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La fine del Gruppo Annate d'Africa
Il 29 febbraio 1943 nel riattivato porto di Tripoli aveva fatto il suo ingresso il primo grosso convoglio con i rifornimenti , il cui affivo era atteso con impazienza da Montgomery desideroso di superare la crisi logistica che per circa un mese aveva tenuto 1' 83 A1mata pressoché inattiva. Respinta la puntata di Romm el su Medenine, Montgomery aveva finalmente potuto muoversi, esattamente nei tempi e nei modi già anticipatamente previsti dal suo diretto antagonista. La linea del Mareth, che avrebbe dovuto costituire il prin- cipale ostacolo ali' avanzata britannica, era stata scelta Patton ed Eisenhower al quartiere generale (US Army) dal Comando Supremo italiano, d'accordo con Kesselring1 42 Ma Romm el , appena vista la posizione, ne aveva subito ri levato le debolezze, precisando che i reparti motorizzati dell'8" Armata avrebbero potuto espugnarla, sia pure con qualche difficoltà, aggirandola da sud attraverso le paludi salate 143 Questa possibilità non era sfuggita neppure a Montgomery, che aveva ordi nato al luogotenente generale Bernard Freyberg comandante del Corpo eozelandese di effettuare l'aggiramento, mentre il grosso della s• a1mata si sarebbe portato avan ti per essere pronto ad ancorare le truppe italo tedesche sulla linea del Mareth co n un anacco frontale, appena la manovra avesse avuto successo. Il 18 marzo, i reparti d'assalto del FliegerfUher Tunis , ce rcarono di ostaco lare la manovra aggira nte sfer rand o tre vigorosi attacchi a nord ovest di Medenine , sulle zone di concentramento delle truppe indiane e neozelandesi agli ordini di Freyberg. Il primo attacco fu condotto dagli Ju.87 del III/S tG.3 e i due successivi da Me.210 del III/ZG.l , tutti fortemente scortati da Me.109 e MC.202. Nel corso di queste missioni, i caccia italo tedeschi assolsero perfettamente il loro compito, proteggendo g li aerei d'assalto dagli attachi degli Spitfires della WDAF , aggiud icandosi inoltre l'abbattimento di due caccia avversari 14-1 _ A loro volta i britannici ri vend icarono la sicura distruzione di un Me. I09 e quella probabile d i un MC.202 145 Questa fu una buona giornata per l' aviazio ne dell ' Asse , che ottenne uno dei suoi ultimi successi sul fronte del Mareth. Nei giorni seguenti i nuovi metodi biitannici adottati dalle Tactical Air Forces , cominciarono a fare il loro effetto. In conformità agli ordini dcll' Air Marshall Con igham, i caccia avevano adottato il sistema di effettuare crociere offensive solo nelle zone dove verosimilmente potevano incontrare i velivoli dell'Asse, mentre ad ogn i reparto fu catego ri camente vietato di stabili re o mbrell i difensivi s ull e truppe, sa lvo quando queste erano sottoposte a persistenti attacchi. Ordini che trovarono attuazione non senza le fiere proteste dei comandanti le truppe. Il comanda nte del II Corps, generale Patton, fu il primo a lamentarsi perché i posti di comando avanzati delle sue divisioni erano sta ti bombardati a loro piacere dagli aerei tedeschi , così come le truppe delle prime linee. Conigham chiarì al focoso genera le americano che i suoi caccia erano impegnati a scortare i bombardieri che attaccavano i ca mpi della Luft waffe e della Reg ia Aeronautica, i c ui comanda nti no n doveva no ce rtam ent e essere molto sodd isfatti del trattamento loro ri servato. L ' Air Marshall aggiunse che egli avrebbe continuato a dare la precedenza alle missioni co ntro le basi dell'aviazione nemica , perché quello era l'unico rimedio efficace per ridurre i suoi attacch i146
142 La posizione de l Mareth era molto considerata da Kesselring, che in sistette affinch é Rommel rallentass e la sua ritirata in Tunisia per concedere più tempo al comp letamento delle sue difese. (vedi: Kesselring A. op. cit. p.156)
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143 Erw in RommeL op. ci r. p.359
144 NATAF Opsum/lnt 17, AI 56, 18/3, AF HRA A-6011.
145 NA TAF Opsum/lnt 17 , AI 56 , 18/3, AFHRA A-60 1 1.
146 Craven & Cate, op. cit. vol.2. p. 175 .
Il programma di Conigham iniz iò co n un paio di giorni di ritardo a causa di violente tempeste di sabb ia , ma a partire dal 20 marzo i bo mbardieri della T actical Bomber Force iniz iarono una se rie di raids contro i campi d'atterraggio nella zona di Tebaga e Gabes (sit uati nell e imme di ate retrovie della lin ea del Mareth ) e contro qu elli di Mezzouna ( 15 miglia ad est di Maknassy) dai quali gli aerei italo te deschi potevano cop rire l' intero settore sud della testa di ponte tunisi na.
