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L'Operazione Torch
Appena rie ntrato dalla s ua miss io ne a Mosca, Churchi ll aveva cominciato a premere sugli americani onde accelerare al massimo i preparativi per l'invasione del Nord Africa Francese. Il 26 agosto, dopo un soddisfacente abboccamento con i comandanti americani in Gran Bretagna, il premier britannico aveva trionfa lmente te legrafa to a Roosevelt " D 'ora in poi concentrerò i miei pensieri su Torch e lei può s tare certo che farò del mio meglio perché la sua grande idea strategica sia coronata dal più completo successo . Dai colloqui avuti con Eisenhowe,; Clark ed i nostri generali, qui a Londra mi sembra che la migliore soluzione, anzi, l'unica, per reali-;,zare questo compito consista nel fissare la data per l'inizio e subordinare ogni cosa a quella data" 1 •
La preparaz ione cli "Torch" procedette rapidamen te. Ci furono mol te d iscuss ioni fra inglesi ed ameri ca ni c irca le loca lità deg li sbarc hi. l p rim i consigl iavano cli scegl ierl e s ulla costa meclitenanea ciel Nord Afri ca fra ncese, il piL1 poss ib il e vic ino alla T un isia, per rendere pi ù rap ida la sua occupazione, men tre i seco ndi - ancora ti ai precede nt i stud i s ull 'ope ra zio ne "Gy mn as t" pensata come una operazione in tegralmente americana - temevano che una profonda penetrazione nel Mediterraneo avrebbe sollevato, o ltre ad una forte opposizione francese, anche una ostile reazione della Spagna , inducendola a favorire una occupaz ione di Gibilterra da parte de i tedeschi2. Gli inglesi obiettarono che le eccessive caute le americane av rebbero co ncesso ai tedesch i tutto il tempo necessario pe r ins tallars i sa ldame nt e in tutta la T unisia. Alla fi ne g li stati magg ior i all eat i s i mi sero d'acco rdo su una se rie d i sba rch i sim ul ta ne i sia s ulla costa at lan tica c he s u qu ell a med iterra nea, se nza però s uperare il merid iano di Algeri, ol tre il qua le correvano il risc hi o di essere attaccati dagli aerei dell ' Asse dislocati in Sardegna ed in Sicilia. Fu accettata una eccezione per Bona, poiché era imperativo occupare un porto ed un aeroporto, a soli 210 ch i lometri da l confine tunisi no3 Gli uni ci punt i s ul q uale l'accordo era s tato una nime erano il caratte re anfibio della fase iniziale dell 'o peraz io ne e il ru o lo v it ale s petta nte all' av iaz ione4 • Un a ltro passo imp o rta nte fu co mpi ut o nella orga ni zz az ione de l qu arti ere ge nera le de ll e fo rze partec ip anti a ll 'o peraz io ne, dove la f usio ne nello stesso org an ismo di ufficia li americani e britann ici creò le premesse per un comando efficien te e coordinato d i tu tte le forze nava li , aeree e tcITcstr i . Uno dei primi provvedimenti fu la decis ione di affidare al generale USA Mark Clark la sez ione pian i operat i vi ed ali ' Air Commodore Sanders que ll a cie l coordinamento della pianificaz io ne di tutte le operaz io ni ae ree5 •
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11 22 sette mbre E ise nh owe r fissò l' ini z io de ll 'o peraz io ne per 1' 8 nove mbre . Esatta mente nel gio rn o stal '' Rooseveh - Churchi ll can egg io segreto di guerra'". p 279.
2 B H. Lidde ll Hart. '"La stor ia milita re della seco nda guerra mond iale'·. Mondadori edi to re, Milano 197 1, p. 438.
3 8. H Liddell Hart. op cit. p. 439
4 RA F Narrative (F irs t dra ft). "The No rth A fr ica n Ca mpaig n Nove mbe r J942 - May 1943", Min ist ry of Dcfcnce Air Histor ica l Bra nc h ( RAF). AF HR A - 23356. p. 25
5 RAF Narrative (F irst draft). 'Thc No rth Africa n Campaig n Novc mbcr 1942 - May 1943'". Min ist ry of Defence Air Historica l Bra nch (RAF). AF HRA - 23356. p. 25 .
