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La situazione in Tunisia all 'inizio dell'Operazione Torch
Contemporaneamente ai Macchi del 155 ° erano arrivati ad el Aouina anche ventidue S.82 e cinque Fiat G.12 con a bordo un battaglione italiano, ma nonostante l'indubbio vantaggio di offerto dai rinforzi italiani in un momento particolarmente critico per la dife!)a della testa di ponte runisina, Kesserling non aveva gradito la loro presenza. De siderando placare il disappunto dei francesi per l'arrivo di aerei e truppe tedesche. il capo dell'OBS (Oberbcfelshabersud) aveva stip ulato con l' ammiraglio Esteva un accordo che "esplicitamente" non estendeva agli italiani iJ medesimo permesso accordato ai tedeschi ~ 6 • elle s ue memorie Ke sse lring attribuì alla presenza del modesto contingente aereo italiano arrivato ad El Aouina il fallimento delle sue trattative per ottene re la collaborazione delle truppe di Vichy. Come esempio della buona volontà francese egli ricordò la formazione di palluglie miste costituite da blindati del!' Armée e paracadutisti tedeschi 87 • Tuttavia i fani success ivi dimostrarono al feldmaresciallo quanto illu . oria fos!)e l'idea che i francesi di Vichy volessero col labo rare con i tedeschi. Era infatti improbabile che i francesi avessero dimenticato l' umiliaLione loro inflitta con l'armistizio del 22 giugno 1940. Comunque ventiquattro ore dopo l'arrivo dei tedeschi il generale Bané, comandante delle t r uppe ciel protellorato aveva già suffic ientemente chiarito situazione. Mentre i caccia italiani atterravano ad el-Aouina. le truppe francesi avevano lasciato i loro accantonamenti attorno a Tunisi per occupare i pa ss i montani ad ovest della città. Ufficialmente Banè aveva avvertilo il comando tedesco che voleva costituire uno sball'amento contro le forze anglo americane provenienti dall'Algeria. on aveva però spiegato perché le sue truppe erano schierate con fronte ad est invece che ad ovest. rn pratica lo schieramento era co ntro le truppe italo tedesche in marcia verso i confini della Tunisia per contrastare l'avanzata degli Alleati ~h Si seppe poi che Barré aveva puntualmente eseguito disposizioni segretamente emanate nel 1941 dal governo di Vichy, nella ipotesi di una invasione della Tunisia da parte delle truppe dell' Assex". Fra l'altro Barré aveva ricevuto vent iquattro ore prima un ordine segreto, assolutamente ignoto a Kes se rling. TI IO nove mbre, mentre erano in corso le trattative fra l'ammiraglio Darlan e gli americani per un cessate il fuoco. il comandante militare delle forze armate francesi del Nord Africa Fran cese, generale Alphonse Juìn. aveva telegrafato a Barrè confermandogli che era sempre in vigore l'ordine, a suo tempo emanato da Vichy. di resistere ad "altrefor:e stra11iere 90 Un invito abbastanza esplicito di resistere ai tedeschi ., 1 • Pertanto il 15 novembre Barré varcò il fossato, schierandos i apertamente con le sopraggiungenti forze anglo- americane92 • La sco ntata e comprensibile defezione del generale Barrè offrì indubbiamente non trascurabili vantaggi alla 78th l nfantry Division, che stava avanzando verso il confine tuni s ino ad una velocità assai infc1iore aJ previsto poiché le navi da trasporto di "Torch'' non avevano caricato un adeguato numero di mezzi motoriaati 9-' el frattempo la RAF stava facendo il massimo per potenziare la difesa dei porti prossimi al confine tunis ino, attraverso i quali passavano i rifornimenti, i mezzi motorizzati ed i rinca lzi occo rrenti alla 783
86 Kc\~elring Albert. "Memorie di guerra"'. Gammti edit ore , Milano 1954. p.147.
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87 Kcsselring Albert, op. cit. pp. 147- 148.
88 Blumenson Martin. ,.,Tre giorni per la \confina". G. Ca~ini Edi1orc. Roma 1967. p. 44 e \cgg.
89 Bau cr Edd y, "'Storia cont roversa della seconda guerra mondi ale", Istituto Geografico De Ago~tini, Novara. 1977, vol.4. p. l 07.
90 Bauer Eddy. op cit. , ol.4 p.1 OI.
9 1 Al processo ce lebrato nel dopoguerra contro il Mare sc iallo Pctain fu prodotto il testo de l seg uente telegramma da lui inviato con un codice ~egreto a Darlan. il IO ~cnembrc. o, \'ero dopo che già era arrivata notizia dell'armi\liLio ~tipulato dall'ammiraglio con gli anglo americani: "Ave1e tutta la mia fiducia. Fa1e del vostro meglio. Vi affido g li interessi del l'impero". (cfr Aron Robcrt "La Francia di Vichy 1940-1944". Riu oli Editore. Milano 1972. p.495). on semb rano nece ~arie ulLeriori smentite alla ~upposia disponibilità francese a collaborare con i tedeschi contro gli Alleati.
92 RAF Narrative (FirM draft). "The North African Campaig n, Novcmber 1942 - May I943", p.75.
93 RAF Narrative ( Fir~l draft). ''The onh African Campaign. 'ove mber 1942 - May 1943". p.75.
Divisione per proseguire l'avanzata. Questa impellente esigenza aveva obbligato la RAF a riservare alla p rotezione dei convogli in navigazione e dei porti di Bougie e Bona tutti i caccia, che man mano venivano spostati sugli aeroporti più avanzati. L'arrivo di questi caccia fu però subito notato da un ricognitore dell'Aeronautica Sardegna. la quale, il 14 novembre, inviò undici Macchi MC.202 ad eseguire un mitraglia mento a volo radente dell'aeroporto di Bona, che co lse g li Sp itfi res degli Squadrons No.8! e No.111 poco dopo il loro ruTivo.
Sullo stesso obiettivo tornarono più volte, anche i Re.200 L del 22° Gruppo , d i base a Monserrato (Sardegna), che a partire dal 23 novembre effettuarono varie azioni di mitragliamento e bombardamento su ll e zone di Bona e Bo ugie94 • Ne i dieci giorni successivi i Reggiane del 22° totalizzarono quarantadue sortite, di cui le ultime contro Bona, attaccata il 1° e 3 d icembre. Il 3 l 'azione fu eseguita da cinque Re.2001 al co mando del capitano La Ferla, cui era stato assegnato il compito di bombardare le navi all'ancora nel porto. Molto p1ima del suo ruTivo su ll 'obiettivo, La f:erla dovette rientrare per no ie al motore La missione proseguì al coma ndo del tenente Giuseppe Biron, che avvicinandosi a Bona no tò grosse nuvo le di polvere alzarsi sulla zona dell'aeroporto. Probab il mente era una pattuglia caccia in fase di decollo , che certamente non avrebbe impiegato mo lto tempo per arrivare a con tatto con i Re 2001. " Perfortuna - ricorda Bironeravamo ormai vicini al porto, quindi auaccammo subito in picchiata. Sganciate le bombe virammo verso il largo, e via a rutto gas, perché in quelle condizioni e con la scarsa autonomia ancora disponibile non era il caso di affrontare un combattimento sul mare. E lì accadde unfauo strano. MenLre ci stavamo allontanando mi voltai per controllare l'effetto del nostro attacco, ma contrariamente a/l 'aspettativa non notai i/fumo di alcuna esplosione. In quel momento pensai che il fallimento della nostra azione.fosse dovuto ad un difetto di regolazione delle spoleue delle bombe. ma in seguito mi venne il sospetto che queste uliime fossero state sabotate. forse durante la produz.ione" 95
Secondo Biron - che aveva partecipato anche ad una precedente missione su Bona - neppure in questa le bombe dei Re.2001 avevano colpi to navi nemiche. Dopo il 3 dicembre , le az ion i del 22° Gruppo sulla sponda africana furono sospese, sia perché scarse di 1isultati, sia perché le possibilità di scampo dei Re.2001 erano paurosamente diminuite dopo l'aumento de lle pattug lie di caccia, A protezione dei porti di Bona e Bougie. Anche nell'ipotesi che i Re.2001 fossero ri usciti ad esegui re l'attacco senza perdite, si sarebbero poi trovati in condizioni cli inferiorità se avessero dovuto soste nere un combattimento con caccia alleati , quando era no g ià ai limi ti dell'autonomia, poiché buona parte del carb ura nt e era già stata consumata prima di arr ivare sull'obiettivo96 •
Come era prevedibile la reazione dell 'arma ae rea germa nica all ' operazione "Torch" fu molto più in cisiva e ricca di 1isultati cli quella ital iana, già profo ndamente logorata da una g uerra di livello superiore ai suo i mezzi. Come già sapp iamo, una se ttimana dopo gli sbarchi All eati, la Luftwaffe aveva incrementato num ero e fo rza dei suo i repart i ne l Med iterraneo aITivando a dispoITe di 1.361 aerei da combat timento e 642 da trasporto. Dato il numero, la q ualità e la migli ore efficienza dei loro vel ivoli, i Fliegerkorps avevano alJ ' attivo i quattro quinti delle sort ite contro i co nvog li della Oo tt a d'invasione, ed i porti ed aeropo r ti
94 Borgio Lli G. e Gor i C. "La guerra ae rea in Africa Settent ri onale - 1942 / 1943'' , STEM Mucchi, Modena 1973. p. 173. Il 22 ° Gr uppo Autonomo C.T. (co mandante magg. V ittor io Ming uzzi) era composto dalle squadriglie 359" (cap. Enzo Santandrea), 362" (cap Germano la Fer la) e 369" (cap. Giova nni Cerve ll i ni) algerini utilizzati dagli Alleati. Le restanti so rtite erano state effetlllate dalla Reg ia Aeronautica Com e al so lito le due a, iazioni avevano eseguito le loro missioni senza un comando unifi ca to incaricato di coordinar le. Un esempio illuminante di que s ta situazione è costituito dal tortuoso perc o rso di una richiesta che l'O.B.S. aveva inoltrato r 11 novembre affinché "cortesemente IAvia:ione Italiana coordinasse ed intensificasse in collegame11to col Comando Generale del li C.A. T le a~ioni di ricognizione" nel Mediterraneo Occidentale. Ovv iamente esistevano alcuni orga ni di collegamento fra i comandi italiani e quelli tedeschi, ma con una autorità assai scarsa, mancando un comando unificato responsabile dell'amministrazione delle risorse disponibili e del loro tempes ti vo impiego per l'esecuzione delle ricognizioni. Questo comand o avrebbe evitato gli indugi e le perdite di tempo provocate dagli inevitabili e numerosi pa ss aggi burocratici fra due organismi alleati che comunicavano so lo tramite i ri spettivi vertic i. Se le ricognizioni.fossero state coo rdinate da un unic o comando, que te sarebbero sta te eseguite co n !"urgenza e le modalità richieste dalle circosta nze97• Dopo oltre due anni di guerra insieme ai tedeschi, il Comando Supremo italiano si accorse che. almeno nel se ttore della ricognilione , le due aviazioni avrebbero potuto operare alle dipendenze di un unico comando. Finalmente, il IOmaggio 1943, il generale Ambrosio informò i cap i di stato maggiore di aviazione. esercito e marina che desiderava giungere ad unifi care in un unico ente le responsabilità (della ricog11done) che ora fanno capo a Supermarina, Superaereo, 0.8.S. e 2" Luftjlotte,: prego Superaereo e Supermarina di/armi solle c itament e una proposta" 9x. Tre giorni dopo Supermarina si dichiarò disposta ad assumere la piena re spo nsabilità del coo rdinament o con i tedeschi w. Non era ancora la desiderata accettazione di un comando unico, bensì la solita proposta per costituire un comitato di coordinamento senn poteri amministrativi ed operativi. Un organismo diametralmente o pposto agli s nelli ed efficaci co mandi unificati istituiti dagli Alleati. Tuttavia, avendo l 'O. B.S . manifestato il suo accordo, fu costituito pre sso Supermarina il Comitato per l'Esplorazione Strategica, che cominciò ad operare il 10 giugno 1943 11•> Per una strana co incidenza Pantelleria si arrese all'indomani agli Alleati e mancavano solo trenta giorni all'invasione della Sic ilia.