Qu esti attacc hi arri varono a l mo mento g iu sto per i neozelande s i, c h e esattame nte il 20 marzo avevano completato la prima parte della manovra d 'agg iramento della lin ea del Mareth , incontrando solo sca rsa res is tenza. Superate le co llin e di Matmata, i neozelandes i si era no affacciati a ll a go la del passo di T ebaga, d a l quale do vev ano immediatame nt e scen d e re per puntare s u el- Hamm a indi an-i vare a lle spa ll e della 1• Arma ta e tagliarne la ritirata s ulle posizioni dello uadi Akarit. Ma l a manov ra era riuscita a metà , esse nd o s tat a d appri m a abilmente frenata dalle azioni di r et rog uardia dalle camionette de l Gruppo Sahariano (italiano) poi, il 22 marzo, definitivamente bloccata s ul pa sso dalla 2 1• P anze rdivi s ion ve lo ce me nte accorsa da Gabes , dove era tenuta in ri serva, e dalla 164" L e ichte Divisio n c he ve nn e immediatamente tolta dalla linea del Mareth. A nd a to a vuoto il s uo primo tentativo, Montgomery aveva in v ia to a Freyberg la 1• D ivisio ne Corazzata, e nello s tesso tempo aveva lanci ato la 4• Di visione Indi a na contro il fianco destro d e ll o sc hie rame nt o it a lo tedesco.
Questi movimenti offensivi e rano s tati ambedue prece duti da massicci attacchi dei bombardieri medi e pesanti della NAT AF , che rinforzati d a i nuo vi gro up s recente m ente an-i vat i in Nord Africa , erano a desso in numero s uffici ente sia pe r attaccare i po rti e g li aeroporti s ic ili ani da c ui pani - vano i rifornimenti per la Tunisia, sia per dare un consistente supporto tattico all'offensiva di Montgomery sul fronte del Mareth 147 li 21 marzo la IX
A.F. - i cui reparti caccia s i erano spostati nei più v icini campi tripolitanicominciò a forrtire poderose scorte ai B -25 che battevano gli obiettivi tattici nell 'area di Gabes. A quell'epoca la capacità reattiva dei caccia dell'Asse stava progressivamente indebolendosi per effetto dei pesanti attacchi contro le sue basi. Gli interventi delle forze aeree italo tedesche si facevano sem- pre più radi, mentre quelli del nemico Corro armato Lee en tro in Biserto (US Army) aumentavano. Le sort ite giornalie- re dei bombardieri tattici del NATAF avevano raggiunto la media di 350, senza contare quelle dei bombardieri della Western Desert Air Force, in massima parte impegnati negli attacchi notturni contro le linee di comunicazione nelle zone di Matmata, Gabes e della linea del Mareth 148
La pres s ion e dell'aviazione alleata, per quanto continua, non aveva ancora sca lfi to il morale dei veterani battaglioni italiani schierati ad el - H amma. "L'attività della RAF è molto aumentata." - osservava il 23 marzo la "camicia nera " Giuseppe Berto - "Spesso le squadriglie di caccia vengono anche sopra l'oasi e mitragliano a caso. Le due o tre mitragliere che si trovano intorno si guardano bene dall'aprire il fuoco, per non venire individuate e tempestate di colpi. Noi in vece[. } coi fucili spariamo contro gli apparecchi. Non serve a nulla lo sappiamo benissimo, ma spariamo per rabbia, per spavalderia e per beffarda obbedien za ad una circolare che il comando superiore tempo fa fece circolare per i reparti" 149 • Ma all'indomani lo scetticismo di Berto venne clamorosamente smentito dai militi del suo battaglione, che sparando dalle loro buche con fucili e mitragliatori erano riusciti ad abbattere due troppo audaci cacciabombardieri. Esattamente il metodo suggerilo dalla sbeffeggiata circolare del comando 150 •
Nei giorni 25 e 26 marzo , gli attacchi dei B- 25 della XII Air Force aumentarono di numero ed intensità, com unqu e la maggiore parte delle missioni di appoggio tattico fu effettuata dalla Western Desert Air Force, che in quei giorni schierava circa cinquecento aerei, fra caccia, ricognitori, bombardieri diurni e notturni. I s uoi caccia ora decollavano da campi di fortuna avanzati sit uati bell'aerea fra Ben Gardane e Zuara, mentre i bombardieri partivano dalle stor iche basi it alia ne di Castel Benito ed el-Assa ' 5 '.