Novembre 1942. lnvasione del Nord Africa, P-40 dell'USAAF deco ll ano dalla portaerei di scorta Chenango, in navigazio· ne verso le coste de l Marocco francese. (collez ione F. Pedriali) bilito le forze anglo americane sbarcarono a Casablanca (Marocco) e ad Orano e Algeri (Algeria). Mentre nel Marocco gli americani dovettero vedersela solo con la resistenza d i facciata opposta dall ' aviazione francese, In Algeria , eliminati i pochi aerei francesi, gli anglo americani dovettero affrontare gli assai più impegnativi attacchi aerei italo tedeschi, dato che nessuna delle località algerine era fuori del raggio d'azione dell'aviazione dell'Asse. Tuttavia essendo gli obiettivi algerini quasi ai limiti dell'autonomia della maggiore parte dei bombard ier i tedeschi e deg li aerosiluranti italiani i loro attacchi non ostacolarono le operazioni anglo americane in modo decisivo.
L'operazione "Torch" aveva effettivamente colto di sorpresa i tedeschi , ma non gli italiani, che erano stati gli unici ad avere avuto qualche sentore dei p reparativi in corso. In agosto il servizio informazioni de ll a Regia Marina aveva avvisato il Comando S upremo che, secondo notizie raccolte da un suo agente, truppe b1itanniche avrebbero tentato uno sbarco sulla costa francese de l Mediterraneo. Fo rmulata in un modo piuttosto vago la notizia non aveva trovato alcun cred ito6 • Agli inizi di ottobre, la Divisione Operazioni della Regia Aeronautica, a titolo precauzionale, aveva intrapreso lo studio di un piano relat ivo ad un intervento militare dell ' Asse in T unis ia e nel!' Alger ia orientale, in quanto sembravano molto probabili "a z ioni di larga portala contro il Maro cco, dirette a lontani obiettivi attraverso il NordAfricaji·ancese , in concomitan za con a z ioni principali provenienti dalle basi dell'Aji-ica Occidentale" . li 19 ottobre, lo Stato Maggiore Aeronautica aveva d istribuito agli stat i maggio ri di Esercito e Marina le conclusioni del proprio studio, de nominato "Esigenza C.4". Com unque la medes ima Divisione Operazio ni aveva preparato piani al ternat ivi, che prevedevano operazioni d i contrasto a sbarc hi ang lo americani ne ll a Francia me rid ionale ed in Corsica7 Questi studi furono di scarsa utilità essendo tu tti impostati, ad eccezione di qu alc he variante, su ll a medesima ipotesi di affrontare situazioni strategiche e tatt ic he divers issime da que ll e di "Torch" e sempre create da forze avversarie inferiori per num ero e mezz i a quelle po i sbarcate nel ord Af1ica Francese. Quest' ulti mo era un obiett ivo che l'O. K. W. non aveva mai previs to né sospetta to8 Nei giorni precedenti il SIM aveva segnalato al Capo di Stato Maggiore Generale, Maresc iallo Cavallero, la probabilità di uno sbarco nell'Africa del Nord e cli una corsa "verso la Tunisia" 9 • Alla stessa data, I ' Abwehr, il servizio segreto militare tedesco retto dall'ammiraglio Canaris, nonostan te la vasta rete di age nti ed informatori diffusa fra Lisbona. Madrid , Tangeri ed Algeri, non aveva passato alcu n rapporto all armante al suo All o Comando 10 • onostante la segnalazione del SIM co nfermasse, seppure a distanza di tempo, vecchie infonnazioni di Supermarina, Cavallero esitò prima di metterne al corrente i tedesc hi. Forse non era troppo convi nto de ll a loro attendibi li tà. In fatti attese sino al 21 ottobre pr im a di informarne l'addetto militare a Roma Enn o von Rintelen. Dopo avere discusso l'argomento, ambedue avevano convenuto che occcmevano due divisioni per difendere la Tripo li tan ia e la T unisia "prirna che le for ze americane vi po1essero sbarcare" Però nei giorni s uccess ivi né l'a lto comando ita liano né quello tedesco intrapresero alcuna iniziativa, nonostante che alla seg nalazione del SIM si fosse aggi un to l'avvertimento di Supermarina "che /'operazione alleata era ormai imminen1 e e che si trattava , senza più alcun dubbio di uno sbarco nell'Africa Settenlrionale francese"' 1 •
