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Le prime bombe USAAF sulla penisola

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ALLEGATO 18

ALLEGATO 18

Neiprimi giorni dello sbarco nel Nord Africa francese, le basi aeree della Sardegna, della Sicilia e della Calabria erano diventate il trampolino per gli attacchi dei bombardieri e degli aerosiluranti italiani e tedeschi che attaccavano convogli in navi gazione ed obiettivi strategici in Algeria francese. Essendo la massa dei bombardie,i anglo americani allora schiera ta s ull e basi nel Nord Africa appena sufficiente per appoggiare le operazioni in corso in Tunisia. i campi d 'av ~azione sul teITitorio italiano erano stati solo sporadicamente attaccati da Wellington che partivano da Ma lta. Gli esiti di queste azioni notturne erano stat i generalmente modesti, ad eccezione di quella subita nella notte dell ' 11 novembre 1942 dall'aeroporto di Elmas, dove i bombardieri britannici distrussero otto velivoli e danneggiarono alcune installazioni1 9

Tn uno dei loro attacchi su Elmas, i Wellingtons fecero saltare in aria una polveriera dove era immagazzinato un stock di bombe da 800 Kg . Parado ssa lm ente questo ben centrato colpo risparmiò ai Re.200 l del 22° Gruppo una missione di guerra dall'esito alquanto incerto. Secondo la testimonianza dell ' allora tenente pilota Biron, gli Wellingotns "aveva no eliminato la scorta di bombe di grosso calibro che avrebbero do vuto armare gli apparecchi ( Re.2001) per un progerraro altacco in picchiata contro una formazione navale scortata da navi di linea britanniche. il comando del 22° Gruppo aveva già scelto i piloti desrinati ad andare in a z ione. Fu una fortuna - agg iunge Biron - perch é non sarebbe ritornato quasi nessuno. La bomba da 800 Kg che avremmo dovuto portare sotto la fusoliera del R e.2001 interferiva (aerodinamicamente) con i 1ùnoni di profondità dell'aereo. IOgliendo manovrabilità al velivolo, che quindi avrebbe costituito un facile bersaglio sia per la contraerea che per la caccia avversaria. In seguiro al nos1ro reparto fu ch iesto cli dedicarsi alla scoria dei c onvogli sino al momento in cu i.fu trasferito a Napoli per contribu ire alla difesa aerea della città" 30

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Il co lonnello Payne , comandante del 376th B.G. abbattuto su Napoli l' l l gennaio 1943 da un MC.202 , che distrusse un a ltro B.24 della stessa formazione. (da 376th B.G. Histo · ry).

Data l ' urgenza d i mettere un freno ai frequenti , e s pe sso micidiali. attacchi che partivano dalle basi della Sardegna , il 23 novembre la XII Air Force aveva avuto l'o rdine di bombardare la base aerea di Cag l iari Elmas . Diciasse tte B-17 del 97 th B.G. guidati dal colonnello Joseph H. Aktinson, seguit i da venti se tte P-38 de l 1st F.G., erano già aiTivati a 200 mig lia dall'obiettivo, quando una estesa perturbazione atmo sfe rica li aveva costretti ad interrompere la missione31 • Dopo questo fallimento, per un paio di mesi l'aviazion e americana non aveva più tentato un attacco diurno s ulla Sardegna, in quanto i bombardie- ri pesant.i erano molto più necessari in Tunisia, dove era indispensabile neutralizzare i porti e gli aeropo rti utilizzati come basi di rifornimento per le truppe dell ' Asse.

APPOl,0

Il primo bombardamento dell'aviazione americana sulla penisola italiana fu eseguito il 4 d icembre 1942 dai Liberators della [X Air Force. Il loro attacco aprì la strada ad una interminabile e luttuosa serie di bombardamenti ame ri cani, che contribuì largamente a ridurre gran parte del territorio italiano in un ammasso di macerie. Come primo obiettivo gli strateghi dell'USAAF avevano scelto il porto di Napoli, per il duplice motivo c he era il più importante capolinea dei convogli per la Tu n is ia, e che osp it ava la flotta da battaglia italiana. Sebbene l'azione fosse stata effettuata da appena cinque B-24 del 376th B.G. e quindici del 98 th B.G., le 50 tonnellate di bombe da 500 libbre uscite dalle capaci stive dei Liberators avevano centrato con estrema precis ione i loro bersagli. L'incursione era stata solo l'inizio della vasta offensiva aerea contro l'intero sistema di porti ed aeroporti allra verso cui passava no tutti i rifornim enti inviati l' ACIT (Armata Corazzata It alo Tede sca). La data del 4 dicembre era stata scelta appos it ame nt e per colpire la base di partenza dei convogli negli stessi g iorni in c ui Ro mm e l si trovava disperatamente a co rto di carb uranti 32 I danni ai moli ed alle attrezzature erano stati rilevanti, ma non tali da impedirne l'uso. Ol tre a devastare molte attrezzature portua li , le bomb e avevano affondato l'incrociatore "ATTEND OLO", danneggiato seriamente gli incrociatori "MONTECUCCOLI" ed "EUGENIO", e un po' più leggermente quattro cacciato rp ed ini ere 33 Tn pratica la 7" Di v isio ne Navale era stata messa fuori comba ttim ento dall a IX A.F. senza la perdita di un solo aereo, sebbene la difesa co ntraerea avesse rivendicato la distruzione di alme1110 un Lib erator 34 1n te rmini strateg ic i il successo ottenuto da appena due dozzi ne di quadrimotori era paragonabile - sepp ure in scala ridotta - alla ce leberrima "notte di Tara nto" del 12 novembre 1940, quando la flotta da battaglia italiana era

Lo schema dell' attacco che permise a l MC.202 del cap itano Riccardo Monaco di abbattere in meno di 60 secondi due B-24D de l 376th B.G. (da 376th B.G. Histo ry).

32 "Air phase of th e ltalian campaign" AAF Historical Office, op. cit. p. IO .

33 Per i dati rela tivi all'az ione de ll a IX A.F., ved i Wa lker James W., op. cit. p 84. I B-24 era no en t rati nel Golfo dal lato nord ovest , accodandosi ad una vent in a di Ju 52 provenienti dalla Tunisia e dirett i a Capod ich in o La difesa antiaerea aprì il fuoco di sua ini ziat iva quando i quadr im otor i era no g ià su lla città .. Le bo mb e colp iron o in pie no g li inc rociatori ATIENDOLO e MONTECUCCOLI, ai guaii i l mancato a ll a rme aveva im ped it o di ch iu dere le porte stagne. Circostanza fatale per I' ATTENDO LO. che dopo essere stato devastato dagl i incendi , prima si abbattè s ull a fiancata destra poi si rovesciò. Il MONTECUCCO LI fu co lpi to a centro na ve da una bomba c he penetrò ne l fumaiolo prodiero. L'incrociatore EUGENIO Dl SAVOIA fu danneggiato da alc une bombe esplose a pochi metri dallo scafo. I mar inai caduti furono 252 e i feri ti 174. Furono colp ite la Riviera di Chi aia, la Mar ina. Chiatarnone e via Caracciolo; le vi tt im e c ivi i i furono o ltre 500, ma i l bolleuino di guerra dichiarò 159 morti e 358 ferit i (Minguzz i Vittorio, "Memorie - capitolo Il - La difesa de l territorio nazionale", copia nell'archivio dc li ' A p.g.c. l ng Bruno Minguzzi).

