggimento Alpini che inquadra i battaglioni "Val Pesio", "Col Tenda" e "Val Schio''. Nella circostanza i battaglioni alpini, precedentemente contraddistinti eia un numero, assumono la denominazione della rispettiva zona di reclutamento e sono aumentati da IO a 20. Il IO aprile I 885 il 2° reggimento cede al 1° il battaglione " Val Pesi o" e al 6° il battaglione "Val Schio" e riceve dal 3° i battaglioni "Val Stura" e " Val Maira". Con il riordinamento ciel Corpo, che ha inizio il IO novembre 1886, i battaglioni prendono il nome del la città sede del rispettivo magazzino; que lli del 2° reggimento divengono battagl ione "Borgo San Dal mazzo", "Vinadio" e "Dronero". Nel 190 I, ali ' atto cieli' istituzione dei Gruppi Alpini a livello brigata, 2° e I O reggimento sono assegnati al I Gruppo, unità che dal 9 agosto 19 1O diviene l Brigata Alpina (soppressa poi nell'aprile 1916). Per cambio di denominazione, nel 1904 il battaglione "Vinadio" diviene "Dronero" e contemporaneamente il battaglione "Dronero" diviene "Saluzzo". Per la guerra 1915-18 il 2° reggimento costituisce i battaglioni "Monte Argentera" "Monviso", "Bicocca", Valle Stura", " Val Maira" e "Val Varaita". li 21 rnaggio 1917 si forma a Pieve Tesino, con compagnie del disciolto VI battaglione sciatori, il battagl ione "Cuneo''. A fine dicembre 1917 risultano disciolti i battaglioni "Val Stura'', ·'Monte Argentera'', "Bicocca" e "Monviso" cui si aggiunge nel febbraio 1918 anche il " Val Varaita". Terminato il conflitto seguono uguale sorte i battaglioni " Val Maira" e "Cuneo" e pertanto, a fine I9 I9, sono in vita i battagl ioni "Borgo San Dalmazzo", "Dronero'' e "Sai uno", tutti in Albania. Nel I920 il 2° Alpini cede al IO i battaglioni "Dronero'' e "Sai uzzo" in cambio del "Ceva" e ciel ".Mondovì". Con l'ordinamento del 1921, il 2° Alpini è inquadrato nella 1" Divisione Alpina (della quale fanno parte anche il IO e 3° Alpin i ed il IO Artiglieria da montagna). Il I O febbraio 1923 vi è un nuovo scambio di battaglioni ed al 2" reggimento rientrano il "Dronero" ed il "Sal uzzo". Sempre nel 1923 la divisione viene sosti tuita da un Comando di Raggruppamento Alpini il quale, con l'attuazione dell 'ordinamento del 1926, cambia denominazione in Comando di Brigata Alpina. Il 2° Reggimento Alpini, con i battaglioni "Borgo San Dalmazzo'', "Dronero" e "Saluzzo" appartiene alla 1 Brigata Alpina assieme al I 0 , 3° e 4° Alpini ed al IO Artiglieria da montagna. Un nuovo ordinamento nel 1934 apporta ulleriori modifiche al Corpo degli Alpini ed il 2° Reggimento assieme al I O ccl al 4° Artiglieria Alpina forma la lV Brigata Alpini (Comando Superiore Alpino "Cuneense") che solo un anno dopo è trasformata in Comando Divisione Alpina "Cuneense". Il IO ottobre 1935 viene costituito il battaglione "Val Varaita", per sostituire il "Saluzzo" mobi litato e ced uto ali ' l l O Reggimento Alpini per l'esigenza Africa Orientale. Nel l' aprile I937, rientrato al reggimento il battaglione "Sai uzzo", il "Val Varaita" è disciolto. Nel mese di ottobre 1938 sono in vita, per pochi giorni, i battaglioni ''Valle Stura" e "Val Maira" i quali vengono ricostituiti e mobilitati dal 25 agosto J 939 per essere im piegati sul fronte occidentale ma sono nuovamente sciol ti il 3 1 ottobre 1940. TI IO giugno 1940 il 2° reggimento alp. con i battaglioni ''Borgo San Dalmazzo", "Dronero" e "Saluzzo" è ancora inquadrato nella Divisione Alpina "Cuneense" (4a) e con tale grande unità partecipa al secondo conflitto mond iale. Nel 1943 viene mobilitato il battaglione "Bicocca'' per il 175° Reggimento alpini costiero dislocato in Corsica: sarà sciolto il 3 I agosto 1944. li 2° Alpini, rimpatriato nella primavera del I 943, dopo aver subito gravissime perdite sul fro nte russo, è ancora in fase cli rio1ganizzazione allorchè sopraggiunge l'armistizio ed è sciolto il IO settembre J943 nella zona di Bolzano.


Alpini

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li I6 giugno 1963 il preesistente 12° C.A.R. di Mootorio Veronese (fino al 1956 B.A.R. "Orobica") è trasferito a Cuneo ove dal 1° luglio successivo si trasforma in 2° Reggimento Alpini (C.A.R.) ed inquadra i battaglioni "Tridentina", "Orobica", ·'Cadore'· e 'Taurinense" che portano i nomi delle Brigate per le quali il reggimento svolge funzioni aclclestrative. Sciolli il battaglione "Cadore" (30 settembre 1972) ed il battaglione ''Triclent.ina" (30 giugno 1974). il 1° luglio 1974 i battaglioni "Orobica" e "Taurinense" divengono, rispettivamente, J e II battaglione. Sempre nel 1974: il 3 ottobre si scioglie il II battaglione; il 4 ottobre il I battaglione è trasformato in 1 B.A.R. Truppe Alpine e diviene autonomo; il 31 ottobre viene soppresso il 2° Reggimento Alpini. Con la ri st ruttura7.ione del 1975 le tradizioni del 2° sono affidate al Battaglione Alpini "Saluzzo" che è stato ricostituito i I 23 novembre 1945 per trasformazione del 530° battaglione guardie ccl inquadrato nel 4° Reggimento Alpini. Contratto a quadro il I O settembre 1964 e poi soppresso, il battaglione è nuovamente in vita il I O ottobre 1968 (anche se la sua formazione ini zia il I" gennaio I 967) in Borgo San Dalmazzo. Sciolto il 4° Reggimento il 1O ottobre I 975 diviene autonomo conservando la denominazione di Battaglione Alpini "Saluzzo" ed è inquadrato nella B. alp. "Taurinense''; con decreto in data 12 novembre 1976 al battaglione viene assegnata la Bandiera del 2° Regg imento Alpini. Dal 16 luglio al 27 agosto 1992 il "Salu7.zo" è impegnato in Sardegna nell ' operazione "Forza Paris", in concorso al controllo del territorio. Nell'ambito del riordinamento della Forza Armata il battaglione perde la propria autonomia il 28 agosto 1992 ed il giorno successivo è inquadrato nel 2° Reggimento Alpini che si ricostituisce in Borgo San Dalmazzo. Nel I994 il reggimento partecipa dal 10 apri le ali' 11 giugno all'operazione "Vespri Siciliani" nelle provincie di Catania, Enna e Messina e nel mese di novembre opera a favore della popolazione ciel Piemonte nelle zone co lpite da alluvione.

Campagne di guerra e fatti d'arme Eritrea (1895-96): concorre alla formazione dei battagl'ioni L Il1 e IV alp. con 22 ufficiali e 61 I soldati. Adua (I battagl ione) Libia (19JJ-l.2): battaglione "Saluz7.o": Derna. lnoltre il reggimento fornisce a corpi e serv izi mobilitati I ufficiale e 207 soldati Prima Mondiale (l.915-18): 1915: Pal Piccolo. Pal Grande, M. Freikofel (mag.-giu.) 1916: M. Fior, Castelgomberto (giu.) - M. Kukla (mag.) - M. Rornbon (set.) - M. Pasubio (nov.) 1917: M. Nero - M. Rosso - M. Rombon - M. Vodice (mag.) - M. Ortigara (giu.) - M. Grappa (nov. -dic.) - Val Calcino (dic.) 19 I 8: Tonale - Val Camonica - Giudicarie (rnar. -nov.) 1919-20: Albania: Valona Africa Orientale (1935-36): battaglione "Sal uzzo'' (con I' 11 ° reggi men to alp.): Amba Aradarn, Passo Mecan , Safti. Inoltre il reggimento concorre con 7 ufficiali e 507 alpini alla formazione della IO" colonna sai meri e Seconda Mondiale (1940-43): - J940: fronte alpino occidentale - 1940-41: Albania: fronte greco-albanese e fronte albanese-jugoslavo - Val Shushizza - Dibra - 1942-43 : fron te russo: Don - Oskol

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare

Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920 Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limi te di sacrificio e di ardimento: audace e tenace. domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia (1915-JH). (All"Anna di Fanteria).


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L'Esercito Italiano verso il 2000

Medaglia d 'Oro - Decreto 5 m.a rzn 1949. Con i s uoi fieri battaglioni ''Borgo San Dalmazzo", ''Dronero'' e "Saluzzo" ered i delle innate eroiche tradizioni, delle magnifiche vi rtù cittadine e della solida tempra dei migliori figli del Cuneense e dei Monti A puani , il 2° Reggimento Al pini, nei duri mesi cli indomita lotta sulla fronte del Don , s i d imostrò saldo. massiccio, ben temprato e pronto istrume nto di guerra, e, fra difficollà. ostacoli , insidie de l nem ico, terreno e c lima. seppe resis te re fermo come le rocce delle sue montagne. onorando così la razza e benemeritando la riconoscenza della Patria. Stremato dal doloroso calvario di freddo e di fatiche e dai sanguinosissimi incessanti combattimenti. in una atmosfera di sublime eroismo e cli dedizione al dovere, concluse la propri a leggendaria vicenda tra i I Don e l'Oskol con una d isperata resisten7.a, facendo scucio, fino all 'estremo sacrificio. alla sacra ed immacolata Ba ndiera che. simbolo della Patria lontana, d istrusse per sottrarla al nemico. Fronte russo, 20 settem.bre 1942 - 28 gennaio 1943.

Medaglia d'Argento - Decre!O 3 agosio 1916. Instancabile nei lavori cli a pproccio. costruiti, per più g iorni, sotto intenso fuoco; saldo e impert.errito nel respingere attacch i avversari , iI battag lio ne "Sa luu.o" si la nciava, il I O maggio, audacemente alla conquista della vetta del M. K ukla, che rafforzò e difese sotto l'incessante tiro dell'artiglieria nemica. (4 - IO maggio /916 ).

Medaglia cl 'Argento - Decreto 28 dicembre J9 I 6. Sin dal principio della guerra. con indomito valore i battaglioni " Val Varaita" e "Val Maira" concorsero in Ione aspre e sanguinose contro preponderanti fo r7.e nemiche a!Ja conquista e alla tenace difesa delle importantissime posizioni cli Pal Piccolo, Freikofel e Pal Grande (24 maggio - 4 luglio 1915). Fulgido esempio di valore e d i Virtù mi litari, i battag lioni "Va l Maira'', ''Argente ra" e "Monviso", res istendo tenacemente con gravi perd ite a s uperiori forze nemi che, mantenevano importa ntissime posizioni a M. Fior e Castelgom berto (6 . 7, 8 giugno /916). (Ai battoglioni " \!al Varaita ", "Val Maira", ''A 1~,;çe111era"

e "1vlonviso ").

lVledaglia cl' Argento - Decreto 5 giugno 1920.

li battaglione "Val Maira" con ferrea tenacia e con superbo valore, per tre giorni consecuti vi resisteva all'impeto d'una divisione nemica. saldamente tenendo. con l'eroico sacrificio dei s uoi alpini , le tormentate trincee che gli erano state affidate. Contrattaccando in ogni ora, con manipoli di prodi, riusciva a inchiodare l' invasore sulla linea che la Patria aveva additato pe r l' estre ma resistenza (Val Calcino, Jl - 13 dicembre /917). Aveva già dato fulgide prove di abnegazione e cli ardimento su l M. Pasubio in aspre g iornate di battaglia ( 18- 20 ottobre/9/6). (Al battaglione " \-itl 1\1/airaj. Medaglia d'Argento - Decreto 9 g iugno 1948. Improvvisamente chiamato in Albania dalla frontiera occidenta le, sbarrava saldamente con i suoi fi e ri battagli oni al nemico in1balclanzito dal successo la via del mare . Attaccato, lo contrastava vigorosamente e. rintuzzandone ogni velleit~1 con la s ua manifesta s uperiorità aggressiva, contribuiva decisamente al pieno successo della battaglia d ' arresto. Quindi pronto negli a nimi e nei mezzi per la r ipresa offensiva, accorso su l fronte Jugoslavo, concorreva a llo scardiname nto della di fesa del nuovo a vversario, attaccandolo decisamente. In c inque mesi cli dura campagna in terra ·d' Albania, riafferma va così con il rie ro valore dei suoi a lpini le gesta g loriose del "Doi" a Castelgomberto, M. Fior e M. Grappa, ornando di nuovo lustro la tradizio ne guerriera della forte razza piemontese. \lo/ Shushi::::;a - Dibra, 15 dicem.bre /940 - I J aprile 1941. Medaglia di Bronzo - DecrPIO 2 1 gennaio I 93 7. Reggime nto di nuova costi tuzione. s i affermava in terra cl' oltre mare pe r saldezza ed elevato spirito guerriero, per lo s lancio. l'ardire e la bravura dimostrati nella battaglia decisiva pe r le sorti della campagna. Fulgido esempio cli valore e cli abnegazione. Adi-Gul- Negus. 12.febbraio 1936; Amba Aradam, 15 - J6febbraio 1936. Passo Mecan e 1\mba Fohorò. 3 1 marz.o /936. Sefìi. 3 aprile /936: (duplicato della ricompensa concessa alla Bandiera dell ' I I" reggime nto alp. di c ui faceva parte all'epoca dei falli d' arme il battaglione "Saluzzo") .


Alpini

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Al Va/or Civile Medaglia di Bronzo - D e('refo 5 mar-;.o 1885. Per le generose azioni dallo stesso compiute nell'estinzione de l grave incendio svi luppatosi in Bersezio la notte dal 18 al l 9 agosto 1883. (11/ bmtog/ione " Voi Sturo--;.

Di Renemerenza

Medaglia d'Argento - Decre10 5 g iugno /9/0. Si segnalò per operosità. coraggio, filantropia e abnegazione nel portar soccorso al le popolazioni funestate dal terremoto-calabro siculo del 28 dice mbre 1908.

Al Merito della Croce Rossa Medaglia di Bronzo. " In segno cli viva, tangibi le riconoscenza per il generoso contributo offerto alle operazioni di soccorso sviluppate dalle Unità C.R.J. in favore delle popolazioni colpite dall 'a lluvione del novembre 1994".

Medaglie d'Oro al Valor A1ihtare Capitano MARIO M usso: Val di Puartis. 14 settembre 1915 Tenente Colonnello LUIGI PJGLIO'JE: Monte Kukla. 4 e I O maggio 19 16 Capitano STEFANI NO CURTI: Vidor, I O novembre 1917 Capitano ENEA GUARNERI: M . Rombon. 16 settembre 1916: Ortigara. I 9 giugno 1917: M. Cavallo, 27 ottobre 1917: Aschak sul Danubio. 15 giugno 1918 Sergente Maggiore GIOVAl\1NI VJI\CcNTJ: Russia. 20 gennaio 1943 Capitano DAI\ILO ASTRUA: Russia. 16-20 gennaio I 94~ Tenente Cappellano Dol\ STEFANO OBERTO: Grecia. dic. I 940 - apr. 1941; Russia, sett. 1942 - gen.1943 Tenente ALESSANDRO A'JSELMI: Russia. 6 ottobre 1942 - 20 gen naio 1943

Sterruna Araldico Decreto 20 febbraio 1996. a. SCUDO: inquartato; nel 1nimo cl 'nzurro. al monogramma di Ucraina, d'oro: nel secondo. cli verde. al monte all' italiana de i sci colli. sosten uto dalla linea di parti zione. d'oro: nel terzo. di rosso. al leone cli Giuda. sostenuto in punta. d'oro: nel quarto. cli nero. all'elmo cli Scancferbeg. posto in sbarra alzata. d' oro: il tutto sollo il capo d' oro. b. CORONA TURRITA. c. ORNAktENTI: ( 1) Lista bifida: c1·oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo. incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto " VIGI LANTES ... (2) Onorificenza: accollata alla punta del lo scucio con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori del la stessa. O) Nastri rappresentativi delle rico1npcnse al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turri ta. scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predeuo. passando dietro la parte superiore dello scucio.

Sintesi della blasonatura 1° quarto: sullo smalto azzurro (simbolo· cli amor di patria e fedeltà) il monograrnrna d'Ucraina ricorda l ' impegno del reggimento in Russia. durante la seconda guerra mondiale. 2° quarto: su llo smalto verde (simbolo cli amicizia e vittoria nonché colore tradizionale della Specialità) il monte all'italiana rappresenta il legarne territoria le che intercorre fra il reparto e le vette alpine sulle gua ii ha combattuto negli anni 1915-18. 3° <1uarto: sullo smalto rosso (simbolo del sacrif icio) il leone cli Giuda è riferito allc1 partecipazione del battaglione "Saluzzo·· all a campagna d'Etiopia. 4° quarto: l'elmo cli Scanderbeg (eroe nazionale cl" Alba nia) ricorda i violenti combattimenti sostenuti dal 2° reggimento su l fronte greco-albanese-jugoslavo. Il capo d. oro simboleggia la massima ricompensa al V.M. meritata sul fronte russo nel 1942-43.


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L'Esercito Italiano verso il 2000

Comandanti 2°

REGGIMENTO ALPINI ( 1882- I943)

Col. Federico Queirazza Col. Nicola Conti Vecchi Col. Andrea Cerri Col. Enrico Agnesina Col. Lorenzo Scalfi Col. Enrico Amaretti Col. Francesco Satta-Serniclei Ten . Col. Ugo Porta Col. Giacomo Casana Col. Matteo Quaglia Col. Umberto Savorani Col. Carlo Sassi Ten. Col. Angiolo Girotto Col. Celestino Bes Col. Villorio Asinari di Bernezzo Col. Giuseppe Dallosta Col. Alvio Della Bianca Col. Maurizio Lazzaro de Castiglioni Magg. Domingo Fornara (int.) Ten. Col. Vittorio Ghidella Col. Mario Gorlier Col. Lodovico Bauchiero Col. Luigi Scrimin Col. Davide Jallà

2° RECiGJMENTO ALPINI (CAR) ( 1963-74)

Col. Ivan Ros Sebastiano Col. Giovanni Falco Col. Renato Villa Col.Giovanni Criscuolo Col. Lorenzo Cesale Col. Giovanni Vogli ano Col. Giovanni De Acutis BATTAGI.IONE ALPINI ' 'SALUZZO" (

L975-92)

Ten. Col. Piergiovanni Fagioli Ten. Col. Giovanni Filattiera Ten. Col. Alessandro Gosio Ten. Col. Druso Bossù Tcn. Col. Guglielmo Moggio Ten. Col. Giovanni De Marco Ten. Col. Alberto Zucchi Ten. Col. Gennaro Macario Ten . Col. Federico Vallauri Ten. Col. Silvio Saccarelli Ten. Col. Piercorrado Meano 2°

ALPINI ( J992) Col. Alessandro Rolando Col. Franco Cravarezza R EGGIMENTO

Sedi 1882-1901 Brà (CN) I901-1943 Cuneo

1963-74

1975

Cuneo Borgo S. Dalmazzo (CN)


Alpini

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3° REGGilVIENTO ALPINI Motto: "Alti us tendo". Fesra: 16 giugno - anniversario del combattimento a Monte Nero ( 1915) Sede: Pinerolo (TO) - Caserma "Berardi". Mostrina: fiamma a due punte cli colore verde.

Origini e vicende organiche In esecuzione del R. Decreto 29 giugno 1882, il I O novembre successivo si forma, in Fossano, il 3° Reggimento Alpini che inquadra i baLLaglioni "Val Stura", "Val Maira" e "Monti Lessini". Nella circostanza i battaglioni alpini, precedentemente contraddistinti da un nurnero, assumono la denominazione della rispelliva zona di reclutamento e sono aumentati eia 10 a 20. Il 1° aprile 1885 il 3° reggimento cede al 2° i battaglioni "Val Stura" e ·'Val Maira" ed al 6° il " Monti Lessini" e riceve dal 4° il battaglione "Val Chisone" e dal 5" il "Val Dora" ed il "Moncenisio" . Con il riordinamento del Corpo, che ha inizio il I" novembre 1886, i battaglioni prendono il nome della città sede del rispettivo magazzino; quelli del 3° reggimento divengono battaglione "Fenestrelle", "Susa 1°" e "Susa 2°". li 1° ottobre 1888 il battaglione "Susa 2°" è trasferito al 4 ° reggimento mentre il ''Pinerolo" passa dal 4° al 3° reggimento; inol tre dal I O febbraio 1889 il battaglione "Susa I 0 " prende la denominazione di "Exilles". Nel 190 I, ali' atto dell'istituzione dei Gru ppi Alpini a livello brigata , 3°, 4° e 5° reggimento sono assegnati al TT Gruppo, unità che dal 9 agosto 1910 diviene II Brigata Alpina (soppressa poi nell'aprile 1916). Nel 1908 il battaglione "Susa" (già ''Susa 2°") torna al 3° reggimento che pertanto comprende i battaglioni "Pinerolo", "Fenestrelle", ''Exilles" e "Susa" . Per la guerra 1915- 18 iI 3° reggimento costituisce i battaglioni "Monte Granero", " Monte Albergian", "Monte Assietta", "Moncenisio" e "Val Pellice" , ''Val Chisone", Val Dora", "' Val Cenischia"; il 6 luglio 1917 si forma, con compagnie del disciolto Vll battaglione sciatori, il battagl ione "Courmayeur". A fine dicembre 1917 risultano disciolti oltre al comando di reggimento anche i battaglioni "Val Chiese, "Monte Albergian" . " Monte Assietta" e "Val Dora" cui si aggiungono nel febbraio 191 8 anche il " Val Pellice" ed il "Courmayeur" . Terminato il conflitto seguono uguale sorte i battaglioni "Monte Granero", "Moncenisio" e "Val Cenischia" e pertanto, a fine del 1919, sono in vita i battaglioni " Pinerolo", '·Exilles" , " Susa" e "Fenestrelle" , quest'ultimo dislocato in Albania. Ti I " gennaio 1920, ricostituito il comando cli reggimento, il 3" Alpini cede al l O il battaglione "Pinerolo" che però rientra al 3° nel gennaio 1923 . Con l'ordinamento ciel 192 1, il 3° Alpini è inquadrato nella I• Divisione Alpina (della quale fanno parte anche il I O e 2° Alpini ed il I O Artiglieria da montagna). Nel 1923 la cli visione viene sostituita da un Comando di Raggruppamento Alpini il quale, con l' attuazione dell'ordinamento del 1926, cambia denominazione in Comando di Brigata Alpina. Il 3° Reggimento Alpini, con i battaglioni " Pinerolo", " Fenestrelle", "Exi lles'' e ·'Susa" appartiene alla I Brigata Alpina assieme al I °, 2° e 4° A lpini ed al 1° Artiglieria da montagna. Un nuovo ordinamento nel 1934 apporta ulteriori modifiche al Corpo degli Alpini cd il 3° Reggimento assieme al 4 ° ed al I O Artiglieria Alpina forma la I Brigata Alpina (Comando Superiore Alpino "Taurinense") che solo un anno dopo è trasformata in Comando Divisione Alpina "Tauri nense". fl battagl ione "Exilles" viene mobilitalo il 26 dicembre 1935 e ceduto al 7° Reggimento Alpini per l' esigenza Africa Orientale; rientra al 3° il 20 aprile 1937. Sono in vita dal 25 agosto 1939 i battaglioni ''Val Pcllice", "Val Chisone" , "Val Dora" e "Va l Cenischia" per essere impiegati al fronte occidentale e poi sc iolti il 3 1 ottobre 1940. Il I O g iugno 1940 il 3° reggimento alp. con i battagl ioni "Pi nerolo", "Fenestrelle" ed "Exilles" è ancora inquadrato nella Di visione Alpina "Taurinense" (I") e con tale grande unità partecipa al secondo conflitto mondiale; il battaglione ·'Susa" opera distaccato. Nel corso del conflitto sono costituiti e mobilitati i battaglioni: " Val Peli ice" e ' 'Val Cenischia", il I O gennaio 1941, impiegati in Jugoslavia con il 3° Gruppo Alpini;


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L 'Esercilo lwlia110 1·ersu il 2000

.. Val Chisone", anch'esso nel 194L impiegato nei Balcani cun il 4" Gruppo Alpin i; ·'Val Dora", nel 1943 , assegnato al 3" Gruppo Alpini; ··Monte Alhergian'' e "Monte Granero", nel febbraio 1943, per il 175° Reggimento Alpini Costiero dislocato in Corsica (il ..Monte Gnmero'· nel 1944 sarà trasferito in continente al ricostruito 3" n~ggimento alp. ); ··Val Ceni schia", nèl 1943, assegnato al XX raggruppamento sc iatori , ove prende il nome cli battaglione '·Moncenisio": XXXI e XXXll cornplernenri, nel febbraio 1943, i quali in giugno prendono il nome cli battaglione " Monte Assiena' ' e battaglione "Rocciarnclonc" ed operano nella va lle clell'l so nzo e nella zona cli Gorizia fino ali' 8 settembre 1943 . Il 3° reggimento alp. è sciolto nel sellernbrc 1943 i n Montenegro dopo aver tenuto testa agli attacchi portati dalle truppe tedesche a seguito de lla proclamazione dell'armi stizio. Nel corso della guerra di li berazione si forma, il 25 gi ugno I 944, il 3° Reggimento Alpini che è i nq uadrato nella I Brigata ciel Corpo Italiano di L iberazio ne . Ne fanno parte i battaglioni al pini "P iemonte" (for mato con elementi rimpatriali della disciolta Divisione "Taurinense") e ''Monte Granero'' (g ià del 175° reggimento costiero, provenie nte dalla Corsica). li 30 settembre l 944, all' atto dello scioglimento elci C. l.L. i l 3° A lpin i v iene soppresso per dare vita al Reggimento Fanteria Speciale "Leg nano" . Il 23 novembre 1945 viene ricostituito il Battaglione Alpini "Susa", per trasformazione del 520" Battaglione Guardie, ed è inquadrato nel 4° Reggimento Alpini. Nel corso del I 963 il banaglione " Susa'' entra a far parte di un gruppo tallico aviotrasportabile, costitui to in seno alla Brigata "Taurinense". a di sposizione cli unità in ambito NATO. Con la ristrutturazione del l'Esercito, sciolto il 4° Alpini, il Banaglione Alpini ·'Susa" diviene autonorno datr I I ottobre 1975 e con decreto elci 12 novembre I 976 gli viene assegnata la Bandiera del 3° Rcggirnent:o, del quale tramanda in tale modo anche le gloriose tradizioni. E' inquadrato nelle Brigata Alpina ···nwrinense". Dall'aprile al luglio 1991 il " Susa" è inserito nel contingente lTALFOR-AIRONE che opera nel nord clell'IRAQ in miss ione di soccorso umanitario alle popolazioni curde. Un anno dopo, nel lugl io 1992, il ballaglione è impegnalo in Sardegna nell'operazione "Forza Paris", in concorso al controllo elci territorio. Il "Susa'' è nuovamente irnpiegato all'estero, in Mozambico, inquadrato nel contingente ALBATROS, che svolge operazione umanitaria per conto dell 'ONU dal 2 marzo al 22 ottobre 1993. Nell'ambito del riordinamento della Forza Armata il battaglione perde la propria autonomia il 22 ottobre 1993 ed il giorno successivo è inquadrato nel 3° Reggimento Alpini che si ricostituisce a Pinerolo. Nel novembre 1994 il reggimento viene impiegato a favore dell a popolazione in Piemonte, nelle zone colpi te da all uvione.

Carnpagne di guerra e fatti d'anne Eritrea ( 1895-96): concorre al la forma zione ciel Il battaglione alp. con 16 ufficiali e 574 soldati Libia (1911-12): battaglioni "Fenestrelle'· e ··susé.l" - 1911: Tripoli - 19 I 2: Rodi: Psi Los - Libia: Zuara - I 9 I 3: Libia: A ssaba, Mi scia Prima Mondiale ( 1915-18): - I 9 15: Val Vrata, M. Nero (giu. ) - Tofane (g iu.-lug.) - Tol rnino: Ponte S. Daniele (ago.), S. M aria. S. Lucia (set.-ott.) - 19 16: Carnia: Alto Blll (giu.-oll. ) - 19 17: M. Vodice (mag.) - Bainsizza (ago.) - M. Nero (oll. ) - Val Resia (ott.) - M.Grappa (nov.-dic.) - 1918: M. Altissimo (ago.) - Vittorio Veneto: M . Grappa (otr.-nov.) - 1919-20: Albania: (battaglione '' Fenestrelle'') Africa Orientale (1935-36): battagl ione ·'Exilles·· (con i l 7° rgt. alp.). Inoltre il reggimento concorre: - con 852 alpini alla formazione del comando e <ki serv izi per la Di visione Alpina .. Pusteria'': - alla formazione della cp. comando del!' 11° reggimento: - con la 614" cp. alla formazione del VII battaglione complementare.


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Alpini

Seconda Mondiale (1940-43): -

1940: fronte alpino occidentale 1941: Albania (battaglione "Susa") 1942-43: Jugos lavia, Montenegro 1943: territorio nazionale (battaglione ''Susa")

Liberazione (1943-45): - 1943: Corsica - 1944: Abruzzi - Marche

Ricompense alla Bçindiera Al Valor llifilitare

Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920. Nei duri cirnenli della guerra, nella tormentata trincea o nel!' aspra ba1taglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento ; audace e tenace. domò infa ticabilmente i luoghi e le fortune. consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei fi gl i d'llalia ( 1915-18). (All'Arma di Fanteria).

Medaglia d'Argento - Decreto 3 agosto 1916 I battaglioni "Susa" ed "Exilles" con mirabile ardimento. con abnegazione e tenacia. superando difficoltà ri tenute insormontabi li, dopo lotta accanita e cruenta, sloggiarono, di sorpresa, il nemico dal Monte Nero, che assicurarono alle nostre armi ( 15 - 16 giugno 1915). (A i battaglioni "Susa " ed "Exilles'').

Medaglia d'Argento - Decrero 29 ottobre 1922 Il battaglione " Pinerolo'', incaricato in circos tanze assai difficili ed avverse, di proteggere il ripiegamento di altri reparti, tratteneva con cosciente ardire e sererio sprezzo del pericolo il nemico preponderante di forze e di mezzi, finché. votato alla morte, fece intero sacrificio di sé alla Patria, sempre nobilmente e generosamente servita. Si distinse sempre per fulgido ·valore, indomita costanza, salda disciplina (M. Mrzli Vrh, 2 giugno 1915; Valle Resia, 26-29 ottob re 1917; Tàgliwnento. 2 novembre 1917; Pie/ungo, 5 novembre 1917; M. Dagh. 6 novembre 1917). (Al battogliolle "Pinerolo").

Medaglia d'Argento - Oecreto 29 ouohre I 922 Il battaglione "Albergian", rimasto completamente isolato in grave situazione, pur intuendo di essere perduto, persisteva per due giorni nella più fiera ed ostinata difesa delle più importanti posizioni ad esso affidate. Ributtava vigorosamente più volte il nemico preponderante cli forze e cli mezzi, finché in procinto di essere sopraffatto, con disperata energia tentava eroicamente cli aprirsi un varco con le armi per raggiungere la nuova linea di difesa (i\11. Pleka. 24 -25 otrobre /917). (Al bartaglio11e "Albergian").

Medaglia di Bronzo - Decreto 24 luglio 1947 Nella grave situazione creatas i con la conclus ione cleJrannistizio, affrontava senza esitazione il nuovo ma trad izionale nemico e col concorso cli altri reparti allaccava un presidio nemico, obbligandolo alla resa dopo breve ma violenla lolla. Benché costituito eia uomini di classe anziana, che dopo la liberazione dell'Italia del sud avrebbero avuto diritto al congedo, accettava di far parte del Corpo Italiano cli Liberazione col quale prendeva parte all'inseguimento del nemico dall'Abruzzo alla Linea Gotica, imponendosi per serietà e sere na fermezza di propositi. Si distinse per audaci a ed ardire nel travolgere le successive resistenze èlel nemico e per saldezza nel respingere tutti i ritorni controffensivi. Quenza (Co rsicaj, l 5 settembre 1943 - Abruzz.i - lv/arche, iiugno - luglio - agosto settembre /944. (Al battaglione ··Monte Granero ").

Medaglia di Bronzo - Decreto 20 marzo /950 Destinato a presidiare un importante settore de l M. Golico - perno della difesa della conca di Tepele ni - in un lu ngo periodo cli cruente e formidabili lotte. ne assicurava il possesso con incrollabile tenac ia e mirabile eroismo. Nel corso della vittoriosa avanzata, con audaci azioni ed abili manovre. contribuiva efficacemente alla villoria finale, aprendo cnergicarnente e decisamente la via alle susseguenti colonne della Divisione ".Julia" (Fronte greco, 25feh!mtio - 23-aprile /941). (Al battaglione '·Susa").


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L ' I-:.:seffito

!ra/iano verso

il 2000

Croce di Guerra - OecrelO JO aprile 1942 Dopo aspra ed ardita marcia notturna, compiuta in alta montagna in condizioni atmosferiche eccezionalmente avverse. conquistava di sorpresa, con mirabile bravura, una importante posizione. mantenendone saJdamente il possesso, malgrado violenta e tenace reazione di fuoco cieli' avversario. Dopo essere rimasto per quattro giorni in critica situazione ed avere subito sensibili perdite, riprendeva, ricevutone l'ordine, risolutamente il movimento in avanti, trascinando anche i feriti in uno sform decisivo. Colle della Peluuse - Monte Ronda - Grande Melz.er (li-onte occidentale), 21 -24 giugno 1940. (Al ba11ailione "Val Dora"). Al Merito dell'Esercito

Croce d'Oro - Decrero 28 /uglio /995 11 battaglione alpini "Susa" quale componente operativa del contingente ''Albatros" impiegato nella missione di pace delle Nazioni Unite in Mozambico si presentava al difficile compito del presidio e controllo del corridoio cli Beira e delle zone limitrofe. importantissime sul piano socio-economico e strategico, in maniera impeccabile svolgendo tutte le attività connesse con la sicurezza dell'area e con i rifornimenti ferroviari e stradali con serietà e fermezza di propositi , sempre interpretando al pieno il ruolo di strumento affidabilissimo di deterren7.a. ln un'area molto sensibile cd incerta, divenuta sempre più vasta in relazione all ' incremento elci compiti assegnati, operava per circa ollo mesi con elevata effi cacia ed impareggiabile capacità operativa, fronteggiando con perizia le molteplici e diversificate esigenze e garantendo sempre al massimo le operazioni di verifica e di mantenimento della pace. Esempio chiaro cli valore indiscusso, che ha concorso in maniera determinante al buon esito della missione e ad elevare il prestigio dell'Esercito e dell'Italia in ambito internazionale. Chimoio (Mozambico), 22 marzo 1993 - 31 ottobre 1993. (Al baffaglione ''Susa").

Di Benemerenza

Medaglia d'Argento - Decreto 5 giugno 19/0 Si segnalò per operosità, coraggio, filantropia e abnegazione nel portar soccorso alle popolazioni funestate del terremoto calabro-siculo del 2R dicernbre 190R. Al Merito della Croce Rossa

Medaglia di Bronzo "In segno di viva, tangibile riconoscenza per il generoso contributo offerto alle operazioni di soccorso sviluppate dalle Unità C.R.L in favore delle popolazioni colpite dal!' alluvione del novembre I994".

MedagZie cl' Oro al Valo r Militare Capitano VnTORIO VARESE: Monte Nero, 31 maggio - 16 giugno 1915 Tenente PAOLO RACAGNJ:Selletta Vodice, 19 maggio 1917 Aspirante Ufficiale ANTONIO CIAMARRA: Monte Tomba, 28 novembre 1917 Sotlolenente FERRUCCIO STEr/\NF.LLI: Col Caprile, 16 dicembre 19 I7 Caporale ALBERTGO MARRONE: Abries, 21 giugno 1940 Caporale LIVIO MARBELLO: La Belle Plinier, 21 giugno - I 8 lugl io !940 Soldato LUIGI CAVAGLIA: Oveji Brocl (Croazia), 14 aprile 1942 Sergente Maggiore CESARE BELLA: Selletta Kapak (Montenegro). 9 aprile 194'.ì

Stemma Araldico Decreto 30 aprile 1976 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale ciel 14.2.1987). a. SCUDO: inquartalo: il primo d'azzurro al monte al naturale (M. Nero); nel secondo d'azzurro alla fascia d'argento caricata in palo di rosso a due verghelle d'azzurro; il terzo fasciato d'azzurro e d'argento (Grecia); il 4° controinquartato: a) ed) d'azzurro alla palma al naturale con due frutti d'oro su campagna di verde (Libia); b) e c) di rosso al leone d'oro di Etiopia, passante. b. CORONA TURRJ1A


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Alpini

c. ORNAMENTI (I) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "ALTIUS TENDO" (2) Onorificenz:1: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura 1° quarto: vi è rappresentato il M. Nero con il quale il 3° alpini ha un particolare legarne storico tradizionale: nell'annuale della riconquista del monte viene celebrata la festa del Corpo 2° quarto: è dedicato alla Guerra di Liberazione alla quale l'unità ha partecipato con il C.I.L.; nel corso della stessa campagna il battaglione M. Granero ha meritato la M.B. V.M. 3° quarto: i colori nazionali della Grecia si mboleggiano la presenza del reggimento sul fronte greco-albanese 1d I 940-41. 4° c1uarto: ricorda la partecipazione di reparti del reggimento alle campagne in Libia (la palma) ed in Africa Orientale (leone di Giuda). Lo smalto d'azzurro che prevale nell'insieme dello stemma è simbolo di amor di patria e fedeltà.

Comandanti Col. Emilio Faldella Col. Carlo Cigliana Col. Maggiorino Anfosso

3° REGGIMENTO ALPINI (1882-1917) Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Leone Pelloux Gaetano Gobbo Ettore Troya Vincenzo Giachetti Felice Amerio Oreste Zavattari Gino Marini Mario Raffa Ernesto Alliana Angelo Como Dagna Sabina Jacopo Comaro Emilio Alliney

3° REGGIMENTO ALPINI (1944) Col. Maggiorino Anfosso BATTAGLIONE ALPINI "SUSA" (1975-93)

Teo. Col. Ten. Col. Teo. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Teo. Col.

3° R EGGIMENTO ALPINI (I 920-43) Col. Luigi Chicco Col. Giovanni Faracovi Col. V. Emanuele Rossi Col. Mario Cerruti Col. Giuseppe Cremascoli Col. Giuseppe Bellocchio Col. Umberto Fabbri

G. Battista Bolchi P. Luigi Bortoloso Filippo Bertorelli Carlo Gabigiosu Ferruccio Boriero Davino Fazia Gianfranco Marinelli Armando Novelli Giovanni Marizza Claudio Graziano

3° REGGIMENTO ALPINI (1993) Col. Armando Novelli Col. Giovanni Marizza

Sedi 1882-84 1884-86

Fossano (CN) Savigliano (CN)

1886-43 1975

Torino Pinerolo (TO)


L 'Eserciw Italiano verso il 2000

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BATTAGLIONE SUPPORTO TATTICO LOGISTICO "AOSTA" (4° Reggimento Alpini) Motto: "In adversa ultra adversa". Festa: 18 maggio- anniversario del combattimento di M. Yodice (1917) Sede: Aosta - Caserma "Testafochi''. Mostrina: fiamma a due punte di colore verde.

Origini e vicende organiche In esecuzione del R. Decreto 29 giugno 1882, il I O novembre successivo si forma, in Torino, il 4° Reggimento Alpini che inquadra i battaglioni "Val Pellice, "Val Chisone" e "Val Brenta". Nella circostanza i battaglioni alpini, precedentemente contraddistinti da un numero, assumono la denominazione della rispettiva zona di reclutamento e sono aumentati da 1O a 20. Il I" aprile 1885 il 4" reggimento cede al 3° il battaglione "Val Chisone" ed al 6° il battaglione "Val Brenta" e riceve dal 6° i batt.aglioni "Val d'Orco" e "Val d'Aosta". Con il riordinamento del Corpo, che ha inizio il l" novembre 1886, i battaglioni prendono il nome della città sede ciel rispettivo magazzino; quelli del 4° reggimento divengono "Pinerolo", "Ivrea" e "Aosta". Il l O ottobre 1888 il battaglione "Pinerolo" è trasferito al 3° mentre il "Susa 2°" passa dal 3° al 4° ove il I O febbraio 1889 assume Ja denominazione di Battaglione "Susa". Allorché nel 1908 quest'ultima unità torna al 3°, presso il 4° Alpini si forma un nuovo battaglione denominato dapprima "Pallanza" e poi ' 'lntra" . Nel 1901, aJl'atto della costituzione dei Gruppi Alpini a livello brigata, 4°, 5° e 3° Reggimento sono assegnali al Il Gruppo, unità che dal 9 agosto I 910 diviene II Brigata Alpina (soppressa poi nel 1916). Per la guerra 1915-18 il reggimento costituisce i battaglioni "Monte Levanna", "Monte Cervino", "Monte Rosa" e "Val d ' Orco". "Val Baltea, "Val Toce"; il 22 maggio 1917 si forma in Valsugana, con personale del disciolto V battaglione sciatori il battaglione"Pallanza". Tenninato il conflitto tutti i battaglioni formati per la guerra sono disciolti e, pertanto, a fine 1919 sono in vita solamente i battaglioni "Ivrea", "Aosta" e "Jntra" (quest'ultimo in Albania). Con l'ordinamento ciel I 921, il 4° Alpini è inquadrato nella 2" Divisione A lpina (della quale fanno parte anche il 5" e 6" Alpini e il 3° Artiglieria eia montagna). li battaglione " Monte Levanna" sciolto il 5 maggio 19 l 9 viene ricostituito il 12 febbraio J921, passa per breve tempo al I" reggimento quindi torna al 4° ed è nuovamente sciolto nell ' aprile 1926; il battaglione "Intra" trasferito a sua volta al 5° reggimento nel 1921 rientra anch'esso al 4° nel dicembre 1926. Nel 1923 la divisione viene sostituita da un Comando Raggruppamento Alpini il quale, con l'attuazione cieli' ordinamento del 1926. cambia denominazione in Comando di Brigata Alpina. Il 4° Reggimento Alpini, con i battaglioni "Ivrea", "Aosta" e "lntra" appartiene alla l Brigata assieme al l O , 2° e 3° Alpini ed al J O Artiglieria da montagna. Un nuovo ordinamento nel 1934 apporta ulteriori modifiche al Corpo degli Alpini ed il 4° Reggimento assieme al 3° ed al 1° Artiglieria Alpina fomia la I Brigata Alpina (Comando Superiore Alpino "Taurinense") che solo un anno dopo è trasformata in Comando Divis ione Alpina "Taurinense". Il battaglione " Intra" viene mobilitato nel dicembre I 935 ed è ceduto ali' 11 ° Reggimento Alpini per l'esigenza Africa Orientale; rientra al 4° nell'aprile 1937. Sono costituiti e mobilitati il 25 agosto I 939 i battaglioni "Val d ' Orco" . "Val Baltea" e "Val Toce" per essere impiegati al fronte occidentale e poi sciolti il 30 ottobre 1940. Il IO giugno 1940 il 4° Reggimento Alpini con i battaglioni "Ivrea", "Aosta" e "Intra" è ancora inquadrato nella Divisione Alpina "Taurinense" (I") e con tale grande uni tà partecipa al secondo connitto mondiale. Un battaglione sciatori, che prende il nome di " Monte Cervino", è formato i I 18 dicembre 1940 e dopo essere stato impiegato in Albania viene sciolto nel maggio 1941; ricostruito, all ' inizio del 1942 è inviato in Russia ove viene praticamente distrutto ed i suoi Alpini meritano la massima ricompensa al V.M.; è nuovamente in vita nel 1943 per cambio di denominazione del battaglione "Val Toce". Nel corso del 1941 sono costituiti e mobilitati i battaglioni:


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" Val d'Orco", impiegato in Montenegro con il 4° Gruppo Alpini: "Val Toce", assegnato al 3° Gruppo A lpini poi dal 31 agosto 1942 al XX Raggruppamento Sciatori ove nel 1943 cambia nome in "Monte Cervino": "Monte Rosa", impiegato in Albania e sciolto nel maggio 1941; è ricostituito nel 1943 cd assegnato al XX Raggruppamento Sciatori. Il 4° Reggimento Alpini si scioglie ne ll'ollobre 1943 in Montenegro dopo aver tenuto tes ta, con i suoi battaglion i, agli attacchi portati da lle truppe tedesche a seguito della proclamazione dell'armistizio. li battaglione ·'Ivrea" partecipa fino al novembre 1943 a lla lotta partigiana. sempre in Montenegro, e a dicembre i suoi alpini entrano nella Divisione Italiana Partigiana "Garibaldi". Con i superstiti d¼lla D ivisione "Tauri ncnse" ha vita, in Puglia, ne l novembre I 943 il battaglione "Tauri nense" che da l febbraio 1944 cambia denominazione in battagl ione " Piernonte'' . L'un ità prende parte a!Ja Guerra cli Liberazione, inizialmente inquadrata nel I Raggruppamento Motorizzato; dal 25 giugno 1944 con il ricostituito 3° reggimento alp. nel Corpo Italiano di Liberazione ed infine, dal 24 settembre I 944, con il Reggimento Fanteria Speciale " Legnano" ne l Gruppo di Combattimento " Legnano". Trasferito al l O reggimento alp., il I O febbraio 1946 cambia il nome in Battaglione "Aosta". Il 23 nove:nbre 1945 viene forrnato un reggimento alpini su tre ballaglioni che dal 1° gennaio 1946 prendono il nome cli I battaglione "Saluzzo" (già 530° guardie), II battaglione "Susa" (già 526° g uardie) e III battaglione Alpini (già 515° guardie). Il I O febbraio I 946 il r battaglione è trasferito a l 67" reggimento fanteria, ed è sostituito dal battaglione " Aos ta'' (già " Piemonte''): inoltre il Ili battaglione d iviene battaglione "Saluzzo". Inizialmente contraddistinta dal nume rico 1°, in quanto costitu ita nell'ambito del I C.M.T., la nuova unit~t dal 15 aprile 1946 assumè la denominazione cli 4° Reggimento Alpini ed ha sede in Torino. Il 25 aprile 1945, nell'ambito ciel IV C.M.T. era stato fonnato un 4° alpini (che peraltro era in vita contemporaneamente al l " reggimento alp. del T C.M ;T.) ; tale unità dal I O apri le 1946 prende la denominazione cli 6° reggimento alp. con sede in Merano. TI l " gennaio 1950 si forma un Ballaglionc Addestramento Reclute, provvisoriamente denominato " Mondovì", che diviene B.A.R. per il 4° reggimento a lp. il I O gennaio 1953; nella stessa data ha inizio la ·ricostituzione cie l battaglione "Mondovì" . Trasferito in Carn ia all ' 8° Alpi ni, dal I O novembre 1962, il battaglione "Mondovì" conserva tuttavia il reclutamento piemontese. Il ballaglione "Aosta" dal maggio 1963 al giug no 1966 è a disposizione della Scuola Militare Alpina con funzioni cli unità dimostrativa in campo addestrativo. Il battaglione "Sai uzzo", contratto a quadro il I" settembre l 964 è in seguito nuovamente in vita dal IO ottobre 1968. TI battaglione " Mondovì", a sua volta " quadro" dal 31 dicembre 1974 è soppresso il 1° giugno 1975. Con la ris trutturazione dell'Esercito, il 10 ottobre 1975 anche il 4° Alpini viene soppresso e le sue tradizioni sono affidate al Battaglione Alpini "Aosta" che, inserito·nella Scuola Militare Alpina g ià dal 1° luglio dello stesso anno, diviene autonomo e c on decreto 12 novembre 1976 riceve la Bandiera cie l d isciolto reggimento; dall'ottobre 1987 il battaglione passa a tutti gli effetti a lle dipende nze della Scuola. L' 11 settembre 1989 diviene Battaglione Supporto Tattico Logistico "Aosta" per la SMJ-\LP ed assorbe sia funzioni logistiche in senso lato s ia compiti dimostrativi a favore dei corsi ed è responsabile della formazione cli base di tutto il personale di leva che affluisce presso l'Istituto. Il ballagl ione svolge inoltJe attività aclclestrativa a carattere specialis tico ed agonistico mediante la cp. Alpieri, dislocata a Courm ayeur. E' articolato su comando, compagnia comando e serv izi , compagnia trasporti e manutenzione, compagnia d imostrativa, compagnia alpieri .

Campagne di guerra e fatti d'arme Eritrea (1895-96): concorre alla formazione dei battaglioni I e 11 alpini con 14 ufficiali e 512 soldati . Adua (I battaglione) Libia (1911-12): comando di reggimento e battaglione "Ivrea" - 19 I 3-14: Libia (battaglione ''S usa" e battaglione "Ivrea") Prima Mondiale (1915-18): - I 915: M. Rosso (lug.) - Isonzo: Dolje (ago.) - M. Mrz li (nov.) - 1916: M. Adamello, M. Cima (rnag.) - M. Zugna (giu.) - M . Cauriol (ago .) - M. Cardinal (set.) Alpe di Cosrnagnon (set. -ott.) - Dente del Pasubio (ott.)


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- 1917: M . Vodice (mag.) - Melette di Gallio (nov.) - M. Fior. , M. Grappa (dic.) - 1918: Villorio Veneto: M. Solarolo (ott.-nov.) - 1919-20: Albania: battaglione "Intra" Africa Orientale (1935-36): battaglione "Intra" (con I' 11 ° reggimento alp.): Passo Mecan. Inoltre il reggimento concorre con la 623a cp. alla forrnazione dell ' Xl battagl ione complementare Seconda Mondiale (1940-43): - 1940: fronte alpino occidentale - 1941: Albania - 1942-43: .Jugoslavia - Montenegro - 1942-43: fronte russo (battaglione "Monte Cervino" ) Liberazione (1943-45): - 1943: battaglione "Ivrea" : Montenegro, Serbia, Sangiaccato; - 1944-45: battaglione " Piemonte" (territorio nazionale: M. Marrone; Jesi, Valle ldice)

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare

Ordine Militare cl 'Italia - Decreto 5 giugno 1920. Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea, o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d ' Italia ( 19 i 5-18). (All'Arma di Fanteria). Medaglia d'Oro - Decreto 29 oltobre 1922. Il battaglione "Aosta", superando accanita resistenza nemica cd aspre difficoltà di terreno organizzato a difesa, ascese sanguinosamente le rupi del Vodice impadronendosi, con altro reparto, della q. 652 sulla quale, con sovrumana tenacia resistette, senza cedere un palmo di terreno, a terrificante bombardamento, a ripetuti contrattacchi, a difficoltà inenarrabili (Vodice, 18-21 maggio 1917). Nella battaglia della finale riscossa, rinnovando ancora una volta l'esempio di eroico valore, di spir ito di sacrificio, di serena fermezza degli alpini cl'lt.alia, consacrava alla vittoria e alla gloria della Patria il fiore dei suoi alpini che, decimatì ma non domi, intrepidamente pugnavano e cadevano al grido, rintronante fra il fragore delle armi: Ch' a cousta l'on ch'a cousta, viva I' Aousta! (M. Solarolo, 25-27 ottobre 1918). (Al hattaglione "Aosta"). Medaglia d'Oro - Decreto 31 dicemhre 1947. Battaglione di alpìni sciatori , fusi io un granitico blocco cli energie e di arditismo alpino, in dodici mesi di campagna russa ha dato ininterrotte prove cli eccezionale valore e di ineguagliabile spirito cli sacrificio. Incrollabile nella difesa, ìmpetuoso e travolgente nel l'offesa, ha sempre raggiunto le mete indicategli. Nella grande offensiva invernale russa scrive fulgide pagine di g loria. Sostiene per primo l'urto di imponenti masse di fanteria sostenute da unità corazzate che hanno travolto la resistenza ciel fronte; le contiene con una difesa attiva ed ard ita, le inchioda al terreno fino a quando arrivano i rinforzi che gli consentono una tregua dopo un combattimento di due settimane compiuto senza soste, senza riparo, in condizioni di clima eccezionale avverso. Accerchiato da forze agguerrite di fanteria e blindate, benché ridotto a pochi superstiti in buona parte feriti, congelati ed esausti, sostiene una lotta dìsperata e col valore di tutti e il sacrificio di molti, riesce a rompere il cerchio di ferro e di fuoco. In seguito continua a marciare nella sterminata pianura nevosa, supera tutti gli ostacoli che si frappongono al sua andare, tiene in rispetto il nemico che lo incalza e, sparuta scolta, raggiunge le linee alleate in una aureola cli vittoria uguale a quella della p iù aJte tradizioni alpine e della stirpe. Olikowactka - Quota 176 - Klino wiy - Rrody - Jagodr~ji - Jwanowka - Quota 204 - Kolkos Selenjar - Rossosch - Olikowactka (Russia), febbraio 1942 -febbraio 1943. (Al battaglione sciatori ''Monte Cervino") Medaglia d'Argento- Decreto 3 aiosto 1916. Tenacia a tutta prova, eroici ardimenti, impareggiabile slancio, spìnsero i battaglioni "Intra" e "Val d'Orco" sulla quota 2163 ad est di Monte Nero, disperatamente difesa e con indomito valore la contesero al nemico, sino a che altri reparti non sopraggiunsero a consolidarne la conquista ( 19-21 luglio 1915). (Ai hattaglioni "infra'' e " Val d'Orco").


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Medaglia d'Argento - Decreio 5 giugno 7920. Animato da ardente entusiasmo il battaglione "Aosta" faceva serenamente olocausto del sangue dei suoi magnifici soldati, attaccando con meravigliosa audacia formidabili trinceramenti nemici, sui quali resisterà a un violentissimo contrattacco per ollre un 'ora, ridotto di numero, ma ringagliardito nella fede. (Alpe di Cosmagnon, 70 settem.hre 1916). Riconfermava le sue magnifiche qualità militari in una successiva azione, conquistando e mantenendo formidabili posizioni (/1.lpe cli Cosmagnon. 9-12 ottobre 1916). Nella stessa azione si distingueva per superbo valore il battaglione " Val Toce". (A i battaglioni "Aosta" e "Val Toce ").

Medaglia d'Argento - Decreio 5 giugno 1920. I battaglioni "Leva·nna" e "Aosta", superando l'accanita resistenza nemica ed aspre difficoltà cli terreno formidabilmente organizzato a difesa, ascesero sanguinosamente le rupi ciel Yoclice impadronendosi della q. 652 s ulla quale, con sovrumana tenacia resistettero, senza cedere un palmo di terreno, a terri ficante bombardamento, a ripetuti violentissimi contrattacchi, a difficoltà e disagi inenarrabili (Vodice. 78-27 maggio 1977). (Ai battaglioni "Levanna " e "Aosta"). Medaglia d'Argento - Decreto 2 9 ottobre 1922. Il battaglione "Cervino" sotto una tempesta di fuoco, stremato di numero ma non di forza, resisteva accanitamente in grave situazione a soverchianti forze nemiche, coprendosi di glori a, a prezzo di purissimo sangue, per la sovrumana passione eroica dei suoi alpini che dettero sempre fulgi do esempio del più alto spirito cli sacrificio. (Me/elle, 17-26 novembre 1917; M. Bisorte, rnaggio 1916, Bodrez, 15-18 maggio 1917: Vodic e, 26-30, maggio 1917: M. Fio1; 4 dicembre 1917). (Al bartaglione "Monte Cervino"). Medaglia d'Argento - Decreto 29 ottobre 1922. I battaglioni "Levanna e "Toce" nella battaglia della finale riscossa, attaccando con impeto eroico e resistendo alla disperata irruenza cli soverchianti forze nemiche. si coprirono di gloria a prezzo cl i purissimo sangue (M. Solarolo, 24-2R ottobre 1918). (Ai batraglioni "Levanna" e ''Toce"). Medaglia d'Argento - Decreto 21 gennaio 1937. Incaricato della difesa di un importante passo, infrangeva, con tenacia pari al valore, l' irruente attacco di soverchianti ed agguerrite forze abissine, guidate dallo stesso imperatore. Durante tredici ore di violenta battaglia, decisiva per le sorti della campagna, riconfermava in terra africana le gloriose gesta compiute durante la grande guerra. Passo Mecan, 31 marzo 1936. (Al bcmaglione "lntra "). Medaglia d'Argento - Decreto 31 maggio 1946. Durante tre mesi e in una siwazione particolarmente delicata, con mirabile spirito di sacrificio e fede incrollabile, vincendo i rigori di un duro inverno, manteneva il possesso cli un ampio fronte cli alta montagna, aspramente conteso eia forze soverchi anti. Presente ovunq ue, ardito nella tormenta della montagna e nella tormenta ciel fuoco, con indomito valore, opponeva tenace resistenza, stroncando l'impeto del nemico in cruenti attacchi e piombando fulmineo sui fia nchi e sul tergo dell' avversario, rompenderne le formazioni. Dimostrava così che più che il numero e l' arma, vale il coraggio. Fronte greco, 10 gennaio - 23 aprile 194 1. (Al battaglione "lvlonte Cervino").

Medaglia d'Argento - Decrelo 3 1 dicemb_re 7947. Ali' 8 settembre 1943 lontano dal suolo della Patria, a contatto di preponderanti forze tedesche che chiedevano la consegna delle sue armi, anziché deporle si schierava con moto unanime contro il tedesco ed iniziava la lotta partigiana che compatto conduceva per circa tre mesi combattendo strenuamente contro forze ognor soverchianti, conscio del rischio e ciel sacrific io, fulgido esempio cli valore e cli gloria. Montenegro - Sangiaccato - Serbia, settembre - of!obre - novembre 1943. (Al battaglione "Ivrea" ).

Medaglia d'Argento - Decreto 24 !uglio 1947 Costituito con elementi della Divisione Alpi na "Taurinense", che dai porti adriatici della Balcania riuscirono a raggiungere fortunosamente la Puglia dopo l' armistizio, partecipava a tulla la Guerra di Liberazione riconfermando ognora .la tempra intrepida delle genti della montag na. Alla gloria perenne


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delle nostre armi offriva due difficilmente pareggiabili esempi di fusione perfetta cli perizia, di valore e fortuna: prima a Monte Marrone, scalato cli sorpresa per la ripida parete ed eroicamente difeso sull'orlo dell'abisso alle spalle; poi a quota 363 di Valle ldice, strappata al nemico con una stoccata saettante e fulminea, spezzando la cerniera delle due armate tedesche in Italia. donde poi traboccò su Bologna. Campaf?11.a di Liberaz.ione, }8 marzo 1944 - 8 maggio 1945. (Al battaglione "Piemonte").

Medaglia di Bronzo - Decreto 31 dicem.bre J947. Nell'attacco di munite posizioni avanzate, calmo ed ordinato nonostante l'infuriare di forte reazione di fuoco del nemico e con slancio irresistibile ed impareggiabile entusiasmo, raggiungeva compatto gli obiettivi assegnati. Per due successive giornate difendeva con tenacia e gravi sacrifici cli sangue le posizioni conquistale contro violentissimi contrattacchi di preponderanti forze avversarie senza cedere un palmo cli terreno. Ruderi di Dobrej. \t1l Tmnorezza - Albania, 24-25-26 gennaio 1941. ( Al battaglione "lntra" ).

Al Valor Civile

Medaglia d'Argento - Decreto 9 maggio 1960. Nel frangente di disastrose alluvioni che cagionarono ingenti danni, vittime umane e grave stato di allarme, i reparti del 4" Reggimento Alpini svolsero - per più giorni e più notti consecutive - rischiosa, faticosa ed insonne opera di salvataggio e di soccorso dando alta prova di coraggio, che valse loro il plauso delle Autorità c la gratitudine delle popolazioni colpile (Alluvioni abbattutesi nel giugno 1957 in località della provincia di Torino).

