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Operazione Flax,la strage dei convogli aere idell 'A ss e

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ALLEGATO 18

ALLEGATO 18

La lun gamente preparata "Opera zione Flax" iniziò alle ore 06,30 del 5 aprile, quando un a fo rmazione cli ventisei P-38 decollò per pattugliare le rotte so lit amen te seguite dagli aeroco nvog li provenienti dalla Sicilia. L'orari o e l'area da pattug l iare era no state accuratamente stat i sce lti s ull a base delle sistemat iche osservaz ioni delle rotte e de ll e abitudini degli aeroco nvogli dell'Asse, che raggiunge - va no gli aeroporti dell ' area Tunisi - Biserta. L ' attesa dei Lightning non era stata a lungo delusa. Intorno alle 08,00 si erano presentati all'orizzon te, poche miglia a NE di Capo Bon, una sessantina di Ju.52 seguiti a distanza da ve nti Messerschmitt 109 , quattro Ju.87, quattro Fw.190 ed un Fw.187, in patte occ up at i a scortare un convoglio composto eia una dozzina di motonavi66 • I piloti ame ri can i si erano subito avventati su ll a ghiotta preda st rappandole consistenti bra ndelli, ma un boccone cli ta li dimensioni era troppo grosso a nche per ventisei P-38. I piloti dei Lightning dic hi ararono c he undici Ju.52, più una mezza dozzina di aere i di scorta erano anelati a fa re compagnia ai pesci de l Meclitenaneo67 Quasi conte mp oraneamente, una formazione di B-25 aveva attaccato il convoglio navale colpe nd o un cacciatorpediniere mentre i caccia cli scorta ai bimoto ri si erano avventat i sug li aerei da trasporto aggi un gendo alle vittorie rivendicate dai P-38 altri quindici vel ivoli, fra cui sette Ju.52. Ma la giornata era appena iniziata. Diciotto B-17 avevano butterato con centinaia di bombe a frammentazione da 20 libbre l ' aeroporto di S idi Ahmed (B iserta), mentre altri ventitré B-17 aveva no ri serva to lo stesso trattamento a quello cli el-Aoui na (Tunisi), dove un aeroco nvog li o del SAS composto da c inqu e G. 12 ed undici S.82 era stato sorpreso in fase di attenaggio. La pioggia di bombe da 20 libbre aveva distrutto tre Fiat G.12 e due S.82 68 Contemporaneame nt e, onde c reare una diversione e fo rnire copertura ag li attacch i dei B- 17, più cli otta nt a Sp itfires del 242 Group aveva no spazzato in lungo ed in largo l'arca Tunisi - Bi se tta. li colpo più distruttivo era però stato sfe rrat o dalle fo rze del bombardamento strategico . Qu este aveva no att accato g li aeroporti de ll a Sicilia Occidentale onde d ist ru gge re a terra con un solo co lpo i superstiti del primo aeroconvoglio, che era no scampati invertendo l a ro tta, insieme agli aerei da trasporto appena arrivati dalle basi del Sud Italia pe r fo rm are un secondo convog lio ed a i cacc ia già pronti a s piccare il volo per fornire loro la scorta. L ' operaz io ne era sta ta ini z iata intorno al mezzogiorno eia una formazione cli B-25 scortati da P-38 che aveva bombardato Borizzo, me ntre un 'al tra formazio ne di B- 17 stava picc hiand o duro su Bocca cli Falco e Trapan i Milo. Gli

66 Craven & Catc, op ci t. vo LTL p. 189.

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67 Secondo ·• History of the Twelfth Air Force'', Chapt. X, p.4, i l g iorno 5 apri le 1943, gli aerei Alleati non rie ntrati dall ' Operazione Flax furo no tre, più alt ri sei dispers i. Dati che non combinano co n quelli del NATAF lint/Opsum No.35 del 6 /4/43 (perdite 5 Sp itfìres RAF, I Spitfire e I B-25 Xll ASC) .

68 Civo li 1\tl. op. cit. p. 96. Tre G . 12 ed un solo S.82 distrutti secondo Brotzu E. G. Coso lo "Gli aere i it alian i della 2• Guerra Mondiale" , Trasporto, Bizzarri, Roma. 1976. voi. 9. p 28.

Un Fw.200 "Con dor" di uno Tronsportstoffeln in transito su un aeroporto italiano (collezione Ferdinando Pedrioli). americani ammisero la perdita di due 8-25, abbattuti in mare dalla caccia nei pressi delle Egadi, rivendicando però la distru7.ione di sei Me. I 09, mentre in realtà la loro formazione era stata affrontata da FW.190 dello 4.JG/27. che alla rivendicazione di tre bombardieri. aggiunsero anche Ire Lightning di corta, tutti abbattuti fra le 12.45 3 le 12,50 in una zona di mare fra le isole di Levanzo e Mareninotw . Un altro paio di raids effelluato nel pomeriggio dai P-38 aveva trovato il Canale di Sicilia completamente sgombro di ae rei dell'Asse. Alla fine della giornata il quartiere generale della NASAF aveva trionfalmente annunciato che nel primo giorno dell'Opera7ione Aax, quaranta fra trasporti ed aerei di scorta era stati distrutti in aria e ccn todi ociotto a terra su vari aeroporti, ammettendo la perdita di so li nove velivoli americani, di cui sci dispersi7°. Una stima addirittura inferiore alla realtà, infatti. per ammissione dell'OKL a Trapani. due successivi a11acchi dei 8-17 distrussero quauordici aerei germanici. in maggioran7a Ju. 52, e ne danneggiarono altri sellanta, mentre gli attacchi sugli altri aeroporti siciliani distrussero dieci Ju.5 2 e ne danneggiarono cinquanta 7 1 • Il 5 aprile fu veramente una giornata catastrofica. da cui la flotta da aerotrasporto dell'Asse (circa 330 velivoli efficienti) uscì praticamente dimezzata. Fra aerei colpiti a t erra ed altri in volo, gli italo tedeschi aveva no avuto trenta plurimotori da trasporto distru11i, più una ottantina danneggiati7 ~ .

Ai grupp i da trasporto italiani e tedeschi occorsero un paio giorni prima di riordinarsi ed affrontare nuovamente - questa volta con una assai più robusta scorta caccia - le "forche caudine" del Canale di Sicilia. L'8 apri le c inquantadue Ju.5 2 riuscirono miracolosamente a passare indenni portando a destina7ione 65.300 litri di carburante. Ma fu l'ultima volta che i trasporti tedeschi ottennero un tale ~uccesso. La situazione infani peggiorò appena la WDAF ebbe completato lo ~postamento di gran parte dei propri squadrons di Spitfìrcs e Kittyhawks sui ca mpi della zona di Susa (Soussc) occupa ti dall'8a Armata subito dopo la ritirata degli italo tedeschj sulla linea di Enfìdaville. Grazie alla posi7ione avanlata dei loro campi ed ali' auiva assisten7.a delle staz ioni radar campali. gli aerei brjtannici cominciarono subito a rendere molto più ermetico il blocco del traffico marittimo ed aereo nella zona di mare attorno alla penisola di Capo Bon. TI IO aprile quattro squadrig lie di Kittyhawk s dello Wing No.7 (South African Force) intercettarono due aeroconvogli della forza complessi, a di settantotto Ju .52 e quarantuno velivoli di altri tipi. Sopravva-

69 O.K.L Fighter Claims BA-MA 35 mm microfilrm. 5 April 1943.

70 NATAF Int/O p~um AI 202, 6/4/43 (AFR HA A- 6011 ).

7 1 Prien Jochen, Jagdgeshcwadcr 53. cit. p.563.