95 Tes timonianza re sa all'Au tore dal col. Giuseppe Biro n, Trev iso I9 settembre 200 l. Il co l. Biron avanzò l' ipotes i che le spo lette fossero state s abota te. Tu tt avia a mmise di no n ave re e lementi per confermarla.
96 C irca i mot ivi che portarono alla so spensione deg li attacchi s u Bona dei Re.2001 vedi: Santoro G op. cit p. 519. Borg iotti G. e Gori C. op. cit. p 173. Rite nia mo tuttavia c he le vere rag ion i siano que ll e esposte dall'allora tenente Biron: mancanza d i ris ul tat i col ri schio di pesanti perdite se cos treui ad accettare comba tti men to s ul mare dalla caccia Alleata al lim ite de ll ' au tono mia Ricordiamo i noltre che la durata del vo lo dei Re.200 I fra Monserrato e Bona variava da un minimo di 100 mi nut i ad un massimo di 155. compresi i temp i di pennanenza sui be rsag li (lib retto dei vo li de l te nente pilota Gius eppe Biron. della 369' Squadrig lia del 22 ° Gruppo, cop ia nell'Arc hi vio del l' A.)
97 Mattc\ini Francesco e Cermelli Mari o ··Ledireuive tecnico -operati ve di Superaerco 1940- 1943" Ufficio Storico Stato Magg iore Aeronautica Roma 1992. Voi. lI Tomo I. p. 453.
98 '·Le direttive tecnico-operati,e di Superaereo 19-W- 1943". Voi. Il Tomo 11 . p. 776.
99 Le direttive tecnico -o perative di Sup eraereol940 - 1943··. Voi. Il Tomo 11 , p.784.
100 Civoli M. op. ci t. p.124.
Macch i MC.202 e Bf. l 09 dello
JG.53 "P ik As" su una base aerea tunis ina.(USSMAJ
Successo difensivo dell'Asse in Tunisia
Hitler non era uomo da piegarsi ai venti contrari. Dopo avere negato a Rommel i mezzi per sfr uttare a fondo le sue vittorie nei momenti più favorevoli, il Fi.ihrer aveva repentinamente ordinato di trasferire in Tunisia una intera armata. La decisione sarebbe stata ineccepibi le se l 'avesse inviata col limitato compito cli conquistare una base uti le per procedere al salvataggio deU ' Armata Corazzata d 'Africa , allora nella fase di ripiegamento in Libia dopo la sconfitta di el-Alamein. Il patrimonio costituito da quelle truppe addestrate e temprate dalle lunghe battaglie nel dese rto non meritava di essere abbandonato, perché so ldati d i quella tempra avrebbero potuto essere più utilmente impiegati per la difesa del territorio europeo. La nuova armata sarebbe stata sprecata qualora fosse stata impiegata ne ll 'impossibi le tentativo di mantenere una testa di ponte in Africa. Ma sia Hitler che lo Stato Maggiore della We hrmacht pensavano ancora in te nnin i offensivi , poiché congetturavano s u una possibile futura nuova offensiva per r iconquistare tutto il Nord Africa 101 • Vista col se nno di poi , la decisione di inv iare un gruppo di armate per tenere a tempo i ndefinito una testa di ponte in Tunisia, oltre a perdere le veterane divisioni italo tedesc he de ll' A.C.l. T perse anche le altre truppe inviate in Tunisia. In definitiva invece d i ritardare la sco nfitta dell 'Italia finì per accelerarla. Infatti le migliori divi s ion i de ll 'Esercito italiano furono perdute ins ieme alla Tuni s ia mentre avrebbero potuto dare un forte contributo all a d ifesa de ll a Sicilia.
L'eccessiva fiducia riposta dal comando naz ista in una improbabile ri scossa in Africa fu s ic uramente influenzata da due fattori. Innanzitutto la sottovalutaz ione de l potenziale bellico americano, infine la facilità con cui le tru ppe fretto losamente inviate in Tunisia avevano batt uto forze avversarie s uperiori. Lo smacco inflitto agli Alleati era stato clamoroso, poiché aveva infranto il lo ro progetto di anivare a Tunisi e Biserta quattro se ttimane dopo l'inizio della " Operazione Torch".
Ufficiali dello JG.53 •pik As* mentre vengono intervistati sullo bose di Comiso, primo dell'invio del loro reparto in Tunisia.
J piani della ..Operazione Torch ", prev edeva no c he entro il 13 nove mbre commandos britannici traportati via mare e paracadutisti lanciati da C--n americani dovevano conquistare i campi d'aviazione di Bona. Bi se rta e Tuni i 10i Programma reali aa to in anticipo. in fatti il 12 novembre i paracadutisti avevano occupato Bona ed il vicìno aeroporto di Du Lerville, che sebbene pesantemente bombardato da aerei lede chi durante la notte. all'indomani era ancora in grado di con entire ad un gruppo di C-47 inviato da Algeri di a tterrare con scorte di ca rburant e avio ed un reparto di artiglieria co ntrae rea destinato alla difesa della base wi_ Subito dopo erano arrivati gli Spitfires e gli Hurribombers del 242 nd Group della RAF, presto raggiunti dagli Spitlires MkV ciel 2"J Squadron (52 °<l Fighter Group USAAF) data l'urgenza di frenare i continui atlacchi aerei dell'Asse contro lo strateg ico porto cli Bo na Inoltre, r I I nov em bre. una forza da sbarco anglo americana. aveva occupato Bougic. 160 chilometri ad est di Algeri. e due giorni dopo anche Djidjelli, una località ad una cinquantina di di c hilom etri ad est di Bougie. che doveva la s ua importanza al campo d'avia1ione ivi esistente 10-l In realtà Dj idjelli era stat a occupata co n un paio di gio rni di ritardo a cau a del mare gros o. ne l fratte mp o ae rei italiani e tedeschi avevano potuto aLtaccare la rada di Bougie. la cui dife a era affidata solo alla con traerea na va le Come sa ppi amo. i loro raid avevano mandat o a fondo tre piroscafì e danneggiato il monitore ROBERTS '°\ A questi successi contribuì anche la bomba messa a segno l' 1J novembre dag li Ju.88 sulla pottaerei HMS ARG US in navigazio ne a nord di Algeri. I danni riportali impedirono all a portaerei di concorrere con i suo i Seafires alla difesa di Bougie106 • Nello stesso giorno. duran te un attacco a Bo ugie, la Luftwaffe colò a p icco la LCJ (Landing Craft lnfa ntry) KARANJA danneggiando inoltre un piroscafo, un a petroliera ed il cacc iatorpedinie re polacco BLYSKA WTKA 107 li successo deg li Ju.88 fu favorito dal fatto che s in o al 13 alla difesa del po rto provvid ero so lo gli Sp it fires provenienti dal lontano aeroporto di Maison Bianche, che cli conseguenza potevano rim anere sull'area solo per pochi minuti, lasciando il porto senza protezione negli ampi intervalli fra una patt uglia e l 'a ltra 108
102 Il piano per occupare con truppe paracadutiste gli aeropor ti esi~tenti s ulla s trada per la Tunisia aveva avuto orig in e da una mi ssio ne \egreta effettua ta in ottobre dal comandante della 5• Armata. generale Mark. Portato vicino ad Algeri da un sottomarino Clark aveva avuto un abboccamento col gene rale Charle~ Ma s t ed altri sim pa ti uan ti per la causa A ll eata, i quali aveva no m,sicurato che gli aerei da trasporto americani avrebbero potuto atterrare senza oppositione sugli aeroporti di Orano e della 1011a circostante Bona. Hi \lOry of the Twe lfth Air Force, cap lii. p. 5.
I03 Hi~tory of thc Twelfth Air Force. cap. 111. p 5.
104 B. H. Lid dell Hart. op. c it. p. 469.
105 Craven & Catc. op. cit. ,ol. Il. p. 79. Santoni e .Maue~ini. op. ci t. pp. 299.300. Non ~appiamo se l'affo ndam e nto dell'AWATEA s ia \lato provoca to più da lle bombe deg li Ju.88 o da uno dei si luri lanciati dai tre S.79 e tre dagli Hc.111. che nel cor,o della giornata a,e,·ano partecipato agli attacchi del naviglio ancorato in rada ( n.d.A.). Come già ricordato. secondo Royal Navy, "Briti\h Ves~els lost al sea 1939-45". I' AWATEA fu affondato da ~i luri e bombe.
Bf.109 e Ju.88 del Flieger fiihrer Africa.
La già ricordata occupazio ne degli aeroporti di Gafsa (Youk-les -B ains) e di Souk-el- Arb a. ambedue in ott im a posizione strategica ai co nfini ori entali dell'Algeria, fu poi fondamentale per le operazioni sulla Tunisia dei cacc ia cieli ' Eastern Air Comma nd della RAF Per quanto co ronata dal successo, anc he la loro occupazione era stata realizzata con due giorni di ritardo s ulla tabella di marc ia. Pertanto il 17 novembre , mentre i due aeropott i erano ancora privi delle attrezzat ure e dei riforn im enti necessari ai cacc ia destinati a fo rnire la copertura aerea alle avanguard ie della Easte rn Tas k Force del generale Anderso n orm ai penetrate in Tunisia, queste erano state già più vo lt e att accate dagli Stukas de l Il Gruppo dello Stukageschwader
3. Questo reparto - fo rt e di ventiquatt ro bombardi eri in picchiata Ju.87D - ,mivato il 9 novembre ad elAouina (Tunisi) insieme a ventisette caccia Bf. 109G -4 ciel 1./JG.53 - fu determinante, prima per rallentare e poi per respingere l'avanzata ang lo americana verso Tuni si e Biserta 109 •
Una organ izzazione non ancora ben rodata ed una serie di di sfunzioni logis tich e aveva no ritardato l'inizio dei bombardamenti della XII Air Force contro i porti e gli ae roporti tunisini occupati dalle forze dell'As e 110 • Una carenza cui in qualche modo sopperì la R.A.F, che dovette trasferire in volo dalla Gran Bretagna alla base di Blida il 326 Wing (Squadrons 13, 18, 114 , 6 14) cli Bisley (Bristol Blenheim V), ordinando nello stesso tempo a due Squadron s di Beaufighters di intervenire direttamente da Malta. Nella sera dell ' 11 novembre se i Bi sley dello Squadron No.18, atterrati a a Blida appena diciasse tte ore prima, eseguirono su el-Aouina un attacco as ai deludente. dato che uno solo riu cì a piazzare alcune bombe sul cam po 111 • In successo compensato dalla strage effettuata la notte precedente da nove Beaufighters dello Squadron No.272, che avevano attaccato el-Aouina incendiando due Fw.200, cinque Ju .52, un e amotore Me.263. uno Ju.87 ed un bimotore non identificato. Inoltre avevano danneggiato tre Ju.87, due Me.109, due Ju.52, un Me.26 3 ed altri otto velivoli. Il 12 novembre, lo Squadron No.18 tornò su e l-A ouina anche questa volta éon poco successo 11 2 • 1elle notti del 14 e del 15, i Bisley attaccarono l'aeroporto di Sidi Ambed (Biserta), bas e degli assaltatori FW.190A del ID Gruppo del SKG.10 e della staffe! 11 del JG.2, tutti reparti che in quei giorni stavano infliggendo duri co lpi aJle colon ne della Eastern Task Forc e in marcia verso Tunisi. Data la necess ità di ridurre il potenzial e offensivo deg li assaltatori tedesc hi , lo stesso obie tti vo fu attaccato nella notte del 18, da dodici Bi ley dell'attivi simo Squadron o.18 , i quali effettuarono un attacco di pre cisio ne a so li 50 metri di quota. Temerarietà pagata assai cara, poi c hé quattro furono abbattuti sul campo da ll a micidiale e precisa contraerea leggera tedesca 113 • Non ebbero invece perdite i quattro squadrons di Bi sley del 326 Wing, che la era successiva sferraro no un auacco in massa (diciannove aerei) contro i docks di Biserta. Ma questa vo lta gli squadrons si tennero prudenzialmente ad una quota talmente elevata. che gl i artiglieri della contraerea portuale non riuscirono ad eguagliare il successo ottenuto dalla Flak dell 'ae roporto di Sidi Amhed 11 4 • n co lpo in fer to a Sidi Ahmed fu ripagato con gli interessi nella notte del 20 novembre da una trentina di Ju .88A partiti dalla Sardegna. che bombardarono l'aeroporto della Maison Bianche (Algeri). L' incursione ri sultò particolarmente micidiale. Furono di st rutti a l suo lo quatlro Spitfìres da ricognizione fotografica, cinque caccia notturni Beaufighters dello Squadron No.255 (RAF) , un B- 17 del 97 th Bomb Group e due P-38 del 14th Fighter Group, un reparto che quattro giorni prima aveva avuto altri se tte P-38 distrutti a l suolo da un bombardamento di J u.87. Per soprammercato nella stessa incursione era stato pure danneggialo un discreto numero di altri velivoli 116• Gli Ju .88 oltre a co lpire le piste con le so lite bombe dirompenti, avevano lanciato una serie di bombe a scoppio ritardato e trappole esplosive di vario tipo , che per molto tempo avevano ritardato il ripristino dell'efficienza della base. La notte success iva gli JU.88 avevano
I06 Hi story of the Twe lfth Air Fo rce. ca p. IIJ , p. 5.