Di Benemerenza

Medaglia d'Argento - Decreto 5 giugno 19}0 Si segnalò per operosità, coraggio, filantropia e abnegazione nel portar soccorso alle popolazioni funestate del terremoto calabro-siculo del 28 dicembre 1908.

Medaglie d'Oro al Valor Militare Colonnello CARLO GIORDANA: Adamello, aprile - maggio 1916 Capitano ALDO BELTRICCO: Pasubio, IOsettembre 1916. Tenente FERDINANDO URLI: Dente del Pasubio, 17- 19 ottobre 1916. Sottotenente VINCENZO ZERBOGLIO: M. Solarolo, 24 ottobre 1918. Soldato MARIO BONINI: Grecia, 29 gennaio 1941. Caporale ANGELO GABRIELI: Russia, 31 dicembre I 942. Tenente ENRICO GUERRIERA: Monte Mare, 11 maggio 1944.

Stemma Araldico Decreto 18 giugno 1974. (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9 .2. I987 - Giornale Ufficiale ciel 14.2.1987). a. SCUDO: Partilo di due e troncato cli uno. Nel primo d'azzurro.al toro furioso cornato d'argento (Torino), accompagnato in capo eia una stella (5) pure d'argento ; nel secondo cli rosso al palo cucito cli nero caricato dell'elmo di Scanclerbeg d'oro (Albania), accompagnato in capo: a destra eia una stella (5) d'argento, a sinistra da una stella (5) d'azzurro; nel terzo alla fascia d'argento caricala cli un palo cli rosso a due verghette d'azzurro, accompagnata in capo da una stella (5) d'argento (Guerra di Liberazione); nel quarto d'argento a due fasce d' azzurro: la prima caricata da una stella (5) d'argento; nel quinto d'azzurro al monte di sei cime all'italiana d'oro, uscenti dalla punta e sormontate da cinque stelle (5) cl ' argento; nel sesto d' argento alla banda indivisa d'azzurro attraversata da un leone di rosso tenente nella branca destra una croce ciel Calvario d'oro caricata del Cristo in argento (Abissinia). li tutto abbassato al capo d'oro con quartier franco partito: a) d'azzurro ai due monti nevosi al naturale sormontati da una stella (5) d'oro; b) d' azzurro al tridente bizantino cli Ucraina d'oro.


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b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI ( I) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il molto: "IN ADVERSA ULTRA ADVERSA". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l' insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sin.tesi della blasonatura Nelle varie partizioni dello stemma sono individuabili: arme della città di Torino, per il legame territoriale esistente fra il reparto e la città ove si è costituito il 4° reggimento alp.; i colori d'Albania (rosso e nero) e l'elmo del locale eroe nazionale a ricordo della partecipazione alle operazioni sul fronte greco-albanese nel 1940-41; - la simbologia relativa alla Guerra di Liberazione, nel corso della quale si è distinto il battaglione "Piemonte"; i colori della Grecia (argento e azzurro) in riferimento alla Medaglia cl' Argento meritata dal battaglione "Monte Cervino" nel I 941; i monti all'italiana per ricordare la guerra 1915-18 nel corso della quale ai battaglioni del 4" reggimento sono state concesse cinque Medaglie d'Argento (rappresentate con cinque stelle); la partecipazione del battaglione "lntra'' alla campagna Jn Africa Orientale ove meritò una Medaglia d ' Argento; il capo d'oro che simboleggia le due massime ricompense.al V.M. concesse a reparti legati al 4° reggimento alp. nel corso dei due conflitti mondiali , come evidenziato nel quartier franco con i riferimenti al Monte Solarolo (battaglione "Aosta", I 918) e al fronte russo mediante il tridente d'Ucraina (battaglione sciatori "Monte Cervino", l 942-43).

Comandanti 4° REGGIMENTO ALPINI (I 882-1943) Col. Giuseppe Ottolenghi Col. Nicola Heusch Col. Giuseppe Viganò Col. Eugenio Balduino Col. Tommaso Gilli Col. L uigi Dubouloz Col. Vittorio Carpi Col. Giovenale Gisla Ten. Col. Angelo Como Dagna Sabina Col. Giacinto Ferrere Col. Riccardo Tedeschi Col. Alfonso Ruzzenenti Col. Carlo Giordana Col. Orlando Freri Col. Ottorino Ragni Col. Serafino Pratis Col. Carlo Rossi Col. Mario Girotti Col. Alfredo Silva

Col. Col. Col. Col. Col.

Roberto Matricardi Emilio Magliano Pio Sellerio Camillo Costamagna Alessandro Florio di San Cassiano

4° REGGIMENTO ALPINI (1946-J 975) Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Carlo Musso Angelo Corrado Pietro Mellano Vittorio Cuneo Emiliano Scotti Antonio Salt.ini Francesco Vida Enzo Marchesi A lfredo Rossetti Lionello Albertini Alberto Di Leo Umberto Cavanna Giovanni Lovatelli Arnaldo Adami


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Col. Riccardo Richiardi Col. Giuseppe Peraldo Col. Enrico Peyronel Col. Lorenzo Longo Col. Mario Sensale Col. Armando Toledo Col. Michele Fomeris Col. Arcangelo Bizzarini Col. Benedetto Rocca Col. Luigi Cappelletti

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Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten.

Col. Antonio Radizza Col. Marco Bergamo Col. Alessandro Molinari Col. Federico Beccaria Col. Valentino Stella Col. Francesco Mazzucca Col. Sabino Labarbuta Col. Flavio Battù

BA'ITAGLIONE SUPPORTO TATTICO - LOGISTICO "AOSTA" ( 1989)

BATTAGLIONE ALPINI "AOSTA" (1975-1989)

Ten. Col. Roberto Abbiati Ten. Col. Claudio Rossi Ten. Col. Paolo Egidi

Ten. Col. Giuliano Ceresa Ten. Col. Damiano Cavallo Ten. Col. Livio Palla

Sedi 1882-86 Torino 1886-1934 Ivrea (TO) 1935-43 Aosta

I 946-75 1975

Torino Aosta


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5° REGGIMENTO ALPINI Motto: "Nec videar clum sirn".

Festa: 8 giugno - anniversario dei combattimenti a M . Fior e Castelgomberto (19 17) Sede: Vipiteno (BZ) - Caserma "Men ini". · Mostrina: fiamma a due punte di colore verde.

Origini e vicende organiche In esecuzione del R. Decreto 29 giugno I 882, il I O novembre successivo si forma, in Milano, il 5° Reggimento Alpini che inquadra i battaglioni "Val Dora'' , " M oncenisio " , "Valtellina", "Alta Valtellina". Nella circostanza i battaglioni alpini , precedentemente contraddistinti da un numero, assumono la denominazione della rispettiva zona di reclutamento e sono aumentati da 10 a 20. II l O aprile 1885 il 5° reggimento cede al 3° i battaglioni "Val Dora" e "Moncen isio" e riceve dal I O il battaglione "Val Camonica". Con il riordinamento ciel Corpo, che ha inizio il I O novembre l 886 i battaglion i prendono il nome della città sede del rispettivo magazzino; quelli ciel 5° reggimento divengono "Morbegno", "Tirano", "Edolo", "Rocca d ' Anfo" e quest' ultimo nel 1889, cambia ancora in "Vestone". Nel 1901 , all'atto della costituzione dei Gruppi Alpini a livello brigata, 5°, 3° e 4° Reggimento entrano a far parte de l II Gruppo, uni tà questa che dal 9 agosto 1910 diviene Il Brigata Alpina (soppressa poi nel I 9 l 6). Per la guerra 19 15-18 il reggimento costituisce i battaglioni "Monte Spluga" , "Stelvio", "Adamello", "Suello", " Val d' Intelvi", "Valtellina", " Val Cap1onica", "Val Chiese", "Monte Mandrone", "Monte Ortler", "Monte Cavento"; il 29 maggio 1917 è in vita a Storo, con personale di disciolti reparti sciatori, il battaglione "Tonale". Terminato il conflitto sono sciolti tutti i battaglioni formati dal 5°, ad eccezione cli "Tirano", "Edolo", "Vestone" e del "Trento" ; ·quest' ultimo rimane in sostituzione del "Morbegno" dislocato a Fiume a fine novembre 191 8. Con l'ordinamento del 192 1, il 5° Alpini è inquadrato nella 2a Divisione Alpina (della quale fan no parte anche il 4° e 6° Alpini e il 3° Artiglieria da montagna). Il 5° cede i battaglioni "Trento" (che diverrà in seguito "Morbegno"), "Edolo" e " Vestone" al 6° reggimento, riceve dal 4° il battaglione "Intra" e rimane, pertanto, con i soli battaglioni "Tirano" e " Intra". II 5° Reggimento Alpini resti tuito al 4° il battaglione "Intra" e riavuto dal 6° il battaglione "Morbegno" nel novembre 1926, è form ato dai soli battaglioni "Morbegno" e "Tirano"; essendo state sostituite nel 1923 le divisioni con comandi di raggruppamento allorché questi con il nuovo ordinamento divengono brigate, il 5° appartiene alla II Brigata Alpi ni unitamente al 6° e 7° Alpini ed al 2° Artiglieria d i montagna. Un nuovo ordinamento nel 1934 apporta ulteriori modifiche al Corpo degli Alpini ed il 5° Reggimento (che dal I O ottobre ha in organico nuovamente anche il battaglione "Edolo" restituito dal 6°) assieme al 6° ed al 2° Artiglieria Alpina forma la II Brigata Alpina (Comando Superiore Alpino "Tridentino") che solo un anno dopo è trasformata in Comando Divisione Alpina "T ridentina". Sono costitui ti e mobilitati dal 2 settembre I 939 i battaglio ni "Val d ' Intelvi" , "Valtellina" e "Val Camonica" i quali operano con il 5° Gruppo Alpin i al fronte occidentale e sono poi sciolti il 3 I ottobre 1940. Il 10 giugno 1940 il 5° reggimento alp. con i battaglion i "Morbegno", 'Tirano" ed "Edolo" è ancora inquadrato nella Divisione Alpina 'Tridentina' ' (2") e con tale grande unità partecipa al secondo conflitto mondiale, prima sul fron te alpino occidentale, poi in Albania e successivamente in Russ ia. Inizialmente opera con il reggi mento anche il battaglione "Duca degli Abruzzi ", della Scuola Centrale M ilitare cli Alpini smo, che è poi smobil itato il J8 ottobre 1940 e ritorna alla Scuola con fun z ion i addestrati ve. All 'in iz io del 194 1 viene formato il CV battaglione complementi che dal 25 marzo è in Albania alle dipendenze della Divisione Alpina "Pusleria"; assunto I' 11 aprile il nome di battaglione. "Monte Resegone" è poi sciolto il 25 maggio 1941. I battaglioni complementi XXXIV e XXXVIIl fo rmati nel 1943 sono assegnati al 166° Reggimento Alpini Costiero, dislocato in Provenza, e prendono il nome cli battaglione "Spluga" e "Stelvio"; saranno sciolti 1'8 settembre 1943. 11 5 ° Alpini, rimpatriato


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nella primavera del 1943, dopo aver subito gravissime perdite sul fronte russo, è ancora in fase cli riorganizzazione allorché sopraggiunge l'armistizio ed è sciolto il 1O settembre 1943 in Alto Adige nella zona di Fortezza. Dal I O aprile 1946 viene formato un Reggimento Alpini con i battaglioni "Feltre" (già 516° battaglione guardie), "To lmezzo" e "L'Aqu il a" (proveniente dal disciolto Reggimento di Fanteria Speciale "Leg nano") ;ini z ial mente contraddisti nta dal numerico 5°, in quanto costituita nell'ambito ciel V C.ìvl.T., la nuova unità dal J 5 aprile 1946 assume la denominazione di 8° Reggimento Alpini . T1 5° Reggimento Alpini inizia la propria ricostituzione il 1° gennaio 1953 in Merano, nell'ambi to della Brigata "Orobica", formando il comando cli reggimento; il 15 marzo riceve dal 6° Alpini il battaglione "Edolo"; il I O seuernbre incorpora il Ballaglione Addestramento Reclute (anch ' esso ceduto dal 6°) che diviene BA.R. del 5° e 6° reggimento alp.; il I O settembre 1953 viene formato il battaglione "Tirano". Il 27 ottobre 1955 il B.A.R. si trasforma in B.A.R . "Orobica" cd è trasferito a Montorio Vero nese ove il I O febbraio I 956 , unitame nte a l B . A.R. "Cadore" , cos titui sce il 12° Centro Addes tramento Reclute (dal 1° luglio 1963 diverrà 2° reggimento alp. C.A.R.). Con la ricostituzione del battaglione "Morbegno", dal I O ottobre 1956 il 5° Alpini inquadra nuovamente i suoi tre battaglioni tradizionali. Ne l 1975, a seguito della ristrullurazione dell'Esercito, il 3 I lug lio il battaglione "Edolo" s i trasforma in B.A.R. "Edolo" ed il 30 novembre il 5° Alpi ni viene sciolto ed i s uoi battaglioni divengono autonomi . La Band iera e le tradizioni reggimentali sono affidate al Battaglione Alpini "Morbegno" che ha sede in Vipiteno ed appartiene alla Brigata "Orobica". Passato dal 27 luglio 1991 alle dipendenze della Brigata "Tridentina", nell'ambito del riordinamento della Forza Armata, il battaglione perde la propria autonomia il 7 agosto 1992 ed il g iorno s uccessivo è inquadrato nel 5° Reggimento Alpini che si ricostituisce in Vipiteno (BZ). A fine anno 1992 e nei periodi 5 marzo - 5 maggio I 993; 2 novembre 1993 - 15 gennaio 1994 il reggimento è impiegato nell'operazione "Vespri Siciliani" in concorso al mantenimento dell 'ordine pubblico in Sicilia. Nel 1994, dal 24 luglio al 21 sellernbre prende parte al! ' operazione "Riace", in Cala bria, per il controllo ciel terri torio e nel mese d i novembre cede proprio personale ali ' 11 ° Reggimento Alpini per concorrere al soccorso nelle zone alluvionate ciel Piemonte.

Campagne di guerra e.fatti d'arme Eritrea (1887-88): vi prende parte la 48" compagnia (1895-96): concorre alla formazione dei battaglioni alp. I e IV con 25 uffic ial i e 64 I soldati. Adua (I battaglione) Libia (1911-12): battaglione "Edolo": ridotta Lombardia, Bu Msafer. lnollre il reggimento forn isce a Corpi e Servizi mobilitati 4 ufficiali e 276 soldati. - I9 I 3: Libia: - battaglione "Vestone": Assaba Prima Mondiale (1915-18): - 19 15 : Cas tellaccio - Lago Scuro (ott.) - 19 16: M. Adamello, (apr. rnag.) - M. Fior, M . Castelgomberto (giu.) - M. Pasubio (otl.) - 19 I 7 : M. Orti gara (giu.) - Bainsizza (ago.) - 19 18: Cima Presena, Zona Monticelli (mag.) - Punta S. Matteo, M. Mantello (ago.) - M. Cesen (ott .-nov.) Africa Orientale (1935-36): il reggimento concorre alla forma zione della I oa colonna salmerie Seconda Mondiale (1940-43): - 1940: fronte alpino occidentale (giu.) - Alban ia ( nov.-dic.) - 1941: fronte greco-albanese: Pupatit - Gur i Topit - 1942-43: fronte russo Bassowka, Scororib, Ni kitowka, Nicolajewka

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare

Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920. Nei duri c imenti della guerra, nella tormentata tri ncea o nell 'aspra battaglia. conobbe ogni limite di


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Alpini

sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune , consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli cl ' llalia ( 1915-18). (All'Arma di Fanteriaj.

Medaglia d'Oro - Decreto 31 dicem.hre 1947. Sul fronte greco, in cinquanta giorni cli lotta senza tregua contro un nemico più forte di numero, di artiglierie, di armi automatiche, il SC reggimento alpini , con i suoi battaglioni "Morbegno", "Tirano" ed "Edolo", fusi in un blocco granitico cli forze spiriLuali e materiali, superando asprissime difficoltà di clima e di terreno, teneva testa eroicamente all'avversario, contestandogli il terreno palmo a palmo e con contegno risoluto ed aggressivo. Malgrado le fortissime perdite che lo avevano ridotto ad un pugno d i eroi, continuava ostinatamente a combattere per l'onore della Patria e perché così vuole la forte tradizione alpina. Successivamente su un altro importante settore montano, fermo ed incrollabile sulle posizioni affidategli, riaffermava con gloriose tenaci difese e con vittoriosi ardimenti offensivi, senza mai contare i sacrifici , la sua fama di preclaro valore guerriero. Magnifico esempio, nei capi e nei gregari, di altissime virtù militari. Altura di Morava - Dushar - Bregu i Math - Sqimari, 14 novembre - 30 dicem bre 1940 - Pupatit - Guri i Topit, gennaio - aprile 1941. Medaglia d'Oro - Decreto 9 giugno 1948. In sette mesi cli d urissima campagna sul fronte russo si dimostrava granitica e potente unità dì guerra, saldissimo fascio di indomite energie, di ferree volontà e di leggendario ardimento. Durante una difficilissima manovra di ripiegamento dal fronte del Don, sempre vittoriosamente tenuto, i suoi battaglioni "Morbegno", "Tirano" ed ''Edolo", malgrado le eccezionali avverse condizioni di cl ima e di e lementi, le asperrime estenuanti marce lungo sterminate distese di neve, la mancanza assoluta di ogni rifornimento, davano continue fulgidissime prove delle loro fiere qualità guerriere. Operando con rara abilit~l in territorio insidiosissimo, pur spossati dalle aspre fati che e privazioni, superando ogni umana possibilità di resistenza fisica e morale, a Scororyb, a Scheljakino, a Wawarowka, a Nikitowka, a Nìcolajewka ed in altr i numerosi durissimi combattimenti, stroncavano sempre nuove soverchianti forze nemiche appoggiate da potenti mezzi corazzati e con furore leonino rompevano il cerchio di ferro e di fuoco in cui l'avversario, rabbiosa mente deciso di annientarli , si illudeva cli averli ormai chiusi. Col loro intrepido valore e con la loro travolgente irruenza , in nobile gara di abnegazione, di arditezza e di irresistibile slancio con i battaglioni del reggimento gemello, travolgevano il nemico, ne contenevano e ne arg inavano I' irruenta avanzata, creando la indispensabile premessa alla ripresa ed apri vano la via della sai vezza a numerose unità. Primi nell 'offerta, nella sofferenza e nel sacrificio, i tre ferrei battagl ioni , sem pre fede li al la loro antica tradizione. hanno superato con più che leggendario valore, il loro eroico passato di guerra. Fronte russo: Bassowka - Scororyb - ScheUakino - Nikiwwka - Nic:oLc~jewka, agosto 1942 - febbraio 1943. Medaglia d'Argento - Decreto 31 ottobre 1920. Per il fulgido valore e la granitica tenacia con cui il battaglione "Morbegno" resistelle saldamente, pur con gravissime perdite, a soverchianti forze nemiche, mantenendo, in epica difesa, importantissime posizioni (M. Fior - Castelgomberto, 5-7-8 giugno J916j. (Al battaglione "Morbegno"j. Medaglia di Bronzo - Decreto 21 dicembre 1913. Per la bella prova di valore data dal battaglio ne "Vestone" nel combattimento del 23 1narzo 1913 ad Assaba. (A.I battaglione "Vestone") Di Benemerenza Medaglia d'Argento - Decreto 5 giugno 1910 S i segnalò per operosit~1, coraggio, filantropia e abnegazione nel portar soccorso alle popolazioni funestate del terremoto calabro-siculo del 28 dicembre 1908.


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L'Eserciio Italiano verso il 2000

Medaglie d'Oro al Valor Militare Capitano CORRADO VENINI: Cima Maggio (Posina), 18 maggio 1916. Sottotenente ANTONIO SERTOLI : M. Nero, 25-26 maggio 1918. Capitano FRANCESCO TONOLJNI: Montagnola di Valdobbiadene, 28 ottobre 1918. Sottotenente FRANCO SAMPIETRO: Grecia, 17 novembre 1940 Capitano ADRIANO AUGUADRI: Grecia, 4 aprile l 941. Tenente FERRUCCIO BATflSTJ: Grecia, 4 aprile 1941.. Capitano FRANCO BRIOLINI: Russia, 26 gennaio 1943. Capitano GIUSEPPE GRANDI: Russia, 9 settembre 1942-26 gennaio 1943. Tenente LORENZO NICOLA: Russia, 9 settembre 1942-26 gennaio 1943. Sottotenente GIOVANNI SONCELLI: Russia, 9 settembre 1942-26 gennaio 1943. Tenente GIUSEPPE PEREGO: Russia, 9 settembre 1942-26 gennaio 1943. Tenente GIOVANNI PIATTI: Russia, 9 settembre 1942-26 gennaio I 943. Sottotenente GIULIANO SLATAPER: Russia, 9 settembre 1942-26 gennaio 1943. Capitano ENZO TOLU: Jugoslavia, 1° settembre 1942-1 Oagosto 1943.

Stemma Araldico Decreto 24 gennaio 1973 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: d'azzurro al capriolo d'oro accompagnato da due silfi del medesimo; in punta tre monti all'italiana d'argento (2-1). Il tutto abbassato al capo d'oro con quartier franco partito: a) d'azzurro al tridente d'Ucraina d'oro; b) d ' azzurro e d'argento a fasce alternate (Grecia). b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI (1) Lista bifida: d 'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scucio, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "NEC VIDEAR DUM SlM". (2 Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scucio.

Sintesi della blasonatura Lo scudo pieno con lo smalto d'azzurro indica amor di patria, lealtà, buona fama e fortezza, tutte qualità riconosciute al 5° alpini. Il "capriolo d'oro" (a forma di V rovesciata) è figura araldica particolarmente importante e testimonia il valor militare dimostrato in ogni guerra dagli alpini del reggimento I due silfi simboleggiano la partecipazione dei battaglioni "Vestone" ed "Edolo" alla campagna di Libia ( 1911- 12) ed a loro volta i monti ricordano le imprese compiute dal reggimento nella guerra 1915-18. Il capo d'oro simboleggia le due M.0.V.M. concesse al reggimento nel corso del secondo conflitto mondiale, una sul fronte greco-albanese e l'altra in Russia come evidenziato nel quartier franco ove sono riportati i colori nazional i della Grecia ed il tridente d'Ucraina.

Comandanti 5° REGGIMENTO ALPINI ( 1882-1943) Col. Carlo Goggia Col. Francesco Lodi Col. Giuseppe Peverelli Col. Federico Cocito

Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Gabriele Terzi Francesco Stazza Angelo Farisoglio Ernesto Alliana Mario Raffa V. Emanuele Pittaluga


Alpini

Col. Aldo Barbieri Col. Achille Porta Col. Antonio Ferrari Col. Alessandro Musso Col. Enrico Yi tal ini Col. Vincenzo Tessitore Col. Umberto Ricagno Col. Lorenzo Vivalda Col. Franco Testi Col. Carlo Fassi Col. Giuseppe Adami Te. Col. Adolfo Rivoir (int.) 5° REGGIMENTO r\LPINI ( 1953-75) Col. Vitantonio Latrofa Col. G. Battista Bruna Col. Mario Cracco Col. Mosè Bongioanni Col. Giovanni Cielo Col. Zopitantonio Liberatore Col. Antonio La Yerghetta Col. Luciano Orlando Col. Carlo Yendramin Col. Raffaele Gandolfi

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Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Lucio Verdozzi Mario Gariboldi Angelo Santalena Rinaldo Cruccu Antonio Nazzaro Benito Gavazza Ettore Ricc io

BATTAGLIONE ALPINI " MORBEGNO" (1975-92)

Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.

Italico Canteruccio Aldo Armandola Giorgio Pontelli Armando Valentini Natalino Vivaldi Si lvio Toth Lodovico Masserdotti Gianfranco Perelli Pietro Frisone Renzo Pegoraro Carlo Frigo

5° REGGIMENTO ALPINI (1992) Col. Armando Novelli Co( Renzo Pegoraro

Sedi 1882-1914 Milano 19 14- 19 Edolo (BS) 1920-21 Mi lano Bergamo 1921 -26

1926-35 1935-75 1975

Milano Merano (BZ) Vipiteno (BZ)


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L'Esercito Italiano verso il 2000

6° REGGI1VIENTO ALPINI Motto: "Pi ù salgo più valgo". Festa: 10 g iugno - anniversario del combattimento a Mo nte Ortigara ( 1917) Sede: San Candido (BZ) - Caserma "Cadore" . Mostrina: fia mma a due punte dì colore verde.

Origini e vicende organiche In esecuzione ciel R. Decreto 29 giugno I 882, il I O novembre successivo si forma, in Conegliano, il 6° Reggimento Alpini che inquadra i battagl ioni " Val d' Orco", "Val d'Aosta" e "Val Tagliamento". Nella circostanza i battaglioni alpini, precedentemente contraddistinti da un numero, assumono la denominaz ione della rispettiva zona cli recl utamento e sono aumentati eia I O a 20. l i I O aprì le 1885 il 6° reggimento cede al 4° i battaglioni " Val d'Orco" e "Val d'Aosta" e riceve dal 2° il battaglione "Val Schio", dal 3° il " Monte Lessin ì" e dal 4° il "Val Brenta". Con ìl riordinamento ciel Corpo, che ha inizio il l" novembre 1886 i battaglioni prendono il nome della città sede ciel rispettivo magazzino; quelli del 6° reggimento divengono "Verona", "Vicenza", " Bassano", " Pieve dì Cadore" e "Gemona" . Sempre nel 1886 viene fo rmato il battaglione "Feltre" ed il reggimento divenuto troppo complesso, deve essere scisso : il I O agosto 1887 il comando di reggimento ed i battaglioni "Feltre", " Pieve d i Cadore" e "Gemona" danno vita in Conegliano al 7° Reggimento Alpini; sotto la stessa data, ricostituito il comando cli reggimento, si riforma in Verona il 6° con ì battaglion i "Verona", "Vicenza" e " Bassano". Nel 190 1, all'atto della costituzione dei Gruppi A lpini a livello brigata, 6° e 7° Reggimento entrano a far parte del III Gruppo, unità che dal 9 agosto 1910 diviene llI Brigata Alpina (soppressa poi nell'aprile 1916). Per la g uerra 1915-18 il reggimento costituisce i battagl ion i "Monte Baldo", "Berico", "Sette Comuni" e "Val d 'Adige", "Leogra", "Brenta"; nel maggio 1917 si forma in Val Lagarina con personale di compagnie sciatori, il battaglione "Monte Pasubio" . A fine 19 17 risulta dìscìolto il battagl ione "Val Leogra" quindi terminato il confli tto, alla fine del 1919, sono in vita solamente i battaglioni "Verona", "Vicenza" e "Bassano". Il battag lione " Monte Baldo" viene ricostituito con circolare del 5 novembre 19 19 e l'anno successivo è inviato in Alta Slesia, per servizio d' ordine durante il plebiscito, ma è nuovamente sciolto nel 192 1. Jl ricosti tuito battag lione "Sette Comuni" dal l" settembre 1920 prende la denominazione di " Val d' Adìge". Con l'ordìname nto del 1921 , il 6° Alpini cede il battaglione " Verona" all'8" ed i battagl ioni "Vicenza" e "Bassano" al 9° (di nuova formazione) riceve i battaglioni "Trento", "Edolo" e "Vestone" dal 5°: è inquadrato nella 2" Dìvisìone Alpina della quale fanno parte anche il 4° e 5° Alpini e il 3° Artiglieria da montagna. Il IO luglio 192 I il battaglione "Val cl' Adige'', conservando le stesse compagn ie diviene battaglione "Trento" me ntre il battagl ione "Tren to", già del 5", assume il nominativo "Morbegno" . Nel 1923 la divìsìone viene sostìtuìta da un Comando di Raggruppamento Alpini il quale, con l'attuazione del l'ordinamento elci I 926, cambia denominazione in Comando di Brigata Alpina. Il 6° Reggimento Alpini restituito il battaglione ' 'Morbegno'' al 5°, con i battaglioni "Edolo", "Vestone" , "Verona" e "Trento" appartiene al la Il Brigata Alpina assieme al 5" e 7° Alpini ed al 2° Artìglierìa da montagna. Un nuovo ordinamento nel 1934 apporta ulteriori modifiche al Corpo degli Alpini ed ìl 6° Regg imento (che dal I O ottobre ha trasferito al 5° il battaglione " Edolo") assieme al 5° ed al 2° Artiglieria Alpina forma la Il Brigata Alpina (Comando Superiore Alpino "Tridentino") che solo un anno dopo è trasformata in Comando Dìvìsìone Alpina ''Tridentina". TI l O febbraio 1936 viene costituito il battagl ione "Trento U", per sostituire l'omonimo battaglione mobilitato e ceduto ali' 11° Reggimento Alpini per l'esigenza Africa Orientale . Dal 17 apri le I 937 il battaglione "Trento" diviene effettivo nel I' I 1° Alpini ed assorbe anche ìl personale del battaglione "Trento li" che viene soppresso. Sono costituiti e mobilitati dal 2 settembre 1939 i battaglioni "Val Chiese" e "Val cl' Adige" i q uali operano, rispettivamente, con il 5° e 6° Gruppo Alpini al fronte occidentale e sono poi sciolti il 3 1 ottobre 1940.


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li I O giugno 1940 iI 6° reggimento alp. con i battaglioni ·'Verona" e "Vestone" è ancora inquadrato nella Divi sione A lpina 'Tridentina'' (2") e con tale grande unità partecipa al secondo conflitto mondiale; dal 2 gennaio 1941 assume alle dipendenze quale terzo battaglione anche il ricostituito battaglione "Val Chiese". Nel dicembre 1941 viene mobilitato il XVIII battaglione complementi per il 7c Gruppo Alpini, dislocato in Dalmazia e Croazia, ma è poi sciolto nel maggio 1942. Alla fine ciel 1942 viene mobilitato il VI battaglione cli marcia per il I 02° reggimento alp. di marcia dislocato nella valle dell'Isonzo; è sc iolto nell 'agosto del 1943. Nella primavera del 1943 ri sulta mobilitato anche il battaglione "Monte Baldo" che viene assegnato al 175° Reggimento Alpino Costiero in Corsica; trasferito in Sardegna nel mese di settembre sarà poi sciolto il 3 1 agosto 1944. Il 6 ° Alpi ni , rimpatriato nella prima.vera del 1943 dopo aver subito gravissime perd ite s ul fronte russo, è ancora in fase di riorganizzazione allorché sopraggi unge l'arm istizio ed è sciolto il 10 settembre 1943 in Alto Adige, nella zona di Vipi teno. Il 20 novembre 1945 viene formato un reggin1ento a lp ini (per trasformazione della 4a Brigata cli Fanteria che ha operato nella Guerra di Liberazione con la 21 O" Divi sione) con i battaglioni alpini I (già 505° battaglione g uardie), 11 (già 508° battaglione guardie), llI (già 5 14° battaglione guardie). Tali battaglioni dal successivo 15 dicembre prendono, rispettivamente, nome di "Bolzano", "Trento" ed "Edo lo". La nuova unità, inizialmente contraddistinta dal numerico 4 ° in quanto costituita in ambito del IV C.M.T., il I 6 aprile 1946 prende la denominazione cli 6° Reggimento Alpini con sede a Merano. li I O maggio 1951 il VI battaglione del disciollo C.A.R. Alpino viene incorporato nel 6° con funzioni cli Battaglione Addestramento Reclute ed un mese dopo, il I O giugno, si forma anche il battaglione "Bassano" . Nel 1953: il 15 marzo il battaglione "Edolo" viene ceduto al 5° reggimento alp. in ricostituzione; il I O settembre anc he il BA.R. passa alle dipendenze de l 5". Con la ristrutturazione dell'Esercito nel 1975, il I O sell~mbre il battaglione "Bolzano" è contratto a quadro ed il 30 settembre il 6° Reggimento Alpini viene sciolto ed i suoi battaglioni divengono autonomi. La Bandiera e le tradizioni reggimentali sono affidate al Battaglione Alpini "Bassano" che ha sede in San Candido ed appartiene alla Brigata alp . "Tridentina". ' Dal 14 ottobre al 15 novembre 1992 il "Bassano" è impiegato nell 'operazione "Vespri Siciliani" in concorso al mantenimento dell' ordine pubblico in Sicilia, nella zona di Pergusa (EN). Nell'ambito ciel riordinamento della Forza Armata il battaglione perde la propria autonomia il 14 gennaio 1993 ccl il giorno successivo è inquadrato nel 6° Reggimento Alpini che si ricostituisce in San Candido. li "Bassano" torna in Sicilia, in rinforzo al 4 ° reggimento genio, dall'8 marzo al 13 maggio 1993 e per la medesima esigenza nel corso dello stesso anno sono inviati nell 'isola la 74a compagnia (da novembre 1993 a gennaio 1994) e la 62a compagnia. Nel 1994 la 74" compagnia viene ceduta in ri nforzo al 5° reggimento alpini per partecipare all' operazione "Riace", in Calabria, quindi in occasione dell'alluvione che colpisce il Piemonte, dal 9 novembre al 15 dicembre il reggimento (con il concorso cli altri reparti della Brigata) opera a favore della popolazione nel settore "Ceva" .

Campagne di guerra e fatti d'arme Eritrea (1887-88): vi prende parte la 56" compagnia (1895-96): concorre alla formazione dei battaglion i alp. I e V con 19 ufficiali e 523 soldati. Adua (I battaglione) Libia (1911-12): il reggimento fornisce a Corpi e Servizi mobilitati I uffic iale e 125 soldati - 1911-13: battaglione " Verona" : Braksacla (giu. 1913) Prima Mondiale (19:15-18): - 1915: Zugna - Cima Vezzena - Busa Verde - Zurcs - 1916: M. Kukla (mag.) - Val Lagarina - M. Pasubio - Cirnone cl' Arsiero (l ug.) - M. Cauriol - 1917: M. Ortigara (giu.) - Bainsizza (ago.) - Melette (nov.) - Tonclcrccar- Col Caprile (clic.) - 19 I 8: M. Cornone - Col cl'Echele (gen.) - Vittorio Veneto: Piave, M. Cesen, Ponte di Busche (ott.-nov.) Africa Orientale (1935-36): il reggimento concorre con la 635a compagnia alla fo rmazione clell'XI battaglione complementare per I' A.O. battaglione ''Trento (con l' 11° reggimento alp.).


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Seconda Mondiale (1940-43): - 1940: fronte alpino occidentale - 1940-41 : Albania - l 942-43: fronte russo: Pos toj alyi - Malakejewa - Arnautowo - Nicolajewka

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare

Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920. Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell ' aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia (1915-18). (All'Arma di Fanteria).

Medaglia d'Oro - Decre10 9 rtiuino 1948. In sette mesi di durissima campagna sul fronte russo si dimostrava granitica e potente unità di guerra, saldissimo fascio di indomite energie, cli ferree volontà e cli leggendario ardimenlo. Durante una diffici lissima manovra di ripiegamento dal fronte del Don, sempre vittoriosamente tenuto, i suoi battaglioni "Vestone", "Verona" e "Val C hiese", malgrado le eccezionali avverse condizioni di clima e cli elementi, le asperrime estenuanti marce lungo sterminate distese cli neve, la mancanza assoluta di ogni riferimento, davano continue fulgidissime prove delle loro fiere qualità guerriere. Operando con rara abilità in territorio insidiosissimo, pur spossati dalle aspre fatiche e privazioni, s uperando ogni umana possibilità di resistenza fisica e morale, a Postojalyi, a Scheljakino, a Malakejewa, a Arnau towo, a Nicolajewka ed in altri numerosi durissimi combattimenti, stroncavano sempre nuove soverchianti forze nemiche appoggiate da potenti mezzi corazzati e con furore leonino rompevano il cerchio di ferro e d i fuoco in cu i l' avversario, rabbiosamente deciso di annientarli, si illudeva di averli ormai chiusi. Col loro intrepido valore e con la loro travolgente irruenza, in nobi le gara di abnegazione, di arditezza e di irresis tibile slancio con i battaglioni del reggimento gemello, travolgevano il nemico, ne contenevano e ne arginavano l'irruenta avanzata, creando la indispensabile premessa alla ripresa ed aprivano la via della salvezza a numero.se unità. Primi nell'offerta, nella sofferenza e nel sacrificio, i tre ferrei battaglioni, sempre fedeli alla loro antica tradizione, hanno superato con più che leggendario valore, il loro eroico passato di g uerra. Fronte russo: Postoj alyi - Scheljakino - Malakejewa - Arnauto wo, Nicolajewka, agosto 1942 - febbraio 1943.

Medaglia d'Argento - Decreto 4 giugno 1914. Per le splendide prove cli valore date dal battaglione " Verona" nella giornata di Braksacla (Ettangi)

il 18 giugno 1913. (Al battaglione " Verona "). Medaglia d'Argento - Decreto 3 agosto J 9 J6. li battaglione " Bassano", con eroico ardire, concorse alla conquista di forti trinceramenti sul M. Kukla, cli cui rafforzò s ubito intensamente il possesso, noncurante del violento fuoco cli artiglieria nemica e delle perdite subite (}O maggio 1916). (Al battailione Bassano).

Medaglia d'Argento - Decreto 5 giugno 1920. Il battagl ione "Val Leogra" vincendo difficoltà di terreno ritenute insormontabili e la tenace resistenza del nemico, in unione ad altri reparti, conquistava con audacia e tenacia sovrumana l'impervio Cimone cli Arsiero, mantenendolo saldamente a prezzo di un largo e generoso tributo di sangue (M. Cimone di Arsiero, 23 luglio 1916). (Al battaglione " Val Leogra"). Medaglia d'Argento - Decreto 5 giugno 1920. Per le prove innumerevoli cli fulgido valore e di incrollabile tenacia date dai battaglioni "Verona", "Monte Baldo", "Sette Comuni" ed in special modo dal battaglione "Bassano" nella conquista di posizioni formidabili per la natura del terreno e la potente organizzazione difensiva dell'accanito avversario (M. Ortigara, 10-20 giugno 191 7).


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Alpini

Medaglia d'Argento - Oecreto 9 giugno 1948. Contro nemico preponderante di forze e di mezzi, imbaldanzito da iniziali successi, i battaglioni alpini ·'Vestone" e ·'Verona·' in magnifica gara di ardimento, cli valore e cli sacrificio, respingono e rintuzzano in più di un mese di lotta ogni tentativo avversario. Non li disani mano l'infuriare della teinpesta né il gelo che, nemico ancora più spietato, li 111etle a dura prova con numerosi congelamenti ed assidera111enti. Attaccati il 2 1 dicembre da forze cli gran lunga superiori in tre giornate cli epica lotta resistono contrattaccando continuamente con irrefrenabile slancio e costringendo il nemico alla fine a ripiegare lasciando sul terreno centinaia di morti, catturandogli prigionieri e bottino di anni e materiali. Nella fase finale della campagna, si lanciavano con impeto contro le retroguardie avversarie ed in dieci duri giorni di marce forzate, di lotta cruenta, travolgevano le ultime resistenze, e per primi pervenivano alla vittoriosa occupazione di importante posizione, concorrendo in modo decisivo al crollo del fronte avversario. Morava, Q. .tvl. LenUe - M. ShkaLles - Pupatit - Kon~janit - Leskoviku, 18 novembre I 940 - 21 aprile 1941.

Medaglia di Bronzo - Decreto 31 dicembre 1948. Con la tradizionale veemenza, attaccava e travolgeva in dura lotta le prime linee russe, quindi occupava cli slancio le posizioni di resiste nza del nemico cadendo sulle sue artiglierie e annienranclone i serventi. Contrattaccato da forze preponderanti, resisteva in posto. E quando, per necessità cli situazione, ebbe ordine di arretrare, lo fece in modo mirabile tenendo in rispetto il nemico contrattaccando lo più volte portandosi i propri feriti, un cannone ed altro numeroso materiale bellico. Esempio di ardi re, tenace vo lontà. Fronte russo: Quow 195,8 - Quota 209,6 - Quota 236. 7 - Fium.e Don, I O settembre I 942. (;\/ batiaglione "\!estone").

Di Benemerenza ·Medaglia d'Argento - Decrelo 5 giugno 1910 Si segnalò per operosità. coraggio. filantropia e abnegazione nel portar soccorso alle popolazioni funestate del terremoto calabro-siculo del 28 dicembre 1908 . .

Al Merito della Croce Rossa Medaglia di Bronzo In segno di viva, tangibile riconoscenza per il generoso contributo offerto alle operazioni di soccorso sviluppale dalle Unità C.R.I. in favore delle popolazioni colpite dall'alluvione del novembre 1994.

Médaglie d'Oro al Va/or Militare Aspirante U fficialc GIUSEPPE DEGOL: Corna Calcia, I 4 novembre 1915 Sottotenente FABIO FILZI: M. Corno di Vallarsa. 10 luglio 1916. Tenente GIOVANNI CECCHIN: M. Ortigara, 19 giugno 1917. Caporale ROBERTO SARFATTI: Case Ruggi, 28 gennaio 19 l 8. Sottotenente ASTORRE LANARI: Grecia, 20-2 l novembre 1940 Tenente GIUSEPPE BAISI: Russia. 1" settembre 1942. Tenente CESARE BATTISTI: M. Corno cli Vallarsa, IO luglio 1916. Sottotenente GIOVANNI TARCHTNI: Russia, I O settembre 1942. Sergente maggiore MARCELLO PICCOLI: I~ussìa, IO gennaio I943. Sottotenente EROS DA Ros: Russia, 26 gennaio 1943. Colonnello PAOLO SIGNORINI: Russia, agosto 1942 - febbraio 1943. Tenente FEDERICO ENRICO: Novoseli (fronte greco-albanese), 30 novembre 1940.

Stemma Araldico Decreto 17 aprile 1972 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2. 1987). a. SCUDO: d'argento allo scagl ione cl'azwrro, accompagnato in punta eia tre monti all'italiana al naturale, aventi murali sui due di base:


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L'Eserciro Italiano verso il 2000

- uno scudetto d'argento alla croce azzurra di Conegliano; - uno scudetto d'azzurro alla croce d'oro di Brunico; Il tutto abbassato al capo d'oro, con il quartier franco d ' azzurro al tridente bizantino d'oro d ' Ucraina. b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI (I) Lista bifida: d ' oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "PIÙ SALGO PIÙ VALGO". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura Lo scudo con lo smalto d'argento fa risaltare i I senso cli superamento e di vittoria su ogni avversità proprio del 6° Alpini. Lo scaglione d 'azzurro rappresenta la somma cli virtù militari , impeto ascensionale e dominio della montagna riconosciuti al reparto. I monti collocati sotto allo scaglione hanno lo scopo di rafforzare la virtù del dominio della montagna, caratteristica della Specialità, e le armi di Conegliano e Brunico sono simbolo del legame territoriale che intercorre fra il reggirnento e le citt~1 stesse sedi, rispettivamente, all a costituzione ed alla data di concessione dello stemma. Il capo d'oro simboleggia la massima ricompensa al Y.M. concessa al reggimento per le imprese compiute in Russia, come evidenzi ato dal tridente cli Ucraina riportato nel quartier franco.

Comandanti 6° REGGIMENTO ALPINI ( 1882- 1943) Col. Nicola Heusch Col. Angelo Fonio Col. Mario Larnberti Col. Giovanni Pollone Col. Francesco Somale Col. Enrico Comi Col. Tornaso Salsa Col. Angelo Fornaseri Col. Ugo Porta Col. Alfraclo Cantoni Col. Guido Della Bona Col. Aristide Salvalaglio Col. Giovanni Varda Col. Giuseppe Cremascoli Col. Domenico Peroglio Col. Augusto Reteuna Col. Paolo Signorini Col. Edgardo Remotti 6° REGGIMENTO ALPINI ( 1946-75) Col. Guglielmo Simeoni Col. Aldo Perin Col. Adolfo Ri voir

Col. Alberto Prarnpolini Col. Antonio Scaramuzza Col. Giacomo Fatuzzo Col. Luigi Vismara Col. Edoardo Tessitore Col. Giuseppe Inaucli Col. G. Battista Lenuzza Col. Silvio Steffenscn Col. Silio Barbi Col. Luigi Clerico Col. Giovanni Bernardinis Col. Giovanni Mervig Col. Enrico Casella Col. Mario Parisio Col. Pier Emilio Lucio Col. Roberto Rosei li Col. Raffaele Carlesimo Col. Dario Gabutti BATTAGLIONE ALPINI "BASSANO" ( 1975-93)

Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.

Luciano Dalceggio Paolo Langella Maurilio Manfredi G. Carlo Carletto


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Alpini

Ten. Col. Luigi Fontana Ten. Col. Luigi Magnani Ten. Col. Franco Cagnasso

Ten. Col. Biagio Abrate Ten . Col. D iego Cìon

6" REGGll\·1ENTO

Ten. Col. Bruno lob Ten. Col. Carlo Vanzo Ten . Col. Claudio Magris

ALPINI (

I993)

Col. Bruno Petti Col. Francesco Francavi lla

Sedi 1882-87 1887- 1921 1921 -35

1935-43

Conegliano (UD) Verona . Bressanone (BZ) Vipiteno (BZ)

1946-53 1953-75 1975

Merano (BZ) Brunico (BZ) San Candido (BZ)


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l .'t:::serci10 l!aliano Perso il 2000

7° REGGilVIENTO ALPINI lv/otto: "Ad excelsa tendo".

Festa: 23 aprile - anniversario della conclusione elci comballimenti sul fronte greco (1941) Sede: Feltre (BL) - Caserma "Zannellelli". Mostrina: fiamma a due punte di colore verde.

Origini e vicende organiche In esecuzione del R. Decreto IO luglio I 887, il I" agosto successivo si forma, in Conegliano, il 7° Reggimento Alpini con i battaglioni "Feltre", "Pieve di Cadore" e ''Gcmona" cedu ti dal 6° Alpini unitamente al comando di reggimento. Nel 1901, all' atto della istituzione dei Gruppi Alpin i a livello brigata, 7° e 6° reggimento sono assegnati al Ill Gruppo, unità che dal 9 agosto 191 O diviene 111 Brigata Alpina (soppressa poi nel! ' aprile 19 I 6). Il 9 maggio 1909 ha vita i I battaglione "Tolmezzo" il quale è poi ceduto, il 1° ottobre 1908, uni tamente al battaglione ''Gcmona'' per la formaz ione dell '8° Reggimento Alpini ed il 7° rimane con i battaglioni "feltre'' e "Pieve di Cadore" ai quali si unisce, dal IO otlobre 19 IO, il battaglione "Belluno'' cli nuova costituzione. Per la guerra 1915- 18 il reggimento costituisce i battaglioni "Monte Pavione", "Antelao", ''Pelmo" e ·'Val Cismon". "Piave", "Cordevole"; il 22 maggio 1917 si forma a Cinte Tesino il battaglione "Monte Marmolada" con personale deJ disciolto V1Il battaglione sciatori. A fine dicembre 1917 risultano disciolti i battaglioni "Belluno" e "Monte Marmolada" quindi terminalo il conflitto sono in vita i battaglioni '·Feltre", "Pieve di Cadore" e "Bell uno", quest'u lti mo ricostituito il 16 marzo 19 I9 con personale ciel "Val Corùevole'·. Con l'ordinamento del 192 1, il 7° è inquadrato nella 3a Divisione Alpina della quale fanno parte anche 1'8° e il 9° Alpini e il 2° Artiglieria da montagna. Nel 1923 la divisione viene sostituita da un Comando di Raggruppamento Alpini il quale, con l'attuazione clcll'orclinamenlo ciel 1926, cambia denominazione in Comando di Brigata Alpina . Il 7° Reggimento Alpini , con i battaglioni "Feltre" (rientrato dal 9° reggimento), ·'Pieve cli Cadore" e ''Bell uno'' appart iene alla II Brigata Alpina assieme al 5° e 6° Alpini ed al 2° Artiglieria eia montagna. Nel 1929 il 7" passa al le dipendenze della III Brigata nella quale si trova ancora con l'attua1.ione dell 'ordinamento del 1934: infatti 7°, 8" e 9°Alpini unitamente al 3° Artiglieria Alpina sono inquadrati nella III Brigata Alpina (Comando Superiore Alpino "Ju lio") che solo un anno dopo è trasformata in Comando Divisione Alpina ·'Julia". Il comando di reggimento, mobilitato per l'esigenza Africa Orientale dallo S.M.R.E. con circ. ciel 22 dicembre I935, viene inviato oltremare nei primi giorn i del gennaio I 936, assegnato alla Divisione Alpina '·Pusteria" di nuova formazione, della quale fanno parte anche i Reggimenti 11 " Alpini e 5° Artiglieria Alpina. formano il 7° i battaglioni "Feltre", "Pieve cli Teco" (ricevuto dal I" reggimento), '·Exilles" (ricevuto dal 3" reggimento) e VII complementare. Il 22 ottobre viene formato a Fcltrc un altro VII battaglione complementare il quale inviato a sua volta in Etiopia si fonde con il personale del precedente VII e diviene battaglione alp. "Uork Amba". Per sostituire il comando del 7" Alpini nell' ambito della Divisione "Julia" viene costituito il comando ciel 12" Reggimento Alpini che inquadra i battaglioni "Pieve di Cadore" e "Belluno". Il 12" è soppresso il 24 aprile 1937 dopo il rientro in Italia del 7° Alpini che ha lasciato in Africa Orientale il solo battaglione "Uork Amba"; il 7" si ricompone con i battagl ioni tradizionali: "Feltre", "Pieve cli Cadore" e "Bell uno". Sono costituiti e mobilitati dal 2 settembre 1939 i battaglioni "Val Cismon" (per il Raggruppamento Levanna). ''Val Piave" e "Val Cordevole" assegnati al 4° Gruppo Alpini i quali operano tutti sul fronte occidentale e sono poi sciolti il 3 I ottobre 1940. Il 10 giugno 1940 il 7° reggimento alp. con i battaglioni "Feltre" "Pieve di Cadore" e "Belluno" è ancora inquadrato nella Divisione Alpina ''Posteria" (5") e con tale grande unità partecipa al secondo conflitto mondiale. Il battaglione "Val Cismon" è ricostituito nel 1941 cd assegnato quale terzo battaglione al 9° reggimento con il quale rimane sino al termine ciel confliuo. Rientrato dai Balcani nell'agosto I 942 il 7° Alpini nel novembre successivo segue la Divisione in territorio francese nella zona delle basse Alpi Marittime, ove


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Alpini

si trova alla proclamazione cieli' armistizio: è sciolto il I 2 settembre I 943 nei pressi ciel Col cli Te nda dopo aver tentato cli resistere alle richieste di resa avanzate dalle truppe tedesche. La graduale ri costitu7ione del 7° Reggimento Alpini ha inizio a Belluno il I O lugl io 1953 dapprima con il comando e la compagnia comando di reggimento , successivamente. dal I O settembre, con l'inquadramento dei battaglio ni " Pieve di Cadore'' e " Belluno". Il 31 ottobre 1955 si fo rma il B.A.R. '·Cadore", un ità c he dal I O febbraio 1956 è ceduta pe r la fo r mazione del 12° Centro Addestramento Reclute. Dal I O gi ugno 1956 viene ricostituito anc he il battag li o ne " Feltre" , per cambio cli denominazio ne .del battaglione ''Pieve di Cadore'' , tuttavia questi è nuovamente in vita dal 1" ottobre s uccessivo. Con la ristrutturaaionc cieli ' Esercito, i I 21 agosto 1975, i I battagl ione '·Belluno" s i trasforma in B.A.R. "Belluno" quindi 11 novembre dello s tesso anno il 7° Reggime nto Alpini viene sciolto ccl i suo i battaglioni divengono a utonomi. La Bandiera e le tradi zioni ciel reggimento sono affidate al Battaglione Alpini "Feltre" che ha sede in Fe ltre (BL) ed appartiene all a Brigata Alpina "Cadore". Dal 27 novembre al 20 dicembre 1980 il "Feltre'' partecipa, in Irpinia, alle operazioni di soccorso a favore della popolazione colpila dal te rremoto. Nell'ambito del riordinamento cle!Ja Forza Annata il battaglione perde la propria autonom ia il 21 agosto 1992 ed il giorno successivo è inquad ra to nel 7° Reggimento Alpini che si ric,>stituisce in Fellre. Dal!' ottobre 1992 al gennaio 1993, nel!' estate del 1993 e dal luglio all'ottobre I 994 il reggimento prende parte all'operazione ' 'Vespri Siciliani ", in concorso al mantenimento del l'ordine pubblico in Si cil ia. Personale del 7° è presente in Piemonte nel novembre 1994 per prestare soccorso nelle zone alluvionate.

r

Carnpagne di guerra efatti d 'arme Eritrea (1887-88): vi prende parte la 69" compagni a (1895-96): concorre alla fo rmazione dei ballaglioni alp. I e V con 15 ufficiali e 533 soldati. Adua (I battaglione)

Libia (1911-12): il reggimento forn isce a Corpi e Serv izi mobili tati I ufficiale e 444 soldati - l 911 -1 4 : battaglione "Feltre" : Assaba (mar. I 9 I 3)

Prima Mondiale (1915-18): - 1915: Forcella cli Cima Bois - 1916: M. Cadin i - Croda dell 'Ancona (giu.) - Masaré di Fontana Negra (9-10 lug.) - Ivi. Cauriol . (23-27 ago.) - Costa Bella (5-6 ott.) - 191 7 : Bainsizza (ago.) - Tonderecar - (nov.) - M . Castelgomberto (clic.) - M. Tomatico - Val Calcino - M . Valcleroa - M. Solarolo (nov.-dic.) - 19 18: Ivi. Grappa; Rasai. Feltre, Marco, Trento (ott.- nov.) - 1919-20: battagl ione Feltre: Albania Africa Orientale (1935-36): vi prendono parte il comando di reggimento, il bgt. "Fel tre" ed il VII battaglione comp le mentare (poi battagl ione Uork Amba")

Seconda Mondiale (.1940-43): - 1940: fronte alpino occidentale - 1940-42: Albania - G recia - I 940-4 I: Africa Orientale (battagl ione "Uork Amba") - 1942-43 Francia: Provenza

Ricornpense alla Bandiera Al Valor iWilitare

Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugllo /920. Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra ballaglia conobbe ogni limite di sacrificio e cli ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecon do la romana virtù dei figli d'Italia ( /915 -18). (All'A rma di Fanteria).


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L'Esercito Italiano verso il 2000

Ordine Militare d'Italia - Decre10 27 gennaio 1937. Pari al la s ua fama millenaria, espressione purissima di al te virtù guerriere della stirpe, si prodigava eroica, generosa, tenace in tutte le battaglie, ciancio prezioso contributo di valore e di sangue alla vittoria

(guerra italo-e1iopica: 3 ottobre /935 - 5 maggio 1936). (All'Arma di Fanteriaj

Medaglia d'Argento - Decreto 21 dicembre I 9 I 3. Per la splendida prova di valore data dal battaglione "Feltre" nel combattimento ciel 23 marzo 1913 ad Assaba. (Al batwglione "Feltre ").

Medaglia d'Argento - Decreto 5 giugno 1920. Il battaglione " Monte Pavione", con ferrea tenacia e con superbo valore, per tre giorni consecutivi resisteva all'impeto cli una intera divis ione nemica, saldamente tenendo con l'eroico sacrificio dei suoi alpini, le tormentate trincee che gli erano state affidate. Contrattaccando in ogni sera con manipoli di prodi, riusciva ad inchiodare l'invasore sulla linea che la Patria aveva additato per l'estrema resistenza (Val Calcino, 11-13

dicembre 1917j. (Al battaglione "/vlonte Pavione ")

Medaglia d'Argento - Decreto 29 oflobre 1922. II battaglione ' 'Marmolada". respingeva, disperdeva con tenacia sanguinosa, per ben sette volte, ingenti masse di baldanzosi nemici anelanti a traboccare in pianura (lvl. Tondereca1; 15 e 22 novembre I 917). Nella disperata d ifesa cli una posizione attaccata da ogni parte, avvele nata di gas e sconvolta eia implacabili bombardamenti, si imponeva all'ammirazione dello stesso avversario. (Castelgomberto, 4-5

dicembre /917). (Al battaglione "1vlarmolada'').

Medaglia d'Argento - Decreto 31 dicembre 1947. Già decorato di due medaglie al Yalor Militare. in cinque mesi di guerra italo-greca, in prolungate privazioni, in numerosi accaniti combattimenti cli ogni gene re durati anche più giorni consecutivi, con gravissime perdite proprie e sempre più gravi perdite nemiche, rifulse costantemente per sovrumano spirito di sacrificio, indomito valore nell'attacco, per strenua resistenza nella difesa contro nemico sempre soverchiante cli forze e di mezzi, confern1ando ancora una volta le sue e lette tradizioni e virtù militari, di g rande eroismo, cli amore alla gloria. di dedizione assol uta al culto del dovere e della Patria - Fronte greco-albanese, 24 noventbre 1940

- 23 aprile 1941. (Al bartaglione ·TefI re")

Medaglia d'Argento - Decreto 5 marzo 1949. Durante aspra e prolungata battaglia contro preponderanti forze terrestri ed aeree, impegnato in successive critiche situazioni, si imponeva per elevato spirito guerriero tenendo testa , a costo di sanguinosi sacrifici. ad agguerrilo avversario cui dava luminose prove di indomabile tenacia e valore - AJi-ica Orientale, 9febbraio - 27 marz.o 1941. (,11 batlaglione "Uork Amha").

Medaglia cli Bronzo - Decreto 5 giugno 1920. Per l'esemplare ardimento e la calda tenacia con cui il battaglione " Feltre", facendo olocausto del fiore dei s uoi alpini. si oppose, sul Grappa, all'avanzata cli soverchianti forze nemiche (Va/ Calcino,

Monte Valderoa. novern.bre - dicembre /917). (Al battaglione "Feltre")

Medaglia di Bronzo - Decreto 21 gennaio 1937. Conquistava. e con tenacia manteneva importante posizione su l fianco di un'amba infrangendo ripetuti assalti cli soverchianti forze nemiche, mentre i suoi reparti scalatori raggiungevano l'impervia ci ma cieli' Amba stessa, dopo una giornata di s forzi ammirevoli, in bella emu lazione con nucleo cli CC.NN. e dì Ascari - Am.ba Uork. 27.febbraio 1936. (Al Vll Bartaglione Complementarej

Al Valor Civile

Medaglia d'Oro - Decreto 18 maggio 1964 Accorso con i suoi magn ifici reparti, eredi dì nobili tradizioni. s ui luoghi colpiti dall ' immane disastro del Vajont , il 7° Reggimento Alpini, tra insidie, ostacoli e innumeri difficoltà, ha di mostrato. nel soccorrere le popola7.ioni superstiti, altissimo senso del dovere. generoso sprezzo del pericolo e mirabile spi ri to di fraterna solidarietà onorando l'Esercito e benemeritando dalla Nazione . Ottobre 1963.


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Al .1ini

Di Benemerenza

Medaglia d'Argento - Decreto 5 giugno 1910 Si segnalò per operosità, coraggio, filantropia e abnegazione nel portar soccorso alle popolazioni funestate del terremoto calabro-siculo del 28 dicembre 1908. Al 1\llerito della Croce Rossa

Medaglia di Bronzo "In segno di viva, tangibile riconoscenza per il generoso contributo offerto alle operazioni di soccorso sviluppate dalle Unità <=;.R.I. in favore delle popolazioni colpi te dall'alluvione elci novembre 1994".