72 Secondo Arena (op. cit. p 117 ) i gruppi da trasporto italiani ebbero 28 perdite. fra aerei distrulli I! danne gg iati lutando i loro successi, i pilori sudafricanj si attribuirono la distruzione di quaranta Ju.5 2, tre Ju.88 e dieci cacc ia , mentre i piloti dei P-38 - che avevano intercettato nella zona Biserta Tunisi un'altra formazione quasi prossima all 'atterraggio - con tennero le loro rivendicazioni ad "appena" venti trasporti e otto caccia, fra Me.109 e Macchi MC.200. A questo già ricco carniere il Quartiere Generale della XII Air Force aggiunse a ltri ve nti cinque aerei, di cui vent uno trasporti e quattro caccia, ri ve ndi cati da una formazione di B- 25 e dai relati vi caccia di scorta. che secondo gli ordini avrebbe dovuto attaccare natanti eventualmente intercettati nelle acq ue di Capo Bon. L ' intercettazione del primo aeroconvoglìo era avvenuta casualmente alle 08,45 in un punto al largo della costa tunisina. Vi era stati coinvolti venti aerei del SAS (otto SM.82 del 44 ° Stormo, dieci S.82 del 45 ° Stormo e due SM 75 dei Nuc lei Ala Littoria e LATI) sco rtati da cinque caccia MC.200. Purtroppo la scorta era troppo esigua, inoltre - come ricorda un pilota dei Macchi 200con questo tipo di caccia "c'era poco da.fare contro gli aerei alleati" 73 Relativamente poco infastiditi dagli antiquati MC.200, gli a mericani avevano abbattuto dieci trasporti. Sei S.82 si era no infilati in mare con la conseguente perdita totale di equipaggi e passeggeri, mentre ad altri due S.82 ed a i due S.75 era andata un po' meglio avendo essi potuto effettuare ammaraggi più o meno fo rtun ati, seppure accusando alcune perdite fra le persone trasportate74 Grazie alla vicinanza della costa, persona le e passeggeri sopravvissuti agli ammaragg i erano stati recuperati da MAS itali an i75 • 11 sottotenente pi lota Giovanni Ginevro, seco nd o pi lota su l! ' S.82 del tenente Fabbricini - uno dei dieci fo rtunati trasporti sopravv iss uti pressoché indenni al micidiale attacco - racconta: "la formazione procedeva verso la sua destinazione volando a pelo d'acqua, non più di l 00 metri sopra le onde, quando fummo attaccali da aerei, per la maggiore parie Lighming, che si presentarono di coda mettendosi a sparare già dalla distanza di 500 metri, ovvero assolu1amente fuori

73 Test im oni anza ali' A. del serg. pilota Pietro Cesti. settembre 200 I.

74 La scompars a in mare di tanti av ia tori e militari creò problemi all e loro famiglie, perché i loro nomi non potevano ess ere subito inseriti negl i elenchi di coloro la cui morte o pr igio ni a era accertata legalmente. La loro morte veni va rico nosc iuta solo tre mesi dalla data di segna lazione della scomparsa e quando altre indagini erano ris ultate infr uttuose . Fra il personale del 44 ° Stormo Traspporti scomparso in mare il 10 ap ri le, vi era pure il maresc ial lo pilota Attilio Gancuzza della 608" Squadriglia , 149° Gruppo, la c ui morte fu riconosci uta ufficialme nte il 7 ottobre 1943 (cfr. Verbale n.2868, 7 ottobre l 943 Ente Assiste nza ed Amministrazione Famiglie personale militare e civ ile de ll 'Ae ronautica, in copia all'Ufficio Leva C ittà di Vigeva no) Circa il numero dei velivo li pe rd uti il 10 ap rile cfr. : Civoli M. op. cit. p. 96 e Brotzu E, G. Cos olo , op. cit. vo i. 9, p. 28. Fra gli au to ri esistono alc une minime differenze circa le perdite. Civoli registra un S.82 ed un SM.75 in più di Brotzu e Cosolo.

75 Civoli M. op. cit. p. 96.

Il P-38 pur essendo più veloce dei Messerschmitt Bf 109 e dei MC.202, non potevo impegnarsi in combattimenti manovrati Tuttavia disponendo di forte accelerazione e potente armamento ero un temibilissimo avversario dal raggio d'cr:_ione delle nostre 12,7, la cui portata Liii/e non superava i 200 metri. Comunque - pro egue Ginevro - qua1111111que ci fossimo riuniti in formaz.ione serrata, la nostra rea:..io11e fu scarsa perché, dopo poche raffiche, parecchie nostre mitragliatrici si incepparono. Fortunatamente per noi i caccia nemici non fecero più di una passata 76 • Per inciso. l'aereo di Ginevro trasportava una trentina di bersaglieri con i loro fucili ·91 e mitragliatori Breda, mentre su altri velivoli erano stati sistemati fusti cli carburante. Appena scaricato il materiale ad el -A ouina (Tunisi) i dieci S.82 ~uperstiti erano rientrati a Castelvetrano. da cui era no ripartiti all'indomani per ripetere la traversata. infatti, nella mattina del 13. Ginevro decollò nuovamente clirelto a Tunisi , ma appena superata la costa siciliana uno dei motori del suo S.82 prese fuoco. costringendo l'equipaggio ad un bagno fuori programma. Però, grazie ad un perfetto ammaraggio l'apparecchio subì pochi danni rimanendo a galla abbastanza tempo da co nsen tire ad un mezzo de lla Marina di effe ttuarne il recupero 77 • li 13 fu un altro giorno nero per il SAS, che ebbe undici S.82 distrutti e quauro danneggiati durante un bombardamento de ll 'aeroporto di Castelvetrano. Il 16. altri quattro S.82 furono abbaltuti e quattro danneggiati tra capo Mustafà e Capo Bon mentre temerariamente procedevano ,erso Tunisi enza scorta, avendo fallito l'a ppuntamento co n i caccia di Pantelleria 78 L'incidente provocò una imm ed iata in c hiesta di Superaereo. TI comandante dell'Aeronautica Sicilia. genera le Monti. responsabile delle scorte aeree riferì telegraficamente che, secondo gli accordi co l comando del SAS di Sciacca, i velivoli da trasporto avrebbero dovuto pas sa re su Pantelleria per ri levare cinque MC.200 di sco rta. Invece sul!' iso la si era presentato un solo G.12 - poi ri ultato essere !"ultimo aereo della formazione - che !>ubito si era allontanato verso nord ovest. I Macc hi erano imm edia tamente decollati, eseguendo subito un ampio g iro, ma non avvistando nulla, si erano lanciati all'insegu iment o del convoglio lungo la rotta prevista. Giunti su l go lfo di Tuni si i piloti avevano avuto l'amara so rpresa di avvistare tre S.82 che galleggiavano sul mare con ge nte accovacciata so pra le ali. Monti pertanto avvisò Superaereo che "mancato appuntamento es t da ascriversi at inosserva,1:,a ad accordi presi da parte velil'oli trasporto et inoltre che unico G.12 ùn •iato Pantelleria per rilevare scorta chiudeva forma z ione an z iché aprirla" 79 Giu s te osservazioni, che però non spiegavano i motivi per cui erano falliti i collegamenti in radiotelefonia fra gli aerei da traspo110, la base di Pantelleria ed i caccia in volo. Fallimenti derivanti dal mediocre livello tecnico e qualitativo che affliggeva gli autarchici impianti radio installati sugli aerei italiani, ed in particolare i radiotelefoni Allocchio Bacchini modello B.30, montali sui caccia, che, oltre a funzionare male avevano scarsa portata 80

76 Tes iimonanza al l'A. del l'a ll ora so ttotenente pilota Giovanni Gincvro del 149° Gruppo. 608" Squadriglia Trasporti. Casale Monferrato. 24 marzo 2002.

77 Tes1imonian1.a all'A. e documenti di vo lo del sottotenen te pilota Giovanni Ginevro.

78 Bro11u E. G. Cosolo. op. cit. vo i. 9. p. 28. Civoli M., op. cii. p. 101. on è chi aro perch é agli aerei da traspo rto non fo,,e siato ordina to di rientrare quando falliva rappuntamcnt o con la caccia di ~corta ( .cl.A) .

Algeria inverno 1942 43. Un B- 25 del 310th B.G. protetto do reti mimetiche.