J 07 Santoni e Mattes ini. op. cit. p. 30 I.
108 RAF Narra ti ve ( Fir st draft ) 'The North Afr ican Ca mpaign Novembe r 1942 - May 1943", p 74.
109 Per il nume ro degli aerei ed i relativi reparti da com battimento de ll a Luft waffe arrivat i fra i l 9 ed il 10 novem bre 1943 in cfr : Weal John e Scutts Je rry, ''Le squad rig li e de ll a Luftw affe in Nordafrica, Osprey Aviatio n, Ed. de l Prado , 2000. p.43. e RAF Narral ive (First drafl), "The No rt h African Campaign Novem be r I942 - May I943'". p. I93 , Ger man Orde r of Battle. Stat is ti es as of Quarter yea rs 1938-45, AFHRA 137 .306-14 ro ll A 1128 USAF Hi sto rical Research Agency. Maxwell AFB , Alabama.
L ' USAAF fu in grado di lanciare il suo primo attacco contro un obieuivo runisino solo il 16 novembre, quando sei B-1 7 del 971h Bomb Group della XII Air Force partiti dall'aeroporto di Mai so n Bianche (A lgeri) seminarono cenLina ia di bombe a frammentazione sulle piste del campo di Sidi Ahmed. Un obiettivo considerato prioritario essendo la ba se dei temuti cacciabomba rdieri FW. J 90 11 5.
I IO Per un 'ampia critica all'az ion e della XTT A.F. dal novembre 1942 al febbraio 1943, vedi: "Northwcs t African Tactical Air Force Headquarters, May 12 , 1943, Subject: Organitation of American Air Forces". AFHRA. micr. A-6011. frame 0016.
111 RAF Narrative (First draft). "T he North African Campa ign. November 1942 - May 1943". p.83.
112 Per le azioni dei Beufighter di Malta u EI-Aouina cfr. RAF 'arraùve (First draft), ·,he 'orth African Campaign, ovember 1942 - May 1943'', p.4.
113 RAF Narrative ( Firs t draft). "The North African Campaign, Novcmber 1942 - Ma y 1943" , p.83.
I 14 RAF arrativc ( First draft), "The North African Campaign, ovcmber 1942 - May 1943··, p.83.
115 Th e Army Air Force s in Wor ld War li Comba1 chronology 194 1 -1945, Office of Air Force Hi~tory Headquarters USAF, 1978 . p. 59. In seguito ci tato come ··uSAAFCombat Chronology".
116 Craven & Cate, op. c it. Voi.l i, p. 85. "The AA F in Nort hwcst Africa", Army Air forces HQ , Washington D.C.. 1992. p.27. "Gli assi dei P-38 Lightning in Europa e nel Medit e rraneo" Osprey Aviation ed. del Prado. p.9.
1ipetuto l 'attacco danneggiando altri sedici aerei 117 • Le tre in c urs ioni co nsec utive s u Mai so n Blanche convinsero il ge nerale Doolittle a ritirare i suoi preziosi B- 17 s ul più lontano campo di Tafaroui (Orano ) Pro vvedimen to c he mise temporaneamente fine ai lo ro raids s ulla Tuni sia 11 8 • La buona so rt e dei bombardieri tedeschi finì improvvisamente nella notte s ul 28. quando cinque Heink el He .111 cadde ro so tto i co lpi dei Beuafì ghters dello Squadron No.89, urge nt emen te inviato appena tre giorni prima dal Medio Oriente per timpiazzare le perdite dello sfortun ato Squadron No.255 11 \1
Ben presto gli Alleati si accorsero di avere formulato piani eccessivamente ambiziosi. Infatti la Eastern Ta sk Force avrebbe dovuto occ up are Bougie entro il 12 nove mbre, Philippeville en tro il 20, Tuni si e Bise rta entro il 30 dello stesso mese 120 • In realt à Bona e Phlippe vi lle era no state occupate con un ritardo minimo. onostante l' intensa attività degli aerei e dei so mm ergi bili dell'A sse, truppe , rifornim enti e materiali continuavano ad affluire regolarmente attraverso il Mediten-aneo Occide ntal e, perta nto le forze deg li Alleati co ntinua vano ad essere nettamente s up eriori a quelle italo tedesche. Co n la prima ond ata di Torch , in Marocco ed Al geria erano s barcati 124 .7 60 soldati. Altri erano poi so pragg iunti così cele rm ente , c he all a fine di no ve mbre gli ang lo americani avevano ne l Nord Africa Franc ese compless ivamente 253.213 milita1i. In co nfront o a queste forze , qu elle del!' Asse in Tunisia se mbrava no più s munte ava nguardie c he un vero co rp o d'occupazio ne. Il generale Walter Nehring - che Kesselring aveva inviato in tutta fretta per assumerne il comando - al s uo arrivo trovò appe na 3.000 uomini , g iunti in picco li gruppi l 19 RAF Narra ti ve (Firsl draft) ' Th e Nor th Africa n Ca mpaign, Novem ber 1942 - May 1943'", p.95. s u aerei e zatteroni da sba rco 121 •
117 "The AAF in North west Africa··, già c it. , p. 27.
118 Cra ven & Cate, op c it. Vol.l l , p. 85.
120 RAF Narrative (Firs t draft ). 'T hc North Africa n Campaigo Nove mber 1942 - M ay 1943 ", p. 100.
Tuttavia la lentezza con cui Anderson s i avvicinava a Tuni s i e Bi ser ta, aveva permesso a Nehring di ricevere rinforzi abbastanLa con s istenti. Pertanto. quando la Eascem Tm,k Force sferrò I' a11acco decisivo. Nehring di s poneva di circa 24.000 uomini co n 176 mez zi corazzati, 13 1 pezzi d'artiglieria e 1.142 ve icoli. Inoltre. aveva abbasta nza truppe tedesche da formare una divisione, provvisoriamente denominata " Broi c h" dal nom e del suo comandante. Della piccola forza italo tedesc a facevano parte il I0° Regg iment o Bersag lieri. il l O Battag li one P aracadut isti d'Assalto della Regia Aeronautica, i battaglioni controcarro CT e CXXXVI co n se mo ve nti le gge ri L6/40. il DLV JII gruppo con semove nti 75/18 ed il nr Battag lione del 92° Reggimen to Fa nt eri a. L'arri vo di questi reparti aveva potuto essere rapido e conti nuati vo perché era s tato poco molestat o dall e for ze aeronavali anglo americane, che sino ai primi di dicembre ebbero un a limit ata capac ità offensiva m
L'imprev ista res is tenza italo tedesca aveva costretto Eisenhower a rived ere i suoi piani. Secondo i s uoi nuovi ordini. la Eastem Task Force doveva catturare Tunisi entro la fine di novembre. indi accerc hiare e cos tringere alla resa Bi se rta. Ad And erso n era stato ordinato di " puntare su Tunisi e di s tru ggere le for:e de/l'Asse" 121. Prim a di pa sare all'attacco il generale britannico aveva dovuto concedersi una breve so ta s ia per riorga nizzare i reparti d 'av an g uardia che per fare se rrare sotto il gro ss o de lle forze in arrivo da Algeri. Durante questa breve tregua. le forze aeree e na, ali alleate dovevano fare il massimo sforzo per ostacolare il flu sso di 1ifornimenti in arrivo dalla Sicilia. fl O-day per il nuov o tentativo di Ande rso n era s tat o fissato per il 25 novembre. Le for7e in campo, co mprendevano la 781h ln fantry Di vision del maggior generale Vy vya n Eve legh , ed una bri ga ta moto coraz zata denominata " Biade Force" equipaggiata con carri leggeri Stuart. dove i britannici era no s tati cos tretti ad ind ossa re unifonni americane per non urtare la susce ttibilità dei fran ces i. Alle for ze britanniche e rano stati aggregati alcuni reparti americani. ne ss uno dei quali superiore al battaglione. più tutti reparti francesi del generale Barré. Alla 78 •h l nfantry Division, era sta to affidato il com pito di ese rcitare lo sforzo principale attacca nd o a nord insi eme al la 36th Infantry Brigadc che doveva muovere verso Bi serta sulla strada Djebel Abiod - Mateur. el frattempo la I 1th Infantry Brigade avrebbe attaccato da s ud , seguendo la strada Medj ez El Bab - Tebourba, per poi piegare a nord es t e convergere verso Tuni si insieme alla brigata motocorazzata. Biade Force. che doveva avanzare al centro s ulla s trada Bcja - Sidi Ns ir. Infin e all'estremo s ud. il 561h Recce Regim ent avrebbe risalito la s trad a Pont du Fahs - Oudna cercando di impadronirsi del campo d'aviazione di quest'ultima località e minacciare Tuni s i.
Seco nd o il pian o d' operaz ion i. una vo lta raggiunta Tebo urba . la "Biade F orce·· e la 1l 'h Brigade av rebbero dovuto muo vere unit e s u Dj edeid a, che era praticam ente la porta di Tuni s i. Ognuna delle principali co lonne era s tata rinforzata con unità america ne . La compagnia E. del 131h Armo red Regiment era stata agg rega ta al 36th Group. Il l O Battag lione ci e l 1st Armored Reg iment o perava insieme ai co razz ati della .. Biade Force" e quattro unità ameri cane - fra c ui il 2° Battag li one del I 31h Armored Regime nt e il 70 I'' T ank De s troye r Battalion - erano s tate asseg nate alla I jlh Brigad e Impazien te di pinger i avanti prima che il cont ing en te dell'Asse ricevesse altri rinforzi, il generale Evelegh aveva lanciato le s ue truppe ad oriente, do ve il 17 novembre s i eran o sc ontrate con piccoli distaccame nti ital o tedeschi. c he Nchrin g - per guadagnare tempo - aveva mandato avanti da Tuni si senza neppure riunirli in unit à organiche. li contatto fra le avanguardie di Evelegh ed un gruppo da co mbattimento racc og liticci o . formato co n c irca trecento fall c hirmjager del gr uppo " Witz ig" ed altrettanti paracad uth.ti del 1° Battag li one d'assalto de ll a Reg ia Aeronautica, appoggiato da alcuni se mo ve nti leggeri L6/40 del CXXXVI Battaglione de l R.E .. eb be lu ogo a Medjez-el-Bab. un passo mont ano a 60 c hil ometri da Tu - nisi 124 Per nulla intimiditi dalla schiacciante superiorità de ll e forze avversarie, i parà italiani e tedeschi lanciarono una serie di picco li audaci attacchi di disturbo simu lando la presenza di repart i assai più consistenti Queste azioni intimidirono gli ancora inesperti quadri della divis ione britann ica, che dopo ogni attacco, prima di contrattaccare prendevano tempo per ripristinare lo schieramento dei loro reparti. Il b luff durò poco, ma abbastanza da scombinare g li ambiz iosi progetti Alleati. Quando la 11 'h Brigade riprese la marcia verso Tunisi , erano già in campo nuove truppe dell'Asse, nel frattempo aITivate in Tunisia, fra le quali un piccolo contingente di carri armati della 10.Panzerdivision. Ancora una volta l'avanzata britannica fu bloccata, mentre le sue immediate retrovie subivano i micidia li attacch i degli Stukas e degli FW.190 del Fliege1filhrer Tunis e dei caccia e bombardieri italiani, che decoJJavano dai campi della Sardegna e di Pantelleria. l'aggressivo profilo di uno Ju 88 Notare il corico bombe a ppeso esternamente . (Bundesorchiv)
122 "Tunisia. the US Anny campaigns of World War IL US Arm y online page I o, e mber 2000, p.3. Secondo que\la pubblica1ionc r Asse disponeva di circa 15.000 sold ati tedeschi e 9.000 italiani.