Medaglie d'Oro al Valor 1vlilitare Aspirante Ufficiale ITALO LUNELLI: Passo della Sentinella, I6 aprile I9 I6. Tenente FRANCESCO BARBIERI: Costabella, 5-6 ottobre 19 I 6. Tenente VITTORIO MONTIGLIO: Italia, Albania, giugno 1917 - giugno I920. Capitano MANLIO FERUGLIO: Val Calcino, 11-12 dicembre 1917. Tenente MARCO SASSO: Val Calcino, 11 dicembre 1917. Capitano GUIDO CORSI: Valsugana, 1916 - Cima Valderoa, 1917. Tenente GIUSEPPE CALMI: Valcleroa, 14 dicembre 1917. Tenente ANGELO TOGNALI : M. Grappa, 25-28 ottobre I9 I8. Sottotenente ANTONIO CiCIRELLO: Africa Orientale, 27 febbraio 1936. Tenente EFREM REATTO: Africa Orientale, 27 febbraio 1936. Colonnello RODOLFO PS.i\RO: Albania, dicembre 1940 . . Sottotenente LUIGI RENDINA: Grecia, 13 febbraio 1941. Caporale Maggior SOLIDEO D'INCAU: Grecia, 13 febbraio 1941. Tenente SILVANO BUFFA: Grecia. I Omarzo 1941 . Sottotenente VITTORINO ZAI\IBON: Grecia, 9 marzo 1941. Sotrotenente PIETRO COLOBINI: Grecia, IO marzo 1941.

Stem.ma Araldico Decreto 22 febbraio 1973 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SM E con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: inquartato in croce di Sant' Andrea. Nel l O cli rosso al palo di nero caricato in cuore dell'elmo di Scanderbeg d'oro; nel 2° d'argento alla banda indivisa d'azzurro attraversata da un leone di rosso tenente nella branca destra la croce del Calvario d'oro caricata del Cristo in argento; nel 3° a nove fasce alternate d'azzurro e d'argento; nel 4° d'azzurro al monte all ' italiana di sci cime d'oro. b. CORONA TURRITA c. ORNAiv!ENTI (I) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "AD EXCELSA TENDO''. (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l' insegna pendente al centro dei nastro con i colori della stessa. · (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scucio.

Sintesi della blasonatura 1° e 3° quarto: con i colori di Albania, rosso e nero, su cui è l'elmo ciel locale eroe nazionale (nel I e con i colori della Grecia, azzurro e argento (nel 3°) è ricordata la gloria militare acquisita dagli alpini ciel 7° sul fronte greco-albanese nel corso ciel secondo conflitto mondiale. 0

)


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L'Esercito Italiano \'<:rso il 2000

2° <Juarto: il leone d' Etiopia sulla banda d'azzurro simboleggia la partecipazione del reggirnento alle operazioni in Africa Orientale nel 1935-36. 4° quarto: sullo smalto d 'a7.7urro, s imbolo di amor di patria e lealtà, i monti sono un chiaro riferimento alle cime alpine ove gli uomini del 7° si sono battuti con grande coraggio durante la guerra I 915-18.

Comandanti 7° R EGGTrvIENTO

ALl'IN!

(1887-1943)

Col. Angelo Fonio Col.Pietro Zanucchi Pompei Col. Domenico Pianavia Vivaldi Col. Pasquale Oro Col. Donato Etna Col. Luigi Dalmasso Col. Giovanni Arrighi Col. Giuseppe Tarditi Col. Italo Cartegni Col. Giuseppe Rambardi Col. Giuseppe Ferrari Col. Olivo Sala (int.) Col. Albino Gervasoni (inl.) Col. Carlo Sassi Col. Isodoro Rovero Col. Gustavo Pesenti Col. Carlo Vecchiarelli Col. Vincenzo Paolini Col. Pietro Zaglio Col. Emilio Ballisti Ten. Col. Carlo Danioni Col. Carlo Ghè Col. Rodolfo Psaro Col. Amedeo Frati Col. Giuseppe Zappino Col. Giuseppe Lorenzotti

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

BAITAGLIONE ALPINI "FELTRE" ( 1975-92)

Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Tcn. Ten. Ten.

REGGIMENTO ALPINI ( 1953-75)

Col. Edgardo Gandolfo Col. Alberto Briatore Col. Vincenzo Bellomo

Tito Corsini Francesco Magnani Piero Zavattaro Arclizzi Giannino Annoni Amedeo Cignitti Massimiliano Brugnara Massimo Mola di Larissè Desiderio Ebene Vittorio Ferajorni Alberto Benucci Carlo Perasso Nevio Vianelli Mario Nardacchione Sergio Varese Giancarlo Bori Giuseppe Caccamo

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Ermanno Ottino Paolo Ti rei Davide Giacobazzi Giuliano Ferrari Domenico Tavella Vittorio Bresaclola Mauri zio Gozza Ollorino Reato Franco Cravarezza Ecly Zagonel

7° R EG(ilM ENTO ALPINI ( 1992) Col. Edmondo Fresia Col. Attilio Milesi

Sedi 1887-1910 Conegliano (UD) 191 O- 75 Belluno

1975

Feltre (BL)


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Al?ini

REGGI.MENTO ALPINI

Motto: "O là .... o rompi". Festa: 24 maggio - anniversario dei combattimenti cli Pal Piccolo, Pal Grande, Freikofel ( 1915). Sede: Tarvisio (UD) - Caserma ''La Marmora". l'vlostrina: fiamma a due punte cl i colore verde.

Origini e vicende organiche ln esecuzione del R. Decreto 15 luglio 1909. il IO ollobre del lo stesso anno, in Udine. si forma 1'8° Reggimento Alpini con i bauaglioni "Tolmezzo" e "Gernona" ceduti dal 7° Alpini e "Cividale" di nuova costituzione. Entra con i reggimenti 6° e 7° nel IIJ Gruppo Alpini, unità questa che dal 9 agosto 19 1O diviene III Brigata Al pina (soppressa poi nel!' aprile 19 I6). Per la guerra 19 15-1 8 il reggimento costituisce i battaglioni "Monte Arvenis", "Canin", "Matajaur'' e " Val Tagliamento'', "Fella", "Natisone"; il 27 maggio 1917 si forma a Ravascletto il battaglione "Monte Nero'' con elementi dei disciolti IX e XlI battaglione sciatori. A fine dicembre 1917 risultano disciolti i ballaglioni "Gemona", "Val Fell a", "Monte Canine "Monte Nero", poi terminato il conflillo a fine del 19 19, rimangono in vita solamente i battaglioni "Tolmezzo", "Cividale'' e "Gemona" (ricostituito il IO settembre 1919). Con l'ordinamento del 1921 , 1'8° Alpini (ceduto il battaglione "Ci vidale'' per la formazione del 9" Reggimento Alpi ni , sostituito dal battaglione " Verona'' proveniente dal 6°) è inquadrato nella 3" Divisione Alpina della quale fanno parte anche il 7° e il 9°. Alpini e il 2° Artiglieria eia montagna. Nel 1923 il comando divisione viene sostituito da un Comando di Raggruppamento Alpini il quale con l' ordinamento del 1926, cambia denom inazione in Comando cli Brigata Alpina. L'8° Reggimento Alpin i, con i battaglioni "Tolmezzo'', ''Gemona" e "Ci viclale" (rientr~1to dal 9° reggimento in sostituzione del ''Verona" tornato al 6°) appartiene alla III Brigata Alpina assieme al 9° Alpini ed al 3°Artiglieria eia montagna. Un nuovo ordinamento nel 1934 apporta ulteriori modi fi che al Corpo degli Alpini e 1'8" Reggi men to assieme al 7° e al 9° ed al 3° Artiglieria Alpina forma la II1 Brigata Alpina (Comando Superiore Alpino "Ju lia") che solo un anno dopo è trasformata in Comando Divisione Alpina "Julia". Nell ' apri le del 1939 il reggi mento è in viato in Albania nella zona nord-orientale ove si trova ancora all'inizio della seconda guerra mondiale; sempre nel 1939, sono costituiti e mobilitati dal 2 settembre i battag lioni "Val Fella", " Val Tagliamento" e " Val NaLisone" che fo rmano il 1° Gruppo Alpini Valle. Jl 10 giugno 1940 1' 8" Alpini con i battaglioni ·'Gemona'', "Tolmezzo'' e "Cividale" è sempre inquadrato nella Divisione Alpina "J ulia'· (3a) e con ta le grande unità prende parte al conflitto prima in Albania e successivamente in Russia. Rimpatriato dal fronte russo nella primavera del I 943. dopo aver subito gravissime perdite, 1'8° Alpin i è in fase di riorganizzazione allorché sopraggiunge l' armistizio ccl è sciol to il I 3 settembre 1943 nei pressi di Udine. TI 1" aprile 1946 si forma un reggimento alpini con i battaglioni ·'Feltre" (già 516° battaglione guarclie), "Tolmezzo" (già 517° battaglione guardie) e "L'Aquila" (proveniente dal Reggimento Fanteria Speciale "Legnano''); inizialmente contraddisti nta da l numerico 5°, in quanto costituita nell'ambito del V C.M.T., la nuova unità formata a Padova, dal 15 aprile 1946 assume la denominazione di 8° Reggimento Alpini e dopo pochi giorni prende sede a Belluno. Il I gen naio 1948 ha vita in Treviso un Battaglione Addestramento Reclu te trasferito poi, il 30 aprile 1949 al costituendo C.A.R. Alpini cli Trento; dal 1° maggio 195 1 il battaglione torna alle dipendenze dell'8° reggimento ma è trasferito defi nitivamente il 18 agosto successivo al V C.M.T.. Il Bar.taglione "Ci vidale'' è ricostitui to il 20 agosto I948 ed il battaglione "Feltre" assume la denominazione di "Gernona" dal I" giugno I956. Il 1° novembre 1962 giunge dal 4° Alpini il battaglione "Mondovì" che prende sede a Pal uzza pur mantenendo il reclutamento piemontese; contratto a quadro il 3 I dicembre I974, questo battaglione viene soppresso il I O giugno 1975. Con la ristrutturazione dell 'Esercito. il 30 sellembre 1975. 1' 8" alpini viene sciolto ed i suoi battaglioni divengono autonomi. La Bandiera e le tradizioni del reggimento sono affidate al Battaglione 0


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L ·1~"sercito Italiano verso il 2000

Alpini "Gemona" che ha sede in Tarvisio ed appartiene alla Brigata alp. "Julia". Nell'ambito del riordinamento del la Forza Armata il battaglione perde la propria autonomia il 7 agosto 1992 ed il giorno successivo è inquadrato nell'8° Reggimento Alpini che sì ricostitui sce in Tarvisio. Dal I O agosto al 20 settembre 1992 reparti ciel reggimento sono inviati in Sicilia nel quadro dell'operazione " Vespri Sicili ani": una compagnia in rinforzo al battaglione alp. 'Tolmezzo" nella zona cli Palermo ed una compagnia in provincia di Siracusa. Successivamente, dal I O dicembre 1992 al I O gennaio 1993 tutto il reggimento è interessato alla stessa esigenza, in rinforzo alla brigata "Cadore". Dal novembre 1993 all'aprile 1994 reparti del reggimento partecipano all'operazione "Albatros'' in Mozambico e dal 12 novembre 1994 al 15 gennaio 1995 1'8° opera in Calabria, in concorso al controllo del territorio, nell' ambito dell'operazione "Riace''.

Campagne di guerra e fatti d'anne Libia (1911-12): vi prendono parte il comando di reggimento e il battaglione "Tolmezzo". Inoltre il reggimento fornisce a Corpi e Servizi mobilitati 4 ufficiali e 250 soldati. - 19 I 3- I 4: battaglione "Tolmezzo": Assaba - Ettangi Prima Mondiale (1915-18): - 1915: Pal Piccolo - Pal Grande - Freikofel (mag.) - Val Dogmi - M. Jcra - M. Nero - M. Vodil - 1916: Val d' Astico - Altopiano Selle Comuni - Alpi di Fassa - 1917: M. Tornatico - M. Fontanasecca (nov.) - M. Solarolo (clic.) - I918: Tonale: Cirria Cady (giu.) - Vittorio Veneto: Val Lagarina, Tonale (nov.-dic.) Africa Orientale (1935-36): iI reggimento concorre con 9 ufficiali e 525 soldati alla formazione della IO" colonna salmerie Albania (I 939) Seconda Mondiale (1940-43): - 1940-4 I: fronte greco-albanese: Pinclo - Mali Scindei i - Golico - 1942-43: fronte russo: Don

Ricompense alla Bandiera Al Valor lvfilitare

Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno /920. Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell' aspra battaglia conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento ; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia ( /9/5-18). (All'Arma di Fanteria). Medaglia d'Oro - Decreto 30 gennaio /948. Per la superba condotta dei battaglioni "Tolmezzo", "Cividale", "Gemona'', durante la guerra italogreca; irruenti ne ll 'attacco calcarono vitr.oriosamente le giogaie ciel Pindo, tenacissimi nella di fesa, scrissero pagine di gloria e di sangue sulla dorsale ciel Mali , sullo Scindeli e sul Golico, sbarrando col sacrificio la strada alle soverchianti forze nemiche. Granitici e fieri alpini, furono sui monti di Grecia e di Albania ben degni dell'eroico e vittorioso loro passato di guerra. Fronte greco - Pindo - Mali Scindeli - Colico, 28 ottobre 1940 - 23 aprile 1941. Medaglia d'Oro - Decreto 31 dicembre 1947. Fedele ad una superba tradizione cli gloria. coi suoi granitici battaglioni "Tolmezzo" "Gernona" "Civ idale" e 41" Compagnia Controcarro, respingeva con gagliardo impeto reiterati violenti attacchi. Destinato successivamente in altro settore per sbarrare al nemico la via del successo, per oltre trenta giorni, nell'aperta e ghiacciata steppa russa, resisteva con incrollabile tenacia alla diuturna formidabile pressione ciel nemico grandemente superiore per numero e mezzi, lo inchiodava sul terreno, lo contrattaccava con aggressiva violenza, gli infliggeva gravissime perdite, dando prova cli sublime eroismo ed immolandosi per l'onore della Patria. Avuto ordine cli ripiegare, i superstiti, con aspri combattimenti, riuscivano ad aprirsi il varco attraverso l'accerchiamento nemico confermancl€> ancora una volta le leggendarie virtù degli Alpini d' Italia. Fronte russo, /5 seflembre 1942 - 1° febbmio /943.


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Al Jini

Medaglia d'Argento - Decreto 29 oltobre 1922. Per il fulgido valore e la granitica tenacia dimostrata in circostanze difficili, su cime impervie ed in mezzo ad inenarrabili sacrifici, dai battaglioni "Fella'', "Gemona'' e ·'Canin" riaffermanti ognora le virti:1 guen-iere della forte gente friulana (Carnia. 24 maggio 19 I5: 6 novembre I 9 I 7).

Al Valore deWEsercito

Medaglia di Bronzo - Decreto 2 dicembre I 977. li reparto interveniva immediatamente, con tutto il personale disponibile, in soccorso delle popolazioni degli abitati della Val Fella maggiormente colpiti dal sisma del 6 maggio 1976. Operando in condizioni di estrema diffiéoltà e a rischio della propria incolumità, il personale si è prodigato nel recupero dei feriti e dei sepolti dalle macerie e nella ricerca dei dispersi. Successivamente, e per lungo periodo. ha concorso a fornire completa assistenza materiale alle operazioni dei Comuni di Gemona, Montenars e Venzone, completamente distrutti, organizzando tendopoli e provvedendo al vettovagliamento degli scampati. L'opera svolta, che ha riscosso l'ammirazione e la riconoscenza delle Autorità e della popolazione, ha concretamente contribuito a limitare i danni della grave sciagura ed a rafforzare il prestigio dell'Esercito. Alto e medio Friuli, 6 maggio - 15 giugno 1976. (Al Battaglione Alpini "Gemona"). Al Merito dell'Esercito

Croce d'Argento - Decreto 28 luglio I 995. li Battaglione Alpini ''Gemona" ha partecipato alle operazioni cli Peace Keeping in Mozambico costituendo, durante il periodo di sua permanenza in loco, la principale pedina operativa del contingente na7.i(}nale "Albatros" impiegato nella missione Onumoz. Nei circa tre mesi di continuo impegno, agendo in inusuali e spesso severe condizioni clirnaticbc, su un territorio vastissimo, poco conosciuto ed infido, ed in un quadro politico instabile ed imprevedibile, il battaglione ha operato con elevata professionalità cd altissimo senso ciel dovere dimostrando in ogni circostanza pronta reattività ed elevata sensibilità nell 'attuazione dei compili ricevuti evitando, anche in situazioni di grave emergermi e pericolo. l'insorgere cli qualsivoglia incidente. Con la propria efficienza, serena determina7.ione, alto senso della disciplina e ccmellezza nei rappmti umani, il battaglione ha non solo garantito la percorribilità del delicato corridoio cli Beira, ma anche una cornice di sicuren.a tale da consentire, su tutto il territorio sotto la sua responsabiliti1, il ritorno a normali condizioni di vita per le genti mozambicane. Con il proprio operato, improntato a schietta etica militare ed alto senso di responsabilità umana, il battaglione alpini "Gemona" ha dimostrar.o la piena idoneità cicli ' Esercito italiano per interventi cli Peace Keeping ed ha contribuito ad elevarne il prestigio internazionale, fornendo un chiaro esempio di professionalità e dedizione. - Chimoio (Moz.ambicoj, IO febbraio 1994 30 aprile /994. (Al Bauaglione ''Gernona ·").

Medaglie d'Oro al Valor A1ilitare Sottotenente FERRUCCIO TALENTINO : Busa Alta, 5-6 ottobre 1916. Capitano GIUSEPPE GARRONE: Carnia, 1916-17 - Col della Berretta, 14 dicembre 1917. Tenente EUGENIO GARRONE: Coston di Lora. settembre I 916: Dosso Faiti, maggio 1917: Col della Berretta. 14 dicembre 1917. Tenente PIER ARRIGO BARNABA: Piave. Tagliamento. ottobre - novembre 1918. Tenente MARIO FRANCESCAlTO: Albania, 20-30 novembre - 14 dicembre l 940. Tenente BENVENUTO RATTO: Albania, 7 marzo 1941. Sottotenente EGIDIO FANTINA : Albania, 8 marzo 1941. Tenente ARTICO DI PRAMPERO: Albania, 8-1 O marzo 194 1. Sottotenente GIUSEPPE Rossr: Russia, 16 gennaio 1943. Sergente AI.RERTO Gor: Russia, 16 gennaio I 943. Tenente LORENZO BROSADOLA: Russia. 16 gennaio 1943. Maresciallo Ordinario ANSELMO DURIGON: Russia, 20 gennaio 1943. Capitano FRANCO MAGNANI: Russia, 1942-1954.


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L'Esercito Italiano verso il 2000

Stemrna Araldico Decreto 3 luglio 1968 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: d ' azzurro alla catena cli monti al naturale, cli tre cime avanzate, accompagnate da una stella d'oro raggiante nel cielo; il tutto abbassalo al capo d 'oro, al quartier franco tagliato, con il primo fasciato d ' azzurro e di bianco ed il secondo d'azzurro al tridente bizantino d'Ucraina b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI (I) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "O LA' ..... O ROMPI". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l' insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura Lo scudo pieno è interamente dedicato alla gloria militare del reggimento attraverso lo smalto d'azzurro colore simbolo della nobiltà dello slancio, delle virtù e del valore La catena di monti sottolinea la roccaforte di difesa rappresentata dal reparto stesso e la stella cl' oro raggiante esalta maggiormente il valor militare dell ' 8°. 11 capo d'oro simboleggia le due M.0.V.M. concesse per il comportamento sui fronti greco e russo, nel corso del secondo conllitto mondiale, come evidenziato nel quartier franco dai colori della Grecia (azzurro e argento) e dal tridente d'Ucraina.

Comandanti 8° REGGIMENTO ALPINI ( 1909-43) Col. Antonio Cantore Col. Gino Marini Col. Bartolomeo Gambi Col. Umberto Zamboni Col. Alfonso Gozzano Col. Costantino Cavarzerani Col. Gabriele Nasci Col. Benvenuto Gioda Col. Giovanni Esposito Col. Giacomo Lombardi Col. Antonio Graziosi Col. Giuseppe Capelli Col. Vincenzo Dapino Ten. Col. Attilio Actis Caporale Ten. Col. Pietro Martini Col. Michele Camosso Col. Carlo Baduino Col. Michele Camosso Ten. Col. Ezio Leonarduzzi Col. Armando Ci molino Col. Giorgio Milazzo

8° REGGIMENTO ALPINI (1946-75) Col. Galliano Scarpa

Col. Giuseppe Lorenzolli Col. Romolo Zorio Col. Luigi Zacchi Col. Alfredo Egizj Col. Mario Capello Col. Ezio Pistotti Col. Stefano Coison Col. Rocco Montù Col. Antonino Giglio Col. Antonio Taverna Col. Felice Tua Col. Paolo De la Felci Col. Ettore Formento Col. Elio Righi Riva Col. Giorgio Ridolfi Col. Ermencrgilclo Moro Col. Nerio Bianchi Col. Olinto Cappello Col. Giovanni Vogliano Col. Giovanni De Acutis Col. Edoardo Bernardi Col. Giulio Primicieri Col. Ernesto Mistichelli


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Alpini

Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten . Col.

BATTAGLIONE ALPINI "GEMON/\" (1975-92)

Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.

Gastone Valente C. Emanuele Bosìn Umberto Celi Gìandaniele Forgiarini Alberto Maifreni Giovanni Gullino

Edmondo Fresia Antonio Purificati Santo Chichi Paolo Rota

8° REGGIMENTO ALPINI ( 1992) Col. Umberto Baldelli Col. Carlo Vanzo

Sedi I909-14 19 14-2 1 1921 1921-26

Udine Venzone Udine Tolm..:zzo

1926-43 1946-47

1947-75 1975

Udine Belluno Tolmezzo (UD) Tarvisio (UD)


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L 'Lsercito !ralia,w Perso il 2000

9° REGGll\ilENTO ALPINI (Baltaglione Alpini "l'Aquila") Motto: "D' Aquila penne, ugne cli Leonessa'' .

Festa: 23 aprile - anniversario dei combattimenti sul fronte russo (1941). Sede: L'Aquila - Caserma '·Rossi''. Mostrina: fiamma a due punte di colore verde .

Origini e vicende organiche(*) A segui lo della circ. n. 5 I 00 del 13 aprile 1935 si forma il 21 dello stesso mese a Gorizia il Battaglione Alpini "L'Aquila", in seno al 9° Reggimento Alpini; ha il proprio centro di mobilitazione nel capoluogo abruzzese. Partecipa con il 9° al secondo conllillo mondiale inquadrat.o nella Divisione Alpina ".Julia" (3") ed è sciolto a seguilo della conclusione dell'armistizio 1'8 settembre 1943 nella Venezia Giulia. Ricostituito nel settembre I 944 nei pressi di Piedi monte cl ' Alife corne Battaglione Alpini "Abruzzi". dal successivo 25 novembre riprende il nominativo Battaglione Alpini "L'Aquila", è inquadrato nel Reggimen to Fanteria Speciale de l Gruppo di Combattimento "Legnano", e prende parte alla fase finale della Guerra di Liberazione. Il battaglione dal 15 aprile 1946 è assegnato all'8° Reggimento Alpini nel quale rimane sino all'agos to 1975, con sede a Tarvisio. Con la ristrutturazione ciel l' Esercito cli ven uto autonomo il I O settembre I 975, il Battaglione Alpini "L'Aquila" pur inquadrato nella Brigata "J ulia" è trasfe rito nel capoluogo abruzzese e con decreto del 12 novembre 1976 gli viene concessa la Bandiera cli g uerra. In tale circostanza è reso erede delle tradi zioni del Battaglione Alpini ·'tvlonte Berico" che, costituito il I O dicembre 1915, rnobilitato dal 6" reggimento alp. , inquadrava le compagnie 93", I08" e 143", le stesse che ora forma no il battaglione L'Aquila. Il "Mont.e Berico" è stato sciolto il 19 agosto 1919 ed ha meritato nella guerra 1915- 18 una Medaglia d'Argento. Nel novembre - dicembre 1980 il battaglione opera in Campania e Basilicata in soccorso delle popolazioni colpite da grave sisrna, meritando una Medaglia di Bronzo al Valore del!' Esercito. Nell'ambito dei provvedimenti connessi con il riordinamento della Forza Armata, il battaglione perde la propri a a utonom ia il 4 settembre 1991 per dare vita (in fase sperimentale) al Reggimento Alpini "L'Aquila". La costituzione della nuova uni t~t viene sancita il 23 novembre 1992 con la denominazione 9° Reggimento Alpini. Da agosto a senembre 1992 il reggimento è impegnato nel! ' operazione "Vespri Siciliani'', in concorso al mantenimento cleJl'orcline pubblico, in Sicilia e per la stessa esigenza invia nel !' isola dal dicembre 1992 al marzo 1993 proprio personale, inserito nel I' 8° Alpini. Nel settembre 1993 - marzo 1994 personale ciel reggimento è impiegato in Mozambico, inquadrato nel contingente "Albatros" che svo lge operazione umanitaria per conto dell ' ONU. Reparti del reggimento partecipano nel corso del 1994 alle operazioni "Vespri Siciliani " ( I l agos to - 5 settembre) e "Riace" (novembredicembre).

Campagne di guerra efutti d'anne Prima Mondiale (1915- 18): battaglione ··Monte Berico" - 1916: Vallarsa - Altopiano Sette Comuni - M. Pasubio - 1917: Bainsizza - M. Baclenecche - M. Kukla - Melene di Gallio - 1918: Croce di S. Francesco - M. Ccsen - Valdobbiadene Seconda M.ondiale (1940-43): battaglione ''L' Aquila" - 1940-41: front.e greco-albanese: Pindo - Mali Scindei i - Golico - 1942-43: fronte russo: Komarow Liberazione (1943-45): battaglione "L'Aq uila'' - 1945: territorio nazionale: Valle Idice. Bologna (* } Sono rifcri ce al battaglione "L'Aquila" di venuhl 9° reggimenco alpini nel 199~ per moti vi ord inati vi. wn il processo di riord i11a-

rnenco della Forza A nnarn. Le origini e vicende del 9° reggimenco sono craccate unicarncncc a quelle del baccaglione "Vicen:w" il quak dal 197) è divcnuco crede delle tradizioni del n::ggimento e ddlo stesso ha avuco assegnata anche la Bandiera.


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Alpini

Ricompense alfa Bandiera Al Valor Militare

Medaglia cl 'Oro - Decreto 3 I dicembre I 947 ( *). Fedele ad una superba trad izione cli gloria, coi suoi grani tici Battagl ioni ·'Vicenza" ·"L' Aquila". "Val Cismon" e 83" Compagnia Controcarro, respingeva con gagliardo impeto reiterati violenti attacchi. Destinato successi vamente in altro settore per sbarrare al nemico la via ciel successo, per oltre trenta giorni , nel l' aperta e gh iacc iata steppa russa. resisteva con incroll abi le tenacia a diu turna formidabile press ione del nemico grandemente superiore per numero cli uomini e cli mezzi, lo inchiodava sul terreno, lo contrattaccava COJ1 aggressiva violenza. gli infliggeva grav issime perdite. dando prova di sublime eroismo ed immolandosi per l'onore del la Patria. Avuto ordine di ripiegare, i superstiti, con aspri combatlimenti, riuscivano ad aprirsi il varco altra verso l' accerchiamento nemico confermando ancora una volta le leggendarie virtù degli Alpin i d' Ital ia. Fronte russo. /5 sen embre 1942 - / 0 febbraio 1943. Medaglia d'Oro - Decreto 30 gennaio 1948 (i'). Per la superba condotla dei ballaglioni ''Vicenza" e '·L'Aqui la'', durante la guerra italo-greca; irruenti nell'attacco, calcarono vitloriosamente le giogaie del Pindo; tenacissimi nella difesa, scrissero pagine di gloria e di sangue sulla dorsale del Mali, su llo Scindeli e sul Golico, sbarrando col sacrificio la strada al le soverchianti forze nemiche. Grani tici e fier i a lpin i, furono sui monti cli Grecia e cli Albania ben degni dell 'eroico e vittorioso loro passato di guerra. ( Fronte greco - Pindo - lv/ali Scinde/i - Colico. 28 ottobre /940 - 23 aprile 1941 ). (*) duplicati delle ricompense cx>ncesse alla Bandiera del 9° reggimen to alp. di cui faceva pane all"cpoca dei l'aui il bairaglionc--1: Aqui la··

Medaglia cl' Argento - Decreto 3 1zove111bre I 92 J. 11 battaglione "Monte Bcrico" con altissirno valore e tenacia, incurante delle gravi perdite, conquistava una importante posizione difesa dal nemico con disperata energia ( Dente austriaco del Pasubio. IO setternbre - 10 ottobre 1916). Esempio cli fi ero valore e cli virtù militari in tutti i combattimenti a cui prese parte durante la guerra (Val/arsa. maggio - giugno /9/6: Cima Gromo di Val Posilla, luglio 1916: Monte Kucla di S. LLLcia di Tolmino, oltobre /9/7; f'vlonte Badeuecche. dicembre 19/7; S. Francesco in \/al Frenz.ela, 28 - 29 gennaio /9/8; Pia ve. Ponte di Busche, onobre - novembre 19/8). (Al ballaglione ;;Monte !3erico "). Medaglia d'Argento - Decreto 27 luglio /947. Rinato per generoso impulso della fierissima gente e.I' Abruzzo, fonde ndo con veterani intrepidi le giovaniss ime rec lute ardenti, parteci pava all a fase f inale della guerra di liberazione, rinverdendo fulgidi allori. Saldissimo nel presidio cli un settore importante, tormentato ccl esposto, prendeva il sopravvento rnorale su l nemico in un'aspra e logorante lotta di trincea a stretto con talto, scanava con superbo slancio a travolgerlo, lo incalzava inesorabilmente fino ai confini della Patria (Valle /dice, Bologna, Bolzano, 20 marzo - 3 maggio 1945). (Al baflaglione "L'Aquila").

Al Valore dell'Esercito Medaglia di Bronzo - Decreto I I dicem.bre /98/. Sostituiva altra unità estremamente provata nelle locali tà dan neggiate dal sisma del 23 novembre 1980 con un complesso di quattrocentocinquanta uom ini e gli automeu.i in dotazione, intervenendo nei comuni cli Pescopagano, Castelgrande, Muro Lucano, Bella, considerati tra i più disastrati de lla provi ncia cli Potenza. Con la generosità propria dei giovani di leva, operava incessantemente per estrarre le salme dal le macerie, provvedere ali' assistenza igien ico - sanitari a dei paesi colpili, assicurare il rifornimento di viveri, di vestiario e cli foraggi, l' impianto cli tendopoli , la distribuzione di 650 pasti caldi giornalieri, il trasporto e sislernazione cli rouloltes, la demolizione cli fabbricati pericolanti , la rimozione cli macerie, la realizzazione di ricoveri provvisori, estendendo la propria opera nella ricerca e soccorso, anche in ore notturne, di interi nucle i fam iliari rimasti isolati per le abbondanti nev icate in zone di montagna. La sua


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L'Esercito ltalia,w

Ferso

il 2000

azione svolta in condizioni ambientali rese proibi tive dalle co ndizioni atmosferiche particolarmen te avverse e dal dissesto geologico causato dal sisma, era costellata da episodi di grande sol ida rietà uma na che contribuivano in maniera determina nte a dare fiduc ia e seren ità là dove la disperazione aveva prostrato la volontà della ripresa. Dopo ventitré giorni di ininterrotta immane fatica, senza che alcun militare manifestasse il minimo cedimento, veniva avvicendato lasciando negli abitanti dei Comuni dove aveva operato sentimenti di stima, di riconoscenza e di afferto. Chiara espress ione di virtù militari e civili. Provincia di Potenz.a. 26 novembre - 17 dicembre l 980. (Al ballaglione "L'Aquila").

Medaglie d'Oro al Valor Militare Tenente ENRICO REBEGIANJ: fro nte russo, 19-22 dicembre 1942. Soldato GI USEPPE MAZZOCCA: fronte russo, 22 dicembre 1942. Soldato GINO CAMPOMIZZl: fronte russo, 19-25 dicembre 1942. Maggiore AUGUSTO DE COBELLI: Valle !dice, 23 marzo 1945.

Stemma Araldico Decreto IO giugno I977 (*). (aggiornalo in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2 .1 987 -Giornale Ufficiale del 14.2 .1 987). a. SCUDO: Inquartato. Ne l 1° e nel 4° d'argento all'aquila cli ne ro dal volo abbassato, corona ta, rostrata, linguata e a rmata d ' oro, accostata dalla scritta P.H.S. in capo (L'Aquila). Nel 2° e nel 3° d'azzurro, alla fascia d'argento ad un palo cli rosso caricato di due verghette d ' argento. li tutto abbassato al capo d'oro dal quartie r franco tagliato: a) d 'azzurro al tridente bizantino d ' oro d ' Ucraina; b) fasc iato d ' azzurro e d'argento. b. CORONA TURR/1ì-\ c. ORNAMENTI ( I ) Lista bifida: d' oro, svolazzante, collocata sorto la punta dello scudo, incurvata con la concavità ri volta verso l' allo, riportante il motto: "D'AQUILA PENNE, UGNE DI LEONESSA". (2) Onorificenza: accolla ta all a punta dell o scudo con l' insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: a nnodati ne lla parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predella, passando dietro la parte superiore dello scucio.

Sintesi della blason.atura 1° e 4° quarto: arme cli L'Aquila, per il legame territoriale e tradizionale con la cittit della quale il battaglione inquadrato nel reggimento porta il nome. 2° e 3° <Juarto: espl icitamente riferiti alla guerra cli liberazione nella quale il battaglione L'Aquila si è distinto meritando una rvt.A.V.M. Il capo d'oro simboleggia le due M.0. V.IVI. concesse alla Bandiera del 9° reggimento, nel quale e ra inquadrato anche il battaglione "L'Aqui la'', pe r il comportamento tenuto sul fro nte greco e in Russia come evidenziato dai colori della G recia (azzurro e a rgento) e dal tr iden te d'Ucraina. e:') Stemma del banaglione alp...L .A quila". Lo stemma del 9° reggimento alp. ( 1921-43) è quello anualrnellle assegnato al battaglione alp. ·'Vicenw" c.:he ne aveva ereditato le fi·adi7.ioni.

Comandanti BATTAGLIONE A LPINI "L'AQUILA" ( 1975-91) Ten. Col. Ten. Col. Te n. Col. Ten. Col.

Ugo rvt ico li L. Abero Audisio P. G iorgio Franzos i Zenobio A lamari

Ten . Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Te n. Co l.

Mario Giordano Paolo Montanari Silvano Pais Becher Giovanni Folegnani Vittorio Biondi


497

Alpini

Ten. Col. Antonio Santini Ten. Col. Francesco Francavilla Ten. Col. Giorgio Cornacchione

9° REGGIMENTO ALPINI ( 1992)

Col. Gianfranco .t,,.1arinelli Col. Armando Monaco

REGGIMENTO ALPINI " L'AQUILA" ( 1991 -92)

Col. Gianfranco Marinelli

Sedi 1975

L' Aqui la .


498

l 'Esercito Italiano verso il 2000

11 ° REGGil\lIENTO ALPINI Motto: " Audacemente ascendere". Festa: 15 febbraio - anniversario deJ combattimento ali' Amba Aradarn ( 1936). Sede: Brunico (B7:) - Caserma "Lugrarnani". Mostrina: fiamma a due punte di colore verde.

Origini e vicende organiche L'll O Reggimento Alpini viene costituito con circ . M.G . del 22 dicembre 1935 in Brunico cd è mobilitato nel quadro del l' esige nza Africa Orientale con i battaglioni "Saluzzo" del 2° reggimento, "Intra" del 4° reggimento e ''Trento" del 6° reggimento E' inquadrato ne lla Divisione Alpina "Pusteria" che si forma anch'essa a Brunico il l O gennaio 1936 e della quale fanno parte anche i Reggimenti 7° Alpini e 5 ° Artiglieria Alpina; con tale grande unità partecipa alle operazioni in Africa Orientale. Dopo il rien tro in Patria, il 17 aprile 1937 il reggimento viene smobilitato ed i battaglioni "Sai uno" ed "Intra" rientrano ai rispettivi reggimenti. L' 11 ° viene però subi to riorganizzato ed inquadra i battaglioni ''Trento" (completato co n gli elementi del battaglione "Trento II" giunto dal 6 ° reggimento), "Bassano' ' (trasferito dal 9° reggimento il 25 settembre 1937) e "Bolzano" (d istaccato presso la Scuola AUC cli Bass ano del Grappa ove rimane fino al maggio 1940). Il 2 settembre 1939 s ono costitui ti e mob ilitati i battaglioni "Val Brenta", " Val Fassa" e ' 'Val Venosta" . Il I O giugno l 940 I' J I O Reggimento Alpini con i battaglioni "Bassano", "Tren to" e "Bolzano" è ancora inquadralo nella Divisione Alpi na "Pusteria" (5') e con la stessa grande unità prende parte al secondo conflitto mondiale. Viene sciolto il 12 setternbre 1943, in territorio francese nella zona di Gap, a segu ito degli eventi determinanti dall ' a rmistizio, dopo aver reagito alle richieste cli resa da parte delle truppe tedesche. Con la ristrutturazione dell'Esercito del 1975 le tradizioni del!' I le Alpini sono affidare al batta gli one "Trento". Il Battaglione Alpini "Trento" è in vita nel dicembre 1918 allorché viene provvisoriamente formar.o in seno al 5° reggimento alp. per sostituire il battaglione " Morbegno" distaccato a Fiume il 30 novembre 19 l 8. Rientrato il "Morbegno" al 5° nel gennaio 192 I , il personale cli ques to battaglione viene progressivamente inserito nel "Trento" il quale è anche trasferito al 6° reggimento. Il I" luglio 1921, presso il 6", il battaglione "Trento" riprende la denominazione " Morbegno" e contemporanearnente i l battaglione ·'Va l d ' Adige" diviene Battagl ione A lpini "Trento". Assegnato ali' 11 ° Reggimento Alpini di nuova formazione il 22 dicernbre 1935, rimane in ques ta unità sino allo scioglimento nel settembre I 943. li I 5 seuembre 1946 iI Battaglione Alpini "Trento" è nuovame nte costituito ed inquadralo nel 6" reggimento alp. fino alla ristrutturazione dell'Esercito. D ivenuto autonomo il 1° ottobre 1975, con decreto 12 novembre 1976 gl i viene assegnata la Bandiera del!' 11 ° Reggimento Alpini ciel quale trama nda anche le tradizioni, prende s.ede in Monguelfo ed è inserito nella Brigata 'Tridentina". Dal 16 luglio al 27 agos to I 992 il "Trento" partecipa all'operazione "Forza Paris", in Sardegna, alle dipendenze delle Brigata "Taurine nse" , in concors o al controllo del territori o . Nell'ambito del riord inamen to della Forza Armata il battaglione perde la propria a utonomia il IO settembre 1992 ed il giorno success ivo è inquadrato nell'll° Reggimento Alpini che si ricostituisce in Brunico. Reparti del reggimento, inseriti nel 5° e 6° Alpini, dal 13 settembre a l 26 ottobre 1992 sono i rnpegnati nell'operazione ''Vespri Siciliani" in concorso al mantenimento dcli' ordine pubblico in Sicilia. Per la s tessa esigenza è presente nell'isola tutto l' 11 ° nei periodi rnarzo aprile 1993 e novembre 1993 - gen naio 1994 . Dal 20 lug lio al 22 settembre 1994 prende parte all'operazione "Riace' ' in Calabria, in concorso al controllo del territorio e nel mese d i novembre 1994 il reggimento è impegnato in soccorso alla popolaz ione delle zone all uviona te del Piemonte.


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A//Jini

Campagne di guerra e fatti d'arme Africa Orientale (1935-36): (battag lioni --sal uzzo'', ··Jn tra'·, ··Trento"): Amba Aradam, Passo Mecan. Amba Bohorà. Safti, Passo Tarrnaber, Addis Abeba. Seconda Mondiale(] 940-43): (batlagl ioni ··Bassano··, '·Trenro··. "'Bolzano") - 1940: frome alpino occ identale - 1940-42: Albani a - Cìrec ia - 1942-43: Francia

Ricompense alla Bandiera Al Va/or Militare Ordine Militare d'Italia - Decreto 27 maggio /937. Pari alla sua fama millenari a, espressione purissima di alte virtù guerriere della stirpe, si prodigava eroica, generosa. tenace in tutte le battag lie, ciancio prezioso con tri buto cl i valore e cl i sangue alla vittoria (gue rra iwlo-erio1,ica: 3 oltobre /935 - 5 magg io /936). (All 'Arma di Fanteria). Medaglia c...' Argento - Oecreto 3 I dicembre /947. Durante c inq ue mesi di du rissima lotra sul fronte greco, ove nel la tenace resistenza de l nemico si univano, logoranti e penosi , l'asprezza del terreno ccl il rigore delle nevi, il fango delle marce e degli addiacci, le difficoltà dei rifornimenti , dava prove ammirabil i della saldezza di volont~l. della tenacia eroica, dell 'altissimo spirito combattivo degli alpini trentini. Nei falli cl 'arme di Zabresan, di Blesensca e Roviza, di Ciaf e Sofi ut, i suoi reparti moltiplicavano gli episodi cli valore singolo e collettivo. li suo apporto alla resistenza, che argina il nemico, ed all 'offensiva che lo sbaraglia. costituiscono titolo di gloria, esempio e sprone alle generazioni. Fm111e di Grecia, novembre /940 - aprile /94/ . (Al bouaglione "frento"). Medaglia d'Argento - Decreto 3/ dicembre /94 7. Conquistava con eroico slancio, cli sorpresa, un ' importaiùe mun ita posi7.ione nemica, meritandosi la citazione sul Bollettino del Quartier Generale FF.AA. Success ivamente, att.accato da forze preponderanti, resisteva sul posto, malgrado fortissime perdite. Nella ripresa offensiva riconfermava il suo magnifico spirito aggressivo e l'eroismo precedentemente dimostrato, chiudendo il ciclo operativo con la conquista di una delle più importanti e torme ntate pos izioni del la fronte cd incalzando senza sosta il nemico in ritirata (fi ollte greco, 2 dicembre 1940 - /6 aprile /94/ ). (Al battaglione "B olzano"). Medaglia di Bronzo - Decreto 21 gennaio 1937. Reggimento cli nuova costituzione, si affermava in terra d'oltremare per saldezza ed elevato spirito guerriero. per lo slancio, l'ardire e la bravura dimostrati nella battaglia decisiva per le sorti della campagna. Fulgido esempio cli valore e di abnegazione. Adì-Cui-Negus. Am ba Bolumì, 31 marzo /936; Scrfti, 23 aprile /936. Medaglia di Bronzo - Decre10 2 I aprile 1939. Battaglione di recente costituzione, formato per la massima parte eia giovani della regione tridentina, partecipava alle cruenti battaglie cieli' Amba Araclam e cli Passo Mecan dando mirabile prova di fiera, tenace. audace aggressività e contribuendo validamente alla vi ttoria delle nostre anni. Retroguardia cl~lla colonna autocarrata che il 5 maggio. con altre unità celeri, occupava Addis Abeba, disim pegnava il gravoso e delicato servizio con valore ed abnegazione. Destinato alla difesa di un settore cli Addis Abeba, con tribuiva efficacemente a munirlo di saldissime opere ed a stroncare definitivamente l'attività dei ribelli contro la capitale dell'Impero. Fulgido esempio di ardimento, di tenacia. cli saldissima disciplina. Amba Aradwn. 15 - /6 .febbraio 1936; Passo tvlecan - M. Bohorù - Safri. 31 morzo / 936; Passo Tamwber; 3 maggio /936: Addis Abeba, 28 - 30 luglio /936. (11/ baltaglione ''Trento").

AL Merito della Croce Rossa Medaglia di Bronzo. ''In segno di viva. tangibile riconoscen7.a per il generoso contributo offerto alle operazioni di soccorso sviluppate dalle Unità C.R.I. in favore delle popolazioni colpite dall 'all uvione ciel novernbre 1994".


500

L 'Esercilo lwlianu verso il 2000

lVledaglie d'Oro al Valor Militare Soldato ATTILIO BAGNOLINJ: Passo Mccan (Mai Ccu). 31 marzo 1936. Tenente EFRE!'v1 REATTO: Uork A mba, 27 febbraio 1936. Sottotenente lVONE SCAPOLO: Monte Mureve (fronte greco), 27 dicembre 1940. Tenente NICOLÒ GIAN!: Punta Nord-!'vlali Scideli (fronte greco), 14 marzo 1941. Sottotenente Veterinario LINO FERRETTI: Pljevje (Balcania), l O dicembre 194 l.

Stemma Araldico Decreto I 9 o ttobre l 976 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SM E con c irc. I 21 del 9.2. I987 - Giornale Ufficiale ciel 14.2.1987). a. SCUDO: Inquartato. 11 1° e il 4° d' argento, all ' aquila cli Trento; il 2° d i rosso al leone d' oro di Etiopia, passante: il 3° controinquartato: a) e cl) cli rosso scaccato d i nero (d'Albania); b) e c) fasciati d'azzurro e d'argento, 3-2 (di Grecia). b. CORONA TURRITA c. ORNAMENTI (I) L ista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità ri volta verso l'alto, riportante il motto: "AUDACEMENTE ASCENDERE". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nas tri rappresentati vi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visioile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dell o scudo.

Sintesi della blasonatura 1° e 4° quarto: arme di T rento, città con la quale l'unità ha un legame territoriale dovuto alla denominazione del battaglione che dal l 975 al 1992 ha custodito le tradizioni reggimentali (battaglione alp. "Trento"). 2° quarto: sullo smalto di rosso, s imbolo di valore e coraggio, il leone d'Etiopia, ricordo della partecipazio ne alla campagna del 1935-36 da parte dell' 11 ° alpini appena costituito. 3° <1uarto: comprende i colori di Albania e di Grecia per il legame storico con il fronte greco-albanese ove il reggimento ha combattuto con valore nel corso del secondo conflitto mondiale.

Comandanti 11° R EGGIMENTO ALPINl (1935-43) Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Ten. Col. Ten. Co l. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.

Giovanni Varcla Antonio Massimino Gaetano Ricci Giuseppe Zappino Arturo Barbieri Domingo Fornara

BATTAGLIONE ALPINI ''TRENTO" (1975-92) Ten. Ten. Ten. Ten.

Col. Col. Col. Col.

Giuseppe Capriog lio Sandro Pelino Aldo Varda Valentino Torchio

Natale Falco Paolo Malara Primo Gadia Giovanni Mossino Umberto Baldelli Ermete Venturi Roberto Tenon Giovanni Di Federico

I I O REGGIMENTO ALPINI ( 1992) Col. Pietro Frisone Col. Marino Garoscio

Sedi 1935-43 1975-83

Trento Monguelfo (BZ)

1983

Brunico (BZ )


501

Alpini

12° REGGiì\tIENTO ALPINI Motto: "Per l'onor del bataion". Fesia: 23 aprile - anniversario della conclusione dei combattimenti s ul fronte greco ( 194 I). Sede: Tai di Cadore (BL) - Caserma "Calvi" . Mostrina: Fiamma a due punte cli colore verde.

Origini e vicende ·organiche Con il riordinamento di preesistenti compagn ie e battaglioni, nell'ambito del 6° Reggimento Alpini viene formato il I O novembre 1866 il Battaglione Alpini "Pieve di Cadore". Dal I O agosto 1887 passa al 7° Reggimento Alpini di nuova formazione ove rimane poi effellivo, ad eccezione del periodo com preso fra il 15 febbraio 1936 ed il 24 aprile 1937. In tale lasso cli tempo è alle dipendenze del 12" Reggimento Alpini in guanto il comando del 7°, mobilitato, si trova in Africa Orientale. Dopo la partecipazione al secondo conflitto mondiale è sciolto il I 2 settembre 1943, alla conclusione dell'armistizio, nella zona del Col di Tenda. li Battaglione Alpini "Pieve di C adore" è ricostituito il I O settembre 1953 in Belluno ed è ancora assegnato al 7° Reggimento. Dal I O giugno 1956 cambia denominazione in Battaglione Alpini in "Feltre" ma pochi mesi dopo, il I O ottobre, viene nuovamente costituito. Con la ristrutturazione dell'Esercito, sciolto il 7°, il Battaglione Alpini "Pieve di Cadore" diviene autonomo dal 12 novembre 1975 e per decreto in data 12 novembre I 976 gli viene concessa la Bandiera cli guerra; ha sede in Tai di Cadore ed è assegnato alla Brigata "C~dore". Nell'ambito del riordinamento della Forza Armata il battaglione perde la propria autonomia il 7 agosto 1992 ed il giorno successivo è inquadrato nel 12° Reggimento Alpini che si costituisce in Tai di Cadore. Dal 28 novembre I 992 al 14 gennaio I 993 il reggimento è impegnato nell'operazione " Vesph Siciliani", in concorso al mantenimento dell'ordine pubblico in provincia cli Ragusa. Per la medesima esigenza torna nell ' isola, in provincia di Caltanissetta, ne l 1993, dal 20 giugno al 5 agosto e dal 6 ottobre al 3 dicembre ed in provincia di Agrigento, nel I994, dal 18 luglio al l O ottobre. Il reggimento è anche impegnato in Piemonte dall'8 novembre al 2 dicembre 1994 in soccorso alle popolazioni alluvionale.

Campagne di guerra e fatti d'arme Prima Mondiale (1915-18): -

191 5: Forcella Lavaredo, M. Cavallin , M. Pi ana , Oberbacher, Punta ciel Forarne 1916: sottosettore Lavaredo (gen.-mag.) - settore Boite-Cristallo (giu.) - Tofane (Jug.-dic.) 1917: settore Val Costeana (gen.-mar.) - Isonzo: Doblar, Mesnjak (ago.) - settore Altissimo (ott.-clic.) 19 18: settore Altissimo (gen.-ago.) - Battaglia di Vittorio Veneto: Valdcroa, M . Fontana Secca, Feltre, Mugnai (ott.-nov.).

Seconda Mondiale (1940-43): - 1940: M. Tornori - 1941: - 1942: - 1943:

fronte alpino occidentale (settore Maira-Po-Stura) - fronte greco albanese: Valle delJ 'Osum, fronte greco albanese: Solanij, Fusheri , Konitsa, Montenegro (giu,-dic.) Montenegro - Francia: Provenza (nov.) Provenza

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare

Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920. (':') Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nel!' aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtì:i dei figli d ' Italia ( 1915-18). (All'Arma di Fanteria).


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L'Esercito llafiano verso il 2000

Medaglia d'Argento - D ecreto 31 dicembre /947. In ripeluti asprissimi combattimenti, di più giorni. contro agguerrito ne mico sempre superiore di forze e di mezzi, nonostante gravi pe rdite proprie e più forti perdite nemiche. rifulse in modo costante per strenua tenacia nella difesa, per audacia ed indomito valore nel l' attacco. per spregiudicata temerarietà e celerità nell'inseguimento per la completa disfatta dell'esercito nemico, confermando così ancora una volta le elette virtù militari e guerriere della forte gente cadorina. Fronte greco-albanese. 24 nc)llembre 1940 - 23 aprile 194/ ). (Al battaglione "Pieve di Caclore").

Al Valor Civile Medaglia d'Oro - Decreto 18 maggio 1964 e') Accorso con i suoi magnifici reparti, eredi di nobili tradizioni, sui luoghi colpiti dall ' immane disas tro del Vajont, il 7° Reggimento Alpini. tra insidie, ostacoli e innumeri difficollà. ha dimostrato, nel soccorrere le popo lazioni superstiti, altissimo senso del dovere, generoso sprezzo ciel pericolo e mirabile spirito cli frate rna solidarietà onorando l'Esercito e bene meritando dalla Nazione. Ollobre 1963.

Di Benemerenza

Medaglia d'Argento - Decreto 5 giugno /9/0 (*j Si segnalèl per operosità, coraggio, filantropia e abnegazione nel portar soccorso alle popolazioni funestate del terremoto calabro-siculo de l 28 dicembre 1908. (" l duplicati de lle ricompense alla 13andiera del ?° reggimento alp. cli cui faceva parte all"epoca dei fatti il bacraglionc.

\

Medaglie d 'Oro al Valor Militare Sollotenenle FRANCO Ì\1ICIIELl'JI TOCCI: M. Valderoa, 27 ottobre 1918. Caporal Maggiore: ANGELO AMPEZZAN: Berlog (Croazia), 3-4 aprile 1943.

Stenuna Araldico Decreto 2 ottobre 1976 (aggiornalo in base a quanto di sposto dallo SME con circ . 12 I del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: troncato, semipanito: a) d"argento all'arme di Pieve di Cadore che è: partito. nel 1° cl'azzurro all'abete radicato su campagna verde, incatenato a due torri quadrate a due piani merlati allaghibellina. aperte e finestrate di nero; nel 2° cl' oro alla fascia d'azzurro caricata di una stella (5) d'oro; b) troncato cli rosso e di nero all'elmo cli Scanclerbeg cl'oro: c) troncato d'azzurro e cli ve rde al leone passante d'oro sulla troncatura. Il tutto sostenuto in punta, da un triangolo d' azzurro caricato da un monte all'italiana d'argento di tre cime. b. CORONA TURRITA c. ORNAMEN11 (I) Lista bifida: d'oro, svolazzante. collocata sotto la punta dello scucio, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "PER L'ONOR DEL BATAION". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scucio con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Va lore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal pur',to predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della hlasonatura Nella parte superiore dello scudo su smalto d'arge nto è stata posta I' arme di Pieve di Cadore, per il legarne tradizionale e territo riale con la città della quale il battaglione. oggi inquadrato nel reggimento, porta il nome. La parte inferiore comprende i colori di Albania (rosso e nero) con l' elmo cie l locale eroe nazionale ed a fi a nco i colori ciel Montenegro (azzurro e verde) con il leone, per ricordare la gloria militare acqui-


503

Alpini

sita dagli alpini del battaglione "Pieve cli Cadore" in quelle terre, nel corso ciel secondo confl itto mondiale, meritando una M.A .V.M . Il "monte all'italiana" su smalto azzurro (colore simbolo di amor di patria e lealtà) simboleggia il legame storico fra il reparto e le cime del Cadore, sulle quali gli al pini hanno lottato con grande onore d urante la guerra I 9 I 5- I 8.

Com.andanti B ATTAGLIONE ALPINI "PIEVE DI CADORE" ( 1975-92)

Ten. Col. Ten. Col. Ten . Col. Tcn. Col. Ten. Col. 'lè n. Col. Ten. Col.

Carlo Pacolti Romano.Bisignano Gianfranco Zaro Gianni Monti Giovanni Papini Lorenzo Camusso Savino One lli

Ten . Col. Ten . Co l. Ten. Col. Tcn. Col. Ten. Col.

12° REGGIMENTO ALPI NI ( 1992) Col. Antonino Ventura Col. Edy Zagonel

Sedi 1975

Tai di Cadore (BL)

Roberto Stella Girolamo Scozzaro Alessandro Rolando Guglielmo Zavattaro Ardiu.i Ange logiulio Di Pietro


504

L'Esercito Italiano verso il 2000

14 ° REGGI!VlENTO

ALPINI

Motto: "O .là o rompi·' . Festa: 24 gen naio - anniversario dei combattimento cli Pal Piccolo, Pal Grancle-Freikofel ( 19 15). Sede: Venzone (UD) - Caserma "Feruglio" . 1\!lostri11a: fiamma a due punte di colore verde.

Origini e vicende organiche Il 9 gennaio 1908, in Tolmezzo (UD) nell'ambito ciel 7° Reggimento Alpini si costituisce il Battaglione Alpini "Tolmezzo" che un anno dopo, il IO ottobre I 909, viene ceduto per la costituzione clell'8" reggimento. Partecipa alla campagna di Libia, alla guerra I 9 I 5-18 ed al secondo conflitto mondia le ccl è sciolto il 13 settembre 1943 nei pressi cli Udine. Il Battaglione Alpini "Tolmezzo" si ricostituisce il 1" aprile J946 in Padova, per trasformazione del 517° battaglione guardie, e dal 15 dello stesso mese è nuovarnente inquadrato nell'8° Alpini . Con la ristrutturazione dell ' Esercito, sciolto 1' 8° il Battaglione Alpini "Tolmezzo" diviene autonomo dal I O ottobre 1975 con sede in Venzone (UD), e per decreto in data 12 novembre 1976 gli viene concessa la Bandiera di guerra; è assegnato alla Brigata "Julia" . Nell'ambito del riordinamento della Forza Armata il battaglione perde la propria autonomia il 4 febbraio 1993 ccl il giorno successivo è inquadrato nel 14° Reggimento Alpini che si costituisce in Augus ta (SR) ove l'unità sì trova per partecipare all'operazione "Vespri Siciliani"; per tale esigenza il battag lione "Tolmezzo'' ha già operato dal I O agosto al 18 settembre 1992 nella zona di Palermo e dall'8 gennaio 1993 ad Augusta. TI reggimento rientra nella g uarnigione cli Venzone il 16 marzo 1993. Nell ' ottobre del lo stesso anno 1993 personale del 14° è inviato in Mozambico nel quadro dell ' operazione umanitaria "Albatros'' che s ì prolunga sino all'aprile 1994. Dal 15 novembre 1994 al gennaio 1995 il reggimento è impegnato nell'operazione " Riace" , in concorso al controllo ciel territorio, in Calabria.

Campagne di guerra e.fatti d'arme Libia (1911- 12): Tebeclut, Assaba, Braksacla (Ettangi) Prima Mondiale (1915-18): - I 9 I 5: Pal Piccolo. Pal Grande, M. Croce, Freikofel, Staul i Roner, Vresta Verde - 1916: settore Alto But. Passo del Cavallo - I 9 I 7: settore Alto But (giu.nov.), Col della Berretta, Col Capri le (dic.) - 19 18: Zona ciel M. Tonale Seconda Mondiale (1940-43): - 1940-41: fronte greco albanese: Pindo, Mali Scindei i, Gotico - J942-43 : Russia - fronte del Don , Popowka, Nowo Postojalowka, Nowo Georgiewskij

Ricompense alla Bandiera Al Va/or Militare Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920. (*) Nei duri cimenti della guerra. nella tormentata trincea o nell ' aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e e.li ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia ( 1915-18). (All'Arma di Fanteria). Medaglia d'Oro - Decrew 3 I dicembre 1947. (*) f edele ad una superba tradizione cli gloria, coi suoi gran itici battaglioni "Tolmezzo", "Gemona", "Cividale'' e 41" Compagnia Controcarro, respingeva con gagliardo impeto reiterati violenti attacchi. Destinalo successivamente in altro settore per s barrare al nemico la via del successo, per oltre trenta


Alpini

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giorni, nell'aperta e ghiacciata steppa russa. resisteva con incrollabile tenacia alla diuturna formidabile pressione del nemico grandemente superiore per nurnero e mezzi, lo inchiodava sul terreno, lo contrattaccava con aggressiva violenza, gli infliggeva gravissime perdite. dando prova di sublirne eroismo ed immolandosi per l'onore della Patria. Avuto ordine di ripiegare, i superstiti, con aspri combattimenti , riuscivano ad aprirsi il varco attraverso l'accerchiamento nemico conformando ancora una volta le leggendarie virtù degli Alpini d'Italia. Fronte russo, 75 settembre 7942 - 1° febbraio 1943.

Medaglia d'Oro - Decreto 30 gennaio 1948. ("") Per la superba condotta dei battaglioni "Tol rnezzo", "Cividale", "Gemona", durante la guerra italogreca; irruenti nell'attacco calcarono vittoriosamente le gìogaie del Pindo, tenacissimi nella difesa, scrissero pagine di gloria e di sangue s ulla dorsale del Mali, sullo Scindeli e sul Gotico. sbarrando col sacrificio la strada alle soverchianti forze nemiche. Granitici e fieri alpini, furono sui rnonti di Grecia e di Albania ben degni dell'eroico e vittorioso loro passato di guerra. Fronte greco - Pindo - Mali Scindeli - Gotico, 28 ottobre I 940 - 23 aprile 194 l. Medaglia d'Argento - Decreto 21 dicembre 7913. Per la bella condotta tenuta dal Battaglione "Tolmezzo'' nel combattimento notturno del 20-21 marzo 1913 e Tebedut e principalmente per la splendida prova cli valore da esso data nel combattimento del 23 marzo 1913 ad Assaba. (Al battaglione "Tobnezzo"). Medaglia d'Argento - Decreto 4 giugno 1914. Per le splendide prove cli valore date dal Battaglione "Tolmezzo'' nella giornata di Braksada (Ettangi) il 18 giugno l 913. (Al battaglione " Tolmezzo"). Medaglia d'Argento - Decreto 5 giugno 1920. Per l'incrollabile tenacia, il superbo valore. l'abnegazione di cui dettero prova i battaglioni "Tolrnezzo" e "Val Tagliamento" in aspre violentissime lotte., saldamente mantenendo il possesso di importanti posizioni , a prezzo di un largo e generoso olocausto di sangue (Pal Piccolo, Freikofel, Pal Grande, 24 maggio - 4 luglio 1915). Successivamente il battaglione " Val Tagliamento'' si distinse con altre fulgide prove di ardimento (Busa Alta, 8- 1O ottobre 1916). (Ai battaglioni "Tolmezzo" e "Val Tagliamento "). ("') duplicnti delle ricompense alla Bandiera del 8° reggimento al[). di cui face va parte al l'epoca de i CaHi il baltaglione.

