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La ritirata dell'Armata Corazzata Italo Tedesca in Tunisia

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ALLEGATO 18

ALLEGATO 18

Gli iniziali successi in .Tun isia avevano ill~ so Hitle~· ed. i suoi co ll ab~r~tori su ll e reali p~ssibilità ?i mantenere una testa d1 ponte ne l Nord Afnca. Una 1llus1one non cond1v1sa dal fe ldmaresciallo Erwm Rommel, che pochi giorni dopo lo sbarco anglo ame ri cano nel Nord Africa francese aveva co nfidato al gene rale Mancinelli Scotti, ufficiale di collegamento dello Stalo Maggiore italiano con l'Armata Corazzata Italo Tedesca (AC IT ), di essere "convinto della opportunità di sgomberare l'Africa" 1 • Sino da quando era iniziata l'operazio ne "Torch", Romm el aveva capito che la difesa della Tunisia poteva avere un certo senso so lo se avesse permesso "di guadagnare tempo e di portare in salvo sul continente il maggiore numero possibile di provati combatten fi. Poiché non poteva più esservi alcuna possibilità di rifornire ed armare in Tunisia un gruppo di armate, bisognava ridurre le truppe combattenti a poche e bene annate unità. [ ] sarebbe stato necessario portare via un numero sempre maggiore di truppe a mezzo di aeroplani da trasporto, chiatte e navi da guerra(... ] Quando infine gli anglo-americani avessero conquistato la Tuni sia non avrebbero dovuto trovare nessuno o pochissimi prigionieri e rimanere con tanto di naso esattamente come noi a Dunkerke" 2 • Un concetto che, il 24 novembre, il feldmaresciallo tedesco aveva cercato di fm e accettare ai MarescialJj Cavallero e Bastico ed al feldmaresciallo Kesselr ing3. Non essendo riuscito a convincerli, il 28 novembre, con un colpo di te sta tipico del suo carattere, Rommel aveva delegato il comando dell' AC IT al suo sta to maggiore e, mentre le sue truppe era no in piena ritirata, era volato al quartiere generale di Raste mbur g per perorare personalmente questa idea dinanzi ad Hitler. Ottenne solo una rabbiosa esplosione d'ira del FUhrer, che dopo avere rigettato l' idea d i sgo mberare l'Afric a, congedò bruscamente il feldmaresciallo con la gener ica prom essa di inviargli i rifornimenti necessari per arrestare l'ava nzata de ll a ga Armata all a stretta di Mersa e l-Brega4. Mentre il co mand ante dell' ACIT era a Rastemburg, il Maresc iallo Bastico si era attivamente impegnato per ripristinarne la capacità combatt iva, affiancando ai pochi reparti organici scampati alla battaglia di el -Alamein, tutte le unità italiane disponibili in Libia: ovvero la divi s ione d i fa nt eria motorizzata Giovani Fasc is ti e le incomplete divisioni La Spezia e Centauro rcorazzata) da poco arrivate in Af1ica. Appena ri e ntrato in Libia, Romme l cominciò di malavoglia ad organizzare l a dife sa di Mersa El - Brega, in ottemperanza ai catego ri ci ordini impartiti sia da Hitler che da Musso lini. Ma l'impresa si e ra rive lata impossibile, poiché non e rano arrivati né i promessi rincalzi di uomini e materiali, né il carburante necessario per quelle fulminee manov re nel deserto, che erano sem pre state la s ua migliore e più temibi le riso rsa. Co nsc io dell'enorme importanza di proteggere dagli attacchi aerei le proprie trupp e e le re lative vie d i

Il colloq ui o ebbe luogo il 14 novembre 1943. Man cine lli Scotti Giuseppe. "Da l fronte dell 'Africa Settentrionale ( 1942- I943), Rizzali Editore, Mi la no 1970, p 222.