A partire dal I 6 aprile, la situazione degli aerotrasporti divenne ancora più seria per l'ulteriore spostamento dei caccia della WDAF sui campi a nord di Susa. La concentrazione in questa ristretta area dell'intera massa degli Spitfires e dei Kittyhawk permise a i britannici di costituire gruppi di intercettazione formati da non meno di tre squadrons di Kittyhawks ed uno di Spitfires8 1 • Con tali forze i gruppi d'intercettazione avevano la possibilità di soverchiare numericamente qualsiasi scorta organizzata dai reparti dell'Asse.

Secondo un rapporto all eato, all'inizio i risultati delle crociere della WDAF furono insoddisfacenti 82 Il 17 apr il e, la caccia it alia na riuscì a prendersi una picco la rivincita a spese di uno dei più micidiali reparti caccia impegnati nell'Operaz ione Flax. Tre MC.202 del 151 ° Gruppo non si lasciarono intimidire da una ventina di Kittyhawks del 57 th Fighter Group lanciat i all'attacco di una piccola formazione navale , di cui essi dovevano garantire la scorta. onostante la presenza di Spitfires in quota e l'enorme in feriorità nume1ica, i piloti it ali ani avevano spedito due Kittyhawks a fare conoscenza delle acque marine, inoltre avevano centrato con parecchi proietti li da 12.7 mm. al tri cinque caccia , senza riportare una sola perdita 83 Uno dei piloti dei Kittyhawks abbatt uti fu recuperato all 'indomani 84 Da parte loro gli americani rivendicarono la dis truzione di un MC.202 e il danneggiamento di altri d ue85

Però all ' indomani, 18 aprile, gli aeroconvogli tedesch i subirono un a delle più tremende disfatte della campagna di Tunisia, che gli Alleati battezzarono "Il massacro del Giorno delle Palme". Fort i fo rm azio ni di caccia della Western Desert Air Force avevano pattugliato per tutta la mattina il golfo di Tunisi e la pe-

79 Telegramma 0022164/S Aeronautica Sici lia a Supeaereo. in Ci voli M. op. cit. p. l 02.

80 Te stimonianza a ll ' A. del conte Pierpaolo Paravicini , già tenente pilota del 155 ° Gruppo C.T.

81 RAF Narrative (First draft). "The North African Campaign November 1942 - May I 943" p. I85.

82 RAF Narrative (First draft), '"fhe North African Campaign November 1942 - May 1943" , p. 185.

83 Tarantola , op cit. p.146

84 NATAF Int/Ops urn Al 299, 19/4/43 ( AFRHA A-60 11)

85 NATAFint/Op sumAI293.18/4/43 ( AFRHAA-60 11) fom1azioni molto sen-ate sia per facili tare il lavoro dei caccia di sco,ta che per rendere più diffici le quello degli attaccanti. Aveva in oltre ord in ato che per ev it are di essere individuati dai radiolocalizzatori avversari, sia gli apparecchi da trasporto che quelli della scorta dovevano tenersi sino dalla partenza ad una quota assai bassa e che durante il sorvolo del Cana le di Sicilia, mentre la caccia sa li va alla quota più opportuna, i ve livoli da trasporto dovevano abbassarsi a 80 - 100 metri su l livello de l mare, ed eventualmente ancora di più in caso di attacco . Fo ugier ordinò che i convogli segui ssero una nu ova rotta, prima dev iando verso occidente poi piegando verso Biserta, onde evitare la pericolosa zona di Capo Bon. Racco mandò inoltre di sfr uttare al massimo la rete di radiolocalizzatori italian i e tedesch i per individuare le formazioni di aerei nemici e le loro rotte onde modificare di conseguenza quelle degli aereoconvogli 96

Per fare fronte all a preoccupante penuria di carburanti che affliggeva le residue forze corazzate tedesc he , la Luftwaffe fece un estremo tentativo organizzan do per il 22 apri le due aeroconvog li , uno di Ju.52 ed un altro di ventuno grandi esamotor i Me.323 ogn un o co n un carico di 1O tonnellate di benzina in latte e di altri materiali urgenti. 11 gio rn o prima era fa llit o l 'ulti mo contrattacco tedesco nel settore di Mejez el -B ab ed i se rbatoi dei supe rst iti carri armati della Panzer Armee di von Arnim erano quasi vuoti 97 Come era prevedibile i traspo rti trovarono i caccia della Western Dese rl A ir Force che li attendevano nei pressi della costa. I due convogli furono attaccat i co mpl essivamente da quattro sq uadro ns di P- 40 della SAAF e due squadrons e mezzo di Spitfires. Il co nvoglio degli Ju.5 2 passò senza perdite essendo e ra scortato da quasi un cent in aio di caccia (MC.202 del 151 ° Gruppo Caccia del magg. Bernardino Serafini decollati da Pantelleria e Bf.J09G del I e IT/J G.53 levatisi da i loro campi della Tun isia) che svolsero un eccellente lavoro prima frustrando il te ntati vo degli Spitfire di impegnarli mentre i P-40 auaccavano gli Ju.52, poi atta cca nd o a loro volta i Kittybawks. Andò invece malissimo ai g iganteschi Me .323, che furono lutti abbattuti in vista della costa non essendo stati tempestivamente raggiunti dai e.accia tedeschi che av rebb ero dovuto scortarli 98 Il comba ttimento attorno al convoglio degli Ju. 52 era invece andato abbastanza male per i sudaf,ica ni. In fatti la WDAF ammise la perdita di quattro Kittyhawks, attribuendo tuttav i a ai suoi piloti la distruzione di nove Me.109, un MC.202 ed un assa i improbabile Re.2001 99 Lo .JG. 53 perse l 'ae reo del lt. Li ebig, che ferito in combattimento a s ud di Ferryville si salvò col paracadute 100 • on conosc iam o le perdite itali ane

In ogni caso le scor te degli aeroconvogli s i stavano rivelando troppo debol i ed aleatorie per impedire il

96 "Verbali delle riunioni tenute dal Capo di SM Generale'' , Vol.IV. SME Ufficio Storico, Roma, 1985, p.87. Le direttive Tecnico Operative di Superae reo. Yo l. 2° Il Tomo, p.708, SMA Ufficio Storico, Roma, 1992

97 Nella riunione ten utasi il 20 aprile presso il Co ma ndo Supremo, Kesselr in g fece presente che all'indo ma ni od al mass ino due g iorni dopo. le truppe tedesche in Tunisia non avrebbero pi ù avuro benzina. Cfr.: Verbale della riunione tenu ta dall'Eccellenza il Capo d i Stato Maggiore Genera le il 20 aprile 1943 - XXL in "Verba li delle ri unioni tenute da l Capo di SM Genera le'', Vol.lV, SME Ufficio Storico, Roma , 1985 .

98 Prien Jochen. ''Jagdgescwader 53 , May I942 - Janmu·y 1944" , p. 574.

99 NATAF lnt/Ops um Al 330. 23/4/43 (AFR HA A-601 I) ripetersi di di sas tri. La perdi ta d i tutti i ventuno Me.323 mise definitivamente fine all'esperimento di forzare i l blocco co n g randi convogli aerei alla luc e de l giorno, e convinse anc he il testardo Luftransportftihrer, maggiore ge nerale Ulr ich Bucholz che l' unica possibilità rimasta era quella d i inviare i riforniment i di notte , con piccole e spa rse formazioni avv iate lun go rotte, c he dovevano evitare co n la massima cu ra i funesti paraggi d i Capo Bon Naturalmente l'intera traversata doveva esse re effe ttu ata a bassa quota per non fare localizzare i trasporti dai rada r. Per ammissione dello stesso comando de ll a XII Air Force, la nuova tattica creò molte difficoltà ai caccia notturni Beaufig hters , che abitualmente pattugliavano il Cana le di Sic il ia lun go rotte accuratamente predeterminate. I loro equ ipaggi constatarono con disappunto che a bassa quota il rend imento dei radar Mark VI A.I. montati s ui Beaufighters era assai scarso, pertanto era molto diffi cile otte nere s ucc ess i. Qualche ri s ultato poteva essere ottenuto entrando in contatto vis ivo con gli aerei da trasporto. Contatto che si poteva 01tenere co n relati va facilità in pross imità delle zo ne d'attenaggio esistenti nelle vicinanze de ll a costa, ve rso le quali i traspo rti era no obbligati a convergere 101

I00 Prien Jochen, op. c it . p. 575.