147 "T hc Air Forccs in World Wru· ll- Combat Chrono logy 1941 - 1945", p. 103 e segg.
148 NATAF 1111/ 0psu m No 22, Al 90. period ending 1900 hours 22/3 AFHRA A-6011. La mass a dei bombardieri notturni era costituita da bimotori We ll ington e quadrimotori Hali fax della Western Desert Air Force assistiti da pathfinders Albacore.
149 Berto Giuseppe , "G uerra in camicia nera", Garzanti Editore, Milano 1969, p.125.
150 Berw Giuseppe. op cit. p.130.
151 Air Pian durin g preparat ion for Mareth Battle, Appendix A, 8 March 1943. AFHRA A-6005. I reparti della WDAF erano: No.244 Win g (4 Squadrons d i Sp it fìres). No.239 Wing (5 Squadrons di Kittyhawks), No.7 Wing (] l Squadrons d i Kittyhawks), 57 th Fighter Group (3 Squadrons di Kittyhawks) , 79 th Fi ghter Group (3 Squadrons di Kitty hawks), No.285 Wing (Recce , 3 Squadro ns). 12m Light Bombardment GP (2 Squadrons di Mitchells), No.3 SAAF Wing (3 Squadrons di Bos tons & Ba lt imores ), No.2 32 Wing (Baltimores), No.231 Wing (We llin gtons) . No .236 Win g (Wellington s), No.462 Squadron ( Halifaxes)
Il 20 marzo le camionette SPA del G ru ppo Sahariano frenarono l'avanzata dei neozelandesi, che stavano pe r p rendere alle spalle la l g Armata, tagl iandone la ritirata allo uadi Akar it, finché arrivò la 21 2 Panzerd ivision a b loccarne ogn i ulteriore progresso
Nonosta n te i pesantissimi attacchi aerei, le truppe del generale Mes se tennero saldamente la linea del Mareth , costringendo i britannici a seg nare ancora una volta il passo . Cedettero invece, il 26 marzo, le difese del pas so di Tebaga. Però le di vis ioni 21 a Panzer e 164a Leichte, che sino ad allora le avevano validamente difese , fecero una abile ritirata attestando si poi s u una linea improvvisata ad el - Hamma, dove frenarono bru scamente la manovra aggirante di Montgomery. Tuttav ia la s itua zio ne era insostenibile Me sse dovette ordinare alla sua armata di arretrare per una quarantina di chilometri e di attestars i sulla linea dello Uadi Akarit. Grazie alla tenuta della linea provvisoria di el - Hamma , il 27 marzo la 1• Armata italo tedesca uscì dalla tenaglia prima che questa s.i richiude sse, e ripiegò ordinatamente con perdite minime sullo Uadi Akarit. Pertanto ancora una volta Montgomery fu costretto ad una sosta per preparare le truppe ad un nuovo attacco. In quel frangente l'aviazione de ll 'Asse impiegò ogni caccia, ogni aereo d'assalto e da bombardamento in picc hiata ancora efficiente, s ia per ostacolare i preparativi di Montgomery che per aiutare il Gruppo d ' Armate di von Arnim minacciato dal concomitante attacco effettuato da l II Corps americano per appoggiare la manovra dell'8" Armata.