123 B.H. Liddell Hart. op. cit. p. 471.
La forte resistenza rese più cauto Evelegh, senza però an·estare l'avanzata della 78 th Division. Come stabilito in precedenza, la l" Armata cercò subito di infilare un cuneo fra Tunisi e Biserta che, essendo sede di una grande base marittima, era la preda più ambita. Infatti gli Alleat i avevano pensato di stabilirvi una forza nava le avanzata con cui assumere il comp leto controllo del Canale di Sicilia ed isolare le truppe di Rommel, c he combattevano in Libia Presa Biserta, Evelegh avrebbe dovuto scard inare le difese cli Tunisi e costringere le forze dell'Asse a rit irarsi nella penisola di capo Bon. Ma per questo ambizioso piano occorrevano anche le forze , che ancora stava no anancando verso il fronte su sgangherati au tomezzi forniti dai francesi, pertanto la ripresa dell'offensiva dovette essere rinviata alla notte fra il 24 ed il 25 novembre.
Le prime battaolie aeree nei cieli tunisini
!primi incontri con l'aviazione dell'A sse avevano molto preoccupato il Comando Alleato, che temeva part icolarmente i cinque gruppi da caccia ed il gruppo d i bombardieri in picch iata dis locat i sui ca mpi tunis in i125 • Appunto per contenere questa minaccia. il 22 novembre , tre giorni prima della ripre a offensiva, l'Eas tern Air Comma nd aveva spostato uno squadron di Spitfìre a Souk el Arba, una base che per la RAF sareb be poi rim as ta la p iù avanzata per tutto il crit ico periodo novembre - febbraio. Tuttavia nello tesso giorno in cui gli Spitfire furono s postati a Souk -e l-Arba, la base fu visitata da due ondate di FW .190 e Me .1 09, di cui la seco nd a scorta ta da und ic i Macc hi MC.202. L'attacco mise praticame nte a terra il nuovo reparto di truggendo undici Spitfires. el frattempo i B- 17 ed i DB -7 americani ed uno sq uadron di Bi sley de ll o E.A.C. avevano ini ziato un a se ri e di att acc hi sug li aero po rti d i Tu nis i e Bise rt a nel te ntativo di paralizzare o quanto meno di ridurre l'attività degli aerei dell'A sse
I B- 17 del 971h B.G. di base a Tafarao u i furo no protagonist i di un abort ito bombardamen to su Elmasdi cui parl e remo più ava nti - che aveva come obbiellivo la base utilizzata dai bombardieri. che battevano i po r ti e gli ae roporti cieli' Algeria. Per difendere questi ultimi la XIT A. F. aveva conce ntra to ben q uattro grnpp i ei a cac cia ( l6', 14'11 , 3 1" e 53J F. G. ) s ui camp i att orno ad A lger i ed Orano 126 • Un provvedimento indicat ivo della grande im portanza, che gli A ll eati davano alla dife sa dei porti algerini e dei convogli in
I 25 U.S. Army, "Tu nis ia, th e US Anny campaig ns of Wo rkl War Il ", US Army o nlin e. Novc mber 2000, p.5. 126 Circa il numero dei gruppi caccia vedi: Craven & Cate. op. c it.Vol.11. p. 83. L'a,segnazione di un num ero sprporzionato di aerei alla protezione dei porti fu a5pramente criticata nel rapporto s te~o dal Brigadier Generai L.S. Kutcr vice co ma nda nte de ll a NAT AP, vedi " North wes t Africa n Tactical Air Porce Headquartcrs. May 12. 1943. Subject: na vigazione nel Mediterraneo Occidentale. È certo che un paio di gruppi caccia in più avrebbero fatto la differenza in Tunisia, dove gli aerei d ' assalto tedeschi la facevano praticamente da padroni. Tuttavia erano sicuramente necessari in Algeria per difendere i porti dai pericolosi e quotidiani attacchi degli aerei dell'Asse. Comunque ci furono anche eccezioni alla regola. ll 21 novembre uno squadron di P-38 del 14th F.G. fu trasferito in zo na d'operazioni a Youk -les Bains, dove immediatamente fu impiegato in un paio cli attacchi a bassa quota contro una co lonn a tedesca in movimento verso Gafsa. Questo brillante inizio fu però seguito eia un incidente abbastanza strano in rapporto ai mezzi ed all ' organizzazione dell ' aviazione statunitense. ~erminata la seconda missione lo squadron rientrò al campo quando il sole era già sceso sotto l'orizzonte. La mancanza di luci di segnalazione sulle piste causò una serie di tremende scassate, che provocarono la perdita di sei Lightning. Però, data la necessità cli potenziare le fo rze cacc ia s ul fronte tunisino e cli porre con tempo raneamente rimedio a questo mezzo disastro, il 26 novembre la XIT Air Force disp ose il trasferimento ad Youk - les Ba in s di un o sq uadron di P- 38 del 1'1 F.G. 127 • Nel frattempo, seppure a ranghi ridotti il 14th F.G. , utilizzando la grande autonomia dei suoi P-38, aveva iniziato ad attaccare gli aerei da trasporto diretti agli aeroporti tunisini. Il 24 novembre , i Lightning del 49th Squadron intercettarono all ' altezza di Mares , ad una quarantina cli chilometri da Sfax. sette S.82 del SAS che trasportavano profu gh i evacuati da Trip oli. l tenenti Virgil Lu sk e James Butler rivendicarono la distruzione cli "quattro S.81 a testa". Fortunatamente, i piloti del SAS riu scirono a portare in sa lvo i loro ve li voli che, sebbene molto danneggiati, atterrarono tutti regolarmente nei pressi di Sfax. Purtroppo fra i passeggeri c ' erano stati tre morti e cinque feriti 128 •
Organization of Arnerican Air Porces" p. 7. (d ) Air Support set-up. AFHRA. micr. A-6011. frame ()()16.
Il mtraggio :aTunisi entro l'anno
Comp letata la loro preparazione, gli Alleati ripresero l'offensiva nella notte fra il 24 ed il 25. Favorita da una b1illante luce lunare, la 11 th ln fantry Brigade avanzò su Medjez el Bab, ma dopo essere stata bl occata da un furibondo fuoco d'artiglieria e di armi leggere, alle prime lu ci dell'alba batté in ritirata. Lo stesso trattamento fu riservato ad uno dei s uoi distaccamenti, che aveva cercato di bucare le linee it alo tedesche da altra direzione. Dopo questo successo, le truppe cieli' Asse sorprenden temente ripiegarono su Djedeida , lasciando via libera ai britannici , che nella notte sul 26 raggiunsero Medjez el Bab e nelle prime ore del 27 la città di Tebo urb a. Intanto nel settore cen tr ale , la "B iade Force", i cui reparti corazzati contavano oltre cento carri armati , di cui oltre la metà americani , si e ra mossa nelle prime o re del 25 senza qua si trovare resistenza , eccetto le sporadic he az ioni a fuoco di alcune pattuglie esploranti. All ' indomani la "Blade Force" raggiunse il passo di Chouigui a nord di Tebourba, dove i corazzati statunitensi per la prima volta dall'inizio della guerra si trovarono faccia a faccia con carri armati tedeschi. Nonostante la inferiorità dei loro cruTi leggeri M-3A Stuart, gli americani conclusero praticamente all a pari lo scontro con i più potenti Mk.Ill e Mk.IV tedeschi. Allaccati improvvi sa me nte da terg o dove le loro corazze erano più sotti li , se tte ca rri tedesch i furono distrutti contro se i americani, però questi ultimi rimase ro padroni del campo di battaglia129 Il g iorno innanzi , diciassette Stuart della "Biade Force", durante l'avanzata verso Bi serta erano improvvisamente entrati nel campo d ' aviazione di Djedeida, demolendo sedici Stuka D3, del Il/St.G3 (II Gruppo del 3° Stukageschwacl er), al costo di un so lo ca1To distrutto ed alcuni danneggiati dall e mitra gli ere co ntraeree da 20 mm del campo impiegate come anticarro da qualche coriaceo artigliere della Flak 130 La gravità della situazione generale, unita al duro co lpo inJlitto al s uo più efficace reparto d'assalto aereo. impressionarono talmente Nehring. che Ke sselring dovette accorrere in Tuni sia per tranquilliaarlo. Secondo l'imperturbabile capo dell'OBS la situazione non era poi tanto grave. Gli Alleati stavano avanzando co n eccessiva circospezione, forse perché preoccupati di "evitare qualsiasi rovescio" 1J 1 • Osservazione esatta. Infatti , due giorni dopo, la 361h Bri gade che avanzava sulla strada costiera per Biserta - dopo avere cozzato contro bene occultate posiLioni di rumi automatiche nei pressi di Dj efna - si ritirò precipitosamente s ulle posiL ioni di partenza lasc iando su l terren o 30 morti e 86 pri g ionieri. li mattino del 27, la l l 'h Brigade catturò il conteso nodo stradale di Medjez-el-Bab aprendosi finalmente la strada per Tuni si. el frattempo il 56th Recce Regiment, continuando la sua avanLata all"estrema la destra dello sch ierame nto Alleato, era entrato in nella c ittadina di Pont -d u-Fhas , avvo lt a dal fumo e dalle fiamme dei depo iti fatti sa ltare in aria dai tedeschi in ritirata. All'indomani - mentre il comando della brigata già respirava aria di vittoria - le punte avanzate ebbero r amara sorpresa di essere attaccate da un grosso gruppo da combanimento appoggiato da quattro dei pre ssoc hé sconosciuti ca rri pesanti Mark VT Tig er da 57 tonnellate armali con il potente cannone da 88 mm. La repentina perdita di cinque carri armati, spacciati dagli 88 dei quasi invulnerabili Tiger, convinse il coman , della brigata ad arrestare l'avanzata in attesa dell'intervento del U.S. 5th Fie ld Arti ll ery Baualion, un reparto da poco sbarcato ad Orano. Attesa delusa dag li inesperti artiglieri ame ricani. che durante l'avvicinamento alla linea di combattimento. caddero in una imboscata, nella quale fu catturato l'intero comando del banaglione.
127 His tory of XII Air Force, op, cit. Chapt. IU, p.18.
128 Civoli M. op. c it. p. 79. Secondo Pagani Fl a mini o (''Ali d' aqui la" - autobiogra fi a del ge n. p il ota G iuseppe Ruzz in , stampato in propr io,s .d. p.240) quattro dei sette S.82 della formazione sarebbero s tati abbattuti.