Al pari del comando della Luftfl otte. 2, anche il ge nerale Fougier aveva ordinato al SAS d i sospende re i vo li diurni e di sfruttare al massimo le o re no tturne , tuttavia qu es te direttive ri s ultarono diffi c ilm ente applicab ili 102 La loro esecuz ion e richiedeva equipa ggi addestra li al volo notturno, ma sembra c he all 'epoca quest i fo sse ro abbastanza scarsi 1°3 In og ni caso la situazione in Tuni sia era rovi nosamente precipitata. li 30 apri le il Comando Aero nauti ca Tunisia aveva comunicato al SAS che in seg uito ai continui attacc h i s ug li aeroport i ancora agibili era co ns igliabile che i ve li voli da trasporto vi arri vasse ro sempre nelle ore notturn e e che le lo ro sos te non s uperassero i trenta minuti 104 • Nella ste ssa notte uno dei Beaufìghters del No .15 3 Squadron , c he partendo da Bona pattugliavano le meno usuali provenienze dalla Sardegna, s mentì tutte le preced enti critic he mosse ai rada r Mark VI A. I.. e contemporaneamente deluse le speranz e cir- ca la relativa sicurezza dei voli notturni a bassa quota. Favorito da una eccezionale visibilità, il micidiale caccia nortumo ebbe la fortuna di incrociare ed abbattere cinque Ju.52 appartenenti ad un aeroconvoglio c he stava volando una cinquantina di chilometri a sud della Sardegna io5 onostante le enormi perdite causate dal I' ormai completo controUo esercitato dall'aviazione aHeata su rutte le rotte aeree e mari1time. sia il Capo di Stato Maggiore Generale Ambrosio, che il comandante clc ll 'O BS feldma resciallo Kesselring avevano continuato ad impartire tassativi ordini affinché truppe di rincalzo fossero inviate in Tu nis ia per via aerea. Rinforzi ovv iamente di poco aiuto perché i soldati arrivavano con le sole arn,i individuali, mentre quelle pe anti inviate via ma re, il più deUc volte finivano in fondo al canale di Sicilia. Inoltre alcune centinafa di complementi non bastavano per rimpiazzare le pe rdite de ll e tredici stremate divisioni italo tedesche. che con 130 carri armati e 500 cannoni e l'appoggio di un centinaio di aerei, dovevano sostenere l'urto di venti divis ioni all eate a pieni organici con J.300 carri armati. l.500 cannoni e 3.500 aerei 106

10 1 Twelfth Air Fo rce, So uthern llalia n Ca mpaig n, Ann ex 12, Bullet in s Sep te mber 1943 Parl T. p. 12. AFHRA, A- 34245.

102 Civoli M. op. c it. p.1 11.

I03 Testimonianza ali' A. dell'allo ra st. pi i. Giovanni Ginevro , il qu ale fu in viato d 'urgenza a prendere serviz io co me 2° pi lota nel 149 ° Gru pp o Tra port i senza avere comp letato la Sc uola di Vo lo No tt urno.

104 Ci vo li, op. ci t. p 114.

All 'iniz io d i ap rile la Luftwaffe aveva iniziato a ritirare daJla Tunisia parte dei uoi velivoli onde evitare eccessive perdite a terra, cominciando dagli S tu kas e dagli aerei da ricogniLiOnc. Gli ultimi tentativi cli operare con gli Stukas erano falliti con perdite disastrose causate dal forte contrm,to della caccia alleata. pertanto la loro presenLa era divenuta praticamente inutile 107 •

A pa rtire dal 20 aprile alcune aliquote di caccia Me. I09 e di caccia bombaJd ier i Fw. 190 furono ritirate s ui relativamente più sicuri aeroporti della Sicilia. dai quali però continuarono ad intervenire nella battaglia in corso, utilizzando serbatoi au iliari 1<»..

Precedendo di alcu ni g iorni l'offe nsiva fina le, l'aviazione allea ta aveva attaccato tu tti i camp i ed anche le più piccole strisce d' atte1Taggio che si supponevano ancora utilizzate dal le forze de l l'Asse. Dopo qualche giorno tedeschi ed italiani cominciarono a concentrare parte dei loro caccia nelle Lone di Protville e Soli man. rafforzando la d ifesa aerea deg li approd i mari tt im i e dei campi d'aviazione di Tun isi e Bisertal(l9 _ Ma la magg ior pa r te de i reparti aerei italo tede chi cominciò la ritirata sulle basi della Sicilia. Alla fine di aprile le forze aeree del!' A e in Tunisia avevano ce sato di avere una certa importan?a nella battaglia in corso. TI 23 dello s te so me~e la ATAF

I 05 RAF I arrative (Fir~ t draft), "'The North African Campaign ;,,/ovember 1942

• May 1943", p.182.

106 Seco ndo una stima Alleata. al 7 maggio le forze aeree dell'Asse in T unis ia dispo nevano ancora di circa 200 aerei, ma cono~cendo i problemi di manule11Lione è difficile che la loro efficien,a s upera s~c il 50% (vedi Craven & Care, op. cit. \'ol.11. p. 201).

107 Cfr.: RAF Narrative (First draft), "The Nort h African Campaign Novcmber 1942 - May I943", p. 186.

I 08 Craven & Cate. op. cii. voi. 1l. p. 20 I

109 RAF I arrati\'e (Fir\t draft), "Thc, orth African Campaign o,·ember 1942

• May 1943", p.186.

I bombardamen ti con bombe a frammentazione da 20 libbre dei B- 17 dello Xli A.F. sugli aeroporti di Sidi Ahmed {Biserta) ed EI-Aouina (Tunisi) d i strussero a terra numerosi aerei da trasporto italian i e tedesch i poteva g ià effettuare continui attacchi su truppe, depositi ed in sta lla zioni quasi senza essere disturbata da aerei nemici 110• Il 1° maggio, in Tunisia erano rimast i all ' incirca duecento aerei tedeschi, tutti caccia ed in gran parte inefficienti. Però nel g iro di qualch e giorno tutti quelli capaci di volare furono trasferiti in Sicilia 11 1 • l 16 Commiss io ne Itali a na di Storia Militare "L' Ita lia in guerra - il quarto an no l 943". a cura di Romain H. Ra inero. Roma 1994 p. 60 (con tri buto di Alegi G.).

Le già esigue forze del Comando Aeronautica Tunisia si erano nel frattempo ulteriormente ridotte. Il sergente Dom enico Laiolo - un pilota da caccia la cui guerra contro gli Alleati finì solo nell'aprile 1945 - era ancora in Tuni sia quando il continge nte aereo it ali ano era ormai allo stre mo: "Alla fine d'aprile - ricorda Laiolo - tulle le squadriglie del mio Gruppo (il 7 ° ) avevano (complessivamente) appena una ventina di MC.202 in grado di volare" 112 • Una memoria assai precisa, infatti al 30 aprile l'Aeronautica Tunisia disponeva effettivamente di appena diciotto MC.202 ed otto MC.200 efficient i 113 • Anche se in pochi, i caccia italiani continuarono a fare la loro parte. Lo stesso nemico definì "fortiss ima" e soste nuta da "un supporto aereo di aumentata intensità" la resistenza che il 24 april e, le truppe della 1• Armata italo tedesca stava no ancora opponendo all ' 8" Arm ata b1itannica 114 • Tra il 23 ed il 26 aprile gli Ju.88 della Luftwaffe furono impegnati in centosessantotto sortite in ca mp o tattico per sos tenere l'es trema res istenza in Tunisia. Di conseguenze negli stessi giorn i fu rid otta l'attività dei bombardieri tedeschi dei contro gli obietti vi marittimi. Però qu es to estremo tentativo non ottenne risultati decisivi 115 • La Regia Aero nauti ca fece il massimo co nse ntito dalle sue scarse forze, mandand o sulla Tunisia co n tutti i Cant.Z.1007 e g li S.84 disponibili 11 6 • Qu a ntunqu e generoso il suo co nu·ibuto fu praticamente simbo li co, poiché gli ae re i in azione non s up eraro no la dozzina. In vece l 'aviazio ne all eata appoggiò le proprie truppe con un a massa di azioni giorn aliere , che s uperava ogni ragionevole termine di confronto con quelle avve rsa ri e. ell a sola giornata del 25 aprile , i so ui cacc ia e i caccia bomba rdieri eseguirono 771 sortite, mentre bo mb ardi eri medi ne effett uaron o 174.

