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La ricognizione alleata nei preparativi dell'invasione

Dopo la resa di Pante ll er ia l'aviazione alleata aveva potuto dedicarsi interamente a preparare l'invasione della Sicilia. Al fine di creare incertezza circa il vero obiettivo della loro prossima mossa gli alleat i distribuirono i loro attacc hi su una area molto vasta, battendo però co n particolare insistenza i centri di com uni cazione e gli aeroporti della Sicilia, della Sardegna e dell' Italia Meridiona le.

L' indi vidua zione degli obiettivi e l'aggiornamento della relativa lista era comp ito del Northwest African Photografic Reconnai sa nce Wing (NAP RW) ' , che ogni giorno forniva una precisa sit uazione circa la posizione, la consistenza e gli spostamenti delle forze aeree, terrestri e navali dcll' Asse e del loro sistema di comunicazioni logistiche. La raccolta degli elementi necessaii ai pianificatori dell' "Operazione Husky" fu avviata il l O marzo , con l 'i nvio a Malta di un distaccamento del 12'11 Photo Recon nai sance Squadron che, affiancato allo Wing 248 della RAF, si mise al lavoro per comp letare l'intera mappatura de ll a Sicilia. Fra il 15 maggio ed il 1O luglio i ricognitori eseguirono più di 500 missioni. nel co rso delle quali completarono la mappa dell'isola, aggiornarono le informazioni relative ai principali porti fra il parallelo di Gibilterra e la linea Corfù - T ripoli, fotografarono almeno due volte al giorno le basi della flotta italiana e fornirono agli Alleati una quasi esatta situazio ne dei reparti aerei stanziati sug li aeroporti della Sicilia, della Sai·degna e dell ' Italia.

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I 25.426 chilometri quadrati della Sicilia furono riprodotti su una enorme mappa, sca la 1:50.000, di metr i 6 x 3,8, ri cavata assemblando le centinaia di fotografie riprese dai ricognitori. Le miss ion i deg li aerei del NAPRW non erano state semp re facili, perché almeno nove volte su dieci erano state contrastate da ll a caccia italo tedesca o dalla difesa contraerea, c he specia lmente nelle aree di Trapani e Palermo, aveva dimostrato la capacità lanciai·e i s uoi proiett ili con sorprend e nt e precisione anche alle quote superiori ai I 0.000 metri ove volavano i ricognitori2

Per st imare con esattezza l'entità delle forze della Luftwaffe e della Reg ia Aeronautica, almeno una vo lta sett im ana tutti g li aeroporti de ll e isole e della penisola italiana veniva no tutti rilevati ogni quattro ore. La massa de ll e dettagliate info rmazioni necessarie al bombai·clamento pesante erano raccolte eseguendo specia li e frequenti rilievi dei po11 i, delle aeree indu striali e delle linee cli comunicazione' Per avere una idea de ll a sorprendente precisione raggiu nta dai metodi d i rilievo fotografico del NAPRW utilizzati per va lutare la situazione delle forze aeree dell ' Asse , basta esa min are le stime effett uate il giorno precedente il D-Day (invasio ne della Sicilia). In Sardegna la ricognizione aveva ri levato l a presenza cl i 145 ae rei tedeschi e 120 italiani , fra cacc ia e bombardieri. ln S ici li a erano stati rilevati 365 aerei tedesch i e 235 ita li ai1i, mentre sui campi della pen isola italiana a nord de l 4 1° para ll elo erano sta ti rilevati 195 aerei tedesch i e

390 ita li ani, per un tota le di 1.450 velivoli, di cui 705 tedesc hi e 745 italiani4 • L'errore fra le stime del NAPRW e la reale situazione delle forze aeree ita lo tedesche era di appena 5,85 punti percentuali , come confermato dalle situazioni della Regia Aeronautica e della Luftwaffe. Infatti Lra il 9 ed il 10 luglio i repart i ae rei tedeschi in Italia e nelle grandi isole sch ieravano circa 800 aerei fra caccia e bombardieri. mentre la Regia Aeronautica ne aveva esattamente 822 5 • La sorprendente precisione dei rilievi de l NAPRW era dovuta in egua le misura aJla dovizia dei mezzi, all ' addestramento deg li equipaggi, alla perfezione delle apparecchiature fotografiche, alla preparazione del personale addetto alla interpretazione dei fotogrammi ed infine ai suoi eccellenti velivo li, appositamente modifìcati ed equipaggiati per le specifìche missioni che dovevano svo lgere. L'equipaggiamento cie l 3rd FRG era costituito da quadrimoto ri B-17 e veloci bimoto ri M-4 e M-5 per le ricognizioni strategiche e da monomotori P-51A pe r que ll e tattiche. Gli M-4 ed M-5 erano versioni da ricognizione a grande autonomia ed alta quota operativa del P-38 Ligthning, mentre i P-5 lA erano versioni de l più celebre "M ustang" ottimizzate per la ricognilzione tattica a bassa quota, dotate ino ltre cli una no n trascurabile capacità di autod i fesa

Gli attacchi alle comunicazioni marittime nel Tirreno

La metodicità con la quale l ' aviazione anglo americana seguiva i suoi piani per neutralizzare le capacità cli resistenza della Sicilia, non le aveva impedito di eseguire anche una serie di incursioni ne ll 'a lto Ti rre no, mirate soprattutto ad intralciare le comunicazioni marittime fra la penisola e la Sardegna e nel co ntempo tenere sotto pressione obie tt ivi strategici come il porto d i La Spezia, base della Squadra da Battagl ia italiana, nonché lo strategico porto di Livorno e le sue raffi nerie. Alle sporad iche, ma pesantissime incursioni effettua te dai quadrimotori de ll e forze ae ree strategiche, si erano aggiunte le numerose ricognizio ni offensive effettuate da ve loci bimotori de lla North African Coastal Air Force (NACAF), cui nelle settimane precedenti l'invasione della Sicilia fu affidato il compito cl i intercettare quals ias i natante da trasporto nelle acque a nord de ll'iso la.

Il 13 giugno, Bea ufig hters dello Squadron 252 in azione contro un piccolo convog l io in navigazione lungo le coste siciliane furono intercettati da Bf.109 italia ni, c he dispersero gli attaccanti abbattendone uno in ma re6 F ra il 22 di giugno ed il 2 luglio i Beaufìghters della NACAF affo ndarono tre nav i cli piccolo cabotaggio ad est della Sardegna e danneggia rono altre tre navi nel Ti rreno, ma in qualche occasione dovettero fare i conti con ina tt ese reazioni. TI 2 l giugno una coppia cl i Beaufighters stava eseguendo una ricognizione offens iva di rout ine lungo le coste toscane. A qu ell'epoca l a difesa aerea de l Mar Ligure e dell'Alto T irre no era affidata a reparti intercettori della Regia Aeronautica eq uipagg iati con materia le raccog l it iccio. Sulle basi di Sarzana - Luni, Metato (Mig liarino Pisano), ed Albenga erano sta ti sch iera t i i Gruppi Intercettori 8° , 2° , 59° e 13 ° con una ottantina di caccia fra MC.200, Re.2001, Dewoitine 520 e CR.42 7 li reparto più omogeneo e num ericamente più forte era 1'8° Gruppo, le cui tre sq uadriglie 92", 93• e 94", tutte concentrate sul campo di Sarzana, disponevano di una quarantina di MC.2QO H . li 28 maggio ed il 5 g iugno 1'8° Gruppo si era battuto con molto coraggio, ma senza successo contro le formazioni di quadrimotori che avevano bombardato Livorno e La Spezia.

4 Axis Order of Battle as 9 Ju ly 1943, in '·The Twelfth Air Force in t he Sic ilian Campa ign. narrat ive§ 76. AFHRA A-6 192 .

5 S it uazio ne della Luftwaffe alla data de l IO lug li o 1943 elabora ta del J'A. in base a "RAF - T he S icilia n Carnpaign J une - August l 943" . Appendix 3, AFH RA 23364, i cui dati provengo no da documenti della Luftwaffe. La s ituazione della Regia Aeronautica al 9 luglio 1943 è stata elaborata dall' A. i n base a: G. Santoro, "L "Aerona ut ica Italiana ne ll a Il Guerra Mondial e" p.533; Diar io Sto ri co R. Aer., Diario Storico Aeronautica Sardegna, Raccolta Varie N°2 - 1943. Re laz ion.i Opera tive 3" e 4" Aerosquadra, Relaz ioni C ritiche - N° 1098 TER, AUSSM A. Superaerco. te legram mi var i lug lio I 943, Cart.SL- 1- IO AUSSMA. Uff. Operaz ion i prot. N.fB/9326 2 giugno 1943 , Costituzio ne Raggruppame nto Aeros i lu ra nti, da ··Mauesini e Ccr mel li , ·'Le direttive di S uperaereo" . Yo l. 2 Tomo IT , p.884. Ib idem: Ar ma mento s u vel ivo li tede schi. prot.6/9024, 4 giugno 1943, Yol.".T.ll. p.886.

6 Cfr.: Arena N op. cit. vol. 4. p.245.

Il 5, quando i B-17 avevano attaccato la Squadra da Battaglia ancorata nella rada di La Spezia, alcuni MC.200 delle squadrig lie 92° e 93• si erano levati in volo da Sarzana, mentre una dozzina di caccia - una miscellanea di MC.200 e CR.42 più un MC.202 - del 13° Gruppo Autonomo era decollata da Metato9 • Ma - come ricorda uno dei giovani piloti de l 13 ° - nonostante l'intera salita fatta col "+ 100" ed il "supergiri" all'elica, ogni astuzia non era valsa a raggiungere gli ultimi quadrimotori, che dovevano essere sopra i 7.000 metri" 10 •

Conoscendo la qualità dei caccia cui era affidata la difesa de ll 'Alto Tirreno è probabile che pochi piloti anglo americani pensassero a spiacevoli so rprese. Ma a conferma che ogni regola ha la sua eccezione, il 21 giugno la sorpresa arrivò da un isolato MC.200 dell'8 ° Gruppo, che ebbe l' in aspettata opportuni tà d i mett ere a seg no un colpo maestro a spese del Coastal Air Commancl. Le sue prede furono due Beaufighters, che per quanto corazzati e bene armati, si dimostrarono mo lto meno ostici dei B- 17F che il pilota del Macchi, s.ten. Costantino Petrosellini, aveva già affrontato all'inizio del mese.