129 Rick Atkinson "U n eserci to all'al ba - La Guerra in Nordafrica I942- 1943" Mondadori edi tore 2006 , p.238.
Tunisi era quasi a portata di mano, pertanto il 29 novembre Evelegh fece un a lt ro tentativo per conquistarla, mandando nuovamente all'attacco la "Biade Force·· e r I l'h Brigade Group. Ma la leggera linea difensiva italo tede ca tenne duro. nonostante la minaccia profilatasi sul suo fianco inistro, J 6 chilometri a nord est di Pont-du-Fhas, dove cinquecentotrenta parà della I'' Parachurc Brigadc britannica era no stati lanciati da quaranta C-47 dei T .C.G. 60th e 64'h· l paracadutisti britannici avevano il compito di prendere g li aeroporti di Pont -du -Fhas, Depienne ed Oudna. L 'u ltimo dei quali distante appena 15 chilometri da Tuni si. li lancio si era svolto regolarmente sotto la protezione cli otto P-38 ame ri ca ni , quattro Hurricanes e quattordici Spitfires britannici , che avevano tenuto a bada un paio di caccia cieli' Asse timidamente affacciatisi s ull a scena 132 • Tuttavia una vo lta a terr'\i "berretti rossi" erano sta ti alquanto ca lorosamente accolti da un repa1to di bersaglieri italian i, c he era quasi riuscito a fa rli a pezzi con l'aiuto di alcun i blindati tedeschi Cinque g iorn i dopo, i duecentoquarantuno malconci superstiti della 1; t Parachute Brigade erano fatìcosamente rientrati ne ll e lo ro lin ee, concludendo co n un clamoroso insuccesso la maggiore ed ultima operazione di lruppe paracaduti ste ang lo americane effett uata nel Nord Africa 133•
Il contributo dell'aviazione dell 'Asse era s tato determinante pe r il bu on risultato di molt e delle prime azioni difensive - co nlro ffensive. La strage del Il/St.G 3 sul campo di Dj edeida, per quanto bruciante, non era bastata a mettere fuo ri ca usa i reparti d'assalto della Luft waffe 134 Il debole co ntrasto offerto s ul campo di battaglia dalla caccia nemic a aveva permesso ai riman e nti Ju. 87 di agire quasi li beramente, so tto l'a la protettrice dei caccia di scorta, fra cu i anche gli MC.202 de l 155 ° Gruppo. I vetera ni eq uipaggi degli Stukas avevano "messo a dura prova il sistema nervoso" delle truppe all eate 135 Nel corso de ll e operazioni, la Lu ftflotte 2 aveva fatto intervenire anche aere i da combattime nto Me.21 Oche decollava no dire tt amente da bas i sicili ane 136 I cacc ia tedeschi, che g ià in Maim arica aveva no affrontato i pesanti "Lib erators" della Ninth Air Force, per la prim a vo lt a dovettero vede rsela con le temibili "Flyin g Fortress". Il primo in co ntro, avvenuto il 28 novembre, s u Biserta, fu ne gativo per i B-17 del 97 th B.G. che perse due aerei
132 "Th e AAF in Nonhwest Africa". g ià cit, p.26.
133 Tuni s ia. thc US Ar my campa igns of World Wa r TI" , op. c it. p.9.
134 L'episodio è ricordato da Kesse lring nelle sua me morie (op cii. p. 148) dal quale abb iamo tratto i l numero degli Stukas distru tti. Invece la Hi s tory of Xli Air Force (op, c it. Ili Chapt. p.16 ) ri ven dica 33 Stukas di s trutti , ma questa cifra è contestata anche da B.H Lidd ell H,u·t (op. ci t. p. 475) che la riduce ad una ve ntina nonostan te la presenLa di una nutri ta scorta di Lo kh eed P-38 137 • Nelle sue memorie Kessclring ricordò con orgoglio che in que l periodo "gli aviatori tedeschi m•e, •ano il dominio del cielo tunisino; gli a/lacchi a bassa quota contro le trupp e americane ancora inesperte avevano talvolta effetti veramente 1erribili" 138 • Tuttavia, questi success i de ll a Luftwaffe erano stati favoriti dalle difficoltà incontrate dall' Army Air Support Contro! nel dirigere le operazioni aeree tramite il caotico sistema di comunicazioni esistente fra i comandi delle truppe cd i campi d'aviazio ne più avanzati 119 In oltre le truppe de ll 'Asse non avevano s ubito attacchi di cacciabombardieri Alleati 140 Ques ta lacuna aveva suscitato una polemica fra i comandi dell ·aviazione ed i I generale Anderson, che era rimasto impre ss ionato da i successi dei bombard icrì in pi cch iata e de i cacciabo mbard ieri tedesc hi Ad una sua so llecitazione d i impiegare nello stesso modo g li aerei Alleati, il generale Lawson aveva ri s posto che "il ruolo primario dei suoi caccia era distruggere gl i aerei nemici. E che avrebbe poruro usarli come ca nnoni a lunga portata su bersagli terrestri solo in ecc e-:; ionali circostwr:.e" 141 • li comando ang lo americano elencò fra le cause del I' ultimo in successo anche gli attacch i aerei contro i porti di Phi lippeville e Bougie ed in particolare quelli contro Bona, perché aveva no fre nato il pote nziame nto delle fo rze d ura nte il co rso dell'avanza ta 142 li 29 novembre. a quattro giorni dalla loro ripresa offensiva, g li Alleat i avevano cominciato a segnare il pa sso. Di fronte aJla tenace resistenLa dei so ldati del l'Asse, la forte 361h B rigade che puntava s u Biserta aveva po tu to guadagnare un so lo chi lometro. Cocci utame nte il genera le Yyvyan Evelegh si era apprestato a tentare un nuovo sfo ndamento a nord ovest di Mateur con l'aiuto delle artiglierie e dei carri armati del Combat Command 8 della I " Armoured D ivisi on USA, che era appena arrivato in pri ma linea. l bombardieri med i Alleat i si erano prodigati per sostenere Evelegh eseguendo preventivi attacchi sugli aeroporti di Gabes ed e l-Ao uina. Quest' ultimo fu bombardato pure dai B-17 del 97•h B.G. decollati dal lontano aeropo rto d i Tafa roui (A lgeri). Ma neppure questa vo lta Evc leg h conseg uì l'agogna to sfondame nto.
135 B.H. Lidd ell Ha rt , op. c it. p. 476.
136 Borgiotti G e Gor i C. op cii. p.171.
Re spinti gli attacchi s u Bi se rta e Tunisi , Ke sselrin g deci e che era giunto il tempo di pas sare immediatamente alla controffensiva per non consentire agli avversari di riordinarsi. Il 1° qicembre, so llecitato perso nalmente da Kesse lrin g, Nehring anticipò l'imminente mo ss a di Evelegh contrattaccando con due colonne rinforzate da una quarantina di carri armati. il cui compito era la riconquista di Tebourba. Sostenute dai micidiali attacchi degli Stukas e dei Fockc Wulf 190. le trup pe ita lo tedesche co lpirono inaspettatamente gli Alleati sul fianco destro. costringendo la Biade Force ad una precipitosa ritirata sulla s trada di Medjcz e! Bab, che ·:ru presto cong es rìonara da ve icoli di furti i ripi, i quali cos tituirono un più che invitante bersaglio per l'artiglieria ed i bombardì eri in picchiata redeschi" 14 3 • onostan te l 'iniziale successo, le due colonne furo no blocca te da un violento bombardamento di aerei e di artiglieria mentre erano già in vista del loro obiett ivo. Com un que all ' in domani eh rin g ri prese pervicaceme nte ad ava nza re verso Tebourba. mettendo in linea anche due po tenti carri ''Tigcr".
Al termine della g iornata Anderson telegrafò ad Eisenhower che se nza adeguati rinforzi di truppe cd aere i no n avreb be po tuto pre nd ere né Tun is i né Biserta. Nel s uo messagg i o Andcrso n mise in evidenza gli insistenti bombardamenti degli Stukas che né i P-38 né gli Spitfìres riuscivano a contenere. poiché la distanza delle loro basi dal campo di battaglia limitava l'a ut onomia delle patt ug li e in ca ricate di pro teggere le truppe. Invece g li Ju.87 . le cui bas i erano a non più d i dicci mi nuti d i vo lo dalla zona d'opcraz ioni.
137 The his to ry of t hc Twelflh Air Force , lii Chap. p. l 7.
138 Ke elrin g A. op. cii. p. 154.
139 RAF Narrative (First drafl) , "The Nort h African Ca mpaign, Novcmber .1942 - May 1943". p 76.
140 RAF Narrative (First draft ). "T he North African Campaign. ovembe r 1942 - May 1943". p.76.
141 RAF , arrative ( FiN draft ), ··Thc orth African Ca mpai gn, November 1942 - May 1943". p.80.
142 RAF Na rrative (Firs t draft). "The No rt h African Campaign. Novembcr l 942 - May 1943". p. 195
143 "Tunisia. the US Army campaigns of World War Il", op cit. p.10 potevano attendere che i caccia alleati si allontanassero pr im a di iniziare le loro azioni 1 44 • Ma c'era di più. Gli aerei della Luftwaffe potevano ripetere gli attacchi più vo lte al g iorno , sia partendo dagli adiacenti campi attorno a Tu ni s i che da ll e solide piste di volo sul vicino versante orientale della catena montuosa dell'Atlante. Invece i cacciabo mbardi eri alleati dovevano limitarsi ad una sola missione al giorno, da to che parti vano da campi troppo lontani dal campo di battaglia. Si erano anche verificati casi in cui le forze di te1Ta erano rimaste senza copertura aerea avendo raggiunto zone oltre il raggio d'azione dei caccia. Ad accrescere le di ffico ltà degli aerei alleati si erano aggiunte le differenze climatiche. Nei mesi di novembre e dicembre, ad oriente dell e montagne digradanti verso la costa orientale della Tuni sia le giornate climaticamente favorevoli erano più numerose, mentre nelle zone dove stavano i campi alleati queste erano generalmente molto più piovose Queste diversi tà concedevano alle sq uadriglie dell'Asse sia migli ori condizioni di visi bilità che maggiore tempo per utilizzare questo van taggio. Quindi potevano dare la caccia anche a bersagli occasionali, come co lonne corazzate e concentramenti di fanteria, mentre le squadr iglie alleate dovevano accontentarsi di bombardare bersag li predetenninati come aeroporti e ae ree di rifornimento 145 •
Nei primi quattro g io rni d i dicembre Nehring mantenne l'iniziativa ce rcando di allargare il per imetro della testa di ponte ad est di Tebourba. Mentre le trupp e dei due schieramenti cont inu avano a giostrare attorno a Tebour ba e Medjez el-Bab, l'aviazione amer ivana aveva cominciato a battere i porti con tutti bo mb ard ier i disponibili per ostacolare l'arrivo dei rin fo rzi dall ' Europa. Il 3 dic embre, caccia tedeschi tempest ivamente allertati da i radar erano sali ti in quota prima dell'arrivo s u Bise rta di una formaz io ne i B-17 del 97 th B.G. scortati da P-38 . l caccia Lokheed protessero molto bene i B- 17, però cinque furono abbattuti 146 • A parziale compenso di queste brucianti perdi te, i cacciatori americani ri vend icarono tre Me.109 di strutti. In realtà i caccia tedesc hi imp egnati ne l comba tt imento erano i FW.190 del 11./JG.2, un reparto che in quella occasione perse il suo pr im o aereo in un combattimento nei cieli afr icani 147 • In ogni modo , g razi e al sacrificio di cinque P-38 , i B-17 ebbero la poss ibili tà di realizzare buoni centr i s ui docks e s u due nav i, sebbe ne la loro "bomb run " fosse stata contrastata da una co nt raerea più potente e precisa del soli to 148 •