110 RAF Narra ti ve (First draft ). "The No rth Afri ca n Campaign Nove mbe r 1942 - May 1943". p.1 86 .

111 RAF Narra ti ve (First draft), "T he North A fr ica n Campaig n Nove mber 1942 - May 1943" . p l 99.

112 "Me mori e di Guerra" memoriale dattiloscr itt o inedito de l sergen te ma gg iore pilota Dome nico Laio lo, copia nell ' archivio de ll ' A , p 102.

113 Co mmi ss ione lt aliana di Sto1ia Mi l itare " L' Italia in guerra - il guano a nno I943" , a c ura di Romain H . Rain ero , Roma 1994, p. 60 (co ntr ibu to di Aleg i G) .

114 NA TAF lnt/Op s um No5 4 AJ354 26/4 AFHRA A-60 11.

115 Circa il numero de ll e s oni te cfr Santon i e Mattesin i, op. c it. p 341.

Le loro perdite furono però abbastanLa e levat e. Undici Spitfìres, due Hurribomb e rs. due P-39 e due A.20 non rientrarono alla base. li numero degli Spitfires - solitamente impiegati nei combartimenti aerei - perduti nel corso della giornata dimostra quanto pugnaci fossero i loro avversari. Ques ti ultimi - seco ndo la ATAF - avrebbero perso ne lla g iornata del 25, tre Me.109, due MC. 202 cd un Fw. I90 117

TI 29 aprile i piloti di quattro MC.202 del 151 ° Gruppo cli mo trarono l'intatta aggressività della caccia italiana. Decolla ti da Pantelleria per sco rtare un piccolo convoglio. i pil oti impegnarono combattimento con 36 bombardieri medi sco rtati da P-38 Secondo le riv en dicazioni del 151 ° un fulminea picchiata de i qua ttro MC. 202 attraverso la formazione nem ica con le armi in fun Lio rne causò la di s tru zio ne dì tre prestigiosi Lokheed 11 8 che rivendicarono l'abbattimento cli altri tre P-38 11 9 • All' ind omani sera. sette MC.202 ci el 151 ° Gruppo e cinq ue MC.205 ciel l O Stormo affrontarono sopra il Golfo di Tunisi una grossa formazione di Kittyhawks e Spitfires della WDAF che stava attaccando un convog lio cli motozattere Siebel e piccole motonavi. Gli agili Macchi assolsero in modo ecce ll ente il loro compito abbattendo uno Spitfìre e danneggiando un Kittyhawk. I piloti britannici riferirono invece di essere stat i attaccati da una quindicina di aerei fra Me.109 e MC.202, che però loro avevano contrattaccato abbattendo un Me.109 ed un MC.202 120 •

• Alle 06.05 circa, lo stesso convoglio ru raggiunto anche dai Bf.109 del lll/JG.5 3.

Non bastavano certo pochi marginali successi a capovolgere una situazione ogni giorno sempre più vicina al disastro. L' idea di una imminente sconfi tt a si era fatta luce anche nella mente di Mussolini, che il 30 ap rile rivolse al suo amico Hitler un ennesimo appello di inusitata franchezza: "Se non si risolve come più volte rappresentato, il problema aereo nel Medilerraneo inviando immediatamente forze aeree tali da controbilanciare la schiacciante superiori1à aerea nemica, non è più possibile fare arrivare in Tunisi né una nave, sia da guerra sia da trasporto, né un aereo. Il che significa perdere subito la Tunisia senza polere nulla salvare. An che i tentativi di trasporto con cacciatorpediniere so no destinari a fallire. Oggi sono s1a1i perduti tre cacciarorpediniere, dei quali due carichi di !ruppe germaniche e uno carico di munizioni. in seguito a continui attacchi di grosse formazioni aeree nemiche. scortate da 70- 120 aerei da caccia. FUhre,; la questione è di una urgenza assoluta. Le rruppe in Tunisia si battono splendidamente. come lo sresso nemico è cosrretto ad ammettere, ma se non ci sarà possibile rifornirle, il loro des1ino è segnato" m

La drammat ica mattanza cui si riferiva Mussolini era stata provocata dagli attacchi in massa sferra ti il 30 aprile dalla Western Dese rt Ai r Force co ntro i cacciatorpediniere italiani LAM PO e PANCALDO ed il tedesco HERMES. TI LAMPO portava munizioni mentre gli altri due trasporta vano truppe. I caccia bombardieri britannici avevano affondato nel Golfo di Tunisi le unità it alia ne e danneggiato gravemente quella tedesca. Quest'ultima, con un in cendio a bordo, era stata costretta ad incagliarsi davanti a Kelibia per evitare l'affondamento. Ma era stato nuovamente ed implacabilmente bombardato anche il giorno successivo 122 • Del tutto inutile era stata l 'accanita difesa dei tre C.T. fatta dai Bf.109 dei gruppi II/JG.27 e llI/JG.5 3, che nono stante l'abbattimento dj tre P-40 non avevano potuto impedirne la distruzione 123 • Neppure l'estremo inter vento di Mussolini per conv in cere l'alleato tedesco a trovare una adeguata soluzione all 'angosc iante problema aereo aveva 01mai la possibilità di modificare il destino delle truppe d'Africa. La loro so rte era stata praticamente suggellata alla fine di febbraio, quando - d'accordo con il H ihrer - il Duce aveva rifiutato persino dì prendere in esame la loro ritirata dalla Tunisia. L'odissea dei Tran sportgeschwader e dei reparti del SAS era co ntinuata senza soste si no al gio rno della resa, sebbene ogn i carico di uomini e materiali servisse solo a prolungare l'agonia ed ad aumentare le perdite. La sera del 4 maggio gli aerei da trasporto italiani ancora in efficienza erano appena venticinque , e potevano contare su so li dodici caccia per la sco rta diretta e quindici per quella indiretta. 12 L' ultimo aeroconvoglio italiano regolarmente organizzato partì alle 06,50 del 5 maggio da Gerbini co n sei S.82 della 609" Squadriglia Trasporti al comando del tenente pilota Fulvio Setti. Il carico era costituito da un reparto di bersaglieri e da materiali vari. el cielo di Sciacca alla formazione di Setti si erano uniti sedici MC.202 del 1° Stormo. ma appena s uperata la costa sic iliana due S.82 erano sta ti costretti da avarie meccaniche ad atterra re a Sciacca. Alle 08,45 , mentre la costa tunisina era già vis ibile, era stato avvistato un nugolo di caccia nemi ci in rapido avvicinamento. Setti aveva lanciato un razzo ro sso per richiamare l'attenzione dei Macchi, indi aveva stretto la fo1mazione per resistere all ' imminente attacco col fuoco concentrato delle quattro Scotti 12,7 mm dorsali e delle otto SAFAT 7 ,7 mm laterali , che costituivano tutto l'armamento dei quattro trimotori. Il combattimento era cominc iato male. Alla prima passata uno squaclron

119 Prien Jochen Jagdgeschwader 53 , May J 942 - January l 994. p. 577. Secondo altra fo nte i P- 38 abbatt uti da ll o JG.53 sa rebbero s ta t i due (C fr.: O.K.L. F ighter Claims, Chef fiir Ausz. und Dizs iplin , Luftwaffen -Pcrsonalamt L.P. (A). Cfr. Anche: Fi lm s & Supplementary Claims from L is ts Mediterranean & Southern Front J943 cxtracted from BA - MA 35mm micro-film s.