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2 Rom mel Erwin. "G uerra senza odio". Garzanti. Mil ano 1959, p.339 rifornimento, e dell'e sigenza di attaccare in vece quell e del nemico , Rom mel aveva chies to con urgenza un "notevole raffor;,amen to dell'avia:ione'", ed inoltre la garanzia di ri ceve re regolari rifo rnimenti di carburante. Ma ne ss una ga ran zia, se non acco mpag nata da una for te presenza aerea. poteva valere co ntro la risorta pot enza offen siva di Malta. ln novembre, gli attacchi ai coovog l i delle forze aeronavali dell'isola av eva no fatto sce nd e re ad appena 5.000 tonn e llate i rifornimenti di carburante per l' armat a cora zzata italo ted esca La maggiore parte dei quali era arri vata per via ae rea. mentre 8. LOO tonnellate era no affondate con le na vi che le tra sportavano 5 Altre 3.500 tonnellate di carburante e ra no state affondate il 12 dicembre mentre stava sviluppandosi l 'a ttacco dell'8" Armata contro sc hi e ramento italo tedesco ad ovest di Mersa EI-Brega. Pri vo dei mezzi per una difesa man ovrata. Rommel aveva obb ligato ri ame nt e dovuto comp iere un ulteriore balzo indietro verso Trip oli uo ve lin ee difensive erano state imbastit e success ivament e a Buera l. ad Ho ms e l 'ultima d avanti a Tripo li . Comunque nessuna lin ea aveva potuto essere tenuta a lun go. Il 25 dicembre, con il tra sfe1imento de l suo quartiere ge nerale in Tuni ia , Rommel aveva praticamente chiu so la partita in Libia, dov e la di sparità delle for ze lasc iava pochi dubbi circa la val idità della "difesa s in o all'estremo". che Mus o lini gli aveva perent oriame nte ord inato il 19 dicembre6 Tuttavia per l' ind omito Rommel, il tra sfe rime nt o dell ' ACTT daJla Libia alla Tuni sia non e ra ancora una sco nfitta de finitiva , ma e ra se mpli ce me nte un movimento strat eg ico, ch e eg li aveva delib era tam ente acce lera to per rend ere pos ibile un modo di '· agire secondo altri p1111ti di vista strat egici[. ] riunendo il g rosso delle.for~e motorizz ate d e lle due armate (l'AC IT e la 5° di von Arnim) , per a/laccare g li american i ed i britannici n ella Timi s ia occidentale e possibilmente cos tringerli alla ritirata"1 In sin tes i: Rommel int ende va ritirare ad ovest il più rapidam ente po ss ibile le sue fo rLe per attaccare E ise hover, prim a che 1' 8° Armata del cauto Montgomery avesse il tempo di riorga ni zzare le propri e linee cli rifornim ento ed attaccare la lin ea del Mareth. Un com pl esso di appre lamenti difensi vi di mode to valore costru it o ne gli anni '30 dai francesi sul

3 Cavallero era i l capo di Sta to Magg iore Generale delJe FFAAA it ali an e, Bas ti co e ra comandan te de ll e Forze Armate in Libia e Kesselr in g e ra ca po dell'Oberbefelshaber Sud ( n.d A.).

4 Rommel Erw in, op. cit. p. 332.

Il Feldmaresciallo Erwin Romme l (o sin. nell'im· mogine), giudicavo intenibile lo Tu nisia, pertanto cercò di convincere Hi~er od evacuare l'Afirco, riportando in Europa quante più trup· pe e materiali fo sse possibìle.

5 al i e truppe fosse possibile. confine libico - nrnisino , che era stato recentemente riattato ed irrobustito dai genieri italiani e tedeschi. i nopinatamente alle stesse conclusioni era arrivato, sia pure con ritardo, anche il capo di Stato Maggiore Generale italiano, Maresciallo Ugo Cavallero. Il 18 dicembre, mentre il generale Anderson aveva quas i rinunciato all 'idea di raggiungere Tunisi, Cavallero aveva avuto un incontro con i vertici militari tedeschi al quartiere generale di Hitler per definire la strategia e gli obiettivi delle future operazioni in Tunisia. Dopo animata discussione, era stato deciso di tenere la testa di ponte in Tunisia e resistere in Libia, tuttavia non erano state definite in modo credibile le motivazioni e gli obiettivi di tale strategia. Ne l corso della riun ione, Goring si era lanciato, col pieno assenso di Hitler, ne ll a descrizione di un immaginoso progetto per conq uistare sia Algeri che il lontano Marocco. Era tuttavia stato assai vago quando Cavallero aveva chiesto di dare un valido sostegno alla d ifesa della T unisia inviando un adeguato contingente di forze aeree nel Mediterra neo8 Questi colloqui avevano avuto su Cavallero l'effetto diametralmente opposto a quello che si erano proposti g li all ea ti tedeschi.

Tuttavia, il fine ultimo della manovra di Rommel rimaneva sempre l'evacuazione della Tunisia con il contemporaneo sa lvataggio delle veterane truppe ita lo tedesche.