"Il 21 giugno 1943 - racconta Petrosellini - mi era stato ordinato di scortare una piccola petroliera italiana. che doveva attraccare al porto di Livorno. IL sole stava calando, volavo a circa 2.000 metri sopra il mare, quando improvvisamente notai sull'acqua spruzzi di colpi approssimarsi alla petroliera. Girai lo sguardo e più in basso vidi una coppia di B eaufighter lanciati ali 'attacco della nave. Eseguii immediatamente una affondata, ma mentre mi accingevo a sparare loro si divisero Un.o eseguì una perfetta virata con le ali a 90°, mentre l'altro eseguì una virata alquanto piatta. Notai la manovra, pertanto decisi di attaccare quest'ultimo, dato che appariva il meno abile. Doveva infatti essere un novellino perché cercò di squagliarsela volando diritro a tutto gas verso l'isola della Gorgona senza un abbozzo di manovra evasiva Mi bastarono poche ra.fjìche per abbatterlo Poi iniziai a cercare l'altro nell'incipiente crepuscolo. L'altro pilota era senz'altro un molto più bravo, ma per mia fortuna non era un buon tiratore. La sua prima raffica mi mancò. Appena vidi il fiume di traccianti delle sue armi passare sulla mia testa virai il più si retto possibile a s inistra. L'altro che, oltre ad essere un bravo pilota era pure scaltro, se la svignò istantaneamente evitando un combattimento manovrato in cui avrebbe sicuramente avu10 la peggio" 11 •

Una settimana dopo Petrosellini insieme ad altri due MC.200 dell'8 ° Gruppo affrontò una formazione di circa venti bimoto1i Baltimore: "Il 28 giugno 1943 nelle prime ore del pomeriggio ero di servizio di allarme sul campo di Sarzana con una pattuglia di tre velivoli, che cosr irui vano la prima difesa contro gli attacchi dei bombardieri americani contro la nostra flotta ancorata a La Spezia. Normalmente le.formazioni che ci attaccavano erano cos1i1uite da non meno di cinquanta velivoli, mentre lutla la "difesa aerea della piazzaforte" poggiava sui nostri pochi ed antiquari MC.200, visto che i caccia migliori come i pochi MC.202 ed i rari MC.205 dovevano combatlere in Sicilia e Calabria. Ritornando a quel 28 giugno, stavo seduto al posto di pilotaggio del mio MC.200 quando il tele.fono della tenda d'allarme aveva cominciato a trillare mentre dalla rorre di controllo si levava il ra zz o rosso che significava "decollo immediato di un solo velivolo". Salendo a tutto mo1ore mi misi in contatto col carro "1000", ossia col centro opera-

7 Vedi: G. Santoro, "L'Aero nau tica I talian a ne ll a Il Gucn·a Mondia le''. p.533: Raccolta Varie N°2 -1943, Relazio ni Operative 3• e 4• Aerosquadra, Re lazion i Criti che - Uff. Operazioni prot. N.IB/9326 2 giugno 1943

8 Vedi: G. Santoro. "L ' Aeronautica Italiana nella 11 Guerra Mondial e", p.533; Raccolta Varie N°2 -I 943. Re lazioni Operative 3° e 4• Aerosquadra, Relazioni Cri ti c he - Uff. Operazioni prol. N.JB/9326 2 giugno 1943.

9 Fernando Malvezz i, "Operazioni fino all 'armi s tizio 8/9/1943", in Ala T1icolore luglio - ottobre 1998.

IO Fernando Malve zz i, "O peraz ioni tino all ' armist izio 8/9/1943", in Ala T ricolo re lu gli o - ottobre 1998.

11 Tes timonianza ali' A. del co ma ndante Costan tino Petrose ll ini. Roma 20 novembre 200 I.

Due g iovani p il oti del 51 ° Stormo, i sottotene nti Corocciolo e Martinelli che si dis ti nsero nei comba ttimenti contro le formaz io ni che ottoccorono lo Sardeg na nell'estate 1943 (pgc. Conte Paolo Paravic i ni ) burante, indi s i rovesciò tentando di passarmi sotto. Ma una mia terza raffica colpì i suoi piani di coda Nel frattempo avevamo perduto quota, abbassandoci sul mare ove c 'e ra una leggera.foschia. impro vvisamente lo persi di vista. Rientrai a Sarzana rimanendo nel dubbio se fosse finito in mare oppure fuggilo, finché nel pomeriggio mi avvisarono che il Ba/timore da me colpito era ca duto in mare. L'intero equipaggio di quattro uomini era sopravvissuto ed era stato recuperato da una nostra motosilurante" Fui autorizzato ad incontrare questi aviatori. Li trovai all'aeroporto di Pisa ancora/radici ed infreddoliti entro le combina z ioni di vo lo , pertanto ottenni per loro vestiario asciutto, indi li portai a pran zo alla mensa. il loro coma ndante, un Flight Leutenant, mi chiese di non consegnarli ai tedeschi. Cosa che ottenni parlando col maresciallo dei carabinieri dell'aeroporto. Nel novembre dello si esso anno, a seguito degli eve nti il mio Gruppo in uno dei suoi tanti trasferimenti atterrò a Chinisia, do ve un piccolo gruppo di ufficiali del/ R.A.F cominciò a guardare co n attenzione il mio apparecchio. I nostri specialisti, come d'uso avevano dipinto su lla coda del Ma cch i piccole sagome degli aerei che avevo ahbauuto. Fra queste c'e ra quella del Baltimore di Pisa con la relati va data. i nfondo al campo c'era uno schieramento di Bal1imore appartenenti allo stesso Squadron di quello da me abbattuto. Gli ingles i vollero noti z ie e quando ra cco ntai tulio il fatto vollero accompag narmi dal loro comandante

Li vo collegato col radiolocalizz.atore Freya" tedesco pia zzato sull'isola del Tino. Mi comunicarono che un aereo nemico isolato era stato segnalato in avvicinamento da Sud ad alta quo/a, probabilmente sulla direllrice Li vorno Pisa. Salii sino a 7.000 metri, ossia aila massima quota operaLiva dell'MC.200, dove la sua manovrabilità era ancora accettabile. Una volta su Livorno guardai tulio attorno senza avvistare alcun velivolo , perran10 cominciai ad incrociare lentamente sulla zona onde avvistare l'aereo segnalato. Dopo un paio di giri scorsi un bimotore a circa 5.000 metri. Sulle prime mi sembrò uno Ju.88, ma mentre mi avvicinavo no1ai coccarde rosso blu sulle ali e subito dopo riconobbi la sagoma di un Baltùnore. Eseguii un rovesciamento e lo attaccai in picchiata. li pi/ora britannico si accorse troppo tardi del mio attacco, comunque con una rapida virata a destra gli riuscì di mandare a vuoto la mia prima raffica. Fortunatamente andò a vuoto anche la raffica sparata dalle due Browning 0.5" della torretta dorsale del bimotore mentre questo si sottraeva al mio tiro. Stringendo la virata del mio MC.200 mi trovai nuovamenLe in. posi zione utile per sparare. Qu esta volia le mie SAFAT centrarono l'ala destra del britannico che cominciò a perdere car- che mi ringraz iò per cià che avevo fatto per i suoi uomini 12

Poche ore più tardi una imponente formazione di centonove B-17 colpì duramente il porto e le raffinerie di Livorno, incontrando un so lo temerario Mo nserrato giugno I 943. Macchi MC.202 del 51 ° Storma (pgc. Conte Paolo Paravic ini). MC.200, che effettuò un ' unica passata ad alta velocità con le 12,7 fiammeggianti attraverso una pattuglia di tre aerei distaccata dal grosso della formazione. Come era prevedibile, l'arrischiato attacco non produsse alcun effetto s ui pesanti quadrimotori 13 • Intercettazioni come questa, effettuate da reparti sprovvisti dì aerei adeguati al compito sono un chiaro esempio della estrema debolezza della difesa aerea del territorio nazionale sopra il parallelo di Napoli. li 21 giugno, il convoglio " Nerucci" formato da piccoli mercantili scortati da cacciasommergibili, stava navigando verso Palermo con la scorta di tre Cant.Z 506 della ricognizione marittima, che periodicamente si davano il cambio. Poco prima delle 14,00, mentre le navi si trovavano a circa 40 miglia a Nord Est di Palermo, l'aeroporto di Boccadìfalco aveva ricevuto l'urgente richiesta di una scorta caccia in guanto era s tato avvistato un ricognitore nemico. Subito era deco ll ata una copp ia di Mc.202 del 151 ° Gruppo , pilotati dal maresciallo Montanari e dal sergente maggiore lmberti , che al loro arrivo trovarono che il convoglio era già stato attaccato da quattro aerosiluranti. 11 lento e poco armato Cant.Z 506 di turno aveva dovuto assistere impotente al lancio dei siluri, tre dei quali avevano fallito il bersaglio, mentre il quarto aveva colpito in pieno uno dei caccia sommergibili affondandolo pressoché all'istante. Tuttavia il lento idrovolante si era trovato in una po s izione, da cui aveva potuto utilizzare la 12,7 della torretta dorsale, infliggendo il colpo d i grazia ad un attaccante già colpito dalla reazione dì un caccia sommergibile. Mentre l 'ultimo aerosilurante stava abbandonando la sce na , erano sopraggi unti i caccia di Montanari ed lmbeni , che dopo un veloce inseguimento, avevano raggiunto e rn.itragliato il ritardatario, ma nonostante avessero esaurito praticamente tutto il munizionamento, non erano riusciti ad abbatterlo. Sebbene colpito, l'aerosilurante aveva continuato la sua fuga sinché, grazie ad una provvidenziale bruma, s i era di leguato lascian do i due cacciato ri alqu anto incerti s ulla sua sorte 14 •

L'azione degli aerei del Coastal Air Command era particolarmente insidiosa nelle acque siciliane, dove anc he ì più piccoli convogli dovevano essere sempre scortati da aerei della ricognizione marittima, non solo in funzione antisommergibile, ma anche come difesa contro gli aerosiluranti. In vicinanza dei porti la scorta veniva integrata da coppie di caccia che, essendo pochi, potevano dare so lo saltuariamente la loro protezione contro le improvvi se puntate dei Beaufighter e dei Beaufort britannici.