Gli attacchi sferrati il 31 marzo dagli americani lungo la strada Gafsa - Gabes furono bloccati dalla strenua resistenza delle divisioni corazzate tedesche I o• e 21 •. Ne l mede s imo giorno eb be inizio la spietata e sistematica campagna delle No r thwest African Tact i 11 Air Force per distruggere quanto 1imaneva s ui campi tunisini delle tartassate unità aeree italo german iche 152 • In que l periodo iniziò il sempre p iù rapido ed ÌlTÌmediabi le dec l ino del Fliegerkorps Tu n is. Il 3 aprile, pattug l ie Bf.109 ed MC.202 si levarono on vo lo più volte per intercettare i bombard ieri medi de l nemico, mentre piccole formazioni di cacciabo mbardieri Focke Wulf 190 scorta t i da Messerschmitt 109 si insinuarono raso te1Ta fra le coll ine per attaccare le trupp e del li Corps ne ll 'a rea di Sedjenane ed i campi d 'av iazione ne ll a zona d i So uk el -Khemis. In mattinata g li Sp itfires del 242 nd Grou p impegnarono d ur ame n te i caccia tedeschi , i quali , seco ndo i rapporti a ll eati , lasciarono sul campo tre Bf.109 e d ue Fw.190 contro un paio di Spitfires legge r me n te da nneggiati. Ma la giornata era ancora giovane. Una formazione d i venti Ju.87 lanciata a ll o s barag l io s enza scorta, venne prima rilevata da i radar nell ' area di Dj er ba , indi intercettata da dodici Spitfires del Xli ASC (Air Support Command). Diligentemente vettoriati dai centri radar, g li Spitfires piombarono sui lenti " Dora" del St.G.3 che, stretta la formazione , concentrarono il loro fuoco abbattendo uno degli attaccanti, non evitarono però quello che i piloti degli Spitfires definirono "un completo massacro". Le ri ve ndi caz ioni britanniche furono infatti alquanto elevate. Due piloti rivendicarono tre Ju.87 ciascuno, altri due loro camerat i rivendicarono due vittorie a testa, men tre altri quattro piloti si accontentarono di una vittoria pro capite 153 • Riv end icazioni alquanto dubbie, perché ne l mese di marzo lo St.G3 registrò la perdita per cause belliche di soli cinque Ju.87 D 154 esclusi naturalm ente gl i Stukas danneggiati in combattimento od a terra. Lo Sutkageschwader.3 continuò ad eseguire le sue mi ss ioni con i supera ti Ju .87D sino al 9 aprile, perdendo altri nove aerei per azione nemica e tre per incidenti 155 • Nei due giorni successivi gli ultimi Ju.87D dei du e Gruppen dello StG.3 rimasero a terra, accuratamente occultati da reti mimetiche. per sfuggire alle attenzioni d e lle pattuglie nemiche che circuitavano se nza tregua s ull'aerea di Oudna, dove lo StG.3 aveva stab ilito le s ue ultime precarie piste d'atterraggio 156 • Il 12 gli ultimi Dora sopravvissuti cominciarono ad abbandonare alla s picciolata l 'Africa, dato che le probabilità di sop ra vv iven za di questi lenti e s uperati bombardieri in picchiata erano state praticamente azzerate dalla sc hiacc iante s upremazia aerea dell'avversario.
La ritirata cli Messe era stata eseguita in perfetto ordine nono s tante il tentativo della l • Armata britannica di dare una mano all'8" di Montgomery , irrompendo nella pianura attrnverso il passo di Fondouk , per prendere alle spalle gli italo tedeschi durante la fase più critica del ripiegamento. All'attacco s u Fonclouk aveva partec ipato anche una divisione del II Corps americano, che con la sua maldestra condotta aveva fatto fallire la manovra aggirante della la Armata britannica, malgrado che i s uoi movimenti fossero stati coordinati da qu est'u ltim a li clamoroso fallimento sollevò forti pol e mi c he, anche perché il generale britannico Crocker s i era permesso di criticare la divisione americana, accusandola davanti a rappresentanti della sta mpa di essere stata la principale causa del fallimento de lI' operazione 157 •
Il 6 aprile Montgomery ripre se l'offensiva attaccando la linea del!' Akarit, se nza però riu scire a sfon darla , nonostante i poderosi attacchi delle s ue forze motocorazzate, come al solito preceduti dal massiccio e tambureggiante fuoco di tutta l' artig li eri a cieli' ga Armata e dagli incessanti attacc hi aerei della WDAF e del Xll ASC. Ancora una volta la linea era stata costretta a cedere quando le truppe del Commonwealth aveva no esegui to la consueta manovra aggirante s ul fianco destro della la Armata. Il nuovo sga nciamento era s ta to eseguito, come il so lito, in maniera ordinata dalle veterane truppe di Messe, che si attestarono s ulle nuov e po s izioni di Enfidaville. Persino Winston Churchill do vette ammettere che "il ripiegamento nemico di fronte al/'8° Armata era stato abilmente condoflo" 151J Appresa la notizia della nuo va ritirata mentre era degente in un sa natorio per curare la grave forma infettiva contratta in Africa, Rommel commentò amaramente che "qualunque caporale avrebbe potuto capire che si andava verso la fi.ne" 15 9 Con la s ua consueta irruen za il feldmaresc iaJlo inviò un messaggio all'O.K.W. s uggerendo "che si cominciasse a portare via subito le truppe" 160 • Forse anche Rommel era già convinto che fosse ormai troppo tardi per realizzare un sa lvataggio st ile Dunk e rke,