Incitato da Eisenhower, Ande rso n fece un ultimo tentativo , durante il quale la cont inuit à de gli attacchi dei bombardieri in picchiata tedesc hi riu scì a saturare le capacità di intervento dei P- 38 e deg li Spitfires. Fra l'altro. quest'ultimi furono contrastati co n estrema decisione anche dai Macchi Mc.202 che scortavano gli Stukas. I caccia P-38, g li unici cui la larga autonomja co nse nti va lunghe crociere di protezione sulla I• Armata , non erano ancora abbastanza nu merosi per sopperire alle carenze degli Spitfires in servizio con la RAF e l'USAAF, che pa1tivano dalla lontana base di Souk-cl-Arba. Ed una vo lt a arri vat i s ul campo di battag li a, non avevano abbastanza carburante per pattug liar lo per ol tre una decina di minuti 149 •
Le d iffico lt à in co ntrate da truppe non avvezze a so pp orta re pesanti attacch i aerei, senza dis porTe di una adeguata cope rtura aerea, ve nn ero so ttolineate dal comandante della I• Armata: " Le forze aeree nemiche [saranno] ancora aflive con tro le nostre truppe sinché la nos1ra Air Force non farà almeno un riusc ito attacco contro gli Ju.8 7, obbligando li a liberarsi delle bombe. l nsoli1am.ente i pesan1i auacchi in picchiata [avvengono/ alla mattina. Il tentalivo deve essere eseg uito se n za indug i domani, co n i cacc ia di base a Medjez el Bab nella speranza di alleggerire il fardello che qu esri continui attacchi in picchiala pongo no sulle nostre s /C/n ch issime truppe, le qua li io non pos so sostituire per almeno altri tre giorni. Sinché non s i potrà adeguatamenre trauare questa minaccia aerea, non mi sembrano esserci possibilità d i ridurre lo sfor-;.o che io ora chiedo agli squadroni della RAF e dell'USAAF, che mi da11110 il loro appoggio" 150 • Questa richie sta, in oltra ta il 3 dicembre, fu ritenuta dalla RAF l'equivalente di un ordine ta ss ativo. Pertan to ali' ind omani. nel tentativo di ridurre gli attacchi degli Stukas, che in quel preciso momento si accanivano contro la l " Armoured Divisio n USA, la RAF deci e di impiegare i bombardieri leggeri notturni Bi sley dello Squadron o.18. appena arrivato a Souk el Arba. per bombardare in pieno giorno il campo d'aviazione di Chouigui, ritenuto la principale ba e degli aerei da combattimento tede sc hi. Nonostante l 'ass icurazio ne che a ll o Sq uadron era s tata assegnata una sco rta indiretta di Spitfires. il suo comandante. lo Wing Commander H.C. Malcom, aveva chies to di annullare la missione facendo presente che la zona era fortemente pa uu g li ata dai cacc ia tedeschi 15 1 Purtrop po non fu asco ltato ed il s uo Squadron ne pagò le conseguenze. Gli Spitfires decollati dieci minuti prima dei nove Bisley incaricati dell'azione furono impegnati da Bf.109 dello Jagdge sc hwader 53 poco prima di raggiungere l'area dell 'o biettivo. I Bis ley, che li seg uivano appresso. persero tempo a localizzare il campo d'aviazione, e mentre sta vano pe r attaccarlo furono orpresi a bassa quota da un secondo gruppo di caccia tede sc hi. Solo tre Bi sley sopravvisse ro a ll a prima passata dei Bf.109. e ne s uno a ll a seconda 152• Una siffatta tragedia non passò inosservata. tanto che da allora la RAF radiò il Bisley dalle aziorù diurne 1~J. Non ebbe migliore fortuna neppure il tentativo di trasferire alc uni Sp itfires della RAF a Medjez e l Bab, all ora la base aerea più avanza ta occupata da Anderson. La relativa vicinan za alla zo na d ' operazioni avrebbe permesso a questi caccia di rimanere in aria più a lungo. Il 5 dicembre sc i Spitfires dello Squadron No.93, in procinto di atte rrare a Medjez e l Bab furono auaccati da Fw. 190. probabilmente del III./S KG. IO. che avevano atteso il loro arrivo ad alta quota. Due Spitfires furono s ubito abbattu ti , men tre i quattro supe rstiti ri entra ro no fo rtunosame nte a Souk e l Arba , tutti gravemente danneggiati 154 Un altro scacco, seppure di di mensioni più contenute, toccò alla formazione di trentasei B- 17, che il 18 dicembre si presentò sul cielo di Biserta sco1tata da sedici P-38 del l '' F.G .. Mess i preventivamente in allarme dai radar, s ia la Fl ak che i Messerchmitt ri scossero un di screto pedaggio dalla formazione, abbattendo un bombardiere e quattro caccia. Poiché un altro bombardiere si distrusse al rientro, la mi ss ione costò ai B-17 il 5,5% della loro fo rza, me ntre ai P-38 costò il 25 %155. La ininterrotta se ri e d i s uccessi tedeschi, sia s ul fro nte terre st re che quello aereo impressionarono parecchio, sopratt utto i coma nd ant i in so ttordin e. Il colonnello Pau l Robinett, comandante del 13 ° battag li one corazzato della l " Armoured Divi sion, si prese la briga di scrivere di rettamente al capo di stato maggiore ge nerale USA, Gcorge Marsha ll : "Tl coordinamento degli alfacchi dei carri con la fanteria e l'aviazione è stato pe,ferto da parte tedesca. Da parte nostra deve essere ancora messo a punto{. ] Gli uomini non resistono allo stress fisico e mentale dei costanti bombardamenti aerei se non hanno la sensazione che sia stato fatto tutto il possibile per sco,~figgere lo sforzo aereo nem ico {. ]Sanno quello che vedono, e al momento auuale c 'è ben poco da vedere della nostra aviazione" 156 •
144 Craven & Cale. op. cit. Voi. TTL p. 89.
145 " Tunisia. t he US Army campaign s o f World War Il", op. ciL p.IO.
146 Tre furono ab battuti s u Bi se rt a e d altri due furono dati per d ispe rs i. Ved i C raven & Cate, op . c it . voi. Ill.
147 Weal J o hn. " J agdgeshwader 2 Richthofen". Os prey Av iat io n, 2000 p.96. Crave n & Cate, op. cil. vo l. UT.
148 Crave n & Ca te, op c it Vo i. Ul , p 90.
149 Crave n & Ca te. op c it. Voi. lll. pp. 89 -90.
150 RAF arrative ( Fi rst drnft), ''Thc North African Campaign, l\ovember 1942 - May 1943". p.77.
15 1 "Orga ni sat ion of Amer ican Air Forces·· May 12 1943. p.3. § (4). AFHRA - 60 11.
152 RAF arrative (First draft). "Thc orth African Carnpaign, ovember 19-l2 - Ma y 1943'', p.84. Lo W/Cdr. H.C. Malc om fu decorato alla memori a co n la Victoria Cross. la più a lta ono rifice nza britan ni ca per atti d i va lore.
153 Borgiotti e Gori, op. cii. p. 174.
154 RAF Narrative (First draft), "The North African Campaign, Nove mber 1942 - May 1943" . p.81.
155 Rust K. Op. cit. p 11.
156 PM Rob inett a GC Marsha ll , 8 dicem bre 1942 ( NA RA RG 165, E 13, box 106) citato da Rick Aktinson , op. cit. p.263.
L'Asse alla controffensiva
Come Kessc lrin g aveva intuito, era arrivato il momento di passare al con t rat tacco. Grazie alla relativa rapidità e sic ure zz a con cui allora trupp e e materia li potevano arrivare in Tunisia via marc 157 (una quindicina di ore di navigaLionc fra Tr apani e Tuni si) gli italo Lede chi avevano già traghettato fo rti a liquote de ll a 10° Panz er Divi sion. della 33 4" lnfantcrie Division, il 50 I O Gruppo carri Tigcr. il reggimento Broich e gran parte del 30° Corpo d'armata italiano del ge nera le Sogno. costi tuito d a una brigata s peci ale e dalla di v i ion e aerotrasportabilc "Superga" . Per espresso volere di Hitl er al cont in gente corazzato erano sta ti inclusi 19 ese mpl ari dei nu ov is simi carri Tige r158 • A seg uito de l perso nale inte rvento del Fi.ihrer, che faceva mo lto affi dam e nt o ui Ti ge r. erano state adottate misure speciali per proteggere le na,i che trasporta va no questi carri. Oltre alla consueta sco rta nava le, la Reg ia Aeronautica av ev a di spos to che il convoglio fos e permanente mente protetto durante le ore diurne da almeno sei caccia, e che fossero effettuate battute antisommergibile in co ncorso con me zz i de ll a Regia Mar ina s u una ampia fascia di mare atLomo alla rotta •w Tono tante gli effettivi tedeschi disponibili in Tunisia fossero ancora relativamente modesti, su suggerimento di Kesse lring, Hi tler aveva autorizzato la formazione de ll a 5a Armata affidandone il comando al ge neral e JUrge r von Arnim, che il 6 dicembre passò senza indugi alr attacco.
La S3 Armata si impadr onì subito del Djeb el e l Gues a, un a se ri e di colline. circa 7 chilometri a sud di Tebourba, dopo avere alqu anto stra pazza to e lementi del U.S. 61h Armored Infantry Reg im ent. Nei quattro giorni s uccessiv i il magistrale impiego dei pochi carri armati e dei bombardie ri in picchiata ri ultò ancora un a vo lta decisivo.
Alla sera del IO dicembre Anderson era stato respinto sino a Medjez El-B ab, una quarantina di chi lometri ad oves t deUa li nea Tebourba - Mateur , da lui ra gg iunta so lo pochi g iorni prim a. Era praticamente un a disfana. Alle perdite su l campo di battaglia, la 1• Armata dovette aggiungere quella di un migliaio di uomini arresisi a l nemi co li Combat Command B della U.S. 1 ' 1 Armoured Di visio n era stato fatto letteralmente a pezzi, lasciando sul terreno 73 carri arn1ati . -B Oveicoli e 70 canno n i 11"'
Il cocente in s ucc esso fu accusato sop rattutto da Eisenhower, che "frusrrato e furioso scrisse 1111a br11cia111e descri:)one delle presra-;,ioni alleate nella campagna di Ttunisi, COl!fidando al capo di srato ma8· giare genera le George Marshal/, che a suo avviso le opera : io11i americane e briwnniche erano state condorre violando ogni accettato principio rarrico di guerra e sa rebbero sra re conda 1111a1e nei decenni a venire in rutte le scuole militari" 1M
Nonostante la ser ie d i batoste, il generale Anderso n, pres sa to se nza treg ua d a Eisenhower, dovet te decidersi a sferrare un ultimo e decisivo attacco, che ru fissato per il 22 dicembre, con l'obiettivo minimo di conquistare Tunisi 162 • Più c he da g li incitam ent i de l Comandante in Capo, Anderson fu co nfo rtat o dall'arrivo di nuovi reparti. che portarono i suoi effettivi ad un totale di 20 .000 britan nici , 11.800 amer ica ni e 7.000 frances i 16\ Un forza ritenuta più c he sufficiente pe r batt ere le trupp e de ll 'Asse. le quali secondo una st im a dei e rvizi di '·inte lli gence" no n uperavano i 25.000 effe tti vi. Data la palese s uperi o rità numeri ca della s ua Armata. Anclerson rite neva possibile che un co lp o vibrato rapidamente avrebbe presto superato sia le difficoltà cre ate dagli aerei d'as~alto dell'Asse dcli' Asse sia l'azione frenant e ese rc itata dal le inc i- pienti piogge sulla mobilità dei suoi reparti motorizzati.
157 Bau er Eddy. op. cit. vol.4. p.109.
15 8 "Le din:ttive 1cc ni co -operative di Supera c reo l 940 - 1943··. op. cit. Yo l. 2. I Tomo , p. 4 70. Pe r il numero dei car ri Tigcr. vedi ' aglieri Valerio. ' ·Carri armati ne l desert o". Albertelli Eclit. Parma 1972.
159 "Le dirc11ive 1ecni co -opcra1ive di Superaereo 1940- 1943" , op. cit. Yol.2. I Tomo. p. 472 .
160 Tunisia, tbc US Arm)' campaign!. of World War II". op. cii. p.1 O.
161 Tuni!>ia. thc US Army campa igns o f Worl d War Il ". op. cii. p. IO.
162 Hi story ofthc Twelfth Air Force, Cap. lii , p. 9. AFHR A. A-6002.
163 ''Tuni~ia the US Army campaign\ of World War II" op. cit. p.10.