Nella mattinata del 28 giugno i B-17 del ASAF attaccarono Livorno per la seconda volta nel giro di un mese. Anche questa volt.a una sezione di Macchi MC.200 dell '8° Gruppo appoggiati da alcuni D.520 decollati da Metato, tentarono di attaccarli Come prevedi bi le l 'azione delle fortezze volant i venne so lo leggermente disturbata 15 •

12 Testimonianza a li ' A. del comandante Costantino Petrosellini, Roma 20 novembre 200 I. Vedi anche: Giuseppe Pesce "L '8 ° Gruppo Caccia in due conflitti mondiali '', SMA US, Roma I975 , p.74.

13 RAF Narrative - The Sic ilian Campaign June Augu s1 1943. AFHRA 23364, p.39.

I4 Aerosicilia a Superaereo, telegramma 2544 X 23/6 2240. AUSSMA SL4/4 l.

15 Pesce Giuseppe, "L'8° Gruppo Caccia in due co nflitti mondi ali", Ufficio Storico S.M.A., Roma 1975 , p.74.

Un MC.202 a tterrato fuori campo dopo i combattimenti del 18 giugno 1943 nella zona di Olbia (pgc. conte Paolo Pa ravicini)

Battaglie aeree sulla Sardegna

Subito dopo la fine delle operazioni in Tunisia, l'attenzione della NAAF si era conce ntrata soprattutto sulla Sardegna, dai cui aeroport i decollavano gli aerei che quasi ogni notte colp iva no i porti del ord Africa ed i convogli in navigazione nel Mediterraneo occidentale 16• ella seconda metà di maggio i Bomber Group aveva no sferrato pesan ti attacchi contro quest i campi per metterli fuori uso, anche come camp i intermedi per i bombardieri e gli aerosiluranti italiani e tedeschi , che avevano le loro basi nell' Itali a centro settentrionale 17 • La prima serie di attacchi si era praticamente co nclu sa il 28 maggio, quando le ricogn izioni avevano accertato che Decimomannu era inse r vibile perché la maggiore part e dei s uoi impianti erano stati distrutt i e tutte le piste era no state messe fuori uso da centinaia di crateri d i bombe. Anc he l 'aeroporto di Villacidro era stato danneggiato , perciò , mentre il grosso delle forze aeree a nglo americane spos tava i suo i attacc hi sug li aeroporti sicilianj, quelli sardi godettero di un a relativa tregua sino alla seconda metà di gi ug no, con l'eccezione di Monserrato, Capoterra e Villacidro, dove al.cuoi sporadici attacch i ca usarono danni di poco conto alle strutt ure aeroportuali, però d istrussero due MC.202. Il 12 g iu gno cacc iabombardieri P-38 della Xli A.F . cercarono di mettere fuori uso il radar Freya a lunga portata, c he la Luftwaffe aveva installato a Capo di Pu la. Essendo l ' impianto stra tegicamente posizionato all 'estremo sud della Sardeg na , l' attacco era stato stud iato per togliere di mezzo un o dei pochi rada r capaci di rilevare le formazio ni nemiche appena esse varcavano le coste tunisine 18• Uno dei Light nin g partecipan ti all'azio ne del 12 g iug no, fu cattura to sull'aeroporto di Capoterra, dove e ra atte rra to p ·esaurimento del ca rburan te.L'ae reo fu poi portato a Guidonia ed in segu it o fu uti li zzato in combattimento con tro fo rm az ioni d i bombardieri anglo amer ican i.

L 'offe nsi va de ll a XTT Air Force co ntro la Sardegna iniziò alc uni gio rni dopo il fallito attacco al radar di Capo di Pul a. A partire dalle 10,07 del 18 giugno, cinqu e o nd ate di bombardieri medi cos tituit e complessivamente da ottantacinque B- 26 e trentase i B-25 del 3 101h Bo mb Group sco rtate da ce ntose i P-38 dei

16 The Twe lf th Air Fo rce in the S ici li a n Campa ign, § 52, AFHRA A-6192.

17 RAF narrative 'The S ici li an Ca mp aign cit. p. 37.

18 La portata di una Freya - Fahrsthu l piaz za to al livello del mare andava dai 230 Km per aerei alla quota di I0.000 mt ai 65 Km per aerei ala quota di 2 .000 mt. Na turalme nte la portata var iava e leva ndo la quota di piazzamen to de ll 'apparar.o (c fr.: Pesce G. "GueITa attraverso l'etere nel teatro Med iterraneo" , SMA Ufficio S torico, Roma 1977, p 263).

Sopra: Monserrato, magg io/giu· gno 1943, Macc hi MC.202, Xl se· rie, 353° Squadrig li a, 51 ° Stormo.

A destra: Il Ligh tning partecipante ali' azione del 12 giug no contro i rada r della Sardegna, atterrato per esaurimento di carburan te a Capoterra.

{pgc. conte Paolo Paravic ini)

F.G 1'1, 14'h e 82 nd , si alternarono prima su Olbia, dove distrussero vari magazzini e colpirono il porto, ind i su Golfo Aranci, dove centrarono l'a pprodo dei trag hetti 19• L'incursione era stata preceduta da un paio cli azioni diversive all'al tra estremità dell ' iso la. Una decina di caccia aveva mitragliato il campo di Villacidro. senza causare né danni né vittime. Qualche minuto più tardi una ventina di P-40 aveva mitragliato l'aeroporto di Oristano, base degli obsoleti Ro.37 de l 65 ° Gruppo da Osservazione Aerea, distruggendo un CR.42 e danneggiando leggermente alcune baracc he20 • Per contrastare le scorrerie sui due aeroporti l 'Aeronau tica Sardegna aveva fatto deco ll are da Monserrato alcuni Macchi del 155° Gruppo , che però non erano riusciti ad intercettare i veloci Warhawks 2 1 • Sebbene le formazioni dirette ad Olbia s i fossero avvicinate a bassa quota sul mare, il loro arrivo era stato tempestivamente segnalato dai radioloca li zzatori, pertanto la caccia italo tedesca aveva av uto il tempo per preparare una adeguata accoglienza. Alle 09,20 il erano decollati da Venafìori ta dieci Re.2001 del 160° Gruppo (Sq. 375", 393'. 3943 ), seguiti alcu ni minuti dopo dai Bf. I09 del III./JG 77 e del II./JG 51 alzat isi eia Chìl ivani 22 • Infine all e 09,45 si erano alzat i in volo eia Venafìor ita anche da undici MC.202 del le sq uad riglie 354• e 355a (24 ° Gruppo) guidate dal cap itano Bellandi. Pertanto le varie formazioni di bombard ier i erano state affrontate da ventuno caccia italiani e da una quarantina di caccia tedeschi, mentre erano anco ra in avvicinamento 23 l Re.200 l del 160° erano stat i primi ad impegna re il nemico Lo sco ntro era stato durissimo, ma nel

19 U.S. Army Air Forces in World W,u- II, Combat Chronology. 1941- 1945. The Twelfth Air Force in lhe S ici li an Carnpaign , § 4 1 AFHRA A-6192.History o fthe Twe lfth Air Fo rce, chapt. XI V p.41. AFHRA A-6202.

20 Diario Storico Aeronautica Sardegna. AUSSMA.

2 J Libretto Voli de l sottote nente Pier Pao lo Parav icini, 360• Squadrig lia, 155° Gruppo

22 Il Tll./JG 77 fu mes so in allarme alle 09,25 (Prien J op. cit. Teil 3. p.1590).

23 Vedi : Stanaway fo hn, ''Gli ass i de i P-38 Lightning in Europa e ne l Mcd itenaneo' ' Del Prado • Osp rey Aviation, 1999, p. 15 complesso assai positivo per i caccia delle Reggiane. che grazie a lla loro larga ala si erano destreggiati molto bene ai 4.000 metri di quota, dove era stato impegnato il combatt imento co n i bombardieri e le loro scorte. Sfruttando abilmente le caratteristiche manovriere dei loro caccia, i piloti del 160° ebbero rag ione dei molto più veloci Lightning abbattendone due, insieme ad un più ostico Marauder B-26. Però le tre vittorie costarono la pe rdita di un Re.200 I.

Campo di Coso Zeppero Il tenente conte Paolo Paravicini , che il 28 giu· gno 1943, avevo abbattuto due aerei nemici, di cui uno in colloborozio· ne, p ri mo di esse re costretto od un atterraggio di fo rtu na esse ndo il suo aereo stato colpito al motore {pgc. conte Paolo Paravicini)

Il turbocompressore o gas di scarico di u no degli Allison de l P-38 cattura to o Capo terra

Invece il combattimento dei Macchi del 24° Gruppo fu molto più violento, ma un po' me no fo rtuna to. Le due squadrig lie di Macchi erano arrivate in quota a scagljoni. pertanto il combattimento era stato in iziato da aerei singolarmente od in picco le pattuglie. appena gli aerei avversari si presentavano a tiro. Il sergente pilota Giulio Za nghe ri de l la 354a si era impet uosamente lanciato all'at1acco dei bombardieri. mentre i suoi cinque compagni di squadriglia allaccavano i P-38 di scorta. Ann i dopo Zangheri rammentava ancora i dettagli del combattimento: " Dietro di noi era salita anche la 355°. che ci aveva seguito a ruota, e [subito] ,,i fu LIII tremendo combattimento con for-:,e c hiaramente import·. Mentre anche il secondo scaglione di Macc hi impegnava combattimento, Zangheri aveva proseguito la sua ~olitaria azione riu cendo a piazzare parecchi proiet1ili da 12,7 mm u due bombardieri. el contempo anche il cap itano Belland i, preso di mira un bo mbard iere, stava se r ra ndo le d ista nze co n le mitragliatrici in funzione, quando il fuoco di rispo ta de li' avversario aveva raggiunto il suo aereo ferendolo gravemente al braccio sinistro. Interrotta r azione Bellandi, seppure pilotando con un solo braccio. era riusci to ad atterrare regolarmente sul campo di Ye nafi orìta.