34 Le cifre dei B-24 partecipanti al bombardamento s u Napoli del 4 dicembre sono discord i Secondo Bonacina (op cit. p.164) l'a zione fu esegu it a da 20 aerei. Vent i è lo stesso numero indicato in "A ir pah se of the Italian campaign" AAF stata quas i dimezzata dagli aerosiluranti della portaerei ILLUSTRIOUS 35 Infatti la Regia Marina , oltre a perdere un incrociatore, fu costretta a trasfe rire da Napoli a La Spezia le navi da battaglia "ROMA ", "LITTORIO" e "VITTORIO VENETO", rinunciando in pratica a qualsias i intervento della flotta da battaglia sia nel cana le di Sic il ia che nello Ion io. TI trasferimento ultimato d'urgenza entro il 6 dicembre si rivelò provvidenziale e soprattutto tempestivo, infatti I' 11 dicembre i due gruppi da bombardamento pesante de ll a lX Air Force ritornarono su Napoli. Però questa volta la difesa aerea era stata messa in allarme con un certo anticipo. I grossi B-24 trovarono i cacc ia italiani g ià in quota e molto determinati nei loro attacchi. Una delle squadr ig li e più impegnate fu la 371 • del 22° Gruppo reduce dalla Rus sia. A i pilo ti it ali ani furono attribuite tre vittorie, una delle quali fu assegnata al tenente di complemento Orazio Ferlin, che prima di esse re richiamato in serv izio faceva il capostazione a Mandela presso Roma 36 In realtà so lo il B-24 de l tenente Lan-y Kennedy , appartene nte al 981 " B.G., fu costretto ad un ammaraggio di fortuna nelle acque del go lfo, mentre altri quadrimotori rientrarono alla base danneggiati. Tuttavia prim a di essere abbattuti i mitrag li eri di Kennedy avevano pareggiato il conto, co lpendo a morte il MC.202 del tenente Lanfranco Baschiera, che aveva colpito a morte il loro aereo 37

Historical Office, op. c it. p. IO. Secondo Walker James W l'att acco fu eseguito da ve nti sei B-24 (''The Lib erandos" - a WWU History of th e 376'h Heavy Bombardment Group a nd its founding units··, Editore: 376~' Heavy Bombardment Group Ve terans Association, [ne. Waco, Texas, 1994, p.85). Bonacina afferma c he il 4 dicembre ··un solo apparecch io fu raggi unto all'ult im o mom e nto da una gra nata del la contraerea, disegnò un arco meteor ico ne l cie lo e s i in abissò presso Capri". In realtà nessun B-24 fu ab battuto. Walker Ja rnes W. (op. cit. p. 84.) oltre a smentire tal e perdita, è anc he molto preciso c irca J' efficacia del la contraerea: "F/ak batteries were i11effective, and no fighters were encountered''.

Due

Ingennaio la IX ~ir For~e _tor~ò alla ~arica ~ontro i_ porti del _m~ridi_o_ne , ~o_lpendo r_i~etutamente Napoli, Palermo e Messma, oss ia 1p nn c1pa l1 capolmea dei convogli d1rett1 m Libia e Tu111sia.

Du ran te una di queste azio ni il 376th B.G., uno dei più prestigiosi reparti da bombardamento dell 'USAAF, conqu istò il non invidiabile primato di essere l'unico gruppo da bombardamento amer icano che in meno di due minuti perse due quadrimotori per opera di un uni co cacc ia italiano. L 'aspetto più sorp rendente dell 'episo dio è costituito dal fatto che i due grossi B-24, il cui armamento comprendeva undici mitragliatrici da 12,7 mm a lunga po rtata, furono abbattuti da un MC.202 "Folgore" a1mato con due sole mitrag liatric i SAFAT cali bro 12,7 n1m di portata inferiore alle Browning M.2 da 0,5 pollici 38 Il combatt im e nto ebbe luogo intorno alle 16 ,3 0 dell' 11 gennaio, durante un attacco del 376111 B.G. s ul porto di Napoli. La storia di questo Bombardment Group fornisce una chia ra e conv in ce nt e sp iegaz ione di que sto singolare evento.

el volo fra Abu Sueir (la base di partenza in Egitto) ed il golfo di Napoli il 376th B.G. aveva incontrato un largo fronte di perturbazioni at mosferiche che avevano costretto i velivoli a salire a 5.500 metri pas-

35 Fu affondata una corazzata e altre due danneggiate graveme nte ( n. d.A.)

36 "La S tampa'', 21 ge nnaio 1943.

37 Secondo le cronache ciel tempo durante il bombardamento di Napol i de ll ' 11 dice mbre furo no abbatt ut i tre 8-24, co nt ro la perdita di un cacc ia della difesa.(ved i "La Stampa" de l 21 ge nn aio 1943, N. Arena, op. c it. vol. 4, p. 465 8onacina Gio rgio 'Ob iettivo I talia" cit i n bi bl iografia). Tuittav ia W. J Walker (op ci t. p 85) confer ma la pe rdita di un 8-24 de l 98d, 8 .G . contro la asserita distruzione di due '·Messerschm itt 109" ad opera dei mitrag lier i de l 98•h 8.G, mentre non registra alcuna pe rdita del 376 th 8.G .. La perdita del B-24 del te n. Larry Kennedy è s ta ta co nferma ta all' A. da Herb Harpe r, stor ico de l 98d' B G L' A concede ampio c redito alle perdite dichiarate dalle du e part i, in oltre preci sa che in qu el periodo la difesa di Napo li e ra affidata ai so li cacc ia italiani. quindi le id enti ficazio ni di caccia tedeschi effe tt ua te dai bom ba rdi eri in az ione su Napo li sin o a ll a da ta del 21 gi ugno 1943 so no da ritenersi com pl etamente errate. U tenente pilota Lanfranco 8asc hiera, cadu to in questa azio ne, e ra nato a Verona da famig lia di origi ne triestina, già volontario in Spagna, aveva co mb a tt uto su ll a Manica col C.A. I. ind i in Africa Se tte ntriona le, dove aveva partec ipato a 200 azioni acc red it an dosi 14 vitto ri e aeree da so lo od in co ll aborazione sando attraverso una compatta coltre di nubi. Subito dopo il decollo uno dei nove B-24 della formazione aveva dovuto 1ienlrare per inconvenienti tecnici, pertanto il suo comandante , colonnello John Payne aveva riordinato i restanti otto in due pattuglie a punta di diamante di quattro velivoli ciascuna. Al loro arrivo nel cielo cli apo li , intorno alle 16,20, le patt uglie erano state acco lte da un compatto sba rramento cli contraerea, pe r eludere il quale avevano iniziato una preordinata serie di rapidi ca mbiamenti di quota e direzio ne. Qu es te brusche manovre avevano però allargato l ' intervallo fra le due pattug lie. Di conseguenza, quando avevano in iziato la corsa di lancio sopra il porto , la loro reciproca distanza era divenuta quasi un mig lio. li B-24 n° 50 del colonne ll o Payne procede va in te s ta, seg uito dal ve li vo lo n° 59 del tenente Louis Prchal, affiancato in ala sini stra dall'aereo del tene nte Appold e da quello del tenente Brereton in ala destra. el frattempo da l vicino aeroporto di Capod ic hino si erano levate in rap ida success ione due pattuglie, la prima con cinque MC.202 e la seconda co n tre, della 371• Squad riglia Caccia (pi loti: capitano Riccardo Monaco, tenenti Orazio Ferlin ed Orfeo Mazzitelli , so ttufficiali Lo Sch iavo, Pipistrello, Fattoretto , Fausti Fornaci e Franco Sarasino) 39 • Di questa sparsa schiera di caccia, solo quelli di Mo naco e Mazzitelli erano riu sciti a raggiungere i bombardieri. Guardando verso il basso alcuni membri degli equipaggi dei B-24 avevano notato un paio cli aerei che stavano ve locemente salendo per portarsi in posizione d'attacco. Ma so lo il velivolo di Monaco - un trentenne uffic iale di complemento napoletano il cui MC.202 gli americani erroneamen te identificarono come un Me. J09 - riuscì a portarsi alla stessa quota degli incursori.