120 Tarantola op. cit. p.146. NATAF Int/Op su m Al 381, 30/4/43 ( AFRHA A-601 1).

121 Musso lini, Opera Omnia vol.X XXT , riportato da Deakin F. W. Op. cit. p.281.

122 NATAF Jnt/Ops um Al 391. 2/5/43. AFRHA A-6011 l 23 Prien Jochen . op. cit. p. 578 .. O. K.L. Fighter Claims, Chef fiir Ausz . und Dizs iplin, Luftwaffen -Pcrsonalam1 L.P. (A). Cfr Anche: Films & Supplementary Claim s from Lists Mediterranean & Southern Fro nt 1943 extracted from BA - MA 35 -mm micro - films.30 aprii 1943. di P-38 aveva danneggiato due trimotori (s .ten. Camerini e ten. Ro se i) costringendoli ad ammarare, contemporaneamente gli altri squadrons impegnavano i Macchi abbattendone due. T due S.82 supers titi avevano continuato a volare ala contro ala difendendos i s trenuamente. La 12,7 dorsale di Setti si era momentaneam ente inceppata, pertanto per lunghi inte1minabili second i la sua difesa era rimasta affidata alle 7.7 latera l i manovrale da du e bersaglieri, impro vv isati si mitraglieri d'aviazione. Un'altra passata dei P-38 aveva dato il colpo di grazia al compagno di Setti (marescia llo Masce tti ), costringendolo a cercare la sa lvezza nell'ammaraggio. L'S.82 di Setti aveva invec e continuato a tenersi in volo, però con poch e speranze di rimanervi a lungo dopo la perdita di un motore e numerosi squarci di pallottola che stava no rapidamente svuotando i serbatoi. Per fortuna

124 Tarant ola. op. c it. p.142.

Il 21 apri le 1943 quattro squodrons di P-40 abbatterono ventuno giganteschi Me 323, men tre due squod rons e mezzo d i Spitfir es impegnavano i MC.202 ed Bf .109 di scor to. Nell ' im magine un Kittyhowk lii - P-40 dell o Squodron 260 (IWM}.

Esomotore do traspo rto Messerschmitt 323 Gigant, una dell e prede più ambite e nell o stesso tempo più fac ili per i coccio Alleati (collezione Ferdinando Ped r iali} erano arrivati in soccorso i Macchi s uperst iti. finalmente liberatisi dei P-38 che l i avevano agganciati ali' inizio del combattimento 125 • Nonostante le precarie condizioni del s uo S.82 , Setti aveva ugua lme nte raggiunto la costa, atterrando alle 09,30 su una piccola s piaggia a SW di Capo Bon. L'anim oso tenente era poi riuscito, attraverso varie perip ez ie, a raggiungere Tunisi, a trovare i mezzi per rimettere in efficienza il suo tartas sato S.82 ed infine a riportar lo in Sicilia all'alba dell'8. dopo un avventuroso volo notturno , salvando da certa prigionia il suo equipaggio più alcuni alti ufficiali dell'Ese rcito e dell'Aeronautica 126 e ll e s tesse o re l' ultimo ve livolo da trasporto italiano era decollato con un sovraccarico eccezionale di passeggeri da ll 'aeroporto di el -Aouina, già circondato da truppe britanniche . Aiutato da alcun i s pecia l isti i l tenente pilota Crucioli , aveva rim ess o fortunosamente in efficienza il suo SM.75 leggermente da nneggiato da un bombardamento appena poche ore prima 127 el fratte mpo anche la possibi li tà di formare scorte si era ridotta drammaticame nte, sopra tt utto per la "l'esiguità numerica" dei caccia dispo nibili. TI 5 maggio, il comandan te del!' Aeronautica Sic iIia, generale Adriano Monti, avvertì Superaereo che, s tante il grande numero di aerei nemici normalmente in attività s ul Canale di Sicilia, trovava enormi difficoltà a formare adeguate scorte per i convog li navali ed aere i Come

125 Secondo Ta ran tola. op. cit. p. 143 il 5 maggio. durante una sco rta a velivol i trasporto i MC .202 del 153° Gr. piombati su una formazione di P-38 ne di s tru sse ro se tt e. più due probabi li

126 Lioy Vincenzo. "G loria senza allori " , Assoc iazione Cu lturale Aeronaut ica, Rom a, seconda edizione, s .d. , pp. 385 e segg. Per il coragg io e l' irriducibilc iniziativa dimostrat i nelle c ircosta nze al tenente Fulvio Setti veni va concessa la Medaglia d'Oro al valo re Militare

127 Civo li M. op. cit. p. 118.

1943, Tunisia, P-38G Lightning del 95th Squodron, 82nd F.G., Xli Air Force (USAF) rimedio Monti s uggerì di rinunciare a fronteggiare il nemico con "sparute aliquote di apparecchi/ } per co11cemrare im·ece ogni disponibilità in saltuarie a:ioni di maggiore importan-:.a (e) così dare (a queste) qualche possibilità di reale successo" '~~

Tre giorni dopo, il Mecl it erra nea n Air Co mma ncl ordin ò di me tt ere fuo ri UISO l'aeroporto di Pante lleria. L·operazione non presentava problemi perché a partire dal 6 maggio. gli aereì alleati di s ponibili per il supporto tattico delle truppe anglo americane erano ormai in soprannumero 1.:<1 Pertanto r8 maggio. centoventicinque B-25 della Xli A.F., centoventisei bombardieri leggeri della Western Desert Air Force e tredici P-38 arm ati d i bombe, attaccaro no in due onda te l'aeroporto d i Panteller ia 1 10 • I danni inflitti furono mi nimi, mentre uno dei P-40 di scorta fu abbattuto da una pattuglia di se i MC.202 decollata da Pantell eria. poco prima che la seco nda ondata di bombardieri rende se inagibile la pista. L' i ola fu nuovamente bombardata nei g iorni success ivi, perché il comando a ll eato aveva deciso che l 'ae ropo rto doveva esse re mess o fuori uso sino alla fine delle operazioni in Tu nisia, onde impedire che fosse usato come base di reparti caccia eventualmente colà spostati per fornire copertura aerea ad un tentativo di evas ione in massa delle truppe che ancora combattevano in Tunisia 13 1 • L'ipote!.i non era ciel tutto infondata. Infatti 1'8 maggio, quando dive nn e ormai pa lese c he la d isfatta in T uni s ia era so lo qu estione cli g iorn i se no n d i o re, l' Al to Coman do della Wehrmacht ordinò di ritirare via mare trcntunomila so ldati tede chi e trentami la italiani" 112 • Per togliere un buon punto d. appoggio a questa ipotetica ritirata. nei quattro g iorni seguenti la orth African Tactical Air Force lanciò i s uoi bombardieri pesanti e mcdi, seguiti da var ie ondate di cacciabombardieri

P-40 a rmati d i bo mbe da 500 li bbre. contro il campo d ' aviazione ed il porto di Pante lleria. G li attacchi . ripetuti anche due o tre volte al giorno. non scalfirono gli impianti in caverna. però di trus sero cinque aerei e re sero praticamente inagibile la pista costellandola con centinaia di grossi crateri' " .

Se mpre per no n lasciare alcu na via cl i scampo ve rso la S ic ili a, ne l po meri gg io de ll' 8 magg io, i Baltimo res ed i cacc ia bombard ier i della WDAF mantennero uno stretto controllo sul Golfo di Tunisi e s ulle acque circostanti Capo Bon. do ve covarono e centrarono un piro sca fo. quattro motozattere Siebel ed alcuni picco l i natanti, che stavano ostinatamente cerca ndo di forzare il blocco. c l frattempo altri cacc iabo mb ardi e ri e rano anda t i all a rice rca d i bersag li s ui pi cco li ca mpi , dove ne ll a notte si co ncentravano gli ultimi at1e1nggi e partenze degli aerei da trasporto alla luce di improvvisati sentieri luminosi.