Un altro bombardiere. ripetutamente colpito dai Macchi si era allontanato sul mare, volando con così evidente difficoltà, che fu rivendicato come probabilmente abbattuto. In realtà runica villoria icura del 24° fu que ll a ottenuta dal sottotenente Lo ngh ini. c he incend iò un bo mbardiere, po i cad ut o ne i pressi di Cala mangianus. i cui cinque membri dell'equipaggio si salvavano col paracadute. Essendosi frequentemente impegnati in azioni singole, i piloti italiani si trovarono spesso in situazioni pericolose. li sergente pilota

Lino Battistini, me nt re da so lo sta va mitrag l iando alte rn ativame nte due bo mb ard ieri a i marg in i d i u na fo rmazione. fu sfiorato da alcune traccianti. che su l momento stimò sparate da alcuni P-38. passatigl i accanto mentre tallonavano un solitario MC.202. For e l'inseguito era il Macch i del ouotenentc Dino Serpentini. unico pilo ta perdu to da l 24° ne l corso de l combattimento. In vece un altro pilota del 24° - il sotto te nente Cavalli - destreggiandos i abilmente in mezzo a l ribollente calderone quasi esaurì il munizionamento sparando a tre bimotori. uno dei quali gli fu assegnato come probabilmente abbattuto.

Un altro importante protago nista de ll e battag li e ae ree del I 8 giug no fu iI lll ./JG 77, un repa rto sopravvissu to alla campagna di Tunisia. al s uo primo comballimento dopo es ere stato riorganizzato su ll a base di Foggia. Decollato con le Staffeln 7. 8 e 9. il lll ./JG 77 affrontò con grande slancio le formazioni c he bombardavano Olb ia, ot tenendo sette v ittorie. fra cui qua u ro 'Mitchc ll' ', d ue " Li gthni ng" ed un bimotore identificato come un ·'Boston'', ma che probabilmente era un più coriaceo "Marauder". La parte del leone spettò alla Staffel.7 che in quindici minuti si aggiudicò due bombardieri e due P-3824

Anni dopo Karl-Hienz Bottner, al Iora pilota nella Staffe! 7, spiegò la particolare tattica seguita dal suo Staffelftiherer, Oberleutenant Hansel durante l'attacco ad una delle formazioni di bombardieri. Tuffatisi da alta quota i caccia di Hansel erano passati sotto i bimotori americani , poi avevano cabrato attaccandoli dal basso, e li avevano colpiti nel setto re meno difeso dalle loro numerose a rmi. Bé>ttner ricorda che le cose erano andate piuttosto bene, tanto più che nessuno dei suoi camerati era stato abbattuto. Di quel combattimento gli era però rimasto impresso un episodio. Mentre i Bf.109 erano impegnati nelle loro complicate tattiche, davanti alla formazione nemica era apparso un caccia ita li ano, che dopo una spettaco lare manovra acrobatica era sparito nel nulla.

Invero, per gli aviatori della XII Air Force quel venerdì non fu una giornata affatto facile. Alle vittorie rivendicate dallo IIl./JG

77 se ne aggiunsero altre quattro del Il./J G

Il sottotenen te Dino Serpentini, pilota del 24 ° Gruppo, caduto il 18 giug no 1943 combo ttendo contro lo masso dei P- 38 di scortavano ai bomba rdieri della Xli Air Force che attaccavano Olbia (pgc. famiglia Borsini - Serpentini)

5 !25 Infine l ' artiglieria contrae rea ri vendicò quattro B-26, portando a diciannove il totale delle presumibili perdi te subite dalla XII AF2 6 • Secondo la storia ufficiosa dello JG 77, il IJI./J G 77 non ebbe perdite. In vece il 24° Gruppo, alla perdita del MC.202 del sottotenente Serpentini dovette agg iun ge re danni più o meno estesi a cinque aere i tutti regolarmente rientrati. Quindi in totale la caccia italiana perse due aerei: un MC.202 ed un Re.2001 27 • L'azione dei piloti italiani e tedeschi, per quanto determinata ed efficace, riuscì solo parzialmente ad ostaco lare l'azione dei bombardieri. In curanti del violento fuoco contraereo, degli attacch i dei caccia e delle perdite, le ondate dei "medi " della XffA.F. si erano avvicendate sui bersagli provoca nd o l'esplosione e l'affondamento di un grosso mercantile da 8.000 tonnellate attraccato a lla banchina principale di Olbia. Sempre nello stesso porto, altri due bastimenti furono gravemente danneggiati, inoltre furono col piti i magazzini ed i raccordi ferroviari. Fu colpito anche Golfo Aranci dove i magaz-

24 Le quattro vittorie della Staffe[ 7 del Ill./JG 77 furono otten ute fra le 10.05 e 11 I0,20 (Prien J. op. cit Teil 3, p.1591 )

25 Prien J. "Gcschicte des Jagdgeschwader 77". Teil 3. p 1591.

26 Secondo Mediterranean und Sud front 1943, Luft waffe Fighter Cla im s. BA-MA 35-mm micro - fi lms la caccia tedesca avrebbe abbattuto un dic i aerei.

27 I combattimenti in gaggiat i il 18 gi ugno nel c ielo di Olbia dai Gruppi 160° e 24 ° sono s tati ricos truit i in base alla seguen te documentazione:

- Diario Storico cieli ' Aeronaut ica Sardegna, AUSSMA.

- Relazio ne Operativa n.656. Ufficio B5 Sardeg na, AUSSMA.

- Prien J ·'Geschicte des Jagdgeschwader 7T' , Teil 3. pp.1590 - 1591.

- Testimonianze dei se rgenti Giulio Zangheii e Lino Ba ui s tini, pubblicate da Ala Tricolore Maggio - Giugno 1997. (n umero del periodico genti lmente segna lato dal sig. Dan ilo Borsini. co ng iu nto ciel sottote nente Dino Serpentin i. al qua le - già decorato con tre c roci di guerra - fu decre tala una medaglia d i bro nzo alla memoria.).

1ini e raccordi ferroviari riportarono vari danni 28 •

Merìta una certa attenzione anche la vicenda del 96 th Fighter Squadron, una delle sq uadri glie del 82nd F.G. in azione il 18 giugno su Olbia. Dato che nella fase di avvicinamento alla Sardegna le fonnazioni della XH A.F. volavano abitualmente quasi al livello deJJe onde per ritardare al massimo il rilevamento radar, i P-38 del 961h erano ancora a bassa quota quando i suoi piloti avvistarono i primi !->ei caccia nemici. Sicuri che l'avvistamento fosse stat o reciproco , i cacciatori americani si erano distaccati dai bombardieri per portarsi in quota il più rapidamente possibile. La giostra con i caccia italo tedeschi si era sviluppata ad una a ltezza che gli americani s timarono al l'i ncirca 3.000 metri. Volendo dare cred ito alle rivendicazioni dei suoi piloti. il 82nd F.G. concluse il combattimento con un successo colossale. Gli americani dichiararono di avere abbattuto sedici caccia deJr Asse. Due MC.202 cd un MC.205 furono assegnati al tenente Larry Lebers, c he avendo già due precedenti vittorie, oltenne immediatamente la qua li fica di asso. Mentre a Frank Hurlburt furono assegnati un Bf. 109 ed un Re.2001 . Fra le varie vittorie 1' 82nd F.G. elencò pure un Macchi MC.200, un aereo neppure in carico alla caccia della Sardegna. In compenso 1'82nd F.G. ammise la perdita di un P-38, dichiarando però c he non un o dei bombardieri scorta ti era stato abbattu to2 Conosce ndo perfettamente le reali perdite dei caccia italo tede~chi impegnati nei combattimenti del l 8 giugno, non e istono dubbi sulla scarsa attendibilità delle rivendicazioni dell'82 "" F.G. 10 •

Oltre ai co nsue ti vo li dei ricognit ori del NAPRW, tre dei qua li furono abballuti, le difese aeree della Sardegna non doveuero affrontare prove più serie sino alla notte su l 23, quando gli Wellingtons della NASAF piombarono u Olbia, lanciando bombe sul centro abitato e mine nelle acque del porto. All'indomani una formazione di P-38 in ricognizione offensiva su l nord della Sardegna fu inte rce ttata dai Bf. I09 ciel Hl./ JG 77, che registrò tre v itt orie senza accusare perdite31 • Però il 24 mattina la Xll A.F. riprese ad anaccare in forze, preceduta, come al solito. da azioni diversive. Nelle prime ore della mattina. quaranlaqualtro P-40 del 325111 F.G. si scatenaron o sulla costa cagliaritana mitragliando autocani in transito ~ulla s tatal e n° 195, una na ve di pi cco lo tonnellaggio e due ve lieri nel Golfo di Cagliari. indi il vicino ae roporto di Capoterra dove incendiarono un CR.42 '~ . Per inciso il 325th F.G. rivendicò la distruLionc di tre aerei sulla ventina presente sull'aeroporto al momento dell'attacco '\

Per con tra stare queste scorrerie fra le 09.00 e le 10.25 il S l O Stormo fece decollare comp lessivamente diciotto MC. 202. dieci MC.205 ed un raro e emplare del Fiat G.55 appena rice,·uto dal 20° Gruppo. Una delle varie pauuglie del 51 ° impegnò gli incursori a sud di Capo Sparti ve nto abbattendo un P-40,

28 Pricn J. "Geschicte des Jagdgeschwadcr 77". Teil 3. p. 1591. The Twelfth Air Force in th e Sicilia n Campa ign. § 41. AFHRA A-6192.

29 Stanaway John. "Gli a~si dei P-38 Lightning in Europa e nel Mediterraneo" Del Prado - Ospre} A\ iation. l 999. p. 15 .