L'attacco, ini ziato nel pomeriggio del 22 dicembre, sembrò dapprima destinato al successo. Il U.S. I 81 h Regimental Combat Team e le British Co ldstream Guards fecero qualche progresso verso Tunisi. Ma due giorni dopo furono repentinamente fermati da un deciso contrattacco, e dal 26 furono costretti a ritirarsi su ll a linea da cui erano partiti dopo avere s ubìto 534 perdite 164
Subito dopo , con l' approvazione di Eisen hower, Anderson mise al s icuro le s ue truppe dietro la linea Djebe l Abiod - Medjez -el -Bab chiud endo definitivamente l'estremo tentativo di prendere Tunisi p1ima • della fine dell'anno. Per completare il quadro aggiungiamo che nelle setti mane precedenti alc uni battaglioni motorizzali it alo tedesch i avevano occupato Sfax e Gabes sfrattandone i reparti di paracadutisti americani, che vi si erano insediati , e ripristinando i collegamenti via terra con le forze italo tedesche della Tripolitania 165
•
Il s uc cesso della s• Armata it alo tedesca era s tato assolutamente so rprendente, soprattutto in rapporto alla esiguità degli effettivi impiegati ed al fatto che molti dei suoi reparti erano ancora incompleti. Forse l'ultima spinta offensiva alleata. avrebbe potuto raggiungere la meta se, oltre ad impi egare le forze della Eastern Task Force ed il male armato corpo d 'arma ta francese di Barrè, Eisenhower avesse richiamato dal Marocco una parte della sa Armata US del generale Mark Clark, le cui quattro divisioni facevano vita di guarnigione proteggendo le basi algerine e le retro vie della Eastern Task Force da un improbabile contrattacco tedesco attraverso il Marocco spagnolo.
Anco ra una volta la super iori tà aerea sul campo cli battaglia, conquistata e tenacemente mantenuta dalla Luftwaffe, era stata determinante. r continui bombardamenti e mitragliamenti sulle poche strade della collinosa regione. dove si incolonnavano le truppe anglo-americane causarono forti perdite ed ostacolarono l'afflusso in linea di rifornimenti e rinforzi. Il generale francese Beaufre, allora comandante di un reparto marocchino aggregato alla Eastern Task Force, rimase impressionato dallo spettacolo delle strade, che "di giorno erano dil'ellfare cimireri di 1•eicoli, di cui si scorgel'ano di 101110 in ranto le c arcasse crivellare dai colpi", e sulle qua lì "si poteva circolare solo scrutando il cielo e buttandosi nei fossati al primo allarme" 166 • Una situazione alla quale le truppe alleate - e soprauuno quelle americane - non erano ancora aJlenate e che stavano subendo per la prima e forse ultima volta nel corso della guerra. In seguito l'USAAF prese il sopravvento, ma non prima di avere e limin ato tutti i difett i organizzativi e log istici che le avevano impedito di trarre il massimo rendimento da tutta la ua esuberante potenza aerea. ln questa fase della ca mp agna di Tunisia l'aviazione dell'Asse, oltre ad intervenire direttamente s ul campo di battaglia, aveva tenuto costantemente sono tiro le basi di rifornimento della Eastcrn Task Force. ed in particolare il porto di Bona, che era il più prossimo al teatro d'opera1.ioni. Gli Alleati calco larono che fra il 13 dic embre ed il IO febbraio s ull o scalo mru.iuimo cli Bon a piovvero oltre duemjJa bombe di varia poten1.a. La violenza e la frequenza degli attacchi aerei. fra cui non pochi q uelli italiani, costrin sero gli Alleati a potenziarne le difese vale nd o i anche dei caccia cie li ' Armée de I' Air disponibili nel Nord Africa e dei nuovi repa rti di cacc ia nolluma sped iti d'urgenza dalla Gran Bretagna 167
Dopo avere respinto l'ultimo attacco contro Tunisi, von Arnim - la cui sa Armata Corazzata con isteva nel gr uppo corazzato von Broich nell'area di Biserta, nella Pan zer Division. 10 ( incompl eta ) a l cc nlro e nella divisione italiana "Superga" sul fianco sud - non riposò a lungo sugli all ori. Approfittando del vanraggio materiale e morale acquisito durante la ua controffensiva, con una se rie di puntate e rapide mano- vre riuscì a consolidare la testa di ponte, riunendo i perimetri difensivi di Tunisi e Biserta all 'interno di un uni co un fronte che andava da Biserta, sulla costa occidenta le, sino a Enfidaville sulla costa orienta le. Data la situazione Eisenhower, abbandonate momentaneamente le velleità offensive, organizzò rapidamente due grosse a1mate, trasferendo sul fonte tunisino tutte le nuove unità disponibili in Marocco ed in A lgeria. Due divisioni britanniche di recente arrivo furono in viate nel settore nord, dove insieme alla 6th Armoured Division ed all a veterana 78th Infantry Divisions, costituirono la 1• Armata britannica agli ordini del generale Anderson. TI U.S II Corps (maggiore generale Lloyd R. Fredendall) - formato con forti aliquote di quattro divisioni di fanteria americane ( Ist, 3d, 91" e 34th Infantry Divison) e con due divisioni corazzate (1st e 2d Armored) - fu invece sch ierato nel settore centrale. li settore sud, ai margini del deserto , fu affidato ad un corpo d'armata francese formato da due divisioni . ell'attesa di una stagione più favorevole per le operazioni, ambedue gli avversari cercarono di rafforzare i propri sc hieramenti. Tuttavia, mentre gli Alleati avevano poche difficoltà per aumentare le proprie forze in Tunisia, poiché dominavano già il Mediterraneo Occidentale ed avevano praticamente vinto la battaglia dell'Atlantico, l'Asse, dal mese di gennaio aveva cominciato a pagare pedaggi sempre più salati per gli uomini, i mezzi ed i rifornimenti che spediva in Tuni sia. Nel periodo novembre - febbraio nonostante le crociere effettuate dalle forze aeronavali di Malta, nel Canale di Sicilia erano transitati 112.000 uomini e 101.000 tonnellate di materiali diretti in Tunisia168 Poi il traffico marittimo andò progressivamente diminuendo a causa delle perdite di naviglio ' 69
Un Bf. l 09 del lo JG.53. Un reparto che infl isse duri colpi olle forze aeree alleate nelle prime fasi dello compagno di Tunisia.
Le forze aree dell'Asse in Tunisia all'inizio del 1943
Mentre
la S3 Armata s tava asses tandosi su un fronte c he garantiva il possesso di Tunisi e Biserta e dell'area sud o rientale della Tuni sia, la Luftwaffe e la Regia Aeronautica avevano riorganizzato i loro reparti sulle vecchie basi aeree francesi, opportunamente migliorate con l' aggiunta di ae ree di decentramento e piazzole di sosta blindate. Avevano in oltre costruito una serie di campi di fortuna accuratame nte decentrati ed occultati all'osservazione aerea. Con una maggiore disponibilità di mezzi, l'aviazione de ll 'Asse avrebbe allora avuto potuto proiettare la superio ri tà aerea inizialmente acquisita anche s ul re - stante ord Africa. In realtà es istevano appena ri so rse suflìcienti per rinviare ad una scadenza più o meno lontana il declino delle loro fortune in Africa. Quando e co me ciò arebbe avvenuto dipendeva e~senzialmente dalla rapidità con cui l'arma aerea tedesca poteva provvedere a i reintegri opp ure aumentare la forza dei s uoi reparti per mantenere l'ascendente conquistato all'inizio della campagna di Tuni ia. ln effetti all a fine del 1943, la Luf1waffe aveva ancora abba tanza ri sor e per rimpiazzare le perdite. ma non per potenziare i Fliegerkorps, che operavano nel Mediterraneo. Per contro le aviazioni alleate - una volta risolti i problemi logistici ed organizzativi - potevano disporre ciel mas sicc io poten ziale umano ed industriale occorrente per mettere in crvizio un numero soverc hiante di reparti in tempi relativamente brevi. Sul fronte ru sso, il 19 novembre l'Armata Ros sa era passata al contrattacco sfondando le linee della 3a Armata rumena e travolgendo ampi settori lun go il fiume Don. Cinque giorni dopo la 63 Armata di von Paulus. che ancora stava combattendo per conqui tare Stalingrado. era stata co mpletam ente accerchiata. La deci s ione di Hitl er di non autorizzarne la ritirata aveva impegnato oltre mi ura le ri so rse della Luftwaffe. Ma se la Luftwaffe era in difficoltà, la Regia Aero nautica era pross ima al collasso. Ad eccezione delle poche unità da caccia e da trasporto ul fronte ru so, tutti gli altri reparti erano dislocati nel Mediterraneo. Ma anche questi avevano cominciato ad accusare un preoccupante un calo di efficienza a causa del costante ed irrim ed iabil e decremento della produzion e aeronaut ica nazionale 170 • Per mantenere in Tuni sia una modesta forza con aerei da cacc ia e d'assalto (eq uivalent e ad un L< -zo di qu e lla tede sca) e per fornire le sco rte ai convogli, l'aeronautica italiana aveva drenato mezz i ed uo,n ini daj reparti metropolitani.
Nei mesi di novemb re e dicembre, le for ze aeree dell'Asse. e seg natamente quelle tedesche, avevano esercita to una co tante pre ss ione su tutto il Mediterraneo Occidentale, ottenendo ragguardevo li successi contro il naviglio alleato sia in navigazione che all'ancora nei porti algerini. Gli alti comandi italiani e tedeschi aveva no ottimisticamen te attri buit o a questi iniziali success i il merito di avere rall entato la pinta anglo americana verso Tunisi 171 • Tuttavia lo s1esso feldmare. ciallo Albert Kes elring ammi e che, nonostante lo spirito di sacrificio degli aviatori, "il successo rimase inferiore alle aspettative" 172 • Sinché l'aviazione alleata non avesse risolto i problemi connessi ali' assestamento dei reparti sulle basi nordafricane ed i suoi aviatori non avessero acquisito sufficiente esperienza bellica, la Luftwaffe e la Regia Aeronautica avrebbero potuto sfruttare i vantaggi forniti dall'esperienza e dall'ardimento dei loro equipaggi, ed ovviamente quelli offerti dalle eccellenti basi aeree della Sardegna e della Sicilia, che permettevano ad aerosi luranti e bombardieri di operare con ogni tempo. Ciò nondimeno la situazione era precaria e sarebbe precipitata quando le forze aeree alleate avrebbero superato le iniziali difficoltà organizzative, i loro equipaggi avrebbero acquistato maggiore esperienza e sarebbero arrivati i nuovi reparti ed aerei in fase di approntamento negli Stati Uniti ed in Gran Bretagna.
170 Vedi G. Samoro. op. cit. p. -171 e segg.
171 Stato Magg iore Aeronau ti ca, Prot.N. 51255/0p del 25 dicembre 1942. "Al ion i aree co ntro porl i e naviglio nemico nel Nord Africa Francese Mallesini F. e Ccm1elli M. Le direuive Tecniche di Superacreo. Voi. Il. Tomo I Ufficio Storico SMA. Roma. 1992. p 539.
Per conservare quel margine di vantaggio, rivelatosi determinante in novembre e dicembre contro la Eastern Task Force, 1•aviazione dell'Asse avrebbe dovuto incrementare le forze aeree del Mediterraneo per intensificare gl i attacchi ai convogli ed alle basi alleate, e ne ll o stesso tempo potenziare que ll e dislocate in Tunisia. Circa la possibi lità di potenziare le forze aere della Tunisia, il capo di Stato Maggiore de ll 'Aeronautica , generale Fougier era stato categorico. Il 24 dicembre aveva informato il Comando Supremo che:
" Per ottenere con1inuirà ed intensità di intervellto sarebbe nec essario dislocare permanentemente delle for ze aeree (italiane) in Tunisia, ma ciò non è per ora possibile per i seguenti mOfi vi: difficolrà di trasferimento in Tunisia di carburanti e attrezzature logistiche per l'armamento degli aeroporti; scarsissime possibilità di difesa degli aeroporti contro gli attacchi aerei"
Passando ad esaminate la situazione dei reparti caccia italiani del settore, Fougier aveva osservai-O che lo scarso numero di quelli dispo nibili non pe1metteva alle loro c rociere di avere quella continuità e frequenza, che erano indispensabili pe r protegge re dagli attacchi aerei i porti di B iserta, Tunisi , Susa (Sousse) e Sfax 173 • Il pessimismo di Fougier si sarebbe accentuato se avesse saputo che i successi del!' aviazio ne dell'Asse durante le prime fasi della campag na erano dovute in larga parte a gravi carenze organizzative delle forze aeree alleate, a deficienze nella loro catena di comando ed ai superati sistemi con i qua li era sta to gestito il s upporto aereo tattico. Appena le esperienze acquisite sul campo fossero state recep ite, le loro azioni sarebbero state condotte con quella potenza ed incisiv ità, che furono poi esiziali per le armate dell'As einTuni ia.