Appena 1ientrato in I ta li a, Cava ll ero aveva chiaramente fatto sapere sia a Mussolini che al Re, che non essendo possibi le conservare la T ripolitania e forse neppure la Tunisia, sarebbe stato meglio armonizzare le operazio ni s ui due fronti, col fine ultimo di riportare in Italia quanti più mate riali e truppe fosse possibile9. Mussolin i non aveva accettato questa propos ta e - probabilmente a causa del "disfattismo" manifestato in quell ' occas ione da Cava ll ero, e forse anche per l 'eccess iva condiscendenza c he il Ma resciallo aveva

8 Faldella E "L' Italia nella s econda guerra mondiale" , p. Cappelli. Rocca San Casc iano ( Forlì ) ! 960 , pp.518, 523 sempre avuto verso i tedeschi - il 1° febbraio 1943 lo aveva sostitu ito col ge nerale Vittorio Ambrosio , un militare fedelissimo a ll a corona e da sempre poco ben disposto verso i tedesc hirn. Una caratteristica, che dato il momento. non doveva dispiacere troppo al Duce.

9 Faldella E "L' Italia nella seconda guerra mondiale" , p. Cappelli, Rocca San Cas ciano (Forlì ) 1960, pp.518. Sull ·effettivo co nte nuto di ques te proposte es istono mo lt i dubbi. Nella sua ''L'Italia della disfatta", lndro Monrane lli scrive "li figlio d i Cavallero ha lasciato s critto c he questi, a fine dicembre , aveva proposto al Re e a Muss olin i "di ripiegare tutte l e for ze in Sicilia e in Sardegna per pro vvedere alla diretta difesa del paese" e che "ch e la (sua ) proposta/11 g iudi cata irrealizzabile e sopratrut10 politicame11te inopportuna". Ma di questa proposta non esiste traccia neppure nel diario del marescia llo Cavallero. I. Mon tane lli " , ·'L'Italia della disfatta", Rizzo li ed itore. Milano febbraio 1983, p.268.

Intanto in Libia, nonostante i ripetuti attacchi della Luftwaffe alle vie d i rifornimento del1'8a Armata, in buona parte sferrati da reparti basati su ll 'isola di Creta, Rommel era stato cos tretto a cedere una posizione dopo l'a ltra , dato che ogni volta queste coITevano il rischio di essere aggirate dal lato del deserto " Il 22 gen naio. la "Volpe del Deserto" aveva sgomberato anche Tripoli , salvando le sue truppe da una inuti le battaglia d'annientamento contro forze preponderanti. Appunto per q uesta coraggiosa decisione , I' AC IT aveva potuto ritirarsi in Tunisia in re lat ivo buon ordine, e comunque non senza avere inferto qua lche micidia le zampata al le avanguardie de ll '8" Armata. Ins ieme all'ACIT si erano salvati uomini ed equipaggiamenti del D.A.K. (Deutsches Afrika Corps formato da lle Panzer Division 15 e 21 e da ll e Jnfanterie Divis ion 90 e 164) nonché que lli delle divisioni Pistoia, Trieste, La Spe z ia, Giovani Fascisti e Centauro. Ovvero 28.000 combatten ti germanici e 48.000 italiani con 110 carTi armati (66 del DAK), 87 autob lindo (37 del DAK) e 561 cannoni (]44 de l DAK) 12 • L'evacuazione di Tripoli era stata comunque troppo affrettata . perché - come acidamente osservò Kesselring - aveva causato l'abbandono di "una quantità di materiale che sarebbe tornato prezioso per le opera zioni ulteriori" 13 • Da parte sua Rommel rimproverò alle "autorità supreme" di averlo costretto a sprecare migliaia di mine per fortificare le indifendibili posizioni di Buerat e di Homs, mentre lo stesso materiale sar·ebbe stato più utile in Tun isia 14 • La precipitosa ritirata aveva fra l'altro impedito di attuare un accurato piano di sabotaggi e demo li zioni che avrebbero a lungo ritardato l'utilizzazione del porto di Tripol i. Alla fretta si aggiunse l'azione della IX Air Force, che fu inviata su T1ipo li , appena la ricogn izione All ea ta segna lò che gli italiani stavano minando i moli del porto e mettendo in condizioni di galleggiamen to alcune navi danneggiate. Venti B-24 de i Groups 3761h e 98th cercarono di distruggere queste navi ai loro ancoraggi, per impedire che ven issero rimorchiate ed affondate all' imboccatura del porto. l bombardamenti dei B-24 andarono avanti per quasi una settimana, ed alla fine rimasero solo quattro navi per formare le ostruzioni 15 • Inoltre. sempre a causa della frettolosa ritirata, non vi fu abbastanza tempo per realizzar-e più vaste demolizioni. Tutto ciò consentì agli alacri genieri britannici di ripristinare la funzionalità del porto in appena una settimana, permettendo a Montgomery di ricevere i riforn imenti, che evitarono all'8" Armata di essere paralizzata da una g rave crisi logistica . Grazie appunto al pronto ripristi no del po rlo di Tripoli, a metà marzo, Montgomery poteva g ià ricevere g iornalmente 2.000 tonne ll ate di rifornimenti, che in breve tempo lo misero in condizioni cli attaccare la linea del Mareth 16 •