30 Per inciso nella giornata del 18 gli aerei della NAAF rivendicarono la diwu,ione su l fronte Mediterraneo di oltre quaranta aerei nemici (Cfr.: U.S. Army Air Forces in Wor ld War 11 , Com bat Chronolo gy, 194 1-1 945). Cifra che potrebbe es~erc ridotta a meno di un terio. includendo nel totale cinque aerti pers i dalla Luftwaffe s ul ord Africa. i ~ctte od otto frn italiani e tedeschi di\lrutti in Sicilia e Sarde gna (n.d.A )

31 Pri en J. op cit. Teil 3. p.1596.

32 Diario Storico Aero nautica Sardegna AUSSMA ma perdendo un MC.205 34 Tuttavia il 325 th F.G. affermò che i suoi caccia erano stati affrontati da sedici aerei, fra Bf.109 e MC.202, di cui cinque e rano stati abbattuti e tre danneggiati dai P-40 dello sq uadron di incaricato di coprire la scorreria da alta quota35

33 Hhtory of the Twelfth Air Force. chapt. XIV p.41. AFHRA A-6202.

Intanto più a nord, i bombardieri mcdi della Xll A.F. avevano potuto svi lupp are la parte principale degli att acc hi . Alle 10,34, trentasei B-25 del 32 1•1 Group scortat i da quaranta P-38 si erano presi cura del campo di Venafiorita, mentre altre formazioni di B-26 e B-25, anch'esse fortemente ti scortate. avevano altaccato i campi di Chili vani e di Alghe ro-Ferti li a nonché gli approdi di Golfo Aranci. Gli attaccanti erano stati affrontati mentre ancora erano sul mare dal III./JG 77, decollato all e 09,30 con tutte le squadriglie. inclusa quella di stato maggiore. Guidati da l comandante di Gruppo, maggiore Kurt Ubben, i Bf.109 in una manciata di minuti erano sa lit i a 4.000 met1i. tuffandosi poi s ui P-38 di scorta che volavano a quota minore. Dato il loro vantaggio lattico, i Bf. 109 aveva no soverch iato i ve loci Li ghtnin g, di cui il primo fu abbatt ut o intorno al le 09 .54 ed il diciassettesimo una ventina di minuti dopo. Al maggiore Ubbe n furo no assegnate due v ittor ie. U n Bf.109 cadde a sud di Villanova ed un ' altro della Staffel.9 subì grav i danni in un atte rraggio fuori campo a Chilivani.

Abitozioni

Decollati venti minuti dopo i tedeschi , quando il grosso delle scorte s tava già comba tt end o con i tedeschi, i caccia ita liani ebbero buon gioco contro i bombardieri. ln totale entrarono in az io ne otto MC.202 del 24° Gruppo e tredici Re.2001 del 160° , che rivendicarono la dist ru z ione d i quattro b im otor i, senza s ubire alcuna perdita. La be ne coord in ata azione dei cacc ia del!' Asse aveva scompaginato le formazioni dei bombardieri, i cui attacchi questa volta ebbero un risultato abbas tanza modesto. La stazione ferroviaria di Chilvani subì alcuni danni, mentre 135 fusti di carburan te andarono a fuoco a Venafiorita. Il danno più grave fu registrato a Chil ivani, dove un grosso serbatoio da 412 metri cub i fu in ce ndi ato . Ness un danno fu arrecato al persona le ed ai ve li vo li de ll e basi attacca te 3c' .

1d anni inflitti anche dalle più recenti incursioni non avevano affatto ridotto l'efficienza dei campi della Sardeg na , sui quali nei tre g iorn i s uccessivi a ll 'ultimo attacco transitarono numerosi bombardieri cd aerosiluranti italo tedesch i, che co l favore delle tenebre attaccarono vari obiettivi su ll e coste del Nord Africa. Qu esto movimento non passò però inosservato, pertanto il 28 l'aviazione ame ri ca na tornò co n gra ndi forze sulla Sardegna con l'intenzione cli neutralizzare i poch i e bene indi vid ua ti aeropo rti. La g iostra dei bombardamenti iniziò int orn o alle 12,20, quando una cinqu ant in a di 8 -25 sco rtati da un num ero doppio d i P-38, attaccarono l'aeroporto di Yenafiorita. All a stessa o ra fu bombardato anc he quello di Alghero Fetti li a. Cinquanta minuti più ta rdi toccò all 'aeroporto di Milis, attaccato da una dozzina cli B-26. indi, all e 13,25 fu la vol ta di Decimomannu, battuto da altri venti B-26 scorta ti ei a tren ta caccia. Complessivamente la

34 Diario S torico Aerona ut ica Sardegna AUSSMA.

35 History of the Twelflh Air Force. chapt. XIV p.4 I AFHRA A-6202

36 La ricostruzione delle azio ni aeree del 24 giugno è basata su:

- Diario S torico Ae rona utica Sardegna, AUSSMA.

- Hi s tory of the Twe lfth Air Force, AFHRA A-6202, frame 0488.

- U.S . Arm y Air Forces in World War II , Combar Chrono logy , 1941-1945.

- Prien J. op. c it. Tei l 3, pp.1596 - 1597.

- Libretto di vo lo sottote ne nte Pier Pao lo Pa ravic in i.

Xl I A.F. mandò sulla Sardegna centodiciannove bombardieri medi e circa duecento caccia. rI sistema di avv istamento delr isola, che nei giorni precedenti aveva lavoralo molto berne. questa volta mancò dì tempestività, di conseguenza la caccia italo tedesca non riu scì decollare in tempo per affrontare le formazioni, menu·e erano Luglio 1943. L'oeroporto di Monserroto sotto le bombe Alleote. ancora lontane dai loro obiettivi. 1 caccia del 51 ° decollarono una ventina di minuti dopo l'attacco su Yenafìorita. In vece dei essanta o ettanta caccia. che dì solito l'avevano affrontata, questa volta la XIl A.F. fece i conti con appena dieci MC.205, quattordici MC.202 ed un so litari o G.55. Seppure pochi, buona parte di questi caccia erano qua litativamente a ll 'a ltezza dei propri avversari, inoltre erano guidati dall 'a rdore combattivo dei loro piloti. che al termine delle giostre reclamarono otto vittorie. Una vittoria fu assegnata al sollotenente Pi er Pa olo Paravicini. che dopo avere abbattuto in collaborazione con altri due colleghi un secondo caccia nel cie lo di Oristano. inc a sò un colpo al motore, pertanto fu cos trello ad un atterraggio d'emergenza che danneggiò il suo MC.202. Per inci so, il caccia di Parav icini fu l'unico aereo italiano messo fuori combattimento in quella torrida mauinata. In vece i tede chi persero due Bf.109. uno dei quali colpito dalle bombe durante il decollo, inoltre uno dei loro Ju.52 fu distrutto a terra. Però ul campo di Yenafiorita le bombe danneggiarono ci nque Re.200 I, mentre sui vari cam pi si ebbero se tte morti e no ve feriti. I danni alle installazioni aeroportuali furono però modestissimi. appena: cinque fusti di benzina bruciati ed una mezza donina di baracche danneggiateJ7

Evidentemente poco soddisfano dell'esito di questi attacchi, il Comando Alleato, nonostante i suoi aerei fossero g ià impegnati in una vasta offensiva co ntro gli aeropo rti dell a Sicilia e del Meridione d'Italia. decise di sferrare un ult eriore e più massiccio attacco contro gli aeroporti sardi, mettendo in campo, oltre ai bombardieri medi anche quelli pesanti. L. atlacco fu preceduto da una incursione a, olo radente di sedici cacciabombardieri P-40. che il 3 luglio alle 11,05 riuscirono a mettere fuori uso lo strategico radar di Capo di Pula. Pochi minuti dopo fu attaccato anche il radar di Alghero. Due P-40 furono distrutti dalla efficiente Fl ak di Capo di Pula, tuttavia i due dei principali componenti del sistema d'avvistamento dell'isola erano stati neutralinat i.

Alle 12,00 i B-26 atlaccarono Capoterra e Mili s, senza essere avvistate col cons ueto anticipo, che permetteva alla caccia cli sa li re in quota. Un bimotore fu abbattuto dalla contraerea. ma i danni inflitti dai B-26 ad ambedue gli aeroporti furono gravissimi. Fra le 13.50 e le 14.10, formazioni di B-17 e B-26 si alternarono sug li aeroporti di Chilvani, Alghero e Monserrato. causando danni, morti e feriti. L'unico caccia ita li ano che riuscì ad intercettare il nemico fu un ve loce MC.205 de l 51 ° Stormo, che per alcuni ista nti mitragliò un 8-17, senza però percepibili ri sultat i. Neppure i cacc ia tede . chi fecero meglio. Oltre a non

37 La rico tru,:ione delle a,ioni aeree del 28 giugno è ba,ata su: avere raggiunto gli incursori il lll./JG 77 accusò la perdita di due Bf.109 a causa di banali incidenti 38 Dopo il poderoso attacco del 28 giugno, il Comando Alleato aveva stimato di avere inflitto alle basi aeree della Sardegna danni tali, che, almeno per un certo las so di tempo, non sarebbero state più nece ssa rie a ltre impegnative operazioni 39

- Diario Storico Aeronautica Sardegna, AUSSMA.

- Hi story of the Twelfth Air Force, AFHRA A-6202, frame 0488.

- U.S . Army Air Force s in World War li , Combal Chronology, 1941-1945.

- Prien J. op. cit. Tei I 3. p.1614.

- Mediterrancan und Sudfront 1943. Luftwaffe Fightcr Claims. BA -x!A 35-mm. micro-film~.

- Libretto di volo sottotenente Pier Paolo Paravicini.

L'offensiva contro le basi aeree della Sicilia ed isuoi centri di comunicazione col continente

I ricognitori del NAPRW avevano accertato che l'aviazione dell ' Asse disponeva in Sicilia cli diciannove importanti campi d 'av iazione e di alm eno una dozzina di piste d 'a tterraggio di recente costruzione. Onde stabilire un raziona le ordine di pr iorità ai suoi attacchi, que sti obiettivi erano stati divisi in tre gruppi. II compito di battere il più importante - costituito dal complesso dei campi satellite di Gerbini e dagli aeroporti di Catania, Comiso e Biscari - fu affidato ai bombardieri pesanti del IX Air Command, la cui opera doveva essere saltuariamente integrata dai bombardieri notturni del Group 205 ed in casi eccezionali anche dai B-24 della IX Air Force. li compito di neutralizzare gli aeroporti di Castelvetrano e Boccadifalco, fu assegnato a i B-.17 delle NAAF mentre quello relativo agli aeroporti di Sciacca e Borizzo fu dato ai bombardieri medi e leggeri. Gli squadrons da cacc ia di Malta ebbero invece l'incarico di eseguire il massimo numero possibile cli scon-erie sull'isola - onde costringere la caccia italo tedesca a di st rarre patte de ll e forze dedicate all'intercettazione dei bombardieri - inoltre ebbero il compito di scortare s ugli obiettivi i bombardieri strategici medi e pesanti ~0 Per inciso le forze da bombardamento tattiche disponevano per le scorte di propri reparti caccia montati su P-40.