Sino quasi alla fi ne del 1942, prima pe r l'ost ilit à ge rman ica, e po i pe r deficie nza d i ae re i ed effettivi, la presenza delle forze aeree in Tunisia era stata limitata al 155 ° Gruppo C.T. L' 11 dicembre, dopo avere perduto dicci MC.202 per cause belliche, il 155 ° era stato richiama to in Sicilia per essere riorganizzato e rieq uipagg iato in icme a l 20° Gru ppo C.T. ( 5 1° Stormo) , che aveva semp re operato da Castelvetrano svo lgendo una inten sa attività punteggiata da combattimenti aerei. intercetta zio ni s u allarme, crociere di protezione sui porti e scorte ai convogli m li 31 d icembre. a seg uito de l ripiegame nt o da ll a Tri po lit ani a dei co mandi de ll 'Armata Corazzata Ita lo Tedesca. Superaereo ordinò il trasferimento in Tunisia della 5' Squadra Aerea con quanto rimaneva di aerei e repart i efficienti. li 6° Gruppo C.T. (Squadriglie n•e 78a su Macchi MC.202 e Sq. 82 3 su MC.200) e la 368a squad ri g li a d'assa lto (F iat G.50) andaro no a Sfax, mentre la 384a sq uad ri gli a d 'assa lto ( MC.200) fu dislocala ad el-Aouina 175 • Prima dell'arrivo dei uperstiti reparti della 5• Squadra Aerea. il s upporto aereo alle operazioni terrestri era s tato un compito qua i esclusivo del Fliegerfi.ihrer Tunis, che operando con la cons ueta energ ia, aveva otten uto bu on i s uccessi, fra i qua li l'a ttacco al campo d'aviazio ne di Bona, dove il 26 dicembre aveva distrullo al suo lo bombardieri medi B-25 e B-26.
L'as enza di aerei d"as sa lto italiani, mentre Tunisi era attaccata dalla Ea stem Task Force ed il XIX Co rp o fra ncese te nt ava di sce nd ere da ll a dorsa le ori e nt a le ne ll a pi ana di Sfax, non era sta ta grad ita da Superaereo. 11 23 dicembre. il comando de l!' Aeronautica Sicilia ricevette iJ peren torio ordine dì part ecipare più artivamente alle operazioni in corso 176 • Il 29 dicembre - quando i francesi erano stati già respinti
174 Ufficio Storico Stato Maggiore Aeronautica, "'I repani dell'Aeronautica Militare Italiana - Cenni storici - I reparti decorai i" Roma. ristampa 1977, p. 162 con sens ibili perdite - il Comando Aeronautica Sicilia era riuscito a radunare una quarantina di aerei - fra MC.200, Fiat G.50, CR.42, ed i relativi MC.202 cli scorta - ch e era stata inviata ad attaccare il traffico sul nodo stradale di Kairouan e s ul passo di Pichon. La richiesta del comando truppe italiano che aveva provocato l'azione era già stata largamente s up erata dagli eventi. Infatti i francesi si erano ritirati d ietro il passo di Pichon da almeno quattro giorni 177 All 'operazione parteciparono due pattuglie, di cinque G.50 ciascuna del 151 ° Gruppo Caccia "Asso di Spade'', ma - data Ja mancanza di bersagli utili - ambedue erano rientrate a Pan telle,ia con le bombe ancora appese alle ali 178 Non soddisfatto del risultato, ali ' indomani il Comando Aeronautica Sicilia inviò per la seconda vo lta i G.50 del 151 ° Gruppo e la relativa scorta a cercare obiettivi nell a zo na di Pichon, dove furono distrutti alc uni automezzi in movimento sulla rotabile del pa sso 179 •
175 Santoro G.op. cit. p. 498.
176 Santoro G.op. cit. p. 498.
Le impeg nat ive battaglie del dicembre attorno a Tunisi, non aveva no diminuito la forza de l Fliegerfi.ihrer Tunis, che alla fine del mese aveva c irc a 125 caccia appartene nti allo JG.53 " Pik As" e ad elementi degli JG .2 e 51 , nonostante la perdita di un centina io Bf. l 09 , ne l corso del mese T s uoi 1:epart i d'assalto di sponevano ancora di un centi naio di velivo li , fra Ju.87 , Hs.129 e Fw.190 nonostante che in dicembre ne avessero perduti almeno un a ve ntin a Alla fine di dicembre, grazie ai pronti reintegri ed all ' arrivo di aerei supp le mentari, il Fli egerfii hrer Tunis aveva in forza 235 aere i in lu ogo dei 200 di inizio mese 180 Essendo impossib il e trasferire in Tunisia magg io ri forze aeree per le ragioni già evidenziate da Fougier , l ' aviazione dell ' Asse poteva contare solo sui bo mb ard ier i e gli ae ros ilu rant i basati in Sic ili a e Sardegna. Tuttavia anche gli aerei d ' assalto del Fliegerfi.ihrer Tunis potevano sferrare buoni colpi, purché gli obiettivi fossero compresi nel loro raggio d'azione. Nella notte sul 1° gennaio 1943, dieci Ju.87D de l II/ St.G.3 ed otto Fw.190A ciel 111./SKG.10 ottennero su l porto cli Bona uno dei migliori successi dell ' aviazio ne d'assalto , danneggiando gravemente l'incrociatore AJAX e tre piroscafi br itannici. All ' indomani la Luftwaffe eseguì altri d ue fort un ati attacchi s ul porto cli Bo na, di c ui il primo sferrato dal Fliegerfi.ihrer Tunis con dieci Ju.87D e nove Fw.190A ed il secondo dal TT.Fli egerkorps con otto Ju .88. Un dragamine di squadra, una petroliera ed un piroscafo andarono a fondo. mentre un altro piroscafo fu danneggiato.
L· 11 ge nn aio, gli americani cercarono di restituire il colpo inviando venti Fortezze Volanti scortate da dieci P-38 ad attacca re il porto di La Goulette (B iserta). Dopo una passata s ull e installazioni portuali contrastata solo dalla Flak , i bombardieri furono attaccat i da un a quarantina di caccia fra tedeschi ed italiani. I ve li voli italiani furono riconosciuti per la loro tipica mimetizzazione co lor sabbia con macchie marrone. Co n molta generosità i mitrag lieri dei B-17 rivendicarono quattordici caccia distrutti , altri d ieci probamente distrutti e non meno di dod ici danneggiati. Più parcamente i piloti dei P-38 rivendicarono due Messersc hmitt 109 abbatt ut i e d ue danneggiati. ln cam bi o di qu es ta improbabile ma ttanza di caccia dell ' Asse - 16 abbattuti, 10 probabili e 14 danneggiati - gli americani ammisero la perdi ta cli due Li ghtnin g 18 1 Nonostante gli sforzi per tenere in efficienza i propri reparti, l'aviazione cie li ' Asse mancava della forza necessaria per ottenere successi decisivi contro il naviglio ed i centri logistici degli Alleati. Lo Ju .88, c he cost itui va la spin a dorsale dei reparti da bombardamento tedeschi, era un buon bombard iere medio, ca pace di effettuare anche prec isi attacchi in pi cch iata, ma non idoneo per le pesanti ed incisive azio ni a largo raggio, che la situ azio ne strategica avrebbe richi es to. In oltre a causa del loro debo le am1amento difensivo e dei metodi d ' attacco a media e bassa quot a, le s ue perdite era no in ge nere abb asta nza alte, e molte vo lt e sproporz ionate ai risultati. Nonostante il numero e la determinazione dei s uo i attacchi la Lu ftwa ffe era riu sci ta a ridurre so lo marginalmente l 'enorme flusso di rifornimenti del nemi co c he affluivano l 77 Vedi : Bl umen son Martin, "Tre gio rni alla disfatta", Gherardo Casin i Ed itore, Roma 1969, p. 90.
178 Taranto la Eugen io, " Il 150°, 15 1°, 153° Gruppo Caccia" , SMA Ufficio Storico, Roma 1987, p.1 44.
179 Ta ra ntola Eugen io, " Il 150°, 15 1°, 153° Gru ppo Ca ccia", SMA Ufficio Swrico, Roma 1987, p.144 nei porli del ord Africa. li feldmarcl>ciallo Kc sse lring ammise che nonostante ··te opera:ioni del/ ·armo aerea nel Mediterraneo Occidentale si svolgessero con successo, e marina tedesca ed italiana facessero quanto era wna11c1111e11te possibile, le for:e non erano sufficienti di fronte olla vastità dello spa:io in cui opera1·a110·· 1 •~.
180 German Order of Battle, Statistics as of Quarte r years 1938 -45, AFHRA 137.306- 14 ro ll A 1128 USAF Histo ri cal Research Agency, Maxwell AFB, Ala bama, via Michae l Ho lm . Gli Jagdges chwadern ope ravano dai campi di S idi Ahmed, Dj edeida , EI- Ao uin a, Ma teu r, Gabes e Sebala.
181 Summary of Weekly Acli vities Twelflh Air Force, I l January 1943, AFHRA A-601 1.
Visti i ri s ultati co nseguiti dalla Luftwaffe nell e prime settima ne di ''Torch", anche l'alto comando tedesco avrebbe dovuto trarre !"ovvia conclusione che per ottenere 1i sultati apprezzabili nel Mediterraneo era necessario mettere in campo una potente forza da bombardamento trategico. E forse - nonostante il relativamente mode sto numero di bombardieri pe san ti prodotti dall' industria germanica - ciò rientrava ancora ne ll e po sibilità della Luftwaffe. Tutta via all'inizio del 1943. Hitler decise di dissipare le ultime capacità del bombardamento strategico tedesche per lanciare l' England An g riff Una operazione di rappre aglia s u Londra e dintorni, del tutto inutil e ai fini dell'economia bellica ge nerale e conc lu sasi nell 'april e con la perdita di 329 bombardieri s ui 695 initialmente in lin ea 1 x 1 Questa preziosa massa di bombardieri - fra cu i 35 nuovi quadrimotori He.177 cd alcune decine di quadrimotori FW.200 - ed i suoi esperti equipaggi, avrebbe sicuramente reso di più nel Mediterran eo, dove nei primi mesi de l 1943, i Kampfgeschwadern del la 2" Fl otta Aerea tede sca e gli smilzi reparLi it aliani avevano a disposizione meni insufficienti per ostacolare il fiume di uomini. materiali e mezzi navali che affluiva nei porti del ord Africa in previsione di impiegarli nell'invasione de l territorio italian o 1M~.
182 A. Kc~,elring op. cit. p. 15-1.
183 Per l'England Angrif vedi "W. Mun·ay. ··Stratcgy l'or defeat th c Luftwaffe 1933 - 19-15". p. 250.
184 Alla fin e del novembre 1942 ,ette He.177 del I./KG50 erano ~lati inviati ,ul campo di Stalino (vicino al Mare di AzO\ ) per essere impiegati come trasponi nel ponte aereo che riforniva la 61 Armata a\,ediata a Stalingrado. Un ruolo cui i costosi bombardieri pesanti erano assolutamente inadatti, come dimostrò il loro irrisorio co ntributo limitato a poche mi ssio ni. ne ll e quali c in que Hc.177 andarono pe rdu ti ins ieme al grnppe11ko11u11a11de11r magg iore Scheede. (Ha yward Jocl S.A ·'Stopped at Stalingract··. Univcrsity Pres, of Kansa,. Lawrenc e. Kansas 1998. pp. 248 - 2-19 Grcen William. War plancs of the second \\Orld war··. Mac Donald London 1970, voi. nine. p. 157).