6 Santoro G. op. cit. Vo l. IL p. 485.
8 Sanwro G op. c it. Vo i. IL p 486.
L'incertezza imperante negli comandi cieli ' Asse e soprattutto la perdurante sottoval uta zione tedesca circa l'importanza strategica del Mediten-aneo , permise agli Alleati d i affrontare solo la reazione delle forze francesi. com pl ess ivamente debole ed incerta, nonostante che in alcu ne locali tà esse abbiano combattuto abbastanza tenacemente. Comunque fu una res iste nza di breve durata. che cessò I' 11 novembre quando l'ammiraglio Jean Francois Darlan - vice primo ministro e comandan te delle fo rze armate del gove rno d i Vichy , c he casualmente presente ad Algeri - sottoscrisse un armist izio col generale Eisenhower. La re sistenza era stata partico larmente dura a Casablanca, dove le batterie cos ti ere ed i cannoni delle navi francesi avevano danneggiato la nave da battaglia MASSACHUSETTS (BB -59), l'incrociatore pesan te WICHITA (CA -45), l' incroci atore leggero BROOKLY (C L- 40), i cacciato rp ed ini ere LUDLOW (DD438) e MURPH Y (DD-60 3), e i cacciaminc ve loc i P ALM ER (DMS -5 ) e STA SBURY (DMS -8) 12 L'orgog li osa res istenza francese era pe rò costa ta pesanti perdite. La corazzata JEA BART sve ntrata dalle cannon ate della MASS ACHUSETTS affo nd ò al s uo ancoragg io entro il porto. L' inc rociatore PRIMAUG UET si inab issò co l s uo comanda nte, capitano di vascello Merc ier, men tre coraggiosame nte muoveva co ntro la flotta d' in vasione alla testa di una piccola squadra. Insieme a l PRIMAGUET furono affonda ti
9 Faldella Emilio. "L'Italia nell a seconda guerra mondia le"', Cappelli ed itore , Rocca San casciano (Forlì) 1960 , p.507
IO De Ri sio Car lo, "Ge neral i, Se rvizi Segre ti e Fascismo", A. Mondadori Editore , Mi la no 1978. p.204
11 Faldella Em ilio , '" L' Italia nella secon da guerra mondia le". Cappelli edito re, Rocca San Casc iano ( Forlì) 1960. p.507.
12 "The Officiai Ch rono logy of the U.S Navy in World War II- 1942.
8 novembre 1942.
Un coccio Grummon F4F-4 in fase di decollo dallo portaerei Ranger (US Novy - Notionol Archives) tre sottomarini ed altre unità minori 13 Nei brevi e sanguinosi scontri circa un migliaio di marinai francesi trov ò la morte co mbattendo a bord o delle proprie unità .
Le flotte d'invasione chieravano comples ivamente 326 unità. fra navi da guerra e meu:i da sbarco. più circa altrettante fra navi mercantili, na vi cis terna e trasporti truppe rip artite in tre task forces principali, che tra s portav ano un corpo da s barco di 107.000 uom ini. La Wes tern Nav a l Tas k Force (co ntrammira g li o H. Kenc Hewitt) mi e a terra nei pressi di Ca ablanca un corpo d'armata americano forte di 35.000 uomini. arrivato direttamente dagli Stati Uniti al comando del maggiore generale George S. Patron. La Ce nter avaJ Task Forc e, al comando del commodoro della Royal Navy Thomas H. Troubridge, s barcò. ad Oran o le truppe del maggiore generale Ll oyd R. Fredendall (USA). La Eastern ava! Task Force (contrammiraglio Sir Harold M. Burrough. Royal Navy) mise a terra sulle spiagge di Algeri truppe britanniche integrate da un picco lo contingente americano, che per ragion i politiche era stato provvi sotiam c nte sottoposto a l comando del Major Generai Charles W. Ryder (USA). Dopo la conquista di Algeri. Ryder pas ò il comando al britannico Lt. Gen. K. A. Ander 011 14 •
La copertura aerea de lle operazioni durante il O-day fu assicurata da circa 575 aerei eia combattimento. in parte operanti dalla ba e di Gibilterra e in parte dalle dodici portaerei (cinque di squadra e erte di scorta) aggregate alle tre task forces. Sulla base di Gibilterra era no sta ti co ncen trat i 90 Spitfìres ed HulTi ca nes della R A.F e 130 Spitfires del! ' USAAfl 5 La componente di pronto impie go era cos t ituita da 355 aere i, fra caccia e bombardieri. imbarcati ulle portaerei. La maggiore componente imbarcata era formata da
13 "The Officiai Chronology of the U.S. Navy i n World War 11 -19 42. Ved i anche Church ill Winston, "La seco nd a guerra mondiale ", A. Mondad ori Edil. Verona. ottobre MCMLXVI. vol. 4, p. 742.