Le danze furono aperte il 12 giugno dalla XII Air Force che, essendo annullate dopo la resa Lampedu sa le azioni in programma sull'isola, dirottò i suoi B-17 sugli aeroporti di Palermo Boccadifalco e Castelvetrano ed i B-26 su quello di Trapani Milo. I trentanove B-17 diretti a Boccaclifalco furono intercettati quasi sulla verticale del campo da nove MC.202 del 151 ° Gruppo. Nonostante l'intervento dei P-38 di scorta i Macchi piazzarono parecchie raffiche di 12 ,7 su quattro quadrimotori e su un P-38, senza però visibili risultati41. Il medesimo deludente esito sugge ll ò il combattimento di alcuni MC.202 del 153° Gruppo contro trentaquattro B-17 reduci dal bombardamento dell 'aero potto di Castelvetrano, comunque due quadrimotori ed uno Spitfire di scorta furono "efficace mente mitragliati" dai M.C. 202 42

La ricognizione ae rea accertò che a Boccadifalco le bombe erano state esattamente distribuite sull'intera superficie dell'aeroporto e su ll e vicine aeree di decentramento. Dalle foto aeree, risultò che al momento dell'attacco almeno quarantasei dei sessanta nove aerei presenti nell'aeroporto erano parcheggiati

38 La ricostruzione delle azioni aeree de l 3 lug li o è basata s u: entro il perimetro coperto dalle esplosioni 4 \ Secondo i rilievi dei ricog nito ri , risu ltati mi g liori era no stati conseguiti a Cas te lvetrano, dove su ollantasette aere i parcheggiati nell'area aeroportuale, quattordici erano stati sicuramente distrutti. dato che si trovavano a ll 'interno della zona ce ntrata dalle bombe a frammentazione, mentre altri otto che ne erano all'esterno. erano sta ti probabilmente danneggiati dalle schegge44 Gli esperti anaJist i della Xli Air Force sareb bero però s tati assai so rpresi se avessero co no sc iu to g li effett ivi danni realm ente in fl itti ag li ae re i di Castelvetra no. Infatti i ve li vo li effett ivamente distrutti nei du e aeropo rti non uperarono la mezza doai na45 • Poche ore dopo g li attacchi agli aeroporti del nord ovest, Fo ugier informò Ambrosio che le ampie aree di decentramento e la grande quantità di paraschegge rece ntem ent e costruiti a Boccadifalco e Castelvetrano avevano mollo contribuito a tenere basse le perdit e dei veJivoli parcheggiati, tuttavi a per rim etl ere in efficienza campi sarebbe occor o parecchio tempo. specialmente a causa della presenza di bombe a copp io ritard ato che o tacolavano un sollecito inizio dei lavori¼ Per inciso, g li armie ri della XII AF avevano rego lato le bo mb e a scoppio ritardat o in modo da farle esplodere dop o tempi var iabili fra le sc i e le quarantotto ore47 •

- Diario Storico Aeronau tica Sardegna. AUSSMA.

- History of the Twelfth Air Force, AFHRA A-6202. frame 0488.

- U.S. Army Air Forces in Wor ld War Il , Combat Chrono logy, 1941- 1945.

- Pricn J op. cit. Te il 3. p.1623.

39 The Twe l fth Air Force in the Sic ilian Campaign, Narrat ive. p. 16. AFHRA A-6192.

40 History of the Twelfth Air Force, c hapt. XIV. p. 32-33. AFHRA A-6202.

41 Te legramma da Catan ia C.A.S a Supcracrco. l 3/6/43. 155 I PX 13 0005, AUSSMA SU41.

42 Te legramma da Catania C.A S. a Supcraereo. 13/6/43, 1551 PX 13 0005. AUSSMA SL/41. U.S. Army Air Forces in World War II, Combat Chronology. 1941-1945.

Domenica 13 giugno. i bombardamenti colpirono gli aeroporti della Lona orientale. Qu elli di Ca tania e Gerbini furono attaccati verso l'ora di pranzo da ve ntiqu attro Liberators del 3761h B.G., ven tidu e del 981h B.G. e da alcun i Halifax de l No.240 Wing, scortati so pra g li ob iettivi da ven tiquattro Spitfire deg li squadron No.229 e o.249 decollati da Ma lt a. In ambedue le aeree aeroportuali fw o no grave mente danneggia ti hangar , piste ed in stallaLioni varie. Circa trentadue aere i tedeschi furono di strulli a terra nella sola aerea di Gcrbini , mentre a ltri dieci rimasero gravemente danneggiati. Gli in c urso1i in co ntraron o ov unque forti ed accurati s barram ent i contraerei, che per ò danneggiarono so lo alc uni velivo li Un trattam e nto molto più efficace fu invece loro riservato da una quarantina di caccia fra Me. I09, F w.190 . MC.202 e MC.200. che atL accarono i bombardieri ad ondate uccessive e co n grande determinazione. Gli quadron di Sp itfire di co rta ai B -24 riusciron o so lo in part e ad ostacolare le puntate dei cacc ia , , perde nd o pu re du e ae re i, fra cui quello del co mand ante dello Squadro n No.249. Un B-24 del 376th B.G. fu ridollo ad un se taccio da bordate di proiettili. che uccisero un membro dell'equipaggio e ne ferirono altri due. Ma le cose andarono peggio al 981h Group, che perse due B-24, ambedue ca duti in mare a causa dei g ra vi danni lo ro inflitti dalla co nt raerea4s l n comp enso. i mitra g tieri deg li a ltri Lib e rators riv e ndi ca rono cinque caccia, cl i c ui t re

43 Hi story of the Twelfth Air Force. chapt. XIV. p. 35 AF HRA A-6202.

44 History ofthe Tweifth Air Force. chapt. XIV. p. 35. AF HRA A-6202.

45 Verba le de ll a ri union e poml!tidiana del 12 giu g no 1943. Stato Ma ggiore Genera le - Rom a. di c hi arazione del gen. Fo ugier. in: Sta to Maggiore Ese rc ito Uf'lìc io Storico, "Verba li del le riunioni tenute dal Capo di SM Genera le··. Voi. rv. p.167

<16 Verbale de lla riunione pomeridiana del 11 giugno 19-H , Stato Ma ggiore Genera le - Roma , dichiarazione del geo. Fo ugier. in: Sta to Maggiore Eserci to Uffic io Stori co, "Ve rb ali delle riuni on i tenure dal Capo cli SM Genera le''. Vo i. rv. p.1 67.

47 History of thc Twelfth Air Force. chapt. XIV.

48 U.S. Anny Air Force!> in World War 11 Combat Chro nology. 1941-1945 assegnati a qu ell i del 376th

Group4 9 In realtà , g li intercettori perse ro un so lo Me.109 , abbattuto su Comiso da gli Spitfire50

Dopo avere attivamente partecipato all e ultim e fasi della battaglia di Pante lleria, nella notte s uI 13 gli Welling ton del Group.205 riprese ro i loro bombardamenti sulla Sicilia iniziando

Bf.109 G6 del 11/JG. 27 di base o Tropon i in missione d i i nterdizione. da Mes s ina. Ne lle notti successive i bombardieri britannici pre sero di mira anche obiettivi in Sardegna e nell'Italia Meridionale. battendo soprattutto zo ne portua li e sc ali ferroviari. Me ssi na ebbe il dubbio privilegio di ricevere la dose più pe sa nte di bombe, poiché il porto , i traghetti e lo sca lo ferroviario occupavano sem pre i primi posti nella li s ta degli obiettivi strategici. Con regolarità cronometrica gli Well ington si erano prese ntati sulla martoriata c ittà de ll o Stretto anche nelle notti s ul 20, 27 , 28 e 29 giugno51 • Un altro obiettivo prefe rito dal Group.205 era Napoli , co lpita nell e notti sul 17 , 21 e 27, se mpre per i s uoi docks e lo sca lo ferrovi~u-io, tutti straordinariamente important i per i co ll ega menti ma1ittimi e ferroviari fra l'Italia e la Sicilia. L'a tta cco del 17 giu gno fu poco più che una azione di d is turbo, in quanto effettuato d a nove appa recc hi , due dei quali probabilmente abbattuti dalJa contraerea. La notte sul 22 Napoli ve nne ti sparmiata, ma la vicina Salerno conobbe l'orrore de ll e bombe, che indi sc rim inatamente co lpirono porto e quartieri popolari 52 • Agli ultimi posti fra le preferen ze degli implacabi li bombardieri br itannici tro viamo Siracusa, che fu bomb ardata una so la volta ne ll a notte s ul 19. Agli Wellington de l Group.205 fu affidato il compito di preparare il terreno ad uno de i maggio ri attacchi sino ad allora lanciati contro gli aeropo rti della Sicilia.

Nella notte sul 15 gli infati ca bili " Wimp ys"53 seminaro no bombe s ui campi d 'av iazion e di Milo , Sciacca, Castelvetrano e Boccadifalco dove era co nc entrata la maggiore parte dei mi g liori reparti caccia itali ani e tede sc hi 54 • A Sciacca le bombe di strus se ro alcuni automezzi inoltre danneggiarono linee te lefoni che e cavi dell 'e nergia elettrica, che però all'indoman i furon o però prontam en te ripri s tinati55. In compenso, uno deg li incursori fu abbattuto dalla co ntraerea dell a base costituita da tre batte ri e itali ane da 76/40 e quattro tedesc he da " 88" 56 •

All 'indomani, le operazioni aeree furono aperte alle 07,35 dal fulmineo attacco s u Marsa la di una ventina di Lig ht11in g, che danneggiarono se riamente il centro radio della Luftwaffe57 Mezz'ora dopo i campi