38 Walker James W "The Lib erandos" - a WWLI History of the 376th Heavy 8ombardment Group a nd its founding uni ts", Editore: 376'h Heavy Bombardment Group Veteran s Associat ion. Inc Waco , Texas, 1994. ,p.90.

Appena l'ebbe raggiunta Monaco si lanciò audacemente all ' inseguimento puntando s ul B-24 del tenen te Appold. Mentre il s upposto Me.109 sta va se rrando le distanze, il mitragliere di coda di Appo ld stava accovacc iato nella s ua ri stretta po stazione, pronto a somministrare una buona razione di piombo al baldo in seg uitore. Con le ar mi puntate contro l'attaccante, il "tai l gu nner" aveva pazientemente atteso che la di stanza scen de sse a 400 metri prima di apr ire il fuoco. Come tutt i i suoi corneghi della IX Air Force il mitragliere sapeva che i caccia tedesc h i avevano armi da 20 mm e 13 mm di po1tata superio re a que lla delle sue Browning. Controllando la propria ansia , aveva atteso finché il cacc ia era aJTivato all a di stanza giusta , ma quando aveva azionato le leve di sparo, da ll e s ue mitragliatrici non era partito un sol colpo. Il caccia aveva invece già cominciato a sparare, seb bene eia una distanza eccess iva per le s ue SA FAT. Teli 'ans ia di colpire per primo Monaco aveva forse dimenticato che le s ue mitragliatrici avevano un tiro efficace sin o a 200 o 300 met ri . Visto lo scarso successo delle sue prime raffiche, il pi lota de l Macchi aveva camb iato tattica. Mentre attaccava aveva notato che la torretta di coda del B-24 di Appold era rimasta so rprendentemen te inatt iva e pure la reazione delle armi del re s to della formazione era stata alquanto fiacca. Con una intuizione che si rivelò esatta. Monaco aveva deciso di co ntinuare l'attacco , ma p unt ando s u un bersag lio si tuato in una posizione, c he lo avrebbe meno esposto al fuoco degli altri quad rim otori. Pertanto con una elegante vira ta a de st ra si era collocato un ce nt inaio di metJi dietro il B-24 del tenente Prchal , che stava in coda alla pattug li a. A questo punto lasciamo la paro la al serge nte Tbeodore (Ted) Dra zkowsky, mitragliere di coda del B-24 di Payn e, che nella formazione occupava il posto davanti a quello cl i Prchal: "Stavo armeggiando attorno alle mie mi1ragliatrici cercando di ,netterle in fun zione, quando diedi un 'occhiata fuori dal mio .finestrino . Sulla mia s inistra, a c irca ore c inqu e, si e, p iazz, ato quel Me.109 tedesco-1°, che stava procedendo di pari passo insieme a noi. Era a meno di cen10 yards4 ' Avrei potuto colpirlo anche con una doppietta. Brandii le mie armi verso di lui. ma lui do ve /le vedere il mo vim ento perché si piegò sulla sinistra e ci venne sotto. Tentai ancora di sparargli ma non mi riuscì"42 A bordo dei quadrimotori le ve loc i manovre de l Macchi di Monaco erano sta te seg ui te co n molta attenzio ne T utti i mitrag li eri

39 I sottuffic iali e rano i l m.ll o Lo Sc hi avo An tonio. i se rg e nti mag giori Pipistrello Aldo, , Fattore tto Ga s ton e. Fornaci Fa usto e e Sa ras ino Fra nco. Re laz ione Operativa 37 1• Squadrig lia Au ton oma , in "Relaz ion i Operat ive 3• Squadra Aerea" (AUSSMA)

40 ' ·Jerry" nel te sto orig inale.

4 I Equivale nti a 91,44 metri. n.d.A.

42 Lettera de l sergen te Theodore D Drazkowski del IO dice mbre J990 , riportata da Wa lker James W. op. cit. p. 9 1 nella giusta posizione per puntare le loro armi contro l'intruso si erano preparati a dargli una lezione, ma al momento di aziona re le armi, la quasi totalità si era inceppata appena sparati pochi colpi. Ecceziona lmente erano rimaste in funzione quelle della torretta di coda di Brereton, che non avevano perso l'occasione di esplodere cinque lunghe raffiche contro l' agile caccia. Però nessun colpo era andato a segno. Incoraggiato dalla scarsa efficacia della reazione dei B-2 4, e mostrando pure una indubbia audacia, il pilota napoletano aveva dato tutto gas. accorciando ad una sessan tina di metri la distanza dall 'aereo di Prchal prima mettere in funzione le sue SAFAT. Data la co11a distanza, quasi tutti i co l.pi avevano centrato il bersaglio. Il quadrimotore era uscito di formazione con due mototi e la fusoliera in fiamme, poi si era avvitato a sinistra prima di sprofondare. Solo un uomo si era paracadutato prima che l'aereo s i disintegrasse in una palla d i fuoco. Ma non era ancora finita.

Capodichino, il capi tano Monaco (a l centro) esam ina un grosso "bow i e kni fe" recuperato dai rottomi di uno dei due B- 24D da lui abbattu ti I' 11 gennaio. A ll a suo sinistra il sottotenente Orfeo Mozzite ll i, uno degli "ass i " del 22 ° Gruppo. (pgc.

Vista la fulminea fine dell'aereo di Prcha l, gli equipaggi dei tre B-24 supe rstiti avevano creduto di essere stati attaccati da un super annato Messerschmitt 109G pilotato da un grin to so "experten". Nessuno avrebbe supposto che s i trattava di un Macchi 202 pi lotato da un medico napoletano, che co mbatteva con astuzia e coraggio in difesa della propria città. ei primi due attacc hi Monaco aveva consumato gran parte del munizionam ento, tuttavia gliene rimaneva quanto bastava per un terzo tentativo . Perciò aveva deciso di in si nuarsi fra gli aerei nemici collocando il suo aereo nella stessa posizione prima occupata dal B-24 di Prchal, dalla qua le poteva sparare contro il capo formazione. Una mossa audace e nello stesso temeraria, perché ormai quasi tutte le armi dei B-24 erano state rimes se in funzione. Infatti le Browning delle torrette dorsah avevano avuto meno prob lemi di qu ell e di coda o delle laterali. Ma anche nel nuovo attacco Monaco esibì una so rprendente combinazione di impudenza, fortuna ed abilità.