Secondo il generale Emilio Faldella, militare di vaglia e storico equi librato, salvando in buone con-

I O Monranclli Indro, op. c it. p.270.

I I Un attacco dei B-25 della Xll AF contro g li aeroporti tedeschi di HerakJion e Kastelelli (Creta), s i era risolto in un mezzo di s astro con la perdita di cinque bimotori , costretti dall ' eccessivo consumo d i carb urante ad ammaragg i forzat i. Aveva avuto invece s uccesso un atracco s fen-ato il 2 gennaio dagl i "heavies" de ll a IX A.F. Ved i: James W. Wa lker , ·The Liberandos·· - a WWII History of the 376'h Heavy Bombardme nt Group a nd ils founding uni ts", Editore: 376~' Heavy Bombardment Gro up Yererans Assoc iacio n )ne. Waco, Texas. 1994, p.88.

12 Faldella E. "L.Italia ne ll a seconda guerra mondiale , p. Cappelli. Rocca San Casciano (Forlì) I 960. pp.518., Borg iort i e Gori , op. cit. p.197.

13 Kessselr ing A. op. cit. p. 153

14 Ronrn1el E. op. cit. p. 363.

15 "Ninrh Air Force in tbc Western Descrt Campa ign to 23 January 1943'", Air Staff lnre ll igence Historica l Divi s ion. USAF Hisrorical AJ-chives, Maxwell Air Force Base, Alabama.

16 Mo ntgomery aveva affrettato la sua avanLata per non lasciare a Ro mme l il tempo di danneggia re il porto di Tripo li , un ritardo di dieci giorni avrebbe pot uto costringerlo a rit irarsi (Montgomery Bernard "Da el -Alamein al fiume Sangro" p. 53. citato da Fa lde lla E. "L ' It a lia nella seconda g ue rTa mondiale· , p. Cappelli. Rocca San Casciano (Forlì)l960. p.521) dizioni l'armata italo tedesca il fe ldmaresciallo Rommel aveva ottenuto un non disprezzabile risultato. Tuttavia "lo scopo che avrebbe giustificato la rapidità della ritirata, e cioè il recupero delle for z e ed il loro trasferimento in Italia, non.fu raggiunto, ma non per colpa di Rommel, bensì per l'indecisione e le errate conce z ioni dell'O.K. W e del Comando Supremo" 17 •

All a fine di gennaio I' A1mata Corazzata Italo Tedesca era entrata in Tuni sia. Mentre i suoi genieri lavoravano febbrilmente per rimettere in efficienza la vecchia linea fortificata francese del Marcth, Rommel aveva schierato parte delle s ue unitit fra Medenine e Ben Gardane con l'ordine d i abbandonare questa posizione "so/tanlo poco prima del previsto alfacco, in modo che i britannici non potessero sistemarvisi a difesa" 18 • Dinamico come al solito, il fe ldma resciallo non rimase ad attendere che Montgomery completasse i preparativi per una nuova offensiva, ma mise subito a frutto il tempo concessogli dal suo ca uto avversar io, radunando i repa rt i ancora effic ienti del vecchio D.A.K. pe r sorprend ere con un improvviso attacco il corpo d'armata americano schierato nel settore centrale della dorsale montana orientale. "Noi volevamo - sono parole di Romme l - innanzi turto eliminare, mediante distruzione dei concentramenti nemici nella zona di Gafsa, l'incombente pericolo che le nostre armare venisse/V separate da una punrata offensiva britannica proveniente da quella zana in dire z ione del mare" 19

Ma prima di seg uire le vicende dell'ultima fortunata offensiva del popo lare fe ldmaresciallo tedesco, vediamo gli event i seg ui ti al fa lli mento dell 'ul timo tentativo Alleato di cacciare l'Asse fuori dalla Tunis ia prima della fine del 1942.

18 Romme l, op. c it. p 367.

19 Romme l, op. c it. p. 367.

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