153 NATAF Int/Opsum Al 184 Period end in g 1900 hours, 3 I 4, AFHRA A-6011.
154 Fliegerkorps Tun is, Situaz ione forza, rimpi azz i e perdite marzo 1943. Vedere Allegati
155 Fliegerkorps Tunis, Situaz ione forza, rimp iazzi e perdite aprile 1943. Vedere Allegati
J 56 Weal John & Sc utt s .J e rry , ''Le sq uadriglie della Luftwaffe in Nordafrica··. Osprey Pubi. Ediz. Del Prado, 2000, 46.
I57 Eisenhower D. op. cit p. 198 ma quest' ultima disperata eventualità non ve nn e neppure esam inata dagli alti comandi italiano e tede sco, c he continuaro no ad inviare in Tuni s ia uomini e mezzi, che presto o tardi e ran o tutti destinati ad una inutile fine. Tra il 7 ed il 10 di aprile , mentre la disas trosa s ituazione dei tras porti aerei e na val i per Tuni sia non lasciava più alcuna s peranza di organizzar e un a riscossa in Africa , Hitler e Mu sso lini s i era no incontrati nel castello di Kl ess heim pres so Salis burgo. Con impressionante ma nca nza di se nso dell a realtà, i due dittatori aveva no ordinato a von Arnim di difendere ad oltranza la testa di ponte. Una fo llia perché accettava se nza alcuna contropa11ita strategica, i crescenti e se mpre più pesa nti oneri derivanti dalla nece ss ità di rifornire le due agonizzanti armate italo tedesc he. Chiaramente il ponte aereo non poteva dare un sos tanziale aiuto. Aveva cos ti e normi, e traspo11ava s olo trascurabili quantità di materiale. Ciechi di fro nte alla realtà. g li strateg hi dell ' OKW e del Comando Supremo continuarono ad usarlo per portare a ltri soldati in Tuni s ia , in vece di utili zzarne le limitate ma preziose potenzia li tà di trasporto per evacuare alc un e migliaia di specia li s ti, che in Tunisia se r v ivano solo per prolungare una r es is te nza antieconomica in ter mini e di uomini e materia li, mentre in Euro p a sareb be ro stati molto più utili per formare i quadri di nuove di v isi oni e c urarne l'addestramento. In vece questi espe rti veterani rimasero in Africa, destinati a marcire in polverosi campi di prigionia. Lo spaventoso e d inutil e sp reco di uo mini avvenuto tre m es i prima a Stalingrado, non aveva evidentem e nte insegnato nulla. Nessuno ebbe il coragg io di ri co rd arlo ai due dittatori.
158 Churchi ll Winston, "La seco nda guerra mond iale", A. Mondadori Ed it. Verona, ott obre MCMLXVI. Vol.4, p.907.
I59 Erwin Romm el, op. cit. p.398.