Mentre mano vrava per inserirsi nella posizion e prescelta, i mitraglìer i delle torrette dorsali dei tre B-24 avevano tentato di colpirlo, però senza s uccesso perché anche brandeggiando le anni alla massima depres sione. non riusc ivano a puntarle sul caccia, da l momento che questo era troppo vicino e leggerment e più in basso dei quadrimoto1i. Solo le armi i nferiori, quelle laterali e quelle di prua avevano la possibilità di colpire Monaco. Ma sia le prime che le seco nde avevano già manifestato gli ste ss i problemi di funzionamento delle torrette di coda. l i mitraglie re laterale sinis tro de l B-24 di Brereton aveva azionato ripetutamente il disposit ivo di riarmo della sua Browning, ma ogni volta l'arma aveva spara to un so lo colpo ptima di incepparsi . Funzionavano invece perfettamente le quattro Browning piazzate ai lati delle prue dei velivoli di Brereton e Appo ld. Però queste avevano avuto la possibi lità di s parare solo qualche breve raffica nella manciata d i seco ndi imp iegata da Monaco pe r serrare sull'aereo di Payne. Il pi lota napoletano si era portato talmente vic ino al ca po formazione che il mitragliere di coda Ted Drazowsky ne intravide i l ineamenti prima che un proiettile da 12,7 mm centrasse il suo b lì ndovetro. La lastra si incr inò togliendogti la visuale, ma i sette centimetri e mezzo di spessore del blindovetro bastarono a fermare il proiettile. Tuttavia quas i tutta la lunga raffica di pallottole esplosive, perforanti ed incendiar ie uscita dalle SAFAT di Monaco era penetrata nel B-24 danneggiando part ì vitali e ferendo membri de ll'equipaggio. Mentre le fiamme divampavano entro il quadrimotore , la fortuna s ì dimostrò ancora una vo lta amica del sergente Drazowsky Dopo violenti e reiterati sfo rzi riuscì a sbloccare la boto la postetiore. da cu i s i lan c iò col paracadute, subito seguito da un altro mitraglie re. All'infuoti di questi due, nes s un altro abbandonò l'aereo in fiamme, che andò a schiantarsi nei presi di Acerno in lrpinia43• La seconda vittoria di Monaco era stata assai più impegnativa a causa de ll a energica reazione degli uffic ial i navigatori che manovravano le armi di prua dei B- 24 di Brereton e di Appold. Nel loro rapporto, essi affermarono di avere piazzato parecchi colpi sul caccia, che poi avevano visto bruscamente disimpegnarsi, indi cadere a spira le prima di infrangersi su ll e sottostanti colline. Le loro dichiarazioni lenirono un po' il disappunto del 3761h di avere perduto B-24 e diciassette uomini contro l'abbattimento di un solo caccia tedesco44 •

All e due vittorie otten ute da Monaco le batterie contraeree della DICAT di apo li ne aggiunsero una terza , mentre quarto B-24 fu reclamato dal tenente Mazzitelli, che era stato a fianco d i Monaco durante la prima fase dell ' intercettazione. Le cronache del tempo segnalarono la caduta in ma re nei pressi di Ischia del B-24 rivendicato da Mazzitelli, inoltre ne aggiunsero un quarto B-24 efficacemente mitragliato dal sergente Fornaci 45 • In realtà ai due B-24 abbatt uti da Monaco. il 3761h B.G . dovette aggiungere solo altri due aerei dan neggiati, pe rò rego larmente rien trati alla base46 onostante le due brucianti perdite, la IX Air Force cons iderò bene riuscito il bombardamento cieli' 11 su Napoli, anche se nella realtà le sue bombe si disperse ro sul cent ro della città, uccidendo ventic inque civili 47 • Smentendo il rapporto deg li ufficiali navigatori di Brereton ed Appolcl, il capitano Monaco rientrò indenne alla base e dopo la g uerra visse pe r an ni nella sua città natale dedicandosi con successo alla professione di ostetrico 48 Per completare il quadro dei combattimenti aere i dell ' 11 gennaio, dobbiamo aggiungere che oltre ai Macch i di Monaco e Mazzitelli, alt ri due MC.202 della 371 a Sq. erano giunti a contatto balist ico con la prima pattuglia di Liberators, ma avevano dovuto intenompere il combattimento per il cattivo funzionamento delle loro armi 4 9 Gli aerei cl i Monaco e Mazzitelli erano rientrati a Capodichino all e 17.05 , mentre g li altri sei avevano fatto atterraggi scaglionati fra le 17,l Oe le 17.23. a conclusione di missioni della durata media d i quaranta minuti , Anche la 303a Squadriglia cli base a Capua era intervenuta con due Fabr izi F.5 ed un CR.42. Secondo il rapporto della 303" uno de i suoi aerei era riuscito ad arrivare a contatto balistico con quattro "Liberators" sparando 120 proiettili da 12,7mrn50 11 rapporto non precisa quale caccia abbia sparato, ma è poco probabile che sia stato il CR.42 la cui velocità massima era di 430 Km/h , mentre i bombardieri raggiungevano le 303 migl ia ora1ie (487 Km/h). JI disastro che aveva colpito la pattuglia di Payne propose inquietanti interrogat ivi al comando della IX Air Force. Nei giorni seguenti all'incursione su Napoli, presso la base del 3761h B G. ad Abu Sue ir fu aperta una severa inchiesta per stabilire le cause del ma ncato funzionamento di buona par te delle arn,i di bordo d urante l'azione dell' 11 genna io. Fu accertato che i disposit ivi di recupero automatico delle Browning si erano bloccati per effetto ciel gelo, che aveva co lpito sopra ttutto le armi nelle postazioni di coda ed in q uelle latera li, ovvero le mitragliatrici piazzate nel tronco posteriore della fusoliera. La causa del grave inconveniente fu individuata ne l tipo di olio impiegato nei meccanismi di recupero, che aveva densità e viscosità incompatibili con la bassa temperatura dell'alta quota raggiunta dai B-24 per sfuggi re al fronte di perturbazio ne atmosferica durante

43 La località di cad uta di questo B-24 è seg nalata da "La Stampa" del 21 genna io 1943 ,

44 li resoconto d i questo combattimento è tratt a in massima parte da Wa lker James W T he Liberandos" - a WWU

History of the 3761h l-leavy Bombardment Group ,

45 "La Stampa.. de l 21 ge nnaio 1943

46 Walker James W . op. c it, p.479. TI 98 th Bomb Gro up non partecipò at t·az ione dell' 1 I gen naio 1943 (98 'h Bomb Group Miss ion 11 WW- WWil: not izia confermala ali' A. da un e.mail de l 20/3/2002 di Herb Harper 9g,h B.G. historian) , Walker J. op. cit, elenca nel g iorno 11 /1/1943 la perd ita di due so li B-24 de l 376'11 B.G .. I B.G. 98th e 376' h erano all ' epoca i soli gruppi da bombardamento pesante della IX Air Force)

47 Bonacina G, op, cit. p,172.

48 Testimonianza al i' A. in data 16/3/2002 dell'allora tenen te pilota Giuseppe Biron. am ico e compagno di reparto del tene nte Monaco a Napoli nel ge nnaio 1943.