Al Valore dell'Esercito

Medaglia d'Argento - Decreto 2 dicernhre 1977. Unità duramente colpita daJ sisma del 6 maggio I 976. che procurava molti feriti tra gli alpini e gravi danni alle infrastrutture, interveniva immediatamente, con la totalità del personale. nell'opera cli soccorso della popolazione di Venzone. Operando in conc.fo.ioni di estrema difficoltà ed esponendo spesso la vita a manifesto pericolo, a causa del perdurare delle scosse e dei crolli, il personale, sotto la guida dei propri Comandanti si prodigava senza sosta per estrarre dalle macerie i sepolti vivi e i morti. Proseguiva per lungo tempo rifiutando l'avv icendamento. l' opera di ass istenza sanitaria, materiale e morale della intera comunità, dando prova cli eccezionale saldezza morale, riscuotendo l'incondizionata ammirazione e riconoscenza delle Autorità militari , civili e della popolazione e tenendo alto il prestigio dell 'Esercito italiano. Venzone, 6 maJ?gio - 10 liiglio 1976 (Al baltaglione "Tolmezzo"). Medaglia d'Argento - Decreto 2 dicembre 1977. Unità duramente colpita dal sisma del 6 maggio 1976, che procurava feriti fra gli alpini e irreparabili danni alla caserma, interveniva immediatamente, con tutto il personale, nell 'opera di soccorso della popolazione del Comune di Moggio Udinese. Operando in condizioni di estrema difficoltà a rischio della propria incolumità, a causa ciel perdurare delle scosse e dei crolli, il personale, sotto la guida dei propri Comandanti si prodigava, senza sosta per estrarre dalle macerie i sepolti vivi. Proseguiva per lungo ternpo rifiutando l'avvicendamento, l'opera di assistenza morale sanitaria e rnateriale di tutti gli abitanti del luogo e delle nurnerose frazioni. contribuendo in modo determinante a ridurre i danni del


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L'Esercì/o Italiano verso il 2000

tragico evento. IJ reparto ha dato prova cli eccezionale saldezza morale ed altruismo, riscuotendo l' incondizionata ammirazione e riconoscenza della popolazione e tenendo alto il prestigio dell' Esercito italiano. Moggio Udinese, 6 maggio - 25 luglio 1976. (Alla 12" compagnia del Battaglione "Tolmezzo'').

Al Merito dell'Esercito Croce d'Argento - Decreto 28 htgfio /995. Il Battagl ione Alpini "Tolmezzo" ha partecipato alle operazioni cli Peace Keeping in Mozambico costituendo, durante iJ periodo cli sua permanenza in loco. la principale ped ina operativa del contingente nazionale "Albatros" impiegato nella missione Onumoz. Nei circa tre mesi di continuo impegno. agendo in inusuali e spesso severe condizioni climatiche, su un territorio vastissimo, poco conosciuto cd infido, ed in un quadro politico instabile ed imprevedibile, il battagl ione ha operato con elevata professionalità ed altissimo senso del dovere dimostrando in ogni circostanza pronta reattività ed elevata sensibilità nell'attuazione dei compiti ricevuti evitando, anche in situazioni cli grave emergenza e pericolo, l'insorgere di qualsivoglia incidente. Con la propria efficienza, serena determinazione, alto senso della disciplina e correttezza nei rapporti umani, il battaglione ha non solo garantito la perconibilirà del delicato corridoio di Beira, ma anche una cornice di sicurezza tale eia consentire, su lutto il tenitorio sotto la sua responsabilità, il ritorno a normali condizioni di vita per le genti mozambicane. Con il proprio operato, improntato a schietta etica militare ed alto senso di solidarietà umana, il battaglione alpini "Tolmez7.o" ha dimostrato la piena idoneità dell'Esercito italiano per interventi di Peace Keeping ed ha contribuito ad elevarne il prestigio internazionale, fornendo un chiaro esempio di professionalità e dedizione. - Chimoio (lvlozwnbico). / 0 novembre 1993 - 9 jèbbraio 1994.

A1edaglie d'Oro al Valor lvfilitare Capitano MARIO FREGONARA: q. I 6 I 5 cli Monte Golico (fronte greco-albanese), 27 febbraio I 941. Sottotenente: ANTONIO CAVARZERANJ: q. 1615 cli Monte Golico (fronte greco-albanese). 27 feb braio - 9 marzo 194 1. C apitano PIETRO MASET: Pian Cavallo (Friuli), 12 apri le 1945.

Stemnia Araldico Decreto 2 dicembre I 977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. l 21 del 9.2. I987 - Giornale Ufficiale del 14.2. J987). a. SCUDO: Inquartato: a) d'azzurro alla croce d'argento bordata di rosso; b) d'azzurro alla palma fruttata d'oro radicata su campagna cli verde e sormontata eia due stelle d'argento di cinque raggi; c) d'azzuffo ad una torre al naturale murata aperta, finestrata di nero e cimata eia un ' aquila d'argento; d) d ' azzurro ad un monte all'italiana di tre cime d'argento sormontato da una stella dello stesso. Il tutto abbassato da un capo d'oro caricato da un quartier franco d' azzurro, tagliato, con il primo al tridente bizantino d ' oro ed il secondo a due fasce d'argento. b. CORONA TURRI1ì\ c. ORNAMENTI (I) Lista bifida: d 'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l' alto, riportante il motto: "O LA' O ROMPI". (2) Onorificenza: accollata a!Ja punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i · colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura 1° e 3° quarto: Lratli dall'arme di Tolmezzo, ad indicare il legame tradizionale e territoriale con la città da parte del battaglione (ora inquadrato nel reggimento), che ne porta il nome sin dalla costituzione nel I908.


Alpini

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2° quarto:

la palma ricorda la partecipazione a lla guerra italo-turca, in Libi a, del battaglione "Tolmezzo" che ha anche meritalo due M.A.V.M. (rappresentate dalle due stelle). 4° quarto: il monte all'italiana rappresenta il legarne storico con i monti della Carnia ove gl i alpini del "Tolmezzo'' hanno guadagnato una terza M.A.V.M. durante la guerra 1915 - 18. Il capo d ' oro s imboleggia le due M.O.VM . concesse alla Bandiera deJJ'8° alpini, nel quale all'epoca era inquadralo anche il battaglione '·Tolmezzo" , per il comportamento tenuto sui fronti greco e russo, nel corso del secondo conflitto mondiale, come ev idenziato nel quartier franco dai colori della Grecia (azzurro e argento) e dal tridente d'Ucraina.

eornandanti B ATTAGLJOt\J.:: ALPINI "TOLMEZZO" ( 1975-93)

Ten. Col. Luigi Rossini

Ten. Col. Tullio Liun.i

Ten. Col. Claudio Feclri

Ten. Col. Abele Donda Ten. Col. Giuseppe Niemiz

Ten. Col. Paolo Plazzotta

Ten . Col. Antonio Grasse lli Ten . Col. G. Carlo Antonelli

Ten. Col. Giuseppino Vaccino 14 ° REGCIMENTO ALPINI

(1992)

Col. C laudio Fedri

Ten. Col. Giuseppe Pepe Ten . Col. Antonio Mannino

Col. Roberto Tonon

Sedi 1975-76 I976-87

Venzone (UD) Paluzza (UD)

1987

Venzone (UD)


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L'Esercito Italiano verso il 2000

15° REGGI1VlENTO ALPINI Motto: "Fuarce Cividat". Festa: 5 gennaio - anniversario del fatto cl' arme cli quota segnale "Cividale" cli Nowo Kalitwa ( 1943) Sede: Chiusaforte (lJD) - Caserma "Zucchi". Mostrina: fiamma a due punte di colore verde.

Origini e vicende organiche li 1° ottobre 1909 ha vita in Cividale del Friuli (UD) il Battaglione Alpini "Cividale", in attuazione ciel decreto 15 luglio dello stesso anno, e concorre alla formazione clell'8° Reggimento Alpini nel quale viene inquadrato. Nel 192 1 passa al 9° Alpini. cli nuova costituzione, rna vi rimane sino al 1926 allorché ritorna all' 8° reggimento. Dopo aver partecipato al secondo conflitto mondiale è sciolto il 13 settembre 1943, nei pressi di Udine. Il "Cividale" è 1icostituito il 20 agosto 1948 ed è ancora assegnato all'8° Alpini. Con la ristrutturazione dell'Esercito, sciolto 1'8° Reggimento, il Battaglione Alpitù "Cividale" diviene autonomo dal I0 ottobre 1975 con sede in Chiusaforte (UD), e per decreto in data 12 novembre 1976 gli viene concessa la Bandiera di guerra; è inquadrato nella Brigata "Julia". Direttamente interessato dal terremoto ciel Fiiuli nel maggio 1976, il personale del "Cividale" merita per il comportamento tenuto la Medaglia cl' Argento al Valore dell'Esercito; successivamente il battaglione opera in Basilicata, dal dicembre 1980 in soccorso alle pop0Ja7.i(}ni colpite dal sisma del 23 novembre, ricevendo un Encomio Semplice. Il "Cividale" concorre all'operazione "Vespri Siciliani", per il mantenimento dell'ordine pubblico in Sicilia, dal 9 agosto al 21 settembre 1992 nella zona di En11a. Nell'ambito ciel riordinamento della Forza Armata il battaglione perde la propria autonomia il 9 ottobre 1992 ed il giorno successivo è inquadrato nel 15° Reggimento Alpini che si costituisce a Chiusaforte. Jl reggimento dal I O febbraio al 9 marzo I 993 è inviato in Sicilia, ancora nella zona di Enna nel quadro clell \}perazione " Vespri''; dal novembre l 993 all'aprile ciel 1994 reparti del reggimento pmtecipano all'operazione "Albatros'' in Mozambico: dal 12 novembre 1994 al 15 gennaio 1995 personale del I 5° opera in Calabria nell' ambito dell'operazione "Riace", per il controllo del territorio.

Campagne di guerra e.fatti d'arme Prima Mondiale (1915-18): - 1915: C appella Slcme, M. Jeza, Kozliak, M . Pleca, M. Rosso (mag.-gi u.) - Dolje, M. Vodil. - 1916: M. Vrsic, M. Vrata (gen.-apr.) - Altopiano dei Sette Comuni, M. Cimone d' Arsiero - Busa Alta (ott.-dic.) - 1917: Busa Alta (mag.-nov.), l'Vl. Solarolo, M. Valderoa, M. Spinoncia. - 1918: M. Valderoa, M. Solarolo (gen.-mar.J - M. Tonale (lug.-set.) - M. Grappa (ott.-nov.) Seconda Mondiale (1940-43): - I 940-41: fronte greco albanese: Pindo, Bryaza, Vojussa, Frasheri , Mali Taronine, Tepeleni, Episcopi , Kaldirini - 1942: Russia - fronte del Don - I 943: Russia: Nowo Kalitwa (i l comando tedesco dispose, a ricordo dell'eroismo del battaglione, che il nome di "quota segnale'' su c ui più violenti infuriarono i combattimenti del 4 e 5 gennaio, veni sse cambiato in '·quota Cividale'") , Popowka, Novo Postojalowka, Novo Georgiewsky.

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare

Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 r;iugno 1920. ( '') Nei duri cimenti della guerra, nel la tormentata trincea o nell'aspra battaglia conobbe ogni limite di


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Alpini

sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortu ne, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli cl' Italia ( l 9 l 5- l 8j. (All'Arma di Fanreriaj. Medaglia d'Oro - Decre10 31 dicembre /947. (':') Fedele ad una superba tradizione di gloria, coi suoi granitici battaglioni '·Tolmezzo" "Gemona" "Cividale" e 41 11 Compagnia Controcarro, respingeva con gagliardo impeto reiterati violenti attacchi. Destinato success ivamente in altro setlore per sbarrare al nemico la via del successo, per oltre trenta giorni, nel!' aperta e ghiacciata steppa russa, resisteva con incrollabile tenacia alla diuturna formidabile press ione del nemico grandemente superiore per numero e mezzi. lo inchiodava sul terreno, lo contrattaccava con aggressiva violenza, gli infliggeva graviss ime perdite, dando prova di subl ime eroismo ed immolandosi per l' 01101:e della Patria. Avuto ordine di ripiegare, i superstiti, con aspri combattimenti, riuscivano ad aprirsi il varco attraverso l'accerchiamento nemico confermando ancora una volta le leggendarie virtù degli Alpini d'Italia. Fronte russo, 15 selfembre 1942 - l f ebbraio /943. 0

Medaglia d'Oro - Decreto 30 gennaio 1948. ( '~) Per la superba condotta dei battaglioni "Tolmezzo", "Ci vidale", "Gemona", durante la guerra italogreca; irruenti nell'attacco calcarono vittoriosamente le giogaie del Pindo, tenacissirni nella difesa, scrissero pagine di gloria e cli sa ngue su lla dorsale del Mali , su llo Scindeli e sul Gotico, sbarrando col sacrificio la strada alle soverchianti forze nemiche. Granitici e fie ri alpini, furono sui monti di Grecia e di Albania ben degni dell'eroico e vittorioso loro passato di guerra . Fronte greco - Pindo · J\tlali Scinde/i - Colico, 28 ottobre 1940 - 23 aprii e 1941. Medaglia di Bronzo - Decreto 5 giugno 1920. (*j Il Battaglione " Val Natisone" elette esempio cli tenacia e cli abnegazione, sbarrando il passo al nemico con una incrollabile resistenza e attaccandolo poi vittoriosamente, con impetuoso valore (Le Buse. Schiri, Monte Giove, Monte Chiesa, 20 maggio 1916 - 9 luglio 19/6). II battagl ione ·'Cividale", pur con forze assottigliale dalla lotta sanguinosa. teneva fieramente testa, con audacia e valore, a reiterati violenti attacchi di soverchianti forze nemiche (Monte Cimone d'Arsiero, 23-26 maggio 1916). (Ai battaglioni " \id Natisone" e "Cividale"). (*) duplicali delle r icom pense alla Bandiera del 8" rcggi mc1110 alp. di cui faceva pari e all 'epoca dei fatti il banaglionc.

Al Valore

del 'Esercito

Medaglia d'Argento - Decreto 2 dicembre 1977. Unità colpi ta nelle infrastrutture dal sisma del 6 maggio 1976, interveni va irnmecliaLamente, in soccorso delle popolazioni dei Comuni di Ch iusaforte, Dogmi e Resia. Il personale, sotto la guida dei propri Comandanti, si prodigava con abnegazione, senza soste, per il recupero dei feriti e dei beni sepolti dalle macerie operando in condizioni cli estrema difficoltà e spesso a rischio della propria incolumità, a causa ciel perdurare delle scosse e dei crolli . Proseguiva per lungo tempo rifiutando l'avvicendamento, l'opera di assistenza materiale e morale delle comunità , organizzando tendopoli per gli scampati e provvedendo al loro vettovagliamento ed all'assistenza sani taria. L'opera svolla che ha riscosso l'incondizionata ammirazione e riconoscenza delle Autorità e della popolazione, ha contribuito in modo detenninante a ridurre i danni provocati dall a grave sciag ura, dando prestigio de ll'Eserc ito ita lia no. Ch.iusqfor/e, 6 maggio - 25 luglio 1976 (A.I battaglione "Cividale'').

Al Merito dell'Esercito Croce d'Oro - Decreto 28 /uglio 1995. Il 15° Reggimento Alpini ha partecipato con proprie forze alle operazioni cli Peace Keeping in Mozambico assumendo in proprio responsabilità cli comando. coordinamento e controllo nei confronti ciel contingente itali ano "Albatros" e cli sostegno logistico-san itario anche per i contingenti di altra nazionalità operanti nella regione centrale della rnissione "Onumoz". Nei circa sette mesi di in interrollo impegno, agendo in inusuali e spesso severe condizioni climatiche, ed in un quadro politico instabile ed imprevedibile, il Comando del reggimento e le unità dipendenti'l1anno operato con elevata professiona-


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L '/,:,:;ercilo lwliano verso il 2000

lità ed altissimo senso ciel dovere dimostrando in ogni circostanza pronta reattività, grande equilibrio ed elevata sensibilità nell'alluazione dei comp iti ricevuti mantenendo un atteggiamento di assoluta neutralità ed evitando, anche in situazioni di grave emergenza e pericolo, l'insorgenza di qual sivoglia incidente con le fazioni coinvolte nel processo di pace. Grazie all'elevata potenzialit~t dello strumento dispiegato, alla sua perfetta organizzazione e, soprattutto, all'entu.siastica, incondizionata ed altruistica disponi bilità dei suoi quadri , il Reggimento non solo è stato in grado cli assolvere in pieno al proprio mandato, ma ha altresì fornito un sostanziale supporto a tutta la missione Onumoz, operando su lunghissime distanze ed in condizioni cli piena autonomia. Con la propria efficienza, elevata attitudine ad operare in ambiente internazionale e correttezza nei rapporti con le popolazioni mozambicane, il 15° Reggimento Alpini ha sottolineato l'eleggibilità dell 'Esercito italiano per interven ti di Peace Keeping ed ha contribuito ad elevarne e nobilitarne il prestigio in Patria ed all'estero, fornendo un chiaro esempio di professionalità e dedizione. - Chinwio (lvlozambico). 1° novembre 1993 - 18 maggio 1994.

Riconoscimenti Encomio Semplice - COl'!fàito dal Ministero della Di,fesa Sostituiva altra unità estremamente provata nelle località danneggiate dal tcrrernoto 23 novembre 1980, intervenendo nei comuni di Pescopagano - Castelgrande - Muro Lucano - Bella - Ruoti considerati tra i più disastrati della provincia di Potenza. Con la generosità propria degli Alpini , operava incessantemente per sgombrare macerie, confezionare e distribuire vitto caldo ai sinistrati, portare aiuto ai casolari isolati, allestire baracche e prefabbricati. Pur conti nuanclo senza sosta nel!' azione di soccorso dei terremotati, a seguito delle abbondanti nevicate cadute nel cosentino, interveniva con un proprio plotone nella Sila dove, offrendo ancora prova di spirito di sacrificio ed efficienza operativa, rimaneva esposto a condizioni climatiche proibitive dal 23 gennaio al 6 febbraio l 981 per raggiungere interi nuclei familiari rimasti isolati ad alta quota. Dopo 54 giorni ùi ininterrotta fatica, rientrava in sede, lasciando negli abitanti dei Comuni dove aveva operato profondi sent.imenti di riconoscenza, di stima e cli affetto. Chiara espressione di virtù militari e civiche. ( PrO\lincia di Potenza, 16 dicembre I 980 - 7 novembre 1981) (Sila. 23 gennaio 198 I - 6 novembre 1981) (Al Batwglione "Ci11idale ")

Medaglie d'oro al Valor Militare Soldato GtAN LUIGI ZUCCHI: Valcleroa, 15 gennaio 1918. Sottotenente GIACOMO BRUNENGO: Zona Peschiani - q. 739 di M. Gotico (fronte greco), 28 febbraio 1941. Sergente Maggiore PAOLINO ZUCCI-II: q. Civ idale di Novo Kalitwa (fronte russo), 4 gennaio 1943 . Capitano DARIO CH!ARADIA: q. C ividale di Novo Kalitwa (fronte russo), 4-5 gennaio 1943. Sottotenente CARLE'ITO GAVOGLIO: fronte russo (Nowo Kalitwa), 30 dicembre 1942. Caporal Maggiore FRANCESCO CESCATO: fonte russo, 30 dicembre 1942 - l " gennaio 1943.

Stemma Araldico Decreto 3 dicembre 1976 (aggiornato in base a quan to disposto dallo SME con circ . 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: d'azzurro, caricato in cuore eia uno scudetto di rosso ad una fascia d' argento; uscente dalla punta un monte all'italiana cl i tre cime d'argento; il tutto abbassato ad un capo d'oro al quartier franco d'azzurro tagliato: a) al tridente d'Ucraina d'oro; b) a due fasce d'argento .. b. CORONA TURRITA c. ORNAM.DVTI (I) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "FUARCE CIVIDAT". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello sc udo con l' insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scenden ti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto preclett.o. passando dietro la parte superiore dello scudo.


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Alpini

Sintesi della hlasonatura Lo scudo pie no con lo smalto d ' azzurro indica amor di patria, lealtà e grande valore, tutte quali tà riconosc iute al battaglione "Cividale" inquadrato nel reggimento Al centro deJJo scudo vi è !' arme d i Cividale, città con la quale lo stesso battaglione ha un forte legame tradizionale, portandone il no me fin dalla costituzione. li "monte all'italiana" rappresenta il legame storico con le zone geografiche ove il battaglione ha lottato con onore durante la g ue rra 1915-18 Il capo d'oro simboleggia le d ue M.0.Y.M. concesse alla Bandiera clell'8° alpini, nel q uale all'epoca era inquadrato a nche il battaglione "Cividale'', pe r il comportamento ten uto sui fronti greco e russo, nel corso del secondo c'onflitto mondiale, come evidenz iato dal quartier franco con colori della Grecia (azzurro e argento) ed il tridente d'Ucraina.

Comandanti BATTAGLIONE ALPINI "CIVIDALE"

Ten. Col. Ten . Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.

Giorgio Blais Gregorio De Lotto Mario Maccono Vittorino Baraldi Vanni Virgi lio Villor T ua Roberto Fontana

(1975-92)

Ten. Col. Ten . Col. Tcn. Col. Ten. Col.

Mauro Not Bruno Pe lli M arino Garoscio Pierluigi Carnpregher

15° REGG!lv!ENTO A LPINI ( 1992) Col. Walter Zambelli Col. l'vtarco Deganutti

Sedi 1975-76 1976-79

Chiusaforte (UD) Tarvisio (UD)

1979

Chi usaforte (UD)


512

L'esercito lwliano verso il 2000

16° REGGI.l\lIENTO "BELLUNO" (Ralla&Lione Alpini "Belluno") Mollo: "Sunt rupes virtutis iter" Festa: 23 aprile - anniversario della conclusione dei combattimenti sul fronte greco (1941) Sede: Belluno - Caserma "Salsa''. Mostrina: fiamma a due punte cli colore vere.le.

Origini e vicende organiche Il 1° ottobre 1910 ha vita in Belluno presso il 7" Reggimento Alpini il Battaglione Alpini "Belluno"; partecipa al primo conflitto mondiale ccl è sciolto il 9 dicembre 1917 a seguito delle perdite s ubite nei combattimenti per arginare l'offensiva austro-tedesca. Ricostituito il 16 marzo 1919, per cambio cli denominazione ciel battaglione alp. '·Val Cordevole", è ancora assegnato al 7° Alpini nel quale rimane in seguito effettivo, ad eccezione del periodo compreso fra il 15 febbraio 1936 ed il 24 aprile 1937. In tale lasso di tempo passa alle dipendenze del l 2° Reggimento Alpini in quanto il comando ciel 7°, mobilitato, è inviato in Africa Orientale . Prende parte alla seconda guerra mondiale con la Divisione Alpina " Pusteria" (5a) ed è sciolto il 12 settembre I943, dopo la conclusione dell'armistizio, nella zona del Col di Tenda. li Battaglione Alpini "Bellu no" è ricostituito il I O settembre 1953 sempre in "Belluno" ed è nuovamente inquadrato nel 7° Reggimento Alpini. Con la ristrutturazione dell'Esercito è trasformalo il 21 agosto 1975 in B.A.R. Belluno, quindi, sciolto il 7° Alpini, il Battaglione Alpini "Belluno" diviene autonomo dal I2 novembre 1975 ed è preposto ali' addestramento reclute della Brigata "Cadore"; con decreto in data 12 novembre 1976 gli viene concessa la Bandiera di guerra. Nell'ambito ciel riordinamento della Forza Armata il battaglione perde la propria autonomia il 18 settembre 1991 ed il giorno successivo dà vita (in fase sperimentale) al Reggimento Alpini "Belluno" la cui costituzione viene sancita in data 7 settembre I992 quale 16° Reggimento "Belluno".

Campagne di guerra e.fatti d'arme Prima Mondiale (1915-18): - 1915: Alta Val Cordevolc, Val Costeana, Regione Tofane, Col di Lana - 1916: Val Costeana, Regione Tofane, Col dei Bois - 1917: Val Costeana (gen.-giu.), Battaglia della Bainsizza (ago.), M. Rosso, M. Stol (ott.-nov.) Seconda Mondiale (1940-43): - 1940: fronte alpino occidentale (settore Ma ira- Po-Stura) - fonte greco-albanese; Val Zagorias (ott. - clic.) - 1941: fronte greco-albanese: Bregianit, Golico; Montenegro (giu.-dic.) -1942: Montenegro - Francia: Provenza (nov.) - 1943: Provenza

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920 (*) Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite cli sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia ( J9 J5-18j. (All 'Arma di Fanteria).


su

Alpini

Medaglia d'Argento - Decreto 31 dicembre 194 7. Per cinque mesi consecutivi combatteva strenuamente una lotta impari e dura, per dif fic oltà cli te rreno e cli clima contro un nemico ben agguerrito e più numeroso, imponendosi con il s uo valore e con la sua tenacia. In un aspro combatlirnento, durato più giorni, nonostante le grnv iss ime perdite s ubile, teneva valorosamente testa all'avversario difendendo accani tamen te una posizione assai contestata cd offrendo largo tributo di sangue (Shes i Mal, Val Zogorios. Rregianit, Gotico. 27 1w1·e111hre 1940 - 23 aprile 194 1 ). (Al battaglione ''Belluno " ).

Al Valor Cil'ile MedaoUa d'Oro· -·Decreto 18 maooio 1964 (~') b ò O Accorso con i suoi magnifici reparti. e redi di nobili tradizioni, s ui luoghi colpiti dall ' immane disastro del Vajont, il 7° Regg imento Alpini, tra insidie, ostacoli e innumeri difficoltà, ha dimostrato, nel soccorrere le popolazioni superstiti, allissimo senso del dovere, generoso spren.o del pericolo e mirabi le spirito di fraterna solidarietà onorando l' Esercito e benemeritando dalla Nazione (ottobre I 963). (") clup licati delle riel mpense concesse alla Bandiera del 7" reggimento alp. di cu i faceva pan e all 'epoca dei fo lli il battaglione.

Medaglie d'Oro al Valor Afilìtare Caporal Maggiore EMIDIO PAOLJN: M. Golico (fronte greco), 17 febbraio 1941

Stemma Araldico Dec reto 7 ottobre 1976 (aggiornato in base a quanto dispos to dallo SME con c irc. 121 in data 9.2. 1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: partito; nel 1° d'azzurro alla croce d'oro, ~ol braccio su periore accantonato da due draghi alat i, affrontati, cli rosso (Belluno); nel 2" di rosso al palo di nero caricalo dell'elmo cli Scandcrbeg d'oro. b. CORONA TURRITA.

c. ORNA.M Ei\/TI: ( I ) Lista bifida: d ' oro, svolazzante. collocata sotto la punta dello scudo. incurvata con la concavità ri volta verso l'alto, riportante il morto ''SUNT RUPES VIRTUTIS ITER" . (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scucio con l' insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa . (3) Nas tri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predello, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura Nella prima partizione è riportata !'arme di Belluno, per il legame tradizionale con la città cleUa quale il battaglione che ha dato vita al reggimento porta il nome dal 191 O. Nella seconda partizione sui colori cli Albania (rosso e nero) l'elmo del locale eroe nazionale per ricordare la gloria militare acquisita dagli alpini ciel battaglione " Belluno" sul fronte greco-albanese, nel corso del secondo conflitto mondiale, meritando una M.A.V.M ..

Comandanti BATTACìT .IONE ALPI NI ''BELI .UNO" ( 1975-91)

Ten. Col. Mario Ghiglia

Ten. Col. Giuseppe Bragagnolo Tcn. Col. Giovanni Boffa

Ten. Col. Manlio Tazzi Ten. Col. G. Battista Piccolin

Ten. Col. Edoardo Brandolin Ten. Col. Franco Fondi

Ten. Col. Corrado Ghezzo Ten. Col. Vittorio I .ucchese


514

L'Esercito Italiano verso il 2000

Ten . Col. Tangredo Gagliardi Ten. Col. Gianantonio Nonato Ten. Col. Adolfo Tancon Ten. Col. T. Gustavo Paol ini

REGGJMENTO ALPINI "BELLUNO"

Col. Giovanni Mossino 16° R EGGIMENTO "BELLUNO" (1992) Col. Fortunato Castelli Col. Ottorino Reato

Sedi I 97 5

Belluno

( 1991 -92)


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Alpini

BATTAGLIONE ALPINI "VICENZA" (9°Reggim.enw Alpini) Mollo: "Ad ardua super alpes Patria vocat'' Fesra: 1Ogiugno - anniversario del combattimento di Monte Orti gara ( l 917). Sede: Codroipo (UD) - Caserma '-XXIX ottobre J 917" . lvfostrina: fiamma. a due punte cli colore verde.

Origini e vicende organiche In virtù elci Decreti 21 novembre 191 9 e 20 aprile 1920, il 1° luglio 192 1 (dispaccio .M .G. n. 920 del 21 magg io 1921) si costitui sce in Gorizia il 9c Reggimento Alpini con i battagl ioni " Vicenza" e "Bassano" (ced uti dal 6° reggimento), ' Tellre" (ciel 7°) e ·'Cividale' ' (de11·8°). È inquadrato nella 3" Divisione Alpi1n (della quale fanno parte anche 7° e 8:) Alpini e 2° Artiglieria eia montagna) . N el 1923 i.I comando divisione viene sostituito da un Comando di Raggruppamento Alpini il quale con i l riordinamento del 1926 cambia denom inazione in Comando di Brigata Alpina. Il 9° Reggimento Alpini, con i battaglione "Vicenza'' e "Bassano'· (avendo restituito il "Feltre·• al 7° ed il "Ci vidale" all ' 8°) appartiene ora alla Ili Brigata Alpina assieme ali' 8° A lpini ed al 3° Artiglieria eia montagna; il 2 I aprile 1935 viene costituito a Gorizia il battaglione ·'L' Aquila", che ha il proprio centro di mobilita7.ione nel capoluogo abruzzese. U n nuovo ordinamento nel 1934 apporta ulteriori modifiche al Corpo degli Alpini ed i l 9° Reggimento assieme al 7° e S0 Alpini ed al 3° Artiglieria .àlpina rorrna la lii Brigata Alpina (Comando Superiore Alpino "Julio'') che solo un anno dopo è trasformata in Comando Divi sione A lpina "Julia". Il battaglione ·'Bassa no" lascia il reggimento il 25 settembre 1937 per essere inquadrato nell' I I O Alpini. Nel 1939 il reggimento è inviato in Albania, nella zona norcl-ori.entale. ove si trova ancora all ' inizio del la seconda guerra mondiale; sen1prc nel 1939, il ~ settembre cono costituiti e mobilitati i battaglioni ·'Val Leogra" e " Val Pescara''. li IO giugno 1940 il 9° reggimento alp. con i battaglioni " Vicenza·· e "L'Aquila'' è sempre inquadrato nella Divisione Alpina "·Ju lia" (3") e con tale grande unità partecipa al secondo conflitto mondiale prima sul fronte greco-albanese e successivamente in Russia; dal 27 aprile 1941 è assegnato al 9°, come terzo battaglione, il battaglione "Val C ismon " (ricos lituilo il 2 ge nnaio 1941 presso il 7° regg imento). Rimpatriato dal fronte russo nella primavera ciel 1943, dopo aver subito graviss ime perdite, il 9° Alpini è ancora in fase di riorganizzazione allorché sopraggiunge l'armistizio ed è sciolto l' S sellernbre I 943 nella Venezia Giulia. li 1° settembre 1975 viene rorrnato in Tolmezzo il B.A.R. ·'Vicenza", con il concorso cli personale del battaglione ''Gemona" , in ambito S0 Alpini; sciolto il reggimento, il Battaglione Alpini "Vicenza" diviene autonomo dal I O ottobre 1975 e per decreto 12 novembre 1976 gli viene assegnata la Bandiera de l 9° Alpini, del quale tramanda pertanto le gloriose tradizioni. È inquadrato nella Brigata "Julia'' quale ente addestrativo. Per i danni subiti dalle infrastrutture a seguito degli eventi sismici del maggio 1976, il successivo I " settembre viene trasferito nella sede cli Codroipo. Nel I 992, con il processo cli riorclinamentp della Forza Annata. il battaglione ·'L'Aquila" per motivi ordinativi dà vita al 9° reggimento alpini . Le tradi zioni del '·vecchio'' 9° (compresi Bandiera e stemma) continuano ad essere trarnanclate dal battaglione ·'Vicenza".

Campagne di guerra e fatti d'anne battaglione "Vicenza": Prima Mondiale (1915-18 - J 915: M. Pasubio, Coni Zugna, M. Maggio (mag.-ago.) - Altopiano cli Tonezza (nov.-clic.) - 1916: Altopiano di Tonezza, Cos ton cl ' Arsiero (ge n. - mag.) - Vali arsa (giu.) - Cosr.o n di Lora, M. Pasubio (ago.-set.)


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L'Esercito llaliano verso il 2000

-

191 7:

Bains izza (ago. -set.) - Ronz in a, Val Tudrio, Codroipo, Tagliamento, Altopiano di Asiago - 19 18: M . Cornone (feb.) - Col de l Rosso (set.) - Battaglia di Vittorio Veneto: Vidor, Valdobbiadene. ì'vl. Garda, Lentiai 9° reggimento alp.: Albania (1939) Seconda Mondiale (1940-43): - 1940-41: fronte g reco-a lbanese: Pindo, Mali Scindei i, Golico - 1942-43: fronte russo

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920 Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Ital ia ( /915-/8). (All'Arma di Fanteria). Medaglia d'Oro - Decreto 31 dicembre 1947 Fedele ad una superba tradizione cli gloria. con i suoi grani tici battagl ion i "Vicenza", "L'Aquila", "Val Cismon" e g3a Compagnia Controcarro respingeva con gagliardo impeto reiterati violenti attacchi. Destinato successivamente in altro settore per sbarrare al ne mico la via elci successo, per oltre trenta giorni , nella aperta e g hi acciata steppa russa, resisteva con incrollabile tenacia a diuturna formidabile pressione del nemico grandemente superiore per numero cli uomini e di mezzi , lo inchiodava sul terreno, lo contratlaccava con aggressiva violenza, gli infliggeva gravissi me perdite. ciancio prova d i sublime eroismo ed immolandosi per l'onore della Patria. Avuto l'ord ine cli ripiegare, i superstiti, con aspri combattimenti, riuscivano ad aprirsi il varco attraverso l'accerchiamento nemico confermando ancora una volta le leggendarie virtù degli Alpini cl' Italia. Fronte russo, I 5 settembre 1942 - 1° f ebbraio 1943. Medaglia d'Oro - Decrelo 30 gennaio 1948 Per la superba condotta dei battaglioni "'Vicenza" e " L'Aquila", durante la guerra italo-greca: irruenti nell' attacco, calcarono vittoriosamente Je giogaie ciel Pinclo: lenacissirni nella difesa, scrissero pagine di gloria e cli sangue sulla dorsale ciel Mali, sullo Scindeli e sul Gotico, sbarrando col sacrificio, la strada alle soverchianti forze nem iche. Granitici e fieri alpini, furono su i monti di Grecia e di Albania ben degni dell'ero ico e vittorioso loro passato d i guerra. Frcmre veco - Pindo - /viali Scinde/i - Colico, 28 ortobre 1940 - 23 aprile 1941. Medaglia d'Argento - Decreto 29 ot10bre 1922. Per le prove di fulgido valore date dal ballaglione " Vicenza" , audace ne ll 'attaccare. eroico nel resi stere, sono tempeste di fuoco nemico, a prezzo di largh issi mo tributo cli sangue (Altopiani, maggio luglio 1916; Coston d i Lora, IO seltembre 1916: Sasso Rosso, 28 gennaio 19/8; M. Cornone, IO f ebbraio /9/ 8). (A l battat;lione " \licenza"). Medaglia d'Argento - Decreto 3 I dicembre I 947. Schierato nel sellore più alto ed impervio dell'intero fronte, dove i rigori dell'inverno ed i disagi richiedevano eccezionale forza d i resistenza e di adattan1ento per vivere e comballere, il ballaglione "Val Leogra" manteneva saldamente, per oltre due mesi le importantissime posizioni affìdategli. Attaccato da forze preponderanti potentemente annate e operanti col favore di accecante lo1111enta, combatteva per quattro giorni, con strenuo valore ed innessihile tenacia fino a stroncare, a prezzo di grave sacrificio di vite e cli sangue, l' impeto offensivo dell'avversario al quale infliggeva durissime perdite. Successivamente, colmati i vuoti prodotti dalle bufere di neve e cli fuoco, partecipava con fiero slancio alle operazioni conclusive della campagna, percorrendo, in dicci giorni di marcia ininterrotta, 300 chilometri di territorio liberato e contribuendo a travolgere le ultime resistenze nemiche e a schiudere, con un'u ltima offeita di sangue generoso, la via alla decisiva vittoria.


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Alpini

Confermava così, in terra d'Albania, le magnifiche virtù guerriere della gente alpina e le su perbe tradi zioni di aggressività, di resistenza, cli dedizione al dovere. di cui aveva già dalo ammirata prova nella grande guerra. Guri i Topit, 10 - 14 febbraio /94/ , Bregu i /\ll{l{h - Erseke - Rorova - Lesckoviku, 13 - 23 aprile 194/. (Al battaglione "Val Leogra").

Al Valore dell'Esercito Medaglia cli Bronzo - Decreto 2 dicembre 1977. Unità seriamente danneggiata nel le infrastrutture dal sisma del 6 maggio 1976, interveniva imme-diatamente in soccorso alla popolazione della cittadina di Tolmezzo e delle frazioni. Operando in condizioni di estrema precarietà ed a rischio della propria incolurnità, a causa del perdurare delle scosse e dei crolli, il personale del reparto riusc iva a trarre a salvamento numerosi cittadini sepolti dalle macerie e ad offrire la necessaria assistenza ai feriti. Proseguiva per lungo tempo l'opera cli assistenza materiale agli scampati dei centri e delle frazioni, isolate e sperdute, della Carnia, organizzando tendopoli e provvedendo ai rifornimenti alimentari quotidiani. L'opera svolta, che ha riscosso l'ammirazione e la riconoscenza delle Autorità e della popolazione, ha concretamente contribuito a limitare i danni della grave sciagura e a fermare lo spopolamento dei centri della Carnia, rafforzando il prestigio cieli' Eserc ito. Zona Carnia. 6 maggio - 30 giugno /976. (Al battaglione "Vicenza").

Medaglie d'Oro al Valor Militare Tenente CESARE BATIISTI: M. Corno di Vallarsa, 10 luglio 1916 Sottotenente FAB10 FILZI: M. Corno di Vallarsa, 10 luglio 1916 Sergente Maggiore LUIGI SPELLANZON: Angodegò, 31 maggio I 938 Tenente PIETRO CHIAMPO: fronte greco, 23 dicembre ·1940 Tenente ALDO ZANOTTA: fronte greco, 27 dicembre 1940 Colonnello GAETA.NO 'IWONJ: Pindo - M. Chiarista, 28 ott.-31 clic. 1940 - Mali Topojanit, 8 gennaio 1941 Sottotenente FAUSTO GAMBA: fronte russo, 24 dicembre 1942 Soldato GIUSEPPE Toroo: fronte russo, 28 dicembre 1942 Sottotenente ANTONIO C.A.NTELE: fronte russo. 31 dicembre 1942 - 20 gennaio 1943 Capitano LUCIANO BERTOLOTTI: fronte russo, 24 dicembre 1942 - 21 gennaio 1943 Soldato ANGELO ZILIOTTO: fronte russo, 27 dicembre 1942 - 1O febbraio 1943 Sergente Maggiore SILVIO D1 GIACOMO: fron te greco, I I novembre 1940 Maggiore FRANCESCO CONFALONIERI: fronte greco. 28 ottobre - 30 dicembre 1940 Tenente GIUSEPPE DE MARTIN!: fronte greco, 28 ottobl'e 1940 - 8 mar7.o 1941 Sottotenente CIRO MENOTn: fronte russo. 24 dicembre l 942 Sottotenente FEDERICO COLINELLI: fronte russo, 6-30 dicembre 1942 Sottotenente VITIORlO HEUSCH: fronte russo, 30 dicembre 1942 Sottotenente UGO PICCININI: fronte russo, 30 dicembre 1942 Capitano ANTONIO GIURIOLO: Corona (Lizzano in Belvedere), 12 dicembre 1944 Tenente Cappellano DON GIOVANNI BREVI: prigionia in Russia. 1942-1954

Stemma Araldico Decreto l8 ottobre 1976 (*) (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 in data 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del I4.2.1987). a. SCUDO: Inquartato. Il IO d'azzurro al castello con cortina torricellato di tre. merlato alla guelfa, murato, aperto e finestrato di nero su terra7.7.0 di verde (Gorizia); il 2° di rosso alla croce d'argento (Vicenza); il 3° di rosso al palo di nero caricato in cuore dall'elmo di Scanderbeg d'oro; il 4" d'azzurro ai monti al naturale su campagna cli verde attraversata da un fiume d'azzurro. Il tutto abbassato ad un capo d'oro col quartier franco partito: a) d'azzurro al tridente d'Ucraina d'oro; b) fasciato d' azzurro e d' argento (3, 2).


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L ' Fserci10 lta!ia!lo verso il 2000

b. CORONA TURRl7'A . c. ORNMv!ENTI: ( J) Lista bifida: d'oro. svolazzante, collocata sotto la punta del lo scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto. riportante il morto ·'AD ARDUA SUPER ALPES PATRIA VOCAT". (2) Onorificenza: accollata al la punta dello scucio con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visib ile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura 1° quarto: arme cli Gorizia, città nel la quale si è costituito nel l 921 il 9° reggimento alp., ciel quale il

battaglione " Vicenza" ha tramandato le tradi zioni. 2° quarto: arme di Vicenza, città con la quale il battaglione che ne porta il nome ha un particolare

legame territoriale. 3" quarto: su i colori di Alban ia (rosso e nero) l'elmo del locale eroe nazionale per tramandare la partecipazione degli alpini del 9° al le operazioni sul fronte greco-albanese nel corso del secondo conflitto mondiale. 4° quarto: i monti ed il fiume sono posti a ricordo delle imprese compiute dalle "penne nere" nella guerra I915- I8. TJ capo d'oro sim boleggia le due M.O.V.M. concesse alla Bandiera del 9° reggimento, nel quale era inquadrato anche il battaglione " Vicenza", per il comportamento tenuto sul fronte greco e in Russia come ev iden7.iato dai colori della Grecia (an.:.urro e argento) e dal tridente dcli ' Ucrai na. c:'l S1c 111ma concesso al hanaglione "Vicenza ... all'epoca erede del 9° reggimento alp.

Cornandanti 9" Rr:GGrMENTO A LPINI (192 1-43)

BATTAGI.JONE ALPINI "YICEi\7.A" ( 1975)

Te n. Col. Eugenio Marinoni Ten . Col. Giovanni Lambiase 'Ièn. Col. Carlo Lomauro Ten. Col. Ennio Nadalutti Ten. Col. Mauro Ambrogi Ten. Col. Giustiniano Pompeo Ten. Col. Remo Calò Ten. Co l. Severino lussa Ten. Col. Riccardo Cannizzaro Ten . Col. Maurizio De Stcfani Ten. Col. Gianni Furlan Ten. Col Giuseppe Zotto Ten . Col. Vittorio De Nar

Col. Remigio Perretti Co l. Ferruccio Pisoni Col. Gustavo Pesenti Col. Mario Girotti Col. Giuseppe Corrado Col. Luigi Chatrian Col. Gaetano Tavoni Col. Achi lle Billia Col. Umberto Manfredini Col. Fausto Lav izzari Col. Gerardo Sibi lle Sizia

Sedi 1921 1975-76

Gorizia Tolmezzo

1976

Codroipo (U D)


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Alpini

BATTAGLIONE ALPINI "EDOLO" Morto: "dUr per dUra". Festa: 15 dicembre - anniversario ciel combattimento cli Dushar (1940) Sede: Merano (BZ) - Caserma "Rossi". Mostrina: fiamma a due punte cli colore verde.

Origini e vicende organiche Il I O novembre I 886, in Chiari (BS), con il riordinamento cli preesistenti compagnie e battaglioni, nell'ambito del 5° Reggimento Alpini ha vita il 'Battaglione Alpini "Edolo". Terminana la guerra 1915-18, nel 192 1 passa alle dipendenze del 6° Alpini e vi rimane sino al 1° ottobre 1934, allorché ritorna al 5". Partecipa al secondo conflitto mondiale ccl è sciolto il I O settembre 1943, dopo la conclusione dell ' armistizio, in Alto Adige. Il Battaglione Alpini "Edolo" viene ricostituito il 15 dicembre I 945 nel 4 ° Alpini e dal IO aprile 1946 è inquadrato nel 6° Alpini con il quale rimane sino al 15 marzo 1953, data in cui torna nell'organico del 5°. Con la ristrullurazione dell'Esercito, il 31 luglio 1975 si trasforma in B.A.R . "Edolo" e per lo scioglimento del reggimento diviene autonomo dal l O ott.obre 1975. Il Battaglione Alpini "Edolo" ha sede a Merano e con decreto 12 novembre 1976 gli viene con~essa la Bandiera cli Guerra. Svolge compiti addestrativi nelrambito della Brigata "Orobica" e con la soppressione di questa grande unità, il 27 lugl io 1991, è trasferì to alla Brigata "Tridentina" .

Campagne di guerra e fatti d' arrne Libia (1911-12): 1911: ridotta Lombardia, Bù rvlsafer 1912-13: Assaba Prima Mondiale (1915-18): - 1915: Val Camonica (Tonale) - 1916-17: Val Camonica (Tonale ed Adamello) Val Camonica (gen.-apr.) - Adarnello. Monticello (mag.-nov.) - I 918: Seconda Mondiale (1940-43): - 1940: fronte alpino occidentale (giu.) - Albania (nov.-dic.) - 1941: fronte greco-albanese: Pupatit, Guri i Topit - 1942-43 : fronte russo -

Ricornpense alla Bandiera Al·Valor Militare

Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920 (*) Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e dì ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli cl'ltalia ( 1915-18). (All'Arma di Fanteria). Medaglia d'Oro - Decreto 31 dicembre 1947 ( *) Sul fronte greco, in cinquanta giorni di lotta senza tregua contro un nemico più forte di numero, di artiglierie, di armi au tomatiche , il 5° reggimento alpini, con i suoi battaglioni " Morbegno" , "Tirano" ed "Edolo", fusi in un blocco granitico di forze spiritua li e materiali,


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L'Esercilo Italiano verso il 2000

superando asperrime difficoltà di clima e di terreno, teneva testa eroicamente all'avversario, contestandog.li il terreno palmo a palmo e con contegno risoluto ed aggress ivo. i\tlalgrado le fortissime perdite che lo avevano ridotto ad un pugno di eroi, continuava ostinatamente a combattere per l'onore della Patria e perché così vuole la forte tradizione alpina. Successivamente, su altro import.ante settore montano, fermo ed incrollabile sulle posizioni affidategli , riaffermava con gloriose tenaci difese e con vittoriosi ardimenti offensivi. senza mai contare i sacrifici , la sua fama di precl aro valore guerriero. Magnifico esempio, nei capi e nei gregari di altissime virtù rnilitari. Altura di Morava - Dushar - \/arri Lamit Cuka e Liqeril - Cuka e Gre ves - Curi i Prer - Bregu i 1'v!ath - Sqinwri. 14 ttOl'embre - 30 dicembre 1940; Pupatil, Curi i Topi!. gennaio - aprile 1941 .

Medaglia d'Oro - Decrero 9 giugno 1948 (*). In sette mesi di durissima campagna sul fronte russo si dimostrava granitica e potente unità di guerra, saldissimo fascio cli indomite energie, cli ferree volont~t e di leggendario ardimento. Durante una difficilissima manovra cli ripiegamento dal fronte del Don. sempre vi ttoriosamente tenuto, i suoi battaglioni "Morbegno··, "Tirano" ed "Edolo", malgrado le eccezionali avverse condizioni di clima e di elementi, le asperrirne estenuanti marce lungo le sterminate distese di neve, la mancanza assoluta di ogni rifornimento, davano continue fulgidissime prove delle loro fiere qualità guerriere. Operando con rara abilità in terrirorio insidiosissimo, pur spossati dalle aspre fatiche e pri vazioni, superando ogni umana possibilità di resistenza fi sica e rnorale. a Scororyb, a Scheljakino. a Wawarowka, a Nikitowka, a Nicolajewka ed in altri numerosi durissimi combattimenti, stroncavano sempre nuove soverchianti forze nemiche appoggiate da potenti mezzi corazzati e con furore leonino rompevano il cerchio di ferro e cli fuoco in cu.i l'avversario, rabbiosamente deciso cli annientarli, si illudeva di averli ormai chiusi. Col loro intrepido' valore e con la loro travolgente irruenza, in nobile gara di abnegazione, di arditezza e cli irresistibile slancio con i battaglioni del reggimento gemello, travolgevano il nemico, ne contenevano e ne arginavano l' irruenta avanzata, creando la indispensabile premessa alla ripresa ed aprivano la via della salvezza a numerose unità. Primi nell'offerta, nella sofferenza e nel sacrificio, i tre ferrei battaglioni, sempre fedeli alla loro antica tradizione, hanno superato con più che leggendario valore, il loro eroico passato di guerra. Fronte russo: Bassowka · Scororvb - Sche{jakino - Nikitowka - Nicolqjewka, agos10 1942 - febbraio 1943.

Medaglia d'Argento - Decreto 19 gennaio /913. Per la splendida condotta tenuta dal Battaglione "Edolo" nei combattimenti cieli' I I - 12 febbraio 1912 all a ridotta Lombardia e dell'8. 9 e 10 ottobre 1912 sul Bu Msafer (Derna) . (Al battaglione "F,dolo '').

Di Benemerenza Medaglia d'Argento - Decreto 5 giugno 1910 (*) Si segnalò per operosità, coraggio, filantropia e abnegazione nel portar soccorso alle popolazioni fu nestate dal terremoto calabro-siculo ciel 28 dicembre I908 . ( "') duplicati delle ricompense concesse al la Bandiera del 5° reggi mento a!p. di cui faceva parte all'epoca dei fatti il Bauagl ione.

A1edaglie d'Oro al Valor A1ilitare Tenente GIOVANN I E SPOSrro: Derna, 27 dicembre I9 I l; l 1-12 febbraio e 3 marzo I912 Tenente Colon nel lo ADOLFO R1vo1R: Grecia. I4 dicembre 1940. Sergente Maggiore RAOUL ACHILLT: fronte russo, 15-26 gennaio 1943

Stemma Araldico Decreto 15 giugno 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 in data 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: Inquartato. Il primo di rosso alla torre rotonda al naturale. aperta e accollata a due spade d' argento manicate d'oro in Croce cli S. Andrea con le punte rivolte in alto (Edolo). Nel


Alpini

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2° d'azzurro all ' aquila dal volo spiegato tenente con gli artigli un cervo al naturale fermo su di un colle d i verde (Breno). Nel 3° d'azzurro alla palma al naturale fruttata d'oro radicata su una campagna di verde. Nel 4 ° cli rosso al monte al naturale di due cime cl ' argento. Il tutto abbassato ad un capo d ' oro col quartier franco partito: a) d'azzurro al tridente d'Ucraina d'oro; b) d'azzurro a due fasce d'argento.

b. CORONA TURRITA . c. ORNAMENTT: (I) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scucio, incurvata con la concavità

rivolta verso l'alto, riportante il motto "DÙR PER DORA". (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della hlasonatura 1° quarto: arme di Edolo, per tramandare il legame territoriale che il hattaglione ha con la città di cui porta il nome. 2° quarto: arme di Brcno, località rappresentativa della Val Camonica, Valle in cui sono reclutati gli alpini assegnati al reparto. 3° <1uarto: nello smalto d'azzurro, simbolo cli amor di patria e lealtà, la palma indica il legame storico che il battaglione "Edolo" ha con la Libia ove nel corso del conflitto italo-turco ha meritato una M.A.V. M. 4° quarto: sullo smalto cli rosso, simbolo di valore e sacrifici o, vi è un preciso riferimento al M. Adamello. teatro di epiche gesta da parte degli alpini durante la guerra 191.5-18. Il capo d'oro simboleggia le due M .O.V.M. concesse al 5° reggimento alp. (nel quale era inquadrato il battaglione "Edolo'') nel corso del secondo conflitto mondiale, una sul fronte greco-albanese e l'al tra in Russia come evidenziato nel quartiere franco ove sono riportati il tridente d ' Ucraina ed i colori nazionali della Grecia (azzurro e argento).

Comandanti BATTAGLIONE ALPINI ''EDOLO" ( 1975)

Ten. Ten. Ten. Tcn. Ten. Ten.

Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Ten. Col. Ten . Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten . Col. Ten. Col. Ten. Col.

Arnaldo Mascarello Stefano Russo Salvatore Buzzuffo Eligio Lattanzi Giuseppe Carniel Giuseppe Mariano

Sedi 1975

Merano (BZ)

Amerigo Lantieri de Paratico Rocco Tornifoglia Paolo Perlini Roberto Filipazzi Giovanni Apicelli Goffredo Pogliani Walter Segata


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L' Fse'rcito Italiano verso il 2000

COMPAGNIA ALPINI PARACADUTISTI "MONTE CERVINO" Motto: "Mai strac". Festa: Sede: San Michele Appiano (BZ) - Caserma "Mercante". Mostrina: Fiamrna a due punte di colore verde con sovrapposta, nella punta interna, un 'ala a sette penne di colore oro opaco, in formato ridotto, sulla quale poggiano un paracadute e un gladio di colore argento opaco (guardia ciel gladio scarlatta).

Origini e vicende organiche Nell'inverno ciel 1915 presso il deposito ciel 4° reggimento alp. si costituisce il Battaglione "Monte Cervino" che inquadra dapprima la I 33" Compagnia di nuova formazione e nei primi mesi ciel 1916 le Compagnie 87a e 103• cedute dal battaglione alp. "Aosta''. Sciolto nel 1919, il ballaglione si ricostituisce ancora presso il 4° alpini per effetto della circ. 008630 in data 14 dicembre I 940 dello SMRE come Battaglione Sciatori "Monte Cervino" ed è mobilitato dal giorno 31 dello stesso mese; comprende cdo, plotone cdo, I" e 2° compagnia sciatori. Smobilitalo e sciolto nel maggio 1941 il reparto viéne nuovamente formato e mobilitato con circ. 74010 in data 6 ottobre 1941 dello SMRE su due cp. sciatori e 1'80a cp. armi d ' accompagnamento. Partecipa alle operazioni sul fronte russo ove subisce gravi perdite meritando, peraltro, una M.V.0.M .. I superstiti rientrano in Italia nella primavera ciel 1943 e con circ. 0071320 ciel 25 maggio viene disposta la ricostituzione elci ballaglione in data I 5 giugno con il concorso cli personale, mezzi e materiali del battaglione alp. sciatori "Val Toce". Assegnato al 20" Raggruppamento Alpini Sciatori (battaglioni ''Monte Cervino", "Monte Rosa", " Moncenisio") è sciolto 1'8 settembre l 943 a seguito degli eventi determinati dall'armis tizio. Il 1° aprile 1964 viene costituita in Bolzano a livello Corpo d ' Armata la Compagnia Alpini Paracadutisti, con il personale dei disciolti plotoni alpini paracadutisti delle cinque Brigate Alpine. Dal 1" gennaio 1990 il reparto prende la denominazione di Compagnia Alpini Paracadutisti "Monte Cervino" e nella circostanza è reso erede delle tradizioni di ardimento e cli valore acquisite nel corso dei due conDitti mondiali dal battaglione omonimo. La compagnia è articolata su plotone cdo e servizi, due plotoni fucilieri, un plotone mortai da 81 mm, un plotone controcarri; con Foglio d'Ordini n. 12 in data 30 ottobre I 994 viene adottata la nuova mostrina del reparto. Nel 1994 la compagnia partecipa con il contingente "Albatros" alla missione di pace dell'ONU in rvlozambico. Ne è prevista a breve termine l'elevazione a livello battaglione.

Campagne di guerra e fatti d'arme Prima Mondiale (1915-18) - 1916-17: M. Bisorte - Passo della Borcola - Pasubio- M. Voclice - Melette - M . Fior Seconda Mondiale (1940-43): - 1940-4 I: fronte greco-albanese - 1942-43: fronte russo -1943: Francia

Ricompense(*) Al Valo,· Militare

Medaglia d'Oro - Decreto 31 dicembre 1947 Battaglione cli sciatori alpini, fuso in un granitico blocco di energie e di arditismo alpino, in dodici mesi di campagna russa ha dato ininterrolle prove di eccezionale valore e di ineguagliabile spirito di


Alpini

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sacrificio. Incrollabile nella difesa, impetuoso e travolgente nell'offesa, ha sempre raggiunto le mete indicategli. Nella grande offensiva invernale russa scrive fulgide pagine di gloria. Sostiene per primo l'urto di imponenti masse di fanteria sostenute da unità corazzate che hanno travolto la resistenza ciel fronte; le contiene con una difesa attiva ed ardita, le inchioda al terreno fino a quando arrivano rinforzi che gli consentono una tregua dopo un combattimento di due settimane compiuto senza soste, senza riparo, in condizioni cli clima eccezionalmente avverso. Accerchiato da forze agguerrite di fanteria e blindate, benché ridotto a pochi supersti ti in buona parte feriti, congelati ed esausti, sostiene una lotta disperata e col valore di tutti ed il sacrificio di molti, riesce a rompere il cerchio di ferro e di fuoco. 1n segu ito continua a marciare nella s terminata pianura nevosa, supera tutti gli ostacoli che si frappongono al suo andare, tiene in r.ispeno il nemico che lo incalza e, sparuta scolta. raggiunge le linee alleate in una aureola di vittoria uguale a quella delle più alte tradizioni alpine e della stirpe. Olikowactka - Quota 176 - KlinowU - Jagodriii - lwanowka - Quota 204 - Kolkos Se/enjar - Rossosch - Olikowactka, (Russia), febbraio 1942 -febbraio 1943.

Medaglia d'Argento - Decreto 29 ottobre 1922. Il battaglione "Cervino", sotto una tempesta di fuoco, stremato di numero ma non di forze, resisteva accanitamente in grave situazione a soverchianti forze nemiche, coprendosi di gloria, a prezzo di purissimo sangue. per la sovrumana passione ero.ica dei suoi alpini che dettero sempre fulgido esempio del più alr,o spirito cli sacrificio. (Melerte, 17-26 novembre 1917; M. Risorte, maggio 1916; Bodrez, 1518 maggio 1917; \lodice, 26-30 maggio 1917: M. FiOJ; 4 dicembre 1917).