I 28 Co ma ndo tli Ae ronau tica de lla S ici lia, a S tato Magg iore de ll a RA - S uperaereo, Rep. SM - 1 Uff. Opera7 Prot. N.022457/S del 5 magg io I943. AUSSMA SLJ-9 .

I 29 RAF 'arrati,c ( First draft). ·'The 1onh African Campaign o,cmber 1942 - May 19-H'. p.188.

130 lnt/Opsum o.67 Al 428.) 7 May. AFHRA A-6011.

13 I Crave n & Ca te. op. cit. vo i. TI , p. I99.

132 RAF arrative (First drnft). ''The onh African Campaign o,embcr 1942 - May 1943". p.189.

133 Alioni su Pantelleria (quadro sino tti co giorna liero) AUSSMA Can. Fl/2.

Negli stessi giorni era iniziato l'assalto finale contro Tunisi e Biserta, sostenuto da bombardamenti aerei di violenza inusitata. TI 6 maggio, i bombardieri medi e leggeri della NATAF avevano eseguito più di 1.400 sortite colpendo i campi di Protv ille e La Sebala, e tutte le strade nei dintorni di Tunisi e Djedeida, mentre l'intera forza da bombardamento strategico della NASAF era stata mobilitata insieme ai B-24 della IX AF per battere senza lisparmio i porti di Marsala, Trapani, Favignana e Reggio Calabria onde stroncare sul nascere qualsiasi operazione per salvare in extremis le truppe italo tedesche intrappolate in T unis ia 134 • Il 7 era toccato al porto di Trapani, da cui era appena part ito l'ul timo convoglio per la Tunisia. li 9 era stat o il turno degli aeroporti sardi di Villacidro, Elmas e Decimomannu, sui quali aveva fatto scalo una pa1te dei trasporti aerei , cui era stato tardivamente impartito l 'ordine di evacuare specialisti ed ufficiali. Nel lo stesso giorno ven ivano colpiti i porti di Palermo e Messina. TI 1Otoccava ai campi di Trapani Milo e Borizzo. L' 11 a Marsa la, San Miche le e Catania. Quest ' ultima città era stata co lpita a buon mercato dai B-24 della IX AF , tutti rientra t i alla base con solo lievi danni da schegge, mentre due giorni prima uno dei suoi quadrimotori era stato abbattuto ed altri erano rientrati con parecc hi danni a seguito di uno scontro con diciotto caccia italiani (MC.202 de l 153 ° Gruppo e

Mercato di So li mon (Tunisia), apri le 1943. Sergente maggiore pilota Domenico La iolo. Poco pr im a della r esa, Laiolo r ientrò dall o Tun i si a portando un passeggero sul suo MC.202. Notare l'abbigl ia mento fuor i ordinanza con il g iubbotto da p ilota in pell e, foderato di pellicc ia (pgc. Domen ico Loiolo).

MC.205 del 1°Stormo) 135 Mentre gl i ae rei da trasporto riuscivano a passare vo lando di notte - seppure a prezzo di qualche perdita causata dai caccia notturni Beaufìghter - i convogli nava li quasi più non riuscivano a forzare il blocco, sebbene fossero formati solo da mezzi veloci, motosiluranti e torpediniere. È ind ubbio che l'Operazione Retribution (Giudizio Finale) accuratamente preparata dai comand i alleati per interdire ogni scampo alle veterane truppe cieli' Asse, stava per raggiungere il suo obiett ivo.

Anche l'attività dei poc hi caccia ita lo tedeschi rimasti in Tunisia era all e battute fina li . Quelli italiani entrarono in co mbatt imento per l'ultima volta il 6 maggio, co ntro ae rei del 242 Group britannico , che rivendicarono la distruzione di un MC.202 136 • L'odissea deg li ultimi MC.202 ancora in linea viene così ricordata dal sergente pilota Domen ico La iolo: "Ai primi di maggio, avevamo piantato le nosrre tende al riparo di un fron::,uto oliveto, moira lontano dal campo volo. Ormai il nemico non ci concede va più un ' ora di tregua, giorno e notte ci tormentava e qualche misero tenta1i vo per contrastarlo si risolveva a nostro sfavore. Qualche MC.202 dello Stormo , per ragioni diverse, aveva già avuto /'ordine di las ciare la Tunisia. l due comandanti di Gruppo - maggiori Sfor za e Molinari - perora vano presso il te nen1e colonnello Zappetta l 'eventualità di salvare il salvabile anche se da Roma non giung e vano ordini al riguardo. Il giorno 8 maggio subivamo l'ultima dura incursione. Fu allora che il comando del 7 ° Gruppo, a notte inoltrata riunì tutti i piloti rimasti, per comunicare che gli aerei in grado di volare, anche se un po' bucherellati, erano solo quattro. Per cui, esclusi il comandanre di Stormo ed i comandanti di Gruppo. aveva deciso di effettuare il sorteggio onde assegnare i MC.202 per il rientro in Patria. La no 1izia ci ammutolì: sul volto dei presenti si scorgeva l'angoscia, nonché una velata rassegna zione, ma nessuna manifestazione isterica. La ma1urità e la consapevole zw del personale, in quella dannata ed inconsueta situazione rendevano meno gravoso il compito di chi doveva decidere". Laiolo fu il primo dei quattro piloti sorteggiati. Gli altri furono i capitani Visconti e Politi ed il tenente Lombardo. Poco p1ima dell'alba i quattro Macchi decollarono isolatamente, ognuno con il pilota sed uto sulle ginocchia di un pas seggero inserito neJlo stretto abitacolo eliminando il paracadute ed il battellino di salvataggio. "Volando sul pelo dell'acqua · rammenta Laiolo · puntai su Pantelleria. Percorsi pochi chilomelri, ombre scure si profilarono sul mare, erano motosiluranti od altro naviglio. Appena avvistarono la scia luminosa del mio scarico aprirono un nutrito fuoco di sbarramento. Ormai gli ero addosso, per cui puntai su uno scafo e lasciai partire una lunga raffica. Sfiorai la motosilurante, e sempre a pieno motore mi allontanai 117 • Laiolo raggiunse Pantelleria , ma essendo questo campo inagibile a causa dei crateri provocati dai recenti bombardamenti, proseguì andando a posare le ruote del suo MC.202 su quello di Catania. All'indomani un quinto MC.202, sommariamente rimesso in efficienza dagli spec ialisti del 7 ° Gruppo, riuscì a decollare ed a raggiungere Catania · Fontanarossa pilotato dal sergente Marconcini seduto s ull e ginocc hia di uno spec iali sta imbarcato come passeggero 138 •

134 "The Air Forces in Wor ld War Il - Combat Chronology 1941 - 1945".

135 Taranto la, op. cit. p.143 , Wa lker Jamcs W, op. cil. All'abbattimento del quad rimotore , il giorno 9. as s istette il se rgente magg iore Do me nico Laiolo appena rien trato dalla Tuni sia a bordo d i un Macchi MC.202 del 7° Gruppo. (memor iale La iolo pag. I08).

L36 NATAF ln t/opsum No 65 - Al 420 7 May. AFHRA A-60 11.

L 'odissea degli ultimi Me.109 in Tunisia fu invece così rievocata dall'oberstleutenant Johannes

Eli ca in moto, ultimi controlli all'aereo ed al paracadute. Un comandan · te squadriglia di MC.202 sta preparan dosi a decolla re do una polveroso uno p ista tunisina.