49 Re lazione Operativa Comando del 167 ° Gruppo Caccia in data I J gen naio 1943, Relaz ioni Operative 3• Zona aerea. AUSSMA,

50 Relazione Operativa della 37 1• Squadriglia in data I J gennaio 1943, Re laz ion i Operative 3• Zona aerea. AUSSMA il volo verso Napoli. Naturalmente l'inconveniente fu subito eliminato impiegando un olio idraulico con bassa temperatura di congelamento. Successive sperimentazioni effettuate ad alta quota confermarono la validità del provvedimento adottato51 •

11 gennaio 1943 fu comunque un mese poco fortunato per il 376th B.G, che il 31 perse un secondo capo formazione durante una incursione su Messina, un obiettivo difeso da una contraerea la cui violenza e precisione ta lmente impressionò gli aviatori americani, che battezzarono "Ack-Ack Alley" (corridoio della contraerea) il cielo sopra la ciltà dello Stretto52

L'offensiva aerea contro iporti egli aeroporti del Meridione edelle isole

Nel

bimestre gennaio-febbraio il porto di Palermo fu uno degli obiettivi maggiormente co lpiti dal!' aviazione strategica alleata. Il maggiore numero di incursioni fu eseguito dai B-24 della IX AF che, dopo gli attacchi del 7 e 23 gennaio e quello del 2 febbraio, passarono la mano ai B-17 della XII Air Force, che bombardarono il capoluogo siciliano nei giorni 2 e 22 dello stesso mese.

A partire da febbraio, la XTI A.F. accrebbe i suoi attacchi sul territorio italiano, prendendo di mira soprattutto i maggiori aeroporti del Sud e delle iso!e51. Il 7, i suoi quadrimotori arrivarono per la prima volta su ll a Sardegna, eseguendo il primo bombardamento diurno dell'aeroporto di Cagliari Elmas. che nel novembre precedente, grazie alle avverse condizioni meteorologiche, aveva evitato l'incursione di quattordici fortezze vo lanti del 97 ,h B.G. Da allora Elmas era stata trascurata perché l ' alto comando alleato aveva preferito indirizzare i suoi attacchi su obiettivi strategicamente più importanti , come i porti di Trapani, Palenno e Messina. L'attacco alla base aerea sarda era arrivato a meno di ventiquattro ore di distanza da una riuscita azione effettuata da bombardieri Ju.88 cd aerosiluranti He.111 H del l./KG.26, che dopo essere decollati dalla Sardegna, avevano alqu anto maltrattato un convoglio in navigazione fra Algeri ed Orano affondando i piroscafi EMPIRE \VEBSTER ed EMPIRE BANNER5

Sull'aeroporto Elmas si avvicendarono cinquantuno bombardieri (quattordici B-17 del 97 th B.G., diciotto B-17 del 301 " e diciannove B-26 del 17th B.G.) scortati da quaranta P- 38 degli F.G. 1st e 82nd , che attaccarono in più ondate fra le 15 ,08 e le 15 ,55 , coprendo la superficie del campo con cent inai a di bombe, fra cui molte da J .000 libbre. li risultato fu giudicato sodd is facente dalle NAAF i cui ricognitori accertarono parecchi incendi ed almen o ventic inqu e aerei distrutti a terra. Otto caccia avevano contrastato l'incursione attaccando la formazione del 30JS1 B G. I mitraglieri di questo Group si vantarono di avere distrutto due Me. I09 e danneggiato due Re.2001, mentre i piloti dei P- 38 del l ' 1 F.G. rivendicarono un terzo Me.109 che li aveva attaccati sulla rotta di ritorno. Per non essere da meno i mitraglieri dei Marauders aggiunsero alla lista delle presunte vi tt ori e altri due Messerschm itt55. In realtà l' incursione avevano avuto effetti abbastanza devastanti. Gli italiani avevano accusato gravi danni a tre S.79 e quattro Cant.Z 506, e danni più leggeri ad altri dieci aerei. I tedeschi avevano avuto dieci aerei distrutti o danneggiati fra cui alcuni degli

51 Walker James W , op. cit. p.93.

52 Wa1ker James W. op. c it. p.86. E.mail ali' A Thursday, December 14. 2000 05: 15 AM, da Mr. William H. Hassard, già 2nd Lt. navigator de l 376'h B.G.

53 Ri spa rmiò in vece l'aeroporto di Pantelleria, uti li zzato dagli MC.202 de l 1° Stormo ad detti all a sco rta dei convog li, perché in quel momento la priorità spettava a ll e basi dei bombardieri italo tedeschi ch e disturbava no il traffico na va le Alleato, N.d.A.

54 L' attacco al convoglio aveva avu to luogo i l 6 febbraio, gli affondamenti so no confer mati da: The Twelfth Air Force History, c it. Chap.Yll, p. 16.

55 The Twe lfth Air Force His tory, cit. Chap.Y I I. p. 16.

He.111 H ed Ju.88A che il giorno precedente aveva anaccato il convoglio. C'erano in oltre sta ti ventisei morti e trentatré feriti fra il personale italiano e tedesco. Come contropartita gli ame1icani ebbero quattro aerei abbattuti dalla caccia itali ana. che invece non accusò a lcun a perdita ~ .

Il 7 febbraio Napoli fu bombardata per la sesta volta dal 3761h B.G. che in questa missione fu affiancato per la prima volta dai B-24 del 93 rd B.G L'a1Tivo dei Liberators non aveva collo di sorpre sa le batteri e co ntraeree, tullavia il loro serr ato ma impreciso li rodi sba rramento no n aveva creato particolari problemi agli incur ori. che tirarono diritto ino sul ber ag l io. La prima passata eseguita dal 93 n1 aveva provocato subito vast i incendi nella zona portuale. onostante il denso fumo il 3761h B.G., c he seg uiva appresso, aveva po tut o effettuare un lancio abbastanza preciso centrand o in pieno una nave attraccata al le banch in e. Se la co ntraerea non era stata un prob lema, lo divennero s ubit o dopo i caccia. Appena svuotate le stive dalle bombe gli 0110 B-24 del 376th B .G. avevano dovuto vedersela con un una mezza dozzina di caccia fra MC.202 e MC. 200 del 22° Gruppo decollati da Capua e Capodichino. Es endo l'allarme sta to tempestivo, i cacc ia avevano potuto sali re a 6.000 metri e persino avere il te mpo di sceg li e re la posizione più favorevo le per !"attacco. Appena i Liberator erano usciti da lla zona battuta dag l i s hrapn el della contraerea. i caccia i erano lanciati in picchiata a tullo motore col ole alle spalle. La veemenza del loro attacco aveva sorpreso persino i ve terani de l 3761h Bomb Group: "/ caccia [ci] attaccarono alla.f111e della co rsa di lancio. Tre o forse cinque Me.109 più due FW. I 90 esegu irono ripetuti passaggi da tutti gli angoli favoriti dal sole alle spalle. 1 piloti dei caccia si dimostrarono estre111amente aggressi1'i serrando le di.Htmze a meno di cinq11a111a yarde prima sgusciare i11 picchiata sotto i [nostri J tor111e11tari bo111bardieri. Queste tattiche resero i caccia un facile bersaglio per molti dei mitraglieri della formazione Il mitragliere di coda del capitano Crouchley affermò di avere piazzato una buona raffica su un Me. I 09. e/te poi aveva 1•isto andare giù eme11e11do fumo. li mitragliere della posta-;.ione inferiore dello stesso aereo sparò ad 1111 Me.109 che si era avvicinato da sono sino a circa venticinque yarde. li caccia si i11ce11diò e fu poi visto 111e11tre si fracassava in mare". onosta nte l 'ab ilità dei s uo i mitragli er i " l 'ae roplano di Crouchley era stato malamente colpito. Con una grande quantità di buchi in ali e fusoliera " 5 1 • I mitraglieri del 376th rivendicarono anche un terzo Me. I09. Come al solito gli equipaggi americani aveva no preso grossi abbagli c irc a le identificazioni, co nfo nd endo i MC.202 con i Me. I09 ed i MC.200 co n i Fw. 190 ' 8 T MC.200 si erano es po s ti al fuoco meno dei MC.20 2. perché dopo essersi infìlati in picchiata fra i B-24 sparando furiosamente. non avevano potuto ripetere l'attacco data la loro carsa velocità orizzonta le ed a. censionale. mentre i '" Folgore" avevano agevolmente ripetuto l"artacco così tante vo lt e che a l lo ro ri entro g li a mericani riferirono co n disappunto che "fa battaglia era durata trenta minuti buoni" 59