Medaglia d'Argento - Decreto 13 maggio /946. Durante tre mesi e in una situazione particolarmente delicata, con mirabile spirito e fede incrollabile, vincendo i rigori di un duro inverno, manteneva il possesso di un ampio fronte di alta montagna, aspramente conteso da forze soverchianti. Presente ovunqL1e, ardito nella tormenta della montagna e nella tormenta ciel fuoco, con indomito valore opponeva tenace resistenza, stroncando l'impeto ciel nemico in cruenti attacchi e piombando fulmineo sui fianchi e sul tergo dell'avversario, rompendone le formazioni. Dimostrava così che più che il numero e l'arma vale il coraggio. Fronte greco, 10 gennaio 23 aprile 1941. (Al battaglione "Monte Cervivo").

Riconoscimenti Encomio Solenne - Tributato dal Capo de SME. "Compagnia inquadrata. nel corso della miss ione cli pace dell'ONU in Mozambico,nell'ambito della componente operativa ciel Contingente "Albatros", operava con rara efficacia e fermezza cli proposi ti, proponendosi costantemente quale elemento fondamentale ed estremamente affidabile nel garantire le condizioni di deterrenza necessarie per il mantenimento della pace nella particolare e sensibile area di impiego. Con continuità. attraverso i I conseguimento di eccellenti risultati ottenuti sempre con estrema perizia, contribui va validamente al buon esito della missione e ad aumentare il prestigio del! 'Esercito Italiano all ' estero··. 1\llozambico, 22 nwi·zo - 3 1 ottobre 1994 (*)I.e medaglie sono auualme111.e sulla 13andiera del 4° Reggiment o Alpini presso il cui deposito è stato formato nel 1915 e nel 1940 il Battaglione "Monte Cervino··.

Jvfedaglie d'Oro al Valor li1ilitare Soldato MARIO BONINJ: fronte greco. 29 gennaio 194 I Caporale ANG ELO GABR!ELI: Selenii .Jar (fronte russo), 31 dicembre I 942 Tenente medico ENRICO REGINATO: Russia. 1942-1954

Comandanti COMPAGNIA ALPINI PARACADUTISTI ( 1964-89)

Cap. Franco Ciarletta Cap. Quinto Metello Cigala Fulgosi

Cap. Cap. Cap. Cap.

Armando Novelli Piercorrado Meano Fausto Macor Maurizio Pozzi


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L'Esercito Italiano verso il 2000

COMPAGNIA ALPI NI PARACADUTISTI "MONTE CERVINO" ( ] 990)

Cap. Maurizio Pozzi

Cap. Michele Pellegrino Cap. Ignazio Gamba Cap. Carlo Sardi

Sedi 1964-92

Merano (BZ)

1992

S. Michele Appiano (BZ)


CARRISTI



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Carristi

1° REGGIMENTO CORAZZATO Motto: "Folgore nella battaglia''.

Fesw: 15 settembre - anniversario della costitu7.ione del I Reggimento Fanteria Carrista (1936). O

Sede: Teulada (CA) - Caserma "Pisano". Mostrina: rettangolare con fiamma scarlatta a due punte su fondo di colore azzurro.

Origini e vicende organiche Il Reggimento Carri Armati costituito il 1° ottobre 1927 in Roma viene disciolto il 15 settembre 1936, dando vita a quattro reggimenti di fanteria carrista. Il I O Reggimento Fanteria Carrista si costituisce in Vercelli co,1 comando, deposito, IV battaglione cr. di rottura "Prestinari" (poi denominato cr. Medi) e tre battaglioni cr. d'assalto (poi denominati cr. Leggeri): I ·'Ribet" a Torino, II "Berardi" ad Alessandria, JTJ "Paselli" a Monza. Nel 1938: il I O gennaio riceve il XXJTJ battaglione cr. L "Stennio" con sede in Fidenza; il 30 novembre cede al 32° reggimento f. cr. il IV battaglione cr. Me contemporaneamente gl i vengono assegnati i battaglioni cr. L IV "Monti'' con sede a Bolzano e XXTJ "Coralli" con sede a Fidenza, entrambi del soppresso 2° reggimento r. cr.. Trasferisce il 23 settembre 1939 il JJI battaglione cr. L al 32° reggimento f. cr. e il 6 novembre i battaglioni cr. L XXII e XXIII al 33" reggimento f. cr.. Il 31 ottobre 1939 riceve dal 32° reggimento f. cr. il CCCXXIII battaglione cr. M 21/30 che, trasformato nel 1940 in III ballaglione c r. M 13/40 è inviato alla Brigata Corazzata Speciale in Libia. Nel I 940, il I O agosto cede il le Il battaglione cr. L al 32° reggimento f. cr. e s uccessivamente il comando cli reggimento ed il lV battaglione cr. L raggiungono l'Africa Settentrionale. Il 26 dicembre 1'940 il IV battaglione cr. L passa alle dirette cli pendenze ciel X C.A. ccl è poi sciolto iI I O gennaio 1942. TI comando del reggimento s i scioglie, a causa di eventi bellici, 1'8 febbraio 1941 , al termine della prima offensi~1 a britannica. Ricostituito in Patria il 15 marw 194 1 il comando di reggimento, per tras formazione del comando Truppe al Deposito, il 1° carrista è assegnato alla Divisione Corazzata "G iovani Fascisti" (136") con un organico che prevede il XVI battaglione cr. M 13/40, il 111 battaglione c r. L 6 '"Novara", un reparto ripara7.ioni e recuperi , una compagnia e/a da 20 mm e la 54a offici na M.P.. Per sopravvenute necessità operative I' as's egnazione alla predetta Divisione viene prima differita e infine annullata; il XVI battaglione cr., ricevuto dal deposito del 32° reggimento f. cr. , nel maggio 1943 sarà ced uto allo stesso 32° in Sardegna. Nel novembre 194 1 il deposito costituisce il I battaglione cr. Lf (lanciafiamme) che è disciolto il mese successivo; le due compagnie vengono assegnate una al 11 battaglione cr. Lf del 4° reggimento r. cr., l'altra al Comando Truppe Montenegro. Nel corso ciel conflin.o il deposito del reggimento costituisce diverse unità che operano poi sui vari fronti: - XV battaglione cr. M 13/40, nell'estate 194 1; unità che sostituiti i mezzi con cr. M 14/41 e smv. eia 75/18 viene assegnata al 31 ° reggimento f. cr.. Opera dal novembre 1942 all 'aprile 1943 in Libia e in Tunisia, inquadrata nella L Brigata Speciale; - Y cp. cr. Lf, nel marzo 1942; - la e 2" cp. cr. FIAT 3000, nel febbraio 1942, onde utilizzare materiali obso leti, già impiegati nella G.a.F., in compiti secondari; - 1• cp. camionette da 20 mm, nel giugno ·J943; - Jbattaglione cr. P, ne ll'agosto 1943, dotato dei nuovissimi materiali P 26/40 con cannone da 75/34. Per i fatti conseguenti alla conclu sione clell ' annistizio, l' 11 settembre 1943 il reggimento ed il deposito sono disciolti. Il 1O lug lio I 948 ha vita in Roma. presso la Scuola cli Carrismo il 1° Reggimento Carristi che inquadra il I batlaglione c r. , già costituito il precedente 15 marzo. cd il II battaglione cr. di nuova formazione. Dal 7 settembre 1948 il reggimento passa alle dipendenze della Brigata Cora7.zata "Ariete", quindi dal I O aprile 1949 cambia denominazione per ridare vita al 132° Reggimento Carristi. Il I O rnaggio 1959 viene costituito a Capo Teulada il Campo Addestramento Unità Corazzate (CAUC), per l'addestramento in terreno vario ed a fuoco dei reparti che impiegano mezzi corazzati. Il


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L'Esercito Italiano verso il 2000

CAUC dal 1" maggio l974 si trasforma in 1° Reggimento Fanteria Corazzato e nella circostanza eredita la Bandiera e le tradizioni del l O reggimento f. cr.. II reggimento è un Ente complesso, a costituzione composita, avendo organicamente assegnati reparti ed elementi delle varie Armi e Servizi; inquadra infatti una compagnia comando e servizi, il I battaglione cor. su una cp. bersaglieri , una cp. carri ed una btr. srnv., il II battaglione cor. (quadro) , un autoreparto, una officina medi a speciale cd un nucleo Carabinieri. Fra i compiti assegnati all'Unità vi è quello cli organizzare per quanto riguarda i mezzi, i materiali, i servizi e la sicurezza del poligono, il funzionamento dello stesso quale area di addestramento per le esercitazioni in bianco ed a fuoco per le truppe meccanizzate e corazzate fino a livello gruppo tattico. Cambia in seguito costituz ione organica e dal giugno 1987 comprende un Reparto Comando Mantenimento e Trasporti ; il 1° battaglione cr. su cp. celo. e servizi, cp. cr. e cp. b.; un nucleo Carabinieri. Con circ. n. 65/ C/1517 in data 9 marzo 1993 dello SME la denominazione viene modificata in 1° Reggimento Corazzato e la costituzione è ora su comando, compagnia comando e servizi, l O battaglione corazzato (cp. bersaglieri, cp. carri, cp. armi di sostegno, btr. artiglieria campale semovente), compagnia mantenimento, nucleo carabinieri , reparto alla sede.

Campagne di guerra e fatti d'anne Seconda mondiale (1940-43) I O reggimento f. cr.: - 1940: fronte alpino occidentale (giu.) s u: battaglioni I. Il e IV cr. L, inquadrato nel rgpt celere della 4a Armata, opera nell ' attacco alle posizioni francesi nel settore del Moncenisio. - 1942: C irenaica (gen.-feb.) IV battaglione cr. L: - 1941-42: Africa Settentrionale passato alle dipendenze del X C.A. il 20 luglio costituisce il presidio di El Mechili ove rimane si no al ripiegamento del dicembre che effettua a stretto contatto con l' avversario. È sciolto sotto la data 1° gennaio 1942 a causa delle perdite subite ed il personale è assorbito dal Centro Carristi A.S .. La 3a cp. nel frattempo opera da luglio a settembre con la colonna ciel Col. Santarnaria, quindi passa in rinforzo alla Divisione "Savona" e scompare con la caduta cli Sollum. La 2" cp. opera, a fine novembre. nella zona cli Tobruk . e e 2a cp. cr. FIAT 3000 (21/30): - 1942-43: operano nell ' ambito ciel XVI C.A. in difesa costiera e, dal 10 luglio 1943, partecipano alla battaglia in difesa della Sicilia inquadrate, rispettivamente. nella 207a Divisione Costiera, ( nella zona cli Licata), e nel Gruppo Mobile ·'H" ciel rgpt. cor. "Ovest". (nella zona di Scordi a).

Medaglie d'Oro al Valor Militare Sottotenente ALFREDO DI DIO: Valle Strona, settembre 1943; Val d ' Ossola, Val Vigezw. Firnero, settembre-ottobre 1944

Stemma Araldico Decreto 14 luglio 1975 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 in data 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: d'azzurro alla banda d ' argento caricata eia una folgore di porpora, accompagnata nel primo e nel secondo eia un torrione al naturale aperto e finestrato di nero b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: lista bifida: d' oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "FOLGORE NELLA BATTAGLIA".

Sintesi della blasonatu.ra Lo scucio " pieno" con lo smalto d'azzurro riassume i requisiti meritati dal I O reggimento fanteria carrista, dal quale discende l'attuale unità: vigilanza, fierezza, amor di patria, buona fama.


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Carri sii

L a " banda d'argento" è tratta dal vecchio slernma ciel I O carristi. mentre la ·'folgore di porpora" è uno specifico riferimento alla '·specialità bersaglieri'' (il cui colore tradizionale è il cremis i). in riferimento ai reparti che, nel dopoguerra, hanno fatto parte cli unità corazzate. l due torrioni simboleggiano il legarne territoriale del reggimento con la Sardegna, rappresentala araldicamen te eia nuraghi e torrioni.

Comandanti 1°

R EGCìlMENTO FANTERlA CARRISTA

Col. Col. Col. Col. Col.

IO

Col. Mario Lampani

(1936-43)

Giovanni Casula Antonio Gallel_lni Amedeo Federzini Aldo Todini Ernesto Concaro

I O REGGIMl::l\TO FANTER IA CORAZ7./\TO ( 1974-93)

Col. Mario L ampan i Col. Francesco Delogu Col. Maurizio Frosi Col. Pietro Zaninoni Col. Giorgio Fontana Col. Cesare Pucci Col. Giuseppe Maruotti Col. Antonio Tomasicchio Col. Antonio Tobaldo Col. Cosimo D'Arrigo Col. Gi useppe Festa Col. Luigi Colaneri Col. Luciano Neri

REGGIMENTO CARRISTI ( 1948-49)

Col. Ferruccio Frittella Ten. Col. Ra'>ul Ranalli (i nt.) Col. Renato Biancoli Borghi CAMPO ADDESTRAM E NTO LJN[T;\ CORAZZATE

(1959-74) Ten. Col. Diodato Cosentino Col. Carlo Piccardo Col. Adolfo Sin1eone Col. Ulrico Ripanclclli Col. Gaetano Marana Col. Antonio Cacopardo Col. Giulio Macrì

1° REGGIMl::Xl"O CORAZZATO ( 1993)

Col ..Luciano Neri Col. Giuseppe Gay

Sedi 1936-43

1948-49

Vercelli Roma

1959

Capo Teulada (CA)


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L'Esercito Italiano verso il 2000

2° REGGI1VIENTO CARRI Motto: ' 'S icul leones". Festa: I O ottobre - anniversario della costituzione della Specialità ( 1927). Sede: San Vito al Tagliamento (PN) - Caserma "Dal! ' Armi". lvlostrina: rettangolare con fiamma scarlatta a due punte su fondo di colore azzurro.

Origini e vicende organiche 11 I " settembre l 935 si forma in Bologna il XXII Battaglione Carri d 'Assalto "Coralli" i 1 q uale nel d icembre de llo stesso an no viene invi ato in Lib ia al le d ipendenze della Divisione "Trieste" d islocata in C irenai ca. Terminata l'es igenza A.O. , il 21 luglio 1936 il battaglione rientra in Itali a e prende sede a Trento. Assunta la denominazione di XXll Battaglione Carri L, nel 1938 è inquadrato nel 2" regg im ento f. cr. ove rimane sino al I O dicembre dello stesso anno a llorché è trasfe rito al I O reggimento f. cr. Il 6 novembre 1939 passa a far parte del 33° reggimento f. cr. cli nuova costit uzione ed ha sede in Parma, quindi dal 9 aprile 1940, allorché viene di s posto il camb io di n umerazio ne de i battag l ioni all'interno del reggimento, d iviene 11/33° Carrista. Nell'ottobre 194 1, reso autonomo, il battaglione viene inviato in Sardegna ove assume compiti dì difesa costiera. Viene sciolto a segu ito degli avvenimenti determinati dall'armistizio dcli ' 8 sellembre 1943 . Il 25 ottobre 1964 è ricostituito in San Vito al Tagliamento quale XXII Battaglione Carri per essere inquadrato nel Reggime nto Lagu nari "Serenissima" ove rimane s ino alla ristruttu razione dell'Eserc ito . Dal 19 ottobre 1975 infatti diviene autonomo, prende la denominazione d i 22° Battaglione Carri "M..O. Piccinini" ed entra a far parte della Brigata mec. "Gorizia"; con decreto 12 novembre 1976 gli viene concessa la Bandiera di guerra. Nell ' ambito de l riordinamento della Forza Armata il battaglione perde la propria autonomia il 27 ollobre 199 1 ed il giorno s uccessi vo dà vita (in fase sperimentale) al 22° Reggimento Carri "M.O. Piccinini"; la nuova uni tà dal I O ottobre 1993 prende la denominazione di 2° Reggimento Carri. Nel 1993-94 il reggimento partecipa all'operazione "Vespri S icili ani ", in concorso al mantenimento dell'ordine pubblico in Sicilia, ed all'operazione "Testuggine" per la vigilanza lungo il confi ne nord orientale.

Campagne di guerra e.fatti d'arme Seconda Mondiale (1940-43) -

1940: 1941: 194 1-43:

front.e alpino occidentale: Piccolo S. Bernardo. Venezia Giul ia e Dalmazia (apr.) - Sardegna (ott.) Sardegna.

Ricompensa alla Bandiera Al Valore dell'Esercito

Medaglia di Bronzo - OecreLo 4 gennaio 1978 Al verificarsi ciel violento terremoto che co lpiva il Friuli , accorreva prontamente sui luoghi dei disastri e, prod igandosi con coraggio e con slancio fraterno d i solidarietà umana, clava un valido contri buto al soccorso dei feriti e dei superstiti ed alla rimozione del le rnacerie, limi tando i danni della grave sc iagura . L'opera svolta ha riscosso l'apprezzamento delle Autorità e l'incondizionata riconoscenza delle popol az io ni colpite, rafforzando il prestigio dell'Esercito. Friuli, 6 -J 5 maggio

1976.


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Carristi

Stemma Araldico Decrelo 19 ottobre 1976 (aggiornato in base a quanto dis posto dallo SME con circ. 121 in data 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: d'azzurro alla sbarra cli rosso, accompagnala in capo da tre teste di leone d ' oro linguate e coronate all'antica dello stesso e in punta da un leone alato d ' oro di San Marco posto s u di un mare d'azzurro ondato d'argento b. CORONA TURRITA.

c. ORNAMENTI: (I) Lista bifida: d',oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l' alto, riportante il motto "SICUT LEONES". (2) Nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nel la parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in s barra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scucio.

Sintesi della blasona.tura Lo scudo pieno con lo smalto d ' azzurro è simbolo cli amor di patri,! e lealtà, qualità riconosciute al reparto, al pari di valore, coraggio e sacrificio, rappresentati dalla s barra di rosso. Le tJe teste di leone ricordano la Dalmazia ed il leone rappresenta la Venezia Giulia, zone ove il 33° reggimento f. carrista ha operato nell'aprile 1941 (in tale reggimento è stato inquadrato il XXII battaglione cr. L; poi 11/33° e, nel dopoguerra, 22° battaglione cr. " M.0. Piccinini).

Comandanti Ten. Col. Ten . .Col. Ten. Col. Ten. Col.

22° BATTAGLIONE C ARRI "J\1.0. PJCCJNINJ" (1975-91) Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten.

Col. Gianpaolo Saltini Col. Lucio Monego Col. Ferdinando Giordano Col. Aldo Zorzi Col. Giuseppe Da Re Col. Giorgio Martini Col. Vladimiro Nesta Col. Giustino Crivellaro

22° REGGIMENTO CARRI "M.0. PICCJNINI' ( 199 1-93) Col. Silvestro Leone 2° REGGIMENTO CARRI ( 1993) Col. Silvestro Leone Col. Dino Baston

Sedi 1975

S. Vito al Tag liamento (PN)

Roberto Ratti Anselmo Donnari Filippo t-..farine lli Luigi Guglielmo


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L'esercito l!a/iano verso il 2000

9° BATTAGLIONE CORAZZATO "M.0. BUTERA" POLIGONO MONTE ROl\tlANO (3° Reggimento Fan!eria Corazzato) Motto: "Pondere et igne iuvat". Festa: 5 gennaio - anniversario dei combatti menti in Egillo-Marmarica (I 941 ). Sede: Monte Romano (VT) - Poligono. Mostrina: rettangolare con fiamma scarlatta a due punte Ml fondo di colore azzurro.

Origini e vicende organiche li IO ottobre 1927 viene costituito in Roma il Reggimento Carri Armati, per trasformazione del Centro Formazione Carri Armati. Fanno parte del reggimento cinque battaglioni ed un gr. autoblindo mitragliatrici, quest'ultimo non ancora formato. Il 28 agosto 1928 il lY battaglione è trasferito a Udine ed il I settembre il V ballaglione si porta a Codroipo. Nel 193 1: il 5 gennaio il V battaglione è destinato a Bologna; il 15 gennaio si costituisce in Roma il battaglione autoblindo mitragliatrici (che nel febbraio prende sede a Codroipo); il I O ottobre il comando di reggimento ed il deposito si trasferiscono eia Roma a Bologna. Il 20 maggio 1932 il III battaglione è spostato da Roma a Bassano del Grappa e pertanto nella Capitale rimangono solamente il I e II battaglione. Il 28 giugno 1934 sì costituisce, con elementi ced uti da vari battaglioni, lo Squadrone Carri Veloci per l'Eritrea che i I success ivo I settembre viene inviato oltremare. li 22 agosto l 934 il III battaglione è trasferi to a Mantova, città che lasc ia un anno dopo con destinazione Brescia. Nel 1935 si formano presso il deposito reggimentale i battaglioni cr. e.l'assalto: VI (per il C.A. di Bologna), XI (per il C.A. di Udine), V (per il C.A. cli Trieste), IV (per il C.A. dì Bolzano) nel mese di gi ugno; XXI ·'Trombi", XXfl "Coralli ", XXXII "Ballisti'' (tulli inviati in Cirenaica) e XX ·'Randaccìo'' (trasferito in Eritrea) ne l mese di settem bre. Nel marzo 1936 vengono formati il XXIII battag lione "Sten nìo'' (trasferi to in settembre alla Divisione Motorizzata " Po'') ed il XXIV battaglione "Cerboni" (ceduto il I 2 ottobre al 5° reggimento b.). Sempre nel 1936 sono costituiti: il 10 maggio il IX battaglione; il 15 giugno il VII , X e XII battaglione ccl il 25 giugno il battaglione Scuola. Il 15 sellembre 1936 il rgt carri armati sì scioglie per dare vita a quattro reggimenti. Il nucleo del preesisten te reggimento organizza sempre in Bologna il 3° Reggimento Fanteria Carrista nel quale confl uisce anche il deposito reggimentale. Fanno parte della nuova unità il I battaglione cr. dì rottura "Raggi" (gi à V del reggimento); i battaglioni cr. d'assalto VI ''Lolli ni" e VII "Vezzanì", ai qual i sì uni scono il XXI e XXX II (rimpatriati da lla Cirenaica): il battaglio ne Sc uola; la compagnia carri d' assalto de lla Sardegna (formata il l 3 maggio I 936). Il 15 luglio 1937 il I battagl ione cr. viene ceduto al 3 I O reggi mento f. cr. mentre il IO gennaio 1938 passa a lle dipendenze de l 3" reggimento la Compagnia mcc. di Zara, trasferita poi il successivo I O ottobre al Comando Truppe di Zara. Nuove variazion i organiche avvengo no il 30 novembre 1938: il VII battaglione cr. L. passa a l 31 ° reggimento; il XXI battaglione cr. d'assa lto passa al 32" reggimento; la cp. c r. L. della Sardegna è trasferita al 4" reggimento. Giungono effettivi a l 3°, provenie nti da l 2" reggimento, i battaglioni cr. d'assalto V e Xl. Il 6 novem bre 1939 il VI ccl il XXXU battaglione cr. L. so no trasferiti al costituendo 33° reggimento f. cr. e, pertanto, il IO giugno 1940 il 3° reggimento f. cr. inquadrato ne l Raggruppamento Celere della J • Armata ha in organico i I V e I' Xl battagli one cr. L., oltre al battagl ione Scuola Trasferito al XX C.A. in Africa Settentrionale il V battaglione cr. L (il I O ottobre 1940) viene disposta la formazione cli un battaglione rich iamati poi battaglione Complementi (inviato in Albania il 23 febbraio 194 1) e la scissione ciel battaglione Scuola in I ballaglione Scuola AUC e AS e li bar.tag lione Scuola AOS (Allievi Operai Specializzati) ccl in tal modo il reggimento provvede alla preparazione del personale e dei reparti del la Speciali tà. Il 2 1 marzo 194 I si costituisce il IX battaglione cr. M 13/40, O

O


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Carristi

che è trasrerito il 2 l luglio success ivo al I 32° reggimento f. cr. in Africa Settentrionale, ed il I O febbraio l 942 si scioglie I' Xl battaglione cr. L per formare il XVlll battaglione cr. M I 4/41 ceduto il I O luglio dello stesso anno al 33° reggimento f. cr. . L'8 settembre 1943 il 3° reggimento f. cr., rimasto ormai con i so li battaglione AUC, universitari e AOS è sciolto a seguito degli eventi dete rminati clall'annisti7io. li J O ottobre 1964 viene costi tuito in Persano (SA) il 3° Reggimento Fanteria Corazzato che inquadra il IX battaglione carri ed il IV battaglione be rsaglieri ed ha alle dipendenze anche il I 0 Squadrone "Cavalleggeri di Alessandria" e la 7" btr. smv. del III/13° reggimento a .. Il 20 marzo 1965 il IX battaglione cr. passa alle dipendenze del Celo Brigata "Avellino" quale LX battaglione cor. e contemporaneamente il LX battaglione cor. "Avell ino" si tras forma in IX battaglione cr. e viene assegnato al 3° reggi mento r. cor. . li reggimento è sciolto il I O settembre I 975 nel l'ambito dei provvedimenti relativi alla ristrutturazione dell'Esercito. Contemporaneamente ha vita nel capoluogo abruzzese il 9° Battaglione Corazzato "M.O. Butera", per tras formazione del IV battaglione mec. del disciolto I 7" reggimento f. ''Acqui". La nuova unità riallaccia le proprie origini ai IX Battaglione Carri d'Assalto "G uadagn i" formato in Bari i I 15 settembre 1936; divenuto nel I 938 IX battaglione cr. L., neJJ'anno s uccessivo è inviato in Africa Settentrionale ove è sciolto nel gennaio 1941 per eventi bellici dopo l'offensiva britannica ciel dicembre 1940. Con decreto 12 novembre 1976 al 9° battaglione viene assegnata la Bandiera ciel 3° reggimento f. cor. del quale pertanto conserva e tramanda le tradizioni . Nel l'ambito del riordinamento dell ' Esercito dal I O settembre 1991 il battaglione viene posto in posizione "quadro" e versa la Bandiera al Sacrario del Vittoriano. Per tenere vive le glorie ciel 3° regg imento f. cor.. la Bandiera del disciolto regg ime nto vie ne assegnata dal lo S i'VlE al Poligono dislocato nei dintorni di Monte Romano (VT), presso il quale si addestrano e svolgono esercitazioni a fuoco un ità complesse sia meccanizzate sia corazzate. Dal 13 luglio 1992 il Poligono assume la denominazione di 9° Battaglione Corazzato 'M.O. Butera".

Campagne di guerra e.fatti d'anne Seconda Mondiale (1940-43): -

1940: 1940-41: I 942-43:

fronte alpino occiclentale: (V e XI battaglionr cr. L) Africa Settentrionale (V e lX battaglione cr. L): Tobruk territorio metropolitano.

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare

Medaglia di Bronzo - Decreto 12 otrobre 1953. Durante un tormentato periodo cli operazioni, lanciato contro nemico preponderante in forze e in meni, sempre isolato, sostenuto da fede incrollabile ed elevatissimo spirito di sacrificio, s i opponeva all'offensiva nemica eia Bardia ad Agedabia affrontando in ogni scontro la sicura distruzione e considerando chiusa la lotta allorché l' ultimo carro ven iva incendiato. Quando tutto crollava. gli intrepidi carristi seppero superare la sfortuna, immolandosi per il dovere e l'onore . Egillo - Marmarica (A.S.), 9 dicembre 1940 - 5 gennaio 1941. (Al !X balfaglione c1: Lj.

Medaglia di Bronzo - Decreto 31 dicembre 1947. Dopo aver per lunghi mesi dato valorosarnente valido contribuito di azione e cli sangue sul fronte della cinta cli una piazzaforte assediata, ridotlo nei mezzi e negli uomini interveniva con slancio e coraggio inalterabi li nella battaglia della Marmarica. Posto cli fronte a forze cli fanteria e corazzate preponderanti le aggrediva arrestandone l'impelo e volgendo in ruga truppe appiedale. Impiegato cli nuovo in azione dimostrativa in località lontana dalle linee. si impegnava di iniziativa e con grande coraggio contro capisaldi nemici annientandoli, catturando prigionieri e causando al nemico gravi perdite in morti e feriti . In success ivo fatto d 'arme con i pochi carri ancora validi confermava queste doti di abnegazione e coraggio, ciancio esempio di profondo senso ciel dovere e di valore carrista non comune. Cinta di Tobruk, 23 novembre - 5 dicembre / 94/. (Al V battaglione o: L).


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L'Esercito Italiano verso il 2000

Stemrna Araldico Decreto 2 ottobre 1989. a. SCUDO: Inquartaro: nel primo, della città di Bologna, che è inquartato, nel 1° e nel 4°, d'argento, alla croce cli rosso, col Capo d'Angiò, nel 2° e nel 3°, d'azzurro, alla parola LIBERTAS in lettere maiuscole d'oro, posta in banda; nel secondo e nel terzo, di rosso, al silfio di Cirenaica d'oro; nel quarto, della città di L'Aquila, che è d'argento, all'aquila dal volo abbassato, di nero, coronata, rostrata, linguata e armata cl' oro, e accompagnata dalla sigla PHS, in lettere maiuscole cli nero, posta in fascia sollo la corona, e dalle parole, poste in capo e in palo, con le lettere maiuscole coricate cli nero, IMMOTA e MANET, la prima posta a destra con la A finale all'insù, la seconda posta a sinistra con la M iniziale all'insù. b. CORON1\ TURRITA. c. ORNAMENTI: (I) Lista bifida: d'oro, svolazzante. collocata sollo la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "PONDERE ET IONE lUVAT". (2) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visi bi le della corona turrita, scendenti svolazzanti in s barra ccl in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatu.ra 1° quarto:

arme di Bologna, per ricordare la città ove è stato costituito il 3° reggimento fanteria carrista nel l 936. 2° e 3° <1uarto: su smalto rosso (colore che simboleggia i gloriosi atti cli valore compiuti dai carristi nel corso del secondo conflitto mondiale) il silfio rappresenta l'Africa Settentrionale ove il V e IX battaglione cr. L si immolarono e meritarono, ciascuno, una M.B.V.M.; 4° quarto: arme de l'Aquila, città nella quale si è formato nel I 975 il 9° battaglione cor. che ha ereditato le tradizioni del 3° reggimento carristi.

Comandanti REGGIMENTO CARRI ARMATI ( 1927-36)

Col. Giuseppe Miglio Col. Edoardo Quarra 3° REGGIMENTO FANTERIA CARRISTA ( l 936-43) Col. Valentino Babini Col. G. Maria Scalabrino Col. Antonio Pedoni Col. Alvise Brunetti Col. Andrea Rispoli 3° R EGGIMENTO FANTERIA CORAZZATO (1964-75) Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Giovanni Slaviero Emerico Zenari Nicola Nicolini Adolfo Colucci Giuseppe Ochner Mario Lampani Giovanni Riffero

Col. Eugenio Altieri 9° BATIAGL!ONE COJv\77...ATO "M.0. BUTERA" ( 1975-91) Ten. Col. Adolfo Cattivelli Tcn. Col. Gabriele D'Annunzio Ten. Col. Eduardo Tamburello Ten. Col. Vittorio Fugaro Ten. Col. Ennio Ulisse Ten. Col. Benedetto Zetari Ten. Col. Amedeo Ranieri Ten. Col. Alberto Nanni Ten. Col. Amedeo Vicinanza Ten. Col. Romolo Canna Ten. Col. Domenico Rossi 9° BATTAGLIONE CORAZZATO "M .0. BUTERi\ " (POLIGONO M . ROM ANO) (1992) Ten. Col. Vittorio Gambino Ten. Col. Orazio Lo Faro Ten. Col. Franco Tolomei

Sedi l 927-31 1931-43 1964-75

Roma Bologna Persano (SA)

1975-91 1992

L'Aquila Monte Romano (Viterbo)


Carristi

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4 ° REGGil\lIENTO CARRI Mono: "Travolgo" . Festa: 21 gennaio - ann iversario del fatto d ' arme di Tohruk ( 194 I). Sede: Civitavecchia (RM) - Caserma " D' Avanzo" . Mostrina: rettango lare con fiamma scarlatta a due punte su fondo di colore azzurro.

Origini e vicende 'organiche Il l O settembre I 936 con lo scioglimento del preesistente Reggimento Carri Armati vengono formati quattro reggimenti carristi . Il 4° Reggimento Fanteria Carrista si costituisce a Roma con il ll battaglione cr. di rottura "Alessi" (poi denominato carri Medi) e VIII battaglione cr. cl' assalto "Bettoia" (poi denominato carri Leggeri) entrambi già de l reggime nto cr. e dislocati nella Capitale; IX battaglione "Guadagni" di nuova formazione, a Bari ; X battaglione "Menzinger" di nuova formaz ione, ad Agnano prima e poi a Caserta; XII baltaglione "Cangialosi" di nuova formazione, a Palermo. Entra, temporaneamente, nella nuova unità anche il V battagl ione ' 'Suarez" rientrato dalla C irenaica. Il I 5 luglio 1937 il Il battaglione è assegnato al 3 1° reggimento f. cr. che raggiunge però nel mese di ottobre; nel 1937, inoltre, vengono costitu iti i battaglioni cr. L XX (il 5 giugno) e XXI (il 1° ottobre), che sono inviati in Africa Settentrionale in ottobre rispettivamente al XX e XXI C.A .. Un movimento cli unità avviene ancora il 30 novembre 1938 allorché il V battaglione cr. M passa al 32° reggimento f. cr. ove assume la numerazione cli CCCXXIII e la compagnia cr. L della Sardegna è posta aHe dipendenze del 4° reggimento. Il 30 marzo 1939 i battaglioni VIII e X sono trasferiti in Albania, ove sono inquadrati nel mese di maggio nel 3 I0 reggimento f. cr., e sostituiti dapprima dall'VIII battaglione bis e dal distaccamento del X battaglione, assorbiti poi il I O maggio s uccessivo rispettivamente dal CCCXI e CCCXII battag li one cr. M giunti dal 31 °. Nel corso dello stesso 1939 il IX battaglione cr. L è trasferi to al XXII C. A. in C irenaica. Nel 1940 il battaglione cr. della Sardegna diviene XIII battaglione cr. L, il 30 marzo il CCCXU battaglione passa alle dipendenze del Deposito Misto Truppe dell ' Egeo ed ivi è trasferito nel mese di settembre, il l O aprile il CCCXI btg. viene soppresso per costituire l' VIII battaglione cr. L. L' 11 giugno 1940 il comando del 4 ° reggimento r. cr. e la cp. comando reggimentale, mobilitati , sono inviati in Africa Settentrionale ove incorporano i battag lion i I e Il cr. M I 1/39 già ciel 32" reggimento f. cr. ; nel corso delle operazioni il reggimento ha alle proprie dipendenze anche il LXIII battaglione cr. L. Dal 7 luglio il reparto alla sede assume la denominazione d i "Comando Truppe al Deposito 4° Reggimento Carris ta". Il 25 gennaio 1941, per eventi bellici e dopo aver meritato la massima ricompensa al V.M. alla Band iera, il reggimento viene sciolto. Il comando de l 4° Reggimento Fanteria Carrista è ricostituito il 15 marzo 194 1 per trasfonnazione del Comando Truppe al Deposito e le unifa da questo dipendenti, dal s uccessivo 15 apri le divengono: - I e II battaglione cr. R35 (già I• e 2" cp. del I battaglione recl ute), trasformati poi in CI e CII battaglione cr. R35 e trasferiti nel luglio 1941 al costituendo 131 ° reggi mento f. cr.; - III battaglione cr. R35 (già 3" cp. del I battaglione reclute), trasformato poi in Ili ballaglione reclute; - IV battaglione cr. R35 (già 4~ cp. ciel I battaglione reclute), confluito poi nel CC battaglione cr. SOMUA e trasferito nel luglio 1941 al costituendo 131 " reggimento f. cr. ; - V battaglione cr. R35 (già 7" e W cp. del Il battagl ione recl ute) confluito anch'esso nel CC battaglione cr. SOMUA; - VI battag lione cr. R35 (giit 5" e 6a cp. del II battagl ione reclute) trasformato poi per riformare !'Vili battaglione cr. L; questi sciolto il 1° febbraio 1942 darà vita con il proprio personale al XVII battaglione cr. M 13/40 des tinato prima al 33° reggimento ma trasferi to poi al 3 1°. Il 30 aprile 194 1 l'VIII battaglione cr. L (costituito l'anno precedente) è trasformato in Xl battaglione cr. M 13/40, avviato nel giugno in A.S. presso la Divisione "Ariete" e confluisce poi nell 'ottobre dello stesso


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L'Esercilu l!aliano verso il 2000

anno nel 133" reggimento cr. della Divisione "Littorio". Il 17 maggio 1941 il comando di reggimento si imbarca per l'Africa Settentrionale ma non raggiunge la zona d'i mpiego per il siluramento de lla nave che effettua iJ trasporto. formato ancora presso il deposito, il comando del 4° reggimento f. cr. prosegue la propria attività incentrata essenzialmente sull'addestramento di nuove unità. Nel dicembre 1941 il deposito appronta il III ballaglione cr. Lr (lanciafiamme) inizia lmente su due compagnie, successivamente su tre. Nel 1942 il deposito reggimentale: - il I O febbraio costituisce il XVII battaglione cr. M. assegnato poi nell'agosto al 31 ° reggimento f. cr.: - il 15 marzo forma il 50° autogruppo che conflu isce in ottobre nel battaglione addestramento carri Me autoveicoli speciali: - trasferisce il 15 ottobre la cp. controaerei da 20 mrn al 33° reggimento f. cr. e costituisce il baltaglionc aclclestramento carri M e au toveicoli speciali. Nel luglio 1943 viene costituito anche un " Reparto Autocorazzato per Comando Gruppo Armate Sud" ed il I O settembre inizia la formazione del II battaglione er. P dotato di nuovissimi materiali P 26/40 con cannoni da 75/34. Dopo 1'8 settembre 1943, in seguito agli avvenimenti determinati dall'armistizio, il 4" reggimento che si trova a Roma viene disciolto. Il I O gennaio 1953 il comando del 4° Reggimento Carristi è ricostituito in Roma ccl assegnato alla Divisione cor. " Pozzolo del friuli '' formata alla stessa data. Nel mese successivo inquadra i battaglionicr. I, II (1 ° febbraio) e IlI (15 J'ebbraio) tutti di nuova formazione. Nel 1958 riceve, a fine aprile, dal 1c reggimento bersaglieri il VII battaglione bersaglieri. che cambia subito numerico in IX battaglione b. ed il I O rnaggio, mutati i compiti operativi, l' unità diviene 4° Reggimento Fanteria Corazzato, cede il. l ed il III battaglione cr. al 1" reggimento b., rimane costituito da: comando e compagnia comando di reggimento, XX battaglione cr. (già IJ/4°), IX battaglione b. ed entra a far parte de lla Divisione "Legnano" prendendo sede in Legnano. Dal 24 maggio 196] il IX battaglione b. assume il numerico cli II battaglione b .. A seguito della ristrutturazione dell'Esercito, il 29 ottobre 1975 il 4° corazzato viene sciolto; le tradizioni reggimentali sono affidate al XX battaglione cr. che dal 30 ottobre di viene su tonomo e prende il nome di 20° Battaglione Carri "M.0. Pentimalli"; alla nuova unità formala su comando, compagnia comando e servizi , tre compagnie carri , con decreto 12 novembre 1976 viene assegnata la Bandiera del 4° reggimento. Il battaglione viene a sua volta soppresso il 30 gennaio 199 1. Nell'ambito del ri ordinamento della Forza Armata, il I O settembre 1993 viene ricosti tuito in Civitavecchia (Roma) il 4° Reggimento Carri nel quale è inquadrato il 6° battaglione cr. "M.0. Scapuzzi'' (il 4 ° reggimento cr. cli Ozzano clelrEmilia, formato il 18 settembre 1992. in ambito Brigata mec. ''friu li'',nello stesso giorno è trasformato in 33° reggimento cr.). Dal 6 gennaio ali' 11 febbraio. dal J O al 26 giugno e dal 4 dicembre 1993 al 2 I gennaio 1994 ed ancora dal IO ottobre al J 6 dicembre 1994 il reggimento prende parte all'operazione '·Vesp1i Siciliani". in concorso al mantenimento dell'ordine pubblico in Sicilia.

Campagne di guerra e fatti d 'arme Seconda Mondiale (1940-43): - 1940: Africa Settentrionale: Bardia, Sollum, passo Halfaya, Sicli El Barrani - Alarn Nibeua, Barclia, Ageclabia -1941: Africa Settentrionale: Tobruk

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare Medaglia d'Oro - Decrero 12 otrohre 1953. Per ben sette mesi contrastò con successo ed onore. riportando gravissime perdite, l'attività offensiva di potenti grandi unità corazzate nemiche. Ridotto dai molteplici combattimenti e dall'inesausto manovrare in ambiente desertico a pochi superstiti carri armati , in un momento tragico per le nostre armi , dislocato in postazione fissa a presidio cli un caposaldo della piazzaforte cli Tobruk, resisteva lungamente agli sforzi ciel nemico, sbarrandogli la strada verso il 1mrre. Dopo aver costretto l'avversario a con-


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Carristi

quistare con lotta accanitissima e con grav issirne perdite la postazione. carro per carro. centro di fuoco per centro cli fuoco. i superstiti ciel reggimento per gran parte fer iti. distrutte tutte le armi ed i materiali, davano alle fiamme la glos iosa Band iera con gli onori militari son.o una tempesta cli fuoco. accomunando la alle anime degli Eroi che si erano immolati per la gloria. Bardia - So//11111 - Passo Ha(la ia - Sidi e/ Barrani - 'fobruk (1\.S.). 8 lug/io 1940 - 21 gellnuio 1941. Medaglia di Bronzo - Decreto 12 ottobre 1953. Durante un tormentato periodo di operazioni, lanciato contro nemico preponderante in forze e in mezzi, sempre isolato, sostenuto da fede incroll abile cd elevatissimo spirito cli sacri Cic io, si opponeva all'offensiva nemica da Bardia ad Agcdabia affrontando in ogni scontro la sicura distruzione e considerando chiusa la lolla allorché l'ultimo òuTO veniva incendiato. Quando tu tto crollava. gli intrepidi carristi seppero superare la sfortuna, immolandosi per il dovere e l'onore. Egitw-f\!!arnwrica (A .S.), 9 dicembre 1940, 5 ge11.1Zoio /94/. (Al XX ha11aglio11.e cl': L.j. Medaglia di Bronzo - Decreto J2 ottobre J953. Durante un tormentalo periodo di operazioni. lanciato contro nemico preponderante in forze e in mezzi. sempre isolato. sostenuto eia fede incrollabile ed elevatissimo spirito di sacrificio, si opponeva all'offensiva nemica da Bardia ad Agebadia affrontando in ogni scontro la sicura distruzione e considerando chiusa la lotta allorché l'ultimo carro veni va incendiato. Quando tutto crollava, gli intrepidi carri sti seppero superare la sfortuna. immolandosi per il dovere e l'onore. Egirto-Marmarica (A.S.), 9 dicernbre 1940 - 5 gennoio 1941. (Al XXI battaglione o: Lj.

Medaglie d 'Oro al Valor Militare Tenente GIUSEPPE LOCAT ELLJ: Africa Se!lentrionale, 19 novembre 1940 Sergente U1 '1BERTO DlAND A: Africa Settentrionale. 19 novembre 1940 Sottotenente L EO TODESCHlNI: Africa Settentrionale. 19 oovembre 1940 Tenente MARCELLO F1..0Rl 1\ NI: Africa Settentrionale. genna io 1941 Sergente Maggiore PtETRO M 1TTTCA: Africa Settentrionale. gennaio I941 Sottotenente V1NCE?s1LO F101urro: Roma. IO settembre 1943 1

Stemma Araldico Decreto 27 novembre 1992. a. SCUDO: partito sernitroncato: nel primo. di az7.urro. al silfio di Cirenaica. posto in palo, reciso, d'oro: nel secondo. tagliato di rosso e di azzurro. alla lupa capitolina allattante i gemelli, quell a e questi d'oro e sostenuti dal ristretto dello stesso. la lupa attraversante e accompagnata da quattro fiamme trifide. c1· oro. uscenti dai cantoni (Roma); ne l terzo, cli rosso, al castell o d'oro, murato cli nero. merlato alla guelfa. munito cli una sola torre central e, la parte inferiore del caste llo merlata di nove. chiusa e finestrata di due. di nero, la torre merlata di cinque e finestrata di uno. dello stesso (Udine): il tullo sollo il capo d'oro. b. CORONA TURRITA. c. ORNMv!EN:rJ: (I) Lista bifida: d'oro, svo lazzante. collocata sotto la punta de llo scucio. incurvata con la concavità rivolta verso l'alto. riportante il motto ·"TRAVOLGO". (2) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita. scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto. passando dietro la parie superiore dello scucio.

Sintesi della blasonatura La prima partizione con smalto az.zurro. simbolo di amor di patria e lealtà, ricorda con il silfio di Cirenaica il sacrificio elci carristi del 4° reggimento in Africa Settentrionale, ove meritarono complessivamente una M.0. V.M. e due M.B. V.M.


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L'Esercito Italiano verso il 2000

La seconda partizione comprende in alto !'arme di Roma, città nella quale il reggimento si è costituito nel 1936; nella parte inferiore è riportata !'arme di Udine: il castello è rappresentativo anche della Brigata mec. "Friuli", grande unità nella quale era inquadrato il 4° reggimento cr. all'epoca della concessione dello stemma. Il capo d'oro simboleggia la massima ricompensa al V.M. concessa alla Bandiera del reggimento

Comandanti Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

4° REGGIMENTO FANTERIA CARRISTA (1936-43) Col. Lorenzo D'Avanzo Col. Giovanni D' Antoni Col. Pietro Aresca Ten. Col. Teseo Madonna (int.) Col. Angiolo Costa Col. Giovanni Nurra Col. Teseo Madonna 4° REGGIMENTO CARRISTI (1953-58) Col. Col. Col. Col. Col.

Luigi Rocchi Michele Allerio Alberto Massa Gallucci Cirino Rubino Vittorio La Rosa

4° REGGIMENTO FANTERIA CORAZZATO (1958-75) Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Vittorio La Rosa Antonio Bisignani Mario Ardito Marcello Floriani Gaetano De Sole Armando Luciano

Giancarlo Di Giorgio Luigi Ferro Mario Zini Emilio La Viola Vincenzo Parrulli Carlo Tognini Tommaso Cavaliere

20° BATTAGLIONE CARRI "M.0. PENTIMALLI" (1975-91) Ten. Col. Francesco Antonacci Ten. Col. Giuseppe Nardone Ten. Col. Luigi Destefanis Ten. Col. Pietro Marchino Ten. Col. Massimo Bamocchi Ten. Col. Ferdinando Guidi Teo. Col. Pasquale Puglisi Ten. Col. Plinio Paoli Ten. Col. Giuseppe Valono Ten. Col. Giorgio Felci 4° REGGIMENTO

CARRI

( 1992)

Col. P. Ugo Paganini Col. Fernando Politano

Sedi 1936-43 1953-55 1955-58

Roma Roma Civitavecchia (RM)

1958 1992-93 1993

Legnano (Ml) Ozzano dell'Emilia (BO) Civitavecchia (RM)


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Carristi

31° REGGIMENTO CARRI Motto: "Ferro et corde frangit hostes". Festa: 15 aprile- anniversario del fatto d'armi di Kopliku (1941). Sede: Bellinzago Novarese (NO) - Caserma "Babini". Mostrina: rettangolare con fiam ma scarlatta a due punte su fondo di colore azzurro.

Origini e vicende organiche Il 15 luglio I 937 si forma in Siena il 31 ° Reggimento Fanteria Carrista con il I e II battaglione cr. di rottura (ceduti, rispettivamente. dal 3° e 4° reggimento f. cr.) ed il lll battaglione cr. d'assalto (già XXXI battaglione cr. "Cerboni" del 5° reggimento b.); il Il battaglione cr. raggiunge il reggimento nel mese di ottobre; il 30 novembre 1938 inquadra anche il VII battaglione cr. L del 3" reggimento f. cr. Soggetto a successive trasformazioni organiche, il 23 aprile 1939 i I reggimento viene inquadrato nella Di visione Corazzata "Centauro" ( 131 ") , unitamente ai Reggimenti 5° Bersaglieri e I 3 I 0 Artiglieria per D. cor. ed è poi trasferito in Albania. Comprende i battaglioni cr. L VIT e XXXI (già III) ed i battaglioni cr. MCCCXI e CCCXII (già I e II) , ques t'ultimi il 20 maggio sono trasferiti al 4° reggimento f. cr. in cambio dei battagl ioni cr. L VIII e X. Il CCCXII battaglione cr. L rientrato dal 4 ° nel corso del I 939 è inviato nel!' Egeo, a Rodi. Nell'apri le 1940 viene disposto un cambio di numerazione dei battaglioni a seguito del quale il 10 giugno il 31° risulta costituito dai battaglioni cr. L L 11, III e IV (già, rispettivamente VII, VIII, X e XXXI). Durante la permanenza in Albania riceve alle dipendenze tattiche anche il IV battagl ione cr. M 13/40 che poi entra nell'organico regg imentale per cui al rientro in Italia (settembre 1941 ), sciolti ii Il e IV battaglione cr. L, il cui personale confluisce nel LI battaglione cr. M 14/41 di nuova formazione, il 3 I O reggimento risulta formato da I e JIJ battaglione cr. L, IV e LI batt,-iglione cr. Me cp. cannoni c/a eia 20 mm. Nel prosieguo del conflitto è sottoposto ancora a variazioni organiche: il 21 novembre 1941 riceve dal deposito il XIII battaglione cr. M 14/41 formato il 28 agosto; il 15 gennaio 1942 distacca il I e III battaglione cr. L rispettivamente in Croazia ed in Montenegro; nel marzo 1942 il LI battaglione cr. M è trasferito al 133° reggimento f. cr. e nell ' agosto dello stesso anno riceve dal 4° reggimento f. cr. il XVII battaglione cr. Me dal deposito del 33° reggimento L cr. il XIV battaglione cr. M; nell'aprile 1942 trasferisce il IV ballaglione cr. Mal 133° reggimento r. cr. e presso il deposito si forma il I battaglione c/c divisionale assegnato alla Divisione "Superga" ed inviato in Tunisia. Altri battaglione c/c sono formati il JO settembre (CXXXVI) cd il 15 ottobre (CXXXI). Nel novembre I 942 il 3 I O reggimento f. cr. si porta in Africa Settentrionale con i battaglioni cr. M XIII, XIV, XVIl e XV (quest'ultimo formato nell'estate I 941 dal deposito del I O reggimento f. cr.). Il XIX battaglione cr. M 42, costituito il I O febbraio 1942, rimane distaccato in Italia e sarà poi sciolto l' 11 settembre 1943. Dopo aver preso parte alle operazioni in Tunisia il 31 ° reggimento f. cr. viene sciolto, per eventi bellici, il 18 aprile 1943; sotto la stessa data il comando di reggimento si ricostituisce in Siena e rimane in vita sino al l'8 settembre successivo allorché non avendo completato la ricostituzione viene disciolto a seguito dell'avvenuto armistizio. Il 31 ° Reggimento Carristi è ricostituito il 15 settembre 195 1, in Verona, ed incorpora il 1 batO taglione cr. (già JIJ battaglione del 132" reggimento cr.) al quale si uniscono, il I gennaio 1952 il II battaglione cr. ed il 15 febbraio 1953 il III battaglione cr.; dal I O ottobre 1955 il reggimento si trasferisce a Bellinzago Novarese. Nel dicembre 1958 diviene 31 ° Reggimento Carri ed anche i battaglioni assumono la stessa denominazione; il lII battaglione diviene lV dal I O febbraio 1959 ed il I 0 novembre 1963 è ceduto al 3° reggimento b. ìn cambio del XX battaglione bersaglieri che diviene


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L'Esercito Italiano verso il 2000

XXY lll. Il 3 1" rimane quindi fo rmato da I e II battagli one cr. e XXVJII battag lione bersaglieri sino allo scioglimento che ha luogo il 20 ottobre I 975 nel quadro della ristrutturazione dell'Esercito; le tradizioni reggimentali sono affidate al I battagl ione cr. che dal 2 1 ottobre divie ne autonomo e prende il nome di 1° Battaglione Carri "M.O . Cracco"; a lla nuova unità con decreto I2 novembre 1976 viene assegnata la Bandiera del 3 1° reggimento.Sul nuc leo del vecchio reggimento si forma la 3 1" Brigata Corazzata '·Curtatone·· (rimarrà in vita sino al l " nove mbre 1986. data in c ui eliminato il livello divisionale viene fo rmata la 31" Brigata Corazzata "Ce ntauro"). Ne ll'ambi to del riordinamen to della Forza Armata il battaglione perde la propria autonomia il 31 agosto 1993 ed il giorno successivo è inquadrato nel 31 ° Reggimento Carri c he si ricostitui sce in Bellinzago Novarese. Alla formaz ione della nuova unità concorre anche il personale del disciolto 101 ° battaglione cr. "M .0. Zappalà". Nel co rso del 1994 il reggimento è impegnato nel!' operazione. "Vespri Sic ili ani''. in concorso al manten imento dell'ordine pubb lico, dal 15 marzo al 14 aprile in provincia cli Palermo e dal 16 dicembre (fino al 15 febbraio 1995) in provinc ia cl i Caltanissetta. Personale del 3 1° è present.e in provincia di Cuneo dal 6 al 19 novembre in occasione dell'alluvione abbatt utasi nel Piemonte, per prestare soccorso al la popolazione.

Carnpagne di guerra e fatti d'arme Albania (1939): Seconda Mondiale ( I 940-43): - 1940-41 : fronte greco-albanese; .Jugoslavia - 1942-43: Africa Sctt.enrrionale - 1943: Tuni sia: El Guettar

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare

Medaglia d'Argento - Decreto /6 ottobre 1954 In sei mesi cli aspra, cruen ta campagna, con entusiastica baldanza e ardente spirito affrontava formidabili apprestamenti nemici; superava insidie e diffico ltà cli terreno: all ' avanguardia, nell' irrompere oltre la frontiera g reco-albanese: sulle posizio ni d i resistenza; in retroguardi a. nel le fasi di ripiegamento, ov unque più violenta era la lotta, non conoscendo limiti ne ll 'audacia e nel sacrificio. Aggirata la grande unità del la quale faceva parte, col generoso con tributo della sua gagl iardia rompeva il ce rc hi o cli fuoco creato dal nemico che. successivamente. sorprendeva e sgo min ava co n audaci puntate in profondità. Pronto ad osare l'inosab il e e lanc iati arditamente oltre il confi ne i suoi indomiti reparti, determinava il vittorioso esito della lotta, consacrando col sangue il fatidico motto de i carristi "ferrea mole, ferreo cuore''. Epiro - Albania meridionale - .Iugoslavia, 28 ottobre /940 23 aprile 1941. Al Merito Civile

Medaglia di Bronzo - Decreto / 0 dicembre 1970 In occasione di una violenta alluvione s i prodigava generosamente. con uomini e mezzi, in difficili ed estenuant i intervent i di soccorso alle popolazioni colpite, contribuendo validamente a con tenere e ridurre i disastrosi effetti della calamità. Provincia di Vercelli, 2 noven1bre - 20 dicembre 1968.

J\1edaglie d'Oro al Valor Militare Caporale GIOVANNI CRACCO: Tunisia. 11 aprile I943


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Carristi

Stemma Araldico Decreto 22 luglio 1974 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: partito semi troncato: nel l O cli rosso al centauro cli carnagione tenente una freccia tesa sull'arco; nel 2° cli nero e cli rosso al leone d'oro passante ciel Montenegro; nel 3° d'azzurro al si lfio d'oro di Cirenaica b. COROl\TA TURRITA. c. ORNA1WENT!: (1) Lista bifida: d' oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "FERRO ET CORDE FRANGIT HOSTES". (2) Nastro rappresentativo della ricompensa al Valore: annodato nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendente svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scucio.

Sintesi della blasonatura Nella prima partizione lo smalto rosso è dedicato alle caratteristiche proprie elci reggimento: ardi mento ed eroismo; il Centauro richiama il nominativo della grande unità corazzata della quale il 31 ° ha fatto sempre parte. Nella seconda partizione la parte superiore, con i colori cli Albania (rosso e nero) ed il leone elci Montenegro, ricorda il teatro di operazioni greco-albanese e jugoslavo ove il reparto ha meritato una M.A.V.M.; nella parte inferiore con lo smalto azzurro (colore dei nobili ideali e dell'onor militare) il silfio riassume il legame storico del reggimento con l'Africa Settentrionale ove i suoi carristi si sono battuti con valore.

Comandanti 3I

O

Col. Cesare Pensabene Col. Ernesto Cocco Ten. Col. Gastone Ferrnri (int.) Co l. Tito Podcligue Col. Nicola Repole Col. Giuseppe De Vita Col. Antonio BonCanti

REGGIMENTO FANTERIA CARRIST;\ ( 1937-43)

tvlagg. Gaspare Raffo (int.) Col. Mario B izzi Col. Angelo Costa Col. Ugo De Lorenzis Col. Gaspare Raffo 3 1° REGGIMENTO FANTF.Rl1\ CARRISTA ( 1943) Col. Paolo Fonnenti 31 ° REGGIMENTO CA.RRTSTI ( 1951-58) Col. Paolo Gaspari Col. Proto Cadoni Col. Alberto de Al faro Querini Col. Goffredo Fiore Col. Francesco Andreani Col. Gastone Cìrassi 3 1° REGGIMENTO CARRI ( 1959-75 ) Col. Gastone Grassi Co l. Leonello Ghergia Col. Raffaele Pellecchia Col. Renato Ronga Col. Gaetano Marano Col. Giorgio Grenga Col. Mario Di Palma

l O BATTAGLIONE CARRI "'M.0. CRACCO" ( J 975-93)

Ten . Col. Angelo Di Giovanni Ten. Col. Mario Goggi Ten. Col. Paolo Tarchi Magg. Gaetano Gallitelli Magg. Francesco Laporta Ten. Col. Francesco Otti Ten. Col. Sergio Morelli Ten. Col. Aldo Caccavale Ten . Col. Giovanni Giusto Ten. Col. Gabriele Di Marzio Ten. Col. Carminantonio Del Sorbo Ten. Col. Gian !'vlarco Chiarini Ten. Col. G. Andrea Maria Pieri 3 IO R EGCìlM El\1TO CARRI ( 1993) Co l. Antonio Verso

Sedi 1937-39 1951 -55

Siena Verona

1955

Bellinzago Novarese (NO)


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L'Esercito Italiano verso il 2000

32° R EGGI1\IIENTO CARRI Motto: "Ferrea mole ferreo cuore". Festa: 8 febbraio - anniversario dei combattimenti in Africa Settentrionale ( 1941) Sede: Tauriano (PN ) - Caserma "Forgiarini". Mostrina: rettangolare con fi amma scarlatta a due punte su fondo cli colore azzurro.