Steinhoff, allora comandante del prestigioso dello Jagdgeschwader.77 e nel dopoguerra capo di stato maggiore della Luft waffe: l'ordine di ritirata arrivò all'ultimissimo minuto. La tragedia di Tunisi si avviava già verso la conclusione. le Truppe germaniche ed italiane, insieme ai resti del mio reparto stavano ammassandosi entro la stretta lingua di terra di Capo Bon, sulla via della loro prigionia. Durante quella notte, mentre l'anarchia aveva comincialo a diffonde rsi fra qu e lla disperata moltitudine, noi ricevemmo il segnale. "lo Jagdgesch wade ,: 77 si trasferisca immediatamenle in Sicilia". Fortunatamente la mia precedente esperienza a Stalingrado e nella testa di ponte del Kuban mi avevano indotto a disporre anricipatamenle, e senza che i miei superiori ne fossero a conoscenza, il trasferimento sull'isola (Sicilia) di quasi tutto il personale di terra e gli equipaggiamenti. Pertanto più che un trw,ferimentofu una veloce ritirata. l ' 8 maggio, i Messerschmitt del mio reparto atterrarono a Trapani. Erano bucherellati dalle pallottole e da giorni non erano stati riparati. Entro la fusoliera di ogni velivolo, un meccanico in ginocchio spuntava alle spalle del pilota, una posi z ione che aveva raggiunlo con qualche difficoltà, strizzandosi attraverso il portello della radio. Sen za paracadute e senza la speranza di fuggire dalla sua prigione in una emergenza, doveva confidare nella misericordia del suo destino e nell'abilità del suo pilota. li resto del gruppo era decollato in circostan ze drammatiche. Il cielo sopra Capo Bon era controllato da caccia alleati. Noi avevamo passato la notte accanto ad una piccola radura.fiorila e verdeggiante . I nostri apparecchi potevano decollare solo negli intervalli in c ui gli Spiffires e gli Kittyhawk si davano il cambio Una volta in aria dovevamo cercare di.fuggire volando appena sopra la cima degli alberi. Vi.furono combattimenti e perdite, e le colonne di/umo degli aerei abbatturi segnarono il nostrv percorso" 139 • Per inciso, non uno della quarantina di Messerschmitt dello JG.77 , che riuscirono superare lo sbarramento dei caccia alleati, poteva considerarsi in condizioni operative al momento dell'atterraggio a Trapani 1 40 •

137 Laiolo Domenico , memoriale datti losc1irto inedito.

138 Te stimonian za al i' A. del serg. pii. Domenico Laiolo (Tor in o 2/3/2002.11 motorista era l' aviere sce lto Baraua.

139 Stcinhoff Johannes, "Messersch mitt ove r S ici ly". ( titolo o ri ginale ' 'Di e Stra sse vo n Mess ina") , The Nautica! & Aviation Publishin g Co. of America , Baltimore. 1987 , pp. 24. 25.

Il 6 maggio i B-26 si unirono ai cacc iabombardieri de ll a WDAF di pattuglia sul Cana le di Sicilia per rendere ancora più stretto il blocco delle comunicazioni attorno all'ormai ristretta testa di ponte. I Marauders bombardarono prima un piccolo convog li o a Sud Ovest di Marettino, poi due mezzi da sbarco approdati s ulla sp iaggia di capo Bon, ed infine natanti ed aerei parcheggiati nei pressi di Cape Fortass, Zebib, Cap Serrate Protville 14 1 116 maggio fu anche l ' ultimo giorno in cui i caccia tedeschi si presentarono in forze nel tentativo di contenere almeno in parte le straripanti formazioni aeree alleate. Tuttavia dodici degli ultimi Messerschmitt ancora sul suolo tunisino iniziarono male la loro missione, poiché cominciarono a decollare nello stesso momento in cui su l loro campo passavano gli Spitfires del 72nd Squadron statunitense. Data la estremamen te sfavorevo le posizione tattica, la maggiore parte dei caccia tedeschi fu messa fuori combattimento mentre ancora stava facendo quota. Secondo le dichiarazioni dei piloti americani , cinque Me. I 09 furono sicuramente distrutti , uno fu probabilmente distrutto e tre danneggiati 142 • Un'altra dozzina di Messerschmitl ed un paio d i Fw.190 furono d istrutti dai P-40 e dagli Spitfìres in una serie di combattimenti innescati dai caccia tedeschi, che cercavano di attaccare qualcuna delle num erose formazioni di bombardieri medi alleat i in azione sulle ormai sconfitte truppe della Panzer Arm ee. ella giornata del 6 gli americani persero uno Spitfire ed un Aircobra, i francesi un Leo 451 ed i reparti da bombardamento della WDAF un Ba itimore ed un B.25. Ae rei quasi tutti abbattuti dalla indomabile contrae rea de ll ' Asse. La giornata densa di insuccessi convinse il comandante del Fliegerkorps Tuni s, genera le Karl Ko ec hy , ad ordinare la ritirata generale in Sicilia di tutti i velivoli e de l personale che era ancora possibile evacuare. I suoi aerei fuggirono ali' inci rea nell e stesse ore e con gli stessi stratagemmi messi in atto dagli aerei italiani. Sia gli uni che gli altri furono st ipati s ino all 'inverosimile con personale dell'aviazione. In qualch e caso nell e strette fusoliere di caccia Messerschmitt e Focke Wulf furono siste mate pers in o du e persone, ovviamente oltre al pi lota.

L' 8 maggio , nella ristretta zona ancora contro ll ata dalle truppe dell ' Asse, era no rimasti i n att ività solo i campi di atterraggio di Menzel-Ternine e Korba , nei pressi di Capo Bon. Tuttavia la Luftwaffe riu scì ad eseguire una sess antina di sortite sull'aerea di battaglia con Me.109 dotati di serbatoi ausiliari decollati dalla Sicilia o da Pantelleria. Per togliere a turti gli aerei italo tedeschi ogni possibilità di utilizzare il campo di quest'ultima isola, per tre giorni consec utivi Pantelleria fu sottoposta dalla Western Desert Air Force a violenti bombardamenti, che colpirono sia il porto che il campo d'aviazione. L'atti vità dei pochi Me. I09 sulla zona della s• Armata. mentre agli Alleati sembrò del tutto trascurabile, ai tede sc hi costò almeno una dozzina di aerei, le cui spoglie furono reclamate in parti quasi eguali dai caccia americani e britannici. Complice una bassa nebbia, i natanti che ancora tentavano di portare rifornimenti all e truppe ita lo tedesche. nella mattinata avevano avuto alcune ore di tregua. ma ri stabilitasi la visibilità. nel pomeriggio ebbero nuovamente addosso g li aerei della WDFA. Gli Hurribombers e gli Spitfires del 242 Group unirono le loro forze a quelle di diciot10 Baltimores per rendere ancora più e rmetico l'assedio a1torno alla penisola di Capo Bon. Fra i s uccessi rivendicati troviamo una motonave da 8.000 tonne ll ate. quattro traghelli Siebel. una motozattera ed altre imbarcazioni minori 143 •

140 Steinhoff Johanncs. "Messerschrn itt over S ici ly'', p.25.

141 USAAF Com bat Chrono logy 1941- 1945.

142 NATAF lnt/opsurn No 65 - Al 420 7 May , AFHRA A-6011, Craven & Cate op. et. voi. Il , p 204.

TI 9 maggio. non scoraggiato dalla severa lezione ricevuta il giorno precedente, il 11.Luftkorps inviò dieci caccia bombardieri ad eseguire un temerario attacco contro le trupp e che avanzavano verso Tunisi. L'ardita incur ione non costò perdite. ma all'indomani gli onnipresenti Spitfìres della WDAF fecero ancora in tempo ad abbattere un Fw.190 e due tenaci Ju.52. mentre tentavano una impo ssib ile fuga. ~fidando la loro spietata caccia. I nfine, I' 11 maggio, la I ATAF poteva orgogliosamente annunciare: "Nessun aereo ha o.[fe rto co111hattimento ai (nostri) caccia che indulgono in a!lacchi al suolo contro autocarri e pochi aerei nemici a terra" 1"°'. Sui disastrati campi abbandonati dalla Regia Aero nautica e dalla Luftwaffe gli Alleati trovarono le carca se di circa eicento aerei, fra le quali, molte dei trecento ettantuno velivoli da trasporto tedeschi e degli otranlad ue italiani, che non avevano avuto la sfortuna di esse re inghiottiti da ll e acque del Med iterraneo 145.

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