56 Santoro G. op. cit. p. 521.

57 Walker. J. W op. cit.. p. I~-

58 Walker. J. W op. cii.. Missi on Summary p. I 04. É \Orprendente che nnostante la lunghe, La de l comba11imento gli equipaggi dei Liberators non abbia no ident ifica to com.: tlamente i loro avversar i Am mettiamo tuttavia c he occ hi non esercita ti potevano co nfondere i MC.202 con i Me.109. Ri s ulta in vece un po· più diffici le ammettere la confusione fra vecchi e riconoscibili MC.200 ed i molto diversi e più prestanti Fw 190.

59 Walker. J.W op. cit.. p. I~.

Uno dei MC.202 si era distinto in un temerario e vitto ri oso attacco contro il B-24D "Babe The Big Blue Ox" del capi tano Brereton., un pilota a ll a sua sesta missione sulla c ittà partenopea, c he in quel mom ento occupava l' ultima posizione in coda all a formazione. Audacemente il caccia aveva serrato sotto sino ad una trentina di metri. Con un violento scarto aveva evitato di collidere col quadrimotore, ma non prima di averg li inflitto un colpo morta le. Centrato da una scarica di perforanti incendiarie da 12.7 il serbatoio alare s ini s tro cli Brereton aveva preso fuoco costrin gendo il pilota ad uscire dalla formaz ione. Poco dopo, mentre le fiamme si estendevano a tutta la fusoliera, s i era v isto il quadrimotore picchiare sempre più rap id amente con il Macchi alle calcagna. A c irca 2.400 metri di quota il gra nd e aereo era esploso spargendo decine di frammenti sulla superficie del mare 6() Nel rapporto operativo del 7 febbraio il 22° Gruppo Caccia segnò cinque quadrimotori come probabilmente abbattuti , ammettendo però la perdita di un Macchi e danni ad un secondo. Oltre alla perdita del " Babe The Big Blue Ox" e di otto uomini d'equipaggio, il 376'h B.G. denunciò danni ad altr i due B-2461 Ma la perdita di Brereton so ll evò alcune crit iche al capo fo1mazione maggiore Hahn. perché sub ito dopo l'attacco dei caccia, invece di aume ntare l'andatura l'aveva diminuita trasformando i suoi bombardieri in una formazione di ·'oche sedute": Questa almeno fu la sensazione dei capi equipaggio dell'ultimo scaglione cui apparteneva il B-24 abbattuto62 • Certamente il fatto sarebbe sembra to loro ancora più spiacevole se avessero saputo che l'aereo di Crouchley era stato "bucato" dalle I 2,7 di un Macchi invece che dalle 20 mm di un Me. I 09.

Il 17 febbraio Elmas subì un nuovo attacco. Intorno a ll e 14,06 vent iqu attro B- 17 del 301 ' ' B.G. scortati da ventitré P-38 del l " F.G., scaricarono 3.296 bombe a frammentazione da 20 libbre e 12 bombe a scoppio ritardato da 500 libbre. Forse per l'effetto combinato della contraerea e dei combattimenti ingaggiati con i caccia, la maggiore parte dei bombardieri aveva mancato il bersaglio colpendo l'abitato di Cagliari , dove causò danni e vittime ( 11 4 morti e 236 fe ri ti). mentre praticamente risparmiò l'aeroporto, dove si ebbero solo leggeri danni a ll e installazioni ed un picco lo aereo da turismo completamente distrutto. All e 14,51 toccò a Villacidro, bombardata da quarantadue B-25. poi a Decimomannu attaccata solo da tre B-26. La pioggia di bombe a frammentazione provocò pochi danni in ambedue gli aeropo11i, nonostante l'ottimistica valutazione degli equipaggi americani, che dichiararono che a Decimomannu erano stati distrutti fra i 30 ed i 50 aerei ed inoltre era stato innescato un grande incenclio63 In rea ltà, sebbene a Villacidro la pioggia di bombe a frammentazione avesse fatto pochi danni, essa aveva provocato una mezza strage fra il personale uccidendone 59 e ferendone 71 64 Sono meritevoli di speciale menzione anche i combattimenti aerei avvenu ti sopra le due località. I caccia italiani avevano attaccato i B-26 , abbattendone due nonostante la presenza dei P-38 di scorta. Gli americani ammisero la perdita dei due B-26, attribuendola ad una colli sione sopra l' ob iettivo, ma rivendicarono la distruzione di tre Macchi MC.200 e di un Focke Wulf 190, ovvero di due tipi di aerei che a quell'epoca non erano su ll e basi sarde65 • A parte il banale enore di identificazione , gli americani abbatterono effettivamente due Re.2001, però oltre a i due c itat i B-26, lasciarono sul campo anche un P-38 del l " F.G. 66 li 20 febbraio i B-24 della lX Air Force bombardarono Napoli, trovando solo contraerea e nessun caccia, poiché circa un'ora prima c ' era stato un prea ll arme a seg uit o de l quale il comandante del 22°

60 Walker, J.W op. c it. , p.1 04.

61 La ricos t ruzio ne d i ques to combatt ime nto è basat a s ul libretto dei voli e s ulla tes tim o nia nza alt' A. dell ' allora te n. pi lo ta Giuseppe Biron ( res a aper via te lefo nic a, I O ap ri le 200 I ), i l Mission S um rnary del 376th B.G., Walkcr James W., ·'The Liberandos ecc ", op. c it. pp. 104 e 539. U.S. Ar my Air Force s in World War II , Combat Chrono logy , 19411945. Library of Cong ress Re pri nt of 197 3 editi on, 199 1

62 Walker, J. W op. cit., p.104 .

63 The Twe l fth Air Force History, cit. Chap Vll, p. 17

64 Are na N. op cii. vol.4 ° , p 329.

65 The Twe l fth Air Force His tory cil. Chap.VII p 17.

66 Sa nt oro G. op. cii. p. 521.

Gruppo aveva ordinato il decollo in massa del :.uo reparto. Dopo avere incrociato inutilmente per circa 40' su lla zona d i Napo li , i caccia erano rientrnti per rifornirs i di carburante, ma sfo rtunatamente mentre l'operazione era ancora in cor o arrivarono i bombardieri. li mancato intervento del 22 ° Grnppo procurò al suo comandante. maggiore Vittorio Minguzzi. una nota dello Stato Maggiore Aeronautica per avere

··mcmcato di prel'ide11-:.a impiegando tutte le sue.for-;,e al preallarme 67 • Un richiamo forse un po' affrettato. dato che a ll 'epoca il servizio di avvis tam ento era a lquanto rudimentale e non esisteva un centro Gu ida Caccia. l nfalli sino alla fine del mese di marzo le uniche stalioni RDL ( Radiolocalizzazione) funzionanti erano quelle tede che operanti in Sicilia e Sardegna a sen ilio della Luflwaffe. La dife a di apoli non aveva un servizio di avvistamento radar funzionante in modo continuo. I suo i apparaci erano spesso in ava ria , il personale era poco addestrato. e pertanto incli ne a commettere frequent i errori di interpretazione. identificazione ed individuazione delle coordinate degli aerei avvistati. Appunto a causa delle imprecise indicazioni fornite dallo scadente ervizio di avvistamento. erano abbastanza frequenti i fai i allarmi 68 • È quindi probabil e che le responsabilità della fa lsa partenza de l 22° Gruppo sia no state in seg uito c hialite, dato che il maggiore Minguzzi, il cui valore e capacità erano fuori discussione fu confermato al comando del 22 ° Gruppo. In oltre tre settimane dopo il vecchio Servilio Avvistamento. fu sostituito da un Comando Caccia con sede a Capodichino.