Origini e vicende organiche Il 15 settembre 1936, con lo scioglimento ciel preesistente Reggimento Carri Armati vengono formati quattro reggimenti Carristi. Il 2° Reggimento Fanteria Carrista si costituisce in Montorio Veronese con il lll battaglione cr. di rottura "Matter" (poi denominato cr. Medi) e tre battaglioni cr. cl ' assalto (poi denominati cr. Leggeri): IV "Monti", V "Venezian" e XI "Gregoretti", tutti battaglioni dipendenti in precedenza dal Reggimento Carri Armati. Nel 1938 il 2° assume alle proprie dipendenze anche il XXII battaglione cr. L "Coralli" di stanza a Trento presso la Divisione Motorizzata "Trento". Dal JO dicembre 1938 il comando, il deposito ed il IIl battaglione cr. M danno vita al 32° Reggimento Fanteria Carrista e contemporaneamente: i battaglioni IV e XXII passano al l" reggimento f. cr., V e Xl passano al 3° reggimento f. cr.; trasformato il UJ battaglione in CCCXXI battaglione cr. M entrano nel nuovo reggimento il CCCXXll battaglione cr. M (già JV battaglione del 1° reggimento), il CCCXXIII battagl ione cì-. M (già V battaglione del 4° reggimento) ed il XXI battaglione cr. L (già del 3°). Il reggimento viene assegnato alla Brigata, poi Divisione Corazzata "Ariete". Nel novembre 1939 il CCCXXIU battagl ione passa al 1° reggimento f. cr. in cambio del IIl battaglione cr. L, ed i battaglioni CCCXXI e CCCXXII sostituiscono i carri M 21/30 con g li M 11/39. A seguito del cambio di numerazione disposto nell' aprile 1940, il 32° reggimento all'i niz io del secondo conflitto mondiale risulta formato dai battaglioni cr. MI (già CCCXXI) e II (già CCCXXII), III Le IV L (già XXI). Nell ' agosto 1940 il reggimento riceve dal 1° i batt.aglioni I e II cr. Le cede al 4° i ballaglioni 1 e II cr. M che sono trasferiti in A.S. ; in sosti tuzione cli quest'ultim i si form a il I battaglione cr. M 13/40. Successivamente il deposito del 32° costituisce il IV battaglione cr. M 13/40 (inviato in Albania presso la Divisione "Centauro"); il lll e V battaglione cr. M 13/40 (trasferiti in A.S.); mentre i battaglioni III e IV cr. L sono disciolti . Nel gennaio 1941 il comando del 32° è anch ' esso inviato in Africa Settentrionale unitamente ai battaglioni I, II e III cr. L;il II e V battaglione cr. M già impegnati nelle operazioni e duramente provati, sono sciolti per eventi bellici nel febbraio 1941 e medesima sorte segue anche il I battaglione cr. M che opera con la Brigata Corazzata Speciale. Sempre in febbraio giungono al reggimento il Vll battagl ione cr. M I 3/40 (proven iente dal deposito reggimentale) e la compagnia cannoni da 37/45 (materiale tedesco) quindi nell ' aprile dello stesso anno inquadra !'VIII battaglione cr. M 13/40 che trasferisce però, assieme al VII, il 3 I agosto al 132° reggimento f. cr. di nuova formazione; pertanto il 32° prosegue nelle operazioni con i soli battaglioni carri leggeri. Sernpre in aprile il deposito reggimentale forma il XIII battagl ione cr. M 13/40 che nel mese cli luglio viene inviato in A.S. al 132° reggimento f. cr. per sostituire J'VIII battaglione distrutto in combattimento. Inoltre nell' ottobre 1941 viene costituito in A.S. il Lll battaglione cr. M 13/40 per essere posto a disposizione del C.A . di Manovra. Soppresso in data 3 1 dicembre 1941 , dal 16 gennaio 1942 il 32 ° reggimento cede perso nale e mezz i al 12 ° Autoraggruppamento di Tripoli per la costituzione di un Centro Addestramento Carristi. il rimanente personale, ridotto al solo nucleo comando di reggimento, il 20 febbra io 1942 rientra in Italia, alla sede di Verona. li comando del 32" e la compagnia comando reggimentale sono nuovamente formati il 20 settembre 1942 ed inviati in Sardegna, presso il Xlll C.A., per inquadrare i battaglioni Il cr. L (ciel 33° reggi mento f. cr.), XIII cr. Le CC cr. SOMUA ai quali si aggiungono, un mese dopo, quattro compagnie motomitraglieri (8\ 9\ 1I• e I 3") in occasione dell'assegnazione del reggimento al Raggruppamento Motocorazzato del Xlll C.A.. Nel novembre successivo il XIII battaglione cr. L è trnsferito in Corsica ove si trova anco-


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Carristi

ra 1'8 settembre 1943 (inquadrato nella Divisione "Cremona"). Nel corso del 1943 vengono assegnati al 32° reggimento f. cr. il DLXI gr. smv. da 75/18 (il 23 marzo), il XVI battaglione cr. M42 (destinato in un primo momento al 1° reggimento, raggiunge il 32° il 6 maggio), il XVIII battaglione cr. M 15 (il 27 giugno). Il 20 marzo 1944 il reggimento si scinde per ricostituire il 132" reggimento f. cr. e rimane formato dal I battaglione cr. M (già XVI), II battaglione cr. M (già XVIII), III battaglione cr. SOMUA (già CC), IV battaglione motomitraglieri, V gruppo smv. da 75/18 (già DLXI). Inquadrato con il 132° pella Divisione "Granatieri", resta in vita sino al 31 agosto 1944 allorché viene sciolto ed il personale è impiegato per la formazione ciel 514° battaglione guardie del l O reggimento guardie. Nel dopoguerra, il 32° Reggimento Carri si riforma in Pordenone il I O marzo 1964 ed incorpora il O I luglio il III e V batt!1glione cr. e dal 20 ottobre successivo anche il XXIII battaglione bersaglieri e tale rimane sino allo scioglimento che ha luogo il 30 settembre 1975 nell'ambito della ristrutturazione dell'Esercito; le tradizioni reggimentali sono affidate al IIl battaglione cr. che nella stessa data diviene autonomo e prende il nome di 3° Battaglione Carri "IVI.O. Galas"; alla nuova unità con decreto 12 novembre 1976 viene assegnata la Bandiera del 32°. Nell'ambito del riordinamento della Forza Armata il battaglione perde la propria autonomia il 25 agosto 1992 ed il giorno successivo è inquadrato nel 32° Reggimento Carri che si ricostituisce in Tauri ano. Alla formazione della nuova unità concorre anche il personale del disciolto 5° battaglione cr. "M.0. Chiamenti". Il reggi mento partecipa alla missione di pace in Somalia, inserito nel contingente italiano "ITALFORCE IBIS" meritando la Medaglia di Bronzo al Valore dell'Esercito. Un battaglione di formazione concorre dall' 11 novembre al 1° dicembre 1994 alle operazioni di soccorso in favore delle popolazioni alluvionate del nord Italia.

Campagne di guerra e fatti d'arme Seconda :Mondiale (1940-43): - 1940-4 1: Africa Settentrionale: Egitto, Bardia, Agedabia, Tobruk - 1943-44: Territorio metropolitano: Sardegna Liberazione (1943-45): - 1943: Sardegna

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare

Medaglia d'Oro - Decreto 12 dicembre 1953 Durante due mesi di tormentato periodo cli operazioni in A.S., lanciato contro un avversario che alla preparazione ed all'esperienza univa una schiacciante superiorità in armi corazzate, si impegnava oltre ogni lim ite di resislenza e cli sacrificio. Nella difesa di Bardia sacrificava una intera compagnia, distrutta carro per carro, in lotte impari ed estenuanti ed infliggendo sanguinose perdite a uomini e mezzi avversari. Mutilato di questi suoi elementi, il battag lione continuava sempre in attacco e sempre animato dallo stesso indomilo tenace spirito offensivo, anelando unicamente ad affermare, a costo della propria distruzione la superiorità del soldato italiano ed imponendosi all'ammirazione dell'avversario. Consapevoli ciel loro destino e ben più grandi della loro sfortuna, i carristi del III battaglione M I 3, sapevano immolarsi serenamenre alla pura beltezza del dovere e cieli ' onore, talché la loro unitù veniva tutta praticamente distrutta. Egitto - Marmarica (A.S.), 9 dicembre 1940- 8/ebbraio 1941. (Al!!! battaglione carri "M"). Al Valore dell·'Esercito Medaglia d'Argento - Decreto 4 gennaio 1978. Direttamente coinvolto nel grave terremoto che colpiva il Friuli, interveniva tempestivamente in soccorso delle popolazioni colpite con tutte le risorse di uomini e di materiali. In condizioni di estrema difficoltà ed a rischio della propria incolumità per il perdurare delle scosse e dei crolli, si prodigava in


f,'Fsnci10 !wliano verso il 2000

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un generoso slancio di fraterna solidarietà nel soccorso dei feriti e elci sepo lti dal le macerie, contribuendo a ridurre i dan ni provocati dalla sciagura e ad infondere sicurezza e fidu cia ai sinistrati. L'opera svolta ha riscosso il plauso de ll e Autorità e la gratitudine del la popolazione soccorsa e so llevata da lle immed iate soffere nze. Friuli, 6 magJJÌO /976 - 30 aprile !977. (Al 3 c battaglione rnrri "lvi.O. Golos").

Medaglia di Bronzo - Decreto 5 onohre /CJ<J4. Il 32° Reggimento carri ha partecipato con proprie forze . inquadrate nel contingente italiano impegnato in Somalia. alle operazioni cli soccorso e protezione alla popolazio ne martoriata dal la guerra civile. Per circa quindici mes i. operando cliuturnarne nte, in oggettive difficoltà ambientali ed in condizioni di particolare sensibili tà operativa, le sue unità hanno sempre evidenziato elevate capacità professi onali e altissi mo senso del dovere e d imostrato, in ogni c ircostanza, la capacità cli discrirnin are le loro reazioni , evitando ogn i inutile spargimento di sangue. Con i propri meni le unità hanno garanti to una ecceziona le corn ice d i sicurezza e fron teggiato moltep lic i eme rge nze d iventando così punto cli sic uro riferimento per tutte le forze del contingente. Chiaro esempio cli gra nde periz ia ed estremo valore che ha concorso ad elevare e nobilitare il pre sti gio elci l' Eserc ito ita li ano sia in Patria sia all 'estero. Sonwlia, 29 dicernbre /992 - 15 mur-::. o /994.

Medaglie d'Oro al Valor Militare Sergente Maggiore BRUNO (ì;\LAS: ACrica Settentrionale. 3 gennaio 194 1 Tenente UGO PASSALACQUA: Grecia, 26-27 gen naio 1941 Maresciallo CARLO CH!AMEI\TI: Jugoslavia, I 5 aprile 1941 Sergente RINALDO ARf\ALDI: Zona vicentina. 8 sellembre 1943 - Bosco Nero di Granezza. 6 settembre 1944

Stenirna Araldico Decreto 12 aprile 1965 (aggiornato in base a quanto d isposto dallo SME con circ . 121 elci 9.2.1 987 - Giornale Ufficiale del 14.2. 1987). a. SCUDO: partito - semitroncato: a) d'argento alla banda cli rosso attraversata da una Lesta d'ariete innestata ad una trave spezzata: b) cl ' a7.7urro alla croce patente d'a rgento (Verona): c) cli rosso alla fascia d'a rgento attraversala da un portone d' oro aperto ciel campo. sc rezi ato d'argento nell ' architrave, e uscente da uno specch io d' acqua d'azzurro onclato d'arge nto (Pordeno ne). li tutto abbassato ad un capo d'oro con il quartier franco d'azzurro caricato da un silfio d'oro rec iso, sormontato eia una ste lla d'argen lo (5). b. CORONA TURRITA. c. ORN;\MENTI: ( 1) Lista bifida: d' oro, svolazzante. collocata sotto la punta de llo scucio. incurvata con la concavità rivolta verso l'alto. riportante il mollo '·FERR EA MOLE FERREO CUORE". (2) Nastri rappresentativi de ll e ricompense al Va lo re: annodati nella parte centrale non visibi le della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blason.atura Ne lla prima parti7.ione sono inseriti su smalto d'argento (simbolo di gioventù) la "banda di rosso" (simbolo del sangue versar.o) e la tes ta di Ariete (a ricordo de l nome assegnato alla grande unità nella quale ha operato il reggime nto e che ne sottolinea anche il travolgente impeto). Nella seconda partizione fi g urano in a lto !'arme di Verona, per il vincolo territoriale del 12° con la citt~t ove si è costituito nel 1936; in basso l' annc cli Pordenone per analogo vinco lo terri toriale con la ci ttà ove il 32° si è ricostituir.o ne l dopoguerra. Il capo d' oro simboleggia la massima ricompensa la V.M . meritata dal lii ballaglione de l reggimento in Africa Settentrionale, come evidenziato dal silf'io cli Cire nai ca e dalla ste lla riportati ne l quartier franco.


Carri.ili

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Com,andanti Col. Luciano Tonelli Col. Ennio Di Francesco Col. Franco Alberani

2° R!::GGTMEKTO FANTERIA CARRISTA ( 1936-38) Col. Roberto Olmi Col. Livio Negro 32" REGGIMENTO FANTERIA C ARRJSTA ( 1938-44) Col. Col. Col. Col. Col. Ten. Col.

3° 8AfTAGUOI\E CARRI ''M.0. GA.LAS" ( 1975-92) Tcn. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten, Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Tcn. Col.

Livio Negro Pietro Aresca Giovanni D' Aptoni Alvise Brunetti Fernando Ferrari Col. Amedeo D' Aiello Ercole Calvi

32° RECGIMENTO CARRI (1964-75) Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Luigi Fiore Giulio Tritoni Michele Girardi Antonio Cacopardo Giuseppe Pachera Francesco Vitali

Roberto Altina Antonio D'Amaro Filippo Di Lucrezia Alberto Ficuciello Lu igi Di Biase Domenico Schipsi Matteo Morana Donato Gabellone Giacomo Testa Dino Baston Antonio Bartelloni Mauro Moscatelli Andrea Caso

32° REGGlMENTO CARRI ( 1992) Col. Amedeo Vicinanza

Sedi 1936-43 1964-68

Verona Corclenons (PN)

1968

Tauriano (PN)


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L'Esercito Italiano verso il 2000

33° REGGIMENTO CARRI Motto: "Aere Perennius". Festa: 1° ottobre - anniversario della costituzione della Specialità (1941). Sede: Ozzano dell'Emilia (BO) - Caserma "Gamberini". Mostrina: rettangolare con fiamma scarlatta a due punte su fondo di colore azzurro.

Origini e vicende organiche li 6 novembre l 939 si costituisce in Parma il 33° Reggimento Fanteria Carrista con i battaglioni cr. L XXII e XXIIl (del I O reggimento f. cr.), VI e XXXII (del 3° reggimento f. cr.). La nuova unità è inquadrata nella Divisione Corazzata "Littorio" ( I 33") unitamente ai Reggimenti 12° Bersaglieri e 133° Artiglieria per D. cor.. Nell'aprile 1940 viene disposto un cambio di numerazione per cui all'inizio del secondo conflitto mondiale i battaglioni sono numerati I, II, III e IV. Trasferito il I battaglione in Africa Settentrionale il 22 dicembre 1940 viene disposta la costituzione in seno al 33° dì un altro I battaglione su cr. M che diviene Vl battaglione cr. MI3/40 ed è inviato anch'esso in A.S .. li reggimento rimane pertanto formato da tre battagl ioni I, Il e l1I (già rispettivamente II, IIJ e IV) cr. L. Il 30 lugl io 1941 viene soppresso il IIJ battaglione e le sue due cp. sono assorbite dal I e TI battaglione; nel successivo mese cli agosto il deposito costituisce il XIV battaglione cr. MI3/40. In ottobre i due battaglione cr. L sono inviati in Sardegna ed il 27 novembre 1941 il comando di reggimento lascia la Divisione "Littorio" (sostituito dal 133° reggimento f. cr.) e passa alle dipendenze ciel Comando Zona Militare cli Piacenza avendo ancora con sé il XIV battaglione cr. M, il battaglione addestramento ed i battaglioni complementi 433° e 434°. Dal I O febbraio 1942 il 33° è trasformato in reggimento cr. M su comando e cp. c/a da 20 mm; XVII, XVlll e XIX battaglione cr. M; tuttavia dì questi riceve solo il XVIII battaglione dal 3° mentre il XVII passa dal 4° al 31 ° ed il XIX rimane presso il 31 °. li 24 aprile 1942 il deposito costituisce il IV battaglione smv. da 47/32 assegnato poi alla Divisione "Livorno" alla quale vengono inviati anche il CXXXIII ed il CCXXXITJ battaglione smv. da 47 /32 costituiti il l O maggio ed il 1° ottobre successivi. Tali battaglioni troveranno impiego in Sicilia: il IV battaglione smv. c/c, con la Divisione "Livorno"; il CXXXIII battaglione smv. c/c nel raggruppamento mobile "Ovest" (Gruppi Mobili "A", "B" e "C"), citato dal Bollettino di Guerra n. 1162 del 31 luglio 1943. Tn particolare, il cdo battaglione costituisce U cdo del Gruppo Mobile "B" e le cp. operano decentrate fra i singoli Gruppi Mobil i; il CCXXXIII battaglione smv. c/c, assegnato alla 206" Divisione Costiera, che sì sacrifica interamente nella difesa dell'isola. Fra gli eroici caduti il Comandante Maggiore Elena e il Sottotenente Scapuzz ì. Nell'agosto 1942 il XIV battaglione cr. M è trasferito dal deposito al 31 ° reggi mento f. cr. ed alla fine dello stesso mese il reggimento inquadra i batt.aglìonì XVIII cr. M 15, 433° e 434° cpl., LVII smv. da 75/34; un ultimo movimento avviene il 27 giugno 1943 con il trasferimento del XVIII battaglione al 32° reggimento in Sardegna. L'8 settembre I 943 , in seguito agli eventi determinati dall'armistizio, il 33° reggimento f. cr. dislocato nella zona di Fidenza (Parma) è sciolto. Il 1° settembre l 964 viene costituito a Civitavecchia il VI Battaglione Carri, inserito nel I O reggimento bersaglieri cor. della Divisione Corazzata "Centauro". Il VI Battaglione Carri riallaccia le proprie origini al VI Battaglione Carri cl' Assalto formato in Bologna il I O giugno I 935 presso il Reggimento Carri Armati. Presa la denominazione dì VI Battaglione Carri d'Assalto "Lollini", dal 15 settembre 1936 è trasferito al 3° reggimento f. cr. ove rimane sino al 6 novembre 1939 allorché transita nel 33° reggimento f. cr.. Il battaglione tramanda pure le tradizioni del Vl Battaglione Carri M I 3/40 costituito con circ. 0/14450 in data 21 dicembre 1940 e destinato in Africa Settentrionale. L'unità è completata nel gennaio 1941 con il personale del I battaglione cr. L in ricostituzione presso il 33° reggimento f. cr.. Sbarca in Libia nel


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Carristi

gennaio 1941 ed opera alle dipendenze tattiche prima del Raggruppamento " Bignami" poi ciel Raggruppamento "Bergonzoli" (Brigata Corazzata "Babini" ed unità varie) infine alle dirette dipendenze del Comando Armata. Sciolto il 6 febbraio 1941 dopo essersi interamente sacrificato nel tentativo di aprire il passo ai resti della I o• Armata, nei combattimenti tra il km 40 e il km 55 della Balbia a nord di Agedabia contro la 7a Divisione Corazzata inglese. Su uno dei suoi carri viene mortalmente colpito il Gen. Tellera, Comandante cieli' Armata, Medaglia d'Oro alla memoria, che guidava personalmente l'attacco. Con la ristrutturazione cieli' Esercito dal 1° ottobre I 975 il VI htr. cr. prende i I nome di 6° Battaglione Carri "M.O. Scapuzzi" ed a seguito dello scioglimento del I O reggimento b. che avviene il 3 l ottobre 1976 il battaglione assume fisionomia autonoma. Con decreto 12 novembre alla nuova unità viene assegnata la Bandiera del 33° reggimento f. cr. Nell'ambito del riordinamento della Forza Armata il 31 agosto 1993 il battaglione perde la propria autonomia e cede la Bandiera al 33° Reggimento Carri che si ricostituisce il giorno successivo in Ozzano dell'Emilia e nel quale confluisce l' 11 battaglione cr. "M.0. Calzecchi". (li battaglione cr. "M.0. Scapuzzi" viene inquadrato nel 4° reggimento cr. che prende sede a Civitavecchia il 1° settembre 1993 ). Personale del reggimento partecipa dal novembre l 993 al marzo 1994 ali' operazione umanitaria IBIS, in Somalia, quindi dal 25 maggio al 25 luglio 1994 personale e mezzi del 33° sono impiegati nel1' operazione "Vespri Siciliani", in concorso al controllo del territorio nel settore Ragusa.

Campagne di guerra e fatti d'arme Seconda Mondiale (1940-43): 33° reggimento f. cr. - 1940: fronte alpino occidentale (giu.) - 194 1: Venezia Giulia - Croazia, Dalmazia - l 942-43: territorio metropolitano VI battaglione cr. M 13/40: - 1941: Cirenaica (gen.-feb .) IV - CXXXIII - CCXXXIII battaglione smv e/e da 47/32 - 1943: Sicilia

Medaglie d'Oro al Valor Militare Sottotenente LUIGI SCAPUZZJ: Sicilia, 10-22 luglio 1943 Sottotenente MARIO ALLEGRETTI : Saltino sul Secchia, I O aprile I 945

Stemma Araldico Decreto 15 giugno 1977 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 del 9 .2. I 987 - Giornale Ufficiale del 14.2. l 987). a. SCUDO: Inquartato in croce di S. Andrea. Nel primo di rosso all'aquila normanna dal volo abbassato di Sicilia; nel secondo d'azzurro a tre teste cli leone d ' oro linguate e coronate all'antica dello stesso (Dalmazia); nel terzo cli rosso al silfio d'oro reciso di Cirenaica; nel quarto d' oro alla croce d'azzurro (Parma). b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scucio, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "AERE PERENNIUS".

Sintesi della blasonatura I O e 3° quarto:

su smalto di rosso (simbolo di valore, ardire e sacrificio) è stato rappresentato il legame storico del 33° reggimento con la Sicilia (nel 1°, a ricordo ciel sacrificio dei battaglie.mi IV, CXXXJJI e CCXXXIII) e la Cirenaica (nel 3", in memoria dei caffisti del VI battaglione cr.)


L'Eserci10 fwfiano verso il 2000

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2° quarto:

4° quarto:

su smallo azzurro (simbolo di amor cli patria e lealtà) !'arme di Dalmazia, terra ove il 33° ha operato nei l 94 l . l' arme di Parma ricorda il legame territoriale esistente fra il reggimento e la città ove lo stesso si è costituito nel 1939.

Conwndanti Magg. Antonio Tabaldo Ten. Col. Corrado Lauricella Ten. Col. Francesco Zanlungo Tcn. Col. Domenico Gaetani Ten. Col. Vincenzo Cioffi Ten. Col. Sergio Russo Ten. Col. Mario Campoccia Ten. Col. Brenno Tesori Ten. Col. Bruno Battis tini Ten . Col. Mario Gaglini Ten. Col. Biagio La Rosa Ten. Col. Massimo De Maggio Ten. Col. Michele De Maio

33° REGGIMENTO FANTERIA CARRISTA (1939-43) Col. Ugo De Lorcnzis Col. Mario Martinelli Ten. Col. Guido Cornelli Col. Ugo Bolclrini

6" BATTAGLIONE CARRI "M.0. SCAPUZZJ" ( 1976-93) Ten. Col. Vincenzo di Bisceglie Ten. Col. Francesco Vitali Ten. Col. Lucio di Liberto Ten. Col. Tommaso Cavaliere Ten. Col. Vittorio Luzzi Ten. Col. Gianfranco Riccio Ten. Col. Nicola Marone Ten. Col. Giovanni Mento Ten. Col. Giorgio Scalise

33° R EGGIMENTO CARRI (1993) Col. P. Ugo Paganini Col. Anselmo Donnari

Sedi 1939-43 I 976-93

Parma Civitavecchia (RM)

1993

Ozzano dell'Emilia (BO)


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Carristi

63° R EGGI1\!1ENTO CARRI lv/otto: "irriducibi le sempre" . Festa: 11 dicembre - anniversario del combattimento cli Bug-Bug (1940). Sede: Cordenons (PN) - Caserma "Dc Carli". Mostrina: rettangolare con fiamma scarlatta a due punte s u fondo di colore azzurro.

Origini e vicende organiche . . Il 20 ottobre 1939 viene formato in L ibia, a Barcc, presso il deposito ciel 158° Reggimento Fanteria, un Battaglione Carri d ivis ionale per la Di visione "Cire ne" (63"), che nel maggio 1940 presa la de no minazione cli LXIII Battaglione Carri L viene trasferito in M armarica; destinalo al Raggruppamento di Manovra, ne l luglio pass a alle d ipendenze de l 4 ° reggimen to L cr. IJ 30 agosto 1940 il battaglione, immesso nel 1° Raggruppamento Carrista, prende parte ali' avanzata su Sidi e l Barrani. Inquadrato ne l sistema difens ivo de ll a Divisione "Catanzaro", a protezione ciel centro logi stico di Bug- Bug, concorre a fronteggiare la prima offen s iva brit annica c he ha inizio il 9 dicembre 1940. L' unità è sopraffatta dopo due giorni cli d ura lotta ed i superstiti ripiegano prima s u Bardia, q uindi su Tobru k ove il 20 gennaio J 941 confluiscono ancora nel 4 ° reggimento f. cr. e prendono parte alla di fesa della piazzaforte. Dopo tre giorni cli duri combattime nti il battaglione vie ne considerato sciolto a causa delle perdite subite. Il 2 dicembre 1958 viene costituito in Visco (Udi ne), éon personale e mezzi provenienti dal d isciolto 111 gr. sqcl. ciel reggimento "Nizza Cavalleria", il IIJ Battaglione Carri inquadrato nel 59° reggi mento f. "Calabria". L' unità dal 24 maggio I 961 prende la denominazione cli LXIII Battaglione Carri ed il I" marzo 1964 assume fis ionom ia autonoma quale s upporto della Divisione "l\'1antova". T rasferito il 3 I luglio 1968 a Cordenons (Pordenone), con la ristrutturazione dell' Esercito dal I O novembre 1975 diviene 63° Battaglione Carri "M.O. Fioritto" . È inquadrato nella Brigata mec. "Isonzo" e con decreto 12 novembre J 976 gli viene concessa la Bandiera di guerra. Ne ll'ambito del riordinamento della Forza Armata il battaglione perde la propria autonomia l' 11 settem bre 199 1 ed il giorno success ivo dit vita (in fase sperimentale) al 63° Reggimento Carri "M.O. Fioritto". La costitu zione della nuova unità viene sancita in data 12 sette mbre 1992 quale 63° Reggimento Carri. Dal 4 al 17 settembre I 992 il reggi me nto partecipa nel Nuorese, al la operazione " Forza Paris"e nel 1994 è in Sicilia per l' operazione ·'Vespri Siciliani" , in concorso al controllo del territorio, dal 14 gennaio al 19 marzo ccl ancora dal 27 novembre a l 29 gennaio 1995 .

Campagne di guerra efàtti (l'arme Seconda Mondiale (1940-43) -

1940-41:

Africa Settentrionale: Sidi e! Barran i, Bug-Bug, Tobruk.

Ricmnpense alla Bandiera Al Valore dell'Esercito

Medaglia di Bronzo - Decreto 4 gennaio 1978 In occasione del disas troso terre moto che colpiva i! Friuli , accorreva prontamente in soccorso delle popola7.ioni colpite. Prodigandosi con uomini e con men i in coraggiosi ed efficaci interventi , assicurava ai s inistrati ogni sostegno materiale e morale, in fraterna solidarietà umana e viva testimonianza cli alto spirito cli abnegazione . Friuli. 6 - 15 rnaggio 1976.


L'Esercito Italiano verso il 2000

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Stemma Araldico Decreto 15 oltobre I 976 (aggiornato in base a q uanto d isposto dallo SME con ci rc. 121 ciel 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14 .2.1 987). a. SCUDO: Cuneato. Il primo d'argento, il secondo d'azzurro al silfio d 'oro reciso di Cirenaica b. CORONA TURRITA.

c. ORNAMENTJ: ( 1) Lista bi fida: cl' oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scucio, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "IRRIDUCIBILE SEMPRE". (2) Nastro rappresentativo della ricompensa a l Valore: annodato nella parte centrale ,ion visibile deJla corona turrita, scende nte svolazzante in sbarra dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della hlasonatura La parte superiore dello scudo è d'argento, s imbolo cli gioventù, in riferimento al breve periodo di vita del LXIII battaglione cr. L, anche se denso di episodi di eroismo e ardimento. Nella parte inferio re, su smalto azzurro s imbolo di amor di patria e valor mi litare, è riportato il s ilfio di Cirenaica a ricordo sia della regione ove il battaglione si è costituito sia de l fronte ove ha combattuto e trovato gloriosa fine .

Comandanti LXIII BATTAGLIONI CARRI L ( I 939-4 I) Magg. Mario Bianchi Cap. Edoardo Appierto

JTl BATTAGLIONE CARRI (1958-61) Magg. Luigi Cuoco Magg. Mario Vic ini

LXIII BATTAGLIONE CARRI (1961 -64) Magg. Antonio Cacopardo Ten. Col. Carmelo Brizzi T en. Col. Gabriele Servilio

LXIII BATTAGLIONE CARRI (1964-75) Ten. Col. Piero Celletti Ten. Col. Alberto Hernandez Ten. Col. G iovanni Cubaclcla Ten. Col. Riccardo Dibitonto Magg. Elio Calcopietra

Ten. Col. Mario Buscemi Ten. Col. Carlo M inelli

63° BATTAGLIONE C ARRI "M.0. FIORITTO" (1975-9 1) T en . Col. Carlo Minelli T en. Col. Francesco Ingargiola T en. Col. Francecso Celano Ten. Col. Domenico De Maria Ten. Col. Ermanno Spagna Ten . Col. Enzo Pignato T en. Col. Ottaviano Di Nucci Ten. Col. Fil ippo Petrera T en . Col. Ivo Giust 63° REGGilvlEl'-tID CARRI "M.0. FlORllTO" ( 199 1-92) Col. Roberto Ratti

63 ° REGGIMENTO CARRI ( 1992) Col. Roberto Ratti Col. Ottaviano D i Nucci

Sedi 1958-68

Visco (UD)

1968

Corde nons (PN)


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Carristi

131° REGGIMENTO CARRI Motto: "D'acciaio anche i cuori" Festa: I O ottobre - anniversario della costituzione della Specialità ( 1927). Sede: Persano (SA) - Caserma "Capone". Mostrina : rettangolare con fiamma scarlatta a due punte con fondo di colore azzurro.

Origini e vicende'organiche Il 27 luglio 1941 sì costi tuisce in Siena, presso il deposito ciel 31 ° reggimento f. cr., il 131 ° Reggimento Fanteria Carrista nel quale vengono inquadrati ì battaglioni cr. CI e CII , con materiali Renault R35, e CC con mezzi Somua, tutti dì origine frencese, ceduti dal 4 ° reggimento. Il 15 agosto successivo il reggimento dislocato in Friuli è inserito nella Di visione "Centauro" ove affianca i Reggimenti 1° e 5° b., 31° f. cr., 131 ° a. per D. cor.. Nel gennaio I 942 il reggimento, reso autonomo, è inviato in Sicilia alle d ipende;,ze del XVI C.A., ad eccezione del CI battaglione assegnato al Xll C.A. e del CC battaglione che è trasferito in Sardegna al XIII C.A .. Nel corso delle operazioni in Sicilia ì battaglioni CI e CII sono articolati in compagnie operanti con gruppi mobili. A metà agosto 1943 ìl comando del reggi mento, con gli elementi superstiti delle varie compagnie inglobate in un battaglione d i formazione, si porta sul continente; dal I O settembre J 'unità, in corso di riorganizzazione a Siena ( è previsto che debba inquadrare il gruppo carri "Leonessa" ed ìl XIX battaglione cr. M), è assegnata alla ricostituita Di visione ."Centauro" ma è poi sciolta a segui to degli eventi determinati dall'armistizio dell'8 settembre. Dal 1975 ne tramanda le tradizioni il 101 ° battaglione cr. "M.O. Zappalà". Il 101° battaglione discende dal CI Battaglione Carri R 35 formato presso il deposito del 4 ° reggimento f. cr. il 15 g iugno 194 J, per trasformazione del I battaglione cr. R 35, e trasferito il 27 luglio successivo al 131 ° reggimento f. cr. , unità della quale segue poi le vicende sino allo scioglimento dell'agosto 1943, in Sicilia, per eventi bellici. Il l O gennaio 1953 il CI Battaglione Carri viene ricostituito in Pinerolo come unità autonoma e nel successivo mese d i luglio è trasferito a Vercelli. Dal 1° ottobre 1956 passa alle dipendenze del IV C.A. e prende sede a Verona ove rimane sino allo scioglimento che avviene il 31 dicembre 1963. Il personale confluisce nel III batlaglione del ricostituito 32° reggimento cr. . Con la ristrutturazione dell'Esercito, il 21 ottobre 1975 viene formato in Bell inzago Novarese il 101° Battaglione Carri "M.O. Zappalà". Alla nuova unità viene assegnata con decreto 12 novembre I 976 la Bandiera del 131 ° reggimento f. cr. ciel quale tramanda pertanto le tradizioni. Per un nuovo ordinamento assunto dalla Forza Armata il battaglione in data 3 1 luglio I 993 è soppresso ed il personale concorre alla formazione del 31 ° Reggimento Carri. Il I O settembre 1993 viene ricostituito in Persano il 131 ° Reggimento Carri che inquad ra il 3 1° Battaglione Carri "M.0. Andreani". Assegnato alla Brigata Garibaldi viene impegnato nell'operazione "Vespri Siciliani", nella provincia di Agrigento, in attività cli controllo del territorio.

Campagne di guerra efatti d'arme . Seconda Mondiale (1940-43) - 1942-43: il Cl e Cli battaglioni cr. dis locati ìn Sicil ia, sono impegnati nelle operazioni dal 10 luglio al 12 agosto 1943, dopo lo sbarco delle truppe alleate sull' isola. Le compagnie sono inserite in gruppi mobili composti eia unità carri, di fanteria e d i artiglieria inizialmente a difesa dei campi d'aviazione. Le unità del Cll battaglione costituiscono l'ossatura del raggruppamento Mobile "Ovest'' (Col. G. Ricci) che si distingue particolarmente nella protezione del ripiegamento del XII C.A. e viene citato nel Bollettino di guerra n. 1162 del 3 1 luglio 1943 . Le unità del Cl, formano l'ossatura dei gruppi mobili "D", "E", "F" e "G" che operano nella Sicilia orientale alle dipendenze del XVI C.A. - 1942-43: Sardegna (CC battaglione cr.).


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L 'Esercito flaliww ve rso il 2000

Stenima Araldico Decreto 18 ottobre 1976 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 in data 9.2. 1987 - Giornale Ufficiale del I 4.2.1987) . a. SCUDO: trinciato. Il primo cli azzurro al centauro d 'oro impugnante un arco teso con dardo: il secondo all'aquila normanna nera d i S ici lia. b. CORONA TURRITA.

c. ORNAMENTI: li sta bifida: d'oro. svolaaante. collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto. riportante il mollo "O' ACCIAIO ANCHE l CUORI ...

Sintesi della blasonatura Lo scudo è diviso (trinciato) in due parti: - nel la prima sullo smalto azzurro (si mbolo di amor di patri a e valore) è riportalo un Centauro a ricordo del periodo di a ppartenenza del reggimenro alla omonima grande unit~, corazzata: - nella seconda sullo smalto rosso (simbolo del sacrificio supremo) è inserita l'aquila normanna per indicare l'eroico comportamento tenuto dai carristi dei battaglioni Cl e CTJ nella difesa della Sicilia.

Comandanti 131 ° REGGIMENTO FANTERIA CARRISTA ( 1941-42) Col. Renato Crosa Col. Carlo Sartori Col. Francesco Mannacio

Ten. Col. Giuseppe Gorgoglione Tcn. Col. francesco Laporta Ten. Col. Fulvio Vez1.al ini l èn. Col. Luciano Neri Ten. Col. Aldo Vinci Ten. Col. Gennarino lommi Ten. Col. Paolo Campanale Cap. Romolo D'Aniello (int. ) Magg. Umberto Mottola

I OI O BATTA GLI ON E CARRI «M.0. ZAPP,A.L.f\ » ( 1975-93)

Ten . Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. · Ten. Col.

Franco Fi lippucci

G. Cesare Li moncini Mario Tatoni Giuseppe Pino Gaetano Marrone

13 1° REGGIMENTO C ARRI ( 1993) Col. Alberto Mazza

Sedi 194 1-43 1975-93

Siena Bellinzago Novarese (NO)

1993

Pcrsano (SA)


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Carri.11i

132° R EGGIM ENTO CARRI Motto: ·'In hosrcm ruit". Festo: 27 maggio - anniversario del com battimento di Rughet· cl Atash ( 1942) Sede: Aviano (PN) - Caserma "Zappalà'". Mostrina: reltangolare con fiamma scarlalla a due punte su fondo di colore azzurro.

Origini e vicende organiche li 15 giugno 1941 ha luogo presso i l deposito del 4° reggimento f. cr. la formazione del comando de l 132° Reggimento Fanteria Carrista la cui costituzione è co mpletata i I I O seuernbre dello stesso anno in Al'rica Settentrionale nell a zona cli Elnet L asga . Articol ata su comando, compagnia comando reggimentale, Vll e V III battaglione cr. M l '.V40 (ceduti dal 32° reggimento r. cr.) e I X battaglione cr. M 13/40 (proveniente dal 3° regg irnen!o f. cr.). la nuova unità è desli nara alla D ivisione Cora7.Zata " Ariete" ( 132"). Perso di forza ne l gennaio 1942 il V II battaglione cr. sciolto per eventi bellici. il 2 1 aprile 1942 riceve dal 133° reggimento f. cr. il X battaglione cr. M 13/40 e sostituisce l ' Yl ll battaglione cr. distrulto in comba11imento nel luglio 1942 con il X lii bauaglione cr. M 13/40 proveniente dal deposito del 32°. li 132° viene sciolto il 20 novembre 1942. al termine della ba!laglia di El Alamein. cd il valore elci carristi viene premiato con la mass ima ri compensa la V.M .. Il 5 dicemhre 1942. con i carristi superstiti delle Divisioni Corazzate " Ariete" e " L ittorio" e dell'Xl battaglione cr. della Divisione "Trieste". viene fornrnto un reggimento che. per ragioni moral i intese a far ri vi vere le tradi 7.ioni gloriose deJr'·J\riete" prende il nome <li 132° Reggimento Controcarri ed è poi sciolto in Tunisia il I 8 aprile 1943. Dal 2 1 rnarzo al 27 agosto 1944 il 132" Reggimento Fant~ria Carrista è nuovamente in vita in Sardegna. formato con unirà cedu te in parte dal 32°. e comprende il J e TI bauaglione cr. L , il III battagl ione moromitrag lieri . il IV e V hauagl ione smv. da 47/32 (già rispettivamente XX e CXXI btg.). È assegnato al Raggruppamento Motocorazzato della Sa rdegna e da l I 5 maggio fino all o scioglimento fa parte della ricostituita Di visione " Granatieri". Il I O luglio I 948 si forma in Roma il I O Reggimento Carristi che dal I O aprile I 949 cambia denominazione per sancire la ricostituzione del 132° Reggimento Carristi: l' unità nell'aprile 1950 è rrasrerita ad Aviano (UD) per rientrare nei ranghi de lla Brigata (poi dal 1952 Di visione) Corazzata "Ariete··. A l I e 11 battaglione cr. che ne fanno iniziai mente parte. si unisce il I O marzo I 95 1 anche il 1II battaglione il quale dal successivo 29 maggio di viene I battaglione del costituendo 3 I O reggimento cr.. reggimento nel quale è poi trasferito il 15 settembre. Nel 1959 il 5 gennaio il reggimento diviene 132° Reggimento Carri ed il I O febhrnio i battagl ioni I. 11 e lTI (l'onnato nuovamente i l I O marzo 1952) cambiano numerazione, rispettivamente in VH, VIII e X battaglione cr.. per riprendere quel la tradi zionale ùi origine. Il I O luglio 1963 giunge al 132°, proveniente dall'8° reggimento b .. il XXXVIIJ bauaglione bersag lieri in cambio del VII battaglione cr. che viene ceduto il I " ag:oslo successivo allo stesso 8°. Sci olto il reggi men lo i l I O novembre 1975. a seguilo della ristrutturazione dell 'Esercito, ne tramanda le tradizioni !'VIII bauagli one cr. che nella srcssa data div iene autonomo e prende il nome di 8° Battaglione Carri "[VI.O. Secchiaroli". Sul nucleo del vecchio reggi mento si forma la 132" B. cor. "Manin" (rimarrà in vi la sino al 10 ottobre 1986, data in cui eliminato il li vello divisi onale è formata la 132• B. cor. ·'Ariete"). Con decreto 12 novembre 1976 al!' 8° btg. viene assegnata la Bnndiera del 132° reggimento. Nell'ambi to del riordinamenro della Forza Armata il battaglione perde la propria autonomia i l 26 luglio 1992 ed il giorno successivo è inquadrato nel 132° Reggimento Carri che si ricostituisce in A viano. Il reggimento partec ipa alla missione di pace in Somalia, dal 29 dicembre I 992 al I 5 marzo I 994 inserito nel contingente italiano ·'JTALFORCE IBIS". meritando la i\tledagli a di Bronzo al Valore dcli' Esercito.


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L'Esercito ltaliww verso il 2000

Campagne di guerra e fatti d'anne Seconda Mondiale (1940-43) - 1941: Africa Settentrionale: Bir cl Dlena, Bi r el Gobi , Sicli Rezegh (nov.); Ain el Gazala (dic.) 1942: Rughet el Atash (mag.): Trigh Capuzzo - Bir Hacheim (mag.-giu.): Tobruk, El Qattara (ago.-set.); El Alamein (ott.-nov.)

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare

Medaglia d'Oro - Decreto 3 1 dicembre 1947. Poderoso strumento di guerra, fuso in un unico blocco di macchine, energie e cuori , iniziò sul suolo marmarico la sua vita di dedizione, cli sacrificio e cli vittoria recando con la più severa preparazione, l'ardore puro dell'ideale e della giovinez7.a. Tappe di conquista e di gloria, lotte titaniche cli corazze contro corazze, Bir el Gobi, Sidi Rezegh; munitissimi capi saldi smantellati e travolti, quota 204 di Ain el Gazala, El Duda, Bir Hacheim, Dahar el Aslagh: infaticabile pulsare di motori . ansia ardente di incalzare sempre più il nemico battuto nelle nostre terre cd in 1itirata verso l'est oltre i confini, da Tobruk a El Alamein. Affrontò sempre un avversario agguerrito e superiore per numero e potenza lottando incessantemente in un ambiente naturale fra i più inospitali della terra; due volte si immortalò nell a gloria dell 'offerta estrema, due volte risorse più forte per virtù dei capi e generosità dei gregari . Nell 'unità morale dei caduti e dei vivi dimostrò saldezza e compagine degne dello spirito eroico dell a razza e delle più belle tradizioni millenarie del l'Esercito italiano ( Bir e/ Gobi. 18 novembre 1941 ; El Alamein. 3 luglio 1942). Al Valore dell'Esercito

Medaglia di Bronzo - Decreto 5 ottohre 1994. Il 132° Reggimento Carri ha partecipato con propri e forze, inquadrate nel Con ti ngente italiano impegnato in Somalia, alle operazioni di soccorso e protezione alla popolazione martoriata dalla guen-a civile. Per circa quindici mesi, operando diutumamente, in oggenive di fficoltà ambientali ed in condi zioni cli particolare sensibilità operativa, le sue unità hanno sempre evidenziato elevate capacità professionali e altissimo senso del dovere e dimostrato, in ogni circostanza, la capacità di discriminare le loro reazi oni, evitando così inutile spargimento cli sangue. Con i propri mezzi le unità hanno garantito una eccezionale cornice cli sicurezza e fronteggiato molteplici emergenze diventando così punto di sicuro riferimen to per tutte le forze del Contingente. Chi aro esempio di grande peri zia ed estremo valore che ha concorso ad elevare e nobil itare il prestigio dell' Esercito italiano sia in Patria s ia all 'estero. Somalia, 29 dicembre l 992 - 15 marzo 1994.

M edaglie d'Oro al Valor Militare Tenente Colonnello PASQUALE PRt::STISIMONE: Africa Settentrionale, 27 maggio 1942 Caporale GIOVANI\! SECCHIAROLI : Africa Settentriona le, 27 maggio 1942 Sottotenente PIETRO BRUNO: Africa Sette ntrionale, 3 - 4 novembre 1942 Tenente LUIGI P1\SCUCCL: Africa Settentri onale, 4 - 5 novembre 1942

Stemma Araldico Decreto 29 luglio 1968 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 in data 9.2. 1987 - Giornale Ufficiale del 14.2. 1987). a. SCUDO: d'azz urro, all 'ariete furioso d' oro, attraversante un palmizio di nero nodrito su campagna di rosso e sormontato eia un lambello a tre penden ti pure di rosso. Il tutto abbassa to ad un capo d' oro, con il quartier franco d'azzurro, al sil fio d'oro sormontato da una stella dello stesso.


555

Carristi

b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI: (1) Lista bifida: d ' oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto. riportante il motto " IN HOSTEM RUIT". (2) Nastri rappresentati vi delle rico mpense al Valore: annodati nella parte cen trale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore de llo scudo.

Sintesi della blasonatura Lo scudo pieno comprende due smalti: l'azzurro, simbolo di onor militare e valore, ed il rosso, simbolo del sacrificio supremo, qualità peculiari riconosciute al 132° reggimento. L'ariete ricorda il nome della g rande unità con la quale il reggimento ha combattuto in Libia (rappresentata con la palma) immolandosi nell 'adempimento del dovere . II "lambello di rosso" posto sopra la pal ma rappresenta il legame con il 32° reggimento f. carrista che ha ceduto due battaglioni per il completamento in A.S. del 132°. li capo d'oro simboleggia la massima ricompensa al V.M. concessa al reggimento in Africa Settentrionale, come evidenziato dal silfio di Cirenaica e dalla stella riportati nel quartier franco.

Comandanti Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Co l. Col. Col. Col.

132° REGGIMENTO FANTERIA CARRISTA ( 1941-42) Col. Emilio Maretti Col. Paolo Formcnti 132° REGGIMENTO FANTERIA CARRISTA ( 1944) Teo. Col. Luigi Longo

l O R EGGIMENTO CARRISTI ( 1948-49) Col. Ferruccio Fritella Ten. Col. Raoul Ranalli (int.) Col. Renato Biancoli Borg hi 132° REGGIMENTO CARRISTI ( 1949-59) Col. Renato Biancoli Borghi Ten. Col. Alberto Andreani Col. Torquato Pancrazzi Col. Vittorio Mazzone Col. Ettore Attisano Col. Luig i Pinna Col. Michele Chillemi Col. Pietro Pettoel lo Col. Enzo Del Pozzo Col. Carlo Piccardo

8° B ATTAGLIONE CARRI "M.0. SECC HIAROLI" (1975-92) Tcn. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Tcn. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Tcn. Col.

132° REGGIMENTO CARRI ( 1959-75) Col. Carlo Piccardo Col. L uigi Battisti Col. Luigi Galleni

Arvedo Moscatelli Antonino Rocchetti Leon ida Falco Enzo Petri Nicola Chiari Alfredo Guacci Sai vatore Fumari Armando Capurso Alfredo Orsini G. Franco Ricc io Antonio Viesti

Agostino Felli Cesare Pucci Mario Vetruto Giuseppe Maruotti Alfio Chisari Lucio Maltoni Mario Piselli Giuseppe Crisci G iovanni Cirillo Raffaele Pal mieri

132° REGGIMENTO CARRI (1992) Col. Giustino Crivcllaro Col. Filippo Petrera

Sedi 1948-50

Roma

1950

Aviano (PN)


L'Esercito Italiano verso il 2000

556

133° REGGI1\!1ENTO CARRI Motto: "Ferro, fuoco, cuore" . Festa: I O ottobre - anniversario della costituzione della Specialità ( I 927). Sede: Altamura (BA) - Caserma "Trizio". Mostrina: retta ngolare con fiamma scarlalla a due punte su fondo di colore azzurro.

Origini e vicende organiche Il 1° giugno 194 1 viene costi tuito in Parma, presso il depos ito del 33° reggimento f. cr. , il comando del 133° Reggimento Fanteria Carrista nel quale confluiscono nel corso dello stesso mese i battaglione cr. Ml 3/40 X (ceduto dal 1° reggimento), XI (proveniente dal 4° reggimento) e XII (di nuova formazione). L' uni tà è assegnata alla Divisione Corazzata "Littorio" ( 133") in sostituzione del 33° reggimento r. cr.. Nel dicembre I941 il piroscafo sul quale è imbarcato il XTJ battaglione cr., con destinazione Africa Settentrionale, viene affondato; i superstiti del reparto sono ricondotti al deposito reggimen tale. Il reggimento al completo (celo, cp. celo di reggimento, X e XI battaglione e cp. c/a da 20 mm) è inviato a sua volta in A.S. nel marzo 1942 ove è poi raggiunto dal ricostituito XII btg.. Il 21 aprile 1942 il X battaglione è trasferito al 132" reggimento f. cr. dell a Divisione " Ariete" ed un mese dopo l'XI battagl ione passa alle dipendenze della Divisione '·Trieste": vengono sostitu iti in seno al 133° dai battaglioni cr. M JV e LI cedu ti dal 31 " reggimento f. cr.. Nel corso della battaglia cli El Alamei n il I33° subisce pesanti perdite per cui i'8 dicembre 1942 è disc iolto per eventi bellici. Con la ristrutturazione dell'Esercito. le tradizioni ciel reggimento sono affidate dal I O novembre 1975 al 10° Battagl ione Carri ·'M.O. Bruno". li 10" Battaglione Carri discende dal X Battaglione Carri M 13/40 la cui costituzione viene disposta con circ. 047570 in data 6 aprile 194 1 presso il deposito ciel IO reggimento f. cr. Assegnato il IO luglio successivo al 133° reggimento f. cr., di nuova formazione, nel marzo 1942 è trasferito in Africa Settentrionale ove il 2 1 aprile viene cedu to al 132° rgt f. cr. della Divisione Corazzata "Ariete" ( 132a). Partecipa ai combattimenti cli Rughet el Atash, Trigh Capuzzo, Bir Hachein , Tobruk, El Qattara e nella battaglia di El Alarnein esaurisce il proprio ciclo operativo; per le grav i perdite subite è disciolto il 2 novembre 1942 . Il X Battaglione Carri è nuovamente in vita il I::i febbraio 1959 in seno al 132" reggimento cr. per cambio di numerazione ciel preesistente Ill battaglione e rimane nel reggimento sino al I" novembre 1975 allorché assume fis ionomia autonoma, con la denom inazione cli JO" Battaglione Carri "M.O. Bruno". Con decreto 12 novembre I976 al battaglione viene assegnata la Bandiera del 133° reggimento f. cr. elci quale conserva e tranrnnda le tradizioni. Il battaglione è soppresso il 31 gennaio 1991, a seguito del riordinamento della Forza Armata, ed il 20 febb raio successivo la Bandiera è versata al Sacrario del Vittoriano. Il 28 settembre I99 l in Altamura (BA), ha vita, in fase speri mentale, il 60° Reggimento Carri "M.O. Locatelli", che inquadra il battaglione carri ornonimo. La costituzione della nuova unità viene sancita in data 17 otlobre 1992 quale 133° Reggimento Carri. Il reggimento partecipa ali ' operazione " Vespri Siciliani", in concorso al man tenimento cieli' ordine pub bi ico, dal 25 novem bre 1992 ali' 8 gennaio I993 ccl ancora dal 6 agosto al 9 ottobre I993, sem pre in prov incia di Agrigento.

Carnpagne di guerra e fatti d'arrne Seconda Mondiale (1940-43): - 1942: Africa Sellentrionale: Marsa Matruk (giu .) - El Qattara (lug.) - El Alarnein (ott. -nov.)

Medaglie d'Oro al Valor Militare Tenente Colonnello S1\J .VATORE ZAPPAI .A: El Dabà - Egitto (Arrica Settentrionale), 30 giugno l 942 Capitano VITTORIO P1cc:1NJNJ: Africa Sett.entrionale. ottobre l 942


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Carristi

Stemrna Araldico Decreto I 8 ottobre 1976 (aggiornato in base a qu<.1nto disposto dallo SME con circ. 12 1 in data 9.2. 1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: partito. Il primo d'azzurro al si lfio d ' oro reciso (Cirenaica); il secondo di rosso al porlcme d'oro m urato cli nero aperto del campo. b. CORONA TURRITA. c. ORNAJ\!IENTI: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto. riportante il motto "FERRO, FUOCO. CUORE'' .

Sintesi della blasonatura Nella prima partizione s ullo smalto azzurro (simbolo di amor di patria e valore) è riportato il silfio a ricordare il legr;rne s torico del reggimento con l'Africa Settentrionale ove ha combatluto nel 1942. Nella seconda partizione su llo s mallo rosso (s imbolo ciel sacrificio e dell'ardimento con il quale si sono battuti i carristi del 133", specie ad El Alarnein) è inserito il portone tratto clal\ ' anne di Pordenone a s ignificare il legame territoriale con la provincia nella quale si è formato il 10° battaglione cr. " M.0. Bruno" (tale unità ha tramandato le tradizioni de l 133° reggimento dal 1975 al 1991 ).

Comandanti J 33c REGCìlMENTO FANTERIA CARRISTA (

Te n. Col. Vittorio Larnacchia Ten. Col. Fernando Pol itano Ten. Col. Giuseppe Di Noia

Col. Mario Martinelli Ten . Col. Rocco Casamass irna Col. P ietro Zuco Ten. Col. Giuseppe Bonini

10° BAl T .\GUONE CARRI "'M.0. Ten. Col. Ten. Col. Ten . Co l. Ten. Col. Ten. Col.

BRUNO" ( 1975-91 )

Donato Greco Antonio Tomasicchio Gianstefano Peveri Luciano Ungaro Gastone Berto

Ten. Col. Gaetano Romeo

1941-42)

60" REGGIM E NTO CARRI '"M .0 . LOCATELLI" ( 199 1-92) Col. Pl inio Paoli 133° R t::GCìlMENTO CARRI ( 1992) Col. Plinio Paoli Col. G iovanni Cirillo Col. Romo lo Canna

Sedi I941 -42 I975-9 1

Parma Aviano (PN)

1992

Altamura (BA)


''


PARACADUTISTI



Paracc1d11tisti

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3° BATTAGLIONE ADDESTRAMENTO AVIOLANCIO "POGGIO Rusco" ( 1° Reggime1110 Paracadu1isti) ( 185° Reggimen.10 Fanteria "Nembo")

Motto: " Come folgore''. Fesw : 23 ottobre - anni versario de lla battagli a di El Amalei n ( I 942) .

Sede: Pisa - Caserma "Gamerra" . Mostrina: rettangolare; fondo di colore azz urro cui è sovra pposta un' a la a sette penne di colore oro opaco sulla quale poggiano un paracadute e un gladio d i colore argento opaco (guard ia del g ladio scarlatta).

Origini e vicende organiche li I O aprile 1941 s i costituisce in Viterbo il 1° Reggimento Paracadutisti su comando; compagnia arm i d 'impiego tvcntuale; I, Il e ITT battaglione paracadutisti e deposito; sostituisce in gi ugno il I battaglione inviato ollre mare con il IV battaglione e dal I O luglio la c p. armi co n la cp.cannon i da 47/32. Il I O settembre dello stesso anno viene inquadrato ne lla Divisione Paracadutisti unitamente ai Reggimenti 2 ° Pa racadutisti e Artiglieria per D. par. ai quali s i unisce poi. il 10 marzo 1942, anc he il 3° reggimento par.. Il 27 luglio 1942, in seg ui to a l cambio cli denominaz ione della grande un ità in Divi s io ne di Fanteria " Folgore" ( 185"), dov uto alla necessità cli impiego in A .S . come unità te rrestre, l' unità diviene 185° Reggimento Fanteria "Folgore". Dal I 5 se lle mbre 1942, ceduti i ballaglioni TI e IV a l 187° regg imen to, lascia la " Folgore" pe r divenire il nucleo costituti vo de lla Di visione di Fante ria "Nembo" ( 184") c he è poi formata il I O novem bre 1942. Quale 185° Reggimento Fanteria "Nembo" e ntra ne lla nuova grande unità con i Reggime nti 184° Fante ria e I 84° Artiglieria per D.f. ai qua l i si unisce nel fe bbi·aio 1943 anche i I 183° Fanteria. Costituito dai battaglioni III, VIII (che ha sostituito il X ced uto a l 183°) e Xl (già paracadutisti), il 185° è impiegato quale unità a utonoma cd opera pri ma in Ve nezia Giuli a, quindi in S icilia con il XVI C.A. e d in Calabria con il XXXI C.A. e la 2 11 " Divis ione Cos tiera. Dopo l'armis tiz io, 1' 8" cp. del III battaglione formata da un gruppo di paracadutisti tutti volontari, dà vita al 1° Squadrone da R icogniz ione "F"; l'unità dapprima r ifi uta d i operare con le tru ppe tedesche e s uccessivamente combatte a l fia nco degli Allea ti fino al te rmi ne del conflitto e s i scioglie il 15 lug lio I 945 in Fiesole (Fl). Il comando del 185° reggimento assieme ai battaglio ni V II I e X l s i sciog lie nelle Puglie il 9 gennaio 1944 ma il personale fo rm a il C LXXX V Rep arto Autonomo Paracadutisti "Nembo" su tre compagnie. Questa unità viene inquadrata ne l J Raggruppamento Motori zzato come CLXXXV Battag lione Paracad uti sti " Nembo" e d entra s ubito in linea; è poi a sseg nata al C.I.L. con il qual e partec ipa al cic lo operativo nella zona delle M ainarcle. N e l g iugno I 9 44 il battagli o ne vi ene scelto per un av io lanci o sul territorio di Firenze in appoggio ai partigian i ed alle forze a lle ate; per tale incombenza è trasferito a B r in disi presso la 18 Forza Spec iale All eata per la pre parazione e l'addestramento spec ia le. Il I O gennaio 1963 vie ne ricostituito il 1~ Reggimento Paracadutisti, a Livorno. e vi sono inseriti il Il c d il V battaglione eredi delle omo nime unità che hanno operato nel corso del secondo conflitto mondiale rispettivamente con il 187° e 186° reggimento f. "Folgore" fino allo scioglimento de l novembre 1942. A seguito della ristrutturazione dell'Esercito, il reggimento vie ne sciolto il 30 settembre I 975 ; i suoi battaglioni danno vita al 2° battag lione par. "Tarquinia" ed a l 5° battaglione pa r. "El Alamein" . La Bandiera e le tradizioni de l l O reggimento vengono affi da te lo stesso 30 settembre 1975 a l 3° Battaglione Paracadutisti "Poggio Rusco" di nuova form a7.ione destinato all ' addestramento di specialità per le unità della Brigata par. " Folgore". Nel 1986 l' unità p re nde la de nominaz io ne d i 3° Battaglione Addestramento Aviolancio "Poggio Rusco" e rimane articolato su comando, plotone comando e ser vizi, quattro com pagnie.


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L 'Eserciw Italiano verso il 2000

Campagne di Guerra e fatti d'arme Seconda Mondiale (1940-43): - 1941: (II battaglione) aviolancio sull'isola cli Cefalonia e successivo sbarco a mezzo natanti a Zante; - 1941-42: preparazione per l'aviosbarco sull'isola di Malta (Operazione C3); - I943: (rgpt. costituito da vice cte reggi mento, III ed XI battaglione) controguerriglia in Venezia Giulia, Montenero d'Istria, Passo di Zoll, Vipacco; Sicilia (lug.-ago.); Calabria - Aspromonte (set.). Liberazione (1943-45): - 1944-45: CLXXXV Reparto Autonomo: Abruzzi-Marche Squadrone "F": Puglia, Abruzzi, Campania, Toscana, Emilia Centuria Paracadutisti del reggimento "Nembo": aviolancio a NW cli Ferrara 20 aprile 1945 (Poggio Rusco)

J\1.edaglie d'Oro al Valor Militare 185° Reggimento Fanteria "Folgore" Caporal Maggiore DARIO PONZECCHI : Africa Settentrionale, 26 ottobre 1942 Capitano GIUSEPPE GOZZER: Lazio-Veneto, settembre 1943 - novembre 1944

185° Reggimento Fanteria "Nembo " Aiutante cli Battaglia DONATO SANITÀ; Zona di Ancona (Chieti), gennaio-giugno 1944

Squadrone da Ricognizione "F" Tenente ELDO CAPANNA: M Pomponi (Arezzo), 2 settembre 1944 Sergente OTELLO BOCCHERINi: M Pomponi (Arezzo), 2 settembre 1944 Paracadutista AMELIO DE JUUTS: S. Pietro in Casale (Bologna) 20 aprile 1945

Stemma Araldico Decreto 27 dicembre 1976 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 in data 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: inquartato; I) carnpo cli cielo al leone leoparclito d'oro coronato dello stesso accollato ad una palma al naturale fruttata di rosso e sostenente con la branca destra un'asta cli verde di un' insegna svolazzante di rosso, con le estremità bifide, caricata da quattro chiavi dello stesso (Viterbo); 2) d'azzurro alla folgore d'oro in sbarra; 3) d' azzurro alla nebulosa d'argento pure in sbarra; 4) partito: a) d'argento alla croce di rosso col braccio superiore accantonalo a destra dal busto di Virgilio al naturale posto di fronte (Mantova); b) di rosso alla croce d' argento a chiave (Pisa). b. CORONA TURRITA . c. ORNAMENTI: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scucio, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "COME FOLGORE''.