160 Erwin Rommel, op cii. p.398.
In tanto in Tunisia gli Alleati s i apprestava no a chiudere la partita. Accortos i che la linea di Enfidaville e ra troppo forte pe r essere sfondata dall' s• Armata, il ge neral e Alexander decise di sferrare l 'attacco principale co ntro Tunisi da occide nte 16 1 P er suo ord in e il II Corpo d'Armata US fu s po sta to dal fronte meridionale a quello se tt en tri o na le e la l a Di visio ne corazza t a dall"8a Armata fu tra sfe rita a ll a 1a Arma ta di Anderson. L '8' Armata ebbe il limitato comp it o di mantenere un atteggiamento aggressivo con tro l'arma ta it a lo tedesca di Messe, a ll o scopo di impedire lo spos ta me nto d i alcune s ue unit à dal fr onte cli Enfidaville a quello della 5a Pan zer Armee 162 • L'offensiva finale fu preceduta da una campagna aerea se nza precedenti co ntro g li ultimi ca mpi d ' aviazione dell ' Asse. Cominciaro no ne lla notte sul 19 a pril e gli Wellington ed i Bisley d e lla RAF , affiancat i da alc uni L E0- 45 francesi, a c ri vellare con bombe ad azio ne ri 1tardata i cam pi d'atterraggio attorno a Sebala a nord di Tuni s i. Il mattin o successivo i med esimi cam pi furono attacca ti da bimotori B -26 ed A-20. Nella notte seg ue nt e sedici campi ne!Ja stessa zona furono bombardati dai B-17 de ll a NASAF, m e ntre nella g io rnata successiva tutte le forze aeree tatti c h e e strateg iche di Tedder furono im pegnate in più di mille sortite cli co ntroaviazione. II 21, quattro formaz ion i di B-25 s i accanirono sui vari campi di fo rtun a rilevati dalla ri cognizione nell'area fra Tunisi e B iserta, do ve itali ani e tedeschi aveva no occu ltato i loro ultimi aerei Nonostante la form idabile preparazione dell'artiglieria e dell' av ia z ion e, gli angloamericani , dovettero ric o noscere che la prim a spa llata delI'8 a Armata " non riu scì a penetrare La Linea di Enfìdaville ed i suoi attacchi in alrri settori non ebbero molto successo lllfattifra il 20 ed il 2 1 aprile il nemico aveva lanciato un contro attacco contro la J st Army sulla lin ea Medjie z · Goubellat usando se i battaglioni e settanta ca rri armati, il quale ebbe un pa rziale successo" 163 • li 22 ap ril e, qu ando g li Alleati ini zi arono la fase finale dell'offensiva , l a loro aviazione dominava incontras tata i c ieli d e lla Tuni s ia. Come immediata co nseguenza di questa supremazia, i rico g nitori dell'A sse non furono più in grado di s pin ge re in profondità le loro osservazioni sulle re trovie nemiche. Graz ie a lla e rmeti ca chiusura d e ll o s pazio aereo s u tutta l 'area de l n Corps US, Patt o n riuscì a tra sfe rire i propri rep arti dal s ud al no rd de ll a Tuni s ia , se nza che i relativi movimenti fo sse ro osservati da lla Luftwaffe. Nei g iorni 22 e 23, la Tactical Air Fo rce eseguì c irc a 1.500 so rtite, ma dal 25 april e al 5 maggio fu costretta a tenere a terra la maggiore parte dei suoi aerei a causa delle cattive condizioni atrnosferiche 164 A partire dal 6 maggio la situazione meteorologica migliorò nettamente, permettendo aUe forze aeree alleate di intervenire in massa. La Tactical Air Force colpì duramente le truppe dell'Asse nella valle di Medjerda, contribuendo in modo decisivo al lo sfondamento delle loro linee da parte li 13 anche la l • Armata italiana capitolò. Per ammissione dello stesso Montgomery, le truppe sia italiane che tedesche si erano battute valorosamente, ciò nonostante il generale Eisenhower rifiutò nettamente la proposta di incontrare i comandanti delle armate sco nfitte. Per il futuro presidente degli Stati Uniti questo gesto di antica cortesia era del tutto inutile in una guerra che per lui era una "crociata contro una cospirazione totalmente malvagia con la quale non si poteva tollerare compromessi di sorta" 161 Nepp ure Montgomery dimostrò di possedere il senso della cavalleria, rifiutando di concedere l'onore delle armi aJle truppe del generale Messe. Forse perché ne avevano offeso l'orgoglio bloccando i suoi attacchi per tre volte in due mesi. O fo rse perché avevano dimostrato di avere la s tessa tempra dei veterani dell ' Armata Corazzata italo Tedesca, che nel deserto libico egiziano aveva più volte fatto mordere la polvere aJle divisioni dell'Impero britannico. I veterani di Ain el -Gazala, Knights Bridge, Tobruk, Bir e l-G obi, el - Alamein, avrebbero meritato una diversa considerazione ed un altro stile. Oppure Montgomery si era solo seccato perché la loro prolungata resistenza gli aveva tolto il piacere di essere il primo comandante alleato a ric evere la resa di una armata nemica. Onore che invece era andato al ge nerale Omar Bradley. Più cavalleresco. almeno nel proprio intimo. il maresciallo Alcxander, passando davanti alle colonne di soldati italiani e tedeschi che stavano marciando ordinatamente verso i campi cli concentramento, venne colto dal pensiero c he que g li "uomini
16 1 Churchi ll Winsto n, "La seconda guerra mondial e'" A. Mondadori &lit. Verona. ottobre MCMLXV!, vo l. 4, p.908.