49 Walker Jam es W. o p. cii. pp.482 - 483. U.S. Army Air Forces in World War II, Cornbat Chrono logy, 1941 - 1945.

50 Arena N. o p cit. vo i. 4, p.245.

51 U.S. Army AirForces in World Wa r Il. Combat Chronology. 1941 -19 45.

52 U.S . Army Air Forces in Wo rld War Il, Combat Chronology. 1941 - 1945.

53 " Wim py", sopran no me deg li We llin g ton ( n.d.A) di Bori zzo e Sciacca furono so11oposti ad uno dei più pesanti attacchi sferrati dai bombardieri medi della Xli Air Force durante la fase preparatoria dell'invas ione. Settantadue B-25, sco rtati da una quarantina di P- 38. scaricarono 2.382 bombe a frammentazione da 20 li bbre e 264 bombe da 31 O I ibbre sul campo di Sciacca. mentre trentasei B-26 del 3 19th B.G. co lpirono Borizzo con 3.816 bombe a frammentazione da 20 libbre. Nelle ste se ore i B-17 tornarono su Castelvetrano e Boccadifalco. Su quest'ultimo la imponente grandinata di bombe a frammentazione riuscì a distruggere so lo tre degli aerei parcheggiati ed a danneggiarne altri ci, tuttavia per la seconda volta nel giro di tre giorni il più importante ae ropono della costa nord occidentale fu temporaneamente messo fuori uso. La formazione che aveva a11accato Boccadifalco dovette però pagare un apprezzabi le pedaggio ad una pattuglia di Mc .202, che nonos tante la presenza della scorta spedì al suolo un quadrimotore e ne danneggiò un secondo~N. I bombardieri medi che avevano anaccato Sciacca furono invece affrontati da una pattuglia di Bf.1 09 del 150° Gruppo. che però dovettero trascurare la preda più ambita per im pegnarsi con i Lightning di scorta 59 • Caste lvetrano era stato auaccato in due riprese da cinquantacinque fortezze volanti, ma i risultati non erano stati proporzionali alla potenza dell'attacco60 • Le sue piste erano state re e temporaneamente impraticabili da una grande quan tit à di buche e di sc hegge spa rse ovunque. ma le perdite sul ter reno erano stat e quasi insignificanti. Solo dieci aerei tedeschi erano stati danneggiati 6 1 • In cambio gli attaccanti avevano la ciato ul campo un 8 -17 abbattuto nel combatlimento contro undici Mc.202, che aveva potuto attenderli ad alta quota, grazie ad un a nticipato decollo a seguito di un tempest ivo all a rm e62• Le più gravi perdite di velivoli a terra si ebbero a Sciacca. dove le bombe a frammentazione distrru sero quatlro Me.109 dello JG.77 e ne danneggiarono altri otto. inoltre rovinarono due centrali di tiro della Flak6 ' Un altro Me.109 tedesco fu distrutto a Comiso6J Lo sco tt o pagato dalla Xll Air Force alla caccia tedesca nel corso dei vari attacchi della giornata del 15 ammontò a un B- 25, tre Li ghtning e due Spitfire6 \ Aggiungendo a que ti ultimi gli undici aerei reclamati da ll a contraerea, ed i due B-17 abbattuti dai caccia itali ani il totale delle perdit e della XII Air Force sarebbe stato di dicianno ve aerei, contro due Me. I09 tedeschi cd un Mc.202 perduti in az ione 66 Alle perdite dell'Asse dobbiamo però aggiungere otto aerei di trutti e ventiquattro danneggiati sui vari campi d'avia- zione. Perciò il bi lancio della g iornata era stato più pesante per i difensori che per gli attaccanti, soprattutto in relazione al diverso rapporto di forze che intercorreva fra le due parti.

54 U.S. Army Air Forces in Wo rl d War ll , Comba t Chrono logy , 194 1- 1945.

55 Relazione sul l' att ività dell'Aeropo rto 50 1 in località Sc iacca, in data 26 lug lio 1943, AUSSMA S L2/1 1- l 1 Wimp ys era il s opra nnom e dato dagl i eq uipaggi britann ici ai lo ro We lli ngton s ( n.cl .A).

56 Prien Joche n, "Geschichte des Ja gdgeshwader 77". Teil.3, p.1589. C irca la composi zione de ll'a rti gl ie ria contraerea di Sciacca cfr.: Re laz ione sull'attività de ll ·Aeroporto 501 in loca li tà Sc ia cca, in data 26 luglio 1943, AUSSMA SL2/l 11 I.

57 U.S. Arm y Ai r Fo rc es in Wor ld War IT , CombatChrono logy. 194 1-1945. Pri en Jochen, "Gesc hic htedesJagdgeshwade r 77". Tei l. 3, p 1589.

58 Arena . op. cit. Voi. 4. p.245.

59 Libreuo dei vo li de l te ne nte pi lota Giovanni Chia le, de l 150° Gruppo CT. cop ia nell'a rchiv io de ll' A.

60 Per i l numero deg li attaccant i vedi: RAF Narrative - The Sicilian Campaign June August l 943. AFl IRA 2336-l. p.38.

6 l Messaggio da Romulus a Superaereo. situazione operativa OBS giorno 16, AUSSMA SLA/41. Prien Jochen, '·Geschichte des Jagdgeshwadcr 77", Teil 3, p. 1589.

62 Arena N. op. cii. Voi. 4. p.245.

63 Prien Jochcn. ·Geschic hte des Jagdges hwader 7T. Teil 3, p. l 589.

64 Pricn Jochen. "Geschichtc des Jagdgcshwader 77". Tei l 3, p. l 589.

65 Pri cn Jochen. "Gcsc hi chtc dcs Jagdgeshwader 77''. Teil 3. p. 1589.

66 Arena op. cit. Voi. 4. p.246.

Il 17, la XII Air Force concesse ai suo i bombardieri un giorno di meritato riposo , passando il testimone al comandante della IX Air Force, generale Brereton, che inviò ventidue B-24 del 98 th B.G. a bombardare il campo d'aviazione di Biscari ed altri q uarantotto B-2 4 dei Bomber Group 44 th e 389t h ad attaccare que ll o Comiso, dove la ricognizione aveva rilevato una eccezionale concentrazione di velivoli. Su quest ' ultimo aeroporto la tempesta di micidiali schegge pro -

Quadrimotore Hali fox 111 3 g i ugno i B-24 dello IX Air Force ed alcu ni Hal ifox del N ° 240 W in g bombarda rono gli aeroporti d i Catan i a e Gerbin i dotta da alcune migliaia di bombe a frammentazione da 20 libbre falciò il terreno, crivellando settantadue aerei, di cui sessantuno (sei italiani e cinquantaci nque tedeschi) furono completamente distrutti oppure gravemente danneggiati , mentre altri dieci ebbero so lo danni di minore entità 67

All'indomani mattina una formazione di quaranta B-17 , scortata da P-38, si presentò nel cielo di Messina scaricando centinaia di bombe, che però mancarono quasi tutti i bersagli più importanti. li porto, la stazione, i t raghetti e le navi all'ancora furono colpi t i solo marginalmente . I n compenso la formidabile contraerea deJJo Stretto, pur contrastando l 'attacco con la consueta violenza, non s i aggiudicò un solo bombardiere, tuttavia reclamò il probabile abbatt imento di quattro caccia di scorta68 •

Una eccellente dimostrazione della efficacia de ll a Flak leggera, fu fornita dalle Mauser 20 mm de ll 'aeroporto di Trapani Milo, che si aggiudicarono quattro dei P-38 del 14'11 F.G. che temerariamente avevano attaccato a bassa quota gli imp ianti e gli aerei nelle aree di parcheggio69 • ell a grad uatoria degli aeroporti più attaccati nei primi cinque giorni della offensiva contro gli aeroporti siciLian i, il pr imo posto fu conquistato da quello di Palermo-Boccad ifalco , c he incassò duecentoventi tonnellate di bombe, seguito da que ll o di Castelvetrano con centosessantatré tonnellate, da Sciacca con settantotto, da Borizzo con setta ntasei e da Trapan i - Milo con settantadue70

Il 18 g iugno, il persona le di terra degli aeroporti del settore occide nta le fu co nfo r tato da una breve giornata di tregua , che però no n ebbero gli ar tig lie ri di Mess ina, che già duran te la notte erano stat i ai pezzi per contrastare l'incursione di dieci Welli ngto n de l 205 Gro up. Nella sp lendente luce dell 'i ndoma ni mattina, gli artiglieri di Messina accorsero nuovamente ai pezz i pe r ostacolare l'attacco di settantasei Fortezze Volant i dei B.G.97 'h , 99 th e 30P' Come al solito le bombe avevano ben pestato la stazione dei trag hetti e gli scali ferrov iari, se nza però trascurare i quartie1i residenziali . L' in curs ione era stata indirettamente appoggiata da un grosso raid di d isturbo effett uato da ottantase i Spi tifires contro va ri ae ropo r ti della Sicilia Orientale per attirare l 'a ttenzio ne de i centri radar e dell e sq uad riglie d'allarme. Ciò nonostant e i B- 17 re - duci da Messina furono intercettati da due pattu glie, una di quattro e l'altra di nove aerei del 161 ° Gruppo Autonomo Caccia. che operava da Reggio Calabria con una miscellanea di Mc.202. D.520, Mc.200 e CR.42. onostante il suo variegato assortimento di aerei . il reparto affrontò le poter1ti Flying Fortress con energia e coordinazione, ri vendicando due vittorie. enza accusare alcuna perdita. Un altro 8 -17 fu abbattuto dal FW .190 pilotato dal Ltn. Schafer del SKG/ ]071

67 Santoni e Mattesin i, op. cit. p. 368. Arena N. op. cit. Yol. 4, p.246.

68 Messagg io da Rornulu s a Superaereo. 19/6/943 - 1845, AUSSMA S4/4 l.

69 Messagg io da Rom ul us a Superaereo, 19/6/943 - 1845, AUSSMA S4/41. In contras to con le infor mazioni di cui al prima ci tato messaggio, secondo Arena N. (o p. c it. vo i. 4, p.247) i qua tu o P-38 furo no abbattu t i da Me.109 tedesch i, due dei qua li perd ut i in co mbatt imen to, mentre altri sei P-38 sarebbero s tati abbattut i da ll a con traerea.

70 History of the Twe lf th Air Force, chapt. Xl V, p 36. AFHRA A-6202.

Gli anacchi contro i centri dello strategico Stretto di Mes sina erano incessanti. All'indomani venti B-24 del 3761h BG bombardarono Villa San Giovanni danne gg iando un tra ghetto ed alcune motozattere tedesche, mentre ventitré 8-24 del 981h B.G co lpirono Reggio Calabria. Ne su no dei due gruppi ebbe perdite. tuttavia nove quadrimotori del 3761h B.G. rientrarono con parecchi danni. che secondo il reparto erano attribuibili in parti uguali alla contraerea ed a elle caccia identificati come Me. I09 e Mc.202. Tuttavia. è assai più probabile che fossero MC.202 e D.520 appartenenti al I6 1° Gruppo 72 • ei giorn i succes ivi la NAAF concentrò i suoi attacchi soprattutto su porti. scali ferroviari cd aree industriali. di conseguenza diminuì la pressione sugl i aeroporti. i campi d'aviazione e le stri cc d'atterraggio. Ma il 20 giugno, Trapani-Mi lo, Bo rizzo e Castelvetrano furono sottoposte ad una serie di pesanti allacchi effettuati dai B-26 del la Tacti ca l Air Force scortati da P- 38. Nel corso delle incursioni i tozzi '·Marauders" ebbero la sgradita sorpresa di tro vare già in quota i Messerschmitt dello JG.77. Un repart o che da appena una settimana aveva lasciato i relativi agi de ll a base di Foggia, per iniz iare un nuovo ciclo operativo s ui campi di Sciacca e Trapani Milo.