Sintesi della blasonatura 1° quarto: arme di Viterbo, città nella quale ha avuto vita il I O reggimento par. 2° e 3° quarto: su smalto d'azzurro (simbolo di amor cli patria e lealtà) compaiono la folgore (nel 2") per ricordare l'inserimento nella omonima grande unità del 185° reggimento (già I 0 reggimento) e la nebulosa (nel 3°) in quanto lo stesso 185" deve essere considerato nucleo costitutivo della Divisione "Nembo". 4° quarto: comprende !'arme di Mantova (nella cui provincia è sito Poggio Rusco, a ricordo del legame storico che intercorre fra il repmto ed il luogo ove avvenne l'aviolancio della Centuria Paracadutisti) e l'arme di Pisa, città nella quale ha attualmente sede l'u nità.


563

Paracadutisti

Comandanti Col. Francesco De Vita Col. Enrico Talluri

I O R EGGIMENTO PARACADUTISTI ( 1941-42)

Col. Riccardo Bignami Col. Luigi Scrimin Col. Giannetlo Parodi

185° REGGIMENTO FANTERIA "FOLGORE'' ( 1942-43)

Col. Giannetto Parodi SQUADRONE DA RICOGNIZIONE

"F'' ( J943-45)

Magg. Carlo Gay C ENTURIA PARACADUTISTI "NEMBO" ( 1945)

Ten. Guerrino Ceinar 1° R EGGIMENTO PARACADUTISTI (1963-75)

BATTAGLIO NE P ARACADUTIST I "POGGIO

Rusco" ( 1975 -86) Ten. Col. Cesare Ferri Ten. Col. Edoardo Novaro Ten . Col. Piero Goffis Ten. Col. Giuseppe Italia Ten . Col. Giorgio Caccavella Ten. Col. Maurizio Botti Ten. Col. Carmine De Felice Ten. Col. Vincenzo Montinaro 3°

Col. Rolando Giampaolo Col. Giaco,ao Sesia Col. Ferruccio Brandi Col. Ilio Finocchi Col. Vitaliano Gambarotta Col.Tito Salmi Col. Italo Cavallino

BATTAGLIONE ADDESTRAMENTO AVIOl.i\l\CIO " POGGIO

Rusco" ( 1986)

Ten . Col. Biagio Scalia Ten. Col. Giorgio Minio Ten. Col. G. Piero Belli nv ia Ten. Col. l\·1arco Perani Ten. Col. Pacifico Polimante Ten. Col. Sandro Camiciola

Sedi 194 1-43 1963 -75

Viterbo Livorno

1975

Pisa


564

l'Esercito !rciliano verso il 2000

9° BATTAGLIONE D'ASSALTO PARACADUTISTI "COL MOSCHIN" ( /0° Reggimento Arditi) l'vlotto: "Della folgore l'impeto" Festa: 23 ottobre - anniversario della battaglia cli E l Alamein ( 1942). Sede: Livorno - Caserma "Vannucci'' . Mostrina: rettangolare; fondo cli colore azzurro cui è .sovrapposta un ' ala a sette penne di colore oro opaco sulla quale poggiano un paracadute e un gladio di colore argento opaco (guardia del gladio scarlatta).

Origini e vicende organiche Con circ. 0040900 in data 20 luglio 1942 lo S.M.R.E. dispone la costituzione cli un Reggimento Arditi formato da Comando di reggimento, servizi, due o più battaglioni; il reggimento che prende sede a Santa Severa (Roma) ha come centro cli mobilitazione il deposito clell'82° reggi mento f. in Bracciano. Il 1° agosto entra nel reggimento il I battaglione arditi formato il precedente 15 maggio su tre cp.: 101" paracadutisti, I 02" nuotatori (poi "da s barco") e l 03" camionette (poi "terrestre"). Particolarmente curato risul ta l'addestramento del personale della nuova specialità: i paracadutisti seguono uno speciale corso presso la Scuola di Tarquini a al termine del quale effettuano lanci sia diurni che notturni; i nuotatori sono inviati prima a Livorno, per conoscere gli spec iali mezzi nautici, e successivamente a Pola per completare l'addestramento e curare l'ambientamento su alcuni mezzi di previsto impiego per i I trasporto delle palluglie. Nel contempo sono imbarcati sui MAS e sui sommergibili per immersione, appruamento, affondamento, posa ciel battello sul fondo, rapida immersione ed emersione; viene anche provveduto a navigare in immersione ed emersione notturna, eseguire lancio di pattuglie a due miglia e mezzo dalla costa, sbarco in punto prestabilito, ecc.; il personale su camionette, si perfeziona in colpi di mano contro opere d'arte e luoghi vigilati, in colpi di mano notturni e nell'uso di speciali mezzi cli collegamento. Il successivo 20 agosto ha vita il II battaglione arditi anch'esso su tre cp. (111" paracadutisti, 112" nuotatori e 113a terrestre) e dal 15 sett.crnbre il reggimento assume la denominazione cli 10° Reggimento Arditi (circ. 0045130 in data 2.9.1942 dello S.M.R.E.). Il cdo I battaglione con le cp. 101• e I 02" è trasferito nel gennaio I 943 a Cagliari mentre un distaccamento formato eia due pattuglie della I O1• e due pattuglie della I 02" è contemporaneamente inviato in Egeo. La I 03• cp. è invece destinata in Africa Settentrionale e raggiunge la I• Annata in Tunisia nei giorni 19, 21 e 23 febbraio. Il I 4 febbraio ha ini zio la formazione ciel III battaglione arditi, completata il I O marzo e comprendente le cp. 121 a paracadutisti, 122" eia sbarco e la 123" terrestre. In aprile rientrano da Rodi le due pattuglie della !Ola cp. mentre il 4 maggio la 11 Y compagnia del II battaglione viene distaccata in Sicilia, a Scordia. Il 20 1naggio il comando Il battaglione e la 112• compagnia sono a loro volta inviati in Sicilia ed il giorno 29 maggio la I 23" cp. è trasferita in Sardegna passando dalla forza ciel III a quella del I battaglione Sempre nel mese cli maggio viene previsto un diverso assetto organico per il reggimento in relazione alla necessità di approntare nuovi reparti speciali da impiegare con compili particolari. Per tale esigenza devono essere costituiti un quarto battaglione, una nuova compagnia terrestre e tre nuove compagnie "speciali" per cui, dal IO giugno, il IO" reggimento arditi assume la seguente formazione: cdo di reggimento, plotone servizi, I battaglione ( I 02a compagnia da sbarco, 123" compagnia terrestre, 11 O" compagnia speciale), II battaglione ( 112" compagnia eia sbarco, 113" compagnia terrestre, I2ff' compagnia speciale), III battaglione ( 122" compagnia da sbarco, J 33a compagnia terrestre, 130" compagnia speciale), IV battaglione (101", I I I" e 121 " compagnia par.). La costi tuzione del IV battaglione viene sanzionata con circ. 0077530 in data 10.7.1943 dello S.M.R.E.; il 19 giugno rientra dall'Egeo il rimanente personale ivi dislocato nel mese di gennaio. Sciolta per eventi bellici la I 03" compagnia che ha operato in Tunis ia, il reggimento impegnato con tutti i suoi reparti su vari fronti si scioglie a sua volta a seguito degli eventi determinati dall'armistizio dopo 1' 8 settembre 1943 nella zona di Furbara, a nord di


Paracadutisti

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Roma. Rimane in vita solo il I battaglione arditi dis locato in Sardegna il quale trasformato nel 1944 in IX Reparto cl ' Assallo partecipa alla Guerra cli L iberazione cd è sciolto nel settemb re 1945. Costod isce e trama nd a le tradizioni de l 10° reggi me nto ardi ti i l 9° Battag lio ne d ' As salto Pa racadutisti ''Col Moschin". TI IX Reparto d'Assalto fu costi tuito nell ' ultimo anno elci primo conflitto mondiale dal depos ito del 45° regg imento f., e pur nel breve periodo cl i vita ebbe modo cli distinguersi e cli meri tare una M.A.V.M .. Nel corso della Guerra di Liberazione, il 20 marzo I944 il I battagl ione arditi ( I02", 11O" e 123a compagnia) ciel disciolto IO" reggimento, che è inseri to nel I Raggruppamento Motori zzato del ricostituito Esercito prende il nome di IX Reparto d'Assalto. Il 18 april e entra nel Corpo Ital iano di Liberazio ne e da l 27, giugno as sume alle prop ri e dipe nde nze uno squ adrone vo lo ntari de l l Raggru ppame nto "G uide". li 24 settem bre dello stesso anno, il reparto è inserito nel Gruppo di Combatti mento "Legnano" (quale Ili battaglione del 68° reggimento f. ove prende il nome di "Col Moschi n") e vi rimane sino al termine ciel conflitto. Il Reparto è sciolto il IO agosto 1946. Presso la Scuola di Fanteria cli Cesano viene forma ta il 20 aprile 1953 una compagni a sabotatori parà la quale dal IO giugno 1954 è trasformata in Reparto Sabotatori Paracadutisti, unità che il I O maggio I 957 passa effettiva al Centro Mi litare cli Paracadutismo cli Pisa . Dal 25 settembre I 96 I i I reparto diviene Battaglione Sabotatori Paracadutisti, alle dipendenze ciel Comando Brigata par. "Folgore" e con la ristrultu razione dcli ' Eserc ito, i I IO ottobre 1975 assu me la denom inazione di 9° Battaglione d'Assalto Paracadutisti "Col Moschin" . Tramanda le tradizioni di valore ciel TX reparto d'assalto e ciel I0° reggimento arditi; di questo reggi mento riceve in consegna la Band ie ra con decreto 12 novembre 1976. Dal settembre 1982 al novem bre 1983 inc ursori del battagli one, riuni ti con paracadu tisti ciel 2° battagl ione "Tarqu inia" e con carabinieri par. del battagli,.rne "Tuscania" in un battaglione cli fo rmazione, partecipano inquadrati nel contingente italiano (ITALCON) della Forza Mu ltinazionale cli Pace in Libano, alla missione di sicure7.7a denominata "Libano II ". Nel maggio 199 1 la 2a e 3a compagnia inc ursori del battaglione sono inserite in un "gruppo tallico ·paracadutisti'' per il continge nte italiano (ITALFOR-AIRONE) destin ato ad ope rare nel l' Iraq sellentrionale per soccorrere le popolaz ioni curde, nell'ambito dell a missione umanitaria AIRONE I e Il. Impegnate nel la costruzione di una te ndopoli in località Zako, le due compagnie rimpatriano nell ' ottobre dello stesso anno. Personale del battaglione è inoltre impegnato fra il gennaio ccl il luglio 1991 in ambiti umanitari per il terzo rnondo nell' operazione Ippocampo (Somalia, I, 2, 3 - Etiopia 1, 2). Dal dicembre 1992 al setternbre 1993 reparti de l battaglione, inseri ti nel contingente "ITALFORCE IBIS", partec ipano al la rniss ione cl i pace in Somalia, meritando la Medaglia d' Oro al Va lore de ll 'Esercito . Ne è prev ista l' elevazione a livello regg imento.

Campagne di gue rra e.fatti d'arrne Prima Mondiale (1915-18): rx Reparto d'Assalto - 191 8: Col Fagheron, Col Fenilon, Col Moschin. M. Pertica: Vittorio Veneto: Col della Berretta - M. Asolonc. Seconda Mondiale (1940-43) - 1943: la pri ma missione speciale degli "arditi" ha luogo in Algeria ( 16-17 gen.) con pattuglie aviolanciate della IOI" compagnia. Da gennaio a luglio pattuglie di incursori, sia aviolanci ate sia trasportate via mare. effettuano azioni contro ponti fe rroviari, aeroporti ed altri obiettivi in Libia, in Algeria e nella Sicilia occupata. Dal 23 febbra io al 13 maggio la 103" compagn ia opera in Tun isia con il XX e XXI C.A. sul fronte ciel Mareth, nella battaglia dell' Akari t, ad Enfidaville, a Takrouna. Il 20 aprile, nel corso cli un 'azione notturna muore in combattimento il Comandante della compagnia, Cap. Brusa Marino. li 11 battaglione ha modo di di stinguers i in Sici lia nel corso della difesa dell 'Isola fra il I O luglio e il 10 agosto. Liberazione (1943-45): (IX Reparto cl' Assalto) - I944-45: M . Marrone, Marche, Emil ia.


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L'Esercito Italiano verso il 2000

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare

Ordine Militare d'Italia - Decreto 25 oflobre 1994. "Prestigioso reparto, di eccezionale qualifica professionale, alla quale si coniuga - in perfetta armonia - il forte temperamento dei propri uomini , la versatilità operativa, il generoso anelito realizzativo e l' immediato riscontro ad ogni richiesta di intervento per il bene della collettività nazionale e internazionale. Presente in alto Adige ( 1967-1971 ) per svolgere operazioni antiterrorismo e in Sardegna ( 1992) con l'operazione "Forza Paris" in concorso alle forze dell'ordine nella lotta alla criminalità organizzata, impegnato nella missione oltremare in Libano (1982-1984), in Irak e in Turchia (1991), in Somalia (1 992-1993) clava mirabile prova di efficienza e di salda disciplina, offrendo continue prove di coraggio e sacrificio. Assolveva sempre e dovunque i compiti ad esso affidati con pieno successo, anche in un contesto operativo ambientale difficile e ostile caratterizzato da elevato indice di rischio. Gli Ufficiali, i Sottufficiali incursori e i Paracadutisti si prodigavano in ogni circostanza, in una mirabile gara di abnegazione e cli dedizione al servizio, offrendo anche tributo di sangue e fornendo un eccezionale esempio cli alte virtù militari che contribuivano ad accrescere il prestigio dell'Italia e delle sue Forze Armale in campo internazionale. Medaglia d'Argento - Decreto 5 giugno I 920. Per l'irrefrenabile audacissimo impeto onde d'un solo sbalzo raggiunse sanguinosamente formidabili importanti posizioni (Col Moschin, 15 giugno 1918: Col della Berretta, 20 ottobre 1918). (Al IX Reparro d'Assalto).

Medaglia d'Argento - Dl!Crero I 5fehhraio 1945. Durante più rnesi di g uerra dava costante prova di aggressività e cli spregiudicate7.za. Nel corso di un ' azione offensiva, lanciato s u un ' ala scoperta. sviluppava la propria manovra con rapidità, decisione ed energia, riuscendo a sorprendere ed a scompigliare il dispositivo tedesco. Chiamato improvvisamente ad altro importante compito, entrava con superbo slancio nella battaglia e nel duro e contrastato attacco, quando l'esito della lotta era ancora incerto. rompeva d ' impelo lo schieramento nemico, dopo lotta audace frammentaria ravvicinata raggiungeva a notte tutti gli obiettivi . Nell'inseguimento non dava tregua all'avversario. Eccellente strumento di guerra, elastico e tenace; fierissimo e generoso degno erede delle tradizioni fulgidissime legate al suo nome . Colli al Volturno, Guardiagrele, Cingoli, Musone, Esino, Jlfebbraio - 25 luglio 1944. (Al IX Reportod 'As.mlto).

Medaglia d'Argento - Decreto 24 luglio /947. Veterano nella g uerra di Liberal.ione, partecipava con inesauribile ardore alla battaglia di rottura sull'Appennino di Bologna, dando un contributo decisivo alla liberazione della città. Con impeto eroico piegava, spezzava, frantumava la resistenza fanatica di agguerrite unità tedesche, imponendos i all'ammirazione dei re parti alleati che si battevano al s uo fianco. Guerra per la liberazione d'Italia. 20 marzo - 30 aprile 1945. (Al IX Reparto d'Assai/O "Col Moschin ").

Al Valore dell'Esercito Medaglia d'Oro - Decre/0 5 01tobre 1994. Il 9° Battaglione d'Assalto Paracadutisti "Col Moschin'' partecipava, con proprie unità inquadrate nelle for7.e ital iane in Somalia, alle operazioni di soccorso alla popolazione somala. Composto essenzialmente da professionisti , consapevoli del ruolo di primo piano da sostenere nel quadro dell'operazione, in virtù della saldezza morale, del senso del dovere e dell ' attacamento alla Specialità dei propri uomini, si prodigava con totale dedizione ed elevata capacità nella pericolosa missione confermando, in numerose azioni di rastrellamento per la ricerca d'armi ed in operazioni contro guerriglieri cd anti banditismo, l'altissimo livello cli efficienza, il grande coraggio e la generosità dei suoi uomini nonchè la compattezza morale delle sue formazioni. I suoi distaccamenti operativi, coinvolti in numerosi conflitti a fuoco reagivano sempre con efficacia e


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Paracadu1is1i

determinazione mettendo in luce il valore militare, la capacit~t operativa e la fortissima motivazione dei propri componenti. Nonostante le dolorose, gravi perdite subite in combattimento, continuava ad assolvere i compiti affidati senza flession i con la fierezza e l'orgoglio di perseverare nel tentativo di ridare sicurezza e soccorso umanitario, al rnartoriato popolo somalo e nella determinazione di rendere onore alla Patria lontana. Somalia, 22 dicem.bre 1992 - 7 settembre 1993.

Medaglie d'Oro al Valor Militare IX Reparto d'Assalto:

Soldato CIRO SClANNi\:: l'v1. Asolone, 24 giugno 19 18. Tenente MAUF!IZIO ZANf-ARINO: M. Asolone - Col della Berretta, 29 ottobre 19 18 Soldato GIOVANNI MARIA SIMULA : Cingoli , 14 luglio 1944 10° Reggimento Arditi: Sottotenente RURICH SPOLJDORO: Genova-Mathausen-Gusen, 8 settembre 1943 - 24 aprile 1945 . 9° Battaglione d'Assalto Paracadutisti "Col. Moschin" Sergente STEFANO Pi\OLICCHI : Mogadiscio, 2 luglio 1993

Stemnia Araldico Decreto 2 ottobre 1976 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. I 21 in data 9.2.1 987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: inquartato. Nel primo di rosso al gladio romano d'argento ; nel secondo d'azzurro al monte (M. Pertica) al naturale; nel terzo d'azzurro al silfio d'oro reciso di Cirenaica; nel quarto d'azzurro alla fascia caricata eia 5 verghette di rosso ç di azzurro (3,2). b. CORONA TURRITA. c. ORNAMENTI:

(I) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la puiHa dello scucio, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto "DELLA FOLGORE L' IMPETO''. (2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro ciel nastro con i colori della stessa. (3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scucio.

Sintesi della blasonatura 1° quarto: su smalto di rosso (simbolo di valore, ard ire e sacrificio) il glad io, segno distintivo dei

reparti cli arditi. 2° quarto: vi è rappresentalo il Monte Pertica ove nel corso della guerra I9 15- 18 si è distinto il IX Reparto d'Assalto, le cui tradizioni sono state affidate al "Col Moschin". 3° quarto: su smalto d'azzurro (si mbolo di amor cli patria) il silfio cli Cirenaica ricorda l' Afri ca Settentrionale ove si sono battuti reparti ciel I0° reggirnento arditi durante iJ secondo conflitto mondiale. 4° <1uarto è dedicato al la partecipazione de l ricostituito IX Reparto cl' Assa lto alla Guerra di Liberazione.

Comandanti IX REPARTO D'ASSALTO ( 1918- 19) Magg. Giovanni Messe

IX REl~.\RTO D'ASSAI.TO (1944-45) Ten. Col. Guido Boschetti

I BAITAGLIONE ARDITI ( 1943-44)

REGCiJMENTO ARDITI (I 942)

Ten. Col. Guido Boschetti

Col. Renzo Cazzaniga


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L 'EsercilO Italiano verso il 2000

10° REGGIMENTO ARDITI (1942-43)

BATTAGLIONE D' ASSALTO PARACADUTISTI "COL

MOSCHIN" (1975)

Col. Renzo Cazzaniga BATIAGLIONE SABOTATORI PARACADUTISTI ( 1961-75)

Ten. Col. Ambrogio Camurani Magg. Edoardo Acconci Ten. Col. Domenico Solinas Ten. Col. Antonio Vietri Ten. Col. Italo Cavallino Ten. Col. Ermanno Bassi Ten. Col. Franco Angioni Ten. Col. Valdimiro Rossi Ten. Col. Aldo Pollice

Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten . Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.

Aldo Pollice Aniello Colonna Franco Monticone Costanzo Peter Luigi Papisca Luciano Piacentini Enrico Persi Paoli E nrico Ansano Nardi Marco Bertolini Emanuele Sblenclorio

Sedi I 942-43

S. Severa (Rlv!)

1957

Pisa


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Paracadutisti

183° REGGIMENTO PARACADUTISTI "NEMBO" Motto: " ... e per rincalzo il cuore''. Festa: I 9 aprile - anniversario del fatto d'arme di Grizzano ( I 945). Sede: Pistoia - Caserma "Marini". Mostrina: rettangolare; fondo di colore azzurro cui è sovrapposta un'ala a sette penne di colore oro opaco sulla quale poggiano un paracadute e un gladio cli argento opaco (guardia ciel gladio scarlatta).

Origini e vicende organiche Il l O febbraio 1943 si forma in Tarquinia (VT), centro di mobilitazione il deposito truppe paracadutiste, il 183° Reggimento Fanteria "Nembo" che inquadra i battaglioni VIII (sostituito in maggio dal X del 185°), XV e XVI e la I 8J' compagnia cannoni da 47/32. Viene inserito nella Divisione di Fanteria omonima, in vita già dal I O novembre 1942, formata dai Reggimenti 184° e 185° Fanteria nonchè dal 184° Artiglieria per D.f.. L'8 settembre 1943, all'atto dell'armistizio, il reggimento è dislocato in Sardegna ove rimane ancora fino al maggio l 944. Trasferito sulla penisola, nel Sannio, opera con il Corpo Italiano cli Liberazione (C.I.L.) ed il 24 settembre 1944 a seguilo della trasformazione della Divisione "Nembo" in Gruppo di Combatttimento "Folgore" il I 83° viene sciolto e i suoi reparti (XV e XVI battaglione) confluiscono nel Reggimento Paracadutisti "Nembo" assieme a repa1ti del 184° (XIII e XIV battaglione). La nuova unità che partecipa alla Guerra di Liberazione tramanda le tradizioni legate al nome "Nembo" tanto che il 1° dicembrel948 riprende la vecchia denominazione di.183° Reggimento Fanteria "Nembo" rimanendo assegnato alla Divisione di Fanteria "Folgore" nella quale è entrato fin dal 1° ottobre 1945. Con la ristrutturazione dell'Esercito, il reggimento viene soppresso il 20 ottobre 1975 e ne tramanda le tradizioni il 183° Battaglione Fanteria Meccanizzato "Nembo" inquadrato nella Brigata mec. "Go1izia". Sciolta il 1° maggio 1991 , l'unità viene ricostituita in Pistoia il 31 dello stesso mese, ritorna alla Specialità di origine prendendo il nome cli 183° Battaglione Paracadutisti "Nembo" e come tale è assegnato alla Brigata par. "Folgore". Dal 25 luglio al I 7 dicembre 1992 le compagnie del battaglione si alternano a Palermo per prendere parte alla operazione "Vespri Siciliani", in concorso al controllo del territorio. Nell'ambito del riordinamento della Forza Annata il battaglione perde la propria autonomia il 22 aprile 1993 ed il giorno successivo è inquadrato quale I battaglione par. "Grizzano" nel 183° Reggimento Paracadutisti "Nembo" che si forma in Pistoia. Al reggimento è concessa la "cittadinanza onoraria" da pa1te dei Comuni di Borgo Tossignano e cli Filottrano rispettivamente per i fatti d'arme del marzo-aprile 1945 e cieli' 8-9 luglio 1944. Dal 28 dicembre 1992 al 30 marzo 1994 il comando ciel 183° e le compagnie dipendenti, alternandosi , partecipano alla missione di pace in Somalia, inseriti nel conlingenle "Italforce Ibis", meritando la Medaglia d'Argento al Valore dell'Esercito; per il comportamento tenuto nel corso della missione, al Sottotenente Gianfranco Paglia viene concessa la Medaglia d'Oro al Valor Militare.

Campagne di guerra efàtti d'arme Seconda Mondiale (1940-43): - 1943: ten-itorio metropolitano: Toscana - S,m.-Jegna - l 943: Sardegna Liberazione (1943-45): - 1944: Filollrano (lug.) - 1945: Tossignano (mar.-apr.) - Case Grizzano, Poggio Rusco (apr.)

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare

Medaglia d'Argento - Decreto 24 Luglio 1947. In dura campagna teneva tesla ad un nemico cui ataviche qualità guerriere e senso cli disperazione per


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l'inevitabile fine conferivano particolare accanimento e tenacia. Moltepl ici azioni di pattuglia e colpi di mano condotti con audacia senza pari nel vivo di munitissime posizioni traevano l'impronta dal generoso travolgente slancio dei suoi uomini. In durissima azione offensiva contro le truppe paracadutiste nemiche conquistava, in violento combattimento all'arma bianca ed a bombe a mano, un abitato fortemente organizzato a difesa, fino all'ultimo conteso da un avversario deciso, che so ltanto il valore irresi stibile dei suoi soldati riusciva a piegare. In brillante quanto rischiosa azione condotta eia un reparto cli prodi paracadutisti, lanciati dagli aerei sulle retrovie nemiche, seminava panico e terrore catturando oltre 1.300 prigionieri ed ingente materiale bellico. Sintesi delle più belle virtù dei Paracadutisti d ' Italia, legava il suo nome alle più fulgide glorie della Specialità. (Tossignmw, ,narzo - aprile 1945; Case Grizzano, 19 aprile 1945: zona di Poggio Rusco, 23 aprile 1945). (Al Reggimento Paracadutisti "Nembo").

Medaglia di Bronzo - Decreto 9 novembre 1945. Partecipava con valore e spiccata aggressività ad un ciclo operativo con truppe alleate contro il nemico tedesco. Con slancio travolgente strappava al tenace avversario un lungo costone organizzato in profondità nel senso dell'asse e battuto dall'intenso fuoco concentrico di artiglieria e di mortai. Metteva poi piede e guadagnava terreno a prezzo di dure perdite nell'interno di un robusto abitato di feso casa per casa. Contrattaccato da fanterie e da carri, li conteneva validamente asser ragliandosi negli edifici marginali; poi ripreso nuovo s lancio , riusciva a penetrare una seconda volta nell'interno del paese ed a disimpegnare le proprie frazioni accerchiate. M antenendo infine a serrale distanze la pressione sull'avversario, lo induceva a rompere il contatto durante,.la notte per sottrarsi ad una lotta ormai senza speranza e così consacrava con brillante successo tangibile una gloriosa giornata per le Armi e per i Paracadutisti italiani . ( Filottrano, 9 luglio 1944 ). (Al 183° Reggimento Paracadutisti "Nembo").

Croce di Guerra - Decreto 9 novembre 1945. Gareggiava in mordente e tenacia con l'altro reggimento della divisione, impegnato in duro attacco risolutivo, dandogli apporto con un battaglione cli rincalzo e con altro battaglione destinato ad agganciare di rovescio l'avversario. Partecipava col primo ad una alterna, aspra vicenda di attacchi e controattacchi, sviluppava l'azione del secondo con slancio spregiudicato pur sapendo di non poter contare su alcuna alimentazione dello sforzo e fidando solo sul motto del paracadutista italiano: "il cuore di rincalzo". In tal modo disorientava il nemico. Le sue vigi li pattuglie piantavano per prime il tricolore sul contrastato obiettivo, quando l'avversario per sottrarsi ad una stretta ormai senza speranza si induceva, col favore della notte, a rompere il contatto ed a rinunziare alla lotta. Così consacrava con un br il lante successo tangibile una giornata gloriosa per le Armi e per i Paracadutisti italiani. Filottrano, 8-9 luglio 1944. (Al 184° Reggimento Paracadutisti "Nembo"). Al Valore dell'Esercito Medaglia d'Argento - Decreto 5 ottobre 1994. Il 183° Reggimento Paracadutisti "Nembo", inquadrato nelle forze ital iane in Somalia, partecipava alle operazioni di soccorso alla popolazione somala prodigandosi con totale dedizione ed elevata professionalità nella pericolosa missione e confermando, in numerose azioni cli rastrellamento per la ricerca d'armi ed in operazioni contro guerriglieri ed anti banditismo, l' altissimo live llo di efficienza, il grande coraggio e la generosità dei suoi effettivi. Coinvolto in numerosi conflitti a fuoco reagiva sempre con efficacia e determinazione mettendo in luce il valore militare, la capacità operativa e la fortissima motivazione dei propri uomini. Nonostante le gravi perdite subite in combattimento, continuava ad assolvere i compiti affidati senza flessioni con la fierezza e l'orgoglio di perseverare nel tentativo cli ridare sicurezza e soccorso umanitario al martoriato popolo somalo e nella determinazione di rendere onore alla Patria lontana. Somalia, 21 maggio 7993 - 7 settembre 1993.


Paracadutisl i

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Medaglia di Bronzo - Decreto 4 gennaio 1978. Al verificarsi del violento terremoto che colpiva il Friuli , accorreva prontamente s ui luoghi disastrati e, prodigandosi con coraggio e slancio fraterno di solidarietà umana, dava un valido contributo al soccorso dei feriti e dei superstiti ed alla rimozione delle macerie, limitando i danni della grave sciagura. L ' opera svolta ha riscosso l'apprezzamento delle Autorità e l'incondizionata riconoscenza delle popolazion i colpite, rafforzando il prestigio dell'Esercito (Friuli, 6 - 15 rnaggio 1976). Al Valor Civile

Medaglia d'Argento - Decreto 18 maggio 1964. Temprato ad ogni ::irditezza e sacrificio, il 183° Reggimento Fanteria "Nembo", in nobile fraterna gara con altri Reggimenti dell 'Esercito, ha scritto, nel soccorrere tra insidie e disagi innumeri le popolazioni colpite dal disastro del Vajont, fulgide pagine di generoso altruis mo e di eroica abnegazione. Ottobre 1963. Attestato di Pubblica Benemerenza Con generosa continuità partecipava alle operazioni cli soccorso cl i territori colpiti da una violenta alluvione (Provincìa di Udine, 4 novembre - 8 dicembre 1966).

Medaglie d'Oro al Valor J\llilitare Sergente Maggiore SALVATORE MICALE: Visso - Norcia, 13 marzo 1944 Tenente Colonnnello GIUSEPPE Izzo: Case Grizzano (Bologna), 19 aprile 1945 Sergente CARLO REDDt : Casalecchio de Conti. 19 aprile 1945 Sottotenente FRA NCO BAGNA: Casello ne (Poggio Rusco), 22 aprile I 945 Maggiore UMBERTO LUSENA: Roma, Catacombe s. ·Calisto, 24 marzo 1944 Sottotenente G IANFRANCO PAGLIA: Mogadiscio, 2 luglio 1993

Stemma Araldico Decreti 26 aprile 1962 e 22 luglio I 974 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 in data 9 .2. 1987 - Giornale Ufficiale ciel 14.2.1987). a. SCUD O: Troncato; il primo di nero alla banda nebulosa d'argento, attraversato dalla folgore d ' oro posta in s barra; il secondo d ' azzurro alla croce d'oro accantonata nei primi due quartieri da due draghi alari affrontati di rosso (Belluno). Sulla troncatura una fascia d'azzurro caricata eia una stella d'argento cli cinque raggi e da sei filetti laterali cli rosso 3 e 3. b. CORONA TURRJTA. c. ORNAMENTI: (I) Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l' alto, ripÒrtante il motto" ... E PER RINCALZO IL CUORE" . (2) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra cd in banda dal punto predetto, passando dietro la parte s uperiore dello scucio.

Sintesi della hlasonatura Nella parte s uperiore della troncatura la banda nebu losa in campo nero ricorda la diretta provenien za del reggimento dalla Divisione par. "Nembo", grande unità della quale custod isce le tradizioni . La folgore d'oro riallaccia il 183° all'altra Divisione par. , la "Folgore" cui la "Nembo" è stata affiancata. Nella parte inferiore s u smalto d' azzurro (simbolo di amor di patria) la croce d 'oro e i draghi di rosso dell'arme di Belluno, città alla quale il 183" è legato territorialmente per avervi preso sede nell'i mmediato dopoguerra. La fascia d ' azzurro esalta la glori a militare conseguita dal Corpo nel corso della Guerra di L iberazione, durante la quale ha meri tato una M .A. V.M., e le "burelle di rosso" ripetute sono s tate poste a sign ificare la parteci pazione a quella particolare campagna in due distinti periodi .


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L'Esercito Italiano verso il 2000

Comandanti 183° REGGIMENTO FANTERIA "NEMBO"( 1943-44) Col. Giuseppe Quaroni REGGIMENTO PARACADUTIST I "NEMBO"( 1944-48) Col. Francesco Ronco Col. Luigi Camosso 183° REGGIMENTO FANTERIA "NEMBO" (1948-75) Col. Salvatore Castagna Col. Oreste Silli Col. Antonio Carbotti · Col. Francesco Mozzini Col. Lazzaro Dessì Col. Francesco Mereu Col. Enzo Terni Col. Pietro Cabassi Col. Francesco Formisano Col. Nicola Giacobbe Col. Renzo Norberto Ten. Col. Alberto Caroli (int.) Col. Paolo Budua Col. Adolfo Orofino Col. Michele de Anna Col. Filippo Stefani Col. Giuseppe Ambrosi de Magistris Col. Lello Giannangeli Col. Guido Tesi Col. Andrea Peracin Col. Giovanni Gambaro Col. Elio Cappelli

Col. Col. Col. Col.

Gennaro Santonastaso Roberto Jucci Albanio Cozzolini Renato Paone

183° BATTAGLIONE FANTERIA MECCANIZZATO " NEMBO" (1975-91) Ten. Col. Giuseppe Lombardo Ten. Col. Sauro Martelli Ten. Col. Ezio Abenda Ten. Col. Piero Bedogni Ten. Col. Luigi Rinaldi Ten. Col. Lucio Novelli Tcn. Col. Antonino Ricci Ten. Col. Salvatore Andolina Ten. Col. Roberto Speciale Ten. Col. Nicola Gallippi Ten. Col. Alfio Maugeri Ten. Col. Giuseppe Sauro Ten. Col. Arnaldo Cappellini Ten. Col. Carlo Ippolito

,.

183° BATTAGLIONE PARACADUTISTI "NEMBO" (I 991 -93) Ten. Col. Vincenzo Bassanelli 183° R EGGIMENTO PARACADUTISTI "NEMBO" (1993) Col. Pierluigi Torelli Col. Leonardo Prizzi

Sedi 1943 1943 1945-46 1946-47

Tarquinia (VT) Firenze Arezzo Pistoia

1947-53 1953-75 1975-9 1 199 1

Belluno Cervignano del Friul i (UD) Gradisca d'Isonzo (GO) Pistoia


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Paracadutisti

186° REGGilVIENTO PARACADUTISTI "FOLGORE Motto: "Impeto e ardire". Fesla: 23 ottobre - anniversario della battaglia di El Alamein (1942). Sede: Siena - Casem,a "La Marmora". Mostrina: rettangolare; fondo di colore azzurro cui è sovrapposta un'ala a sette penne cli colore oro opaco sulla quale poggiano un paracadute e un gladio di colore argento opaco (guardia ciel gladio scarlatta).

Origini e vicende organiche Il I O settembre 1941 si costituisce il 2° Reggi~nento Paracadutisti su comando; compagnia cannoni da 47/32; V, VI e VII battaglione paracadutisti E inquadrato nella Divisione Paracadutisti unitamente ai Reggimenti I O Paracadutisti e Artiglieria per D. par. A tali unità si unisce il 10 marzo 1942 anche il 3° reggimento par.. li 27 luglio I 942, in seguito al cambio di denominazione della grande unità in Divisione cli Fanteria "Folgore" (185") , dovuto alla necessità cli i1T1piego in A. S. come unità terrestre, diviene 186° Reggimento Fanteria "Folgore''. Il 6 novembre 1942, il reggimento, dopo la battaglia di El Alamein si scioglie e i superstiti vengono inquadrati, in dicembre, nel CCLXXXV battaglione di formazione che, dopo aver eroicamente combattuto in Tunisia, viene sciolto nel maggio 1943. Nel I 952, presso il Centro Militare dì Paracadutismo di Pisa si forma un battaglione paracadutisti che diviene poi I O gruppo tattico paracadutisti, presso il quale si costituiscono il Il e il V battaglione par. Dal I O gennaio 1963 i due battaglioni sono inquadrati nel I O reggimento par. e vi rimangono sino alla ristrutturazione dell'Esercito a seguito della quale, sciolto if reggimento, ha vita il 30 settembre 1975, in Livorno, il 5° Battaglione Paracadutisti "El Alamein". Con decreto 12 novembre 1976 il battaglione rivece la Bandiera del I 86° reggimento f. "Folgore" del quale tramanda le gloriose tradizioni. Dal gennaio al novembre 1983 personale del battaglione partecipa, inquadrato nel contingente italiano (ITALCON) della Forza Multinazionale cli Pace in Libano, alla missione di sicurezza denominata Libano 11. Nel maggio 199 I due compagnie del battaglione sono inserite in un "gruppo tattico paracadutisti" per il congente italiano (ITALFOR-AIRONE) destinato ad operare nell'Iraq settentrionale per soccorrere le popolazioni curde, nell'ambito della missione umanitaria Airone I. Terminata l'esigenza le compagnie rimpatriano nel luglio dello stesso anno. Dal 25 luglio al 15 settembre 1992 I'l I" compagnia partecipa a Palermo all'operazione "Vespri Siciliani" concorrendo alla sorveglianza di punti sensibili. Nell'ambito del riordinamento della Forza Armta, il battaglione perde la propria autonomia il 15 settembre I 992 ed il giorno successivo è inquadrato nel 186° Reggimento Paracadutisti ''Folgore" che si costituisce in Siena. Nel periodo 16 settembre - 15 dicembre 1992 le compagnie ed il comando di reggimento si alternano, nella zona cli Palermo, nel quadro deJI' operazione "Vespri Siciliani". Il reggimento nel corso del 1993 partecipa alla missione di pace in Somalia, inserito nel contingente "Italforce Ibis", meritando la Medaglia d'Argento al Valore dell 'Esercito; nel corso della stessa missione al paracadutista Pasquale Baccaro caduto in uno scontro a fuoco viene concessa la Medaglia d ' Oro al Valor Mi litare ed il paracadutista Jonathan Mancinelli merita la Medaglia d 'Oro al Valore dell'Esercito.

Campagne di guerra e.fatti d'anne · Seconda Mondiale (1940-43) - 194 1-42: preparazione per l'aviosbarco sull' isola di Malta (Operazione C3) - 1942: (186° reggimento) impegnato sul fronte di El Alamein si batte per la conquista dei passi che dal deserto immettono nella depressione ciel El Qallara. Sostiene duri combattimenti a Gebel Kalak, El Taqa e in molte altre località come Deir ed Munassib, Qaret el Himeimat ove gli uomini del reggimento affrontano violenti corpo a corpo e solo il 2 novembre, a causa delle ingenti perdite sono costretti a ripiegare - 1943: (CCLXXXV battaglione di formazione): Buerat, Tarhuna, Castel Benito, Zavia, Zuara, Mareth, El Akarit, Enfidavi lle, Takrouna


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l'Esercilo Italiano verso il 2000

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare

Medaglia d'Oro - Decreto 26 marzo 1963. Reggimento Paracadutisti della gloriosa Divisione "Folgore", in unione alle aliquote divisionali ad esso assegnate, per tre mesi, senza soste, si prodigò valorosamente in numerose azioni offensive e difens ive stroncando sempre l'impetuosa avanzata del nemico enormemente superiore per numero e per mezzi. Nell 'epica battaglia di El Alarnein stremato per le perdite subite, cessato ogni rifornimento di acqua, viveri e munizioni , con la fede che solo il più sublime amor di Patria può generare, respingeva sdegnosamente, al grido di "Folgore", ripetuti inviti alla resa, dimostrando in tal modo che la superiorità dei mezzi poteva soverchi are i paracadutisti d'Italia, piegarli mai. Attraverso innumerevoli episodi di eroismo collettivi e individuali, protraeva la resistenza fino al totale esurimento di ogni mezzo di lotta imponendosi al rispetto ed all 'ammirazione dello stesso nemico, scrivendo così una delle pagine più ful gide per l' Esercito Italiano (Africa Settentrionale, 22 luglio - 12 ottobre 1942; hmtaglia di El Alamein, 23 ottobre - 6 novembre 1942 ).

AL Valore dell'Esercito

Medaglia cl' Argento - Decreto 5 ottobre 1994. TI l 86° Reggimento Paracadutisti "Folgore", inquadrato nelle forze italiane in Somalia, partecipava alle operazioni di soccorso alla popolazione somala prodigandosi con totale dedizione ed elevata professionalità nella pericolosa missione e confermando, in numerose azioni di rastrellamento per la ricerca d'armi ed in operazioni contro guerriglieri ed anti banditismo, l'altissimo livello di efficienza, il grande coraggio e la generosità dei suoi effettivi. Coinvolto in numerosi conflitti a fuoco reagiva sempre con efficacia e determinazione mettendo in luce il valore militare, la capacità e la fortissima motivazione dei propri uomini. Nonostante le gravi perdite subite in combattimento, continu ava ad assolvere i compiti affidati senza flessioni con la fierezza e l' orgoglio di perseverare nel tentativo di ridare sicurezza e soccorso uman itario al martoriato popolo somalo e nella determinazione cli rendere onore alla Patria lontana. Somalia. 27 dicembre 1992 - 8 giugno 1993.

Medaglie d'Oro al Valor Militare Sergente Maggiore MARIO GIARETTO: Africa Settentrionale, 8 agosto 1942. Sottotenente GIOVANNI STASSI: Africa Settentrionale, 25 agosto - 2 settembre] 942. Maggiore AURELIO Rossi: Africa Settentrionale, 20 agosto - 3 settembre 1942. Sottotenente OMERO LUCCHI: Africa Settentrionale, 31 agosto - 4 settembre 1942. Tenente MARCO GOLA: Africa Settentrionale, 23-24 ottobre 1942 . Sottotenente GIOVANNI GAMBA UDO: Africa Settentrionale, 23-24 ottobre I 942. Soldato GIUSEPPE CAPPELLEHO: Africa Settentrionale, 23-25 ottobre 1942 Soldato GERARDO LUSTRISSIMI: Africa Settentrionale, 23-25 ottobre 1942 Tenente ROBERTO BANDINI: Africa Settentrionale, 23-25 ottobre 1942 Sergente NICOLA PISTILLO: Africa Settentrionale, 23-25 ottobre 1942 Caporal Maggiore ANTONIO ANDRIOLO: Africa Se11entrionale, 23 ottobre - 4 novembre I 942 Tenente Colonnello CARLO MARESC01~n Rusrou: Africa Settentrionale, 4 novembre 1942 Soldato LEANDRO FRANCHI: Africa Settentrionale, novembre 1942 Soldato P1'.\SQUALE BACCARO: Mogadiscio, 2 luglio 1993

Stemma Araldico Decreto IO giugno I977 (aggiornato in base a quanto d isposto dallo SME con circ. 12 1 in data 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: inquartato. Nel primo, di Pisa che è di rosso alla croce a chiave d ' argento; nel secondo e nel terzo d'azzurro alla folgore d ' oro attraversante in sbarra; nel quarto cli rosso alla fortezza torricellata di due, d ' argento, movente da un mare cli azzurro ondato d'argento, con la torre di


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Paracadutisti

b.

c. ( I)

(2)

destra cimata di una bandiera bifida d ' argento svolazzante a sinistra caricata dalla legenda "Fides" in caratteri di nero (Livorno). Il tutto abbassato al capo d'oro, con il quartier franco d'azzurro al silfio d'oro reciso di Cirenaica. CORONA TURRITA. ORNAMENTI: Lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scucio, incurvata con la concavità rivol ta verso l'alto, riportante il motto: "IMPETO E ARDIRE" . Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scenclencli s volazzanti in sbam1 ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura 1° quarto:

arme di Pisa, città nella quale si è costituito nel I 952 il V battaglione del I O gruppo tattico paracadutisti, da cui trae origine l'unità. 2° e 3° quarto: su smalto cl' azzurro (simbolo di amor cli patria e fedel tà) la "folgore" ricorda I' omonima grande unità nella quale è stato ed è inquadrato il 186" reggimento. 4° quarto: arme cli Li vorno, città con la quale l'unità ha un particolare legame territoriale, avendovi avuto sede. Il capo d'oro simboleggia la massima ricompensa al V.M. meritata dal reggimento in Africa Settentrionale, come evidenziato dal si lfio di Cirenaica inserito nel quartier franco.

Cornandanti 2° REGGIMENTO PARACADUTISTI ( 194 1-42)

Ten. (:01. Ten . Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col. Ten. Col.

186° REGGIMENTO FANTERIA "FOLGORE" ( 1942) Col. Francesco Ronco V BATTAGLIONE PARACADUTISTI ( 1963-75)

Col. Tito Salmi Col. Italo Papalia Col. Lucio Innccco Col. Paolo Cristofari Col. Carlo Lorenzetti Col. Mario Chiabrera Col. Giuseppe Erriquez

Giuseppe Eniquez Augusto Marinelli Francesco Merlino Bruno Loi Gioacchino Grassi Paolo Menchi Pierluigi Torelli Augusto Staccioli

186° REGGIMENTO PARACADUTISTI "FOLGORE'' ( 1992) Col. Enrico Celentano Col. Augusto Staccioli

Sedi 1941-42 1963-75

Viterbo Pisa

"EL ALAMEIN"

(1975-92)

Col. Pietro Tantillo

Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten.

BATTAGLIONE PARACADUTISTI

1975-78

1978

Livorno Siena


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L'Esercito /,aliano verso il 2000

187° REGGI1V1ENT0 PARACADUTISTI "FOLGORE" Motto: "Di fulgida gloria vigile scolta". Festa: 23 ottobre - anniversario della battaglia di El Alamein ( 1942). Sede: Livorno - Caserma "Vannucci". Mostrina: rettangolare; fondo cli colore azzurro cui è sovrapposta un 'a]a a sette penne di colore oro opaco sulla quale poggiano un paracadute e un gladio cli colore argento opaco (guardia del gladio scarlatta).

Origini e vicende organiche Con ci re. 040850/307 in data 4. I 0.1941 lo S.M. R. E. dispone la costituzione del comando 3° Reggimento Paracadutisti per l' inquadramento del I battaglione par. CC.RR. e del battaglione par. libici dislocati in Africa Settentrionale. Revocata la destinazione in A.S ., dal 1° gennaio 1942 il comando di reggimento passa a disposizione del Cornando Divisione Paracadutisti. In data 15 marzo il 3° Reggimento Paracadutisti viene costituito e mobilitato con il comando, la compagnia servizi, la compagnia cannoni 47/32 ed il IX e X battaglione par., ai quali si unisce !'VIII battaglione in formazione. È inquadrato unitamente ai Reggimenti I O e 2° Paracadutisti e A11.iglieria per D. par. nella Divisione Paracadutisti. In seguito alla trasformazione della grande unità in Divisione di Fanteria "Folgore" ( I 85a), dovuto alla necessità d'impiego in A.S. come unità terrestre, il 27 luglio 1942 prende il nome cli 187° Reggimento Fanteria "Folgore". Trasferito in Africa Settentrionale lascia in Italia, presso la Scuola della Specialità di Tarquinia, !'XI battaglione par. in corso di costituzione. Nel settembre I 942, quando il 185° Fanteria lascia la Divisione "Folgore" cede al I 87° i battaglioni II, che l'anno precedente ha effelluato il primo lancio di guerra della Specialità su Cefalonia, e IV. Il 187° si scioglie per eventi bellici il 6 novembre 1942 dopo la battaglia di El Alamein mentre i superstiti vengono inquadrati nel CCLXXXV battaglione di formazione che, dopo aver ancora eroicamente combattuto in Tunisia, viene sciolto nel maggio 1943. Nel 1952, presso il Centro Mi litare di Paracadutismo di Pisa, si forma un battaglione paracadutisti che diviene poi I O gruppo tattico paracadutisti, presso il quale si costituiscono il 1T e V battaglione par. Dal 1° gennaio 1963 i due battaglioni sono inquadrati nel I O reggimento par. e vi rimangono sino alla ristrutturazione dell'Esercito a seguito della quale, sciolto il reggimento, il li battaglione dà vita il 30 settembre 1975, in Livorno, al 2° Battaglione Paracadutisti "Tarquinia". Con decreto 12 ottobre 1976 riceve la Bandiera del 187° reggimento f. "Folgore" ciel quale tramanda le gloriose tradizioni. Dall'ottobre 1982 al febbraio 1984 il battaglione partecipa, inquadrato nel contingente italiano (ITALCON) della Forza Multi nazionale di Pace in Libano alla missione cli sicurezza denominata Libano II. Nel 1991 il battaglione concorre alla missione umanitaria "Airone" a favore delle popolazioni curde nel Nord Iraq. Nel periodo luglio-settembre 1992 reparti ciel battaglione partecipano a Palermo all'operazione "Vespri Siciliani" concorrendo alla sorveglianza di punti sensibili. Nell ' ambito del riordinamento della Forza Armata, il battaglione perde la propria autonomia 1'8 ottobre 1992 ed il giorno successivo è inquadrato nel 187° Reggimento Paracadutisti "Folgore" che si costituisce in Livorno. Il reggimento dal dicembre 1992 al luglio 1993 partecipa al la missione di pace in Somalia, inserito nel contingente "ltalforce Ibi s" , meritando la Medagl ia cl ' Argento al Valore dell 'Esercito; altri reparti del rgt. sono inviati in Somalia nel periodo 23 novembre 1993 - 5 aprile 1994.

Campagne di guerra e fatti d'arme Seconda Mondiale (1940-43): - 1941: (Il battaglione) aviolancio sull'isola di Cefalonia e successivo s barco a mezzo natanti a Zante. - 1941-42: preparazione per l' aviosbarco sull'isola cli Malta (Operazione C3) - 1942: (187° reggimento) impegnato sul fronte di El Alamein si batte per la conquista dei


Paracadutisti

-

1943:

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passi che dal deserto immettono nella depressione cli El Qattara. Sostiene duri combattimenti a Gebel Kalak, El Taqa, Deir el Munassib, Qaret el Himeimat e solo il 2 novembre, accerchiato, senza rifornimenti e ridotto negli organici viene sopraffatto. (CCLXXXV battaglione di formazione): Buerat, Tarhuna, Castel Benito, Zavia, Zuara, Mareth, E l Akarit, Enfidaville, Takrouna

Ricompense alla Bandiera Al Valor Militare

Medaglia d'Oro - Decreto 26 marzo 1963. Reggimento Paracadutisti della gloriosa Divisione "Folgore", in unione alle aliquote divisionali ad esso assegnate, per tre mesi, senza soste, si prodigò valorosamente in numerose azioni offensive e difensive stroncando sempre l'impetuosa avanzata del nem ico enormemente superiore per numero e per mezzi. Nell'epica battaglia di El Alamein stremato per le perdite subite, cessato ogni rifornimento cli acqua, viveri e munizioni, con la fede che solo il più sublime amor di Patria può generare, respingeva sdegnosamente, al grido cli "Folgore", ripetuti invi ti alla resa, dimostrando in tal modo che la superiorità dei mezzi poteva soverchiare i paracadutisti d ' Italia, piegarli mai. Attraverso innumerevoli episodi di eroismo collettivi e individuali, protraeva la resistenza fino al totale esurimento di ogni mezzo cli lotta imponendosi al rispetto ed all'ammirazione dello stesso nemico, scrivendo così una delle pagine più fulgide per l'Esercito Italiano (Aji·ica Seltentrionale, 22 luglio - 12 ottobre 1942: battaglia di El Alamein, 23 ottobre - 6 novembre 1942). Al Valore dell'Esercito

Medaglia d'Argento - Decreto 5 ottobre 1994. Il 187° Reggimento Paracadutisti "Folgore", inquadrato nelle forze italiane in Somalia, partecipava alle operazioni di soccorso alla popolazione somala prodigançosi con totale dedizione ed elevata professionalità nella pericolosa missione e confermando, in numerose azioni cli rastrellamento per la ricerca d ' armi ed in operazioni contro guerriglieri ed anti banditismo, l'altissimo livello di efficienza, il grande coraggio e la generosità dei suoi effettivi. Coinvolto in numerosi conllitti a fuoco reagiva sempre con efficacia e determinazione mettendo in luce il valore militare, la capacità e la fortissima motivazione dei propri uomini. Nonostante le gravi perdite subite in combattimento, continuava ad assolvere i compiti affidati senza flessioni con la fi erezza e l'orgoglio di perseverare nel tentativo di ridare sicurezza e soccorso umanitario al martoriato popolo somalo e nella determinazione cli rendere onore alla Patria lontana. Somalia, 27 dicembre 1992 - 8 giugno 1993.

Medaglie d'Oro al Valor Militare Capitano FABIO R UGIADI: Africa Settentrionale, 30 agosto 1942 Maggiore AURELIO Rossi: Africa Settentrionale, 20 agosto - 3 settembre 1942 Tenente FERRUCCIO BRANDI: Africa Settentrionale, 24 ottobre 1942 Capitano GASTONE SIMONI: Africa Settentrionale, 23-27 ottobre 1942 Capitano COSTANTINO RUSPOLI: Africa Settentrionale, 26-27 ottobre 1942 Soldato GIACOMO CESARONI: Africa Sett~ntrionale, 29 ottobre 1942

Stenima Araldico Decreto 3 dicembre 1976 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 in data 9.2.1987 - Giornale Ufficiale del 14.2.1987). a. SCUDO: inquartato. Nel primo, cli Tarquinia, di rosso alla croce piena d'argento caricata in palo e in fascia di un corniolo al naturale radicato, fogliato e fruttato cli rosso. Nel secondo d'azzurro alla folgore d ' oro attraversante in sbarra. Nel terzo d'azzurro a quallro fasce d' argento (Grecia). Nel quarto, di Livorno, cli rosso al la fortezza torricellata cli due, d'argento, movente eia un mare


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L'Esercito ltafi(lno 1·erso il 2000

b.

c. (l) (2)

di azzurro ombrato d'argento e con la torre di destra cimata cli una bandiera bifida d'argento svolazzante a s inistra con la legenda "Fides" in nero. Il tutto abbassato al capo d ' oro con il quartier franco d'azzurro al silfio d'oro reciso di Cirenaica. CORONA TURRITA. ORNAMENTI: Lista bifida: d ' oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "DI FULGIDA GLORIA VIGILE SCOLTA". Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

Sintesi della blasonatura O

I quarto: arme di Tarquinia, città culla dal 1939 della nascente Specialità Paracadutisti ed ove era distaccato nel 1942 un battaglione ciel 187° 2° quarto: su smalto d'azzurro (simbolo di amor di patria e fedeltà) la "folgore" ricorda l'omonima grande unità nella quale è s tato ed è inquadrato il 187° reggimento. 3° quarto: i colori della Grecia per simboleggiare il primo aviolancio di paracadutisti effettuato dal II battaglione su Cefalonia nel 1941. 4° quarto: arme cli Livorno, città con la quale l'unità ha un particolare legame territoriale avendovi preso sede nel 1975. li capo d'oro si mboleggia la massima ricompens a al V.M. meritata dal reggimento in Africa Settentrionale, come evidenziato dal s il fio di Cirenaica inserito nel quartier franco.

Comandanti 3" R EGGIMENTO PARACADUTISTI (1941-42)

2° BATIAGUONE PARACADUTISTI 'TARQUINIA" ( 1975-92)

Ten. Col. Luigi Camosso

Ten. Col. Gennaro Tufano Ten. Col. Dante Piccirillo Ten. Col. Bruno Latorre Ten. Col. Giorgio Gualancli Ten. Col. Vittorio Ghiotto Ten. Col. Temistocle Millefiorini Ten. Col. Bruno Viva Ten. Col. Mario Balla Ten. Col. Antonio Guida Ten. Col. Enrico Celentano Ten. Col. Roberto Martinelli Ten. Col. Leonardo Rosa

187° REGGIMENTO FANTERIA "FOLGORE" ( 1942) Ten. Col. Luigi Camosso

Il BATTAGLIONE PARACADUTISTI ( 1963-75) Ten. Col. Ilio Finocchi Ten. Col. Vitaliano Gambarotta Ten. Col. Mario Belli Ten. Col. Furio Talluri Ten. Col. Vincenzo Cirillo Ten. Col. Ennio Pignate!Ji Ten. Col. Antonio Tamborrino Ten. Col. Umberto Granati Ten. Col. Giorgio Malorgio Ten. Col. Antonio Milani Ten. Col. Gennaro Tufano

187° REGGIMENTO PARACADUTISTI "FOLGORE" (I 992) Col. Roberto Martinelli Col. Luigi Chiavarelli

Sedi 1941 1963-75

Viterbo Pisa

1975

Livorno


LAGUNARI



Lagunari

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REGGIMENTO LAGUNARI "SERENISSI1VIA" Morto: "Come lo scoglio infrango come l'onda travolgo". Festa: 25 giugno - anniversario del riconoscimento uffic iale della Specialità (1 984). Sede: Venezia Lido (VE) - Caserma "G. Pepe". Mostrina: rettangolare con parte s uperiore a punta. Fondo scarlatto con emblema sovrapposto in oro opaco raffigurante il leone alato di San Marco, d i fronte, con aureola b ianca. Zampa destra che impugna una spada; z~unpa sinistra che poggia su un libro. li tutto su un 'ancora sov rastata da corona. (Solo per Ufficiali, Marescialli e Sergenti Maggiori). TSergenti e i Militari di truppa indossano: con le uniformi invernali: stellette metalliche al bavero e le mostreggiature in plastica dei lagunari su lle manopole; con le uniformi estive: come sopra, per il bavero, ed il distintivo a spillo dei lagunari al centro del taschino sinistro dell a camicia.

Origini e vicende organiche Il 15 gennaio l 951 al Lido di Venezia ha inizio la costituzione del Settore Forze Lagunari con l' istituzione di un nucleo che ha il compito di presiedere alla graduale fo rmazione del Settore. Del comando, affidato ad un Contrammiraglio, fanno parte Ufficial i dell'Esercito e della Marina. li I O luglio I 951 viene posto alle dipendenze del Comando Settore un plotone comando (anch'esso comprendente personale dell' Esercito e della Marina) ed ha inizio la graduale costituzione cli un battaglione costiero lagunare che il successivo 30 agosto prende iJ nome di Battaglione .C.L. " Marghera" e comprende compagnia comando; compagnia autoportata, con personale e mezzi dell ' Esercito; compagni a anfibia, con personale della Marina; reparto lagunare appoggio, con personale e mezzi della Marina. li 15 ottobre 1951 il ballaglione "San Marco" (avente normale fis ionomia di battaglione di fan teria costituito però quasi integralmente con personale della Marina) già alle dipendenze della Divisione di Fanteria "Folgore" entra a far parte del Settore Forze Lagunari. li I O settembre 1952 viene costituito il Battaglione C.L. "Pi ave" con struttura organica uguale a quella ciel battagl ione " Marghera" ed il I O gennaio 1954 allo scopo di assicurare una migliore manovrabilità dei mezzi da sbarco e da trasporto viene formato il Gruppo M ezzi Navali eia Sbarco. Dal I O marzo 1956 il Comando del Settore è affidato ad un Colo nnello dell'Esercito. li I O luglio I 957 il battaglione "San Marco" è trasformato in Battaglione "Isonzo" (con personale, materiali e mezzi dell 'Esercito ; la truppa è tratta dalla leva cli mare ma all ' atto dell'incorporazione transita nei ruol i dell 'Eserci to). Dal l° settembre 1957, persa ogni componente della Marina, il Settore pur conservando gli stessi compiti operativi muta organico e prende il nome dì Raggruppamento Lagunare; comprende: comando, compagnia comando, compagnia addes trame nto, com pagnia tras mi ssioni, battaglioni a nfibi "Marghera" e "Piave", battaglione mot. " Adria" (del quale è in vita solo la 3" compagnia) ai quali si unisce il I O gennaio 1958 anche il battaglione mot. "Isonzo" (su due compagnie autoportate e una compagnia anfibia). Il I O maggio 1958 viene formato il Reparto Lagunare Appoggio dotato cli mezzi corazzati e anfibi. Con la nuova struttura il rgpt. rappresenta la specialità anfibia della Fanteri a cui è affidata la difesa del settore delle lagune. li Raggruppamento, ricevuta la Bandiera d i guerra il 25 ottobre 1959 in Piazza San Marco, cambia nuovamente struttura organica il 24 maggio 1964 divenendo Reggimento Lagunari "Serenissima" su : comando; compagnia comando ; battag lioni "Marghera", "Piave" e "Isonzo" (ciascuno con VTC MI 13 e in alternativa un plotone me7.zi anfibi e battelli), XXII battaglione cr.. Con i plotoni mezzi anfibi dei battaglioni dislocati nella base di Cà Vio e con il plotone ballelli degli stessi battaglione insieme al plotone natanti dislocati sull'isola cli Sant' Andrea ha vita la Compagnia Trasporti Anfibi.