Nonostante l 'asse nza dei caccia. la fo rmazione della IX A ir Force non era rientrata dall' incursione del 20 senza pagare il dovuto tributo. Gra vemente danneggiato dalla contraerea agli impianti di bordo e con un motore fuori uso. il B-24 D "Bionde Bomber" del 98'hB.G. tentò di ra ggiungere Malta. T uttavia. giunto su ll'estremità sud orientale della Sici lia i s uoi piloti lo portaro no all'atterraggio s u un campo seco nd ari o de ll a Regia Aeronaut ica nei pressi cli Pachino. Probabilmente avevano ma le interpretato alcuni seg nali lanciaci da terra. Infatti accortisi del l'errore appena toccata la pista. avevano riattaccato i motori tentando di riprendere quota. Tentativo fallito. sia a causa della mancanza di un motore. sia perché il pesante B-24 aveva affondato le ru ote nel te1Teno cedevo le. Pre levato da pi lot i ita li ani , quattro gio rni dopo il " Bionde B0111her" fu trasferito al Centro Sperimentale di Guidonia dove fu trattenuto per un certo tempo per esami e prove di volo. Indi gl i !->tessi piloti di Guidonia lo trasferirono al Centro Sperimentale della Luftwaffe di Rechlin, che lo trattenne defìnitivamente69 • li 27 febbraio. i bombardieri tornarono per la quarta volta su Cagliari. Tndi si ripresentarono il J O marzo, colpendo la città, Io scalo ferroviario ed affondando tre navi all ' ancora nel porto 70 • ell'incursione del 27, la XTT Air Force aveva lasciato sul terreno un B-17 ed un B-26. Il primo abbattuto dai caccia del 24° Gruppo CT ed il secondo dai Me.109 dello JG.5 J. Nonostante le rivendicazioni dei bombardieri e dei loro caccia di scorta. (tre caccia de l!' Asse abbattuti), i caccia italo tedeschi non ebbero perdite, eccetto un Re.2001 danneggiato durante l'atterraggio a Monserrato e quattro RE.200 I lievemente danneggiati nel combattimento 7 1

67 Dichiarazi one del Gcn. Fougier. Verbale riunione Capo di S.M .G. del 2.t febbraio 1943. da '"Verbali delle Riunioni tenute dal SMG. ecc··.. op. cil. p. 55 .

68 Minguai Vittorio. "Memor ie, Appendice 05 - la difesa aerea del l' Italia·'. cop ia nell'archivio del!' A. p.g .c . dell'ing Bruno Ming u77i.

69 Brotzu. Ca,o e Cosolo. op. cit. vol.6, p. 81.

Tn marzo , il IX Air Command e la NASAF intensificarono i loro bombardamenti su Napoli, Palermo e Messina, i cui porti e sca li ferroviari costituivano i cardini, cui era imperniato il sistema di comunicazioni marittime e ferroviarie che trasferiva i rifornimenti in Tunisia. Per usare le parole di Churchill, l'aviazione alleata "oltre a bloccare Tunisi, do ve si 1rovavano ancora importanti aliquote d 'a v ia z ione tedesca, infieriva sui porti della penisola italiana. Palermo Napoli e La Sp ez ia furono attaccate sempre più duramente via via che le nostre disponibilità di apparecchi aumen1avano, mentre l'Italia sett enlrionale veniva bombardata dalla RAF con basi in lnghilterra" 72 • Molte parole per non dire che i bombardamenti sull'Italia settentrionale facevano parte de ll a strategia ten-oristica decisa dai due ''Grandi" a Casablanca per indurre l'Italia ad uscire dal conflitto.

In marzo le ricognizioni offensive dei Marauders coprivano già tutta l'aerea de l Tirreno, arrivando sino alla Corsica ed al golfo di Genova. Quindi il Mediten-anean Air Comrnand era perfettamente e tempestivamente informato circa le coordinate e le rotte seguite dai convogli, che da Palermo e da Napoli erano in viaggio per la Tunisia. Le loro informazioni venivano trasmesse alla NASAF ed al Coastal Air Command, che potevano tempestivamente allertare i loro reparti, per poi lanciarli all'attacco appena le navi sbucavano a sud delle Egadi. La fiducia nella precisione dei B-17 era molto aumentata dopo l'azione del 26 febbraio, nella quale venti Fortezze Volanti accuratamente indirizzate sull'obiettivo dai ricognitori, avevano intercettato un convoglio di ventisei unità navali in navigazione nel basso Tirreno, nei pressi dell'isola di Lipari. onostante il lancio fosse stato effettuato da 4.500 metri contro bersagli in movimento, gli aviatori americani affermarono che le bombe erano cadute con tale precisione da mandare a fondo una unità ed incendiarne altre quattro 73

Visti i buoni risultati, i bombardamenti in quota contro i convogli divennero una pratica corrente della NAAF Tuttavia un attacco effettuato il 20 marzo da ventuno B-24 e venticinque P- 38 contro le motonavi MARCO FOSCARINI e NICOLÒ TOMMASEO, fu mandato a vuoto dalla pronta reazione degli aerei e delle unità di scorta Due aerei furono abbattuti dalla torpediniera ANTARES cd un terzo dal Bf.109 G6 del IT/JG53 pilotato dall' oblt. Gi.inter Hess 74 • elio stesso mese aerosiluranti e bombardieri notturni britannici, iniziarono a penetrare nel golfo di Napoli per attaccare i convogli e le unità isolate prontamente segnalate dalla loro ricognizione.1122 marzo bombardieri Wellington attaccarono un convog li o a 4 miglia a sud di Capri, affondando la grossa motonave MANZONI da 4.600 tonnellate. I caccia notturni decollati da Capua non 1iuscirono ad intercettare gli incursori. Lo stesso deludente risultato lo avevano ottenuto, la notte precedente. tre CR.42 CN della 303• Squadriglia Caccia Notturna inviati ad intercettare una formazione di Wellington, che stava attaccando gli aeroporti di Napoli. La stessa delusione si era avuta anche nella notte del 25, quando altri tre CR.42 CN erano stati inviati invano alla ricerca d i aeros ilu ranti b1itannici che stavano dando la caccia a dei convogli nella zona Isch ia - Procida - Capo Miseno.