14 Arm) Air Forces. ·'Thc AAF in ' orthwest Africa" -An Interim Report · Publishcd by Headquarters. Army Air Force\, Washington. o.e., 1992. p. 5.
15 " Hi sto ry of tbc XTI Air Fo rce" Forcword, p. 29. AF HRA. A-6202. Sul le po11aerci britanniche erano imbarcati complessivamente oltre 120 aerei fra caccia e bombardieri. più un certo numero di ricognitori. cfr. RAF 1arrativc ( Fir,t draft ). "The onh African Campaign 1 ovember 19-42 - May 1943". pp. 55-59.
Novembre 1942. La base aerea di Gibilterra affollata da Sptifires nell'imminenza dell'Operazione Torch (IWM)
109 caccia F4F-4 Wi ldcat e 54 bombardieri in picchiata SBD-3 Dauntless della US Navy' 6 e da 75 P-40 dell'US Army, questi ultimi a bordo de ll a portaerei USS CHENANGO. Gli altri repa1ti aerei impegnati nell'operazione erano invece inquadrati nella Xli Air Force statunitense al comando del brigadiere generale James H. Doolittle. Però questi ultimi sarebbero entrati in azione solo dopo il loro trasferimento dalle basi di Gibilterra e della Gran Bretagna a quelle del Nord Africa. di cui era prevista l' immediata occupazione 17 • Intorno alle 09,00 dell'8 novembre, diciotto Hunicanc dello Squadron No.43 inviati da Gibiliterra posarono le ruote su ll 'aeroporto di Maison Bianche (Alge1i) dove i francesi non si erano opposti alle truppe dello US 39th Combat Team, che aveva occupato la base appena due ore prima. Sulla pista c erano ancora cinquanta caccia D.520 dell'aviazione francese. pronti per entrare in azione, ma che non erano decollati a causa di una bas sa coltre di nebbia 18 •
Come sappiamo, la resistenza era stata particolarmente dura a Casablanca e nella vicina Mehda, dove l'occupazione dell'aeroporto di Port Lyautey fu possibi le so lo il lO novembre , quando la locale resistenza cessò dopo i violenti bombardamenti effettuati da velivoli de ll e portaerei. Tuttavia quando settantacinque caccia P-40 del XII ASC (Air Support Command). decollati dal la portaerei CHE ANGO, andarono all'atte rraggio sulle piste di Port Lyautey , diciassette si fracassarono a causa dei crate1i scavati dalle bombe americane. Un altro P-4 0 precipitò in mare al deco ll o e un secondo si perse ne l nulla 19 • Sempre a causa delle buche presenti sulla pista principale, le operazioni in programma da Port Lyautey dovettero essere inizialmente limitate. Andò meglio ai reparti che dovevano atterrare ad Orano dove, nonostante l'iniziale resiste nza, gli aeroporti di La Senia e Tararoui furono quasi subito occupati da truppe americane, anche