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L'Esercito Italiano verso il 2000

Nel 1975, a seguito dei provvedimenti conseguenti alla ristrutturazione dell'Esercito: - il IO settembre, il battaglione "Marghera" è soppresso; - il 20 ottobre, il battaglione "Isonzo" assunto l'organico di battaglione mec. diviene 41 ° Battaglione mec. "Modena" mentre il battaglione cr. diviene 22° Battaglione cr. "M.O. Piccinini" ed entrambi passano a far parte della Brigata mec."Gorizia"; inoltre la compagnia trasporti anfibi si trasforma in Battaglione Mezzi Anfibi "Sile"; - sempre il 20 ottobre il reggimento lagunari si scioglie per costituire il Comando Truppe Anfibie e contemporaneamente il battaglione "Piave" assunto l'organico cli battaglione mec. dà vita al 1° Battaglione Lagunari "Serenissima"; - il 25 ottobre la Bandiera del disciolto reggimento viene ceduta al 1° battaglione lagunari che ne tramanda le tradizioni unitamentre a quelle dei ''Fanti eia Mar" della Serenissima. Il battaglione è formato su comando, compagnia comando e servizi, tre compagnie meccanizzate, compagnia mortai pesanti. Nell'ambito ciel riordinamento della Forza Annata, il battaglione perde la propria autonomia il 13 ottobre 1992 ed il giorno successivo è inquadrato nel Reggimento Lagunari "Serenissima", che si ricostituisce anche con il personale del soppresso Battaglione Mezzi Anfibi "Sile". Il reggimento partecipa all ' operazione "Vespri Siciliani", in concorso al controllo del territorio, dal 6 agosto al 2 ottobre 1993 nel settore Palermo e dal 27 luglio al 25 settembre 1994 nel settore Enna.

Stemma Araldico Decreto 29 settembre 1966 (aggiornato in base a quanto disposto dallo SME con circ. 121 in data 9.2.1987 - Giornale Ufficiale ciel 14.2.1987). a. SCUDO: d ' azzurro, alla muraglia merlata alla ghibellina accostata eia due torri (quella di destra cimata della bandiera di porpora al leone di San Marco). Il tutto d'oro murato di nero, nascente da un mare 01idato di argento e di verde. b. CORONA TURR!TA. c. ORNAMENTI: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "COME LO SCOGLIO INFRANGO COME L'ONDA TRAVOLGO".

Sintesi della hlasonatura Lo scudo pieno, con lo smalto d'azztmo, simbolo di amor di patria e lealtà, indica le virtù militari intese come substrato ispiratore della preparazione spirituale del Corpo. La muraglia rappresentata nello stemma è simbolo del compito affidato ai lagunari, ossia la difesa del litorale veneto; la Bandiera è quella della Serenissima Repubblica cli Venezia a significare il legame del Corpo con i "fanti eia mar" della medesima Serenissima.

Comandanti SET fORE FORZE LAGUNARI ( 1951-57)

Contramm. Giorgio Ghe Cap. Yasc. Mario Padoan Cap. Vasc. Luigi Baroni Cap. Vasc. Luigi Savini RAGGRUPPAMENTO LAGUNARE ( 1957-64)

Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Antonino Fichera Mario Romanelli Nello Pero Giovanni Broggi Antonino Ceccato Mario Dellino

REGGIMENTO LAGUNARJ "SERENISSIMA"

(1964-75)

Col. Mario Dellino Col. Luigi Lazzarato Col. Candiana Filla Col. Giacomo Tramonti Col. Aldo Milanesi Col. Giuseppe Arricchiello Col. Mario Nardini Col. Roberto Coppola Col. Marcello Lauria Col. C. Alberto Correale Col. Fabrizio del Carretto di Ponti e Sessame


583

La unari

l O BATTAGLIONE LAGUNARI "SERENISSIMA" (1975-92) Ten. Col. Giuseppe Chiaramonte Ten. Col. Antonio Sciaulino Ten. Col. Domenico Gadaleta Ten. Col. Mario Stellino Ten. Col. Antonio Santonicola Ten. Col. Rosario Mangione Ten. Col. Alfio Coco Ten. Col. P. Luigi B-uonocore Ten. Col. P. Giorgio Segala

Ten. Ten. Ten. Ten. Ten.

REGGIMENTO LAGUNARI "SERENISSIMA" ( 1992)

Sedi 1951

Venezia Lido

Col. Antonio Di Lorenzo Col. Giancarlo Gianandrea Col. Andrea Becciu Col. Diego Tocco Col. Vincenzo Turetta

Col. Col. Col. Col.

Sergio Carnevale Giancarlo Gianandrea Pierluigi Buonocore Arnaldo Cappellini



ABBREVIAZIONI


'


Abbre viazioni

587

ABBREVIAZIONI A

A a. ACE adi c/a ago. ALE/AVES

alp.

Armata Artiglieria Forze Alleate ìn Europa autodifesa controaerei agosto Aviazione Leggera dell' Esercito / Aviazione dell'Esercito alpini

AMF A.O. AS apr. A.S. AUC augr.

Forza Mobile d i Ace Africa Orientale Allievi Sottufficiali aprile Africa Settentrionale Allievi Ufficiali di Complemento Autogruppo

btg.

Battaglione

btr.

Batteria

B .U.

Bollettino Ufficiale

C.G.V.M. C.I.L. cap. cap. magg. circ. c.m. C.M.T.R. Col. cor. cos. cp. cr.

Croce di Guerra al Valor Militare Corpo Italiano d i Liberazione caporale caporal maggiore circolare Centro di Mobilitazione Comando Milit. Territor. cli Reg. Colonnello corazzato/a costa/costiero compagnia carri/carristi Comando Unità Servizi Capitano di Vascello carri veloci

B B. b. B. cor. B. mec.

Brigata bersaglieri Brigata corazzata Brigata meccanizzata

e

c/a I. cam. carnrn . Cap. c/ap. cav. c/c Cdo cel. CGF

Cavalleria Corpo d'Armata controaerei Centro Addestramento Avanzato Reclute dì Artiglieria controaerei leggera campagna/campale cammellata Capitano Controaerei pesante Cavallo controcarri Comando Celere Croce di Guerra Francese

D. D.A.T. D . cor. dic. DICAT D .M.

Decreto/D ivisione Difesa Antiaerea Territoriale Divisione corazzata dicembre Difesa Controaerei Territoriale · Decreto Ministeriale

c. C.A. c/a C.A.A.R.

cus

c.v. C.V.

D

D.S.

Divisione meccanizzata Decreto Presidenziale Decreto Presidente della Repubblica Determinazione Sovrana

EM ETM

elicottero multiruolo elicottero trasporto medio

fv. F.O.

ferrovieri Foglio d'Ordini

D.mec. D.P. D.P.R.

E E.I. e!.

Esercito Italiano elementare (unità) F

f. F.A. feb.

Fanteria Forza Armata febbraio


588

L 'Esercii o Italiano verso il 2000

G g. G. G.a.F. Gen. gen. giu.

Genio granatieri Guardia alla Frontiera Generale gennaio giugno

G.M. gr. gr. sqd. G.U./gg.UU. gua. gua. Arr.

Giornale Mi litare Gruppo Gruppo squadroni Grande/i Unità Guastatori Guastatori d'Arresto

int.

interinale

1.

leggero/leggera luglio

I i.g.s.

incaricato del grado superiore

L lav. L.

Lavoratori Logistico/a

M.A.Be.

Medaglia d'Argento di Benemerenza Maggiore maggio Medaglia d'Argento al Merito Civile Medaglia d'Argento al Merito della Sanità Pubblica manovra Maresciallo marzo Medaglia cl' Argento al Valor Civile Medaglia cl' Argento al Valore dell'Esercito Medaglia d'Argento al Valor Militare Medaglia di Bronzo di Benemerenza M edag lia di Bronzo al Merito Civile Medagl ia di Bronzo al Merito de.Ha Sanità Pubblica Medaglia di Bronzo al Valor Civile

lug.

M

Mag. mag. M.A.M.C. M .A.M.S.P. man. Mar. mar. M.A.Y.C. M.A.V.E. M.A.V.M. M.B.Be. M.B.M.C. M.B.M.S.P. M.B .Y.C.

M.B.V.E.

M.T.

Medaglia di Bronzo al Valore del l'Esercito Medaglia di Bronzo al Valor Militare Ministero della Difesa meccanizzato/a Ministero della Guerra Milizia Mobile misto minatori Medaglia d'Oro Medaglia d'Oro di Benemerenza Medaglia d'Oro al Merito Civile Medaglia d'Oro al Merito del la Sanità Pubblica montagna Medaglia d'Oro Speciale motorizzato Medaglia d'Oro al Valor Civile Medaglia d'Oro al Valor Militare Motu Proprio Sovrano memorie storiche missili Milizia Territoriale

nov.

novembre

ott.

ottobre

pl. provv. pt. P.V.E.

plotone provvisorio pontieri Parco Veicoli Efficienti

M.B.Y.M. M.D. mec. M.G. M.M. mi. 11111.

M.O. M.0.Be. M.O.M.C. M.O.M.S.P. 111011.

M.0.S. mot. M.O.V.C. M.O.V.M . M.P.S. m.s. msl.

N NBC

numero Nucleare, Biologico, Chimico

0.M.I. O.N.U.

Ordine Militare d'Italia Organizzazione della Nazioni Unite

11.

o p

p. par. pe. pe. cam.

pionieri paracadutisti pesante pesante campale


Abbreviazioni

589

Q q. Q.

Quota Unità quadro

R.A.L. R.C.T.C. R.D. rep. rep. cdo

Reparto Aviazione Leggera Regio Corpo Truppe Coloniali Regio Decreto reparto (unità) Reparto· Comando

Q.G.

Quartier Generale

rgpt. rgt. R.M. R.R.R. R.T.

Raggruppamento Reggimento Regione Militare Rifom. Riparaz. Recuperi (Reparto) Radiotelegrafisti

SMRE smv. som. spt. sqd. spe spec. S.T. sq. s.v. sz.

Stato Maggiore Regio Esercito semovente someggiato supporto/i squadrone/i servizio permanente effettivo specialisti Sicurezza Interna squadra sede vacante sezione

TLC

Telecomunicazioni

T.M.

Traino meccanico

T.R.T.

Trasmissioni radio telegrafisti

Ten. Col.

Tenente Colonnello

V.F.P. V.M. VTC

Volontari in Ferma Prolungata Valor Militare Veicolo da Trasporto e Combattimento

R

s S. Sa S.A.L. S.A.R.

Servizio (logistico) Sanità Sezione Aerei Leggeri Sua Altezza Reale SEGREDIFESA Segretariato Generale della Difesa SM Stato Maggiore SMD Stato Magiore della Difesa Serg. Sergente Serg. magg. Sergente maggiore set. settembre SME Stato Maggiore dell'Esercito

T t.

T.A. tat. Ten. ter.

Trasmissioni Traino animale tattico/i Tenente territoriale V

ve. VCC V.E.

Valor Civile Veicolo Corazzato da Combattimento Valore del! 'Esercito


AGGIUNTE E VARIANTI

"UESERCITO ITALIANO VERSO IL 2000" Volume primo - tomo primo e secondo

AGGIUNTE Titolo: SCUOLA DI GUERRA (pag. 109) tomo primo pag. 110 - Origini e vicende storiche: continuare come segue: "Con decreto presidenziale in data 21 marzo 1997 viene concessa alla Scuola la Bandiera d 'lstitu to." pag. 110 - prima di Stemma Araldico inserire: Ricompense alla Bandiera Croce d'Oro al Merito dell'Esercito - decreto 20 ottobre 1997 "Per l'altissimo contributo istituzionale - in 130 anni di storia - alla formazione di comandanti ed ufficiali di stato maggiore dell'Esercito, nel culto dei massimi valori umani-militari, civici e professionali - e nel genuino spirito di servizio alla Patria." Civitavecchia, 11 marzo 1867 - 9 maggio 1997

VARIANTI Tomo secondo - pagine 338, 340, 343, 344, 347, 350, 352, 354, 356 Appendice tomo secondo: pagine XVII, XVIII rigo 3 Errata: (1953) Corrige: (1951) pagina 36 rigo 13 Errata: (1920) Corrige: (1942)


APPENDJCE



III

Appendice

STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO

Ufficio Storico

L'ESERCITO VERSO IL 2000 STORIA DEI CORPI DAL 1861

APPENDICE La presente appendice viene redatta allo scopo di aggiornare alcuni dati contenuti nel Volume Primo dell'opera; in particolare vi sono riportate le variazioni più significative, riguardanti Enti e Reparti, avvenute successivamente al 31 dicembre 1994. L'appendice é suddivisa in due parti riferite ai due tomi (I e Il) del volume. Dati desunti dalle Memorie Storiche.


IV

L'Esercito Ttaliano verso il 2000

L'ESERCITO ITALIANO VERSO IL VOLUME PRIMO - TOl\110 I

2000

Titolo: BANDIERA DELL'ESERCITO (pag. 15) Varianti: pag. 15 - dopo il rigo 8, prima della medaglia d'oro al Valor Militare, inserire:

Ordine Militare d'Italia L'Esercito Italiano, con proprie unità dava vita alla componente terrestre delle operazioni in Albania contrìbuendo ìn modo determinante alla costituzione della forza multinazionale di protezìone per la missione "ALBA'', la prima affidata dall'ONU al comando ital ìano. Nel delicato periodo che ha preceduto l'operazione, interveniva con elevata capacità operatìva per garantire la sicurezza dell'attività dì evacuazione di personale dal territorio albanese ed a premessa dello spìegamento della forza multinazionale. Le Unità nazionali esprimevano, in tale circostanza, qualità collettive ed individuali di altissima operatività, incondizionata dedìzìone, spìccato senso del dovere, fe1mo coraggio, grande sensibilità umana e permettevano in un contesto cli grave insicurezza caratterizzato da fotti tensioni socio-politiche, da inadeguata capacità di controllo degli organi governativi albanesi e da forte presenza sul tenitorio di bande armate iITegolari, il raggiungimento degli obiettivi di supporto alle Aut01ità locali e dì aiuto alla popolazione, assegnati dalle Nazionì Unite e dalle Autorìtà nazionali, entro i termini temporali prefissati, consentendo ìnoltre il libero svolgimento di elezioni democratiche. I risultati raggiunti, determinanti per la ripresa sociale, politica ed economica dell'Albania, accrescevano il prestigio e la considerazione dell'Esercito Itali.ano meritando l'incondizionata stima delle massime organizzazioni internazionali, dei paesi partecipanti e della Nazione, nonché la ric(>noscenza della popolazione albanese. Albania, 3 marzo - 12 agosto 1997 ~

* *


Appendice

V

Titolo: STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO (pag.

17)

Varianti: pag. 20- Capi di Stato Maggiore dell'Esercito dopo Gen. C.A. Bonifazio Incisa di Camerana aggiungere Gen. C.A. Francesco Cervoni

pag. 21 -Sottocapi di Stato Maggiore dopo Gen. C.A. Dario Zoldan aggiungere Gen. C.A. Guido Bellini Gen. C.A. Alberto Ficuciello

* * * dopo pagina 30 inserire

Titolo: COMANDO DELLE FORZE OPERATIVE TERRESTRI Sede: Verona

Origini e vicende organiche Nell'ambito della riforma delle Forze Armate a datare dal 1° ottobre 1997 viene costituito in Verona il COMANDO DELLE FORZE OPERATIVE TERRESTRI, coincidente con il Comando delle Forze Terrestri Alleate Sud Europa (FTASE) della NATO. Il Comando, di nuova istituzione, dipende dal comando interforze, subordinato allo Stato Maggiore Difesa ed avrà alle proprie dipendenze cinque grandi unità a livello divisionale: Comando Forze di Proiezione (già 3° Corpo d ' Armata), Comando Truppe Alpine (già 4° Corpo d'Annata Alpino), l ° Comando Forze di Difesa, 2° Comando Forze di Difesa, Comando Supporti delle Forze Operative Terrestri.

Comandanti COMANDO DELLE FORZE OPERATIVE T ERRESTRI (1997) Gen. C.A. Giuseppe Ardito

Sedi: 1997 - Verona

* * *


VI

L'Esercito Italiano verso il 2000

Titolo: COMANDO 3° CORPO D'ARMATA

(pag. 45)

Sostituire con: COMANDO FORZE DI PROIEZIONE Varianti: pag. 45 - Origini e vicende organiche Continuare come segue: "Nell'ambito dei provvedimenti connessi con l'attuazione del Nuovo Modello di Difesa varia compiti ed organico e dal 1° ottobre 1997 inizia la trasformazione per divenire COMANDO FORZE DI PROIEZIONE ed assume alle dipendenze: Brigata "Friuli", Brigata bersaglieri "Garibaldi", Brigata par.. "Folgore" con i supporti 10° rgt. genio gua., 1° rgt. trasmissioni, 3° rgt. AVES "Aldebaran", 33° rgt. logistico man. ''Ambrosiano", rgt. lagunari "Serenissima", 26° rgt. "Bergamo", 121 ° rgt. "Macerata". pag. 46 - Comandanti dopo Gen. C.A. Cesare Pucci aggiungere Gen. D. Luciano Forlani Gen. C.A. Rolando Mosca Moschini Gen. C.A. Luciano Forlani COMANDO FORZE DI PROIEZIONE (1997) Gen. C.A. Luciano Forlani

* * * Titolo: COMANDO 4° CORPO D'ARMATA ALPINO (pag. 47) Sostituire con: COMANDO TRUPPE ALPINE Varianti: pag. 47 -

Origini e vicende organiche:

continuare come segue: "Nell'ambito dei provvedimenti connessi con l'attuazione del Nuovo Modello di Difesa varia compiti ed organico e dal 1° ottobre 1997 diviene COMANDO TRUPPE ALPINE ed ha alle dipendenze le Brigate Alpine "Julia", "Taurinense" e "Tridentina" con i supporti 2° rgt. genio gua., 2° rgt. trasmissioni, 4 ° rgt. AVES "Altair", 16° rgt. alpini (RAR), 24° rgt. logistico man. "Dolomiti", btg. alpini par. "Monte Cervino", btg. "Edolo" (BAR), nonché la Scuola Militare Alpina". pag. 48 - Comandanti dopo Gen. C.A. Luigi Manfred i aggiungere Gen. C.A. Angelo Becchio Gen. C.A. Pasquale De Salvia COMANDO TRUPPE ALPINE (1997) Gen. C.A. Pasquale De Salvia

* * *


Appendice

VII

Titolo: COMANDO 5° CORPO D'ARMATA (pag. 49) Sostituire con: 1° COMANDO FORZE DI DIFESA Varianti: pag. 49 - Origini e vicende organiche: continmu·e come segue: "Nell'ambito dei provvedimenti connessi con l'attuazione del Nuovo Modello di Difesa varia compiti ed organico e dal 1° ottobre 1997 diviene 1° COMANDO FORZE DI DIFESA ed assume alle dipendenze: Brigata rnec. "Centauro", Brigata cor. "Ariete", Brigata dj Cavalleria "Pozzuolo del Friuli" con i supporti: 3° rgt. genio gua., 7° rgt. trasmissioni, 5° rgt. AVES "Rigel", 1° rgt. "S. Giusto", 7° rgt. "Cuneo", 11 ° btg. "Casale", 26° btg. bersaglieri "Castelfidardo". pag. 50 - Comandanti dopo Gen. C.A. Francesco Vannucchi aggiungere Gen. C.A. Carlo Ciacci 1° COMANDO FORZE DI DIFESA (1997) Gen. C.A. Carlo Ciacci

*

**

dopo pag. 50 inserire

Titolo: 2° COMANDO FORZE DI DIFESA Sede: Napoli

Origini e vicende Organiche A seguito della riorganizazione della linea dj comando delle forze operative della Forza Armata, dal 1° ottobre 1997 si forma una Cellula di attivazione per la costituzione in Napoli del 2° COMANDO FORZE DI DIFESA, da porre alle dipendenze del Comando Forze Operative Terrest1i. Dal nuovo Ente dipenderanno le Brigate mec. "Granatieri di Sardegna", "Aosta", "Pinerolo", e "Sassari" e, come supporti, il 4° rgt. genio pionieri, 2° rgt. AVES "Sirio", 3° rgt. "Guardie", 45° rgt. "Reggio", 60° btg. "Col di Lana", 91 ° btg. "Lucania".

Comandanti 2° COMANDO FORZE DI DIFESA (1997) Geo. Ferruccio Borriero Sede: 1997 - Napoli

**

*


vm

L'Esercito Italiano verso il 2000

Titolo: COMANDO SUPPORTI DELLE FORZE OPERATIVE Sede: Verona

Origini e vicende organiche A seguito della riorganizazjone della linea di comando delle Forze Operative Terrestri, il 1° ottobre 1997 ha inizio, in Verona, la costituzione del COMANDO SUPPORTI DELLE FORZE OPERATIVE.

Il nuovo Ente assumerà alle dipendenze il Comando Artiglieria Controaerei, il Comando Aviazione dell'Esercito, un Raggruppamento Artiglieria, un Raggruppamento Genio, un Comando Supporti Logistici, un Comando Controllo e Comunicazioni.

Comandanti COMANDO SUPPORTI DELLE FORZE OPERATIVE (1997) Gen. D. Maurizio Cicolin

'

Sedi 1997 Verona

* * * Titolo: COMANDO AVIAZIONE DELL'ESERCITO Sede: Viterbo

Origini e vicende organiche Nell'ambito della riorganizzazione della linea di comando delle Forze Operative Terrestri, a datare da 1° ottobre 1997 ha inizio, per trasformazione dell'Ispettorato, la costituzione in Viterbo del COMANDO AVIAZIONE DELL'ESERCITO, inserito nei supporti delle Forze Operative. Il comando assumerà alle dipendenze i reggimenti 1° AVES "Antares", 7° EA "Vega" ed i gruppi squadroni 21 ° AVES "Orsa Maggiore" e 28° AVES 'Tucano".

Comandanti Comando Aviazione dell'Esercito (1997) Gen. D. SHvio Torre

Sedi 1997 Viterbo

* * *


Appendice

IX

Titolo: COMANDO RAGGRUPPAMENTO ARTIGLIERIA Sede: Portogruaro (VE)

Origini e vicende organiche Nell'ambito della riorganizzazione della linea di Comando delle Forze Operative Tenestri, il 1° dicembre l 997 ha vita in Portogruaro (VE) un COMANDO RAGGRUPPAMENTO ARTIGLTERlA con personale, materiale ed infrastrutture del soppresso Comando Artiglieria e difesa NBC del 5° C.A.. Inserito nei supporti delle forze operative, assume alle dipendenze i reggimenti di artiglieria: 5° "Superga", 7° "Cremona", 3° "Volturno", 2° alpina "Vicenza" ed il reggimento a cavallo.

Comandanti COMANDO RAGGRUPPAMENTO ARTIGLIERIA ( 1997) Gen. B. Antonio Di Gennaro Sedi 1997 Portogruaro (VE)

*

**

Titolo: COMANDO RAGGRUPPAMENTO GENIO Sedi: Udine

Origini e vicende organiche Nell'ambito della riorganizzazione della linea di Comando delle Forze Olperative Terrestri, il 1° dicembre 1997 ha vita in Udine il COMANDO RAGGRUPPAMENTO GENIO con personale, materiali ed infrastrutture del soppresso Comando Genio del 5° C.A .. Inserito nei ~upporti delle forze operative, assume alle dipendenze i reggimenti 6°. 11 ° e 21 ° genio pionieri, 2° pontieri ed il 5° battaglione genio pionieri "Bolsena".

Comandanti COMANDO RAGGRUPPAMENTO GENIO (1997) Gen. B. Danilo Neri Sedi 1998 Udine

*

* *


X

L'Esercito Italiano verso il 2000

Titolo: FORZA D'INTERVENTO RAPIDO

(pag. 52)

Varianti: pag. 52 - Origini e vicende organiche: completare come segue: ''Nel contesto della 1iorganizzazione delle Forze Annate la F.I.R. é soppressa in data 18 maggio 1997"

*

* *

Titolo: COMANDI OPERATIVI TERRITORIALI (C.0.T.) (pag. 54) Varianti: pag. 54 - Origini e vicende organiche: completare come segue:"Nell'ambito dei provvedimenti riguardanti la riorganizzazione dell'Esercito, i C.O.T. sono soppressi a partire dal 30 giugno 1996 e molti dei loro compiti sono affidati ai COMANDI MILITARI DI REGIONE che si costituiscono, nelle stesse sedi,, il giorno successivo allo scioglimento dei C.O.T.".

* * * Titolo: BRIGATA MECCANIZZATA "ACQUI" (pag. 58) Varianti: pag. 58 - Sede; depennare pag. 58 - Origini e vicende organiche: completare come segue: "Sciolta il 30 giugno 1996 nel quadro dei provvedimenti ordinativi attuativi del Nuovo Modello di Difesa" pag. 60 - Sedi: 1975 - 96 L'Aquila *

* *


Appendice

XI

Titolo: BRIGATA MECCANIZZATA "AOSTA" (pag. 61) Varianti: pag. 61 -

Origini e vicende organiche

continuare come segue: ''Nel corso del 1997 assume una nuova configurazione e comprende: Reparto cdo e supporti tattici, 5° rgt. f. "Aosta", 12° rgt. b., 62° rgt. cr. "Sicilia", rgt. "Lancieri di Aosta" (6°), 24° rgt. a. cam. smv. "Peloritani", btg. logistico, repatto sanità (Q)". pag. 63 - Comandanti dopo Gen. B. Gaetano Cigna aggiungere Gen. B. Antonio Guida

* * *

Titolo: BRIGATA MECCANIZZATA "CREMONA" (pag. 64) Varianti: pag. 64 - Sede: depennare pag. 64 - Origini e vicende organiche: completare come segue: "Sciolta il 5 novembre 1996" pag. 66- Comandanti dopo Gen. B. Raffaello Graziani aggiungere Gen. B. Giuseppe Hoffmann pag. 66 - Sedi: 1945 - 96 Torino *

* *

Titolo: BRIGATA MECCANIZZATA "FRIULI" (pag. 67) Varianti: pag. 68-

Origini e vicende organiche

continuare come segue: "Nel corso del 1997 assume una nuova configurazione e comprende: Reparto cdo e supporti tattici, 66° rgt. f. "Trieste", 6° rgt. b., 33° rgt. carri, rgt. "Savoia Cavalleria" (3°), 21 ° rgt. a. cam. smv. "Trieste", btg. logistico, reparto Sanità (Q). Il l O gennaio 1998 il 33° rgt. carri é trasferito alle dipendenze della Brigata ''Ariete". pag. 69 - Comandanti dopo Gen. B. Guido Caruso


XII

L'Esercito Italiano verso il 2000

aggiungere

Gen. B. Nicola Gallippi Gen. B. Girolamo Giglio * * *

Titolo: BRIGATA MECCANIZZATA "GORIZIA" (pag. 70) Varianti: pag. 70 - Sede: depennare pag. 70- Origini e vicende organiche: completare come segue: "Reparti della grande unità sono ancora in Sicilia dall'ottobre 1995 al gennaio successivo; il 7 maggio 1996 viene conferita alla Brigata la "cittadinanza onoraria" da parte del Consiglio comunale di Gorizia. Con l'attuazione del Nuovo Modello di Difesa la Brigata é soppressa in data 30 ottobre 1996". pag. 70- Comandanti dopo Gen. B. Luciano D'Alessandro aggiungere Gen. B. Antonio Di Lorenzo pag. 70 - Sedi: 1975 - 96 Gorizia * * *

Titolo: BRIGATA MECCANIZZATA "GRANATIERI DI SARDEGNA" (pag. 71) Varianti: pag. 72 - Origini e vicende organiche continuare come segue: "Nel corso del 1997 assume una nuova configurazione e comprende: Repa1to cdo e supporti tattici, 1° e 2° rgt. "Granatieri di Sardegna", 1° rgt. b., rgt. "Lancieri di Montebello" (8°), 33° rgt. a. cam. smv. "Acqui", btg. logistico", reparto Sanità (Q)". pag. 73 - Comandanti dopo Gen. B. Michele Corrado aggiungere Gen. B. Emilio Marzo Gen. B. Giorgio Ruggieri Gen. B. Antonello Falcone * * *


xm

Appendice

Titolo: BRIGATA MECCANIZZATA "LEGNANO" (pag. 74) Varianti: pag. 74 - Sede: depennare pag. 74 - Origini e vicende organiche: completare cpme segue: "Sciolta il 16 settembre 1996 nel quadro dei provvedimenti ordinativi attuativi del Nuovo Modello di Difesa". pag. 76 - Comandanti: dopo Gen. B. Carmine Fiore aggiungere Gen. B. Pietro Proscia pag. 76 - Sedi: 1945 - 96 Bergamo

* * *

Titolo: BRIGATA MECCANIZZATA "MANTOVA/' (pag. 77) Varianti: pag. 77 - Sede: depennare pag. 77 - Origini e vicende organiche completare come segue: "Con l'attuazione del Nuovo Modello di Difesa la Brigata é soppressa in data 30 agosto 1997". pag. 78 -

Comandanti

dopo aggiungere

Gen. B. Francesco Cipriani Gen. B. Vito Marchetti Gen. B. Giuseppe Carpegna

pag. 79- Sedi: 1947-97 Udine

* * *


XIV

L'Esercito Italiano verso il 2000

Titolo: BRIGATA MECCANIZZATA "PINEROLO" (pag.79) Varianti: pag. 79 - Origini

e vicende organiche

continuare come segue: "Nel corso del 1997 assume una nuova configurazione organica e

comprende: Reparto cdo e supporti tattici, 9° rgt. f. "Bari", 7° rgt. b. , 31° rgt. cr., 133° rgt. cr. (Q), 131 ° rgt. a. cam. smv. "Centauro", btg. logistico", reparto Sanità (Q)". pag. 81 -

Comandanti:

dopo aggiungere

Gen. B. Giorgio De Giorgio Gen. B. Franco Ganguzza Gen. B. Luciano Neri Gen. B. Giancarlo Pascarelli

* * * Titolo: BRIGATA BERSAGLIERI "GARIBALDI" (pag. 84) Varianti: pag. 84 - Origini

e vicende organiche

continuare come segue: "Nel corso del 1997 assume una nuova configurazione e comprende: Reparto cdo e supporti tattici, 8° e l 8° rgt. b., 131 ° rgt. cr., rgt. "Cavalleggeri Guide" (19°), 11 ° rgt. a. cam. smv. "Teramo", btg. logistico", repaito Sanità (Q)". pag. 85 - Comandanti dopo Gen. B. Aldo Di Mascolo aggiungere Gen. B . Agostino Pedone

Gen. B. Mauro Del Vecchio

* *

*

Titolo: BRIGATA ALPINA "CADORE" (pag. 86) Varianti: pag. 86 - Sede: depennare pag. 86 - Origini

e vicende organiche:

completare come segue: "Soppressa il 31 gennaio 1997" pag. 87 - Sedi: 1953 - 97 Belluno

* * *


xv

Appendice

Titolo: BRIGATA ALPINA "JULIA" (pag. 88) Varianti: pag. 89- Origini e vicende organiche: continuare come segue: "Nel corso del 1997 la Brigata assume l'organico su: Reparto cdo e supporti tattici; 7°, 8° e 14° rgt. alp.; 3° rgt. a. mon.; btg. logistico; reparto sanità (Q)". pag. 90 - Comandanti Gen. B. Silvio Mazzaroli aggiungere Gen. B. Gianfranco Marinelli

dopo

* * *

Titolo: BRIGATA ALPINA "TAURINENSE" (pag. 91) Varianti: pag. 92 - Origini e vicende organiche: continuare come segue: "Nel corso del 1997 la Brigata assume l'organico su: Reparto cdo e supporti tattici; 2°, 3° e 9° rgt. alp.; 1° rgt. a. mon.; btg. logistico; reparto sanità". pag. 93- Comandanti dopo Gen. B. Silvio Toth aggiungere Gen. B. Bruno lob Gen. B. Armando Novelli * * *

Titolo: BRIGATA ALPINA "TRIDENTINA" (pag. 94) Varianti: pag. - Origini e vicende organiche continuare come segue: "Nel corso del 1997 la Brigata assume l'organico su: Reparto cdo e supporti tattici; 5°, 6° e 11 ° rgt. alp.; 5~ rgt a. mon.; btg. logistico; reparto sanità (Q)". pag. 95 - Comandanti dopo Gen. B. Natalino Vivaldi aggiungere Gen. B. Paolo Malara Gen. B. Luigi Rossini

* * *


XVI

L'Esercito Italiano verso il 2000

Titolo: 318 BRIGATA CORAZZATA "CENTAURO" (pag. 97) Sostituire con: BRIGATA MECCANIZZATA "CENTAURO" Varianti: pag. 97 - Origini e vicende organiche Continuare come segue: " .... e per la medesima esigenza la grande unità invia due reggimenti dì formazione dal 30 luglio al 30 settebre 1996 nella provincia di Palern10 ed un reggimento di formazione nei periodi 10 marzo - 15 rnaggiò 1996 e 16 novembre 1996 - 20 gennaio 1997 nella provincia di Catania. Nel quadro del!' attuazione del Nuovo Modello di Difesa in data 17 settebre 1996 cambia denominazione in BRIGATA MECCANIZZATA "CENTAURO" ed assume struttura ordì.nativa su: comando, reparto comando e supporti tattici, 2° reggimento bersaglieri, 3° reggimento bersagl ìerì, 52° reggimento artiglieria da campagna semovente "Torino", 11 ° battaglione "Casale", battaglione logistico "Centauro", reparto sanità "Centauro" (nell'ottobre 1995 la brigata ha trasferito i reggimenti 31° carri e 131° artiglieria e nell'ottobre 1996 é stato soppresso il 28° battaglione bersaglieri "Oslavia"); nel corso del 1997 modifica l'organico su: Reparto cdo e suppo1ti tattici, 2° e 3° rgt. b., 21 ° rgt f. "Cremona, 4° rgt. caffi, rgt. "Nizza Cavalleria" ( 1°), 52° rgt. a. cam. smv. "Torino", btg. logistico, reparto sanità". pag. 98 - Comandanti: dopo Gen. B. Lucio Maltoni aggiungere BRIGATA M ECCANIZZATA " CENTAURO" (1996) Gen. B. Pietro Proscia Gen. B. Michele Piccioni

* *

*

Titolo: 132a BRIGATA CORAZZATA "ARIETE" (pag. 99) Varianti: pag. 100- Origini e vicende organiche continuare come segue: "Nel corso del 1997 la Brigata assume l'organico su: Reparto cdo e supporti tattici, 82° rgt. f. ''Torino", 11° rgt. b., 32° e 132° rgt. carri, 132° rgt. a. cam. snw. "Ariete", btg. logistico, reparto sanità (Q). Dal I O gennaio 1998 inquadra anche il 33° rgt. carri proveniente dalla Brigata "Friuli". pag. 101 -

Comandanti

dopo aggiungere

Gen. B. Gaetano Romeo Gen. B. Salvatore Carrara Gen. B. Giuseppe Valotto

* * *


Appendice

XVll

Titolo: BRIGATA PARACADUTISTI "FOLGORE" (pag.

102)

Varianti: pag. 103 - Origini e vicende organiche continuare come segue: "Nel corso del 1997 completa l' organico su: Reparto cdo e supporti tattici, rgt. par. 183° "Nembo", 186° e 187° "Folgore", 9° d'assalto "Col Moschin", 1° rgt. Carabinieri par., 185° rgt. a. par. " Folgore", btg. logistico, reparto sanità (Q) ed assume alle dipendenze anche la Scuola Militare di Paracadutismo" . pag. 103 - Comandanti Gen. B. Bruno Viva dopo Gen. B. Luigi Cantone aggiungere Gen. B. Enrico Celentano * * *

Titolo: BRIGATA DI CAVALLERIA "POZZUOLO DEL FRIULI" (pag.

104)

Varianti: pag. 104 - Sede: sostituire con "Gorizia - Caserma Guella" pag. 104 - Origini e vicende organiche: continuare come segue: "Nel corso dell' anno 1996 vengono conferiti dal Consiglio Comunale di Palmanova il "Sigillo d'Oro" della città e dal Consiglio Comunale di Pozzuolo del Friuli la cittadinanza Onoraria. Nel gennaio 1997 cede 1'84° btg. " Venezia" al Comando A1tiglieria c/a" . pag. 106 - Comandanti: Gen. B. Giancarlo Gay dopo Gen. B. Giacomo Cancian aggiungere Gen. B. Francesco Paolo Spagnuolo pag. 106 - Sedi: 1975 - 96 Palmanova 1996. Gorizia

* * * inserire dopo pag. l 06

Titolo: COMANDO UNITÀ SUPPORTI "LEGNANO" Sede: Bergamo - Palazzo "Lupi"

Origini e vicende organiche In attuazione della circolare SME n. 285/C/l 5 l in data 21 agosto 1996, viene costituito in Bergamo il 17 settembre il COMANDO UNITÀ S UPPORTI " L EGNANO'', a seguito della soppres-


XYlII

L 'Esercito ltaliano verso il 2000

sione in ambito 3° Corpo d'Armata del Comando Unità Servizi e dei Comandi d'Arma. Il nuovo Ente assume alle dipendenze le seguenti unità: Reggimento "Nizza Cavalleria" (1 °), Reggimento Artiglieria a Ca vallo, 10° Reggimento Genio Guastatori, 1° Reggimento Trasmissioni, 3° Reggimento AVES "Aldebaran", 33° Reggimento Logistico di Manovra "Ambrosiano" ed il Reparto Comando e Servizi. Con la riorganizzazione della linea di comando l'Ente viene soppresso il 31 dicembre 1997".

Comandanti: COMANDO UNITÀ SUPPORTI "LEGNANO" ( 1996-97)

Gen. B. Francesco Li Pira

Sedi 1996-97 Bergamo

*

* *

Titolo: SCUOLA MILITARE "NUNZIATELLA" (pag. 112) Varianti: pag. 112 - Origini e vicende organiche continuare come segue: "Con delibera della Giunta Comunale n. 4997 in data 9 novembre 1995 é conferita alla Scuola la Medaglia d'Oro del Comune di Napoli. A decon-ere dal 1° marzo 1996 (circ. SME n. 20/15216 del 3 febbraio 1996) viene costituito a Milano, nei locali della Caserma Teuliè, il Distaccamento della Scuola Militare "Nunziatella" con dipendenza d'impiego dalla scuola stessa''. *

* *

Titolo: SCUOLA DI CARRISMO (pag. 129) Sostituire con: SCUOLA TRUPPE CORAZZATE Varianti: pag. 129 - Origini e vicende organiche ultimo rigo, depennare e sostituire come segue: "1.1 gennaio 1993 diviene SCUOLA DI CARRISMO e come tale 1imane sino al 31 dicembre 1997. Il 1° gennaio 1998 riprende la denominazione di SCUOLA TRUPPE CORAZZATE e dal Comandante che é anche Vice Ispettore dell'Arma di Cavalleria e Truppe Corazzate dipende ora anche la Scuola di Cavalleria". pag. 131 - Comandanti dopo Gen. B. Ciro Cocozza aggiungere Gen. B. Luigi Colaneri SCUOLA TRUPPE CORAZZATE (1998) Gen. B. Luigi Colaneri


Appendice

XIX

Titolo: SCUOLA DI ARTIGLIERIA CONTROAEREI (pag.

141)

Sostituire con: CENTRO ADDESTRAMENTO E SPERIMENTAZIONI ARTIGLIERIA

CONTROAEREI Varianti: pag. 142 - Origini e vicende organiche: continuare con: "Nel quadro del riassetto dell' organizzazìone scolastìca, in data 10 novembre 1997 cambia denominazione in CENTRO ADDESRAMENTO E SPERIMENTAZIONI ARTIGLIERIA CONTROAEREI e passa alle dipendenze del Vice Ispettore dell' Arma cli Artiglieria e per la Difesa NBC/ Comandante della Scuola di A1tiglieria".

pag. 142 -

Comandanti

dopo aggiungere

Gen. B. Giuseppe Mosca Gen. B. Carlo Ti-itonj CENTRO ADDESTRAMENTO E SPERIMENTAZIONI ARTIGLIERIA CONTRO AEREI ( 1997) Gen. B. Carlo Tritonj

* * *

Titolo: SCUOLA DEL CORPO VETERINARIO MILITARE (pag.

155)

Varianti: pag. 155 - Sede: depennare pag. 755 - Origini e vicende organiche: completare come segue: "Nel quadro dei provvedimenti ordinati vi attuati vi del Nuovo Modello cli Difesa la Scuola é soppressa in data 31 agosto 1996".

pag. 156 - Sedi: 1948 - 96 Pinerolo (TO)

* *

*

Titolo: 23° BATTAGLIONE "COMO" (pag. 273) Varianti: pag. 273 - Sede: depennare pag. 273 -

Origini e vicende organiche

completare come segue: "Trasferito alla Brigata "Centauro" il 27 settembre 1996, é poi soppresso il successivo 15 ottobre, nel quadro dei provvedimenti connessi con l'attuazione del Nuovo Modello di Difesa; la Bandiera é versata al Sacrario del Vittoriano il giorno 18 dello stesso mese di ottobre".

pag. - Sedi: 1975 - 96 Como

* *

*


xx

L'Esercito Italiano verso il 2000

Titolo: 41 ° REGGIMENTO FANTERIA "MODENA" (pag. 285) Varianti: pag. 285 - Sede: depennare pag. 285 - Origini e vicende organiche completare come segue: "Torna ancora in Sicilia dal 15 febbraio al 17 aprile quindi, con l' attuazione del Nuovo Modello di Difesa, é soppresso il 30 settembre 1995 dopo aver versata la Bandiera al Sacrario del Vittoriano (27 settembre)". pag. 288 - Sedi: 1991 - 95 Gradisca d'Isonzo (GO)

* * *

Titolo: 47° BATTAGLIONE "SALENTO" (pag. 293) Sostituire con: 47° REGGIMENTO "FERRARA" Varianti: pag. 293 - Origini e vicende organiche continuare èome segue: " .... quindi , elevato di rango, il 1° giugno 1997 diviene 47° REGGIMENTO "FERRARA" con compiti di addestramento per volontm·i (RAV)".

Titolo: 52° BATTAGLIONE "ALPI" (pag. 297) Varianti: pag. 297 - Sede: depennare pag. 298 - Origini e vicende organiche: completare come segue: "Con l'attuazione del Nuovo Modello di Difesa il battaglione é soppresso il 31 agosto 1996 dopo aver versata la Bandiera al Sacrario al Vittoriano (29 agosto)". pag. 301 - Comandanti dopo Ten. Col. Francesco Persano aggiungere Ten. Col. Franco Ranella pag. 301 - Sedi: 1993 - 96 Portogruaro (VE) *

**


Appendice

XXI

Titolo: 67° REGGIMENTO FANTERIA CORAZZATO "LEGNANO" (pag. 3 19) Varianti: pag. 319 - Sede: depennare pag. 320 - Origini e vicende organiche completare come segue: " ....jxxiv in provincia di Catania fino al 10 febbraio 1995. Partecipa all'Operazione "Riace" in provincia di Reggio Calabria dal 15 marzo al 13 maggio 1995 quindi, nell'ambito dei provvedimenti connessi con l'attuazione del Nuovo Modello di Difesa, il reggimento viene soppresso il 5 ottobre 1995; la Bandiera é versata al Sacrario del Vittoriano il successivo 16 novembre". pag. 323 - Sedi: 1991 - 95 Solbiate Olona (VA)

* * *

Titolo: 76° REGGIMENTO FANTERIA "NAPOLI" (pag. 327) Varianti: pag. 327 - Sede: depennare pag. 327 - Origini e vicende organiche completare come segue: "Repatti del reggimento sono inviati ancora in Sicilia nel corso del 1996, quindi con il riordinamento della Forza Armata il 76° viene soppresso il 31 luglìo 1997; la Bandiera é versata al Sacrario del Vittoriano il precedente giorno 30". pag. 330 - Comandanti dopo Col. Vittorio Oliviero aggiungere Col. Adriano De Napoli pag. 331 - Sedi: 1953 - 97 Cividale del Friuli (UD)

* *

*


L'Esercito Italiano verso il 2000

XXII

Titolo: 78° REGGIMENTO FANTERIA "LUPI DI TOSCANA"

(pag. 335)

Varianti: pag. 335 - Sede: depennare pag. 335 - Origini e vicende organiche completare come segue: "Con l'attuazione del Nuovo Modello di Difesa il reggimento viene soppresso il 5 settembre 1995 e la Bandiera é versata al Sacrario del Vittoriano il giorno successivo". pag. 339 - Sedi: 1947 - 95 Firenze *

**

Titolo: 92° REGGIMENTO BASILICATA (pag. 360) Varianti: pag. 360 - Sede: depannare pag. 360 - Origini e vicende organiche completare come segue: "Con l'attuazione del Nuovo Modello di Difesa viene soppresso il 30 giugno 1996, la Bandiera é versata al Sacrario del Vittoriano il 3 ottobre". pag. 362 - Sedi: 1981 - 96 Foligno (PG)

* * *

Titolo: 114° REGGIMENTO FANTERIA "MANTOVA" (pag. 363) Varianti: pag. 363 - Sede: depennare pag. 363 -

Origini e vicende organiche

completare come segue: "Con l'attuazione del Nuovo Modello di Difesa, il reggimento viene sop-

presso il 31 ottobre 1995 dopo aver versato la Bandiera al Sacrario del Vittoriano (26 ottobre)".

pag. 365 - Sedi: 1976 - 95 Tricesimo (UD)

* * *


Appendice

XXIII

Titolo: 130° REGGI1\!IENTO FANTERIA "PERUGIA" (pag. 370) Varianti: pag. 370 - Sede: depennare pag. 370 - Origini e vicende organiche completare ~ome segue: "Il 130° é nuovamente in Sicilia dal 19 agosto al 30 ottobre 1995 e nel corso del 1996. Trasferito il 15 maggio 1996 alla Brigata "Granatieri di Sardegna" e poi soppresso il 30 giugno successivo; la Bandiera é versata al Sacrario del Vittoriano il 3 luglio dello stesso anno". pag. 372 - Comandanti dopo Col. Cataldo Tarricone aggiungere Col. Giovanni Piacentini pag. 372 - Sedi: 1976 - 96 Spoleto (PG)

* * *

Titolo: 141 ° REGGIMENTO FANTERIA "CATANZARO" (pag. 373) Varianti: pag. 373 - Sede: depennare pag. 373 - Origini e vicende organiche completare come segue: "Un plotone viene fornito nuovamente all"'Etnea" (zona di Palenno) nel 1995 quindi con il riordinamento della Forza Armata il 141 ° é soppresso in data 27 maggio 1995 e tre giorni dopo la Bandiera é versata al Sacrario del Vittoriano". pag. - Sedi: 1991 - 95 Pantelleria (TP)

* * * Titolo: 157° REGGIMENTO FANTERIA "LIGURIA" (pag. 382) Varianti: pag. 382 - Sede: depennare pag. 382 - Origini e vicende organiche completare come segue: "Personale del 157° é ancora in Sicilia nei mesi gennaio - marzo e luglio - settembre 1995, quindi nell'ambito dei provvedimenti relativi all'attuazione del Nuovo Modello di Difesa il reggimento viene soppresso il 13 ottobre 1995 e la Bandiera é versata al Sacrario del Vittoriano il successivo giorno 17".

pag. 385 - Sedi: 1975 - 95 Novi Ligure (AL)


XXIV

L'Esercito Italiano verso il 2000

Titolo:1 ° BATTAGLIONE BERSAGLIERI "LA MARMORA" (pag. 397) O Sostituire con: l REGGIMENTO BERSAGLIERI Varianti: pag. 398 - Origini e vicende organiche proseguire come segue: " .... nel corso del 1994 e 1995. In data 18 settembre 1995, l'unità perde la propria autonomia ed é inquadrata nel ricostituito 1° REGGIMENTO BERSAGLIERI. Anche nel 1996 il reggimento prende parte ali' operazione "Vespri Siciliani". pag. 402 -

Comandanti

dopo aggiungere

Ten. Col. Paolo Catenazzo l O REGGIMENTO BERSAGLIERI (1995) Col. Biagio D'Angelo Col. Nicola Torna

Titolo: 28° BATTAGLIONE BERSAGLIERI "0SLAVIA" (pag. 434) Varianti: pag. 434 - Sede: depennare pag. 434 - Origini e vicende organiche completare come segue: "Personale del 28° prende parte all'operazione "Vespri Siciliani", in concorso con repaiti della Brigata "Centauro", quindi con il riordinamento della Forza Armata il battaglione viene soppresso in data 15 ottobre 1996; la Bandiera é versata al Sacrario del Vittoriano il successivo giorno 18". pag. 435 - dopo il rigo 41 inserire:

Riconoscimenti Encomio Solenne - tributato dal Capo dello SME "Il 9° Reggimento bersaglieri ha partecipato alla missione in Somalia, nell'ambito del Contingente "ITALFOR IBIS 2" con una compagnia del 28° btg. "OSLAVIA che si é prodigata con totale dedizione ed elevata professionalità. Dislocata nell'area di GIOHAR, pur operando in uno scenario caratterizzato da gravi difficoltà ambientali ed operative, ha assicurato la protezione dell'ospedale da campo del reparto di Sanità "CENTAURO" ivi stanziato, consentendogli di fornire, in una cornice di sicurezza, l'assistenza sanitaria al personale inquadrato nell'O.N.U. ed alla martoriata popolazione somala. Il reparto ha operato sempre con efficacia e determinazione mettendo in luce, quando coinvolto in conflitti a fuoco, il coraggio, la capacità operativa e la forte motivazione dei Quadri e bersaglieri. Con l'operato dei propri uomini, il Reggimento ha dato lustro all'Esercito Italiano, riscuotendo il plauso delle Autorità nazionali e l'ammirazione dei Contingenti esteri partecipanti all'Operazione". Somalia, 8 febbraio 1993 - 28 giugno 1993.


xxv

Appendice

pag. 437 dopo

Comandanti

aggiungere

Ten. Col. Dario Cerniglia Ten. Col. Gianfranco Schirinzi

pag. 437 - Sedi: 1975 - 96 Bellinzago Novarese (NO)

* * *

Titolo: 12° REGGIMENTO ALPINI (pag. 501) Varianti: pag. 501 - Sede: depennare pag. 501 - Origini e vicende organiche completare come segue: "Personale del reggimento partecipa dal 12 gennaio al 12 marzo 1995

alla operazione "Riace" nella provincia di Reggio Calabria, in servizio di ordine pubblico, e dal l O luglio al 7 settembre deJlo stesso anno ali' operazione "Forza Paris IV" in Sardegna, nelle provincia di Nuoro. Dal 22 ottobre 1995 il 12°, in seguito al riordinamento reggimentale connesso con l'attuazione del Nuovo Modell.o di Difesa, é trasformato in reggimento "Quadro" con l'articolazione organica di un plotone comando e servizi ed una compagnia alpina. Il 31 gennaio 1997 il reggimento viene soppre$SO e la Bandiera é versata al Sacrario del Vittoriano il successivo 26 febbrario". pag. 503 dopo inserire

Comandanti Col. Edy Zagonel 12° REGGIMENTO A LPINI (Q) (1995 -97) Magg. Mario Giacobbi

pag. 503 - Sedi: 1975 - 97 Tai di Cadore (BL)

Titolo: 15°

* * * REGGIMENTO ALPINI (pag. 508)

Varianti: pag. 508 - Sede: depennare pag. 508 - Origini e vicende organiche completare come segue: "Nell'ambito dei provvedimenti relativi all'attuazione del Nuovo Modello di Difesa il reggimento viene soppresso in data 11 novembre 1995; la Bandiera é ver-

sata al Sacrario del Vittoriano il successivo giorno 16. pag. 511 - Sedi: 1979 - 95 Chiusaforte (UD)

*

* *


XXVI

L'Esercito Italiano verso il 2000

Titolo: COMPAGNIA ALPINI PARACADUTISTI "MONTE CERVINO" (pag. 522) Sostituire con: BATTAGLIONE ALPINI PARACADUTISTI "MONTE CERVINO" Varianti: pag. 522 - Sede: sostituire con "Bolzano - Caserma Vittorio Veneto". pag. 522 -

Origini e vicende organiche

depennare ultimo rigo: "Ne é prevista a breve termine l'elevazione a livello battaglione" e sostituire come segue: "Con l'attuazione dei provvedimento otdinativi connessi con il Nuovo Modello di Difesa, la compagnia viene inserita il 14 luglio 1996 (circ. SME n. 409/6022 in data 12 luglio) nel ricostituito BATIAGLIONE ALPINI PARACADUTISTI "MONTE CERVINO" al quale con decreto in data 28 novembre 1996 viene concessa la Bandiera di guerra. pag. 522 - sostituire "Ricompense (*) con "Ricompense alla Bandiera" ed inserire dopo "Al Valor Militare" e prima di Medaglia d'Oro: Ordine Militare d'Italia - Decreto 5 giugno 1920

Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimenti; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia. (1915 - 18). (All'Arma di Fanteria.). proseguire con Medaglia d'Oro pag. 523 - depennare tutta la nota (*) pag. 524 -

Comandanti

dopo aggiungere

Cap. Carlo Sardi BATTAGLIONE ALPINI PARACADUTISTI "MONTE CERVINO" (1996) Magg. Antonio Bettelli Ten. Col. Marcello Bellacicco

pag. 524 - Sedi: 1992 - 95 S. Michele Appiano (BZ)

1995 Bolzano

* *

*


Appendice

XXVII

Titolo: 2° REGGIMENTO CARRI (pag. 530) Varianti: pag. 530 - Sede: depennare pag. 530 - Origini e vicende organiche completare come segue: "Nel 1995 il reggimento prende ancora parte all'operazione "Vespri" dal febbraio ·all'aprile, quindi con i provvedimenti attuativi del Nuovo Modello di Difesa viene soppresso in data 31 ottobre, dopo aver versato il giorno 26 dello stesso mese la Bandiera al Sacrario del Vittoriano". pag. 531 - Sedi: 1975 - 95 S. Vito al Tagliamento (PN)

**

*

Titolo: 9° BATTAGLIONE CORAZZATO "M. 0. BUTERA" (pag. 532) POLIGONO MONTE ROMANO (3° Reggimento Fanteria Corazzato) Sostituire con: REPARTO SUPPORTI LOGISTICI - POLIGONO MONTE ROMANO

Varianti: pag. 532 - Origini e vicende organiche continuare come segue: "Con l'attuazione dei provvedimenti conseguenti alla introduzione del Nuovo Modello di Difesa il 9° Battaglione Corazzato "M. O. Butera", già in posizione "quadro", viene soppresso in data 29 settembre 1995 e la Bandiera é versata al Sacrario del Vittoriano il giorno successivo. Dal 30 settembre 1995 la struttura assume la denominazione di REPARTO SUPPORTI LOGlSTlCI - POLIGONO MONTE ROMANO.

pag. 534 - Comandanti dopo Ten. Col. Francesco Tolomei aggiungere Ten. Col. Luciano Gori

* * *


XXVIII

L'Esercito Italiano verso il 2000

Titolo: 63° REGGIMENTO CARRI (pag. 549) Varianti: pag. 549 - Sede: depennare pag. 549 - Origini e vicende organiche completare come segue: "Il 1° agosto 1995 é trasferito dalla Brigata mec. "Mantova" (nella quale era stato inserito il 1° ottobre 1986) alla 132a Brigata cor. "Ariete", quindi, con l' attuazione del Nuovo Modello di Difesa il reggimento viene soppresso in data 29 novembre 1995 dopo aver versato la Bandiera al Sacrario de) Vittoriano (28 novembre)". pag. 550 - Sedi: 1968 - 95 Cordenons (PN) *

* *

Titolo: 133° REGGIMENTO CARRI (pag. 556) Varianti: pag. 556 - Sede: sostituire con Lecce - Caserma Zappalà pag. 556 - Origini e vicende organiche completare come segue: "Dal 9 maggio al 12 luglio 1995 partecipa all'operazione "Riace" operando nella zona di Cosenza quindi, con l'attuazione del Nuovo Modello di Difesa in data 9 ottobre dello stesso anno il 133°, trasformato in unità di mobilitazione, é trasferito a Lecce nell'ambito della Scuola di Carrismo. La Bandiera é versata al Sacrario del Vittoriano il giorno 26 ottobre 1995". pag. 557 - Comandanti dopo Col. Romolo Canna aggiungere Col. Camùnantonio Del Sorbo pag. 557 - Sedi: 1992 - 95 Altamura (BA)

* * *


Appendice

XXIX

Titolo: 9° BATTAGLIONE D'ASSALTO PARACADUTISTI "COL 1VIOSCHIN" (pag. 565) (10° Reggimento Arditi)

Sostituire con: 9° REGGIMENTO D'ASSALTO PARACADUTISTI "COL MOSCHIN" Varianti: vag. 565 - Origini e vicende organiche rigo 34 e 35 depennare: "Ne é prevista l'elevazione a livello reggimento" e sostituire come segue: "Nel ·periodo gennaio - marzo 1995 personale del battaglione é impiegato nel!' operazione "IBIS 3" in Somalia, inserita nell'internazionale "UNITED SHIELD", per fornire adeguata cornice di sicurezza alle operazioni di ripiegamento del contingente internazionale schierato in loco. L'unità elevata al rango di reggimento, in data 24 giugno 1995 assume la denominazione di 9° REGGIMENTO D 'ASSALTO PARACADUTISTI "COL MOSCHIN" ed é a1ticolata su: comando, compagnia comando e servizi, 10P compagnia d'assalto paracadutisti, base addestramento incursori, 1° battaglione incursori. Personale del reggimento partecipa dal dicembre 1995, con il contingente italiano, all'operazione ''JOINT ENDEAVOUR" nella area di Sarajevo, per l'applicazione dell'accordo sottoscritto a Dayton tra le diverse fazioni dell'ex Jugoslavia". pag. 568 - Comandanti dopo Ten. Col. Emanuele Sblendorio aggiungere 9° REGGIMENTO D'ASSALTO PARACADUTISTI ''COL MOSCHIN" (1995) Co]. Enrico Ansano Nardi Col. Marco Bertolini

* * *



Appendice

XXXI

PAG.

RIGO

ERRATA

CORRIGE

324

3

combattenti

combattimenti

417

22

nel gennaio 1913

nel maggio 1912

436

8

sonnontata

sormontate

473

3

(1917)

(1916)

494

4

fronte russo ( 1941)

fronte greco (1941)

496

18

verghette d'argento

verghette d'azzurro

504

3

24 gennaio

24 maggio

542

28

il II e V battaglione cr. M.

il III e V battaglione cr. M.

546

3

(1941)

(1927)

567

20

fascia caricata

fascia d'argento caricata


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