162 Churchil l Winston, "La seco nda guerra mondial e" , A. Mondadori Edi t. Verona , ottobre MCMLXVI , vol.4, p.908.
163 RA F Narra t ive (Firs t draft) , "'The North African Campa ign Novembcr 1942 - May 1943'', p.187.
Army). della 1• Armata britannica. Esattamente il 6 maggio, l'aviazione alleata eseguì circa 2.500 missio1ù contro le appena 60 missioni effettuate dalle ormai esauste forze aeree dell'Asse 165 • Nello stesso giorno, gli americani sfe1i-arono un ultimo poderoso attacco presso Medjez el Bab, travolgendo le ultime linee difensive. Tre giorni dopo, alcuni ufficiali tedeschi arrivarono al quartiere generale del II Corp a sud di Fen-yville, offrendo la resa dei resti di vari reparti della s• Panzer Armee. Nella stessa mattina due ufficiali dello stato maggiore di von Arnim portarono una formale richiesta di armistizio al posto di comando della 1st Arrnored Division USA a sud est di Biserta. Il 12 maggio, i resti della 5" Panzer Armee , ormai ammassati entro una piccola sacca, accettarono la resa incondizionata. La notizia colse di sorpresa le truppe italiane. che ancora resistevano validamente agli attacchi dell '8" Armata. li capomanipolo Giuseppe Berto, schierato in prima linea col suo reparto , rimase un po ' incerto se dare credito alle voci: "C'è c hi dice che i tedeschi abbiano già smesso di combattere e che noi italiani continuiamo solo per ottenere la resa con l'onore delle armi. Certo, l'onore delle armi sarebbe una bella cosa, ma a me dispiacerebbe morire per farlo avere a chi resta " 166 • Prima di sera gli a11iglieri italiani spararono le loro ultime riserve di proiettili, poi fecero saltare i pezzi.
164 "To Bizerte with th e 11 Corps (23 apri i - 13 may 1943)", Center of Mil itary Hi s tory , United States Army , Washington, d.c., 1990, p.3.
165 Churc hill Wins ton. "La seconda guerra mo ndia le", A. Mondadori &lit. Verona, ottobre MCMLXVI, vol.4, p.9 l l.
166 Berto G. op. cit. p.211.
167 Eisenhower Dwi ght D, op cit. p. 204 Evidentemente Eisen hower dimen ticò che Ulysses Grant, aveva accettato di inconn·are Robert. Lee, suo avversario in una guerra c he ave va le ca11e in regola per essere considerata un conflitto fra diverse ideolo gie .
J,110 a poco 1e111po prima si erano ballati come 1igri" 168 • Con la capitolazio ne della I• Armata. l'Italia aveva perduto le sue migliori e più combattive Grandi Un it à. Se tempestivamente evacuati, quegli uomini avrebbero potuto contendere duramente l'invasione della Sicilia e del territorio nazionale, e forse influire s ugli eventi successivi.
Alla fine della campagna del Nord Africa, gli Alleati avevano otte nut o una vittoria imponente. persino supe ri ore a quella sovietica di Stalingrado.
Ai 200.000 uomini perduti dall'Asse fra el-Alamein e la Tunisia in poco men o di otto mes i, si era agg iunta la perdita di 270.000 uomini catt urati in s ieme alle migliaia di to n nellate di materiale bellico. il cui trasporto era costa to la perdita di ce ntinai a di navi e natanti di tulli i tipi. e di oltre un mezzo migliaio di aerei. La vittoria non era comunque stata conseguita a buon mercato neppure per gli Alleati, c he so lo in Tunisia avevano perduto c irca 70.000 uomini , dei quali 18.22 1 americani 169