Ormai i pesanti bombardamenti sui porti e su loca li tà del meridione e delle isole erano diventati la

70 The Twe lfth Air Force History. cit. Chap.VJI. p. 17 quotidianità. La X li Air Force aveva da poco ricevuto due nuo vi gruppi da bombardamento pesante (99 th e 2nd • ambed ue su 8 - 17 ) e due da bombardamento medio (32 l" e 320th • il primo su 8 -25, il secondo su B-26)7 \ Il raggio d. azione dei bombardieri medi permeneva loro di raggiungere tutti gli obiettivi della Sardegna. Pertanto la Xll Air Force aveva potuto aument are il num ero de ll e azio ni su l te tTitori o ita li ano, se nza peraltro diminuire la pressione sui più stra teg icamente important i obiettivi della Tunisia.

7 I Arena N. op. cit. Vol. 4 p. 330.

72 Churchill Winston. "La seconda guerra mondiale", A. Mondadori Edit. Verona. ottobre MCM LXVI. Voi. 4. p. 85 I.

73 Craven & Cate, op. cit. voi.IL p. I87.

74 Giorgerini Giorgio "La Guerra Ita li ana s ul mare". cit. p.555. Jochen Prien op. cit. p.540.

Napoli e Messina erano sempre in cima al la lista degli obiettivi della IX AF, che il 1° marLo inviò il 98 th B.G. a bombardare il porto de ll a città pa1tenopea ed il 376'h a bombardare quello della ci tl à di Messina. Il 376th B.G. riservò una particolare allenzione al terminal e dei ferry boats. che facevano la spo la attraverso lo Stretto. I ventuno 8 -24 del 98 th fecero a loro volta un eccellente lavoro affondando entro il porto di apoli il cacciatorpedi ni ere M01 SONE e tre navi mercantili, ed ino ltre danneggiando un secondo CT e due na v i eia ca ri co. Co me al o lito molte bombe andarono fuori ob iettivo cadendo su l centro urb ano. dove colpirono due o pedali e molte case d·abitazione. uccidendo o fe rendo 228 perone fra militari e civili. Questa volta il servizio d·avvistamento si era dimostrato partico larmen te efficiente. Diciassette aere i de l 22 ° Grupp o, tem pest ivamente saliti in quota, riusc irono ad arriva re a co ntatto balistico con la formazione del 98th abbattendo un quadrimotore e danneggiandone altri due in così malo modo da rivendicarne il probabile abbattimento L' unica vitto ri a confermata fu asseg nata al D.520 pi lotato dal maggiore V itt orio Mingu zz i, c he aveva assai ab i lmente ut il izzato g li ul ti mi d iec i co lpi eia 20mm per il ca nnon e de l caccia france e ancora disponibili presso il suo Gruppo ' 6 • Un altro B-24 fu rivendicato dalla DICAT.

Avevano invece corso meno rischi i tre dei B-24 del 98 'h c he non avendo av uto la poss ibilità di rag- giungere Napoli, avevano scelto come bersagli alternativi Staletti e Catanzaro77

Il 376th B.G. in azione su Messina trovò la usuale calorosa accoglienza riservata ai loro aerei dalla ormai ben conosciuta Ack Ack Alley Questa volta il tributo alla contraerea de ll o Sretto fu pagato daJl'aereo del comandante la formazione, maggiore Thoomey, il quale trovò ]a sua tomba in acque siciliane. Gli altri sette aerei reduci da ll 'incursione rientrarono alla base esibendo la so l ita generosa collezione di buch i, ormai abituali per i velivoli reduci dalla Ack Ack Alley 78 •

Il 6 marzo la IX A.F. aveva dovuto improvvisamente inteITompere i quotidiani

Copod bombardamenti sul Meridione, poiché i suoi B-24 erano stati richiesti per urgenti azioni tattiche contro le divisioni di Romme l che attaccavano 1'8a Armata sulla linea del Mareth. Le quattro puntate del feldmaresciallo verso Medenine avevano incontrato una fortissima resistenza sia in cielo che in te1n, pertanto a sera i reparti italo tedeschi avevano ripiegato sulle linee di partenza lasciando s ul terreno circa quaranta caITi armali.

11 22 marzo i B- 17 della Xll A.F. avevano nuovamente messo alla prova i loro perfezionati traguardi di puntamento Norden, ne l corso del loro primo attacco sul porto di Palermo. Ventiquattro fortezze volanti del 301'1 B.G. avevano lanciato s ull'antica capita le della Trinacria 130 tonnellate di bombe da 7.300 metr i di quota. Tre mercantili erano affondati accanto alle banchine. mentre una nave carica di munizioni si era disintegrata lanciando rottami infiammati in tutte le direzioni79 Al buon numero di bombe centrate su legittimi obiettivi militari, i B-17 ne avevano aggiunte alcune dozzi ne che avevano causato gravi distruzioni in città, facendo - mi raco losamente - appena 38 mort.i fra la popolazione civi1e80 I mitraglieri del 301 st avevano voluto dare lustro alla loro azione rivendicando l'abbattimento di sei caccia81 Da parte loro le difese si attribuirono la distruzione di tre B- 17 senza alcuna perdita fra in caccia italiani o tedeschi 82 • ell a notte sul 31 marzo, gli Wellingtons degli Squadrons 150 e 142 (NAAF) sganciarono bombe dirompenti su ll 'aeroporto di Decimomannu ed all'indomani B- 17 del 97 th B.G. scortati da P-38 de l JS1 F.G. dispensarono il loro carico esp losivo sui campi di Villacidro, Monserrato , Decimomannu ed il porto di Cagliari. I danni furono ovunque ingenti. A Decimomannu e MonseITato si ebbero in totale ventic inque morti, molti feriti, e quaranta aerei distrutti o danneggiat i, fra cui Re.200 1 del 160° Gruppo CT, aerosi luranti S.79 e bombardieri Cant.Z 1007 bis. Nel porto di Cagliari furono affondate tre navi, fra cui il piroscafo ALBISSOLA, appena arrivato con dieci siluri per gli aerosilurant i S.79 83. Alle perdite subite a terra l'A eronautica Sardegna dovette aggiungere anche un MC.202 e un Re.2001 abbattut i ne l corso de ll e

77 Bersagl i alternat ivi, ovvero TO' s (rargets ofopportunity. secondo il codice USAAF)

78 La descr izione del le azio ni della IX A.F. del I O marzo è basala sui Mi s ion Summary d i Wa lker J.W (op. cit. p. 479) su "981h 80111 Gro up Mission - WWff ' . pgc . Herb Harper 98'" Bomb Gro up Win g Association, e su: Mingu zz i Vittorio, Memor ie - La difesa di Napoli.

79 Ru st K. Op. cit. p.16.

80 NATAF lnt/Op s um Al 99 period ending 1920 hours, 23 / 3. AFHRA A-601 1, e Bonacina op. cit. p L80.

8 l Ru st K. Op. cit. p.16 battaglie aeree. che però erano costate agli incursori la perdita di tre B-1 7. Un quarto 8-17 fu meritatamente assegnato all'artiglieria contraerea!,.!. L'accanimento contro gli aeroporti sardi dipendeva sopra ttutto dall 'a ttività degli aerosiluranti e dei bombardieri. che da que lli decollavano per in sidiare i convog li in navigazione lungo le coste del Nord Africa francc!.e 8 5.

82 Arena N. op. cil. vol.4 p. 182.

83 Santoro G. op. cit. voi.II p. 52 l.

84 Arena ' op. ci t. vol.4 p. 333.

85 RAF arra1ive ( Firsl drafl). ·111e , onh African Campaign ovemher 1942 - May 1943'". p. 86.

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