16 Tillman Barret, ''Gli ass i dei Wi ldcat della seconda guerra mond iale", Ediz. Del Prado. 1999 , p.44.
17 Cravcn Wes ley Frank & Cate James Lea. "The Army Air Forces in World War Il", The Un iversity of Chicago Press. 1949 , Voi. II, pp. 59, 68. 75. La Xli A.F. era cos t ituita da cinque Figh ter Groups, otto Bombardment Groups, un Bombardment Squadron ed un Troop Carrier Group. per un total e di circa 800 aerei. di cui però so lo un a parte disponibi le entro 5 g iorni dall ' invas ione se nn1 il co ncorso dei paracad uti sti del 503'~ Parachute Regiment. Infau i gli aerei del 60th Troop Carrier Group, arrivati in volo dircnamente dall· Jn ghi lt e1n avevano fa llit o il loro obie tti vo, eminando gli uomini del regg imento fra il Marocco Sp ag nolo ed Orano. L'occ upaz ione di Scnia e Tafarou i aveva co munqu e avuto un prezzo. r Seafires e gli Hurri canes imbarcati sulle portaerei britanniche ~i erano furiosamente battuti sopra La -Se rùa con i caccia france i decollati per difendere il loro aeroporto dall'attacco di nove Alba co re s de lla portaere i FURlOUS. I fran ces i avevano perso du e D.5 20 in combattimento. più num erosi altri di st rutti al suo lo dalle bombe degli Albacore s. però avevano pareggiato il co nto dis truggendo quattro dei gros i biplani della Royal avY-:0 on diversamente erano a ndate le co~e a Tafaroui. Qu ando ventiqua ttro Spi tfires del 3 1'' FG (US AAF ), dec ollati eia Gibilt erra intorn o alle 15.40, erano arri va ti ne l cielo dell'aeroporto. i loro piloti aveva no notato quattro aerei che pigramente circuitavano ad alta quota. Pensando che fossero H urricane s della Royal Navy, g li aerei americani si erano tranquillam ente diretti all ' atte rraggio, ma appena gli ultimi avevano posato le ruote s ulla pi s ta, i pre s unti cacc ia britannici si era no lanciat i in picchiata con intenzioni tuu 'a ltro che amichevoli. Erano D.520 france si. che alla prim a pas sa ta mand arono in pez1i uno Spirfire, tuttavia tre di loro furo no abbattuti da quattro caccia americani che avevano pro ntamente ripre so quota 2 1 • Per in c iso, la cac cia imbarcata s ull e porta ere i america ne ri ve ndicò co mple s ivamente ve nti c inqu e vittorie aeree - ovviamente a s pese dcli' Armée de I' Aire della Marine i ationale - però perse venti due Wildcat. qua~i tuni abbauuti da Dewoitine 520 e dai Curtiss Hawk 75 . che gli USA avevano venduto a ll' aviaLione francese nel 194012 Nel ta rd o pom e ri gg io un iso lato bo mbardi ere fran cese eseg uì un attacco bassa quota s u Tafaroui. Dopo avere dannegg iato un C.47. l'ignoto auaccante. g ra?i e alle tenebre incipi e nti. riu scì a sfuggire alla pre sa degli Spitfi res del 31 st F.G .. La giornata non era però finita Po chi minuti dopo il tramonto gli Spilì res americ an i, aveva no avvistato una colonna di autocarri e blindati legge ri della Le g ione Straniera. c he da Sid i Bel Abbès muoveva verso Orano. Dopo una serie di attacchi aerei a ba!-.sa quota. quanto rimaneva della colonna invertì la marcia. la sc iando sul campo, oltre a numero si autocarri, anche c inque blindati legg eri, facilmen te me ss i fuori combatti mento dai 20 mm degli Spitfire:A
18 RAF NaiTative (First draft), ·'The North African Campaign November I942 - May 1943" p.53.
19 ''A short histo ry oft he Xll Tactical Air Command. AFHRA - roll n° 257 15. P.2.
10 RAF ·arrati vc ( First dmfl ). "The 'o nh Afric ,m Campaign 'ovember 1942 - Ma y 1943'". p.59.
2 1 RAF arra t ivc ( First draft), ·The North African Ca mpai gn ove mber I942 - May 1943•· p.58.
22 Til lm a n Ban·et. op. cit.p.44.
23 Ru ~t K. Op. cit. p. IO.