Quindici Bf. I09 del II/JG.77 guidati dal tenente Zohler. un asso co n 99 vittorie accreditate, si erano tempestivamente alzati da Trapan i Mi lo grazie a ll 'efficiente servizio d'allarme della stazione radar della Luftwaffe in stallata s u l Monte Erice. Ventitré incursori ed un congruo numero di P.38 erano sta ti agganciati dai caccia di Zohler nella zona fra Sciacca e Palermo. el frattempo anche i Bf. I09 G-6 del I/JG .77 erano decollat i da Sciacca agli ordini del tenente Godert , un ex sergente sa lito d i grado per la s ua a bilità di pilola73 l pi loti dei P-38 avevano eseg uito di ciplinatamente il com pito loro assegnato, ma nel combattimento erano stati s urcla s ati dai collaudati '·expcnen.. dello JG. 77. La staffe! di Zohlcr si aggiudicò quatlro Light-

71 BA-MA 35-mm. micro -film ning, perdendo due Bf. l 09 G-6 sopra Castelvetrano, mentre quella condotta da Godert dovette accontentarsi di un solo P-38, ma in compenso ostacolò molto i Maraude r ne ll 'esatto momento in cui stavano per sganciare le bombe sulla base del loro Gruppo. Ovviamente l'attacco dei Bf.109 influì negat ivament e sulla precisione de l bombardamento. Infatti solo uno dei numeros i Bf.109 G-6 parcheggiati a Castevetrano riportò leggeri danni74

72 Wa lke r Jame~ W., ""The Lib era ndos" - a WWII Hi sto ry of thc 376'h Heavy Bombardmcn t Group and its founding units p. 484. Arena N. op. cit. vo i. 4. p.246.

73 Steinhoff Johanncs ... Mes~crsc hmiu O\'er Sicily"'. pp. I9-22.

Anche sette Bf.109 G-6 del 150° Gruppo CT avevano partecipato alla grande caccia. Intorno alle 08,28 i Messerschnitt italiani avevano impegnato una formazione di trentasei bombardieri bimoto1i scortati da P-38, che stavano attaccando Castelvetrano. A fare le spese della accanita giostra fra attaccanti e difensori, avvenuta ad altissima quota. furono sopratt utto i Lightning, qua t tro dei quali furono ri vend ic at i dai piloti del 150° Gruppo7 5

Il 21, i campi d ' aviazione della Sicilia fruirono di una insperata tregua di ventiquattro ore, sub ito utilizzata dal personale di terra per riparare i danni più recenti. Queste ventiquattro ore invece serviro no agli All ea ti pe r concentrare i loro attacchi su l sistema di comunicazioni. I B-24 della IX Air Force attaccarono il terminale dei traghetti a Villa San Giovanni e gli scali ferroviari di Reggio Calabria, mentre circa centosessanta B- 17 della NASAF sfenarono una serie di devastanti attacchi s ugli scali fenoviari di Napoli e Salerno, sul viadotto e s ugli sca li di Battipagl ia , e sul deposito aereo d i Cance ll o ed Amone (Caserta).

Tuttavia, grazie alla migliorata efficienza dei serv izi d'a ll arme, le formaz ioni di quadrimotori avevano tro vato già in quota sopra la Campania i loro vecchi nemici del 22° Gruppo.

Quel giorno, come quasi tutti i giovani piloti del 22° Gruppo, il tenente Giuseppe Biron della 369a Squadriglia effettuò tre missioni consecutive. Era decollato per la prima missione alle 8.10, per la seconda alle 11 ,00, ma non aveva ancora avuto la sodd isfaz ion e di anivare a contatto con il nemico. Poiché era una giornata di cont inui all armi, Biron aveva dovuto attendere sul campo sotto il bruciante sole estivo in tenuta di volo, col paracadute, il sa lvagente , la pistola lanciarazzi ed altri pesanti accesso ri , mentre il personale di terra riforniva il suo Macchi di olio e carburante. Poco dopo le 13,00 proprio mentre stava no ultimando il secondo rifornimento, fu annunciato l'aITivo di una grossa formazione d i B- 17. Biron sal tò entro l'abitaco lo. ed appena ricevuto il via diede gas al motore per portare il suo MC.2202 sulla estremità de ll a pi sta d i decollo. Alle 13,20 il Macchi del pi lota veneto stava già anarnpicandosi a+ 100 insieme ad una variata compagine di MC.202 , D.520. Re.200 1 e Re.2005 inviata all'attacco di una grossa formazione di quadrimotori. I caccia MC.202, D.520 e Re.200 I attaccarono co n la orma i co ll audata e s pe1icolata tattica, consistente nel salire ad una quota s uperiore a que ll a dei bombardieri , per poi attacca rli con una ripidi ss ima e veloce picchiata, scegliere fra la massa un quadrimotore, mirare all'incrocio fra a li e fuso li era, sparare e dis impegnarsi alla massima ve locità sprofondando attraverso la formazione nemica. Invece i Re.2005, grazie alla maggiore portata de i loro cannoni da 20 mm eseg uiron o prevalentemente attacchi frontali. ' 'Appare una c inquantina di quadrimotori - racconta il maggiore Minguzzi , che guidò all'attacco quattro Re. 2005 - questa volta attacco di prua e ricomincia la ira.fila: affondala, richiamala, rotta di collisione, fuoco con tutle le armi, picchiata di scampo, virata a cabrare per recuperare la quota di attacco. La. mia forma zione si rompe ad ogni assalto e torna a riunirsi in coppie sempre diverse: un B - 17 si allontana lasciando una scia di fumo, un secondo ha il motore esterno di sinistra con l'elica in bandiera". Quel giorno le varie tattiche procurarono un insperato successo al 22° Gruppo. Quattro B-17 abbattuti, ma anche due MC.202 ed un Re.2005 perduti. Fortunatamente i piloti dei Macchi toccarono terra indenni appesi ai loro paracadute, mentre quello del Reggiane si ferì tentando un atterraggio di fortuna 76 • Per la prima volta, alla difesa di apoli avevano partec ipato caccia tedeschi, con cinque Bf.109G del IV/JG 53 , che però non registrarono alcun successo77 • 11 2 l giugno, i bombardieri delle NAAF ridussero la loro attività sulla Sicilia, tuttavia ai reparti caccia italian i e tedeschi dell'isola non ebbe ro un solo momento di tregua. La IX Air Force ritornò sui suoi tradizionali bersag li dello Stretto di Mess ina con venticinque B-24 del 376th B.G . e ventisei del 98 th B.G. che attaccarono Reg gio Calabria e Villa San Giovanni. Un elevato numero di quadrimotori per motivi tecnici rientrò anticipatamente all a base, per cui sugli obiettivi arrivarono so lo trentacinque B-24. I diciotto del 376 th che arrivarono su Reggio dovettero affrontare, oltre alla reazione dell'artiglieria contraerea, anche undici Mc.202 del 161 ° Gru ppo Caccia, che come al so lito furono identificati come Bf.109 dagli equipaggi americani, semp re in c lini a vedere i tedeschi tutte le volte che erano in difficoltà 78 Nessuna perdita fra i Mac chi e neppure fra i B-24, tutta v ia otto Liberators rientrarono danneggiati dalle schegge della contrae rea e dai proiettili dei caccia e co n due feriti a bordo79 • Nel corso de ll a giornata una trentina di caccia italiani e circa altrettanti tedeschi si impegnarono a contrastare le numerose azioni diversive effettuate dai caccia di Malta, il cui evidente compito era quello di costringere l 'avversaii o a logorare i propri aerei in futili missioni di inte rcettazione80 Nei due giorn i seguenti il baricentro de ll e operazioni aeree della XII A.F. si spostò s ull a Sardegna, mentre la IX A.F. si prese cura dell'aeroporto di Sedhes vicino a Salonicco, trascurando per un giorno i tartassati campi d'av iazione sic iliani , con la sola eccezione di Comiso, che il 23 fu v iolentemente bombardato dai Liberators britannici del IX Air Command 81 •

74 Prien Jochen, "Geschich te des Jagdge shwader 77". Tei l 3. p. 1592 - 1593.

75 Arena N op c it. Vo l. 4 , p.247. Uno dei Li gh t nin g fu efficaceme nt e mitra gliato dal tenente Giovanni Ch iale (Lib retto dei voli del tenente Chia le, cop ia nell ' a rchiv io dell ' A.).

76 n Re.2005 non fu abbauuto ben sì abbando nato dal pi lota tenente Salvi , perché entrato in vibrazio ne al termine di una lun ga picchiata. Il co mb a ttim e nt o è ricostru ito in base alle ''Memorie Mi ngu zzi " , al libretto dei vo li ed alla testimonianza ali ' A. de l ten. pilota Giuseppe Biron . Osserviamo che gli aerei perduti da ll e NAAF il 2 1 g iug no sarebbero stat i s olo due (cfr.: d iagramma delle perdite d i aerei in Operation Bulletin No. I June - 30 June I 943, p.16 , AFHRA A-6192)

77 " Memorie Minguzzi" , Prien , "Jagdgescwader.53 ' '. cit

78 A que sto proposito abbiamo avuto alcune testimonianze dirette di aviatori american i (n.d.A. )

79 Wa lker W. op. cit. p. 482-483 , 98 tl' Bomb Group Mi ssion WWII, USAAF in World War Il Combat Chronology 194 1 - 1945.

80 Aerosic ilia a Superaerco, 2426 x/63 22/6 , AUSSMA SL4/4l.

8 1 U.S. Ar my Air Force s in World War Il , Comba t Chrono logy. 194 1- 1945.

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